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Full text of "Filosofia della statistica esposta da Melchiorre Gioja colle notizie storiche sulla vita e sulle opere dell'autore .."

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LIBRARY 

UNIVERSITY   OF 

CALIFORNIA. 

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Afeessiom  A^.  ^/9f^ 

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FILOSOFIA 

SII,  LA 

STATISTICA 

ESPOSTA 

DA 

MELCHIORRE    GIOJA 

COLLE 

I9CTIZIE  STORICHE  SULLA  FJTA  E  SULLE  OPERE 
DELD  AUTORE. 


TOMO  QUARTO. 

^-      -  ' 
// 


FKESSO  GLI  EOITORI  DEGLI  ANNALI   UNIVERSALI 

DELLE  SCIENZE  E   DELL'INDUSTRIA 

I  8  3  O. 


Digitizèd  by  LjOOQ IC 


Tipografia  Lampato. 


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FILOSOFIA  DELLA   STATISTICA 


PASTE    SESTA 

AUTORITÀ^  O  SIA   PUBBUCA  SORVEGUAUZA 

ARTICOLO  PRIMO 

Urn.UBNZA  DBGLI   BlSMEATt  TOPOGRAFICI^ 
SULLA   PUBBLICA    AUTOBITA^ 


ì3opra  questo  argomento  gli  «crìttori  propongono 
molti  ragioniamenU  ohe  non  poMoiiò  essere  approvati 
da  una  logica  rigorosa»  perciò  mi  riitriogo  ai  seguenti 
fatà: 


ifi  Ne'  pitesi  montuosi, 
quindi  più  o  jBQeoo  ireddi» 
e  piìi.o  meno  sterili ,  re-, 
gna.uno  spirito  di  fierez- 
za,'d' orgoglio»  d'ind^pen* 
denaca  jche  aspira'  alla  li-, 
b^rtà  ;  ecmone  le  proye^; 

tf)  I  Vasconi  o  Baschi^ 
atteso  la  loro  posizione 
montuosa  j  sfuggirono  so- 
vente alle  incursioni  delle 


.  1.^  Ne'  paesi  piaai^^  co» 
s^n  temente  caldissimi  ^  e 
rm\  tempo  stesso  fsrtìU  y 
domina  nino  spirilo  di  pu^ 
sidammità  e  d'aUbiezione 
che.  jicilita  T  introduzione  : 
del  dispotismo. 

éz)  Presso  le  nazioni  del- 
l'Asia  meridionale  il  di- 
spptismo  è  antico  come  la 
storia;  somma  mollezza  e 


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4 

armate  romane  :  sembra 
che  Roma  non  riuscì  a 
stafùlire  Ira  ewi  deUe  co- 
lonie. 

b)  Il  sistema  feudale  non 
si  sviluppò  nella  Svezia  al 
punto  cui  giunse  negli  9I* 
tri  Stati  d' Europa.  Era 
difficile  di  ridurre  alla  sei^ 
vitù  della  gleba  un  popolo 
sparso  sopra  immensa  ^step- . 
sione,  le  abitazioni  del  qua- 
le si  trovavano  isolate  tra 
monti ,  laghi  ,  bracci  dì 
mare,  abituato  a  continui 
movimenti  che  fomentano 
il  gusto  deUf  inAtpettdenoa 
più  che)  i  lavori  detta  'vitif 
sedentaria.  I  gnrodt  orano 
più  terribili  ai  re  che  agli 
abitala  delle  campagna  , 
e  sovente  ricorrevano  a  ' 
quièsli  per  eseguire  i  loro  ' 
pisogetti  ^mibtziom  (t). 

tf)  È  noia  la  fierezM  e 
lo  «pirrlo  d' iadipéndén)!!! 
della   Norvergitr  9  •  of  a  '  ella'  ' 


somma  ferocia  ;  da  una 
parte  serragli  ad  uso  del 
despota  ,  dall'altra  ribelli 
scorticati  o  segati  vivi  nel 
mezzo  del  corpo  :  far  ta- 
gliare le  orecchie,  il  naso, 
le«mfHiiera  im  giuoco  per 
gli  antichi,  come  lo  è  po' 
sovrani  moderni  di  que' 
paesi.  Gli  antichi  Persiani 
come  gU  attuali,  dopo  d'es- 
sere passati  tra  le  verghe, 
per  ordine  del  re  ,  anda- 
vano a  ringraziarlo  in  gi- 
nocchiOf  perchè  si  era  de- 
gnato di  ^ricordarsi  di  essi. 
•Gfli  tfoniichi  ^raqo  nuin^ 
i^i  •€  potenti  neir antica- 
corte  di  Pei«epolt  i  e>  lo 
sono  alle  corti  moderne 
d'bpahan  «  di  Teiberdnj  I 
titoli  più  fkstosii  persuade* 
vano  que'  moanrehi  di  fiQn  * 
essere  mortali,  quindi- dfen 
vano  a  tutti -i  foro  mièdici  ' 
il  titolò  di  sHUa^.  Sé  M* 
tudlkuetite  lin  coMlgiatfò  !$l  ^ 


{t)'Caiiemt,  Voyage  cn  Akmàgné,  tomi  IT ,  pcrg. 
2«9«aLeL 


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è  sparsa  dì  scoscese  itiott- 
lagne  ,  e  una  schiera  di 
roccìe  si  estende  lungo  la 
(sosta  e  s'inoltra  molte  le- 
ghe nell'acqua  y  facendo 
nascere  stretti  e  golfi  in 
cui  la  navigazione  incon- 
tra scogli  pericolosissimi , 
ostacoli  alla  conquista  (i). 
d)  Il  gusto  deir  indipen- 
denza è  innato  ne^  monta- 
nari della  Dafecarlia,  e  A 
ioit>  t>atrìòf}smo  tetne  sò- 
pratttrfto  il  giogo  strante- 
To  ;  ma  questi  sentimenti 
non  essendo  difetti  dal- 
l'istmdooe,  spesso  degli 
avventurieri  e  de'  faziosi 
riusdiy^Ao  a  tràtiàrii  (^). 


chiama  il  cane  del  suo  pa- 
drone^ i  satrapi  alla  corte 
de'  re  Parti  si  coricavano 
sotto  la  mensa  reale  e  ri- 
cevevano con  rispetto  gli 
avanzi  de' cibi  che  gettava 
lóro  il  monarca,  ecc. 

b)  Ritenete  i  due  ele- 
meùti  di  pianura  e  calore^ 
ma  cambiate  fa  fertiUlà  in 
sterilità  j  cosicché  la  po- 
polazione da  sedentaria  di- 
venga errante,  e  vedrete 
il  dispotismo  sparire;  è  ne 
è  una  protra  il  fiero  e  bina- 
vo Arabo  che  non  soffre 
alcun  abuso  di  potere. 


(!)  CaaeaUj  Voyage  en  Alemagne,  ^ ///,  pag.  8r. 
(i)  Idem,  ibid.,  r.  II j  pag.  397. 


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ARTICOLO  SECONDO 

STATO  DELL*  autorità'. 

