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PROF. CESARE TARUFFI
ERMAFRODITISMO
ED
AGENOSOMA
1M
BOLOGNA
TIPOGllAKIA (iAMltERINI E PARMF.GGIANI
1!)03
INDICE
i; ERMAFRODITISMO
(1)
Parl<> I. Ki'iii.'i(hMli|isiiio aiuitoinicd
. Art. 1. Krm.'ifrodiiisiiH» voro. Tomo VII,
1 ÌKXIS. 711.
/
V
Ari. '2. ■ l'si'iKlo-Kriiiarroflitisiiio. TdiuoVII.
IVirlo II. - MrinafrtMlitisiiio cliiiicc» .
I
Art. 1. - iMliMiiiniiiisnio (maschio iiironiini-
iiito). Tomo VITI, \)tx\x. UT).
Art. 'J. - - (liiH^comastia. Ttuiio Vili, pa^^
Nol<'. Ihidom \MX\i. 114.
Art. \k Iiivirilismo (fcmmiiia con alcuni
caratlori maschili). Tomo IX, paj?. :>():*i.
Cap. 1. Caratfori <:»:onorali. pajr. IW)."».
2. Macrosomia ^mulinilo, pajr. liOS.
- *>. Iportricosi nolla donna, pa*,'. \\\\.
- 1. Klofantiasi Molla clitorido, pa<r.'>l«S.
-- 5. Invirilismo i)sicolo<rico. pa<r. ^>21.
(). Invoi'sione sossnalo, i>a^. XVX
— - 7. Tribadismo, i>a^'. ^Vtl.
Nolo. Ihidom pair. )>.">:*>.
Parie IH. - Dclnrmità urolr(HS<»ssiiali. Moni.
Tomo IX. pajr. i'ul
r
ì
para<r. I. - Proambr)h) (M(»dicina lo^^Mlc).
Ihidom. Xota V. pa^^ TM).
para<jr. 'J. - Konomoni clinici. Ihidom. Nola
II. Ossorvazioni, pa^^ (ISl).
para.LT. ^). - Provv<»dimcnti h»|j:islativi. Ihid.
Agenosoma (i)rivo dofrli oi*«rani sonora- j Momoria. (V. Momoi-io d<'lla li. Accademia
tivi e deir uretra) i delle Scienze. Serir \'. Ti>mo IV. [kv^. 7:ì).
(1» Ksitralli» iliilli' .Mlmiuh'Ìc «K'ilii \L .V>ìu\oiìì'\ì\ «li-lli' S.;,'n/.- ilclT Islituln ili hi»luL;ri;i. Stìc \ . 'rdiiio IV,
[ìiiii. 7:'.. Alilin IX'.H. ; Tollin V. |i;il'. r»M."..
v._
\
«fj
r
1
INDICE
i; ERMAFRODITISMO "
ViivU' I. Mnii.'ilì'(Klilisiiin juiafdiiiiro
. Ari. 1. Krin.'ifroditisiiin vorn. Tomo VII,
1 pilL'. 711.
/
pa.!.
Art. ?.
PsiMicln-Krinarrojlitismr». Tomo VII.
pa.ir. TI1>.
Tarlo II.
KriiL'ilrodilismo clinici
Aì't. I. — Iiilcmmiiiismo (maschio iul'cmmi-
iiito). Tomo Vili, pa^". UT).
«
Art. 'J. - (liiiccomastia. Tomo \'III, pa^^
Note. II>i(l(Mii I^a^^ 111.
Art. :>. Iiiv.ìrilisiiK» (Ibmmiiia nm alcuni
carattori maschili). Tomo IX, j>n«r. MYX
Gap. 1. Carattcì-i «^onerali, l^a^^ :>().").
:i. Macrosomia lomminih^, pajr. )W)8.
- I). Iportricosi iu»lla donna, p;i«r. *.ni.
- 1. Klotantiasi (lolla clitorido, i>a«i".oIS.
-- 5. Invirilismo psicolo«rico, pair. ^>21.
(k Invoi'sione sossualo, pa*,'. \VX\.
7. Trihadismo, [kx*:, IMI.
Noto. Iliidnm pa;r. ^»"):5.
para^^ 1. - Pro.-imhiilo (Medicina loiralo).
Ibidem. Nota V. p;i.ir. 7.*M).
Parie ni. - Deinniiità nretro-sossnali. Mom. 1 para^r. J. - Kononn'ni clinici. Ihidom. Nota
Tomo IX, \)\\\:, <;71 \ H. Osservazioni, |>.'i«r. ns!).
I para^^ :>. - Pri»vv<'dimi'nti lo^Mslalivi. Ihid.
pa«r. tìS-J.
Agenosoma (privo do«rli or<zani ^^onera- | Memoria. (V. Memoria della K. Accademia
tivi e dell' uretra) i delle Scien/r. Srrir \'. Tonu» IV, \k\\x, 7:ì).
(1' Kstratln «liill»' M.-ninrii- «Icll.t l(. Ai'Mih'iiiia «Irlii- >. -.'n •.■ ili'll" Istillilo «li Mi»ln::ii.i. Srrii- X.Tnn:!) 1\
|»;iL'. 7'.. Anno I^'.n;. i'tiiim V. |i.ii:. •■•'•■..
t *
PROF. CESARE TARUFFI
SULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA
MEMORIA III.
letta alla 'R. Accademia delle Scienze deiristituto di (Bologna
nella Sessione del ij J^ovembre idgS.
(con una Tavola)
L' ERMAFRODITISMO
Parte I.
• • ••• •
• • • •
• • • • • •
• • • •
• • ^ • . • «- * ••• ». - * •*" ••
BOLOGNA
TIPOGRAFIA GAHBERINI E PARHEGGIANI
1899
^^
>?0-SH2
Estratto dalla Serie V. Tomo VII, delle Memorie
della R, Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna,
• ■ •
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Avendo passato in rassegna le varie forme dei mostri doppi sia simme-
trici, sia asimmetrici, ed avendo veduto che le classificazioni precedenti
meritavano di essere migliorate, ora semplificando alcune parti, ora ar-
ricchendo altre d' importanti aggiunte (1), ci rimane a fare un* eguale ras-
segna per un' altra duplicità mostruosa, chiamata Ermafroditismo ; la quale
differisce dalle precedenti in quanto che la duplicità si circoscrive ad un
solo sistema anatomico, cioè al sistema generativo, mentre nelle altre 1
sistemi sono molteplici. Inoltre neir Ermafroditismo la duplicità é rap-
presentata da parti di due sessi o da parti somiglianti a quelle di due
sessi, doveché la duplicità data dal coalito diretto od indiretto dei feti
fra loro nei mostri doppi é costituita generalmente da feti di egual sesso.
Per classificare le varie specie d'Ermafroditismo é indispensabile non
solo conoscere il maggior numero di fatti accertati e verosimili (qui rac-
colti nelle Note), eliminare i favolosi, come quello di Trai li ano (2), e
i casi descritti insufficientemente (3); ma ben anche stabilire un concetto
(1) Vedi : Memorìe della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna. Ser. 5*, Tom. V e
VII, 1896 e 1898.
(2) Flegone Tralliano. (Quae extant opuscula). De rebus mìrabìlibua. Lugduni Ratavorum 1G20.
Cap. II, pag. 19. — Taruffi. Storia della Teratologia. Bologna 1882. Tom. IV, pag. 15. Osserv. 22.
(3) Le antiche osservazioni, sebbene date da uomini illustri, nuUadimeno sono spesso imperfette
e talora inverosimili. Queste furono raccolte da Schenk J. G. Obaervationum medicar um ecc. Fran-
cofurti 1609, pag. 572. — De genitalibua partibuM utriuaque aexua, Obaervatio Herma froditi, qui olim
Androgini. Le osservazioni appartengono ad Aristotile, a Paolo d^Egina, a Plinio, a Tito
Livio, a Giulio Obsequente, ad Alberto Magno, al Cardano, al Rodigino, al Volla-
terranoR, al Pontano, a Licostene, a Rueff, a Fulgosio, ad Hales Rkodoham, a
Marcello Donato, al Lusitano e al Pareo.
4 698
adeguato sull^E^rn^afroditismo, che indichi i confini di tale mostruosità.
Ma principiando tia Aristotile (1) V ultimo quesito rimase imperfetta-
mente s6ic[Kó, limilandosi egli a dire : « Adnascuntur autem partes super-
ysicu&e .'.*... Quibus autem gemina habere genitalia accidit, alterum maris
.; fU.ie'rùm feminae, iis semper alterum quidem ratum fìt, alterum verum irri-
\ V- tùm etc. ». Altri Greci introdussero i titoli d'Ermafroditi, Androgini e Ginan--
dri, senza dare un significato uniforme ai vocaboli (Sofocle, Parmenide^
Filone etc.);e però fatte alcune eccezioni, molti rinunziarono a servirsi
dei medesimi, eccetto che della parola Ermafroditismo ^ senza che alcuno
riescisse a dare un significato completo al vocabolo e senza ottenere la
generale adesione. Altrettanto si dica delle parole semimares e semiviri
adoperate da Tito Livio (Libro 31, Gap. 12), da Ovidio (Metamorfosi^
Libro IV, verso 380) e da Ausonio (Epigramma 89).
Passò il periodo greco, e passò il periodo romano, senza che il sog-
getto compreso nelT Ermafroditismo ed i suoi caratteri fossero stabiliti ;
ma, ciò che è più grave, la soluzione tardò fino ai nostri tempi, non
ostante che numerosi scrittori siansi occupati di questo argomento. Que-
sto ritardo non deve attribuirsi a demerito dei predecessori, soltanto se si
pensa che le autopsie furono per lungo tempo proibite, poscia assai di
rado permesse, e che le occasioni di esaminare internamente gli erma-
froditi e i pseudo-ermafroditi furono sempre rarissime. E per vero grande
fu la fortuna incontrata da Realdo Colombo (2), che avanti il 1559
potè sezionare una femmina, la quale, oltre la vulva, 1' utero e proba-
bilmente r ovaia, era fornita del membro virile, quantunque non di suf-
ficiente grossezza.
Per tali circostanze si spiega ancora come perdurarono i racconti fa-
volosi, le descrizioni imperfette, i giudizi erronei, ed i criteri legislativi in
forma d'espedienti: di fatto il legista Ulpiano (3) faceva la questione
a chi assomigliavano gli Ermafroditi, ed opinava che si dovessero rite-
nere di quel sesso che in loro prevaleva. Il grammatico Snida (4) diceva:
« Hermaphroditus est qui utraque, et masculinum et foemininum, organa
habet, turpiter Jaciens et patiens ». Argelata, medico bolognese (5), sti-
mava r Ermafroditismo per « una affezione inesplicabile e turpissima ne-
gli uomini », e Rueff (6) descrisse uomini con epispadia ed estrofia ve-
scicale per Ermafroditi.
(1) Aristotile. Opera omnia. Graece et latine ctc. Volumen Tertium. Parisiis 1854. — De ani-
maiinni generatione. Li!». IV. Cap. IV, i)ag. 40G.
{2) KcaUlo Colombo iCrenionose). De re anatomica, Venctiis LOS*.). Libro XV. pag. 26S.
(H) ripiano. Digesto. Libr. r, titol. 5% lef?. 10.
(1) Suida Lexicon. Hermaphroditus. Cambrigi 17iC>, pag. 857.
(5) Argelata Pietro. Cirurgia. Venezia U^X Liber V. TmcUUus XVII. Cap. Ili, pag. 111.
iG) KuefT Jacob US (Ziiricii). De conceptu et generatione hominis ecc. Francofurti atl Moemim.
Anno 15ST, {tiig. 41 bis. Cuni tlg.
699 5
Lungo e superfluo sarebbe V enumerare tutte le osservazioni erronee,
perché ciò ci distrarrebbe dal nostro compito ; ricorderemo soltanto che il
pregiudizio delle donne divenute uomini principiò ad essere combattuto
nei 1579 per opera di Giovanni Wier (1). Questo stato infantile della
scienza spiega ancora come TAldrovandi dichiarasse che in causa del
gran numero e della grande varietà di forme, descritte dagli autori, era
impossibile una classificazione (2); anzi alcuni giunsero a dubitare della
realtà degli Ermafroditi. Fra questi ricorderemo Clemente Alessan-
drino (3), e parecchi italiani come il Bedinelli (4), il Tabarani (5),
il Graziani (6) ed il Caluri (7), in guisa che il celebre Haller stimò
opportuno di fare una dissertazione col titolo: Art dentar HermaphroditH
(8). Ma r opinione d* Haller non valse a togliere totalmente i dubbi,
poiché anche recentemente Samuele Pozzi (9) nega che i casi citati
da Klebs, da noi inclusi nella Nota 1, siano di veri ermafroditi.
Ad onta di tanti ostacoli, molti secoli prima dell' Aldrovandi non
mancarono alcuni medici ardimentosi, che poggiandosi sulle anomalie
esterne dei sessi, senza esplicitamente dichiararlo, tentarono la classifica-
zione degli Ermafroditi. Il primo che ebbe una certa fortuna in questo
aringo fu Leonida, chirurgo d'Alessandria vissuto fra il II ed il III se-
colo, del quale sono perdute le opere, ma fortunatamente molti passi ven-
nero ricordati da A e zio (10). Quelli che ci riguardano furono riferiti da
Paolo d'Egina, parimenti della scuola Alessandrina (11), e riprodotti
nel risorgimento dal Volaterrano (12) e recentemente dallo storico
Haeser (13). Leonida distingueva gli Ermafroditi in due generi: ma-
(1) Wier Giovanni. Histoires dea Ulusiona et imposieures des diables eie. Paris 1579. N.
edit. Paris 1885. Tom. I. pag. 598. — Chap. XXIII. De la naturelle transmutation du 8exe humain,
(2) Aldrovandi Ulisse. Monsirorum hiatoria, Bononiae 1642. Gap. V, pag. 513.
(3) Alessandrino Clemente. Pedagogia. Libr. II, cap. 10. Opera omnia. Firenze 1550 (in
greco). — Potter. Oxon. Oxfort 1715. Voi. II in fol. (greco-latino).
(4) Bedinelli Francesco (De Panila Fanensis) Chirurgo in Fano. Nupera perfeete Androgy-
nae structurae obseroaiio. Pisauri 1755, in 8**.
(5) Tabarani Pietro (Professore a Siena). Sugli Ermqfroditi. Lettera terza. Appendice agli
Atti deir Accademia dei Fisiocritici di Siena 1787, pag. 77.
(6) Graziani Lorenzo (Medico Lucchese). Sul sesso delle lepri e sopra gli Erm({frodiii. Ma-
gazzino Toscano. Firenze 1773. T. IV, pag. 1 e 2.
(7) Caluri Francesco (Professore a Siena). Relazione sopra un preteso Ermqfrodito. Atti di
Siena, 1771. T. V, pag. 167.
(8) Haller. Gomme niariorum. Societatis R. Seientiarum Gottingensis. Anno 1751.
(9) Pozzi S. Be V Uermaphr odiarne. Gazette hebdomadaire. Paris 1890. N. 30, pag. 351 e seg.
(10) Aezio di Mesopotania. Visse nella metà del VI secolo. La prima traduzione latina porta per
titolo: Opera omnia: Cornarus et Montanus, Basileae 1533-95, in fol. Gli argomenti trattati da Aezio
sono annoverati da Haller. Bibliotheea chirurgica. Basileae 1774. Tom. I, pag. 79.
(11) Paolo d' Egina (della prima metà del Vili secolo). Opera omnia (ti*ad. latina). Basileae 1533,
in fol.
(12) Volaterrano (Mafì'ci Raffaele di Volterra). Commentari Urbani. Basileae 1544. Libr. 24,
pag. 277 ì)is.
(13) Haeser Henrich. Lehrbuch der Geachichte der Medicin etc. Jena 1875. Bd. I, pag. 509.
6 700
schile e femminile. Nel l"" pose: a) ì casi di sesso femminino associati al
maschile nel perineo ; 6) i casi di sesso associato nello scroto ; e) ì casi
di mancanza del pene. Nel genere femminino, comprese: a) il pene collo
scroto diviso, in cui pose i testicoli ; b) V ipertrofia delia clitoride.
Gli scrittori del rinnovamento, volendo parimenti ordinare i casi di
duplicità sessuale seguirono le traccie di Leonida, pigliando per base
le anomalie esterne, e riducendo le specie a quattro ; però introdussero
alcune varianti, talora erronee e di rado pregievoli. Per esempio fra le
prime ricorderemo che Aldrovandi (1) ammise individui con due sessi,
capaci di godere tutte le condizioni di una perfetta generazione. Tale ca-
pacità immaginaria fu ripetuta da Pareo (2), da Zacchia (3), da Mol-
lerò (4), il quale aggiunse ancora la specie degli inetti alla generazione
(Spadoneà).
Un miglioramento degno di ricordo fu quello del chirurgo parigino
Dionis (5). Egli mantenne la divisione in quattro specie; ma a due delle
precedenti ne sostituì altre due sue proprie, che si conservano ancora
nella scienza coi nomi di Pseudo- Ermo froditi maschili e femminili^ e la
terza, se meglio formulata poteva tosto conservarsi col titolo per es. di
Ermafroditismo neutro. Tale progresso non ebbe un conveniente se-
guito, anzi verso il termine del 18* secolo avvenne un regresso. Il celebre
Haller (6) volle emanciparsi dalle quattro specie e le ridusse a due; ridu-
zione non sufficientemente comprensiva e che non ebbe altro merito se non
(1) Aldrovandi Ulisse. Monairorum hìstorìa. Bonoiiiap 1(>42. Gap. I, pag. 41.
Il lettore riinarm sorpreso come Aldrovandi in un luogo dimostrasse T impossibilità d'un or-
dinamento, e quivi ne proponesse uno in parte simile a quello di Leonida: tale soi^presa svanisce
ricordando che la storia dei mostri fu compilata e stampata da Ambrosini nel 1042 servendosi delle
schede lasciate senza ordine e senza critica da Aldrovandi che morì nel 1(>05. Vedi: Taruffi.
Stona ecc. 18H1. Tom. I, pag. 42.
(2) Pareo Ambrogio. (Jeuvres, Paris 1561, 1(>33. Livraìson 25, pag. 762.
(3) Zacchia Paolo (Medico Romano). Quaestionum medico-legaliumAMgdxxnìB. 1661. Liberi^
TìUAmb 8^ Questio 8, pag. 41)2.
(4) Mollerò (Moller Jac.) Avvocato di Francoforte sulVOder. Discursus de eornutis et herma-
phroditt's eorumque jure. Francfort 1602.
(5) Dionis Pierre (I^ris). Cours d* opérations de Chirurgie, Paris 1707. Bruxelles 1708,
pag. 197.
Divideva gli Ermafroditi in quattro generi : V* Quelli costituiti da maschi perfetti con parti fem-
minine imi^erfette. 2* Le donne perfette con parti maschili imperfette. 3^ Individui né maschi né
femmine aventi i due sessi imperfetti. 4^ Ermafroditi maschio e femmina che possono servirsi egual-
mente delle parti genitali dei due sessi.
Le leggi ordinano d* optare per uno dei due sessi e proibiscono di usare col sesso non pi*eferito.
Tale ordinamento fu \ìo\ riprodotto nel presente secolo da Marc. Dictionnaire dcs Sciences Mé-
dicales. Paris 1817. Tom. XXI, pag. 86.
(6) von Haller Albertus. (Nato a Berna nel ITOS e morto nel 1777). Commentar iorum. Gót-
tingae 1752. Tom. I.
Distingue gli Ennafitxliti : r in veri, cioè in maschi che hanno alcune apparenze femminine;
Z* in spuri, cioè in fenmiine che possiedono una grossa clitoride, e però son ritenuti maschi.
701 7
d' introdurre le parole Ermafroditi spuri (oggi chiamati Psetido- Ermafro^
diti)j in cui comprendeva soltanto quelle donne che da prima si palesa-
no per maschi (ipertrofia della clitoride). Tale novità fu di buon' ora rico-
nosciuta insufflicierite, e r eccellente anatomico Enrico Wrisberg (1)
ricondusse le specie a quattro col titolo: 1** d' Ermafroditi veri (della realtà
dei quali egli stesso dubitava); 2* d'Ermafroditi maschi; 3** d'Ermafroditi
femmine ; 4** d' Ermafroditi mostruosi, cioè con complicazioni, o con sesso
dubbio. Ma invece di migliorare anatomicamente la comprensione delle
singole specie, egli la peggiorò, poiché nel suo 2"* e 3* genere, a cui era
applicabile il titolo di Evmafroditismo spurio^ introdotto da Haller, si
occupò della capacità funzionale in luogo di stabilire i caratteri.
Se Haller e Wrisberg non furono felici nell'ordinamento, come lo
furono invece in tante altre opere, giovarono però alla teratologia con
alcune osservazioni originali e con una erudizione impareggiabile (2), che
fu d' esempio agli anatomici posteriori. Fra questi merita il primo posto
Giovanni Federico Meckel, il quale ne trasse profitto pel suo ma-
nuale d'Anatomia Patologica (3) che contiene appunto un ricco trattato sui
mostri; ma in quanto agli Ermafroditi volle emulare Haller nella sem-
plicità e cadde parimente nel difetto di comprensione. Egli ridusse tutti
gli Ermafroditi in due ordini: 1* in quelli in cui non havvi aumento di
parti ; 2° in quelli in cui le parti si accrescono di numero. Siccome poi
egli introdusse nuovi gruppi di deformità, in parte li forzò per accomo-
darsi agli ordini suddetti, come ad esempio l' aumento gigantesco del
corpo o degli organi, i cambiamenti congeniti di rapporto, e la divisione
non solo di organi ma di regioni. Sicché l'ordinamento del Meckel
cadde, come caddero i precedenti ; però rimasero i nuovi gruppi nella
scienza, o almeno alcuni meritano d' esservi riammessi, come faremo
nella presente memoria.
Il primo passo per un ordinamento colla base anatomica fu proposto
dal Lippi di Firenze (4), il quale nel 1826 per classificare due mostruosità
degli organi sessuali nell' uomo fu condotto a stabilire il carattere essen-
ziale del vero Ermafroditismo, ed ammise che consisteva nella presenza dei
testicoli assieme alle ovaie. Tale carattere servi più tardi di norma per di-
ci) wrisberg H. A. Commentano de Bìngulari genitalium deformitate in puero hermaphro-
diium mentiente, eum quibusdam obaervationiòus de hermaphroditis. CJommentari. Gòttingae 1796.
Par. 19, pag. 541-42.
(2) In quanto all' erudizione, avvertiamo quegli scrittori che vorranno di nuovo trattare dell' Er-
mafroditismo e specialmente delle statue Greche rappresentanti il medesimo, che Wrisberg ha rac-
colto una ricca bibliografia in proposito nella memoria citata.
(3) Meckel Joh. Fr. Handbueh der pathologisehen Anatomìe. Zwitterbildung. Leipzig 1816. Bd.
IL Abtheilung 1, s. 196-22L
(4) Lippi Regolo (Firenze). Bizzarre forme degli organi della riproduzione di due individui
della specie umana. Firenze 1826. Opuscolo in 8®, con tre tavole.
8 7(»
stinguere le vane specie di duplicità sessuale. Ma anche questo dato poteva
esporre ad equivoci, i quali poco dopo (1830) furono tolti dal Mùller (IX
il quale consigliava di osservare se i testicoli avessero i canaletti seaiini-
ferì e le ovaie i folicoli di Graef. Avverti ancora che la duplicità intema
degli organi sessuali non corrisponde allo stato degli organi esterni. Ma
quando M filler (2) tentò un ordinamento ignorava i consigli del Lippi e
distinse : l"" gli Ermafroditi che hanno soltanto il sesso esterno indeciso
deforme, mentre V interno é completo, sia maschile, sia femminile ; 2* che
hanno internamente la duplicità parziale del sesso, mentre esternamente é
deforme ; 3* che hanno i sessi da un solo lato (Ermafroditismo laterale).
Questa classificazione, sebbene praticamente vera, é lungi dalP essere me-
todica e completa nei generi, e molto meno nelle specie, sicché é rimasta
ignorata.
La storia deir Ermafroditismo presenta un caso non mai accaduto, cioè
che un Veterinario di nome Gurlt (3) divenne celebre tanto per questo
argomento quanto per la sua Teratologia^ poiché segui esclusivamente il
metodo adottato nelle scienze fisiche, cioè di raccogliere da prima tutti i fatti
analoghi anatomicamente e senza preconcetti teorici ; ciò che egli fece ri-
spetto ai mammiferi domestici, i quali erano in paiate già illustrati da va-
lenti osservatori, o in gran numero da esso stesso raccolti nel Museo di
Berlino. Egli poscia li classificò metodicamente rispetto alla forma, ed a
ciaschedun gruppo impose un titolo con radici greche, e riuscì a fare il
capitolo deir Ermafroditismo assai pregevole per le nuove specie che ag-
giunse alle vecchie, e che poi riunì tutte in due grandi generi. È mirabile
come egli confermasse senza pentimenti le stesse specie dopo 45 anni
(1867) in un* aggiunta alla sua opera di Anatomia; le quali specie furono
e sono tutt' ora accettate da un gran numero di Veterinari d'Europa e po-
tevano essere accolte con alcune aggiunte anche dai Medici se il loro amor
proprio lo avesse permesso.
Ecco in breve la classificazione del G urt 1. Per Ermafroditi intende quegli
individui che hanno congiunti alcuni organi dei due sessi ed ammise l'' ge-
nere : quando V Ermafrodito non ha aumento nel numero degli organi. E di
questo genere ammise due specie : A) V Ermafroditismo laterale, quando
da un lato vi sia il testicolo e dall'altro T ovaia; B) V Ermafroditismo tra--
scersale^ quando internamente vi sono gli organi di un sesso ed ester-
namente quelli deir altro. Aggiunge poi V attributo maschile o femminile
(1) Mailer Johannes. BUdungeaeMehte der Genitalien DQsseldorf 1830.
(2) L'Opuscolo del Mùller mi riuscì irreperibile, fortunatamente Stricker ha ripoi-tato l'or-
dinamento degli Ermafroditi. Virchow's Archiv. Bd. 88, s. 184-190.
(3) Gurlt E. F (Berlin). Lehrbueh der pathologischen Anatomie. Berlin 1832, pag. 183. Mit 34
Tafeln. — Ueber th/erUe/ie Miaageòurten. Berlin 1877, in 4^ Mit 20 lithographirten Tafeln.
703 . 9
secondo che air esterno apparisce o V uno o V altro sesso. 2* genere :
PseadO' Ermafroditismo : A) quando un maschio presenta grandi mam-
melle {Pseudo-megalomasthus) '^ B) un maschio col pene piccolo {Pseudo-
microphallus); C) un maschio coir uretra dipevisi (Pseudo-ht/pospadicus) ;
D) androgino femminino (Ermafrodito esternamente femmina coli' ovaia^ ed
i testicoli internamente).
Il primo che s' accorse che in questo piano vi era una sconcordanza fu
Isidoro Geofifroy Saint-Hilaire (1), il quale dichiarò giustamente
che V androgynus di Gurlt non appartiene ai pseudo-ermafroditi, ma agli
Ermafroditi ; e, senza rilevare altri errori, non adottò V ordinamento sud-
detto, ma preferì quello di Meckel modificando leggermente i titoli. In-
fatti Saint-Hilaire chiamò classi gli ordini e gli ordini generi; quindi
egli pure adottò gli Ermafroditi che non hanno aumento di parti, cioè sen-
za eccesso nel numero. Ma ninno dei due autori s' avvide che instituendo
un ordine mediante un carattere negativo vi si possono comprendere, come
accadde in realtà, deformità le più diverse tanto interne quanto esterne.
Contro questa obbiezione Saint-Hilaire si era in parte difeso, definendo
r Ermafroditismo : la riunione nello stesso individuo dei due sessi, o di
alcuni dei loro caratteri, sicché vi comprese la duplicità delle parti es-
senziali e secondarie che appartengono ai pseudo-ermafroditi, già am-
messi daHaller e da Gurlt. Questa distinzione doveva sorgere nella
mente del teratologo Francese, in quanto che egli aveva raccolte e com-
pletate sulla costituzione degli organi generativi le idee del padre (il ce-
lebre naturalista Stefano), le quali meritano di essere qui ricordate, e
€he permettevano la distinzione suddetta.
Avendo i naturalisti rilevato che gli apparecchi generativi dei due sessi
sono divisibili in più parti rispetto alle funzioni, Stefano Geoffroy
Saint-Hilaire (2) distinse un apparecchio interno di riproduzione ed uno
esterno di copulazione, aggiungendo che essi •'hanno diversa origine e si
mantengono fra loro indipendenti ; anzi ammise che V apparecchio esterno
fosse una dipendenza della cute. Il figlio Isidoro in vista delle applica-
zioni, che non fece, portò T apparecchio a 3 segmenti: 1"* uno profondo
{ovaia o testicoli) ; 2"* uno medio (la matrice, o la prostata e le vescichette
seminali); y il segmento esterno (il pene e lo scroto, o la clitoride e la
vulva). Il complemento delle parti appartenenti ai segmenti fu fatto dal-
l' embriologia.
Non ostante i difetti principali rinvenuti nella 1* classe degli Ermafro-
(1) Geoffroy Saint-Hilaire Isidoro. Histoire des anomalies de V organisation etc. Paris
1836. Bruxelles 1837. Tom. II, pag. 36.
(2) Geoffroy Saint-Hilaire Stefano. Philosophie anatomr'que. Paris 1818. Tom. II, pag. 361.
C. Taruffi ^
r
.9'
10 704
diti ed altri assai maggiori reperibili nella 2* classe, già avvertiti da Carlo
Cotta fino dal 1844 (1), non mancheremo di rilevare che molti Ordini
(chiamati da altri Teratologì generi e specie) furono assai migliorati da que-
st' autore, ora aggiungendo nuove osservazioni, ora rilevando le altrui ine-
sattezze ed ora servendosi opportunamente di una ricca erudizione. Questi
pregi non si trovano solo rispetto agli Ermafroditi, ma in tutta V opera da lui
scritta sulle anomalie e spiegano come essa venisse preferita dalle razze latine,
forse anche per V affinità della lingua in cui fu scritta e spiegano pure
come sia tutt' ora consultata in tutte le occasioni di fatti particolari. Ma tale
stima non fu concessa alla disposizione sintetica degli Ordini, anche perché
Saint-Hilaire preferì ì titoli indeterminati, cioè senza precisare alcun
carattere comune o alla classe o all' ordine ; tale sistema egli conservò
ancora quando alludeva a particolari circostanze, per esempio : Ermofro-
diti misti, Ermafroditi complessi, Ermafroditi neutri, sicché gli stessi fran-
cesi hanno abbandonata siffatta classificazione.
Le pregevoli opere di Gurlt e d'Isidoro Geofifroy Saint-Hilaire^
rimasero senza rivali per 40 anni; però non mancarono alcuni tentativi di
riforma, ma senza profitto della tassonomia e neppure della teratogenesi,
anzi in questo punto di veduta segnarono un regresso. Reca però mera-
viglia come Augusto Forster, chiarissimo scrittore, che lasciò un' opera
stupenda di Anatomia Patologica (2), abbia voluto ridurre V Ermafroditismo
ad un solo gruppo, cioè alla duplicità delle glandole sessuali tanto late-
rale, quanto trasversale, ed abbia riposte tutte le altre deformità fra le
anomalie dei singoli organi (3), sicché sorpassò in semplicità lo stesso
Haller. Fra i tentativi mancati ricorderemo anche quello del napoletano
De-Crecchio (4), che manifestò nell'occasione d'una donna che aveva
le ovaie senza corpi lutei, ed i caratteri esterni mascolini senza testicoli.
La classificazione é alquanto più ricca di quella del Forster, ma non
oltrepassa l'altra del Mùller, anzi somiglia alla medesima, ma ciò non
valse ad impedire la sua caduta.
Nel frattanto 1' embriologia portò una grande luce sopra punti anche
oscuri e completò alcune scoperte rimaste imperfette e senza applicazioni.
Una di queste risguardava i Corpi di Wolff (5), corpi che il Wolff
(1) Cotta Carlo. Alcune idee suW Ermafroditismo, Gazzetta Medica di Milano. Milano 1S44.
Tom. Ili, pag. 205.
(2) Forster Augusto (Wùrzburg). Handbueh der allgemeinen pathologischen Anatomie.
Leipzig 18G5. (2* edizione).
(3) Idem. Die Missòildungen dea Menschen, Jena 1861.
(4) De-Crecchio Luigi. Il Morgagni. Napoli 18G5. Tom. XIX, pag. 43, con tavole.
(5) Wolff Caspar Friedrich. (Berlin). Theoria generationis. Halae 1759. Berlin 1764.
Idem. De formatione intestinorum. Novi Commentari Academiae. S. J. Petropolitani. Tom.
XII e XIII. 1768-1769.
705 11
stesso chiamò reni primitici, e che fece noti nel 1759-64. Ma essendo ora
conosciuto (oltre ai corpi) anche il corso dei relativi condottij di cui gene-
ralmente il rappresentante ó il solo canale deferente, rimanderemo il let-
tore ai Trattati relativi per saperne i particolari. Diremo invece che la
Teratologia da lungo tempo aveva indicati fatti notevoli, lasciati poscia in
disparte, perché inesplicabili ; ed uno di questi fu un'osservazione del Mal-
pi ghi (1), il quale trovò nel 1684 dei canali anomali nell'utero di una vacca.
Questa osservazione fu solo nel 1826 riposta in luce dal celebre Palletta (2)
e poscia nel 1830 dal Jacobson (3), il quale intuì felicemente che tali ca-
nali erano analoghi ai condotti spermatici. Poscia V osservazione del Mal pi-
ghi ricadde in dimenticanza, ma tornò in onore nel 1883 allorché il Dohrn (4)
trovò negli embrioni umani di 4 o 5 mesi i canali analoghi a quelli del
Gartner, e benanche a quelli del Malpighi, e riconobbe che ambedue
corrrispondevano ai canali di Wolff. Ciò é poi stato confermato dal
Winkel (5), dal Negrini (6) e dal Ferraresi (7).
Non devesi tacere che prima del Dohrn vi fu nel 1822 il danese
Gartner (8) il quale trovò egli pure nella vacca e nella troia dei canali ano-
mali, senza' ricordare che erano già stati veduti dal Malpighi, e nul-
ladimeno anche oggi alcuni autori continuano a chiamarli Canali di Gart-
ner, fra cui Gustavo Klein di Monaco. Ma intorno ai medesimi non
vogliamo estenderci maggiormente, dovendo occurparcene allorché par-
(1) Malpighi Marcello (Bologna 1681). Letier io Dr. Sport (Lyon) concerning the sirueiure
of the Womb etc. Philosophical transactions July 20, 1684, Numb. 161. London 1684. Voi. XIV, pag. 630.
(2) Palletta J. B. Exercitationes pathologicae. Pars altera. Mediolani 1826. Prefactio pag. VII.
(3) Jacobson Ludvig (Kopenhagen). Die Okenaehen Kórper oder die Primordialnierem.
Kopenhague 1830, pstg. 16.
(4) Dohrn R. Ueber Gartner 'achen Gange beim Weibe. Archiv fur Ginàkologie. Berlin 1883.
Bd. XXI. Heft 2, pag. 328-345. — Jahresbericht fur 1883. Bd. II, s. 382 (12).
(5) Winkel F. Ber Frauenkrankheiten, Leipzig 1886, pag. 104.
(6) Negrini F. (Scuola veterinaria di Parma). Contributo ali* anatomia dei canali di Malpighi
{detti di Gartner) nella vacca. Parma 1896. Opus, con due tavole. — Monitore Zoologico italiano.
Firenze 1896. Anno VII. N. 12, pag. 285. Lavoi*o ben fatto.
(7) Ferraresi Carlo. Canali di Gartner o di Malpighi"^ Atti della Società italiana di Oste-
tricia e Ginecologia. Roma 1897. Voi. Ili, pag. 207.
(8) Gartner H. (Kopenhagen). Anatomisk beskrioelse over et ved nogle dyr-artera uterus
under aògt glandulo8t organ, Kùbenhavn 1822. Opuscolo citato da H. Meckel: Zur Morphologie der
Harn und Gesehlehtnorgane der Wirbelthiere, Halle 1848, pag. 40.
Questo opuscolo ò generalmente ignorato, non trovandosi neppure citato nelle bibliografie di
Callisen e di Wilhelm né da Kòlliker Al., poiché questi nella sua Embriologia del 1879 (2* edi-
zione) ricordò bensì Jacobson intomo al valore dei canali, ma non il luogo ove Gartner li descrisse.
In Italia tale descrizione fu nota soltanto mediante una lettera di Scoenberg di Danimarca diretta
air Estensore degli Annali universali di Medicina. Milano 182G. Voi. XXXVII, pag 513.
Appena pubblicata T osservazione di Gartner negli Annali suddetti, il Palletta stampò
nella prefazione delle sue Exereitationes : Quae de novo organo in brutorum matricibua viditcL
Gartner amplissime, et distinetissime explieata reperiuntur a Marcello Malpighio in Epistola ad
Sponium,
12 706
leremo del PseudO'Ermqfrodiiismo femminile. Ora passeremo alla seconda
scoperta appartenente a Giovanni Mùllere pubblicata nel 1830 (1).
Questi, come tutti sanno, ha rivelato il modo di formazione degli organi
genitali interni femminini ed ha spiegato le anomalie dei medesimi. Però
essi pure hanno ancora un punto in questione di qualche interesse teratolo-
gico, e cioè: ove terminano i canali di Mùller nella donna. Si è sempre
creduto che essi formassero tanto le trombe quanto V utero e la vagina, ma
nel 1891 Nagel (2) sostenne che la vagina non é data dai condotti di Muli er,^
ma bensì da quelli di Wolff, poiché i secondi raggiungono il seno uro-
genitale vicino al turacciolo epiteliale che esce dal condotto di Mùller.
Questa opinione ó di recente confutata dal Klein (3), anzi il Kolmann (4)
dice che in vicinanza del seno uro-genitale (vestibolo) le cellule pavimen-
tose della vagina riempiono la parte inferiore della medesima ed inoltre
formano un turacciolo che sbocca nella parte superiore del seno suddetto.
La illustrazione dei condotti di Mùller condusse a riconoscere l'ori-
gine del sinus pecularis prostaiae, scoperto dal Morgagni nel 1762 e po-
scia verificato da molti altri (5). Noi però non potemmo stabilire se il
ravvicinamento fra le due cose appartenga all'inglese Guthrie o ad
anatomici posteriori ; in ogni modo oggi il rapporto diretto è assicurato
(1) Mùller Johan (Coblenz). Bildungsgeachiehte der Genilalien aus anatomischen Unterau-
chungendea Menschen. Dusseldorf 1830, in 4**.
(2) Nagel W. Ueber die Enttoickelung dea Uterua w. der Vagina b, Menschen, Ardi. f. mikro-
scopische Anat. Bonn 1891. Bd. 37.
i3) Klein Gustav (Mùnchen). date dea Wolff"achen Gangea. Zeitschr. f. Geb. u. Gyn. 1890,
Bd. 18.
(4) Kollmann J. Eniwickelungageaehichte, Jena 1898, pag. 428.
(5) Morgagni G. B. Adveraaria anatomica IV, pag. 110. Animadversio III. Venetiis 1762.
Descrive esattamente il Sinua pecularia proatatae che trovò 12 volte sopra 15 casi.
Weber Ern. H. Annotatìonea anatomicae et phyaiologicae, Prolusio. Lipsiae 182G. Prolusio I,
pag. 4. — Zuaàtze zur Lehre vom Baue iind den Verrichingen der Geachlechtaorgane. Leipzig 1866.
Mit 9 Tafel.
Cliiamò impropriamente la vescicola prostatica utero maachile,
GutUrie G. I. On the anatomie and diaeaaea of the nech of the bladder and the uretra. Lon-
don 1834, in 8**. Sinua pocuiaria di Guthrie.
Huschkle Emil. Eingeweidelehre und Sinneaorgane. In der Anatomie herausgegeben von
R. Wagner (2 Auflage). Leipzig 1844. — Enciclopedie Anatomique (traduite de Tallemand par A. J.
L. Jourdan). Paris 1845. Tom. V, pag. 379-380.
Mayer. Ueber den aogenannten Uterua maaeolinua, Klinische Monatschrift fùr pratkische.
Aerzte. Kòln. 1847, pag. 165-168.
Van Deen J. Beitrag zur Entwickelungageachichte dea Menachen und der Sàugethiere mit
beaonderer Berùckaichtigung dea Uterua maaeolinua. Leipzig 1849, in 8®.
Wahlgren Fred. Ueber uterua maaeolinua (Weber) bei dem Menachen und den Sdugethieren.
Tafel IX. — Mailer S. J. Archiv. Berlin 1849, s. 686, con bibliografia.
Adams John. Utriculua proataticua. The Cyclopaedia of Anatomy and Physiologie (Rober,
Fodd). London 1849. Voi. IV, pag. 151.
Rùdinger N. Zur Anatomie der Proatata, dea Uterua maaeolinua und Duetua ejaculatnrii
beim Menachen. Miinchen 1883, in 4^.
707 13
ed è affermato anche recentemente dal Tourneux (1), il quale dice che
la vescicola prostatica neir embrione umano é omologa ora alla vagina
ed ora alla parte inferiore dell' utero, ed in questo caso havvi un epitelio
cilindrico non stratificato; quindi i teratologi hanno indotto che le neo-
produzioni del medesimo si possono considerare come anomalie dei
condotti di Mùller.
Né questi furono i soli servigi recati alla scienza anatomica ed alla
teratologia dalle due scoperte sopraddette. Si debbono aggiungere altre
notizie importanti, e prima di tutto il simultaneo sviluppo dei condotti
di Wolff e di Mùller nello stesso individuo, sicché gli embrioni ani-
mali per tale rispetto sono Ermafroditi. Questo fatta oltrepassa la previsio-
ne di Isidoro Geoffroy Saint- Hilaire, intorno alla presenza di un
segmento medio degli organi sessuali, non immaginando egli che gli or-
gani sud.detti, oltre ad essere una realtà, fossero ancora bisessuali. Altret-
tanto importante é la cognizione recata dall' Embriologia, relativa al-
l' atrofia seguita dalla scomparsa fisiologica di un paio dei dotti sessuali
suddetti, mentre l' altro paio si completa per formare il sesso permanente.
A queste cognizioni se ne aggiunge un' altra parimenti importante di te-
ratologia, e cioè che una parte dei dotti destinati a scomparire subisce
talora un arresto d' involuzione, e ciò spiega parecchie anomalie e pro-
duzioni patologiche rimaste inesplicate, di cui fra poco daremo 1' enume-
razione, ma fin da ora diremo come tale fenomeno renda disadatta la
distinzione proposta in passato : dell' Ermafroditismo per aumento di parti,
e senza aumento.
Finalmente le scoperte suddette, coli' aggiunta delle cognizioni sulle fasi
di sviluppo delle glandole sessuali e degli organi esterni maschili e fem-
minili, hanno permesso di coordinare le forme anatomiche sopra una
solida base e di esaudire 1' antico voto di una classificazione razionale e
relativamente semplice. Chi raggiunse questa meta fu il Klebs nel 1876,
il quale arricchì la sua Anatomia Patologica con un capitolo magistrale (2),
che fu poscia illustrato da valenti Teratologi, quali Ahlfeld (3), Her-
mann (4) e Marchand (5), e tale classificazione raggiunge la fine del
secolo, senza che sieno sorti piani rivali, e soltanto sono sorte addizioni
di poca importanza.
(1) Tourneux F. Note sur le déoeloppement du vagin male ehez le foetua humain. Comptes
rendus liebdomad. de la Soc. de Biologie, 1887. Ser. Vili. Tom. IV. N. 22, pag. 812.
Questa indicazione va corretta colla seguente : Revue biologique du Nord de la France. Lille 1889.
Tom. I, pag. 212.
(2) Klebs Edwin K. (Prag). Handbueh der pathologiaehen Anatomie. Berlin 1876. Bd. 1^
Abtheilung 2, pag. 736.
(3) Ahlfeld F. Die Missbildungen dea Menaehen. Zweiter Abschnitt. Leipzig 1880, s. 243.
(4) Hermann G. Hermaphrodiame. Dictionnaire encyclopédique. Paris 18S8. Tom. IH, pag. 617.
(5) Marchand F. Die Miaabildungen. Real Encyclopàdie der gesammten Heilkunde. Wien und
Leipzig 1897, pag. 145.
14 708
KlebSy senza saperlo, si servi come punto di partenza della stessa con-
dizione ammessa dal fiorentino Lippi, affermando che il vero Ermafro-
ditismo deve avere le glandole bisessuali; e ciò lo condusse a chiamare
falsi Ermafroditi o Pseudo- Ermafroditi tutti gli altri casi che hanno carat-
teri o apparenze di doppio sesso, senza che le glandole sessuali siano
doppie. Ammessa tale distinzione, V autore ne aggiunge un' altra rispetto ai
Pseudo-Ermafroditi, secondoché esiste un testicolo che costituisce il sesso
maschile, o secondoché esiste un' ovaia che costituisce il sesso femminino ;
ed infine egli divide ciascuno di questi due generi in tre specie. Noi però
rimandiamo al seguente specchio, che ó quello del Klebs compendiato,
per meglio intendere le specie medesime, riservandoci a dare maggiori
schiarimenti dopo che avremo giustificato le nostre aggiunte.
ORDINAMENTO DI KLEBS COMPENDIATO
L Ermafroditismo vero.
La presenza in uno stesso individuo delle glandole appartenenti
a due sessi.
A. Ermafroditismo v^ro bilaterale.
In ambidue i lati un testicolo ed un' ovaia.
B. Ermafroditismo v(*ro unilaterale.
Da un Iato un' ovaia ed un testicolo, dall' altro lato un' ovaia ed un testicolo.
C. Ermafroditismo laterale (Ermafroditismo alternante).
Da un lato un testicolo e dall' altro un' ovaia.
II. Pseudo- Ermafroditismo (Ermafroditismo spurio).
Duplicità deir apparato sessuale esterno con una sola glandola
sessuale.
A. Pseudo-Ermafroditismo mascolino.
Presenza dei testicoli e manifesto sviluppo degli organi genitali femminili.
1. Pseudo-Ermafroditismo mascolino intemo.
Prostata con utero mascolino.
2. Pseudo-Ermafroditismo mascolino estemo ed intemo.
Utero mascolino con tube; apparecchio urinoso distinto dall'uterino.
3. Pseudo-Ermafroditismo mascolino esterno.
I genitali esterni somiglianti ai mascolini vicini alle parti femminili.
Abito generale femminino.
B. Pseudo-Ermafroditismo frmminile.
Presenza dell' ovaia. Persistenza delle parti sessuali maschili.
1. Pseudo-Ermafroditismo frmminiìU) interno.
Una tromba falloppiana vicina al dotto deferente.
2. Pseudo-Ermafroditismo femminino esterno.
Genitali esterni simili ai femminili vicini ai caratteri maschili.
3. Pseudo-Ermafroditismo femminino esterno ed interno.
Genitali esterni maschili ed una parte del condotto sessuale.
709 15
Esaminando un gran numero di osservazioni, noi tosto ci accorgiamo che
questa mirabile classificazione é pur essa difettosa, poiché non contempla
che due segmenti dell' apparecchio sessuale (cioè il superiore o glandolare,
ed il mediano, da noi chiamato escretore)^ e non il segmento inferiore od
esterno, detto da Geofifroy Sain t-Hilaire eopulatore. È vero però che
Klebs descrisse le alterazioni di tale segmento associate al pseudo-erma-
froditismo del secondo, ma rinunziò di comprendere fra le duplicità ses-
suali le stesse alterazioni, che chiameremo degli organi generativi esterni,
quando sono soltanto in contrasto colle parti vicine o coli' abito di corpo.
Questa classificazione deficiente fu imitata da Ahlfeld; né mancò chi
rimise in onore la duplicità degli organi generativi esterni, o frapponendola
alle altre forme di Ermafroditismo, o considerandola come autoctona ; e re-
centemente (1890), il chirurgo Pozzi descrisse tali deformità e le chiamò
Ermafroditismi parziali (1), ma quando volle caratterizzare le specie mancò
egli pure nella comprensione e nel rilevare il carattere principale. Egli
é vero però che molte osservazioni non servono per architettare V ordi-
namento, in causa che col solo esame clinico, ora resta incerto il sesso,
ed ora rimangono ignorate le condizioni interne; tuttavia si danno ancora
molti casi in cui i caratteri sono abbastanza manifesti da sperare un
buon assetto.
II difetto che abbiamo rilevato nel quadro di Klebs non é soltanto
r ommissione delle deformità esterne quando sono autoctone, ma ben
anche delle anomalìe relative all' abito personale, cioè alcuni caratteri
sessuali del corpo, con o senza alterazioni negli organi proprii della genera-
zione. A tutti gli anatomici sono note le differenze di forma del corpo umano
secondo il sesso e principalmente rispetto alla testa (Bartels) (2), e non
havvi persona che non abbia incontrato donne gigantesche, o con altre forme
maschili, o uomini con caratteri femminili. Ora questi e vari altri feno-
meni congeneri sono poco studiati, e non ancora raccolti in alcun ramo
della biologia ; tuttavia crediamo che essi pure appartengano al Pseudo-
Ermafroditismo, che chiameremo esterno, per non confonderlo con quello
che abbiamo chiamato degli organi generativi esterni.
A questo gruppo di deformità sessuali esterne, aggiungeremo i pochi
casi registrati negli annali della scienza, in cui (oltre gli organi sessuali
normali) lo stesso individuo aveva organi sessuali esterni di sesso diverso
in una regione lontana; perciò ci siano permessi di introdurre un nuovo
genere col titolo di Pseudo-Ermafroditismo eterotopieo. In fine ricorderemo
(1) Pozzi G. De V Ermaphrodiame. Gazétte hébdomadaire 1890, N. Sj^ pag. 351.
(2) Bartels Paul. Ueber Geachlechtaunteraehiede am Sehàdel. Inaug. Diss. Berlin 1897. —
Jahresbericht fdr 1897. Bd. I, s. 8. Ivi Krause ne ha fatta un^ estesa relazione.
16 710
che Krafft-Ebing (1) ha allargato maggiormente il campo dell* Erma-
froditismo invadendo la psicologia. Egli ha rilevati casi di contrasto evi-
dente fra r istinto sessuale e la qualità degli organi della generazione, e
con ciò ha aperta la via a nuovi e difficilissimi quesiti, che oltrepassano
il compito della presente memoria, anzi oltrepassano il compito stesso del-
l' anatomia. È ormai tempo che i fisiologi studino se V istinto sessuale
abbia un centro nervoso, distinto da quello della sensibilità degli organi
generativi e se il primo possa avere impulsi separati dall' azione degli
organi stessi ; oppure se possano manifestarsi fenomeni sessuali disparati
ed in contrasto fra loro mediante un centro nervoso unico.
Avanti però d'esporre il nostro ordinamento e di aggiungere alcuni schia-
rimenti ai singoli generi ed alle singole specie, noteremo che fra i casi contem-
plati da Klebs e quelli che ricorderemo nelle nostre Note vi sono delle dif-
ferenze notevoli che ci obbligano ad instituire una distinzione basata sopra
una circostanza bensì generale ma che pur essa subisce le sue eccezioni.
Le osservazioni raccolte da Klebs sono tutte accompagnate dalla necro-
cospia, sicché rispetto alla anatomia si debbono considerare complete e di
gran valore scientifico ; invece le osservazioni da noi raccolte nell' aggiunta
risguardano alterazioni esterne degli organi generativi, che non portarono
la morte e quindi non vennero illustrate dalla necroscopia ; laonde manca
il dato certo per sapere se vi sieno anomalie sessuali nei due segmenti
interni, e per giunta mancano anche altri dati quando l' individuo non ha
raggiunta la pubertà (2). Nulladimeno si incontrano spesso osservazioni
con caratteri esterni suscettibili di essere definiti, ordinati e che offrono
una grande importanza clinica, come vedremo a suo tempo; quindi abbia-
mo distinto l'Ermafroditismo sia vero, sia falso in due grandi gruppi:
1* Ermafroditismo anatomico; e 2"" Pseudo- Ermafroditismo clinico.
(1) Krafft-Ebing R. Payehopaihie sexualis. Eine klinischer-forensiche Studic. Opusc. in 8*.
Cratz 1886-1887. Traduzione italiana. Torino 1890, in 8^.
Thomsen R. Hereditàre Psyehoae mit percerser Sexual Empjlndung, Siitlehkeitverbrachen.
Zcitschrift far Medicinalbeampte. Berlin 1888, 8. 72.
KrafTt-Ebing. Neue Forachungen ai^f dem Gebieie der P$t/chopathia sexualìs. Eine medie,
peycholog. Studie gr. 8. Gmtz 1890.
(2) Dopo la pubertà sogliono discendere i testicoli nello scroto e talora le ovaie, ed allora la dia-
gnosi è presuntiva, e può diventare certa col sistema di Porro di mettere allo scoperto le ghiandole.
711
17
ERMAFRODITISMO ANATOMICO
I. Ermafroditismo delle glandole sessuali specificate (Ermafroditismo vero).
a) neir uomo.
h) negli animali.
II. Ermafroditismo delle glandole sessuali aplasiche (Ermafroditismo atrofica
o neutro).
III. Pseudo- Ermafroditismo.
A. Pseado-Ermafroditismo maschile.
a) persistenza dei canali di MUller.
h) aspetto estemo femminile.
B. Pseudo-Ermafroditismo femminile.
a) persistenza dei canali di Wolff.
C. Pseudo-Ermafroditismo maschile e femminile negli animali.
ERMAFRODITISMO CLINICO
I. PseudO' Ermafroditismo esterno.
i oschio-schisi.
. ^ ,., * ipospadia perineo- scrotale.
\ ginecomastia.
f femminismo.
B. Nella donna.
II. Pseudo-Ermafroditismo eterotopico (Taruffi).
III. Ermafroditismo psichico (Krafft-Ebing).
IV. Sesso incerio.
A. Nel vivente.
B. Giudicato dopo la pubertà.
ERMAFRODITISMO ANATOMICO
I. Ermafroditismo delle glandole sessuali specificate.
Questo genere é stato chiamato dal Klebs Ermafroditismo vero, inclu-
<iendo soltanto in esso la duplicità sessuale delle glandole generative. Tale
restrizione ó senza dubbio giusta, in quanto che gli organi essenziali alla
generazione sono appunto le glandole, e la loro duplicità non determina
lo sviluppo completo e contemporaneo degli organi di Wolff e di MùlIer,
e. Tarufpi 3
18 712
e neppure la duplicità degli organi esterni; anzi in questi succedono spesso
dei difetti. Volendo però lasciare intatto il significato generale e tuttora in
uso della parola Ermafrodito, cioè di duplicità sessuale (1), preferiamo di
determinare ciò che é duplicato, tacendo ciò che non Io é ; quindi chia-
meremo questo genere Ermafroditismo glandolare. In quanto poi all'appel-
lativo specificatOy da noi aggiunto ne daremo la spiegazione parlando del
genere 2** Ermafroditismo delle glandole aplasiehe.
Ninna modificazione introdurremo nell'ordinamento delle specie stabi-
lito dal Klebs, salvo di separare alcuni casi in cui le glandole sessuali non
erano giunte a maturità, oppure non erano comparse, casi che colloche-
remo nel prossimo genere. Del resto, sopra 27 osservazioni da noi raccolte
appartenenti all' uomo e 25 agli animali (2), non abbiamo trovata alcuna
nuova disposizione da aggiungere all' ordinamento che qui riportiamo.
A. Ermafroditismo vero bilaterale.
Quando nei due lati vi é un testicolo ed un' ovaia.
B. Ermafroditismo vero unilaterale.
Quando da un lato vi é solo o un testicolo od un' ovaia, e dall' altro
lato vi é bensì un testicolo, ma ancora un' ovaia. (Bannon^
osserv. 13).
C. Ermafroditismo vero laterale (alternante).
Quando vi é da un lato un testicolo e dall' altro un' ovaia. (Specie la
più frequente).
È assai difficile lo stabilire la frequenza degli Ermafroditi glandolari sia
neir uomo, sia negli animali, in causa delle difficoltà per conoscere e per
procurarsi le osservazioni relative ed in causa talvolta delle osservazioni
stesso non sufficienti per stabilire il genere dell'Ermafroditismo. Di fatto
sottoponendo ad una giusta critica i singoli casi dovremmo noi stessi di-
minuire il numero annunziato nella nota 1, e tanto più se richiediamo
ogni volta r esame microscopico senza dare importanza agli altri dati.
Ahlfeld (3) vuole per esempio che si considerino dubbi i casi in cui
(1) Sui (la. Lexicon grece et latine. Tomus prior. Pare altera. Halis et Brunsvige 1853, ptig. 523.
Hermaphroditum appellant vel cum qui sexus est ambigui, cel eum qui turpia etfacit et agii. Queste
<lue definizioni, che hanno un'importanza storica non soddisfano ai bisogni attuali, perch^^ la prima»
dicendo che il sesso è ambiguo, non spiega in che cosa consista anatomicamente l'ambiguità, e la
seconda esprime semplicemente una funzione, non uno stato fisico.
(2) Vedi in fine Nota 1. La somma di 47 casi va ridotta a 40, dovendosi sottrarre r osserv. 2% di
Bed incili, poiché il capretto aveva probabilmente un Pseudo-Erma/roditismo maschile.
(3) Ahlfeld Fr. Die Missbildungen des Menschen. Leipzig 1880, s. 128.
L'autore ha ricavata la difficoltà esposta, dalla osservazione di Barkow (Op. 12), la quale per
yQvo non poteva far nascere il dubbio suesposto.
713 19
havvi una glandola vicina ad un' ovaia, perché in luogo di un testicolo
potrebbe essere la stessa ovaia duplicata. Con tale rigore analitico non si
giunge però a negare V Ermafroditismo glandolare (vedi le Osservazioni 20,
37 e 41 della Nota 1*), bensì bisogna concedere che nella specie umana (1),
come nei mammiferi, il fatto é assai raro e rimane confermato quanto
disse Avicenna (2) — sed in hoc parum verijlcatio accidit. —
Il giudizio però intorno alla natura delle glandolo duplicate non é sem-
pre facile, perché talvolta esse non hanno raggiunti i caratteri specifici e
quindi i sessi rimangono dubbi, ciò che ci ha obbligati di instituire un
2*" genere d' Ermafroditi veri che chiameremo colle glandola aplasiehe^ ed
aggiungeremo al genere presente V epiteto di glandolo specifiche. Ma tosto
avvertiremo che anche in questo genere, una delle due glandole può es-
sere immatura, ed il primo fatto a noi noto rimonta al principio del se-
colo ed appartiene ad Hufeland (3). Esso é relativo ad una donna tede-
sca, divenuta memorabile, di nome Derrier Maria Dorotea; il secondo caso
fu descritto da Berthold nel 1844(4), e poscia da altri i casi successivi.
Maria Dorotea era piccola di statura, di costituzione delicata, con voce
debole, senza barba, col petto maschile e col bacino femminile. Giunta
air età di 25 anni, non aveva mai avvertita alcuna inclinazione sessuale e
conservava il pudore femminile. Essa era soggetta a mestruazioni abba-
stanza regolari (non é detto il luogo d' uscita, ma forse dall' uretra).
Aveva un pene, all' estremità imperforato, con ipospadia alla radice, ed
intorno al foro uretrale nascevano e pendevano due grandi labbra, men-
tre mancavano le piccole. Con questi pochi dati Hufeland e vari colleghi
opinarono trattarsi di una donna, mentre altri sostennero che era un uomo.
Più cauto fu però Isidoro Oeoffroy Saint-Hilaire (5) che ritenne
il sesso assai dubbio. La donna mori nelT età di circa 60 anni, e Mayer
nel 1835 (6) ci ha informati che la medesima aveva un utero imperforato
con un testicolo a destra ed una glandola aplasica a sinistra che somi-
gliava ad un' ovaia ; quindi oggi si può affermare che era un vero erma-
frodito maschile, solo in parte specificato. Tale varietà nella struttura
della glandola é stata da Marchand riconosciuta relativamente assai
frequente (7), e ciò corrisponde ancora alle nostre osservazioni.
(1) I casi tanto dimostrati quanto probabili nella specie umana da noi i^accolti ammontano a 21.
Vedi in fine Nota 1, pag. IV.
(2) Noi non abbiamo verificato questo passo in due edizioni delle opere di Avicenna, da noi
consultate.
(3) Hufeland C. W. Journal der praktischen Arzneikunde etc. B. IX, N. 3, s. G70.
(4) Berthold. Vedi in fine Nota l, osserv. 9.
(5) Isidoro Geoffroy Saint-Hilaire. Des anomalies. Hermaphroditea neuires, Paris 18313.
Tom. II, Gap. 3.
(6) Mayer. Vedi in fine Nota 1*, osserv, 8.
(^7) Marchand F. Die Misabildungen. Separai- Abdruck aus der Beal-Eneyclopàdie dea Gè-
aammten Heilkunde. 1897, pag. 145.
20 714
Venendo ai caratteri secondari dell' Ermafroditismo glandolare, conce-
deremo che la presenza del medesimo non determina il contemporaneo
sviluppo dei condotti di Wolff e di Mùller (segmento medio), ma nep-
pure avviene sempre la regolare involuzione di uno dei due, in guisa che
od uno od ambedue offrono variati difetti. Il più comune è rilevato da
Marchand e riguarda i canali di Mùller, poiché é un fatto che V utero
ora é completo ora bicorne, mentre la vagina é ristretta e sbocca nel
cunicolo seminale: in un caso Se h mori trovò mancante la vagina (Os-
serv. 25, Nota 1*). In quanto ai canali di Wolff é stata notata con fre-
quenza relativa la mancanza del condotto deferente.
È assai facile lo stabilire le alterazioni del segmento esterno, sebbene
esse pure incostanti. La più comune é V ipospadia, con o senza bipartizio-
ne dello scroto (Osserv. 3, 4, 9, 10, 11, 12, 15, 20, 22, Nota 1*). Si avverte
poi che tale bipartizione può accadere senza ipospadia (Osserv. 2, 7, Nota 1'),
e può anche mancare, essendo pervio il seno uro-genitale. Fu poi veduta
una volta V estrofla vescicale (Osserv. 23, Nota 1*) ; cosi pure la divisione
del pene (Osserv. 8, Nota 1*). Facilmente s' intende come tutte queste de-
formità facciano ostacolo od impedimento assoluto alla fecondazione e
spesso anche all' accoppiamento. Finalmente V Ermafroditismo glandolare
non ha un' influenza per stabilire caratteri prevalenti nell' abito di corpo,
poiché questo generalmente non trasse V attenzione degli osservatori, e
solo due volte fu notato 1' abito femminino (Osserv. 2 e 17, Nota 1*), e
quattro volte l'abito maschile (Osserv. 13, 14, 21 e 22, Nota 1').
Nei mammiferi l'Ermafroditismo vero non sembra frequente (1); né
mostra alcuna differenza da quello dell' uomo rispetto alla disposizione
glandolare, come avvertimmo superiormente ; però fa eccezione il maiale di
Pùtz (Osserv. 40, Nota l^), il quale aveva da un lato un testicolo ed un'ovaia
e dall' altro lato mancava di glandola sessuale. Noteremo poi che nei maiali
r ermafroditismo si é ripetuto più che negli altri animali e ciò acquisterà
importanza se sarà verificata tale sproporzione (vedi Note in fine: negli
Animati). Noi avevamo anche principiato a raccogliere osservazioni negli
animali inferiori percorrerendo tutta la scala zoologica colla speranza di
verificare in quale proporzione cresceva 1' ermafroditismo nei batraci, negli
anfibi, nei pesci, e se era costante nei rospi, e in alcuni generi di mol-
luschi e di vermi. Ma tosto ci accorgemmo che questo compito era troppo
grave e ci distraeva da altre cure, per cui dovemmo rinunziarvi, e qui solo
citeremo le poche osservazioni raccolte negli uccelli (Osserv. 30, 39, Nota 1');
(1) I casi da noi raccolti sono 21 (Vedi Nota 1*, pag. IV, B. — Nota 3% pag. XXHI e seguenti.
Osserv. 159, l(i3, 180, 187 e 193 sottraendo V Osserv. 1 di Bed incili).
715 21
nei batraci (Osserv. 45 e 46, Nota 1*); negli anfibi (1). nella salamandra
(Osserv. 198, Nota 3*) (2) ; nei pesci (Osserv. 33, 34 e 38, Nota 1*).
Avanti d' abbandonare questo argomento torneremo sulla classificazione
da noi preferita, che consiste nel sottoporre le singole mostruosità alle ri-
spettive sedi nel corpo animale, e distribuire queste secondo V ordine
anatomico. E vi torneremo perché l'argomento fornisce un'occasione pro-
pizia per dimostrare che il piano generale tratto da un carattere del pro-
cesso teratologico (preferito nella prima metà del secolo), non é confa-
cente, perché non é vero che tutte le forme dell' Ermafroditismo si com-
pendiino in un eccesso o in un difetto di vegetazione (vedi Meckel,
pag. 7 e Gurtl, pag. 8, 9); oppure, come diceva Isidoro Geoffroy
Saint-Hiìaire, in un eccesso nel numero delle parti, oppure sen^a ec^
cesso. Noi non torneremo a mostrare come quest' ultima distinzione sia
già difettosa per sé stessa, qui invece riporteremo T obbiezione che ci é
fornita dall' embriologia sugli organi generativi.
Questa scienza insegna che 1' epitelio costituente il germe sessuale nei
primi giorni di vita é indifferente ; di fatto in un embrione di pecora la
piega germinativa compare nel 12*" e 15** giorno, e nel pulcino nel 5** e 6*"
giorno, mentre nell' embrione umano, lungo 12 o 13 millimetri, nella 5*
o 6* settimana si distingue col microscopio la natura del sesso, quindi
risulta che il germe nel suo primo periodo é ermafrodito. Questo fatto
essendo ora indubitato infirma la dottrina teratologica dell' aumento nu-
merico delle parti ed invece induce ad ammettere che il germe nell' erma-
froditismo conservi le sue proprietà nello sviluppo ulteriore, generando
individui che partecipano più o meno d'ambedue i sessi; laonde teori-
camente può dirsi che una parte del germe in luogo d' arrestarsi conti-
nua a svilupparsi. Ne consegue inoltre che spiegando in tal modo la tera-
togenesi degli ermafroditi glandolari diventa assai difficile il problema per
i fisiologi (ohe hanno la cautela d' evitarlo), cioè come da un germe
virtualmente bisessuale nascano generalmente individui unisessuali ; cioè
come il germe con struttura indififerente poscia si traduca ora in maschio
ed ora in femmina. Ma tale quesito non ci riguarda, appartenendo alla
fisiologia (3).
(1) Spengcl. Hermaphroditismus bei Amphibien, Centralblatt 1885. Bel. IV.
(2) La Valette Saint-George. Zwitterbildung beim kleinen Wassermolch (Salamandra),
Arch. far mikr. Anatomie. 1895. Bd. XLV.
(3) Chi desidera conoscere alcune dottrine in proposito può consultare Kollmann (Lehrbuch
der Entwickelungageichichte des Menachen. Jena 1898, pag. 413), il quale ricorda oltre la propria
opinione le vedute di celebri scrittori. Noi qui aggiungeremo che Dareste opina esservì formato il
germe di due parti, V una destinata alla produzione del maschio, V altra alla produzione della fem-
mina, colla diireronza che solo una parte si sviluppa normalmente. (Recherches sur la production
artificielle des Monsiruosités (2* edizione). Paris 1891, pag. 519). Opinione parimenti espressa da
Marchand. (Die Missbildungen, Wien 1897, pag, 145).
22
716
II. Ermafroditismo delle glandole sessuali aplasiche.
(Ermafroditismo atrofico o neuti'o).
Non havvi da dubitare che in ogni tempo avvennero casi di sesso
dubbio, nuUadimeno scarse sono da prima le notizie in proposito, ed ap-
pena accennate. Solo dopo il rinnovamento degli studi principiarono a
comparire storie, che s' accrebbero nel nostro secolo, specialmente per
opera dei medici legisti (1). Noi ne riferimmo già un cenno indiretto ri-
cordando in qual modo Ul piano proponeva di decidere legalmente il
sesso in caso dubbioso, e qui aggiungeremo che Quintiliano (2) chia-
mava genus epieoenum V ermafroditismo neutro, cioè quando il sesso non
è determinato : « promiscua, quae epicoena dicuntur, in quibus sexus uter-
que per alterum apparet : aut quae feminina positione mares aut neutrali
si feminas significant ».
Realdo Colombo nel 1558 modificò il significato in uso del vocabolo
Ermafrodito neutro^ e gli attribuì quello d' Androgino ; ma se si riflette
ohe questo titolo non aveva da prima un significato preciso, e che al-
' cuni moderni hanno attribuito al medesimo i caratteri degli individui che
hanno le glandole specificate di diverso sesso (Ahlfeld), si riconosce
tosto l'inconveniente di conservare il nome d'Androgino. Di fatto né pri-
ma né dopo fu in tal modo considerata la neutralità; e Donato Mar-
cello (3) chiamava neutri gli individui talmente imperfetti che non si
possono dire né maschi né femmine. Il parigino Dionis (4) ammetteva
individui né maschi né femmine perché avevano i due sessi imperfetti, e
Marc nella sua classificazione (5) chiamò Ermafroditismo neutro la man-
canza di sesso pronunziato, e forni alcuni casi di sesso dubbio.
Ninno però di questi autori disse se tale imperfezione fosse ricavata
soltanto dair esame delle parti esterne (come é probabile), oppure dalle in-
terne, perché nel primo caso il sesso é bensì dubbio perché mancano ca-
ratteri positivi d' uno dei due, mentre nel secondo V incertezza acquista
ben maggiore importanza scientifica. Finalmente sorse Isidoro Geof-
froy Saint-Hìlaire, il quale con molta arte si tenne sulle generali, e
disse che nel genere neutro V apparecchio sessuale non é esattamente so-
(1) Bri and et Chaudé. Manuel compiei de Médecine legale etc. Paris 183G, in 8^
Courty. Conaultation mèdico-legale à V appwj d' une demande en nulli té de mariage. Mont-
pellier medicai 1872. Tom. XXVUI, pag. 173.
Filippi A. (Firenze). Manuale di medicina legale, Milano 189G. Voi. I, pag. 99 (2* edizione).
(2) Quintiliano Fab. De insiituiione oratoria, Augustae-Taurinorum 1824. Lib. 1, 4, 24.
(3) Marcello Donato (medico di Mantova). De medica hìstoria mirabili, Mantova 1G88>
Lib. VI.
(4) Vedi pag. 6.
l5) Marc. De l' hermaphrodiame. Diction. des Se. Médicales 1817. Tom. XXI, pag. 88.
717 23
migliante né al tipo mascolino, né al femminino ; lo che si verifica non
soltanto negli organi esterni, ma ben anche negli interni. Egli reca tre fatti
bellissimi, che noi tosto ricorderemo, dai quali però non ricavò alcun ca-
rattere positivo, e confuse i casi dubbi clinicamente, con quelli in cui
anatomicamente il sesso non è dichiarato.
La 1* osservazione, riportata dal teratologo francese, appartiene ad
Everard Home (1), il quale esaminò una cagna senza mammelle e
senza istinti sessuali, che aveva una clitoride assai voluminosa, una va-
gina solida e due glandole sessuali Jion mature, in cui non era riconoscibile
il sesso ; e questa era V occasione propizia di dichiarare che lo stato
delle glandole forniva il carattere essenziale dell' ermafroditismo neutro.
La 2* osservazione appartiene ad Haller (2). Una capra aveva la cli-
toride assai sviluppata e ricurva, con una fessura sottoposta, simile ad una
vulva ristretta. Per la medesima si penetrava tanto nella vescica quanto
in un canale molto lungo, simile alla vagina, situato fra la vescica ed il
retto. Cotesta vagina comunicava coir uretra, ai lati aveva due vescichette
seminali rudimentali, e superiormente si biforcava dando luogo a due
corna, simili alle uterine che finivano con due testicoli poco sviluppati.
Mancando questa osservazione dell' esame istologico dei supposti testicoli,
non si può dire se essa appartenga o no all' Ermafroditismo neutro.
La 3* osservazione riguarda un supposto toro, e fu fatta nel 1779 da
Hunter (3). L' animale, di 5 anni, aveva la vulva e la clitoride simili a
quelle d' una vacca. La vagina si restringeva e finiva cieca avanti 1' ure-
tra femminina; essa aveva ai lati due rudimenti delle vescichette seminali.
I due condotti deferenti alla loro estremità sì avvicinavano in modo, che
furono ritenuti come V utero ; essi erano solidi ed alla loro estremità ante-
riore avevano due testicoli incompleti, situati nella regione ove si sogliono
trovare le ovaie. Questo caso con tutta probabilità appartiene ai Pseudo-
ermafroditi, in cui esistono i rudimenti degli organi femminini insieme
agli organi essenziali dei maschi. Ma non si può decidere se essi fossero
aplasici al punto da costituire uno stato neutrale. Questa difficoltà non esi-
steva per Isidoro Geoffroy Saint-Hilaire, bastandogli le imperfe-
zioni degli organi generativi tanto esterni quanto interni.
La mancanza d' un carattere determinato e di osservazioni relative
portò per conseguenza che tutti i Trattati di Teratologia successivi omisero
(1) Everard Home. Vedi in fine le Note, pag. XXHI, osserv. 160.
(2) Haller Albertus. Opera minora. Tom. H, pag. 12. — Num dentar hermqfrodiii, Lausannae
1767. Tab. Ili, fìg. 2. — Taruffi C. Ermafroditismo, Note, pag. XXII, osserv. 156.
(3) Hanter John. Account of Free Martin. Philosophieal Transactiona 1779. Tom. LXIX,
pag. 285, con tav.
Il riassunto deir osservazione l'abbiamo tratto da Gurlt (Léhrbueh der pathologisehen Anatomie
der Hau9- Sauge thieren. Theil II, pag. 186, par. 135).
24 718
dì parlare dell'Ermafroditismo neutro; ma nel 1887 Polaillon (1)
pubblicò la storia d* un celibe di 31 anni con alcune anomalie delle parti
sessuali esterne, nel cui cadavere T A. non trovò in alcun luogo né i testi-
coli né le vescichette seminali, e nemmeno trovò V utero, le trombe, né
le ovaia, per cui giudicò trattarsi di un Erma/rodilo neutro. Accogliendo noi
come esatta quest' osservazione, e valutando la coincidenza delle glandole
mancanti, le deformità esterne, e la ninna traccia dei condotti di Wolff,
bisogna escludere ogni dubbio intorno alla diagnosi fatta. Né si può parago-
nare tale osservazione al caso di sola mancanza dei due testicoli, delle ve-
scichette seminali e dei condotti deferenti (2). Simile considerazione avrà
fatto Orth (3) accogliendo T osservazione medesima e collocandola per
terza specie dei Pseudo-Ermafroditismi di Klebs coir aggiunta di anceps
(dubbio) ; intorno alla quale aggiunta però noi stimiamo più proficuo an-
nunziare come titolo il carattere positivo, cioè T immaturità delle glandole,
di quello che indicare semplicemente un dubbio.
Separando completamente i casi clinici in cui non si é potuta fare
una diagnosi da quelli in cui si é trovata la sede principale e la natura
dell' anomalia, passeremo a cercare in quali circostanze si é verificato
questo secondo fatto. La cosa più notevole che tosto appare si é la ra-
rità dell' avvenimento, non essendo riusciti a raccoglierne che 9 casi nel-
r uomo e 3 negli animali: 1 certo (Home) e 2 probabili (vedi sopra
Ilallcr ed Hunter). Risulta inoltre che ad onta dell'aplasia, gli autori
giudicarono le glandole per femminine, eccetto Home che non azzardò
<li pronunziarsi, ed eccetto Polaillon che non trovò né le ovaia, né i
testicoli.
1 condotti di Mùl Icr offrono talora notevoli difetti: Jacoby e Walcker
trovarono V utero atrofico, con o senza atresia della vulva (Osserv. 6, 9, Nota
ii''), Gùnckel lo trovò cavernoso, forse impervio (Osserv. 7,Nota2*), Hunter
in una vacca lo vide rudimentale e parimenti impervio. Anche la vagina é
talora difettosa : ora alPostremità inferiore ó atrofica (Osserv. 1, Nota 2*); ora
sbo(;(;a nella vescica (Osserv. 2, Nota 2") ed ora s' inserisce nella prostata.
Rispetto agli organi generativi esterni é degno di nota che in 6 casi vi era
un peno manifesto, com{)ron(Iendo però fra questi un caso, nel quale il pene
era rudimentale (Osserv. 8, Nota 2*), ed un altro in cui esisteva la com-
(1) Poluillon. VimIì Nolii 2» hi \\\m\ o? wrv. H.
«2) K rctHrliiiiiir (1801). VimIì 'riirurri (!. Intorno ad un , feto privo degli organi generatici.
Mnuorùi d«lla li. \(iriuU*\\ììtì, tU*.\U* Scirn/.n «IclT Intituto di liolof^na 1891. Sor. 5, Tom. IV, pag. 05,
nssi'i'V. 1.
AnHiìlniI ('urlo. Vi»<H Tiiniffi C. Ermafroditi Hmo, Mcmorio (lolla U. Accailomia delle
.S«-irir/.(» d<'ir Istituto di Mol'«pfnn. Si*i'. .'», 'Ioni. VII. p.i^. XXIII, oKscrv. 101.
Ci) Orili John ( iWMwutyu . Mi^nhildungm init Vrricinhcruntj der Gesc/ilechtscaraktera, Lehr-
hii h (hM* H|HM!Ì;ih*n patii' do»/ !•'./' h di Antitonih*. Itd. Il, !dcriM'U[if< l\ norliii 1S91.
719 25
plicazione d'una ipospadia fino alla radice. Da questi caratteri si può in-
durre che 1* Ermafroditismo fosse femminino nelle glandole, e maschile ester-
namente. Ma quando gli autori dicono che si tratta d' ipertrofia della clito-
ride (Osserv. 1, 6, Nota 2*) senza aggiungere altri particolari, allora la cri-
tica deve sospendere qualunque giudizio, come é inabile a spiegare il fatto
che in due individui V abito del corpo era maschile (Osserv. 3, 6, Nota 2*),
anzi nel caso di De-Crecchio vi era perfino tendenza esagerata alle
femmine, mentre in tutti gli altri casi durante la vita non fu mai messo
in dubbio il sesso femminino.
Se il numero delle osservazioni fosse maggiore, si potrebbe ricavare
dalle cose dette che V Ermafroditismo aplasico di ambedue le glandolo av-
viene soltanto nelle donne (le quali hanno spesso ad un tempo, in qualche
parte i canali di Mùller; ma assai più estese e frequenti sono le man-
canze di quelli di Wolff), come si potrebbe indurre che il rappresentante
del secondo sesso per costituire l'Ermafroditismo é la presenza del peno;
ma é indispensabile, per assegnare una reale importanza a tali caratteri,
■che il numero dei casi sia molto maggiore. Occorre ancora che le nuove
osservazioni siano più complete, poiché gli autori non hanno in generale
dimostrato che ambedue le glandolo degenerate erano femminine, poiché
se invece una fosse stata maschile, allora si sarebbe trattato di Erma-
froditismo vero; altrimenti bisogna giudicare i casi, come alcuni hanno già
fatto, per Pseudo-Ermafroditi.
III. Pseudo- Ermafroditismo.
Abbiamo già annunziato che Hall or introdusse il titolo d' Ermafro-
ditismo spurio (vedi pag. 7) e che Gurlt lo tradusse col titolo di Pseudo-
Ermafroditismo, applicandolo a quattro deformità sessuali in cui non appa-
rivano i caratteri di duplicità, e solo si verificava in un 5** caso che chiamò
Androgynus femmininus (vedi pag. 9). Da ciò resulta che egli non riuscì
a trovare i caratteri differenziali fra i diversi gruppi di mostruosità sessuali,
« parimenti non vi riuscirono i molti seguaci di tanto maestro.
Abbiamo poscia annunziato che Klebs stabili finalmente quali erano
i veri Ermafroditi, e col dato anatomico della presenza delle glandolo dì
ambiduo i sessi, ricavò facilmente quali erano i falsi, e mediante l'aiuto del-
l' Embriologia riesci ad ordinare questi ultimi in duo gruppi naturali, cioè, in
mascolini e in femminini. Ricavò poi i caratteri degli uni e dogli altri dalle
alterazioni che s'incontrano ora nei condotti di Wolff, ora in quelli di
Mùller, ed ora in ambiduo assieme, sposso associato a deformità degli
organi esterni. Noi seguiremo questo piano, ritenendolo il più adeguato
e. Taruffi 4
26 720
allo scopo; ad imitazione di Herrmann (1), e di Marchand (2), i
quali vi introdussero anche alcuni miglioramenti.
Abbiamo inoltre avvertito che rispetto alla sede ed al numero dei
Pseudo-Ermafroditi vi sono altre deformità, non raccolte nelle nuove clas-
sificazioni, che erano già cognite e talora incluse forzatamente nelle vecchie
sintesi, mentre a nostro avviso hanno diritto di appartenere ai Pseudo-
Ermafroditi. Tale diritto é loro concesso dal fatto che i caratteri sessuali
non si limitano ai segmenti già ricordati, ma si estendono a tutto il corpo
animale; sicché quando questi sono talora in disaccordo coi precedenti
caratteri costituiscono nuovi generi rispetto all'Ermafroditismo, e già
principiano ad essere riconosciuti: difatti Krafft-Ebing ha chiamato
Ermafroditismo psichico la sconcordanza degli istinti sessuali colla forma
ordinaria degli organi della fecondazione; e Schneller (3) ha chiamato
Pseudo-Ermafroditismo la presenza della barba in una fanciulla con alcune
deformità negli organi generativi.
A, Pseiido- Ermafroditismo maschile.
a) con persistenza dei canali di Mùller.
L' anomalia del segmento medio degli organi sessuali più frequente
delle altre congeneri é la presenza di un frammento più o meno svilup-
pato del canale di Mùller in un individuo di sesso maschile. Sebbene
questa anomalia venisse descritta dal Malpighi nel 1684 (vedi pag. 11)^
tuttavolta la sua frequenza fu rilevata soltanto nel 1869 dall'Arnold (4)^
e poscia spiegata nel 1884, dagli studi del Rieder; il quale trovò in una
serie di ricerche sui cadaveri di diversa età ì residui dei condotti di
Mùller in un sesto dei medesimi (Osserv. 48, Nota 3*, pag. XIII). Noi
poi, senza estendere le ricerche di tali osservazioni teratologiche oltre le
fonti solite, abbiamo trovato 69 casi (vedi Nota 3* citata), fra i quali solo
di 50 raccogliemmo i particolari.
Il carattere manifesto all' esterno del sesso maschile é dato dalla pre-
(1) Herrmann G. Dieiionnaire encyclopédique dea Sciences médieales. Paris 1888. Ser. 4*.
Tom. XIII, pag. (>00.
(2) Marchand F. (Marburg). Real-Encyclopedie der gesammien Heilkunde, Wien 1892. Die
Missbildungcn. S. 625.
(3) Schneller. Eìn Fall con Pseudo-hermaphrodiamus, Mùnchen. med. Wochenschrift 1894
N. 33. — Jahresììericht fQr 1894. Bd. I. S. 232 f4).
(4ì Arnold J. (Heidelberg). Ein Fall uon uierus maseulinu» ecc. Berlin 1869. Virchow's Archiv.
Bd. 47. S. 7.
Raccolse 26 casi dalla letteratura.
721 27
senza del pene, accompagnato spesso dair abito virile (1). La verga però
non é sempre palese, poiché sopra i 50 casi suddetti fu riconosciuta sol-
tanto 39 volte ed invece 10 volte il sesso fu creduto femminino o dubbio.
Ma il fatto più straordinario viene rappresentato dall' uomo descritto dal
Gì né (Osserv. 42, Nota 3*), che aveva a destra il pene col meato urinario
e lo scroto con un testicolo, ed a sinistra 1' orifìcio della vagina, la quale
finiva a cui di sacco con un grande e piccolo labbro unilaterale, senza
pene e senza clitoride.
Oltre a tali modificazioni se ne danno altre che risguardano 1* uretra e
più frequentemente quella porzione che scorre sotto il pene: infatti nei 39
casi di Pseudo-Ermafroditismo maschile é stata notata V ipospadia 14 volte,
di cui tre volte con divisione dello scroto (Osserv. 32^ 44, 56, Nota 3*) ed una
volta senza traccia dell' uretra lungo il pene, il quale simulava una clitoride.
Per contrario furono veduti o restringimento dell' uretra o valvole della me-
desima, con dilatazione della vescica e degli ureteri (Osserv. 28, 29, Nota 3*).
Fra i dieci casi cogli organi sessuali d' aspetto femminino, tre lasciano
molto a desiderare nella descrizione, anzi per questo rispetto escluderemo
un feto e due bambine (Osserv. 6, 26, 36, Nota 3*). In quanto agli altri sette
casi può dirsi in generale che essi possedevano un breve pene imperforato
simile ad una clitoride, ed uno scroto diviso simulante le grandi labbra.
La fessura risultante, paragonata dal March and alla fossa navicolare,
dava accesso ad una vagina più o meno breve ed a cui di sacco, e su-
periormente dava esito all' uretra. Spesso furono riconosciuti i testicoli ora
vicini ed ora arrestati agli anelli inguinali. Questi caratteri spiegano come
le levatrici e le famiglie entrassero nella persuasione che i bambini fos-
sero di sesso femminino e tanto più allorché vi si aggiungeva 1' abito di
corpo in armonia : accadde quindi che alcune di queste pretese donne an-
darono a marito e poi si separarono (Osserv. 6, Nota 3*), che altre furono
obbligate a cambiar sesso (Osserv. 16, Nota 3*) e che altre finalmente persua-
se del loro stato raggiunsero celibi una tarda età (Osserv. 9, Nota 3*). Ma
considerando embriologicamente le forme esteriori suddette, si possono in-
terpretare nel senso che siano il risultato di organi virtualmente maschili.
L' apparecchio interno maschile subisce pur esso le sue anomalie : di
fatto sono frequenti gli arresti nella discesa dei testicoli, come il criptor-
chismo addominale e la posizione del testicolo lungo il canale inguinale,
o in un sacco erniario, o nella regione inguinale esterna. Fra i vari casi
due sono notevoli per strane circostanze : nel primo il testicolo aveva il
(1) Marc lì and però avverte che T accrescimento dei capelli e dei peli nel corpo spesso rag-
giunge quello delle donne, che la laringe è meno sporgente e che le mammelle possono gareggiare
con quelle delle donne.
28 722
condotto deferente a fondo cieco ed era senza vescichetta seminale .(Os-
serv. 29, Nota 3*). Nel secondo caso i testicoli pendevano da due cordoni
che rappresentavano le trombe falloppiane (Osserv. 28, Nota 3*). I testicoli
possono anche subire la diminuzione numerica : un esempio V abbiamo nel-
r Osserv. 21, Nota 3% in cui vi era bensì un solo testicolo, ma i condotti
deferenti erano due uno per lato. Un secondo esempio (Osserv. 22, Nota 3*)-
mostra invece, oltre la mancanza del testicolo, il condotto deferente oblite-
rato. Finalmente ricorderemo il caso di Martin (Osserv. 36, Nota 3*) in cui
vi erano i canali di Mùller, ma mancavano le glandolo sessuali d' ambi-
due i sessi, per cui V autore chiamò il suo caso neutrale^ e che noi con-
sideriamo virtualmente o deir uno o dell' altro sesso.
I testicoli nel Pseudo-Ermafroditismo di rado vanno soggetti a stati pa-
tologici, che non sappiamo se siano effetti d'aplasia o di degenerazioni, o del-
l' uno e deir altro fatto, come é probabile. I pochi casi risguardano : V una
cisti rappresentante un testicolo (Osserv. 66, Nota 3*); 2"* un testicolo con
infiltrazione leucoemica (Osserv. 66, Nota 3*); 3** un testicolo ernioso in istato
atrofico (Osserv. 69^ Nota 3*). Più spesso possediamo esempi di deviazioni
nei canali seminali : conosciamo tre casi in cui i condotti deferenti o met-
tevano foce nel seno urogenitale (Osserv. 5, Nota 3*), o s' inserivano nelle
pareti uterino (Osserv. 42, N. 3''), o sboccavano da un lato (il sinistro)
neir uretere corrispondente (Osserv. 58, Nota 3*). Havvi pure anche una
osservazione di straordinaria lunghezza delle vescichette spermatiche (Os-
serv. 51, Nota 3*) e due esempi di deviazione dei canali ejaculatori, i quali
sboccavano o nella vagina, o neir otricolo prostatico (vedi Osserv. 7, 13,
Nota 3''). Finalmente ricorderemo una donna che non aveva né la prostata,,
né le vescichette seminali, né i canali ejaculatori (Osserv. 17, Nota 3*).
Se noi consideriamo che tutte le anomalie ricordate vennero raccolte in
soli 50 casi, dobbiamo indurre che lo sviluppo degli organi maschili subisce
una notevole degradazione allorché si associa allo sviluppo degli organi
femminini. Ora vedremo che anche in questi accade altrettanto, quando
si associano ai primi per formare i Pseudo- Ermafroditismi maschili : di
fatto troviamo i canali di Mùller (della cui storia ci siamo occupati a
pag. 11) spesso alterati, perché ora rimangono arrestati nei primi stadi di
sviluppo, ora sviluppandosi, hanno deviato dalle norme, sia nelle forme, sia
nei rapporti, sia nel presentare caratteri patologici ; alterazioni poi che
possiedono grandi differenze fra loro rispetto alla frequenza.
La forma più comune assunta dai canali di Mùller é quella di un
utero posto fra la vescica ed il retto, poiché ciò si é verificato in 34 casi;
ma questa forma non é mai perfetta, specialmente per i difetti nelle sue
appendici, se non per altro per la mancanza costante delle ovaie, mentre
poi si é dato il caso d' un utero che a sinistra aveva un cordone con un
723 29
testleolo (Osserv. 44, Nota 3*)^ Cóme si é dato il caso di mancanza dell' u-
tero, mentre esistevano le due trombe falloppiane (Osserv. 64, Nota 3*).
Un altro difetto assai frequente è la mancanza della vagina : di fatto non
troviamo che in 6 casi sopra i 34 che V utero fosse provveduto della vagina
(Osserv. 4, 8, 12, 15, 28, 32, Nota 3*); ma il fatto più singolare e che spesso
si osserva é la forma rudimentale dell' utero ; lo che non esclude che 1' a-
trofia possa trovarsi ancora quando manca la vagina e possa giungere a
tal grado che V utero sia rappresentato soltanto da una listerella muscolare
inserita inferiormente alla parte posteriore della prostata (Osserv. 25, Nota 3*).
Talvolta V utero conserva le due corna, e si da anche il caso che sia
rappresentato da un sol corno (Osserv. 13, 19, 26, 34, 40 e 42, Nota 3*).
Altre volte non sviluppa le sue pareti muscolari e rimane come una vescica,
o come una cisti grande quanto una noce, aderente alla parte posteriore
della prostata o mettente foce neir uretra prostatica (Osserv. 18, 29, 30, 31
e 41, Nota 3*). Finalmente si dà il caso che 1' unico indizio di utero con
vagina, cioè dei condotti di Mùller sia la presenza dell'otricolo prostatico
ingrandito (Osserv. 14 e 19, Nota 3*). E per vero cotesto indizio può inspi-
rare qualche dubbio; ma i recenti studi, compresi quelli di Tourneux(l)
tolgono ogni esitazione, avendo egli dimostrato che il segmento inferiore
o vaginale del canale genitale contribuisce a costituire la prostata. Quando
poi il corpo dell'utero é completo inferiormente anche senza vagina, esso
si trova spesso in rapporto coli' otricolo prostatico o coli' uretra prostatica,.
e perfino colla vescica (Osserv. 58, Nota 3*); lo che non toglie che la parte
superiore del corpo possa subire uno spostamento laterale e seguire un' er-
nia inguinale completa od incompleta, come videro Winkler (2), Gruner,
Filippini e Siegenbeek (3): (Osserv. 66 e 68, Nota 3*); ciò che fu
pure verificato nell' Ermafroditismo vero (Osserv. 12 e 22, Nota 1*).
Finalmente può mancare anche l' utero, ed il canale generativo essere
rappresentato dalla sola vagina, la quale non è sempre egualmente larga e
lunga e suole inserirsi nella parte posteriore della prostata (Osserv. 2, 7, 9,
17, 21, 23, 42, 69, Nota 3*). Avvertiamo però che può anche aprirsi nel perineo
e precisamente nei casi di scroto bipartito, ma ciò verrà ricordato parlando
del pseudo-ermafroditismo maschile, in cui havvi somiglianza ai caratteri e-
sterni delle femmine. Da ultimo il canale generativo può essere rappresentato
(1) Tourncux F. Noie sur le déoeloppement du vagiti male chez le /oeiua hiimain. Comptes
rendus hebdomadaire de la Soc. de Biologie. 1887. Ser. 3*. Tom. IV. N. 42, pag. 812.
(2) Winkler B. Ueber einem Fall von Pseudohcrmaphroditismus masculinus internus. Inaug.
Dissert. Zurich 1893.
(3) Siegenbeek van Heukelom. Sur l' Hermaphrodisme tubiilaire e glandulaire chez riiom-
me. Avec 1 fig. — Recuil de travaux anatomo-pathologiques de V Universi té de Leide. Leide 1899.
Tom. II. pag. 509.
30
724
dai canali di Mùller coi caratteri embrionali, i quali ora traggono origine
dalla sommità dei reni in mezzo ad un accumulo di cisti, attribuite ai
canali di Wolff, oppure in vicinanza della capsula sopra renale parimenti
fra le cisti, o invece dalP ilo del rene e sboccano nel!' otricolo prosta-
iico o in vescica o neir epididimo ; lo che permette talora di non confon-
dere il canale con un uretere (Osserv. 33, 36, 37, 40, 50, Nota 3*). Havvi
ancora T esempio che una porzione di canali di Mùller costituiva un
canale accessorio al vaso deferente ; od almeno il fatto fu cosi interpretato
(Osserv. 25, Nota 3*).
Passando agli animali, non ne abbiamo raccolti che 12 casi fra i mam-
miferi domestici che appartengono al Pseudo-Ermafroditismo maschile con
persistenza dei canali di Mùller, e gli animali erano: 2 pecore, 2 capre,
3 bovini, 3 maiali, 1 cavallo, ed 1 cane (Osserv. 160, 164, 106, 172, 173,
176, 177, 179, 186, 192, 195, 196, Nota 3*).
Questo numero può aumentare spogliando le opere di Gurlt, di
Is. G. Saint- Hilaire, e di Guinard (Osserv, 197, Nota 3*) e tutti
ì giornali veterinari. In quanto poi ai suini si può consultare la memoria
di Gaddi (Osserv. 179, Nota 3*). Nei nostri casi non abbiamo riscontrato
nulla di essenzialmente diverso da quanto già notammo nella specie
umana, tranne che il pene (indipendentemente dai casi d' ipospadia)
spesso si mostra contorto e rivolto air indietro. Abbiamo però trovati note-
voli due casi : in uno V utero e la vagina erano rappresentati da un cor-
done (Osserv. 160, Nota 3*) e nell'altro caso mancavano le glandole sessuali
tanto maschili quanto femminili ed il sesso era solo indicato dalla presenza
dei condotti deferenti che sboccavano nella vescica (Osserv. 161, Nota 3*):
fatto analogo a quello veduto da Martin nell'uomo. (Osserv. 36, Nota 3*).
Chi desidera tentare raffronti fra le varie specie di mammiferi in
rapporto alle varie specie di Pseudo-Ermafroditismo incapaci di feconda-
zione deve ancora raccogliere molti fatti di mostruosità che si verificano
nei gemelli bovini ed equini, chiamati dagli inglesi Free Martin e costituiti
da un maschio e da una supposta femmina. Questa mostruosità fu illustrata
da Hunter nel 1779 (1), e poscia da Scarpa nel 1784 (2). Ma già le vacche
erano cognite aVarrone (3)edaColumella (4), che le chiamarono
Taurae per distinguerle dalle femmine, che hanno altri attributi e rendono
maggiori servigi all'agricoltura. Hunter descrisse tre esempi, ma questi
(1) Hunter Giovanni. Account of the Free Martin, Pliilosophical Transactions forl779. Tom.
69, pag. 285.
(2) Scarpa Antonio (Pavia). Sopra un vitello detto dagli Inglesi « Free Martin ». Memorie
della Società italiana. Verona 1784. Tom. IL Parte 2% pag, 8^10. Con tavola.
(3) Varrone M. T. De re rustica. Liber H. Gap. 51.
(4) Col urne Ila. Dtf re rustica. Liber VI. Cap. 22.
725
31
bastano per dimostrare che, salvo le circostanze predette, egli non fondava
un genere speciale ed esclusivo dei gemelli, poiché le stesse deformità ses-
suali fanno parte di diversi generi, fra cui il Pseudo-Ermafroditismo masco-
lino, ed altrettanto si dica delle osservazioni posteriori (1) ; per cui i Free
Martin non entrano in alcuna classificazione teratologica.
Il primo esempio di Hunter risguarda una vacca con utero ed ovaie ed
accanto alle medesime due testicoli, mentre mancavano le trombe. Bastano
questi dati per giudicare trattarsi d' un bel caso d' Ermafroditismo vero.
La seconda vacca aveva la vagina a fondo cieco, e V utero impervio, il quale
in luogo delle ovaie possedeva due testicoli ; mancava dei condotti defe-
renti, ma aveva le vescichette seminali, i condotti delle quali s' aprivano
nella vagina. Niun dubbio trattarsi invece di un Pseudo-Ermafrodito ma--
scolino. La terza vacca poi aveva una vagina che finiva in un sacco cieco,
coir utero chiuso, dalle cui corna pendevano due ovaie. Vi erano i vasi
deferenti con molte interruzioni, che sboccavano nelle vescichette seminali,
e queste a loro volta sboccavano insieme nella vagina. Ecco un caso diverso
che oggi si può ohx^mwre Pseudo-Ermafrodito femminino^vcidLiiCBXiàiO i testicoli.
Venendo al caso di Scarpa, egli racconta che una gemella di 13 mesi aveva
la clitoride collocata sulla vagina colla estremità curvata air indietro a
guisa d' uncino, in luogo di scorrere sotto la vagina. Questa incurvatura
sotto r uretra s' estendeva per tre dita trasverse e finiva a fondo cieco.
I testicoli erano entro V addome. Dagli epididimi partivano i condotti defe-
renti, che poscia comunicavano colle vescichette seminali e confluivano in
un condotto comune che sboccava neir uretra, avanti la prostata.
A. Pseudo- Ermafroditismo maschile
b) con aspetto esterno femminile.
Abbiamo già veduto che si danno uomini con testicoli (siano palesi,
siano occulti), i quali hanno ad un tempo frammenti di canali del Mùller
ed i genitali esterni femminini, e talora hanno ancora V abito di corpo si-
mile a quello d' una donna. Questa specie però venne da noi riscontrata
soltanto dieci volte su 50 casi di Pseudo-Ermafroditismo maschile (2), e
(1) Nagele. Beschreibung eines Falles von Ziciiterbildung bei einem Zioillingspaar, Dcutsches
Archiv far Physiol. 1819. Tom. V, pag. 136.
Spiegelberg. Vedi pag. 62. Osserv. 174.
Corvini. Vedi Note in fine. Osserv. 181.
(2) Marchand. F. Die Missbìldungen. Separai-abdniek. Wien 1897. p. 146. — Afferma che nel-
1' Ermafroditismo mascolino, fatta eccezione dei testicoli, gli altri organi genitali siano interni siano
estemi si avvicinano pia o meno al tipo femminino. Ora i casi da noi raccolti non permettono una
proposizione tanto generale.
32 726
fra questi abbiamo anche rilevato che talora il sesso piuttosto che femmi-
nino appariva dubbio. In questo caso prolungandosi il dubbio dopo la pu-
bertà, gli uomini subirono tristi conseguenze nei loro rapporti famigliari
e sociali. (Vedi pag. 27).
Inoltre dobbiamo aggiungere che si danno casi di Ermafroditismo ma-
scolino in cui mancano i frammenti dei canali di Mùller e nulladimeno
vi sono gli organi genitali esterni con aspetto femminile. Questo fatto noi
lo possiamo comprovare con 11 osservazioni, che appartengono ad 80 casi
di Ermafroditismo mascolino da noi riportati. (Nota 3% pag. 46-54).
Con ciò si potrebbe supporre che la combinazione pseudo-ermafroditica
del segmento glandolare col segmento esterno fosse un fatto abbastanza
raro. Ma vedremo più tardi che si danno numerosi casi di sesso dub-
bio in cui non si esegui la necroscopia ed in cui eranvi precisamente
le parti generative esterne coir aspetto più o meno femminino. Perciò
tali esempi clinicamente sono simili ai precedenti, ma, mancando V os-
servazione anatomica, non si può escludere che esistessero anche gli
elementi superstiti dei due segmenti medi ; per cui il giudizio anato-
mico rimane incerto e noi siamo obbligati a non accomunare tali osser-
vazioni colle precedenti.
I caratteri del pseudo-Ermafroditismo maschile con aspetto esterno fem-
minile sono avanti tutto la divisione mediana dello scroto da simulare due
grandi labbra, la quale divisione rare volte non presenta alcun pertugio
(Saviard, Osserv. 79); altre volte invece mostra pervio il seno uro-geni--
tale (1) in cui sbocca V uretra, dalla quale escono le urine e di rado anche
le feci. In altri casi si verifica ipospadia lungo il pene perfino nel perineo
senza penetrare nel foro uro-genitale (Osserv. 74), il quale può essere più
o meno profondo. E qui ricorderemo soltanto V uomo adulto dell' Osserv.
76 che aveva il foro profondo come la terza parte del dito indice. Questo
fatto può mettersi in rapporto con altri ricordati superiormente (vedi pag.
12 e 29) ove parlammo delle vagine senza utero.
II pene é generalmente corto da rassomigliare a quello di un fanciullo
ed é imperforato, se havvi ipospadia. In molti casi poi il pene é ancora
(1) Milller J. fino dal 1830 ha descritto e chiamato seno tiro-genitale la parte anteriore della
cloaca (già ammessa da Meckel) ove sboccano i condotti di Wolff e] di Mùller. — Bildungsge-
aehichie der Geniialien, Dusseldorf 1830, in 4**.
I moderni chiamano seno uro-genitale quella porzione dell' appamto uro-genitale che compren-
de r uretrali dotti Wolffìani e quelli di Mùller. Neil* embrione d' ambo i sessi, lungo 20 millim., si
trova una doccia che dopo una serie di trasformazioni giunge alla sua forma definitiva.
Nella donna è esatto questo nome di seno, nelP uomo invece andrebbe, a rigoi^e, chiamato ca-
nale uro-genitale. 11 suo sviluppo ha luogo per una trasformazione della cloaca e dell' intestino caudale.
— Lehrbuch der Entioickelungsgese/iic/Ue dea Menschen, von Dr. J. Kollmann. Jena 1898, pag. 430
e seguenti.
727 33
curvato nel lato posteriore, piegando in basso il glande. Dal lato suddetto
si osserva un solco mucoso longitudinale con briglie fibrillari, ciie rappre-
sentano la doccia uretrale e spiegano la retrazione del pene. Questo fatto
sì trova in diverse specie d' ermafroditismo con ipospadia e ne abbiamo
rappresentato un esempio, in un individuo, nel quale la diagnosi anatomica
nel vivente non fu fatta e la curvatura venne tolta mediante un' incisione
trasversale della doccia uretrale. (Vedi la Figura in fine). Questi caratteri
che non furono mai trovati nella clitoride aiutano alquanto la diagnosi
nei casi di sesso dubbio.
Si danno poi altri fatti in cui V aspetto femminile degli organi sessuali
esterni non è cosi somigliante al vero, come abbiamo indicato, e sono
quelli che concorrono a formare il lungo elenco delle osservazioni cli-
niche decisamente dubbie. D' altra parte non è improbabile che si debba
aggiungere un altro gruppo di osservazioni, che conduca ad ammettere dei
Pseudo-Ermafroditi maschili con doppio sesso esterno, cioè forniti degli
organi esterni tanto maschili quanto femminini disposti parallelamente. La
prima osservazione fu fatta in Barcellona nel 1881 e ne abbiamo già dato
un cenno. (Vedi Nota 3% pag. 50, Osserv. 42). La seconda osservazione
appartiene a Neugebauer (1); ma con nostro rincrescimento non sia-
mo riesciti né a leggere la memoria (neppure tradotta), né a vedere la
Tavola annessa alla medesima, sicché teniamo sospeso il giudizio ri-
spetto a questo caso, in ogni modo importante.
B. Pseudo-Ermafroditismo femminile
Avendo già indicati i modi coi quali un uomo (fornito di testicoli), può
assumere più o meno i caratteri femminili, tanto esternamente quanto
dal lato interno, dobbiamo ora ricercare i modi coi quali le donne (fornite
di ovaie) partecipano talvolta ai caratteri maschili. Avvertiamo che noi
non comprenderemo quelle donne che hanno o le forme del corpo, o la
statura, o le inclinazioni personali maschili, poiché preferiamo di parlarne
con qualche estensione quando tratteremo dell' Ermafroditismo clinico.
Qui accenneremo soltanto a quelle femmine che hanno alterazioni degli
organi sessuali somiglianti od eguali agli organi maschili, escludendo le
glandole generative.
a) Pseudo-Ermafroditismo femminile esterno. — Il modo più frequente
col quale si manifestano i caratteri maschili nelle donne, consiste in
modificazioni nelle parti sessuali esterne : fenomeno assai frequente da
paragonarsi per questo rispetto al Pseudo-ermafroditismo maschile, poiché
(1) Neugebauer F. Ein Beitrag zur Lehre von der Duplici tàt der ausseren Genitalien, Gazeta
Lekarska. Warsavia 1807. N. 21.
C. Tarufh 5
34 728
r abbiamo trovato descritto 22 volte (vedi Nota 3* -4, pag. 46), avvertendo
che il loro numero diventerebbe assai maggiore se vi aggiungessimo tutti i
casi somiglianti, che collocheremo invece neW Ermafroditismo clinico;
perché in tali casi manca V esame anatomico e quindi si ignora se nel-
r interno vi fossero altri fenomeni di duplicità.
Nelle donne d' ogni età fornite d' ovaia, in cui si riscontrano nelle
parti generative esterne alcuni caratteri più o meno simili ai maschili,
tosto si rileva come sia frequente il fenomeno dell' ipertrofia della
clitoride da raggiungere la lunghezza di 4 fino a 7 centimetri (Osserva-
zioni 93, 97, 103 e 123, Nota 3*). Abbiamo bensì V osservazione di De-
bierre (Osserv. 130) che vide in un neonato la verga propor:sionata al-
l' età con ipospadia. Ora se la verga era una clitoride, come é probabile,
e somigliava ad una verga maschile, bisogna indurre che la clitoride
avesse raggiunta una lunghezza insolita. È però vero che parecchi scrit-
tori, invece di dire che la clitoride somigliava ad un pene, affermarono
senza alcuna riserva che la donna aveva un pene, forse perché oltrepas-
sava incirca i 7 centimetri, ed é pur vero, come dice Marchand (1),
che la clitoride talora s' avvicina alla forma del pene, quando V uretra
raggiunge il glande della clitoride ed allora la differenza non é facilmente
riconoscibile. Noi però abbiamo raccolto soltanto due esempi, il primo
appartiene a Versen trovato in un feto immaturo (vedi pag. 56, Osserv.
101) e r altro a Clarke. (Vedi pag. 59, Osserv. 137).
È quindi rara la somiglianza perfetta fra i due organi omologhi, mentre
invece é abbastanza frequente V ipospadia a diversa altezza della clitoride e
più specialmente alla radice della medesima (vedi p. 54 e 55, Oss. 81 e 83),
ove r uretra in forma di doccia può collegarsi colla fossa navicolare, ed
anche coir apertura vaginale quando lo scroto é bipartito. D' altronde può
accadere, se la clitoride é assai lunga ed affetta da ipospadia, che sia piegata
posteriormente (vedi pag. 58, Osserv. 123), come abbiamo veduto in altri
incontri. Questo fatto però viene escluso da Brouardel (2), il quale dice
che nella clitoride ipertrofica non si verifica né * la piegatura del glande,
né il solco inferiore. Rinunziando ad altri di verificare tale sentenza, dire-
mo invece che la diversa posizione del meato urinario reca la conseguenza
che r emisione delT urina accada in vari punti dell' asse della verga e che
r urina possa venire mista alle feci, quando V intestino comunica colla
vescica o colP uretra. (Vedi Osserv. 130, Nota 3*).
Spesso si riscontra al perineo un' apertura vulvare, la quale talora
conduce alla vagina, e in un caso era distinta dall' ostio vaginale mediante
r imene. (Vedi pag. 55, Osserv, 83). Quando però in luogo della fessura va-
(1) Marchand E. Die Missbildungen. Separai-al/druck. Wien 1897. p. 147.
(2) Brouardel. U Hermaphrodisme, Gaz. des Hópitaux. Paris. Janvier 1887.
729 35
ginale havvi uno scroto senza testicoli, o in qualche caso lo scroto é più
o meno solcato nel mezzo da ricordare le due grandi labbra, queste al-
lora possono ricettare gli organi femminini della generazione, cioè ora le
ovaia, ed ora V utero. (Vedi pag. 55 e seg., Osserv. 93, 132, 136). L' utero
si mostra generalmente ben conformato, cosi si mostrano pure le ovaie
e le trombe falloppiane, mentre la vagina ora é atretica ed ora sbocca
nell'uretra. (Vedi Osserv. 86, 100, 113, 123 e 131, Nota 3").
Nel Pseudo-ermafroditismo esterno rare volte fu notata V influenza dei
due sessi suir intero abito del corpo, ciò che fa supporre che le due in-
fluenze nel prodotto della generazione si elidano fra loro da non manife-
stare alcun carattere prevalente dell' uno e dell' altro sesso. Abbiamo però
raccolte due osservazioni che provano il contrario : la prima appartiene a
Béclard (vedi pag. 54, Osserv. 81), in cui la donna aveva la barba sul
viso ed inclinazione alle femmine; la seconda a Litten (vedi pag. 56,
Osserv. 107) di una donna affretta dalla forma ordinaria del pseudo-erma-
froditismo esterno, la quale aveva V abito del corpo decisamente femmi-
nino. Finalmente ricorderemo che può verificarsi V eredità di questo
ermafroditismo in più sorelle. (Vedi Osserv. 124 e 141).
b) Pseudo-Ermafroditismo Jemminile interno. (Persistenza dei canali
di Wolff). — Abbiamo raccontato come da lungo tempo fossero notati
certi canali teratologici negli organi generativi femminini, i quali però ri-
masero per lungo tempo dimenticati, e solo in questo secolo furono veduti
di nuovo e più volte descritti. Abbiamo anche aggiunto che V embriologia
di recente ha arricchite le cognizioni intorno lo sviluppo e la terminazione
dei corpi e dei rispettivi condotti di Wolff nella donna (vedi pag. 10),
ciò che ha permesso il ravvicinamento e la connessione teratologica delle
varie manifestazioni che hanno presentato fino ad ora i canali medesimi ;
detti impropriamente canali di Gartner.
Per intendere facilmente la teratogenesi, é d' uopo fornire alcune noti-
zie d'embriologia e ricordare che i canali di Wolff, sebbene destinati
alla formazione degli organi generativi maschili, e specialmente del con-
dotto deferente^ si trovano ancora nell' embrione femminino in tutta la
loro estensione, cioè partendo dal rene primitivo (accanto ai canali di
Mùller) e discendendo fino al seno uro-genitale, ciò che di recente
Bullinger (1) é riescito a dimostrare macroscopicamente. Questi canali
durante la vita fetale per regola si atrofizzano nella femmina e solo per
eccezione rimangono o in forma di canali completi o di frammenti più o
meno alterati in rapporto cogli organi generativi interni della femmina.
I canali di Malpighi (Gartner), che rimangono superstiti dopo la
vita fetale sono generalmente unici, poiché non conosciamo che il neo-
(1) Bullinger. Ueber den disialen Theil der Gartner^ sehen Gange, Diss. Manchen 1896.
36 730
nato di Klein (vedi pag. 59, Osserv. 138) che ne aveva uno a destra e
un altro a sinistra. Essi conservano di rado i caratteri primitivi, rimanendo
invece alcune frazioni dei medesimi. Quando poi sono continui subiscono una
dilatazione iperplastica con gozzi irregolari e rimangono per lo meno fissi
alla sommità di un rene ed in basso inseriti o alla vescica, o alP uretra^
in guisa che possono confondersi con un uretere e furono perciò chiamati
falsi ureteri : V origine dei quali é rimasta lungo tempo occulta, e noi stessi,
circa quarant' anni fa, non sapemmo interpretare un preparato a secco, che
ci fu donato dall' Ospedale per il nostro Museo. Nel 1878 però Bart trovò
che il falso uretere nasceva da un gruppo di cisti grandi come lentic-
chie, poste sul rene destro, e che riconobbe (cosi dice) per i residui dei
corpi di Wolff. (Vedi Nota 3% Osserv. 98, 105 e 108). Un caso congenere
riscontrò Tongl a sinistra. (Vedi pag. 58, Osserv. 12G).
Più spesso il canale suddetto di Malpighi si trova o nel lega-
mento lato, o nella sostanza uterina, partendo però con qualche frequenza
dal paraovario e penetrando per tratti più o meno lunghi nella sostanza
stessa a diversa profondità. Per es. Kòlliker vide solo dei residui
del canale nel legamento lato (vedi pag. 56, Osservazione 106); invece
Madama Boivin aveva osservato in precedenza sboccare il canale entro
il collo dell'utero (vedi pag. 55, Osserv. 88), e assai più tardi Dohrn>
Fi schei e von Ackeren scopersero porzione del canale che scorreva
nella parete vaginale (vedi pag. 57, Osservazioni 116, 120 e 123). Più
singolare delle altre é l'osservazione di Klein sul feto su ricordato^
il quale aveva un canale di Wolff, che partiva dal paraovario e finiva
alla cervice dell' utero, ed un secondo canale che sboccava libero al mar-
gine dell'imene. Anche Fischel vide i residui d'un canale nella por-
zione vaginale dell'utero. (Vedi ibid. Osserv. 120). Invece Milton trovò
un canale che discendeva dalla regione renale nel setto vescico-vaginale,
ove dallo sbocco escivano 60 grammi di siero in 24 ore. (Vedi pag. 59,
Osserv. 134).
Molti altri casi congeneri, veduti recentemente nella donna, sono stati
raccolti e studiati anatomicamente, arricchendo specialmente la letteratura,
fra i quali meritano d'esser ricordati soltanto quelli di Banks (1), di
Debierre (vedi pag. 58, Osserv. 122) e di Kossmann (2). Ma troppo
lungi saremmo condotti ad analizzare tali lavori, come accadrebbe raG-
cogliendo le osservazioni pegli animali; ricorderemo però in servizio
alla storia, che oltre Malpighi e Gartner, Kobelt trovò un condotto
(1) Banks W. M. On the Wolflan bodiea of the foeius ; including the decelopmeni of the
generation system, Edinburgh 1864, in 8®.
(2) Kossmann R. Zur Patholofjie der Urnierercnste des Weibes, Monatschrift fùr Gebur-
tshulfe und Gynàkologie. Berlin 18%. Bd. I. Heft 2.
731 37
di Wolff in tre scrofe fra cinque gemelli; e vide lo stesso fenomeno in
una capra ed in un capriolo. (Vedi pag. 55, Osserv. 90). Anche Follin
fece una eguale osservazione nella scrofa (vedi Osserv. 92), von Preu-
scher in un gatto (vedi pag. 56, Osserv. 102), e Tourneau in diversi
mammiferi (vedi pag. 57, Osserv. 110); finalmente ricorderemo Gartner
che raccolse parecchi casi congeneri tanto nella donna quanto negli ani-
mali. (Vedi pag. 58, Osserv. 121).
I canali di Malpighi non presentano sempre i caratteri suddetti colle
rispettive varietà, invece con altrettanta frequenza subiscono la parziale
trasformazione cistica, per lungo tempo rimasta inesplicata. Il primo au-
tore che si occupò di questo argomento fu Kobelt nel 1847, il quale de-
scrisse cisti delle trombe falloppiane e del paraovario. (Vedi pag. 55, Os-
serv. 90). Poscia Verneuil (1), allargò le ricerche embriologiche relative
al paraovario ed attribuì T origine dell'organo di Rosenmùller al con-
dotto di Wolff, origine accolta pure da Virchow (2), quando spiegò le
cisti peduncolate dell'organo di Rosenmùller (3), mediante la mancata
scomparsa nella donna del canale deferente, lasciando un filamento nel
legamento lato, convertito in cisti.
Lo stato delle cisti del paraovario non é sempre uniforme, poiché nel
1870 trovai una cisti che superava in grandezza un ovo, aveva la parete
calcificata e conteneva del muco (4); nel 1878 rinvenni un voluminoso ci-
stoma colloide del paraovario sinistro, che durante la vita della inferma
fu creduto un cistoma ovarico, e che fu poi descritto dal Dott. Luigi
Mazzotti (5).
Anche la porzione del dotto di Malpighi che talora percorre la sostanza
uterina va soggetta alle medesime alterazioni. Già Meyer nel 1890 (6) de-
scrisse tanto l'adenoma, quanto l'adeno-mioma dell'utero, considerandoli co-
me alterazioni dei condotti di Gartner; di recente (1896) A man vide nelle
pareti dell'organo una grande cisti (vedi pag. 59, Oss. 140) e Rechlinghau-
(1) Verneuil. Recherches sur les kistes de V organe de Woìff^ dans les deux sexes. Memoires
de la Société de Chirurgie de Paris. 1857. Tom. IV, pag. 5S, 84.
(2) Virchow R. Die krankha fieri Gesc/uculsie, Berlin 18ai. Bd. I. S. 128. Ti'ad. frane. Paris
1867, pag. 2C0.
(3) Rosenmùller J. Ar. Quaedam de ovariis embryonum et foetum humanorum. Lipsioe 1802.
Descrisse Y epoofora (organo di Rosenmùller) e la considerò omologa dell' epididimo: essa fu poscia
studiata da molti, ma chi diede la miglior dimostrazione che tale organo è una emanazione o termi-
nazione del corpo di Wolff fu Waldeyer W. (Berlin). Eiersiock und Ei, Leipzig 1870. S. 142, 143.
Tafel VI. Fig. 59, 00.
(4) Concato L. e Taruffi C. Cisti ossea del paraovario sinistro. Rivista Clinica di BologoA.
1871. Aprile e Maggio. N. 4, 5. pag. 105. — Klebs E. Patholojische Anatomie, II. Abscnitt Berlin
187G, pag. 840.
(5) Mazzotti L. Cistoma colloide del paraovario sinistro, Bullettino delle Scienze Mediche.
Bologna 1879. Ser. 6. Voi. Ili, pag. 45.
(G) Meyer Robert. Ueber die Genese der Ct/st-adenome , und Adeno-miome des Uteruà.
Zeitschrift fùr Gebursthùlfe und Gynàkologie 1890. Bd. 37, Heft 2.
38 732
sen nello stesso anno s' incontrò in un adenoma cistico dell'utero che
s' estendeva alla tromba falloppiana. (Vedi pag. 59, Osserv. 139). Fre-
quenti sono le cisti nella vagina ; e meritevoli di conferma sono le os-
servazioni di Neugebauer, il quale distinse le cisti prodotte dai con-
dotti di Gartner da altre più frequenti prodotte da ritenzione follicolare.
(Vedi pag. 60, Osserv. 145). Ma già prima e dopo molti altri riferirono
casi congeneri attribuiti a diramazioni dei condotti di Wolff. (Vedi Graef :
pag. 57, Osservazioni 111 e 112, e Gangitano (1)). Finalmente va ri-
cordato Klein (2) che riporta una osservazione di Palm (vedi Osserv.
144) relativa ad una cisti dell' imene, e la crede derivata dalla por-
zione estrema del canale di Gartner. Questa induzione merita nuovi
studi embriologici, come lo meritano le cisti dell' ultima porzione della
vagina. (Vedi pag. 24).
Fine della Parte I.
(1) Gangitano F. Delle cisti della vagina da residui dei dotti di Wolff. Il Policlinico. (Sup-
plemento). Roma 1898. Anno IV. N. 40. pag. 1271.
(2) Klein Gustav (Manchen). Die Gesckwùlste der Gartner^ schen Gange. Virchow's Archiv.
1898. Bd. 134, S. 63. Vedi pag. 78 e la Bibliografia.
733
39
Note alla Parte I.
ERMAFRODITISMO ANATOMICO
Nota 1* — Ermafroditismo delle glandole sessuali specificate.
(Ermafroditismo vero).
A. — Neir Uomo :
Osserv. 1. — 3Iorand Salratore. De l'Iter-
maphroditisme. Thèse. Paris 1746.
L* osservazione appartiene a Sue. Trattavasi d' un ra-
gazzo di 13 anni che aveva un testicolo a destra ed una
ovaia a sinistra.
Osserv. 2. — Marot Hugnes. Description
d! un hermajyhrodite. Mémoires de V Acad. de
Dijon. Tom. II, pag. 157; 1767. — Marc. Di-
ction. des Se. Méd. Paris 1817. Tom. XXI, pag.
105. Art. Hermaphrod.
Individuo di 18 anni, morto air Ospedale, col viso
delicato, senza indizio di barba, aveva una verga con
glande e prepuzio. Sotto tale verga aveva una fessura
circondata da due grandi labbra, ognuna delle quali con-
teneva un corpo. Fra le ninfe s^ apriva r uretra, e sotto
eravi una membrana semilunare che fu stimata Y i-
mene.
Air autopsia si riconobbe che la verga era decisa-
mente un pene, ma imperforato e che il testicolo nel lab-
bro sinistro si continuava coir epididimo e col canale
deferente, il quale raggiungeva nel modo solito la vesci-
chetta seminale, contenente sperma, e nulla si avverti-
va nel labbro destro ; ma invece si trovò neir anello in-
guinale corrispondente un corpo che fu riconosciuto per
un piccolo utero, provveduto a destra d' una vera tromba
che abbracciava col padiglione la rispettiva ovaia.
Questa osservazione è stata riportata estesamente da
Mahon Paul. Médecine legale. Tom. I. Paris 1802. Trad.
ital. Milano 1804, pag. 86.
Osserv. 3. — Varole (Ajutante maggiore
deir Hótel-Dieu a Parigi) in Pinel. Mém. de
la Soc. Medicale d' émulation. Paris. Anno Vm,
(1799), pag. 342. — Varoclor in Is. G. Saint
HiLAiRB : Des anomalies. Tom. II, pag. 138.
Paris 1836.
Nel cadavere d^ un giovane di 18 anni con ipospadia
vi era lo scroto diviso in due labbri: in uno vi era il
testicolo col cordone deferente. Internamente esisteva un
utero appianato da cui nasceva una tromba, alla cui estre*
mità vi era una ovaia.
Osserv. 4. — Stark Jean. Chr. Neues Ar-
chiv. fur die Geburtshùlfe etc. Jena 1803, Bd.
II, S. 544.
Vide un uomo di 27 anni con ipospadia, che aveva
un utero con un testicolo air estremità della tromba
destra, ed a sinistra un^ ovaia vestita totalmente dal
peritoneo.
Osserv. 5. — Schrell. Med. Chir. Archiv
von ScHENK. Tom. I. Wien 1804. Citato da
Is. G. Saint Hilaire : Des anomalies. Tom. U,
pag, 165. Paris 1836.
Un feto novimestre, fornito del pene, dei testicoli e
dei condotti deferenti, aveva sotto al pene una piccola
vulva che conduceva alla vagina ed air utero rudimen-
tali. V utero era provveduto di trombe e d^ ovaia imper-
fettamente sviluppate; nulladimeno i due apparecchi
sessuali erano completi.
Questo fatto è messo in dubbio da Klebs e da Ahlfeld
(pag. 249).
Osserv. 6. — Bndolphi G. M. (Sfcokholm).
Beschreibung einer seltnen menschUchen Zwitter^
Uldung. In : Abhandlangen der konigl. Akade-
mie der Wissenschafben za Berlin aus dem Jahre
1825. Berlin 1828, pag. 45. Mit 3 Tafeln. —
Froriep' s Notizen. Weimar 1825. Bd. X, N. 7.
— Bullet. des Se. Méd. Paris 1831, pag. 288.
Caso d* ermafrodismo laterale in un fanciullo di 7 set-
timane. A destra un' ovaia ed una tromba falloppiana che
comunicava col lato sinistro dell' utero. Nella parte de-
stra dello scroto vi era un testicolo fornito d' epididimo
e del canale deferente. L' utero si continuava con una
vagina cieca alla sua origine, e sotto r utero si trovò un
corpo stimato per la prostata. Esternamente vi erano gli
organi maschili, colla differenza che il pene si divideva
inferiormente.
40
734
Osserv. 7. — lannionicr in Beclard. Di-
ction. des Se. Méd. Paris 1817. Tpm. XXT, pag.
211. — Is. G. Saint Hilaire: Des anomalies.
Tom. II. Paris 1836, pag. 158.
Si vedeva un pene imperforato o clitoride, una fessura
scrotale, e sui lati due rialzi dati dai testicoli. L'esame
anatomico mostrò che dai testicoli partivano due con-
dotti deferenti che andavano ad inserirsi all'utero. Vi era
iooltre una vagina, due ovaie e due trombe che nasce-
Tano dair utero.
Osserv. 8. — Mnjcr Aiig. Fr. Casper's
"Wochenschrift fur Heilkunde. Berlin 1835.
N. 50. Band. III. — Gaz. Méd. de Paris 1836,
pag. G09. — Hcppner. Reichert' s Arcliiv 1870,
pag. 687.
Maria Dorotea aveva V abito mascolino; il pene con
ipospadia e lo scroto diviso, senza testicoli. Air autopsia
si trovò la prostata, la vagina, T utero imperforato, fornito
di trombe, a destra un testicolo con canaletti spermatici,
e a sinistra un corpo simile ad un* ovaia composto dì
granulazioni ed accumuli cellulari da somigliare più ad
an* ovaia che ad un testicolo. Esisteva la prostata.
Osserv. 9. — Berthold Ar. Ad. Ueber
seitliche Zioitferbildung {HermaphrodiHsmus late-
ralis) bei Menschen beobachtet Abhandiungen
kòniglichen Gresellschaft der Wissenschaften zu
Gottingen Bd. II, 1844, s. 104 in 4^ — F5r-
ftter Ang. Missbildangen. Text s. 156. Tafel
XXI, fig. 13-15.
Pene con ipospadia, scroto con un testicolo a destra ed
il vaso deferente. A sinistra la vagina coir utero uni-
corne fornito di trombe ed ovaia, e di parovaio. L* ovaio
era rudimentale come al solito. Lo figure sono state ri-
prodotte da Ahlfeld. Op. cit Tafel 39, fig. 12-14.
^ Osserv. 10. — Vrollk W. Hypospadia cura
hermaphrodiHsmo, Tabtilae ad illustrandam em-
bryogenesin eie. Amstelodami 1849. Tab. 94 e 95.
Pene con ipospadia in cui vi erano due fori : per il
superiore si giungeva in vescica, e per V altro nel canale
genitale (vagina, utero). A destra dell* utero si rin-
▼enìva un testicolo emaciato, il cui condotto defarente
metteva foce nella vagina.' Nella parte posteriore ed infe-
riore del testicolo un corpo analogo air ovaia col plesso
pampini forme. Nel lato sinistro vi erano le stesse cose,
ma meno manifeste, e colla circostanza che il condotto
deferente penetrava neir angolo rispettivo deir utero.
Osserv. 11. — FoUIn E. Cas remarqua-
bU d' hermaphrodwme laterale {alternante). —
Ghkzette des Hdpitaox. Paris 1851, N. 140,
pag. 561. — Lo Fort L. Des vices de confort
mation e te. Paris 1863, pag. 183.
Ipospadia con fessura scrotale. Presenza della vagina
e dell' utero colle rispettive trombe; la tromba sinistra di-
scendeva nello scroto insieme ad un testicolo. A destra ol-
tre la tromba nasceva dalT utero un cordone che finiva in
una cisti, posta alla regione inguinale: cisti che si ri-
tenne rappresentasse V ovaia.
Osservazione contestata da Heppner e da Pozzi. Il pre-
parato si conserva nel Museo Dupuytren N. 267.
Osserv. 12. — BarkoTf H. r. Leop. Ana-
toTììische Abhandiungen. Mit. 10 Taf. Breslau
1851, pag. 60. — Kanstatt* s Jahresb. ftir 1851,
Bd. I, s. 201.
Ermafroditismo vero laterale (alternante di Perls).
Maschio ammogliato col pene affetto da totale ipospadia,
colla prostata perforata dalla vagina, senza sbocchi dei
condotti eiaculatori. La vagina si continuava coir utero,
il quale era rovesciato nella metà destra dello scroto, la
questo si trovarono ancora una ovaia senza follicoli tri-
partita, un testicolo coi canaletti seminiferi ed il cono
vascoloso, ma mancava il vaso deferente.
