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Full text of "Ermafroditismo ed agenosoma"

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PROF. CESARE TARUFFI 



ERMAFRODITISMO 



ED 



AGENOSOMA 




1M 



BOLOGNA 

TIPOGllAKIA (iAMltERINI E PARMF.GGIANI 
1!)03 



INDICE 



i; ERMAFRODITISMO 



(1) 



Parl<> I. Ki'iii.'i(hMli|isiiio aiuitoinicd 



. Art. 1. Krm.'ifrodiiisiiH» voro. Tomo VII, 

1 ÌKXIS. 711. 



/ 



V 
Ari. '2. ■ l'si'iKlo-Kriiiarroflitisiiio. TdiuoVII. 



IVirlo II. - MrinafrtMlitisiiio cliiiicc» . 



I 



Art. 1. - iMliMiiiniiiisnio (maschio iiironiini- 
iiito). Tomo VITI, \)tx\x. UT). 

Art. 'J. - - (liiH^comastia. Ttuiio Vili, pa^^ 

Nol<'. Ihidom \MX\i. 114. 

Art. \k Iiivirilismo (fcmmiiia con alcuni 
caratlori maschili). Tomo IX, paj?. :>():*i. 

Cap. 1. Caratfori <:»:onorali. pajr. IW)."». 

2. Macrosomia ^mulinilo, pajr. liOS. 

- *>. Iportricosi nolla donna, pa*,'. \\\\. 

- 1. Klofantiasi Molla clitorido, pa<r.'>l«S. 
-- 5. Invirilismo i)sicolo<rico. pa<r. ^>21. 

(). Invoi'sione sossnalo, i>a^. XVX 

— - 7. Tribadismo, i>a^'. ^Vtl. 
Nolo. Ihidom pair. )>.">:*>. 



Parie IH. - Dclnrmità urolr(HS<»ssiiali. Moni. 
Tomo IX. pajr. i'ul 



r 

ì 



para<r. I. - Proambr)h) (M(»dicina lo^^Mlc). 

Ihidom. Xota V. pa^^ TM). 
para<jr. 'J. - Konomoni clinici. Ihidom. Nola 

II. Ossorvazioni, pa^^ (ISl). 
para.LT. ^). - Provv<»dimcnti h»|j:islativi. Ihid. 



Agenosoma (i)rivo dofrli oi*«rani sonora- j Momoria. (V. Momoi-io d<'lla li. Accademia 
tivi e deir uretra) i delle Scienze. Serir \'. Ti>mo IV. [kv^. 7:ì). 



(1» Ksitralli» iliilli' .Mlmiuh'Ìc «K'ilii \L .V>ìu\oiìì'\ì\ «li-lli' S.;,'n/.- ilclT Islituln ili hi»luL;ri;i. Stìc \ . 'rdiiio IV, 
[ìiiii. 7:'.. Alilin IX'.H. ; Tollin V. |i;il'. r»M.".. 



v._ 



\ 



«fj 



r 



1 



INDICE 



i; ERMAFRODITISMO " 



ViivU' I. Mnii.'ilì'(Klilisiiin juiafdiiiiro 



. Ari. 1. Krin.'ifroditisiiin vorn. Tomo VII, 

1 pilL'. 711. 



/ 



pa.!. 
Art. ?. 



PsiMicln-Krinarrojlitismr». Tomo VII. 



pa.ir. TI1>. 



Tarlo II. 



KriiL'ilrodilismo clinici 






Aì't. I. — Iiilcmmiiiismo (maschio iul'cmmi- 
iiito). Tomo Vili, pa^". UT). 

« 

Art. 'J. - (liiiccomastia. Tomo \'III, pa^^ 

Note. II>i(l(Mii I^a^^ 111. 

Art. :>. Iiiv.ìrilisiiK» (Ibmmiiia nm alcuni 
carattori maschili). Tomo IX, j>n«r. MYX 

Gap. 1. Carattcì-i «^onerali, l^a^^ :>()."). 

:i. Macrosomia lomminih^, pajr. )W)8. 
- I). Iportricosi iu»lla donna, p;i«r. *.ni. 
- 1. Klotantiasi (lolla clitorido, i>a«i".oIS. 
-- 5. Invirilismo psicolo«rico, pair. ^>21. 
(k Invoi'sione sossualo, pa*,'. \VX\. 
7. Trihadismo, [kx*:, IMI. 
Noto. Iliidnm pa;r. ^»"):5. 



para^^ 1. - Pro.-imhiilo (Medicina loiralo). 
Ibidem. Nota V. p;i.ir. 7.*M). 
Parie ni. - Deinniiità nretro-sossnali. Mom. 1 para^r. J. - Kononn'ni clinici. Ihidom. Nota 

Tomo IX, \)\\\:, <;71 \ H. Osservazioni, |>.'i«r. ns!). 

I para^^ :>. - Pri»vv<'dimi'nti lo^Mslalivi. Ihid. 
pa«r. tìS-J. 



Agenosoma (privo do«rli or<zani ^^onera- | Memoria. (V. Memoria della K. Accademia 
tivi e dell' uretra) i delle Scien/r. Srrir \'. Tonu» IV, \k\\x, 7:ì). 



(1' Kstratln «liill»' M.-ninrii- «Icll.t l(. Ai'Mih'iiiia «Irlii- >. -.'n •.■ ili'll" Istillilo «li Mi»ln::ii.i. Srrii- X.Tnn:!) 1\ 
|»;iL'. 7'.. Anno I^'.n;. i'tiiim V. |i.ii:. •■•'•■.. 



t * 



PROF. CESARE TARUFFI 



SULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA 



MEMORIA III. 



letta alla 'R. Accademia delle Scienze deiristituto di (Bologna 
nella Sessione del ij J^ovembre idgS. 



(con una Tavola) 



L' ERMAFRODITISMO 



Parte I. 



• • ••• • 

• • • • 

• • • • • • 
• • • • 



• • ^ • . • «- * ••• ». - * •*" •• 



BOLOGNA 

TIPOGRAFIA GAHBERINI E PARHEGGIANI 



1899 



^^ 



>?0-SH2 



Estratto dalla Serie V. Tomo VII, delle Memorie 
della R, Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna, 



• ■ • 

• • • • 



• • • 



• • • 



• • » • 

• ■ » 




• • 









Avendo passato in rassegna le varie forme dei mostri doppi sia simme- 
trici, sia asimmetrici, ed avendo veduto che le classificazioni precedenti 
meritavano di essere migliorate, ora semplificando alcune parti, ora ar- 
ricchendo altre d' importanti aggiunte (1), ci rimane a fare un* eguale ras- 
segna per un' altra duplicità mostruosa, chiamata Ermafroditismo ; la quale 
differisce dalle precedenti in quanto che la duplicità si circoscrive ad un 
solo sistema anatomico, cioè al sistema generativo, mentre nelle altre 1 
sistemi sono molteplici. Inoltre neir Ermafroditismo la duplicità é rap- 
presentata da parti di due sessi o da parti somiglianti a quelle di due 
sessi, doveché la duplicità data dal coalito diretto od indiretto dei feti 
fra loro nei mostri doppi é costituita generalmente da feti di egual sesso. 

Per classificare le varie specie d'Ermafroditismo é indispensabile non 
solo conoscere il maggior numero di fatti accertati e verosimili (qui rac- 
colti nelle Note), eliminare i favolosi, come quello di Trai li ano (2), e 
i casi descritti insufficientemente (3); ma ben anche stabilire un concetto 



(1) Vedi : Memorìe della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna. Ser. 5*, Tom. V e 
VII, 1896 e 1898. 

(2) Flegone Tralliano. (Quae extant opuscula). De rebus mìrabìlibua. Lugduni Ratavorum 1G20. 
Cap. II, pag. 19. — Taruffi. Storia della Teratologia. Bologna 1882. Tom. IV, pag. 15. Osserv. 22. 

(3) Le antiche osservazioni, sebbene date da uomini illustri, nuUadimeno sono spesso imperfette 
e talora inverosimili. Queste furono raccolte da Schenk J. G. Obaervationum medicar um ecc. Fran- 
cofurti 1609, pag. 572. — De genitalibua partibuM utriuaque aexua, Obaervatio Herma froditi, qui olim 
Androgini. Le osservazioni appartengono ad Aristotile, a Paolo d^Egina, a Plinio, a Tito 
Livio, a Giulio Obsequente, ad Alberto Magno, al Cardano, al Rodigino, al Volla- 
terranoR, al Pontano, a Licostene, a Rueff, a Fulgosio, ad Hales Rkodoham, a 
Marcello Donato, al Lusitano e al Pareo. 



4 698 

adeguato sull^E^rn^afroditismo, che indichi i confini di tale mostruosità. 
Ma principiando tia Aristotile (1) V ultimo quesito rimase imperfetta- 
mente s6ic[Kó, limilandosi egli a dire : « Adnascuntur autem partes super- 
ysicu&e .'.*... Quibus autem gemina habere genitalia accidit, alterum maris 
.; fU.ie'rùm feminae, iis semper alterum quidem ratum fìt, alterum verum irri- 
\ V- tùm etc. ». Altri Greci introdussero i titoli d'Ermafroditi, Androgini e Ginan-- 
dri, senza dare un significato uniforme ai vocaboli (Sofocle, Parmenide^ 
Filone etc.);e però fatte alcune eccezioni, molti rinunziarono a servirsi 
dei medesimi, eccetto che della parola Ermafroditismo ^ senza che alcuno 
riescisse a dare un significato completo al vocabolo e senza ottenere la 
generale adesione. Altrettanto si dica delle parole semimares e semiviri 
adoperate da Tito Livio (Libro 31, Gap. 12), da Ovidio (Metamorfosi^ 
Libro IV, verso 380) e da Ausonio (Epigramma 89). 

Passò il periodo greco, e passò il periodo romano, senza che il sog- 
getto compreso nelT Ermafroditismo ed i suoi caratteri fossero stabiliti ; 
ma, ciò che è più grave, la soluzione tardò fino ai nostri tempi, non 
ostante che numerosi scrittori siansi occupati di questo argomento. Que- 
sto ritardo non deve attribuirsi a demerito dei predecessori, soltanto se si 
pensa che le autopsie furono per lungo tempo proibite, poscia assai di 
rado permesse, e che le occasioni di esaminare internamente gli erma- 
froditi e i pseudo-ermafroditi furono sempre rarissime. E per vero grande 
fu la fortuna incontrata da Realdo Colombo (2), che avanti il 1559 
potè sezionare una femmina, la quale, oltre la vulva, 1' utero e proba- 
bilmente r ovaia, era fornita del membro virile, quantunque non di suf- 
ficiente grossezza. 

Per tali circostanze si spiega ancora come perdurarono i racconti fa- 
volosi, le descrizioni imperfette, i giudizi erronei, ed i criteri legislativi in 
forma d'espedienti: di fatto il legista Ulpiano (3) faceva la questione 
a chi assomigliavano gli Ermafroditi, ed opinava che si dovessero rite- 
nere di quel sesso che in loro prevaleva. Il grammatico Snida (4) diceva: 
« Hermaphroditus est qui utraque, et masculinum et foemininum, organa 
habet, turpiter Jaciens et patiens ». Argelata, medico bolognese (5), sti- 
mava r Ermafroditismo per « una affezione inesplicabile e turpissima ne- 
gli uomini », e Rueff (6) descrisse uomini con epispadia ed estrofia ve- 
scicale per Ermafroditi. 



(1) Aristotile. Opera omnia. Graece et latine ctc. Volumen Tertium. Parisiis 1854. — De ani- 
maiinni generatione. Li!». IV. Cap. IV, i)ag. 40G. 

{2) KcaUlo Colombo iCrenionose). De re anatomica, Venctiis LOS*.). Libro XV. pag. 26S. 

(H) ripiano. Digesto. Libr. r, titol. 5% lef?. 10. 

(1) Suida Lexicon. Hermaphroditus. Cambrigi 17iC>, pag. 857. 

(5) Argelata Pietro. Cirurgia. Venezia U^X Liber V. TmcUUus XVII. Cap. Ili, pag. 111. 

iG) KuefT Jacob US (Ziiricii). De conceptu et generatione hominis ecc. Francofurti atl Moemim. 
Anno 15ST, {tiig. 41 bis. Cuni tlg. 



699 5 

Lungo e superfluo sarebbe V enumerare tutte le osservazioni erronee, 
perché ciò ci distrarrebbe dal nostro compito ; ricorderemo soltanto che il 
pregiudizio delle donne divenute uomini principiò ad essere combattuto 
nei 1579 per opera di Giovanni Wier (1). Questo stato infantile della 
scienza spiega ancora come TAldrovandi dichiarasse che in causa del 
gran numero e della grande varietà di forme, descritte dagli autori, era 
impossibile una classificazione (2); anzi alcuni giunsero a dubitare della 
realtà degli Ermafroditi. Fra questi ricorderemo Clemente Alessan- 
drino (3), e parecchi italiani come il Bedinelli (4), il Tabarani (5), 
il Graziani (6) ed il Caluri (7), in guisa che il celebre Haller stimò 
opportuno di fare una dissertazione col titolo: Art dentar HermaphroditH 
(8). Ma r opinione d* Haller non valse a togliere totalmente i dubbi, 
poiché anche recentemente Samuele Pozzi (9) nega che i casi citati 
da Klebs, da noi inclusi nella Nota 1, siano di veri ermafroditi. 

Ad onta di tanti ostacoli, molti secoli prima dell' Aldrovandi non 
mancarono alcuni medici ardimentosi, che poggiandosi sulle anomalie 
esterne dei sessi, senza esplicitamente dichiararlo, tentarono la classifica- 
zione degli Ermafroditi. Il primo che ebbe una certa fortuna in questo 
aringo fu Leonida, chirurgo d'Alessandria vissuto fra il II ed il III se- 
colo, del quale sono perdute le opere, ma fortunatamente molti passi ven- 
nero ricordati da A e zio (10). Quelli che ci riguardano furono riferiti da 
Paolo d'Egina, parimenti della scuola Alessandrina (11), e riprodotti 
nel risorgimento dal Volaterrano (12) e recentemente dallo storico 
Haeser (13). Leonida distingueva gli Ermafroditi in due generi: ma- 



(1) Wier Giovanni. Histoires dea Ulusiona et imposieures des diables eie. Paris 1579. N. 
edit. Paris 1885. Tom. I. pag. 598. — Chap. XXIII. De la naturelle transmutation du 8exe humain, 

(2) Aldrovandi Ulisse. Monsirorum hiatoria, Bononiae 1642. Gap. V, pag. 513. 

(3) Alessandrino Clemente. Pedagogia. Libr. II, cap. 10. Opera omnia. Firenze 1550 (in 
greco). — Potter. Oxon. Oxfort 1715. Voi. II in fol. (greco-latino). 

(4) Bedinelli Francesco (De Panila Fanensis) Chirurgo in Fano. Nupera perfeete Androgy- 
nae structurae obseroaiio. Pisauri 1755, in 8**. 

(5) Tabarani Pietro (Professore a Siena). Sugli Ermqfroditi. Lettera terza. Appendice agli 
Atti deir Accademia dei Fisiocritici di Siena 1787, pag. 77. 

(6) Graziani Lorenzo (Medico Lucchese). Sul sesso delle lepri e sopra gli Erm({frodiii. Ma- 
gazzino Toscano. Firenze 1773. T. IV, pag. 1 e 2. 

(7) Caluri Francesco (Professore a Siena). Relazione sopra un preteso Ermqfrodito. Atti di 
Siena, 1771. T. V, pag. 167. 

(8) Haller. Gomme niariorum. Societatis R. Seientiarum Gottingensis. Anno 1751. 

(9) Pozzi S. Be V Uermaphr odiarne. Gazette hebdomadaire. Paris 1890. N. 30, pag. 351 e seg. 

(10) Aezio di Mesopotania. Visse nella metà del VI secolo. La prima traduzione latina porta per 
titolo: Opera omnia: Cornarus et Montanus, Basileae 1533-95, in fol. Gli argomenti trattati da Aezio 
sono annoverati da Haller. Bibliotheea chirurgica. Basileae 1774. Tom. I, pag. 79. 

(11) Paolo d' Egina (della prima metà del Vili secolo). Opera omnia (ti*ad. latina). Basileae 1533, 
in fol. 

(12) Volaterrano (Mafì'ci Raffaele di Volterra). Commentari Urbani. Basileae 1544. Libr. 24, 
pag. 277 ì)is. 

(13) Haeser Henrich. Lehrbuch der Geachichte der Medicin etc. Jena 1875. Bd. I, pag. 509. 



6 700 

schile e femminile. Nel l"" pose: a) ì casi di sesso femminino associati al 
maschile nel perineo ; 6) i casi di sesso associato nello scroto ; e) ì casi 
di mancanza del pene. Nel genere femminino, comprese: a) il pene collo 
scroto diviso, in cui pose i testicoli ; b) V ipertrofia delia clitoride. 

Gli scrittori del rinnovamento, volendo parimenti ordinare i casi di 
duplicità sessuale seguirono le traccie di Leonida, pigliando per base 
le anomalie esterne, e riducendo le specie a quattro ; però introdussero 
alcune varianti, talora erronee e di rado pregievoli. Per esempio fra le 
prime ricorderemo che Aldrovandi (1) ammise individui con due sessi, 
capaci di godere tutte le condizioni di una perfetta generazione. Tale ca- 
pacità immaginaria fu ripetuta da Pareo (2), da Zacchia (3), da Mol- 
lerò (4), il quale aggiunse ancora la specie degli inetti alla generazione 
(Spadoneà). 

Un miglioramento degno di ricordo fu quello del chirurgo parigino 
Dionis (5). Egli mantenne la divisione in quattro specie; ma a due delle 
precedenti ne sostituì altre due sue proprie, che si conservano ancora 
nella scienza coi nomi di Pseudo- Ermo froditi maschili e femminili^ e la 
terza, se meglio formulata poteva tosto conservarsi col titolo per es. di 
Ermafroditismo neutro. Tale progresso non ebbe un conveniente se- 
guito, anzi verso il termine del 18* secolo avvenne un regresso. Il celebre 
Haller (6) volle emanciparsi dalle quattro specie e le ridusse a due; ridu- 
zione non sufficientemente comprensiva e che non ebbe altro merito se non 



(1) Aldrovandi Ulisse. Monairorum hìstorìa. Bonoiiiap 1(>42. Gap. I, pag. 41. 

Il lettore riinarm sorpreso come Aldrovandi in un luogo dimostrasse T impossibilità d'un or- 
dinamento, e quivi ne proponesse uno in parte simile a quello di Leonida: tale soi^presa svanisce 
ricordando che la storia dei mostri fu compilata e stampata da Ambrosini nel 1042 servendosi delle 
schede lasciate senza ordine e senza critica da Aldrovandi che morì nel 1(>05. Vedi: Taruffi. 
Stona ecc. 18H1. Tom. I, pag. 42. 

(2) Pareo Ambrogio. (Jeuvres, Paris 1561, 1(>33. Livraìson 25, pag. 762. 

(3) Zacchia Paolo (Medico Romano). Quaestionum medico-legaliumAMgdxxnìB. 1661. Liberi^ 
TìUAmb 8^ Questio 8, pag. 41)2. 

(4) Mollerò (Moller Jac.) Avvocato di Francoforte sulVOder. Discursus de eornutis et herma- 
phroditt's eorumque jure. Francfort 1602. 

(5) Dionis Pierre (I^ris). Cours d* opérations de Chirurgie, Paris 1707. Bruxelles 1708, 
pag. 197. 

Divideva gli Ermafroditi in quattro generi : V* Quelli costituiti da maschi perfetti con parti fem- 
minine imi^erfette. 2* Le donne perfette con parti maschili imperfette. 3^ Individui né maschi né 
femmine aventi i due sessi imperfetti. 4^ Ermafroditi maschio e femmina che possono servirsi egual- 
mente delle parti genitali dei due sessi. 

Le leggi ordinano d* optare per uno dei due sessi e proibiscono di usare col sesso non pi*eferito. 

Tale ordinamento fu \ìo\ riprodotto nel presente secolo da Marc. Dictionnaire dcs Sciences Mé- 
dicales. Paris 1817. Tom. XXI, pag. 86. 

(6) von Haller Albertus. (Nato a Berna nel ITOS e morto nel 1777). Commentar iorum. Gót- 
tingae 1752. Tom. I. 

Distingue gli Ennafitxliti : r in veri, cioè in maschi che hanno alcune apparenze femminine; 
Z* in spuri, cioè in fenmiine che possiedono una grossa clitoride, e però son ritenuti maschi. 



701 7 

d' introdurre le parole Ermafroditi spuri (oggi chiamati Psetido- Ermafro^ 
diti)j in cui comprendeva soltanto quelle donne che da prima si palesa- 
no per maschi (ipertrofia della clitoride). Tale novità fu di buon' ora rico- 
nosciuta insufflicierite, e r eccellente anatomico Enrico Wrisberg (1) 
ricondusse le specie a quattro col titolo: 1** d' Ermafroditi veri (della realtà 
dei quali egli stesso dubitava); 2* d'Ermafroditi maschi; 3** d'Ermafroditi 
femmine ; 4** d' Ermafroditi mostruosi, cioè con complicazioni, o con sesso 
dubbio. Ma invece di migliorare anatomicamente la comprensione delle 
singole specie, egli la peggiorò, poiché nel suo 2"* e 3* genere, a cui era 
applicabile il titolo di Evmafroditismo spurio^ introdotto da Haller, si 
occupò della capacità funzionale in luogo di stabilire i caratteri. 

Se Haller e Wrisberg non furono felici nell'ordinamento, come lo 
furono invece in tante altre opere, giovarono però alla teratologia con 
alcune osservazioni originali e con una erudizione impareggiabile (2), che 
fu d' esempio agli anatomici posteriori. Fra questi merita il primo posto 
Giovanni Federico Meckel, il quale ne trasse profitto pel suo ma- 
nuale d'Anatomia Patologica (3) che contiene appunto un ricco trattato sui 
mostri; ma in quanto agli Ermafroditi volle emulare Haller nella sem- 
plicità e cadde parimente nel difetto di comprensione. Egli ridusse tutti 
gli Ermafroditi in due ordini: 1* in quelli in cui non havvi aumento di 
parti ; 2° in quelli in cui le parti si accrescono di numero. Siccome poi 
egli introdusse nuovi gruppi di deformità, in parte li forzò per accomo- 
darsi agli ordini suddetti, come ad esempio l' aumento gigantesco del 
corpo o degli organi, i cambiamenti congeniti di rapporto, e la divisione 
non solo di organi ma di regioni. Sicché l'ordinamento del Meckel 
cadde, come caddero i precedenti ; però rimasero i nuovi gruppi nella 
scienza, o almeno alcuni meritano d' esservi riammessi, come faremo 
nella presente memoria. 

Il primo passo per un ordinamento colla base anatomica fu proposto 
dal Lippi di Firenze (4), il quale nel 1826 per classificare due mostruosità 
degli organi sessuali nell' uomo fu condotto a stabilire il carattere essen- 
ziale del vero Ermafroditismo, ed ammise che consisteva nella presenza dei 
testicoli assieme alle ovaie. Tale carattere servi più tardi di norma per di- 



ci) wrisberg H. A. Commentano de Bìngulari genitalium deformitate in puero hermaphro- 
diium mentiente, eum quibusdam obaervationiòus de hermaphroditis. CJommentari. Gòttingae 1796. 
Par. 19, pag. 541-42. 

(2) In quanto all' erudizione, avvertiamo quegli scrittori che vorranno di nuovo trattare dell' Er- 
mafroditismo e specialmente delle statue Greche rappresentanti il medesimo, che Wrisberg ha rac- 
colto una ricca bibliografia in proposito nella memoria citata. 

(3) Meckel Joh. Fr. Handbueh der pathologisehen Anatomìe. Zwitterbildung. Leipzig 1816. Bd. 
IL Abtheilung 1, s. 196-22L 

(4) Lippi Regolo (Firenze). Bizzarre forme degli organi della riproduzione di due individui 
della specie umana. Firenze 1826. Opuscolo in 8®, con tre tavole. 



8 7(» 

stinguere le vane specie di duplicità sessuale. Ma anche questo dato poteva 
esporre ad equivoci, i quali poco dopo (1830) furono tolti dal Mùller (IX 
il quale consigliava di osservare se i testicoli avessero i canaletti seaiini- 
ferì e le ovaie i folicoli di Graef. Avverti ancora che la duplicità intema 
degli organi sessuali non corrisponde allo stato degli organi esterni. Ma 
quando M filler (2) tentò un ordinamento ignorava i consigli del Lippi e 
distinse : l"" gli Ermafroditi che hanno soltanto il sesso esterno indeciso 
deforme, mentre V interno é completo, sia maschile, sia femminile ; 2* che 
hanno internamente la duplicità parziale del sesso, mentre esternamente é 
deforme ; 3* che hanno i sessi da un solo lato (Ermafroditismo laterale). 
Questa classificazione, sebbene praticamente vera, é lungi dalP essere me- 
todica e completa nei generi, e molto meno nelle specie, sicché é rimasta 
ignorata. 

La storia deir Ermafroditismo presenta un caso non mai accaduto, cioè 
che un Veterinario di nome Gurlt (3) divenne celebre tanto per questo 
argomento quanto per la sua Teratologia^ poiché segui esclusivamente il 
metodo adottato nelle scienze fisiche, cioè di raccogliere da prima tutti i fatti 
analoghi anatomicamente e senza preconcetti teorici ; ciò che egli fece ri- 
spetto ai mammiferi domestici, i quali erano in paiate già illustrati da va- 
lenti osservatori, o in gran numero da esso stesso raccolti nel Museo di 
Berlino. Egli poscia li classificò metodicamente rispetto alla forma, ed a 
ciaschedun gruppo impose un titolo con radici greche, e riuscì a fare il 
capitolo deir Ermafroditismo assai pregevole per le nuove specie che ag- 
giunse alle vecchie, e che poi riunì tutte in due grandi generi. È mirabile 
come egli confermasse senza pentimenti le stesse specie dopo 45 anni 
(1867) in un* aggiunta alla sua opera di Anatomia; le quali specie furono 
e sono tutt' ora accettate da un gran numero di Veterinari d'Europa e po- 
tevano essere accolte con alcune aggiunte anche dai Medici se il loro amor 
proprio lo avesse permesso. 

Ecco in breve la classificazione del G urt 1. Per Ermafroditi intende quegli 
individui che hanno congiunti alcuni organi dei due sessi ed ammise l'' ge- 
nere : quando V Ermafrodito non ha aumento nel numero degli organi. E di 
questo genere ammise due specie : A) V Ermafroditismo laterale, quando 
da un lato vi sia il testicolo e dall'altro T ovaia; B) V Ermafroditismo tra-- 
scersale^ quando internamente vi sono gli organi di un sesso ed ester- 
namente quelli deir altro. Aggiunge poi V attributo maschile o femminile 



(1) Mailer Johannes. BUdungeaeMehte der Genitalien DQsseldorf 1830. 

(2) L'Opuscolo del Mùller mi riuscì irreperibile, fortunatamente Stricker ha ripoi-tato l'or- 
dinamento degli Ermafroditi. Virchow's Archiv. Bd. 88, s. 184-190. 

(3) Gurlt E. F (Berlin). Lehrbueh der pathologischen Anatomie. Berlin 1832, pag. 183. Mit 34 
Tafeln. — Ueber th/erUe/ie Miaageòurten. Berlin 1877, in 4^ Mit 20 lithographirten Tafeln. 



703 . 9 

secondo che air esterno apparisce o V uno o V altro sesso. 2* genere : 
PseadO' Ermafroditismo : A) quando un maschio presenta grandi mam- 
melle {Pseudo-megalomasthus) '^ B) un maschio col pene piccolo {Pseudo- 
microphallus); C) un maschio coir uretra dipevisi (Pseudo-ht/pospadicus) ; 
D) androgino femminino (Ermafrodito esternamente femmina coli' ovaia^ ed 
i testicoli internamente). 

Il primo che s' accorse che in questo piano vi era una sconcordanza fu 
Isidoro Geofifroy Saint-Hilaire (1), il quale dichiarò giustamente 
che V androgynus di Gurlt non appartiene ai pseudo-ermafroditi, ma agli 
Ermafroditi ; e, senza rilevare altri errori, non adottò V ordinamento sud- 
detto, ma preferì quello di Meckel modificando leggermente i titoli. In- 
fatti Saint-Hilaire chiamò classi gli ordini e gli ordini generi; quindi 
egli pure adottò gli Ermafroditi che non hanno aumento di parti, cioè sen- 
za eccesso nel numero. Ma ninno dei due autori s' avvide che instituendo 
un ordine mediante un carattere negativo vi si possono comprendere, come 
accadde in realtà, deformità le più diverse tanto interne quanto esterne. 
Contro questa obbiezione Saint-Hilaire si era in parte difeso, definendo 
r Ermafroditismo : la riunione nello stesso individuo dei due sessi, o di 
alcuni dei loro caratteri, sicché vi comprese la duplicità delle parti es- 
senziali e secondarie che appartengono ai pseudo-ermafroditi, già am- 
messi daHaller e da Gurlt. Questa distinzione doveva sorgere nella 
mente del teratologo Francese, in quanto che egli aveva raccolte e com- 
pletate sulla costituzione degli organi generativi le idee del padre (il ce- 
lebre naturalista Stefano), le quali meritano di essere qui ricordate, e 
€he permettevano la distinzione suddetta. 

Avendo i naturalisti rilevato che gli apparecchi generativi dei due sessi 
sono divisibili in più parti rispetto alle funzioni, Stefano Geoffroy 
Saint-Hilaire (2) distinse un apparecchio interno di riproduzione ed uno 
esterno di copulazione, aggiungendo che essi •'hanno diversa origine e si 
mantengono fra loro indipendenti ; anzi ammise che V apparecchio esterno 
fosse una dipendenza della cute. Il figlio Isidoro in vista delle applica- 
zioni, che non fece, portò T apparecchio a 3 segmenti: 1"* uno profondo 
{ovaia o testicoli) ; 2"* uno medio (la matrice, o la prostata e le vescichette 
seminali); y il segmento esterno (il pene e lo scroto, o la clitoride e la 
vulva). Il complemento delle parti appartenenti ai segmenti fu fatto dal- 
l' embriologia. 

Non ostante i difetti principali rinvenuti nella 1* classe degli Ermafro- 



(1) Geoffroy Saint-Hilaire Isidoro. Histoire des anomalies de V organisation etc. Paris 
1836. Bruxelles 1837. Tom. II, pag. 36. 

(2) Geoffroy Saint-Hilaire Stefano. Philosophie anatomr'que. Paris 1818. Tom. II, pag. 361. 

C. Taruffi ^ 



r 

.9' 



10 704 

diti ed altri assai maggiori reperibili nella 2* classe, già avvertiti da Carlo 
Cotta fino dal 1844 (1), non mancheremo di rilevare che molti Ordini 
(chiamati da altri Teratologì generi e specie) furono assai migliorati da que- 
st' autore, ora aggiungendo nuove osservazioni, ora rilevando le altrui ine- 
sattezze ed ora servendosi opportunamente di una ricca erudizione. Questi 
pregi non si trovano solo rispetto agli Ermafroditi, ma in tutta V opera da lui 
scritta sulle anomalie e spiegano come essa venisse preferita dalle razze latine, 
forse anche per V affinità della lingua in cui fu scritta e spiegano pure 
come sia tutt' ora consultata in tutte le occasioni di fatti particolari. Ma tale 
stima non fu concessa alla disposizione sintetica degli Ordini, anche perché 
Saint-Hilaire preferì ì titoli indeterminati, cioè senza precisare alcun 
carattere comune o alla classe o all' ordine ; tale sistema egli conservò 
ancora quando alludeva a particolari circostanze, per esempio : Ermofro- 
diti misti, Ermafroditi complessi, Ermafroditi neutri, sicché gli stessi fran- 
cesi hanno abbandonata siffatta classificazione. 

Le pregevoli opere di Gurlt e d'Isidoro Geofifroy Saint-Hilaire^ 
rimasero senza rivali per 40 anni; però non mancarono alcuni tentativi di 
riforma, ma senza profitto della tassonomia e neppure della teratogenesi, 
anzi in questo punto di veduta segnarono un regresso. Reca però mera- 
viglia come Augusto Forster, chiarissimo scrittore, che lasciò un' opera 
stupenda di Anatomia Patologica (2), abbia voluto ridurre V Ermafroditismo 
ad un solo gruppo, cioè alla duplicità delle glandole sessuali tanto late- 
rale, quanto trasversale, ed abbia riposte tutte le altre deformità fra le 
anomalie dei singoli organi (3), sicché sorpassò in semplicità lo stesso 
Haller. Fra i tentativi mancati ricorderemo anche quello del napoletano 
De-Crecchio (4), che manifestò nell'occasione d'una donna che aveva 
le ovaie senza corpi lutei, ed i caratteri esterni mascolini senza testicoli. 
La classificazione é alquanto più ricca di quella del Forster, ma non 
oltrepassa l'altra del Mùller, anzi somiglia alla medesima, ma ciò non 
valse ad impedire la sua caduta. 

Nel frattanto 1' embriologia portò una grande luce sopra punti anche 
oscuri e completò alcune scoperte rimaste imperfette e senza applicazioni. 
Una di queste risguardava i Corpi di Wolff (5), corpi che il Wolff 



(1) Cotta Carlo. Alcune idee suW Ermafroditismo, Gazzetta Medica di Milano. Milano 1S44. 
Tom. Ili, pag. 205. 

(2) Forster Augusto (Wùrzburg). Handbueh der allgemeinen pathologischen Anatomie. 
Leipzig 18G5. (2* edizione). 

(3) Idem. Die Missòildungen dea Menschen, Jena 1861. 

(4) De-Crecchio Luigi. Il Morgagni. Napoli 18G5. Tom. XIX, pag. 43, con tavole. 

(5) Wolff Caspar Friedrich. (Berlin). Theoria generationis. Halae 1759. Berlin 1764. 
Idem. De formatione intestinorum. Novi Commentari Academiae. S. J. Petropolitani. Tom. 

XII e XIII. 1768-1769. 



705 11 

stesso chiamò reni primitici, e che fece noti nel 1759-64. Ma essendo ora 
conosciuto (oltre ai corpi) anche il corso dei relativi condottij di cui gene- 
ralmente il rappresentante ó il solo canale deferente, rimanderemo il let- 
tore ai Trattati relativi per saperne i particolari. Diremo invece che la 
Teratologia da lungo tempo aveva indicati fatti notevoli, lasciati poscia in 
disparte, perché inesplicabili ; ed uno di questi fu un'osservazione del Mal- 
pi ghi (1), il quale trovò nel 1684 dei canali anomali nell'utero di una vacca. 
Questa osservazione fu solo nel 1826 riposta in luce dal celebre Palletta (2) 
e poscia nel 1830 dal Jacobson (3), il quale intuì felicemente che tali ca- 
nali erano analoghi ai condotti spermatici. Poscia V osservazione del Mal pi- 
ghi ricadde in dimenticanza, ma tornò in onore nel 1883 allorché il Dohrn (4) 
trovò negli embrioni umani di 4 o 5 mesi i canali analoghi a quelli del 
Gartner, e benanche a quelli del Malpighi, e riconobbe che ambedue 
corrrispondevano ai canali di Wolff. Ciò é poi stato confermato dal 
Winkel (5), dal Negrini (6) e dal Ferraresi (7). 

Non devesi tacere che prima del Dohrn vi fu nel 1822 il danese 
Gartner (8) il quale trovò egli pure nella vacca e nella troia dei canali ano- 
mali, senza' ricordare che erano già stati veduti dal Malpighi, e nul- 
ladimeno anche oggi alcuni autori continuano a chiamarli Canali di Gart- 
ner, fra cui Gustavo Klein di Monaco. Ma intorno ai medesimi non 
vogliamo estenderci maggiormente, dovendo occurparcene allorché par- 



(1) Malpighi Marcello (Bologna 1681). Letier io Dr. Sport (Lyon) concerning the sirueiure 
of the Womb etc. Philosophical transactions July 20, 1684, Numb. 161. London 1684. Voi. XIV, pag. 630. 

(2) Palletta J. B. Exercitationes pathologicae. Pars altera. Mediolani 1826. Prefactio pag. VII. 

(3) Jacobson Ludvig (Kopenhagen). Die Okenaehen Kórper oder die Primordialnierem. 
Kopenhague 1830, pstg. 16. 

(4) Dohrn R. Ueber Gartner 'achen Gange beim Weibe. Archiv fur Ginàkologie. Berlin 1883. 
Bd. XXI. Heft 2, pag. 328-345. — Jahresbericht fur 1883. Bd. II, s. 382 (12). 

(5) Winkel F. Ber Frauenkrankheiten, Leipzig 1886, pag. 104. 

(6) Negrini F. (Scuola veterinaria di Parma). Contributo ali* anatomia dei canali di Malpighi 
{detti di Gartner) nella vacca. Parma 1896. Opus, con due tavole. — Monitore Zoologico italiano. 
Firenze 1896. Anno VII. N. 12, pag. 285. Lavoi*o ben fatto. 

(7) Ferraresi Carlo. Canali di Gartner o di Malpighi"^ Atti della Società italiana di Oste- 
tricia e Ginecologia. Roma 1897. Voi. Ili, pag. 207. 

(8) Gartner H. (Kopenhagen). Anatomisk beskrioelse over et ved nogle dyr-artera uterus 
under aògt glandulo8t organ, Kùbenhavn 1822. Opuscolo citato da H. Meckel: Zur Morphologie der 
Harn und Gesehlehtnorgane der Wirbelthiere, Halle 1848, pag. 40. 

Questo opuscolo ò generalmente ignorato, non trovandosi neppure citato nelle bibliografie di 
Callisen e di Wilhelm né da Kòlliker Al., poiché questi nella sua Embriologia del 1879 (2* edi- 
zione) ricordò bensì Jacobson intomo al valore dei canali, ma non il luogo ove Gartner li descrisse. 
In Italia tale descrizione fu nota soltanto mediante una lettera di Scoenberg di Danimarca diretta 
air Estensore degli Annali universali di Medicina. Milano 182G. Voi. XXXVII, pag 513. 

Appena pubblicata T osservazione di Gartner negli Annali suddetti, il Palletta stampò 
nella prefazione delle sue Exereitationes : Quae de novo organo in brutorum matricibua viditcL 
Gartner amplissime, et distinetissime explieata reperiuntur a Marcello Malpighio in Epistola ad 
Sponium, 



12 706 

leremo del PseudO'Ermqfrodiiismo femminile. Ora passeremo alla seconda 
scoperta appartenente a Giovanni Mùllere pubblicata nel 1830 (1). 

Questi, come tutti sanno, ha rivelato il modo di formazione degli organi 
genitali interni femminini ed ha spiegato le anomalie dei medesimi. Però 
essi pure hanno ancora un punto in questione di qualche interesse teratolo- 
gico, e cioè: ove terminano i canali di Mùller nella donna. Si è sempre 
creduto che essi formassero tanto le trombe quanto V utero e la vagina, ma 
nel 1891 Nagel (2) sostenne che la vagina non é data dai condotti di Muli er,^ 
ma bensì da quelli di Wolff, poiché i secondi raggiungono il seno uro- 
genitale vicino al turacciolo epiteliale che esce dal condotto di Mùller. 
Questa opinione ó di recente confutata dal Klein (3), anzi il Kolmann (4) 
dice che in vicinanza del seno uro-genitale (vestibolo) le cellule pavimen- 
tose della vagina riempiono la parte inferiore della medesima ed inoltre 
formano un turacciolo che sbocca nella parte superiore del seno suddetto. 

La illustrazione dei condotti di Mùller condusse a riconoscere l'ori- 
gine del sinus pecularis prostaiae, scoperto dal Morgagni nel 1762 e po- 
scia verificato da molti altri (5). Noi però non potemmo stabilire se il 
ravvicinamento fra le due cose appartenga all'inglese Guthrie o ad 
anatomici posteriori ; in ogni modo oggi il rapporto diretto è assicurato 



(1) Mùller Johan (Coblenz). Bildungsgeachiehte der Genilalien aus anatomischen Unterau- 
chungendea Menschen. Dusseldorf 1830, in 4**. 

(2) Nagel W. Ueber die Enttoickelung dea Uterua w. der Vagina b, Menschen, Ardi. f. mikro- 
scopische Anat. Bonn 1891. Bd. 37. 

i3) Klein Gustav (Mùnchen). date dea Wolff"achen Gangea. Zeitschr. f. Geb. u. Gyn. 1890, 
Bd. 18. 

(4) Kollmann J. Eniwickelungageaehichte, Jena 1898, pag. 428. 

(5) Morgagni G. B. Adveraaria anatomica IV, pag. 110. Animadversio III. Venetiis 1762. 
Descrive esattamente il Sinua pecularia proatatae che trovò 12 volte sopra 15 casi. 

Weber Ern. H. Annotatìonea anatomicae et phyaiologicae, Prolusio. Lipsiae 182G. Prolusio I, 
pag. 4. — Zuaàtze zur Lehre vom Baue iind den Verrichingen der Geachlechtaorgane. Leipzig 1866. 
Mit 9 Tafel. 

Cliiamò impropriamente la vescicola prostatica utero maachile, 

GutUrie G. I. On the anatomie and diaeaaea of the nech of the bladder and the uretra. Lon- 
don 1834, in 8**. Sinua pocuiaria di Guthrie. 

Huschkle Emil. Eingeweidelehre und Sinneaorgane. In der Anatomie herausgegeben von 
R. Wagner (2 Auflage). Leipzig 1844. — Enciclopedie Anatomique (traduite de Tallemand par A. J. 
L. Jourdan). Paris 1845. Tom. V, pag. 379-380. 

Mayer. Ueber den aogenannten Uterua maaeolinua, Klinische Monatschrift fùr pratkische. 
Aerzte. Kòln. 1847, pag. 165-168. 

Van Deen J. Beitrag zur Entwickelungageachichte dea Menachen und der Sàugethiere mit 
beaonderer Berùckaichtigung dea Uterua maaeolinua. Leipzig 1849, in 8®. 

Wahlgren Fred. Ueber uterua maaeolinua (Weber) bei dem Menachen und den Sdugethieren. 
Tafel IX. — Mailer S. J. Archiv. Berlin 1849, s. 686, con bibliografia. 

Adams John. Utriculua proataticua. The Cyclopaedia of Anatomy and Physiologie (Rober, 
Fodd). London 1849. Voi. IV, pag. 151. 

Rùdinger N. Zur Anatomie der Proatata, dea Uterua maaeolinua und Duetua ejaculatnrii 
beim Menachen. Miinchen 1883, in 4^. 



707 13 

ed è affermato anche recentemente dal Tourneux (1), il quale dice che 
la vescicola prostatica neir embrione umano é omologa ora alla vagina 
ed ora alla parte inferiore dell' utero, ed in questo caso havvi un epitelio 
cilindrico non stratificato; quindi i teratologi hanno indotto che le neo- 
produzioni del medesimo si possono considerare come anomalie dei 
condotti di Mùller. 

Né questi furono i soli servigi recati alla scienza anatomica ed alla 
teratologia dalle due scoperte sopraddette. Si debbono aggiungere altre 
notizie importanti, e prima di tutto il simultaneo sviluppo dei condotti 
di Wolff e di Mùller nello stesso individuo, sicché gli embrioni ani- 
mali per tale rispetto sono Ermafroditi. Questo fatta oltrepassa la previsio- 
ne di Isidoro Geoffroy Saint- Hilaire, intorno alla presenza di un 
segmento medio degli organi sessuali, non immaginando egli che gli or- 
gani sud.detti, oltre ad essere una realtà, fossero ancora bisessuali. Altret- 
tanto importante é la cognizione recata dall' Embriologia, relativa al- 
l' atrofia seguita dalla scomparsa fisiologica di un paio dei dotti sessuali 
suddetti, mentre l' altro paio si completa per formare il sesso permanente. 
A queste cognizioni se ne aggiunge un' altra parimenti importante di te- 
ratologia, e cioè che una parte dei dotti destinati a scomparire subisce 
talora un arresto d' involuzione, e ciò spiega parecchie anomalie e pro- 
duzioni patologiche rimaste inesplicate, di cui fra poco daremo 1' enume- 
razione, ma fin da ora diremo come tale fenomeno renda disadatta la 
distinzione proposta in passato : dell' Ermafroditismo per aumento di parti, 
e senza aumento. 

Finalmente le scoperte suddette, coli' aggiunta delle cognizioni sulle fasi 
di sviluppo delle glandole sessuali e degli organi esterni maschili e fem- 
minili, hanno permesso di coordinare le forme anatomiche sopra una 
solida base e di esaudire 1' antico voto di una classificazione razionale e 
relativamente semplice. Chi raggiunse questa meta fu il Klebs nel 1876, 
il quale arricchì la sua Anatomia Patologica con un capitolo magistrale (2), 
che fu poscia illustrato da valenti Teratologi, quali Ahlfeld (3), Her- 
mann (4) e Marchand (5), e tale classificazione raggiunge la fine del 
secolo, senza che sieno sorti piani rivali, e soltanto sono sorte addizioni 
di poca importanza. 



(1) Tourneux F. Note sur le déoeloppement du vagin male ehez le foetua humain. Comptes 
rendus liebdomad. de la Soc. de Biologie, 1887. Ser. Vili. Tom. IV. N. 22, pag. 812. 

Questa indicazione va corretta colla seguente : Revue biologique du Nord de la France. Lille 1889. 
Tom. I, pag. 212. 

(2) Klebs Edwin K. (Prag). Handbueh der pathologiaehen Anatomie. Berlin 1876. Bd. 1^ 
Abtheilung 2, pag. 736. 

(3) Ahlfeld F. Die Missbildungen dea Menaehen. Zweiter Abschnitt. Leipzig 1880, s. 243. 

(4) Hermann G. Hermaphrodiame. Dictionnaire encyclopédique. Paris 18S8. Tom. IH, pag. 617. 

(5) Marchand F. Die Miaabildungen. Real Encyclopàdie der gesammten Heilkunde. Wien und 
Leipzig 1897, pag. 145. 



14 708 

KlebSy senza saperlo, si servi come punto di partenza della stessa con- 
dizione ammessa dal fiorentino Lippi, affermando che il vero Ermafro- 
ditismo deve avere le glandole bisessuali; e ciò lo condusse a chiamare 
falsi Ermafroditi o Pseudo- Ermafroditi tutti gli altri casi che hanno carat- 
teri o apparenze di doppio sesso, senza che le glandole sessuali siano 
doppie. Ammessa tale distinzione, V autore ne aggiunge un' altra rispetto ai 
Pseudo-Ermafroditi, secondoché esiste un testicolo che costituisce il sesso 
maschile, o secondoché esiste un' ovaia che costituisce il sesso femminino ; 
ed infine egli divide ciascuno di questi due generi in tre specie. Noi però 
rimandiamo al seguente specchio, che ó quello del Klebs compendiato, 
per meglio intendere le specie medesime, riservandoci a dare maggiori 
schiarimenti dopo che avremo giustificato le nostre aggiunte. 

ORDINAMENTO DI KLEBS COMPENDIATO 

L Ermafroditismo vero. 

La presenza in uno stesso individuo delle glandole appartenenti 
a due sessi. 

A. Ermafroditismo v^ro bilaterale. 

In ambidue i lati un testicolo ed un' ovaia. 

B. Ermafroditismo v(*ro unilaterale. 

Da un Iato un' ovaia ed un testicolo, dall' altro lato un' ovaia ed un testicolo. 

C. Ermafroditismo laterale (Ermafroditismo alternante). 

Da un lato un testicolo e dall' altro un' ovaia. 

II. Pseudo- Ermafroditismo (Ermafroditismo spurio). 

Duplicità deir apparato sessuale esterno con una sola glandola 
sessuale. 

A. Pseudo-Ermafroditismo mascolino. 

Presenza dei testicoli e manifesto sviluppo degli organi genitali femminili. 

1. Pseudo-Ermafroditismo mascolino intemo. 

Prostata con utero mascolino. 

2. Pseudo-Ermafroditismo mascolino estemo ed intemo. 

Utero mascolino con tube; apparecchio urinoso distinto dall'uterino. 

3. Pseudo-Ermafroditismo mascolino esterno. 

I genitali esterni somiglianti ai mascolini vicini alle parti femminili. 
Abito generale femminino. 

B. Pseudo-Ermafroditismo frmminile. 

Presenza dell' ovaia. Persistenza delle parti sessuali maschili. 

1. Pseudo-Ermafroditismo frmminiìU) interno. 

Una tromba falloppiana vicina al dotto deferente. 

2. Pseudo-Ermafroditismo femminino esterno. 

Genitali esterni simili ai femminili vicini ai caratteri maschili. 

3. Pseudo-Ermafroditismo femminino esterno ed interno. 

Genitali esterni maschili ed una parte del condotto sessuale. 



709 15 

Esaminando un gran numero di osservazioni, noi tosto ci accorgiamo che 
questa mirabile classificazione é pur essa difettosa, poiché non contempla 
che due segmenti dell' apparecchio sessuale (cioè il superiore o glandolare, 
ed il mediano, da noi chiamato escretore)^ e non il segmento inferiore od 
esterno, detto da Geofifroy Sain t-Hilaire eopulatore. È vero però che 
Klebs descrisse le alterazioni di tale segmento associate al pseudo-erma- 
froditismo del secondo, ma rinunziò di comprendere fra le duplicità ses- 
suali le stesse alterazioni, che chiameremo degli organi generativi esterni, 
quando sono soltanto in contrasto colle parti vicine o coli' abito di corpo. 

Questa classificazione deficiente fu imitata da Ahlfeld; né mancò chi 
rimise in onore la duplicità degli organi generativi esterni, o frapponendola 
alle altre forme di Ermafroditismo, o considerandola come autoctona ; e re- 
centemente (1890), il chirurgo Pozzi descrisse tali deformità e le chiamò 
Ermafroditismi parziali (1), ma quando volle caratterizzare le specie mancò 
egli pure nella comprensione e nel rilevare il carattere principale. Egli 
é vero però che molte osservazioni non servono per architettare V ordi- 
namento, in causa che col solo esame clinico, ora resta incerto il sesso, 
ed ora rimangono ignorate le condizioni interne; tuttavia si danno ancora 
molti casi in cui i caratteri sono abbastanza manifesti da sperare un 
buon assetto. 

II difetto che abbiamo rilevato nel quadro di Klebs non é soltanto 
r ommissione delle deformità esterne quando sono autoctone, ma ben 
anche delle anomalìe relative all' abito personale, cioè alcuni caratteri 
sessuali del corpo, con o senza alterazioni negli organi proprii della genera- 
zione. A tutti gli anatomici sono note le differenze di forma del corpo umano 
secondo il sesso e principalmente rispetto alla testa (Bartels) (2), e non 
havvi persona che non abbia incontrato donne gigantesche, o con altre forme 
maschili, o uomini con caratteri femminili. Ora questi e vari altri feno- 
meni congeneri sono poco studiati, e non ancora raccolti in alcun ramo 
della biologia ; tuttavia crediamo che essi pure appartengano al Pseudo- 
Ermafroditismo, che chiameremo esterno, per non confonderlo con quello 
che abbiamo chiamato degli organi generativi esterni. 

A questo gruppo di deformità sessuali esterne, aggiungeremo i pochi 
casi registrati negli annali della scienza, in cui (oltre gli organi sessuali 
normali) lo stesso individuo aveva organi sessuali esterni di sesso diverso 
in una regione lontana; perciò ci siano permessi di introdurre un nuovo 
genere col titolo di Pseudo-Ermafroditismo eterotopieo. In fine ricorderemo 



(1) Pozzi G. De V Ermaphrodiame. Gazétte hébdomadaire 1890, N. Sj^ pag. 351. 

(2) Bartels Paul. Ueber Geachlechtaunteraehiede am Sehàdel. Inaug. Diss. Berlin 1897. — 
Jahresbericht fdr 1897. Bd. I, s. 8. Ivi Krause ne ha fatta un^ estesa relazione. 



16 710 

che Krafft-Ebing (1) ha allargato maggiormente il campo dell* Erma- 
froditismo invadendo la psicologia. Egli ha rilevati casi di contrasto evi- 
dente fra r istinto sessuale e la qualità degli organi della generazione, e 
con ciò ha aperta la via a nuovi e difficilissimi quesiti, che oltrepassano 
il compito della presente memoria, anzi oltrepassano il compito stesso del- 
l' anatomia. È ormai tempo che i fisiologi studino se V istinto sessuale 
abbia un centro nervoso, distinto da quello della sensibilità degli organi 
generativi e se il primo possa avere impulsi separati dall' azione degli 
organi stessi ; oppure se possano manifestarsi fenomeni sessuali disparati 
ed in contrasto fra loro mediante un centro nervoso unico. 

Avanti però d'esporre il nostro ordinamento e di aggiungere alcuni schia- 
rimenti ai singoli generi ed alle singole specie, noteremo che fra i casi contem- 
plati da Klebs e quelli che ricorderemo nelle nostre Note vi sono delle dif- 
ferenze notevoli che ci obbligano ad instituire una distinzione basata sopra 
una circostanza bensì generale ma che pur essa subisce le sue eccezioni. 
Le osservazioni raccolte da Klebs sono tutte accompagnate dalla necro- 
cospia, sicché rispetto alla anatomia si debbono considerare complete e di 
gran valore scientifico ; invece le osservazioni da noi raccolte nell' aggiunta 
risguardano alterazioni esterne degli organi generativi, che non portarono 
la morte e quindi non vennero illustrate dalla necroscopia ; laonde manca 
il dato certo per sapere se vi sieno anomalie sessuali nei due segmenti 
interni, e per giunta mancano anche altri dati quando l' individuo non ha 
raggiunta la pubertà (2). Nulladimeno si incontrano spesso osservazioni 
con caratteri esterni suscettibili di essere definiti, ordinati e che offrono 
una grande importanza clinica, come vedremo a suo tempo; quindi abbia- 
mo distinto l'Ermafroditismo sia vero, sia falso in due grandi gruppi: 
1* Ermafroditismo anatomico; e 2"" Pseudo- Ermafroditismo clinico. 



(1) Krafft-Ebing R. Payehopaihie sexualis. Eine klinischer-forensiche Studic. Opusc. in 8*. 
Cratz 1886-1887. Traduzione italiana. Torino 1890, in 8^. 

Thomsen R. Hereditàre Psyehoae mit percerser Sexual Empjlndung, Siitlehkeitverbrachen. 
Zcitschrift far Medicinalbeampte. Berlin 1888, 8. 72. 

KrafTt-Ebing. Neue Forachungen ai^f dem Gebieie der P$t/chopathia sexualìs. Eine medie, 
peycholog. Studie gr. 8. Gmtz 1890. 

(2) Dopo la pubertà sogliono discendere i testicoli nello scroto e talora le ovaie, ed allora la dia- 
gnosi è presuntiva, e può diventare certa col sistema di Porro di mettere allo scoperto le ghiandole. 



711 



17 



ERMAFRODITISMO ANATOMICO 



I. Ermafroditismo delle glandole sessuali specificate (Ermafroditismo vero). 

a) neir uomo. 
h) negli animali. 

II. Ermafroditismo delle glandole sessuali aplasiche (Ermafroditismo atrofica 

o neutro). 

III. Pseudo- Ermafroditismo. 

A. Pseado-Ermafroditismo maschile. 

a) persistenza dei canali di MUller. 
h) aspetto estemo femminile. 

B. Pseudo-Ermafroditismo femminile. 

a) persistenza dei canali di Wolff. 

C. Pseudo-Ermafroditismo maschile e femminile negli animali. 

ERMAFRODITISMO CLINICO 

I. PseudO' Ermafroditismo esterno. 

i oschio-schisi. 
. ^ ,., * ipospadia perineo- scrotale. 

\ ginecomastia. 
f femminismo. 

B. Nella donna. 

II. Pseudo-Ermafroditismo eterotopico (Taruffi). 

III. Ermafroditismo psichico (Krafft-Ebing). 

IV. Sesso incerio. 

A. Nel vivente. 

B. Giudicato dopo la pubertà. 



ERMAFRODITISMO ANATOMICO 

I. Ermafroditismo delle glandole sessuali specificate. 

Questo genere é stato chiamato dal Klebs Ermafroditismo vero, inclu- 
<iendo soltanto in esso la duplicità sessuale delle glandole generative. Tale 
restrizione ó senza dubbio giusta, in quanto che gli organi essenziali alla 
generazione sono appunto le glandole, e la loro duplicità non determina 
lo sviluppo completo e contemporaneo degli organi di Wolff e di MùlIer, 

e. Tarufpi 3 



18 712 

e neppure la duplicità degli organi esterni; anzi in questi succedono spesso 
dei difetti. Volendo però lasciare intatto il significato generale e tuttora in 
uso della parola Ermafrodito, cioè di duplicità sessuale (1), preferiamo di 
determinare ciò che é duplicato, tacendo ciò che non Io é ; quindi chia- 
meremo questo genere Ermafroditismo glandolare. In quanto poi all'appel- 
lativo specificatOy da noi aggiunto ne daremo la spiegazione parlando del 
genere 2** Ermafroditismo delle glandole aplasiehe. 

Ninna modificazione introdurremo nell'ordinamento delle specie stabi- 
lito dal Klebs, salvo di separare alcuni casi in cui le glandole sessuali non 
erano giunte a maturità, oppure non erano comparse, casi che colloche- 
remo nel prossimo genere. Del resto, sopra 27 osservazioni da noi raccolte 
appartenenti all' uomo e 25 agli animali (2), non abbiamo trovata alcuna 
nuova disposizione da aggiungere all' ordinamento che qui riportiamo. 

A. Ermafroditismo vero bilaterale. 

Quando nei due lati vi é un testicolo ed un' ovaia. 

B. Ermafroditismo vero unilaterale. 

Quando da un lato vi é solo o un testicolo od un' ovaia, e dall' altro 
lato vi é bensì un testicolo, ma ancora un' ovaia. (Bannon^ 
osserv. 13). 

C. Ermafroditismo vero laterale (alternante). 

Quando vi é da un lato un testicolo e dall' altro un' ovaia. (Specie la 
più frequente). 

È assai difficile lo stabilire la frequenza degli Ermafroditi glandolari sia 
neir uomo, sia negli animali, in causa delle difficoltà per conoscere e per 
procurarsi le osservazioni relative ed in causa talvolta delle osservazioni 
stesso non sufficienti per stabilire il genere dell'Ermafroditismo. Di fatto 
sottoponendo ad una giusta critica i singoli casi dovremmo noi stessi di- 
minuire il numero annunziato nella nota 1, e tanto più se richiediamo 
ogni volta r esame microscopico senza dare importanza agli altri dati. 
Ahlfeld (3) vuole per esempio che si considerino dubbi i casi in cui 



(1) Sui (la. Lexicon grece et latine. Tomus prior. Pare altera. Halis et Brunsvige 1853, ptig. 523. 
Hermaphroditum appellant vel cum qui sexus est ambigui, cel eum qui turpia etfacit et agii. Queste 
<lue definizioni, che hanno un'importanza storica non soddisfano ai bisogni attuali, perch^^ la prima» 
dicendo che il sesso è ambiguo, non spiega in che cosa consista anatomicamente l'ambiguità, e la 
seconda esprime semplicemente una funzione, non uno stato fisico. 

(2) Vedi in fine Nota 1. La somma di 47 casi va ridotta a 40, dovendosi sottrarre r osserv. 2% di 
Bed incili, poiché il capretto aveva probabilmente un Pseudo-Erma/roditismo maschile. 

(3) Ahlfeld Fr. Die Missbildungen des Menschen. Leipzig 1880, s. 128. 

L'autore ha ricavata la difficoltà esposta, dalla osservazione di Barkow (Op. 12), la quale per 
yQvo non poteva far nascere il dubbio suesposto. 



713 19 

havvi una glandola vicina ad un' ovaia, perché in luogo di un testicolo 
potrebbe essere la stessa ovaia duplicata. Con tale rigore analitico non si 
giunge però a negare V Ermafroditismo glandolare (vedi le Osservazioni 20, 
37 e 41 della Nota 1*), bensì bisogna concedere che nella specie umana (1), 
come nei mammiferi, il fatto é assai raro e rimane confermato quanto 
disse Avicenna (2) — sed in hoc parum verijlcatio accidit. — 

Il giudizio però intorno alla natura delle glandolo duplicate non é sem- 
pre facile, perché talvolta esse non hanno raggiunti i caratteri specifici e 
quindi i sessi rimangono dubbi, ciò che ci ha obbligati di instituire un 
2*" genere d' Ermafroditi veri che chiameremo colle glandola aplasiehe^ ed 
aggiungeremo al genere presente V epiteto di glandolo specifiche. Ma tosto 
avvertiremo che anche in questo genere, una delle due glandole può es- 
sere immatura, ed il primo fatto a noi noto rimonta al principio del se- 
colo ed appartiene ad Hufeland (3). Esso é relativo ad una donna tede- 
sca, divenuta memorabile, di nome Derrier Maria Dorotea; il secondo caso 
fu descritto da Berthold nel 1844(4), e poscia da altri i casi successivi. 

Maria Dorotea era piccola di statura, di costituzione delicata, con voce 
debole, senza barba, col petto maschile e col bacino femminile. Giunta 
air età di 25 anni, non aveva mai avvertita alcuna inclinazione sessuale e 
conservava il pudore femminile. Essa era soggetta a mestruazioni abba- 
stanza regolari (non é detto il luogo d' uscita, ma forse dall' uretra). 
Aveva un pene, all' estremità imperforato, con ipospadia alla radice, ed 
intorno al foro uretrale nascevano e pendevano due grandi labbra, men- 
tre mancavano le piccole. Con questi pochi dati Hufeland e vari colleghi 
opinarono trattarsi di una donna, mentre altri sostennero che era un uomo. 
Più cauto fu però Isidoro Oeoffroy Saint-Hilaire (5) che ritenne 
il sesso assai dubbio. La donna mori nelT età di circa 60 anni, e Mayer 
nel 1835 (6) ci ha informati che la medesima aveva un utero imperforato 
con un testicolo a destra ed una glandola aplasica a sinistra che somi- 
gliava ad un' ovaia ; quindi oggi si può affermare che era un vero erma- 
frodito maschile, solo in parte specificato. Tale varietà nella struttura 
della glandola é stata da Marchand riconosciuta relativamente assai 
frequente (7), e ciò corrisponde ancora alle nostre osservazioni. 



(1) I casi tanto dimostrati quanto probabili nella specie umana da noi i^accolti ammontano a 21. 
Vedi in fine Nota 1, pag. IV. 

(2) Noi non abbiamo verificato questo passo in due edizioni delle opere di Avicenna, da noi 
consultate. 

(3) Hufeland C. W. Journal der praktischen Arzneikunde etc. B. IX, N. 3, s. G70. 

(4) Berthold. Vedi in fine Nota l, osserv. 9. 

(5) Isidoro Geoffroy Saint-Hilaire. Des anomalies. Hermaphroditea neuires, Paris 18313. 
Tom. II, Gap. 3. 

(6) Mayer. Vedi in fine Nota 1*, osserv, 8. 

(^7) Marchand F. Die Misabildungen. Separai- Abdruck aus der Beal-Eneyclopàdie dea Gè- 
aammten Heilkunde. 1897, pag. 145. 



20 714 

Venendo ai caratteri secondari dell' Ermafroditismo glandolare, conce- 
deremo che la presenza del medesimo non determina il contemporaneo 
sviluppo dei condotti di Wolff e di Mùller (segmento medio), ma nep- 
pure avviene sempre la regolare involuzione di uno dei due, in guisa che 
od uno od ambedue offrono variati difetti. Il più comune è rilevato da 
Marchand e riguarda i canali di Mùller, poiché é un fatto che V utero 
ora é completo ora bicorne, mentre la vagina é ristretta e sbocca nel 
cunicolo seminale: in un caso Se h mori trovò mancante la vagina (Os- 
serv. 25, Nota 1*). In quanto ai canali di Wolff é stata notata con fre- 
quenza relativa la mancanza del condotto deferente. 

È assai facile lo stabilire le alterazioni del segmento esterno, sebbene 
esse pure incostanti. La più comune é V ipospadia, con o senza bipartizio- 
ne dello scroto (Osserv. 3, 4, 9, 10, 11, 12, 15, 20, 22, Nota 1*). Si avverte 
poi che tale bipartizione può accadere senza ipospadia (Osserv. 2, 7, Nota 1'), 
e può anche mancare, essendo pervio il seno uro-genitale. Fu poi veduta 
una volta V estrofla vescicale (Osserv. 23, Nota 1*) ; cosi pure la divisione 
del pene (Osserv. 8, Nota 1*). Facilmente s' intende come tutte queste de- 
formità facciano ostacolo od impedimento assoluto alla fecondazione e 
spesso anche all' accoppiamento. Finalmente V Ermafroditismo glandolare 
non ha un' influenza per stabilire caratteri prevalenti nell' abito di corpo, 
poiché questo generalmente non trasse V attenzione degli osservatori, e 
solo due volte fu notato 1' abito femminino (Osserv. 2 e 17, Nota 1*), e 
quattro volte l'abito maschile (Osserv. 13, 14, 21 e 22, Nota 1'). 

Nei mammiferi l'Ermafroditismo vero non sembra frequente (1); né 
mostra alcuna differenza da quello dell' uomo rispetto alla disposizione 
glandolare, come avvertimmo superiormente ; però fa eccezione il maiale di 
Pùtz (Osserv. 40, Nota l^), il quale aveva da un lato un testicolo ed un'ovaia 
e dall' altro lato mancava di glandola sessuale. Noteremo poi che nei maiali 
r ermafroditismo si é ripetuto più che negli altri animali e ciò acquisterà 
importanza se sarà verificata tale sproporzione (vedi Note in fine: negli 
Animati). Noi avevamo anche principiato a raccogliere osservazioni negli 
animali inferiori percorrerendo tutta la scala zoologica colla speranza di 
verificare in quale proporzione cresceva 1' ermafroditismo nei batraci, negli 
anfibi, nei pesci, e se era costante nei rospi, e in alcuni generi di mol- 
luschi e di vermi. Ma tosto ci accorgemmo che questo compito era troppo 
grave e ci distraeva da altre cure, per cui dovemmo rinunziarvi, e qui solo 
citeremo le poche osservazioni raccolte negli uccelli (Osserv. 30, 39, Nota 1'); 



(1) I casi da noi raccolti sono 21 (Vedi Nota 1*, pag. IV, B. — Nota 3% pag. XXHI e seguenti. 
Osserv. 159, l(i3, 180, 187 e 193 sottraendo V Osserv. 1 di Bed incili). 



715 21 

nei batraci (Osserv. 45 e 46, Nota 1*); negli anfibi (1). nella salamandra 
(Osserv. 198, Nota 3*) (2) ; nei pesci (Osserv. 33, 34 e 38, Nota 1*). 

Avanti d' abbandonare questo argomento torneremo sulla classificazione 
da noi preferita, che consiste nel sottoporre le singole mostruosità alle ri- 
spettive sedi nel corpo animale, e distribuire queste secondo V ordine 
anatomico. E vi torneremo perché l'argomento fornisce un'occasione pro- 
pizia per dimostrare che il piano generale tratto da un carattere del pro- 
cesso teratologico (preferito nella prima metà del secolo), non é confa- 
cente, perché non é vero che tutte le forme dell' Ermafroditismo si com- 
pendiino in un eccesso o in un difetto di vegetazione (vedi Meckel, 
pag. 7 e Gurtl, pag. 8, 9); oppure, come diceva Isidoro Geoffroy 
Saint-Hiìaire, in un eccesso nel numero delle parti, oppure sen^a ec^ 
cesso. Noi non torneremo a mostrare come quest' ultima distinzione sia 
già difettosa per sé stessa, qui invece riporteremo T obbiezione che ci é 
fornita dall' embriologia sugli organi generativi. 

Questa scienza insegna che 1' epitelio costituente il germe sessuale nei 
primi giorni di vita é indifferente ; di fatto in un embrione di pecora la 
piega germinativa compare nel 12*" e 15** giorno, e nel pulcino nel 5** e 6*" 
giorno, mentre nell' embrione umano, lungo 12 o 13 millimetri, nella 5* 
o 6* settimana si distingue col microscopio la natura del sesso, quindi 
risulta che il germe nel suo primo periodo é ermafrodito. Questo fatto 
essendo ora indubitato infirma la dottrina teratologica dell' aumento nu- 
merico delle parti ed invece induce ad ammettere che il germe nell' erma- 
froditismo conservi le sue proprietà nello sviluppo ulteriore, generando 
individui che partecipano più o meno d'ambedue i sessi; laonde teori- 
camente può dirsi che una parte del germe in luogo d' arrestarsi conti- 
nua a svilupparsi. Ne consegue inoltre che spiegando in tal modo la tera- 
togenesi degli ermafroditi glandolari diventa assai difficile il problema per 
i fisiologi (ohe hanno la cautela d' evitarlo), cioè come da un germe 
virtualmente bisessuale nascano generalmente individui unisessuali ; cioè 
come il germe con struttura indififerente poscia si traduca ora in maschio 
ed ora in femmina. Ma tale quesito non ci riguarda, appartenendo alla 
fisiologia (3). 



(1) Spengcl. Hermaphroditismus bei Amphibien, Centralblatt 1885. Bel. IV. 

(2) La Valette Saint-George. Zwitterbildung beim kleinen Wassermolch (Salamandra), 
Arch. far mikr. Anatomie. 1895. Bd. XLV. 

(3) Chi desidera conoscere alcune dottrine in proposito può consultare Kollmann (Lehrbuch 
der Entwickelungageichichte des Menachen. Jena 1898, pag. 413), il quale ricorda oltre la propria 
opinione le vedute di celebri scrittori. Noi qui aggiungeremo che Dareste opina esservì formato il 
germe di due parti, V una destinata alla produzione del maschio, V altra alla produzione della fem- 
mina, colla diireronza che solo una parte si sviluppa normalmente. (Recherches sur la production 
artificielle des Monsiruosités (2* edizione). Paris 1891, pag. 519). Opinione parimenti espressa da 
Marchand. (Die Missbildungen, Wien 1897, pag, 145). 



22 



716 



II. Ermafroditismo delle glandole sessuali aplasiche. 
(Ermafroditismo atrofico o neuti'o). 

Non havvi da dubitare che in ogni tempo avvennero casi di sesso 
dubbio, nuUadimeno scarse sono da prima le notizie in proposito, ed ap- 
pena accennate. Solo dopo il rinnovamento degli studi principiarono a 
comparire storie, che s' accrebbero nel nostro secolo, specialmente per 
opera dei medici legisti (1). Noi ne riferimmo già un cenno indiretto ri- 
cordando in qual modo Ul piano proponeva di decidere legalmente il 
sesso in caso dubbioso, e qui aggiungeremo che Quintiliano (2) chia- 
mava genus epieoenum V ermafroditismo neutro, cioè quando il sesso non 
è determinato : « promiscua, quae epicoena dicuntur, in quibus sexus uter- 
que per alterum apparet : aut quae feminina positione mares aut neutrali 
si feminas significant ». 

Realdo Colombo nel 1558 modificò il significato in uso del vocabolo 
Ermafrodito neutro^ e gli attribuì quello d' Androgino ; ma se si riflette 
ohe questo titolo non aveva da prima un significato preciso, e che al- 
' cuni moderni hanno attribuito al medesimo i caratteri degli individui che 
hanno le glandole specificate di diverso sesso (Ahlfeld), si riconosce 
tosto l'inconveniente di conservare il nome d'Androgino. Di fatto né pri- 
ma né dopo fu in tal modo considerata la neutralità; e Donato Mar- 
cello (3) chiamava neutri gli individui talmente imperfetti che non si 
possono dire né maschi né femmine. Il parigino Dionis (4) ammetteva 
individui né maschi né femmine perché avevano i due sessi imperfetti, e 
Marc nella sua classificazione (5) chiamò Ermafroditismo neutro la man- 
canza di sesso pronunziato, e forni alcuni casi di sesso dubbio. 

Ninno però di questi autori disse se tale imperfezione fosse ricavata 
soltanto dair esame delle parti esterne (come é probabile), oppure dalle in- 
terne, perché nel primo caso il sesso é bensì dubbio perché mancano ca- 
ratteri positivi d' uno dei due, mentre nel secondo V incertezza acquista 
ben maggiore importanza scientifica. Finalmente sorse Isidoro Geof- 
froy Saint-Hìlaire, il quale con molta arte si tenne sulle generali, e 
disse che nel genere neutro V apparecchio sessuale non é esattamente so- 



(1) Bri and et Chaudé. Manuel compiei de Médecine legale etc. Paris 183G, in 8^ 
Courty. Conaultation mèdico-legale à V appwj d' une demande en nulli té de mariage. Mont- 
pellier medicai 1872. Tom. XXVUI, pag. 173. 

Filippi A. (Firenze). Manuale di medicina legale, Milano 189G. Voi. I, pag. 99 (2* edizione). 

(2) Quintiliano Fab. De insiituiione oratoria, Augustae-Taurinorum 1824. Lib. 1, 4, 24. 

(3) Marcello Donato (medico di Mantova). De medica hìstoria mirabili, Mantova 1G88> 
Lib. VI. 

(4) Vedi pag. 6. 

l5) Marc. De l' hermaphrodiame. Diction. des Se. Médicales 1817. Tom. XXI, pag. 88. 



717 23 

migliante né al tipo mascolino, né al femminino ; lo che si verifica non 
soltanto negli organi esterni, ma ben anche negli interni. Egli reca tre fatti 
bellissimi, che noi tosto ricorderemo, dai quali però non ricavò alcun ca- 
rattere positivo, e confuse i casi dubbi clinicamente, con quelli in cui 
anatomicamente il sesso non è dichiarato. 

La 1* osservazione, riportata dal teratologo francese, appartiene ad 
Everard Home (1), il quale esaminò una cagna senza mammelle e 
senza istinti sessuali, che aveva una clitoride assai voluminosa, una va- 
gina solida e due glandole sessuali Jion mature, in cui non era riconoscibile 
il sesso ; e questa era V occasione propizia di dichiarare che lo stato 
delle glandole forniva il carattere essenziale dell' ermafroditismo neutro. 

La 2* osservazione appartiene ad Haller (2). Una capra aveva la cli- 
toride assai sviluppata e ricurva, con una fessura sottoposta, simile ad una 
vulva ristretta. Per la medesima si penetrava tanto nella vescica quanto 
in un canale molto lungo, simile alla vagina, situato fra la vescica ed il 
retto. Cotesta vagina comunicava coir uretra, ai lati aveva due vescichette 
seminali rudimentali, e superiormente si biforcava dando luogo a due 
corna, simili alle uterine che finivano con due testicoli poco sviluppati. 
Mancando questa osservazione dell' esame istologico dei supposti testicoli, 
non si può dire se essa appartenga o no all' Ermafroditismo neutro. 

La 3* osservazione riguarda un supposto toro, e fu fatta nel 1779 da 
Hunter (3). L' animale, di 5 anni, aveva la vulva e la clitoride simili a 
quelle d' una vacca. La vagina si restringeva e finiva cieca avanti 1' ure- 
tra femminina; essa aveva ai lati due rudimenti delle vescichette seminali. 
I due condotti deferenti alla loro estremità sì avvicinavano in modo, che 
furono ritenuti come V utero ; essi erano solidi ed alla loro estremità ante- 
riore avevano due testicoli incompleti, situati nella regione ove si sogliono 
trovare le ovaie. Questo caso con tutta probabilità appartiene ai Pseudo- 
ermafroditi, in cui esistono i rudimenti degli organi femminini insieme 
agli organi essenziali dei maschi. Ma non si può decidere se essi fossero 
aplasici al punto da costituire uno stato neutrale. Questa difficoltà non esi- 
steva per Isidoro Geoffroy Saint-Hilaire, bastandogli le imperfe- 
zioni degli organi generativi tanto esterni quanto interni. 

La mancanza d' un carattere determinato e di osservazioni relative 
portò per conseguenza che tutti i Trattati di Teratologia successivi omisero 



(1) Everard Home. Vedi in fine le Note, pag. XXHI, osserv. 160. 

(2) Haller Albertus. Opera minora. Tom. H, pag. 12. — Num dentar hermqfrodiii, Lausannae 
1767. Tab. Ili, fìg. 2. — Taruffi C. Ermafroditismo, Note, pag. XXII, osserv. 156. 

(3) Hanter John. Account of Free Martin. Philosophieal Transactiona 1779. Tom. LXIX, 
pag. 285, con tav. 

Il riassunto deir osservazione l'abbiamo tratto da Gurlt (Léhrbueh der pathologisehen Anatomie 
der Hau9- Sauge thieren. Theil II, pag. 186, par. 135). 



24 718 

dì parlare dell'Ermafroditismo neutro; ma nel 1887 Polaillon (1) 
pubblicò la storia d* un celibe di 31 anni con alcune anomalie delle parti 
sessuali esterne, nel cui cadavere T A. non trovò in alcun luogo né i testi- 
coli né le vescichette seminali, e nemmeno trovò V utero, le trombe, né 
le ovaia, per cui giudicò trattarsi di un Erma/rodilo neutro. Accogliendo noi 
come esatta quest' osservazione, e valutando la coincidenza delle glandole 
mancanti, le deformità esterne, e la ninna traccia dei condotti di Wolff, 
bisogna escludere ogni dubbio intorno alla diagnosi fatta. Né si può parago- 
nare tale osservazione al caso di sola mancanza dei due testicoli, delle ve- 
scichette seminali e dei condotti deferenti (2). Simile considerazione avrà 
fatto Orth (3) accogliendo T osservazione medesima e collocandola per 
terza specie dei Pseudo-Ermafroditismi di Klebs coir aggiunta di anceps 
(dubbio) ; intorno alla quale aggiunta però noi stimiamo più proficuo an- 
nunziare come titolo il carattere positivo, cioè T immaturità delle glandole, 
di quello che indicare semplicemente un dubbio. 

Separando completamente i casi clinici in cui non si é potuta fare 
una diagnosi da quelli in cui si é trovata la sede principale e la natura 
dell' anomalia, passeremo a cercare in quali circostanze si é verificato 
questo secondo fatto. La cosa più notevole che tosto appare si é la ra- 
rità dell' avvenimento, non essendo riusciti a raccoglierne che 9 casi nel- 
r uomo e 3 negli animali: 1 certo (Home) e 2 probabili (vedi sopra 
Ilallcr ed Hunter). Risulta inoltre che ad onta dell'aplasia, gli autori 
giudicarono le glandole per femminine, eccetto Home che non azzardò 
<li pronunziarsi, ed eccetto Polaillon che non trovò né le ovaia, né i 
testicoli. 

1 condotti di Mùl Icr offrono talora notevoli difetti: Jacoby e Walcker 
trovarono V utero atrofico, con o senza atresia della vulva (Osserv. 6, 9, Nota 
ii''), Gùnckel lo trovò cavernoso, forse impervio (Osserv. 7,Nota2*), Hunter 
in una vacca lo vide rudimentale e parimenti impervio. Anche la vagina é 
talora difettosa : ora alPostremità inferiore ó atrofica (Osserv. 1, Nota 2*); ora 
sbo(;(;a nella vescica (Osserv. 2, Nota 2") ed ora s' inserisce nella prostata. 
Rispetto agli organi generativi esterni é degno di nota che in 6 casi vi era 
un peno manifesto, com{)ron(Iendo però fra questi un caso, nel quale il pene 
era rudimentale (Osserv. 8, Nota 2*), ed un altro in cui esisteva la com- 



(1) Poluillon. VimIì Nolii 2» hi \\\m\ o? wrv. H. 

«2) K rctHrliiiiiir (1801). VimIì 'riirurri (!. Intorno ad un , feto privo degli organi generatici. 
Mnuorùi d«lla li. \(iriuU*\\ììtì, tU*.\U* Scirn/.n «IclT Intituto di liolof^na 1891. Sor. 5, Tom. IV, pag. 05, 
nssi'i'V. 1. 

AnHiìlniI ('urlo. Vi»<H Tiiniffi C. Ermafroditi Hmo, Mcmorio (lolla U. Accailomia delle 
.S«-irir/.(» d<'ir Istituto di Mol'«pfnn. Si*i'. .'», 'Ioni. VII. p.i^. XXIII, oKscrv. 101. 

Ci) Orili John ( iWMwutyu . Mi^nhildungm init Vrricinhcruntj der Gesc/ilechtscaraktera, Lehr- 
hii h (hM* H|HM!Ì;ih*n patii' do»/ !•'./' h di Antitonih*. Itd. Il, !dcriM'U[if< l\ norliii 1S91. 



719 25 

plicazione d'una ipospadia fino alla radice. Da questi caratteri si può in- 
durre che 1* Ermafroditismo fosse femminino nelle glandole, e maschile ester- 
namente. Ma quando gli autori dicono che si tratta d' ipertrofia della clito- 
ride (Osserv. 1, 6, Nota 2*) senza aggiungere altri particolari, allora la cri- 
tica deve sospendere qualunque giudizio, come é inabile a spiegare il fatto 
che in due individui V abito del corpo era maschile (Osserv. 3, 6, Nota 2*), 
anzi nel caso di De-Crecchio vi era perfino tendenza esagerata alle 
femmine, mentre in tutti gli altri casi durante la vita non fu mai messo 
in dubbio il sesso femminino. 

Se il numero delle osservazioni fosse maggiore, si potrebbe ricavare 
dalle cose dette che V Ermafroditismo aplasico di ambedue le glandolo av- 
viene soltanto nelle donne (le quali hanno spesso ad un tempo, in qualche 
parte i canali di Mùller; ma assai più estese e frequenti sono le man- 
canze di quelli di Wolff), come si potrebbe indurre che il rappresentante 
del secondo sesso per costituire l'Ermafroditismo é la presenza del peno; 
ma é indispensabile, per assegnare una reale importanza a tali caratteri, 
■che il numero dei casi sia molto maggiore. Occorre ancora che le nuove 
osservazioni siano più complete, poiché gli autori non hanno in generale 
dimostrato che ambedue le glandolo degenerate erano femminine, poiché 
se invece una fosse stata maschile, allora si sarebbe trattato di Erma- 
froditismo vero; altrimenti bisogna giudicare i casi, come alcuni hanno già 
fatto, per Pseudo-Ermafroditi. 

III. Pseudo- Ermafroditismo. 

Abbiamo già annunziato che Hall or introdusse il titolo d' Ermafro- 
ditismo spurio (vedi pag. 7) e che Gurlt lo tradusse col titolo di Pseudo- 
Ermafroditismo, applicandolo a quattro deformità sessuali in cui non appa- 
rivano i caratteri di duplicità, e solo si verificava in un 5** caso che chiamò 
Androgynus femmininus (vedi pag. 9). Da ciò resulta che egli non riuscì 
a trovare i caratteri differenziali fra i diversi gruppi di mostruosità sessuali, 
« parimenti non vi riuscirono i molti seguaci di tanto maestro. 

Abbiamo poscia annunziato che Klebs stabili finalmente quali erano 
i veri Ermafroditi, e col dato anatomico della presenza delle glandolo dì 
ambiduo i sessi, ricavò facilmente quali erano i falsi, e mediante l'aiuto del- 
l' Embriologia riesci ad ordinare questi ultimi in duo gruppi naturali, cioè, in 
mascolini e in femminini. Ricavò poi i caratteri degli uni e dogli altri dalle 
alterazioni che s'incontrano ora nei condotti di Wolff, ora in quelli di 
Mùller, ed ora in ambiduo assieme, sposso associato a deformità degli 
organi esterni. Noi seguiremo questo piano, ritenendolo il più adeguato 

e. Taruffi 4 



26 720 

allo scopo; ad imitazione di Herrmann (1), e di Marchand (2), i 
quali vi introdussero anche alcuni miglioramenti. 

Abbiamo inoltre avvertito che rispetto alla sede ed al numero dei 
Pseudo-Ermafroditi vi sono altre deformità, non raccolte nelle nuove clas- 
sificazioni, che erano già cognite e talora incluse forzatamente nelle vecchie 
sintesi, mentre a nostro avviso hanno diritto di appartenere ai Pseudo- 
Ermafroditi. Tale diritto é loro concesso dal fatto che i caratteri sessuali 
non si limitano ai segmenti già ricordati, ma si estendono a tutto il corpo 
animale; sicché quando questi sono talora in disaccordo coi precedenti 
caratteri costituiscono nuovi generi rispetto all'Ermafroditismo, e già 
principiano ad essere riconosciuti: difatti Krafft-Ebing ha chiamato 
Ermafroditismo psichico la sconcordanza degli istinti sessuali colla forma 
ordinaria degli organi della fecondazione; e Schneller (3) ha chiamato 
Pseudo-Ermafroditismo la presenza della barba in una fanciulla con alcune 
deformità negli organi generativi. 

A, Pseiido- Ermafroditismo maschile. 

a) con persistenza dei canali di Mùller. 

L' anomalia del segmento medio degli organi sessuali più frequente 
delle altre congeneri é la presenza di un frammento più o meno svilup- 
pato del canale di Mùller in un individuo di sesso maschile. Sebbene 
questa anomalia venisse descritta dal Malpighi nel 1684 (vedi pag. 11)^ 
tuttavolta la sua frequenza fu rilevata soltanto nel 1869 dall'Arnold (4)^ 
e poscia spiegata nel 1884, dagli studi del Rieder; il quale trovò in una 
serie di ricerche sui cadaveri di diversa età ì residui dei condotti di 
Mùller in un sesto dei medesimi (Osserv. 48, Nota 3*, pag. XIII). Noi 
poi, senza estendere le ricerche di tali osservazioni teratologiche oltre le 
fonti solite, abbiamo trovato 69 casi (vedi Nota 3* citata), fra i quali solo 
di 50 raccogliemmo i particolari. 

Il carattere manifesto all' esterno del sesso maschile é dato dalla pre- 



(1) Herrmann G. Dieiionnaire encyclopédique dea Sciences médieales. Paris 1888. Ser. 4*. 
Tom. XIII, pag. (>00. 

(2) Marchand F. (Marburg). Real-Encyclopedie der gesammien Heilkunde, Wien 1892. Die 
Missbildungcn. S. 625. 

(3) Schneller. Eìn Fall con Pseudo-hermaphrodiamus, Mùnchen. med. Wochenschrift 1894 
N. 33. — Jahresììericht fQr 1894. Bd. I. S. 232 f4). 

(4ì Arnold J. (Heidelberg). Ein Fall uon uierus maseulinu» ecc. Berlin 1869. Virchow's Archiv. 
Bd. 47. S. 7. 

Raccolse 26 casi dalla letteratura. 



721 27 

senza del pene, accompagnato spesso dair abito virile (1). La verga però 
non é sempre palese, poiché sopra i 50 casi suddetti fu riconosciuta sol- 
tanto 39 volte ed invece 10 volte il sesso fu creduto femminino o dubbio. 
Ma il fatto più straordinario viene rappresentato dall' uomo descritto dal 
Gì né (Osserv. 42, Nota 3*), che aveva a destra il pene col meato urinario 
e lo scroto con un testicolo, ed a sinistra 1' orifìcio della vagina, la quale 
finiva a cui di sacco con un grande e piccolo labbro unilaterale, senza 
pene e senza clitoride. 

Oltre a tali modificazioni se ne danno altre che risguardano 1* uretra e 
più frequentemente quella porzione che scorre sotto il pene: infatti nei 39 
casi di Pseudo-Ermafroditismo maschile é stata notata V ipospadia 14 volte, 
di cui tre volte con divisione dello scroto (Osserv. 32^ 44, 56, Nota 3*) ed una 
volta senza traccia dell' uretra lungo il pene, il quale simulava una clitoride. 
Per contrario furono veduti o restringimento dell' uretra o valvole della me- 
desima, con dilatazione della vescica e degli ureteri (Osserv. 28, 29, Nota 3*). 

Fra i dieci casi cogli organi sessuali d' aspetto femminino, tre lasciano 
molto a desiderare nella descrizione, anzi per questo rispetto escluderemo 
un feto e due bambine (Osserv. 6, 26, 36, Nota 3*). In quanto agli altri sette 
casi può dirsi in generale che essi possedevano un breve pene imperforato 
simile ad una clitoride, ed uno scroto diviso simulante le grandi labbra. 

La fessura risultante, paragonata dal March and alla fossa navicolare, 
dava accesso ad una vagina più o meno breve ed a cui di sacco, e su- 
periormente dava esito all' uretra. Spesso furono riconosciuti i testicoli ora 
vicini ed ora arrestati agli anelli inguinali. Questi caratteri spiegano come 
le levatrici e le famiglie entrassero nella persuasione che i bambini fos- 
sero di sesso femminino e tanto più allorché vi si aggiungeva 1' abito di 
corpo in armonia : accadde quindi che alcune di queste pretese donne an- 
darono a marito e poi si separarono (Osserv. 6, Nota 3*), che altre furono 
obbligate a cambiar sesso (Osserv. 16, Nota 3*) e che altre finalmente persua- 
se del loro stato raggiunsero celibi una tarda età (Osserv. 9, Nota 3*). Ma 
considerando embriologicamente le forme esteriori suddette, si possono in- 
terpretare nel senso che siano il risultato di organi virtualmente maschili. 

L' apparecchio interno maschile subisce pur esso le sue anomalie : di 
fatto sono frequenti gli arresti nella discesa dei testicoli, come il criptor- 
chismo addominale e la posizione del testicolo lungo il canale inguinale, 
o in un sacco erniario, o nella regione inguinale esterna. Fra i vari casi 
due sono notevoli per strane circostanze : nel primo il testicolo aveva il 



(1) Marc lì and però avverte che T accrescimento dei capelli e dei peli nel corpo spesso rag- 
giunge quello delle donne, che la laringe è meno sporgente e che le mammelle possono gareggiare 
con quelle delle donne. 



28 722 

condotto deferente a fondo cieco ed era senza vescichetta seminale .(Os- 
serv. 29, Nota 3*). Nel secondo caso i testicoli pendevano da due cordoni 
che rappresentavano le trombe falloppiane (Osserv. 28, Nota 3*). I testicoli 
possono anche subire la diminuzione numerica : un esempio V abbiamo nel- 
r Osserv. 21, Nota 3% in cui vi era bensì un solo testicolo, ma i condotti 
deferenti erano due uno per lato. Un secondo esempio (Osserv. 22, Nota 3*)- 
mostra invece, oltre la mancanza del testicolo, il condotto deferente oblite- 
rato. Finalmente ricorderemo il caso di Martin (Osserv. 36, Nota 3*) in cui 
vi erano i canali di Mùller, ma mancavano le glandolo sessuali d' ambi- 
due i sessi, per cui V autore chiamò il suo caso neutrale^ e che noi con- 
sideriamo virtualmente o deir uno o dell' altro sesso. 

I testicoli nel Pseudo-Ermafroditismo di rado vanno soggetti a stati pa- 
tologici, che non sappiamo se siano effetti d'aplasia o di degenerazioni, o del- 
l' uno e deir altro fatto, come é probabile. I pochi casi risguardano : V una 
cisti rappresentante un testicolo (Osserv. 66, Nota 3*); 2"* un testicolo con 
infiltrazione leucoemica (Osserv. 66, Nota 3*); 3** un testicolo ernioso in istato 
atrofico (Osserv. 69^ Nota 3*). Più spesso possediamo esempi di deviazioni 
nei canali seminali : conosciamo tre casi in cui i condotti deferenti o met- 
tevano foce nel seno urogenitale (Osserv. 5, Nota 3*), o s' inserivano nelle 
pareti uterino (Osserv. 42, N. 3''), o sboccavano da un lato (il sinistro) 
neir uretere corrispondente (Osserv. 58, Nota 3*). Havvi pure anche una 
osservazione di straordinaria lunghezza delle vescichette spermatiche (Os- 
serv. 51, Nota 3*) e due esempi di deviazione dei canali ejaculatori, i quali 
sboccavano o nella vagina, o neir otricolo prostatico (vedi Osserv. 7, 13, 
Nota 3''). Finalmente ricorderemo una donna che non aveva né la prostata,, 
né le vescichette seminali, né i canali ejaculatori (Osserv. 17, Nota 3*). 

Se noi consideriamo che tutte le anomalie ricordate vennero raccolte in 
soli 50 casi, dobbiamo indurre che lo sviluppo degli organi maschili subisce 
una notevole degradazione allorché si associa allo sviluppo degli organi 
femminini. Ora vedremo che anche in questi accade altrettanto, quando 
si associano ai primi per formare i Pseudo- Ermafroditismi maschili : di 
fatto troviamo i canali di Mùller (della cui storia ci siamo occupati a 
pag. 11) spesso alterati, perché ora rimangono arrestati nei primi stadi di 
sviluppo, ora sviluppandosi, hanno deviato dalle norme, sia nelle forme, sia 
nei rapporti, sia nel presentare caratteri patologici ; alterazioni poi che 
possiedono grandi differenze fra loro rispetto alla frequenza. 

La forma più comune assunta dai canali di Mùller é quella di un 
utero posto fra la vescica ed il retto, poiché ciò si é verificato in 34 casi; 
ma questa forma non é mai perfetta, specialmente per i difetti nelle sue 
appendici, se non per altro per la mancanza costante delle ovaie, mentre 
poi si é dato il caso d' un utero che a sinistra aveva un cordone con un 



723 29 

testleolo (Osserv. 44, Nota 3*)^ Cóme si é dato il caso di mancanza dell' u- 
tero, mentre esistevano le due trombe falloppiane (Osserv. 64, Nota 3*). 
Un altro difetto assai frequente è la mancanza della vagina : di fatto non 
troviamo che in 6 casi sopra i 34 che V utero fosse provveduto della vagina 
(Osserv. 4, 8, 12, 15, 28, 32, Nota 3*); ma il fatto più singolare e che spesso 
si osserva é la forma rudimentale dell' utero ; lo che non esclude che 1' a- 
trofia possa trovarsi ancora quando manca la vagina e possa giungere a 
tal grado che V utero sia rappresentato soltanto da una listerella muscolare 
inserita inferiormente alla parte posteriore della prostata (Osserv. 25, Nota 3*). 

Talvolta V utero conserva le due corna, e si da anche il caso che sia 
rappresentato da un sol corno (Osserv. 13, 19, 26, 34, 40 e 42, Nota 3*). 
Altre volte non sviluppa le sue pareti muscolari e rimane come una vescica, 
o come una cisti grande quanto una noce, aderente alla parte posteriore 
della prostata o mettente foce neir uretra prostatica (Osserv. 18, 29, 30, 31 
e 41, Nota 3*). Finalmente si dà il caso che 1' unico indizio di utero con 
vagina, cioè dei condotti di Mùller sia la presenza dell'otricolo prostatico 
ingrandito (Osserv. 14 e 19, Nota 3*). E per vero cotesto indizio può inspi- 
rare qualche dubbio; ma i recenti studi, compresi quelli di Tourneux(l) 
tolgono ogni esitazione, avendo egli dimostrato che il segmento inferiore 
o vaginale del canale genitale contribuisce a costituire la prostata. Quando 
poi il corpo dell'utero é completo inferiormente anche senza vagina, esso 
si trova spesso in rapporto coli' otricolo prostatico o coli' uretra prostatica,. 
e perfino colla vescica (Osserv. 58, Nota 3*); lo che non toglie che la parte 
superiore del corpo possa subire uno spostamento laterale e seguire un' er- 
nia inguinale completa od incompleta, come videro Winkler (2), Gruner, 
Filippini e Siegenbeek (3): (Osserv. 66 e 68, Nota 3*); ciò che fu 
pure verificato nell' Ermafroditismo vero (Osserv. 12 e 22, Nota 1*). 

Finalmente può mancare anche l' utero, ed il canale generativo essere 
rappresentato dalla sola vagina, la quale non è sempre egualmente larga e 
lunga e suole inserirsi nella parte posteriore della prostata (Osserv. 2, 7, 9, 
17, 21, 23, 42, 69, Nota 3*). Avvertiamo però che può anche aprirsi nel perineo 
e precisamente nei casi di scroto bipartito, ma ciò verrà ricordato parlando 
del pseudo-ermafroditismo maschile, in cui havvi somiglianza ai caratteri e- 
sterni delle femmine. Da ultimo il canale generativo può essere rappresentato 



(1) Tourncux F. Noie sur le déoeloppement du vagiti male chez le /oeiua hiimain. Comptes 
rendus hebdomadaire de la Soc. de Biologie. 1887. Ser. 3*. Tom. IV. N. 42, pag. 812. 

(2) Winkler B. Ueber einem Fall von Pseudohcrmaphroditismus masculinus internus. Inaug. 
Dissert. Zurich 1893. 

(3) Siegenbeek van Heukelom. Sur l' Hermaphrodisme tubiilaire e glandulaire chez riiom- 
me. Avec 1 fig. — Recuil de travaux anatomo-pathologiques de V Universi té de Leide. Leide 1899. 
Tom. II. pag. 509. 



30 



724 



dai canali di Mùller coi caratteri embrionali, i quali ora traggono origine 
dalla sommità dei reni in mezzo ad un accumulo di cisti, attribuite ai 
canali di Wolff, oppure in vicinanza della capsula sopra renale parimenti 
fra le cisti, o invece dalP ilo del rene e sboccano nel!' otricolo prosta- 
iico o in vescica o neir epididimo ; lo che permette talora di non confon- 
dere il canale con un uretere (Osserv. 33, 36, 37, 40, 50, Nota 3*). Havvi 
ancora T esempio che una porzione di canali di Mùller costituiva un 
canale accessorio al vaso deferente ; od almeno il fatto fu cosi interpretato 
(Osserv. 25, Nota 3*). 

Passando agli animali, non ne abbiamo raccolti che 12 casi fra i mam- 
miferi domestici che appartengono al Pseudo-Ermafroditismo maschile con 
persistenza dei canali di Mùller, e gli animali erano: 2 pecore, 2 capre, 
3 bovini, 3 maiali, 1 cavallo, ed 1 cane (Osserv. 160, 164, 106, 172, 173, 
176, 177, 179, 186, 192, 195, 196, Nota 3*). 

Questo numero può aumentare spogliando le opere di Gurlt, di 
Is. G. Saint- Hilaire, e di Guinard (Osserv, 197, Nota 3*) e tutti 
ì giornali veterinari. In quanto poi ai suini si può consultare la memoria 
di Gaddi (Osserv. 179, Nota 3*). Nei nostri casi non abbiamo riscontrato 
nulla di essenzialmente diverso da quanto già notammo nella specie 
umana, tranne che il pene (indipendentemente dai casi d' ipospadia) 
spesso si mostra contorto e rivolto air indietro. Abbiamo però trovati note- 
voli due casi : in uno V utero e la vagina erano rappresentati da un cor- 
done (Osserv. 160, Nota 3*) e nell'altro caso mancavano le glandole sessuali 
tanto maschili quanto femminili ed il sesso era solo indicato dalla presenza 
dei condotti deferenti che sboccavano nella vescica (Osserv. 161, Nota 3*): 
fatto analogo a quello veduto da Martin nell'uomo. (Osserv. 36, Nota 3*). 

Chi desidera tentare raffronti fra le varie specie di mammiferi in 
rapporto alle varie specie di Pseudo-Ermafroditismo incapaci di feconda- 
zione deve ancora raccogliere molti fatti di mostruosità che si verificano 
nei gemelli bovini ed equini, chiamati dagli inglesi Free Martin e costituiti 
da un maschio e da una supposta femmina. Questa mostruosità fu illustrata 
da Hunter nel 1779 (1), e poscia da Scarpa nel 1784 (2). Ma già le vacche 
erano cognite aVarrone (3)edaColumella (4), che le chiamarono 
Taurae per distinguerle dalle femmine, che hanno altri attributi e rendono 
maggiori servigi all'agricoltura. Hunter descrisse tre esempi, ma questi 



(1) Hunter Giovanni. Account of the Free Martin, Pliilosophical Transactions forl779. Tom. 
69, pag. 285. 

(2) Scarpa Antonio (Pavia). Sopra un vitello detto dagli Inglesi « Free Martin ». Memorie 
della Società italiana. Verona 1784. Tom. IL Parte 2% pag, 8^10. Con tavola. 

(3) Varrone M. T. De re rustica. Liber H. Gap. 51. 

(4) Col urne Ila. Dtf re rustica. Liber VI. Cap. 22. 



725 



31 



bastano per dimostrare che, salvo le circostanze predette, egli non fondava 
un genere speciale ed esclusivo dei gemelli, poiché le stesse deformità ses- 
suali fanno parte di diversi generi, fra cui il Pseudo-Ermafroditismo masco- 
lino, ed altrettanto si dica delle osservazioni posteriori (1) ; per cui i Free 
Martin non entrano in alcuna classificazione teratologica. 

Il primo esempio di Hunter risguarda una vacca con utero ed ovaie ed 
accanto alle medesime due testicoli, mentre mancavano le trombe. Bastano 
questi dati per giudicare trattarsi d' un bel caso d' Ermafroditismo vero. 
La seconda vacca aveva la vagina a fondo cieco, e V utero impervio, il quale 
in luogo delle ovaie possedeva due testicoli ; mancava dei condotti defe- 
renti, ma aveva le vescichette seminali, i condotti delle quali s' aprivano 
nella vagina. Niun dubbio trattarsi invece di un Pseudo-Ermafrodito ma-- 
scolino. La terza vacca poi aveva una vagina che finiva in un sacco cieco, 
coir utero chiuso, dalle cui corna pendevano due ovaie. Vi erano i vasi 
deferenti con molte interruzioni, che sboccavano nelle vescichette seminali, 
e queste a loro volta sboccavano insieme nella vagina. Ecco un caso diverso 
che oggi si può ohx^mwre Pseudo-Ermafrodito femminino^vcidLiiCBXiàiO i testicoli. 
Venendo al caso di Scarpa, egli racconta che una gemella di 13 mesi aveva 
la clitoride collocata sulla vagina colla estremità curvata air indietro a 
guisa d' uncino, in luogo di scorrere sotto la vagina. Questa incurvatura 
sotto r uretra s' estendeva per tre dita trasverse e finiva a fondo cieco. 
I testicoli erano entro V addome. Dagli epididimi partivano i condotti defe- 
renti, che poscia comunicavano colle vescichette seminali e confluivano in 
un condotto comune che sboccava neir uretra, avanti la prostata. 

A. Pseudo- Ermafroditismo maschile 
b) con aspetto esterno femminile. 

Abbiamo già veduto che si danno uomini con testicoli (siano palesi, 
siano occulti), i quali hanno ad un tempo frammenti di canali del Mùller 
ed i genitali esterni femminini, e talora hanno ancora V abito di corpo si- 
mile a quello d' una donna. Questa specie però venne da noi riscontrata 
soltanto dieci volte su 50 casi di Pseudo-Ermafroditismo maschile (2), e 



(1) Nagele. Beschreibung eines Falles von Ziciiterbildung bei einem Zioillingspaar, Dcutsches 
Archiv far Physiol. 1819. Tom. V, pag. 136. 

Spiegelberg. Vedi pag. 62. Osserv. 174. 
Corvini. Vedi Note in fine. Osserv. 181. 

(2) Marchand. F. Die Missbìldungen. Separai-abdniek. Wien 1897. p. 146. — Afferma che nel- 
1' Ermafroditismo mascolino, fatta eccezione dei testicoli, gli altri organi genitali siano interni siano 
estemi si avvicinano pia o meno al tipo femminino. Ora i casi da noi raccolti non permettono una 
proposizione tanto generale. 



32 726 

fra questi abbiamo anche rilevato che talora il sesso piuttosto che femmi- 
nino appariva dubbio. In questo caso prolungandosi il dubbio dopo la pu- 
bertà, gli uomini subirono tristi conseguenze nei loro rapporti famigliari 
e sociali. (Vedi pag. 27). 

Inoltre dobbiamo aggiungere che si danno casi di Ermafroditismo ma- 
scolino in cui mancano i frammenti dei canali di Mùller e nulladimeno 
vi sono gli organi genitali esterni con aspetto femminile. Questo fatto noi 
lo possiamo comprovare con 11 osservazioni, che appartengono ad 80 casi 
di Ermafroditismo mascolino da noi riportati. (Nota 3% pag. 46-54). 

Con ciò si potrebbe supporre che la combinazione pseudo-ermafroditica 
del segmento glandolare col segmento esterno fosse un fatto abbastanza 
raro. Ma vedremo più tardi che si danno numerosi casi di sesso dub- 
bio in cui non si esegui la necroscopia ed in cui eranvi precisamente 
le parti generative esterne coir aspetto più o meno femminino. Perciò 
tali esempi clinicamente sono simili ai precedenti, ma, mancando V os- 
servazione anatomica, non si può escludere che esistessero anche gli 
elementi superstiti dei due segmenti medi ; per cui il giudizio anato- 
mico rimane incerto e noi siamo obbligati a non accomunare tali osser- 
vazioni colle precedenti. 

I caratteri del pseudo-Ermafroditismo maschile con aspetto esterno fem- 
minile sono avanti tutto la divisione mediana dello scroto da simulare due 
grandi labbra, la quale divisione rare volte non presenta alcun pertugio 
(Saviard, Osserv. 79); altre volte invece mostra pervio il seno uro-geni-- 
tale (1) in cui sbocca V uretra, dalla quale escono le urine e di rado anche 
le feci. In altri casi si verifica ipospadia lungo il pene perfino nel perineo 
senza penetrare nel foro uro-genitale (Osserv. 74), il quale può essere più 
o meno profondo. E qui ricorderemo soltanto V uomo adulto dell' Osserv. 
76 che aveva il foro profondo come la terza parte del dito indice. Questo 
fatto può mettersi in rapporto con altri ricordati superiormente (vedi pag. 
12 e 29) ove parlammo delle vagine senza utero. 

II pene é generalmente corto da rassomigliare a quello di un fanciullo 
ed é imperforato, se havvi ipospadia. In molti casi poi il pene é ancora 



(1) Milller J. fino dal 1830 ha descritto e chiamato seno tiro-genitale la parte anteriore della 
cloaca (già ammessa da Meckel) ove sboccano i condotti di Wolff e] di Mùller. — Bildungsge- 
aehichie der Geniialien, Dusseldorf 1830, in 4**. 

I moderni chiamano seno uro-genitale quella porzione dell' appamto uro-genitale che compren- 
de r uretrali dotti Wolffìani e quelli di Mùller. Neil* embrione d' ambo i sessi, lungo 20 millim., si 
trova una doccia che dopo una serie di trasformazioni giunge alla sua forma definitiva. 

Nella donna è esatto questo nome di seno, nelP uomo invece andrebbe, a rigoi^e, chiamato ca- 
nale uro-genitale. 11 suo sviluppo ha luogo per una trasformazione della cloaca e dell' intestino caudale. 
— Lehrbuch der Entioickelungsgese/iic/Ue dea Menschen, von Dr. J. Kollmann. Jena 1898, pag. 430 
e seguenti. 



727 33 

curvato nel lato posteriore, piegando in basso il glande. Dal lato suddetto 
si osserva un solco mucoso longitudinale con briglie fibrillari, ciie rappre- 
sentano la doccia uretrale e spiegano la retrazione del pene. Questo fatto 
sì trova in diverse specie d' ermafroditismo con ipospadia e ne abbiamo 
rappresentato un esempio, in un individuo, nel quale la diagnosi anatomica 
nel vivente non fu fatta e la curvatura venne tolta mediante un' incisione 
trasversale della doccia uretrale. (Vedi la Figura in fine). Questi caratteri 
che non furono mai trovati nella clitoride aiutano alquanto la diagnosi 
nei casi di sesso dubbio. 

Si danno poi altri fatti in cui V aspetto femminile degli organi sessuali 
esterni non è cosi somigliante al vero, come abbiamo indicato, e sono 
quelli che concorrono a formare il lungo elenco delle osservazioni cli- 
niche decisamente dubbie. D' altra parte non è improbabile che si debba 
aggiungere un altro gruppo di osservazioni, che conduca ad ammettere dei 
Pseudo-Ermafroditi maschili con doppio sesso esterno, cioè forniti degli 
organi esterni tanto maschili quanto femminini disposti parallelamente. La 
prima osservazione fu fatta in Barcellona nel 1881 e ne abbiamo già dato 
un cenno. (Vedi Nota 3% pag. 50, Osserv. 42). La seconda osservazione 
appartiene a Neugebauer (1); ma con nostro rincrescimento non sia- 
mo riesciti né a leggere la memoria (neppure tradotta), né a vedere la 
Tavola annessa alla medesima, sicché teniamo sospeso il giudizio ri- 
spetto a questo caso, in ogni modo importante. 

B. Pseudo-Ermafroditismo femminile 

Avendo già indicati i modi coi quali un uomo (fornito di testicoli), può 
assumere più o meno i caratteri femminili, tanto esternamente quanto 
dal lato interno, dobbiamo ora ricercare i modi coi quali le donne (fornite 
di ovaie) partecipano talvolta ai caratteri maschili. Avvertiamo che noi 
non comprenderemo quelle donne che hanno o le forme del corpo, o la 
statura, o le inclinazioni personali maschili, poiché preferiamo di parlarne 
con qualche estensione quando tratteremo dell' Ermafroditismo clinico. 
Qui accenneremo soltanto a quelle femmine che hanno alterazioni degli 
organi sessuali somiglianti od eguali agli organi maschili, escludendo le 
glandole generative. 

a) Pseudo-Ermafroditismo femminile esterno. — Il modo più frequente 
col quale si manifestano i caratteri maschili nelle donne, consiste in 
modificazioni nelle parti sessuali esterne : fenomeno assai frequente da 
paragonarsi per questo rispetto al Pseudo-ermafroditismo maschile, poiché 



(1) Neugebauer F. Ein Beitrag zur Lehre von der Duplici tàt der ausseren Genitalien, Gazeta 
Lekarska. Warsavia 1807. N. 21. 

C. Tarufh 5 



34 728 

r abbiamo trovato descritto 22 volte (vedi Nota 3* -4, pag. 46), avvertendo 
che il loro numero diventerebbe assai maggiore se vi aggiungessimo tutti i 
casi somiglianti, che collocheremo invece neW Ermafroditismo clinico; 
perché in tali casi manca V esame anatomico e quindi si ignora se nel- 
r interno vi fossero altri fenomeni di duplicità. 

Nelle donne d' ogni età fornite d' ovaia, in cui si riscontrano nelle 
parti generative esterne alcuni caratteri più o meno simili ai maschili, 
tosto si rileva come sia frequente il fenomeno dell' ipertrofia della 
clitoride da raggiungere la lunghezza di 4 fino a 7 centimetri (Osserva- 
zioni 93, 97, 103 e 123, Nota 3*). Abbiamo bensì V osservazione di De- 
bierre (Osserv. 130) che vide in un neonato la verga propor:sionata al- 
l' età con ipospadia. Ora se la verga era una clitoride, come é probabile, 
e somigliava ad una verga maschile, bisogna indurre che la clitoride 
avesse raggiunta una lunghezza insolita. È però vero che parecchi scrit- 
tori, invece di dire che la clitoride somigliava ad un pene, affermarono 
senza alcuna riserva che la donna aveva un pene, forse perché oltrepas- 
sava incirca i 7 centimetri, ed é pur vero, come dice Marchand (1), 
che la clitoride talora s' avvicina alla forma del pene, quando V uretra 
raggiunge il glande della clitoride ed allora la differenza non é facilmente 
riconoscibile. Noi però abbiamo raccolto soltanto due esempi, il primo 
appartiene a Versen trovato in un feto immaturo (vedi pag. 56, Osserv. 
101) e r altro a Clarke. (Vedi pag. 59, Osserv. 137). 

È quindi rara la somiglianza perfetta fra i due organi omologhi, mentre 
invece é abbastanza frequente V ipospadia a diversa altezza della clitoride e 
più specialmente alla radice della medesima (vedi p. 54 e 55, Oss. 81 e 83), 
ove r uretra in forma di doccia può collegarsi colla fossa navicolare, ed 
anche coir apertura vaginale quando lo scroto é bipartito. D' altronde può 
accadere, se la clitoride é assai lunga ed affetta da ipospadia, che sia piegata 
posteriormente (vedi pag. 58, Osserv. 123), come abbiamo veduto in altri 
incontri. Questo fatto però viene escluso da Brouardel (2), il quale dice 
che nella clitoride ipertrofica non si verifica né * la piegatura del glande, 
né il solco inferiore. Rinunziando ad altri di verificare tale sentenza, dire- 
mo invece che la diversa posizione del meato urinario reca la conseguenza 
che r emisione delT urina accada in vari punti dell' asse della verga e che 
r urina possa venire mista alle feci, quando V intestino comunica colla 
vescica o colP uretra. (Vedi Osserv. 130, Nota 3*). 

Spesso si riscontra al perineo un' apertura vulvare, la quale talora 
conduce alla vagina, e in un caso era distinta dall' ostio vaginale mediante 
r imene. (Vedi pag. 55, Osserv, 83). Quando però in luogo della fessura va- 



(1) Marchand E. Die Missbildungen. Separai-al/druck. Wien 1897. p. 147. 

(2) Brouardel. U Hermaphrodisme, Gaz. des Hópitaux. Paris. Janvier 1887. 



729 35 

ginale havvi uno scroto senza testicoli, o in qualche caso lo scroto é più 
o meno solcato nel mezzo da ricordare le due grandi labbra, queste al- 
lora possono ricettare gli organi femminini della generazione, cioè ora le 
ovaia, ed ora V utero. (Vedi pag. 55 e seg., Osserv. 93, 132, 136). L' utero 
si mostra generalmente ben conformato, cosi si mostrano pure le ovaie 
e le trombe falloppiane, mentre la vagina ora é atretica ed ora sbocca 
nell'uretra. (Vedi Osserv. 86, 100, 113, 123 e 131, Nota 3"). 

Nel Pseudo-ermafroditismo esterno rare volte fu notata V influenza dei 
due sessi suir intero abito del corpo, ciò che fa supporre che le due in- 
fluenze nel prodotto della generazione si elidano fra loro da non manife- 
stare alcun carattere prevalente dell' uno e dell' altro sesso. Abbiamo però 
raccolte due osservazioni che provano il contrario : la prima appartiene a 
Béclard (vedi pag. 54, Osserv. 81), in cui la donna aveva la barba sul 
viso ed inclinazione alle femmine; la seconda a Litten (vedi pag. 56, 
Osserv. 107) di una donna affretta dalla forma ordinaria del pseudo-erma- 
froditismo esterno, la quale aveva V abito del corpo decisamente femmi- 
nino. Finalmente ricorderemo che può verificarsi V eredità di questo 
ermafroditismo in più sorelle. (Vedi Osserv. 124 e 141). 

b) Pseudo-Ermafroditismo Jemminile interno. (Persistenza dei canali 
di Wolff). — Abbiamo raccontato come da lungo tempo fossero notati 
certi canali teratologici negli organi generativi femminini, i quali però ri- 
masero per lungo tempo dimenticati, e solo in questo secolo furono veduti 
di nuovo e più volte descritti. Abbiamo anche aggiunto che V embriologia 
di recente ha arricchite le cognizioni intorno lo sviluppo e la terminazione 
dei corpi e dei rispettivi condotti di Wolff nella donna (vedi pag. 10), 
ciò che ha permesso il ravvicinamento e la connessione teratologica delle 
varie manifestazioni che hanno presentato fino ad ora i canali medesimi ; 
detti impropriamente canali di Gartner. 

Per intendere facilmente la teratogenesi, é d' uopo fornire alcune noti- 
zie d'embriologia e ricordare che i canali di Wolff, sebbene destinati 
alla formazione degli organi generativi maschili, e specialmente del con- 
dotto deferente^ si trovano ancora nell' embrione femminino in tutta la 
loro estensione, cioè partendo dal rene primitivo (accanto ai canali di 
Mùller) e discendendo fino al seno uro-genitale, ciò che di recente 
Bullinger (1) é riescito a dimostrare macroscopicamente. Questi canali 
durante la vita fetale per regola si atrofizzano nella femmina e solo per 
eccezione rimangono o in forma di canali completi o di frammenti più o 
meno alterati in rapporto cogli organi generativi interni della femmina. 

I canali di Malpighi (Gartner), che rimangono superstiti dopo la 
vita fetale sono generalmente unici, poiché non conosciamo che il neo- 



(1) Bullinger. Ueber den disialen Theil der Gartner^ sehen Gange, Diss. Manchen 1896. 



36 730 

nato di Klein (vedi pag. 59, Osserv. 138) che ne aveva uno a destra e 
un altro a sinistra. Essi conservano di rado i caratteri primitivi, rimanendo 
invece alcune frazioni dei medesimi. Quando poi sono continui subiscono una 
dilatazione iperplastica con gozzi irregolari e rimangono per lo meno fissi 
alla sommità di un rene ed in basso inseriti o alla vescica, o alP uretra^ 
in guisa che possono confondersi con un uretere e furono perciò chiamati 
falsi ureteri : V origine dei quali é rimasta lungo tempo occulta, e noi stessi, 
circa quarant' anni fa, non sapemmo interpretare un preparato a secco, che 
ci fu donato dall' Ospedale per il nostro Museo. Nel 1878 però Bart trovò 
che il falso uretere nasceva da un gruppo di cisti grandi come lentic- 
chie, poste sul rene destro, e che riconobbe (cosi dice) per i residui dei 
corpi di Wolff. (Vedi Nota 3% Osserv. 98, 105 e 108). Un caso congenere 
riscontrò Tongl a sinistra. (Vedi pag. 58, Osserv. 12G). 

Più spesso il canale suddetto di Malpighi si trova o nel lega- 
mento lato, o nella sostanza uterina, partendo però con qualche frequenza 
dal paraovario e penetrando per tratti più o meno lunghi nella sostanza 
stessa a diversa profondità. Per es. Kòlliker vide solo dei residui 
del canale nel legamento lato (vedi pag. 56, Osservazione 106); invece 
Madama Boivin aveva osservato in precedenza sboccare il canale entro 
il collo dell'utero (vedi pag. 55, Osserv. 88), e assai più tardi Dohrn> 
Fi schei e von Ackeren scopersero porzione del canale che scorreva 
nella parete vaginale (vedi pag. 57, Osservazioni 116, 120 e 123). Più 
singolare delle altre é l'osservazione di Klein sul feto su ricordato^ 
il quale aveva un canale di Wolff, che partiva dal paraovario e finiva 
alla cervice dell' utero, ed un secondo canale che sboccava libero al mar- 
gine dell'imene. Anche Fischel vide i residui d'un canale nella por- 
zione vaginale dell'utero. (Vedi ibid. Osserv. 120). Invece Milton trovò 
un canale che discendeva dalla regione renale nel setto vescico-vaginale, 
ove dallo sbocco escivano 60 grammi di siero in 24 ore. (Vedi pag. 59, 
Osserv. 134). 

Molti altri casi congeneri, veduti recentemente nella donna, sono stati 
raccolti e studiati anatomicamente, arricchendo specialmente la letteratura, 
fra i quali meritano d'esser ricordati soltanto quelli di Banks (1), di 
Debierre (vedi pag. 58, Osserv. 122) e di Kossmann (2). Ma troppo 
lungi saremmo condotti ad analizzare tali lavori, come accadrebbe raG- 
cogliendo le osservazioni pegli animali; ricorderemo però in servizio 
alla storia, che oltre Malpighi e Gartner, Kobelt trovò un condotto 



(1) Banks W. M. On the Wolflan bodiea of the foeius ; including the decelopmeni of the 
generation system, Edinburgh 1864, in 8®. 

(2) Kossmann R. Zur Patholofjie der Urnierercnste des Weibes, Monatschrift fùr Gebur- 
tshulfe und Gynàkologie. Berlin 18%. Bd. I. Heft 2. 



731 37 

di Wolff in tre scrofe fra cinque gemelli; e vide lo stesso fenomeno in 
una capra ed in un capriolo. (Vedi pag. 55, Osserv. 90). Anche Follin 
fece una eguale osservazione nella scrofa (vedi Osserv. 92), von Preu- 
scher in un gatto (vedi pag. 56, Osserv. 102), e Tourneau in diversi 
mammiferi (vedi pag. 57, Osserv. 110); finalmente ricorderemo Gartner 
che raccolse parecchi casi congeneri tanto nella donna quanto negli ani- 
mali. (Vedi pag. 58, Osserv. 121). 

I canali di Malpighi non presentano sempre i caratteri suddetti colle 
rispettive varietà, invece con altrettanta frequenza subiscono la parziale 
trasformazione cistica, per lungo tempo rimasta inesplicata. Il primo au- 
tore che si occupò di questo argomento fu Kobelt nel 1847, il quale de- 
scrisse cisti delle trombe falloppiane e del paraovario. (Vedi pag. 55, Os- 
serv. 90). Poscia Verneuil (1), allargò le ricerche embriologiche relative 
al paraovario ed attribuì T origine dell'organo di Rosenmùller al con- 
dotto di Wolff, origine accolta pure da Virchow (2), quando spiegò le 
cisti peduncolate dell'organo di Rosenmùller (3), mediante la mancata 
scomparsa nella donna del canale deferente, lasciando un filamento nel 
legamento lato, convertito in cisti. 

Lo stato delle cisti del paraovario non é sempre uniforme, poiché nel 
1870 trovai una cisti che superava in grandezza un ovo, aveva la parete 
calcificata e conteneva del muco (4); nel 1878 rinvenni un voluminoso ci- 
stoma colloide del paraovario sinistro, che durante la vita della inferma 
fu creduto un cistoma ovarico, e che fu poi descritto dal Dott. Luigi 
Mazzotti (5). 

Anche la porzione del dotto di Malpighi che talora percorre la sostanza 
uterina va soggetta alle medesime alterazioni. Già Meyer nel 1890 (6) de- 
scrisse tanto l'adenoma, quanto l'adeno-mioma dell'utero, considerandoli co- 
me alterazioni dei condotti di Gartner; di recente (1896) A man vide nelle 
pareti dell'organo una grande cisti (vedi pag. 59, Oss. 140) e Rechlinghau- 



(1) Verneuil. Recherches sur les kistes de V organe de Woìff^ dans les deux sexes. Memoires 
de la Société de Chirurgie de Paris. 1857. Tom. IV, pag. 5S, 84. 

(2) Virchow R. Die krankha fieri Gesc/uculsie, Berlin 18ai. Bd. I. S. 128. Ti'ad. frane. Paris 
1867, pag. 2C0. 

(3) Rosenmùller J. Ar. Quaedam de ovariis embryonum et foetum humanorum. Lipsioe 1802. 
Descrisse Y epoofora (organo di Rosenmùller) e la considerò omologa dell' epididimo: essa fu poscia 
studiata da molti, ma chi diede la miglior dimostrazione che tale organo è una emanazione o termi- 
nazione del corpo di Wolff fu Waldeyer W. (Berlin). Eiersiock und Ei, Leipzig 1870. S. 142, 143. 
Tafel VI. Fig. 59, 00. 

(4) Concato L. e Taruffi C. Cisti ossea del paraovario sinistro. Rivista Clinica di BologoA. 
1871. Aprile e Maggio. N. 4, 5. pag. 105. — Klebs E. Patholojische Anatomie, II. Abscnitt Berlin 
187G, pag. 840. 

(5) Mazzotti L. Cistoma colloide del paraovario sinistro, Bullettino delle Scienze Mediche. 
Bologna 1879. Ser. 6. Voi. Ili, pag. 45. 

(G) Meyer Robert. Ueber die Genese der Ct/st-adenome , und Adeno-miome des Uteruà. 
Zeitschrift fùr Gebursthùlfe und Gynàkologie 1890. Bd. 37, Heft 2. 



38 732 

sen nello stesso anno s' incontrò in un adenoma cistico dell'utero che 
s' estendeva alla tromba falloppiana. (Vedi pag. 59, Osserv. 139). Fre- 
quenti sono le cisti nella vagina ; e meritevoli di conferma sono le os- 
servazioni di Neugebauer, il quale distinse le cisti prodotte dai con- 
dotti di Gartner da altre più frequenti prodotte da ritenzione follicolare. 
(Vedi pag. 60, Osserv. 145). Ma già prima e dopo molti altri riferirono 
casi congeneri attribuiti a diramazioni dei condotti di Wolff. (Vedi Graef : 
pag. 57, Osservazioni 111 e 112, e Gangitano (1)). Finalmente va ri- 
cordato Klein (2) che riporta una osservazione di Palm (vedi Osserv. 
144) relativa ad una cisti dell' imene, e la crede derivata dalla por- 
zione estrema del canale di Gartner. Questa induzione merita nuovi 
studi embriologici, come lo meritano le cisti dell' ultima porzione della 
vagina. (Vedi pag. 24). 



Fine della Parte I. 



(1) Gangitano F. Delle cisti della vagina da residui dei dotti di Wolff. Il Policlinico. (Sup- 
plemento). Roma 1898. Anno IV. N. 40. pag. 1271. 

(2) Klein Gustav (Manchen). Die Gesckwùlste der Gartner^ schen Gange. Virchow's Archiv. 
1898. Bd. 134, S. 63. Vedi pag. 78 e la Bibliografia. 



733 



39 



Note alla Parte I. 



ERMAFRODITISMO ANATOMICO 

Nota 1* — Ermafroditismo delle glandole sessuali specificate. 

(Ermafroditismo vero). 



A. — Neir Uomo : 



Osserv. 1. — 3Iorand Salratore. De l'Iter- 
maphroditisme. Thèse. Paris 1746. 

L* osservazione appartiene a Sue. Trattavasi d' un ra- 
gazzo di 13 anni che aveva un testicolo a destra ed una 
ovaia a sinistra. 

Osserv. 2. — Marot Hugnes. Description 
d! un hermajyhrodite. Mémoires de V Acad. de 
Dijon. Tom. II, pag. 157; 1767. — Marc. Di- 
ction. des Se. Méd. Paris 1817. Tom. XXI, pag. 
105. Art. Hermaphrod. 

Individuo di 18 anni, morto air Ospedale, col viso 
delicato, senza indizio di barba, aveva una verga con 
glande e prepuzio. Sotto tale verga aveva una fessura 
circondata da due grandi labbra, ognuna delle quali con- 
teneva un corpo. Fra le ninfe s^ apriva r uretra, e sotto 
eravi una membrana semilunare che fu stimata Y i- 
mene. 

Air autopsia si riconobbe che la verga era decisa- 
mente un pene, ma imperforato e che il testicolo nel lab- 
bro sinistro si continuava coir epididimo e col canale 
deferente, il quale raggiungeva nel modo solito la vesci- 
chetta seminale, contenente sperma, e nulla si avverti- 
va nel labbro destro ; ma invece si trovò neir anello in- 
guinale corrispondente un corpo che fu riconosciuto per 
un piccolo utero, provveduto a destra d' una vera tromba 
che abbracciava col padiglione la rispettiva ovaia. 

Questa osservazione è stata riportata estesamente da 
Mahon Paul. Médecine legale. Tom. I. Paris 1802. Trad. 
ital. Milano 1804, pag. 86. 

Osserv. 3. — Varole (Ajutante maggiore 
deir Hótel-Dieu a Parigi) in Pinel. Mém. de 
la Soc. Medicale d' émulation. Paris. Anno Vm, 
(1799), pag. 342. — Varoclor in Is. G. Saint 
HiLAiRB : Des anomalies. Tom. II, pag. 138. 
Paris 1836. 

Nel cadavere d^ un giovane di 18 anni con ipospadia 
vi era lo scroto diviso in due labbri: in uno vi era il 
testicolo col cordone deferente. Internamente esisteva un 



utero appianato da cui nasceva una tromba, alla cui estre* 
mità vi era una ovaia. 

Osserv. 4. — Stark Jean. Chr. Neues Ar- 
chiv. fur die Geburtshùlfe etc. Jena 1803, Bd. 
II, S. 544. 

Vide un uomo di 27 anni con ipospadia, che aveva 
un utero con un testicolo air estremità della tromba 
destra, ed a sinistra un^ ovaia vestita totalmente dal 
peritoneo. 

Osserv. 5. — Schrell. Med. Chir. Archiv 
von ScHENK. Tom. I. Wien 1804. Citato da 
Is. G. Saint Hilaire : Des anomalies. Tom. U, 
pag, 165. Paris 1836. 

Un feto novimestre, fornito del pene, dei testicoli e 
dei condotti deferenti, aveva sotto al pene una piccola 
vulva che conduceva alla vagina ed air utero rudimen- 
tali. V utero era provveduto di trombe e d^ ovaia imper- 
fettamente sviluppate; nulladimeno i due apparecchi 
sessuali erano completi. 

Questo fatto è messo in dubbio da Klebs e da Ahlfeld 
(pag. 249). 

Osserv. 6. — Bndolphi G. M. (Sfcokholm). 
Beschreibung einer seltnen menschUchen Zwitter^ 
Uldung. In : Abhandlangen der konigl. Akade- 
mie der Wissenschafben za Berlin aus dem Jahre 
1825. Berlin 1828, pag. 45. Mit 3 Tafeln. — 
Froriep' s Notizen. Weimar 1825. Bd. X, N. 7. 
— Bullet. des Se. Méd. Paris 1831, pag. 288. 

Caso d* ermafrodismo laterale in un fanciullo di 7 set- 
timane. A destra un' ovaia ed una tromba falloppiana che 
comunicava col lato sinistro dell' utero. Nella parte de- 
stra dello scroto vi era un testicolo fornito d' epididimo 
e del canale deferente. L' utero si continuava con una 
vagina cieca alla sua origine, e sotto r utero si trovò un 
corpo stimato per la prostata. Esternamente vi erano gli 
organi maschili, colla differenza che il pene si divideva 
inferiormente. 



40 



734 



Osserv. 7. — lannionicr in Beclard. Di- 
ction. des Se. Méd. Paris 1817. Tpm. XXT, pag. 
211. — Is. G. Saint Hilaire: Des anomalies. 
Tom. II. Paris 1836, pag. 158. 

Si vedeva un pene imperforato o clitoride, una fessura 
scrotale, e sui lati due rialzi dati dai testicoli. L'esame 
anatomico mostrò che dai testicoli partivano due con- 
dotti deferenti che andavano ad inserirsi all'utero. Vi era 
iooltre una vagina, due ovaie e due trombe che nasce- 
Tano dair utero. 

Osserv. 8. — Mnjcr Aiig. Fr. Casper's 
"Wochenschrift fur Heilkunde. Berlin 1835. 
N. 50. Band. III. — Gaz. Méd. de Paris 1836, 
pag. G09. — Hcppner. Reichert' s Arcliiv 1870, 
pag. 687. 

Maria Dorotea aveva V abito mascolino; il pene con 
ipospadia e lo scroto diviso, senza testicoli. Air autopsia 
si trovò la prostata, la vagina, T utero imperforato, fornito 
di trombe, a destra un testicolo con canaletti spermatici, 
e a sinistra un corpo simile ad un* ovaia composto dì 
granulazioni ed accumuli cellulari da somigliare più ad 
an* ovaia che ad un testicolo. Esisteva la prostata. 

Osserv. 9. — Berthold Ar. Ad. Ueber 
seitliche Zioitferbildung {HermaphrodiHsmus late- 
ralis) bei Menschen beobachtet Abhandiungen 
kòniglichen Gresellschaft der Wissenschaften zu 
Gottingen Bd. II, 1844, s. 104 in 4^ — F5r- 
ftter Ang. Missbildangen. Text s. 156. Tafel 
XXI, fig. 13-15. 

Pene con ipospadia, scroto con un testicolo a destra ed 
il vaso deferente. A sinistra la vagina coir utero uni- 
corne fornito di trombe ed ovaia, e di parovaio. L* ovaio 
era rudimentale come al solito. Lo figure sono state ri- 
prodotte da Ahlfeld. Op. cit Tafel 39, fig. 12-14. 

^ Osserv. 10. — Vrollk W. Hypospadia cura 
hermaphrodiHsmo, Tabtilae ad illustrandam em- 
bryogenesin eie. Amstelodami 1849. Tab. 94 e 95. 

Pene con ipospadia in cui vi erano due fori : per il 
superiore si giungeva in vescica, e per V altro nel canale 
genitale (vagina, utero). A destra dell* utero si rin- 
▼enìva un testicolo emaciato, il cui condotto defarente 
metteva foce nella vagina.' Nella parte posteriore ed infe- 
riore del testicolo un corpo analogo air ovaia col plesso 
pampini forme. Nel lato sinistro vi erano le stesse cose, 
ma meno manifeste, e colla circostanza che il condotto 
deferente penetrava neir angolo rispettivo deir utero. 

Osserv. 11. — FoUIn E. Cas remarqua- 
bU d' hermaphrodwme laterale {alternante). — 
Ghkzette des Hdpitaox. Paris 1851, N. 140, 



pag. 561. — Lo Fort L. Des vices de confort 
mation e te. Paris 1863, pag. 183. 

Ipospadia con fessura scrotale. Presenza della vagina 
e dell' utero colle rispettive trombe; la tromba sinistra di- 
scendeva nello scroto insieme ad un testicolo. A destra ol- 
tre la tromba nasceva dalT utero un cordone che finiva in 
una cisti, posta alla regione inguinale: cisti che si ri- 
tenne rappresentasse V ovaia. 

Osservazione contestata da Heppner e da Pozzi. Il pre- 
parato si conserva nel Museo Dupuytren N. 267. 

Osserv. 12. — BarkoTf H. r. Leop. Ana- 
toTììische Abhandiungen. Mit. 10 Taf. Breslau 
1851, pag. 60. — Kanstatt* s Jahresb. ftir 1851, 
Bd. I, s. 201. 

Ermafroditismo vero laterale (alternante di Perls). 
Maschio ammogliato col pene affetto da totale ipospadia, 
colla prostata perforata dalla vagina, senza sbocchi dei 
condotti eiaculatori. La vagina si continuava coir utero, 
il quale era rovesciato nella metà destra dello scroto, la 
questo si trovarono ancora una ovaia senza follicoli tri- 
partita, un testicolo coi canaletti seminiferi ed il cono 
vascoloso, ma mancava il vaso deferente. 

Osserv. 13. — Bannon. Dublin Journal. 
Voi. XIV, 1862, pag. 73. — Canstatt's Jahres- 
bericht fiir 1852. Bd. IV, s. 33. 

Cadavere d^ uomo di 26 anni con abito prevalente- 
mente maschile. Pene con uretra imperforata. Mancavano 
la prostata, le vessichette seminali, e le glandolo dì 
Cteper; invece vi erano le grandi labbra, le ninfe, l'apertu- 
ra vaginale (però ristretta) con V imene, la vagina e V utero. 
Questo aveva solo a destra una tromba falloppiana che 
copriva colle fimbrie un^ ovaia, mentre dal lato sinistro 
nasceva un cordone fibroso che finiva con un testicolo 
fornito deir epididimo e del canal deferente che perfo- 
rava il collo uterino ; e vi era ancora V ovaia senza fol- 
licoli di Graaf, ed il testicolo aveva bensì i canaletti, ma 
non gli spermatozoi. 1 due organi furono giudicati me- 
diante r esame microscopico. 