CAPO  PRIMO 
oaiGiivE  dell'autorità'. 

L  Dal  diritto  dd  piii  forte  al  diritto  approvato  dalla 
giustizia,  dal  potente  usurpatore  al  SoTrano  legittimo^ 
Ti  SODO  gradarioni  indefinite  che  non  possono  sfug* 
gire  all'esame  dello  statista;  Tautorità  di  Pisistrato  e 
de'  trenta  tiranni  ebbe  per  orìgine  l'inganno  e  la  for» 
za^  f autorità  di  Licurgo  e  Solone,  il  rispetto  e  la 
riconoscenza  ;  i  pari  secolari  dell'Inghilterra  sono  cfaia- 
mati  al  parlamento  dalla  nascita ,  i  pari  ecclesiastici 
dalla  carica^  ì  membri  della  camera  de'  comuni  dal- 
l'efesìbne.  Il  dottor  Frauda  che  si  è  impadronito  dd 
Paraguai ,  non  può  essere  confuso  coi  Sovrani  che 
dominano  in  Europa ,  ecc. 

IL  Dove  l'autorità  della  persona  morale  che  costi- 
tuisce  il  governo  è  elettiva ,  giova  esaminare  le*  con- 
dizioni per  essere  eletto;  queste  condizioni ,  oltre  la 
cittadinanza,  sogliono  ridursi  a  due,  età  e  proprietà, 
per  esempio: 

In^Ukerraj  per  essere  membro  della  camera  de' 
comuni,  si  richiede  l'età  d'anni  ....    ^    .     ai 

Il  pagamento  d'un' imposta  prediale,  non  minore 
di  4^  scellini,  cioè  fr. 5i  24 

Frandaj  per  essere  membro  della  camera  dei  de- 
putati y  si  ridiiede  l'età  d'anni .40 


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T 

n  pagamento  d'un'iinposta  qualunque  non  mincm 
di  fr* • looo 

La  condizione  dell'età  è  neoeisaria  anco  ne'  governi 
ereditari;  ^^>  P®'  esempio,  in  Francia,  Danimarca^ 
Portogallo,  il  re  e  maggiorenne  all'età  d'anni  i4;  in 
bvezia  ed  in  Inghilterra ,  i8. 

L'iroportansa  della  earica  induce  tdToka  a  rielii»* 
dera  altre  condióoni,  oUreNf'età  e  la  proprietà;  una 
legge  Ateniese,  per  esempio,  »on  anoiiaietteva  perora^ 
tori  e  generali  die  degli  Ateniesi ,  aventi  figli  legit- 
timi e  possessòri  di  terre  nel  circondario  dell'  Attica. 
Queste  due  guarentigie  sémlnrarono  necessarie  per  in- 
spirai maggior  oonfidenza  in  uomini,  die  avevano 
tanta  influenza  sulla,  feiìdtà  della  patria. 

III.  Dall'esame  delle  condiaoni  necessarie  per  es- 
sere delti  y  ù  passa  a  riceircare  quelle  degli  dettori  ; 
in  Atene  ogra  mascabone ,  giunto  all'età  d' anni  ao^ 
dava  il  suo  voto  nella  sedia  de'  magistrati;  in  Egitto 
l'*eieaone  dd  re  era  riserbata  alle  due  caste  princi* 
pali ,  quella  de'  sacerdoti  e  quella  de'  guerrieri  ;  né 
ugnale  talora  aveva  in  ciascuna  il  diritto  di  votare , 
giacché 

Il  voto  d'un  profeta  contava  per  •  •  .  .  .xoo 
d'un  comasla  o  prete  .....  ao 
d'uno  aoecoro,  ultimo  grado  neUa  gè» 

rarchia  saoerdolde io 

d'un  guerriero I 

Quindi  r  derione  dipendeva  interamente  dalla  c^sse 
sacerdolde,  e  T intervento  dell' dtra  era  illusorio,  11 
ohe  mostra  l' origine  ddle  tante  leggi  superstisiose 
ohe  vincolarono  il  popolo  Egiuano^  in  somma  dalla 


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» 

èbuae  elettrice  dipendomale  tftiàUtà  dttgli.ahUpri  e 
fmdolc  della,  legislazione. j  .applicate,  questo  hflfs^O 
àU»  Tarfe  Jegiskluve  delia  FraudìBL  ^  e  •piegherete  in 
parto*  il  tària  €ol<yre  delle  aue   kgj^i.  io.  tempi  di- 

vensi.:  I  fj  

IV.  Il  modo  con  cui  li  eseguiccfditt^  feete^Qoii»  puJ) 
preteiitaro  éecàfione  d' importanti  rlflaiti:  allo  rtt^a; 
ppeodiatBO  per  «iempio  F  Inghilterra  :  la  libertà  della 
eiecioni;  è  ivi  ridotta  alla  lioenta  de'fiiochim>gli  a8pì4 
ranti  al  cbptvao  di  villanie  alla  preMbsà  del  p«ibbli0O| 
i  paHiglaai  di  eter  comiòeiauo  a  bAttagUajce  eon  fiiobl 
€MÌ  nrh  )  «luiadi  con  fiuti  di  Tersa  ^  cui  socoedooo  i 
saatry  a  finalmente  nna  zu£Ea  da  bestie  feroci.  1  voti 
il  tendono  nelle  case  i>  ne'  trilli,  dome  le  mercaniin 
nelle  botteghe  e  sulle  piana.  I  prezai  aborrali,  e  1*:  e« 
lettiotle  ottenuta  o  non  ottenuta  poMooo  diaM»strare 
il  valore  dell'  opiniouei  mi  spieffo  :  Piebro  spende  iw 
tniUone  de  franchi,,  e  n<m  riesce  ad  essere  eletto  ;  Paolo 
ne  spende  eento  mila  ed  ottiene  i.voti;  la  pari  eÌTi 
éostaafee^  ^ò,ooo  ir.  rappresenteranno  la  Sbvw^  detta 
stima  pubblica  ohe  lo  investe.  In  Francia  1  voU.  non 
si  vendono,  o  la  vendita  non  é  così  impudente  come 
in  Inghilterra  ;  .egh  è  questo  un  sintomo  ,  se  non  di 
Moralità  y.almeoo  di  pubblica  deoensaw  Talvolta  vedrete 
eletto  a  bacchettone  che  non  ha  né  attirvità  né  ta* 
Itfnti^'e  dimenticato  T  nomo  modesto  e  dotto  che  ama 
il  paese  e  conosce  la  legislazione  :  in  semma  confron- 
tata le  quolilà  degli  eletti  e  degli  aeertati^  «  vedrete 
più  voke  che  il  grndlaro  del  popolo  bon  è  cadi  infili- 
lilMle  coMe  pM^iideva  Maochiavelto.  Noà  m'anrestouir 
teriorineate   sopra  qaesto  arlicoio ,. perchè:  V.h^  di* 


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.  9 
scasso  a  lungo  nel  Trattato  del  Merito  e  dvlk  Ri* 
compense, 