Osserv. 13. — Bannon. Dublin Journal.
Voi. XIV, 1862, pag. 73. — Canstatt's Jahres-
bericht fiir 1852. Bd. IV, s. 33.
Cadavere d^ uomo di 26 anni con abito prevalente-
mente maschile. Pene con uretra imperforata. Mancavano
la prostata, le vessichette seminali, e le glandolo dì
Cteper; invece vi erano le grandi labbra, le ninfe, l'apertu-
ra vaginale (però ristretta) con V imene, la vagina e V utero.
Questo aveva solo a destra una tromba falloppiana che
copriva colle fimbrie un^ ovaia, mentre dal lato sinistro
nasceva un cordone fibroso che finiva con un testicolo
fornito deir epididimo e del canal deferente che perfo-
rava il collo uterino ; e vi era ancora V ovaia senza fol-
licoli di Graaf, ed il testicolo aveva bensì i canaletti, ma
non gli spermatozoi. 1 due organi furono giudicati me-
diante r esame microscopico.
Osserv. 14. — Blackmanii. On Ermaphra-
diiism^ loiih an account of t\oo rentarJiable
cases. — American Journal of Med. Sciences.
Voi. 26, July 1863, pag. 66. — Journal de
connaisances médicales 1853, pag. 479. (Cita-
zione errata). — Ganstatt's Jahresbericht ftir
1853. Bd. IV, 8. 12; nach dem Eeferate. H.
Moller.
Un individuo di 36 anni con barba, forme maschile
pene voluminoso e collo scroto vuoto aveva ripugnanza
alla donna, ed emissione di sangue mensile con forti
dolori del pene. Nel cadavere si trovò un utero colla va-
gina che sboccava entro la Tescica, in cui stava sango*
735
menstruale. L' utero aveva lateralmente due canali che
terminavano con fimbrie, dalle quali pendevano due corpi
ovali, ritenuti per i testicoli (forniti dei condotti defe-
renti) e due tubercoli stimati le ovaia, sicché trattavasi
-d*un ermafroditismo glandolare soltanto probabile.
Osserv. 15. — Cramer Conrad. Ein Fall
van Hermaphroditìsmus lateralis. Inaug. Diss.
in-8o. Zurich 1857. Mit Tafel. — Meyer Her-
mann (Ziirich). Virchow' s Archiv 1857. Bd.
XI, s. 420.
Neonato con ipospadia; l'uretra è circondata dalla
prostata e in cui sbocca la vagina. Havvi ancora V utero
-con due trombe e due legamenti rotondi di cui il destro
finisce col testicolo ed il sinistro con un ovaio. Questi
due organi osservati col microscopio non recarono risul-
tati soddisfacenti.
Osserv. 16. — ftrnber Tenzel L. U^>er
den seitUchen HermaphrodiHsmm eines 22 jàhri-
gen Menschen. — Mémoires de l' Acad. Imp. des
Se. de St. Pétersbourg 1859. Tom. I, N. 13.
Nel cadavere d' un giovane di 22 anni si trovarono il
pene imperforato, il seno uro-genitale, l'uretra, la vagina
e r utero. A sinistra di questo organo vi era la tromba
con l'organo di Rosenmuller ed un ovaia con cancro.
A destra un piccolo testicolo con canali seminali, epidi-
dimo e vaso deferente, di cui non si scoperse l' estremità.
Osserv. 17. — Darham Arthur. Guy' s
hospital Eeports 1860, Ser. 3*, Voi. VI, pag. 424.
Citato da Heppnbr.
Cadavere d' un uomo di 25 anni, con abito fem-
minino, senza barba, cogli ilei divaricati, le mammelle
sviluppate. Il pene piccolo, il glande scoperto, l' aper-
tura uretrale era sotto il glande. Lo scroto piccolo, con
testicolo unito a corpi duri ritenuti dall' autore per
ovaia degenerate in grasso. Osservazione imperfetta ed
insufficiente, non dicendosi neppure se l'utero era con o
senza trombe.
Osserv. 18. — Rawdon H. 6. Description
of a case of true hermaphroditism, toith retnarks.
(Fall von wahren Hermaphrodismus). Liver-
pool med. and surgical Report 1867. Voi. I,
oct., pag. 39.
Osserv. 19. — Avery H. N. A genuine her-
maphrodite. Rapport of a case of true hernia-
phrodism ; toith operation for removal of a te-
sticle. In 80. New-York 1868.
Osserv. 20. — Heppner C. L. (Saint-Péter-
«burg). t/é6er den loahren Hermqphroditismus
C. Taruffi
41
beim Menschen. Archiv fiir Anatomie, Physio-
logie und wissenschaftliche Medicin. Leipzig
1870, pag. 679-717, s. pi.
Fanciullo di 2 mesi collo scroto e col pene affetto
da ipospadia. L' uretra era in comunicazione colla ve-
scica e colla vagina. L' utero, le trombe e le ovaia erano
normali In connessione poi col paraovario vi era da
ciascun lato un corpo glandolare, che l' autore giudicò
per un testicolo, avendo trovati i condotti glandolari con
decorso raggiato, che si riunivano verso l' ileo in forma
di canali. Mancavano i canali deferenti.
Osserv. 21. — Arrigo e Fiorani. Una donna-
uomo, Ann. univ. di med. Milano 1879. Voi.
247, pag. 221.
Nel cadavere d' un uomo di 68 anni trovarono il pene
con un solco mucoso in luogo dell' uretra, il cui ori-
ficio era invece alla radice; inferiormente vi era la vulva
con due grandi labbra, contenenti ognuna un testicolo
atrofico. Dalla vulva si penetrava in vagina, e l' autopsia
riscontrò ancora V utero di forma virginea con trombe
ed ovaie.
Osserv. 22. — Elotz H. Extraabdominale
Histerocystoovariofoinie bei einem {loahrm) Iler-
maphroditen. — Archiv fùr klin. Chir. 18^9.
Bd. XXIV, s. 454. — Jahresbericht fùr 1879,
s. 580 (16). — Centralblatt fiir Chirurgie 1886.
Heft I, s. 15.
Nella Clinica di Billr^th fu ammesso un uomo con
ipospadia che aveva nella metà destra dello scroto un
corno uterino congiunto mediante un tubo con una cisti,
la quale fu considerata per un' ovaia. Nella metà sinistra
vi era un testicolo coli* epididimo. Internamente si trovò
un utero mascolino colla vagina che sboccava nell' ure-
tra. Seno uro-genitale.
Osserv. 23. — Gast P. Beiirag zur Lehre
von der Bauch Blasen-Genitalspalte und von
dem Hermaphrodismus verus. Inaug. Diss. Berlin-
Greifswald 1884. Citato da G. Hermann : Dict.
encyclop. de Paris.
Un neonato morto con sventramento, estrofìa vescicale,
atresia nasale, e spina bifida. Esso aveva esternamente il
pene con V uretra e due pieghe indicanti lo scroto. In-
ternamente aveva un utero didelfo, con una tromba ed
una ovaia a sinistra, ed a poca distanza un testicolo col
suo gubernaculum, L' altro mezzo utero a destra aveva
una tromba assai lunga con un legamento lato senza
traccia di glandole genitali. L' esame microscopico con-
fermò la natura delle glandole situate a sinistra.
Osserv. 24. — Fowler. True Hermaphrodi-
tism. American Journal of Obstetrich. New
York 1887, pag. 423.
6
42
Ermafrodito che aveva la mestruazione dal pene. Colla
nescroBCopia si trovarono i testicoli e le ovaia, ma non
fn fatto r esame microscopico. Questo caso è stato posto
da Orth fra gli ermafroditi bilaterali.
Osserv. 25. — Schmorl G. (Assistente a
Lipsia). Ein Fall von HermaphrocUHsmtis. Vir-
chow' s Archiv 1888. Bd. 113, s. 229.
Ermafroditismo laterale alternante. I^e glandole sessua-
li non si erano abbastanza sviluppate. La glandola posta a
destra somigliava ad un testicolo, quella a sinistra ad un
ovaia non matura. Vi era V utero e mancava la vagina.
Osserv. 26. — Oboloseki N. Beitràge ssur
pafhologiscJien Anatomie der Hermaphroditismtés
hominis. Zeitschrift fiir Heiikunde. Prager 1888.
Bd. IX, Heft 2.
Due casi d^ ermafroditismo. In uno trattavasi di un
ragazzo di 12 anni che aveva gli organi esterni equivoci,
internamente vi era un utero infantile con un corno
unico che si continuava colla tromba sinistra; da questo
lato vi era ancora un* ovaia. A destra invece vi era un
736
testicolo coir epididimo, il canale deferente, e vi era
ancora un rudimento della tromba falloppiana. Nell'al-
tro caso si trattava di un ermafroditismo spurio masco-
lino esterno ed interno.
Osserv. 27. — Blanker 6. F. and Lawrence
T. W. P. A case of true unilateral hermaphro-
ditism toith ovotesHs ocurring in man, toith a
summary and criticism of the recorded cases of
true Jiermaphroditismtis. Transactions of the Obste-
trical Society of London. Voi. 38, pag. 265.
London 1897. — Con 4 tavole rappresentanti la
struttura dell'ovaia e del testicolo e col Catalogo
di 39 casi di vero ermafroditismo.
L* autore oltre il proprio caso fornisce 39 citazioni
bibliografiche, le quali non tutte ricordano casi, ma sol-
tanto delle monografie: Ahifeld (1880); Dabierre (1891);
Forster (1865); Laurent (1894); Lilienfeld (1856). — Tace
poi delle osservazioni di Morand (1746); di Jacobi (1818);
di Laumonier (1817) ; di Follin (1863) ; di Rawdon (1867);
di Yensen (1868); di Sangalli (1876); di Hofmann (1877);
di Dohen (1883).
B. — Negli Animali :
Osserv. 28. — Bedinelli Franciscus de
Panila Fanensis). Nupera perfectae androgynae
structurae observatìo, Pisauri 1755, in 16®.
Capretto, fornito di pene e di testicoli. Aveva inoltre
la vulva ristretta, la vagina, V utero e la vescica nor-
mali. Presentava infine due uretre che nascevano da una
sola vescica: un^ uretra giungeva all' apice del pene e
r altra sboccava in vagina vicino air orificio dell'utero.
Non è giustificato il dubbio di Haller: Memorabilis oh-
servatio^ si plenam fide meretur, e neppure il giudizio di
Is. Geoffroy Saint-Hilaire che r osservazione sia erro-
nea, poiché è vero che parla tanto della clitoride quanto
del pene, ma nomina la prima descrivendo i caratteri
delle parti esterne, ed aggiunge che era d' una ingente
grandezza, poscia dichiara la presenza del pene descri-
vendo i risultati anatomici, sicché havvi tutta la proba-
bilità che la prima impressione d' una clitoride siasi
poscia convertita nella certezza d' un pene.
Osserv. 29. — Mascagni Paolo (Siena).
Storia d' un ermafrodito della specie bovina. Atti
dell' Accad. delle Scienze di Siena. 1800. Tom.
ni, pag. 201. — Gurlt. Part. II, pag, 195:
Androgynus masculinus.
Toro da lavoro deir età di 9 anni, che aveva com-
pleti gli OTgani maschili esterni collo scroto però rag-
grinzato. V Autore fra la vescica ed il retto trovò T utero
colla vagina, che sboccava neir uretra fra i due canali
spermatici, mentre ai lati deir utero in luogo delle
ovaie vi erano dae veri testicoli coi rispettivi vasi de-
ferenti. Riscontrò però sopra il testicolo sinistro un pic-
colo corpo rotondeggiante simile ad una ovaia, e nello
scroto trovò due corpi avvizziti che somigliavano pari-
menti alle ovaie.
Osserv. 30. — Jacobi F. Diss. de mamma-
libus hermaphroditis alterno latere in sexum con-
trarium vergentibus. Berlini 1818, in 8®.
Osserv. 31. — Anonimo. Brevi cenni su di
un neutro-capra. Napoli 1829. Opuscolo in 8®,
con 2 Tavole.
Una capra presentava sotto 1* orificio deir ano una
apertura ovale (vulva) che finiva inferiormente alla radice
del pene, il quale era ricurvo posteriomente privo d'ure-
tra e corredato del relativo prepuzio. Questa capra ave-
va tendenza alla copula passiva, e quando non poteva
soddisfarla procurava d* introdurre nella vulva il proprio
pene. Esaminato V apparecchio generativo femminino ed
urinario, VA, li trovò ben conformati (l'uretra sboccando
nella vulva), tranne i corni uterini che terminavano con
estremità cieche, mancando le trombe falloppiane. Nella
figura si rilevano inoltre le ovaie poste nel luogo ordi-
nario ed i testicoli in luogo dei padiglioni delle trombe,
ì quali davano origine ai condotti deferenti ; e questi,
scorrendo fra le lamine del peritoneo, discendevano po-
scia aderendo ai lati della vagina, finché verso V estre-
mità inferiore di questa sboccavano nelle vescichette
seminali sfornite di qualsiasi apertura. Neil' apparecchio
femminino mancavano dunque le trombe falloppiane ; nel-
r apparecchio maschile, l'uretra in tutta la sua estensione.
737
Osserv. 31 bis. — Dalle Ghiaie Stefano (Na-
poli). Su d' un neutro-capra o bissesstiale. Opu-
scolo In 4\ Napoli 1829. C!on due Tavole. —
Miscellanea anatomico-patologica. Napoli 1847.
Tom. I, pag. 72. Tav. 40, Fig. 1, 2.
Questa osservazione corrisponde alla precedente (Ano-'
nimo). Capra fornita della vagina e della clitoride, o pene
imperfetto e ricurvo col prepuzio assai sviluppato. La
vagina poi si continuava coir utero, il quale aveva l'or-
dinario volume, ma le sue due corna terminavano a fon-
do cieco,' senza traccia di tromba. Esistevano tuttavia
le ovaie, le quali erano unite mediante una piega del
peritoneo, tanto colle corna uterine, quanto a due testi-
<;oli che erano posti a poca distanza dai corni, e dai
loro canali deferenti, e questi terminavano nelle vesci-
cole seminali vicino alla vagina. Ambedue gli apparec-
chi sessuali erano dunque imperfetti.
Osserv. 32. — - Schnophliageii Fr. Herma-
phrodiHsmus verus bilateralts bei ener Ziege.
Wiener med. Jahrbucher 1877. Heft. 3.
In questa capra si trovarono in am;bedue i lati tanto
i testicoli, quanto le ovaie.
Osserv. 33. — Apelle Dei. Catalogo del Ga-
binetto d' Anatomia comparata della R. Univer-
sità di Siena. Siena 1880, pag. 126.
Ermafroditismo laterale osservato in una aringa
(Clupea arengus L,), Eravi il testicolo a destra, e T ovaia
a sinistra di minor volume del testicolo. Ambidue que-
sti organi erano uniti superiormente e longitudinalmente
per mezzo d' un sottile condotto, che forse era un vaso
sanguigno, e sboccavano per mezzo d' un sottile dotto
in un medesimo foro esteriore.
Osserv. 34. — Smitt F. A. Bescription eP un
hermaphr odile. Archives de biologie belges 1882.
In origine V epitelio germinativo è indifferente e la
«pecificazione del sesso è un processo secondario che nei
pesci procede talora lentamente. Si hanno esempi nei
generi Chrysophrys et Serranus (Teleostei), Nel genere
Bufo si sviluppa a lato del testicolo una ovaia rudi-
mentale. Nei Serrani la specificazione è in parte dop-
pia, poiché una parte delle cellule epiteliali si trasfor-
ma in elementi maschi, e V altra parte in uova femmi-
nini.
Osserv. 35 — y. Eolliker. Uéber einige
Fàlìe von Hermaphroditismus beim Schweine.
<3omptes rendus du Congrès póriod. intematio-
nal des Se. médicales. Tom I. Copenhagen 1884.
Ermafroditismo laterale ed organi genitali esterni
femminini. Questa osservazione ha servito di tesi a Reu-
4er J. Diss, inatu/ural, Wùrzburg 1884.
43
Osserv. 36. — Bonnet. HermaphroditismuM
transversalia bei einem Rind, Mùnch. Jahresbe-
richt 1884. S. 96.
Osserv. 37. — Renter Josef. Ein Beitrag
zur Léhre von Hermaphroditismus (3 ZtoitterbU'
dungen beim Sàugethier^ darunier ein Fall von
Hermaphrod. verus lateralis). Verhandlungen der
physik.-medic. Gesellschaft zu Wùrzburg. 1885.
N. F. Bd. XIX, 8. 13, CO.
I tre maiali erano figli della b tessa troia. In uno
vi era V ermafroditismo alternante, cioè da un lato i 1
testicolo e dair altro V ovaia, come nel caso di Gas! ve-
duto nella specie umana. Un altro maiale di 2 mesi aveva
il pene rudimentale, e sotto al medesimo sboccava il con-
dotto utero-vaginale assai largo. V utero aveva due cor-
na che si continuavano colle trombe. AIT estremità ad-
dominale della tromba sinistra era aderente V ovaia con-
tenente molti follicoli. Nel legamento largo del lato de-
stro vi era un testicolo col suo epididimo di struttura
normale ; dallo stesso lato la tromba finiva vicino alla
coda deir epididimo. Mancano la prostata e le vesci-
chette seminali. Diagnosi : et^mafroditismo alternante.
Reca inoltre 18 osservazioni nella specie umana di
ermafroditismo vero.
Osserv. 38. — Debierre C. H. Note sur un
Merlan (Asello) hemiaphr odile, Comptes rendus
de la Sociétó de Biologie. 1886. Serie 8^ Tom.
IV, N. 3.
Osserv. 39. — Laulanié F. Sur V écolution
comparée de la sexualité dans V individu et dans
V espèce, Comptes rendus. Tom. 101, pag. 393.
Seance du 3 Aoùt 1885. Soc. de Biolog. 1887.
Ha descritto delle produzioni bisessuali tanto nelle
ovaie, quanto nei testicoli degli uccelli e dei mammiferi^
Osserv. 40. — Pfitz Hermann. JEin Fall
von Hermaphroditismus verus unilateralis lei ei-
nem Schweine. Deutsche Zeitschritt fiir Thier-
medicin. Leipzig 1889. Bd. XV, s. 91.
Trovò da un lato, in un maiale, un testicolo ed una
ovaia, e neir altro lato ninna glandola sessuale.
Osserv. 41. — Gninard L. Hermaphrodi-
tìsme glandulaire éhez un animai de V espèce
caprine. Journal de Médecine vétérinaire publié
a V École de Lyon. JuUiet 1890. — Précis de
Teratologie. Paris 1893 ; pag. 326.
La capra aveva una vulva che si prolungava inferior-
mente, era munita d^ una clitoride assai grande, e che per-
metteva l'accesso ad una vagina pure sviluppata. Interna-
mente si trovarono due ovaie normali in rapporto col
legamento largo e coir utero bicorne, inoltre due tosti-
44
coli, grandi come una nocciuola e molto flosci, situati
nella regione inguinale. Essi erano sospesi al legamento
largo mediante una specie di frenulo sieroso. Mancava-
no gli epididimi, esistevano invece due cordoncini, che
dai testicoli si dirigevano nella cavità pelvica e seguivano
il margine superiore delT utero, entro la spessezza del
legamento largo, e terminavano vicinissimo al collo
della vescica. L' autore spiegò codesti cordoncini co-
me canali deferenti. La struttura specìfica delle singole
glandole fu verificata col microscopio.
Osserv. 42. — Benedictis C. Contributo
allo studio dell' ermafroditismo. Giornale di Ve-
terinaria militare. 1893. Tom. VI, pag. 366.
In un bue si trovarono V utero bicorne, gli annessi
uterini (trombe di Fai loppio ed ovaia con follicoli di
Graaf), residui di testicoli atrofizzati colla castrazione
per torsione endoscrotale, i cordoni testicolari, il pene,
il prepuzio e lo scroto.
Le estremità delle corna uterine si continuavano con
un cordone fibroso fino al posto in cui avrebbero dovuto
trovarsi i testicoli nello scroto. Questi testicoli erano
rappresentati a destra da un ammasso informe di grasso,
e a sinistra da un nucleo di sostanza cretacea circon-
dato da grasso.
La porzione inferiore delP utero presentava il muso
di tinca, esternamente aderiva alla vescica e interna-
mente sboccava nel collo della vescica stessa. Manca-
vano quindi la vagina, le vescichette seminali e i dotti
eiaculatori. Gli organi genitali esterni (pene, prepuzio,
scroto ecc.) erano normalmente conformati, per un bue.
In causa dei guasti fatti dal macellaio, la descrizione
lascia air autore incertezza in diversi punti.
Osserv. 43. — Boswald A. Ueber Herma-
phroditismus, Thieràrztheilkundel894. Jahrgang
XVII, s. 305. — Dusehanck J. Otto. Herma-
738
phroditismus heim Schioeine. Thierarztheilk, 1894^
Jahrgang XVII, s. 224.
Osserv. 44. — Gart W. Ztcei Falle von
Hermaphroditìsmus verus bei Schweinen, Beitrag
zur Lehre von den Zwitterbildung bei Sàuge-
thieren. Giessen 1894. Hit 2 Tafeln.
Un maiale aveva dai due lati le due glandole erma-
frodite (mancavano gli spermatozoi). Un secondo maiale
aveva la stessa cosa da un solo lato, avvertendo che
dair altro Iato V organo glandolare era stato tolto colla
castrazione.
Osserv. 45. — Hétrophanow P. Un cas
d' hermaphrodisme chez la grenouille. Bibliogra-
phie anatomique. 1894. Janvier.
Osserv. 46 — Cole Frank J. A Case of
Hermaphroditisme in Bona temporaria. Anato-
mischer Anzeiger. Jena 1896. Bd. XI, s. 104,
con 4 Fig. Con bibliografia.
Osserv. 47. — Eopsch Fr. und L. Szy-
monowiez. Fall von Hermaphroditìsmus verus
bilateralis beim Schweine. Anatomischer Anzei-
ger. Jena 1896. Tom. XII, pag. 6. — Anato-
mischer Institut in Berlin 1896. Bd. XII^
N. 6, pag. 129-139.
Osserv. 48. — Becker E. Uà)er Zwi^terbU*
dung beim Schweine. Verhandlungen der phy-
sikalisch-medicinischen Q^sellschaft inWùrzburg
1897. Tom. XXXI.
In un maiale trovò da un lato il testicolo e dair al-
tro r ovaia.
Nota 2* — Ermafroditismo delle glandole sessuali aplasiche.
(Ermafroditismo atrofico o neutro).
Osserv. 1. — Cooper Astley P. Ouiy's
Hospital's Eeports 1840 pag. 243.
Una donna di 86 anni aveva la clitoride di straor-
dinaria lunghezza e la mancanza delF ingresso vaginale
con imperfetto sviluppo delle ovaia.
Osserv. 2. — Emiliani Emilio (Faenza).
Caso di supposto ermafroditismo. Ballettino delle
Scienze Mediche di Bologna, 1862, Ser. 4.
T. XVm pag. 241.
Nel cadavere d' una vecchia nubile di 80 anni T autore
trovò un membro virile lungo 1 1 cent., compreso il glande,
ornito di prepuzio senza frenulo (del quale però si vedevano
le stimate) e senza uretra. Vide inoltre due grandi labbra
vuote, ma in luogo dell' orificio vulvare trovò solo V ori-
ficio uretrale. Alla necroscopia scoperse, fra la vescica
urinaria e V intestino retto, V utero, lungo 6 cent, fornito
dei legamenti lati e dei rotondi, e che si continuava in
basso colla vagina, la quale sboccava nelP uretra. DalP u-
tero partivano le trombe, ma queste costituivano due
cordoni lunghi ciascuno 9 cent., ed aderenti colla estremità
ad un corpicciolo a guisa di linguetta contesta di cel"
lule. Mancavano la prostata, i testicoli, i canaletti o le
vescichette spermatiche.
La donna era alta 160 cent, coir abito maschile, testa
grossa, laringe sporgente, mammelle piccole con ghian'-
dole rudimentali, senza il monte di Venere. Aveva la pelle
739
bruna, peli neri e rigidi nei luoghi ove abbondano negli
uomini; ma nel volto non apparivano, perchè la donna
in vita si radeva la barba di soppiatto.
L^ autore infine giudicò che le due linguette fossero
organi generativi rimasti allo stato primitivo, che si sa-
rebbero potuto tramutare tanto in organi maschili quanto
in femminili; però era presumibile la prevalenza fem-
minile.
Osserv. 3. — Pacciotti Nicodemo (Napoli).
Su d' una mostruosità degli organi genitali di Giur
seppe Marzo. Rendiconti della R. Accademia
Med. Chir. di Napoli, 1866. Tomo XIX. Fase. I,
pag. 43. Con 4 Tavole (troppo convenzionali),
— De-Greechio Luigi (Napoli). Sopra un caso
d'apparenza virile in una donna. Il Morgagni,
Napoli 1865, pag. 151 ; con 2 tavole. — Can-
statt's Jahresbericht 1865, Bd. IV, s. 10.
Il cadavere di un uomo di 64 anni fra alto m. 1, 50,
ben conformato, con folta barba e folti peli dal pube
air ombellico, col pene di grandezza ordinaria, però con
un primo grado d^ ipospadia, e (ciò che più sorprese) con
mancanza dello scroto, senza traccia esterna dei testicoli
e col perineo ampio e liscio.
Quest^ uomo fu battezzato per femmina, ma dopo
([uattro anni fu ritenuto un maschio e denominato
Giuseppe; giunto alla pubertà, manifestò peli al volto
che poscia si fecero fitti, abito virile e quindi ten-
denza al sesso femminino. Aveva un carattere irritabile,
inclinato alle liti, ed alPozio; entrò al servizio di varie
famiglie, mostrandosi instabile e poscia serio e taciturno,
essendo stato abbandonato da una ragazza. Sulla sua vita
successiva si sa soltanto che s'abbandonò al vizio del bere,
e che più tardi fu preso da diarrea che lo condusse alla
tomba.
Alla necroscopia si trovò che il pene era fornito di
uretra, e questa del bulbo e della prostata, la quale aveva
tre fori : uno maggiore che conduceva alla vagina, un se-
condo minore che comunicava con una vescichetta semi-
nale, ed il ter/o che conduceva ad un canaletto a fondo
cieco. La vagina era posta fra V intestino retto e la vescica
e si continuava insensibilmente coli' utero. Alla vagina
poi aderivano due vescichette seminali contenenti muco,
ma non gli spermatozoi ; non si trovarono i condotti de-
ferenti e neppure i testicoli.
1/ utero infine era fornito delle trombe falloppiane e
delle ovaie, ma non dei legamenti rotondi ; e ciò che più
è singolare nelle ovaie non tì erano reliquie dei corpi lutei.
Osserv. 4. — Houzé d'Aulpoit. Béflexions
térafologiques et médico-legales au su jet d' un
hermaphrodUe neutre, presentant plusieurs arréts
deformation et de développement. BuUetin Medicai
du Nord. Lille 1867, Ser. 2*, T. U, pag. 180.
Osserv. 5. — Tardien A. Q^estian mèdico-
legale de V identità dans les rapporta avec les
45
vices de conformaticn des organes sexuels, conte^
nant les souvenirs et impressione d'un individu^
dont le sexe était méconnu. Paris 1872 ; in 8®
1874 (2* ediz.).
In uno dei casi accennati dall'autore, egli riconobbe
la necessità d'ammettere il sesso neutro.
Osserv. 6. — Jacoby B. Zioei Falle von
HermaphradUen-bildung. Dissert. Berlin 1886. —
Jahresbericht fìir 1885, Bd. I, s. 285 (7).
L' autore chiama il primo caso (secondo Klebs) l^eudo-
hei^maphroditismus femmininus externuSy od Jpertro--
fia della Clitoride (secondo Ahifeld). L' autore ricorse
all'operazione per rendere possibile alla donna la coabi-
tazione matrimoniale. Egli divise le piccole labbra ade*
renti fra loro sino alla commissura inferiore, allora fece
r esplorazione e non trovò lo ovaie, bensì V utero atrofico.
Osserv. 7. — Gnnckel H. Ueber einen Fall
von PseudoJiermaphrodismus femmininus. Diss.
Marburg 1887. — Jahresbericht fur 1887, Bd. I,
s. 272 (4).
Uomo di 48 anni, d' aspetto esterno maschile, però
senza testicoli. Internamente vi era un utero carnoso con
due trombe cieche air estremità, e con due ovaia infantili.
Vi era ancora la vagina, che s^ inseriva nella prostata.
Osserv. 8. — Polaillon (Paris). Herma-
phrodisme. Gazette medicale de Paris. 1887.
Serie 7', Tome IV, 18 Juin, pag. 289. Con fig.
Un celibe di 31 anno colla costituzione delicata, voce
e forme femminine, mori per ascesso al fegato. Aveva
un pene rudimentale, lungo 4 centim. con orifìcio ure-
trale, la pelvi larga come quella d' una donna, e due grandi
labbra. Sotto il pene, fra le grandi labbra, vi era un pic-
colo scroto avvizzito, senza testicoli e sotto al medesimo
non si trovò alcuna apertura simulante V orificio vaginale.
Neir addome non vi era nò V utero, né le trombe,
nò le ovaia, e nessun frammento dei corpi di Wolff ; bensì
la vescica orinarla coir uretra, però senz'i vescichette
seminali ; sicché mancava ogni traccia delle ovaie e dei
testicoli, e V autore giudicò trattarsi d' un ertnafrodito
neutro.
Tale giudizio è soltanto una presunzione, poiché
r autore confessa che la osservazione fu fatta con molta
fretta, avendo i parenti lasciato poco tempo per fare
V autopsia.
Osserv. 9. — Walker H. A. J case of
pseudo'hemiaphroditisme. New- York Med. Joum.
1894, Octobre 6, pag. 434.
Giovane di 24 anni con ìpospadia, senza barba, colle
mammelle bene sviluppate, il quale soffriva d^ epistassi
(mestruazione vicaria). Nel cadavere si trovarono la vagina,
r utero e le ovaie più o meno rudimentali. (Nel Qiomale :
Teratologia di Londra è taciuto lo stato dello scroto).
46
740
Nota 3* — Le glandole d' un sesso associate a parti secondarie dell' altro sesso.
(Pseudo-ermafroditismo).
A. — a. Testicoli colla persistenza di frammenti dei canali di Mùller.
(Pseudo-ermafroditismo maschile).
Osserv. 1. — Petit Jean Louis (Namur).
Acad. B. dea Scienoes. Hist. ; Année 1720. Paris
1722 pag. 29.
Sezionando un soldato s' avvide che nello scroto man-
cavano i testicoli. Neir addome trovò un utero posto
dietro la vescica, che sboccava neir uretra prostatiea.
L^ utero aveva due trombe falloppiane che s* attaccavano a
due corpiccioli ovoidi simili ai testicoli, possedendo
ognuno una specie d'epididimo, un condotto deferente
che sboccava nella rispettiva vescichetta seminale e questa
neir uretra.
Osserv. 2. — Giraud. Conformation extra-
ordinaire. Becueil pérlodique de la Soc. de Méd.
de Paris. Tom. II; 1797. — Mémoires de la
Soc. d'Emulation ]798 (2. edit.) pag. 399.
Donna di 40 anni con pene imperforato e due testi-
coli contenuti in due pieghe cutanee. Sotto il pene si
penetrava nella vagina in cui sboccava V uretra. Nel ca-
davere non si trovarono nò V utero, né le ovaia, bensì la
prostata con la vescicola prostatica, in cui sboccavano i
canali deferenti ; e si trovarono ancora le vescicole se-
minali.
Klebt, non ostante la presenza della vagina, pone
questo fatto fra i pseudo-ermafroditi mascolini esterni.
Osserv. 3. — Malacarne Tincenzo (Saluzzo).
Pseudo-ermafrodito. Mem. di Mat. e di Fisica
della Società italiana. Modena 1802. Tom. IX,
pag. 109.
Entro il perineo d^un uomo, ed air altezza di 2 pol-
lici dietro alla vescica vi era un corpo globoso ed inter-
namente rugoso, diretto verso V intestino retto, pieno di
sego fetido, che ora ò stimato per un esempio d' utero
maschile.
Osserv. 4. — Ackermann Jacobos Fid.
Infantis androgyni Historia et Iconographia .
Jena 1805 in fol. Cam 5 Tab.
Un fanciullo di 6 settimane aveva ipospadia e fessura
scrotale coir aspetto di una vulva. Possedeva una vagina
sormontata da un utero in forma di cisti. I testicoli erano
posti davanti agli anelli inguinali colle vie spermatiche
normali.
Osserv. 5. — Sehneider-Sdmmering.Kopp's
JahrbUcher fur Staatsarzneikunde 1817 ; Bd. X.
— Citato da Arnold, Virchow 's Archiv. 1869,
Bd. 47, 8. 22.
Uomo con pene corto, alla cui radice vi era V orificio
uretrale. \j> scroto era diviso ed i testicoli sporgevano
nelle regioni inguinali : i condotti deferenti rasenta-
vano il fondo deir utero mascolino e si aprivano nel seno
urogenitale. Si trovarono le vescichette seminali, ma non
la prostata.
Osserv. 6. — Leuekart K. 6. P. R.
(Leipzig). Illustrirte med. Zeitung. 1817. Bd. I.
Una contadina appena sposa si divise dal marito.
Essa mori di 74 anni. Sezionatala, non si trovò altra cosa
che un rudimento vaginale in comunicazione colle vesci-
chette seminali mediante due canali. Del resto tutti i
caratteri maschili.
Osserv. 7. — Steglehner Georg. De her-
maphroditorum natura traciatus. Bamberger und
Leipzig 1817, pag. 120.
Una ragazza di 23 anni aveva completi gli organi
genitali esterni, come pure V abito del corpo ; aveva però
il timbro della voce maschile e prominente la laringe.
Air autopsia si trovò la mancanza deir utero, delle trombe
e delle ovaie, colla vagina assai stretta. Agli inguini però
vi erano i testicoli colle vie seminali complete, e coi due
condotti ejaculatori che s* aprivano nella vagina.
Osserv. 8. — Mayer Aug. Carolns. Prof,
a Bonn. Casi eP ermafroditismo. Journal far
Chirurgie und Augenheilkunde Tom. VIII, s.
194, 1826. — Icones selectae preparationum
Musei anatomici. Bonnae 1831. — Vedi Bulletin
de Ferussac 1827. Tom. X, pag. 15.
In un fanciullo di 6 mesi con una clitoride lunga
12 linee, perforata inferiormente dalla quale usciva T urina
(ritenuta un pene con ipospadia) con due pieghe infe-
riormente vuote, Mayer trovò nei canali inguinali due
corpi simili ai testicoli ; trovò inoltre V utero colle trombe
falloppiane che dirette agli inguini raggiungevano i corpi
suddetti, e colla vagina che sboccava sotto la clitoride;
ma non trovò le ovaia.
Osserv. 9. — Bieco Giuseppe. Cenno sto-
rico su cf un neutro-uomo. Con Tav. Filiatre Se-
bezio. Napoli 1832. — La Medicina Pittoresca.
Napoli 1840, pag. 213. — Grillo Antonio Prof,
a Napoli. T. IV. Dell' ermofrodismo. (Storia della
fabbrica del corpo umano. Napoli 1832. Voi. V,
pag. 99).
Nel cadavere d* una vecchia di 80 anni, gli organi
generativi estemi erano normali, la vagina mancava di
741
47
rughe e dopo la lunghezza di due pollici terminava a
fondo cieco. Sì trovarono inoltre due testicoli appena
usciti dagli anelli inguinali coi cordoni spermatici re-
golari, i cui canali deferenti porta vansi alle vescichette
seminali, situate fra la vescica e la vagina. Queste ter-
minavano in una espansione membranosa, per cui man-
cavano i condotti eiaculatori. Non v' era alcuna traccia
né d* utero, nò di legamenti, né d^ ovaia, né di trombe
falloppiane.
Osserv. 9 bis. — Gooflfroy Saint-Hilaire J.
Cas singulier et paradoxal d' fiermaphroditismey
óbservé à Naples, sur un sujet octogénaire, Ga-
zette medicale de Paris 1832. T. Ili, pag. 75.
Ricorda il caso di Ricco Giuseppe (Giornale delle
due Sicilie 1832, 23 Gen.). Ricorda ancora che Maret
(Mémoires de T Acad. di Dijon, Tom. II) pubblicò un caso
simile, in un ragazzo di 17 anni (1767) (non dice altro se
non che i medici rimasero incerti), poscia poggiandosi
all'anatomia comparata ed alla teratologia veterinaria
mostra la verosimiglianza dell'osservazione suddetta.
Osserv. 10. — Weber E. H. De vesica
prostatica^ rudimento uteri in corpore masculino.
Annotationes anatomicae et physiologicae. Lip-
siae 1836, in 4^ Tom. I, pag. 4-7.
Osservazione ripetuta più volte prima e dopo, e ri-
prodotta negli Annali univ. di Med. e Chir. Milano 1847.
Voi. 123, pag. 346.
Feto di 32 settimane, di sesso maschile con una ve-
scichetta membranosa analoga air utero fra la vescica e
r intestino retto.
Osserv. 11. — Weber E. H. Zusàtze zur
Lehre vom Baue und den Verrichtungen des
Geschlechtsorgane. Mit 9 Tafeln. Leipzig 1846.
Ha riconosciuto per il primo la natura femminina
della vescicola prostatica, mediante i suoi studi di ana-
tomia comparata ; ma non fu esatto quando chiamò tale
vescicola ingrandita utero maschile,
Osserv. 12. — Goenther Aug. Prid. Com-
mentarius de Hermaphroditismo, cui adjectae sunt
nonnuUae siìigulares observationes, Cum iconibus
lapide incisis. Lipsiae 1846.
Un uomo con ipospadia e fessura scrotale, senza
inclinazioni nò per V uno né per V altro sesso, aveva
la vagina sormontata da un utero (mascolino) assai pic-
colo e tri fido (tricorne): il corno mediano si perdeva sotto
la sierosa della vescica ; i due laterali si continuavano coi
canali deferenti, convertiti in due cordoni. I testicoli cogli
epididimi erano discesi nello scroto.
Osserv. 13. — Hyrtl Joseph. Ein unpaa-
rige Hòhle der Oeschlechtsorgane nebst Mangel
der Samenblàschen in Manne, Oesterreich med.
Wochenschrift. Wien 1841, pag. 1037.
Un maschio col pene, collo scroto, coir uretra, colla
prostata normali. I testicoli erano contenuti nello scroto,
i di cui condotti seminali andavano a sboccare neirutri-
colo prostatico. Vi era un utero mascolino con un corno
che si apriva nel Caput gallinaginis della prostata. Man-
cavano le vescichette seminali.
Osserv. 14. — Theile Prof, a Berna. Ana-
tomische Untersuchung eines Hypospadiacus, Ar-
chiv far Anatomie etc. von J. Mflller. Berlin
Jahrgang 1847, s. 47, Tafel III.
Nella fig. 4 rappresenta V otricolo prostatico «molto
ingrandito.
Osserv. 15. — Betz Friedrich (Tubingen).
Ueber den Uterua masculinus. Archiv. fiir Ana-
tomie und Physiologie von Joh. Mùller. Ber-
lin 1850, s. 66, Tafel II.
In un neonato maschio cogli organi genitali estemi
ben fatti, Betz trovò un utero rudimentale colla vagina
che sl>occava sul ryerum monianum. Mancavano le vesci-
chette seminali. Il testicolo destro era neir addome, il
sinistro nello scroto ; ambedue i testicoli avevano V epi-
didimo ed il canal deferente, ed ambidue i cunali s' inse-
rivano ai margini deir utero.
Osserv. 16. — Follia E. Indimdue qui pre-
sente à la foÌ8 les organes génitaux mdles et
femelles. Gaz. des Hópitaux 1851, 4 Decembre,
pag. 561. — Honel Ch. Description da Musée
Dupuytren. Paris 1862. Section III, N. 268,
pag. 816.
Un individuo, giudicato femmina e poi maschio ed
infine ermafrodito laterale, aveva una ipospadia con fessura
scrotale e possedeva ancora un utero con due trombe;
la sinistra discendeva nello scroto ove aderiva ad un te-
sticolo ; dal lato destro delP utero partiva un cordone che
andava alla regione inguinale ove terminava in una cisti
sierosa ; mancavano le ovaie e non la vagina.
Osserv. 17. — Cozzi Luca (Milano). So-
pra un caso d'ermafroditismo incompleto ecc.
Ann. univ. di medicina. Milano 1852. Voi. 140,
pag. 490.
Sezionò una sposa di 52 anni stata amenorroica e ste-
rile e che aveva le parti genitali esterne normali, ma con
due tumori però agli inguini. Aperto l'addome, non si tro-
varono nò r utero, né le sue appendici, bensì la vagina
che finiva a fondo cieco, su cui's' adagiava un corpic-
ciuolo fibroso bianco giallastro, contenente una piccola
cavità. Tagliati i tumori inguinali, si scopersero due te-
sticoli coir epididimo, che si continuavano ciascuno in un
fascicolo che terminava lateralmente al corpi cei nolo sud-
detto. Ninna traccia della prostata, delle vescicole semi-
nali e dei canali eiaculatori.
48
Osserv. 18. — Leaekart. Hypospadiacus et
uterus masculinus, Illustrirte medicinische Zei-
tung. Miinchen 1862. Bd. I, s. 87. — Ahlfold.
Missbildungen. Tafel 40, fig. 3, 4, und 5.
Ha descritto due bambini che oltre i testicoli ave-
▼ano una vescica rappresentante V utero, senza appendici,
applicata alla parete posteriore deir uretra, la quale era
fornita di prostata. Nel 2^ caso la vescicola analoga
alla prima sboccava neir uretra.
Ossarv. 19. — Langer €• K. Uterm mascu-
linus eines 63 jàhrigen Mannes. Zeitschrift der k.
Gesellscliaft der Aerzte zu Wien 1 865, — Kan-
statt's Jahresbericht fìir 1853. Bd. IV, s. 30.
Uomo con ipospadia e con fessura scrotale, che mori
a 63 anni. Solo il testicolo sinistro era disceso nello
scroto. Le vescicole seminali mancavano ed i canali de-
ferenti mettevano foce, uno noIT uretra, V altro nella ve-
scichetta prostatica ingrandita (utero maschile o vagina
maschile). Superiormente a questa vescichetta si vedeva
un utero bicorne con due trombe falloppiane molto al-
lungate.
Osserr. 20. — Nnhn. Hypospadiacus et
uteì-us inascuìinus. Illustrirte medizinische Zei-
tung. Mùnchen 1853. Bd. Ili, s. 92, fig. 4. —
F5rstor. Missbildungen. Tafel XXI, fig. 11.
Osserv. 21. — SoemmeriDg 8. T. Fra-
parat eie. Pars I, N. 1384 von Soemmerigschen
Museum N. 49. — Leaekart. Abhandlung,
Ueber das weberschene Organ. Illustrirte me-
die. Zeitung. Manchen 1859. Bd. I, s. 89.
Fig. 18-19.
Il pene era simile ad r.na clitoride, col prepuzio ohe
inviava due piccole lAbbra, a guisa d^ ali,. che circonda-
vano il vestibolo imbutiforme. Sotto vi era il meato urina-
rio fra due pieghe mucose a guisa delT imene dei Raab.
Dal vestibolo si giungeva nella vagina, lunga G cent,
col fondo cieco, ove sboccavano i due vasi deferenti ed
aderivano i rudimenti delle vescichette seminali. Si trovò
un solo testicolo coir epididimo neir anello inguinale
(non è detto il lato). Mancava la prostata.
Osserv. 22. — Godard E. Reclierches té-
ratol. sur V appareil seminai de V homnie. Pa-
ris 1866.
Nel cadavere d* un uomo con ipospadia trovè un
utero delle dimensioni ordinarie ; ma invece delle trombe
il medesimo aveva due cordoni solidi che andavano ai
canali inguinali. Vi era solo a sinistra un testicolo con
epididimo rudimentale ed il canale deferente obblitarato.
Osserv. 23. — von Franqué. Hermaphro-
disme transversale. Scanzoni' s Beitràge zur
742
Geburtskunde und Gynàkologie.Wurzburg 1859.
Bd. IV, s. 57. Vedi Kolllker. Embryologie. Tra-
diiction fran9. 1882, pag. 1043.
Nel Museo di Wurzburg si conserva un preparato
in cui si vedono gli organi generativi esterni maschili
(pene con ipospadia, e scroto coi testicoli) ; superiormente
invece si vede uua vagina che &" apre nella prostata,
ed un utero ben sviluppato con gli ovidutti.
Osserv. 24. — FSrster Aug. (Wurzburg).
Die Missbildungen des Menschen. Jena 1861,
pag. 154. — Vterus masculinus. Tafel XXI,
fig. 17-18. Pràparat der pathol. Sammlung zu
Wurzburg.
Osserv. 25. — Potier Duplessy. Un cas
d' Ermaphroditìsme masculine. Recueil de mé-
moires de méd. militaire. 1867. Ser. 3, Tom.
XIX, pag. 433.
Il pene era affetto da ipospadia.
Osserv. 26. — Wrany. Hermaproditische
VerUldung der Oenitalien. Hemia inguinalis con-
genita. Prager Vierteljahreschrift 1867. Heft 1.
Hit Abbildung.
Nel cadavere d^ una bambina di 12 anni si trovò dal
lato destro deir addome un utero unicorne con tromba e
con legamento lato, alla cui estremità vi era un testicolo
fornito del condotto deferente.
Osserv. 27. — Yan Mons Oscar. Max. Note
sur un cas d' Hermaphrodisme masculin chez deux
jumeaux. Journal de méd. chir, et pharmacol.
Bruxelles 1868. Tom. 47, pag. 417. (Non ve-
rificato).
Osserv. 28. — Arnold J. (Heidelberg)
Fall voti Uterus masculinus, angehorener Strictur
der Harnróhre und hochgradiger Dilatation der
Hamhlase und Harnleiter. Virchow' s Archiv.
Berlin 1869, Tom. XLVII, pag. 7.
Neonato fornito del pene e dello scroto, cogli ureteri
e la vescica urinaria dilatati e con degenerazione cistica
dei reni. Fra la vescica e V intestino retto vi era un
piccolo utero solido, con cordoni cbe finivano con due
corpi somiglianti ai testicoli ed agli epididimi. L^ utero
si continuava con una breve vagina, la quale si apriva
insieme air uretra nella cavità urogenitale.
L^ autore aggiunge altre 26 osservazioni analoghe
alla sua, fra cui vi sono quelle di Mayer (1831), di
Henriette (1855), di Dorham (1861), di Pelvet (1865),
sicché possiamo ommetterle.
743
49
Osserv. 29. — roii Tolniatscliew N. (Ka-
san). Ein Fall son semihtnar Klapper der Harn-
róhre und von vergrósserter Vesicula prosiatica.
Virchow' 8 Archiv. Berlin 1870. Bd. 49, s. 348.
Tafel XI.
Neonato che aveva nelT uretra una valvola e preci-
samente davanti al cunicolo eeniinale, che spiegava la
la dilatazione della vescica e degli ureteri e la degene-
razione dei reni. Aveva ancora un sacco posto dietro il
fondo della vescica, ritenuto per la vescicola prostatica
dilatata. I testicoli erano nella cavità addominale, coi
Tasi deferenti a fondo cieco; mancavano le vescichette
seminali.
Il preparato per la sua rarità è stato conservato nel
Museo di Tubinga.
Osserv. 30. — Wood Johu. The pelms and
genital organs of an Hermaphrodit. Transactions
of anat. pathologique Soc. Tom. 23, London
1872. 169. — Jahresbericht fìir 1872. Bd. I,
8. 230.
In un cadavere coir aspetto femminile, trovò il pene
piccolo imperforato, le grandi labbra voluminose con-
tenenti ognuna un testicolo col suo funicolo; trovò inol-
tre le piccole labbra, ed un breve canale vaginale che
conduceva ad un sacco interposto fra la vescica ed il
retto. La prostata era perfetta, mentre la pelvi aveva
alcune misure maschili ed altre femminili.
Osserv. 81. — Englisch J. Zur Pathologie
JEam und Gevchlechtsorgane, Oesterr. med. Jahr-
bucher 1873. Heft. T, a. 61. — Jahresbericht
far 1873. Bd. H, s. 191 (7).
La 1^ osservazione risguarda la chiusura del siniAs
pocularis. La 2^ è tratta da una cisti nella parte sopra-
montana della prostata.
Osserv. 32. — Odin. Herniaprodisnie hisexueì.
liyon medicale 1874. Tom. XVI, pag. 214. —
Gazétte dea hópitaux 1874. — Jahresbericht
fòr 1874. Bd. I, s. 299 (34).
Un uomo di 63 anni, che aveva peli soltanto nel
pube, possedeva un pene lungo 10 cent., con un solco
in luogo deir uretra. Lo scroto era rappresentato da
due grandi labbra, fra cui si riscontrava una fessura,
la quale superiormente conteneva il foro uretrale ed in-
fmormente si continuava in un canale lungo 8 cent.,
chiuso da prima da una specie d^ imene, e che poi si
continuava con un utero rudimentale. Nell'anello ingui-
nale sinistro vi era un piccolo corpo giudicato per un
testicolo; altrettanto si trovò a destra, colla differenza
che il testicolo era più grosso. Ambidue i testicoli ave-
vano le vescichette seminali, che sboccavano insieme
al collo della vescica, davanti alla vagina per mezzo
dei vasi deferenti. Mancava la prostata.
C. Taruffi
Osserv. 33. — Boogaard J. A. Persistentie
der Mi'dlersche gangen bij een volwasser Man.
Verstagen en Mededeelingen der k. Akad. von
Wetenschoppen. Afd. Natuurkund e D. IX,
B. 2. Amsterdam 1874. Con una bellissima
Tavola.
Nel cadavere di un uomo di 66 anni trovò un se-
condo uretere che contorn.iva dall' interno alT esterno la
testa di ciaschedun rene, aderendo alla superficie e pò*
scia allargandosi discendeva internamente alT uretere
normale, aderiva strettamente alla vescica e sboccava
superiormente al rerum montanum della prostata, e non
alterando la posizione dei condotti ejaculatori.
Osserv. 34. — Eppingor Hans. Pseudo-
Hermophrodismiis mascuìinns internus, Prager
Viertel Jahrschrift fur practische Heilkunde.
1875. Bd. 125. — Jahresbericht tur 1875.
Bd. I, s. 31 (34).
Un uomo di 52 anni con barba e peli nel pube, era
fornito di pene e dello scroto, contenente 2 testicoli. La
necroscopia dimostrò nefrite interstiziale a sinistra, col-
l'ureteie, la vescichetta seminale, il vaso deferente nor*
mali. A destra la capsula sopra renale normale, ma il rene
era rudimentale, V arteria renale obliterata. Dai rudimenti
del rene discendeva un canale, che sboccava nel coliicolo
seminale, con differenze nel suo tragitto tanto visibili
quanto microscopiche, le quali permisero alT autore di
giudicare che da prima vi era una tromba falloppiana
che poi si convertiva in un corno uterino, quindi in una
vagina che sboccava nel conicolo seminale, e che entro
r ultima porzione vi era un umore mucoso contenente
spermatozoi. L^ apparecchio maschile era completo : vide
i testicoli, i condotti deferenti, le vescichette seminali,
i canali ejaculatori, la prostata e la vescica in cui man-
cava lo sbocco dell'uretere destro.
Osserv. 35. — Grnber W. Saccus ventricu-
laris extra laryngeua lateralis und Peste vom Ute*
ì*us masculinus hSheren Ghrad<i8 bei cinem Enmch-
sener. Virchow's Archiv 1876. Bd. 67, s. 361.
Un uomo di 30 anni, coi genitali poco sviluppati,
e coi canali ejaculatori che sboccavano neir otricolo pro-
statico, aveva una piega peritoneale fra la vescica ed il
retto che possedeva verticalmente una lista rella musco-
lare, la quale finiva alla parete deir otricolo prostatico.
Osserv. 36. — Martin E. (Paris). Sur un cas
de persistance des canaux de MuUer, óbliteration
des voies urinaires^ neutralilé sexuelle. Journal
de r Anat. et de laPhysiol. 1878, pag. 21. Tab* III.
Feto immaturo con simulacro della vulva, senza or-
gani generativi intemi. Aveva due reni coi rispettivi
ureteri, che sboccavano in vescica; vi erano inoltre altri
due canali che sboccavano in vescica, ma che avevano
7
50
744
una orìgine libera, considerati dalF aurore per canali di
Mailer. Mancava V uretra con distensione enorme della
vescica, in cui 1' uraco era chiuso, e mancava il colon
discendente.
Osserv. 37. — Barth. Anomalie de deve-
loppement de V utrictde prosiatique; persistance
de Vorgane de Mùlìer du coté droit, eìi fonm
de poche dioeriiculaire paesani sotis la vessie ;
soulèvement de la muqtteuse vésicale formant vai-
vule (rétention d'urine; dilataiion consecutive dea
uretères et hydronéphrose doublé). BuUetin de
la Société anatomique de Paris 1878. T. LITI,
pag. 483.
Il canale di Moller nasceva sottile a livello della
capsula sopra-renale, e sembrava in rapporto con un
gruppo di cisti, grandi come piccole lenticchie (residui
del corpo di Wolff); poscia s^ allargava e penetrava fra le
tonache della vescica e si apriva neir otricolo prostatico
con un orificio capace d' uno specillo notevole.
Osserv. 38. — ErabbeK Ein Fall von
Hermophroditismus. (Pseudo Tiermaphroditismus
masadinus, Klehs). Archiv. f. klin. Chir. Ber-
lin 1879. Ed. XXm, s. 652.
Osserv. 39. — Ord W. M. Malfortnation
of the genital organa ofa inan. Brit. med. Journ.
lo Novembre 1879. — Transact. med. chir.
Voi. 63, pag. 11. — Jahresbericht fùr 1880,
pag. 292.
Nel cadavere d'un uomo di 36 anni trovò un grosso
condotto che partiva dalla parte superiore del rene destro
ed andava alla faccia inferiore della vescica. Esso co-
minciava superiormente con un cui di sacco e si apriva
inferiormente nella parte media della faccia inferiore
della porzione prostatica uretrale con un orificio situato
al disopra di quello appartenente ai canali ejaculatori.
L' estremità superiore del rene suddetto era ricoperta
da una piccola massa glandolare che giungeva a contatto
del condotto accennato, ed aveva la struttura d* un rene con-
tratto e degenerato. L^ A. lo giudicò come T avanzo d' una
porzione del corpo di Wolff, mentre stimò il condotto un
tubo di Moller non atrofizzato.
U testicolo destro era rimasto nel canale inguinale;
il canale deferente e le vescicole seminali erano permeabili,
ma incompletamente sviluppati.
Osserv. 40. — Remy Ch. Sur Vutricule
prostatique et le canal de Miiller chez V homme.
Journ. de V Anat. et de la Physiol. Paris,
Mara 1879.
Nel cadavere d'un fanciullo di 10 anni rinvenne al
davanti dell' uretere destro il condotto di Mailer, nello
stato del periodo embrionale. In alto questo condotto era
in rapporto, a livello del rene, con un accumulo di cisti»
considerate residui del corpo di Weiff. In basso il con-
dotto suddetto giungeva alT otricolo prostatico. I due te-
sticoli possedevano T epididimo e Tidatide di Morgagni.
Osserv. 41. — Nassbaam M. Ueber cine
Cyste am Blasengrunde (vergròsserier Uierus
masculimis). Centralblatt far klinische Medicin.
Bonn 1880, pag. 401.
Cisti grande come una noce, contenente liquido chiaro»
rappresentante un uterO prostatico.
Osserv. 42. — Giné y Portogas (Prof, a
Barcelona). Cufi singuUer d' hermaphrodisme,
Revue d' Anthropologie. Paris 1881, pag. 376.
Un uomo di 28 anni aveva gli organi mascolini a
destra, composti di un corto pene, d'uno scroto sprov-
visto di rafe, con un solo testicolo. Il testicolo sinistro
non fn riconosciuto, ma da questo lato vi erano un grande
ed un piccolo labbro perfetti, ed un orificio vaginale^
sprovvisto di clitoride, d' imene, e di caruncole. Il meato
orinario era situato sul glande. L' orificio suddetto si con-
tinuava col canale vaginale, lungo 4 cent., che finiva a cui
di sacco. Colla esplorazione rettale, ninna traccia del-
l' utero.
Osserv. 43. — Langer C. (Vienna). Ein
neiies Fall von Uterus mascuUnus beim Er-
wachsenen. Arcliiv fìir Anatomie und Physio-
logy. Leipzig 1881, s. 392. Tafel XVI.
Soldato suicida con ectopia di un testicolo, con un
utero bicorne inserito alla base della prostata. I canali
deferenti erano in rapporto colle pareti laterali dell'utero.
Osserv. 44. — Honel. Pièces d' herma-
phrodites conservées au miisée Dupuylren. Bul-
letin de la Société d' anthropologie do Paria
1881. Ser. 3, Tom. IV, pag. 554.
Uomo con pene e scroto bipartito, con una fessura
che conduceva alla vagina ed all' utero. Questo era ben
sviluppato, però a destra era senza ovaia, mentre a si-
nistra aveva un testicolo senza spermatozoi.
Osserv. 45. — Gasser. Embrionalreste am
mannlichen genital Apparai, Sitznngsbericht
der Marburger Naturfor. Gesellsch. 1882, 30 Aug.
— Jabresbericht fur 1882. Bd. I, s. 102 (29)-
In un neonato trovò vicino al vaso deferente un ca-
nale più piccolo, che giudicò per il residuo del condotto
di Mailer.
Osserv. 46. — Ahlfeld Pried. Die Misa-
bildongen des Menschen. Abschnitt II, s. 250.
Uierus mascuUnus. Leipzig 1882.
Raccoglie nuovi fatti intorno ai residui dei canali
di Moller e ne riproduce la figura. Dai medesimi pu6
trarsi profitto par una nuova monografia.
745
Osserv. 47. — Honriehseu K. Pseitdo-
hennaphroditismus masatliniis exferrfits com-
plehis. VirchoVs Archiv. Bd. 94, s. 211. Ta-
fel VI. — Jahresbericht fùr 1883. Bd. I, s.
295 (9).
Una contadina di 27 anni, giudicata femmina, non
ebbe dopo la pubertà che i molimina tnenstrualia, ac-
compagnati da dolori al basso ventre ed alle coscie;
air età di 21 anni ebbe per due giorni i catauieni. Fino
dalla giovinezza avverti tumefazione agli inguini, quando,
a 26 anni, sollevando un fascio di fieno, senti un dolore
che poscia dileguò neir inguine sinistro, e da questo lato
la tumefazione s' accrebbe maggiormente che a destra e si
fece permanente. Non aveva inclinazioni erotiche, di fatto
non accoglieva le gentilezze degli uomini, e non aveva
inclinazioni sessuali per le donne, ed essa stessa diceva
che non era nò uomo, nò donna.
Crescendo gli incomodi locali, la contadina entrò nel-
r Ospedale, ove si riscontrarono alcuni caratteri femmi-
nili, come lo sviluppo suflTiciente delle glandule mamma-
rie, la voce, r accrescimento dei capelli, la forma speciale
del prepuzio, una vagina che si congiungeva coir uretra nel
fieno uro-genitale, ed i molimina menstrualia. Aveva poi
i seguenti caratteri maschili : due testicoli coi vasi de-
ferenti, a sinistra una vescichetta seminale con pollu-
zioni notturne e lo scheletro maschile. Il pene era puerile,
senza erezioni ed imperforato, ed a destra mancava la
vescichetta seminale e la prostata. Lo scroto bipartito,
col lato destro bene sviluppato. Lo sbocco del seno uro-
genitale era distante 6 cent. dalPano.
Osserv. 48. — Bieder Cari (Basel). Ueber
die Gariner* schen (Wólff*scherì) Kanàle heim
menschlichen Weibe. Virchow' s Archi w. Berlin
1884. Bd. 96, s. 100. Tafel VH!.
Osserv. 49. — Pozzi Samnole (Parigi).
PseiidO'hermophrodite male. CJomptes rendus
de la Soc. de Biol. 1884. Ser. 8, Tom. I,
pag. 42. — Mómoires loc. cit. 1885, pag. 21.
Un individuo con abito maschile e inclinato al sesso
femminino era vestito da donna; aveva la vulva con le
grandi e piccole labbra, e mancava dei segni mestruali.
D'altra parte il medesimo aveva due corpi ovoidi nelle
grandi labbra, con polluzioni notturne (in cui non si
riconobbero gli spermatozoi di) ; ed aveva un pene lungo
ò cent., fornito di prepuzio con ipospadia totale. Il meato
orinario era nascosto nella fessura vulvare, per la quale
•si giungeva ad un piccolo imene semilunare. Non si ri-
conobbero nò la vagina, nò T utero, nò le ovaie.
Osserv. 50. — Lockrood C. B. Persistent
mullierian duci. Journal of Anat. London 1892.
Voi. 26, pag. 1.
Osserv. 51. — Winkler Bernard. Ueber
einem Fall von Pseudo-hermaphradismus ma-
51
sculinus intef'vtis. Zùrich 1893. Mit 1 Tafel.
Inaug. Diss.
Le vescichette seminali straordinariamente lunghe.
Osserv. 52. — Uibbert. Correspondenz-Blatt
fùr schweizer Aerzte. Basel 1894. Mai.
Pseudo ermafroditismo mascolino interno.
Osserv. 53. — Hill B. C. Medicai Eeview,
St. Luis. Aprii 1894. Citato da SEJors.
Pseudo ermafroditismo mascolino interno.
Osserv. 54. — Willett Edgar. Transverse
Ilermnphroditisme in the male. Trans, of
patholog. society of London 1894-95, pag. 102.
Voi. 45.
L* ermofrodita aveva due testicoli, i vasi deferenti, le
vescicole seminali, con un utero femminino imperfetto
ed appendici, ma non furono dimostrate le ovaie.
Osserv. 56. — Bruhl Gustay. Uebei'' Her-
maphrodiiismus in Anschluss an ehiem Fall von
Pseudo-hermophroditisnius masculinus com^
pie t US. Freiburg 1894. Inaug. Diss.
Osserv. 56. — Kaplan Paul. Hermophro'
ditismus und Ilypospadia.. Inaugurai. Abhand-
lung. Berlin 1895. Virchow' s Jahresberich fòr
1895. Bd. n, s. 433 (34).
Ipospadia perineale con utero mascolino air origine
deir uretra dalla vescica.
Osserv. 57. — Bittner Wilhelm. Herma*
phrodismus spurius masculinus completus. Pra-
ger med. Wochenschrifb 1895. Jahrgang XX.
N. 43, pag. 491. Mit 3 fig.
Osserv. 58. — ShSttoch Samuel. A male
foetus showlng reptiUan characfers in (he
sexual ducis. Transactions of the pathological
society of London. London 1895. Voi. 46,
pag. 248. Piatte XIV.
Il feto aveva i due testicoli, di cui il vaso deferente
sinistro sboccava neir uretere. Persistevano i due canali
di Moller, i quali finivano in vescica vicino allo sbocco
degli ureteri. La vescica orinarla era extroflessa.
Osserv. 59. — Jacques P. Utérus mòle et
utricule prostatique. Nancy 1895. Aveo fig.
— Bibliographie anatom. Paris 1895, pag. 87.
Osserv. 60. — Will B. Fin Fall von
Pseudo-hermophroditismus masctdinus. Ghreif-
swald 1896.
52
Osserv. 61. — Benno. Ein Fall von Pseu-
dO'hennaphroditismus masculinus. Qreifswald
1896. Inaug. Diss.
Osserv. 62. — Baake K. Beìirag zur Lehre
vom HermaphrodUismtis spiiriiis masculinus
infemus. "Wurzburg 1896. Stahcl. in 8**, pag. 16,
1 Tafel.
Osserv. 63. — Klein Onstav (Mùnchen).
Zur 77onnaIeii und pafhoìopischen Anatomie
dcr GaìHner* schen Gange. Verhandlungen der
Gesellschaft deutscher Naturforscher und Aerzte,
68 Versammlung zu Frankfurt am Mein 21-26.
Sept. 1896, 1897. — Annali d' Ostetricia e di
Ginecologia di Milano. Luglio 1897, pag. 565.
— Die Geschioìììste dcr Gartner* schen Gange,
Virchow' 8 Archiv 1898. Bd. 134, s. 63.
Bambina di 4 mesi, in cui un condotto di MQller
sboccava entro la vagina air interno dell' imene.
Osserv. 64. — Stroebe. Pseudo-hermaphrO'
dilismus masculinus. Ziegler' s Beitrlige. Jena
1897. Bd. 22, s. 300.
Un uomo colf abito maschile, coi testicoli entro T ad-
dome e coir utero fornito soltanto delle trombe.
Osserv. 65. — Kosters J. Ein neuer Fall
von Ilermaphroditismus spurius inasculinus.
Berlin 1898. Mit 1 fig.
Osserv. 6C. — Gruner Ettore (Torino).
Utero e trombe di Fnf loppio in un uomo.
Giornale della B. Accademia di Medicina di
Torino 1897. Ser. 4, Voi. Ili, pag. 257. Con
una brutta tavola.
•
Un uomo di 36 anni, che f^ì credeva affetto da una ernia
nel canale inguinale sinistro, si presentò air ospedale.
Ivi il chirurgo intraprese V operazione e trovò da prima
un tumore che suppose il testicolo, e lo esportò; poscia
scoperse un utero fra la vescica e V intestino retto, in-
serito solo nella prostata. L' autore estrasse V u'.ero in-
sieme ad una tromba ed al dotto deferante. U ammalato
guari per seconda intenzione. L* esame microscopico mo-
strò nel tumore un processo infiammatorio con leuciti e
degenerazione delP organo glandulare, che non permetteva
nna diagnosi certa.
Osserv. 67. — Primrose (Toronto). Un caso
di utero mascolino. 65** Congresso deir Asso-
ciazione medico-britannica, tenuto in Montreal.
31 Agosto 1897. — La Riforma medica 1897.
Anno Xni. N. 237, Ottobre, pag. 137.
Un nomo morì in seguito air esportazione di nn grosso
sarcoma nel testicolo sinistro. Air autopsia si trovò un
746
Utero rudimentale colle trombe e colla vagina fra il retto
e la vescica. La vagina s'apriva nell'uretra prostatica
di fronte ai canali seminali.
Osserv. 68. — Filippini Giulio (Chirurgo
Primario di Brescia). Utero nel sacco erniario
d' un uomo ; operato nel Novembre 189S.
Osservazione inedita, che fra poco sarà illustrata am-
piamente dair autore. Un uomo di 30 anni, ammogliato da
5 anni e senza figli, all'età di 14 anni principiò a sen-
tire vivaci istinti sessuali per le donne, che lo spinsero
air onanismo, e finalmente a 25 anni giunse a prender
moglie. Ma già air eia di 18 anni gli era apparso nel ca-
nale inguinale destro un tumoretto del volume di una noce,
che crebbe rapidamente», poiché in pochi mesi raggiunse
la grandezza di un uovo di gallina, mantenendosi però
facilmente riducibile.
Della vita di questo uomo non sappiamo so i on che
all'età suddetta si presentò all'autore per compiere la cura
radicale di ernia inguinale da ambedue i lati. L' opera-
zione fu intrapresa dai due lati, ma a destra l'autore fu ob-
bligato dapprima di far discendere il tumore nel sacco
mediante sforzi dell'infermo; e poscia, tagliato il sacco
suddetto, con gran sorpresa trovò che esso conteneva un
utero col fondo in basso e col collo rivolto all'anello ingui-
nale interno, insieme agli elementi del cordone spermati-
co, che aderivano lassamente alla faccia anteriore dell'utero.
Quest'organo fu asportato per intero, meno una piccola
porzione della cervice che fa lasciata nella ferita a chiusura
dell' anello inguinale. La cavità uterina fra il corpo e il
collo misurava cent. 6Vt ® ^^ pareti erano grosse un
centimetro, coli' aspetto normale. Dai due comi partivano
le due tube che misuravano circa 3 centimetri.
Il sacco erniario aveva pareti esilissime, abbracciava
r utero e discendeva più basso del medesimo nello scroto^
mantenendosi ovunque indipendente dalla vaginale del
testicolo, il quale era molle e ridotto al volume di una
nocciuola; tale atrofia avvenne negli ultimi anni.
Dall'altro lato esisteva un'ernia inguinale e nella
base un testicolo bene sviluppato.
Osserv. 69. — Délagénière P. (Tours),
Anomalies des organes génitaux. Annales de Qy-
nécologie et d'Obstótrique. Paris 1899. Tom. 51,
pag. 57. Con figura.
Una sposa di 27 anni, senza peli nella faccia e nel
pube, era dall' origine amenorroica, però con dolori men-
sili ; aveva inoltre agli inguini due ernie incipienti, U
parti generative esteme normali, le inclinazioni e le oc-
cupazioni femminine. All' esplorazione vaginale l' Autore
8* incontrò in un cui di sacco all' altezza di 5 centimetri.
Ninna traccia dell' utero, ciò che fu poi verificato me-
diante la laparotomia ; furono invece trovati due testicoli
atrofizzati, insinuantisi nei canali inguinali, e che ven-
nero amputati: poscia si chiusero i canali. L'ammalata
guari dopo venti giorni. Dall' esame microscopico dei
testicoli apparve 1' atrofia secondaria air iperplasia del
connettivo, tanto periferico quanto interstiziale.
747
53
b. Pseudo-ermafroditismo mascolino (testicoli) coi caratteri sessuali esterni femminini.
Osserv. 70. — Mosti Giambattista (Brescia).
Mofitruosa conformazione delle parti genitali.
Giornale di Medicina di V. L. Brera. Pa-
dova 1813. Tom. Ili, pag. 362.
UÀ. visitò un* uomo di 32 anni, il quale aveva in
luogo dello scroto due borse, ognuna delle quali con-
teneva un testicolo ed il rispettivo cordone; aveva V abito
fisico e la voce maschile, però era senza barba. Le borse
simulavano le grandi labbra. Aveva ancora un pene si-
mile a quello di un ragazzo di 8 anni, col glande im-
pervio ed inviluppato da esuberante prepuzio. Il meato
urinario era un dito trasverso al di sotto del glande e
più in basso si trovava una apertura, che conduceva ad
un canale cieco, e che ammetteva per un terzo il dito
indice. L'A. ritenne questo canale per la vagina, la cui
apertura aveva inferiormente una forchetta, simile a
quella della donna non deflorata.
Osserv. 71. — Saviard Bart. Nouveau re-
ctieil cT obserrations chirurgicales. Paris 1702,
pag. 150. Encyclopédie. Tom. Vili, pag. 134.
— Tortosa Giuseppe. Istituzioni di medicina
forense. Bologna 1829. Voi. I, pag. 123.
Fanciullo col pene ben formato, con glande imper-
forato e collo scroto diviso in due labbra, contenenti
ciascuna un testicolo e colla fessura mediana che somi-
gliava air osculo vaginale. Internamente nessun carattere
femminino.
Osserv. 72. — Otto Ad. Ouil. Monstrorum
sexcentorntm descripiio. Vratislaviae 1841 ,
pag. 305, N. 638 ; pag. 306, N. 539. — Herm.
spuritis. Tab. XIII, fig. 5. — Hermaphrodi-
tismus faJsus. Tab. XIII, fig. 5.
Ragazzo di 8 anni che emetteva spesso le urine
macchiate di feci, ed aveva chiuso V orificio delP ano, bi-
partito lo scroto senza testicolo, il pene rivolto in basso
e curvato avendo la parte inferiore più breve. Nella parte
inferiore del pene vi era una fessura con margini tu-
midi, luncra un pollice, che si continuava nella biparti-
zione scrotale ; in cui era lo sbocco uretrale, che dava
esito ad orina mista a feci. Dopo un anno mori il ragaz-
zo d^ enterite e si trovarono i testicoli neir addome vicino
ai canali inguinali. L^ intestino retto era cieco, con un
diverticolo che sboccava nella parte posteriore deir uretra.
Fanciullo di 4 anni, col membro virile assai piccolo
6 collo scroto appena riconoscibile, senza testicoli e col-
r abito di corpo assai gracile, da confondersi con una
femmina. L* uretra poi, oltre il meato posto nel glande,
aveva un altro foro assai maggiore alla base del pene
Ticino al rafe scrotale.
Osserv. 73. — Chesneut (de la Roohelle).
Question d' identità. Vice deeonformation desor-
ganes génitaux: hypospadias. Annal. d' hygiène
publique et de médecine legale. Juillet 1860,
pag. 206. — Goujon E. Cas d* Hermaphro-
disine bisexiiel imparfait, chez V homme. Jour-
nal de l'Anatomie et de la Physiologie. Pa-
ris 1869. Annóe VI, pag. 699. Planches XVI
et XVII. — Tardien. Question medico-Ugole
de V identité. Paris 1874.
Alessia B. nacque in un villaggio da onesti genitori,
nel 1838; essa crebbe frequentando scuole religiose ed
ottenne nel 1860 di entrare- come» istitutrice in una pen-
sione. Air epoca della pubertà, ella non ebbe alcun in-
dizio dei mestrui e rimase amenorroica. Era magra,
col volto indeciso fra i due sessi, con voce dolce e pe-
luria sul labbro superiore e sulle braccia ; aveva il petto
eguale a quello delT uomo, la pelvi e le anche maschili.
Ella (come racconta) strinse una afift^ttuosa amicizia con
una compagna di pensione, poscia fu agitata da senti-
menti non bene definiti che finirono in una vera pas-
sione, che oggi può chiamarsi inversione sessuale.
Dopo ciò avvennero ad Alessia parecchie disavven-
ture, che la costrinsero a farsi visitare da Chesneut, il
quale rilasciò un rapporto che la giudicava per un er-
mafrodita con prevalenza del sesso mascolino.
Impressionata da tale giudizio, condannata non solo
a cambiar vestito, ma ben anche a rinunziare ai suoi
istinti ed ai suoi rapporti sociali, si ritirò a viver sola
ed ad impiegarsi in una amministrazione di strade fer-
rate: ma non riusci a sostenere tale regime per cui fa
presa dalla lipemania ed air età di 30 anni si asfissiò
coir acido carbonico.
Goujon fece la necroscopia e trovò un pene imperfo-
rato, sotto il quale eravi la vulva, in cui sboccavano
r uretra ed i condotti ejaculatori, ma non si trovarono
nò r utero, nò le ovaie. Lo scroto era bipartito, conte-
nente a destra un testicolo, mentre il sinistro era trat-
tenuto neir anello inguinale corrispondente.
Osserv. 74. — Schoenberg. Ein Fall von
anscheivender Zioitterbildung. Berliner Klln.
Wochenschrift 1875, N. 17. — Jahresbericht ftlr
1875. Bd. I, s. 342 (35).
Un ragazzo di 16 anni, con abito maschile e voce
aspra, aveva gli organi sessuali esterni d^ apparenza fem-
minina, collo scroto diviso, formando due grandi labbra;
nel destro dei quali si rilevava un testicolo mobile; non
cosi chiaramente nel labbro sinistro. Allontanando i labbri
appariva un pene lungo 5-6 cent., col glande non per-
forato, poiché r orificio deir uretra era più in basso. Sotto
air origine del pene vi era una apertura circolare chiosa
con una specie d' imene, per la quale si giungeva in un
canale con fondo cieco. La vagina e V ntero non erano
riconoscibili. Non si era mai verificata la mestraaiioaa.
54
Osserv. 75. — Magltot E. Sur un nouveau
cas d' hermaphrodisme. Bulletin de la Soc.
d' Anthropologie de Paris 1883. Ser. 3, Tom. IV,
pag. 487.
Una donna di 40 anni, ebbe nell'età di anni 13 Vt una
[>erdita di sangue abbondante dalle vie genitali, che durò
due giorni, e che si ripetè altre due volte alla distanza
ognuna di 3 mesi. A 17 anni si maritò, ma con rapporti
sessuali imperfetti, e rimase vedova a 30 anni. Dopo d'allora
gli istinti sessuali si rivolsero verso le donne. Air esame
degli organi generativi si vide un pene simile a quello di
un fanciullo di 12 anni, con glande imperforato e cur*
vantesi inferiormente nelT erezione. Sotto al medesimo
havvi una fessura vulvare con due grandi labbra, in
ognuna delle quali hawi un corpo coi caratteri dei testi-
coli e degli epididimi. Esplorando la fessura vulvare si
penetra neir infundibulo, senza ostacoli, e si giunge dopo
3 centimetri ad un cui di sacco, superiormente al quale
havvi r orifìcio uretrale. V esplorazione rettale ha esclusa
la presenza dell' utero. L* erezione è seguita da ejacula-
zione dello sperma neir infundibulo.
Osserv. 76. — Schlossberger. Seltene Miss-
hildung der Geschlechtsorgane. Wiener med.
BIàtter 1885. N. 14. — Jahresbericht fur 1885.
Bd. n, s. 822 (84).
Una ragazza di 20 anni aveva il petto abbastanza vo-
laminoso, le grandi labbra ristrette contenenti i testi-
coli, le piccole labbra normali, la clitoride imperforata,
neir erezione lunga 2 cent., capace del coito colle came-
riere, coir ejaculazione simile air albume. Lo sbocco del-
r uretra sotto il pene.
Osserv. 77. — Simon Max. Ein Fall von
sogetmantem Psetido -Hermaphrodismvs ma-
sculinus ecoteimus, Erlangen 1886. Mit Tafel.
Inaug. Di ss.
Una ragazza di 14 anni aveva la testa, il petto e le
estremità superiori coi caratteri maschili; la pelvi e le
748
estremità inferiori coi caratteri femminini. Coir esplora-
zione s' escluse la presenza nf^lla cavità pelvica dell' utero,
e si ammise la presenza della prostata e dei testicoli,
rappresentati da corpi in forma di mandorle, ed in con-
siderazione che la ragazza era senza mesti ui. Ella aveva
il monte di venere coperto di peli, parimenti le labbra
maggiori e minori. Fra le due labbra dalla commissura
superiore sporgova un pene lungo G cent., fortemente pie-
gato in- basso, debolmente mobile con due frenuli e col
glande ben fatto, però senza apertura uretr^tle, e senza
capacità alT erezione. Fra la commissura inferiore delle
grandi labbra vi era una apertura, che conduceva in uno
stretto canale lungo 3 cent, che finiva cieco, da cui però
esciva r urina con un sottile gettito. L'A. giudicò questo
stato esterno delle parti generative come una ipospadia
collo scroto diviso.
Osserv. 78. — Winter. Pseudo-hennaphra-
ditisrnns masculimis extcrnus. ZeitscLrift fiir
Gynaekologie 1890. Bd. 18, Heft 2. - Schmidt's
Jahrbùcher. Bd. 236, s. 518. Jahrgang 1890.
Osserv. 79. — Abel Eud. (Greifswald). Ein
Fall von Pseudo-hennaphroditistnus masculi-
nus. Diss. Qreifswald 1890. — Virchow' s Archiv
1891. Bd. 128, s. 420.
Mori una donna di anni 20 per tumore addominale,
che aveva alP esterno gli organi femminini allo stato in-
fantile, senza mammelle. Nel canale inguinale destro tì
era un testicolo, con un mioma sovrapposto, e nella pelvi
un grosso sarcoma attribuito al testicolo sinistro, essen-
dovi un cordone che andava al labbro sinistro. Del rima-
nente niun altro organo generativo.
Osserv. 80. — Brann H. Pseudo-herma-
phroditismus tnasadinus exterus. Zeitschrift
far Geburt^hulfe und Gynàkologie 1894. Bd. 28,
8. 375 ; 3 fig. im Text.
JB. — Persistenza dei Canali di Wolff.
(Pseudo-ermafroditismo femminino).
Osserv. 81. — Béclard Pierre Aug. De-
scriptum d'un individue doni le sex a quel-
que chose d* équivoque. Bulletin de la Faculté.
Ann. 1815. N. 2, pag. 273.
Esaminò air età di 16 anni Maria Lefort, gìÀ me*
•tmata air età di 8 anni. Essa aveva la clitoride di 27
millimetri imperforata, fornita di prepuzio mobile; ed
inferiormente 1* uretra con 5 fori sulla linea mediana.
Sotto air uretra vi era la fessara Tulvare con atresia
Taginale, e eoo contorno di i>eli. Itid. 8. Saint Hilnira
dopo 16 anni confermò tali cose ed aggiunse che la
Maria aveva nel viso una barba folta; Guinard poi
racconta che nel 1864 Maria mori air Hotel Dieu di
Parigi nel turno d'Horteloup, air età di 65 anni. Al-
lora fu confermato il sesso femminino, ma con occlusione
della vagina ed uno sviluppo esagerato della clitoride e
dei peli. Guinard fornisce ancora 4 belle figure copiate
da Debierre. (Précis de Teratologie 1893, pag. 296).
Osserv. 82. — Trincherà Stefano. Sopra
un caso di apparente ermafrodito. Napoli 1817.
Con 2 Tavole, in 8^
749
55
Osserv. 83. — Oaimarl Giuseppe. Sidl'er-
mafroditismo. Opusc. Napoli 1817.
Nel cadavere d^ un soldato austriaco, di 28 anni, si-
trovò il pene lungo 3 pollici col glande imperforato e col
prepuzio. Sotto il pene una macchia rossa si estendeva
lungo il rafe perineale, in cui superiormente sboccava
r uretra che andava alla vescica. Sotto la medesima si
scopriva un ostio vaginale, fornito d^una membrana si-
mile air imene, e fiancheggiato da due grandi labbra.
Avverte poi che non si trovarono in alcun luogo i testicoli
e che i fianchi erano ravvicinati col pube molto elevato.
Aperto V addome, Y autopsia rinvenne nel piccolo bacino
un piccolo utero di figura ordinaria, colle rispettive
trombe ed ovaie ; perciò si fece diagnosi di donna mal
conformata.
Osserv. 84. — De Agro Natale (da Troina).
Osservazioni su una donna di Palermo avente
le apparenze d* uomo ecc. Giornale di Med.
pratica di V. L. Brera. Venezia 1817. Seme-
stre 1®, pag. 204.
Mori air improvviso un giovano di 18 anni, con barba
poco fitta al volto e peli negli arti. Aveva la vulva ed
un membro con prepuzio e con foro uretrale alla radice.
Aveva infine l'utero normale colle trombe e le ovaie.
Osserv. 85. — Schmidt, Beschreibung eines
iceiblichen HermapJiroditen. Hufeland's Journal
der prakt. Arzneikunde. 1821. Bd. 4G.
Osserv. 86. — Manec et Bouilland j. Sin-
guliére variété d' hermaphrodisme. Journal
univ. de méd. et de chir. pratiqae. Paris 1833.
— Bull, de la E. Acad. de Méd. Séance 5
Mars 1833. Voi. 2.
Un uomo di 62 anni aveva il pene con ipospadia di
primo grado, lo scroto rappresentato da due piccole e
floride borse cutanee senza testicoli. Internamente vi erano
completi gli organi femminini, ma la vagina sboccava
nella porzione membranosa deir uretra. La prostata era
sviluppata.
Osserv. 87. — Bouilland J. Singulaire va*
riété d'hermaphrodisme ohservée cliez Vhomme.
Journal univ. et hebdom. de Méd. et Chir. ecc.
Paris 1833.
Osserv. 88. — M.me Boivin et A. Dugés.
Traité des maladies de Vutérvs et de ses
annexes. Bruxelles 1884. Tom. I, pag. 31.
Boudelocqne (nipote) sMncontrò in un canale che par«
tiva dalla tromba destra, scorreva entro la parete della
matrice, e si apriva entro il collo uterino (Acad. de Méd.
12 fevrier 1826). Caso simile fu veduto da uno dei saddetti :
il canale si suddivideva in numerose ramificazioni nella
parte superiore della vagina e sembrava nascere dair ovaia.
Malpi§hi aveva conosciuto e Gartner ha di nuovo veduto
in molti mammiferi due lunghi canali ramificarsi verso
le trombe uterine.
Osserv. 89. — Esehriclit (Kopenhagen).
Aussere mànnlichen mit inneren weiblichen
Genitalien bei einen menschlichen Fòtus. Mul-
ler's Archiv fur Anatomie etc. Leipzig 1836.
Heft 2, Tafel V, pag. 139.
Neonato con gli organi genitali esterni maschili, però
senza i testicoli. Internamente vi era T utero fornito a si
nistra delle trombe falloppiane e deir ovaia; mentre a
destra queste due erano staccate. V utero poi aveva V ori-
ficio inferiore, e mancava la vagina. L' intestino retto
sboccava in vescica, e V ano era imperforato.
Osserv. 90. — Kobelt G. L. Der Nében-
eierstock des Weibes. Heidelberg 1847.
Fra cinque scrofe trovò in tre i canali di Malpighi, e
li trovò ancora nelle capre e nei caprioli.
Osserv. 91. — Kobelt 6. Ludwig (Freiburg).
Der Nebeneierstoch des Weibes^ das làrgste
vermisste Seitenstuck des Nébenhodens des
Mannes etc. Heildelberg 1847. N. 429.
Si occupa dei residui dei condotti di Wolff e di Moller
(cisti delle trombe e del paraovario).
Osserv. 92. — Follln. Recherches sur les
corps de Wolff. Paris 1860, pag. 25. Avec table.
Trovò nella troia i canali di Gartnor.
Osserv. 93. — Neill J. Monstruosities of
sex (The case of John. G. Alien). American
journal Med. Science. Philadelphia 1861. Voi. 22,
pag. 568.
Trovò nel cadavere di una donna di 25 anni, di sesso
dubbio, la clitoride lunga 5 pollici e grossa un pollice,
senza uretra, ma con una scannellatura che nasceva dai
glande e giungeva al perineo in forma d* apertura. Nello
scroto vi erano due piccole ovaie.
Osserv. 94. — Broca P. Cystes multiples
des ligaments larges. Bulletin de la Soc. anar
tomique. Paris 1852.
Osserv. 95. — Halbertsma H, J, Ooer
hermaphroditismus spurius femmininus. Ver-
handelingen der k. Akademie von Weterschap-
pen. Amsterdam 1866. Deel III. 2 Platter (fo-
glio 17).
56
Osserv. 96. — Rokitansky C. Ueber ac-
cessorische Tuberi und Tuharanhnnfje. Allge-
meine "Wiener med. Zeitung 1859. N. 32.
Parla ancora delle cisti del paraovario.
Osserv. 97. — CruTeilhier Ed, Rapporl
sur un rafi (V hermaphrodisme, Bulletin de la
Société anat. de Paris 1865.T.XL,pag. 468-473.
Pene collo scroto bipartito e coir uretra che s' apriva
nella vagina convertita in cloaca. L* utero era fornito di
ovaia.
Osserv. 98. — Barbieri Agostino. Cenni
sul Gabivefto dell' Osppdale Maggiore di Mi-
lana. Ann. univ. di Med. 1366. V. 195, pag. 94.
Ernia d' un falso uretere, fattasi dalla parte po-
steriore della vescica ed uscita per V uretra. Il falso ure-
tere percorso da vasi sanguigni e ripieno di un liquido
sanguigno non aveva comunicazione col rene. Accanto al
falso uretere esisteva il vero, che si apriva air estemo
di esso nella vescica. U ammalata mori con sintomi di
strozzamento.
Osserv. 99. — Teit 6. Ilandbuch der loei"
blichenGeschlechtsorgane. Aufl.IT. 1867, s. 544.
Citato da R. Bieder.
Attribuisce alcuni casi di cisti della vagina a dilata-
zioni dei canali di Wolff.
Osserv. 100. — Blanelie. Organes fnnelles
pris d* ahord pour des organes mdles. BuUet.
de la Soc. anatomiqiie de Paris 1867. Tom. XII,
pag. 21.
Rambina morta di 15 giorni. Clitoride voluminosa
con una apertura dal lato inferiore del glande che con-
daceva in un cui di sacco. Sotto la clitoride le grandi
labbra sono fra loro saldate, simulanti lo scroto ; e nella
infossatura mediana si trovava un orificio che conduceva
in vescica. L' autopsia mostrò V utero colle ovaia, e la ri-
spettiva vagina che giungeva ad un orificio appena per-
cettibile, situato sopra al meato urinario. Ninna traccia
dei testicoli.
Osserv. 101. — Tersen H, G. Fall von
Hermaphrod. transversalis mtdiebris. Dissert.
Berlin 1868.
Un feto immaturo possedeva lo scroto ed il pene re-
lativamente molto sviluppato e fornito di un^ uretra com-
pleta, mentre internamente il feto aveva un utero con le
OTaie e le tube : la vagina sboccava nel collo della ve-
scica orinaria. Il feto presentava inoltre emice falla, spina
bifida, fessura del volto, del torace e del ventre.
Osserv. 102. — von Prenschen (Qrei&wald).
CfeSéT Cystenbildung in der Vagina. Vìrchow* s
750
Archiv. Berlin 1877. Bd. 70, s. IH. Tafel II,
fig. 9.
Ha rappresentato un canale di Gartnsr in una gatta.
Osserv. 103. — Hofìnann E, (Wien). Ein
Fall von Pseudo-Hermaphroditismus. Wiener
Medicai Jahrbiicher 1877. Heft 3.
Un cocchiere, morto air età di 38 anni aveva il pene
lungo 4 cent., dalla cui radice partiva un solco fino al-
l' ano, lungo 3 cent. Ai lati del solco vi erano due rile-
vatezze simili alle grandi labbra fra cui si penetrava in
due fori: dall'anteriore si andava in vescica, dal po-
steriore si giungeva in vagina, fino all'utero; il quale
era allungato, aveva a sinistra una tuba falloppiana, ed
un legamento con ovaia : a destra mancava la tuba, ma
non r ovaia riconosciuta macroscopicamente. Non furono
riconosciuti gli elementi testicolari in due cordoni ele-
vati entro i canali inguinali.
Osserv. 104. — Beigel Herrmann (Wien).
Zur Entwicklungsgeschichte des Wolff* schen
Kórpus. Med. Centralblatt 1878. N. 27.
Afierma che in 5 casi d' utero embrionale coi suoi
annessi furono trovati i canali di Wolff.
Osserv. 105. — Bart. Persistenza del con-
dotto di Miìller. Bulletin de la Soc. anatom.
14 Novembre 1878. — Journal de V Anat. par
C. EoBiN 1879. Année 16, pag. 175.
Fanciullo di C anni coi reni del volume di quelli
di un adulto, ccJgli ureteri dilatati a guisa dell'inte-
stino tenue, rivolti sopra se stesai e costituenti delle vere
circonvoluzioni avanti di raggiungere la vescica, che
rimonta fino all' ombellico.
Sopra r uretere destro scorre un condotto cilindrico,
che ha il medesimo calibro e la stessa apparenza, il
quale nasce con una estremità sottile e cieca senza alcun
rapporto colla sostanza del rene a livello della capsula
soprarrenale e sembra in rapporto con un piccolo gruppo
di cisti trasparenti, grosse come una lenticchia, in cui
è facile riconoscere i residui dei corpi di Wslff. Queste
cisti parimenti sono indipendenti dal rene, il condotto va
nel basso fondo della vescica, al di dentro dell'uretere, ove
passa fra la tonaca muscolare e la mucosa per aprirsi
neir otricolo prostatico. Dal lato opposto non hawi al-
cuna cosa d'analogo.
Osserv. 106. — KOlliker Albert. Entioick-
lungsgeschichte. 2 Aullage 1879, s. 986.
Vide in embrioni umani maturi i residui dei processi
di Wolff nei legamenti lati.
Osserv. 107. — Litten M. und Virchow R.
Ein Fall von Androgynie mit nialigneìn te-
ratoidem Kystom des rechimi Eierstohs und
751
doppelseiliger Hydroccle cystica processus va-
ginalis peritonaei. Virchow' s Archiv. 1879.
Bd. 75, 8. 329. Mit Tafel VI, fig. 1-2.
Gaso d' ermafroditismo spurio femminino (Androginia),
poiché nella porzione mediana ed interna dei genitali,
questi avevano il tipo femminino, come pure T abito del
-corpo intero, mentre i genitali esterni assomigliavano al
tipo maschile.
Osserv. 108. — Ozenne (Parigi). Persi-
stance chi canal excreteiir dti corps de Wolff,
chez ìine femme de 60 ans. BuUet. de la Soc.
anatomique 1880. Tom. 55, pag. 271.
In una donna di 60 anni trovò un cordone fibroso
(cavo nella parte mediana) lungo 33 cent, posto di lato
«li' uretere destro normale, che collegava il rene destro
«1 collo uterino. (Canale di Wolff).
Osserv. 109. — Coblenz Hugo (Halle a S.).
Zur Gencse imd Entioickelung von Kystomen
in Bereich der inneren vjeiblichen Sexunlor^
gane. Virchow's Archiv. Berlin 1881. Bd. 84,
s. 26 und 44. Mit Tafel.
Si occupa particolarmente delle cisti attribuite ad
alcune parti del corpo di M'olff e fornisce una ricca bi-
bliografia. Nella tavola mostra alcuni punti in cui ha
trovato i canali di Garlnor.
Osserv. 110. — Toumeux F, Des restes
du corps de Wolff chez V adulte (mammìfèresj.
Bulletin scientifique du département da nord
et des pays voisins etc. Paris 1882. Tom. V,
pag. 321-363, pi. 1.
Osserv. 111. — Graefe Max. Zehn Falle
von Vagindlcyste. Zeitschrift fiir Geburtshùlfe
nnd Gynaecologie 1882. Bd. Vm, s. 460. —
Jahresbericht fìlr 1882. Bd. U, s. 532 (21).
Osserv. 112. — Veit G. Ueber einen Fall
von sehr grosser Scheidencyste. Zeitschrift fìlr
G^bnrtsknnde und Gynàkologie. Berlin 1882.
Bd. vm, s. 2.
Considera la cisti effetto della dilatazione dei con-
doni di Wolff.
Osserv. 113. — Gnttmann Paolo. Fall von
Zioitterbildung . Berlin klin. "Wochenschrift 1882.
N. 35, pag. 544. — Giornale internazionale delle
Scienze Mediche. Napoli 1883. Anno Y, pag. 526.
Un bambino aveva il pene imperforato con tre corpi
cavernosi : T urina usciva per un forellino sotto la sua
radice. Lo scroto era privo di testicoli. lotemamente vi
C. TABUFn
57
era V utero colle sue appendici complete e colla vagina
che comunicava air esterno mediante T orificio uretrale
ed internamente colla vescica. Diagnosi: ermafroditismo
femminino interno.
Osserv. 114. — Kocks. Uéber die Garlner*
schen Gàìige beim Weibe. Archiv fùr Gyna-
kologie 1883. Bd. XX, s. 287. Citato da Rieder.
Ha trovato nei cadaveri delle donne, ed anche iielle
viventi, due piccoli fori che conducevano a due sottili
canaletti nel margine posteriore dell'uretra; ed ha tro-
vato che tali canali possono subirà dei processi patologici.
Osserv. 116. — Talenti G. Rudimento del
canale di Gartner nella donna. Ballettino della
Soc. tra i cultori delle scienze mediche. Siena
1883. Anno I, pag. 62.
Ha trovato, esaminando molte vulve, i piccoli cui di
sacco, ritenuti da KocliS per residui terminali del canale
di Gartner. Espone ancora la storia delP argomento. Ri-
porta il passo di Malpighi.
Osserv. 116. — Dorhr E. Uebev die Gar-
tner *schen Kanàle beim Weibe. Archiv fìlr
Gynàckologie 1883. Bd. XXI, pag. 328. Hefk 2.
— Jahresbericht fùr 1883. Bd. Il, s. 552 (12).
Trovò il canale nella vagina di un feto umano fem-
minino di 5 o 6 mesi e rivendicò la scoperta dei mede-
simi al Malpighi. Avverte che esso si può trovare anche
nel legamento lato, nelP utero e nel setto uretro vaginale.
Osserv. 117. — Geigel Richard. Uéber Va-
riabilitàt in der Entioickelung der Geschlechts-
organe beim Menschen. Wiirzburg 1883. Inaug.
Diss. mitzwei Tafeln.
Si occupa specialmente intorno ai residui dei corpi
di Wolff.
Osserv. 118. — Wassilieff M. Betreffend
die Rudimente der Wolff' sclien Gange beim
Weibe. Archiv fdr Gynàkologie. Berlin 1883.
Tom. XXn, pag. 346.
Osserv. 119. — BOhm. Ueber Erkrankung
der Gartner *schen Gange, Archiv fìir Gynà-
kologie 1883. Bd. XXI. Hefl 1. Citato da
BiBDER.
Conferma T osservazione di Kocht, ed aggiunge che
tali canaletti sono sede di un precesso infiammatorio che
può confondersi colla blenorragia uretrale.
Osserv. 120. — Fisehel W. Beitrage zur
pathologischen Histólogie der loeiblichen Geni--
talien. Archiv fìir Gyn&kologie 1884. Bd. XXIV,
8
58
8. 119. — Jahresbericht fur 1884. Bd. I,
8. 272 (4).
ReBÌdui del canale di Wolff nella porzione vaginale
óéìV utero. Questo caso è considerato da Orth come esem-
pio di p8eudo-ermafix)ditismo femminino interno.
Osserv. 121. — Rieder Cari (Basel). Ueber
die Gartner *schen (Wólff'schcn) Canale beim
nienscltichen Weihc. Virchow* s Archiv. Ber-
lin 1884. Tafel Vili. — Jahresbericht fiir 1884.
Bd. I, 8. 97 (41).
Reca 6 osservazioni negli animali domestici e 10
nella donna, ed afferma di aver trovati i vestigi dei ca-
nali di Gartner in un terzo circa delle donne esaminate.
Osserv. 122. — Debierre Ch, (Lyon). Sur
les canaux de Gartner chez la femme. Comptes
rendus de la Soc. de Biologie. Paris 22 Mai, 1885.
pag. 318.
Ritiene che V estremità inferiore dei condotti di Wolff
nella donna si conservi sotto forma di canaletti lunghi dai
4 ai 12 min. a fondo cieco, situati ai lati dell' orificio del-
r utero, canaletti che ha trovato 23 volte in 29 donne.
Osserv. 123. — Ounckel Heinrich (Mar-
bnrg). Ueber einen Fall von Pseudo-ITerma-
phrodiVsmus femminimis. Marburg 1877. Mit
Tafel. Jahresbericht fiir 1887. Bd. I, s. 272 (4).
Elisabetta, vestita ed educata da donna, dopo la pu-
bertà principiò a sentire inclinazione p-^r le femmine e
poscia parve che gli effetti si compiessero colla matri-
gna. In ogni modo corse la voce pubblica e fu comuni-
cata al magistrato. L* autore omette le ulteriori vicende.
Egli visitò la donna quando aveva 48 anni, e trovò
r abito maschile, col capezzolo parimenti maschile, e
colla barba. Il pene era lungo 5 cent, piegato posterior-
mente e con ipospadia; lo scroto vuoto. Non vi era alcun
orificio esterno vaginale. Le ricerche cadaveriche rivela-
rono invece gli organi femminini. Difatti un utero car-
noso con cavità, ai lati due trombe, cieche air estremità,
6 due ovaie infantili ; una vagina muscolosa, che pene-
trava in una grossa prostata e sboccava nella successiva
uretra in forma d^ asola. Mancavano i testicoli. Si tro-
Tarono le capsule soprarrenali in istato iperplastico, e
capsule soprarrenali accessorie nel legamento largo destro.
Osserv. 124. — Philipps John. Four cases
of spurioits hermaphrodiiism in one family.
TransactionsoftheObstetrical Soc. London 1887.
Voi. 28, pag. 158.
Una madre sopra 9 figli ne partorì 4 ermafroditi spuri,
cioè femmine coi caratteri estemi simulanti il sesso ma-
schile. In una di queste, che mori, Fautore trovò vera-
mente l'apparecchio intemo femminino.
752
Osserv. 125. — von Ackeren. Entwic.-Gesch.
der loeibUche Sexual-Organe. Diss. Leipzig 1888,
Tesi ricordata di Klein.
Descrive un caso di porzione del condotto di Gartner
(Malplghl) nella parete della vagina.
Os.serv. 126. — TongI Franz (Budapest).
Bcitràge zur Kenntniss der Bildungssfehler der
urogenital Organe. Virchow* s Archiv. Ber-
lin 1889. Bd. Ìl8, s. 414.
Fall I. Frau 65 jàhr. Congenital Atrophie und Dystopi©
der linkhn Niere. Muiidung dt-s linken Ureters in den an
beiden Enden blind endigenden persisterenden linken
Gartnerschon Kanal. Uterus bilocularis unicollis.
Questa donna è giudicata da Orth come un esempio
di ermafroditismo femminino interno.
Osserv. 127. — Klein «• Cy^te des rechten
Wolff "schen Gangea, Zeitechrift fiir Geburtshiilfe
und Gynàkologie. Stuttgart 1890. Tom. XVIIIy
pag. 82-91, pi. 1.
Osserv. 128. — Pilliet A. Débris Wolfien
surrénal de V épididyme chez le nouceaìt^né.
Bulletin de la Société anatomique de Paris 1890.
Tom. LXV, pag. 471.
Osserv. 129. — Lowenthal S. Ehi Fall von
cysticher Erweiterung des Wolff^schen Ganges,
WUrzburg 1890, in 8^
Osserv. 130. Debierre Ch. Des Iiermaphro^
difes. Paris 1891, pag. 139, in 16^ Con 3 fi-
gure.
Esaminò il cadavere d* un neonato, che aveva la verga
proporzionata air età con ipospadia alla base, lo scroto
sporgente in guisa da far supporre che contenesse i te-
sticoli. Air autopsia si trovarono gli organi femminini^
eccettuata la vagina, colla particolarità che V utero era
situato davanti alla vescica e si apriva col suo collo nella
parte anteriore ed inferiore del serbatoio orinario.
Osserv. 131. — Marehand F. Ueber allge-
moine Hyperplasie der Nebenniere tind einer
accessoHschen Nebenniere im Ligamentum la-
twn bei Pseudo- Hermaphroditismtis femini-
mis. Festschrift fiir E. Virchow gewidmet 1891.
Bd. I, pag. 654.
Donna colla clitoride voluminosa, e con leggiera ipo-
spadia, aveva i corpi cavernosi delP uretra che concor-
revano ad un bulbo come nel sesso femminino. La vagina
sboccava sotto 1* orificio della vescica nell'uretra, circon-
data da una piccola prostata. Nella vagina sboccava un
utero carnoso coir orificio esterno, esso era fornito delle
753
trombe, e delle ovaie, posto nel luogo Oìdinario e che
avevano sparsi follicoli. Lo capsule soprarronali avevano
una colossale iperplasia, e nel legamento lato, posto a
destra, vi era un corpo grande come un testicolo, che fu
col microscopio riconosciuto per una capsula soprarrenale
accessoria.
Osserv. 132. — N. N. Psetirìohnnnaphro-
ditis^iiis foemineus ìrlth homia of the tiienis.
Archives of Gynaecol. Obstetr. und Paediat.
New York 1892. Voi. IX, pag. 261.
Osserv. 133. — Muscatello G. (Padova).
Delie formazioni cistiche dai residui dei dotti
di Wolff, Rivista Veneta di Scienze Mediche.
Venezia 1892. Voi. XVII, pag. 26. Con Tav.
Descrive un caso di cisti vaginale che attribuisce a
vegetazione di residui dei dotti di Wolff e poscia rias-
sume tutte le forme che possono assumere tali residui.
Osserv. 134. — Milton H, M. Persistent
Gartner 's duci tveated in one case hy diver-
Sion of opening froni vagina to bladder. The
Lancet 1893, pag. 924. — Jahresbericht fiir 1893.
Bd. II, s. 663 (17).
Caso clinico in una donna, che dair infanzia perdeva
a gocce, da un piccolo foro, dal setto vescico- vaginale,
e precisamente vicino alla linea mediana, 60 grammi di
siero in 24 ore, senza urati. Con una fina candeletta
TA. penetrò fino alla regione renale.
Osserv. 135. — Kurz Alfred. Ein Fall von
Pseudo-hermaphroditismiis feminimis exter^
WM5. Deutsche medicinischeWochenschrift 1893.
Jahrgang XIX. N. 40, s. 964.
Osserv. 136. — Brohl. Etne Hevnia uteri bei
PseudO'hermaphroditismus femininus, Deut-
sche med. Wochenschrift 1894. Jahrgang XX.
N. 15, s. 338. — Jahresbericht fur 1894. Bd. II,
a. 737,
Il pseudo ermafroditismo femminino era esterno. V a-
tero era hicorne e giaceva in un' ernia labiale, e fu estir-
pato in causa della sua irreducibilità.
Caso d* ernia uturina furono anche vedati nel Pseudo-
ermafroditismo mascolino, pudmenti seguiti dair estir-
pazione.
Osserv. 137. — Clarke Jackson. A case
of PseudO'hermaphroditism. Pathol. Transa-
ctions 1894. Voi. 44, pag. 120.
Utero e vagina ben conformati; mancava soltanto
rovaio destro. Vi era il pene perforato dall' aretra, la
vescica dilatata, che conteneva dae sacchi in cui sboo-
59
cavano gli ureteri. Vi era ancora un rudimento d* uretra
femminina, e mancavano non solo il tipo maschile, ma
ben anche i testicoli.
Osserv. 138. — Klein Gustav. Congress.
der Deutsch. Gj'nak. Ges. in Wien 1895.
In una neonata, mediante tagli microscopici in serie,
potè seguire il canale Wolf ff-6artner « principiando dal
parao vario e seguendolo sotto i tubi nel legamento lato
fino nel corpo deir utero. Il canale destro discendeva
nella sostanza uterina, sopra V orificio interno dell' utero,
e finiva cieco nella cervice. Il canale sinistro si prolun-
gava nel parametrio fino nel corpo delT utero, ove per un
breve tratto s^ atrofizzava, per comparire di nuovo supe-
riormente air orificio interno deir utero, e discendeva
ulteriormente facendo delle curve, nella vagina, per sboc-
care nel margine libero delT imene.
Osserv. 139. — v. Reeklinghausen. Die
Adenomyome und Cyst-Adenome des Uterus
und Tubenioandung, ihre Abhunft von Resten des
Wolff 'sclien Kòrpers. Berlin. Hirschwald 1896.
Oltre che delle cisti, parla ancora dei canali di Walff
trovati in rapporto cogli organi generativi interni della
donna.
Osserv. 140. — Amann Jr. Ueber Cysten
des Wolff 'schen Ganges. Centralblatt fiir Gy-
nàkol. 1896. N. 43.
Grandi cisti della parete uterina.
Osserv. 141. — Liersch. Pseudo-herma'-
phroditismus bei zinei Schivestern, Aerztliche
Sachverstand-Zeìtung. Jahrgang II, 1896, p. 519.
Osserv. 142. — Krokiewlez A. (Lemberg).
Ein Fall von Hermaphroditismus spitriiis com^
pletiis femininus. Virchow* s Archiv 1896.
Bd. 146, s. 625. Tafel Vili.
Ricorda che Klebs citò due casi: uno di Manec e
BorcUott e Paltro di Do-Crecch*o (Handbuch der patholog.
Anatomie, s. 746) in cui internamente vi erano tutti gli
organi genitali femminini ed esternamente i maschili,
meno i testicoli. Ora egli aggiunge una propria ed eguale
osservazione.
Osserv. 143. — BuUInger Joseph. Ueber
den distaJen Theil der Gartner' schen (Wolff*
schenj Gange. Mùnchen 1896. Inaug. Diss.
in 8«.
Osserv. 144. — Palm. Eine Hymenalcyste
u. s. w. Archiv fiir G^ynàkologie. 1896. Bd. 61.
Heft 3.
8utttvt KUin attribuisce tale cisti alla porzione estrema
(tenmfuUe) del canale di flartMr.
60
Osserv. 145. — Neugebauer. 50 eìgene Beo-
hachtungen voti Vaginalcystert. Revue de Gy-
nàkologie et de chir. abdom. 1897. N. 4.
Le cisti vaginali erano prodotte per lo più da ecta-
sia del dotto di Gartner, di rado erano cisti per riten-
zione.
Osserv. 146. — Burekardt Otto (Basel).
Cyste des linJien Gartner' schen Gange. Mo-
natsschrift fìir Gebiirtshiilfe and Qynaekologie.
Berlin 1897. Bd. V. Heft 6, s. 616.
754
Osserv. 147. — Switalski !• Ueber das
Verhalten der Umierenreste bei toeiblichen
Emhryonen xind Kinder. Krakof 1898. Mit 34.
Abbildungen.
Osserv. 148. — Klein Gustav (Munchen).
Die Geschwulste der Gartner* schen Gange.
Virchow' s Archiv 1898. Bd. 154, pag. 63.
I tumori (generalmente cisti semplici o composte) eh»
hanno origino dal condotto di Gartner furono trovati nel
Ligatnenium latum, nella parete muscolare del corpo^
nella cervice deir utero e neir imene. Con bibliografìa.
C — Pseudo-ermafrodltismo maschile e femminile neirli Animali.
Osserv. 149. — Obsequente Giulio (Patria
ignota), l^odigiorum liber. Aldo 1508. N. 26.
Racconta di un agnello ermafrodita.
Osserv. 160. — Langius Giovanni (Leo-
berga. Laureato a Pisa). Medicinalium episto-
larum miscellanea. Basileae 1534. Francophur-
ti 1589.
Ricorda alcune lepri ed un cervo con ermafroditismo.
Osserv. 151. — Majolo Simeone (Asti).
Dierum canicularmm. Francophurti 1642. C!ol-
lect. I. Pars 1.
Racconta d* un maiale ermafrodita.
Osserv. 152. — Zacchia Paolo. Quaestiones
ìnedicO'legales. Lugduni 1661. Libr. 7, titol. I,
qnest. 9, n. 15.
Nel 1621 vide in Roma un asino fornito di un mem-
bro abbastanza grosso come porta la natura asinina, ma
contorto quale lo hanno gli ipospadici. Oltre a ciò aveva
la vulva ben conformata, il cui orificio ammetteva il
dito mignoli». La posizione dei genitali era ordinaria,
imperocché sotto il podice esisteva una gran fessura, la
quale verso la parte superiore presso la coda s* esten-
deva fra i due testicoli per tutta la lunghezza del mem-
bro, senonchò quella fessura sorpassata la vulva era
molto superficiale; di guisa che, il membro posteriore
mente appariva diviso in due da essa. L'animale emetteva
r urina non solo per il pene, ma ben anche per la vulva ;
erigeva il pene e saltava adosso alle asine, ma noa poteva
usare con esse per la suddetta tortuosità del membro.
Osserv. 153. — Hartmann Filip. Giacomo
(Prof, a Konigsberg). Anatome Vitulae herma-
phroditae. Ephemerid. naturae curios. Decad. II.
Ann. Vn. Anno 1688. Norimbergae 1689. C!on
fig. pag. 62. Obs. 27.
Aspetto esterno d' una femmina colla vagina. Ai lat»
della vescica vi erano i testicoli cogli epididimi.
Osserv. 154. — Ruysch Fed. Thesaurns^
anat. ociavus. N. 53. Amstelodami 1727, pag. 17.
Pecora colla clitoride assai sviluppata, e con pacchetti
adiposi nelle labbra vulvari da simulare i testicoli. (Con-
servata in più vasi). Esclude che si tratti di un erma-
frodita.
Osserv. 155. — Boerhaave Abram Konr
(nipote di Ermanno). Ifìstoria anatomica ovis
prò Hermaphrodito habiti. Novi Commentarii
Academiae Petropolitancte. Petropoli 1730. Anni
1747 et 1748. Tom. I, pag. 317. Tab. IX.
Casi d* ipospadia in 4 animali collo scroto diviso, in
cui tardi discesero i testicoli. Memoria erudita.
Osserv. 156. — von Haller Albert. De Iter-
maphroditis^ an dentur? Commentarius. Com-
mentarii Soc. R. Qottingensis. Gottingae 1752.
Tom. I, pag. LVII.
Capra con un corpo analogo ad una clitoride (troppo
piccolo per un pene) provveduta di prepuzio. Esso era
piegato a spirale con due corpi cavernosi. Sotto vi era
una vulva strettissima, per la quale uno specillo giun-
geva ora in vescica, ed ora in un lungo canale fra il
retto e la vagina, che si biforcava (corno uterino) e si
continuava con due testicoli, situati in luogo delle ovaie.
Osserv. 157. — Carrere. Descript ion d" un
àne prétendu hermaphrodite. (Mémoires de
V Academ. royal. des sciences de Paris 1773).
Clollection des mémoires etc. Paris 1787. Tom.
XV, pag. 320.
Osserv. 158. — Pencliienati Antonio. 06-
servation sur guelques prétendus hennaphro^
755
dites. Móm. de 1' Acad. de Turin 1793. Tom. X.
(Tom. V des Mém. Année 179a91), pag. J8.
Due casi di ipospadia: uno dei quali in un cayallo,
ed un terzo caso risguardava un esempio di estrofia ve-
scicale, che non appartiene air ermafroditismo.
Osserv. 169. — Borkhausen. Beschreibimg
eines merkiourdigen Schafzioitters. Rheinisches
Magazin zur Erweitening der Naturkunde.
Giessen 1793. Bd. I.
Osserv. 160. ■— Home Everard. An acco-
unt of the disseciion of an hermaphrodite dog.
To which are prefixed some observation on
hermaphrodites in general. Philosophical Tran-
sactions of London for the year 1799. Part. I,
pag. 158. Tab. IV.
Una cagna, senza mammelle, e senza aver mai pre-
sentati accessi erotici, aveva la vulva regolare, con una
clitoride voluminosa, sotto la quale s^ apriva V uretra.
Esaminata anatomicamente, si trovò un tessuto legamen-
toso rappresentante la vagina, il quale si continuava con
due cordoni gracili ed imperforati, che si recavano a due
corpi posti nella sede delle ovaie, ma di natura equi-
voca (al pari dei cordoni), perchè erano troppo piccoli e
senza struttura per essere considerati come i testicoli,
e troppo im^ierfetti per esserli come ovaie.
Osserv. 161. — Anselmi Carlo (Prof, a
Torino). Génisse hermaphrodite. Mémoires de
r Acad. Imp. des Sciences (1805-1808). Turin
1809, pag. Gin (108). Notice des travaux. Aveo
plance.
Vitella con un pene rudimentale nascosto da pre-
puzio; mancavano lo scroto ed i testicoli, mentre vi
erano i condotti deferenti che sboccavano in vescica.
Mancava ogni traccia dogli organi femminini, sicché
r A. giudicò trattarsi d* un maschio imperfetto.
Osserv. 162. — Beuss D. Repcrtorium
HermaphroditL Gottingae 1813. Voi. X, pag.
227.
Raccolta di indicazioni bibliografiche delle osserya-
zioni fatte negli animali e pubblicate negli Atti Acca-
demici.
Osserv. 163. — Jacoby Fed, De mamma-
libus ìiermaproditis, alterno latere in seamm
contrarium vergentibus. Berolini 1818.
Osserv. 164. — Stellati Tincenzo (Prof, a
Napoli). Atti del R. Instituto d'incoraggia-
mento. Napoli 1822. Voi. III. Con Tav.
Una capra aveva un asta situata sotto la coda con
61
direzione a rovescio in riguardo al sito, priva d' uretra,
e dotata di corpo cavernoso lungo 2 pollici. Mancava lo
scroto, i testicoli erano paralleli alP addome sotto le
zinne, i di cui canali deferenti terminavano ai lati della
vagina senza sbocco, contornati dalle ghiandole di Cowper,
Un pollice sotto V asta eravi V apertura della vulva (for-
nita dello sbocco normale deir uretra) che si continuava
colla vagina e colla matrice. Esistevano le trombe fal-
loppiane, però senza frange, mentre mancavano le ovaie.
Perciò non riesci va ad una copula fecondante, né attiva
né passiva.
Osserv. 165. — Tirey !• I. Note sur un
cheval réputé hermaphrodite. Journal com-
plémentaire da dictionnaire des sciences médi-
cales. Paris 1823. Tom. XV, pag. 140-142.
Cavallo colla vulva, col pene rivolto indietro, senza
testicoli estemi, cogli istinti maschili.
Osserv. 166. — Mayer (Prof, a Bonn). Sur
les conformations hermaphrodites. Journal far
Chirurgie und Angenheilkunde. Tom. Vili,
Heft 2, s. 194. — BuUetin de Sciences Medicai
par le Baron de Ferussac. Paris 1827. Tom. X,
pag. 15.
Reca 4 osservazioni : 1° Un bue con ipospadia, con
testicoli, con vagina, con utero bicorne comunicante coi
testicoli mediante le trombe. 2^ Un cane analogo al pre*
cedente. 3^ Uomo vivente con ipospadia, tipo maschile
predominante ; in lui non si escludeva internamente la pro-
senza d* organi femminini. 4^ Nel cadavere d^ un gio-
vane di 18 anni VA. trovò il pene, lo scroto vuoto^
r uretra in continuazione tanto colla vescica, quanto colla
vagina, la quale si continuava coir utero. Il collo della
vescica era circondato dalla prostata. A destra eravi un
piccolo corpo analogo ad un testicolo.
Osserv. 167. — Mondin! Carlo (Bologna).
De Hennaphroditis. Mem. inedita riassunta da
Medici. (Vita di Carlo Mondini, scritta da
Michele Medici. Bologna 1830, 2* edizione,
pag. 59).
Una pecora coir aspetto d' un ariete emetteva P urina
anziché dal pene, da una fenditura al perineo. Sezionata
la pecora, V A. rinvenne tutti gli organi proprii del mar-
schio, però Pasta era imperforata mancando dell'uretra,
la quale aprivasi nel perineo.
Osserv. 168. — Ourlt E. F, Hermaphro-
disia. Lehrbuch der pathologlschen Anatomie.
Berlin 1832, s. 183. — Pseudo-hermaphrodittùs
femininus. s. 193. Lavoro classico.
Osserv. 169. — Is. Geoffroy Saint-Hilaire^
62
Des anomalics. Paris 1836. Tom. II, pag. 139.
Bruxelles 1837. Tom. II, pag. 101.
Ricca bibliografia dei casi d' ermafroditi srao vero e
falso Qpgli animali.
Osserv. 170. — Meckel H. Vehnv den Ges-
chlechtsùjYparat einìgpr hermaphrodìtisclicn
Thìerf, MUller's Archiv fiir Anatomie und
Physiologie. Jahrgang 1844, s. 473. Tafel XIII
e XV.
E uno studio importante di teratologia negli animali.
Ossorv. 171. — Bayer P. Note mr un cas
de fav^r: fi^nnaphrodismn cltrz un hclir.r. Ga-
zette medicale de Paris 1848. Ser. 3, Tom. Ili,
pag. 352-354.
Osserv. 172. — Yon Leuckart. Dan We-
ber' sche Organ und scine Mefamo^yhosen.
niustrat. Medicin. Zeitung MUnchen 1852.
Heft 2.
Io agnelli di sesso maschile trovò V utero e la vagina.
Osserv. 173. — Bayer. Cas d' hermaphro-
disine complexe, Comptes readas de la Soc. de
Biologie. 1854, pag. 112. — Gaz. Méd. de
Paris 1854. N. 1.
ToTO che presentava V ermafrodismo mascolino com-
plesso di Is. 6. Stint-Hiltire.
Osserv. 174. — Spiegelberg. Ueber die
Verhiimmencng der Genitalien (angcblich) ver-
schìeden geschlecht. ZwilUngsìiacbarn. Zeit-
schrift filr rat. Med. 1860. Ser. 3. Bd. X^ n. 1-2.
— Kanstatt Jahresb. 1861. IV, 9-16, n. 85.
Se i vitelli gemelli sono maschi, uno dei medesimi
è spesso ermafrodito.
Osserv. 176. — Demarchi Antono. Intorno
ad un ermafrodita. Giornale di Medicina ve-
terinaria pratica. Torino 1861. Anno IX, p. 425.
Trattavasi di uo cavallo.
Osserv. 176. — Ghicoli Nicola. Caso di
ennafrodito femineo. Atti della Società di
Acolimazione. Palermo 1862. Tomo II, N. 1.
Con fig.
Pseado- ermafroditismo femminino intemo in nna
eapra.
Osserv. 177. — Monaco F. Un caso di pseu-
do-^rmafrodismo in un bomno. L' Arohivio di
756
Veterinaria. Napoli 1870. Ser. 2, Anno IIP
pag. 337.
Un vitello di 14 mesi (runico superstite di un parto
trigemino) presentava V asta grande come V estremo del
dito mignolo e collocata al di sotto delT ano in senso
orizzontale air asse del corpo, col glande leggermente
rivolto in alto; l'uretra e.*a situata nella faccia supe-
riore del pene ed aperta all' eslrt^m ita ; il prepuzio era
sviluppato esageratamente e conformato a modo di vulva.
Nessuna traccia di mammelle, solo due capezzoli rudi-
mentari si scorgevano nel sito ordinario. Mancava lo
scroto, coir esplorazione però si riconoscevano i testicoli
agli inguini.
Colla necroscopia si videro gli or^^sni maschili della
generazione completi, eccettochè le vescichette sperma-
tiche orano notevolmente sviluppate e 1' utero maschile
offriva una biforcazione nodosa, rappresentante la corna
uterina, che seguivano lo stesso corso dei canali defe-
renti.
Osserv. 178. — Bossotto Antonio. Erma-
frodiiismo in un vitello. Il Medico Veterinario.
Torino 1871. Anno VI. Ser. 3, pag. 337.
Un vitello di 3 mesi non offriva traccia di scroto •
lungo il rafe perineale portava una eminenza oblunga,
carnosa, rappresentante una piccola vulva, perfettamente
chiusa. Le mammelle erano bene sviluppate, e nella re-
gione ipogastrica immediatamente in avanti delle mam-
melle si vedeva un vero prepuzio provvisto di lunghi
peli.
Air autopsia rinvennero le ovaie ed un utero ben svi-
luppato ripieno di liquido, fornito delle trombe fallop-
piane, il quale si apriva in un* ampia o breve vagina.
Sopra questa risiedeva la vescica orinarla, i cui ure-
teri aderivano strettamente alla superficie dell' utero.
Air estremità posteriore della vagina riscontravasi una
uretra ristretta che apparteneva ad un piccolo pene lungo
5 cent. E la suddetta vagina, in luogo di aprirsi nella
vulva, si continuava in questa uretra. Mancavano i testi-
coli. 11 vitello non era nato altrimenti gemello.
Questa descrizione è molto incompleta.
Osserv. 179. — Oaddi Gaetano. Sopra di-
vcì^si casi d* ermafrodismo nei suini. Gazzetta
Medica Veterinaria. Milano 1875. Anno V, pag.
150. Con Tav.
Un suino aveva un' ernia air inguine sinistro insieme
ad un testicolo, ed alla regione inguinale destra vi era
r altro testicolo sotto la cute. Aderente internamente allo
scroto, sporgeva un piccolo pene rivolto posteriormente,
il quale aveva due canali: uno, superiore, dato dalFuretra;
r altro, inferiore, a guisa di borsa con fondo cieco. La
veacica orinaria, destituita delle vescichette seminali, dava
origine, come al solito, air uretra, la quale mancava della
prostata, ed in cui sboccavano i condotti deferenti e la
Tagina, la qaale si eontinaava con no utero bicorne.
• «
757
L*A. tace sulle ovaia. Questo maialino era nato da una
scrofa che aveva, messo alla luce altri figli con deformità
analoghe.
Osserv. 180. — Generali G. e Sertoli E.
Li im pseudo-ermafrorliUsmo in una capra.
Archivio di Medicina Veterinaria. Milano 1876.
Voi. I, pag. 22. Con 2 Tavole.
La capra aveva esternumente gli organi genitali di
aspetto femminile con mammelle. Aveva inoltre V appa*
rocchio femminino interno completo ; ma possedeva ancora
i testicx>li (senza nemaspermi), i condotti deferenti, le ve-
scichette seminali ed una specie di pene che usciva dalla
vulva.
Osserv. 181. — Corvini L. Caso di appa^
rente evmafrodismo osservato in un somaro.
Archivio di Medicina Veterinaria. Milano 1877.
Tom. Il, pag. 28-34.
Osserv. 182. — Sclinopfliagen F. Her-
maphrodismus vents bilateralis bei einer Ziege.
Med. Jahrbuch. herausgegeben von der K. K.
Gesellschaft der aertzte zu Wien 1877. Bd. II,
s. 341. Tafel VII.
Ermafroditismo vero in una capra.
Osserv. 183. — Lehmann. Zwitterhildung
bei einem lìinde. — Preuss. Mittheil 1880,
s. 66. — V. Jahresberioht fiir 1880. Voi. I,
s. 711.
Osserv. 184. — Sanson. Sur un nouveau ca^i
de màlformations des organes geìiitaux chez
un vache jiimelle de toureau. Bulletin de la
iSoc. Centrale de Méd. Véterinaire. Anne 1881.
Tom. IV, pag. 103.
Osserv. 186. — Negrini F. Sopra un caso
di pseudoermafrodismo in un capretto. Cli-
nica Veterinaria. Milano 1883. Anno IX, N. 6.
Osserv. 186. — von SoUielLer. Ueber
Zioilterbildungen bei Sailgethiern. Sitzungsbe-
richte der Physikal-Medicin. Gesellschaft zu
WUrzbnrg. Jahrgang 1884, s. 85. Sitzung 24
Mai 1884.
Maiale col tipo mascolino. Utero bicorne. Vescichette
seminali, testicoli, pene atrofico.
Osserv. 187. — Beuter. Ein Beitrag zur
Lehre vom Hermaphroditismus. Verh. der
phys.-med. Ges. zu Wlirzburg. N. F. 1886.
Bd. XrX, N. 2.
63
•■•••.
Da prima riassume la storia delP erdlàlroditismo po-
scia descrive tre maiali figli di una stessVniajre, di eni
r ultimo aveva un completo ermafroditismo,^ * col P ovaia
completamente sviluppata e coi testicoli.
Osserv. 188. — Spengel. Hermaphro'diH".'^,
smus bei Amphibien. Biol. Centralbl. 1886. "•*
Bd. IV.
Osserv. 189. — Stecker. Pseiido-lierma'-
phroditìsmus mascuUnus extemus beim Rinde.
Tageblatt der 59 Vers. deutsph. Naturf. und
Arzte 1886, s. 331.
Osserv. 190. — Johne A. Ein Beitrag zur
Kenntnis der Pseudo-hermaphroditismus ma*
sculinus. Deutsche Zeitschrift flir Thiermedizin.
Leipzig 1887. Bd. XIII, s. 178.
Osserv. 191. — Stricker A. Pseudo-herma-
phroditismus extemus masculinus beim Rinde.
Archiv. fiir wissenschaftliche und praktische
Thierheiikunde. Berlin 1887. Bd. XHI, s. 95.
Osserv. 192. — Edelmann R. Ueber Pseudo*
hermaphroditismus completus mascidinus. Ar-
chiv fUr wissenschaftl. und prakt. Tierheil-
kunde 1888. Bd. XIV, Heft 4 und 6, s. 309.
Il caso risguardava un cavallo.
Osserv. 193. — Pfttz. Ein Fall von Herman
phroditismus verus unilateralis beim Schvoein.
Deutsche Zeitschr. f. Thiermed. 1889. Bd. 16.
Osserv. 194. — Gondorelli-Francavilla
Mario (assistente air Istituto Zoologico di Bo«
ma). Lo Spallanzani 1891. Anno 29, pag. 186.
Pseudo-ermafroditismo nel montone.
Osserv. 195. — Pistor G. Ein Foli von
Pseudo 'hermaphroditismus masculinus com^
pletus beim Schwein. Munchen 1892.
Osserv. 196. — Ouichard. Hermaphrodir
sme chez un bélier. Journal de Méd. Vétóri-
naire etc. Lyon 1892. Ser. 3, Tom. XVII,
pag. 144.
Diagnosi. Maschio mouorchido, con atrofia ed ìpo-
spadia del pene e notevole sviluppo deir utero a sinistra,
il quale però mancava di ovaia d^ambidue i lati.
Una pecora merinos, per eccezione senza corna, avara
un solo testicolo nello scroto, ed ona fessura perineala.
64
• •
nella cui partii' "iuperiore yì era V ingresso dell' uretra
priva di p^pfitàtA. Il pene era atrofico ed appariva pari-
menti notevole alla parte superiore della fessura. Al-
l' aniopsia' si trovò un utero col corno sinistro for-
jtito Hi tromba e senza ovaia. Il corno destro era atro-
iiQcr. L* utero si continuava colla vagina, cieca nella sua
orìgine. Neir uretra (vicino al punto di continuazione
vaginale) sboccavano i canali deferenti, con questa
differenza che il canale destro traeva origine dal te*
sticolo suddetto, mentre il sinistro nasceva cieco dal
legamento lato.
758
Osserv. 107. — Ouinard L. Précis de Te-
ratologie. Paris 1893, pag. 280.
Raccolta importante di casi recenti dì pseudo-erma-
froditismo, tanto nella specie umana, quanto in alcuni
animali domestici che possono interessare anche la me-
dicina legale.
Osserv. 198. — v. La Valette St. George.
Ztoifierbildwìg behn hlein^n Wassrrmoich
(Salamandra). Arch. f. mikr. Anatomie 1896.