Osserv. 14. — Blackmanii. On Ermaphra- 
diiism^ loiih an account of t\oo rentarJiable 
cases. — American Journal of Med. Sciences. 
Voi. 26, July 1863, pag. 66. — Journal de 
connaisances médicales 1853, pag. 479. (Cita- 
zione errata). — Ganstatt's Jahresbericht ftir 
1853. Bd. IV, 8. 12; nach dem Eeferate. H. 
Moller. 

Un individuo di 36 anni con barba, forme maschile 
pene voluminoso e collo scroto vuoto aveva ripugnanza 
alla donna, ed emissione di sangue mensile con forti 
dolori del pene. Nel cadavere si trovò un utero colla va- 
gina che sboccava entro la Tescica, in cui stava sango* 



735 

menstruale. L' utero aveva lateralmente due canali che 
terminavano con fimbrie, dalle quali pendevano due corpi 
ovali, ritenuti per i testicoli (forniti dei condotti defe- 
renti) e due tubercoli stimati le ovaia, sicché trattavasi 
-d*un ermafroditismo glandolare soltanto probabile. 

Osserv. 15. — Cramer Conrad. Ein Fall 
van Hermaphroditìsmus lateralis. Inaug. Diss. 
in-8o. Zurich 1857. Mit Tafel. — Meyer Her- 
mann (Ziirich). Virchow' s Archiv 1857. Bd. 
XI, s. 420. 

Neonato con ipospadia; l'uretra è circondata dalla 
prostata e in cui sbocca la vagina. Havvi ancora V utero 
-con due trombe e due legamenti rotondi di cui il destro 
finisce col testicolo ed il sinistro con un ovaio. Questi 
due organi osservati col microscopio non recarono risul- 
tati soddisfacenti. 

Osserv. 16. — ftrnber Tenzel L. U^>er 
den seitUchen HermaphrodiHsmm eines 22 jàhri- 
gen Menschen. — Mémoires de l' Acad. Imp. des 
Se. de St. Pétersbourg 1859. Tom. I, N. 13. 

Nel cadavere d' un giovane di 22 anni si trovarono il 
pene imperforato, il seno uro-genitale, l'uretra, la vagina 
e r utero. A sinistra di questo organo vi era la tromba 
con l'organo di Rosenmuller ed un ovaia con cancro. 
A destra un piccolo testicolo con canali seminali, epidi- 
dimo e vaso deferente, di cui non si scoperse l' estremità. 

Osserv. 17. — Darham Arthur. Guy' s 
hospital Eeports 1860, Ser. 3*, Voi. VI, pag. 424. 
Citato da Heppnbr. 

Cadavere d' un uomo di 25 anni, con abito fem- 
minino, senza barba, cogli ilei divaricati, le mammelle 
sviluppate. Il pene piccolo, il glande scoperto, l' aper- 
tura uretrale era sotto il glande. Lo scroto piccolo, con 
testicolo unito a corpi duri ritenuti dall' autore per 
ovaia degenerate in grasso. Osservazione imperfetta ed 
insufficiente, non dicendosi neppure se l'utero era con o 
senza trombe. 

Osserv. 18. — Rawdon H. 6. Description 
of a case of true hermaphroditism, toith retnarks. 
(Fall von wahren Hermaphrodismus). Liver- 
pool med. and surgical Report 1867. Voi. I, 
oct., pag. 39. 

Osserv. 19. — Avery H. N. A genuine her- 
maphrodite. Rapport of a case of true hernia- 
phrodism ; toith operation for removal of a te- 
sticle. In 80. New-York 1868. 

Osserv. 20. — Heppner C. L. (Saint-Péter- 
«burg). t/é6er den loahren Hermqphroditismus 

C. Taruffi 



41 

beim Menschen. Archiv fiir Anatomie, Physio- 
logie und wissenschaftliche Medicin. Leipzig 
1870, pag. 679-717, s. pi. 

Fanciullo di 2 mesi collo scroto e col pene affetto 
da ipospadia. L' uretra era in comunicazione colla ve- 
scica e colla vagina. L' utero, le trombe e le ovaia erano 
normali In connessione poi col paraovario vi era da 
ciascun lato un corpo glandolare, che l' autore giudicò 
per un testicolo, avendo trovati i condotti glandolari con 
decorso raggiato, che si riunivano verso l' ileo in forma 
di canali. Mancavano i canali deferenti. 

Osserv. 21. — Arrigo e Fiorani. Una donna- 
uomo, Ann. univ. di med. Milano 1879. Voi. 
247, pag. 221. 

Nel cadavere d' un uomo di 68 anni trovarono il pene 
con un solco mucoso in luogo dell' uretra, il cui ori- 
ficio era invece alla radice; inferiormente vi era la vulva 
con due grandi labbra, contenenti ognuna un testicolo 
atrofico. Dalla vulva si penetrava in vagina, e l' autopsia 
riscontrò ancora V utero di forma virginea con trombe 
ed ovaie. 

Osserv. 22. — Elotz H. Extraabdominale 
Histerocystoovariofoinie bei einem {loahrm) Iler- 
maphroditen. — Archiv fùr klin. Chir. 18^9. 
Bd. XXIV, s. 454. — Jahresbericht fùr 1879, 
s. 580 (16). — Centralblatt fiir Chirurgie 1886. 
Heft I, s. 15. 

Nella Clinica di Billr^th fu ammesso un uomo con 
ipospadia che aveva nella metà destra dello scroto un 
corno uterino congiunto mediante un tubo con una cisti, 
la quale fu considerata per un' ovaia. Nella metà sinistra 
vi era un testicolo coli* epididimo. Internamente si trovò 
un utero mascolino colla vagina che sboccava nell' ure- 
tra. Seno uro-genitale. 

Osserv. 23. — Gast P. Beiirag zur Lehre 
von der Bauch Blasen-Genitalspalte und von 
dem Hermaphrodismus verus. Inaug. Diss. Berlin- 
Greifswald 1884. Citato da G. Hermann : Dict. 
encyclop. de Paris. 

Un neonato morto con sventramento, estrofìa vescicale, 
atresia nasale, e spina bifida. Esso aveva esternamente il 
pene con V uretra e due pieghe indicanti lo scroto. In- 
ternamente aveva un utero didelfo, con una tromba ed 
una ovaia a sinistra, ed a poca distanza un testicolo col 
suo gubernaculum, L' altro mezzo utero a destra aveva 
una tromba assai lunga con un legamento lato senza 
traccia di glandole genitali. L' esame microscopico con- 
fermò la natura delle glandole situate a sinistra. 

Osserv. 24. — Fowler. True Hermaphrodi- 
tism. American Journal of Obstetrich. New 
York 1887, pag. 423. 

6 



42 

Ermafrodito che aveva la mestruazione dal pene. Colla 
nescroBCopia si trovarono i testicoli e le ovaia, ma non 
fn fatto r esame microscopico. Questo caso è stato posto 
da Orth fra gli ermafroditi bilaterali. 

Osserv. 25. — Schmorl G. (Assistente a 
Lipsia). Ein Fall von HermaphrocUHsmtis. Vir- 
chow' s Archiv 1888. Bd. 113, s. 229. 

Ermafroditismo laterale alternante. I^e glandole sessua- 
li non si erano abbastanza sviluppate. La glandola posta a 
destra somigliava ad un testicolo, quella a sinistra ad un 
ovaia non matura. Vi era V utero e mancava la vagina. 

Osserv. 26. — Oboloseki N. Beitràge ssur 
pafhologiscJien Anatomie der Hermaphroditismtés 
hominis. Zeitschrift fiir Heiikunde. Prager 1888. 
Bd. IX, Heft 2. 

Due casi d^ ermafroditismo. In uno trattavasi di un 
ragazzo di 12 anni che aveva gli organi esterni equivoci, 
internamente vi era un utero infantile con un corno 
unico che si continuava colla tromba sinistra; da questo 
lato vi era ancora un* ovaia. A destra invece vi era un 



736 

testicolo coir epididimo, il canale deferente, e vi era 
ancora un rudimento della tromba falloppiana. Nell'al- 
tro caso si trattava di un ermafroditismo spurio masco- 
lino esterno ed interno. 

Osserv. 27. — Blanker 6. F. and Lawrence 
T. W. P. A case of true unilateral hermaphro- 
ditism toith ovotesHs ocurring in man, toith a 
summary and criticism of the recorded cases of 
true Jiermaphroditismtis. Transactions of the Obste- 
trical Society of London. Voi. 38, pag. 265. 
London 1897. — Con 4 tavole rappresentanti la 
struttura dell'ovaia e del testicolo e col Catalogo 
di 39 casi di vero ermafroditismo. 

L* autore oltre il proprio caso fornisce 39 citazioni 
bibliografiche, le quali non tutte ricordano casi, ma sol- 
tanto delle monografie: Ahifeld (1880); Dabierre (1891); 
Forster (1865); Laurent (1894); Lilienfeld (1856). — Tace 
poi delle osservazioni di Morand (1746); di Jacobi (1818); 
di Laumonier (1817) ; di Follin (1863) ; di Rawdon (1867); 
di Yensen (1868); di Sangalli (1876); di Hofmann (1877); 
di Dohen (1883). 



B. — Negli Animali : 



Osserv. 28. — Bedinelli Franciscus de 
Panila Fanensis). Nupera perfectae androgynae 
structurae observatìo, Pisauri 1755, in 16®. 

Capretto, fornito di pene e di testicoli. Aveva inoltre 
la vulva ristretta, la vagina, V utero e la vescica nor- 
mali. Presentava infine due uretre che nascevano da una 
sola vescica: un^ uretra giungeva all' apice del pene e 
r altra sboccava in vagina vicino air orificio dell'utero. 
Non è giustificato il dubbio di Haller: Memorabilis oh- 
servatio^ si plenam fide meretur, e neppure il giudizio di 
Is. Geoffroy Saint-Hilaire che r osservazione sia erro- 
nea, poiché è vero che parla tanto della clitoride quanto 
del pene, ma nomina la prima descrivendo i caratteri 
delle parti esterne, ed aggiunge che era d' una ingente 
grandezza, poscia dichiara la presenza del pene descri- 
vendo i risultati anatomici, sicché havvi tutta la proba- 
bilità che la prima impressione d' una clitoride siasi 
poscia convertita nella certezza d' un pene. 

Osserv. 29. — Mascagni Paolo (Siena). 
Storia d' un ermafrodito della specie bovina. Atti 
dell' Accad. delle Scienze di Siena. 1800. Tom. 
ni, pag. 201. — Gurlt. Part. II, pag, 195: 
Androgynus masculinus. 

Toro da lavoro deir età di 9 anni, che aveva com- 
pleti gli OTgani maschili esterni collo scroto però rag- 
grinzato. V Autore fra la vescica ed il retto trovò T utero 
colla vagina, che sboccava neir uretra fra i due canali 
spermatici, mentre ai lati deir utero in luogo delle 
ovaie vi erano dae veri testicoli coi rispettivi vasi de- 



ferenti. Riscontrò però sopra il testicolo sinistro un pic- 
colo corpo rotondeggiante simile ad una ovaia, e nello 
scroto trovò due corpi avvizziti che somigliavano pari- 
menti alle ovaie. 

Osserv. 30. — Jacobi F. Diss. de mamma- 
libus hermaphroditis alterno latere in sexum con- 
trarium vergentibus. Berlini 1818, in 8®. 

Osserv. 31. — Anonimo. Brevi cenni su di 
un neutro-capra. Napoli 1829. Opuscolo in 8®, 
con 2 Tavole. 

Una capra presentava sotto 1* orificio deir ano una 
apertura ovale (vulva) che finiva inferiormente alla radice 
del pene, il quale era ricurvo posteriomente privo d'ure- 
tra e corredato del relativo prepuzio. Questa capra ave- 
va tendenza alla copula passiva, e quando non poteva 
soddisfarla procurava d* introdurre nella vulva il proprio 
pene. Esaminato V apparecchio generativo femminino ed 
urinario, VA, li trovò ben conformati (l'uretra sboccando 
nella vulva), tranne i corni uterini che terminavano con 
estremità cieche, mancando le trombe falloppiane. Nella 
figura si rilevano inoltre le ovaie poste nel luogo ordi- 
nario ed i testicoli in luogo dei padiglioni delle trombe, 
ì quali davano origine ai condotti deferenti ; e questi, 
scorrendo fra le lamine del peritoneo, discendevano po- 
scia aderendo ai lati della vagina, finché verso V estre- 
mità inferiore di questa sboccavano nelle vescichette 
seminali sfornite di qualsiasi apertura. Neil' apparecchio 
femminino mancavano dunque le trombe falloppiane ; nel- 
r apparecchio maschile, l'uretra in tutta la sua estensione. 



737 

Osserv. 31 bis. — Dalle Ghiaie Stefano (Na- 
poli). Su d' un neutro-capra o bissesstiale. Opu- 
scolo In 4\ Napoli 1829. C!on due Tavole. — 
Miscellanea anatomico-patologica. Napoli 1847. 
Tom. I, pag. 72. Tav. 40, Fig. 1, 2. 

Questa osservazione corrisponde alla precedente (Ano-' 
nimo). Capra fornita della vagina e della clitoride, o pene 
imperfetto e ricurvo col prepuzio assai sviluppato. La 
vagina poi si continuava coir utero, il quale aveva l'or- 
dinario volume, ma le sue due corna terminavano a fon- 
do cieco,' senza traccia di tromba. Esistevano tuttavia 
le ovaie, le quali erano unite mediante una piega del 
peritoneo, tanto colle corna uterine, quanto a due testi- 
<;oli che erano posti a poca distanza dai corni, e dai 
loro canali deferenti, e questi terminavano nelle vesci- 
cole seminali vicino alla vagina. Ambedue gli apparec- 
chi sessuali erano dunque imperfetti. 

Osserv. 32. — - Schnophliageii Fr. Herma- 
phrodiHsmus verus bilateralts bei ener Ziege. 
Wiener med. Jahrbucher 1877. Heft. 3. 

In questa capra si trovarono in am;bedue i lati tanto 
i testicoli, quanto le ovaie. 

Osserv. 33. — Apelle Dei. Catalogo del Ga- 
binetto d' Anatomia comparata della R. Univer- 
sità di Siena. Siena 1880, pag. 126. 

Ermafroditismo laterale osservato in una aringa 
(Clupea arengus L,), Eravi il testicolo a destra, e T ovaia 
a sinistra di minor volume del testicolo. Ambidue que- 
sti organi erano uniti superiormente e longitudinalmente 
per mezzo d' un sottile condotto, che forse era un vaso 
sanguigno, e sboccavano per mezzo d' un sottile dotto 
in un medesimo foro esteriore. 

Osserv. 34. — Smitt F. A. Bescription eP un 
hermaphr odile. Archives de biologie belges 1882. 

In origine V epitelio germinativo è indifferente e la 
«pecificazione del sesso è un processo secondario che nei 
pesci procede talora lentamente. Si hanno esempi nei 
generi Chrysophrys et Serranus (Teleostei), Nel genere 
Bufo si sviluppa a lato del testicolo una ovaia rudi- 
mentale. Nei Serrani la specificazione è in parte dop- 
pia, poiché una parte delle cellule epiteliali si trasfor- 
ma in elementi maschi, e V altra parte in uova femmi- 
nini. 

Osserv. 35 — y. Eolliker. Uéber einige 
Fàlìe von Hermaphroditismus beim Schweine. 
<3omptes rendus du Congrès póriod. intematio- 
nal des Se. médicales. Tom I. Copenhagen 1884. 

Ermafroditismo laterale ed organi genitali esterni 
femminini. Questa osservazione ha servito di tesi a Reu- 
4er J. Diss, inatu/ural, Wùrzburg 1884. 



43 

Osserv. 36. — Bonnet. HermaphroditismuM 
transversalia bei einem Rind, Mùnch. Jahresbe- 
richt 1884. S. 96. 

Osserv. 37. — Renter Josef. Ein Beitrag 
zur Léhre von Hermaphroditismus (3 ZtoitterbU' 
dungen beim Sàugethier^ darunier ein Fall von 
Hermaphrod. verus lateralis). Verhandlungen der 
physik.-medic. Gesellschaft zu Wùrzburg. 1885. 
N. F. Bd. XIX, 8. 13, CO. 

I tre maiali erano figli della b tessa troia. In uno 
vi era V ermafroditismo alternante, cioè da un lato i 1 
testicolo e dair altro V ovaia, come nel caso di Gas! ve- 
duto nella specie umana. Un altro maiale di 2 mesi aveva 
il pene rudimentale, e sotto al medesimo sboccava il con- 
dotto utero-vaginale assai largo. V utero aveva due cor- 
na che si continuavano colle trombe. AIT estremità ad- 
dominale della tromba sinistra era aderente V ovaia con- 
tenente molti follicoli. Nel legamento largo del lato de- 
stro vi era un testicolo col suo epididimo di struttura 
normale ; dallo stesso lato la tromba finiva vicino alla 
coda deir epididimo. Mancano la prostata e le vesci- 
chette seminali. Diagnosi : et^mafroditismo alternante. 

Reca inoltre 18 osservazioni nella specie umana di 
ermafroditismo vero. 

Osserv. 38. — Debierre C. H. Note sur un 
Merlan (Asello) hemiaphr odile, Comptes rendus 
de la Sociétó de Biologie. 1886. Serie 8^ Tom. 
IV, N. 3. 

Osserv. 39. — Laulanié F. Sur V écolution 
comparée de la sexualité dans V individu et dans 
V espèce, Comptes rendus. Tom. 101, pag. 393. 
Seance du 3 Aoùt 1885. Soc. de Biolog. 1887. 

Ha descritto delle produzioni bisessuali tanto nelle 
ovaie, quanto nei testicoli degli uccelli e dei mammiferi^ 

Osserv. 40. — Pfitz Hermann. JEin Fall 
von Hermaphroditismus verus unilateralis lei ei- 
nem Schweine. Deutsche Zeitschritt fiir Thier- 
medicin. Leipzig 1889. Bd. XV, s. 91. 

Trovò da un lato, in un maiale, un testicolo ed una 
ovaia, e neir altro lato ninna glandola sessuale. 

Osserv. 41. — Gninard L. Hermaphrodi- 
tìsme glandulaire éhez un animai de V espèce 
caprine. Journal de Médecine vétérinaire publié 
a V École de Lyon. JuUiet 1890. — Précis de 
Teratologie. Paris 1893 ; pag. 326. 

La capra aveva una vulva che si prolungava inferior- 
mente, era munita d^ una clitoride assai grande, e che per- 
metteva l'accesso ad una vagina pure sviluppata. Interna- 
mente si trovarono due ovaie normali in rapporto col 
legamento largo e coir utero bicorne, inoltre due tosti- 



44 

coli, grandi come una nocciuola e molto flosci, situati 
nella regione inguinale. Essi erano sospesi al legamento 
largo mediante una specie di frenulo sieroso. Mancava- 
no gli epididimi, esistevano invece due cordoncini, che 
dai testicoli si dirigevano nella cavità pelvica e seguivano 
il margine superiore delT utero, entro la spessezza del 
legamento largo, e terminavano vicinissimo al collo 
della vescica. L' autore spiegò codesti cordoncini co- 
me canali deferenti. La struttura specìfica delle singole 
glandole fu verificata col microscopio. 

Osserv. 42. — Benedictis C. Contributo 
allo studio dell' ermafroditismo. Giornale di Ve- 
terinaria militare. 1893. Tom. VI, pag. 366. 

In un bue si trovarono V utero bicorne, gli annessi 
uterini (trombe di Fai loppio ed ovaia con follicoli di 
Graaf), residui di testicoli atrofizzati colla castrazione 
per torsione endoscrotale, i cordoni testicolari, il pene, 
il prepuzio e lo scroto. 

Le estremità delle corna uterine si continuavano con 
un cordone fibroso fino al posto in cui avrebbero dovuto 
trovarsi i testicoli nello scroto. Questi testicoli erano 
rappresentati a destra da un ammasso informe di grasso, 
e a sinistra da un nucleo di sostanza cretacea circon- 
dato da grasso. 

La porzione inferiore delP utero presentava il muso 
di tinca, esternamente aderiva alla vescica e interna- 
mente sboccava nel collo della vescica stessa. Manca- 
vano quindi la vagina, le vescichette seminali e i dotti 
eiaculatori. Gli organi genitali esterni (pene, prepuzio, 
scroto ecc.) erano normalmente conformati, per un bue. 

In causa dei guasti fatti dal macellaio, la descrizione 
lascia air autore incertezza in diversi punti. 

Osserv. 43. — Boswald A. Ueber Herma- 
phroditismus, Thieràrztheilkundel894. Jahrgang 
XVII, s. 305. — Dusehanck J. Otto. Herma- 



738 

phroditismus heim Schioeine. Thierarztheilk, 1894^ 
Jahrgang XVII, s. 224. 

Osserv. 44. — Gart W. Ztcei Falle von 
Hermaphroditìsmus verus bei Schweinen, Beitrag 
zur Lehre von den Zwitterbildung bei Sàuge- 
thieren. Giessen 1894. Hit 2 Tafeln. 

Un maiale aveva dai due lati le due glandole erma- 
frodite (mancavano gli spermatozoi). Un secondo maiale 
aveva la stessa cosa da un solo lato, avvertendo che 
dair altro Iato V organo glandolare era stato tolto colla 
castrazione. 

Osserv. 45. — Hétrophanow P. Un cas 

d' hermaphrodisme chez la grenouille. Bibliogra- 
phie anatomique. 1894. Janvier. 

Osserv. 46 — Cole Frank J. A Case of 
Hermaphroditisme in Bona temporaria. Anato- 
mischer Anzeiger. Jena 1896. Bd. XI, s. 104, 
con 4 Fig. Con bibliografia. 

Osserv. 47. — Eopsch Fr. und L. Szy- 
monowiez. Fall von Hermaphroditìsmus verus 
bilateralis beim Schweine. Anatomischer Anzei- 
ger. Jena 1896. Tom. XII, pag. 6. — Anato- 
mischer Institut in Berlin 1896. Bd. XII^ 
N. 6, pag. 129-139. 

Osserv. 48. — Becker E. Uà)er Zwi^terbU* 
dung beim Schweine. Verhandlungen der phy- 
sikalisch-medicinischen Q^sellschaft inWùrzburg 
1897. Tom. XXXI. 

In un maiale trovò da un lato il testicolo e dair al- 
tro r ovaia. 



Nota 2* — Ermafroditismo delle glandole sessuali aplasiche. 

(Ermafroditismo atrofico o neutro). 



Osserv. 1. — Cooper Astley P. Ouiy's 
Hospital's Eeports 1840 pag. 243. 

Una donna di 86 anni aveva la clitoride di straor- 
dinaria lunghezza e la mancanza delF ingresso vaginale 
con imperfetto sviluppo delle ovaia. 

Osserv. 2. — Emiliani Emilio (Faenza). 
Caso di supposto ermafroditismo. Ballettino delle 
Scienze Mediche di Bologna, 1862, Ser. 4. 
T. XVm pag. 241. 

Nel cadavere d' una vecchia nubile di 80 anni T autore 
trovò un membro virile lungo 1 1 cent., compreso il glande, 
ornito di prepuzio senza frenulo (del quale però si vedevano 



le stimate) e senza uretra. Vide inoltre due grandi labbra 
vuote, ma in luogo dell' orificio vulvare trovò solo V ori- 
ficio uretrale. Alla necroscopia scoperse, fra la vescica 
urinaria e V intestino retto, V utero, lungo 6 cent, fornito 
dei legamenti lati e dei rotondi, e che si continuava in 
basso colla vagina, la quale sboccava nelP uretra. DalP u- 
tero partivano le trombe, ma queste costituivano due 
cordoni lunghi ciascuno 9 cent., ed aderenti colla estremità 
ad un corpicciolo a guisa di linguetta contesta di cel" 
lule. Mancavano la prostata, i testicoli, i canaletti o le 
vescichette spermatiche. 

La donna era alta 160 cent, coir abito maschile, testa 
grossa, laringe sporgente, mammelle piccole con ghian'- 
dole rudimentali, senza il monte di Venere. Aveva la pelle 



739 

bruna, peli neri e rigidi nei luoghi ove abbondano negli 
uomini; ma nel volto non apparivano, perchè la donna 
in vita si radeva la barba di soppiatto. 

L^ autore infine giudicò che le due linguette fossero 
organi generativi rimasti allo stato primitivo, che si sa- 
rebbero potuto tramutare tanto in organi maschili quanto 
in femminili; però era presumibile la prevalenza fem- 
minile. 

Osserv. 3. — Pacciotti Nicodemo (Napoli). 
Su d' una mostruosità degli organi genitali di Giur 
seppe Marzo. Rendiconti della R. Accademia 
Med. Chir. di Napoli, 1866. Tomo XIX. Fase. I, 
pag. 43. Con 4 Tavole (troppo convenzionali), 
— De-Greechio Luigi (Napoli). Sopra un caso 
d'apparenza virile in una donna. Il Morgagni, 
Napoli 1865, pag. 151 ; con 2 tavole. — Can- 
statt's Jahresbericht 1865, Bd. IV, s. 10. 

Il cadavere di un uomo di 64 anni fra alto m. 1, 50, 
ben conformato, con folta barba e folti peli dal pube 
air ombellico, col pene di grandezza ordinaria, però con 
un primo grado d^ ipospadia, e (ciò che più sorprese) con 
mancanza dello scroto, senza traccia esterna dei testicoli 
e col perineo ampio e liscio. 

Quest^ uomo fu battezzato per femmina, ma dopo 
([uattro anni fu ritenuto un maschio e denominato 
Giuseppe; giunto alla pubertà, manifestò peli al volto 
che poscia si fecero fitti, abito virile e quindi ten- 
denza al sesso femminino. Aveva un carattere irritabile, 
inclinato alle liti, ed alPozio; entrò al servizio di varie 
famiglie, mostrandosi instabile e poscia serio e taciturno, 
essendo stato abbandonato da una ragazza. Sulla sua vita 
successiva si sa soltanto che s'abbandonò al vizio del bere, 
e che più tardi fu preso da diarrea che lo condusse alla 
tomba. 

Alla necroscopia si trovò che il pene era fornito di 
uretra, e questa del bulbo e della prostata, la quale aveva 
tre fori : uno maggiore che conduceva alla vagina, un se- 
condo minore che comunicava con una vescichetta semi- 
nale, ed il ter/o che conduceva ad un canaletto a fondo 
cieco. La vagina era posta fra V intestino retto e la vescica 
e si continuava insensibilmente coli' utero. Alla vagina 
poi aderivano due vescichette seminali contenenti muco, 
ma non gli spermatozoi ; non si trovarono i condotti de- 
ferenti e neppure i testicoli. 

1/ utero infine era fornito delle trombe falloppiane e 
delle ovaie, ma non dei legamenti rotondi ; e ciò che più 
è singolare nelle ovaie non tì erano reliquie dei corpi lutei. 

Osserv. 4. — Houzé d'Aulpoit. Béflexions 
térafologiques et médico-legales au su jet d' un 
hermaphrodUe neutre, presentant plusieurs arréts 
deformation et de développement. BuUetin Medicai 
du Nord. Lille 1867, Ser. 2*, T. U, pag. 180. 

Osserv. 5. — Tardien A. Q^estian mèdico- 
legale de V identità dans les rapporta avec les 



45 

vices de conformaticn des organes sexuels, conte^ 
nant les souvenirs et impressione d'un individu^ 
dont le sexe était méconnu. Paris 1872 ; in 8® 
1874 (2* ediz.). 

In uno dei casi accennati dall'autore, egli riconobbe 
la necessità d'ammettere il sesso neutro. 

Osserv. 6. — Jacoby B. Zioei Falle von 
HermaphradUen-bildung. Dissert. Berlin 1886. — 
Jahresbericht fìir 1885, Bd. I, s. 285 (7). 

L' autore chiama il primo caso (secondo Klebs) l^eudo- 
hei^maphroditismus femmininus externuSy od Jpertro-- 
fia della Clitoride (secondo Ahifeld). L' autore ricorse 
all'operazione per rendere possibile alla donna la coabi- 
tazione matrimoniale. Egli divise le piccole labbra ade* 
renti fra loro sino alla commissura inferiore, allora fece 
r esplorazione e non trovò lo ovaie, bensì V utero atrofico. 

Osserv. 7. — Gnnckel H. Ueber einen Fall 
von PseudoJiermaphrodismus femmininus. Diss. 
Marburg 1887. — Jahresbericht fur 1887, Bd. I, 
s. 272 (4). 

Uomo di 48 anni, d' aspetto esterno maschile, però 
senza testicoli. Internamente vi era un utero carnoso con 
due trombe cieche air estremità, e con due ovaia infantili. 
Vi era ancora la vagina, che s^ inseriva nella prostata. 

Osserv. 8. — Polaillon (Paris). Herma- 
phrodisme. Gazette medicale de Paris. 1887. 
Serie 7', Tome IV, 18 Juin, pag. 289. Con fig. 

Un celibe di 31 anno colla costituzione delicata, voce 
e forme femminine, mori per ascesso al fegato. Aveva 
un pene rudimentale, lungo 4 centim. con orifìcio ure- 
trale, la pelvi larga come quella d' una donna, e due grandi 
labbra. Sotto il pene, fra le grandi labbra, vi era un pic- 
colo scroto avvizzito, senza testicoli e sotto al medesimo 
non si trovò alcuna apertura simulante V orificio vaginale. 

Neir addome non vi era nò V utero, né le trombe, 
nò le ovaia, e nessun frammento dei corpi di Wolff ; bensì 
la vescica orinarla coir uretra, però senz'i vescichette 
seminali ; sicché mancava ogni traccia delle ovaie e dei 
testicoli, e V autore giudicò trattarsi d' un ertnafrodito 
neutro. 

Tale giudizio è soltanto una presunzione, poiché 
r autore confessa che la osservazione fu fatta con molta 
fretta, avendo i parenti lasciato poco tempo per fare 
V autopsia. 

Osserv. 9. — Walker H. A. J case of 

pseudo'hemiaphroditisme. New- York Med. Joum. 

1894, Octobre 6, pag. 434. 

Giovane di 24 anni con ìpospadia, senza barba, colle 
mammelle bene sviluppate, il quale soffriva d^ epistassi 
(mestruazione vicaria). Nel cadavere si trovarono la vagina, 
r utero e le ovaie più o meno rudimentali. (Nel Qiomale : 
Teratologia di Londra è taciuto lo stato dello scroto). 



46 



740 



Nota 3* — Le glandole d' un sesso associate a parti secondarie dell' altro sesso. 

(Pseudo-ermafroditismo). 

A. — a. Testicoli colla persistenza di frammenti dei canali di Mùller. 

(Pseudo-ermafroditismo maschile). 



Osserv. 1. — Petit Jean Louis (Namur). 
Acad. B. dea Scienoes. Hist. ; Année 1720. Paris 
1722 pag. 29. 

Sezionando un soldato s' avvide che nello scroto man- 
cavano i testicoli. Neir addome trovò un utero posto 
dietro la vescica, che sboccava neir uretra prostatiea. 
L^ utero aveva due trombe falloppiane che s* attaccavano a 
due corpiccioli ovoidi simili ai testicoli, possedendo 
ognuno una specie d'epididimo, un condotto deferente 
che sboccava nella rispettiva vescichetta seminale e questa 
neir uretra. 

Osserv. 2. — Giraud. Conformation extra- 
ordinaire. Becueil pérlodique de la Soc. de Méd. 
de Paris. Tom. II; 1797. — Mémoires de la 
Soc. d'Emulation ]798 (2. edit.) pag. 399. 

Donna di 40 anni con pene imperforato e due testi- 
coli contenuti in due pieghe cutanee. Sotto il pene si 
penetrava nella vagina in cui sboccava V uretra. Nel ca- 
davere non si trovarono nò V utero, né le ovaia, bensì la 
prostata con la vescicola prostatica, in cui sboccavano i 
canali deferenti ; e si trovarono ancora le vescicole se- 
minali. 

Klebt, non ostante la presenza della vagina, pone 
questo fatto fra i pseudo-ermafroditi mascolini esterni. 

Osserv. 3. — Malacarne Tincenzo (Saluzzo). 
Pseudo-ermafrodito. Mem. di Mat. e di Fisica 
della Società italiana. Modena 1802. Tom. IX, 
pag. 109. 

Entro il perineo d^un uomo, ed air altezza di 2 pol- 
lici dietro alla vescica vi era un corpo globoso ed inter- 
namente rugoso, diretto verso V intestino retto, pieno di 
sego fetido, che ora ò stimato per un esempio d' utero 
maschile. 

Osserv. 4. — Ackermann Jacobos Fid. 
Infantis androgyni Historia et Iconographia . 
Jena 1805 in fol. Cam 5 Tab. 

Un fanciullo di 6 settimane aveva ipospadia e fessura 
scrotale coir aspetto di una vulva. Possedeva una vagina 
sormontata da un utero in forma di cisti. I testicoli erano 
posti davanti agli anelli inguinali colle vie spermatiche 
normali. 

Osserv. 5. — Sehneider-Sdmmering.Kopp's 

JahrbUcher fur Staatsarzneikunde 1817 ; Bd. X. 
— Citato da Arnold, Virchow 's Archiv. 1869, 
Bd. 47, 8. 22. 



Uomo con pene corto, alla cui radice vi era V orificio 
uretrale. \j> scroto era diviso ed i testicoli sporgevano 
nelle regioni inguinali : i condotti deferenti rasenta- 
vano il fondo deir utero mascolino e si aprivano nel seno 
urogenitale. Si trovarono le vescichette seminali, ma non 
la prostata. 

Osserv. 6. — Leuekart K. 6. P. R. 

(Leipzig). Illustrirte med. Zeitung. 1817. Bd. I. 

Una contadina appena sposa si divise dal marito. 
Essa mori di 74 anni. Sezionatala, non si trovò altra cosa 
che un rudimento vaginale in comunicazione colle vesci- 
chette seminali mediante due canali. Del resto tutti i 
caratteri maschili. 

Osserv. 7. — Steglehner Georg. De her- 
maphroditorum natura traciatus. Bamberger und 
Leipzig 1817, pag. 120. 

Una ragazza di 23 anni aveva completi gli organi 
genitali esterni, come pure V abito del corpo ; aveva però 
il timbro della voce maschile e prominente la laringe. 
Air autopsia si trovò la mancanza deir utero, delle trombe 
e delle ovaie, colla vagina assai stretta. Agli inguini però 
vi erano i testicoli colle vie seminali complete, e coi due 
condotti ejaculatori che s* aprivano nella vagina. 

Osserv. 8. — Mayer Aug. Carolns. Prof, 
a Bonn. Casi eP ermafroditismo. Journal far 
Chirurgie und Augenheilkunde Tom. VIII, s. 
194, 1826. — Icones selectae preparationum 
Musei anatomici. Bonnae 1831. — Vedi Bulletin 
de Ferussac 1827. Tom. X, pag. 15. 

In un fanciullo di 6 mesi con una clitoride lunga 
12 linee, perforata inferiormente dalla quale usciva T urina 
(ritenuta un pene con ipospadia) con due pieghe infe- 
riormente vuote, Mayer trovò nei canali inguinali due 
corpi simili ai testicoli ; trovò inoltre V utero colle trombe 
falloppiane che dirette agli inguini raggiungevano i corpi 
suddetti, e colla vagina che sboccava sotto la clitoride; 
ma non trovò le ovaia. 

Osserv. 9. — Bieco Giuseppe. Cenno sto- 
rico su cf un neutro-uomo. Con Tav. Filiatre Se- 
bezio. Napoli 1832. — La Medicina Pittoresca. 
Napoli 1840, pag. 213. — Grillo Antonio Prof, 
a Napoli. T. IV. Dell' ermofrodismo. (Storia della 
fabbrica del corpo umano. Napoli 1832. Voi. V, 
pag. 99). 

Nel cadavere d* una vecchia di 80 anni, gli organi 
generativi estemi erano normali, la vagina mancava di 



741 



47 



rughe e dopo la lunghezza di due pollici terminava a 
fondo cieco. Sì trovarono inoltre due testicoli appena 
usciti dagli anelli inguinali coi cordoni spermatici re- 
golari, i cui canali deferenti porta vansi alle vescichette 
seminali, situate fra la vescica e la vagina. Queste ter- 
minavano in una espansione membranosa, per cui man- 
cavano i condotti eiaculatori. Non v' era alcuna traccia 
né d* utero, nò di legamenti, né d^ ovaia, né di trombe 
falloppiane. 

Osserv. 9 bis. — Gooflfroy Saint-Hilaire J. 

Cas singulier et paradoxal d' fiermaphroditismey 
óbservé à Naples, sur un sujet octogénaire, Ga- 
zette medicale de Paris 1832. T. Ili, pag. 75. 

Ricorda il caso di Ricco Giuseppe (Giornale delle 
due Sicilie 1832, 23 Gen.). Ricorda ancora che Maret 
(Mémoires de T Acad. di Dijon, Tom. II) pubblicò un caso 
simile, in un ragazzo di 17 anni (1767) (non dice altro se 
non che i medici rimasero incerti), poscia poggiandosi 
all'anatomia comparata ed alla teratologia veterinaria 
mostra la verosimiglianza dell'osservazione suddetta. 

Osserv. 10. — Weber E. H. De vesica 
prostatica^ rudimento uteri in corpore masculino. 
Annotationes anatomicae et physiologicae. Lip- 
siae 1836, in 4^ Tom. I, pag. 4-7. 

Osservazione ripetuta più volte prima e dopo, e ri- 
prodotta negli Annali univ. di Med. e Chir. Milano 1847. 
Voi. 123, pag. 346. 

Feto di 32 settimane, di sesso maschile con una ve- 
scichetta membranosa analoga air utero fra la vescica e 
r intestino retto. 

Osserv. 11. — Weber E. H. Zusàtze zur 
Lehre vom Baue und den Verrichtungen des 
Geschlechtsorgane. Mit 9 Tafeln. Leipzig 1846. 

Ha riconosciuto per il primo la natura femminina 
della vescicola prostatica, mediante i suoi studi di ana- 
tomia comparata ; ma non fu esatto quando chiamò tale 
vescicola ingrandita utero maschile, 

Osserv. 12. — Goenther Aug. Prid. Com- 
mentarius de Hermaphroditismo, cui adjectae sunt 
nonnuUae siìigulares observationes, Cum iconibus 
lapide incisis. Lipsiae 1846. 

Un uomo con ipospadia e fessura scrotale, senza 
inclinazioni nò per V uno né per V altro sesso, aveva 
la vagina sormontata da un utero (mascolino) assai pic- 
colo e tri fido (tricorne): il corno mediano si perdeva sotto 
la sierosa della vescica ; i due laterali si continuavano coi 
canali deferenti, convertiti in due cordoni. I testicoli cogli 
epididimi erano discesi nello scroto. 

Osserv. 13. — Hyrtl Joseph. Ein unpaa- 
rige Hòhle der Oeschlechtsorgane nebst Mangel 
der Samenblàschen in Manne, Oesterreich med. 
Wochenschrift. Wien 1841, pag. 1037. 



Un maschio col pene, collo scroto, coir uretra, colla 
prostata normali. I testicoli erano contenuti nello scroto, 
i di cui condotti seminali andavano a sboccare neirutri- 
colo prostatico. Vi era un utero mascolino con un corno 
che si apriva nel Caput gallinaginis della prostata. Man- 
cavano le vescichette seminali. 

Osserv. 14. — Theile Prof, a Berna. Ana- 
tomische Untersuchung eines Hypospadiacus, Ar- 
chiv far Anatomie etc. von J. Mflller. Berlin 
Jahrgang 1847, s. 47, Tafel III. 

Nella fig. 4 rappresenta V otricolo prostatico «molto 
ingrandito. 

Osserv. 15. — Betz Friedrich (Tubingen). 
Ueber den Uterua masculinus. Archiv. fiir Ana- 
tomie und Physiologie von Joh. Mùller. Ber- 
lin 1850, s. 66, Tafel II. 

In un neonato maschio cogli organi genitali estemi 
ben fatti, Betz trovò un utero rudimentale colla vagina 
che sl>occava sul ryerum monianum. Mancavano le vesci- 
chette seminali. Il testicolo destro era neir addome, il 
sinistro nello scroto ; ambedue i testicoli avevano V epi- 
didimo ed il canal deferente, ed ambidue i cunali s' inse- 
rivano ai margini deir utero. 

Osserv. 16. — Follia E. Indimdue qui pre- 
sente à la foÌ8 les organes génitaux mdles et 
femelles. Gaz. des Hópitaux 1851, 4 Decembre, 
pag. 561. — Honel Ch. Description da Musée 
Dupuytren. Paris 1862. Section III, N. 268, 
pag. 816. 

Un individuo, giudicato femmina e poi maschio ed 
infine ermafrodito laterale, aveva una ipospadia con fessura 
scrotale e possedeva ancora un utero con due trombe; 
la sinistra discendeva nello scroto ove aderiva ad un te- 
sticolo ; dal lato destro delP utero partiva un cordone che 
andava alla regione inguinale ove terminava in una cisti 
sierosa ; mancavano le ovaie e non la vagina. 

Osserv. 17. — Cozzi Luca (Milano). So- 
pra un caso d'ermafroditismo incompleto ecc. 
Ann. univ. di medicina. Milano 1852. Voi. 140, 
pag. 490. 

Sezionò una sposa di 52 anni stata amenorroica e ste- 
rile e che aveva le parti genitali esterne normali, ma con 
due tumori però agli inguini. Aperto l'addome, non si tro- 
varono nò r utero, né le sue appendici, bensì la vagina 
che finiva a fondo cieco, su cui's' adagiava un corpic- 
ciuolo fibroso bianco giallastro, contenente una piccola 
cavità. Tagliati i tumori inguinali, si scopersero due te- 
sticoli coir epididimo, che si continuavano ciascuno in un 
fascicolo che terminava lateralmente al corpi cei nolo sud- 
detto. Ninna traccia della prostata, delle vescicole semi- 
nali e dei canali eiaculatori. 



48 

Osserv. 18. — Leaekart. Hypospadiacus et 
uterus masculinus, Illustrirte medicinische Zei- 
tung. Miinchen 1862. Bd. I, s. 87. — Ahlfold. 
Missbildungen. Tafel 40, fig. 3, 4, und 5. 

Ha descritto due bambini che oltre i testicoli ave- 
▼ano una vescica rappresentante V utero, senza appendici, 
applicata alla parete posteriore deir uretra, la quale era 
fornita di prostata. Nel 2^ caso la vescicola analoga 
alla prima sboccava neir uretra. 

Ossarv. 19. — Langer €• K. Uterm mascu- 
linus eines 63 jàhrigen Mannes. Zeitschrift der k. 
Gesellscliaft der Aerzte zu Wien 1 865, — Kan- 
statt's Jahresbericht fìir 1853. Bd. IV, s. 30. 

Uomo con ipospadia e con fessura scrotale, che mori 
a 63 anni. Solo il testicolo sinistro era disceso nello 
scroto. Le vescicole seminali mancavano ed i canali de- 
ferenti mettevano foce, uno noIT uretra, V altro nella ve- 
scichetta prostatica ingrandita (utero maschile o vagina 
maschile). Superiormente a questa vescichetta si vedeva 
un utero bicorne con due trombe falloppiane molto al- 
lungate. 

Osserr. 20. — Nnhn. Hypospadiacus et 
uteì-us inascuìinus. Illustrirte medizinische Zei- 
tung. Mùnchen 1853. Bd. Ili, s. 92, fig. 4. — 
F5rstor. Missbildungen. Tafel XXI, fig. 11. 

Osserv. 21. — SoemmeriDg 8. T. Fra- 
parat eie. Pars I, N. 1384 von Soemmerigschen 
Museum N. 49. — Leaekart. Abhandlung, 
Ueber das weberschene Organ. Illustrirte me- 
die. Zeitung. Manchen 1859. Bd. I, s. 89. 
Fig. 18-19. 

Il pene era simile ad r.na clitoride, col prepuzio ohe 
inviava due piccole lAbbra, a guisa d^ ali,. che circonda- 
vano il vestibolo imbutiforme. Sotto vi era il meato urina- 
rio fra due pieghe mucose a guisa delT imene dei Raab. 
Dal vestibolo si giungeva nella vagina, lunga G cent, 
col fondo cieco, ove sboccavano i due vasi deferenti ed 
aderivano i rudimenti delle vescichette seminali. Si trovò 
un solo testicolo coir epididimo neir anello inguinale 
(non è detto il lato). Mancava la prostata. 

Osserv. 22. — Godard E. Reclierches té- 
ratol. sur V appareil seminai de V homnie. Pa- 
ris 1866. 

Nel cadavere d* un uomo con ipospadia trovè un 
utero delle dimensioni ordinarie ; ma invece delle trombe 
il medesimo aveva due cordoni solidi che andavano ai 
canali inguinali. Vi era solo a sinistra un testicolo con 
epididimo rudimentale ed il canale deferente obblitarato. 

Osserv. 23. — von Franqué. Hermaphro- 
disme transversale. Scanzoni' s Beitràge zur 



742 

Geburtskunde und Gynàkologie.Wurzburg 1859. 
Bd. IV, s. 57. Vedi Kolllker. Embryologie. Tra- 
diiction fran9. 1882, pag. 1043. 

Nel Museo di Wurzburg si conserva un preparato 
in cui si vedono gli organi generativi esterni maschili 
(pene con ipospadia, e scroto coi testicoli) ; superiormente 
invece si vede uua vagina che &" apre nella prostata, 
ed un utero ben sviluppato con gli ovidutti. 

Osserv. 24. — FSrster Aug. (Wurzburg). 
Die Missbildungen des Menschen. Jena 1861, 
pag. 154. — Vterus masculinus. Tafel XXI, 
fig. 17-18. Pràparat der pathol. Sammlung zu 
Wurzburg. 

Osserv. 25. — Potier Duplessy. Un cas 
d' Ermaphroditìsme masculine. Recueil de mé- 
moires de méd. militaire. 1867. Ser. 3, Tom. 
XIX, pag. 433. 

Il pene era affetto da ipospadia. 

Osserv. 26. — Wrany. Hermaproditische 
VerUldung der Oenitalien. Hemia inguinalis con- 
genita. Prager Vierteljahreschrift 1867. Heft 1. 
Hit Abbildung. 

Nel cadavere d^ una bambina di 12 anni si trovò dal 
lato destro deir addome un utero unicorne con tromba e 
con legamento lato, alla cui estremità vi era un testicolo 
fornito del condotto deferente. 

Osserv. 27. — Yan Mons Oscar. Max. Note 
sur un cas d' Hermaphrodisme masculin chez deux 
jumeaux. Journal de méd. chir, et pharmacol. 
Bruxelles 1868. Tom. 47, pag. 417. (Non ve- 
rificato). 

Osserv. 28. — Arnold J. (Heidelberg) 
Fall voti Uterus masculinus, angehorener Strictur 
der Harnróhre und hochgradiger Dilatation der 
Hamhlase und Harnleiter. Virchow' s Archiv. 
Berlin 1869, Tom. XLVII, pag. 7. 

Neonato fornito del pene e dello scroto, cogli ureteri 
e la vescica urinaria dilatati e con degenerazione cistica 
dei reni. Fra la vescica e V intestino retto vi era un 
piccolo utero solido, con cordoni cbe finivano con due 
corpi somiglianti ai testicoli ed agli epididimi. L^ utero 
si continuava con una breve vagina, la quale si apriva 
insieme air uretra nella cavità urogenitale. 

L^ autore aggiunge altre 26 osservazioni analoghe 
alla sua, fra cui vi sono quelle di Mayer (1831), di 
Henriette (1855), di Dorham (1861), di Pelvet (1865), 
sicché possiamo ommetterle. 



743 



49 



Osserv. 29. — roii Tolniatscliew N. (Ka- 
san). Ein Fall son semihtnar Klapper der Harn- 
róhre und von vergrósserter Vesicula prosiatica. 
Virchow' 8 Archiv. Berlin 1870. Bd. 49, s. 348. 
Tafel XI. 

Neonato che aveva nelT uretra una valvola e preci- 
samente davanti al cunicolo eeniinale, che spiegava la 
la dilatazione della vescica e degli ureteri e la degene- 
razione dei reni. Aveva ancora un sacco posto dietro il 
fondo della vescica, ritenuto per la vescicola prostatica 
dilatata. I testicoli erano nella cavità addominale, coi 
Tasi deferenti a fondo cieco; mancavano le vescichette 
seminali. 

Il preparato per la sua rarità è stato conservato nel 
Museo di Tubinga. 

Osserv. 30. — Wood Johu. The pelms and 
genital organs of an Hermaphrodit. Transactions 
of anat. pathologique Soc. Tom. 23, London 
1872. 169. — Jahresbericht fìir 1872. Bd. I, 
8. 230. 

In un cadavere coir aspetto femminile, trovò il pene 
piccolo imperforato, le grandi labbra voluminose con- 
tenenti ognuna un testicolo col suo funicolo; trovò inol- 
tre le piccole labbra, ed un breve canale vaginale che 
conduceva ad un sacco interposto fra la vescica ed il 
retto. La prostata era perfetta, mentre la pelvi aveva 
alcune misure maschili ed altre femminili. 

Osserv. 81. — Englisch J. Zur Pathologie 
JEam und Gevchlechtsorgane, Oesterr. med. Jahr- 
bucher 1873. Heft. T, a. 61. — Jahresbericht 
far 1873. Bd. H, s. 191 (7). 

La 1^ osservazione risguarda la chiusura del siniAs 
pocularis. La 2^ è tratta da una cisti nella parte sopra- 
montana della prostata. 

Osserv. 32. — Odin. Herniaprodisnie hisexueì. 
liyon medicale 1874. Tom. XVI, pag. 214. — 
Gazétte dea hópitaux 1874. — Jahresbericht 
fòr 1874. Bd. I, s. 299 (34). 

Un uomo di 63 anni, che aveva peli soltanto nel 
pube, possedeva un pene lungo 10 cent., con un solco 
in luogo deir uretra. Lo scroto era rappresentato da 
due grandi labbra, fra cui si riscontrava una fessura, 
la quale superiormente conteneva il foro uretrale ed in- 
fmormente si continuava in un canale lungo 8 cent., 
chiuso da prima da una specie d^ imene, e che poi si 
continuava con un utero rudimentale. Nell'anello ingui- 
nale sinistro vi era un piccolo corpo giudicato per un 
testicolo; altrettanto si trovò a destra, colla differenza 
che il testicolo era più grosso. Ambidue i testicoli ave- 
vano le vescichette seminali, che sboccavano insieme 
al collo della vescica, davanti alla vagina per mezzo 
dei vasi deferenti. Mancava la prostata. 

C. Taruffi 



Osserv. 33. — Boogaard J. A. Persistentie 
der Mi'dlersche gangen bij een volwasser Man. 
Verstagen en Mededeelingen der k. Akad. von 
Wetenschoppen. Afd. Natuurkund e D. IX, 
B. 2. Amsterdam 1874. Con una bellissima 
Tavola. 

Nel cadavere di un uomo di 66 anni trovò un se- 
condo uretere che contorn.iva dall' interno alT esterno la 
testa di ciaschedun rene, aderendo alla superficie e pò* 
scia allargandosi discendeva internamente alT uretere 
normale, aderiva strettamente alla vescica e sboccava 
superiormente al rerum montanum della prostata, e non 
alterando la posizione dei condotti ejaculatori. 

Osserv. 34. — Eppingor Hans. Pseudo- 
Hermophrodismiis mascuìinns internus, Prager 
Viertel Jahrschrift fur practische Heilkunde. 
1875. Bd. 125. — Jahresbericht tur 1875. 
Bd. I, s. 31 (34). 

Un uomo di 52 anni con barba e peli nel pube, era 
fornito di pene e dello scroto, contenente 2 testicoli. La 
necroscopia dimostrò nefrite interstiziale a sinistra, col- 
l'ureteie, la vescichetta seminale, il vaso deferente nor* 
mali. A destra la capsula sopra renale normale, ma il rene 
era rudimentale, V arteria renale obliterata. Dai rudimenti 
del rene discendeva un canale, che sboccava nel coliicolo 
seminale, con differenze nel suo tragitto tanto visibili 
quanto microscopiche, le quali permisero alT autore di 
giudicare che da prima vi era una tromba falloppiana 
che poi si convertiva in un corno uterino, quindi in una 
vagina che sboccava nel conicolo seminale, e che entro 
r ultima porzione vi era un umore mucoso contenente 
spermatozoi. L^ apparecchio maschile era completo : vide 
i testicoli, i condotti deferenti, le vescichette seminali, 
i canali ejaculatori, la prostata e la vescica in cui man- 
cava lo sbocco dell'uretere destro. 

Osserv. 35. — Grnber W. Saccus ventricu- 
laris extra laryngeua lateralis und Peste vom Ute* 
ì*us masculinus hSheren Ghrad<i8 bei cinem Enmch- 
sener. Virchow's Archiv 1876. Bd. 67, s. 361. 

Un uomo di 30 anni, coi genitali poco sviluppati, 
e coi canali ejaculatori che sboccavano neir otricolo pro- 
statico, aveva una piega peritoneale fra la vescica ed il 
retto che possedeva verticalmente una lista rella musco- 
lare, la quale finiva alla parete deir otricolo prostatico. 

Osserv. 36. — Martin E. (Paris). Sur un cas 
de persistance des canaux de MuUer, óbliteration 
des voies urinaires^ neutralilé sexuelle. Journal 
de r Anat. et de laPhysiol. 1878, pag. 21. Tab* III. 

Feto immaturo con simulacro della vulva, senza or- 
gani generativi intemi. Aveva due reni coi rispettivi 
ureteri, che sboccavano in vescica; vi erano inoltre altri 
due canali che sboccavano in vescica, ma che avevano 

7 



50 



744 



una orìgine libera, considerati dalF aurore per canali di 
Mailer. Mancava V uretra con distensione enorme della 
vescica, in cui 1' uraco era chiuso, e mancava il colon 
discendente. 

Osserv. 37. — Barth. Anomalie de deve- 
loppement de V utrictde prosiatique; persistance 
de Vorgane de Mùlìer du coté droit, eìi fonm 
de poche dioeriiculaire paesani sotis la vessie ; 
soulèvement de la muqtteuse vésicale formant vai- 
vule (rétention d'urine; dilataiion consecutive dea 
uretères et hydronéphrose doublé). BuUetin de 
la Société anatomique de Paris 1878. T. LITI, 
pag. 483. 

Il canale di Moller nasceva sottile a livello della 
capsula sopra-renale, e sembrava in rapporto con un 
gruppo di cisti, grandi come piccole lenticchie (residui 
del corpo di Wolff); poscia s^ allargava e penetrava fra le 
tonache della vescica e si apriva neir otricolo prostatico 
con un orificio capace d' uno specillo notevole. 

Osserv. 38. — ErabbeK Ein Fall von 
Hermophroditismus. (Pseudo Tiermaphroditismus 
masadinus, Klehs). Archiv. f. klin. Chir. Ber- 
lin 1879. Ed. XXm, s. 652. 

Osserv. 39. — Ord W. M. Malfortnation 
of the genital organa ofa inan. Brit. med. Journ. 
lo Novembre 1879. — Transact. med. chir. 
Voi. 63, pag. 11. — Jahresbericht fùr 1880, 
pag. 292. 

Nel cadavere d'un uomo di 36 anni trovò un grosso 
condotto che partiva dalla parte superiore del rene destro 
ed andava alla faccia inferiore della vescica. Esso co- 
minciava superiormente con un cui di sacco e si apriva 
inferiormente nella parte media della faccia inferiore 
della porzione prostatica uretrale con un orificio situato 
al disopra di quello appartenente ai canali ejaculatori. 
L' estremità superiore del rene suddetto era ricoperta 
da una piccola massa glandolare che giungeva a contatto 
del condotto accennato, ed aveva la struttura d* un rene con- 
tratto e degenerato. L^ A. lo giudicò come T avanzo d' una 
porzione del corpo di Wolff, mentre stimò il condotto un 
tubo di Moller non atrofizzato. 

U testicolo destro era rimasto nel canale inguinale; 
il canale deferente e le vescicole seminali erano permeabili, 
ma incompletamente sviluppati. 

Osserv. 40. — Remy Ch. Sur Vutricule 
prostatique et le canal de Miiller chez V homme. 
Journ. de V Anat. et de la Physiol. Paris, 
Mara 1879. 

Nel cadavere d'un fanciullo di 10 anni rinvenne al 
davanti dell' uretere destro il condotto di Mailer, nello 
stato del periodo embrionale. In alto questo condotto era 



in rapporto, a livello del rene, con un accumulo di cisti» 
considerate residui del corpo di Weiff. In basso il con- 
dotto suddetto giungeva alT otricolo prostatico. I due te- 
sticoli possedevano T epididimo e Tidatide di Morgagni. 

Osserv. 41. — Nassbaam M. Ueber cine 
Cyste am Blasengrunde (vergròsserier Uierus 
masculimis). Centralblatt far klinische Medicin. 
Bonn 1880, pag. 401. 

Cisti grande come una noce, contenente liquido chiaro» 
rappresentante un uterO prostatico. 

Osserv. 42. — Giné y Portogas (Prof, a 
Barcelona). Cufi singuUer d' hermaphrodisme, 
Revue d' Anthropologie. Paris 1881, pag. 376. 

Un uomo di 28 anni aveva gli organi mascolini a 
destra, composti di un corto pene, d'uno scroto sprov- 
visto di rafe, con un solo testicolo. Il testicolo sinistro 
non fn riconosciuto, ma da questo lato vi erano un grande 
ed un piccolo labbro perfetti, ed un orificio vaginale^ 
sprovvisto di clitoride, d' imene, e di caruncole. Il meato 
orinario era situato sul glande. L' orificio suddetto si con- 
tinuava col canale vaginale, lungo 4 cent., che finiva a cui 
di sacco. Colla esplorazione rettale, ninna traccia del- 
l' utero. 

Osserv. 43. — Langer C. (Vienna). Ein 

neiies Fall von Uterus mascuUnus beim Er- 

wachsenen. Arcliiv fìir Anatomie und Physio- 

logy. Leipzig 1881, s. 392. Tafel XVI. 

Soldato suicida con ectopia di un testicolo, con un 
utero bicorne inserito alla base della prostata. I canali 
deferenti erano in rapporto colle pareti laterali dell'utero. 

Osserv. 44. — Honel. Pièces d' herma- 

phrodites conservées au miisée Dupuylren. Bul- 

letin de la Société d' anthropologie do Paria 

1881. Ser. 3, Tom. IV, pag. 554. 

Uomo con pene e scroto bipartito, con una fessura 
che conduceva alla vagina ed all' utero. Questo era ben 
sviluppato, però a destra era senza ovaia, mentre a si- 
nistra aveva un testicolo senza spermatozoi. 

Osserv. 45. — Gasser. Embrionalreste am 
mannlichen genital Apparai, Sitznngsbericht 
der Marburger Naturfor. Gesellsch. 1882, 30 Aug. 
— Jabresbericht fur 1882. Bd. I, s. 102 (29)- 

In un neonato trovò vicino al vaso deferente un ca- 
nale più piccolo, che giudicò per il residuo del condotto 
di Mailer. 

Osserv. 46. — Ahlfeld Pried. Die Misa- 
bildongen des Menschen. Abschnitt II, s. 250. 
Uierus mascuUnus. Leipzig 1882. 

Raccoglie nuovi fatti intorno ai residui dei canali 
di Moller e ne riproduce la figura. Dai medesimi pu6 
trarsi profitto par una nuova monografia. 



745 

Osserv. 47. — Honriehseu K. Pseitdo- 
hennaphroditismus masatliniis exferrfits com- 
plehis. VirchoVs Archiv. Bd. 94, s. 211. Ta- 
fel VI. — Jahresbericht fùr 1883. Bd. I, s. 
295 (9). 

Una contadina di 27 anni, giudicata femmina, non 
ebbe dopo la pubertà che i molimina tnenstrualia, ac- 
compagnati da dolori al basso ventre ed alle coscie; 
air età di 21 anni ebbe per due giorni i catauieni. Fino 
dalla giovinezza avverti tumefazione agli inguini, quando, 
a 26 anni, sollevando un fascio di fieno, senti un dolore 
che poscia dileguò neir inguine sinistro, e da questo lato 
la tumefazione s' accrebbe maggiormente che a destra e si 
fece permanente. Non aveva inclinazioni erotiche, di fatto 
non accoglieva le gentilezze degli uomini, e non aveva 
inclinazioni sessuali per le donne, ed essa stessa diceva 
che non era nò uomo, nò donna. 

Crescendo gli incomodi locali, la contadina entrò nel- 
r Ospedale, ove si riscontrarono alcuni caratteri femmi- 
nili, come lo sviluppo suflTiciente delle glandule mamma- 
rie, la voce, r accrescimento dei capelli, la forma speciale 
del prepuzio, una vagina che si congiungeva coir uretra nel 
fieno uro-genitale, ed i molimina menstrualia. Aveva poi 
i seguenti caratteri maschili : due testicoli coi vasi de- 
ferenti, a sinistra una vescichetta seminale con pollu- 
zioni notturne e lo scheletro maschile. Il pene era puerile, 
senza erezioni ed imperforato, ed a destra mancava la 
vescichetta seminale e la prostata. Lo scroto bipartito, 
col lato destro bene sviluppato. Lo sbocco del seno uro- 
genitale era distante 6 cent. dalPano. 

Osserv. 48. — Bieder Cari (Basel). Ueber 
die Gariner* schen (Wólff*scherì) Kanàle heim 
menschlichen Weibe. Virchow' s Archi w. Berlin 
1884. Bd. 96, s. 100. Tafel VH!. 

Osserv. 49. — Pozzi Samnole (Parigi). 
PseiidO'hermophrodite male. CJomptes rendus 
de la Soc. de Biol. 1884. Ser. 8, Tom. I, 
pag. 42. — Mómoires loc. cit. 1885, pag. 21. 

Un individuo con abito maschile e inclinato al sesso 
femminino era vestito da donna; aveva la vulva con le 
grandi e piccole labbra, e mancava dei segni mestruali. 
D'altra parte il medesimo aveva due corpi ovoidi nelle 
grandi labbra, con polluzioni notturne (in cui non si 
riconobbero gli spermatozoi di) ; ed aveva un pene lungo 
ò cent., fornito di prepuzio con ipospadia totale. Il meato 
orinario era nascosto nella fessura vulvare, per la quale 
•si giungeva ad un piccolo imene semilunare. Non si ri- 
conobbero nò la vagina, nò T utero, nò le ovaie. 

Osserv. 50. — Lockrood C. B. Persistent 
mullierian duci. Journal of Anat. London 1892. 
Voi. 26, pag. 1. 

Osserv. 51. — Winkler Bernard. Ueber 
einem Fall von Pseudo-hermaphradismus ma- 



51 

sculinus intef'vtis. Zùrich 1893. Mit 1 Tafel. 
Inaug. Diss. 

Le vescichette seminali straordinariamente lunghe. 

Osserv. 52. — Uibbert. Correspondenz-Blatt 
fùr schweizer Aerzte. Basel 1894. Mai. 

Pseudo ermafroditismo mascolino interno. 

Osserv. 53. — Hill B. C. Medicai Eeview, 
St. Luis. Aprii 1894. Citato da SEJors. 

Pseudo ermafroditismo mascolino interno. 

Osserv. 54. — Willett Edgar. Transverse 
Ilermnphroditisme in the male. Trans, of 
patholog. society of London 1894-95, pag. 102. 
Voi. 45. 

L* ermofrodita aveva due testicoli, i vasi deferenti, le 
vescicole seminali, con un utero femminino imperfetto 
ed appendici, ma non furono dimostrate le ovaie. 

Osserv. 56. — Bruhl Gustay. Uebei'' Her- 
maphrodiiismus in Anschluss an ehiem Fall von 
Pseudo-hermophroditisnius masculinus com^ 
pie t US. Freiburg 1894. Inaug. Diss. 

Osserv. 56. — Kaplan Paul. Hermophro' 
ditismus und Ilypospadia.. Inaugurai. Abhand- 
lung. Berlin 1895. Virchow' s Jahresberich fòr 
1895. Bd. n, s. 433 (34). 

Ipospadia perineale con utero mascolino air origine 
deir uretra dalla vescica. 

Osserv. 57. — Bittner Wilhelm. Herma* 
phrodismus spurius masculinus completus. Pra- 
ger med. Wochenschrifb 1895. Jahrgang XX. 
N. 43, pag. 491. Mit 3 fig. 

Osserv. 58. — ShSttoch Samuel. A male 
foetus showlng reptiUan characfers in (he 
sexual ducis. Transactions of the pathological 
society of London. London 1895. Voi. 46, 
pag. 248. Piatte XIV. 

Il feto aveva i due testicoli, di cui il vaso deferente 
sinistro sboccava neir uretere. Persistevano i due canali 
di Moller, i quali finivano in vescica vicino allo sbocco 
degli ureteri. La vescica orinarla era extroflessa. 

Osserv. 59. — Jacques P. Utérus mòle et 
utricule prostatique. Nancy 1895. Aveo fig. 
— Bibliographie anatom. Paris 1895, pag. 87. 

Osserv. 60. — Will B. Fin Fall von 
Pseudo-hermophroditismus masctdinus. Ghreif- 
swald 1896. 



52 

Osserv. 61. — Benno. Ein Fall von Pseu- 
dO'hennaphroditismus masculinus. Qreifswald 

1896. Inaug. Diss. 

Osserv. 62. — Baake K. Beìirag zur Lehre 
vom HermaphrodUismtis spiiriiis masculinus 
infemus. "Wurzburg 1896. Stahcl. in 8**, pag. 16, 
1 Tafel. 

Osserv. 63. — Klein Onstav (Mùnchen). 
Zur 77onnaIeii und pafhoìopischen Anatomie 
dcr GaìHner* schen Gange. Verhandlungen der 
Gesellschaft deutscher Naturforscher und Aerzte, 
68 Versammlung zu Frankfurt am Mein 21-26. 
Sept. 1896, 1897. — Annali d' Ostetricia e di 
Ginecologia di Milano. Luglio 1897, pag. 565. 
— Die Geschioìììste dcr Gartner* schen Gange, 
Virchow' 8 Archiv 1898. Bd. 134, s. 63. 

Bambina di 4 mesi, in cui un condotto di MQller 
sboccava entro la vagina air interno dell' imene. 

Osserv. 64. — Stroebe. Pseudo-hermaphrO' 
dilismus masculinus. Ziegler' s Beitrlige. Jena 

1897. Bd. 22, s. 300. 

Un uomo colf abito maschile, coi testicoli entro T ad- 
dome e coir utero fornito soltanto delle trombe. 

Osserv. 65. — Kosters J. Ein neuer Fall 
von Ilermaphroditismus spurius inasculinus. 
Berlin 1898. Mit 1 fig. 

Osserv. 6C. — Gruner Ettore (Torino). 
Utero e trombe di Fnf loppio in un uomo. 
Giornale della B. Accademia di Medicina di 
Torino 1897. Ser. 4, Voi. Ili, pag. 257. Con 
una brutta tavola. 

• 

Un uomo di 36 anni, che f^ì credeva affetto da una ernia 
nel canale inguinale sinistro, si presentò air ospedale. 
Ivi il chirurgo intraprese V operazione e trovò da prima 
un tumore che suppose il testicolo, e lo esportò; poscia 
scoperse un utero fra la vescica e V intestino retto, in- 
serito solo nella prostata. L' autore estrasse V u'.ero in- 
sieme ad una tromba ed al dotto deferante. U ammalato 
guari per seconda intenzione. L* esame microscopico mo- 
strò nel tumore un processo infiammatorio con leuciti e 
degenerazione delP organo glandulare, che non permetteva 
nna diagnosi certa. 

Osserv. 67. — Primrose (Toronto). Un caso 
di utero mascolino. 65** Congresso deir Asso- 
ciazione medico-britannica, tenuto in Montreal. 
31 Agosto 1897. — La Riforma medica 1897. 
Anno Xni. N. 237, Ottobre, pag. 137. 

Un nomo morì in seguito air esportazione di nn grosso 
sarcoma nel testicolo sinistro. Air autopsia si trovò un 



746 

Utero rudimentale colle trombe e colla vagina fra il retto 
e la vescica. La vagina s'apriva nell'uretra prostatica 
di fronte ai canali seminali. 

Osserv. 68. — Filippini Giulio (Chirurgo 
Primario di Brescia). Utero nel sacco erniario 
d' un uomo ; operato nel Novembre 189S. 

Osservazione inedita, che fra poco sarà illustrata am- 
piamente dair autore. Un uomo di 30 anni, ammogliato da 
5 anni e senza figli, all'età di 14 anni principiò a sen- 
tire vivaci istinti sessuali per le donne, che lo spinsero 
air onanismo, e finalmente a 25 anni giunse a prender 
moglie. Ma già air eia di 18 anni gli era apparso nel ca- 
nale inguinale destro un tumoretto del volume di una noce, 
che crebbe rapidamente», poiché in pochi mesi raggiunse 
la grandezza di un uovo di gallina, mantenendosi però 
facilmente riducibile. 

Della vita di questo uomo non sappiamo so i on che 
all'età suddetta si presentò all'autore per compiere la cura 
radicale di ernia inguinale da ambedue i lati. L' opera- 
zione fu intrapresa dai due lati, ma a destra l'autore fu ob- 
bligato dapprima di far discendere il tumore nel sacco 
mediante sforzi dell'infermo; e poscia, tagliato il sacco 
suddetto, con gran sorpresa trovò che esso conteneva un 
utero col fondo in basso e col collo rivolto all'anello ingui- 
nale interno, insieme agli elementi del cordone spermati- 
co, che aderivano lassamente alla faccia anteriore dell'utero. 

Quest'organo fu asportato per intero, meno una piccola 
porzione della cervice che fa lasciata nella ferita a chiusura 
dell' anello inguinale. La cavità uterina fra il corpo e il 
collo misurava cent. 6Vt ® ^^ pareti erano grosse un 
centimetro, coli' aspetto normale. Dai due comi partivano 
le due tube che misuravano circa 3 centimetri. 

Il sacco erniario aveva pareti esilissime, abbracciava 
r utero e discendeva più basso del medesimo nello scroto^ 
mantenendosi ovunque indipendente dalla vaginale del 
testicolo, il quale era molle e ridotto al volume di una 
nocciuola; tale atrofia avvenne negli ultimi anni. 

Dall'altro lato esisteva un'ernia inguinale e nella 
base un testicolo bene sviluppato. 

Osserv. 69. — Délagénière P. (Tours), 

Anomalies des organes génitaux. Annales de Qy- 

nécologie et d'Obstótrique. Paris 1899. Tom. 51, 

pag. 57. Con figura. 

Una sposa di 27 anni, senza peli nella faccia e nel 
pube, era dall' origine amenorroica, però con dolori men- 
sili ; aveva inoltre agli inguini due ernie incipienti, U 
parti generative esteme normali, le inclinazioni e le oc- 
cupazioni femminine. All' esplorazione vaginale l' Autore 
8* incontrò in un cui di sacco all' altezza di 5 centimetri. 
Ninna traccia dell' utero, ciò che fu poi verificato me- 
diante la laparotomia ; furono invece trovati due testicoli 
atrofizzati, insinuantisi nei canali inguinali, e che ven- 
nero amputati: poscia si chiusero i canali. L'ammalata 
guari dopo venti giorni. Dall' esame microscopico dei 
testicoli apparve 1' atrofia secondaria air iperplasia del 
connettivo, tanto periferico quanto interstiziale. 



747 



53 



b. Pseudo-ermafroditismo mascolino (testicoli) coi caratteri sessuali esterni femminini. 



Osserv. 70. — Mosti Giambattista (Brescia). 
Mofitruosa conformazione delle parti genitali. 
Giornale di Medicina di V. L. Brera. Pa- 
dova 1813. Tom. Ili, pag. 362. 

UÀ. visitò un* uomo di 32 anni, il quale aveva in 
luogo dello scroto due borse, ognuna delle quali con- 
teneva un testicolo ed il rispettivo cordone; aveva V abito 
fisico e la voce maschile, però era senza barba. Le borse 
simulavano le grandi labbra. Aveva ancora un pene si- 
mile a quello di un ragazzo di 8 anni, col glande im- 
pervio ed inviluppato da esuberante prepuzio. Il meato 
urinario era un dito trasverso al di sotto del glande e 
più in basso si trovava una apertura, che conduceva ad 
un canale cieco, e che ammetteva per un terzo il dito 
indice. L'A. ritenne questo canale per la vagina, la cui 
apertura aveva inferiormente una forchetta, simile a 
quella della donna non deflorata. 

Osserv. 71. — Saviard Bart. Nouveau re- 
ctieil cT obserrations chirurgicales. Paris 1702, 
pag. 150. Encyclopédie. Tom. Vili, pag. 134. 
— Tortosa Giuseppe. Istituzioni di medicina 
forense. Bologna 1829. Voi. I, pag. 123. 

Fanciullo col pene ben formato, con glande imper- 
forato e collo scroto diviso in due labbra, contenenti 
ciascuna un testicolo e colla fessura mediana che somi- 
gliava air osculo vaginale. Internamente nessun carattere 
femminino. 

Osserv. 72. — Otto Ad. Ouil. Monstrorum 
sexcentorntm descripiio. Vratislaviae 1841 , 
pag. 305, N. 638 ; pag. 306, N. 539. — Herm. 
spuritis. Tab. XIII, fig. 5. — Hermaphrodi- 
tismus faJsus. Tab. XIII, fig. 5. 

Ragazzo di 8 anni che emetteva spesso le urine 
macchiate di feci, ed aveva chiuso V orificio delP ano, bi- 
partito lo scroto senza testicolo, il pene rivolto in basso 
e curvato avendo la parte inferiore più breve. Nella parte 
inferiore del pene vi era una fessura con margini tu- 
midi, luncra un pollice, che si continuava nella biparti- 
zione scrotale ; in cui era lo sbocco uretrale, che dava 
esito ad orina mista a feci. Dopo un anno mori il ragaz- 
zo d^ enterite e si trovarono i testicoli neir addome vicino 
ai canali inguinali. L^ intestino retto era cieco, con un 
diverticolo che sboccava nella parte posteriore deir uretra. 

Fanciullo di 4 anni, col membro virile assai piccolo 
6 collo scroto appena riconoscibile, senza testicoli e col- 
r abito di corpo assai gracile, da confondersi con una 
femmina. L* uretra poi, oltre il meato posto nel glande, 
aveva un altro foro assai maggiore alla base del pene 
Ticino al rafe scrotale. 

Osserv. 73. — Chesneut (de la Roohelle). 
Question d' identità. Vice deeonformation desor- 



ganes génitaux: hypospadias. Annal. d' hygiène 
publique et de médecine legale. Juillet 1860, 
pag. 206. — Goujon E. Cas d* Hermaphro- 
disine bisexiiel imparfait, chez V homme. Jour- 
nal de l'Anatomie et de la Physiologie. Pa- 
ris 1869. Annóe VI, pag. 699. Planches XVI 
et XVII. — Tardien. Question medico-Ugole 
de V identité. Paris 1874. 

Alessia B. nacque in un villaggio da onesti genitori, 
nel 1838; essa crebbe frequentando scuole religiose ed 
ottenne nel 1860 di entrare- come» istitutrice in una pen- 
sione. Air epoca della pubertà, ella non ebbe alcun in- 
dizio dei mestrui e rimase amenorroica. Era magra, 
col volto indeciso fra i due sessi, con voce dolce e pe- 
luria sul labbro superiore e sulle braccia ; aveva il petto 
eguale a quello delT uomo, la pelvi e le anche maschili. 
Ella (come racconta) strinse una afift^ttuosa amicizia con 
una compagna di pensione, poscia fu agitata da senti- 
menti non bene definiti che finirono in una vera pas- 
sione, che oggi può chiamarsi inversione sessuale. 

Dopo ciò avvennero ad Alessia parecchie disavven- 
ture, che la costrinsero a farsi visitare da Chesneut, il 
quale rilasciò un rapporto che la giudicava per un er- 
mafrodita con prevalenza del sesso mascolino. 

Impressionata da tale giudizio, condannata non solo 
a cambiar vestito, ma ben anche a rinunziare ai suoi 
istinti ed ai suoi rapporti sociali, si ritirò a viver sola 
ed ad impiegarsi in una amministrazione di strade fer- 
rate: ma non riusci a sostenere tale regime per cui fa 
presa dalla lipemania ed air età di 30 anni si asfissiò 
coir acido carbonico. 

Goujon fece la necroscopia e trovò un pene imperfo- 
rato, sotto il quale eravi la vulva, in cui sboccavano 
r uretra ed i condotti ejaculatori, ma non si trovarono 
nò r utero, nò le ovaie. Lo scroto era bipartito, conte- 
nente a destra un testicolo, mentre il sinistro era trat- 
tenuto neir anello inguinale corrispondente. 

Osserv. 74. — Schoenberg. Ein Fall von 
anscheivender Zioitterbildung. Berliner Klln. 
Wochenschrift 1875, N. 17. — Jahresbericht ftlr 
1875. Bd. I, s. 342 (35). 

Un ragazzo di 16 anni, con abito maschile e voce 
aspra, aveva gli organi sessuali esterni d^ apparenza fem- 
minina, collo scroto diviso, formando due grandi labbra; 
nel destro dei quali si rilevava un testicolo mobile; non 
cosi chiaramente nel labbro sinistro. Allontanando i labbri 
appariva un pene lungo 5-6 cent., col glande non per- 
forato, poiché r orificio deir uretra era più in basso. Sotto 
air origine del pene vi era una apertura circolare chiosa 
con una specie d' imene, per la quale si giungeva in un 
canale con fondo cieco. La vagina e V ntero non erano 
riconoscibili. Non si era mai verificata la mestraaiioaa. 



54 

Osserv. 75. — Magltot E. Sur un nouveau 
cas d' hermaphrodisme. Bulletin de la Soc. 
d' Anthropologie de Paris 1883. Ser. 3, Tom. IV, 
pag. 487. 

Una donna di 40 anni, ebbe nell'età di anni 13 Vt una 
[>erdita di sangue abbondante dalle vie genitali, che durò 
due giorni, e che si ripetè altre due volte alla distanza 
ognuna di 3 mesi. A 17 anni si maritò, ma con rapporti 
sessuali imperfetti, e rimase vedova a 30 anni. Dopo d'allora 
gli istinti sessuali si rivolsero verso le donne. Air esame 
degli organi generativi si vide un pene simile a quello di 
un fanciullo di 12 anni, con glande imperforato e cur* 
vantesi inferiormente nelT erezione. Sotto al medesimo 
havvi una fessura vulvare con due grandi labbra, in 
ognuna delle quali hawi un corpo coi caratteri dei testi- 
coli e degli epididimi. Esplorando la fessura vulvare si 
penetra neir infundibulo, senza ostacoli, e si giunge dopo 
3 centimetri ad un cui di sacco, superiormente al quale 
havvi r orifìcio uretrale. V esplorazione rettale ha esclusa 
la presenza dell' utero. L* erezione è seguita da ejacula- 
zione dello sperma neir infundibulo. 

Osserv. 76. — Schlossberger. Seltene Miss- 
hildung der Geschlechtsorgane. Wiener med. 
BIàtter 1885. N. 14. — Jahresbericht fur 1885. 
Bd. n, s. 822 (84). 

Una ragazza di 20 anni aveva il petto abbastanza vo- 
laminoso, le grandi labbra ristrette contenenti i testi- 
coli, le piccole labbra normali, la clitoride imperforata, 
neir erezione lunga 2 cent., capace del coito colle came- 
riere, coir ejaculazione simile air albume. Lo sbocco del- 
r uretra sotto il pene. 

Osserv. 77. — Simon Max. Ein Fall von 
sogetmantem Psetido -Hermaphrodismvs ma- 
sculinus ecoteimus, Erlangen 1886. Mit Tafel. 
Inaug. Di ss. 

Una ragazza di 14 anni aveva la testa, il petto e le 
estremità superiori coi caratteri maschili; la pelvi e le 



748 

estremità inferiori coi caratteri femminini. Coir esplora- 
zione s' escluse la presenza nf^lla cavità pelvica dell' utero, 
e si ammise la presenza della prostata e dei testicoli, 
rappresentati da corpi in forma di mandorle, ed in con- 
siderazione che la ragazza era senza mesti ui. Ella aveva 
il monte di venere coperto di peli, parimenti le labbra 
maggiori e minori. Fra le due labbra dalla commissura 
superiore sporgova un pene lungo G cent., fortemente pie- 
gato in- basso, debolmente mobile con due frenuli e col 
glande ben fatto, però senza apertura uretr^tle, e senza 
capacità alT erezione. Fra la commissura inferiore delle 
grandi labbra vi era una apertura, che conduceva in uno 
stretto canale lungo 3 cent, che finiva cieco, da cui però 
esciva r urina con un sottile gettito. L'A. giudicò questo 
stato esterno delle parti generative come una ipospadia 
collo scroto diviso. 

Osserv. 78. — Winter. Pseudo-hennaphra- 
ditisrnns masculimis extcrnus. ZeitscLrift fiir 
Gynaekologie 1890. Bd. 18, Heft 2. - Schmidt's 
Jahrbùcher. Bd. 236, s. 518. Jahrgang 1890. 

Osserv. 79. — Abel Eud. (Greifswald). Ein 
Fall von Pseudo-hennaphroditistnus masculi- 
nus. Diss. Qreifswald 1890. — Virchow' s Archiv 
1891. Bd. 128, s. 420. 

Mori una donna di anni 20 per tumore addominale, 
che aveva alP esterno gli organi femminini allo stato in- 
fantile, senza mammelle. Nel canale inguinale destro tì 
era un testicolo, con un mioma sovrapposto, e nella pelvi 
un grosso sarcoma attribuito al testicolo sinistro, essen- 
dovi un cordone che andava al labbro sinistro. Del rima- 
nente niun altro organo generativo. 

Osserv. 80. — Brann H. Pseudo-herma- 
phroditismus tnasadinus exterus. Zeitschrift 
far Geburt^hulfe und Gynàkologie 1894. Bd. 28, 
8. 375 ; 3 fig. im Text. 



JB. — Persistenza dei Canali di Wolff. 
(Pseudo-ermafroditismo femminino). 



Osserv. 81. — Béclard Pierre Aug. De- 
scriptum d'un individue doni le sex a quel- 
que chose d* équivoque. Bulletin de la Faculté. 
Ann. 1815. N. 2, pag. 273. 

Esaminò air età di 16 anni Maria Lefort, gìÀ me* 
•tmata air età di 8 anni. Essa aveva la clitoride di 27 
millimetri imperforata, fornita di prepuzio mobile; ed 
inferiormente 1* uretra con 5 fori sulla linea mediana. 
Sotto air uretra vi era la fessara Tulvare con atresia 
Taginale, e eoo contorno di i>eli. Itid. 8. Saint Hilnira 



dopo 16 anni confermò tali cose ed aggiunse che la 
Maria aveva nel viso una barba folta; Guinard poi 
racconta che nel 1864 Maria mori air Hotel Dieu di 
Parigi nel turno d'Horteloup, air età di 65 anni. Al- 
lora fu confermato il sesso femminino, ma con occlusione 
della vagina ed uno sviluppo esagerato della clitoride e 
dei peli. Guinard fornisce ancora 4 belle figure copiate 
da Debierre. (Précis de Teratologie 1893, pag. 296). 

Osserv. 82. — Trincherà Stefano. Sopra 
un caso di apparente ermafrodito. Napoli 1817. 
Con 2 Tavole, in 8^ 



749 



55 



Osserv. 83. — Oaimarl Giuseppe. Sidl'er- 
mafroditismo. Opusc. Napoli 1817. 

Nel cadavere d^ un soldato austriaco, di 28 anni, si- 
trovò il pene lungo 3 pollici col glande imperforato e col 
prepuzio. Sotto il pene una macchia rossa si estendeva 
lungo il rafe perineale, in cui superiormente sboccava 
r uretra che andava alla vescica. Sotto la medesima si 
scopriva un ostio vaginale, fornito d^una membrana si- 
mile air imene, e fiancheggiato da due grandi labbra. 
Avverte poi che non si trovarono in alcun luogo i testicoli 
e che i fianchi erano ravvicinati col pube molto elevato. 
Aperto V addome, Y autopsia rinvenne nel piccolo bacino 
un piccolo utero di figura ordinaria, colle rispettive 
trombe ed ovaie ; perciò si fece diagnosi di donna mal 
conformata. 

Osserv. 84. — De Agro Natale (da Troina). 
Osservazioni su una donna di Palermo avente 
le apparenze d* uomo ecc. Giornale di Med. 
pratica di V. L. Brera. Venezia 1817. Seme- 
stre 1®, pag. 204. 

Mori air improvviso un giovano di 18 anni, con barba 
poco fitta al volto e peli negli arti. Aveva la vulva ed 
un membro con prepuzio e con foro uretrale alla radice. 
Aveva infine l'utero normale colle trombe e le ovaie. 

Osserv. 85. — Schmidt, Beschreibung eines 
iceiblichen HermapJiroditen. Hufeland's Journal 
der prakt. Arzneikunde. 1821. Bd. 4G. 

Osserv. 86. — Manec et Bouilland j. Sin- 
guliére variété d' hermaphrodisme. Journal 
univ. de méd. et de chir. pratiqae. Paris 1833. 
— Bull, de la E. Acad. de Méd. Séance 5 
Mars 1833. Voi. 2. 

Un uomo di 62 anni aveva il pene con ipospadia di 
primo grado, lo scroto rappresentato da due piccole e 
floride borse cutanee senza testicoli. Internamente vi erano 
completi gli organi femminini, ma la vagina sboccava 
nella porzione membranosa deir uretra. La prostata era 
sviluppata. 

Osserv. 87. — Bouilland J. Singulaire va* 
riété d'hermaphrodisme ohservée cliez Vhomme. 
Journal univ. et hebdom. de Méd. et Chir. ecc. 
Paris 1833. 

Osserv. 88. — M.me Boivin et A. Dugés. 

Traité des maladies de Vutérvs et de ses 
annexes. Bruxelles 1884. Tom. I, pag. 31. 

Boudelocqne (nipote) sMncontrò in un canale che par« 
tiva dalla tromba destra, scorreva entro la parete della 
matrice, e si apriva entro il collo uterino (Acad. de Méd. 
12 fevrier 1826). Caso simile fu veduto da uno dei saddetti : 



il canale si suddivideva in numerose ramificazioni nella 
parte superiore della vagina e sembrava nascere dair ovaia. 
Malpi§hi aveva conosciuto e Gartner ha di nuovo veduto 
in molti mammiferi due lunghi canali ramificarsi verso 
le trombe uterine. 

Osserv. 89. — Esehriclit (Kopenhagen). 
Aussere mànnlichen mit inneren weiblichen 
Genitalien bei einen menschlichen Fòtus. Mul- 
ler's Archiv fur Anatomie etc. Leipzig 1836. 
Heft 2, Tafel V, pag. 139. 

Neonato con gli organi genitali esterni maschili, però 
senza i testicoli. Internamente vi era T utero fornito a si 
nistra delle trombe falloppiane e deir ovaia; mentre a 
destra queste due erano staccate. V utero poi aveva V ori- 
ficio inferiore, e mancava la vagina. L' intestino retto 
sboccava in vescica, e V ano era imperforato. 

Osserv. 90. — Kobelt G. L. Der Nében- 
eierstock des Weibes. Heidelberg 1847. 

Fra cinque scrofe trovò in tre i canali di Malpighi, e 
li trovò ancora nelle capre e nei caprioli. 

Osserv. 91. — Kobelt 6. Ludwig (Freiburg). 
Der Nebeneierstoch des Weibes^ das làrgste 
vermisste Seitenstuck des Nébenhodens des 
Mannes etc. Heildelberg 1847. N. 429. 

Si occupa dei residui dei condotti di Wolff e di Moller 
(cisti delle trombe e del paraovario). 

Osserv. 92. — Follln. Recherches sur les 
corps de Wolff. Paris 1860, pag. 25. Avec table. 

Trovò nella troia i canali di Gartnor. 

Osserv. 93. — Neill J. Monstruosities of 
sex (The case of John. G. Alien). American 
journal Med. Science. Philadelphia 1861. Voi. 22, 
pag. 568. 

Trovò nel cadavere di una donna di 25 anni, di sesso 
dubbio, la clitoride lunga 5 pollici e grossa un pollice, 
senza uretra, ma con una scannellatura che nasceva dai 
glande e giungeva al perineo in forma d* apertura. Nello 
scroto vi erano due piccole ovaie. 

Osserv. 94. — Broca P. Cystes multiples 
des ligaments larges. Bulletin de la Soc. anar 
tomique. Paris 1852. 

Osserv. 95. — Halbertsma H, J, Ooer 

hermaphroditismus spurius femmininus. Ver- 
handelingen der k. Akademie von Weterschap- 
pen. Amsterdam 1866. Deel III. 2 Platter (fo- 
glio 17). 



56 

Osserv. 96. — Rokitansky C. Ueber ac- 
cessorische Tuberi und Tuharanhnnfje. Allge- 
meine "Wiener med. Zeitung 1859. N. 32. 

Parla ancora delle cisti del paraovario. 

Osserv. 97. — CruTeilhier Ed, Rapporl 
sur un rafi (V hermaphrodisme, Bulletin de la 
Société anat. de Paris 1865.T.XL,pag. 468-473. 

Pene collo scroto bipartito e coir uretra che s' apriva 
nella vagina convertita in cloaca. L* utero era fornito di 
ovaia. 

Osserv. 98. — Barbieri Agostino. Cenni 
sul Gabivefto dell' Osppdale Maggiore di Mi- 
lana. Ann. univ. di Med. 1366. V. 195, pag. 94. 

Ernia d' un falso uretere, fattasi dalla parte po- 
steriore della vescica ed uscita per V uretra. Il falso ure- 
tere percorso da vasi sanguigni e ripieno di un liquido 
sanguigno non aveva comunicazione col rene. Accanto al 
falso uretere esisteva il vero, che si apriva air estemo 
di esso nella vescica. U ammalata mori con sintomi di 
strozzamento. 

Osserv. 99. — Teit 6. Ilandbuch der loei" 
blichenGeschlechtsorgane. Aufl.IT. 1867, s. 544. 
Citato da R. Bieder. 

Attribuisce alcuni casi di cisti della vagina a dilata- 
zioni dei canali di Wolff. 

Osserv. 100. — Blanelie. Organes fnnelles 
pris d* ahord pour des organes mdles. BuUet. 
de la Soc. anatomiqiie de Paris 1867. Tom. XII, 
pag. 21. 

Rambina morta di 15 giorni. Clitoride voluminosa 
con una apertura dal lato inferiore del glande che con- 
daceva in un cui di sacco. Sotto la clitoride le grandi 
labbra sono fra loro saldate, simulanti lo scroto ; e nella 
infossatura mediana si trovava un orificio che conduceva 
in vescica. L' autopsia mostrò V utero colle ovaia, e la ri- 
spettiva vagina che giungeva ad un orificio appena per- 
cettibile, situato sopra al meato urinario. Ninna traccia 
dei testicoli. 

Osserv. 101. — Tersen H, G. Fall von 
Hermaphrod. transversalis mtdiebris. Dissert. 
Berlin 1868. 

Un feto immaturo possedeva lo scroto ed il pene re- 
lativamente molto sviluppato e fornito di un^ uretra com- 
pleta, mentre internamente il feto aveva un utero con le 
OTaie e le tube : la vagina sboccava nel collo della ve- 
scica orinaria. Il feto presentava inoltre emice falla, spina 
bifida, fessura del volto, del torace e del ventre. 

Osserv. 102. — von Prenschen (Qrei&wald). 
CfeSéT Cystenbildung in der Vagina. Vìrchow* s 



750 

Archiv. Berlin 1877. Bd. 70, s. IH. Tafel II, 
fig. 9. 

Ha rappresentato un canale di Gartnsr in una gatta. 

Osserv. 103. — Hofìnann E, (Wien). Ein 
Fall von Pseudo-Hermaphroditismus. Wiener 
Medicai Jahrbiicher 1877. Heft 3. 

Un cocchiere, morto air età di 38 anni aveva il pene 
lungo 4 cent., dalla cui radice partiva un solco fino al- 
l' ano, lungo 3 cent. Ai lati del solco vi erano due rile- 
vatezze simili alle grandi labbra fra cui si penetrava in 
due fori: dall'anteriore si andava in vescica, dal po- 
steriore si giungeva in vagina, fino all'utero; il quale 
era allungato, aveva a sinistra una tuba falloppiana, ed 
un legamento con ovaia : a destra mancava la tuba, ma 
non r ovaia riconosciuta macroscopicamente. Non furono 
riconosciuti gli elementi testicolari in due cordoni ele- 
vati entro i canali inguinali. 

Osserv. 104. — Beigel Herrmann (Wien). 
Zur Entwicklungsgeschichte des Wolff* schen 
Kórpus. Med. Centralblatt 1878. N. 27. 

Afierma che in 5 casi d' utero embrionale coi suoi 
annessi furono trovati i canali di Wolff. 

Osserv. 105. — Bart. Persistenza del con- 
dotto di Miìller. Bulletin de la Soc. anatom. 
14 Novembre 1878. — Journal de V Anat. par 
C. EoBiN 1879. Année 16, pag. 175. 

Fanciullo di C anni coi reni del volume di quelli 
di un adulto, ccJgli ureteri dilatati a guisa dell'inte- 
stino tenue, rivolti sopra se stesai e costituenti delle vere 
circonvoluzioni avanti di raggiungere la vescica, che 
rimonta fino all' ombellico. 

Sopra r uretere destro scorre un condotto cilindrico, 
che ha il medesimo calibro e la stessa apparenza, il 
quale nasce con una estremità sottile e cieca senza alcun 
rapporto colla sostanza del rene a livello della capsula 
soprarrenale e sembra in rapporto con un piccolo gruppo 
di cisti trasparenti, grosse come una lenticchia, in cui 
è facile riconoscere i residui dei corpi di Wslff. Queste 
cisti parimenti sono indipendenti dal rene, il condotto va 
nel basso fondo della vescica, al di dentro dell'uretere, ove 
passa fra la tonaca muscolare e la mucosa per aprirsi 
neir otricolo prostatico. Dal lato opposto non hawi al- 
cuna cosa d'analogo. 

Osserv. 106. — KOlliker Albert. Entioick- 
lungsgeschichte. 2 Aullage 1879, s. 986. 

Vide in embrioni umani maturi i residui dei processi 
di Wolff nei legamenti lati. 

Osserv. 107. — Litten M. und Virchow R. 

Ein Fall von Androgynie mit nialigneìn te- 
ratoidem Kystom des rechimi Eierstohs und 



751 

doppelseiliger Hydroccle cystica processus va- 
ginalis peritonaei. Virchow' s Archiv. 1879. 
Bd. 75, 8. 329. Mit Tafel VI, fig. 1-2. 

Gaso d' ermafroditismo spurio femminino (Androginia), 
poiché nella porzione mediana ed interna dei genitali, 
questi avevano il tipo femminino, come pure T abito del 
-corpo intero, mentre i genitali esterni assomigliavano al 
tipo maschile. 

Osserv. 108. — Ozenne (Parigi). Persi- 
stance chi canal excreteiir dti corps de Wolff, 
chez ìine femme de 60 ans. BuUet. de la Soc. 
anatomique 1880. Tom. 55, pag. 271. 

In una donna di 60 anni trovò un cordone fibroso 
(cavo nella parte mediana) lungo 33 cent, posto di lato 
«li' uretere destro normale, che collegava il rene destro 
«1 collo uterino. (Canale di Wolff). 

Osserv. 109. — Coblenz Hugo (Halle a S.). 
Zur Gencse imd Entioickelung von Kystomen 
in Bereich der inneren vjeiblichen Sexunlor^ 
gane. Virchow's Archiv. Berlin 1881. Bd. 84, 
s. 26 und 44. Mit Tafel. 

Si occupa particolarmente delle cisti attribuite ad 
alcune parti del corpo di M'olff e fornisce una ricca bi- 
bliografia. Nella tavola mostra alcuni punti in cui ha 
trovato i canali di Garlnor. 

Osserv. 110. — Toumeux F, Des restes 
du corps de Wolff chez V adulte (mammìfèresj. 
Bulletin scientifique du département da nord 
et des pays voisins etc. Paris 1882. Tom. V, 
pag. 321-363, pi. 1. 

Osserv. 111. — Graefe Max. Zehn Falle 
von Vagindlcyste. Zeitschrift fiir Geburtshùlfe 
nnd Gynaecologie 1882. Bd. Vm, s. 460. — 
Jahresbericht fìlr 1882. Bd. U, s. 532 (21). 

Osserv. 112. — Veit G. Ueber einen Fall 
von sehr grosser Scheidencyste. Zeitschrift fìlr 
G^bnrtsknnde und Gynàkologie. Berlin 1882. 
Bd. vm, s. 2. 

Considera la cisti effetto della dilatazione dei con- 
doni di Wolff. 

Osserv. 113. — Gnttmann Paolo. Fall von 
Zioitterbildung . Berlin klin. "Wochenschrift 1882. 
N. 35, pag. 544. — Giornale internazionale delle 
Scienze Mediche. Napoli 1883. Anno Y, pag. 526. 

Un bambino aveva il pene imperforato con tre corpi 
cavernosi : T urina usciva per un forellino sotto la sua 
radice. Lo scroto era privo di testicoli. lotemamente vi 

C. TABUFn 



57 

era V utero colle sue appendici complete e colla vagina 
che comunicava air esterno mediante T orificio uretrale 
ed internamente colla vescica. Diagnosi: ermafroditismo 
femminino interno. 

Osserv. 114. — Kocks. Uéber die Garlner* 
schen Gàìige beim Weibe. Archiv fùr Gyna- 
kologie 1883. Bd. XX, s. 287. Citato da Rieder. 

Ha trovato nei cadaveri delle donne, ed anche iielle 
viventi, due piccoli fori che conducevano a due sottili 
canaletti nel margine posteriore dell'uretra; ed ha tro- 
vato che tali canali possono subirà dei processi patologici. 

Osserv. 116. — Talenti G. Rudimento del 
canale di Gartner nella donna. Ballettino della 
Soc. tra i cultori delle scienze mediche. Siena 
1883. Anno I, pag. 62. 

Ha trovato, esaminando molte vulve, i piccoli cui di 
sacco, ritenuti da KocliS per residui terminali del canale 
di Gartner. Espone ancora la storia delP argomento. Ri- 
porta il passo di Malpighi. 

Osserv. 116. — Dorhr E. Uebev die Gar- 
tner *schen Kanàle beim Weibe. Archiv fìlr 
Gynàckologie 1883. Bd. XXI, pag. 328. Hefk 2. 
— Jahresbericht fùr 1883. Bd. Il, s. 552 (12). 

Trovò il canale nella vagina di un feto umano fem- 
minino di 5 o 6 mesi e rivendicò la scoperta dei mede- 
simi al Malpighi. Avverte che esso si può trovare anche 
nel legamento lato, nelP utero e nel setto uretro vaginale. 

Osserv. 117. — Geigel Richard. Uéber Va- 
riabilitàt in der Entioickelung der Geschlechts- 
organe beim Menschen. Wiirzburg 1883. Inaug. 
Diss. mitzwei Tafeln. 

Si occupa specialmente intorno ai residui dei corpi 
di Wolff. 

Osserv. 118. — Wassilieff M. Betreffend 
die Rudimente der Wolff' sclien Gange beim 
Weibe. Archiv fdr Gynàkologie. Berlin 1883. 
Tom. XXn, pag. 346. 

Osserv. 119. — BOhm. Ueber Erkrankung 
der Gartner *schen Gange, Archiv fìir Gynà- 
kologie 1883. Bd. XXI. Hefl 1. Citato da 

BiBDER. 

Conferma T osservazione di Kocht, ed aggiunge che 
tali canaletti sono sede di un precesso infiammatorio che 
può confondersi colla blenorragia uretrale. 

Osserv. 120. — Fisehel W. Beitrage zur 
pathologischen Histólogie der loeiblichen Geni-- 
talien. Archiv fìir Gyn&kologie 1884. Bd. XXIV, 

8 



58 

8. 119. — Jahresbericht fur 1884. Bd. I, 
8. 272 (4). 

ReBÌdui del canale di Wolff nella porzione vaginale 
óéìV utero. Questo caso è considerato da Orth come esem- 
pio di p8eudo-ermafix)ditismo femminino interno. 

Osserv. 121. — Rieder Cari (Basel). Ueber 
die Gartner *schen (Wólff'schcn) Canale beim 
nienscltichen Weihc. Virchow* s Archiv. Ber- 
lin 1884. Tafel Vili. — Jahresbericht fiir 1884. 
Bd. I, 8. 97 (41). 

Reca 6 osservazioni negli animali domestici e 10 
nella donna, ed afferma di aver trovati i vestigi dei ca- 
nali di Gartner in un terzo circa delle donne esaminate. 

Osserv. 122. — Debierre Ch, (Lyon). Sur 
les canaux de Gartner chez la femme. Comptes 
rendus de la Soc. de Biologie. Paris 22 Mai, 1885. 
pag. 318. 

Ritiene che V estremità inferiore dei condotti di Wolff 
nella donna si conservi sotto forma di canaletti lunghi dai 
4 ai 12 min. a fondo cieco, situati ai lati dell' orificio del- 
r utero, canaletti che ha trovato 23 volte in 29 donne. 

Osserv. 123. — Ounckel Heinrich (Mar- 
bnrg). Ueber einen Fall von Pseudo-ITerma- 
phrodiVsmus femminimis. Marburg 1877. Mit 
Tafel. Jahresbericht fiir 1887. Bd. I, s. 272 (4). 

Elisabetta, vestita ed educata da donna, dopo la pu- 
bertà principiò a sentire inclinazione p-^r le femmine e 
poscia parve che gli effetti si compiessero colla matri- 
gna. In ogni modo corse la voce pubblica e fu comuni- 
cata al magistrato. L* autore omette le ulteriori vicende. 

Egli visitò la donna quando aveva 48 anni, e trovò 
r abito maschile, col capezzolo parimenti maschile, e 
colla barba. Il pene era lungo 5 cent, piegato posterior- 
mente e con ipospadia; lo scroto vuoto. Non vi era alcun 
orificio esterno vaginale. Le ricerche cadaveriche rivela- 
rono invece gli organi femminini. Difatti un utero car- 
noso con cavità, ai lati due trombe, cieche air estremità, 
6 due ovaie infantili ; una vagina muscolosa, che pene- 
trava in una grossa prostata e sboccava nella successiva 
uretra in forma d^ asola. Mancavano i testicoli. Si tro- 
Tarono le capsule soprarrenali in istato iperplastico, e 
capsule soprarrenali accessorie nel legamento largo destro. 

Osserv. 124. — Philipps John. Four cases 
of spurioits hermaphrodiiism in one family. 
TransactionsoftheObstetrical Soc. London 1887. 
Voi. 28, pag. 158. 

Una madre sopra 9 figli ne partorì 4 ermafroditi spuri, 
cioè femmine coi caratteri estemi simulanti il sesso ma- 
schile. In una di queste, che mori, Fautore trovò vera- 
mente l'apparecchio intemo femminino. 



752 

Osserv. 125. — von Ackeren. Entwic.-Gesch. 
der loeibUche Sexual-Organe. Diss. Leipzig 1888, 
Tesi ricordata di Klein. 

Descrive un caso di porzione del condotto di Gartner 
(Malplghl) nella parete della vagina. 

Os.serv. 126. — TongI Franz (Budapest). 
Bcitràge zur Kenntniss der Bildungssfehler der 
urogenital Organe. Virchow* s Archiv. Ber- 
lin 1889. Bd. Ìl8, s. 414. 

Fall I. Frau 65 jàhr. Congenital Atrophie und Dystopi© 
der linkhn Niere. Muiidung dt-s linken Ureters in den an 
beiden Enden blind endigenden persisterenden linken 
Gartnerschon Kanal. Uterus bilocularis unicollis. 

Questa donna è giudicata da Orth come un esempio 
di ermafroditismo femminino interno. 

Osserv. 127. — Klein «• Cy^te des rechten 
Wolff "schen Gangea, Zeitechrift fiir Geburtshiilfe 
und Gynàkologie. Stuttgart 1890. Tom. XVIIIy 
pag. 82-91, pi. 1. 

Osserv. 128. — Pilliet A. Débris Wolfien 
surrénal de V épididyme chez le nouceaìt^né. 
Bulletin de la Société anatomique de Paris 1890. 
Tom. LXV, pag. 471. 

Osserv. 129. — Lowenthal S. Ehi Fall von 
cysticher Erweiterung des Wolff^schen Ganges, 
WUrzburg 1890, in 8^ 

Osserv. 130. Debierre Ch. Des Iiermaphro^ 
difes. Paris 1891, pag. 139, in 16^ Con 3 fi- 
gure. 

Esaminò il cadavere d* un neonato, che aveva la verga 
proporzionata air età con ipospadia alla base, lo scroto 
sporgente in guisa da far supporre che contenesse i te- 
sticoli. Air autopsia si trovarono gli organi femminini^ 
eccettuata la vagina, colla particolarità che V utero era 
situato davanti alla vescica e si apriva col suo collo nella 
parte anteriore ed inferiore del serbatoio orinario. 

Osserv. 131. — Marehand F. Ueber allge- 
moine Hyperplasie der Nebenniere tind einer 
accessoHschen Nebenniere im Ligamentum la- 
twn bei Pseudo- Hermaphroditismtis femini- 
mis. Festschrift fiir E. Virchow gewidmet 1891. 
Bd. I, pag. 654. 

Donna colla clitoride voluminosa, e con leggiera ipo- 
spadia, aveva i corpi cavernosi delP uretra che concor- 
revano ad un bulbo come nel sesso femminino. La vagina 
sboccava sotto 1* orificio della vescica nell'uretra, circon- 
data da una piccola prostata. Nella vagina sboccava un 
utero carnoso coir orificio esterno, esso era fornito delle 



753 

trombe, e delle ovaie, posto nel luogo Oìdinario e che 
avevano sparsi follicoli. Lo capsule soprarronali avevano 
una colossale iperplasia, e nel legamento lato, posto a 
destra, vi era un corpo grande come un testicolo, che fu 
col microscopio riconosciuto per una capsula soprarrenale 
accessoria. 

Osserv. 132. — N. N. Psetirìohnnnaphro- 
ditis^iiis foemineus ìrlth homia of the tiienis. 
Archives of Gynaecol. Obstetr. und Paediat. 
New York 1892. Voi. IX, pag. 261. 

Osserv. 133. — Muscatello G. (Padova). 
Delie formazioni cistiche dai residui dei dotti 
di Wolff, Rivista Veneta di Scienze Mediche. 
Venezia 1892. Voi. XVII, pag. 26. Con Tav. 

Descrive un caso di cisti vaginale che attribuisce a 
vegetazione di residui dei dotti di Wolff e poscia rias- 
sume tutte le forme che possono assumere tali residui. 

Osserv. 134. — Milton H, M. Persistent 
Gartner 's duci tveated in one case hy diver- 
Sion of opening froni vagina to bladder. The 
Lancet 1893, pag. 924. — Jahresbericht fiir 1893. 
Bd. II, s. 663 (17). 

Caso clinico in una donna, che dair infanzia perdeva 
a gocce, da un piccolo foro, dal setto vescico- vaginale, 
e precisamente vicino alla linea mediana, 60 grammi di 
siero in 24 ore, senza urati. Con una fina candeletta 
TA. penetrò fino alla regione renale. 

Osserv. 135. — Kurz Alfred. Ein Fall von 
Pseudo-hermaphroditismiis feminimis exter^ 
WM5. Deutsche medicinischeWochenschrift 1893. 
Jahrgang XIX. N. 40, s. 964. 

Osserv. 136. — Brohl. Etne Hevnia uteri bei 
PseudO'hermaphroditismus femininus, Deut- 
sche med. Wochenschrift 1894. Jahrgang XX. 
N. 15, s. 338. — Jahresbericht fur 1894. Bd. II, 
a. 737, 

Il pseudo ermafroditismo femminino era esterno. V a- 
tero era hicorne e giaceva in un' ernia labiale, e fu estir- 
pato in causa della sua irreducibilità. 

Caso d* ernia uturina furono anche vedati nel Pseudo- 
ermafroditismo mascolino, pudmenti seguiti dair estir- 
pazione. 

Osserv. 137. — Clarke Jackson. A case 
of PseudO'hermaphroditism. Pathol. Transa- 
ctions 1894. Voi. 44, pag. 120. 

Utero e vagina ben conformati; mancava soltanto 
rovaio destro. Vi era il pene perforato dall' aretra, la 
vescica dilatata, che conteneva dae sacchi in cui sboo- 



59 

cavano gli ureteri. Vi era ancora un rudimento d* uretra 
femminina, e mancavano non solo il tipo maschile, ma 
ben anche i testicoli. 

Osserv. 138. — Klein Gustav. Congress. 
der Deutsch. Gj'nak. Ges. in Wien 1895. 

In una neonata, mediante tagli microscopici in serie, 
potè seguire il canale Wolf ff-6artner « principiando dal 
parao vario e seguendolo sotto i tubi nel legamento lato 
fino nel corpo deir utero. Il canale destro discendeva 
nella sostanza uterina, sopra V orificio interno dell' utero, 
e finiva cieco nella cervice. Il canale sinistro si prolun- 
gava nel parametrio fino nel corpo delT utero, ove per un 
breve tratto s^ atrofizzava, per comparire di nuovo supe- 
riormente air orificio interno deir utero, e discendeva 
ulteriormente facendo delle curve, nella vagina, per sboc- 
care nel margine libero delT imene. 

Osserv. 139. — v. Reeklinghausen. Die 

Adenomyome und Cyst-Adenome des Uterus 
und Tubenioandung, ihre Abhunft von Resten des 
Wolff 'sclien Kòrpers. Berlin. Hirschwald 1896. 

Oltre che delle cisti, parla ancora dei canali di Walff 
trovati in rapporto cogli organi generativi interni della 
donna. 

Osserv. 140. — Amann Jr. Ueber Cysten 
des Wolff 'schen Ganges. Centralblatt fiir Gy- 
nàkol. 1896. N. 43. 

Grandi cisti della parete uterina. 

Osserv. 141. — Liersch. Pseudo-herma'- 
phroditismus bei zinei Schivestern, Aerztliche 
Sachverstand-Zeìtung. Jahrgang II, 1896, p. 519. 

Osserv. 142. — Krokiewlez A. (Lemberg). 
Ein Fall von Hermaphroditismus spitriiis com^ 
pletiis femininus. Virchow* s Archiv 1896. 
Bd. 146, s. 625. Tafel Vili. 

Ricorda che Klebs citò due casi: uno di Manec e 
BorcUott e Paltro di Do-Crecch*o (Handbuch der patholog. 
Anatomie, s. 746) in cui internamente vi erano tutti gli 
organi genitali femminini ed esternamente i maschili, 
meno i testicoli. Ora egli aggiunge una propria ed eguale 
osservazione. 

Osserv. 143. — BuUInger Joseph. Ueber 
den distaJen Theil der Gartner' schen (Wolff* 
schenj Gange. Mùnchen 1896. Inaug. Diss. 
in 8«. 

Osserv. 144. — Palm. Eine Hymenalcyste 
u. s. w. Archiv fiir G^ynàkologie. 1896. Bd. 61. 
Heft 3. 

8utttvt KUin attribuisce tale cisti alla porzione estrema 
(tenmfuUe) del canale di flartMr. 



60 

Osserv. 145. — Neugebauer. 50 eìgene Beo- 
hachtungen voti Vaginalcystert. Revue de Gy- 
nàkologie et de chir. abdom. 1897. N. 4. 

Le cisti vaginali erano prodotte per lo più da ecta- 
sia del dotto di Gartner, di rado erano cisti per riten- 
zione. 

Osserv. 146. — Burekardt Otto (Basel). 
Cyste des linJien Gartner' schen Gange. Mo- 
natsschrift fìir Gebiirtshiilfe and Qynaekologie. 
Berlin 1897. Bd. V. Heft 6, s. 616. 



754 

Osserv. 147. — Switalski !• Ueber das 
Verhalten der Umierenreste bei toeiblichen 
Emhryonen xind Kinder. Krakof 1898. Mit 34. 
Abbildungen. 

Osserv. 148. — Klein Gustav (Munchen). 
Die Geschwulste der Gartner* schen Gange. 
Virchow' s Archiv 1898. Bd. 154, pag. 63. 

I tumori (generalmente cisti semplici o composte) eh» 
hanno origino dal condotto di Gartner furono trovati nel 
Ligatnenium latum, nella parete muscolare del corpo^ 
nella cervice deir utero e neir imene. Con bibliografìa. 



C — Pseudo-ermafrodltismo maschile e femminile neirli Animali. 



Osserv. 149. — Obsequente Giulio (Patria 
ignota), l^odigiorum liber. Aldo 1508. N. 26. 

Racconta di un agnello ermafrodita. 

Osserv. 160. — Langius Giovanni (Leo- 
berga. Laureato a Pisa). Medicinalium episto- 
larum miscellanea. Basileae 1534. Francophur- 
ti 1589. 

Ricorda alcune lepri ed un cervo con ermafroditismo. 

Osserv. 151. — Majolo Simeone (Asti). 
Dierum canicularmm. Francophurti 1642. C!ol- 
lect. I. Pars 1. 

Racconta d* un maiale ermafrodita. 

Osserv. 152. — Zacchia Paolo. Quaestiones 
ìnedicO'legales. Lugduni 1661. Libr. 7, titol. I, 
qnest. 9, n. 15. 

Nel 1621 vide in Roma un asino fornito di un mem- 
bro abbastanza grosso come porta la natura asinina, ma 
contorto quale lo hanno gli ipospadici. Oltre a ciò aveva 
la vulva ben conformata, il cui orificio ammetteva il 
dito mignoli». La posizione dei genitali era ordinaria, 
imperocché sotto il podice esisteva una gran fessura, la 
quale verso la parte superiore presso la coda s* esten- 
deva fra i due testicoli per tutta la lunghezza del mem- 
bro, senonchò quella fessura sorpassata la vulva era 
molto superficiale; di guisa che, il membro posteriore 
mente appariva diviso in due da essa. L'animale emetteva 
r urina non solo per il pene, ma ben anche per la vulva ; 
erigeva il pene e saltava adosso alle asine, ma noa poteva 
usare con esse per la suddetta tortuosità del membro. 

Osserv. 153. — Hartmann Filip. Giacomo 
(Prof, a Konigsberg). Anatome Vitulae herma- 
phroditae. Ephemerid. naturae curios. Decad. II. 
Ann. Vn. Anno 1688. Norimbergae 1689. C!on 
fig. pag. 62. Obs. 27. 



Aspetto esterno d' una femmina colla vagina. Ai lat» 
della vescica vi erano i testicoli cogli epididimi. 

Osserv. 154. — Ruysch Fed. Thesaurns^ 
anat. ociavus. N. 53. Amstelodami 1727, pag. 17. 

Pecora colla clitoride assai sviluppata, e con pacchetti 
adiposi nelle labbra vulvari da simulare i testicoli. (Con- 
servata in più vasi). Esclude che si tratti di un erma- 
frodita. 

Osserv. 155. — Boerhaave Abram Konr 

(nipote di Ermanno). Ifìstoria anatomica ovis 
prò Hermaphrodito habiti. Novi Commentarii 
Academiae Petropolitancte. Petropoli 1730. Anni 
1747 et 1748. Tom. I, pag. 317. Tab. IX. 

Casi d* ipospadia in 4 animali collo scroto diviso, in 
cui tardi discesero i testicoli. Memoria erudita. 

Osserv. 156. — von Haller Albert. De Iter- 
maphroditis^ an dentur? Commentarius. Com- 
mentarii Soc. R. Qottingensis. Gottingae 1752. 
Tom. I, pag. LVII. 

Capra con un corpo analogo ad una clitoride (troppo 
piccolo per un pene) provveduta di prepuzio. Esso era 
piegato a spirale con due corpi cavernosi. Sotto vi era 
una vulva strettissima, per la quale uno specillo giun- 
geva ora in vescica, ed ora in un lungo canale fra il 
retto e la vagina, che si biforcava (corno uterino) e si 
continuava con due testicoli, situati in luogo delle ovaie. 

Osserv. 157. — Carrere. Descript ion d" un 
àne prétendu hermaphrodite. (Mémoires de 
V Academ. royal. des sciences de Paris 1773). 
Clollection des mémoires etc. Paris 1787. Tom. 
XV, pag. 320. 

Osserv. 158. — Pencliienati Antonio. 06- 
servation sur guelques prétendus hennaphro^ 



755 

dites. Móm. de 1' Acad. de Turin 1793. Tom. X. 
(Tom. V des Mém. Année 179a91), pag. J8. 

Due casi di ipospadia: uno dei quali in un cayallo, 
ed un terzo caso risguardava un esempio di estrofia ve- 
scicale, che non appartiene air ermafroditismo. 

Osserv. 169. — Borkhausen. Beschreibimg 
eines merkiourdigen Schafzioitters. Rheinisches 
Magazin zur Erweitening der Naturkunde. 
Giessen 1793. Bd. I. 

Osserv. 160. ■— Home Everard. An acco- 
unt of the disseciion of an hermaphrodite dog. 
To which are prefixed some observation on 
hermaphrodites in general. Philosophical Tran- 
sactions of London for the year 1799. Part. I, 
pag. 158. Tab. IV. 

Una cagna, senza mammelle, e senza aver mai pre- 
sentati accessi erotici, aveva la vulva regolare, con una 
clitoride voluminosa, sotto la quale s^ apriva V uretra. 
Esaminata anatomicamente, si trovò un tessuto legamen- 
toso rappresentante la vagina, il quale si continuava con 
due cordoni gracili ed imperforati, che si recavano a due 
corpi posti nella sede delle ovaie, ma di natura equi- 
voca (al pari dei cordoni), perchè erano troppo piccoli e 
senza struttura per essere considerati come i testicoli, 
e troppo im^ierfetti per esserli come ovaie. 

Osserv. 161. — Anselmi Carlo (Prof, a 
Torino). Génisse hermaphrodite. Mémoires de 
r Acad. Imp. des Sciences (1805-1808). Turin 
1809, pag. Gin (108). Notice des travaux. Aveo 
plance. 

Vitella con un pene rudimentale nascosto da pre- 
puzio; mancavano lo scroto ed i testicoli, mentre vi 
erano i condotti deferenti che sboccavano in vescica. 
Mancava ogni traccia dogli organi femminini, sicché 
r A. giudicò trattarsi d* un maschio imperfetto. 

Osserv. 162. — Beuss D. Repcrtorium 
HermaphroditL Gottingae 1813. Voi. X, pag. 
227. 

Raccolta di indicazioni bibliografiche delle osserya- 
zioni fatte negli animali e pubblicate negli Atti Acca- 
demici. 

Osserv. 163. — Jacoby Fed, De mamma- 
libus ìiermaproditis, alterno latere in seamm 
contrarium vergentibus. Berolini 1818. 

Osserv. 164. — Stellati Tincenzo (Prof, a 
Napoli). Atti del R. Instituto d'incoraggia- 
mento. Napoli 1822. Voi. III. Con Tav. 

Una capra aveva un asta situata sotto la coda con 



61 

direzione a rovescio in riguardo al sito, priva d' uretra, 
e dotata di corpo cavernoso lungo 2 pollici. Mancava lo 
scroto, i testicoli erano paralleli alP addome sotto le 
zinne, i di cui canali deferenti terminavano ai lati della 
vagina senza sbocco, contornati dalle ghiandole di Cowper, 
Un pollice sotto V asta eravi V apertura della vulva (for- 
nita dello sbocco normale deir uretra) che si continuava 
colla vagina e colla matrice. Esistevano le trombe fal- 
loppiane, però senza frange, mentre mancavano le ovaie. 
Perciò non riesci va ad una copula fecondante, né attiva 
né passiva. 

Osserv. 165. — Tirey !• I. Note sur un 
cheval réputé hermaphrodite. Journal com- 
plémentaire da dictionnaire des sciences médi- 
cales. Paris 1823. Tom. XV, pag. 140-142. 

Cavallo colla vulva, col pene rivolto indietro, senza 
testicoli estemi, cogli istinti maschili. 

Osserv. 166. — Mayer (Prof, a Bonn). Sur 
les conformations hermaphrodites. Journal far 
Chirurgie und Angenheilkunde. Tom. Vili, 
Heft 2, s. 194. — BuUetin de Sciences Medicai 
par le Baron de Ferussac. Paris 1827. Tom. X, 
pag. 15. 

Reca 4 osservazioni : 1° Un bue con ipospadia, con 
testicoli, con vagina, con utero bicorne comunicante coi 
testicoli mediante le trombe. 2^ Un cane analogo al pre* 
cedente. 3^ Uomo vivente con ipospadia, tipo maschile 
predominante ; in lui non si escludeva internamente la pro- 
senza d* organi femminini. 4^ Nel cadavere d^ un gio- 
vane di 18 anni VA. trovò il pene, lo scroto vuoto^ 
r uretra in continuazione tanto colla vescica, quanto colla 
vagina, la quale si continuava coir utero. Il collo della 
vescica era circondato dalla prostata. A destra eravi un 
piccolo corpo analogo ad un testicolo. 

Osserv. 167. — Mondin! Carlo (Bologna). 
De Hennaphroditis. Mem. inedita riassunta da 
Medici. (Vita di Carlo Mondini, scritta da 
Michele Medici. Bologna 1830, 2* edizione, 
pag. 59). 

Una pecora coir aspetto d' un ariete emetteva P urina 
anziché dal pene, da una fenditura al perineo. Sezionata 
la pecora, V A. rinvenne tutti gli organi proprii del mar- 
schio, però Pasta era imperforata mancando dell'uretra, 
la quale aprivasi nel perineo. 

Osserv. 168. — Ourlt E. F, Hermaphro- 
disia. Lehrbuch der pathologlschen Anatomie. 
Berlin 1832, s. 183. — Pseudo-hermaphrodittùs 
femininus. s. 193. Lavoro classico. 

Osserv. 169. — Is. Geoffroy Saint-Hilaire^ 



62 

Des anomalics. Paris 1836. Tom. II, pag. 139. 
Bruxelles 1837. Tom. II, pag. 101. 

Ricca bibliografia dei casi d' ermafroditi srao vero e 
falso Qpgli animali. 

Osserv. 170. — Meckel H. Vehnv den Ges- 
chlechtsùjYparat einìgpr hermaphrodìtisclicn 
Thìerf, MUller's Archiv fiir Anatomie und 
Physiologie. Jahrgang 1844, s. 473. Tafel XIII 
e XV. 

E uno studio importante di teratologia negli animali. 

Ossorv. 171. — Bayer P. Note mr un cas 
de fav^r: fi^nnaphrodismn cltrz un hclir.r. Ga- 
zette medicale de Paris 1848. Ser. 3, Tom. Ili, 
pag. 352-354. 

Osserv. 172. — Yon Leuckart. Dan We- 
ber' sche Organ und scine Mefamo^yhosen. 
niustrat. Medicin. Zeitung MUnchen 1852. 
Heft 2. 

Io agnelli di sesso maschile trovò V utero e la vagina. 

Osserv. 173. — Bayer. Cas d' hermaphro- 
disine complexe, Comptes readas de la Soc. de 
Biologie. 1854, pag. 112. — Gaz. Méd. de 
Paris 1854. N. 1. 

ToTO che presentava V ermafrodismo mascolino com- 
plesso di Is. 6. Stint-Hiltire. 

Osserv. 174. — Spiegelberg. Ueber die 
Verhiimmencng der Genitalien (angcblich) ver- 
schìeden geschlecht. ZwilUngsìiacbarn. Zeit- 
schrift filr rat. Med. 1860. Ser. 3. Bd. X^ n. 1-2. 
— Kanstatt Jahresb. 1861. IV, 9-16, n. 85. 

Se i vitelli gemelli sono maschi, uno dei medesimi 
è spesso ermafrodito. 

Osserv. 176. — Demarchi Antono. Intorno 
ad un ermafrodita. Giornale di Medicina ve- 
terinaria pratica. Torino 1861. Anno IX, p. 425. 

Trattavasi di uo cavallo. 

Osserv. 176. — Ghicoli Nicola. Caso di 
ennafrodito femineo. Atti della Società di 
Acolimazione. Palermo 1862. Tomo II, N. 1. 
Con fig. 

Pseado- ermafroditismo femminino intemo in nna 
eapra. 

Osserv. 177. — Monaco F. Un caso di pseu- 
do-^rmafrodismo in un bomno. L' Arohivio di 



756 

Veterinaria. Napoli 1870. Ser. 2, Anno IIP 
pag. 337. 

Un vitello di 14 mesi (runico superstite di un parto 
trigemino) presentava V asta grande come V estremo del 
dito mignolo e collocata al di sotto delT ano in senso 
orizzontale air asse del corpo, col glande leggermente 
rivolto in alto; l'uretra e.*a situata nella faccia supe- 
riore del pene ed aperta all' eslrt^m ita ; il prepuzio era 
sviluppato esageratamente e conformato a modo di vulva. 
Nessuna traccia di mammelle, solo due capezzoli rudi- 
mentari si scorgevano nel sito ordinario. Mancava lo 
scroto, coir esplorazione però si riconoscevano i testicoli 
agli inguini. 

Colla necroscopia si videro gli or^^sni maschili della 
generazione completi, eccettochè le vescichette sperma- 
tiche orano notevolmente sviluppate e 1' utero maschile 
offriva una biforcazione nodosa, rappresentante la corna 
uterina, che seguivano lo stesso corso dei canali defe- 
renti. 

Osserv. 178. — Bossotto Antonio. Erma- 
frodiiismo in un vitello. Il Medico Veterinario. 
Torino 1871. Anno VI. Ser. 3, pag. 337. 

Un vitello di 3 mesi non offriva traccia di scroto • 
lungo il rafe perineale portava una eminenza oblunga, 
carnosa, rappresentante una piccola vulva, perfettamente 
chiusa. Le mammelle erano bene sviluppate, e nella re- 
gione ipogastrica immediatamente in avanti delle mam- 
melle si vedeva un vero prepuzio provvisto di lunghi 
peli. 

Air autopsia rinvennero le ovaie ed un utero ben svi- 
luppato ripieno di liquido, fornito delle trombe fallop- 
piane, il quale si apriva in un* ampia o breve vagina. 
Sopra questa risiedeva la vescica orinarla, i cui ure- 
teri aderivano strettamente alla superficie dell' utero. 
Air estremità posteriore della vagina riscontravasi una 
uretra ristretta che apparteneva ad un piccolo pene lungo 
5 cent. E la suddetta vagina, in luogo di aprirsi nella 
vulva, si continuava in questa uretra. Mancavano i testi- 
coli. 11 vitello non era nato altrimenti gemello. 

Questa descrizione è molto incompleta. 

Osserv. 179. — Oaddi Gaetano. Sopra di- 
vcì^si casi d* ermafrodismo nei suini. Gazzetta 
Medica Veterinaria. Milano 1875. Anno V, pag. 
150. Con Tav. 

Un suino aveva un' ernia air inguine sinistro insieme 
ad un testicolo, ed alla regione inguinale destra vi era 
r altro testicolo sotto la cute. Aderente internamente allo 
scroto, sporgeva un piccolo pene rivolto posteriormente, 
il quale aveva due canali: uno, superiore, dato dalFuretra; 
r altro, inferiore, a guisa di borsa con fondo cieco. La 
veacica orinaria, destituita delle vescichette seminali, dava 
origine, come al solito, air uretra, la quale mancava della 
prostata, ed in cui sboccavano i condotti deferenti e la 
Tagina, la qaale si eontinaava con no utero bicorne. 



• « 



757 

L*A. tace sulle ovaia. Questo maialino era nato da una 
scrofa che aveva, messo alla luce altri figli con deformità 
analoghe. 

Osserv. 180. — Generali G. e Sertoli E. 

Li im pseudo-ermafrorliUsmo in una capra. 
Archivio di Medicina Veterinaria. Milano 1876. 
Voi. I, pag. 22. Con 2 Tavole. 

La capra aveva esternumente gli organi genitali di 
aspetto femminile con mammelle. Aveva inoltre V appa* 
rocchio femminino interno completo ; ma possedeva ancora 
i testicx>li (senza nemaspermi), i condotti deferenti, le ve- 
scichette seminali ed una specie di pene che usciva dalla 
vulva. 

Osserv. 181. — Corvini L. Caso di appa^ 
rente evmafrodismo osservato in un somaro. 
Archivio di Medicina Veterinaria. Milano 1877. 
Tom. Il, pag. 28-34. 

Osserv. 182. — Sclinopfliagen F. Her- 
maphrodismus vents bilateralis bei einer Ziege. 
Med. Jahrbuch. herausgegeben von der K. K. 
Gesellschaft der aertzte zu Wien 1877. Bd. II, 
s. 341. Tafel VII. 

Ermafroditismo vero in una capra. 

Osserv. 183. — Lehmann. Zwitterhildung 
bei einem lìinde. — Preuss. Mittheil 1880, 
s. 66. — V. Jahresberioht fiir 1880. Voi. I, 
s. 711. 

Osserv. 184. — Sanson. Sur un nouveau ca^i 
de màlformations des organes geìiitaux chez 
un vache jiimelle de toureau. Bulletin de la 
iSoc. Centrale de Méd. Véterinaire. Anne 1881. 
Tom. IV, pag. 103. 

Osserv. 186. — Negrini F. Sopra un caso 
di pseudoermafrodismo in un capretto. Cli- 
nica Veterinaria. Milano 1883. Anno IX, N. 6. 

Osserv. 186. — von SoUielLer. Ueber 
Zioilterbildungen bei Sailgethiern. Sitzungsbe- 
richte der Physikal-Medicin. Gesellschaft zu 
WUrzbnrg. Jahrgang 1884, s. 85. Sitzung 24 
Mai 1884. 

Maiale col tipo mascolino. Utero bicorne. Vescichette 
seminali, testicoli, pene atrofico. 

Osserv. 187. — Beuter. Ein Beitrag zur 
Lehre vom Hermaphroditismus. Verh. der 
phys.-med. Ges. zu Wlirzburg. N. F. 1886. 
Bd. XrX, N. 2. 



63 
•■•••. 

Da prima riassume la storia delP erdlàlroditismo po- 
scia descrive tre maiali figli di una stessVniajre, di eni 
r ultimo aveva un completo ermafroditismo,^ * col P ovaia 
completamente sviluppata e coi testicoli. 

Osserv. 188. — Spengel. Hermaphro'diH".'^, 
smus bei Amphibien. Biol. Centralbl. 1886. "•* 
Bd. IV. 

Osserv. 189. — Stecker. Pseiido-lierma'- 
phroditìsmus mascuUnus extemus beim Rinde. 
Tageblatt der 59 Vers. deutsph. Naturf. und 
Arzte 1886, s. 331. 

Osserv. 190. — Johne A. Ein Beitrag zur 
Kenntnis der Pseudo-hermaphroditismus ma* 
sculinus. Deutsche Zeitschrift flir Thiermedizin. 
Leipzig 1887. Bd. XIII, s. 178. 

Osserv. 191. — Stricker A. Pseudo-herma- 
phroditismus extemus masculinus beim Rinde. 
Archiv. fiir wissenschaftliche und praktische 
Thierheiikunde. Berlin 1887. Bd. XHI, s. 95. 

Osserv. 192. — Edelmann R. Ueber Pseudo* 
hermaphroditismus completus mascidinus. Ar- 
chiv fUr wissenschaftl. und prakt. Tierheil- 
kunde 1888. Bd. XIV, Heft 4 und 6, s. 309. 

Il caso risguardava un cavallo. 

Osserv. 193. — Pfttz. Ein Fall von Herman 
phroditismus verus unilateralis beim Schvoein. 
Deutsche Zeitschr. f. Thiermed. 1889. Bd. 16. 

Osserv. 194. — Gondorelli-Francavilla 

Mario (assistente air Istituto Zoologico di Bo« 
ma). Lo Spallanzani 1891. Anno 29, pag. 186. 

Pseudo-ermafroditismo nel montone. 

Osserv. 195. — Pistor G. Ein Foli von 
Pseudo 'hermaphroditismus masculinus com^ 
pletus beim Schwein. Munchen 1892. 

Osserv. 196. — Ouichard. Hermaphrodir 
sme chez un bélier. Journal de Méd. Vétóri- 
naire etc. Lyon 1892. Ser. 3, Tom. XVII, 
pag. 144. 

Diagnosi. Maschio mouorchido, con atrofia ed ìpo- 
spadia del pene e notevole sviluppo deir utero a sinistra, 
il quale però mancava di ovaia d^ambidue i lati. 

Una pecora merinos, per eccezione senza corna, avara 
un solo testicolo nello scroto, ed ona fessura perineala. 



64 



• • 



nella cui partii' "iuperiore yì era V ingresso dell' uretra 
priva di p^pfitàtA. Il pene era atrofico ed appariva pari- 
menti notevole alla parte superiore della fessura. Al- 
l' aniopsia' si trovò un utero col corno sinistro for- 
jtito Hi tromba e senza ovaia. Il corno destro era atro- 
iiQcr. L* utero si continuava colla vagina, cieca nella sua 
orìgine. Neir uretra (vicino al punto di continuazione 
vaginale) sboccavano i canali deferenti, con questa 
differenza che il canale destro traeva origine dal te* 
sticolo suddetto, mentre il sinistro nasceva cieco dal 
legamento lato. 



758 

Osserv. 107. — Ouinard L. Précis de Te- 
ratologie. Paris 1893, pag. 280. 

Raccolta importante di casi recenti dì pseudo-erma- 
froditismo, tanto nella specie umana, quanto in alcuni 
animali domestici che possono interessare anche la me- 
dicina legale. 

Osserv. 198. — v. La Valette St. George. 

Ztoifierbildwìg behn hlein^n Wassrrmoich 
(Salamandra). Arch. f. mikr. Anatomie 1896. 
Bd. XLV. 




hsr 



La Tavola annessa e T osservazione relativa appartengono alla Parte II della 
presente Memoria: L* ERMAFRODITISMO e più specialmente air arti- 
colo IV a sesso incerto nel cicenie. 



Filippi Angelo (Firenze) — Uomo o donna, (Virginia Mauri, più tardi detta Zepthe Akaire 
di Tunisi). Lo Sperimentale. Firenze 1881. Anno XXXV, Tom. 47, pag. 536. — Manuale di 
Medicina legale. Milano 1896. Voi. I, Nota I, pag. 123. Con 4 figure. 

Zucearelli A. — L Anomalo. Napoli 1892. Anno V, pag. 78. 