V.  La  mutabilità  degli  elementi  Copogra6oi  e  l'im- 
mutabiliUi  deUo  Statuto. JogleM  danno  luogo  a  oon- 
traddidoni  rilevaiitL  I  vM>chi  borghi  di  East^Looe  e 
di  West-LooOy  i  quali  non  ban^o  in  .tutto,  che  laoo 
abitanti^  la  maggior  pania  ptisaatori »  mandano  quat- 
tro rappresentanti  alla  camera  de'  comuni ,.  mentre  le 
nuove  ma  popolose  e  ricchissime  città  di  Birmingham 
e  Manchester  noa  vi  hanno  .rapptesentanza;  manca 
dello  stesso  diritto  la  città  di  Falmouth  nel  ducato  di 
Gìmoraglia,  hi  qasde  uguaglia  in^popolaiime  e  -fi*- 
chesza  una  dozzina  di  borghi  dello  stesso  ducato,  i 
quali  hanno  l' onom  d'  essere  ra^nresénlati  sella  sud- 
detta camera  $  ie  forse  alla  maneanza  di  rappresentanlì 
nacrivare  si  debba  il  non  ricadere  dal  governo  il  porto 
i£  Faimontk  le  iniglìorìa  che  gli  sono  neccséarie.  Altra 
«itià  ed  dtri  borghi  presenUoo  le  stesse  eondinoni. 
I>ella  quali  oantraddiziooi  i  causa»  T^eccessivo  rispettò 
all'oaHioo  statuto,  ossia  ali' organizzazione  tapografica 
da' comuni  esìsienfi  all*e|K><ta  in  coi  vanne  sanalo,  è 
dò  mentre  il  mare  ha  ridotto  allo  stato  di  meschine 
isole  o  quasi  isole  delle  città  già  celebri ,  ed  il  com- 
mercio ba  fecondato'  e  popolato  da'  luoghi  che  anlì^ 
camenta  erano  desarti; 

Sas9untó  deffi  dementi  da-  esammani  nelle  autorità. 

ié^  Origine  ^per  es«  usurpazione ,  elesìone,   conr^ 

pira ^  ereditila' aock);    - 
3.^  Reqoisitk.d' età v proprietà  od: altro  ; 


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IO 


3.*  Doveri  ; 
4.9  Diritti  ; 
5.^  Durata  ; 

6.®  Rapporti  di  dipendenza  delle  une  daHe  altre; 
7.^  Emolumenti ,  privilegi,  onori;  v 

8^.^  PrevarìcaiAom  ; 

9»^  Processo  contro  le  prevaricastoni ,    se   ve  n'  i 
r  usa. 


CAPO  SECONDO 

ÀMAUSI  DEL  HODO  COR  CUI   61  IFORIUÀNO  LE  LEGGI. 

'Siccome  nelle  manifatture  (a  d'  uopo  seguire  «m 
fwòoesso  fisico  per  ottenei*e  il  miglior  risultato,  coA 
nella  formazione  delle  leggi  è  necessario  iseguire  un 
processo  logico  ,  onde  rìconoscere  nel  diinor  tetnpola 
misura  piìi  utile  al  pubblico;  confrontando  da  questo 
lato  r  Inghilterra  e  la  Francia  ,  si  riconosce  quanto 
la  sola  diversità  del  processo  influisca  ne' risultati , 
benché  sia  quasi  uguale  T  abilità  de' fegislatori. 


I.**  Il  Parlamento  iogle* 
9e  sancisce  quattro  o  dn* 
quecento  leggi  od  alti  in 
ogni  sessione. 


i.^  Le  camere  dì  Fran- 
cia non  giungono  a  san- 
cire in  una  sessione  die 
i5  a  16  leggi. 


2.^  Eppure  la  proposi-         2.^  eccome  il  progetto 


'  zione  d' una  legge  rinhiede 
Ire  letture  in  tempi  diver- 
si,  e  i  regolamenti  lascia- 
no   all'  opposizione  quasi 


d'  una  legge  è  sottomesso 
ad  una  sola  discussione , 
sempre  interrotta  dalla  di- 
manda che  venga  posta  ai 


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quindici  modi  d*antesUM 
ne^sooì .  prograni  una  pro- 
ponoone  legislativa.    ' 

3.^  AppnnCo  perchè  m»* 
DO  tre  le  Iettare  in  tempi 
diverii^  gK  spiriti  hanno 
tempo  di  oalinarsi^  e  qoiif* 
di  concepire  distintamente 
il  soggetto  della  moeione; 
daseuno  ha  campo  dì  par-' 
lare  in  un  giorno  o  hi  unr 
altra 

4.^  ha  discussione  prD«< 
cedendo  con  calma,  non 
si  dimendca  né  bt  gmTÌ^ 
né  la  deoenaa^  si  osa  un 
tuono  energico,  ma  mode- 
rato.  Non  Vha  rimproverq 
a  cin  un  oratove  sta  più 
aensibik ,  quanto  quello 
d'  essersi  permessa  un*e« 
spressione  od  un  modo 
contrario  agli  usi  delia  ca» 
mera. 

5.^  Gli  oratori  parlano 
in  piedi  al  loro  poeto;  e 
siccome  la  sala  della  ca* 
mera  de'  comuni  i  rìslret- 
ta,  perciò  non  v'  è  biso* 
gno  di  sdiiamazso,  d*en- 
fiun,  declamazione:  un  tuo 


ir 
YDti ,  oaA  è  natanrie  il 
ncercare  le  cause  •  di  é 
scarso  {Mrodòtléi 

3.^  Essendo  una  sola'hr 
discussione,  tutti  diman- 
dano precipitosamente  la> 
parola ,  daseuno  assale  o 
difende  il  soggetto  ,  in 
meazo  all'efierveacencad^ 
gli  spiriti ,  talvolta  senan 
essersene  formata  in  mente 
un'idea  distinta. 

4-^  Si  passa  da  una  pe» 
danteria  accademica  ad  una 
videnca  rivolntionaria,fioo* 
ceno  le  ingìarte  più  groa* 
solane ,  quindi  TÌvissinie 
e  lunghe  discussioni  so« 
pra  parole  y  penUte  di  tem* 
pò  in  islse  accuse  e  falsa 
difese.  Gli  oratori  sono  in* 
terrotti  a  dascun  istante 
da  villanie  brutali* 

5.**  Gli  oratori  andando 
a  parlare  alla  tribola  si 
sentono  ,  per  così  dire  ^ 
investiti  da  un  sentimento 
teatrale  ;  quindi  idee  più 
brìllaokt  che  solide,  de« 
^lamationi  ridicole ,  neces* 


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ilo  qiMM'fiiiDiliaiedoaiiiia 
itells  ditoussioDè  y  quindii 
poche  parole  bftiliino  per 
tehro&inarla» 

e.""  Da  ciò  rabilttdiinè 
di  ritenere  V  esame  delle 
fubtioiii  DeUaAferainbdia 
delle  idee  pratiche,  110016* 
diatamente  applicabili  agii 
knteresM  del  paese. 