Bd. XLV.
hsr
La Tavola annessa e T osservazione relativa appartengono alla Parte II della
presente Memoria: L* ERMAFRODITISMO e più specialmente air arti-
colo IV a sesso incerto nel cicenie.
Filippi Angelo (Firenze) — Uomo o donna, (Virginia Mauri, più tardi detta Zepthe Akaire
di Tunisi). Lo Sperimentale. Firenze 1881. Anno XXXV, Tom. 47, pag. 536. — Manuale di
Medicina legale. Milano 1896. Voi. I, Nota I, pag. 123. Con 4 figure.
Zucearelli A. — L Anomalo. Napoli 1892. Anno V, pag. 78.
Bergonzoli Gaspare (Pavia) — Di un caso d' ermafroditismo femminile enterno. Bui lettino
scientifico. Pavia, Marzo 1893. Anno XV, N. 1, pag. 9.
Bavaglia Giuseppe (Bologna) — Conferenza. La Rassegna Medica. Bologna 1896. Anno IV,
N. 7, pag. 7.
Bmch A. — Ein Hermaphrodit. Nebst Bemerkungen von R. Virchow. Berliner medie.
Qesellschaft 2 Feb. 1898 - Berliner klinische Wochenschrift 1898. N. 8, s. 177.
Tarulli C. — Osservazione inedita del 1896, con figura favorita dal Ra^vaglia.
Virginia Mauri, nata in Roma nel 1859, raccontava quanto segue. Ella aveva due soi'elle viventi
ed a 16 anni era già mestruata. Da prima sentiva inclinazione verso il sesso maschile in guisa che
rimase incinta due volte quantunque il coito le riescisse doloroso, ma la gravidanza non giunse a ter-
mine interrotta ogni volta per aborto. Raccontava inoltre che in seguito le si manifestò anche V in-
clinazione per il sosso femminile.
Air età di 20 anni la Virginia era alta 13S centimetri ; aveva le gambe corte e sproporzionate ri-
spetto al tronco. La sua pelle era bruna dovunque, tranne al petto ove era bianca. I capelli erano neri
come pure i peli della faccia e del puì)e. Le mammelle poi e la voce erano maschili.
Quando la Virginia giunse a Bologna nel 1896 aveva la barba nera ed assai folta ; i capelli di
ugual colore, molto lunghL Un fatto molto importante si fu che il Dott Ra vaglia verificò la me-
struazione, durante il suo soggiorno in città.
La Virginia aveva s<ìtto il pube un cilindro sporgente carnoso, che allo stato flosioso misurava
cm. 5 V?» fornito di glande e di prepuzio, con indizio del frenulo (vedi Tavola). Il Dott. Ra vaglia
seppe che in origine il glande aderiva inferiormente colla cute del suddetto cilindro e che un chi-
rurgo recise trasvei*sal mente il tessuto retratto in corrispondenza della sede del frenulo ; in tal guisa
le parti si poterono allungare, e si riconobbe la mancanza del canale uretrale rimanendo soltanto
un solco con superficie liscia e con alcune lacune a fondo cieco.
Sotto il cilindro carnoso apparivano le grandi labbra, fra cui si riconoscevano anche le piccole
labbra, ed in alto T orificio uretrale. Fra le medesime labbra si penetrava facilmente in vagina e si
raggiungeva col dito il collo deir utero ; ma coir esplorazione non si riuscì a scoprire né i testicoli nò
le ovaia, sia nelle grandi labbra, sia neir inguine. Non fu peniie!>so V esame per V intestino i*etto.
Mera. SerV Tomo VII
C.Taruffl.-[[rniafrodilisnio,
PROF. CESARE TARUFFI
SULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA
MEMORIA III.
letta alla 'R. Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna
nella Sessione del 2J Febbraio zqoo.
Parte II.
ERMAFRODITISMO CLINICO
PSEUDO-ERMAFRODITISMO ESTERNO
BOLOGNA
TIPOGRAFIA GAMBERINI E PARMEGGIANI
1900
N\^
Eatratta dalla Serie V, Tomo Vili, delle Memorie
della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna,
Art. I.
Infemminismoi*)
(^Maschio infemniinitoj
Fra le diverse forme di degradazione nutritiva, che si manifestano al-
l' esterno dell* organismo havvene una assai comune e cognita in ogni
tempo, la quale fu tenuta in poca considerazione dai medici, essendo
un fatto secondario, che non appartiene per sé stesso né alla Patologia,
né alla Clinica, ma alla Biologia animale. Questa degradazione, se
giunge ad un grado notevole, ha ricevuto di recente il nome 6" Inferrimi^
nismOy se invece é di grado minimo, cioè leggera e parziale, rimane più
spesso inavvertita, a meno che il figlio degradato non offra un' evidente
somiglianza o colla madre o colla zia oppure colla nonna, ed a meno
che non si tratti di un figlio nato dopo molti fratelli: allora tale fenomeno
deriva da condizioni ereditarie dentro V orbita fisiologica.
La poca importanza pratica data comunemente a tali anomalie ha
ritardato gli studi opportuni per ordire un' adeguata monografia : tutto
al più possiamo ripetere che le prime notizie sugli uomini infemminiti
furono tratte dagli eunuchi e dai cantanti castrati ('contraUiJ \ ed in quanto
agli animali le prime notizie furono date dai cultori di razze elette, e po-
scia dai Veterinari mediante quella mutilazione, che Varrone chiamò ca-
strazione. In precedenza Aristotile aveva già riconosciuto i fenomeni
suddetti, ed anche rilevato che rappresentano un trasmutamento del ma-
schio in femmina (almeno secondo l'interpretazione del Greco Gaza:
(*) Le osservazioni citate in questo articolo appartengono tutte alla Nota H. in fine.
4 416
Execta omnia muiantur in foeminam) (1) e quindi ne cavò una dottrìna
suir origine del sesso inferiore o debole (2).
Aristotile non introdusse alcun vocabolo per indicare i fenomeni
consecutivi alla castrazione, ma i letterati italiani del risorgimento e quelli
venuti dopo chiamarono infemminiti od effemminati quegli uomini, che per
natura o in modo acquisito hanno i costumi o V animo donnesco (Vedi
Crusca) senza fornire alcun esempio, in cui i vocaboli suddetti siano ap-
plicati agli animali. Solo nel 1864 il Marzuttihi, eccellente medico di
Udine, scrisse a proposito di una sua osservazione : ce La castrazione in-
femminisce gli animali feroci » (vedi Nota IL Osservazione 7).
Più tardi i Francesi sentirono il bisogno di indicare con un vocabolo
gli stessi fenomeni negli uomini, qualunque fosse la causa ; ed il primo,
come sembra, a riempire tale lacuna, fu Faneau de la Cour (Paris
1871), il quale intitolò la sua tesi: Da femminisme et de V infantilisme
ches les tuberculeux (degli ultimi ne esaminò 35 sotto V inspirazione del
Prof. Lorain), ed ebbe la fortuna che i due vocaboli furono tosto ac-
colti in Francia, e poscia copiati, secondo il solito, anche in Italia (Imod a
e Ferrannini). Noi però continueremo a servirci del \erho infemminire
e V applicheremo ancora quando i caratteri suddetti si manifestano non
solo nei costumi, ma anche neir organismo, aggiungendo però ogni volta
se si sono veriiicati nelT uomo o negli animali. Ciò è necessario perché
ai nostri giorni certi letterati d* appendici teatrali hanno applicato il nome
di femminismo anche alle donne le quali hanno esagerate alcune delle loro
qualità morali ed intellettuali.
Passando ora ai caratteri più Frequenti, che presentano gli uomini note-
volmente e tìsicamente infemminiti, premetteremo di non potere accogliere
la proposizione troppo generale espressa da Meige (3), il quale dice che
questi, superata la pubertsV, mostrano una inversione evolutiva dei caratteri
sessuali secondari. Ora si può bensì ammettere tale evoluzione* ma non
senza limiti, avvertendo che le modificazioni spesso sono molte e varie
e che ognuna può mancare, mentre .se ne aggiungono altre insolite.
Lasciando in disparte le somiglianze femminine circoscrìtte al volto ed
alle estremitÀ^ che chiameremo fisiologiche, e considerando invece le modi-
fìcazioni della nutrizione, per un tratto più o meno esteso del corpo, effetto
d'una condizione patologica nei parenti, ora manifesta od ora occulta.
n Gjiia Teodoro, pl^'»^u^> «UH* lm|ìom k\tx^\ t\\ Ihonrionto d* Nì<\>1ìN V. di timdaiTe in
tino ì l.ììiri d\irf«/a/W^ «<^i rtwim#i/j, oho \m\\ «IimIIoA h Sluto IV. Nimì c\ìniVscv> che T edìòoDe di
rici iiol lJyi\ evo Xìt\V inaici dol !.iìm> V» ca\\ T, llnoa WX, Imvvì U [«iv^pogàzì.^ne snddetliL (Vedi
noiH 1. li, in fìnrV
\?) Votii n^MA l. in fino.
i>' Moifro Henry, l/ìnfAntilUnio, fouiinUmo ot l<^ hornmi^nxviites iu)ti);)<^ -- L\4
1«^ Tom. \IV, N. 21. |vm. JWiT.
417 5
possiamo ammettere che comunemente negli u.mini, oltrepassata la pubertà,
si trovano le seguenti modificazioni : la testa ed il corpo d* un' altezza
più o meno inferiore alla media; scarsa la nutrizione ed il pannicolo
carnoso ; pallida e morbida la pelle ; gracile e delicata la ftsonomia ; radi
o mancanti i peli alla faccia, alle ascelle ed al pube ; i capelli biondi ca-
stagni o rossastri, di buon ora grigi o grigio-bianchicci ; la voce femminina
*
senza sporgenza della tiroide ; intelligenza mediocre; carattere mite e scarsi
istinti sessuali.
Venendo ora alle varietà dei caratteri suddetti, ricorderemo che in luogo
della faccia pallida, il Vi)lto può essere paffuto e roseo (Ferrannini) (1),
però di buon'ora assume i caratteri della vecchiaia (Brou arde 1). Ricor-
deremo ancora che in luogo della magrezza V infemminito può essere pingue
con tendenza alla obesità (un esempio di ciò fu visto da noi per la stra-
da in un ragazzo appena pubere), e che la statura in luogo d'essere me-
diocre é spesso più piccola, e talora più o meno elevata, come nei casi di
Godard, di Marzuttini e di Hallopeau (vedi Osserv. 6, 7 e 31). Può
darsi ancora il caso che la voce in luogo di essere acuta abbia il timbro
di quella dell'uomo adulto (Niccolini, vedi Osserv. 32). Meno rari poi
sono quei casi in cui havvi la pelvi colle creste sporgenti all'esterno (jo^/o^
di donna), il torace ristretto, le mani piccole, e l' incedere femminino non
di rado oggetto di motteggio. Per spiegare tali varietà é d' uopo ricorrere
all' anamnesi, cioè ai caratteri dei genitori degli infemminiti.
Già altrove parlando dei gradi inferioiù della statura umana, noi vedemmo
che nelle popolazioni si rileva un' altezza ordinaria tanto massima quanto
minima, la quale differisce alquanto secondo le regioni geografiche, e rile-
vammo pure una statura straordinaria tanto massima (gigantismo) quanto
minima (nanismo). Oltre a ciò abbiamo ricavato che il termine minimo
della statura ordinaria In media si può ammettere per ora di 1350 millimetri
termine amnajssibile, finché le osservazioni non saranno più estese ed in
ogni luogo ripetute con diligenza. Accettando questo termine, si può stabi-
lire che la microsomia principia dal medesimo per discendere al nanismo,
al quale è stata assegnata in generale l'altezza d'un metro, ed anche meno
in casi rarissimi. Se questi ultimi casi non si sono ancora verificati negli
infemminiti, e d' altra parte se é vero che in questi fu veduta più volte
la statura assai piccola, lo che fa supporre che fosse minore di 1350 milli-
metri, cosa da noi stessi oggi verificata, si deve ammettere che la micro-
somia sia un frequente attributo dell' infemminismo.
Altri caratteri sono conformi nei due stati teratologici: infatti nella micro-
somia si trova la povertà dei peli al pube e nelle altre regioni che sono
(1) Rumino G. e Ferrannini L. (Prof, in Palermo;. Geroderma genito-distrofico. — La Ri-
forma medica. Napoli 1897. 3 Agosto. — // Policlinico. Roma 1898. Anno V. N. 8, pag. 227.
G
418
solite a possederli, il pallore e la precoce senilità, che specialmente si ma-
nifestano nella faccia, la quale può arrivare ad assumere il colore terreo
gialliccio (1). Ma la microsomia in grado minimo (nanismo) possiede oltre
la piccolezza ancora altri caratteri.
Già rilevammo nel 1889 (2) che nella microsomia si hanno modificazioni
nello scheletro le quali oggi in gran parte possono paragonarsi a quelle
degli eunuchi, meno che nella statura e nella grandezza del cranio. Anzi
verificammo le stesse modificazioni in casi di affezioni cerebrali come nel-
r idiozia volgare, nella microcefalia ed in un caso di idiota cretinoide (3).
Ecco il confronto:
Microsomia (Taruffi).
Testa voluminosa rispetto alla
brevità del corpo. L* antibraccio e la
gamba sono sproporzionati in lun-
ghezza rispetto al braccio ed alla
coscia; in generale però Finterò arto
inferiore é più breve in media ri-
spetto alla statura. I microsomi assai
piccoli presentano inoltre un pro-
lungamento della forma infantile colla
voce relativa che presto s'associa
coi tratti della maturità, in guisa che
uomini anche giovani presentano il
volto dei vecchi ed il colorito della
pelle terreo-gialliccio.
Eunuchi (Guinard).-
Gli eunuchi sono generalmente
grandi ; torace breve, ma le loro
gambe e braccia molto lunghe (4)
(De A mi ci s 1883) (5). Gli omeri
relativamente corti, il radio ed il cu-
bito lunghi e deboli. Le ossa della
mano lunghe e strette, da costituire
una mano stretta. Le ossa degli arti
inferiori deboli, la tibia ed il perone
d'una lunghezza esagerata, cosi pure
le falangi ed i metatarsi (Lortet (6),
Po ne et (7) 1877). Le spalle riman-
gono strette, la pelvi s' allarga e non
é raro che le mammelle si sviluppino
come alle donne (Guinard (8) 1897).
L'eunuco conserva la voce infantile.
Tornando al femminismo ed alle sue varietà noi dobbiamo fermare
l'attenzione sopra alcune alterazioni di diversa natura assai frequenti per non
(1» Per il colorito ter i-eo -giallastro il Professore Ferrannini ha introdotto il nuovo voca-
l)olo (li Geroderma e T osservò in un maschio coi testicoli semi atrofici per cui aggiunse il titolo di
genito dìHtroJico, ma di questo caso e di pochi altri appena accennati non fornisce una storia suffi-
ciente. — La Riforma medica. Napoli 1897, 3 Agosto.
(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Tom. V, pag. 156. — Microsomia, Bologna 18S9.
(3) hlem. Intorno ad un idiota cretinoide. — Mem, della R, Accad. delle Sciense di Bologna 1883.
Serio IV. Tom. V, pa^. 253.
(4) Godard Ern. Recherches teratologiques sur Tappareil seminale de Thomme. Paris 18G0.
(5) De Amicis Edmondo. Costantinopoli. Paris 1887.
U>) Lortet. Presentation d'un pqueletto d'eunuque. — Socìetè de méd, de Lyon. IG Mars 189(>.
(7) Pone et A. Influence de la castration sur Le developpement du squelette. — Congrès de
V AsHocia tion frangaise poiir V avancement dea Sciences. Session du Havre 1877.
(8) Guinard. (Osserv. cit pag. 485).
419
7
dire generali, che hanno la massima importanza perché possono conside-
rarsi non tanto come caratteri, ma come le cause primitive più comuni della
degradazione in discorso. Tali alterazioni hanno sede negli organi sessuali
maschili e precisamente nei testicoli, nel pene e nelle vie spermatiche :
quanto alla forma delle medesime esse si possono ridurre a due, cioè
alla ipomorfia ed alla mancanza degli organi (ipoplasia ed aplasia). Ma
indipendentemente dalle diverse forme assunte dalle alterazioni locali giu-
stamente Laurent nel 1894 (1) pose i maschi infemminiti fra i pseudo-
ermafroditi e questo ravvicinamento merita encomio, perché gli organi
maschili costituiscono un termine della duplicità sessuale, ed i caratteri
femminini nel resto del corpo il secondo termine, sicché anche essendo
alterato uno dei due termini non resta escluso il pseudo-ermafroditismo.
Le alterazioni più frequenti negli organi generativi avvengono nei testi-
coli, rimanendo questi ora difettosi, ora mancanti, ed ora posti fuori della
loro sede naturale; mentre rari sono i difetti del pene (sia soli, sia asso-
ciati a quelli dei testicoli) ed i difetti delle vie spermatiche. Sommando poi
tutte le deformità si ottiene la prova dell* esistenza di un rapporto causale
già avvertito da Aristotile ed utilizzato in ogni tempo dagli allevatori di
animali, rapporto fra i testicoli ed i caratteri sessuali più o meno appari-
scenti sulla superfìcie del corpo, nonché modificazioni fisiche e morali in
questa specie di ermafroditismo. Ecco il risultato numerico delle osser-
vazioni :
i Ipoplasia (Oss. 3, 12, 13, U, 15, 17, 23, 26, 26) . . . Casi 9
Anorchidia (Aplasia) (Oss. 2, 6, 7, 11, 16, 18, 19, 20, 23) » 9
(Nel caso 23 mancava un solo testicolo)
•TESTICOLI
L Testicolo neir addome (Oss. 4, 19?, 25, 27) » 4
Criptorchia: (II 19, 23, 25 sono ripetuti)
f Nelle grandi labbra (Oss. 9, 10) » 2
PENE . . Ipoplasia (Oss. 1, 2, 5, 11) » 4
PENE e ) ^ , , ,^ ^,
TESTICOLI \ Ipoplasia (Oss. 8) » 1
Totale . . Casi 29
Ripetuti . » 3
Rimangono » 26
In quanto al rapporto numerico fra T Infemminismo e la Ginecomastia
vedi specchio relativo.
(1) Laurent Emi le. Les fìisexués etc. Paris 1894, pag. 175.
8 420
La legge di correlazione, tratta dallo specchio precedente, permette an-
cora di rilevare, come rare siano le eccezioni a tale legge, lo che accresce
l'importanza della medesima, pei'chó i fenomeni organici in cui concorrono
più coefficienti frequentemente mancano o sono modificati in diverse guise.
Noi non abbiamo rinvenuto se non il caso di Borei li (Osserv. 18) in cui i
testicoli erano grossi, e quello di Lereboui llet (Osserv. 14) in cui l' Infem-
niinismo era acquisito ed ebbe origine da orchite bilaterale, seguila da
ginecomastia e da atrofia dei testicoli. Finalmente ricorderemo l'importante
caso di Rezzonico {Osserv. lO) risguardante un esempio di ginecomastia
acquisita, a cui successe l' Infantilismo e V ipertrofia della mammella, che
poi guari spontaneamente dopo 7 anni; ma l'A. non accennò ad alcuna
modificazione degli organi generativi.
Altrettanto rari sono i casi di mancanza di pene: noi non conosciamo
che quello di Facen in cui esìsteva solo il glande col meato urinario;
mancava il prepuzio ed il pene, in guisa che il glande era sessile ed
incapace di prolungamento (Osserv. 9) e l'altro caso di Jones (Osserv. 11).
Meno rare invece sono le anomalie delle vie seminali. Un beli' esempio fu
pubblicato da Marzuttinì (Osserv. 7) in cui mancavano non solo i
testiceli, ma il oerumontanum e gli orifici seminali.
Nel caso di Binet (Osserv. 21) vi era la prostata piccola e le vesci-
chette seminali costituite da semplici diverticoli, mentre l'otricolo prosta-
stico era molto sviluppato. Di recente poi sono state vedute più volte da-
gli anatomici e dai chirurghi le prostate difettose associate ad alterazioni
dei testicoli e Launois (1) ha confermato scientificamente il rapporto fra
questi due organi. È stato anche notato che nella criptorchia ed aplasia
unilaterale il lobo corrispondente della prostata é per solito atrofizzato, ed
invece quando la lesione testicolare ó bilaterale la prostata é totalmente
atrofica (vedi Guinard, loc. cit. pag. 480).
Fra le anomalie delle vie seminali aggiungeremo il caso Fisch er
(Osserv. 2) in cui ciaschedun condotto deferente finiva in un sacco cieco.
Del pari meritan'» ricoido i tre fratelli veduti da De Matteis ciascuno
dei quali aveva V tpospadia. Questa osser^'azione ci conduce a rilevare
una singolare differenza relativa alla frequenza nei pseudo-ermafroditi ma-
schili, poiché in questi abbiamo trovato l' ipospadia 14 volte sopra 68
casi (81.
(1) Launois. Castration et atrophic de la prostate. — Amoeiaiion fran^aiae pour l' anancement
dea Seieneea. Congres de Caen 1894.
(2) Vedi : Memorie della R. Accademia dette Scierue dell' Jatiiuto di Bologna. ì^^. Serie 5.\Tom.\ìl.
Nota 3, pag. 740. Osserv. 4, 8, 12, 14, 16, 18, 19, 20, 22, 28, 25, 44, 56.
421
9
Infantilismo
Non dobbiamo dimenticai-e che Faneau aggiunse al titolo della sua
Tesi il nome A' Infantilismo^ alludendo al caso di bambini, i quali fatti gio-
vani e uomini conservano IMmpronta della fanciullezza. Noi dobbiamo aggiun-
gere che il fatto fu riconosciuto vero in ogni tempo, lo che spiega come
il nuovo vocabolo venisse accolto con favore: Fere (1), Barety (2),
Brouardel (3) ecc. Ricorderemo però che i medici hanno sempre creduto
che il fatto stesso sia la conseguenza di circostanze morbose diverse, gene-
ralmente congenite, come la tisi, la scrofola, la rachite e tutte le malattie
croniche che denutriscono i genitori, i quali poi producono figli, o con
caratteri semplici (.V Infantilismo (cioè con Ipoplasia somatica) oppure
aggiungono ai caratteri stessi l'eredità dei morbi paterni.
Ammessa tale diffei-enza, non si evita la difficoltà clinica di distin-
guere r Infantilismo dalT Infemminismo, poiché principiando dalla infanzia
(fatta astrazione degli organi generativi) é una degradazione che si verifica
in ambedue i sessi fino alla pubertà, anzi é ragionevole supporre che il
femminismo sia preceduto dall' infantilismo; e quando le giovani donne con-
servano r aspetto infantile, non si distinguono con sicurezza dai maschi,
se non mediante la difl'erenza degli organi generativi. Né può dirsi che
differisca l'Infantilismo per l'aplasia delle mammelle, perché osservazioni
comparative a questo riguardo mancano completamente. In quanto all'uomo
é stata attribuita molta importanza alla mancanza della barba ed alla ipo-
plasia degli organi sessuali, ma questi due caratteri sono pure frequenti
neir Infemminismo, come pure frequentissime in ambidue gli stati sono le
deformità degli organi generativi maschili, sicché è assai diffìcile dare non
solo un giudizio clinico a questo riguardo, ma anche stabilire una differenza
essenziale fra le due degradazioni.
Mei gè nel 1895 diede la descrizione di alcune specie di degradazioni
dell' organismo d' origine ereditaria, ma in quanto all' infantilismo la modi-
ficò nel modo seguente: uno stato fisico-morale in cui si riscontra un
arresto di sviluppo negli organi sessuali, mediocre statura (salvo i vari casi
di accrescimento notevole), mancanza di peli al pube ed alle ascelle, voce
(1) Fere Ch. Contribution à rétu<le desequivoquesdescaracteressexuels accossoii^es. — Henie
de Med 1 Juillet 1893.
^2) Barety. De IMiifantilisnie, du scnilisrnc, du f^ininisme, du masculiiiisme et du facies scro-
fuleux. — Nice Medicale. 1876.
(3) Brouardel. Type infantile. — Gazetie dea Hópitaiuc, 18 Janvier 1887, pag. 59.
In un individuo (non dice se pedcra&te) morto a 25 anni trovò la prostata rudimentale, la man-
canza dei musicoli ischio e bulbo cavernosi, un piccolo pere, e finalmente una pelvi molto stretta.
C. Tarufp. 2
10
422
gracile ed aspra ed in fine uno stato mentale simile a quello d'iin fan-
ciullo (come io osservai in un idiota cretinoide) (1). L'autore tace intorno
air abito del corpo, aggiunge solo che nella pubertà femminile manca
r ingrossamento delle mammelle (2). Poscia Laurent (3) nel 1894 aggiunse
ai caratteri dell'Infantilismo, oltre la bassa statura, la magrezza e la deli-
catezza e dichiarò che V arresto di sviluppo degli organi sessuali con-
siste nella piccolezza del pene e dei testicoli da somigliare a quelli d* un
fanciullo.
Finalmente Fournier (figlio) (4) pone fra gli effetti della sifilide eredi-
taria l' Infantilismo, a cui assegna i seguenti caratteri : accrescimento lento
della statura, delle membra, gracilità della persona, ritardo nel camminare,
nel parlare e nello spuntare i denti, i quali poi spesso presentano la corona
erosa; e, come gli scrittori precedenti, attribuisce una grande importanza
air ipoplasia dei testicoli e del pene. In quanto al sesso Fournier am-
mette che le donne subiscano il ritardo e per fino la mancanza della
mestruazione e che i maschi sieno poveri o privi di peli nella faccia.
Fournier (figlio), ha ancora aggiunto 20 osservazioni, le quali non
riguardano precisamente casi di sifilide ereditaria colle note modalità,
ma casi di manifestazioni distroflchej la cui origine sifilitica fu indotta o
intuita dai dati etiologici o dall' aggregato di caratteri negativi. La cono-
scenza di questo gruppo d' f»fifezioni, che ha ricevuto spesso la controprova
terapeutica, fa grande onore tanto al padre quanto al figlio Fournier, i
quali in tal modo hanno arricchita la etiologia dell'Infantilismo. Rispetto alla
differenza fra le due supposte specie di distrofia, noi ripeteremo che grande
é fra loro la somiglianza, infatti se escludiamo fra le 20 osservazioni le
femmine ed i bambini avanti la pubertà, rimangono quattro casi
(Osserv. 12, 22, 24, 27) intorno ai quali é assai dubbio se l'Infantilismo
abbia soltanto origine da insufficienza nutritiva o non piuttosto da sifilide
ereditaria.
Se in molti casi si può spiegare l' infemminismo umano come un fatto
congiunto alla anomalia congenita degli organi sessuali maschili, per cui il
fenomeno non solo appartiene al Pseudo-Ermafroditismo esterno, ma ben
(l)Taruff5 Cesare. Intorno ad un idiota cretinoide. — Memorie della fì. Accademia delle
Scienze dell* Istituto di Bologna, — Sessione del 23 Dicembre 1883. Ser. 4. Tomo V, pag. 253. Con
tavola.
(2) Meige Henry. LMnfàntilisme ecc. — V Antropologie. Paris 18ft5. Tom. XIV. N. 3, pag. 257.
— Meni. Idem. Suite N. 4, pag. 422. — Idem. Infantilisme dans la femme. — Noucelle Iconographie
de la Salpéiriere, 1895, N. 4.
(3) Laurent Emiie. Les bisexuès ecc. Paris 1894, pag. 175.
Paragona le facoltà intellettuaii degP infantilisti a quelle della donna, e racconta che a Parigi i
pederasti passivi di professione si reclutano in tali individui e ne reca parecchi esempi.
(4) Fournier Edmond. L' heredosyphilis. Paris 1898, pag. 7.
423 11
anche alla Teratologia, in altri casi i medici l'hanno attribuito a malattie
croniche, talora specifiche come la sifilide, la scrofola, ecc. che alterano
e rendono insufficiente la nutrizione dei genitori ; sicché il femminismo
nella prole é un fenomeno composto, il quale é poco conosciuto, ma che
meriterebbe pel suo grande intei*esse scientifico di venire studiato mas-
simamente negli Ospedali dei bambini. Ma havvi inoltre un gran nu-
mero di casi pei quali non si può ricorrere né alla Teratologia, né alla
Patologia, e che chiameremo Fisiol(»gici e sono dati dalla somiglianza spe-
cialmente nel volto fra il figlio e la madre. Questo fenomeno che appartiene
esclusivamente all'eredità, non avendo importanza medica é mancante affatto
di studi speciali ed in quanto alle conseguenze siamo nello stesso caso
risguardo alla Ginecomastia, intorno alla quale i fatti osservati non per-
mettono fin' ora alcun concetto teorico.
Art. II.
(jìiieconiustìa (*)
Descrivendo Tinfemminismo, noi abbiamo omesso di proposito di parlare
intorno alla Ginecomastia^ cioè alla presenza di mammelle muliebri nel
maschio, poiché (ad onta dell'affinità, delle somiglianze e delle complica-
zioni comuni) le due forme di pseudo-ermafroditismo esterno in discorso,
non derivano sempre dalla stessa causa, né sono sempre accompagnate
dalle stesse circostanze, come i processi infiammatori, le nevralgie, le spe-
ciali infezioni che si riscontrano nelT iperplasia mammaria, laonde ci siamo
persuasi di parlarne separatamente (1).
La comparsa delle mammelle muliebri nelP uomo, sebbene non molto
rara, si trova ricordata soltanto nel princìpio del VII secolo dopo Cristo
da Paolo d'Egina, il quale insegnò un processo operatorio per togliere
tale deformità (2), processo poscia ricordato dal Persiano Ali Abbas sul
finire del secolo IX e da Abulcasi, che visse vicino a Cordova (3) dal
(*) L,e osservazioni citate in questo articolo appartengono sempre alla Nota III. in fine, eccetto
i poclii casi in cui sono indicato appartenere o alla Nota II. o alla Nota IV.
(1) Questa separazione fra due casi che spesso hanno caratteri uniformi ci ha condotti natural-
mente a rip'trtare ora gli stessi fatti, ora le stesse considerazioni.
(2) Paul US Aegineta. Opera. Basileae 1556. Lib. VI. Gap. 46. Fol. pag. 225. — De turgentibus
mammis in ciris. Quemadmodum in foeminis, ita ctiam in maribus, circa pupertatis tempus, mammae
aliquantulum inturgescunt. Verum plerisque rursus subsidunt. In quibusdam vero initio sumpto auge-
scunt, adipe subnascente. Haec itaque res quum efToeminatae naturae obbrobrium afferat, chirurgiam
merito requirit.
(3) Speciali e recenti notizie intorno a questi due scrittori arabi si trovano inHaeser.— Geschichie
der Medtcin, Jenz 1875. Bd. I, pag. 59S.
Schuchardt B. Langenbeck ' 8 Archic. Berlin 1884. Bd. 31, pag. 83.
12
424
1060 al 1122. Si giunge al secolo XVI avanti di trovare un chirurgo che
ricordi tale operazione, e questi fu Fabricio d'Acquapendente (1),
seguito poi da altri, i quali raccontarono più o meno completamente la
storia degli infermi e gli esiti delle operazioni eseguite. Ma bisogna arri-
vai'e ai nostri tempi per rinvenire un lavoro scientifico che prenda in con-
siderazione non solo la clinica, ma anche V anatomia e la fisiologia del-
l' organo affetto; questo lavoro fu fatto nel 1866 con ogni diligenza da
W. Gruber (2), il quale però non esaurì l'argomento, né ricavò nuove
vedute.
Non si deve dimenticare che avanti l'opera magistrale di questo celebre
anatomico, Langer specialmente (3) ed altri microscopisti trattarono della
struttura e dello sviluppo delle glandole mammarie, ma Gruber alle proprie
indagini d'anatomia normale, aggiunse osservazioni di secrezione anomala
di latte sola od associala a Ginecomastia e, ciò che più importa, aggiunse
altri casi in cui erano complicati difetti degli organi generativi, e singolai*-
mente forme teratologiche : come I' epispadia, l' ipospadia, e 1' ermafrodi-
tismo ti*asverso, ma ciò che merita attenzione è un esempio di un gine-
comasta immune delle solite complicazioni, rappresentato in una tavola.
Gruber per altro non azzardò di fare alcuna considerazione né
generale né parziale sui fatti descritti, ma tale riserva non adoperò il
giovane Olphan nella sua Tesi del 1880 (4) ove riportò (con poca preci-
sione) 14 casi, di cui alcuni inediti, e da questi fatti trasse molte indu-
zioni spesso indovinate, anzi in gran parte accolte dai clinici. Tale ardi-
mento non fu però accolto dai successori; difatto Schuchardt nel 1882 (5)
si limitò a rifare e ad estendere l'inventario dei fatti relativi alla anomala
secrezione del latte ; quanto alla Ginecomastia giunse al numero di 38
osservazioni in gran parte già note, ma rese un gran servizio riferendone
alcune del tutto ignorate. Egli pure a guisa di Gruber si astenne da
qualunque considerazione generale. Poscia furono pubblicate disserta-
zioni pregevoli, che partendo da alcune osservazioni originali, migliorarono
le monografìe (Lereboui llet, Laurent).
Noi nel 1894, ignorando la pubblicazione di Schuchardt, abbiamo
tentato lo stesso lavoro coli' intento di ricordare alcuni autori italiani di-
(1) Opei-a chirurgica. Padua 1G35. Pars I. Gap. 30, pag. 200, in 4®.
(2) Gruber \V. Uel>er die mànnliche Brustdrùae und ilber die Gynàcomastie. — Mémoires de
VAcad Imp. de SL Petersbounj. 18<)G. Ser. 7. Tome X. N. 10. Mit Abbildung. — Jaliresbericlit fùr \fm,
Bd. 1, 8. 12 (4).
i3) Langer C. Ueber den Bau und die Entwickelung der Milchdrusen bei beiden Gesclilechtem.
Denk'Hchrifien der Kais. Akademiejder Wissensc/tqf. mata: naiuric.Klasse. Wìen 1852. Bd. Ili. Abthei-
lung 2, 8. 25. Fol.
(4) Olphan Ettore. Gynecomastie etc. — - Thèse. Paris 1880.
(5) Schuchardt B. Ueber die Vergrósserung der mànnlichen Brùste. — Langenbeek ' s Archic.
Berlin 1S84. Bd. 31, s. 59.
425
13
inenticati, in 36 dei quali soltanto noi arrivammo a ricavare alcune notizie
cliniche (1).
Analizzando i lavori ricordati si é condotti a riconoscere per una
parte i notevoli ed utili pregi e per l'altra le non lievi lacune rimaste ed
i diffìcili quesiti da risolvere. Fra questi il più semplice risguarda la fre-
quenza maggiore o minore della ginecomastia, poiché sommando tutte le
osservazioni ricordate dagli autori si ottiene una cifra rilevante, ma so si
sottraggono quelle più volte ripetute, la somma si attenua grandemente,
come possiamo verificare nei 67 casi che qui ricorderemo. Questi non
contengono in più che alcuni sfuggiti e quelli recentemente pubblicati,
ma dai precedenti dobbiamo sottrarre 8 casi di falsa ginecomastia (vedi
più avanti neoplasmi) avvertendo che in altri casi fu confusa l'ipertrofia
pinguedinosa colla glandolare, come accadde al Cloquet il quale confessò
(R. Accademia Med. 1828) di aver trovato del tessuto gi'assoso in luogo
della semplice ipertrofia; ciò non ostante Olphan pone questo caso fra
i ginecomasti. Noi qui comprenderemo però le ginecomastie traumatiche,
le congestive, ed in fine le mastodinie.
Per avere qualche dato che ravvicini maggiormente le osservazioni sud-
dette alla realtà, abbiamo cercati i rapporti ufficiali intorno allo stato fisico
delle reclute in un certo numei'o di anni, ma anche a questo riguardo non
abbiamo trovato che una notizia concisa data da Puech rispetto ai cosci'itti
francesi, priva dell'appoggio dei documenti relativi: la notizia consiste
in un coscritto con ginecomastia sopra 15,000 (2). Tale resultato é alquanto
maggiore di quello che rilevammo per l'Italia in 3 anni (1875, 76, e 77) dai
rapporti del General Torre sopra 788,318 reclute, fra le quali si trovarono 32
ginecomasti. Ora facendo una proporzione risulta un caso d'ipertrofia glandu-
iare sopra 24,635: risultato inferiore a quello di Puech; ma continuando
a spogliare i rapporti di Francia e d' Italia per un numero maggiore di
anni é probabile che i due risultati si avvicinerebbero maggiormente fra
loro.
Dalle 59 osservazioni rimaste, senza escludere le complicazioni sia locali
tsia remute, risulta essere la ginecomastia costituita dalla presenza di
mammelle femminine in individui maschi colla stessa forma, colla stessa
struttura e con l' identica durata. Si danno però casi di lievi differenze
nella struttura e nella superficie cutanea, e anche talvolta nelP abbondanza
di grasso o di connettivo (Israel, Osserv. 64). Nell'uomo l' iperplasia
mammaria, che assuma la forma femminina indubbiamente costituisce un
(l)Taruffi e. Storia della Tei-atologia. Bologna 18d4. Tom. VU, pag. 521.
(2) Puech Alberto. Les mamelles. Paris 1876. Ch. VI, pag. 101.
14 426
carattere che contrasta col sesso maschile nelTuomo stesso, il quale perciò
si mostra dotato di duplicità nei caratteri sessuali. Il Laurent ha ragione
di collocare questi individui fra i bisessuali; noi invece li consideriamo
appartenenti alla classe dei pseudo-ermafroditi esterni^ e cosi trovano final-
mente un posto neir ordinamento teratologico.
Dalle osservazioni suddette risulta ancora che la ginecomastia é più
spesso bilaterale e che qualche volta si riscontra in un solo lato ; più di rado
si danno casi di mammelle e di capezzoli sopranumerari parimente nel-
r uomo, e noi nel 1881 ne abbiamo riportati 11 esempi (1).
Finalmente rarissima é la ginecomastia ereditaria, poiché noi ne conosciamo
soltanto tre casi : il 1** di Bed or di due fratelli ugualmente affetti (Nota IH.
Osserv. 6;; il 2** caso di Handuside che parimenti descrisse due fratelli
i quali oltre ad essere ginecomasti erano anche polimasti (Osserv. 40)
ed il 3** caso appartiene a Laurent (2) che illustrò un padre che aveva
i testicoli anomali e che giunto air età di 24 anni presentò IMngrossamento
delle mammelle : ebbe inoltre un figlio con iperplasia mammaria congenita
che mori all' età di tre anni ed un secondo figlio che mori per peritonite.
Ma il più straordinario fu un terzogenito il quale nacque colle mammelle
grandi come una noce: giunto poi all'età di 9 anni esse emulavano il
volume di un mandarino.
Venendo ora ai caratteri dell'ipertrofia mammaria nelT uomo, ripeteremo
cogli altri che essi non differiscono da quelli che appartengono alle mam-
melle delle donne, poiché nella ginecomastia la pelle si mantiene levigata»
di colore normale e non dolorosa al tatto, ma non crediamo riconoscibile
la perdita della finezza come pretende Laurent, se non esiste una note-
vole differenza colla parte omologa. Abbiamo bensì degli esempi in cui
traspare manifestamente la rete venosa ed il capezzolo é bluastro. Il
volume poi, la consistenza e la sensazione granulosa al tatto variano se-
condo reta e secondo la durata delF anomalia, poiché il volume esordisce
come un piccolo mandarino, poscia raggiunge la grandezza di un arancio
il) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna 1881. Tom. IV, pag. 335. — Mammelle
sopranumerarie nell* uomo.
Nota H. Osserv. 17, pag. 335. Petrequin. — Uomo con tre mammelle: ebbe cinque figli, di cui
tre maschi avevano una papilla accessoria sotto il capezzolo destro, e due femmine che avevano uq
capezzolo accessorio dal lato sinistro.
Osserv. 20. Klob J. — Capezzolo sul muscolo deltoide.
Osserv. 30, 31. Puech. — Descrive due uomini, di cui uno aveva una mammella sopranume-
raria sottT) il capezzolo sinistro, il secondo sotto la mammella sinistra un capezzolo con areola.
Osserv. 34. Bartels. — Un signore aveva un capezzolo accessorio sotto il capezzolo sinistro.
Nota 7. OsserN*. 10. Fra^ois et Bradin. — Ciascheduno vide un uomo con 4 mammelle.
Osserv. 21, 22, 27, 21) e 33. — In tutti i cinque casi vi erano noi toi-ace due capezzoli accessori.
(2) Laurent Emilc. De Thóredit^ des Gyn^^comastes. — Annales d* hygiène pubblique et de
medicine legale, 18(K), pag. 13.
427 15
e perfino quello della testa di un feto a termine, ed allora l'organo può
divenire più o meno pendente (Petrequin, Osserv. 28).
Venendo alla struttura dell* ipertrofia mammaria, Langer nel 1852
dichiarava (vedi Osserv. 21) che nella medesima non havvi un processo
patologico, ma una esuberante ramificazione di condotti galatofori, e quando
accade una parziale risoluzione più non si riconosce la esuberanza. Questo
risultato é molto incerto ed invece accade più spesso che V accresci-
mento del tumore giunga ad un periodo di sosta, nel quale Schaumann
f(Osserv. 63) trovò che il tessuto non si distingueva da quello dello stato
normale.
Rare volte lo stato dMpertrofla mammaria nell'uomo é accompagnato
da secrezione lattea: infatti la troviamo notata solo 4 volte sopra 59 casi
(Osserv. 2, Schuring; Osserv. 5, Ansieux; Osserv. 26, Nelaton;
Osserv. 38, Paventa). Nell'uomo senza anomalia tale secrezione é stata
notata più volte e fra i raccoglitori di esempi abbiamo già ricordato Gru ber
.e Schuchardt ed ora aggiungeremo il nostro nome poiché nel 1894
abbiamo riportato 14 osservazioni generalmente antiche. Noteremo infine
a vantaggio di quelli che vorranno estendere le loro ricerche anche alla
secrezione lattea dei neonati che fino dal 1824 Monteggia (1) espose la
dottrina (oggi dimenticata) che tale secrezione sia l'effetto della legatura
delle arterie ombellicali ; spiega ancora i casi in cui tardi si verifica la
stessa secrezione e l'attribuisce al ripetuto succhiamento.
Nei neonati poi ricorderemo che non accade soltanto la secrezione del
latte, ma ancora la tumefazione della mammella : perfino Ri beri nel 1837
vide un bambino di un mese e mezzo, il quale aveva in ciaschedun lato
un tumore globoso, ondeggiante, indolente, del volume di un mediocre
-arancio colla pelle del colore naturale; comprimendo le mammelle stillava
dal capezzolo un umore lattiginoso, e ripetendo Ih pressione dopo 13 giorni
i tumori svanirono e le mammelle tornarono piccole e sane (2).
Abbiiìmo annunziato che la ginecomastia accada talvolta in una sola
mammella : che non sia frequente si desume dal fatto che essa é ricor-
data soltanto 17 volte in 59 casi. Confrontando poi fra loro le 17 osserva-
zioni, ne risultano alcune circostanze di diversa importanza. La prima é
(1) Monteggia. La dottrina di Giovan Battista Monteggia fu esposta da Luigi Brera
.nel suo Giornale di Medicina pratica. Padova 1814. Voi. V, pag. 424, ed aggiunse il titolo della Me-
moria: Saggio fisiologico sopra l'uso delle mammelle nei maschi — Istituto delle Sciente dì Milano.
1814. Noi non siamo rius'^iti nel Voi. H del 1814-1815 a rinvenire detta memoria, né a spiegare tale
^mancanza
(2) Riberi Alessandro (Clinico a Torino). Repertorio delle Scienze Jlsico-mediche, 1837. —
^egnoli e Ranzi. Lejsioni di Medicina operatoria e di Patologia chirurgica. Firenze 1850. Voi. IV.
^)ag. 479. — Ri beri. Opere minori. Torino 1851. Tom. I, pag. 117.
16 428
data dalla differenza numerica relativa alla sede in cui ha luogo T ipertrofìa
mammaria: poiché si hanno dal lato destro del torace 11 esempi (1) mentre
dal lato sinisti^o se ne contano soltanto 7 (2); ai quali aggiungiamo quello
raccontato da Rezzo nico, di un ragazzo di 13 anni colla mammella
sinistra protuberante olti-e 4 cent, conseguenza d' un pugno ricevuto ;
air età di 20 anni la tumefazione era quasi scomparsa (3). Tale differenza
può scemare aumentando il numero delle osservazioni, nulladimeno se
rimane ancora, essa é inesplicabile. Un'altra circostanza meritevole di
considerazione è relativa all'età del soggetto poiché il fenomeno é avvenuto
generalmente nel pei'iodo della pubertà, di rado anticipando: cosi Coutagne
(Oss. 36) vide un bambino di 10 anni con T ipertrofìa a destra; Laurent,
un giovinetto di 13 anni; per contrario Nélaton (loco citato) e Bruant (4)
descrissero due giovani di 23 anni e Laugier uno di anni 26. Emerge
ancora una terza circostanza, e cioè che una ginecomastia unilaterale può
essere confusa con un cancro: errore commesso mediante l'esame clinico
confessato per il primo da Syme nel 1837 (loco citato), il quale dopo
l'amputazione riconobbe la struttura della glandola mammaria nel lato
destro.
Dall'esame dei 17 casi risulta ancora un'altra circostanza di gran
momento e cioè che in 12 casi mancavano completamente alterazioni agli
organi sessuali ciò che contrasta col reperto, come crediamo, delia gine-
comastia bilaterale, in cui V ipoplasia degli organi suddetti é la regola
comune. I 5 casi poi appartenenti alla ginecomastia unilaterale furono de-
scritti da Bódor (Osserv. 6), da Nò lato n (Osserv. 26), da Laugier
(Osserv. 39 1, da Olphan (Osserv. 53) e da Schaumann (Osserv. 63).
Ora questa differenza numerica ha una notevole importanza etiologica
negativa perché nei rimanenti 12 casi di ginecomastia unilaterale non si
può attribuire la causa alle deformità né del pene, né dei testicoli, nò
dell' uretra, sicché bisogna cercare qualche altra circostanza.
Se consideriamo che tanto il periodo della pubertà quanto il successivo
• 1) La ginecomastia a deRti*a è stata veduta da Syme nel 1838 (The Edimburgh medicai and sur-
(jical Journal, 1S38), da Cruveilhier (Oss. 23), da N. N. (Oss. 31), da Peters (Oss. 33), da Cou-
tagne (Oss. 3()), da Lal)bé (Oss. 41), da Morgan (Oss. 43), da Puech (Oss. 45), da Wagner
(Oss. 58), da Bruant (Oss. nota 1), e eia Ssawitzky (Oss. 62).
(2) La ginecomastia a sinistra è stata vc<iuta da Ansieux vOss. 5), da Hoffmann (Oss. 25)^
da Nélaton (Oss. 2\y\ da Foot (Oss. :ì5), da Laugier (Oss. 30) e da Olphan (Oss. 53).
(3) Re zzo ni co Antonio. Annali univ. di medicina. Milano, Marzo 1802. Voi. 11^9, pag. 60. —
Tarn f fi Cesare. Storia ecc. Voi. VII. Oss. 7, pag. 258.
(4) Bruant. Gaz, medicale de Lijon, 6 Mai*s 18S4.
Un ufficiale di 23 anni, con funzioni genitali nonnali da tre mesi s'accorse di gonfiezza della
mammella destila che andava civscendo e si rendeva dolorosa per l'attrito coi vestiti. La glandola,
era dui-a al tatto, gmssa come un uovo di pollo, e vi si distinguevano molti lobi.
429 17
rende inclinati i giovani agli esercizi fisici, e li espone *agli urti ed alle
cadute, noi possiamo ritenere che ciò li esponga ad incontrare le tumefazioni
delle mammelle come ne ha fornita la prova Coutagne (Oss. 36) e Wagner
(Osserv. 58) e come analogamente avviene per la elefantiasi unilaterale delle
mammelle nelle donne (1). Ma in tutti gli altri casi i relatori tacquero
intorno alle cause e solo Nélaton (Osserv. 26) escluse qualunque ipotesi.
Se però rammentiamo che si associano due fatti negativi, cioè la man-
canza delle anomalie congènite delT infemminismo secondario degli organi
generativi e la mancanza d'altre cagioni, acquista un nuovo appoggio la
nostra ipotesi. In ogni modo questi 15 fatti formano un gruppo separato di
ginecomasti, in cui non si tratta di un processo teratologico, ma mor-
boso, il quale non esclude il pseudo-ermafroditismo esterno, ma il modo
di formazione del medesimo.
Venendo alla ginecomastia bilaterale e' incontriamo tosto in una diffi-
coltà che nuoce per compiette la storia del presente argomento e cioè di
non potere approfittare di 7 osservazioni delle 39 che ci rimangono da
esaminare, poiché di 3 non potemmo procurarci né descrizioni, né
estratti (2) e di altre 4 osservazioni il sunto era cosi imperfetto che non
ci permise di decidere se le ginecomastie fossero semplici, oppure asso-
ciate a complicazioni (3), sicché il nostro esame si riduce a 32 casi.
Prima di parlare dei medesimi premetteremo che si danno ipertrofìe
mammarie bilaterali nella forma più semplice, cioè senza complicazioni in
altri organi, come sono i casi di Ève (Osserv. 24) (4), di Bertherand
(Osserv. 27) (5), di Schei ber (Osserv. 44) (6) e di Schmit (Osserv. 54) (7),
il quale osservò due casi di ginecomastia senza cause apprezzabili. Fra i
medesimi casi si può comprendere anche quello di Petrequin (Osserv. 28),
le due reclute di Paulicky (Osserv. 57) in cui si verificò lo stato nor-
male degli organi generativi e T osservazione di Hoffmann nel quale la
ginecomastia era remittente, esordi a 16 anni, e guari nella virilità (vedi
Osserv. 25). In questo gruppo di ginecomasti bilaterali non si trovano i
caratteri di degradazione fisica {femminismo) e morale (povertà dMntelli-
genza e di memoria) come Laurent (8) loro attribuisce in modo generale.
(1) Taruffi Cesare. Stona ecc. 1894. Tom. VU, pag. 248. — Azioni meecaniehe,
(2) I '^asi di cui ignoriamo i particolari appartengono a Knaff (Oss. 13), a Fernandes (Oss. 52)
ed a Schmit (Oss. 54).
(3) Riassunti imperfetti furono dati da Cloquette (Oss. 9), da Petrequin (Oss. 28), da Kricg
(Oss. 48), e da Ssawitzky (Oss. 62).
(4) Ève P. F. Vedi Oss. 24. 1854.
(5) Bertlieran. Gazeiie Medicale, 1856.
(6) Scheiber. Vedi Oss. 44. 1875.
(7) Sclimit. Osservazione citata. 18H1.
(8) Laurent. Les bisexues. Paris 1894, pag. 87 e 100.
C. Taruffi 3
18 430
In quanto alle complicazioni della ginecomastia é opportuno distin-
guerle in due serie assai diverse fra loro. Furono veduti alcuni indi-
vidui che avevano la ginecomastia bilaterale e che erano molestati da
alterazioni patologiche nelle glandole stesse ipertrofiche. D' altra parte si
diedero altri casi in cui T ipertrofia aveva bensì 1 caratteri soliti, ma asso-
ciavasi ad anomalie di altri organi o tessuti. Anche ognuna delle due serie
merita particolari distinzioni : infatti la prima comprende due caratteri sin-
tomaticamente diversi che talora si associano insieme : noi indicheremo il
primo col nome antico di mastite^ o meglio di ginecomastia con iperemia
in diverso grado, ed il secondo carattere con quello di mastodinia^ o meglio
di dolori locali in una mammella ipertrofica.
Pochi sono i casi di mastite semplice: Albers (1) nel 1843 vide un
giovinetto di 13 anni affetto da tumefazione delle glandole mammarie a de-
corso cronjco, la quale da prima guari e poscia si andò ripetendo. L'Autore
avendo veduto casi analoghi chiamò T affezione masdtis pubescentium mrilis.
Briant più tardi annunziò un caso d' infiammazione bilaterale delle
mammelle con dolori vaganti (2); ma non abbiamo potuto esaminare la
storia e quindi rilevare il grado dell' infiammazione e le altre circostanze.
A questo gruppo probabilmente appartiene il caso di Lei s ri nk (vedi Oss. 42),
in cui accadde a 14 anni una tumefazione dolorosa colla pelle calda nei
due organi e con febbre : il fatto più singolare fu che la febbre scomparve
dopo 7 giorni e tornò più volte, trasformando le mammelle in dischi appia-
nati e molto sensibili.
Lo stabilire se nel caso concreto la iperplasia del connettivo sottocutaneo
ed interstiziale debba comprendersi fra le infiammazioni o fra i neuplasmi,
noi la crediamo una questione d' ordinamento : noi la denomineremo /n/!am-
masione iperplastica ed allora i casi di ginecomastia di questo piccolo
gruppo s'allargano comprendendo anche quelli in cui le mammelle iper-
trofiche sono consistenti al tatto, e vi si trova anche il reperto veduto da
Krieg (vedi Osserv. 48) cioè i condotti galatofi periferici, divenuti solidi,
rendendo non riconoscibili le estremità acinose.
Aggiungeremo che T indurimento mammario, anche quando l' iperplasia
é accompagnata da dolori locali, si verifica ancora nella ginecomastia uni-
laterale, ed un esempio é stato dato da Hoffmann (Osserv. 25) che vide
una giovinetta di 17 anni, che aveva la mammella sinistra piena di nodi resi-
stenti e dolorosa alla pressione. Un altro esempio venne fornito da Couta-
gne (Osserv. 36), in cui la mastite era 1' effetto di un pugno sulla mammella
(1) Albera J. F. Corresponderublatt rheiniseher und loeatfaliseher Aerate 1843. N. 14.
(2) Briant. T. Veiii Osserv. 37. 1868.
431 19
destra, ed un terzo esempio appartiene a Bruant (1). In quanto alle cause
traumatiche furono indicate da altri (2), ciò accresce la probabilità che le
mastiti, e più facilmente le unilaterali siano cagionate da cause mecca-
niche; anzi r iperplasia del connettivo con dolori si verifica anche nella
ginecomastia bilaterale e Leisrink notò un caso in cui il dolore era
intermittente (vedi Osserv. 42).
La mastodinia può associarsi all' iperplasia delle mammelle maschili
sia in una, sia in ambidue senza che esse si mostrino infiammate; ed un
esempio fu dato nel lbl3 da Villeneuve (Osserv. 7) di un uomo nel quale
a 30 anni le mammelle raggiunsero una straordinaria grandezza accompa-
gnate da vivaci dolori. Poscia Beau (Osserv. 18) raccontava che ad un
giovanetto di 16 anni si erano ingrandite le mammelle con trafitture va-
ganti e spontanee. Più tardi Cruveilhier (Osserv. 23) raccontò che in
un giovane di 23 anni la mammella destra divenne cosi dolorosa da richie-
dere l' estirpazione. Magia Syme (1838, loco citato) in antecedenza aveva
asportato una mammella ingrandita ritenendola affetta da cancro per i do-
lori lancinanti, a cui dava luogo, mentre poi air esame anatomico, rinvenne
la struttura glandulare.
Questi casi, sebbene pochi, danno luogo ad un quesito eziologico assai
difficile, poiché si può beri supporre che i processi flogistici e specialmente
cronici siano la causa dei dolori, massime allorché i nervi sono com-
pressi per inspessimento delle guaine ; ma quando non havvi alcun indizio
per tale ij-otesi ci sia permesso di esporne un'altra, derogando dalla nostra
consuetudine. Noi siamo stati colpiti per due anni da nevralgie acute: la prima
fu una recidiva della malattia di Morton (3) nel piede sinistro; la seconda
ebbe sede nel tibiale anteriore sinistro. Per ambidue potei accertarmi
della causa prossima, cioè dell' aria fresca che colpiva direttamente la
mia gamba sudata esposta alla corrente dell'aria stessa, sicché non dubito
si trattasse di una causa reumatica : per analogia poi ritengo possibile la
stessa cagione per la mastodinia dell' uomo poiché si espone facilmente col
petto scoperto agli sbilanci della temperatura.
Venendo ora alla seconda serie di complicazioni, cioè a quelle ginecoma-
stie associate ad altre anomalie od a morbi comuni, prenderemo tosto in
(1) fìruant. Gtu. medicale de Lyon, 6 Mare 1884.
(2) Leon. Hipertrophie tmumatique du sain chez riiomme. — Archires de med. rurale. Paris 1879.
Tom. 31, pag. 213.
(3) n primo caso sofferto dalP Autore fu pubblicato da lui stesso col titolo : Due casi di Malattia
del Morton. — Archivio di Ortopedia, Milano 1897. Anno XIV. N. 1. Per questo caso si astenne dal-
l' e6primei*e la propria opinione sulla causa inquantochè la medesima fu male avvertita e dubbiosa,
n caso qui accennato di recidiva accadde nel 1898 e questo non fu pubblicato, quantunque lo meri-
tasse per la felice esperienza curativa fatta col salicilato di metile.
20
432
considerazione ii fatto relativamente frequente e di singolare importanza
scientifica che risguarda i difetti congeniti od acquisiti degli organi gene-
rativi. Di tali difetti siamo riusciti a raccogliere 20 casi, senza contare
quelli che appartengono più specialmente air ermafroditismo mascolino
esterno, di cui ci siamo altrove occupati (1). Abbiamo riuniti i 20 casi nel
seguente specchio per porre in rilievo le circostanze ora assai frequenti,
ed ora assai rare.
(1) I casi da noi pubblicati di pseudo-ermafroditismo mascolino li abbiamo citati. Vedi specchio
Osserv. 59 e 67. Vedi ivi Grubere Taruffi. Vedi la presente Memoria, parte prima. SulP ermafro-
ditismo, pag. 725 e 740 (Memorie della R. Accademia delle Scierue dell' Istituto di Bologna, 18d9.
Tonio VII).
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434
APPENDICE
allo Specchio I.
GINECOMASTIA CON PSEUDO-ERMAFRODITISMO MASCOLINO ESTERNO
Grnber W« — Die MànnlichA BrustdniRe tind
ùber die Gynàcomastie. Memoires
de TAcc. Imp. des scieii. de St.
pHtersbourg. VII. S*»rie TomeX. IO,
1H06.
» — OinecomaBtia. Con ipospadia in
alto grado N. 7.
» — Ginecomastia. Con Ermafroditismo
laterale N. 3.
Taraffl C. — Storia della Teratologia ecc. Vo-
lume VII. Pag. 251, 1894.
» — Ginecomastia. Con Ermafroditismo
trasversale. Osservazioni N. 6.
» — Ginecomastia. Con Ermafroditi-
smo N. 3.
Una circostanza a primo aspetto assai notevole é l'età giovanile degli
individui affetti da ginecomastia, poiché quasi sempre essi non raggiunsero
i 30 anni e non discesero al disotto dei 21. Tale risultato si spiega rile-
vando che gli individui erano reclute di terra e di mare quasi mai senza
accenno dell' anno in cui esordi la iperplasia mammaria : V unica volta
in cui abbiamo trovato questo dato trattavasi di un ragazzo di 16 anni
(Osserv. 3). Nelle storie poi venne anche omessa la professione dei giovani
avanti il servizio militare.
Gli organi sessuali maschili nelle 20 osservazioni suddette presentavano
alterazioni che in generale appartengono a difetti di sviluppo (ipopiasia)
ciò che fa contrasto con la iperplasia mammaria, mentre le alterazioni
stesse variarono fra loro rispetto alla sede ed alla modalità : di fatto sopra
i 20 casi ne troviamo 7 in cui erano insieme offesi i testicoli ed il pene;
9 in cui r ipopiasia aveva sede esclusiva nei testicoli avvertendo che in 3
casi era solo affetto il testicolo sinistro.
Dallo specchio precedente risulta assai rara la ginecomastia accompa-
gnata dalla sola imperfezione del pene poiché non vi sono che gli esempi
di Durhara, di Gruber, (Osserv. 30 e 34) e di Charvot (Osserv. 61),
ed ora aggiungeremo lo stra(»rdinario caso di Fenolio del 1842 (1): questi
vide un soldato fornito di due mammelle eguali a quelle di una vergine^
collo scroto bipartito contenente i testicoli, col pene rappresentato da un
piccolo glande e col foro uretrale sottoposto (2). Finalmente fra i 20 casi
(1) KiMiolio CcHarn (Tr)rino). SiriKolam (ìofonnità delle piirti genitali d' un soldato. — Giornale
delle Scienze Mediche. Tciririo ISII. Voi. Vili, \ìa^. *M)\. — Taruffi. Storia ecc. Bologna 1894. Tom. VII,
Osserv. r>, j»ag. 2<>l.
(2) Taruffi C. Storia ecc. Bologna 1H9J. Tom. VII. Osserv. 2, 3, e 4, pag. 2()S-09.
435 23
ve ne sono due con ipospadia chirurgica (cioè di grado medio) Osserv. 26
e 64) ed un caso d' epispadia collo scroto diviso (Osserv. 34).
Qui avvertiremo rispetto all'asta virile che la presenza soltanto di tre
casi di ginecomastia con ipoplasia del pene non permette di indurre che la
mancanza di sviluppo sia un fatto raro; poiché abbiamo fino dal 1894(1)
raccolti 16 casi sopra 18 in cui il pene era mancante o rudimentale (senza
contare i casi in cui i difetti del pene sono associati a quelli dei testicoli)
cosa d' altronde naturale, in quanto che gli individui appartenevano o a
neonati, o a giovinetti avanti la pubertà ed i casi stessi dimostrano ancora
che la imperfezione dei genitali giunge di rado a produrre una reazione
iperplastica nella glandola mammaria. Nella nota II. della presente me-
moria abbiamo poi raccolti altri 4 casi colla sola differenza che ai mede-
simi era congiunto V infemminismo avvertendo che tutti avevano oltrepas-
sata l'età di 27 anni, anzi uno ne aveva 46 (Osserv. 5, 9, 16 e 18). Final-
mente ricorderemo il caso dì Rizet (2) di un soldato infemminito colla
verga piccolissima, colla voce da tenore, e cogli istinti femminili, senza
altre particolarità.
Passando ora alle altre circostanze che precedono la ginecomastia fer-
meremo di nuovo l'attenzione sulle cause meccaniche, rispetto alla gineco-
mastia bilaterale, avendo già notati gli esempi veri e probabili di tali cagioni
nella iperplasia mammaria unilaterale coi testicoli normali. Già nella nota
abbiamo ricordato .i casi di Galli et (Osserv. 19), di Gru ber (Osserv. 34)
e riporteremo nella Nota IV (Osserv. 1) il bel caso di Curii ng, di un
soldato che ferito nella nuca e nella fronte andò incontro air atrofia del
pene e del testicolo destro e perdette ogni desiderio sessuale. Più avanti
ricoi'deremo il caso di Mai'tiii, in cui i testicoli furono amputati in gio-
ventù e r individuo presentò poscia iperplasia mammaria.
Ora aggiungeremo altri tre fatti più singolari dei precedenti: Laugier (3)
vide un uomo senza il testicolo sinistro, che poscia ebbe T iperplasia della
mammella dallo stesso lato; Thomson (Osserv. 12) racconta che un
uomo cadde sul petto e dopo poche settimane le sue mammelle s'ingrossa-
rono con areola bluastra e nello stesso tempo si atrofizzarono i testicoli
e si dileguò l'istinto sessuale. Singolare é pure il caso di Gorham (Oss. 17)
di un marinaio che in seguito ad una ferita nel dorso per caduta, divenne
incapace al lavoro, poscia i suoi testicoli si atrofizzarono disugualmente e
s' ingrossarono le sue mammelle.
(1) Taruffi. Un caso d' agenosomia. — Memorie della R, Accademia delle Scienze dell' Istituto
di Bologna, 1894. Ser. 5. Tom. IV, pag. «2.
(2) Rizet. Recueil de méd. et de c/iir, militaire. Paris 1862.
(3) Laugier Maurice. Monorchidie-Hypertrophie mammaire. — Osserv. inedita pubblicata da
Le Dentu. Des Anomai ies du testicule. Paris 1869, pag. 102.
24
436
Questi casi anche se acconipugnati da una sufficiente descrizione sareb-
bero pur sempre assai diffìcili da interpretarsi. Altrettanto si dica del caso
di Béclére (1), il quale osservò una orchite acuta in un ragazzo di 15
anni senza tumefazione alle parotidi, mentre esisteva una epidemia di
orecchioni ; anzi in precedenza tre suoi compagni furono dieci giorni
prima afTetti da parotite, e contemporaneamente anche una sua sorella.
Se rimangono tali quesiti assai diffìcili da risolvere non deve stupirci se
pensiamo al tempo trascorso prima che i fatti già riferiti entrassero nei
dominio della scienza.
Lasciando la descrizione data da Ippocrate della epidemia di orec-
chioni, giungiamo fino al 1573 per trovare un cenno chiarissimo di una
eguale epidemia in Bologna dato dal cronista Ri ni eri (8). Poscia notizie
eguali, ma meglio descritte furono più volte date in Italia: noi ci ferme-
remo a notare soltanto quella delle Romagne nel 1753, poiché nello stessa
anno Tommaso Laghi (3) espose all'Accademia delle Scienze di Bologna
una relazione che fu giudicata classica e di cui riporteremo i seguenti
passi : Fuerunt enim permulti, quibus tumor a parotidibus^
quod mirum sane videri possit, ad scrotum transiens testiculos infestabat^
interdum unum nonnunquani ambos etc. (4) Pag. 118-
nemo ante pubertatem ex inflatis parotidibus innaturalium suorum tumorem
incidit, nullus propemodum senex, maxime quod illi aetati, si paucos exci-
pias, morbus ex toto pepercit.
Il Laghi inoltre rese noto che il morbo epidemico poteva avere per
successione un' orchite, ogni qual volta V infermo oltrepassava la pubertà ;
ed altri scrittori fra cui il Borsieri che descrisse in Faenza la stessa
epidemia nel 1753 (5), in epidemie congeneri verificarono quanto aveva af-
fermato il Laghi. Tre anni dopo (1756) anche Hamilton di Edimburgo (6)^
osservò due casi d* orchite neir adulto in seguito a parotite epidemica, la
qual cosa fu poscia notata anche da altri. Noi siamo dispiacenti di non
\\) Béclére. Orchite ourlienne d'emblée eans tuméfaction des glemdes salivaires. — Soc, Méd^
dea hopiiaux, Seanee, 27 mai 1898. — La Semaine medicale, Paris 1898, pag. 267.
(2) Rinleri Valerio. Diari delle cose più notabili seguite nella città di Bologna dall'anno 1520
al 1(513 mss. nella Biblioteca della R. Università di Bologna. Tom. I, pag. 77. — Corradi Alfonso^
Annali delle epidemie ecc. Parte II dal 1501 al 1600. Memorie della Società Medico Chirurgica di
Bologna, 1867-1876. Voi. VI. Fase. 4, pag. 872.
(3) Laghi Tommaso (Bolognese). Historia epidemica constitutionis, in qua Parotides seroso-
glutine tumentes redduntur, cum peculiaribus symptomatibus, quaeque constitutio ineunte anno 175^
Bononiae contingit — Comment, Insili. Bonon, Tom. V. Part. 1. Comp. 65. Opusc. p)ag. 117-118.
(4) Questo passo basta per escludere quanto affermava Lerebouillet (Osserv. 46) cioè ch&
Murat segnalava fino dal 1803 che neir epidemia parotidea accadeva l'atrofìa dei testicoli.
(5) Borsieri Giovanni (medico in Faenza). Inatitutiones medtcinae practicae. Mediolani 1785^
Tom. III, pag. 296.
(6) Hamilton. Philos. trans. Edinb. 1736. Voi. II. Art. 9, pag. 59.
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aver potuto riscontrare ove lo scrittore abbia ammesso che la metastasi
poteva accadere in più visceri per opera degli orecchioni, tanto più che
Va 11 e i X (1) afferma che Hamilton recava alcuni fatti favorevoli, se
non che ninno in seguito verificò cotesta trasmigrazione
Dopo le osservazioni del Laghi meritano un particolare ricordo altre
del valente scozzese Curling (1843-1855) le quali non risguardano preci-
samente la ginecomastia, ma una circostanza che talora la precede, cioè
r atrofia dei testicoli. 11 Curling raccoglie alcuni fatti importantissimi
(vedi in fine Nota IV) da cui deduce che gli istinti sessuali e T atrofia dei
testicoli sono la conseguenza di lesioni cerebrali e deduce che le funzioni
di que.sti organi dipendano dalT encefalo ; ed aggiunge che i fisiologi non
mancheranno di notare la rapidità con cui V atrofia in alcuni casi segue la
ferita della testa^ ed il grado che raggiunge ecc.
Per quanto noi sappiamo i Fisiologi non fecero mai le opportune ricerche,
adottando il comodissimo sistema di tacere di questo e di altri bellissimi
quesiti intorno alla generazione.
Un ulteriore progresso fu fatto rispetto agli effetti dell' atrofia e della
ablazione dei testicoli. Riberi fino dal 1853 (2) racconta che a nel cada-
vere di una persona a cui sono ora sette anni io aveva levato via un
testicolo, atrofico V altro già da gran tempo, rinvenni atrofica la prostata.
In un altra persona in cui sono ormai 9 anni che levai i testicoli in
due tempi diversi, 8 anni appresso non riscontrai (colla esplorazione rettale)
quasi più alcuna traccia della prostata benché avanti la prima operazione
la trovassi tondeggiante e ben distinta. Le Roi d'Etiolles riferisce
pur un caso d' atrofia della prostata succeduta dopo amputati ambo i
testicoli ».
L' impiego della castrazione per cura degli ingrossamenti della prostata
venne ripreso in questi ultimi anni, ottenendo una certa voga, massima-
mente in America ed in Inghilterra. Il Launois nel 1884 in alcune ricerche
sperimentali notò nei cani che alla castrazione susseguiva l'atrofia della
prostata. Il White nel 1893 non solo confermò il fatto per gli animali, ma
lo applicò alla chirurgia umana, guidato dal concetto dell' identità esistente
fra la prostata ipertrofica ed i fibro-miomi dell' utero, poiché come questo
organo s'atrofizza, dopo la resezione delle ovaie, cosi anche la prostata
doveva atrofizzarsi dopo la resezione dei testicoli. Per ciò che si riferisce
ad ulteriori applicazioni chirurgiche, noi rimandiamo il lettore ai Trattati
di Chirurgia (3).
(1) Valleix F. L. J. Guide du Médicin pratieien, Paris 18G0. Tom. IH, pag. 551.
«2) Riberi Alessandro. Opere minori, Torino 1851. Voi. I, pag; lOG.
(3) Rochet V. Traile de la d^^surie senile et des ses diverses complications. Paris 1899, pag. 365.
— Durante F. Trattato di patologia e terapia chirurgica Roma 1899. Voi. HI, pag. 1046.
C. Taruffi 4
26 438
Più tardi fu notato un consenso fra gli organi stessi anche più circo-
scritto, poiché quando s' atrofizza o viene mutilato un solo testicolo si fa
iperplastica soltanto la mammella dello stesso Iato e Laugier nel 1869 (1)
ne recò un bell'esempio dal lato sinistro; ma in quanto alla priorità,
Lerebòuillet attribuisce la prima osservazione congenere a Gubler,
che non fu pubblicata e altre due ai suoi allievi Rendu e Langlois che
furono raccolte in una Tesi con tutt* altro titolo (2).
A questi fatti singolari va pure aggiunta una notizia che con loro fa
un certo contrasto e cioè che gli animali domestici, come i cani, affetti
da parotite, durante una epidemia d'orecchioni negli uomini non vanno
soggetti ad orchite e molto meno alla tumefazione delle mammelle. Questo
fatto fu annunziato da Hertwig (3) e confermato da Vacchetta (4);
anche Laveran (5) mette in dubbio una osservazione di Busquet
(medico militare) che una cagna abbia contratto una parotite equivalente
agli orecchioni.
Racconteremo per ultimo alcune poche cognizioni che si sono aggiunte in
questi ultimi anni che non fanno maggiormente progredire T interpretazione
dei fatti suddetti. Malassez nel 1876(6) vide che T orchite da orecchioni
é solo parenchimatosa, con decorso rapido, e con sclerosi successiva, mentre
r orchite sifilitica è interstiziale. Letzerich L. (7) nel 1895 seminò patate
col sangue e colle orine d' infermi d'orecchioni e vide colonie di bacilli che
ritenne speciali dell'infezione. Michaelis (8) invece trovò in più amma-
lati, estraendo l'umore dal condotto di Stenone mediante il cateterismo,
e da un ascesso peri-parotidico in gran numero un diplococco più piccolo
del gonococco, non inoculabile negli animali.
Avendo già mostrato che le anomalie degli organi generativi dopo la
pubertà sono spesso accompagnate dalla ginecomastia, in modo da rite-
nere che le prime siano la causa occasionale della seconda, ora vedremo
che sovente esse s' accompagnano ad infemminiamo ^ avvertendo che qui
(1) Laugier Maurice. Monorcliidie-Hypertrophie mammaire. Osserv. inedita pubblicata da
Le Dentu. Des Anomalies du testiculc. Paris 1869, pag. 102.
(2) Collette. Sur une forme d' arthi*opatie, Tiièse inauguraL Paris 1872.
(3) Hertwig C. H. Prakiisehes Handbueh der Chirurgie Jur T^tcr^r^^e. 3 Auflauge. Berlin 1874.
(4) Vacchetta A. La Chirurgia speciale negli animali domestici. Pisa 1887. Voi. I, pag. 114, e
Voi. ni, pag. 409. r ediz.
(5) Laveran. De la transmissibilitè dee oreillons de V homme au chien. — Aead, de Méd.
Sóance du 5 Octob. 1897. — La Sem, Méd. 1897, pag. 365.
(0) Malassez in Reclus P. Du tubercule du testicule et de T orchite tuberculeuse. — Thèse de
Paris 1876.
(7) Letzerich L. Le bacille des oreillons. Allg. med. centr. Zeitung. 1895. — La Sem. Méd, Paris
1895, pag. 395.
(8) Michaelis e Boin (di Berlino). Des microbes des oreillons. — Soe. de Méd. Berlinoise.
Séance du 2() Mars 1897. — La Sem. Méd, Paris 1897, pag. 123.
439
27
alludiamo alla degradazione nutritiva e formale dell' individuo affetto, non
già alla somiglianza fisiologica dal lato materno. Per stabilire la frequenza
di tale associazione colla ginecomastia s' incontra una difficoltà ed é che
nelle antiche osservazioni l'abito linfatico spesso si indica in vario senso,
ma dal contesto si può indurre che si alludeva a ciò che ora si chiama
infemminismo ed anche nel 1862 Rizet (Oss. citata pag. 435) l'adoperava
con tale significato in un caso di aplasia nel pene. Da tuito ciò s' induce
che la degradazione fisica associata alla ginecomastia é più frequente di
quanto può ricavarsi dalle osservazioni pubblicate (1).
(1) Tale conseguenza è conforme a quanto abbiamo rilevato dai ruoli statistici della leva.
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Dal presente specchio tosto può rilevarsi, che la ginecomastia é per
regola associata alle deformità sessuali siano congenite e siano acquisite.
Riflettendo poi alle singole osservazioni, si esclude che T iperplasia nnam-
maria sia la causa occasionale della degradazione suddetta ed invece
s' induce che la deformità negli organi sessuali abbia tale influenza,
avendo già veduto nello Specchio I come tali deformità siano spesso Tunica
occasione dell* infemminismo e più di rado dell* iperplasia mammaria (1).
Godard racconta che in un sergente, in seguito ad una doppia orchite
sifilitica sopra venne IMnfemminismo o poscia la ginecomastia; e Martin (2)
vide un uomo che in seguito allo scoppio d' un obice perdette la verga
ed i testicoli, e nulladimeno guari facilmente; ma tosto perdette la barba,
poi cambiò il timbro della voce e le mammelle sMpertroflzzarono ; sicché
nei casi di ginecomastia rimane solo da spiegare il quesito : come e quando
gli organi generativi esterni abbiano la suddetta doppia influenza.
Avanti di rinunziare ad ulteriori ricerche intorno alla ginecomastia
secondaria alla ipoplasia degli organi generativi, dobbiamo ricordare che
la sifilide tanto ereditaria quanto acquisita con o senza atrofia dei testicoli
e r orchite blenorragica sono talora seguite da infemminismo e più di rado
da ginecomastia. Ora, essendo innumerevoli le storie cliniche intorno alla
sifilide, non abbiamo fatto che poche ricerche intorno a quest' argomento
ma esse sole bastano per provare tale evenienza.
Già abbiamo recato le osservazioni di Lewin e di Edmondo Fournier
<Nota II, Osserv. 13, 23 e 25) di eredità con infantilismo (distrofia) e in un
caso con mediocre aplasia degli organi sessuali. A questi esempi aggiun-
giamo il racconto di Hallopeau (Nota II, Osserv. 33) relativo ad un gio-
vinetto di 15 anni, affetto da probabile sifilide ereditaria cogli organi estre-
mamente piccoli e colle mammelle iperplastiche ; egli aveva anche delle
ulceri senza indicazione di sede. Aggiungiamo infine il racconto di Godard
relativo ad un sergente (Nota III, Osserv. 32) il quale contrasse la sifilide
seguita da orchite. L'Autore, che vide T infermo dopo due anni. Io trovò
-colla verga ed i testicoli atrofici e col corpo divenuto infemminito; ma non
dice esplicitamente se le mammelle fossero ingrossate.
Fin ad ora abbiamo tenuto discorso dell' iperplasia glandolare delle mam-
melle maschili, t^i rimane d' aggiungere alcune notizie sulla iperplasia degli
altri tessuti che simulano la ginecomastia ; questa che potrebbe dirsi psoudo--
ginecomastia^ talvolta riesce sorgente d* equivoci.
Porta Luigi, clinico a Pavia, incirca nel 1837 tagliò ad un uomo
il peduncolo della mammella destra, la quale aveva assunto la figura di
(1) Godard Er. Recherches sur Pappareil seminai de rhoinme, 1866, pag. 66.
(2) Martin E. Gtuette hebdomadaire^ 1877, pag. 591.
30 442
una lunga zucca, mentre la sinistra era meno grande. All' esame del tumore
il chirurgo trovò soltanto esuberanza del tessuto connettivo (l). Olphan
diagnosticò per fibromi il contenuto di due mammelle grandi come due
aranci, duri al tatto in un uomo senza difetti nei testicoli. Questo reperto
probabilmente si troverebbe frequente percorrendo i rendiconti di clinica
chirurgica. Meno frequente é 1* iperplasia del tessuto pinguedinoso, poiché
nell'uomo non ci siamo incontrati che nella Osservazione di Cloquet (2),
il quale sezionò un infermiere affetto da ginecomastia costituita da tessuto
lipomatoso. Tale rarità é in armonia con quanto avviene nella iperplasia
mammaria delle donne (3), nelle quali si trovarono lipomi simulanti mam-
melle ipertrofiche. Possiamo aggiungere alcuni casi di lipoma veri o pro-
babili in parte diverse della superficie del corpo, che si credettero mam-
melle e che si verificarono nelle donne.
Bartolino nel 1688 vide una donna che aveva nel dorso una mam-
mella sprovvista di capezzolo e non dubitò che realmente fosse tale organo (4).
Nel 1875 noi abbiamo ricevuto il cadavere di una demente che aveva una
mammella accessoria : di fatto in corrispondenza della seconda costa spuria
dal lato destro un tumore pastoso con tutti i caratteri di tale organo eccetto
che il capezzolo ero liscio e privo di pigmento. L' esame anatomico mostrò
trattarsi di un lipoma sottocutaneo povero di tessuto fibroso. Contempora-
neamente Raggi (Nota III, Osserv. 56) riceveva nel manicomio un giovane
maniaco, il quale aveva la persuasione di essere una donna perché le
mammelle si erano ingrossate e secernevano a stille del latte, mentre
gli organi generativi restarono normali : dopo un anno principiarono a
dileguarsi al medesimo tanto le modificazioni delle mammelle, quanto i
fenomeni mammari psichici (5).
Si trovano infine nella letteratura alcune osservazioni senza esame ana-
tomico che non permettono d'indurre se la neo-produzione sia una mam-
mella sopranumeraria eterotopica, oppure un lipoma, lungi dalla regione
pettorale. Questo dubbio già fu manifestato da Hall er (6) e noi lo ripe-
(1) Petrequin. FnìgmenU d*uu voyago módiral eii Italie. — Uasetie méd. Paris 1837. — Ta-
ruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna IH?M. Tom. VII. Osserv. 3, i«ig. 257.
(2) Cloquet J u 1 <» s . Aeadem ie ti e MMicine, Paris 1 828.
(3) Taruffi Cesare. Storia drlla Tomtologia. Bologna 1«M. Tom, VH, pag. 244.
(4) Bartolino Tonunaso. Miscniianoa rurioHa academiae naturae curiosorum ecc. Annus se-
cundus (MDCLXXI) Francofurtl «t I.ijHiiae HWH. Ossorv. 72, p»g. 133. — Taruffi. Storia della Tera-
tologia. Bologna 1881. Tom. IV, pag. 3:15.
(5) Sebbene non inclinati ad amnuUtnru un rapporto genetico fra la ginecomastia vero falsa e le
malattie mentali, non dobbiamo tjiciTi» die bi prima mì A anolio verzicata talora negli ipocondriaci,
negli isterici ed in vari neuropatici, vt\ fH(*mpl nono Htatl raccolti da Magnan (Communication faite
à la Société Mèdico- psycbologlcpu'. Si^iuicn du 28 KiNvrIor 1887. — Arehires de neuroiooie. Mai 1HS8.
Tom. Ili, pag. 4lOy, e da Laurent (Lim blHexu<)M. hirin 181M, |)ag. 25),
(6) Mailer Alb. KlenumUi ploilobigiae. Llbr. XXVIII. Hernae 17t«>, pag. 4.
443
31
tiaiDO per il caso di Klob (Nota III, Osserv. 29). Egli descrisse un uomo
che aveva sul muscolo deltoide un tumore conico simile ad un capezzolo
sepolto nel pannicolo adiposo. Il medesimo dubbio può ripetersi per l'osser-
vazione di Miller (Nota III, Osserv. 16) di un giovane cachetico di 17 anni
che aveva la madre ed una zia con cancro, ed al quale s' ingrossarono le
mammelle color di terra. Quanto ad un altro caso di ginecomastia con
tumore all'epididimo descritto nel 1830 da Gal li et (1) oggi ninno
più dubiterebbe che la mammella fosse in preda ad un cancro
metastatico.
(I) Galli et. Sur deux cas de eoincidence de developpement anormal de la mammelle chez
r homme, avec une tumeure de V epididime. — Comptea rcndus de la Soeiété de Biologie, Fevr. 1850.
— Gaz. méd. de Paris, 4 Mai 1850. Ser. 3.'. N. 45, pag. 351.
32
444
Note alla Parte IL dell' Ermafroditismo
ERMAFRODITISMO CLINICO
Nota I.
Aristotilis. De generatione animalium, Li-
ber V. Gap. VII, linea 60. Interprete Theodoro
Gaza, Parisiis 1633.
Tauri autem omnium nervis continentur, quapropler
cum aetatA florf*nt, robustioi-a sunt, rainuB enim compa-
età Dervataque Runt, quae minora uatu adhuc sunt. Item
recentiorum nervi nondum intenduntur : senescentium
jam laxantur, quam ob rem ad motum quoque sunt im-
becilliora, f(ed potìsaimum tauri nervosi sunt: et eorum
cor ìt^ couHtat. Itaque contentiorein «*am obtinent partem,
qua spiritum movent, quasi fìdiculam intentam, talem
cordis bubuli esse iiaturam signifìcatur, vel eo osse, quod
in nonnulis gignitur, ossa enim naturam nervorum re-
quìrunt. Execta omnia in foeminam mutnntur^ et quo-
niam vìres nervosae in suo originali principio laxantur,
similem foeminis mittunt vocem, laxatio vero similis Ut.
ArÌ8totilÌ8. De animalibus hìsforia. Liber
VIII. Gap. II, par. 20. Opera omnia. Voi. Ili,
pag. 147. Parisiis 18')4. Firmili Didot.
Horum (animalium) autem omnium natura videtur
quasi distorta esse, tjuo etiam modo mascula quaedam
feminina oriuntur, et in sexu foemineo masculina facie:
etenim animante, adeptae parvis in membrìs difierentiam,
multum differre totius natura corporis videntur. Hoc evi-
dens est in exectis: pusilla namque particula mutilata,
mutatur in foeminam animM : igitur manifestum est, in
primordia concretione immutata magnitudinis ratione
parte quadam minutissima, si principii dignitatem ha-
beat, fieri vel foeminam, vel marem: illa autem penitus
sublata, neutrum : itaque secuudum utnimque modum
tam terrestre quam aquatile fieri contingìt animai, pu-
sillis mutati» membris, ita ut alia evadant terrestria,
alia atiuatilia. Atque horum quidem alia in neutram
partem verguiit, alia autem in utramque, propterea quod
in constitutione generationis quandam partem praecepe-
runt materiae, e qua victum parant; quod enim secun-
dum naturam est expetitur ab omni animali, aieut jam
dictum est.
Aristotilis. Opera omnia. Voi. III. Parisiis,
editore Ambrosio Firmin Didot^ 1854. De gene-
ratione animalium. Liber I. Gap. II, pag. 321,
linea 15.
In genere etiam exsangui dìscrimen maria et fo^mina»
«*8t, qui bus haec sexus opposi t io data est. Differunt for-
ma inter se partes ad coitum delegntae in aanguineo
genere ; sed animadvertendum est, si princìpium exignam
immutetur, multa ex iis quae principium insequuntur
simul immutari solere. Patet hoc in exectis, quibus, parte
genitali tantum corrupta, tota fere forma usque eo com-
mutatur ut aut foeminae esse videantur. aut parum ab«sa«^
tamquam non qualibet sui corporis parte, aut potentia
animai sit foemina aut mas. Constat igitur principium
quoddam manifesto esse marem ac feminam : itaqae
multa simul immutantur, quum animai immutatur^
quatenus foemina aut mas est, quasi principium dinao-
veatur.
Nota II. — Pseudo-ermafroditismo esterno.
A. — Infemminismo nelT uomo.
Osserv. 1. — De Mattbei8 Giuseppe Me-
dico di Roma. Sopra un apparente cambia-
mento di neano negli individui d* una intera fa-
miglia. Memoria. Itoma 1805. — Effemeridi
clinico-mediche dell' anno 1804. Semestre 2".
Milano 180B, pag. 9'2.
In una famiglia di contadini vicino a lioma nacquero
4 figlie, una delle quali si maritò ed ebbe prole, ma le
altre tre giunte ad età matura cambiarono abiti e si
trasformarono in uomini. Tutti tre questi individui
vano il pene simile per volume al dito mignolo, quan-
do era nel più alto grado d' erezione, coli* orifìcio ure-
trale alla radice del medesimo e lo scroto diviso in da*
borse, ed avevano i>oca barba e statura piccola.
Un fatto analogo trovasi registrato nel Journal d€ la
Sorit'U ìYn'dicale d* émulation. Voi. V, pag. 150. — Iti
si racconta che cinque sorelle negli anni della pubertà,
divennero quasi tutte fratelli.
445
33
Osserv. 2. — Fischer A. di Boston. The
American Journal of the med. sciences. Phila-
delphia 1838. Voi. XXIH, pag. 3B2. — Lon-
don med. Gaz. Voi. XXVIII, pag. 817.
Un computista di 45 anni, morto per pneumonite,
aveva la voce femminina, era senza barba e mustacchi,
e non diede mai indizio di possedere gli organi genera-
tivi. Nel cadavere si trovò lo scroto piccolo, flaccido e
senza testicoli. La tunica vaginale comune era da ogni
lato normale ; su di essa s' espandeva il cremastere e vi
giaceva come al solito il funicolo spermatico di piccolo
volume. I vasi deferenti erano in ambidue i lati del-
r ordinaria grossezza e terminavano air estremità del
funicolo in un sacco cieco.
Osserv. 3. — Giraldès. Atrophie des organes
genitaux chez un homme. Comptes rendus de la
Soc. de Biologie. Paris 1854-55. Ser. 2. Tom.
I, pag. 111.
Un uomo di 36 anni, dair aspetto d* eunuco, aveva la
verga lunga 3 centimetri ed i testicoli assai piccoli.
Alla necroscopia si trovò il cervelletto piccolo rispetto
al cervello.
Osserv. 4. — Fech Ernest Aug. Answahl
einiger seliner und hhrreicher Falle heohachtet in
der chirurgischen Klmik zu Dresden. 1858. Hit
8 steindmch Tafeln.
Citato da Herrmtnn, perchè fornisce Pesempiodiun
maschio che aveva le apparenze esterne femminili.
Osserv. 5. — Curling Mr. Undeveloped se-
xual organa of a male aduli. Transactions of
the patholog. Soc. London 1859-60. Tom. XI,
pag. 137.
Nel cadavere d^ un uomo di 46 anni, dair aspetto
femminino, V autore trovò il pene piccolissimo, come
quello d^ un fanciullo di 5 anni. Anche lo scroto era
piccolo, sebbene contenesse i testicoli.
Osserv. 6. — Godard Ernest. Becherches
iératologiques sur V appareil seminai de V homme,
Paris 1860, pag. 84. PI. V et VI.
Mori air Ospedale della Carità di Parigi un cesella-
tore di 61 anno per una affezione di cuore. Egli era
stato debole di fisico e di carattere, senza barba, col-
V aspetto femminino ; amava le bevande spiritose ed era
spesso ubbriaco.
Il cadavere era lungo l metro e 72 centimetri, coi
capelli biondi misti a bianchi e con peli rossastri ai cavi
ascellari e sul pube. Il pene era grande come il dito
piccolo. Lo scroto mancava completamente ed in luogo
del medesimo la cute era leggermente piegata, lasciando
visibile il rafe. I canali inguinali erano vuoti. Anche
neir addome e nella pelvi furono cercati inutilmente i
C. Taruffi
testicoli e gli epididimi, l vasi deferenti avevano ognu-
no il diametro di un millimetro e mezzo, escivano dalla
prostata alquanto tortuosi, scorrevano attorno alla ve-
scica orinarla e si convertivano in un filamento, che
terminava nel peritoneo della regione inguinale. Le ve-
scich«»tte seminali erano meno voluminose dei vasi de«
ferenti, ed i vasi ejaculatori ben disposti. La vescica
aveva un diverticolo della mucosa.
Osserv. 7. — Marzuttini 0. B. (di Udine).
Uomo nato sema testicoli^ morto a 78 anni. Gaz-
zetta medica italiana delle Provincie Venete.
Padova 1864. Tom. VII, pag. 51.
Un conte di Spilimbergo, di elevata statura, si pre-
sentava ancora ritto a 78 anni, mentre aveva V espres-
sione e il tipo femminile c(n cute bianca e delicata,
estremità lunghe e temperamento nervoso. Aveva il capo
relativamente piccolo, coir occipite appianato, gli occhi
pieni di vivacità, nessun vestigio di barba e privo di
peli al pube ed alP inguine. Era senza pomo di Adamo;
ampio aveva inferiormente il petto come le donne, ed
ampia la pelvi.
Era loquace con voce acuta e femminile, curioso,
volubile e timido come una donnicciuola ; amava la so-
cietà, le frivolezze, i fanciulli, contentandosi di amori
platonici.
Air età di 78 anni fu preso da tosse isecca, febbre,
irregolarità di polso e da edema alle gambe che giunse
in breve allo stato di anasarca e dopo un mese di ma-
lattia, con fenomeni di un vizio al cuorf, mori il 29
Novembre 1829.
Air autopsia, si rinvenne il cervelletto relativamente
piccolo, le mammelle più pronunciate che non nel maschio
e sporgente anzi che no il capezzolo. I grandi trocanteri
più allontanati che non nell' uomo, il cuore ipertrofico,
sclerosi alle valvole semi lunari e incrostazioni calcari
lungo tutta r aorta ; si trovarono i reni ingrossati colla
pelvi ristretta; nelP addome mancavano i testicoli, le ar-
terie, le vene spermatiche e le vescichette seminali. Pari-
menti nello scroto vuoto mancavano i testìcoli ed i cor-
doni spermatici; Tasta virile aveva lunghezza e forma
naturale ; e V uretra era priva del verumontanum e de-
gli ostia seminalia,
Osserv. 8. — Brouardel. Sur un cas d* atro-
phie des organes genitaux de V homme. Bullet.
de la Soc. Anatom. de Paris 1864. Tom XXXIX,
pag. 547.
Uomo di 32 anni, coir aspetto d* una vecchia e coir a-
trofìa degli organi generativi.
Osserv. 9. — Facen Jacopo di Fonzaso
(Prov. di Belluno). Oaz. medica italiana Provin-
de Venete. Padova 1865. Anno Vili, pag. 297.
Appendice.
Visitò un uomo di 30 anni il quale aveva l'aspetto
e le forme di donna. Esso avera il glande col meato
5
34
urinario, ma mancava di prepuzio e di pene, dì guisa che
il glande era sessile ed incapace di prolungamento,
corno fosse la clitoride. E tanto più ne aveva l'appa-
renza, poiché ai lati discendevano due specie di ninfe.
Eranvi poi anche le grandi labbra, che contenevano i
testicoli coi loro cordoni spermatici. Non eravi traccia
di viilva. L'uomo era inclinato a sposarsi, fruiva delle
ejaculuzioni seminali ed allora il glande s* induriva;
sicché non aveva che V aspetto esteriore di femmina.
Osserv. 10. — Rezzonico Ant, Annali univ.
di medicina e chirurgia. Milano, 1867. Voi.
CXCIX, Marzo pag. 60.
L' autore vide un ragazzo di Como, dell* età di 13
anni, con sviluppo fisico insufficiente si da sembrare un
bambino di 8 anni. EIsso aveva la mammella sinistra
protuberante oltre 4 centimetri, indolente, carnosa e mo-
bile. Il ragazzo attribuiva V ingrossamento ad una forte
contusione avuta da bambino, in seguito alla quale la
mammella priucipiò ad ingrossarsi. Riveduto il ragazzo
quando aveva raggiunta V età di 20 anni, V autore trovò
lo sviluppo fisico di poco migliorato, ma la mammella
in discorso era quasi completamente scomparsa.
Osserv. 11. — Jones J. Singulare and di-
sfraftning case of malformation of gefiifal organa.
Med. Record. New-York 1871. Tom. VI, pag.
198.
Uomo senza barba coir abito femminino. Pene lun-
go ', 4 di pollice, del resto ben conformato. Scroto molto
piccolo, senza testicoli. Le ricerche per V intestino retto
non recarono alcuna luce.
Osserv. 12. — Urdy. Nottt anr un con remar-
quable d' anorchidie, Gazette des Hópitaux. 1874.
N. 8, pag. 58.
Un uomo di 50 anni aveva il pene normale, lo scrMo
destro senza testiceli e senza cordone spermatico, ras-
somigliava ad una semplice piega della cute: lo scmto
sinistro conteneva un rudimento di testicolo della gran-
dezza di una piccola mandorla. 11 cordono Hp(»rnnitioo di
questo testicolo appena si sentiva. \a prostata pel retto
si toccava. 1/ erezione si faceva facilmente o iM>inpl«»ta-
mente; nessuna eiaculazione, durame il coito. Ihirant*
la notte talvolta avevano luogo erezioni, accompagnate
dair uscita di un liquido tenace, ohe Urdy non tntvn
opportuno di esaminare al microscopio, 1/ abito di*l pa-
ziente era del tutto femminile, pnictiA avf«va U guance
liscie, il labbro superiore coperto da una l(*Kgern p^lu
ria; tutto il corpo fino al pubi» senza p«li, colU ninni-
malie del volume di una gn)ssA arancia, colla voen no-
nora e di alto timbro.
Air età di 17 anni, le mammelle cimiincinmiio a ifon-
fìarsi, e diventarono sede di un ablwHidantw NinTitylonn
di latte, cosi che le camicie ne erano ilumvitlinnntN ba-
gnate. Questa secrezione lattea continuo stiixa iiilmni-
xione fino ai 24 anni; poi iier V intervallti ili tf :i mimmi,
446
durante 8, 10 giorni, e finalmente terminò a poco a poco
dai 35 ai 40 anni. In quest* ultimo periodo si fece più
appariscente quella fina peluria del labbro superiore.
0.sserv. 13. — Lewin G. Ueber Syphilis here-
ditaria tarda mìt Krankendemonstratìon, Berliner
klin. Wochenschrift. 1876. N. 2 und 8. —
Foumier Ed. Stìgmates dysirophiques. Paris
1S9S, pag. 13. Oss. 16.
Genitori sifilitici di un giovane di 18 anni. Questi
aveva i denti d' Hutchinson, cheratite interstiziale, di-
stnizione del velo pendolo, iperostosi delle due tibie,
infantilismo (nel senso di Feurnier), somiglianza ad nn
fanciullo in circa di 10 anni, senza peli al pube, testi-
coli come un nano, senza erezioni e senza polluzioni.
Osserv. 14. — Lerébouillet. Contribution à
V étude des atrophies iesticulaires et dest hyper-
trophies mammaires óbserc^es à la suite de cer^
tains orchites (GynécomaHtie et Féminisme). Ga-
zette hébdomadaire de médecine et de chirurgie.
Paris 1877.
Un soldato di 22 anni, robusto, fu preso da quattro
mesi dagli orecchioni senza febbre, che fu seguita dopo
4 giorni da orchite doppia. La malattia declinò ben pre*
sto, scomparve la gonfiezza perì-parotidea ed i testicoli
nel 20*^ giorno si atrofizzarono fino ad arrivare alla pie--
celezza di un fagiuolo; il volto rimase senza barba ed
assunse V aspetto femminino, e scomparve la potenza vi-
rile, contemporaneamente apparve lo sviluppo progressi-
vo delle mammelle costituito da lobuli ipertrofici e non
per abbondanza di pannicolo adiposo, colla cute solcata
da una ret« di vene. Pene normale, col pube coperto
abbondantemente di peli.
Osserv. 15. — Liégeois €• Atrophie iesHcw^
laire. Féministne. Ibid 1877. X. 38, pag. 605.
Un soldato aveva pochi peli al mento, coi testicoli
in tninintura, e colle mammelle sviluppata come nelle
don ne.
Osserv. 1(>. — Sfiiiauldin L. 3. Sur une con-
formttion partìculù^re. Mémoires de la Soc. Méd.
(V Kmulrttion. Paris 1878, pag. 241.
(iiovan*) di 24 anni, colle due mammelle sviluppate
come (|uell(i MU donne, colla voce femminina, il volto
infantile, iuiherl)e. 11 pene, grande come un piccolo tu-
ImriMiJo, ohn neir erezione raggiungeva la lunghezza di
un pollice e mr^xz'i, ed i testicoli erano grandi conae
una nncciola. ,
ONHMrv. 17. — Lambert. Gn^ecomastìa biia^
fiorali*. TIiiNhis Parigi 1878.79. — Vedi Olphan :
tfyHtvnintmtla, \HH\ pag. 7J.
OluvHHa ili iM anno, statura piccola, pelle bianca.
urunmt ili iMiipii n ttirine arrotondate, voce da donna.
447
35
pelvi normale. Testicoli grandi come un oliva, pene
Dormale s^nza desideri sessuali.
Osserv. 18. — Sorelli Diodato (Napoli\
Incompleto svìlffppo degli organi sessuali. Gior-
nale internazionale delle Scienze Mediche. Na-
poli 1881. Ser. 2, Tom. Ili, pag. 434.
Un uomo di 27 anni con cachessia palustre, senza
peli sul pube e sulla faccia, aveva il pene piccolo, non
capace d' erezione ; i testicoli grandi come una piccola
uliva, e voce femminina.
Osserv. 19. — Przowoski. Gyiiaecomasiìa.
Gazeta lekarska. N. 4 u. 5 (Varsavia). —
Jahresbericht far 1881. Band I. pag. 282.
Un giornaliere di 23 anni aveva la Ginecomastia bi-
laterale, in cui oltre V enorme volume eravi la struttu-
ra glandulare ed aveva i caratteri evidenti del femmi-
nismo, compresi i caratteri della laringe e le pieghe
peritoneali d«lla piccola pelvi. (L'autore fece la necro-
scop'a ed il relatore non parla dei testicoli'.
Osserv. 20. — Itart de Riaz. Un jeune hom-
nie sana fesiicules. Annales medico- psychologic.
Paris 1882. Ser. 6. Tom. VII. Année 20.
Un ragazzo senza peli, senza energia né fisica né mo-
rale, taciturno, conduceva una vita sedentaria pieno di
noi:i senza desideri e senza appetiti venerei, un sen-
timento vago ; e gli scherzi dei compagni lo molestavano
Il suo stato divenne noto colla visita per la leva. Egli
aveva pochi peli al pube, il pene lungo un pollice, grosso
come il dito piccolo, col prepuzio aderente al glande, il
quale era grande come uu pisello. Lo scroto era rappre-
sentato da leggiere crespe cutanee, senza testicoli, nò fu-
nicolo.
Osserv. 21. — Binet A. P. Infantilisme,
Progrès Medicai. 1884. 21 Juin — Annales
des Maladies des Organes génito-urinaires. Pa-
ris 1884. Tom. II, pag. 516.
Fanciullo di 10 anni con gli organi genitali esterni
poco sviluppati, colla prostata molto piccola, colle ve-
scichette seminali costituite da semplici diverticeli, men-
tre i canali deferenti e V otricolo prostatico erano molto
sviluppati.
Osserv. 22. — Pozzi Samuele. Pseudo-hèr-
niaphradUme, Mémoires de la Soc. de Biologie.
Paris 1885, pag. 26. Oss. 2. Avec deux fig. —
(Vedi : Taruffi, Memorie della R. Accad. delle
Scienze deir Istituto di Bologna. 1899. Ser. V.
Tom. VII, pag. 745. Oss. 45).
Osserv. 23. -— Fournier Edmondo. Opera
citata, pag. 11. Osserv. 7. Annales de dermat.
et de syphil. 1885.
Giovane di 19 anni con sifilide ereditaria aveva delle
cicatrici peribucali e lombari, delle iperostosi femorali e
il fegato e Ih milza ingrossali. V abito era totalmente
infantile ; mancanza della barba e dei peli, verga minu-
scola, monorchidia, testicolo piccolo. Statura m. 1,30.
Osserv. 24. — Polaillon. Hennaphrodisme
neutre. Annales des maladies des organes gènito-
urinaires. Paris 1887. Tom. V. N. 9, pag. 566.
Un uomo di 31 anni, senza burba, con voce ed abito
femminino, aveva il pene rudimentale ed un piccolo
scroto raggrinzato. AH' autopsia non si trovò traccia dei
testicoli, dei condotti deferenti e del cordone spermatico.
Osserv. '25. — Fournier Edmondo. Opera
citata^ pag. 11. Osserv. 8. Annales de dermat.
et de syphil. 1889.
Giovane di 19 anni, figlio di genitori sifilitici. Ero-
sione e deformità dentaria, cornea destra opaca, le tibie
a sciabola, esostosi medio palatino, cicatrici multiple
nella pelle, infantilismo notevole : membra molto gra-
cili, verga molto piccola. Statura metri 1,36. L'autore
attribuisce tali caratteri all' infantilismo.
Osserv. i26. — NeuhaHS Ernest. Ein seìtener
Fall con Aplasie der Hoden, Diss. Kiel 1890,
s. 9, con tavola.
Un giovane di 21 anno, figlio di un salsamentario,
dopo avere esternato a più persone il proposito di to-
gliersi la vita, si impiccò. Egli aveva raccontato un
anno prima a tre persone successivamente che suo pa-
dre r aveva castrato in due volte : una volta quando era
molto bambino e la seconda quando aveva 10 anni.
Il cadavere era ben nutrito, senza peli alla faccia ed
alle ancelle; però ve n'erano alcuni sparsi sul pube. Il
pene era grosso come un dito, col prepuzio ristretto. Lo
scroto 8Ì mostra tra assai piccolo ed incapace di conte-
nere i testicoli e sì vedevano pochi peli biondi sul
pube ; ma non si rinvenne alcuna cicatrice. Le glandolo
mammarie erano piccole, incirca come un tallero. In-
ternamente si trovavano i vasi deferenti molto piccoli ;
dal lato destro mancava totalmente il testicolo, e dal
lato sinistro vi era un rudimento dell'epididimo e del
testicolo in forma allungata. Per queste circostanze (e
per altri argomenti) l'autore escluse la verità del rac-
conto fatto dal suicida.
Osserv. 27. ~ Tarufli Cesare. Osservazione
inedita del 1890.
Un pittore dell' età di 24 anni aveva V aspetto di uu
fanciullo, era piccolo, gracile, pallido, senza peli nella
faccia, coi capelli biondi, che presto i icanutircno : que-
sto stato suscitava i motteggi dei compagni i quali lo
credevano un castrato, sebbene avesse la voce abbastanza
maschile senza prominenza della tirc>ide. Aveva mediocre
intelligenza in guisa che riuscì soltanto ad eseguire copie
di quadri celebri e ad istruire giovinetti nel disegno. In-
3C
vecchiando principiò a raanifestarft indizi di persecu-
zione, i quali col crescere degli anni si fecero più intensi
ed assunsero una certa grarità. Finalmente nel 1890 fu
colto (la apoplessia cerebrale e morì allo spedale. Non
fu fatta la necroscopia, ma dai modici si seppe che lo
scroto era piccolo e vuoto, ed essi ritennero si trattasse
di criptorchia.
Osserv. 28. — Pozzi Samuele. De rHèrma-
phroilisme. Gazette hèbdomadaire de Med. et de
Chirurgie. Paris 1890. N. 30, pag. 351. Fig. 2.
Rappresenta le parti generative esterne d' un giovane
che aveva ipertrofia del frenulo del prepuzio in forma
di proluugamento, lungo il rafe scrotale, ed il perineo;
esso assumeva da principio la forma bifida con una fìs-
Bura interposta da simulare i margini delle piccolo labbra.
Il giovane a^eva inoltre lo sviluppo femminino delle
mammelle, ed il testicolo sinistro atrofizzato e tratte-
nuto al corrispondente anello inguinale.
Osserv. 29. — Werther. (Dresda). Infanti-
lisme de la moìtìé si/périeuve du corp confrasfant
aoec mie Mongation excessive des membres infe-
rieurs. Deutsche medicin Wochenschrift 1S91,
8. 802. - Poumier fils. Stigmato hérédo-syphi'
li8. 1898, pag. 135.
Riporta la singolare osservazione ed anche la figura
tratta da un giovinetto di 16 atini.
Osserv. 30. — v. Kraft-Ebing. Psicopatia
sessuale. Traduzione dal tedesco. Boma 1891,
pag. 252.
Uomo di 30 anni, che fu in orìgine gracile, e disposto
ai giuochi delle bambine, e con tendenze femminili. A
17 anni, non aveva indipendenza di carattere ed era ri-
misto un fanciullone: inclinava solo alla pittura, ma non
aveva perseveranza e preferiva le occupazioni donnesche.
Crescendo neir età, assunse decisamente le forme e V an-
datura femminile. Ebbe però a 22 anni relazioni ses-
suale con donne, ma sentendosi prostrato le abbandonò,
e s* accorse d^ avere invece inclinazioni p*;r gli uomini,
coi quali crede T autore abbia avuto rapporti.
Il medesimo trovò che il corpo aveva una conforma-
zione femminina, colle parti sessuali esterne poco svilup-
pate e col testicolo sinistro rimasto nel canale inguinale.
Aveva il monte di Venere adii)Oso e prominente con pochi
peli; la voce acuta, senza carattere virìle. Le polluzioni
erano diventate rare e patologiche perchè si producevano
senza alcuna emozione di voluttà.
448
Osserv. 31. — Uallopeaii. Feminisme che
un g'ani. La Sémaine Medicale. 1899. 15 Fe-
vrier, pag. 53.
Un uomo di 38 anni alto m. 1, S5 senza barba offre
i caratteri del femminismo, difatti ha la laringe poco
saliente, le mammelle molto sviluppate (diametro 7 cea-
timetri) col diametro traversale della pelvi superiore di-
molto a quello del torace e colle natiche assai promi-
nenti. I testicoli hanno un volume simile a quello di
una nocciola, col pene assai piccolo; t.ulladimenò il gi-
gante compie r atto sessuale circa 2 volte alla settima-
na. A 7 anni egli ebbe una flebite femorale che lasciò
enorme dilatazione delle vene scrotali.
Osserv. 32. — Nieolini (di Galatz). FétìO-
minisine chez un adulte. La Sémaìne Medicale.
1899 15 Mars, pag. 87.
Un fornaio di 25 anni, alto m. 1,75 con aspetto fem-
minino, colla pelle bianca e fina, coi tessuto sottocuta-
neo bene sviluppato, senza barba al volto e con peli radi
al pube aveva il timbro della voce simile a quello di
uomo adulto. Le mammelle avevano un diametro di 8 o
9 centimetrì ; il pene e lo scroto erano normali mentre i
testicoli non superavano il volume dì un uovo di pic-
cione. L^uomo dichiarava di non avere istinti sessuali che
ogni 5 o 6 mesi.
Osserv. 33. — Hallopeau. Fémimsme ei
syphilis héréditaire. La Sémaine medicale 1899,
15 Novembre, pag. 389.
Un giovinetto di 15 anni aveva le glandole mamma-
rie molto sviluppate mentre il pene ed i testicoli erano
straordinariamente piccoli, i muscoli poco sviluppati ed
il tessuto sottocutaneo invaso dal grasso. Aveva delle
ulcerazioni con caratteri sifilitici, guarite col ioduro di
potassio e colle applicazioni locali di sublimato. Il gio-
vinetto stesso aveva delle deformità dentarie manifeste.
Osserv. 34. — Quattrociocchi (in Roma).
Tre catti di femminismo e ginecomastia. Bollet-
tino della Società Lancisiana degli Ospedali di
Roma 1899. (Rendic. Accad. , Roma 1899).
An. 19. Fase. 1, pag. 219-221.
O^^servò tra reclute (due Abissini ed un Romano) di
aspetto gigantesco, che avevano le mammelle femminine
e r apparato genitale maschile, il quale era ridotto nelle
sue proporzioni (rAutore poi non fornisce le misure e
neppure la somiglianza con altri corpi, aggiunge però
che V apparato funzionava regolarmente).
Nota IIL
jB, — Ginecomastia.
Osserv. 1. — Paolo d' Eglna. Giirurgia.
(Testo greco e Traduzione francese). Paris 1855,
pag. 213.
Ipertrofia delle mammelle nelP uomo.
Osserv. 2. — Schuring Martin (Dresda).
SyUepsiologia eie. Dresdae 1731, pag. 319 e auiv.
Parlando della gravidanza ha aggiunto la raccolta di
molti casi di padri che avevano allattati i propri figli.
449
Osserv. 3. — Benauldin. Mém. de la Soc.
méd. d'émulation. Voi. I, 1797; 1802, pag. 397.
(-i* ediz.) — Dici, des Se. Méd. Tom. XXX.
Paris 1818. Art. Mamelk, pag. 378.
Un carrettiere di 24 anni, assai gracile, aveva le mam-
melle simili a qaelle delle donne. Aveva inoltre le spalle
elevate, il petto stretto, la voce femminina, la faccia in-
fantile, ed era imberbe. Gli organi generativi non diffe-
rivano da quelli degli altri uomini che per la loro estrema
piccolezza. La pelvi era divaricata, ed il pube promi-
nente, fornito di pochi peli, i quali abbondavano soltanto
alle ascelle.
V ingrossamento delle mammelle principiò air età di
)6 anni, e poscia esci dalle medesime un umore sieroso
simile al latte : secrezione che durò fino air ttà di 20
anni. Il giovano conservava tutti gli istinti maschili.
Osserv. 4. — Uome E. Philonoph. Transact.
of London for the year 1799. Part. 2.», N. X,
pag. 65.
Vide un soldato di marina di 23 anni, senza barba,
colle mammelle grandi come quelle d'una donna della
stessa età. Esso mostrava la tendenza a diventar corpu-
lento, colla pelle straordinariamente fina per un uomo e
eolle mani grosse e piccole. Era debole d' intelligenza e
di forza fisica.
Esaminando le parti generative, V autore trovò il pube
coperto di grasso come il monte di venere ed il pene
straordinariamente piccolo ed incapace all'erezione. I
testicoli non superavano in grandezza quelli d' un feto.
Il soldato non aveva alcuna inclinazione alle donne.
Osserv. 5. — Ànsieux. Sur quelques cas
rares observés sur des conscrits. Journal de Mód.
de Cor VIS ART. Paris 1807. Tom. XIV, pag.
262. — Citato da Is. Geopf. Saint-Hilaire.
In una recluta V ipertrofia era solo nella mammella
di sinistra, dalla quale scolava ogni settimana un liquido
che macchiava in giallo la camicia.
Osserv. 6. — Bédor H. Notice physiologique
sur un individu masculin ayant des mamelles et
inhabile à la généraHon. Journal de Méd., Chi-
rurg., Phai-m. etc. Paris 1812. Tom. XXV,
pag. 171-175. — Gaz. méd. de Paris 1830.
N. 44, pag. 689.
L^ autore aveva' già descritto nel 1812 una giovane
recluta fornita di mammelle femminine ed inabile alla
generazione per atrofia dei testicoli. La recluta aveva un
fratello colla stessa anomalia.
L^ autore annunzia d^ aver trovato altri tre coscritti
con ginecomastia, di temperamento linfatico, ed inabili
al servizio militare, perchè le uniformi ordinarie chiuse
sul petto sarebbero riuscite opprimenti ed insopportabili.
Uno solo dei medesimi aveva atrofia dei testicoli ed
C. Taruffi
37
inoltre ipospadia, o niuno ricordava che nella famiglia
la ginecomastia fosse ereditaria.
Osserv. 7. — Tilleneuve Louis. Oynéroma-
site. DictioD. des Sciences Méd. Paris 1813.
Tom. XrX, pag. 591.
Racconta due casi, di cui il secondo era un uomo di
60 anni. Questo era padre di più figli ed aveva fino
dalla sua giovinezza le mammelle assai pronunziate,
quando all' età di 30 anni raggiunsero una straordina-
ria grossezza, ^specialmente a destra, con djlori vivaci,
i quali mediante V applicazione della cicuta si cal-
marono.
Osserv. 8. — Tilleneuve André. Gynécoma-
fttie. Dictionnaire en 60 Volumes. Paris 1817.
Tom. XIX, pag. 590.
Reca due osservazioni originali e le storie antece-
denti in proposito. Probabilmente è lo stesso Autore so-
pracitato
Osserv. 9. — Gloquette. Nouv. Biblioth. tné-
dicale 1828. Tom. I, pag. 429.
Un infermiere neir Ospedale di S. Luigi a Parigi
aveva una mammella grossa come quella di una doana.
Osserv. 10. — Lieber. Casper^ s WocTien-
schrift fiir der gesammfe Heilhtinde ; Jahrgang
1F34. Berlin, s. 124. — Vedi Gniber.
Osserv. 11. — Torri Francesco. Giornale
dei Letterati di Fisa. Settembre Ottobre 1836
N. 89.
Un uomo di 48 anni nacque con una macchia rossa-
scura nella regione mammaria destra, che nelP età di 6
anni si fece prominente, costituendo una gonfiezza, molle,
compressibile ed indolente; poscia la tumefazione crebbe
progressivamente in guisa che, quando V uomo giunse
air età suddetta, la mole era divenuta enorme. Consultato
il prof. Bagnoli, questi giudicò trattarsi d'elefantiasi della
mammella essendo il tumore pastoso, colla pelle di color
naturale, con peso relativamente minore al volume ; di-
fatto eseguita l'amputazione dal Torri, egli trovò nel
tumore un aumento eccessivo d^ adipe, ove addensato, ove
molle ed oleoso, e diagnosticò il tumore per un lipoma.
Osserv. 12. — Thomson H. Pretemafural
enlargenient of the breast in a man eunucJts and
their pecuìiarities. Lancet. London 1837. Tom. I.
pag. 356.
Un uomo di 40 anni cadde sul petto in un combat-
timento. Dopo alcune settimane le sue mammelle si fe-
cero grosse come quelle d' una donna con una areola ed
una rete venosa bluastra. Nello stesso tempo il testicolo
destro si atrofizzò quasi completamente, ed il testicolo
5*
38
sinistro riiminui per la metà «lei suo volume e l'uomo
perdette V ÌRtinto ee^Buale.
NelU M46sa seduta della Società di Wesminster
1937) Ber^ats rifeii ch« ad un uomo s'atrofizzarono i
tef«ticoIi in »Aguito ili' assorbimento d' una grande quan-
tità di iodio e che inseguito s'ingrandirono cons^idere-
volm«-iite le mamiuelle.
Osserv. !3. — Knaff. Ehi Fall con Gijncl-
homastie. Medicinische Jahrbùcher des kaiserL
konigl. osterreirchiscben Staates. Wien 1840.
Ser. n. Tom. XXI, pag. 19S.
(U'noriamo i particolari).
Osserv. 14. — Uoltrop. Schmidt' a Jahrbù-
cher (ler gemmmt, Medicin. Bd. XXXI, s. 56 ;
1840.
Miì granatiere di 10 anni che aveva avute delle ul-
ceri sifilitiche, principiò a soff*rirft l»*ggieri accessi epi-
lettici e poscia si dolse d' una sensazione dolorosa nei
testicoli. P'saminato V infermo, si trovarono i testicoli
atrofici e co n te miioranea m'unte le mammelle cosi svilup-
pate da somigliare a quelle delle donne.
Osserv. 15. — Albera J. F. Correnpondanz-
blatt rheinischer. tmd ìresifaìhlischer. Aerzie 1843.
N. 13.
Vide un giovane dai 15 ai 17 anni con una tume-
fazione infiammatoria delle glandole mammarie con corso
cronico, che si ripeteva periodicamente. L'Autore chiamò
tale afl'«*zione mastite pubescentiiiin virilùt.
Osserv. 16. — Hiller. Hypertrophie der Ma-
merhr'nsie neben erbUchem Bruutscirrhus der irei-
bìkhen Glieder derseìben Familie. Preussische
Vereinszeitung 1H44. N. 4;^. — Schniidt's Jahr-
bùcher 1845. Bd. 45. S. 320 - Schuchards fi.
Ueber die Vergròsseriing der mannliobeii Briiste
— Langenbeclv' s Archiv. Bd. 31. S 7r,.
Un giovinetto di 17 anni; figlio d'una madre che
mori por cancro mammario e nipote di zie viventi eoo
nodi dolorosi e sospetti alle mammelle preseuta l'aspetto
cachettico colla pelle color di terra e colle mammelle
ingrossate. Nella capsula pinguedinosa si avvertiva il
corpo glandolare col maggior diametro di pollici 1, V^.
Osserv. 17. Gorham John. Case of
exiraordinary developmetit of thti manmae of the
human aduli. The London Med. Gaz. Ser. n.
VoL II. London 1846 luly. — Oorriuge W. J.
Verleizung den ROckens mii darauf folgender
VergróMserung der BrUnie und SchvAmlen der Ho-
den. Provine. Med. and Surg. Journ. Tom. ITI.
p. 18. 1816. — Sehuebardt B. Ueber die Ver-
450
grDsHerunij der mànlichen Briiste. Langenbeck' s
Archiv Bd. 31. Berlin 1984 S. 73, 74.
Un pescatore ben confermato, durante il servizio mi-
litare cadde e si feri al dorso. Gorhsm racconta mina-
tamente il modo della caduta e le couseguenza che
sero il soldato assolutamente incapace al servizio,
tinge poi vide l'ammalato nel 1840 e notò le mammelle
molto grosse ed il testicolo destro quasi scomparso men-
tre il sinistro era rimasto metà dW normale. L' infiarmo
aveva perduto V erezione e V istinto sensuale. Ijm circon-
ferenza del petto misurava 14 pollici, il diametro tra-
sversale 7 pollici, rattezza 6 pollici.
Osserv. 18. — Beau. Déceloppanent feminin
des seins chez un jeutie liomme. Graz, des Hòpi-
taux 1849. N. 140, pag. 568.
Giovinetto di 16 anni colle mammelle egtmlmente
ingrandite: larghe 6 centim., alte 5 centim., con strut-
tura lobulare al tatto. Il capezzolo poco sporgente e non
secerneva latte ; con trafitture vaganti e spontanee nelle
mammelle, che talora si svegliavano col tatto. Le parti
sessuali erano proporzionate, senza anomalie.
Osserv. 19. — Galliet. Sur deux cas de
coincidence de déceloppein^nt anornud de la ma^
melle chez V homrne avec une tumeur de V épi-
didime. Comptes rendns de la Société de Bio-
logie. Fev. 1850. — Gaz. Méd. de Paris 1850.
Ser. 3, pag. 351. Mai 4. N. 6o.
Probabilmente trattavasi d' un cancro tanto air epi-
didimo quanto alla mammella.
Osserv. 20. — Weber C. Normwidrige J7»(-
loickelutig bdder Brustdrilsen bei eitiem Manne.
Zeitschrift der Deutscb. Chir. Ver. Magdeburg
1852. Tom. V, pag. 336.
L'n bombanliere cresciuto in statura in modo atnior^
dinario, hì congedò dalla vita militare alPetàdi 18 anni,
quando fra i 21 e 22 anni crebbero di volume le mam-
melle di guisa da somigliare a quelle delle donne. Areva
la voce da castrato, era senza barba coi testicoli poco
sviluppati e col pene straordinariamente piccolo, e pro-
babilmfMite incapace al coito.
Osserv. 21.— Langer Cari. Ueber den Bau
und die Enticicheliiug der Milchdriise bei beiden
Geschheehter. Denkschriften der k. Akadem. der
Wissenschaften. Bd. III. (Classe matematica e
naturale). Zweite Abtheiluag. S. 25. und .36.
Tafle VII. Fig. 16-29, Wien 1852.
Descrizione anatomica, con teoria sulla Gin ecomastia.
Osserv. 22. — Laworie J. A. Case of acute
hypertrophy of both ìnammae in an adidt Ola-
451
sgow Medicai Journal 1853-54. Tom. I,
•:^0-24.
(Ignoriamo i particolari).
pag'
Osserv. 23. — Crayei|hier. Trqité de Vjina-
iomie descriptive (3* edit.). Paris 1864. Tom. Ili,
pag. 730. Nota 1.
Nel 1850 vide un uomo di 25 anni, che giunto alTetà
ài 21 anni gli si ingrandì la mammella destra, e questa
divenne per 4 anni si dolorosa al grado che V infermo
richiedeva la estirpazione.
Osserv. 24. — Ève P. F. Hypertrophy of
the male mammae removed. Nashville Journal
of Med. et Sciences 1854. Tom. VII, pag. 454.
Nulla di notevole.
Osserv. 25. — Hoffmann Jacob. Zur Pa-
ihologie der màunlichen Brustdrusen, Inaug. Dis-
sert. Giessen 1855.
Ad un giovinetto di 16 o 17 anni, a brevi intervalli
•di tempo si gonfiava la mamella sinistra, sporgeva il
-capezzolo, sebbene privo di secrezione, con Tareola assai
pigmentata e premendo sulla mammella si risvegliavamo
■dei dolori. Si riconosceva \& mammella piena di podi
resistenti. Se si somministrava un purgante, od acca-
deva una polluzione, la tumefazione scompariva. Anche
dopo più anni qujindo il fenomeno era scomparso, col
tatto si poteva sentire un corpo grande quanto un ^-
4;iolo, mentre dal lato destro non si avertiva alcun corpo.
Osserv. 2G. — Nelaton. Hypertrophie doti-
hureuse de la glande fnwninaire chez un homme.
Oazette des Hòpitaux. Paris 1856. Tom. XXIX,
pag. 126. — Elements de Fatb. chirurgicale.
Paris 1857. Tom. IV.
Trovò la gi ne cornasti a associata air ipospadia ed al-
l' atrofia degli organi genitali. Trovò anche dei casi
senza alterazione degli òrgani sessuali.
Oiserv. 27. — Ber|lierand. Des tumeurs du
s^in chez V homme. Gai^. Med. de Paris 1857.
N. 14.
Uu ragazzo /)i 16 anni, poapista, colle p^rti genitali
^auJbejTfiQti. La joiamnveUe si erano d^ 4 ^anni iugrQssate
^Qs^ cbiO il J^ssiuto adiposo fqsse moUo svil^uppato.
Osserv. 28. — Fetrequin. Anatomie topo-
jgraphique médico^hirurgical. Paris 1843, pag.
231 (1» edit.), 1857 (2' edit.).
Racconta che a Pavia vide un uomo, di 45 anni, che
Aveva le mammelle simili a due lunghi fiaschi, pendenti
4;ome quelle delle donne ottentotte.
39
Osserv. 29. — Klob Jul. Mar. Zeitsclirift
der k. k. Gesellschaft der Aerzte zu Wien 18ó8.
N. 62.
Descrive il caso d* un uomo, di 34 anni, che aveva
sulla spalla sinistra e precisamente sul muscolo del-
toide, un tumore couico simile ad un capezzolo sepolto
nel panicolo adiposo. Le mammelle avevano il tessuto
gla^idolare grande come una lenticchia.
Osserv. 30. — Dnrham. Pecularities of the
genifal organs, and extraordinary devdopmeni
of the mammae in a male suhject, Transactions
of Pathol. Soc. London 1859-63. Tom. XI,
pag. 163.
Un indivìduo, di 25 anni, aveva V aspetto d' una fan-
ciulla. 11 pene era corto e piccolo (P autoie non parla
dello scroto), coi testicoli normali e cogli epididimi
distinti.
Osserv. 31. — N. N. Gì/necomania in a yoiing
boy. The Medicai Times and Gaz. London 1860.
Ragazzo di 13 anni, abbastanza robusto, che aveva
un tumore grosso come un pugno nella mammella destra
senza dolori e mobile da 6 mesi, e che fu giudicato per
una ipertrofia della glandola, in cui si distinguevano i
lobuli.
Osserv. 32. — Godard Ernest. Sur V ap-
pareil seminai de V hommel Paris 1860, pag. 66.
Un Giova; e robusto nel 1840 fu accolto fra i Cac-
ciatori d^ Orléans. Nel 1843 contrasse la sifilide, e nel
1844 gli sopragginnse una orchite sifilitica doppia, la
quale mediante le solita cur^ esterne ed interne non
solo scomparve, ma fu seguita dair atrofia dei testicoli,
i quali nel 1846 erano ridotti al volume di due faginoli.
Di più r infermo perdette le erezioni e le ei^ai^sioni sper-
i;aaticbe, e la verga tornò al .volume di quella d* un fan-
ciullo di 7 anni ; contemporaneamente le forme esterne
presero il carattere femminino (L^ autore non dice però
esplicitamente che aumentassero le mammelle).
Osserv. 33. — Peter» D. C. Pypertrophìj of
tf^ tfuiìfimaryglands in an soldier. American Med.
Times. Newyork 1863. Tom. VI, pag. 96.
Un spillato aveva la ginecomastia solo da un lato. Gio-
vane robusto (Schuchard che cita questo caso non ag-
giunge alcun' altra particolarità).
Osserv. 34. — Omber W. Ginecomastia con
epispadia e scroto diciso. Mém. de TAcad. Imp.
des Sciences de St. Pétorsbourg. Ser. 7. Tom. X,
N. 10. Nota 3. 1866 (Vedi Taruffi. Storia. Tom.
VII, pag. 265. Osservazione senza numero).
Una recluta di 18 anni aveva le mammelle grosse,
piene e mobili ; il pene atrofico con una breve doccia
40
452
uretrale sul dorso. Al monte di venere si sentiva la sin-
fisi del pub 3 formata da tessuto legamentoso. Lo scroto
era diviso in due metà le quali assumevano T aspetto
delle grandi labbra femminili ed ognuna conteneva un
testicolo manifesto e mobile. Del resto V individuo era
bene conformato.
Osserv. 36. — Foot. Betnarks on Oyneco-
mazia, Dublin journal of M/d. Sciences. May
1866, pagina 461.
Ragazzo di 14 anni che aveva già V ipertrofia della
mammella sinistra, ma senza arresto di sviluppo degli
organi genitali, e senza femminismo.
Osserv. 36. — Gouta^e. Hypertrophie de la
niamelle droite cF origine traumatique. Gaz. méd.
de Lyon. 1867, N. 5.
Ad un ragazzo di 10 anni dopo tre mesi che aveva
ricevuto un pugno sul capezzolo destro, la mammella era
cresciuta sì da emulare quella d* una ragazzina divenuta
pubere. Si potevano riconoscere col tatto alcuni lobetti
glandolar! in istato di regolare iperplasia, e si svegliava
un leggiero dolore al capezzolo.
Osserv. 3V. — Briant T. Cases of diposes
in the breast in the male. Lancet 9 Febr. 1868.
Ipertrofia (bilaterale) delle mammelle con infiam-
mazione e dolori vaganti.
Osserv. 38. — Paventa Francesco. Oior-
naie della R. Accademia di Torino. 1869. Ser.
3.\ Voi. Vili, pag. 310.