Bergonzoli Gaspare (Pavia) — Di un caso d' ermafroditismo femminile enterno. Bui lettino 
scientifico. Pavia, Marzo 1893. Anno XV, N. 1, pag. 9. 

Bavaglia Giuseppe (Bologna) — Conferenza. La Rassegna Medica. Bologna 1896. Anno IV, 
N. 7, pag. 7. 

Bmch A. — Ein Hermaphrodit. Nebst Bemerkungen von R. Virchow. Berliner medie. 
Qesellschaft 2 Feb. 1898 - Berliner klinische Wochenschrift 1898. N. 8, s. 177. 

Tarulli C. — Osservazione inedita del 1896, con figura favorita dal Ra^vaglia. 

Virginia Mauri, nata in Roma nel 1859, raccontava quanto segue. Ella aveva due soi'elle viventi 
ed a 16 anni era già mestruata. Da prima sentiva inclinazione verso il sesso maschile in guisa che 
rimase incinta due volte quantunque il coito le riescisse doloroso, ma la gravidanza non giunse a ter- 
mine interrotta ogni volta per aborto. Raccontava inoltre che in seguito le si manifestò anche V in- 
clinazione per il sosso femminile. 

Air età di 20 anni la Virginia era alta 13S centimetri ; aveva le gambe corte e sproporzionate ri- 
spetto al tronco. La sua pelle era bruna dovunque, tranne al petto ove era bianca. I capelli erano neri 
come pure i peli della faccia e del puì)e. Le mammelle poi e la voce erano maschili. 

Quando la Virginia giunse a Bologna nel 1896 aveva la barba nera ed assai folta ; i capelli di 
ugual colore, molto lunghL Un fatto molto importante si fu che il Dott Ra vaglia verificò la me- 
struazione, durante il suo soggiorno in città. 

La Virginia aveva s<ìtto il pube un cilindro sporgente carnoso, che allo stato flosioso misurava 
cm. 5 V?» fornito di glande e di prepuzio, con indizio del frenulo (vedi Tavola). Il Dott. Ra vaglia 
seppe che in origine il glande aderiva inferiormente colla cute del suddetto cilindro e che un chi- 
rurgo recise trasvei*sal mente il tessuto retratto in corrispondenza della sede del frenulo ; in tal guisa 
le parti si poterono allungare, e si riconobbe la mancanza del canale uretrale rimanendo soltanto 
un solco con superficie liscia e con alcune lacune a fondo cieco. 

Sotto il cilindro carnoso apparivano le grandi labbra, fra cui si riconoscevano anche le piccole 
labbra, ed in alto T orificio uretrale. Fra le medesime labbra si penetrava facilmente in vagina e si 
raggiungeva col dito il collo deir utero ; ma coir esplorazione non si riuscì a scoprire né i testicoli nò 
le ovaia, sia nelle grandi labbra, sia neir inguine. Non fu peniie!>so V esame per V intestino i*etto. 



Mera. SerV Tomo VII 



C.Taruffl.-[[rniafrodilisnio, 





PROF. CESARE TARUFFI 



SULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA 



MEMORIA III. 



letta alla 'R. Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna 

nella Sessione del 2J Febbraio zqoo. 



Parte II. 



ERMAFRODITISMO CLINICO 



PSEUDO-ERMAFRODITISMO ESTERNO 



BOLOGNA 

TIPOGRAFIA GAMBERINI E PARMEGGIANI 

1900 



N\^ 



Eatratta dalla Serie V, Tomo Vili, delle Memorie 
della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna, 



Art. I. 

Infemminismoi*) 

(^Maschio infemniinitoj 

Fra le diverse forme di degradazione nutritiva, che si manifestano al- 
l' esterno dell* organismo havvene una assai comune e cognita in ogni 
tempo, la quale fu tenuta in poca considerazione dai medici, essendo 
un fatto secondario, che non appartiene per sé stesso né alla Patologia, 
né alla Clinica, ma alla Biologia animale. Questa degradazione, se 
giunge ad un grado notevole, ha ricevuto di recente il nome 6" Inferrimi^ 
nismOy se invece é di grado minimo, cioè leggera e parziale, rimane più 
spesso inavvertita, a meno che il figlio degradato non offra un' evidente 
somiglianza o colla madre o colla zia oppure colla nonna, ed a meno 
che non si tratti di un figlio nato dopo molti fratelli: allora tale fenomeno 
deriva da condizioni ereditarie dentro V orbita fisiologica. 

La poca importanza pratica data comunemente a tali anomalie ha 
ritardato gli studi opportuni per ordire un' adeguata monografia : tutto 
al più possiamo ripetere che le prime notizie sugli uomini infemminiti 
furono tratte dagli eunuchi e dai cantanti castrati ('contraUiJ \ ed in quanto 
agli animali le prime notizie furono date dai cultori di razze elette, e po- 
scia dai Veterinari mediante quella mutilazione, che Varrone chiamò ca- 
strazione. In precedenza Aristotile aveva già riconosciuto i fenomeni 
suddetti, ed anche rilevato che rappresentano un trasmutamento del ma- 
schio in femmina (almeno secondo l'interpretazione del Greco Gaza: 



(*) Le osservazioni citate in questo articolo appartengono tutte alla Nota H. in fine. 



4 416 

Execta omnia muiantur in foeminam) (1) e quindi ne cavò una dottrìna 
suir origine del sesso inferiore o debole (2). 

Aristotile non introdusse alcun vocabolo per indicare i fenomeni 
consecutivi alla castrazione, ma i letterati italiani del risorgimento e quelli 
venuti dopo chiamarono infemminiti od effemminati quegli uomini, che per 
natura o in modo acquisito hanno i costumi o V animo donnesco (Vedi 
Crusca) senza fornire alcun esempio, in cui i vocaboli suddetti siano ap- 
plicati agli animali. Solo nel 1864 il Marzuttihi, eccellente medico di 
Udine, scrisse a proposito di una sua osservazione : ce La castrazione in- 
femminisce gli animali feroci » (vedi Nota IL Osservazione 7). 

Più tardi i Francesi sentirono il bisogno di indicare con un vocabolo 
gli stessi fenomeni negli uomini, qualunque fosse la causa ; ed il primo, 
come sembra, a riempire tale lacuna, fu Faneau de la Cour (Paris 
1871), il quale intitolò la sua tesi: Da femminisme et de V infantilisme 
ches les tuberculeux (degli ultimi ne esaminò 35 sotto V inspirazione del 
Prof. Lorain), ed ebbe la fortuna che i due vocaboli furono tosto ac- 
colti in Francia, e poscia copiati, secondo il solito, anche in Italia (Imod a 
e Ferrannini). Noi però continueremo a servirci del \erho infemminire 
e V applicheremo ancora quando i caratteri suddetti si manifestano non 
solo nei costumi, ma anche neir organismo, aggiungendo però ogni volta 
se si sono veriiicati nelT uomo o negli animali. Ciò è necessario perché 
ai nostri giorni certi letterati d* appendici teatrali hanno applicato il nome 
di femminismo anche alle donne le quali hanno esagerate alcune delle loro 
qualità morali ed intellettuali. 

Passando ora ai caratteri più Frequenti, che presentano gli uomini note- 
volmente e tìsicamente infemminiti, premetteremo di non potere accogliere 
la proposizione troppo generale espressa da Meige (3), il quale dice che 
questi, superata la pubertsV, mostrano una inversione evolutiva dei caratteri 
sessuali secondari. Ora si può bensì ammettere tale evoluzione* ma non 
senza limiti, avvertendo che le modificazioni spesso sono molte e varie 
e che ognuna può mancare, mentre .se ne aggiungono altre insolite. 

Lasciando in disparte le somiglianze femminine circoscrìtte al volto ed 
alle estremitÀ^ che chiameremo fisiologiche, e considerando invece le modi- 
fìcazioni della nutrizione, per un tratto più o meno esteso del corpo, effetto 
d'una condizione patologica nei parenti, ora manifesta od ora occulta. 



n Gjiia Teodoro, pl^'»^u^> «UH* lm|ìom k\tx^\ t\\ Ihonrionto d* Nì<\>1ìN V. di timdaiTe in 
tino ì l.ììiri d\irf«/a/W^ «<^i rtwim#i/j, oho \m\\ «IimIIoA h Sluto IV. Nimì c\ìniVscv> che T edìòoDe di 
rici iiol lJyi\ evo Xìt\V inaici dol !.iìm> V» ca\\ T, llnoa WX, Imvvì U [«iv^pogàzì.^ne snddetliL (Vedi 
noiH 1. li, in fìnrV 

\?) Votii n^MA l. in fino. 

i>' Moifro Henry, l/ìnfAntilUnio, fouiinUmo ot l<^ hornmi^nxviites iu)ti);)<^ -- L\4 
1«^ Tom. \IV, N. 21. |vm. JWiT. 



417 5 

possiamo ammettere che comunemente negli u.mini, oltrepassata la pubertà, 
si trovano le seguenti modificazioni : la testa ed il corpo d* un' altezza 
più o meno inferiore alla media; scarsa la nutrizione ed il pannicolo 
carnoso ; pallida e morbida la pelle ; gracile e delicata la ftsonomia ; radi 
o mancanti i peli alla faccia, alle ascelle ed al pube ; i capelli biondi ca- 
stagni o rossastri, di buon ora grigi o grigio-bianchicci ; la voce femminina 

* 

senza sporgenza della tiroide ; intelligenza mediocre; carattere mite e scarsi 
istinti sessuali. 

Venendo ora alle varietà dei caratteri suddetti, ricorderemo che in luogo 
della faccia pallida, il Vi)lto può essere paffuto e roseo (Ferrannini) (1), 
però di buon'ora assume i caratteri della vecchiaia (Brou arde 1). Ricor- 
deremo ancora che in luogo della magrezza V infemminito può essere pingue 
con tendenza alla obesità (un esempio di ciò fu visto da noi per la stra- 
da in un ragazzo appena pubere), e che la statura in luogo d'essere me- 
diocre é spesso più piccola, e talora più o meno elevata, come nei casi di 
Godard, di Marzuttini e di Hallopeau (vedi Osserv. 6, 7 e 31). Può 
darsi ancora il caso che la voce in luogo di essere acuta abbia il timbro 
di quella dell'uomo adulto (Niccolini, vedi Osserv. 32). Meno rari poi 
sono quei casi in cui havvi la pelvi colle creste sporgenti all'esterno (jo^/o^ 
di donna), il torace ristretto, le mani piccole, e l' incedere femminino non 
di rado oggetto di motteggio. Per spiegare tali varietà é d' uopo ricorrere 
all' anamnesi, cioè ai caratteri dei genitori degli infemminiti. 

Già altrove parlando dei gradi inferioiù della statura umana, noi vedemmo 
che nelle popolazioni si rileva un' altezza ordinaria tanto massima quanto 
minima, la quale differisce alquanto secondo le regioni geografiche, e rile- 
vammo pure una statura straordinaria tanto massima (gigantismo) quanto 
minima (nanismo). Oltre a ciò abbiamo ricavato che il termine minimo 
della statura ordinaria In media si può ammettere per ora di 1350 millimetri 
termine amnajssibile, finché le osservazioni non saranno più estese ed in 
ogni luogo ripetute con diligenza. Accettando questo termine, si può stabi- 
lire che la microsomia principia dal medesimo per discendere al nanismo, 
al quale è stata assegnata in generale l'altezza d'un metro, ed anche meno 
in casi rarissimi. Se questi ultimi casi non si sono ancora verificati negli 
infemminiti, e d' altra parte se é vero che in questi fu veduta più volte 
la statura assai piccola, lo che fa supporre che fosse minore di 1350 milli- 
metri, cosa da noi stessi oggi verificata, si deve ammettere che la micro- 
somia sia un frequente attributo dell' infemminismo. 

Altri caratteri sono conformi nei due stati teratologici: infatti nella micro- 
somia si trova la povertà dei peli al pube e nelle altre regioni che sono 



(1) Rumino G. e Ferrannini L. (Prof, in Palermo;. Geroderma genito-distrofico. — La Ri- 
forma medica. Napoli 1897. 3 Agosto. — // Policlinico. Roma 1898. Anno V. N. 8, pag. 227. 



G 



418 



solite a possederli, il pallore e la precoce senilità, che specialmente si ma- 
nifestano nella faccia, la quale può arrivare ad assumere il colore terreo 
gialliccio (1). Ma la microsomia in grado minimo (nanismo) possiede oltre 
la piccolezza ancora altri caratteri. 

Già rilevammo nel 1889 (2) che nella microsomia si hanno modificazioni 
nello scheletro le quali oggi in gran parte possono paragonarsi a quelle 
degli eunuchi, meno che nella statura e nella grandezza del cranio. Anzi 
verificammo le stesse modificazioni in casi di affezioni cerebrali come nel- 
r idiozia volgare, nella microcefalia ed in un caso di idiota cretinoide (3). 
Ecco il confronto: 



Microsomia (Taruffi). 

Testa voluminosa rispetto alla 
brevità del corpo. L* antibraccio e la 
gamba sono sproporzionati in lun- 
ghezza rispetto al braccio ed alla 
coscia; in generale però Finterò arto 
inferiore é più breve in media ri- 
spetto alla statura. I microsomi assai 
piccoli presentano inoltre un pro- 
lungamento della forma infantile colla 
voce relativa che presto s'associa 
coi tratti della maturità, in guisa che 
uomini anche giovani presentano il 
volto dei vecchi ed il colorito della 
pelle terreo-gialliccio. 



Eunuchi (Guinard).- 

Gli eunuchi sono generalmente 
grandi ; torace breve, ma le loro 
gambe e braccia molto lunghe (4) 
(De A mi ci s 1883) (5). Gli omeri 
relativamente corti, il radio ed il cu- 
bito lunghi e deboli. Le ossa della 
mano lunghe e strette, da costituire 
una mano stretta. Le ossa degli arti 
inferiori deboli, la tibia ed il perone 
d'una lunghezza esagerata, cosi pure 
le falangi ed i metatarsi (Lortet (6), 
Po ne et (7) 1877). Le spalle riman- 
gono strette, la pelvi s' allarga e non 
é raro che le mammelle si sviluppino 
come alle donne (Guinard (8) 1897). 
L'eunuco conserva la voce infantile. 



Tornando al femminismo ed alle sue varietà noi dobbiamo fermare 
l'attenzione sopra alcune alterazioni di diversa natura assai frequenti per non 



(1» Per il colorito ter i-eo -giallastro il Professore Ferrannini ha introdotto il nuovo voca- 
l)olo (li Geroderma e T osservò in un maschio coi testicoli semi atrofici per cui aggiunse il titolo di 
genito dìHtroJico, ma di questo caso e di pochi altri appena accennati non fornisce una storia suffi- 
ciente. — La Riforma medica. Napoli 1897, 3 Agosto. 

(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Tom. V, pag. 156. — Microsomia, Bologna 18S9. 

(3) hlem. Intorno ad un idiota cretinoide. — Mem, della R, Accad. delle Sciense di Bologna 1883. 
Serio IV. Tom. V, pa^. 253. 

(4) Godard Ern. Recherches teratologiques sur Tappareil seminale de Thomme. Paris 18G0. 

(5) De Amicis Edmondo. Costantinopoli. Paris 1887. 

U>) Lortet. Presentation d'un pqueletto d'eunuque. — Socìetè de méd, de Lyon. IG Mars 189(>. 

(7) Pone et A. Influence de la castration sur Le developpement du squelette. — Congrès de 
V AsHocia tion frangaise poiir V avancement dea Sciences. Session du Havre 1877. 

(8) Guinard. (Osserv. cit pag. 485). 



419 



7 



dire generali, che hanno la massima importanza perché possono conside- 
rarsi non tanto come caratteri, ma come le cause primitive più comuni della 
degradazione in discorso. Tali alterazioni hanno sede negli organi sessuali 
maschili e precisamente nei testicoli, nel pene e nelle vie spermatiche : 
quanto alla forma delle medesime esse si possono ridurre a due, cioè 
alla ipomorfia ed alla mancanza degli organi (ipoplasia ed aplasia). Ma 
indipendentemente dalle diverse forme assunte dalle alterazioni locali giu- 
stamente Laurent nel 1894 (1) pose i maschi infemminiti fra i pseudo- 
ermafroditi e questo ravvicinamento merita encomio, perché gli organi 
maschili costituiscono un termine della duplicità sessuale, ed i caratteri 
femminini nel resto del corpo il secondo termine, sicché anche essendo 
alterato uno dei due termini non resta escluso il pseudo-ermafroditismo. 
Le alterazioni più frequenti negli organi generativi avvengono nei testi- 
coli, rimanendo questi ora difettosi, ora mancanti, ed ora posti fuori della 
loro sede naturale; mentre rari sono i difetti del pene (sia soli, sia asso- 
ciati a quelli dei testicoli) ed i difetti delle vie spermatiche. Sommando poi 
tutte le deformità si ottiene la prova dell* esistenza di un rapporto causale 
già avvertito da Aristotile ed utilizzato in ogni tempo dagli allevatori di 
animali, rapporto fra i testicoli ed i caratteri sessuali più o meno appari- 
scenti sulla superfìcie del corpo, nonché modificazioni fisiche e morali in 
questa specie di ermafroditismo. Ecco il risultato numerico delle osser- 
vazioni : 

i Ipoplasia (Oss. 3, 12, 13, U, 15, 17, 23, 26, 26) . . . Casi 9 
Anorchidia (Aplasia) (Oss. 2, 6, 7, 11, 16, 18, 19, 20, 23) » 9 

(Nel caso 23 mancava un solo testicolo) 

•TESTICOLI 

L Testicolo neir addome (Oss. 4, 19?, 25, 27) » 4 

Criptorchia: (II 19, 23, 25 sono ripetuti) 

f Nelle grandi labbra (Oss. 9, 10) » 2 

PENE . . Ipoplasia (Oss. 1, 2, 5, 11) » 4 

PENE e ) ^ , , ,^ ^, 

TESTICOLI \ Ipoplasia (Oss. 8) » 1 

Totale . . Casi 29 
Ripetuti . » 3 

Rimangono » 26 

In quanto al rapporto numerico fra T Infemminismo e la Ginecomastia 
vedi specchio relativo. 



(1) Laurent Emi le. Les fìisexués etc. Paris 1894, pag. 175. 



8 420 

La legge di correlazione, tratta dallo specchio precedente, permette an- 
cora di rilevare, come rare siano le eccezioni a tale legge, lo che accresce 
l'importanza della medesima, pei'chó i fenomeni organici in cui concorrono 
più coefficienti frequentemente mancano o sono modificati in diverse guise. 
Noi non abbiamo rinvenuto se non il caso di Borei li (Osserv. 18) in cui i 
testicoli erano grossi, e quello di Lereboui llet (Osserv. 14) in cui l' Infem- 
niinismo era acquisito ed ebbe origine da orchite bilaterale, seguila da 
ginecomastia e da atrofia dei testicoli. Finalmente ricorderemo l'importante 
caso di Rezzonico {Osserv. lO) risguardante un esempio di ginecomastia 
acquisita, a cui successe l' Infantilismo e V ipertrofia della mammella, che 
poi guari spontaneamente dopo 7 anni; ma l'A. non accennò ad alcuna 
modificazione degli organi generativi. 

Altrettanto rari sono i casi di mancanza di pene: noi non conosciamo 
che quello di Facen in cui esìsteva solo il glande col meato urinario; 
mancava il prepuzio ed il pene, in guisa che il glande era sessile ed 
incapace di prolungamento (Osserv. 9) e l'altro caso di Jones (Osserv. 11). 
Meno rare invece sono le anomalie delle vie seminali. Un beli' esempio fu 
pubblicato da Marzuttinì (Osserv. 7) in cui mancavano non solo i 
testiceli, ma il oerumontanum e gli orifici seminali. 

Nel caso di Binet (Osserv. 21) vi era la prostata piccola e le vesci- 
chette seminali costituite da semplici diverticoli, mentre l'otricolo prosta- 
stico era molto sviluppato. Di recente poi sono state vedute più volte da- 
gli anatomici e dai chirurghi le prostate difettose associate ad alterazioni 
dei testicoli e Launois (1) ha confermato scientificamente il rapporto fra 
questi due organi. È stato anche notato che nella criptorchia ed aplasia 
unilaterale il lobo corrispondente della prostata é per solito atrofizzato, ed 
invece quando la lesione testicolare ó bilaterale la prostata é totalmente 
atrofica (vedi Guinard, loc. cit. pag. 480). 

Fra le anomalie delle vie seminali aggiungeremo il caso Fisch er 
(Osserv. 2) in cui ciaschedun condotto deferente finiva in un sacco cieco. 
Del pari meritan'» ricoido i tre fratelli veduti da De Matteis ciascuno 
dei quali aveva V tpospadia. Questa osser^'azione ci conduce a rilevare 
una singolare differenza relativa alla frequenza nei pseudo-ermafroditi ma- 
schili, poiché in questi abbiamo trovato l' ipospadia 14 volte sopra 68 
casi (81. 



(1) Launois. Castration et atrophic de la prostate. — Amoeiaiion fran^aiae pour l' anancement 
dea Seieneea. Congres de Caen 1894. 

(2) Vedi : Memorie della R. Accademia dette Scierue dell' Jatiiuto di Bologna. ì^^. Serie 5.\Tom.\ìl. 
Nota 3, pag. 740. Osserv. 4, 8, 12, 14, 16, 18, 19, 20, 22, 28, 25, 44, 56. 



421 



9 



Infantilismo 



Non dobbiamo dimenticai-e che Faneau aggiunse al titolo della sua 
Tesi il nome A' Infantilismo^ alludendo al caso di bambini, i quali fatti gio- 
vani e uomini conservano IMmpronta della fanciullezza. Noi dobbiamo aggiun- 
gere che il fatto fu riconosciuto vero in ogni tempo, lo che spiega come 
il nuovo vocabolo venisse accolto con favore: Fere (1), Barety (2), 
Brouardel (3) ecc. Ricorderemo però che i medici hanno sempre creduto 
che il fatto stesso sia la conseguenza di circostanze morbose diverse, gene- 
ralmente congenite, come la tisi, la scrofola, la rachite e tutte le malattie 
croniche che denutriscono i genitori, i quali poi producono figli, o con 
caratteri semplici (.V Infantilismo (cioè con Ipoplasia somatica) oppure 
aggiungono ai caratteri stessi l'eredità dei morbi paterni. 

Ammessa tale diffei-enza, non si evita la difficoltà clinica di distin- 
guere r Infantilismo dalT Infemminismo, poiché principiando dalla infanzia 
(fatta astrazione degli organi generativi) é una degradazione che si verifica 
in ambedue i sessi fino alla pubertà, anzi é ragionevole supporre che il 
femminismo sia preceduto dall' infantilismo; e quando le giovani donne con- 
servano r aspetto infantile, non si distinguono con sicurezza dai maschi, 
se non mediante la difl'erenza degli organi generativi. Né può dirsi che 
differisca l'Infantilismo per l'aplasia delle mammelle, perché osservazioni 
comparative a questo riguardo mancano completamente. In quanto all'uomo 
é stata attribuita molta importanza alla mancanza della barba ed alla ipo- 
plasia degli organi sessuali, ma questi due caratteri sono pure frequenti 
neir Infemminismo, come pure frequentissime in ambidue gli stati sono le 
deformità degli organi generativi maschili, sicché è assai diffìcile dare non 
solo un giudizio clinico a questo riguardo, ma anche stabilire una differenza 
essenziale fra le due degradazioni. 

Mei gè nel 1895 diede la descrizione di alcune specie di degradazioni 
dell' organismo d' origine ereditaria, ma in quanto all' infantilismo la modi- 
ficò nel modo seguente: uno stato fisico-morale in cui si riscontra un 
arresto di sviluppo negli organi sessuali, mediocre statura (salvo i vari casi 
di accrescimento notevole), mancanza di peli al pube ed alle ascelle, voce 



(1) Fere Ch. Contribution à rétu<le desequivoquesdescaracteressexuels accossoii^es. — Henie 
de Med 1 Juillet 1893. 

^2) Barety. De IMiifantilisnie, du scnilisrnc, du f^ininisme, du masculiiiisme et du facies scro- 
fuleux. — Nice Medicale. 1876. 

(3) Brouardel. Type infantile. — Gazetie dea Hópitaiuc, 18 Janvier 1887, pag. 59. 

In un individuo (non dice se pedcra&te) morto a 25 anni trovò la prostata rudimentale, la man- 
canza dei musicoli ischio e bulbo cavernosi, un piccolo pere, e finalmente una pelvi molto stretta. 

C. Tarufp. 2 



10 



422 



gracile ed aspra ed in fine uno stato mentale simile a quello d'iin fan- 
ciullo (come io osservai in un idiota cretinoide) (1). L'autore tace intorno 
air abito del corpo, aggiunge solo che nella pubertà femminile manca 
r ingrossamento delle mammelle (2). Poscia Laurent (3) nel 1894 aggiunse 
ai caratteri dell'Infantilismo, oltre la bassa statura, la magrezza e la deli- 
catezza e dichiarò che V arresto di sviluppo degli organi sessuali con- 
siste nella piccolezza del pene e dei testicoli da somigliare a quelli d* un 
fanciullo. 

Finalmente Fournier (figlio) (4) pone fra gli effetti della sifilide eredi- 
taria l' Infantilismo, a cui assegna i seguenti caratteri : accrescimento lento 
della statura, delle membra, gracilità della persona, ritardo nel camminare, 
nel parlare e nello spuntare i denti, i quali poi spesso presentano la corona 
erosa; e, come gli scrittori precedenti, attribuisce una grande importanza 
air ipoplasia dei testicoli e del pene. In quanto al sesso Fournier am- 
mette che le donne subiscano il ritardo e per fino la mancanza della 
mestruazione e che i maschi sieno poveri o privi di peli nella faccia. 

Fournier (figlio), ha ancora aggiunto 20 osservazioni, le quali non 
riguardano precisamente casi di sifilide ereditaria colle note modalità, 
ma casi di manifestazioni distroflchej la cui origine sifilitica fu indotta o 
intuita dai dati etiologici o dall' aggregato di caratteri negativi. La cono- 
scenza di questo gruppo d' f»fifezioni, che ha ricevuto spesso la controprova 
terapeutica, fa grande onore tanto al padre quanto al figlio Fournier, i 
quali in tal modo hanno arricchita la etiologia dell'Infantilismo. Rispetto alla 
differenza fra le due supposte specie di distrofia, noi ripeteremo che grande 
é fra loro la somiglianza, infatti se escludiamo fra le 20 osservazioni le 
femmine ed i bambini avanti la pubertà, rimangono quattro casi 
(Osserv. 12, 22, 24, 27) intorno ai quali é assai dubbio se l'Infantilismo 
abbia soltanto origine da insufficienza nutritiva o non piuttosto da sifilide 
ereditaria. 

Se in molti casi si può spiegare l' infemminismo umano come un fatto 
congiunto alla anomalia congenita degli organi sessuali maschili, per cui il 
fenomeno non solo appartiene al Pseudo-Ermafroditismo esterno, ma ben 



(l)Taruff5 Cesare. Intorno ad un idiota cretinoide. — Memorie della fì. Accademia delle 
Scienze dell* Istituto di Bologna, — Sessione del 23 Dicembre 1883. Ser. 4. Tomo V, pag. 253. Con 
tavola. 

(2) Meige Henry. LMnfàntilisme ecc. — V Antropologie. Paris 18ft5. Tom. XIV. N. 3, pag. 257. 
— Meni. Idem. Suite N. 4, pag. 422. — Idem. Infantilisme dans la femme. — Noucelle Iconographie 
de la Salpéiriere, 1895, N. 4. 

(3) Laurent Emiie. Les bisexuès ecc. Paris 1894, pag. 175. 

Paragona le facoltà intellettuaii degP infantilisti a quelle della donna, e racconta che a Parigi i 
pederasti passivi di professione si reclutano in tali individui e ne reca parecchi esempi. 

(4) Fournier Edmond. L' heredosyphilis. Paris 1898, pag. 7. 



423 11 

anche alla Teratologia, in altri casi i medici l'hanno attribuito a malattie 
croniche, talora specifiche come la sifilide, la scrofola, ecc. che alterano 
e rendono insufficiente la nutrizione dei genitori ; sicché il femminismo 
nella prole é un fenomeno composto, il quale é poco conosciuto, ma che 
meriterebbe pel suo grande intei*esse scientifico di venire studiato mas- 
simamente negli Ospedali dei bambini. Ma havvi inoltre un gran nu- 
mero di casi pei quali non si può ricorrere né alla Teratologia, né alla 
Patologia, e che chiameremo Fisiol(»gici e sono dati dalla somiglianza spe- 
cialmente nel volto fra il figlio e la madre. Questo fenomeno che appartiene 
esclusivamente all'eredità, non avendo importanza medica é mancante affatto 
di studi speciali ed in quanto alle conseguenze siamo nello stesso caso 
risguardo alla Ginecomastia, intorno alla quale i fatti osservati non per- 
mettono fin' ora alcun concetto teorico. 

Art. II. 

(jìiieconiustìa (*) 

Descrivendo Tinfemminismo, noi abbiamo omesso di proposito di parlare 
intorno alla Ginecomastia^ cioè alla presenza di mammelle muliebri nel 
maschio, poiché (ad onta dell'affinità, delle somiglianze e delle complica- 
zioni comuni) le due forme di pseudo-ermafroditismo esterno in discorso, 
non derivano sempre dalla stessa causa, né sono sempre accompagnate 
dalle stesse circostanze, come i processi infiammatori, le nevralgie, le spe- 
ciali infezioni che si riscontrano nelT iperplasia mammaria, laonde ci siamo 
persuasi di parlarne separatamente (1). 

La comparsa delle mammelle muliebri nelP uomo, sebbene non molto 
rara, si trova ricordata soltanto nel princìpio del VII secolo dopo Cristo 
da Paolo d'Egina, il quale insegnò un processo operatorio per togliere 
tale deformità (2), processo poscia ricordato dal Persiano Ali Abbas sul 
finire del secolo IX e da Abulcasi, che visse vicino a Cordova (3) dal 



(*) L,e osservazioni citate in questo articolo appartengono sempre alla Nota III. in fine, eccetto 
i poclii casi in cui sono indicato appartenere o alla Nota II. o alla Nota IV. 

(1) Questa separazione fra due casi che spesso hanno caratteri uniformi ci ha condotti natural- 
mente a rip'trtare ora gli stessi fatti, ora le stesse considerazioni. 

(2) Paul US Aegineta. Opera. Basileae 1556. Lib. VI. Gap. 46. Fol. pag. 225. — De turgentibus 
mammis in ciris. Quemadmodum in foeminis, ita ctiam in maribus, circa pupertatis tempus, mammae 
aliquantulum inturgescunt. Verum plerisque rursus subsidunt. In quibusdam vero initio sumpto auge- 
scunt, adipe subnascente. Haec itaque res quum efToeminatae naturae obbrobrium afferat, chirurgiam 
merito requirit. 

(3) Speciali e recenti notizie intorno a questi due scrittori arabi si trovano inHaeser.— Geschichie 
der Medtcin, Jenz 1875. Bd. I, pag. 59S. 

Schuchardt B. Langenbeck ' 8 Archic. Berlin 1884. Bd. 31, pag. 83. 



12 



424 



1060 al 1122. Si giunge al secolo XVI avanti di trovare un chirurgo che 
ricordi tale operazione, e questi fu Fabricio d'Acquapendente (1), 
seguito poi da altri, i quali raccontarono più o meno completamente la 
storia degli infermi e gli esiti delle operazioni eseguite. Ma bisogna arri- 
vai'e ai nostri tempi per rinvenire un lavoro scientifico che prenda in con- 
siderazione non solo la clinica, ma anche V anatomia e la fisiologia del- 
l' organo affetto; questo lavoro fu fatto nel 1866 con ogni diligenza da 
W. Gruber (2), il quale però non esaurì l'argomento, né ricavò nuove 
vedute. 

Non si deve dimenticare che avanti l'opera magistrale di questo celebre 
anatomico, Langer specialmente (3) ed altri microscopisti trattarono della 
struttura e dello sviluppo delle glandole mammarie, ma Gruber alle proprie 
indagini d'anatomia normale, aggiunse osservazioni di secrezione anomala 
di latte sola od associala a Ginecomastia e, ciò che più importa, aggiunse 
altri casi in cui erano complicati difetti degli organi generativi, e singolai*- 
mente forme teratologiche : come I' epispadia, l' ipospadia, e 1' ermafrodi- 
tismo ti*asverso, ma ciò che merita attenzione è un esempio di un gine- 
comasta immune delle solite complicazioni, rappresentato in una tavola. 

Gruber per altro non azzardò di fare alcuna considerazione né 
generale né parziale sui fatti descritti, ma tale riserva non adoperò il 
giovane Olphan nella sua Tesi del 1880 (4) ove riportò (con poca preci- 
sione) 14 casi, di cui alcuni inediti, e da questi fatti trasse molte indu- 
zioni spesso indovinate, anzi in gran parte accolte dai clinici. Tale ardi- 
mento non fu però accolto dai successori; difatto Schuchardt nel 1882 (5) 
si limitò a rifare e ad estendere l'inventario dei fatti relativi alla anomala 
secrezione del latte ; quanto alla Ginecomastia giunse al numero di 38 
osservazioni in gran parte già note, ma rese un gran servizio riferendone 
alcune del tutto ignorate. Egli pure a guisa di Gruber si astenne da 
qualunque considerazione generale. Poscia furono pubblicate disserta- 
zioni pregevoli, che partendo da alcune osservazioni originali, migliorarono 
le monografìe (Lereboui llet, Laurent). 

Noi nel 1894, ignorando la pubblicazione di Schuchardt, abbiamo 
tentato lo stesso lavoro coli' intento di ricordare alcuni autori italiani di- 



(1) Opei-a chirurgica. Padua 1G35. Pars I. Gap. 30, pag. 200, in 4®. 

(2) Gruber \V. Uel>er die mànnliche Brustdrùae und ilber die Gynàcomastie. — Mémoires de 
VAcad Imp. de SL Petersbounj. 18<)G. Ser. 7. Tome X. N. 10. Mit Abbildung. — Jaliresbericlit fùr \fm, 
Bd. 1, 8. 12 (4). 

i3) Langer C. Ueber den Bau und die Entwickelung der Milchdrusen bei beiden Gesclilechtem. 
Denk'Hchrifien der Kais. Akademiejder Wissensc/tqf. mata: naiuric.Klasse. Wìen 1852. Bd. Ili. Abthei- 
lung 2, 8. 25. Fol. 

(4) Olphan Ettore. Gynecomastie etc. — - Thèse. Paris 1880. 

(5) Schuchardt B. Ueber die Vergrósserung der mànnlichen Brùste. — Langenbeek ' s Archic. 
Berlin 1S84. Bd. 31, s. 59. 



425 



13 



inenticati, in 36 dei quali soltanto noi arrivammo a ricavare alcune notizie 
cliniche (1). 

Analizzando i lavori ricordati si é condotti a riconoscere per una 
parte i notevoli ed utili pregi e per l'altra le non lievi lacune rimaste ed 
i diffìcili quesiti da risolvere. Fra questi il più semplice risguarda la fre- 
quenza maggiore o minore della ginecomastia, poiché sommando tutte le 
osservazioni ricordate dagli autori si ottiene una cifra rilevante, ma so si 
sottraggono quelle più volte ripetute, la somma si attenua grandemente, 
come possiamo verificare nei 67 casi che qui ricorderemo. Questi non 
contengono in più che alcuni sfuggiti e quelli recentemente pubblicati, 
ma dai precedenti dobbiamo sottrarre 8 casi di falsa ginecomastia (vedi 
più avanti neoplasmi) avvertendo che in altri casi fu confusa l'ipertrofia 
pinguedinosa colla glandolare, come accadde al Cloquet il quale confessò 
(R. Accademia Med. 1828) di aver trovato del tessuto gi'assoso in luogo 
della semplice ipertrofia; ciò non ostante Olphan pone questo caso fra 
i ginecomasti. Noi qui comprenderemo però le ginecomastie traumatiche, 
le congestive, ed in fine le mastodinie. 

Per avere qualche dato che ravvicini maggiormente le osservazioni sud- 
dette alla realtà, abbiamo cercati i rapporti ufficiali intorno allo stato fisico 
delle reclute in un certo numei'o di anni, ma anche a questo riguardo non 
abbiamo trovato che una notizia concisa data da Puech rispetto ai cosci'itti 
francesi, priva dell'appoggio dei documenti relativi: la notizia consiste 
in un coscritto con ginecomastia sopra 15,000 (2). Tale resultato é alquanto 
maggiore di quello che rilevammo per l'Italia in 3 anni (1875, 76, e 77) dai 
rapporti del General Torre sopra 788,318 reclute, fra le quali si trovarono 32 
ginecomasti. Ora facendo una proporzione risulta un caso d'ipertrofia glandu- 
iare sopra 24,635: risultato inferiore a quello di Puech; ma continuando 
a spogliare i rapporti di Francia e d' Italia per un numero maggiore di 
anni é probabile che i due risultati si avvicinerebbero maggiormente fra 
loro. 

Dalle 59 osservazioni rimaste, senza escludere le complicazioni sia locali 
tsia remute, risulta essere la ginecomastia costituita dalla presenza di 
mammelle femminine in individui maschi colla stessa forma, colla stessa 
struttura e con l' identica durata. Si danno però casi di lievi differenze 
nella struttura e nella superficie cutanea, e anche talvolta nelP abbondanza 
di grasso o di connettivo (Israel, Osserv. 64). Nell'uomo l' iperplasia 
mammaria, che assuma la forma femminina indubbiamente costituisce un 



(l)Taruffi e. Storia della Tei-atologia. Bologna 18d4. Tom. VU, pag. 521. 
(2) Puech Alberto. Les mamelles. Paris 1876. Ch. VI, pag. 101. 



14 426 

carattere che contrasta col sesso maschile nelTuomo stesso, il quale perciò 
si mostra dotato di duplicità nei caratteri sessuali. Il Laurent ha ragione 
di collocare questi individui fra i bisessuali; noi invece li consideriamo 
appartenenti alla classe dei pseudo-ermafroditi esterni^ e cosi trovano final- 
mente un posto neir ordinamento teratologico. 

Dalle osservazioni suddette risulta ancora che la ginecomastia é più 
spesso bilaterale e che qualche volta si riscontra in un solo lato ; più di rado 
si danno casi di mammelle e di capezzoli sopranumerari parimente nel- 
r uomo, e noi nel 1881 ne abbiamo riportati 11 esempi (1). 

Finalmente rarissima é la ginecomastia ereditaria, poiché noi ne conosciamo 
soltanto tre casi : il 1** di Bed or di due fratelli ugualmente affetti (Nota IH. 
Osserv. 6;; il 2** caso di Handuside che parimenti descrisse due fratelli 
i quali oltre ad essere ginecomasti erano anche polimasti (Osserv. 40) 
ed il 3** caso appartiene a Laurent (2) che illustrò un padre che aveva 
i testicoli anomali e che giunto air età di 24 anni presentò IMngrossamento 
delle mammelle : ebbe inoltre un figlio con iperplasia mammaria congenita 
che mori all' età di tre anni ed un secondo figlio che mori per peritonite. 
Ma il più straordinario fu un terzogenito il quale nacque colle mammelle 
grandi come una noce: giunto poi all'età di 9 anni esse emulavano il 
volume di un mandarino. 

Venendo ora ai caratteri dell'ipertrofia mammaria nelT uomo, ripeteremo 
cogli altri che essi non differiscono da quelli che appartengono alle mam- 
melle delle donne, poiché nella ginecomastia la pelle si mantiene levigata» 
di colore normale e non dolorosa al tatto, ma non crediamo riconoscibile 
la perdita della finezza come pretende Laurent, se non esiste una note- 
vole differenza colla parte omologa. Abbiamo bensì degli esempi in cui 
traspare manifestamente la rete venosa ed il capezzolo é bluastro. Il 
volume poi, la consistenza e la sensazione granulosa al tatto variano se- 
condo reta e secondo la durata delF anomalia, poiché il volume esordisce 
come un piccolo mandarino, poscia raggiunge la grandezza di un arancio 



il) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna 1881. Tom. IV, pag. 335. — Mammelle 
sopranumerarie nell* uomo. 

Nota H. Osserv. 17, pag. 335. Petrequin. — Uomo con tre mammelle: ebbe cinque figli, di cui 
tre maschi avevano una papilla accessoria sotto il capezzolo destro, e due femmine che avevano uq 
capezzolo accessorio dal lato sinistro. 

Osserv. 20. Klob J. — Capezzolo sul muscolo deltoide. 

Osserv. 30, 31. Puech. — Descrive due uomini, di cui uno aveva una mammella sopranume- 
raria sottT) il capezzolo sinistro, il secondo sotto la mammella sinistra un capezzolo con areola. 

Osserv. 34. Bartels. — Un signore aveva un capezzolo accessorio sotto il capezzolo sinistro. 

Nota 7. OsserN*. 10. Fra^ois et Bradin. — Ciascheduno vide un uomo con 4 mammelle. 

Osserv. 21, 22, 27, 21) e 33. — In tutti i cinque casi vi erano noi toi-ace due capezzoli accessori. 

(2) Laurent Emilc. De Thóredit^ des Gyn^^comastes. — Annales d* hygiène pubblique et de 
medicine legale, 18(K), pag. 13. 



427 15 

e perfino quello della testa di un feto a termine, ed allora l'organo può 
divenire più o meno pendente (Petrequin, Osserv. 28). 

Venendo alla struttura dell* ipertrofia mammaria, Langer nel 1852 
dichiarava (vedi Osserv. 21) che nella medesima non havvi un processo 
patologico, ma una esuberante ramificazione di condotti galatofori, e quando 
accade una parziale risoluzione più non si riconosce la esuberanza. Questo 
risultato é molto incerto ed invece accade più spesso che V accresci- 
mento del tumore giunga ad un periodo di sosta, nel quale Schaumann 
f(Osserv. 63) trovò che il tessuto non si distingueva da quello dello stato 
normale. 

Rare volte lo stato dMpertrofla mammaria nell'uomo é accompagnato 
da secrezione lattea: infatti la troviamo notata solo 4 volte sopra 59 casi 
(Osserv. 2, Schuring; Osserv. 5, Ansieux; Osserv. 26, Nelaton; 
Osserv. 38, Paventa). Nell'uomo senza anomalia tale secrezione é stata 
notata più volte e fra i raccoglitori di esempi abbiamo già ricordato Gru ber 
.e Schuchardt ed ora aggiungeremo il nostro nome poiché nel 1894 
abbiamo riportato 14 osservazioni generalmente antiche. Noteremo infine 
a vantaggio di quelli che vorranno estendere le loro ricerche anche alla 
secrezione lattea dei neonati che fino dal 1824 Monteggia (1) espose la 
dottrina (oggi dimenticata) che tale secrezione sia l'effetto della legatura 
delle arterie ombellicali ; spiega ancora i casi in cui tardi si verifica la 
stessa secrezione e l'attribuisce al ripetuto succhiamento. 

Nei neonati poi ricorderemo che non accade soltanto la secrezione del 
latte, ma ancora la tumefazione della mammella : perfino Ri beri nel 1837 
vide un bambino di un mese e mezzo, il quale aveva in ciaschedun lato 
un tumore globoso, ondeggiante, indolente, del volume di un mediocre 
-arancio colla pelle del colore naturale; comprimendo le mammelle stillava 
dal capezzolo un umore lattiginoso, e ripetendo Ih pressione dopo 13 giorni 
i tumori svanirono e le mammelle tornarono piccole e sane (2). 

Abbiiìmo annunziato che la ginecomastia accada talvolta in una sola 
mammella : che non sia frequente si desume dal fatto che essa é ricor- 
data soltanto 17 volte in 59 casi. Confrontando poi fra loro le 17 osserva- 
zioni, ne risultano alcune circostanze di diversa importanza. La prima é 



(1) Monteggia. La dottrina di Giovan Battista Monteggia fu esposta da Luigi Brera 
.nel suo Giornale di Medicina pratica. Padova 1814. Voi. V, pag. 424, ed aggiunse il titolo della Me- 
moria: Saggio fisiologico sopra l'uso delle mammelle nei maschi — Istituto delle Sciente dì Milano. 
1814. Noi non siamo rius'^iti nel Voi. H del 1814-1815 a rinvenire detta memoria, né a spiegare tale 
^mancanza 

(2) Riberi Alessandro (Clinico a Torino). Repertorio delle Scienze Jlsico-mediche, 1837. — 
^egnoli e Ranzi. Lejsioni di Medicina operatoria e di Patologia chirurgica. Firenze 1850. Voi. IV. 
^)ag. 479. — Ri beri. Opere minori. Torino 1851. Tom. I, pag. 117. 



16 428 

data dalla differenza numerica relativa alla sede in cui ha luogo T ipertrofìa 
mammaria: poiché si hanno dal lato destro del torace 11 esempi (1) mentre 
dal lato sinisti^o se ne contano soltanto 7 (2); ai quali aggiungiamo quello 
raccontato da Rezzo nico, di un ragazzo di 13 anni colla mammella 
sinistra protuberante olti-e 4 cent, conseguenza d' un pugno ricevuto ; 
air età di 20 anni la tumefazione era quasi scomparsa (3). Tale differenza 
può scemare aumentando il numero delle osservazioni, nulladimeno se 
rimane ancora, essa é inesplicabile. Un'altra circostanza meritevole di 
considerazione è relativa all'età del soggetto poiché il fenomeno é avvenuto 
generalmente nel pei'iodo della pubertà, di rado anticipando: cosi Coutagne 
(Oss. 36) vide un bambino di 10 anni con T ipertrofìa a destra; Laurent, 
un giovinetto di 13 anni; per contrario Nélaton (loco citato) e Bruant (4) 
descrissero due giovani di 23 anni e Laugier uno di anni 26. Emerge 
ancora una terza circostanza, e cioè che una ginecomastia unilaterale può 
essere confusa con un cancro: errore commesso mediante l'esame clinico 
confessato per il primo da Syme nel 1837 (loco citato), il quale dopo 
l'amputazione riconobbe la struttura della glandola mammaria nel lato 
destro. 

Dall'esame dei 17 casi risulta ancora un'altra circostanza di gran 
momento e cioè che in 12 casi mancavano completamente alterazioni agli 
organi sessuali ciò che contrasta col reperto, come crediamo, delia gine- 
comastia bilaterale, in cui V ipoplasia degli organi suddetti é la regola 
comune. I 5 casi poi appartenenti alla ginecomastia unilaterale furono de- 
scritti da Bódor (Osserv. 6), da Nò lato n (Osserv. 26), da Laugier 
(Osserv. 39 1, da Olphan (Osserv. 53) e da Schaumann (Osserv. 63). 
Ora questa differenza numerica ha una notevole importanza etiologica 
negativa perché nei rimanenti 12 casi di ginecomastia unilaterale non si 
può attribuire la causa alle deformità né del pene, né dei testicoli, nò 
dell' uretra, sicché bisogna cercare qualche altra circostanza. 

Se consideriamo che tanto il periodo della pubertà quanto il successivo 



• 1) La ginecomastia a deRti*a è stata veduta da Syme nel 1838 (The Edimburgh medicai and sur- 
(jical Journal, 1S38), da Cruveilhier (Oss. 23), da N. N. (Oss. 31), da Peters (Oss. 33), da Cou- 
tagne (Oss. 3()), da Lal)bé (Oss. 41), da Morgan (Oss. 43), da Puech (Oss. 45), da Wagner 
(Oss. 58), da Bruant (Oss. nota 1), e eia Ssawitzky (Oss. 62). 

(2) La ginecomastia a sinistra è stata vc<iuta da Ansieux vOss. 5), da Hoffmann (Oss. 25)^ 
da Nélaton (Oss. 2\y\ da Foot (Oss. :ì5), da Laugier (Oss. 30) e da Olphan (Oss. 53). 

(3) Re zzo ni co Antonio. Annali univ. di medicina. Milano, Marzo 1802. Voi. 11^9, pag. 60. — 
Tarn f fi Cesare. Storia ecc. Voi. VII. Oss. 7, pag. 258. 

(4) Bruant. Gaz, medicale de Lijon, 6 Mai*s 18S4. 

Un ufficiale di 23 anni, con funzioni genitali nonnali da tre mesi s'accorse di gonfiezza della 
mammella destila che andava civscendo e si rendeva dolorosa per l'attrito coi vestiti. La glandola, 
era dui-a al tatto, gmssa come un uovo di pollo, e vi si distinguevano molti lobi. 



429 17 

rende inclinati i giovani agli esercizi fisici, e li espone *agli urti ed alle 
cadute, noi possiamo ritenere che ciò li esponga ad incontrare le tumefazioni 
delle mammelle come ne ha fornita la prova Coutagne (Oss. 36) e Wagner 
(Osserv. 58) e come analogamente avviene per la elefantiasi unilaterale delle 
mammelle nelle donne (1). Ma in tutti gli altri casi i relatori tacquero 
intorno alle cause e solo Nélaton (Osserv. 26) escluse qualunque ipotesi. 
Se però rammentiamo che si associano due fatti negativi, cioè la man- 
canza delle anomalie congènite delT infemminismo secondario degli organi 
generativi e la mancanza d'altre cagioni, acquista un nuovo appoggio la 
nostra ipotesi. In ogni modo questi 15 fatti formano un gruppo separato di 
ginecomasti, in cui non si tratta di un processo teratologico, ma mor- 
boso, il quale non esclude il pseudo-ermafroditismo esterno, ma il modo 
di formazione del medesimo. 

Venendo alla ginecomastia bilaterale e' incontriamo tosto in una diffi- 
coltà che nuoce per compiette la storia del presente argomento e cioè di 
non potere approfittare di 7 osservazioni delle 39 che ci rimangono da 
esaminare, poiché di 3 non potemmo procurarci né descrizioni, né 
estratti (2) e di altre 4 osservazioni il sunto era cosi imperfetto che non 
ci permise di decidere se le ginecomastie fossero semplici, oppure asso- 
ciate a complicazioni (3), sicché il nostro esame si riduce a 32 casi. 

Prima di parlare dei medesimi premetteremo che si danno ipertrofìe 
mammarie bilaterali nella forma più semplice, cioè senza complicazioni in 
altri organi, come sono i casi di Ève (Osserv. 24) (4), di Bertherand 
(Osserv. 27) (5), di Schei ber (Osserv. 44) (6) e di Schmit (Osserv. 54) (7), 
il quale osservò due casi di ginecomastia senza cause apprezzabili. Fra i 
medesimi casi si può comprendere anche quello di Petrequin (Osserv. 28), 
le due reclute di Paulicky (Osserv. 57) in cui si verificò lo stato nor- 
male degli organi generativi e T osservazione di Hoffmann nel quale la 
ginecomastia era remittente, esordi a 16 anni, e guari nella virilità (vedi 
Osserv. 25). In questo gruppo di ginecomasti bilaterali non si trovano i 
caratteri di degradazione fisica {femminismo) e morale (povertà dMntelli- 
genza e di memoria) come Laurent (8) loro attribuisce in modo generale. 



(1) Taruffi Cesare. Stona ecc. 1894. Tom. VU, pag. 248. — Azioni meecaniehe, 

(2) I '^asi di cui ignoriamo i particolari appartengono a Knaff (Oss. 13), a Fernandes (Oss. 52) 
ed a Schmit (Oss. 54). 

(3) Riassunti imperfetti furono dati da Cloquette (Oss. 9), da Petrequin (Oss. 28), da Kricg 
(Oss. 48), e da Ssawitzky (Oss. 62). 

(4) Ève P. F. Vedi Oss. 24. 1854. 

(5) Bertlieran. Gazeiie Medicale, 1856. 

(6) Scheiber. Vedi Oss. 44. 1875. 

(7) Sclimit. Osservazione citata. 18H1. 

(8) Laurent. Les bisexues. Paris 1894, pag. 87 e 100. 

C. Taruffi 3 



18 430 

In quanto alle complicazioni della ginecomastia é opportuno distin- 
guerle in due serie assai diverse fra loro. Furono veduti alcuni indi- 
vidui che avevano la ginecomastia bilaterale e che erano molestati da 
alterazioni patologiche nelle glandole stesse ipertrofiche. D' altra parte si 
diedero altri casi in cui T ipertrofia aveva bensì 1 caratteri soliti, ma asso- 
ciavasi ad anomalie di altri organi o tessuti. Anche ognuna delle due serie 
merita particolari distinzioni : infatti la prima comprende due caratteri sin- 
tomaticamente diversi che talora si associano insieme : noi indicheremo il 
primo col nome antico di mastite^ o meglio di ginecomastia con iperemia 
in diverso grado, ed il secondo carattere con quello di mastodinia^ o meglio 
di dolori locali in una mammella ipertrofica. 

Pochi sono i casi di mastite semplice: Albers (1) nel 1843 vide un 
giovinetto di 13 anni affetto da tumefazione delle glandole mammarie a de- 
corso cronjco, la quale da prima guari e poscia si andò ripetendo. L'Autore 
avendo veduto casi analoghi chiamò T affezione masdtis pubescentium mrilis. 
Briant più tardi annunziò un caso d' infiammazione bilaterale delle 
mammelle con dolori vaganti (2); ma non abbiamo potuto esaminare la 
storia e quindi rilevare il grado dell' infiammazione e le altre circostanze. 
A questo gruppo probabilmente appartiene il caso di Lei s ri nk (vedi Oss. 42), 
in cui accadde a 14 anni una tumefazione dolorosa colla pelle calda nei 
due organi e con febbre : il fatto più singolare fu che la febbre scomparve 
dopo 7 giorni e tornò più volte, trasformando le mammelle in dischi appia- 
nati e molto sensibili. 

Lo stabilire se nel caso concreto la iperplasia del connettivo sottocutaneo 
ed interstiziale debba comprendersi fra le infiammazioni o fra i neuplasmi, 
noi la crediamo una questione d' ordinamento : noi la denomineremo /n/!am- 
masione iperplastica ed allora i casi di ginecomastia di questo piccolo 
gruppo s'allargano comprendendo anche quelli in cui le mammelle iper- 
trofiche sono consistenti al tatto, e vi si trova anche il reperto veduto da 
Krieg (vedi Osserv. 48) cioè i condotti galatofi periferici, divenuti solidi, 
rendendo non riconoscibili le estremità acinose. 

Aggiungeremo che T indurimento mammario, anche quando l' iperplasia 
é accompagnata da dolori locali, si verifica ancora nella ginecomastia uni- 
laterale, ed un esempio é stato dato da Hoffmann (Osserv. 25) che vide 
una giovinetta di 17 anni, che aveva la mammella sinistra piena di nodi resi- 
stenti e dolorosa alla pressione. Un altro esempio venne fornito da Couta- 
gne (Osserv. 36), in cui la mastite era 1' effetto di un pugno sulla mammella 



(1) Albera J. F. Corresponderublatt rheiniseher und loeatfaliseher Aerate 1843. N. 14. 

(2) Briant. T. Veiii Osserv. 37. 1868. 



431 19 

destra, ed un terzo esempio appartiene a Bruant (1). In quanto alle cause 
traumatiche furono indicate da altri (2), ciò accresce la probabilità che le 
mastiti, e più facilmente le unilaterali siano cagionate da cause mecca- 
niche; anzi r iperplasia del connettivo con dolori si verifica anche nella 
ginecomastia bilaterale e Leisrink notò un caso in cui il dolore era 
intermittente (vedi Osserv. 42). 

La mastodinia può associarsi all' iperplasia delle mammelle maschili 
sia in una, sia in ambidue senza che esse si mostrino infiammate; ed un 
esempio fu dato nel lbl3 da Villeneuve (Osserv. 7) di un uomo nel quale 
a 30 anni le mammelle raggiunsero una straordinaria grandezza accompa- 
gnate da vivaci dolori. Poscia Beau (Osserv. 18) raccontava che ad un 
giovanetto di 16 anni si erano ingrandite le mammelle con trafitture va- 
ganti e spontanee. Più tardi Cruveilhier (Osserv. 23) raccontò che in 
un giovane di 23 anni la mammella destra divenne cosi dolorosa da richie- 
dere l' estirpazione. Magia Syme (1838, loco citato) in antecedenza aveva 
asportato una mammella ingrandita ritenendola affetta da cancro per i do- 
lori lancinanti, a cui dava luogo, mentre poi air esame anatomico, rinvenne 
la struttura glandulare. 

Questi casi, sebbene pochi, danno luogo ad un quesito eziologico assai 
difficile, poiché si può beri supporre che i processi flogistici e specialmente 
cronici siano la causa dei dolori, massime allorché i nervi sono com- 
pressi per inspessimento delle guaine ; ma quando non havvi alcun indizio 
per tale ij-otesi ci sia permesso di esporne un'altra, derogando dalla nostra 
consuetudine. Noi siamo stati colpiti per due anni da nevralgie acute: la prima 
fu una recidiva della malattia di Morton (3) nel piede sinistro; la seconda 
ebbe sede nel tibiale anteriore sinistro. Per ambidue potei accertarmi 
della causa prossima, cioè dell' aria fresca che colpiva direttamente la 
mia gamba sudata esposta alla corrente dell'aria stessa, sicché non dubito 
si trattasse di una causa reumatica : per analogia poi ritengo possibile la 
stessa cagione per la mastodinia dell' uomo poiché si espone facilmente col 
petto scoperto agli sbilanci della temperatura. 

Venendo ora alla seconda serie di complicazioni, cioè a quelle ginecoma- 
stie associate ad altre anomalie od a morbi comuni, prenderemo tosto in 



(1) fìruant. Gtu. medicale de Lyon, 6 Mare 1884. 

(2) Leon. Hipertrophie tmumatique du sain chez riiomme. — Archires de med. rurale. Paris 1879. 
Tom. 31, pag. 213. 

(3) n primo caso sofferto dalP Autore fu pubblicato da lui stesso col titolo : Due casi di Malattia 
del Morton. — Archivio di Ortopedia, Milano 1897. Anno XIV. N. 1. Per questo caso si astenne dal- 
l' e6primei*e la propria opinione sulla causa inquantochè la medesima fu male avvertita e dubbiosa, 
n caso qui accennato di recidiva accadde nel 1898 e questo non fu pubblicato, quantunque lo meri- 
tasse per la felice esperienza curativa fatta col salicilato di metile. 



20 



432 



considerazione ii fatto relativamente frequente e di singolare importanza 
scientifica che risguarda i difetti congeniti od acquisiti degli organi gene- 
rativi. Di tali difetti siamo riusciti a raccogliere 20 casi, senza contare 
quelli che appartengono più specialmente air ermafroditismo mascolino 
esterno, di cui ci siamo altrove occupati (1). Abbiamo riuniti i 20 casi nel 
seguente specchio per porre in rilievo le circostanze ora assai frequenti, 
ed ora assai rare. 



(1) I casi da noi pubblicati di pseudo-ermafroditismo mascolino li abbiamo citati. Vedi specchio 
Osserv. 59 e 67. Vedi ivi Grubere Taruffi. Vedi la presente Memoria, parte prima. SulP ermafro- 
ditismo, pag. 725 e 740 (Memorie della R. Accademia delle Scierue dell' Istituto di Bologna, 18d9. 
Tonio VII). 



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APPENDICE 

allo Specchio I. 
GINECOMASTIA CON PSEUDO-ERMAFRODITISMO MASCOLINO ESTERNO 



Grnber W« — Die MànnlichA BrustdniRe tind 

ùber die Gynàcomastie. Memoires 
de TAcc. Imp. des scieii. de St. 
pHtersbourg. VII. S*»rie TomeX. IO, 
1H06. 

» — OinecomaBtia. Con ipospadia in 

alto grado N. 7. 

» — Ginecomastia. Con Ermafroditismo 
laterale N. 3. 



Taraffl C. — Storia della Teratologia ecc. Vo- 
lume VII. Pag. 251, 1894. 



» — Ginecomastia. Con Ermafroditismo 
trasversale. Osservazioni N. 6. 

» — Ginecomastia. Con Ermafroditi- 
smo N. 3. 



Una circostanza a primo aspetto assai notevole é l'età giovanile degli 
individui affetti da ginecomastia, poiché quasi sempre essi non raggiunsero 
i 30 anni e non discesero al disotto dei 21. Tale risultato si spiega rile- 
vando che gli individui erano reclute di terra e di mare quasi mai senza 
accenno dell' anno in cui esordi la iperplasia mammaria : V unica volta 
in cui abbiamo trovato questo dato trattavasi di un ragazzo di 16 anni 
(Osserv. 3). Nelle storie poi venne anche omessa la professione dei giovani 
avanti il servizio militare. 

Gli organi sessuali maschili nelle 20 osservazioni suddette presentavano 
alterazioni che in generale appartengono a difetti di sviluppo (ipopiasia) 
ciò che fa contrasto con la iperplasia mammaria, mentre le alterazioni 
stesse variarono fra loro rispetto alla sede ed alla modalità : di fatto sopra 
i 20 casi ne troviamo 7 in cui erano insieme offesi i testicoli ed il pene; 
9 in cui r ipopiasia aveva sede esclusiva nei testicoli avvertendo che in 3 
casi era solo affetto il testicolo sinistro. 

Dallo specchio precedente risulta assai rara la ginecomastia accompa- 
gnata dalla sola imperfezione del pene poiché non vi sono che gli esempi 
di Durhara, di Gruber, (Osserv. 30 e 34) e di Charvot (Osserv. 61), 
ed ora aggiungeremo lo stra(»rdinario caso di Fenolio del 1842 (1): questi 
vide un soldato fornito di due mammelle eguali a quelle di una vergine^ 
collo scroto bipartito contenente i testicoli, col pene rappresentato da un 
piccolo glande e col foro uretrale sottoposto (2). Finalmente fra i 20 casi 



(1) KiMiolio CcHarn (Tr)rino). SiriKolam (ìofonnità delle piirti genitali d' un soldato. — Giornale 
delle Scienze Mediche. Tciririo ISII. Voi. Vili, \ìa^. *M)\. — Taruffi. Storia ecc. Bologna 1894. Tom. VII, 
Osserv. r>, j»ag. 2<>l. 

(2) Taruffi C. Storia ecc. Bologna 1H9J. Tom. VII. Osserv. 2, 3, e 4, pag. 2()S-09. 



435 23 

ve ne sono due con ipospadia chirurgica (cioè di grado medio) Osserv. 26 
e 64) ed un caso d' epispadia collo scroto diviso (Osserv. 34). 

Qui avvertiremo rispetto all'asta virile che la presenza soltanto di tre 
casi di ginecomastia con ipoplasia del pene non permette di indurre che la 
mancanza di sviluppo sia un fatto raro; poiché abbiamo fino dal 1894(1) 
raccolti 16 casi sopra 18 in cui il pene era mancante o rudimentale (senza 
contare i casi in cui i difetti del pene sono associati a quelli dei testicoli) 
cosa d' altronde naturale, in quanto che gli individui appartenevano o a 
neonati, o a giovinetti avanti la pubertà ed i casi stessi dimostrano ancora 
che la imperfezione dei genitali giunge di rado a produrre una reazione 
iperplastica nella glandola mammaria. Nella nota II. della presente me- 
moria abbiamo poi raccolti altri 4 casi colla sola differenza che ai mede- 
simi era congiunto V infemminismo avvertendo che tutti avevano oltrepas- 
sata l'età di 27 anni, anzi uno ne aveva 46 (Osserv. 5, 9, 16 e 18). Final- 
mente ricorderemo il caso dì Rizet (2) di un soldato infemminito colla 
verga piccolissima, colla voce da tenore, e cogli istinti femminili, senza 
altre particolarità. 

Passando ora alle altre circostanze che precedono la ginecomastia fer- 
meremo di nuovo l'attenzione sulle cause meccaniche, rispetto alla gineco- 
mastia bilaterale, avendo già notati gli esempi veri e probabili di tali cagioni 
nella iperplasia mammaria unilaterale coi testicoli normali. Già nella nota 
abbiamo ricordato .i casi di Galli et (Osserv. 19), di Gru ber (Osserv. 34) 
e riporteremo nella Nota IV (Osserv. 1) il bel caso di Curii ng, di un 
soldato che ferito nella nuca e nella fronte andò incontro air atrofia del 
pene e del testicolo destro e perdette ogni desiderio sessuale. Più avanti 
ricoi'deremo il caso di Mai'tiii, in cui i testicoli furono amputati in gio- 
ventù e r individuo presentò poscia iperplasia mammaria. 

Ora aggiungeremo altri tre fatti più singolari dei precedenti: Laugier (3) 
vide un uomo senza il testicolo sinistro, che poscia ebbe T iperplasia della 
mammella dallo stesso lato; Thomson (Osserv. 12) racconta che un 
uomo cadde sul petto e dopo poche settimane le sue mammelle s'ingrossa- 
rono con areola bluastra e nello stesso tempo si atrofizzarono i testicoli 
e si dileguò l'istinto sessuale. Singolare é pure il caso di Gorham (Oss. 17) 
di un marinaio che in seguito ad una ferita nel dorso per caduta, divenne 
incapace al lavoro, poscia i suoi testicoli si atrofizzarono disugualmente e 
s' ingrossarono le sue mammelle. 



(1) Taruffi. Un caso d' agenosomia. — Memorie della R, Accademia delle Scienze dell' Istituto 
di Bologna, 1894. Ser. 5. Tom. IV, pag. «2. 

(2) Rizet. Recueil de méd. et de c/iir, militaire. Paris 1862. 

(3) Laugier Maurice. Monorchidie-Hypertrophie mammaire. — Osserv. inedita pubblicata da 
Le Dentu. Des Anomai ies du testicule. Paris 1869, pag. 102. 



24 



436 



Questi casi anche se acconipugnati da una sufficiente descrizione sareb- 
bero pur sempre assai diffìcili da interpretarsi. Altrettanto si dica del caso 
di Béclére (1), il quale osservò una orchite acuta in un ragazzo di 15 
anni senza tumefazione alle parotidi, mentre esisteva una epidemia di 
orecchioni ; anzi in precedenza tre suoi compagni furono dieci giorni 
prima afTetti da parotite, e contemporaneamente anche una sua sorella. 

Se rimangono tali quesiti assai diffìcili da risolvere non deve stupirci se 
pensiamo al tempo trascorso prima che i fatti già riferiti entrassero nei 
dominio della scienza. 

Lasciando la descrizione data da Ippocrate della epidemia di orec- 
chioni, giungiamo fino al 1573 per trovare un cenno chiarissimo di una 
eguale epidemia in Bologna dato dal cronista Ri ni eri (8). Poscia notizie 
eguali, ma meglio descritte furono più volte date in Italia: noi ci ferme- 
remo a notare soltanto quella delle Romagne nel 1753, poiché nello stessa 
anno Tommaso Laghi (3) espose all'Accademia delle Scienze di Bologna 
una relazione che fu giudicata classica e di cui riporteremo i seguenti 

passi : Fuerunt enim permulti, quibus tumor a parotidibus^ 

quod mirum sane videri possit, ad scrotum transiens testiculos infestabat^ 

interdum unum nonnunquani ambos etc. (4) Pag. 118- 

nemo ante pubertatem ex inflatis parotidibus innaturalium suorum tumorem 
incidit, nullus propemodum senex, maxime quod illi aetati, si paucos exci- 
pias, morbus ex toto pepercit. 

Il Laghi inoltre rese noto che il morbo epidemico poteva avere per 
successione un' orchite, ogni qual volta V infermo oltrepassava la pubertà ; 
ed altri scrittori fra cui il Borsieri che descrisse in Faenza la stessa 
epidemia nel 1753 (5), in epidemie congeneri verificarono quanto aveva af- 
fermato il Laghi. Tre anni dopo (1756) anche Hamilton di Edimburgo (6)^ 
osservò due casi d* orchite neir adulto in seguito a parotite epidemica, la 
qual cosa fu poscia notata anche da altri. Noi siamo dispiacenti di non 



\\) Béclére. Orchite ourlienne d'emblée eans tuméfaction des glemdes salivaires. — Soc, Méd^ 
dea hopiiaux, Seanee, 27 mai 1898. — La Semaine medicale, Paris 1898, pag. 267. 

(2) Rinleri Valerio. Diari delle cose più notabili seguite nella città di Bologna dall'anno 1520 
al 1(513 mss. nella Biblioteca della R. Università di Bologna. Tom. I, pag. 77. — Corradi Alfonso^ 
Annali delle epidemie ecc. Parte II dal 1501 al 1600. Memorie della Società Medico Chirurgica di 
Bologna, 1867-1876. Voi. VI. Fase. 4, pag. 872. 

(3) Laghi Tommaso (Bolognese). Historia epidemica constitutionis, in qua Parotides seroso- 
glutine tumentes redduntur, cum peculiaribus symptomatibus, quaeque constitutio ineunte anno 175^ 
Bononiae contingit — Comment, Insili. Bonon, Tom. V. Part. 1. Comp. 65. Opusc. p)ag. 117-118. 

(4) Questo passo basta per escludere quanto affermava Lerebouillet (Osserv. 46) cioè ch& 
Murat segnalava fino dal 1803 che neir epidemia parotidea accadeva l'atrofìa dei testicoli. 

(5) Borsieri Giovanni (medico in Faenza). Inatitutiones medtcinae practicae. Mediolani 1785^ 
Tom. III, pag. 296. 

(6) Hamilton. Philos. trans. Edinb. 1736. Voi. II. Art. 9, pag. 59. 



437 25 

aver potuto riscontrare ove lo scrittore abbia ammesso che la metastasi 
poteva accadere in più visceri per opera degli orecchioni, tanto più che 
Va 11 e i X (1) afferma che Hamilton recava alcuni fatti favorevoli, se 
non che ninno in seguito verificò cotesta trasmigrazione 

Dopo le osservazioni del Laghi meritano un particolare ricordo altre 
del valente scozzese Curling (1843-1855) le quali non risguardano preci- 
samente la ginecomastia, ma una circostanza che talora la precede, cioè 
r atrofia dei testicoli. 11 Curling raccoglie alcuni fatti importantissimi 
(vedi in fine Nota IV) da cui deduce che gli istinti sessuali e T atrofia dei 
testicoli sono la conseguenza di lesioni cerebrali e deduce che le funzioni 
di que.sti organi dipendano dalT encefalo ; ed aggiunge che i fisiologi non 
mancheranno di notare la rapidità con cui V atrofia in alcuni casi segue la 
ferita della testa^ ed il grado che raggiunge ecc. 

Per quanto noi sappiamo i Fisiologi non fecero mai le opportune ricerche, 
adottando il comodissimo sistema di tacere di questo e di altri bellissimi 
quesiti intorno alla generazione. 

Un ulteriore progresso fu fatto rispetto agli effetti dell' atrofia e della 
ablazione dei testicoli. Riberi fino dal 1853 (2) racconta che a nel cada- 
vere di una persona a cui sono ora sette anni io aveva levato via un 
testicolo, atrofico V altro già da gran tempo, rinvenni atrofica la prostata. 
In un altra persona in cui sono ormai 9 anni che levai i testicoli in 
due tempi diversi, 8 anni appresso non riscontrai (colla esplorazione rettale) 
quasi più alcuna traccia della prostata benché avanti la prima operazione 
la trovassi tondeggiante e ben distinta. Le Roi d'Etiolles riferisce 
pur un caso d' atrofia della prostata succeduta dopo amputati ambo i 
testicoli ». 

L' impiego della castrazione per cura degli ingrossamenti della prostata 
venne ripreso in questi ultimi anni, ottenendo una certa voga, massima- 
mente in America ed in Inghilterra. Il Launois nel 1884 in alcune ricerche 
sperimentali notò nei cani che alla castrazione susseguiva l'atrofia della 
prostata. Il White nel 1893 non solo confermò il fatto per gli animali, ma 
lo applicò alla chirurgia umana, guidato dal concetto dell' identità esistente 
fra la prostata ipertrofica ed i fibro-miomi dell' utero, poiché come questo 
organo s'atrofizza, dopo la resezione delle ovaie, cosi anche la prostata 
doveva atrofizzarsi dopo la resezione dei testicoli. Per ciò che si riferisce 
ad ulteriori applicazioni chirurgiche, noi rimandiamo il lettore ai Trattati 
di Chirurgia (3). 



(1) Valleix F. L. J. Guide du Médicin pratieien, Paris 18G0. Tom. IH, pag. 551. 
«2) Riberi Alessandro. Opere minori, Torino 1851. Voi. I, pag; lOG. 

(3) Rochet V. Traile de la d^^surie senile et des ses diverses complications. Paris 1899, pag. 365. 
— Durante F. Trattato di patologia e terapia chirurgica Roma 1899. Voi. HI, pag. 1046. 

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26 438 

Più tardi fu notato un consenso fra gli organi stessi anche più circo- 
scritto, poiché quando s' atrofizza o viene mutilato un solo testicolo si fa 
iperplastica soltanto la mammella dello stesso Iato e Laugier nel 1869 (1) 
ne recò un bell'esempio dal lato sinistro; ma in quanto alla priorità, 
Lerebòuillet attribuisce la prima osservazione congenere a Gubler, 
che non fu pubblicata e altre due ai suoi allievi Rendu e Langlois che 
furono raccolte in una Tesi con tutt* altro titolo (2). 

A questi fatti singolari va pure aggiunta una notizia che con loro fa 
un certo contrasto e cioè che gli animali domestici, come i cani, affetti 
da parotite, durante una epidemia d'orecchioni negli uomini non vanno 
soggetti ad orchite e molto meno alla tumefazione delle mammelle. Questo 
fatto fu annunziato da Hertwig (3) e confermato da Vacchetta (4); 
anche Laveran (5) mette in dubbio una osservazione di Busquet 
(medico militare) che una cagna abbia contratto una parotite equivalente 
agli orecchioni. 

Racconteremo per ultimo alcune poche cognizioni che si sono aggiunte in 
questi ultimi anni che non fanno maggiormente progredire T interpretazione 
dei fatti suddetti. Malassez nel 1876(6) vide che T orchite da orecchioni 
é solo parenchimatosa, con decorso rapido, e con sclerosi successiva, mentre 
r orchite sifilitica è interstiziale. Letzerich L. (7) nel 1895 seminò patate 
col sangue e colle orine d' infermi d'orecchioni e vide colonie di bacilli che 
ritenne speciali dell'infezione. Michaelis (8) invece trovò in più amma- 
lati, estraendo l'umore dal condotto di Stenone mediante il cateterismo, 
e da un ascesso peri-parotidico in gran numero un diplococco più piccolo 
del gonococco, non inoculabile negli animali. 

Avendo già mostrato che le anomalie degli organi generativi dopo la 
pubertà sono spesso accompagnate dalla ginecomastia, in modo da rite- 
nere che le prime siano la causa occasionale della seconda, ora vedremo 
che sovente esse s' accompagnano ad infemminiamo ^ avvertendo che qui 



(1) Laugier Maurice. Monorcliidie-Hypertrophie mammaire. Osserv. inedita pubblicata da 
Le Dentu. Des Anomalies du testiculc. Paris 1869, pag. 102. 

(2) Collette. Sur une forme d' arthi*opatie, Tiièse inauguraL Paris 1872. 

(3) Hertwig C. H. Prakiisehes Handbueh der Chirurgie Jur T^tcr^r^^e. 3 Auflauge. Berlin 1874. 

(4) Vacchetta A. La Chirurgia speciale negli animali domestici. Pisa 1887. Voi. I, pag. 114, e 
Voi. ni, pag. 409. r ediz. 

(5) Laveran. De la transmissibilitè dee oreillons de V homme au chien. — Aead, de Méd. 
Sóance du 5 Octob. 1897. — La Sem, Méd. 1897, pag. 365. 

(0) Malassez in Reclus P. Du tubercule du testicule et de T orchite tuberculeuse. — Thèse de 
Paris 1876. 

(7) Letzerich L. Le bacille des oreillons. Allg. med. centr. Zeitung. 1895. — La Sem. Méd, Paris 
1895, pag. 395. 

(8) Michaelis e Boin (di Berlino). Des microbes des oreillons. — Soe. de Méd. Berlinoise. 
Séance du 2() Mars 1897. — La Sem. Méd, Paris 1897, pag. 123. 



439 



27 



alludiamo alla degradazione nutritiva e formale dell' individuo affetto, non 
già alla somiglianza fisiologica dal lato materno. Per stabilire la frequenza 
di tale associazione colla ginecomastia s' incontra una difficoltà ed é che 
nelle antiche osservazioni l'abito linfatico spesso si indica in vario senso, 
ma dal contesto si può indurre che si alludeva a ciò che ora si chiama 
infemminismo ed anche nel 1862 Rizet (Oss. citata pag. 435) l'adoperava 
con tale significato in un caso di aplasia nel pene. Da tuito ciò s' induce 
che la degradazione fisica associata alla ginecomastia é più frequente di 
quanto può ricavarsi dalle osservazioni pubblicate (1). 



(1) Tale conseguenza è conforme a quanto abbiamo rilevato dai ruoli statistici della leva. 







































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Dal presente specchio tosto può rilevarsi, che la ginecomastia é per 
regola associata alle deformità sessuali siano congenite e siano acquisite. 
Riflettendo poi alle singole osservazioni, si esclude che T iperplasia nnam- 
maria sia la causa occasionale della degradazione suddetta ed invece 
s' induce che la deformità negli organi sessuali abbia tale influenza, 
avendo già veduto nello Specchio I come tali deformità siano spesso Tunica 
occasione dell* infemminismo e più di rado dell* iperplasia mammaria (1). 
Godard racconta che in un sergente, in seguito ad una doppia orchite 
sifilitica sopra venne IMnfemminismo o poscia la ginecomastia; e Martin (2) 
vide un uomo che in seguito allo scoppio d' un obice perdette la verga 
ed i testicoli, e nulladimeno guari facilmente; ma tosto perdette la barba, 
poi cambiò il timbro della voce e le mammelle sMpertroflzzarono ; sicché 
nei casi di ginecomastia rimane solo da spiegare il quesito : come e quando 
gli organi generativi esterni abbiano la suddetta doppia influenza. 

Avanti di rinunziare ad ulteriori ricerche intorno alla ginecomastia 
secondaria alla ipoplasia degli organi generativi, dobbiamo ricordare che 
la sifilide tanto ereditaria quanto acquisita con o senza atrofia dei testicoli 
e r orchite blenorragica sono talora seguite da infemminismo e più di rado 
da ginecomastia. Ora, essendo innumerevoli le storie cliniche intorno alla 
sifilide, non abbiamo fatto che poche ricerche intorno a quest' argomento 
ma esse sole bastano per provare tale evenienza. 

Già abbiamo recato le osservazioni di Lewin e di Edmondo Fournier 
<Nota II, Osserv. 13, 23 e 25) di eredità con infantilismo (distrofia) e in un 
caso con mediocre aplasia degli organi sessuali. A questi esempi aggiun- 
giamo il racconto di Hallopeau (Nota II, Osserv. 33) relativo ad un gio- 
vinetto di 15 anni, affetto da probabile sifilide ereditaria cogli organi estre- 
mamente piccoli e colle mammelle iperplastiche ; egli aveva anche delle 
ulceri senza indicazione di sede. Aggiungiamo infine il racconto di Godard 
relativo ad un sergente (Nota III, Osserv. 32) il quale contrasse la sifilide 
seguita da orchite. L'Autore, che vide T infermo dopo due anni. Io trovò 
-colla verga ed i testicoli atrofici e col corpo divenuto infemminito; ma non 
dice esplicitamente se le mammelle fossero ingrossate. 

Fin ad ora abbiamo tenuto discorso dell' iperplasia glandolare delle mam- 
melle maschili, t^i rimane d' aggiungere alcune notizie sulla iperplasia degli 
altri tessuti che simulano la ginecomastia ; questa che potrebbe dirsi psoudo-- 
ginecomastia^ talvolta riesce sorgente d* equivoci. 

Porta Luigi, clinico a Pavia, incirca nel 1837 tagliò ad un uomo 
il peduncolo della mammella destra, la quale aveva assunto la figura di 



(1) Godard Er. Recherches sur Pappareil seminai de rhoinme, 1866, pag. 66. 

(2) Martin E. Gtuette hebdomadaire^ 1877, pag. 591. 



30 442 

una lunga zucca, mentre la sinistra era meno grande. All' esame del tumore 
il chirurgo trovò soltanto esuberanza del tessuto connettivo (l). Olphan 
diagnosticò per fibromi il contenuto di due mammelle grandi come due 
aranci, duri al tatto in un uomo senza difetti nei testicoli. Questo reperto 
probabilmente si troverebbe frequente percorrendo i rendiconti di clinica 
chirurgica. Meno frequente é 1* iperplasia del tessuto pinguedinoso, poiché 
nell'uomo non ci siamo incontrati che nella Osservazione di Cloquet (2), 
il quale sezionò un infermiere affetto da ginecomastia costituita da tessuto 
lipomatoso. Tale rarità é in armonia con quanto avviene nella iperplasia 
mammaria delle donne (3), nelle quali si trovarono lipomi simulanti mam- 
melle ipertrofiche. Possiamo aggiungere alcuni casi di lipoma veri o pro- 
babili in parte diverse della superficie del corpo, che si credettero mam- 
melle e che si verificarono nelle donne. 

Bartolino nel 1688 vide una donna che aveva nel dorso una mam- 
mella sprovvista di capezzolo e non dubitò che realmente fosse tale organo (4). 
Nel 1875 noi abbiamo ricevuto il cadavere di una demente che aveva una 
mammella accessoria : di fatto in corrispondenza della seconda costa spuria 
dal lato destro un tumore pastoso con tutti i caratteri di tale organo eccetto 
che il capezzolo ero liscio e privo di pigmento. L' esame anatomico mostrò 
trattarsi di un lipoma sottocutaneo povero di tessuto fibroso. Contempora- 
neamente Raggi (Nota III, Osserv. 56) riceveva nel manicomio un giovane 
maniaco, il quale aveva la persuasione di essere una donna perché le 
mammelle si erano ingrossate e secernevano a stille del latte, mentre 
gli organi generativi restarono normali : dopo un anno principiarono a 
dileguarsi al medesimo tanto le modificazioni delle mammelle, quanto i 
fenomeni mammari psichici (5). 

Si trovano infine nella letteratura alcune osservazioni senza esame ana- 
tomico che non permettono d'indurre se la neo-produzione sia una mam- 
mella sopranumeraria eterotopica, oppure un lipoma, lungi dalla regione 
pettorale. Questo dubbio già fu manifestato da Hall er (6) e noi lo ripe- 



(1) Petrequin. FnìgmenU d*uu voyago módiral eii Italie. — Uasetie méd. Paris 1837. — Ta- 
ruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna IH?M. Tom. VII. Osserv. 3, i«ig. 257. 

(2) Cloquet J u 1 <» s . Aeadem ie ti e MMicine, Paris 1 828. 

(3) Taruffi Cesare. Storia drlla Tomtologia. Bologna 1«M. Tom, VH, pag. 244. 

(4) Bartolino Tonunaso. Miscniianoa rurioHa academiae naturae curiosorum ecc. Annus se- 
cundus (MDCLXXI) Francofurtl «t I.ijHiiae HWH. Ossorv. 72, p»g. 133. — Taruffi. Storia della Tera- 
tologia. Bologna 1881. Tom. IV, pag. 3:15. 

(5) Sebbene non inclinati ad amnuUtnru un rapporto genetico fra la ginecomastia vero falsa e le 
malattie mentali, non dobbiamo tjiciTi» die bi prima mì A anolio verzicata talora negli ipocondriaci, 
negli isterici ed in vari neuropatici, vt\ fH(*mpl nono Htatl raccolti da Magnan (Communication faite 
à la Société Mèdico- psycbologlcpu'. Si^iuicn du 28 KiNvrIor 1887. — Arehires de neuroiooie. Mai 1HS8. 
Tom. Ili, pag. 4lOy, e da Laurent (Lim blHexu<)M. hirin 181M, |)ag. 25), 

(6) Mailer Alb. KlenumUi ploilobigiae. Llbr. XXVIII. Hernae 17t«>, pag. 4. 



443 



31 



tiaiDO per il caso di Klob (Nota III, Osserv. 29). Egli descrisse un uomo 
che aveva sul muscolo deltoide un tumore conico simile ad un capezzolo 
sepolto nel pannicolo adiposo. Il medesimo dubbio può ripetersi per l'osser- 
vazione di Miller (Nota III, Osserv. 16) di un giovane cachetico di 17 anni 
che aveva la madre ed una zia con cancro, ed al quale s' ingrossarono le 
mammelle color di terra. Quanto ad un altro caso di ginecomastia con 
tumore all'epididimo descritto nel 1830 da Gal li et (1) oggi ninno 
più dubiterebbe che la mammella fosse in preda ad un cancro 
metastatico. 




(I) Galli et. Sur deux cas de eoincidence de developpement anormal de la mammelle chez 
r homme, avec une tumeure de V epididime. — Comptea rcndus de la Soeiété de Biologie, Fevr. 1850. 
— Gaz. méd. de Paris, 4 Mai 1850. Ser. 3.'. N. 45, pag. 351. 



32 



444 



Note alla Parte IL dell' Ermafroditismo 



ERMAFRODITISMO CLINICO 



Nota I. 



Aristotilis. De generatione animalium, Li- 
ber V. Gap. VII, linea 60. Interprete Theodoro 
Gaza, Parisiis 1633. 

Tauri autem omnium nervis continentur, quapropler 

cum aetatA florf*nt, robustioi-a sunt, rainuB enim compa- 
età Dervataque Runt, quae minora uatu adhuc sunt. Item 
recentiorum nervi nondum intenduntur : senescentium 
jam laxantur, quam ob rem ad motum quoque sunt im- 
becilliora, f(ed potìsaimum tauri nervosi sunt: et eorum 
cor ìt^ couHtat. Itaque contentiorein «*am obtinent partem, 
qua spiritum movent, quasi fìdiculam intentam, talem 
cordis bubuli esse iiaturam signifìcatur, vel eo osse, quod 
in nonnulis gignitur, ossa enim naturam nervorum re- 
quìrunt. Execta omnia in foeminam mutnntur^ et quo- 
niam vìres nervosae in suo originali principio laxantur, 
similem foeminis mittunt vocem, laxatio vero similis Ut. 

ArÌ8totilÌ8. De animalibus hìsforia. Liber 
VIII. Gap. II, par. 20. Opera omnia. Voi. Ili, 
pag. 147. Parisiis 18')4. Firmili Didot. 

Horum (animalium) autem omnium natura videtur 
quasi distorta esse, tjuo etiam modo mascula quaedam 
feminina oriuntur, et in sexu foemineo masculina facie: 
etenim animante, adeptae parvis in membrìs difierentiam, 
multum differre totius natura corporis videntur. Hoc evi- 
dens est in exectis: pusilla namque particula mutilata, 
mutatur in foeminam animM : igitur manifestum est, in 
primordia concretione immutata magnitudinis ratione 
parte quadam minutissima, si principii dignitatem ha- 



beat, fieri vel foeminam, vel marem: illa autem penitus 
sublata, neutrum : itaque secuudum utnimque modum 
tam terrestre quam aquatile fieri contingìt animai, pu- 
sillis mutati» membris, ita ut alia evadant terrestria, 
alia atiuatilia. Atque horum quidem alia in neutram 
partem verguiit, alia autem in utramque, propterea quod 
in constitutione generationis quandam partem praecepe- 
runt materiae, e qua victum parant; quod enim secun- 
dum naturam est expetitur ab omni animali, aieut jam 
dictum est. 

Aristotilis. Opera omnia. Voi. III. Parisiis, 
editore Ambrosio Firmin Didot^ 1854. De gene- 
ratione animalium. Liber I. Gap. II, pag. 321, 

linea 15. 

In genere etiam exsangui dìscrimen maria et fo^mina» 
«*8t, qui bus haec sexus opposi t io data est. Differunt for- 
ma inter se partes ad coitum delegntae in aanguineo 
genere ; sed animadvertendum est, si princìpium exignam 
immutetur, multa ex iis quae principium insequuntur 
simul immutari solere. Patet hoc in exectis, quibus, parte 
genitali tantum corrupta, tota fere forma usque eo com- 
mutatur ut aut foeminae esse videantur. aut parum ab«sa«^ 
tamquam non qualibet sui corporis parte, aut potentia 
animai sit foemina aut mas. Constat igitur principium 
quoddam manifesto esse marem ac feminam : itaqae 
multa simul immutantur, quum animai immutatur^ 
quatenus foemina aut mas est, quasi principium dinao- 
veatur. 



Nota II. — Pseudo-ermafroditismo esterno. 



A. — Infemminismo nelT uomo. 



Osserv. 1. — De Mattbei8 Giuseppe Me- 
dico di Roma. Sopra un apparente cambia- 
mento di neano negli individui d* una intera fa- 
miglia. Memoria. Itoma 1805. — Effemeridi 
clinico-mediche dell' anno 1804. Semestre 2". 
Milano 180B, pag. 9'2. 

In una famiglia di contadini vicino a lioma nacquero 
4 figlie, una delle quali si maritò ed ebbe prole, ma le 
altre tre giunte ad età matura cambiarono abiti e si 



trasformarono in uomini. Tutti tre questi individui 
vano il pene simile per volume al dito mignolo, quan- 
do era nel più alto grado d' erezione, coli* orifìcio ure- 
trale alla radice del medesimo e lo scroto diviso in da* 
borse, ed avevano i>oca barba e statura piccola. 

Un fatto analogo trovasi registrato nel Journal d€ la 
Sorit'U ìYn'dicale d* émulation. Voi. V, pag. 150. — Iti 
si racconta che cinque sorelle negli anni della pubertà, 
divennero quasi tutte fratelli. 



445 



33 



Osserv. 2. — Fischer A. di Boston. The 
American Journal of the med. sciences. Phila- 
delphia 1838. Voi. XXIH, pag. 3B2. — Lon- 
don med. Gaz. Voi. XXVIII, pag. 817. 

Un computista di 45 anni, morto per pneumonite, 
aveva la voce femminina, era senza barba e mustacchi, 
e non diede mai indizio di possedere gli organi genera- 
tivi. Nel cadavere si trovò lo scroto piccolo, flaccido e 
senza testicoli. La tunica vaginale comune era da ogni 
lato normale ; su di essa s' espandeva il cremastere e vi 
giaceva come al solito il funicolo spermatico di piccolo 
volume. I vasi deferenti erano in ambidue i lati del- 
r ordinaria grossezza e terminavano air estremità del 
funicolo in un sacco cieco. 

Osserv. 3. — Giraldès. Atrophie des organes 
genitaux chez un homme. Comptes rendus de la 
Soc. de Biologie. Paris 1854-55. Ser. 2. Tom. 
I, pag. 111. 

Un uomo di 36 anni, dair aspetto d* eunuco, aveva la 
verga lunga 3 centimetri ed i testicoli assai piccoli. 
Alla necroscopia si trovò il cervelletto piccolo rispetto 
al cervello. 

Osserv. 4. — Fech Ernest Aug. Answahl 
einiger seliner und hhrreicher Falle heohachtet in 
der chirurgischen Klmik zu Dresden. 1858. Hit 
8 steindmch Tafeln. 

Citato da Herrmtnn, perchè fornisce Pesempiodiun 
maschio che aveva le apparenze esterne femminili. 

Osserv. 5. — Curling Mr. Undeveloped se- 
xual organa of a male aduli. Transactions of 
the patholog. Soc. London 1859-60. Tom. XI, 
pag. 137. 

Nel cadavere d^ un uomo di 46 anni, dair aspetto 
femminino, V autore trovò il pene piccolissimo, come 
quello d^ un fanciullo di 5 anni. Anche lo scroto era 
piccolo, sebbene contenesse i testicoli. 

Osserv. 6. — Godard Ernest. Becherches 
iératologiques sur V appareil seminai de V homme, 
Paris 1860, pag. 84. PI. V et VI. 

Mori air Ospedale della Carità di Parigi un cesella- 
tore di 61 anno per una affezione di cuore. Egli era 
stato debole di fisico e di carattere, senza barba, col- 
V aspetto femminino ; amava le bevande spiritose ed era 
spesso ubbriaco. 

Il cadavere era lungo l metro e 72 centimetri, coi 
capelli biondi misti a bianchi e con peli rossastri ai cavi 
ascellari e sul pube. Il pene era grande come il dito 
piccolo. Lo scroto mancava completamente ed in luogo 
del medesimo la cute era leggermente piegata, lasciando 
visibile il rafe. I canali inguinali erano vuoti. Anche 
neir addome e nella pelvi furono cercati inutilmente i 

C. Taruffi 



testicoli e gli epididimi, l vasi deferenti avevano ognu- 
no il diametro di un millimetro e mezzo, escivano dalla 
prostata alquanto tortuosi, scorrevano attorno alla ve- 
scica orinarla e si convertivano in un filamento, che 
terminava nel peritoneo della regione inguinale. Le ve- 
scich«»tte seminali erano meno voluminose dei vasi de« 
ferenti, ed i vasi ejaculatori ben disposti. La vescica 
aveva un diverticolo della mucosa. 

Osserv. 7. — Marzuttini 0. B. (di Udine). 
Uomo nato sema testicoli^ morto a 78 anni. Gaz- 
zetta medica italiana delle Provincie Venete. 
Padova 1864. Tom. VII, pag. 51. 

Un conte di Spilimbergo, di elevata statura, si pre- 
sentava ancora ritto a 78 anni, mentre aveva V espres- 
sione e il tipo femminile c(n cute bianca e delicata, 
estremità lunghe e temperamento nervoso. Aveva il capo 
relativamente piccolo, coir occipite appianato, gli occhi 
pieni di vivacità, nessun vestigio di barba e privo di 
peli al pube ed alP inguine. Era senza pomo di Adamo; 
ampio aveva inferiormente il petto come le donne, ed 
ampia la pelvi. 

Era loquace con voce acuta e femminile, curioso, 
volubile e timido come una donnicciuola ; amava la so- 
cietà, le frivolezze, i fanciulli, contentandosi di amori 
platonici. 

Air età di 78 anni fu preso da tosse isecca, febbre, 
irregolarità di polso e da edema alle gambe che giunse 
in breve allo stato di anasarca e dopo un mese di ma- 
lattia, con fenomeni di un vizio al cuorf, mori il 29 
Novembre 1829. 

Air autopsia, si rinvenne il cervelletto relativamente 
piccolo, le mammelle più pronunciate che non nel maschio 
e sporgente anzi che no il capezzolo. I grandi trocanteri 
più allontanati che non nell' uomo, il cuore ipertrofico, 
sclerosi alle valvole semi lunari e incrostazioni calcari 
lungo tutta r aorta ; si trovarono i reni ingrossati colla 
pelvi ristretta; nelP addome mancavano i testicoli, le ar- 
terie, le vene spermatiche e le vescichette seminali. Pari- 
menti nello scroto vuoto mancavano i testìcoli ed i cor- 
doni spermatici; Tasta virile aveva lunghezza e forma 
naturale ; e V uretra era priva del verumontanum e de- 
gli ostia seminalia, 

Osserv. 8. — Brouardel. Sur un cas d* atro- 
phie des organes genitaux de V homme. Bullet. 
de la Soc. Anatom. de Paris 1864. Tom XXXIX, 
pag. 547. 

Uomo di 32 anni, coir aspetto d* una vecchia e coir a- 
trofìa degli organi generativi. 

Osserv. 9. — Facen Jacopo di Fonzaso 
(Prov. di Belluno). Oaz. medica italiana Provin- 
de Venete. Padova 1865. Anno Vili, pag. 297. 
Appendice. 

Visitò un uomo di 30 anni il quale aveva l'aspetto 
e le forme di donna. Esso avera il glande col meato 

5 



34 

urinario, ma mancava di prepuzio e di pene, dì guisa che 
il glande era sessile ed incapace di prolungamento, 
corno fosse la clitoride. E tanto più ne aveva l'appa- 
renza, poiché ai lati discendevano due specie di ninfe. 
Eranvi poi anche le grandi labbra, che contenevano i 
testicoli coi loro cordoni spermatici. Non eravi traccia 
di viilva. L'uomo era inclinato a sposarsi, fruiva delle 
ejaculuzioni seminali ed allora il glande s* induriva; 
sicché non aveva che V aspetto esteriore di femmina. 

Osserv. 10. — Rezzonico Ant, Annali univ. 
di medicina e chirurgia. Milano, 1867. Voi. 
CXCIX, Marzo pag. 60. 

L' autore vide un ragazzo di Como, dell* età di 13 
anni, con sviluppo fisico insufficiente si da sembrare un 
bambino di 8 anni. EIsso aveva la mammella sinistra 
protuberante oltre 4 centimetri, indolente, carnosa e mo- 
bile. Il ragazzo attribuiva V ingrossamento ad una forte 
contusione avuta da bambino, in seguito alla quale la 
mammella priucipiò ad ingrossarsi. Riveduto il ragazzo 
quando aveva raggiunta V età di 20 anni, V autore trovò 
lo sviluppo fisico di poco migliorato, ma la mammella 
in discorso era quasi completamente scomparsa. 

Osserv. 11. — Jones J. Singulare and di- 
sfraftning case of malformation of gefiifal organa. 
Med. Record. New-York 1871. Tom. VI, pag. 
198. 

Uomo senza barba coir abito femminino. Pene lun- 
go ', 4 di pollice, del resto ben conformato. Scroto molto 
piccolo, senza testicoli. Le ricerche per V intestino retto 
non recarono alcuna luce. 

Osserv. 12. — Urdy. Nottt anr un con remar- 
quable d' anorchidie, Gazette des Hópitaux. 1874. 
N. 8, pag. 58. 

Un uomo di 50 anni aveva il pene normale, lo scrMo 
destro senza testiceli e senza cordone spermatico, ras- 
somigliava ad una semplice piega della cute: lo scmto 
sinistro conteneva un rudimento di testicolo della gran- 
dezza di una piccola mandorla. 11 cordono Hp(»rnnitioo di 
questo testicolo appena si sentiva. \a prostata pel retto 
si toccava. 1/ erezione si faceva facilmente o iM>inpl«»ta- 
mente; nessuna eiaculazione, durame il coito. Ihirant* 
la notte talvolta avevano luogo erezioni, accompagnate 
dair uscita di un liquido tenace, ohe Urdy non tntvn 
opportuno di esaminare al microscopio, 1/ abito di*l pa- 
ziente era del tutto femminile, pnictiA avf«va U guance 
liscie, il labbro superiore coperto da una l(*Kgern p^lu 
ria; tutto il corpo fino al pubi» senza p«li, colU ninni- 
malie del volume di una gn)ssA arancia, colla voen no- 
nora e di alto timbro. 

Air età di 17 anni, le mammelle cimiincinmiio a ifon- 
fìarsi, e diventarono sede di un ablwHidantw NinTitylonn 
di latte, cosi che le camicie ne erano ilumvitlinnntN ba- 
gnate. Questa secrezione lattea continuo stiixa iiilmni- 
xione fino ai 24 anni; poi iier V intervallti ili tf :i mimmi, 



446 

durante 8, 10 giorni, e finalmente terminò a poco a poco 
dai 35 ai 40 anni. In quest* ultimo periodo si fece più 
appariscente quella fina peluria del labbro superiore. 

0.sserv. 13. — Lewin G. Ueber Syphilis here- 
ditaria tarda mìt Krankendemonstratìon, Berliner 
klin. Wochenschrift. 1876. N. 2 und 8. — 
Foumier Ed. Stìgmates dysirophiques. Paris 
1S9S, pag. 13. Oss. 16. 

Genitori sifilitici di un giovane di 18 anni. Questi 
aveva i denti d' Hutchinson, cheratite interstiziale, di- 
stnizione del velo pendolo, iperostosi delle due tibie, 
infantilismo (nel senso di Feurnier), somiglianza ad nn 
fanciullo in circa di 10 anni, senza peli al pube, testi- 
coli come un nano, senza erezioni e senza polluzioni. 

Osserv. 14. — Lerébouillet. Contribution à 
V étude des atrophies iesticulaires et dest hyper- 
trophies mammaires óbserc^es à la suite de cer^ 
tains orchites (GynécomaHtie et Féminisme). Ga- 
zette hébdomadaire de médecine et de chirurgie. 
Paris 1877. 

Un soldato di 22 anni, robusto, fu preso da quattro 
mesi dagli orecchioni senza febbre, che fu seguita dopo 
4 giorni da orchite doppia. La malattia declinò ben pre* 
sto, scomparve la gonfiezza perì-parotidea ed i testicoli 
nel 20*^ giorno si atrofizzarono fino ad arrivare alla pie-- 
celezza di un fagiuolo; il volto rimase senza barba ed 
assunse V aspetto femminino, e scomparve la potenza vi- 
rile, contemporaneamente apparve lo sviluppo progressi- 
vo delle mammelle costituito da lobuli ipertrofici e non 
per abbondanza di pannicolo adiposo, colla cute solcata 
da una ret« di vene. Pene normale, col pube coperto 
abbondantemente di peli. 

Osserv. 15. — Liégeois €• Atrophie iesHcw^ 
laire. Féministne. Ibid 1877. X. 38, pag. 605. 

Un soldato aveva pochi peli al mento, coi testicoli 
in tninintura, e colle mammelle sviluppata come nelle 
don ne. 

Osserv. 1(>. — Sfiiiauldin L. 3. Sur une con- 
formttion partìculù^re. Mémoires de la Soc. Méd. 
(V Kmulrttion. Paris 1878, pag. 241. 

(iiovan*) di 24 anni, colle due mammelle sviluppate 
come (|uell(i MU donne, colla voce femminina, il volto 
infantile, iuiherl)e. 11 pene, grande come un piccolo tu- 
ImriMiJo, ohn neir erezione raggiungeva la lunghezza di 
un pollice e mr^xz'i, ed i testicoli erano grandi conae 
una nncciola. , 

ONHMrv. 17. — Lambert. Gn^ecomastìa biia^ 

fiorali*. TIiiNhis Parigi 1878.79. — Vedi Olphan : 
tfyHtvnintmtla, \HH\ pag. 7J. 

OluvHHa ili iM anno, statura piccola, pelle bianca. 
urunmt ili iMiipii n ttirine arrotondate, voce da donna. 



447 



35 



pelvi normale. Testicoli grandi come un oliva, pene 
Dormale s^nza desideri sessuali. 

Osserv. 18. — Sorelli Diodato (Napoli\ 
Incompleto svìlffppo degli organi sessuali. Gior- 
nale internazionale delle Scienze Mediche. Na- 
poli 1881. Ser. 2, Tom. Ili, pag. 434. 

Un uomo di 27 anni con cachessia palustre, senza 
peli sul pube e sulla faccia, aveva il pene piccolo, non 
capace d' erezione ; i testicoli grandi come una piccola 
uliva, e voce femminina. 

Osserv. 19. — Przowoski. Gyiiaecomasiìa. 
Gazeta lekarska. N. 4 u. 5 (Varsavia). — 
Jahresbericht far 1881. Band I. pag. 282. 

Un giornaliere di 23 anni aveva la Ginecomastia bi- 
laterale, in cui oltre V enorme volume eravi la struttu- 
ra glandulare ed aveva i caratteri evidenti del femmi- 
nismo, compresi i caratteri della laringe e le pieghe 
peritoneali d«lla piccola pelvi. (L'autore fece la necro- 
scop'a ed il relatore non parla dei testicoli'. 

Osserv. 20. — Itart de Riaz. Un jeune hom- 
nie sana fesiicules. Annales medico- psychologic. 
Paris 1882. Ser. 6. Tom. VII. Année 20. 

Un ragazzo senza peli, senza energia né fisica né mo- 
rale, taciturno, conduceva una vita sedentaria pieno di 
noi:i senza desideri e senza appetiti venerei, un sen- 
timento vago ; e gli scherzi dei compagni lo molestavano 
Il suo stato divenne noto colla visita per la leva. Egli 
aveva pochi peli al pube, il pene lungo un pollice, grosso 
come il dito piccolo, col prepuzio aderente al glande, il 
quale era grande come uu pisello. Lo scroto era rappre- 
sentato da leggiere crespe cutanee, senza testicoli, nò fu- 
nicolo. 

Osserv. 21. — Binet A. P. Infantilisme, 
Progrès Medicai. 1884. 21 Juin — Annales 
des Maladies des Organes génito-urinaires. Pa- 
ris 1884. Tom. II, pag. 516. 

Fanciullo di 10 anni con gli organi genitali esterni 
poco sviluppati, colla prostata molto piccola, colle ve- 
scichette seminali costituite da semplici diverticeli, men- 
tre i canali deferenti e V otricolo prostatico erano molto 
sviluppati. 

Osserv. 22. — Pozzi Samuele. Pseudo-hèr- 
niaphradUme, Mémoires de la Soc. de Biologie. 
Paris 1885, pag. 26. Oss. 2. Avec deux fig. — 
(Vedi : Taruffi, Memorie della R. Accad. delle 
Scienze deir Istituto di Bologna. 1899. Ser. V. 
Tom. VII, pag. 745. Oss. 45). 

Osserv. 23. -— Fournier Edmondo. Opera 
citata, pag. 11. Osserv. 7. Annales de dermat. 
et de syphil. 1885. 



Giovane di 19 anni con sifilide ereditaria aveva delle 
cicatrici peribucali e lombari, delle iperostosi femorali e 
il fegato e Ih milza ingrossali. V abito era totalmente 
infantile ; mancanza della barba e dei peli, verga minu- 
scola, monorchidia, testicolo piccolo. Statura m. 1,30. 

Osserv. 24. — Polaillon. Hennaphrodisme 
neutre. Annales des maladies des organes gènito- 
urinaires. Paris 1887. Tom. V. N. 9, pag. 566. 

Un uomo di 31 anni, senza burba, con voce ed abito 
femminino, aveva il pene rudimentale ed un piccolo 
scroto raggrinzato. AH' autopsia non si trovò traccia dei 
testicoli, dei condotti deferenti e del cordone spermatico. 

Osserv. '25. — Fournier Edmondo. Opera 
citata^ pag. 11. Osserv. 8. Annales de dermat. 
et de syphil. 1889. 

Giovane di 19 anni, figlio di genitori sifilitici. Ero- 
sione e deformità dentaria, cornea destra opaca, le tibie 
a sciabola, esostosi medio palatino, cicatrici multiple 
nella pelle, infantilismo notevole : membra molto gra- 
cili, verga molto piccola. Statura metri 1,36. L'autore 
attribuisce tali caratteri all' infantilismo. 

Osserv. i26. — NeuhaHS Ernest. Ein seìtener 
Fall con Aplasie der Hoden, Diss. Kiel 1890, 
s. 9, con tavola. 

Un giovane di 21 anno, figlio di un salsamentario, 
dopo avere esternato a più persone il proposito di to- 
gliersi la vita, si impiccò. Egli aveva raccontato un 
anno prima a tre persone successivamente che suo pa- 
dre r aveva castrato in due volte : una volta quando era 
molto bambino e la seconda quando aveva 10 anni. 

Il cadavere era ben nutrito, senza peli alla faccia ed 
alle ancelle; però ve n'erano alcuni sparsi sul pube. Il 
pene era grosso come un dito, col prepuzio ristretto. Lo 
scroto 8Ì mostra tra assai piccolo ed incapace di conte- 
nere i testicoli e sì vedevano pochi peli biondi sul 
pube ; ma non si rinvenne alcuna cicatrice. Le glandolo 
mammarie erano piccole, incirca come un tallero. In- 
ternamente si trovavano i vasi deferenti molto piccoli ; 
dal lato destro mancava totalmente il testicolo, e dal 
lato sinistro vi era un rudimento dell'epididimo e del 
testicolo in forma allungata. Per queste circostanze (e 
per altri argomenti) l'autore escluse la verità del rac- 
conto fatto dal suicida. 

Osserv. 27. ~ Tarufli Cesare. Osservazione 
inedita del 1890. 

Un pittore dell' età di 24 anni aveva V aspetto di uu 
fanciullo, era piccolo, gracile, pallido, senza peli nella 
faccia, coi capelli biondi, che presto i icanutircno : que- 
sto stato suscitava i motteggi dei compagni i quali lo 
credevano un castrato, sebbene avesse la voce abbastanza 
maschile senza prominenza della tirc>ide. Aveva mediocre 
intelligenza in guisa che riuscì soltanto ad eseguire copie 
di quadri celebri e ad istruire giovinetti nel disegno. In- 



3C 

vecchiando principiò a raanifestarft indizi di persecu- 
zione, i quali col crescere degli anni si fecero più intensi 
ed assunsero una certa grarità. Finalmente nel 1890 fu 
colto (la apoplessia cerebrale e morì allo spedale. Non 
fu fatta la necroscopia, ma dai modici si seppe che lo 
scroto era piccolo e vuoto, ed essi ritennero si trattasse 
di criptorchia. 

Osserv. 28. — Pozzi Samuele. De rHèrma- 
phroilisme. Gazette hèbdomadaire de Med. et de 
Chirurgie. Paris 1890. N. 30, pag. 351. Fig. 2. 

Rappresenta le parti generative esterne d' un giovane 
che aveva ipertrofia del frenulo del prepuzio in forma 
di proluugamento, lungo il rafe scrotale, ed il perineo; 
esso assumeva da principio la forma bifida con una fìs- 
Bura interposta da simulare i margini delle piccolo labbra. 
Il giovane a^eva inoltre lo sviluppo femminino delle 
mammelle, ed il testicolo sinistro atrofizzato e tratte- 
nuto al corrispondente anello inguinale. 

Osserv. 29. — Werther. (Dresda). Infanti- 
lisme de la moìtìé si/périeuve du corp confrasfant 
aoec mie Mongation excessive des membres infe- 
rieurs. Deutsche medicin Wochenschrift 1S91, 
8. 802. - Poumier fils. Stigmato hérédo-syphi' 
li8. 1898, pag. 135. 

Riporta la singolare osservazione ed anche la figura 
tratta da un giovinetto di 16 atini. 

Osserv. 30. — v. Kraft-Ebing. Psicopatia 
sessuale. Traduzione dal tedesco. Boma 1891, 
pag. 252. 

Uomo di 30 anni, che fu in orìgine gracile, e disposto 
ai giuochi delle bambine, e con tendenze femminili. A 
17 anni, non aveva indipendenza di carattere ed era ri- 
misto un fanciullone: inclinava solo alla pittura, ma non 
aveva perseveranza e preferiva le occupazioni donnesche. 
Crescendo neir età, assunse decisamente le forme e V an- 
datura femminile. Ebbe però a 22 anni relazioni ses- 
suale con donne, ma sentendosi prostrato le abbandonò, 
e s* accorse d^ avere invece inclinazioni p*;r gli uomini, 
coi quali crede T autore abbia avuto rapporti. 

Il medesimo trovò che il corpo aveva una conforma- 
zione femminina, colle parti sessuali esterne poco svilup- 
pate e col testicolo sinistro rimasto nel canale inguinale. 
Aveva il monte di Venere adii)Oso e prominente con pochi 
peli; la voce acuta, senza carattere virìle. Le polluzioni 
erano diventate rare e patologiche perchè si producevano 
senza alcuna emozione di voluttà. 



448 

Osserv. 31. — Uallopeaii. Feminisme che 
un g'ani. La Sémaine Medicale. 1899. 15 Fe- 
vrier, pag. 53. 

Un uomo di 38 anni alto m. 1, S5 senza barba offre 
i caratteri del femminismo, difatti ha la laringe poco 
saliente, le mammelle molto sviluppate (diametro 7 cea- 
timetri) col diametro traversale della pelvi superiore di- 
molto a quello del torace e colle natiche assai promi- 
nenti. I testicoli hanno un volume simile a quello di 
una nocciola, col pene assai piccolo; t.ulladimenò il gi- 
gante compie r atto sessuale circa 2 volte alla settima- 
na. A 7 anni egli ebbe una flebite femorale che lasciò 
enorme dilatazione delle vene scrotali. 

Osserv. 32. — Nieolini (di Galatz). FétìO- 
minisine chez un adulte. La Sémaìne Medicale. 
1899 15 Mars, pag. 87. 

Un fornaio di 25 anni, alto m. 1,75 con aspetto fem- 
minino, colla pelle bianca e fina, coi tessuto sottocuta- 
neo bene sviluppato, senza barba al volto e con peli radi 
al pube aveva il timbro della voce simile a quello di 
uomo adulto. Le mammelle avevano un diametro di 8 o 
9 centimetrì ; il pene e lo scroto erano normali mentre i 
testicoli non superavano il volume dì un uovo di pic- 
cione. L^uomo dichiarava di non avere istinti sessuali che 
ogni 5 o 6 mesi. 

Osserv. 33. — Hallopeau. Fémimsme ei 
syphilis héréditaire. La Sémaine medicale 1899, 
15 Novembre, pag. 389. 

Un giovinetto di 15 anni aveva le glandole mamma- 
rie molto sviluppate mentre il pene ed i testicoli erano 
straordinariamente piccoli, i muscoli poco sviluppati ed 
il tessuto sottocutaneo invaso dal grasso. Aveva delle 
ulcerazioni con caratteri sifilitici, guarite col ioduro di 
potassio e colle applicazioni locali di sublimato. Il gio- 
vinetto stesso aveva delle deformità dentarie manifeste. 

Osserv. 34. — Quattrociocchi (in Roma). 
Tre catti di femminismo e ginecomastia. Bollet- 
tino della Società Lancisiana degli Ospedali di 
Roma 1899. (Rendic. Accad. , Roma 1899). 
An. 19. Fase. 1, pag. 219-221. 

O^^servò tra reclute (due Abissini ed un Romano) di 
aspetto gigantesco, che avevano le mammelle femminine 
e r apparato genitale maschile, il quale era ridotto nelle 
sue proporzioni (rAutore poi non fornisce le misure e 
neppure la somiglianza con altri corpi, aggiunge però 
che V apparato funzionava regolarmente). 



Nota IIL 



jB, — Ginecomastia. 



Osserv. 1. — Paolo d' Eglna. Giirurgia. 
(Testo greco e Traduzione francese). Paris 1855, 
pag. 213. 

Ipertrofia delle mammelle nelP uomo. 



Osserv. 2. — Schuring Martin (Dresda). 
SyUepsiologia eie. Dresdae 1731, pag. 319 e auiv. 

Parlando della gravidanza ha aggiunto la raccolta di 
molti casi di padri che avevano allattati i propri figli. 



449 

Osserv. 3. — Benauldin. Mém. de la Soc. 
méd. d'émulation. Voi. I, 1797; 1802, pag. 397. 
(-i* ediz.) — Dici, des Se. Méd. Tom. XXX. 
Paris 1818. Art. Mamelk, pag. 378. 

Un carrettiere di 24 anni, assai gracile, aveva le mam- 
melle simili a qaelle delle donne. Aveva inoltre le spalle 
elevate, il petto stretto, la voce femminina, la faccia in- 
fantile, ed era imberbe. Gli organi generativi non diffe- 
rivano da quelli degli altri uomini che per la loro estrema 
piccolezza. La pelvi era divaricata, ed il pube promi- 
nente, fornito di pochi peli, i quali abbondavano soltanto 
alle ascelle. 

V ingrossamento delle mammelle principiò air età di 
)6 anni, e poscia esci dalle medesime un umore sieroso 
simile al latte : secrezione che durò fino air ttà di 20 
anni. Il giovano conservava tutti gli istinti maschili. 

Osserv. 4. — Uome E. Philonoph. Transact. 
of London for the year 1799. Part. 2.», N. X, 
pag. 65. 

Vide un soldato di marina di 23 anni, senza barba, 
colle mammelle grandi come quelle d'una donna della 
stessa età. Esso mostrava la tendenza a diventar corpu- 
lento, colla pelle straordinariamente fina per un uomo e 
eolle mani grosse e piccole. Era debole d' intelligenza e 
di forza fisica. 

Esaminando le parti generative, V autore trovò il pube 
coperto di grasso come il monte di venere ed il pene 
straordinariamente piccolo ed incapace all'erezione. I 
testicoli non superavano in grandezza quelli d' un feto. 
Il soldato non aveva alcuna inclinazione alle donne. 

Osserv. 5. — Ànsieux. Sur quelques cas 
rares observés sur des conscrits. Journal de Mód. 
de Cor VIS ART. Paris 1807. Tom. XIV, pag. 
262. — Citato da Is. Geopf. Saint-Hilaire. 

In una recluta V ipertrofia era solo nella mammella 
di sinistra, dalla quale scolava ogni settimana un liquido 
che macchiava in giallo la camicia. 

Osserv. 6. — Bédor H. Notice physiologique 
sur un individu masculin ayant des mamelles et 
inhabile à la généraHon. Journal de Méd., Chi- 
rurg., Phai-m. etc. Paris 1812. Tom. XXV, 
pag. 171-175. — Gaz. méd. de Paris 1830. 
N. 44, pag. 689. 

L^ autore aveva' già descritto nel 1812 una giovane 
recluta fornita di mammelle femminine ed inabile alla 
generazione per atrofia dei testicoli. La recluta aveva un 
fratello colla stessa anomalia. 

L^ autore annunzia d^ aver trovato altri tre coscritti 
con ginecomastia, di temperamento linfatico, ed inabili 
al servizio militare, perchè le uniformi ordinarie chiuse 
sul petto sarebbero riuscite opprimenti ed insopportabili. 
Uno solo dei medesimi aveva atrofia dei testicoli ed 
C. Taruffi 



37 

inoltre ipospadia, o niuno ricordava che nella famiglia 
la ginecomastia fosse ereditaria. 

Osserv. 7. — Tilleneuve Louis. Oynéroma- 
site. DictioD. des Sciences Méd. Paris 1813. 
Tom. XrX, pag. 591. 

Racconta due casi, di cui il secondo era un uomo di 
60 anni. Questo era padre di più figli ed aveva fino 
dalla sua giovinezza le mammelle assai pronunziate, 
quando all' età di 30 anni raggiunsero una straordina- 
ria grossezza, ^specialmente a destra, con djlori vivaci, 
i quali mediante V applicazione della cicuta si cal- 
marono. 

Osserv. 8. — Tilleneuve André. Gynécoma- 
fttie. Dictionnaire en 60 Volumes. Paris 1817. 
Tom. XIX, pag. 590. 

Reca due osservazioni originali e le storie antece- 
denti in proposito. Probabilmente è lo stesso Autore so- 
pracitato 

Osserv. 9. — Gloquette. Nouv. Biblioth. tné- 
dicale 1828. Tom. I, pag. 429. 

Un infermiere neir Ospedale di S. Luigi a Parigi 
aveva una mammella grossa come quella di una doana. 

Osserv. 10. — Lieber. Casper^ s WocTien- 
schrift fiir der gesammfe Heilhtinde ; Jahrgang 
1F34. Berlin, s. 124. — Vedi Gniber. 

Osserv. 11. — Torri Francesco. Giornale 
dei Letterati di Fisa. Settembre Ottobre 1836 
N. 89. 

Un uomo di 48 anni nacque con una macchia rossa- 
scura nella regione mammaria destra, che nelP età di 6 
anni si fece prominente, costituendo una gonfiezza, molle, 
compressibile ed indolente; poscia la tumefazione crebbe 
progressivamente in guisa che, quando V uomo giunse 
air età suddetta, la mole era divenuta enorme. Consultato 
il prof. Bagnoli, questi giudicò trattarsi d'elefantiasi della 
mammella essendo il tumore pastoso, colla pelle di color 
naturale, con peso relativamente minore al volume ; di- 
fatto eseguita l'amputazione dal Torri, egli trovò nel 
tumore un aumento eccessivo d^ adipe, ove addensato, ove 
molle ed oleoso, e diagnosticò il tumore per un lipoma. 

Osserv. 12. — Thomson H. Pretemafural 
enlargenient of the breast in a man eunucJts and 
their pecuìiarities. Lancet. London 1837. Tom. I. 
pag. 356. 

Un uomo di 40 anni cadde sul petto in un combat- 
timento. Dopo alcune settimane le sue mammelle si fe- 
cero grosse come quelle d' una donna con una areola ed 
una rete venosa bluastra. Nello stesso tempo il testicolo 
destro si atrofizzò quasi completamente, ed il testicolo 

5* 



38 

sinistro riiminui per la metà «lei suo volume e l'uomo 
perdette V ÌRtinto ee^Buale. 

NelU M46sa seduta della Società di Wesminster 
1937) Ber^ats rifeii ch« ad un uomo s'atrofizzarono i 
tef«ticoIi in »Aguito ili' assorbimento d' una grande quan- 
tità di iodio e che inseguito s'ingrandirono cons^idere- 
volm«-iite le mamiuelle. 

Osserv. !3. — Knaff. Ehi Fall con Gijncl- 
homastie. Medicinische Jahrbùcher des kaiserL 
konigl. osterreirchiscben Staates. Wien 1840. 
Ser. n. Tom. XXI, pag. 19S. 

(U'noriamo i particolari). 

Osserv. 14. — Uoltrop. Schmidt' a Jahrbù- 
cher (ler gemmmt, Medicin. Bd. XXXI, s. 56 ; 
1840. 

Miì granatiere di 10 anni che aveva avute delle ul- 
ceri sifilitiche, principiò a soff*rirft l»*ggieri accessi epi- 
lettici e poscia si dolse d' una sensazione dolorosa nei 
testicoli. P'saminato V infermo, si trovarono i testicoli 
atrofici e co n te miioranea m'unte le mammelle cosi svilup- 
pate da somigliare a quelle delle donne. 

Osserv. 15. — Albera J. F. Correnpondanz- 
blatt rheinischer. tmd ìresifaìhlischer. Aerzie 1843. 
N. 13. 

Vide un giovane dai 15 ai 17 anni con una tume- 
fazione infiammatoria delle glandole mammarie con corso 
cronico, che si ripeteva periodicamente. L'Autore chiamò 
tale afl'«*zione mastite pubescentiiiin virilùt. 

Osserv. 16. — Hiller. Hypertrophie der Ma- 
merhr'nsie neben erbUchem Bruutscirrhus der irei- 
bìkhen Glieder derseìben Familie. Preussische 
Vereinszeitung 1H44. N. 4;^. — Schniidt's Jahr- 
bùcher 1845. Bd. 45. S. 320 - Schuchards fi. 
Ueber die Vergròsseriing der mannliobeii Briiste 
— Langenbeclv' s Archiv. Bd. 31. S 7r,. 

Un giovinetto di 17 anni; figlio d'una madre che 
mori por cancro mammario e nipote di zie viventi eoo 
nodi dolorosi e sospetti alle mammelle preseuta l'aspetto 
cachettico colla pelle color di terra e colle mammelle 
ingrossate. Nella capsula pinguedinosa si avvertiva il 
corpo glandolare col maggior diametro di pollici 1, V^. 

Osserv. 17. Gorham John. Case of 

exiraordinary developmetit of thti manmae of the 
human aduli. The London Med. Gaz. Ser. n. 
VoL II. London 1846 luly. — Oorriuge W. J. 
Verleizung den ROckens mii darauf folgender 
VergróMserung der BrUnie und SchvAmlen der Ho- 
den. Provine. Med. and Surg. Journ. Tom. ITI. 
p. 18. 1816. — Sehuebardt B. Ueber die Ver- 



450 

grDsHerunij der mànlichen Briiste. Langenbeck' s 
Archiv Bd. 31. Berlin 1984 S. 73, 74. 

Un pescatore ben confermato, durante il servizio mi- 
litare cadde e si feri al dorso. Gorhsm racconta mina- 
tamente il modo della caduta e le couseguenza che 
sero il soldato assolutamente incapace al servizio, 
tinge poi vide l'ammalato nel 1840 e notò le mammelle 
molto grosse ed il testicolo destro quasi scomparso men- 
tre il sinistro era rimasto metà dW normale. L' infiarmo 
aveva perduto V erezione e V istinto sensuale. Ijm circon- 
ferenza del petto misurava 14 pollici, il diametro tra- 
sversale 7 pollici, rattezza 6 pollici. 

Osserv. 18. — Beau. Déceloppanent feminin 
des seins chez un jeutie liomme. Graz, des Hòpi- 
taux 1849. N. 140, pag. 568. 

Giovinetto di 16 anni colle mammelle egtmlmente 
ingrandite: larghe 6 centim., alte 5 centim., con strut- 
tura lobulare al tatto. Il capezzolo poco sporgente e non 
secerneva latte ; con trafitture vaganti e spontanee nelle 
mammelle, che talora si svegliavano col tatto. Le parti 
sessuali erano proporzionate, senza anomalie. 

Osserv. 19. — Galliet. Sur deux cas de 
coincidence de déceloppein^nt anornud de la ma^ 
melle chez V homrne avec une tumeur de V épi- 
didime. Comptes rendns de la Société de Bio- 
logie. Fev. 1850. — Gaz. Méd. de Paris 1850. 
Ser. 3, pag. 351. Mai 4. N. 6o. 

Probabilmente trattavasi d' un cancro tanto air epi- 
didimo quanto alla mammella. 

Osserv. 20. — Weber C. Normwidrige J7»(- 
loickelutig bdder Brustdrilsen bei eitiem Manne. 
Zeitschrift der Deutscb. Chir. Ver. Magdeburg 
1852. Tom. V, pag. 336. 

L'n bombanliere cresciuto in statura in modo atnior^ 
dinario, hì congedò dalla vita militare alPetàdi 18 anni, 
quando fra i 21 e 22 anni crebbero di volume le mam- 
melle di guisa da somigliare a quelle delle donne. Areva 
la voce da castrato, era senza barba coi testicoli poco 
sviluppati e col pene straordinariamente piccolo, e pro- 
babilmfMite incapace al coito. 

Osserv. 21.— Langer Cari. Ueber den Bau 
und die Enticicheliiug der Milchdriise bei beiden 
Geschheehter. Denkschriften der k. Akadem. der 
Wissenschaften. Bd. III. (Classe matematica e 
naturale). Zweite Abtheiluag. S. 25. und .36. 
Tafle VII. Fig. 16-29, Wien 1852. 

Descrizione anatomica, con teoria sulla Gin ecomastia. 

Osserv. 22. — Laworie J. A. Case of acute 
hypertrophy of both ìnammae in an adidt Ola- 



451 

sgow Medicai Journal 1853-54. Tom. I, 
•:^0-24. 

(Ignoriamo i particolari). 



pag' 



Osserv. 23. — Crayei|hier. Trqité de Vjina- 
iomie descriptive (3* edit.). Paris 1864. Tom. Ili, 
pag. 730. Nota 1. 

Nel 1850 vide un uomo di 25 anni, che giunto alTetà 
ài 21 anni gli si ingrandì la mammella destra, e questa 
divenne per 4 anni si dolorosa al grado che V infermo 
richiedeva la estirpazione. 

Osserv. 24. — Ève P. F. Hypertrophy of 
the male mammae removed. Nashville Journal 
of Med. et Sciences 1854. Tom. VII, pag. 454. 

Nulla di notevole. 

Osserv. 25. — Hoffmann Jacob. Zur Pa- 

ihologie der màunlichen Brustdrusen, Inaug. Dis- 
sert. Giessen 1855. 

Ad un giovinetto di 16 o 17 anni, a brevi intervalli 
•di tempo si gonfiava la mamella sinistra, sporgeva il 
-capezzolo, sebbene privo di secrezione, con Tareola assai 
pigmentata e premendo sulla mammella si risvegliavamo 
■dei dolori. Si riconosceva \& mammella piena di podi 
resistenti. Se si somministrava un purgante, od acca- 
deva una polluzione, la tumefazione scompariva. Anche 
dopo più anni qujindo il fenomeno era scomparso, col 
tatto si poteva sentire un corpo grande quanto un ^- 
4;iolo, mentre dal lato destro non si avertiva alcun corpo. 

Osserv. 2G. — Nelaton. Hypertrophie doti- 
hureuse de la glande fnwninaire chez un homme. 
Oazette des Hòpitaux. Paris 1856. Tom. XXIX, 
pag. 126. — Elements de Fatb. chirurgicale. 
Paris 1857. Tom. IV. 

Trovò la gi ne cornasti a associata air ipospadia ed al- 
l' atrofia degli organi genitali. Trovò anche dei casi 
senza alterazione degli òrgani sessuali. 

Oiserv. 27. — Ber|lierand. Des tumeurs du 
s^in chez V homme. Gai^. Med. de Paris 1857. 
N. 14. 

Uu ragazzo /)i 16 anni, poapista, colle p^rti genitali 
^auJbejTfiQti. La joiamnveUe si erano d^ 4 ^anni iugrQssate 
^Qs^ cbiO il J^ssiuto adiposo fqsse moUo svil^uppato. 

Osserv. 28. — Fetrequin. Anatomie topo- 
jgraphique médico^hirurgical. Paris 1843, pag. 
231 (1» edit.), 1857 (2' edit.). 

Racconta che a Pavia vide un uomo, di 45 anni, che 
Aveva le mammelle simili a due lunghi fiaschi, pendenti 
4;ome quelle delle donne ottentotte. 



39 

Osserv. 29. — Klob Jul. Mar. Zeitsclirift 
der k. k. Gesellschaft der Aerzte zu Wien 18ó8. 
N. 62. 

Descrive il caso d* un uomo, di 34 anni, che aveva 
sulla spalla sinistra e precisamente sul muscolo del- 
toide, un tumore couico simile ad un capezzolo sepolto 
nel panicolo adiposo. Le mammelle avevano il tessuto 
gla^idolare grande come una lenticchia. 

Osserv. 30. — Dnrham. Pecularities of the 
genifal organs, and extraordinary devdopmeni 
of the mammae in a male suhject, Transactions 
of Pathol. Soc. London 1859-63. Tom. XI, 
pag. 163. 

Un indivìduo, di 25 anni, aveva V aspetto d' una fan- 
ciulla. 11 pene era corto e piccolo (P autoie non parla 
dello scroto), coi testicoli normali e cogli epididimi 
distinti. 

Osserv. 31. — N. N. Gì/necomania in a yoiing 
boy. The Medicai Times and Gaz. London 1860. 

Ragazzo di 13 anni, abbastanza robusto, che aveva 
un tumore grosso come un pugno nella mammella destra 
senza dolori e mobile da 6 mesi, e che fu giudicato per 
una ipertrofia della glandola, in cui si distinguevano i 
lobuli. 

Osserv. 32. — Godard Ernest. Sur V ap- 
pareil seminai de V hommel Paris 1860, pag. 66. 

Un Giova; e robusto nel 1840 fu accolto fra i Cac- 
ciatori d^ Orléans. Nel 1843 contrasse la sifilide, e nel 
1844 gli sopragginnse una orchite sifilitica doppia, la 
quale mediante le solita cur^ esterne ed interne non 
solo scomparve, ma fu seguita dair atrofia dei testicoli, 
i quali nel 1846 erano ridotti al volume di due faginoli. 
Di più r infermo perdette le erezioni e le ei^ai^sioni sper- 
i;aaticbe, e la verga tornò al .volume di quella d* un fan- 
ciullo di 7 anni ; contemporaneamente le forme esterne 
presero il carattere femminino (L^ autore non dice però 
esplicitamente che aumentassero le mammelle). 

Osserv. 33. — Peter» D. C. Pypertrophìj of 
tf^ tfuiìfimaryglands in an soldier. American Med. 
Times. Newyork 1863. Tom. VI, pag. 96. 

Un spillato aveva la ginecomastia solo da un lato. Gio- 
vane robusto (Schuchard che cita questo caso non ag- 
giunge alcun' altra particolarità). 

Osserv. 34. — Omber W. Ginecomastia con 

epispadia e scroto diciso. Mém. de TAcad. Imp. 

des Sciences de St. Pétorsbourg. Ser. 7. Tom. X, 

N. 10. Nota 3. 1866 (Vedi Taruffi. Storia. Tom. 

VII, pag. 265. Osservazione senza numero). 

Una recluta di 18 anni aveva le mammelle grosse, 
piene e mobili ; il pene atrofico con una breve doccia 



40 



452 



uretrale sul dorso. Al monte di venere si sentiva la sin- 
fisi del pub 3 formata da tessuto legamentoso. Lo scroto 
era diviso in due metà le quali assumevano T aspetto 
delle grandi labbra femminili ed ognuna conteneva un 
testicolo manifesto e mobile. Del resto V individuo era 
bene conformato. 

Osserv. 36. — Foot. Betnarks on Oyneco- 
mazia, Dublin journal of M/d. Sciences. May 
1866, pagina 461. 

Ragazzo di 14 anni che aveva già V ipertrofia della 
mammella sinistra, ma senza arresto di sviluppo degli 
organi genitali, e senza femminismo. 

Osserv. 36. — Gouta^e. Hypertrophie de la 
niamelle droite cF origine traumatique. Gaz. méd. 
de Lyon. 1867, N. 5. 

Ad un ragazzo di 10 anni dopo tre mesi che aveva 
ricevuto un pugno sul capezzolo destro, la mammella era 
cresciuta sì da emulare quella d* una ragazzina divenuta 
pubere. Si potevano riconoscere col tatto alcuni lobetti 
glandolar! in istato di regolare iperplasia, e si svegliava 
un leggiero dolore al capezzolo. 

Osserv. 3V. — Briant T. Cases of diposes 
in the breast in the male. Lancet 9 Febr. 1868. 

Ipertrofia (bilaterale) delle mammelle con infiam- 
mazione e dolori vaganti. 

Osserv. 38. — Paventa Francesco. Oior- 
naie della R. Accademia di Torino. 1869. Ser. 
3.\ Voi. Vili, pag. 310. 

Una sposa di 26 anni nel suo secondo parto mise in 
luce un maschio che presentava le mammelle sviluppa- 
tissime, cioè quanto un mezzo arancio. Al tatto si sentiva 
la massa glandolare, la quale compressa gemeva qualche 
goccia di liquido sieroso biancastro con tutti i caratteri 
del latte. Anche il capezzolo era sviluppato più del nor- 
male. 

Osserv. 39. — Laugler Maurice. Mrmor- 
chidie. Hypertrophie mammaire. — Le Denta 
A. Des Anomalies du Testicule. Paris 1869, pa- 
gina 102. 

Un commissionario d' abito vigoroso, all' età di £6 
anni si presentò alla visita perchè la mammella sinistra 
aveva acquistato a poco a poco un volume notevole ed 
era divenuta alquanto dolorosa. La mammella aveva tutte 
le qualità simili a quella d' una donna, però compri- 
mendo fra le dita il capezzolo sortivano alcune goccie 
di liquido sieroso ; V uomo era monorchido dallo stesso 
lato, perchè il testicolo non era disceso. 

Osserv. 40. — Uandaside Peter David. 

^Edinburgh). Quadruple mammae oceurring in 



Udo adiilt brothers. Journal of anatomy and 
physiologie. Novembre 1870. 

Reca la storia di una famiglia di 5 fanciulli, di cai 
due erano ginecomasti e polimasti. 

Osserv. 41. — Labbé. Gaz. des Hópitaux. 
1870. N. 12, pag. 46. 