7.^  Sono  vietati  i  di- 
scorsi acritti  ;  il  die  ob- 
bliga gli  ambiziosi  a  prò» 
curarsi  il  talento  di  par« 
lave  improvvisameiitc*  Il 
primo  segno  a  cni  gli 
Inglési  riconoscono  1'  uo* 
mo  di  Slato  9  si  è  essere 
buon  parlatore,  cioè  pron- 
to a  rispondere  agli  ar« 
gomenti  de' suoi  atversck» 
rj,  e  prodarre  le  sue  ideei 
non  solo  nell*  ordine  me- 
ditato, ma  nell'ordine  qua- 
lunque che  potrà  essere 
licfaiesto  dal  dibattimento* 


8.^  Le  sedute    s'  apro« 
a  coll'.aniMuiqiare  i   rir 


sita  di  '  eólititaare.  il  dip 
scorso  finché  tk  presctitÀ 
nn  modobrillanle  e  s»< 
nord  di  lenaÌBarla 

&°  Da  iàb  siànd  met»< 
fidci  9  squarci  di  filosofia 
fuori  di  proposito^  ideis 
▼aghe  o  contorte  che  si 
possonoassomigliare  ai  mo* 
▼imenli  de'  saltatori  sullo 
corde» 

7.^  Sono  permessi  i  di- 
scorsi scritti,  cosicché  Tat- 
tenxione  degli  ascoltanti  sì 
isoncentca  piti  sullo  stilo 
ohe  sdle  idee  e  sui  fiitti. 
Uà  oratore  che  ha  pce-* 
parato  un  discorso,  yerrh 
rec^tario  in  qnalunquie  mo9 
db,  quand'  anche  doressa 
ripetere  dò. die  allri  han- 
no già  detto  ,  rispondere 
ad  obbieuoni  già  confii* 
tate ,  proporre  argomenti 
già  noti/  quindi,  dopò  nn 
piccolo  esordio!,  analogo 
all'ordine  della  discussici 
ne,  intuona  la  sUa  oVal» 
imi  cantilena.  .    . 

8.?  La  seduta  s'  apre 
colla  lettura  dd  processo 


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Slittati:  ddltti  dfeUbennionl 
e  degli  -atti  «bc'^'posawMi 
servire  di  nor«rfa  «tta  ffkt^ 
rispràdenoa»  AehberaBioni 
ed  atti  della  seduta' adte« 
cedente. 

I  giorttiaKi^ti  eha  aiti'- 
etono  alia  sedala,  presen- 
tano ai  pubblico  i  dw 
soovsi  degli  qracori ,  «enia 
die'la  camera  ne  «ia^ga* 
vante. 

9.^  jll  «odiee  itiglose^dje 
pecmétlb  ile  pe|j«i8|)tf<'eol*4 
Lettttne  proireoieaitt  da'lótt^ 
I»  corpo  o  da' «tutta  >  una» 
pnMdneia,  «on  oeineade  kn 
pù  il  dit4ttor  d4  giodgerf 
al  parltmaato  ,^  se  «onf 
quando  sono  presentate  da 
oti  membro,  il  quale- può, 
seooodo'le' civoostfiiite^  o^ 
fiEMme  I*  oggetto  d'^una»  i«o« 
«oae^  o  depoHe  itti  b«N 
co  del  presideAlS',  o'  /di«^ 
nMMftdame  senwpkceiiieine 
)a  lettati.  Le  camere  ha»- 
no  cosà  una*  guamntigia- 
contro  le  peti»onl  ft>iirola} 
ed  int^ropestive^  raentro  i* 
legtttiasi  riéiaBi  «oBO<ee0iI 


|3 
TOiiiaie  (è  i'>aindsn>)tlel  dtM 
scorsi  redtati,  lettui*a  «lie 
pochissimi  ascoltano,  e  che 
dsrjene*  tatvolttti  ^Nuuisione 
di  iagaause  ali' ansòrpr»*, 
prio  degii  oliatori  che  olOn. 
credono'  bea  analiz^calo  il: 
loro  discòrso,  quindi  bon»' 
tese  e  pevdite  inutili  di 
tnbipo.'iia  camera .  a{^ro* 
va  il  prMttsRO  Tettbalp*  : 

'i  gi^  l 'regolamQnli^'fra*! 
ceit  '«setano  Ij^'  patideost 
eóilettive ,.  m»  ebinaqiie^ 
idituMi  i  punti  deUa  Fran** 
eli,  pùbspedm  pttiiéaoi 
àiès  eimieré^'ed  'esicre'«er« 
ti»  che  te»  e^yrnmiséione  làA* 
le  petÌ2Ìoni.t«le*>'iM^  inp<« 
porloL  Jnogni  «eduta  adan- 
qué  4otopcirisoa  3  i<«lati>H| 
di^essa^  dopo  Ifi  ièCIuns 
d<A  'pn^cesco  ^eTbhtey.  é 
ditie :'  ijietro-»  dnenda  ^aw 
ianpofta  e»i!  cavici "-  Bepléi 
verrebbe  •  sposare  'am  '  oof > 
gnato;  MartiUoi  pvop^^nei 
unnuoiio  pipnodi  fihnai«< 
za^  lUel  qisale  v^i^qaalcbe 
dota  i4i  bOonoj'e'^ocptd.al^! 


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'i6 

quasi  tkinpr&féiltBi'iS&tk-óké 
«cefriiosédhy.  '%  '  ìm  i[>er 
lAttyiiba  *  di'  iiòfit  •  aMÉillèfl^ 
tié^rwl  còMftetd  le'per» 
^dWè^ ,  le  qtifaU  ùfÈtÌBlpùnà 
^bé  il'ibiir  sia'  Hgetfiato^ 
^l'ii  iiitròdUMmo  qucllk 
bile''  he  "dlfiìattdaarofio  Iti 
lidttètftmé.  '       ' 

'''Dalle  disciié^otii  suc^ 
ìéesèe- nella  camèlia  H  ed- 
itato: è  flCaté  ìrfti^uttò  d^ 
^dèti  |y{ii'ConfroT^rst,qutnL 
di  ha  diggiè  defle  '  nòìine 
per  dSrìgersi'^o^èsakiÉe  é 
fieNe  mdaghii;-'!!  còivilta«- 
té!  iétei^gA'  i>  'tefstn^MM^ 
^Ila  '  presedzaf  deffie  parti 
-lit'téf essate  o  'de'  1m-o  m- 
^vt^dtiy  <Aiamà:déglf  esper- 
Ifi"  ^  sente  il  loro  gittdltto. 
•'••'liopfoi  <juestt'  b^eratiòii), 
■il4iÉppbrtò  del'  còiiiifeatò 
•alla  caÉtièrà'-ri'esee  rjig^d- 
tiatòf,  crar^iom'eòto  è  s^bU 
to^itì^ltttte^fe'^'c  liartK  » 


-:i.:i'J. 