Una sposa di 26 anni nel suo secondo parto mise in
luce un maschio che presentava le mammelle sviluppa-
tissime, cioè quanto un mezzo arancio. Al tatto si sentiva
la massa glandolare, la quale compressa gemeva qualche
goccia di liquido sieroso biancastro con tutti i caratteri
del latte. Anche il capezzolo era sviluppato più del nor-
male.
Osserv. 39. — Laugler Maurice. Mrmor-
chidie. Hypertrophie mammaire. — Le Denta
A. Des Anomalies du Testicule. Paris 1869, pa-
gina 102.
Un commissionario d' abito vigoroso, all' età di £6
anni si presentò alla visita perchè la mammella sinistra
aveva acquistato a poco a poco un volume notevole ed
era divenuta alquanto dolorosa. La mammella aveva tutte
le qualità simili a quella d' una donna, però compri-
mendo fra le dita il capezzolo sortivano alcune goccie
di liquido sieroso ; V uomo era monorchido dallo stesso
lato, perchè il testicolo non era disceso.
Osserv. 40. — Uandaside Peter David.
^Edinburgh). Quadruple mammae oceurring in
Udo adiilt brothers. Journal of anatomy and
physiologie. Novembre 1870.
Reca la storia di una famiglia di 5 fanciulli, di cai
due erano ginecomasti e polimasti.
Osserv. 41. — Labbé. Gaz. des Hópitaux.
1870. N. 12, pag. 46.
La mammella destra aveva un tumore congenito, che
air età di 5 anni aveva raggiunto il volume d^ un ove
di gallina, circoscritto e resistente a livello del capez-
zolo. A 12 anni cominciò a crescere lentamente ed a
secernere un umore giallo ad intermittenze regolari (da
15 giorni fino ad un mese). Giunto air età di 22 anni«
la mammella aveva raggiunto il volume ordinario che
presenta la donna, e ninna alterazione. Gli organi geoi-
tali erano normalmente sviluppati air età di 15 anni ed
anche ora funzionano normalmente.
Osserv. 42. — Leisrink (in Hamburg). Uéber
die Entziindung der Mammae beijungen Mànnere.
Deutsche Zeitschrift far Chirurgie 1874. Bd.
IV. S. 19.
Un ragazzo robusto di 14 anni, vissuto sano, fu pre-
so da dolori alle mammelle, le quali erano tramutate
in dischi appianati, colla pelle calda e molto sensibile»
poscia le glandolo ascellari si gonfiarono. Sopravvenne
una leggiera febbre con perdita dell' appetito che V ob-
bligò al letto; dopo 5 giorni la febbre scomparve eoo
miglioramento alle parti ; ma passati 8 giorni la febbre
tornò, ciò che fu seguito da una pausa, e simili inter*
mittenze si rinnovarono più volte senza modificazioni
notevoli; fintantoché il completo sviluppo del corpo im-
pedì (per cosi dire) nuovi accessi.
Osserv. 43. — Morgan. Ca^e of àbnomal
decelopmeni of the right breast in a seaman ai
the age of puberty. Lancet. London 1875. Tom.
II, pag. 767.
Marinaio con ginecomastia a destra fino dalla pubertà.
Osserv. 44. — Scheiber S. H. (Bukarest).
Einige angébome Anomalien beóbachtet im pathol.
InsHtut zu Bukarest. Med. jahrbùcher von S.
Steriker Wien 1875, S. 261. N. 7. Con due
figure.
Un uomo di 45 anni aveva le glandolo mammarie
ipertrofiche e morì per emorragia in tema Aveva gli or-
gani sessuali bene conformati, e le mammelle, diverse
nel volume, erano poste non simmetricamente.
Osserv. 45. — Paech Albert. Le» mamelles
et leurs anomalie^. Paria. 1876, pag. 162.
Un adolescente di 16 anni incontrò una mastite do-
lorosa al lato destro seguita da ingorgo della memmella.
Indi a un mese principiò a gonfiarsi la mammella alni-
453
Atra ; e ad onta delle cure praticate dopo due anni, am-
bedue le mammelle raggiunsero un volume eguale a
quello delle donne della stessa età.
Osserv. 46. — Lereboolllet L. Coniributìon
a V étude des atrophies iesticuìaires et des hyper-
irophies mammaires obaervèes à la tuite de cer-
taìns orchites. (Gi/necoìnasfie Feminisme). Gaz.
hébdomadaire. 1877. N. 34, pag. 633.
OsR. IV Caso dMpertrofia nella mammella destra senza
anomalia degli organi generativi, manifestatasi neir età
di 23 anni.
Oss. 2*. Un soldato di 22 anni, benfatto e robusto, da
4 mesi sofferse d'orecchioni, i quali si sciolsero in 4
giorni, e comparve una orchite doppia, che triplicò il
volume dei testicoli. Questi dopo 30 giorni principia-
rono ad atrofizzarsi e divennero grandi come un fagiolo.
Per contrario principiarono le mammelle ad ingrossarsi;
e poco dopo col tatto si riconosceva in esse una glandola
<!0i lobi ipertrofizzati si vedeva una rete venosa sottocu-
tanea. Mancava la barba. II pene però si manteneva nor-
male, mentre era perduto il senso genitale.
Osserv. 47. — Jagot M. L. (D' Angers).
Deoelopptsnìent considerable dea glandes mammai-
res coincident avec V atropMe du iesiicule gauche.
Oaz. hébdomadaire de med. et de chir. Paris
14 Septembre 1877. N. 31. — Osservazione
riportata da Laurent: Les hisexués. pag. 88.
Uomo di 28 anni, in cui il testicolo destro discese
nello scroto air età di 23 anni, ed il testicolo sinistro
fu sempre grande come una oliva. Aveva subito una
blenorragia.
Osserv. 48. Krieg. — Ein Fall vom Ot/nà-
'Comasiie. Wùrteraberg. medio. Corrisponden-
blatt 1877. Bd. 47, S. 75.
Ipertrofia unilaterale con i condotti galatofori solidi
alla periferia, e mancavano le estremità varicose degli
acini.
Osserv. 49. — Lambert. — Thèse. Qazette
hebdom. de méd. et chirurg. 14 settembre 1877.
Un uomo di 28 anni, operaio in una fonderia, con
abito virile, petto largo, con mammelle voluminose, spor-
.gendo dal petto 5 centimetri {V uomo stando oriszontale),
i eui acini glaudolari «raso percettibili al tatto.
Lo scroto conteneva i due testicoli : il destro tra nor-
male • disceso, air età di 23 anni, il sinistro era grande
•come una piccola oliva, liscio, duro; né ebbe mai un
^volume maggiora, al dire dell' ammalato ; aveva V epidi-
dimo ed il cordone ben conformato. L'srenone si com-
pieva regolarmente.
Osserv. 50. — Liégeoig Ch. AtropUe te»tU
xulairej Feminisme. Gazette Hébdomadaire de
41
Médócine et de Chirurgie, Paris 21 Settem-
bre 1877. N. 38, pag. 605.
Un soldato di 25 anni robusto, alto m. 1,64 aveva
un^ atrofia notevole nei testicoli. Non sofferse mai di
orecchioni, né di orchiti. La verga era normale, ma i te»
sticoli erano grandi come due piselli, senza ejacnlazioni,
nulladimeno il giovane soffriva di erezioni. Il pube era
provvisto di peli ed una leggera peluginn copriva il
mento ed il labbro superiore, inoltre le mammelle erano
come quelle delle donne, cioè dure e ferme con un areola
brunastra ed un capezzolo voluminoso.
Osserv. 61. — Leon. Hypertrophie traviììa-
tique du sein ch^a V homme. Archi ves de méd.
navale. Paris 1879 Tom. 33, pag. 213.
Osserv. 52. — Fulido y Fernandes A.
Lactamia paterna y gineconiastia. Indipend. med.
Barcellona 1879, bis 1880. Voi. VI, pag. 305.
Voi. VII, pag. 12.
Osservazione non esaminata.
Osserv. 53. — Olphan Ettore. Sur la Gy-
nécomastie. Thèee. Paris 1880, pag. 53, obs. 3.
Un ragazzo di 17 anni, cappellaio, bene svilup; ato,
aveva le mammelle grandi come due aranci, distinte dal
torace mediante un solco, in cui si riconoscevano i lobi
glandolari. Tale ipertrofia s^ era svilup[>ata in 8 mesi.
I due testicoli erano discesi nello scroto: il destro
era più Toluminoso del solito; il sinistro invece af:sai
piccolo, coir epididimo però non atrofizzato proporzio-
natamente. Il pene areva il Tolume ordinario. U infermo
sentiva vivamente 1 desideri renerei.
Osserv. 54. — Schniit. Deux ca$ de gyné-
comastie déoeloppés sane cause appréciable. Re-
cueil de Mémoir. de Méd. etc. milit. Paris 1881.
3. Ser. I. Tom. XXXVII. pag. 690-692.
Osserv. 55. — Frzewoski, Gynaecomastia.
Gazeta Cekarska. N. 4. u. 6. Poln. Jahresbe-
richt fìir 1881. Band 1 pag. 282.
Ginecomastia bilaterale con femminismo senza peli
in un giornaliero di 23 anni.
Osserv. 56. — Raggi Antigono. Direttore
del Manicomio di Voghera. Aberrazioni del sen-
timento sessuale in un maniaco ginecotnaste. An-
nali universali di Med. e Chir. Voi. 259. Mi-
lano 1882^ pag. 289.
Un giovane di 25 anni di Jesi condotto al Manicomio
di Bologna nel 1875 senza notizie anteriori affetto da
mania • coir alucinazione d' essere una donna avendo le
mammelle notevolmente ingrossate con stillicidio di latte^
nel 1S76 il giovane principiò a migliorare, e Tidea d* es-
42
sere corno donna divenne meno pertinace di mano in
mano (rh»* diminuiva la secrezione lattea, e finalmente le
due cose scomparvero.
L'Autore avverte che gli organi sessuali non oftrivano
alcuna anomalia : e V individuo non andava soggetto ad
alcun eccitamento agli organi stessi.
Osserv. 57. — Paulicky Aug. Ueber conge-
nite Misshldunge. Zeitschrift etc. Miinchen 1882,
S. 222. Schuchardt. Langenbeck' s Archiv. Bd.
31, S. S2, 1884.
Due reclute con ginecomastia e senza difetti negli or-
gani generativi ; esonerati dal servizio.
Osserv. 58. — Wagner A, Ein Fall von
Gynàcomastie (dentri lateris), Virchow' s Arcliiv.
Band 101. S. 385. Berlin 1885. Mit taf. VII.
In un pentolaio di 21 anni principiò alTetà di 16
anni a manifestarsi nna notevole tumefaziona della re-
gione mammaria destra, dolorosa al tatto, la quale fu
attribuita alla pressione che quella parte subiva il ra-
gazzo tirando per mestiere la corda d'un carro.
Il torace era più largo a destra che a sinistra; la
mammella in discorso aveva assunto il carattere femmi-
nino, col diametro alla base di 12 centimetri e per
quanto si poteva giudicare al tatto, essa conteneva un vero
tessuto glandulare ; V areola aveva il diametro di cent. 3.5
ed il capezzolo ben sviluppato; mentre a sinistra la
mammftila conservava il carattere virile, T areola aveva
il diametro di cent. 2, 5, ed il capezzolo era meno svi-
luppato del destro. S* escludevano le anomalìe ed altre
affezioni del testicolo, come pure la scrofolosi e gli in-
dizi del cosi detto femminismo dei castrati.
Osserv. 09. — Pozzi Samuele (Paris). Note
sur deux can de Pseudo-Ì^rmaphrodiitme. Mé-
moiros de la Sociétó de Biologie. Paris 1886,
pag. -24.
Un individuo con abito maschile ed inclinato al sesso
femminino era vestito da donna; aveva le vulva con le
grandi e piccole labbra, e mancava dei segni mestruali.
D' altra parte il medesimo aveva due corpi ovoidi nelle
grandi labbra, con polluzioni notturne (in cui non si
riconobbero gli spermatozoi di) ; ed aveva un pene lungo
5 cent., fornito di prepuzio con ipospadia totale. Il meato
orinario era nascosto nella fessura vulvare, per la quale
si giungeva ad un piccolo imene semilunare. Non sì ri-
conobbero nò la vagina, nò V utero, né le ovaie.
Osserv. 60. — Magnali. Gynecomaste^ debile
qui pnUeìite des arce deliranis. Archices de neu-
rologie. Mai 1888. Tom. Ili, pag. 416.
Un uomo di 30 anni, ebbe da fanciullo delle convul-
sioni, studiò le belle arti, e divenne un passabile pit-
tore in porcellana, ma divenne a un tempo impressio*
nabìle, incerto nei movimenti, con allucinazioni, e col
454
delirio di persecuzione. Esaminato nel 1885, si trovò no-
tevole atrofia dei testicoli, piccolo il pene, col glande
voluminoso. Esso aveva le mammelle grosse come un
mandarino col capezzolo piccolo. La laringe poco promi-
nente, voce femminina, e peli biondi.
Osserv. 61. — Charvot. Orecchion. Sémaine
Medicai. Paris 18 Mars 1891.
Racconta che un giovane soldato, in seguito ad una
orchite doppia da orecchioni vide i suoi testicoli atro-
fizzarsi e discendere al volume d* un fagiolo. Perdette
gr istinti venerei e divenne impotente. Ben presto la
mammelle principiarono ad ingrossarsi, e giunsero al
volume d' un arancio, con sviluppo bluastro deir areola.
Osserv. 62. — Ssawitzky S. Ein Fall von
starli entimchelten Briistdrii^en bei einem Manne
(Oynàconiastia). Wratcb. 1893. N. 48 (Russia).
Osserv. 63. — Schaumann Uugo. Beitrag
zur Kenntniss der Gynàhcmastie. Wiirzburg Ver-
handlungen. 1894. Bd. XXVIII. S. 1. - Jah-
resbericht l'iir 1894. Bd. I. S. 438 (3).
Giovane di 19 anni, con ipospadia, coi testicoli nei
canali inguinali, e coir abito femminino. 1/ autore ha
raccolto molti fatti e non credo che si postia chiara-
mente distinguere la strattura glandolare d' una mam-
mella normale da quella affetta da ginecomastia.
Osserv. 84. — Israel Eugenio. Zwei Falle
voìi Hypertrophie der mànnlichen Brustdriise. Ber-
lin 1894. Inaug. Diss. — Jahresbericht fùr
1894. Bd. r. S. 438 (2).
Descrive le mammelle affette da ginecomastia in
due giovani, operati da tìergmnnìiy e trovò assai accre-
sciuto il connettivo e mediocremente il tessuto glando-
lare. Avverte che pochissime sono le osservazirni micro-
scopiche in casi eguali.
Osserv. 65. — Laurent Emile. Les bisexvés.
Paris 1894, pag. 29.
Un vagabondo di 21 anni, abituato alle prigioni,
coir aspetto d* un ragazzo di 16, aveva le forme effemi-
nate, colla testa piccola, mediocre statura, e qualche
pelo al labbro superiore ; aveva inoltre la pelle bianca
e delicata, molto più che quella degli uomini della stessa
età, con voce delicata come quella d^ una ragazza di 13
anni. Tanto la prima, quanto la seconda dentizione com-
parvero in ritardo. Il pene era corto, i testicoli piccoli,
il cremastere contrattile, con erezioni frequenti, final-
mente le mammelle apparivano del volume di due aranci
e sviluppate come in una giovinetta di 15 anni.
Osserv. 66. — Laurent Emile. Les bisexués.
Paris 1894, pag. 78. CJon tavola.
Un giovane di 25 anni, che non fu mai infermo f
455
43
abusava dell'alcool: ftra imberbe, pella bianca e delicata
come quella d'una donna, voce dolce, alto 1,50. Princi-
piarono ad ingrossarsi le mammelle alP età dai 12 ai 13
anni e crebbero in guisa che a 15 anni raggiungevano
quasi il volume della testa d' un feto, mostrando per
trasparenza una rete venosa, bluastra. Al latto si sentiva
una massa glandolare, del volume d* un arancio. Il pene
era corto (2 cent.). Sotto il pene, vi erano due pieghe,
simulanti le grandi labbra vulvari in stato rudimentale,
i testicoli erano simili alle ovh di passera. L' onanismo
ora non forniva sperma r* V individuo affermava che com-
pieva il coito settimanalmente. Ninna inclinazione all'in-
versione sessuale.
Osserv. 67. — Natalucci Giuseppe. Un comò
di GyneJiomastia, Opuscolo in 8**. Civitanova-
Marche 1899.
Un falegname di 24 anni, alto m. 1,64, col sistema
pilifero poco sviluppato, con i testicoli assai piccoli da
raggiungere appena il volume di un chicco di cece.
Sebbene dedito alla masturbazione non ha ejaculazione
di seme. Esso presenta le mammelle assai sviluppate
raggiungendo le seguenti misure :
destra sinistra
Diametro della base . . centim. 9 8
Altezza presa sul capezzolo. . » 5 4 V,
Circonferenza » 24 22
Nota IV. — Casi di consenso fra V asse cerebro- spinale ed i testicoli, rac-
colti da C u r I i n g .
Osserv. 1. — Larrey baron. Mémoires de
chirurgie militaire. Paris 1812, pag. 262.
Un soldato fu ferito alla nuca da una palla la quale
rasentò la protuberanza occipitale inferiore. Dopo la gua-
rigione i testicoli si atrofizzarono, il pene si ratrasse e
divenne inattivo.
Lo stesso autore racconta che un colpo di sciabola
tolse tutta la parte conversa e saliente dell* occipite ad
un uomo robusto mettendo allo scoperto la dura madre.
Quest' uomo perdette la vista e V udito dal lato destro ed
inoltre dopo 15 giorni i suoi testicoli erano diminuiti
sensibilmente di volume, anzi il sinistro era ridotto al
volume di una fava.
Osserv. 2. — Lallemand CI. Jr. (Montpellier).
Des perttH seminales involontaires. Paris 1836.
Voi; II, pag. 41.
Un uomo di 30 anni aveva ricevuto un colpo di
sciabola nella nuca, in seguito al quale scomparve in lui
ogni desiderio venereo, cessò T erezione ed i testicoli si
atrofizzarono.
Osserv. 3 — Curling Thomas. Praticai
treatise on the diseases of the testis etc. Lond.
1843-1865. Traduction fran9aise. Paris 1857,
pag. 78.
Osserv. 4. — Curling. Loco citato, pag. 78.
Un uomo di 30 anni, già paraplegico da due anni
in seguito ad una ferita alla parte media nella regione
dorsale, aveva i testicoli sani (uno pesava 8 grammi,
r altro alcuni centigrammi di meno) quantunque non
contenessero spermatozoi di.
Osserv. 5. — Curling. Loco citato, pag. 73.
Un uomo di 59 anni, padre di molti fanciulli al
servizio della Regina di Spagna, nel saltare un fosso
cadde air indietro e si feri nella parte posteriore della
testa ed inoltre ricevè un colpo di sciabola alla fronte.
Tornò guarito in Inghilterra dupo due anni e mezzo,
però perdette la sua virilità, avendo il testicolo destro
atrofizzato come una fava secca ed il sinistro parimenti
diminuito di volume. Il cranio poi appariva leggermente
appianato nella regione occipitale, e nel torace s' erano
prodotte due mammelle femminine.
PROF. CESARE TARUFFI
8ULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA
MEMORIA in.
letta alla ^. Accademia delle Scienze deir Istituto di ^Bologna
nella Sessione del ;ì4 Marzo igoJ.
Parte IL
ERMAFRODITISMO CLINICO
PSEUDO-ERMAFRODITISMO ESTERNO (eontinua)
BOLOGNA
TIPOGRAFIA GAMBBRINI E PARMEGGIANI
1901
Estralta dalla Serie V, Tomo IX, delle Memorie
della R. Accademia delle Scienze dell' Iati iuta di Bolojna
Art. H. (1)
IiiYirilismo {virago)
Gap. i;
Ordinamento.
Col vocabolo inoirilismo intendiamo lo sviluppo congenito d' una o più
parti d' una femmina coi caratteri fisici o funzionali, simili a quelli del
maschio ; avvertendo che i caratteri fisici si riconoscono ordinariamente
all'esterno del corpo mentre i funzionali si inducono appartenenti ai centri
nervosi mediante T osservazione che le azioni meccaniche, nervose, o psico-
logiche, associate in diversi modi sono accresciute notevolmente di vigore.
Le donne che offrono tali anomalie di sviluppo non sono altrimenti rare,
-e furono chiamate in passato con diversi nomi fra i quali quelli di eroine,
di pitfricij di sapienti^ di amazzoni^ di viragini e di tribadi.
Ma considerando che tali vocaboli non hanno significati né precisi né
costanti, né comprendono tutte le forme d' invirilismo fisico, né tutti i casi
di fenomeni dinamici, sono stati cercati termini meglio appropriati secondo
le modalità cliniche, le quali però non soddisfano generalmente ai bisogni
della scienza ; nulladimeno é stato d' uopo, per aiutare la nosologia, di
ricorrere a certe qualità che offrono le anomalie, e con questo espediente
siamo riusciti a distinguere V invirilismo in due tipi: uno che risguarda le
modificazioni fisiche ed anatomiche di una parte, 1* altro tipo, in cui la
forma esterna non é cambiata ma soltanto é modificata la funzione d'una
o più parti dipendenti da centri nervosi ancora incerti.
Questi due tipi sono suscettibili alla loro volta d'essere distinti in più
generi. Difatto il primo offre un primo genere in cui ó conservata essen-
(1) L'Art. I risguarda l' Infemminismo (vedi Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Isli-
iuto di Bologna. Bologna 1900. Ser. 5^. Tom. Vili, pag. 415.)
4 304
zialmente la forma e la struttura dell' organo inyirìlito^ ma non la direzione-
e r estensione d' alcune linee del medesimo, sicché é modificata legger-
mente la figura. Gli esempi di questo genere sono spesso forniti dalle-
modificazioni più o meno esagerate che presentano gli organi esterni. Il
secondo genere comprende i casi in cui la forma ó poca variata, ma lo é--
molto la struttura delle parti molli, perché la cute é alterata, o il tessuto
sotto-cutaneo é infiltrato ora da cellule sarcomatose grassose, ora da reti
linfatiche cosi da costituire V ipertrofia della parte, chiamata generalmente
elefantiasi. Questo genere ó reperibile specialmente negli arti, e quando é
incipiente può anche chiamarsi pseudO'-inmnlismo. Rimane ancora da defi-
nire il secondo tipo che comprende i casi in cui i fenomeni si possono
considerare psicopatici, i quali meritano un capitolo speciale; tanto é
grande la differenza coir altro tipo.
Fra il primo e il secondo genere del primo tipo d' invirilismo, si verifica
frequentemente una differenza etiologica, che non si riscontra nel secondo
genere, poiché quando havvi soltanto una alterazione nella figura del-
l' organo, questa é spesso ereditaria ; anzi nei casi in cui non accade tale
circostanza, Darwin (1) é ricorso ai caratteri latenti posseduti dagli avi,,
che si sono manifestati dopo più generazioni. Rimettendo il giudizio in-
torno a tale ipotesi nelle opportune occasioni, ora rileveremo piuttosto-
un altro concetto teorico risguardante le analogie del primo genere (modi-
ficazioni nella figura dell'organo) in contrasto col carattere sessuale della,
persona : difatto considerando i casi in cui si verifica V associazione in
una donna dei caratteri maschili, ne risulta un connubio simile a quello
che si verifica nel pseudo-ermafroditismOj e permette di supporre che il-
processo, già noto dall'embriologia (2), sia simile a quello oggi ammes.so-
per il vero ermafroditismo.
Tali notizie non costituiscono però la base per una monografia; occorre
invece stabilire in precedenza i caratteri dell' invirilismo, ed allora si
potrà giustificare questa nuova specie d' ermafroditismo. Ma qui dobbiamo
notare che niun clinico si occupò di tale argomento, forse perché esso
non appartiene a nessun ramo della Medicina, e solo pochi anatomici si*
sono occupati della seguente forma del corpo che va compresa nel nostro*
argomento, e fra i medesimi merita esclusivamente d'essere ricordato il
(1) Darwin Carlo. De la variation dee animaux etc. Paris 1868. Tom. II, pag. 53. (Traduzione*
francese).
(2) Kollmann Dr. J. Lehrbuch der Entwickelungsgeschichte des Menschen. Jena 1898, pag. 414, .
fig. 245.
Taruffi Cesare. - Revelli C. A. Perchè si nasce maschi o femmine?*.. — Bullettino delle-
Scienze Mediche. Bologna. 1900. Agosto, pag. T73.
V
305 5
•celebre Wrisb erg (1), anatomico di Gottinga, il quale nel 1806 ha richia-
mato in onore il vocabolo adottato dai latini ; e, ciò che più sorprende,
pose fin d' allora tale anomalia nel gruppo degli ermafroditi, e la considerò
un fenomeno analogo, ma opposto all' abito infemminito (2). Egli trasse tale
illustrazione da 6 osservazioni che però non descrisse, ma che converti in
elicci corollari, uno dei quali però contiene la descrizione anatomica.
Caratteri generali ammessi da Wrisbero.
1. Statura elevata, snella, col collo e cogli arti parimente lunghi.
2. Cute più spesso bianca e lucente, ma alquanto resistente e tesa,
•occhi languidi, volto piuttosto mesto che sereno, iride e capelli più spesso
foschi e mediocremente lunghi ; anche la barba é abbastanza manifesta,
e nella età matura prorompe si densa da richiedere spesso la tonsura.
3. Voce grave, maschile, sonora e forte.
4. Inclinazioni alla meditazione ed alla speculazione, e non alle ciarle,
4n guisa da fuggire le donne garrule. Attitudine alle scienze e ad appren-
dere lingue, storia, e matematiche.
5. Ripugnanza, talvolta odio per tutte le faccende femminili, fino ad
-evitarne il discorso; le viragini poi respingono con indignazione i discorsi
osceni, i giuochi femminili, i colloqui di cose sessuali, degli amori, della
gravidanza, del parto ecc.
6. Mammelle piccole, esili, piane, distanti fra loro, sovrapposte al mu-
scolo pettorale. La clitoride per lo più allungata e prominente.
7. (Descrizione del caso in cui fu fatta la necroscopia, aggiunta più
5otto).
8. Mestruazione per lo più mancante ; quando sono superate le mo-
lestie della pletora uterina, il sangue scarsamente ed irregolarmente fluisce.
Invece proclività ai fiori bianchi, alla cachessia ed alla tisi, in guisa che
di rado le donne raggiungono V età provetta.
9. Sterilità frequente. Se le donne hanno figli, raramente sono atte
air allattamento, avendo le mammelle esili. Ricusano i piaceri coniugali e
respingono il coito (3).
(1) Wrisberg Henr. Aug. Commcntatio de singulari genitalium deformitate in puero her-
maphrodito eie. Gottingae 1896, cum tabula. — Commentationum medici argumenti etc. Ibid. 1800,
pag. 504.
(2) Vedi Taruffi Cesare. Infemminismo. Memorie della R, Accademia delle Scienze dell* Isti-
tuto di Bologna. Tom. Vili, pag. 415 e 444. Nota II.
(3) Wrisberg (loc. cit.) pag. 542 dice: lubentius coniugium recusant et coitum respuunt.
— Meckel (vedi sotto) traduce: Abneigung gegen Beischlaf und keinen weiblichen Gesciile-
<;htstrieb und Stimme.
6 306
10. Sono anche soggette, oltre ai disturbi della mestruazione, ai vizi
degli organi genitali, ed alle infermità degli organi digestivi.
L' osservazione anatonica annunziata al numero 7 é la seguente :
Wrisberg racconta: Una donna di circa 40 anni, che non fu mai-.
maritata e che mori di tisi neroosa^ non ebbe mai la mestruazione con
ordine regolare. Alla necroscopia (l'autore tace intorno alla statura del
cadavere) trovò V utero cosi piccolo da eguagliare quello di una fanciulla
di 10 anni, con piccola cavità ; tuttavolta la figura del medesimo era rego-
lare. I legamenti rotondi avevano le fibre muscolari molto stipate. Le tube
falloppiane piccole e anguste, colle ovaie esilissime, in cui non si potevano
discernere che poche e piccole vescichette di Graaf, e le parti vicine erano
esili e tenere. Ora la presenza dell' utero infantile sarebbe un carattere di
grande importanza, giovando air interpretazione d' alcuni caratteri che talora
accompagnano l' invirilismo.
Tornando ai caratteri precedenti, essi furono accettati e riportati, con-
lievi riduzioni e senza critica da J. F. Meckel nel 1816 (1) e tanto più
meritano di essere accolti, in quanto che Wrisberg non solo enumerò i
principali caratteri fisici delle viragini, ma anche le singolarità morali e distin-
tive, sia positive sia negative delle medesime. Con tutto ciò il sullodato
autore ha avuto il torto di non avvertire che il suo quadro sintomatico
subisce molte eccezioni, come i disturbi psico-sessuali degli organi genitali^
e che é suscettibile d' alcune aggiunte e di riduzioni rispetto al vario aggrup-
pamento dei caratteri sopra indicati. Ninno però pensò di migliorare il quadro
suddetto, sai voché Krafft-Hebing,che aggiunse le viragini con inversione
sessuale (di cui parleremo più tardi), e Meige nel 1895 (2), che introdusse
una varietà alle degradazioni ereditarie, col nome d' infantilismo^ ove parI6
ancora (superficialmente) delV incirilismo senza citare Wrisberg.
I caratteri che aggiungeremo alle viragini di Wrisberg, omettendo
d' occuparci per ora delle psico-patie sessuali, devono ricavarsi dai casi
in cui le modificazioni della figura, della grandezza congenita é limitata ad
una parte esterna dell' organismo, senza che avvengano alterazioni anato-
miche essenziali o molto meno funzionali, ma soltanto relative all'estetica
della parte ; p. es. negli organi del volto (casi per solito compresi col
nome d' elefantiasi). Gli esempi di questo genere si trovano, nei trattati di
Teratologia, di Chirurgia o meglio nelle monografie intorno ai morbi del
naso, delle orecchie, del mento ecc. Avvertiamo che però nelle ricerche-
(1) Meckel J. F. Handbuch der pathologischen Anatomie. Leipzig 1816. Band. II, 8. 201.
(2) Meige Henri. LMnfantilisme ect — U Anihropologie ect. Paris 1895. Tom. XIV. N. 3,
pag. 536.
307 7
fatte sulle anomalie durante molti anni, non abbiamo trovato alcun esempio
nella donna, sicché ciò ci esonera dal fare ulteriori ricerche in proposito.
Con maggior ragione possiamo esimerci dal raccogliere un secondo
gruppo di caratteri, cioè gli esempi d'ipertrofìa degli organi esterni con
aspetto d' in virilismo, mentre la tessitura somiglia a quella d'un neoplasma,,
tanto più quando esistano nodi o tumori più o meno sporgenti che tradi-
scano la natura del neoplasma stesso. Questo secondo genere dMnvirilismo,
che spesso ó precursore delP elefantiasi da lipoma (1), o da sarcoma può
considerarsi assai meglio, come abbiamo superiormente annunziato, un
pseudO'inciirilismo, non sempre facile in vita ad essere diagnosticato. Difatti
abbiamo conosciuto una signorina di 18 anni incirca, la quale da più anni
aveva V antibraccio destro colla rispettiva mano, tanto ingrossati da supe-
rare d'un centimetro in media la circonferenza dell'antibraccio sinistro. Il
destro però aveva la pelle bianca pallida, semi-trasparente, col tessuto sotto-
cutaneo gonfio e cedevole; tuttavolta le funzioni dell'arto e delle dita non
erano turbate.
Questo genere d'ipertrofia non é cosi raro come il precedente, ed esso
pure prevale nell'uomo, in cui è andato acquistando nomi diversi secondo
la sede e secondo la natura del neoplasma, in guisa che conoscendo i
titoli si trovano tosto nei trattati gli esempi principali, per esempio i casi
d'allungamento del mento (cranio-progenio), effetto ora di stati congeniti,
talora ereditari, ed ora di morbi acquisiti. Per chiarire maggiormente i carat-
teri annoverati aggiungeremo che quelli che appartengono tanto all' inviri-
lismo quanto alle ciragini nel senso di Wrisberg ora sono unici ed ora
molteplici, e nell' uno e nell' altro caso possono costituire uno dei termini
del pseudo-ermafroditismo ; ma devesi anche avvertire che non tutte le
ipertrofie semplici o neoplastiche costituiscono il termine suddetto, poiché
non tutte le ipertrofie semplici simulano l'infantilismo, ed altrettanto si dica,
delle ipertrofie neoplastìche.
Per compiere l' ordinamento era necessario stabilire tutte le sedi in cui:
può verificarsi l' invirilismo ; ma basta accennare le parti in cui può acca-
dere. Fonssagrives(2) avvertiva che gli anatomici trascuravano di notare
le differenze fra maschi e femmine nelle parti secondarie del corpo, mentre
(1) Abbiamo raccolto nel nostro Museo nel 1882 il seguente esempio d'ipertrofia lipomatosa:
Ruggì Giuseppe. Ipertrofìa congenita delle prime 3 dita del piede sinistro, con lipomatosi della
regione intema dell' avampiede. Disarticolazione delle dita ipertrofiche. Guarigione. — Bullettino delle
Scienze Mediche Bologna 18S2. Ser. VI. Voi. IX.
La lipomatosi non solo rendeva ipertrofico il piede ma all' estemo manifestava tre tumori cor-
rispondenti alle due dita maggiori ed inoltre internamente aderiva ai tendini delle dita corrispondenti.
Le parti amputate furono inviate al Prof. Taruf fi da collocarsi nel suo Museo d'anatomia patologica.
(2) Fonssagrives J. B. F. (Professore di Montpellier) — Education physique de jeunes
filles etc. Montpellier. Paris 18C9.
r. Taruffi, 2
8
308
limitavano le loro descrizioni agli organi sessuali lasciando agli antropologi
certe diiTerenze nello scheletro. Ora, se valesse la pena di enumerare tutte
le differenze per cui una o più sedi secondarie imitano quelle dell' uomo, noi
entreremmo in una quantità di particolari che non cambiano i caratteri
generali deir invirilismo ; per cui possiamo esimerci di annoverarli.
Gap. 2."" — Macrosomia femminile.
II primo carattere stabilito da Wrisberg delle viragini è stato la statura
elecatay che chiameremo macrosomia come in qualunque altro caso (1); ed
é precisamente di questa che stimiamo doverci intrattenere rispetto air invi-
rilismo, perché non solo é il carattere manifesto, ma perché abbisogna
ancora d'essere distinto secondo i casi, d'altronde prossimi fra loro, cioè
appartenenti a fatti simili, ma essenzialmente diversi nei grado (vedi
Nota I, Osserv. 1, 2, 3).
Principiando ad analizzare le osservazioni raccolte, c'incontriamo tosto
con due esempi assai notevoli rispetto alla statura elevata, lo che non deve
illudere in quanto alla frequenza di tale fenomeno, poiché dapprima abbiamo
trascurate tutte le osservazioni di mediocre importanza, le quali essendo
senza confronto le più comuni tolgono l' illusione temuta.
I due esempi sono tratti da due sorelle di età matura, possidenti di
campagna e cognite per l'aspetto gigantesco: difatto la maggiore é alta
metri 1,78 e la minore metri 1,75. Ambedue furono sempre nubili e non
mostrarono mai inclinazione né al matrimonio, né al contorno dei bambini,
e molto meno al cicaleccio delle donne. Esse ebbero genitori d'altissima
statura, ed ebbero un solo fratello che era assai più grande di loro, però
di poco in riguardo alla voluta proporzione del suo sesso relativamente
alle femmine.
Tutti tre i fratelli erano dedicati con predilezione all' agricoltura ed
all' uso personale dei cavalli da tiro, che le donne guidavano da sole e
vestivano abiti misti ad indumenti maschili, e goderono sempre ottima
salute. È notevole che esse mantenevano un contegno cosi riservato che
i medici rispettivi non riescirono ad imparare se incontrarono vicende negli
organi sessuali, salvoché dalla sorella maggiore si apprese che la mestrua-
zione cessò all' età di 49 anni, e pur conservando sempre, ciò che è più
notevole, la voce femminina.
Oltre i due casi suddetti conosciamo personalmente una signora che
é giunta sana e robusta agli 84 anni. Ella è alta 183 centim., superiore
(1) Taruffi Cesare. Della macrosomia. ^ Annali unioeraali di Medicina e Chirurgia.
iaiio 1879. Aprile. Voi. 247, pag. 339.
309 9
di 18 centim. al massimo ordinario (1870) delle donne bolognesi ; da gio-
vine fu un' abile cavallerizza ed amante dei giuochi fisici faticosi. Presenta
un volto allungata, V aspetto virile, una figura snella e minuta sproporzio-
nata alla statura, senza l'eleganza dell'abito femminile. Ebbe regolare la
mestruazione, che cesso all' età di 36 anni. Fu madre di un figlio con buona
statura, ma non gigantesca, che non ebbe lunga vita. Questa signora non
senti alcuna ripugnanza al sesso maschile, come é accaduto ad alcune eira-
girti. A questo caso, sebbene imperfetto, mancano i principali caratteri del-
l' invirilismo e possiamo considerarlo come un esempio di macrosomia
gracile, già dimostrato negli uomini. Più tardi spiegheremo il processo col
quale abbiamo stabilito il massimo ordinario delle donne.
Dalla descrizione delle due prime donne si rimane facilmente persuasi
che esse rappresentano un beli' esempio d' invirilismo femminino gigan-
tesco, appartenente alla macrosomia; ma tale fortunata occasione non
si é ripetuta altre volte con circostanze, eguali, poiché fino dal 1880 ci
incontrammo in una giovane bolognese di 25 anni, alta 181 centim. senza
alcuno indizio di virago (1). Aggiungeremo invece un quarto caso, (vedi
Nota, I Osserv. 3) in cui invece la statura dà luogo a un dubbio assai
diffìcile da risolvere, cioè se ha l'estremo voluto per stabilire il carattere
dell' invirilismo. Questo caso appartiene parimenti ad una nubile possidente
abitante nei contorni di Bologna.
Essa non ha mai avuto figli sebbene in passato inclinata al matrimonio.
È alta metri 1,G8; ha la testa» il torace e la pelvi ampiamente sviluppate
e proporzionate fra loro, però col seno sporgente. Ha un portamento snello
e gli arti inferiori molto esili ; ma ciò che più importa, possiede la barba
al volto, al labbro superiore, sullo sterno ed alle ascelle, però col volto
tenuto raso con molta cura ; mancano i peli al pettignone, mentre i genitali
esterni sono -normali, i capelli e gli occhi assai neri, il collo si grosso che
lascia appena scorgere la laringe ; nulladimeno la voce é virile.
Essa ha goduto sempre ottima salute ed ha condotto una vita sobria e
regolare; é dotata di carattere gioviale e di non comune intelligenza.
Prima di cercare uno espediente per stabilire, almeno provvisoriamente,
un limite alla statura che caratterizzi l' invirilismo, non dobbiamo tacere
che si danno casi con caratteri importanti propri delle cosi dette viragini,
mentre é dubbio quello della statura, come nel caso precedente. Questo
dubbio scompare, anche all' occhio del volgo, quando lo stesso carattere
é negativo. Noi conosciamo una nubile signora, di circa 50 anni, che non
ha mai mostrato inclinazioni al matrimonio né ad alcuna malattia. È alta
(1) Taruffi. storia della Teratologia. Tom. V, pag. 363.
10
310
inetri 1,52 (cioè misura prossima al grado minimo deir altezza media della
donna). Essa presenta fino dalla pubertà peli neri sul labbro superiore^
che poscia divennero veri mustacchi da richiedere per decenza il rasoio
incirca ogni settimana. Essa ha inoltre una costituzione robusta, le membra
ben sviluppate, la voce di calibro intermedio ai due sessi; é piena d'atti*
vita per adempiere alle cure domestiche ed alla direzione d* una numerosa
famiglia che governò con molta intelligenza dopo la morte della madre.
•Questa poi era alta più della figlia ed ha sempre goduto ottima salute,
mentre il marito era alquanto delicato coi capelli neri, alto metri 1,64, e
mori assai giovane.
La medesima signora possiede inoltre alcune circostanze etiologiche
degne d'essere notate. Non ha mai avuto sorelle, ma invece cinque fratelli
di cui i due maggiori hanno una statura media e ninna particolarità note-
vole; gli altri tre fratelli sono inferiori della media aritmetica dei bolo-
gnesi (cioè metri 1,69; quindi erano 17 centimetri più alti della sorella)
poiché i medesimi misurano fra 1,63 e 1,64. I due ultimi poi presentano
una costituzione uguale a quella della sorella, con barba ricchissima e nera
nel volto, con capelli ugualmente neri ; e gareggiano colla sorella in atti-
vità ed in concordia mantenendosi uniti nella stessa famiglia.
Dalla storia di questa nubile signora, anche senza corredarla di altri
fatti congeneri, possiamo ricavare utili insegnamenti. Avanti tutto che una
donna può offrire la barba al volto, le membra robuste e piene d'attività
muscolare propria degli uomini, ripugnanza al matrimonio, capacità men-
tala per dirigere abilmente una numerosa famiglia, pur avendo una sta-
tura inferiore alla media aritmetica delle donne bolognesi (millim. 1549) ;
quindi non si deve parlare di macrosomia in questo caso, ma si deve
escludere V importanza assoluta e generale della medesima, e rimangono
gli altri caratteri principali delle viragini ammessi da Wrisberg. Il secondo
insegnamento si é che questa signora rispetto alla statura offre l'esempio
di prossima eredità, sebbene parziale, inquantoché essa aveva soltanto il
padre piccolo coi capelli neri, ed i tre fratelli minori proporzionatamente
al sesso parimenti piccoli (cioè 5 centimetri sotto la media aritmetica),
senza parlare d'altri caratteri di minore importanza; sicché anche Pere-
dita diretta può presentare differenze notevoli fra i fratelli, e nulladimeno
possono darsi caratteri di virago senza macrosomia.
Volendo precisare la macrosomia nelle donne invirilite, é necessario
ricorrere all' antropometria individuale, cioè alla statura metrica di un buon
numero delle medesime per confrontarle coi gradi di statura che pre-
sentano le altre donne di stature comune della stessa regione. Disgrazia-
tamente non conosciamo l' altezza delle invirilite, e molto meno di quelle
<:he non Io sono; fra queste però havvi un'eccezione, perché 60 donne di
311 11
Bologna furono misurate nel 1881 dal mio ex assistente Dott. Peli (1). Da
tali misure ricaviamo che V altezza media aritmetica é di mill. 1549, prin-
■cipia da 1445 mill., sale al massimo continuo di 1670 mill. (2), e assai di
rado raggiunge quella dell'uomo; senza parlare delle misure massime
•discontìnue, che più spesso appartengono alle costituzioni morbose, e di
•cui abbiamo ricordato un esempio nella signora alta 183 centim.
Se poi ci prevaliamo degli studi fatti sul gigantismo in genere pos-
siamo ricavare che esso non costituisce un tipo uniforme con eguali con-
•dizioni e con eguali cause occasionali, per cui furono già distinte alcune
varietà le più manifeste : per esempio, la macrosomia atletica, la gracile,
l' acromegalica con degenerazione della glandola pituitaria ecc. Recente-
mente gli Ostetrici hanno notato che la maggior parte delle donne sterili
sono di alta statura o giunoniche, mentre quelle di mediocre statura hanno
spesso una prolificità sorprendente (3). In quanto poi alle donne invirilite
possiamo indurre che anche la macrosomia che le accompagna subisce
le sue varietà, tanto rispetto al grado e alle qualità, quanto air accordo dei
suoi attributi, ed escluderemo specialmente la macrosomia gracile, frequente
nella donna che ha V apparenza di virago. Ma ripeteremo che mancano
•osservazioni per stabilire la comparazione numerica fra i gradi suddetti.
Dalle misure prese sulle donne bolognesi possiamo concludere che la donna
<Nota I, Osserv. 3) essendo alta metri 1,68, é disopra della media aritmetica,
;ma non raggiunge il massimo.
Gap. 3.'' — Ipertricosi semplice nella donna.
Fu sempre noto che le donne invecchiando presentano talvolta dei peli
o sul labbro superiore o sul mento, e perfino Aristotile ricordò il fatto,
4ivvertendo ancora che ciò accade quando cessa in esse la mestruazione (4).
•Questo fatto però é troppo volgare e senza incomodi, e solo offende la ve-
li) Peli Giuseppe. Delle misure del corpo nei bolognesi ecc. — Memorie della R. Accademia
fdelle Scienze dell' Istituto di Bologna. Bologna 1881. Ser. 4*. Tom. II, pag. 421.
(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna 1880. Tom. V, pag. 3G3, 364, e 434.
Abbiamo in passato divisa la statura fisiologica dei popoli cogniti antropologicamente in tre
;gruppi : minima, media, e massima continua e discontinua. La statura minima, ricavata dai Boschi-
mani, oscilla fra 1350 mill. e 1400. Quelli che sono al di sotto di questa misura abbiamo chiamati nani
o mierosomi. La statura media delle femmine fu ricavata da 60 cadaveri di donne, misurati dal
.Doti. Peli: la quale risulta che i due numeri estremi della scala continua sono dai 1445 ai 1670
mill., la media poi è di 1549 mill. e la massima di 1670. Quindi per le bolognesi dovranno considerarsi
gigantesche le donne superiori ai 1670 cioè inferiori al massimo continuo degli uomini (1946) di 276
millimetri.
(3) Prof. Curàtulo G. E. e Dott. Tarulli L. La secrezione intema delle ovaie. Roma 1896,
f>ag. 69.
(4) Aristotile. De historia animalium. Libar IH. Gap. 11, linea 35. Interprete Teodoro Gaza. 1533.
12 312
nustà della donna, sicché rari medici se ne occuparono , eccetto alcuni
storici e più specialmente i cronisti di cose memorabili che ricordarcna
alcuni casi, raccolti da Li ceto (1) e da Aldrovandi (vedi Nota 11^
Osserv. 2). Nel rinascimento alcuni medici pubblicarono altre osservazioni
di donne pelose, spesso assai povere di particolari e di ricerche etiolo—
giche, le quali poi furono di mano in mano ricordate dagli scrittori sue—
cessivi fino ai nostri tempi (vedi Stricker, Von Siebol. Nota II,
Osserv. 35) e Rothe F, (2), senza però salire ad un numero che con—
duca ad ammettere quale sia la frequenza probabile dellMpertricosi e quali
le circostanze che la favoriscono.
Frequenza — Fra i casi citati dai bibliofili siamo riusciti a raccoglierne
soltanto 56 forniti di alcune notizie (senza contare quelli da noi acciden--
talmente incontrati), ma non tutti soddisfacenti ai bisogni della scienza»
Per esempio : di non lieve importanza sarebbe il conoscere la frequenza
dei casi delT ipertricosi congenita, poscia quelli durante il periodo inter-
posto fra la comparsa e la scomparsa della mestruazione, e finalmente \\
conoscere V età delle donne in cui comparve l' ipertricosi. Di altrettanta
importanza è la cognizione delle circostanze antecedenti, contemporanee
e secondarie della vegetazione pelosa. Noi non possiamo rispondere ade-
guatamente a tali quesiti in causa d' insufficienza di documenti ; possiamo
però eliminare i fatti analoghi d'origine patologica da quelli teratologici che
offendono donne che furono chiamate viragini^ da noi inoirilite e recen-
temente da Brandt arrenoidi (3), termine da preferirsi per gli animali^
perché significa slmile ad un maschio, ma non include V idea della donna.
Una di queste eruzioni patologiche é il neo-peloso {Noeous pilus), poiché-
qui non si tratta soltanto di macchie prodotte da peli, ma da malattia,
della pelle, caratterizzata da una pigmentazione oscura di essa, da ìpoplasia.
delle tonache vascolari e del corion, talora con forma verrucosa. Queste
macchie sono ora uniche ed assai estese, ed ora più o meno piccole, per lo
pili multiple, sparse nel tronco e negli arti inferiori. E ciò accade tanto
nella donna quanto nelPuomo. Noi qui abbiamo intromesso un raro esempio-
di un neo nel braccio di un uomo (vedi Nota II, N. 7) ed un altro assai
raro nella faccia (un esempio venne da noi collocato nel Museo, V. Pre-
parato N. 1545). Questi pochi dati anatomici bastano per mostrare le
principali differenze fra la ipertricosi teratologica e i nei materni, sicchò^
giustamente i dermatologi considerarono i secondi come una ipertrofia da
pigmento ; quindi noi toglieremo dal novero delle prime quelle macchie che .,
(1) Licctus Fortuna tu 8. De Monstris. Amstclodami 1GG5. Cap. 45.
(2) Rollio F. IJntersuchungen iiber die Behaarung der Frauen. Diss. Berlin 1894.
(3) Brandt A. (Pi*of. a Cliarckow). Ueber die Arrhenoidie in ilirer Bezieliung zum Henhapliro—
ditismue. Zeitsclir. f. Wiss. Zoolog. 180G. Band. 48, 8. 175.
>•.
313
13
offrono i segni di nei pelosi (Osserv. 15, 18, 25, 34, 37) (1), sebbene abbiano
una grande importanza clinica, essendo state le donne obbligate al divorzio
appena maritate.
Un altro gruppo di casi d' ipertricosi é caratterizzato da una ciiioma
pelosa in una sede, ehe può dirsi eterotopiea rispetto alla sede normale
dei peli, cioè nella regione sacro lombare, e ciò accade in ambedue i
sessi. Questa deformità é stata giustamente chiamata Spina-biflda-occulta
{Cripto-mero -schisi Taruffi) (2). Essa fu accennata esplicitamente da
Virchow nel 1875 e da Rizzoli nel 1877 (3), che la rappresentò in
modo chiaro, e poscia fu descritta da altri. Nel 1891 noi aggiungemmo
un nuovo caso oltre 12 che raccogliemmo dalla letteratura (loco citato), e
fin d' allora ci persuademmo che V ipertricosi in tale caso era un fatto
composto, anzi secondario in origine alla spina bifida, e quindi non V in-
cludemmo nella ipertricosi semplice, perché questa non suole nelF uomo
manifestarsi fuori delle regioni assegnate ai peli, e quindi, come avverti
Realdo Colombo, il pelame non poteva vedersi nella pianta dei piedi
e nella vola della mano (vedi Nota II, Osserv. 2) e neppure nella regione
lombo-sacrale.
Avendo ridotto le nostre osservazioni a 51, possiamo confermare che
questo numero raccolto in 4 secoli non dà nessuna idea adeguata della
frequenza deir ipertricosi semplice, perché basta dire che di recente un solo
specialista curò coir elettrolisi 110 malati di tale affezione (4). Dai nostri
51 casi però possiamo ricavare coir induzione quali furono le epoche della
vita più colpite dall'affezione, permettendo essi di stabilire, se non Tetà
reale, quella invece in cui il medico visitò V alterazione cutanea, ed in tal
guisa distinguere almeno i casi accaduti sia avanti la mestruazione, sia
dopo, ed anche a mestruazione finita. Questo metodo é precisamente V espe-
diente che ci permette di ottenere un risultato ogni qual volta accettiamo
4 dati ammessi dai fisiologi cioè di considerare V età media in cui avviene
Ja mestruazione dai 14 ai 16 anni e la sua durata di 30 anni, cioè fino
air età di 45 anni (Zawrerthal (5)) non ignorando che si danno casi col*
(1) Hildebrand H. Ueber abnorme Haarbildung bei Menschen. Scbriften der phys-dkonoemie
'Gesellschaft Jahrgung XIX. Koninsberg 1877. Mit 2 wei Abbildungen. — Reca due bellisBimi esempi
di neo pelosi congeniti nella parte posteriore del tronco, e un caso esteso agli arti posteriori.
(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Tomo VI, pag. 244. — SpinoròiJIda'OeeuUa. Bo-
logna 1891.
(S) Rizzoli Francesco. Tumore idro-rachidiano congenito alla regione lombare, a guisa di
«oda formata da una lunga chioma, curato e guarito. — Bulleitino delle Seienie Mediche. Bologna 1877.
Volume XXIII, pag. 401. Con figura.
Oltre la propria osservazione, ne cita altre generalmente ignorate.
(4) Brorq L. Cent-dix malades atteints d' Hypertrichosis traités par T electrolyse. Arni, de Der-
matologie. 1897. N. 8-9.
(5) Zawerthal. Enciclopedia Medica italiana. Art Mestruazione. Milano. Aprile 18G3, pag. 583.
14 314
reta tanto superiori quanto inferiori alia media predetta: e qui bast&
ricordare il caso di Lesser d'una bambina di 3 anni con ipertricosi gè—
nerale. con parti sessuali mature, e colle mammelle assai sviluppate (vedi
Nota II, Osserv. 48).
Le medie date sulla durata mestruale non collimano colle medie delle
altre donne d'Europa, e qui ricorderemo le misure ottenute daWinckel (1>
sulle donne tedesche. Egli dice che la mestruazione in media compare
alPeta di 15 anni e cessa air età di 48 sicché ha una durata di 33 anni.
Riporta ancora che Mayer Luigi nella sua statistica rilevò che nelle donne
tedesche, quando la mestruazione anticipa, perdura più lungo tempo di quello
che accade quando la funzione principia più tardi, e stabilisce la seguente
proporzione : 33 : 6 = 27 : 3 anni. Ma qualunque siano i termini vi sono
ugualmente tre periodi : uno anti-mestruale, il secondo intermestruale e il
terzo post-mestruale o di menopausa.
Esaminando le osservazioni raccolte nella nostra Nota II troviamo Id-
easi avanti la mestruazione, i quali alla loro volta possono essere distinti in
3 casi di neonati (vedi le Osserv. 13, 20 e 22), in 4 dai due ai tre anni
(vedi le Osserv. 18, 39, 48 e 51), in 6 dai sei ai 13 anni (vedi le Osserv.
7, 8, 26, 27, 40, 42 e 14); e finalmente vi sono tre casi in cui non si può
precisare T età (vedi le Osserv. 10, 13 e 16). Ora si domanda se il nostro
primo gruppo dMpertricosi antimestruale possa chiamarsi anche congenito f
Rispondiamo che in parte possiamo ammetterlo, avendo gii ricordate 3-
osservazioni; e da prima la cosa non fu mai messa in dubbio, poiché fino
dal 1557 Li coste ne (2) riportò un fatto congenere, che fu ricordato* poscia
dagli storici di cose memorabili (3) ; fra i quali non é mancato chi modw
fico senza ragione esplicita la storia del fatto stesso. Degli altri 13 V ori-
gine suddetta é solo virtuale, sapendosi che i germi piliferi appariscono*
nella cute nel terzo mese della vita embrionale, e nel suo termine si rico-
nosce una leggiera peluria ed un intonaco sebaceo, e che le loro guaine^
possono vegetare più tardi : con ciò si spiega come V ipertricosi possa svi-
lupparsi talora vicino alla mestruazione e talora dopo, e come per T opposto-
ti) Winckèl.(I^ndr. a Monaco). Lchrbuch der Frauenkrankheiten. Leipzig 188G, pag. 547.
(2) Lycofith-cjaes Conradue Rubeaquensis. Chronicon Prodigiorum ac Ostentorum Ba-
sileae 1557, pag. 145. Così dice V autore: « In Martini quarti Papac pontifìcatu ex illustri quadam»
focniina pontidcis necessaria, natus est puer villosus, et in speciem ursi unguiculis annatus, quo
monstriQeo |jai-tu permotus pontifex omnes ureorum imagines, quas forte In eius domo fuerunt, iussit.
deieri, manifesto argumento receptae ab ea imaginationis in conceptu ». Ora la peluria o lanuggine
è assai cognita nei neonati ed ammessa pur anche nei mammiferi.
(3) Licetus Fortunatus. De monstris. Patavii 1 034, pag. 149. — Citava Licostene col nome
di Kubeaquense, patria del medesimo. Il fatto è probabilmente il medesimo citato da Turner
vvedi Nota II, Osserv. 13), in cui il cognome e la parentela del Pontefice sono completamente erratL
315 15
la vegetazione sia ereditaria; gli esempi furono dati da Aldrovandi, da
Gatta, da Beigel e da Ecker (vedi Osserv. 3, 15, 25 e 36).
Quando la vegetazione dei peli costituisce nella donna V ipertricosi (ed
altrettanto si applica anche agli uomini) accade ora in modo diffuso, ora
in modo circoscritto. Non havvi dubbio che il modo diffuso si osserva
generalmente nei bambini, cioè nel periodo anti-mestruale, il che fa
supporre che la nuova formazione della guaina del pelo sia una conse-
guenza del trasformarsi della peluria fetale. Nel periodo posteriore invece
si osserva generalmente l'eruzione circoscritta, e noi non conosciamo come
eccezione che il caso di Re aldo Colombo, il quale vide uno Sp^gnuolo
tutto coperto di peli, meno che nella faccia e nelle mani, e quello di V e 1 s e h ,
di una ragazza che oltre al corpo aveva anche la faccia coperta di peli biondi.
Venendo air ipertricosi post-mestruale, essa é per lo più circoscritta ed
accade di preferenza alla faccia, dalla quale talvolta si diffonde sullo sterno
(vedi Osserv. 4, 6, 53), di rado nelle braccia (Osserv. 38 e 43), nel dorso
(Osserv. 31) e perfino nelle pudende con ipertrofia delle medesime (Osserv.
19 e 49). La faccia é quindi il punto iniziale dove la vegetazione presenta
talora maggiore estensione, in guisa che rimane tutta coperta di peli
lunghi ed irsuti in guisa da imitare la testa delle scimmie e dei cani
(vedi Osserv. 28 e 29): ciò ha dato occasione di un ricco opuscolo di
congratulazione dedicato da Ecker a Teodoro von Si e b old per il
suo giubileo dottorale nel 1878, ove si trovano rappresentati fedelmente i
ritratti dei tipi più pronunziati di uomini e donne pelose (1).
Una ricerca non priva d' importanza é quella di sapere finalmente il
rapporto fra T ipertricosi e la mestruazione, sebbene molti siano i documenti.
Abbiamo già veduto che con frequenza V ipertricosi accade avanti la pu-
bertà, cioè quando il processo mestruale non é né iniziato, né completo
nelle donne, ed abbiamo indotto che una produzione eguale si fa continua
anche dopo la mestruazione ; qui noteremo che per rara eccezione può
farsi anche continuando V amenorrea, cioè la non comparsa dei mestrui
dopo la pubertà (vedi Osserv. 12, 16, 29, 53). Per contrario lo scolo san-
guigno periodico per molteplici cause può venir sospeso; una prima osser-
vazione fu data da Zacchia nel 1661 in una donna di 30 anni (Osserv. 6)
e probabilmente leggendo la tesi di Burlin (loc. cit.) si troveranno molti
altri fatti conformi. Finalmente V ipertricosi, si frequente nelle donne attem-
pate, dà luogo alla domanda se V amenorrea già sopravvenuta sia un feno-
meno contemporaneo ed effetto dell' età, oppure la causa della produzione
pilifera. Noi non crediamo che sia causa efficiente della produzióne, ma
soltanto concomitante allo stato costituzionale di alcune donne, in cui la
(1) Ecker Alexander. Ueber abnorme Behaarungdes Menschen. 22 Aprile 1878. Braunschweig.
r. Taruffi, 3
16 816
circolazione venosa si fa più lenta, mentre i follicoli piliferi, che non barino
subito rinvoluzionj3, diventano capaci di vegetare.
Spogliando largamente e profondan^ente la letteratura più di quanto
noi abbiamo potuto compiere, indubbiapiente si troveranno casi in cui la
comparsa delP ipertricosi fu preceduta od accompagnata da circostanze
indipendenti dalla mestruazione. Noi però non conosciamo se non tre
casi singolari, per ora inesplicabili: uno di Turner (Osserv. 23) che
vide una donna, la quale sì coperse in tre settimane di morbida lanug-
.^ine, mentre era addolorata da un cancro al petto. Il secondo caso appar-
tiene a Brand (Osserv. 52) e riguarda una sposa, che dopo avere figliato,^
sì ammalò durante due mesi per metro-peritonite ; nel frattanto principia-
rono a comparire peli nel!' addome che si diffusero fino negli arti, e poscia
ella ebbe un aborto seguito da sterilità. Il terzo caso fu descritto da Za ru-
bini esso é altrettanto oscuro come i precedenti, e troverà un miglior posto
ove si parla dell'elefantiasi della clitoride. A proposito di Brand va
ricordato che egli intitolò la sua osservazione : Una virago^ ciò che se-
condo r autore equivale a dire : una donna che non ha altra particolarità,
che r ipertricosi. Però notiamo che questo carattere da solo dà un* idea
assai incompleta della viragine, alla quale, come abbiam detto, Wrisberg
assegnava 10 caratteri, sicché al più potrebbe chiamarsi pseudo-cirogo.
m
Ricorderemo alcuni esempi di viragini non gigantesche: Lanzoni rac-
contò che una donna barbata era sempre stata amenorroica e sterile, che
mancava di mammelle ed aveva il torace virile (Osserv. 12). In questo caso
vi erano due caratteri, a nostro avviso sufficienti per ammettere V invi-
rilismo. Un altro esempio assai somigliante al precedente, é fornita da Ja-
blonsky (vedi Osserv. 53), colla differenza che in questa donna esiste-
vano le mammelle rudimentali e che la clitoride era lunga 3 centimetri ;
per giunta V autore stesso ammette V abito virile. Un caso simile, più
l'ipertrofia della clitoride e con abito maschile, verrà da noi riportato
quando si parlerà dell* elefantiasi di questo organo. Chi poi avrà i mezzi
di leggere per intero altre storie, potrà moltiplicare gli esempi di viragini
non gigantesche.
In luogo di discutere sull' estensione più adatta della parola virago^ note-
remo invece una ricerca di maggior peso da compiersi e fin ad ora non
esaurita. Alludiamo al fatto che spesso si associa air ipertricosi lo stato
anomalo dei denti e della mascella inferiore. Darwin racconta che una
danzatrice spagnuola di nome Giulia Pastrana aveva la fronte vellutata ed
una folta barba, e che aveva ancora nella mascella superiore e neir inferiore
una doppia fila di denti ; un dentista conservò la forma della bocca, e
Darwin not(') inoltre che per tale disposizione la faccia era molto prò-
3f7' 17
gnata e somigliava a quella dei cani nudi (1). Magi tot (vedi Nota II,
ibidem) nel 1878 invece, guardando di profilo la foi*ma suddetta delle
mascelle, rilevò T ipertrofia del margine alveolare che aumentava il pro-
gnatismo e sostenne che vi era una sola fila di denti. Lasciando da
parte questa disputa, B e igei osservò in due gemelle con ipertricosi,
difetti nei denti canini e molari (Nota II, Osserv. 25); Fùrst rinvenne
inoltre l'ipertrofia del mascellare infenore (Notar II, Osserv. 41); Parreidt
(vedi Osserv. 46) verificò la frequenza dell'anomalia dentaria e per ultimo
Mechelson (vedi Osserv. 44) riunì 22 casi, e rilevò che in 12 esistevano
anomalie dentarie. Rimane quindi ancora inesaudita la ricerca sull'origine
teratologica della anomalia.
Rinunziando a tale ricerca, finiremo con altre complicazioni, le quali
però sono generalmente così rade da non ammettere alcun rapporto con
r ipertricosi : quindi per ora le chiameremo complicazioni relativamente
accidentali. Sopra 46 casi noi abbiamo trovato due volte nella prima in-
fanzia l'elefantiasi esordiente dei genitali esterni, e nel secondo di questi
la mestruazione principiata nel terzo anno di vita (Osserv. 20 e 48).
Una sola volta abbiamo riscontrata 1' elefantiasi della clitoride (Osserv. 53) ;
ma ne! cap. seguente vedremo che questa anomalia é invece abbastanza
frequente, ora sola, ora accompagnata da varie condizioni. Casi anche
più rari sono insieme all' ipertricosi in una bambina di 3 anni l' osso
intermascellare ben distinto (Osserv. 45); la microcefalia in una bambina
di 12 anni (Osserv. 28); l' ipospadia in una bambina di 12 anni (Osserv. 50);
e r inversione sessuale in più casi (Osserv. 42).
Dall'esame dei fatti riferiti risulta che né la macrosomia né l' ipertri-
cosi sono caratteri tali che presi isolati possano considerarsi essenziali ed
esclusivi dell' invirilismo, poiché tanto 1' uno quanto 1' altro, od ambidue
talvolta mancano, e nulladimeno per altri caratteri, che più avanti espor-
remo, le donne vengono considerate per viragini. Ma la statura, anche se
é notevolmente alta, non merita un gran valore quando l'abito della donna
non é proporzionato ad essa ; altrettanto si dica dell' ipertricosi in cui
occorrono determinate sedi e determinati caratteri accompagnati dalla me-
desima per poter dire che havyi il sesso invirilito. In quanto al processo
dell' ipertricosi, di buon ora si é riconosciuto che nell' infanzia i peli hanno
il carattere della lanuggine, e che poscia si fanno irsuti e si estendono
nelle regioni sopradette; in quanto poi all' accrescimento già Ecker (loco
citato) disse che il processo era la ripetizione di ciò che avviene dopo la
nascita e che l' ipertricosi non differisce da questa se non per il tempo,
(1) Darwin J. Charles. On the origin of specie^ by meansof naturai seìection etc. London 1859.
Tomo li. Paris 186^. Tomo II, pag. 3ia
18 318
per r estensione, e per la copia dei peli clie crescono mentre la cute si
mantiene normale.
Non tutti gli scienziati si contentarono di limitare le loro indagini al
processo formativo dei peli soprannumerari, ma vollero spingere le ricerche
alla loro origine primitiva. Chi superò gli altri nell'ardimento fu Darwin
(loco citato), il quale fa derivare T uomo dagli antenati pelosi e considera la
barba del medesimo come un residuo atavico; siccome poi essa manca nella
donna, egli opina che questa abbia perduto il pelo prima dell' uomo e consi-
dera le ciragini come un' anomalia atavistica.
Nelle femmine degli uccelli si possono produrre arrenoidi (questo nome
adotta il Brandt per indicare i caratteri maschili nelle femmine) mediante
l'estirpazione dell'ovaia, e mediante semplice lesione dell' ovidutto, mentre
nella donna con altrettanta certezza ciò non é stato osservato. Fino dal
1567 bacchia diceva che la mutilazione nelle femmine non era mai
stata trovata, ed ora può dirsi che nelle donne avanti la pubertà non é
mai stata eseguita (1).
brandi si limita a considerare la comparsa del pelo nel volto del-
l' uomo come un' ornamento sessuale, analogo alla criniera del leone, alle
corna dei cervi, agli speroni, alle creste e alle penne d'ornamento degli
uccelli, le quali possono verificarsi anche nelle femmine sebbene più deboli
dei maschi, per esempio nelle galline con penne di gallo ; nelle renne fem-
mine già mature compariscono le corna; e nella specie umana considera
come un esempio simile le viragini. Questa dottrina dimostra 1' analogia
(lei fenomeni secondari di ambidue i sessi in diversi ordini di animali, ma
è lungi dal soddisfare per la teratogenesi. Tuttavolta l' autore conviene
coir antica opinione che lo spuntare di mustacchi e persino di barba com-
posta di peli più forti in forma di setole nelle vecchie, dipenda dal soprag-
giungere dell' età critica, indubbiamente connessa con una cessazione della
funzione ovarica.
Cap. 4.** — Della elefantiasi della clitoride.
Il fenomeno dell' elefantiasi della clitoride trasse 1' attenzione dei medici
del rinascimento, e Varolio (Bolognese) (vedi Nota III, Osserv. 2) nel 1591
annunziava che la clitoride talvolta raggiunge la mole d' un pene, però
imperforato, e capace d'operare il coito; altri aggiunsero che ciò fosse una
proprietà delle tribadi : opinione che ha perdurato fino alla metà del XIX se-
colo. Ruysch invece nel 1727, senza spiegare il motivo, pose le donne
(1) Pauli Za e e Ina e. Quaestionum medico-lcgalium. Lugduni 1567. Tom. I, pag. 184.
319 19
coir ipertrofìa della clitoride nella classe degli ermafroditi. Questa veduta
puramente scientifica induce a credere che V analogia o meglio V equiva-
lenza fosse già accolta fra gli anatomici; è certo però che tale concetto
rimase in teratologia fino in questo secolo, come si ricava dall' opera di
Is. Geoffroy Saint- Hi lai re (1).
Nel rimaneggiamento nosologico della Teratologia venivano aggiunte le
notizie sulla conformazione anatomica delle donne ottentote^ e sulla gran-
dezza notevole della clitoride in alcune scimie specialmente in orgasmo (2)
e con profitto della scuola anatomica, Forster nel 1865 tolse tutte le
anomalie della clitoride dalla classe degli ermafroditi, e le pose come
alterazioni comuni dei singoli organi nella sua Anatomia patologica. Tale
riforma era per sé stessa giusta, ma non quando la donna presenta oltre
r ipertrofia della clitoride, qualche carattere maschile, come T ipertricosi,
le inclinazioni istintive e morali da uomo, e quando havvi Tabito esterno
di oiragine; per cui giustamente Wrisberg (3) pose T ingrandimento della
clitoride come uno dei caratteri frequenti delle viragini ed appartenenti
air ermafroditismo.
Per giudicare le idee sopra espresse e per giungere finalmente a sta-
bilire la taxìonomia della elefantiasi della clitoride nelle viragini^ bisogna
premettere che adopreremo la parola elefantiasi per comprendere tutte le
specie d* affezioni che ingrandiscono stabilmente cotesto organo, che poscia
analizzeremo le singole osservazioni, per sapere approssimativamente quante
sono tali specie, la loro frequenza, la loro origine, e se é possibile i loro
affetti nel vivente. Noi principieremo quest* analisi coir ipertrofia.
La nostra analisi principierà coir ipertrofia semplice^ la quale é stata
ricordata da molti scrittori in tutti i tempi ; e diremo subito la nostra
sorpresa, che in 40 osservazioni da noi raccolte sia accennata solo 12 volte
(vedi Osserv. 1, 3, 4, 8, 9, 10, 24, 36 e 40) sicché é lungi dall'essere
una afiTezione cosi frequente come si supponeva; però abbiamo trovato
tre casi di grande interesse. Due dimostrano chiaramente che V afiTezione
può essere congenita, e in un caso la levatrice confuse la bambina con
un maschio (vedi Osserv. 10) e in un'altra bambina di 5 anni, Mason
amputò la elitoride con un eeraseur (vedi Osserv. 25). Nel terzo caso, rife-
rito da Tu 1 pio, la maggiore importanza é rispetto alla clinica, poiché
(1) Is. Geoffroy Saint-Hilaire. Des anomalies etc. Paris 1836. Tom. H, pag. 70.
(2) Fugger Ferdinandus. De singulari clitoridis in simiis generis Alelis magnitudine et
«onformatione. Berolini 1835. Cum tabula.
(3) Wrisberg H. Aug. Ck)mmentationum medie, etc. Gottingae 1800. Voi. T, pag. 542-543.
Viragines habuerunt characterem et notas in paucis tantummodo aliquid diversitatis offerentes,
fere omnibus constantes : In genitalibus extemis longior plerumque clitoris cemitur
admodum prominula; hymen fere nihil diversitatis ostendebat.
20 320
la donna simulò il proprio sesso, fece il soldato, e poscia visse da tribadej
per cui fu punita ferocemente (vedi Osserv. 11). U ultimo fatto però,
come gli altri due, rimane oscuro, poiché non conosciamo per ora alcuna
circostanza che favorisca T origine congenita delT ipertrofia.
Casi congeneri a quello raccontato da Tuipio sbandarono ripetendo,
nonostante delle pene barbare architettate dai giureconsulti, e s' ammisero
assai più facilmente dopo la verosomiglianza dell' inversione sessuale gi&
indicata dall'anatomico Varo Ho ; sicché DionisePalfino propagarono
r opinione che donne cosi fatte abusassero delle altre donne (Nota III,
Osserv. 13 e 14). Altri ammisero che la frequenza delP ipertrofia dipendesse
dair onanismo e dall'abuso del coito. In questo secolo nacque il dubbio sulla
frequenza di questo vizio e che tale ne fosse la cagione, sicché Parent
Duchatelet nel 1837 cercò in 6000 prostitute inscritte a Parigi quanti
casi vi fossero d' ipertrofia (1) e ne rinvenne soltanto due, sicché giudicò
erronea tale opinione. Ma in questo giudizio bisogna che si racchiuda un
equivoco, e per dissiparlo sarebbe necessario sapere che cosa pretendeva
Parent per ammettere l'ipertrofia, poiché abbiamo un giudizio pressoché
opposto annunziato da Charpy (2). In sole 800 prostitute, specialmente in
quelle che vivono nei bordelli e spesso fra le tribadi^ trovò in più casi la
clitoride, notevolmente sviluppata ed ingrossata, col prepuzio rilassato.
Se invece si raccolgono direttamente i casi d'ipertrofia, qualunque sia
la condizione della doima, la frequenza suddetta é assai diversa, e questa
discrepanza si desume in genere dalla letteratura; ma una statistica a
questo riguardo manca completamente. Per parte nostra non possiamo se
non esaminare i 40 casi di anomalie della clitoride yaccolti nella Nota III,
e fra i medesimi troviamo solo tre prostitute (vedi Osserv. 5, 8 e 9). L'ultima
di esse fu veduta da Zacchia, il quale notò che la clitoride era grande
come il dito anulare e che impediva il coito. Si trovano inoltre altri 3 casi
attribuiti alla mastuprazione. Velpeau (Osserv. 20) vide una giovane
ridotta al marasmo in seguito a cotesto vizio. Ri beri (Osserv, 21) racconta
d'aver veduto per effetto l'infiammazione assai dolorosa, e Villarmy
(Osserv. 24) conobbe una giovine con elefantiasi della clitoride e ninfomania.
D'altra parte non può escludersi quanto sosteneva nel 1866 Baker
Brown (3) e cioè che l'irritazione fisiologia della clitoride, che spinge le
(1) Parent Duchatelet Alexandre Jean Baptiste. De la prostitution dans la ville de
Paris considcrée sous le rap|Kut de V liyglene puMique etc. Paris 3' édition. Bailliére et fils 1857*
Voi. II in S. (l.re édition XKVS, '2M^ \Ki7).
(2) Charpy. Des organoK Kt>niU>-extemott chez le prostitues. — Annales de Dermatologie et de
Sypliilo^'i-apliie. N. 2. 1H72.
(3) Baker Brown. Siirgical diKcaiMìs of women.
Idem. On the cural)ility or certain forma of insanity. London 1866.
321 21
donne ad abusare dei piaceri solitari, finisca per alterare la loro salute
fisica e per condurre a gradi air isterismo, alla ninfomania, e perfino
alla mania, per cui propose T amputazione totale della clitoride. Ma tale con-
siglio curativo, dopo aver dato luogo a molte questioni, é, per il fine suddetto,
totalmente abbandonato, sicché V amputazione rimane indicata solo per
tutte le alterazioni già cognite, e da ultimo Pozzi (1) afferma senza for-
nire le prove, che V ipertrofia della clitoride si verifica spesso nelle donne
dedite air onanismo col solo cambiamento delle dimensioni della me-
desima.
Tornando ai difetti della clitoride causa d' irritazione, ricorderemo T ame-
ricano Morris (2), il quale notò che donne isteriche o furiose avevano
uno sviluppo imperfetto ed irregolare della clitoride, od avevano delle
aderenze con una o con ambidue le piccole labbra, e che rompendole
la donna ripigliava il primitivo carattere; ed in questa occasione non
dobbiamo tacere le tre osservazioni di Mars (3) che pubblicò contempo-
raneamente a quelle del Morris, le quali risguardano una nuova causa
dMrrltazicnc sulle pudende. Trattavasi di irregolare presenza di peli nelle
parti vergognose, poiché V esuberanza di essi avveniva anche sopra la
superficie interna delle grandi labbra, e quindi i peli giungevano sino alla
clitoride ed al vestibolo tutt' intorno. V autore vide che togliendo i peli, il
prurito cessava; e quando essi ricrescevano, si rinnovavano le sofiTerenze;
perciò ricorse ai mezzi chirurgici per ottenere una guarigione stabile.
La clitoride come qualunque altro organo va soggetta, a deformità, e
fra questa la più manifesta é la divisione longitudinale, la quale ne con-
ferma la doppia origine. Questa deformità però non é frequente poiché non
abbiamo raccolti che i tre seguenti casi: Morpain A. vide le due metà
della clitoride disgiunte sino alla loro radice, come pure disgiunte su-
periormente le piccole labbra; la donna non aveva istinti sessuali (vedi
Osserv. 21). Henle F. G. osservò una ragazza di 17 anni con due verruche,
che i-appresentavano la clitoride divisa (Osserv. 26); e finalmente Win die
vide l'organo suddetto diviso alla sua base colla metà destra più corta
della sinistra e con doppio glande (vedi Osserv. 29). Recano pure deformità
la presenza dei neoplasmi e dei processi degenerativi; ma avanti di parlare
dei medesimi ricorderemo il caso singolare di Neugebauer Fr. (vedi
Osserv. 33) d* una duplicità negli organi sessuali, in cui sorse il dubbio
se si trattasse di due clitoridi poste a grande distanze, di cui una mostruosa.
(1) Pozzi G. Gynandrie. Gazette hebdomadaire 1890. N. 30, pag. 352.
(2) Morris (Clinico americano). Citato da Guisy B. d'Atene. Sur les difformités congénitales etc.
Le Progrès medicai. Paris 1896. Année XXIV, pag. 371.
(3) Mars A. Beitrag zur Aetiologie des Pruritus vulvae und ein Fall von mittelst einer neuen
Operations Methode geheiltem Pruritus Vulvae. Cracovia 1896. Jahresbericht fflr 1896. Band. U, s. 550.
22 322
Una ebrea di 27 anni partorì felicemente un feto ben conformato ; ma
la madre invece aveva una singolare anomalia agli organi generativi esterni^
sebbene la vulva e la clitoride fossero normali, poiché dietro alla stessa
vulva, sulla linea mediana del perineo un centimetro dietro al frenulum
labiorum sporgeva un corpo simile air asta virile, lungo 45-52 millimetri,
col glande e prepuzio, coi corpi cavernosi inseriti al pube, e capace d' ere-
zlone ; mancava péro il meato urinario, per cui 1' autore rimase in dubbio
se fosse veramente un' asta virile rudimentaria. Questo caso senza dubbio
era un esempio d' un pene anomalo per mancanza dell' uretra e per una
posizione insolita in una donna feconda ; sicché non aveva alcuna analogia
colle viragini a doppia clitoride, e neppur cogli esempi di doppio sesso
simmetrico, di cui noi abbiamo riferito due casi (1), oppure coi rarissimi
fenomeni di eterotopia sessuale, di cui il primo caso, a noi noto, fu de-
scritto da Wolff nel 1883 (diverso dal suddetto per la sede), nel quale
trattavasi d'un pene collo scroto inserito nel labbro sinistro della vulva (2),
Questo raro esempio d' eterotopia sessuale non é più l'unico, poiché Neu-
gebauer stesso (3) facendo la statistica del doppio sesso é giunto a racco-
gliere sei casi analoghi al suddetto.
Fra i 40 esempi della nostra raccolta non abbiamo trovato che i se-
guenti di neoplasmi della clitoride: Rodio ricorda una ipertrofia della
clitoride, che terminava in un tumore peloso e verrucoso, e che noi
stimiamo un dermoide (vedi Nota III, Osserv. 8); Schónfeld un tumore
granuloso, che può stimarsi un cancróide (vedi Osserv. 18); Marshall
un sarcoma grande come una noce (vedi Osserv. 31). Lambret ha
raccolto dalla letteratura un maggiore numero di casi, tenendo calcola
soltanto dei tumori benigni (vedi Osserv. 34); e tra questi separò 31 tumori
solidi : a tale riguardo 1' autore giustamente avverti che i fibromi spesso
non furono distinti dall'ipertrofia, per mancanza di ricerche istologiche;,
ed altrettanto diremo per i tumori maligni (come per il sarcoma ed il
cancro), quando mancarono le ricerche suddette. La clitoride poi, oltre
essere, ipertrofica può associarsi alla stenosi della estremità esterna della
vagina e della vulva, come videro Realdo Colombo, Blondel, Jacoby^
(1) Taruffi Cesare. Diphallus Gurlt. — Memorie della R, Accademia delle Scierue dell' Isii^
iato di Bologna. 18S9. Ser. 4. Tom. IX, pag. 551.
(2) hleni. — Ibidem 18J)8. Tom. VII, pag. 79.
Citando questo caso ed altri congeneri Taruffi istituì il gruppo dei parassiti eterotopieiy cioè
quegli organi duplicati simmetricamente, uno dei quali deriva da un gemello e non è omologo a queUa
deir autosita.
(3) Ncugebauer Fr. (in Warschau). 37 Falle von Verdoppelung der àusseren Geschlechtstheìle,
— Monatschrift fur Geburtsliiìlfe und Gynàkologie. Jahre 1898. Jahresbcricht fur 1898. Bd. II, s. 609
Nei 37 casi trovò 28 volte il pene doppio, 3 volte la vulva doppia e 6 volte la eterotopia sessuale
della (>arte sessuale esterna. In tutti i 37 casi si trattava di egual sesso, uno vicino all'altro.
383 23
Beclard-Guinard (l) e Bianche. Marchand invece la vide rudimen-
tale, Solowig atretica in una giovane di 21 anni amenorroica (vedi Osser-
vazioni 1, 33, 35, 37, 39 e 40). Finalmente ricorderemo la donna di Gérin
con mancanza di utero e senza inclinazioni sessuali (vedi Osserv. 25).
Una associazione impreveduta della clitoride ipertrofica è stata notata
di recente da Henle F. G. e da Verstraeten (vedi Osserv. 26 e 27)
colla acromegalia. Sarebbe però desiderabile verificare se la suddetta asso-
ciazione si osservi in incontri simili ; intanto dichiariamo che non abbiamo
nulla da rettificare quanto air aver introdotto la denominazione di maero-
èomia periferica per indicare V acromegalia (2).
È degno di nota come il fenomeno della ipertrofia congenita della clito-
ride (salvo i casi noti delle tribadi) sia di rado accompagnato dagli altri
caratteri dell' invirilismo,' come T ipertricosi e T abito virile; sicché rima-
*
nemmo sorpresi come solo Geoffroy Saint-Hilaire ammettesse in-
vece la frequenza del portamento mascolino e la voce rauca nelle donne
con elefantiasi della clitoride. Nelle nostre 40 osservazioni non abbiamo
trovate che le seguenti eccezioni: Bartholino vide una donna barbata
con grande clitoride (vedi Nota III, Osserv. 6) e Home descrisse una africana
col portamento maschile, voce rauca, mentre le mammelle erano sviluppate
(vedi Osserv. 17). Assai più interessante è il caso di Cassano, poiché
una ragazza di 15 anni aveva la forma virile del corpo, il volto coperto
in parte di peli, mentre la statura era bassa ; rimase incinta, e dopo il
parto s'abbandonò anche al tribadismo, essendo giunta la clitoride alla
lunghezza di tre pollici (vedi Osserv. 22). Assai nota é la storia di Madda-
lena Lefort che a 16 anni era alta m. 1,50, con ipertrofia della clitoride,
atresia vaginale, inclinazione mascolina, e con peli nascenti al labbro
superiore che all' età di 30 anni avevano invaso il collo (3). Un caso
parimenti singolare é stato descritto recentemente da Zarubin, poiché
la donna aveva l' abito maschile, voce profonda, ipertricosi generale :
dopo una malattia puerperale sopravvenne la calvizie e l' ipertrofia della
clitoride (vedi Osserv. 30).
Risultando che V elefantiasi della clitoride generalmente non é accom-
pagnata da altri segni d' invirilismo, e riflettendo che il medesimo ingran-
dimento non ha acquistato i caratteri anatomici del pene, ma soltanto una
grossolana somiglianza, stimiamo che, come si fece per V ipertricosi la si
debba considerare per un pseudo-invirilismOj ossia un pseudo-ermafroditismo ^
(1) Beclard-Guinard. Vedi Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna.
Serie V. Tomo VII. Osserv. 81, pag. 748.
(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna 1809. Tom. V, pag. 299.
(3) Beclard. Bulletin de la Faculié. 1815.
C. Taruffi. 4
24 324
che da solo non costituisce il tipo virago^ ma che può far si che la donna
diventi una tribade. Dobbiamo però avvertire che abbiamo intromesso una
osservazione di Diemerbroeck (vedi Nota Ili, Oss. 12), la quale non appar-
tiene a questo gruppo di anomalie, poiché trattavasi di una giovine con
barba, con una clitoride grossa come un pene, e con un solo testicolo in
uno dei grandi labbri, caso questo che apparterebbe piuttosto ai pseudo-
ermafroditi maschili (1). Ci rimane finalmente da aggiungere air elefantiasi
della clitoride che questa anomalia, come un fenomeno congenito é stata
in passato veduta da Ruyschio in una pecora (2), da Rudolphi in
una cavalla (3) e da Lecoq in una vitella (4). Di recente sarà stata pro-
babilmente veduta in altri animali.
Gap. 5/ — Invirilismo psicologico.
§ I. — Psicopatia.
Si danno in buon numero casi clinici che sono entrati lentamente nel
dominio della frenologia, delle malattie degli organi generativi e per fino
della storia delle donne illustri. Ora i medici tentarono di ravvicinare fra
loro questi casi, in parte disparati, la qual cosa ha sempre incontrato non
piccoli ostacoli, facili a prevedere. Per servire alla concisione ometteremo
le difficoltà ed esporremo invece le illazioni più o meno dirette che abbiamo
ricavate dai casi principalmente congeneri ; e siamo giunti ad ammettere
che in generale i medesimi derivano da modificazioni dei centri nervosi,
i cui efiTetti possono dividersi in tre gruppi: 1** casi in cui i centri nervosi
agiscono attivamente sulle funzioni sottoposte alla volontà; 2** casi in cui le
facoltà nobilissime dell' intelligenza si sono elevate in un grado relativa-
mente massimo ; 3"* casi in cui speciali centri nervosi non migliorano, ma
turbano le funzioni sessuali, senza la coesistenza di lesioni anatomiche.
Venendo al primo gruppo, ricordiamo che sono frequenti le donne che
mosse da fervore religioso o da amore per la famiglia o per un figlio sono
capaci di azioni generose e di grandi sacrifici da emulare un uomo ; come
«ono frequenti le donne che s* abbandonano alla voluttà e perfino ai costumi
(1) Taruffi Cesare. Vedi Memoria HI. SuH' ordinamento della Teratologia. Bologna 1809,
png. 710.
(2) Ruyschio Federico nel 1739 conservava le parti generativo di una pecora, la quale in
luogo del pene aveva una clitoride ingrossata ed allungata contro natura e pendente fuori dalla
vulvo. — Vedi Thesaurus Anatomicus Vili. N. 53. Amsterdam 1739. Tabula II, pag. 17, flg. 5.
(3) Rudolphi K. A. Bemerkungen aus oiner Reise etc. Berlin 1804-1805. Bd. I, s. 79.
Verificò lo stesso fatto in una cavalla.
(l) Von Lecoq. Journal pratiquo de Médeclne vétérinaire par Dupuy et Vatel 1827. Fóvrier,
Iiag. lOS.
Verificò lo stesso fatto in una vitella.
325 25
viziosi da renderle capaci di superare gli uomini. Di ambedue le eventualità
risparmieremo gli esempi perchè troppo volgari ; noteremo piuttosto che le
passioni mentali sono per lo più composte di affetti diversi, associati fra loro;
e riporteremo il caso della Pulcella d'Orleans che s'espose a tutti i pericoli,
a tutti i disagi della guerra ed alle sofferenze del carcere per servire ad un
tempo la religione, la difesa della dinastia e V amore del suo paese (vedi
Nota IV, Osserv. 1). Per confermare la varietà di tali combinazioni ricor-
deremo ancora la spagnuola Nona Aloerez^ la quale era una mercantessa
che viaggiava il mondo come una zingara e ad un tempo aveva lo spirito
cavalleresco o meglio battagliero, pieno d* avventure ; per cui incontrava
spessissimo duelli, talora seguiti dalla prigionia (vedi Nota IV, Osserv. 2).
Un secondo gruppo di donne, onore del sesso, sono quelle che emer-
sero nelle belle arti e nelle scienze ; e fra le prime vanno annoverate le
pittrici e le scultrici, le quali ovunque mostrarono il loro valore, ma rite-
niamo che ove dapprima fiorirono e giunsero ad emulare gli artisti più
valenti, fu in Italia e precisamente a Bologna : difatto Properzia De' Rossiy
secondo V Archivio pubblicato da Gualandi (1), nacque a Bologna nel 1491
e mori verso il 29 febbraio 1530, pochi giorni prima deir incoronazione
di Carlo V. Essa divenne immortale per i lavori di scultura, fatti special-
mente in S. Petronio, ed ha meritato giustamente un busto in plastica ed
una epìgrafe (2) nella sua casa nativa (Via Ripa Reno N. 49, Bologna).
Poscia ricorderemo Lavinia Fontana bolognese, che nacque nel 1552 ed ha
lasciate importanti pitture in varie chiese di Bologna, specialmente in S. Gia-
como (vedi Nota IV, Osserv. 3).
Finalmente ci fermeremo a due altre pittrici bolognesi di gran merito,
le quali appartengono al XVII secolo. La prima fu Elisabetta Strani y che
nacque in Bologna nel 1638 e mori neir anno 1665, sicché visse soltanto
26 anni, e ciò che sorprese maggiormente é come in si breve tempo com-
pisse tanti lavori pregevolissimi di pittura e pur anche d' incisione air acqua
forte : lavori in gran parte conservati nelle gallerie e nelle chiese di Bo-
logna. La morte prematura e la malattia di questa donna prodigiosa dette
luogo a racconti fantastici non ancora dissipati, ad onta della pubblicazione
(1) M. A. Gualandi. Memorie risguardanti le belle arti. Bologna 1843. Serie V, pag. 93-96.
L' autore ha trovato tre Rogiti concementi Properzia JV Rosììì nel grande Archivio notarile di
Bologna, da cui 6i recava che era figlia di Gerolamo e che nel 1516 aveva 25 anni, ed attribuisce ad
Alidofii se Tiraboschi fornisce a Properzia un'età più giovane e Modena per patria.
(2) Pr«p«nia De' Retti. Epigrafe :
SAECULO XVI
!
I I
Clara • Stirpe - exorta - Propertia - Roeeia - Qu\ Properzia De' Rossi è al mondo uscita, chiara
mente Clarior - Eduxit - Vivos - De - Marmore di stirpe, e più d' ingegno chiara, che fé' dai marmi
Vultus^ suscitar la vita. Don Vincenzo Mignani.
26
326
del ppoce.sso (vedi Nota IV, Osserv. 4). L'altra esimia pittrice di nome
Teresa Muratori (detta poi De Muratori) nacque nel 1662, ed era figlia di
Roberto, Prof, in Medicina. Essa fu educata dalla Sirani nel disegno e mori
nel 1708, e due anni prima adornò V epigrafe fatta al padre ed ai suoi
antenati Francesco ed Achille, tutti tre lettori di scienza mediche. Poche
notizie si hanno sulla vita di Teresa (vedi Nota IV, Osserv. 5), ma sappiamo
soltanto che fra i dipinti notevoli della medesima havvi un S. Tommaso,
che si vede nella chiesa della Madonna di Galliera, ed a piedi del quadro
fu sepolta la pittrice. In quanto ai dipinti intorno all'epigrafe, essi sono
allegorici e assai encomiati, ma V influenza del tempo li ha molto dete-
rioriati, come pure il carattere dell'epigrafe, la quale si conserva nel loggiato
superiore (ricco di memorie) dell' antico Studio bolognese, chiamato Archi-
ginnasio e precisamente a destra di chi entra nel teatro anatomico.
L' Italia ebbe più tardi anche la fortuna di succedere alla Grecia rispetto
alle donne che emersero nelle lettere ed inoltre nelle scienze. Egli é vero
però che in Grecia fiorirono principalmente le poetesse, mentre in Italia
lo donne divennero dotte nelle lingue latina, greca e volgare e poscia
nelle scienze. E qui ricorderemo alcune celebrità che vennero dal Senato
bolognese elevate al pubblico insegnamento, ed un fatto anche più singo-
lare si fu che una donna nel 1756 sali nel luogo nativo la cattedra di
anatomia coli' incarico di modellatrice; e quella donna fu Anna Manjsoliniy
nata Morandi (vedi Nota IV, Osserv. 6), la quale per i suoi lavori dimo-
strativi divenne così mirabile che meritò l'elogio del celebre fisico Luigi
Galvani (vedi citazione della Nota IV), il quale, e ciò va ricordato, era
ad un tempo professore d' anatomia e di ostetricia. La Morandi meritò
anche l'elogio del dotto fisiologo Michele Medici (Nota IV, Osserv. 6),
che forni, oltre il ritratto, il catalogo dei preparati della scultrice in plastica.
Venendo alle Scienze meno ripugnanti al sesso gentile, ricorderemo
due giovani bolognesi : una delle quali fu Laura Bassi (vedi Nota IV,
Osserv. 7) letterata coltissima, che sostenne la sua tesi latina in faccia a
sette avversari ed alla presenza di due Cardinali: Grimaldi e Lam-
bert ini (Benedetto XIV) in una seduta, che é rimasta memorabile
mercé le epistole pubblicate in proposito: ciò che fruttò alla Laura nel 1732
la cattedra di Filosofia universale, e la elezione nel 1776 di un seggio nel
celebre Istituto delle Scienze.
L'altra bolognese fu Clotilde Tambroni (vedi Nota IV, Osserv. 8) la quale
divenne cosi valente nella lingua greca, come risultò dalle odi che scrisse,
che il Senato le conferì la cattedra di greco, cioè nel 1793, e poscia divenne
accademica benedettina. Ma essendo donna di fermo carattere e tenace
nei suoi giuramenti cessò nel 1798 dall' insegnamento ; però nel 1808 il
Ministro dell' interno del Governo Napoleonico le ridonò la cattedra che
tenne fino alla morte.
327 27
In ogni tempo eravi opinione che le donne non avessero attitudini
né alle matematiche, né air astronomia, ma per vero a questa regola
era già nota fino dal 1748 un' eccezione, poiché Maria Agncsi^ milanese,
-(vedi Nota IV, Osserv. 9) neir anno stesso pubblicò le sue Institusioni
analitiche^ grandemente accreditate, ciò che le giovò affinché Benedetto XIV
la chiamasse in Bologna ad insegnare geometria analitica : cattedra già
tenuta nel luogo stesso dal padre, come onorario. Dopo V avvenimento di
<iuesta celebre donna ignoriamo se altre poi coltivarono le matematiche e tanto
più con grande onore. In quanto alle donne che coltivarono V astronomia
possiamo annoverare soltanto le sorelle di Eustacchio Manfredi (Te-
resa e Maddalena) (vedi Nota IV, Osserv. 10) che aiutarono nel compilare
le effemeridi dei moti celesti il fratello, celebre astronomo, nominato pro-
fessore di matematiche nel 1698 nella propria patria. Ma oggi tale lacuna
nel sesso femminino é stata ampiamente colmata dal Prof. Porro (1) e
da pochi altri, rendendo note parecchie donne, sparse ovunque, ma spe-
<;ialmente in America, che si dedicarono e continuano tutt' ora nel rilevare
e rivedere le fotografie celesti, ora nel calcolare le misure delle orbite dei
pianeti ed ora in ricerche speciali e variate di astronomia; sicché possiamo
indurre che non havvi alcuna scienza astratta che sia superiore alla capacità
muliebre, ciò che non equivale al dire che questa possa superare la capa-
cità virile.
Concedendo che V intelligenza femminina non superi quella dell' uomo
ed ammettendo che essa però gareggi e talora s' avvicini air altra, non
ne risulta che questo fatto, sempre eccezionale, si colleghi regolarmente
colP aumento di volume e di peso del cervello da avvicinarsi al virile. Egli
é vero che anche recentemente Magnan (2) parla d'un cervello femmi-
nino nel corpo d' un uomo, e viceversa, ma non risulta che il grado d'intel-
ligenza sì equilibri in ragione del peso ed in ragione del sesso. Ed é
altresì vero che Cuvier ed altri sommi uomini ebbero il cervello molto
voluminoso e pesante, ma viceversa non risulta che donne piccole e colla
testa anche maggiormente piccola, si dimostrino talvolta di intelligenza
molto acuta, e talora con spirito assai fino secondo l'educazione ricevuta:
ed un esempio l'ho verificato recentemente in una contessa modenese.
Se si ricerca se queste donne eccezionali con invirilismo psicopatico
possedevano alcun altro carattere delle ciraginij possiamo rispondere che
<ialle medesime non risulta che alcuna fosse gigantesca, ma soltanto da
alcune biografie e da 4 ritratti {Propersia De' Rossi, Lavinia Fontana,
Elisabetta Sirani ed Anna Mandolini nata Morandi) risulta che esse ave-
(1) Porro. Vedi Nota IV, Osserv. 11.
(2) Magnan. Ann. méd. psychol. Paris 1885, pag. 258.
28
388
vano una figura assai vistosa e con un tronco che denotava un'elevata
statura, sicché si poteva ammettere che erano donne assai robuste ed alte^
ma non al grado da comprenderle fra le ciragini di Wrisberg. Le donne
suddette mostrarono (ciò che é assai più strano) la frequente coincidenza
rispetto al luogo di nascita durante il VI, il VII e V Vili secolo ; coincidenza
che non abbiamo riscontrata in alcun altro studio d' Europa ; tanto più
singolare, perché quello bolognese era allora governato dalla Corte Ponti-
ficia. Questo ripetersi di donne illustri nello stesso luogo può ricevere-
di verse spiegazioni, ma noi lasciamo agli storici di scegliere la più naturale.
Considerando poi se V invirilismo psicopatico nelle donne suddette sia
ereditario, come si verificò in altre rare deformità, per esempio nelP iper-
trofia congenita del naso, del mento ecc. noi non abbiamo alcuna prova in
favore ; e crediamo che si ripeta la regola comune negli uomini celebri per
r intelligenza, e cioè che la loro figliuolanza non assomiglia nelle virti>
intellettuali agli avi di gran valore, e quindi in ambo i sessi si verifica
quanto disse Dante:
tt Rade volte risurge per li rami
L' umana probitade, e questo vuole
Quei che la dà, perché da lui si chiami ».
Versi che il poeta attribuì a Pietro III Re d'Aragona e di Sicilia, it
quale, di tre figliuoli, uno solo vissuto brevemente. Alfonso, ebbe erede
(Ielle sue virtù. Gli altri furono degeneri; T opinione di Dante fu poscia
confermata da Macch lavelli (Nota IV, Osserv. 12).
§ II. — Incirilismo psico-sessuale.
Abbiamo rilevato che V invirilismo fisico od anatomico nelle donne non
ha sempre caratteri netti e decisi che lo distinguano da certe malattie.
Difatto abbiamo aggiunto ai veri invirilismi i pseudo-invirilismi ; quando
per esempio giovani donne hanno, più spesso fino dalla nascita, le membra.
ingrossate da edema o da infiltrazione sarcomatosa incipiente, in guisa da.
simulare le membra dell' uomo, senza essere accompagnate da alterazioni
degli organi generativi (1). Anche le afifezioni nervose degli organi sessuali
dobbiamo separarle in due classi, poiché se ne danno alcune che non mo-
strano alcun cambiamento anatomico, ma disturbi sensitivi agli organi stessi;.
invece havvi un gruppo di donne, recentemente illustrato, in cui il disturbo
funzionale degli organi generativi é sui generis^ e noi alludiamo alFmoer-
sione sessuale di cui parleremo più avanti. Si dà pure un terzo gruppo
(1) Taruffì. storia della Teratologia. Tom. V, pag. 427. — Macrosomia parziale. Tom. VI 11^
pag. 513. — Elefantiasi congenita delle dita. 1804.
329 29
-che si manifesta coIP accrescimento dell'attività e della perfezione nell'uso
<lei muscoli, dei nervi, e dei sensi in guisa da emulare gli uomini più
eminenti nelle facoltà tanto fisiche quanto intellettuali, come abbiamo già
dimostrato.
Venendo ora ai fenomeni nervosi delle parti generative muliebri, annun-
jsiamo che essi presentano varii gradi d' intensità e varii modi nel manife-
starsi, senza escludere complicazioni accidentali; varietà chiamate orn abito
erotico^ ora ninfomania^ ora furore uterino^ ora amore lesbico^ ora triba-
dismo. Ma esaminando tanto le descrizioni generali quanto le singole storie,
siamo indotti, salvo V amore lesbico ed il tribadismo (disturbi affatto diversi),
a ritenere che tali vocaboli siano generalmente sinonimi, poiché le altera-
zioni a cui alludono somigliano fra loro ; e quando giungono al massimo
disturbo, allora l'affezione fu chiamata fino nel II secolo satinasi dal greco
Sorano, ed ora applicasi questo nome all'uomo, dove che dicesi ninfo-
mania quando si verifica nella donna (1).
L' autore greco, non tanto per la sua antichità quanto per aver segnato
un primo passo nel diffìcile ed oscuro argomento della satiriasi^ merita che
noi diamo il brano relativo tradotto dal greco, tanto più perché, oltre essere
il medesimo poco cognito, contiene il primo cenno del pervertimento del-
l' intelligenza collegato coi fenomeni locali delle parti generative.
Prima però di ricordare cotesto brano non taceremo che alcuni freniatri
<3ontinuano a distinguere alcune varietà cliniche senza rintracciare caratteri
d' una certa costanza e valore per distinguerle fra loro e da altre verità. Uno
fra questi fu il Dott. F. Venanzio (2) che ha voluto fornire i caratteri
-dell' abito o meglio temperamento erotico^ dicendo che cotesfe donne hanno
la cute splendida, le labbra rosse e tumide, i muscoli e le mammelle assai
sviluppate, il bacino ampio, gli arti inferiori grossi. Non neghiamo che
r autore non abbia veduto una giovine con tali caratteri. Ma per dar forza
alla sua descrizione doveva aggiungere in quanti casi donne con tempera-
mento erotico presentavano i suddetti caratteri ed in quanti altri casi essi
mancarono. Ora riporteremo il brano importante di Sorano:
Della satiriasi.
« SGRANI EPHESII liber de MULiEBRmus affectionibus recensuit et
Ì.ATINE interpretatus EST FRANCISCUS ZACHARIAS ERMERINS. trajecti
-AD RHENUM, APUD KEMINK ET FILIUM, CIOIOCCCLXIX, pag. 256.
(( La satiriasi avviene più spesso negli uomini ; e però di essa noi
(1) Von Schrenck-NotzingA. (Monaco). La terapia delle malattie sessuali. Traduzione. To-
rino 1897, pag. 33. — Quivi l'autore si è occupato lungamente della satiriasi e della ninfomania.
(2) Venanzio F. Ninfomania. Enciclopedia medica italiana. Milano (vergognosamente senza
4ata) in circa fra il 1885 al 1890.
30 330
abbiamo parlato nei libri delle malattie acute. Ma talvolta avviene anche-
nelle donne, come negli uomini.
« E in esse producesi un forte prurito delle parti muliebri, con dolore ;.
tanto che continuamente le donne portano le mani a quelle partì. Hanno
quindi un infrenabile trasporto per le cose veneree con vero ardore, e
(pel consenso che si ingenera fra V utero e le membrane del cervello)-
hanno un certo pervertimento dell' intelletto, che toglie loro ogni pudore.
Si infiammano le parti circostanti V utero, e il contatto carnale da esse
desiderato rende la malattia più grave, perché il seme non ha uscita, i
meati essendo resi impervi! dalia infiammazione, e perciò si accumula
nel corpo maggiore copia d' umore.
(( Bisogna far subito all' infermo un salasso, diminuire la copia del cibo,
e mettere sui lombi e sul pube cataplasmi di materie che rinfreschino
e siano blandi astringenti. Sul capo bisogna fare scorrere olio rosaceo
con aceto. Bere acqua tiepida, e cibi da sorbire, eliminando intieramente
tutto ciò che sia flatulento o eccitante al coito. Due giorni dopo il salasso
applicare alle parti dei cetriuoli senza tagliarli. E per tutto il resto, curare
come diremo per la infiammazione dell'utero ».
Rimettianio ai freniatri di completare e rettificare se credono la descri-
zione suddetta della satinasi ; ciò che a noi preme maggiormente é di
trovare anche oggi confermata V ipotesi del nesso fra l' affezione sessuale
collegata al pervertimento dell' intelligenza, ed a questo riguardo non
abbiamo rinvenuto nessun altro, se non Kraft-Ebing (1) che abbia.
esposto con maggiore verosimiglianza il suddetto rapporto. Egli cosi si
esprime : È necessario immaginare un centro psico-sessuale per spiegare-
i fenomeni fisiologici (ed i patologici), il quale non può essere che un punto
di concentrazione ed incrociamento dei nervi conduttori che vanno agli
apparecchi motori e sensitivi degli organi genitali, e che d'altra parte
vanno ai centri visuali, olfattivi, ecc. apportando alla coscienza le sensa-
zioni delle parti e in tal modo si forma l' idea di un essere maschile o-
femminile.
Tale dottrina é indirettamente confermata da Lippemann (2) che
afferma la libidine sessuale conservarsi negli animali dopo la castrazione^
la quale anche nelle donne non reca alcun sollievo nelle affezioni nervose
degli organi generativi. In passato questi fatti in luogo di essere ammessi
erano impliritamente esclusi, ma Kroemer (3) nel 1896 ha raccontato
(1) K rtift-Kbing. 1/ inverHìom; MisHualo ndruoino e nella donna. Roma 1897, pag. 99.
{2) LipiMMiiann O. JHlin!Hhf!riclit fitr 1K87. M. Il, e. 093.
(3) Kroeiner. (JontrihiiU» nlla qufsMtiono della castrazione. Zeitechrift f. Psychiatrie. H. 1, Bd. 52»
— La Clinica Moderna. Firon/.e WHU Voi. Il, jmg. 08.
33t 31
che da una statistica di 300 donne operate mediante castrazione ovarica
si ottennero 200 successi con conservazione completa dell' abito femminino
e degli stimoli sessuali. Se queste relazioni verranno ulteriormente confer-
mate si avrà una convincente prova deir esistenza e dell'importanza fisio-
logica del centro psico-sessuale. Noi speravamo ancora che le necroscopie
degli idioti e dei cretini avessero recato maggiori conoscenze su detto centro ;
ma studi intorno a tale rapporto, cioè studi comparativi sui gradi delle
alterazioni cerebrali coi gradi della decadenza intellettuale (tanto negli idioti
quanto nei cretini) sono pur anche scarsi e contradittori (1), mentre scienti-
ficamente sarebbero di gran profitto, almeno per verificare quanto ha annun-
ziato Sollier (2) nel 1891, che negl' idioti gì' istinti sessuali sono general-
mente deficienti, mentre negli imbecilli li trovarono generalmente aumentati
e talora invertiti, anzi in passato Wenzel ammetteva la riproduzione pos-
sibile dei figli. E finalmente vi é opinione che i maschi castrati finché sono
giovani non perdono ad un tratto e completamente gl'istinti sessuali, ciò che
abbiamo verificato noi stessi nei giovani buoi.
Avendo accennato al gruppo dei fenomeni sessuali, che chiameremo
positivi, cioè costituiti da disturbi funzionali più o meno molesti degli
organi generativi, per non lasciare monco il discorso delle psicopatie dob-
biamo sospendere il racconto dei casi d' inoirilismo e di pseudo-ermafro--
ditismOy e passeremo ai fenomeni negativi degli organi stessi, cioè alle
apatie ed alle ripagnanse sessuali comprese dai medici periti fra gì' indi-
vidui con impotenza per frigidità di Zacchia, la quale secondo Kraft-
Ebing é più frequente nelle femmine che nei maschi, però non reca alcun
esempio à^ apatia congenita^ che egli chiama anestesia congenita (3). Invece
sull'impotenza nervosa (senza distinzione di grado) segnaliamo un beli' arti-
colo del Prof. Borri in cui sono analizzate le condizioni (puramente
indotte clinicamente) causali di tale impotenza (4).
Ma non volendo oltrepassare di troppo il nostro programma, ricorde-
remo soltanto alcune osservazioni poco cognite, generalmente associate a
forme congenite comprese nella teratologia; la di cui influenza é assai
oscura e non risguardano esclusivamente il sesso femminino. E le mede-
sime sono tanto più oscure, perché non havvi ninna regolare correlazione
fra le qualità dell' anomalia sessuale e il disturbo funzionale della parte
stessa. Aggiungiamo per ultimo che talora si verifica una causa terato-
(1) Vedi Filippi. Medicina legale. Biblioteca medico legale. Milano (senza data) pag. 1457.
Luys. Traité des maladies mentalee. Paris 1887, pag. 658.
Regis E. Manuel pratique de Médecine mentale. Paris 1885, pag. 119.
(2) Sollier Paol. Der Idiot und der Imbecille. Hamburg und Leipzig 1891, s. 75.
(3) Kraft-Ebing. Psicopatie sessuali. Studio clinico legale. Torino 1889, pag. 33.
(4) Borri Prof. L. Art V Impotenza, L'Enciclopedia medica del Val lardi (vergognosamente
dall'editore omessa la data e la bibliografia).
C. TarttffL 6
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logica che agisce meccanicamente e che impedisce il funzionamento
degli organi femminini e maschili. Questa causa meccanica é la presenza
di due peni o di due vulve, ora paralleli (1) ed ora sovrapposti (2), di cui
Neugebauer ne ha raccolti 37 casi nella letteratura.
Venendo ora ai disturbi negativi delle funzioni sessuali fermeremo la
nostra attenzione suir apatia sessuale. Essa é una afifezione assai cognita
ai medici legali, la quale si associa talora alla ripugnanza del coito; ed
é pure cognita ai Teratologi quando 1* apatia si associa a deformità degli
organi generativi; ma non sappiamo se fra questi due modi la deformità
del sesso sia relativamente più o meno rara. L' apatia sessuale con o senza
ripugnanza al coito non equivale esattamente all'impotenza nervosa, avendo
conosciuto casi di tale impotenza mentre l'infermo conservava T istinto
erotico; come pure donne che si prestarono passivamente al coito senza
istinti sessuali. Questo fatto fu veduto in una donna, stimata da Gal land T.
ermafrodita e riferito da Laurent (3) senza raccontare la necroscopia.
Trattavasi di una donna maritata due volte che non ebbe mai alcuna
inclinazione, né alcuna sensazione voluttuosa durante il connubio. Un fatto
in parte analogo, perchè si trattava d'una donna di 80 anni che aveva
avuto due mariti e giammai istinti erotici e compiacenza al coito, é stato
descritto dal napoletano Ricco (4). In questo caso all'autopsia si trova-
rono gli organi maschili, e soltanto la vagina come rappresentante gli
oi'gani femminini.
Aggiungendo pochi altri fatti ai precedenti, ricorderemo il caso d'Itard
iJe Riaz (5) d'un giovane di 22 anni senza desideri venerei coli* abito
femminile, col pene simile al dito piccolo, colle pieghe scrotali senza testi-
coli. Riporteremo pure il caso di Guenther (6) il quale non aveva incli-
nazione per ambidue i sessi, ed era affetto da ipospadia e da fessure
scrotali. Richiameremo pure l' attenzione sul seguente caso, in cui oltre
r apatia, vi era ripugnanza alle donne, perché suscita la questione se si
(1) Tu puffi CoHiiru. Due casi nella npecio umana del Dip/tallns GurlL — Memorie della i?*
Accffdcmia delle Scienze dell' MUuto dì JMfxjna, 25 Novembre 1888. Ser. 4. Tomo IX, pag. 551.
(2) Nimico ha uri'. 37 Fallo von Veni oppelung dar AuHseron Geschlectstheile. — Monatsschrift
far (fyna(>koloKÌ(i 1H9S. IM. VII. II. 5.
(;ì) (ìalland T. (autore non ritato nnllo note bibliogmfiche), ricordato invece nell894 da Lau-
r(Mil Kiiiilij, ÌA'H l>ÌH<»xu<'*H rU\ Paris ISIM, pag. 205.
(1) KiiM'o (fiiiHeppi». Maria Ai*Hiinn. — Taruffi. Memorie della It Accademia delle Scienze
doli' Istittitn di Holotjna. liologna lHi«). Okkim'v. 1). Tomo VII, png. 710.
iT)) Hard De Ula/. Veili Taruffi: Intorno ad un f(*to umano agonosomo. — Memorie della
li. Acrndemiu drllc Scieme dell' Isti luto di Jioloyna, Bologna 189-1. Osserv. 2. Serie b\ Tomo IV,
pag. sr>.
(<>) <;utMitlM'r Aug. Krid. (*(»mm(*ntiii-luM de Ilermaphroditismo. Lipsiae 1846. — Taruffi.
SuirordiimniiMito drlla teratologia. ■ Memorie della lì. Accademia delle Scienze dell* hiituto di
li'jhM/nu. Bologna 1HD9. Onw-rv. 12. Tomo VII. pag. 741. Con tav.
333 33
trattava veramente d'ermafroditismo. Blackmann (1) vide nin individuo
di 36 anni colla ripugnanza suddetta, colP emissione di sangue mensile
dair uretra, con trombe falloppiane e due corpi glandulari forniti di con-
dotti deferenti, ed inoltre due tubercoli (senza follicoli) che furono supposti
per le ovaie, sicché trattavasi d' un ermafroditismo glandulare soltanto
probabile, il quale non esclude 1* opinione generale che gli ermafroditi
veri siano indifferenti sessualmente.
Chiuderemo questa breve enumerazione con due altri fatti singolari che
lasciamo, insieme agli altri, ai futuri periti versati in fisiologia, come due
problemi da risolvere. Il primo fatto fu riferito da Gérin (2). Si trattava
d' una donna di 26 anni con abito muliebre, amenorroica, colla clitoride
lunga 35 millimetri, suscettibile d' erezione, che aveva ripugnanza al sesso
maschile ad onta delie relazioni col medesimo, ed era indifferente alle
frizioni sulla clitoride. Essa aveva la vagina lunga 9 centimetri e termi-
nava a cui di sacco senza utero e senza ovaia. Perché la ripugnanza al
sesso maschile ?
11 secondo fatto é comunicato da Magitot (3) e risguarda una donna
stimata ed educata tale, che a 17 anni e mezzo sposò un giovane del suo
paese, con cui visse per 12 anni in buona intelligenza, sebbene i rapporti
sessuali non potessero mai corflpiersi regolarmente. Rimasta vedova, T incli-
nazione sessuale si modificò ed ebbe molti amanti, coi quali i rapporti
sessuali si compievano normalmente ; ma dopo poco tempo si ammalò e
mori. Alla necroscopia si trovò un pene simile a quello d* un fanciullo
di 12 anni, affetto da ipospadia, il quale però fu capace d* erezione e di
eiaculazione dello sperma, e non conteneva filamenti. Lo scroto era
bipartito, e ciascheduna parte conteneva un testicolo. Mancava 1* appa-
recchio femminile interno. Lasciando da parte questi casi difficili, e tornando
all'apatia raccomandiamo ai medici legali il bell'articolo di Schrenck-
Notzing (4) sulle cause che favoriscano V impotenza nelle donne j in cui
si cornprende V apatia^ non potendo noi ulteriormente divagare dal nostro
argomento.
§ IIL — Inversione sessuale.
V amore fra le donne come fra gli uomini {pederasti) é un fatto avve-
(1) Blackmann. On Ermaphroditism, with an account of two remarkable caees. 1853. — Ta-
ruffi. Suir ordinamento della Teratologia. — Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto
di Bologna. Bologna 1899. Oseerv. 14. Tomo VII, pag. 734.
(2) Gérin -Rose. Un c€w d' hermaphrodisme. — Gaz. dee hópitaux 1884. N. 139. -- Societé me-
dicale dee hópitaux 1884.
(3) Magitot E. Sur un nouveau cas d' hermafrodisme. — Bulletins de la Societé d^Antliropo-
logie. 1881 pag. 487.
(4)Schrenck-Notzing A. La terapia suggestiva ecc. Torino 1897, pag. 72. Trad. dal tedesco.
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nulo in tutti i tempi, e la migliore prova rispetto alle donne fu l'ode
memorabile di Saffo, la quale rese volgare la frase : amore lesbico ^ Lesbo
essendo la patria della poetessa: argomento questo che ci riconduce 2^--
V inoirilismOy colla differenza che in luogo d'essere fisico od anatomico
é invece d' origine psicopatica. Avanti però di fornire un cenno storico e
di dare la definizione di questo argomento, che comprende tanto i maschi
quanto le femmine, premetteremo l'avvertenza che possiamo ommettere
hi raccolta dei fatti, sebbene sia la base del discorso, perché nell'ultimo
decennio le pubblicazioni ricche di casi intorno ai pervertimenti sessuali
sono cosi numerosi da permetterci di limitare la nostra raccolta ad alcune
osservazioni dimenticate o poco note (vedi Nota IV).
Le osservazioni recenti hanno fornito l' occasione a medici valenti di
analizzarle e di confrontarle nelle loro diverse manifestazioni, ed inoltre
di classificarle secondo i risultati ottenuti ; e già questi studi hanno recata
la pubblicazione di parecchi articoli e di pregevoli libri, in cui sono intro-
dotti nuove idee e nuovi vocaboli o titoli che riguardano o le modalità,
o le origini, o le conseguenze sociali dell' amore fra donne. Annoverando
tali vocaboli e aggiungendo la loro origine, si viene ad accennare ad un
tempo i punti principali di questa recente storia, che ha già costituito un
nuovo ed importante capitolo alla biologia, e più specialmente alla medi-
cina legale ; senza contare i nuovi problemi di tisio-patologia, intorno ai
quali speriamo che i fisiologi vorranno finalmente rivolgere V attenzione.
Venendo tosto alle denominazioni ed alla definizione racconteremo che
già (la 40 anni (1860) comparve uno scrittore singolare, che era assessore
delio Stato d' Hannover ed uomo assai dotto ed erudito, mentre era un
vizioso impudente : poiché pretendeva che fosse libero V amore fra individui
d'eguale sesso e patrocinò in più occasioni questa idea col pseudonimo di
Numa NumantiuSj mentre il suo vero nome era Enrico Carlo Ulrichs.
Questo autore ebbe ancora dominante il pensiero di nobilizzare 1' origine della
sodomia, ed invece di adoperare il nome di pederastia ^ come usavano i
greci, la denomino con quello d'uranismo (dalla dea Urania) (1) e tale
vocabolo fu convertito in urningo maschile; parola poscia diffusa da Kraft-
Ebing e da Moli. L'origine della medesima é tratta da Platone {Con-
cito e. Vili et IX), il quale ammise in origine un terzo genere di viventi
cioè r ermafrodito, fatto da un maschio e da una femmina, e poi perché
Urano geneni Afrodite senza la madre.
Westphal, chiaro professore di psichiatria in Berlino, seppe stabilire
la definizione ed il titolo del gruppo, che esso separò dai pervertimenti
(l) Karl IhMiirich rirtcHli. Vvotneiìu*\ìH. LoipzÌK 1H70. — Per ulteriori iiiformaùoai vedi
Mi) Il A. I.f's porvernloiiH t'tc. Parln IWW, pag. 17 o neg.
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asessuali ; difatti da buone osservazioni ricavò un articolo col titolo : Con--
tràre Sexualempfdndung (1) che fu poi tradotto in Inversione sessuale^ e
definì tale pervertimento come un fatto congenito del sentimento sessuale
<sia maschile, sia femminile) accompagnato nell'infermo dalla coscienza
del carattere morboso di tale fenomeno. Fra questi due attributi il secondo
non é stato accettato, poiché molti sono ì casi in cui gì* infermi non hanno
la coscienza d* essere in preda ad una infermità. Chi ha poscia arric-
-chito maggiormente coi suoi lavori l'argomento deir inversione fu Kraft-
Ebing (2) di Mannheim (1840), in guisa che basta per ora rimandare gli
studiosi ai medesimi, per evitare indispensabili plagi; per ciò ricorderemo
soltanto, a servizio della storia (3), i punti pringipali della medesima.
Egli dapprima ha migliorato la definizione dell' inversione, non ommet-
tendo che la medesima é congenita ed aggiungendo che V infermo quando
arriva all' età dell' infanzia possiede soltanto l' inclinazione o il sentimento
psico-sessuale per il sesso opposto. Siccome poi il fenomeno avviene tanto
fra maschi quanto fra femmine, ed il fenomeno é psicologicamente il
medesimo, cosi per essere il fatto comune, Kraft-Ebing (4) ha intro-
dotto il vocabolo : omosessuale (egual sesso) e quindi chiamò i sentimenti
omosessuali (cioè fra individui di sesso eguale), e quando si vuol esprimere
se il fenomeno avviene fra maschi o femmine, lo chiama urningo maschile
o femminile. Se poi l' inclinazione o il connubio é fisiologico, cioè col sesso
opposto, allora poi chiamò il fenomeno eterosessuale (fra due individui di
sesso diverso), il quale può interpolarsi fra gli atti dell' urningo^ cioè può
esercitarsi ad intervalli irregolari in un individuo affetto dal morbo omo-
sessuale.
In quanto alla pratica medica Kraft-Ebing intraprese importanti
ricerche per fissare l' origine dell' inversione sessuale, e confermò che
dessa era ora acquisita ed ora congenita, e ne ricavò due generi distinti.
Fatto questo primo passo, il più difficile, egli ha tentato di tracciare i gradi
d' ognuno dei due generi, quindi d' assegnare un certo numero di cause,
e di ricavare i caratteri differenziali, che possano servire alla diagnosi
dei medesimi, avvertendo che questa diagnosi spesso ha grande impor-
tanza, ora per stabilire il piano di cura, ed ora per riconoscere il grado
(1) Westphal K. F. Contr&re Sexualempfùndung. Archiv. fùr Psychologìe. Berlin 1869. Bd. II.
Heft. 1, pag. 100.
(2) La maggior parte delle idee dottrinali di Kraft-Ebing si trovano nel libro: Paieopaiia ses*
suale, Roma 1897. (Traduzione dal tedesco). Le osservazioni poi sono sparse in tutte le opere.
(3) Chi desidera avere minute cognizioni storiche può consultare Moli Albert specialmente
rispetto air inversione sessuale delPuomo, il di cui titolo è il seguente:
Moli Albert. Die contr&rc SexualcmpfCindung. MitBenùtzung anali. Materials, undmiteinem
Vorwork von R. v. Kraft-Ebing. Berlin, Fischer, 1891. — Molto importante per T erudizione,
(4) Kraft-Ebing. Inversione sessuale. (Traduzione dal tedesco). Roma 1897, pag. 11.
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di responsabilità dell'infermo in quanto alle cause del morbo. Per facilitar»
la diagnosi l' autore ha distinto l' inversione acquisita in 4 gradi. Ma prima.
di venire ai gradi, ricorderemo che chi si é specialmente occupato dell»
cause é stato Von Schrenck-Notzing (1), il quale ha fatto uno studio
particolareggiato sulle cause dell' onanismo e sulle altre cause dell' inver-
sione sessuale acquisita. Ma venendo ai gradi ammessi da Kraft-Ebing;.
il 1.** é costituito {sintomaticamente) dalla semplice inversione nel senso
sessuale, mentre V infermo giudica tale tendenza come una aberrazione e-
contraria al proprio sesso; il 2.** avviene quando l'infermo ha il sentimento
d'aver cangiato il proprio sesso: per es. un maschio che si sente donna,
perfino nell' atto sessuale ; e l' autore chiama questo stato per evirato. Pro-
babilmente in tale categoria vanno posti quegli uomini che, soli, in casa, si
vestono elegantemente da donna, come ne ricordo un caso in un giudice-
processante, quando io ero ancora studente.
Merita speciale attenzione il grado seguente, di cui l' importanza noi»
si può rilevare, se non consultando l' autore stesso ove parla della para-
noia (2). Una idea intorno al medesimo grado può però ricavarsi dalla
seguente storia, esposta molto diffusamente dall' autore medesimo, che costi-
tuisce la base del 3.** grado. Transizione terso la metamorfosi sessuale-
paranoica. L'autore racconta che un medico era esso stesso l' infermo,
e dice : — « Quando era fanciullo avevo le maniere e l' aspetto femmi-
nino ; era appassionato per i giuochi maschili, come la ginnastica, e gli
esercizi militari, mentre evitava le fanciulle. AH' età di 15 anni caddi nel
vizio dell' onanismo ; ma quando lo praticavo mi pareva d' esser fatto di
due parti, una virile e l'altra femminile. Fui obbligato a pigliar moglie ed
il coito non mi procurava alcuna compiacenza. Passati alcuni anni con
turbe nervose ed allucinazioni, fui preso da accessi gottosi, pei quali fecr
uso del bagno caldo, che mi obbligò un giorno d'uscire rapidamente dal*
medesimo sentendomi donna e coi suoi desideri. Questo fenomeno si re-
plicò dietro una forte dose di. canabina indica e rimasi poscia mansueto er
paziente come una femmina; però avevo un sonno assai breve ed avevo*
r allucinazione che le mie parti generative fossero quelle di una donna.
Fortunatamente mi rassegnai del mio stato mediante il sentimento religioso^
che avevo sempre conservato e che m* impedì di seguire l' inclinazione
suicida più volte replicata ». — Kraft-Ebing definisce il 4.** grado ed
ultimo. Metamorfosi sessuale paranoica. L' autore intende quando 1 infermo
dapprima é neurostenico negli organi sessuali, poscia la neurostenia diventa
(1) Von Schrenck-Notzing etc. (Monaco). La tempia suggestiva ecc. Torino 1897, pag. 129»
e seguenti.
(2) R. Von Kraft-Ebing (Prof, a Graz). Trattato delle malattie mentali. Voi. H, pag. 133. —
Paranoia primitica. (Traduzione dal tedesco). Edizione 1884. Torino 1885.
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universale nel senso d* una malattia psichica, Ano al grado di paranoia^
^ioé fino alia monomania d' aver cambiato il sesso. Questa monomania
mólto rara si verifica tanto neir uomo quanto nella donna.
L* inversione sessuale quando é congenita, V autore la considera mor-
bosa, sebbene V organo sessuale sia già differenziato ; ma V individuo pre-
esenta la singolarità dell' apatia, fino air avversione per V altro sesso, ed
invece ha una simpatica tendenza per le persone del proprio sesso. Anzi
in certi casi V infermo manifesta tale tendenza coir imitazione delle occu-
pazioni e del modo di vestire per le persone stesse. Anche questo processo
morboso offre dei gradi, cioè diverse forme nel suo sviluppo, che Kraft-
£bing compendia nel modo seguente:
1.** Durante il sentimento omosessuale si manifestano traccie di sen-
timenti etero-sessuali (ermafrodismo psico-sessuale) ;
2.** Quando non appare altra tendenza se non pel proprio sesso (omo-
sessualità) ;
3.** Quando tutto V essere fisico si conforma al sentimento sessuale
anormale (effeminazione e viraginità) ;
4.** Quando la conformazione del corpo somiglia neir atteggiamento
a quella del sesso corrispondente al sesso sessuale anormale.
Confrontando questi gradi con quelli delT omosessualità acquisita e le
relative storie, é facile rilevare come siano pregevoli i tentativi fatti per
differenziare i due generi : cioè V invirilismo psicologico acquisito dal con-
genito, ma nello stesso tempo è facile comprendere quanto grande sia la
difficoltà nel ricavare praticamente da caratteri funzionali (e non fisici)
assai complicati e variabili, i dati che possono evidentemente separare questi
<iue generi; quindi non havvi alcun dubbio che cotesto punto abbisogna
-di perfezionamento, che può trarsi solo aggiungendo nuove osservazioni
meglio caratterizzate.
L' autore dai molti fatti clinici da esso esaminati ha indotto che nel-
V inversione patologica e congenita ad un tempo, si può rilevare una con-
dizione ereditaria, e come dicono i moderni una tara^ e quando tali condi-
zioni si rilevano dopo la pubertà diventano sintomi del morbo: per es. il
<5arattere romantico, bizzarro, la vivace passione per la musica, per la
poesia, e nelle donne gli esclusivi sogni di donne, le sofferenze per nevro-
stenia, per isteria: due affezioni spesso mantenute dalla masturbazione.
Venendo alle origini, Tautore ammette che nelle famiglie vi siano individui
<^on nevrosi, con psicosi epilettica, e con stigmate di degenerazioni, per es.
eredo-sifilitiche (1). Ma anche a questo riguardo ripetiamo che occorrono
nuove osservazioni meglio circonstanziate, e non potendo noi riuscire in
(l) Fournier Edmondo. Stigmates Dystrophiques de T Hérédo-Syphilis. Paris 1898.
38 338
questo intento, che oltrepassa il nostro assunto, rimettiamo agli studiosf
lo studio col medesimo fine. Quando avevamo scritto le suddette parole ci*
siamo accorti che già Gas per fino dal 1833 (1) sosteneva che la pede—
rastia era una inclinazione sovente congenita. Recentemente Moli (2) ha-
sostenuto con molti argomenti che le inversioni sessuali che si pretendono
acquisite, sono generalmente congenite, ed ha iniziata una grave critica
sulla diagnosi differenziale fra i due modi d' inversione, che merita d* essere
presa in considerazione.