La mammella destra aveva un tumore congenito, che 
air età di 5 anni aveva raggiunto il volume d^ un ove 
di gallina, circoscritto e resistente a livello del capez- 
zolo. A 12 anni cominciò a crescere lentamente ed a 
secernere un umore giallo ad intermittenze regolari (da 
15 giorni fino ad un mese). Giunto air età di 22 anni« 
la mammella aveva raggiunto il volume ordinario che 
presenta la donna, e ninna alterazione. Gli organi geoi- 
tali erano normalmente sviluppati air età di 15 anni ed 
anche ora funzionano normalmente. 

Osserv. 42. — Leisrink (in Hamburg). Uéber 
die Entziindung der Mammae beijungen Mànnere. 
Deutsche Zeitschrift far Chirurgie 1874. Bd. 
IV. S. 19. 

Un ragazzo robusto di 14 anni, vissuto sano, fu pre- 
so da dolori alle mammelle, le quali erano tramutate 
in dischi appianati, colla pelle calda e molto sensibile» 
poscia le glandolo ascellari si gonfiarono. Sopravvenne 
una leggiera febbre con perdita dell' appetito che V ob- 
bligò al letto; dopo 5 giorni la febbre scomparve eoo 
miglioramento alle parti ; ma passati 8 giorni la febbre 
tornò, ciò che fu seguito da una pausa, e simili inter* 
mittenze si rinnovarono più volte senza modificazioni 
notevoli; fintantoché il completo sviluppo del corpo im- 
pedì (per cosi dire) nuovi accessi. 

Osserv. 43. — Morgan. Ca^e of àbnomal 
decelopmeni of the right breast in a seaman ai 
the age of puberty. Lancet. London 1875. Tom. 
II, pag. 767. 

Marinaio con ginecomastia a destra fino dalla pubertà. 

Osserv. 44. — Scheiber S. H. (Bukarest). 

Einige angébome Anomalien beóbachtet im pathol. 

InsHtut zu Bukarest. Med. jahrbùcher von S. 

Steriker Wien 1875, S. 261. N. 7. Con due 

figure. 

Un uomo di 45 anni aveva le glandolo mammarie 
ipertrofiche e morì per emorragia in tema Aveva gli or- 
gani sessuali bene conformati, e le mammelle, diverse 
nel volume, erano poste non simmetricamente. 

Osserv. 45. — Paech Albert. Le» mamelles 
et leurs anomalie^. Paria. 1876, pag. 162. 

Un adolescente di 16 anni incontrò una mastite do- 
lorosa al lato destro seguita da ingorgo della memmella. 
Indi a un mese principiò a gonfiarsi la mammella alni- 



453 

Atra ; e ad onta delle cure praticate dopo due anni, am- 
bedue le mammelle raggiunsero un volume eguale a 
quello delle donne della stessa età. 

Osserv. 46. — Lereboolllet L. Coniributìon 
a V étude des atrophies iesticuìaires et des hyper- 
irophies mammaires obaervèes à la tuite de cer- 
taìns orchites. (Gi/necoìnasfie Feminisme). Gaz. 
hébdomadaire. 1877. N. 34, pag. 633. 

OsR. IV Caso dMpertrofia nella mammella destra senza 
anomalia degli organi generativi, manifestatasi neir età 
di 23 anni. 

Oss. 2*. Un soldato di 22 anni, benfatto e robusto, da 
4 mesi sofferse d'orecchioni, i quali si sciolsero in 4 
giorni, e comparve una orchite doppia, che triplicò il 
volume dei testicoli. Questi dopo 30 giorni principia- 
rono ad atrofizzarsi e divennero grandi come un fagiolo. 
Per contrario principiarono le mammelle ad ingrossarsi; 
e poco dopo col tatto si riconosceva in esse una glandola 
<!0i lobi ipertrofizzati si vedeva una rete venosa sottocu- 
tanea. Mancava la barba. II pene però si manteneva nor- 
male, mentre era perduto il senso genitale. 

Osserv. 47. — Jagot M. L. (D' Angers). 
Deoelopptsnìent considerable dea glandes mammai- 
res coincident avec V atropMe du iesiicule gauche. 
Oaz. hébdomadaire de med. et de chir. Paris 
14 Septembre 1877. N. 31. — Osservazione 
riportata da Laurent: Les hisexués. pag. 88. 

Uomo di 28 anni, in cui il testicolo destro discese 
nello scroto air età di 23 anni, ed il testicolo sinistro 
fu sempre grande come una oliva. Aveva subito una 
blenorragia. 

Osserv. 48. Krieg. — Ein Fall vom Ot/nà- 
'Comasiie. Wùrteraberg. medio. Corrisponden- 
blatt 1877. Bd. 47, S. 75. 

Ipertrofia unilaterale con i condotti galatofori solidi 
alla periferia, e mancavano le estremità varicose degli 
acini. 

Osserv. 49. — Lambert. — Thèse. Qazette 
hebdom. de méd. et chirurg. 14 settembre 1877. 

Un uomo di 28 anni, operaio in una fonderia, con 
abito virile, petto largo, con mammelle voluminose, spor- 
.gendo dal petto 5 centimetri {V uomo stando oriszontale), 
i eui acini glaudolari «raso percettibili al tatto. 

Lo scroto conteneva i due testicoli : il destro tra nor- 
male • disceso, air età di 23 anni, il sinistro era grande 
•come una piccola oliva, liscio, duro; né ebbe mai un 
^volume maggiora, al dire dell' ammalato ; aveva V epidi- 
dimo ed il cordone ben conformato. L'srenone si com- 
pieva regolarmente. 

Osserv. 50. — Liégeoig Ch. AtropUe te»tU 
xulairej Feminisme. Gazette Hébdomadaire de 



41 

Médócine et de Chirurgie, Paris 21 Settem- 
bre 1877. N. 38, pag. 605. 

Un soldato di 25 anni robusto, alto m. 1,64 aveva 
un^ atrofia notevole nei testicoli. Non sofferse mai di 
orecchioni, né di orchiti. La verga era normale, ma i te» 
sticoli erano grandi come due piselli, senza ejacnlazioni, 
nulladimeno il giovane soffriva di erezioni. Il pube era 
provvisto di peli ed una leggera peluginn copriva il 
mento ed il labbro superiore, inoltre le mammelle erano 
come quelle delle donne, cioè dure e ferme con un areola 
brunastra ed un capezzolo voluminoso. 

Osserv. 61. — Leon. Hypertrophie traviììa- 
tique du sein ch^a V homme. Archi ves de méd. 
navale. Paris 1879 Tom. 33, pag. 213. 

Osserv. 52. — Fulido y Fernandes A. 

Lactamia paterna y gineconiastia. Indipend. med. 
Barcellona 1879, bis 1880. Voi. VI, pag. 305. 
Voi. VII, pag. 12. 

Osservazione non esaminata. 

Osserv. 53. — Olphan Ettore. Sur la Gy- 
nécomastie. Thèee. Paris 1880, pag. 53, obs. 3. 

Un ragazzo di 17 anni, cappellaio, bene svilup; ato, 
aveva le mammelle grandi come due aranci, distinte dal 
torace mediante un solco, in cui si riconoscevano i lobi 
glandolari. Tale ipertrofia s^ era svilup[>ata in 8 mesi. 

I due testicoli erano discesi nello scroto: il destro 
era più Toluminoso del solito; il sinistro invece af:sai 
piccolo, coir epididimo però non atrofizzato proporzio- 
natamente. Il pene areva il Tolume ordinario. U infermo 
sentiva vivamente 1 desideri renerei. 

Osserv. 54. — Schniit. Deux ca$ de gyné- 
comastie déoeloppés sane cause appréciable. Re- 
cueil de Mémoir. de Méd. etc. milit. Paris 1881. 
3. Ser. I. Tom. XXXVII. pag. 690-692. 

Osserv. 55. — Frzewoski, Gynaecomastia. 
Gazeta Cekarska. N. 4. u. 6. Poln. Jahresbe- 
richt fìir 1881. Band 1 pag. 282. 

Ginecomastia bilaterale con femminismo senza peli 
in un giornaliero di 23 anni. 

Osserv. 56. — Raggi Antigono. Direttore 
del Manicomio di Voghera. Aberrazioni del sen- 
timento sessuale in un maniaco ginecotnaste. An- 
nali universali di Med. e Chir. Voi. 259. Mi- 
lano 1882^ pag. 289. 

Un giovane di 25 anni di Jesi condotto al Manicomio 
di Bologna nel 1875 senza notizie anteriori affetto da 
mania • coir alucinazione d' essere una donna avendo le 
mammelle notevolmente ingrossate con stillicidio di latte^ 
nel 1S76 il giovane principiò a migliorare, e Tidea d* es- 



42 

sere corno donna divenne meno pertinace di mano in 
mano (rh»* diminuiva la secrezione lattea, e finalmente le 
due cose scomparvero. 

L'Autore avverte che gli organi sessuali non oftrivano 
alcuna anomalia : e V individuo non andava soggetto ad 
alcun eccitamento agli organi stessi. 

Osserv. 57. — Paulicky Aug. Ueber conge- 
nite Misshldunge. Zeitschrift etc. Miinchen 1882, 
S. 222. Schuchardt. Langenbeck' s Archiv. Bd. 
31, S. S2, 1884. 

Due reclute con ginecomastia e senza difetti negli or- 
gani generativi ; esonerati dal servizio. 

Osserv. 58. — Wagner A, Ein Fall von 
Gynàcomastie (dentri lateris), Virchow' s Arcliiv. 
Band 101. S. 385. Berlin 1885. Mit taf. VII. 

In un pentolaio di 21 anni principiò alTetà di 16 
anni a manifestarsi nna notevole tumefaziona della re- 
gione mammaria destra, dolorosa al tatto, la quale fu 
attribuita alla pressione che quella parte subiva il ra- 
gazzo tirando per mestiere la corda d'un carro. 

Il torace era più largo a destra che a sinistra; la 
mammella in discorso aveva assunto il carattere femmi- 
nino, col diametro alla base di 12 centimetri e per 
quanto si poteva giudicare al tatto, essa conteneva un vero 
tessuto glandulare ; V areola aveva il diametro di cent. 3.5 
ed il capezzolo ben sviluppato; mentre a sinistra la 
mammftila conservava il carattere virile, T areola aveva 
il diametro di cent. 2, 5, ed il capezzolo era meno svi- 
luppato del destro. S* escludevano le anomalìe ed altre 
affezioni del testicolo, come pure la scrofolosi e gli in- 
dizi del cosi detto femminismo dei castrati. 

Osserv. 09. — Pozzi Samuele (Paris). Note 
sur deux can de Pseudo-Ì^rmaphrodiitme. Mé- 
moiros de la Sociétó de Biologie. Paris 1886, 
pag. -24. 

Un individuo con abito maschile ed inclinato al sesso 
femminino era vestito da donna; aveva le vulva con le 
grandi e piccole labbra, e mancava dei segni mestruali. 
D' altra parte il medesimo aveva due corpi ovoidi nelle 
grandi labbra, con polluzioni notturne (in cui non si 
riconobbero gli spermatozoi di) ; ed aveva un pene lungo 
5 cent., fornito di prepuzio con ipospadia totale. Il meato 
orinario era nascosto nella fessura vulvare, per la quale 
si giungeva ad un piccolo imene semilunare. Non sì ri- 
conobbero nò la vagina, nò V utero, né le ovaie. 

Osserv. 60. — Magnali. Gynecomaste^ debile 
qui pnUeìite des arce deliranis. Archices de neu- 
rologie. Mai 1888. Tom. Ili, pag. 416. 

Un uomo di 30 anni, ebbe da fanciullo delle convul- 
sioni, studiò le belle arti, e divenne un passabile pit- 
tore in porcellana, ma divenne a un tempo impressio* 
nabìle, incerto nei movimenti, con allucinazioni, e col 



454 

delirio di persecuzione. Esaminato nel 1885, si trovò no- 
tevole atrofia dei testicoli, piccolo il pene, col glande 
voluminoso. Esso aveva le mammelle grosse come un 
mandarino col capezzolo piccolo. La laringe poco promi- 
nente, voce femminina, e peli biondi. 

Osserv. 61. — Charvot. Orecchion. Sémaine 
Medicai. Paris 18 Mars 1891. 

Racconta che un giovane soldato, in seguito ad una 
orchite doppia da orecchioni vide i suoi testicoli atro- 
fizzarsi e discendere al volume d* un fagiolo. Perdette 
gr istinti venerei e divenne impotente. Ben presto la 
mammelle principiarono ad ingrossarsi, e giunsero al 
volume d' un arancio, con sviluppo bluastro deir areola. 

Osserv. 62. — Ssawitzky S. Ein Fall von 
starli entimchelten Briistdrii^en bei einem Manne 
(Oynàconiastia). Wratcb. 1893. N. 48 (Russia). 

Osserv. 63. — Schaumann Uugo. Beitrag 
zur Kenntniss der Gynàhcmastie. Wiirzburg Ver- 
handlungen. 1894. Bd. XXVIII. S. 1. - Jah- 
resbericht l'iir 1894. Bd. I. S. 438 (3). 

Giovane di 19 anni, con ipospadia, coi testicoli nei 
canali inguinali, e coir abito femminino. 1/ autore ha 
raccolto molti fatti e non credo che si postia chiara- 
mente distinguere la strattura glandolare d' una mam- 
mella normale da quella affetta da ginecomastia. 

Osserv. 84. — Israel Eugenio. Zwei Falle 
voìi Hypertrophie der mànnlichen Brustdriise. Ber- 
lin 1894. Inaug. Diss. — Jahresbericht fùr 
1894. Bd. r. S. 438 (2). 

Descrive le mammelle affette da ginecomastia in 
due giovani, operati da tìergmnnìiy e trovò assai accre- 
sciuto il connettivo e mediocremente il tessuto glando- 
lare. Avverte che pochissime sono le osservazirni micro- 
scopiche in casi eguali. 

Osserv. 65. — Laurent Emile. Les bisexvés. 
Paris 1894, pag. 29. 

Un vagabondo di 21 anni, abituato alle prigioni, 
coir aspetto d* un ragazzo di 16, aveva le forme effemi- 
nate, colla testa piccola, mediocre statura, e qualche 
pelo al labbro superiore ; aveva inoltre la pelle bianca 
e delicata, molto più che quella degli uomini della stessa 
età, con voce delicata come quella d^ una ragazza di 13 
anni. Tanto la prima, quanto la seconda dentizione com- 
parvero in ritardo. Il pene era corto, i testicoli piccoli, 
il cremastere contrattile, con erezioni frequenti, final- 
mente le mammelle apparivano del volume di due aranci 
e sviluppate come in una giovinetta di 15 anni. 

Osserv. 66. — Laurent Emile. Les bisexués. 
Paris 1894, pag. 78. CJon tavola. 

Un giovane di 25 anni, che non fu mai infermo f 



455 



43 



abusava dell'alcool: ftra imberbe, pella bianca e delicata 
come quella d'una donna, voce dolce, alto 1,50. Princi- 
piarono ad ingrossarsi le mammelle alP età dai 12 ai 13 
anni e crebbero in guisa che a 15 anni raggiungevano 
quasi il volume della testa d' un feto, mostrando per 
trasparenza una rete venosa, bluastra. Al latto si sentiva 
una massa glandolare, del volume d* un arancio. Il pene 
era corto (2 cent.). Sotto il pene, vi erano due pieghe, 
simulanti le grandi labbra vulvari in stato rudimentale, 
i testicoli erano simili alle ovh di passera. L' onanismo 
ora non forniva sperma r* V individuo affermava che com- 
pieva il coito settimanalmente. Ninna inclinazione all'in- 
versione sessuale. 



Osserv. 67. — Natalucci Giuseppe. Un comò 
di GyneJiomastia, Opuscolo in 8**. Civitanova- 
Marche 1899. 

Un falegname di 24 anni, alto m. 1,64, col sistema 

pilifero poco sviluppato, con i testicoli assai piccoli da 

raggiungere appena il volume di un chicco di cece. 

Sebbene dedito alla masturbazione non ha ejaculazione 

di seme. Esso presenta le mammelle assai sviluppate 

raggiungendo le seguenti misure : 

destra sinistra 

Diametro della base . . centim. 9 8 

Altezza presa sul capezzolo. . » 5 4 V, 

Circonferenza » 24 22 



Nota IV. — Casi di consenso fra V asse cerebro- spinale ed i testicoli, rac- 
colti da C u r I i n g . 



Osserv. 1. — Larrey baron. Mémoires de 
chirurgie militaire. Paris 1812, pag. 262. 

Un soldato fu ferito alla nuca da una palla la quale 
rasentò la protuberanza occipitale inferiore. Dopo la gua- 
rigione i testicoli si atrofizzarono, il pene si ratrasse e 
divenne inattivo. 

Lo stesso autore racconta che un colpo di sciabola 
tolse tutta la parte conversa e saliente dell* occipite ad 
un uomo robusto mettendo allo scoperto la dura madre. 
Quest' uomo perdette la vista e V udito dal lato destro ed 
inoltre dopo 15 giorni i suoi testicoli erano diminuiti 
sensibilmente di volume, anzi il sinistro era ridotto al 
volume di una fava. 

Osserv. 2. — Lallemand CI. Jr. (Montpellier). 
Des perttH seminales involontaires. Paris 1836. 
Voi; II, pag. 41. 

Un uomo di 30 anni aveva ricevuto un colpo di 
sciabola nella nuca, in seguito al quale scomparve in lui 
ogni desiderio venereo, cessò T erezione ed i testicoli si 
atrofizzarono. 



Osserv. 3 — Curling Thomas. Praticai 
treatise on the diseases of the testis etc. Lond. 
1843-1865. Traduction fran9aise. Paris 1857, 
pag. 78. 

Osserv. 4. — Curling. Loco citato, pag. 78. 

Un uomo di 30 anni, già paraplegico da due anni 
in seguito ad una ferita alla parte media nella regione 
dorsale, aveva i testicoli sani (uno pesava 8 grammi, 
r altro alcuni centigrammi di meno) quantunque non 
contenessero spermatozoi di. 

Osserv. 5. — Curling. Loco citato, pag. 73. 

Un uomo di 59 anni, padre di molti fanciulli al 
servizio della Regina di Spagna, nel saltare un fosso 
cadde air indietro e si feri nella parte posteriore della 
testa ed inoltre ricevè un colpo di sciabola alla fronte. 
Tornò guarito in Inghilterra dupo due anni e mezzo, 
però perdette la sua virilità, avendo il testicolo destro 
atrofizzato come una fava secca ed il sinistro parimenti 
diminuito di volume. Il cranio poi appariva leggermente 
appianato nella regione occipitale, e nel torace s' erano 
prodotte due mammelle femminine. 



PROF. CESARE TARUFFI 



8ULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA 



MEMORIA in. 



letta alla ^. Accademia delle Scienze deir Istituto di ^Bologna 

nella Sessione del ;ì4 Marzo igoJ. 



Parte IL 



ERMAFRODITISMO CLINICO 



PSEUDO-ERMAFRODITISMO ESTERNO (eontinua) 



BOLOGNA 

TIPOGRAFIA GAMBBRINI E PARMEGGIANI 

1901 



Estralta dalla Serie V, Tomo IX, delle Memorie 
della R. Accademia delle Scienze dell' Iati iuta di Bolojna 



Art. H. (1) 



IiiYirilismo {virago) 



Gap. i; 



Ordinamento. 



Col vocabolo inoirilismo intendiamo lo sviluppo congenito d' una o più 
parti d' una femmina coi caratteri fisici o funzionali, simili a quelli del 
maschio ; avvertendo che i caratteri fisici si riconoscono ordinariamente 
all'esterno del corpo mentre i funzionali si inducono appartenenti ai centri 
nervosi mediante T osservazione che le azioni meccaniche, nervose, o psico- 
logiche, associate in diversi modi sono accresciute notevolmente di vigore. 
Le donne che offrono tali anomalie di sviluppo non sono altrimenti rare, 
-e furono chiamate in passato con diversi nomi fra i quali quelli di eroine, 
di pitfricij di sapienti^ di amazzoni^ di viragini e di tribadi. 

Ma considerando che tali vocaboli non hanno significati né precisi né 
costanti, né comprendono tutte le forme d' invirilismo fisico, né tutti i casi 
di fenomeni dinamici, sono stati cercati termini meglio appropriati secondo 
le modalità cliniche, le quali però non soddisfano generalmente ai bisogni 
della scienza ; nulladimeno é stato d' uopo, per aiutare la nosologia, di 
ricorrere a certe qualità che offrono le anomalie, e con questo espediente 
siamo riusciti a distinguere V invirilismo in due tipi: uno che risguarda le 
modificazioni fisiche ed anatomiche di una parte, 1* altro tipo, in cui la 
forma esterna non é cambiata ma soltanto é modificata la funzione d'una 
o più parti dipendenti da centri nervosi ancora incerti. 

Questi due tipi sono suscettibili alla loro volta d'essere distinti in più 
generi. Difatto il primo offre un primo genere in cui ó conservata essen- 



(1) L'Art. I risguarda l' Infemminismo (vedi Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Isli- 
iuto di Bologna. Bologna 1900. Ser. 5^. Tom. Vili, pag. 415.) 



4 304 

zialmente la forma e la struttura dell' organo inyirìlito^ ma non la direzione- 
e r estensione d' alcune linee del medesimo, sicché é modificata legger- 
mente la figura. Gli esempi di questo genere sono spesso forniti dalle- 
modificazioni più o meno esagerate che presentano gli organi esterni. Il 
secondo genere comprende i casi in cui la forma ó poca variata, ma lo é-- 
molto la struttura delle parti molli, perché la cute é alterata, o il tessuto 
sotto-cutaneo é infiltrato ora da cellule sarcomatose grassose, ora da reti 
linfatiche cosi da costituire V ipertrofia della parte, chiamata generalmente 
elefantiasi. Questo genere ó reperibile specialmente negli arti, e quando é 
incipiente può anche chiamarsi pseudO'-inmnlismo. Rimane ancora da defi- 
nire il secondo tipo che comprende i casi in cui i fenomeni si possono 
considerare psicopatici, i quali meritano un capitolo speciale; tanto é 
grande la differenza coir altro tipo. 

Fra il primo e il secondo genere del primo tipo d' invirilismo, si verifica 
frequentemente una differenza etiologica, che non si riscontra nel secondo 
genere, poiché quando havvi soltanto una alterazione nella figura del- 
l' organo, questa é spesso ereditaria ; anzi nei casi in cui non accade tale 
circostanza, Darwin (1) é ricorso ai caratteri latenti posseduti dagli avi,, 
che si sono manifestati dopo più generazioni. Rimettendo il giudizio in- 
torno a tale ipotesi nelle opportune occasioni, ora rileveremo piuttosto- 
un altro concetto teorico risguardante le analogie del primo genere (modi- 
ficazioni nella figura dell'organo) in contrasto col carattere sessuale della, 
persona : difatto considerando i casi in cui si verifica V associazione in 
una donna dei caratteri maschili, ne risulta un connubio simile a quello 
che si verifica nel pseudo-ermafroditismOj e permette di supporre che il- 
processo, già noto dall'embriologia (2), sia simile a quello oggi ammes.so- 
per il vero ermafroditismo. 

Tali notizie non costituiscono però la base per una monografia; occorre 
invece stabilire in precedenza i caratteri dell' invirilismo, ed allora si 
potrà giustificare questa nuova specie d' ermafroditismo. Ma qui dobbiamo 
notare che niun clinico si occupò di tale argomento, forse perché esso 
non appartiene a nessun ramo della Medicina, e solo pochi anatomici si* 
sono occupati della seguente forma del corpo che va compresa nel nostro* 
argomento, e fra i medesimi merita esclusivamente d'essere ricordato il 



(1) Darwin Carlo. De la variation dee animaux etc. Paris 1868. Tom. II, pag. 53. (Traduzione* 
francese). 

(2) Kollmann Dr. J. Lehrbuch der Entwickelungsgeschichte des Menschen. Jena 1898, pag. 414, . 
fig. 245. 

Taruffi Cesare. - Revelli C. A. Perchè si nasce maschi o femmine?*.. — Bullettino delle- 
Scienze Mediche. Bologna. 1900. Agosto, pag. T73. 



V 



305 5 

•celebre Wrisb erg (1), anatomico di Gottinga, il quale nel 1806 ha richia- 
mato in onore il vocabolo adottato dai latini ; e, ciò che più sorprende, 
pose fin d' allora tale anomalia nel gruppo degli ermafroditi, e la considerò 
un fenomeno analogo, ma opposto all' abito infemminito (2). Egli trasse tale 
illustrazione da 6 osservazioni che però non descrisse, ma che converti in 
elicci corollari, uno dei quali però contiene la descrizione anatomica. 

Caratteri generali ammessi da Wrisbero. 

1. Statura elevata, snella, col collo e cogli arti parimente lunghi. 

2. Cute più spesso bianca e lucente, ma alquanto resistente e tesa, 
•occhi languidi, volto piuttosto mesto che sereno, iride e capelli più spesso 
foschi e mediocremente lunghi ; anche la barba é abbastanza manifesta, 
e nella età matura prorompe si densa da richiedere spesso la tonsura. 

3. Voce grave, maschile, sonora e forte. 

4. Inclinazioni alla meditazione ed alla speculazione, e non alle ciarle, 
4n guisa da fuggire le donne garrule. Attitudine alle scienze e ad appren- 
dere lingue, storia, e matematiche. 

5. Ripugnanza, talvolta odio per tutte le faccende femminili, fino ad 
-evitarne il discorso; le viragini poi respingono con indignazione i discorsi 
osceni, i giuochi femminili, i colloqui di cose sessuali, degli amori, della 
gravidanza, del parto ecc. 

6. Mammelle piccole, esili, piane, distanti fra loro, sovrapposte al mu- 
scolo pettorale. La clitoride per lo più allungata e prominente. 

7. (Descrizione del caso in cui fu fatta la necroscopia, aggiunta più 
5otto). 

8. Mestruazione per lo più mancante ; quando sono superate le mo- 
lestie della pletora uterina, il sangue scarsamente ed irregolarmente fluisce. 
Invece proclività ai fiori bianchi, alla cachessia ed alla tisi, in guisa che 
di rado le donne raggiungono V età provetta. 

9. Sterilità frequente. Se le donne hanno figli, raramente sono atte 
air allattamento, avendo le mammelle esili. Ricusano i piaceri coniugali e 
respingono il coito (3). 



(1) Wrisberg Henr. Aug. Commcntatio de singulari genitalium deformitate in puero her- 
maphrodito eie. Gottingae 1896, cum tabula. — Commentationum medici argumenti etc. Ibid. 1800, 
pag. 504. 

(2) Vedi Taruffi Cesare. Infemminismo. Memorie della R, Accademia delle Scienze dell* Isti- 
tuto di Bologna. Tom. Vili, pag. 415 e 444. Nota II. 

(3) Wrisberg (loc. cit.) pag. 542 dice: lubentius coniugium recusant et coitum respuunt. 

— Meckel (vedi sotto) traduce: Abneigung gegen Beischlaf und keinen weiblichen Gesciile- 

<;htstrieb und Stimme. 



6 306 

10. Sono anche soggette, oltre ai disturbi della mestruazione, ai vizi 
degli organi genitali, ed alle infermità degli organi digestivi. 

L' osservazione anatonica annunziata al numero 7 é la seguente : 

Wrisberg racconta: Una donna di circa 40 anni, che non fu mai-. 
maritata e che mori di tisi neroosa^ non ebbe mai la mestruazione con 
ordine regolare. Alla necroscopia (l'autore tace intorno alla statura del 
cadavere) trovò V utero cosi piccolo da eguagliare quello di una fanciulla 
di 10 anni, con piccola cavità ; tuttavolta la figura del medesimo era rego- 
lare. I legamenti rotondi avevano le fibre muscolari molto stipate. Le tube 
falloppiane piccole e anguste, colle ovaie esilissime, in cui non si potevano 
discernere che poche e piccole vescichette di Graaf, e le parti vicine erano 
esili e tenere. Ora la presenza dell' utero infantile sarebbe un carattere di 
grande importanza, giovando air interpretazione d' alcuni caratteri che talora 
accompagnano l' invirilismo. 

Tornando ai caratteri precedenti, essi furono accettati e riportati, con- 
lievi riduzioni e senza critica da J. F. Meckel nel 1816 (1) e tanto più 
meritano di essere accolti, in quanto che Wrisberg non solo enumerò i 
principali caratteri fisici delle viragini, ma anche le singolarità morali e distin- 
tive, sia positive sia negative delle medesime. Con tutto ciò il sullodato 
autore ha avuto il torto di non avvertire che il suo quadro sintomatico 
subisce molte eccezioni, come i disturbi psico-sessuali degli organi genitali^ 
e che é suscettibile d' alcune aggiunte e di riduzioni rispetto al vario aggrup- 
pamento dei caratteri sopra indicati. Ninno però pensò di migliorare il quadro 
suddetto, sai voché Krafft-Hebing,che aggiunse le viragini con inversione 
sessuale (di cui parleremo più tardi), e Meige nel 1895 (2), che introdusse 
una varietà alle degradazioni ereditarie, col nome d' infantilismo^ ove parI6 
ancora (superficialmente) delV incirilismo senza citare Wrisberg. 

I caratteri che aggiungeremo alle viragini di Wrisberg, omettendo 
d' occuparci per ora delle psico-patie sessuali, devono ricavarsi dai casi 
in cui le modificazioni della figura, della grandezza congenita é limitata ad 
una parte esterna dell' organismo, senza che avvengano alterazioni anato- 
miche essenziali o molto meno funzionali, ma soltanto relative all'estetica 
della parte ; p. es. negli organi del volto (casi per solito compresi col 
nome d' elefantiasi). Gli esempi di questo genere si trovano, nei trattati di 
Teratologia, di Chirurgia o meglio nelle monografie intorno ai morbi del 
naso, delle orecchie, del mento ecc. Avvertiamo che però nelle ricerche- 



(1) Meckel J. F. Handbuch der pathologischen Anatomie. Leipzig 1816. Band. II, 8. 201. 

(2) Meige Henri. LMnfantilisme ect — U Anihropologie ect. Paris 1895. Tom. XIV. N. 3, 
pag. 536. 



307 7 

fatte sulle anomalie durante molti anni, non abbiamo trovato alcun esempio 
nella donna, sicché ciò ci esonera dal fare ulteriori ricerche in proposito. 

Con maggior ragione possiamo esimerci dal raccogliere un secondo 
gruppo di caratteri, cioè gli esempi d'ipertrofìa degli organi esterni con 
aspetto d' in virilismo, mentre la tessitura somiglia a quella d'un neoplasma,, 
tanto più quando esistano nodi o tumori più o meno sporgenti che tradi- 
scano la natura del neoplasma stesso. Questo secondo genere dMnvirilismo, 
che spesso ó precursore delP elefantiasi da lipoma (1), o da sarcoma può 
considerarsi assai meglio, come abbiamo superiormente annunziato, un 
pseudO'inciirilismo, non sempre facile in vita ad essere diagnosticato. Difatti 
abbiamo conosciuto una signorina di 18 anni incirca, la quale da più anni 
aveva V antibraccio destro colla rispettiva mano, tanto ingrossati da supe- 
rare d'un centimetro in media la circonferenza dell'antibraccio sinistro. Il 
destro però aveva la pelle bianca pallida, semi-trasparente, col tessuto sotto- 
cutaneo gonfio e cedevole; tuttavolta le funzioni dell'arto e delle dita non 
erano turbate. 

Questo genere d'ipertrofia non é cosi raro come il precedente, ed esso 
pure prevale nell'uomo, in cui è andato acquistando nomi diversi secondo 
la sede e secondo la natura del neoplasma, in guisa che conoscendo i 
titoli si trovano tosto nei trattati gli esempi principali, per esempio i casi 
d'allungamento del mento (cranio-progenio), effetto ora di stati congeniti, 
talora ereditari, ed ora di morbi acquisiti. Per chiarire maggiormente i carat- 
teri annoverati aggiungeremo che quelli che appartengono tanto all' inviri- 
lismo quanto alle ciragini nel senso di Wrisberg ora sono unici ed ora 
molteplici, e nell' uno e nell' altro caso possono costituire uno dei termini 
del pseudo-ermafroditismo ; ma devesi anche avvertire che non tutte le 
ipertrofie semplici o neoplastiche costituiscono il termine suddetto, poiché 
non tutte le ipertrofie semplici simulano l'infantilismo, ed altrettanto si dica, 
delle ipertrofie neoplastìche. 

Per compiere l' ordinamento era necessario stabilire tutte le sedi in cui: 
può verificarsi l' invirilismo ; ma basta accennare le parti in cui può acca- 
dere. Fonssagrives(2) avvertiva che gli anatomici trascuravano di notare 
le differenze fra maschi e femmine nelle parti secondarie del corpo, mentre 



(1) Abbiamo raccolto nel nostro Museo nel 1882 il seguente esempio d'ipertrofia lipomatosa: 
Ruggì Giuseppe. Ipertrofìa congenita delle prime 3 dita del piede sinistro, con lipomatosi della 
regione intema dell' avampiede. Disarticolazione delle dita ipertrofiche. Guarigione. — Bullettino delle 
Scienze Mediche Bologna 18S2. Ser. VI. Voi. IX. 

La lipomatosi non solo rendeva ipertrofico il piede ma all' estemo manifestava tre tumori cor- 
rispondenti alle due dita maggiori ed inoltre internamente aderiva ai tendini delle dita corrispondenti. 
Le parti amputate furono inviate al Prof. Taruf fi da collocarsi nel suo Museo d'anatomia patologica. 

(2) Fonssagrives J. B. F. (Professore di Montpellier) — Education physique de jeunes 
filles etc. Montpellier. Paris 18C9. 

r. Taruffi, 2 



8 



308 



limitavano le loro descrizioni agli organi sessuali lasciando agli antropologi 
certe diiTerenze nello scheletro. Ora, se valesse la pena di enumerare tutte 
le differenze per cui una o più sedi secondarie imitano quelle dell' uomo, noi 
entreremmo in una quantità di particolari che non cambiano i caratteri 
generali deir invirilismo ; per cui possiamo esimerci di annoverarli. 

Gap. 2."" — Macrosomia femminile. 

II primo carattere stabilito da Wrisberg delle viragini è stato la statura 
elecatay che chiameremo macrosomia come in qualunque altro caso (1); ed 
é precisamente di questa che stimiamo doverci intrattenere rispetto air invi- 
rilismo, perché non solo é il carattere manifesto, ma perché abbisogna 
ancora d'essere distinto secondo i casi, d'altronde prossimi fra loro, cioè 
appartenenti a fatti simili, ma essenzialmente diversi nei grado (vedi 
Nota I, Osserv. 1, 2, 3). 

Principiando ad analizzare le osservazioni raccolte, c'incontriamo tosto 

con due esempi assai notevoli rispetto alla statura elevata, lo che non deve 

illudere in quanto alla frequenza di tale fenomeno, poiché dapprima abbiamo 

trascurate tutte le osservazioni di mediocre importanza, le quali essendo 

senza confronto le più comuni tolgono l' illusione temuta. 

I due esempi sono tratti da due sorelle di età matura, possidenti di 
campagna e cognite per l'aspetto gigantesco: difatto la maggiore é alta 

metri 1,78 e la minore metri 1,75. Ambedue furono sempre nubili e non 

mostrarono mai inclinazione né al matrimonio, né al contorno dei bambini, 

e molto meno al cicaleccio delle donne. Esse ebbero genitori d'altissima 

statura, ed ebbero un solo fratello che era assai più grande di loro, però 

di poco in riguardo alla voluta proporzione del suo sesso relativamente 

alle femmine. 

Tutti tre i fratelli erano dedicati con predilezione all' agricoltura ed 
all' uso personale dei cavalli da tiro, che le donne guidavano da sole e 
vestivano abiti misti ad indumenti maschili, e goderono sempre ottima 
salute. È notevole che esse mantenevano un contegno cosi riservato che 
i medici rispettivi non riescirono ad imparare se incontrarono vicende negli 
organi sessuali, salvoché dalla sorella maggiore si apprese che la mestrua- 
zione cessò all' età di 49 anni, e pur conservando sempre, ciò che è più 
notevole, la voce femminina. 

Oltre i due casi suddetti conosciamo personalmente una signora che 
é giunta sana e robusta agli 84 anni. Ella è alta 183 centim., superiore 



(1) Taruffi Cesare. Della macrosomia. ^ Annali unioeraali di Medicina e Chirurgia. 
iaiio 1879. Aprile. Voi. 247, pag. 339. 



309 9 

di 18 centim. al massimo ordinario (1870) delle donne bolognesi ; da gio- 
vine fu un' abile cavallerizza ed amante dei giuochi fisici faticosi. Presenta 
un volto allungata, V aspetto virile, una figura snella e minuta sproporzio- 
nata alla statura, senza l'eleganza dell'abito femminile. Ebbe regolare la 
mestruazione, che cesso all' età di 36 anni. Fu madre di un figlio con buona 
statura, ma non gigantesca, che non ebbe lunga vita. Questa signora non 
senti alcuna ripugnanza al sesso maschile, come é accaduto ad alcune eira- 
girti. A questo caso, sebbene imperfetto, mancano i principali caratteri del- 
l' invirilismo e possiamo considerarlo come un esempio di macrosomia 
gracile, già dimostrato negli uomini. Più tardi spiegheremo il processo col 
quale abbiamo stabilito il massimo ordinario delle donne. 

Dalla descrizione delle due prime donne si rimane facilmente persuasi 
che esse rappresentano un beli' esempio d' invirilismo femminino gigan- 
tesco, appartenente alla macrosomia; ma tale fortunata occasione non 
si é ripetuta altre volte con circostanze, eguali, poiché fino dal 1880 ci 
incontrammo in una giovane bolognese di 25 anni, alta 181 centim. senza 
alcuno indizio di virago (1). Aggiungeremo invece un quarto caso, (vedi 
Nota, I Osserv. 3) in cui invece la statura dà luogo a un dubbio assai 
diffìcile da risolvere, cioè se ha l'estremo voluto per stabilire il carattere 
dell' invirilismo. Questo caso appartiene parimenti ad una nubile possidente 
abitante nei contorni di Bologna. 

Essa non ha mai avuto figli sebbene in passato inclinata al matrimonio. 
È alta metri 1,G8; ha la testa» il torace e la pelvi ampiamente sviluppate 
e proporzionate fra loro, però col seno sporgente. Ha un portamento snello 
e gli arti inferiori molto esili ; ma ciò che più importa, possiede la barba 
al volto, al labbro superiore, sullo sterno ed alle ascelle, però col volto 
tenuto raso con molta cura ; mancano i peli al pettignone, mentre i genitali 
esterni sono -normali, i capelli e gli occhi assai neri, il collo si grosso che 
lascia appena scorgere la laringe ; nulladimeno la voce é virile. 

Essa ha goduto sempre ottima salute ed ha condotto una vita sobria e 
regolare; é dotata di carattere gioviale e di non comune intelligenza. 

Prima di cercare uno espediente per stabilire, almeno provvisoriamente, 
un limite alla statura che caratterizzi l' invirilismo, non dobbiamo tacere 
che si danno casi con caratteri importanti propri delle cosi dette viragini, 
mentre é dubbio quello della statura, come nel caso precedente. Questo 
dubbio scompare, anche all' occhio del volgo, quando lo stesso carattere 
é negativo. Noi conosciamo una nubile signora, di circa 50 anni, che non 
ha mai mostrato inclinazioni al matrimonio né ad alcuna malattia. È alta 



(1) Taruffi. storia della Teratologia. Tom. V, pag. 363. 



10 



310 



inetri 1,52 (cioè misura prossima al grado minimo deir altezza media della 
donna). Essa presenta fino dalla pubertà peli neri sul labbro superiore^ 
che poscia divennero veri mustacchi da richiedere per decenza il rasoio 
incirca ogni settimana. Essa ha inoltre una costituzione robusta, le membra 
ben sviluppate, la voce di calibro intermedio ai due sessi; é piena d'atti* 
vita per adempiere alle cure domestiche ed alla direzione d* una numerosa 
famiglia che governò con molta intelligenza dopo la morte della madre. 
•Questa poi era alta più della figlia ed ha sempre goduto ottima salute, 
mentre il marito era alquanto delicato coi capelli neri, alto metri 1,64, e 
mori assai giovane. 

La medesima signora possiede inoltre alcune circostanze etiologiche 
degne d'essere notate. Non ha mai avuto sorelle, ma invece cinque fratelli 
di cui i due maggiori hanno una statura media e ninna particolarità note- 
vole; gli altri tre fratelli sono inferiori della media aritmetica dei bolo- 
gnesi (cioè metri 1,69; quindi erano 17 centimetri più alti della sorella) 
poiché i medesimi misurano fra 1,63 e 1,64. I due ultimi poi presentano 
una costituzione uguale a quella della sorella, con barba ricchissima e nera 
nel volto, con capelli ugualmente neri ; e gareggiano colla sorella in atti- 
vità ed in concordia mantenendosi uniti nella stessa famiglia. 

Dalla storia di questa nubile signora, anche senza corredarla di altri 
fatti congeneri, possiamo ricavare utili insegnamenti. Avanti tutto che una 
donna può offrire la barba al volto, le membra robuste e piene d'attività 
muscolare propria degli uomini, ripugnanza al matrimonio, capacità men- 
tala per dirigere abilmente una numerosa famiglia, pur avendo una sta- 
tura inferiore alla media aritmetica delle donne bolognesi (millim. 1549) ; 
quindi non si deve parlare di macrosomia in questo caso, ma si deve 
escludere V importanza assoluta e generale della medesima, e rimangono 
gli altri caratteri principali delle viragini ammessi da Wrisberg. Il secondo 
insegnamento si é che questa signora rispetto alla statura offre l'esempio 
di prossima eredità, sebbene parziale, inquantoché essa aveva soltanto il 
padre piccolo coi capelli neri, ed i tre fratelli minori proporzionatamente 
al sesso parimenti piccoli (cioè 5 centimetri sotto la media aritmetica), 
senza parlare d'altri caratteri di minore importanza; sicché anche Pere- 
dita diretta può presentare differenze notevoli fra i fratelli, e nulladimeno 
possono darsi caratteri di virago senza macrosomia. 

Volendo precisare la macrosomia nelle donne invirilite, é necessario 
ricorrere all' antropometria individuale, cioè alla statura metrica di un buon 
numero delle medesime per confrontarle coi gradi di statura che pre- 
sentano le altre donne di stature comune della stessa regione. Disgrazia- 
tamente non conosciamo l' altezza delle invirilite, e molto meno di quelle 
<:he non Io sono; fra queste però havvi un'eccezione, perché 60 donne di 



311 11 

Bologna furono misurate nel 1881 dal mio ex assistente Dott. Peli (1). Da 
tali misure ricaviamo che V altezza media aritmetica é di mill. 1549, prin- 
■cipia da 1445 mill., sale al massimo continuo di 1670 mill. (2), e assai di 
rado raggiunge quella dell'uomo; senza parlare delle misure massime 
•discontìnue, che più spesso appartengono alle costituzioni morbose, e di 
•cui abbiamo ricordato un esempio nella signora alta 183 centim. 

Se poi ci prevaliamo degli studi fatti sul gigantismo in genere pos- 
siamo ricavare che esso non costituisce un tipo uniforme con eguali con- 
•dizioni e con eguali cause occasionali, per cui furono già distinte alcune 
varietà le più manifeste : per esempio, la macrosomia atletica, la gracile, 
l' acromegalica con degenerazione della glandola pituitaria ecc. Recente- 
mente gli Ostetrici hanno notato che la maggior parte delle donne sterili 
sono di alta statura o giunoniche, mentre quelle di mediocre statura hanno 
spesso una prolificità sorprendente (3). In quanto poi alle donne invirilite 
possiamo indurre che anche la macrosomia che le accompagna subisce 
le sue varietà, tanto rispetto al grado e alle qualità, quanto air accordo dei 
suoi attributi, ed escluderemo specialmente la macrosomia gracile, frequente 
nella donna che ha V apparenza di virago. Ma ripeteremo che mancano 
•osservazioni per stabilire la comparazione numerica fra i gradi suddetti. 
Dalle misure prese sulle donne bolognesi possiamo concludere che la donna 
<Nota I, Osserv. 3) essendo alta metri 1,68, é disopra della media aritmetica, 
;ma non raggiunge il massimo. 

Gap. 3.'' — Ipertricosi semplice nella donna. 

Fu sempre noto che le donne invecchiando presentano talvolta dei peli 
o sul labbro superiore o sul mento, e perfino Aristotile ricordò il fatto, 
4ivvertendo ancora che ciò accade quando cessa in esse la mestruazione (4). 
•Questo fatto però é troppo volgare e senza incomodi, e solo offende la ve- 



li) Peli Giuseppe. Delle misure del corpo nei bolognesi ecc. — Memorie della R. Accademia 
fdelle Scienze dell' Istituto di Bologna. Bologna 1881. Ser. 4*. Tom. II, pag. 421. 

(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna 1880. Tom. V, pag. 3G3, 364, e 434. 
Abbiamo in passato divisa la statura fisiologica dei popoli cogniti antropologicamente in tre 

;gruppi : minima, media, e massima continua e discontinua. La statura minima, ricavata dai Boschi- 
mani, oscilla fra 1350 mill. e 1400. Quelli che sono al di sotto di questa misura abbiamo chiamati nani 
o mierosomi. La statura media delle femmine fu ricavata da 60 cadaveri di donne, misurati dal 
.Doti. Peli: la quale risulta che i due numeri estremi della scala continua sono dai 1445 ai 1670 
mill., la media poi è di 1549 mill. e la massima di 1670. Quindi per le bolognesi dovranno considerarsi 
gigantesche le donne superiori ai 1670 cioè inferiori al massimo continuo degli uomini (1946) di 276 
millimetri. 

(3) Prof. Curàtulo G. E. e Dott. Tarulli L. La secrezione intema delle ovaie. Roma 1896, 
f>ag. 69. 

(4) Aristotile. De historia animalium. Libar IH. Gap. 11, linea 35. Interprete Teodoro Gaza. 1533. 



12 312 

nustà della donna, sicché rari medici se ne occuparono , eccetto alcuni 
storici e più specialmente i cronisti di cose memorabili che ricordarcna 
alcuni casi, raccolti da Li ceto (1) e da Aldrovandi (vedi Nota 11^ 
Osserv. 2). Nel rinascimento alcuni medici pubblicarono altre osservazioni 
di donne pelose, spesso assai povere di particolari e di ricerche etiolo— 
giche, le quali poi furono di mano in mano ricordate dagli scrittori sue— 
cessivi fino ai nostri tempi (vedi Stricker, Von Siebol. Nota II, 
Osserv. 35) e Rothe F, (2), senza però salire ad un numero che con— 
duca ad ammettere quale sia la frequenza probabile dellMpertricosi e quali 
le circostanze che la favoriscono. 

Frequenza — Fra i casi citati dai bibliofili siamo riusciti a raccoglierne 
soltanto 56 forniti di alcune notizie (senza contare quelli da noi acciden-- 
talmente incontrati), ma non tutti soddisfacenti ai bisogni della scienza» 
Per esempio : di non lieve importanza sarebbe il conoscere la frequenza 
dei casi delT ipertricosi congenita, poscia quelli durante il periodo inter- 
posto fra la comparsa e la scomparsa della mestruazione, e finalmente \\ 
conoscere V età delle donne in cui comparve l' ipertricosi. Di altrettanta 
importanza è la cognizione delle circostanze antecedenti, contemporanee 
e secondarie della vegetazione pelosa. Noi non possiamo rispondere ade- 
guatamente a tali quesiti in causa d' insufficienza di documenti ; possiamo 
però eliminare i fatti analoghi d'origine patologica da quelli teratologici che 
offendono donne che furono chiamate viragini^ da noi inoirilite e recen- 
temente da Brandt arrenoidi (3), termine da preferirsi per gli animali^ 
perché significa slmile ad un maschio, ma non include V idea della donna. 

Una di queste eruzioni patologiche é il neo-peloso {Noeous pilus), poiché- 
qui non si tratta soltanto di macchie prodotte da peli, ma da malattia, 
della pelle, caratterizzata da una pigmentazione oscura di essa, da ìpoplasia. 
delle tonache vascolari e del corion, talora con forma verrucosa. Queste 
macchie sono ora uniche ed assai estese, ed ora più o meno piccole, per lo 
pili multiple, sparse nel tronco e negli arti inferiori. E ciò accade tanto 
nella donna quanto nelPuomo. Noi qui abbiamo intromesso un raro esempio- 
di un neo nel braccio di un uomo (vedi Nota II, N. 7) ed un altro assai 
raro nella faccia (un esempio venne da noi collocato nel Museo, V. Pre- 
parato N. 1545). Questi pochi dati anatomici bastano per mostrare le 
principali differenze fra la ipertricosi teratologica e i nei materni, sicchò^ 
giustamente i dermatologi considerarono i secondi come una ipertrofia da 
pigmento ; quindi noi toglieremo dal novero delle prime quelle macchie che ., 



(1) Licctus Fortuna tu 8. De Monstris. Amstclodami 1GG5. Cap. 45. 

(2) Rollio F. IJntersuchungen iiber die Behaarung der Frauen. Diss. Berlin 1894. 

(3) Brandt A. (Pi*of. a Cliarckow). Ueber die Arrhenoidie in ilirer Bezieliung zum Henhapliro— 
ditismue. Zeitsclir. f. Wiss. Zoolog. 180G. Band. 48, 8. 175. 



>•. 



313 



13 



offrono i segni di nei pelosi (Osserv. 15, 18, 25, 34, 37) (1), sebbene abbiano 
una grande importanza clinica, essendo state le donne obbligate al divorzio 
appena maritate. 

Un altro gruppo di casi d' ipertricosi é caratterizzato da una ciiioma 
pelosa in una sede, ehe può dirsi eterotopiea rispetto alla sede normale 
dei peli, cioè nella regione sacro lombare, e ciò accade in ambedue i 
sessi. Questa deformità é stata giustamente chiamata Spina-biflda-occulta 
{Cripto-mero -schisi Taruffi) (2). Essa fu accennata esplicitamente da 
Virchow nel 1875 e da Rizzoli nel 1877 (3), che la rappresentò in 
modo chiaro, e poscia fu descritta da altri. Nel 1891 noi aggiungemmo 
un nuovo caso oltre 12 che raccogliemmo dalla letteratura (loco citato), e 
fin d' allora ci persuademmo che V ipertricosi in tale caso era un fatto 
composto, anzi secondario in origine alla spina bifida, e quindi non V in- 
cludemmo nella ipertricosi semplice, perché questa non suole nelF uomo 
manifestarsi fuori delle regioni assegnate ai peli, e quindi, come avverti 
Realdo Colombo, il pelame non poteva vedersi nella pianta dei piedi 
e nella vola della mano (vedi Nota II, Osserv. 2) e neppure nella regione 
lombo-sacrale. 

Avendo ridotto le nostre osservazioni a 51, possiamo confermare che 
questo numero raccolto in 4 secoli non dà nessuna idea adeguata della 
frequenza deir ipertricosi semplice, perché basta dire che di recente un solo 
specialista curò coir elettrolisi 110 malati di tale affezione (4). Dai nostri 
51 casi però possiamo ricavare coir induzione quali furono le epoche della 
vita più colpite dall'affezione, permettendo essi di stabilire, se non Tetà 
reale, quella invece in cui il medico visitò V alterazione cutanea, ed in tal 
guisa distinguere almeno i casi accaduti sia avanti la mestruazione, sia 
dopo, ed anche a mestruazione finita. Questo metodo é precisamente V espe- 
diente che ci permette di ottenere un risultato ogni qual volta accettiamo 
4 dati ammessi dai fisiologi cioè di considerare V età media in cui avviene 
Ja mestruazione dai 14 ai 16 anni e la sua durata di 30 anni, cioè fino 
air età di 45 anni (Zawrerthal (5)) non ignorando che si danno casi col* 



(1) Hildebrand H. Ueber abnorme Haarbildung bei Menschen. Scbriften der phys-dkonoemie 
'Gesellschaft Jahrgung XIX. Koninsberg 1877. Mit 2 wei Abbildungen. — Reca due bellisBimi esempi 
di neo pelosi congeniti nella parte posteriore del tronco, e un caso esteso agli arti posteriori. 

(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Tomo VI, pag. 244. — SpinoròiJIda'OeeuUa. Bo- 
logna 1891. 

(S) Rizzoli Francesco. Tumore idro-rachidiano congenito alla regione lombare, a guisa di 
«oda formata da una lunga chioma, curato e guarito. — Bulleitino delle Seienie Mediche. Bologna 1877. 
Volume XXIII, pag. 401. Con figura. 

Oltre la propria osservazione, ne cita altre generalmente ignorate. 

(4) Brorq L. Cent-dix malades atteints d' Hypertrichosis traités par T electrolyse. Arni, de Der- 
matologie. 1897. N. 8-9. 

(5) Zawerthal. Enciclopedia Medica italiana. Art Mestruazione. Milano. Aprile 18G3, pag. 583. 



14 314 

reta tanto superiori quanto inferiori alia media predetta: e qui bast& 
ricordare il caso di Lesser d'una bambina di 3 anni con ipertricosi gè— 
nerale. con parti sessuali mature, e colle mammelle assai sviluppate (vedi 
Nota II, Osserv. 48). 

Le medie date sulla durata mestruale non collimano colle medie delle 
altre donne d'Europa, e qui ricorderemo le misure ottenute daWinckel (1> 
sulle donne tedesche. Egli dice che la mestruazione in media compare 
alPeta di 15 anni e cessa air età di 48 sicché ha una durata di 33 anni. 
Riporta ancora che Mayer Luigi nella sua statistica rilevò che nelle donne 
tedesche, quando la mestruazione anticipa, perdura più lungo tempo di quello 
che accade quando la funzione principia più tardi, e stabilisce la seguente 
proporzione : 33 : 6 = 27 : 3 anni. Ma qualunque siano i termini vi sono 
ugualmente tre periodi : uno anti-mestruale, il secondo intermestruale e il 
terzo post-mestruale o di menopausa. 

Esaminando le osservazioni raccolte nella nostra Nota II troviamo Id- 
easi avanti la mestruazione, i quali alla loro volta possono essere distinti in 
3 casi di neonati (vedi le Osserv. 13, 20 e 22), in 4 dai due ai tre anni 
(vedi le Osserv. 18, 39, 48 e 51), in 6 dai sei ai 13 anni (vedi le Osserv. 
7, 8, 26, 27, 40, 42 e 14); e finalmente vi sono tre casi in cui non si può 
precisare T età (vedi le Osserv. 10, 13 e 16). Ora si domanda se il nostro 
primo gruppo dMpertricosi antimestruale possa chiamarsi anche congenito f 
Rispondiamo che in parte possiamo ammetterlo, avendo gii ricordate 3- 
osservazioni; e da prima la cosa non fu mai messa in dubbio, poiché fino 
dal 1557 Li coste ne (2) riportò un fatto congenere, che fu ricordato* poscia 
dagli storici di cose memorabili (3) ; fra i quali non é mancato chi modw 
fico senza ragione esplicita la storia del fatto stesso. Degli altri 13 V ori- 
gine suddetta é solo virtuale, sapendosi che i germi piliferi appariscono* 
nella cute nel terzo mese della vita embrionale, e nel suo termine si rico- 
nosce una leggiera peluria ed un intonaco sebaceo, e che le loro guaine^ 
possono vegetare più tardi : con ciò si spiega come V ipertricosi possa svi- 
lupparsi talora vicino alla mestruazione e talora dopo, e come per T opposto- 



ti) Winckèl.(I^ndr. a Monaco). Lchrbuch der Frauenkrankheiten. Leipzig 188G, pag. 547. 

(2) Lycofith-cjaes Conradue Rubeaquensis. Chronicon Prodigiorum ac Ostentorum Ba- 
sileae 1557, pag. 145. Così dice V autore: « In Martini quarti Papac pontifìcatu ex illustri quadam» 
focniina pontidcis necessaria, natus est puer villosus, et in speciem ursi unguiculis annatus, quo 
monstriQeo |jai-tu permotus pontifex omnes ureorum imagines, quas forte In eius domo fuerunt, iussit. 
deieri, manifesto argumento receptae ab ea imaginationis in conceptu ». Ora la peluria o lanuggine 
è assai cognita nei neonati ed ammessa pur anche nei mammiferi. 

(3) Licetus Fortunatus. De monstris. Patavii 1 034, pag. 149. — Citava Licostene col nome 
di Kubeaquense, patria del medesimo. Il fatto è probabilmente il medesimo citato da Turner 
vvedi Nota II, Osserv. 13), in cui il cognome e la parentela del Pontefice sono completamente erratL 



315 15 

la vegetazione sia ereditaria; gli esempi furono dati da Aldrovandi, da 
Gatta, da Beigel e da Ecker (vedi Osserv. 3, 15, 25 e 36). 

Quando la vegetazione dei peli costituisce nella donna V ipertricosi (ed 
altrettanto si applica anche agli uomini) accade ora in modo diffuso, ora 
in modo circoscritto. Non havvi dubbio che il modo diffuso si osserva 
generalmente nei bambini, cioè nel periodo anti-mestruale, il che fa 
supporre che la nuova formazione della guaina del pelo sia una conse- 
guenza del trasformarsi della peluria fetale. Nel periodo posteriore invece 
si osserva generalmente l'eruzione circoscritta, e noi non conosciamo come 
eccezione che il caso di Re aldo Colombo, il quale vide uno Sp^gnuolo 
tutto coperto di peli, meno che nella faccia e nelle mani, e quello di V e 1 s e h , 
di una ragazza che oltre al corpo aveva anche la faccia coperta di peli biondi. 

Venendo air ipertricosi post-mestruale, essa é per lo più circoscritta ed 
accade di preferenza alla faccia, dalla quale talvolta si diffonde sullo sterno 
(vedi Osserv. 4, 6, 53), di rado nelle braccia (Osserv. 38 e 43), nel dorso 
(Osserv. 31) e perfino nelle pudende con ipertrofia delle medesime (Osserv. 
19 e 49). La faccia é quindi il punto iniziale dove la vegetazione presenta 
talora maggiore estensione, in guisa che rimane tutta coperta di peli 
lunghi ed irsuti in guisa da imitare la testa delle scimmie e dei cani 
(vedi Osserv. 28 e 29): ciò ha dato occasione di un ricco opuscolo di 
congratulazione dedicato da Ecker a Teodoro von Si e b old per il 
suo giubileo dottorale nel 1878, ove si trovano rappresentati fedelmente i 
ritratti dei tipi più pronunziati di uomini e donne pelose (1). 

Una ricerca non priva d' importanza é quella di sapere finalmente il 
rapporto fra T ipertricosi e la mestruazione, sebbene molti siano i documenti. 
Abbiamo già veduto che con frequenza V ipertricosi accade avanti la pu- 
bertà, cioè quando il processo mestruale non é né iniziato, né completo 
nelle donne, ed abbiamo indotto che una produzione eguale si fa continua 
anche dopo la mestruazione ; qui noteremo che per rara eccezione può 
farsi anche continuando V amenorrea, cioè la non comparsa dei mestrui 
dopo la pubertà (vedi Osserv. 12, 16, 29, 53). Per contrario lo scolo san- 
guigno periodico per molteplici cause può venir sospeso; una prima osser- 
vazione fu data da Zacchia nel 1661 in una donna di 30 anni (Osserv. 6) 
e probabilmente leggendo la tesi di Burlin (loc. cit.) si troveranno molti 
altri fatti conformi. Finalmente V ipertricosi, si frequente nelle donne attem- 
pate, dà luogo alla domanda se V amenorrea già sopravvenuta sia un feno- 
meno contemporaneo ed effetto dell' età, oppure la causa della produzione 
pilifera. Noi non crediamo che sia causa efficiente della produzióne, ma 
soltanto concomitante allo stato costituzionale di alcune donne, in cui la 



(1) Ecker Alexander. Ueber abnorme Behaarungdes Menschen. 22 Aprile 1878. Braunschweig. 
r. Taruffi, 3 



16 816 

circolazione venosa si fa più lenta, mentre i follicoli piliferi, che non barino 
subito rinvoluzionj3, diventano capaci di vegetare. 

Spogliando largamente e profondan^ente la letteratura più di quanto 
noi abbiamo potuto compiere, indubbiapiente si troveranno casi in cui la 
comparsa delP ipertricosi fu preceduta od accompagnata da circostanze 
indipendenti dalla mestruazione. Noi però non conosciamo se non tre 
casi singolari, per ora inesplicabili: uno di Turner (Osserv. 23) che 
vide una donna, la quale sì coperse in tre settimane di morbida lanug- 
.^ine, mentre era addolorata da un cancro al petto. Il secondo caso appar- 
tiene a Brand (Osserv. 52) e riguarda una sposa, che dopo avere figliato,^ 
sì ammalò durante due mesi per metro-peritonite ; nel frattanto principia- 
rono a comparire peli nel!' addome che si diffusero fino negli arti, e poscia 
ella ebbe un aborto seguito da sterilità. Il terzo caso fu descritto da Za ru- 
bini esso é altrettanto oscuro come i precedenti, e troverà un miglior posto 
ove si parla dell'elefantiasi della clitoride. A proposito di Brand va 
ricordato che egli intitolò la sua osservazione : Una virago^ ciò che se- 
condo r autore equivale a dire : una donna che non ha altra particolarità, 
che r ipertricosi. Però notiamo che questo carattere da solo dà un* idea 
assai incompleta della viragine, alla quale, come abbiam detto, Wrisberg 
assegnava 10 caratteri, sicché al più potrebbe chiamarsi pseudo-cirogo. 

m 

Ricorderemo alcuni esempi di viragini non gigantesche: Lanzoni rac- 
contò che una donna barbata era sempre stata amenorroica e sterile, che 
mancava di mammelle ed aveva il torace virile (Osserv. 12). In questo caso 
vi erano due caratteri, a nostro avviso sufficienti per ammettere V invi- 
rilismo. Un altro esempio assai somigliante al precedente, é fornita da Ja- 
blonsky (vedi Osserv. 53), colla differenza che in questa donna esiste- 
vano le mammelle rudimentali e che la clitoride era lunga 3 centimetri ; 
per giunta V autore stesso ammette V abito virile. Un caso simile, più 
l'ipertrofia della clitoride e con abito maschile, verrà da noi riportato 
quando si parlerà dell* elefantiasi di questo organo. Chi poi avrà i mezzi 
di leggere per intero altre storie, potrà moltiplicare gli esempi di viragini 
non gigantesche. 

In luogo di discutere sull' estensione più adatta della parola virago^ note- 
remo invece una ricerca di maggior peso da compiersi e fin ad ora non 
esaurita. Alludiamo al fatto che spesso si associa air ipertricosi lo stato 
anomalo dei denti e della mascella inferiore. Darwin racconta che una 
danzatrice spagnuola di nome Giulia Pastrana aveva la fronte vellutata ed 
una folta barba, e che aveva ancora nella mascella superiore e neir inferiore 
una doppia fila di denti ; un dentista conservò la forma della bocca, e 
Darwin not(') inoltre che per tale disposizione la faccia era molto prò- 



3f7' 17 

gnata e somigliava a quella dei cani nudi (1). Magi tot (vedi Nota II, 
ibidem) nel 1878 invece, guardando di profilo la foi*ma suddetta delle 
mascelle, rilevò T ipertrofia del margine alveolare che aumentava il pro- 
gnatismo e sostenne che vi era una sola fila di denti. Lasciando da 
parte questa disputa, B e igei osservò in due gemelle con ipertricosi, 
difetti nei denti canini e molari (Nota II, Osserv. 25); Fùrst rinvenne 
inoltre l'ipertrofia del mascellare infenore (Notar II, Osserv. 41); Parreidt 
(vedi Osserv. 46) verificò la frequenza dell'anomalia dentaria e per ultimo 
Mechelson (vedi Osserv. 44) riunì 22 casi, e rilevò che in 12 esistevano 
anomalie dentarie. Rimane quindi ancora inesaudita la ricerca sull'origine 
teratologica della anomalia. 

Rinunziando a tale ricerca, finiremo con altre complicazioni, le quali 
però sono generalmente così rade da non ammettere alcun rapporto con 
r ipertricosi : quindi per ora le chiameremo complicazioni relativamente 
accidentali. Sopra 46 casi noi abbiamo trovato due volte nella prima in- 
fanzia l'elefantiasi esordiente dei genitali esterni, e nel secondo di questi 
la mestruazione principiata nel terzo anno di vita (Osserv. 20 e 48). 
Una sola volta abbiamo riscontrata 1' elefantiasi della clitoride (Osserv. 53) ; 
ma ne! cap. seguente vedremo che questa anomalia é invece abbastanza 
frequente, ora sola, ora accompagnata da varie condizioni. Casi anche 
più rari sono insieme all' ipertricosi in una bambina di 3 anni l' osso 
intermascellare ben distinto (Osserv. 45); la microcefalia in una bambina 
di 12 anni (Osserv. 28); l' ipospadia in una bambina di 12 anni (Osserv. 50); 
e r inversione sessuale in più casi (Osserv. 42). 

Dall'esame dei fatti riferiti risulta che né la macrosomia né l' ipertri- 
cosi sono caratteri tali che presi isolati possano considerarsi essenziali ed 
esclusivi dell' invirilismo, poiché tanto 1' uno quanto 1' altro, od ambidue 
talvolta mancano, e nulladimeno per altri caratteri, che più avanti espor- 
remo, le donne vengono considerate per viragini. Ma la statura, anche se 
é notevolmente alta, non merita un gran valore quando l'abito della donna 
non é proporzionato ad essa ; altrettanto si dica dell' ipertricosi in cui 
occorrono determinate sedi e determinati caratteri accompagnati dalla me- 
desima per poter dire che havyi il sesso invirilito. In quanto al processo 
dell' ipertricosi, di buon ora si é riconosciuto che nell' infanzia i peli hanno 
il carattere della lanuggine, e che poscia si fanno irsuti e si estendono 
nelle regioni sopradette; in quanto poi all' accrescimento già Ecker (loco 
citato) disse che il processo era la ripetizione di ciò che avviene dopo la 
nascita e che l' ipertricosi non differisce da questa se non per il tempo, 



(1) Darwin J. Charles. On the origin of specie^ by meansof naturai seìection etc. London 1859. 
Tomo li. Paris 186^. Tomo II, pag. 3ia 



18 318 

per r estensione, e per la copia dei peli clie crescono mentre la cute si 
mantiene normale. 

Non tutti gli scienziati si contentarono di limitare le loro indagini al 
processo formativo dei peli soprannumerari, ma vollero spingere le ricerche 
alla loro origine primitiva. Chi superò gli altri nell'ardimento fu Darwin 
(loco citato), il quale fa derivare T uomo dagli antenati pelosi e considera la 
barba del medesimo come un residuo atavico; siccome poi essa manca nella 
donna, egli opina che questa abbia perduto il pelo prima dell' uomo e consi- 
dera le ciragini come un' anomalia atavistica. 

Nelle femmine degli uccelli si possono produrre arrenoidi (questo nome 
adotta il Brandt per indicare i caratteri maschili nelle femmine) mediante 
l'estirpazione dell'ovaia, e mediante semplice lesione dell' ovidutto, mentre 
nella donna con altrettanta certezza ciò non é stato osservato. Fino dal 
1567 bacchia diceva che la mutilazione nelle femmine non era mai 
stata trovata, ed ora può dirsi che nelle donne avanti la pubertà non é 
mai stata eseguita (1). 

brandi si limita a considerare la comparsa del pelo nel volto del- 
l' uomo come un' ornamento sessuale, analogo alla criniera del leone, alle 
corna dei cervi, agli speroni, alle creste e alle penne d'ornamento degli 
uccelli, le quali possono verificarsi anche nelle femmine sebbene più deboli 
dei maschi, per esempio nelle galline con penne di gallo ; nelle renne fem- 
mine già mature compariscono le corna; e nella specie umana considera 
come un esempio simile le viragini. Questa dottrina dimostra 1' analogia 
(lei fenomeni secondari di ambidue i sessi in diversi ordini di animali, ma 
è lungi dal soddisfare per la teratogenesi. Tuttavolta l' autore conviene 
coir antica opinione che lo spuntare di mustacchi e persino di barba com- 
posta di peli più forti in forma di setole nelle vecchie, dipenda dal soprag- 
giungere dell' età critica, indubbiamente connessa con una cessazione della 
funzione ovarica. 

Cap. 4.** — Della elefantiasi della clitoride. 

Il fenomeno dell' elefantiasi della clitoride trasse 1' attenzione dei medici 
del rinascimento, e Varolio (Bolognese) (vedi Nota III, Osserv. 2) nel 1591 
annunziava che la clitoride talvolta raggiunge la mole d' un pene, però 
imperforato, e capace d'operare il coito; altri aggiunsero che ciò fosse una 
proprietà delle tribadi : opinione che ha perdurato fino alla metà del XIX se- 
colo. Ruysch invece nel 1727, senza spiegare il motivo, pose le donne 



(1) Pauli Za e e Ina e. Quaestionum medico-lcgalium. Lugduni 1567. Tom. I, pag. 184. 



319 19 

coir ipertrofìa della clitoride nella classe degli ermafroditi. Questa veduta 
puramente scientifica induce a credere che V analogia o meglio V equiva- 
lenza fosse già accolta fra gli anatomici; è certo però che tale concetto 
rimase in teratologia fino in questo secolo, come si ricava dall' opera di 
Is. Geoffroy Saint- Hi lai re (1). 

Nel rimaneggiamento nosologico della Teratologia venivano aggiunte le 
notizie sulla conformazione anatomica delle donne ottentote^ e sulla gran- 
dezza notevole della clitoride in alcune scimie specialmente in orgasmo (2) 
e con profitto della scuola anatomica, Forster nel 1865 tolse tutte le 
anomalie della clitoride dalla classe degli ermafroditi, e le pose come 
alterazioni comuni dei singoli organi nella sua Anatomia patologica. Tale 
riforma era per sé stessa giusta, ma non quando la donna presenta oltre 
r ipertrofia della clitoride, qualche carattere maschile, come T ipertricosi, 
le inclinazioni istintive e morali da uomo, e quando havvi Tabito esterno 
di oiragine; per cui giustamente Wrisberg (3) pose T ingrandimento della 
clitoride come uno dei caratteri frequenti delle viragini ed appartenenti 
air ermafroditismo. 

Per giudicare le idee sopra espresse e per giungere finalmente a sta- 
bilire la taxìonomia della elefantiasi della clitoride nelle viragini^ bisogna 
premettere che adopreremo la parola elefantiasi per comprendere tutte le 
specie d* affezioni che ingrandiscono stabilmente cotesto organo, che poscia 
analizzeremo le singole osservazioni, per sapere approssimativamente quante 
sono tali specie, la loro frequenza, la loro origine, e se é possibile i loro 
affetti nel vivente. Noi principieremo quest* analisi coir ipertrofia. 

La nostra analisi principierà coir ipertrofia semplice^ la quale é stata 
ricordata da molti scrittori in tutti i tempi ; e diremo subito la nostra 
sorpresa, che in 40 osservazioni da noi raccolte sia accennata solo 12 volte 
(vedi Osserv. 1, 3, 4, 8, 9, 10, 24, 36 e 40) sicché é lungi dall'essere 
una afiTezione cosi frequente come si supponeva; però abbiamo trovato 
tre casi di grande interesse. Due dimostrano chiaramente che V afiTezione 
può essere congenita, e in un caso la levatrice confuse la bambina con 
un maschio (vedi Osserv. 10) e in un'altra bambina di 5 anni, Mason 
amputò la elitoride con un eeraseur (vedi Osserv. 25). Nel terzo caso, rife- 
rito da Tu 1 pio, la maggiore importanza é rispetto alla clinica, poiché 



(1) Is. Geoffroy Saint-Hilaire. Des anomalies etc. Paris 1836. Tom. H, pag. 70. 

(2) Fugger Ferdinandus. De singulari clitoridis in simiis generis Alelis magnitudine et 
«onformatione. Berolini 1835. Cum tabula. 

(3) Wrisberg H. Aug. Ck)mmentationum medie, etc. Gottingae 1800. Voi. T, pag. 542-543. 
Viragines habuerunt characterem et notas in paucis tantummodo aliquid diversitatis offerentes, 

fere omnibus constantes : In genitalibus extemis longior plerumque clitoris cemitur 

admodum prominula; hymen fere nihil diversitatis ostendebat. 



20 320 

la donna simulò il proprio sesso, fece il soldato, e poscia visse da tribadej 
per cui fu punita ferocemente (vedi Osserv. 11). U ultimo fatto però, 
come gli altri due, rimane oscuro, poiché non conosciamo per ora alcuna 
circostanza che favorisca T origine congenita delT ipertrofia. 

Casi congeneri a quello raccontato da Tuipio sbandarono ripetendo, 
nonostante delle pene barbare architettate dai giureconsulti, e s' ammisero 
assai più facilmente dopo la verosomiglianza dell' inversione sessuale gi& 
indicata dall'anatomico Varo Ho ; sicché DionisePalfino propagarono 
r opinione che donne cosi fatte abusassero delle altre donne (Nota III, 
Osserv. 13 e 14). Altri ammisero che la frequenza delP ipertrofia dipendesse 
dair onanismo e dall'abuso del coito. In questo secolo nacque il dubbio sulla 
frequenza di questo vizio e che tale ne fosse la cagione, sicché Parent 
Duchatelet nel 1837 cercò in 6000 prostitute inscritte a Parigi quanti 
casi vi fossero d' ipertrofia (1) e ne rinvenne soltanto due, sicché giudicò 
erronea tale opinione. Ma in questo giudizio bisogna che si racchiuda un 
equivoco, e per dissiparlo sarebbe necessario sapere che cosa pretendeva 
Parent per ammettere l'ipertrofia, poiché abbiamo un giudizio pressoché 
opposto annunziato da Charpy (2). In sole 800 prostitute, specialmente in 
quelle che vivono nei bordelli e spesso fra le tribadi^ trovò in più casi la 
clitoride, notevolmente sviluppata ed ingrossata, col prepuzio rilassato. 

Se invece si raccolgono direttamente i casi d'ipertrofia, qualunque sia 
la condizione della doima, la frequenza suddetta é assai diversa, e questa 
discrepanza si desume in genere dalla letteratura; ma una statistica a 
questo riguardo manca completamente. Per parte nostra non possiamo se 
non esaminare i 40 casi di anomalie della clitoride yaccolti nella Nota III, 
e fra i medesimi troviamo solo tre prostitute (vedi Osserv. 5, 8 e 9). L'ultima 
di esse fu veduta da Zacchia, il quale notò che la clitoride era grande 
come il dito anulare e che impediva il coito. Si trovano inoltre altri 3 casi 
attribuiti alla mastuprazione. Velpeau (Osserv. 20) vide una giovane 
ridotta al marasmo in seguito a cotesto vizio. Ri beri (Osserv, 21) racconta 
d'aver veduto per effetto l'infiammazione assai dolorosa, e Villarmy 
(Osserv. 24) conobbe una giovine con elefantiasi della clitoride e ninfomania. 

D'altra parte non può escludersi quanto sosteneva nel 1866 Baker 
Brown (3) e cioè che l'irritazione fisiologia della clitoride, che spinge le 



(1) Parent Duchatelet Alexandre Jean Baptiste. De la prostitution dans la ville de 
Paris considcrée sous le rap|Kut de V liyglene puMique etc. Paris 3' édition. Bailliére et fils 1857* 
Voi. II in S. (l.re édition XKVS, '2M^ \Ki7). 

(2) Charpy. Des organoK Kt>niU>-extemott chez le prostitues. — Annales de Dermatologie et de 
Sypliilo^'i-apliie. N. 2. 1H72. 

(3) Baker Brown. Siirgical diKcaiMìs of women. 

Idem. On the cural)ility or certain forma of insanity. London 1866. 



321 21 

donne ad abusare dei piaceri solitari, finisca per alterare la loro salute 
fisica e per condurre a gradi air isterismo, alla ninfomania, e perfino 
alla mania, per cui propose T amputazione totale della clitoride. Ma tale con- 
siglio curativo, dopo aver dato luogo a molte questioni, é, per il fine suddetto, 
totalmente abbandonato, sicché V amputazione rimane indicata solo per 
tutte le alterazioni già cognite, e da ultimo Pozzi (1) afferma senza for- 
nire le prove, che V ipertrofia della clitoride si verifica spesso nelle donne 
dedite air onanismo col solo cambiamento delle dimensioni della me- 
desima. 

Tornando ai difetti della clitoride causa d' irritazione, ricorderemo T ame- 
ricano Morris (2), il quale notò che donne isteriche o furiose avevano 
uno sviluppo imperfetto ed irregolare della clitoride, od avevano delle 
aderenze con una o con ambidue le piccole labbra, e che rompendole 
la donna ripigliava il primitivo carattere; ed in questa occasione non 
dobbiamo tacere le tre osservazioni di Mars (3) che pubblicò contempo- 
raneamente a quelle del Morris, le quali risguardano una nuova causa 
dMrrltazicnc sulle pudende. Trattavasi di irregolare presenza di peli nelle 
parti vergognose, poiché V esuberanza di essi avveniva anche sopra la 
superficie interna delle grandi labbra, e quindi i peli giungevano sino alla 
clitoride ed al vestibolo tutt' intorno. V autore vide che togliendo i peli, il 
prurito cessava; e quando essi ricrescevano, si rinnovavano le sofiTerenze; 
perciò ricorse ai mezzi chirurgici per ottenere una guarigione stabile. 

La clitoride come qualunque altro organo va soggetta, a deformità, e 
fra questa la più manifesta é la divisione longitudinale, la quale ne con- 
ferma la doppia origine. Questa deformità però non é frequente poiché non 
abbiamo raccolti che i tre seguenti casi: Morpain A. vide le due metà 
della clitoride disgiunte sino alla loro radice, come pure disgiunte su- 
periormente le piccole labbra; la donna non aveva istinti sessuali (vedi 
Osserv. 21). Henle F. G. osservò una ragazza di 17 anni con due verruche, 
che i-appresentavano la clitoride divisa (Osserv. 26); e finalmente Win die 
vide l'organo suddetto diviso alla sua base colla metà destra più corta 
della sinistra e con doppio glande (vedi Osserv. 29). Recano pure deformità 
la presenza dei neoplasmi e dei processi degenerativi; ma avanti di parlare 
dei medesimi ricorderemo il caso singolare di Neugebauer Fr. (vedi 
Osserv. 33) d* una duplicità negli organi sessuali, in cui sorse il dubbio 
se si trattasse di due clitoridi poste a grande distanze, di cui una mostruosa. 



(1) Pozzi G. Gynandrie. Gazette hebdomadaire 1890. N. 30, pag. 352. 

(2) Morris (Clinico americano). Citato da Guisy B. d'Atene. Sur les difformités congénitales etc. 
Le Progrès medicai. Paris 1896. Année XXIV, pag. 371. 

(3) Mars A. Beitrag zur Aetiologie des Pruritus vulvae und ein Fall von mittelst einer neuen 
Operations Methode geheiltem Pruritus Vulvae. Cracovia 1896. Jahresbericht fflr 1896. Band. U, s. 550. 



22 322 

Una ebrea di 27 anni partorì felicemente un feto ben conformato ; ma 
la madre invece aveva una singolare anomalia agli organi generativi esterni^ 
sebbene la vulva e la clitoride fossero normali, poiché dietro alla stessa 
vulva, sulla linea mediana del perineo un centimetro dietro al frenulum 
labiorum sporgeva un corpo simile air asta virile, lungo 45-52 millimetri, 
col glande e prepuzio, coi corpi cavernosi inseriti al pube, e capace d' ere- 
zlone ; mancava péro il meato urinario, per cui 1' autore rimase in dubbio 
se fosse veramente un' asta virile rudimentaria. Questo caso senza dubbio 
era un esempio d' un pene anomalo per mancanza dell' uretra e per una 
posizione insolita in una donna feconda ; sicché non aveva alcuna analogia 
colle viragini a doppia clitoride, e neppur cogli esempi di doppio sesso 
simmetrico, di cui noi abbiamo riferito due casi (1), oppure coi rarissimi 
fenomeni di eterotopia sessuale, di cui il primo caso, a noi noto, fu de- 
scritto da Wolff nel 1883 (diverso dal suddetto per la sede), nel quale 
trattavasi d'un pene collo scroto inserito nel labbro sinistro della vulva (2), 
Questo raro esempio d' eterotopia sessuale non é più l'unico, poiché Neu- 
gebauer stesso (3) facendo la statistica del doppio sesso é giunto a racco- 
gliere sei casi analoghi al suddetto. 

Fra i 40 esempi della nostra raccolta non abbiamo trovato che i se- 
guenti di neoplasmi della clitoride: Rodio ricorda una ipertrofia della 
clitoride, che terminava in un tumore peloso e verrucoso, e che noi 
stimiamo un dermoide (vedi Nota III, Osserv. 8); Schónfeld un tumore 
granuloso, che può stimarsi un cancróide (vedi Osserv. 18); Marshall 
un sarcoma grande come una noce (vedi Osserv. 31). Lambret ha 
raccolto dalla letteratura un maggiore numero di casi, tenendo calcola 
soltanto dei tumori benigni (vedi Osserv. 34); e tra questi separò 31 tumori 
solidi : a tale riguardo 1' autore giustamente avverti che i fibromi spesso 
non furono distinti dall'ipertrofia, per mancanza di ricerche istologiche;, 
ed altrettanto diremo per i tumori maligni (come per il sarcoma ed il 
cancro), quando mancarono le ricerche suddette. La clitoride poi, oltre 
essere, ipertrofica può associarsi alla stenosi della estremità esterna della 
vagina e della vulva, come videro Realdo Colombo, Blondel, Jacoby^ 



(1) Taruffi Cesare. Diphallus Gurlt. — Memorie della R, Accademia delle Scierue dell' Isii^ 
iato di Bologna. 18S9. Ser. 4. Tom. IX, pag. 551. 

(2) hleni. — Ibidem 18J)8. Tom. VII, pag. 79. 

Citando questo caso ed altri congeneri Taruffi istituì il gruppo dei parassiti eterotopieiy cioè 
quegli organi duplicati simmetricamente, uno dei quali deriva da un gemello e non è omologo a queUa 
deir autosita. 

(3) Ncugebauer Fr. (in Warschau). 37 Falle von Verdoppelung der àusseren Geschlechtstheìle, 
— Monatschrift fur Geburtsliiìlfe und Gynàkologie. Jahre 1898. Jahresbcricht fur 1898. Bd. II, s. 609 

Nei 37 casi trovò 28 volte il pene doppio, 3 volte la vulva doppia e 6 volte la eterotopia sessuale 
della (>arte sessuale esterna. In tutti i 37 casi si trattava di egual sesso, uno vicino all'altro. 



383 23 

Beclard-Guinard (l) e Bianche. Marchand invece la vide rudimen- 
tale, Solowig atretica in una giovane di 21 anni amenorroica (vedi Osser- 
vazioni 1, 33, 35, 37, 39 e 40). Finalmente ricorderemo la donna di Gérin 
con mancanza di utero e senza inclinazioni sessuali (vedi Osserv. 25). 

Una associazione impreveduta della clitoride ipertrofica è stata notata 
di recente da Henle F. G. e da Verstraeten (vedi Osserv. 26 e 27) 
colla acromegalia. Sarebbe però desiderabile verificare se la suddetta asso- 
ciazione si osservi in incontri simili ; intanto dichiariamo che non abbiamo 
nulla da rettificare quanto air aver introdotto la denominazione di maero- 
èomia periferica per indicare V acromegalia (2). 

È degno di nota come il fenomeno della ipertrofia congenita della clito- 
ride (salvo i casi noti delle tribadi) sia di rado accompagnato dagli altri 
caratteri dell' invirilismo,' come T ipertricosi e T abito virile; sicché rima- 

* 

nemmo sorpresi come solo Geoffroy Saint-Hilaire ammettesse in- 
vece la frequenza del portamento mascolino e la voce rauca nelle donne 
con elefantiasi della clitoride. Nelle nostre 40 osservazioni non abbiamo 
trovate che le seguenti eccezioni: Bartholino vide una donna barbata 
con grande clitoride (vedi Nota III, Osserv. 6) e Home descrisse una africana 
col portamento maschile, voce rauca, mentre le mammelle erano sviluppate 
(vedi Osserv. 17). Assai più interessante è il caso di Cassano, poiché 
una ragazza di 15 anni aveva la forma virile del corpo, il volto coperto 
in parte di peli, mentre la statura era bassa ; rimase incinta, e dopo il 
parto s'abbandonò anche al tribadismo, essendo giunta la clitoride alla 
lunghezza di tre pollici (vedi Osserv. 22). Assai nota é la storia di Madda- 
lena Lefort che a 16 anni era alta m. 1,50, con ipertrofia della clitoride, 
atresia vaginale, inclinazione mascolina, e con peli nascenti al labbro 
superiore che all' età di 30 anni avevano invaso il collo (3). Un caso 
parimenti singolare é stato descritto recentemente da Zarubin, poiché 
la donna aveva l' abito maschile, voce profonda, ipertricosi generale : 
dopo una malattia puerperale sopravvenne la calvizie e l' ipertrofia della 
clitoride (vedi Osserv. 30). 

Risultando che V elefantiasi della clitoride generalmente non é accom- 
pagnata da altri segni d' invirilismo, e riflettendo che il medesimo ingran- 
dimento non ha acquistato i caratteri anatomici del pene, ma soltanto una 
grossolana somiglianza, stimiamo che, come si fece per V ipertricosi la si 
debba considerare per un pseudo-invirilismOj ossia un pseudo-ermafroditismo ^ 



(1) Beclard-Guinard. Vedi Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna. 
Serie V. Tomo VII. Osserv. 81, pag. 748. 

(2) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia. Bologna 1809. Tom. V, pag. 299. 

(3) Beclard. Bulletin de la Faculié. 1815. 

C. Taruffi. 4 



24 324 

che da solo non costituisce il tipo virago^ ma che può far si che la donna 
diventi una tribade. Dobbiamo però avvertire che abbiamo intromesso una 
osservazione di Diemerbroeck (vedi Nota Ili, Oss. 12), la quale non appar- 
tiene a questo gruppo di anomalie, poiché trattavasi di una giovine con 
barba, con una clitoride grossa come un pene, e con un solo testicolo in 
uno dei grandi labbri, caso questo che apparterebbe piuttosto ai pseudo- 
ermafroditi maschili (1). Ci rimane finalmente da aggiungere air elefantiasi 
della clitoride che questa anomalia, come un fenomeno congenito é stata 
in passato veduta da Ruyschio in una pecora (2), da Rudolphi in 
una cavalla (3) e da Lecoq in una vitella (4). Di recente sarà stata pro- 
babilmente veduta in altri animali. 

Gap. 5/ — Invirilismo psicologico. 

§ I. — Psicopatia. 

Si danno in buon numero casi clinici che sono entrati lentamente nel 
dominio della frenologia, delle malattie degli organi generativi e per fino 
della storia delle donne illustri. Ora i medici tentarono di ravvicinare fra 
loro questi casi, in parte disparati, la qual cosa ha sempre incontrato non 
piccoli ostacoli, facili a prevedere. Per servire alla concisione ometteremo 
le difficoltà ed esporremo invece le illazioni più o meno dirette che abbiamo 
ricavate dai casi principalmente congeneri ; e siamo giunti ad ammettere 
che in generale i medesimi derivano da modificazioni dei centri nervosi, 
i cui efiTetti possono dividersi in tre gruppi: 1** casi in cui i centri nervosi 
agiscono attivamente sulle funzioni sottoposte alla volontà; 2** casi in cui le 
facoltà nobilissime dell' intelligenza si sono elevate in un grado relativa- 
mente massimo ; 3"* casi in cui speciali centri nervosi non migliorano, ma 
turbano le funzioni sessuali, senza la coesistenza di lesioni anatomiche. 

Venendo al primo gruppo, ricordiamo che sono frequenti le donne che 
mosse da fervore religioso o da amore per la famiglia o per un figlio sono 
capaci di azioni generose e di grandi sacrifici da emulare un uomo ; come 
«ono frequenti le donne che s* abbandonano alla voluttà e perfino ai costumi 



(1) Taruffi Cesare. Vedi Memoria HI. SuH' ordinamento della Teratologia. Bologna 1809, 

png. 710. 

(2) Ruyschio Federico nel 1739 conservava le parti generativo di una pecora, la quale in 
luogo del pene aveva una clitoride ingrossata ed allungata contro natura e pendente fuori dalla 
vulvo. — Vedi Thesaurus Anatomicus Vili. N. 53. Amsterdam 1739. Tabula II, pag. 17, flg. 5. 

(3) Rudolphi K. A. Bemerkungen aus oiner Reise etc. Berlin 1804-1805. Bd. I, s. 79. 

Verificò lo stesso fatto in una cavalla. 

(l) Von Lecoq. Journal pratiquo de Médeclne vétérinaire par Dupuy et Vatel 1827. Fóvrier, 
Iiag. lOS. 

Verificò lo stesso fatto in una vitella. 



325 25 

viziosi da renderle capaci di superare gli uomini. Di ambedue le eventualità 
risparmieremo gli esempi perchè troppo volgari ; noteremo piuttosto che le 
passioni mentali sono per lo più composte di affetti diversi, associati fra loro; 
e riporteremo il caso della Pulcella d'Orleans che s'espose a tutti i pericoli, 
a tutti i disagi della guerra ed alle sofferenze del carcere per servire ad un 
tempo la religione, la difesa della dinastia e V amore del suo paese (vedi 
Nota IV, Osserv. 1). Per confermare la varietà di tali combinazioni ricor- 
deremo ancora la spagnuola Nona Aloerez^ la quale era una mercantessa 
che viaggiava il mondo come una zingara e ad un tempo aveva lo spirito 
cavalleresco o meglio battagliero, pieno d* avventure ; per cui incontrava 
spessissimo duelli, talora seguiti dalla prigionia (vedi Nota IV, Osserv. 2). 

Un secondo gruppo di donne, onore del sesso, sono quelle che emer- 
sero nelle belle arti e nelle scienze ; e fra le prime vanno annoverate le 
pittrici e le scultrici, le quali ovunque mostrarono il loro valore, ma rite- 
niamo che ove dapprima fiorirono e giunsero ad emulare gli artisti più 
valenti, fu in Italia e precisamente a Bologna : difatto Properzia De' Rossiy 
secondo V Archivio pubblicato da Gualandi (1), nacque a Bologna nel 1491 
e mori verso il 29 febbraio 1530, pochi giorni prima deir incoronazione 
di Carlo V. Essa divenne immortale per i lavori di scultura, fatti special- 
mente in S. Petronio, ed ha meritato giustamente un busto in plastica ed 
una epìgrafe (2) nella sua casa nativa (Via Ripa Reno N. 49, Bologna). 
Poscia ricorderemo Lavinia Fontana bolognese, che nacque nel 1552 ed ha 
lasciate importanti pitture in varie chiese di Bologna, specialmente in S. Gia- 
como (vedi Nota IV, Osserv. 3). 

Finalmente ci fermeremo a due altre pittrici bolognesi di gran merito, 
le quali appartengono al XVII secolo. La prima fu Elisabetta Strani y che 
nacque in Bologna nel 1638 e mori neir anno 1665, sicché visse soltanto 
26 anni, e ciò che sorprese maggiormente é come in si breve tempo com- 
pisse tanti lavori pregevolissimi di pittura e pur anche d' incisione air acqua 
forte : lavori in gran parte conservati nelle gallerie e nelle chiese di Bo- 
logna. La morte prematura e la malattia di questa donna prodigiosa dette 
luogo a racconti fantastici non ancora dissipati, ad onta della pubblicazione 



(1) M. A. Gualandi. Memorie risguardanti le belle arti. Bologna 1843. Serie V, pag. 93-96. 
L' autore ha trovato tre Rogiti concementi Properzia JV Rosììì nel grande Archivio notarile di 

Bologna, da cui 6i recava che era figlia di Gerolamo e che nel 1516 aveva 25 anni, ed attribuisce ad 
Alidofii se Tiraboschi fornisce a Properzia un'età più giovane e Modena per patria. 

(2) Pr«p«nia De' Retti. Epigrafe : 

SAECULO XVI 

! 

I I 

Clara • Stirpe - exorta - Propertia - Roeeia - Qu\ Properzia De' Rossi è al mondo uscita, chiara 
mente Clarior - Eduxit - Vivos - De - Marmore di stirpe, e più d' ingegno chiara, che fé' dai marmi 
Vultus^ suscitar la vita. Don Vincenzo Mignani. 



26 



326 



del ppoce.sso (vedi Nota IV, Osserv. 4). L'altra esimia pittrice di nome 
Teresa Muratori (detta poi De Muratori) nacque nel 1662, ed era figlia di 
Roberto, Prof, in Medicina. Essa fu educata dalla Sirani nel disegno e mori 
nel 1708, e due anni prima adornò V epigrafe fatta al padre ed ai suoi 
antenati Francesco ed Achille, tutti tre lettori di scienza mediche. Poche 
notizie si hanno sulla vita di Teresa (vedi Nota IV, Osserv. 5), ma sappiamo 
soltanto che fra i dipinti notevoli della medesima havvi un S. Tommaso, 
che si vede nella chiesa della Madonna di Galliera, ed a piedi del quadro 
fu sepolta la pittrice. In quanto ai dipinti intorno all'epigrafe, essi sono 
allegorici e assai encomiati, ma V influenza del tempo li ha molto dete- 
rioriati, come pure il carattere dell'epigrafe, la quale si conserva nel loggiato 
superiore (ricco di memorie) dell' antico Studio bolognese, chiamato Archi- 
ginnasio e precisamente a destra di chi entra nel teatro anatomico. 

L' Italia ebbe più tardi anche la fortuna di succedere alla Grecia rispetto 
alle donne che emersero nelle lettere ed inoltre nelle scienze. Egli é vero 
però che in Grecia fiorirono principalmente le poetesse, mentre in Italia 
lo donne divennero dotte nelle lingue latina, greca e volgare e poscia 
nelle scienze. E qui ricorderemo alcune celebrità che vennero dal Senato 
bolognese elevate al pubblico insegnamento, ed un fatto anche più singo- 
lare si fu che una donna nel 1756 sali nel luogo nativo la cattedra di 
anatomia coli' incarico di modellatrice; e quella donna fu Anna Manjsoliniy 
nata Morandi (vedi Nota IV, Osserv. 6), la quale per i suoi lavori dimo- 
strativi divenne così mirabile che meritò l'elogio del celebre fisico Luigi 
Galvani (vedi citazione della Nota IV), il quale, e ciò va ricordato, era 
ad un tempo professore d' anatomia e di ostetricia. La Morandi meritò 
anche l'elogio del dotto fisiologo Michele Medici (Nota IV, Osserv. 6), 
che forni, oltre il ritratto, il catalogo dei preparati della scultrice in plastica. 

Venendo alle Scienze meno ripugnanti al sesso gentile, ricorderemo 
due giovani bolognesi : una delle quali fu Laura Bassi (vedi Nota IV, 
Osserv. 7) letterata coltissima, che sostenne la sua tesi latina in faccia a 
sette avversari ed alla presenza di due Cardinali: Grimaldi e Lam- 
bert ini (Benedetto XIV) in una seduta, che é rimasta memorabile 
mercé le epistole pubblicate in proposito: ciò che fruttò alla Laura nel 1732 
la cattedra di Filosofia universale, e la elezione nel 1776 di un seggio nel 
celebre Istituto delle Scienze. 

L'altra bolognese fu Clotilde Tambroni (vedi Nota IV, Osserv. 8) la quale 
divenne cosi valente nella lingua greca, come risultò dalle odi che scrisse, 
che il Senato le conferì la cattedra di greco, cioè nel 1793, e poscia divenne 
accademica benedettina. Ma essendo donna di fermo carattere e tenace 
nei suoi giuramenti cessò nel 1798 dall' insegnamento ; però nel 1808 il 
Ministro dell' interno del Governo Napoleonico le ridonò la cattedra che 
tenne fino alla morte. 



327 27 

In ogni tempo eravi opinione che le donne non avessero attitudini 
né alle matematiche, né air astronomia, ma per vero a questa regola 
era già nota fino dal 1748 un' eccezione, poiché Maria Agncsi^ milanese, 
-(vedi Nota IV, Osserv. 9) neir anno stesso pubblicò le sue Institusioni 
analitiche^ grandemente accreditate, ciò che le giovò affinché Benedetto XIV 
la chiamasse in Bologna ad insegnare geometria analitica : cattedra già 
tenuta nel luogo stesso dal padre, come onorario. Dopo V avvenimento di 
<iuesta celebre donna ignoriamo se altre poi coltivarono le matematiche e tanto 
più con grande onore. In quanto alle donne che coltivarono V astronomia 
possiamo annoverare soltanto le sorelle di Eustacchio Manfredi (Te- 
resa e Maddalena) (vedi Nota IV, Osserv. 10) che aiutarono nel compilare 
le effemeridi dei moti celesti il fratello, celebre astronomo, nominato pro- 
fessore di matematiche nel 1698 nella propria patria. Ma oggi tale lacuna 
nel sesso femminino é stata ampiamente colmata dal Prof. Porro (1) e 
da pochi altri, rendendo note parecchie donne, sparse ovunque, ma spe- 
<;ialmente in America, che si dedicarono e continuano tutt' ora nel rilevare 
e rivedere le fotografie celesti, ora nel calcolare le misure delle orbite dei 
pianeti ed ora in ricerche speciali e variate di astronomia; sicché possiamo 
indurre che non havvi alcuna scienza astratta che sia superiore alla capacità 
muliebre, ciò che non equivale al dire che questa possa superare la capa- 
cità virile. 

Concedendo che V intelligenza femminina non superi quella dell' uomo 
ed ammettendo che essa però gareggi e talora s' avvicini air altra, non 
ne risulta che questo fatto, sempre eccezionale, si colleghi regolarmente 
colP aumento di volume e di peso del cervello da avvicinarsi al virile. Egli 
é vero che anche recentemente Magnan (2) parla d'un cervello femmi- 
nino nel corpo d' un uomo, e viceversa, ma non risulta che il grado d'intel- 
ligenza sì equilibri in ragione del peso ed in ragione del sesso. Ed é 
altresì vero che Cuvier ed altri sommi uomini ebbero il cervello molto 
voluminoso e pesante, ma viceversa non risulta che donne piccole e colla 
testa anche maggiormente piccola, si dimostrino talvolta di intelligenza 
molto acuta, e talora con spirito assai fino secondo l'educazione ricevuta: 
ed un esempio l'ho verificato recentemente in una contessa modenese. 

Se si ricerca se queste donne eccezionali con invirilismo psicopatico 
possedevano alcun altro carattere delle ciraginij possiamo rispondere che 
<ialle medesime non risulta che alcuna fosse gigantesca, ma soltanto da 
alcune biografie e da 4 ritratti {Propersia De' Rossi, Lavinia Fontana, 
Elisabetta Sirani ed Anna Mandolini nata Morandi) risulta che esse ave- 



(1) Porro. Vedi Nota IV, Osserv. 11. 

(2) Magnan. Ann. méd. psychol. Paris 1885, pag. 258. 



28 



388 



vano una figura assai vistosa e con un tronco che denotava un'elevata 
statura, sicché si poteva ammettere che erano donne assai robuste ed alte^ 
ma non al grado da comprenderle fra le ciragini di Wrisberg. Le donne 
suddette mostrarono (ciò che é assai più strano) la frequente coincidenza 
rispetto al luogo di nascita durante il VI, il VII e V Vili secolo ; coincidenza 
che non abbiamo riscontrata in alcun altro studio d' Europa ; tanto più 
singolare, perché quello bolognese era allora governato dalla Corte Ponti- 
ficia. Questo ripetersi di donne illustri nello stesso luogo può ricevere- 
di verse spiegazioni, ma noi lasciamo agli storici di scegliere la più naturale. 
Considerando poi se V invirilismo psicopatico nelle donne suddette sia 
ereditario, come si verificò in altre rare deformità, per esempio nelP iper- 
trofia congenita del naso, del mento ecc. noi non abbiamo alcuna prova in 
favore ; e crediamo che si ripeta la regola comune negli uomini celebri per 
r intelligenza, e cioè che la loro figliuolanza non assomiglia nelle virti> 
intellettuali agli avi di gran valore, e quindi in ambo i sessi si verifica 
quanto disse Dante: 

tt Rade volte risurge per li rami 

L' umana probitade, e questo vuole 

Quei che la dà, perché da lui si chiami ». 

Versi che il poeta attribuì a Pietro III Re d'Aragona e di Sicilia, it 
quale, di tre figliuoli, uno solo vissuto brevemente. Alfonso, ebbe erede 
(Ielle sue virtù. Gli altri furono degeneri; T opinione di Dante fu poscia 
confermata da Macch lavelli (Nota IV, Osserv. 12). 

§ II. — Incirilismo psico-sessuale. 

Abbiamo rilevato che V invirilismo fisico od anatomico nelle donne non 
ha sempre caratteri netti e decisi che lo distinguano da certe malattie. 
Difatto abbiamo aggiunto ai veri invirilismi i pseudo-invirilismi ; quando 
per esempio giovani donne hanno, più spesso fino dalla nascita, le membra. 
ingrossate da edema o da infiltrazione sarcomatosa incipiente, in guisa da. 
simulare le membra dell' uomo, senza essere accompagnate da alterazioni 
degli organi generativi (1). Anche le afifezioni nervose degli organi sessuali 
dobbiamo separarle in due classi, poiché se ne danno alcune che non mo- 
strano alcun cambiamento anatomico, ma disturbi sensitivi agli organi stessi;. 
invece havvi un gruppo di donne, recentemente illustrato, in cui il disturbo 
funzionale degli organi generativi é sui generis^ e noi alludiamo alFmoer- 
sione sessuale di cui parleremo più avanti. Si dà pure un terzo gruppo 



(1) Taruffì. storia della Teratologia. Tom. V, pag. 427. — Macrosomia parziale. Tom. VI 11^ 
pag. 513. — Elefantiasi congenita delle dita. 1804. 



329 29 

-che si manifesta coIP accrescimento dell'attività e della perfezione nell'uso 
<lei muscoli, dei nervi, e dei sensi in guisa da emulare gli uomini più 
eminenti nelle facoltà tanto fisiche quanto intellettuali, come abbiamo già 
dimostrato. 

Venendo ora ai fenomeni nervosi delle parti generative muliebri, annun- 
jsiamo che essi presentano varii gradi d' intensità e varii modi nel manife- 
starsi, senza escludere complicazioni accidentali; varietà chiamate orn abito 
erotico^ ora ninfomania^ ora furore uterino^ ora amore lesbico^ ora triba- 
dismo. Ma esaminando tanto le descrizioni generali quanto le singole storie, 
siamo indotti, salvo V amore lesbico ed il tribadismo (disturbi affatto diversi), 
a ritenere che tali vocaboli siano generalmente sinonimi, poiché le altera- 
zioni a cui alludono somigliano fra loro ; e quando giungono al massimo 
disturbo, allora l'affezione fu chiamata fino nel II secolo satinasi dal greco 
Sorano, ed ora applicasi questo nome all'uomo, dove che dicesi ninfo- 
mania quando si verifica nella donna (1). 

L' autore greco, non tanto per la sua antichità quanto per aver segnato 
un primo passo nel diffìcile ed oscuro argomento della satiriasi^ merita che 
noi diamo il brano relativo tradotto dal greco, tanto più perché, oltre essere 
il medesimo poco cognito, contiene il primo cenno del pervertimento del- 
l' intelligenza collegato coi fenomeni locali delle parti generative. 

Prima però di ricordare cotesto brano non taceremo che alcuni freniatri 
<3ontinuano a distinguere alcune varietà cliniche senza rintracciare caratteri 
d' una certa costanza e valore per distinguerle fra loro e da altre verità. Uno 
fra questi fu il Dott. F. Venanzio (2) che ha voluto fornire i caratteri 
-dell' abito o meglio temperamento erotico^ dicendo che cotesfe donne hanno 
la cute splendida, le labbra rosse e tumide, i muscoli e le mammelle assai 
sviluppate, il bacino ampio, gli arti inferiori grossi. Non neghiamo che 
r autore non abbia veduto una giovine con tali caratteri. Ma per dar forza 
alla sua descrizione doveva aggiungere in quanti casi donne con tempera- 
mento erotico presentavano i suddetti caratteri ed in quanti altri casi essi 
mancarono. Ora riporteremo il brano importante di Sorano: 

Della satiriasi. 

« SGRANI EPHESII liber de MULiEBRmus affectionibus recensuit et 
Ì.ATINE interpretatus EST FRANCISCUS ZACHARIAS ERMERINS. trajecti 

-AD RHENUM, APUD KEMINK ET FILIUM, CIOIOCCCLXIX, pag. 256. 

(( La satiriasi avviene più spesso negli uomini ; e però di essa noi 



(1) Von Schrenck-NotzingA. (Monaco). La terapia delle malattie sessuali. Traduzione. To- 
rino 1897, pag. 33. — Quivi l'autore si è occupato lungamente della satiriasi e della ninfomania. 

(2) Venanzio F. Ninfomania. Enciclopedia medica italiana. Milano (vergognosamente senza 
4ata) in circa fra il 1885 al 1890. 



30 330 

abbiamo parlato nei libri delle malattie acute. Ma talvolta avviene anche- 
nelle donne, come negli uomini. 

« E in esse producesi un forte prurito delle parti muliebri, con dolore ;. 
tanto che continuamente le donne portano le mani a quelle partì. Hanno 
quindi un infrenabile trasporto per le cose veneree con vero ardore, e 
(pel consenso che si ingenera fra V utero e le membrane del cervello)- 
hanno un certo pervertimento dell' intelletto, che toglie loro ogni pudore. 
Si infiammano le parti circostanti V utero, e il contatto carnale da esse 
desiderato rende la malattia più grave, perché il seme non ha uscita, i 
meati essendo resi impervi! dalia infiammazione, e perciò si accumula 
nel corpo maggiore copia d' umore. 

(( Bisogna far subito all' infermo un salasso, diminuire la copia del cibo, 
e mettere sui lombi e sul pube cataplasmi di materie che rinfreschino 
e siano blandi astringenti. Sul capo bisogna fare scorrere olio rosaceo 
con aceto. Bere acqua tiepida, e cibi da sorbire, eliminando intieramente 
tutto ciò che sia flatulento o eccitante al coito. Due giorni dopo il salasso 
applicare alle parti dei cetriuoli senza tagliarli. E per tutto il resto, curare 
come diremo per la infiammazione dell'utero ». 

Rimettianio ai freniatri di completare e rettificare se credono la descri- 
zione suddetta della satinasi ; ciò che a noi preme maggiormente é di 
trovare anche oggi confermata V ipotesi del nesso fra l' affezione sessuale 
collegata al pervertimento dell' intelligenza, ed a questo riguardo non 
abbiamo rinvenuto nessun altro, se non Kraft-Ebing (1) che abbia. 
esposto con maggiore verosimiglianza il suddetto rapporto. Egli cosi si 
esprime : È necessario immaginare un centro psico-sessuale per spiegare- 
i fenomeni fisiologici (ed i patologici), il quale non può essere che un punto 
di concentrazione ed incrociamento dei nervi conduttori che vanno agli 
apparecchi motori e sensitivi degli organi genitali, e che d'altra parte 
vanno ai centri visuali, olfattivi, ecc. apportando alla coscienza le sensa- 
zioni delle parti e in tal modo si forma l' idea di un essere maschile o- 
femminile. 

Tale dottrina é indirettamente confermata da Lippemann (2) che 
afferma la libidine sessuale conservarsi negli animali dopo la castrazione^ 
la quale anche nelle donne non reca alcun sollievo nelle affezioni nervose 
degli organi generativi. In passato questi fatti in luogo di essere ammessi 
erano impliritamente esclusi, ma Kroemer (3) nel 1896 ha raccontato 



(1) K rtift-Kbing. 1/ inverHìom; MisHualo ndruoino e nella donna. Roma 1897, pag. 99. 
{2) LipiMMiiann O. JHlin!Hhf!riclit fitr 1K87. M. Il, e. 093. 

(3) Kroeiner. (JontrihiiU» nlla qufsMtiono della castrazione. Zeitechrift f. Psychiatrie. H. 1, Bd. 52» 
— La Clinica Moderna. Firon/.e WHU Voi. Il, jmg. 08. 



33t 31 

che da una statistica di 300 donne operate mediante castrazione ovarica 
si ottennero 200 successi con conservazione completa dell' abito femminino 
e degli stimoli sessuali. Se queste relazioni verranno ulteriormente confer- 
mate si avrà una convincente prova deir esistenza e dell'importanza fisio- 
logica del centro psico-sessuale. Noi speravamo ancora che le necroscopie 
degli idioti e dei cretini avessero recato maggiori conoscenze su detto centro ; 
ma studi intorno a tale rapporto, cioè studi comparativi sui gradi delle 
alterazioni cerebrali coi gradi della decadenza intellettuale (tanto negli idioti 
quanto nei cretini) sono pur anche scarsi e contradittori (1), mentre scienti- 
ficamente sarebbero di gran profitto, almeno per verificare quanto ha annun- 
ziato Sollier (2) nel 1891, che negl' idioti gì' istinti sessuali sono general- 
mente deficienti, mentre negli imbecilli li trovarono generalmente aumentati 
e talora invertiti, anzi in passato Wenzel ammetteva la riproduzione pos- 
sibile dei figli. E finalmente vi é opinione che i maschi castrati finché sono 
giovani non perdono ad un tratto e completamente gl'istinti sessuali, ciò che 
abbiamo verificato noi stessi nei giovani buoi. 

Avendo accennato al gruppo dei fenomeni sessuali, che chiameremo 
positivi, cioè costituiti da disturbi funzionali più o meno molesti degli 
organi generativi, per non lasciare monco il discorso delle psicopatie dob- 
biamo sospendere il racconto dei casi d' inoirilismo e di pseudo-ermafro-- 
ditismOy e passeremo ai fenomeni negativi degli organi stessi, cioè alle 
apatie ed alle ripagnanse sessuali comprese dai medici periti fra gì' indi- 
vidui con impotenza per frigidità di Zacchia, la quale secondo Kraft- 
Ebing é più frequente nelle femmine che nei maschi, però non reca alcun 
esempio à^ apatia congenita^ che egli chiama anestesia congenita (3). Invece 
sull'impotenza nervosa (senza distinzione di grado) segnaliamo un beli' arti- 
colo del Prof. Borri in cui sono analizzate le condizioni (puramente 
indotte clinicamente) causali di tale impotenza (4). 

Ma non volendo oltrepassare di troppo il nostro programma, ricorde- 
remo soltanto alcune osservazioni poco cognite, generalmente associate a 
forme congenite comprese nella teratologia; la di cui influenza é assai 
oscura e non risguardano esclusivamente il sesso femminino. E le mede- 
sime sono tanto più oscure, perché non havvi ninna regolare correlazione 
fra le qualità dell' anomalia sessuale e il disturbo funzionale della parte 
stessa. Aggiungiamo per ultimo che talora si verifica una causa terato- 



(1) Vedi Filippi. Medicina legale. Biblioteca medico legale. Milano (senza data) pag. 1457. 
Luys. Traité des maladies mentalee. Paris 1887, pag. 658. 

Regis E. Manuel pratique de Médecine mentale. Paris 1885, pag. 119. 

(2) Sollier Paol. Der Idiot und der Imbecille. Hamburg und Leipzig 1891, s. 75. 

(3) Kraft-Ebing. Psicopatie sessuali. Studio clinico legale. Torino 1889, pag. 33. 

(4) Borri Prof. L. Art V Impotenza, L'Enciclopedia medica del Val lardi (vergognosamente 
dall'editore omessa la data e la bibliografia). 

C. TarttffL 6 



32 332 

logica che agisce meccanicamente e che impedisce il funzionamento 
degli organi femminini e maschili. Questa causa meccanica é la presenza 
di due peni o di due vulve, ora paralleli (1) ed ora sovrapposti (2), di cui 
Neugebauer ne ha raccolti 37 casi nella letteratura. 

Venendo ora ai disturbi negativi delle funzioni sessuali fermeremo la 
nostra attenzione suir apatia sessuale. Essa é una afifezione assai cognita 
ai medici legali, la quale si associa talora alla ripugnanza del coito; ed 
é pure cognita ai Teratologi quando 1* apatia si associa a deformità degli 
organi generativi; ma non sappiamo se fra questi due modi la deformità 
del sesso sia relativamente più o meno rara. L' apatia sessuale con o senza 
ripugnanza al coito non equivale esattamente all'impotenza nervosa, avendo 
conosciuto casi di tale impotenza mentre l'infermo conservava T istinto 
erotico; come pure donne che si prestarono passivamente al coito senza 
istinti sessuali. Questo fatto fu veduto in una donna, stimata da Gal land T. 
ermafrodita e riferito da Laurent (3) senza raccontare la necroscopia. 
Trattavasi di una donna maritata due volte che non ebbe mai alcuna 
inclinazione, né alcuna sensazione voluttuosa durante il connubio. Un fatto 
in parte analogo, perchè si trattava d'una donna di 80 anni che aveva 
avuto due mariti e giammai istinti erotici e compiacenza al coito, é stato 
descritto dal napoletano Ricco (4). In questo caso all'autopsia si trova- 
rono gli organi maschili, e soltanto la vagina come rappresentante gli 
oi'gani femminini. 

Aggiungendo pochi altri fatti ai precedenti, ricorderemo il caso d'Itard 
iJe Riaz (5) d'un giovane di 22 anni senza desideri venerei coli* abito 
femminile, col pene simile al dito piccolo, colle pieghe scrotali senza testi- 
coli. Riporteremo pure il caso di Guenther (6) il quale non aveva incli- 
nazione per ambidue i sessi, ed era affetto da ipospadia e da fessure 
scrotali. Richiameremo pure l' attenzione sul seguente caso, in cui oltre 
r apatia, vi era ripugnanza alle donne, perché suscita la questione se si 



(1) Tu puffi CoHiiru. Due casi nella npecio umana del Dip/tallns GurlL — Memorie della i?* 
Accffdcmia delle Scienze dell' MUuto dì JMfxjna, 25 Novembre 1888. Ser. 4. Tomo IX, pag. 551. 

(2) Nimico ha uri'. 37 Fallo von Veni oppelung dar AuHseron Geschlectstheile. — Monatsschrift 
far (fyna(>koloKÌ(i 1H9S. IM. VII. II. 5. 

(;ì) (ìalland T. (autore non ritato nnllo note bibliogmfiche), ricordato invece nell894 da Lau- 
r(Mil Kiiiilij, ÌA'H l>ÌH<»xu<'*H rU\ Paris ISIM, pag. 205. 

(1) KiiM'o (fiiiHeppi». Maria Ai*Hiinn. — Taruffi. Memorie della It Accademia delle Scienze 
doli' Istittitn di Holotjna. liologna lHi«). Okkim'v. 1). Tomo VII, png. 710. 

iT)) Hard De Ula/. Veili Taruffi: Intorno ad un f(*to umano agonosomo. — Memorie della 
li. Acrndemiu drllc Scieme dell' Isti luto di Jioloyna, Bologna 189-1. Osserv. 2. Serie b\ Tomo IV, 
pag. sr>. 

(<>) <;utMitlM'r Aug. Krid. (*(»mm(*ntiii-luM de Ilermaphroditismo. Lipsiae 1846. — Taruffi. 
SuirordiimniiMito drlla teratologia. ■ Memorie della lì. Accademia delle Scienze dell* hiituto di 
li'jhM/nu. Bologna 1HD9. Onw-rv. 12. Tomo VII. pag. 741. Con tav. 



333 33 

trattava veramente d'ermafroditismo. Blackmann (1) vide nin individuo 
di 36 anni colla ripugnanza suddetta, colP emissione di sangue mensile 
dair uretra, con trombe falloppiane e due corpi glandulari forniti di con- 
dotti deferenti, ed inoltre due tubercoli (senza follicoli) che furono supposti 
per le ovaie, sicché trattavasi d' un ermafroditismo glandulare soltanto 
probabile, il quale non esclude 1* opinione generale che gli ermafroditi 
veri siano indifferenti sessualmente. 

Chiuderemo questa breve enumerazione con due altri fatti singolari che 
lasciamo, insieme agli altri, ai futuri periti versati in fisiologia, come due 
problemi da risolvere. Il primo fatto fu riferito da Gérin (2). Si trattava 
d' una donna di 26 anni con abito muliebre, amenorroica, colla clitoride 
lunga 35 millimetri, suscettibile d' erezione, che aveva ripugnanza al sesso 
maschile ad onta delie relazioni col medesimo, ed era indifferente alle 
frizioni sulla clitoride. Essa aveva la vagina lunga 9 centimetri e termi- 
nava a cui di sacco senza utero e senza ovaia. Perché la ripugnanza al 
sesso maschile ? 

11 secondo fatto é comunicato da Magitot (3) e risguarda una donna 
stimata ed educata tale, che a 17 anni e mezzo sposò un giovane del suo 
paese, con cui visse per 12 anni in buona intelligenza, sebbene i rapporti 
sessuali non potessero mai corflpiersi regolarmente. Rimasta vedova, T incli- 
nazione sessuale si modificò ed ebbe molti amanti, coi quali i rapporti 
sessuali si compievano normalmente ; ma dopo poco tempo si ammalò e 
mori. Alla necroscopia si trovò un pene simile a quello d* un fanciullo 
di 12 anni, affetto da ipospadia, il quale però fu capace d* erezione e di 
eiaculazione dello sperma, e non conteneva filamenti. Lo scroto era 
bipartito, e ciascheduna parte conteneva un testicolo. Mancava 1* appa- 
recchio femminile interno. Lasciando da parte questi casi difficili, e tornando 
all'apatia raccomandiamo ai medici legali il bell'articolo di Schrenck- 
Notzing (4) sulle cause che favoriscano V impotenza nelle donne j in cui 
si cornprende V apatia^ non potendo noi ulteriormente divagare dal nostro 
argomento. 

§ IIL — Inversione sessuale. 
V amore fra le donne come fra gli uomini {pederasti) é un fatto avve- 



(1) Blackmann. On Ermaphroditism, with an account of two remarkable caees. 1853. — Ta- 
ruffi. Suir ordinamento della Teratologia. — Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto 
di Bologna. Bologna 1899. Oseerv. 14. Tomo VII, pag. 734. 

(2) Gérin -Rose. Un c€w d' hermaphrodisme. — Gaz. dee hópitaux 1884. N. 139. -- Societé me- 
dicale dee hópitaux 1884. 

(3) Magitot E. Sur un nouveau cas d' hermafrodisme. — Bulletins de la Societé d^Antliropo- 
logie. 1881 pag. 487. 

(4)Schrenck-Notzing A. La terapia suggestiva ecc. Torino 1897, pag. 72. Trad. dal tedesco. 



34 334 

nulo in tutti i tempi, e la migliore prova rispetto alle donne fu l'ode 
memorabile di Saffo, la quale rese volgare la frase : amore lesbico ^ Lesbo 
essendo la patria della poetessa: argomento questo che ci riconduce 2^-- 
V inoirilismOy colla differenza che in luogo d'essere fisico od anatomico 
é invece d' origine psicopatica. Avanti però di fornire un cenno storico e 
di dare la definizione di questo argomento, che comprende tanto i maschi 
quanto le femmine, premetteremo l'avvertenza che possiamo ommettere 
hi raccolta dei fatti, sebbene sia la base del discorso, perché nell'ultimo 
decennio le pubblicazioni ricche di casi intorno ai pervertimenti sessuali 
sono cosi numerosi da permetterci di limitare la nostra raccolta ad alcune 
osservazioni dimenticate o poco note (vedi Nota IV). 

Le osservazioni recenti hanno fornito l' occasione a medici valenti di 
analizzarle e di confrontarle nelle loro diverse manifestazioni, ed inoltre 
di classificarle secondo i risultati ottenuti ; e già questi studi hanno recata 
la pubblicazione di parecchi articoli e di pregevoli libri, in cui sono intro- 
dotti nuove idee e nuovi vocaboli o titoli che riguardano o le modalità, 
o le origini, o le conseguenze sociali dell' amore fra donne. Annoverando 
tali vocaboli e aggiungendo la loro origine, si viene ad accennare ad un 
tempo i punti principali di questa recente storia, che ha già costituito un 
nuovo ed importante capitolo alla biologia, e più specialmente alla medi- 
cina legale ; senza contare i nuovi problemi di tisio-patologia, intorno ai 
quali speriamo che i fisiologi vorranno finalmente rivolgere V attenzione. 
Venendo tosto alle denominazioni ed alla definizione racconteremo che 
già (la 40 anni (1860) comparve uno scrittore singolare, che era assessore 
delio Stato d' Hannover ed uomo assai dotto ed erudito, mentre era un 
vizioso impudente : poiché pretendeva che fosse libero V amore fra individui 
d'eguale sesso e patrocinò in più occasioni questa idea col pseudonimo di 
Numa NumantiuSj mentre il suo vero nome era Enrico Carlo Ulrichs. 
Questo autore ebbe ancora dominante il pensiero di nobilizzare 1' origine della 
sodomia, ed invece di adoperare il nome di pederastia ^ come usavano i 
greci, la denomino con quello d'uranismo (dalla dea Urania) (1) e tale 
vocabolo fu convertito in urningo maschile; parola poscia diffusa da Kraft- 
Ebing e da Moli. L'origine della medesima é tratta da Platone {Con- 
cito e. Vili et IX), il quale ammise in origine un terzo genere di viventi 
cioè r ermafrodito, fatto da un maschio e da una femmina, e poi perché 
Urano geneni Afrodite senza la madre. 

Westphal, chiaro professore di psichiatria in Berlino, seppe stabilire 
la definizione ed il titolo del gruppo, che esso separò dai pervertimenti 



(l) Karl IhMiirich rirtcHli. Vvotneiìu*\ìH. LoipzÌK 1H70. — Per ulteriori iiiformaùoai vedi 
Mi) Il A. I.f's porvernloiiH t'tc. Parln IWW, pag. 17 o neg. 



335 35 

asessuali ; difatti da buone osservazioni ricavò un articolo col titolo : Con-- 
tràre Sexualempfdndung (1) che fu poi tradotto in Inversione sessuale^ e 
definì tale pervertimento come un fatto congenito del sentimento sessuale 
<sia maschile, sia femminile) accompagnato nell'infermo dalla coscienza 
del carattere morboso di tale fenomeno. Fra questi due attributi il secondo 
non é stato accettato, poiché molti sono ì casi in cui gì* infermi non hanno 
la coscienza d* essere in preda ad una infermità. Chi ha poscia arric- 
-chito maggiormente coi suoi lavori l'argomento deir inversione fu Kraft- 
Ebing (2) di Mannheim (1840), in guisa che basta per ora rimandare gli 
studiosi ai medesimi, per evitare indispensabili plagi; per ciò ricorderemo 
soltanto, a servizio della storia (3), i punti pringipali della medesima. 

Egli dapprima ha migliorato la definizione dell' inversione, non ommet- 
tendo che la medesima é congenita ed aggiungendo che V infermo quando 
arriva all' età dell' infanzia possiede soltanto l' inclinazione o il sentimento 
psico-sessuale per il sesso opposto. Siccome poi il fenomeno avviene tanto 
fra maschi quanto fra femmine, ed il fenomeno é psicologicamente il 
medesimo, cosi per essere il fatto comune, Kraft-Ebing (4) ha intro- 
dotto il vocabolo : omosessuale (egual sesso) e quindi chiamò i sentimenti 
omosessuali (cioè fra individui di sesso eguale), e quando si vuol esprimere 
se il fenomeno avviene fra maschi o femmine, lo chiama urningo maschile 
o femminile. Se poi l' inclinazione o il connubio é fisiologico, cioè col sesso 
opposto, allora poi chiamò il fenomeno eterosessuale (fra due individui di 
sesso diverso), il quale può interpolarsi fra gli atti dell' urningo^ cioè può 
esercitarsi ad intervalli irregolari in un individuo affetto dal morbo omo- 
sessuale. 

In quanto alla pratica medica Kraft-Ebing intraprese importanti 
ricerche per fissare l' origine dell' inversione sessuale, e confermò che 
dessa era ora acquisita ed ora congenita, e ne ricavò due generi distinti. 
Fatto questo primo passo, il più difficile, egli ha tentato di tracciare i gradi 
d' ognuno dei due generi, quindi d' assegnare un certo numero di cause, 
e di ricavare i caratteri differenziali, che possano servire alla diagnosi 
dei medesimi, avvertendo che questa diagnosi spesso ha grande impor- 
tanza, ora per stabilire il piano di cura, ed ora per riconoscere il grado 



(1) Westphal K. F. Contr&re Sexualempfùndung. Archiv. fùr Psychologìe. Berlin 1869. Bd. II. 
Heft. 1, pag. 100. 

(2) La maggior parte delle idee dottrinali di Kraft-Ebing si trovano nel libro: Paieopaiia ses* 
suale, Roma 1897. (Traduzione dal tedesco). Le osservazioni poi sono sparse in tutte le opere. 

(3) Chi desidera avere minute cognizioni storiche può consultare Moli Albert specialmente 
rispetto air inversione sessuale delPuomo, il di cui titolo è il seguente: 

Moli Albert. Die contr&rc SexualcmpfCindung. MitBenùtzung anali. Materials, undmiteinem 
Vorwork von R. v. Kraft-Ebing. Berlin, Fischer, 1891. — Molto importante per T erudizione, 

(4) Kraft-Ebing. Inversione sessuale. (Traduzione dal tedesco). Roma 1897, pag. 11. 



36 



336 



di responsabilità dell'infermo in quanto alle cause del morbo. Per facilitar» 
la diagnosi l' autore ha distinto l' inversione acquisita in 4 gradi. Ma prima. 
di venire ai gradi, ricorderemo che chi si é specialmente occupato dell» 
cause é stato Von Schrenck-Notzing (1), il quale ha fatto uno studio 
particolareggiato sulle cause dell' onanismo e sulle altre cause dell' inver- 
sione sessuale acquisita. Ma venendo ai gradi ammessi da Kraft-Ebing;. 
il 1.** é costituito {sintomaticamente) dalla semplice inversione nel senso 
sessuale, mentre V infermo giudica tale tendenza come una aberrazione e- 
contraria al proprio sesso; il 2.** avviene quando l'infermo ha il sentimento 
d'aver cangiato il proprio sesso: per es. un maschio che si sente donna, 
perfino nell' atto sessuale ; e l' autore chiama questo stato per evirato. Pro- 
babilmente in tale categoria vanno posti quegli uomini che, soli, in casa, si 
vestono elegantemente da donna, come ne ricordo un caso in un giudice- 
processante, quando io ero ancora studente. 

Merita speciale attenzione il grado seguente, di cui l' importanza noi» 
si può rilevare, se non consultando l' autore stesso ove parla della para- 
noia (2). Una idea intorno al medesimo grado può però ricavarsi dalla 
seguente storia, esposta molto diffusamente dall' autore medesimo, che costi- 
tuisce la base del 3.** grado. Transizione terso la metamorfosi sessuale- 
paranoica. L'autore racconta che un medico era esso stesso l' infermo, 
e dice : — « Quando era fanciullo avevo le maniere e l' aspetto femmi- 
nino ; era appassionato per i giuochi maschili, come la ginnastica, e gli 
esercizi militari, mentre evitava le fanciulle. AH' età di 15 anni caddi nel 
vizio dell' onanismo ; ma quando lo praticavo mi pareva d' esser fatto di 
due parti, una virile e l'altra femminile. Fui obbligato a pigliar moglie ed 
il coito non mi procurava alcuna compiacenza. Passati alcuni anni con 
turbe nervose ed allucinazioni, fui preso da accessi gottosi, pei quali fecr 
uso del bagno caldo, che mi obbligò un giorno d'uscire rapidamente dal* 
medesimo sentendomi donna e coi suoi desideri. Questo fenomeno si re- 
plicò dietro una forte dose di. canabina indica e rimasi poscia mansueto er 
paziente come una femmina; però avevo un sonno assai breve ed avevo* 
r allucinazione che le mie parti generative fossero quelle di una donna. 
Fortunatamente mi rassegnai del mio stato mediante il sentimento religioso^ 
che avevo sempre conservato e che m* impedì di seguire l' inclinazione 
suicida più volte replicata ». — Kraft-Ebing definisce il 4.** grado ed 
ultimo. Metamorfosi sessuale paranoica. L' autore intende quando 1 infermo 
dapprima é neurostenico negli organi sessuali, poscia la neurostenia diventa 



(1) Von Schrenck-Notzing etc. (Monaco). La tempia suggestiva ecc. Torino 1897, pag. 129» 
e seguenti. 

(2) R. Von Kraft-Ebing (Prof, a Graz). Trattato delle malattie mentali. Voi. H, pag. 133. — 
Paranoia primitica. (Traduzione dal tedesco). Edizione 1884. Torino 1885. 



337 37 

universale nel senso d* una malattia psichica, Ano al grado di paranoia^ 
^ioé fino alia monomania d' aver cambiato il sesso. Questa monomania 
mólto rara si verifica tanto neir uomo quanto nella donna. 

L* inversione sessuale quando é congenita, V autore la considera mor- 
bosa, sebbene V organo sessuale sia già differenziato ; ma V individuo pre- 
esenta la singolarità dell' apatia, fino air avversione per V altro sesso, ed 
invece ha una simpatica tendenza per le persone del proprio sesso. Anzi 
in certi casi V infermo manifesta tale tendenza coir imitazione delle occu- 
pazioni e del modo di vestire per le persone stesse. Anche questo processo 
morboso offre dei gradi, cioè diverse forme nel suo sviluppo, che Kraft- 
£bing compendia nel modo seguente: 

1.** Durante il sentimento omosessuale si manifestano traccie di sen- 
timenti etero-sessuali (ermafrodismo psico-sessuale) ; 

2.** Quando non appare altra tendenza se non pel proprio sesso (omo- 
sessualità) ; 

3.** Quando tutto V essere fisico si conforma al sentimento sessuale 
anormale (effeminazione e viraginità) ; 

4.** Quando la conformazione del corpo somiglia neir atteggiamento 
a quella del sesso corrispondente al sesso sessuale anormale. 

Confrontando questi gradi con quelli delT omosessualità acquisita e le 
relative storie, é facile rilevare come siano pregevoli i tentativi fatti per 
differenziare i due generi : cioè V invirilismo psicologico acquisito dal con- 
genito, ma nello stesso tempo è facile comprendere quanto grande sia la 
difficoltà nel ricavare praticamente da caratteri funzionali (e non fisici) 
assai complicati e variabili, i dati che possono evidentemente separare questi 
<iue generi; quindi non havvi alcun dubbio che cotesto punto abbisogna 
-di perfezionamento, che può trarsi solo aggiungendo nuove osservazioni 
meglio caratterizzate. 

L' autore dai molti fatti clinici da esso esaminati ha indotto che nel- 
V inversione patologica e congenita ad un tempo, si può rilevare una con- 
dizione ereditaria, e come dicono i moderni una tara^ e quando tali condi- 
zioni si rilevano dopo la pubertà diventano sintomi del morbo: per es. il 
<5arattere romantico, bizzarro, la vivace passione per la musica, per la 
poesia, e nelle donne gli esclusivi sogni di donne, le sofferenze per nevro- 
stenia, per isteria: due affezioni spesso mantenute dalla masturbazione. 
Venendo alle origini, Tautore ammette che nelle famiglie vi siano individui 
<^on nevrosi, con psicosi epilettica, e con stigmate di degenerazioni, per es. 
eredo-sifilitiche (1). Ma anche a questo riguardo ripetiamo che occorrono 
nuove osservazioni meglio circonstanziate, e non potendo noi riuscire in 



(l) Fournier Edmondo. Stigmates Dystrophiques de T Hérédo-Syphilis. Paris 1898. 



38 338 

questo intento, che oltrepassa il nostro assunto, rimettiamo agli studiosf 
lo studio col medesimo fine. Quando avevamo scritto le suddette parole ci* 
siamo accorti che già Gas per fino dal 1833 (1) sosteneva che la pede— 
rastia era una inclinazione sovente congenita. Recentemente Moli (2) ha- 
sostenuto con molti argomenti che le inversioni sessuali che si pretendono 
acquisite, sono generalmente congenite, ed ha iniziata una grave critica 
sulla diagnosi differenziale fra i due modi d' inversione, che merita d* essere 
presa in considerazione. 

Abbiamo già stabiliti i caratteri delle viragini secondo Wrisberg, ed 
abbiamo veduto che molti corrispondono a quelli da noi assegnati air in— 
virilismo (3), ed abbiamo anche rilevato la necessità di fissare un limite 
minimo della statura delle viragini suddette. Ora aggiungeremo che Me- 
ckel richiamò il vocabolo ginandra come sinonimo di virago (4); e che 
Kraft-Ebing rilevò che molti dei caratteri suddetti si associano talora 
air inversione sessuale. Difatti afferma che coteste donne hanno il basso 
ventre e gli organi generativi esterni femminini, mentre possedono la faccia 
e la forma generale dello scheletro col tipo maschile. Ma non fornisce 
sufficienti dati anatomici intorno alle disposizioni dello scheletro, né alla 
media aritmetica della statura. 

Ecco i caratteri principali che ha fornito quest' autore intorno alle pi- 
fiandre. Neil' infanzia femminile la donna ama i sollazzi dei ragazzi e riva- 
leggla con loro nei giuochi. Essa non ama i lavori donneschi e si manifesta 
disadatta ai medesimi. Avanzando nell'età, mostra le tendenze d'una amaz- 
zone ; si compiace deiicapelli corti, dei vestiti maschili, anzi ama di vestirsi da 
uomo. Più tardi essa si sente essere un uomo dinanzi alle donne. Le rela- 
zioni sessuali con un individuo dell'altro sesso le sembrano del tutto incon- 
cepibili. In numerosi casi le donne si contentano dell' affetto platonico e 
tutto al più dell'amore lesbico o della masturbazione attiva. L'autore passa 
poscia a discorrere della vera ginandra (donna-uomo) e dice che le donne- 
appartenenti a questo genere hanno i caratteri fisici e le sensazioni sessuali 
analoghe a quelle delle viragini ; e fra i caratteri fisici é notevole la somi- 
glianza rispetto alla voce, al tipo della fisonomia ed alla conformazione 
del proprio scheletro rispetto l'uomo. E si hanno ancora poche ma ba- 
stevoli osservazioni, per ammettere che queste donne hanno il bacino,. 
r andatura e le attitudini spiccatamente virili, e specialmente i tratti gres- 



il) Caspnr, Johimn Ludwig C. Vicrtcìjahreschrift fur gcrichtliche und óffentliche Medicin.. 
Itorlln IH39. 

(2) Moli A. Ijm porversioiiR de rinstinct gónital. Paris 1897, pag. 216 e seg. (Traduzione daL 
todeKCf»). 