ne-pM  4'  e6stt«>d?«iHx>iW 
do.'  li  •  rapjx>f4o-ud6l  .«luo 
r«lai«»e  dobtefià/  inidte  ige-» 
neralità,  e  pochi  o  nambs,* 
éUiiiti  'faflfr>  M|U^4i£hire  lo- 
ikÌ9.  •  .•  :-  ■  •:=  ^  ;:•:  :• 
'  '  Eeoò  -il  vélatoro  alla  tri* 
buna'  che  legge  tin  lén^ 
iWppMo'che  bìmuho  asool* 
Uty  e  <:he  ìsavabbe  oieglip 
statnpareiimiifldialaiiitiilie* 
Pi&ita  la  lettura  ,•  ì  4Ìc»> 
|>utatl  si  dttnmtto  aHa  tri* 
buna  per  assleur^rst  il  pdk 
^egio  d' esseife  i  primi  a 
{Mirkire  pour  ^  '€ùnb^^  eùr 
laf'  prij^oèliione  •  laiiikte^ 
little:  '•  •  •  ;  -^  -  •  :  •»,•»•.., 
-'  Gomiéeia  la  iftiMssioBe 
IfH^éfierale,  e  qii|i|iébMkN«- 
go  i  éòpHiedl«ti'<tfi«eiM4à 
-ÈiirM.'  ..    »  i\    ;  1: 

'  'Segue  tosici  :ki'  dflK^«l^ 
ìiiòne  M>pra  eièscati:  «ffOu 
"eoiOj  è  qari.it-iiUttierd^é»- 
gli  oi^tòrì  sèema'i^idiftché 
■fii  d'tiòpo  •j'mjW'tWviWirej' 
•  Dóf  ò  '  ^yère  •  -oMAdmutb 
'piti  giornate  voi  letture  iftu* 
HIt  é-'dl4eorrf  ripetiMfr ,  fe 
•d' uòpo,  In*  kdnté  )pnim- 


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.  .  www  imìm-f  .jn»PTP'- 

redatte^  e  lo  ttfnta»  »^r 

i^cpÙ  k  t|>M|6Ìfnt  sulla 
Icffflt  liMCttfeiido- tMlo  al* 
la  diÉmMHMa  ladl    aiii« 

CAPO  TEEZO 

aiHTOVI  OSimAU  D^  AMIKINISTRAZìOIIX  PUBSLICà 
PIÙ  9  MENO  BUONA;  t^lÙ  O  MENO  OLlfriVA, 
QUALUNQUE  aU  lA   FORMA    DBIX^  AUTOPUTÀ*   DO- 


Eipone^do  k  qifaliti  ^  ^^M^terifcano  il  pubbliaa 
amiiMniftralore,  ricorderò  ai  gioTani  di  doq  dicneDli- 
^saro  oatr  appiicaBiODC~  10  ctivanctmc  tit  eia  ^^a^^  1^0* 
|i((t,  e  iche  viocolaiio  talora  il  #110  pot^re^  tajora  la 
iMa  ToloQtà.  ]U«tpraipdQ ,  |«  4^'  liOUgQ))^»  )>^ilflM 
mambusmw  k  stokran  dalla  pnove  «»HdM»i9#  dtU'  «^ 
ìftta»  del  fiioco,  del  doaHo ,  aqs. ,  eì^   don 

FUosof.  della  Stai.^  90I  IF.  a 


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la  petVicada  VIèl  su^'  pòpolo  Io  costrmi6  ad   amnie^ 
terle';  e  Sòlone/beiichi  potesse   dare   agli    Ateniesi 
«li^iorì  leggi ,  HOT  volle ,   prevedendo    che  le    loro 
abitudini  k  i*enderebbefO  inutilL 
I  untomi' generali  d^iin  buon  amministratore  sono 

1  seguenti  : 

I*  Desiderio  di  conoscere  lo  stato  della  nazione; 
^."^  Pubblici^  dello  stato  della  nazione  (i); 

3.^  Buone  qnatUà  degli  impiegati  ; 
'4«^'SimpIicità  ftetie  o^razioni; 

5.*  Rapidità  nelle  operazioni^* 

6:^  Poco  eosto  delle  operazioni  ; 

7.*  Etetterza  ne'  pagamenti  ; 

8.®  ÌSòfido' Impiego  idei  denaro  pubblico^ 

g.""  Ksl)etto  pratiòo  alle  leggi; 
10.*  Moderazione  ne'  partiti  ; 
11.^  Sicurezza  e  felicità  pubblica  ; 
la.^  Manfflmw»  d^'uotaiini  oziosi'  e  di  terre  incolte 

h  Sjntpmo.  Desiderio  di  conoscere  to  stato 
della  nazione* 


In  pih  In 

i.^  Di  Agricola  ,  man-    .     1.®  Il  desiderio  di    co- 
dato  ad  amministrare  Fin-    noscere  lo  stato  della  Via 


(.)  s.  . 

Muano ,'  ( 


E*  il  Cónte  di  SauraUj  '  già  governatore    di 
;  ora  ardcancdUere  deW  Impero  y  fece'pub^ 
bUcare  la  seguente  opentià:"  Noliaie  stafismie  della 
profÌBcia  di  Milano  per. ranno  1818. 


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ghilterm,*  fti  pritna  timi§t> 


A  dabbe  a  CflrtoaMgoó 

mhttcif  )  qmii  «rano  ooiHh 
^ìssafj  impenaH  die  vUè* 
tavaoo  le  protiaeie'  ptBf 
conoscere  il  modo  con -eia 
sì  amministravn  I9  jpusti- 
aia,  le  aogarìe  cui  erano 
sottommeasi  i  anddìti  ,  lo 
stato  de'  filimi  f  ^delte 
strade^  e  fame  rapporto 
nel  consesso  dei  nobili  ^ 
de'  tescovi  ^  ,de'  gucri^ieri 
alla  presenza  ^dell'  impe- 
ratore« 

Un  editto  dell'  impera- 
tore cfaiuese  Chum  per- 
mise a  tutti  i  cittadini  di 
scriTere  sopra  una  tabella 
esposta  ià  pabUioo,  ciò 
cbe  sembrata  loro   biasi« 


pubbfieo  amiaisiràiòte  ìU 
JMdario  éà  miglldrario. 
Aiionhd  il  seoondo  desi- 
^derio  è  nttHe ,  miHo  sìiòfe 
'pvi^' 'eséere  H'  prìinò,'  (1 
MÌobedono  due'ca*!;  ' 

^)  Se  il  pobbKeo  am- 
ministratore'  ki  ttedé-  odia- 
to, iuTeoe  dello  stato  della 
nazione,  yuol  conoscere  le 
idee»  le  Tolontà  de' grandi 
che  godo»o  la.  stima  pub* 
blica ,  e  li  ^  <>H[f^^  àA 
suo  odio:  tale  èva,  il.easp 
di  Tiberio  ^i).  In  un^  l^t^ 
lera  ai  senato  Cany^allii 
diceva  ai  sedatori;  Io  sp 
cbe  molte  cose  tì  spiap* 
ciono  in  me ,  e  perciò  /vili- 
pendio armate  onde  pofere 
sprezzare  le  \ostre  vane 
censure. 

^>  Se  il  pubUiett  asami- 
nistratore   non    si    credè 


j(i)  Pòsteà  cognitiim  est,  ad  iràrospìcìèndas  etiam 
Proceram  voluntates  j  inductdm  duhilddonem  ^  nani 
refha  ^   vùittts  j    in   tnmen    detorquensj    recondebai 


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Sovvim  <(i/*         *  . .  . 