Abbiamo già stabiliti i caratteri delle viragini secondo Wrisberg, ed
abbiamo veduto che molti corrispondono a quelli da noi assegnati air in—
virilismo (3), ed abbiamo anche rilevato la necessità di fissare un limite
minimo della statura delle viragini suddette. Ora aggiungeremo che Me-
ckel richiamò il vocabolo ginandra come sinonimo di virago (4); e che
Kraft-Ebing rilevò che molti dei caratteri suddetti si associano talora
air inversione sessuale. Difatti afferma che coteste donne hanno il basso
ventre e gli organi generativi esterni femminini, mentre possedono la faccia
e la forma generale dello scheletro col tipo maschile. Ma non fornisce
sufficienti dati anatomici intorno alle disposizioni dello scheletro, né alla
media aritmetica della statura.
Ecco i caratteri principali che ha fornito quest' autore intorno alle pi-
fiandre. Neil' infanzia femminile la donna ama i sollazzi dei ragazzi e riva-
leggla con loro nei giuochi. Essa non ama i lavori donneschi e si manifesta
disadatta ai medesimi. Avanzando nell'età, mostra le tendenze d'una amaz-
zone ; si compiace deiicapelli corti, dei vestiti maschili, anzi ama di vestirsi da
uomo. Più tardi essa si sente essere un uomo dinanzi alle donne. Le rela-
zioni sessuali con un individuo dell'altro sesso le sembrano del tutto incon-
cepibili. In numerosi casi le donne si contentano dell' affetto platonico e
tutto al più dell'amore lesbico o della masturbazione attiva. L'autore passa
poscia a discorrere della vera ginandra (donna-uomo) e dice che le donne-
appartenenti a questo genere hanno i caratteri fisici e le sensazioni sessuali
analoghe a quelle delle viragini ; e fra i caratteri fisici é notevole la somi-
glianza rispetto alla voce, al tipo della fisonomia ed alla conformazione
del proprio scheletro rispetto l'uomo. E si hanno ancora poche ma ba-
stevoli osservazioni, per ammettere che queste donne hanno il bacino,.
r andatura e le attitudini spiccatamente virili, e specialmente i tratti gres-
il) Caspnr, Johimn Ludwig C. Vicrtcìjahreschrift fur gcrichtliche und óffentliche Medicin..
Itorlln IH39.
(2) Moli A. Ijm porversioiiR de rinstinct gónital. Paris 1897, pag. 216 e seg. (Traduzione daL
todeKCf»).
(H) Tiiruffl CoHurts. 1/ KriiiafrrxiltiBrno. — Memorie della R. Accademia delle Seierue del--
r Miiuto di H()l(}j/nn. Bologna 18«». Scr. 5^ Tom. VII, png. 727.
(1) Morkol J. Fr. Patliologl«cho Anatomie. Leipzig 1816. Bd. Il, s. 20a
380 39
salani, la voce grave e rauca e talora le mani e i piedi grandi. In quanto
alla part« morale é notevole che il pudore scompare quando si trovano
dirimpetto ad una persona del proprio sesso e non a quella del sesso
opposto.
Venendo air ermafroditismo, abbiamo già avvertito .che i fenomeni
bisessuali nelle viragini furono rilevati fin da Wrisberg, e nel nostro
tempo Gasp e r accertò che si davano uomini che hanno rapporti sessuali
ora cogli uomini (omosessuali), ed ora colle donne (eterosessuale). Dalle
cognizioni di questo fatto Von Kraft-Ebing ha ricavato un carattere
per stabilire il primo grado della sua classificazione sopra l'inversione ses-
suale congenita (vedi grado 1.% pag. 36). Esso dice : Accanto al senti-
mento omihsessuale vi sono traccie del sentimento eterosessuale; e questo
stato lo chiama ermafroditismo psico-sessuale. Moli (1) ha tosto dimostrato
che la distanza nel tempo fra i rapporti sessuali (etero-sessuali) varia in
diversa misura e che tale varietà negli uomini ammogliati non é altrimenti
rara, quando gli uomini possiedono uno sviluppo completo degli organi
generativi ; invece può variare grandemente V antipatia per gli individui
etero^sessuali.
A proposito deir ermafroditismo é qui opportuno ricordare che in più
incontri abbiamo applicato questo vocabolo. Difatti in ambidue ì generi di
invirilismo abbiamo trovati casi d'applicazione del medesimo vocabolo, prin-
cipiando da quelli in cui le parti anatomiche hanno assunto forme simili
alle maschili, come nelle viragini^ nell' ipertricosi, nelle ipertrofie semplici
delle parti del volto, della clitoride, e delle membra. Abbiamo però omessa
l'applicazione quando invece havvi una ipertrofia falsa, data da processi
patologici, cioè quando havvi soltanto un pseudo-invirilismo. L' abbiamo
poi applicato nel secondo genere d' inversione, cioè quando i caratteri virili
si desumono dalle azioni, sia fisiche sia morali, compiute da donne; per
spiegar le quali azioni é d'uopo attribuirle ad una perfezione ed attività inso-
lita nelle funzioni psichiche. Fra queste azioni vi sono ancora le psico-
sessuali in cui r accrescimento d' attività può tralignare in un morbo e pur
anche invertirsi (inversione sessuale). In questo caso l' inversione non
acquista soltanto il carattere d'ermafroditismo, come vuole Kraft-Ebing,
quando lo stesso individuo compie i rapporti sessuali con ambidue i sessi;
ma bensì ogni qual volta una donna s'immagina d'essere un maschio e cade
nei diversi gradi dell' omo-sessualità y poiché è pur esso un fenomeno ner-
voso che ha il suo centro attivo e riflesso in una anomalia della psiche.
(1) In quanto alla frequenza dei casi Moli non sembra dell' isteeso avviso (loco citato, pag. 305).
Esso dice che nelle donne si incontrano tutte le specie di pervertimenti sessuali, ma quello che si
ripete più frequente è V inversione sessuale, in cui le donne si sentono attratte maggiormente verso
le altre donne.
r. Taruffi. 6
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Dopo aver dato un cenno rapido dell* inversione bisognerebbe aprire un
nuòvo elenco di fatti (cioè un Articolo) che raccogliesse le varietà dei carat**
teri tanto anatomici, quanto istintivi dell* inversione sessuale per verificare,
per esempio, quante volte nelle donne .si trova V invirilismo esteso o circo-
scritto al torace; della quale cosa, sebbene possa supporsi frequente, tuttavolta
non abbiamo registrati che i pochi esempi seguenti, ignorando quelli che
ha raccolti Birnbacher (1), ed omettendo di considerare come esempi
di pseudo-ermafroditismo i casi di ipospadia perineo-scrotale, come sembra
inclinato ad ammettere Kraft-Ebing (2), poiché T ipospadia bensì esiste
nella donna, ma assai di rado, e poi non si trova descritta coli* aspetto
della vulva ed in continuazione colla vagina.
Chi desidera conoscere le varietà sia fisiche sia istintive del pseudo-
ermafroditismo tanto maschile che femminile può scorrere le 148 osser\'a-
zioni che abbiamo già riportate nel tomo VII, pag. 738 delle Memorie del-
l'Accademia delle Scienze. Qui aggiungeremo solo 4 fatti che risguardano
r inversione, i quali descriveremo alquanto più minutamente nelle note
relative. Il primo é stato descritto da Górin (vedi Nota V, Osserv. 1) in
cui si trattava di una donna con abito maschile, che aveva avuto, ad
onta della sua ripugnanza, relazione con uomini, e all'autopsia si trova-
rono gli organi generativi femminini senza però le ovaia. Gunchel (vedi
Nota V, Osserv. 2) racconta che una giovine con abito maschile, col pene lungo
5 centimetri e piegato posteriormente, ma senza testicoli, imputata di amo-
reggiare colla matrigna, mori a 28 anni. Alla necroscopia si trovarono
gli organi femminini completi, eccettochè la vagina sboccava nella prostata.
Birnbacher (vedi Nota V, Osserv. 3) riferisce che una donna amava di
simulare lo stato maschile e soffriva di amore lesbico. Aveva lo scheletro
e la testa femminile, e gli organi generativi aplasici, da paragonarsi a quelli
di una fanciulla di 10 anni. Finalmente Mùller (vedi Nota V, Osserv. 4)
racconta un caso (del secolo scorso) di atresia delle parti generative in
una donna che aveva gli istinti sessuali invertiti e che si era abbando-
nata alla sodomia, per cui fu condannata a morte.
Questo caso non é unico e possiede una certa analogia col coito ese-
guito per r uretra in seguito all' atresia vaginale ; gli esempi di sodomia
per tale circostanza, più memorabili, a nostra cognizione sono due: uno
di Antonio Luis (3) (vedi Nota V, Osserv. 5), in cui l'atto osceno fu
(1) Birnbaclier. Ein Fall von contràrer Sexual-Èmpfindung dem Strafgericht. — Friedreichs
Hliitlor fur per. Mcd. 1891, s. 2. — Jahre8l)ericht fùr 1891. Bd. I, s. 502. (28).
(2) Kraft-Ebing. L'inversione sessuale. Trad. italiana. Roma 1897, pag. 250.
(3) Luis Antonius. Vedi Encyclopedia varia 1652? Citato da Alberto Haller. Bibliotheca
Cliirurgica. Berna 1705. Tomo II, pag. 288. — Vaginam in rectum intestinum apertam fùiaae, partum
taiueii a CI. Pean feliciter expeditum.
I
é
341 41
conseguenza della violenza delP istinto sessuale, consenzienti ambidue gli
amanti. Il secondo esempio appartiene a Francesco Rossi, di Torino,
in cui eravi lo stesso ostacolo al coito fisiologico, ma pare che fosse sciente
il solo marito della via supplettoria praticata (1), per cui in Medicina legale
vi sarebbe una diversa responsabilità fra il maschio e la femmina.
Se ora consideriamo i gradi ammessi da Kraft-Ebing dell'inversione
congenita troviamo che essi sono ben pochi, ed anche rari ad accadere
per aiutare la diagnosi differenziale colle inversioni acquisite. Per giunta
la etiologia rende scarsi i servigi, se ricordiamo che la neurostenia, T isteria,
la paranoia e le cosi dette tare sono morbi che comprendono per solito
numerose forme cliniche, ed effetti assai diversi, fra i quali generalmente
manca l' inversione sessuale, per cui la presenza d* una di queste forme
é una prova assai insufficiente per riconoscerla come causa ; sicché bisogna
convenire che la patogenesi non é semplice e che non bastano per T etio-
logia le degenerazioni suddette, ma che é necessario il concorso d* altre
condizioni tutt' ora ignorate (2). Queste cose certamente sono note al celebre
psichiatra (ora viennese), il quale può rispondere che in fatto di malattie
puramente nervose si può solo ricorrere all' induzione più o meno remota
per supplire alla mancanza di segni fisici uniformi.
Se é stato indispensabile ricorrere all'induzione per ammettere le cause
dell'inversione, tanto più bisogna servirsi dello stesso mezzo, e con maggiore
ardire per interpretare la patogenesi della medesima, in conseguenza del-
l' ignoranza completa intorno le funzioni cerebrali, in rapporto a quelle
degli organi sessuali. Ma non basta ricorrere ad un espediente, bisogna
servirsene nel miglior modo, onde evitare gli ostacoli oppure superarli
spiegandoli adeguatamente. Ora anche questa intrapresa é stata eseguita
in modo mirabile da Kraft-Ebing, avendo superati alcuni predecessori
che avevano anticipate in modo embrionale alcune analoghe vedute. Ecco la
dottrina dell' autore nei suoi punti principali. Ricorda dapprima che nei gio-
vanetti d' ambo i sessi apparisce uno stato morale corrispondente al proprio
sesso, aiutato dall' influenza dell' ambiente e dalla educazione ; confessa
però che é tuttora viva la questione se sia effetto dell' influenza dei testi-
coli, o delle ovaie, oppure dei centri cerebrali la comparsa dello sviluppo
completo psico-sessuale. A questo riguardo 1' autore non nega l' importanza
dei caratteri secondari dell' organismo sullo sviluppo, e ne sono la prova
(1) Rossi Francesco. Vedi Taruf fi : Agenosoma, — Memorie della R, Aceadetnia delle Scienze
dell' Istituto di Bologna, Bologna 1891. Osserv. 11. Ser. 5\ Tom. IV, pag. 9a
Herzfeld Georg. Ueber Atresie und Stenose der Scheide. In. Diss. Berlin 1869, pag. 24.
Dà un cenno del caso di Louis (vedi Nota V, Osserv. 5).
(2) Chi desidera maggiori particolari intomo air insufficienza delle cause assegnate per le psico-
patie sessuali acquisite può consultare la terapia suggestiva delle psicopatie sessuali ecc- del Dottor
A. Von Schrenck-Notzing (Monaco). Torino 1897, pag. 152-153.
42
348
gli eunuchi e le viragini ; ma ciò non spiega come si sviluppa un senti-
mento sessuale contrario ali* inclinazione fisiologica dello stesso individuo.
Per uscire da questa difficoltà T autore ricorre ad una anomalia ipote-*
tica, avente sede nel centro del cervello, ogni qual volta però V inversione
sia congenita ed effetto (probabile) di una degenerazione accaduta negli
antenati e trasmessa mediante la progressione nei discendenti (eredità pro-
gressiva). Stima infine che tale condizione cerebrale sia un punto di eon^
centrasione psico- sessuale ^ ove s* incrociano i nervi conduttori degli appa-
recchi motori e sensitivi, mentre d' altra parte vanno ai centri visuali,
olfattivi ecc. recando nell' insieme V idea di un essere maschile o femmi-
nile. Opina inoltre che la sede anatomica del punto di concentrazione sia
posto nella corteccia cerebrale nelle vicinanze della sfera olfattiva, niuno
potendo negare gli stretti rapporti fra il senso genitale ed il senso olfattivo.
Contro la ingegnosa ipotesi d'una sede unica si é ribellato Moli (1),
perché V esperienza conduce ad ammettere che una eguale influenza esei>
citino il centro visuale e il tattico; invece poi d'un centro di percezione
sessuale, crede esistano più centri disseminati nella scorza cerebrale.
Gap. 6.** — Tribadismo.
Non potendo aggiungere altri fatti abbastanza accertati suir invirilismo,
chiuderemo il presente discorso colla storia cronologica del vocabolo tri--
bade usato in tutti i tempi e colla storia dei significati ad esso attribuiti,
ciò che spero sarà aggradito dai filologi, nonostante le lacune da noi
lasciate, e potrà anche giovare ai medici legali avvertendoli che il nome
suddetto, relativo alla scienza non ha un significato né preciso, né uni-
forme : ciò che giustifica i nuovi titoli in armonia coi diversi fatti che
furono compresi nel tribadismo.
Se si rammenta che gì' istinti sessuali furono e sono spesso eccessivi
e talora turbano l' intelligenza, possiamo interpretare una distinzione fatta
da Manetone, che si trova in un suo frammento (4, 358) (2) in cui sono
separate le meretrici e le tribadi^ — Hópvaj xoJ rpt^deSac — poiché anche
oggi si distinguono le donne mercenarie che eseguiscono nei modi ordi-
nari r accoppiamento sessuale da altre che istintivamente cercano o si pre-
stano ai modi di pervertimento sessuale i più insoliti. Tale interpretazione
acquista poi speciale importanza ricordando che Manetone fu il primo
storico dell'Egitto, sebbene scrivesse in greco, e visse contemporaneo a
Tolomeo I (367 anni avanti Cristo).
(1) Moli A. Los per\'er8ion8 du Tinstinct génital. Paris 1897, pag. 223.
(2) I frammenti storici di Manetone furono conservati e trasmessi dallo storico Giuseppe
Flavio.
343 43
Passando agli ebrei, noteremo che fino da Mosé, si manifestò in quel
popolo un gran rispetto ai doveri coniugali ed obbrobrio ai vizii istintivi
del sesso ; ma anche in questo popolo si resero più tardi palesi le relative
<iegradazioni morali, che poi ingigantirono contemporaneamente nella Grecia
e nell'Asia minore. Di questo fatto ha fornite le prove l'Apostolo Paolo,
fatto cristiano, colla sua epistola ai romani (1). In essa (cap. I, vers. 27-28)
si legge (2) : Nam feminae eorum immutaverunt naturalem usura, in eum
usum qui est contra naturam. — Similiter autem, et masculi relieto natu-
rali usu feminae, exarserunt in desideriis suis in invicem, masculi in ma-
^culos turpitudinem operantes, et mercedem (^quam oportuitj erroris suis
in semetipsis reeipientes.
Paolo né per questi due versetti, né altrove (3), si servi dei vocaboli
tribadi e sodomiti y bastandogli la descrizione degli atti. D'altronde Paolo
ravvicinò le due specie di pervertimento sessuale, come se vi fosse una
stretta parentela fra loro, ciò che é stato 18 secoli dopo riconosciuto scien-
tificamente e stabilito da Kraft-Ebing, per la qual cosa questi intro-
dusse la frase: istinti omosessuali.
Soffermandoci in Roma per continuare le nostre ricerche, troviamo
un celebre epigrammista, Valerio Marziale, che, nato in Ispagna
43 anni dopo Cristo, emigrò nella capitale dell'Impero nel 65** anno,
ove poi dimorò per 35 anni. Quivi egli scrisse i suoi famosi Epigrammi,
di cui tre soli ci riguardano (Liber I, ep. 91; Liber VII, 67, 70); ma più im-
portanti sono i due seguenti, poiché chiaramente alludono alla depravazione
di quel secolo, e sebbene tacciano il titolo tribadismo^ essi dimostrano
<;ome tali donne non si limitarono all' inversione sessuale, ma giunsero
a sostituire colla lingua l'ufficio della vagina. Sicché l'istinto o il mestiere
di tali donne é molto più variato di quanto é stato fin ora da noi rilevato.
Marziale. Epigrammi. L. I; ep. 91. Ad Bassam tribadem (4).
Inter se geminos audes committere cunnos
Mentiturque virum prodigiosa Venus.
Commenta es dignum Thebano aenigmate monstrum :
Hie, ubi vir non est, ut sit adulterium.
(1) Paolo nacque in Tarso (Cilicia) forse il 10^ o il 12* anno di Cristo, e morì decapitato in
Homa nell'anno 85 o 86.
(2) I due versetti li abbiamo tratti dalla Sacra Bibbia stampata in Venezia presso Giolito, 1588.
(3) Questi due versetti sono stati dai traduttori italiani definiti in modo troppo vago e senza pre-
-cisione.
(4) Questo epigramma presenta delle difficoltà per essere tradotto ed interpretato. Generalmente
«i traduce : « Tu osi mettere insieme una vagina coir altra e la mostruosa Venere imita V uomo ».
Se poi si interpreta il nome Venere per vagina, ed essendo prodigiosa^ si suppone che la vagina
fosse fornita d' una clitoride simile ad un pene, si comprende ciò che aggiunge V epigramma : a Tu
hai inventato un enigma degno del mostro tebano ed hai fatto che senza uomo ci potesse essere
adulterio ».
44
Epigrammi; VII, 67.
Contro Filene (la quale più che tribade era cunnilingua)
Paedieat pueros tribas Philaenis,
Et tentigine saecior mariti
Undenas corat in die puellas.
344
Non fellat ; putat hoc parum tirile
fi Sed piane medias rorat puellas »
Di mentem tibi dent tuam, Philaeni,
Cunnum Ungere quae putas eirile.
Prima però degli epigrammi di Marziale sappiamo che nel secondo
secolo avanti Cristo .si recitavano in Roma in faccia al pubblico le celebri
commedie di Plauto, fra le quali eravene una col titolo: Persiano
CAtto II, Scena 2*), in cui il giovanetto Pegnio diceva a Sofoclidisea (donna
di mala vita) ne me attrecta, subagitatrix (donna che agita sotto le vesti).
Questo epiteto per vero non prova che tale vocabolo fosse V unico adope-
rato dai letterati del Lazio, poiché Plauto recitava al popolo e non si
piccava di frasi elette. Venendo al secolo d'Augusto, il quale non era
migliore del precedente in fatto dei costumi, non troviamo il vocabolo tri*
badismo né alcun altro equivalente, ma solo una descrizione di atti osceni
nella favola lasciata da Fedro (1) col titolo Prometeo.
• • • • X ' *^»»*v»»#»l>«<V«7 • • • •
Prometheus .
Naturae partes, ceste quas celat pudor,
Quum separatim loto flnxisset die,
Aptare mox ut posset eorporibus suis,
Ad coenam est incitatus subito a Libero.
Ubi irrigatus multo cenas nectare,
Sero domum est recersus titubanti pede.
Tum semisomno corde et errore ebrio
Applicuit verginale generi masculo
Et masculina membra applicuit feminis.
Ita nunc libido prato fruitur gaudio.
In questo brano Fedro attribuisce a Prometeo la potenza di costruire
i corpi umani mediante le membra, dapprima separate; e racconta che^
essendosi quegli una sera ubbriacato, per errore riunì gli organi sessuali
femminini al corpo di un maschio ed inversamente, per cui in ambidue f
prodotti divenuti viventi sopravvenne il pervertimento dell' istinto sessuale»
(1) Fedro visse a Roma nel «ecolo d* Augusto, nativo di Tracia. Libro IV. Favola XIV. Edi*
zione Torinese del Pomba.
345 45
Già abbiamo notato ctie avanti il primo secolo dell' èra nostra, era stato
adoperato il vocabolo tribade] ma sebbene le donne viziose non mancas-
sero, né allora né dopo, tuttavolta bisogna giungere ai 139 anni dopo Cristo
per trovare chi 1* ha ripetuto. E questi fu Claudio Tolomeo, nato nella
Tebaide, che viveva ancora neir anno 161 dell' èra cristiana, celebre mate-
matico, geografo ed astrologo, che scrisse fra gli altri il rinomato libro col
titolo : Tetrabiblos syntaoois — Af pvaxe; ...ai xaXo6{A6vott rptpiSe; (1).
Un vocabolo usato comprendente le tribadi Io troviamo adoperato da
un contemporaneo di Tolomeo, che poi sopravisse al medesimo, intorno
al 192, e questo vocabolo era meretrice. 11 contemporaneo fu Luciano
di Samosata (Siria settentrionale), che nacque neir anno 125 di Cristo ;
poscia girovagò per V impero romano facendo, come oggi chiamano, il
conferenziere, e lasciando molti scritti in greco in cui si riconosce il va-
lente rettorico del secondo secolo, o meglio il letterato dì professione,
poiché trattò gli argomenti i più variati sui costumi contemporanei, sul
paganesimo, sulla filosofia greca, sui personaggi illustri, oppure raccontò
gr incidenti incontrati nei suoi viaggi nelle parti principali dell' impero
romano. Il carattere generale degli scritti é spesso critico, talora ironico,
e perfino satirico ; ma la cosa più singolare fu il rivolgere i suoi strali
contro il paganesimo mentre non professava né lodava la dottrina cri-
stiana (2).
Fra i componimenti pubblicati citeremo esclusivamente i dialoghi delle
cortigiane avendo un merito letterario intrinseco ed un' attinenza col nostro
argomento, poiché in questi dialoghi non solo sono enumerati e descritti
alcuni pervertimenti sessuali ma anche i costumi intimi delle stesse corti-
giane. In questi dialoghi si comprendono 15 scene della \oro vita intima
{probabilmente in Atene) tratteggiate con un vivo linguaggio popolare e
che si legge con grande compiacenza anche per la loro verosomìglianza.
Dubitiamo però che colesti dialoghi facciano solo riconoscere nell' autore
un fine d' arte letteraria, mostrando che anche le cortigiane sebbene
(1) CI. Ptolemaei'. Oporis quadripcrtiti in latinum Bermonem /radac/<o ; Antonio Goga va inter-
prete. Lovanii MDXLVIII a pagine non numerate; libro III, capo 18, de vitiia et morbis animi : « Foemi-
nae vero coitus praeter naturam instituti appetentes evandut, salacca, oculis emissitiis, et quas tribados
appellant virilia sibi mania sumentes ».
(2) I molti pregi del rettorico Luciano spiegano le ripetute traduzioni in latino degli scritti greci
dell* autore siriaco (vedi tutte le opere bibliografiche che comprendono gli scrittori classici. Una recente
traduzione latina si trova nella Collezione Didaiiiea dei Classici greci col testo in fronte (vedi Voi.
Luciano). Molte ancora sono le traduzioni in italiano, enumerate nella Nuova enciclopedia italiana.
Torino 18G2. Voi. XII, pag. 219. Art. Luciano. — Altre traduzioni italiane sono esaminate critica-
mente da L. Settembrini (Opere di Luciano. Firenze 1861. Voi. I. Nota 2, pag. 1G9). Finalmente
noi aggiungeremo le seguenti : Spiridione Lusi Cefaleno e Gaspare Gozzi. Venezia 1764.
Voi. IV, in 8^, che contiene soltanto parecchi Dialoghi^ che furono poi ristampati più volte nelle
Opere del Gozzi; eccetto Lecchi Luigi che circoscrisse il suo volgarizzamento ai Dialoghi me-
retrici. Brescia 1810, in 8*.
46
346
degradate sono capaci di qualche buon sentimento, come opina Luigi
Settembrini. Ma più facilmente può credersi che chi dipinse con tanta
evidenza atti osceni, non fosse estraneo ai medesimi : di fatto egli racconta
che Megilla aveva l'abito fieramente mascolino (come le donne di Lesbo
che non vogliono V uomo, ma si accozzano colle donne a guisa d' uomini)
e che la medesima una sera si ubbriaco, si coricò con Lena e la baci6
«
ripetute volte ; indi, essa Megilla, si tolse dal capo la parrucca e si
fece chiamare Megillo, dichiarando che era un maschio schietto e non
ermafrodito, con tutte le inclinazioni virili, perché aveva un altro istrumento
che faceva lo stesso giuoco del maschile e poi disse: « Statti, che vedrai »«.
Lena stette e fu regalata con una bella collana.
Ora questo rapido racconto, che supera altri di moderni scrittori che
descrissero l'inversione sessuale, non esclude che Luciano avesse delle
abitudini poco oneste e non prova che fosse restio ai pubblici scandali ; e
tanto meno rimane escluso quando nei dialoghi III e VI descrive al viva
e senza raccapricciarsi le istigazioni di una madre verso la figlia alla ci-
vetteria e alla prostituzione per avidità di denaro; come pure quando nel
dialogo X (bensì brevemente) parla di pederastia. In questo dialogo Lu-
ciano chiama tribadi anche le donne che praticano semplicemente V inver-
sione sessuale senza stabilire il grado.
Se ora rileviamo quale si é la posizione di Luciano rispetto agli
autori precedentemente citati, in quanto alla storia del tribadismo, possiamo
azzardare un paragone ricavandolo da due qualità di zoologi, cioè di quelli
che si occupano dei caratteri fisici e della tassonomia degli animali, mentre
altri poscia studiano i costumi degli animali stessi. Cosi deve dirsi di
Luciano che può paragonarsi ai zoologi della seconda classe, rispetto-
alla storia delle cortigiane.
Un vizio uguale coir aggiunta d'essere mascherato da una frode é stata
descritto da Leone Africano (1) che trovò a Fez (capitale del Marocco)
tre specie d'indovini: la terza specie era costituita da donne che in
Europa erano chiamate sti*eghe : « le quali fanno credere al volgo che esse
tengono amicizia con certi demoni di diverse sorti: perciocché alcuni si
chiamano i demoni rossi, alcuni si dicono i demoni bianchi, ed altri sono-
addimandati demoni neri, e che quando vogliono indovinare a richiesta di
chicchessia, si profumano con certi odorij ed allora, si come dicono, il de-
monio, che esse chiamano, entra nella lor persona ; onde subito cangiano
la voce, fingendo che lo spirito sia quello che parli per la lingua loro.
(l) Giovanni Leone Africano (nato a Granata nel 1483, e morto a Tunisi nel 1552). Delia-
descrizione dell'Africa. — Vedi Ramosio G. Battista (di Treviso). Raccolte delle Navigazioni e
Viaggi. Venezia 1554. Volume 1 (prima edizione). Parte terza, pag. 39. La prima traduzione fu fatta
dallo stesso Leone per ordine di Leone X nel 152G.
347 47
La donna o r uomo che é venuto per qualche cosa, che desidera di sapere,
dimanda allo spirito ciò che vuole, con gran reverenda ed umiltà, ed avuta
la risposta, lascia un presente per quel demonio e si disparte. Ma gli
uomini che hanno con la bontà congiunto il sapere e r esperienza delle
cose, chiamano queste femmine Scihacat, che tanto dinota, quanto nella
voce latina fricatrices. E nel cero tengono esse questo maledetto costume,
il quale é di usare V una con V altra, che per più onesto vocabolo non
posso esprimere. E quando fra le donne, che vanno loro con desio di sa-
pere alcuna cosa, se ne trova alcuna di belle, elle si invaghiscono di lei,
come un giovane si invaghisce di una fanciulla ; ed in forma del demonio
le dimandano in pagamento i congiungimenti amorosi, e quella credendo
avere a compiacere allo spirito, le più volte loro consente. Molte ancora
sono, che di questo giuoco dilettandosi desiderano essere di lor compagnia ;
onde fingendo di essere inferme mandano per una di queste, e sovente lo
sciocco marito é /' ambasciatore. Elle subito iscuoprono air indovine il loro
disio, le quali dicono poi al marito, che alla sua moglie è entrato uno di
quei demoni nel corpo, e amando egli la sua sanità conviene che esso le
dia licenza, che la detta possa entrare nel numero delle indovine, e secre-
t amente praticar con esso loro. Il marito bufolo sei crede, e consentendo a
ciò per maggior sua seiocchessza^ fa un suntuoso convitto a tutto /' ordine ;
nel fine del mangiare danzando ognuna e festeggiando al suono degli stru-
menti di certi negri ; e poscia ve la lascia andare alla buona ventura. Ma
alcuno ve n* é, che fa uscire gli spiriti di corpo alla moglie col suono di
solenni bastonate ; altri fingendo ancora essi di essere indemoniati ingan-
nano V indovine nel modo, che esse hanno le loro moglieri ingannate ».
Il racconto di Leone Africano ci obbliga infine di ricordare altre
tradizioni che si collegano più o meno col racconto suddetto. Avanti tutto
nella Genesi vi è la storia dei giganti che nacquero da ragazze per opera
del diavolo (Cap. VI) e non cercheremo se un opera eguale fosse creduta in
altre parti dell' Oriente ; invece giungeremo subito al medio evo in cui fiori
l'impostura degli incubi, che legittimava coir opera del demonio molti amori
clandestini : ciò noi abbiamo raccontato con qualche larghezza nella nostra
Storia della Teratologia (Tomo I, pag. 186 e seguenti) e con documenti più
recenti ampliata la storia da Ernest Martin (Histoire des Monstres.
Paris 1880, pag. 32). Tale frode fu già smascherata per le stampe (forse
un pD* trjppi tardi; 1630) da G io v anni Wier (1) nella sua opera : Des
illusions et impostures des diables etc. (che fu stampata dapprima in Am-
(1) Giovanni Wier. Des illusione et impostures des diables etc. Paris 1885 (ristampa).
Tomo I, pag. 427-28, capitolo XXVII, con ritratto. — Un'edizione precedente aveva per titolo: De
doemonum proestigiis et incantationibus. Libri sex. Bùie 1G64, in 8"^.
C. Taruffi. 7
48 348
sterdam (1660), poscia in Basilea (1664) ed infine a Parigi nel 1885
(Tomo I, Gap. XXIII-XXXI).
Dovendo passare da quest* autore ad un' altro la nostra cronologia di-
venta incerta: difatto non si sa a qual secolo appartenga, Celio Aure*
li ano; ma probabilmente ai III o IV secolo. Si sa però che nacque in
Sécca città della Numidia e che scrisse il latino in modo semibarbaro.
Dalle sue dissertazioni mediche si ricava che si servi largamente degli
scritti di Sorano, come in alcuni punti egli stesso confessa. L'opera
sua rimasta, che fu certamente la principale, ha per titolo : De morbis
occuUis et cronicis. Amstelodami 1755 ; ed il frammento che ci riguarda è
il seguente :
(( Le donne sono chiamate tribadi pel fatto che usano r una e V altra
Venere, anelano ad unirsi con donne più che con uomini, e alle donne
agognano con rabbia mascolina, e (^quando non hanno sfogo nella loro pas--
sione, oppure hanno in essa una momentanea treguaj cercano di indurre
altre, medesimamente affette, traendo godimento pel duplice sesso ; e (^spin-
gendosi per la frequente ebbrezza in nuoce forme di corrotta libidine man^
tenuta oioa da turpe consuetudine^ godono della offesa che recano al proprio
loro sesso. — Similmente i cinedi sono tribolati da uguale passione ; e pari^
menti non si può adoperare nessuna cura fisica, ma piuttosto deoesi domare
lo spirito agitato da tanta labe di vizi. Ma niuno di essi calmò l'ardore
suo coir accostare donne e lo mitigò collo strofinamento ecc
».
Questo frammento ha il merito di mettere in evidenza una particolarità
fin ora non avvertita, cioè che l'inversione sessuale assume talora un
carattere di violenza da costituire una forma patologica probabilmente
congenita. Questo frammento ci dà inoltre V occasione, come altri prece-
denti di ricordare la clitoride, la quale in alcuni casi é ipertrofica ed ha
ricevuto diverse denominazioni. Uno scrittore pagano che si converti al
cristianesimo, di nome Arnobio, nativo della Numidia, scrisse un Trattato
contro i pagani col titolo : Adoersus Gentes. In uno dei 7 libri che Io
compongono, stampato in Roma nel 1542, parla della clitoride (non abbiamo
cercato in quale occasione) e la chiama col nome latino fricatrix Abbe-
nalis clintigenem. Realdo Colombo: Mentala mulierum, anzi dice :
Sedes delectionis in mulieribus. Finalmente Duval racconta che le donne
impudiche di Francia la chiamano gaude mihi (1).
Volendo continuare la nostra storia sul tribadismo dobbiamo oltrepas-
(1) Duval Giacomo (Professore in Medicina). Traité des Hermafi-odits. Rouen 1612. Paris 1880.
Gap. X, pag. 08 e m.
349 49
sare tutti i secoli di decadenza delle lettere e delle arti, senza neppure
occuparci degli enciclopedisti (Alberto Magno e Vincenzo Beauvais)
per giungere al rinascimento, in cui sì risvegliò, non solo la iniziativa in
vari rami dello scibile, ma ben anche negli studi di erudizione. Infatti
appartiene specialmente a questo secondo ramo di sapienza Girolamo
Mercuriale, celebre medico italiano, nato a Forlì nel secolo XVI, che
appunto emerse per la sua grande erudizione, specialmente nel suo libro
della Ginnastica e nelle sue : Variarum Leetionum in medicinae scripto-
ribusj eie. (Venezia 1570 e 1598), libro giudicato da Haller: Miscellanea
ex antiquitate sumpta, loci t^eterum emendati, esplicati, pleraque practica,
conciliata ex poetarum et aliorum oeterum locis. Nel medesimo si trovano
due passi che hanno attinenza più o meno prossima al tribadismo.
Il primo passo é nel Libro VI, Gap- 20, ove V autore rileva V acci-
dentale sviluppo della clitoride, ciò che spiega i molti fatti raccontati
dagli antichi di bambine che avevano dapprima il sesso femminino e poscia
manifestarono il membro virile, per cui furono ritenute per maschi. Ma
più singolare é il capitolo 13** del Libro II, in cui si discorre dell' uso nel-
r antichità delle donne cunnilingui e qui varrebbe la pena di esaminare
le citazioni da esso date in lingua greca per verificare la loro esattezza.
In ogni modo le notizie raccolte da Mercuriale completano ed allargano
quelle che si desumono dal secondo epigramma di Marziale (vedi p. 44)
per caratterizzare i costumi greci e romani avanti e durante il primo secolo
della nostra èra. Costumi poi che dimostrano come la -letteratura nei suoi
progressi si associa ai componimenti che includono racconti relativi alla
depravazione morale.
Il risveglio dell' erudizione fu però assai mediocre rispetto agli studi
dei pervertimenti sessuali, poiché nella sua Anatomia Giovanni Rio-
la no (figlio) (1) disse soltanto per incidenza: Istas mulieres quae inter se
sine oiro, clitoridis beneficio, cenerem exercerint, tribades oocant. Altrettanto
si ripeta intorno a P lem plus, prof, di Lovanio (2), che fu studente in
Bologna, ed ivi laureato nel 1624, il quale nelle sue istituzioni mediche rac-
contò che una donna impudica aveva una clitoride voluminosa, ed a questo
proposito aggiunge : Dum in lupanaribus multas exercebat meretrices,
tutn alicubi non paucas virgines mtiabat. Sebbene questi medici godessero
al loro tempo una gran fama non aggiunsero alcuna idea alle antiche ; e
poscia non fu conosciuto alcun altro che abbia richiamato V attenzione in
(1) Ridano Giovanni (figlio). Antropographia. Paris 1626, 1649. Liber II, pag. 188.
Nato a Parigi nel 1551, seguì neir esilio Maria De' Medici, e morì nel 1657. Egli visse
80 anni, avendo superato due volte la cistotomia.
(2) Plempius Vopiscus Fortunatus, nato in Amsterdam nel 1601, morto nel 1671. Funda-
menta medicinae. Libri sex. Lowen 1638, 1644 ecc.
50 350
proposito, fintantoché Casper (1) ed Ulrichs (Numa Numantius), di cui
altrove abbiamo fatto ricordo (vedi pag. 160) raccontarono fatti singolari
elle condussero alla teoria degli urninghi^ i quali poscia si moltiplicarono
ed hanno creato la nuova specie di psicopatia sessuale già annoverata.
Nel frattanto i filologi tentarono di determinare il significato d' alcuni
vocaboli, usati in passato, ma in quanto al vocabolo tribade vollero
rimanere in accordo colla sua etimologia, circoscrivendo troppo il signi-
ficato, in luogo di preferirne uno abbastanza comprensivo; difatti Porcel-
lini (8) dice che tribade deriva da fricas^ e la definisce : DicUur de foe^
mina turpem libidinem cum pari plerumque exerecnte. Canini (3) invece
dice che iribo deriva da frago e significa : Donna che fregando colle mani,
coir olisbo (sorta di pene, fatto di cuoio o d' altra materia) o con altri
lascici fregamenti soddisfa da se sola la libidine od esercita amore contro
natura con altra donna. Non havvi bisogno di dimostrare in parte Tana-
logia ed in paiie la differenza fra le due definizioni ; racconteremo piut-
tosto che Aristofane parlando Ae\V Olisbon (4), probabilmente nei libri
sulle cortigiane attiche, dice che era un istrumento coriaceo che eccitava
il prurito alle improbe e libidinose tribadi, lungo non nove, ma otto
pollici.
Mentre si svilupparono gli studi clinici delle psicopatie sessuali, comparve
un nuovo ed importante lavoro d' erudizione che con un programma più
largo, comprendeva ancora la storia dei pervertimenti sessuali, secondo
la geografìa terrestre. Questa grande opera appartiene a Pio ss (5) di
Lipsia, scrittore valente d'ostetricia, che ha per titolo: Das Weib in der
Natnrund Vo/Arer-Arwnd^? (Etnografia). Lipsia 1884-85. Bd. II, s. 85. Fra i molti
argomenti trattati si comprendono ancora i seguenti, accennati .secondo
r etnografia, i quali sono : la castità, il pudore, la verginità, il concubito,
la masturbazione, le tribadi, la prostituzione, il matrimonio e la prolifica-
zione. Certamente le notizie relative sono scarse ed incomplete, sicché non
permettono presentemente comparazioni fra loro né rispetto alla frequenza dei
casi, né risguardo alla ripetizione dei medesimi attraverso i secoli, ma in
ogni modo le notizie sono sempre importanti. Per es. egli scrive che un
(1) Casper Giovanni Lodovico (prof, di Medicina legale a Berlino). Klinische Novellen sur
giriclitliclien Meilicin 18G3.
(2) Forcellinus Aegidius. Lexicon. Prato 1875. Tom. VI, pag. 166.
(3) Canini Marc'Antonio. Etimologico dei vocaboli di origine Ellenica. Torino 1865. Tom. II,
piipr. um. Tribade.
(I) Il paiiso d'Aristofane è riportato da Duval (loco citato pag. 69) senza indicazione della
ftinti».
(5)PloRS Hermann H. P. (nato in Lipsia nel 1819 e morto d'apoplessia nel 1885}. Il primo
estratto di questo lavoro fu dato nel Jahresbericht del 1891. Bd. I, pag. 342. La seconda edizione è
quella sopracitata nel testo del 1884-85. Bd. I, 8. 309, ove havvi un' idea più generale dell* opera mede-
sima. Un'idea generale dell'opera si trova nel Jahresbericht far 1884. Bd. I, s. 309 (54).
351 51
Re del Siam punì le sue concubine che s'abbandonavano al tribadismo
ed aggiunge (ciò che é già noto in Europa) che la masturbazione usata in
Oriente ingrandisce le clitoridi in guisa che le donne possono dedicarsi al
tribadismo. Racconta i numerosi fatti della comparsa degli incubi not-
turni, pretesto delle infedeltà muliebri ; racconta ancora di una certa Isola
dove si usava d' introdurre un pezzo di pesce nella vulva di una donna,
e poscia usare il coito ; e finalmente riferisce che presso i Nama-
Ottentotti le ragazze hanno il costume della masturbazione reciproca, di
cui parlano liberamente nei loro racconti e nelle loro canzoni.
Mentre abbiamo dato un cenno dei nuovi studi clinici sulle psicopatie
asessuali, per vero assai rapido, essendo un argomento a tutti noto, invece ci
soffermiamo a considerare una circostanza negativa che risulta dagli scritti
fatti su tali studi, e cioè che nessuno autore dedicò né un capitolo né un
articolo al tribadismo; neppure A. Moli (1) il quale ha raccontato che
a Berlino vi sono da 25 per cento prostitute che conservano dei rap-
porti sessuali con donne, contraendo un profondo amore, con scene di
gelosia e finendo di convivere insieme, e conosce un caso che questa
specie di matrimonio perdurava da 7 anni. Quando la riunione si spezzò,
una delle amiche si abbandonò alla disperazione. E nemmeno pensò di
servirsi del vocabolo tribade quando designò i casi di immissio clitoridis in
^aginam alterius^ mentre esso poi non V adotta né per i medesimi né per
altri casi. Cercando la causa di tale ommissione, possiamo trovarla avanti
tutto nel fatto che V immissio clitoridis (occorrendo V ipertrofia) é un atto
eccezionale che appartiene a un gruppo di manifestazioni che si collegano
ad una stessa passione, la quale veniva chiamata, come abbiamo ricordata
altrove, amore lesbico ^ atti che assumono denominazioni speciali, e che
possono far supporre V ipertrofia quando di fatto non esiste.
La suddetta ommissione accade anche naturalmente in seguito agli
esempi antichi già riportati, i quali comprendevano atti osceni di diversa
specie, indicati con titoli in parte latini come per esempio V immissio
clitoridis in vaginam e V immissio penis in os alterius. Le donne poi for-
nite di una grande clitoride furono chiamate a Roma : Fricatriees o Subi--
^atriees. La pederastia fu detta coito in anum, e nella donna paedicatio
mulierum. U immissio penis in os mulierum fu chiamato ancora cunnilingus
oppure mulier lambens ; e fra gli atti osceni della donna devesi aggiungere
ancora il lambendo lingua genitalia alterius feminae. Finalmente ricor-
deremo r onanismo o masturbazione mutua.
I pervertimenti psico-sessuali costituiscono talora dei fenomeni che
possono dirsi patologici, tanto negli uomini quanto nelle donne, come la
(1) A. Moli. Les perversions de Tinstinct génital. Paris 1897 (6^ édition).
52 352
ninfomania preceduta spesso ed accompagnata dalla masturbazione assai
frequente. Alla medesima categoria appartengono i casi, cosidetti di sadi*
snio ; parola tratta dal marchese De Sade (1740-1814), il quale associava
alla sodomia atti dolorosi e perfino crudeli sulle donne stesse che gli prò*
curavano soddisfazioni sessuali. Questo marchese fu condannato a moi*te.
Si può anche aggiungere il /e^im/no (divinizzazione d'un corpo qualunque)
quando si amano gli oggetti appartenenti alla persona amata; questo
amore Moli lo distingue in affezione fisiologica e patologica, cioè Del-
l' ultimo caso quando la passione é maggiore per V oggetto che per la
persona cui appartiene. Rispetto poi alle cause occasionali possiamo am-
mettere che spesso i pervertimenti sono la conseguenza della sazietà del
piaceri ordinari, per cui non cessa mai il bisogno della varietà dei me-
desimi, e sono la causa dei vizi superiormente indicati; avvertendo che
nella donna i vizi possono nascere per due circostanze, le quali sono :
1** lo spirito di lucro nelle prostitute ; 2** V erotismo provocatore della
donna medesima.
Raccolte le principali notizie storiche sul tribadismo^ ricaveremo dalle
medesime che la definizione data dai grammatici, non é in armonia
collo stato della scienza, né in armonia cogli esempi dei recenti scrittori^
sicché a nostro avviso non vi sono che due espedienti per correggere
i difetti in proposito. migliorare la definizione, oppure sopprimere \\
vocabolo e sostituirlo con altri più espressivi. Avanti però di manife-
stare preferenza dobbiamo ricordare che ogni titolo d' un fatto o d* un
fenomeno, deve indicare la natura del medesimo e quando é ignorato, è
necessario rilevare il carattere più saliente del fatto, ed esprimerlo con
parole adatte al fenomeno. Venendo al caso nostro, abbiamo già annove-
rate le varietà degli atti viziosi che compiono le prostitute, tanto rispetto*
alla qualità, quanto rispetto al loro numero ; sicché sarebbe necessario
distinguere prima le prostitute che limitano il loro mestiere al coito ordi-
nario, dalle altre che si dicono perfezionate, e che volendo chiamarle tribadi^
non havvi altro espediente che definirle prostitute che si prestand a molte^
plici usi sessuali. Ma se si pensa che tale definizione non precisa alcun
atto, ed adopera un vocabolo che non caratterizza alcuna singolarità, cioè
alcun pervertimento, preferiamo di sopprimere tale vocabolo tribade per
uso scientifico.
%w#^
353
53
Note alla Parte IL dell' Ermafroditismo
PSEUDO-ERMAFRODITISMO ESTERNO
Nota I. — Macrosomia.
Osserw 1. — Lamazil Dott. Arturo. No-
tuie inedite ìnandaie al l'rof. Taruffi intomo ad
una Signora di alta statura, dimorante in una
brilla nelle viciname di Bologna.
Il pidre • la madre della Signora furono di statura
eUrata; un fratello misura metri 1,80 e la seconda so-
fella metri 1,75 circa.
La Signora è alta metri 1,78 e onta ora 64 anni.
Regolarnieute conformatt, ella ha goduto sempre di ottima
salute, e di mestruazioni regoliri fino alP età di.49anui,
-epoca della menopausa. Non prese marito e non mostrò
mai manifeste inclinazioni sessuali per maschi o per
femmine.
La sua testa è regolare e tende un po' al grande ; il
torace ampio e bene sviluppato, la voce femminile, la
pelvi ampia e regolare. I capelli sono grigi, quasi
bianchi.
Di perfetta intelligenza, la Signora si mostra piut*
tosto interessata ed amante del giuoco delle carte. Le
sue abitudini nulla presentano di singolare, e sono quelle
ordinsrie di una donna di casa.
Osserv. 2. — Beretta Dott. Glaseppe e
Rubini Dott. Olderlco. Notizie inedite intomo
ad una sorella della Signora precedente^ abitante
in un Comune della Provincia di Bologna.
Il padre e la madre avevano sicuramente una statura
non inferiore a metri 1,80. La sorella suddetta, che ri-
aiede in una villa di sua proprietà vicino a Bologna è
alta metri 1,78. Un fratello raggiunge la stessa altezza,
se pure non è più alto.
La statura della presente Signora è di metri 1,75 circa;
'ha 50 anni ed è nubile. La sua costituzione è sana e robusta ;
il cranio simmetrico, ovoidale; il collo grosso e largo
alla base, il petto largo e quadrato ; la voce con timbro
•quasi maschile. L'andamento delle funzioni genitali ri-
mane ignoto.
Il portamento, le abitudini ed il carattere sono quasi
di maschio. Attende alla sorveglianza dei lavori campe-
stri ; adopera da sola i cavalli da tiro e si mostra molto
abile nel governarli ; veste un costume sempre uniforme
<la donna, misto a foggia di indumenti maschili : giacca,
polsi, calze e scarpe sono da uomo. Di normale intelli*
genza, ella è gentile colle signore, indifferente cogli
uomini, non portata al cicaleccio ed ai futili diverti-
menti.
Osserv. 3. — D' Ormea Dott. Sebastiano.
Lettera inedita. Dicembre 1900.
Ill.mo Sig. Professore
In risposta alle di Lei domande invio alla S. V.
questi appunti che mi è stato possibile di raccogliere.
La Sig. N. N. è nata da genitori di statura piuttosto
alta, specialmente il padre; ha fratelli e sorelle di gran-
dezza poco più superiore alla media comune; cosi pure
sono gli altri suoi parenti più prossimi. Dei maggiori
antenati non ho potuto saperne.
La Signora, che conta circa 55 anni, ò di costituzione
rcbusts, di alta statura (circa m. 1,68), di portamento
svelto, diritto e pettoruto. La corporatura in generale
grossa; testa grande, proporzionata, con capelli folti e
neri; viso ovale, fronte spaziosa, occhi neri, naso pro-
nunziato, bocca giusta, colorito bruno rossastro; una barba
nera e folta (benché sempre rasa con molta cura), con
baffi del pari neri e folti, le copre il viso con grada-
zione in meno nelle guancie ; il collo è rotondo, grosso,
corto e la laringe vi si scorge appena, flettendo il capo
indietro; il seno molto pronunciato; T addome volumi-
noso e sporgente in avanti lascia credere ad un ampio
bacino. Tutte le altre parti del corpo sono sprovviste
quasi affatto di pelo, tranne la regione sternale ed alle
ascelle ove vedesi alquanto di pelo lungo e m^ro; mentre
il pettignone ne è quasi sprovvisto.
I genitali esterni normali, come pure le mammelle.
Oli arti inferiori molto esili.
Fu sempre regolarmente mestruata ed i mestrui sono
scomparsi fisiologicamente da qualche anno. H nubile, e
mai ebbe occasione di mettere a prova la sua facoltà
generatrice.
È di comune intelligenza: parola pronta, pronunzia
schietta, voce mischile, carattere piuttosto gioviale, abi-
tudini muliebri, con inclinazioni, in passato, al mstri-
monio.
Conduce vita sobria, regolata e perciò gode sempre
di ottima salute.
Ecco quanto le posso dire su questo rapporto.
Con distinta stima mi pregio della 8. V. Ill.ma
dev.mo
S. D* Orm 11
54
954
Nota II. — Ipertrieosi.
Osserv. 1. — Aristotele. ITistoriae aniina-
lium. Lìber III. Cap. XI. (De pilis et cute § 5).
« È noto che le donne i fanciulli e i castrati non
▼anno soggetti alla calvizie. 1 peli che si generano suc-
cessÌTaraente non si manifestano in coloro che vennero
castrati prima della pubertà ; quegli stessi peli (fuorché
al pube) sono i soli a cadere negli individui castrati
dopo la pubertà. Nel mento della donna non nascono
peli ; o ne nascono, talvolta, assai pochi col cessare delle
mestruazioni. Ne è un esempio quanto dicono che suc-
cede in Caria per le donne sacerdotesse; e tale fatto
dicono essere appunto un indizio della facoltà divinatoria
da esse donne posseduta. Tutti gli altri peli che si ge-
nerano successivamente (tranne, dunque, quelli del mento
dei quali si ò parlato adesso) si manifestano anche nelle
donne ; ma scarsamente. Può avvenire che V individuo
umano (sia di sesso mascolino, sia di sesso femminino)
manchi dei peli che si generano successivamente; e ciò
per qualche vizio sortito fin dalU nascita; e se F indi-
viduo umano non giunge a pubertà, esso ò sterile quanto
al generare ».
Avvertenze» — Per la intelligenza del passo di
Aristotele e per giustificazione della traduzione fattane
occorre osservare che Aristotele dice essere i peli del-
Tuono di due sorta:
i^ peli che 1' uomo porta con sé al nascimento, come
sarebbero quelli del capo> delle sopracciglia, delle pal-
pebre ;
2^ peli che si generano successivamente al nasci-
mento, come sarebbero quelli del pube, delle ascelle, del
volto.
Osserv. 2. — Bealdo Colombo. De re ana-
tomica. Venetiis 1569. Liber XIII. Cap. II.
De pilis.
Vide uno Spagnuolo coperto di peli in tutto il corpo,
meno che nella faccia e in parte delle mani. Vide al-
trettanto in una monaca. E ricorda che alcuni affermano
non nascere i peli nò nella pianta dei piedi, nò nella
vola delle mani, e ciò per V uso, o per il moto, come
le lepri. La figura dello Spagnuolo ò stata ideata e rap-
presentata da Lieeto (Liber II. Cap. 45, pag. 148).
Osserv. 3. — Aldrovaudi Ulisse. Monstre-
rum hìsioria. Bononiae 1642. Cap. 8**, pag. 213.
Nel Museo del Senato di Bologna si vede il ritratto
di una donna tedesca, la quale passò per questa città ed
aveva una barba lunga due palmi. L^ Aldrovandi aggiunge
alcune antiche osservazioni, e racconta (pag. 16-18) che
due sorelle, nate nelle isole Canarie, avevano la faccia co-
perta di poli irsuti, che si ripetevano in altre parti del
corpo.
Nel Tomo I d^ una collezione di disegni colorati appar-
tenenti allo stesso Aldrovandi, tuttora inedita, e conser-
vata nella Biblioteca Universitaria di Bologna, si vede
nel disegno N. 132 il ritratto di una giovane ¥681111100»
magnificenza, sotto il quale giustamente si legge:
Mulier viginti annorum, hirsuto
capite simiam imitante, reliquo eorpore glabro.
Osserv. 4. — Panaro!! Domen!eo (BomanoV
Jatrologismorum, seu fnedicinalium t^rvaiummm-
pentecostae quinque. Roma 1652. Pentecoste 6^
Osserv. 5, pag. 287. Osserv. 37, pag. 388.
Una donna giovane e bella av«va,il volto ooperto da.
copiosissima lanugine, simile a lunga e sottile seta. —
Un'altra donna, assai petulante e lussuriosa, averm lira.
le mammelle una grande quantità di peli neri da emu-
lare un uomo.
Osserv. 5. — BartlioUno TomniMO. Hi^
storiarum anaiomicarum cariarum. Cent. L
Histor. 42. Amstelodami 1654, pag. 62. —
Pudlae hirsutae et barbatae.
Vide ad Amsterdam e poi nel Belgio una bambioa
di 6 anni che ave«'a tutto il corpo irsuto con peli ten-
denti al bianco e ricci. Poscia reca alcune oesenrasiooi
tratte da altri.
Osserv. 6. — Zaeehia Pao!o (Romano).
Quaesfionum nvedico-legalium ecc. Lngdani 1661.
Libro 7. Tit. !•. Quest. 9% pag. 501.
Una donna aveva una lunga barba, e tutto il petto
coperto da peli densi e duri, mentre le mammelle eraao
grandissime e flaccide e la voce da femmina. La me-
struazione era già cessata al 30^ anno.
Osserv. 7. — Bnrlin (BuerUnes) Jae« De
foeminis ex suppressione mcnsium barbatis* Al-^
dorphìna 1664, in 4^ (Opuscolo citato da
Haller).
Osserv. 8. — Welscli 6. H!eroii (Aoga*
burg). Sylloge curationum et obsereaiiamtm me*
dìcinaìium. Cent. VI. Ulm 1668. Ep. N. 9a
Racconta che in Milano incontrò nel 1648 Barbara
Usier, ragazza coperta in tutto il corpo di peli delicati
e biondi ed insigne per la barba lunga. (Non avendo
letto il testo non possiamo esprimere alcuna congettura»
se sia la stessa donna tedesca, il ritratto della quale
era conservato nel Museo del Senato Bolognese. Vedi Al*
drovandi).
Osserv. 9. — Seger Giorgio (discepolo di
T. BartlioUno). De muliere hirsuta et barbaia.
Miscellanea Academiae naturae curios. 1678*
355
1679 Norimbergae 1693. Decur I, Anno IX
et X. Obs. 96, pag. 246.
Osserv. 10. — Hellwlg J. Foemina barbata.
Obs. phys. med. 1680. Augustae Vindelicorum,
pag. 121.
Osserv. 11. — Jacobaeas 0. Puella mon-
strasa hirsuta, et infant àcóaeos. Acta medica
et philos. Hafnien. 1680. Tom. V, pag. 274.
Osserv. 12. — Lanzoni Giuseppe. Obser-
vatio de muliere barbata. Miscellanea curiosa,
seu Ephemeridnm Accademiae Cesareo-Leopol-
dinae etc. Dee. III. Anno V e VI, 1697 e 1693.
Francoforte e Lipsia 1700. Observatio 283,
pag. 98.
Nel 1697 ossenrò una Romagnola di 50 anni, sterile,
colla barba, la quale non aveva mai avute mestruazioni,
mancava di mammelle e presentava il petto come quello
di un uomo.
Osserv. 13. — Turner Daniele (Londra).
De morbis cntaneis. London 1723 (citato da
RuoGiKRi, Venezia 1815).
Ui»a nipote di Nicolò III (morta nel 1280) della fa-
miglia degli Orsini partorì un mostro tutto coperto di
pelo, analogo a quello d^un orso, a cui assomigliava
anche nelle estremità ecc.
Osserv. 14. — Mlchaelis Gottlleb. De wV-
gine barbata Dresdenri. Acta physico-medica.
Ac. Caesareo-Leop. Carol. naturae curiosoram.
Norimb. 1733. Voi. in, pag. 387.
A Rosina MQIIer, morta in Dresda nel 1732, fin dalla
gioventù apparve la barba ai lati del mento, la quAle
cresceva al seguo che ella era obbligata radersela due
volte la settimana.
Osserv. 15. — Gatta Costantino. Memoria
colla data : Sala in Lucania 1734. Di uno strano
accrescimento di peli^ di barba e di ugne in due
donne napoletane. Saccolta d'opuscoli scienti-
fici di Augusto CalogbrX. Venezia 1736.
Tom. XIII, pag. 403.
Racconta che una madre e una figlia furono per 16
anni rinchiuse in un sotterraneo, e quando da quello
furono tolte, si videro non solo squallide e sparute, ma
ricoperte da irsuti e ruvidi peli, con lunga barba nel
mento, e con unghie lunghe ed incurvate, simili ad ar-
tigli.
UÀ. attribuisce tale fenomeno alla dimora tenebrosa
«d umida, congiunta al timore perenne di più orribili
C Taruffi.
55
mali. Queste cagioni turbarono T economia dol corpo.,
ed impedirono la .traspirazione insensibile, e quindi per
moto critico avvenne un smisurato accrescimento dei peli,
Osserv. 16. — Hoyeras J. G. i>e virgine,
cute hirsuta densisque mìnoribus setis obsita in
membris inferioribus deformata. Acta Academiae
naturae curiosorum. Norimbergae, 1737. Tom.
IV, pag. 467.
Una ragazza col volto bello e roseo andò a marito,
ma essendo coperta di peli sotto 1* ombellico, nelle pu-
dende e nel dorso, fu obbligata al divorzio.
Osserv. 17. — Degnerns J. H, IKatoria
puellae pilosae, Acta Acad. naturae curiosorum.
Norimbergae 1742. Tom. VI, pag. 35.
Fanciulla pelosa.
Osserv. 18. — Bevem. Hufeland 's Jour-
nal fur pract. Medicin. Wien 1808. Bd. XIV.
Stuch 3, s. 141, s. f.
In una gemella T intero corpo, compreso il labbro ed
il mento, era coperto d' insoliti e robusti peli : a tre anni
era gi& sviluppata in modo sorprendente sotto forma di
polisarcia. La bambina fu presa da vomito di sangue
e morì, ma dalla necro^copia deir addome s' impara
soltanto che gli organi generativi interni erano involti
da una sostanza non definita, sostanza che avvolgeva anche
la milza.
Osserv. 19. — Bnggieri Cesare (Clinico di
Pàdova). fHoria di una donna avente gran parte
del corpo coperta di pelle e pelo nero. Venezia
1815 e Padova 1822, in 8", col ritratto del
soggetto. .
Una giovane avvenente, veneziana, di 27 anni, che
era sempre stata restia al matrimonio, finalmente sì ma-
ritò con un giovane di suo aggradimento. Ma dopo gli
sponsali questi s' accorse che era stato tradito perchò la
sposa aveva il corpo di bestia coperto di pelo nero in
tutta la parte che non si vede^ ed anche la stessa sposa
confessò che aveva coperto di pelo nero lo stomaco^ il
ventre^ la schiena e le coscie.
Tanto i due sposi quanto i rispettivi genitori con-
vennero nella necessità del divorzio ed invitarono il sud-
detto autore a scrivere un voto in proposito. Osservata
la donna, il Rnggitri notò che il pelo era nero, folto
ed arricciato ed inoltre che la pelle era parimenti nera,
senza alcun odore e sensa gradazione di colore colla pelle
naturale, descrivendo una demarcazione circolare esattisi
sima. Finalmente sepp^i che la parte nera del corpo non
partecipava alla traspirazione cutanea cui andava talora
soggetta r intera persona, e convenne che tale stato risve-
gliava un ribrezzo ripugnante e che esponeva al pericolo
deir eredità di si strana anomalia nei figli. Cotesto voto
8
56
giovò agli sposi per ottenere anche dalla Chiesa il desi-
derato divorzio.
L* autore poi, gioTandosi di ciò che a^eva insegnato
il Toscano Chiarughi, cioè che T acido muriatico ossige-
nato applicato sopra la pelle cangia il nero in giallo
senza attaccar T epidermide, e ciò precariamente, volle
replicare T esperienza sopra una coscia della sposa sud-
detta, dopo avere ben rasati i peli ; ma ciò produs$»e
un dolore grandissimo che durò due ore, seguito dalla
produzione d^ una vescica, e dalla formazione di una
piaga. Guarita questa, la parte rimase bianchissima e
senza peli, ma la donna non volle più sottomettersi a
tale esperimento e preferì di conservare la sua ano-
malia.
Dalla descrizione può chiamarsi il caso suddetto neo
peloso,
Osserv. 20. — Eble Burkard. Die Lehre
V. clen Haaren in der gesammfen organ. Natur.
vo^htcind. bearb. 2 Bd. Mit 166 Abbild. WieQ
1831. — Canstatt 'Jahresbericht fur 1831. N. 36.
Racconta che una neonata era provvista di barba e
di peli alle pudende con enorme sviluppo dai genitali.
Osserv. 21. — Chowne W. D. Remarkable
case of hirsute groioth in a feniale; trith obser-
rations on certain organze structuren and iheirpliy-
stólogicul in/fuences. The Lancet. London 1862.
Tom. I, pag. 421, 5114; Tom. II, pag. 31.
Osserv. 22. — Laureuce J. Z. A short ac-
count of the bearded and hairy femaU. The Lan-
cet. London 1867. Tom. II, pag. 48.
Osserv. 23. — Turner. A case of a moman
ichose face and body, in tico or three loeeks time,
became cocered tcifh a thich crop of short and
v?hite downy hair, and xcho at the time icas
suffering frofn carcinoma of the breast. The
medicai Times and Gazette. London 1866.
Tom. II, pag. 507.
Osserv. 24. — Darwlu Carlo. De la varia-
iion des animaux. Trad. francese. Paris 1868.
Tom. II, pag. 348.
Ricorda Giulia Pastrana, danzatrice spagnuola, come
esempio d* una donna ricoperta di peli, che aveva un
doppia fila di denti nella medesima mascella. Magitot
invece, avendo veduto a Londra la forma delle due ma-
scelle della suddetta Giulia, sostiene che vi ò una ridu-
zione nel numero dei denti o che V errore derivava da una
ipertrofìa del margine alveolare, che aumentava il progna-
tismo, osservata la testa di profilo (BuUetin de la Soc.
d^Anthropologie. Paris IB78, pag. 275).
356
Osserv. 25. — Beige! HemmiiB. UAer
abnorme Haarentwickelung hehn MentcheM. Yir-
chow's Archiv. 1868. Bd. 44, a. 418-
Ip^rtricosi per tre generazioni. Nelle due prime gene-
razioni vi era anche difetto nei denti canini e molari.
Osserv. 26. — Pick. Archiv fìir Hant-
krankheiten. 1870.
Un* indiana del Messico era coperta di peli Mmili a
quelli delle scimmie, dairombellico al ginocchio ove la
cute era oscura e dura a guisa di cotenna.
Osserv. 27. — LombroM Cesare. Cawo di
ipertricosi in ima creiinosa microcefalo. Coman.
air Istituto Lombardo, 6 Aprile 1871. Ardii-
vio per r Antropologia. Firenze 1871. Voi. I,
pag. 192.
Una bamhina di 12 anni aveva la ente d*Ua £KCÌa
(compresa la fronte) di coloie oscuro e coperta di peli;
il cranio microcefalo. L* autore non ne toinisce la mi-
sura.
Osserv. 28. -— Aaspitz H. Geringer Grad
von Microcephalie und hoher Grad van Hyper-
irichosis bei einem 13 jahr Màdchen. Wien. med.
Presse. 1871. Bd. XII, 8. 25.
Osserv. 29. — Finger. Hypercrinosis mit
Amenorrhoe. Allgemeine Wiener mediziniache
Zeitung. 1873. Tom. XVIIT, pag. 604.
Osserv. 30. — N. N, Una donna barbuta
nello sfato puerperale, Ann. nniv. di medie,
e chir. Milano 1875, Voi. 234. pag. 378. (Preso
dal Nevir-York Medicai Record).
Osserv. 31. — Dowall F. W. Tioo cases
of bearded ìcomen. Journal fo Ment. Se. Lon-
don 1877. Tom. XXIII, pag. 86.
Osserv. 32. — Duhring Luigi. Case of a
bearded woman. Archiv of Dermat. and Sy-
phil. New-York 1877. Tom. Ili, pag. 193. —
Annali univ. di medicina e chirurgia. Milano
1878. Voi. 244, pag. 122.
Donna di 23 anni, la quale aveva barba e muatacchi
neri come quelli di un uomo, e peli in meno alle spalle.
Quando nacque aveva già la lanugine alla faecia, od i
peli comparvero colla pubertà.
Nulla di simile si era osservato nei parenti, • la
donna serbava tutti i caratteri femminili. Fu mestruata
a 14 anni, a 16 anni si maritò, ed ebbe due figli sani
senza alcuna alterazione nella pelle.
357
Osserv. 33. — Hardaway W. À. Caseofa
bearded ivonuin. Si. Louis medicai and surgical
Journal, 1877, n. s. Tom. XIV, pag. 584-587.
Osserv. 34. - Stricker Gaglielmo. (Frank-
furt). Zioei altere Falle von Hypertrichosis. Vir-
chow's Archiv. Berlin 1877. Band 71. S. 118,
Tafel V, fig. 4.
Questo caso fu descritto da Micaelis nel 1733 (Vedi
Osserv. 12. Acta physico-medica academiae Caesareo-Leo-
poldinti-Carolìnae naturae curiosorum. Norimb. 1733.
Voi. UT, pag. 387, mit Abbildung auf Tab. VI). Si tratta
di una donna di 64 anni, la quale aveva tutta la barba e
i mustacchi come un uomo. La barba era lunga tre pol-
lici. Nel cadavere si trovar«)no gli organi sessuali fem-
minili normali e senza peli, sproporzionati al pube. Il
petto e il ventre erano piani.
Osserv. 35. — Von Siebold C. T. Die haa-
rige Familie von Ambras. Archiv fiir Anthro-
pologie. Braunschweig, 1877-78. Tom. IX ,
pag. 253-'260.
Ha raccolto nella letteratura 17 easi di ipertricosi
universale.
Osserv. 36. — Ecker Alessandro. Uebet
abnorme Behaaritng des Menschen. Braunschweig
1878, in 4"*. Con ritratti nel testo.
Il primo ritratto rappresenta una bambina con un
grande neo peloso sul dorso ed air estremità inferiore
delle natiche, non che piccole macchie pelose agli arti,
anche dal lato anteriore.
Gli altri ritratti rappresentano gradi diversi d' iper-
tricosi alla faccia di una donna coi rispettivi figli, fino
a somigliare a cani e a scimmie.
Osserv. 37. — Uildebrant H. Ueber abnorme
Haarbildung beim Menschen. Schriften der phy-
sikalisch-economischen Gesellschaft zu Konigs-
berg 1878, s. 1.
U osservazione ed il giornale sono da noi ignorati.
Sappiamo però da Hilbert (Vedi Osserv. 42) che fu fatta
la necroscopia, e che si trovò una parziale ipertricosi
con l'utero infantile.
Osserv. 38. — Bartels Max. Uéber abnor-
me Behaarung beim Menschen, Zeitschr. fiir
Ethnologie. 1879. Bd. 11. s. 146 ff.
Parla delle cosi dette voglie pelose (ipertricosi com-
posta).
Osserv. 39. — Tlesch Max. Ein Fall von
Hypertrichosis (aus dem Preparaatsaale zu Wurz*
57
burg). Archiv fùr Anthropologie. Braunschweig
1880. Bd. Xni. 8. 126.
Bambina di due anni e mezzo con peli nelle gote e
sulle braccia, senza peli alle spalle ed alle pudende.
1 peli erano lunghi 2-5 centimetri.
Osserv. 40. — Keane A. H. Krao^ the ^ hu-
man monhey „. Nature. London 1882-83. Tom.
XXVII, pag. 245.
Osserv. 41. — Furst Livias. Hypertrichosis
universalis nUt Hypertrophie der Kiefer-Alveolar-
rànder. Virchow 's Archiv. 1884. Bd. 76, S. 355,
Tafel XIV und XV. Jahresbericht fiir 1884.
Bd. II, s. 693.
Bambina di 6 anni con ipertricosi generale e con
ipertrofìa del margine alveolare della mandibola infe-
riore, con ingrossamento dei molari e diradamento dei
medesimi.
Osserr. 4'2. — Lncas-Ghampionuière J.
Journal de méd. et chir. pratique. Paris 1885.
Tom. 55, pag. 66-67.
Racconta alcuni casi di donne barbute che avevano
inclinazioni alle donne, ma non reca Pesame né clinico
nò anatomico.
Osserv. 43. — Hilbert Richard. Partitile
Hypertrichosis neòeti angeborner Ichthyosis cir-
cumscripta. — Virchow 's Archiv. Berlin 1885.
Bd. 99, pag. 569.
Una ragazza di 24 anni aveva le braccia, eccetto le
mani, con ipertricosi, inoltre a siniitra i peli abbraccia-
vano r estremità della spalla e sulla spina scapolare,
eravi un rialzo circolare, come una moneta di 5 marchi,
coi caratteri delP lettosi serpentina d' Hebra ; finalmente
nel cadavere trovò T utero infantile.
Osserv. 44. — Mlchelson P. (K5nigsberg).
Zum Capitel der Hypertrichosis, Virchow 's Ar-
chiv. Berlin 1885. Bd. 100, s. 66.
Ha rilevato, sopra 22 casi di ipertricosi universale
(senza distinzione di sesso, e senza distinzione d^ orìgine
geografica), che in 8 si ignorò stato della dentatura, che
2 morirono avanti la prima dentizione, e che 12 possede-
vano anomalie dentane.
Osserv. 45. — Battone 6. Contr&uto alla
storia della ipertricosi. Comunicazione fatta alla
B. Accad. di Med. di Torino nella seduta del
20 Maggio 1885.
Bambina di 3 anni coir osso incisivo superstite, iper-
trìcosi, ed anomalo padiglione delF orecchio.
58
Osserv. 46. — Parreidt J. Uéber die Be-
zahnunQ bei Menschen nut abnarmer Behaarung.
Prager Zeitschrift fdr Heilkunde. 1886. Hefk 2
and 4. Jahresbericht fOr 1886. Band. 2, pag. 497.
Raccoglie pirecchi casi di ipertricosi con difetti nella
dentatura.
Osserv. 47. — Sommer W. Ein neuer Fall
von Hypertrickosis circumgcripta. Virchow' s Ar-
chiv. 1886. Bd. 102, s. 107. Jahresbericht fUr
1886. Bd. n, s. 527.
Un uomo di 19 anni ha nel braccio sinistro un neo
materno lungo 90 centina, e largo 23.
Osserv. 48. — Lesser E. (Bem). Hypertri-
ckosis universalis eines nicht ganz 6 jàhrigen
Màdchens. Yirchow's Yerhandlungen tur An-
thropologie etc, Sitzung voin 21 Marz 1887.
Berlin 1896, pag. 223. Mit 3 Abbildungen.
La bambina, oltre V ipertricosi, presenta le parti ses-
suali completamente mature, con peli e colle mammelle
assai sviluppate. La mestruazione era avvenuta a 3 anni,
e poscia si era ripetuta 9 volte.
Osserv. 49. — Chiari H. Uéber Hypertri-
ckosis des Menscken. Prag. Wochenschrift 1890.
Bd. 4041. Jahresbericht fìlr 1890. Bd. U, s. 602.
Da prima riporta e discute le diverse teorie, poscia
racconta che un bambino di 8 mesi mori per affezione
cronica. Egli aveva un grande neo peloso pigmentato al
collo, che discendeva sulle spalle e sul dorso fino a
livèllo deir ottava costola. Poscia descrive i caratteri
microscopici del neo, i quali non offrivano nulla di in-
solito.
Osserv. 60. — Schneller. Fin Fall von
Pseudo'kermaphrodismus, Mùnchen Med. Wo-
chenschrift. 1894. N. 39. Jahresbericht fiìr 1894.
Bd. I, s. 232 (4).
Fanciulla di 12 anni colla barba intera nel volto, nel
petto, nelle pudende, e negli arti. Ipospadia. Non risultò
alcuna deformità negli organi generativi interni.
Osserv. 51. — Dollmann A. Abnorme Be-
kaarung bei einem dreijàhrigen Màdcken. Inter-
nationale medizinisch-photographische Monats-
schrift. Leipzig 1896. Bd. III. Hft. 10.
Osserv. 52. — A. Brand (Prof, in Gharkow).
358
Eim Virago. Virchow '• Aiohiv. Berlin 1896.
Bd. 146, 8. 632.
Una contadina di Curlandia di 36 anni, alta aa metro
e 60; da ragazza, avera avuta la mestrtiaaione rsgolars,
era molto vivace, amava il chiasso, e ripetute volto
trasse giù da cavallo robusti lavoratori. Essa al maritò
a 23 anni ed ottenne una bambina che allattò por dao
anni. Poscia rimase incinta e aborti nel aettinio mesa»
in seguito ad una forte emozione.
Dopo tale sventura la madre si ammalò con febbre,
delirio, ed emorragia dai genitali che perdurò due mesi,
seguita da gonfiezza all'addome.
Durante questa malattia la paziente vide per la prima
volta comparire dei peli nello scrobicolo del enores, e
poscia si sparsero vieppiù nel corpo e negli arti infe-
riori, e nel terzo mese anche nel viso. Contemporanea*
mente crebbe la gonfiezza del corpo e delle gambe, seguita
da fortissimi dolori interni da indurla a strapparsi gli
abiti e perfino i capelli dal capo che poscia rimasero
radi : dolori che furono attribuiti ad una pelvi-peritonite.
Nel corso di tre anni i mustacchi e la barba raggina-
gevano il loro pieno sviluppo, contro i quali V ammalata
tentò numerosi rimedi, fra cui la elettrolisi dei peli che
fu interrotta dopo un mese; e nel frattanto acomparvero
r ascite ed i dolori lasciando un alto grado di idroemia
e molto albume nelle orine, per cui s* indusse trattarsi di
nefrite cronica.
Questa donna, sebbene non ristabilita perfettamente
in salute, fu condotta dal marito in mostra nelle prin-
cipali città del corso superiore del Volga e poscia a
Mosca, e dopo V aborto suddetto non ebbe mai più figli.
Osserv. 53. — Jablonsky. Note mar com
d' kermapkrodisme. Graz, des hòpitaax de Tea*
lonse. 1898. Année XII. ÀvriI, pag. 124.
Una ragazza di 28 anni, alP età di 15 o 16 principiò
ad avere il mento e le gote coperte di peli biondi, che
poscia si trasformarono in una copiosa barba, che ai
manifestò ancora sul petto e sulle membra; e 1* aspetto
divenne virile. I mestrui fecero sempre difetto, e rima-
sero poco sviluppate le mammelle, invece le anche erano
assai larghe. Sotto il monte di Venere eravi la clitoride
col prepuzio lungo 3 centim. la quale coli' erecione giaa-
geva a 10 centim. Sotto la medeaima un infondibulo,
rappresentante la vagina, profondo 25 milL; però con
uno specillo si giungeva alla profondità di 10 cantim.
Ai lati del prepuzio discendevano due grandi labbra» di
cui il destro conteneva un corpo simile ad un tsatioolo,
ed il sinistro un ernia riducibile, la quale si strangolò
in corrispondenza dell'anello: T operatore potè ricono-
scervi la presenza d' un ovaio. ^Mancano le particolarità,
come pure manca del tutto la descrizione dell* aietra ; né
havvi accenno alle inclinazioni sessuali)
359
Nota III. — Elefantiasi della clitoride.
Osserv. 1. — Bealdo Colombo. De re ana-
tomica. Yenetiis 1559. Liber XY, pag. 169.
« Foemina erat aethiopica mulier earura, quas ungaras
appellant Longobardi ; haec neqae agere, neque patì co-
mode poterai; nam uterque shxus imperfectus illi e5ti-
gerat suo magno malo; penis naraque minimi digiti
loDgitudinem, craasitiemqae non excedebat ; YuWae autem
foramen adeo anguatum erat, ut minimi digiti apice tìz
intromitteret. Optabat misera, ut hunc illi p«nem ferro
efellerem, quippe qui aibi impedimento esse diceret, dum
■cum Tiro coire exoptabat; optabat etiam, ut TuWae fo-
ramen illi amplificarem, ut viro ferendo idonea esset ».
Osserv. 2. — YArolio Costanzo (Bologna).
Anatomiae. Liber lY. FrancofUrte 1591. Gap. lY,
pag. 98.
La clitoride raggiunge taUolta tal mole che sembra
on membro Tirile imperforato. Queste donne possono ora
riceTere, ed ora operare il coito, e se si guardano gli
organi intemi, essi sono affatto muliebri, senza alcuna
cosa di mostruoso. Se si troTarono maschi che nelle parti
unitali aTeTano una depressione o una fessura, questa
non era penetrante, sicchò è impossibiie che realmente
-si troTino in uno stesso indÌTÌduo ambidue i sessi.
Osserv. 3. — Sehenck GiOTanni (figlio).
Obsercationum medicarum rararum tee. Yolamen.
Prancofurti 1609. Liber lY. — De genitalibus
jpartibwf, pag. 603.
Riporta 4 casi di ingrandimento della clitoride.
Osserv. 4. — DuTal Jaeqaes. Des Herma-
phrodites etc. Bouen 1612 in 8**.
Un membro virile lungo due dita trasverse, erettile,
in luogo della clitoride, che molestava il marito nel-
r atto del coito, per cui non fu compito la copula e con-
'dttsse al divorzio.
Osserv. 5. — Panaroll Domenico (Bomano).
Jatrologismorum^ seu mediinnalium óbservationum
pentecostae quinque. Boma 1652. Pentecoste 4.
Osserv. 6, pag. 120.
In una prostituta Picena vide una clitoride cosi volu-
minosa, che eguagliaTa nelP erezione il pene di un fan-
alai lo di 12 anni.
Osserv. 6. — Bartholino Thomae. Hinto-
riarum anatomicarum. Amstelodami 1664. Cen-
taria II. Historia 57, pag. 247. HermaphrodittiB.
Reca un fatto con caratteri insufficienti.
59
Osserv. 7. — Idem. Epistolarum. Haf-
niae 1667. Cent. HI. Epif. 94, pag. 406.
Donna Olandese, barbata, con pene senza uretra e
prepuzio, sotto il quale tì era la TuWa. V autore ritenne
fosse una femmina con una grande clitoride.
Osserv. 8. — Rodio Giovanni. Observa-
iiùnum medidnaliutn Centuriae tres. Padova 1 657.
Cent. 3'. Osserv. 42, pag. 164.
Neir anno 1624, nel mese di Luglio, neir Ospedale di
S. Francesco vide una prostituta, la quale aveva la cli-
toride, che pendeva all' innanzi per mezzo dito di lun-
ghezza.
Nell'anno 1636 il giorno 21 d'Aprile vide un'altra
clitoride della stessa grandezza, che terminava in un
tumore peloso e verrucoso. Fu operata dal Chirurgo
Baldassarre Giordano.
Osserv. 9. — Zacchia Paolo (Romano).
QuaesHonum Medico-legalinm. Lugduni 1661.
Libro VII. Tit. I. Quest. 9*, pag. 501.
In Roma aravi una famoKa meretrice, la quale aveva
una clitoride grande quanto on dito anulare, che portava
impedimenti^ al coito.
Osserv. 10. — Oraaf Reiner. De virorum
crganis generaiioni inservientibus, de clysteribus,
de U8U siphanis in anatomia. Leida e Amster-
dam 1668.
Vide una ragazza colla, clitoride simile a un membro
virile in guisa che la levatrice la giudicò per un maschio,
ma r errore fu scoperto dopo morta mediante V autopsia.
Osserv. 11. — Tulpio Nieola. Observationes
niedicae. Edilio nova. Amstelodami 1672. Li-
ber III. Capnt XXXV, pag. 241.
Una certa Enrica Schuria, stanca del suo sesso, vesti
abiti maschili e fece il soldato sotto il Principe d' Grange.
Tornata a casa, pel suo clitoride molto sviluppato si
accoppiava con altre donne, e specialmente per più lungo
tempo con una certa vedova, la quale (se fosse stato
permesso dalle leggi) volentieri l' avrebbe sposata. Questa
tribade aveva la clitoride molto sviluppata e durante il
coito raggiungeva la lunghezza della metà d^ un dito ed
anche di più, e la grossezza del pene d'un bambino.
Il giureconsulto Giovanni Paponio (I XXII, tit. VII,
avest II) scrive che queste donne impudiche devono essere
condannate a morte. La tribade, di cui sopra, trovò il
giudice più clemente ; fu bastonata con verghe e condan-
nata all'esilio, venne separata da quella vedova, colla
quale aveva vissuto libidinosamente.
60
360
Osserv. 12. — De Diemerbroeck Isbrando.
Anatome corports humam. Lugduni 1683. Liber
primus, pag. 15*2.
Osserv. 1. In una donna di Montfort, moglie di un
soldato, Tide la clitoride della lunghezza e grossezza di
un membro virile mediocre.
Osserv. 2. In Francia vide un ermafrodita di 28 anni,
che aveva la barba, come un uomo mentre vestiva abiti
femminili ; mostrava poi per piccolo prezzo i propri i
genitali. Nelle pudende la clitoride era cresciuta fino
alla lunghezza di un mezzo dito ed alla grossezza di un
pene, col glande, frenulo e prepuzio come nell'uomo, ad
eccezione che V apertura del glande non era manifesta-
mente pervia; inferiormente esistevano il meato urinario
e la vagina, come nelle donne; nelle grandi labbra si
conteneva un solo testicolo.
Osserv. 3. Vide un ermafrodito inglese deiretà di
22 anni, intorno al quale il suo conduttore riferiva che
era nato femmina perfetta, che fra il quinto ed il sesto
anno i genitali principiarono a cambiare, e che all' unde-
cimo anno il pene erasi fatto manifesto. Noi vedemmo
il suo pene sporgente per la lunghezza di circa un m->zzo
dito, senza manifesta perforazione alT estremità, non dis-
simile da un pene virile, a cui T unione delle ninfe for-
mava il prepuzio, il quale poi copriva e scopriva per
metà il glande, come nelF uomo. 11 conduttore riferiva
che questo pene, pei pensieri libidinosi, crrsceva fino
alla lunghezza di un dito. In ognuna delle grandi labbra,
come in uno scroto, si conteneva un testicolo. Poco sotto,
nel luogo consueto, si trovavano il meato urinario e la
vagina. Il conduttore riferiva ancora che le mestruazioni
si presentavano a regolari periodi come nelle donne, e
che per una grande libidine anche il seme esci va fuori,
ma era dubbio se ciò accadesse dal pene oppure dalle
parti muliebri. Le mammelle non erano m<jlte tumide,
il petto e le coscie alquanto irsute mostravano piuttosto
r aspetto virile ; cosi pure la voce grave, i capelli crespi
Abbondantissimi nella testa, e i manifesti indizi dello
spuntare della barba attorno alla bocca.
Osserv. 13. — Dionis Pierre (Paris). Cours
d' opérations de Chirurgie. Paris 1707; 1708.
Voi. II. Bruxelles 1708, pag. 196.
In Europa le donne che hanno la clitoride più grande
delle altre sono dette Ribaudes^ poiché esse possono
abusare e violare altre donne; lo che ha fatto proporre
V amputazione per togliere a queste donne P oggetto della
continuata lascivia.
Osserv. 14. — Palfyn Jean (de Gand). De-
scription aìiatomique des Partien de la femme,
qui servent à la generation, Leida 1708, pag. 10.
Vi sono delle donne che hanno la clitoride estrema-
mente lunga, alcune delle quali ne abusano con altre
donne come faceva quella Bassa tribade, di cui parla
Marziale, nel libro primo dei suoi epigrammi (XCI «p.) i
Esse vidèbaria, fateor^ Lucretia nobis:
At tu, proh facinus ! Bassa fututor eraa.
Inter sff geminos audes committere cannoa,
Meotiturque virum prodigiosa Venos.
Commenta es dignum thebano aenigmate monsimm,
Hic, ubi vir non est, ut sit adulteri um.
Osserv. 15. — Parsons Jaeobns (Liondon).
Mechanical and criticai enquiry info the nature
ofhermaphroditeJt. London 1741, in 8*, pag. 144.
Oon fig.
Vide in Londra una donna d'Angola che aveva una
grande clitoride ed un^ ernia nel labbro destro, che era-
creduta per ermafrodita.
Mailer dice : € Opus fere coUectitium, in qoo ex lem-
porum ordine plurima exempla androgjnorum reeennen*
tur. Andrt)gynos qui putantur esse feminas magna cli-
toride ». Quam ipse vidit Aetiopissam putes atiqoe co-
perti nere.
Js. Geoffroy Siint-Hiliire. (Des anomalies. Paris 1836.
Tom. II, pag. 24). Rammenta come nel 1741 ParscM-
rilevò la analogia sessuale fra gli ermafroditi ed i feti
di sesso femminino.
Osserv. 16. — Schmncker J. L. VermùtchU
chirurg, Schriften. Berlin 1778. Band. 2. —
Monteggia G. B. Istituzione Chirurgica. Na*
poli 1837. Voi. Vili, pag. 8'2, part. 310.
L^ autore ricorda il caso di Krimer di una clitoride-
cancrenosa (probabilmente cancrena secondaria al cancro)^
che fu dapprima legata e poscia tagliata per togliere i
dolori insopportabili. In quest^ occasione MMlCffia ag-
giunge che la clitoride può essere ora affetta da scirro-
e cancro ed ora da semplice ingrandimento, nel qnal caso
conviene V estirpazione.
Osserv. 17. — Ferrein. Sur le tériiàblt
sexe de ceux qu' on appelle HermaphrodUes. Mém.
de TAcad. des Sciences. Ànnée 1787, pag. 330..
Riporta due casi viventi di femmine, di cai IacHto>
ride aveva preso un volume considerevole da aimiilara
una verga virile col furo uretrale alla radica, di eoi Qoa
fu Marie Walkiers. Intorno agli scrittori che ai waany
occupati della medesima, vedi Ì8. 6eofffrey SaÌflt-HÌlall\i-
{Des anomalies. Tom. II, 1836. Chap. IL Hermaphiod.).
Osserv. 18. — Home Erenurd. An aooomtit
of the disiec. of on hermaphrodite dog. Phjlotb
transactions. Année 1799, pag. 157-178. Con
aggiunte. Lectures of comparative anaiomjf..
Tom. in. Lectur. XI.
Espose r ipotesi che Tuovo avanti la fecondasiooe-
non ha sesso determinato, e può dare nascimento second»
361
!• ÌDflueiiM subite ora ad oo maschio ed ora ad una fem-
nina, ed ora ad un individuo intermediario p^T le sue
condizioni sessuali fra V uno e V altro.
Uua donna nera di 24 anni, con portamento mascolino
e la Toce rauca, STCva la clitoride lunga due pollici, di
notevole grosseszii, e suscettibile d* erezione colP estre-
mità imperforata e senza prepuzio, mentre V orificio del-
r uretra era situato come al solito nelle donne; solo era
impedita V emissione delP urina quando non si soUsTava
la clitoride. T/e mammelle erano sviluppate.
Osserv. 19. — SchSnfeld in Gharleroy.
Journal de Méd. belge. Juillet 1838.
Una donna robusta che aveva avuto un aborto (di
28 anni) presentava alla vagina un tumore granulare,
il quale non era altio che una d<>generazione della
clitoride, della grossezza delia testa di un feto, e del co-
lore della pelle. Questo tumore non era sensibile che alla
sua radice, e pareva dipendesse da abuso di ogni genere
dei piaceri sessuali. Ìj asportazione del tumore si fece
«enza difficoltà, ed in 14 giorni si ottenne una completa
mangione.
Osserv. 20. — Telpean Alphonse. Medi-
cine opérataire Bruxelles 1840. (5^™« Edition).
Tom. II, pag. 422.
L'autore lacconta che Robert comunicò a Parigi nel
1839 che una giovine giunta al marasrao in seguito alla
masturbazione fu da lui guarita mediante l'amputazione
della clitoride. Questa operazione è difesa dal suddetto
Volpoan.
Osserv. 21. — Biberi Alessandro (clinico a
Torino). Raccolta delle opere minori. Torino 1851.
Voi. I, pag. 99.
Amputazione della clitoride e delle ninfe in seguito
-a ipertrofia infiammatoria e dolorosa, causata da protratto
onanismo e guarita colP amputazione.
Osserv. 22. — Morpain A. Divisioti con-
^genitale du Clitoris. Gazette hebdomadaire eie.
Paris 1865, pag. 436. Oss. II.
Una ricamatrice di 61 anni aveva dalla nascita una
diTisione congenita della clitoride, le cui due parti si ve-
-derano disgiunte e si potevano seguire fino alle loro
origini. Essa non ebbe mai risvegliato i sentimenti di
Toluttà ed aveva subito i doveri matrimoniali per sola ras-
segnazione. Le piccole labbra si presentavano come un
cercine, le quali in luogo di riunirsi per formare il cap-
pueeio cUtorideo, formavano invece alla loro radice due
messi capucci. L' orificio dell* uretra si trovava in fondo
•air infondibulo. L* orifìcio della vagina era normale.
Osserv. 23. — Cassano Camillo e Pedretti
F. Paolo. Uh caso di clitoride mostruosa. Ben-
61
dioonto della B. Accademia Medico-chirurgica
di Napoli. 1860. Fase. I e IV, pag. 69. Con
tavola.
Una ragazza di 15 anni aveva le forme del corpo vi-
rili, ad onta della bassa statura, il volto era coperto in
parte di peli con una clitoride voluminosa, già capace
d^ erezione. Essa rimase incinta e dopo il parto s* abban-
donò ad atti libidinosi anche colle femmine. Giunta
all'età di 40 anni (1850) la clitoride oltrepassava in
lunghezza tre pollici e recavale grave incomodo. Il chi-
rurgo vide inoltre il glsnde coperto di bernoccoli (can-
erùide come apparisce dalle figure), e passò air amputa-
zione. Egli poi tace sugli effetti fisici e morali.
Osserv. 24. — Willermay nel Dictionnaire
des Sciences médicales. Enciclopedia Medica Ita-
liana. Milano (sema data). Voi. Il, part. I, pag.
1167.
Riporta un caso di ninfomania, nel quale la clitoride
uguagliava il volume del pene d' un maschio.
La clitoride può diventar sede della trasformazione
scirrosa, ulcerarsi, suppurare ecc.', oppure divenire sede
di un cancro. In alcuni casi la tumefazione è data da un
processo infiammatorio cronico.
Osserv. 25. — Mason. Elephantiasis of eli-
toris. New-Yorck med. Becord. 1868. May 1.
Amputò coir ecraseur una clitoride ipertrofica in una
fanciulla di 5 anni, che era lunga 4 pollici, e grossa
pollici 4 Vf .
Osserv. 26. — Gérin Rose. Pseudo-erma-
frodito estemo. (Femmina esternamente: pene
e testicoli). Gaz. des hópitaux. 1884. N. i:39.
Donna senza utero, ipertrofia della clitoride, senza
inclinazione colle donne, e senza pxtssione per gli uomini.
Osserv. 27. — Ueule F. 6. Fall con angebo-
rener Spalte der Clitoris. Zeitschrift fùr ratio-
nelle Med. 1855. Voi. VI, s. 343. — Canstatt 's
Jahresbericht fttr Jahr. 1855. Ed. IV, s. 15.
Una ragazza di 17 anni, amenorroica, rimasta piccola,
aveva la clitoride distinta in due parti, completamente
in forma di due verruche. Fra le due metà del frenulo
giaceva lo sbocco dell' uretra.
Osserv. 28. — Yerstraeten (Prof, a Gand).
L'acromegalie. Bevne de Méd. N. 5. Mai, 1889.
Obs. IT. — Osserv. riprodotta da Souza-Leité.
De l'Acromegalie. Paris 1890. Voi. XII, pag. 203.
Mille L. di 20 anni, sartrice, alta 64 centim., coi ca-
ratteri deir acromegalia e colla mestruazione già sop-
pressa, col canale dell'uretra ipertrofico. Presentava inoltre
62
la clitoride considerevolmente STiluppata (triplicata di
volume), coir imene conterra to. Non ebbe mai viraci desi*
deri venerei, e rifiutò di maritarsi.
Osserv. 29. — Freand W. A. Ueber Akro-
megalie. Sammlung Klinischer Yortràge von
R. Volkmaiin 1889. N. 329. — Osserv. ri por-
tata da Soazii-Leité J. D. De V Acromegalie.
Paris 1890, pag. 219. Obs. XIV.
Donna di 50 anni, con acromegalia relativamente
assai notevole nelle quattro estremità. Ha inoltre una
clitoride assai grande col prepuzio ingrossato; le pie-
cole labbra hanno ingrossata e rugosa la mucosa, d' un
colore bruno-giallastro. L' utero mostra gli esordi del-
l' atrofia.
Osserv. 30. — Windle B. C. Exemple of
an Elongated and Bifid Cliforis. Journ. of anat.
London 1893. Voi. XXVII. P. 3, pag. 22.
Vide una clitoride lunga 5 centim. e divisa alla sua
base. Essa aveva un doppio glande ; e la sua metà destra
era alquanto più corta della sinistra.
Questa notizia V abbiamo ricavata dagli Jahresberìcht
fùr 1803. Band. 1, s. 21, ed avvertiamo che tale indica-
zione è, contro il suo Rolito, totalmente erronea, e fin
ora non siamo riusciti a rettificarla.
Osserv. 31. — Zambiii V. A rare case of
acquired general Hypertricosis. Journal of cut
and genito-urinaire dis. 1897, pag. 74. — Ja-
hresbericht fiir 1897. Bd. II, s. 54G (15).
Un ammalata di 38 anni affetta da ipertricosi del-
Finterò corpo e specialmente della faccia; quando ebbe
26 anni fu pre^a da una malattia in puerperio, poscia
seguita da calvizie, mentre avvenne V ipertrofia della
clitoride con notevole prepuzio e col glande assai svi-
luppato. Essa aveva ancora una costitnziooe del corpo
maschile e voce profonda.
Osserv. 32. — Marshall B. A case of vie-
lanotic sarcoma of clitoris, Glasgow Journ.
Aprii 1898.
Donna di 57 anni. Il sarcoma era grande come una noce.
Osserv, 33. — Blondel. Un cas de pseudo-
hermaphrodiiisme. La gynécologie. 16 Feb-
braio 1899.
Una donna di 45 anni aveva la clitoride molto grande.
Glandola simili ai testicoli nelle grandi labbra ipertro-
fiche. Esplorando il retto, si trovava un corpo sotto la
vescica forse da considerarsi la prostata. Niun organo
genitale interno e ninno sbocco uretrale nella vagina, la
quale era in stato rudimentale. L'abito era femminino.
Osserv. 34. — Neagebaner Fr. JSfn in der
KasuUtik dee Pseudo-hermaphroditismus einsing
362
dasieAender Fall. Centralblatt fÙr OTn&kologie.
4 Febbraio 1899. S. 139. (Con 2 figure nel
testo). — Giornale di Medicina legale. Lan-
ciano 1899. Anno VI, pag. 123.
Una ebrea, di 27 anni, aveva partorito da 7 giorni
un maschio con sviluppo normale anche Delle parti tea-
saali. La donna aveva la valva regolare, piccole le labbra,
e normale la clitoride; invece aveva dietro alla vulva,
nella linea mediana del perineo, ed uo centimetro dietro
al frenulum labiorum, un corpo simile air asta virilei,
lungo millimetri 45-52, col glande circoscritto e coperto
parzialmente dal prepuzio, fornito di due corpi cavernon,.
di cui r autore segui il destro fino air inserzione pubica.
Quest' asta mancava di meato urinario, però vi si notava
una piccola depressione e mancava ogni traccia di ipo-
spadia. Essa era suscettibile di erezione, raggiungendo
la lunghezza di quasi 50 millimetri con sensazione libi-
dinosa.
La pelle che ricopriva T asta in collapso era assai
rugosa come in un individuo attempato, specialmente
alla base, ciò che fece sospettare air autore che indicai
un rudimento di scroto.
All'esplorazione rettale non si rinfenne alcuna
malia e la donna si rifiutò ad ogni escissione delPatta
per ricerche microscopiche, in guisa che Tantore è ri*
masto in dubbio se si trattasse d* una clitoride ipertrofie»
meglio di una vera asta virile rudimentaria imperforata
Osserv. 35. — Lambret. Les tiimeurs bétn--
gnes du CUtoris. Revue do Chirurgie N. 5. 1898.
— Jahresberìcht lùr 1898. Bd. II, s. 253. (17).
Raccoglie dalla letteratura i seguenti casi di tumori
benigni dalla clitoride: Tre cisti sanguigne. Due der-
moidi. Un ateroma (dubbio). Trentun casi di tumoii solidi ;
specialmente fra questi : una ossificazione della clitoride,
un condroma; più fibromi, che spetso non potevano-
distinguersi dall'ipertrofia. Questi tumori di rado furono
accompagnati da ricerche istologiche.
Osserv. 36. — Solowig. -Bfn Beitrag zam
Pseudo-hermophrcditismus. Monatsscbr. f. Gtéb.
u. Gyn. Bd. IX. 1899. H. 2.
Una persona con abito femminino, non mestmata, di
21 anni, aveva il petto ben sviluppato, le grandi labbra
sottili colla clitoride lunga 2 centimetri. La vagina era
cieca air estremità e lunga 25 centimetri.
Osserv. 37-40. — Taraffl Cesare. SulPar^
dinamento della Teratologia. Memoria IIL —
Pseudo-Ermafroditismo femminino. Memoria della^
B. Accademia delle Scienze dell' Istituto di
Bologna. 1899. Serie b\ Tomo VH, pag. 738.
Osserv. 1. Cessar Astley P. — Osserv. 0. Jaaahy K.
— Osserv. 93. Nelli J. — Osserv. 100. Blanehe. — Oa
serv. 131. Marohand F.
363
63
KoTA IV. Parte I. — Donne illustri.
Osserv. I. — Cllovaniia d' Arco.
•
Da Tarii croniftti e storici, 8Ì ricava che Giovanna
nacque verso Tanno 1410 in Francia sulle frontiere
della Lorena e della Sciampagna, ed apparteneva ad una
famiglia di agricoltori che traevano il loro sostenta-
mento da un campo e da alcuni armenti. La PtU&sllcu,
da ragazza, seguiva gli armenti al pascolo; non fu mai
istruita, non seppe mai né l^gere nò scrivere, e non
apprese da altri, che da sua madre i dogmi della fede;
e chi la conobbe si convinse che era una buona fan-
ciulla, semplice, di cuore, pia, casta, laboriosa nelle
faccende domestiche. Allevata in mezzo alle guerre, fra
r odio degli Inglesi e dei Borgognoni contro i Francesi,
fu ispirata da una profezia che il regno francese, tratto
in mal punto da una donna impudica, sarebbe salvato
da una vergine delle Marche di Lorena. Giovanna si
senti di essere quella Vergine, e quindi pigliò parte a
tutti gli avvenimenti e battaglie che successero fra le
armi nemiche. La Pulcella era grande e robusta della
persona. Ella non conobbe mai le debolezze fisiche della
donna, e già fin dai 13 anni consacrò a Dio la sua ver-^
ginità. Vesti un abito virile (ciò che fu più tardi un
titolo d* accusa davanti al Tribunale ecclesiastico), si
munì di una armatura, si provvide di un cavallo, e parti
per la guerra. Negli assalti dei castelli nemici (borgo-
gnoni ed inglesi) mostrò un valore ed una avvedutezza
che formarono ia meraviglia dei vecchi capitani e il
terrore dei nemici. Disgraziatamente ri mafie ferita da-
vanti a Compiègne e fatta prigioniera il 24 Maggio 1430.
QV inglesi oltre le accuse d^ eresia le attribuivano varie
colpe contro i costumi, e quindi anche sulla natura del
suo sesso. Sopra questo punto Hyrtl (1) ha tratta la no-
tizia (senza indicar la fonte) che fu sottoposta ai medici
periti Guglielmo Doeiadi e Guglielmo Oe-Jardini, i quali
la visitarono per ordine del Cardinale d* Inghilterra, conte
di Varwich, e trovarono che essa aveva cotanto stretta
la vagina, che non avrebbe potuto darsi mai al coito.
Nulladimeno la Giovanna fu condannata dal Tribunale
eecleeiastico, come eretica ricaduta ; e fu condotta al rogo
nel 1431.
Osserv. 2. — Nonna (= Monaca) Alferez.
Hiitoria. Madrid 1626. — Perez Juan, Joa-
QUiM Ferree. HUtaria eie. Paris 1829. — Jose-
Maria DB Hbreida. La nonna Alferez. Bevue
dss deax mondes. Paris 1894. Liv. l^ Mars.
Tom. 122, pag. 121.
Caterina d'Arcuso di Biscaglia arrivò a Roma dalla
Spagne il 5 Giugno 1626, vestita alla spagnuola con
(1) Hyrtl Giaeeepe. Manuale di Anatomia Topogra-
fica Napoli 1892. Volume li (traduzione), pag. 183.
spada e con portamento disinvolto, da sembrare piuttosto
un soldato, che un uomo di corte, mentre però il gesto
e le mani ricordavano il sesso femminino. Caterina aveva
dai 33 ai 40 anni, colla figura grande e robusta; mo-
strava le reliquie di un gozzo che fu guarito da un
italiano. Di volto non era troppo brutta, ma aveva Tim-
pronta delle fatiche sofferte; coi capelli neri e corti
come hanno gli uomini, e coir aspetto piuttosto d^ eu-
nuco che di donna.
Air età di 13 anni essendo in un Convento in Spagna
trovò una contesa con una monaca e fuggi incontrando
numerose avventure. Ora si comportò come un^ amazzone
spesso battagliera, ed ora come una mercantessa eon
successivi disastri fino ad incontrare la prigionia. Essa
parti poscia per TAmerica e viaggiando sul mare prin-
cipiò a scrivere la sua vita, e giunse nel 1620 nella città
del Perù, ove per controversie doveva fuggire dalla fonui
pubblica e fu salvata dal vescovo mediante il suo diritto
dMmmunità.
A questo vescovo confessò i suoi molti peccati. Dap-
prima dichiarò d' essere una donna, raccontò la sua ori-
gine e le sue avventure ; ma il vescovo volle assicurarsi
del sesso, e due levatrici esaminata la donna giurarono
d' averla trovata vergine come il giorno della nascita e
mediante la protezione del Clero potè più tardi tornare
a Cadice nel 1824.
Nella traversata marittima ebbe nuove risse coi ma-
rinai, raccontate dalla stessa Caterina; altrettanto ebbe
a Genova appena giunta in Italia.
Finalmente ottenne in Roma dal Papa Urbano Vili
di vestire da uomo, ma andata a Napoli ebbe una nuova
lotta con armi.
Poscia tornò in America a fare il trasporto delle
merci coi muli, e dopo Y età di 50 anni non si ebbero
più notizie della medesima.
Osserv. 3. — Lavinia Fontana (Lanzi).
Storia della pittura. — Malvasia. Fèldna pit-
trice. — WiNCKELMANNy NeUBS, MaHLER, Le-
xiKON, ecc.
Figlia deir abile pittore Prospero, nata nel 1552 a
Bologna, morta a Roma nel 1614. Eesa superò il padre
nel fare i ritratti, ed a questo genere di pittore si de-
dicò principalmente; e Gi'egorio XIII, bolognese, capo
della famiglia Buoncompagni, chiamò la Lavinia a Roma
e la nominò sua pittrice; tosto le dame romane gareg-
giarono fra loro per avere il ritratto, e T artista straor-
dinaria ottenne tale fama che poeti ed oratori celebra-
rono la rinomanza di Lavinia.
Molte sono le sue opere sparse nei principali Musei
d'Europa; soltanto in Bologna, se ne trovano in S. Gia-
como, al Baraccano, ai Mendicanti, alia Trinità. In Imola
nel palazzo Zappi havvi il ritratto dipinto dalla stessa
C. TaruffL
64
364
Lavinia, ed anche io Bologna havTÌ un belliwinio ritratto
in casa del Marchese Francesco MaWezzi Campeggi, noa
ignoriamo se sia parimenti originale od una copia.
Osserv. 4. — Elisabette Sirani. - Malvasia.
Fdniua piifriee efe. Voi. II, pag. 467. Edizione
del 1}*32^4.
Elisabttta Sirui figlia d' un pittore mediocre bolo-
gnese, nacque nel gennaio del 1638 e mori nell'agosto
del ÌOGò, quindi visse '26 anni. Essa raggiunse di buon'ora
un'alta statura, una rcbusta complessione ed ud tempe-
ramento vivace con inclinazione impareggiabile alle beUe
arti, poiché in breve tempo scrisse» in musica, dipinse
numerosi quadri e perfino incise airacr|ua forte. Di
questi memorabili lavori fu data la nota da MalvMiA
<loc'j citato), i quali non le fruttarono altra cosa che
il compianto generale yter la sua morte immatura, ed
esequie magnifiche in S. Domenico, ove fu sepolta e posta
nella stessa tomba in cui giaceva il cadavere di (luido
Reni, e anche oggi si vede la seguente testimonianza :
Elisabeth Sirtiuae una cwn Guidoìw Rheno tuaiìi'
latnt\ ec.
La malattia e la. morte di questa giovine donna ri-
masero lungo temfio oscure, e suscitarono triste conse
gvenze come si rilevano dall' opuscolo di MaziMi-T^-
mIIì (1 . Dal medesimo s* impara che Elisabetta fu presa
da doloretti di stomaco nel marzo 1665 e che si ripete-
r:>nd in seguito con intensità diversa fino a spegnerla ra-
pidamente. Quesia precoce morte svegliò tosto sospetti
d'avvelenamento; sospetti ch'^ si ripetono anche oggi
nellt^ enciclop-die : i quali accelerarono trsto la necro-
s^^o^iia e svegliarono l' imputazione sulla cuoca di casa,
che subì un lungo processo. All'autopsia si trovò nello
stomaco un foro ìnorio sottoposto al piloro vicino al
duodeno, che permetteva V introduzione del dito aurico-
lare, pel quale si penetrava nella wte e si avvertirono
delie abrasioni {disugìtaglìaìue per grumi di pìu) alla
milza, al i>ancreas ed al fegato; e mediante tale via si
spiegava l'ingresso nel peritoneo della materia virulenta
{jìurulentn\ mescolata a sierosità color giallo. Si trova-
rono inoltre le vene poste negl* intestini vicini allo sto-
maco e più precisamente verso il piloro piene di sangue
rubicondo. Questo reperto persuase ì medici che la cor-
rosione dello stomaco non era T effetto d'un veleno
propinato, ma di un utnore naturaU che aveva esercitato
nutazione simile ai re^nt corrùsivi. La i>overa cuoca,
di nome Licii Telonelli, fu finalmente assolta solo il
5 gr^nnaio 1668.
Questo racconto istruisce come in quel tempo era
diffìcile e incerto il giudizio dell* ulcera perforante dello
stomaco e come la terapia era strana, adoperandosi in
tal caso per esempio una certa specie solutira indicata
soltanto dalla Farmacopea dì NiMlè LeMtry, e come
(1) MaixmÌ-TomIIì. Racconto storico di Elisabetta
Sirani e del suppiisto veneficio. — Bologna 1833. Vo-
lume in 16^ Con ritratto della pittrice.
prevaleva ancora il linguaggio del volgo, poiché chia*
mavansi i tocchi o i colpi d* apoplesia, cadut€ di goccim.
Osserv. 5. — Teresa Muratori. - Biblio-
grafia,
La Muritirì, sebbene compositrice di musica, a pit-
trice anche oggi stimata, è tuttora priva d* an Tero
biografo: e quindi bisogna contentarsi di pocha ootisie
sparse nelle Guide di Bologna (specialmente quella di
Biaaeani del 1845), nelle stampe che parlano d' arte, come
la Felsina pittrice del Milvfltia (con prima delP edizione
del 1841, tomo II, pag. 74 1 e nella Enciclopédia di To-
rino, voi. XV, [lag. 222« annj 1862, ove sono indicati
parecchi quadri : finalmente nella Cìy>naca inedita dei
pittori bolognesi di Marcelle Gretti tomo IX« pag. 22
(esistente nella Biblioteca deirArchiginnaaio di Bologna).
Il quale racconta che Teresa mori il 19 aprile 17(J8 e fu
sepolta nella Chiesa della Madonna di Galliera ai piedi del
quadro rappresentante S. Tommaso, quadro asaai atimato,
da lei stessa dipinto.
Intorno al monumento de* Muratori, opera della pit-
trice, nella siiperior loggia dell'Archiginnasio, il Prof.
Giae Recchi mi scrive: e Eccovi la copia, da ▼et desi-
derata, dell* epigrafe :
FR.\NCISCO ATQ hie> ACHILLI
DB MORATORIIS
IN PHiix)sorH (ia) MED(icina) rr akatl-mb
EXIMIIS TIRIS
FAMA EXPANDIT
QVIDQVID AE^'^'M OBDTXSRAT
ROBERTYS MORATORIVS
PHiiaosophiae) et iiED(icinae) lector bmbritCus)
REPARATO MONVMENTO PRIMO HIC POSITO AKKO 1600
llJt10RlB\*S SVIS 0B8EQTITVR
AICNVKN (tÌbU8\
ILL (ustrissi) Mis VT (riusque) vy (iversitatis) art (iomt
PRIORE ET PRABSlD(ÌbuS)
AEsnv (ist AN no) 1706
THERESIA DE MORATORIia FIKXIT.
€ Mi |)are il trionfo della Medicina, la quale dinaui
r altare di Gsculapio guarendo il malato mette in foga
la Mort^ mentre da un lato esulta la Fama, e dairaltim
si muove rapido Mercurio ad annunziare il portento. Ho
detto che ooet mi pare, perchè il dipinto è tutto eopcito
di polvere, ed è ad altezza alla qoale non anÌTm la oùa
vista senza l'aiuto di un canocchiale ».
Osserv. 6. — Anna Moimndi (vedi Fantozzi
GiovanmV Notizie degli àcritfori bdogmefL 1712.
Voi. VI, pag, 113. — Mazzetti Sbrafiko. Ifa-
periorio di tutti i Profeswri ddle f^t^^nm di
Bologna. Bologna 1S47, pag. 218. N. 2176.
Meraadi Anna, figlia d: Carlo, e moglie di Giovanni
Mansolini, nata in Bologna nel 17 IG, fiimnaa anatomica
e modellatrice, ascrìtta air Accademia dsUe brinai aa dal*
365
r Istituto di Bologna nel 1756, e ad altre Accademie
estere. Nel 1760 le venne dal Senato conferita una cat-
tedra di anatomia nelP Univereità, colla carica di mo-
dellatrice. La di lei fama si sparse per tutta Europa, e
perciò Yenne invitata a Milano, a Londra, e a Pietro-
burgo con offerte amplissime a voler prendere stan7a in
esse città; al ch<^ ella ognora si ricusò per amore a
questa sua patria Ebbe sempre grande concorso di fore-
stieri che la visitarono ed ammirarono i suoi lavori, tra
quali rimperatore Giuseppe II nel suo passaggio in Bo-
logna. Mori quivi nel 1774. Fantuzzi, Tomo VI, pag. 113.
Tutti sanno che TAnna Manzolini, mentre il marito
di lei prestava T opera sua al Lelli nel formare di cera
i muscoli da collocarsi al loro luogo nello scheletro,
essa si mostrò donna d'animo tanto virile che per sce-
mare la fatica dell'illustre suo sposo, non badando al
lezzo dei cadaveri e dimentica della debolezza del suo
sesso, diede mano a lui nel difficile ed ingrato lavoro.
Perciò dapprima coltivò T anatomia e dipoi con grande
studio apprese la scultura, e mediante l'acutezza dell' in-
gegno e la destrezza che in lei era grandissima fece tale
progresso che nello spazio di pochi anni non solo rag-
giunse ma superò la scienza e 1' arte del maestro Lalll
e del marito suo.
Questa suppellettile acquistò gran pregio perchè fatta
da una donna, e perchè essa seppe congiungere due arti :
la notomia e la scultura, e divenne celebre in entrambe;
in guisa che ebbe due celebri professori, il Galvani (1)
ed il Medici (2), che lessero all' Istituto di Bologna
elogi degni della Manzolini.
Osserv. 7. — Bassi Laura Maria Caterina.
- Fantuzzi. NotUie degli scrittori bolognesi. 1781-
94. Voi. I, pag. 384.
Bassi Laura Maria Caterina, nacque in Bologna il
29 Ottobre 1711, ove mori il 20 Febbraio 1778. Il 12
(1) Galvani Prof. Laigi (Professore di anatomia e po-
scia di ostetricia nella università di Bologna). De Man-
zoliniana supellectili. Collezione delle Opere del Prof.
Luigi Galvani raccolte e pubblicate per cura dell'Acca-
demia delle Scienze delT Istituto di Bolgona. Bologna
1S41, pag. 46. (Con ritratto dell'autore).
(2) Medici Miclieie (fisiologo in Bologna). JEYo^iò d»
Giovanni e di Anna Morandi coniugi Manzolini^ scritto
da Memorie dell' Accademia delle Scienze del-
r Istituto di Bologna. Bologna 1857. Tom. Vili, pag. 3.
CoD due ritratti (cioè d' ambedue gli elogiati).
Nel Museo d'Anatomia umana in Bologna è conser-
vato il busto della sposa grande al naturale vestito coi
suoi abiti.
Fornisce la nota dei lavori in cera ed in plastica
tanto di Anna, quanto di Giovanni, fatti in parte per il
Mosso d'Anatomia, come pure altri 32 preparati rinve-
nuti poscia in una casa privata.
Idem. De Anatomicts qui a XVIII seculi initio ad
noitram usque aetatem Bononia^ floruerunL Novi
Commentarii. Tomo 7, pag. 3. Elogium H. F. Albbrtini,
pag. 41. (Dell' Accademia delle Scienze dell' Istituto di
Bologna, dalla sua origine al mdccclxxx. Bologna, Ni-
cola Zanichelli, mdccclxxx).
65
Maggio 1732 fu lauieau in filosofia, ed il 29 Ottobre
dell'anno medesimo il Senato bolognese conferì ad essa
una cattedra di filosofia universale. 11 10 Maggio 1776
fu eletta a sostituirti nel celebre Istituto delle Scienze
il defunto Dott Paele Battista Balbi, professore di fisica
sperimentale. A 21 anni sostenne una tesi davanti ai
Cardinali Grimaldi e Lambertini ed a sette Professori^
che argomentavano contro di essa, rispondendo sempre
argutamente in latino. Fu moglie del medico Dott. Giu-
seppe Verattiy ed ebbe numerosa prole. Era versatissima
in scienze speculative e sperimentali, in geometria ed
in letteratura. Di questa donna ÌLsigne si conserva nel
loggiato superiore della R. Università di Bologna la se-
guente epigrafe:
LAURAE . BASSIAE • VERATIAE
PHY8ICAE • IN HOC • INSTITITTO
PHIL080PHIAE • UNIVBR8AB • IN • GYMNASIO
MAOISTRAB
QUOD • PRI8CA8 • HUIUS • URBIS • FOEMINAS
DOCTRINA • INT.USTRE8
FKLICITBR • AEMULATA
VBTEREM • SUI • SBXU8 • GLORIAM • APUD • NOS
RBNOVARIT • AC PI.URIMUM • AUXBRIT
MATRONAE • BONON • AERE CONLATO • M • P
TIXIT • AN • LXVI • OBIIT • A • MDCCLXXVllI
Osserv. 8. — Tauibroni Clotilde. - Mazzetti
Skrafino. Repertorio dei Professori dell' Uniter^
sita bolognese. Bologna 1847, pag. 296.
Tambreni Clotilde, nacque in Bologna nel 1768; po-
scia per i suoi meriti letterari fu eletta accademica bene-
dettina. Il Senato bolognese la nomidò istitutrice di greco
con Senato Consulto del 23 Novembre 1793. Nel 1798 venne
per qualche tempo sospesa dair esercizio delF insegna-
mento, non avendo voluto prestare il giuramento alla Re-
pubblica dichiarata in Roma Tanno stesso. Ma in vista dei
suoi meriti e delle sue pubblicazioni, con disposizione
del Ministro deir Interno 19 Novembre 1808 fu resti-
tuita alla cattedra, finché questa venne abolita con De-
creto Reale del 15 Novembre 1808, pel qual fatto da
queir epoca sino alla morte fu pensionata ed il decesso
avvenne il 4 Giugno 1817. Essa fu ricordata ai posteri
colla seguente epigrafe conservata nel detto loggiato
deir Università di Bologna :
CLOTILDAE • TAMBRONIAE
ANNOR • LVIII
QUAB • A • PRIMA • A ETATE • PIETATEM • SBQUUTA
UTTBRIS • DEDITA
IN • COLLEGI A • ERUDITORUM
PER ITALIAM • COOPTATA
LINGUAM • ORAECAM • PUBLIC E • DOCUIT
DEC • INNUPTA • PR • N • lUM • A • MDCCCXYII
FRATRES • BENEMERENTI • P08UERE
Dalle memorie sopra Paolina Grismoldi, inserite nel-
r opuscolo di Lsrtiiie Mateherenl - Invito a Lesbia -
66
366
Roma 1874, pag. 120 e aeg. trovansi le seguenti ooti-
zte : che la Cletildt TanbrMi dedicò un ode greca alla
Paolina con versione iibesa in italiano dell* autrice
«tessa. La suddetta Paolina scriveva tosto al Bettinelli
(1792) un meritato elogio della poetessa ed esprimeva le
meraviglie che una si giovane donna fosse capace di scri-
vere in lingua greca tali componimenti poetici. Dalle
«uddette memorie si ricava ancora che gli eredi della
Tanbreni lasciarono inedite le sue molte odi greche,
tranne solo quella intitolata: Ode pindarica greco-ita--
liana por la ricuperata salute deir Arcivescovo di Bo^
logna. Dalla Biblioteca delT Università di Bologna im-
pariamo che r Ode greca dedicata alla Orismoldi è tut-
tora inedita, mentre fu stampata a Roma, nella Tip.
Bodoni, r anno 1794, un* altra Ode greca colla tradu-
zione in versi italiani diretta al Conte Ferdinando Ma-
rescalchi per il suo quinto ingresso al Gonfalonierato di
Oiustizia.
Osserv. 9. — Agitesi Maria Gaetana. -
Mazzetti. Idem. pag. 12. N. 18.
Agnesi Miril Gaetina, nata in Milano nel 1718 e
quivi morta il 9 Gennaio 1799 in età di anni 81 com-
piti. Figlia di un professore di matematica neir Univer-
sità di Bologna, fu autorizzata da Benedetto XIV a sosti-
tuire nel 1750 nella medesima cattedra il padre che era
caduto ammalato. Nel 1748 aveva pubblicate le sue
< Istituzioni analitiche ad uso della gioventù ».
Osserv. 10. — Eustacchio Manfredi e
Sorelle. - Fantuzzi G-iovanm. Notizie degli
scrittori bolognesi. Tomo V, pag. 182.
Nacque in Bologna il 20 Settembre 1694. Divenne
pubblico lettore nello studio universitario delle matema-
tiche nel Febbraio 1699, e finalmente nel 1711 fu nomi-
nato Professore d' Astronomia neir Istituto delle Scienze
di Bologna; ed ebbe numerose onorificenze tanto nelle
Accademie Italiane quanto straniere per i suoi stima-
bili lavori, ad alcuni dei quali contribuirono le sorelle
e mori nel febbraio 1739.
Osserv. 11. — Porro Prof. Francesco.
Donne notevoli dedicate all' astronomia. Rivista
mensile illustrata con documenti ecc. Anno II.
Gennaio 1897. 1-2 Febbraio. Con aggiunte
inedite.
Bologna 8 Febbraio 1901.
Chiarissimo Professore^
Un amico mio astronomo mi dà le seguenti infor-
mazioni :
Ad Uraniburg collaborarono con Ticone la sorella
sua Sofia e una Live o Liuva Laurisdatter, che poi pro-
fessò astrologia a Copenhagen e vi mori, dicono, nell'età
di 124 anni. Cooperarono con Eustachio Manfredi alla
compilazione delle effemeridi bolognesi dei moti celesti
le sorelle di lui Teresa e Maddalena; con Evelio saa
moglie Margherita Koopman ; con Lalande Nieole-RéinA
Ktable de la Brière alla quale sono dovati in gran parte
molti volumi della « Connaissance des Temps ». Elisa-
bietta, moglie di Oeminiano Montanari, che professava
astronomia a Bologna fra il 1664 e il 1678 è detta dal
Tiraboschi e donna assai valente nel formar telescopi » ;
una lente da lei lavorata e inviata a Parigi in dono a
Gian Domenico Cassini ò dichiarata opera perfettissima
di ottica da due giudici competenti: rHujghens e il
Picard. Carolina Herschel per molti anni fu indefessa*
intelligente compagna del fratel suo Ouglit-lmcg a lei è
dovuta la scoperta di otto comete e la compilazione di
due cataloghi, uno di stelle osservate da Flamsteed,
r altro di nebule riconosciute da Guglielmo. A Upper
Tulse Hill lavora da molti anni di spettroscopia stellare
coir illustre Huggins la moglie di lui; bella fiima di se
levano nella stessa Inghilterra miss Brown valente osser-
vatrice del sole, le due sorelle miss Agnese e miss Helen
Clerk, V jlgarizzatrici della Scienza, miss Russai da poco
sposa al valente osservatore di Greenwich, E. Walter
Mauder e parecchie altre signore e signorine. In Ame-
rica abbondano le astronome di professi '^ne : non meno
di sedici sono addette al Collegio Harvard in Cambridge
(Massachussets), come la signora Fleming e la signo-
rina Maurj che hanno già acquistato un posto non oscoro
nella scienza. Miss Maria AV. Whitney dirige una spe-
cola esclusivamente femminile e insegna astronomia nel
Collegio Vassar di Poughkeepsie nello stato di New- York ;
miss F. Gortrudd Wentworth si esercita nei difficili cal-
coli di orbite; miss Alice Lamb-Updegraff è nota per
osservazioni di precisione. A Parigi ò affidato al sesso
debole P ufficio di revisione e di rilevamento delle foto-
grafie che si prendono allo scopo di costruire una carta
del cielo stellato. Dirìge tale ufficio la signorina Dorotea
Klumpke; è laureata in scienze. Un'altra dottoressa
francese è stata di recente a Torino per assistere suo
marito, professore alla Facoltà di Grenoble, nelle rtc«rche
intorno alla gravità terrestre. (Estratto da un articolo
del Prof. Francesco Porro pubblicato nelle Comunicasioni
di un Collega (Anno IV. N. 1 e 2 Gennaio e Febbraio 1897)
rivista diretta da Arcangelo Ghisleri già professore nel
R. Liceo di Cremona).
Si hanno su questo argomento (donne astronome)
informazioni nei seguenti periodici :
N. 21 e 22 della Astronomische Rundschau (Voi. Ili)
pubblicato dal Sig. Leo Brenner di Lossinpiccolo. In un
articolo intitolato: € Berùhmte Astronominnen » con 8
ritratti, vi si parla della marchesa Du Chatelet, di Maria
Gaetana Agnesi, di Madame Lepante, di Carolina Herschel,
di Mary Somerville, di Maria Mitchell, di Agnese Clerka»
di Dorotea Klumpke. Il Brenner accenna a un capitolo
intitolato: « La donna nell'Astronomia », nel SQO libro
« Spaziergànge durch das Himmelszelt » e a un libro di
360 pagine intitolato: « Les femmes dsns la science »
di A. Rebiére (Editore Nony e C. Parigi).
Ecco quanto ho potuto raccogliere. Ella non la*
367
Torì troppo, si abbia cara a gaarìsca presto totalmente.
La riTorìseo a salato affettaoaamente
Dey.mo AfT.mo Collega
F. P. RuFnMi
Osserv. 12. — Dante. Purgatorio. Canto VII,
41* terzina.
A propoaito dei figli degli aomini di gran talento che
rare volte ebbero figli somiglianti, anche Matchlavalii
^(nel Gap. XI del Libro P dei suoi discorsi salla prima
67
Deca di Tito Lìyìo) così scriTe: e I regni, i quali dipen-
dono solo dalla virtù di an nomo sono poco durabili;
perehò quella virtù manca con la vita di quello, e rade
volte accade che la sia rinfrescata con la successione,
come prudentemente Dante disse :
« Rade volte risurge per li rami
L'umana probitade, e qaeato vuole
Quei che la dà, perehò da lui si chiami ».
(Osserv. 6. — Nefandi).
Nota IV. Parte II. — Istinto sessuale invertito.
Osserv. 1. — Bianchi GiOTannl di Bimini
(Prof, a Siena). Vita di Catterina Tizzoni^ ro-
mana^ che per ott anni vestì àbito da uomo in
qualità di eervitore^ la quale essendo stata uccisa
fa trovata pulcella nella sezione del suo cadavere.
Venezia 1744, in 8«.
Una donna che vestiva da nomo, e amoreggiò sempre
con donne, si fece un pene finto, e da ultimo avendo
rabata la nipote d' un parroco ebbe una ferita per cui
mori. Alla necroscopia si vide che era una donna ver-
gine coir imene rotondo, colla clitoride e tutti gli organi
genitali normali.
Osserv. 2. — Landoazy. Dictionnahre de me-
dicine usuelle de Beaude 1842. Art. Hermaphro-
■disme^ cit. da Maurice: Lauger. Dictionnaire
de Jaecoud. 1873. Tom. XVII, pag. 498.
Marie Gdttlich, dopo Tetà di 9 anni ebbe frequenti
rapporti sessuali con uomini ; solo air età di 32 anni
discesero i testicoli, ed allora sopravvennero vivaci istinti
per il sesso femminino.
Osserv. 3. — De Maria Carlo (torinese).
Note al Manuale di Medicina legale di Or. L.
Casper. Torino 1859. Nota 23. Voi. Il, pag. 461.
È importantissimo il determinare il sesso e sarebbe
necessario che anche nelle leggi nostre sMntroducessero
disposizioni analoghe alle prussisne che impedirebbero
gravi disordini al buon costame. Recentemente assistè alla
necroscopia d'un individuo di 60 anni creduto donna,
che passò parecchi anni con un marito e poscia si abban-
donava a pratiche libertine con donne; e la necroscopia
dimostrò evidentemente che trattavasi d' un uomo.
Osserv. 4. — Emiliani Emilio (Faenza).
Caso di supposto ermafroditismo. Ballettino delle
Scienze Mediche. Bologna 1862. Voi. XVIII.
Set. 4, pag. 241.
Nel cadavere d'ana donna ottuagenaria, che non era
mai stata mestruata, trovò il pene lungo 11 centimetri
4 dei quali occupati dal glande imperforato. Sotto il pene
vi erano due larghe pieghe separate da un solco pro-
fondo perforato dall'estremità dell'uretra. Trovò inter-
namente r utero di forma conica, fornito delle sue appen-
dici (le trombe però e le ovaia erano rudimentali) con
una vagina che poi si confondeva con T uretra. Non vi
era traccia di prostata, di epididimi, di vescichette sper-
matiche, nò di condotti deferenti. Il pene era formato
da un sol corpo cavernoso. Con tutto ciò T abito del
corpo traeva al maschile, e la donna in vita aveva avuta
predilezione sessuale per le femmine.