(H) Tiiruffl CoHurts. 1/ KriiiafrrxiltiBrno. — Memorie della R. Accademia delle Seierue del-- 
r Miiuto di H()l(}j/nn. Bologna 18«». Scr. 5^ Tom. VII, png. 727. 

(1) Morkol J. Fr. Patliologl«cho Anatomie. Leipzig 1816. Bd. Il, s. 20a 



380 39 

salani, la voce grave e rauca e talora le mani e i piedi grandi. In quanto 
alla part« morale é notevole che il pudore scompare quando si trovano 
dirimpetto ad una persona del proprio sesso e non a quella del sesso 
opposto. 

Venendo air ermafroditismo, abbiamo già avvertito .che i fenomeni 
bisessuali nelle viragini furono rilevati fin da Wrisberg, e nel nostro 
tempo Gasp e r accertò che si davano uomini che hanno rapporti sessuali 
ora cogli uomini (omosessuali), ed ora colle donne (eterosessuale). Dalle 
cognizioni di questo fatto Von Kraft-Ebing ha ricavato un carattere 
per stabilire il primo grado della sua classificazione sopra l'inversione ses- 
suale congenita (vedi grado 1.% pag. 36). Esso dice : Accanto al senti- 
mento omihsessuale vi sono traccie del sentimento eterosessuale; e questo 
stato lo chiama ermafroditismo psico-sessuale. Moli (1) ha tosto dimostrato 
che la distanza nel tempo fra i rapporti sessuali (etero-sessuali) varia in 
diversa misura e che tale varietà negli uomini ammogliati non é altrimenti 
rara, quando gli uomini possiedono uno sviluppo completo degli organi 
generativi ; invece può variare grandemente V antipatia per gli individui 
etero^sessuali. 

A proposito deir ermafroditismo é qui opportuno ricordare che in più 
incontri abbiamo applicato questo vocabolo. Difatti in ambidue ì generi di 
invirilismo abbiamo trovati casi d'applicazione del medesimo vocabolo, prin- 
cipiando da quelli in cui le parti anatomiche hanno assunto forme simili 
alle maschili, come nelle viragini^ nell' ipertricosi, nelle ipertrofie semplici 
delle parti del volto, della clitoride, e delle membra. Abbiamo però omessa 
l'applicazione quando invece havvi una ipertrofia falsa, data da processi 
patologici, cioè quando havvi soltanto un pseudo-invirilismo. L' abbiamo 
poi applicato nel secondo genere d' inversione, cioè quando i caratteri virili 
si desumono dalle azioni, sia fisiche sia morali, compiute da donne; per 
spiegar le quali azioni é d'uopo attribuirle ad una perfezione ed attività inso- 
lita nelle funzioni psichiche. Fra queste azioni vi sono ancora le psico- 
sessuali in cui r accrescimento d' attività può tralignare in un morbo e pur 
anche invertirsi (inversione sessuale). In questo caso l' inversione non 
acquista soltanto il carattere d'ermafroditismo, come vuole Kraft-Ebing, 
quando lo stesso individuo compie i rapporti sessuali con ambidue i sessi; 
ma bensì ogni qual volta una donna s'immagina d'essere un maschio e cade 
nei diversi gradi dell' omo-sessualità y poiché è pur esso un fenomeno ner- 
voso che ha il suo centro attivo e riflesso in una anomalia della psiche. 



(1) In quanto alla frequenza dei casi Moli non sembra dell' isteeso avviso (loco citato, pag. 305). 
Esso dice che nelle donne si incontrano tutte le specie di pervertimenti sessuali, ma quello che si 
ripete più frequente è V inversione sessuale, in cui le donne si sentono attratte maggiormente verso 
le altre donne. 

r. Taruffi. 6 



40 340 

Dopo aver dato un cenno rapido dell* inversione bisognerebbe aprire un 
nuòvo elenco di fatti (cioè un Articolo) che raccogliesse le varietà dei carat** 
teri tanto anatomici, quanto istintivi dell* inversione sessuale per verificare, 
per esempio, quante volte nelle donne .si trova V invirilismo esteso o circo- 
scritto al torace; della quale cosa, sebbene possa supporsi frequente, tuttavolta 
non abbiamo registrati che i pochi esempi seguenti, ignorando quelli che 
ha raccolti Birnbacher (1), ed omettendo di considerare come esempi 
di pseudo-ermafroditismo i casi di ipospadia perineo-scrotale, come sembra 
inclinato ad ammettere Kraft-Ebing (2), poiché T ipospadia bensì esiste 
nella donna, ma assai di rado, e poi non si trova descritta coli* aspetto 
della vulva ed in continuazione colla vagina. 

Chi desidera conoscere le varietà sia fisiche sia istintive del pseudo- 
ermafroditismo tanto maschile che femminile può scorrere le 148 osser\'a- 
zioni che abbiamo già riportate nel tomo VII, pag. 738 delle Memorie del- 
l'Accademia delle Scienze. Qui aggiungeremo solo 4 fatti che risguardano 
r inversione, i quali descriveremo alquanto più minutamente nelle note 
relative. Il primo é stato descritto da Górin (vedi Nota V, Osserv. 1) in 
cui si trattava di una donna con abito maschile, che aveva avuto, ad 
onta della sua ripugnanza, relazione con uomini, e all'autopsia si trova- 
rono gli organi generativi femminini senza però le ovaia. Gunchel (vedi 
Nota V, Osserv. 2) racconta che una giovine con abito maschile, col pene lungo 
5 centimetri e piegato posteriormente, ma senza testicoli, imputata di amo- 
reggiare colla matrigna, mori a 28 anni. Alla necroscopia si trovarono 
gli organi femminini completi, eccettochè la vagina sboccava nella prostata. 
Birnbacher (vedi Nota V, Osserv. 3) riferisce che una donna amava di 
simulare lo stato maschile e soffriva di amore lesbico. Aveva lo scheletro 
e la testa femminile, e gli organi generativi aplasici, da paragonarsi a quelli 
di una fanciulla di 10 anni. Finalmente Mùller (vedi Nota V, Osserv. 4) 
racconta un caso (del secolo scorso) di atresia delle parti generative in 
una donna che aveva gli istinti sessuali invertiti e che si era abbando- 
nata alla sodomia, per cui fu condannata a morte. 

Questo caso non é unico e possiede una certa analogia col coito ese- 
guito per r uretra in seguito all' atresia vaginale ; gli esempi di sodomia 
per tale circostanza, più memorabili, a nostra cognizione sono due: uno 
di Antonio Luis (3) (vedi Nota V, Osserv. 5), in cui l'atto osceno fu 



(1) Birnbaclier. Ein Fall von contràrer Sexual-Èmpfindung dem Strafgericht. — Friedreichs 
Hliitlor fur per. Mcd. 1891, s. 2. — Jahre8l)ericht fùr 1891. Bd. I, s. 502. (28). 

(2) Kraft-Ebing. L'inversione sessuale. Trad. italiana. Roma 1897, pag. 250. 

(3) Luis Antonius. Vedi Encyclopedia varia 1652? Citato da Alberto Haller. Bibliotheca 
Cliirurgica. Berna 1705. Tomo II, pag. 288. — Vaginam in rectum intestinum apertam fùiaae, partum 
taiueii a CI. Pean feliciter expeditum. 



I 

é 



341 41 

conseguenza della violenza delP istinto sessuale, consenzienti ambidue gli 
amanti. Il secondo esempio appartiene a Francesco Rossi, di Torino, 
in cui eravi lo stesso ostacolo al coito fisiologico, ma pare che fosse sciente 
il solo marito della via supplettoria praticata (1), per cui in Medicina legale 
vi sarebbe una diversa responsabilità fra il maschio e la femmina. 

Se ora consideriamo i gradi ammessi da Kraft-Ebing dell'inversione 
congenita troviamo che essi sono ben pochi, ed anche rari ad accadere 
per aiutare la diagnosi differenziale colle inversioni acquisite. Per giunta 
la etiologia rende scarsi i servigi, se ricordiamo che la neurostenia, T isteria, 
la paranoia e le cosi dette tare sono morbi che comprendono per solito 
numerose forme cliniche, ed effetti assai diversi, fra i quali generalmente 
manca l' inversione sessuale, per cui la presenza d* una di queste forme 
é una prova assai insufficiente per riconoscerla come causa ; sicché bisogna 
convenire che la patogenesi non é semplice e che non bastano per T etio- 
logia le degenerazioni suddette, ma che é necessario il concorso d* altre 
condizioni tutt' ora ignorate (2). Queste cose certamente sono note al celebre 
psichiatra (ora viennese), il quale può rispondere che in fatto di malattie 
puramente nervose si può solo ricorrere all' induzione più o meno remota 
per supplire alla mancanza di segni fisici uniformi. 

Se é stato indispensabile ricorrere all'induzione per ammettere le cause 
dell'inversione, tanto più bisogna servirsi dello stesso mezzo, e con maggiore 
ardire per interpretare la patogenesi della medesima, in conseguenza del- 
l' ignoranza completa intorno le funzioni cerebrali, in rapporto a quelle 
degli organi sessuali. Ma non basta ricorrere ad un espediente, bisogna 
servirsene nel miglior modo, onde evitare gli ostacoli oppure superarli 
spiegandoli adeguatamente. Ora anche questa intrapresa é stata eseguita 
in modo mirabile da Kraft-Ebing, avendo superati alcuni predecessori 
che avevano anticipate in modo embrionale alcune analoghe vedute. Ecco la 
dottrina dell' autore nei suoi punti principali. Ricorda dapprima che nei gio- 
vanetti d' ambo i sessi apparisce uno stato morale corrispondente al proprio 
sesso, aiutato dall' influenza dell' ambiente e dalla educazione ; confessa 
però che é tuttora viva la questione se sia effetto dell' influenza dei testi- 
coli, o delle ovaie, oppure dei centri cerebrali la comparsa dello sviluppo 
completo psico-sessuale. A questo riguardo 1' autore non nega l' importanza 
dei caratteri secondari dell' organismo sullo sviluppo, e ne sono la prova 



(1) Rossi Francesco. Vedi Taruf fi : Agenosoma, — Memorie della R, Aceadetnia delle Scienze 
dell' Istituto di Bologna, Bologna 1891. Osserv. 11. Ser. 5\ Tom. IV, pag. 9a 

Herzfeld Georg. Ueber Atresie und Stenose der Scheide. In. Diss. Berlin 1869, pag. 24. 
Dà un cenno del caso di Louis (vedi Nota V, Osserv. 5). 

(2) Chi desidera maggiori particolari intomo air insufficienza delle cause assegnate per le psico- 
patie sessuali acquisite può consultare la terapia suggestiva delle psicopatie sessuali ecc- del Dottor 
A. Von Schrenck-Notzing (Monaco). Torino 1897, pag. 152-153. 



42 



348 



gli eunuchi e le viragini ; ma ciò non spiega come si sviluppa un senti- 
mento sessuale contrario ali* inclinazione fisiologica dello stesso individuo. 
Per uscire da questa difficoltà T autore ricorre ad una anomalia ipote-* 
tica, avente sede nel centro del cervello, ogni qual volta però V inversione 
sia congenita ed effetto (probabile) di una degenerazione accaduta negli 
antenati e trasmessa mediante la progressione nei discendenti (eredità pro- 
gressiva). Stima infine che tale condizione cerebrale sia un punto di eon^ 
centrasione psico- sessuale ^ ove s* incrociano i nervi conduttori degli appa- 
recchi motori e sensitivi, mentre d' altra parte vanno ai centri visuali, 
olfattivi ecc. recando nell' insieme V idea di un essere maschile o femmi- 
nile. Opina inoltre che la sede anatomica del punto di concentrazione sia 
posto nella corteccia cerebrale nelle vicinanze della sfera olfattiva, niuno 
potendo negare gli stretti rapporti fra il senso genitale ed il senso olfattivo. 
Contro la ingegnosa ipotesi d'una sede unica si é ribellato Moli (1), 
perché V esperienza conduce ad ammettere che una eguale influenza esei> 
citino il centro visuale e il tattico; invece poi d'un centro di percezione 
sessuale, crede esistano più centri disseminati nella scorza cerebrale. 

Gap. 6.** — Tribadismo. 

Non potendo aggiungere altri fatti abbastanza accertati suir invirilismo, 
chiuderemo il presente discorso colla storia cronologica del vocabolo tri-- 
bade usato in tutti i tempi e colla storia dei significati ad esso attribuiti, 
ciò che spero sarà aggradito dai filologi, nonostante le lacune da noi 
lasciate, e potrà anche giovare ai medici legali avvertendoli che il nome 
suddetto, relativo alla scienza non ha un significato né preciso, né uni- 
forme : ciò che giustifica i nuovi titoli in armonia coi diversi fatti che 
furono compresi nel tribadismo. 

Se si rammenta che gì' istinti sessuali furono e sono spesso eccessivi 
e talora turbano l' intelligenza, possiamo interpretare una distinzione fatta 
da Manetone, che si trova in un suo frammento (4, 358) (2) in cui sono 
separate le meretrici e le tribadi^ — Hópvaj xoJ rpt^deSac — poiché anche 
oggi si distinguono le donne mercenarie che eseguiscono nei modi ordi- 
nari r accoppiamento sessuale da altre che istintivamente cercano o si pre- 
stano ai modi di pervertimento sessuale i più insoliti. Tale interpretazione 
acquista poi speciale importanza ricordando che Manetone fu il primo 
storico dell'Egitto, sebbene scrivesse in greco, e visse contemporaneo a 
Tolomeo I (367 anni avanti Cristo). 



(1) Moli A. Los per\'er8ion8 du Tinstinct génital. Paris 1897, pag. 223. 

(2) I frammenti storici di Manetone furono conservati e trasmessi dallo storico Giuseppe 
Flavio. 



343 43 

Passando agli ebrei, noteremo che fino da Mosé, si manifestò in quel 
popolo un gran rispetto ai doveri coniugali ed obbrobrio ai vizii istintivi 
del sesso ; ma anche in questo popolo si resero più tardi palesi le relative 
<iegradazioni morali, che poi ingigantirono contemporaneamente nella Grecia 
e nell'Asia minore. Di questo fatto ha fornite le prove l'Apostolo Paolo, 
fatto cristiano, colla sua epistola ai romani (1). In essa (cap. I, vers. 27-28) 
si legge (2) : Nam feminae eorum immutaverunt naturalem usura, in eum 
usum qui est contra naturam. — Similiter autem, et masculi relieto natu- 
rali usu feminae, exarserunt in desideriis suis in invicem, masculi in ma- 
^culos turpitudinem operantes, et mercedem (^quam oportuitj erroris suis 
in semetipsis reeipientes. 

Paolo né per questi due versetti, né altrove (3), si servi dei vocaboli 
tribadi e sodomiti y bastandogli la descrizione degli atti. D'altronde Paolo 
ravvicinò le due specie di pervertimento sessuale, come se vi fosse una 
stretta parentela fra loro, ciò che é stato 18 secoli dopo riconosciuto scien- 
tificamente e stabilito da Kraft-Ebing, per la qual cosa questi intro- 
dusse la frase: istinti omosessuali. 

Soffermandoci in Roma per continuare le nostre ricerche, troviamo 
un celebre epigrammista, Valerio Marziale, che, nato in Ispagna 
43 anni dopo Cristo, emigrò nella capitale dell'Impero nel 65** anno, 
ove poi dimorò per 35 anni. Quivi egli scrisse i suoi famosi Epigrammi, 
di cui tre soli ci riguardano (Liber I, ep. 91; Liber VII, 67, 70); ma più im- 
portanti sono i due seguenti, poiché chiaramente alludono alla depravazione 
di quel secolo, e sebbene tacciano il titolo tribadismo^ essi dimostrano 
<;ome tali donne non si limitarono all' inversione sessuale, ma giunsero 
a sostituire colla lingua l'ufficio della vagina. Sicché l'istinto o il mestiere 
di tali donne é molto più variato di quanto é stato fin ora da noi rilevato. 

Marziale. Epigrammi. L. I; ep. 91. Ad Bassam tribadem (4). 

Inter se geminos audes committere cunnos 

Mentiturque virum prodigiosa Venus. 
Commenta es dignum Thebano aenigmate monstrum : 

Hie, ubi vir non est, ut sit adulterium. 



(1) Paolo nacque in Tarso (Cilicia) forse il 10^ o il 12* anno di Cristo, e morì decapitato in 
Homa nell'anno 85 o 86. 

(2) I due versetti li abbiamo tratti dalla Sacra Bibbia stampata in Venezia presso Giolito, 1588. 

(3) Questi due versetti sono stati dai traduttori italiani definiti in modo troppo vago e senza pre- 
-cisione. 

(4) Questo epigramma presenta delle difficoltà per essere tradotto ed interpretato. Generalmente 
«i traduce : « Tu osi mettere insieme una vagina coir altra e la mostruosa Venere imita V uomo ». 
Se poi si interpreta il nome Venere per vagina, ed essendo prodigiosa^ si suppone che la vagina 
fosse fornita d' una clitoride simile ad un pene, si comprende ciò che aggiunge V epigramma : a Tu 
hai inventato un enigma degno del mostro tebano ed hai fatto che senza uomo ci potesse essere 
adulterio ». 



44 

Epigrammi; VII, 67. 

Contro Filene (la quale più che tribade era cunnilingua) 

Paedieat pueros tribas Philaenis, 
Et tentigine saecior mariti 
Undenas corat in die puellas. 



344 



Non fellat ; putat hoc parum tirile 
fi Sed piane medias rorat puellas » 
Di mentem tibi dent tuam, Philaeni, 
Cunnum Ungere quae putas eirile. 



Prima però degli epigrammi di Marziale sappiamo che nel secondo 
secolo avanti Cristo .si recitavano in Roma in faccia al pubblico le celebri 
commedie di Plauto, fra le quali eravene una col titolo: Persiano 
CAtto II, Scena 2*), in cui il giovanetto Pegnio diceva a Sofoclidisea (donna 
di mala vita) ne me attrecta, subagitatrix (donna che agita sotto le vesti). 
Questo epiteto per vero non prova che tale vocabolo fosse V unico adope- 
rato dai letterati del Lazio, poiché Plauto recitava al popolo e non si 
piccava di frasi elette. Venendo al secolo d'Augusto, il quale non era 
migliore del precedente in fatto dei costumi, non troviamo il vocabolo tri* 
badismo né alcun altro equivalente, ma solo una descrizione di atti osceni 
nella favola lasciata da Fedro (1) col titolo Prometeo. 



• • • • X ' *^»»*v»»#»l>«<V«7 • • • • 



Prometheus . 
Naturae partes, ceste quas celat pudor, 
Quum separatim loto flnxisset die, 
Aptare mox ut posset eorporibus suis, 
Ad coenam est incitatus subito a Libero. 
Ubi irrigatus multo cenas nectare, 
Sero domum est recersus titubanti pede. 
Tum semisomno corde et errore ebrio 
Applicuit verginale generi masculo 
Et masculina membra applicuit feminis. 
Ita nunc libido prato fruitur gaudio. 

In questo brano Fedro attribuisce a Prometeo la potenza di costruire 
i corpi umani mediante le membra, dapprima separate; e racconta che^ 
essendosi quegli una sera ubbriacato, per errore riunì gli organi sessuali 
femminini al corpo di un maschio ed inversamente, per cui in ambidue f 
prodotti divenuti viventi sopravvenne il pervertimento dell' istinto sessuale» 



(1) Fedro visse a Roma nel «ecolo d* Augusto, nativo di Tracia. Libro IV. Favola XIV. Edi* 
zione Torinese del Pomba. 



345 45 

Già abbiamo notato ctie avanti il primo secolo dell' èra nostra, era stato 
adoperato il vocabolo tribade] ma sebbene le donne viziose non mancas- 
sero, né allora né dopo, tuttavolta bisogna giungere ai 139 anni dopo Cristo 
per trovare chi 1* ha ripetuto. E questi fu Claudio Tolomeo, nato nella 
Tebaide, che viveva ancora neir anno 161 dell' èra cristiana, celebre mate- 
matico, geografo ed astrologo, che scrisse fra gli altri il rinomato libro col 
titolo : Tetrabiblos syntaoois — Af pvaxe; ...ai xaXo6{A6vott rptpiSe; (1). 

Un vocabolo usato comprendente le tribadi Io troviamo adoperato da 
un contemporaneo di Tolomeo, che poi sopravisse al medesimo, intorno 
al 192, e questo vocabolo era meretrice. 11 contemporaneo fu Luciano 
di Samosata (Siria settentrionale), che nacque neir anno 125 di Cristo ; 
poscia girovagò per V impero romano facendo, come oggi chiamano, il 
conferenziere, e lasciando molti scritti in greco in cui si riconosce il va- 
lente rettorico del secondo secolo, o meglio il letterato dì professione, 
poiché trattò gli argomenti i più variati sui costumi contemporanei, sul 
paganesimo, sulla filosofia greca, sui personaggi illustri, oppure raccontò 
gr incidenti incontrati nei suoi viaggi nelle parti principali dell' impero 
romano. Il carattere generale degli scritti é spesso critico, talora ironico, 
e perfino satirico ; ma la cosa più singolare fu il rivolgere i suoi strali 
contro il paganesimo mentre non professava né lodava la dottrina cri- 
stiana (2). 

Fra i componimenti pubblicati citeremo esclusivamente i dialoghi delle 
cortigiane avendo un merito letterario intrinseco ed un' attinenza col nostro 
argomento, poiché in questi dialoghi non solo sono enumerati e descritti 
alcuni pervertimenti sessuali ma anche i costumi intimi delle stesse corti- 
giane. In questi dialoghi si comprendono 15 scene della \oro vita intima 
{probabilmente in Atene) tratteggiate con un vivo linguaggio popolare e 
che si legge con grande compiacenza anche per la loro verosomìglianza. 
Dubitiamo però che colesti dialoghi facciano solo riconoscere nell' autore 
un fine d' arte letteraria, mostrando che anche le cortigiane sebbene 



(1) CI. Ptolemaei'. Oporis quadripcrtiti in latinum Bermonem /radac/<o ; Antonio Goga va inter- 
prete. Lovanii MDXLVIII a pagine non numerate; libro III, capo 18, de vitiia et morbis animi : « Foemi- 
nae vero coitus praeter naturam instituti appetentes evandut, salacca, oculis emissitiis, et quas tribados 
appellant virilia sibi mania sumentes ». 

(2) I molti pregi del rettorico Luciano spiegano le ripetute traduzioni in latino degli scritti greci 
dell* autore siriaco (vedi tutte le opere bibliografiche che comprendono gli scrittori classici. Una recente 
traduzione latina si trova nella Collezione Didaiiiea dei Classici greci col testo in fronte (vedi Voi. 
Luciano). Molte ancora sono le traduzioni in italiano, enumerate nella Nuova enciclopedia italiana. 
Torino 18G2. Voi. XII, pag. 219. Art. Luciano. — Altre traduzioni italiane sono esaminate critica- 
mente da L. Settembrini (Opere di Luciano. Firenze 1861. Voi. I. Nota 2, pag. 1G9). Finalmente 
noi aggiungeremo le seguenti : Spiridione Lusi Cefaleno e Gaspare Gozzi. Venezia 1764. 
Voi. IV, in 8^, che contiene soltanto parecchi Dialoghi^ che furono poi ristampati più volte nelle 
Opere del Gozzi; eccetto Lecchi Luigi che circoscrisse il suo volgarizzamento ai Dialoghi me- 
retrici. Brescia 1810, in 8*. 



46 



346 



degradate sono capaci di qualche buon sentimento, come opina Luigi 
Settembrini. Ma più facilmente può credersi che chi dipinse con tanta 
evidenza atti osceni, non fosse estraneo ai medesimi : di fatto egli racconta 
che Megilla aveva l'abito fieramente mascolino (come le donne di Lesbo 
che non vogliono V uomo, ma si accozzano colle donne a guisa d' uomini) 

e che la medesima una sera si ubbriaco, si coricò con Lena e la baci6 

« 

ripetute volte ; indi, essa Megilla, si tolse dal capo la parrucca e si 
fece chiamare Megillo, dichiarando che era un maschio schietto e non 
ermafrodito, con tutte le inclinazioni virili, perché aveva un altro istrumento 
che faceva lo stesso giuoco del maschile e poi disse: « Statti, che vedrai »«. 
Lena stette e fu regalata con una bella collana. 

Ora questo rapido racconto, che supera altri di moderni scrittori che 
descrissero l'inversione sessuale, non esclude che Luciano avesse delle 
abitudini poco oneste e non prova che fosse restio ai pubblici scandali ; e 
tanto meno rimane escluso quando nei dialoghi III e VI descrive al viva 
e senza raccapricciarsi le istigazioni di una madre verso la figlia alla ci- 
vetteria e alla prostituzione per avidità di denaro; come pure quando nel 
dialogo X (bensì brevemente) parla di pederastia. In questo dialogo Lu- 
ciano chiama tribadi anche le donne che praticano semplicemente V inver- 
sione sessuale senza stabilire il grado. 

Se ora rileviamo quale si é la posizione di Luciano rispetto agli 
autori precedentemente citati, in quanto alla storia del tribadismo, possiamo 
azzardare un paragone ricavandolo da due qualità di zoologi, cioè di quelli 
che si occupano dei caratteri fisici e della tassonomia degli animali, mentre 
altri poscia studiano i costumi degli animali stessi. Cosi deve dirsi di 
Luciano che può paragonarsi ai zoologi della seconda classe, rispetto- 
alla storia delle cortigiane. 

Un vizio uguale coir aggiunta d'essere mascherato da una frode é stata 
descritto da Leone Africano (1) che trovò a Fez (capitale del Marocco) 
tre specie d'indovini: la terza specie era costituita da donne che in 
Europa erano chiamate sti*eghe : « le quali fanno credere al volgo che esse 
tengono amicizia con certi demoni di diverse sorti: perciocché alcuni si 
chiamano i demoni rossi, alcuni si dicono i demoni bianchi, ed altri sono- 
addimandati demoni neri, e che quando vogliono indovinare a richiesta di 
chicchessia, si profumano con certi odorij ed allora, si come dicono, il de- 
monio, che esse chiamano, entra nella lor persona ; onde subito cangiano 
la voce, fingendo che lo spirito sia quello che parli per la lingua loro. 



(l) Giovanni Leone Africano (nato a Granata nel 1483, e morto a Tunisi nel 1552). Delia- 
descrizione dell'Africa. — Vedi Ramosio G. Battista (di Treviso). Raccolte delle Navigazioni e 
Viaggi. Venezia 1554. Volume 1 (prima edizione). Parte terza, pag. 39. La prima traduzione fu fatta 
dallo stesso Leone per ordine di Leone X nel 152G. 



347 47 

La donna o r uomo che é venuto per qualche cosa, che desidera di sapere, 
dimanda allo spirito ciò che vuole, con gran reverenda ed umiltà, ed avuta 
la risposta, lascia un presente per quel demonio e si disparte. Ma gli 
uomini che hanno con la bontà congiunto il sapere e r esperienza delle 
cose, chiamano queste femmine Scihacat, che tanto dinota, quanto nella 
voce latina fricatrices. E nel cero tengono esse questo maledetto costume, 
il quale é di usare V una con V altra, che per più onesto vocabolo non 
posso esprimere. E quando fra le donne, che vanno loro con desio di sa- 
pere alcuna cosa, se ne trova alcuna di belle, elle si invaghiscono di lei, 
come un giovane si invaghisce di una fanciulla ; ed in forma del demonio 
le dimandano in pagamento i congiungimenti amorosi, e quella credendo 
avere a compiacere allo spirito, le più volte loro consente. Molte ancora 
sono, che di questo giuoco dilettandosi desiderano essere di lor compagnia ; 
onde fingendo di essere inferme mandano per una di queste, e sovente lo 
sciocco marito é /' ambasciatore. Elle subito iscuoprono air indovine il loro 
disio, le quali dicono poi al marito, che alla sua moglie è entrato uno di 
quei demoni nel corpo, e amando egli la sua sanità conviene che esso le 
dia licenza, che la detta possa entrare nel numero delle indovine, e secre- 
t amente praticar con esso loro. Il marito bufolo sei crede, e consentendo a 
ciò per maggior sua seiocchessza^ fa un suntuoso convitto a tutto /' ordine ; 
nel fine del mangiare danzando ognuna e festeggiando al suono degli stru- 
menti di certi negri ; e poscia ve la lascia andare alla buona ventura. Ma 
alcuno ve n* é, che fa uscire gli spiriti di corpo alla moglie col suono di 
solenni bastonate ; altri fingendo ancora essi di essere indemoniati ingan- 
nano V indovine nel modo, che esse hanno le loro moglieri ingannate ». 

Il racconto di Leone Africano ci obbliga infine di ricordare altre 
tradizioni che si collegano più o meno col racconto suddetto. Avanti tutto 
nella Genesi vi è la storia dei giganti che nacquero da ragazze per opera 
del diavolo (Cap. VI) e non cercheremo se un opera eguale fosse creduta in 
altre parti dell' Oriente ; invece giungeremo subito al medio evo in cui fiori 
l'impostura degli incubi, che legittimava coir opera del demonio molti amori 
clandestini : ciò noi abbiamo raccontato con qualche larghezza nella nostra 
Storia della Teratologia (Tomo I, pag. 186 e seguenti) e con documenti più 
recenti ampliata la storia da Ernest Martin (Histoire des Monstres. 
Paris 1880, pag. 32). Tale frode fu già smascherata per le stampe (forse 
un pD* trjppi tardi; 1630) da G io v anni Wier (1) nella sua opera : Des 
illusions et impostures des diables etc. (che fu stampata dapprima in Am- 



(1) Giovanni Wier. Des illusione et impostures des diables etc. Paris 1885 (ristampa). 
Tomo I, pag. 427-28, capitolo XXVII, con ritratto. — Un'edizione precedente aveva per titolo: De 
doemonum proestigiis et incantationibus. Libri sex. Bùie 1G64, in 8"^. 

C. Taruffi. 7 



48 348 

sterdam (1660), poscia in Basilea (1664) ed infine a Parigi nel 1885 
(Tomo I, Gap. XXIII-XXXI). 

Dovendo passare da quest* autore ad un' altro la nostra cronologia di- 
venta incerta: difatto non si sa a qual secolo appartenga, Celio Aure* 
li ano; ma probabilmente ai III o IV secolo. Si sa però che nacque in 
Sécca città della Numidia e che scrisse il latino in modo semibarbaro. 
Dalle sue dissertazioni mediche si ricava che si servi largamente degli 
scritti di Sorano, come in alcuni punti egli stesso confessa. L'opera 
sua rimasta, che fu certamente la principale, ha per titolo : De morbis 
occuUis et cronicis. Amstelodami 1755 ; ed il frammento che ci riguarda è 
il seguente : 

(( Le donne sono chiamate tribadi pel fatto che usano r una e V altra 
Venere, anelano ad unirsi con donne più che con uomini, e alle donne 
agognano con rabbia mascolina, e (^quando non hanno sfogo nella loro pas-- 
sione, oppure hanno in essa una momentanea treguaj cercano di indurre 
altre, medesimamente affette, traendo godimento pel duplice sesso ; e (^spin- 
gendosi per la frequente ebbrezza in nuoce forme di corrotta libidine man^ 
tenuta oioa da turpe consuetudine^ godono della offesa che recano al proprio 
loro sesso. — Similmente i cinedi sono tribolati da uguale passione ; e pari^ 
menti non si può adoperare nessuna cura fisica, ma piuttosto deoesi domare 
lo spirito agitato da tanta labe di vizi. Ma niuno di essi calmò l'ardore 

suo coir accostare donne e lo mitigò collo strofinamento ecc 

». 

Questo frammento ha il merito di mettere in evidenza una particolarità 
fin ora non avvertita, cioè che l'inversione sessuale assume talora un 
carattere di violenza da costituire una forma patologica probabilmente 
congenita. Questo frammento ci dà inoltre V occasione, come altri prece- 
denti di ricordare la clitoride, la quale in alcuni casi é ipertrofica ed ha 
ricevuto diverse denominazioni. Uno scrittore pagano che si converti al 
cristianesimo, di nome Arnobio, nativo della Numidia, scrisse un Trattato 
contro i pagani col titolo : Adoersus Gentes. In uno dei 7 libri che Io 
compongono, stampato in Roma nel 1542, parla della clitoride (non abbiamo 
cercato in quale occasione) e la chiama col nome latino fricatrix Abbe- 
nalis clintigenem. Realdo Colombo: Mentala mulierum, anzi dice : 
Sedes delectionis in mulieribus. Finalmente Duval racconta che le donne 
impudiche di Francia la chiamano gaude mihi (1). 

Volendo continuare la nostra storia sul tribadismo dobbiamo oltrepas- 



(1) Duval Giacomo (Professore in Medicina). Traité des Hermafi-odits. Rouen 1612. Paris 1880. 
Gap. X, pag. 08 e m. 



349 49 

sare tutti i secoli di decadenza delle lettere e delle arti, senza neppure 
occuparci degli enciclopedisti (Alberto Magno e Vincenzo Beauvais) 
per giungere al rinascimento, in cui sì risvegliò, non solo la iniziativa in 
vari rami dello scibile, ma ben anche negli studi di erudizione. Infatti 
appartiene specialmente a questo secondo ramo di sapienza Girolamo 
Mercuriale, celebre medico italiano, nato a Forlì nel secolo XVI, che 
appunto emerse per la sua grande erudizione, specialmente nel suo libro 
della Ginnastica e nelle sue : Variarum Leetionum in medicinae scripto- 
ribusj eie. (Venezia 1570 e 1598), libro giudicato da Haller: Miscellanea 
ex antiquitate sumpta, loci t^eterum emendati, esplicati, pleraque practica, 
conciliata ex poetarum et aliorum oeterum locis. Nel medesimo si trovano 
due passi che hanno attinenza più o meno prossima al tribadismo. 

Il primo passo é nel Libro VI, Gap- 20, ove V autore rileva V acci- 
dentale sviluppo della clitoride, ciò che spiega i molti fatti raccontati 
dagli antichi di bambine che avevano dapprima il sesso femminino e poscia 
manifestarono il membro virile, per cui furono ritenute per maschi. Ma 
più singolare é il capitolo 13** del Libro II, in cui si discorre dell' uso nel- 
r antichità delle donne cunnilingui e qui varrebbe la pena di esaminare 
le citazioni da esso date in lingua greca per verificare la loro esattezza. 
In ogni modo le notizie raccolte da Mercuriale completano ed allargano 
quelle che si desumono dal secondo epigramma di Marziale (vedi p. 44) 
per caratterizzare i costumi greci e romani avanti e durante il primo secolo 
della nostra èra. Costumi poi che dimostrano come la -letteratura nei suoi 
progressi si associa ai componimenti che includono racconti relativi alla 
depravazione morale. 

Il risveglio dell' erudizione fu però assai mediocre rispetto agli studi 
dei pervertimenti sessuali, poiché nella sua Anatomia Giovanni Rio- 
la no (figlio) (1) disse soltanto per incidenza: Istas mulieres quae inter se 
sine oiro, clitoridis beneficio, cenerem exercerint, tribades oocant. Altrettanto 
si ripeta intorno a P lem plus, prof, di Lovanio (2), che fu studente in 
Bologna, ed ivi laureato nel 1624, il quale nelle sue istituzioni mediche rac- 
contò che una donna impudica aveva una clitoride voluminosa, ed a questo 
proposito aggiunge : Dum in lupanaribus multas exercebat meretrices, 
tutn alicubi non paucas virgines mtiabat. Sebbene questi medici godessero 
al loro tempo una gran fama non aggiunsero alcuna idea alle antiche ; e 
poscia non fu conosciuto alcun altro che abbia richiamato V attenzione in 



(1) Ridano Giovanni (figlio). Antropographia. Paris 1626, 1649. Liber II, pag. 188. 

Nato a Parigi nel 1551, seguì neir esilio Maria De' Medici, e morì nel 1657. Egli visse 
80 anni, avendo superato due volte la cistotomia. 

(2) Plempius Vopiscus Fortunatus, nato in Amsterdam nel 1601, morto nel 1671. Funda- 
menta medicinae. Libri sex. Lowen 1638, 1644 ecc. 



50 350 

proposito, fintantoché Casper (1) ed Ulrichs (Numa Numantius), di cui 
altrove abbiamo fatto ricordo (vedi pag. 160) raccontarono fatti singolari 
elle condussero alla teoria degli urninghi^ i quali poscia si moltiplicarono 
ed hanno creato la nuova specie di psicopatia sessuale già annoverata. 

Nel frattanto i filologi tentarono di determinare il significato d' alcuni 
vocaboli, usati in passato, ma in quanto al vocabolo tribade vollero 
rimanere in accordo colla sua etimologia, circoscrivendo troppo il signi- 
ficato, in luogo di preferirne uno abbastanza comprensivo; difatti Porcel- 
lini (8) dice che tribade deriva da fricas^ e la definisce : DicUur de foe^ 
mina turpem libidinem cum pari plerumque exerecnte. Canini (3) invece 
dice che iribo deriva da frago e significa : Donna che fregando colle mani, 
coir olisbo (sorta di pene, fatto di cuoio o d' altra materia) o con altri 
lascici fregamenti soddisfa da se sola la libidine od esercita amore contro 
natura con altra donna. Non havvi bisogno di dimostrare in parte Tana- 
logia ed in paiie la differenza fra le due definizioni ; racconteremo piut- 
tosto che Aristofane parlando Ae\V Olisbon (4), probabilmente nei libri 
sulle cortigiane attiche, dice che era un istrumento coriaceo che eccitava 
il prurito alle improbe e libidinose tribadi, lungo non nove, ma otto 
pollici. 

Mentre si svilupparono gli studi clinici delle psicopatie sessuali, comparve 
un nuovo ed importante lavoro d' erudizione che con un programma più 
largo, comprendeva ancora la storia dei pervertimenti sessuali, secondo 
la geografìa terrestre. Questa grande opera appartiene a Pio ss (5) di 
Lipsia, scrittore valente d'ostetricia, che ha per titolo: Das Weib in der 
Natnrund Vo/Arer-Arwnd^? (Etnografia). Lipsia 1884-85. Bd. II, s. 85. Fra i molti 
argomenti trattati si comprendono ancora i seguenti, accennati .secondo 
r etnografia, i quali sono : la castità, il pudore, la verginità, il concubito, 
la masturbazione, le tribadi, la prostituzione, il matrimonio e la prolifica- 
zione. Certamente le notizie relative sono scarse ed incomplete, sicché non 
permettono presentemente comparazioni fra loro né rispetto alla frequenza dei 
casi, né risguardo alla ripetizione dei medesimi attraverso i secoli, ma in 
ogni modo le notizie sono sempre importanti. Per es. egli scrive che un 



(1) Casper Giovanni Lodovico (prof, di Medicina legale a Berlino). Klinische Novellen sur 
giriclitliclien Meilicin 18G3. 

(2) Forcellinus Aegidius. Lexicon. Prato 1875. Tom. VI, pag. 166. 

(3) Canini Marc'Antonio. Etimologico dei vocaboli di origine Ellenica. Torino 1865. Tom. II, 
piipr. um. Tribade. 

(I) Il paiiso d'Aristofane è riportato da Duval (loco citato pag. 69) senza indicazione della 
ftinti». 

(5)PloRS Hermann H. P. (nato in Lipsia nel 1819 e morto d'apoplessia nel 1885}. Il primo 
estratto di questo lavoro fu dato nel Jahresbericht del 1891. Bd. I, pag. 342. La seconda edizione è 
quella sopracitata nel testo del 1884-85. Bd. I, 8. 309, ove havvi un' idea più generale dell* opera mede- 
sima. Un'idea generale dell'opera si trova nel Jahresbericht far 1884. Bd. I, s. 309 (54). 



351 51 

Re del Siam punì le sue concubine che s'abbandonavano al tribadismo 
ed aggiunge (ciò che é già noto in Europa) che la masturbazione usata in 
Oriente ingrandisce le clitoridi in guisa che le donne possono dedicarsi al 
tribadismo. Racconta i numerosi fatti della comparsa degli incubi not- 
turni, pretesto delle infedeltà muliebri ; racconta ancora di una certa Isola 
dove si usava d' introdurre un pezzo di pesce nella vulva di una donna, 
e poscia usare il coito ; e finalmente riferisce che presso i Nama- 
Ottentotti le ragazze hanno il costume della masturbazione reciproca, di 
cui parlano liberamente nei loro racconti e nelle loro canzoni. 

Mentre abbiamo dato un cenno dei nuovi studi clinici sulle psicopatie 
asessuali, per vero assai rapido, essendo un argomento a tutti noto, invece ci 
soffermiamo a considerare una circostanza negativa che risulta dagli scritti 
fatti su tali studi, e cioè che nessuno autore dedicò né un capitolo né un 
articolo al tribadismo; neppure A. Moli (1) il quale ha raccontato che 
a Berlino vi sono da 25 per cento prostitute che conservano dei rap- 
porti sessuali con donne, contraendo un profondo amore, con scene di 
gelosia e finendo di convivere insieme, e conosce un caso che questa 
specie di matrimonio perdurava da 7 anni. Quando la riunione si spezzò, 
una delle amiche si abbandonò alla disperazione. E nemmeno pensò di 
servirsi del vocabolo tribade quando designò i casi di immissio clitoridis in 
^aginam alterius^ mentre esso poi non V adotta né per i medesimi né per 
altri casi. Cercando la causa di tale ommissione, possiamo trovarla avanti 
tutto nel fatto che V immissio clitoridis (occorrendo V ipertrofia) é un atto 
eccezionale che appartiene a un gruppo di manifestazioni che si collegano 
ad una stessa passione, la quale veniva chiamata, come abbiamo ricordata 
altrove, amore lesbico ^ atti che assumono denominazioni speciali, e che 
possono far supporre V ipertrofia quando di fatto non esiste. 

La suddetta ommissione accade anche naturalmente in seguito agli 
esempi antichi già riportati, i quali comprendevano atti osceni di diversa 
specie, indicati con titoli in parte latini come per esempio V immissio 
clitoridis in vaginam e V immissio penis in os alterius. Le donne poi for- 
nite di una grande clitoride furono chiamate a Roma : Fricatriees o Subi-- 
^atriees. La pederastia fu detta coito in anum, e nella donna paedicatio 
mulierum. U immissio penis in os mulierum fu chiamato ancora cunnilingus 
oppure mulier lambens ; e fra gli atti osceni della donna devesi aggiungere 
ancora il lambendo lingua genitalia alterius feminae. Finalmente ricor- 
deremo r onanismo o masturbazione mutua. 

I pervertimenti psico-sessuali costituiscono talora dei fenomeni che 
possono dirsi patologici, tanto negli uomini quanto nelle donne, come la 



(1) A. Moli. Les perversions de Tinstinct génital. Paris 1897 (6^ édition). 



52 352 

ninfomania preceduta spesso ed accompagnata dalla masturbazione assai 
frequente. Alla medesima categoria appartengono i casi, cosidetti di sadi* 
snio ; parola tratta dal marchese De Sade (1740-1814), il quale associava 
alla sodomia atti dolorosi e perfino crudeli sulle donne stesse che gli prò* 
curavano soddisfazioni sessuali. Questo marchese fu condannato a moi*te. 
Si può anche aggiungere il /e^im/no (divinizzazione d'un corpo qualunque) 
quando si amano gli oggetti appartenenti alla persona amata; questo 
amore Moli lo distingue in affezione fisiologica e patologica, cioè Del- 
l' ultimo caso quando la passione é maggiore per V oggetto che per la 
persona cui appartiene. Rispetto poi alle cause occasionali possiamo am- 
mettere che spesso i pervertimenti sono la conseguenza della sazietà del 
piaceri ordinari, per cui non cessa mai il bisogno della varietà dei me- 
desimi, e sono la causa dei vizi superiormente indicati; avvertendo che 
nella donna i vizi possono nascere per due circostanze, le quali sono : 
1** lo spirito di lucro nelle prostitute ; 2** V erotismo provocatore della 
donna medesima. 

Raccolte le principali notizie storiche sul tribadismo^ ricaveremo dalle 
medesime che la definizione data dai grammatici, non é in armonia 
collo stato della scienza, né in armonia cogli esempi dei recenti scrittori^ 
sicché a nostro avviso non vi sono che due espedienti per correggere 
i difetti in proposito. migliorare la definizione, oppure sopprimere \\ 
vocabolo e sostituirlo con altri più espressivi. Avanti però di manife- 
stare preferenza dobbiamo ricordare che ogni titolo d' un fatto o d* un 
fenomeno, deve indicare la natura del medesimo e quando é ignorato, è 
necessario rilevare il carattere più saliente del fatto, ed esprimerlo con 
parole adatte al fenomeno. Venendo al caso nostro, abbiamo già annove- 
rate le varietà degli atti viziosi che compiono le prostitute, tanto rispetto* 
alla qualità, quanto rispetto al loro numero ; sicché sarebbe necessario 
distinguere prima le prostitute che limitano il loro mestiere al coito ordi- 
nario, dalle altre che si dicono perfezionate, e che volendo chiamarle tribadi^ 
non havvi altro espediente che definirle prostitute che si prestand a molte^ 
plici usi sessuali. Ma se si pensa che tale definizione non precisa alcun 
atto, ed adopera un vocabolo che non caratterizza alcuna singolarità, cioè 
alcun pervertimento, preferiamo di sopprimere tale vocabolo tribade per 
uso scientifico. 



%w#^ 



353 



53 



Note alla Parte IL dell' Ermafroditismo 



PSEUDO-ERMAFRODITISMO ESTERNO 



Nota I. — Macrosomia. 



Osserw 1. — Lamazil Dott. Arturo. No- 
tuie inedite ìnandaie al l'rof. Taruffi intomo ad 
una Signora di alta statura, dimorante in una 
brilla nelle viciname di Bologna. 

Il pidre • la madre della Signora furono di statura 
eUrata; un fratello misura metri 1,80 e la seconda so- 
fella metri 1,75 circa. 

La Signora è alta metri 1,78 e onta ora 64 anni. 
Regolarnieute conformatt, ella ha goduto sempre di ottima 
salute, e di mestruazioni regoliri fino alP età di.49anui, 
-epoca della menopausa. Non prese marito e non mostrò 
mai manifeste inclinazioni sessuali per maschi o per 
femmine. 

La sua testa è regolare e tende un po' al grande ; il 
torace ampio e bene sviluppato, la voce femminile, la 
pelvi ampia e regolare. I capelli sono grigi, quasi 
bianchi. 

Di perfetta intelligenza, la Signora si mostra piut* 
tosto interessata ed amante del giuoco delle carte. Le 
sue abitudini nulla presentano di singolare, e sono quelle 
ordinsrie di una donna di casa. 

Osserv. 2. — Beretta Dott. Glaseppe e 
Rubini Dott. Olderlco. Notizie inedite intomo 
ad una sorella della Signora precedente^ abitante 
in un Comune della Provincia di Bologna. 

Il padre e la madre avevano sicuramente una statura 
non inferiore a metri 1,80. La sorella suddetta, che ri- 
aiede in una villa di sua proprietà vicino a Bologna è 
alta metri 1,78. Un fratello raggiunge la stessa altezza, 
se pure non è più alto. 

La statura della presente Signora è di metri 1,75 circa; 
'ha 50 anni ed è nubile. La sua costituzione è sana e robusta ; 
il cranio simmetrico, ovoidale; il collo grosso e largo 
alla base, il petto largo e quadrato ; la voce con timbro 
•quasi maschile. L'andamento delle funzioni genitali ri- 
mane ignoto. 

Il portamento, le abitudini ed il carattere sono quasi 
di maschio. Attende alla sorveglianza dei lavori campe- 
stri ; adopera da sola i cavalli da tiro e si mostra molto 
abile nel governarli ; veste un costume sempre uniforme 
<la donna, misto a foggia di indumenti maschili : giacca, 
polsi, calze e scarpe sono da uomo. Di normale intelli* 
genza, ella è gentile colle signore, indifferente cogli 



uomini, non portata al cicaleccio ed ai futili diverti- 
menti. 

Osserv. 3. — D' Ormea Dott. Sebastiano. 

Lettera inedita. Dicembre 1900. 

Ill.mo Sig. Professore 

In risposta alle di Lei domande invio alla S. V. 
questi appunti che mi è stato possibile di raccogliere. 

La Sig. N. N. è nata da genitori di statura piuttosto 
alta, specialmente il padre; ha fratelli e sorelle di gran- 
dezza poco più superiore alla media comune; cosi pure 
sono gli altri suoi parenti più prossimi. Dei maggiori 
antenati non ho potuto saperne. 

La Signora, che conta circa 55 anni, ò di costituzione 
rcbusts, di alta statura (circa m. 1,68), di portamento 
svelto, diritto e pettoruto. La corporatura in generale 
grossa; testa grande, proporzionata, con capelli folti e 
neri; viso ovale, fronte spaziosa, occhi neri, naso pro- 
nunziato, bocca giusta, colorito bruno rossastro; una barba 
nera e folta (benché sempre rasa con molta cura), con 
baffi del pari neri e folti, le copre il viso con grada- 
zione in meno nelle guancie ; il collo è rotondo, grosso, 
corto e la laringe vi si scorge appena, flettendo il capo 
indietro; il seno molto pronunciato; T addome volumi- 
noso e sporgente in avanti lascia credere ad un ampio 
bacino. Tutte le altre parti del corpo sono sprovviste 
quasi affatto di pelo, tranne la regione sternale ed alle 
ascelle ove vedesi alquanto di pelo lungo e m^ro; mentre 
il pettignone ne è quasi sprovvisto. 

I genitali esterni normali, come pure le mammelle. 
Oli arti inferiori molto esili. 

Fu sempre regolarmente mestruata ed i mestrui sono 
scomparsi fisiologicamente da qualche anno. H nubile, e 
mai ebbe occasione di mettere a prova la sua facoltà 
generatrice. 

È di comune intelligenza: parola pronta, pronunzia 
schietta, voce mischile, carattere piuttosto gioviale, abi- 
tudini muliebri, con inclinazioni, in passato, al mstri- 
monio. 

Conduce vita sobria, regolata e perciò gode sempre 
di ottima salute. 

Ecco quanto le posso dire su questo rapporto. 

Con distinta stima mi pregio della 8. V. Ill.ma 

dev.mo 
S. D* Orm 11 



54 



954 



Nota II. — Ipertrieosi. 



Osserv. 1. — Aristotele. ITistoriae aniina- 
lium. Lìber III. Cap. XI. (De pilis et cute § 5). 

« È noto che le donne i fanciulli e i castrati non 
▼anno soggetti alla calvizie. 1 peli che si generano suc- 
cessÌTaraente non si manifestano in coloro che vennero 
castrati prima della pubertà ; quegli stessi peli (fuorché 
al pube) sono i soli a cadere negli individui castrati 
dopo la pubertà. Nel mento della donna non nascono 
peli ; o ne nascono, talvolta, assai pochi col cessare delle 
mestruazioni. Ne è un esempio quanto dicono che suc- 
cede in Caria per le donne sacerdotesse; e tale fatto 
dicono essere appunto un indizio della facoltà divinatoria 
da esse donne posseduta. Tutti gli altri peli che si ge- 
nerano successivamente (tranne, dunque, quelli del mento 
dei quali si ò parlato adesso) si manifestano anche nelle 
donne ; ma scarsamente. Può avvenire che V individuo 
umano (sia di sesso mascolino, sia di sesso femminino) 
manchi dei peli che si generano successivamente; e ciò 
per qualche vizio sortito fin dalU nascita; e se F indi- 
viduo umano non giunge a pubertà, esso ò sterile quanto 
al generare ». 

Avvertenze» — Per la intelligenza del passo di 
Aristotele e per giustificazione della traduzione fattane 
occorre osservare che Aristotele dice essere i peli del- 
Tuono di due sorta: 

i^ peli che 1' uomo porta con sé al nascimento, come 
sarebbero quelli del capo> delle sopracciglia, delle pal- 
pebre ; 

2^ peli che si generano successivamente al nasci- 
mento, come sarebbero quelli del pube, delle ascelle, del 
volto. 

Osserv. 2. — Bealdo Colombo. De re ana- 
tomica. Venetiis 1569. Liber XIII. Cap. II. 
De pilis. 

Vide uno Spagnuolo coperto di peli in tutto il corpo, 
meno che nella faccia e in parte delle mani. Vide al- 
trettanto in una monaca. E ricorda che alcuni affermano 
non nascere i peli nò nella pianta dei piedi, nò nella 
vola delle mani, e ciò per V uso, o per il moto, come 
le lepri. La figura dello Spagnuolo ò stata ideata e rap- 
presentata da Lieeto (Liber II. Cap. 45, pag. 148). 

Osserv. 3. — Aldrovaudi Ulisse. Monstre- 
rum hìsioria. Bononiae 1642. Cap. 8**, pag. 213. 

Nel Museo del Senato di Bologna si vede il ritratto 
di una donna tedesca, la quale passò per questa città ed 
aveva una barba lunga due palmi. L^ Aldrovandi aggiunge 
alcune antiche osservazioni, e racconta (pag. 16-18) che 
due sorelle, nate nelle isole Canarie, avevano la faccia co- 
perta di poli irsuti, che si ripetevano in altre parti del 
corpo. 

Nel Tomo I d^ una collezione di disegni colorati appar- 
tenenti allo stesso Aldrovandi, tuttora inedita, e conser- 
vata nella Biblioteca Universitaria di Bologna, si vede 



nel disegno N. 132 il ritratto di una giovane ¥681111100» 
magnificenza, sotto il quale giustamente si legge: 

Mulier viginti annorum, hirsuto 

capite simiam imitante, reliquo eorpore glabro. 

Osserv. 4. — Panaro!! Domen!eo (BomanoV 
Jatrologismorum, seu fnedicinalium t^rvaiummm- 
pentecostae quinque. Roma 1652. Pentecoste 6^ 
Osserv. 5, pag. 287. Osserv. 37, pag. 388. 

Una donna giovane e bella av«va,il volto ooperto da. 
copiosissima lanugine, simile a lunga e sottile seta. — 
Un'altra donna, assai petulante e lussuriosa, averm lira. 
le mammelle una grande quantità di peli neri da emu- 
lare un uomo. 

Osserv. 5. — BartlioUno TomniMO. Hi^ 

storiarum anaiomicarum cariarum. Cent. L 

Histor. 42. Amstelodami 1654, pag. 62. — 

Pudlae hirsutae et barbatae. 

Vide ad Amsterdam e poi nel Belgio una bambioa 
di 6 anni che ave«'a tutto il corpo irsuto con peli ten- 
denti al bianco e ricci. Poscia reca alcune oesenrasiooi 
tratte da altri. 

Osserv. 6. — Zaeehia Pao!o (Romano). 
Quaesfionum nvedico-legalium ecc. Lngdani 1661. 
Libro 7. Tit. !•. Quest. 9% pag. 501. 

Una donna aveva una lunga barba, e tutto il petto 
coperto da peli densi e duri, mentre le mammelle eraao 
grandissime e flaccide e la voce da femmina. La me- 
struazione era già cessata al 30^ anno. 

Osserv. 7. — Bnrlin (BuerUnes) Jae« De 

foeminis ex suppressione mcnsium barbatis* Al-^ 

dorphìna 1664, in 4^ (Opuscolo citato da 
Haller). 

Osserv. 8. — Welscli 6. H!eroii (Aoga* 
burg). Sylloge curationum et obsereaiiamtm me* 
dìcinaìium. Cent. VI. Ulm 1668. Ep. N. 9a 

Racconta che in Milano incontrò nel 1648 Barbara 
Usier, ragazza coperta in tutto il corpo di peli delicati 
e biondi ed insigne per la barba lunga. (Non avendo 
letto il testo non possiamo esprimere alcuna congettura» 
se sia la stessa donna tedesca, il ritratto della quale 
era conservato nel Museo del Senato Bolognese. Vedi Al* 
drovandi). 

Osserv. 9. — Seger Giorgio (discepolo di 
T. BartlioUno). De muliere hirsuta et barbaia. 
Miscellanea Academiae naturae curios. 1678* 



355 

1679 Norimbergae 1693. Decur I, Anno IX 
et X. Obs. 96, pag. 246. 

Osserv. 10. — Hellwlg J. Foemina barbata. 
Obs. phys. med. 1680. Augustae Vindelicorum, 
pag. 121. 

Osserv. 11. — Jacobaeas 0. Puella mon- 
strasa hirsuta, et infant àcóaeos. Acta medica 
et philos. Hafnien. 1680. Tom. V, pag. 274. 

Osserv. 12. — Lanzoni Giuseppe. Obser- 
vatio de muliere barbata. Miscellanea curiosa, 
seu Ephemeridnm Accademiae Cesareo-Leopol- 
dinae etc. Dee. III. Anno V e VI, 1697 e 1693. 
Francoforte e Lipsia 1700. Observatio 283, 
pag. 98. 

Nel 1697 ossenrò una Romagnola di 50 anni, sterile, 
colla barba, la quale non aveva mai avute mestruazioni, 
mancava di mammelle e presentava il petto come quello 
di un uomo. 

Osserv. 13. — Turner Daniele (Londra). 
De morbis cntaneis. London 1723 (citato da 
RuoGiKRi, Venezia 1815). 

Ui»a nipote di Nicolò III (morta nel 1280) della fa- 
miglia degli Orsini partorì un mostro tutto coperto di 
pelo, analogo a quello d^un orso, a cui assomigliava 
anche nelle estremità ecc. 

Osserv. 14. — Mlchaelis Gottlleb. De wV- 
gine barbata Dresdenri. Acta physico-medica. 
Ac. Caesareo-Leop. Carol. naturae curiosoram. 
Norimb. 1733. Voi. in, pag. 387. 

A Rosina MQIIer, morta in Dresda nel 1732, fin dalla 
gioventù apparve la barba ai lati del mento, la quAle 
cresceva al seguo che ella era obbligata radersela due 
volte la settimana. 

Osserv. 15. — Gatta Costantino. Memoria 
colla data : Sala in Lucania 1734. Di uno strano 
accrescimento di peli^ di barba e di ugne in due 
donne napoletane. Saccolta d'opuscoli scienti- 
fici di Augusto CalogbrX. Venezia 1736. 
Tom. XIII, pag. 403. 

Racconta che una madre e una figlia furono per 16 
anni rinchiuse in un sotterraneo, e quando da quello 
furono tolte, si videro non solo squallide e sparute, ma 
ricoperte da irsuti e ruvidi peli, con lunga barba nel 
mento, e con unghie lunghe ed incurvate, simili ad ar- 
tigli. 

UÀ. attribuisce tale fenomeno alla dimora tenebrosa 
«d umida, congiunta al timore perenne di più orribili 

C Taruffi. 



55 

mali. Queste cagioni turbarono T economia dol corpo., 
ed impedirono la .traspirazione insensibile, e quindi per 
moto critico avvenne un smisurato accrescimento dei peli, 

Osserv. 16. — Hoyeras J. G. i>e virgine, 
cute hirsuta densisque mìnoribus setis obsita in 
membris inferioribus deformata. Acta Academiae 
naturae curiosorum. Norimbergae, 1737. Tom. 
IV, pag. 467. 

Una ragazza col volto bello e roseo andò a marito, 
ma essendo coperta di peli sotto 1* ombellico, nelle pu- 
dende e nel dorso, fu obbligata al divorzio. 

Osserv. 17. — Degnerns J. H, IKatoria 
puellae pilosae, Acta Acad. naturae curiosorum. 
Norimbergae 1742. Tom. VI, pag. 35. 
Fanciulla pelosa. 

Osserv. 18. — Bevem. Hufeland 's Jour- 
nal fur pract. Medicin. Wien 1808. Bd. XIV. 
Stuch 3, s. 141, s. f. 

In una gemella T intero corpo, compreso il labbro ed 
il mento, era coperto d' insoliti e robusti peli : a tre anni 
era gi& sviluppata in modo sorprendente sotto forma di 
polisarcia. La bambina fu presa da vomito di sangue 
e morì, ma dalla necro^copia deir addome s' impara 
soltanto che gli organi generativi interni erano involti 
da una sostanza non definita, sostanza che avvolgeva anche 
la milza. 

Osserv. 19. — Bnggieri Cesare (Clinico di 
Pàdova). fHoria di una donna avente gran parte 
del corpo coperta di pelle e pelo nero. Venezia 
1815 e Padova 1822, in 8", col ritratto del 
soggetto. . 

Una giovane avvenente, veneziana, di 27 anni, che 
era sempre stata restia al matrimonio, finalmente sì ma- 
ritò con un giovane di suo aggradimento. Ma dopo gli 
sponsali questi s' accorse che era stato tradito perchò la 
sposa aveva il corpo di bestia coperto di pelo nero in 
tutta la parte che non si vede^ ed anche la stessa sposa 
confessò che aveva coperto di pelo nero lo stomaco^ il 
ventre^ la schiena e le coscie. 

Tanto i due sposi quanto i rispettivi genitori con- 
vennero nella necessità del divorzio ed invitarono il sud- 
detto autore a scrivere un voto in proposito. Osservata 
la donna, il Rnggitri notò che il pelo era nero, folto 
ed arricciato ed inoltre che la pelle era parimenti nera, 
senza alcun odore e sensa gradazione di colore colla pelle 
naturale, descrivendo una demarcazione circolare esattisi 
sima. Finalmente sepp^i che la parte nera del corpo non 
partecipava alla traspirazione cutanea cui andava talora 
soggetta r intera persona, e convenne che tale stato risve- 
gliava un ribrezzo ripugnante e che esponeva al pericolo 
deir eredità di si strana anomalia nei figli. Cotesto voto 

8 



56 

giovò agli sposi per ottenere anche dalla Chiesa il desi- 
derato divorzio. 

L* autore poi, gioTandosi di ciò che a^eva insegnato 
il Toscano Chiarughi, cioè che T acido muriatico ossige- 
nato applicato sopra la pelle cangia il nero in giallo 
senza attaccar T epidermide, e ciò precariamente, volle 
replicare T esperienza sopra una coscia della sposa sud- 
detta, dopo avere ben rasati i peli ; ma ciò produs$»e 
un dolore grandissimo che durò due ore, seguito dalla 
produzione d^ una vescica, e dalla formazione di una 
piaga. Guarita questa, la parte rimase bianchissima e 
senza peli, ma la donna non volle più sottomettersi a 
tale esperimento e preferì di conservare la sua ano- 
malia. 

Dalla descrizione può chiamarsi il caso suddetto neo 
peloso, 

Osserv. 20. — Eble Burkard. Die Lehre 
V. clen Haaren in der gesammfen organ. Natur. 
vo^htcind. bearb. 2 Bd. Mit 166 Abbild. WieQ 
1831. — Canstatt 'Jahresbericht fur 1831. N. 36. 

Racconta che una neonata era provvista di barba e 
di peli alle pudende con enorme sviluppo dai genitali. 

Osserv. 21. — Chowne W. D. Remarkable 
case of hirsute groioth in a feniale; trith obser- 
rations on certain organze structuren and iheirpliy- 
stólogicul in/fuences. The Lancet. London 1862. 
Tom. I, pag. 421, 5114; Tom. II, pag. 31. 

Osserv. 22. — Laureuce J. Z. A short ac- 
count of the bearded and hairy femaU. The Lan- 
cet. London 1867. Tom. II, pag. 48. 

Osserv. 23. — Turner. A case of a moman 
ichose face and body, in tico or three loeeks time, 
became cocered tcifh a thich crop of short and 
v?hite downy hair, and xcho at the time icas 
suffering frofn carcinoma of the breast. The 
medicai Times and Gazette. London 1866. 
Tom. II, pag. 507. 

Osserv. 24. — Darwlu Carlo. De la varia- 
iion des animaux. Trad. francese. Paris 1868. 
Tom. II, pag. 348. 

Ricorda Giulia Pastrana, danzatrice spagnuola, come 
esempio d* una donna ricoperta di peli, che aveva un 
doppia fila di denti nella medesima mascella. Magitot 
invece, avendo veduto a Londra la forma delle due ma- 
scelle della suddetta Giulia, sostiene che vi ò una ridu- 
zione nel numero dei denti o che V errore derivava da una 
ipertrofìa del margine alveolare, che aumentava il progna- 
tismo, osservata la testa di profilo (BuUetin de la Soc. 
d^Anthropologie. Paris IB78, pag. 275). 



356 

Osserv. 25. — Beige! HemmiiB. UAer 
abnorme Haarentwickelung hehn MentcheM. Yir- 
chow's Archiv. 1868. Bd. 44, a. 418- 

Ip^rtricosi per tre generazioni. Nelle due prime gene- 
razioni vi era anche difetto nei denti canini e molari. 

Osserv. 26. — Pick. Archiv fìir Hant- 
krankheiten. 1870. 

Un* indiana del Messico era coperta di peli Mmili a 
quelli delle scimmie, dairombellico al ginocchio ove la 
cute era oscura e dura a guisa di cotenna. 

Osserv. 27. — LombroM Cesare. Cawo di 

ipertricosi in ima creiinosa microcefalo. Coman. 

air Istituto Lombardo, 6 Aprile 1871. Ardii- 

vio per r Antropologia. Firenze 1871. Voi. I, 

pag. 192. 

Una bamhina di 12 anni aveva la ente d*Ua £KCÌa 
(compresa la fronte) di coloie oscuro e coperta di peli; 
il cranio microcefalo. L* autore non ne toinisce la mi- 
sura. 

Osserv. 28. -— Aaspitz H. Geringer Grad 
von Microcephalie und hoher Grad van Hyper- 
irichosis bei einem 13 jahr Màdchen. Wien. med. 
Presse. 1871. Bd. XII, 8. 25. 

Osserv. 29. — Finger. Hypercrinosis mit 
Amenorrhoe. Allgemeine Wiener mediziniache 
Zeitung. 1873. Tom. XVIIT, pag. 604. 

Osserv. 30. — N. N, Una donna barbuta 
nello sfato puerperale, Ann. nniv. di medie, 
e chir. Milano 1875, Voi. 234. pag. 378. (Preso 
dal Nevir-York Medicai Record). 

Osserv. 31. — Dowall F. W. Tioo cases 
of bearded ìcomen. Journal fo Ment. Se. Lon- 
don 1877. Tom. XXIII, pag. 86. 

Osserv. 32. — Duhring Luigi. Case of a 
bearded woman. Archiv of Dermat. and Sy- 
phil. New-York 1877. Tom. Ili, pag. 193. — 
Annali univ. di medicina e chirurgia. Milano 
1878. Voi. 244, pag. 122. 

Donna di 23 anni, la quale aveva barba e muatacchi 
neri come quelli di un uomo, e peli in meno alle spalle. 
Quando nacque aveva già la lanugine alla faecia, od i 
peli comparvero colla pubertà. 

Nulla di simile si era osservato nei parenti, • la 
donna serbava tutti i caratteri femminili. Fu mestruata 
a 14 anni, a 16 anni si maritò, ed ebbe due figli sani 
senza alcuna alterazione nella pelle. 



357 

Osserv. 33. — Hardaway W. À. Caseofa 
bearded ivonuin. Si. Louis medicai and surgical 
Journal, 1877, n. s. Tom. XIV, pag. 584-587. 

Osserv. 34. - Stricker Gaglielmo. (Frank- 
furt). Zioei altere Falle von Hypertrichosis. Vir- 
chow's Archiv. Berlin 1877. Band 71. S. 118, 
Tafel V, fig. 4. 

Questo caso fu descritto da Micaelis nel 1733 (Vedi 
Osserv. 12. Acta physico-medica academiae Caesareo-Leo- 
poldinti-Carolìnae naturae curiosorum. Norimb. 1733. 
Voi. UT, pag. 387, mit Abbildung auf Tab. VI). Si tratta 
di una donna di 64 anni, la quale aveva tutta la barba e 
i mustacchi come un uomo. La barba era lunga tre pol- 
lici. Nel cadavere si trovar«)no gli organi sessuali fem- 
minili normali e senza peli, sproporzionati al pube. Il 
petto e il ventre erano piani. 

Osserv. 35. — Von Siebold C. T. Die haa- 
rige Familie von Ambras. Archiv fiir Anthro- 
pologie. Braunschweig, 1877-78. Tom. IX , 
pag. 253-'260. 

Ha raccolto nella letteratura 17 easi di ipertricosi 
universale. 

Osserv. 36. — Ecker Alessandro. Uebet 
abnorme Behaaritng des Menschen. Braunschweig 
1878, in 4"*. Con ritratti nel testo. 

Il primo ritratto rappresenta una bambina con un 
grande neo peloso sul dorso ed air estremità inferiore 
delle natiche, non che piccole macchie pelose agli arti, 
anche dal lato anteriore. 

Gli altri ritratti rappresentano gradi diversi d' iper- 
tricosi alla faccia di una donna coi rispettivi figli, fino 
a somigliare a cani e a scimmie. 

Osserv. 37. — Uildebrant H. Ueber abnorme 
Haarbildung beim Menschen. Schriften der phy- 
sikalisch-economischen Gesellschaft zu Konigs- 
berg 1878, s. 1. 

U osservazione ed il giornale sono da noi ignorati. 
Sappiamo però da Hilbert (Vedi Osserv. 42) che fu fatta 
la necroscopia, e che si trovò una parziale ipertricosi 
con l'utero infantile. 

Osserv. 38. — Bartels Max. Uéber abnor- 
me Behaarung beim Menschen, Zeitschr. fiir 
Ethnologie. 1879. Bd. 11. s. 146 ff. 

Parla delle cosi dette voglie pelose (ipertricosi com- 
posta). 

Osserv. 39. — Tlesch Max. Ein Fall von 
Hypertrichosis (aus dem Preparaatsaale zu Wurz* 



57 

burg). Archiv fùr Anthropologie. Braunschweig 
1880. Bd. Xni. 8. 126. 

Bambina di due anni e mezzo con peli nelle gote e 
sulle braccia, senza peli alle spalle ed alle pudende. 

1 peli erano lunghi 2-5 centimetri. 

Osserv. 40. — Keane A. H. Krao^ the ^ hu- 
man monhey „. Nature. London 1882-83. Tom. 
XXVII, pag. 245. 

Osserv. 41. — Furst Livias. Hypertrichosis 
universalis nUt Hypertrophie der Kiefer-Alveolar- 
rànder. Virchow 's Archiv. 1884. Bd. 76, S. 355, 
Tafel XIV und XV. Jahresbericht fiir 1884. 
Bd. II, s. 693. 

Bambina di 6 anni con ipertricosi generale e con 
ipertrofìa del margine alveolare della mandibola infe- 
riore, con ingrossamento dei molari e diradamento dei 
medesimi. 

Osserr. 4'2. — Lncas-Ghampionuière J. 

Journal de méd. et chir. pratique. Paris 1885. 
Tom. 55, pag. 66-67. 

Racconta alcuni casi di donne barbute che avevano 
inclinazioni alle donne, ma non reca Pesame né clinico 
nò anatomico. 

Osserv. 43. — Hilbert Richard. Partitile 
Hypertrichosis neòeti angeborner Ichthyosis cir- 
cumscripta. — Virchow 's Archiv. Berlin 1885. 
Bd. 99, pag. 569. 

Una ragazza di 24 anni aveva le braccia, eccetto le 
mani, con ipertricosi, inoltre a siniitra i peli abbraccia- 
vano r estremità della spalla e sulla spina scapolare, 
eravi un rialzo circolare, come una moneta di 5 marchi, 
coi caratteri delP lettosi serpentina d' Hebra ; finalmente 
nel cadavere trovò T utero infantile. 

Osserv. 44. — Mlchelson P. (K5nigsberg). 
Zum Capitel der Hypertrichosis, Virchow 's Ar- 
chiv. Berlin 1885. Bd. 100, s. 66. 

Ha rilevato, sopra 22 casi di ipertricosi universale 
(senza distinzione di sesso, e senza distinzione d^ orìgine 
geografica), che in 8 si ignorò stato della dentatura, che 

2 morirono avanti la prima dentizione, e che 12 possede- 
vano anomalie dentane. 

Osserv. 45. — Battone 6. Contr&uto alla 
storia della ipertricosi. Comunicazione fatta alla 
B. Accad. di Med. di Torino nella seduta del 
20 Maggio 1885. 

Bambina di 3 anni coir osso incisivo superstite, iper- 
trìcosi, ed anomalo padiglione delF orecchio. 



58 

Osserv. 46. — Parreidt J. Uéber die Be- 
zahnunQ bei Menschen nut abnarmer Behaarung. 
Prager Zeitschrift fdr Heilkunde. 1886. Hefk 2 
and 4. Jahresbericht fOr 1886. Band. 2, pag. 497. 

Raccoglie pirecchi casi di ipertricosi con difetti nella 
dentatura. 

Osserv. 47. — Sommer W. Ein neuer Fall 
von Hypertrickosis circumgcripta. Virchow' s Ar- 
chiv. 1886. Bd. 102, s. 107. Jahresbericht fUr 
1886. Bd. n, s. 527. 

Un uomo di 19 anni ha nel braccio sinistro un neo 
materno lungo 90 centina, e largo 23. 

Osserv. 48. — Lesser E. (Bem). Hypertri- 
ckosis universalis eines nicht ganz 6 jàhrigen 
Màdchens. Yirchow's Yerhandlungen tur An- 
thropologie etc, Sitzung voin 21 Marz 1887. 
Berlin 1896, pag. 223. Mit 3 Abbildungen. 

La bambina, oltre V ipertricosi, presenta le parti ses- 
suali completamente mature, con peli e colle mammelle 
assai sviluppate. La mestruazione era avvenuta a 3 anni, 
e poscia si era ripetuta 9 volte. 

Osserv. 49. — Chiari H. Uéber Hypertri- 
ckosis des Menscken. Prag. Wochenschrift 1890. 
Bd. 4041. Jahresbericht fìlr 1890. Bd. U, s. 602. 

Da prima riporta e discute le diverse teorie, poscia 
racconta che un bambino di 8 mesi mori per affezione 
cronica. Egli aveva un grande neo peloso pigmentato al 
collo, che discendeva sulle spalle e sul dorso fino a 
livèllo deir ottava costola. Poscia descrive i caratteri 
microscopici del neo, i quali non offrivano nulla di in- 
solito. 

Osserv. 60. — Schneller. Fin Fall von 
Pseudo'kermaphrodismus, Mùnchen Med. Wo- 
chenschrift. 1894. N. 39. Jahresbericht fiìr 1894. 
Bd. I, s. 232 (4). 

Fanciulla di 12 anni colla barba intera nel volto, nel 
petto, nelle pudende, e negli arti. Ipospadia. Non risultò 
alcuna deformità negli organi generativi interni. 

Osserv. 51. — Dollmann A. Abnorme Be- 
kaarung bei einem dreijàhrigen Màdcken. Inter- 
nationale medizinisch-photographische Monats- 
schrift. Leipzig 1896. Bd. III. Hft. 10. 

Osserv. 52. — A. Brand (Prof, in Gharkow). 



358 

Eim Virago. Virchow '• Aiohiv. Berlin 1896. 
Bd. 146, 8. 632. 

Una contadina di Curlandia di 36 anni, alta aa metro 
e 60; da ragazza, avera avuta la mestrtiaaione rsgolars, 
era molto vivace, amava il chiasso, e ripetute volto 
trasse giù da cavallo robusti lavoratori. Essa al maritò 
a 23 anni ed ottenne una bambina che allattò por dao 
anni. Poscia rimase incinta e aborti nel aettinio mesa» 
in seguito ad una forte emozione. 

Dopo tale sventura la madre si ammalò con febbre, 
delirio, ed emorragia dai genitali che perdurò due mesi, 
seguita da gonfiezza all'addome. 

Durante questa malattia la paziente vide per la prima 
volta comparire dei peli nello scrobicolo del enores, e 
poscia si sparsero vieppiù nel corpo e negli arti infe- 
riori, e nel terzo mese anche nel viso. Contemporanea* 
mente crebbe la gonfiezza del corpo e delle gambe, seguita 
da fortissimi dolori interni da indurla a strapparsi gli 
abiti e perfino i capelli dal capo che poscia rimasero 
radi : dolori che furono attribuiti ad una pelvi-peritonite. 

Nel corso di tre anni i mustacchi e la barba raggina- 
gevano il loro pieno sviluppo, contro i quali V ammalata 
tentò numerosi rimedi, fra cui la elettrolisi dei peli che 
fu interrotta dopo un mese; e nel frattanto acomparvero 
r ascite ed i dolori lasciando un alto grado di idroemia 
e molto albume nelle orine, per cui s* indusse trattarsi di 
nefrite cronica. 

Questa donna, sebbene non ristabilita perfettamente 
in salute, fu condotta dal marito in mostra nelle prin- 
cipali città del corso superiore del Volga e poscia a 
Mosca, e dopo V aborto suddetto non ebbe mai più figli. 

Osserv. 53. — Jablonsky. Note mar com 
d' kermapkrodisme. Graz, des hòpitaax de Tea* 
lonse. 1898. Année XII. ÀvriI, pag. 124. 

Una ragazza di 28 anni, alP età di 15 o 16 principiò 
ad avere il mento e le gote coperte di peli biondi, che 
poscia si trasformarono in una copiosa barba, che ai 
manifestò ancora sul petto e sulle membra; e 1* aspetto 
divenne virile. I mestrui fecero sempre difetto, e rima- 
sero poco sviluppate le mammelle, invece le anche erano 
assai larghe. Sotto il monte di Venere eravi la clitoride 
col prepuzio lungo 3 centim. la quale coli' erecione giaa- 
geva a 10 centim. Sotto la medeaima un infondibulo, 
rappresentante la vagina, profondo 25 milL; però con 
uno specillo si giungeva alla profondità di 10 cantim. 
Ai lati del prepuzio discendevano due grandi labbra» di 
cui il destro conteneva un corpo simile ad un tsatioolo, 
ed il sinistro un ernia riducibile, la quale si strangolò 
in corrispondenza dell'anello: T operatore potè ricono- 
scervi la presenza d' un ovaio. ^Mancano le particolarità, 
come pure manca del tutto la descrizione dell* aietra ; né 
havvi accenno alle inclinazioni sessuali) 



359 

Nota III. — Elefantiasi della clitoride. 

Osserv. 1. — Bealdo Colombo. De re ana- 
tomica. Yenetiis 1559. Liber XY, pag. 169. 

« Foemina erat aethiopica mulier earura, quas ungaras 
appellant Longobardi ; haec neqae agere, neque patì co- 
mode poterai; nam uterque shxus imperfectus illi e5ti- 
gerat suo magno malo; penis naraque minimi digiti 
loDgitudinem, craasitiemqae non excedebat ; YuWae autem 
foramen adeo anguatum erat, ut minimi digiti apice tìz 
intromitteret. Optabat misera, ut hunc illi p«nem ferro 
efellerem, quippe qui aibi impedimento esse diceret, dum 
■cum Tiro coire exoptabat; optabat etiam, ut TuWae fo- 
ramen illi amplificarem, ut viro ferendo idonea esset ». 

Osserv. 2. — YArolio Costanzo (Bologna). 
Anatomiae. Liber lY. FrancofUrte 1591. Gap. lY, 
pag. 98. 

La clitoride raggiunge taUolta tal mole che sembra 
on membro Tirile imperforato. Queste donne possono ora 
riceTere, ed ora operare il coito, e se si guardano gli 
organi intemi, essi sono affatto muliebri, senza alcuna 
cosa di mostruoso. Se si troTarono maschi che nelle parti 
unitali aTeTano una depressione o una fessura, questa 
non era penetrante, sicchò è impossibiie che realmente 
-si troTino in uno stesso indÌTÌduo ambidue i sessi. 

Osserv. 3. — Sehenck GiOTanni (figlio). 
Obsercationum medicarum rararum tee. Yolamen. 
Prancofurti 1609. Liber lY. — De genitalibus 
jpartibwf, pag. 603. 

Riporta 4 casi di ingrandimento della clitoride. 

Osserv. 4. — DuTal Jaeqaes. Des Herma- 
phrodites etc. Bouen 1612 in 8**. 

Un membro virile lungo due dita trasverse, erettile, 
in luogo della clitoride, che molestava il marito nel- 
r atto del coito, per cui non fu compito la copula e con- 
'dttsse al divorzio. 

Osserv. 5. — Panaroll Domenico (Bomano). 
Jatrologismorum^ seu mediinnalium óbservationum 
pentecostae quinque. Boma 1652. Pentecoste 4. 
Osserv. 6, pag. 120. 

In una prostituta Picena vide una clitoride cosi volu- 
minosa, che eguagliaTa nelP erezione il pene di un fan- 
alai lo di 12 anni. 

Osserv. 6. — Bartholino Thomae. Hinto- 
riarum anatomicarum. Amstelodami 1664. Cen- 
taria II. Historia 57, pag. 247. HermaphrodittiB. 

Reca un fatto con caratteri insufficienti. 



59 



Osserv. 7. — Idem. Epistolarum. Haf- 
niae 1667. Cent. HI. Epif. 94, pag. 406. 

Donna Olandese, barbata, con pene senza uretra e 
prepuzio, sotto il quale tì era la TuWa. V autore ritenne 
fosse una femmina con una grande clitoride. 

Osserv. 8. — Rodio Giovanni. Observa- 
iiùnum medidnaliutn Centuriae tres. Padova 1 657. 
Cent. 3'. Osserv. 42, pag. 164. 

Neir anno 1624, nel mese di Luglio, neir Ospedale di 
S. Francesco vide una prostituta, la quale aveva la cli- 
toride, che pendeva all' innanzi per mezzo dito di lun- 
ghezza. 

Nell'anno 1636 il giorno 21 d'Aprile vide un'altra 
clitoride della stessa grandezza, che terminava in un 
tumore peloso e verrucoso. Fu operata dal Chirurgo 
Baldassarre Giordano. 

Osserv. 9. — Zacchia Paolo (Romano). 
QuaesHonum Medico-legalinm. Lugduni 1661. 
Libro VII. Tit. I. Quest. 9*, pag. 501. 

In Roma aravi una famoKa meretrice, la quale aveva 
una clitoride grande quanto on dito anulare, che portava 
impedimenti^ al coito. 

Osserv. 10. — Oraaf Reiner. De virorum 
crganis generaiioni inservientibus, de clysteribus, 
de U8U siphanis in anatomia. Leida e Amster- 
dam 1668. 

Vide una ragazza colla, clitoride simile a un membro 
virile in guisa che la levatrice la giudicò per un maschio, 
ma r errore fu scoperto dopo morta mediante V autopsia. 

Osserv. 11. — Tulpio Nieola. Observationes 
niedicae. Edilio nova. Amstelodami 1672. Li- 
ber III. Capnt XXXV, pag. 241. 

Una certa Enrica Schuria, stanca del suo sesso, vesti 
abiti maschili e fece il soldato sotto il Principe d' Grange. 
Tornata a casa, pel suo clitoride molto sviluppato si 
accoppiava con altre donne, e specialmente per più lungo 
tempo con una certa vedova, la quale (se fosse stato 
permesso dalle leggi) volentieri l' avrebbe sposata. Questa 
tribade aveva la clitoride molto sviluppata e durante il 
coito raggiungeva la lunghezza della metà d^ un dito ed 
anche di più, e la grossezza del pene d'un bambino. 

Il giureconsulto Giovanni Paponio (I XXII, tit. VII, 
avest II) scrive che queste donne impudiche devono essere 
condannate a morte. La tribade, di cui sopra, trovò il 
giudice più clemente ; fu bastonata con verghe e condan- 
nata all'esilio, venne separata da quella vedova, colla 
quale aveva vissuto libidinosamente. 



60 



360 



Osserv. 12. — De Diemerbroeck Isbrando. 

Anatome corports humam. Lugduni 1683. Liber 
primus, pag. 15*2. 

Osserv. 1. In una donna di Montfort, moglie di un 
soldato, Tide la clitoride della lunghezza e grossezza di 
un membro virile mediocre. 

Osserv. 2. In Francia vide un ermafrodita di 28 anni, 
che aveva la barba, come un uomo mentre vestiva abiti 
femminili ; mostrava poi per piccolo prezzo i propri i 
genitali. Nelle pudende la clitoride era cresciuta fino 
alla lunghezza di un mezzo dito ed alla grossezza di un 
pene, col glande, frenulo e prepuzio come nell'uomo, ad 
eccezione che V apertura del glande non era manifesta- 
mente pervia; inferiormente esistevano il meato urinario 
e la vagina, come nelle donne; nelle grandi labbra si 
conteneva un solo testicolo. 

Osserv. 3. Vide un ermafrodito inglese deiretà di 
22 anni, intorno al quale il suo conduttore riferiva che 
era nato femmina perfetta, che fra il quinto ed il sesto 
anno i genitali principiarono a cambiare, e che all' unde- 
cimo anno il pene erasi fatto manifesto. Noi vedemmo 
il suo pene sporgente per la lunghezza di circa un m->zzo 
dito, senza manifesta perforazione alT estremità, non dis- 
simile da un pene virile, a cui T unione delle ninfe for- 
mava il prepuzio, il quale poi copriva e scopriva per 
metà il glande, come nelF uomo. 11 conduttore riferiva 
che questo pene, pei pensieri libidinosi, crrsceva fino 
alla lunghezza di un dito. In ognuna delle grandi labbra, 
come in uno scroto, si conteneva un testicolo. Poco sotto, 
nel luogo consueto, si trovavano il meato urinario e la 
vagina. Il conduttore riferiva ancora che le mestruazioni 
si presentavano a regolari periodi come nelle donne, e 
che per una grande libidine anche il seme esci va fuori, 
ma era dubbio se ciò accadesse dal pene oppure dalle 
parti muliebri. Le mammelle non erano m<jlte tumide, 
il petto e le coscie alquanto irsute mostravano piuttosto 
r aspetto virile ; cosi pure la voce grave, i capelli crespi 
Abbondantissimi nella testa, e i manifesti indizi dello 
spuntare della barba attorno alla bocca. 

Osserv. 13. — Dionis Pierre (Paris). Cours 
d' opérations de Chirurgie. Paris 1707; 1708. 
Voi. II. Bruxelles 1708, pag. 196. 

In Europa le donne che hanno la clitoride più grande 
delle altre sono dette Ribaudes^ poiché esse possono 
abusare e violare altre donne; lo che ha fatto proporre 
V amputazione per togliere a queste donne P oggetto della 
continuata lascivia. 

Osserv. 14. — Palfyn Jean (de Gand). De- 
scription aìiatomique des Partien de la femme, 
qui servent à la generation, Leida 1708, pag. 10. 

Vi sono delle donne che hanno la clitoride estrema- 
mente lunga, alcune delle quali ne abusano con altre 
donne come faceva quella Bassa tribade, di cui parla 



Marziale, nel libro primo dei suoi epigrammi (XCI «p.) i 
Esse vidèbaria, fateor^ Lucretia nobis: 

At tu, proh facinus ! Bassa fututor eraa. 
Inter sff geminos audes committere cannoa, 

Meotiturque virum prodigiosa Venos. 
Commenta es dignum thebano aenigmate monsimm, 

Hic, ubi vir non est, ut sit adulteri um. 

Osserv. 15. — Parsons Jaeobns (Liondon). 
Mechanical and criticai enquiry info the nature 
ofhermaphroditeJt. London 1741, in 8*, pag. 144. 
Oon fig. 

Vide in Londra una donna d'Angola che aveva una 
grande clitoride ed un^ ernia nel labbro destro, che era- 
creduta per ermafrodita. 

Mailer dice : € Opus fere coUectitium, in qoo ex lem- 
porum ordine plurima exempla androgjnorum reeennen* 
tur. Andrt)gynos qui putantur esse feminas magna cli- 
toride ». Quam ipse vidit Aetiopissam putes atiqoe co- 
perti nere. 

Js. Geoffroy Siint-Hiliire. (Des anomalies. Paris 1836. 
Tom. II, pag. 24). Rammenta come nel 1741 ParscM- 
rilevò la analogia sessuale fra gli ermafroditi ed i feti 
di sesso femminino. 

Osserv. 16. — Schmncker J. L. VermùtchU 

chirurg, Schriften. Berlin 1778. Band. 2. — 
Monteggia G. B. Istituzione Chirurgica. Na* 
poli 1837. Voi. Vili, pag. 8'2, part. 310. 

L^ autore ricorda il caso di Krimer di una clitoride- 
cancrenosa (probabilmente cancrena secondaria al cancro)^ 
che fu dapprima legata e poscia tagliata per togliere i 
dolori insopportabili. In quest^ occasione MMlCffia ag- 
giunge che la clitoride può essere ora affetta da scirro- 
e cancro ed ora da semplice ingrandimento, nel qnal caso 
conviene V estirpazione. 

Osserv. 17. — Ferrein. Sur le tériiàblt 
sexe de ceux qu' on appelle HermaphrodUes. Mém. 
de TAcad. des Sciences. Ànnée 1787, pag. 330.. 

Riporta due casi viventi di femmine, di cai IacHto> 
ride aveva preso un volume considerevole da aimiilara 
una verga virile col furo uretrale alla radica, di eoi Qoa 
fu Marie Walkiers. Intorno agli scrittori che ai waany 
occupati della medesima, vedi Ì8. 6eofffrey SaÌflt-HÌlall\i- 
{Des anomalies. Tom. II, 1836. Chap. IL Hermaphiod.). 

Osserv. 18. — Home Erenurd. An aooomtit 

of the disiec. of on hermaphrodite dog. Phjlotb 
transactions. Année 1799, pag. 157-178. Con 
aggiunte. Lectures of comparative anaiomjf.. 
Tom. in. Lectur. XI. 

Espose r ipotesi che Tuovo avanti la fecondasiooe- 
non ha sesso determinato, e può dare nascimento second» 



361 

!• ÌDflueiiM subite ora ad oo maschio ed ora ad una fem- 
nina, ed ora ad un individuo intermediario p^T le sue 
condizioni sessuali fra V uno e V altro. 

Uua donna nera di 24 anni, con portamento mascolino 
e la Toce rauca, STCva la clitoride lunga due pollici, di 
notevole grosseszii, e suscettibile d* erezione colP estre- 
mità imperforata e senza prepuzio, mentre V orificio del- 
r uretra era situato come al solito nelle donne; solo era 
impedita V emissione delP urina quando non si soUsTava 
la clitoride. T/e mammelle erano sviluppate. 

Osserv. 19. — SchSnfeld in Gharleroy. 
Journal de Méd. belge. Juillet 1838. 

Una donna robusta che aveva avuto un aborto (di 
28 anni) presentava alla vagina un tumore granulare, 
il quale non era altio che una d<>generazione della 
clitoride, della grossezza delia testa di un feto, e del co- 
lore della pelle. Questo tumore non era sensibile che alla 
sua radice, e pareva dipendesse da abuso di ogni genere 
dei piaceri sessuali. Ìj asportazione del tumore si fece 
«enza difficoltà, ed in 14 giorni si ottenne una completa 
mangione. 

Osserv. 20. — Telpean Alphonse. Medi- 
cine opérataire Bruxelles 1840. (5^™« Edition). 
Tom. II, pag. 422. 

L'autore lacconta che Robert comunicò a Parigi nel 
1839 che una giovine giunta al marasrao in seguito alla 
masturbazione fu da lui guarita mediante l'amputazione 
della clitoride. Questa operazione è difesa dal suddetto 
Volpoan. 

Osserv. 21. — Biberi Alessandro (clinico a 
Torino). Raccolta delle opere minori. Torino 1851. 
Voi. I, pag. 99. 

Amputazione della clitoride e delle ninfe in seguito 
-a ipertrofia infiammatoria e dolorosa, causata da protratto 
onanismo e guarita colP amputazione. 

Osserv. 22. — Morpain A. Divisioti con- 
^genitale du Clitoris. Gazette hebdomadaire eie. 
Paris 1865, pag. 436. Oss. II. 

Una ricamatrice di 61 anni aveva dalla nascita una 
diTisione congenita della clitoride, le cui due parti si ve- 
-derano disgiunte e si potevano seguire fino alle loro 
origini. Essa non ebbe mai risvegliato i sentimenti di 
Toluttà ed aveva subito i doveri matrimoniali per sola ras- 
segnazione. Le piccole labbra si presentavano come un 
cercine, le quali in luogo di riunirsi per formare il cap- 
pueeio cUtorideo, formavano invece alla loro radice due 
messi capucci. L' orificio dell* uretra si trovava in fondo 
•air infondibulo. L* orifìcio della vagina era normale. 

Osserv. 23. — Cassano Camillo e Pedretti 
F. Paolo. Uh caso di clitoride mostruosa. Ben- 



61 

dioonto della B. Accademia Medico-chirurgica 
di Napoli. 1860. Fase. I e IV, pag. 69. Con 
tavola. 

Una ragazza di 15 anni aveva le forme del corpo vi- 
rili, ad onta della bassa statura, il volto era coperto in 
parte di peli con una clitoride voluminosa, già capace 
d^ erezione. Essa rimase incinta e dopo il parto s* abban- 
donò ad atti libidinosi anche colle femmine. Giunta 
all'età di 40 anni (1850) la clitoride oltrepassava in 
lunghezza tre pollici e recavale grave incomodo. Il chi- 
rurgo vide inoltre il glsnde coperto di bernoccoli (can- 
erùide come apparisce dalle figure), e passò air amputa- 
zione. Egli poi tace sugli effetti fisici e morali. 

Osserv. 24. — Willermay nel Dictionnaire 
des Sciences médicales. Enciclopedia Medica Ita- 
liana. Milano (sema data). Voi. Il, part. I, pag. 
1167. 

Riporta un caso di ninfomania, nel quale la clitoride 
uguagliava il volume del pene d' un maschio. 

La clitoride può diventar sede della trasformazione 
scirrosa, ulcerarsi, suppurare ecc.', oppure divenire sede 
di un cancro. In alcuni casi la tumefazione è data da un 
processo infiammatorio cronico. 

Osserv. 25. — Mason. Elephantiasis of eli- 
toris. New-Yorck med. Becord. 1868. May 1. 

Amputò coir ecraseur una clitoride ipertrofica in una 
fanciulla di 5 anni, che era lunga 4 pollici, e grossa 
pollici 4 Vf . 

Osserv. 26. — Gérin Rose. Pseudo-erma- 
frodito estemo. (Femmina esternamente: pene 
e testicoli). Gaz. des hópitaux. 1884. N. i:39. 

Donna senza utero, ipertrofia della clitoride, senza 
inclinazione colle donne, e senza pxtssione per gli uomini. 

Osserv. 27. — Ueule F. 6. Fall con angebo- 
rener Spalte der Clitoris. Zeitschrift fùr ratio- 
nelle Med. 1855. Voi. VI, s. 343. — Canstatt 's 
Jahresbericht fttr Jahr. 1855. Ed. IV, s. 15. 

Una ragazza di 17 anni, amenorroica, rimasta piccola, 
aveva la clitoride distinta in due parti, completamente 
in forma di due verruche. Fra le due metà del frenulo 
giaceva lo sbocco dell' uretra. 

Osserv. 28. — Yerstraeten (Prof, a Gand). 
L'acromegalie. Bevne de Méd. N. 5. Mai, 1889. 
Obs. IT. — Osserv. riprodotta da Souza-Leité. 
De l'Acromegalie. Paris 1890. Voi. XII, pag. 203. 

Mille L. di 20 anni, sartrice, alta 64 centim., coi ca- 
ratteri deir acromegalia e colla mestruazione già sop- 
pressa, col canale dell'uretra ipertrofico. Presentava inoltre 



62 

la clitoride considerevolmente STiluppata (triplicata di 
volume), coir imene conterra to. Non ebbe mai viraci desi* 
deri venerei, e rifiutò di maritarsi. 

Osserv. 29. — Freand W. A. Ueber Akro- 
megalie. Sammlung Klinischer Yortràge von 
R. Volkmaiin 1889. N. 329. — Osserv. ri por- 
tata da Soazii-Leité J. D. De V Acromegalie. 
Paris 1890, pag. 219. Obs. XIV. 

Donna di 50 anni, con acromegalia relativamente 
assai notevole nelle quattro estremità. Ha inoltre una 
clitoride assai grande col prepuzio ingrossato; le pie- 
cole labbra hanno ingrossata e rugosa la mucosa, d' un 
colore bruno-giallastro. L' utero mostra gli esordi del- 
l' atrofia. 

Osserv. 30. — Windle B. C. Exemple of 
an Elongated and Bifid Cliforis. Journ. of anat. 
London 1893. Voi. XXVII. P. 3, pag. 22. 

Vide una clitoride lunga 5 centim. e divisa alla sua 
base. Essa aveva un doppio glande ; e la sua metà destra 
era alquanto più corta della sinistra. 

Questa notizia V abbiamo ricavata dagli Jahresberìcht 
fùr 1803. Band. 1, s. 21, ed avvertiamo che tale indica- 
zione è, contro il suo Rolito, totalmente erronea, e fin 
ora non siamo riusciti a rettificarla. 

Osserv. 31. — Zambiii V. A rare case of 
acquired general Hypertricosis. Journal of cut 
and genito-urinaire dis. 1897, pag. 74. — Ja- 
hresbericht fiir 1897. Bd. II, s. 54G (15). 

Un ammalata di 38 anni affetta da ipertricosi del- 
Finterò corpo e specialmente della faccia; quando ebbe 
26 anni fu pre^a da una malattia in puerperio, poscia 
seguita da calvizie, mentre avvenne V ipertrofia della 
clitoride con notevole prepuzio e col glande assai svi- 
luppato. Essa aveva ancora una costitnziooe del corpo 
maschile e voce profonda. 

Osserv. 32. — Marshall B. A case of vie- 
lanotic sarcoma of clitoris, Glasgow Journ. 
Aprii 1898. 

Donna di 57 anni. Il sarcoma era grande come una noce. 

Osserv, 33. — Blondel. Un cas de pseudo- 
hermaphrodiiisme. La gynécologie. 16 Feb- 
braio 1899. 

Una donna di 45 anni aveva la clitoride molto grande. 
Glandola simili ai testicoli nelle grandi labbra ipertro- 
fiche. Esplorando il retto, si trovava un corpo sotto la 
vescica forse da considerarsi la prostata. Niun organo 
genitale interno e ninno sbocco uretrale nella vagina, la 
quale era in stato rudimentale. L'abito era femminino. 

Osserv. 34. — Neagebaner Fr. JSfn in der 
KasuUtik dee Pseudo-hermaphroditismus einsing 



362 

dasieAender Fall. Centralblatt fÙr OTn&kologie. 
4 Febbraio 1899. S. 139. (Con 2 figure nel 
testo). — Giornale di Medicina legale. Lan- 
ciano 1899. Anno VI, pag. 123. 

Una ebrea, di 27 anni, aveva partorito da 7 giorni 
un maschio con sviluppo normale anche Delle parti tea- 
saali. La donna aveva la valva regolare, piccole le labbra, 
e normale la clitoride; invece aveva dietro alla vulva, 
nella linea mediana del perineo, ed uo centimetro dietro 
al frenulum labiorum, un corpo simile air asta virilei, 
lungo millimetri 45-52, col glande circoscritto e coperto 
parzialmente dal prepuzio, fornito di due corpi cavernon,. 
di cui r autore segui il destro fino air inserzione pubica. 
Quest' asta mancava di meato urinario, però vi si notava 
una piccola depressione e mancava ogni traccia di ipo- 
spadia. Essa era suscettibile di erezione, raggiungendo 
la lunghezza di quasi 50 millimetri con sensazione libi- 
dinosa. 

La pelle che ricopriva T asta in collapso era assai 
rugosa come in un individuo attempato, specialmente 
alla base, ciò che fece sospettare air autore che indicai 
un rudimento di scroto. 

All'esplorazione rettale non si rinfenne alcuna 
malia e la donna si rifiutò ad ogni escissione delPatta 
per ricerche microscopiche, in guisa che Tantore è ri* 
masto in dubbio se si trattasse d* una clitoride ipertrofie» 
meglio di una vera asta virile rudimentaria imperforata 

Osserv. 35. — Lambret. Les tiimeurs bétn-- 
gnes du CUtoris. Revue do Chirurgie N. 5. 1898. 

— Jahresberìcht lùr 1898. Bd. II, s. 253. (17). 

Raccoglie dalla letteratura i seguenti casi di tumori 
benigni dalla clitoride: Tre cisti sanguigne. Due der- 
moidi. Un ateroma (dubbio). Trentun casi di tumoii solidi ; 
specialmente fra questi : una ossificazione della clitoride, 
un condroma; più fibromi, che spetso non potevano- 
distinguersi dall'ipertrofia. Questi tumori di rado furono 
accompagnati da ricerche istologiche. 

Osserv. 36. — Solowig. -Bfn Beitrag zam 
Pseudo-hermophrcditismus. Monatsscbr. f. Gtéb. 
u. Gyn. Bd. IX. 1899. H. 2. 

Una persona con abito femminino, non mestmata, di 
21 anni, aveva il petto ben sviluppato, le grandi labbra 
sottili colla clitoride lunga 2 centimetri. La vagina era 
cieca air estremità e lunga 25 centimetri. 

Osserv. 37-40. — Taraffl Cesare. SulPar^ 
dinamento della Teratologia. Memoria IIL — 
Pseudo-Ermafroditismo femminino. Memoria della^ 
B. Accademia delle Scienze dell' Istituto di 
Bologna. 1899. Serie b\ Tomo VH, pag. 738. 

Osserv. 1. Cessar Astley P. — Osserv. 0. Jaaahy K. 

— Osserv. 93. Nelli J. — Osserv. 100. Blanehe. — Oa 
serv. 131. Marohand F. 



363 



63 



KoTA IV. Parte I. — Donne illustri. 



Osserv. I. — Cllovaniia d' Arco. 

• 

Da Tarii croniftti e storici, 8Ì ricava che Giovanna 
nacque verso Tanno 1410 in Francia sulle frontiere 
della Lorena e della Sciampagna, ed apparteneva ad una 
famiglia di agricoltori che traevano il loro sostenta- 
mento da un campo e da alcuni armenti. La PtU&sllcu, 
da ragazza, seguiva gli armenti al pascolo; non fu mai 
istruita, non seppe mai né l^gere nò scrivere, e non 
apprese da altri, che da sua madre i dogmi della fede; 
e chi la conobbe si convinse che era una buona fan- 
ciulla, semplice, di cuore, pia, casta, laboriosa nelle 
faccende domestiche. Allevata in mezzo alle guerre, fra 
r odio degli Inglesi e dei Borgognoni contro i Francesi, 
fu ispirata da una profezia che il regno francese, tratto 
in mal punto da una donna impudica, sarebbe salvato 
da una vergine delle Marche di Lorena. Giovanna si 
senti di essere quella Vergine, e quindi pigliò parte a 
tutti gli avvenimenti e battaglie che successero fra le 
armi nemiche. La Pulcella era grande e robusta della 
persona. Ella non conobbe mai le debolezze fisiche della 
donna, e già fin dai 13 anni consacrò a Dio la sua ver-^ 
ginità. Vesti un abito virile (ciò che fu più tardi un 
titolo d* accusa davanti al Tribunale ecclesiastico), si 
munì di una armatura, si provvide di un cavallo, e parti 
per la guerra. Negli assalti dei castelli nemici (borgo- 
gnoni ed inglesi) mostrò un valore ed una avvedutezza 
che formarono ia meraviglia dei vecchi capitani e il 
terrore dei nemici. Disgraziatamente ri mafie ferita da- 
vanti a Compiègne e fatta prigioniera il 24 Maggio 1430. 
QV inglesi oltre le accuse d^ eresia le attribuivano varie 
colpe contro i costumi, e quindi anche sulla natura del 
suo sesso. Sopra questo punto Hyrtl (1) ha tratta la no- 
tizia (senza indicar la fonte) che fu sottoposta ai medici 
periti Guglielmo Doeiadi e Guglielmo Oe-Jardini, i quali 
la visitarono per ordine del Cardinale d* Inghilterra, conte 
di Varwich, e trovarono che essa aveva cotanto stretta 
la vagina, che non avrebbe potuto darsi mai al coito. 
Nulladimeno la Giovanna fu condannata dal Tribunale 
eecleeiastico, come eretica ricaduta ; e fu condotta al rogo 
nel 1431. 

Osserv. 2. — Nonna (= Monaca) Alferez. 
Hiitoria. Madrid 1626. — Perez Juan, Joa- 
QUiM Ferree. HUtaria eie. Paris 1829. — Jose- 
Maria DB Hbreida. La nonna Alferez. Bevue 
dss deax mondes. Paris 1894. Liv. l^ Mars. 
Tom. 122, pag. 121. 

Caterina d'Arcuso di Biscaglia arrivò a Roma dalla 
Spagne il 5 Giugno 1626, vestita alla spagnuola con 



(1) Hyrtl Giaeeepe. Manuale di Anatomia Topogra- 
fica Napoli 1892. Volume li (traduzione), pag. 183. 



spada e con portamento disinvolto, da sembrare piuttosto 
un soldato, che un uomo di corte, mentre però il gesto 
e le mani ricordavano il sesso femminino. Caterina aveva 
dai 33 ai 40 anni, colla figura grande e robusta; mo- 
strava le reliquie di un gozzo che fu guarito da un 
italiano. Di volto non era troppo brutta, ma aveva Tim- 
pronta delle fatiche sofferte; coi capelli neri e corti 
come hanno gli uomini, e coir aspetto piuttosto d^ eu- 
nuco che di donna. 

Air età di 13 anni essendo in un Convento in Spagna 
trovò una contesa con una monaca e fuggi incontrando 
numerose avventure. Ora si comportò come un^ amazzone 
spesso battagliera, ed ora come una mercantessa eon 
successivi disastri fino ad incontrare la prigionia. Essa 
parti poscia per TAmerica e viaggiando sul mare prin- 
cipiò a scrivere la sua vita, e giunse nel 1620 nella città 
del Perù, ove per controversie doveva fuggire dalla fonui 
pubblica e fu salvata dal vescovo mediante il suo diritto 
dMmmunità. 

A questo vescovo confessò i suoi molti peccati. Dap- 
prima dichiarò d' essere una donna, raccontò la sua ori- 
gine e le sue avventure ; ma il vescovo volle assicurarsi 
del sesso, e due levatrici esaminata la donna giurarono 
d' averla trovata vergine come il giorno della nascita e 
mediante la protezione del Clero potè più tardi tornare 
a Cadice nel 1824. 

Nella traversata marittima ebbe nuove risse coi ma- 
rinai, raccontate dalla stessa Caterina; altrettanto ebbe 
a Genova appena giunta in Italia. 

Finalmente ottenne in Roma dal Papa Urbano Vili 
di vestire da uomo, ma andata a Napoli ebbe una nuova 
lotta con armi. 

Poscia tornò in America a fare il trasporto delle 
merci coi muli, e dopo Y età di 50 anni non si ebbero 
più notizie della medesima. 

Osserv. 3. — Lavinia Fontana (Lanzi). 
Storia della pittura. — Malvasia. Fèldna pit- 
trice. — WiNCKELMANNy NeUBS, MaHLER, Le- 

xiKON, ecc. 

Figlia deir abile pittore Prospero, nata nel 1552 a 
Bologna, morta a Roma nel 1614. Eesa superò il padre 
nel fare i ritratti, ed a questo genere di pittore si de- 
dicò principalmente; e Gi'egorio XIII, bolognese, capo 
della famiglia Buoncompagni, chiamò la Lavinia a Roma 
e la nominò sua pittrice; tosto le dame romane gareg- 
giarono fra loro per avere il ritratto, e T artista straor- 
dinaria ottenne tale fama che poeti ed oratori celebra- 
rono la rinomanza di Lavinia. 

Molte sono le sue opere sparse nei principali Musei 
d'Europa; soltanto in Bologna, se ne trovano in S. Gia- 
como, al Baraccano, ai Mendicanti, alia Trinità. In Imola 
nel palazzo Zappi havvi il ritratto dipinto dalla stessa 



C. TaruffL 



64 



364 



Lavinia, ed anche io Bologna havTÌ un belliwinio ritratto 
in casa del Marchese Francesco MaWezzi Campeggi, noa 
ignoriamo se sia parimenti originale od una copia. 

Osserv. 4. — Elisabette Sirani. - Malvasia. 
Fdniua piifriee efe. Voi. II, pag. 467. Edizione 
del 1}*32^4. 

Elisabttta Sirui figlia d' un pittore mediocre bolo- 
gnese, nacque nel gennaio del 1638 e mori nell'agosto 
del ÌOGò, quindi visse '26 anni. Essa raggiunse di buon'ora 
un'alta statura, una rcbusta complessione ed ud tempe- 
ramento vivace con inclinazione impareggiabile alle beUe 
arti, poiché in breve tempo scrisse» in musica, dipinse 
numerosi quadri e perfino incise airacr|ua forte. Di 
questi memorabili lavori fu data la nota da MalvMiA 
<loc'j citato), i quali non le fruttarono altra cosa che 
il compianto generale yter la sua morte immatura, ed 
esequie magnifiche in S. Domenico, ove fu sepolta e posta 
nella stessa tomba in cui giaceva il cadavere di (luido 
Reni, e anche oggi si vede la seguente testimonianza : 

Elisabeth Sirtiuae una cwn Guidoìw Rheno tuaiìi' 
latnt\ ec. 

La malattia e la. morte di questa giovine donna ri- 
masero lungo temfio oscure, e suscitarono triste conse 
gvenze come si rilevano dall' opuscolo di MaziMi-T^- 
mIIì (1 . Dal medesimo s* impara che Elisabetta fu presa 
da doloretti di stomaco nel marzo 1665 e che si ripete- 
r:>nd in seguito con intensità diversa fino a spegnerla ra- 
pidamente. Quesia precoce morte svegliò tosto sospetti 
d'avvelenamento; sospetti ch'^ si ripetono anche oggi 
nellt^ enciclop-die : i quali accelerarono trsto la necro- 
s^^o^iia e svegliarono l' imputazione sulla cuoca di casa, 
che subì un lungo processo. All'autopsia si trovò nello 
stomaco un foro ìnorio sottoposto al piloro vicino al 
duodeno, che permetteva V introduzione del dito aurico- 
lare, pel quale si penetrava nella wte e si avvertirono 
delie abrasioni {disugìtaglìaìue per grumi di pìu) alla 
milza, al i>ancreas ed al fegato; e mediante tale via si 
spiegava l'ingresso nel peritoneo della materia virulenta 
{jìurulentn\ mescolata a sierosità color giallo. Si trova- 
rono inoltre le vene poste negl* intestini vicini allo sto- 
maco e più precisamente verso il piloro piene di sangue 
rubicondo. Questo reperto persuase ì medici che la cor- 
rosione dello stomaco non era T effetto d'un veleno 
propinato, ma di un utnore naturaU che aveva esercitato 
nutazione simile ai re^nt corrùsivi. La i>overa cuoca, 
di nome Licii Telonelli, fu finalmente assolta solo il 
5 gr^nnaio 1668. 

Questo racconto istruisce come in quel tempo era 
diffìcile e incerto il giudizio dell* ulcera perforante dello 
stomaco e come la terapia era strana, adoperandosi in 
tal caso per esempio una certa specie solutira indicata 
soltanto dalla Farmacopea dì NiMlè LeMtry, e come 



(1) MaixmÌ-TomIIì. Racconto storico di Elisabetta 
Sirani e del suppiisto veneficio. — Bologna 1833. Vo- 
lume in 16^ Con ritratto della pittrice. 



prevaleva ancora il linguaggio del volgo, poiché chia* 
mavansi i tocchi o i colpi d* apoplesia, cadut€ di goccim. 

Osserv. 5. — Teresa Muratori. - Biblio- 
grafia, 

La Muritirì, sebbene compositrice di musica, a pit- 
trice anche oggi stimata, è tuttora priva d* an Tero 
biografo: e quindi bisogna contentarsi di pocha ootisie 
sparse nelle Guide di Bologna (specialmente quella di 
Biaaeani del 1845), nelle stampe che parlano d' arte, come 
la Felsina pittrice del Milvfltia (con prima delP edizione 
del 1841, tomo II, pag. 74 1 e nella Enciclopédia di To- 
rino, voi. XV, [lag. 222« annj 1862, ove sono indicati 
parecchi quadri : finalmente nella Cìy>naca inedita dei 
pittori bolognesi di Marcelle Gretti tomo IX« pag. 22 
(esistente nella Biblioteca deirArchiginnaaio di Bologna). 
Il quale racconta che Teresa mori il 19 aprile 17(J8 e fu 
sepolta nella Chiesa della Madonna di Galliera ai piedi del 
quadro rappresentante S. Tommaso, quadro asaai atimato, 
da lei stessa dipinto. 

Intorno al monumento de* Muratori, opera della pit- 
trice, nella siiperior loggia dell'Archiginnasio, il Prof. 
Giae Recchi mi scrive: e Eccovi la copia, da ▼et desi- 
derata, dell* epigrafe : 

FR.\NCISCO ATQ hie> ACHILLI 

DB MORATORIIS 

IN PHiix)sorH (ia) MED(icina) rr akatl-mb 

EXIMIIS TIRIS 

FAMA EXPANDIT 

QVIDQVID AE^'^'M OBDTXSRAT 

ROBERTYS MORATORIVS 
PHiiaosophiae) et iiED(icinae) lector bmbritCus) 

REPARATO MONVMENTO PRIMO HIC POSITO AKKO 1600 
llJt10RlB\*S SVIS 0B8EQTITVR 
AICNVKN (tÌbU8\ 

ILL (ustrissi) Mis VT (riusque) vy (iversitatis) art (iomt 

PRIORE ET PRABSlD(ÌbuS) 

AEsnv (ist AN no) 1706 

THERESIA DE MORATORIia FIKXIT. 

€ Mi |)are il trionfo della Medicina, la quale dinaui 
r altare di Gsculapio guarendo il malato mette in foga 
la Mort^ mentre da un lato esulta la Fama, e dairaltim 
si muove rapido Mercurio ad annunziare il portento. Ho 
detto che ooet mi pare, perchè il dipinto è tutto eopcito 
di polvere, ed è ad altezza alla qoale non anÌTm la oùa 
vista senza l'aiuto di un canocchiale ». 

Osserv. 6. — Anna Moimndi (vedi Fantozzi 
GiovanmV Notizie degli àcritfori bdogmefL 1712. 
Voi. VI, pag, 113. — Mazzetti Sbrafiko. Ifa- 
periorio di tutti i Profeswri ddle f^t^^nm di 
Bologna. Bologna 1S47, pag. 218. N. 2176. 

Meraadi Anna, figlia d: Carlo, e moglie di Giovanni 
Mansolini, nata in Bologna nel 17 IG, fiimnaa anatomica 
e modellatrice, ascrìtta air Accademia dsUe brinai aa dal* 



365 

r Istituto di Bologna nel 1756, e ad altre Accademie 
estere. Nel 1760 le venne dal Senato conferita una cat- 
tedra di anatomia nelP Univereità, colla carica di mo- 
dellatrice. La di lei fama si sparse per tutta Europa, e 
perciò Yenne invitata a Milano, a Londra, e a Pietro- 
burgo con offerte amplissime a voler prendere stan7a in 
esse città; al ch<^ ella ognora si ricusò per amore a 
questa sua patria Ebbe sempre grande concorso di fore- 
stieri che la visitarono ed ammirarono i suoi lavori, tra 
quali rimperatore Giuseppe II nel suo passaggio in Bo- 
logna. Mori quivi nel 1774. Fantuzzi, Tomo VI, pag. 113. 

Tutti sanno che TAnna Manzolini, mentre il marito 
di lei prestava T opera sua al Lelli nel formare di cera 
i muscoli da collocarsi al loro luogo nello scheletro, 
essa si mostrò donna d'animo tanto virile che per sce- 
mare la fatica dell'illustre suo sposo, non badando al 
lezzo dei cadaveri e dimentica della debolezza del suo 
sesso, diede mano a lui nel difficile ed ingrato lavoro. 
Perciò dapprima coltivò T anatomia e dipoi con grande 
studio apprese la scultura, e mediante l'acutezza dell' in- 
gegno e la destrezza che in lei era grandissima fece tale 
progresso che nello spazio di pochi anni non solo rag- 
giunse ma superò la scienza e 1' arte del maestro Lalll 
e del marito suo. 

Questa suppellettile acquistò gran pregio perchè fatta 
da una donna, e perchè essa seppe congiungere due arti : 
la notomia e la scultura, e divenne celebre in entrambe; 
in guisa che ebbe due celebri professori, il Galvani (1) 
ed il Medici (2), che lessero all' Istituto di Bologna 
elogi degni della Manzolini. 

Osserv. 7. — Bassi Laura Maria Caterina. 
- Fantuzzi. NotUie degli scrittori bolognesi. 1781- 
94. Voi. I, pag. 384. 

Bassi Laura Maria Caterina, nacque in Bologna il 
29 Ottobre 1711, ove mori il 20 Febbraio 1778. Il 12 



(1) Galvani Prof. Laigi (Professore di anatomia e po- 
scia di ostetricia nella università di Bologna). De Man- 
zoliniana supellectili. Collezione delle Opere del Prof. 
Luigi Galvani raccolte e pubblicate per cura dell'Acca- 
demia delle Scienze delT Istituto di Bolgona. Bologna 
1S41, pag. 46. (Con ritratto dell'autore). 

(2) Medici Miclieie (fisiologo in Bologna). JEYo^iò d» 
Giovanni e di Anna Morandi coniugi Manzolini^ scritto 

da Memorie dell' Accademia delle Scienze del- 

r Istituto di Bologna. Bologna 1857. Tom. Vili, pag. 3. 
CoD due ritratti (cioè d' ambedue gli elogiati). 

Nel Museo d'Anatomia umana in Bologna è conser- 
vato il busto della sposa grande al naturale vestito coi 
suoi abiti. 

Fornisce la nota dei lavori in cera ed in plastica 
tanto di Anna, quanto di Giovanni, fatti in parte per il 
Mosso d'Anatomia, come pure altri 32 preparati rinve- 
nuti poscia in una casa privata. 

Idem. De Anatomicts qui a XVIII seculi initio ad 
noitram usque aetatem Bononia^ floruerunL Novi 
Commentarii. Tomo 7, pag. 3. Elogium H. F. Albbrtini, 
pag. 41. (Dell' Accademia delle Scienze dell' Istituto di 
Bologna, dalla sua origine al mdccclxxx. Bologna, Ni- 
cola Zanichelli, mdccclxxx). 



65 

Maggio 1732 fu lauieau in filosofia, ed il 29 Ottobre 
dell'anno medesimo il Senato bolognese conferì ad essa 
una cattedra di filosofia universale. 11 10 Maggio 1776 
fu eletta a sostituirti nel celebre Istituto delle Scienze 
il defunto Dott Paele Battista Balbi, professore di fisica 
sperimentale. A 21 anni sostenne una tesi davanti ai 
Cardinali Grimaldi e Lambertini ed a sette Professori^ 
che argomentavano contro di essa, rispondendo sempre 
argutamente in latino. Fu moglie del medico Dott. Giu- 
seppe Verattiy ed ebbe numerosa prole. Era versatissima 
in scienze speculative e sperimentali, in geometria ed 
in letteratura. Di questa donna ÌLsigne si conserva nel 
loggiato superiore della R. Università di Bologna la se- 
guente epigrafe: 

LAURAE . BASSIAE • VERATIAE 

PHY8ICAE • IN HOC • INSTITITTO 
PHIL080PHIAE • UNIVBR8AB • IN • GYMNASIO 

MAOISTRAB 

QUOD • PRI8CA8 • HUIUS • URBIS • FOEMINAS 

DOCTRINA • INT.USTRE8 

FKLICITBR • AEMULATA 

VBTEREM • SUI • SBXU8 • GLORIAM • APUD • NOS 

RBNOVARIT • AC PI.URIMUM • AUXBRIT 

MATRONAE • BONON • AERE CONLATO • M • P 

TIXIT • AN • LXVI • OBIIT • A • MDCCLXXVllI 

Osserv. 8. — Tauibroni Clotilde. - Mazzetti 
Skrafino. Repertorio dei Professori dell' Uniter^ 
sita bolognese. Bologna 1847, pag. 296. 

Tambreni Clotilde, nacque in Bologna nel 1768; po- 
scia per i suoi meriti letterari fu eletta accademica bene- 
dettina. Il Senato bolognese la nomidò istitutrice di greco 
con Senato Consulto del 23 Novembre 1793. Nel 1798 venne 
per qualche tempo sospesa dair esercizio delF insegna- 
mento, non avendo voluto prestare il giuramento alla Re- 
pubblica dichiarata in Roma Tanno stesso. Ma in vista dei 
suoi meriti e delle sue pubblicazioni, con disposizione 
del Ministro deir Interno 19 Novembre 1808 fu resti- 
tuita alla cattedra, finché questa venne abolita con De- 
creto Reale del 15 Novembre 1808, pel qual fatto da 
queir epoca sino alla morte fu pensionata ed il decesso 
avvenne il 4 Giugno 1817. Essa fu ricordata ai posteri 
colla seguente epigrafe conservata nel detto loggiato 
deir Università di Bologna : 

CLOTILDAE • TAMBRONIAE 

ANNOR • LVIII 
QUAB • A • PRIMA • A ETATE • PIETATEM • SBQUUTA 

UTTBRIS • DEDITA 

IN • COLLEGI A • ERUDITORUM 

PER ITALIAM • COOPTATA 

LINGUAM • ORAECAM • PUBLIC E • DOCUIT 

DEC • INNUPTA • PR • N • lUM • A • MDCCCXYII 

FRATRES • BENEMERENTI • P08UERE 

Dalle memorie sopra Paolina Grismoldi, inserite nel- 
r opuscolo di Lsrtiiie Mateherenl - Invito a Lesbia - 



66 



366 



Roma 1874, pag. 120 e aeg. trovansi le seguenti ooti- 
zte : che la Cletildt TanbrMi dedicò un ode greca alla 
Paolina con versione iibesa in italiano dell* autrice 
«tessa. La suddetta Paolina scriveva tosto al Bettinelli 
(1792) un meritato elogio della poetessa ed esprimeva le 
meraviglie che una si giovane donna fosse capace di scri- 
vere in lingua greca tali componimenti poetici. Dalle 
«uddette memorie si ricava ancora che gli eredi della 
Tanbreni lasciarono inedite le sue molte odi greche, 
tranne solo quella intitolata: Ode pindarica greco-ita-- 
liana por la ricuperata salute deir Arcivescovo di Bo^ 
logna. Dalla Biblioteca delT Università di Bologna im- 
pariamo che r Ode greca dedicata alla Orismoldi è tut- 
tora inedita, mentre fu stampata a Roma, nella Tip. 
Bodoni, r anno 1794, un* altra Ode greca colla tradu- 
zione in versi italiani diretta al Conte Ferdinando Ma- 
rescalchi per il suo quinto ingresso al Gonfalonierato di 
Oiustizia. 

Osserv. 9. — Agitesi Maria Gaetana. - 

Mazzetti. Idem. pag. 12. N. 18. 

Agnesi Miril Gaetina, nata in Milano nel 1718 e 
quivi morta il 9 Gennaio 1799 in età di anni 81 com- 
piti. Figlia di un professore di matematica neir Univer- 
sità di Bologna, fu autorizzata da Benedetto XIV a sosti- 
tuire nel 1750 nella medesima cattedra il padre che era 
caduto ammalato. Nel 1748 aveva pubblicate le sue 
< Istituzioni analitiche ad uso della gioventù ». 

Osserv. 10. — Eustacchio Manfredi e 
Sorelle. - Fantuzzi G-iovanm. Notizie degli 
scrittori bolognesi. Tomo V, pag. 182. 

Nacque in Bologna il 20 Settembre 1694. Divenne 
pubblico lettore nello studio universitario delle matema- 
tiche nel Febbraio 1699, e finalmente nel 1711 fu nomi- 
nato Professore d' Astronomia neir Istituto delle Scienze 
di Bologna; ed ebbe numerose onorificenze tanto nelle 
Accademie Italiane quanto straniere per i suoi stima- 
bili lavori, ad alcuni dei quali contribuirono le sorelle 
e mori nel febbraio 1739. 

Osserv. 11. — Porro Prof. Francesco. 

Donne notevoli dedicate all' astronomia. Rivista 

mensile illustrata con documenti ecc. Anno II. 

Gennaio 1897. 1-2 Febbraio. Con aggiunte 

inedite. 

Bologna 8 Febbraio 1901. 

Chiarissimo Professore^ 

Un amico mio astronomo mi dà le seguenti infor- 
mazioni : 

Ad Uraniburg collaborarono con Ticone la sorella 
sua Sofia e una Live o Liuva Laurisdatter, che poi pro- 
fessò astrologia a Copenhagen e vi mori, dicono, nell'età 
di 124 anni. Cooperarono con Eustachio Manfredi alla 
compilazione delle effemeridi bolognesi dei moti celesti 



le sorelle di lui Teresa e Maddalena; con Evelio saa 
moglie Margherita Koopman ; con Lalande Nieole-RéinA 
Ktable de la Brière alla quale sono dovati in gran parte 
molti volumi della « Connaissance des Temps ». Elisa- 
bietta, moglie di Oeminiano Montanari, che professava 
astronomia a Bologna fra il 1664 e il 1678 è detta dal 
Tiraboschi e donna assai valente nel formar telescopi » ; 
una lente da lei lavorata e inviata a Parigi in dono a 
Gian Domenico Cassini ò dichiarata opera perfettissima 
di ottica da due giudici competenti: rHujghens e il 
Picard. Carolina Herschel per molti anni fu indefessa* 
intelligente compagna del fratel suo Ouglit-lmcg a lei è 
dovuta la scoperta di otto comete e la compilazione di 
due cataloghi, uno di stelle osservate da Flamsteed, 
r altro di nebule riconosciute da Guglielmo. A Upper 
Tulse Hill lavora da molti anni di spettroscopia stellare 
coir illustre Huggins la moglie di lui; bella fiima di se 
levano nella stessa Inghilterra miss Brown valente osser- 
vatrice del sole, le due sorelle miss Agnese e miss Helen 
Clerk, V jlgarizzatrici della Scienza, miss Russai da poco 
sposa al valente osservatore di Greenwich, E. Walter 
Mauder e parecchie altre signore e signorine. In Ame- 
rica abbondano le astronome di professi '^ne : non meno 
di sedici sono addette al Collegio Harvard in Cambridge 
(Massachussets), come la signora Fleming e la signo- 
rina Maurj che hanno già acquistato un posto non oscoro 
nella scienza. Miss Maria AV. Whitney dirige una spe- 
cola esclusivamente femminile e insegna astronomia nel 
Collegio Vassar di Poughkeepsie nello stato di New- York ; 
miss F. Gortrudd Wentworth si esercita nei difficili cal- 
coli di orbite; miss Alice Lamb-Updegraff è nota per 
osservazioni di precisione. A Parigi ò affidato al sesso 
debole P ufficio di revisione e di rilevamento delle foto- 
grafie che si prendono allo scopo di costruire una carta 
del cielo stellato. Dirìge tale ufficio la signorina Dorotea 
Klumpke; è laureata in scienze. Un'altra dottoressa 
francese è stata di recente a Torino per assistere suo 
marito, professore alla Facoltà di Grenoble, nelle rtc«rche 
intorno alla gravità terrestre. (Estratto da un articolo 
del Prof. Francesco Porro pubblicato nelle Comunicasioni 
di un Collega (Anno IV. N. 1 e 2 Gennaio e Febbraio 1897) 
rivista diretta da Arcangelo Ghisleri già professore nel 
R. Liceo di Cremona). 

Si hanno su questo argomento (donne astronome) 
informazioni nei seguenti periodici : 

N. 21 e 22 della Astronomische Rundschau (Voi. Ili) 
pubblicato dal Sig. Leo Brenner di Lossinpiccolo. In un 
articolo intitolato: € Berùhmte Astronominnen » con 8 
ritratti, vi si parla della marchesa Du Chatelet, di Maria 
Gaetana Agnesi, di Madame Lepante, di Carolina Herschel, 
di Mary Somerville, di Maria Mitchell, di Agnese Clerka» 
di Dorotea Klumpke. Il Brenner accenna a un capitolo 
intitolato: « La donna nell'Astronomia », nel SQO libro 
« Spaziergànge durch das Himmelszelt » e a un libro di 
360 pagine intitolato: « Les femmes dsns la science » 
di A. Rebiére (Editore Nony e C. Parigi). 

Ecco quanto ho potuto raccogliere. Ella non la* 



367 

Torì troppo, si abbia cara a gaarìsca presto totalmente. 

La riTorìseo a salato affettaoaamente 

Dey.mo AfT.mo Collega 
F. P. RuFnMi 

Osserv. 12. — Dante. Purgatorio. Canto VII, 

41* terzina. 

A propoaito dei figli degli aomini di gran talento che 

rare volte ebbero figli somiglianti, anche Matchlavalii 

^(nel Gap. XI del Libro P dei suoi discorsi salla prima 



67 

Deca di Tito Lìyìo) così scriTe: e I regni, i quali dipen- 
dono solo dalla virtù di an nomo sono poco durabili; 
perehò quella virtù manca con la vita di quello, e rade 
volte accade che la sia rinfrescata con la successione, 
come prudentemente Dante disse : 

« Rade volte risurge per li rami 
L'umana probitade, e qaeato vuole 
Quei che la dà, perehò da lui si chiami ». 

(Osserv. 6. — Nefandi). 



Nota IV. Parte II. — Istinto sessuale invertito. 



Osserv. 1. — Bianchi GiOTannl di Bimini 

(Prof, a Siena). Vita di Catterina Tizzoni^ ro- 
mana^ che per ott anni vestì àbito da uomo in 
qualità di eervitore^ la quale essendo stata uccisa 
fa trovata pulcella nella sezione del suo cadavere. 
Venezia 1744, in 8«. 

Una donna che vestiva da nomo, e amoreggiò sempre 
con donne, si fece un pene finto, e da ultimo avendo 
rabata la nipote d' un parroco ebbe una ferita per cui 
mori. Alla necroscopia si vide che era una donna ver- 
gine coir imene rotondo, colla clitoride e tutti gli organi 
genitali normali. 

Osserv. 2. — Landoazy. Dictionnahre de me- 
dicine usuelle de Beaude 1842. Art. Hermaphro- 
■disme^ cit. da Maurice: Lauger. Dictionnaire 
de Jaecoud. 1873. Tom. XVII, pag. 498. 

Marie Gdttlich, dopo Tetà di 9 anni ebbe frequenti 
rapporti sessuali con uomini ; solo air età di 32 anni 
discesero i testicoli, ed allora sopravvennero vivaci istinti 
per il sesso femminino. 

Osserv. 3. — De Maria Carlo (torinese). 
Note al Manuale di Medicina legale di Or. L. 
Casper. Torino 1859. Nota 23. Voi. Il, pag. 461. 

È importantissimo il determinare il sesso e sarebbe 
necessario che anche nelle leggi nostre sMntroducessero 
disposizioni analoghe alle prussisne che impedirebbero 
gravi disordini al buon costame. Recentemente assistè alla 
necroscopia d'un individuo di 60 anni creduto donna, 
che passò parecchi anni con un marito e poscia si abban- 
donava a pratiche libertine con donne; e la necroscopia 
dimostrò evidentemente che trattavasi d' un uomo. 

Osserv. 4. — Emiliani Emilio (Faenza). 
Caso di supposto ermafroditismo. Ballettino delle 
Scienze Mediche. Bologna 1862. Voi. XVIII. 
Set. 4, pag. 241. 

Nel cadavere d'ana donna ottuagenaria, che non era 



mai stata mestruata, trovò il pene lungo 11 centimetri 
4 dei quali occupati dal glande imperforato. Sotto il pene 
vi erano due larghe pieghe separate da un solco pro- 
fondo perforato dall'estremità dell'uretra. Trovò inter- 
namente r utero di forma conica, fornito delle sue appen- 
dici (le trombe però e le ovaia erano rudimentali) con 
una vagina che poi si confondeva con T uretra. Non vi 
era traccia di prostata, di epididimi, di vescichette sper- 
matiche, nò di condotti deferenti. Il pene era formato 
da un sol corpo cavernoso. Con tutto ciò T abito del 
corpo traeva al maschile, e la donna in vita aveva avuta 
predilezione sessuale per le femmine. 

Osserv. 5. — Magitot E. Sur un nouveau 
cas d* ermaphrodisme, Bulletins de la Societé 
d'Anthropologie. 1881, pag. 487. 

Ernesta N. stimata ed educata per una femmina, a 
16 anni senti una grinde affezione per un giovane, ed 
a 17 anni e mezzo spesò un giovane del suo paese, con 
cui visse per 12 anni in buona intelligenza, sebbene i 
rapporti sessuali non potessero mai compiersi regolar- 
mente. Rimasta vedova le inclinazioni sessuali si modi- 
ficarono, ed ebbe molti amanti con cui i rapporti sessuali 
si compievano normalmente, ma dopo poco tempo si 
ammalò e mori. 

Alla necroscopia si trovò un pene simile a quello di 
un fanciullo di 12 anni affetto da ipospadia, il quale 
però fu capace di eiaculazione dello sperma, il quale non 
conteneva filamenti. Lo scroto era bipartito e ciascheduna 
parte conteneva un testicolo. Mancava V apparecchio fem- 
minile interno. 

Osserv. 6. — Polaillon. Hennaphroditismus. 
Gaz. méd. de Paris 1887. N. 25. — Jahresbe- 
richt fìir 1887. Bd. I, s. 272 (11). 

Sartrice doli* età di 30 anni, di statura media, con 
voce ed abito femminino, pusillaaime, ameoorroica, eoa 
mammelle ben fatte, colla pelvi assai larga, si era de- 
dicata alla vita galante. Sotto al pabe disceodevano due 
grosse pieghe cutanee, rappresentanti le grandi labbra, le 
qoali superiormente abbracciavano in forma di cappuccio 
un pene in miniatura, fornito di glande e deir uretra 



68 



368 



«d inferiormente una Tera forchetta. Fra le grandi labbra 
non vi era in origine orificio vulrare, ma gli amanti 
giunsero a spingere la pelle fra la vescica ed il retto 
per 8 centimetri. 

Morta la donna per nefrite, la necroscopia non trovò 
nò trombe, nò ovaia, ed in luogo dell' utero scoprì un 
corpo muscolare grande come un fagiuolo con due cor- 
doni cavi che andavano nei canali inguinali e si con- 
giungevano con due testicoli atrofici, così giudicati da 
Ctrnil. 

Osserv. 7. — Bondarew J. Ein Fall von 
Hermaphroditiamus senza ovaia, Wratsch. 1887. 
N. 50. - Anatomischer Anzeiger 15 febbraio 1888. 
N. 6, 8. 151. 

Contadina di 35 anni, con barba e voce grossa. Aveva 
il petto da donna ben sviluppato, le grandi labbra più 
piccole del solito, contenenti un piccolo testicolo col 
condotto deferente. La vagina era lunga 3 centimetri e 
finiva a fondo cieco, T utero rudimentale e privo d^ ovaia. 
La clitoride misurava in lunghezza 6 centi m. ed in cir- 
conferenza 4 Vti colU struttura simile a quella del pene. 
Il coito era praticabile tanto colle donne quanto cogli 
uomini ! 