Pofffog^^  nel  X  mtùÌ0, 
k  1«MÌ  4#g|kvM|o  la  Aii- 
iiiltfi  a  ^itinqiM  MMulliirp 
una  dopna  p  rendf  vpi  fubi» 
taiHnifliiiaiifji   ffi<7aÉHfcftrtTi'<i 


cke  l6  domÌMiMMa  akro 

na,  preferendo  stoltommi^l^ 
t  «ioi  (Und)  prkfiti  a|f in« 
C«Hre«se  pubblici»,  «iedfm 

4o  il  nuoìstro  «i^Viva  a4 
ia£>nviaria  4egU  aSiri  4li 
Sialo  (9), 


IL  SiptQmo,  PukblieUà  detto  staio  detta  ttazione. 
In  pik 

01.^  La  cognidone  dello 
stato  delta  naùoae  frutta 
1  Vantàggi  che  I10  accen- 
nato in  iscordo  nel  i.^ 
iròl.,  p«  i3  e  seg.y  ed  ho 
sviluppato  estesamente  nel 
decorso  di  quest'  opera. 

Le  pubbliche  scuole  di 


2.^  Fra  gli  oggetti  che 
non  si  possono  asportare 
dal  Giappone»  n  contano 
le  monete,  le  carte  geo* 
grafiche^  i» libri  stampati, 
e  principalmente  quelli  che 
somministrano  notizie  sul- 
F  interno  dell'  impero. 


(i\  BuhaUe,  Desoription  géogmphiqtte  d^  la  Clii-> 
9»t  t.  J^  pag.  a87-»88« 

(^j  Z'  imperatore  Michele  HI  ^  movine  spensierato 
e  dissob^o  come  CàracaUa^  amando  passionatamenie 
di  condurre  cavaUi  e  far  corse  nel  circo  ^  disse  un 
giorno  fid  protonotario  che  andò  a  roc0r^  una  cat^ 
fivt^  noUva:  come  osi  tu,  scellerato,  parlarmi  d'ifi 
fori,  mentre  sto  disputando  la  vittoria  al  competiliom 
che  tenta  rapirmela  ? 


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fttalMco  lida^  seno  dma* 
qM  frMiHttke  éà  Attera 
e  di  «MWogWy  àetéutAm 
$iA  IttgMMMiM  gb  agmol* 
IMt')  gli  ftrtM^  i  OMI» 
lÉgWtitilliy  I  ftMi>ioÉ>fy  pub* 
MM^iid»«^iM>  mmU  di 

ì,  tMleoAi  a   p»- 


chtf 


Il  CMOiSMM    di 

mme  di  finti, 

rictts  o  jMiWhi,.  farle  ò 
deboi»^  attiva  o  icliopefa« 
tet  iilnitta  od  igBOTMle  ^ 
nrtaoM  •  ootro^to  ^  oli» 
em  pMseaitata  al 
pMétnita 
fl|^  ^oardè.  di  fHfaiaaque 

4A  linfMKrtlBto     00* 

Si  readtreidbo 
ia  utt  profesaore  di 
aaatonmi  ^  il  ^iiaie^  per 
£daa  idea  di  decenui  o 
per  noa  dtgilldaro  la  na- 
tam  tHsaoa,  rìeusasso  di 
Mdttraro  agU  andari  ,i  fi^ 


ai 

È  soMorale    Da'  popoli 
▲fiàeapi  l'aiterdono M-kn 

delle  acque  die  fraTcriaan 
i  loro  paoM  (iVon^N^iir  |m- 
Mfer.  dbr  >  iM|r«9G9  I  |p|ì« 

il  9MMO  di  Sf^tm 

per  FaddMitlifci 
dì  tmmm  a  A*  yulin 

^1^  di  alaotte  cidoaia 
gBiaoliw 

BttffMiardt^iialiiia^ 
«loìa&rte.raeaoiillleii^ 
i  Bedodw  •'allàvitMio» 
quando  ^tggtmtìi  wm  "m^i 
giatoro  jclf  iitera  Oina  f  n>  in  ; 
ai  iuBa  li*no  Oaciona^  ,H 
Bodòuini».  Ikfé^  «Hoooitt-v 
pagM  di  Klaggio  a  di  pé-i^ 
rieoiiy  aivoiidolo  no  gtomi» 
90ffÈpmo  ilioolra  alaiTa  aoriK 
▼elido,  giifeee  riaiproveiro 
m  taoD  di  idagtto^  di  stoo- 
dcre  DOM  «alla  sHa  patria, 
sullo  M*  mOBtagBo^  «ui 
suoi  pascoli.  Akri  viaggiali 
tori,  disse  Ayd^  baaoo  Alito 
lo  stesso,  ma  io  noa  gli. 
aoeooipagpawi,  «è 


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%1 

ÉceA  per  ciitdaotrnHMr  le 
iMit«rie  feouiK  t>>Kv«cìi> 
taT  io  Olii  4l  rmoglie  à'u» 
ritta. 

I  Tiaggiatori  attwMiMBfto 
MiÌBaoo  tutti  i  péesi^  ffk 
soon-ona  in  iutt»  t^  aitf*» 
«kani /gli  esaminano  sMto 
iMtti  |sK^aipetll;i  e  aioo»* 
9té  f  agrtaoltlim'  le  avti>i 
Tà^09mwàen^f  le  AitodUii 
hmilaltiiali  »  eoofionNche , 
morali  hanno  i  loro  tin- 
tomi Tìsibili  e  pet|(abili, 
fiiodi  un  profestora  4i 
atrtiitkaf  che  Toleue  iia-i 
fOondere  ì'vi>|,  i  difetti, 
gU  svantaggi  detta  sua  na* 
i^ne^  screditerebbe  se  tles* 
86  e ''1<  Sovrana  ehe  F  ha 
eiettof,  tlìre  di  danr  ai 
viaggiatori  e  a' suoi  con- 
cil^K)im«lioti^9  di  credere 
die  't  piaK  siano  molto 
maggiori.  Potete  voi  na* 
aeoodere  'la  micileosa  che 
M  ossenra>  sul  -voilo  degli 
aMtaati  .neHe  risaie ,  i*  osn* 
ci  che  si  veggono  sui  las- 
zaroni  a  Napoli ^  i  IbllU 
menti  di  cui  parlan9  iUtta 


mai  :  senvìri»  d'iìniitt:uaieiil4r 
a  «piaili  db&  mep|tf|i|io.,lji 
fOfnna  dei.aMO  paeae^  9Mih 
Uutfdt  avendolo  asffieurai« 
^€«li.  a^naMO  i  Be^ofiim 
o  poQvalo  'cbe  le  me  wM 
chnnò  slate  utili  «dtmtiWH 
bi,  Ayd  soggiume:  GiòralM 
voi  mi  dita(iiibes^eiaafiNly 
ma  noi  eappeamn-Aaialafe 
ti.  uoéniiH'»  Pio  Sia 'fiali» 
sono  irsuti.,  alalwi>  mm 
{B)  in  questa  j^tesa,  haann 
Visitato  la  iMolàgne^  «oiafi 
minato  le  pietn,  ìf  fi»mipf 
gli  animali^  fin  i  ^agni  e> 
i' serpenti;  d'allora  ia  poli 
è  caduta  poca  pioggia;  et 
il  salvaggiume  (è  considon 
nevolmeote  soemato,  eoe/ 
Regna  la  slessa  opinione, 
ne'  Bedouini  della.  Hnbià», 
Essi  eredofio.ehe  mi,i 
può»  gettando,  certi  « 
teri  sulla  carta,  far 
re  la  pioggia,  in  un 
e  farla  cadere  in  im  altro 
{Journal  des  vqyageàj  tom.' 
XVII,  pag.  89:90  ). 
•  La  diiEdènza  dell'  igBO*r 
ransa  i  dunqite   ua.osta^ 