Osserv. 5. — Magitot E. Sur un nouveau
cas d* ermaphrodisme, Bulletins de la Societé
d'Anthropologie. 1881, pag. 487.
Ernesta N. stimata ed educata per una femmina, a
16 anni senti una grinde affezione per un giovane, ed
a 17 anni e mezzo spesò un giovane del suo paese, con
cui visse per 12 anni in buona intelligenza, sebbene i
rapporti sessuali non potessero mai compiersi regolar-
mente. Rimasta vedova le inclinazioni sessuali si modi-
ficarono, ed ebbe molti amanti con cui i rapporti sessuali
si compievano normalmente, ma dopo poco tempo si
ammalò e mori.
Alla necroscopia si trovò un pene simile a quello di
un fanciullo di 12 anni affetto da ipospadia, il quale
però fu capace di eiaculazione dello sperma, il quale non
conteneva filamenti. Lo scroto era bipartito e ciascheduna
parte conteneva un testicolo. Mancava V apparecchio fem-
minile interno.
Osserv. 6. — Polaillon. Hennaphroditismus.
Gaz. méd. de Paris 1887. N. 25. — Jahresbe-
richt fìir 1887. Bd. I, s. 272 (11).
Sartrice doli* età di 30 anni, di statura media, con
voce ed abito femminino, pusillaaime, ameoorroica, eoa
mammelle ben fatte, colla pelvi assai larga, si era de-
dicata alla vita galante. Sotto al pabe disceodevano due
grosse pieghe cutanee, rappresentanti le grandi labbra, le
qoali superiormente abbracciavano in forma di cappuccio
un pene in miniatura, fornito di glande e deir uretra
68
368
«d inferiormente una Tera forchetta. Fra le grandi labbra
non vi era in origine orificio vulrare, ma gli amanti
giunsero a spingere la pelle fra la vescica ed il retto
per 8 centimetri.
Morta la donna per nefrite, la necroscopia non trovò
nò trombe, nò ovaia, ed in luogo dell' utero scoprì un
corpo muscolare grande come un fagiuolo con due cor-
doni cavi che andavano nei canali inguinali e si con-
giungevano con due testicoli atrofici, così giudicati da
Ctrnil.
Osserv. 7. — Bondarew J. Ein Fall von
Hermaphroditiamus senza ovaia, Wratsch. 1887.
N. 50. - Anatomischer Anzeiger 15 febbraio 1888.
N. 6, 8. 151.
Contadina di 35 anni, con barba e voce grossa. Aveva
il petto da donna ben sviluppato, le grandi labbra più
piccole del solito, contenenti un piccolo testicolo col
condotto deferente. La vagina era lunga 3 centimetri e
finiva a fondo cieco, T utero rudimentale e privo d^ ovaia.
La clitoride misurava in lunghezza 6 centi m. ed in cir-
conferenza 4 Vti colU struttura simile a quella del pene.
Il coito era praticabile tanto colle donne quanto cogli
uomini !
Osserv. 8. — Pozzi S
BuUetins de la Societé d'An-
thropologie de Paris. Paris 1890. Octobre e
Novembre 1889. Ser. 3*. Tom. XII, pag. 602.
Adele H. aveva il tipo mascolino; era intelligente e de-
dita al lavoro, aveva una verga poco sviluppata, uno scroto
bipartito da una fessura, in cui vi erano due orifici ;
r anteriore era lo sbocco delF uretra, ed il posteriore,
più largo del precedente, era costituito da un infondi*
buio, profondo 8 centim. Nei canali inguinali si rìeo-
noscevano i testicoli assai piccoli, e non si riconosceTa
nessun indizio dell' utero.
Questo individuo fu allevato per una femmina ed a
14 anni cominciò ad essere mestruata, ma irregolarmente,
e non seppe precisare T origine del sangue. Nella fan-
ciullezza aveva inclinazioni tanto per i bambini come
per le femmine. Air età di 18 anni preferiva le femmine
ed ebbe una amante ; ma alP età di 30 anni divenne
r amica d'un uomo, ciò che non le impedi d* avere der
rapporti colle donne.
Osserv. 9. — Polaillon. Sur un cas d'her^
maphrodisme. Balletin de 1' Acad. de Méd.
7 Avril 1891.
Una serva di 25 anni, con abito e voce femminina e
e colla inclinazione verso gli uomini, aveva gli organi
generativi esterni ben fatti, ma la vagina era rappre-
sentata da una depressione incirca d' un centimetro. L»
ragazza voleva correggere questo difetto, ma il chirurgo
si rifiutò, essendo essa amenorroica stabilmente, avendo-
due corpi mobili agli inguini, e niun indizio d'utero.
Allora essa si diede alla prostituzione, e dopo 3 anni
fu presa da albuminuria grave che la condusse alla'
tomba, ciò che permise di riconoscere che la vagina era
diventata lunga come il dito indice e che i due corpi
agli inguini erano testicoli atrofizzati coi rispettivi ca-
nali deferenti. Mancava la prostata.
Osserv. 10. — Laarent Emile. Len bise^
xués etc. Paris 1894, pag. 207.
Racconta che E. Lévy (senza fornire l'indicazione
bibliografica) vide due sorelle ermafrodite, cognite per-
la loro lubricità, avendo rapporti tanto cogli uomini
quanto colle donne.
Nota V — Incersione sessuale anomale.
Osserv. 1. — Gérin (citato superiormente
a pag. 15).
L* autore racconta che una donna di 26 anni aveva
r abito maschile, relazioni con uomini ad onta della
ripugnanza ai medesimi; aveva la clitoride lunga 35
mill. e suscettibile d* erezione. La vagina era lunga 9
centim. e finiva a cui di sacco, ed era senza utero e
senza ovaia.
Osserv. 2. — Oanchel. (Vedi Taruffi).
Memorie della B. Accademia delle Scienze del-
l' Istituto di Bologna. Bologna 1899. Ser. 5*.
Tom. VII, pag. 752. Osserv. 123.
U autore racconta di una giovine su cui corse la
voce che anrioreggiasse colla matrigna, e che mori air età
di 28 anni. Alla necroscopia si trovarono completi gli
organi femminini colla vagina che sboccava nella pro-
stata. Aveva T abito maschile col pene lungo 5 centi-
metri piegato posteriormente ma senza testicoli.
Osserv. 3. — Bimbaeher. Ein Fall von-
coniràrer Sexual-empfindung dem StrafgerichK
Friedreichs Blùtter four ger. Med. 1891, 8. 2..
— Jahresbericht fòr 1891. Bd. 1, s. 502. (28)v
L^ autore racconta che una donna travestivasi da-
uomo, fu accusata per falsi, ed arrestata il 6 Dicembre-
1866 confessò il suo sesso femminino. Essa aveva con-
dotta una vita assai avventurosa, in eausa degli amori
lesbici che la dominavano. I particolari della vita ai
trovano minutamente descritti in Kraft-Ebiiif . Inversione-
sessuale. Roma 1897, pag. 261.
L* esame medico trovò le dimensioni del cranio mi—
369
norì un centimetro della medie, coi denti della mascella
superiore che superarano gV inferiori di 5 millimetri.
Aveva la voce dura e grave, le mammelle molto svilup-
pate, le parti genitali esteme simili a quelle d' una fan-
ciulla di 10 anni colla clitoride piccoli e sensibilissima.
La vagina era assai ristretta, da escludere le ipotesi del
coito ed il bacino assai ristretto in tutti i sensi colle
coscie diritte. I medici ammisero V inversione sessuale
congenita per tare ereditarie per cui il tribunale assolse
r acc^Jsata.
Osserv. 4. — Mftller F. C. Ein weiterer
Fall von contràrer SexìAot'Pmpfindung. Ibidem.
Friedreichs ecc. pag. 279. — Jabresbericht
fttr 1891. Bd. 1, 8. 603. (29).
L^ autore ha risuscitata una vecchia storia tratta dagli
Archivi Prussiani nel secolo XVIL — Una donna che
si dichiarava maschio prestò servizio varie volte come
soldato e sposò una donna con cui visse più anni, senza
che si scoprisse il sesso della prima. Venuti dei dubbi
sul medesimo ed in seguito alle ricerche giuridiche fatte
in proposito, essa fu condannata a morte per sodomia,
e neir Ottobre 1621 fu decapitata. L^ uretra era obblite-
rata; lo scroto ed i testicoli sembravano simili al cuoio
le la donna fu giudicata incapace al coito colla propria
moglie. Ulteriori ricerche non fornirono alcun carattere
d* ermafroditismo, ma invece quelli d* una vera donna
coi genitali normali. Nella vita non dimostrò inclina-
zioni air uomo ed air onanismo.
Osserv. 5. — Luis Antonius (celebre Chi-
rurgo di Parigi, del Secolo XVIII). De parfium
txternarum generatìoni inservientium in mulie-
ribus naturali tritiosa et morbosa dispositione.
69
These de Paris. 1754. Di questa celebre rarissima
Memoria Delpbch fombce il seguente cenno
nel « Dictionnaire dee Sciences Médicales >.
Paris 1818. Tom. IV, pag. 162.
Una giovane arefa gli organi della generazione nascosti
da un* imperforazione che non lasciava distinguere alcuna
apparenza né del preludio nò dell'introito degli orgsni
stessi. Questa donna era mestruata per la via dell'ano
ed il suo amante divenuto assai insistente le strappò la
confessione della deformità che le aveva fatta la natura
privandola dell'organo che procura i piaceri i più dolci.
Nel delirio della sua passione supplicò la sua amante
di consentire V unione per la sola via che era pratica-
bile. Luis esclama: qual donna può resistere alle insi-
nuanti preghiere dell' adorato amante ? Essa si sottomise
a tutto, e ben presto divenne madre e questo caso servi
all'autore per redigere la tesi memorabile suddetta, che
ora ò divenuta rara. Allora (1754) accadde una conse-
guenza del fatto che oggi sarebbe inverosimile. Il Par-
lamento proibì di diffondere la tesi suddetta e la Sorbona
interdisse di sostenere la seguente questione che esso
indirizzava ai Casisti : De partium extemarum genera^
tioni inservientium in mulieribus naturali vitiosa et
morbosa dispositione etc.
Ma fortunatamente in tale epoca emergeva un grande
Pontefice (Benedetto XIY, bolognese), più spregiudicato
dei membri del Parlamento e della Sorbona, il quale
assolse il chirurgo Luis e permise che la tesi suddetta
fosse stampata. Questo fatto che meravigliò la Francia
ò da considerarsi consentaneo a tutti gli atti favorevoli
ai progressi delle scienze fisiche e mediche che Bene-
detto XIV ha compiuti verso la sua patria nativa ; ove
continua un sentimento d' ammirazione e di grati-
tudine.
PROF. CESARE TARUFFI
SULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA
MEMORIA III. (fine)
letta alla R. Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna
nella Sessione del 12 Gennaio i902.
Parte li.
ERMAFRODITISMO CLINICO
Deformità uretro-seosuali
BOLOGNA
TIPOGRAFIA GAMBERINI E PARMEGGIANI
1902
Eatratta dalla Serie V, Tomo IX, delle Memorie
della R, Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna,
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Art. 3*
Deformità uretro-sessuali (^>
Gap. I. — Ordinamento
I numerosi fatti raccolti col titolo di ermafroditismo e di pseudo-erma-
Jroditismo e considerati anatomicamente non comprendono tutto il patri-
monio teratologico, poiché rimangono molte osservazioni relative agli organi
sessuali esterni, le quali meritano di essere raccolte e conservate sebbene
siano prive del sussidio anatomico, ciò che non viene compensato dal-
l' offrire spesso dei caratteri appariscenti, sicché talora gravi sono le diffi-
coltà diagnostiche tanto più quando richiedono perizie medico-legali.
Per riempire tale lacuna non possiamo giovarci di tutti i fatti narrati
dall' antichità, relativi agli organi sessuali, poiché in buon numero o sono
favolosi o descritti in modo insufficiente, onde dobbiamo fare una rigo-
rosa epurazione per trovare quelli che bastano per costituire un gruppo
di osservazioni insieme collegate, e che meritano pur essi il titolo di pseudo-
ermafroditi, perché contengono nello stesso individuo caratteri sessuali fra
loro opposti e che tutti si ricavano mediante la clinica. Questi fatti ri-
sguardano principalmente V uretra maschile e gli organi sessuali relativi.
È degno di nota che non tutte le deformità dell' uretra entrano nel
nostro gruppo, poiché ora sono alterazioni solitarie ed ora associate a
varie deformità. Nel primo caso é assai frequente V ipospadia, come
attestano le statistiche ricavate dalle leve militari. Difatto il Dottor
Rennes (2) incontrò 10 esempi in 3000 reclute, e Bouisson (3) trovò
(1) Vedi Memorie della R. Accademia delle Sciente dell' Istituto di Bologna, Bologna 1901.
Serie V. Tomo IX, pag. 303-369.
(2) Archives gén. de Méd. 1831. Tom. 27.
(S) Bouisson. De 1* hypospadias eie. 1861. Tomo 11, pag. 489.
C. TaruJJfl. 1
4 648
la stessa proporzione solo nei soldati affetti da ipospadia balanica rac-
colti nelP Ospedale Saint-^Eloi. Ricorderemo inoltre che alle medesime
osservazioni di ipospadia vanno aggiunti 14 casi, già compresi fra i
pseudo-ermafroditi maschili con reliquie dei canali di Mùller (1), i
quali differiscono soltanto per la presenza di detti canali, riscontrati ana-
tomicamente, mentre nei casi clinici non fu fatto T esame anatomico; sic-
ché è probabile che succedendo la morte si scopra che i secondi siano
identici ai primi. Se infine si esaminano i giornali veterinari e la nostra
raccolta di animali affetti da pseudo-ermafroditismo (2), si incontra pari-
menti un numero di mammiferi abbastanza frequente, affetto dalT istessa
ipospadia; e qui possiamo ricordare i buoi di Lecoq e di Gurtl (3).
Se le osservazioni abbondano rispetto alle deformità uretro-sessuali,
scarseggiano invece gli scrittori che si sono occupati con profitto dell' or-
dinamento delle medesime osservazioni : difatto dobbiamo giungere al
1825 per trovare un chirurgo capace di mettere in assetto il gruppo prin-
cipale di tale deformità. Questo chirurgo fu il celebre Boyer (4), il
quale distinse tre specie di ipospadia^ due delle quali meritano d* essere
conservate. La prima specie comprende i casi in cui V uretra non si pro-
lunga come al solito fino air estremità del glande, ma termina alla ra-
dice del frenulo del prepuzio, ove si apre, ed ivi corrisponde alla fossa
navicolare. In questo breve tratto s' incontra una doccia più o meno pro-
fonda che per eccezione conduce a un doppio meato già riconosciuto da
Fabricio d'Hilden (5), avvertendo che talora il secondo foro è solo
indicato da una depressione. Gayraud (6) poscia aggiunge che quasi
sempre in questo primo grado d* ipospadia il pene è diminuito di volume
ed il glande solcato inferiormente, in guisa che il prepuzio non è suscet-
tibile di subire la fimosi.
La secondo specie ammessa da Boyer è la penidea^ cioè quando
V apertura uretrale si trova nella parte inferiore e libera del pene (quan-
do il pene é in rilassamento) e situato nelT intervallo fra il glande e lo
scroto. Il punto di apertura della ipospadia varia frequentemente lungo
la sede suddetta, e talora varia rispetto al numero delle aperture. Havvi
pure varietà nelle reliquie dell' uretra : più spesso non esiste alcuna trac-
cia del canale dal lato anteriore dell'apertura, cioè dal lato del glande;
(1) Vedi Memorie della R. Aeendemia delle Scienze dell* Istituto di Bologna, Serie V. Tom. VU,
pag. 721.
(2) Vedi Memorie cit. pag. 754.
(3) Gurtl E. F. Pseudo-hermap/iroditua foemininus. Berlin 1S32. S. 193.
(4) Boyer. Traile dea maladiea ehirurgicales. Paris 1825. Tom. X, pag. 34.
(5) Fabricio d'Hilden. De duplici ductu urinario.
(6) Gayraud E. Hypoapadie etc. Dictionnaire encyclopédique des Sciences médicales. Par A.
Dechambre. 1889. Tom. XV, pag, 199.
649 5
oppure s* incontra soltanto una doccia fibrosa rappresentante la parte su-
periore deir uretra non coperta dalla mucosa. Di questo reperto, che
Gayraud (1) afferma frequente, noi non abbiamo veduto se non l'esem-
pio vivente di Virginia Mauri (2), in cui la doccia era frastagliata longi-
tudinalmente; e tale divisione non la troviamo citata da Ackerman (3).
La terza specie dMpospadia ammessa da Boyer fu la scrotale^ cioè
quando lo scroto è diviso longitudinalmente, simulando una vulva, in
fondo della quale si apre V uretra. Anche questa specie fu accolta favo-
revolmente, ma dopo 36 anni Bouisson (4) modificò questa definizione;
ed ora noi, oltre considerare la presente specie appartenente al gruppo
dei pseudo-ermafroditi, sostituiamo il titolo col nome d' ipospadia sessuale
esterna. La modificazione introdotta da Bouisson, e poscia adottata dal
Duplay nel 1874 (5), consiste nel circoscrivere la divisione dello scroto
dair alto al basso e air angolo rientrante formato dal pene e dallo scroto.
Questa riduzione giustamente Gayraud la considera una varietà, e non
una specie, che non ha altro valore se non d' indicare un grado ulteriore
deir ipospadia del pene invadente lo scroto, mentre T uretra scrotale è
conservata. Tale conservazione però non accade generalmente per quella
del pene, poiché 1' ipospadia succede anche in questo caso avanti il
bulbo uretrale.
Bouisson d'altra parte ha separati alcuni casi che Boyer com-
prendeva nella terza specie, creandone una nuova (quarta) col titolo di
ipospadia perineale, che già Duges nel 1826 (6), con un sinonimo ado-
perato anche recentemente da Chiarleoni (7), chiamava ipospadia vul-
eifórme^ perché V apertura é allungata longitudinalmente e circoscritta da
un orlo mucoso. Questo nuovo tipo d* ipospadia, secondo le nostre ricer-
che, non é frequente, ed é assai singolare che Duplay ne abbia egli
solo veduti e descritti tre casi, i quali avevano, come al solito, la loro
sede al perineo, in corrispondenza alla porzione membranosa delT uretra,
e sboccavano di dietro al punto ove lo scroto si unisce alla base della
verga.
Esistono ancora altre poche osservazioni in cui il pene é incurvato
fino alla forma d'angolo; e ciò si é verificato in casi di pseudo-ermafro-
(1) Gayraud E. loc cit. pag. cit.
(2) Vedi Tavola inserita nelle Memorie della R. Accademia delle Sciente dell* Istituto di Bologna.
Bologna 1900. Serie V. Tomo VII, pag. 759.
(3) Infana androgyni hiatoria, 1805.
(4) Bouisson loc. cit.
(5) Duplay Simon. Z>e V hypospadi e perineo-scrotale, Arciiives gén. de Méd. Paris 1874. Mai.
pag. 513.
(6) Duges. Mémoire de V hermaphrodisme. Ephémér. medicai, de Mon^llier. 1827.
(7) Vedi Nota 3'. Osserv. 96.
6 650
ditismo maschile, cioè quando in individui con ipospadia s* aggiungeva
un frammento del canale di Mùller, come videro Otto, Magi tot ed
A. Max (1). Ed anche allora lo scroto é bipartito più o meno profonda-
mente, lasciando ai lati due sacchi, destinati a contenere i testicoli ; ma
quando questi mancano, i sacchi simulano le grandi labbra della vulva
e la fessura rimane coperta dal pene, il quale é spesso corto ed esile; e
talvolta é curvo, e perfino assume la forma della i^erga a cubito^ illu-
strata daBouisson, di cui terremo discorso; e che Duplay rinvenne
nei suoi tre casi.
Questa 4^ specie d' ipospadia non appartiene soltanto alla Teratologia^
ma ad un gruppo speciale delle mostruosità congenite, designato col ti-
tolo di pseudo-ermafroditismo esterno; avvertendo che questo titolo non é
del tutto nuovo, né completo, perché in passato veniva adoperato sempli-
cemente quello d' ermafroditismo, coir inconveniente di alludere alla pre-
senza di due stati diversi delle glandole sessuali. Inconveniente da doversi
evitare, essendo noto che i testicoli ora sono nascosti, ora mancanti, ed
ora di natura incerta ; per cui manca uno dei due termini principali del
doppio sesso. Il secondo termine però può trovarsi nella presenza del pene
e deir abito femminino, sui quali torneremo per assegnare il rispettivo va-
lore. Ora avvertiamo soltanto che talvolta uno dei due o manca od è in-
certo, e che quando coesistono ambidue, si presenta un problema inespli-
cato di embriologia, che merita d* essere tenuto in grande considerazione.
Venendo ai caratteri secondari e precisamente al fenomeno singolare^
quale si é la verga a cubito di Bouisson, premetteremo che esso si os-
serva ancora nelT ipospadia penidea e scrotale^ ma più spesso nella peri--
neale. Cercando poi la ragione del fenomeno, devesi avanti tutto rialzare
il pene in istato di flaccidità, ed allora si rileva che la faccia inferiore
del medesimo é assai accorciata dall' avanti all' indietro ; e ciò in conse-
guenza deir azione della doccia o della briglia, ricordata in precedenza
(Bouisson). Tale curva offre diversa resistenza nel sollevare il pene in
conseguenza del diverso ingrossamento subito dagl' involucri dell' uretra.
Questa importante osservazione fu compiuta fino dal 1837 da J. L.
Petit (2) che trovò, oltre la brevità inferiore del pene, l'ingrossamento
del tessuto cavernoso dallo stesso lato, e trovò pure che, staccando V ure-
tra ed incidendo la briglia, il pene rimane curvo.
Naturalmente la ipospadia perineale, descrive una curva e perfino un
angolo più o meno acuto del pene, a seconda lo stato degli involucri
dell' uretra, il quale inoltre turba più o meno V emissione delle orine.
(1) Vedi Taruffi C. Pseudo-Erma/rodiiismo maschile. Memorie della R. Accademia delle Scienie
dell* Istituto di Bologna. Serie V. Tomo VII. Osservazioni 72, 75, 77, pag. 747-74a
(2) Petit J. L. Oeuvres complètes Edit. 1837, pag. 777.
651 7
Siccome poi il pene è applicato alla fessura scrotale, V orina sì spande per
ogni dove e rimbalza contro i due sacchi scrotali. Follin (1) afferma che
la regolare emissione dello sperma è completamente impedita, perché il
pene in luogo di raddrizzarsi s' incurva maggiormente ed il glande s' in-
fossa, in guisa che il coito diventa impossibile, e i tentativi di questo
sono assai dolorosi ; ed il seme, in luogo di essere proiettato in avanti,
si disperde sulla superficie scrotale.
Gap. il — Osservazioni cliniche relative alle deformità uretro-sessuali
(Vedi Nota 1* e 2*)
Le singole anomalie del sistema urinario, come pure quelle del si-
stema generativo, sono state ampiamente studiate dai chirurghi e dagli
anatomici con grande profitto della scienza e dell'arte; ma un egual
studio fin ora non è stato compiuto intorno alle anomalie complesse de-
gli organi sessuali esterni delT uomo, mancando generalmente T occasione
di ricorrere al sussidio anatomico, sicché bisogna contentarsi dello studio
clinico onde colmare questa lacuna teratologica cosi nociva alla Medicina
legale.
Volendo ora provvedere a tale difetto abbiamo raccolto dalla lettera-
tura 100 casi, di cui il titolo allude alle deformità degli organi sessuali
esterni, ma disgraziatamente ci siamo incontrati in 17 Osservazioni assai
imperfette, o tradotte scorrettamente, o contenute in periodici irreperibili
(Vedi Nota I*), sicché dobbiamo contentarci delle 83 rimanenti, le quali
basterebbero se la descrizione d'ognuna fosse completa ; nulladimeno con-
serveremo anche le imperfette, perché contengono alcune circostanze degne
di memoria, coir inconveniente poi di tacere intomo ad altre, omesse
dagli autori stessi, come appare dai nostri Quadri sinottici.
Dai medesimi avantutto si rileva che le anomalie più manifeste e
frequenti avvengono negli organi generativi esterni: quali sono l'uretra,
il pene, lo scroto, ed i testicoli, e che tali anomalie sono generalmente
associate insieme si da costituire un gruppo teratologico distinto da altre
deformità che si verificano nel corpo medesimo, ma che non possiedono
alcuna affinità manifesta coi medesimi : quali sono le ernie, e certi di-
sturbi funzionali di diversa specie. Ciò premesso, a noi sembra giustificato
che chiamiamo il nostro gruppo deformità uretro-sessuali; rimandando alle
complicazioni, all' etiologia, ed alla patologia gli altri caratteri secondari
che si associano (però di rado) al medesimo gruppo.
(1) Follin. Gaz. des hópitaux 4 decembre 1851.
8
652
Uretra — Principiando dalT uretra masciiile abbiamo rilevato 52 casi
di anomalie del pene, distinti in 44 casi d' ipospadia ed otto di pene im-
perforato. Queste cifre costituiscono una specie di preminenza sugli altri
caratteri del nostro gruppo, tanto più quando 1' ipospadia accade neìV ure-
tra scrotale e perineale, poiché allora assume T aspetto di vulva, in guisa
che fu talvolta confusa con una specie di pseudo-ermafroditismo e per-
mette, se si vuole, di sostituire al titolo di deformità uretro- sessuale quello
d' Ipospadia sessuale di cui ne abbiamo raccolti 50 casi. Le anomalie del-
l' uretra sono altre volte un fatto clinico il più semplice, come accade per
r atresia, oppure un fatto complesso, come nei casi di perforazione della
parete dell' uretra e delle guaine del pene (Ipospadia semplice). Vi sono
anche osservazioni di fessura dell'uretra alle quali si sono aggiunti fram-
menti dei canali di Muli e r (Vedi Nota a pag. 740: Pseudo-ermafroditismo
maschile). Per completare la storia di questa affezione bisogna ricordare
che la medesima fu veduta più volte ereditaria, e l'antica letteratura é stata
raccolta da Guyon nel 1863 (1).
In quanto allo spostamento dell'uretra maschile, vedi pag. 16.
Testicoli — Un organo che ha attinenza funzionale coir uretra ó ii
testicolo, il quale merita principale considerazione, essendo la glandola
che caratterizza il sesso maschile, mentre 1' abito di corpo non é sempre
in armonia col medesimo sesso. Il caso opposto poi ha solo una impor-
tanza scientifica, perché quando mancano i testicoli (e tanto più quando la
mancanza i$' associa ad altri difetti sessuali) nasce la questione se si deve
aggiungere una terza specie d'individui col titolo, già adoperato di I».
Geoffroy Saint-Hilaire, di Agenosoma. Cognita poi è l'importanza
delle differenze di numero, di sede, e di struttura dei testicoli. Ma noi ci
limiteremo soltanto a notare le differenze rinvenute nelle osservazioni
raccolte.
In quanto alla sede, i testicoli furono spesso trovati nello scroto, e li
chiameremo testicoli scrotali; talvolta si trovarono lungo il canale inguinale
e più di rado entro l'addome, ed allora li diremo inguinali ed addominali (2);
e finalmente nascosti da riescire irreperibili all' esame clinico, per ciò gii
antichi li chiamarono eriptorchidi (3); ed il numero dei casi varia gran-
demente a seconda della sede dei testicoli o della loro mancanza. Difatto
(1) Guyon Felix. Des oiees de eonformation de l'urèthre eie. Thèse. Pari8 1863, pag. 127.
(2) I primi esempi di testicoli addominali furono raccolti da Godard nel 1857.
(3) Godard Ernest. Sur la monorehidie et la criptorchidie, Paris 1857, pag. 144.
Le varietà di sede dei testicoli entro l'addome sono state raccolte da Le Dentu nel 1869 sotto
il titolo di ectopia addominale. Egli annovera l'ectopia della fossa iliaca semplice o doppia, e Tectopia
Bull* origine del canale inguinale ; e quest' ultima la distingue in intra-inguinale ed extra-inguinale.
- A. Le Dentu. Dea anomalies du tesiieule, Paris 1869, pag. 75.
653 9
si trovano ricordati 57 volte negli 84 casi da noi raccolti, distribuiti nel
modo seguente :
Testicoli scrotali . .
. . N.
41
)) inguinali .
• »
9
» occulti . ,
. . »
5
» mancanti
. . »
2
m. 57
Il valore di questi numeri subisce però alcune riserve, le quali avver-
tono di non accogliere tutti i medesimi come positivi, cioè come casi reali,
poiché fra gli occulti si contengono alcuni in cui le glandole sessuali
mancavano (Osserv. 70, 83) (1), come pure si comprendono fra i testicoli
inguinali casi in cui la presenza e la loro natura specifica era incerta. Ma
ad onta delle riserve rimane sempre una cifra assai notevole, ravvicinandosi
col numero di 45 femmine registrate nello stato civile e corrispondenti in
gran parte alle stesse osservazioni in cui furono trovati i testicoli, ciò che
si collega coi molti fatti memorabili di cambiamento di sesso, e colle
osservazioni recenti di maschi coli* abito femminino. È però vero che
questo abito non è cosi frequente come lo farebbe supporre lo stato ci-
vile, e tanto più V abito di corpo degP individui affetti da deformità uretro
sessuali.
Abbiamo già notati sette casi di testicoli occulti (criptorchi) ed aplasici
(anorchidi); e fra i pseudo ermafroditi maschili se ne trovano altri conge-
neri (Vedi Mem. cit. pag. 722, Nota 3% Osserv. 36), senza contare quelli
che abbiamo citati altrove (2). Clinicamente tutti questi casi rendono dubbio
il sesso della persona affetta : circostanza assai grave, che preoccupò in
tutti i tempi i teratologi ed i medici legali. Di fatti dapprima mette nel-
r imbarazzo le levatrici a dichiarare il sesso del neonato, poscia rattrista
la famiglia pensando air educazione del figlio ; quando poi tarda la me-
struazione, il medico s' incontra talora in difficoltà insuperabili per fare
la diagnosi, la quale oggi é evitata, giudicando francamente che il sesso
é dubbio. Ma in passato con dotti ragionamenti s' argomentava quale fosse
il più probabile, preferendo il pericolo d' errare, piuttosto che ammettere
un individuo sessualmente imperfetto fin dalla nascita.
Cambiamento di sbsso (Vedi in fine Nota 3*) — Il problema divenne
arduo quando la deformità primitiva accenna al sesso femminino, e diventa
(1) Questo fatto è molto raro, poiché Wenzel Gruber fino dal 1861 non riesci a vedere la con-
genita anorchia bilaterale, che 7 od 8 volte fu registrata nella letteratura, compresi i pochi fatti della
mancanza dell'intero apparato sessuale intemo (Jahresbericht fùr 1868, Bd. I, s. 173).
(2) Taruffi. Memorie della R. Accademia delle Scienze deir Istituto di Bologna. Tomo VI,
pag. %. Nota III. Sono raccolti 9 casi.
10 654
tanto più difficile dopo superata la pubertà quando si aggiungano inclinazioni
maschili e la clitoride somiglia ad un pene, od inversamente, in guisa che
antichi Ano al secolo XIX non ebbero difficoltà d'ammettere il cambiamento di
sesso e di lasciare in retaggio una ricca letteratura in proposito, (Vedi Nota 3*).
Tale cambiamento era ammesso non solo nel secolo scorso, ma pur anche
nel presente. S tei man (Vedi Nota 2*, Osserv. 12 e 62, 1881) racconta che
un ragazzo di 17 anni cambiò di sesso tre volte: lo che basta a dimostrare
come siano tenaci nel popolo i racconti che tengono al meraviglioso, anche
quando da secoli ci fu chi mise in avvertenza i medici e spiegò T origine
deir equivoco. Questo uomo assai intelligente fu un chirurgo di Parigi di
nome Severi nus Pinaeus, il quale nel 1598 pubblicò: De Virginitaiis
notis eie. (1), ove espresse il passo seguente attribuito da uno scrittore mo-
derno di medicina legale, a Teichmeyer H. F., mentre questi ricorda
onestamente il Pinaeus e la sua spiegazione (2):
Lutetiae circiter annum millesimum quingentesimum septuagesimum
sepiimum in vico saneti Dionysii mailer quaedam noeta peperlt fllium.,
qai festlnanter propter olrlam Imbecillltatem baptlzatas fait prò Jtlia
qaae Joanna cocata est, qaam paacls post dlebas prò maseulo et fllio mater
primo, deinde alli olrl et malieres agnocerant, non slne magna omnium
admiratlone et applausu, Joannemque ex tempore pueram appellaoerunL
Erroris causa fult et mala conformano partium genitalium, penis mdelicet
breoioris et penitius tanquam in superna parte rimae maxime reconditi,
clitoridis more Inter duo labra e nymphas pudendi feminei latitare soliti,
quae partes in hoc puero apprime efflctae erant propter constrictionem
i^V^) islam, quae per medium scrotum Inter duos testes excurrit, a radice
penis incipiens inferne et ad perinaei locum et anum usque extenditur, unde
latera duo scroti eminebant tanquam labra pudendi muliebris, in quorum
medio rima quoque erat.
Per rilevare V importanza pratica del sesso dubbio non sarà superfluo
ricordare alcuni esempi fra i molti che abbiamo posto nelle osservazioni.
Avanti tutto Zacchia (Osserv. 3) s'incontrò in un ragazzo di 14 anni, col
glande impervio e due corpicciuoli negli inguini che ritenne per i testicoli ;
poscia sopravvenne regolarmente la mestruazione per cui V autore rimase in
dubbio che i corpicciuoli fossetto invece due ovaie. Interessante é parimenti
il caso di Colle (Osserv. 9) che racconta la vita di Anna, la quale avendo
l'abito femminino si maritò, ma poscia fu obbligata a separarsi avendo al-
ci) Pinaeus Severinus. De VirginiiaiiB natia, graciditate et partu. Amstelodami 1663. Llb. I.
pag. 75.
(2) Teichmeyer H. F. Institutiones medieae legales. Jenae 1731, pag. 109. Edilio eecunda.
655 11
cune parti maschili imperfette, cioè un pene imperforato, un orifìcio vulvare,
e due corpuscoli che furono sospettati per testicoli. È pure importante il
caso di Descoust Paul (Osserv. 76) di una ragazza amenorroica, con
caratteri virili, con inclinazione alle donne ed un breve pene imperforato
colla vulva sottoposta, entro cui sboccava l'uretra, nella quale colTesplo-
razione non si trovarono né utero, né testicoli; per cui noi lo giudichiamo
un caso parimenti di sesso dubbio.
Lungo sarebbe V annoverare tutte le circostanze più o meno importanti
che accompagnarono i casi dubbi, e ci riserviamo d' indicare i più noti
quando parleremo di quelli che interessano ancora la medicina legale. Qui
preferiremo di esporre l'ipotesi data in modo assai succinta da Is. Geof froy
Saint-Hilaire per spiegare l'origine più comune, che spesso precede
questo stato. Egli afferma che nella maggior parte delle donne in cui avviene
questa evenienza, essa ó la consegtienza della tardiva discesa dei testicoli
nello scroto bipartito. Ma tale ipotesi, sebbene assai ragionevole, 1' autore
non la conforta d' alcuna osservazione, forse perché é noto che le donne
con affezione congenita uretro-sessuale sono spesso accompagnate nella
prima età da criptorchidia e che talora alcune offrirono i cambiamenti
psicologici relativi all' istinto sessuale, precisamente dopo la comparsa dei
testicoli, in guisa che il ritardo della discesa (criptorchido) costituisce lo
stadio in cui ó dubbia la qualità del sesso. Rispetto al quale possiamo
aggiungere una notizia storica relativa alle condizioni fìsiche che ne sono
la causa. Questa notizia é ricavata jdalle parole del suddetto Pinaeus
(Op. cit. pag. 70-71):
Frequenter in pudendorum eonformatione natura ipsa ludit et aberrai:
aia legamentum balani adeo breve est atque crassum, ut ryirga omnino in
areum trahatur, tum natura eam erigere contendit. In aliis urethra glandem
non attingiti et in quibusdam penis nullo modo perforatus est, contra aero
in aliis perjbratuniy et ianquam in duas partes divisum est scrotum circa
exortum penis, ubi nempe terminatur collum cesicae : ideoque penis breois
admodum totus ibi latitai tamquam inter duo labra pudendi muliebris, ac
si clitoris tantum esset. Quod facile rudioribus imposuit hujusmodi pueros
seu masculos esse, aut femellas, aut hermaphroditos. In femellis quoque
multa deflciunt, aliquando enim parum aut nullo modo iis est perforatus
sinus pudoris, nec cavitas ulta inest, aut oriflcium solum parum est aper-
tum : quia carunculae aut membranae carnosae quae istud componunt sunt
in extremo unitae aut ab incicem parum dissitae, aut fossa exterius sita
non apparet, sed ligamentum cutaneum et labra pudendi duo inferne con--
tinua sunt, aut nymphae cohaerent inter se.
C. TariAffl. 2
12 656
Abito di corpo — In 82 casi nei quali é cognita la dichiarazione uf-
ficiale di nascita, riconosciuta dai genitori, il sesso fu distinto in 37 ma-
schi, ed in 45 femmine, mentre V abito di corpo fornisce cifre assai di-
verse ; difatti con abito maschile i casi sommano a 22, e con abito fem-
minino a 27. Sonvi inoltre 11 casi che chiameremo di sesso promiscuOj
poiché nello stesso individuo si trovano in parti diverse della superficie del
medesimo corpo somiglianze ora maschili ora femminili, ben inteso che
tali somiglianze sono intromesse da parti indifferenti, e che non hanno
alcun indizio caratteristico della specie sessuate.
Considerando V abito sessuale femminile in modo generale, premette-
remo un ricordo scientifico, e cioè che V abito acquista una speciale im-
portanza se si studia in rapporto cogli organi sessuali del medesimo
indivìduo, poiché il fatto isolato ha ben poco valore, conciliandosi general-
mente collo stato di salute, essendo tutto al più un carattere di una co-
stituzione gracile. Per rilevare però V importanza delle osservazioni rac-
colte e che riassumeremo, dobbiamo ricordare la legge già nota, e cioó
che i maschi nascono ordinariamente nella proporzione di 106:100 (1):
differenza che si equilibra più tardi; ed anzi nella vecchiaia il sesso fem-
minino piglia la maggioranza. Ciò trova la spiegazione nella differenza
delle professioni esercitate dai due sessi. Rammentando la suddetta legge
tosto si rileva V importanza dell' abito di corpo negli individui con affe*-
zioni uretro-^sessualij poiché su 82 individui battezzati per femmine con
tali affezioni, in 38 V abito era femminino ed in 50 si scoprirono i testi-
coli : organo principale del sesso, da noi chiamato sesso anatomico, per
distinguerlo dal sesso dichiarato dallo Stato Civile (Vedi Specchi).
Un' altra ricerca scientifica suir abito femminino, V abbiamo compiuta
cercando il rapporto numerico del medesimo nella forma detta Pseudo-
ermafroditismo femminino (Nota 3% pag. 748), cioè quando gli organi fem-
minili sono completi mentre i maschili esterni sono più o meno incompleti.
In tal caso abbiamo trovato 68 osservazioni in cui si sono verificate queste
condizioni. Però abbiamo sottratti tutti i casi di feti e di neonati, poiché in
essi r abito di corpo non é peranche ben pronunziato, ed inoltre abbiamo
sottratti i casi dubbi e d'ermafroditismo, per cui ne sono rimasti sol-
tanto 16 (Vedi Osserv. 81, 83, 88, 100, 107, 108, 113, 120, 123, 124, 131,
136, 137, 139, 140, 142) coir abito femminino. Da questo risultato, sebbene
ristretto, si ricava che anche quando gli organi sessuali maschili sono
imperfetti, V abito femminino può ugualmente manifestarsi, come si de-
sume dagli eunuchi, mutilati assai giovani ; e quindi opinando che il fe-
ci) Vedi Taruffi fc. Storia della Teratologia. Bologna 1882. Tomo li, pag. 129.
]
657 13
nomeno non dipenda da una condizione particolare dell' embrione (come
può supporsi) dovrà collegarsi colla imperfezione in genere degli organi
sessuali (1).
L* abito sessuale con caratteri promiscui (sia femminili che maschili), è un
fenomeno non peranche studiato, sicché ignoriamo in quanti modi esso si
verifica ed in quale proporzione si incontra negli uomini sani di corpo, e
negli affetti da deformità sessuali. 1 12 casi da noi citati costituiscono una
cifra di mediocre valore, perché tale povertà deriva da ciò che gli osservatori
di rado si sono presi il pensiero di descrivere, non solo il carattere promiscuo,
ma il modo dì manifestarsi, salvo le debite eccezioni: delle quali é merite-
vole di ricordo l'osservazione di Marchand (Nota 2% Osserv. 64, sesso
dubbio), il quale vide una donna di 29 anni, coir abito femminino, con
una lunga capigliatura, mancanza della barba, mammelle molto svilup-
pate, pelle femminiiia. La medesima poi aveva il volto, la laringe, la voce
e le forme muscolari maschili ; aveva inoltre un gran pene imperforato.
Due grandi labbra senza testicoli, una vagina e 1' utero con due glandole
che non seppe definire.
Per ultimo aggiungeremo la breve osservazione del Dott. Lorenzutti (2)
intorno ad un contadino di oltre 15 anni con deformità uretro-sessuale e
con abito promiscuo, cioè maschile nella statura, nella forma dello sche-
letro e dei muscoli, per la presenza dei testicoli negl' inguini e del pene
pervio, mentre aveva il volto e la testa da giovinetta, le mammelle, le
grandi labbra e la fessura vulvare.
Tutti hanno notato che nelP uomo la laringe é sporgente e la voce é
grossa ed alquanto aspra, colla tiroide ossificata in guisa che volgarmente
essa si chiama pomo d' Adamo, costituendo uno dei caratteri del sesso
maschile. Recentemente Berthold (3) ha insegnato che questi dati si
(1) Notiamo che fra gli M casi da noi raccolti vi sono 9 uomini d'aspetto più o meno virile for-
niti di testicoli più spesso nello scroto biloculare, di rado nello scroto unicolare (Osserv. 38, 44, 46,
47, 64, 58, 59, 79, 82). Inoltre vi sono tre casi con testicoli, con abito femminile uno dei quali posse-
deva le mammelle (Osserv. 43, 45, 80).
(2) Lorenzutti Dott. Antonio (di Trieste). Di un pseudo-ermafroditiBmo. Trieste 1844. Con
bellissima tavola in litografia. Opusc<>lo in foglio.
Un ragazzo di 15 anni, accolto nelP Ospedale Civile per declinazione mentale e poscia rinviato a
casa. Esso aveva dato luogo fin dalla nascita a questioni sul sesso essendo ritenuto una femmina, e
poscia sulla causa della declinazione mentale, essendo caduto dall' alto. Esaminato presentava gli
organi generativi estemi in parte femminini, avendo le grandi labbra con fessura vulvare. Il volto
gentile senza peli e lo sviluppo delle mammelle parimenti femminili. D'altra parte aveva la statura,
r ossatura e la muscolatura coi caratteri del sesso virile; per cui l'abito di corpo non era uniforme.
Dalla bellezza delle figure più che dalla troppo concisa descrizione si rileva un pene imperforato,
con indizio di prepuzio al limite del glande, lo scroto diviso in due grandi labbra, l' uretra aperta
alla sommità, che si continua colle piccole labbra mediante il frenulo. 1 testicoli sono nascosti negli
inguini.
(3) Berthold E. Et n Fall oon Hermaphrodismus maseulinua, diagnosiieirt mit dem Laryngoseop,
Archiv fùr Laryngologie. 1899. Bd. IX, pag. 1. — Revue Hebdomadaire de Laryngologie etc. Paris
1899. XX. Année. N. 25, pag. 740.
14 658
possono nascondere, anche quando una donna possiede i testicoli, ma
r incipiente ossificazione della cartilagine tiroide può, mediante V osser-
vazione dei raggi di Rontgen, venire scoperta e quindi pronosticare
V alterazione uretro-sessuale come risulta dalla seguente storia.
Una donna di 22 anni, che si doleva di mal di gola e di raffreddore,
aveva le corde vocali straordinariamente larghe e lunghe^ come si tro-
vano talora negli uomini robusti, mentre V epiglottide era infantile, la
voce grossa e rauca ed il pomo d' Adamo poco pronunziato, tuttavolta
vide che V ossificazione della cartilagine tiroide (mediante i raggi di
Rontgen) si era compiuta come nei maschi. La faccia era rasa dalla
barba, mancavano le glandule mammarie; gli organi generativi esterni
erano forniti di pene, il quale appariva ricurvo in basso ed imperforato.
L'orifìcio uretrale sboccava sotto la radice del pene suddetto in una fessura
lunga un pollice, con margini simili ai labbri d' una vulva. Nel riassunto
francese non si parla né dei testicoli, né d' esplorazione vulvare, però
coir esame d* un umore particolare che esciva dalT uretra furono trovati
gli spermatozoi. La donna dichiarò che era capace d' attività sessuale
(maschile), durante la quale scolava V umore suddetto.
GiNECOMASTiA — Per completare il discorso dell* abito femminino ol-
tre i caratteri propri delle deformità uretro-sessuali ricorderemo che uno dei
fenomeni dell' infemminlsmo é precisamente la ginecomastia, la quale ab-
biamo altrove veduto che può essere effetto delle azioni meccaniche e di
certe infezioni epidemiche chiamate orecchioni. Ora aggiungeremo che in 67
Osservazioni (1) T iperplasia mammaria raccolta nella letteratura l'abbiamo
trovata, rispetto alle cause, ora acquisita (azioni meccaniche, orecchioni)
ed ora congenita ; e che in 84 casi di deformità uretro-sessuali abbiamo
trovato soltato 14 volte la ginecomastia (Vedi Osserv. 23, 26, 36, 38, 43,
47, 49, 63, 65, 71, 72, 79, 80, 83) in cui si associava ora l'ipertrofia dei
testicoli, ora del pene ed ora dell' uretra. Havvi poi un caso, in cui si
accoppiavano due delle suddette complicazioni, ed un terzo che si mani--
festò la ginecomastia avanti la pubertà. È poi degno di annunziare che di
recente il Dott. Cecca ha pubblicato un fatto rarissimo in cui però non
era compromessa né l' uretra né le parti sessuali esterne, ma tratta vasi
di un caso d' anorchidia bilaterale (2) in cui si associava l' abito maschile
e mammelle femminili molto sviluppate. Il trovarsi la mancanza assoluta
dei testicoli (senza comprendere i rari casi di microrchidia, ipoplasia) asso-
ciata colla presenza delle mammelle é un fatto che contraddice molte
(1) Vedi Taruffi C. Memoria citata, pag. 441. Art. Infemminiamo^ pag. 439 bis, Specclilo II.
(2) Cecca Dott Raffaele. Note anatomiche su di un anorehide. — Bullettino delle Scienza
Mediche di Bologna. Gennaio 1902, pag. 29.
659
15
dottrine embriologiche e che favorisce invece lo stato congenito delP erma-
froditismo sia patente come prova la presenza contemporanea dei canali
di Wolff e di Mùller, sia virtuale come può indursi nelle altre parti
con caratteri di sesso diverso.
Pene — Fra le deformità che concorrono a costituire il gruppo uretra-
sessuale tiene parimenti un posto importante lo stato del pene, non tanto
per le proprie deformità, ma per V associazione con quelle deir uretra e
dello scroto e più specialmente per superare il difficile quesito, quale si
è, nel caso pratico, la differenza del pene ipoplasico colla clitoride iper-
trofica. Prima però di occuparci delle associazioni stabiliremo il confronto
numerico dei maschi e delle femmine, lo Stato Civile, e noteremo in con-
fronto il numero dei casi in cui erano presenti i testicoli.
Sopra le 84 osservazioni che abbiamo raccolte nella letteratura, ne
troviamo 53 in cui è ricordata V esistenza del pene, e una in cui è notata
la mancanza (Nota 2% Osserv. 14). Tale mancanza V avevamo in prece-
denza notata altra volta (1). Fra le prime, 82 sono registrate nello Stato
Civile cosi distinte : 37 maschi e 45 femmine. Se poi confrontiamo il numero
dei casi in cui furono verificati i testicoli, troviamo delle cifre assai pros-
sime che meritano particolare considerazione, poiché si ricava la pros-
simità fra il numero di queste colle 53 femmine, mentre é assai remota
e notevole la distanza mettendola a confronto col numero tratto dallo
Stato Civile.
Stato Civile
Maschi N. 37
Femmine .... » 45
82
Pene
Pene senza avvertenze. N. 15
Pene con anomalie . . » 25
Pene imperforato ... » 13
53
Testicoli
scrotali ... N. 41
inguinali . . » 9
occulti ...» 5
mancanti . . » 2
57
Vari sono i difetti rinvenuti nel pene : il più frequente é la sua picco-
lezza e brevità {mierofallo\ però a diversi gradi fino al segno che si co-
noscono casi in cui esisteva solo il glande che sporgeva dalla divisione
dello scroto (Vedi Osserv. 33 e 50). A questa anomalia assai comune del
pene, si aggiungono altre modificazioni, che possono anche trovarsi sole.
(1) Vedi Taruffi C. Di un Agenosoma, — Memorie della R, Accademia delle Scienze dell' lati-
iato di Bologna, 18d4. Serie V. Tomo IV, pag. 73. Nella stessa Memoria. Nota 3% pag. 86, ricorda 8
fatti d' estrofla Tescicale senza organi generativi; e nella Nota 5^ pag. 86, raccoglie 26 casi di mancanza
più o meno completa degli organi generativi. Merita poi particolare ricordo il caso di Martin in
cui mancavano le glandole sessuali d'ambedue i sessi, mentre vi erano i canali di Muller (Vedi
Memorie citate. Tomo VII. Nota III. Osserv. 36, pag. 743).
16 660
le quali sono : la brevità o la mancanza del prepuzio (1), V allungamento
inferiore del medesimo fino a congiungersi colle piccole labbra vulvari,
e fra le lamine dell' allungamento fornire il passaggio e V uscita dell' ure-
tra, e talvolta ricettare la curvatura del pene (detta pene ad angolo)
tuttora esistente (2). Finalmente il pene é talora imperforato, ed allora può
anche considerarsi una affezione uretrale e dirsi atresia deir uretra. li
difetto più grave del pene ò poi la mancanza dell' uretra, quando special-
mente é totale nella porzione che guarda all' esterno ed inferiormente,
oppure quando V uretra é affetta da ipospadia, come fu veduta in un
vero ermafrodito (Vedi Osserv. 19).
Clitoride (Vedi in fine Nota 4*) — È meraviglioso come questo organo dal
volgo ignorato possa avere tanta influenza in certe donne: donne almeno cre-
dute ed indicate tali nello stato civile. È cognito da lungo tempo che la elite*
ride subisce talora un notevole ingrandimento, detto ipertrofia da raggiun-
gere perfino dai quattro ai sette centimetri. Tale proposizione l'abbiamo
espressa in precedenza (3), ed aggiunto in qualche caso la presenza d'un
notevole cappuccio (Virchow, Osserv. 37), ciò che aveva già notato in
grado maggiore De Diemerbroeck* nel 1683 (4) (caso II), il quale vide
una donna colla clitoride fornita di glande, frenulo, prepuzio e della gran-
dezza simile a quella del pene dell'uomo. E più tardi Soemmering rac-
contò un caso in cui il prepuzio inviava due piccole labbra al vestibolo
della vulva ed il pene era simile alla clitoride.
Fra le nostre 84 osservazioni abbiamo 16 volte ricordata V iper-
trofìa della clitoride, alcune però non avevano altra particolarità tranne
d' appartenere ai fanciulli (Osserv. 35, 81). Circostanza che conduce alla
ipotesi, non peranche espressa, che V ipertrofìa sia congenita, mentre altre
osservazioni sono accompagnate dallo spostamento delT uretra, le quali
disgraziatamente sono spesso prive di una descrizione anatomica adeguata.
Spostandosi l' uretra dal suo corso, essa ora sbocca nella vagina o nel
vestibolo vaginale, ciò che si verifica con una frequenza notevole (Osser-
vazioni 9, 24, 25, 28, 37 e 50). Meno spesso accade lo sbocco verso la
radice della clitoride medesima, imitando T ipospadia dell'uretra membra-
nosa o bulbare dell* uomo (Vedi Osserv. 22, 43, 65, 67, 71). Questo fatto.
(1) Facon Jacopo. Vide un nono di 3i) anni, con abito femipinile, col pene ridotto al glande^
col meato urinario, senza prepuzio, perciò il glande era sessile, incapace di prolungamento. Vi erano
poi due grandi labbra contenenti i testicoli.
(2) Vedi Memorie della R, Accademia delle Scienze dell' Miiuio di Bologna, Tomo VII, P^g*
747, 748 e 752. Osserv. 71, 72, 75 e 123.
(3) Vedi Taruffi. Mem. cit. Tomo VII. Nota 3% pag. 31)9.
(4) De Diemerbroeck. Vedi Mem. cit. Bologna 1901. Serie V. Tomo VII, pag. 360. Osserv. 13^
Irwirilismo. Gap. HI.
661 17
rispetto allo stato normale sembra inesplicabile, anche quando ha la forma
di doccia, ma incontra peraltro una analogia assai importante e cioè che una
disposizione analoga si trova normale nella clitoride di certi animali come
lo struzzo, il casoar ecc. (1), i lemuri, gì' insettivori ecc. (2). Finalmente
si dà il caso di una clitoride ben sviluppata in un feto privo delle glan-
dole sessuali d' ambidue i sessi (Osserv. 81).
Se alcuni dei caratteri delle deformità uretro-sessuali rimangono ancora
da rischiarare, tanto più lo merita il fenomeno avvertito da Ruysch che
consiste nella prominenza della clitoride fuori V orifìcio vulvare : fenomeno
che si riscontra nei feti prematuri principiando dal 4* mese, e poscia, cre-
scendo anche le labbra della vulva, a poco a poco T istessa sommità rimane
occultata (Vedi Bullettino delle Scienze Mediche di Bologna. Gennaio 1892,
pag. 56). Questo carattere fu poscia descritto da Ferrei n (3), da Wal-
ther (4), da Tiedmann (5) e da Meckel (6), il quale ultimo migliorò
la descrizione, ed aggiunse 1' avvertenza che esaminando il fanciullo su-
perficialmente, può ingannarci sulla natura del sesso, tanto più che lo
scroto allora é assai piccolo, che i testicoli si trovano nel basso ventre,
e che la clitoride é sempre rivolta in avanti ed in basso, e giammai rialzata
verso Tombellico. Questa osservazione è ora negletta dai trattatisti d'Ana-
tomia descrittiva, e solo ricordata da alcuni Ostetrici ed Embriologisti,
fra i quali merita di essere ricordato Tourneux (7).
Tale ommissione non ci persuase che fosse deliberata, perchè l'osserva-
zione era fatta da tre illustri anatomici, quali furono Ferrein, Ruysch e
Meckel, quindi non meritava d'essere negletta, ed interpellammo il valente
Pediatra Giovanni Berti e la colta levatrice Viani sulla realtà della pro-
minenza extra-vulvare della clitoride nel periodo intra-uterino, ed ambidue
ci risposero affermativamente, anzi la Viani ci racconta d'aver assistito ad
un parto in cui la clitoride era decisamente ipertrofica. Allora ricordando
come i moderni anatomici spesso trascurano le vecchie osservazioni, cer-
cammo ancora esempi che giovassero alla ricerca suddetta, trovammo sei
esempi favorevoli all' ipertrofia d'origine congenita,, lo che probabilmente
si collega colla disposizione embrionale avvertita da Ruysch.
La prima osservazione appartiene a Mason (Osserv. 25, pag. 361, Mem.
cit.) che amputò la clitoride {coìV eeraseur) lunga 4 pollici in un bambino
(1) Burdach C. F. Trattato di Fisiologia. Traduz. Italiana. Venezia 1841. Tomo I, pag. 191.
(2) O wen R. On tlie anatomy of vertebrates (Comparative anatomy and pliysiology of vertebrates.
Voi. I, II, III^. London 1866-68.
(3) Ferrein. Htstoire de l^Académie R. des Sciences 1770, pag. 339.
(4) Waltiier Pliilipp Franz. Physiologie dcs Menschen mit durchg&ngiger Racksiclit auf
die verglcich. Ptiysiol. der Tliiere. Band. Il, pag. 32S. Landstiut 1806-1808.
(5) Tiedmann F. Anatomie der Kopflosen Missgeburten 1813.
(6) Meckel J. F. Manuale d'anatomia descrittiva. Tomo 111, pag. 665-666. Traduzione francese.
Paris 1825. Traduzione italiana. Tomo IV, pag. 51. Milano 1826.
(7) Tourneux F. Sur le développement des organes génito-urinaires etc. Lille 1892.
18 662
di cinque anni. La seconda osservazione fu fatta da Bianche in una
bambina morta di 15 giorni, in cui la clitoride era voluminosa e con una
specie di ipospadia inferiore (Vedi Osserv. 100, pag. 750, Mem. cit.). La
terza osservazione è stata raccontata da Graaf in una bambina battezzata
per maschio, che dopo pochi giorni mori, in cui la clitoride simulava il
pene (Osserv. l. Nota IV della presente Memoria). Più singolare é il caso di
feto acefalo^ descritto da Katzki, il quale aveva la vulva con un pene, ed
internamente un utero bicorne (ibid. Osserv. 2). La 5* osservazione appar-
tiene a Gol in eli i di Bologna, in cui la neonata aveva la clitoride con
sviluppo enorme ed adesione dell' osculo vaginale nella sua parte inferiore
(ibid. Osserv. 8j. Finalmente Saviotti descrisse una bambina morta appena
nata, che presentava una clitoride lunga tre centimetri, senza uretra, col
prepuzio e coli' orificio uretrale alla radice, senza testicoli e coir utero
(ibid. Osserv. 9).
La somiglianza embrionale fra la clitoride ed il pene é tanto maggiore
quanto più l' una o l'altro sono imperfetti e quindi conduce spesso ad
errori diagnostici : errori anche oggi inevitabili, essendo dimostrata V in-
sufficienza del metodo antico di desumere il sesso maschile dai caratteri
esterni del corpo (presenti o no i testicoli) per cui i casi di deformità uretra^
sessuali si possono tutto al più chiamare falsi ermafroditi^ come propone
Hermann (1). Questo autore, per una parte giovandosi degli studi d'embrio-
logia, e per l'altra pigliando per tipo la deformità più completa del nostro
gruppo, attribuì il medesimo al prolungamento del solco genitale lungo il
margine inferiore della clitoride, che alla sua volta si prolunga in modo
insolito da imitare il pene, poscia la doccia si chiude nello stesso modo
dell' uretra, e le pieghe genitali si saldano insieme sulla linea mediana
da formare due grandi labbra, coli' apparenza esterna della vulva. Più
tardi, in tempi variati, accade la discesa dei testìcoli, i quali ora si arre-
stano lungo i canali inguinali ed ora giungono nello scroto bipartito.
Queste due circostanze accompagnano spesso l'abito femminino del corpo,
e facilmente conducono a considerare i fanciulli per femmine (vedi pag. 12),
mentre clinicamente vanno giudicati di sesso dubbio, oppure pseudo-
ermafroditi quando il pene e 1' abito femminino sono manifesti.
Considerando poi anatomicamente tali fanciulli, secondo lo stato delle
glandole genitali, saranno dichiarati o maschi o femmine o agenosomi
detti anche neutri (genere epicoenum di Quintiliano) (2).
(1) Hermann G. Hermaphrodisme. Dictionnaire encyclopédique. Paris 1888. Tomo III« pag. 647.
(2) Quintiliano introdusse questo vocabolo, non a proposito del sesso umano, ma essendo un
Rettore chiamò con voce greca quei vocaboli che servono tanto per il genere maschile quanto il
femminile, come anitra, lepre, ecc.
663 19
Scroto — Rimane per ultimo una deformità che si collega diretta-
mente colle descritte superiormente, cioè una modificazione che presenta
10 scroto, la quale ha il pregio di essere frequentemente uniforme : di-
fatto sopra 47 casi, esso era bipartito 44 volte, però in grado diverso,
cioè ora profondamente da simulare due grandi labbra contenenti gene-
ralmente i testicoli, ed ora leggermente in guisa che non appariscono
che due leggere tumefazioni inguinali, oppure due pieghe cutanee senza
contenere i testicoli, per cui non apparisce lo scroto (Vedi Osserv. 13, 35,
82). La divisione poi del medesimo può essere parziale inferiormente, la-
sciando scoperta V uretra ipospadica, oppure posteriormente per lo stesso
motivo. La differenza più rilevante fra i casi annoverati si è V epoca
della discesa dei testicoli, la quale ò frequentemente tardiva nello scroto.
11 primo, a nostra cognizione, che notò il fatto, fu Alberto Haller
(Osserv. 6), il quale vide una bambina in cui comparvero i testicoli nello
scroto air età di sei anni. Il medesimo autore (Osserv. 7) vide lo scroto
diviso senza testicoli, e nella divisione sboccava 1* uretra. In quanto alla
teratogenesi ninno degli osservatori si é occupato di stabilire se la divi-
sione dello scroto ò contemporanea o secondaria air ipospadia.
Organi femminini — Avendo già discorso dei caratteri principali e con-
comitanti del nostro gruppo uretro-sessuale, passeremo ai caratteri secon-
dari più o meno frequenti, che talora si associano ai primi, i quali però
non hanno una propria importanza teratologica. Accade altre volte che
s' aggiungono nuovi caratteri di grande importanza, che non debbono
considerarsi secondari e di niun interesse teratologico, perchè offrono
particolari caratteri che si òollegano anatomicamente con quelli del no-
stro gruppo, ma air opposto, di grande importanza teratologica, apparten-
gono air altro sesso. Noi alludiamo agli organi interni femminini, che talora
furono scoperti mediante V esplorazione chirurgica o coir esame necro-
scopico, i quali rivelano non solo il semplice gruppo uretro-sessuale, ma
un vero pseudo-ermafroditismo maschile, cioè con parti dei condotti di
Mùller, in guisa che le osservazioni relative dimostrano che il nostro
gruppo è esteso oltre i confini stabiliti in antecedenza ed invade il terreno
d' un altro tipo di cui ci siamo già occupati (1).
Gli esempi in cui erano aggiunti frammenti dei canali di Mùller agli
84 casi da noi riportati di deformità uretro-sessuali sono 18 ; ommettendo
quelli in cui completa ed anche profonda era la vulva. I casi vanno cosi
distinti: in 11 era presente soltanto la vagina più o meno corta (Osserv.
22, 31, 50, 53, 56, 58, 61, 69, 73, 74, 75). Fra questi casi però, cinque
(1) Questo fatto è avvertito da tutti gli autori di nosologia: che ogni tipo morboso sconfina dal
quadro tracciato ed arrotondiato ad arte.
C. Tarujft 3
20 604
avevano la lunghezza di 6 centimetri (Osserv. 53, 58, 61, 74, 75). In altri
6 casi alla vagina s* aggiungeva V utero, in ognuno dei quali si notava
una qualche particolarità. NelT Osserv. 19 all'utero s'aggiungevano le
ovaie. Neir osserv. 24 V utero era atrofico. Neil' Osserv. 28 1' utero era
retroverso. Neil' osserv. 60 la vagina sboccava nell' uretra. Nell'Osserv. 81
r utero aveoa la forma maschile^ e nell' Osserv. 83 non si riconosceva,
oltre la vagina, che il collo dell' utero.
Avvertiamo che le stesse anomalie dei frammenti di canali di Mailer
si riscontrano ancora nel gruppo detto Pseudo-ermafroditismo mascolino^
colla differenza che la variante riscontrata una volta nell' Osserv. 60, la
vediamo ripetuta cinque volte: difatto Manec, Bianche, Guttmann,
Gunckel e Marchand hanno veduta l'estremità vaginale sboccare in
un punto dell' uretra equivalente nel maschio all' uretra membranosa (1).
Meritano pure d' essere ricordati i casi del cosi detto utero-mascolino
(Vedi Nuhn, Osserv. 20, Forster, Osserv. 24, di Arnold, Osserv. 28); e
già prima Leuckart (Osserv. 18) aveva veduto un bambino fornito di
testicoli con un utero trasformato in una vescica, ciò che di recente è
stato verificato da Nussbaum (Osserv. 41). Un fatto più singolare è
quello di Remy (Osserv. 40), in cui vi erano ad un tempo residui dei
condotti di Wolff e di Mùller; e finalmente rarissimo é il caso di Gene
(Osserv. 42), poiché Li ceto (2) rappresentò bensì una fanciulla con due
vulve, ma Gene descrisse un uomo che aveva a destra un corto pene
ed uno scroto con un solo testicolo, ma a sinistra un labbro vulvare col-
1' orificio vaginale.
Mestruazione anomala — Avendo già stabiliti i caratteri esterni più
comuni del tipo uretro-sessuale ed avendo dati gli esempi in cui ai ca-
ratteri maschili si aggiungevano alcuni organi femminini, in guisa di
partecipare al gruppo del Pseudo-ermafroditismo maschile] ora passeremo
a certi disturbi funzionali assai meno frequenti, da potersi considerare
secondari, fra i quali comprenderemo la mestruazione anomala e la
amenorrea.
La comparsa del sangue in individui con affezioni uretro-sessuali, in con-
dizioni assai diverse fra di loro, è un fenomeno altrettanto oscuro, per {spie-
gare il quale non si può ricorrere che alla produzione di un circolo collaterale,
ignorando nello stesso tempo le condizioni prossime di questo circolo ed
il percorso seguito dal sangue, sicché non rimane se non a riassumere
(1) Vedi Taruffi C. Mem. cit. Tom. VII. Pseudo- ermafroditismo femminino, pag. 748. Nota B.
Osserv. 66, :00, 113, 123 e 131.
(2) Li colo F. De monstris eie. Liber II, pag. 79.
665
21
i fatti. Prima di tutto annunzieremo che essi sono in numero di 24, i
quali si possono distinguere in due gruppi: nel primo furono osservati
10 casi in cui si verificò una mestruazione anomala per V epoca della
comparsa, per la durata, e per le circostanze che 1* accompagnarono ; nel
secondo 14 casi in cui la mestruazione non avvenne, o comparve assai
tardi, o si soppresse.
Noi abbiamo riassunta la storia di queste osservazioni nei due se-
guenti specchi, dai quali può trarsi il confronto fra i disturbi della mestrua-
zione e lo stato sessuale. Poste le due cose in confronto, tanto colfe
qualità personali ammesse dallo Stato Civile, quanto rispetto alla qualità
del sesso anatomico, dai due specchi si può tosto desumere che i neonati
furono giudicati per femmine, mentre intorno al sesso anatomico furono
generalmente riconosciuti per maschi, essendo stato veduta o meglio in-
dotta la presenza dei testicoli : ciò che é in armonia con quanto ab-
biamo annunziato a pag. 15.
Mestmazlone anomala
Osserva-
zioni
Mestiuazione
Testicoli
Stato Civile
Varietà
Osserv. 3
Esordi a 15 anni
Inguinali
Ragazzo di 14 anni
» 7
Mestruazione irrego-
lare.
Nubile vivente
» 18
Segni mestruali do-
po la pubertà.
Sesso incerto
Donna nubile
» 22
Mestruazione ad 8
anni.
Orfani intemi fem-
minini.
Donna nubile
» 24
Mestruazione dopo i
18 anni.
Monorchido
Contadina dopo i 18
anni.
» 31
Mestruata regolar-
mente.
Monorchido
Ragazza con atresia
vaginale.
Vagina artificiale
» 36
Mestrui per la via
del pene.
Griptorchido
Africano di 18 anni
». 60
Mestniazione
Griptoi-chidocon ìpo-
spadia.
Femmina
Sospetta per maschio
» 63
Mestrui irregolari
Monorchido con ipo-
spadia.
Vedova di 40 anni
» 84
Mestruazione per
breve tempo.
Griptorchido. Sesso
duobio.
Donna con vagina
22
666
AnieDorrea
Osserva-
zioni
Mestruazione
Testicoli
Stato Civile
Osserv. 25
37
» 47
» 48
> 49
» 50
> 55
> 61
» 68
» 69
» 70
» 71
» 76
78
À 18 anni amenor-
roica.
Donna di 77 anni
amenorroica dalFo-
rigine.
A 36 anni senza me-
strui.
A 26 anni senza me-
struazione.
A 40 anni perduta la
mestruazione.
Mestrui soppressi a-
vanti i 30 anni.
Donna amenorroica
Senza mestruazione
Donna amenorroica
> amenorroica
amenorroica
Senza mestrui
Donna amenorroica
amenorroica
Testicoli incerti nel-
le grandi labbra.
Con clitoride iper-
trofica.
Testicoli grandi co-
me un grano di fava.
Testicoli nelle gran-
di la))bra.
Monorchido scrotale
Due testicoli scrotali
Testicoli scrotali
Osch io-schisi con te-
sticoli.
Oschio-schisi con te-
sticoli.
Due testicoli
Oschio-schisi con te-
sticoli.
"Vulva e clitoride
Monorchido con ipo-
spadia.
Varietà
Femmina di 18 anni
Femmina
Maschio con abito
femminino.
Maniaca
Donna di 40 anni
Contadina di 30 anni
Contadina di 40 anni
maritata.
Cuoca di 46 anni
Donna di 27 anni
Ragazza di 26 anni
Ragazza dj 27 anni
Giardiniere orfano di
24 anni.
Ragazza di 21 anni
Ser^'ente, donna di
23 anni.
Fra i 24 casi ve ne sono due che fanno eccezione alle cose annun-
ciate, cioè due che riguardano individui maschi, e che tali furono giudi-
cati dalla nascita e confernìati in gioventù. Il prinìo fu un Africano (Os-
serv. 36), il quale ebbe la mestruazione regolare, durata tre anni per la
via del pene. Esso era fornito di mammelle, con propensione alle femmi-
ne, colle grandi labbra senza testicoli. Niun cenno sulla presenza del-
l' utero, sicché non si può neppure sospettare d* una emorragia vicaria
per ipoplasia del medesimo. Il secondo caso ò un orfano giardiniere di
24 anni, senza mestrui, con vulva e clitoride, con istinti sessuali assai vi-
vaci, senza predilezione di sesso. Esso ebbe la prudenza d' interpellare il
medico avanti di maritarsi. Questi rimase nel dubbio sulla natura del
sesso (Osserv. 71).
667 23
Ernie — Una complicazione anche meno frequente della precedente é
la compaia d' una o due ernie inguinali, poiché non ne abbiamo rinve-
nuti che 10 casi, i quali però sono notevoli numericamente, rispetto ai
94 casi del gruppo uretro-sessuale (Osserv. 17, 26, 27, 28, 33, 38, 47, 61,
78. 79). Questi casi non presentano nulla di insolito rispetto alle varietà
delle ernie, né rispetto alla deformità sessuale. Troviamo però degno di
nota il caso di Wrisberg (Osserv. 17), poiché trattavasi d'un fanciullo
(avanti la pubertà) col pene da confondersi colla clitoride, collo scroto
diviso contenente i testicoli, colla differenza che nel sacco destro vi era
una notevole ernia. In quanto alla proclività delle ernie, nella stessa re-
gione e nella stessa deformità uretro-sessuale, noi siamo disposti d' ap-
plicare la medesima teoria d'Isidoro Geoffroy Saint-Hi laire che
abbiamo riferita a proposito del cambiamento di sesso.
Inclinazioni sessuali — Argomento non semplice, né in precedenza
appianato é V ordinamento delle inclinazioni sessuali che accompagnano
le anomalie psicopatiche deir uomo. Egli é vero che in questi ultimi
tempi, comparvero numerosi lavori sulle aberrazioni sessuali, ma che si
limitarono specialmente a certe forme, le quali sono V inversione ses-
suate e la pederastia. Ma in quanto alle altre forme la tassonomia, e lo
studio delle circostanze che precedono ed accompagnano le medesime,
sono ancora appena iniziati : difatto volendo parlare delle inclinazioni
sessuali negli individui affetti da deformità uretro-sessuali, non possiamo
fornire se non un grossolano ordinamento ed una rapsodia di fatti.
Un fatto relativamente frequente e singolare, non però al grado sup-
posto da Debierre (1), se escludiamo i ragazzi avanti la pubertà, si é
r apatia sessuale, detta ancora paresi sessuate. Un esempio ha riferito il
Tarozzi nel 1819 d' una contadina di 18 anni, mestruata, che non aoaoa
inclinazione per alcun sesso (Osserv, 24). Ciò che non esclude V accoppia-
mento, come nel caso di Caterina Hohmann (Osserv. 49) che mori di 37
anni colla diagnosi di sesso dubbio. Altrettanto Colle intorno ad Anna
di Grenoble, la quale era senza istinti sessuali, e fu condannata alla fru-
sta per avere profanato il Sacramento del matrimonio (Osserv. 9). Qui ri-
corderemo soltanto le osservazioni di Sarzana (Osserv. 50) e di Gè ri n
(Osserv. 69) che videro donne con indifferenza sessuale, detta anche
paresi, e passeremo al caso singolare di Piazzesi e Badaloni (Os-
serv. 66), relativo ad una tale Maurina, la quale dopo 10 anni di matri-
monio, accusando difficoltà neir accoppiamento, domandò il divorzio le-
gale, e poscia s' innamorò della cognata, ottenendo la condiscendenza
desiderata.
(l) Debierre Ch. U hermaphrodiame. Encyclopédie. 1891, pag, 183.
24
668
L' apatia sessuale non é sempre un fatto uniforme ed appartenente
clinicamente al gruppo uretro-sessualej ma può essere accompagnato da
circostanze fisiche assai diverse, che meglio si comprendono accennando
le osservazioni più rilevanti. Merita singolare ricordo la descrizione della
Forni fatta dal Dott. Tonni (Osserv. 18), la quale aveva 23 anni con
una inclinazione per i maschi e con due grandi labbra vulvari, sicché
ritenne d* essere una femmina, sebbene avesse V abito maschile, un pene
breve, ipospadia, ed i testicoli nelle grandi labbra; ciò che scioglieva
ogni dubbio sul sesso. Altrettanto importante é T Osservazione di Dexoust
r
Paul (Osserv. 76) che descrisse una ragazza di 21 anni con abito di
corpo maschile che avvertiva al contatto colle donne degli spasmi volut-
tuosi con emissione di un liquido biancastro. U esplorazione chirurgica
escluse la presenza dell'utero e dei testicoli, e Tesarne microscopico escluse
gli spermatozoi, sicché può dirsi un caso con dubbia inclinazione all' in-
versione sessuale. Notissima è poi la storia di Maria Maddalena Le/ort
(Vedi Osserv. 23), la quale a 16 anni aveva T abito femminino con mam-
melle e a vent' anni la barba come un adulto. Essa fu mestruata air età
di otto anni, dotata d' una clitoride da cui escfva T urina, ed aveva incli-
nazione per il sesso mascolino, per cui essa stessa era persuasa di ap-
partenere al sesso femminino. La necroscopia fatta in età matura trovò
gli organi genitali interni aventi i caratteri completi del sesso femminino
colla sola occlusione delT ingresso vaginale.
Se poi esaminiamo i casi con persistenza dei canali di Mùller e di
Wolf (vedi Pseudo-erma/roditismOj pag. 744), troviamo osservazioni com-
plesse in confronto alle precedenti, ma colle stesse inclinazioni. Difatti la
contadina di 27 anni, con indizii mestruali, descritta da Henrischen
(Osserv. 47, pag. 745) non aveva inclinazione sessuale per alcuno dei due
sessi, sebbene avesse due testicoli. Cosi pure troviamo che Gal land
(vedi pag. 372) descrisse una donna maritata due volte, senza istinti ses-
suali che si prestava passivamente al coito, sebbene non avesse alcuna
sensazione erotica e nessuna compiacenza durante il connubio. Altrettanto
racconta Ricco d'una vecchia morta all'età di 80 anni, e Hard de
Riaz d'una giovane di 22 anni. Finalmente Gunchel (Osserv. 123, pag.
752) racconta che Elisabetta N. aveva inclinazione per le femmine e fu
accusata di commercio sessuale colla matrigna. L' autore poi all' esame
cadaverico trovò un utero colle trombe cieche all' estremità e due ovaie
infantili, ed inoltre eravi un pene lungo 5 centim. affetto da ipospadia.
Inversione sessuale — Abbiamo altrove (1) riferito lo stato della
scienza rispetto all' inversione sessuale ed abbiamo inoltre rilevato i len-
ii) Taruffi C. Mem. cit. Art. II. Irwirilismo, pag. 333.
669 25
tativi fatti da Krafft-Ebing per determinare clinicamente questo argo-
mento, e a tale uopo egli pensò di distinguere V inversione medesima in
acquisita e congenita. Nel secondo caso adottò il titolo d' Ermafroditismo
psico-sessuale distinguendolo a sua volta in due generi con vocaboli, bensì
razionali, ma al suono relativamente disaffìni, chiamando sentimento od
atto omosessuale V azione reciproca tanto fra i maschi quanto fra le fem-
mine, ed invece chiamando quella fra due sessi diversi azione etero-
sessuale^ sicché r accoppiamento fra marito e moglie sarebbe una azione
eterosessuale.
Essendo superfluo accumulare nuovi fatti simili ai già noti, richiame-
remo r attenzione sopra altri in cui si verificò una notevole distanza di
tempo fra V inclinazione verso un sesso e poscia verso l'altro, e ricorderemo
Geoffroy Saint-Hilaire che raccontò come (Osserv. 7) Anna Droùart
da giovane aveva inclinazione al sesso femminino, e da adulta al sesso
virile, dove che da prima fu soggetta a mestruazione irregolare e poscia
non mostrò traccia né dei testicoli né dell' utero. Ricorderemo pur anche
Magi tot (1) che conobbe una giovine di 17 anni maritata e che con-
visse in buona armonia per 12 anni col giovine sposo. Rimasta vedova,
gli istinti sessuali si modificarono in guisa da avere molti amanti, coi
qu^li non incontrava nessuna difficoltà sessuale. Essa mori, e si vide for-
nita d' un pene infantile che fu capace di erezione con seme però sprov-
visto di filamenti, e mancava dell' apparecchio femminino. Da questi casi
e da altri che citeremo parlando degli effetti psicopatici delle deformità
sessuali, nasce la domanda : come le inclinazioni erotiche possono cam-
biare dopo tanto tempo ?
Abbiamo già accennato, che nelle ragazze con affezioni uretro-sessuali
i testicoli spesso ritardano a discendere lungo i canali inguinali, che la
penetrazione nello scroto accade in tempi diversi, e che la discesa é se-
guita dai fenomeni che caratterizzano la pubertà. Ma quando questi feno-
meni non procedono regolarmente (sia o no accaduta 1' amenorrea, siano
o no discesi i testicoli) e tanto più quando le forme genitali esterne sono
femminili ed accompagnate da uno stato di apatia, allora 1' unica circo-
stanza che possa influire sul tardo indirizzo sessuale delle giovinette é
r educazione, spesso secondata dalla qualità dell' ambiente, e ciò spiega
i matrimoni per condiscendenza, il monachismo, la fuga dal domicilio
paterno. Tali circostanze furono ampiamente sviluppate da De bierre (2)
e da Chevalier (3).
(1) Magitot E. Bulletin de la Société d' Anthmpologie. 18H0, pag. 4.S7. — Vedi Taruffi C.
Memorie della R. Accademia delle Scienze deir Istituto di Bologna. ll>01, pag. 333!
(2) Debierre Cii. U hermapfirodiame. Paris 1891, pag. 133.
(3) Chevalier. Inversion sexuelle, Paris 1893, pag. 334.
26 670
Dobbiamo infine notare che si danno casi che sfuggono a tutti i gruppi
teratologici già ammessi, compresa 1* inversione sessuale, oltre la quale
si danno per esempio discrepanza fra due parti che caratterizzano il sesso
nello stesso individuo, da potersi considerare un indizio di pseudo-erma-
froditismo esterno^ oppure discrepanza soltanto fra i caratteri dell' abito
di corpo, oppure fra le parti stesse degli organi generativi dello stesso
individuo, finalmente la discrepanza fra 1' istinto psichico e 1' esercizio
funzionale del sesso, fenomeno che si verifica assai spesso nella prostituta.
Per esempio il caso di Gerin (Osserv. 69) di una ragazza di 26 anni
con abito maschile, la quale sebbene avesse ripugnanza agli uomini,
nulladimeno ebbe relazioni coi medesimi. Il 2'' caso appartiene a Gun-
chel (1) parimenti di una donna giovine con abito maschile e fornita di
pene, che amoreggiava colla matrigna, mentre alla necroscopia si rilevò
che non aveva se non gli organi femminini completi. La terza osserva-
zione appartiene a Birnbacher (2), il quale descrive una donna con
abito maschile, però con mammelle assai sviluppate, che confessò l' incli-
nazione air amore lesbico.
Eredità — Anche le anomalie uretro-sessuali vanno soggette air eredità,
ma non sappiamo se in questo caso la frequenza sia diversa da quella
delle altre deformità, o meglio se la successione segue le stesse leggi e
compie gli stessi sbalzi fra le successive generazioni come in altre deformità
poiché ignoriamo se furono fatti largamente confronti nel terreno terato-
logico. Sappiamo soltanto che Lingard trattò dell' eredità e dell'atavismo
deir ipospadia (3), ma non siamo riusciti a procurarci la Memoria ; sap-
piamo però che Gudder nel 1890 fece un articolo relativo air ipospadia,
da cui s' induce che questa é spesso ereditaria, specialmente quando ò
mediocre (4), e che Strassmann aggiunse un caso di trasmissione ac-
caduto mediante le femmine, mentre la madre era rimasta immune (5).
Caso analogo fu accennato da Porro, in una famiglia in cui due cugini
materni avevano una conformazione simile dei genitali, uno dei quali a 17
anni si suicidò (6).
(1) Vedi Taruffi C Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna. 1899.
Serie 5*. Tomo VII, pag. 752. Osserv. 123.
(2) Vedi Taruffi. Mem. cit. Bologna 1901. Tomo VII, pag. 368.
(3) Lingad. De Vhéréditéde V Hypospadie et de sa transmìssion par V aiavisme indireete. Lance! ;
19 Aprile 1884.
(4) Guder. Beitrag sur Lehre con der FortpflanzwjHfdhigheit bei Hypospadie und der Vertcer-
bang dieser Missbildung. Zeitsclirift fur Medicinalbcamte. 1800. N. 7. S. 247, 250.
(5) Strassmann Fritz, Prof, a Berlino. Medicina legale, ^Ti-aduzione italiana). Torino 1901,
pag. 78.
(6) Porro Edoardo. Ermafroditismo, Gazz. Medica Lombarda. Dicembre 1862, pag. 675. N. 51.
Taruffi. Osserv. 43.
671 27
I casSi d'eredità più o meno diretta da stipite mascolino e taloia fem-
minino raccolti fra le 84 Osservazioni sono i seguenti ; fra cui il più no-
tevole è quello di Philipp es.
Osserv. 11. Lepecchia J. — Giovane ipospadico con due fratelli de-
formi nei genitali.
Osserv. 21. De Mattheis — Sopra 4 figlie, tre si trasformarono in
maschi con ipospadia alla radice del pene.
Osserv. 25. Tarozzi Tommaso — Sopra 4 sorelle, due con defor-
mità sessuali a gradi diversi.
Osserv. 35. Fenogli C. — Fra 5 fratelli, il 3* ed il 5** avevano T ipo-
spadia etc.
Osserv. 43. Porro Edoardo — Citato superiormente.
Osserv. 45. Casper J. L. — Neonato ipospadico figlio d'una nubile
con pene e con doccia uretrale. Testicoli nello scroto bipartito.
Osserv. 124. Philippes John. — Vedi Memorie della R. Accademia
delle Scienze dell' Istituto di Bologna. Serie 5'. Tomo VII, p. 752. Osserv. 124.
Una madre aveva 9 figli, di cui 4 erano pseudo-ermafroditi, cioè fem-
mine coi caratteri esterni simulanti il sesso mascolino, mentre in una,
che mori, il carattere femminino era completo ed interno.
Gap. III. — Patologia psico-sessuale
(Medicina legale delle affezioni urei ro- sessuali)
L' argomento delle alterazioni mentali associate a disturbi degli organi
sessuali ò un tema assai vasto, che invade da una parte il campo delle
psicopatìe, dall'altra i vizii morali, che talora diventano patologici, come
la pederastia e l'inversione sessuale, di cui abbiamo già dato un cenno (1).
Volendo però limitare tale argomento (come dicemmo in principio del
primo capitolo), è opportuno di circoscriverlo al disturbi di spirito che
spesso si collegano, primieramente o secondariamente, ad alterazioni cli-
niche degli organi sessuali, appartenenti alla specie umana ; ed abbiamo
raccolte 84 osservazioni che formano la base del presente studio, e che
sono comprese col titolo di affezioni uretra-sessuali.
Avendo già rilevati i caratteri fisici di tali affezioni, rimangono ora da
esaminare le complicazioni e le successioni morali che affliggono gV in-
fermi, nonché gli espedienti giuridici per evitare in parte gli inconvenienti.
Ma avanti d' entrare in argomento, premettiamo che il presente capitolo
(1) Vedi Memorie della R. Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna, 1899. Art. II. Inoiri-
litmo. Tom. IX, pag. 332.
C. Tarujfi. 4
28 672
é totalmente superfluo tanto per i freniatri, quanto per i medici legisti^
poiché non possiamo porgere a loro alcuna notizia, né alcun consiglio
che non sia già noto ed anche patrocinato dai medesimi; soltanto una cir-
costanza ci invita a riferire le cose già note, e cioè T ignavia dei giuristi a
seguire i progressi scientifici delle scienze fìsiche, od almeno i loro metodi^
affinché i legislatori (in questo caso) possano funzionare da igienisti, pre-
venendo molti mali tanto fisici quanto morali nelle persone imperfette.
Quando scrivemmo nel 1881 un Capitolo sulla Storia della Teratologia (1),
onde fornire un cenno sui costumi e sulle leggi che prevalsero nell' anti-
chità rispetto alla nascita dei mostri, ci accadde nel compiere le ricerche
opportune, di rimanere meravigliati nelF apprendere gli strani pregiudizi,
e le poche ma barbare leggi che dominarono per secoli a tale proposito;
e tanto più rimanemmo sorpresi nel vedere i più rinomati glossatori ripe-
tere gli errori del volgo, e conservarli negli Statuti municipali, ove poi
trovansi grandi disparità nel giudicare le colpe e nell' applicare le pene,
perfino contro chi era affetto da deformità uretro-sessuali, di cui recheremo
alcuni esempi (2).
Raccogliendo tutti i casi che furono sottoposti a giudizi penali, si ricava
un patrimonio storico (anche vergine) propizio per scoprire i supposti
(1) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia, Bologna 1881. Tomo I. Parte T, pag. 91. Parte 2*,
peig. 53. Costumi e ler/gi.
(2) Le fonti da cui si possono attingere le leggi e i costumi relativamente ai mostri in generale
sono indicate in gran parte nel Tomo I. della nostra Storia della Teratolojia. 1 casi poi relativi alle
deformità uretro-sessuali sono indicati nella Nota 2^ in fine della presente Memoria, alcuni dei quali
qui sotto ricordiamo.
Taruffi C. Cap. III. Mem. della Patologia paieo- sessuale. Nota 11, Osserv. 57. — Riporta un
documento dell'anno 1527, ove è detto che una donna, creduta ermafrodita, riconosciuta più tardi
per un uomo, fu bruciata.
Sinibaldi G. Benedetto. Geneanthropiae, sioe de hominum generatione. Romae 1642L
Francofurti 1669. Libr. 11. Tract I, cap. 7, pag. 111. — Vedi Taruffi C. Ibidem. Nota 11. Osserv. 2.
— Una ragazza fuggì da Spoleto e fu raggiunta dal fratello in Ancona. Ivi* presa da timore svelò la
sua trasformazione in uomo, e tale fu poscia giudicata dal Tribunale e denominata Postumo Barattani.
Tulpio Nicola. Ohsercationes medieae, Editio nova. Amstelodami 1672. Lib. 111. Cap. XXXV,
pag. 241. — Vedi Taruf f i C. Memoria sull* ordinamento della Teratologia. Nota III. Osserv. 11, pag. 359.
— Enrica Schuria , stanca del suo sesso, vestì abiti maschili e fece il soldato sotto il Principe di
Orange. Tornata a casa, per la sua clitoride molto sviluppata si accoppiava con altre donne, e special-
mente per più lungo tempo con una certa vedova, la quale (se fosse stato permesso dalle leggi) vo-
lontieri V avrebbe sposata. Questa tribade aveva la clitoride tanto sviluppata che durante il coito questa
raggiungeva la lunghezza della metà d' un dito ed anche di più, e la grossezza del pene d*un bambino.
Il giureconsulto Giovanni Paponio (1, XXII, tit. VII, avert II) scrive che queste donne impudiche
devono essere condannate a morte. La tribade, di cui sopra, trovò il giudice più clemente: fu basto-
nata con verghe e, condannata air esigilo, venne separata da quella vodov8^ colla quale aveva vissuto
libidinosamente.
Colle. Anne Grandjean, Journal-historique. Paris 1765. Vedi Taruffi C. Memoria loco citata.
Nota II. Osserv. 9. — Questo caso che per brevità può chiamarsi un esempio di anomalia uretre-ses-
suale riguarda una donna che aveva di particolare una grande clitoride, di cui fece uso colle femmi-
ne. Il Tribunale di Lione considerò come ei mafrodita e la condannò alla pena della frusta, e poscia
alPesiglio per aver profanato il Sacramento del matrimonio. La donna si appellò dalla sentenza; ed
ammettendo la buona fede di essa, il Tribunale ridusse la pena a vestirsi da donna.
Chesneul (de la Rochelle). Question d' identité. Vice de conformation des organe9 géniiaux z
673 ,
29
principii nel diritto penale applicati alla teratologia. E questo studio per
noi basta a spiegare come sorsero i numerosi glossatori e poscia i nume-
rosi avvocati che costituirono una nuova classe, meritevole del titolo di
Sofisti. Questa classe degenerata fu posta in evidenza dal celebre Mura-
to r i (1 ) che si perpetuò nei tempi moderni, poscia fu descritta da Vincenzo
Gioberti in modo da meritare la trascrizione d'un brano che riporte-
remo in nota (8). Finalmente non dimenticheremo di ricordare che questa
classe fu già ricordata dallo stesso Cicerone, quando nella sua difesa
di Lucio Murena (3) disse che i principii del diritto essendo caduti nelle
mani degli avvocati, avevano perduto quanto avevano di sensato, poiché
coi loro disonesti cavilli quelli avevanli tratti a stoltezza e menzogna « in
manibus iaetala et exeussa, inanissima prudentiae reperta sunt, fraudis et
stultitiae pienissima ».
Per spiegare cosi severi giudizi intorno agli avvocati basta per noi
confrontare i principii, la finalità ed i metodi da loro adoperati con quelli
seguiti dai naturalisti per comprendere da un lato i meravigliosi progressi
nei diversi rami delle scienze fisiche, e dalT altro il bisogno perenne per
migliorare le leggi, bastando ricordare che i giureconsulti partirono e par-
tono sempre da principii astratti e coi medesimi regolano le loro dottrine
generali, mentre per esempio i biologi partono dall'analisi dei singoli fatti,
poscia li confrontano fra loro, e secondo le somiglianze salgono (fino
ove lo permette V esperimento o la induzione) all' origine dei fatti medesimi,
notando che il concetto di tale origine viene ogni volta modificato secondo
le esigenze dei progressi ottenuti coli' analisi, mentre nel diritto criminale si
parla del medesimo e si considera come una scienza sintetica e da questa
si ricavano le leggi (4).
hypospadiaa. Annal d*hygiène publique et de medicine legale. Juillet 1860, pag. 206. — Vedi Taruffi
C. Memoria loco citato. Nota II. Osserv. 42. — Dalla Storia si ricava che trattavasi di una donna
con abito maschile, con pene imperfetto, con un testicolo nei canale inguinale e T altro neir anello
inguinale opposto. Essa in vita fu giudicata per una ermafrodita e condannata a vestire da uomo
(Vedi Storia).
(1) Muratori Lodovico. Archivio italiano. Tomo I, pag. 277 e 294. Milano 1751. — Della/orza
della fantasia. Venezia 1745. Gap. XII, pag 112, 114.
(2) Gioberti Vincenzo. Il rinnovamonto d* Italia. Torino 1851, pag. 219. Vedi Nota V in fine.
(3) Ciceronis. Orationes. Pro L. Murena, Gap. XII, § 26 e 27.
(4) Essendo profano del Diritto criminale e sapendo che era considerato come una scienza che
nasceva da principii generali, desiderai di sapere la natura e la origine della medesima e in tempi
diversi interrogai varii insegnanti in proposito, i quali tutti mi esposero dottrine assai diverse; con-
sultai varii vocabolari e tutti mi risposero presso a poco che il Diritto criminale è il complesso delle
leggi che tutelano la sicurezza dei cittadini, senza una parola di principii giuridici. Ricorsi finalmente
ad una Enciclopedia italiana e trovai che dice: « Non vi è parte del diritto in cui regni maggior di-
screpanza fra le varie opinioni dei pubblicisti, quanto sul diritto di punire, vale a dire delle leggi
che lianno per oggetto non solo di riparare ai danni risultanti dalle azioni illegali, ma ancora di pu-
nire r autore di tali azioni a nome dello Stato, infliggendogli una pena. Il problema sta precisamente
nel porre le regole in armonia alla giustizia naturale. I governi, è vero, da tempo immemorabile si
valsero del diritto di punire, senza aspettare il risultato di tali disposizioni, e per fino senza neanche
porvi mente » (Nuoca enciclopedia, Torino 1858. Vedi edizone V. Volume VI, pag. 654).
30 674
In quanto al fine che si propongono gli studiosi delle due branche
suddette, diremo che in genere sono ambedue rivolte al bene dell' uma-
nità, con questa differenza però che le scienze fìsiche sono dirette al
bene scientifico e flsico dei popoli, mentre 1' obbiettivo dei giuristi di fatto
é la garanzia degli interessi individuali, omettendo di considerare il bene
generale.
Volendo poi a questo proposito dare un esempio volgare, ricorderemo
che un individuo, quando richiede V aiuto d' un medico per alleviare i
propri mali, crede che il medesimo adoperi i farmaci più idonei per gua-
rirlo senza nuocere agli altri e senza curarsi se il medesimo é seguace di
Ippocrate o di Galeno. Quando invece un individuo é accusato di furto
trova tosto un difensore il quale si propone di salvarlo dalla galera e non
si preoccupa di strappare a un tempo dalla società un malfattore, ma sol-
tanto di aver superata una causa difficile ; ciò che prova come questa
specie di avvocati non é mortificata dal sapere che la razza latina gode
il privilegio di possedere il maggior numero di deliquenti (1).
Per non distrarci ulteriormente dal nostro argomento teratologico, ri-
nunzieremo come superflue le prove degli apprezzamenti suddetti, e passe-
remo tosto ad alcuni caratteri secondari delle anomalie uretro- sessuali, che
hanno attinenza colla medicina legale; passeremo cioè ad alcune predispo-
sizioni morbose della psiche, a complicazioni e successioni morali spesso
annoverate nelle storie da noi riposate fra cui la paresi sessuale. Questa
affezione é anche chiamata apatia sessuale^ che può definirsi un carattere
negativo degli istinti erotici, che ad un tempo è occasione di disturbi mo-
rali e d'avventure assai diverse, di cui abbiamo già fatto un cenno par-
lando delle alterazioni secondarie (Vedi pag. 24).
La paresi non é cosi frequente come, si supporrebbe, poiché se si sot-
traggono i casi che appartengono ai pseudo-erma/roditi ^ tanto tipici quanto
anomali, ricordati altrove, quelli che rimangono si riducono a cinque (Os-
serv. 24, 43, 49, 50, 69). Abbiamo ancora notato che tale difetto non si
oppone né al matrimonio, né alla prostituzione. Ciò che non può attrì-
buirsi air alterazione fìsica. Vi sono però anche casi assai difficili da in-
terpretare ; per esempio quando la pretesa donna appartiene alla classe
degli individui di sesso dubbio, pei quali si può immaginare che T istinto
sessuale si mantenga indeterminato come nelT infanzia, e che segua i con-
sigli di famiglia, o lo spirilo d' imitazione, od altre circostanze suscitate
dair ambiente. Ma si danno in pratica casi anche più difficili da essere
interpretati, come quello descritto dal Piazzesi e Badaloni (Osserv.
(1) Non è mai giunto alle mie orecchie che un legista abbia pubblicata una memorìa diretta
allo studio delle cause della maggior deliquenza fra le razze latine, e fra le diverse regioni abitate
dallo stesso popolo.
675 31
66) di una donna che rimase maritata per 4 anni, e poscia chiese la nul-
lità del matrimonio, incolpando il marito di conformazione difettosa, e
durante la causa s' innamorò della cognata colla quale convisse. Il giu-
dizio non fu dato, od almeno rimase ignoto ; quindi non sappiamo se la
deformità era invece nella pretesa donna, in causa forse di un pene cosi
detto microfallo.
Inversione sessuale. — Abbiamo annoverati fra i caratteri secondari
un fenomeno appartenente originariamente alle psicopatie e che si mani-
festa mediante un atto sessuale generalmente uniforme, quale si é V inver-
sione. Questo atto eccezionale V abbiamo già considerato come una specie
d* invirilismo della donna (Vedi Mem. cit. pag. 333, § III); e nella stessa
Memoria abbiamo considerati i casi in cui i singoli atti erotici pongono
un notevole intervallo fra loro, cioè per compiersi dapprima verso un
sesso, e più tardi verso l'altro. Qui invece piglieremo in considerazione
i casi d' errore sul proprio sesso, poiché quando una presunta donna si
innamora d' una giovane incontra V accUsSa d' inversione sessuale e subisce
diverse avventure; se poi essa muore, e si scopre il vero sesso maschile,
allora solo si rimane persuasi che essa seguiva il proprio sesso, essendo
fornita d'uno o d'ambidue i testicoli. Tale errore è tanto più facile quando
la presunta donna ha 1' abito del corpo femminino ed un pene non distinto
da una grossa clitoride.
Venendo ad alcuni esempi, ricorderemo Anne Grandjean (Osserv. 9)
che si maritò nel 1761, benché non avesse inclinazione per gli uomini.
Ma poscia fu accusata di profanazione al sacramento del matrimonio,
essendo ermafrodita. Appellatasi contro tale giudizio, Anna fu assolta poi-
ché per una parte fu riconosciuta fornita del pene e per 1' altra che essa
si fosse maritata in buona fede; mentre oggi potrebbe sospettarsi un caso
d' inversione sessuale (pederastia). Un altro caso è quello della Forni Gia-
coma (Osserv. 18), che a 23 anni aveva avuto soltanto due volte i segni
mestruali, aveva però l'apparenza della vulva, l'inclinazione al sesso ma-
schile, per cui la Giacoma ritenne d'essere una donna. Fortunatamente il
medico Tonni rilevò che la donna aveva l'abito maschile, il pene colla
ìpospadia, ed i testicoli nelle grandi labbra, e potè giudicare trattarsi d' un
uomo male conformato.
Il caso à^ Alessia B. fu il più oscuro fra gli appartenenti a questo
gruppo di deformità, e rimase tale finché visse la pretesa donna (Osser-
vazione 42). Questa fu amenorroica fino a 22 anni, divenne istitutrice in
una casa di educazione, aveva il corpo con abito maschile e peluria, ma
il volto non aveva caratteri differenziali. Tuttavolta strinse affettuosa ami-
cizia, che si converti in passione, per una compagna di convitto. Ciò
32 676
condusse ad una serie d' emozioni e di scrupoli ciie persuasero Alessia a
farsi visitare, e cosi seppe che era ermafrodita con prevalenza del sesso
mascolino, e che doveva rinunziare ai suoi istinti e vestire da uomo. Im-
pressionata per tale giudizio, tentò di cambiare abitudini, ma fu presa da
lipemania, ed air età di 30 anni si asfissiò coir acido carbonico. Goujon
fece la necroscopia e trovò un pene imperforato, sotto il quale vi era la
vulva, ed in questa sboccava V uretra ed i condotti ejaculatori, ma non
si trovarono né V utero né le ovaie. Lo scroto era bipartito e conteneva
a destra un testicolo, mentre il sinistro era trattenuto nell'anello inguinale.
Da ciò si rileoa che quando Alessia s* innamorò delia sua compagna di
conoittOy non era in preda all' inversione dell' uso del sesso, ma seguiva
r istinto naturale d' un uomo verso una donna.
Suicidio — Tornando sul caso precedente, assai importante perché fu se-
guito dalla necroscopia e perché la donna ebbe in vita una grave conse-
guenza : la lipemania, merita ancora d' essere ricordato che Alessia aveva
r abito maschile rispetto al torace ed alla pelvi, ed anche la peluria al labbro
superiore ed alle braccia, mentre presentava il volto indeciso fra i due sessi :
ciò che contribuiva air incertezza della diagnosi. Ma tutto ciò non basta a
spiegare la determinazione d'Alessia al suicidio, poiché i difetti di confor-
mazione e simili emozioni morali si sono verificate in moltissimi altri casi
senza conseguenze eguali, sicché é probabile che abbia ancora contribuito
fortemente il contrasto coir educazione e colle abitudini precedenti. Pochi
altri esempi sono giunti a noi di suicidio, e disgraziatamente senza notizie
sufficienti tanto dello stato fisico quanto di quello morale negli infermi, ec-
cetto quello di Reverchon, esempio di complicazioni strane con effetti
gravissimi; ma in generale essi non recano alcuna luce suli'etiologia, eccetto
la deformità negli organi sessuali, ciò che basta affinché siano accennati.
Un suicida, in giovane età, é stato ricordato da Porro (Csserv. 43, Gap, I)
colla notizia che la deformità era eguale a quella del cugino, ambedue as-
sai giovani. Ed un altro suicida fu il soldato anatomizzato da Langer C.
nel 1881, affetto da Pseudo-Ermafroditismo mascolino, senza ovaia, con ecto-
pia d' un testicolo (Vedi Taruf fi C. Mem. cit. Tom. VII. Osserv. 43, pag. 744).
Il fatto più grave ed insolito, collegato colle deformità sessuali,
é il seguente descritto da Reverchon (Osserv. 53), in cui in luogo
di suicidio si tratta d' omicidio volontario ed in cui V etiologia é ri-
schiarata da uiiSL psicopatia ereditaria : una tessitrice di nome Maria
Chupin con derivazione morbosa (3 dementi dal lato della madre, un epi-
lettico dal lato del padre), con intelligenza tardiva, che imparò a leggere
a 13 anni, a cui spuntarono peli al volto in luogo della comparsa della
mestruazione, e mostrò una grande inclinazione alle pratiche religiose, e
nessuno indizio d' istinti sessuali. A 15 anni principiò a contrastare col
677 33
fratello, perché accusata di trascurare i lavori domestici, in guisa che la
ragazza divenne irascìbile e bizzarra.
A 25 anni dornnendo con una cugina s* accorse che essa aveva una
confornnazione sessuale diversa e principiò a dare segni di pazzia. Volendo
liberarsi dal giogo di famiglia senzu essere obbligata di tornare a casa,
immaginò d' afferrare un fanciullo e gettarlo nel pozzo, poscia costituirsi
ai gendarmi, persuasa che il fanciullo andava in cielo. E cosi fece ; sicché
fu messa in prigione, poi passata al Manicomio ove fu vestita da uomo.
L'autore la visitò, e riferì che Maria era alta metri 1,71, aveva la barba,
voce virile, aveva un pene curvo con epispadia in tutta la lunghezza (com-
pleta). Nel solco dello scroto vi era T orificio dell'uretra (ipospadia scro-
tale) con un secondo canale cieco sottoposto, lungo 9 centimetri (vagina).
Il sacco scrotale a destra conteneva un testicolo atrofico, ed un'ernia
inguinale visibile. La Maria riconobbe il suo fallo, ma conservò idee biz-
zarre e leggere, e si mantenne squilibrata, per cui fu tenuta nel Mani-
comio.
Divorzio e nullità di matrimonio — Nelle alterazioni psieo- sessuali già
annoverate abbiamo rilevato che i fenomeni intellettuali non accompa-
gnano, né seguono con uniformità le alterazioni fisiche rispetto al grado
ed alla qualità delle alterazioni stesse. Ora possiamo prevedere che al-
trettanto avvenga rispetto al divorzio (ov' é ammesso) ed alla nullità del
matrimonio e quindi che 1' uno e 1' altra non costantemente si colleghino
con un gruppo di deformità, come le uretra- sessuali y e molto meno che siano
precedute da circostanze uniformi e propizie per reagire con eguale risultato;
mentre le deformità, quando, in luogo di costituire un gruppo, avvengono
singolarmente, danno luogo a variati disturbi locali, ma non a fenomeni in-
tellettivi (psicopatie). Volendo offrire alcuni esempi di variate occasioni di
divorzio, ricorderemo il caso singolare e ad un tempo naturale di Vola-
terrano(l) d'una fanciulla che andò a marito e poscia in essa si mani-
festarono gli organi maschili (il cosi detto cambiamento di sesso). Allora
la sposa supplicò Alessandro VI per la soluzione del matrimonio, ma non
racconta se ella l' ottenne. Un secondo caso fornito da Cald ani nel 1794 (2)
presenta una occasione singolare di divorzio. Domenica Scappato padovana,
d'anni 40, d'alta statura, amenorroica, senza alcun disturbo relativo, si
maritò di 17 anni, ma dopo 18 mesi il marito la denunziò al foro eccle-
siastico, come inetta al matrimonio. Una perizia medica, favorevole al
marito, ordinò la separazione di letto fra gli sposi. La sposa si sdegnò
(1) S. Agostino. De Cioitaie Dei. Libr. 3^ Gap. 31.
(2) Caldani Leopoldo Marc-Antonio (Prof, a Padova). Lettera al Dott Verardo Zeviani.
Memorie della Società Italiana. Verona 1794. Tomo VII, pag. 130.
36
680
i processi operatori sono già entrati nella pratica, e questi non hanno
diretta attinenza con gli effetti delle psicopatie sessuali, per cui limiteremo
il nostro racconto soltanto a due ardite e nuove operazioni: una per sup-
plire il difetto dell'organo, l'altra per diagnosticare il sesso dell'inferma.
La prima appartiene a Coste di Marsiglia (Nota II, Osserv. 31) il quale
racconta di una ragazza di 21 anni, mestruata, che desiderava maritarsi,
sebbene avesse un pene infantile privo d' uretra, ma era senza ingressa
vaginale con due grandi labbra, di cui una conteneva il testicolo; nulladi-
meno non esitò a subire una vagina artificiale, ed una amputazione del
preteso pene (clitoride) e dopo 8 mesi si maritò ; ma V autore tace se in
seguito la pretesa donna ebbe prole. Questo fatto avrebbe importanza chi-
rurgica se fosse stata riferita la qualità e V estensione delle parti incise.
Una maggiore importanza ha l'osservazione di Porro (1) (Osserv. 43),
sebbene essa non metta in maggiore luce il gruppo delle afifezioni uretre-
sessuali, né le complicazioni, né le conseguenze di tale gruppo, ma sol-
tanto si propone di riconoscere il sesso dell' individuo afflitto in uno o
più caratteri del medesimo gruppo; poiché abbiamo già rilevato come
sono frequenti i casi di sesso dubbio e come ciò accada in conseguenza
dei testicoli nascosti, i quali spesso rimangono nei canali inguinali senza
discendere. Porro in un fatto di questo genere pensò di scoprire in un
inguine il corpo glandulare ivi nascosto, e scoperse che era un testicolo
con tutti i suoi caratteri, per cui ha rivelato che con una operazione
innocua e di facile guarigione si può sciogliere un quesito relativamente
frequente e donare la pace ad una famiglia, determinando il sesso del
figliuolo. In quanto ai caratteri clinici della bambina che si riconobbe
poi maschio, rimandiamo alla storia già citata, non offrendosi qui nulla
di nuovo da aggiungere.
Dilatazione erotica dell'uretra — Già nella precedente memoria
abbiamo raccontato i fatti notevoli in cui ostacoli sessuali al coito in-
dussero la sodomia ; fra cui quello memorabile di Parigi descritto da
Luis Antonius, la cui pubblicazione dobbiamo a Benedetto XIV,
essendo stata proibita dal Parlamento nel 1754 (Vedi Taruffi C. Mem.
dell'Accad. delle Scienze. Tomo IX. Nota V, Osserv. 5, pag. 369). Qui invece
ricorderemo due fatti recenti in cui ostacoli fisici condussero alla dilata-
zione dell' uretra, per la quale abbiamo introdotto il titolo : Dilatazione
erotica dell' uretra. Questo titolo sembrerà anatomicamente strano ; ma per
i chirurghi non é in ninna guisa inverosimile, sapendosi quanto facilmente
(1) Porro Prof. Edoardo. Indagine cruenta per giudicare con sicurezza del sesso. Gazzetta
Medica lombarda. Milano 18(>2. N.<> 51, pag. 515.
681 37
si dilati r uretra della donna, cosi da permettere la dilatazione {strumentale
per r estrazione della pietra dalla vescica senza alcun taglio in precedenza.
Assai interessante é il fatto di Faustina Mauro giudicata una donna
con due grandi labbra e con una grande clitoride, in cui furono ricono-
sciuti i testicoli, e nella clitoride un vero pene. Innamoratasi d'una donna,
chiese la nullità del matrimonio dopo 10 anni di convivenza col marito.
Il Tribunale ordinò una perizia ed il perito trovò un solco dal lato in-
feriore della clitoride, che si trasformava in un canale che conduceva
ad una apertura rivestita da una mucosa; apertura con la quale un dito
giungeva in vescica, e che il perito giudicò 1' effetto di ripetuti conati del
coito;. ed inoltre ritenne trattarsi dMpospadia perineale in un uomo senza
traccia d' organi femminini (Vedi Osserv. 66, ove sono altre particolarità).
La seconda osservazione é altrettanto importante ed é dovuta a Dohrn
(Osserv, 67), Una donna di 31 anni, sposa da 6 anni, da prima amenorroica,
poscia mestruata in modo irregolare, con abito femminino. Aveva due
grandi labbra contenenti ognuna corpi mobili di diversa grossezza, ed
una clitoride simile ad un pene, con cappuccio che si continuava colle
piccole labbra, ma ninna traccia degli organi interni femminini, Notavasi
però uno sbocco assai largo dell' uretra, cosi da permettere l' introduzione
del dito in vescica, ove si avvertivano dei polipi sanguigni, che spiegavano
la irregolare emorragia. La circostanza più interessante fu che la donna
consultò r autore per i disturbi che subiva compiendo i doveri coniugali,
e r autore imparò che il marito inscientemente si serviva dell' uretra, e
la moglie imparò la causa dei disturbi ; nulladimeno preferi di continuare
la sua vita femminina nel suo tranquillo matrimonio.
Predisposizioni complesse ed oscure — È singolare che una sola volta
si trovi fra gli 84 casi da noi raccolti la storia della fuga di una giovine
dalla casa paterna, mentre fra i cittadini senza deformità negli organi
esterni della donna é un fatto frequente; ed il caso appartiene a Sini-
baldi (Osserv. 2), il quale racconta che una giovane dopo essersi accorta
della sua trasformazione in maschio fuggi lungi dal suo paese nativo.
Questo caso, senz' altre notizie, non può spiegarsi se non supponendo che
la presunta donna si vergognasse a svelare alla famiglia la sua trasfor-
mazione, tanto più se era accompagnata da istinti erotici divenuti molesti.
Un caso parimenti singolare é stato raccontato dal Dott. A uri a (Osserv. 1),
di una giovine a cui dopo il matrimonio comparvero i testicoli ed il pene ;
e poscia il marito mori dopo cinque anni di unione coniugale, durante i
quali essa aveva sempre conservato il segreto. La vedova addolorata si ri-
volse all'Arcivescovo di Palermo per raccontargli lo strano avvenimento,
e questi la mandò dal Re di Spagna, Intorno ai consigli ricevuti a Madrid
38 682
non sappiamo altra cosa se non che la pretesa donna tornò a Palermo
vestita da prete.
Un altro caso, comunicato da Lombroso (Osserv. 48), é parimenti
assai oscuro rispetto alla concatenazione dei disturbi psichici della pretesa
donna, in guisa che va collocato fra i fatti poco favorevoli ad illumi-
nare le psicopatie. Una figlia di famiglia, con strume al collo, coli' abito
maschile, e coi tratti nel volto femminili, con inclinazione ai maschi, e
più tardi alle femmine, era maniaca e s' afflisse grandemente quando si
accorse della sua deformità sessuale. Aveva la vulva e le grandi labbra
coi testicoli e una notevole clitoride (microfallo con ipospadia), e mancava
del canale vaginale. Con tale descrizione é impossibile spiegare l' origine
e la natura dell' afflizione subita.
Abbiamo compiuto V analisi biografica, fin dove era possibile, dei casi
da noi raccolti (Vedi Nota II); rimangono ora a riferire le induzioni ricavate
da altri, tanto sui fatti medesimi quanto su quelli descritti da essi stessi»
Alcuni tentarono nel principio di questo secolo di esporre delle conside-
razioni generali, come fece Dailliez; il quale da poche storie inedite o
poco note trasse argomento per una tesi (1) in cui le conclusioni, come
era da prevedersi, furono troppo generali ed ardite. Difatto affermò elle
gli individui di sesso dubbio costituiscono un gruppo di soggetti fisica-
mente e moralmente morbosi, essendo ora demoralizzati, ora furbi, ed ora
con carattere doppio. In conseguenza questa tesi é caduta in dimenticanza.
Un passo ulteriore fu eseguito nel 1814 da Worbe (2), il quale rac-
contò alcune osservazioni assai importanti, fra cui una che aveva per titolo:
<c Suir ipospadia che rese T esistenza civile di un individuo molto ambigua
e che diede luogo a molti atti giudiziari contradditori »• Questa memoria
ebbe due pregi: uno, che dimostra 1' esistenza di individui in cui non si rico-
nosce il sesso; V altro, che tale stato per solito dà luogo a questioni lunghe
e difflcili. Del primo pregio se ne impossessò il celebre teratologo francese
Isidoro Geoffroy Saint-Hilaire nel 1836 (3), che raccogliendo alcuni
altri fatti di sesso dubbio, ne trovò alcuni in cui era accaduto il deplora-»
bile errore d' inscrivere fra le donne gli uomini affretti d* ermafroditismo»
Ed in questi 1' autore rileva che i caratteri mascolini rimangono ad onta
(1) Dailliez Georges (Cambray). Le aujeta de aexe do:iieaux. Thóse de Paris 1823. Paris J. fì.
Baillière et Fils 1803.
(2) Worbe. Bulleiin de la faculté de Médecine de Paris 1814-15. Tomo IV, pag. 364-372. — Vedi
Taruffi. Nota II. Osserv. 23.
(3) Isid. Geoffroy Saint-Hilaire. HermapfirodUme mascuUn. Tomo II Paris 1836. Bru-
xelles 1837, pag. 48.
683 39
dell'educazione e delle abitudini domestiche, cioè rimangono il carattere
morale relativo, nonché le azioni fisiche in guisa che l'influenza congenita
del sesso maschile non può venire nascosta dall' istruzione e dal vestiario.
Parlando dell' abito di corpo, mostrammo che l' avvertenza data da
Saint-Hilaire subisce manifeste eccezioni, nulladimeno essa é spesso
vera ed aumenta le difficoltà della diagnosi. Qui noteremo soltanto 1' av-
venimento d' individui, giudicati clinicamente di sesso dubbio fino dalla
nascita, e molestati da infauste conseguenze, sebbene si verificassero tanto
in gioventù quanto nella virilità, le quali non furono prese nelle debite con-
siderazioni. Questi individui, già descritti nei secoli scorsi (vedi Pinaeus,
pag. 10) furono ripresi in esame al nostro tempo e specialmente in Francia
(per quanto noi sappiamo) da alcuni chirurghi ed ostetrici i quali li descris-
sero aggiungendo alcune considerazioni particolari. Per esempio Foli in (1)
disse una cosa generalmente vera, cioè che nei casi d' ermafroditismo (questo
vocabolo era usato in senso assai lato) la diagnosi non può essere fatta se
non mediante l'autopsia; e Henriette (2), Dufour (3) e Chesnet (4)
riferirono esempi in cui rilevarono grandi difficoltà nella diagnosi. Su que-
ste, e certamente su altre osservazioni (da noi ignorate) i giuristi tedeschi
introdussero particolari disposizioni al Codice Prussiano, come si rileva
da Gasp e r (5) in una delle edizioni fra il 1856 e il 1864.
Allg. Landrecht. Tit. I, thl. 1, § 19 — Se un fanciullo é nato ermafrodito
i parenti decideranno a qual sesso vogliono che il fanciullo appartenga.
Ibid. § 20 — All' età di 18 anni compiuti, 1' ermafrodito ha il diritto di
scegliere esso stesso il suo sesso.
Ibid. § 21 — Secondo questa scelta, i suoi diritti saranno poscia fissati.
Ibid. § 22 — Se i diritti d' un terzo dipendono dal sesso d' un preteso
ermafrodito, quegli può reclamare 1' esame del medico.
Ibid. § 23 — Il risultato dell' esame del perito decide tanto contro la
scelta fatta dell' ermafrodito quanto contro quella dei parenti.
C«sper, dopo aver riferito queste norme legali, avverte ancora che
se un medico commette un errore nel decidere se un individuo é maschio
o femmina, é tanto più scusabile, quando non può approfittare d' alcuni
(1) Follin. Individue qui presente à la /ois les organes génitaux màles et /emelles. Gazette des
HópiULUX 4 Dicembre 1851.
i2) Henriette. Est-ce un gar^on^ esi-cc une fllle? ou les médecins et les officiers de V état eicil
dans V emharras. Journal de M6d. Jan. 1855. Canstatt's Jahresbericlit fur 1855. Bd. IV, s. 30.
(3) Dufour. Vice de conformation des organes génitaux externes. fìullctins de la Societé anato-
inique de Paris. Année 31. Paris 1856. Ser. 2*. Tomo I, pag. 262.
(4) Chesnet. Quéstion d* identité ; vice de conformation des organes génitaux ; hypospadias ;
erreur sur le sexe. Annales d* liygiène publique et de medicine li^gale. Paris 1860. Ser. 2*. Tom. XIV,
pag. 206-209.
(5)Casper Giovanni Lodovico. Praktisches Handbuch der gerichtlicher Medicin. 1856,
2 Band. 4 Auilage 1864. Mit Atfos.
40
684
segni sensibili e non di tutti i segni anatomici : difatto Maria Derrier
(Osserv. 9) aveva una collezione di certificati di celebri anatomici del suo
tempo, che dichiaravano la medesima, alcuni per un maschio altri per
una femmina. La medesima avvertenza di Gas per fu pure ripetuta nel
1861 da Lombroso, dicendo che Pesame dei pseudo-ermafroditi durante
la vita dei medesimi richiede una gran riserva nelle conclusioni de-
cisive (1).
Se la legge prussiana annoverata sia tuttora mantenuta, noi l'ignoriamo.
Ma é degno di rimarco che essa in parte conservava il diritto romano,
poiché tutti sanno che Ul piano (2) immaginò un abile espediente per
scegliere e definire il sesso del neonato, colla differenza che la stessa legge
prussiana aggiungeva una disposizione in armonia con quella d' Ulpiano,
che provvedeva al diritto dei terzi, e in tal modo il Codice soddisfece ai
casi di sesso dubbio. Che poi la legge fosse buona ed evitasse tutti gli
scogli é una questione che lascieremo alle elucubrazioni dei giuristi; a
noi basta ricordare che già Ulpiano diceva: « Quaeritur Hermaphrodi^
tum cui comparamus ? et magis puto ejus sexum aesiimandum, qui in eo
praevalet ».
I lavori di medicina pubblicati da Casper in rapporto colla legisla-
zione furono ovunque apprezzati, ed i principali tradotti in italiano ed in
francese, cioè uno a Torino nel 1869 e V altro a Parigi nel 1862. Merita
poi d' essere ricordata V edizione suddetta del 1869, poiché contiene note
importanti del Prof. De-Maria, fra le quali (3) una relativa ad un indi-
viduo di 60 anni che passò parecchio tempo come marito di una donna;
e poscia tale marito si abbandonò a pratiche libertine con femmine,
quando più tardi la pretesa donna mori e la necroscopia dimostrò trattarsi
di un uomo. A questo proposito De- Ma ri a propone disposizioni non
uguali^ ma analoghe alle prussiane sopra citate, onde impedire gravi di-
sordini contro al buon costume. 11 De-Maria però, non dice quali deb
bano essere le disposizioni analoghe, ma in ogni modo consigliava di
provvedere ai casi di questo genere e con ciò si faceva un passo ulteriore
intorno al sesso dubbio.
Tali precedenti però non bastarono a muovere i legisti ; occorrevano
ancora, come occorre presentemente, nuovi eccitamenti per riuscire allo
intento. E tosto Veit (4) raccolse e pubblicò altri casi di sesso dubbio. Più
(1) Lombroso Cesare. Caso d' ermafroditismo qìc. Giornale delle malattie veneree. MUano
1867. Voi. IV, pag. 30G.
(2) Ulpiano. De Hermaphrodito, Ulpianus lib. 1^ ad Sabinum. Dlgestorum liber primus, tituluft
quintus.
(3) Vedi traduzione di Casper. Medicina legale. Torino 1869. Voi. II, pag. 451. — Vedi Tapuffi.
Mem. delPAccad. cit. pag. 367. Nota IV. Osserv. 3.
(4) Veit Julius. Krankheitender weiblichen Geschlechs organe. Erlangen 1867, pag. 463.
685 41
tardi Tardi eu (1) descrisse un nuovo esempio in cui riconobbe la neces-
sità di ammettere parimenti il sesso dubbio. Poi Pozzi afifermó che le
apparenze esterne degli organi genitali non bastano per trovare il sesso (2) ;
e come i casi già citati non fossero sufficienti, Ahlfeld (3) ne aggiunse
altri in cui IMpospadia rendeva incerto il sesso dell'individuo. Finalmente
comparve il lavoro di maggior polso di Garnier (4), il quale affermò di
aver raccolto circa 26 casi di errori diagnostici, e dai medesimi trasse la
conseguenza che nelle dichiarazioni di nascita la legge deve aggiungere
nell'atto di nascita, la riserva del sesso indeterminato: ordinando cioè
<i una restrizione sospensiva in cui sia fatta menzione del sesso indetermi-
nato dubbio ». Ecco il risultato pratico ricavato da Garnier da tutte
le osservazioni compiute.
Questo risultato assai previdente era però un semplice consiglio e per
giunta troppo generico ; nulladimeno esso meritò subito la sanzione da
Leblond (5), da Stein (6), da Tourdes (7) e da Filippi (8). Ma
ignoriamo se le nuove leggi promulgate posteriormente in Europa accol-
sero tale consiglio (9) ; sappiamo soltanto che per dare unità ai varii sta-
tuti della Confederazione germanica fu istituita una commissione di giure-
consulti che impiegò molti anni per pubblicare soltanto i Motivi del nuovo
codice ; i quali furono poi presentati al Cancelliere dell' Impero il 29 Di-
cembre 1887 e pubblicati nel 1888 col titolo : Motive zu dem Entwurfe
eines bùrgerlichen Gesetzbuches fùr das deutsche Reieh. 5 Voi. Berlin 1888.
(1) Tardieu A. Queaiion mèdico-legale de V identiié dans le8 rapporta aoec lea vìcea de con/or-
mation dea organea aexuel, contenani lea aouvenira et impreaaiona d' un individu, dont le aexe était
méeonnu, Paris 1872 ; in 8» 1874 (2* ediz.).
(2) Pozzi. Séance du 7 Juillet 1881. fìulletins de la Sociétó d'Anthropologie de Paris 1881, pag. 557.
(3) Ahlfeld Fried. Die Missbildungen des Menschen. Hypospadia. Leipzig 1882. Abschnitt li,
pag. 225-226.
(4) Garnier Albert. Du paeudo-hermaphrodiame eomme impédiment médieo-légale à ladéela-
ration du aexe dana V ade de naiaaanee, Annales d' Hygiène publique et de Médecine legale 1885.
Serie 3*. Tomo XIV, pag. 293.
(5) Leblond Albert. Du paeudo-hermaphrodiame eomme impédiment médieo-légale à ladeela-
ration du aexe dana V acte de naiaaanee, Annales d' hygiène 1885. Tomo XIV, pag. 293. — Rilevano
specialmente gP incovenienti matrimoniali quando un uomo era creduto una donna.
(6) Stein Sigismondo. Ein Fall von Hermaphroditen Bildung. Inaug. Diss. Breslau 1887.
Caso di Pseudo-ermafrodismo di sesso oscuro, con erudizione.
(7) Tourdes G. Hermxiphroditiam^ (Medicine legale). Art. Dictionnaire encyclopédique des Se.
médicales. Paris 1888. Ser. A\ Tomo XII, pag. 635.
Articolo ben fatto, per dimostrare la necessità di determinare lo stato sessuale, mancante delle
notizie bibliografiche.
(8) Filippi Angelo (Firenze). Manuale di Medicina legale. Firenze 1896, (2* edizione) pag. 129.
Con fìg.
Riporta 6 casi di cambiamento di sesso e rileva il grande turbamento morale quando il sesso
viene determinato in età inoltrata.
(9) Abbiamo di recente imparato che il 18 Agosto 1896 fu promulgato il Codice civile dell'Im-
pero Germanico entrato in esecuzione il V Gennaio del 1900 clic non contiene, rispetto agli individui
di sesso dubbio, alcuna disposizione; ma occorre rivedere direttamente il Codice nel testo, potendo]
le disposizioni essere incluse in un altro titolo.
42 686
Una notizia abbastanza estesa dei motivi di un codice è stata data in
francese da un Professore di Losanna nel 1892 di nome Lehr Ernesto (1),
il quale racconta che nei motivi suddetti mancano le disposizioni per de-
terminare il sesso, ed aggiunge per conto proprio che tale omissione é
assai ragionevole perché i pretesi ermafroditi, citati dagli antichi legisla-
tori, non s' incontrano in realtà che negli individui in cui il sesso é mal
conformato ; questo però é sempre predominante e riconoscibile, e se
anche non lo fosse non havvi luogo d'inscrivere nella legge una regola
astratta per casi tanto eccezionali. Tali censure ci conducono ad alcune
considerazioni. Anzitutto il Prof. Lehr ignora che i casi di sesso dubbio,
appartengono non soltanto alla clinica, ma alla nosologia teratologica, poiché
furono più volte confermati dalla necroscopia, in guisa che i medici or ora
citati ammisero come un fatto dimostrato un terzo ordine di neonati, cioè
privi di sesso, o col sesso incompleto.
Le obbiezioni poi del Prof. Lehr hanno soltanto di mira gli articoli
riportati da Gas per, i quali considerano la somiglianza per una realtÀ,
mentre il maggior numero dei fatti da noi riportati dimostra come le
somiglianze conducono spesso in errore, e furono V occasione ed il
preludio di molti mali fisici e morali. D'altra parte oggi nessun medico
confonde l' ermafroditismo vero col falso, e ninno, leggendo il titolo di
una antica o recente osservazione, piglia per vero ermafroditismo le de-
formità accennate con tale titolo; ma invece si giova della medesima,
quando la descrizione é ben fatta, per trarre un giudizio (diagnosi)
sulla specie della deformità senza idee legali preconcette. Se poi V atto di
nascita contiene una riserva sul sesso, o sulla buona conformazione del
medesimo, come propone Garnier, si ha il vantaggio di non inceppare
la libertà dell' individuo, si che il medesimo possa ricorrere più o meno
tardi ad una perizia medico-legale onde ottenere l' annullamento della
riserva suddetta.
Il Prof. Lehr si oppone inoltre ad una legge astratta j per casi eeeesio-
nati; la quale espressione va bene spiegata. Niun dubbio che le de-
formità esterne degli organi sessuali non sono comuni, e che per avere
la proporzione esatta non basterebbe la relazione sulla leva dei coscritti,
perché in essa mancano le femmine; sicché bisogna giovarsi di informa-
zioni letterarie e personali. In quanto alle prime abbiamo già fornito un
buon contingente, il quale può essere aumentato: difatti dai nostri 84 casi
raccolti (Vedi Nota II in fine) abbiamo trovato 12 casi clinicamente dubbi
(Osserv. 25, 36, 38, 50, 55, 60, 61, 62, 64, 71, 72, 76) e 4 casi senza testi-
(1) Lehr Ernesto (Prof, a Losanna). Traile élémentaìre du droit civil germaaique. Paris 1801.
Tomo II. Motive I, pag. 26. Con una ricca bibliografìa comparata.
687 43
coli (Osserv. 35, 36, 71, 84); e finalmente basti ricordare che personal-
mente Garnier ne raccolse 10 casi, e che quando Magitot (Osserv. 63)
riferì V 8 Giugno 1863 la sua osservazione alla Società di Chirurgia a
Parigi, molti s' elevarono tosto per citare casi analoghi personali (1).