Osserv. 8. — Pozzi S 

BuUetins de la Societé d'An- 

thropologie de Paris. Paris 1890. Octobre e 
Novembre 1889. Ser. 3*. Tom. XII, pag. 602. 

Adele H. aveva il tipo mascolino; era intelligente e de- 
dita al lavoro, aveva una verga poco sviluppata, uno scroto 
bipartito da una fessura, in cui vi erano due orifici ; 
r anteriore era lo sbocco delF uretra, ed il posteriore, 
più largo del precedente, era costituito da un infondi* 



buio, profondo 8 centim. Nei canali inguinali si rìeo- 
noscevano i testicoli assai piccoli, e non si riconosceTa 
nessun indizio dell' utero. 

Questo individuo fu allevato per una femmina ed a 
14 anni cominciò ad essere mestruata, ma irregolarmente, 
e non seppe precisare T origine del sangue. Nella fan- 
ciullezza aveva inclinazioni tanto per i bambini come 
per le femmine. Air età di 18 anni preferiva le femmine 
ed ebbe una amante ; ma alP età di 30 anni divenne 
r amica d'un uomo, ciò che non le impedi d* avere der 
rapporti colle donne. 

Osserv. 9. — Polaillon. Sur un cas d'her^ 
maphrodisme. Balletin de 1' Acad. de Méd. 
7 Avril 1891. 

Una serva di 25 anni, con abito e voce femminina e 
e colla inclinazione verso gli uomini, aveva gli organi 
generativi esterni ben fatti, ma la vagina era rappre- 
sentata da una depressione incirca d' un centimetro. L» 
ragazza voleva correggere questo difetto, ma il chirurgo 
si rifiutò, essendo essa amenorroica stabilmente, avendo- 
due corpi mobili agli inguini, e niun indizio d'utero. 
Allora essa si diede alla prostituzione, e dopo 3 anni 
fu presa da albuminuria grave che la condusse alla' 
tomba, ciò che permise di riconoscere che la vagina era 
diventata lunga come il dito indice e che i due corpi 
agli inguini erano testicoli atrofizzati coi rispettivi ca- 
nali deferenti. Mancava la prostata. 

Osserv. 10. — Laarent Emile. Len bise^ 
xués etc. Paris 1894, pag. 207. 

Racconta che E. Lévy (senza fornire l'indicazione 
bibliografica) vide due sorelle ermafrodite, cognite per- 
la loro lubricità, avendo rapporti tanto cogli uomini 
quanto colle donne. 



Nota V — Incersione sessuale anomale. 



Osserv. 1. — Gérin (citato superiormente 
a pag. 15). 

L* autore racconta che una donna di 26 anni aveva 
r abito maschile, relazioni con uomini ad onta della 
ripugnanza ai medesimi; aveva la clitoride lunga 35 
mill. e suscettibile d* erezione. La vagina era lunga 9 
centim. e finiva a cui di sacco, ed era senza utero e 
senza ovaia. 

Osserv. 2. — Oanchel. (Vedi Taruffi). 
Memorie della B. Accademia delle Scienze del- 
l' Istituto di Bologna. Bologna 1899. Ser. 5*. 
Tom. VII, pag. 752. Osserv. 123. 

U autore racconta di una giovine su cui corse la 
voce che anrioreggiasse colla matrigna, e che mori air età 
di 28 anni. Alla necroscopia si trovarono completi gli 



organi femminini colla vagina che sboccava nella pro- 
stata. Aveva T abito maschile col pene lungo 5 centi- 
metri piegato posteriormente ma senza testicoli. 

Osserv. 3. — Bimbaeher. Ein Fall von- 
coniràrer Sexual-empfindung dem StrafgerichK 
Friedreichs Blùtter four ger. Med. 1891, 8. 2.. 
— Jahresbericht fòr 1891. Bd. 1, s. 502. (28)v 

L^ autore racconta che una donna travestivasi da- 
uomo, fu accusata per falsi, ed arrestata il 6 Dicembre- 
1866 confessò il suo sesso femminino. Essa aveva con- 
dotta una vita assai avventurosa, in eausa degli amori 
lesbici che la dominavano. I particolari della vita ai 
trovano minutamente descritti in Kraft-Ebiiif . Inversione- 
sessuale. Roma 1897, pag. 261. 

L* esame medico trovò le dimensioni del cranio mi— 



369 

norì un centimetro della medie, coi denti della mascella 
superiore che superarano gV inferiori di 5 millimetri. 
Aveva la voce dura e grave, le mammelle molto svilup- 
pate, le parti genitali esteme simili a quelle d' una fan- 
ciulla di 10 anni colla clitoride piccoli e sensibilissima. 
La vagina era assai ristretta, da escludere le ipotesi del 
coito ed il bacino assai ristretto in tutti i sensi colle 
coscie diritte. I medici ammisero V inversione sessuale 
congenita per tare ereditarie per cui il tribunale assolse 
r acc^Jsata. 

Osserv. 4. — Mftller F. C. Ein weiterer 
Fall von contràrer SexìAot'Pmpfindung. Ibidem. 
Friedreichs ecc. pag. 279. — Jabresbericht 
fttr 1891. Bd. 1, 8. 603. (29). 

L^ autore ha risuscitata una vecchia storia tratta dagli 
Archivi Prussiani nel secolo XVIL — Una donna che 
si dichiarava maschio prestò servizio varie volte come 
soldato e sposò una donna con cui visse più anni, senza 
che si scoprisse il sesso della prima. Venuti dei dubbi 
sul medesimo ed in seguito alle ricerche giuridiche fatte 
in proposito, essa fu condannata a morte per sodomia, 
e neir Ottobre 1621 fu decapitata. L^ uretra era obblite- 
rata; lo scroto ed i testicoli sembravano simili al cuoio 
le la donna fu giudicata incapace al coito colla propria 
moglie. Ulteriori ricerche non fornirono alcun carattere 
d* ermafroditismo, ma invece quelli d* una vera donna 
coi genitali normali. Nella vita non dimostrò inclina- 
zioni air uomo ed air onanismo. 

Osserv. 5. — Luis Antonius (celebre Chi- 
rurgo di Parigi, del Secolo XVIII). De parfium 
txternarum generatìoni inservientium in mulie- 
ribus naturali tritiosa et morbosa dispositione. 



69 

These de Paris. 1754. Di questa celebre rarissima 
Memoria Delpbch fombce il seguente cenno 
nel « Dictionnaire dee Sciences Médicales >. 
Paris 1818. Tom. IV, pag. 162. 

Una giovane arefa gli organi della generazione nascosti 
da un* imperforazione che non lasciava distinguere alcuna 
apparenza né del preludio nò dell'introito degli orgsni 
stessi. Questa donna era mestruata per la via dell'ano 
ed il suo amante divenuto assai insistente le strappò la 
confessione della deformità che le aveva fatta la natura 
privandola dell'organo che procura i piaceri i più dolci. 
Nel delirio della sua passione supplicò la sua amante 
di consentire V unione per la sola via che era pratica- 
bile. Luis esclama: qual donna può resistere alle insi- 
nuanti preghiere dell' adorato amante ? Essa si sottomise 
a tutto, e ben presto divenne madre e questo caso servi 
all'autore per redigere la tesi memorabile suddetta, che 
ora ò divenuta rara. Allora (1754) accadde una conse- 
guenza del fatto che oggi sarebbe inverosimile. Il Par- 
lamento proibì di diffondere la tesi suddetta e la Sorbona 
interdisse di sostenere la seguente questione che esso 
indirizzava ai Casisti : De partium extemarum genera^ 
tioni inservientium in mulieribus naturali vitiosa et 
morbosa dispositione etc. 

Ma fortunatamente in tale epoca emergeva un grande 
Pontefice (Benedetto XIY, bolognese), più spregiudicato 
dei membri del Parlamento e della Sorbona, il quale 
assolse il chirurgo Luis e permise che la tesi suddetta 
fosse stampata. Questo fatto che meravigliò la Francia 
ò da considerarsi consentaneo a tutti gli atti favorevoli 
ai progressi delle scienze fisiche e mediche che Bene- 
detto XIV ha compiuti verso la sua patria nativa ; ove 
continua un sentimento d' ammirazione e di grati- 
tudine. 




PROF. CESARE TARUFFI 



SULL' ORDINAMENTO DELLA TERATOLOGIA 



MEMORIA III. (fine) 



letta alla R. Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna 
nella Sessione del 12 Gennaio i902. 



Parte li. 



ERMAFRODITISMO CLINICO 



Deformità uretro-seosuali 



BOLOGNA 

TIPOGRAFIA GAMBERINI E PARMEGGIANI 

1902 



Eatratta dalla Serie V, Tomo IX, delle Memorie 
della R, Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna, 



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Art. 3* 



Deformità uretro-sessuali (^> 



Gap. I. — Ordinamento 



I numerosi fatti raccolti col titolo di ermafroditismo e di pseudo-erma- 
Jroditismo e considerati anatomicamente non comprendono tutto il patri- 
monio teratologico, poiché rimangono molte osservazioni relative agli organi 
sessuali esterni, le quali meritano di essere raccolte e conservate sebbene 
siano prive del sussidio anatomico, ciò che non viene compensato dal- 
l' offrire spesso dei caratteri appariscenti, sicché talora gravi sono le diffi- 
coltà diagnostiche tanto più quando richiedono perizie medico-legali. 

Per riempire tale lacuna non possiamo giovarci di tutti i fatti narrati 
dall' antichità, relativi agli organi sessuali, poiché in buon numero o sono 
favolosi o descritti in modo insufficiente, onde dobbiamo fare una rigo- 
rosa epurazione per trovare quelli che bastano per costituire un gruppo 
di osservazioni insieme collegate, e che meritano pur essi il titolo di pseudo- 
ermafroditi, perché contengono nello stesso individuo caratteri sessuali fra 
loro opposti e che tutti si ricavano mediante la clinica. Questi fatti ri- 
sguardano principalmente V uretra maschile e gli organi sessuali relativi. 

È degno di nota che non tutte le deformità dell' uretra entrano nel 
nostro gruppo, poiché ora sono alterazioni solitarie ed ora associate a 
varie deformità. Nel primo caso é assai frequente V ipospadia, come 
attestano le statistiche ricavate dalle leve militari. Difatto il Dottor 
Rennes (2) incontrò 10 esempi in 3000 reclute, e Bouisson (3) trovò 



(1) Vedi Memorie della R. Accademia delle Sciente dell' Istituto di Bologna, Bologna 1901. 
Serie V. Tomo IX, pag. 303-369. 

(2) Archives gén. de Méd. 1831. Tom. 27. 

(S) Bouisson. De 1* hypospadias eie. 1861. Tomo 11, pag. 489. 
C. TaruJJfl. 1 



4 648 

la stessa proporzione solo nei soldati affetti da ipospadia balanica rac- 
colti nelP Ospedale Saint-^Eloi. Ricorderemo inoltre che alle medesime 
osservazioni di ipospadia vanno aggiunti 14 casi, già compresi fra i 
pseudo-ermafroditi maschili con reliquie dei canali di Mùller (1), i 
quali differiscono soltanto per la presenza di detti canali, riscontrati ana- 
tomicamente, mentre nei casi clinici non fu fatto T esame anatomico; sic- 
ché è probabile che succedendo la morte si scopra che i secondi siano 
identici ai primi. Se infine si esaminano i giornali veterinari e la nostra 
raccolta di animali affetti da pseudo-ermafroditismo (2), si incontra pari- 
menti un numero di mammiferi abbastanza frequente, affetto dalT istessa 
ipospadia; e qui possiamo ricordare i buoi di Lecoq e di Gurtl (3). 

Se le osservazioni abbondano rispetto alle deformità uretro-sessuali, 
scarseggiano invece gli scrittori che si sono occupati con profitto dell' or- 
dinamento delle medesime osservazioni : difatto dobbiamo giungere al 
1825 per trovare un chirurgo capace di mettere in assetto il gruppo prin- 
cipale di tale deformità. Questo chirurgo fu il celebre Boyer (4), il 
quale distinse tre specie di ipospadia^ due delle quali meritano d* essere 
conservate. La prima specie comprende i casi in cui V uretra non si pro- 
lunga come al solito fino air estremità del glande, ma termina alla ra- 
dice del frenulo del prepuzio, ove si apre, ed ivi corrisponde alla fossa 
navicolare. In questo breve tratto s' incontra una doccia più o meno pro- 
fonda che per eccezione conduce a un doppio meato già riconosciuto da 
Fabricio d'Hilden (5), avvertendo che talora il secondo foro è solo 
indicato da una depressione. Gayraud (6) poscia aggiunge che quasi 
sempre in questo primo grado d* ipospadia il pene è diminuito di volume 
ed il glande solcato inferiormente, in guisa che il prepuzio non è suscet- 
tibile di subire la fimosi. 

La secondo specie ammessa da Boyer è la penidea^ cioè quando 
V apertura uretrale si trova nella parte inferiore e libera del pene (quan- 
do il pene é in rilassamento) e situato nelT intervallo fra il glande e lo 
scroto. Il punto di apertura della ipospadia varia frequentemente lungo 
la sede suddetta, e talora varia rispetto al numero delle aperture. Havvi 
pure varietà nelle reliquie dell' uretra : più spesso non esiste alcuna trac- 
cia del canale dal lato anteriore dell'apertura, cioè dal lato del glande; 



(1) Vedi Memorie della R. Aeendemia delle Scienze dell* Istituto di Bologna, Serie V. Tom. VU, 
pag. 721. 

(2) Vedi Memorie cit. pag. 754. 

(3) Gurtl E. F. Pseudo-hermap/iroditua foemininus. Berlin 1S32. S. 193. 

(4) Boyer. Traile dea maladiea ehirurgicales. Paris 1825. Tom. X, pag. 34. 

(5) Fabricio d'Hilden. De duplici ductu urinario. 

(6) Gayraud E. Hypoapadie etc. Dictionnaire encyclopédique des Sciences médicales. Par A. 
Dechambre. 1889. Tom. XV, pag, 199. 



649 5 

oppure s* incontra soltanto una doccia fibrosa rappresentante la parte su- 
periore deir uretra non coperta dalla mucosa. Di questo reperto, che 
Gayraud (1) afferma frequente, noi non abbiamo veduto se non l'esem- 
pio vivente di Virginia Mauri (2), in cui la doccia era frastagliata longi- 
tudinalmente; e tale divisione non la troviamo citata da Ackerman (3). 

La terza specie dMpospadia ammessa da Boyer fu la scrotale^ cioè 
quando lo scroto è diviso longitudinalmente, simulando una vulva, in 
fondo della quale si apre V uretra. Anche questa specie fu accolta favo- 
revolmente, ma dopo 36 anni Bouisson (4) modificò questa definizione; 
ed ora noi, oltre considerare la presente specie appartenente al gruppo 
dei pseudo-ermafroditi, sostituiamo il titolo col nome d' ipospadia sessuale 
esterna. La modificazione introdotta da Bouisson, e poscia adottata dal 
Duplay nel 1874 (5), consiste nel circoscrivere la divisione dello scroto 
dair alto al basso e air angolo rientrante formato dal pene e dallo scroto. 
Questa riduzione giustamente Gayraud la considera una varietà, e non 
una specie, che non ha altro valore se non d' indicare un grado ulteriore 
deir ipospadia del pene invadente lo scroto, mentre T uretra scrotale è 
conservata. Tale conservazione però non accade generalmente per quella 
del pene, poiché 1' ipospadia succede anche in questo caso avanti il 
bulbo uretrale. 

Bouisson d'altra parte ha separati alcuni casi che Boyer com- 
prendeva nella terza specie, creandone una nuova (quarta) col titolo di 
ipospadia perineale, che già Duges nel 1826 (6), con un sinonimo ado- 
perato anche recentemente da Chiarleoni (7), chiamava ipospadia vul- 
eifórme^ perché V apertura é allungata longitudinalmente e circoscritta da 
un orlo mucoso. Questo nuovo tipo d* ipospadia, secondo le nostre ricer- 
che, non é frequente, ed é assai singolare che Duplay ne abbia egli 
solo veduti e descritti tre casi, i quali avevano, come al solito, la loro 
sede al perineo, in corrispondenza alla porzione membranosa delT uretra, 
e sboccavano di dietro al punto ove lo scroto si unisce alla base della 
verga. 

Esistono ancora altre poche osservazioni in cui il pene é incurvato 
fino alla forma d'angolo; e ciò si é verificato in casi di pseudo-ermafro- 



(1) Gayraud E. loc cit. pag. cit. 

(2) Vedi Tavola inserita nelle Memorie della R. Accademia delle Sciente dell* Istituto di Bologna. 
Bologna 1900. Serie V. Tomo VII, pag. 759. 

(3) Infana androgyni hiatoria, 1805. 

(4) Bouisson loc. cit. 

(5) Duplay Simon. Z>e V hypospadi e perineo-scrotale, Arciiives gén. de Méd. Paris 1874. Mai. 
pag. 513. 

(6) Duges. Mémoire de V hermaphrodisme. Ephémér. medicai, de Mon^llier. 1827. 

(7) Vedi Nota 3'. Osserv. 96. 



6 650 

ditismo maschile, cioè quando in individui con ipospadia s* aggiungeva 
un frammento del canale di Mùller, come videro Otto, Magi tot ed 
A. Max (1). Ed anche allora lo scroto é bipartito più o meno profonda- 
mente, lasciando ai lati due sacchi, destinati a contenere i testicoli ; ma 
quando questi mancano, i sacchi simulano le grandi labbra della vulva 
e la fessura rimane coperta dal pene, il quale é spesso corto ed esile; e 
talvolta é curvo, e perfino assume la forma della i^erga a cubito^ illu- 
strata daBouisson, di cui terremo discorso; e che Duplay rinvenne 
nei suoi tre casi. 

Questa 4^ specie d' ipospadia non appartiene soltanto alla Teratologia^ 
ma ad un gruppo speciale delle mostruosità congenite, designato col ti- 
tolo di pseudo-ermafroditismo esterno; avvertendo che questo titolo non é 
del tutto nuovo, né completo, perché in passato veniva adoperato sempli- 
cemente quello d' ermafroditismo, coir inconveniente di alludere alla pre- 
senza di due stati diversi delle glandole sessuali. Inconveniente da doversi 
evitare, essendo noto che i testicoli ora sono nascosti, ora mancanti, ed 
ora di natura incerta ; per cui manca uno dei due termini principali del 
doppio sesso. Il secondo termine però può trovarsi nella presenza del pene 
e deir abito femminino, sui quali torneremo per assegnare il rispettivo va- 
lore. Ora avvertiamo soltanto che talvolta uno dei due o manca od è in- 
certo, e che quando coesistono ambidue, si presenta un problema inespli- 
cato di embriologia, che merita d* essere tenuto in grande considerazione. 

Venendo ai caratteri secondari e precisamente al fenomeno singolare^ 
quale si é la verga a cubito di Bouisson, premetteremo che esso si os- 
serva ancora nelT ipospadia penidea e scrotale^ ma più spesso nella peri-- 
neale. Cercando poi la ragione del fenomeno, devesi avanti tutto rialzare 
il pene in istato di flaccidità, ed allora si rileva che la faccia inferiore 
del medesimo é assai accorciata dall' avanti all' indietro ; e ciò in conse- 
guenza deir azione della doccia o della briglia, ricordata in precedenza 
(Bouisson). Tale curva offre diversa resistenza nel sollevare il pene in 
conseguenza del diverso ingrossamento subito dagl' involucri dell' uretra. 
Questa importante osservazione fu compiuta fino dal 1837 da J. L. 
Petit (2) che trovò, oltre la brevità inferiore del pene, l'ingrossamento 
del tessuto cavernoso dallo stesso lato, e trovò pure che, staccando V ure- 
tra ed incidendo la briglia, il pene rimane curvo. 

Naturalmente la ipospadia perineale, descrive una curva e perfino un 
angolo più o meno acuto del pene, a seconda lo stato degli involucri 
dell' uretra, il quale inoltre turba più o meno V emissione delle orine. 



(1) Vedi Taruffi C. Pseudo-Erma/rodiiismo maschile. Memorie della R. Accademia delle Scienie 
dell* Istituto di Bologna. Serie V. Tomo VII. Osservazioni 72, 75, 77, pag. 747-74a 

(2) Petit J. L. Oeuvres complètes Edit. 1837, pag. 777. 



651 7 

Siccome poi il pene è applicato alla fessura scrotale, V orina sì spande per 
ogni dove e rimbalza contro i due sacchi scrotali. Follin (1) afferma che 
la regolare emissione dello sperma è completamente impedita, perché il 
pene in luogo di raddrizzarsi s' incurva maggiormente ed il glande s' in- 
fossa, in guisa che il coito diventa impossibile, e i tentativi di questo 
sono assai dolorosi ; ed il seme, in luogo di essere proiettato in avanti, 
si disperde sulla superficie scrotale. 

Gap. il — Osservazioni cliniche relative alle deformità uretro-sessuali 

(Vedi Nota 1* e 2*) 

Le singole anomalie del sistema urinario, come pure quelle del si- 
stema generativo, sono state ampiamente studiate dai chirurghi e dagli 
anatomici con grande profitto della scienza e dell'arte; ma un egual 
studio fin ora non è stato compiuto intorno alle anomalie complesse de- 
gli organi sessuali esterni delT uomo, mancando generalmente T occasione 
di ricorrere al sussidio anatomico, sicché bisogna contentarsi dello studio 
clinico onde colmare questa lacuna teratologica cosi nociva alla Medicina 
legale. 

Volendo ora provvedere a tale difetto abbiamo raccolto dalla lettera- 
tura 100 casi, di cui il titolo allude alle deformità degli organi sessuali 
esterni, ma disgraziatamente ci siamo incontrati in 17 Osservazioni assai 
imperfette, o tradotte scorrettamente, o contenute in periodici irreperibili 
(Vedi Nota I*), sicché dobbiamo contentarci delle 83 rimanenti, le quali 
basterebbero se la descrizione d'ognuna fosse completa ; nulladimeno con- 
serveremo anche le imperfette, perché contengono alcune circostanze degne 
di memoria, coir inconveniente poi di tacere intomo ad altre, omesse 
dagli autori stessi, come appare dai nostri Quadri sinottici. 

Dai medesimi avantutto si rileva che le anomalie più manifeste e 
frequenti avvengono negli organi generativi esterni: quali sono l'uretra, 
il pene, lo scroto, ed i testicoli, e che tali anomalie sono generalmente 
associate insieme si da costituire un gruppo teratologico distinto da altre 
deformità che si verificano nel corpo medesimo, ma che non possiedono 
alcuna affinità manifesta coi medesimi : quali sono le ernie, e certi di- 
sturbi funzionali di diversa specie. Ciò premesso, a noi sembra giustificato 
che chiamiamo il nostro gruppo deformità uretro-sessuali; rimandando alle 
complicazioni, all' etiologia, ed alla patologia gli altri caratteri secondari 
che si associano (però di rado) al medesimo gruppo. 



(1) Follin. Gaz. des hópitaux 4 decembre 1851. 



8 



652 



Uretra — Principiando dalT uretra masciiile abbiamo rilevato 52 casi 
di anomalie del pene, distinti in 44 casi d' ipospadia ed otto di pene im- 
perforato. Queste cifre costituiscono una specie di preminenza sugli altri 
caratteri del nostro gruppo, tanto più quando 1' ipospadia accade neìV ure- 
tra scrotale e perineale, poiché allora assume T aspetto di vulva, in guisa 
che fu talvolta confusa con una specie di pseudo-ermafroditismo e per- 
mette, se si vuole, di sostituire al titolo di deformità uretro- sessuale quello 
d' Ipospadia sessuale di cui ne abbiamo raccolti 50 casi. Le anomalie del- 
l' uretra sono altre volte un fatto clinico il più semplice, come accade per 
r atresia, oppure un fatto complesso, come nei casi di perforazione della 
parete dell' uretra e delle guaine del pene (Ipospadia semplice). Vi sono 
anche osservazioni di fessura dell'uretra alle quali si sono aggiunti fram- 
menti dei canali di Muli e r (Vedi Nota a pag. 740: Pseudo-ermafroditismo 
maschile). Per completare la storia di questa affezione bisogna ricordare 
che la medesima fu veduta più volte ereditaria, e l'antica letteratura é stata 
raccolta da Guyon nel 1863 (1). 

In quanto allo spostamento dell'uretra maschile, vedi pag. 16. 

Testicoli — Un organo che ha attinenza funzionale coir uretra ó ii 
testicolo, il quale merita principale considerazione, essendo la glandola 
che caratterizza il sesso maschile, mentre 1' abito di corpo non é sempre 
in armonia col medesimo sesso. Il caso opposto poi ha solo una impor- 
tanza scientifica, perché quando mancano i testicoli (e tanto più quando la 
mancanza i$' associa ad altri difetti sessuali) nasce la questione se si deve 
aggiungere una terza specie d'individui col titolo, già adoperato di I». 
Geoffroy Saint-Hilaire, di Agenosoma. Cognita poi è l'importanza 
delle differenze di numero, di sede, e di struttura dei testicoli. Ma noi ci 
limiteremo soltanto a notare le differenze rinvenute nelle osservazioni 
raccolte. 

In quanto alla sede, i testicoli furono spesso trovati nello scroto, e li 
chiameremo testicoli scrotali; talvolta si trovarono lungo il canale inguinale 
e più di rado entro l'addome, ed allora li diremo inguinali ed addominali (2); 
e finalmente nascosti da riescire irreperibili all' esame clinico, per ciò gii 
antichi li chiamarono eriptorchidi (3); ed il numero dei casi varia gran- 
demente a seconda della sede dei testicoli o della loro mancanza. Difatto 



(1) Guyon Felix. Des oiees de eonformation de l'urèthre eie. Thèse. Pari8 1863, pag. 127. 

(2) I primi esempi di testicoli addominali furono raccolti da Godard nel 1857. 

(3) Godard Ernest. Sur la monorehidie et la criptorchidie, Paris 1857, pag. 144. 

Le varietà di sede dei testicoli entro l'addome sono state raccolte da Le Dentu nel 1869 sotto 
il titolo di ectopia addominale. Egli annovera l'ectopia della fossa iliaca semplice o doppia, e Tectopia 
Bull* origine del canale inguinale ; e quest' ultima la distingue in intra-inguinale ed extra-inguinale. 
- A. Le Dentu. Dea anomalies du tesiieule, Paris 1869, pag. 75. 



653 9 

si trovano ricordati 57 volte negli 84 casi da noi raccolti, distribuiti nel 
modo seguente : 



Testicoli scrotali . . 


. . N. 


41 


)) inguinali . 


• » 


9 


» occulti . , 


. . » 


5 


» mancanti 


. . » 


2 



m. 57 

Il valore di questi numeri subisce però alcune riserve, le quali avver- 
tono di non accogliere tutti i medesimi come positivi, cioè come casi reali, 
poiché fra gli occulti si contengono alcuni in cui le glandole sessuali 
mancavano (Osserv. 70, 83) (1), come pure si comprendono fra i testicoli 
inguinali casi in cui la presenza e la loro natura specifica era incerta. Ma 
ad onta delle riserve rimane sempre una cifra assai notevole, ravvicinandosi 
col numero di 45 femmine registrate nello stato civile e corrispondenti in 
gran parte alle stesse osservazioni in cui furono trovati i testicoli, ciò che 
si collega coi molti fatti memorabili di cambiamento di sesso, e colle 
osservazioni recenti di maschi coli* abito femminino. È però vero che 
questo abito non è cosi frequente come lo farebbe supporre lo stato ci- 
vile, e tanto più V abito di corpo degP individui affetti da deformità uretro 
sessuali. 

Abbiamo già notati sette casi di testicoli occulti (criptorchi) ed aplasici 
(anorchidi); e fra i pseudo ermafroditi maschili se ne trovano altri conge- 
neri (Vedi Mem. cit. pag. 722, Nota 3% Osserv. 36), senza contare quelli 
che abbiamo citati altrove (2). Clinicamente tutti questi casi rendono dubbio 
il sesso della persona affetta : circostanza assai grave, che preoccupò in 
tutti i tempi i teratologi ed i medici legali. Di fatti dapprima mette nel- 
r imbarazzo le levatrici a dichiarare il sesso del neonato, poscia rattrista 
la famiglia pensando air educazione del figlio ; quando poi tarda la me- 
struazione, il medico s' incontra talora in difficoltà insuperabili per fare 
la diagnosi, la quale oggi é evitata, giudicando francamente che il sesso 
é dubbio. Ma in passato con dotti ragionamenti s' argomentava quale fosse 
il più probabile, preferendo il pericolo d' errare, piuttosto che ammettere 
un individuo sessualmente imperfetto fin dalla nascita. 

Cambiamento di sbsso (Vedi in fine Nota 3*) — Il problema divenne 
arduo quando la deformità primitiva accenna al sesso femminino, e diventa 



(1) Questo fatto è molto raro, poiché Wenzel Gruber fino dal 1861 non riesci a vedere la con- 
genita anorchia bilaterale, che 7 od 8 volte fu registrata nella letteratura, compresi i pochi fatti della 
mancanza dell'intero apparato sessuale intemo (Jahresbericht fùr 1868, Bd. I, s. 173). 

(2) Taruffi. Memorie della R. Accademia delle Scienze deir Istituto di Bologna. Tomo VI, 
pag. %. Nota III. Sono raccolti 9 casi. 



10 654 

tanto più difficile dopo superata la pubertà quando si aggiungano inclinazioni 



maschili e la clitoride somiglia ad un pene, od inversamente, in guisa che 
antichi Ano al secolo XIX non ebbero difficoltà d'ammettere il cambiamento di 
sesso e di lasciare in retaggio una ricca letteratura in proposito, (Vedi Nota 3*). 
Tale cambiamento era ammesso non solo nel secolo scorso, ma pur anche 
nel presente. S tei man (Vedi Nota 2*, Osserv. 12 e 62, 1881) racconta che 
un ragazzo di 17 anni cambiò di sesso tre volte: lo che basta a dimostrare 
come siano tenaci nel popolo i racconti che tengono al meraviglioso, anche 
quando da secoli ci fu chi mise in avvertenza i medici e spiegò T origine 
deir equivoco. Questo uomo assai intelligente fu un chirurgo di Parigi di 
nome Severi nus Pinaeus, il quale nel 1598 pubblicò: De Virginitaiis 
notis eie. (1), ove espresse il passo seguente attribuito da uno scrittore mo- 
derno di medicina legale, a Teichmeyer H. F., mentre questi ricorda 
onestamente il Pinaeus e la sua spiegazione (2): 

Lutetiae circiter annum millesimum quingentesimum septuagesimum 
sepiimum in vico saneti Dionysii mailer quaedam noeta peperlt fllium., 
qai festlnanter propter olrlam Imbecillltatem baptlzatas fait prò Jtlia 
qaae Joanna cocata est, qaam paacls post dlebas prò maseulo et fllio mater 
primo, deinde alli olrl et malieres agnocerant, non slne magna omnium 
admiratlone et applausu, Joannemque ex tempore pueram appellaoerunL 
Erroris causa fult et mala conformano partium genitalium, penis mdelicet 
breoioris et penitius tanquam in superna parte rimae maxime reconditi, 
clitoridis more Inter duo labra e nymphas pudendi feminei latitare soliti, 
quae partes in hoc puero apprime efflctae erant propter constrictionem 
i^V^) islam, quae per medium scrotum Inter duos testes excurrit, a radice 
penis incipiens inferne et ad perinaei locum et anum usque extenditur, unde 
latera duo scroti eminebant tanquam labra pudendi muliebris, in quorum 
medio rima quoque erat. 



Per rilevare V importanza pratica del sesso dubbio non sarà superfluo 
ricordare alcuni esempi fra i molti che abbiamo posto nelle osservazioni. 
Avanti tutto Zacchia (Osserv. 3) s'incontrò in un ragazzo di 14 anni, col 
glande impervio e due corpicciuoli negli inguini che ritenne per i testicoli ; 
poscia sopravvenne regolarmente la mestruazione per cui V autore rimase in 
dubbio che i corpicciuoli fossetto invece due ovaie. Interessante é parimenti 
il caso di Colle (Osserv. 9) che racconta la vita di Anna, la quale avendo 
l'abito femminino si maritò, ma poscia fu obbligata a separarsi avendo al- 



ci) Pinaeus Severinus. De VirginiiaiiB natia, graciditate et partu. Amstelodami 1663. Llb. I. 
pag. 75. 

(2) Teichmeyer H. F. Institutiones medieae legales. Jenae 1731, pag. 109. Edilio eecunda. 



655 11 

cune parti maschili imperfette, cioè un pene imperforato, un orifìcio vulvare, 
e due corpuscoli che furono sospettati per testicoli. È pure importante il 
caso di Descoust Paul (Osserv. 76) di una ragazza amenorroica, con 
caratteri virili, con inclinazione alle donne ed un breve pene imperforato 
colla vulva sottoposta, entro cui sboccava l'uretra, nella quale colTesplo- 
razione non si trovarono né utero, né testicoli; per cui noi lo giudichiamo 
un caso parimenti di sesso dubbio. 

Lungo sarebbe V annoverare tutte le circostanze più o meno importanti 
che accompagnarono i casi dubbi, e ci riserviamo d' indicare i più noti 
quando parleremo di quelli che interessano ancora la medicina legale. Qui 
preferiremo di esporre l'ipotesi data in modo assai succinta da Is. Geof froy 
Saint-Hilaire per spiegare l'origine più comune, che spesso precede 
questo stato. Egli afferma che nella maggior parte delle donne in cui avviene 
questa evenienza, essa ó la consegtienza della tardiva discesa dei testicoli 
nello scroto bipartito. Ma tale ipotesi, sebbene assai ragionevole, 1' autore 
non la conforta d' alcuna osservazione, forse perché é noto che le donne 
con affezione congenita uretro-sessuale sono spesso accompagnate nella 
prima età da criptorchidia e che talora alcune offrirono i cambiamenti 
psicologici relativi all' istinto sessuale, precisamente dopo la comparsa dei 
testicoli, in guisa che il ritardo della discesa (criptorchido) costituisce lo 
stadio in cui ó dubbia la qualità del sesso. Rispetto al quale possiamo 
aggiungere una notizia storica relativa alle condizioni fìsiche che ne sono 
la causa. Questa notizia é ricavata jdalle parole del suddetto Pinaeus 
(Op. cit. pag. 70-71): 

Frequenter in pudendorum eonformatione natura ipsa ludit et aberrai: 
aia legamentum balani adeo breve est atque crassum, ut ryirga omnino in 
areum trahatur, tum natura eam erigere contendit. In aliis urethra glandem 
non attingiti et in quibusdam penis nullo modo perforatus est, contra aero 
in aliis perjbratuniy et ianquam in duas partes divisum est scrotum circa 
exortum penis, ubi nempe terminatur collum cesicae : ideoque penis breois 
admodum totus ibi latitai tamquam inter duo labra pudendi muliebris, ac 
si clitoris tantum esset. Quod facile rudioribus imposuit hujusmodi pueros 
seu masculos esse, aut femellas, aut hermaphroditos. In femellis quoque 
multa deflciunt, aliquando enim parum aut nullo modo iis est perforatus 
sinus pudoris, nec cavitas ulta inest, aut oriflcium solum parum est aper- 
tum : quia carunculae aut membranae carnosae quae istud componunt sunt 
in extremo unitae aut ab incicem parum dissitae, aut fossa exterius sita 
non apparet, sed ligamentum cutaneum et labra pudendi duo inferne con-- 
tinua sunt, aut nymphae cohaerent inter se. 

C. TariAffl. 2 



12 656 

Abito di corpo — In 82 casi nei quali é cognita la dichiarazione uf- 
ficiale di nascita, riconosciuta dai genitori, il sesso fu distinto in 37 ma- 
schi, ed in 45 femmine, mentre V abito di corpo fornisce cifre assai di- 
verse ; difatti con abito maschile i casi sommano a 22, e con abito fem- 
minino a 27. Sonvi inoltre 11 casi che chiameremo di sesso promiscuOj 
poiché nello stesso individuo si trovano in parti diverse della superficie del 
medesimo corpo somiglianze ora maschili ora femminili, ben inteso che 
tali somiglianze sono intromesse da parti indifferenti, e che non hanno 
alcun indizio caratteristico della specie sessuate. 

Considerando V abito sessuale femminile in modo generale, premette- 
remo un ricordo scientifico, e cioè che V abito acquista una speciale im- 
portanza se si studia in rapporto cogli organi sessuali del medesimo 
indivìduo, poiché il fatto isolato ha ben poco valore, conciliandosi general- 
mente collo stato di salute, essendo tutto al più un carattere di una co- 
stituzione gracile. Per rilevare però V importanza delle osservazioni rac- 
colte e che riassumeremo, dobbiamo ricordare la legge già nota, e cioó 
che i maschi nascono ordinariamente nella proporzione di 106:100 (1): 
differenza che si equilibra più tardi; ed anzi nella vecchiaia il sesso fem- 
minino piglia la maggioranza. Ciò trova la spiegazione nella differenza 
delle professioni esercitate dai due sessi. Rammentando la suddetta legge 
tosto si rileva V importanza dell' abito di corpo negli individui con affe*- 
zioni uretro-^sessualij poiché su 82 individui battezzati per femmine con 
tali affezioni, in 38 V abito era femminino ed in 50 si scoprirono i testi- 
coli : organo principale del sesso, da noi chiamato sesso anatomico, per 
distinguerlo dal sesso dichiarato dallo Stato Civile (Vedi Specchi). 

Un' altra ricerca scientifica suir abito femminino, V abbiamo compiuta 
cercando il rapporto numerico del medesimo nella forma detta Pseudo- 
ermafroditismo femminino (Nota 3% pag. 748), cioè quando gli organi fem- 
minili sono completi mentre i maschili esterni sono più o meno incompleti. 
In tal caso abbiamo trovato 68 osservazioni in cui si sono verificate queste 
condizioni. Però abbiamo sottratti tutti i casi di feti e di neonati, poiché in 
essi r abito di corpo non é peranche ben pronunziato, ed inoltre abbiamo 
sottratti i casi dubbi e d'ermafroditismo, per cui ne sono rimasti sol- 
tanto 16 (Vedi Osserv. 81, 83, 88, 100, 107, 108, 113, 120, 123, 124, 131, 
136, 137, 139, 140, 142) coir abito femminino. Da questo risultato, sebbene 
ristretto, si ricava che anche quando gli organi sessuali maschili sono 
imperfetti, V abito femminino può ugualmente manifestarsi, come si de- 
sume dagli eunuchi, mutilati assai giovani ; e quindi opinando che il fe- 



ci) Vedi Taruffi fc. Storia della Teratologia. Bologna 1882. Tomo li, pag. 129. 



] 



657 13 

nomeno non dipenda da una condizione particolare dell' embrione (come 
può supporsi) dovrà collegarsi colla imperfezione in genere degli organi 
sessuali (1). 

L* abito sessuale con caratteri promiscui (sia femminili che maschili), è un 
fenomeno non peranche studiato, sicché ignoriamo in quanti modi esso si 
verifica ed in quale proporzione si incontra negli uomini sani di corpo, e 
negli affetti da deformità sessuali. 1 12 casi da noi citati costituiscono una 
cifra di mediocre valore, perché tale povertà deriva da ciò che gli osservatori 
di rado si sono presi il pensiero di descrivere, non solo il carattere promiscuo, 
ma il modo dì manifestarsi, salvo le debite eccezioni: delle quali é merite- 
vole di ricordo l'osservazione di Marchand (Nota 2% Osserv. 64, sesso 
dubbio), il quale vide una donna di 29 anni, coir abito femminino, con 
una lunga capigliatura, mancanza della barba, mammelle molto svilup- 
pate, pelle femminiiia. La medesima poi aveva il volto, la laringe, la voce 
e le forme muscolari maschili ; aveva inoltre un gran pene imperforato. 
Due grandi labbra senza testicoli, una vagina e 1' utero con due glandole 
che non seppe definire. 

Per ultimo aggiungeremo la breve osservazione del Dott. Lorenzutti (2) 
intorno ad un contadino di oltre 15 anni con deformità uretro-sessuale e 
con abito promiscuo, cioè maschile nella statura, nella forma dello sche- 
letro e dei muscoli, per la presenza dei testicoli negl' inguini e del pene 
pervio, mentre aveva il volto e la testa da giovinetta, le mammelle, le 
grandi labbra e la fessura vulvare. 

Tutti hanno notato che nelP uomo la laringe é sporgente e la voce é 
grossa ed alquanto aspra, colla tiroide ossificata in guisa che volgarmente 
essa si chiama pomo d' Adamo, costituendo uno dei caratteri del sesso 
maschile. Recentemente Berthold (3) ha insegnato che questi dati si 



(1) Notiamo che fra gli M casi da noi raccolti vi sono 9 uomini d'aspetto più o meno virile for- 
niti di testicoli più spesso nello scroto biloculare, di rado nello scroto unicolare (Osserv. 38, 44, 46, 
47, 64, 58, 59, 79, 82). Inoltre vi sono tre casi con testicoli, con abito femminile uno dei quali posse- 
deva le mammelle (Osserv. 43, 45, 80). 

(2) Lorenzutti Dott. Antonio (di Trieste). Di un pseudo-ermafroditiBmo. Trieste 1844. Con 
bellissima tavola in litografia. Opusc<>lo in foglio. 

Un ragazzo di 15 anni, accolto nelP Ospedale Civile per declinazione mentale e poscia rinviato a 
casa. Esso aveva dato luogo fin dalla nascita a questioni sul sesso essendo ritenuto una femmina, e 
poscia sulla causa della declinazione mentale, essendo caduto dall' alto. Esaminato presentava gli 
organi generativi estemi in parte femminini, avendo le grandi labbra con fessura vulvare. Il volto 
gentile senza peli e lo sviluppo delle mammelle parimenti femminili. D'altra parte aveva la statura, 
r ossatura e la muscolatura coi caratteri del sesso virile; per cui l'abito di corpo non era uniforme. 

Dalla bellezza delle figure più che dalla troppo concisa descrizione si rileva un pene imperforato, 
con indizio di prepuzio al limite del glande, lo scroto diviso in due grandi labbra, l' uretra aperta 
alla sommità, che si continua colle piccole labbra mediante il frenulo. 1 testicoli sono nascosti negli 
inguini. 

(3) Berthold E. Et n Fall oon Hermaphrodismus maseulinua, diagnosiieirt mit dem Laryngoseop, 
Archiv fùr Laryngologie. 1899. Bd. IX, pag. 1. — Revue Hebdomadaire de Laryngologie etc. Paris 
1899. XX. Année. N. 25, pag. 740. 



14 658 

possono nascondere, anche quando una donna possiede i testicoli, ma 
r incipiente ossificazione della cartilagine tiroide può, mediante V osser- 
vazione dei raggi di Rontgen, venire scoperta e quindi pronosticare 
V alterazione uretro-sessuale come risulta dalla seguente storia. 

Una donna di 22 anni, che si doleva di mal di gola e di raffreddore, 
aveva le corde vocali straordinariamente larghe e lunghe^ come si tro- 
vano talora negli uomini robusti, mentre V epiglottide era infantile, la 
voce grossa e rauca ed il pomo d' Adamo poco pronunziato, tuttavolta 
vide che V ossificazione della cartilagine tiroide (mediante i raggi di 
Rontgen) si era compiuta come nei maschi. La faccia era rasa dalla 
barba, mancavano le glandule mammarie; gli organi generativi esterni 
erano forniti di pene, il quale appariva ricurvo in basso ed imperforato. 
L'orifìcio uretrale sboccava sotto la radice del pene suddetto in una fessura 
lunga un pollice, con margini simili ai labbri d' una vulva. Nel riassunto 
francese non si parla né dei testicoli, né d' esplorazione vulvare, però 
coir esame d* un umore particolare che esciva dalT uretra furono trovati 
gli spermatozoi. La donna dichiarò che era capace d' attività sessuale 
(maschile), durante la quale scolava V umore suddetto. 

GiNECOMASTiA — Per completare il discorso dell* abito femminino ol- 
tre i caratteri propri delle deformità uretro-sessuali ricorderemo che uno dei 
fenomeni dell' infemminlsmo é precisamente la ginecomastia, la quale ab- 
biamo altrove veduto che può essere effetto delle azioni meccaniche e di 
certe infezioni epidemiche chiamate orecchioni. Ora aggiungeremo che in 67 
Osservazioni (1) T iperplasia mammaria raccolta nella letteratura l'abbiamo 
trovata, rispetto alle cause, ora acquisita (azioni meccaniche, orecchioni) 
ed ora congenita ; e che in 84 casi di deformità uretro-sessuali abbiamo 
trovato soltato 14 volte la ginecomastia (Vedi Osserv. 23, 26, 36, 38, 43, 
47, 49, 63, 65, 71, 72, 79, 80, 83) in cui si associava ora l'ipertrofia dei 
testicoli, ora del pene ed ora dell' uretra. Havvi poi un caso, in cui si 
accoppiavano due delle suddette complicazioni, ed un terzo che si mani-- 
festò la ginecomastia avanti la pubertà. È poi degno di annunziare che di 
recente il Dott. Cecca ha pubblicato un fatto rarissimo in cui però non 
era compromessa né l' uretra né le parti sessuali esterne, ma tratta vasi 
di un caso d' anorchidia bilaterale (2) in cui si associava l' abito maschile 
e mammelle femminili molto sviluppate. Il trovarsi la mancanza assoluta 
dei testicoli (senza comprendere i rari casi di microrchidia, ipoplasia) asso- 
ciata colla presenza delle mammelle é un fatto che contraddice molte 



(1) Vedi Taruffi C. Memoria citata, pag. 441. Art. Infemminiamo^ pag. 439 bis, Specclilo II. 

(2) Cecca Dott Raffaele. Note anatomiche su di un anorehide. — Bullettino delle Scienza 
Mediche di Bologna. Gennaio 1902, pag. 29. 



659 



15 



dottrine embriologiche e che favorisce invece lo stato congenito delP erma- 
froditismo sia patente come prova la presenza contemporanea dei canali 
di Wolff e di Mùller, sia virtuale come può indursi nelle altre parti 
con caratteri di sesso diverso. 

Pene — Fra le deformità che concorrono a costituire il gruppo uretra- 
sessuale tiene parimenti un posto importante lo stato del pene, non tanto 
per le proprie deformità, ma per V associazione con quelle deir uretra e 
dello scroto e più specialmente per superare il difficile quesito, quale si 
è, nel caso pratico, la differenza del pene ipoplasico colla clitoride iper- 
trofica. Prima però di occuparci delle associazioni stabiliremo il confronto 
numerico dei maschi e delle femmine, lo Stato Civile, e noteremo in con- 
fronto il numero dei casi in cui erano presenti i testicoli. 

Sopra le 84 osservazioni che abbiamo raccolte nella letteratura, ne 
troviamo 53 in cui è ricordata V esistenza del pene, e una in cui è notata 
la mancanza (Nota 2% Osserv. 14). Tale mancanza V avevamo in prece- 
denza notata altra volta (1). Fra le prime, 82 sono registrate nello Stato 
Civile cosi distinte : 37 maschi e 45 femmine. Se poi confrontiamo il numero 
dei casi in cui furono verificati i testicoli, troviamo delle cifre assai pros- 
sime che meritano particolare considerazione, poiché si ricava la pros- 
simità fra il numero di queste colle 53 femmine, mentre é assai remota 
e notevole la distanza mettendola a confronto col numero tratto dallo 
Stato Civile. 



Stato Civile 

Maschi N. 37 

Femmine .... » 45 

82 



Pene 

Pene senza avvertenze. N. 15 
Pene con anomalie . . » 25 
Pene imperforato ... » 13 

53 



Testicoli 

scrotali ... N. 41 
inguinali . . » 9 
occulti ...» 5 
mancanti . . » 2 

57 



Vari sono i difetti rinvenuti nel pene : il più frequente é la sua picco- 
lezza e brevità {mierofallo\ però a diversi gradi fino al segno che si co- 
noscono casi in cui esisteva solo il glande che sporgeva dalla divisione 
dello scroto (Vedi Osserv. 33 e 50). A questa anomalia assai comune del 
pene, si aggiungono altre modificazioni, che possono anche trovarsi sole. 



(1) Vedi Taruffi C. Di un Agenosoma, — Memorie della R, Accademia delle Scienze dell' lati- 
iato di Bologna, 18d4. Serie V. Tomo IV, pag. 73. Nella stessa Memoria. Nota 3% pag. 86, ricorda 8 
fatti d' estrofla Tescicale senza organi generativi; e nella Nota 5^ pag. 86, raccoglie 26 casi di mancanza 
più o meno completa degli organi generativi. Merita poi particolare ricordo il caso di Martin in 
cui mancavano le glandole sessuali d'ambedue i sessi, mentre vi erano i canali di Muller (Vedi 
Memorie citate. Tomo VII. Nota III. Osserv. 36, pag. 743). 



16 660 

le quali sono : la brevità o la mancanza del prepuzio (1), V allungamento 
inferiore del medesimo fino a congiungersi colle piccole labbra vulvari, 
e fra le lamine dell' allungamento fornire il passaggio e V uscita dell' ure- 
tra, e talvolta ricettare la curvatura del pene (detta pene ad angolo) 
tuttora esistente (2). Finalmente il pene é talora imperforato, ed allora può 
anche considerarsi una affezione uretrale e dirsi atresia deir uretra. li 
difetto più grave del pene ò poi la mancanza dell' uretra, quando special- 
mente é totale nella porzione che guarda all' esterno ed inferiormente, 
oppure quando V uretra é affetta da ipospadia, come fu veduta in un 
vero ermafrodito (Vedi Osserv. 19). 

Clitoride (Vedi in fine Nota 4*) — È meraviglioso come questo organo dal 
volgo ignorato possa avere tanta influenza in certe donne: donne almeno cre- 
dute ed indicate tali nello stato civile. È cognito da lungo tempo che la elite* 
ride subisce talora un notevole ingrandimento, detto ipertrofia da raggiun- 
gere perfino dai quattro ai sette centimetri. Tale proposizione l'abbiamo 
espressa in precedenza (3), ed aggiunto in qualche caso la presenza d'un 
notevole cappuccio (Virchow, Osserv. 37), ciò che aveva già notato in 
grado maggiore De Diemerbroeck* nel 1683 (4) (caso II), il quale vide 
una donna colla clitoride fornita di glande, frenulo, prepuzio e della gran- 
dezza simile a quella del pene dell'uomo. E più tardi Soemmering rac- 
contò un caso in cui il prepuzio inviava due piccole labbra al vestibolo 
della vulva ed il pene era simile alla clitoride. 

Fra le nostre 84 osservazioni abbiamo 16 volte ricordata V iper- 
trofìa della clitoride, alcune però non avevano altra particolarità tranne 
d' appartenere ai fanciulli (Osserv. 35, 81). Circostanza che conduce alla 
ipotesi, non peranche espressa, che V ipertrofìa sia congenita, mentre altre 
osservazioni sono accompagnate dallo spostamento delT uretra, le quali 
disgraziatamente sono spesso prive di una descrizione anatomica adeguata. 
Spostandosi l' uretra dal suo corso, essa ora sbocca nella vagina o nel 
vestibolo vaginale, ciò che si verifica con una frequenza notevole (Osser- 
vazioni 9, 24, 25, 28, 37 e 50). Meno spesso accade lo sbocco verso la 
radice della clitoride medesima, imitando T ipospadia dell'uretra membra- 
nosa o bulbare dell* uomo (Vedi Osserv. 22, 43, 65, 67, 71). Questo fatto. 



(1) Facon Jacopo. Vide un nono di 3i) anni, con abito femipinile, col pene ridotto al glande^ 
col meato urinario, senza prepuzio, perciò il glande era sessile, incapace di prolungamento. Vi erano 
poi due grandi labbra contenenti i testicoli. 

(2) Vedi Memorie della R, Accademia delle Scienze dell' Miiuio di Bologna, Tomo VII, P^g* 
747, 748 e 752. Osserv. 71, 72, 75 e 123. 

(3) Vedi Taruffi. Mem. cit. Tomo VII. Nota 3% pag. 31)9. 

(4) De Diemerbroeck. Vedi Mem. cit. Bologna 1901. Serie V. Tomo VII, pag. 360. Osserv. 13^ 
Irwirilismo. Gap. HI. 



661 17 

rispetto allo stato normale sembra inesplicabile, anche quando ha la forma 
di doccia, ma incontra peraltro una analogia assai importante e cioè che una 
disposizione analoga si trova normale nella clitoride di certi animali come 
lo struzzo, il casoar ecc. (1), i lemuri, gì' insettivori ecc. (2). Finalmente 
si dà il caso di una clitoride ben sviluppata in un feto privo delle glan- 
dole sessuali d' ambidue i sessi (Osserv. 81). 

Se alcuni dei caratteri delle deformità uretro-sessuali rimangono ancora 
da rischiarare, tanto più lo merita il fenomeno avvertito da Ruysch che 
consiste nella prominenza della clitoride fuori V orifìcio vulvare : fenomeno 
che si riscontra nei feti prematuri principiando dal 4* mese, e poscia, cre- 
scendo anche le labbra della vulva, a poco a poco T istessa sommità rimane 
occultata (Vedi Bullettino delle Scienze Mediche di Bologna. Gennaio 1892, 
pag. 56). Questo carattere fu poscia descritto da Ferrei n (3), da Wal- 
ther (4), da Tiedmann (5) e da Meckel (6), il quale ultimo migliorò 
la descrizione, ed aggiunse 1' avvertenza che esaminando il fanciullo su- 
perficialmente, può ingannarci sulla natura del sesso, tanto più che lo 
scroto allora é assai piccolo, che i testicoli si trovano nel basso ventre, 
e che la clitoride é sempre rivolta in avanti ed in basso, e giammai rialzata 
verso Tombellico. Questa osservazione è ora negletta dai trattatisti d'Ana- 
tomia descrittiva, e solo ricordata da alcuni Ostetrici ed Embriologisti, 
fra i quali merita di essere ricordato Tourneux (7). 

Tale ommissione non ci persuase che fosse deliberata, perchè l'osserva- 
zione era fatta da tre illustri anatomici, quali furono Ferrein, Ruysch e 
Meckel, quindi non meritava d'essere negletta, ed interpellammo il valente 
Pediatra Giovanni Berti e la colta levatrice Viani sulla realtà della pro- 
minenza extra-vulvare della clitoride nel periodo intra-uterino, ed ambidue 
ci risposero affermativamente, anzi la Viani ci racconta d'aver assistito ad 
un parto in cui la clitoride era decisamente ipertrofica. Allora ricordando 
come i moderni anatomici spesso trascurano le vecchie osservazioni, cer- 
cammo ancora esempi che giovassero alla ricerca suddetta, trovammo sei 
esempi favorevoli all' ipertrofia d'origine congenita,, lo che probabilmente 
si collega colla disposizione embrionale avvertita da Ruysch. 

La prima osservazione appartiene a Mason (Osserv. 25, pag. 361, Mem. 
cit.) che amputò la clitoride {coìV eeraseur) lunga 4 pollici in un bambino 



(1) Burdach C. F. Trattato di Fisiologia. Traduz. Italiana. Venezia 1841. Tomo I, pag. 191. 

(2) O wen R. On tlie anatomy of vertebrates (Comparative anatomy and pliysiology of vertebrates. 
Voi. I, II, III^. London 1866-68. 

(3) Ferrein. Htstoire de l^Académie R. des Sciences 1770, pag. 339. 

(4) Waltiier Pliilipp Franz. Physiologie dcs Menschen mit durchg&ngiger Racksiclit auf 
die verglcich. Ptiysiol. der Tliiere. Band. Il, pag. 32S. Landstiut 1806-1808. 

(5) Tiedmann F. Anatomie der Kopflosen Missgeburten 1813. 

(6) Meckel J. F. Manuale d'anatomia descrittiva. Tomo 111, pag. 665-666. Traduzione francese. 
Paris 1825. Traduzione italiana. Tomo IV, pag. 51. Milano 1826. 

(7) Tourneux F. Sur le développement des organes génito-urinaires etc. Lille 1892. 



18 662 

di cinque anni. La seconda osservazione fu fatta da Bianche in una 
bambina morta di 15 giorni, in cui la clitoride era voluminosa e con una 
specie di ipospadia inferiore (Vedi Osserv. 100, pag. 750, Mem. cit.). La 
terza osservazione è stata raccontata da Graaf in una bambina battezzata 
per maschio, che dopo pochi giorni mori, in cui la clitoride simulava il 
pene (Osserv. l. Nota IV della presente Memoria). Più singolare é il caso di 
feto acefalo^ descritto da Katzki, il quale aveva la vulva con un pene, ed 
internamente un utero bicorne (ibid. Osserv. 2). La 5* osservazione appar- 
tiene a Gol in eli i di Bologna, in cui la neonata aveva la clitoride con 
sviluppo enorme ed adesione dell' osculo vaginale nella sua parte inferiore 
(ibid. Osserv. 8j. Finalmente Saviotti descrisse una bambina morta appena 
nata, che presentava una clitoride lunga tre centimetri, senza uretra, col 
prepuzio e coli' orificio uretrale alla radice, senza testicoli e coir utero 
(ibid. Osserv. 9). 

La somiglianza embrionale fra la clitoride ed il pene é tanto maggiore 
quanto più l' una o l'altro sono imperfetti e quindi conduce spesso ad 
errori diagnostici : errori anche oggi inevitabili, essendo dimostrata V in- 
sufficienza del metodo antico di desumere il sesso maschile dai caratteri 
esterni del corpo (presenti o no i testicoli) per cui i casi di deformità uretra^ 
sessuali si possono tutto al più chiamare falsi ermafroditi^ come propone 
Hermann (1). Questo autore, per una parte giovandosi degli studi d'embrio- 
logia, e per l'altra pigliando per tipo la deformità più completa del nostro 
gruppo, attribuì il medesimo al prolungamento del solco genitale lungo il 
margine inferiore della clitoride, che alla sua volta si prolunga in modo 
insolito da imitare il pene, poscia la doccia si chiude nello stesso modo 
dell' uretra, e le pieghe genitali si saldano insieme sulla linea mediana 
da formare due grandi labbra, coli' apparenza esterna della vulva. Più 
tardi, in tempi variati, accade la discesa dei testìcoli, i quali ora si arre- 
stano lungo i canali inguinali ed ora giungono nello scroto bipartito. 
Queste due circostanze accompagnano spesso l'abito femminino del corpo, 
e facilmente conducono a considerare i fanciulli per femmine (vedi pag. 12), 
mentre clinicamente vanno giudicati di sesso dubbio, oppure pseudo- 
ermafroditi quando il pene e 1' abito femminino sono manifesti. 

Considerando poi anatomicamente tali fanciulli, secondo lo stato delle 
glandole genitali, saranno dichiarati o maschi o femmine o agenosomi 
detti anche neutri (genere epicoenum di Quintiliano) (2). 



(1) Hermann G. Hermaphrodisme. Dictionnaire encyclopédique. Paris 1888. Tomo III« pag. 647. 

(2) Quintiliano introdusse questo vocabolo, non a proposito del sesso umano, ma essendo un 
Rettore chiamò con voce greca quei vocaboli che servono tanto per il genere maschile quanto il 
femminile, come anitra, lepre, ecc. 



663 19 

Scroto — Rimane per ultimo una deformità che si collega diretta- 
mente colle descritte superiormente, cioè una modificazione che presenta 

10 scroto, la quale ha il pregio di essere frequentemente uniforme : di- 
fatto sopra 47 casi, esso era bipartito 44 volte, però in grado diverso, 
cioè ora profondamente da simulare due grandi labbra contenenti gene- 
ralmente i testicoli, ed ora leggermente in guisa che non appariscono 
che due leggere tumefazioni inguinali, oppure due pieghe cutanee senza 
contenere i testicoli, per cui non apparisce lo scroto (Vedi Osserv. 13, 35, 
82). La divisione poi del medesimo può essere parziale inferiormente, la- 
sciando scoperta V uretra ipospadica, oppure posteriormente per lo stesso 
motivo. La differenza più rilevante fra i casi annoverati si è V epoca 
della discesa dei testicoli, la quale ò frequentemente tardiva nello scroto. 

11 primo, a nostra cognizione, che notò il fatto, fu Alberto Haller 
(Osserv. 6), il quale vide una bambina in cui comparvero i testicoli nello 
scroto air età di sei anni. Il medesimo autore (Osserv. 7) vide lo scroto 
diviso senza testicoli, e nella divisione sboccava 1* uretra. In quanto alla 
teratogenesi ninno degli osservatori si é occupato di stabilire se la divi- 
sione dello scroto ò contemporanea o secondaria air ipospadia. 

Organi femminini — Avendo già discorso dei caratteri principali e con- 
comitanti del nostro gruppo uretro-sessuale, passeremo ai caratteri secon- 
dari più o meno frequenti, che talora si associano ai primi, i quali però 
non hanno una propria importanza teratologica. Accade altre volte che 
s' aggiungono nuovi caratteri di grande importanza, che non debbono 
considerarsi secondari e di niun interesse teratologico, perchè offrono 
particolari caratteri che si òollegano anatomicamente con quelli del no- 
stro gruppo, ma air opposto, di grande importanza teratologica, apparten- 
gono air altro sesso. Noi alludiamo agli organi interni femminini, che talora 
furono scoperti mediante V esplorazione chirurgica o coir esame necro- 
scopico, i quali rivelano non solo il semplice gruppo uretro-sessuale, ma 
un vero pseudo-ermafroditismo maschile, cioè con parti dei condotti di 
Mùller, in guisa che le osservazioni relative dimostrano che il nostro 
gruppo è esteso oltre i confini stabiliti in antecedenza ed invade il terreno 
d' un altro tipo di cui ci siamo già occupati (1). 

Gli esempi in cui erano aggiunti frammenti dei canali di Mùller agli 
84 casi da noi riportati di deformità uretro-sessuali sono 18 ; ommettendo 
quelli in cui completa ed anche profonda era la vulva. I casi vanno cosi 
distinti: in 11 era presente soltanto la vagina più o meno corta (Osserv. 
22, 31, 50, 53, 56, 58, 61, 69, 73, 74, 75). Fra questi casi però, cinque 



(1) Questo fatto è avvertito da tutti gli autori di nosologia: che ogni tipo morboso sconfina dal 
quadro tracciato ed arrotondiato ad arte. 

C. Tarujft 3 



20 604 

avevano la lunghezza di 6 centimetri (Osserv. 53, 58, 61, 74, 75). In altri 
6 casi alla vagina s* aggiungeva V utero, in ognuno dei quali si notava 
una qualche particolarità. NelT Osserv. 19 all'utero s'aggiungevano le 
ovaie. Neir osserv. 24 V utero era atrofico. Neil' Osserv. 28 1' utero era 
retroverso. Neil' osserv. 60 la vagina sboccava nell' uretra. Nell'Osserv. 81 
r utero aveoa la forma maschile^ e nell' Osserv. 83 non si riconosceva, 
oltre la vagina, che il collo dell' utero. 

Avvertiamo che le stesse anomalie dei frammenti di canali di Mailer 
si riscontrano ancora nel gruppo detto Pseudo-ermafroditismo mascolino^ 
colla differenza che la variante riscontrata una volta nell' Osserv. 60, la 
vediamo ripetuta cinque volte: difatto Manec, Bianche, Guttmann, 
Gunckel e Marchand hanno veduta l'estremità vaginale sboccare in 
un punto dell' uretra equivalente nel maschio all' uretra membranosa (1). 

Meritano pure d' essere ricordati i casi del cosi detto utero-mascolino 
(Vedi Nuhn, Osserv. 20, Forster, Osserv. 24, di Arnold, Osserv. 28); e 
già prima Leuckart (Osserv. 18) aveva veduto un bambino fornito di 
testicoli con un utero trasformato in una vescica, ciò che di recente è 
stato verificato da Nussbaum (Osserv. 41). Un fatto più singolare è 
quello di Remy (Osserv. 40), in cui vi erano ad un tempo residui dei 
condotti di Wolff e di Mùller; e finalmente rarissimo é il caso di Gene 
(Osserv. 42), poiché Li ceto (2) rappresentò bensì una fanciulla con due 
vulve, ma Gene descrisse un uomo che aveva a destra un corto pene 
ed uno scroto con un solo testicolo, ma a sinistra un labbro vulvare col- 
1' orificio vaginale. 

Mestruazione anomala — Avendo già stabiliti i caratteri esterni più 
comuni del tipo uretro-sessuale ed avendo dati gli esempi in cui ai ca- 
ratteri maschili si aggiungevano alcuni organi femminini, in guisa di 
partecipare al gruppo del Pseudo-ermafroditismo maschile] ora passeremo 
a certi disturbi funzionali assai meno frequenti, da potersi considerare 
secondari, fra i quali comprenderemo la mestruazione anomala e la 
amenorrea. 

La comparsa del sangue in individui con affezioni uretro-sessuali, in con- 
dizioni assai diverse fra di loro, è un fenomeno altrettanto oscuro, per {spie- 
gare il quale non si può ricorrere che alla produzione di un circolo collaterale, 
ignorando nello stesso tempo le condizioni prossime di questo circolo ed 
il percorso seguito dal sangue, sicché non rimane se non a riassumere 



(1) Vedi Taruffi C. Mem. cit. Tom. VII. Pseudo- ermafroditismo femminino, pag. 748. Nota B. 
Osserv. 66, :00, 113, 123 e 131. 

(2) Li colo F. De monstris eie. Liber II, pag. 79. 



665 



21 



i fatti. Prima di tutto annunzieremo che essi sono in numero di 24, i 
quali si possono distinguere in due gruppi: nel primo furono osservati 
10 casi in cui si verificò una mestruazione anomala per V epoca della 
comparsa, per la durata, e per le circostanze che 1* accompagnarono ; nel 
secondo 14 casi in cui la mestruazione non avvenne, o comparve assai 
tardi, o si soppresse. 

Noi abbiamo riassunta la storia di queste osservazioni nei due se- 
guenti specchi, dai quali può trarsi il confronto fra i disturbi della mestrua- 
zione e lo stato sessuale. Poste le due cose in confronto, tanto colfe 
qualità personali ammesse dallo Stato Civile, quanto rispetto alla qualità 
del sesso anatomico, dai due specchi si può tosto desumere che i neonati 
furono giudicati per femmine, mentre intorno al sesso anatomico furono 
generalmente riconosciuti per maschi, essendo stato veduta o meglio in- 
dotta la presenza dei testicoli : ciò che é in armonia con quanto ab- 
biamo annunziato a pag. 15. 

Mestmazlone anomala 



Osserva- 
zioni 


Mestiuazione 


Testicoli 


Stato Civile 


Varietà 


Osserv. 3 


Esordi a 15 anni 


Inguinali 


Ragazzo di 14 anni 




» 7 


Mestruazione irrego- 
lare. 




Nubile vivente 




» 18 


Segni mestruali do- 
po la pubertà. 


Sesso incerto 


Donna nubile 




» 22 


Mestruazione ad 8 
anni. 


Orfani intemi fem- 
minini. 


Donna nubile 




» 24 


Mestruazione dopo i 
18 anni. 


Monorchido 


Contadina dopo i 18 
anni. 




» 31 


Mestruata regolar- 
mente. 


Monorchido 


Ragazza con atresia 
vaginale. 


Vagina artificiale 


» 36 


Mestrui per la via 
del pene. 


Griptorchido 


Africano di 18 anni 




». 60 


Mestniazione 


Griptoi-chidocon ìpo- 
spadia. 


Femmina 


Sospetta per maschio 


» 63 


Mestrui irregolari 


Monorchido con ipo- 
spadia. 


Vedova di 40 anni 




» 84 


Mestruazione per 
breve tempo. 


Griptorchido. Sesso 
duobio. 


Donna con vagina 





22 



666 



AnieDorrea 



Osserva- 
zioni 



Mestruazione 



Testicoli 



Stato Civile 



Osserv. 25 



37 



» 47 



» 48 



> 49 



» 50 



> 55 



> 61 



» 68 



» 69 



» 70 



» 71 



» 76 



78 



À 18 anni amenor- 
roica. 

Donna di 77 anni 
amenorroica dalFo- 
rigine. 

A 36 anni senza me- 
strui. 

A 26 anni senza me- 
struazione. 

A 40 anni perduta la 
mestruazione. 

Mestrui soppressi a- 
vanti i 30 anni. 

Donna amenorroica 



Senza mestruazione 



Donna amenorroica 



> amenorroica 



amenorroica 



Senza mestrui 



Donna amenorroica 



amenorroica 



Testicoli incerti nel- 
le grandi labbra. 

Con clitoride iper- 
trofica. 

Testicoli grandi co- 
me un grano di fava. 

Testicoli nelle gran- 
di la))bra. 

Monorchido scrotale 



Due testicoli scrotali 



Testicoli scrotali 



Osch io-schisi con te- 
sticoli. 

Oschio-schisi con te- 
sticoli. 

Due testicoli 



Oschio-schisi con te- 
sticoli. 

"Vulva e clitoride 



Monorchido con ipo- 
spadia. 



Varietà 



Femmina di 18 anni 



Femmina 



Maschio con abito 
femminino. 

Maniaca 



Donna di 40 anni 



Contadina di 30 anni 



Contadina di 40 anni 
maritata. 

Cuoca di 46 anni 



Donna di 27 anni 



Ragazza di 26 anni 



Ragazza dj 27 anni 



Giardiniere orfano di 
24 anni. 

Ragazza di 21 anni 



Ser^'ente, donna di 
23 anni. 



Fra i 24 casi ve ne sono due che fanno eccezione alle cose annun- 
ciate, cioè due che riguardano individui maschi, e che tali furono giudi- 
cati dalla nascita e confernìati in gioventù. Il prinìo fu un Africano (Os- 
serv. 36), il quale ebbe la mestruazione regolare, durata tre anni per la 
via del pene. Esso era fornito di mammelle, con propensione alle femmi- 
ne, colle grandi labbra senza testicoli. Niun cenno sulla presenza del- 
l' utero, sicché non si può neppure sospettare d* una emorragia vicaria 
per ipoplasia del medesimo. Il secondo caso ò un orfano giardiniere di 
24 anni, senza mestrui, con vulva e clitoride, con istinti sessuali assai vi- 
vaci, senza predilezione di sesso. Esso ebbe la prudenza d' interpellare il 
medico avanti di maritarsi. Questi rimase nel dubbio sulla natura del 
sesso (Osserv. 71). 



667 23 

Ernie — Una complicazione anche meno frequente della precedente é 
la compaia d' una o due ernie inguinali, poiché non ne abbiamo rinve- 
nuti che 10 casi, i quali però sono notevoli numericamente, rispetto ai 
94 casi del gruppo uretro-sessuale (Osserv. 17, 26, 27, 28, 33, 38, 47, 61, 
78. 79). Questi casi non presentano nulla di insolito rispetto alle varietà 
delle ernie, né rispetto alla deformità sessuale. Troviamo però degno di 
nota il caso di Wrisberg (Osserv. 17), poiché trattavasi d'un fanciullo 
(avanti la pubertà) col pene da confondersi colla clitoride, collo scroto 
diviso contenente i testicoli, colla differenza che nel sacco destro vi era 
una notevole ernia. In quanto alla proclività delle ernie, nella stessa re- 
gione e nella stessa deformità uretro-sessuale, noi siamo disposti d' ap- 
plicare la medesima teoria d'Isidoro Geoffroy Saint-Hi laire che 
abbiamo riferita a proposito del cambiamento di sesso. 

Inclinazioni sessuali — Argomento non semplice, né in precedenza 
appianato é V ordinamento delle inclinazioni sessuali che accompagnano 
le anomalie psicopatiche deir uomo. Egli é vero che in questi ultimi 
tempi, comparvero numerosi lavori sulle aberrazioni sessuali, ma che si 
limitarono specialmente a certe forme, le quali sono V inversione ses- 
suate e la pederastia. Ma in quanto alle altre forme la tassonomia, e lo 
studio delle circostanze che precedono ed accompagnano le medesime, 
sono ancora appena iniziati : difatto volendo parlare delle inclinazioni 
sessuali negli individui affetti da deformità uretro-sessuali, non possiamo 
fornire se non un grossolano ordinamento ed una rapsodia di fatti. 

Un fatto relativamente frequente e singolare, non però al grado sup- 
posto da Debierre (1), se escludiamo i ragazzi avanti la pubertà, si é 
r apatia sessuale, detta ancora paresi sessuate. Un esempio ha riferito il 
Tarozzi nel 1819 d' una contadina di 18 anni, mestruata, che non aoaoa 
inclinazione per alcun sesso (Osserv, 24). Ciò che non esclude V accoppia- 
mento, come nel caso di Caterina Hohmann (Osserv. 49) che mori di 37 
anni colla diagnosi di sesso dubbio. Altrettanto Colle intorno ad Anna 
di Grenoble, la quale era senza istinti sessuali, e fu condannata alla fru- 
sta per avere profanato il Sacramento del matrimonio (Osserv. 9). Qui ri- 
corderemo soltanto le osservazioni di Sarzana (Osserv. 50) e di Gè ri n 
(Osserv. 69) che videro donne con indifferenza sessuale, detta anche 
paresi, e passeremo al caso singolare di Piazzesi e Badaloni (Os- 
serv. 66), relativo ad una tale Maurina, la quale dopo 10 anni di matri- 
monio, accusando difficoltà neir accoppiamento, domandò il divorzio le- 
gale, e poscia s' innamorò della cognata, ottenendo la condiscendenza 
desiderata. 



(l) Debierre Ch. U hermaphrodiame. Encyclopédie. 1891, pag, 183. 



24 



668 



L' apatia sessuale non é sempre un fatto uniforme ed appartenente 
clinicamente al gruppo uretro-sessualej ma può essere accompagnato da 
circostanze fisiche assai diverse, che meglio si comprendono accennando 
le osservazioni più rilevanti. Merita singolare ricordo la descrizione della 
Forni fatta dal Dott. Tonni (Osserv. 18), la quale aveva 23 anni con 
una inclinazione per i maschi e con due grandi labbra vulvari, sicché 
ritenne d* essere una femmina, sebbene avesse V abito maschile, un pene 
breve, ipospadia, ed i testicoli nelle grandi labbra; ciò che scioglieva 
ogni dubbio sul sesso. Altrettanto importante é T Osservazione di Dexoust 

r 

Paul (Osserv. 76) che descrisse una ragazza di 21 anni con abito di 
corpo maschile che avvertiva al contatto colle donne degli spasmi volut- 
tuosi con emissione di un liquido biancastro. U esplorazione chirurgica 
escluse la presenza dell'utero e dei testicoli, e Tesarne microscopico escluse 
gli spermatozoi, sicché può dirsi un caso con dubbia inclinazione all' in- 
versione sessuale. Notissima è poi la storia di Maria Maddalena Le/ort 
(Vedi Osserv. 23), la quale a 16 anni aveva T abito femminino con mam- 
melle e a vent' anni la barba come un adulto. Essa fu mestruata air età 
di otto anni, dotata d' una clitoride da cui escfva T urina, ed aveva incli- 
nazione per il sesso mascolino, per cui essa stessa era persuasa di ap- 
partenere al sesso femminino. La necroscopia fatta in età matura trovò 
gli organi genitali interni aventi i caratteri completi del sesso femminino 
colla sola occlusione delT ingresso vaginale. 

Se poi esaminiamo i casi con persistenza dei canali di Mùller e di 
Wolf (vedi Pseudo-erma/roditismOj pag. 744), troviamo osservazioni com- 
plesse in confronto alle precedenti, ma colle stesse inclinazioni. Difatti la 
contadina di 27 anni, con indizii mestruali, descritta da Henrischen 
(Osserv. 47, pag. 745) non aveva inclinazione sessuale per alcuno dei due 
sessi, sebbene avesse due testicoli. Cosi pure troviamo che Gal land 
(vedi pag. 372) descrisse una donna maritata due volte, senza istinti ses- 
suali che si prestava passivamente al coito, sebbene non avesse alcuna 
sensazione erotica e nessuna compiacenza durante il connubio. Altrettanto 
racconta Ricco d'una vecchia morta all'età di 80 anni, e Hard de 
Riaz d'una giovane di 22 anni. Finalmente Gunchel (Osserv. 123, pag. 
752) racconta che Elisabetta N. aveva inclinazione per le femmine e fu 
accusata di commercio sessuale colla matrigna. L' autore poi all' esame 
cadaverico trovò un utero colle trombe cieche all' estremità e due ovaie 
infantili, ed inoltre eravi un pene lungo 5 centim. affetto da ipospadia. 

Inversione sessuale — Abbiamo altrove (1) riferito lo stato della 
scienza rispetto all' inversione sessuale ed abbiamo inoltre rilevato i len- 



ii) Taruffi C. Mem. cit. Art. II. Irwirilismo, pag. 333. 



669 25 

tativi fatti da Krafft-Ebing per determinare clinicamente questo argo- 
mento, e a tale uopo egli pensò di distinguere V inversione medesima in 
acquisita e congenita. Nel secondo caso adottò il titolo d' Ermafroditismo 
psico-sessuale distinguendolo a sua volta in due generi con vocaboli, bensì 
razionali, ma al suono relativamente disaffìni, chiamando sentimento od 
atto omosessuale V azione reciproca tanto fra i maschi quanto fra le fem- 
mine, ed invece chiamando quella fra due sessi diversi azione etero- 
sessuale^ sicché r accoppiamento fra marito e moglie sarebbe una azione 
eterosessuale. 

Essendo superfluo accumulare nuovi fatti simili ai già noti, richiame- 
remo r attenzione sopra altri in cui si verificò una notevole distanza di 
tempo fra V inclinazione verso un sesso e poscia verso l'altro, e ricorderemo 
Geoffroy Saint-Hilaire che raccontò come (Osserv. 7) Anna Droùart 
da giovane aveva inclinazione al sesso femminino, e da adulta al sesso 
virile, dove che da prima fu soggetta a mestruazione irregolare e poscia 
non mostrò traccia né dei testicoli né dell' utero. Ricorderemo pur anche 
Magi tot (1) che conobbe una giovine di 17 anni maritata e che con- 
visse in buona armonia per 12 anni col giovine sposo. Rimasta vedova, 
gli istinti sessuali si modificarono in guisa da avere molti amanti, coi 
qu^li non incontrava nessuna difficoltà sessuale. Essa mori, e si vide for- 
nita d' un pene infantile che fu capace di erezione con seme però sprov- 
visto di filamenti, e mancava dell' apparecchio femminino. Da questi casi 
e da altri che citeremo parlando degli effetti psicopatici delle deformità 
sessuali, nasce la domanda : come le inclinazioni erotiche possono cam- 
biare dopo tanto tempo ? 

Abbiamo già accennato, che nelle ragazze con affezioni uretro-sessuali 
i testicoli spesso ritardano a discendere lungo i canali inguinali, che la 
penetrazione nello scroto accade in tempi diversi, e che la discesa é se- 
guita dai fenomeni che caratterizzano la pubertà. Ma quando questi feno- 
meni non procedono regolarmente (sia o no accaduta 1' amenorrea, siano 
o no discesi i testicoli) e tanto più quando le forme genitali esterne sono 
femminili ed accompagnate da uno stato di apatia, allora 1' unica circo- 
stanza che possa influire sul tardo indirizzo sessuale delle giovinette é 
r educazione, spesso secondata dalla qualità dell' ambiente, e ciò spiega 
i matrimoni per condiscendenza, il monachismo, la fuga dal domicilio 
paterno. Tali circostanze furono ampiamente sviluppate da De bierre (2) 
e da Chevalier (3). 



(1) Magitot E. Bulletin de la Société d' Anthmpologie. 18H0, pag. 4.S7. — Vedi Taruffi C. 
Memorie della R. Accademia delle Scienze deir Istituto di Bologna. ll>01, pag. 333! 

(2) Debierre Cii. U hermapfirodiame. Paris 1891, pag. 133. 

(3) Chevalier. Inversion sexuelle, Paris 1893, pag. 334. 



26 670 

Dobbiamo infine notare che si danno casi che sfuggono a tutti i gruppi 
teratologici già ammessi, compresa 1* inversione sessuale, oltre la quale 
si danno per esempio discrepanza fra due parti che caratterizzano il sesso 
nello stesso individuo, da potersi considerare un indizio di pseudo-erma- 
froditismo esterno^ oppure discrepanza soltanto fra i caratteri dell' abito 
di corpo, oppure fra le parti stesse degli organi generativi dello stesso 
individuo, finalmente la discrepanza fra 1' istinto psichico e 1' esercizio 
funzionale del sesso, fenomeno che si verifica assai spesso nella prostituta. 
Per esempio il caso di Gerin (Osserv. 69) di una ragazza di 26 anni 
con abito maschile, la quale sebbene avesse ripugnanza agli uomini, 
nulladimeno ebbe relazioni coi medesimi. Il 2'' caso appartiene a Gun- 
chel (1) parimenti di una donna giovine con abito maschile e fornita di 
pene, che amoreggiava colla matrigna, mentre alla necroscopia si rilevò 
che non aveva se non gli organi femminini completi. La terza osserva- 
zione appartiene a Birnbacher (2), il quale descrive una donna con 
abito maschile, però con mammelle assai sviluppate, che confessò l' incli- 
nazione air amore lesbico. 

Eredità — Anche le anomalie uretro-sessuali vanno soggette air eredità, 
ma non sappiamo se in questo caso la frequenza sia diversa da quella 
delle altre deformità, o meglio se la successione segue le stesse leggi e 
compie gli stessi sbalzi fra le successive generazioni come in altre deformità 
poiché ignoriamo se furono fatti largamente confronti nel terreno terato- 
logico. Sappiamo soltanto che Lingard trattò dell' eredità e dell'atavismo 
deir ipospadia (3), ma non siamo riusciti a procurarci la Memoria ; sap- 
piamo però che Gudder nel 1890 fece un articolo relativo air ipospadia, 
da cui s' induce che questa é spesso ereditaria, specialmente quando ò 
mediocre (4), e che Strassmann aggiunse un caso di trasmissione ac- 
caduto mediante le femmine, mentre la madre era rimasta immune (5). 
Caso analogo fu accennato da Porro, in una famiglia in cui due cugini 
materni avevano una conformazione simile dei genitali, uno dei quali a 17 
anni si suicidò (6). 



(1) Vedi Taruffi C Memorie della R. Accademia delle Scienze dell* Istituto di Bologna. 1899. 
Serie 5*. Tomo VII, pag. 752. Osserv. 123. 

(2) Vedi Taruffi. Mem. cit. Bologna 1901. Tomo VII, pag. 368. 

(3) Lingad. De Vhéréditéde V Hypospadie et de sa transmìssion par V aiavisme indireete. Lance! ; 
19 Aprile 1884. 

(4) Guder. Beitrag sur Lehre con der FortpflanzwjHfdhigheit bei Hypospadie und der Vertcer- 
bang dieser Missbildung. Zeitsclirift fur Medicinalbcamte. 1800. N. 7. S. 247, 250. 

(5) Strassmann Fritz, Prof, a Berlino. Medicina legale, ^Ti-aduzione italiana). Torino 1901, 
pag. 78. 

(6) Porro Edoardo. Ermafroditismo, Gazz. Medica Lombarda. Dicembre 1862, pag. 675. N. 51. 
Taruffi. Osserv. 43. 



671 27 

I casSi d'eredità più o meno diretta da stipite mascolino e taloia fem- 
minino raccolti fra le 84 Osservazioni sono i seguenti ; fra cui il più no- 
tevole è quello di Philipp es. 

Osserv. 11. Lepecchia J. — Giovane ipospadico con due fratelli de- 
formi nei genitali. 

Osserv. 21. De Mattheis — Sopra 4 figlie, tre si trasformarono in 
maschi con ipospadia alla radice del pene. 

Osserv. 25. Tarozzi Tommaso — Sopra 4 sorelle, due con defor- 
mità sessuali a gradi diversi. 

Osserv. 35. Fenogli C. — Fra 5 fratelli, il 3* ed il 5** avevano T ipo- 
spadia etc. 

Osserv. 43. Porro Edoardo — Citato superiormente. 

Osserv. 45. Casper J. L. — Neonato ipospadico figlio d'una nubile 
con pene e con doccia uretrale. Testicoli nello scroto bipartito. 

Osserv. 124. Philippes John. — Vedi Memorie della R. Accademia 
delle Scienze dell' Istituto di Bologna. Serie 5'. Tomo VII, p. 752. Osserv. 124. 

Una madre aveva 9 figli, di cui 4 erano pseudo-ermafroditi, cioè fem- 
mine coi caratteri esterni simulanti il sesso mascolino, mentre in una, 
che mori, il carattere femminino era completo ed interno. 

Gap. III. — Patologia psico-sessuale 

(Medicina legale delle affezioni urei ro- sessuali) 

L' argomento delle alterazioni mentali associate a disturbi degli organi 
sessuali ò un tema assai vasto, che invade da una parte il campo delle 
psicopatìe, dall'altra i vizii morali, che talora diventano patologici, come 
la pederastia e l'inversione sessuale, di cui abbiamo già dato un cenno (1). 
Volendo però limitare tale argomento (come dicemmo in principio del 
primo capitolo), è opportuno di circoscriverlo al disturbi di spirito che 
spesso si collegano, primieramente o secondariamente, ad alterazioni cli- 
niche degli organi sessuali, appartenenti alla specie umana ; ed abbiamo 
raccolte 84 osservazioni che formano la base del presente studio, e che 
sono comprese col titolo di affezioni uretra-sessuali. 

Avendo già rilevati i caratteri fisici di tali affezioni, rimangono ora da 
esaminare le complicazioni e le successioni morali che affliggono gV in- 
fermi, nonché gli espedienti giuridici per evitare in parte gli inconvenienti. 
Ma avanti d' entrare in argomento, premettiamo che il presente capitolo 



(1) Vedi Memorie della R. Accademia delle Scienze dell' Istituto di Bologna, 1899. Art. II. Inoiri- 
litmo. Tom. IX, pag. 332. 

C. Tarujfi. 4 



28 672 

é totalmente superfluo tanto per i freniatri, quanto per i medici legisti^ 
poiché non possiamo porgere a loro alcuna notizia, né alcun consiglio 
che non sia già noto ed anche patrocinato dai medesimi; soltanto una cir- 
costanza ci invita a riferire le cose già note, e cioè T ignavia dei giuristi a 
seguire i progressi scientifici delle scienze fìsiche, od almeno i loro metodi^ 
affinché i legislatori (in questo caso) possano funzionare da igienisti, pre- 
venendo molti mali tanto fisici quanto morali nelle persone imperfette. 

Quando scrivemmo nel 1881 un Capitolo sulla Storia della Teratologia (1), 
onde fornire un cenno sui costumi e sulle leggi che prevalsero nell' anti- 
chità rispetto alla nascita dei mostri, ci accadde nel compiere le ricerche 
opportune, di rimanere meravigliati nelF apprendere gli strani pregiudizi, 
e le poche ma barbare leggi che dominarono per secoli a tale proposito; 
e tanto più rimanemmo sorpresi nel vedere i più rinomati glossatori ripe- 
tere gli errori del volgo, e conservarli negli Statuti municipali, ove poi 
trovansi grandi disparità nel giudicare le colpe e nell' applicare le pene, 
perfino contro chi era affetto da deformità uretro-sessuali, di cui recheremo 
alcuni esempi (2). 

Raccogliendo tutti i casi che furono sottoposti a giudizi penali, si ricava 
un patrimonio storico (anche vergine) propizio per scoprire i supposti 



(1) Taruffi Cesare. Storia della Teratologia, Bologna 1881. Tomo I. Parte T, pag. 91. Parte 2*, 
peig. 53. Costumi e ler/gi. 

(2) Le fonti da cui si possono attingere le leggi e i costumi relativamente ai mostri in generale 
sono indicate in gran parte nel Tomo I. della nostra Storia della Teratolojia. 1 casi poi relativi alle 
deformità uretro-sessuali sono indicati nella Nota 2^ in fine della presente Memoria, alcuni dei quali 
qui sotto ricordiamo. 

Taruffi C. Cap. III. Mem. della Patologia paieo- sessuale. Nota 11, Osserv. 57. — Riporta un 
documento dell'anno 1527, ove è detto che una donna, creduta ermafrodita, riconosciuta più tardi 
per un uomo, fu bruciata. 

Sinibaldi G. Benedetto. Geneanthropiae, sioe de hominum generatione. Romae 1642L 
Francofurti 1669. Libr. 11. Tract I, cap. 7, pag. 111. — Vedi Taruffi C. Ibidem. Nota 11. Osserv. 2. 

— Una ragazza fuggì da Spoleto e fu raggiunta dal fratello in Ancona. Ivi* presa da timore svelò la 
sua trasformazione in uomo, e tale fu poscia giudicata dal Tribunale e denominata Postumo Barattani. 

Tulpio Nicola. Ohsercationes medieae, Editio nova. Amstelodami 1672. Lib. 111. Cap. XXXV, 
pag. 241. — Vedi Taruf f i C. Memoria sull* ordinamento della Teratologia. Nota III. Osserv. 11, pag. 359. 

— Enrica Schuria , stanca del suo sesso, vestì abiti maschili e fece il soldato sotto il Principe di 
Orange. Tornata a casa, per la sua clitoride molto sviluppata si accoppiava con altre donne, e special- 
mente per più lungo tempo con una certa vedova, la quale (se fosse stato permesso dalle leggi) vo- 
lontieri V avrebbe sposata. Questa tribade aveva la clitoride tanto sviluppata che durante il coito questa 
raggiungeva la lunghezza della metà d' un dito ed anche di più, e la grossezza del pene d*un bambino. 
Il giureconsulto Giovanni Paponio (1, XXII, tit. VII, avert II) scrive che queste donne impudiche 
devono essere condannate a morte. La tribade, di cui sopra, trovò il giudice più clemente: fu basto- 
nata con verghe e, condannata air esigilo, venne separata da quella vodov8^ colla quale aveva vissuto 
libidinosamente. 

Colle. Anne Grandjean, Journal-historique. Paris 1765. Vedi Taruffi C. Memoria loco citata. 
Nota II. Osserv. 9. — Questo caso che per brevità può chiamarsi un esempio di anomalia uretre-ses- 
suale riguarda una donna che aveva di particolare una grande clitoride, di cui fece uso colle femmi- 
ne. Il Tribunale di Lione considerò come ei mafrodita e la condannò alla pena della frusta, e poscia 
alPesiglio per aver profanato il Sacramento del matrimonio. La donna si appellò dalla sentenza; ed 
ammettendo la buona fede di essa, il Tribunale ridusse la pena a vestirsi da donna. 

Chesneul (de la Rochelle). Question d' identité. Vice de conformation des organe9 géniiaux z 



673 , 



29 



principii nel diritto penale applicati alla teratologia. E questo studio per 
noi basta a spiegare come sorsero i numerosi glossatori e poscia i nume- 
rosi avvocati che costituirono una nuova classe, meritevole del titolo di 
Sofisti. Questa classe degenerata fu posta in evidenza dal celebre Mura- 
to r i (1 ) che si perpetuò nei tempi moderni, poscia fu descritta da Vincenzo 
Gioberti in modo da meritare la trascrizione d'un brano che riporte- 
remo in nota (8). Finalmente non dimenticheremo di ricordare che questa 
classe fu già ricordata dallo stesso Cicerone, quando nella sua difesa 
di Lucio Murena (3) disse che i principii del diritto essendo caduti nelle 
mani degli avvocati, avevano perduto quanto avevano di sensato, poiché 
coi loro disonesti cavilli quelli avevanli tratti a stoltezza e menzogna « in 
manibus iaetala et exeussa, inanissima prudentiae reperta sunt, fraudis et 
stultitiae pienissima ». 

Per spiegare cosi severi giudizi intorno agli avvocati basta per noi 
confrontare i principii, la finalità ed i metodi da loro adoperati con quelli 
seguiti dai naturalisti per comprendere da un lato i meravigliosi progressi 
nei diversi rami delle scienze fisiche, e dalT altro il bisogno perenne per 
migliorare le leggi, bastando ricordare che i giureconsulti partirono e par- 
tono sempre da principii astratti e coi medesimi regolano le loro dottrine 
generali, mentre per esempio i biologi partono dall'analisi dei singoli fatti, 
poscia li confrontano fra loro, e secondo le somiglianze salgono (fino 
ove lo permette V esperimento o la induzione) all' origine dei fatti medesimi, 
notando che il concetto di tale origine viene ogni volta modificato secondo 
le esigenze dei progressi ottenuti coli' analisi, mentre nel diritto criminale si 
parla del medesimo e si considera come una scienza sintetica e da questa 
si ricavano le leggi (4). 



hypospadiaa. Annal d*hygiène publique et de medicine legale. Juillet 1860, pag. 206. — Vedi Taruffi 
C. Memoria loco citato. Nota II. Osserv. 42. — Dalla Storia si ricava che trattavasi di una donna 
con abito maschile, con pene imperfetto, con un testicolo nei canale inguinale e T altro neir anello 
inguinale opposto. Essa in vita fu giudicata per una ermafrodita e condannata a vestire da uomo 
(Vedi Storia). 

(1) Muratori Lodovico. Archivio italiano. Tomo I, pag. 277 e 294. Milano 1751. — Della/orza 
della fantasia. Venezia 1745. Gap. XII, pag 112, 114. 

(2) Gioberti Vincenzo. Il rinnovamonto d* Italia. Torino 1851, pag. 219. Vedi Nota V in fine. 

(3) Ciceronis. Orationes. Pro L. Murena, Gap. XII, § 26 e 27. 

(4) Essendo profano del Diritto criminale e sapendo che era considerato come una scienza che 
nasceva da principii generali, desiderai di sapere la natura e la origine della medesima e in tempi 
diversi interrogai varii insegnanti in proposito, i quali tutti mi esposero dottrine assai diverse; con- 
sultai varii vocabolari e tutti mi risposero presso a poco che il Diritto criminale è il complesso delle 
leggi che tutelano la sicurezza dei cittadini, senza una parola di principii giuridici. Ricorsi finalmente 
ad una Enciclopedia italiana e trovai che dice: « Non vi è parte del diritto in cui regni maggior di- 
screpanza fra le varie opinioni dei pubblicisti, quanto sul diritto di punire, vale a dire delle leggi 
che lianno per oggetto non solo di riparare ai danni risultanti dalle azioni illegali, ma ancora di pu- 
nire r autore di tali azioni a nome dello Stato, infliggendogli una pena. Il problema sta precisamente 
nel porre le regole in armonia alla giustizia naturale. I governi, è vero, da tempo immemorabile si 
valsero del diritto di punire, senza aspettare il risultato di tali disposizioni, e per fino senza neanche 
porvi mente » (Nuoca enciclopedia, Torino 1858. Vedi edizone V. Volume VI, pag. 654). 



30 674 

In quanto al fine che si propongono gli studiosi delle due branche 
suddette, diremo che in genere sono ambedue rivolte al bene dell' uma- 
nità, con questa differenza però che le scienze fìsiche sono dirette al 
bene scientifico e flsico dei popoli, mentre 1' obbiettivo dei giuristi di fatto 
é la garanzia degli interessi individuali, omettendo di considerare il bene 
generale. 

Volendo poi a questo proposito dare un esempio volgare, ricorderemo 
che un individuo, quando richiede V aiuto d' un medico per alleviare i 
propri mali, crede che il medesimo adoperi i farmaci più idonei per gua- 
rirlo senza nuocere agli altri e senza curarsi se il medesimo é seguace di 
Ippocrate o di Galeno. Quando invece un individuo é accusato di furto 
trova tosto un difensore il quale si propone di salvarlo dalla galera e non 
si preoccupa di strappare a un tempo dalla società un malfattore, ma sol- 
tanto di aver superata una causa difficile ; ciò che prova come questa 
specie di avvocati non é mortificata dal sapere che la razza latina gode 
il privilegio di possedere il maggior numero di deliquenti (1). 

Per non distrarci ulteriormente dal nostro argomento teratologico, ri- 
nunzieremo come superflue le prove degli apprezzamenti suddetti, e passe- 
remo tosto ad alcuni caratteri secondari delle anomalie uretro- sessuali, che 
hanno attinenza colla medicina legale; passeremo cioè ad alcune predispo- 
sizioni morbose della psiche, a complicazioni e successioni morali spesso 
annoverate nelle storie da noi riposate fra cui la paresi sessuale. Questa 
affezione é anche chiamata apatia sessuale^ che può definirsi un carattere 
negativo degli istinti erotici, che ad un tempo è occasione di disturbi mo- 
rali e d'avventure assai diverse, di cui abbiamo già fatto un cenno par- 
lando delle alterazioni secondarie (Vedi pag. 24). 

La paresi non é cosi frequente come, si supporrebbe, poiché se si sot- 
traggono i casi che appartengono ai pseudo-erma/roditi ^ tanto tipici quanto 
anomali, ricordati altrove, quelli che rimangono si riducono a cinque (Os- 
serv. 24, 43, 49, 50, 69). Abbiamo ancora notato che tale difetto non si 
oppone né al matrimonio, né alla prostituzione. Ciò che non può attrì- 
buirsi air alterazione fìsica. Vi sono però anche casi assai difficili da in- 
terpretare ; per esempio quando la pretesa donna appartiene alla classe 
degli individui di sesso dubbio, pei quali si può immaginare che T istinto 
sessuale si mantenga indeterminato come nelT infanzia, e che segua i con- 
sigli di famiglia, o lo spirilo d' imitazione, od altre circostanze suscitate 
dair ambiente. Ma si danno in pratica casi anche più difficili da essere 
interpretati, come quello descritto dal Piazzesi e Badaloni (Osserv. 



(1) Non è mai giunto alle mie orecchie che un legista abbia pubblicata una memorìa diretta 
allo studio delle cause della maggior deliquenza fra le razze latine, e fra le diverse regioni abitate 
dallo stesso popolo. 



675 31 

66) di una donna che rimase maritata per 4 anni, e poscia chiese la nul- 
lità del matrimonio, incolpando il marito di conformazione difettosa, e 
durante la causa s' innamorò della cognata colla quale convisse. Il giu- 
dizio non fu dato, od almeno rimase ignoto ; quindi non sappiamo se la 
deformità era invece nella pretesa donna, in causa forse di un pene cosi 
detto microfallo. 

Inversione sessuale. — Abbiamo annoverati fra i caratteri secondari 
un fenomeno appartenente originariamente alle psicopatie e che si mani- 
festa mediante un atto sessuale generalmente uniforme, quale si é V inver- 
sione. Questo atto eccezionale V abbiamo già considerato come una specie 
d* invirilismo della donna (Vedi Mem. cit. pag. 333, § III); e nella stessa 
Memoria abbiamo considerati i casi in cui i singoli atti erotici pongono 
un notevole intervallo fra loro, cioè per compiersi dapprima verso un 
sesso, e più tardi verso l'altro. Qui invece piglieremo in considerazione 
i casi d' errore sul proprio sesso, poiché quando una presunta donna si 
innamora d' una giovane incontra V accUsSa d' inversione sessuale e subisce 
diverse avventure; se poi essa muore, e si scopre il vero sesso maschile, 
allora solo si rimane persuasi che essa seguiva il proprio sesso, essendo 
fornita d'uno o d'ambidue i testicoli. Tale errore è tanto più facile quando 
la presunta donna ha 1' abito del corpo femminino ed un pene non distinto 
da una grossa clitoride. 

Venendo ad alcuni esempi, ricorderemo Anne Grandjean (Osserv. 9) 
che si maritò nel 1761, benché non avesse inclinazione per gli uomini. 
Ma poscia fu accusata di profanazione al sacramento del matrimonio, 
essendo ermafrodita. Appellatasi contro tale giudizio, Anna fu assolta poi- 
ché per una parte fu riconosciuta fornita del pene e per 1' altra che essa 
si fosse maritata in buona fede; mentre oggi potrebbe sospettarsi un caso 
d' inversione sessuale (pederastia). Un altro caso è quello della Forni Gia- 
coma (Osserv. 18), che a 23 anni aveva avuto soltanto due volte i segni 
mestruali, aveva però l'apparenza della vulva, l'inclinazione al sesso ma- 
schile, per cui la Giacoma ritenne d'essere una donna. Fortunatamente il 
medico Tonni rilevò che la donna aveva l'abito maschile, il pene colla 
ìpospadia, ed i testicoli nelle grandi labbra, e potè giudicare trattarsi d' un 
uomo male conformato. 

Il caso à^ Alessia B. fu il più oscuro fra gli appartenenti a questo 
gruppo di deformità, e rimase tale finché visse la pretesa donna (Osser- 
vazione 42). Questa fu amenorroica fino a 22 anni, divenne istitutrice in 
una casa di educazione, aveva il corpo con abito maschile e peluria, ma 
il volto non aveva caratteri differenziali. Tuttavolta strinse affettuosa ami- 
cizia, che si converti in passione, per una compagna di convitto. Ciò 



32 676 

condusse ad una serie d' emozioni e di scrupoli ciie persuasero Alessia a 
farsi visitare, e cosi seppe che era ermafrodita con prevalenza del sesso 
mascolino, e che doveva rinunziare ai suoi istinti e vestire da uomo. Im- 
pressionata per tale giudizio, tentò di cambiare abitudini, ma fu presa da 
lipemania, ed air età di 30 anni si asfissiò coir acido carbonico. Goujon 
fece la necroscopia e trovò un pene imperforato, sotto il quale vi era la 
vulva, ed in questa sboccava V uretra ed i condotti ejaculatori, ma non 
si trovarono né V utero né le ovaie. Lo scroto era bipartito e conteneva 
a destra un testicolo, mentre il sinistro era trattenuto nell'anello inguinale. 
Da ciò si rileoa che quando Alessia s* innamorò delia sua compagna di 
conoittOy non era in preda all' inversione dell' uso del sesso, ma seguiva 
r istinto naturale d' un uomo verso una donna. 

Suicidio — Tornando sul caso precedente, assai importante perché fu se- 
guito dalla necroscopia e perché la donna ebbe in vita una grave conse- 
guenza : la lipemania, merita ancora d' essere ricordato che Alessia aveva 
r abito maschile rispetto al torace ed alla pelvi, ed anche la peluria al labbro 
superiore ed alle braccia, mentre presentava il volto indeciso fra i due sessi : 
ciò che contribuiva air incertezza della diagnosi. Ma tutto ciò non basta a 
spiegare la determinazione d'Alessia al suicidio, poiché i difetti di confor- 
mazione e simili emozioni morali si sono verificate in moltissimi altri casi 
senza conseguenze eguali, sicché é probabile che abbia ancora contribuito 
fortemente il contrasto coir educazione e colle abitudini precedenti. Pochi 
altri esempi sono giunti a noi di suicidio, e disgraziatamente senza notizie 
sufficienti tanto dello stato fisico quanto di quello morale negli infermi, ec- 
cetto quello di Reverchon, esempio di complicazioni strane con effetti 
gravissimi; ma in generale essi non recano alcuna luce suli'etiologia, eccetto 
la deformità negli organi sessuali, ciò che basta affinché siano accennati. 
Un suicida, in giovane età, é stato ricordato da Porro (Csserv. 43, Gap, I) 
colla notizia che la deformità era eguale a quella del cugino, ambedue as- 
sai giovani. Ed un altro suicida fu il soldato anatomizzato da Langer C. 
nel 1881, affetto da Pseudo-Ermafroditismo mascolino, senza ovaia, con ecto- 
pia d' un testicolo (Vedi Taruf fi C. Mem. cit. Tom. VII. Osserv. 43, pag. 744). 

Il fatto più grave ed insolito, collegato colle deformità sessuali, 
é il seguente descritto da Reverchon (Osserv. 53), in cui in luogo 
di suicidio si tratta d' omicidio volontario ed in cui V etiologia é ri- 
schiarata da uiiSL psicopatia ereditaria : una tessitrice di nome Maria 
Chupin con derivazione morbosa (3 dementi dal lato della madre, un epi- 
lettico dal lato del padre), con intelligenza tardiva, che imparò a leggere 
a 13 anni, a cui spuntarono peli al volto in luogo della comparsa della 
mestruazione, e mostrò una grande inclinazione alle pratiche religiose, e 
nessuno indizio d' istinti sessuali. A 15 anni principiò a contrastare col 



677 33 

fratello, perché accusata di trascurare i lavori domestici, in guisa che la 
ragazza divenne irascìbile e bizzarra. 

A 25 anni dornnendo con una cugina s* accorse che essa aveva una 
confornnazione sessuale diversa e principiò a dare segni di pazzia. Volendo 
liberarsi dal giogo di famiglia senzu essere obbligata di tornare a casa, 
immaginò d' afferrare un fanciullo e gettarlo nel pozzo, poscia costituirsi 
ai gendarmi, persuasa che il fanciullo andava in cielo. E cosi fece ; sicché 
fu messa in prigione, poi passata al Manicomio ove fu vestita da uomo. 
L'autore la visitò, e riferì che Maria era alta metri 1,71, aveva la barba, 
voce virile, aveva un pene curvo con epispadia in tutta la lunghezza (com- 
pleta). Nel solco dello scroto vi era T orificio dell'uretra (ipospadia scro- 
tale) con un secondo canale cieco sottoposto, lungo 9 centimetri (vagina). 
Il sacco scrotale a destra conteneva un testicolo atrofico, ed un'ernia 
inguinale visibile. La Maria riconobbe il suo fallo, ma conservò idee biz- 
zarre e leggere, e si mantenne squilibrata, per cui fu tenuta nel Mani- 
comio. 

Divorzio e nullità di matrimonio — Nelle alterazioni psieo- sessuali già 
annoverate abbiamo rilevato che i fenomeni intellettuali non accompa- 
gnano, né seguono con uniformità le alterazioni fisiche rispetto al grado 
ed alla qualità delle alterazioni stesse. Ora possiamo prevedere che al- 
trettanto avvenga rispetto al divorzio (ov' é ammesso) ed alla nullità del 
matrimonio e quindi che 1' uno e 1' altra non costantemente si colleghino 
con un gruppo di deformità, come le uretra- sessuali y e molto meno che siano 
precedute da circostanze uniformi e propizie per reagire con eguale risultato; 
mentre le deformità, quando, in luogo di costituire un gruppo, avvengono 
singolarmente, danno luogo a variati disturbi locali, ma non a fenomeni in- 
tellettivi (psicopatie). Volendo offrire alcuni esempi di variate occasioni di 
divorzio, ricorderemo il caso singolare e ad un tempo naturale di Vola- 
terrano(l) d'una fanciulla che andò a marito e poscia in essa si mani- 
festarono gli organi maschili (il cosi detto cambiamento di sesso). Allora 
la sposa supplicò Alessandro VI per la soluzione del matrimonio, ma non 
racconta se ella l' ottenne. Un secondo caso fornito da Cald ani nel 1794 (2) 
presenta una occasione singolare di divorzio. Domenica Scappato padovana, 
d'anni 40, d'alta statura, amenorroica, senza alcun disturbo relativo, si 
maritò di 17 anni, ma dopo 18 mesi il marito la denunziò al foro eccle- 
siastico, come inetta al matrimonio. Una perizia medica, favorevole al 
marito, ordinò la separazione di letto fra gli sposi. La sposa si sdegnò 



(1) S. Agostino. De Cioitaie Dei. Libr. 3^ Gap. 31. 

(2) Caldani Leopoldo Marc-Antonio (Prof, a Padova). Lettera al Dott Verardo Zeviani. 
Memorie della Società Italiana. Verona 1794. Tomo VII, pag. 130. 



36 



680 



i processi operatori sono già entrati nella pratica, e questi non hanno 
diretta attinenza con gli effetti delle psicopatie sessuali, per cui limiteremo 
il nostro racconto soltanto a due ardite e nuove operazioni: una per sup- 
plire il difetto dell'organo, l'altra per diagnosticare il sesso dell'inferma. 
La prima appartiene a Coste di Marsiglia (Nota II, Osserv. 31) il quale 
racconta di una ragazza di 21 anni, mestruata, che desiderava maritarsi, 
sebbene avesse un pene infantile privo d' uretra, ma era senza ingressa 
vaginale con due grandi labbra, di cui una conteneva il testicolo; nulladi- 
meno non esitò a subire una vagina artificiale, ed una amputazione del 
preteso pene (clitoride) e dopo 8 mesi si maritò ; ma V autore tace se in 
seguito la pretesa donna ebbe prole. Questo fatto avrebbe importanza chi- 
rurgica se fosse stata riferita la qualità e V estensione delle parti incise. 

Una maggiore importanza ha l'osservazione di Porro (1) (Osserv. 43), 
sebbene essa non metta in maggiore luce il gruppo delle afifezioni uretre- 
sessuali, né le complicazioni, né le conseguenze di tale gruppo, ma sol- 
tanto si propone di riconoscere il sesso dell' individuo afflitto in uno o 
più caratteri del medesimo gruppo; poiché abbiamo già rilevato come 
sono frequenti i casi di sesso dubbio e come ciò accada in conseguenza 
dei testicoli nascosti, i quali spesso rimangono nei canali inguinali senza 
discendere. Porro in un fatto di questo genere pensò di scoprire in un 
inguine il corpo glandulare ivi nascosto, e scoperse che era un testicolo 
con tutti i suoi caratteri, per cui ha rivelato che con una operazione 
innocua e di facile guarigione si può sciogliere un quesito relativamente 
frequente e donare la pace ad una famiglia, determinando il sesso del 
figliuolo. In quanto ai caratteri clinici della bambina che si riconobbe 
poi maschio, rimandiamo alla storia già citata, non offrendosi qui nulla 
di nuovo da aggiungere. 

Dilatazione erotica dell'uretra — Già nella precedente memoria 
abbiamo raccontato i fatti notevoli in cui ostacoli sessuali al coito in- 
dussero la sodomia ; fra cui quello memorabile di Parigi descritto da 
Luis Antonius, la cui pubblicazione dobbiamo a Benedetto XIV, 
essendo stata proibita dal Parlamento nel 1754 (Vedi Taruffi C. Mem. 
dell'Accad. delle Scienze. Tomo IX. Nota V, Osserv. 5, pag. 369). Qui invece 
ricorderemo due fatti recenti in cui ostacoli fisici condussero alla dilata- 
zione dell' uretra, per la quale abbiamo introdotto il titolo : Dilatazione 
erotica dell' uretra. Questo titolo sembrerà anatomicamente strano ; ma per 
i chirurghi non é in ninna guisa inverosimile, sapendosi quanto facilmente 



(1) Porro Prof. Edoardo. Indagine cruenta per giudicare con sicurezza del sesso. Gazzetta 
Medica lombarda. Milano 18(>2. N.<> 51, pag. 515. 



681 37 

si dilati r uretra della donna, cosi da permettere la dilatazione {strumentale 
per r estrazione della pietra dalla vescica senza alcun taglio in precedenza. 

Assai interessante é il fatto di Faustina Mauro giudicata una donna 
con due grandi labbra e con una grande clitoride, in cui furono ricono- 
sciuti i testicoli, e nella clitoride un vero pene. Innamoratasi d'una donna, 
chiese la nullità del matrimonio dopo 10 anni di convivenza col marito. 
Il Tribunale ordinò una perizia ed il perito trovò un solco dal lato in- 
feriore della clitoride, che si trasformava in un canale che conduceva 
ad una apertura rivestita da una mucosa; apertura con la quale un dito 
giungeva in vescica, e che il perito giudicò 1' effetto di ripetuti conati del 
coito;. ed inoltre ritenne trattarsi dMpospadia perineale in un uomo senza 
traccia d' organi femminini (Vedi Osserv. 66, ove sono altre particolarità). 

La seconda osservazione é altrettanto importante ed é dovuta a Dohrn 
(Osserv, 67), Una donna di 31 anni, sposa da 6 anni, da prima amenorroica, 
poscia mestruata in modo irregolare, con abito femminino. Aveva due 
grandi labbra contenenti ognuna corpi mobili di diversa grossezza, ed 
una clitoride simile ad un pene, con cappuccio che si continuava colle 
piccole labbra, ma ninna traccia degli organi interni femminini, Notavasi 
però uno sbocco assai largo dell' uretra, cosi da permettere l' introduzione 
del dito in vescica, ove si avvertivano dei polipi sanguigni, che spiegavano 
la irregolare emorragia. La circostanza più interessante fu che la donna 
consultò r autore per i disturbi che subiva compiendo i doveri coniugali, 
e r autore imparò che il marito inscientemente si serviva dell' uretra, e 
la moglie imparò la causa dei disturbi ; nulladimeno preferi di continuare 
la sua vita femminina nel suo tranquillo matrimonio. 

Predisposizioni complesse ed oscure — È singolare che una sola volta 
si trovi fra gli 84 casi da noi raccolti la storia della fuga di una giovine 
dalla casa paterna, mentre fra i cittadini senza deformità negli organi 
esterni della donna é un fatto frequente; ed il caso appartiene a Sini- 
baldi (Osserv. 2), il quale racconta che una giovane dopo essersi accorta 
della sua trasformazione in maschio fuggi lungi dal suo paese nativo. 
Questo caso, senz' altre notizie, non può spiegarsi se non supponendo che 
la presunta donna si vergognasse a svelare alla famiglia la sua trasfor- 
mazione, tanto più se era accompagnata da istinti erotici divenuti molesti. 
Un caso parimenti singolare é stato raccontato dal Dott. A uri a (Osserv. 1), 
di una giovine a cui dopo il matrimonio comparvero i testicoli ed il pene ; 
e poscia il marito mori dopo cinque anni di unione coniugale, durante i 
quali essa aveva sempre conservato il segreto. La vedova addolorata si ri- 
volse all'Arcivescovo di Palermo per raccontargli lo strano avvenimento, 
e questi la mandò dal Re di Spagna, Intorno ai consigli ricevuti a Madrid 



38 682 

non sappiamo altra cosa se non che la pretesa donna tornò a Palermo 
vestita da prete. 

Un altro caso, comunicato da Lombroso (Osserv. 48), é parimenti 
assai oscuro rispetto alla concatenazione dei disturbi psichici della pretesa 
donna, in guisa che va collocato fra i fatti poco favorevoli ad illumi- 
nare le psicopatie. Una figlia di famiglia, con strume al collo, coli' abito 
maschile, e coi tratti nel volto femminili, con inclinazione ai maschi, e 
più tardi alle femmine, era maniaca e s' afflisse grandemente quando si 
accorse della sua deformità sessuale. Aveva la vulva e le grandi labbra 
coi testicoli e una notevole clitoride (microfallo con ipospadia), e mancava 
del canale vaginale. Con tale descrizione é impossibile spiegare l' origine 
e la natura dell' afflizione subita. 



Abbiamo compiuto V analisi biografica, fin dove era possibile, dei casi 
da noi raccolti (Vedi Nota II); rimangono ora a riferire le induzioni ricavate 
da altri, tanto sui fatti medesimi quanto su quelli descritti da essi stessi» 
Alcuni tentarono nel principio di questo secolo di esporre delle conside- 
razioni generali, come fece Dailliez; il quale da poche storie inedite o 
poco note trasse argomento per una tesi (1) in cui le conclusioni, come 
era da prevedersi, furono troppo generali ed ardite. Difatto affermò elle 
gli individui di sesso dubbio costituiscono un gruppo di soggetti fisica- 
mente e moralmente morbosi, essendo ora demoralizzati, ora furbi, ed ora 
con carattere doppio. In conseguenza questa tesi é caduta in dimenticanza. 

Un passo ulteriore fu eseguito nel 1814 da Worbe (2), il quale rac- 
contò alcune osservazioni assai importanti, fra cui una che aveva per titolo: 
<c Suir ipospadia che rese T esistenza civile di un individuo molto ambigua 
e che diede luogo a molti atti giudiziari contradditori »• Questa memoria 
ebbe due pregi: uno, che dimostra 1' esistenza di individui in cui non si rico- 
nosce il sesso; V altro, che tale stato per solito dà luogo a questioni lunghe 
e difflcili. Del primo pregio se ne impossessò il celebre teratologo francese 
Isidoro Geoffroy Saint-Hilaire nel 1836 (3), che raccogliendo alcuni 
altri fatti di sesso dubbio, ne trovò alcuni in cui era accaduto il deplora-» 
bile errore d' inscrivere fra le donne gli uomini affretti d* ermafroditismo» 
Ed in questi 1' autore rileva che i caratteri mascolini rimangono ad onta 



(1) Dailliez Georges (Cambray). Le aujeta de aexe do:iieaux. Thóse de Paris 1823. Paris J. fì. 
Baillière et Fils 1803. 

(2) Worbe. Bulleiin de la faculté de Médecine de Paris 1814-15. Tomo IV, pag. 364-372. — Vedi 
Taruffi. Nota II. Osserv. 23. 

(3) Isid. Geoffroy Saint-Hilaire. HermapfirodUme mascuUn. Tomo II Paris 1836. Bru- 
xelles 1837, pag. 48. 



683 39 

dell'educazione e delle abitudini domestiche, cioè rimangono il carattere 
morale relativo, nonché le azioni fisiche in guisa che l'influenza congenita 
del sesso maschile non può venire nascosta dall' istruzione e dal vestiario. 

Parlando dell' abito di corpo, mostrammo che l' avvertenza data da 
Saint-Hilaire subisce manifeste eccezioni, nulladimeno essa é spesso 
vera ed aumenta le difficoltà della diagnosi. Qui noteremo soltanto 1' av- 
venimento d' individui, giudicati clinicamente di sesso dubbio fino dalla 
nascita, e molestati da infauste conseguenze, sebbene si verificassero tanto 
in gioventù quanto nella virilità, le quali non furono prese nelle debite con- 
siderazioni. Questi individui, già descritti nei secoli scorsi (vedi Pinaeus, 
pag. 10) furono ripresi in esame al nostro tempo e specialmente in Francia 
(per quanto noi sappiamo) da alcuni chirurghi ed ostetrici i quali li descris- 
sero aggiungendo alcune considerazioni particolari. Per esempio Foli in (1) 
disse una cosa generalmente vera, cioè che nei casi d' ermafroditismo (questo 
vocabolo era usato in senso assai lato) la diagnosi non può essere fatta se 
non mediante l'autopsia; e Henriette (2), Dufour (3) e Chesnet (4) 
riferirono esempi in cui rilevarono grandi difficoltà nella diagnosi. Su que- 
ste, e certamente su altre osservazioni (da noi ignorate) i giuristi tedeschi 
introdussero particolari disposizioni al Codice Prussiano, come si rileva 
da Gasp e r (5) in una delle edizioni fra il 1856 e il 1864. 

Allg. Landrecht. Tit. I, thl. 1, § 19 — Se un fanciullo é nato ermafrodito 
i parenti decideranno a qual sesso vogliono che il fanciullo appartenga. 

Ibid. § 20 — All' età di 18 anni compiuti, 1' ermafrodito ha il diritto di 
scegliere esso stesso il suo sesso. 

Ibid. § 21 — Secondo questa scelta, i suoi diritti saranno poscia fissati. 

Ibid. § 22 — Se i diritti d' un terzo dipendono dal sesso d' un preteso 
ermafrodito, quegli può reclamare 1' esame del medico. 

Ibid. § 23 — Il risultato dell' esame del perito decide tanto contro la 
scelta fatta dell' ermafrodito quanto contro quella dei parenti. 

C«sper, dopo aver riferito queste norme legali, avverte ancora che 
se un medico commette un errore nel decidere se un individuo é maschio 
o femmina, é tanto più scusabile, quando non può approfittare d' alcuni 



(1) Follin. Individue qui presente à la /ois les organes génitaux màles et /emelles. Gazette des 
HópiULUX 4 Dicembre 1851. 

i2) Henriette. Est-ce un gar^on^ esi-cc une fllle? ou les médecins et les officiers de V état eicil 
dans V emharras. Journal de M6d. Jan. 1855. Canstatt's Jahresbericlit fur 1855. Bd. IV, s. 30. 

(3) Dufour. Vice de conformation des organes génitaux externes. fìullctins de la Societé anato- 
inique de Paris. Année 31. Paris 1856. Ser. 2*. Tomo I, pag. 262. 

(4) Chesnet. Quéstion d* identité ; vice de conformation des organes génitaux ; hypospadias ; 
erreur sur le sexe. Annales d* liygiène publique et de medicine li^gale. Paris 1860. Ser. 2*. Tom. XIV, 
pag. 206-209. 

(5)Casper Giovanni Lodovico. Praktisches Handbuch der gerichtlicher Medicin. 1856, 
2 Band. 4 Auilage 1864. Mit Atfos. 



40 



684 



segni sensibili e non di tutti i segni anatomici : difatto Maria Derrier 
(Osserv. 9) aveva una collezione di certificati di celebri anatomici del suo 
tempo, che dichiaravano la medesima, alcuni per un maschio altri per 
una femmina. La medesima avvertenza di Gas per fu pure ripetuta nel 
1861 da Lombroso, dicendo che Pesame dei pseudo-ermafroditi durante 
la vita dei medesimi richiede una gran riserva nelle conclusioni de- 
cisive (1). 

Se la legge prussiana annoverata sia tuttora mantenuta, noi l'ignoriamo. 
Ma é degno di rimarco che essa in parte conservava il diritto romano, 
poiché tutti sanno che Ul piano (2) immaginò un abile espediente per 
scegliere e definire il sesso del neonato, colla differenza che la stessa legge 
prussiana aggiungeva una disposizione in armonia con quella d' Ulpiano, 
che provvedeva al diritto dei terzi, e in tal modo il Codice soddisfece ai 
casi di sesso dubbio. Che poi la legge fosse buona ed evitasse tutti gli 
scogli é una questione che lascieremo alle elucubrazioni dei giuristi; a 
noi basta ricordare che già Ulpiano diceva: « Quaeritur Hermaphrodi^ 
tum cui comparamus ? et magis puto ejus sexum aesiimandum, qui in eo 
praevalet ». 

I lavori di medicina pubblicati da Casper in rapporto colla legisla- 
zione furono ovunque apprezzati, ed i principali tradotti in italiano ed in 
francese, cioè uno a Torino nel 1869 e V altro a Parigi nel 1862. Merita 
poi d' essere ricordata V edizione suddetta del 1869, poiché contiene note 
importanti del Prof. De-Maria, fra le quali (3) una relativa ad un indi- 
viduo di 60 anni che passò parecchio tempo come marito di una donna; 
e poscia tale marito si abbandonò a pratiche libertine con femmine, 
quando più tardi la pretesa donna mori e la necroscopia dimostrò trattarsi 
di un uomo. A questo proposito De- Ma ri a propone disposizioni non 
uguali^ ma analoghe alle prussiane sopra citate, onde impedire gravi di- 
sordini contro al buon costume. 11 De-Maria però, non dice quali deb 
bano essere le disposizioni analoghe, ma in ogni modo consigliava di 
provvedere ai casi di questo genere e con ciò si faceva un passo ulteriore 
intorno al sesso dubbio. 

Tali precedenti però non bastarono a muovere i legisti ; occorrevano 
ancora, come occorre presentemente, nuovi eccitamenti per riuscire allo 
intento. E tosto Veit (4) raccolse e pubblicò altri casi di sesso dubbio. Più 



(1) Lombroso Cesare. Caso d' ermafroditismo qìc. Giornale delle malattie veneree. MUano 
1867. Voi. IV, pag. 30G. 

(2) Ulpiano. De Hermaphrodito, Ulpianus lib. 1^ ad Sabinum. Dlgestorum liber primus, tituluft 
quintus. 

(3) Vedi traduzione di Casper. Medicina legale. Torino 1869. Voi. II, pag. 451. — Vedi Tapuffi. 
Mem. delPAccad. cit. pag. 367. Nota IV. Osserv. 3. 

(4) Veit Julius. Krankheitender weiblichen Geschlechs organe. Erlangen 1867, pag. 463. 



685 41 

tardi Tardi eu (1) descrisse un nuovo esempio in cui riconobbe la neces- 
sità di ammettere parimenti il sesso dubbio. Poi Pozzi afifermó che le 
apparenze esterne degli organi genitali non bastano per trovare il sesso (2) ; 
e come i casi già citati non fossero sufficienti, Ahlfeld (3) ne aggiunse 
altri in cui IMpospadia rendeva incerto il sesso dell'individuo. Finalmente 
comparve il lavoro di maggior polso di Garnier (4), il quale affermò di 
aver raccolto circa 26 casi di errori diagnostici, e dai medesimi trasse la 
conseguenza che nelle dichiarazioni di nascita la legge deve aggiungere 
nell'atto di nascita, la riserva del sesso indeterminato: ordinando cioè 
<i una restrizione sospensiva in cui sia fatta menzione del sesso indetermi- 
nato dubbio ». Ecco il risultato pratico ricavato da Garnier da tutte 
le osservazioni compiute. 

Questo risultato assai previdente era però un semplice consiglio e per 
giunta troppo generico ; nulladimeno esso meritò subito la sanzione da 
Leblond (5), da Stein (6), da Tourdes (7) e da Filippi (8). Ma 
ignoriamo se le nuove leggi promulgate posteriormente in Europa accol- 
sero tale consiglio (9) ; sappiamo soltanto che per dare unità ai varii sta- 
tuti della Confederazione germanica fu istituita una commissione di giure- 
consulti che impiegò molti anni per pubblicare soltanto i Motivi del nuovo 
codice ; i quali furono poi presentati al Cancelliere dell' Impero il 29 Di- 
cembre 1887 e pubblicati nel 1888 col titolo : Motive zu dem Entwurfe 
eines bùrgerlichen Gesetzbuches fùr das deutsche Reieh. 5 Voi. Berlin 1888. 



(1) Tardieu A. Queaiion mèdico-legale de V identiié dans le8 rapporta aoec lea vìcea de con/or- 
mation dea organea aexuel, contenani lea aouvenira et impreaaiona d' un individu, dont le aexe était 
méeonnu, Paris 1872 ; in 8» 1874 (2* ediz.). 

(2) Pozzi. Séance du 7 Juillet 1881. fìulletins de la Sociétó d'Anthropologie de Paris 1881, pag. 557. 

(3) Ahlfeld Fried. Die Missbildungen des Menschen. Hypospadia. Leipzig 1882. Abschnitt li, 
pag. 225-226. 

(4) Garnier Albert. Du paeudo-hermaphrodiame eomme impédiment médieo-légale à ladéela- 
ration du aexe dana V ade de naiaaanee, Annales d' Hygiène publique et de Médecine legale 1885. 
Serie 3*. Tomo XIV, pag. 293. 

(5) Leblond Albert. Du paeudo-hermaphrodiame eomme impédiment médieo-légale à ladeela- 
ration du aexe dana V acte de naiaaanee, Annales d' hygiène 1885. Tomo XIV, pag. 293. — Rilevano 
specialmente gP incovenienti matrimoniali quando un uomo era creduto una donna. 

(6) Stein Sigismondo. Ein Fall von Hermaphroditen Bildung. Inaug. Diss. Breslau 1887. 
Caso di Pseudo-ermafrodismo di sesso oscuro, con erudizione. 

(7) Tourdes G. Hermxiphroditiam^ (Medicine legale). Art. Dictionnaire encyclopédique des Se. 
médicales. Paris 1888. Ser. A\ Tomo XII, pag. 635. 

Articolo ben fatto, per dimostrare la necessità di determinare lo stato sessuale, mancante delle 
notizie bibliografiche. 

(8) Filippi Angelo (Firenze). Manuale di Medicina legale. Firenze 1896, (2* edizione) pag. 129. 
Con fìg. 

Riporta 6 casi di cambiamento di sesso e rileva il grande turbamento morale quando il sesso 
viene determinato in età inoltrata. 

(9) Abbiamo di recente imparato che il 18 Agosto 1896 fu promulgato il Codice civile dell'Im- 
pero Germanico entrato in esecuzione il V Gennaio del 1900 clic non contiene, rispetto agli individui 
di sesso dubbio, alcuna disposizione; ma occorre rivedere direttamente il Codice nel testo, potendo] 
le disposizioni essere incluse in un altro titolo. 



42 686 

Una notizia abbastanza estesa dei motivi di un codice è stata data in 
francese da un Professore di Losanna nel 1892 di nome Lehr Ernesto (1), 
il quale racconta che nei motivi suddetti mancano le disposizioni per de- 
terminare il sesso, ed aggiunge per conto proprio che tale omissione é 
assai ragionevole perché i pretesi ermafroditi, citati dagli antichi legisla- 
tori, non s' incontrano in realtà che negli individui in cui il sesso é mal 
conformato ; questo però é sempre predominante e riconoscibile, e se 
anche non lo fosse non havvi luogo d'inscrivere nella legge una regola 
astratta per casi tanto eccezionali. Tali censure ci conducono ad alcune 
considerazioni. Anzitutto il Prof. Lehr ignora che i casi di sesso dubbio, 
appartengono non soltanto alla clinica, ma alla nosologia teratologica, poiché 
furono più volte confermati dalla necroscopia, in guisa che i medici or ora 
citati ammisero come un fatto dimostrato un terzo ordine di neonati, cioè 
privi di sesso, o col sesso incompleto. 

Le obbiezioni poi del Prof. Lehr hanno soltanto di mira gli articoli 
riportati da Gas per, i quali considerano la somiglianza per una realtÀ, 
mentre il maggior numero dei fatti da noi riportati dimostra come le 
somiglianze conducono spesso in errore, e furono V occasione ed il 
preludio di molti mali fisici e morali. D'altra parte oggi nessun medico 
confonde l' ermafroditismo vero col falso, e ninno, leggendo il titolo di 
una antica o recente osservazione, piglia per vero ermafroditismo le de- 
formità accennate con tale titolo; ma invece si giova della medesima, 
quando la descrizione é ben fatta, per trarre un giudizio (diagnosi) 
sulla specie della deformità senza idee legali preconcette. Se poi V atto di 
nascita contiene una riserva sul sesso, o sulla buona conformazione del 
medesimo, come propone Garnier, si ha il vantaggio di non inceppare 
la libertà dell' individuo, si che il medesimo possa ricorrere più o meno 
tardi ad una perizia medico-legale onde ottenere l' annullamento della 
riserva suddetta. 

Il Prof. Lehr si oppone inoltre ad una legge astratta j per casi eeeesio- 
nati; la quale espressione va bene spiegata. Niun dubbio che le de- 
formità esterne degli organi sessuali non sono comuni, e che per avere 
la proporzione esatta non basterebbe la relazione sulla leva dei coscritti, 
perché in essa mancano le femmine; sicché bisogna giovarsi di informa- 
zioni letterarie e personali. In quanto alle prime abbiamo già fornito un 
buon contingente, il quale può essere aumentato: difatti dai nostri 84 casi 
raccolti (Vedi Nota II in fine) abbiamo trovato 12 casi clinicamente dubbi 
(Osserv. 25, 36, 38, 50, 55, 60, 61, 62, 64, 71, 72, 76) e 4 casi senza testi- 



(1) Lehr Ernesto (Prof, a Losanna). Traile élémentaìre du droit civil germaaique. Paris 1801. 
Tomo II. Motive I, pag. 26. Con una ricca bibliografìa comparata. 



687 43 

coli (Osserv. 35, 36, 71, 84); e finalmente basti ricordare che personal- 
mente Garnier ne raccolse 10 casi, e che quando Magitot (Osserv. 63) 
riferì V 8 Giugno 1863 la sua osservazione alla Società di Chirurgia a 
Parigi, molti s' elevarono tosto per citare casi analoghi personali (1). 

Riguardo a tali informazioni sappiamo esservi una fonte d'errore, quale 
si é la presenza d' una clitoride sproporzionata rispetto alle grandi labbra, 
che conduce talora le levatrici (2) e molto meglio le madri, a considerare 
maschi le femmine, ciò che abbiamo spiegato altrove (vedi pag. 16). 

Sappiamo ancora che le liti per nullità di matrimonio cagionate da 
difetti fisico-sessuali erano trattate un tempo nei paesi cattolici dal foro 
ecclesiastico, ed anche ora lo stesso foro é in certi casi preferito per evitare 
la pubblicità, la durata dei dibattimenti e più specialmente per salvare la 
dote in famiglia, riflessioni che conducono spesso ad accordi fra gli sposi, 
p. es. a tollerarsi reciprocamente (Vedi Osserv. 66). Ma tali casi non pos- 
sono essere da noi enumerati, poiché tanto le parti contendenti, quanto i 
Tribunali, mantengono celate siffatte cause e si conoscono solo accidental- 
mente per vie indirette. 

Ritenendo abbastanza frequenti tali deformità, da meritare un provve- 
dimento legislativo, speriamo che la proposta di Garnier, già da noi 
altrove patrocinata sia ora accolta favorevolmente e resa completa (3) : 
ben inteso cbe nel caso nostro, la riserva non deve solo risguardare 
le alterazioni uretro-sessuali, ma qualunque deformità esterna (4). Qui 
dobbiamo proporre un mezzo affinché venga praticamente applicata, 
conservando la libertà individuale : basta tenere da prima occulti gli 
atti di nascita riservati ; e solo più tardi, in seguito a richiesta, siano 
resi noti tanto all'individuo affetto, quanto ai genitori o tutori, od alle 
autorità previste da leggi speciali ; avvertendo che tali domande avven- 
gono generalmente quando il sesso di uno dei coniugi si é fatto palese o 
mediante un atto operatorio, o spontaneamente, ed allora giustamente va 
rettificata od annullata la riserva dell' atto di nascita; ciò che general- 



(1) Garnier P. Du Pseudchhermafrodisme. Annales d'Hygiène. Ser. 3*. Tomo XIV, pag. 286. 

(2) Graaf Reiner. De virorum organis generaiioni inservieniibus etc. — Vedi Taruffi C. Me- 
moria citata, pag. 359, Osserv. 10. 

(3) In quanto poi a formulare Patto di nascita quando il sesso è dubbio o mal conformato, e 
quando poi si voglia rettificare V atto stesso dopo la pubertà, il quesito diventa compito dei giuri- 
«ti, i quali furono sempre abili glossatori per armonizzare il veccliio col nuovo e le parti disaffini 
fra loro. 

(4) Taruffi C. Bullettino delle Scienze Mediclie. Gennaio 1899. Ser. 7\ Voi. X, pag. 69-74. 

A proposito delle conseguenze infauste delle varie forme d'alterazione sessuale, Taruffi ha 
confermato ciò che i medici hanno più volte veduto ed hanno suggerito per evitare tali conseguenze 
che i legislatori riconoscano finalmente il fatto non raro: che cioè si danno neonati^ i quali non sono 
nò maschi né femmine, ma di sesso incerto ; ed hanno implorato che i registri ufficiali della popola- 
zione contemplino i casi di questo genere. 

C. Tarujft. 6 



\ 



44 



688 



mente succede dopo accaduta la pubertà. Ma affinché la domanda d* an- 
nullamento sia efficace, occorre che V individuo abbia almeno compiti i 
15 anni, o la domanda sia fatta in caso di matrimonio, di coscrizione, ecc. 
Finalmente é opportuno che tali disposizioni, convertite in leggi, affinché 
tornino efficaci, siano rese note alle Levatrici, agli Ostetrici, ed agli inse- 
gnanti di tale materia, aggiungendo T obbligo di fornire le lezioni oppor- 
tune sulle deformità sessuali congenite. 