•^ 


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43 
le  GOQversaùoni  a  Londra,  eQMliiii«iMli|nHW|(ied|dlllp^ 
rìgnoranza  dimostrato  dalia  w>|iiid  4MÌ9lldi#«  AA  mad 
veodiU  escliuìva  di  opere  si  unisce  taWolta  i^  ìnsen- 
sùpenGu'osS'a  LisBoDa^eG.Y  "^sata  vaniia  '  cKe  nas^nde 
Magnificate  fin^iià^'fgfr^  'fo  .glaiQ  fm^fium  *•  AìUe 
da  la  nocheiza  dell'In*  c^se  p^' proVA^^di'  non 
ghilterra^  ma  ledoianepub-  .  aver  )>isògDo  di  .càBsigH. 
bliche  che^^  noo^,  a^vendo  ,  Vedi  la  condotta,  c^.  Yi- 
iin  angolo  ii^ateidflwiii-^^-  vti^ai«i.ili  1:we^%SìU*III^ 
assalgono  di  notte    a    mi-    54  )  (0*  .    '  '^ 

'.'»•,.         ^     ...  .\  ...         -    •  ..  ,    »   '■'.    {,  '.  \ 

,  j^i)  Z^.  npf^Vfi  stafjis^che  vogliono  essere  raccese  .   . 

.|(^^*/?^ffO^  <?%..^^a«Bo   ettpi^ssoiffente  \  sid  h»4^, 

<>^  fWW^'R  l<K  sUUfì-^dclk  cft^e'^' _  .  ,  ., .  ,\ 

^  jQ  .i%J>^<i^^  1^  iivi'amio^»  .sW  luogo  ,  /a  ./coiu^*^ 
^4WK  ^^^f^*^i^  ^  ^^^.  dispotica  mimifesUtrlù  cica^ 

J!a.duopp  Biancore  persone  s^  lw>g9  ...    .*, 

i/  Òuaru2Q  Ui  raccolta  doUe  Notizie  rìcfdcdc  cgfp- 

^4i,  j^^ai(iU S     .  ,    „^ 

.  a*^  .Quando  »  Wne  che  t  interesse  ad  olire  i^c% 

àot^  de^, abitanti  passano  ingannare }.  .  .\ 

ò.^  Quan^o^  è  nee^ssqria  ^^krità  spedale  nelPof^^ 

mzione.  ^     -    \  ^,  .  ,1  vA^ 

*  f,' impartqn^  dfiUe  jwtf^iey  la  pjrohahilità.d? essere^ 

ìugÌMifiii  9  Ù  bise^na^  cU  particpUire^  speditezza^ .  v^jljl,e]^\ 

e^  uorrjannp\seqipre\,  per  esempio^  che  si  i^ndino  i^^^ 

gegneri  nelle  canìpagne  onde    rilevare    la  qualità  ^  de\ 

te^f^,  Uf^  (jfuantiià  de'  prpdotfi  ^  àeìle  spese  che  pape 

iu  eififkaxbCL  la  rendita,,  ufiica    base  dell'imposti   di*, 

rtMa:,  'dite  lo  stesso  4clla  sahuna^  delle  notizie  relative  y^ 

alla,  topogpqfia  militarci  terrestre  ^e^  marittima  ,  ccf..  •. , 

Le  persone  locali  che  sodiono  essere^  centri  di,  mfc, , 

tifie  A,pati^tich^  ,  sonò,  pubbliche  o  private,      ^    .  „  ^  .i 


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/  JMMOct  <ft  iondotia  j 

/  vanèsia  od  àgend  eomitóuX^ 

ab  Ù%éÉnM  àellt  atìéfiie  è  s&àSk^ 

f)  Imttdieidip4c^à      '.i    . 

A  Gif  mmmMia^^àiri  de'  kwffd  pS , 

/o^  SineUtirj  per  comporre  la  siatietìca  delh  «S!p9» 
ìMu»,  H  diresse  pHndìktlmèhtt  ^'  hémHrt  ddla  cMbm 
JMMe/r.  i  ijrU^^  péP"  t eàtìmiónè  è^  étidUk^  Mie 
toro  comAionij,  u^hnente  che  pet^tA  Èi^férìOi  àf 
Wb  prìMpj  t  eoMntì  «  ^dàno  d?mà  ffMutMne 
matàthìfhim.  OU  dèMintt  d^  cotnpórtgòHó  koratpet- 
io  statistico  deit  Irlanda ,  sono  siati  sommhusMd  'M' 
SkoiW  Maspn  dai  ndnistri  dèlta  éhiesa  JiigUtoka^  tee. 

Pit^àè  itòtùHe  htucOtrtf  ri  j^nòrtì>  daWe  persóne 
private  f  avendo  taweriema  d$  dirigere  le  dhiutndèf  it 
^keOe  òhe  di  MànM  cogrtiziorii  sùniò  fbftÈiié,  ùàsìoM 
ciascuno  risponda  giusta  le  tue  idee  tAittuM  :  riUnm* 
r^lè<ipef  tempio,  é^^Maienté  h  iftatcf  détte  strade 
dai  mastri  di  posta  e  proprietarf  delle  dilig^rité  ef 
qikta  ti  tepipò  déOk  0fie  è  de"  ritorni  j,  Il  nuMUró  d^ 
da^idUntet^iatf  ad  un  éòcdiio,  kt  Jhtrata  dtTcoecI^ 
ede^  eàvam  iontf  tintami  iHfiO&iU  per  determinare 
io  ètàto  stmdàle  ^  etc. 