Riguardo a tali informazioni sappiamo esservi una fonte d'errore, quale
si é la presenza d' una clitoride sproporzionata rispetto alle grandi labbra,
che conduce talora le levatrici (2) e molto meglio le madri, a considerare
maschi le femmine, ciò che abbiamo spiegato altrove (vedi pag. 16).
Sappiamo ancora che le liti per nullità di matrimonio cagionate da
difetti fisico-sessuali erano trattate un tempo nei paesi cattolici dal foro
ecclesiastico, ed anche ora lo stesso foro é in certi casi preferito per evitare
la pubblicità, la durata dei dibattimenti e più specialmente per salvare la
dote in famiglia, riflessioni che conducono spesso ad accordi fra gli sposi,
p. es. a tollerarsi reciprocamente (Vedi Osserv. 66). Ma tali casi non pos-
sono essere da noi enumerati, poiché tanto le parti contendenti, quanto i
Tribunali, mantengono celate siffatte cause e si conoscono solo accidental-
mente per vie indirette.
Ritenendo abbastanza frequenti tali deformità, da meritare un provve-
dimento legislativo, speriamo che la proposta di Garnier, già da noi
altrove patrocinata sia ora accolta favorevolmente e resa completa (3) :
ben inteso cbe nel caso nostro, la riserva non deve solo risguardare
le alterazioni uretro-sessuali, ma qualunque deformità esterna (4). Qui
dobbiamo proporre un mezzo affinché venga praticamente applicata,
conservando la libertà individuale : basta tenere da prima occulti gli
atti di nascita riservati ; e solo più tardi, in seguito a richiesta, siano
resi noti tanto all'individuo affetto, quanto ai genitori o tutori, od alle
autorità previste da leggi speciali ; avvertendo che tali domande avven-
gono generalmente quando il sesso di uno dei coniugi si é fatto palese o
mediante un atto operatorio, o spontaneamente, ed allora giustamente va
rettificata od annullata la riserva dell' atto di nascita; ciò che general-
(1) Garnier P. Du Pseudchhermafrodisme. Annales d'Hygiène. Ser. 3*. Tomo XIV, pag. 286.
(2) Graaf Reiner. De virorum organis generaiioni inservieniibus etc. — Vedi Taruffi C. Me-
moria citata, pag. 359, Osserv. 10.
(3) In quanto poi a formulare Patto di nascita quando il sesso è dubbio o mal conformato, e
quando poi si voglia rettificare V atto stesso dopo la pubertà, il quesito diventa compito dei giuri-
«ti, i quali furono sempre abili glossatori per armonizzare il veccliio col nuovo e le parti disaffini
fra loro.
(4) Taruffi C. Bullettino delle Scienze Mediclie. Gennaio 1899. Ser. 7\ Voi. X, pag. 69-74.
A proposito delle conseguenze infauste delle varie forme d'alterazione sessuale, Taruffi ha
confermato ciò che i medici hanno più volte veduto ed hanno suggerito per evitare tali conseguenze
che i legislatori riconoscano finalmente il fatto non raro: che cioè si danno neonati^ i quali non sono
nò maschi né femmine, ma di sesso incerto ; ed hanno implorato che i registri ufficiali della popola-
zione contemplino i casi di questo genere.
C. Tarujft. 6
\
44
688
mente succede dopo accaduta la pubertà. Ma affinché la domanda d* an-
nullamento sia efficace, occorre che V individuo abbia almeno compiti i
15 anni, o la domanda sia fatta in caso di matrimonio, di coscrizione, ecc.
Finalmente é opportuno che tali disposizioni, convertite in leggi, affinché
tornino efficaci, siano rese note alle Levatrici, agli Ostetrici, ed agli inse-
gnanti di tale materia, aggiungendo T obbligo di fornire le lezioni oppor-
tune sulle deformità sessuali congenite.
Note air Art. 3"" dell' Ermafroditismo
PSEUDO-ERMAFRODITISMO CLINICO ESTERNO
Nota I. — Ossercajsioni dubbie ed incomplete.
Osserv. 1. — Zftcchia Paolo. Quaest. Me-
dic(hLegaIes. Romae 1636. Libr. 8. Tit. I. Quest.
9. N. 16, 17.
Eravi una donnicciola che aveva le parti genitali
cosi conformate: Fra le labbra della vulva fw^eroj BOpra
il meato urinario, procedendo verso V osculo interno
della vulva, si vedeva una certa mole carnosa in forma
di membro virile, della grossezza d^ un mediocre mem-
bro virile e della lunghezza neir erezione di 5 dita tra-
sverse, nella sommità appariva un corpo somigliante al
glande, ma era privo di prepuzio, lo cui veci sembravano
esser fatte dalle labbra della vulva. Nella parte esterna
era di sostanza callosa ed il glande si mostrava perfo-
rato trasversalmente; ma T orificio ammetteva quasi il
dito mignolo. L^ urina non usciva per detto foro, ma
per il meato donde suole fluire nelle altre donne. I me-
strui, come essa riferiva, parte uscivano per questo
stesso orificio, parte per un altro orificio vulvare più
riposto ed inferiore. Imperocché sotto tale mole car-
nea era aperto un meato molto sottile, il quale, ogni
Tolta che per mezzo d* un sifone si cacciava vino od
altro liquore neir orificio della mole carnea diventava
manifesto, in quanto che per esso usciva in parte quel
liquido, misto ad aria. Le ninfe erano molto sottili.
Osserv. 2. — Zacchia Paolo nato in Boma
nel 1584. Quaest Medico-Legales, Koma 1621 al
1635. Prima edizione. Libr. 7. Tit. I. Gap. 2,
pag. 473. Quest. 8. N. 8.
Un certo Daniele (ermafrodito) non potò mai usare
colla moglie. Intanto egli fu impregnato da un suo com-
militone ed una notte mentre dormiva colla Bom donn»
fu preso air improvviso da forti dolori di ventre, dopa
i quali si sgravò d* una femmina che allattò soltanto
dalla destra mammella, la sinistra jrasendo priva di latte.
In costui il sesso più sviluppato era il femminino, e
trovavasi a destra, il maschile poi era rudimentale •
trovavasi a sinistra.
Descrive inoltre altri casi esaminati eatemamenta.
Osserv. 3. — Fabrizio Girolamo d' Acqua-
pendente. Opera Chirurgica. Patavii 1617. Lng-
duni Batavorum 1723. De Chirurgicis operO'
tionibus. Cap. LXXX, pag. 567. De-Henua-
phroditis.
Seppe che in Perugia ed in Padova vi era ana don^
na, che poteva accoppiarsi con altre donne. Ancora nellA
passata guerra d* Ungheria un soldato partorì, e questi
air apparenza era maschio ma in realtà donna.
L' ermafroditismo femminile ò più comune del ma*
schile.
Osserv. 4. — Burghart C. T. Mon9brmm
prò hermaphrodito false habitum. Medicoroxn
Silesiacorum Sat.yrae. Wratislavìae et Lipsiaa
1736. Satyra T, pag. 58-64.
Osserv. 5. — Cases. Puer Jndaeus^ qwHMd
gefiitcUia nwnstrosus^ ncque tam hermaphroditis
adnumerandus, Medioorum Silesiacomm Satyrae»
Wratislaviae et Lipsiae 1787. Satyra III, pag»
6-16, 2 pL
689
Osserv. 6. — Brand Tommaso. The case of a
body had been mistahen far a girl. London 1787.
Osserv. 7. — Osiander Fed. Ben. Neìie
DenkiourdigJceiten far Aerate und Geburishclfen.
Tubingae 1799 (?). Bd. I. S. 268. Ueber die Gè-
scbiechts verwechdelung neugebornen Klinder.
Caso d* ipospadia riconosciuto assai tardi.
Osserv. 8. — Saunié. Descript ìon des par-
Hes génitales di un enfant màle^ ayant V appa-
rence d' un hermapfirodite. Balletin de la Fa-
culto de Módecine a Paris 1810. Tom. II. N. 4.
Osserv. 9. — Seller Burch. Wilh. Obser-
vationes nonntdlae de festiculorum descensu et
partium genitalium anomalis, Lipsiae 1817. Ane-
dant tabnlae IV, pag. 44.
Maria Cristiana H. era amenorroica, aveva un abito
femminino, piccolissima vulva, una vagina ristrettissima
«d era incapace al coito. L^ autore suppose che nelle
grandi labbra stessero i testicoli, sicchò ritenne trat-
tarsi di sesso dubbio.
Osserv. 10. — Girelli Francesco. Intorno
ad un ermafrodito. Commentari dell'Ateneo di
Brescia. Brescia 1830, pag. 49.
Un bambino presentava un grosso tumore che in
parte copriva un foro aperto fra le branche dell? ischio.
Questo foro aveva le sembianze di seno muliebre con
orme di ninfe ma senza clitoride. Lateralmente a sini-
stra di quel foro sporgeva una produzione carnosa, si-
malante un pene, ma senza prepuzio e senza foro ure-
trale. Due ampie borse scendevano lateralmente ed ab-
bracciavano queste parti in forma di grandi labbra, ma
dentro non vi era traccia di testicoli. L^ autore ò per-
suaso che il bambino fosse una femmina.
Osserv. 11. — Girelli 6. Francesco Storta
di un fiato di dubbio sesso etc. Memorie mediche.
Brescia 1833, pag. 81, in 8^
Dalla descrizione non si può fare alcuna ipotesi ra-
gionevole.
Osserv. 12. — Nunciante Ippolito (Napoli).
8u d^una bizzarra anomalia delle parti generative.
45
Annali clinici degli incurabili. Luglio 1836.
Filiatre Sebezio. Napoli 1837. Voi. XIH, pag.
237.
Caso assai dubbio, poicbò V autore parla d' una va-
gina cbe si continuava colla vescica, e non discorre
dell'uretra; parla di corpi piriformi fuori degli anelli
inguinali e non dice se fossero i testicoli. Dice solo chia-
ramente che mancavano gli organi della riproduzione e
che le parti generative esterne femminine erano normali,
tranne la clitoride che aveva il prepuzio.
Osserv. 13. — Gurling T. B. Cases ofmaX-
formation of the female sexual organs, causing
difficulty in determining the sex. Medicai Times
and Q-azette. London 1852. Ser. N. Tom. IV,
pag. 84.
Osserv. 14. — Traxel. Prager Wiertdjahr*
schrift. Voi. LII, pag. 103. Wiener mediciniscbe
Wochenschrift 1866. N. 18. — Gasper J. I.
Tràité de médecine legale. (Traduction de V Al-
lemand). Paris 1862. Tom. I, pag. 52.
Questo caso sarebbe importante rispetto air eredità,
se nella traduzione francese fosse verosimile la geneo-
logia.
Osserv. 16. — Gzarda. Ein Fall von jtwei'
felhaftem Geschlechte bei einein Neugéborenem.
"Wiener medicinische Wochenschrift 1876. N.
44. Jahresbericht fìir 1876. Bd. I. S. 300 (28).
Osserv. 16, — Simon Max. Ein Fall von
sogenantem Pseudo-Hermaphroditismus masculinua
extemus. Inaug. Diss. Erlangen 1886.
Caso clinico mal definito.
Osserv. 17. — Antonini 6. Di un caso di
pseudo-ermafroditismo in una famiglia cretinosa.
Archivio di psichiatria, scienze penali eto.
Torino 1888. Voi. IX, pag. 247.
Bambina d' anni 10 con un pene lungo 5 centimetri,
coir apertura uretrale alla radice: sotto vi ò una specie
di scroto bipartito, formante una cavità poco profonda,
coperta dalla pelle delicata. Padre epilettico, madre col
gozzo. Diagnosi dubbia intomo al sesso.
Nota IL — Osseroasioni cliniche relative alle deformità uretra-sessuali.
Osserv. 1. — Anria Vincenzo. Notizie di
alcune cose notàbili occorse in Palermo dal 1636
al 1665, cavate da alcuni manoscritti. Biblio-
teca storica e letteraria di Sicilia. Palermo 1869.
Voi II, pag. 399.
Nel 1636 venne a Palermo una donna di Trapani,
maritata da 5 anni, ed in questo tempo le apparirono
i testicoli ed il membro genitale. Il marito mori senza
palesare il caso. La donna si presentò al Cardinal Doria
Arcivescovo di Palermo, e questi la foce visitare da pa-
recchi medici, che la giodicarono per un nomo e le
46
690
permisero di maritarsi. Il Daca di Montalto, Viceré di
Sicilia, la mandò in Spagna a Sua Maestà; e dopo un
anno tornò a Palermo cestita da prete coi mustacchi e
barba e col nome di Don Mario.
Osserv. 2. — Sinibaldi 6. Benedetto. Gè-
neanihropiae, sive de hominum generaiiane, Komae
1642. Francofurti 1669. Libr. II. Tract. I, cap.
7, pag. 111.
L'autore seppe dal padre Francesco che una ragazza
fuggi da Spoleto e che fu raggiunta dal fratello in An-
cona. Ivi presa da timore svelò la sua trasformazione in
nomo e tale fu poscia giudicata dal Tribunale e deno-
minata Postumo Barattani. Questo racconto fu pure rife-
rito da Marcello Donato. Historiae mirab. Libr. VI,
cap. 2.
Osserv. 3. — Zacchia Paolo (Bomano).
Quaestionum Medico-legàlium eie, Lugduni 1661.
Libro 7. Tit. I. Qiiaest. IX, pag. 501.
Un ragazzo di 14 anni, d* aspetto femminile, colle
mammelle turgide e senza peli, con incontinenza d* u-
rina, aveva un piccolo pene con il glande impervio ed
on breve prepuzio. Agli inguini aveva due piccoli cor-
piccioli ritenuti testicoli. Il ragazzo però principiò a me-
struare a 15 anni, per cui nacque a Zacchia il dub-
bio che i testicoli fossero invece ovaie. Alla radice in-
feriore del pene vi era scanellatura che dava adito ad
un foro comunicante colla vescica orinari a e limitato
air intorno da una ripiegatura. I testicoli nelF inguine
erano esili e molli, come le glandole che si trovano in
quella regione.
Osserv. 4. — Folli Francesco da Borgo S.
Sepolcro. Ricreatio Physica eie. Florentiae 1665,
in 16* (Biblioteca di Pisa).
Pag. 129. € Monialis virgo, postquam plures annos
intra sacra claustra vixisset, femineum sexum in vi-
rìlem mutavit ».
Osserv. 5. — Alien Thomas. Exact nar-
rative of and herniaphrodite noto in London.
Philosopbical Transact. of London Y. 1666,
pag. 624.
Lo scroto diviso in due labbra, ognuna delle quali
conteneva un testicolo. Vi era un pene imperforato, e
sotto una specie di vulva, senza clitoride.
Osserv. 6. — Haller Alberto. Commmtari
di Gottinga. Tom. I. 1741. — Transactions Phi-
losophiques (compilate da Louthorp). Tom. ITI.
Bambina di 13 anni (Anna Wild) aveva due scroti
corrugati sostenuti dal pube, contenenti ognuno un te-
sticolo che comparvero airetÀ di 6 anni giocando con
altri fanciulli, ed aveva il pene nella sede ordinaria.
Osserv. 7. — - riguardante Michele Anna
Droiiart.
Bnrghart G. Heinr. Orundlage Nachrieht
von ein Hermaphrodite, Breslav 1743-1763, in 4*.
Grashuis Giovanni. De infante hermaphro^
dito dieta etc. Acta natnrae curiosomm. Anno
1744. Voi. Vili, pag. 287. Obs. 81. (Pro foe-
mina habitus, partus vere masculus).
Mertmd J. Claude (chirurgo del Be di Fran-
cia). Dissertaiion au sujet de la fameuie hermck'
phr adite qui parait aux yeux da pùbiie. Paris
1749, en fol. Avec fig.
Morand J. F. (figlio di Salvatore). QuuHom
de mjdecine sur les Hermaphrodites, Mémoires
de r Acad. des Se. de Paris 1760, pag. 165.
Femmina di 16 anni con verga e prepuzio senza ure-
tra. Orificio TuWare, in cui non si distingue il mesto
uretrale ad onta del grosso getto d^ urina. Vagina breve.
Hoin. Nauvelle description de ThermaphnH
dite Droiiart, tei qu* on le voit d Dijon en Aoùi
1761. Dijon 1761, in 4«.
Haller. Eleinenta PJiisiologiae. Tom* VIL
Libr. 28.
Viene citato forse perehò Anna Droùart eoffiiTa di
mestruazione irregolare, ed Haller parla con grande era-
dizione sulla varietà della purgatio menstrual (Sect. Ili,
pag. 137).
Girardi Michele (Parma). De re anatomica,
Prolnsio. Parmae 1781. Nota d, pag. 27.
Osservò in Padova Anna Droùart nel 1779, 30 anni
dopo veduta da Morand.
Petit J. 8. Traité dea maladies chiruffieales.
Paris 1790. Tom. Ili, pag. 107 (3* edition).
Maschio con T aspetto di femmina.
Caldani Leopoldo Marco- Antonio (Padova).
Lettera a YeràRDO Zbviani. Memoria della
Società italiana. Verona 1794. Voi. VII, pag.
130. Con tavola.
Oltre la storia di Anna Droùart, Caldani racconta la
osservazione propria d* una sposa amenorroica con vnlTa •
clitoride lunga due dita tras verse, con prepuxio e con
sbocco deir uretra alla sua radice. Inferiormente vi era
la vagina a fondo cieco, lunga tre pollici. Il marito fece
causa per divorzio.
Foller Johr. Ueòer angeborne menschlichem
Misshildungen in AUgemeine und Hermaphrodiiem
insbesondere. Landsknt 1820. Mit 2 color Tafeln.
Discute ancora il caso di Anna Droùart.
691
47
GeofTroy Saint-Hilalre Isidoro. Des ano-
maìies eie. Paris 1836. Tom. IL Bruxelles 1837,
pag. 71-72. Nota 4. Bes divers genres (V erma-
fkroditiame féminin.
Rìassame la discussione accaduta fra gli scrittori
intorno al sesso di Anna Droùart, e ricava che la me-
desima aveva da giovane le mammelle poco sviluppate,
appena treccie di barba, qualche inclinazione al sesso
iemminino, ma più tardi spuntò la barba, la conforma-
zione divenne virila ed egualmente la inclinazione ses-
suale. Dair esame delle parti generative, rilevò la cli-
toride simile ad un pene normale senza meato urinario,
ed inoltre una vulva ben conformata che conduceva ad
una vagina a fondo cieco, ove eravi un piccolo foro, pel
quale si penetrava nelP uretra, e quindi nella vescica.
Non furono riconosciuti né V utero nò i testicoli, ma il
primo fu indotto dal subire la Droùart la mestruazione,
però assai irregolare.
Osserv. 8. — Corigliani Giuseppe. Le
Apnliae androgyno. Baccolta d' Opuscoli scien-
tifici in Venezia. Venezia 1761. Tom. 46, pag.
165.
Caso di pene eorto ed impervio, coir uretra che sbocca
al principio della divisione dello scroto. Mancanza del-
r osculo vaginale. Nello scroto vi erano i testicoli.
Osserv. 9. — Colle. Anne Orandjean. Jour-
nal-historiqne. Paris 1766. — Dailliez. Le$
gujets de iexe douteux. Paris. 1893.
Anna nacque a Granoble nel 1742. Sebbene non avesse
gli istinti sessuali conformi al suo sesso fu maritata nel
1761. Accusata dal tribunale di Lione come ermafrodita,
fu messa in prigione e condannata alla pena della fru-
sta e poi bandita in perpetuo per aver profanato il Sa-
cramento tlel matrimonio. Essa si appellò a Parigi ove
furono esaminati i suoi organi generativi ed i periti dis-
sero: che la mentula esciva dalle grandi labbra, supe-
riormente al meato urinario, col glande imperforato.
Essa aveva due specie di testicoli verso P orifìcio (vul-
vare) ; era senza barba; l'organo distintivo del sesso fem-
minino, era mescolato con molti segni fallaci della
virilità.
La sentenza data nel 1765 annullò la pena prece-
dente, e dichiarò abusivo il matrimonio, e riconoscendo
poi la buona fede della donna, e che solo la natura era
ingannatrice, le ordinò di riprendere gli abiti da donna.
Dai pochi dati rilevati dai periti questo caso rimane
tuttora dubbio.
Osserv. 10. — Tabarrani Pietro. Atti del-
V Accad, delie Scienze di Siena. Siena 1767. Tom.
in. Appendice, pag. 77. Lettera 3*. Tav. IX,
fig. 1.
Parla con molta erudizione di un caso da lui veduto
d^ un uomo col pene imperforato, coir orificio delP uretra
alla radice ; il quale aveva una fessura nella parte su-
periore dello scroto da simulare una vulva. Le due parti
dello scroto contenevano i testicoli.
Osserv. 11. — Lopechia J. De hertnapkro-
dito ad sexum virilem pertinente. Commentar.
Academ. Petropolitanae. Petropoli 1772. Voi.
XVI, pag. 525. Tab. XV.
Giovane collo scroto bipartito fornito di testicoli, e
con ipospadia. Esso aveva altri due fratelli con defor*
mità ai genitali.
Osserv. 12. — Leto Andrea, Palermitano..
Lettera Latina. Notizie di letterati. Palermo 1773..
Tom. ni, 1« Settembre, N. 1.
Fanciulla^ creduta tale dalla madre, che alP età di 12*
anni divenne maschio. L^ autore trovò un pene collo
scroto, contenente il testicolo sinistro. Fra lo scroto e
la coscia destra eravi una rima che rappresentava un
labbro della vulva. Nella parte inferiore di questa rima
si scorgeva un piccolo foro per cui usciva V urina. Gli
altri segni erano più di maschio che di femmina.
Osserv. 13. — Galnri Francesco (Siena).
Sopra un preteso ermafrodito. Atti dell'Acca*
demia delle Sienze di Siena. Siena 1774. Tom.
V, pag. 167.
Un uomo di 34 anni di forme virili, però con pochi
peli, fornito di verga con prepuzio; sotto la quale
aveva in luogo dello scroto una fessura con due labbra
che sembravano una continuazione del frenulo; ma la
fessura non conduceva ad alcun canale, eccetto che verso
r ano vi era un piccolo foro da cui esciva V orina e lo
sperma. I testicoli erano ancora nei canali inguinali.
Non ostante i difetti ricordati TA. ò d* avviso che si
possa concedere il matrimonio air uomo medesimo, ap-
poggiandosi air autorità di fatti congeneri. Storia molto
erudita.
Osserv. 14. — Testa Antonio Giuseppe.
De re fnedica et chirugica. Ferrara 1781. Epi-
stola IV, cap. 20. pag. 145.
Bambino di 3 mesi. Senza pene. In luogo dello scroto»
tumefazione con una rima mediana, in cui vi era un
foro con due piccoli labbri, da cui esciva P orina. Agli
inguini due prominenze, unico indizio dei testicoli.
Osserv. 15. — Gentili Giovanni (Medico
della Sanità di Livorno). Relazione d'un indi*
viduo della specie umana fino air età di anni 13
creduto femmina e poi riconosciuto legalmente per
maschio (Raccolta d' opuscoli medico-pratici.
Con Tavola, di Giov. L. Takgioni. Firenze
1782. Voi. 6*», pag. 335).
Un gioTinetto, tenuto per femmina, aveya due bor-
48
692
sette floscie sotto il pube, «sparate fra loro, ed una pe-
losa lanugine sul volto. L' autore poi riconobbe lo
sbocco deir uretra verso la radice del pene, un orificio
chiuso air estremità del glande, ì testicoli, gli epidi-
dimi entro le borsette situate sotto il pene, sicché giu-
dicò trattarsi d' un maschio.
Osserv. 16. — LoflRler A. F. Eine gerich-
iìich msdiciniscTie Selienheit: Weifliche Anìage
iiber zu grosses niannìiches Glied, New. Archiv
far Geburtshiilfe etc. Jena 1798-1800. S. 376.
Osservazione rimasta ignorata all' autore,
Osserv. 17. — Wrisberg H. Ang. Coni-
mentaiio de singidari genitalium deformitaie in
piiero hei^maphrnditvm meìitiente, Comment. Got-
tingae 1799. Voi. XIII, pag. 14. — Yon Am-
mon. Chirurgischen KronJiheifen, 1840. Tafel
XX, fig. 3, pag. 96.
Fanciullo col pene asf^i piccolo da confondersi colla
clitoride, con ipospadia completa, collo scroto diviso,
contenente i testicoli, nel sacco destro vi era ancora una
notevole ernia. Con tutto ciò V A. aspetta la necroscopia
per escluderne V ermafrodismo.
Osserv. 18. — Tonni Pietro (Mantova). Sul
sesso d'un individuo chiamato Giacoma Formi.
Mantova 1802, in 4** piccolo. Con 4 tavole.
L* individuo aveva 23 anni ed in precedenza sofferse
per 2 volte dei segni mestruali ; aveva inoltre 2 grandi
labbra vulvari, ed inclinazione ai maschi in guisa che
esso litenne d'essere una femmina. D'altra parte aveva
dei peli sul labbro superiore, voce maschile, petto de-
presso, pelvi ristretta, i testicoli nelle grandi labbra ed
un brevissimo pene col glande e col prepuzio, affetto da
ipospodia che s* estendeva fino alla radice, ove eravi
r uretra dilattata che conduceva in vescica. Dall' esplora-
zione rettale non risultava nò prostata, nò utero, sicché
r A., insieme ad altri, giudicò trattarsi d' un uomo mal-
conformato.
Osserv. 19. — riguardante Maria Dorotea
Derrier.
Hartens Frz. Heinr. BescTircibung und Ab-
hiìdung einer sonderbaren Missgestale mànnsli-
che Geschìechstheile an Maria Dorothea Derrier
aus Berlin, nébst den Meinungen von Stark, Hur
feìand etc. iiber diese Person. Leipzig 1803. Mit
2 Tafeln.
Riassume i caratteri clinici di Maria Dorotea Der-
rier, nata a Potsdam nel 1780, stimata una donna da
Hnfeiand (Journal des prakiischen Heilkunde. Tom XII.
N. 3, pag. 170), e Marsina (Journal de Chirurgie. Tom. I.
N. 3, pag 155), ed un uomo da Sttrfc (Neues Archiv,
Tom. II, pag. 538) et Martens ( Beschreibung und Abbil-
du "1/ einer Misstalstung der inannlich. GesehUehtsthMém
Leip>^ 1802, in 4"^). Is. Getffroy Salnt-Hilaire (I>es ano--
malies. Paris 1836. Tom. II. Livre I. Gap. Ili) inveca con-
sidera questo caso accora dubbio, e perciò lo pone fra
i suoi ermafroditi neutri, cioè fra quegr indiTidui che
non sono né m schi, né femmine. Ma Mayer nel 1834
riconobbe nel cadavere che si trattava d^ ermafroditismo
laterale. Vedi Mayer fra gì' ermafroditi yerL E T^di in
Taruffi C. Memorie dell* Accad. delle Seieme dell* Isti-
tuto di Bologna. Tom. VII, pag. 713 e 734. Nota 1. Osserr.
8, la seguente descrizione :
Maria Dorotea aveva V abito mascolino, il pene con
ipospadia e lo scroto diviso, senza testicoli. Air antopsia
si trovò la prostata, la vagina, V utero imperforato, for-
nito di trombe ; a destra un testicolo con canaletti sper-
matici ; a sinistra un corpo simile ad un* ovaia, compo-
sto di granulazioni ed accumuli cellalarì, da assomi-
gliare più ad un' ovaia che ad un testicolo. EeisteTm la
prostata.
Vedi ancora :
Breggen (F. van der). lets over den hertna^
phrodiet. Maria Dorotea Derrier.
Scritto in olandese. DalF estratto non ai rìlsTS n^ il
giornale, nò V anno.
Osserv. 20. — Bergonzoll Gaspare (Paria).
Di un caso d' ermafroditismo. Ballett. Scienti-
fico Pavia 1803. N. 1. Marzo.
Questo caso (allude a Maria Dorotea), Dalle dichi»-
razioni deir individuo e dai caratteri fisici è deciflamenta
un Ermafrodito, ma fra i caratteri manca la certena
tanto dei testicoli quanto della ovaia, sicchò poò chia-
marsi individuo bisessuale esterno.
Osserv. 21. — De Hattheis Giuseppe (Me-
dico di Soma). Sopra un apparente cambiamento
di sesso negl'individui d'una intera famiglia.
Memoria. Eoma 1805. — Effemeridi eUmco-medi^
che deir anno 1804. Milano 1805. Semestre 2*,
pag. 92.
In una famiglia di contadini vicino a Roma nacquero
4 figlie, una delle quali si maritò ed ebbe prole, tom le
altre tre giunte ad età matura cambiarono abiti e ai
trasformarono in uomini. Tutti tre questi indiyidaì are-
vano il pene simile per volume al dito mignolo* quando
era nel più alto grado d* erezione ; avevano rorifieio ure-
trale alla radice del medesimo, e lo scroto diviso in dna
borse, ed avevano poca barba e statura pieeola.
Un fatto analogo trovasi registrato nel JoumeU de
la SocùHé MédicaU d* émulation. Voi. V« pag. ISa
Ivi si racconta che cinque sorelle negli anoi di pnbeirlà
divennero quasi tutte fratelli.
693
Osserv. 22. — Béclard. Descriptìon cT un
indioidu doni le sexe a quelque chose cf éqiiivoqtie.
Bulletin de la Faculte de Médecine de Paris.
Année 1814-15 e 1886. Tom. IV, pag. 273-288.
Debierre Ch. (L* hermaphroditisme. Paris 1886, pag.
10) fornisce 4 Uvole, rappresntanti Maria Lefort air età
di 16 anni, e di 65, non che V aspetto esterno ed interno
degli organi generativi (non dice da chi le ha tratte).
(Vedi : Taruffl. Memorie dell* Accademia delle Scienze
delV Istituto di Bologna. Tom. VII, pag. 748, Osser?. 81).
Leblond Albert* Du pseiido-hermafrodisme
cornine impédimeni medico-ìégal de la déclaration
du sexe dan$ Vacte de unissane, Annales d'hy-
giène pablique eie. Ser. 8. Tom. XIV, pag.
293, 299.
Maria Maddalena Lefort ali* età di 16 anni fu esa-
minata da Bicltrd, il quale trovò la forma del corpo
femminile con mammelle; la laringe e la voce come
di un adolescente. A 20 anni ebbe la barba al volto, e
mostrò un corpo conoide sotto al pube, lungo 7 centim.
imperforato, suscettibile d* erezione, con prepuzio e con
un canale depresso dal lato inferiore, che aveva cinque
fori regolari sulla linea mediana, dal maggiore dei quali,
posto alla radice del cono, esce V urina. Maria Madda-
lena fu mestruata air età di 8 anni, e poscia senti le
inclinazioni per il sesso mascolino ed era persuasa di
essere di sesso femminino, come lo era lo stesso Béclard,
perchè non trovò appartenti al sesso maschile che dei
caratteri secondari. Questa opinione non fu divisa da
una commissione composta di Chaustler, Petit-Radel e
P. A. Béclard, che esaminarono più tardi Maria, e ma-
nifestarono opinioni diverse, poichò Chaustier stimava che
si trattaste d* un uomo con ipospadia, mentre Béclard
riteneva trattarsi di una donna ad onta che avesse la
barba. L* autopsia però eseguita il 12 Novembre 1864
riscontrò gli organi genitali intemi femminini comple-
tamente costituiti, eoo occlusione della vagina che ren-
deva difficile la determinazione del sesso.
Osserv. 23. — Worbe. Observ. sur un hy^
pospadias qui a rendu V eansUnce civile d, un
individu fori ambigue. Bullet. de la Société de
Méd. Paris 1816. N. 5, pag. 364. — Is. Geof-
froy Saint Hilaire. Des Anomalies. Paris 1838,
Bruxelles 1839. Tom. Tom. Il, pag. 63.
Maria Margherita nacque nel 1793 ed air epoca della
pubertà si manifestarono successivamente dei tumori al-
l' inguine, che non recarono conseguenza; poscia divenuta
simpatica fu chiesta più volte in matrimonio; ma a 19
anni non era per anche mestruata, e le grazie princi-
piarono a scomparire ed a cambiare le inclinazioni per
assumere i caratteri maschili, sicché i parenti ad onta
del pudore verginale di Maria richiesero un giudizio le-
gale. A 23 anni Maria è alta 4 piedi e U pollici, con
49
pelle bianca, costituzione robusta, peli iniziali al labbro
ed al mento, voce e pelvi maschile. Mammelle piriformi.
I medici legali nel 1813 trovarono lo scroto diviso, di
cui ogni parte conteneva un corpo simile ad un testi-
colo. Fra i due corpi vi era la verga poco sviluppata,
can prepuzio, senza uretra, il di cui orificio si trovava
alla distanza d^ un pollice e mezzo dair ano.
Quando Worbe annunziò a Maria che era un uomo,
e che non poteva maritarsi come donna, rimase com-
mossa, ed occorsero molti mesi per persuaderla che non
era una donna; finalmente prese la risoluzione di fare
r istanza affinchè il tribunale rettificasse Tatto di nascita.
Oltre r osservazione di Worbe, sono ricordati altri
casi di sesso dubbio.
Osserv. 24. — Tarozzi Tommaso. Alcuni
cenni sul dubbio sesso di un'individuo umano
vivente. Annali unirersali di Medicina. Milano
1819. Tom. rX, pag. 279-287.
Una giovane contadina di 18 anni, di statura medio-
cre, magra, per tutto il corpo senza peli, colla cartila-
gine scutiforme rilevata senza mammelle apparenti, ed
era sempre stata amenorroica e temeva di non potersi
maritare, per cui si prestò alla visita chirurgica.
La giovane aveva le grandi labbra sporgenti con
sparsi peli che coprivano anche il pube, nelle quali era
contenuto un testicolo fra cui vi era una fessura e nel-
V angolo superiore sporgeva la clitoride bene sviluppata,
ma al disotto non si scopriva meato urinario bensì T in-
dizio di un infossamento lungo un pollice nel cui fondo
si scorgevano due fori poco percettibili. Introdotto uno
specillo nel foro superiore penetrò nel canale deir ure-
tra ed introdotto nel foro inferiore si approfondò per
vari pollici e praticò un taglio, ma la donna balzò dal
Ietto e fuggi.
Riveduta V inferma, per il taglio praticato, V autore
penetrò per tre pollici in un canale che ritenne per la
vagina, la quale era chiusa da un diaframma che con-
dueeva in una cavità superiore assai angusta. Riveduta
più tardi la giovine, la trovò festosa per la comparsa
dei mestrui, ma coir esplorazione non riuscì a scorgere
nò la cervice nò le labbra uterine, e lo specillo intro-
dotto lo ritirò tinto di sangue, per cui giudicò di es-
sere penetrato nella cavità uterina. La donna affermava
di non avere inclinazione di preferenza per alcun sesso
e di non sentire alcon dolore alla pressione dei suppo-
sti testicoli, per cui V autore intitolò la sua storia caso
di doppio sesso.
Osserv. 25. — Tarozzi Tommaso (Prov.
di Mantova). Sesso dubbio in due sorelle. Annali
univ. di Medicina. Milano 1843. Voi. 108,
pag. 378.
Caso I. — Comprende V osservazione prMcedente (Os-
serv. 24).
In una famìglia colonica vi erano 4 figlie, di cui due
50
8Ì maritarono felicemente, ma la 3* era a 18 anni ame-
norroica, senza abito femminino, e senza istinti sessuali.
Essa presentava due grandi labbra contenenti due corpi
ovali, ivi discesi in tempi diversi. Fra le grandi labbra
FA. non rinvenne che una membrana occludente, la
quale si lasciava approfondare per un pollice e nel cui
fondo scoperse due fori. Introdotto per il foro superiore
uno specillo, questo giunse in vescica. Fatto altrettanto
per il foro inferiore ed allargata l'apertura, il dito non
potè penetrare oltre tre pollici, urtando contro un dia-
framma semilunare; ma mediante uno specillo giunse
in una seconda cavità lunga un pollice, lo che permise
non molto dopo che comparisse la mestruazione, ma la
giovane maritata rimase sterile. Persuaso trattarsi della
vagina e dell' utero, V A. dubitò che i corpi ovali fos-
sero le ovaia, tanto più che non potè riconoscere gli epi-
didimi, né alcun prodotto escretorio proprio dei te-
sticoli.
Caso IL — Iji sorella minore aveva raggiunta V età di
23 anni quando fu visitata. Essa mostrava 1' abito virile
e presentava una clitoride simile pel volume al dito
grosso. Ma la cosa più singolare era una borsa simile allo
scroto, in continuazione col perineo e colla cute degli
inguini, lasciando però una fessura trasversale sotto la
clitoride, per la quale esci va a spruzzi 1' orina. L' au-
tore tagliò verticalmente tale borsa e potè scoprire le
grandi labbra che contenevano ciascuna un corpo sub-
rotondo, paragonabile ad un testicolo. Scuopri ancora le
ninfe, il meato urinario e V imene, che pensò d' inci-
dere, ma poscia non potè esplorare il fondo della va-
gina, perchè la ragazza si rifiutò e fug^ì. Seppe però
che in seguito essa aveva difficili mestruazioni e che ri-
mase sterile.
Osserv. 26. — Chlaragi Tincenzo (Firenze).
Sopra una supposta specie dì ermafroditismo.
Diss. Firenze 1819. Con tavola.
Nel 1804 certa Rosa N. N. si maritò, persuasa di es-
sere una donna, ma dopo 18 mesi di matrimonio, lo sposo
chiese alla Curia Vescovile di Fiesole lo scioglimento
del matrimonio per incapacità coniugale della moglie,
accusa confermata dal medico perito, tanto più perchè
la trovò mancante dei testicoli. La sposa irritata per
questo giudizio e contro il marito che la disprezzava,
parti dal tetto coniugale ed andò a Firenze. Il marito
poi dopo lì anni di divisione, persuaso che il matrimonio
fosse illegittimo ricorse avanti il Metropolitano di Firenze.
La Rosa diceva essere dell'età di 52 anni. Aveva forme
virili, colle mammelle sviluppate, con ernia ad ambidue
gli inguini, col pube poco rilevato e guernito di non folti
peli. L' autore dice che vi era un glande veramente vi-
rile, ma non imperforato (tace intorno al pene), con un
frenulo, che s' estendeva dall' apice del glande in basso
per due pollici trasversi, ove appariva il foro uretrale.
In luogo dello scroto vi erano due piccale borse mo-
bili applicate alle rispettive coscie. Respinte nell'ad-
dome le ernie, comparvero i testicoli cogli epididimi ed
allora fu giudicata un maschio.
694
Osserv. 27. — Idem. Sopra una supposta
specie d' ermafroditismo. Firenze 1819. Con ta-
vola.
Ipospadia totale, scroto diviso contenente i tastìeoli,
e da un lato anche un' ovaia.
Osserv. 28. — Otto Ad. Wilh. Neve séUem
Beobachiungen zar Anatomie eie. Berlin 1824«
S. 183. Ein toeiblicJier Hermapkrodit.
Un Ussaro prussiano cadde da cavallo, si fratturò al-
cune coste e divenne servente del reggimento. L* A. non
dice come il soldato fu riconosciuto per una donna; ma
racconta che questa commise diversi atti libidinosi oon
una ragazza, che suscitarono un giudizio dal Collegio
medico di Breslavia.
La donna era di mediocre grandezza; aveya l*abitO|
le braccia, la pelvi ed i piedi più femminili eha ma-
schili; essa confessava d'avere il carattere, F ardi-
mento e le inclinazioni sessuali del maachio, anzi eoi
maschi da lungo tempo non aveva più rapporti, di^
sofferti due aborti.
Esaminando le parti generative, appariva tosto ona
clitoride, lunga 1 pollice e Vt * grossa come il dito
pollice, fornita di glande, col prepuzio, che ai eontio
nuava lateralmente con due piccole labbra. Fra questo
superiormente vi era il meato urinario e sotto 1* introito
vaginale. La vagina era ristretta e rugosa, e per la me-
desima si giungeva all'orificio uterino, rotondo e lincio:
il corpo dell' utero era retroverso. Le grandi labbra etano
piccole e magre senza testicoli e senza ovaie. Tanto il
pube, quanto il labbro superiore erano fomiti di peli.
Osserv. 29. — Otto Adolph Wilhelm. Em
mtìnnlicher Hennaphrodit^ der in drei Ehem ah
Frau gedieni ìiat. Seltene Beobaohtiingen sur
Anatomie, Physiologie etc. Zweite Sammlang.
Berlin 1824, pag. 123. Tafel IH, Fig. 1 nnd 2.
Scroto diviso e pene rudimentale col glande imper-
forato. L* uretra s* apriva fra le due parti dello seroto,
ciascheduna di queste conteneva un corpo simile ad vn
testicolo. Per tali caratteri e per altri eatrìnaeehi, V A.
giudicò la donna per un uomo mal eoofìmnato.
Osserv. 30. — Dugès et Toussalitt. Mi-
moire sur V hermophrodiHsme. Ephéméride de
MonipeUier. Maj 1827. — Isid. G. Salnt-HI-
lalre. Des anomalies eie. Paris 1836. Tom. IL
Bruxelles 1837, pag. 60.
Giuseppina Badré, essendo yestita da donna, abnaava
frequentemente delle facilità concesse alla donna. A M
anni presentava V abito virile, la voce grave, le matt»
melle non sviluppate, il torace e le pelvi masduU^ eoa
poca barba. Ad onta del pene ricorro (per eai il aeme
scolava nella fessura Tulvare) era dedita alle doniM, ed
ancora al tabacco ed alle berande aleooUdMi
695
51
tava an p«nd corto e grosso eoi glande poco coperto
dal prepusio; inoltre il pene era Bensa uretra, ed io-
▼eee aderiva al perineo, mediante briglie, che discende-
?ano, divaricate in modo da formare una fessura tap-
penata da una maooia rossa, lunga due pollici, al cui
termine vi era il foro uretrale, e simulava T apertura
vulvare.
I testicoli e molto meno gli organi femminini non fu-
rono riscontrati ; per cui soltanto per V umore spermatico
(naturalmente non esaminato) la Giuseppina fu conside-
rata un maschio dato al libertinaggio.
Osserv. 31. — Coste de HarselUe. Ampu-
taiian d'vn pseudo-penU chez une jeans fiUe.
Journal dea connaissanoes médicalee. Paris 1835-
36 Voi. Ili, pag. 105.
Una ragazza di 21 anni con abito femminino e con
voce delicata, aveva un pene simile a quello d* un ra-
gazzo di 14 anni, con glande e prepuzio, ma sfornito di
uretra, perchò V orificio sboccava 4 linee sotto la verga
e dal medesimo scolavano regolarmente i mestrui. Dai
lati dell'orificio stesso discendevano due ninfe, ed in
luogo dello scroto vi erano due grandi labbra alquanto
rudimentali ed ove il labbro destro prendeva origine
conteneva un testicolo. Mancava poi V ingresso vaginale.
L*A. ritenne che vi fosse F utero colle ovaia, desumen-
dolo dai mestrui.
La ragazza desiderando maritarsi, non esitò FA. a
fare una vagina artificiale e ad amputare la clitoride.
Non dice poi se riesci a sentire il collo dell'utero; rac-
conta però che dopo 8 mesi dal P operazione la ragazza
si maritò e compieva il coito senza difficoltà, ma quando
TA. scrisse essa non aveva prole. (L'A. tace sulla di-
stanza di tempo, e sullo stato interno delle parti).
Osaerv. 32. — Nannla Antonio (di Napoli).
Caso d' apparente ermaproditismo. Filiatre^be-
zio. Napoli 1&^8. Voi. 16, pag. 420.
Una pretesa donna d'anni 24, presentava un piccolo
pene lungo quanto 1* ultima falange del dito mignolo
col glande non perforato dair uretra e col prepuzio senza
frenalo. Lo scroto era diviso longitudinalmente in due
porzioni contenenti i testicoli. Sotto il pene eravi V ori-
ficio deir uretra allargato. Senza barba e senza mam-
melle, con istinti maschili.
Osaerv. 33. — Ton Immon Fried. lag.
Dk angeborenen C/drurffiichen Krankheiien dee
Mensehen. Berlin 184:2. S. 93. Tafel XX, fig. 1, 2.
Uomo con ipospadia, il quale fu creduto per lungo
tenpo per una donna e chiamata Maria Rosina. Esso
aveva inoltre lo scroto bipartito, ed in ciascheduna metà
Vera un ernia intestinale con idrocele.
Oiierv. 34. — Fenoglio 0. Cesare. Singo-
lare defamUià delle parti generative in un eot-
C. Tarujft.
dato. Giornale delle Scienze Mediche. Torino
1842. Anno V. Voi. HI, pag. 301.
Un soldato in luogo del pene aveva solo il glande,
che sporgeva dalla parte superiore dello scroto. Questo
era bipartito e ciascheduna parte aveva un testicolo ben
conformato. L^ Autore afferma che mancavano i funicoli
spermatici.
Osserv. 35. — Fenolio G. Cesare (Torino).
Mostruosità nei genitali identica in tre individm
della medesima famiglia Giornale delle Scienze
mediche. Torino 1843. Anno VI. Voi. XVIII,
pag. 176.
Da genitori sani nacquero 5 figli ; di cui il 2^, il 3^,
ed il 5^ avevano la stessa deformità, sicché V autore si
limita a descrivere il 2^ Questo aveva 5 anni e S mesi,
alto metri 1, e 162 millim. , col corpo proporzionata-
mente sviluppato, e con inclinazioni maschili.
Il pube era già coperto di peli, col pene simile a
quello d* un fanciullo di 9 anni, coir orificio uretrale
chiuso da una membranella lucente, e vicino alla sua
radice vi era un foro da cui scolava V orina. Mancavano
lo scroto ed i testicoli. Niun indizio di clitoride e di
vagina e niun rilievo nelle mammelle. L* autore sperò
che i caratteri maschili si facessero evidenti, ma non
assicurò i parenti.
Osaerv. 36. — Harris. Caso di sesso dubbio
con mestruazione dal pene. London medicai Ga-
zette. Sept. 1847. Annali universali di medicina.
Milano 1848. Voi. 126, pag. 204.
Uno schiavo africano nella Virginia, di IS anni, ha
r aspetto maschile, e di forme robuste, colle labbra
grosse e la voce femminile, coi piedi somiglianti ai
maschili della propria razza. Possiede invece due mam-
melle voluminose, coi caratteri femminini, il pube ampio,
coperto di pelo come nella donna, e ad un tempo un
pene esile con sufficiente projezione air esterno. Sotto il
pene havvi una fenditura diretta verso il perineo colle
labbra fomite di lunghi peli, rappresentanti le grandi
labbra muliebri ; però in esse non si riscontrano i te-
sticoli. La fenditura ha un pollice e mezzo di profon-
dità, e nelle pareti presso il fondo si sentono distinta^
mente le parti cavernose del pene.
Questo schiavo è da tre o quattro anni regolar-
mente mestruato per la via del pene, con sintomi
propri i della mestruazione. Esso mostra esclusiva-
mente la sua propensione |>er la femmina negra pari
sua. Con questi dati V A. induce che i caratteri femmi-
nini predominano, e suppone che mentre T individuo
non ha che un solo organo maschile, cioè il pene, ed
anche questo imperfetto, tutta volta egli crede che entro
la pelvi ci sia l'apparato genitale interno della fem-
mina. Ritiene poi che tale supposizione non venga con-
traddetta dalla inclinazione per le femmine, perchè TA.
su
V «tritai», .a ì™""»™ • •"■ •■'""'°" ■'!;''„■•
T.t,.~to il q™.ii» ri™... j"*». '«°'""''"' " ,;";
i;.i,lMO abbi, mai .ubilo npsaonft emlBBiOns semini.
;.;„„ i?pr«..«. m-li..» il 'I-I- "■■ '■"■«"™° ■
m..triji «.pul.i p.r !• •!■ J'I P'»'-
0.serv 37 — Tlrcliow B. n'ciilicher Her-
,„aphrodili.<«m. Verh.ndMngen der pty'kalisch
medicipischen ae«ellschaft in Wllvzbarg 1»62.
Tom. ni, pag- 359.
U.. do,™ di 77 ...i, -h* "-" '" '»•' -•"»■'■■
= r nwttfl riunite in uno stretto canale
ateva la vagina e I uretra riunite n
(..,o-ur<^g..il.l.) .h. .bo.-r... .11. radio, dell. ellK^
ride: que.U era ingrandita . tornita di pr.puBo.
Osserv. 3'<. — Collonza Pietro (Marina
N.poletana). Ca.o d' ermafroilUo viixnU umtro-
laterali. Il Filiatre S«bezio. Napoli 1853. Voi.
65, pag. 119-
Un nomo di 33 anni con forme femminili « g'os»
m.mm.lle non ..... m.i ..ulo tend.n.. .iriii i mentre
a.e.8 un pen. tornilo d' uretra, da cui esci.a talora un
nmor., peni «»>» jli rf.™.nii Mio .pe™«. " l»"
,,. lungo nn polli» . Un... .d era spinto a .in..tr.
dallo scroto ri.olio a destra. Questo poi dal lato sini-
stro a..,. 2 corpi ; uno giudicato p.r «u testicolo e
l'altro per l'epididimo; . dal l.to de.tro un tumore
irregolare, consistente, insensibile, cb. premuto .la.a
Inngo all' escita dal glande d'umore lattiginoso Col ealo-
tarismo l'A. penetro in un canale che andava nella
foesa iliaca destra, senra giungere in .escica; coli' e-
same cattale non riconobbe la prostata.
L' A. giudicò il tumore a destra dolio scroto per
un' ernia uterina; secondo noi, era un'ernia della .escica
affetta da catarro, siecbè mancano anche ì dati clinici
per un ermafrodito, e va posto fra i casi dubbi.
Oaserv. 39. — Huette. Hermaphralùme ap-
parent chez le sexe niaitcvUn. Sociétè de Biolo-
gie. Siianiie Décembre 1865. Gazetla Mécli(»le
do Paris 1866', Ser. IH. Tom. XI, pag. 141.
Femmina con istinti maschili ; all' età di 17 anni pre-
sentava lo scroto bilobato contenente i testicoli, con pene
rudimentale con glande imperforato. Sotto la verga aravi
r orificio dell' uretra, pel ([uale una sonda giungeva in
1. Coir Bsploraxione non si riconosce alcun corpo
fra il retto e la vescica.
Osserv. 40. — Larrey. llerniaphr'tdUme.
Bnlletin de la Socit^té de Chirurgie, 21 Se-
ptembre 1859. Gazette des HSpitaui 1869,
pag. 450.
Una giovane di 21 anni di nome Alessandrina-Oi^
tenaia aveva un pone rudimentale imperforato;
all'esterno dei testicoli; lo scroto bilobsio a guisa di
due grandi labbra, il m.alo urinario all'origine del ,e«.
Ora si rilevo cb. il prepu.io si prolungava .oi l.U i«
forma di ninfa, che i testicoli erano arr.sUli agli ..sili
inguinali, la barba era sppariscent. e 1. voce gr...;
ma non aveva propensioni sessuali sppres-abili.
OsserT. 41. - Torehlo Dott. P. Deformila
dtqli orgaoi r'"'""' Si"""'» ^'^^* ^' *'^'
di Medicina di Torino 1860. Voi. 38, pag. 3.
Con Tavola.
Mori in Torino una vedova di 85 anni il suo c-
da.ere aveva forme maschili, n.«»n residuo di ...-
melle con barba rada. Sotto .1 pube sporgeva .1 glande
dei vilume del dito pollice, impervio . non coperto d.i
prepu.io. il quale era bre.e ed .11. base forma., ilo,*
li' un. scn.ll.tur. cb. teneva il post» dell' uretra e .i«.-
la.ano 1. piccole labbra, mentre qnesU s'apri.. < <■••
imeni più in basso all' attacco dello scroto form.nJ.
ipo.padia. 1.0 scroto era r.tr.tlo in aito e bip.riito. ».;
tenente i testicoli. L' e«ime interno no. tro.O tracci, di
orcani feromiBei.
La .il. di Que.t' indi.iduo fu mollo a...nlu,«« .>•>-
do .issuto come mogli, per 2 anni ....ti U '«l»"»'
Osserv. i'ì. - Chesneut (de la Bochel»
a.i«iitior. d-iientUi. Vice de cmfornmlim da "■
ga,^ gémlaiix: hypo.padim. Ann.l. ■J'I.yg»»'
pabliquo .t de mtSdeoina legale. Jm»»' «fW,
ms -206. - GoHJon E. Oa. d' Uermafhri^
di,.,e hisexael imparf.il. chez r So,,»». JoK-
„,1 de 1- Anatomie «l d. la Pliysiologie. f»'
ris 18119. Année VI. pag. 599. Pia"*»» XVI
et XVII. - Tardieu, Qitetlion mdiaiMS^
de l'ideniilé. Paris 1874.
Alessia U. ..c,,'ie in un .illaggiu da <>.»'■. 1!™;^
nel 183«; es.s. crebbe frequenUind. scuole rel.gij ^_
ottenne n.l 1860 di entrare come i«""'"" " '" T.-
i"-r=r^;:r'a:;;:::-^rt
iri':rd.;:r;.::ri.r'£:^.-
c:--;:i;^sS:s:u:«™Si
un. atrettuosa amicisi. con un. comp.gna d.^p..-' ^
poscia fu agit.ta d. sentimenti "™ J»" ji„,„i
finirono in una .era pa.sio.e. che oggi pu«
invereione sessuale. disa"*"-
Dopo ciò a..e,n.ro ad Alessia P"~f' ' ';".^ il
ture, che la costrinsero a farsi .laitare na ^ ^
quale rilascio un rapporto che la giudic. F'
malrodita con preval.nsa del s-sso maKolino.
Impressionata da tale giudisio. condannata n
a cambiar vestito, ma ben .neh. a •['""'"„„ „|,
istinti ed "■ """' ""'"^■^> HiTciili- " 'i''™
siilo
i rapporti Bociali, »
697
53
^ ad impiegarsi in una amministrazione di strade fer-
rate : ma non riuscì a sostenere tale regime; per cui fu
presa dalla lipemania, ed air età di 90 anni si asfissiò '
coir acido carbonico.
QtHJil fece la necroscopia e trovò un pene imperfo-
rato, sotto il quale eran la vulva, in cui sboccavano
r uretra ed i condotti ejaculatori, ma non si trovarono
nò r utero, nò le ovaie. Lo scroto era bipartito, conte-
nente a destra un testicolo, mentre il sinistro era trat-
tenuto nell'anello inguinale corrispondente.
Osserv. 43. — Porro Prof. Edoardo. In-
dagine cruenta per giudicare con eicurezza del
$e8M0. Gktzzetta Medica lombarda. Milano 1862,
pag. 615. N. 61.
In una famiglia nacquero due cugini materni con
deformità sessuali, uno dei quali mal tollerando il suo
stato a 17 anni si annegò.
In un altra famiglia nacque una bambina, affidata a
nutrice, poichò la madre mori per emorragia. La bam-
bina crescendo, manifestò sempre tendenze più maschili
(cioè verso femmine), che femminili, e di rado s'acco-
modava ai lavori di casa, tuttavolta vesti sempre abiti
donneschi, ed a 18 anni fu chiesta in matrimonio. Ma
la nonna insospettita intorno al sesso la fece visitare,
ed il Prof. Iiuani la dichiarò di sesso mascolino. Non
▼olendo la pretesa ragazza più vestire da donna, come
per varie ragioni la famiglia desiderava di conservare,
dopo molte lotte, si decise di fuggire dalla casa pa-
tema e chiedere un giudizio legale sulla natura del
proprio sesso.
Chiamato il Prof. Ptrro, questi, V 8 dicembre 1882,
visitò la medesima e trovò la statura alta 1 metro e 59,
pesante 51 chili e 400, con capelli neri e ispidi.
Aveva due mammelle bene sviluppate a tipo fem-
minino. Ventre depresso, la linea alba senza peli, cogli
arti inferiori convergenti alle ginocchia, mentre T am-
piezza del bacino era quale si conviene al sesso femmi-
niao. Divaricando le concie, si vedeva la vulva con la cli-
toride più sviluppata del normale, col glande sporgente
dal cappuccio per un centimetro e mezzo soltanto (lun-
ghezza totale 3 centi m.). Dalla base del glande partivano
due piccole labbra formando un semi-canale che si con-
tinuava ad un canale lungo 4 centim. e Vi che conduceva
nella cavità vescicale. Oltre le pìccole labbr», vi erano
ancora le due grandi con il loro ordinario andamento,
• eontenenti verso la regione inguinale due corpi ton-
deggianti collocati air anello inguinale esterno, che pal-
pati non recavano dolore, e non lasciavano scorgere con
sicurezza i caratteri dei test'.coli, e neppure quelli delle
ovaia. Air esame rettale non si riscontrò la prostata nò
Tutera
L* autore rilevò , oltre la presenza delle mam-
melle, che la giovane non ebbe mai flusso sauguignOi
pò molestie lombari, nò proclività alla venere solitaria,
mentre vi erano due corpi nel canale che potevano so-
spettarsi per testicoli, ed altri indisi fisici favorevoli al
maschile; nnlladimeno non potò ricavare la cer-
tezza di questo sesso, e per accertarsene ricorse al par-
tito d* esaminare i corpi inguinali, previa cloroformiz*
sazione. Aperta la piega genito-uretrale destra, constatò
che si trattava del testicolo colP epididimo poco pro-
nunziato, poscia ripose il testicolo nella vaginale, che
ricuci cou due punti di sutura, e, infine, riunì la ferita
esterna con 4 punti di sutura nodosa, seguendo tutte le
prescrizioni antisettiche, e dopo 6 giorni levò i punti che
trovò riuniti di prima intenzione, quasi totalmente.
Osserv. 44. — Bailly. Hermaphrodinme.
BuUetin de 1' Aoad. de Médeoine de Paris 1863.
Tom. I, pag. 341.
Un uomo di 38 unni senza barba, collo scroto diviso
e con una ipospadia al grado massimo. In ciascheduna
parte dello scroto vi era un testicolo.
Osserv. 45. — Gasper J. L. (Berlin). Prak-
tÌ8che$ Handbuch der gerichtUchen Medicin. 1856.
Bd. 2 (4 Auflage). 1864. Traduzione italiana.
Una nubile di 37 anni, d^ abito maschile, senza mam-
melle femminili, colla pelvi angusta, aveva lo scroto di-
viso in due sacchi, in ognuno dei quali vi era un te-
sticolo, ed un pene più corto del solito. Questo alla sua
radice aveva Y orificio delP uretra, e lungo il lato in •
feriore aveva una doccia uretrale, in cui vicino alla co
rona del glande apparivano due piccole aperture elit-
tiche (canali eiaculatori). Fra i due sacchi scrotali eravi
una fessura rivestita da una mucosa tossa. Questa sup-
posta femmina ebbe commercio con una donna pari-
menti nubile, che partorì un fanciullo che aveva gli
stessi difetti negli organi generativi già accennati nella
supposta femmina.
Osserv. 46. — Faeen Jacopo di Ponzaso
(Prov. di Belluno). Gazz. Med. delle Provincie
Venete. Padova 1865. Anno Vili, pag. 297.
Appendice.
Visitò un uomo di 30 anni, il quale aveva V aspetto
e le forme di donna. Esso aveva il glande col meato
urinario, ma mancava di prepuzio e di pene, in guisa
che il glande era sessile ed incapace di prolungamento,
come foss^f la clitoride. E tanto più ne aveva V appa-
renza, poiché ai lati discendevano due specie di ninfe.
Eranvi poi anche le grandi labbra, ma queste contene-
vano i testicoli coi loro cordoni spermatici, ^on eravi
traccia di vagina. L' uomo era inclinato a sposarsi, fruiva
delle ejaculazioni seminali ed allora il glande s* indu-
riva; sicchò non aveva che T aspetto esteriore di fem-
mina.
Osserv. 47. — Idem. Androginiinio. Gior-
nale veneto di Scienze Mediche. Ser. 3*. Tom Ilf,
pag. 163. Venezia 1865. — Gazzetta Medica
lombarda. Milaoo 1865, pag. 354.
Un ragaxio di 13 anni, con abito femminino, aveva
54
698
in luogo dello scroto due pieghe cutanee contenenti
ognuna una glandola come una grana di fava. Le due
pieghe superiormente s* univano ad angolo, sotto il quale
si nascondeva un piccolo glande senza prepusio, e sotto
il glande T orificio uretrale ed una fossetta imperria
simulante le ninfe. Il ragazzo giunse air età di 30 anni
senza la comparsa della barba, col petto largo e le mam-
melle molto sviluppate, e coir inclinazione alle femmine ;
mentre non ebbe mai la mestruazione ed invece avver-
tiva un indurimento transitorio al glande (ftenza allun-
gamento), seguito da ejaculazione spermatica (senza esa-
me microscopico); sicché T autore giudicò trattarsi d'un
maschio.
Osserv. 48. — Lombroso C. Cclso singolare
di ermafroditismo maschih trasversale in una
maniaca Giornale italiano delle Malattie ve-
neree. Milano 1867. Tom. IV, pag. 306-310.
Maria di 26 anni, gemella, figlia di parenti gozzuti,
col volto femminino, e col tronco maschile. Amò da
prima un maschio, e divenne assai afflitta quando si
accorse della sua deformità sessuale. Era maniaca. Man-
cava di pelo alle pudende. Aveva grosse le grandi
labbra ohe contenevano i testicoli ; la clitoride più
grossa del r ordinario, lunga 25 millim. che l'autore
giudicò per un pene corto, collo sbocco delf uretra sot-
toposto. Mancava il canale vaginale. Aveva inclinazione
verso la doona.
Idem. Caso di pseudo-ermafroditismo tra-
sversale masch'le. Annali universali di Medicina
(Omodei). Milano 1874. Tomo 227, pa^. 478-481.
Il caso ò il medesimo sopra descritto con considera-
zioni medico-legali.
Osserv. 49. — riguardante Caterina Hoh-
mann.
Beer Arnold. Beschreiburg eines Herma-
phroditen. Deutsche klin. 1867. N. 34. Jahre-
sbericht fUr 1867. Bd. 1, S. 263 (29).
Bokitanski E. Fall von Ifermaphrod. vera
lateralis, Allgemeine Wiener med. Zeitung 1868.
K 27. — Virchow' s Archiv. Bd. 43 und 44.
Sehultze B. 8. Der Hermaphrodit Katha-
rina Hohmann aus Mflrichstadt. Virchow' s Ar-
chiv 1868. Bd. 43, S. 320.
Friedreich N. (Heideibrig). Der Hermes
phrodit Katharina Hohmann, Virchow' s Archiv
1809. Bd. 46, S. 1.
Caterina Hohmann aveva 43 anni.
Yirchow B. Vorsfellung eines Hermaphro-
diten in der Ber liner med. Q^sallschaft. Berli ner
Eliniche Wochenschrift 1872. N. 49. Jahrea-
bericht far 1872. Bd. 1, S. 230.
Caterina Hohmann aveva 48 anni.
Giuntoli L. Casa ntraordinario d^ ermafro-
ditismo, L' Imparziale. Firenze 1873. Anno
XIII, pag. 682. (Lavoro critico).
Ceeeberelli A. Uh caso ^ ermafraditiamo.
Lo Sperimentale. Firenze 1874. Tom. SS, pag;.
198. (Lavoro crìtico).
Boddaert Bieliard. ÉUtde sur V hermaphrc*
disme latéraJ. Annales de la Société de Méd.
de Gand 1874. — Studio critico ani lavori Catti in-
torno a Caterina Hohmann e sopra altri 12 caai mamr
loghi. Conclude che manca la prova aalBeiente dalla
coesistenza d' un testicolo e d* una ovaia.
Caterina Hohmann di Baviera alPetà di 40 anni
aveva da poco perduta la mestmasione, eonsarvando i
capelli e le mummelle abbondanti, però mottrava an
abito virile. Aveva una verga flaccida, col glande a«qna
m«>ato uretrale, e col prepuzio cadente da simulare Qua
vulva, da cui superiormente esciva V urina (ipoapadia) ;
ciò eh» condusse a confondere la verga eoo una elitiH
ride. Presentava ancora a destra del pene uno aeroCa
contenente un sol testicolo ben sviluppato.
Caterina affermava d'aver sempre avuto an'indifl^
renza sessuale, ma che fu sempr» atta al coito e che
aveva tuttora ejaculazionii abbondanti, in gniaa che Vfr-
chcw potè verificare nell'umore seminale gli spermatoioi
in stato vitale, ma non la prostata D'altra parte in
precedenza Schullze aveva già coli* esplorazione giodicato
la presenza della vagina, d' un corpo simib ad un otara
piccolo con cordone che reggeva a sinistra un organo*
che fu creduto per un* ovaia, ed allora si potava indam
trattarsi d' un ermafrodito alternante, vivente. Ma tale
opinione non fu risolta neppure colla morte di Caterina
che avvenne nell'età di 57 anni, perchè non fa prati-
cata r autopsia.
Osserv. 60. — Sarzana Eugenio (Condotto
a Ceccano). Ermafroditisuio anormale. Giornale
Medico di Roma. Boma 1868. Tom. IV, pag.
474-481.
Una contadina di nome Faustina, che aveva 30 moni.
A 17 anni fu mestruata, ma i mestrui si «oppresaero;
in seguito di ciò la Faustina sofferse d'epistassi ia epo-
che indeterminate e poscia godette ottima - salute, ia
guisa che a 19 anni si maritò e poscia per U anni con-
tinuò a fruire di buona salute, ma rimase sterile e solo
comparvero vari peli al mento ed al labbro saperìore.
Essa era alta di statura, più adatta ai lavori del campo
che ai lavori domestici, tutta volta aveva il petto asnaa
rilevatezze mammarie, voce femminina, pelvi maliebre;
ed era poco inclinata ai piaceri sessuali.
Esaminando gli organi genitali vide la mlva coir a-
699
spetto d^ nno scroto aperto formato da due grandi lab-
bra. Dal labbro sinistro protuberava un corpo alquanto
doro e mobile, grande come un uoyo di piccione, che
possedeva nella parte superiore un cordone che pene-
trava neir anello inguinale. Il labbro destro era meno
pronunciato, contenente un corpo meno consistente e
grande del sinistro.
In luogo della clitoride eravi una appendice simile
ad un pene, ma priva deir uratra ed incapace di ere-
sione. Essa eia grossa e lunga come il pollice con il
glande imperforato, con rugoso prepuzio, ripiegato in
basso, e continuo air estemo eolle grandi labbra e colle
pieghe che formsno V oetio vulvare. Divaricando poi le
labbra suddette si scorgeva una scissura che partiva dal-
l' estremo superiore della suddetta appendice e si prolun-
gava nel canale vaginale, ove alla distanza di circa un
pollice si trovava V orificio uretrale che conduceva (me-
diente una siringa) nella vescica urinaria. Il canale va-
ginale era essai ristrotto e lungo due pollici con fondo
cieco ed addossato all' intestino retto. L' esame rettale
non riscontrava alcnn indizio dell' utero.
L' autore riconobbe le difficoltà di stabilire la dia-
gnosi ; tuttavolta poggiava su certi dati clinici e special-
mente air induzione più o meno attendibile, e giudicò
trattarsi d' una femmina. Noi invece siamo inclinati ad
ammettere trottarsi principalmente di pseudo-ermafro-
dismo^ oioò con peraistenza di frammenti d«i canali di
Moller, come ne abbiamo già registrati degli esempi,
(Vedi : Memorie della R. Accademia delle Scienze del-
l' Istituto di Bologna. Anno 1899. Ser. V. Tom. VII, pag.
720 e 721. Nota 3*), non escludendo altri difetti, sicché
bisogna ammettere il sesso dubbio.
Osserv. 61. — Antonini E. Uh uomo-donna.
Ippocratico. Fano 1869. Serie 3\ Tomo XV'
pag. 403-411.
Osservazione clinica sopra una contadina di 27 anni,
fornita di pene, con ipospadia, collo scroto diviso, con-
tenente in ciascheduna metà un testicolo.
Os«erv. 62. — Wake. Case of nmlforma-
tion of the sextial organs. Medie. Times and
Gaz. Oct. 15. Jahrefiberir.ht 1870. Voi. I, pag.
297,
E. Q. Wtke fu consultato da un uomo attempato, il
quale, affetto da malattia cardiaca, con accessi d^ emi-
crania, sotto r influenza dei quali non poteva urinare. La
vescica era piena; ma all'atto d* introdurre il catetere,
non si trovò il pene, ed in sua vece un sacco cieco
lungo un pollice e mezzo. Solamente nel fondo di que-
sto si rinvenne il glande atrofico, il quale a fatica
fu tratto fuori dalT apertura esterna onde praticare il
cateterismo, per lo che si determinò una emorragia. Lo
stato morale di quest' uomo non permise dimanda ana-
mnestiche : esso molto probabilmente era ammogliato da
trenta anni senza figli. Questo caso ad un esame superfi-
ciale poteva ritenerei di sesso dubbio.
55
Osserv. 53. — BeTerehon (Paris). Marie
Chupin. Etude médieo^legale. Annate» médioo-
psychologiqaes. Paris 1871. Ser. V. Tom. IV,
pag. 371.
Ralfegean Donatien. Du role dee anomaiies
eongénitales des organes génitaux. Thése. Paris
1884, pag. 97. Obs. XII.
Maria Chupin tessitrice apparteneva ad una famiglia
abitante in un villaggio, la quale aveva avuto tre de-
menti dal lato della madre, ed un epilettico dal lato
del padre. Essa, so'o a 13 anni, imparò a leggere; ed in
luogo che si manifestasse la mestruazione principiarono
a spuntare peli, che poscia fu obbligata di radere, ciò
che non evitò gli scherzi delle amiche. Era di carattere
dolce, un poco melanconica e assai dedita alle pratiche
religiose; senza alcun istinto sessuale. Ma a 15 anni
principiarono dei contrasti col fratello maggiora, che
r accusava, come capo di famiglia, di trascurare il la-
voro, ed accrabbero a tal segno che il carattera della
Maria diventò ingrato, bizzarro, irritabile; quando giunta
air età di 25 anni fu obbligata di dormire con una cu-
gina, ciò che gli forni V occasione d^ accorgerei che essa
aveva una conforro azione diversa e fu causa che il suo
turbamento morale s'accrescesse maggiormente ed essa
finisse per manifestara i segni della pazzia.
Volendo avanti tutto liberarei dal giogo della fami-
glia e non essere obbligata di tornare alla casa, imma-
ginò di commettere un delitto : essa aff<*rrò un fanciullo
d^ una vicina e lo gettò nel pozzo e poscia si costituì
ai gendarmi (fortunatamente il fanciullo fu salvo) e la
Maria Sfiegò la preferenza del delitto in un fanciullo,
persuasa che esso andava in cielo!
Dalla prigione la Maria passò al Manicomio, ove
Reverohtn la esaminò e fece un rapporto accurato col
quale stabiliva la sua non responsabilità (ma che non
gli offriva le prove della guarigione della follia), e che
essa era un maschio per cui fu vestita da uomo. Dopo
fu trasportata in un altro manicomio ove nel 1881 fu
esaminata dal Dott. Rtffegeau, il quale fornisce le se-
guenti notizie :
Maria era alta 1,71, aveva la barba ed i capelli ca-
stani e la voce virile. Era dotata di pene con epispadia
per tutta la sua lunghezza, collo scroto diviso e con
una curva, che aumentava nell* erezione per trazione dei
margini laterali delT uretra aperta. Nel solco dello scroto
vi era r orificio deir uretra, la quale era larga 3 centi-
metri e dava escita alP orina ; e sotto la medesima, vi
era un secondo canale, lungo U centira., separarato dal
primo mediante un setto sottile, con fondo cieco. L* A.
infine trovò nella parte destra dello scroto un testicolo
atrofico coir epididimo, dopo aver ridotta un' ernia in-
guinale.
Maria, benché pentita del suo fallo, conservava delle
idee bizzarre, recava importanza esagerata alle frivolezza,
dififidava delle persone ed in genere manteneva una in-
telligenza disequilibrata, per cui il Direttore dello Sta-
bilimento non azzardava permetterne T escita.
56
700
Osserv. 54. — Duplay Simon. De V hypo-
tpadia» péréneoscrotale eie. Archi ves gén. de
Médeoine. Paris 1874. Voi. I, pag. 670. Observ. I.
Planie I.
OsMrr. 1. — Un giovaiM di 21 anni era affètto da
ipospadia perineo-acrotale. La verga era ben conformata
dal lato superiore, ma posteriormente era infossata in
mezzo allo scroto. Rialzato si riconosceva che il glande
era sprovvisto del meato urinario, ed invece solcato in-
feriormente e congiunto allo scroto mediante una bri-
glia interna leggermente scavata in guisa di doccia,
lunga 26 millimetri e che terminava a livello dell* aper-
tura ipospadica. Questa era costituita da una fessura an-
tero-posteriore, situata posteriormente alla parte media
dello scroto. Lo scroto ed il pube erano coperti di peli ;
dal lato destro eravi un testicolo voluminoso, a sinistra
un testicolo leggermente atrofizzato. Orinando in piedi,
una parte deir urina è lanciata in avanti, V altra parte
andava rasente lo scroto e sulle coscie. L'erezione au-
mentava la curva del pene, ed il glande s'infossava
maggiormente nello scroto. Ogni tentativo di coito era
stato impossibile.
Continua la descrizione del processo operativo con
esito felice.
Osserv. 2. — Una bambina di 4 anni, figlia di ge-
nitori sani ; aveva 5 fratelli maschi affetti da ip<>spadia
balanioa, mentre le due sorelle non avevano alcun di-
fetto. La bambina aveva una ipospadia perineo-scrotale
con incurvatura in basso del pene, sembrando aderente
ad una fessura mediana dello scroto, nel fondo della
quale sboccava V uretra. Rialzando la verga, si notava
una briglia, lunga centim. 1 %, che impediva il rad-
drizzamento co^ipleto. La fessura mediana forniva 1* a-
spetto che lo scroto fosse sostituito da due grandi lab-
bra contenenti due testicoli di cui il destro assai volu-
minoso. Questo maschio urinava inginocchiato come
le femmine. (Segue la descrizione del processo ope-
ratorio eseguito io più tempi).
Osserv. 3. — Un maschio di 4 anni, di buona costi-
tuzione, aveva una ipospadia perineo-scrotale^ con in-
curvamento notevole della verga. Il pene non esisteva
nella sua superficie inferiore, in causa che il glande era
aderente alT apertura anormale dell'uretra, la quale era
alla par' e media dello scroto. Praticando la distensione,
durante V esame si riconosceva che la verga era lette^
Talmente piegata in due. I due testicoli erano discesi
nello scroto, ed il fanciullo era obbligato di accoccolarsi
per urinare. (Segue V operazione).
Osserv. 65. — Leopoldi Dr. (Leipzig). Ein
fnéinnlichen ScheinawiUer. (PseudO'hermaphrodi-
smwf mascuìinus exiemus). Archiv fur Gynà-
kologie. Leipzig 1876. Bd. Vili. Heft 3, pag.
487.
Contadina di 30 anni, amenorroica, con abito femminino.
Essa si maritò a 25 anni, godeva del matrimonio e non
aveva altra inclinazione che la femminina. La parti ge-
nerative esterne erano normali, ma atrofiche. La sinfisi
del pube sporgente; la vagina lìscia, lunga 8 centim.
Coir esplorazione non si poteva distinguere se vi era un
utero rudimentale oppure le ovaie. Però coir esplora-
zione rettale TA. trovò nello spazio posteriore di Douglas
un cordone semilunars teso trasversalmente nella pic-
cola pelvi, il quale profondamente era duro come un
osso, e Lespsld pensò ai residui d* nn essudato con indu-
rimento del foglietto peritoneale. Egli poi trovò nella
parte superione delle grandi labbra due corpi rotondeg-
gianti come mandorle, forniti di cordoni che penetra-
vano nella pelvi e che giudicò per testicoli col funicolo.
Osserv. 56. — Leopold D. (Leipzig). Ptmudo-
hermaphroditu» t/iascultntui €xUmu$. Archiv ftr
Gynàkologie 1875. Bd. Vm, pag. 487. Bd. IX,
pag. 324. 1877. Bd. XI, pag. 357. C!on fig.
Una contadina battezzata, educata e vestita da donna
aveva però peli alla faccia, voce e laringe maschile, non
chò il petto piatto Aveva inoltre nn pene lungo 6 cen-
timetri con un solco inferiormente che s'estendeva al
glande Mancava lo scroto, ed invece vi erano due grandi
labbra, ognuna contenente un testicolo. Vi erano ancora
sotto la radice del pene due fori, il 8up**riore condueeva
in vescica (ipospadia) e P inferiore conduceva ad un ca-
nale cieco (vagina mascolina). La persona fu mestraata
dai 17 anni fino ai 46. Nulladimeno Lsepsld la consi-
derò per un uomo.
Osserv. 57. — Baur. Umiaufung eines ZicU-
iers. Anz. fùr St. d. Vorz. 1875. N. 4, S. 119.
Jahresbericht fur 1875. Bd. 378 (7).
Riporta un documento dell* anno 1527 del notaio
Wolff, col quale si stabilisce che un ermafrodita assu-
meva il nome di Elisabetta^ ed è riportato un paei seri"
ptum nel documento d' un^ altra mano che dice la Eli-
sabetta, riconosciuta più tardi per un uomo, fu bruciata.
Osserv. 58. — Schaeneberg. Ein Fall von
anscheinender ZìniUerbildung. Berliner Klin. Wo-
chenschrift 1875. N. 17.
Un individuo di 16 anni con abito maschile aveva le
parti generative esterne con T aspetto femminino. Le
grandi labbra però contenevano i due testicoli e fra le
medesime appariva il pene lungo 5 o 6 centim. col
glande impervio e sotto un* apertura con una specie di
imene, che conduceva in un canale lungo 6 centim. a
fondo cieco, in cui non si distingueva la porzione va-
ginale dair uterina.
Osserv. 59. — Borge C. J. HypoMpadie.
Narsche Afagatin for Laég^^mdenshoben. Chri-
stiania 1876. Jahresbericht fttr 1877. Bd. 1,
S. 266.
Una persona di 32 anni, coli* aspetto femminino, ave-
701
57
ra lo scroto diviso con ipospadia. I testicoli erano si-
tuati nella regione pubica. Combinando V esame della
▼•scica con quello del retto, non s^ avrertiva alcun or-
gsno interposto.
Osserv. 60. — Sehauta Fridr. Ein Fall von
Zwitterbildung bei einern envachserten Inditnduum,
Wien med. Wochenschrifb 1877. N. 42 und 43.
Jahresbericht fUr 1877. Bd. 1, S. 265 (8).
Individuo di 30 anni con abito mascolino, aveva il
pene con ipospadia, al termine del quale si giungeva
da un lato in vescica e dalP altro in una stretta vagina.
Coir esplorazione si riconosceva poi un corpo simile al-
r utero, ma non si rilevavano nò testicoli né ovaie.
Sebbene battezzata per femmina ed anche mestruata,
era verosimilmente un maschio.
Osserv. 61. — Swasey Edw. AninteresHng
case of malformaiion of the fenude sexual or-
gana ; representing eiiher a rare variety of her^
maphroditisnìe^ on of doubler congeniial ovarian
hernia with absence of uUrwt, The amerìoan
journal of obstetrics and disseases of women
and children 1881. Voi. 14. N. 1.
Una cuoca di 46 anni aveva 1* abito, la voce, il torace
femminino. Soffriva di una doppia ernia inguinale e posse-
deva il monte di venere ben conformato, grande la cli-
toride, piccole le labbra, conservato V imene, la vagina
lunga 3 pollici; per contralio T autore afferma che man-
cavano r utero e le ovaie. Nelle grandi labbra vi erano
due corpi, abbastanza duri, grandi come un uovo di co-
lombo, dai quali partivano due cordoni per giungere
agli snelli inguinali, i quali suscitarono il dubbio che
non fossero le ovaie, e quindi si trattasse di ermafrodi-
tismo mascolino come nei casi di Steglehner e di Chain-
bers); tanto più che la donna racconta che dai 15 anni
in luogo d^ ogni mestruazione da una piccola fistola dello
sterno si separava un fluido untuoso; sicchò essa era
amenorroica e senza utero.
Osserv. 62. — Steimann. Zur CasuisHk
dar Zivitter, Deutsche medicinisohe Wochen-
schrift 1881. N. 19, S. 269.
Ad un ragazzo di 17 anni fu cambiato di sesso tre
volte : prima gli fu dato il nome di Giuseppe, poi di
Teresa, a 10 anni di nuovo Giuseppe e finalmente di
nuovo Teresa. Esso ha V abito femmino, ipospadia, e
mestruazioni regolari ; al tatto non si rileva alcun
corpo glandolure nelle grandi labbra, e V autore la mandò
alla scuola femmina.
Osserv. 63. — Hagitot H. Nouveau cas
d' Jiermaphroditisme, Bulletin de la Soc. de Chir.
Séance 8 Juin 1881, pag. 445. — Gaz. des Hó-
pitaux 1881. N. 69.
Emestina a 13 anni ebbe la mestruazione per 2 giorni,
che si replicò altre volte, con contemporaneo sviluppo
delle mammelle. A 15 anni senti 1* inclinazione di con-
vivere coi giovani, e a 17 anni si maritò e visse in
buona intelligenza collo sposo per 11 anni; ma i rap-
porti sessuali non poterono compiersi regolarmente, per-
chè il marito non potò mai penetrare, e la sposa s* ac-
corse di poss<'dere essa pure un membro (più piccolo)
che s* erigeva e subiva ejaculazioni, che poi si riconob-
bero con caratteri normali.
Divenuta vedova si manifestarono in essa vivaci in-
clinazioni per le donne, e contrasse diverse relazioni.
All'età di 40 anni Magitot trovò la statura alta metri
1,78, abito virile, ma le mammelle erano assai volu-
minose, le areole s'assomigliavano alla femmina, la voce
femminina mentre il volto non aveva caratteri sessuzU
distinti ; rinvenne un pene simile a quello di un fan-
ciullo di 12 anni e imperforato, con doccia ipospadica
e briglia laterale. Emestina aveva due grandi labbra,
una delle quali conteneva un testicolo, fra le medesime
eravi un infiindibulo a fondo cieco, in cui sboccava V o-
rificio uretrale. Coli' esplorazione rettale non riconobbe
né la prostata, nò V utero.
Osser. 64. — Harchand F. (Giessen). Ein
neuer FaU von Hermaphroditismus (Herm. spu^
rius masculinus f). Virchow' s Archiv 1888..
Bd. 92, S. 586. Jahresbericht fUr 1883. Bd. 1,
S. 205 (13).
Maria Raab di 29 anni aveva V abito femminino
(lunga capigliatura, mancanza della barba, petto molto
sviluppato, e pelle femminina); di maschile aveva il
volto, la laringe, la voce e le forme muscolari. In quanto
ai genitali aveva di nuovo i caratteri femminini in pre-
valenza, aveva un grande pene non perforato, inferior-
mente fornito da due frenuli che simulavano le piccole
labbra congiunte da una membrana; questa poi termi-
nava in forma semilunare sopra un piccolo vestibulo, nel
quale sboccavano V uretra e la vagina. Vi erano ancora
due grandi labbra che non contenevano i testicoli. Me-
diante r uso del cloroformio l' autore riconobbe una
vagina lunga 9 centimetri, V utero abbastanza sviluppato
con due corpi laterali che potevano ritenersi tanto ovaie,
quanto testicoli. Niun indizio della prostata e delle ve-
scichette seminali.
L' autore crede verosimile tratursi di un Ermafrodito
mascoliuo, ma non può escludere un ermafroditismo vero
laterale.
Osserv. 65. — Porro Edoardo (in Milano).
Ennafroditismo: indagine cruenta per giudicare
del sesso. Gazzetta Medica lombarda. Milano
1882. N. 61, pag. 315. — Italia Medica. Genova
1883, 15 Febbraio. Anno XVII, pag. 21. (Questa
osservazione è ripetuta. Vedi Osserv. 43).
Una bambina F. orfana di madre, giunse air età di
58
15 anni aTanti che la nonna a' aceorgesae dello stato
anomalo delle funsioni leiBuali dalla medeaima, tutta-
▼olta il padre aspettò V occaaione d' una domanda di
matrimonio p«r farla riaitare, arendo già compiuti i 18
anni e chiamato il Prof, laiaii di Parma, la giudicò
per un maschio.
Per ragioni domestiche i parenti continuarono a con-
siderare la F. per una femmina contro il desiderio della
medesima e dopo un anno fuggi di casa col fine d^ ot-
tenere legalmente il riconoscimento seseuale e riusci ad
ottenere il seguente parere di una commissione, di cui
era presidente il Prof. Porrà. Ecco in breve il reperto.
La F. presenta forme virili, eccetto due mammelle,
ed i ginocchi piegati internamente e costantemente ame-
norroìca, senza appetiti sessuali, nò proclività alla venere
solitaria Esaminando le parti generative, si trova sotto
il pube la clitoride più sviluppata del solito involta su-
periormente dal cappucio il quale discende in due alette
da simulare due piccole labbra che internamente costi-
tuiscono un semi-canale che dal glande risale per 6
centi m. verso V ano e conduce ad un canale lungo 4
che conduce nella cavità vescicale assai facilmente me-
diante un catetere femminile. Ai lati delle piccole lab-
bra vi sono due grandi labbra che contengono due corpi
tondeggianti indolenti al tatto, appesi ad un cordone
resistente. Coir esame rettale non si trovò alcun corpo
duro nò voluminoso, per cui fu esclusa la prostata e la
matrice.
L* autore per sciogliere la questione fra le ovaie ed
i testicoli, propose l* esame diretto e la F. accettò di
buon grado il partito, per decidere il suo stato onde
vestire da uomo; ed il 9 Dicembre 1882 aperse la pie-
ga genio-crurale destra e riconobbe il testicolo coir epi-
didimo poco pronunciato ed il cordone spermatico. La
ferita rimarginò quasi totalmente di prima intenzione.
Osserv. 66. — Pl&zzesl Tlttorio. Acta San-
ctae Sedis, redact4i studio 1883. Voi. XXI.
— Badaloni Giuseppe. Bullettino della B*
Accad. Medica di Boma 1885. Gazzetta degli
Ospedali di Milano, Luglio 1886. C!on 3 figure.
— Filippi A. Manuale di Medicina legale. Fi-
renze 1896, pag. 138 (2^ edizione).
La natura del sesso di Faustina Mauro di Ceccano
fu oggetto d* una causa trattata da prima (1870) dalla
Curia Romana, e poscia (1884) dal Tribunale civile di
Ceccano, che giudicò trattarsi d' un maschio con ipospa-
dia secondo il parere di Badaloni. Ecco la breve storia.
Faustina Maura, battezzata ed inscritta come donna,
sebbene non mestruata, si maritò a 21 anni. Il marito
dopo alquanto tempo trovando una difficoltà nelP accop-
piamento volle da sé stesao esaminare le parti genera-
tive e con un piccolo coltello allargò una fessura che
trovò neir uretra, ma senza frutto di raggiungere il fine.
La Faustina frattanto s' avvide che si erigeva un* organo
che impediva V accoppiamento e nel frattanto raccontò
le sue pene ad una sposa colla quale essa s' innamorò
702
e poscia sfogò la sua passiona eoo aaaa e mostrò il
desiderio dopo diesi anni dì oonvivensa eoi marito di
separarsi dal medesimo e fece domanda nel 1870 «lls
curia romana di separazione legale. Nel frattaato and<^
a vivere in casa di suo fratello, la di cui moglie era
V amante predetta, ed il Tribunale incaricò il Dott.
Badalsni per V esame della donna aoeoaata d* adulterio
con donne maritate.
11 perito trovò V individuo che aveva V aspetto vi-
rile, e che dal pube discendevano due grandi labbra
(oschio-schisi) contenenti due testicoli. Dalla sommità
delle labbra scorgeva un corpo analogo ad an pene (•
tale fu giudicato dal perito) con un solco che saliva alla
distanza di 3 centim. dall'ano ove si traaformava in un
foro che si continuava in un canale lungo incirca tre
centim. e che permetteva l* introduzione deir ìndice fino
in vescica: il solco era rivestito della mucosa rosso-
pallida ; e r ampiezza del canale fu stimata eifetto dei
ripetuti conati del coito.
Il perito poi racconta che il pene era lungo 4 Vt ^^^
timetri, e la Faustina poi dice che in srssione giungeva
a 9 centimetri. Coli* esplorazione non avendo trovato uè
la vagina, né V utero, ed avendo saputo che Faustina
aveva eiaculazioni di sperma che si perdeva nelle coscia,
stimò la donna per un maschio aiTetto da ipoipadia
totale della verga, ed il Tribunale annulò il matrimonio
e rettificò il nome precedente in quello di Fau$tino
Mauro,
Osserr. 67. — Dohm B. 'Mn perheiraihe^
ZweiUr, (Un ermafrodito mariiato). Archiv ftlr
Gynàkol. 1883. Bd. 22, S. 225. Jahresberioht
far 1883. Bd. 1, S. 294 (5).
Una donna di 31 anni che fu sempre amenorroiea era
sposa da 6 anni, con appetiti sessuali poco avilnppati ;
essa sofferse in questo tempo delle emorragie irrego-
lari dalle parti generative. Aveva il volto, la voce e le
pelvi femminina e lunghi capelli senza barba. Le parti
generative erano coperte di peli; dal pube discendevano
due pieghe cutanee, simili alle grandi labbra, di cui la
destra conteneva un corpo mobile più grosso d^un «ovo
di piccione, continuo ad un cordone che giungeva al-
l' anello inguinale; e nella sinistra si sentivano le steaae
cose, ma più piccole. Fra le due pieghe ve ne erano altre
due più piccole, che superiormente si riunivano per for-
mare un cappuccio alla clitoride, simile ad un pene; in-
feriormente eravi lo sbocco dell'uretra assai larga da
permettere 1* introduzione del dito in vescica.
Niuna traccia della vagina ; colla esplorazione non ai
riscontrò nulla che ricordasse 1* utero, le trombe e le ovaie
e neppure la prostata; si avvertiva però sulla parete
anteriore della vescica un co**po duro, che fu sospettato
per un utero mascolino.
Questa donna consultò V autore per i disturbi che
subiva compiendo i propri doveri coniugali, il quale
giudicò che in mancanza della vagina, il marito in-
scientemente si serviva dell'uretra, la quale era anche
la sede di polipi sanguinanti, e ciò spiega le emorragie
703
regolari. Ma db che ò anche strano è che la donna ve-
nuta a cognizione della sua natura mascolina, preferi di
continuare la sua vita femminina nel suo tranquillo
matrimonio.
Osserv. 68. — Péan. Gazette des Hópitaux
1884, Février, pag. 105. N. 14.
Luigia di 27 anni amenorroica con voce grave, con
fitta barba alle gote ed alle labbra, se non avesse avuto
la precauzione di raderla, e con capelli lunghi da donna,
di temperamento nervoso, abusava del coito colle com-
pagne, e soffriva d* incontinenza dello sperma. Essa
chiese la rettificazione del sesso e si sottopose alP esame
clinico, essendo stata attratta per una sua compagna di
laboratorio: confronto che la sorprese, e la mise in co-
sternazione. L* esame trovò il pube coperto di peli sotto
una verga, in fioridezza lunga 3 centimetri e mezzo, senza
prepuzio e senza uretra. Nella erezione la verga si cur-
vava in causa d* un rafe fibroso^ il quale occupava tutta la
lunghezza inferiore del pene. Tre centim. sotto eravi un
meato da cui scolava 1* orina e nelle sensazioni volut-
tuose scolava il liquore seminale. Sotto tale meato eravi
una fessura, lunga centim. 1 Vi« simulante la vulva, pro-
fonda 2 centimetri. Presentava inoltre due grandi labbra,
date dalla divisione dello scroto contenente in ciaschedun
lato ed in alto un testicolo. Coir esame rettale non si
riscontrò nò la vagina, nò V utero, e solo 1 vestigi d* una
prostata.
Osserv. 69. — Gerln Bose. Hermaphr odiarne .
Gazette des Hdpitaux 1884, pag. 1108.
Una giovane di 26 anni, coi caratteri esterni femmi-
nini e colla vulva normale, ma con una clitoride lunga
35 mill. col glande e prepuzio, senza meato urinario, e
senza caruncole mirtiformi. L* uretra sboccava all' origine
della clitoride; la vagina aveva il fondo cieco. Colla
palpazione non riscontrò alcun organo generativo, però
nelle grandi labbra trovò due corpi ovali, che sospettò
per testicoli, forse perchè la donna non ebbe mai segni
mestruali, nessuna inclinazione al sesso maschile, nessun
senso piacevole alla clitoride e neppure nella relazione
sessuale che ebbe con un uomo.
Osserv. 70. — Gamier T. Du pseudo-her-
maphrodisme. Annales d'^ygiène eto. 1886.
Ser. 3. Tom. XIV, pag. 290.
Una figlia, rimasta senza madre di buon' ora, fu ame-
norroica e soffri per molti anni varii incomodi negli or-
gani generativi, ohe la fecero dubitare sulla buona costi-
tuzione dei medesimi, tanto che avendo sperimentato il
coito questo riesci va molto più doloroso che piacevole,
quando a 27 anni s' innamorò d' una donna ed allora si
decise di presentarsi air autore.
Essa ha il portamento maschile, senza mammelle, con
voce grave, però senza barba al mento con leggieri mu-
stacchi. Il pene è imperforato, e rimane pendente, es-
sendo rattratto dair uretra, che ò fissata nella biparti-
C. Tarujft.
59
zione dello scroto, in cui non mancano i testicoli e non
havvi indizio di perforazione meccanica. L^ uretra si apre
alla distanza di 4 centimetri dal glande. La prostata ò
sensibile al tatto.
Osserv. 71. — Gaffe de Nantes. Journal
de médecine et de chirurgie pratique. Paris 1885,
Février.
Un giovane di 24 anni, orfano, giardiniere in un
convento, il quale più avanti principiò avere gV istinti
sessuali che poi si fecero assai vivaci, avendo frequenti
erezioni, senza predilezione di sesso ; tuttavolta esperi-
mentò il coito con compiacimento e riuscita, ma il gio-
vane afferma senza ejaculazione. Nulladtmeno fu pro-
penso a pigliar moglie, ma avanti di maritarsi si pre*
sento air autore per esser visitato.
Il giovane era imberbe, con voce dolce, linee deli-
cate al volto, mani e piedi piccoli, mammelle svilup-
pate, con grossi capezzoli ed erettili, fianchi sporgenti,
natiche assai rotonde. Aveva il monte di venere coperto
di peli, come pure lo erano le grandi labbra, le quali
non contenevano alcun corpo solido. Vi erano ancora,
ma rudimentali, due piccole labbra ; una clitoride lunga
5 centimetri in erezione, col prepuzio incompleto, e col
foro uretrale sottoposto al glande. Sotto la clitoride e
fra le piccole labbra eravi un infondibolo profondo 18
millim. senza alcuna apertura.
L* autore rimase in dubbio sul sesso, solo espresse la
supposizione trattarsi d^una femmina.
Osserv. 72. — Pozzi Samuel (Paris). Sur
detix nouveaux cas de Pseudo-hermaphrodisme.
Socióté de Biologie 1885. Ser. 8. Tom. XII.
Mémoires, pag. 23.
Osserv. 1. — Un ragazzo di 18 anni aveva lo svi-
luppo femminino delle mammelle. Vestigio delle piccole
labbra sporgenti dal rafe scrotale. Atrofia generale de-
gli organi genitali estemi.
Osserv. 2. — Lo stesso caso accennato da Gerln
Rose, a cui aggiunge due figure col titolo: Sviluppo
femminino delle mammelle ; grandi labbra, piccole lab-
bra, imene^ vagina^ verga atrofizzata, testicoli nelle
grandi labbra.
Osserv. 73. — Idem. Pseudo-hermapUrodiU
mal, Comptes rendus de la Société de Biologie.
Séance 26 Janvier 1884, pag. 42.
Osservazione clinica d*una donna con verga, ipospa-
dia e vulva di cui le grandi labbra contenevano i testi*
coli. Imene. Atresia vaginale.
Osserv. 74. — Buchanan 6. HermaphrodUe
aged 9 jahre^ in xohom hoc ieeticles tvare ea>
cised from the labia majora. Olasgow Med.
Journal March 1886. British Med. Times 14
Febr. 1886. — Vedi Hermann 0* Dictionnaire
8
60
encyclopódique des Se. Méd. Ser. 4. Tom. Ili,
pag. 629. Art. Hennaphrodiime.
Una bambina di 9 anni cogli organi esterni e V a-
suetto femminino; aveva le ninfe, T imene, la clitoride,
la vagina ; aveva ancora le grandi labbra, ma queste
contenevano un corpo mobile con un cordone che andava
al canale inguinale che giudicò ])er testicoli. (Non è di-
scutibile la estirpazione dei medesimi).
Osserv. 7B. — Wermanii (in Dresden). Ein
Fall von PHeudohermaphroditismus masculinus
compleius, Virchow' s Archiv 1886. Bd. 104,
S. 81. Tafel II, Fig. 3-4.
Persona di 18 anni, con abito femminino, cogli or-
gani genitali esterni piirimenti femminini, e con una
vagina cieca, lunga G centimetri. L' utero non fu rico-
nosciuto, invece T A. avverti due corpi rotondi ai lati
delia sinfisi^ che non potò esaminare; nuUadimeno fece
la diagnosi d' uomo.
Osserv. 76. — Desconst Paul. Sur un cas
d' hermaphrodisme. Annales d'Hygiène 1886,
Tom. X7I, pag. 87.
Una ragazza di 21 anni, amenorroica, alta metri 1 e
^3 centi m., colla faccia angolosa, con numerosi peli alle
labbra e al mento, con voce forte, petto stretto e glan-
dole mammarie maschili, avvertiva a contatto colle donne
degli spasmi voluttuosi con emissione d' un liquido bian-
castro. Essa aveva il pube piatto, una verga lunga 2
centim. con glande imperforato e con prepuzio mobile.
Sotto la verga vi era una fessura simile ad una piccola
vulva che dava accesso ad una cavità profonda 14 cen-
timetri a fondo cieco, in cui sboccava P uretra; ai lati
di tale fessura vi erano due grandi labbra, le quali non
contenevano alcun corpo. L* esplorazione rettale ed ipo-
gastrica escluse la presenza deir utero e dei testicoli,
finalmente P esame microscopico delP umore supposto
spermatico non trovò gli spermatozoi. Ad onta dei dati
negativi P autore si mostrò inclinato al sesso mascolino.
Osserv. 77. — Àbeles Gustav (Wien). Aer-
MiUchen centrai Anzeiger. Wien 10 August 1892.
N. 23. IV Jahrgang.
Fanciullo in cui P autore non potè affermare se aveva
il sesso femminino, cioè se aveva le grandi labbra, (man-
cavano le piccole), un seno uro-genitale con atresia della
vagina ed un notevole sviluppo della clitoride, oppure
se aveva il tipo mascolino collo scroto bipartito, ipospa-
dia, ed alto grado di criptorchismo.
Osserv. 78. — Guermonprez (Lille). Une
erreur de sesie avec ses consequences. Annales
d'Hygiène publique et de Médecine legale. Paris
1892, Septembre et Ottobre.
Luisa X. fu posta a servizio a 12 anni da uà for-
naio ; poscia passò sotto altri padroni, che eambiò perchè
il servizio era troppo gravoso, e contro la volontà dei
pMreuti parti a 22 anni con una donna per Anversa onde
servire in un Caffè concerto. Essa racconta che non ebbe
mai mestrui, ma che soffri d* erezioni e delle ejacula-
704
zioni, e poscia sperimentò il coito, che riesci doloroso^
non avendo alcuna attrazione per la donna, e presto st
dette alla vita libertina e corrotta.
Es.sa aveva il collo breve, la tiroide sporgente, senza
mammelle, la pelvi maschile, il volto coi tratti virili,
dotata di barba, in guisa da doverla raderla due volte
al giorno, con peli al pube fino alPombellico, senza pro-
montorio. Aveva inoltre a sinistra un* ernia inguinale
riducibile, lasciando in luogo un testicolo, con epididimo,
e canal deferente; aveva in fine un pene piccolo, sotto
il quale vi era un solco mediano fino ad un infondibulo
rosso ed infrattuoso. 1/ autore non aggiunge altro, se non
che si trattava d' una ipospadia. Questo uomo aveva
allora 23 annL
Osserv. 79. — Messner (in Wiesbaden). Ein
neuer Fall von HermaphroditUtmus verits (Her^
maphroditismus verus unilateralU fj ani Lebenden
untersucht und beschrieben, Virchow' s Archiv
1892. Bd. 129, S. 203. Mit 1 Tafel.
I dati per la diagnosi furono un grosso testicolo nel
canale inguinale destro, mentre nel canale sinistro giu-
dicò probabile trattarsi d* una ovaia (convenendo |>er6
nella necessità dell' esame anatomico). Tale individuo, di
31 anni, era maritato da 7 anni come uomo, sebbene
avesse due vistose mammelle. Possedeva un pena col-
P uretra, ma un solo scroto rudimentale distinto in due
rigonfiamenti corrispondenti agli anelli inguinali.
Osserv. 80. — Marton G. e Mos. Spuriui
hermaphroditisme. British Med. Journal 1895,
pag. 81.
AlP estemo vi erano i caratteri ffmminini e gli or-
gani essenziali del maschio. Colla discesa dei testicoli
si svilupparono i peli sul pube, si gonfiarono le mam*
melle ed avvennero sintomi d'isterismo.
Osserv. 81. — Kaplan Paul S. Hemuzphra'
ditismus und Hypospadie, Inaug. Diss. Berlinl895.
Un bambino di 4 anni, con abito femminino, mori
di catarro. Alla necrosccpia ai trovò un' abnorme clito-
ride, ipospadia perineale, un utero mascolino fra P aper-
tura uretrale. Non si tnivarono né i testicoli, né le ovaie;
(almeno questi organi non risultano dalla relazione del
Jahresherieht fùr 1895. Bd. II, S. 433 (34) ).
Osserv. 82. — Orftner. Utero e trombe éU
Falloppio in un uomo. Gtiov. della B. Accademia
di Torino 1897, pag. 267.
Un uomo di 36 anni, ammogliato, senza prole, tele-
grafista, fu giudicato privo del testicolo destro con er-
nia inguinale a sinistra e con tumore del testicolo dallo
stesso lato, duro e bemocoluto. Coir atto operatorio ed
aperto il canale inguinale PA. trovò un utero bicorne in-
serito nella prostata fra la vescica ed il retto, ed inoltre
un dotto deferente che costeggiava il collo delP Otero e
si perdeva diramandosi in canalini in prossimità della
tuba destra. Uuomo aveva sempre adempito ai doveri con ia-
gali e non aveva mai avuto perdita sanguigna dalPuretra
ed i genitali estemi erano formati in modo perfetto.
705
61
Osserv. 83. — Chìarleoni 6. Di^ casi di
deformazione estema. Clinica obtetrìca dell' Uni-
versità di Palermo.
Nel 1898 vide due sorelle, una di 17 anni e V altra di
15anni,chenon avevano avuto alcun segno di mestruazione.
La maggiore era alta di persona, con membra virili e
col tronco proporzionato e caratteristico del sesso ma-
schile. Nessuna traccia di peli nella faccia, scarsi al-
r ascella e al pube, voce dolce ma maschile, mediocre
intelligenza, timida, con mammelle bene sviluppate for-
nite di capezzoli erettili. Ai lati del pube si conosce-
yano due corpicciuoli, grossi poco meno di un uovo di
piccione, che potevano per un breve tratto immaginarsi
nel canale inguinale, e colla distribuzione dei peli al
pube propria del sesso femminile. Inferiormente al pube
eravi un corpicciuolo lungo 3 centimetri, che termina
con un glande imperforato fornito d' una doccia che si
continua inferiormente in un canale lungo 5 centimetri
che immette nella vescica. La doccia è rivestita da una
mucosa in continuazione colla vescica urinaria. Nessuna
traccia di borsa scrotale. L^ esame retto-vaginale non
permise di riscontrare nò la vagina, né T utero, nò P ovaia.
L' A. giudicò trattarsi di un maschio con ipospadia pe-
rineale che chiama vulvifomu^ e colla differenza dalle
comuni ipoapadie per la presenza delle mammelle e la
mancanza della fessura scrotale e dello scroto stefiso.
La minore o seconda sorella era parimenti un ma-
schio con mammelle. Ed anche in questo caso la leva-
trice e la madre erano cadute neir errore del sesso.
Essa era di carattere riottoso, e resistente alle indagini
cliniche. — L* A. si occupa delle conseguenze sociali poco
liete delle due gemelle da lui descritte.
Osserv. 84. — Taruffl C. Memorie della E.
Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna
1899. Serie V, Tom. VII, pag. 759. C!on tavola.
Virginia Mauri, nata in Roma nel 1859, raccontava
quanto segue. Ella aveva due sorelle viventi ed a 16
anni era già mestruata. Da prima sentiva inclinazione
verso il sesso maschile in guisa che rimase incinta due
volte quantunque il coito le riescisse doloroso, ma la
gravidanza non giunse a termine, interrotta og^ii volta
per aborto. Raccontava inoltre che in seguito le si ma-
nifestò anche V inclinazione per il sesso femminile.
All'età di 20 anni la Virginia era alta 13B centi-
metri ; aveva le gambe corte e sproporzionate rispetto
al tronco. La sua pelle era bruna dovunque, tranne al
petto ove era bianca. I capelli erano neri, come pure i
peli della faccia e del pube. Le mammelle poi e la voce
erano maschili.
Quando la Virginia giunse a Bologna nel 1896 aveva
la barba nera ed assai folta; i capelli di egual colore,
molto lunghi. Un fatto molto importante si fu che il
Dott. Ravtglia verificò la mestruazione, durante il suo
soggiorno in città.
La Virginia aveva sotto il pube un cilindro spor-
gente carnoso, che allo stato floscio misurava centi-
metri 5 Vt ; fornito di glande e di prepuzio, con indizio
del frenulo. Il Dott. Rtvaglit seppe che in origine il
glande aderiva inferiormente alla cute del suddetto ci-
lindro, e che un chirurgo recise trasversalmente il tes-
suto rattratto in corrispondenza della sede del frenulo;
in tal guisa le parti si poterono allungare, e si rico-
nobbe la mancanza del canale uretrale rimanendo sol-
tanto un solco con superficie liscia e con alcune lacune
a fondo cieco.
Sotto il cilindro carnoso apparivano le grandi labbra,
fra cui si riconoscevano anche le piccole labbra ed in
alto r orificio uretrale. Fra le medesime labbra si pene-
trava facilmente in vagina e si raggiungeva col dito il
collo dell' utero ; ma coir esplorazione non si riusci a
scoprire nò i testicoli nò le ovaie, sia nelle grandi lab-
bra, sia neir inguine. Non fu permesso V esame per
r intestino retto.
»+
Qui é opportuno di ripetere un avvertimento sulle osservazioni sud-
dette e cioè che il loro numero sebbene sembri sufficiente per una mono-
grafia, tuttavolta non basta per risolvere alcuni quesiti sulla frequenza,
come può verificarsi nel Capitolo II ; poiché ivi sono rilevati i principali
caratteri e intorno ad alcuni non si può sempre stabilire se si tratta di
un pene o di una clitoride, o d' un sesso dubbio o d' uno anorchido, op-
pure d'un abito femminino o promiscuo.
Da ciò risulta che volendo stabilire la frequenza di ciaschedun carat-
tere, al qual fine abbiamo redatto i seguenti specchi, bisogna accogliere
le somme come approssimative al vero, ma non come dati esatti : risul-
tato sebbene imperfetto, non destituito però d' importanza, perché in ante-
cedenza non abbiamo esaurito i confronti con tutti i caratteri fra loro;
cosa che potranno fare altri in aggiunta ai dati già esposti negli specchi.
62
Numero delle
osservazioni
Stato civile
Abito di corpo
Pene
Clitoride
Scroto
Testicoli indotti
Ureti
maschi
1
Vedova
Taciuto
—
—
Ragazza
—
—
—
—
—
—
3
14 anni
Femminile
Microfallo
—
—
inguinali
Ipoqmc
4
Monaca
—
—
—
—
—
—
5
Giovane matchio
—
imperforato
—
Oschio-achisi
scrotali
Meato ati
6
Bambina dì 13
anni.
—
naturale
—
Oichio-schisi
«crotali
—
7
8
Giovane donna
Maschio. Età i-
gnorata.
Femminile poco
sviluppato, con
mammelle.
Microftdlo
Dopo la pubertà,
la clitoride simile
ad un pene atre-
tico.
Oschio-schisi
scrotali
Sbooooin'
Ipòipadias
9
Sposa
Senza barba. Tri-
bade.
Pene imperforato
—
Oschio-ichisi
scrotali
Ipofpa^
10
Uomo
—
Pene imperforato
Oschio'idiili
•cfotmli
—
11
Giovane maschio.
Età taciuta.
—
Pene con ipospa-
dia.
—
Oschio-schisi
scrotali
Ipofpad
12
Fanciulla
Abito maschile
Pene naturale
—
Monorchido scro-
tale.
—
13
Uomo di 31 anni
Abito virile
Pene con canale
anomalo.
Senia scroio. Tu-
mefazione.
inguinali. Lo sper-
ma usciva col-
r urina.
Sbocco al I
per un foi
14
Bambino di tre
mesi.
—
Senza pene
—
—
Sbocco pw
mefazione
tale.
15
Giovanetto avan-
ti la pubertà.
Abito femminino
Pene imperforato
—
Oschio-schisi
scrotali
Ipoapadia
neaile.
IG
Ignorato
—
—
—
—
—
—
17
Fanciullo avanti
la pubertà.
•
Microfallo
—
Oschio-schisi
scrotali
Ipospadia
707
63
Specchio I. ricavato dalla Nota II.
l'io
ili
Sesso
anatomico
Mestmasione
ed amenorrea
Ernie
inguinali
Cambiamento
di sesso
Inclinazioni
sessuali
Eredità
Organi
femminini
Varietà
i
_
_
Vedi Osserv. 1.
2
(AuHaJ.
\
li
3
—
Mestmazionealò
anni.
•."•
—
—
—
—
—
; 4
GaaihicaKMiìto di
*Mto
In età inoltrata
^,^
_
^_^
■
sesso rivelato
dopo molti anni.
5
—
—
—
>
—
—
—
—
6
—
—
-.
—
—
— 1
—
—
(. 7
Mestruazione ir-
Vulva e vagina
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1
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re^oisfli!^.
1
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a fondo oieit.
i 8
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Testicoli
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Ernia a destra
•
/
•
64
7C
mero delle
lervazioni
Stato civilo
Abito ili corix)
Pene
Clitoride
Scroto
Testicoli indotti
Uretr
maschi
48
rollio (li 2:] anni
Abito maschile di-
scontinuo; incli-
nazione ai maschi
Microfallo col
glande.
Ipospadia <'
dice del i
11)
Maria Dorotea
AÌ)ito maschile
Oschio-schisi
Senza testicoli
Ipospadia p
'20
Idem - Diagnosi
clinica od ana-
tomica.
—
—
—
21
Idem - Dopo la
pul«ilà.
Statura piccola;
])Oca harha.
Microfallo
Oschio-schisi
Ipospadia s
22
Maddalenal^efort
di 10 anni.
A 20 anni iMirba
folta. Mammelle.
Clitoride imperfo-
rata con prepu-
zio, lunga 22 mm.
—
—
Ipospaf
2:i
Donna
Femminino. A 11)
anni amenorroica
con mammelle
piriformi.
Microfallo con pre-
puzio.
Oschio-schisi
Scrotali
1
Senza uretr
spadia per
24
Contadina di 18
anni.
Femminino. Ame-
norroicA.
Clitoride bene svi-
luppata.
Un testicolo in un
labbro vulvare.
Sbocco vai
2r»
Femmina di 18
anni.
Senza abito fem-
minino, maritata
rimase sterile.
Clitoride bene svi-
luppata.
—
Testicoli incerti
nelle grandi lab-
bra.
Sbocco in '
2()
Donna di r»2 anni
Abito virile con
mammelle.
Glande virile im-
pervio (senza pe-
ne).
—
Due piccole borse
vuoto.
Inguinali
Ipospadia bi
27
Fanciullo di età
ignorata.
Ipospadia totale
—
Scroto diviso
—
Ipospadia*
2«
Soldato
Femminile. Incli-
nazione maschile.
—
Lunga poli. 1 Vi,
grossa, con pre-
puzio e glande.
—
—
Sbocco ni
troito vagì
21)
Donna
Abito maschile
mal conformato.
Microfallo imper-
forato.
—
Oschio-schisi
Scrotali
Sbocco dalle
30
Donna di 21 anni
Abito virile a 24
anni. Inclinazio-
ne maschile.
Pene ricurvo e
piccolo.
—
Occulti. Sperma
riconosciuto.
Inospadia
Sbocco sin
r apertura
re.
Ipotpadii
sotto la V(
31
Ragazza
Abito feiiiniinile
Pone infantile con
glande e prepu-
zio.
—
—
—
32
Donna di 2 i anni
Abito femminile
senza mammelle.
Istinti maschili.
Microfallo imper-
forato con glande
e prepuzio.
—
Oschio-schisi
Scrotali
Ipospai
33
Donna
Femminino
—
—
Oschio-schisi
Scrotali. Idrocele
Ipofpai
34
Soldato
—
•
Glande sessìle
—
Oschio-schisi
Scrotali
709
65
Specchio II. ricacai o dalla Nota II.
> CD
Sesso
anatomico
8
Mestruazione
ed amenorrea
Ernie
inguinali
Cambiamento
di sesso
Inclinazioni
sessuali
Eredità
Organi
fonmiinini
Varietà
Ermafrodito ne-
croscopico.
Segni mestruali
Mestruata a otto
anni.
Sesso dubbio
ì
Ermafrodito al-
ternante.
Amenorroica.
Mestrui dopo i
18 anni.
A 18 anni ame-
norroica.
Cambiamento di
sesso più morale
che fisico.
Mestruazione
Ernia bilaterale
Apparente inver-
sione sessuale.
Apparente inver-
sione sessuale.
Cambiamento di
sesso più morale
che fisico.
Vulva con testi-
coli nelle grandi
labbra.
Autopsia : vagi-
na, utero, trom-
be, un testicolo,
una ovaia , la
prostata. MortA
nel 1834.
In tre fratelli so-
pra quattro con
ipospadia.
Ernia bilaterale
Apatia
Due sorelle sopra
quattro con de-
formità sessuali.
Organi genitali
inferiori femmi-
nei completi .Oc-
clus. d. vagina.
Giudizio medico-
legale.
Vulva con gran- Senza inclinazio-
di la})bra e utero
atrofico.
Vulva con due
grandi labbra.
Ermafrodito al-
ternante.
Vagina. Utero re-
troverso.
ne per alcun
sesso.
Su 5 fratelli, a
avevano la stes-
sa deformità.
Due aborti
Atresia dell' ori-
ficio vaginale.
Amputazione
della clitoride.
Vagina artificia-*
le. Coito. Senza
prole.
66
71
Numero delle
osservazioni
1
Stato civile
Abito di corpo
Pene
Clitoride
Scroto
Testicoli indotti
Uretr
maschi
35
Bambino di 5
anni.
Inclinazioni ma-
schili.
Pene atretico
mancante
mancante
mancanti
Ipospadia i
36
Africano di 18
anni.
Voce femminile.
Mammelle volu-
minose.
Microfallo
—
Grandi labbra
mancanti
Ipospadìa
neale.
37
Donna di 77 anni
Proi)ensione per
le fonimi ne.
Ipertrofia con pre-
puzio.
—
—
Uretra unii
vagina.
38
Uomo di 33 anni
Femminile e gros-
se mammelle.
fornito d' uretra
—
rivolto a destra
Scrotale a destra,
im tumore a si-
nistra.
—
39
Ragazza di 17
anni.
Istinti maschili
Pene rudimentale
col glande im-
perforato.
—
Oschio-schisi
Non trovati col-
r esplorazione.
(Griptorchia).
Ipospa
40
Donna di '21 anni
Voce gnivo. Senza
propensioni ses-
suali apprezza-
bili. Barba appa-
riscente.
Pene rudimentale
imperforato.
bilobato
inguinali
•
Ipospa
41
Vedova di 73
anni.
Gostituzione ma-
schile. Senza
mammelle.
impervio e breve
—
bipartito
scrotali
Senza V \
42
Radazza. Institu-
trice in una pen-
siono. Superata
la pul)erta
Indeciso fra i due
sessi.
imperforato
bipartito
Un testicolo scro-
tale a destra. In-
guinale a sini-
stra.
Uretra e o
eiaculator
cavano ne
va.
43
Giovane (Gaso 2**)
Gon tendenze ver-
so le femmine.
Gon mammelle e
tipo femminino.
più sviluppata del
solito.
inguinali
44
l'omo di 49 anni
Senza l)arl)a
—
—
Oschio-schisi
scrotali
Ipospadia
45
Celi])e di 37 anni
Maschile. Senza
mammelle.
corto
*-
Oschio-schisi
scrotali
Ipofpadia
inferìorm(
meato su
mente.
46
Uomo di ;{0 anni
(Gaso ì%
Aspetto femmi-
nino.
Pene senza prepu-
zio e perforato.
—
—
Testicoli nelle
grandi labbra.
Eiaculazioni se-
minali.
«
47
Ragazzo di 13
anni iGaso 2**).
Abito fonmiinino.
A 30 anni bari»
e mammelle.
Microfallo. Senza
prepuzio.
Due pieghe cuta-
nee.
Grandi come una
grande fava e
scrotali. Eiacula-
zione dal pene.
Sbocco 1
glande de
4K
Maniaca di 26
anni.
Gol volto femmi-
nino e col tronco
virile. Amò da
prima una fem-
mina.
Microfallo
Scroto bipartito
Scrotali. Senza
traccia di sper-
matozoi.
Ipospadiali
711
67
Specchio III. ricattato dalla Nota IL
Sesso
anatomico
Mestruazione
0(1 amenorrea
Erme
inguinali
Cambiamento
di sesso
Sesso dubbio
Diagnosi dubbia,
del resto un ma-
schio.
Mestruata per la
via del peno.
Amonorroica
dall' origino.
Supposizione. Er-
niat della vesci-
ca.
Inclinazioni
sessuali
Eredità
Sesso maschilo
verificato colla
chirurgia.
Maschio
Due testicoli
Senza propensio-
ne sessuale.
Duo fratelli sonra
5 con ipospauia.
Organi
femminini
Variiptà
Inclinazioiii ma-
schili.
Maschile con abi-
to femminino.
Amenorroica
dopo la pubertà.
Amenorroica
Nén riconosciuti
ìa vagina, V ute-
ro, né la prosta-
ta.
per le femmine
Caso i** Gemelli
con deformità
sessuali. Uno si
annegò. Due cu-
Sini materni con
eformità ses-
suali.
Eredità (Vedi Va-
rietà).
Vita avventurosa
Suicidio
Caso 2" Vulva
con grandi e
piccolo labbra.
Vulva con grandi
e piccole labbra.
Si annegò il pri-
mo cugino.
Senza barba
Ebbe commercio
con una donna
nubile che par-
torì un figlio
conforme alP a-
vo.
C. Taruffi.
9
68
2 3
s t
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
Stato civile
Abito di corpo
Pene
Clitoride
Donna di 40 anni
Contadina di 30
anni.
Contadina di 27
anni.
Uomo attempato
(caso omesso).
Tessitrice di 13
anni.
Al)ito virile e
mammelle al>
hondanti. Indif-
ferenza sessuale.
Abito femminino.
8i maritò a 19
anni.
Giovane di 21
anni.
Contadina di 30
anni.
Contadina dopo
la pubertà.
Ermafrodito (do-
cumento del
1537j.
Ragazzo di 16
anni.
Uomo di 32 anni
Uomo di 30 anni
Cuoca di 40 anni
Ragazzo di 17
anni.
Cai'attere dolce.
Senza istinti ses-
suali. A 25 anni
s' accorse di esse-
re di conforma-
zione sessuale
particolare. Tur-
j>amento morale.
Abito virile.
Verga flacida sen-
za meato, prepu-
zio cadente, però
atta al coito.
Pene
Simile ad un pene
imperforato con
prepuzio. Senza
uretra.
Scroto
Testicoli indotti
Urctn
maschi
laterale)
bipartito
Un testicolo scro-
tale.
Ipospadiaco
ta del Sem
Pene curvo
Abito femminino.
Maritata. Sterile.
Abito maschile
Abito virile
Abito femminino
Abito mascolino
Abito femminino
Abito incerto
Pene curvo
lungo 6 centim.
lungo 6 contim.
impervio.
I^ene
Pene
Ignorato
Clitoride iperpla-
stica.
Ignorata
Oschio-schisi
Oschio-schisi
Con due testicoli
scrotali supposti
Uli.
scrotali
Il)OS|>ad
Un testicx)lo scro-
tale.
Ipospadia. i;
scrotale.
Testicoli scrotali
Doccia un
IposjMuiia ]
neo-scrotali
Due grandi labbra
Due grandi labbra
Oschio-schisi
Due grandi labbra
Due grandi labbra
Testicoli scrotali
Testicoli scrotali
Testicoli inguinali
Due glandolo con
cordoni diretti
agi* inguini.
Anorchidia
Ipospadia. S
nella ponio
tale.
Ipospadi
Ipofpaidia v
forme per h
le si giungi
vescica ed
gina.
Sbocco ignu
Ipospadi
713
69
Specchio IV. ricavato dalla Nota II.
* o o
y co «lA
S m >i
=r o
49
50
51
52
53
54
5;>
56
57
58
59
60
61
62
Sesso
anatomico
Non fu fatta la
necroscopia.
Sosso dubbio
Mestruazione
C(i amenorrea
Ernie
inguinali
Cambiamento
di sesso
Inclinazioni
sessuali
Perduta la me-
struazione.
Soppressa a 17
anni.
Sesso dubbio
Amenorroica
Sesso maschile
Mestruazione dai
17 anni sino ai
46.
Eredità
Organi
femminini
Apatia
Indifferente
Varietà
Ostio-vulvare in
cuislioccavaTo-
rilìcio deir ure-
tra con vagina a
fondo cieco.
Apatia
Sterile e marita-
ta. Senza utero.
Canale ceco, lun-
go 9 centimetri
(vagina).
Caso troppo osca-
ro per essere ri-
cordato.
Uccise un fan-
ciullo; fu posta
nel Manicomio.
Sesso dubbio
Sesso dubbio
Sesso dubbio. Le
fuca mbiato no-
me tre volte.
Mestruata
Amenorroica
Mestruazione re-
golare.
Due ernie ingui-
nali.
5 fratelli con ipo-
spadia balanica.
Atrofia nelle par-
ti generative e-
steme. Vagina
lunga 8 centim.
Vagina mascoli-
na.
Apertura vulva-
re. Vanna cieca
lunga 6 centim.
Vagina con sboc-
co neir uretra.
Utero, mediante
r esplorazione
rettale.
Vagina lunga tre
pollici.
Ermafrodito bra«
ciato vivo
70
_2S -m^
il s
Stato civile
1
j
A])ito di corpo
P«e
1
1
Clitoride
Scrote
Testicoli indotti
Uretn
maschi
63
Vedova
JÈLbito virile con
inamuielle volu-
iminose. Inclina-
zione mascbile.
Pene infantile dm-
perforato.
Due grandi labbra
Un testicolo scro-
tale con ejacula-
zioni.
Doccia ipos]
Sbocco fra
grandi lab
64
Donna di 29 anni
^)ito femminino
con caratteri ma-
sòlìili interposti.
Pene grande im-
perforato con 2
frenuli membca-
niformi.
Due grandi laUira
Sbocco fra
lui^gamcnl
frenuli, ii
alla vagin
65
Donna
Ffwrtminino con
mammelle.
— ^
Clitoride notevole
Due grandi labbna
Un testìcolo scro-
tale riconosciuto
col taglio.
—
66
Eemmina di 51
Anni.
Virile
lungo centim. 3 V 'j
—
Due grandi labbra
Due testicoli
Ipospadia
67
DwinadiSlanni
Abito femminile
senza ^larba.
Simile ad un pene
oon capuccio.
Due grandi labbra
Disuguali nelle
grandi labbra.
Sbocco noli
assai largo
mettere 1
duziono di
to invesci<
alla clitor
G8
Donna /ii 27 anni
Mascbile. B^rba
iitta.
lungo ct'ntim. 3 V»
senza prepuzio e
senza uretra.
Neir erezione si
cur\'ava.
Due grandi labbra
scrotali
Scolava da
tra» sotto la
il liquido
naie.
69
Ragazza ài 26
anni.
Abito femminino.
Inclinazione agli
uomini.
Pene piccolo
Due testicoli
—
70
Orfana avanti la
pubertà.
Portamento ma-
schile. Senza
mammelle e sen-
za barba.
imperforato, pen-
dente e rattratto.
bipartito
scrotali
Ipospadi
71
Giardiniere di 24
anni. Orfano.
Abito femminino
con mammelle
6vilupi>ate.
^"^
Clitoride lunga 5
centimetri.
Grandi labbra
Senza testicoli
Foro uretral
to al (glande
clitoride.
72
Ragazza di 24
anni.
Abito femminino
con mammelle.
—
Dal rafe sporgeva-
no le piccole lab-
bra.
—
73
Donna
—
Con pene
—
Grandi labbra
Testicoli scrotali
Ipospadia pe
74
Bambina di 9
anni.
Femminino
—
Con clitoride vi-
sibile.
—
Testicoli scrotali
—
75
Donna giovane di
18 anni.
Femminino
—
—
—
Testicoli intimi-
li. Corpi ai lati
del pube.
—
76
Ragazza di 21
anni.
Maschile. Viva in-
clinazione per le
femmine.
Pene imperforato
lungo 2 cent, con
prepuzio mobile.
-^
—
Criptorchido
Ipospadia vi
forme.
77
Fanciullo di fes-
so dubbio.
Abito incerto
Pene incerto
clitoride
Grandi labbra
Criptorchismo in
alto grado.
Ipospaii
715
71
Specchio V. ricacato dalla Nota II.
osservazioni i
rioetuto 1
Sesso
anatomico
Mestruazione
ed amenorrea
Ernie
inguinali
Cambiamento
di sesso
Inclinazioni
sessuali
Eredità
Organi
femminini
Varietà
^3
Sesso maschile
Mestruazione
—
—
—
Esame pel retto —
né utero, né pro-
stata.
Ì4
Sesso dubbio, for-
se ermafrodito.
—
—
—
—
Niun indizio di
prostata, né di
vescichette se-
minali.
i
m
5
—
Amenorroica
—
—
—
—
Grandi e piccole
labbi-a.
^^
S
Maschile
—
—
—
—
Dilatazione del-
l' uretra.
7
•
Definitivo ma-
scolino.
Sempre amenor-
roioa.
—
—
— —
—
—
Preferì di conti-
nuare la vita
femminina.
ì
—
Amenorroica
—
—
—
—
Vulva profonda
centim. 1 V*.
Né vagina, nò
utero, né pro-
state.
9
Amenorroica
—
Paresi sessuale
—
Una vulva ed
una vagina.
Mancanza d* u-
tero.
}
Maschile
•
Amenorroica
^"^
Coito doloroso. A
27 anni si inna-
morò di una
donna.
l
Sosso dubbio
Sotto la clitoride
un infundibolo
profondo 18 mil-
limetri.
>
Dubbio
—
—
—
Atrofìa delle par-
ti sessuali ester-
ne.
—
\
Maschile
— -
—
—
—
Imene. Atresia
della vagina.
—
i
Maschile
—
—
—
—
Imene e vagina
-—
i
Maschile
—
—
—
—
a
Vulva e vagina
cieca lunga 6
centimetri.
—
•
Sesso dubbio
Amenorroica
—*"
-^
—
J
L' esploraz ione
escluse l* utero
ed 1 testicoli.
~^
t
^■MM
^^^*
~*~
■^"
— "
—
—
—
•72
nero delle
icrvazioni
Stato civile
Al)ito di corpo
Pene
Clitoride
Scroto
Testicoli indotti
Ureti
mascfa
1 §
78
Donna di 22 anni
servente in un
caffè.
Abito maschile.
Barba. Coito do-
loroso.
Microfallo
—
Un testicolo scro-
tale a sinistra.
Ipospa
79
Uomo di 31 anni
Abito maschile
con duo grosse
mammelle. Mari-
tato da 7 anni.
Pene coli' uretra
•
Scroto piccolo di-
stinto in due ri-
gonfiamenti.
Un testicolo ingui-
nale a destra. A
sinistra un corpo
dubbio.
80
Maschio
Abito femminile,
con mammelle.
Pene
—
Scroto
Testicoli scrotali
—
81
Bambino di 4
anni.
Abito femminino.
Morì per catarro.
—
Clitoride iperpla-
stica.
—
—
Ipospadia
neaile.
82
Uomo di 36 anni
ammogliato.
Abito virile
normale
—
normale
A sinistra con tu-
more.
nom
83
Ragazza di 17
anni.
Abito maschile
senza peli in fac-
cia, con mam-
melle.
Microfallo
—
Senza scroto
Testicoli inguinali
Doccia UTC
ferìonnei
spadia p
vulvifora
84
Donna di 31 anni
Abito misto. Incli-
nazione da prima
verso gli uomini.