Note air Art. 3"" dell' Ermafroditismo 



PSEUDO-ERMAFRODITISMO CLINICO ESTERNO 



Nota I. — Ossercajsioni dubbie ed incomplete. 



Osserv. 1. — Zftcchia Paolo. Quaest. Me- 
dic(hLegaIes. Romae 1636. Libr. 8. Tit. I. Quest. 
9. N. 16, 17. 

Eravi una donnicciola che aveva le parti genitali 
cosi conformate: Fra le labbra della vulva fw^eroj BOpra 
il meato urinario, procedendo verso V osculo interno 
della vulva, si vedeva una certa mole carnosa in forma 
di membro virile, della grossezza d^ un mediocre mem- 
bro virile e della lunghezza neir erezione di 5 dita tra- 
sverse, nella sommità appariva un corpo somigliante al 
glande, ma era privo di prepuzio, lo cui veci sembravano 
esser fatte dalle labbra della vulva. Nella parte esterna 
era di sostanza callosa ed il glande si mostrava perfo- 
rato trasversalmente; ma T orificio ammetteva quasi il 
dito mignolo. L^ urina non usciva per detto foro, ma 
per il meato donde suole fluire nelle altre donne. I me- 
strui, come essa riferiva, parte uscivano per questo 
stesso orificio, parte per un altro orificio vulvare più 
riposto ed inferiore. Imperocché sotto tale mole car- 
nea era aperto un meato molto sottile, il quale, ogni 
Tolta che per mezzo d* un sifone si cacciava vino od 
altro liquore neir orificio della mole carnea diventava 
manifesto, in quanto che per esso usciva in parte quel 
liquido, misto ad aria. Le ninfe erano molto sottili. 

Osserv. 2. — Zacchia Paolo nato in Boma 
nel 1584. Quaest Medico-Legales, Koma 1621 al 
1635. Prima edizione. Libr. 7. Tit. I. Gap. 2, 
pag. 473. Quest. 8. N. 8. 

Un certo Daniele (ermafrodito) non potò mai usare 
colla moglie. Intanto egli fu impregnato da un suo com- 



militone ed una notte mentre dormiva colla Bom donn» 
fu preso air improvviso da forti dolori di ventre, dopa 
i quali si sgravò d* una femmina che allattò soltanto 
dalla destra mammella, la sinistra jrasendo priva di latte. 
In costui il sesso più sviluppato era il femminino, e 
trovavasi a destra, il maschile poi era rudimentale • 
trovavasi a sinistra. 

Descrive inoltre altri casi esaminati eatemamenta. 

Osserv. 3. — Fabrizio Girolamo d' Acqua- 
pendente. Opera Chirurgica. Patavii 1617. Lng- 
duni Batavorum 1723. De Chirurgicis operO' 
tionibus. Cap. LXXX, pag. 567. De-Henua- 
phroditis. 

Seppe che in Perugia ed in Padova vi era ana don^ 
na, che poteva accoppiarsi con altre donne. Ancora nellA 
passata guerra d* Ungheria un soldato partorì, e questi 
air apparenza era maschio ma in realtà donna. 

L' ermafroditismo femminile ò più comune del ma* 
schile. 

Osserv. 4. — Burghart C. T. Mon9brmm 

prò hermaphrodito false habitum. Medicoroxn 
Silesiacorum Sat.yrae. Wratislavìae et Lipsiaa 
1736. Satyra T, pag. 58-64. 

Osserv. 5. — Cases. Puer Jndaeus^ qwHMd 
gefiitcUia nwnstrosus^ ncque tam hermaphroditis 
adnumerandus, Medioorum Silesiacomm Satyrae» 
Wratislaviae et Lipsiae 1787. Satyra III, pag» 
6-16, 2 pL 



689 

Osserv. 6. — Brand Tommaso. The case of a 
body had been mistahen far a girl. London 1787. 

Osserv. 7. — Osiander Fed. Ben. Neìie 

DenkiourdigJceiten far Aerate und Geburishclfen. 

Tubingae 1799 (?). Bd. I. S. 268. Ueber die Gè- 

scbiechts verwechdelung neugebornen Klinder. 

Caso d* ipospadia riconosciuto assai tardi. 

Osserv. 8. — Saunié. Descript ìon des par- 
Hes génitales di un enfant màle^ ayant V appa- 
rence d' un hermapfirodite. Balletin de la Fa- 
culto de Módecine a Paris 1810. Tom. II. N. 4. 

Osserv. 9. — Seller Burch. Wilh. Obser- 
vationes nonntdlae de festiculorum descensu et 
partium genitalium anomalis, Lipsiae 1817. Ane- 
dant tabnlae IV, pag. 44. 

Maria Cristiana H. era amenorroica, aveva un abito 
femminino, piccolissima vulva, una vagina ristrettissima 
«d era incapace al coito. L^ autore suppose che nelle 
grandi labbra stessero i testicoli, sicchò ritenne trat- 
tarsi di sesso dubbio. 

Osserv. 10. — Girelli Francesco. Intorno 
ad un ermafrodito. Commentari dell'Ateneo di 
Brescia. Brescia 1830, pag. 49. 

Un bambino presentava un grosso tumore che in 
parte copriva un foro aperto fra le branche dell? ischio. 
Questo foro aveva le sembianze di seno muliebre con 
orme di ninfe ma senza clitoride. Lateralmente a sini- 
stra di quel foro sporgeva una produzione carnosa, si- 
malante un pene, ma senza prepuzio e senza foro ure- 
trale. Due ampie borse scendevano lateralmente ed ab- 
bracciavano queste parti in forma di grandi labbra, ma 
dentro non vi era traccia di testicoli. L^ autore ò per- 
suaso che il bambino fosse una femmina. 

Osserv. 11. — Girelli 6. Francesco Storta 
di un fiato di dubbio sesso etc. Memorie mediche. 
Brescia 1833, pag. 81, in 8^ 

Dalla descrizione non si può fare alcuna ipotesi ra- 
gionevole. 

Osserv. 12. — Nunciante Ippolito (Napoli). 
8u d^una bizzarra anomalia delle parti generative. 



45 

Annali clinici degli incurabili. Luglio 1836. 
Filiatre Sebezio. Napoli 1837. Voi. XIH, pag. 
237. 

Caso assai dubbio, poicbò V autore parla d' una va- 
gina cbe si continuava colla vescica, e non discorre 
dell'uretra; parla di corpi piriformi fuori degli anelli 
inguinali e non dice se fossero i testicoli. Dice solo chia- 
ramente che mancavano gli organi della riproduzione e 
che le parti generative esterne femminine erano normali, 
tranne la clitoride che aveva il prepuzio. 

Osserv. 13. — Gurling T. B. Cases ofmaX- 
formation of the female sexual organs, causing 
difficulty in determining the sex. Medicai Times 
and Q-azette. London 1852. Ser. N. Tom. IV, 
pag. 84. 

Osserv. 14. — Traxel. Prager Wiertdjahr* 
schrift. Voi. LII, pag. 103. Wiener mediciniscbe 
Wochenschrift 1866. N. 18. — Gasper J. I. 
Tràité de médecine legale. (Traduction de V Al- 
lemand). Paris 1862. Tom. I, pag. 52. 

Questo caso sarebbe importante rispetto air eredità, 
se nella traduzione francese fosse verosimile la geneo- 
logia. 

Osserv. 16. — Gzarda. Ein Fall von jtwei' 
felhaftem Geschlechte bei einein Neugéborenem. 
"Wiener medicinische Wochenschrift 1876. N. 
44. Jahresbericht fìir 1876. Bd. I. S. 300 (28). 

Osserv. 16, — Simon Max. Ein Fall von 
sogenantem Pseudo-Hermaphroditismus masculinua 
extemus. Inaug. Diss. Erlangen 1886. 

Caso clinico mal definito. 

Osserv. 17. — Antonini 6. Di un caso di 
pseudo-ermafroditismo in una famiglia cretinosa. 
Archivio di psichiatria, scienze penali eto. 
Torino 1888. Voi. IX, pag. 247. 

Bambina d' anni 10 con un pene lungo 5 centimetri, 
coir apertura uretrale alla radice: sotto vi ò una specie 
di scroto bipartito, formante una cavità poco profonda, 
coperta dalla pelle delicata. Padre epilettico, madre col 
gozzo. Diagnosi dubbia intomo al sesso. 



Nota IL — Osseroasioni cliniche relative alle deformità uretra-sessuali. 



Osserv. 1. — Anria Vincenzo. Notizie di 
alcune cose notàbili occorse in Palermo dal 1636 
al 1665, cavate da alcuni manoscritti. Biblio- 
teca storica e letteraria di Sicilia. Palermo 1869. 
Voi II, pag. 399. 



Nel 1636 venne a Palermo una donna di Trapani, 
maritata da 5 anni, ed in questo tempo le apparirono 
i testicoli ed il membro genitale. Il marito mori senza 
palesare il caso. La donna si presentò al Cardinal Doria 
Arcivescovo di Palermo, e questi la foce visitare da pa- 
recchi medici, che la giodicarono per un nomo e le 



46 



690 



permisero di maritarsi. Il Daca di Montalto, Viceré di 
Sicilia, la mandò in Spagna a Sua Maestà; e dopo un 
anno tornò a Palermo cestita da prete coi mustacchi e 
barba e col nome di Don Mario. 

Osserv. 2. — Sinibaldi 6. Benedetto. Gè- 

neanihropiae, sive de hominum generaiiane, Komae 
1642. Francofurti 1669. Libr. II. Tract. I, cap. 
7, pag. 111. 

L'autore seppe dal padre Francesco che una ragazza 
fuggi da Spoleto e che fu raggiunta dal fratello in An- 
cona. Ivi presa da timore svelò la sua trasformazione in 
nomo e tale fu poscia giudicata dal Tribunale e deno- 
minata Postumo Barattani. Questo racconto fu pure rife- 
rito da Marcello Donato. Historiae mirab. Libr. VI, 
cap. 2. 

Osserv. 3. — Zacchia Paolo (Bomano). 
Quaestionum Medico-legàlium eie, Lugduni 1661. 
Libro 7. Tit. I. Qiiaest. IX, pag. 501. 

Un ragazzo di 14 anni, d* aspetto femminile, colle 
mammelle turgide e senza peli, con incontinenza d* u- 
rina, aveva un piccolo pene con il glande impervio ed 
on breve prepuzio. Agli inguini aveva due piccoli cor- 
piccioli ritenuti testicoli. Il ragazzo però principiò a me- 
struare a 15 anni, per cui nacque a Zacchia il dub- 
bio che i testicoli fossero invece ovaie. Alla radice in- 
feriore del pene vi era scanellatura che dava adito ad 
un foro comunicante colla vescica orinari a e limitato 
air intorno da una ripiegatura. I testicoli nelF inguine 
erano esili e molli, come le glandole che si trovano in 
quella regione. 

Osserv. 4. — Folli Francesco da Borgo S. 
Sepolcro. Ricreatio Physica eie. Florentiae 1665, 
in 16* (Biblioteca di Pisa). 

Pag. 129. € Monialis virgo, postquam plures annos 
intra sacra claustra vixisset, femineum sexum in vi- 
rìlem mutavit ». 

Osserv. 5. — Alien Thomas. Exact nar- 
rative of and herniaphrodite noto in London. 
Philosopbical Transact. of London Y. 1666, 
pag. 624. 

Lo scroto diviso in due labbra, ognuna delle quali 
conteneva un testicolo. Vi era un pene imperforato, e 
sotto una specie di vulva, senza clitoride. 

Osserv. 6. — Haller Alberto. Commmtari 
di Gottinga. Tom. I. 1741. — Transactions Phi- 
losophiques (compilate da Louthorp). Tom. ITI. 

Bambina di 13 anni (Anna Wild) aveva due scroti 
corrugati sostenuti dal pube, contenenti ognuno un te- 
sticolo che comparvero airetÀ di 6 anni giocando con 
altri fanciulli, ed aveva il pene nella sede ordinaria. 



Osserv. 7. — - riguardante Michele Anna 

Droiiart. 

Bnrghart G. Heinr. Orundlage Nachrieht 
von ein Hermaphrodite, Breslav 1743-1763, in 4*. 

Grashuis Giovanni. De infante hermaphro^ 
dito dieta etc. Acta natnrae curiosomm. Anno 
1744. Voi. Vili, pag. 287. Obs. 81. (Pro foe- 

mina habitus, partus vere masculus). 

Mertmd J. Claude (chirurgo del Be di Fran- 
cia). Dissertaiion au sujet de la fameuie hermck' 
phr adite qui parait aux yeux da pùbiie. Paris 

1749, en fol. Avec fig. 

Morand J. F. (figlio di Salvatore). QuuHom 
de mjdecine sur les Hermaphrodites, Mémoires 
de r Acad. des Se. de Paris 1760, pag. 165. 

Femmina di 16 anni con verga e prepuzio senza ure- 
tra. Orificio TuWare, in cui non si distingue il mesto 
uretrale ad onta del grosso getto d^ urina. Vagina breve. 

Hoin. Nauvelle description de ThermaphnH 
dite Droiiart, tei qu* on le voit d Dijon en Aoùi 
1761. Dijon 1761, in 4«. 

Haller. Eleinenta PJiisiologiae. Tom* VIL 

Libr. 28. 

Viene citato forse perehò Anna Droùart eoffiiTa di 
mestruazione irregolare, ed Haller parla con grande era- 
dizione sulla varietà della purgatio menstrual (Sect. Ili, 
pag. 137). 

Girardi Michele (Parma). De re anatomica, 

Prolnsio. Parmae 1781. Nota d, pag. 27. 

Osservò in Padova Anna Droùart nel 1779, 30 anni 
dopo veduta da Morand. 

Petit J. 8. Traité dea maladies chiruffieales. 

Paris 1790. Tom. Ili, pag. 107 (3* edition). 

Maschio con T aspetto di femmina. 

Caldani Leopoldo Marco- Antonio (Padova). 
Lettera a YeràRDO Zbviani. Memoria della 
Società italiana. Verona 1794. Voi. VII, pag. 
130. Con tavola. 

Oltre la storia di Anna Droùart, Caldani racconta la 
osservazione propria d* una sposa amenorroica con vnlTa • 
clitoride lunga due dita tras verse, con prepuxio e con 
sbocco deir uretra alla sua radice. Inferiormente vi era 
la vagina a fondo cieco, lunga tre pollici. Il marito fece 
causa per divorzio. 

Foller Johr. Ueòer angeborne menschlichem 
Misshildungen in AUgemeine und Hermaphrodiiem 
insbesondere. Landsknt 1820. Mit 2 color Tafeln. 

Discute ancora il caso di Anna Droùart. 



691 



47 



GeofTroy Saint-Hilalre Isidoro. Des ano- 

maìies eie. Paris 1836. Tom. IL Bruxelles 1837, 

pag. 71-72. Nota 4. Bes divers genres (V erma- 

fkroditiame féminin. 

Rìassame la discussione accaduta fra gli scrittori 
intorno al sesso di Anna Droùart, e ricava che la me- 
desima aveva da giovane le mammelle poco sviluppate, 
appena treccie di barba, qualche inclinazione al sesso 
iemminino, ma più tardi spuntò la barba, la conforma- 
zione divenne virila ed egualmente la inclinazione ses- 
suale. Dair esame delle parti generative, rilevò la cli- 
toride simile ad un pene normale senza meato urinario, 
ed inoltre una vulva ben conformata che conduceva ad 
una vagina a fondo cieco, ove eravi un piccolo foro, pel 
quale si penetrava nelP uretra, e quindi nella vescica. 
Non furono riconosciuti né V utero nò i testicoli, ma il 
primo fu indotto dal subire la Droùart la mestruazione, 
però assai irregolare. 

Osserv. 8. — Corigliani Giuseppe. Le 
Apnliae androgyno. Baccolta d' Opuscoli scien- 
tifici in Venezia. Venezia 1761. Tom. 46, pag. 
165. 

Caso di pene eorto ed impervio, coir uretra che sbocca 
al principio della divisione dello scroto. Mancanza del- 
r osculo vaginale. Nello scroto vi erano i testicoli. 

Osserv. 9. — Colle. Anne Orandjean. Jour- 
nal-historiqne. Paris 1766. — Dailliez. Le$ 
gujets de iexe douteux. Paris. 1893. 

Anna nacque a Granoble nel 1742. Sebbene non avesse 
gli istinti sessuali conformi al suo sesso fu maritata nel 
1761. Accusata dal tribunale di Lione come ermafrodita, 
fu messa in prigione e condannata alla pena della fru- 
sta e poi bandita in perpetuo per aver profanato il Sa- 
cramento tlel matrimonio. Essa si appellò a Parigi ove 
furono esaminati i suoi organi generativi ed i periti dis- 
sero: che la mentula esciva dalle grandi labbra, supe- 
riormente al meato urinario, col glande imperforato. 
Essa aveva due specie di testicoli verso P orifìcio (vul- 
vare) ; era senza barba; l'organo distintivo del sesso fem- 
minino, era mescolato con molti segni fallaci della 
virilità. 

La sentenza data nel 1765 annullò la pena prece- 
dente, e dichiarò abusivo il matrimonio, e riconoscendo 
poi la buona fede della donna, e che solo la natura era 
ingannatrice, le ordinò di riprendere gli abiti da donna. 

Dai pochi dati rilevati dai periti questo caso rimane 
tuttora dubbio. 

Osserv. 10. — Tabarrani Pietro. Atti del- 
V Accad, delie Scienze di Siena. Siena 1767. Tom. 
in. Appendice, pag. 77. Lettera 3*. Tav. IX, 

fig. 1. 

Parla con molta erudizione di un caso da lui veduto 
d^ un uomo col pene imperforato, coir orificio delP uretra 



alla radice ; il quale aveva una fessura nella parte su- 
periore dello scroto da simulare una vulva. Le due parti 
dello scroto contenevano i testicoli. 

Osserv. 11. — Lopechia J. De hertnapkro- 
dito ad sexum virilem pertinente. Commentar. 
Academ. Petropolitanae. Petropoli 1772. Voi. 
XVI, pag. 525. Tab. XV. 

Giovane collo scroto bipartito fornito di testicoli, e 
con ipospadia. Esso aveva altri due fratelli con defor* 
mità ai genitali. 

Osserv. 12. — Leto Andrea, Palermitano.. 
Lettera Latina. Notizie di letterati. Palermo 1773.. 
Tom. ni, 1« Settembre, N. 1. 

Fanciulla^ creduta tale dalla madre, che alP età di 12* 
anni divenne maschio. L^ autore trovò un pene collo 
scroto, contenente il testicolo sinistro. Fra lo scroto e 
la coscia destra eravi una rima che rappresentava un 
labbro della vulva. Nella parte inferiore di questa rima 
si scorgeva un piccolo foro per cui usciva V urina. Gli 
altri segni erano più di maschio che di femmina. 

Osserv. 13. — Galnri Francesco (Siena). 
Sopra un preteso ermafrodito. Atti dell'Acca* 
demia delle Sienze di Siena. Siena 1774. Tom. 
V, pag. 167. 

Un uomo di 34 anni di forme virili, però con pochi 
peli, fornito di verga con prepuzio; sotto la quale 
aveva in luogo dello scroto una fessura con due labbra 
che sembravano una continuazione del frenulo; ma la 
fessura non conduceva ad alcun canale, eccetto che verso 
r ano vi era un piccolo foro da cui esciva V orina e lo 
sperma. I testicoli erano ancora nei canali inguinali. 
Non ostante i difetti ricordati TA. ò d* avviso che si 
possa concedere il matrimonio air uomo medesimo, ap- 
poggiandosi air autorità di fatti congeneri. Storia molto 
erudita. 

Osserv. 14. — Testa Antonio Giuseppe. 
De re fnedica et chirugica. Ferrara 1781. Epi- 
stola IV, cap. 20. pag. 145. 

Bambino di 3 mesi. Senza pene. In luogo dello scroto» 
tumefazione con una rima mediana, in cui vi era un 
foro con due piccoli labbri, da cui esciva P orina. Agli 
inguini due prominenze, unico indizio dei testicoli. 

Osserv. 15. — Gentili Giovanni (Medico 
della Sanità di Livorno). Relazione d'un indi* 
viduo della specie umana fino air età di anni 13 
creduto femmina e poi riconosciuto legalmente per 
maschio (Raccolta d' opuscoli medico-pratici. 
Con Tavola, di Giov. L. Takgioni. Firenze 
1782. Voi. 6*», pag. 335). 

Un gioTinetto, tenuto per femmina, aveya due bor- 



48 



692 



sette floscie sotto il pube, «sparate fra loro, ed una pe- 
losa lanugine sul volto. L' autore poi riconobbe lo 
sbocco deir uretra verso la radice del pene, un orificio 
chiuso air estremità del glande, ì testicoli, gli epidi- 
dimi entro le borsette situate sotto il pene, sicché giu- 
dicò trattarsi d' un maschio. 

Osserv. 16. — LoflRler A. F. Eine gerich- 
iìich msdiciniscTie Selienheit: Weifliche Anìage 
iiber zu grosses niannìiches Glied, New. Archiv 
far Geburtshiilfe etc. Jena 1798-1800. S. 376. 

Osservazione rimasta ignorata all' autore, 

Osserv. 17. — Wrisberg H. Ang. Coni- 
mentaiio de singidari genitalium deformitaie in 
piiero hei^maphrnditvm meìitiente, Comment. Got- 
tingae 1799. Voi. XIII, pag. 14. — Yon Am- 
mon. Chirurgischen KronJiheifen, 1840. Tafel 
XX, fig. 3, pag. 96. 

Fanciullo col pene asf^i piccolo da confondersi colla 
clitoride, con ipospadia completa, collo scroto diviso, 
contenente i testicoli, nel sacco destro vi era ancora una 
notevole ernia. Con tutto ciò V A. aspetta la necroscopia 
per escluderne V ermafrodismo. 

Osserv. 18. — Tonni Pietro (Mantova). Sul 
sesso d'un individuo chiamato Giacoma Formi. 
Mantova 1802, in 4** piccolo. Con 4 tavole. 

L* individuo aveva 23 anni ed in precedenza sofferse 
per 2 volte dei segni mestruali ; aveva inoltre 2 grandi 
labbra vulvari, ed inclinazione ai maschi in guisa che 
esso litenne d'essere una femmina. D'altra parte aveva 
dei peli sul labbro superiore, voce maschile, petto de- 
presso, pelvi ristretta, i testicoli nelle grandi labbra ed 
un brevissimo pene col glande e col prepuzio, affetto da 
ipospodia che s* estendeva fino alla radice, ove eravi 
r uretra dilattata che conduceva in vescica. Dall' esplora- 
zione rettale non risultava nò prostata, nò utero, sicché 
r A., insieme ad altri, giudicò trattarsi d' un uomo mal- 
conformato. 

Osserv. 19. — riguardante Maria Dorotea 
Derrier. 

Hartens Frz. Heinr. BescTircibung und Ab- 
hiìdung einer sonderbaren Missgestale mànnsli- 
che Geschìechstheile an Maria Dorothea Derrier 
aus Berlin, nébst den Meinungen von Stark, Hur 
feìand etc. iiber diese Person. Leipzig 1803. Mit 
2 Tafeln. 

Riassume i caratteri clinici di Maria Dorotea Der- 
rier, nata a Potsdam nel 1780, stimata una donna da 
Hnfeiand (Journal des prakiischen Heilkunde. Tom XII. 
N. 3, pag. 170), e Marsina (Journal de Chirurgie. Tom. I. 



N. 3, pag 155), ed un uomo da Sttrfc (Neues Archiv, 
Tom. II, pag. 538) et Martens ( Beschreibung und Abbil- 
du "1/ einer Misstalstung der inannlich. GesehUehtsthMém 
Leip>^ 1802, in 4"^). Is. Getffroy Salnt-Hilaire (I>es ano-- 
malies. Paris 1836. Tom. II. Livre I. Gap. Ili) inveca con- 
sidera questo caso accora dubbio, e perciò lo pone fra 
i suoi ermafroditi neutri, cioè fra quegr indiTidui che 
non sono né m schi, né femmine. Ma Mayer nel 1834 
riconobbe nel cadavere che si trattava d^ ermafroditismo 
laterale. Vedi Mayer fra gì' ermafroditi yerL E T^di in 
Taruffi C. Memorie dell* Accad. delle Seieme dell* Isti- 
tuto di Bologna. Tom. VII, pag. 713 e 734. Nota 1. Osserr. 
8, la seguente descrizione : 

Maria Dorotea aveva V abito mascolino, il pene con 
ipospadia e lo scroto diviso, senza testicoli. Air antopsia 
si trovò la prostata, la vagina, V utero imperforato, for- 
nito di trombe ; a destra un testicolo con canaletti sper- 
matici ; a sinistra un corpo simile ad un* ovaia, compo- 
sto di granulazioni ed accumuli cellalarì, da assomi- 
gliare più ad un' ovaia che ad un testicolo. EeisteTm la 
prostata. 

Vedi ancora : 

Breggen (F. van der). lets over den hertna^ 
phrodiet. Maria Dorotea Derrier. 

Scritto in olandese. DalF estratto non ai rìlsTS n^ il 

giornale, nò V anno. 

Osserv. 20. — Bergonzoll Gaspare (Paria). 
Di un caso d' ermafroditismo. Ballett. Scienti- 
fico Pavia 1803. N. 1. Marzo. 

Questo caso (allude a Maria Dorotea), Dalle dichi»- 
razioni deir individuo e dai caratteri fisici è deciflamenta 
un Ermafrodito, ma fra i caratteri manca la certena 
tanto dei testicoli quanto della ovaia, sicchò poò chia- 
marsi individuo bisessuale esterno. 

Osserv. 21. — De Hattheis Giuseppe (Me- 
dico di Soma). Sopra un apparente cambiamento 
di sesso negl'individui d'una intera famiglia. 
Memoria. Eoma 1805. — Effemeridi eUmco-medi^ 
che deir anno 1804. Milano 1805. Semestre 2*, 
pag. 92. 

In una famiglia di contadini vicino a Roma nacquero 
4 figlie, una delle quali si maritò ed ebbe prole, tom le 
altre tre giunte ad età matura cambiarono abiti e ai 
trasformarono in uomini. Tutti tre questi indiyidaì are- 
vano il pene simile per volume al dito mignolo* quando 
era nel più alto grado d* erezione ; avevano rorifieio ure- 
trale alla radice del medesimo, e lo scroto diviso in dna 
borse, ed avevano poca barba e statura pieeola. 

Un fatto analogo trovasi registrato nel JoumeU de 
la SocùHé MédicaU d* émulation. Voi. V« pag. ISa 
Ivi si racconta che cinque sorelle negli anoi di pnbeirlà 
divennero quasi tutte fratelli. 



693 

Osserv. 22. — Béclard. Descriptìon cT un 
indioidu doni le sexe a quelque chose cf éqiiivoqtie. 
Bulletin de la Faculte de Médecine de Paris. 
Année 1814-15 e 1886. Tom. IV, pag. 273-288. 

Debierre Ch. (L* hermaphroditisme. Paris 1886, pag. 
10) fornisce 4 Uvole, rappresntanti Maria Lefort air età 
di 16 anni, e di 65, non che V aspetto esterno ed interno 
degli organi generativi (non dice da chi le ha tratte). 
(Vedi : Taruffl. Memorie dell* Accademia delle Scienze 
delV Istituto di Bologna. Tom. VII, pag. 748, Osser?. 81). 

Leblond Albert* Du pseiido-hermafrodisme 
cornine impédimeni medico-ìégal de la déclaration 
du sexe dan$ Vacte de unissane, Annales d'hy- 
giène pablique eie. Ser. 8. Tom. XIV, pag. 
293, 299. 

Maria Maddalena Lefort ali* età di 16 anni fu esa- 
minata da Bicltrd, il quale trovò la forma del corpo 
femminile con mammelle; la laringe e la voce come 
di un adolescente. A 20 anni ebbe la barba al volto, e 
mostrò un corpo conoide sotto al pube, lungo 7 centim. 
imperforato, suscettibile d* erezione, con prepuzio e con 
un canale depresso dal lato inferiore, che aveva cinque 
fori regolari sulla linea mediana, dal maggiore dei quali, 
posto alla radice del cono, esce V urina. Maria Madda- 
lena fu mestruata air età di 8 anni, e poscia senti le 
inclinazioni per il sesso mascolino ed era persuasa di 
essere di sesso femminino, come lo era lo stesso Béclard, 
perchè non trovò appartenti al sesso maschile che dei 
caratteri secondari. Questa opinione non fu divisa da 
una commissione composta di Chaustler, Petit-Radel e 
P. A. Béclard, che esaminarono più tardi Maria, e ma- 
nifestarono opinioni diverse, poichò Chaustier stimava che 
si trattaste d* un uomo con ipospadia, mentre Béclard 
riteneva trattarsi di una donna ad onta che avesse la 
barba. L* autopsia però eseguita il 12 Novembre 1864 
riscontrò gli organi genitali intemi femminini comple- 
tamente costituiti, eoo occlusione della vagina che ren- 
deva difficile la determinazione del sesso. 

Osserv. 23. — Worbe. Observ. sur un hy^ 
pospadias qui a rendu V eansUnce civile d, un 
individu fori ambigue. Bullet. de la Société de 
Méd. Paris 1816. N. 5, pag. 364. — Is. Geof- 
froy Saint Hilaire. Des Anomalies. Paris 1838, 
Bruxelles 1839. Tom. Tom. Il, pag. 63. 

Maria Margherita nacque nel 1793 ed air epoca della 
pubertà si manifestarono successivamente dei tumori al- 
l' inguine, che non recarono conseguenza; poscia divenuta 
simpatica fu chiesta più volte in matrimonio; ma a 19 
anni non era per anche mestruata, e le grazie princi- 
piarono a scomparire ed a cambiare le inclinazioni per 
assumere i caratteri maschili, sicché i parenti ad onta 
del pudore verginale di Maria richiesero un giudizio le- 
gale. A 23 anni Maria è alta 4 piedi e U pollici, con 



49 

pelle bianca, costituzione robusta, peli iniziali al labbro 
ed al mento, voce e pelvi maschile. Mammelle piriformi. 
I medici legali nel 1813 trovarono lo scroto diviso, di 
cui ogni parte conteneva un corpo simile ad un testi- 
colo. Fra i due corpi vi era la verga poco sviluppata, 
can prepuzio, senza uretra, il di cui orificio si trovava 
alla distanza d^ un pollice e mezzo dair ano. 

Quando Worbe annunziò a Maria che era un uomo, 
e che non poteva maritarsi come donna, rimase com- 
mossa, ed occorsero molti mesi per persuaderla che non 
era una donna; finalmente prese la risoluzione di fare 
r istanza affinchè il tribunale rettificasse Tatto di nascita. 

Oltre r osservazione di Worbe, sono ricordati altri 
casi di sesso dubbio. 

Osserv. 24. — Tarozzi Tommaso. Alcuni 
cenni sul dubbio sesso di un'individuo umano 
vivente. Annali unirersali di Medicina. Milano 
1819. Tom. rX, pag. 279-287. 

Una giovane contadina di 18 anni, di statura medio- 
cre, magra, per tutto il corpo senza peli, colla cartila- 
gine scutiforme rilevata senza mammelle apparenti, ed 
era sempre stata amenorroica e temeva di non potersi 
maritare, per cui si prestò alla visita chirurgica. 

La giovane aveva le grandi labbra sporgenti con 
sparsi peli che coprivano anche il pube, nelle quali era 
contenuto un testicolo fra cui vi era una fessura e nel- 
V angolo superiore sporgeva la clitoride bene sviluppata, 
ma al disotto non si scopriva meato urinario bensì T in- 
dizio di un infossamento lungo un pollice nel cui fondo 
si scorgevano due fori poco percettibili. Introdotto uno 
specillo nel foro superiore penetrò nel canale deir ure- 
tra ed introdotto nel foro inferiore si approfondò per 
vari pollici e praticò un taglio, ma la donna balzò dal 
Ietto e fuggi. 

Riveduta V inferma, per il taglio praticato, V autore 
penetrò per tre pollici in un canale che ritenne per la 
vagina, la quale era chiusa da un diaframma che con- 
dueeva in una cavità superiore assai angusta. Riveduta 
più tardi la giovine, la trovò festosa per la comparsa 
dei mestrui, ma coir esplorazione non riuscì a scorgere 
nò la cervice nò le labbra uterine, e lo specillo intro- 
dotto lo ritirò tinto di sangue, per cui giudicò di es- 
sere penetrato nella cavità uterina. La donna affermava 
di non avere inclinazione di preferenza per alcun sesso 
e di non sentire alcon dolore alla pressione dei suppo- 
sti testicoli, per cui V autore intitolò la sua storia caso 
di doppio sesso. 

Osserv. 25. — Tarozzi Tommaso (Prov. 
di Mantova). Sesso dubbio in due sorelle. Annali 
univ. di Medicina. Milano 1843. Voi. 108, 
pag. 378. 

Caso I. — Comprende V osservazione prMcedente (Os- 
serv. 24). 

In una famìglia colonica vi erano 4 figlie, di cui due 



50 

8Ì maritarono felicemente, ma la 3* era a 18 anni ame- 
norroica, senza abito femminino, e senza istinti sessuali. 
Essa presentava due grandi labbra contenenti due corpi 
ovali, ivi discesi in tempi diversi. Fra le grandi labbra 
FA. non rinvenne che una membrana occludente, la 
quale si lasciava approfondare per un pollice e nel cui 
fondo scoperse due fori. Introdotto per il foro superiore 
uno specillo, questo giunse in vescica. Fatto altrettanto 
per il foro inferiore ed allargata l'apertura, il dito non 
potè penetrare oltre tre pollici, urtando contro un dia- 
framma semilunare; ma mediante uno specillo giunse 
in una seconda cavità lunga un pollice, lo che permise 
non molto dopo che comparisse la mestruazione, ma la 
giovane maritata rimase sterile. Persuaso trattarsi della 
vagina e dell' utero, V A. dubitò che i corpi ovali fos- 
sero le ovaia, tanto più che non potè riconoscere gli epi- 
didimi, né alcun prodotto escretorio proprio dei te- 
sticoli. 

Caso IL — Iji sorella minore aveva raggiunta V età di 
23 anni quando fu visitata. Essa mostrava 1' abito virile 
e presentava una clitoride simile pel volume al dito 
grosso. Ma la cosa più singolare era una borsa simile allo 
scroto, in continuazione col perineo e colla cute degli 
inguini, lasciando però una fessura trasversale sotto la 
clitoride, per la quale esci va a spruzzi 1' orina. L' au- 
tore tagliò verticalmente tale borsa e potè scoprire le 
grandi labbra che contenevano ciascuna un corpo sub- 
rotondo, paragonabile ad un testicolo. Scuopri ancora le 
ninfe, il meato urinario e V imene, che pensò d' inci- 
dere, ma poscia non potè esplorare il fondo della va- 
gina, perchè la ragazza si rifiutò e fug^ì. Seppe però 
che in seguito essa aveva difficili mestruazioni e che ri- 
mase sterile. 

Osserv. 26. — Chlaragi Tincenzo (Firenze). 
Sopra una supposta specie dì ermafroditismo. 
Diss. Firenze 1819. Con tavola. 

Nel 1804 certa Rosa N. N. si maritò, persuasa di es- 
sere una donna, ma dopo 18 mesi di matrimonio, lo sposo 
chiese alla Curia Vescovile di Fiesole lo scioglimento 
del matrimonio per incapacità coniugale della moglie, 
accusa confermata dal medico perito, tanto più perchè 
la trovò mancante dei testicoli. La sposa irritata per 
questo giudizio e contro il marito che la disprezzava, 
parti dal tetto coniugale ed andò a Firenze. Il marito 
poi dopo lì anni di divisione, persuaso che il matrimonio 
fosse illegittimo ricorse avanti il Metropolitano di Firenze. 

La Rosa diceva essere dell'età di 52 anni. Aveva forme 
virili, colle mammelle sviluppate, con ernia ad ambidue 
gli inguini, col pube poco rilevato e guernito di non folti 
peli. L' autore dice che vi era un glande veramente vi- 
rile, ma non imperforato (tace intorno al pene), con un 
frenulo, che s' estendeva dall' apice del glande in basso 
per due pollici trasversi, ove appariva il foro uretrale. 

In luogo dello scroto vi erano due piccale borse mo- 
bili applicate alle rispettive coscie. Respinte nell'ad- 
dome le ernie, comparvero i testicoli cogli epididimi ed 
allora fu giudicata un maschio. 



694 

Osserv. 27. — Idem. Sopra una supposta 
specie d' ermafroditismo. Firenze 1819. Con ta- 
vola. 

Ipospadia totale, scroto diviso contenente i tastìeoli, 
e da un lato anche un' ovaia. 

Osserv. 28. — Otto Ad. Wilh. Neve séUem 
Beobachiungen zar Anatomie eie. Berlin 1824« 
S. 183. Ein toeiblicJier Hermapkrodit. 

Un Ussaro prussiano cadde da cavallo, si fratturò al- 
cune coste e divenne servente del reggimento. L* A. non 
dice come il soldato fu riconosciuto per una donna; ma 
racconta che questa commise diversi atti libidinosi oon 
una ragazza, che suscitarono un giudizio dal Collegio 
medico di Breslavia. 

La donna era di mediocre grandezza; aveya l*abitO| 
le braccia, la pelvi ed i piedi più femminili eha ma- 
schili; essa confessava d'avere il carattere, F ardi- 
mento e le inclinazioni sessuali del maachio, anzi eoi 
maschi da lungo tempo non aveva più rapporti, di^ 
sofferti due aborti. 

Esaminando le parti generative, appariva tosto ona 
clitoride, lunga 1 pollice e Vt * grossa come il dito 
pollice, fornita di glande, col prepuzio, che ai eontio 
nuava lateralmente con due piccole labbra. Fra questo 
superiormente vi era il meato urinario e sotto 1* introito 
vaginale. La vagina era ristretta e rugosa, e per la me- 
desima si giungeva all'orificio uterino, rotondo e lincio: 
il corpo dell' utero era retroverso. Le grandi labbra etano 
piccole e magre senza testicoli e senza ovaie. Tanto il 
pube, quanto il labbro superiore erano fomiti di peli. 

Osserv. 29. — Otto Adolph Wilhelm. Em 
mtìnnlicher Hennaphrodit^ der in drei Ehem ah 
Frau gedieni ìiat. Seltene Beobaohtiingen sur 
Anatomie, Physiologie etc. Zweite Sammlang. 
Berlin 1824, pag. 123. Tafel IH, Fig. 1 nnd 2. 

Scroto diviso e pene rudimentale col glande imper- 
forato. L* uretra s* apriva fra le due parti dello seroto, 
ciascheduna di queste conteneva un corpo simile ad vn 
testicolo. Per tali caratteri e per altri eatrìnaeehi, V A. 
giudicò la donna per un uomo mal eoofìmnato. 

Osserv. 30. — Dugès et Toussalitt. Mi- 
moire sur V hermophrodiHsme. Ephéméride de 
MonipeUier. Maj 1827. — Isid. G. Salnt-HI- 
lalre. Des anomalies eie. Paris 1836. Tom. IL 

Bruxelles 1837, pag. 60. 

Giuseppina Badré, essendo yestita da donna, abnaava 
frequentemente delle facilità concesse alla donna. A M 
anni presentava V abito virile, la voce grave, le matt» 
melle non sviluppate, il torace e le pelvi masduU^ eoa 
poca barba. Ad onta del pene ricorro (per eai il aeme 
scolava nella fessura Tulvare) era dedita alle doniM, ed 
ancora al tabacco ed alle berande aleooUdMi 



695 



51 



tava an p«nd corto e grosso eoi glande poco coperto 
dal prepusio; inoltre il pene era Bensa uretra, ed io- 
▼eee aderiva al perineo, mediante briglie, che discende- 
?ano, divaricate in modo da formare una fessura tap- 
penata da una maooia rossa, lunga due pollici, al cui 
termine vi era il foro uretrale, e simulava T apertura 
vulvare. 

I testicoli e molto meno gli organi femminini non fu- 
rono riscontrati ; per cui soltanto per V umore spermatico 
(naturalmente non esaminato) la Giuseppina fu conside- 
rata un maschio dato al libertinaggio. 

Osserv. 31. — Coste de HarselUe. Ampu- 
taiian d'vn pseudo-penU chez une jeans fiUe. 
Journal dea connaissanoes médicalee. Paris 1835- 
36 Voi. Ili, pag. 105. 

Una ragazza di 21 anni con abito femminino e con 
voce delicata, aveva un pene simile a quello d* un ra- 
gazzo di 14 anni, con glande e prepuzio, ma sfornito di 
uretra, perchò V orificio sboccava 4 linee sotto la verga 
e dal medesimo scolavano regolarmente i mestrui. Dai 
lati dell'orificio stesso discendevano due ninfe, ed in 
luogo dello scroto vi erano due grandi labbra alquanto 
rudimentali ed ove il labbro destro prendeva origine 
conteneva un testicolo. Mancava poi V ingresso vaginale. 
L*A. ritenne che vi fosse F utero colle ovaia, desumen- 
dolo dai mestrui. 

La ragazza desiderando maritarsi, non esitò FA. a 
fare una vagina artificiale e ad amputare la clitoride. 
Non dice poi se riesci a sentire il collo dell'utero; rac- 
conta però che dopo 8 mesi dal P operazione la ragazza 
si maritò e compieva il coito senza difficoltà, ma quando 
TA. scrisse essa non aveva prole. (L'A. tace sulla di- 
stanza di tempo, e sullo stato interno delle parti). 

Osaerv. 32. — Nannla Antonio (di Napoli). 
Caso d' apparente ermaproditismo. Filiatre^be- 
zio. Napoli 1&^8. Voi. 16, pag. 420. 

Una pretesa donna d'anni 24, presentava un piccolo 
pene lungo quanto 1* ultima falange del dito mignolo 
col glande non perforato dair uretra e col prepuzio senza 
frenalo. Lo scroto era diviso longitudinalmente in due 
porzioni contenenti i testicoli. Sotto il pene eravi V ori- 
ficio deir uretra allargato. Senza barba e senza mam- 
melle, con istinti maschili. 

Osaerv. 33. — Ton Immon Fried. lag. 
Dk angeborenen C/drurffiichen Krankheiien dee 
Mensehen. Berlin 184:2. S. 93. Tafel XX, fig. 1, 2. 

Uomo con ipospadia, il quale fu creduto per lungo 
tenpo per una donna e chiamata Maria Rosina. Esso 
aveva inoltre lo scroto bipartito, ed in ciascheduna metà 
Vera un ernia intestinale con idrocele. 

Oiierv. 34. — Fenoglio 0. Cesare. Singo- 
lare defamUià delle parti generative in un eot- 

C. Tarujft. 



dato. Giornale delle Scienze Mediche. Torino 
1842. Anno V. Voi. HI, pag. 301. 

Un soldato in luogo del pene aveva solo il glande, 
che sporgeva dalla parte superiore dello scroto. Questo 
era bipartito e ciascheduna parte aveva un testicolo ben 
conformato. L^ Autore afferma che mancavano i funicoli 
spermatici. 

Osserv. 35. — Fenolio G. Cesare (Torino). 
Mostruosità nei genitali identica in tre individm 
della medesima famiglia Giornale delle Scienze 
mediche. Torino 1843. Anno VI. Voi. XVIII, 
pag. 176. 

Da genitori sani nacquero 5 figli ; di cui il 2^, il 3^, 
ed il 5^ avevano la stessa deformità, sicché V autore si 
limita a descrivere il 2^ Questo aveva 5 anni e S mesi, 
alto metri 1, e 162 millim. , col corpo proporzionata- 
mente sviluppato, e con inclinazioni maschili. 

Il pube era già coperto di peli, col pene simile a 
quello d* un fanciullo di 9 anni, coir orificio uretrale 
chiuso da una membranella lucente, e vicino alla sua 
radice vi era un foro da cui scolava V orina. Mancavano 
lo scroto ed i testicoli. Niun indizio di clitoride e di 
vagina e niun rilievo nelle mammelle. L* autore sperò 
che i caratteri maschili si facessero evidenti, ma non 
assicurò i parenti. 

Osaerv. 36. — Harris. Caso di sesso dubbio 
con mestruazione dal pene. London medicai Ga- 
zette. Sept. 1847. Annali universali di medicina. 
Milano 1848. Voi. 126, pag. 204. 

Uno schiavo africano nella Virginia, di IS anni, ha 
r aspetto maschile, e di forme robuste, colle labbra 
grosse e la voce femminile, coi piedi somiglianti ai 
maschili della propria razza. Possiede invece due mam- 
melle voluminose, coi caratteri femminini, il pube ampio, 
coperto di pelo come nella donna, e ad un tempo un 
pene esile con sufficiente projezione air esterno. Sotto il 
pene havvi una fenditura diretta verso il perineo colle 
labbra fomite di lunghi peli, rappresentanti le grandi 
labbra muliebri ; però in esse non si riscontrano i te- 
sticoli. La fenditura ha un pollice e mezzo di profon- 
dità, e nelle pareti presso il fondo si sentono distinta^ 
mente le parti cavernose del pene. 

Questo schiavo è da tre o quattro anni regolar- 
mente mestruato per la via del pene, con sintomi 
propri i della mestruazione. Esso mostra esclusiva- 
mente la sua propensione |>er la femmina negra pari 
sua. Con questi dati V A. induce che i caratteri femmi- 
nini predominano, e suppone che mentre T individuo 
non ha che un solo organo maschile, cioè il pene, ed 
anche questo imperfetto, tutta volta egli crede che entro 
la pelvi ci sia l'apparato genitale interno della fem- 
mina. Ritiene poi che tale supposizione non venga con- 
traddetta dalla inclinazione per le femmine, perchè TA. 



su 

V «tritai», .a ì™""»™ • •"■ •■'""'°" ■'!;''„■• 
T.t,.~to il q™.ii» ri™... j"*». '«°'""''"' " ,;"; 

i;.i,lMO abbi, mai .ubilo npsaonft emlBBiOns semini. 

;.;„„ i?pr«..«. m-li..» il 'I-I- "■■ '■"■«"™° ■ 
m..triji «.pul.i p.r !• •!■ J'I P'»'- 

0.serv 37 — Tlrcliow B. n'ciilicher Her- 
,„aphrodili.<«m. Verh.ndMngen der pty'kalisch 
medicipischen ae«ellschaft in Wllvzbarg 1»62. 
Tom. ni, pag- 359. 

U.. do,™ di 77 ...i, -h* "-" '" '»•' -•"»■'■■ 
= r nwttfl riunite in uno stretto canale 
ateva la vagina e I uretra riunite n 
(..,o-ur<^g..il.l.) .h. .bo.-r... .11. radio, dell. ellK^ 
ride: que.U era ingrandita . tornita di pr.puBo. 

Osserv. 3'<. — Collonza Pietro (Marina 
N.poletana). Ca.o d' ermafroilUo viixnU umtro- 
laterali. Il Filiatre S«bezio. Napoli 1853. Voi. 
65, pag. 119- 

Un nomo di 33 anni con forme femminili « g'os» 
m.mm.lle non ..... m.i ..ulo tend.n.. .iriii i mentre 
a.e.8 un pen. tornilo d' uretra, da cui esci.a talora un 
nmor., peni «»>» jli rf.™.nii Mio .pe™«. " l»" 
,,. lungo nn polli» . Un... .d era spinto a .in..tr. 
dallo scroto ri.olio a destra. Questo poi dal lato sini- 
stro a..,. 2 corpi ; uno giudicato p.r «u testicolo e 
l'altro per l'epididimo; . dal l.to de.tro un tumore 
irregolare, consistente, insensibile, cb. premuto .la.a 
Inngo all' escita dal glande d'umore lattiginoso Col ealo- 
tarismo l'A. penetro in un canale che andava nella 
foesa iliaca destra, senra giungere in .escica; coli' e- 
same cattale non riconobbe la prostata. 

L' A. giudicò il tumore a destra dolio scroto per 
un' ernia uterina; secondo noi, era un'ernia della .escica 
affetta da catarro, siecbè mancano anche ì dati clinici 
per un ermafrodito, e va posto fra i casi dubbi. 

Oaserv. 39. — Huette. Hermaphralùme ap- 
parent chez le sexe niaitcvUn. Sociétè de Biolo- 
gie. Siianiie Décembre 1865. Gazetla Mécli(»le 
do Paris 1866', Ser. IH. Tom. XI, pag. 141. 

Femmina con istinti maschili ; all' età di 17 anni pre- 
sentava lo scroto bilobato contenente i testicoli, con pene 
rudimentale con glande imperforato. Sotto la verga aravi 
r orificio dell' uretra, pel ([uale una sonda giungeva in 
1. Coir Bsploraxione non si riconosce alcun corpo 



fra il retto e la vescica. 

Osserv. 40. — Larrey. llerniaphr'tdUme. 
Bnlletin de la Socit^té de Chirurgie, 21 Se- 
ptembre 1859. Gazette des HSpitaui 1869, 
pag. 450. 

Una giovane di 21 anni di nome Alessandrina-Oi^ 
tenaia aveva un pone rudimentale imperforato; 



all'esterno dei testicoli; lo scroto bilobsio a guisa di 
due grandi labbra, il m.alo urinario all'origine del ,e«. 
Ora si rilevo cb. il prepu.io si prolungava .oi l.U i« 
forma di ninfa, che i testicoli erano arr.sUli agli ..sili 
inguinali, la barba era sppariscent. e 1. voce gr...; 
ma non aveva propensioni sessuali sppres-abili. 

OsserT. 41. - Torehlo Dott. P. Deformila 
dtqli orgaoi r'"'""' Si"""'» ^'^^* ^' *'^' 
di Medicina di Torino 1860. Voi. 38, pag. 3. 
Con Tavola. 

Mori in Torino una vedova di 85 anni il suo c- 
da.ere aveva forme maschili, n.«»n residuo di ...- 
melle con barba rada. Sotto .1 pube sporgeva .1 glande 
dei vilume del dito pollice, impervio . non coperto d.i 
prepu.io. il quale era bre.e ed .11. base forma., ilo,* 
li' un. scn.ll.tur. cb. teneva il post» dell' uretra e .i«.- 
la.ano 1. piccole labbra, mentre qnesU s'apri.. < <■•• 
imeni più in basso all' attacco dello scroto form.nJ. 
ipo.padia. 1.0 scroto era r.tr.tlo in aito e bip.riito. ».; 
tenente i testicoli. L' e«ime interno no. tro.O tracci, di 
orcani feromiBei. 

La .il. di Que.t' indi.iduo fu mollo a...nlu,«« .>•>- 
do .issuto come mogli, per 2 anni ....ti U '«l»"»' 
Osserv. i'ì. - Chesneut (de la Bochel» 
a.i«iitior. d-iientUi. Vice de cmfornmlim da "■ 
ga,^ gémlaiix: hypo.padim. Ann.l. ■J'I.yg»»' 
pabliquo .t de mtSdeoina legale. Jm»»' «fW, 
ms -206. - GoHJon E. Oa. d' Uermafhri^ 
di,.,e hisexael imparf.il. chez r So,,»». JoK- 
„,1 de 1- Anatomie «l d. la Pliysiologie. f»' 
ris 18119. Année VI. pag. 599. Pia"*»» XVI 
et XVII. - Tardieu, Qitetlion mdiaiMS^ 
de l'ideniilé. Paris 1874. 

Alessia U. ..c,,'ie in un .illaggiu da <>.»'■. 1!™;^ 
nel 183«; es.s. crebbe frequenUind. scuole rel.gij ^_ 
ottenne n.l 1860 di entrare come i«""'"" " '" T.- 

i"-r=r^;:r'a:;;:::-^rt 
iri':rd.;:r;.::ri.r'£:^.- 
c:--;:i;^sS:s:u:«™Si 

un. atrettuosa amicisi. con un. comp.gna d.^p..-' ^ 
poscia fu agit.ta d. sentimenti "™ J»" ji„,„i 

finirono in una .era pa.sio.e. che oggi pu« 
invereione sessuale. disa"*"- 

Dopo ciò a..e,n.ro ad Alessia P"~f' ' ';".^ il 
ture, che la costrinsero a farsi .laitare na ^ ^ 

quale rilascio un rapporto che la giudic. F' 
malrodita con preval.nsa del s-sso maKolino. 

Impressionata da tale giudisio. condannata n 
a cambiar vestito, ma ben .neh. a •['""'"„„ „|, 
istinti ed "■ """' ""'"^■^> HiTciili- " 'i''™ 



siilo 



i rapporti Bociali, » 



697 



53 



^ ad impiegarsi in una amministrazione di strade fer- 
rate : ma non riuscì a sostenere tale regime; per cui fu 
presa dalla lipemania, ed air età di 90 anni si asfissiò ' 
coir acido carbonico. 

QtHJil fece la necroscopia e trovò un pene imperfo- 
rato, sotto il quale eran la vulva, in cui sboccavano 
r uretra ed i condotti ejaculatori, ma non si trovarono 
nò r utero, nò le ovaie. Lo scroto era bipartito, conte- 
nente a destra un testicolo, mentre il sinistro era trat- 
tenuto nell'anello inguinale corrispondente. 

Osserv. 43. — Porro Prof. Edoardo. In- 
dagine cruenta per giudicare con eicurezza del 
$e8M0. Gktzzetta Medica lombarda. Milano 1862, 
pag. 615. N. 61. 

In una famiglia nacquero due cugini materni con 
deformità sessuali, uno dei quali mal tollerando il suo 
stato a 17 anni si annegò. 

In un altra famiglia nacque una bambina, affidata a 
nutrice, poichò la madre mori per emorragia. La bam- 
bina crescendo, manifestò sempre tendenze più maschili 
(cioè verso femmine), che femminili, e di rado s'acco- 
modava ai lavori di casa, tuttavolta vesti sempre abiti 
donneschi, ed a 18 anni fu chiesta in matrimonio. Ma 
la nonna insospettita intorno al sesso la fece visitare, 
ed il Prof. Iiuani la dichiarò di sesso mascolino. Non 
▼olendo la pretesa ragazza più vestire da donna, come 
per varie ragioni la famiglia desiderava di conservare, 
dopo molte lotte, si decise di fuggire dalla casa pa- 
tema e chiedere un giudizio legale sulla natura del 
proprio sesso. 

Chiamato il Prof. Ptrro, questi, V 8 dicembre 1882, 
visitò la medesima e trovò la statura alta 1 metro e 59, 
pesante 51 chili e 400, con capelli neri e ispidi. 

Aveva due mammelle bene sviluppate a tipo fem- 
minino. Ventre depresso, la linea alba senza peli, cogli 
arti inferiori convergenti alle ginocchia, mentre T am- 
piezza del bacino era quale si conviene al sesso femmi- 
niao. Divaricando le concie, si vedeva la vulva con la cli- 
toride più sviluppata del normale, col glande sporgente 
dal cappuccio per un centimetro e mezzo soltanto (lun- 
ghezza totale 3 centi m.). Dalla base del glande partivano 
due piccole labbra formando un semi-canale che si con- 
tinuava ad un canale lungo 4 centim. e Vi che conduceva 
nella cavità vescicale. Oltre le pìccole labbr», vi erano 
ancora le due grandi con il loro ordinario andamento, 
• eontenenti verso la regione inguinale due corpi ton- 
deggianti collocati air anello inguinale esterno, che pal- 
pati non recavano dolore, e non lasciavano scorgere con 
sicurezza i caratteri dei test'.coli, e neppure quelli delle 
ovaia. Air esame rettale non si riscontrò la prostata nò 
Tutera 

L* autore rilevò , oltre la presenza delle mam- 
melle, che la giovane non ebbe mai flusso sauguignOi 
pò molestie lombari, nò proclività alla venere solitaria, 
mentre vi erano due corpi nel canale che potevano so- 
spettarsi per testicoli, ed altri indisi fisici favorevoli al 
maschile; nnlladimeno non potò ricavare la cer- 



tezza di questo sesso, e per accertarsene ricorse al par- 
tito d* esaminare i corpi inguinali, previa cloroformiz* 
sazione. Aperta la piega genito-uretrale destra, constatò 
che si trattava del testicolo colP epididimo poco pro- 
nunziato, poscia ripose il testicolo nella vaginale, che 
ricuci cou due punti di sutura, e, infine, riunì la ferita 
esterna con 4 punti di sutura nodosa, seguendo tutte le 
prescrizioni antisettiche, e dopo 6 giorni levò i punti che 
trovò riuniti di prima intenzione, quasi totalmente. 

Osserv. 44. — Bailly. Hermaphrodinme. 
BuUetin de 1' Aoad. de Médeoine de Paris 1863. 
Tom. I, pag. 341. 

Un uomo di 38 unni senza barba, collo scroto diviso 
e con una ipospadia al grado massimo. In ciascheduna 
parte dello scroto vi era un testicolo. 

Osserv. 45. — Gasper J. L. (Berlin). Prak- 
tÌ8che$ Handbuch der gerichtUchen Medicin. 1856. 
Bd. 2 (4 Auflage). 1864. Traduzione italiana. 

Una nubile di 37 anni, d^ abito maschile, senza mam- 
melle femminili, colla pelvi angusta, aveva lo scroto di- 
viso in due sacchi, in ognuno dei quali vi era un te- 
sticolo, ed un pene più corto del solito. Questo alla sua 
radice aveva Y orificio delP uretra, e lungo il lato in • 
feriore aveva una doccia uretrale, in cui vicino alla co 
rona del glande apparivano due piccole aperture elit- 
tiche (canali eiaculatori). Fra i due sacchi scrotali eravi 
una fessura rivestita da una mucosa tossa. Questa sup- 
posta femmina ebbe commercio con una donna pari- 
menti nubile, che partorì un fanciullo che aveva gli 
stessi difetti negli organi generativi già accennati nella 
supposta femmina. 

Osserv. 46. — Faeen Jacopo di Ponzaso 
(Prov. di Belluno). Gazz. Med. delle Provincie 
Venete. Padova 1865. Anno Vili, pag. 297. 
Appendice. 

Visitò un uomo di 30 anni, il quale aveva V aspetto 
e le forme di donna. Esso aveva il glande col meato 
urinario, ma mancava di prepuzio e di pene, in guisa 
che il glande era sessile ed incapace di prolungamento, 
come foss^f la clitoride. E tanto più ne aveva V appa- 
renza, poiché ai lati discendevano due specie di ninfe. 
Eranvi poi anche le grandi labbra, ma queste contene- 
vano i testicoli coi loro cordoni spermatici, ^on eravi 
traccia di vagina. L' uomo era inclinato a sposarsi, fruiva 
delle ejaculazioni seminali ed allora il glande s* indu- 
riva; sicchò non aveva che T aspetto esteriore di fem- 
mina. 

Osserv. 47. — Idem. Androginiinio. Gior- 
nale veneto di Scienze Mediche. Ser. 3*. Tom Ilf, 
pag. 163. Venezia 1865. — Gazzetta Medica 
lombarda. Milaoo 1865, pag. 354. 

Un ragaxio di 13 anni, con abito femminino, aveva 



54 



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in luogo dello scroto due pieghe cutanee contenenti 
ognuna una glandola come una grana di fava. Le due 
pieghe superiormente s* univano ad angolo, sotto il quale 
si nascondeva un piccolo glande senza prepusio, e sotto 
il glande T orificio uretrale ed una fossetta imperria 
simulante le ninfe. Il ragazzo giunse air età di 30 anni 
senza la comparsa della barba, col petto largo e le mam- 
melle molto sviluppate, e coir inclinazione alle femmine ; 
mentre non ebbe mai la mestruazione ed invece avver- 
tiva un indurimento transitorio al glande (ftenza allun- 
gamento), seguito da ejaculazione spermatica (senza esa- 
me microscopico); sicché T autore giudicò trattarsi d'un 
maschio. 

Osserv. 48. — Lombroso C. Cclso singolare 
di ermafroditismo maschih trasversale in una 
maniaca Giornale italiano delle Malattie ve- 
neree. Milano 1867. Tom. IV, pag. 306-310. 

Maria di 26 anni, gemella, figlia di parenti gozzuti, 
col volto femminino, e col tronco maschile. Amò da 
prima un maschio, e divenne assai afflitta quando si 
accorse della sua deformità sessuale. Era maniaca. Man- 
cava di pelo alle pudende. Aveva grosse le grandi 
labbra ohe contenevano i testicoli ; la clitoride più 
grossa del r ordinario, lunga 25 millim. che l'autore 
giudicò per un pene corto, collo sbocco delf uretra sot- 
toposto. Mancava il canale vaginale. Aveva inclinazione 
verso la doona. 

Idem. Caso di pseudo-ermafroditismo tra- 
sversale masch'le. Annali universali di Medicina 
(Omodei). Milano 1874. Tomo 227, pa^. 478-481. 

Il caso ò il medesimo sopra descritto con considera- 
zioni medico-legali. 

Osserv. 49. — riguardante Caterina Hoh- 
mann. 

Beer Arnold. Beschreiburg eines Herma- 
phroditen. Deutsche klin. 1867. N. 34. Jahre- 
sbericht fUr 1867. Bd. 1, S. 263 (29). 

Bokitanski E. Fall von Ifermaphrod. vera 
lateralis, Allgemeine Wiener med. Zeitung 1868. 
K 27. — Virchow' s Archiv. Bd. 43 und 44. 

Sehultze B. 8. Der Hermaphrodit Katha- 
rina Hohmann aus Mflrichstadt. Virchow' s Ar- 
chiv 1868. Bd. 43, S. 320. 

Friedreich N. (Heideibrig). Der Hermes 
phrodit Katharina Hohmann, Virchow' s Archiv 
1809. Bd. 46, S. 1. 

Caterina Hohmann aveva 43 anni. 

Yirchow B. Vorsfellung eines Hermaphro- 
diten in der Ber liner med. Q^sallschaft. Berli ner 



Eliniche Wochenschrift 1872. N. 49. Jahrea- 
bericht far 1872. Bd. 1, S. 230. 
Caterina Hohmann aveva 48 anni. 

Giuntoli L. Casa ntraordinario d^ ermafro- 
ditismo, L' Imparziale. Firenze 1873. Anno 
XIII, pag. 682. (Lavoro critico). 

Ceeeberelli A. Uh caso ^ ermafraditiamo. 
Lo Sperimentale. Firenze 1874. Tom. SS, pag;. 
198. (Lavoro crìtico). 

Boddaert Bieliard. ÉUtde sur V hermaphrc* 

disme latéraJ. Annales de la Société de Méd. 
de Gand 1874. — Studio critico ani lavori Catti in- 
torno a Caterina Hohmann e sopra altri 12 caai mamr 
loghi. Conclude che manca la prova aalBeiente dalla 
coesistenza d' un testicolo e d* una ovaia. 

Caterina Hohmann di Baviera alPetà di 40 anni 
aveva da poco perduta la mestmasione, eonsarvando i 
capelli e le mummelle abbondanti, però mottrava an 
abito virile. Aveva una verga flaccida, col glande a«qna 
m«>ato uretrale, e col prepuzio cadente da simulare Qua 
vulva, da cui superiormente esciva V urina (ipoapadia) ; 
ciò eh» condusse a confondere la verga eoo una elitiH 
ride. Presentava ancora a destra del pene uno aeroCa 
contenente un sol testicolo ben sviluppato. 

Caterina affermava d'aver sempre avuto an'indifl^ 
renza sessuale, ma che fu sempr» atta al coito e che 
aveva tuttora ejaculazionii abbondanti, in gniaa che Vfr- 
chcw potè verificare nell'umore seminale gli spermatoioi 
in stato vitale, ma non la prostata D'altra parte in 
precedenza Schullze aveva già coli* esplorazione giodicato 
la presenza della vagina, d' un corpo simib ad un otara 
piccolo con cordone che reggeva a sinistra un organo* 
che fu creduto per un* ovaia, ed allora si potava indam 
trattarsi d' un ermafrodito alternante, vivente. Ma tale 
opinione non fu risolta neppure colla morte di Caterina 
che avvenne nell'età di 57 anni, perchè non fa prati- 
cata r autopsia. 

Osserv. 60. — Sarzana Eugenio (Condotto 
a Ceccano). Ermafroditisuio anormale. Giornale 
Medico di Roma. Boma 1868. Tom. IV, pag. 
474-481. 

Una contadina di nome Faustina, che aveva 30 moni. 
A 17 anni fu mestruata, ma i mestrui si «oppresaero; 
in seguito di ciò la Faustina sofferse d'epistassi ia epo- 
che indeterminate e poscia godette ottima - salute, ia 
guisa che a 19 anni si maritò e poscia per U anni con- 
tinuò a fruire di buona salute, ma rimase sterile e solo 
comparvero vari peli al mento ed al labbro saperìore. 
Essa era alta di statura, più adatta ai lavori del campo 
che ai lavori domestici, tutta volta aveva il petto asnaa 
rilevatezze mammarie, voce femminina, pelvi maliebre; 
ed era poco inclinata ai piaceri sessuali. 

Esaminando gli organi genitali vide la mlva coir a- 



699 

spetto d^ nno scroto aperto formato da due grandi lab- 
bra. Dal labbro sinistro protuberava un corpo alquanto 
doro e mobile, grande come un uoyo di piccione, che 
possedeva nella parte superiore un cordone che pene- 
trava neir anello inguinale. Il labbro destro era meno 
pronunciato, contenente un corpo meno consistente e 
grande del sinistro. 

In luogo della clitoride eravi una appendice simile 
ad un pene, ma priva deir uratra ed incapace di ere- 
sione. Essa eia grossa e lunga come il pollice con il 
glande imperforato, con rugoso prepuzio, ripiegato in 
basso, e continuo air estemo eolle grandi labbra e colle 
pieghe che formsno V oetio vulvare. Divaricando poi le 
labbra suddette si scorgeva una scissura che partiva dal- 
l' estremo superiore della suddetta appendice e si prolun- 
gava nel canale vaginale, ove alla distanza di circa un 
pollice si trovava V orificio uretrale che conduceva (me- 
diente una siringa) nella vescica urinaria. Il canale va- 
ginale era essai ristrotto e lungo due pollici con fondo 
cieco ed addossato all' intestino retto. L' esame rettale 
non riscontrava alcnn indizio dell' utero. 

L' autore riconobbe le difficoltà di stabilire la dia- 
gnosi ; tuttavolta poggiava su certi dati clinici e special- 
mente air induzione più o meno attendibile, e giudicò 
trattarsi d' una femmina. Noi invece siamo inclinati ad 
ammettere trottarsi principalmente di pseudo-ermafro- 
dismo^ oioò con peraistenza di frammenti d«i canali di 
Moller, come ne abbiamo già registrati degli esempi, 
(Vedi : Memorie della R. Accademia delle Scienze del- 
l' Istituto di Bologna. Anno 1899. Ser. V. Tom. VII, pag. 
720 e 721. Nota 3*), non escludendo altri difetti, sicché 
bisogna ammettere il sesso dubbio. 

Osserv. 61. — Antonini E. Uh uomo-donna. 
Ippocratico. Fano 1869. Serie 3\ Tomo XV' 
pag. 403-411. 

Osservazione clinica sopra una contadina di 27 anni, 
fornita di pene, con ipospadia, collo scroto diviso, con- 
tenente in ciascheduna metà un testicolo. 

Os«erv. 62. — Wake. Case of nmlforma- 
tion of the sextial organs. Medie. Times and 
Gaz. Oct. 15. Jahrefiberir.ht 1870. Voi. I, pag. 
297, 

E. Q. Wtke fu consultato da un uomo attempato, il 
quale, affetto da malattia cardiaca, con accessi d^ emi- 
crania, sotto r influenza dei quali non poteva urinare. La 
vescica era piena; ma all'atto d* introdurre il catetere, 
non si trovò il pene, ed in sua vece un sacco cieco 
lungo un pollice e mezzo. Solamente nel fondo di que- 
sto si rinvenne il glande atrofico, il quale a fatica 
fu tratto fuori dalT apertura esterna onde praticare il 
cateterismo, per lo che si determinò una emorragia. Lo 
stato morale di quest' uomo non permise dimanda ana- 
mnestiche : esso molto probabilmente era ammogliato da 
trenta anni senza figli. Questo caso ad un esame superfi- 
ciale poteva ritenerei di sesso dubbio. 



55 

Osserv. 53. — BeTerehon (Paris). Marie 
Chupin. Etude médieo^legale. Annate» médioo- 
psychologiqaes. Paris 1871. Ser. V. Tom. IV, 
pag. 371. 

Ralfegean Donatien. Du role dee anomaiies 
eongénitales des organes génitaux. Thése. Paris 
1884, pag. 97. Obs. XII. 

Maria Chupin tessitrice apparteneva ad una famiglia 
abitante in un villaggio, la quale aveva avuto tre de- 
menti dal lato della madre, ed un epilettico dal lato 
del padre. Essa, so'o a 13 anni, imparò a leggere; ed in 
luogo che si manifestasse la mestruazione principiarono 
a spuntare peli, che poscia fu obbligata di radere, ciò 
che non evitò gli scherzi delle amiche. Era di carattere 
dolce, un poco melanconica e assai dedita alle pratiche 
religiose; senza alcun istinto sessuale. Ma a 15 anni 
principiarono dei contrasti col fratello maggiora, che 
r accusava, come capo di famiglia, di trascurare il la- 
voro, ed accrabbero a tal segno che il carattera della 
Maria diventò ingrato, bizzarro, irritabile; quando giunta 
air età di 25 anni fu obbligata di dormire con una cu- 
gina, ciò che gli forni V occasione d^ accorgerei che essa 
aveva una conforro azione diversa e fu causa che il suo 
turbamento morale s'accrescesse maggiormente ed essa 
finisse per manifestara i segni della pazzia. 

Volendo avanti tutto liberarei dal giogo della fami- 
glia e non essere obbligata di tornare alla casa, imma- 
ginò di commettere un delitto : essa aff<*rrò un fanciullo 
d^ una vicina e lo gettò nel pozzo e poscia si costituì 
ai gendarmi (fortunatamente il fanciullo fu salvo) e la 
Maria Sfiegò la preferenza del delitto in un fanciullo, 
persuasa che esso andava in cielo! 

Dalla prigione la Maria passò al Manicomio, ove 
Reverohtn la esaminò e fece un rapporto accurato col 
quale stabiliva la sua non responsabilità (ma che non 
gli offriva le prove della guarigione della follia), e che 
essa era un maschio per cui fu vestita da uomo. Dopo 
fu trasportata in un altro manicomio ove nel 1881 fu 
esaminata dal Dott. Rtffegeau, il quale fornisce le se- 
guenti notizie : 

Maria era alta 1,71, aveva la barba ed i capelli ca- 
stani e la voce virile. Era dotata di pene con epispadia 
per tutta la sua lunghezza, collo scroto diviso e con 
una curva, che aumentava nell* erezione per trazione dei 
margini laterali delT uretra aperta. Nel solco dello scroto 
vi era r orificio deir uretra, la quale era larga 3 centi- 
metri e dava escita alP orina ; e sotto la medesima, vi 
era un secondo canale, lungo U centira., separarato dal 
primo mediante un setto sottile, con fondo cieco. L* A. 
infine trovò nella parte destra dello scroto un testicolo 
atrofico coir epididimo, dopo aver ridotta un' ernia in- 
guinale. 

Maria, benché pentita del suo fallo, conservava delle 
idee bizzarre, recava importanza esagerata alle frivolezza, 
dififidava delle persone ed in genere manteneva una in- 
telligenza disequilibrata, per cui il Direttore dello Sta- 
bilimento non azzardava permetterne T escita. 



56 



700 



Osserv. 54. — Duplay Simon. De V hypo- 
tpadia» péréneoscrotale eie. Archi ves gén. de 
Médeoine. Paris 1874. Voi. I, pag. 670. Observ. I. 
Planie I. 

OsMrr. 1. — Un giovaiM di 21 anni era affètto da 
ipospadia perineo-acrotale. La verga era ben conformata 
dal lato superiore, ma posteriormente era infossata in 
mezzo allo scroto. Rialzato si riconosceva che il glande 
era sprovvisto del meato urinario, ed invece solcato in- 
feriormente e congiunto allo scroto mediante una bri- 
glia interna leggermente scavata in guisa di doccia, 
lunga 26 millimetri e che terminava a livello dell* aper- 
tura ipospadica. Questa era costituita da una fessura an- 
tero-posteriore, situata posteriormente alla parte media 
dello scroto. Lo scroto ed il pube erano coperti di peli ; 
dal lato destro eravi un testicolo voluminoso, a sinistra 
un testicolo leggermente atrofizzato. Orinando in piedi, 
una parte deir urina è lanciata in avanti, V altra parte 
andava rasente lo scroto e sulle coscie. L'erezione au- 
mentava la curva del pene, ed il glande s'infossava 
maggiormente nello scroto. Ogni tentativo di coito era 
stato impossibile. 

Continua la descrizione del processo operativo con 
esito felice. 

Osserv. 2. — Una bambina di 4 anni, figlia di ge- 
nitori sani ; aveva 5 fratelli maschi affetti da ip<>spadia 
balanioa, mentre le due sorelle non avevano alcun di- 
fetto. La bambina aveva una ipospadia perineo-scrotale 
con incurvatura in basso del pene, sembrando aderente 
ad una fessura mediana dello scroto, nel fondo della 
quale sboccava V uretra. Rialzando la verga, si notava 
una briglia, lunga centim. 1 %, che impediva il rad- 
drizzamento co^ipleto. La fessura mediana forniva 1* a- 
spetto che lo scroto fosse sostituito da due grandi lab- 
bra contenenti due testicoli di cui il destro assai volu- 
minoso. Questo maschio urinava inginocchiato come 
le femmine. (Segue la descrizione del processo ope- 
ratorio eseguito io più tempi). 

Osserv. 3. — Un maschio di 4 anni, di buona costi- 
tuzione, aveva una ipospadia perineo-scrotale^ con in- 
curvamento notevole della verga. Il pene non esisteva 
nella sua superficie inferiore, in causa che il glande era 
aderente alT apertura anormale dell'uretra, la quale era 
alla par' e media dello scroto. Praticando la distensione, 
durante V esame si riconosceva che la verga era lette^ 
Talmente piegata in due. I due testicoli erano discesi 
nello scroto, ed il fanciullo era obbligato di accoccolarsi 
per urinare. (Segue V operazione). 

Osserv. 65. — Leopoldi Dr. (Leipzig). Ein 
fnéinnlichen ScheinawiUer. (PseudO'hermaphrodi- 
smwf mascuìinus exiemus). Archiv fur Gynà- 
kologie. Leipzig 1876. Bd. Vili. Heft 3, pag. 
487. 

Contadina di 30 anni, amenorroica, con abito femminino. 
Essa si maritò a 25 anni, godeva del matrimonio e non 



aveva altra inclinazione che la femminina. La parti ge- 
nerative esterne erano normali, ma atrofiche. La sinfisi 
del pube sporgente; la vagina lìscia, lunga 8 centim. 
Coir esplorazione non si poteva distinguere se vi era un 
utero rudimentale oppure le ovaie. Però coir esplora- 
zione rettale TA. trovò nello spazio posteriore di Douglas 
un cordone semilunars teso trasversalmente nella pic- 
cola pelvi, il quale profondamente era duro come un 
osso, e Lespsld pensò ai residui d* nn essudato con indu- 
rimento del foglietto peritoneale. Egli poi trovò nella 
parte superione delle grandi labbra due corpi rotondeg- 
gianti come mandorle, forniti di cordoni che penetra- 
vano nella pelvi e che giudicò per testicoli col funicolo. 

Osserv. 56. — Leopold D. (Leipzig). Ptmudo- 
hermaphroditu» t/iascultntui €xUmu$. Archiv ftr 
Gynàkologie 1875. Bd. Vm, pag. 487. Bd. IX, 
pag. 324. 1877. Bd. XI, pag. 357. C!on fig. 

Una contadina battezzata, educata e vestita da donna 
aveva però peli alla faccia, voce e laringe maschile, non 
chò il petto piatto Aveva inoltre nn pene lungo 6 cen- 
timetri con un solco inferiormente che s'estendeva al 
glande Mancava lo scroto, ed invece vi erano due grandi 
labbra, ognuna contenente un testicolo. Vi erano ancora 
sotto la radice del pene due fori, il 8up**riore condueeva 
in vescica (ipospadia) e P inferiore conduceva ad un ca- 
nale cieco (vagina mascolina). La persona fu mestraata 
dai 17 anni fino ai 46. Nulladimeno Lsepsld la consi- 
derò per un uomo. 

Osserv. 57. — Baur. Umiaufung eines ZicU- 
iers. Anz. fùr St. d. Vorz. 1875. N. 4, S. 119. 
Jahresbericht fur 1875. Bd. 378 (7). 

Riporta un documento dell* anno 1527 del notaio 
Wolff, col quale si stabilisce che un ermafrodita assu- 
meva il nome di Elisabetta^ ed è riportato un paei seri" 
ptum nel documento d' un^ altra mano che dice la Eli- 
sabetta, riconosciuta più tardi per un uomo, fu bruciata. 

Osserv. 58. — Schaeneberg. Ein Fall von 
anscheinender ZìniUerbildung. Berliner Klin. Wo- 
chenschrift 1875. N. 17. 

Un individuo di 16 anni con abito maschile aveva le 
parti generative esterne con T aspetto femminino. Le 
grandi labbra però contenevano i due testicoli e fra le 
medesime appariva il pene lungo 5 o 6 centim. col 
glande impervio e sotto un* apertura con una specie di 
imene, che conduceva in un canale lungo 6 centim. a 
fondo cieco, in cui non si distingueva la porzione va- 
ginale dair uterina. 

Osserv. 59. — Borge C. J. HypoMpadie. 
Narsche Afagatin for Laég^^mdenshoben. Chri- 
stiania 1876. Jahresbericht fttr 1877. Bd. 1, 
S. 266. 

Una persona di 32 anni, coli* aspetto femminino, ave- 



701 



57 



ra lo scroto diviso con ipospadia. I testicoli erano si- 
tuati nella regione pubica. Combinando V esame della 
▼•scica con quello del retto, non s^ avrertiva alcun or- 
gsno interposto. 

Osserv. 60. — Sehauta Fridr. Ein Fall von 
Zwitterbildung bei einern envachserten Inditnduum, 

Wien med. Wochenschrifb 1877. N. 42 und 43. 
Jahresbericht fUr 1877. Bd. 1, S. 265 (8). 

Individuo di 30 anni con abito mascolino, aveva il 
pene con ipospadia, al termine del quale si giungeva 
da un lato in vescica e dalP altro in una stretta vagina. 
Coir esplorazione si riconosceva poi un corpo simile al- 
r utero, ma non si rilevavano nò testicoli né ovaie. 

Sebbene battezzata per femmina ed anche mestruata, 
era verosimilmente un maschio. 

Osserv. 61. — Swasey Edw. AninteresHng 
case of malformaiion of the fenude sexual or- 
gana ; representing eiiher a rare variety of her^ 
maphroditisnìe^ on of doubler congeniial ovarian 
hernia with absence of uUrwt, The amerìoan 
journal of obstetrics and disseases of women 
and children 1881. Voi. 14. N. 1. 

Una cuoca di 46 anni aveva 1* abito, la voce, il torace 
femminino. Soffriva di una doppia ernia inguinale e posse- 
deva il monte di venere ben conformato, grande la cli- 
toride, piccole le labbra, conservato V imene, la vagina 
lunga 3 pollici; per contralio T autore afferma che man- 
cavano r utero e le ovaie. Nelle grandi labbra vi erano 
due corpi, abbastanza duri, grandi come un uovo di co- 
lombo, dai quali partivano due cordoni per giungere 
agli snelli inguinali, i quali suscitarono il dubbio che 
non fossero le ovaie, e quindi si trattasse di ermafrodi- 
tismo mascolino come nei casi di Steglehner e di Chain- 
bers); tanto più che la donna racconta che dai 15 anni 
in luogo d^ ogni mestruazione da una piccola fistola dello 
sterno si separava un fluido untuoso; sicchò essa era 
amenorroica e senza utero. 

Osserv. 62. — Steimann. Zur CasuisHk 
dar Zivitter, Deutsche medicinisohe Wochen- 
schrift 1881. N. 19, S. 269. 

Ad un ragazzo di 17 anni fu cambiato di sesso tre 
volte : prima gli fu dato il nome di Giuseppe, poi di 
Teresa, a 10 anni di nuovo Giuseppe e finalmente di 
nuovo Teresa. Esso ha V abito femmino, ipospadia, e 
mestruazioni regolari ; al tatto non si rileva alcun 
corpo glandolure nelle grandi labbra, e V autore la mandò 
alla scuola femmina. 

Osserv. 63. — Hagitot H. Nouveau cas 
d' Jiermaphroditisme, Bulletin de la Soc. de Chir. 
Séance 8 Juin 1881, pag. 445. — Gaz. des Hó- 
pitaux 1881. N. 69. 



Emestina a 13 anni ebbe la mestruazione per 2 giorni, 
che si replicò altre volte, con contemporaneo sviluppo 
delle mammelle. A 15 anni senti 1* inclinazione di con- 
vivere coi giovani, e a 17 anni si maritò e visse in 
buona intelligenza collo sposo per 11 anni; ma i rap- 
porti sessuali non poterono compiersi regolarmente, per- 
chè il marito non potò mai penetrare, e la sposa s* ac- 
corse di poss<'dere essa pure un membro (più piccolo) 
che s* erigeva e subiva ejaculazioni, che poi si riconob- 
bero con caratteri normali. 

Divenuta vedova si manifestarono in essa vivaci in- 
clinazioni per le donne, e contrasse diverse relazioni. 
All'età di 40 anni Magitot trovò la statura alta metri 
1,78, abito virile, ma le mammelle erano assai volu- 
minose, le areole s'assomigliavano alla femmina, la voce 
femminina mentre il volto non aveva caratteri sessuzU 
distinti ; rinvenne un pene simile a quello di un fan- 
ciullo di 12 anni e imperforato, con doccia ipospadica 
e briglia laterale. Emestina aveva due grandi labbra, 
una delle quali conteneva un testicolo, fra le medesime 
eravi un infiindibulo a fondo cieco, in cui sboccava V o- 
rificio uretrale. Coli' esplorazione rettale non riconobbe 
né la prostata, nò V utero. 

Osser. 64. — Harchand F. (Giessen). Ein 
neuer FaU von Hermaphroditismus (Herm. spu^ 
rius masculinus f). Virchow' s Archiv 1888.. 
Bd. 92, S. 586. Jahresbericht fUr 1883. Bd. 1, 
S. 205 (13). 

Maria Raab di 29 anni aveva V abito femminino 
(lunga capigliatura, mancanza della barba, petto molto 
sviluppato, e pelle femminina); di maschile aveva il 
volto, la laringe, la voce e le forme muscolari. In quanto 
ai genitali aveva di nuovo i caratteri femminini in pre- 
valenza, aveva un grande pene non perforato, inferior- 
mente fornito da due frenuli che simulavano le piccole 
labbra congiunte da una membrana; questa poi termi- 
nava in forma semilunare sopra un piccolo vestibulo, nel 
quale sboccavano V uretra e la vagina. Vi erano ancora 
due grandi labbra che non contenevano i testicoli. Me- 
diante r uso del cloroformio l' autore riconobbe una 
vagina lunga 9 centimetri, V utero abbastanza sviluppato 
con due corpi laterali che potevano ritenersi tanto ovaie, 
quanto testicoli. Niun indizio della prostata e delle ve- 
scichette seminali. 

L' autore crede verosimile tratursi di un Ermafrodito 
mascoliuo, ma non può escludere un ermafroditismo vero 
laterale. 

Osserv. 65. — Porro Edoardo (in Milano). 
Ennafroditismo: indagine cruenta per giudicare 
del sesso. Gazzetta Medica lombarda. Milano 
1882. N. 61, pag. 315. — Italia Medica. Genova 
1883, 15 Febbraio. Anno XVII, pag. 21. (Questa 
osservazione è ripetuta. Vedi Osserv. 43). 

Una bambina F. orfana di madre, giunse air età di 



58 

15 anni aTanti che la nonna a' aceorgesae dello stato 
anomalo delle funsioni leiBuali dalla medeaima, tutta- 
▼olta il padre aspettò V occaaione d' una domanda di 
matrimonio p«r farla riaitare, arendo già compiuti i 18 
anni e chiamato il Prof, laiaii di Parma, la giudicò 
per un maschio. 

Per ragioni domestiche i parenti continuarono a con- 
siderare la F. per una femmina contro il desiderio della 
medesima e dopo un anno fuggi di casa col fine d^ ot- 
tenere legalmente il riconoscimento seseuale e riusci ad 
ottenere il seguente parere di una commissione, di cui 
era presidente il Prof. Porrà. Ecco in breve il reperto. 

La F. presenta forme virili, eccetto due mammelle, 
ed i ginocchi piegati internamente e costantemente ame- 
norroìca, senza appetiti sessuali, nò proclività alla venere 
solitaria Esaminando le parti generative, si trova sotto 
il pube la clitoride più sviluppata del solito involta su- 
periormente dal cappucio il quale discende in due alette 
da simulare due piccole labbra che internamente costi- 
tuiscono un semi-canale che dal glande risale per 6 
centi m. verso V ano e conduce ad un canale lungo 4 
che conduce nella cavità vescicale assai facilmente me- 
diante un catetere femminile. Ai lati delle piccole lab- 
bra vi sono due grandi labbra che contengono due corpi 
tondeggianti indolenti al tatto, appesi ad un cordone 
resistente. Coir esame rettale non si trovò alcun corpo 
duro nò voluminoso, per cui fu esclusa la prostata e la 
matrice. 

L* autore per sciogliere la questione fra le ovaie ed 
i testicoli, propose l* esame diretto e la F. accettò di 
buon grado il partito, per decidere il suo stato onde 
vestire da uomo; ed il 9 Dicembre 1882 aperse la pie- 
ga genio-crurale destra e riconobbe il testicolo coir epi- 
didimo poco pronunciato ed il cordone spermatico. La 
ferita rimarginò quasi totalmente di prima intenzione. 

Osserv. 66. — Pl&zzesl Tlttorio. Acta San- 
ctae Sedis, redact4i studio 1883. Voi. XXI. 

— Badaloni Giuseppe. Bullettino della B* 
Accad. Medica di Boma 1885. Gazzetta degli 
Ospedali di Milano, Luglio 1886. C!on 3 figure. 

— Filippi A. Manuale di Medicina legale. Fi- 
renze 1896, pag. 138 (2^ edizione). 

La natura del sesso di Faustina Mauro di Ceccano 
fu oggetto d* una causa trattata da prima (1870) dalla 
Curia Romana, e poscia (1884) dal Tribunale civile di 
Ceccano, che giudicò trattarsi d' un maschio con ipospa- 
dia secondo il parere di Badaloni. Ecco la breve storia. 

Faustina Maura, battezzata ed inscritta come donna, 
sebbene non mestruata, si maritò a 21 anni. Il marito 
dopo alquanto tempo trovando una difficoltà nelP accop- 
piamento volle da sé stesao esaminare le parti genera- 
tive e con un piccolo coltello allargò una fessura che 
trovò neir uretra, ma senza frutto di raggiungere il fine. 
La Faustina frattanto s' avvide che si erigeva un* organo 
che impediva V accoppiamento e nel frattanto raccontò 
le sue pene ad una sposa colla quale essa s' innamorò 



702 

e poscia sfogò la sua passiona eoo aaaa e mostrò il 
desiderio dopo diesi anni dì oonvivensa eoi marito di 
separarsi dal medesimo e fece domanda nel 1870 «lls 
curia romana di separazione legale. Nel frattaato and<^ 
a vivere in casa di suo fratello, la di cui moglie era 
V amante predetta, ed il Tribunale incaricò il Dott. 
Badalsni per V esame della donna aoeoaata d* adulterio 
con donne maritate. 

11 perito trovò V individuo che aveva V aspetto vi- 
rile, e che dal pube discendevano due grandi labbra 
(oschio-schisi) contenenti due testicoli. Dalla sommità 
delle labbra scorgeva un corpo analogo ad an pene (• 
tale fu giudicato dal perito) con un solco che saliva alla 
distanza di 3 centim. dall'ano ove si traaformava in un 
foro che si continuava in un canale lungo incirca tre 
centim. e che permetteva l* introduzione deir ìndice fino 
in vescica: il solco era rivestito della mucosa rosso- 
pallida ; e r ampiezza del canale fu stimata eifetto dei 
ripetuti conati del coito. 

Il perito poi racconta che il pene era lungo 4 Vt ^^^ 
timetri, e la Faustina poi dice che in srssione giungeva 
a 9 centimetri. Coli* esplorazione non avendo trovato uè 
la vagina, né V utero, ed avendo saputo che Faustina 
aveva eiaculazioni di sperma che si perdeva nelle coscia, 
stimò la donna per un maschio aiTetto da ipoipadia 
totale della verga, ed il Tribunale annulò il matrimonio 
e rettificò il nome precedente in quello di Fau$tino 
Mauro, 

Osserr. 67. — Dohm B. 'Mn perheiraihe^ 
ZweiUr, (Un ermafrodito mariiato). Archiv ftlr 
Gynàkol. 1883. Bd. 22, S. 225. Jahresberioht 
far 1883. Bd. 1, S. 294 (5). 

Una donna di 31 anni che fu sempre amenorroiea era 
sposa da 6 anni, con appetiti sessuali poco avilnppati ; 
essa sofferse in questo tempo delle emorragie irrego- 
lari dalle parti generative. Aveva il volto, la voce e le 
pelvi femminina e lunghi capelli senza barba. Le parti 
generative erano coperte di peli; dal pube discendevano 
due pieghe cutanee, simili alle grandi labbra, di cui la 
destra conteneva un corpo mobile più grosso d^un «ovo 
di piccione, continuo ad un cordone che giungeva al- 
l' anello inguinale; e nella sinistra si sentivano le steaae 
cose, ma più piccole. Fra le due pieghe ve ne erano altre 
due più piccole, che superiormente si riunivano per for- 
mare un cappuccio alla clitoride, simile ad un pene; in- 
feriormente eravi lo sbocco dell'uretra assai larga da 
permettere 1* introduzione del dito in vescica. 

Niuna traccia della vagina ; colla esplorazione non ai 
riscontrò nulla che ricordasse 1* utero, le trombe e le ovaie 
e neppure la prostata; si avvertiva però sulla parete 
anteriore della vescica un co**po duro, che fu sospettato 
per un utero mascolino. 

Questa donna consultò V autore per i disturbi che 
subiva compiendo i propri doveri coniugali, il quale 
giudicò che in mancanza della vagina, il marito in- 
scientemente si serviva dell'uretra, la quale era anche 
la sede di polipi sanguinanti, e ciò spiega le emorragie 



703 

regolari. Ma db che ò anche strano è che la donna ve- 
nuta a cognizione della sua natura mascolina, preferi di 
continuare la sua vita femminina nel suo tranquillo 
matrimonio. 

Osserv. 68. — Péan. Gazette des Hópitaux 
1884, Février, pag. 105. N. 14. 

Luigia di 27 anni amenorroica con voce grave, con 
fitta barba alle gote ed alle labbra, se non avesse avuto 
la precauzione di raderla, e con capelli lunghi da donna, 
di temperamento nervoso, abusava del coito colle com- 
pagne, e soffriva d* incontinenza dello sperma. Essa 
chiese la rettificazione del sesso e si sottopose alP esame 
clinico, essendo stata attratta per una sua compagna di 
laboratorio: confronto che la sorprese, e la mise in co- 
sternazione. L* esame trovò il pube coperto di peli sotto 
una verga, in fioridezza lunga 3 centimetri e mezzo, senza 
prepuzio e senza uretra. Nella erezione la verga si cur- 
vava in causa d* un rafe fibroso^ il quale occupava tutta la 
lunghezza inferiore del pene. Tre centim. sotto eravi un 
meato da cui scolava 1* orina e nelle sensazioni volut- 
tuose scolava il liquore seminale. Sotto tale meato eravi 
una fessura, lunga centim. 1 Vi« simulante la vulva, pro- 
fonda 2 centimetri. Presentava inoltre due grandi labbra, 
date dalla divisione dello scroto contenente in ciaschedun 
lato ed in alto un testicolo. Coir esame rettale non si 
riscontrò nò la vagina, nò V utero, e solo 1 vestigi d* una 
prostata. 

Osserv. 69. — Gerln Bose. Hermaphr odiarne . 
Gazette des Hdpitaux 1884, pag. 1108. 

Una giovane di 26 anni, coi caratteri esterni femmi- 
nini e colla vulva normale, ma con una clitoride lunga 
35 mill. col glande e prepuzio, senza meato urinario, e 
senza caruncole mirtiformi. L* uretra sboccava all' origine 
della clitoride; la vagina aveva il fondo cieco. Colla 
palpazione non riscontrò alcun organo generativo, però 
nelle grandi labbra trovò due corpi ovali, che sospettò 
per testicoli, forse perchè la donna non ebbe mai segni 
mestruali, nessuna inclinazione al sesso maschile, nessun 
senso piacevole alla clitoride e neppure nella relazione 
sessuale che ebbe con un uomo. 

Osserv. 70. — Gamier T. Du pseudo-her- 
maphrodisme. Annales d'^ygiène eto. 1886. 
Ser. 3. Tom. XIV, pag. 290. 

Una figlia, rimasta senza madre di buon' ora, fu ame- 
norroica e soffri per molti anni varii incomodi negli or- 
gani generativi, ohe la fecero dubitare sulla buona costi- 
tuzione dei medesimi, tanto che avendo sperimentato il 
coito questo riesci va molto più doloroso che piacevole, 
quando a 27 anni s' innamorò d' una donna ed allora si 
decise di presentarsi air autore. 

Essa ha il portamento maschile, senza mammelle, con 
voce grave, però senza barba al mento con leggieri mu- 
stacchi. Il pene è imperforato, e rimane pendente, es- 
sendo rattratto dair uretra, che ò fissata nella biparti- 

C. Tarujft. 



59 

zione dello scroto, in cui non mancano i testicoli e non 
havvi indizio di perforazione meccanica. L^ uretra si apre 
alla distanza di 4 centimetri dal glande. La prostata ò 
sensibile al tatto. 

Osserv. 71. — Gaffe de Nantes. Journal 
de médecine et de chirurgie pratique. Paris 1885, 
Février. 

Un giovane di 24 anni, orfano, giardiniere in un 
convento, il quale più avanti principiò avere gV istinti 
sessuali che poi si fecero assai vivaci, avendo frequenti 
erezioni, senza predilezione di sesso ; tuttavolta esperi- 
mentò il coito con compiacimento e riuscita, ma il gio- 
vane afferma senza ejaculazione. Nulladtmeno fu pro- 
penso a pigliar moglie, ma avanti di maritarsi si pre* 
sento air autore per esser visitato. 

Il giovane era imberbe, con voce dolce, linee deli- 
cate al volto, mani e piedi piccoli, mammelle svilup- 
pate, con grossi capezzoli ed erettili, fianchi sporgenti, 
natiche assai rotonde. Aveva il monte di venere coperto 
di peli, come pure lo erano le grandi labbra, le quali 
non contenevano alcun corpo solido. Vi erano ancora, 
ma rudimentali, due piccole labbra ; una clitoride lunga 
5 centimetri in erezione, col prepuzio incompleto, e col 
foro uretrale sottoposto al glande. Sotto la clitoride e 
fra le piccole labbra eravi un infondibolo profondo 18 
millim. senza alcuna apertura. 

L* autore rimase in dubbio sul sesso, solo espresse la 
supposizione trattarsi d^una femmina. 

Osserv. 72. — Pozzi Samuel (Paris). Sur 
detix nouveaux cas de Pseudo-hermaphrodisme. 
Socióté de Biologie 1885. Ser. 8. Tom. XII. 
Mémoires, pag. 23. 

Osserv. 1. — Un ragazzo di 18 anni aveva lo svi- 
luppo femminino delle mammelle. Vestigio delle piccole 
labbra sporgenti dal rafe scrotale. Atrofia generale de- 
gli organi genitali estemi. 

Osserv. 2. — Lo stesso caso accennato da Gerln 
Rose, a cui aggiunge due figure col titolo: Sviluppo 
femminino delle mammelle ; grandi labbra, piccole lab- 
bra, imene^ vagina^ verga atrofizzata, testicoli nelle 
grandi labbra. 

Osserv. 73. — Idem. Pseudo-hermapUrodiU 
mal, Comptes rendus de la Société de Biologie. 
Séance 26 Janvier 1884, pag. 42. 

Osservazione clinica d*una donna con verga, ipospa- 
dia e vulva di cui le grandi labbra contenevano i testi* 
coli. Imene. Atresia vaginale. 

Osserv. 74. — Buchanan 6. HermaphrodUe 
aged 9 jahre^ in xohom hoc ieeticles tvare ea> 
cised from the labia majora. Olasgow Med. 
Journal March 1886. British Med. Times 14 
Febr. 1886. — Vedi Hermann 0* Dictionnaire 

8 



60 

encyclopódique des Se. Méd. Ser. 4. Tom. Ili, 
pag. 629. Art. Hennaphrodiime. 

Una bambina di 9 anni cogli organi esterni e V a- 
suetto femminino; aveva le ninfe, T imene, la clitoride, 
la vagina ; aveva ancora le grandi labbra, ma queste 
contenevano un corpo mobile con un cordone che andava 
al canale inguinale che giudicò ])er testicoli. (Non è di- 
scutibile la estirpazione dei medesimi). 

Osserv. 7B. — Wermanii (in Dresden). Ein 
Fall von PHeudohermaphroditismus masculinus 
compleius, Virchow' s Archiv 1886. Bd. 104, 
S. 81. Tafel II, Fig. 3-4. 

Persona di 18 anni, con abito femminino, cogli or- 
gani genitali esterni piirimenti femminini, e con una 
vagina cieca, lunga G centimetri. L' utero non fu rico- 
nosciuto, invece T A. avverti due corpi rotondi ai lati 
delia sinfisi^ che non potò esaminare; nuUadimeno fece 
la diagnosi d' uomo. 

Osserv. 76. — Desconst Paul. Sur un cas 
d' hermaphrodisme. Annales d'Hygiène 1886, 
Tom. X7I, pag. 87. 

Una ragazza di 21 anni, amenorroica, alta metri 1 e 
^3 centi m., colla faccia angolosa, con numerosi peli alle 
labbra e al mento, con voce forte, petto stretto e glan- 
dole mammarie maschili, avvertiva a contatto colle donne 
degli spasmi voluttuosi con emissione d' un liquido bian- 
castro. Essa aveva il pube piatto, una verga lunga 2 
centim. con glande imperforato e con prepuzio mobile. 
Sotto la verga vi era una fessura simile ad una piccola 
vulva che dava accesso ad una cavità profonda 14 cen- 
timetri a fondo cieco, in cui sboccava P uretra; ai lati 
di tale fessura vi erano due grandi labbra, le quali non 
contenevano alcun corpo. L* esplorazione rettale ed ipo- 
gastrica escluse la presenza deir utero e dei testicoli, 
finalmente P esame microscopico delP umore supposto 
spermatico non trovò gli spermatozoi. Ad onta dei dati 
negativi P autore si mostrò inclinato al sesso mascolino. 

Osserv. 77. — Àbeles Gustav (Wien). Aer- 
MiUchen centrai Anzeiger. Wien 10 August 1892. 
N. 23. IV Jahrgang. 

Fanciullo in cui P autore non potè affermare se aveva 
il sesso femminino, cioè se aveva le grandi labbra, (man- 
cavano le piccole), un seno uro-genitale con atresia della 
vagina ed un notevole sviluppo della clitoride, oppure 
se aveva il tipo mascolino collo scroto bipartito, ipospa- 
dia, ed alto grado di criptorchismo. 

Osserv. 78. — Guermonprez (Lille). Une 
erreur de sesie avec ses consequences. Annales 
d'Hygiène publique et de Médecine legale. Paris 
1892, Septembre et Ottobre. 

Luisa X. fu posta a servizio a 12 anni da uà for- 
naio ; poscia passò sotto altri padroni, che eambiò perchè 
il servizio era troppo gravoso, e contro la volontà dei 
pMreuti parti a 22 anni con una donna per Anversa onde 
servire in un Caffè concerto. Essa racconta che non ebbe 
mai mestrui, ma che soffri d* erezioni e delle ejacula- 



704 

zioni, e poscia sperimentò il coito, che riesci doloroso^ 
non avendo alcuna attrazione per la donna, e presto st 
dette alla vita libertina e corrotta. 

Es.sa aveva il collo breve, la tiroide sporgente, senza 
mammelle, la pelvi maschile, il volto coi tratti virili, 
dotata di barba, in guisa da doverla raderla due volte 
al giorno, con peli al pube fino alPombellico, senza pro- 
montorio. Aveva inoltre a sinistra un* ernia inguinale 
riducibile, lasciando in luogo un testicolo, con epididimo, 
e canal deferente; aveva in fine un pene piccolo, sotto 
il quale vi era un solco mediano fino ad un infondibulo 
rosso ed infrattuoso. 1/ autore non aggiunge altro, se non 
che si trattava d' una ipospadia. Questo uomo aveva 
allora 23 annL 

Osserv. 79. — Messner (in Wiesbaden). Ein 
neuer Fall von HermaphroditUtmus verits (Her^ 
maphroditismus verus unilateralU fj ani Lebenden 
untersucht und beschrieben, Virchow' s Archiv 
1892. Bd. 129, S. 203. Mit 1 Tafel. 

I dati per la diagnosi furono un grosso testicolo nel 
canale inguinale destro, mentre nel canale sinistro giu- 
dicò probabile trattarsi d* una ovaia (convenendo |>er6 
nella necessità dell' esame anatomico). Tale individuo, di 
31 anni, era maritato da 7 anni come uomo, sebbene 
avesse due vistose mammelle. Possedeva un pena col- 
P uretra, ma un solo scroto rudimentale distinto in due 
rigonfiamenti corrispondenti agli anelli inguinali. 

Osserv. 80. — Marton G. e Mos. Spuriui 

hermaphroditisme. British Med. Journal 1895, 
pag. 81. 

AlP estemo vi erano i caratteri ffmminini e gli or- 
gani essenziali del maschio. Colla discesa dei testicoli 
si svilupparono i peli sul pube, si gonfiarono le mam* 
melle ed avvennero sintomi d'isterismo. 

Osserv. 81. — Kaplan Paul S. Hemuzphra' 
ditismus und Hypospadie, Inaug. Diss. Berlinl895. 

Un bambino di 4 anni, con abito femminino, mori 
di catarro. Alla necrosccpia ai trovò un' abnorme clito- 
ride, ipospadia perineale, un utero mascolino fra P aper- 
tura uretrale. Non si tnivarono né i testicoli, né le ovaie; 
(almeno questi organi non risultano dalla relazione del 
Jahresherieht fùr 1895. Bd. II, S. 433 (34) ). 

Osserv. 82. — Orftner. Utero e trombe éU 
Falloppio in un uomo. Gtiov. della B. Accademia 

di Torino 1897, pag. 267. 

Un uomo di 36 anni, ammogliato, senza prole, tele- 
grafista, fu giudicato privo del testicolo destro con er- 
nia inguinale a sinistra e con tumore del testicolo dallo 
stesso lato, duro e bemocoluto. Coir atto operatorio ed 
aperto il canale inguinale PA. trovò un utero bicorne in- 
serito nella prostata fra la vescica ed il retto, ed inoltre 
un dotto deferente che costeggiava il collo delP Otero e 
si perdeva diramandosi in canalini in prossimità della 
tuba destra. Uuomo aveva sempre adempito ai doveri con ia- 
gali e non aveva mai avuto perdita sanguigna dalPuretra 
ed i genitali estemi erano formati in modo perfetto. 



705 



61 



Osserv. 83. — Chìarleoni 6. Di^ casi di 
deformazione estema. Clinica obtetrìca dell' Uni- 
versità di Palermo. 

Nel 1898 vide due sorelle, una di 17 anni e V altra di 
15anni,chenon avevano avuto alcun segno di mestruazione. 

La maggiore era alta di persona, con membra virili e 
col tronco proporzionato e caratteristico del sesso ma- 
schile. Nessuna traccia di peli nella faccia, scarsi al- 
r ascella e al pube, voce dolce ma maschile, mediocre 
intelligenza, timida, con mammelle bene sviluppate for- 
nite di capezzoli erettili. Ai lati del pube si conosce- 
yano due corpicciuoli, grossi poco meno di un uovo di 
piccione, che potevano per un breve tratto immaginarsi 
nel canale inguinale, e colla distribuzione dei peli al 
pube propria del sesso femminile. Inferiormente al pube 
eravi un corpicciuolo lungo 3 centimetri, che termina 
con un glande imperforato fornito d' una doccia che si 
continua inferiormente in un canale lungo 5 centimetri 
che immette nella vescica. La doccia è rivestita da una 
mucosa in continuazione colla vescica urinaria. Nessuna 
traccia di borsa scrotale. L^ esame retto-vaginale non 
permise di riscontrare nò la vagina, né T utero, nò P ovaia. 
L' A. giudicò trattarsi di un maschio con ipospadia pe- 
rineale che chiama vulvifomu^ e colla differenza dalle 
comuni ipoapadie per la presenza delle mammelle e la 
mancanza della fessura scrotale e dello scroto stefiso. 

La minore o seconda sorella era parimenti un ma- 
schio con mammelle. Ed anche in questo caso la leva- 
trice e la madre erano cadute neir errore del sesso. 
Essa era di carattere riottoso, e resistente alle indagini 
cliniche. — L* A. si occupa delle conseguenze sociali poco 
liete delle due gemelle da lui descritte. 

Osserv. 84. — Taruffl C. Memorie della E. 

Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna 

1899. Serie V, Tom. VII, pag. 759. C!on tavola. 

Virginia Mauri, nata in Roma nel 1859, raccontava 



quanto segue. Ella aveva due sorelle viventi ed a 16 
anni era già mestruata. Da prima sentiva inclinazione 
verso il sesso maschile in guisa che rimase incinta due 
volte quantunque il coito le riescisse doloroso, ma la 
gravidanza non giunse a termine, interrotta og^ii volta 
per aborto. Raccontava inoltre che in seguito le si ma- 
nifestò anche V inclinazione per il sesso femminile. 

All'età di 20 anni la Virginia era alta 13B centi- 
metri ; aveva le gambe corte e sproporzionate rispetto 
al tronco. La sua pelle era bruna dovunque, tranne al 
petto ove era bianca. I capelli erano neri, come pure i 
peli della faccia e del pube. Le mammelle poi e la voce 
erano maschili. 

Quando la Virginia giunse a Bologna nel 1896 aveva 
la barba nera ed assai folta; i capelli di egual colore, 
molto lunghi. Un fatto molto importante si fu che il 
Dott. Ravtglia verificò la mestruazione, durante il suo 
soggiorno in città. 

La Virginia aveva sotto il pube un cilindro spor- 
gente carnoso, che allo stato floscio misurava centi- 
metri 5 Vt ; fornito di glande e di prepuzio, con indizio 
del frenulo. Il Dott. Rtvaglit seppe che in origine il 
glande aderiva inferiormente alla cute del suddetto ci- 
lindro, e che un chirurgo recise trasversalmente il tes- 
suto rattratto in corrispondenza della sede del frenulo; 
in tal guisa le parti si poterono allungare, e si rico- 
nobbe la mancanza del canale uretrale rimanendo sol- 
tanto un solco con superficie liscia e con alcune lacune 
a fondo cieco. 

Sotto il cilindro carnoso apparivano le grandi labbra, 
fra cui si riconoscevano anche le piccole labbra ed in 
alto r orificio uretrale. Fra le medesime labbra si pene- 
trava facilmente in vagina e si raggiungeva col dito il 
collo dell' utero ; ma coir esplorazione non si riusci a 
scoprire nò i testicoli nò le ovaie, sia nelle grandi lab- 
bra, sia neir inguine. Non fu permesso V esame per 
r intestino retto. 



»+ 



Qui é opportuno di ripetere un avvertimento sulle osservazioni sud- 
dette e cioè che il loro numero sebbene sembri sufficiente per una mono- 
grafia, tuttavolta non basta per risolvere alcuni quesiti sulla frequenza, 
come può verificarsi nel Capitolo II ; poiché ivi sono rilevati i principali 
caratteri e intorno ad alcuni non si può sempre stabilire se si tratta di 
un pene o di una clitoride, o d' un sesso dubbio o d' uno anorchido, op- 
pure d'un abito femminino o promiscuo. 

Da ciò risulta che volendo stabilire la frequenza di ciaschedun carat- 
tere, al qual fine abbiamo redatto i seguenti specchi, bisogna accogliere 
le somme come approssimative al vero, ma non come dati esatti : risul- 
tato sebbene imperfetto, non destituito però d' importanza, perché in ante- 
cedenza non abbiamo esaurito i confronti con tutti i caratteri fra loro; 
cosa che potranno fare altri in aggiunta ai dati già esposti negli specchi. 



62 



Numero delle 
osservazioni 


Stato civile 


Abito di corpo 


Pene 


Clitoride 


Scroto 


Testicoli indotti 


Ureti 
maschi 


1 


Vedova 


Taciuto 




— 






— 




Ragazza 


— 


— 


— 


— 


— 


— 


3 


14 anni 


Femminile 


Microfallo 


— 


— 


inguinali 


Ipoqmc 


4 


Monaca 


— 


— 


— 


— 


— 


— 


5 


Giovane matchio 


— 


imperforato 


— 


Oschio-achisi 


scrotali 


Meato ati 


6 


Bambina dì 13 
anni. 


— 


naturale 


— 


Oichio-schisi 


«crotali 


— 


7 
8 


Giovane donna 

Maschio. Età i- 
gnorata. 


Femminile poco 
sviluppato, con 
mammelle. 


Microftdlo 


Dopo la pubertà, 
la clitoride simile 
ad un pene atre- 
tico. 


Oschio-schisi 


scrotali 


Sbooooin' 
Ipòipadias 


9 


Sposa 


Senza barba. Tri- 
bade. 


Pene imperforato 


— 


Oschio-ichisi 


scrotali 


Ipofpa^ 


10 


Uomo 


— 


Pene imperforato 




Oschio'idiili 


•cfotmli 


— 


11 


Giovane maschio. 
Età taciuta. 


— 


Pene con ipospa- 
dia. 


— 


Oschio-schisi 


scrotali 


Ipofpad 


12 


Fanciulla 


Abito maschile 


Pene naturale 


— 




Monorchido scro- 
tale. 


— 


13 


Uomo di 31 anni 


Abito virile 


Pene con canale 
anomalo. 




Senia scroio. Tu- 
mefazione. 


inguinali. Lo sper- 
ma usciva col- 
r urina. 


Sbocco al I 

per un foi 


14 


Bambino di tre 
mesi. 


— 


Senza pene 


— 




— 


Sbocco pw 
mefazione 
tale. 


15 


Giovanetto avan- 
ti la pubertà. 


Abito femminino 


Pene imperforato 


— 


Oschio-schisi 


scrotali 


Ipoapadia 
neaile. 


IG 


Ignorato 


— 


— 


— 


— 


— 


— 


17 


Fanciullo avanti 
la pubertà. 


• 


Microfallo 


— 


Oschio-schisi 


scrotali 


Ipospadia 



707 



63 

Specchio I. ricavato dalla Nota II. 



l'io 

ili 


Sesso 
anatomico 


Mestmasione 
ed amenorrea 


Ernie 
inguinali 


Cambiamento 
di sesso 


Inclinazioni 
sessuali 


Eredità 


Organi 
femminini 


Varietà 


















i 








_ 


_ 






Vedi Osserv. 1. 


2 
















(AuHaJ. 


\ 

li 

3 


— 


Mestmazionealò 
anni. 


•."• 


— 


— 


— 


— 


— 


; 4 


GaaihicaKMiìto di 




*Mto 


In età inoltrata 


^,^ 




_ 


^_^ 


■ 


sesso rivelato 
dopo molti anni. 
















5 


— 


— 


— 


> 


— 


— 


— 


— 


6 


— 


— 


-. 


— 


— 


— 1 


— 


— 


(. 7 




Mestruazione ir- 










Vulva e vagina 




' 
1 


i 


re^oisfli!^. 




1 




• 


a fondo oieit. 




i 8 






• 










_ 


1 


( 




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1 


< 




j 

1 
1 






9 


Testicoli 


._ 


^ 


.. 


Dubbia inversio- 


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il 












Due fratelli con 






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defennità laat^ 






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12 


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17 


— 


— 


— — 


— 


-^ 


— 


— 


— — 






Ernia a destra 




• 








/ 


• 

















64 



7C 



mero delle 
lervazioni 


Stato civilo 


Abito ili corix) 


Pene 


Clitoride 


Scroto 


Testicoli indotti 


Uretr 
maschi 
















48 


rollio (li 2:] anni 


Abito maschile di- 
scontinuo; incli- 
nazione ai maschi 


Microfallo col 
glande. 








Ipospadia <' 
dice del i 


11) 


Maria Dorotea 


AÌ)ito maschile 






Oschio-schisi 


Senza testicoli 


Ipospadia p 


'20 


Idem - Diagnosi 
clinica od ana- 
tomica. 








— 


— 


— 


21 


Idem - Dopo la 
pul«ilà. 


Statura piccola; 
])Oca harha. 


Microfallo 




Oschio-schisi 




Ipospadia s 


22 


Maddalenal^efort 
di 10 anni. 


A 20 anni iMirba 
folta. Mammelle. 




Clitoride imperfo- 
rata con prepu- 
zio, lunga 22 mm. 


— 


— 


Ipospaf 


2:i 


Donna 


Femminino. A 11) 
anni amenorroica 
con mammelle 
piriformi. 


Microfallo con pre- 
puzio. 




Oschio-schisi 


Scrotali 

1 


Senza uretr 
spadia per 


24 


Contadina di 18 
anni. 


Femminino. Ame- 
norroicA. 




Clitoride bene svi- 
luppata. 




Un testicolo in un 
labbro vulvare. 


Sbocco vai 


2r» 


Femmina di 18 
anni. 


Senza abito fem- 
minino, maritata 
rimase sterile. 




Clitoride bene svi- 
luppata. 


— 


Testicoli incerti 
nelle grandi lab- 
bra. 


Sbocco in ' 


2() 


Donna di r»2 anni 


Abito virile con 
mammelle. 


Glande virile im- 
pervio (senza pe- 
ne). 


— 


Due piccole borse 
vuoto. 


Inguinali 


Ipospadia bi 


27 


Fanciullo di età 
ignorata. 




Ipospadia totale 


— 


Scroto diviso 


— 


Ipospadia* 


2« 


Soldato 


Femminile. Incli- 
nazione maschile. 


— 


Lunga poli. 1 Vi, 
grossa, con pre- 
puzio e glande. 


— 


— 


Sbocco ni 
troito vagì 


21) 


Donna 


Abito maschile 
mal conformato. 


Microfallo imper- 
forato. 


— 


Oschio-schisi 


Scrotali 


Sbocco dalle 


30 


Donna di 21 anni 


Abito virile a 24 
anni. Inclinazio- 
ne maschile. 


Pene ricurvo e 
piccolo. 




— 


Occulti. Sperma 
riconosciuto. 


Inospadia 
Sbocco sin 
r apertura 
re. 

Ipotpadii 
sotto la V( 


31 


Ragazza 


Abito feiiiniinile 


Pone infantile con 
glande e prepu- 
zio. 


— 


— 


— 


32 


Donna di 2 i anni 


Abito femminile 
senza mammelle. 
Istinti maschili. 


Microfallo imper- 
forato con glande 
e prepuzio. 


— 


Oschio-schisi 


Scrotali 


Ipospai 


33 


Donna 


Femminino 


— 


— 


Oschio-schisi 


Scrotali. Idrocele 


Ipofpai 


34 


Soldato 


— 


• 

Glande sessìle 


— 


Oschio-schisi 


Scrotali 





709 



65 

Specchio II. ricacai o dalla Nota II. 



> CD 



Sesso 
anatomico 



8 







Mestruazione 
ed amenorrea 



Ernie 
inguinali 



Cambiamento 
di sesso 



Inclinazioni 
sessuali 



Eredità 



Organi 
fonmiinini 



Varietà 



Ermafrodito ne- 
croscopico. 



Segni mestruali 



Mestruata a otto 
anni. 



Sesso dubbio 



ì 



Ermafrodito al- 
ternante. 



Amenorroica. 
Mestrui dopo i 
18 anni. 

A 18 anni ame- 
norroica. 



Cambiamento di 
sesso più morale 
che fisico. 



Mestruazione 



Ernia bilaterale 



Apparente inver- 
sione sessuale. 



Apparente inver- 
sione sessuale. 



Cambiamento di 
sesso più morale 
che fisico. 



Vulva con testi- 
coli nelle grandi 
labbra. 

Autopsia : vagi- 
na, utero, trom- 
be, un testicolo, 
una ovaia , la 
prostata. MortA 
nel 1834. 



In tre fratelli so- 
pra quattro con 
ipospadia. 






Ernia bilaterale 



Apatia 



Due sorelle sopra 
quattro con de- 
formità sessuali. 



Organi genitali 
inferiori femmi- 
nei completi .Oc- 
clus. d. vagina. 



Giudizio medico- 
legale. 



Vulva con gran- Senza inclinazio- 
di la})bra e utero 
atrofico. 



Vulva con due 
grandi labbra. 



Ermafrodito al- 
ternante. 



Vagina. Utero re- 
troverso. 



ne per alcun 
sesso. 



Su 5 fratelli, a 
avevano la stes- 
sa deformità. 



Due aborti 



Atresia dell' ori- 
ficio vaginale. 



Amputazione 
della clitoride. 
Vagina artificia-* 
le. Coito. Senza 
prole. 



66 



71 



Numero delle 
osservazioni 


1 
Stato civile 


Abito di corpo 


Pene 


Clitoride 


Scroto 


Testicoli indotti 


Uretr 
maschi 


35 


Bambino di 5 
anni. 


Inclinazioni ma- 
schili. 


Pene atretico 


mancante 


mancante 


mancanti 


Ipospadia i 


36 


Africano di 18 
anni. 


Voce femminile. 
Mammelle volu- 
minose. 


Microfallo 


— 


Grandi labbra 


mancanti 


Ipospadìa 
neale. 


37 


Donna di 77 anni 


Proi)ensione per 
le fonimi ne. 




Ipertrofia con pre- 
puzio. 


— 


— 


Uretra unii 
vagina. 


38 


Uomo di 33 anni 


Femminile e gros- 
se mammelle. 


fornito d' uretra 


— 


rivolto a destra 


Scrotale a destra, 
im tumore a si- 
nistra. 


— 


39 


Ragazza di 17 
anni. 


Istinti maschili 


Pene rudimentale 
col glande im- 
perforato. 


— 


Oschio-schisi 


Non trovati col- 
r esplorazione. 
(Griptorchia). 


Ipospa 


40 


Donna di '21 anni 


Voce gnivo. Senza 
propensioni ses- 
suali apprezza- 
bili. Barba appa- 
riscente. 


Pene rudimentale 
imperforato. 




bilobato 


inguinali 

• 


Ipospa 


41 


Vedova di 73 
anni. 


Gostituzione ma- 
schile. Senza 
mammelle. 


impervio e breve 


— 


bipartito 


scrotali 


Senza V \ 


42 


Radazza. Institu- 
trice in una pen- 
siono. Superata 
la pul)erta 


Indeciso fra i due 
sessi. 


imperforato 




bipartito 


Un testicolo scro- 
tale a destra. In- 
guinale a sini- 
stra. 


Uretra e o 
eiaculator 
cavano ne 
va. 


43 


Giovane (Gaso 2**) 


Gon tendenze ver- 
so le femmine. 
Gon mammelle e 
tipo femminino. 




più sviluppata del 
solito. 




inguinali 




44 


l'omo di 49 anni 


Senza l)arl)a 


— 


— 


Oschio-schisi 


scrotali 


Ipospadia 


45 


Celi])e di 37 anni 


Maschile. Senza 
mammelle. 


corto 


*- 


Oschio-schisi 


scrotali 


Ipofpadia 
inferìorm( 
meato su 
mente. 


46 


Uomo di ;{0 anni 
(Gaso ì% 


Aspetto femmi- 
nino. 


Pene senza prepu- 
zio e perforato. 


— 


— 


Testicoli nelle 
grandi labbra. 
Eiaculazioni se- 
minali. 


« 


47 


Ragazzo di 13 
anni iGaso 2**). 


Abito fonmiinino. 
A 30 anni bari» 
e mammelle. 


Microfallo. Senza 
prepuzio. 




Due pieghe cuta- 
nee. 


Grandi come una 
grande fava e 
scrotali. Eiacula- 
zione dal pene. 


Sbocco 1 
glande de 


4K 


Maniaca di 26 
anni. 


Gol volto femmi- 
nino e col tronco 
virile. Amò da 
prima una fem- 
mina. 


Microfallo 




Scroto bipartito 


Scrotali. Senza 
traccia di sper- 
matozoi. 


Ipospadiali 



711 



67 
Specchio III. ricattato dalla Nota IL 



Sesso 
anatomico 



Mestruazione 
0(1 amenorrea 



Erme 
inguinali 



Cambiamento 
di sesso 



Sesso dubbio 



Diagnosi dubbia, 
del resto un ma- 
schio. 



Mestruata per la 
via del peno. 

Amonorroica 
dall' origino. 



Supposizione. Er- 
niat della vesci- 



ca. 



Inclinazioni 
sessuali 



Eredità 



Sesso maschilo 
verificato colla 
chirurgia. 



Maschio 



Due testicoli 



Senza propensio- 
ne sessuale. 



Duo fratelli sonra 
5 con ipospauia. 



Organi 
femminini 



Variiptà 



Inclinazioiii ma- 
schili. 



Maschile con abi- 
to femminino. 



Amenorroica 
dopo la pubertà. 



Amenorroica 



Nén riconosciuti 
ìa vagina, V ute- 
ro, né la prosta- 
ta. 



per le femmine 



Caso i** Gemelli 
con deformità 
sessuali. Uno si 
annegò. Due cu- 

Sini materni con 
eformità ses- 
suali. 



Eredità (Vedi Va- 
rietà). 



Vita avventurosa 



Suicidio 



Caso 2" Vulva 
con grandi e 
piccolo labbra. 



Vulva con grandi 
e piccole labbra. 



Si annegò il pri- 
mo cugino. 



Senza barba 



Ebbe commercio 
con una donna 
nubile che par- 
torì un figlio 
conforme alP a- 



vo. 



C. Taruffi. 



9 



68 



2 3 
s t 



49 



50 



51 



52 



53 



54 



55 



56 



57 



58 



59 



60 



61 



62 



Stato civile 



Abito di corpo 



Pene 



Clitoride 



Donna di 40 anni 



Contadina di 30 
anni. 



Contadina di 27 
anni. 



Uomo attempato 
(caso omesso). 



Tessitrice di 13 
anni. 



Al)ito virile e 
mammelle al> 
hondanti. Indif- 
ferenza sessuale. 

Abito femminino. 
8i maritò a 19 
anni. 



Giovane di 21 
anni. 

Contadina di 30 
anni. 



Contadina dopo 
la pubertà. 



Ermafrodito (do- 
cumento del 
1537j. 

Ragazzo di 16 
anni. 



Uomo di 32 anni 



Uomo di 30 anni 



Cuoca di 40 anni 



Ragazzo di 17 
anni. 



Cai'attere dolce. 
Senza istinti ses- 
suali. A 25 anni 
s' accorse di esse- 
re di conforma- 
zione sessuale 
particolare. Tur- 
j>amento morale. 
Abito virile. 



Verga flacida sen- 
za meato, prepu- 
zio cadente, però 
atta al coito. 



Pene 



Simile ad un pene 
imperforato con 
prepuzio. Senza 
uretra. 



Scroto 



Testicoli indotti 



Urctn 
maschi 



laterale) 



bipartito 



Un testicolo scro- 
tale. 



Ipospadiaco 
ta del Sem 



Pene curvo 



Abito femminino. 
Maritata. Sterile. 



Abito maschile 



Abito virile 



Abito femminino 



Abito mascolino 



Abito femminino 



Abito incerto 



Pene curvo 



lungo 6 centim. 



lungo 6 contim. 
impervio. 

I^ene 



Pene 



Ignorato 



Clitoride iperpla- 
stica. 



Ignorata 



Oschio-schisi 



Oschio-schisi 



Con due testicoli 
scrotali supposti 
Uli. 



scrotali 



Il)OS|>ad 



Un testicx)lo scro- 
tale. 



Ipospadia. i; 
scrotale. 



Testicoli scrotali 



Doccia un 
IposjMuiia ] 
neo-scrotali 



Due grandi labbra 



Due grandi labbra 



Oschio-schisi 



Due grandi labbra 



Due grandi labbra 



Testicoli scrotali 



Testicoli scrotali 



Testicoli inguinali 



Due glandolo con 
cordoni diretti 
agi* inguini. 

Anorchidia 



Ipospadia. S 
nella ponio 
tale. 



Ipospadi 



Ipofpaidia v 
forme per h 
le si giungi 
vescica ed 
gina. 

Sbocco ignu 



Ipospadi 



713 



69 
Specchio IV. ricavato dalla Nota II. 



* o o 
y co «lA 

S m >i 

=r o 



49 



50 



51 



52 



53 



54 



5;> 



56 



57 



58 



59 



60 



61 



62 



Sesso 
anatomico 



Non fu fatta la 
necroscopia. 



Sosso dubbio 



Mestruazione 
C(i amenorrea 



Ernie 
inguinali 



Cambiamento 
di sesso 



Inclinazioni 
sessuali 



Perduta la me- 
struazione. 



Soppressa a 17 
anni. 



Sesso dubbio 



Amenorroica 



Sesso maschile 



Mestruazione dai 
17 anni sino ai 
46. 



Eredità 



Organi 
femminini 



Apatia 



Indifferente 



Varietà 



Ostio-vulvare in 
cuislioccavaTo- 
rilìcio deir ure- 
tra con vagina a 
fondo cieco. 



Apatia 



Sterile e marita- 
ta. Senza utero. 



Canale ceco, lun- 
go 9 centimetri 
(vagina). 



Caso troppo osca- 
ro per essere ri- 
cordato. 

Uccise un fan- 
ciullo; fu posta 
nel Manicomio. 



Sesso dubbio 



Sesso dubbio 



Sesso dubbio. Le 
fuca mbiato no- 
me tre volte. 



Mestruata 



Amenorroica 



Mestruazione re- 
golare. 



Due ernie ingui- 
nali. 



5 fratelli con ipo- 
spadia balanica. 



Atrofia nelle par- 
ti generative e- 
steme. Vagina 
lunga 8 centim. 

Vagina mascoli- 
na. 



Apertura vulva- 
re. Vanna cieca 
lunga 6 centim. 



Vagina con sboc- 
co neir uretra. 
Utero, mediante 
r esplorazione 
rettale. 

Vagina lunga tre 
pollici. 



Ermafrodito bra« 
ciato vivo 



70 



_2S -m^ 

il s 


Stato civile 


1 
j 

A])ito di corpo 


P«e 


1 

1 

Clitoride 


Scrote 


Testicoli indotti 


Uretn 
maschi 


63 


Vedova 


JÈLbito virile con 
inamuielle volu- 
iminose. Inclina- 
zione mascbile. 


Pene infantile dm- 
perforato. 




Due grandi labbra 


Un testicolo scro- 
tale con ejacula- 
zioni. 


Doccia ipos] 
Sbocco fra 
grandi lab 


64 


Donna di 29 anni 


^)ito femminino 
con caratteri ma- 
sòlìili interposti. 


Pene grande im- 
perforato con 2 
frenuli membca- 
niformi. 




Due grandi laUira 




Sbocco fra 
lui^gamcnl 

frenuli, ii 
alla vagin 


65 


Donna 


Ffwrtminino con 
mammelle. 


— ^ 


Clitoride notevole 


Due grandi labbna 


Un testìcolo scro- 
tale riconosciuto 
col taglio. 


— 


66 


Eemmina di 51 
Anni. 


Virile 


lungo centim. 3 V 'j 


— 


Due grandi labbra 


Due testicoli 


Ipospadia 


67 


DwinadiSlanni 


Abito femminile 
senza ^larba. 




Simile ad un pene 
oon capuccio. 


Due grandi labbra 


Disuguali nelle 
grandi labbra. 


Sbocco noli 
assai largo 
mettere 1 
duziono di 
to invesci< 
alla clitor 


G8 


Donna /ii 27 anni 


Mascbile. B^rba 
iitta. 


lungo ct'ntim. 3 V» 
senza prepuzio e 
senza uretra. 
Neir erezione si 
cur\'ava. 




Due grandi labbra 


scrotali 


Scolava da 
tra» sotto la 
il liquido 
naie. 


69 


Ragazza ài 26 
anni. 


Abito femminino. 
Inclinazione agli 
uomini. 


Pene piccolo 






Due testicoli 


— 


70 


Orfana avanti la 
pubertà. 


Portamento ma- 
schile. Senza 
mammelle e sen- 
za barba. 


imperforato, pen- 
dente e rattratto. 




bipartito 


scrotali 


Ipospadi 


71 


Giardiniere di 24 
anni. Orfano. 


Abito femminino 
con mammelle 
6vilupi>ate. 


^"^ 


Clitoride lunga 5 
centimetri. 


Grandi labbra 


Senza testicoli 


Foro uretral 
to al (glande 
clitoride. 


72 


Ragazza di 24 
anni. 


Abito femminino 
con mammelle. 




— 


Dal rafe sporgeva- 
no le piccole lab- 
bra. 




— 


73 


Donna 


— 


Con pene 


— 


Grandi labbra 


Testicoli scrotali 


Ipospadia pe 


74 


Bambina di 9 
anni. 


Femminino 


— 


Con clitoride vi- 
sibile. 


— 


Testicoli scrotali 


— 


75 


Donna giovane di 
18 anni. 


Femminino 


— 


— 


— 


Testicoli intimi- 
li. Corpi ai lati 
del pube. 


— 


76 


Ragazza di 21 
anni. 


Maschile. Viva in- 
clinazione per le 
femmine. 


Pene imperforato 
lungo 2 cent, con 
prepuzio mobile. 


-^ 


— 


Criptorchido 


Ipospadia vi 
forme. 


77 


Fanciullo di fes- 
so dubbio. 


Abito incerto 


Pene incerto 


clitoride 


Grandi labbra 


Criptorchismo in 
alto grado. 


Ipospaii 



715 



71 

Specchio V. ricacato dalla Nota II. 



osservazioni i 
rioetuto 1 


Sesso 
anatomico 


Mestruazione 
ed amenorrea 


Ernie 
inguinali 


Cambiamento 
di sesso 


Inclinazioni 
sessuali 


Eredità 


Organi 
femminini 


Varietà 


^3 


Sesso maschile 


Mestruazione 




— 


— 


— 


Esame pel retto — 
né utero, né pro- 
stata. 


Ì4 


Sesso dubbio, for- 
se ermafrodito. 




— 


— 


— 


— 


Niun indizio di 
prostata, né di 
vescichette se- 
minali. 


i 

m 


5 


— 


Amenorroica 


— 


— 


— 


— 


Grandi e piccole 
labbi-a. 


^^ 


S 


Maschile 




— 


— 


— 


— 




Dilatazione del- 
l' uretra. 


7 


• 

Definitivo ma- 
scolino. 


Sempre amenor- 
roioa. 


— 


— 


— — 


— 


— 


Preferì di conti- 
nuare la vita 
femminina. 


ì 


— 


Amenorroica 


— 


— 


— 


— 


Vulva profonda 
centim. 1 V*. 


Né vagina, nò 
utero, né pro- 
state. 


9 




Amenorroica 




— 


Paresi sessuale 


— 


Una vulva ed 
una vagina. 


Mancanza d* u- 
tero. 


} 


Maschile 

• 


Amenorroica 




^"^ 








Coito doloroso. A 
27 anni si inna- 
morò di una 
donna. 


l 


Sosso dubbio 












Sotto la clitoride 
un infundibolo 
profondo 18 mil- 
limetri. 




> 


Dubbio 




— 


— 




— 


Atrofìa delle par- 
ti sessuali ester- 
ne. 


— 


\ 


Maschile 




— - 


— 


— 


— 


Imene. Atresia 
della vagina. 


— 


i 


Maschile 




— 


— 


— 


— 


Imene e vagina 


-— 


i 


Maschile 


— 


— 


— 


— 


a 


Vulva e vagina 
cieca lunga 6 
centimetri. 


— 


• 


Sesso dubbio 


Amenorroica 


—*" 


-^ 


— 


J 


L' esploraz ione 
escluse l* utero 
ed 1 testicoli. 


~^ 


t 


^■MM 


^^^* 


~*~ 


■^" 


— " 


— 


— 


— 



•72 



nero delle 
icrvazioni 


Stato civile 


Al)ito di corpo 


Pene 


Clitoride 


Scroto 


Testicoli indotti 


Ureti 
mascfa 


1 § 
















78 


Donna di 22 anni 
servente in un 
caffè. 


Abito maschile. 
Barba. Coito do- 
loroso. 


Microfallo 


— 




Un testicolo scro- 
tale a sinistra. 


Ipospa 


79 


Uomo di 31 anni 


Abito maschile 
con duo grosse 
mammelle. Mari- 
tato da 7 anni. 


Pene coli' uretra 


• 


Scroto piccolo di- 
stinto in due ri- 
gonfiamenti. 


Un testicolo ingui- 
nale a destra. A 
sinistra un corpo 
dubbio. 




80 


Maschio 


Abito femminile, 
con mammelle. 


Pene 


— 


Scroto 


Testicoli scrotali 


— 


81 


Bambino di 4 
anni. 


Abito femminino. 
Morì per catarro. 


— 


Clitoride iperpla- 
stica. 


— 


— 


Ipospadia 
neaile. 


82 


Uomo di 36 anni 
ammogliato. 


Abito virile 


normale 


— 


normale 


A sinistra con tu- 
more. 


nom 


83 


Ragazza di 17 
anni. 


Abito maschile 
senza peli in fac- 
cia, con mam- 
melle. 


Microfallo 


— 


Senza scroto 


Testicoli inguinali 


Doccia UTC 
ferìonnei 
spadia p 
vulvifora 


84 


Donna di 31 anni 


Abito misto. Incli- 
nazione da prima 
verso gli uomini. 
Due aborti; po- 
scia verso le don- 
ne. 


Pene lungo cen- 
tim. 5 Vt ^^ 
glande e prepu- 
zio. 




Grandi labbra ove 
si penetrava in 
vagina. 