Due aborti; po-
scia verso le don-
ne.
Pene lungo cen-
tim. 5 Vt ^^
glande e prepu-
zio.
Grandi labbra ove
si penetrava in
vagina.
Senza testicoli
Doccia u
717
73
Specchio VI. ricaoato dalla Nota IL
io
ÌB
1'^
Sesso
anatomico
Mestruazione
ed amenorrea
Ernie
inguinali
Cambiamento
di sesso
Inclinazioni
sessuali.
Eredità
Organi
femminini
Varietà
8
Sempre amenor-
roica.
Ernia inguinale
a sinistra.
—
9
Maschio
—
—
—
—
)
Maschio
—
—
—
^^^»
—
l
Ignoto
—
—
—
Utero maschile
reperibile dal-
l' apertura ure-
trale.
Tace sui testicoli
e sulle ovaia.
Maschio
Ernia uterina e
del testicolo a
sinistra.
—
-^
—
Ernia dell' utero
Senza prole
>
Maschio con
mammelle.
•
Due sorelle mi-
nori co^li stessi
caratteri estemi.
L' esplorazione
non trovò né va-
gina, né utero,
nò ovaia.
Sesso dubbio
L
Vagina pervia e
collo dell' utero.
Coir esplorazio-
ne né ovaia, né
testicoli.
•
74
Specchio I.
Stato civile
sesso
Femmine. Oss. 1, 2,
3, 4, 6, 7, 0, i2.
Maschi. Oss. 5, 8, 10^
il, 43, 14, ir», i7.
Totale Oss. 16
Abito (li corpo
caratteri
Femminile. Oss. 3,
7, 0, 15.
Maschile. Oss. i 2, i 3
Promiscuo —
Totale Oss. 6
Pene
sue varietà
Pene naturale. Oss.
6, 12.
Microfallo. Oss. 3, 8,
17.
Aplasico. Oss. 14
Imperforato. Oss. 5,
9, 10, 15.
Ipospadia. Oss. 11
Canale anomalo. Oss.
13.
Totale Oss. 12
Clitoride
sue varietà
Iperplasia. Oss. 7
Totale Oss. I
Scroto
forme
Bilobata. Oss. 5, G,
8, 9, 10, il, 15, 17.
Senza scroto. Oss. 13
Totale Oh. 9
Testicoli indotti
Urelr
maidu
sede
Inguinali. Oss. 3, 13
Scrotali. Oss. 5, 6, 8,
9, 10, li, i2, 15, 17.
Totale Oss. 1 1
suo sbo
Ipospadia
Oss. 3.
Ipospadia
Oss. 8, 9,
Ipospadia p
Oss. 13.
in vagina. (
Uretra penit
la. Oss. 17
Totale (
Specchio II.
Stato civile
sesso
Femmine. Oss. 19,
20, 21, 22, 23, 24,
25, 26, 29, 30, 31,
32, 33.
Maschi. Oss. 18, 27
(fanciullo), 28, 34.
Abito di corpo
Pene
Totale Oss. 17
caratteri
Femminile. Oss. 23,
24, 28, 31, 32, 33.
Maschile. Oss. 19, 21,
22, 29, 30.
Promiscuo. Oss. 18,
25, 26 (con mam-
melle).
ToUle Oss. 14
sue varietà
Pene naturale —
Pene ricurvo. Oss. 30.
Microfallo. Oss. 18,
21, 23, 29, 31, 32.
Glande sessile. Oss.
26, 34.
Clitoride
sue varietà
Iperplastica. Oss. 22,
24, 25, 28.
Totale Oss. 9
Scroto
forme
Bipartito (Oschio-
sciiisi). Oss. 19, 21,
23, 26, 27, 29, 32,
33, 34.
Totale Oss. 4
Testicoli indotti
Ureti
mascb
sede
Inguinali. Oss. 52.
Scrotali. Oss. 23, 29,
32, 33, 34.
Labiali. Oss. 24, 25.
Occulti . Oss. 30 (sper-
ma).
Totale Oss. 9
Totale Oss. 9
suo Bh
Ipospadia 1
Oss. 26.
Ipospadia
Oss. 18, 11
Ipospadia
(ìss. 2i. 21
Ipospadia p
Oss. 23.
Vaginale. *
è5, 28.
Uretra apei
27, 30.
Totale C
76
Specchio lU.
Stato civile
Abito di corpo
Pene
Clitoride
Scroto
Testicoli indotti
Uretra
maschili
sesso
caratteri
sue varietà
sue varietà
forme
sede
suo sboo
Femmine. Oss. 37,
Femminile. Oss. 36,
Naturale. Oss. 38.
Iporplasia. Oss. 37,
Bipartito Oss. 36,
39, 40, 41, 42, 44,
Inguinali. Oss. 43.
Ipospadia Im
39, 40, 41, 42, 48.
38, 44, 46, 47.
Oss. 47, 48.
Senza prepuzio. Oss.
46, 47.
45, 46, 48.
Scrotali. Oss. 38, 44,
Maschi. Oti. 35, 3G,
Maschile. Oss. 35, 37,
Senza clitoride. Oss.
45, 46, 48.
Ipospadia p
38, 43, 44, 45, 46,
39, 40, 41, 43, 45.
35.
Spostato. Oss. 38.
Oss. 35, 39,
47.
Imperforato. Oss 35,
Griptorchidi. Oss. 39.
Promiscuo. Oss. 42,
42.
Rudimentale. Oss.
Ipospadia pei
48.
Mìcrofallo ed imper-
forato. Oss. 39, 40,
45.
47.
Mancante. Oss. 35.
Mancanti. Oss. 35,36.
Oss. 36, 49.
Sbocco vulvai
42.
Senza uretra.'
ToUle Oss. 14
ToUle Oss. 14
Totale Oss. 8
Totale Oss. 3
Totale Oss. 12
Totale Oss. 9
Totale Os
Specchio IT.
Stato civile
Abito di corpo
Pene
sesso
Femmine. Oss. 49,
50, 51, 53, 55, 56,
61.
Maschi. Oss. 52, 54,
58, 59, 60, 62.
Ermafrodito. Oss. 57.
ToUle Oss. 14
caratteri
Femminile. Oss. 50,
53, 55, 59, 61.
Maschile. Oss. 49,56,
58, 60.
Promiscuo. Oss. 62.
Totale Oss. IO
sue varietà
Pene imjìerforato e
flacido. Oss. 49, 58.
Pene regolare. Oss.
51, 56, 59, 60.
Pene curvo. Oss. 53,
54.
Totale Oss. 8
Clitoride
sue varietà
Iperplastica. Oss. 54,
64.
ToUle Oss. 2
Scroto
forme
Bipartito (oschio-
scnisi). Oss. 50, 53,
54, 56, 58, 59, 61,
62.
Laterale. Oss. 49.
ToUle Oss. 9
Testicoli indotti
sede
Scrotali. Oss. 49, 50,
51, 53, 5i, 56, 58.
Inguinali. Oss. 59,61
Totale Oss. 9
Uretra
maschiU
suo sboc
Iposjiadia pi
Osa. 49, 50,
Ipospadia s(
Oss. 53.
Ipospadia pt
scrotale. Ow
Doccia penid<
Txiretra. Osi
Ipospadia pei
comunicante
vescica. Oss.
Totale Osi
^21
Sesso
natomico
Mestruazione
ed amenorrea
I dubbio. Oss.'
38.
1 maschile.
43 (median-
a chirurgia),
45, 46.
tale Oss. 6
Mestruazione vica-
ria. Oss. 36.
Amenorrea.
37, 47, 48.
Oss.
ToUle Oss. 4
Ernie
inguinali
Cambiamento
di sesso
Ernia vescicale
(indotta). Oss. 38.
Totale Oss. I
77
Specchio in.
Inclinazioni
sessuali
Per le femmine.
Oss. 45.
Apatia. Oss. 40.
Totale Oss. 2
Eredità
Due fratelli. Oss.
35.
Gemelli. Oss. 43.
Figlio conforme
aU* avo. Oss. 45.
Organi
femminini
Vulva colle gran-
di e piccole lab-
bra. Oss. 43, 46.
Totale Oss. 3
Totale Oss. 2
Varietà
Specchio IT.
Sesso
natomico
Mestruazione
ed amenorrea
i o maschile
56.
dubbio. Oss.
')5, 60, 61,62,
tale Ois. 6
Mestruazione re-
golare. Oss. 56,
62.
Amenorrea. Oss.
55, 61.
Soppressione. Oss.
49, 50.
Totale Oss. 6
Ernie
inguinali
Doppia inguinale.
Oss. 61.
Totale Oss. I
Cambiamento
di sesso
Inclinazioni
sessuali
Eredità
Apatia. Oss. 49,
50, 53.
ToUle Oss. 3
Apatia. Oss. 49,
50. 53.
Organi
femminini
Vagina a fondo cie-
J co. Oss. 50, 53, 58.
Ipospadia balanica
i5 fratelli). Oss.
54.
Totale Oss. 4
Partì esteme atro-
fiche. Oss. 55.
Vagina mascolina.
Oss. 56.
Sbocco uretrale in
vagina con utero.
Oss. 60.
Vagina breve. Oss,
61.
ToUle Oss. 7
Varietà
78
Specchio T.
r
Stato civile
Al)ito (li corpo
sesso
Femmine. Oss. 63,
fii, 65, 66, 67, 68,
61), 70, 72, 73, 7i,
io, ib.
Maschi. Oss. 71.
Sesso incerto. Oss. 77.
Totale Oss. 15
caratteri
Femminile. Oss. 65
(con mammelle),
67, 61), 71, 74, 75.
Virile. Oss. 63, 66,
68, 70, 76.
Promiscuo. Oss. 64,
i i.
Pene
Totale Oss. 13
sue varietà
Pene naturale. Oss.
73.
Imperforato. Oss. 64,
70.
Microfallo. Oss. 69.
Imperforato con mi-
crofallo. Oss. 63,
76.
Breve. Oss. 65.
Incurvato e breve.
Oss. 6 (3 Vt cent.).
Incerto. Oss. 77.
Clitoride
sue varietà
Iperplasia. Oss. 65,
66, 69, 74, 77.
Totale Oss. 9
Scroto
Testicoli indotti
Totale Oss. 5
forme
Due grandi labbra.
Oss. 63, 64, 65, 66,
67, 68, 70, 71, 73,
77.
Totale Oss. IO
sede
Inguinali. Oss. 75.
Scrotali. Oss. 63, ()5,
66, OS, 70, 72.
Grandi labl)i*a. Oss.
67, 09.
Senza testicoli. Oss.
71.
Griptorchidi.Oss. 76,
t i.
Ureln
maschi
Totale Oss. 12
suo s}h>
Ipos|)adia ]
Oss. 03, 6i
Sbocco fra i
Oss. G4.
Uretra clilatì
la clitoriti
67.
S(M)lo semins
la verga.
Ipospadia ]
Oss. 75, 7
Totale (>
Specchio TI.
Stato civile
Abito di corpo
Pene
Clitoride
Scroto
Testicoli indotti
sesso
Femmine. Oss. 78,
83, 84.
Maschi. Oss. 79, 80,
81, 82.
Totale Osg. 7
caratteri
Maschile. Oss. 78,
79, 82, 83.
Femminile. Oss. 80,
81.
Promiscuo. Oss. 84.
Totale Oss. 7
• * <
sue varietà
Regolare. Oss. 79 ,
si), 82, 84.
Microfallo. Oss. 78,
83.
Totale Oss. 6
sue varietà
Il>erpla8tica. Oss. 81
Totale Oss. I
forme
Due rigonfiamenti.
Oss. 79.
Regolare. Oss. 80 ,
e.)
Senza scroto. Oss.
83.
Grandi labbra. Oss.
84.
Totale Oss. 5
sede
Scrotali. Oss. 78,80.
Inguinali. Oss. 79,
H-2, 83.
Senza testicoli. Oss.
84.
Totale Oss. 6
Uretra
maschil
suo sbo(
I]K)S])adia p
Oss. 78.
Ipospadia pei
Oss. 81.
Doccia penif
ipospadia ]i
le. Oss. 8;<
Doccia penid
84.
Totale Os
723
79
Specchio y.
Sef6o
natomico
Mestruazione^
ed amenorrea
M'nie
I
inguinali
Caiuliian lento
di sesso
) virile. Oss.
, 66, 67, 70,
, 74, 75.
) dubbio. Oss.
, 71, 72, 76.
Amenorrea. Oss
Gli, 07, OS, OU,
70, 70
ade 088. Il
Totale Oss. 6
Inclinazioni
sessuali
Eredità
Paresi sessuale.
Oss. 69.
Totale Oss. i
Organi
femminini
Mancanza d'utero
e di jirostrata.
Oss 63.
Grandi e piccole
labbra. Oss. 05.
Vulva profonda
lV'tcent.Oss.68.
Vulva con vagina
Oss. 69, 75.
Infundibulo sotto
la clitoride lun-
go 18 millim.
Oss. 71.
Atrofia delle parti
sessuali esterne.
Oss. 72.
Imene con atresia
vaginale. Oss. 73
Senza utero e sen-
za testicoli. Os-
serv. 76.
Totale Oss. 9
Varietà
Specchio TI.
Sesso
natomico
Mestruazione
ed amenorrea
Ernie
inguinali
Cambiamento
di sesso
Inclinazioni
sessuali
Eredità
Organi
femminini
Varietà
bile. Oss. 79,
82, 83.
Amenorrea. Oss.
7S.
Inguinale. Oss. 78.
Due gemelli. Oss.
83.
Utero maschile.
Oss. 81.
.0. Oss. 81.
io. Oss. 84.
Uterina a sinistra.
Oss. 8l\
Ernia dell' utero.
Oss. 82.
Vagina e collo del-
l' utero Oss. 84.
tale Oss. 6
Totale Oss. 1
Tolale Oss. 2
Totale Oss. 1
Totale Oss. 3
80
7S
'jRXJL.s&jjisr
Stato civile
Abito di corpo
Pene
Clitoride
Scroto
Testicoli indotti
Uret
maacl
SPECCHIO 1.
Totale Oss. 16
Totale Oss. 6
Totale Oss. 12
1
Totale Oss. 1 ' Totale Oss. 9
1
Totale Oss. 1 1
ToUle •
SPECCHIO II.
Totale Oss. 17
Totale Oss. 14
Totale Oss. 9
Totale Oss. 4
Totale 088. 9
•
Totale 088. 9
Totale (
t^PECGHIO III.
Totale Oss. 14
Totale Oss. 14
Totale Oss. 8
ToUle Oss. 3
Totale 088. 12
Totale 088. 9
Totale
SPECCHIO IV.
Totale Oss. 14
Totale Oss. IO
Totale Oss. 8 ,
Totale Oss. 2
ToUle 088. 9
Totale 088. 9
ToUle
SPECCHIO V.
Totale Oss. 15
Totale Oss. 13
Totale Oss. 9
Totale Oss. 5
Totale Oss. IO
Totale 088. 12
Totale
SPECCHIO VI.
Totale Oss. 7
Totale Oss. 7
Totale 088. 6
Totale Oss. 1
Totale Oss. 5
ToUle 088. 6
Totale (
Totale generale
1
Oss. 83
Oss. 64 (1)
Oss. 52
i
Oss. 16
Oss. 54
088. 56
Oss.!
(1) Abito femminile 29
maschile 27
promiscuo 8
82
726
Nota III.
Cambiamento di sesso.
Osserv. 1.
Aristotile e Galeno ritenevano che le parti genitali
deir uomo non differissero da quelle della donna se non
per la sola loro posizione, di modo tale che quelle che
sono esterne nelT uno fossero totalmente simili ma in-
terne neir altro sesso, per cui il cambiamento che ta-
lora è sembrato verificarsi di donna in uomo fu attri-
buito alla manifestazione esterna degli organi preesi-
stenti internamente.
Osserv. 2. — Uìppocrate. Epidemicor. Libr.
VI. Lectio 8. N. 32. De Phartua Pistae uxore.
Reca due osservazioni di donne che presero V appa-
renza virile dopo la soppressione dei mestrui.
Osserv. 3. — Plinio. Historia naiuralis.
Libr. VII. Gap. 4.
« . . . . Ex foeminis mutari in maros non fabulosum.
Invenimua in annalibus, P. Licinio Crasso etc. Cìcio
Cassio Longino Coss. Cassini puerum factum ex virgine
sub parentibus, jussuque Auspicum in Insulam desertam :
sed et Licinius Mucianus prodidit, visum a se Argis
Ariscontem virum, cui nomen Arescusa fuit; cum antea
uti foemina ad nuptias traducta esset, in virum tamen
evasit barba et viri li tate proveniente, uxorem quoque
daxit ».
Altrove dice: < Gignuntur homines utriusque sexus;
quos hermaphroditos vocaraus, olira androgynos vocatos
et in prodigiis habitos, nunc vero in deliciis ».
Osserv. 4. — Aulo Gelilo. Noctium attica^
rum. Libr. IX. Gap. 4.
« Kx foeminis, inquit (de Caenide et Caeneo) mutari
in mar^s non est fabulosum ».
Osserv. 6. — Flegone (Lidia). De rebus
mirabilibus. Brunswig 1839. Gap. IV, 7.
Racconta che una fanciulla divenne maschio sotto
r Impero di Claudio.
Osserv. 6. — Sant' Agostino. De Civitaie
Dei Libr. III. Gap. lìl. — Volaterranus (Maf-
fei Raffaele). Commentariorum urbanomm. Libr.
XXIX. Tit. De vesica (?) in fine. .Rnmae 1506.
Agostino racconta che al tempo del Pontificato di
Alessandro VI una fanciulla che andò a marito si mutò
in maschio, ed aggiunge che tale trasformazione accade
anche nelle galline. Il Volaterrano aggiunge che la
femmina divenuta maschio inviò una supplica al suddetto
Pontefice per ottenere la soluzione del matrimonio.
Osserv. 7. — Albertus Magnus. De ani-
malibus. Libr. XVIII. Gap. IV. Eomae 1478.
Narra che a suo tempo viveva una bambina cogli
organi genitali d^ aspetto normale ; ma giunta alla pu-
bertà i genitali si modificarono. Chiamati i medici, que-
sti tagliarono una membrana, e tosto apparvero gli or-
gani virili. Alberto Magno crede che non sia accaduto
un cambiamento di sesso, ma la manifestazione di ciò
che prima era latente.
Osserv. 8. — Ausonius Decimus Magniis
di Bordeaux. Opera, Parma 1449, Firenze 1517,
Amstelodami 1671. Epigr. 69, pag. 43.
Quae sexiim mutarint
Vallebanae (uova res et vix credenda pactis
Sed quae de vera promitur historia)
Foeminam in speciem convertit masculus alis:
etc. etc.
Wier GiOTanni (nato nel 1515, morto nel
1588). Opera omnia. Amstelodami 1660. Libr. IV.
Gap. 24. — De la naturelle transmutatian du aexe
humaine. Nuova edizione. ìlutoires etc, Paris
1886. Voi. I, pag. 598.
Ritiene (coi Greci) che la materia per la generazione
sia somministrata dalle donne, sicché se una donna di-
venta un uomo deve avere nascosto un organo simile
al pene. Siccome poi la natura può perfezionare ciò che
è imperfetto, cosi può far crescere la clitoride fino a so-
migliare ad un pene e comparire all' esterno, o per T im-
peto della mestruazione, o per impulso venereo : e cosi
si ha la prova che la natura inclina verso il meglio e
giammai verso la cosa più indegna : cosi mai un ma-
schio si cambia in femmina.
Osserv. 9. — Fnlgosns Giambattista. De
dictis factisque inemorabilibus : a rerum humana^
rum primordio usque in ipsius tempus: Ulisexceptia
qu(e luculenter Max. Valer ius edidit: opìis a Baptù
stn Fidgoso vernacula lingua conscriptum : et a Ca-
mUlo Gilino latinum factum, Jacobus Ferrarius.
Mediolani 1508, impressit in folio. Libr. 1.
Mirabilibus, Seconda edizione. Parisis 1618, in
4*. (Queste due edizioni si trovano nella Biblio-
teca dell' Università di Roma).
Ricorda Lodovico Garreo Salernitano che aveva cin-
que figlie, delle quali le due maggiori a 15 anni cam-
biarono il sesso femminile in maschile, repentinamente
essendo comparso il pene.
Osserv. 10. — Fontano Giovanni. Delle
cose cdeati. Libr. X. Venetiis Aldo 1519.
Seppe da Antonio Panormita che in una donna ma-
ritata da 14 anni nacque il membro naturale, onde per
727
tvLggire agli scherni si fece frate, e TÌsse tutta la vita
nella Minerva in Roma ove fu sotterrata.
Un* altra donna, racconta Fontane, maritata da 12
anni diventò uomo, e di più prese moglie. Il giudice
per comando del Re Ferdinando di Napoli fece rendere
la dote alla donna divenuta uomo.
Osserv, 11. — Tarchi Benedetto. Lezione
sopra la generazione dei Mostri fatta da lui nel-
V Arcademia Fiorentina V anno 1548. Lezioni
raccolte nuoramente etc. Firenze 1590, pag. 103.
Non crede che da maschio si possa diventar femmina,
ma crede bene che da femmina alcuna volta si possa
diventar maschio.
Osserv. 12. — Berengarins Jacob in Mun-
dinmn. Fol. 210. Bononise 1521.
< Marea perpetuo servant sexum quia natura non in-
tendit in specie humana generare nil perfectius masculo;
■ed interdum repertum est foeminas convariare sexum,
quia natura semper cupit perfectionem ».
Ogserv. 13. — Wler GiOTanni. Histoire desil-
lusions et imposiures dee diahles eie, Paris 1579;
1885. Tom. II, pag. 698. Chap. XXIII. Trans-
formation natureile du sexe humain.
Raccoglie numerose storie di questo genere.
Osserv. 14. — Colombo Bealdo. De re
anatomica, Venezia 1669. Libro XV, pag. 268.
Una donna Etiopica, che i Lombardi chiamavano
zingara, era di sesso imperfetto non potendo funzionare
nò da uomo nò da donna. Il pene non sorpassava poche
dita in lunghezza ed in grossezza. L^ apertura della
vulva era tanto piccola, che permetteva appena 1* in-
gresso del dito mignolo. Essa desidevava che le fosse
portato via il pene mediante operazione chirurgica, e le
fosse ingrandito V orifìzio vulvare. L^autore non V operò
perchè ebbe timore di recarle troppo danno.
Osserv. 15. — Amato medico Lusitano.
Curationum medicinalium. Cent. II. Lugduni
1580. Venetiis 1653, pag. 160. Curatio 39.
« In qua agitur de puella quadam in vi rum versa,
priapum usque ad id tempus intus latitantem extra
ejecit >.
Nello scolio Amato ricorda parecchi fatti congeneri
tratti dalla letteratura romana.
Osserv. 16. — Mercuriali Girolamo, For-
livese. Variarum lectionum etc. Libri sex. Ve-
nezia 1598. Libro VI. Gap. 20, pag. 136.
Ammette che le donne possano trasmutarsi in uomini,
ma solamente nel caso che sieno vergini ; non quando
■ieno già maritate ed avanzate in età.
C. Tarvjfl,
83
Osserv. 17. — Pareo Ambrogio. Opera
chirurgica. Liber XXIII. Gap. V. De sexu him-
iatione, Froncofurti ad Moenum 1594, pag. 729.
« Homines ex foeminis mutari in mares non esM
fabulosum. At ex maribus qui in foeminas degeneraTe-
rint, nusquam in historia repertas. Natura enim tea-
dit semper progressusque facit ab imperfeetis ad per-
fecta, numquam contra turpi relapsu a perfectis ad
imperfecta refertur ».
Osserv. 18. - Pareo Ambrogio. Histoires
meìnoràbles de certaines femmes qui soni degené*
rées en hommes. Ouvres complètes. Livre 25.
Ohap. VI. Paris 1607, pag. 1015. — Oeuvrea
etc. rovue etc. par J. F. Malgaigne. Paris 1840.
Tom. III. Ghap. VII, pag. 19.
Una ragazza di 25 anni, volendo traversare un fossOr
fu obbligata di saltarlo ; neir istante si manifestarono i
geaitali e la verga. I chirurghi videro che essa era un
uomo e r autorità ecclesiastica le impose un nome
maschile.
Osserv. 19. — Duval Jacques. Traité des
Hermaphrodites. Rouen 1612. Paris 1880, pag.
325. Gh. 51.
I cambiamenti di sesso non avvengono per una pra^
creazione^ né per inversione delle parti genitali, ma
perchè si ò messo in piena evidenza ciò che da prima
era nascosto. Quando poi i segni esterni appartengono
al sesso femminino e si manifesta ad un tempo un
membro virile sufficiente per la generazione, allora TA.
la chiama Gynanthrope,
Osserv. 20. — Merindolo Antonio, aquensi.
De possibili sexum metamorphosi disputaiio, Aquia
Sextiis 1608.
Nega gli androgini e li spiega mediante lo stato na-
scosto dei testicoli.
Osserv. 21. — Sckenck Giovanni G. figlio.
Observationum medtcarum etc. Francofurti 1609.
Libr. IV. De genitalibus partibus^ pag. 573.
Raccoglie alcune storie di supposti ermafroditi e di
oasi di sesso dubbio fatto più tardi manifesto.
Osserv. 22. — Plater Felice (Basilea). Obser-
vationum, Basilea 1614. Libr. Ili, pag. 580.
« Anna Jakob, Hermaphroditus putatus, quia scrotum
illius pudendum muliebre nonnihil repraesentabat ».
Osserv. 23. — Majolo Simone (di Asti),
Episcopus Vulturariensis. Dies Caniculares.
MaguntisB 1650. Voi. I, pag. 65 e seguenti.
Art. Foeminarum in mares mutatio.
11
84
Osserv. 24. — Lìceto F. De Monstrù (1634).
Amsterdam 1665. Libr. II. Gap. 54, pag. 173.
Ammette che femmine si siano potute trasformare in
maschi. Si fonda sopra V autorità di Plinio, di Dele-
Ghampius (commentatore di Plinio), di Giambattista
Fulgosio, di Alberto Magno, di Volaterrano, Philologia,
Liber 24 (il traduttore francese mette Volterran). - Alberto
Magno, De animai, tr. 2, cap. 3. - Volaterranas, lib. 24,
cap. de Vescica,
Osserv. 25. — Oimma Giacinto (Bari).
De hominibus et animàlibiis fabulosis. 1714. Cap.
22, pag. 219.
Contro r opinione di quelli che ammetterano che le
femmine potessero cangiarsi in maschi crede che siano
sempre stati maschi, in cui le parti generative erano da
prima nascoste in una qualche fessura.
Osserv. 26. — Cocchi Baimondo. Lezioni
fisico-anatomiche. Livorno 1775. Opera postuma.
Lezione quinta, pag. 53.
Attribuisce alla straordinaria grandezza della clitoride,
tale da simulare il pene, V opinione degli antichi in-
tomo alla trasformazione del sesso.
Osserv. 27. — Saviard. Recueil d' óbser-
vations chirurgicalés. Paris 1784, pag. 150.
«
Margherita Tenne a Parigi nel 1693 vestita da uomo,
e credeva essa stessa d^ essere uq^ ermafrodita. L'autore
riconobbe che aveva un prolasso d' utero.
Osserv. ^8. — Hannaens Giorgio. De
hermaphradito. Acta medica et philosophioa
Hafniensia. Hafhiae 1677. Tom. IV, pag. 183-
185. Obs. 79.
Femmina riconosciuta per maschio.
Osserv. 29. — Walter Davide Christ. De
hermaphradito noiaiu digno, Acta naturae cu-
riosorum. 1715. Cent. Ili et IV, pag. 305.
Si credeva un androgino, ed era solo un uomo con
una ipospadia.
Osserv. 30. — Schurigius M. De herma-
phroditis et sexum mutantìbas. Franoofurti ad
Moenum 1720, in 4% pag. 561-721.
Idem. Spermatologia etc. Ibidem.
Osserv. 31. — Osiander F. B. Uéber die
Qeechlechiéverwechèelung neugebomer Kinder.
Denkwùrdigkeiten ftir die Heilkunde Uber G^-
burtsh. Gòttingen 1795. Tom. Il, pag. 462-476.
Osserv. 32. — Malacarne Vincenzo. TVot-
728
mutazione (apparente) di femmina in maschio.
Memorie della Società italiana dei 40. Modena
1802. Voi. IX, pag. 109.
Scroto bipartito, pene con ipospadia completa a cui
era sottoposto un seno, che V autore spiegò per una in-
troflessione dello scroto.
Osserv. 33. — Schweickhard. Geschichte
eines lange Zeit fiir einen Hermaphroditen gehaU
tenen toahren Mannes. Hufeland' s Journal der
praktisohen Arzneikunde. Berlin 1803. Bd. XVII.
Osserv. 34. — Alberti Prof. Relazione di
un parto mostruoso avvenuto in Brescia il 10
Dicembre 1810. Commentarj della Accademia
di scienze, lettere, agricoltura ed arti del Di-
partimento del Mella per V anno 1810. Brescia
1811, pag. 48.
La mostruosità era nelle parti genitali: il feto, cre-
duto prima di sesso femminino, fu di poi riconosciuto
essere un maschio.
Osserv. 35. — Bock J, A. Beschreibung
und Abbildung der missgèbildeten GescliUchistheile
eines siébenjàhrigen Kindes, welches bis jefzt fiir
ein Màdchen gehalten xourde^ nun aber als Knabe
erhlàrt xoorden ist. Berlin 1811, in 4*.
Osserv. 36. — Blumenbach Fed. Comment.
Societatis Scientiarum, Goettingae 1818, pag. 8.
Fàbricae androgynae phoemmina. — Handbuch
der Naturgeschichte. 1825, 3. edit. pag. 20.
Discute intomo al cambiamento di sesso, esaminando
la questione anche rispetto agli animali.
Osserv. 37. — Kob. Gam. De mutatUme
sexus. Berol. 1823.
Osserv. 88. — FronmftUer. Beschreibung
eines als Màdchen ersogenen mànnlichen Zioitters.
Zeitsohrift fùr die Staatsarzneikunde. Erlangen
1834. Bd. 27, pag. 205.
Osserv. 39. — Legros F. Somme hypospadé
pris pendant 22 ans pour une femme. Journal
des connaissanoes médico-ohirurgioales. Paris
1835-36. Tom. IH, pag. 273-276.
Osserv. 40. — Otto. Bine Mannsperson die
bis in das 28 jahr fUr ein Màdchen angesehen
und als ein solches ersogen lourde. Zeitachrifl
fiir die ges. Med. Hamburg 1845. Bd. 28. S.
237.
729
Ogflerv. 41. — Peck Emesto Aug. Ausioahl
einiger seliéner und lehrreicher Falle eie. Dresden
1858.
Ricorda casi d* ipospadia in cui solo tardi fu rico-
nosciuto il sesso.
Osserv. 42. — Bianche. Anomalie des or-
ganes génitaux externes; organes femelles pria
d' abord pour dea organes mdlea. BuIIetin de la
Société anatoxnique de Paris. 1867. Tom. 42,
pag. 21-23.
85
Osserv. 43. — Grahm T. Caae of hypcapa-
dia roith cleft scrotfem belteved a foinal tiU aix-
lem yeara of age. With remarks by P. D.
Handyside. Edinburgh 1873, in 8*.
Osserv. 44. — Donath Giallo in Budapest.
Giovanni Wier (Hiatoires eie. dea diablea, dea
magiciena, aorcières eie). Virchow' s Archiv 1886.
Bd. 104. S. 205.
L' autore rileya le notizie storiche sul cambiamento
di sesso ed aggiunge importanti considerazioni.
Nota IV. — Clitoride ipertrofica.
Osserv. 1. — Graaf Beiner de G. De mu-
lierum organia generationi inservientibtis. Tracta-
tus novus. Leyden 1672, pag. 18.
Fu battezzata una bambina per maschio: dopo pochi
giorni mori e si trovò che la clitoride simulava il pene
per il suo sviluppo.
Osserv. 2. — Eatzki Domenico. Monatri
hermaphroditici Hisioria. Acta medio. Berolini
1721. Decad. 1. Voi. IX, pag. 61.
Sezionò un feto acefalo, il quale ali* orificio della
vulva aveva un pene (mentula) ed internamente un
utero bicorne. Vedi : Taruffi. Storia della teratologia.
Bologna 1882. Tom. II, pag. 65 e 191. (Femmina con una
clitoride rilevante).
Osserv. 3. — Caldani Marco Antonio.
Lettera diretta a Zeviani. Memorie di Matema-
tica e Fisica della Società italiana. Verona 1794.
Tom. VII, pag. 130. Tav. VU.
Una donna con aspetto virile aveva la clitoride lun-
ga quasi 10 centim. (?) ed imperforata, inoltre una va-
gina doppia; in una delle suddette vagine sboccava
r uretra. L* autore giudicò trattarsi di una femmina.
Osserv. 4. — Malvani E. Rendiconto delle
ammalate ricoverate nell'Ospizio celtico ecc.
Torino 1830.
Racconta che una prostituta aveva una clitoride a
forma di pene, la quale venne tolta mediante V ampu-
tazione.
Osserv. 5. — Tortosa Giuseppe. Inatiiu-
zioni di Medicina forenae. Bologna 1836. Tom. I,
pag. 106.
Riporta r osservazione inedita del Dott. Portinari
relativa ad un neonato creduto maschio. Questo medico
riconobbe la clitoride lunga un pollice e senza prepu-
zio ; le labbra che mentivano lo scrotb, però senza testi-
coli. Sotto la clitoride stavano il foro uretrale e l' imene,
che non offriva alcun pertugio.
Tortosa raccoglie molti altri esempi di sesso dubbio
o giudicati erroneamente.
Osserv. 6. — Herwett P. G. Case of doubt-
full sex. British med. Journal 1857. N. 35.
— Kanstatt's Jahresbericht fùr 1857. Bd. IV.
S. 29.
Una supposta bambina di 5 anni aveva una grande
clitoride, che un chirurgo disse d' aver escisa e che si
era riprodotta. Ora essa raggiungeva la grossezza d' un
pollice e non aveva glande. La bambina poi aveva due
grandi labbra, che non contenevano alcun corpo, e fra
le medesime si scoperse V orificio uretrale. Le pudende
erano coperte di peli rossi, senza indizio di vagina e
di utero.
Osserv. 7. — Debont et Hiignier. Deve-
loppeìnetit anormal du elitaria. Occlusion vulvaire
avec ori/ice au dissona du clitoris. In Leon le
Fort. De vices de conforniation de V utérua et
du vagin. Paris 1803, pag. 203. Avec Planche.
Donna di 39 anni, con istinti femminini : la me-
struazione era dolorosa e si effettuava per un orificio
situato sotto r orifìcio dell* uretra, e quindi sotto la cli-
toride, la quale era lunga 5 centim. e fornita di prepuzio.
Le due grandi labbra avevano la posizione ordinaria,
ma la sinistra appariva in forma di borsa, contenente
un corpo ovoide, giudicato dall' autore per una ovaia.
Divaricando le labbra si riscontrava una barriera mem-
branosa che chiudeva la vulva, non lasciando altro adito
che r apertura suddetta. Per la medesima Hnguler in-
trodusse una tenta dirigendola verso T ano e poscia
praticò una incisione, la quale permise di vedere una
specie d' imene che chiudeva la vagina, poscia allargata
r ultima giunse collo speculum a vedere il collo ute-
rino assai piccolo. L* ammalata guari.
86
Osserv. 8. — Golinelli Leopoldo (Bologna).
Descrizione anatomica di un^ abnorme conforma-
zione dette parti genitali femminili. Bullettino
delle Scienze Mediche. Bologna 1868. Ser. V.
Voi. V, pag. 109-118. Con 2 orribili figure.
Neonata con svjluppo enorme della clitoride, atrofia
delle ninfe ed adesione congenita dell' osculo vaginale
alla sua parte inferiore.
Osserv. 9. — Sayiotti G. Anomalia negli
organi genitali esterni. Gazzetta delle Cliniche.
Torino 1868. Voi. IV, pag. 673.
Un bambino, morto pochi giorni dopo la nascita,
presentava nelle parti generative esterne un' appendice
della grossezza del dito mignolo d' un adulto, della lun-
ghezza di tre centimetri, senza orificio uretrale; la cute
si continuava con quella della regione ipogastrica ed
assumeva la forma di prepuzio se la si stirava sulla
estremità deir appendice. Sotto la radice dell' appendice
suddetta eravi 1 ' orificio uretrale. Ai lati si nota-
vano due prominenze cutanee colP aspetto delle grandi
labbra senza traccia di testicoli. Aperto V addome si
trovarono V utero, V ovaia coi loro legamenti completa-
730
mente sviluppati. La vagina però non comunicava nò
colla vescica, nò col retto, ma finiva a fondo cieco verso
il perineo.
Osserv. 10. — Jaeoby Roberto. Zioei Falle
von Hermaphroditenbildung. Inaug. Diss. Berlin
1885.
Due casi: il primo risgaardava probabilmente un
pseudo ermafroditismo femminino esterno, ed il 2** caso
una ipertrofia della clitoride, senza abito estemo de-
terminato.
Osserv. 11. — Taruffl Cesare. Della ele-
fantiasi della clitoride. Memorie della E. Acca-
demia delle Scienze dell' Istituto di Bologna
1901. Ser. V. Tom. VII, pag. 318, ed Ibidem
Nota 3*, pag. 359. Osaerv. 40.
Raccoglie 40 osservazioni, e rileva in tre casi V affe-
zione congenita.
Rileva ancora il caso di Diemerbroech (caso 2^) di
una giovane con barba, colla clitoride grossa come un
pene, e con un testicolo in un grande labbro. Ipospadia
nella porzione inferiore della verga.
Nota V.
Gioberti Tincenzo. Del rinnovamento civile
d' Italia. Parigi e Torino 1861, pag. 219 e seg
« troppo è il divario che corre fra i giuristi
antichi e quelli deir età nostra. I primi non erano sem-
plici causidici ; ma uomini pratici e versati nei pubblici
affari ; informati da ottima educazione civile ; dotti in
ogni scienza ; ricchi di quel genio positivo e romano
che fra i nostri forensi ò sconosciuto o rarissimo ».
« la giurisprudenza non fa buon effetto se
alla scienza positiva delle leggi e alla pratica delle liti
non aggiunge quelle cognizioni, fuor delle quali il dar
sentenza in politica è come un volar senz* ali o il far
giudizio dei suoni e dei colori senza V udito e la virtù
visiva ».
€ Le abitudini curiali, quando non sono accompagnate
e temperate da altre parti, non che conferire, nocciono
air uomo di stato ; onde i savi in governo delP antica
Firenze facevano poco caso dei savi in giare e se ne
ridevano. Il genio cavilloso del foro, aggirandosi sulle
minuzie, è inetto a veder le cote da una certa altezza e
ad abbracciare il complesso loro; e travagliandosi nelle
parole, non coglie le idee e la realtà. E questa ò forse
la cagione per cui ne* moti politici dell* età scorsa fra
la varie professioni liberali che ci presero parte quella
dei medici fece miglior prova in Piemonte; atteso che
la medicina, esercì tandosi^sopra un soggetto naturale •
govemaodosi coir esperienza, educa il retto senso; lad-
dove r avvocatura lo altera, perchò versa in gran parte
su convenzioni fattizie e arbitrarie, e si vale di arti e
finzioni ingegnose che quanto servono ad acuire lo spi-
rito, tanto rintuzzano il sentimento pratico degli uomini
e della vita. L* amore e lo studio della legalità proprio
di coloro che trattano le cause, benchò ottimo in sé
stesso, è uno di quei pregi che facilmente tralignano in
difetto. Imperocché ò nocivo quando riesce eccessivo e
si mostra più sollecito della lettera che dello spirito,
delle formole giuridiche che della giustizia; e oltre che
mal si confà ai tempi straordinari, nei quali spesso è
d* uopo prescindere dalle regole consuete e anteporre agli
statuti la norma immutabile di una ragion superiore,
non si può pur dire che giovi alla moralità e al rispetto
della legge ; perchò se da un lato rende V uomo schiavo
dei codici, lo induce dair altro a frodarne T intendimento
colle sottili epicheie, i sutterfugi ingegnosi e le argute
cavillazioni ; tanto che il vezzo dei causidici da questo
lato si rassomiglia a quello dei casisti e dei Gesuiti. Si
dirà che questo vizio non alligna in coloro i quali ae-
coppiano allo stadio delle prescrizioni positive quello
delle naturali, degli uomini e della storia ; e io lo con-
cedo di buon grado, ma avverto che tale accompagnatura
ò assai rara in Piemonte; onde nasce che il modo di
trattarvi le quistioni eziandio legali fa sogghignare tal-
volta i giurisperiti di Francia e di Napoli ».
< La facile parlantina e l'uso delle pubbliche dispute
che i legulei contraggono dalP avvocare conferisce loro
il dominio nelle assemblee; e quindi nasce il costume
di sciupare il tempo in ragionamenti inutili, indugiare
731
le decisioni importanti, attendere più alla forma che
alla Bostanxa delle cose, moltiplicare le clausule e i tem-
peramenti, e cercar nelle frasi una precisione quasi ma-
tematica, anzi che contentarsi di ponderarle alla buona
coir uso pratico e colla convenienza che hanno verso il
fine a cui s'indirizzano. Né questo amore dell'esattezza
soverchia dà loro il vantaggio notato dal Giordani nei
giuristi latini, della sobrietà greca ; essendo verbosi anzi
che eloquenti ; perchè la parsimonia e misura nel dire
nasce dalla copia delle cognizioni ; e quanto altri più
scarseggia d' idee, tanto suole abbondare nelle parole.
Disprezzano il vario sapere; e specialmente la filosofìa
che ne è la cima : senza la quale (purché sia soda e
87
degna del suo nomd) si ha di rado una giusta notizia
delle cose e degli uomini; nella qual disciplina gli an-
tichi giureconsulti erano valentissimi. E non essendo
avvezzi a pensare, sono più atti a chiaccherare che a
fare; più a ritenere e ad impedire che a muovere; quanto
fecondi di obbiezioni e di dubbi, tanto sterili di partiti
utili e di forti risoluzioni ; come prolissi nel sentenziare,
cosi impacciati e timidi neir eseguire. E nella esecu-
zione essi inclinano più al tirato che al largo, più al
gretto che al grande, più all'apparente che al sostan-
ziale, più a resisterò fuor di proposito che a condiscen-
dere saviamente, più ad inceppare con mille pastoie che
ad agevolare la libertà dei cittadini ».
Deformità ureh-o-sessxfalì — Osseir. 84.
(Vwii pnft. 7(ir.. Serie V. Tomo IX)
C.TaruffL-L'Errnarrodltlsma
' jt^S^ulisN. i%'a.«L%Mi^»
f
(!-
INTORNO AD UN FETO UMANO
(A.aENOSOMA.)
MEMORIA
FEOF. CSH!S.AiaE T AE. U .b '.b ' 1
letta alla R. Accademia dette Scierue dell' Istituto dt Bologna
nella Seuione del li Gennaio 1894.
BOLOGNA
TIPOGRAFIA GAMBBRINI E PARMBOaiANI
1894
Esiraita dalla Serie V. Tomo IV delle Memorie
della R. Accademia delle Scienze dell' Iniiiuto di Bologna.
Avendo ottenuto dalla Scuola Ostetrica per il Museo Patologico alcuni
preparati di teratologia che non avevano alcun rapporto scientifico colla
medesima, tosto rimasi colpito da un feto immaturo per la enormità del
ventre da superare una grave ascite. Nello stesso tempo mi avvidi che
l'addome era stato tagliato e poi cucito e poscia seppi che il preparato
era conservato in detta scuola da tempo immemorabile senza alcun cenno
storico. Malgrado tali circostanze mi accinsi ali* esame sperando che le
alterazioni principali fossero ancora riconoscibili, lo che in gran parte si
è verificato.
Osservazione — Il feto era conservato in un vaso pieno d'alcool assai
debole e sospeso al coperchio mediante un filo che traversava il sincipite :
questo modo di sospensione aveva resa la sommità di forma piramidale (ciò
che é stato corretto nel disegno) ed il rimanente della testa assai allungato
(Vedi fig. 1 ridotta a % dal vero). Il feto misurava in lunghezza 150 mill.
^ pesava (escluso il funicolo ombelicale e la placenta) 180 grammi; esso
non aveva peli sul cuoio capelluto ; le unghie però erano accennate, e mo-
strava gli arti assai gracili coi piedi torti all' esterno (Vedi fig. 2).
Il ventre, straordinariamente ingrandito, presentava la forma ovoide
colla estremità ristretta in alto, e discendeva fino al punto da nascondere
anteriormente gli arti inferiori. Nella sua linea mediana fra il terzo medio
e r inferiore s' inseriva il funicolo ombellicale, il quale era assai esile e
4 74
continuava dall' altro lato colla placenta relativamente piccola. Sollevando
la parte pendente dell' addome, a primo aspetto non apparivano gli organi
generativi esterni, ma esaminando con molta attenzione si riconoscevano
i contorni d* un piccolo scroto, lievemente sollevato col suo rafe iniziale, e
superiormente al contorno sporgeva una piccola papilla semisferica non
maggiore della testa di uno spillo, nella cui sommità si vedeva un foro
cieco, in guisa che la papilla somigliava ad un glande rudimentale, senza
prepuzio (Vedi la fìg. 3, grande al vero).
Riaperto V addome sul lato sinistro, ove vi era la cucitura, con gran
sorpresa trovai il ventre pieno di bambagia, intrisa d' alcool, tolta la qualo
vidi una grande cavità, fornita d' una parete propria e separabile dalla pa-
rete addominale, che non conteneva alcun viscere, sicché facilmente si
escludeva trattarsi della cavità peritoneale. Essa superiormente aveva in-
nalzato il fegato ed il diafragma, nel suo diametro longitudinale misurava
7 cent, e nel trasversale maggiore 6 cent, senza divaricare gli ilei. La
parete del sacco aveva uno spessore assai maggiore di quello che posse-
deva la parete addominale, avvertendo però che questa era molto assot-
tigliata.
Venendo ai caratteri esterni del sacco, noteremo che dal lato anteriore
era levigato e che superiormente aderiva ad un tratto intestinale flaccido,
diretto a destra, ove finiva a fondo cieco e che dall' altro lato il tratto
suddetto era in continuazione con un gomitolo intestinale posto sotto il fe-
gato. È pur degno di nota che il funicolo ombelicale non ancora disgre-
gato giungeva contro il sacco ove si fissava e dal punto d' inserzione par-
tiva un filamento, pur esso aderente, che discendendo descriveva un arco
a sinistra, da far supporre trattarsi dell' arteria ombelicale di quel lato^
sebbene fosse irriconoscibile qualunque rapporto colle iliache.
Il sacco veduto posteriormente era parimente levigato, eccetto che dal
lato superiore, in cui vi erano tratti velamentosi, e brevi filamenti fibrosi (ef-
fetto dei rapporti congiuntivali tagliati), ed eccetto due corpiccioli rossastri,
di consistenza carnosa aderenti al sacco, in corrispondenza ai lati della
colonna vertebrale, di cui il sinistro era incirca della forma e della gran-
dezza di un fagiuolo, ed il destro alquanto più grande e deformato.
Ambidue riconobbi abbastanza chiaramente per reni mediante il micro-
scopio (1).
Passando all' interno del sacco, vidi tosto che la parete era anche da
questo lato levigata e pallida, eccetto che in corrispondenza del fegato ove
(1) Sebbene i tagli dei reni resistessero a varii metodi di coloramento, nullcMiimeno in quelli
del rene sinistro si riconoscevano sufficientemente alcuni glomeruli Malpighiani colle rispettiva
capsule, nonché alcuni tubi collettori, lo che non si vedeva cosi chiaramente nei tagli del rene
destro.
75 5
era rossastra. In corrispondenza all' inserzione del funicolo rinvenni un orlo
circolare col fondo chiuso, capace di ricevere un grano di miglio, e questo
foro lo giudicai per V ingresso delP uraco già obliterato. Esaminando la
parte posteriore ed interna del sacco, trovai superiormente a sinistra un
piccolissimo orificio che permetteva T ingresso d'uno stecchino, il quale
dopo un breve tragitto giungeva nel corpo simile ad un fagiuolo suddetto,
sicché nacque tosto il pensiero che il tragitto percorso fosse nell'uretere
ed il corpicciuolo fosse un rene. Cercando poi a destra un foro analogo
trovai invece una breve fessura che permetteva per breve tratto l' ingresso
d' una setola di maiale, ma non raggiungeva il corpicciuolo di maggior mole,
sicché dubitai che l' uretere si fosse obliterato. Inferiormente al sacco
non si rinvenne alcun meato.
Internamente all'addome e fuori del sacco, non trovai né la milza,
né il pancreas, né le capsule soprarenali, né gli organi generativi, né al-
cun indizio dell'uretra e della prostata. E come questi difetti non fossero
sufficienti mancavano ancora l'intestino crasso, il retto, e l'orificio del-
l' ano. Rinvenni soltanto l' intestino tenue, i reni, la vescica, ed il fegato
senza la cistifellea. Quest' organo aveva ancora di particolare la notevole
atrofia dei suoi due lobi, senza comprendere i condotti biliari, i quali si
vedevano distinti sulla superficie concava e confluire nel condotto epatico
che andava direttamente all'intestino.
In quanto all'intestino, esso era ridotto ad un gomitolo che disteso si
vide formato da una lunga ansa del tenue, col rispettivo mesenterio, la
quale ad un capo mostrava un piccolo rigonfiamento, che ricordava la
forma dello stomaco, e che superiormente finiva cieco aderendo al diar-
f^agma; l'altra estremità dell'ansa finiva parimente chiusa^ ed aderiva alla
parte superiore del sacco suddetto.
Venendo ora alla parte superiore del feto, avvertiamo che omisi l'e-
same della testa, essendo troppo alterata per sperare un reperto proficuo,
sicché mi limitai ad osservare la bocca ed il cavo faringeo, ove non rin-
venni nulla d' insolito. Nel collo non riuscii a riconoscere né la tiroide, né
il timo; invece nel torace vidi tosto il cuore ben conformato, incluso nel
pericardio, col tronco aortico manifesto, senza che fosse distinta l' arteria
polmonare. In connessione coi rami dell'aorta vi erano a destra due lobi
polmonari ed a sinistra uno solo. Introducendo una tenue sonda nella fa-
ringe, quella discendeva entro un solo canale piuttosto stretto, che aderiva
con diramazioni poco riconoscibili ai due polmoni e che poscia si con-
vertiva in un filamento diretto al diafragma, ove si perdeva. Aperto il ca-
nale, rilevai che le parti erano relativamente grosse, senza però indizio
d' anelli cartilaginei; e notai pure che non vi era alcun altro canale paral-
lelo, sicché sospettai che si trattasse (come meglio apparve in altri casi)
dell'esofago fuso insieme colla trachea in un canale unico.
Considerazioni — Confrontando fra loro i molti difetti trovati in questo
feto risulta senza dubbio che quelli notati nelP addome sono i più gravi^
da meritare speciali ricerche; ma per conoscere la loro importanza, cioè
la frequenza d'ognuno tanto per sé solo, quanto per rapporto cogli altri^
ó indispensabile sapere lo stato della scienza in proposito, il quale per vero
non fornisce generalmente che rare e disperse osservazioni che ci hanno
obbligato a lunghe indagini per riescire a raccoglierle in buon numero.
Principiando dagli organi generativi esterni, ricorderemo che il pene
nel nostro feto era rappresentato da una lieve papilla semisferica, liscia
air estremità, ove si vedeva un piccolo foro cieco di figura ellittica, senza
indizio di prepuzio. Ora cercando osservazioni simili, abbiamo avanti tutto
trovati 14 esempi in cui mancava completamente il pene (1), sicché
devesi aggiungere nei trattati anche questo difetto, e negli esempi suddetti
vi era la presenza dello scroto, ora provveduto ed ora senza testicoli ; ed
in tal caso il sacco appariva avvizzito, ma non rudimentale. In 9 fra gli
esempi suddetti V orina fluiva da un foro uretrale posto immediatamente
sopra lo scroto ed in 4 (Oss. 7, 10, 15, e 16), la vescica direttamente o
mediante V uretra s' apriva neir intestino retto. È poi degno di nota che
negli archivi della scienza non ogni annunzio di mancanza del pene è
esatto, perché talora trattasi soltanto dell' apparenza, essendo esso occul-
tato in una fessura dello scroto, come risulta dalle osservazioni di T e s t a ^
di Steinhaus (2) e di pochi altri, che abbiamo ricordati altrove (3).
Se questi fatti rispetto al pene non collimano precisamente col nostro,
ve ne sono altri due che si avvicinano maggiormente, meno che nelle
complicazioni (Vedi Nota 1.% Oss. 13 e 17). II primo appartiene a Facen
medico in Venezia, che vide un uomo di 30 anni fornito del glande col
meato urinario pervio, senza il resto del pene e senza il prepuzio, e co-
testo glande non era suscettibile di stiramento. Differiva poi dal nostro
caso, in quantoché lo scroto in luogo d'essere rudimentale si mostrava
bipartito, ed ogni parte conteneva un testicolo; nulladimeno l' uomo aveva
le apparenze di femmina. Il secondo esempio di pene rudimentale fu tro-
vato in un feto da Voli; colla differenza che il pene era* ridotto ad un
piccolo corpo situato contro il pube, e che solo il microscopio permise di
riconoscerlo^ e che lo scroto era bensì piccolo ma conteneva un testicolo.
(1) Vedi in fine le Nota 1*. Egli è probabile che continuando le ricerche si possa aumentare
il numero dei casi in cui mancava il pene^ e già avvertiamo che Debierre (Anatomie; Tom. II«
p. 706) cita Revolat senza dare l'indicazione bibliografica. Fra le 13 osservazioni vi sono la 1\
5* ed ir a cui s'aggiungeva l'atresia dell'ano.
(2) Vedi la Nota suddetta. Oss. 4* e 12^.
(3) Vedi la Nota 2^. Oss. 8. Qui abbiamo aggiunti anchi i casi in cui il pene in luogo d'essere
infossato nello scroto era soltanto aderente, poichò si p>ossono i primi considerare l' effetto più.
precoce dello stesso processo che ha generato i secondi.
77 7
Passando ad esaminare lo stato della scienza rispetto ai difetti conge-
niti dello scroto, per limitare il nostro discorso ommetteremo di ricordare
le anomalie riscontrate negli ermafroditi veri od apparenti, e posticiperemo
Pesame dei casi in cui alla mancanza dello scroto s'aggiungeva quello
del pene, per far precedere il ricordo di 5 osservazioni in cui la mancanza
dello scroto era semplice (Vedi Nota 3/ in fine). In queste però la semplicità
non era completa, poiché vi era bensì il pene, ma assai ridotto di volume,
e già si può prevedere quanto risulterà meglio dai fatti ulteriori, cioè una
correlazione quasi costante fra i difetti di sviluppo di un organo generativo
esterno con quelli dell' altro parimenti esterno, mentre tale regola non si
verifica cogli organi interni; difatto in alcuni dei casi citati, in luogo di
mancare vi erano i testicoli. In ninno poi dei medesimi si verificò lo
sviluppo iniziale dello scroto che abbiamo rinvenuto nel nostro feto, ma
tale differenza non é di gran momento.
Venendo ora alla mancanza contemporanea dei due organi generativi
esterni, essa era stata avvertita da lungo tempo nei mostri senza cuore e
senza cervello {angi-om/alo-pagó) (1), cosi pure in quelli che hanno i due
arti inferiori insieme fusi più o meno completamente (sirenomeli) (2), ed
assai spesso nei casi di estrofia vescicale, sia semplice, sia in istato di cloaca
specialmente nelle femmine (ipogccstro-etro-schisi) (3). Ma a tale proposito
é d'avvertire che avanti fosse conosciuta la natura di questa deformità,
essa veniva indicata talora per la mancanza degli organi generativi (Vedi
in fine Nota 4.*). Chi poi ha il merito d' aver riconosciuta che tale man-
canza accade ancora come un fatto primitivo, fu Gurlt nel 1832, che
basandosi su tre osservazipni (un vitello, un maiale ed un cavallo) ricavò
il genere Peroeormus anaedoen (4), che poi confermò nel 1877 aggiungendo
la descrizione d'un agnello per nuovo esempio (5).
Questo genere non fu però accolto nella Teratologia umana, forse per
mancanza d'osservazioni, e non può dirsi in contrario che Stefano Geof-
froy Saint-Hilaire chiamò agenosomus un feto con sventramento inte-
stinale, senza organi generativi, e che il figlio Isidoro dalla combinazione
dei due difetti ne ricavò un genere appartenente alla famiglia dei eelosomi
col medesimo titolo (6) ; perché invece occorreva trovare nella specie umana
(1) Taruffi e. — a Storia della Terotologia ». Tom. H, p. 188.
(2) Idem — Ibidem Tom. VII, p. 523. Ai casi ivi citati si può aggiungere il seguente:
BasterJob. — « Descriptio foetus monstrosi sine uUo sexus signo » Tab. II, flg. 1 « Philo*
sophical Transactions » Voi. 46, for the Years 1749 and 50, s. 479.
Trattavasi di un sirenomele, come chiaramete apparisce dalla figura.
(3) Idem — Ibidem Tom. VII, p. 463 e 501.
(4) Gurlt E. B' — « Lehrbuch der pathologischen Anatomie » Theil II, s. 94, Art. (specie) 17.
(5) Idem. « Ueber thierische Missgeburten ». Berlin 1877, s. 16.
(6) Isid. Geoffroy Saint-Hilaire — « Des Anomalies etc. » Tom. II, Livr. 1*, Chap. 3*;
1836.
8 78
dei fatti sempiiciy come rinvenne Gurit e dai medesimi ricavare Vageno-
Momus. Questi fatti per vero già in parte preesistevano ed in parte si sono
aggiunti posteriormente, in guisa che noi ne abbiamo potuto racoo^ere 22
in cui la mancanza degli organi sessuali estemi era completa, e che per*
ciò non seminano completamente al nostro caso, e 4 in cui gli organi
estemi erano appena accennati (Vedi Nota 5/); avvertendo che abbiamo
escluse tutte quelle femmine in cui l'aderenza congenita delle grandi
labbra simulava Tagenosoma (Vedi Nota 6/). Quando però diciamo di
raccogliere i fatti semplici, non negamo le complicazioni, ma non vin*
coliamo una cosa coli' altra, e molto meno comprendiamo i casi in cui si
può considerare la mancanza degli organi per un Catto secondario come
negli acardiaci (od acefali) e nei sirenomeli.
Ninno a nostra cognizione essendosi occupato di questi fatti, ci per-
metteremo d'aggiungere alcune risultanze che abbiamo ricavate dal con-
fronto dei medesimi : ed avanti tutto diremo che la necroscopia ha rile-
vato sufficienti caratteri per ammettere che pei 26 casi, 8 appartenevano
al sesso fenmiinino (Oss. 5, 13, 16, 18, 19, 20, 22, 23) e 5 ai sesso ma-
schile (4, 6, 10, 12, 14), mentre gli altri o non furono sezionati o forni-
rono un risultato negativo (Friese, Pinard);e questi provano che non
vi ó un rapporto necessario fira gli organi estemi ed intemi nel loro svi-
luppo (1). È pur notevole la proporzione dei casi in cui jfùwi atresia dell'ano
con o senza mancanza dell' intestino retto, poiché ciò si verificò 15 volte, ed
una sola volta si trovò un semptice restringimento ; hawi poi l' osservazione
di Muellerin cui oltre U retto mancava in gran parte il colon. Singolare
é ancora la complicazione veduta alcune volte, che uno od ambedue gli
arti inferiori erano difettosi, fino a mancare completamente (Schellier,
Vrolik, Gurney, Mueller, Eisenack, ed Hubert).
Altre complicazioni si sono verificate, ma preferiremo di ricordare
quelle che hanno più attinenza al caso nostro, cioè quelle che risguardano
il sistema urìnifero. In generale nelle osservazioni suddette sotto l'arco
del pube vi era un foro uretrale pel quale scolava esternamente l'orina.
Ma non tutte le volte il difetto era cosi semplice: per es. Friese dice
che il solito frammento d'uretra era chiuso mentre vi era un tumore al
perineo; e l'osservazione (N. 15) ci ó giunta cosi imperfetta da non po-
tere ricavare alcuna luce; altrettanto si dica di quelle di Kristeller e
di Baistrocchi (Oss. 18, e 22), in cui la vescica era convertita in un
gran sacco, ma non ó data alcuna notizia suU' uretra; nulladimeno intomo
a questo argomento aggiungeremo più avanti qualche altra notizia. Final-
(1) La indipendenza di sviluppo degli organi generatiTl esterni dagli interni, oltre essere in
accordo coli' embriologia» Tabbiamo anche rilegata nel 1882 parlando degli omfklo^angiopaghL Vedi
la pagina stessa della Storia citata superiormente.
79 9
mente sono ricordati alcani casi assai più gravi, in cui mancava la vescica
^ l'uretra (Hubert) e perfino mancavano i reni cogli ureteri (Schellier
e Pinard).
Venendo alle 4 osservazioni in cui gli organi generativi esterni erano
rudimentali, siamo obbligati di rinunziare a qualunque considerazione vw
spetto a quella di Ford (Oss. 5/) mancando d'ogni particolare; non faremo
altrettanto per il caso singolare di Rossi, perché trattavasi dì una sposa
che aveva chiusa la vulva e non appariscente la clitoride, mentre l'uretra
e 1' ano erano aperti, e superiormente all' ano vi era un foro impercettibile
che permetteva l' escita dei mestrui e che si ritenne capace di dare
adito agli spermatozoi: in ogni modo la sposa rimase incinta e fu fatta
una strada artificiale al perineo per permettere la nascita del feto (Oss. 11/).
Nel caso di Guttmann invece la vagina e 1' uretra sboccavano insieme
^otto la clitoride con un piccolissimo foro, e la clitoride aveva la partico-
larità di possedere tre corpi cavernosi (Oss. 23.*).
Il caso per noi più importante é quello di Gurney, poiché in luogo
dei genitali si vedeva un prolungamento cutaneo sotto il quale appariva
un glande; lo che é precisamente simile a ciò, che sotto forma rudimentale,
abbiamo veduto nel nostro caso, meno il prolungamento cutaneo ; ed il no-
stro é parimenti simile al caso di F a e e n ricordato superiormente. Ci duole
però che Gurney non abbia fatto la necroscopia per spiegare il suo si-
lenzio intorno al volume dell'addome, raccontando egli che mancavano
l'apertura uretrale e vaginale. Tranne l'analogia col glande, né il caso di
Ourney né alcuno degli altri citati offre il numero e la gravità delle com«
plica^ioni che abbiamo rinvenute nel nostro caso.
Oltre gli organi esterni della generazione nel nostro aborto mancavano
completamente anche gli intani, la qual cosa non é solo rara a combi-
narsi nel . modo suddetto, ma non é neppure frequente per sé stessa : di-
fatti le ricerche di Godard (1) e poscia di Gru ber (2), non sono riu-
scite a raccogliere se non 8 esempi di mancanza di testicoli, dimostrata
colla necroscopia; ed a questo tenue numero, però possiamo aggiungere tre
altri esempi: uno dovuto a Marzuttini (3), l'altro a Neuhaus (4) ed
(1) Godard Ernest. — Absence congóniale des deux testicules. Gaz. Méd. de Paris 1860,
N. 30, p. 461.
Godard cita ancora i casi d'Hard de Riez <c Mém. de laSoc.de Méd., d' émulation. Paris
Ann. vili, (1808), p. 293»ediAnsiaux« Journ. de Méd., Chir., et Phann. de Corvisart Tom. XIV,
p. 262. Paris 1807 » senza riportare le prove, ed in quanto ad Itard possiamo affermare che non
fu fatta la necroscopia.
(2)Gruber Wenzel. — « Ueber die eongenitale Anorchie beim Menschen. Oesterr. Méd.
Jahrbùcher Bd. XV, e. 88 ». Wien 1868.
(8) Marzuttini G. B. — Vedi Taruffl: « Storia della Teratologia ». Tom. VII, p. 267; Oss. b\
(4) Vedi in fine Nota 7*; Oss. O*.
10
80
il terzo a Friese (1), ma con tutto questo toma vero quanto abbiamo an-
nunziato che cioè non havvi correlazione necessaria fra i difetti degli
organi interni con quelli degli esterni, poiché negli undici casi citati senza
testicoli havvi solo quello di Friese (Oss. 6.*) che era ^senza genitali
esterni, e fra i 26 casi d* aplasia di questi, non abbiamo trovati se non la
stesso Friese, mentre Pinard ha recata una osservazione assai dubbia (2).
Anche rispetto alle alterazioni del sistema uro-poietico rinvenute nel no-
stro aborto non sono pur esse per si sole del tutto nuove, poiché abbiamo
già riportate le osservazioni di Kristeller e di Baistrocchi, in cui vi
era ritenzione d' urina in vescica, in guisa che questa aveva assunto il vo-
lume della testa del feto (3), ma ninno dei due spiegò la ragione del feno*
meno. Altrettanto si dica del caso simile di C o r n e 1 1 i (4) il quale dice cher
r uretra era affetta da ipospadia e da alterazione dell' uretra, ma tace sulla
causa della ritenzione. Nel nostro caso invece la ragione era palese, man-
cando l'uretra e l'orificio essendo chiuso; e tale difetto é stato notato pili
volte nelle femmine, recando invece l'incontinenza delle orine (Vedi Nota 8.*),
salvo il caso di Friese, di cui non si conosce il sesso, ed in cui l'uretra
era rudimentale e chiusa.
È però vero che vi sono osservazioni col titolo serusa uretra^ ma esa-
minando il racconto si rileva che si trattava d'un grado massimo d' ipo-
spadia; ed il primo ad indicare cosi inesattamente il fatto fu Tulpio (5);.
e ciò che maggiormente sorprende si é che Voigtel (6) ricorda il fatto^
stesso come un esempio di mancanza d' uretra. Siamo poi dolenti di non
avere potuto verificare le osservazioni di Murray, di Monro, e df
Herold (citati da Meckel (7)) per sapere se hanno evitato cosi gros-
solano equi vico. È però vero che Schellier ed Hubert non solo vi-
dero la mancanza dell'uretra ma ben anche della vescica (ciò che non-
ha alcuna analogia col caso nostro) e Pinard trovò perfino la mancanza
dei reni (8). Questi fatti erano associati al difetto degli organi generativf
esterni, ma essendo troppo pochi non giovano, anzi contradicono alla legge^
(1) Vedi Nota 6*; Oss. 15*. In questa nota abbiamo anco riprodotta l'osservazione di Pinard
(n. 21), ma non azzardiamo di aggiungerla ai casi di mancanza di testicoli non avendo egli esclusi^
che tali fossero due corpicciuoli trovati nell' addome.
(2) Vedi Nota 5». Oss. 15» e 21».
(3) Vedi Nota 5* in fine. Oss. 18 e 22.
(4) Cornelli A. — « Ueber einen Fall von Geburtshinderniss bedingt durch Ausdehnung dar-
fdtalen Hamblase » Wien.Med. Wochenschrift N. S7; 1879 — Jahreshericht fùr 1879, Bd. I. s. 254 (5)i
Vedi Nota 8* in fine.
(5) Tulpio Nicola. — « Observationes » Libr. IV, Gap. 96. Amstelodami 1672 (Nova editio)..
(6) Voigtel F. G. — « Handbuch der Pathol. Anat. » Bd. Ili, s. 348. Halle 1805.
(7) Meckel J. F. — « Handbuch der Pathologischen Anatomie » Bd. I, s. 654. Leipzig 1812..
(8) Vedi Nota 6» Oss. 15% 2\\ U\
81 11
di Ahifeld (1) cosi espressa. « Quando mancano i genitali estemi, senza
'Ceeezione si trova la corrispondente mancanza od imperfezione della ve-
scica, degli ureteri (secondaria a quella dei reni), della vagina, dell' utero,
e spesso dell' intestino retto ».
Finalmente nel nostro feto non vi era soltanto T atresia dell' ano, ma man-
cava tutto l'intestino colon compreso il cieco. Ora quanto é comune il primo
fatto altrettanto é raro il secondo, come é rara la enorme distensione con-
genita della vescica che forse fu causa dell'aplasia: difatto notevole man-
canza dell' intestino crasso é stato soltanto ricordata da B a u d e 1 o q u e (2)
il quale dice che in un neonato del colon non vi era che il cieco senza
l'appendice vermiforme; da Mueller che trovò oltre la mancanza del
retto solo una porzione del colon (Vedi Nota 6.% Oss. 19); e daSchup-
pert (3) che rinvenne il colon discendente convertito in un cordone; ma la
mancanza dell' intero colon insieme al cieco non fu descritta che da H e r-
sing (4). Lo stesso caso é stato descritto in una vitella da Alessan-
drini (5); mentre nel puledro del Reefer e Melean(6) non si trattava
«di mancanza ma della disgiunzione fra il colon ripiegato ed il fluttuante.
(1) Ahifeld P. — « ArchiY. far Gynaekologie » Berlin 1879; Bd. XIV, s. 282.
(2)Baudeloque — « Sódillot recuel périodique » Tom. I. — Quest'indicazione ò data da
Meckel « Handbuch der pathol. Anat. Bd. I, s. 500» ed è falsa. Ma ciò che ci rincresce maggior-
mente si è che neppure coU' aiuto di colleghi sono riuscito a rettificarla.
(3) Schuppert — « Absence congenitale du colon discendant » New Orleans Med. Tom. V,
1^. 2; 1858 — Kanstatt fùr 1859; Bd. IV, s. 7.
(4) Hersing. — « Zeitung Med., herausgegeb. Yon dem Verein fùr Heilkunde in Preussen »;
3d. XV, N. 15; 1845 — Citato daFOrsteraDie Missbildungen », s. 124.
(5) Alessandrini Antonio. — e Catalogo del Gabinetto d'Anatomia comparata». Bologna
1852. Sezione X, N. 2343, p. 424.
(6) Ree fé re Melean. ~c Giornale ital. di Veterinaria Militare ». Anno T, N. 11, p. 344,
1888 — Artic. tratto dai Giornali inglesi.
18
S2
rudimentale.
Osservazione 1.' — Schenck J. G. figlio — Observationum medicarum rararum. Franco-
furti ie09, p. 577. Libr. IV.
Nacque un fanciullo con un' ernia ombellicale, senza pene, però col foro uretrale
pervio, da cui gemeva r urina. Il fanciullo aveva lo scroto provveduto dei due testicoli.
Osservazione 2.' — Bartholino T. — Historiarum anatomicarum rariorum Cent. I. Amste-
lodami 1654. Obs. 65. — Vìr sine pene et podice.
Osservazione 3.* — Castera — Description d* un enfant avec un scrotum, mais la
verge manquait entierèment etc. — Hist et Mém. de la Soc. R, de Médecine de Paris.
Ann. 1780 et 1781 — Hist. p. 323.
Osservazione 4.* — Terta Antonio Gioseppe Ferrarese —De re medica et chirurgica. Fer-
rara 1781. Epistola IV, cap. 20, p. 145.
Neir anno 1778 fu condotto all' ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze un bambina
di tre mesi, robusto e florido, al quale mancavano il pene e lo scroto, e neppure esiste-
vano le grandi labbra. Nel luogo dove suolsi trovare il pene nel maschio i tegumenti
erano alquanto rialzati, e divisi in mezzo da un solco che simulava una vera rima
muliebre. Nannoni per mezzo di uno specillo si accorse che in questo solco si trovava
un foro, ed allontanati alquanto i due labbretti che lo coprivano, vide sotto di essi un
vero glande, benché piccolo: perciò non vi fu alcun dubbio che quei labbretti non do-
vessero considerarsi come il prepuzio. Negli inguini si trovavano due prominenze che
egli sospettò dovessero contenere i testicoli, quantunque non fossero discernibili, né col
tatto, né colla vista. Quel solco sopra notato non era che il setto dello scroto rimasto
diviso.
Osservazione 5.* — Carminati Domenico — Nota al Dizion. di Chir. del Louis (trad. dal fran-
cese). Venezia 1795, Voi. Ili, p. 60.
Estrasse un feto idrocefalico, coir ano imperforato. À questo feto mancava il pene^
quantunque avesse i testicoli nello scroto.
Osservazione &' — Heyfelder J. F. H. — Schmidfs Jahrbùcher 1835, Bd. Vili, s. 125 —
Ahlfeld. Archio./ar Gynaekologie. Bd. XIV, s. 279. Berlin 1879.
Feto idrocefalico con doppio labbro leporino, col petto stretto superiormente, largo
inferiormente e coir addome pendente simile a quello d' una gravida. Esso aveva uno
scroto senza testicoli, che presentava nella sua estremità inferiore una produzione ver-
rucosa, e Pano chiuso. Mancavano il pene, l'intestino crasso, i reni, la vescica e 1
testicoli.
Osservazione 7.* — Himminger — Med. Chir. Zeitung 1853, s. 824.
^ Neonato senza pene, con discesa dei testicoli. L' uretra s' apriva neir ana
Osservazione &' — Melatoli Aug. — Aòtenee de pini» — Gaz. des hòpitaux 18S4, N. 13 —
Kanstatt's fOr 1854, Bd. IV, s. 3.
83 13
Osservazione 9/ — RSrberg A. D. — Verhandl. $ehwedi$cher Aerzte i Stockolm 185G-57
— Journal fUr Kinderkrankheiten Bd XXXV. Eriangen 1860, s. 426.
Un fanciullo mostruoso aveva 7 dita alla mano sinistra, 6 alla mano destra, 6 al
piede sinistro e 5 al piede destro. Era privo del pene.
Osservazione 10/ — Goschler — Mangelhafte Bildung der dusseren Genitalien — Prctger
Vierteìjahrsschr. Bd. Ili, p. 89. Kanstatt's 1859, Ed. IV, s. 7 und 1&
In un uomo di 27 anni, ben conformato, colla barba bionda e rigogliosa, con peli al
pube, e col rafe allo scroto, mancava del tutto il membro virile.
Nella parete anteriore dell' intestino retto, air altezza di 5 linee, si scopri una apertura
rotonda, da cui scolavano le orine. Davanti all' apertura anale vi era un pezzo di pelle
triangolare, raggrinzato, che nasceva dal rafe come una cresta di gallo, se non che si
gonfiava ed avvizziva rapidamente.
Se la gonfiezza perdurava più minuti, spesso era accompagnata colla perdita del-
r umore spermatico dall' apertura urinosa suddetta. Introducendo per la medesima una
sonda d'osso di balena, si giungeva in vescica, traversando un canale uretrale lungo
incirca 1 V^ pollice e che aveva il lume normale. Lo sfintere vescicale chiudeva con
esattezza, e l'uomo orinava volontariamente ogni 3 o 4 ore : nel frattanto l'ano e le parti
circostanti rimanevano asciutte. Nello scroto, nei testicoli, nei cordoni seminali, non si
riscontrò nulla d^ anormale.
Osservazione 11.' — OIshausen — Monatsschr(ft far Geburtskunde. 34 XVIII, s. 98.
Berlin 1861.
Un fanciullo collo scroto bene sviluppato era privo totalmente del pene. Esso aveva
una piccola apertura nella parete inferiore dell' addome che conduceva nella vescica in
cui sboccava l' intestino terminale. Àtresia dell' ano.
Osservazione 12.' — Steinhaus J. — Scheinbar gdnzlicher Mangel des Penis. Vorhandens-
eia desselben unter dem vordern obera Segmente der Scrotalhaut Wien. Med. Halle
1862, Tom. Ili, p. 315.
Osservazione 13.' — Facon Jacopo di Fonzaso (Prov. di Belluno) — Gaz. medica Provincie
Venete Anno Vili, p. 297. Padova 1865. Appendice.
Visitò un uomo di 30 anni il quale aveva l' aspetto e le forme di donna. Esso aveva
il glande col meato urinario, ma mancava di prepuzio e di pene, in guisa che il glande
era sessile ed incapace di prolungamento, come fosse la clitoride. E tanto più ne aveva
r apparenza, poiché ai lati discendevano due specie di ninfe. Eranvi poi anche le grandi
labbra, ma queste contenevano i testicoli coi loro cordoni spermatici. Non eravi traccia
di vulva. L'uomo era inclinato a sposarsi, firuiva delle ejaculazioni seminali ed allora
il glande s' induriva ; sicché non aveva che l' aspetto esteriore di femmina.
Osservazione 14.' — Birnbaum Fr. H. G. — Monatsschrifl far Geburtskunde 1865, Bd. XXVI
Supplement s. 290 — Ahlfeld. 1. cit, s. 280.
Un feto aveva la mascella inferiore imperfettamente ossificata, le braccia e le gambe
corte con sei dita alle mani ed ai piedi. Ipoplasia dei polmoni, del cuore, e dei reni,
i quali erano ridotti ad una piccola capsula appianata senza ureteri. L' intestino crasso
finiva a fondo cieco; la vescica aveva la forma d'un lungo canale, in cui non si poteva
dimostrare l'apertura uretrale. Mancava ancora il pene, mentre esistevano i testicoli
contenuti in uno scroto bipartito. Fra le due pieghe scrotali eravi una piccola aper-
tura, indizio del canale uretrale, entro la quale ninna sonda penetrava.
C. Tart^ffl. 3
14
84
Osservazione 15.' — Green W. E. — Congenital absence of the penis — OmaBop. J Obst,
New York 1879-80, Tom. I, p. 423 — Citato nelP Index Catalogue qf Washington.
Osservazione 16.' — Collier — British Medicai Journal 23 febbraio 1889. — Riforma Me-
dica Anno V, 1."* semestre, N. 113. — Deformità dei genitali esterni maschili.
Mancanza del pene. Testicoli bene sviluppati e discesi nelle guaine scrotali^ Ernia
inguinale congenita bilaterale. L' uretra si apriva nella parete anteriore del retto.
Osservazione 17.' — Ràuber in Nordhausen — Angeborener Mangel des mdnnlichen Gliedes
— Virchoio's Archio. Bd. CXXI, s. 604, Tafel X, flg. 3; 1890.
L'uretra sboccava neir intestino retto d*un uomo vivente di 38 anni. Questo aveva
lo scroto ben conformato, che conteneva i due testicoli di volume ordinario, i cui con-
dotti seminiferi potevano seguirsi nei canali inguinali. Talvolta avvertiva gli stimoli
sessuali e poscia un titillamento nella parete anteriore del retto con polluzione.
Osservazione 18.' — Voli Adam — Ueber cine scitene Missbildung (Fehlen des Penis und
des Afters. Communication swischen Biase und Rectum). Diss. Wùrzburg, 1890 — Jahres-
bericht fQr 1890. Bd. I, s. 249 (4).
Descrive un feto in cui mancavano le aperture anale ed uretrale. • Solo vi era una
piccola borsa cutanea, in luogo dello scroto. II testicolo sinistro era nel canale ingui-
nale, ed il destro giù nel sacco testicolare. Dopo il distacco delle congiunzioni fra la
vescica e l'intestino retto apparvero i canali deferenti e le vescichette seminali. Man-
cava la prostata; si trovò invece contro la sinfisi del pube un piccolo corpo, che fu
considerato un piccolo pene, ciò che fu poi confermato dalle ricerche microscopiche.
Nota 2.'' — Aderenza del pene allo scroto.
Osservazione 1.' — Kolb E. — Adhérence congeniale du penis au scrotum — Gaa. Méd.
de V Algerie. Alger 1860, Voi. XXII.
Osservazione 2.' — Marten — Angeborene Vertoachsung des- Penis und Scrotum — Vir^
choto's Archio. Bd. XXVIII, pag. 655, 1863. — Kanstatt far 1863, IV, s. 3-10, p. 43.
Osservazione 3.' — Weir R. F. — Tioo cases of congenital curvature cf the penis, with
hypospodias and adhesion to the scrotum. New York Medicai 1874, Tom. XIX, s. 281.
Osservazione 4.' — Bouteiller J. — Phimosis scrotal. Verge rudimentaire. Epispadie jusque
à ses dernieres limites — Union méd. de la Scine inf. Rouen 1875, Tom. XIV, p. 27.
Osservazione 5.' — Dougall John. — Attachement of penis and scrotum — Brit. Med.
journ. London 1882, p. 696.
Osservazione 6.* — Chrétien H. — Palmature pénienne sans hypospadias — Gaa. hedomad.
de Méd. et de Chir. Paris 1887, Tom. XXIV, N. 31, p. 501.
Aderenza del glande alla pelle dello scroto, e retrazione simile ad una corda del
pene in seguito air accorciamento del corpo cavernoso dell'uretra.
85 15
Osservazione 7.' — Busaoohi J. — Casi vari cP Qjfe:iioni congenite — Archivio d! Orto-
pedia. Milano 1891, Tom. IX.
Aderenza congenita del pene collo scroto.
Osservazione 8.' — Lemke F. in Hamburg — Angeborner Mangel des Penis — Virchow's
Archiv. Bd. CXXXIII, s. 181 ; 1893 : con due figure.
Un fanciullo di 5 mesi mostrava lo scroto della grandezza normale, nella cui parte
Inferiore (?) ed anteriore eravi un' apertura da cui gemeva V urina. Dal margine poste-
riore di questa apertura nasceva il rafe normale. Esplorando col dito, si scoperse la pre-
senza del pene approfondato e circondato nello scroto, il quale conteneva ancora i due
testicoli.
L' autore avverte che un caso simile è rammentato negli SchmidC s JahrbUcher
Bd. CCXVI.
Nota 3.' — Casi d'ipoplasia dello scroto.
Osservazione 1.' — Kerckring Teodoro — Spicilegium anatomicum. Amstelodami 1670, p. 33.
Un fanciullo di 3 anni appariva senza testicoli e senza scroto, ma aveva un'esigua
doccia, come fosse una verga imperforata, sotto la quale vi era un piccolo foro, da cui
esciva liberamente T urina.
Osservazione 2.' — Hard do Rioz — Mém. de la Soc. medicale d* émulation. Tom. III,
(Ann. Vili) 1800, p. 293.
Descrive un giovane di 23 anni, di carattere apatico, senza desideri venerei, che da
bambino sofTriva incontinenza d' urina, il quale in luogo d' un florido sviluppo, aveva la
pelle molle, liscia e senza peli, neppure nel mento, e colla voce fioca. Il petto e la
pelvi mostravano V aspetto femminino. Il pene era lungo un pollice e grosso come il dito
piccolo, col glande simile per il volume ad un pisello, a cui il prepuzio aderiva. Man-
cava lo scroto, ed invece ivi la pelle si mostrava raggrinzata senza contenere né i testi-
coli, né i funicoli spermatici.
Lungo la linea mediana del perineo vi erano due pieghe cutanee parallele, da somi-
gliare alle grandi labbra in contatto fra loro. Sul pube vi erano pochi peli.
Osservazione 3.* — Macari Franoesco — Idrorachite congenita — Gaz. dell'Associazione
medica degli Stati Sardi. Anno VI, p. 41. Torino 1856.
Una sposa in quinta gravidanza mise in luce un feto maschio con varie deformità
descritte in modo insufHciente. Si rileva però che vi era tumore idrorachitico lom-
bare, enterocele nella linea alba, mancanza delP intestino retto, piede varo doppio. In
quanto agli organi generativi, mancava lo scroto ed esisteva il pene; e poche linee sotto
al canale dell'uretra (permeabile) eranvi due piccoli fori, con margini flbro-cartilaginei,
lateralmente posti al rafe perineale, profondi appena alcuni millimetri e simili a due
arterie recise (fori di cui V autore non seppe determinare la natura). I testicoli occupa-
vano il canale inguinale.
Osservazione 4.' — Naglo L E. — A monstrosity cfsex. — New Orleans Journ. of Med
Aprii 1869 (Jahresbericht far 1869, Voi. I, p. 172).
16
86
Riferisce di un servente di 19 anni, il quale era chiamato ora Caterina ed ora Gio-
vanni : Aveva r abito del tutto femmineo (e scrofoloso) col volto imberbe, colle mam-
melle non sviluppate e colla voce da donna. ;L' esame rilevò come unico organo geni-
tale un pene lungo 1 Vi" grosso Vt"» con un prepuzio considerevolmente sviluppato e
traforato da un' uretra normale. Nessuna traccia di scroto, di labbra, di testicoli, e di
vagina. Anche coir ispezione pel retto non rilevò alcun indizio né di utero, né di pro-
stata. La base del pene e del monte di Venere erano coperti con delicati e scarsi peli.
È poi degno di nota che dal pene non avvenne mai emissione di liquido seminale,
^ che r individuo afTermava di sentirsi attirato sessualmente verso gli uomini, però non
ebbe mai segni certi di irritabilità sessuale. U autore ritenne il caso per anorchismo
bilaterale.
Osservazione 5.* — Jones J. — Singular and distressing case of malformation qfgenital
organs — Med. Record. New York 1871, Tom. VI, p. 198.
Uomo senza barba coir abito femminino. Pene lungo % di pollice, del resto ben con-
formato. Scroto molto piccolo, senza testicoli. Le ricerche per V intestino retto non reca-
rono alcuna luce.
Nota 4/ — Estrofla yescicale senza organi generativi esterni.
Osservazione 1.^ — Barthoiino Tommaso — Historiarum anatomicarum rariorum. Cent I^
Obs. 65 ; Amstelodami 1654. p. 103 — Vir sine pene et podice.
Vide nel Lazio un uomo di 40 anni, robusto e sano che non aveva traccie dell'ano,
né delle parti genitali; lo che rese dubbio il sesso e nuUadimeno gli fu imposto il nome
di Anna. All'età però di 24 anni essendo sopravvenuta la barba a coprire le sue gote ed
il mento, VAnna fu considerato come un uomo. In quanto air atresia dell' ano V autore
seppe che quando l'uomo aveva Anita la digestione degli alimenti sopravveniva il vo-
mito, ma per evitare il sapore disgustoso In bocca egli introduceva nella medesima un
<^omo. Rispetto alle orine queste stillavano a guisa del latte dalle papille mammarie
<la un cavo fungoso, vicino al luogo dell' ombelico che mancava. Da questa descrizione
Breschet, fino dal 1824 (Archiv. gén. de Méd. Tom. IV, p. 567. Paris 1824), riconobbe
trattarsi d' estrofla vescicale, ed ora si spiega come Bartholini non riconobbe gli or-
fani generati esterni. Rimane però sempre straordinario il vomito suppletorio, che fti
poi riveduto da Denys.
Osservazione 2.^ — Saviard Bartolomeo — Nouveau recueil dP Observations chirurgicales.
Paris 1702; in 8*, p. 30a Citato da Meckel — Pathologiscìie Anatomie 1812, s. 708.
Sezionò una bambina neonata senza le parti sessuali esterne, la quale aveva solo
una cloaca che s' apriva all' esterno, in cui mettevano foce i due comi uterini con val-
gine assai brevi. La vagina sinistra comunicava con l' uretra, e questa era congiunta
«coir intestino retto ristretto all' estremità. Vi era poi un solo uretere che nasceva dai
due reni posti sul sacro e che cadeva a perpendicolo nella cloaca comune.
Osservazione 3.^ — Daviilanauva — Sur une nouvelle espèce de hernie naturelle de la
vessie urinaire et sur une privation presque totale de sexe — Journ. de Méd. Chir., etc^
Paris 1767, Tom. XXVII, p. £&
87
17
Osservazione 4.^ — Dana Giovanni P. M. — Deseriptio foetus absque pene et vulva, ultra
biennium viventìs, obscurique sexus ideo habiti — Mém. de V Acad. rfc« Se. de Turiti.
Tom. Vili, p. 309 - Année 1786-87 cum tabula.
Non avendo riconosciuta V estrofia vescicale in un maschio, negò la presenza degli
'Organi generativi esterni.
'Osservazione 5.^ — Fleisohmann Gadofredo d'Erlangen (da non confondersi con Federico-
Lodovico figlio adottivo del precedente) — De vitiis congenitis circa thoracem
et abdomen. Erlangae (senza data) 1811, p. 33, Tab. II, III.
Un feto maturo aveva un' ernia omfalo-ventrale, doppio ano-preternaturale, e la ve-
scica orinarla extro-fiessa. Era privo delle parti generative esterne e dell'ano, e nella
regione generativa non si riscontrava ctie una rima perpendicolare. Internamente Pau*
tore rinvenne i reni, gli ureteri che sboccavano nella vescica suddetta ed i testicoli spo-
stati in diverso senso.
OssRRVAzioNE 6.* — Denys Prosper-Sylvain — Archiv. gén. de Méd. 1824, Ser. I, Tom. IV,
p. 562.
Un uomo di 78 anni, mendicante, era paraplegico fino dall' età di 10 anni, e presen-
tava un ingrossamento osseo nel punto d' unione fra le vertebre lombari e dorsali. Esso
presentava uno stato atrofico della pelvi e degli arti inferiori; aveva i testicoli molto
piccoli e r ano e V uretra obliterati dal lato esterno.
L' uomo suddetto non evacuava alcuna sostanza (sia liquida, sia solida) per le vie
"naturali, tutto al più emetteva qualche goccia d'orina dall'ombelico; ma suppliva, in
quanto agli alimenti (che mangiava in copia), nel modo seguente. Dopo 7 od 8 minuti
^he i cibi erano giunti nello stomaco venivano facilmente vomitati, sotto forma d' una
pulte verdastra, schiumosa, di odore leggermente nauseabondo. L' autore non dice se
l' emissione dell' orina accadeva per l' ombelico o per altre vie, aggiunge però che
l'uomo non volle mostrarsi a nudo.
(Abbiamo riportata questa osservazione straordinaria e quasi dimenticata, sebbene
non riguardi r es trofia vescicale, perchè conferma quella di Bartholino, creduta in'-
verosimile).
Osservazione 7.* — Reineoke — Fall eines seltenen Vitium primae formationis — Deut^
sche medicinische Wochenschr^ft 1881, N. 34, s, 468 — Jahresbericht fùr 1881, Bd. I,
s. 280 (6).
Una ragazza di 15 anni, d'abito debole e clorotico, aveva un'ernia ombellicale e
la vescica estrofiessa da una fessura addominale. Nella vescica come al solito con-
fluivano le urine mediante gli ureteri. Mancava la sinfisi ossea del pube e del tutto man-
cavano i genitali, cioè facevano difetto le grandi labbra, le ninfe, la clitoride, e l' adito
vaginale. Solo due piccole strie cutanee coperte di peli si estendevano dall' ano agi' in-
guini e due produzioni papillari sotto la estrofia vescicale formavano i soli indizii degli
organi esterni.
X3SSERV AZIONE 8.' — Cuptillet J. — Un cas d' extrophie du cloaque interne aecompagnée
de V absence des organes génitaux et de malformxitions graves des organes abdomi^
naux et du squelette — Archiv. provin. de Chirurgie. Année 2.'; 1893 (non verificato).
18
88
Nota 5/ — Mancanza più o meno completa degli oi^ani generatiyl
esterni.
Osservazione 1/ — Hall Rhodoham, medico deir Egitto nel XI secolo — Commentario^'
in artem parva Galeni; Libr. Ili, Art. medieinalis. Text. 77. Venetiis 1496 (secondo
Haeser: Geschichte der Medicin). Vedi Schenck J. G. figlio — Observationum. Fran-
cofurti 1609, Libr. IV, Obs. II.
Vide un neonato che non aveva né la vulva, né il pene, né testicoli, da somigliare al
castrati. Vi era poi un piccolo foro da cui usciva l'orina.
Osservazione 2.^ — De Blegny Nicolao — Zodiacus medico-gallicus. Genevae, 1680, p. 78;.
Obs. IX, Foetus sine sexus discrimine.
Un feto di nove mesi non aveva altri indizii sessuali se non una esigua eminenza nella
regione del pene da attribuirsi alla clitoride, nel mezzo perforata, quantunque non avesse
alcun rapporto colla vescica.
Osservazione 3/ — Le Prìeur de Lugeris en Champagne — Sur un enfaniement — Journal
des Savants; Janvier 1690, p. 41. Questa comunicazione (non sappiamo come) è stata
da Haller (ÌBiblioteca anatomica. Tom. I, p. 740) attribuita a Faber J. Matthias —
Journal des Savants 1690, ove ha il titolo — Foetus male formatus et absque partibus^
genitalibus.
Nacque un fanciullo 9 giorni avanti il termine, lungo poco più d'un piede colle mani
e coi piedi volti air esterno. La distinzione del sesso non era sensibile, vedendosi solo^
un foro in cui si poteva introdurre il dito mignolo nel luogo degli organi generativi
maschili.
Senza che noi aggiungiamo le altre cose mal descritte, basta quanto è detto per non.
poter dare alcun giudizio sulla deformità suddetta.
Osservazione 4.* — Prockaska Giorgio, Prof, a Praga — Adnotationum academicarum. Fa--
sciculus alter. Sect. IV. p. 84. Pragae 1781, Tab. VII.
Un aborto quadrimestre nacque con una porzione notevole delP intestino tenue pen-
dente liberamente sotto il funicolo ombellicale. Questo aborto era affatto privo degli
organi genitali esterni (i testicoli furono trovati entro V addome) ed aveva il foro anale
molto esiguo. Dal poplite dell' arto destro nasceva un breve moncone, di cui la punta,
era leggiermente curva e che conteneva una porzione d'osso, giudicato dall'autore per-
una seconda tibia. L' arto poi suddetto aveva il piede atrofico e senza dita, che fluiva;
con una punta arcuata. L*arto sinistro non offriva nulla di notevole.
Osservazione 5.* — Ford Edv. — An account of a child born without organs qf genera^
tion. — in Simmons 6. — Medicai facts and observations. Voi. V, p. 10. London 1795 —
Foetus absque genitalibus (Citato da Meckel).
Mancanza degli organi sessuali intemi ed appena accennati gli esterni. L' intestino-
retto sboccava nell'uretra.
Osservazione 6.^ — Penada Jacopo — Mostro umano singolarissimo. Memorie dell' Acca--
demia di Padova 1809, p. 49, con tavola.
89
19
Una giovane donna nel 1806 partorì con molta difiScoltà un feto alterato da diverse
anomalie, che mori poco dopo la nascita, e poscia la madre si sgravò d' una mola
molto voluminosa.
Il feto presentava il tralcio ombellicale vicino alla sua inserzione addominale diva-
ricato per accogliere un sacco erniario ovale, della grandezza di sei pollici di Parigi.
Questo sacco era però aperto longitudinalmente, per cui si vedevano a nudo gì' intestini
tenui, ivi contenuti, e si vedeva inoltre il rene destro: organi tutti che erano esciti
per il foro ombelicale. Il feto era privo di parti sessuali esterne e del foro anale, in
modo che dal pube fino al coccige la superfìcie cutanea era liscia, senza alcun vestigio
degli organi mancanti. Però entro V addome V autore rinvenne due piccoli testicoli ap-
poggiati alla cellulare dei muscoli psoas. Bravi inoltre la vescica orinaria con un primo
rudimento d'uretra nascente dal collo della stessa vescica, rudimento che tuttavia non
oltrepassava i limiti della pelvi. D'altra parte mancavano i corpi cavernosi.
Negli arti superiori si notava l' aderenza delle dita fra loro mediante una membrana
interposta. Negl'inferiori l'arto destro consisteva in una porzione di coscia, la quale
non conteneva né muscoli, né osso, ma soltanto del molle tessuto cellulare; l'arto si-
nistro aveva le dita dei piedi, come quelle delle mani, riunite da membrane.
L'autore attribuisce all'urto della mola esistente nell'utero lo squarciamento del
jsacco erniario ; alla pressione della medesima la mancanza di sviluppo d' un arto ed il
difetto delle parti generative esterne ; e per rendere più verosimile quest' azione mec-
<^anica immagina che la mola coabitasse negli stessi involucri del feto.
Osservazione 7.' — N. N. — Hu/elandCs journal der praktische Arzneikunde und Wurid-
arzneikunde. Berlin 1812 (?). Oss. cit. da Fournier: Art. Cas rares. Dìct des Se.
Med. (in LX Voi.) Tom. IV, p. 166. Paris 1813.
Fanciullo di 3 anni, morto a Berlino, il quale era privo, tanto all' esterno quanto
all' interno, di qualunque traccia degli organi generativi, in guisa da non potersi sospet-
tare quale fosse il sesso del fanciullo : però le inclinazioni ed il contegno del medesimo
indicavano esser lui di sesso femminile. L' orificio dell' uretra non era circondato da
alcun orlo ed aveva la grandezza d' una mezza lente. Nulla fu [rinvenuto fra l' inte-
45tino retto e la vescica.
Osservazione 8.* — Kretschmar — Horn*s Archév. Bd. I. St. 3, s. 349. Berlin 1815 (Non
verificato).
-Osservazione 9.* — Baillet — Journal de Méd. Tom. LUI ; 1822 (?). De injante Bine geni-
talibus et ano (non verificato).
Osservazione 10.* — Schellier D. M. P. — Foetus monobrache, monopode et agame, par--
venu à peu-près au terme de la naissance — Archives génér. de Médec. Tom. Ili, p. 415.
Paris 1823.
Il feto nacque morto e presentava le seguenti particolarità. Il braccio destro aveva
l'omero rappresentato da un osso, lungo mezzo pollice; mancava del radio, ed aveva
la mano assai imperfetta. In luogo dell' arto addominale destro vi era, in corrispondenza
.alla cavità cotiloide, un piccolo sacco cutaneo, analogo imperfettamente allo scroto, che
era vuoto e non comunicava colla cavità addominale. Vi era inoltre atresia dell' ano.
L' autore non descrive lo stato della cute al perineo in seguito alla mancanza degli or-
fani generativi esterni, già annunziata nel titolo.
Aperto r addome, si vide la porzione sigmoidea del colon, che in luogo di discendere
raggiungeva il funicolo ombellicale ove terminava a fondo cieco. L'appendice cecale
-aveva origine nel punto in cui il cieco si unisce col colon, ed era lunga 3 pollici. Man-
20
90
cavano i reni, e non le capsule sopra renali ; facevano parimenti difetto la vescica ori-
narla e tutto il rimanente delle vie orinarle. Vi erano Analmente due corpi glandolosi^
senza condotti escretori, dei quali l'autore non potò decidere se fossero le ovaie o i
testicoli : un corpo era situato a destra della colonna vertebrale, l' altro vicino all' anello
inguinale.
Osservazione 11/ — Rossi Francesco in Torino ~ Memorie della R. Accademia delle-
Scierue di Torino. Tom. XXX, p. 155; 1826. Obs. I. De vaginae obstructione.
Fu chiamato il Dott. Berruti a visitare una sposa di 28 anni, che da tre giorni era^
in preda a dolori come quelli del parto e che non era mai stata mestruata. Il medico-
suddetto, essendosi accorto che mancava ogni traccia degli organi genitali esterni e dei
peli sul pube, inviò V inferma nelP Ospedale di S. Giovanni.
Il Dott. Rossi ivi verificò la mancanza della vulva e per fino della rima; rinvenne
però un foro assai angusto da cui fluiva Purina, e l' orificio dell' ano in condizioni nor-
mali. Ritenendo trattarsi di ritenzione dei mestrui (sebbene le mammelle fossero turgide),^
fece una incisione che partiva sotto il piccolo foro urinoso e giungeva vicino all'ano;
ma approfondandola per 3 dita s'incontrò con un corpo che riconobbe per la testa d'uà
feto, ed allora dilatò la medesima, ciò che permise l'espulsione del feto stesso.
Ripetendo poscia l'esame delle parti esterne l'autore rinvenne finalmente un foro-
angustissimo vicino allo sfintere dell' ano, pel quale con un sottile specillo si giungeva
in vagina, e dal quale uscivano 1 lochi. Dopo 8 giorni comparvero i segni esterni della
pubertà, e dopo due anni la donna partorì naturalmente con grande difficoltà per la via.
artificiale. Il marito poi confessò d' aver esercitata la copula per l' intestino retto.
Osservazione 12.* — Faber 6. F. Carolus di Magdeburg — Duorum monstrorum huma--
norum Diss. Berolini 1827, cum tab.
Feto ben conformato superiormente, ma inferiormente presentava un' ernia intesti-
nale nel funicolo ombellicale, l'atresia dell'ano, i piedi imperfetti con diminuzione no-
tevole nel numero delle dita, e mancanza degli organi generativi esterni, eccetto due
verruche cutanee ai lati del pube.
Nell'addome si trovarono due testicoli, l'intestino retto chiuso all'estremità, i reni^
gli ureteri e la vescica mancanti completamente.
Osservazione 13.* — Jenisch — Wartembergisches Correspondenzblatt Bd. VII, N. 7 —
Schmid fs Jahrbacher 1840; Bd. XXVIII, s. 141 — Oss. cit. da Ahlfeld.
Fu estratta una fanciulla morta senza indizio di genitali e dell' orificio anale. In
luogo del piede sinistro essa aveva un rudimento lungo un pollice e mezzo e grosso
come il dito indice, contenente un osso sottile. La metà sinistra della pelvi era atrofica^
Osservazione 14.* — Gurnoy — Lancet London 1840, Voi. I, N. 26 — Cit. da Ahlfeld..
Archiv. far Gyndk. 1879, s. 280.
Nel luogo dei genitali d' un feto si vedeva un prolungamento cutaneo, sotto il quale
si presentava un glande. Del resto niun indizio di scroto, di grandi labbra, d'apertura
vaginale, uretrale e rettale. Oltre di ciò il feto aveva il braccio destro accorciato, con
sole 4 dita, e l' arto inferiore dello stesso lato parimenti corto, col piede torto. Non fti
fatta la necroscopia.
Osservazione 15.* — Frìsse — Casper^s Wochenschr(ft 1841, N. 52 — Ahlfeld. Archiv.
far Gyndkologie. Bd. XIV, s. 281. Berlin 1879.
Un fanciullo neonato non aveva alcun indizio esterno degli organi generativi, ed invece
dei medesimi vi era un tumore cutaneo che si estendeva sino all' orificio dell' ano..
91
21
Mancavano i testicoli, gli epididimi, i condotti e le vescichette seminali. La vescica
aveva la grandezza d' un uovo di piccione coir uretra rudimentale e chiusa ; V ano in-
vece era pervio.
Osservazione 16.' — Magee W. — Case qf absence of external genitaU and formatioriM
cf on artijlcial vagina — Lancet London 1841-42, Tom. II, p. 575. (Non verificato).
Osservazione 17.' — Vrolìk \¥. — Tabulae ad illustrandam embryogenesin ect Amstelo-
dami 1849 ; Tafel LXIII, fig. 1.
Il feto era ottimestre, senza arti inferiori, però nella cavità cotiloide sinistra giaceva
la testa del femore. La pelvi si mostrava rudimentale e l' ileo destro appena accennato.
Non si vedeva alcun indizio degli organi generativi esterni, e sotto l' inserzione del fu-
nicolo ombellicale vi era un piccolo canale (di cui non è detto il significato). Il rene
sinistro mancava, il destro comunicava colla vescica mediante il proprio uretere. Il
funicolo ombellicale conteneva una sola arteria e circondava il collo e V ascella sinistra
del feto.
Osservazione 18.' — Krìsteller — Enorme Ausdehnung der Harnblase bedingt durch
Fehlen der Harnròhre — Monatsschrift far Geburtskunde. Bd. XXVII, s. 165, Berlin
1866.
La enorme gonfiezza dell'addome obbligò l'ostetrico all'estrazione artificiale del
feto, il quale mostrava l' età incirca di 7 mesi, ed aveva il funicolo (fiaccido e sottile)
aderente all' addome per 5 cent sopra la sua inserzione all' ombellico. Mancava l' o-
rificio dell'ano, e nel perineo non vi era alcun indizio delle aperture genito-orinarie. Per
contrario si vedeva sopra il monte di venere una papilla, grande come un grano di arena,
fiancheggiata da due piccole pieghe cutanee, senza alcun orificio, da simulare il rudi-
mento d' una clitoride.
Neil' addome e fuori del peritoneo vi era un gran sacco in cui penetravano i due
ureteri. Il sacco aveva una circonferenza di 45 cent., senza alcun foro d'uscita e sol-
tanto comunicava coi due] ureteri, era tappezzato dalla mucosa con diverse specie
di epiteli (che l'autore non descrive, né rappresenta) e con pieghe trasversali. Nella
pelvi r autore non rinvenne alcun altro organo. Il funicolo ombelicale aderiva al sacco
orinario. Fra la parete addominale ed il sacco suddetto, sopra all' inserzione del funicolo
scorrevano da destra a sinistra trasversalmente due canali paralleli, coloriti in rosso,
lunghi tre cent., ripiegati ad ansa, all'inferiore dei quali era attaccato un organo glan-
dolare grande come un'oncia; ed 11 medesimo canale non mostrava alcuna comuni-
cazione colla vescica; sicché fu creduto una tuba falloppiana con una ovaia.
L' intestino crasso finiva cieco nella parte superiore posteriore della vescica ; gli
altri visceri erano spinti in alto dal sacco orinario.
L'autore mostrò il mostro a Viro ho w, il quale lo ritenne per una femmina, e giu-
dicò il sacco , che a primo aspetto sembrava una semplice vescica orinarla, come un
sacco genito-urinale, cioè composto della vagina, dell'utero e della vescica, desumen-
dolo dalle diverse specie di epiteli.
Osservazione 19.' — Mueller A. D. — Verschiedene Missbildungen bei einem neugeborenen
Kinde — Ugeskrift for Laeger. R. Ili, Bd. V, s. 329. Kopenhagen 1868 — Jahre$bericht
far 1868, B. I, 8. 175.
In una femmina, che mori 33 ore dopo la nascita, mancava la parte inferiore della
gamba sinistra, il di cui moncone era ricoperto dalla pelle, la quale era bensì mobile,
ma all' estremità presentava una crosta disseccata. Le porzioni superstiti della tibia e
C. Tarvjfl. 4
22
92
della fibula si conservavano distinte sino alla fine ed esternamente al periostio si ri-
scontrava una sostanza caseosa, bianco-gialliccia ed un fluido puriforme.
Mancavano i genitali esterni, non riscontrandosi che un solco cutaneo lungo 3 cent,
situato posteriormente alla sinfisi del pube; nella estremità superiore di questo solco
eravi un piccolo foro pel quale il feto emise un poco d'urina. Non era vi traccia del-
l'orificio anale.
All'autopsia si trovò mancare porzione del colon e l' intestino retto. La vescica uri-
naria aveva la grandezza d' un pomo, con la tonaca muscolare molto ingrossata ed era
priva dello sbocco degli ureteri, essa però si continuava coli' uretra (la quale sboccava
esternamente nel punto indicato) e comunicava posteriormente con un'altra cavità;
poiché di dietro della vescica orinarla vi erano altri due sacchi presso a poco di eguale
grandezza ; 1' uno sporgendo a destra, l' altro a sinistra. Il destro era pieno d' urina e
comunicava colla parte posteriore della vescica vicino all'origine dell' uretra con una
apertura la di cui circonferenza era di 3 mm. Questo sacco era formato dalla vagina,
la quale inferiormente finiva a fondo cieco sotto il collo della vescica ed in alto abbrac-
ciava il collo dell'utero; essa poi aveva le pareti molto grosse e la mucosa increspata
trasversalmente. V utero era lungo 3 cent. Il sacco situato a sinistra della vescica era
invece l'effetto della dilatazione dell'uretere sinistro, diviso in concamerazioni, il di cui
sbocco in vescica non fu rinvenuto, ma che doveva preesistere essendosi trovata del-
l'orina nella medesima. Dallo stesso lato la capsula soprarenale aveva la grandezza
ed il posto ordinario ; il rene invece era molto piccolo, collocato sulle vertebre lombari,
€ dava origine all'uretere suddetto, il quale però avanti di discendere saliva verso
sinistra. Il rene destro trovavasi al suo posto ordinario affetto da degenerazione cistica,
ed il suo uretere era molto sottile e terminava a fondo cieco nel connettivo fra la
vagina e la vescica orinaria.
L' esofago presentava l' ordinaria chiusura sacciforme nella sua parte superiore,
mentre la parte inferiore sboccava nella biforcazione della trachea. Tutti gli altri organi
erano sani.
Osservazione 20.* —• Eisenach H. P.fdi Rotenburg — Ein weiblicher Fòtus ohne Harn^
Darm, und Geschlechtsóffnungen, daneben Meropus — Inaugural-Dcssert. zu Marburg.
Rotemburg 1873.
Un fanciullo del resto ben conformato aveva gli arti inferiori aplasici, senza indizio
d' aperture nella regione perineale, e senza parti sessuali. In quanto alla pelvi l' autore
rilevò soltapto che era appianata colla distanza di 7 cent, fra le due creste anteriori
superiori degli ilei, e che la sinfisi del pube era riconoscibile col tatto e sembrava chiusa
€ trasparente. Coi rispettivi cotili si articolavano mobilmente i due arti, di cui il sini-
stro mancava della fibula e del piede, ed il destro era deforme ed aplasico.
Si trovarono voluminose le capsule soprarenali, mentre mancavano i reni e gli ure-
teri, eccetto un piccolo gomitolo bruno scuro a sinistra. Dal medesimo lato era ricono-
scibile un ovaio, ed una tromba in rapporto con una cloaca, fornita d' uraco pervio, il
quale andava all' ombellico. Vi era una sola arteria ombellicale.
Osservazione 21.* — Plnard — Bullet de la Soc. Anatom. Ser. 5.*, Tom. XVIII, p. 686 —
Lancereaux E. — Traile d* Anatomie Pathologique. Tom. I, p. 121 ; Nota 1. Paris 1875.
Feto acranico con spina bifida totale, senza organi generativi esterni. All'autopsia
si trovò r esofago trasformato in cordone, il quale in tal stato aderiva inferiormente alla
trachea, e raggiungeva lo stomaco. L' intestino retto era pieno di meconlo e finiva a
punta, che si perdeva nel fondo della pelvi. Mancavano i reni, gli ureteri, la vescica,
e gli organi genitali interni. Esisteva però al disotto del fegato un corpo glandolare^
grande come una lenticchia, e si trovò un corpo simile nella pelvi ; ma l' autore non
ne determina la natura.
93 23
Osservazione 22/ — Baislrooohi Ettore Assistente air Univ. di Parma — Rivista clinica cU
Bologna 1882 (Estratto).
Un feto macerato pesava 2360 grammi ed era lungo 42 cent Esso presentava di
singolare la mancanza degli organi genitali esterni ed il ventre assai voluminoso (V au-
tore tace sullo stato del perineo, dell' ano e non esclude qualunque pertugio).
Aperto r addome esci in copia siero sanguinolento (330 cent cub.), e tosto si pre-
sentò un tumore sferico, grande come la testa del feto stesso, e fluttuante, che con-
teneva del fluido urinoso, sicché non trovando altrove la vescica l' autore ritenne che
.il tumore stesso fosse la vescica dilatata. Non mancavano né lo stomaco, né la milza,
né il fegato, né il pancreas. L' intestino tenue, senza comprendere il duodeno, era lungo
95 cent ed il colon 38; questo terminava nella faccia superiore della vescica, a cui
aderiva.
Anteriormente alla vescica TAut trovò a destra una ovaia colla rispettiva tromba
falloppiana, ed a sinistra un cordoncino tubulato senza ovaia, e tanto questo quanto la
tromba si inserivano in una piccola cavità periforme coir apice in basso, considerato
dall' autore per un utero rudimentale. Vi era un sol rene (non è detta la sede) che aveva
due ureteri, i quali decorrevano in modo serpentino fra gli strati a/iferion della vescica
e sboccavano a sinistra, fra loro vicini entro la medesima. Nella parte superiore della
vescica vi era un altro pertugio che corrispondeva al punto in cui aderiva il crasso,
ma non comunicava colla vescica. Sul rene vi era una piccola capsula, cosi pure a
destra ve ne era un' altra manifesta (non possiamo però escludere che la seconda non
sia altro che la prima).
In quanto poi al cordoncino posto a sinistra l' autore dice che il suo estremo su-
periore non era libero, ma che internavasi pur esso nella parete della vescica e rag-
giungeva il rene suddetto e non l' ovaia ; per altro non si pronunzia sulla natura di tale
cordoncino, né sul rapporto assunto col rene. Cosi pure tace se vi era alcuna traccia
dell' uretra e del meato uretrale interno. Trovò [Analmente una sola arteria ombelicale
in continuazione d' una iliaca primitiva (non è detto il lato).
Osservazione 23.* — Guttmann P. — Fall von Scheinzwitterbildung — Berlin Klinick Wo-
chenschrift. 1882, N. 35, s. 544 — Jahresbericht far 1882, Bd. I, s. 2T7.
Un neonato aveva la clitoride imperforata con tre corpi cavernosi. Mancavano la
vulva e r introito vaginale. La vagina e l' uretra sboccavano insieme sotto la clitoride
con una apertura grande come la testa di uno spillo, a guisa del seno uro-genitale. In-
ternamente apparvero normali gli organi femminini. La bambina di 4 mesi era giudicata
per un maschio.
Osservazione 24.* — Hubert — Description d' un foetus monstrueux du genre des agé-
nosomes — Journal de méd. de Bruxelles 1887, N. 20.
In un feto i genitali erano rappresentati da un piccolo nodo carnoso fra le gambe.
Oltre di ciò mancavano la vescica e 1' ano. A sinistra del ventre si trovò una larga
apertura per la quale erano usciti il fegato, diviso in 2 lobi, l' omento, un rene e molti
intestini. Gli arti inferiori si mostravano assai deformati, la testa era coperta di capelli
molto lunghi e la colonna vertebrale scoliotica. Niun indizio d' eredità.
Osservazione 25.* — Snow L. B. — Total Absence of ali Organs of Reproduction — Afe-
dical Record. New Yorlc 1892, Voi. XLI, s. 41 (non verificato).
Osservazione 26.^ — Sharpe D. G. — Medicai World. Philadelphia 1893 (Cit daSajous;
Annual).
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Nacque un fanciullo coir ano imperforato e colla mancanza assoluta degli organi
genitali esterni (È taciuta la necroscopia).
Nota 6.' — Atresia della Yulya.
Osservazione 1/ — De Marchettis Pietro Medico Padovano — Sylloge rariorum observatio-
num cum additionibus posthumis. Patavii 1675, p. 132. (La prima Ediz. senza le aggiunte
è del 1664).
« Osservai una nobilissima fanciulla dell'età di due anni sofferente per la congiun-
zione delle labbra delle pudende e della vagina, rimanendo però illeso 11 meato orinario.
Affinchè manifestamente apparisse la natura, fui costretto ad incidere ed a separare ft-a
di loro le labbra e la vagina. In mezzo al taglio fui costretto a mettere una torunda
imbevuta con albume d' ovo e con acqua di rose per i primi cinque giorni, e per gli otto
seguenti con unguento di biacca canforato ».
Osservazione 2.' — Osiander F. B. — Annalen der Entbindungslehranstalt etc. Bd. I, s. 159.
Gòttingen 1800 (Atresia delle ninfe in una bambina di 2 anni).
Osservazione 3.* — Goeze — De Atresia. Helmstadt 1802, p. 41 (in una ragazza adulta).
Oss. citata da Voigtel — Pathol. Anat. Bd. Ili, s. 425; 1805.
Osservazione 4.* — Steinmetz F. —• Ueber Atresia ouloae — Rusfs Magazin fùr die ge^
sammte Heilkunde. Bd. XI, s. 477. Berlin 1821.
Osservazione 5.* •- v. Hempel in St. Goar. — Labior. pudend. bei einem 14 Tage altea
Kinde operirt. — Gemeinsame deutsche far Geburtskunde. Bd. VI, s. 145. Weimar 1825.
Osservazione 6.* — Moozynski — De atresia pudend. — Diss. Berollni 1850.
Osservazione 7.* — Bouohacourt A. — Recherches sur V atrésie vuloaire. — Bullet de la
Soc. de Chir. de Paris, 1855-56, Tom. VI, p. 316. Discussion. — Gaz. des hópitaux de
Paris 1856, Tom. XXIX, p. 10.
Osservazione 8.* — Cooley F. — Occlusion of the labia mojora: operation. St Louis
Med. et Surg.jour. 1856; Tom. XIV, p. 239 (Citato dalP Index Catalogue of Washington).
Osservazione 9.* — Hutin ^ De V atrésie vuloaire congénitale — Gaz. des hópitaux.
Paris 1856, p. 298.
Osservazione 10/ — Anta! 6. — Atresia vuloae labialis. Budapest 1876.
Osservazione 11/ — Ogie 6. C. — Absence ofexternal organs cf generations — llld^Ty\B.nd
M. J. Balt. 1878, Tom. Ili, p. 307.
Osservazione 12.* — Mabaret der Basty — Absence d* una partie des organes génitaux
externes che;: deux soeurs. — Le Progrès medicai. Paris 1890, Tom. XII, p. 503.
L' autore descrive soltanto i caratteri offerti dalla sorella minore essendo più appa-
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Tlscenti di quelli rinvenuti nella maggiore. La sorella minore aveva 35 anni, era robusta
colla figura piuttosto mascolina ed aveva il sistema pilifero sviluppato per tutto il corpo,
in guisa da doversi spesso tagliare la barba; aveva le mammelle rudimentali.
La pelvi mostrava i caratteri femminini, ed in luogo degli organi generativi si ve-
deva un solco profondo che dal pube andava all'ano. Nella parte superiore di questo
solco, subito sotto alla sinfisi del pube, vi era la clitoride, lunga 4 cent, suscettibile
d'erezione, contornata all'estremità da una piega cutanea (che l'autore non vuole con-
siderare per un prepuzio). Sotto alla medesima vi era il foro uretrale, e poi ad egual
distanza fra l' uretra e l' ano si penetrava, con qualche difUcoltà, mediante una sonda,
per la fessura suddetta in uno stretto canale, profondo 5 cent.; e la donna riferì che per
tale orificio scolavano facilmente ogni mese i mestrui. Mancavano completamente le
grandi e le piccole labbra.
Osservazione 1.3* —• Rauschning P. — Ueber congenitale Verwachsung der kleinen Labien,
nebst Darstellung dreier diesbe^ùglicher Falle — Diss. Kònigsberg, 1890; Tafel 4.
Osservazione 14.* — Benivieni Antonio Fiorentino — De abditis nonnulUs ac mirandis
morborum et sanationum causis. Florentiae 1506. Trad. ital. per opera di C. Burci
Firenze 1843, p. 68. Oss. XL
L'autore racconta che un'ulcera maligna distrusse la vulva d' una donna, e questa
nulladimeno sopravisse 10 anni. Ora V Index-Catalogue di Washington pone questa osser-
vazione {che va tolta dal presente elenco) fra le deformità congenite dei genitali femmi-
nini, poggiandosi a Dodonaeus R. {Med. obs. exempla rara.lZ'. Coloniae 1581, p. 155).
Nota 7.' — Mancanza congenita del due testicoli {Anarchia duplex)
yeriflcata nel cadayere.
Osservazione 1.* — Cabrol Bartolomeo — Alphabet ahatomique. Tournon, 1594 ; Lyon 1614,
p. 84.
Un soldato colpevole di stupro fu appiccato, e r autore facendo la necroscopia non
trovò i testicoli né nello scroto, né internamente.
Osservazione 2.* — Anonymus — Commercium litterarium. Norìmbergae Ann. 1732, Eb-
domas II, p. 10, par. 5*.
Morto nella piazza d' Hannover un fanciullo mendicante, con gran sorpresa nel ca-
davere non si trovarono i testicoli, né nello scroto, nò internamente all' addome.
Osservazione 3.* — Sohuizen — Descriptìofoetus hydrocephal. Upsal (senza anno). Questa
pura indicazione è stata data da M e k e 1 J. F r. come esempio della mancanza dei due
testicoli {Handb. der patholog. Anatomie Bd. I, s. 685, nota). Ma né Gruber, né altri
sono riusciti a verificare questa dissertazione per ricavare la storia del caso.
Osservazione 4.* — Kretsohmar — Beobachtung eines widernatùrlichen Afters und eines
Mangels der Samenwerkseuge bei einem Neugebornen, oder eines natùrlichen Ka-
straten. — Archiv. far mediz. Erfahrung von E. Horn. Bd. I, s. 349; Leipzig 1801.
Un bambino che visse 8 giorni era senza V ano e senza testicoli, poiché V autore
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non li rinvenne né nello scroto (che era bipartito), nò nelle parti molli, nò sotto i reni.
Mancavano ancora i vasi deferenti e le vescichette seminali.
Osservazione 5.' — Fischer A. di Boston — The American Journal of the med. Sciences^
Philadelphia 1838, Voi. XXIII, p. 352 — London med. Gaa. Voi. XXVIII, p. 817.
Un computista di 45 anni, morto per pneumonite, aveva la voce femminina, era senza
barba e mustacchi, e non dette mai indizio di possedere gli organi generativi. Nel cada-
vere si trovò lo scroto piccolo, flaccido e senza testicoli. La tunica vaginale comune
era da ogni lato normale ; su di essa s' espandeva il cremastere e vi giaceva come al
solito il funicolo spermatico di piccolo volume. I vasi deferenti erano in ambidue i lati
dell' ordinaria grossezza e terminavano all' estremità del funicolo in un sacco cieco.
Osservazione 6.' — Friese — Merktoùrdige Missgeburt^ J. UCasper: Wochen$8chr(/t^
far die ffesammte Heilkunde. Jahrgang 1841 (Berlin) s. 848, N. 52.
Un feto lungo 18 pollici mori dopo Vi ora dalla nascita. Era privo dei genitali esterni
ed invece presentava un orlo cutaneo esteso Ano all'ano. Nel braccio destro mancava la
mano, e nell'antibraccio le estremità dell'ulna e del radio s'allontanavano ft^ loro per
4 pollici, rimanendo congiunte mediante una membrana senza muscoli. Dietro all'anella
inguinale vi erano due vescichette, grandi come un pisello, piene di fluido acquoso che
stavano in rapporto col peritoneo.
Non vi era alcun indizio dei testicoli, degli epididimi, dei ftinicoli spermatici e della
prostata. L'uretra era solo riconoscibile nella sua origine, il rimanente era obliterato»
Le altre parti del corpo si mostravano ben formate.
Osservazione 7/ — - Le Gendre et Bastien — Anorchidie doublé observée sur un foetu$. —
Soc. di Biologie. Ann. 1859, p. 144. — Gas. méd. de Paris. Ann. 1859, N. 4, p. 65a
In un feto che aveva respirato, gli autori videro lo scroto piccolo, flaccido, e vuoto; e<t
aperto l'addome non vi trovarono nò i testicoli né gli epididimi, bensì in ciaschedun ca-
nale inguinale vi era un funicolo spermatico, senza prolungamento peritoneale. I vasi
deferenti principiavano nello scroto alcuni millimetri sotto l' anello inguinale estemo
coir estremità arrotondata, per un tratto circondati dai fasci appartenenti al Gubernaeun-
lum testis e terminavano nelle vescichette seminalL I vasi spermatici si mostravano
meno grossi del solito; normali tutti gli altri organi.
Osservazione 8.* — Godard Ernest — Recherches tératologiques sur V appareil seminai de
V homme. Paris 1860, p. 84, Pi. V et VL
Mori all' Ospedale della Carità di Parigi un cesellatore di 61 anni per una affezione-
di cuore. Esso era stato debole di flsico e di carattere, senza barba, coll'aspetto femminino;
amava le bevande spiritose ed era spesso ubriaco.
Il cadavere era lungo 1 metro e 72 cent, coi capelli biondi misti a bianchi e con peir
rossastri ai cavi ascellari e sul pube. Il pene era grande come il dito piccolo. Lo scroto
mancava completamente ed in luogo del medesimo la cute era leggermente piegata,
lasciando visibile il rafe. I canali inguinali erano vuoti. Anche nell' addome e nella pelvi
furono cercati inutilmente i testicoli e gli epididimi. I vasi deferenti avevano ognuno il
diametro di 1 Vt mill., escivano dalla prostata alquanto tortuosi, scorrevano attorno alla
vescica orinaria e si convertivano in un filamento, che terminava nel peritoneo della re-
gione inguinale. Le vescichette seminali erano meno voluminose dei vasi deferenti, ed
i vasi eiaculatori bene disposti. La vescica aveva un diverticolo della mucosa.
Osservazione 9.* — Neaiuuis Enmt — Ein seltener Fall von Aplasie der Hoden. Diss. KieL
1890, s. 9 con tavola.
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Un giovane di 21 anni, Aglio di un salsamentario, dopo avere esternato a più per*
sone il proposito di togliersi la vita, si impiccò. Esso aveva raccontato un anno prima a
tre persone successivamente che suo padre V aveva castrato in due volte : una quando
•era molto bambino e la seconda volta quando aveva 10 anni.
Il cadavere era ben nutrito, senza peli alla faccia ed alle ascelle; però ve n'erano
alcuni sparsi sul pube. Il pene era grosso come un dito, col prepuzio ristretto. Lo scroto
sì mostrava assai pìccolo ed incapace di contenere i testicoli e si vedevano pochi peli
biondi sul pube ; ma non si rinvenne alcuna cicatrice. Le glandole mammarie erano pie*
cole, grandi incirca come un tallero. Internamente si trovavano i vasi deferenti molto
piccoli; dal lato destro mancava totalmente il testicolo, e dal lato sinistro vi era un
rudimento dell' epididimo e del testicolo in forma allungata. Per queste circostanze (e
per altri argomenti) r autore escluse la verità del racconto fatto dal suicida.
Nota 8.' — Senza uretra.
OSSERVAZIONE 1.* — Petit J. L. — Trai té dea maladies chirurgicales (Ouvrage posthumé).
Paris 1774. Oss. citata da Surmay.
e Vidi una bambina di 4 anni che era nata senza uretra, senza ninfe, ^e senza clitoride,
Essa aveva una vagina assai larga; e poiché emetteva le urine involontariamente, sup-
posi che mancasse lo sflnctere.
« Ne vidi un' altra che possedeva ben conformate la vulva, la clitoride, le ninfe e le
grandi labbra, ma era priva di tutta l'uretra e del collo della vescica. Essa emet-
teva l'urina dalla vagina per un foro molto largo, che permetteva l'ingresso del pic-
colo dito ».
Osservazione 2.* — Smidt E. — Singular case of malformation of the sexual organe
with absence of the uretra — London medicai Gaiette 1843-44, Tom. XXXIII, p. 174.
Osservazione 3.* — Delbovier — Déoefoppement enorme de la vessie et des parois abdo-
mina^f^s chez un foetus d'environ huil mocS. — Annales de la Soc. des Se. Méd. et natu-
relles de Bruxelles 1842, p. 36.
•
Osservazione 4.* — Surmay medico in Ham (Afsne) — Absence complète de V urèthre
et du clUoris ; déoefoppement inromplet des petites et des grandes lèores. Inconiinence
a urine — BulleL de la Soc. Méd. d émalatlon de Par:s (18G0-1866;, 1867. Nouv. sér. p. 551
— Union Méd. Paris 1866. Nouv. sér. Tom. XXXII, p. 580.
Una bambina di 14 anni affetta d' incontenenza d'urina era relativamente piccola e
camminava oscillando ed allontanando le coscie.
All'esame si vide che il pube (monte di venere) non sporgeva, che le due grandi
labbra non si riunivano superiormente (mancanza della commissura superiore), bensì
inferiormente, e che non vi era alcuna traccia della clitoride e del prepuzio. Le piccole
labbra erano rudimentali.
Sotto la sinfisi del pube sporgeva un piccolo tumore rosso, sensibile, grande come
una mezza ciliegia. Premendolo con un dito, esso cedeva e si convertiva in una cavità
da contenere un uovo, da cui tosto esci va l'orina, e rimaneva una apertura assai larga
sotto il pube, che non costringeva il dito, sicché l'autore lo giudicò giustamente un pro-
lasso di vescica, ma con troppa sollecitudine affermò che non vi era traccia d* uretra e
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neppure di sfintere vescicole. (3i deve avvertire che la madre non s'accorse dell* inconti-
nenza d' orina se non quando la figlia aveva V età di 18 mesi e fu affetta da coqueluche
intensa).
Una piega mucosa costituiva r imene di forma circolare in guisa che permette
r introduzione in vagina del dito piccolo. L' utero si riconosceva tanto per la via vaginale ;.
quanto esplorando la vescica.
Osservazione 5.* — Behnoke. Da un giornale danese il — Jahresbericht far 1875, Bd. II,
s. 618.
Una bambina di 3 giorni era nata senza uretra e la vescica sboccava in vagina.
Dopo la nascita essa non aveva orinato e la vescica era molto piena. All'esame si vi-
dero le grandi labbra bene sviluppate, ma mancavano le piccole, la clitoride e V orificio
uretrale. Esplorando con un catetere la vagina, si trovò che essa era riempita di una
sostanza gelatinosa, tenace, tolta la quale, tosto esci una certa quantità d' orina, e con
una sonda curva per la vagina si potè entrare in vescica.
Osservazione 6.* — Post — American Journal of Obztetric. Agosto 1885, p. 785 — Jahres-
bericht far 1885, Bd. II, s. 621 (103). .
Caso di mancanza completa dell' uretra. NelP introito della vagina vi era una aper-
tura con una specie di sfintere, per la quale la donna orinava, emetteva i mestrui,
veniva accoppiata, e si introduceva un dito, giungendo tosto in vescica. Mancavano la
vagina e r uretra.
e. Taruffi.
F,g. V
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Fig. .r
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STANFORD UNIVERSITY LIBRARY