Senza testicoli 


Doccia u 



717 



73 

Specchio VI. ricaoato dalla Nota IL 



io 

ÌB 

1'^ 


Sesso 
anatomico 


Mestruazione 
ed amenorrea 


Ernie 
inguinali 


Cambiamento 
di sesso 


Inclinazioni 
sessuali. 


Eredità 


Organi 
femminini 


Varietà 


8 




Sempre amenor- 
roica. 


Ernia inguinale 
a sinistra. 


— 










9 


Maschio 




— 


— 


— 






— 


) 


Maschio 


— 


— 


— 


^^^» 


— 






l 


Ignoto 


— 




— 


— 




Utero maschile 
reperibile dal- 
l' apertura ure- 
trale. 


Tace sui testicoli 
e sulle ovaia. 




Maschio 




Ernia uterina e 
del testicolo a 
sinistra. 


— 


-^ 


— 


Ernia dell' utero 


Senza prole 


> 


Maschio con 
mammelle. 

• 










Due sorelle mi- 
nori co^li stessi 
caratteri estemi. 


L' esplorazione 
non trovò né va- 
gina, né utero, 
nò ovaia. 






Sesso dubbio 






L 






Vagina pervia e 
collo dell' utero. 
Coir esplorazio- 
ne né ovaia, né 
testicoli. 


• 



74 
Specchio I. 

Stato civile 



sesso 



Femmine. Oss. 1, 2, 
3, 4, 6, 7, 0, i2. 

Maschi. Oss. 5, 8, 10^ 
il, 43, 14, ir», i7. 



Totale Oss. 16 



Abito (li corpo 



caratteri 

Femminile. Oss. 3, 
7, 0, 15. 

Maschile. Oss. i 2, i 3 

Promiscuo — 



Totale Oss. 6 



Pene 



sue varietà 

Pene naturale. Oss. 
6, 12. 

Microfallo. Oss. 3, 8, 
17. 

Aplasico. Oss. 14 

Imperforato. Oss. 5, 
9, 10, 15. 

Ipospadia. Oss. 11 

Canale anomalo. Oss. 
13. 

Totale Oss. 12 



Clitoride 



sue varietà 



Iperplasia. Oss. 7 



Totale Oss. I 



Scroto 



forme 



Bilobata. Oss. 5, G, 
8, 9, 10, il, 15, 17. 

Senza scroto. Oss. 13 



Totale Oh. 9 



Testicoli indotti 



Urelr 
maidu 



sede 



Inguinali. Oss. 3, 13 

Scrotali. Oss. 5, 6, 8, 
9, 10, li, i2, 15, 17. 



Totale Oss. 1 1 



suo sbo 



Ipospadia 
Oss. 3. 

Ipospadia 
Oss. 8, 9, 

Ipospadia p 
Oss. 13. 

in vagina. ( 

Uretra penit 
la. Oss. 17 



Totale ( 



Specchio II. 



Stato civile 



sesso 



Femmine. Oss. 19, 

20, 21, 22, 23, 24, 

25, 26, 29, 30, 31, 
32, 33. 

Maschi. Oss. 18, 27 
(fanciullo), 28, 34. 



Abito di corpo 



Pene 



Totale Oss. 17 



caratteri 



Femminile. Oss. 23, 

24, 28, 31, 32, 33. 

Maschile. Oss. 19, 21, 
22, 29, 30. 

Promiscuo. Oss. 18, 

25, 26 (con mam- 
melle). 



ToUle Oss. 14 



sue varietà 



Pene naturale — 

Pene ricurvo. Oss. 30. 

Microfallo. Oss. 18, 
21, 23, 29, 31, 32. 

Glande sessile. Oss. 
26, 34. 



Clitoride 



sue varietà 



Iperplastica. Oss. 22, 
24, 25, 28. 



Totale Oss. 9 



Scroto 



forme 



Bipartito (Oschio- 
sciiisi). Oss. 19, 21, 
23, 26, 27, 29, 32, 
33, 34. 



Totale Oss. 4 



Testicoli indotti 



Ureti 
mascb 



sede 



Inguinali. Oss. 52. 

Scrotali. Oss. 23, 29, 
32, 33, 34. 

Labiali. Oss. 24, 25. 

Occulti . Oss. 30 (sper- 
ma). 



Totale Oss. 9 



Totale Oss. 9 



suo Bh 



Ipospadia 1 
Oss. 26. 

Ipospadia 
Oss. 18, 11 

Ipospadia 
(ìss. 2i. 21 

Ipospadia p 
Oss. 23. 

Vaginale. * 
è5, 28. 

Uretra apei 
27, 30. 



Totale C 



76 



Specchio lU. 



Stato civile 


Abito di corpo 


Pene 


Clitoride 


Scroto 


Testicoli indotti 


Uretra 
maschili 


sesso 


caratteri 


sue varietà 


sue varietà 


forme 


sede 


suo sboo 


Femmine. Oss. 37, 


Femminile. Oss. 36, 


Naturale. Oss. 38. 


Iporplasia. Oss. 37, 


Bipartito Oss. 36, 
39, 40, 41, 42, 44, 


Inguinali. Oss. 43. 


Ipospadia Im 


39, 40, 41, 42, 48. 


38, 44, 46, 47. 






Oss. 47, 48. 






Senza prepuzio. Oss. 
46, 47. 




45, 46, 48. 


Scrotali. Oss. 38, 44, 




Maschi. Oti. 35, 3G, 


Maschile. Oss. 35, 37, 


Senza clitoride. Oss. 




45, 46, 48. 


Ipospadia p 


38, 43, 44, 45, 46, 


39, 40, 41, 43, 45. 




35. 


Spostato. Oss. 38. 




Oss. 35, 39, 


47. 




Imperforato. Oss 35, 






Griptorchidi. Oss. 39. 






Promiscuo. Oss. 42, 


42. 




Rudimentale. Oss. 




Ipospadia pei 




48. 


Mìcrofallo ed imper- 
forato. Oss. 39, 40, 
45. 




47. 
Mancante. Oss. 35. 


Mancanti. Oss. 35,36. 


Oss. 36, 49. 

Sbocco vulvai 
42. 














Senza uretra.' 


ToUle Oss. 14 


ToUle Oss. 14 


Totale Oss. 8 


Totale Oss. 3 


Totale Oss. 12 


Totale Oss. 9 


Totale Os 



Specchio IT. 



Stato civile 



Abito di corpo 



Pene 



sesso 



Femmine. Oss. 49, 
50, 51, 53, 55, 56, 
61. 

Maschi. Oss. 52, 54, 
58, 59, 60, 62. 

Ermafrodito. Oss. 57. 



ToUle Oss. 14 



caratteri 



Femminile. Oss. 50, 
53, 55, 59, 61. 

Maschile. Oss. 49,56, 
58, 60. 

Promiscuo. Oss. 62. 



Totale Oss. IO 



sue varietà 



Pene imjìerforato e 
flacido. Oss. 49, 58. 

Pene regolare. Oss. 
51, 56, 59, 60. 

Pene curvo. Oss. 53, 
54. 



Totale Oss. 8 



Clitoride 



sue varietà 



Iperplastica. Oss. 54, 
64. 



ToUle Oss. 2 



Scroto 



forme 



Bipartito (oschio- 
scnisi). Oss. 50, 53, 
54, 56, 58, 59, 61, 
62. 

Laterale. Oss. 49. 



ToUle Oss. 9 



Testicoli indotti 



sede 



Scrotali. Oss. 49, 50, 
51, 53, 5i, 56, 58. 

Inguinali. Oss. 59,61 



Totale Oss. 9 



Uretra 
maschiU 



suo sboc 



Iposjiadia pi 
Osa. 49, 50, 

Ipospadia s( 
Oss. 53. 

Ipospadia pt 
scrotale. Ow 

Doccia penid< 
Txiretra. Osi 

Ipospadia pei 
comunicante 
vescica. Oss. 

Totale Osi 



^21 



Sesso 
natomico 



Mestruazione 
ed amenorrea 



I dubbio. Oss.' 
38. 

1 maschile. 
43 (median- 
a chirurgia), 
45, 46. 



tale Oss. 6 



Mestruazione vica- 
ria. Oss. 36. 



Amenorrea. 
37, 47, 48. 



Oss. 



ToUle Oss. 4 



Ernie 
inguinali 



Cambiamento 
di sesso 



Ernia vescicale 
(indotta). Oss. 38. 



Totale Oss. I 



77 

Specchio in. 



Inclinazioni 
sessuali 



Per le femmine. 
Oss. 45. 

Apatia. Oss. 40. 



Totale Oss. 2 



Eredità 



Due fratelli. Oss. 
35. 

Gemelli. Oss. 43. 

Figlio conforme 
aU* avo. Oss. 45. 



Organi 
femminini 



Vulva colle gran- 
di e piccole lab- 
bra. Oss. 43, 46. 



Totale Oss. 3 



Totale Oss. 2 



Varietà 



Specchio IT. 



Sesso 
natomico 



Mestruazione 
ed amenorrea 



i o maschile 
56. 

dubbio. Oss. 
')5, 60, 61,62, 



tale Ois. 6 



Mestruazione re- 
golare. Oss. 56, 
62. 

Amenorrea. Oss. 
55, 61. 

Soppressione. Oss. 
49, 50. 



Totale Oss. 6 



Ernie 
inguinali 



Doppia inguinale. 
Oss. 61. 



Totale Oss. I 



Cambiamento 
di sesso 



Inclinazioni 
sessuali 



Eredità 



Apatia. Oss. 49, 
50, 53. 



ToUle Oss. 3 



Apatia. Oss. 49, 
50. 53. 



Organi 
femminini 



Vagina a fondo cie- 
J co. Oss. 50, 53, 58. 



Ipospadia balanica 
i5 fratelli). Oss. 
54. 



Totale Oss. 4 



Partì esteme atro- 
fiche. Oss. 55. 

Vagina mascolina. 
Oss. 56. 

Sbocco uretrale in 
vagina con utero. 
Oss. 60. 

Vagina breve. Oss, 
61. 

ToUle Oss. 7 



Varietà 



78 
Specchio T. 



r 



Stato civile 



Al)ito (li corpo 



sesso 



Femmine. Oss. 63, 
fii, 65, 66, 67, 68, 
61), 70, 72, 73, 7i, 
io, ib. 

Maschi. Oss. 71. 

Sesso incerto. Oss. 77. 



Totale Oss. 15 



caratteri 



Femminile. Oss. 65 
(con mammelle), 

67, 61), 71, 74, 75. 

Virile. Oss. 63, 66, 

68, 70, 76. 

Promiscuo. Oss. 64, 

i i. 



Pene 



Totale Oss. 13 



sue varietà 



Pene naturale. Oss. 
73. 

Imperforato. Oss. 64, 
70. 

Microfallo. Oss. 69. 

Imperforato con mi- 
crofallo. Oss. 63, 
76. 

Breve. Oss. 65. 

Incurvato e breve. 
Oss. 6 (3 Vt cent.). 

Incerto. Oss. 77. 



Clitoride 



sue varietà 



Iperplasia. Oss. 65, 
66, 69, 74, 77. 



Totale Oss. 9 



Scroto 



Testicoli indotti 



Totale Oss. 5 



forme 



Due grandi labbra. 
Oss. 63, 64, 65, 66, 
67, 68, 70, 71, 73, 

77. 



Totale Oss. IO 



sede 



Inguinali. Oss. 75. 

Scrotali. Oss. 63, ()5, 

66, OS, 70, 72. 

Grandi labl)i*a. Oss. 

67, 09. 

Senza testicoli. Oss. 
71. 

Griptorchidi.Oss. 76, 

t i. 



Ureln 
maschi 



Totale Oss. 12 



suo s}h> 



Ipos|)adia ] 
Oss. 03, 6i 

Sbocco fra i 
Oss. G4. 

Uretra clilatì 
la clitoriti 
67. 

S(M)lo semins 
la verga. 

Ipospadia ] 
Oss. 75, 7 



Totale (> 



Specchio TI. 



Stato civile 



Abito di corpo 



Pene 



Clitoride 



Scroto 



Testicoli indotti 



sesso 



Femmine. Oss. 78, 
83, 84. 

Maschi. Oss. 79, 80, 
81, 82. 



Totale Osg. 7 



caratteri 



Maschile. Oss. 78, 
79, 82, 83. 

Femminile. Oss. 80, 
81. 

Promiscuo. Oss. 84. 



Totale Oss. 7 



• * < 



sue varietà 



Regolare. Oss. 79 , 

si), 82, 84. 

Microfallo. Oss. 78, 

83. 



Totale Oss. 6 



sue varietà 



Il>erpla8tica. Oss. 81 



Totale Oss. I 



forme 



Due rigonfiamenti. 
Oss. 79. 

Regolare. Oss. 80 , 

e.) 

Senza scroto. Oss. 
83. 

Grandi labbra. Oss. 

84. 



Totale Oss. 5 



sede 



Scrotali. Oss. 78,80. 

Inguinali. Oss. 79, 
H-2, 83. 

Senza testicoli. Oss. 
84. 



Totale Oss. 6 



Uretra 
maschil 



suo sbo( 



I]K)S])adia p 
Oss. 78. 

Ipospadia pei 
Oss. 81. 

Doccia penif 
ipospadia ]i 
le. Oss. 8;< 

Doccia penid 
84. 

Totale Os 



723 



79 
Specchio y. 



Sef6o 
natomico 



Mestruazione^ 
ed amenorrea 



M'nie 



I 

inguinali 



Caiuliian lento 
di sesso 



) virile. Oss. 
, 66, 67, 70, 
, 74, 75. 

) dubbio. Oss. 
, 71, 72, 76. 



Amenorrea. Oss 
Gli, 07, OS, OU, 
70, 70 



ade 088. Il 



Totale Oss. 6 



Inclinazioni 
sessuali 



Eredità 



Paresi sessuale. 
Oss. 69. 



Totale Oss. i 



Organi 
femminini 



Mancanza d'utero 
e di jirostrata. 
Oss 63. 

Grandi e piccole 
labbra. Oss. 05. 

Vulva profonda 
lV'tcent.Oss.68. 

Vulva con vagina 
Oss. 69, 75. 

Infundibulo sotto 
la clitoride lun- 
go 18 millim. 
Oss. 71. 

Atrofia delle parti 
sessuali esterne. 
Oss. 72. 

Imene con atresia 
vaginale. Oss. 73 

Senza utero e sen- 
za testicoli. Os- 
serv. 76. 

Totale Oss. 9 



Varietà 



Specchio TI. 



Sesso 
natomico 


Mestruazione 
ed amenorrea 


Ernie 
inguinali 


Cambiamento 
di sesso 


Inclinazioni 
sessuali 


Eredità 


Organi 
femminini 


Varietà 


bile. Oss. 79, 
82, 83. 


Amenorrea. Oss. 

7S. 


Inguinale. Oss. 78. 






Due gemelli. Oss. 
83. 


Utero maschile. 
Oss. 81. 




.0. Oss. 81. 
io. Oss. 84. 




Uterina a sinistra. 
Oss. 8l\ 








Ernia dell' utero. 
Oss. 82. 

Vagina e collo del- 
l' utero Oss. 84. 




tale Oss. 6 


Totale Oss. 1 


Tolale Oss. 2 






Totale Oss. 1 


Totale Oss. 3 





80 



7S 



'jRXJL.s&jjisr 





Stato civile 


Abito di corpo 


Pene 


Clitoride 


Scroto 


Testicoli indotti 


Uret 
maacl 


SPECCHIO 1. 


Totale Oss. 16 


Totale Oss. 6 


Totale Oss. 12 


1 

Totale Oss. 1 ' Totale Oss. 9 

1 


Totale Oss. 1 1 


ToUle • 


SPECCHIO II. 


Totale Oss. 17 


Totale Oss. 14 


Totale Oss. 9 


Totale Oss. 4 


Totale 088. 9 

• 


Totale 088. 9 


Totale ( 


t^PECGHIO III. 


Totale Oss. 14 


Totale Oss. 14 


Totale Oss. 8 


ToUle Oss. 3 


Totale 088. 12 


Totale 088. 9 


Totale 


SPECCHIO IV. 


Totale Oss. 14 


Totale Oss. IO 


Totale Oss. 8 , 


Totale Oss. 2 


ToUle 088. 9 


Totale 088. 9 


ToUle 


SPECCHIO V. 


Totale Oss. 15 


Totale Oss. 13 


Totale Oss. 9 


Totale Oss. 5 


Totale Oss. IO 


Totale 088. 12 


Totale 


SPECCHIO VI. 


Totale Oss. 7 


Totale Oss. 7 


Totale 088. 6 


Totale Oss. 1 


Totale Oss. 5 


ToUle 088. 6 


Totale ( 


Totale generale 


1 

Oss. 83 


Oss. 64 (1) 


Oss. 52 

i 


Oss. 16 


Oss. 54 


088. 56 


Oss.! 



(1) Abito femminile 29 
maschile 27 
promiscuo 8 



82 



726 



Nota III. 



Cambiamento di sesso. 



Osserv. 1. 

Aristotile e Galeno ritenevano che le parti genitali 
deir uomo non differissero da quelle della donna se non 
per la sola loro posizione, di modo tale che quelle che 
sono esterne nelT uno fossero totalmente simili ma in- 
terne neir altro sesso, per cui il cambiamento che ta- 
lora è sembrato verificarsi di donna in uomo fu attri- 
buito alla manifestazione esterna degli organi preesi- 
stenti internamente. 

Osserv. 2. — Uìppocrate. Epidemicor. Libr. 
VI. Lectio 8. N. 32. De Phartua Pistae uxore. 

Reca due osservazioni di donne che presero V appa- 
renza virile dopo la soppressione dei mestrui. 

Osserv. 3. — Plinio. Historia naiuralis. 
Libr. VII. Gap. 4. 

« . . . . Ex foeminis mutari in maros non fabulosum. 
Invenimua in annalibus, P. Licinio Crasso etc. Cìcio 
Cassio Longino Coss. Cassini puerum factum ex virgine 
sub parentibus, jussuque Auspicum in Insulam desertam : 
sed et Licinius Mucianus prodidit, visum a se Argis 
Ariscontem virum, cui nomen Arescusa fuit; cum antea 
uti foemina ad nuptias traducta esset, in virum tamen 
evasit barba et viri li tate proveniente, uxorem quoque 
daxit ». 

Altrove dice: < Gignuntur homines utriusque sexus; 
quos hermaphroditos vocaraus, olira androgynos vocatos 
et in prodigiis habitos, nunc vero in deliciis ». 

Osserv. 4. — Aulo Gelilo. Noctium attica^ 
rum. Libr. IX. Gap. 4. 

« Kx foeminis, inquit (de Caenide et Caeneo) mutari 
in mar^s non est fabulosum ». 

Osserv. 6. — Flegone (Lidia). De rebus 
mirabilibus. Brunswig 1839. Gap. IV, 7. 

Racconta che una fanciulla divenne maschio sotto 
r Impero di Claudio. 

Osserv. 6. — Sant' Agostino. De Civitaie 
Dei Libr. III. Gap. lìl. — Volaterranus (Maf- 
fei Raffaele). Commentariorum urbanomm. Libr. 
XXIX. Tit. De vesica (?) in fine. .Rnmae 1506. 

Agostino racconta che al tempo del Pontificato di 
Alessandro VI una fanciulla che andò a marito si mutò 
in maschio, ed aggiunge che tale trasformazione accade 
anche nelle galline. Il Volaterrano aggiunge che la 
femmina divenuta maschio inviò una supplica al suddetto 
Pontefice per ottenere la soluzione del matrimonio. 

Osserv. 7. — Albertus Magnus. De ani- 
malibus. Libr. XVIII. Gap. IV. Eomae 1478. 



Narra che a suo tempo viveva una bambina cogli 
organi genitali d^ aspetto normale ; ma giunta alla pu- 
bertà i genitali si modificarono. Chiamati i medici, que- 
sti tagliarono una membrana, e tosto apparvero gli or- 
gani virili. Alberto Magno crede che non sia accaduto 
un cambiamento di sesso, ma la manifestazione di ciò 
che prima era latente. 

Osserv. 8. — Ausonius Decimus Magniis 

di Bordeaux. Opera, Parma 1449, Firenze 1517, 
Amstelodami 1671. Epigr. 69, pag. 43. 

Quae sexiim mutarint 

Vallebanae (uova res et vix credenda pactis 
Sed quae de vera promitur historia) 
Foeminam in speciem convertit masculus alis: 
etc. etc. 

Wier GiOTanni (nato nel 1515, morto nel 
1588). Opera omnia. Amstelodami 1660. Libr. IV. 
Gap. 24. — De la naturelle transmutatian du aexe 
humaine. Nuova edizione. ìlutoires etc, Paris 
1886. Voi. I, pag. 598. 

Ritiene (coi Greci) che la materia per la generazione 
sia somministrata dalle donne, sicché se una donna di- 
venta un uomo deve avere nascosto un organo simile 
al pene. Siccome poi la natura può perfezionare ciò che 
è imperfetto, cosi può far crescere la clitoride fino a so- 
migliare ad un pene e comparire all' esterno, o per T im- 
peto della mestruazione, o per impulso venereo : e cosi 
si ha la prova che la natura inclina verso il meglio e 
giammai verso la cosa più indegna : cosi mai un ma- 
schio si cambia in femmina. 

Osserv. 9. — Fnlgosns Giambattista. De 

dictis factisque inemorabilibus : a rerum humana^ 
rum primordio usque in ipsius tempus: Ulisexceptia 
qu(e luculenter Max. Valer ius edidit: opìis a Baptù 
stn Fidgoso vernacula lingua conscriptum : et a Ca- 
mUlo Gilino latinum factum, Jacobus Ferrarius. 
Mediolani 1508, impressit in folio. Libr. 1. 
Mirabilibus, Seconda edizione. Parisis 1618, in 
4*. (Queste due edizioni si trovano nella Biblio- 
teca dell' Università di Roma). 

Ricorda Lodovico Garreo Salernitano che aveva cin- 
que figlie, delle quali le due maggiori a 15 anni cam- 
biarono il sesso femminile in maschile, repentinamente 
essendo comparso il pene. 

Osserv. 10. — Fontano Giovanni. Delle 
cose cdeati. Libr. X. Venetiis Aldo 1519. 

Seppe da Antonio Panormita che in una donna ma- 
ritata da 14 anni nacque il membro naturale, onde per 



727 

tvLggire agli scherni si fece frate, e TÌsse tutta la vita 
nella Minerva in Roma ove fu sotterrata. 

Un* altra donna, racconta Fontane, maritata da 12 
anni diventò uomo, e di più prese moglie. Il giudice 
per comando del Re Ferdinando di Napoli fece rendere 
la dote alla donna divenuta uomo. 

Osserv, 11. — Tarchi Benedetto. Lezione 
sopra la generazione dei Mostri fatta da lui nel- 
V Arcademia Fiorentina V anno 1548. Lezioni 
raccolte nuoramente etc. Firenze 1590, pag. 103. 

Non crede che da maschio si possa diventar femmina, 
ma crede bene che da femmina alcuna volta si possa 
diventar maschio. 

Osserv. 12. — Berengarins Jacob in Mun- 
dinmn. Fol. 210. Bononise 1521. 

< Marea perpetuo servant sexum quia natura non in- 
tendit in specie humana generare nil perfectius masculo; 
■ed interdum repertum est foeminas convariare sexum, 
quia natura semper cupit perfectionem ». 

Ogserv. 13. — Wler GiOTanni. Histoire desil- 
lusions et imposiures dee diahles eie, Paris 1579; 
1885. Tom. II, pag. 698. Chap. XXIII. Trans- 
formation natureile du sexe humain. 
Raccoglie numerose storie di questo genere. 

Osserv. 14. — Colombo Bealdo. De re 
anatomica, Venezia 1669. Libro XV, pag. 268. 

Una donna Etiopica, che i Lombardi chiamavano 
zingara, era di sesso imperfetto non potendo funzionare 
nò da uomo nò da donna. Il pene non sorpassava poche 
dita in lunghezza ed in grossezza. L^ apertura della 
vulva era tanto piccola, che permetteva appena 1* in- 
gresso del dito mignolo. Essa desidevava che le fosse 
portato via il pene mediante operazione chirurgica, e le 
fosse ingrandito V orifìzio vulvare. L^autore non V operò 
perchè ebbe timore di recarle troppo danno. 

Osserv. 15. — Amato medico Lusitano. 
Curationum medicinalium. Cent. II. Lugduni 
1580. Venetiis 1653, pag. 160. Curatio 39. 

« In qua agitur de puella quadam in vi rum versa, 
priapum usque ad id tempus intus latitantem extra 
ejecit >. 

Nello scolio Amato ricorda parecchi fatti congeneri 
tratti dalla letteratura romana. 

Osserv. 16. — Mercuriali Girolamo, For- 
livese. Variarum lectionum etc. Libri sex. Ve- 
nezia 1598. Libro VI. Gap. 20, pag. 136. 

Ammette che le donne possano trasmutarsi in uomini, 
ma solamente nel caso che sieno vergini ; non quando 
■ieno già maritate ed avanzate in età. 
C. Tarvjfl, 



83 

Osserv. 17. — Pareo Ambrogio. Opera 
chirurgica. Liber XXIII. Gap. V. De sexu him- 
iatione, Froncofurti ad Moenum 1594, pag. 729. 

« Homines ex foeminis mutari in mares non esM 
fabulosum. At ex maribus qui in foeminas degeneraTe- 
rint, nusquam in historia repertas. Natura enim tea- 
dit semper progressusque facit ab imperfeetis ad per- 
fecta, numquam contra turpi relapsu a perfectis ad 
imperfecta refertur ». 

Osserv. 18. - Pareo Ambrogio. Histoires 
meìnoràbles de certaines femmes qui soni degené* 
rées en hommes. Ouvres complètes. Livre 25. 
Ohap. VI. Paris 1607, pag. 1015. — Oeuvrea 
etc. rovue etc. par J. F. Malgaigne. Paris 1840. 
Tom. III. Ghap. VII, pag. 19. 

Una ragazza di 25 anni, volendo traversare un fossOr 
fu obbligata di saltarlo ; neir istante si manifestarono i 
geaitali e la verga. I chirurghi videro che essa era un 
uomo e r autorità ecclesiastica le impose un nome 
maschile. 

Osserv. 19. — Duval Jacques. Traité des 
Hermaphrodites. Rouen 1612. Paris 1880, pag. 
325. Gh. 51. 

I cambiamenti di sesso non avvengono per una pra^ 
creazione^ né per inversione delle parti genitali, ma 
perchè si ò messo in piena evidenza ciò che da prima 
era nascosto. Quando poi i segni esterni appartengono 
al sesso femminino e si manifesta ad un tempo un 
membro virile sufficiente per la generazione, allora TA. 
la chiama Gynanthrope, 

Osserv. 20. — Merindolo Antonio, aquensi. 
De possibili sexum metamorphosi disputaiio, Aquia 
Sextiis 1608. 

Nega gli androgini e li spiega mediante lo stato na- 
scosto dei testicoli. 

Osserv. 21. — Sckenck Giovanni G. figlio. 
Observationum medtcarum etc. Francofurti 1609. 
Libr. IV. De genitalibus partibus^ pag. 573. 

Raccoglie alcune storie di supposti ermafroditi e di 
oasi di sesso dubbio fatto più tardi manifesto. 

Osserv. 22. — Plater Felice (Basilea). Obser- 
vationum, Basilea 1614. Libr. Ili, pag. 580. 

« Anna Jakob, Hermaphroditus putatus, quia scrotum 
illius pudendum muliebre nonnihil repraesentabat ». 

Osserv. 23. — Majolo Simone (di Asti), 
Episcopus Vulturariensis. Dies Caniculares. 
MaguntisB 1650. Voi. I, pag. 65 e seguenti. 
Art. Foeminarum in mares mutatio. 

11 



84 

Osserv. 24. — Lìceto F. De Monstrù (1634). 
Amsterdam 1665. Libr. II. Gap. 54, pag. 173. 

Ammette che femmine si siano potute trasformare in 
maschi. Si fonda sopra V autorità di Plinio, di Dele- 
Ghampius (commentatore di Plinio), di Giambattista 
Fulgosio, di Alberto Magno, di Volaterrano, Philologia, 
Liber 24 (il traduttore francese mette Volterran). - Alberto 
Magno, De animai, tr. 2, cap. 3. - Volaterranas, lib. 24, 
cap. de Vescica, 

Osserv. 25. — Oimma Giacinto (Bari). 
De hominibus et animàlibiis fabulosis. 1714. Cap. 
22, pag. 219. 

Contro r opinione di quelli che ammetterano che le 
femmine potessero cangiarsi in maschi crede che siano 
sempre stati maschi, in cui le parti generative erano da 
prima nascoste in una qualche fessura. 

Osserv. 26. — Cocchi Baimondo. Lezioni 
fisico-anatomiche. Livorno 1775. Opera postuma. 
Lezione quinta, pag. 53. 

Attribuisce alla straordinaria grandezza della clitoride, 
tale da simulare il pene, V opinione degli antichi in- 
tomo alla trasformazione del sesso. 

Osserv. 27. — Saviard. Recueil d' óbser- 
vations chirurgicalés. Paris 1784, pag. 150. 

« 

Margherita Tenne a Parigi nel 1693 vestita da uomo, 
e credeva essa stessa d^ essere uq^ ermafrodita. L'autore 
riconobbe che aveva un prolasso d' utero. 

Osserv. ^8. — Hannaens Giorgio. De 
hermaphradito. Acta medica et philosophioa 
Hafniensia. Hafhiae 1677. Tom. IV, pag. 183- 
185. Obs. 79. 

Femmina riconosciuta per maschio. 

Osserv. 29. — Walter Davide Christ. De 

hermaphradito noiaiu digno, Acta naturae cu- 
riosorum. 1715. Cent. Ili et IV, pag. 305. 

Si credeva un androgino, ed era solo un uomo con 
una ipospadia. 

Osserv. 30. — Schurigius M. De herma- 
phroditis et sexum mutantìbas. Franoofurti ad 
Moenum 1720, in 4% pag. 561-721. 

Idem. Spermatologia etc. Ibidem. 

Osserv. 31. — Osiander F. B. Uéber die 
Qeechlechiéverwechèelung neugebomer Kinder. 
Denkwùrdigkeiten ftir die Heilkunde Uber G^- 
burtsh. Gòttingen 1795. Tom. Il, pag. 462-476. 

Osserv. 32. — Malacarne Vincenzo. TVot- 



728 

mutazione (apparente) di femmina in maschio. 
Memorie della Società italiana dei 40. Modena 
1802. Voi. IX, pag. 109. 

Scroto bipartito, pene con ipospadia completa a cui 
era sottoposto un seno, che V autore spiegò per una in- 
troflessione dello scroto. 

Osserv. 33. — Schweickhard. Geschichte 
eines lange Zeit fiir einen Hermaphroditen gehaU 
tenen toahren Mannes. Hufeland' s Journal der 
praktisohen Arzneikunde. Berlin 1803. Bd. XVII. 

Osserv. 34. — Alberti Prof. Relazione di 
un parto mostruoso avvenuto in Brescia il 10 
Dicembre 1810. Commentarj della Accademia 
di scienze, lettere, agricoltura ed arti del Di- 
partimento del Mella per V anno 1810. Brescia 
1811, pag. 48. 

La mostruosità era nelle parti genitali: il feto, cre- 
duto prima di sesso femminino, fu di poi riconosciuto 
essere un maschio. 

Osserv. 35. — Bock J, A. Beschreibung 
und Abbildung der missgèbildeten GescliUchistheile 
eines siébenjàhrigen Kindes, welches bis jefzt fiir 
ein Màdchen gehalten xourde^ nun aber als Knabe 
erhlàrt xoorden ist. Berlin 1811, in 4*. 

Osserv. 36. — Blumenbach Fed. Comment. 
Societatis Scientiarum, Goettingae 1818, pag. 8. 
Fàbricae androgynae phoemmina. — Handbuch 
der Naturgeschichte. 1825, 3. edit. pag. 20. 

Discute intomo al cambiamento di sesso, esaminando 
la questione anche rispetto agli animali. 

Osserv. 37. — Kob. Gam. De mutatUme 
sexus. Berol. 1823. 

Osserv. 88. — FronmftUer. Beschreibung 
eines als Màdchen ersogenen mànnlichen Zioitters. 
Zeitsohrift fùr die Staatsarzneikunde. Erlangen 
1834. Bd. 27, pag. 205. 

Osserv. 39. — Legros F. Somme hypospadé 
pris pendant 22 ans pour une femme. Journal 
des connaissanoes médico-ohirurgioales. Paris 
1835-36. Tom. IH, pag. 273-276. 

Osserv. 40. — Otto. Bine Mannsperson die 
bis in das 28 jahr fUr ein Màdchen angesehen 
und als ein solches ersogen lourde. Zeitachrifl 
fiir die ges. Med. Hamburg 1845. Bd. 28. S. 
237. 



729 

Ogflerv. 41. — Peck Emesto Aug. Ausioahl 
einiger seliéner und lehrreicher Falle eie. Dresden 
1858. 

Ricorda casi d* ipospadia in cui solo tardi fu rico- 
nosciuto il sesso. 

Osserv. 42. — Bianche. Anomalie des or- 
ganes génitaux externes; organes femelles pria 
d' abord pour dea organes mdlea. BuIIetin de la 
Société anatoxnique de Paris. 1867. Tom. 42, 
pag. 21-23. 



85 

Osserv. 43. — Grahm T. Caae of hypcapa- 
dia roith cleft scrotfem belteved a foinal tiU aix- 
lem yeara of age. With remarks by P. D. 
Handyside. Edinburgh 1873, in 8*. 

Osserv. 44. — Donath Giallo in Budapest. 
Giovanni Wier (Hiatoires eie. dea diablea, dea 
magiciena, aorcières eie). Virchow' s Archiv 1886. 
Bd. 104. S. 205. 

L' autore rileya le notizie storiche sul cambiamento 
di sesso ed aggiunge importanti considerazioni. 



Nota IV. — Clitoride ipertrofica. 

Osserv. 1. — Graaf Beiner de G. De mu- 

lierum organia generationi inservientibtis. Tracta- 
tus novus. Leyden 1672, pag. 18. 

Fu battezzata una bambina per maschio: dopo pochi 
giorni mori e si trovò che la clitoride simulava il pene 
per il suo sviluppo. 

Osserv. 2. — Eatzki Domenico. Monatri 

hermaphroditici Hisioria. Acta medio. Berolini 
1721. Decad. 1. Voi. IX, pag. 61. 

Sezionò un feto acefalo, il quale ali* orificio della 
vulva aveva un pene (mentula) ed internamente un 
utero bicorne. Vedi : Taruffi. Storia della teratologia. 
Bologna 1882. Tom. II, pag. 65 e 191. (Femmina con una 
clitoride rilevante). 

Osserv. 3. — Caldani Marco Antonio. 

Lettera diretta a Zeviani. Memorie di Matema- 
tica e Fisica della Società italiana. Verona 1794. 
Tom. VII, pag. 130. Tav. VU. 

Una donna con aspetto virile aveva la clitoride lun- 
ga quasi 10 centim. (?) ed imperforata, inoltre una va- 
gina doppia; in una delle suddette vagine sboccava 
r uretra. L* autore giudicò trattarsi di una femmina. 

Osserv. 4. — Malvani E. Rendiconto delle 
ammalate ricoverate nell'Ospizio celtico ecc. 
Torino 1830. 

Racconta che una prostituta aveva una clitoride a 
forma di pene, la quale venne tolta mediante V ampu- 
tazione. 

Osserv. 5. — Tortosa Giuseppe. Inatiiu- 
zioni di Medicina forenae. Bologna 1836. Tom. I, 
pag. 106. 

Riporta r osservazione inedita del Dott. Portinari 
relativa ad un neonato creduto maschio. Questo medico 
riconobbe la clitoride lunga un pollice e senza prepu- 



zio ; le labbra che mentivano lo scrotb, però senza testi- 
coli. Sotto la clitoride stavano il foro uretrale e l' imene, 
che non offriva alcun pertugio. 

Tortosa raccoglie molti altri esempi di sesso dubbio 
o giudicati erroneamente. 

Osserv. 6. — Herwett P. G. Case of doubt- 
full sex. British med. Journal 1857. N. 35. 
— Kanstatt's Jahresbericht fùr 1857. Bd. IV. 
S. 29. 

Una supposta bambina di 5 anni aveva una grande 
clitoride, che un chirurgo disse d' aver escisa e che si 
era riprodotta. Ora essa raggiungeva la grossezza d' un 
pollice e non aveva glande. La bambina poi aveva due 
grandi labbra, che non contenevano alcun corpo, e fra 
le medesime si scoperse V orificio uretrale. Le pudende 
erano coperte di peli rossi, senza indizio di vagina e 
di utero. 

Osserv. 7. — Debont et Hiignier. Deve- 
loppeìnetit anormal du elitaria. Occlusion vulvaire 
avec ori/ice au dissona du clitoris. In Leon le 
Fort. De vices de conforniation de V utérua et 
du vagin. Paris 1803, pag. 203. Avec Planche. 

Donna di 39 anni, con istinti femminini : la me- 
struazione era dolorosa e si effettuava per un orificio 
situato sotto r orifìcio dell* uretra, e quindi sotto la cli- 
toride, la quale era lunga 5 centim. e fornita di prepuzio. 
Le due grandi labbra avevano la posizione ordinaria, 
ma la sinistra appariva in forma di borsa, contenente 
un corpo ovoide, giudicato dall' autore per una ovaia. 
Divaricando le labbra si riscontrava una barriera mem- 
branosa che chiudeva la vulva, non lasciando altro adito 
che r apertura suddetta. Per la medesima Hnguler in- 
trodusse una tenta dirigendola verso T ano e poscia 
praticò una incisione, la quale permise di vedere una 
specie d' imene che chiudeva la vagina, poscia allargata 
r ultima giunse collo speculum a vedere il collo ute- 
rino assai piccolo. L* ammalata guari. 



86 

Osserv. 8. — Golinelli Leopoldo (Bologna). 
Descrizione anatomica di un^ abnorme conforma- 
zione dette parti genitali femminili. Bullettino 
delle Scienze Mediche. Bologna 1868. Ser. V. 
Voi. V, pag. 109-118. Con 2 orribili figure. 

Neonata con svjluppo enorme della clitoride, atrofia 
delle ninfe ed adesione congenita dell' osculo vaginale 
alla sua parte inferiore. 

Osserv. 9. — Sayiotti G. Anomalia negli 
organi genitali esterni. Gazzetta delle Cliniche. 
Torino 1868. Voi. IV, pag. 673. 

Un bambino, morto pochi giorni dopo la nascita, 
presentava nelle parti generative esterne un' appendice 
della grossezza del dito mignolo d' un adulto, della lun- 
ghezza di tre centimetri, senza orificio uretrale; la cute 
si continuava con quella della regione ipogastrica ed 
assumeva la forma di prepuzio se la si stirava sulla 
estremità deir appendice. Sotto la radice dell' appendice 
suddetta eravi 1 ' orificio uretrale. Ai lati si nota- 
vano due prominenze cutanee colP aspetto delle grandi 
labbra senza traccia di testicoli. Aperto V addome si 
trovarono V utero, V ovaia coi loro legamenti completa- 



730 

mente sviluppati. La vagina però non comunicava nò 
colla vescica, nò col retto, ma finiva a fondo cieco verso 
il perineo. 

Osserv. 10. — Jaeoby Roberto. Zioei Falle 
von Hermaphroditenbildung. Inaug. Diss. Berlin 
1885. 

Due casi: il primo risgaardava probabilmente un 
pseudo ermafroditismo femminino esterno, ed il 2** caso 
una ipertrofia della clitoride, senza abito estemo de- 
terminato. 

Osserv. 11. — Taruffl Cesare. Della ele- 
fantiasi della clitoride. Memorie della E. Acca- 
demia delle Scienze dell' Istituto di Bologna 
1901. Ser. V. Tom. VII, pag. 318, ed Ibidem 
Nota 3*, pag. 359. Osaerv. 40. 

Raccoglie 40 osservazioni, e rileva in tre casi V affe- 
zione congenita. 

Rileva ancora il caso di Diemerbroech (caso 2^) di 
una giovane con barba, colla clitoride grossa come un 
pene, e con un testicolo in un grande labbro. Ipospadia 
nella porzione inferiore della verga. 



Nota V. 



Gioberti Tincenzo. Del rinnovamento civile 
d' Italia. Parigi e Torino 1861, pag. 219 e seg 

« troppo è il divario che corre fra i giuristi 

antichi e quelli deir età nostra. I primi non erano sem- 
plici causidici ; ma uomini pratici e versati nei pubblici 
affari ; informati da ottima educazione civile ; dotti in 
ogni scienza ; ricchi di quel genio positivo e romano 
che fra i nostri forensi ò sconosciuto o rarissimo ». 

« la giurisprudenza non fa buon effetto se 

alla scienza positiva delle leggi e alla pratica delle liti 
non aggiunge quelle cognizioni, fuor delle quali il dar 
sentenza in politica è come un volar senz* ali o il far 
giudizio dei suoni e dei colori senza V udito e la virtù 
visiva ». 

€ Le abitudini curiali, quando non sono accompagnate 
e temperate da altre parti, non che conferire, nocciono 
air uomo di stato ; onde i savi in governo delP antica 
Firenze facevano poco caso dei savi in giare e se ne 
ridevano. Il genio cavilloso del foro, aggirandosi sulle 
minuzie, è inetto a veder le cote da una certa altezza e 
ad abbracciare il complesso loro; e travagliandosi nelle 
parole, non coglie le idee e la realtà. E questa ò forse 
la cagione per cui ne* moti politici dell* età scorsa fra 
la varie professioni liberali che ci presero parte quella 
dei medici fece miglior prova in Piemonte; atteso che 
la medicina, esercì tandosi^sopra un soggetto naturale • 
govemaodosi coir esperienza, educa il retto senso; lad- 
dove r avvocatura lo altera, perchò versa in gran parte 



su convenzioni fattizie e arbitrarie, e si vale di arti e 
finzioni ingegnose che quanto servono ad acuire lo spi- 
rito, tanto rintuzzano il sentimento pratico degli uomini 
e della vita. L* amore e lo studio della legalità proprio 
di coloro che trattano le cause, benchò ottimo in sé 
stesso, è uno di quei pregi che facilmente tralignano in 
difetto. Imperocché ò nocivo quando riesce eccessivo e 
si mostra più sollecito della lettera che dello spirito, 
delle formole giuridiche che della giustizia; e oltre che 
mal si confà ai tempi straordinari, nei quali spesso è 
d* uopo prescindere dalle regole consuete e anteporre agli 
statuti la norma immutabile di una ragion superiore, 
non si può pur dire che giovi alla moralità e al rispetto 
della legge ; perchò se da un lato rende V uomo schiavo 
dei codici, lo induce dair altro a frodarne T intendimento 
colle sottili epicheie, i sutterfugi ingegnosi e le argute 
cavillazioni ; tanto che il vezzo dei causidici da questo 
lato si rassomiglia a quello dei casisti e dei Gesuiti. Si 
dirà che questo vizio non alligna in coloro i quali ae- 
coppiano allo stadio delle prescrizioni positive quello 
delle naturali, degli uomini e della storia ; e io lo con- 
cedo di buon grado, ma avverto che tale accompagnatura 
ò assai rara in Piemonte; onde nasce che il modo di 
trattarvi le quistioni eziandio legali fa sogghignare tal- 
volta i giurisperiti di Francia e di Napoli ». 

< La facile parlantina e l'uso delle pubbliche dispute 
che i legulei contraggono dalP avvocare conferisce loro 
il dominio nelle assemblee; e quindi nasce il costume 
di sciupare il tempo in ragionamenti inutili, indugiare 



731 

le decisioni importanti, attendere più alla forma che 
alla Bostanxa delle cose, moltiplicare le clausule e i tem- 
peramenti, e cercar nelle frasi una precisione quasi ma- 
tematica, anzi che contentarsi di ponderarle alla buona 
coir uso pratico e colla convenienza che hanno verso il 
fine a cui s'indirizzano. Né questo amore dell'esattezza 
soverchia dà loro il vantaggio notato dal Giordani nei 
giuristi latini, della sobrietà greca ; essendo verbosi anzi 
che eloquenti ; perchè la parsimonia e misura nel dire 
nasce dalla copia delle cognizioni ; e quanto altri più 
scarseggia d' idee, tanto suole abbondare nelle parole. 
Disprezzano il vario sapere; e specialmente la filosofìa 
che ne è la cima : senza la quale (purché sia soda e 



87 

degna del suo nomd) si ha di rado una giusta notizia 
delle cose e degli uomini; nella qual disciplina gli an- 
tichi giureconsulti erano valentissimi. E non essendo 
avvezzi a pensare, sono più atti a chiaccherare che a 
fare; più a ritenere e ad impedire che a muovere; quanto 
fecondi di obbiezioni e di dubbi, tanto sterili di partiti 
utili e di forti risoluzioni ; come prolissi nel sentenziare, 
cosi impacciati e timidi neir eseguire. E nella esecu- 
zione essi inclinano più al tirato che al largo, più al 
gretto che al grande, più all'apparente che al sostan- 
ziale, più a resisterò fuor di proposito che a condiscen- 
dere saviamente, più ad inceppare con mille pastoie che 
ad agevolare la libertà dei cittadini ». 




Deformità ureh-o-sessxfalì — Osseir. 84. 
(Vwii pnft. 7(ir.. Serie V. Tomo IX) 



C.TaruffL-L'Errnarrodltlsma 





' jt^S^ulisN. i%'a.«L%Mi^» 



f 



(!- 



INTORNO AD UN FETO UMANO 



(A.aENOSOMA.) 



MEMORIA 



FEOF. CSH!S.AiaE T AE. U .b '.b ' 1 

letta alla R. Accademia dette Scierue dell' Istituto dt Bologna 
nella Seuione del li Gennaio 1894. 




BOLOGNA 

TIPOGRAFIA GAMBBRINI E PARMBOaiANI 
1894 



Esiraita dalla Serie V. Tomo IV delle Memorie 



della R. Accademia delle Scienze dell' Iniiiuto di Bologna. 



Avendo ottenuto dalla Scuola Ostetrica per il Museo Patologico alcuni 
preparati di teratologia che non avevano alcun rapporto scientifico colla 
medesima, tosto rimasi colpito da un feto immaturo per la enormità del 
ventre da superare una grave ascite. Nello stesso tempo mi avvidi che 
l'addome era stato tagliato e poi cucito e poscia seppi che il preparato 
era conservato in detta scuola da tempo immemorabile senza alcun cenno 
storico. Malgrado tali circostanze mi accinsi ali* esame sperando che le 
alterazioni principali fossero ancora riconoscibili, lo che in gran parte si 
è verificato. 



Osservazione — Il feto era conservato in un vaso pieno d'alcool assai 
debole e sospeso al coperchio mediante un filo che traversava il sincipite : 
questo modo di sospensione aveva resa la sommità di forma piramidale (ciò 
che é stato corretto nel disegno) ed il rimanente della testa assai allungato 
(Vedi fig. 1 ridotta a % dal vero). Il feto misurava in lunghezza 150 mill. 
^ pesava (escluso il funicolo ombelicale e la placenta) 180 grammi; esso 
non aveva peli sul cuoio capelluto ; le unghie però erano accennate, e mo- 
strava gli arti assai gracili coi piedi torti all' esterno (Vedi fig. 2). 

Il ventre, straordinariamente ingrandito, presentava la forma ovoide 
colla estremità ristretta in alto, e discendeva fino al punto da nascondere 
anteriormente gli arti inferiori. Nella sua linea mediana fra il terzo medio 
e r inferiore s' inseriva il funicolo ombellicale, il quale era assai esile e 



4 74 

continuava dall' altro lato colla placenta relativamente piccola. Sollevando 
la parte pendente dell' addome, a primo aspetto non apparivano gli organi 
generativi esterni, ma esaminando con molta attenzione si riconoscevano 
i contorni d* un piccolo scroto, lievemente sollevato col suo rafe iniziale, e 
superiormente al contorno sporgeva una piccola papilla semisferica non 
maggiore della testa di uno spillo, nella cui sommità si vedeva un foro 
cieco, in guisa che la papilla somigliava ad un glande rudimentale, senza 
prepuzio (Vedi la fìg. 3, grande al vero). 

Riaperto V addome sul lato sinistro, ove vi era la cucitura, con gran 
sorpresa trovai il ventre pieno di bambagia, intrisa d' alcool, tolta la qualo 
vidi una grande cavità, fornita d' una parete propria e separabile dalla pa- 
rete addominale, che non conteneva alcun viscere, sicché facilmente si 
escludeva trattarsi della cavità peritoneale. Essa superiormente aveva in- 
nalzato il fegato ed il diafragma, nel suo diametro longitudinale misurava 
7 cent, e nel trasversale maggiore 6 cent, senza divaricare gli ilei. La 
parete del sacco aveva uno spessore assai maggiore di quello che posse- 
deva la parete addominale, avvertendo però che questa era molto assot- 
tigliata. 

Venendo ai caratteri esterni del sacco, noteremo che dal lato anteriore 
era levigato e che superiormente aderiva ad un tratto intestinale flaccido, 
diretto a destra, ove finiva a fondo cieco e che dall' altro lato il tratto 
suddetto era in continuazione con un gomitolo intestinale posto sotto il fe- 
gato. È pur degno di nota che il funicolo ombelicale non ancora disgre- 
gato giungeva contro il sacco ove si fissava e dal punto d' inserzione par- 
tiva un filamento, pur esso aderente, che discendendo descriveva un arco 
a sinistra, da far supporre trattarsi dell' arteria ombelicale di quel lato^ 
sebbene fosse irriconoscibile qualunque rapporto colle iliache. 

Il sacco veduto posteriormente era parimente levigato, eccetto che dal 
lato superiore, in cui vi erano tratti velamentosi, e brevi filamenti fibrosi (ef- 
fetto dei rapporti congiuntivali tagliati), ed eccetto due corpiccioli rossastri, 
di consistenza carnosa aderenti al sacco, in corrispondenza ai lati della 
colonna vertebrale, di cui il sinistro era incirca della forma e della gran- 
dezza di un fagiuolo, ed il destro alquanto più grande e deformato. 
Ambidue riconobbi abbastanza chiaramente per reni mediante il micro- 
scopio (1). 

Passando all' interno del sacco, vidi tosto che la parete era anche da 
questo lato levigata e pallida, eccetto che in corrispondenza del fegato ove 



(1) Sebbene i tagli dei reni resistessero a varii metodi di coloramento, nullcMiimeno in quelli 
del rene sinistro si riconoscevano sufficientemente alcuni glomeruli Malpighiani colle rispettiva 
capsule, nonché alcuni tubi collettori, lo che non si vedeva cosi chiaramente nei tagli del rene 
destro. 



75 5 

era rossastra. In corrispondenza all' inserzione del funicolo rinvenni un orlo 
circolare col fondo chiuso, capace di ricevere un grano di miglio, e questo 
foro lo giudicai per V ingresso delP uraco già obliterato. Esaminando la 
parte posteriore ed interna del sacco, trovai superiormente a sinistra un 
piccolissimo orificio che permetteva T ingresso d'uno stecchino, il quale 
dopo un breve tragitto giungeva nel corpo simile ad un fagiuolo suddetto, 
sicché nacque tosto il pensiero che il tragitto percorso fosse nell'uretere 
ed il corpicciuolo fosse un rene. Cercando poi a destra un foro analogo 
trovai invece una breve fessura che permetteva per breve tratto l' ingresso 
d' una setola di maiale, ma non raggiungeva il corpicciuolo di maggior mole, 
sicché dubitai che l' uretere si fosse obliterato. Inferiormente al sacco 
non si rinvenne alcun meato. 

Internamente all'addome e fuori del sacco, non trovai né la milza, 
né il pancreas, né le capsule soprarenali, né gli organi generativi, né al- 
cun indizio dell'uretra e della prostata. E come questi difetti non fossero 
sufficienti mancavano ancora l'intestino crasso, il retto, e l'orificio del- 
l' ano. Rinvenni soltanto l' intestino tenue, i reni, la vescica, ed il fegato 
senza la cistifellea. Quest' organo aveva ancora di particolare la notevole 
atrofia dei suoi due lobi, senza comprendere i condotti biliari, i quali si 
vedevano distinti sulla superficie concava e confluire nel condotto epatico 
che andava direttamente all'intestino. 

In quanto all'intestino, esso era ridotto ad un gomitolo che disteso si 
vide formato da una lunga ansa del tenue, col rispettivo mesenterio, la 
quale ad un capo mostrava un piccolo rigonfiamento, che ricordava la 
forma dello stomaco, e che superiormente finiva cieco aderendo al diar- 
f^agma; l'altra estremità dell'ansa finiva parimente chiusa^ ed aderiva alla 
parte superiore del sacco suddetto. 

Venendo ora alla parte superiore del feto, avvertiamo che omisi l'e- 
same della testa, essendo troppo alterata per sperare un reperto proficuo, 
sicché mi limitai ad osservare la bocca ed il cavo faringeo, ove non rin- 
venni nulla d' insolito. Nel collo non riuscii a riconoscere né la tiroide, né 
il timo; invece nel torace vidi tosto il cuore ben conformato, incluso nel 
pericardio, col tronco aortico manifesto, senza che fosse distinta l' arteria 
polmonare. In connessione coi rami dell'aorta vi erano a destra due lobi 
polmonari ed a sinistra uno solo. Introducendo una tenue sonda nella fa- 
ringe, quella discendeva entro un solo canale piuttosto stretto, che aderiva 
con diramazioni poco riconoscibili ai due polmoni e che poscia si con- 
vertiva in un filamento diretto al diafragma, ove si perdeva. Aperto il ca- 
nale, rilevai che le parti erano relativamente grosse, senza però indizio 
d' anelli cartilaginei; e notai pure che non vi era alcun altro canale paral- 
lelo, sicché sospettai che si trattasse (come meglio apparve in altri casi) 
dell'esofago fuso insieme colla trachea in un canale unico. 



Considerazioni — Confrontando fra loro i molti difetti trovati in questo 
feto risulta senza dubbio che quelli notati nelP addome sono i più gravi^ 
da meritare speciali ricerche; ma per conoscere la loro importanza, cioè 
la frequenza d'ognuno tanto per sé solo, quanto per rapporto cogli altri^ 
ó indispensabile sapere lo stato della scienza in proposito, il quale per vero 
non fornisce generalmente che rare e disperse osservazioni che ci hanno 
obbligato a lunghe indagini per riescire a raccoglierle in buon numero. 

Principiando dagli organi generativi esterni, ricorderemo che il pene 
nel nostro feto era rappresentato da una lieve papilla semisferica, liscia 
air estremità, ove si vedeva un piccolo foro cieco di figura ellittica, senza 
indizio di prepuzio. Ora cercando osservazioni simili, abbiamo avanti tutto 
trovati 14 esempi in cui mancava completamente il pene (1), sicché 
devesi aggiungere nei trattati anche questo difetto, e negli esempi suddetti 
vi era la presenza dello scroto, ora provveduto ed ora senza testicoli ; ed 
in tal caso il sacco appariva avvizzito, ma non rudimentale. In 9 fra gli 
esempi suddetti V orina fluiva da un foro uretrale posto immediatamente 
sopra lo scroto ed in 4 (Oss. 7, 10, 15, e 16), la vescica direttamente o 
mediante V uretra s' apriva neir intestino retto. È poi degno di nota che 
negli archivi della scienza non ogni annunzio di mancanza del pene è 
esatto, perché talora trattasi soltanto dell' apparenza, essendo esso occul- 
tato in una fessura dello scroto, come risulta dalle osservazioni di T e s t a ^ 
di Steinhaus (2) e di pochi altri, che abbiamo ricordati altrove (3). 

Se questi fatti rispetto al pene non collimano precisamente col nostro, 
ve ne sono altri due che si avvicinano maggiormente, meno che nelle 
complicazioni (Vedi Nota 1.% Oss. 13 e 17). II primo appartiene a Facen 
medico in Venezia, che vide un uomo di 30 anni fornito del glande col 
meato urinario pervio, senza il resto del pene e senza il prepuzio, e co- 
testo glande non era suscettibile di stiramento. Differiva poi dal nostro 
caso, in quantoché lo scroto in luogo d'essere rudimentale si mostrava 
bipartito, ed ogni parte conteneva un testicolo; nulladimeno l' uomo aveva 
le apparenze di femmina. Il secondo esempio di pene rudimentale fu tro- 
vato in un feto da Voli; colla differenza che il pene era* ridotto ad un 
piccolo corpo situato contro il pube, e che solo il microscopio permise di 
riconoscerlo^ e che lo scroto era bensì piccolo ma conteneva un testicolo. 



(1) Vedi in fine le Nota 1*. Egli è probabile che continuando le ricerche si possa aumentare 
il numero dei casi in cui mancava il pene^ e già avvertiamo che Debierre (Anatomie; Tom. II« 
p. 706) cita Revolat senza dare l'indicazione bibliografica. Fra le 13 osservazioni vi sono la 1\ 
5* ed ir a cui s'aggiungeva l'atresia dell'ano. 

(2) Vedi la Nota suddetta. Oss. 4* e 12^. 

(3) Vedi la Nota 2^. Oss. 8. Qui abbiamo aggiunti anchi i casi in cui il pene in luogo d'essere 
infossato nello scroto era soltanto aderente, poichò si p>ossono i primi considerare l' effetto più. 
precoce dello stesso processo che ha generato i secondi. 



77 7 

Passando ad esaminare lo stato della scienza rispetto ai difetti conge- 
niti dello scroto, per limitare il nostro discorso ommetteremo di ricordare 
le anomalie riscontrate negli ermafroditi veri od apparenti, e posticiperemo 
Pesame dei casi in cui alla mancanza dello scroto s'aggiungeva quello 
del pene, per far precedere il ricordo di 5 osservazioni in cui la mancanza 
dello scroto era semplice (Vedi Nota 3/ in fine). In queste però la semplicità 
non era completa, poiché vi era bensì il pene, ma assai ridotto di volume, 
e già si può prevedere quanto risulterà meglio dai fatti ulteriori, cioè una 
correlazione quasi costante fra i difetti di sviluppo di un organo generativo 
esterno con quelli dell' altro parimenti esterno, mentre tale regola non si 
verifica cogli organi interni; difatto in alcuni dei casi citati, in luogo di 
mancare vi erano i testicoli. In ninno poi dei medesimi si verificò lo 
sviluppo iniziale dello scroto che abbiamo rinvenuto nel nostro feto, ma 
tale differenza non é di gran momento. 

Venendo ora alla mancanza contemporanea dei due organi generativi 
esterni, essa era stata avvertita da lungo tempo nei mostri senza cuore e 
senza cervello {angi-om/alo-pagó) (1), cosi pure in quelli che hanno i due 
arti inferiori insieme fusi più o meno completamente (sirenomeli) (2), ed 
assai spesso nei casi di estrofia vescicale, sia semplice, sia in istato di cloaca 
specialmente nelle femmine (ipogccstro-etro-schisi) (3). Ma a tale proposito 
é d'avvertire che avanti fosse conosciuta la natura di questa deformità, 
essa veniva indicata talora per la mancanza degli organi generativi (Vedi 
in fine Nota 4.*). Chi poi ha il merito d' aver riconosciuta che tale man- 
canza accade ancora come un fatto primitivo, fu Gurlt nel 1832, che 
basandosi su tre osservazipni (un vitello, un maiale ed un cavallo) ricavò 
il genere Peroeormus anaedoen (4), che poi confermò nel 1877 aggiungendo 
la descrizione d'un agnello per nuovo esempio (5). 

Questo genere non fu però accolto nella Teratologia umana, forse per 
mancanza d'osservazioni, e non può dirsi in contrario che Stefano Geof- 
froy Saint-Hilaire chiamò agenosomus un feto con sventramento inte- 
stinale, senza organi generativi, e che il figlio Isidoro dalla combinazione 
dei due difetti ne ricavò un genere appartenente alla famiglia dei eelosomi 
col medesimo titolo (6) ; perché invece occorreva trovare nella specie umana 



(1) Taruffi e. — a Storia della Terotologia ». Tom. H, p. 188. 

(2) Idem — Ibidem Tom. VII, p. 523. Ai casi ivi citati si può aggiungere il seguente: 
BasterJob. — « Descriptio foetus monstrosi sine uUo sexus signo » Tab. II, flg. 1 « Philo* 

sophical Transactions » Voi. 46, for the Years 1749 and 50, s. 479. 

Trattavasi di un sirenomele, come chiaramete apparisce dalla figura. 

(3) Idem — Ibidem Tom. VII, p. 463 e 501. 

(4) Gurlt E. B' — « Lehrbuch der pathologischen Anatomie » Theil II, s. 94, Art. (specie) 17. 

(5) Idem. « Ueber thierische Missgeburten ». Berlin 1877, s. 16. 

(6) Isid. Geoffroy Saint-Hilaire — « Des Anomalies etc. » Tom. II, Livr. 1*, Chap. 3*; 
1836. 



8 78 

dei fatti sempiiciy come rinvenne Gurit e dai medesimi ricavare Vageno- 
Momus. Questi fatti per vero già in parte preesistevano ed in parte si sono 
aggiunti posteriormente, in guisa che noi ne abbiamo potuto racoo^ere 22 
in cui la mancanza degli organi sessuali estemi era completa, e che per* 
ciò non seminano completamente al nostro caso, e 4 in cui gli organi 
estemi erano appena accennati (Vedi Nota 5/); avvertendo che abbiamo 
escluse tutte quelle femmine in cui l'aderenza congenita delle grandi 
labbra simulava Tagenosoma (Vedi Nota 6/). Quando però diciamo di 
raccogliere i fatti semplici, non negamo le complicazioni, ma non vin* 
coliamo una cosa coli' altra, e molto meno comprendiamo i casi in cui si 
può considerare la mancanza degli organi per un Catto secondario come 
negli acardiaci (od acefali) e nei sirenomeli. 

Ninno a nostra cognizione essendosi occupato di questi fatti, ci per- 
metteremo d'aggiungere alcune risultanze che abbiamo ricavate dal con- 
fronto dei medesimi : ed avanti tutto diremo che la necroscopia ha rile- 
vato sufficienti caratteri per ammettere che pei 26 casi, 8 appartenevano 
al sesso fenmiinino (Oss. 5, 13, 16, 18, 19, 20, 22, 23) e 5 ai sesso ma- 
schile (4, 6, 10, 12, 14), mentre gli altri o non furono sezionati o forni- 
rono un risultato negativo (Friese, Pinard);e questi provano che non 
vi ó un rapporto necessario fira gli organi estemi ed intemi nel loro svi- 
luppo (1). È pur notevole la proporzione dei casi in cui jfùwi atresia dell'ano 
con o senza mancanza dell' intestino retto, poiché ciò si verificò 15 volte, ed 
una sola volta si trovò un semptice restringimento ; hawi poi l' osservazione 
di Muellerin cui oltre U retto mancava in gran parte il colon. Singolare 
é ancora la complicazione veduta alcune volte, che uno od ambedue gli 
arti inferiori erano difettosi, fino a mancare completamente (Schellier, 
Vrolik, Gurney, Mueller, Eisenack, ed Hubert). 

Altre complicazioni si sono verificate, ma preferiremo di ricordare 
quelle che hanno più attinenza al caso nostro, cioè quelle che risguardano 
il sistema urìnifero. In generale nelle osservazioni suddette sotto l'arco 
del pube vi era un foro uretrale pel quale scolava esternamente l'orina. 
Ma non tutte le volte il difetto era cosi semplice: per es. Friese dice 
che il solito frammento d'uretra era chiuso mentre vi era un tumore al 
perineo; e l'osservazione (N. 15) ci ó giunta cosi imperfetta da non po- 
tere ricavare alcuna luce; altrettanto si dica di quelle di Kristeller e 
di Baistrocchi (Oss. 18, e 22), in cui la vescica era convertita in un 
gran sacco, ma non ó data alcuna notizia suU' uretra; nulladimeno intomo 
a questo argomento aggiungeremo più avanti qualche altra notizia. Final- 



(1) La indipendenza di sviluppo degli organi generatiTl esterni dagli interni, oltre essere in 
accordo coli' embriologia» Tabbiamo anche rilegata nel 1882 parlando degli omfklo^angiopaghL Vedi 
la pagina stessa della Storia citata superiormente. 



79 9 

mente sono ricordati alcani casi assai più gravi, in cui mancava la vescica 
^ l'uretra (Hubert) e perfino mancavano i reni cogli ureteri (Schellier 
e Pinard). 

Venendo alle 4 osservazioni in cui gli organi generativi esterni erano 
rudimentali, siamo obbligati di rinunziare a qualunque considerazione vw 
spetto a quella di Ford (Oss. 5/) mancando d'ogni particolare; non faremo 
altrettanto per il caso singolare di Rossi, perché trattavasi dì una sposa 
che aveva chiusa la vulva e non appariscente la clitoride, mentre l'uretra 
e 1' ano erano aperti, e superiormente all' ano vi era un foro impercettibile 
che permetteva l' escita dei mestrui e che si ritenne capace di dare 
adito agli spermatozoi: in ogni modo la sposa rimase incinta e fu fatta 
una strada artificiale al perineo per permettere la nascita del feto (Oss. 11/). 
Nel caso di Guttmann invece la vagina e 1' uretra sboccavano insieme 
^otto la clitoride con un piccolissimo foro, e la clitoride aveva la partico- 
larità di possedere tre corpi cavernosi (Oss. 23.*). 

Il caso per noi più importante é quello di Gurney, poiché in luogo 
dei genitali si vedeva un prolungamento cutaneo sotto il quale appariva 
un glande; lo che é precisamente simile a ciò, che sotto forma rudimentale, 
abbiamo veduto nel nostro caso, meno il prolungamento cutaneo ; ed il no- 
stro é parimenti simile al caso di F a e e n ricordato superiormente. Ci duole 
però che Gurney non abbia fatto la necroscopia per spiegare il suo si- 
lenzio intorno al volume dell'addome, raccontando egli che mancavano 
l'apertura uretrale e vaginale. Tranne l'analogia col glande, né il caso di 
Ourney né alcuno degli altri citati offre il numero e la gravità delle com« 
plica^ioni che abbiamo rinvenute nel nostro caso. 

Oltre gli organi esterni della generazione nel nostro aborto mancavano 
completamente anche gli intani, la qual cosa non é solo rara a combi- 
narsi nel . modo suddetto, ma non é neppure frequente per sé stessa : di- 
fatti le ricerche di Godard (1) e poscia di Gru ber (2), non sono riu- 
scite a raccogliere se non 8 esempi di mancanza di testicoli, dimostrata 
colla necroscopia; ed a questo tenue numero, però possiamo aggiungere tre 
altri esempi: uno dovuto a Marzuttini (3), l'altro a Neuhaus (4) ed 



(1) Godard Ernest. — Absence congóniale des deux testicules. Gaz. Méd. de Paris 1860, 
N. 30, p. 461. 

Godard cita ancora i casi d'Hard de Riez <c Mém. de laSoc.de Méd., d' émulation. Paris 
Ann. vili, (1808), p. 293»ediAnsiaux« Journ. de Méd., Chir., et Phann. de Corvisart Tom. XIV, 
p. 262. Paris 1807 » senza riportare le prove, ed in quanto ad Itard possiamo affermare che non 
fu fatta la necroscopia. 

(2)Gruber Wenzel. — « Ueber die eongenitale Anorchie beim Menschen. Oesterr. Méd. 
Jahrbùcher Bd. XV, e. 88 ». Wien 1868. 

(8) Marzuttini G. B. — Vedi Taruffl: « Storia della Teratologia ». Tom. VII, p. 267; Oss. b\ 

(4) Vedi in fine Nota 7*; Oss. O*. 



10 



80 



il terzo a Friese (1), ma con tutto questo toma vero quanto abbiamo an- 
nunziato che cioè non havvi correlazione necessaria fra i difetti degli 
organi interni con quelli degli esterni, poiché negli undici casi citati senza 
testicoli havvi solo quello di Friese (Oss. 6.*) che era ^senza genitali 
esterni, e fra i 26 casi d* aplasia di questi, non abbiamo trovati se non la 
stesso Friese, mentre Pinard ha recata una osservazione assai dubbia (2). 

Anche rispetto alle alterazioni del sistema uro-poietico rinvenute nel no- 
stro aborto non sono pur esse per si sole del tutto nuove, poiché abbiamo 
già riportate le osservazioni di Kristeller e di Baistrocchi, in cui vi 
era ritenzione d' urina in vescica, in guisa che questa aveva assunto il vo- 
lume della testa del feto (3), ma ninno dei due spiegò la ragione del feno* 
meno. Altrettanto si dica del caso simile di C o r n e 1 1 i (4) il quale dice cher 
r uretra era affetta da ipospadia e da alterazione dell' uretra, ma tace sulla 
causa della ritenzione. Nel nostro caso invece la ragione era palese, man- 
cando l'uretra e l'orificio essendo chiuso; e tale difetto é stato notato pili 
volte nelle femmine, recando invece l'incontinenza delle orine (Vedi Nota 8.*), 
salvo il caso di Friese, di cui non si conosce il sesso, ed in cui l'uretra 
era rudimentale e chiusa. 

È però vero che vi sono osservazioni col titolo serusa uretra^ ma esa- 
minando il racconto si rileva che si trattava d'un grado massimo d' ipo- 
spadia; ed il primo ad indicare cosi inesattamente il fatto fu Tulpio (5);. 
e ciò che maggiormente sorprende si é che Voigtel (6) ricorda il fatto^ 
stesso come un esempio di mancanza d' uretra. Siamo poi dolenti di non 
avere potuto verificare le osservazioni di Murray, di Monro, e df 
Herold (citati da Meckel (7)) per sapere se hanno evitato cosi gros- 
solano equi vico. È però vero che Schellier ed Hubert non solo vi- 
dero la mancanza dell'uretra ma ben anche della vescica (ciò che non- 
ha alcuna analogia col caso nostro) e Pinard trovò perfino la mancanza 
dei reni (8). Questi fatti erano associati al difetto degli organi generativf 
esterni, ma essendo troppo pochi non giovano, anzi contradicono alla legge^ 



(1) Vedi Nota 6*; Oss. 15*. In questa nota abbiamo anco riprodotta l'osservazione di Pinard 
(n. 21), ma non azzardiamo di aggiungerla ai casi di mancanza di testicoli non avendo egli esclusi^ 
che tali fossero due corpicciuoli trovati nell' addome. 

(2) Vedi Nota 5». Oss. 15» e 21». 

(3) Vedi Nota 5* in fine. Oss. 18 e 22. 

(4) Cornelli A. — « Ueber einen Fall von Geburtshinderniss bedingt durch Ausdehnung dar- 
fdtalen Hamblase » Wien.Med. Wochenschrift N. S7; 1879 — Jahreshericht fùr 1879, Bd. I. s. 254 (5)i 
Vedi Nota 8* in fine. 

(5) Tulpio Nicola. — « Observationes » Libr. IV, Gap. 96. Amstelodami 1672 (Nova editio).. 

(6) Voigtel F. G. — « Handbuch der Pathol. Anat. » Bd. Ili, s. 348. Halle 1805. 

(7) Meckel J. F. — « Handbuch der Pathologischen Anatomie » Bd. I, s. 654. Leipzig 1812.. 

(8) Vedi Nota 6» Oss. 15% 2\\ U\ 



81 11 

di Ahifeld (1) cosi espressa. « Quando mancano i genitali estemi, senza 
'Ceeezione si trova la corrispondente mancanza od imperfezione della ve- 
scica, degli ureteri (secondaria a quella dei reni), della vagina, dell' utero, 
e spesso dell' intestino retto ». 

Finalmente nel nostro feto non vi era soltanto T atresia dell' ano, ma man- 
cava tutto l'intestino colon compreso il cieco. Ora quanto é comune il primo 
fatto altrettanto é raro il secondo, come é rara la enorme distensione con- 
genita della vescica che forse fu causa dell'aplasia: difatto notevole man- 
canza dell' intestino crasso é stato soltanto ricordata da B a u d e 1 o q u e (2) 
il quale dice che in un neonato del colon non vi era che il cieco senza 
l'appendice vermiforme; da Mueller che trovò oltre la mancanza del 
retto solo una porzione del colon (Vedi Nota 6.% Oss. 19); e daSchup- 
pert (3) che rinvenne il colon discendente convertito in un cordone; ma la 
mancanza dell' intero colon insieme al cieco non fu descritta che da H e r- 
sing (4). Lo stesso caso é stato descritto in una vitella da Alessan- 
drini (5); mentre nel puledro del Reefer e Melean(6) non si trattava 
«di mancanza ma della disgiunzione fra il colon ripiegato ed il fluttuante. 



(1) Ahifeld P. — « ArchiY. far Gynaekologie » Berlin 1879; Bd. XIV, s. 282. 

(2)Baudeloque — « Sódillot recuel périodique » Tom. I. — Quest'indicazione ò data da 
Meckel « Handbuch der pathol. Anat. Bd. I, s. 500» ed è falsa. Ma ciò che ci rincresce maggior- 
mente si è che neppure coU' aiuto di colleghi sono riuscito a rettificarla. 

(3) Schuppert — « Absence congenitale du colon discendant » New Orleans Med. Tom. V, 
1^. 2; 1858 — Kanstatt fùr 1859; Bd. IV, s. 7. 

(4) Hersing. — « Zeitung Med., herausgegeb. Yon dem Verein fùr Heilkunde in Preussen »; 
3d. XV, N. 15; 1845 — Citato daFOrsteraDie Missbildungen », s. 124. 

(5) Alessandrini Antonio. — e Catalogo del Gabinetto d'Anatomia comparata». Bologna 
1852. Sezione X, N. 2343, p. 424. 

(6) Ree fé re Melean. ~c Giornale ital. di Veterinaria Militare ». Anno T, N. 11, p. 344, 
1888 — Artic. tratto dai Giornali inglesi. 



18 



S2 



rudimentale. 



Osservazione 1.' — Schenck J. G. figlio — Observationum medicarum rararum. Franco- 
furti ie09, p. 577. Libr. IV. 

Nacque un fanciullo con un' ernia ombellicale, senza pene, però col foro uretrale 
pervio, da cui gemeva r urina. Il fanciullo aveva lo scroto provveduto dei due testicoli. 

Osservazione 2.' — Bartholino T. — Historiarum anatomicarum rariorum Cent. I. Amste- 
lodami 1654. Obs. 65. — Vìr sine pene et podice. 

Osservazione 3.* — Castera — Description d* un enfant avec un scrotum, mais la 

verge manquait entierèment etc. — Hist et Mém. de la Soc. R, de Médecine de Paris. 
Ann. 1780 et 1781 — Hist. p. 323. 

Osservazione 4.* — Terta Antonio Gioseppe Ferrarese —De re medica et chirurgica. Fer- 
rara 1781. Epistola IV, cap. 20, p. 145. 

Neir anno 1778 fu condotto all' ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze un bambina 
di tre mesi, robusto e florido, al quale mancavano il pene e lo scroto, e neppure esiste- 
vano le grandi labbra. Nel luogo dove suolsi trovare il pene nel maschio i tegumenti 
erano alquanto rialzati, e divisi in mezzo da un solco che simulava una vera rima 
muliebre. Nannoni per mezzo di uno specillo si accorse che in questo solco si trovava 
un foro, ed allontanati alquanto i due labbretti che lo coprivano, vide sotto di essi un 
vero glande, benché piccolo: perciò non vi fu alcun dubbio che quei labbretti non do- 
vessero considerarsi come il prepuzio. Negli inguini si trovavano due prominenze che 
egli sospettò dovessero contenere i testicoli, quantunque non fossero discernibili, né col 
tatto, né colla vista. Quel solco sopra notato non era che il setto dello scroto rimasto 
diviso. 

Osservazione 5.* — Carminati Domenico — Nota al Dizion. di Chir. del Louis (trad. dal fran- 
cese). Venezia 1795, Voi. Ili, p. 60. 

Estrasse un feto idrocefalico, coir ano imperforato. À questo feto mancava il pene^ 
quantunque avesse i testicoli nello scroto. 

Osservazione &' — Heyfelder J. F. H. — Schmidfs Jahrbùcher 1835, Bd. Vili, s. 125 — 
Ahlfeld. Archio./ar Gynaekologie. Bd. XIV, s. 279. Berlin 1879. 

Feto idrocefalico con doppio labbro leporino, col petto stretto superiormente, largo 
inferiormente e coir addome pendente simile a quello d' una gravida. Esso aveva uno 
scroto senza testicoli, che presentava nella sua estremità inferiore una produzione ver- 
rucosa, e Pano chiuso. Mancavano il pene, l'intestino crasso, i reni, la vescica e 1 
testicoli. 

Osservazione 7.* — Himminger — Med. Chir. Zeitung 1853, s. 824. 

^ Neonato senza pene, con discesa dei testicoli. L' uretra s' apriva neir ana 

Osservazione &' — Melatoli Aug. — Aòtenee de pini» — Gaz. des hòpitaux 18S4, N. 13 — 
Kanstatt's fOr 1854, Bd. IV, s. 3. 



83 13 

Osservazione 9/ — RSrberg A. D. — Verhandl. $ehwedi$cher Aerzte i Stockolm 185G-57 
— Journal fUr Kinderkrankheiten Bd XXXV. Eriangen 1860, s. 426. 

Un fanciullo mostruoso aveva 7 dita alla mano sinistra, 6 alla mano destra, 6 al 
piede sinistro e 5 al piede destro. Era privo del pene. 

Osservazione 10/ — Goschler — Mangelhafte Bildung der dusseren Genitalien — Prctger 
Vierteìjahrsschr. Bd. Ili, p. 89. Kanstatt's 1859, Ed. IV, s. 7 und 1& 

In un uomo di 27 anni, ben conformato, colla barba bionda e rigogliosa, con peli al 
pube, e col rafe allo scroto, mancava del tutto il membro virile. 

Nella parete anteriore dell' intestino retto, air altezza di 5 linee, si scopri una apertura 
rotonda, da cui scolavano le orine. Davanti all' apertura anale vi era un pezzo di pelle 
triangolare, raggrinzato, che nasceva dal rafe come una cresta di gallo, se non che si 
gonfiava ed avvizziva rapidamente. 

Se la gonfiezza perdurava più minuti, spesso era accompagnata colla perdita del- 
r umore spermatico dall' apertura urinosa suddetta. Introducendo per la medesima una 
sonda d'osso di balena, si giungeva in vescica, traversando un canale uretrale lungo 
incirca 1 V^ pollice e che aveva il lume normale. Lo sfintere vescicale chiudeva con 
esattezza, e l'uomo orinava volontariamente ogni 3 o 4 ore : nel frattanto l'ano e le parti 
circostanti rimanevano asciutte. Nello scroto, nei testicoli, nei cordoni seminali, non si 
riscontrò nulla d^ anormale. 

Osservazione 11.' — OIshausen — Monatsschr(ft far Geburtskunde. 34 XVIII, s. 98. 
Berlin 1861. 

Un fanciullo collo scroto bene sviluppato era privo totalmente del pene. Esso aveva 
una piccola apertura nella parete inferiore dell' addome che conduceva nella vescica in 
cui sboccava l' intestino terminale. Àtresia dell' ano. 

Osservazione 12.' — Steinhaus J. — Scheinbar gdnzlicher Mangel des Penis. Vorhandens- 
eia desselben unter dem vordern obera Segmente der Scrotalhaut Wien. Med. Halle 
1862, Tom. Ili, p. 315. 

Osservazione 13.' — Facon Jacopo di Fonzaso (Prov. di Belluno) — Gaz. medica Provincie 
Venete Anno Vili, p. 297. Padova 1865. Appendice. 

Visitò un uomo di 30 anni il quale aveva l' aspetto e le forme di donna. Esso aveva 
il glande col meato urinario, ma mancava di prepuzio e di pene, in guisa che il glande 
era sessile ed incapace di prolungamento, come fosse la clitoride. E tanto più ne aveva 
r apparenza, poiché ai lati discendevano due specie di ninfe. Eranvi poi anche le grandi 
labbra, ma queste contenevano i testicoli coi loro cordoni spermatici. Non eravi traccia 
di vulva. L'uomo era inclinato a sposarsi, firuiva delle ejaculazioni seminali ed allora 
il glande s' induriva ; sicché non aveva che l' aspetto esteriore di femmina. 

Osservazione 14.' — Birnbaum Fr. H. G. — Monatsschrifl far Geburtskunde 1865, Bd. XXVI 
Supplement s. 290 — Ahlfeld. 1. cit, s. 280. 

Un feto aveva la mascella inferiore imperfettamente ossificata, le braccia e le gambe 
corte con sei dita alle mani ed ai piedi. Ipoplasia dei polmoni, del cuore, e dei reni, 
i quali erano ridotti ad una piccola capsula appianata senza ureteri. L' intestino crasso 
finiva a fondo cieco; la vescica aveva la forma d'un lungo canale, in cui non si poteva 
dimostrare l'apertura uretrale. Mancava ancora il pene, mentre esistevano i testicoli 
contenuti in uno scroto bipartito. Fra le due pieghe scrotali eravi una piccola aper- 
tura, indizio del canale uretrale, entro la quale ninna sonda penetrava. 

C. Tart^ffl. 3 



14 



84 



Osservazione 15.' — Green W. E. — Congenital absence of the penis — OmaBop. J Obst, 
New York 1879-80, Tom. I, p. 423 — Citato nelP Index Catalogue qf Washington. 

Osservazione 16.' — Collier — British Medicai Journal 23 febbraio 1889. — Riforma Me- 
dica Anno V, 1."* semestre, N. 113. — Deformità dei genitali esterni maschili. 

Mancanza del pene. Testicoli bene sviluppati e discesi nelle guaine scrotali^ Ernia 
inguinale congenita bilaterale. L' uretra si apriva nella parete anteriore del retto. 

Osservazione 17.' — Ràuber in Nordhausen — Angeborener Mangel des mdnnlichen Gliedes 
— Virchoio's Archio. Bd. CXXI, s. 604, Tafel X, flg. 3; 1890. 

L'uretra sboccava neir intestino retto d*un uomo vivente di 38 anni. Questo aveva 
lo scroto ben conformato, che conteneva i due testicoli di volume ordinario, i cui con- 
dotti seminiferi potevano seguirsi nei canali inguinali. Talvolta avvertiva gli stimoli 
sessuali e poscia un titillamento nella parete anteriore del retto con polluzione. 

Osservazione 18.' — Voli Adam — Ueber cine scitene Missbildung (Fehlen des Penis und 
des Afters. Communication swischen Biase und Rectum). Diss. Wùrzburg, 1890 — Jahres- 
bericht fQr 1890. Bd. I, s. 249 (4). 

Descrive un feto in cui mancavano le aperture anale ed uretrale. • Solo vi era una 
piccola borsa cutanea, in luogo dello scroto. II testicolo sinistro era nel canale ingui- 
nale, ed il destro giù nel sacco testicolare. Dopo il distacco delle congiunzioni fra la 
vescica e l'intestino retto apparvero i canali deferenti e le vescichette seminali. Man- 
cava la prostata; si trovò invece contro la sinfisi del pube un piccolo corpo, che fu 
considerato un piccolo pene, ciò che fu poi confermato dalle ricerche microscopiche. 



Nota 2.'' — Aderenza del pene allo scroto. 



Osservazione 1.' — Kolb E. — Adhérence congeniale du penis au scrotum — Gaa. Méd. 
de V Algerie. Alger 1860, Voi. XXII. 

Osservazione 2.' — Marten — Angeborene Vertoachsung des- Penis und Scrotum — Vir^ 
choto's Archio. Bd. XXVIII, pag. 655, 1863. — Kanstatt far 1863, IV, s. 3-10, p. 43. 

Osservazione 3.' — Weir R. F. — Tioo cases of congenital curvature cf the penis, with 
hypospodias and adhesion to the scrotum. New York Medicai 1874, Tom. XIX, s. 281. 

Osservazione 4.' — Bouteiller J. — Phimosis scrotal. Verge rudimentaire. Epispadie jusque 
à ses dernieres limites — Union méd. de la Scine inf. Rouen 1875, Tom. XIV, p. 27. 

Osservazione 5.' — Dougall John. — Attachement of penis and scrotum — Brit. Med. 
journ. London 1882, p. 696. 

Osservazione 6.* — Chrétien H. — Palmature pénienne sans hypospadias — Gaa. hedomad. 
de Méd. et de Chir. Paris 1887, Tom. XXIV, N. 31, p. 501. 

Aderenza del glande alla pelle dello scroto, e retrazione simile ad una corda del 
pene in seguito air accorciamento del corpo cavernoso dell'uretra. 



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Osservazione 7.' — Busaoohi J. — Casi vari cP Qjfe:iioni congenite — Archivio d! Orto- 
pedia. Milano 1891, Tom. IX. 

Aderenza congenita del pene collo scroto. 

Osservazione 8.' — Lemke F. in Hamburg — Angeborner Mangel des Penis — Virchow's 
Archiv. Bd. CXXXIII, s. 181 ; 1893 : con due figure. 

Un fanciullo di 5 mesi mostrava lo scroto della grandezza normale, nella cui parte 
Inferiore (?) ed anteriore eravi un' apertura da cui gemeva V urina. Dal margine poste- 
riore di questa apertura nasceva il rafe normale. Esplorando col dito, si scoperse la pre- 
senza del pene approfondato e circondato nello scroto, il quale conteneva ancora i due 
testicoli. 

L' autore avverte che un caso simile è rammentato negli SchmidC s JahrbUcher 
Bd. CCXVI. 



Nota 3.' — Casi d'ipoplasia dello scroto. 

Osservazione 1.' — Kerckring Teodoro — Spicilegium anatomicum. Amstelodami 1670, p. 33. 

Un fanciullo di 3 anni appariva senza testicoli e senza scroto, ma aveva un'esigua 
doccia, come fosse una verga imperforata, sotto la quale vi era un piccolo foro, da cui 
esciva liberamente T urina. 

Osservazione 2.' — Hard do Rioz — Mém. de la Soc. medicale d* émulation. Tom. III, 
(Ann. Vili) 1800, p. 293. 

Descrive un giovane di 23 anni, di carattere apatico, senza desideri venerei, che da 
bambino sofTriva incontinenza d' urina, il quale in luogo d' un florido sviluppo, aveva la 
pelle molle, liscia e senza peli, neppure nel mento, e colla voce fioca. Il petto e la 
pelvi mostravano V aspetto femminino. Il pene era lungo un pollice e grosso come il dito 
piccolo, col glande simile per il volume ad un pisello, a cui il prepuzio aderiva. Man- 
cava lo scroto, ed invece ivi la pelle si mostrava raggrinzata senza contenere né i testi- 
coli, né i funicoli spermatici. 

Lungo la linea mediana del perineo vi erano due pieghe cutanee parallele, da somi- 
gliare alle grandi labbra in contatto fra loro. Sul pube vi erano pochi peli. 

Osservazione 3.* — Macari Franoesco — Idrorachite congenita — Gaz. dell'Associazione 
medica degli Stati Sardi. Anno VI, p. 41. Torino 1856. 

Una sposa in quinta gravidanza mise in luce un feto maschio con varie deformità 
descritte in modo insufHciente. Si rileva però che vi era tumore idrorachitico lom- 
bare, enterocele nella linea alba, mancanza delP intestino retto, piede varo doppio. In 
quanto agli organi generativi, mancava lo scroto ed esisteva il pene; e poche linee sotto 
al canale dell'uretra (permeabile) eranvi due piccoli fori, con margini flbro-cartilaginei, 
lateralmente posti al rafe perineale, profondi appena alcuni millimetri e simili a due 
arterie recise (fori di cui V autore non seppe determinare la natura). I testicoli occupa- 
vano il canale inguinale. 

Osservazione 4.' — Naglo L E. — A monstrosity cfsex. — New Orleans Journ. of Med 
Aprii 1869 (Jahresbericht far 1869, Voi. I, p. 172). 



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Riferisce di un servente di 19 anni, il quale era chiamato ora Caterina ed ora Gio- 
vanni : Aveva r abito del tutto femmineo (e scrofoloso) col volto imberbe, colle mam- 
melle non sviluppate e colla voce da donna. ;L' esame rilevò come unico organo geni- 
tale un pene lungo 1 Vi" grosso Vt"» con un prepuzio considerevolmente sviluppato e 
traforato da un' uretra normale. Nessuna traccia di scroto, di labbra, di testicoli, e di 
vagina. Anche coir ispezione pel retto non rilevò alcun indizio né di utero, né di pro- 
stata. La base del pene e del monte di Venere erano coperti con delicati e scarsi peli. 

È poi degno di nota che dal pene non avvenne mai emissione di liquido seminale, 
^ che r individuo afTermava di sentirsi attirato sessualmente verso gli uomini, però non 
ebbe mai segni certi di irritabilità sessuale. U autore ritenne il caso per anorchismo 
bilaterale. 

Osservazione 5.* — Jones J. — Singular and distressing case of malformation qfgenital 
organs — Med. Record. New York 1871, Tom. VI, p. 198. 

Uomo senza barba coir abito femminino. Pene lungo % di pollice, del resto ben con- 
formato. Scroto molto piccolo, senza testicoli. Le ricerche per V intestino retto non reca- 
rono alcuna luce. 



Nota 4/ — Estrofla yescicale senza organi generativi esterni. 

Osservazione 1.^ — Barthoiino Tommaso — Historiarum anatomicarum rariorum. Cent I^ 
Obs. 65 ; Amstelodami 1654. p. 103 — Vir sine pene et podice. 

Vide nel Lazio un uomo di 40 anni, robusto e sano che non aveva traccie dell'ano, 
né delle parti genitali; lo che rese dubbio il sesso e nuUadimeno gli fu imposto il nome 
di Anna. All'età però di 24 anni essendo sopravvenuta la barba a coprire le sue gote ed 
il mento, VAnna fu considerato come un uomo. In quanto air atresia dell' ano V autore 
seppe che quando l'uomo aveva Anita la digestione degli alimenti sopravveniva il vo- 
mito, ma per evitare il sapore disgustoso In bocca egli introduceva nella medesima un 
<^omo. Rispetto alle orine queste stillavano a guisa del latte dalle papille mammarie 
<la un cavo fungoso, vicino al luogo dell' ombelico che mancava. Da questa descrizione 
Breschet, fino dal 1824 (Archiv. gén. de Méd. Tom. IV, p. 567. Paris 1824), riconobbe 
trattarsi d' estrofla vescicale, ed ora si spiega come Bartholini non riconobbe gli or- 
fani generati esterni. Rimane però sempre straordinario il vomito suppletorio, che fti 
poi riveduto da Denys. 

Osservazione 2.^ — Saviard Bartolomeo — Nouveau recueil dP Observations chirurgicales. 
Paris 1702; in 8*, p. 30a Citato da Meckel — Pathologiscìie Anatomie 1812, s. 708. 

Sezionò una bambina neonata senza le parti sessuali esterne, la quale aveva solo 
una cloaca che s' apriva all' esterno, in cui mettevano foce i due comi uterini con val- 
gine assai brevi. La vagina sinistra comunicava con l' uretra, e questa era congiunta 
«coir intestino retto ristretto all' estremità. Vi era poi un solo uretere che nasceva dai 
due reni posti sul sacro e che cadeva a perpendicolo nella cloaca comune. 

Osservazione 3.^ — Daviilanauva — Sur une nouvelle espèce de hernie naturelle de la 
vessie urinaire et sur une privation presque totale de sexe — Journ. de Méd. Chir., etc^ 
Paris 1767, Tom. XXVII, p. £& 



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17 



Osservazione 4.^ — Dana Giovanni P. M. — Deseriptio foetus absque pene et vulva, ultra 
biennium viventìs, obscurique sexus ideo habiti — Mém. de V Acad. rfc« Se. de Turiti. 
Tom. Vili, p. 309 - Année 1786-87 cum tabula. 

Non avendo riconosciuta V estrofia vescicale in un maschio, negò la presenza degli 
'Organi generativi esterni. 

'Osservazione 5.^ — Fleisohmann Gadofredo d'Erlangen (da non confondersi con Federico- 
Lodovico figlio adottivo del precedente) — De vitiis congenitis circa thoracem 
et abdomen. Erlangae (senza data) 1811, p. 33, Tab. II, III. 

Un feto maturo aveva un' ernia omfalo-ventrale, doppio ano-preternaturale, e la ve- 
scica orinarla extro-fiessa. Era privo delle parti generative esterne e dell'ano, e nella 
regione generativa non si riscontrava ctie una rima perpendicolare. Internamente Pau* 
tore rinvenne i reni, gli ureteri che sboccavano nella vescica suddetta ed i testicoli spo- 
stati in diverso senso. 

OssRRVAzioNE 6.* — Denys Prosper-Sylvain — Archiv. gén. de Méd. 1824, Ser. I, Tom. IV, 
p. 562. 

Un uomo di 78 anni, mendicante, era paraplegico fino dall' età di 10 anni, e presen- 
tava un ingrossamento osseo nel punto d' unione fra le vertebre lombari e dorsali. Esso 
presentava uno stato atrofico della pelvi e degli arti inferiori; aveva i testicoli molto 
piccoli e r ano e V uretra obliterati dal lato esterno. 

L' uomo suddetto non evacuava alcuna sostanza (sia liquida, sia solida) per le vie 
"naturali, tutto al più emetteva qualche goccia d'orina dall'ombelico; ma suppliva, in 
quanto agli alimenti (che mangiava in copia), nel modo seguente. Dopo 7 od 8 minuti 
^he i cibi erano giunti nello stomaco venivano facilmente vomitati, sotto forma d' una 
pulte verdastra, schiumosa, di odore leggermente nauseabondo. L' autore non dice se 
l' emissione dell' orina accadeva per l' ombelico o per altre vie, aggiunge però che 
l'uomo non volle mostrarsi a nudo. 

(Abbiamo riportata questa osservazione straordinaria e quasi dimenticata, sebbene 
non riguardi r es trofia vescicale, perchè conferma quella di Bartholino, creduta in'- 
verosimile). 

Osservazione 7.* — Reineoke — Fall eines seltenen Vitium primae formationis — Deut^ 
sche medicinische Wochenschr^ft 1881, N. 34, s, 468 — Jahresbericht fùr 1881, Bd. I, 
s. 280 (6). 

Una ragazza di 15 anni, d'abito debole e clorotico, aveva un'ernia ombellicale e 
la vescica estrofiessa da una fessura addominale. Nella vescica come al solito con- 
fluivano le urine mediante gli ureteri. Mancava la sinfisi ossea del pube e del tutto man- 
cavano i genitali, cioè facevano difetto le grandi labbra, le ninfe, la clitoride, e l' adito 
vaginale. Solo due piccole strie cutanee coperte di peli si estendevano dall' ano agi' in- 
guini e due produzioni papillari sotto la estrofia vescicale formavano i soli indizii degli 
organi esterni. 

X3SSERV AZIONE 8.' — Cuptillet J. — Un cas d' extrophie du cloaque interne aecompagnée 
de V absence des organes génitaux et de malformxitions graves des organes abdomi^ 
naux et du squelette — Archiv. provin. de Chirurgie. Année 2.'; 1893 (non verificato). 



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Nota 5/ — Mancanza più o meno completa degli oi^ani generatiyl 
esterni. 



Osservazione 1/ — Hall Rhodoham, medico deir Egitto nel XI secolo — Commentario^' 
in artem parva Galeni; Libr. Ili, Art. medieinalis. Text. 77. Venetiis 1496 (secondo 
Haeser: Geschichte der Medicin). Vedi Schenck J. G. figlio — Observationum. Fran- 
cofurti 1609, Libr. IV, Obs. II. 

Vide un neonato che non aveva né la vulva, né il pene, né testicoli, da somigliare al 
castrati. Vi era poi un piccolo foro da cui usciva l'orina. 

Osservazione 2.^ — De Blegny Nicolao — Zodiacus medico-gallicus. Genevae, 1680, p. 78;. 
Obs. IX, Foetus sine sexus discrimine. 

Un feto di nove mesi non aveva altri indizii sessuali se non una esigua eminenza nella 
regione del pene da attribuirsi alla clitoride, nel mezzo perforata, quantunque non avesse 
alcun rapporto colla vescica. 

Osservazione 3/ — Le Prìeur de Lugeris en Champagne — Sur un enfaniement — Journal 
des Savants; Janvier 1690, p. 41. Questa comunicazione (non sappiamo come) è stata 
da Haller (ÌBiblioteca anatomica. Tom. I, p. 740) attribuita a Faber J. Matthias — 
Journal des Savants 1690, ove ha il titolo — Foetus male formatus et absque partibus^ 
genitalibus. 

Nacque un fanciullo 9 giorni avanti il termine, lungo poco più d'un piede colle mani 
e coi piedi volti air esterno. La distinzione del sesso non era sensibile, vedendosi solo^ 
un foro in cui si poteva introdurre il dito mignolo nel luogo degli organi generativi 
maschili. 

Senza che noi aggiungiamo le altre cose mal descritte, basta quanto è detto per non. 
poter dare alcun giudizio sulla deformità suddetta. 

Osservazione 4.* — Prockaska Giorgio, Prof, a Praga — Adnotationum academicarum. Fa-- 
sciculus alter. Sect. IV. p. 84. Pragae 1781, Tab. VII. 

Un aborto quadrimestre nacque con una porzione notevole delP intestino tenue pen- 
dente liberamente sotto il funicolo ombellicale. Questo aborto era affatto privo degli 
organi genitali esterni (i testicoli furono trovati entro V addome) ed aveva il foro anale 
molto esiguo. Dal poplite dell' arto destro nasceva un breve moncone, di cui la punta, 
era leggiermente curva e che conteneva una porzione d'osso, giudicato dall'autore per- 
una seconda tibia. L' arto poi suddetto aveva il piede atrofico e senza dita, che fluiva; 
con una punta arcuata. L*arto sinistro non offriva nulla di notevole. 

Osservazione 5.* — Ford Edv. — An account of a child born without organs qf genera^ 
tion. — in Simmons 6. — Medicai facts and observations. Voi. V, p. 10. London 1795 — 
Foetus absque genitalibus (Citato da Meckel). 

Mancanza degli organi sessuali intemi ed appena accennati gli esterni. L' intestino- 
retto sboccava nell'uretra. 

Osservazione 6.^ — Penada Jacopo — Mostro umano singolarissimo. Memorie dell' Acca-- 
demia di Padova 1809, p. 49, con tavola. 



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Una giovane donna nel 1806 partorì con molta difiScoltà un feto alterato da diverse 
anomalie, che mori poco dopo la nascita, e poscia la madre si sgravò d' una mola 
molto voluminosa. 

Il feto presentava il tralcio ombellicale vicino alla sua inserzione addominale diva- 
ricato per accogliere un sacco erniario ovale, della grandezza di sei pollici di Parigi. 
Questo sacco era però aperto longitudinalmente, per cui si vedevano a nudo gì' intestini 
tenui, ivi contenuti, e si vedeva inoltre il rene destro: organi tutti che erano esciti 
per il foro ombelicale. Il feto era privo di parti sessuali esterne e del foro anale, in 
modo che dal pube fino al coccige la superfìcie cutanea era liscia, senza alcun vestigio 
degli organi mancanti. Però entro V addome V autore rinvenne due piccoli testicoli ap- 
poggiati alla cellulare dei muscoli psoas. Bravi inoltre la vescica orinaria con un primo 
rudimento d'uretra nascente dal collo della stessa vescica, rudimento che tuttavia non 
oltrepassava i limiti della pelvi. D'altra parte mancavano i corpi cavernosi. 

Negli arti superiori si notava l' aderenza delle dita fra loro mediante una membrana 
interposta. Negl'inferiori l'arto destro consisteva in una porzione di coscia, la quale 
non conteneva né muscoli, né osso, ma soltanto del molle tessuto cellulare; l'arto si- 
nistro aveva le dita dei piedi, come quelle delle mani, riunite da membrane. 

L'autore attribuisce all'urto della mola esistente nell'utero lo squarciamento del 
jsacco erniario ; alla pressione della medesima la mancanza di sviluppo d' un arto ed il 
difetto delle parti generative esterne ; e per rendere più verosimile quest' azione mec- 
<^anica immagina che la mola coabitasse negli stessi involucri del feto. 

Osservazione 7.' — N. N. — Hu/elandCs journal der praktische Arzneikunde und Wurid- 
arzneikunde. Berlin 1812 (?). Oss. cit. da Fournier: Art. Cas rares. Dìct des Se. 
Med. (in LX Voi.) Tom. IV, p. 166. Paris 1813. 

Fanciullo di 3 anni, morto a Berlino, il quale era privo, tanto all' esterno quanto 
all' interno, di qualunque traccia degli organi generativi, in guisa da non potersi sospet- 
tare quale fosse il sesso del fanciullo : però le inclinazioni ed il contegno del medesimo 
indicavano esser lui di sesso femminile. L' orificio dell' uretra non era circondato da 
alcun orlo ed aveva la grandezza d' una mezza lente. Nulla fu [rinvenuto fra l' inte- 
45tino retto e la vescica. 

Osservazione 8.* — Kretschmar — Horn*s Archév. Bd. I. St. 3, s. 349. Berlin 1815 (Non 
verificato). 

-Osservazione 9.* — Baillet — Journal de Méd. Tom. LUI ; 1822 (?). De injante Bine geni- 
talibus et ano (non verificato). 

Osservazione 10.* — Schellier D. M. P. — Foetus monobrache, monopode et agame, par-- 
venu à peu-près au terme de la naissance — Archives génér. de Médec. Tom. Ili, p. 415. 
Paris 1823. 

Il feto nacque morto e presentava le seguenti particolarità. Il braccio destro aveva 
l'omero rappresentato da un osso, lungo mezzo pollice; mancava del radio, ed aveva 
la mano assai imperfetta. In luogo dell' arto addominale destro vi era, in corrispondenza 
.alla cavità cotiloide, un piccolo sacco cutaneo, analogo imperfettamente allo scroto, che 
era vuoto e non comunicava colla cavità addominale. Vi era inoltre atresia dell' ano. 
L' autore non descrive lo stato della cute al perineo in seguito alla mancanza degli or- 
fani generativi esterni, già annunziata nel titolo. 

Aperto r addome, si vide la porzione sigmoidea del colon, che in luogo di discendere 
raggiungeva il funicolo ombellicale ove terminava a fondo cieco. L'appendice cecale 
-aveva origine nel punto in cui il cieco si unisce col colon, ed era lunga 3 pollici. Man- 



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cavano i reni, e non le capsule sopra renali ; facevano parimenti difetto la vescica ori- 
narla e tutto il rimanente delle vie orinarle. Vi erano Analmente due corpi glandolosi^ 
senza condotti escretori, dei quali l'autore non potò decidere se fossero le ovaie o i 
testicoli : un corpo era situato a destra della colonna vertebrale, l' altro vicino all' anello 
inguinale. 

Osservazione 11/ — Rossi Francesco in Torino ~ Memorie della R. Accademia delle- 
Scierue di Torino. Tom. XXX, p. 155; 1826. Obs. I. De vaginae obstructione. 

Fu chiamato il Dott. Berruti a visitare una sposa di 28 anni, che da tre giorni era^ 
in preda a dolori come quelli del parto e che non era mai stata mestruata. Il medico- 
suddetto, essendosi accorto che mancava ogni traccia degli organi genitali esterni e dei 
peli sul pube, inviò V inferma nelP Ospedale di S. Giovanni. 

Il Dott. Rossi ivi verificò la mancanza della vulva e per fino della rima; rinvenne 
però un foro assai angusto da cui fluiva Purina, e l' orificio dell' ano in condizioni nor- 
mali. Ritenendo trattarsi di ritenzione dei mestrui (sebbene le mammelle fossero turgide),^ 
fece una incisione che partiva sotto il piccolo foro urinoso e giungeva vicino all'ano; 
ma approfondandola per 3 dita s'incontrò con un corpo che riconobbe per la testa d'uà 
feto, ed allora dilatò la medesima, ciò che permise l'espulsione del feto stesso. 

Ripetendo poscia l'esame delle parti esterne l'autore rinvenne finalmente un foro- 
angustissimo vicino allo sfintere dell' ano, pel quale con un sottile specillo si giungeva 
in vagina, e dal quale uscivano 1 lochi. Dopo 8 giorni comparvero i segni esterni della 
pubertà, e dopo due anni la donna partorì naturalmente con grande difficoltà per la via. 
artificiale. Il marito poi confessò d' aver esercitata la copula per l' intestino retto. 

Osservazione 12.* — Faber 6. F. Carolus di Magdeburg — Duorum monstrorum huma-- 
norum Diss. Berolini 1827, cum tab. 

Feto ben conformato superiormente, ma inferiormente presentava un' ernia intesti- 
nale nel funicolo ombellicale, l'atresia dell'ano, i piedi imperfetti con diminuzione no- 
tevole nel numero delle dita, e mancanza degli organi generativi esterni, eccetto due 
verruche cutanee ai lati del pube. 

Nell'addome si trovarono due testicoli, l'intestino retto chiuso all'estremità, i reni^ 
gli ureteri e la vescica mancanti completamente. 

Osservazione 13.* — Jenisch — Wartembergisches Correspondenzblatt Bd. VII, N. 7 — 
Schmid fs Jahrbacher 1840; Bd. XXVIII, s. 141 — Oss. cit. da Ahlfeld. 

Fu estratta una fanciulla morta senza indizio di genitali e dell' orificio anale. In 
luogo del piede sinistro essa aveva un rudimento lungo un pollice e mezzo e grosso 
come il dito indice, contenente un osso sottile. La metà sinistra della pelvi era atrofica^ 

Osservazione 14.* — Gurnoy — Lancet London 1840, Voi. I, N. 26 — Cit. da Ahlfeld.. 
Archiv. far Gyndk. 1879, s. 280. 

Nel luogo dei genitali d' un feto si vedeva un prolungamento cutaneo, sotto il quale 
si presentava un glande. Del resto niun indizio di scroto, di grandi labbra, d'apertura 
vaginale, uretrale e rettale. Oltre di ciò il feto aveva il braccio destro accorciato, con 
sole 4 dita, e l' arto inferiore dello stesso lato parimenti corto, col piede torto. Non fti 
fatta la necroscopia. 

Osservazione 15.* — Frìsse — Casper^s Wochenschr(ft 1841, N. 52 — Ahlfeld. Archiv. 
far Gyndkologie. Bd. XIV, s. 281. Berlin 1879. 

Un fanciullo neonato non aveva alcun indizio esterno degli organi generativi, ed invece 
dei medesimi vi era un tumore cutaneo che si estendeva sino all' orificio dell' ano.. 



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Mancavano i testicoli, gli epididimi, i condotti e le vescichette seminali. La vescica 
aveva la grandezza d' un uovo di piccione coir uretra rudimentale e chiusa ; V ano in- 
vece era pervio. 

Osservazione 16.' — Magee W. — Case qf absence of external genitaU and formatioriM 
cf on artijlcial vagina — Lancet London 1841-42, Tom. II, p. 575. (Non verificato). 

Osservazione 17.' — Vrolìk \¥. — Tabulae ad illustrandam embryogenesin ect Amstelo- 
dami 1849 ; Tafel LXIII, fig. 1. 

Il feto era ottimestre, senza arti inferiori, però nella cavità cotiloide sinistra giaceva 
la testa del femore. La pelvi si mostrava rudimentale e l' ileo destro appena accennato. 
Non si vedeva alcun indizio degli organi generativi esterni, e sotto l' inserzione del fu- 
nicolo ombellicale vi era un piccolo canale (di cui non è detto il significato). Il rene 
sinistro mancava, il destro comunicava colla vescica mediante il proprio uretere. Il 
funicolo ombellicale conteneva una sola arteria e circondava il collo e V ascella sinistra 
del feto. 

Osservazione 18.' — Krìsteller — Enorme Ausdehnung der Harnblase bedingt durch 
Fehlen der Harnròhre — Monatsschrift far Geburtskunde. Bd. XXVII, s. 165, Berlin 
1866. 

La enorme gonfiezza dell'addome obbligò l'ostetrico all'estrazione artificiale del 
feto, il quale mostrava l' età incirca di 7 mesi, ed aveva il funicolo (fiaccido e sottile) 
aderente all' addome per 5 cent sopra la sua inserzione all' ombellico. Mancava l' o- 
rificio dell'ano, e nel perineo non vi era alcun indizio delle aperture genito-orinarie. Per 
contrario si vedeva sopra il monte di venere una papilla, grande come un grano di arena, 
fiancheggiata da due piccole pieghe cutanee, senza alcun orificio, da simulare il rudi- 
mento d' una clitoride. 

Neil' addome e fuori del peritoneo vi era un gran sacco in cui penetravano i due 
ureteri. Il sacco aveva una circonferenza di 45 cent., senza alcun foro d'uscita e sol- 
tanto comunicava coi due] ureteri, era tappezzato dalla mucosa con diverse specie 
di epiteli (che l'autore non descrive, né rappresenta) e con pieghe trasversali. Nella 
pelvi r autore non rinvenne alcun altro organo. Il funicolo ombelicale aderiva al sacco 
orinario. Fra la parete addominale ed il sacco suddetto, sopra all' inserzione del funicolo 
scorrevano da destra a sinistra trasversalmente due canali paralleli, coloriti in rosso, 
lunghi tre cent., ripiegati ad ansa, all'inferiore dei quali era attaccato un organo glan- 
dolare grande come un'oncia; ed 11 medesimo canale non mostrava alcuna comuni- 
cazione colla vescica; sicché fu creduto una tuba falloppiana con una ovaia. 

L' intestino crasso finiva cieco nella parte superiore posteriore della vescica ; gli 
altri visceri erano spinti in alto dal sacco orinario. 

L'autore mostrò il mostro a Viro ho w, il quale lo ritenne per una femmina, e giu- 
dicò il sacco , che a primo aspetto sembrava una semplice vescica orinarla, come un 
sacco genito-urinale, cioè composto della vagina, dell'utero e della vescica, desumen- 
dolo dalle diverse specie di epiteli. 

Osservazione 19.' — Mueller A. D. — Verschiedene Missbildungen bei einem neugeborenen 
Kinde — Ugeskrift for Laeger. R. Ili, Bd. V, s. 329. Kopenhagen 1868 — Jahre$bericht 
far 1868, B. I, 8. 175. 

In una femmina, che mori 33 ore dopo la nascita, mancava la parte inferiore della 
gamba sinistra, il di cui moncone era ricoperto dalla pelle, la quale era bensì mobile, 
ma all' estremità presentava una crosta disseccata. Le porzioni superstiti della tibia e 

C. Tarvjfl. 4 



22 



92 



della fibula si conservavano distinte sino alla fine ed esternamente al periostio si ri- 
scontrava una sostanza caseosa, bianco-gialliccia ed un fluido puriforme. 

Mancavano i genitali esterni, non riscontrandosi che un solco cutaneo lungo 3 cent, 
situato posteriormente alla sinfisi del pube; nella estremità superiore di questo solco 
eravi un piccolo foro pel quale il feto emise un poco d'urina. Non era vi traccia del- 
l'orificio anale. 

All'autopsia si trovò mancare porzione del colon e l' intestino retto. La vescica uri- 
naria aveva la grandezza d' un pomo, con la tonaca muscolare molto ingrossata ed era 
priva dello sbocco degli ureteri, essa però si continuava coli' uretra (la quale sboccava 
esternamente nel punto indicato) e comunicava posteriormente con un'altra cavità; 
poiché di dietro della vescica orinarla vi erano altri due sacchi presso a poco di eguale 
grandezza ; 1' uno sporgendo a destra, l' altro a sinistra. Il destro era pieno d' urina e 
comunicava colla parte posteriore della vescica vicino all'origine dell' uretra con una 
apertura la di cui circonferenza era di 3 mm. Questo sacco era formato dalla vagina, 
la quale inferiormente finiva a fondo cieco sotto il collo della vescica ed in alto abbrac- 
ciava il collo dell'utero; essa poi aveva le pareti molto grosse e la mucosa increspata 
trasversalmente. V utero era lungo 3 cent. Il sacco situato a sinistra della vescica era 
invece l'effetto della dilatazione dell'uretere sinistro, diviso in concamerazioni, il di cui 
sbocco in vescica non fu rinvenuto, ma che doveva preesistere essendosi trovata del- 
l'orina nella medesima. Dallo stesso lato la capsula soprarenale aveva la grandezza 
ed il posto ordinario ; il rene invece era molto piccolo, collocato sulle vertebre lombari, 
€ dava origine all'uretere suddetto, il quale però avanti di discendere saliva verso 
sinistra. Il rene destro trovavasi al suo posto ordinario affetto da degenerazione cistica, 
ed il suo uretere era molto sottile e terminava a fondo cieco nel connettivo fra la 
vagina e la vescica orinaria. 

L' esofago presentava l' ordinaria chiusura sacciforme nella sua parte superiore, 
mentre la parte inferiore sboccava nella biforcazione della trachea. Tutti gli altri organi 
erano sani. 

Osservazione 20.* —• Eisenach H. P.fdi Rotenburg — Ein weiblicher Fòtus ohne Harn^ 
Darm, und Geschlechtsóffnungen, daneben Meropus — Inaugural-Dcssert. zu Marburg. 
Rotemburg 1873. 

Un fanciullo del resto ben conformato aveva gli arti inferiori aplasici, senza indizio 
d' aperture nella regione perineale, e senza parti sessuali. In quanto alla pelvi l' autore 
rilevò soltapto che era appianata colla distanza di 7 cent, fra le due creste anteriori 
superiori degli ilei, e che la sinfisi del pube era riconoscibile col tatto e sembrava chiusa 
€ trasparente. Coi rispettivi cotili si articolavano mobilmente i due arti, di cui il sini- 
stro mancava della fibula e del piede, ed il destro era deforme ed aplasico. 

Si trovarono voluminose le capsule soprarenali, mentre mancavano i reni e gli ure- 
teri, eccetto un piccolo gomitolo bruno scuro a sinistra. Dal medesimo lato era ricono- 
scibile un ovaio, ed una tromba in rapporto con una cloaca, fornita d' uraco pervio, il 
quale andava all' ombellico. Vi era una sola arteria ombellicale. 

Osservazione 21.* — Plnard — Bullet de la Soc. Anatom. Ser. 5.*, Tom. XVIII, p. 686 — 
Lancereaux E. — Traile d* Anatomie Pathologique. Tom. I, p. 121 ; Nota 1. Paris 1875. 

Feto acranico con spina bifida totale, senza organi generativi esterni. All'autopsia 
si trovò r esofago trasformato in cordone, il quale in tal stato aderiva inferiormente alla 
trachea, e raggiungeva lo stomaco. L' intestino retto era pieno di meconlo e finiva a 
punta, che si perdeva nel fondo della pelvi. Mancavano i reni, gli ureteri, la vescica, 
e gli organi genitali interni. Esisteva però al disotto del fegato un corpo glandolare^ 
grande come una lenticchia, e si trovò un corpo simile nella pelvi ; ma l' autore non 
ne determina la natura. 



93 23 

Osservazione 22/ — Baislrooohi Ettore Assistente air Univ. di Parma — Rivista clinica cU 
Bologna 1882 (Estratto). 

Un feto macerato pesava 2360 grammi ed era lungo 42 cent Esso presentava di 
singolare la mancanza degli organi genitali esterni ed il ventre assai voluminoso (V au- 
tore tace sullo stato del perineo, dell' ano e non esclude qualunque pertugio). 

Aperto r addome esci in copia siero sanguinolento (330 cent cub.), e tosto si pre- 
sentò un tumore sferico, grande come la testa del feto stesso, e fluttuante, che con- 
teneva del fluido urinoso, sicché non trovando altrove la vescica l' autore ritenne che 
.il tumore stesso fosse la vescica dilatata. Non mancavano né lo stomaco, né la milza, 
né il fegato, né il pancreas. L' intestino tenue, senza comprendere il duodeno, era lungo 
95 cent ed il colon 38; questo terminava nella faccia superiore della vescica, a cui 
aderiva. 

Anteriormente alla vescica TAut trovò a destra una ovaia colla rispettiva tromba 
falloppiana, ed a sinistra un cordoncino tubulato senza ovaia, e tanto questo quanto la 
tromba si inserivano in una piccola cavità periforme coir apice in basso, considerato 
dall' autore per un utero rudimentale. Vi era un sol rene (non è detta la sede) che aveva 
due ureteri, i quali decorrevano in modo serpentino fra gli strati a/iferion della vescica 
e sboccavano a sinistra, fra loro vicini entro la medesima. Nella parte superiore della 
vescica vi era un altro pertugio che corrispondeva al punto in cui aderiva il crasso, 
ma non comunicava colla vescica. Sul rene vi era una piccola capsula, cosi pure a 
destra ve ne era un' altra manifesta (non possiamo però escludere che la seconda non 
sia altro che la prima). 

In quanto poi al cordoncino posto a sinistra l' autore dice che il suo estremo su- 
periore non era libero, ma che internavasi pur esso nella parete della vescica e rag- 
giungeva il rene suddetto e non l' ovaia ; per altro non si pronunzia sulla natura di tale 
cordoncino, né sul rapporto assunto col rene. Cosi pure tace se vi era alcuna traccia 
dell' uretra e del meato uretrale interno. Trovò [Analmente una sola arteria ombelicale 
in continuazione d' una iliaca primitiva (non è detto il lato). 

Osservazione 23.* — Guttmann P. — Fall von Scheinzwitterbildung — Berlin Klinick Wo- 
chenschrift. 1882, N. 35, s. 544 — Jahresbericht far 1882, Bd. I, s. 2T7. 

Un neonato aveva la clitoride imperforata con tre corpi cavernosi. Mancavano la 
vulva e r introito vaginale. La vagina e l' uretra sboccavano insieme sotto la clitoride 
con una apertura grande come la testa di uno spillo, a guisa del seno uro-genitale. In- 
ternamente apparvero normali gli organi femminini. La bambina di 4 mesi era giudicata 
per un maschio. 

Osservazione 24.* — Hubert — Description d' un foetus monstrueux du genre des agé- 
nosomes — Journal de méd. de Bruxelles 1887, N. 20. 

In un feto i genitali erano rappresentati da un piccolo nodo carnoso fra le gambe. 
Oltre di ciò mancavano la vescica e 1' ano. A sinistra del ventre si trovò una larga 
apertura per la quale erano usciti il fegato, diviso in 2 lobi, l' omento, un rene e molti 
intestini. Gli arti inferiori si mostravano assai deformati, la testa era coperta di capelli 
molto lunghi e la colonna vertebrale scoliotica. Niun indizio d' eredità. 

Osservazione 25.* — Snow L. B. — Total Absence of ali Organs of Reproduction — Afe- 
dical Record. New Yorlc 1892, Voi. XLI, s. 41 (non verificato). 

Osservazione 26.^ — Sharpe D. G. — Medicai World. Philadelphia 1893 (Cit daSajous; 
Annual). 



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Nacque un fanciullo coir ano imperforato e colla mancanza assoluta degli organi 
genitali esterni (È taciuta la necroscopia). 



Nota 6.' — Atresia della Yulya. 



Osservazione 1/ — De Marchettis Pietro Medico Padovano — Sylloge rariorum observatio- 
num cum additionibus posthumis. Patavii 1675, p. 132. (La prima Ediz. senza le aggiunte 
è del 1664). 

« Osservai una nobilissima fanciulla dell'età di due anni sofferente per la congiun- 
zione delle labbra delle pudende e della vagina, rimanendo però illeso 11 meato orinario. 
Affinchè manifestamente apparisse la natura, fui costretto ad incidere ed a separare ft-a 
di loro le labbra e la vagina. In mezzo al taglio fui costretto a mettere una torunda 
imbevuta con albume d' ovo e con acqua di rose per i primi cinque giorni, e per gli otto 
seguenti con unguento di biacca canforato ». 

Osservazione 2.' — Osiander F. B. — Annalen der Entbindungslehranstalt etc. Bd. I, s. 159. 
Gòttingen 1800 (Atresia delle ninfe in una bambina di 2 anni). 

Osservazione 3.* — Goeze — De Atresia. Helmstadt 1802, p. 41 (in una ragazza adulta). 
Oss. citata da Voigtel — Pathol. Anat. Bd. Ili, s. 425; 1805. 

Osservazione 4.* — Steinmetz F. —• Ueber Atresia ouloae — Rusfs Magazin fùr die ge^ 
sammte Heilkunde. Bd. XI, s. 477. Berlin 1821. 

Osservazione 5.* •- v. Hempel in St. Goar. — Labior. pudend. bei einem 14 Tage altea 
Kinde operirt. — Gemeinsame deutsche far Geburtskunde. Bd. VI, s. 145. Weimar 1825. 

Osservazione 6.* — Moozynski — De atresia pudend. — Diss. Berollni 1850. 

Osservazione 7.* — Bouohacourt A. — Recherches sur V atrésie vuloaire. — Bullet de la 
Soc. de Chir. de Paris, 1855-56, Tom. VI, p. 316. Discussion. — Gaz. des hópitaux de 
Paris 1856, Tom. XXIX, p. 10. 

Osservazione 8.* — Cooley F. — Occlusion of the labia mojora: operation. St Louis 
Med. et Surg.jour. 1856; Tom. XIV, p. 239 (Citato dalP Index Catalogue of Washington). 

Osservazione 9.* — Hutin ^ De V atrésie vuloaire congénitale — Gaz. des hópitaux. 
Paris 1856, p. 298. 

Osservazione 10/ — Anta! 6. — Atresia vuloae labialis. Budapest 1876. 

Osservazione 11/ — Ogie 6. C. — Absence ofexternal organs cf generations — llld^Ty\B.nd 
M. J. Balt. 1878, Tom. Ili, p. 307. 

Osservazione 12.* — Mabaret der Basty — Absence d* una partie des organes génitaux 
externes che;: deux soeurs. — Le Progrès medicai. Paris 1890, Tom. XII, p. 503. 

L' autore descrive soltanto i caratteri offerti dalla sorella minore essendo più appa- 



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Tlscenti di quelli rinvenuti nella maggiore. La sorella minore aveva 35 anni, era robusta 
colla figura piuttosto mascolina ed aveva il sistema pilifero sviluppato per tutto il corpo, 
in guisa da doversi spesso tagliare la barba; aveva le mammelle rudimentali. 

La pelvi mostrava i caratteri femminini, ed in luogo degli organi generativi si ve- 
deva un solco profondo che dal pube andava all'ano. Nella parte superiore di questo 
solco, subito sotto alla sinfisi del pube, vi era la clitoride, lunga 4 cent, suscettibile 
d'erezione, contornata all'estremità da una piega cutanea (che l'autore non vuole con- 
siderare per un prepuzio). Sotto alla medesima vi era il foro uretrale, e poi ad egual 
distanza fra l' uretra e l' ano si penetrava, con qualche difUcoltà, mediante una sonda, 
per la fessura suddetta in uno stretto canale, profondo 5 cent.; e la donna riferì che per 
tale orificio scolavano facilmente ogni mese i mestrui. Mancavano completamente le 
grandi e le piccole labbra. 

Osservazione 1.3* —• Rauschning P. — Ueber congenitale Verwachsung der kleinen Labien, 
nebst Darstellung dreier diesbe^ùglicher Falle — Diss. Kònigsberg, 1890; Tafel 4. 

Osservazione 14.* — Benivieni Antonio Fiorentino — De abditis nonnulUs ac mirandis 
morborum et sanationum causis. Florentiae 1506. Trad. ital. per opera di C. Burci 
Firenze 1843, p. 68. Oss. XL 

L'autore racconta che un'ulcera maligna distrusse la vulva d' una donna, e questa 
nulladimeno sopravisse 10 anni. Ora V Index-Catalogue di Washington pone questa osser- 
vazione {che va tolta dal presente elenco) fra le deformità congenite dei genitali femmi- 
nini, poggiandosi a Dodonaeus R. {Med. obs. exempla rara.lZ'. Coloniae 1581, p. 155). 



Nota 7.' — Mancanza congenita del due testicoli {Anarchia duplex) 
yeriflcata nel cadayere. 

Osservazione 1.* — Cabrol Bartolomeo — Alphabet ahatomique. Tournon, 1594 ; Lyon 1614, 
p. 84. 

Un soldato colpevole di stupro fu appiccato, e r autore facendo la necroscopia non 
trovò i testicoli né nello scroto, né internamente. 

Osservazione 2.* — Anonymus — Commercium litterarium. Norìmbergae Ann. 1732, Eb- 
domas II, p. 10, par. 5*. 

Morto nella piazza d' Hannover un fanciullo mendicante, con gran sorpresa nel ca- 
davere non si trovarono i testicoli, né nello scroto, nò internamente all' addome. 

Osservazione 3.* — Sohuizen — Descriptìofoetus hydrocephal. Upsal (senza anno). Questa 
pura indicazione è stata data da M e k e 1 J. F r. come esempio della mancanza dei due 
testicoli {Handb. der patholog. Anatomie Bd. I, s. 685, nota). Ma né Gruber, né altri 
sono riusciti a verificare questa dissertazione per ricavare la storia del caso. 

Osservazione 4.* — Kretsohmar — Beobachtung eines widernatùrlichen Afters und eines 
Mangels der Samenwerkseuge bei einem Neugebornen, oder eines natùrlichen Ka- 
straten. — Archiv. far mediz. Erfahrung von E. Horn. Bd. I, s. 349; Leipzig 1801. 

Un bambino che visse 8 giorni era senza V ano e senza testicoli, poiché V autore 



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non li rinvenne né nello scroto (che era bipartito), nò nelle parti molli, nò sotto i reni. 
Mancavano ancora i vasi deferenti e le vescichette seminali. 

Osservazione 5.' — Fischer A. di Boston — The American Journal of the med. Sciences^ 
Philadelphia 1838, Voi. XXIII, p. 352 — London med. Gaa. Voi. XXVIII, p. 817. 

Un computista di 45 anni, morto per pneumonite, aveva la voce femminina, era senza 
barba e mustacchi, e non dette mai indizio di possedere gli organi generativi. Nel cada- 
vere si trovò lo scroto piccolo, flaccido e senza testicoli. La tunica vaginale comune 
era da ogni lato normale ; su di essa s' espandeva il cremastere e vi giaceva come al 
solito il funicolo spermatico di piccolo volume. I vasi deferenti erano in ambidue i lati 
dell' ordinaria grossezza e terminavano all' estremità del funicolo in un sacco cieco. 

Osservazione 6.' — Friese — Merktoùrdige Missgeburt^ J. UCasper: Wochen$8chr(/t^ 
far die ffesammte Heilkunde. Jahrgang 1841 (Berlin) s. 848, N. 52. 

Un feto lungo 18 pollici mori dopo Vi ora dalla nascita. Era privo dei genitali esterni 
ed invece presentava un orlo cutaneo esteso Ano all'ano. Nel braccio destro mancava la 
mano, e nell'antibraccio le estremità dell'ulna e del radio s'allontanavano ft^ loro per 
4 pollici, rimanendo congiunte mediante una membrana senza muscoli. Dietro all'anella 
inguinale vi erano due vescichette, grandi come un pisello, piene di fluido acquoso che 
stavano in rapporto col peritoneo. 

Non vi era alcun indizio dei testicoli, degli epididimi, dei ftinicoli spermatici e della 
prostata. L'uretra era solo riconoscibile nella sua origine, il rimanente era obliterato» 
Le altre parti del corpo si mostravano ben formate. 

Osservazione 7/ — - Le Gendre et Bastien — Anorchidie doublé observée sur un foetu$. — 
Soc. di Biologie. Ann. 1859, p. 144. — Gas. méd. de Paris. Ann. 1859, N. 4, p. 65a 

In un feto che aveva respirato, gli autori videro lo scroto piccolo, flaccido, e vuoto; e<t 
aperto l'addome non vi trovarono nò i testicoli né gli epididimi, bensì in ciaschedun ca- 
nale inguinale vi era un funicolo spermatico, senza prolungamento peritoneale. I vasi 
deferenti principiavano nello scroto alcuni millimetri sotto l' anello inguinale estemo 
coir estremità arrotondata, per un tratto circondati dai fasci appartenenti al Gubernaeun- 
lum testis e terminavano nelle vescichette seminalL I vasi spermatici si mostravano 
meno grossi del solito; normali tutti gli altri organi. 

Osservazione 8.* — Godard Ernest — Recherches tératologiques sur V appareil seminai de 
V homme. Paris 1860, p. 84, Pi. V et VL 

Mori all' Ospedale della Carità di Parigi un cesellatore di 61 anni per una affezione- 
di cuore. Esso era stato debole di flsico e di carattere, senza barba, coll'aspetto femminino; 
amava le bevande spiritose ed era spesso ubriaco. 

Il cadavere era lungo 1 metro e 72 cent, coi capelli biondi misti a bianchi e con peir 
rossastri ai cavi ascellari e sul pube. Il pene era grande come il dito piccolo. Lo scroto 
mancava completamente ed in luogo del medesimo la cute era leggermente piegata, 
lasciando visibile il rafe. I canali inguinali erano vuoti. Anche nell' addome e nella pelvi 
furono cercati inutilmente i testicoli e gli epididimi. I vasi deferenti avevano ognuno il 
diametro di 1 Vt mill., escivano dalla prostata alquanto tortuosi, scorrevano attorno alla 
vescica orinaria e si convertivano in un filamento, che terminava nel peritoneo della re- 
gione inguinale. Le vescichette seminali erano meno voluminose dei vasi deferenti, ed 
i vasi eiaculatori bene disposti. La vescica aveva un diverticolo della mucosa. 

Osservazione 9.* — Neaiuuis Enmt — Ein seltener Fall von Aplasie der Hoden. Diss. KieL 
1890, s. 9 con tavola. 



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Un giovane di 21 anni, Aglio di un salsamentario, dopo avere esternato a più per* 
sone il proposito di togliersi la vita, si impiccò. Esso aveva raccontato un anno prima a 
tre persone successivamente che suo padre V aveva castrato in due volte : una quando 
•era molto bambino e la seconda volta quando aveva 10 anni. 

Il cadavere era ben nutrito, senza peli alla faccia ed alle ascelle; però ve n'erano 
alcuni sparsi sul pube. Il pene era grosso come un dito, col prepuzio ristretto. Lo scroto 
sì mostrava assai pìccolo ed incapace di contenere i testicoli e si vedevano pochi peli 
biondi sul pube ; ma non si rinvenne alcuna cicatrice. Le glandole mammarie erano pie* 
cole, grandi incirca come un tallero. Internamente si trovavano i vasi deferenti molto 
piccoli; dal lato destro mancava totalmente il testicolo, e dal lato sinistro vi era un 
rudimento dell' epididimo e del testicolo in forma allungata. Per queste circostanze (e 
per altri argomenti) r autore escluse la verità del racconto fatto dal suicida. 



Nota 8.' — Senza uretra. 



OSSERVAZIONE 1.* — Petit J. L. — Trai té dea maladies chirurgicales (Ouvrage posthumé). 
Paris 1774. Oss. citata da Surmay. 

e Vidi una bambina di 4 anni che era nata senza uretra, senza ninfe, ^e senza clitoride, 
Essa aveva una vagina assai larga; e poiché emetteva le urine involontariamente, sup- 
posi che mancasse lo sflnctere. 

« Ne vidi un' altra che possedeva ben conformate la vulva, la clitoride, le ninfe e le 
grandi labbra, ma era priva di tutta l'uretra e del collo della vescica. Essa emet- 
teva l'urina dalla vagina per un foro molto largo, che permetteva l'ingresso del pic- 
colo dito ». 

Osservazione 2.* — Smidt E. — Singular case of malformation of the sexual organe 
with absence of the uretra — London medicai Gaiette 1843-44, Tom. XXXIII, p. 174. 

Osservazione 3.* — Delbovier — Déoefoppement enorme de la vessie et des parois abdo- 
mina^f^s chez un foetus d'environ huil mocS. — Annales de la Soc. des Se. Méd. et natu- 
relles de Bruxelles 1842, p. 36. 
• 

Osservazione 4.* — Surmay medico in Ham (Afsne) — Absence complète de V urèthre 
et du clUoris ; déoefoppement inromplet des petites et des grandes lèores. Inconiinence 
a urine — BulleL de la Soc. Méd. d émalatlon de Par:s (18G0-1866;, 1867. Nouv. sér. p. 551 
— Union Méd. Paris 1866. Nouv. sér. Tom. XXXII, p. 580. 

Una bambina di 14 anni affetta d' incontenenza d'urina era relativamente piccola e 
camminava oscillando ed allontanando le coscie. 

All'esame si vide che il pube (monte di venere) non sporgeva, che le due grandi 
labbra non si riunivano superiormente (mancanza della commissura superiore), bensì 
inferiormente, e che non vi era alcuna traccia della clitoride e del prepuzio. Le piccole 
labbra erano rudimentali. 

Sotto la sinfisi del pube sporgeva un piccolo tumore rosso, sensibile, grande come 
una mezza ciliegia. Premendolo con un dito, esso cedeva e si convertiva in una cavità 
da contenere un uovo, da cui tosto esci va l'orina, e rimaneva una apertura assai larga 
sotto il pube, che non costringeva il dito, sicché l'autore lo giudicò giustamente un pro- 
lasso di vescica, ma con troppa sollecitudine affermò che non vi era traccia d* uretra e 



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neppure di sfintere vescicole. (3i deve avvertire che la madre non s'accorse dell* inconti- 
nenza d' orina se non quando la figlia aveva V età di 18 mesi e fu affetta da coqueluche 
intensa). 

Una piega mucosa costituiva r imene di forma circolare in guisa che permette 
r introduzione in vagina del dito piccolo. L' utero si riconosceva tanto per la via vaginale ;. 
quanto esplorando la vescica. 

Osservazione 5.* — Behnoke. Da un giornale danese il — Jahresbericht far 1875, Bd. II, 
s. 618. 

Una bambina di 3 giorni era nata senza uretra e la vescica sboccava in vagina. 
Dopo la nascita essa non aveva orinato e la vescica era molto piena. All'esame si vi- 
dero le grandi labbra bene sviluppate, ma mancavano le piccole, la clitoride e V orificio 
uretrale. Esplorando con un catetere la vagina, si trovò che essa era riempita di una 
sostanza gelatinosa, tenace, tolta la quale, tosto esci una certa quantità d' orina, e con 
una sonda curva per la vagina si potè entrare in vescica. 

Osservazione 6.* — Post — American Journal of Obztetric. Agosto 1885, p. 785 — Jahres- 
bericht far 1885, Bd. II, s. 621 (103). . 

Caso di mancanza completa dell' uretra. NelP introito della vagina vi era una aper- 
tura con una specie di sfintere, per la quale la donna orinava, emetteva i mestrui, 
veniva accoppiata, e si introduceva un dito, giungendo tosto in vescica. Mancavano la 
vagina e r uretra. 




e. Taruffi. 



F,g. V 



F,g 2- 





Fig. .r 




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J.i'.iV:a2:om eSmeh-B 



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