LafatilUà  d^  attere  ingannati  nelhs  cose  sfàtùHdke 
%nJtole  ehé  ]  a  tfunhuujhe  pettana  tonale  ^  privata  é 
pàMdiea  ti  iOriga  la  ^ttèanda  ^  H  usi  piuttosto  imdh 
che  Comandò^  ti  OdèsdU  la  vanità  invece  d^ejj^ndmt 
con  minacele ,  é  kóii  ^  dijfonda  tiàea  ^e  ut  rispo^ 
sta  debba  essere  base  a  nuovo  aggroino^  Éh'etk  dun^pm 


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sS 


MJ 


<    r 


"  3.**  Si  'i*rfbhi9»'«  tMi»''  -1/*  I*:«iMMpjikfr.illia 
«ina  de' WMttaittl  are»    AdkkMMI»*|li  Ik  MWÉé 

nistnum,  du  prdgei&yke  un  i^UMé  dt  qUéitH  stàìii 

Hld/buespmédcBÌsainp&^^ 

pem  -^  MmtkrbfféàéÈm  o  riépmédeuà^nmeaàtéue^ 

Usika^ì  dispenSouf  >  guperiora  alle  forzfi  J^yate^^ 
qmnOi  i  governi  pUi  soUeùid  detP  interesse  puùiuco  èo* 
fjEòm  cóìlcórrèr^lìk  piU  fnùMì  '  •       t    «^ 

!.•  Stìpendiando  vìaggiaiori^ 
1^  Ungendo  aUleitrè  di  sUOMBS*        

3.*  Instituendo  commissioni  statistiche  ; 

4»  FmnaHd&  4éfMiti(k  tutte  tópop'ofUkfè'i      ' 

5.*  Premiando  opere  a  misura  che  compartècàkl^ 
àUnlttòéépef  ^f^Uptégf  H  mxirtgàòmt 

6.^  Concórtead»  ùUafbmdMme  àè  rètaM  gh^ 
naU-^  péf  MuMb  i  dal  ìfg&  ii%  p^Hj)utblkb  mia 
i  mesi  a  Oistiatda  Uà  gióriidté  lòpòglhc^  fèet  ^Udte 
eompOh^ro  le  desèfMoid  àu  dàucnn  èùraio  età  àwi^ 
tato  a  jfpedifé  della  sua  pÈlrràeóhia  >  é  <?*e  Oaiòum 
capildM  fitùMt  tségitire  del  tùhtoHe  Hel  ffhale  èrA 
stabilito  óùttaf  sna  ceìftfiagnia.  ' 


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gli  sceglie,  come  si  cono-  kjBSTiW^iclf^'fR  i*^fl?l 

sce  r  inclinatone  dell'  uo-  p%  AM^m»^  .^JìHì 

no  prillilo  dalle   cooipa-  diH»,  f|4i#llpo*?«B*?  <*ft<^ 

gnie  che  frequenU.  qW*?»^.!?  tSl^u^ff^^^fifi 

L' amministratore  blrut-  ^  Malte-Brun  ,  j^  i^^fi^ 

lo  e  celante  sa  che  l'inno-  »  du  moins  les    gens    iri- 
ranzav  r^t^èltó  v'ìo^i^  ■^>' »^ 

rito  di  partilo ,  ^4  soprat-  »  les  plaaia^laA  plus   im- 

non  ignora  che  l'interesse  »  stre  sans  avoir  appris  à 

<r  V' ambinone   suuo   gli  ^  Ihra  ,  ni  h^étnre^ -(*•)  ^ 

ordinari  scagli. 9  cui  vanno  .^    L'  amministratore    cor- 

i?jQm5ij?rai  )^  virVi  fitti- ^roùo  órdinarìaraeaj.V 

4i,^ci«?gtep!pa,x^^  -.tf^  WiÌ?^W*»e  .che,^  903. 

te  4l*Ua  vicende  fiUiliGfia.  av«Aih»iipf4aii<Me  4^  p^ 

-i^réjànb  rfcUsàVàdi  WerJ*  éete ,  spoo  psbnte  a  .4e. 

rt^èr  sub  successore  A.drìa-  guinè  tutte,  le  sàc>agl!fev^ 

no,  perchè  vi    scorgeva  q^alunquc  èsse  siend;  la|l^ 


(i)  Pi^rà.  de  la.  g4o«rapWé  jonj^vars^elk  >  tomi  /f^t 

V ignor^ffM  è.fiai/^mìmenie  diffidente^  si  irùxjdKkSC^ 
ÌOi^ffi^^nxa  dalle  pusure<^ppressivp,e  non  nec^ssaTf'e. 
l^sUfiO  dì  Teheran., H  p  di  cqnfidare  ,cieÌ,f/LsÌMaui^te{,^ 
pri'iwi^  ifc/.  sangui  r^eàUM  gf^vert^.^^Ue  /?r«t'Yf^/H"i 
ii^/Mfrtfi^i\d^lU  Persiap  aU'opppsip  a  d^U^uUig^fippU^ 
i  principi  4elUi^  famigiifiL^  ipiperiaU,  rìmapgpno  ifnpri^, 
^nati  »  ^l^reuUe  /a  Ìorp,  vita  ^  nel  vecchio  sfiirétgfiQ, 
{  Journal  Òes  voyages  ,  tom.  4^/^»  pag^.  1^6 }»  .        '  ^ 


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57 
Tìrtk  forttit8i«h«ioABj»<  t  erano  <le<cc6llft  j^L  '^ittl^n 

li;  :h  ...  .|  -fer/v&fif./.  ^.  ;  Umem^irt  '  : 

riiMMtaliipiÉÉiiii  «JBwwpli'i  iliJp»j|cdBi€piii  MiriwiitiJrt 
»i  'nfròÌMD  dUnraoHw^t  tore  ,  giudice  «  .eapkaBéii 
nirtiiMìiM|e  df^tfaèguA  >  oolb  ffÉMb-.-tÉfaipp^  ^  4.'éi>- 
I»:  tfciitiMitf'di  >langri;^  Jki  MkihfLm»}'^QfMÌà\f^iÈomt9i» 
cdi iè  iqmibttiuie  AM^sBol'  md.dHi  cpietta,  aonniMi 
dàkumLal^à  vimfif^mt'ì  laniii«bdip«taB  dhif»  Ub 

vare  a  km  %eig,yappsSano  a.due  mefizij  ape  ag- 

foni  déìàtorì.  Si'iixcèóhtd  che  in   urut  delle ''ìlkimé 
iKfciwryfai»  dU\»e<ava^'  ^9àiy\AM,ìmiàaU} 
ad,  nii9.,€<(.i6i4>'\>  ;jyip»f4^i  rfgfcizW'  A£g.  4ai  fni^f 
»  autorità  venisse  oltraggiata ,  ì  tribunali  hanno   ab» 
n  bastanza  ili  podestà  per  farla  rispettare.  Rassodate 
tt'itryutetè  e  ia  sicurezza  d^-vostrt  ammMstraxìri  tr 
n  rammentate  loro  che  tutte  le  mie   cure  tenderanno 
jf-  ék  foàsetvare  le.  imtkmkm  sussisé^tL   Foie   ossiep- 
»  vawe  la.leggisei^Mm.\£àtù  di  ^:.v(j,{iFi^.Jran€€$ii 
del  ,io>  d^  ottobre  i9%Ji),  ,         '         -  i    .  .,.        .x» 
^),La\venalitài  delle  cariche;  ceime,  n^ifi  scorsi- sà»^^^ 
eoa  inJFrvmtme^sOUÙalmente  inturchia^  \  tmiìomo\ 
di  pessima  amministrazione,  \      ..\.;\  .>  ..  ^^ 


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7» 

atei  .di  imMio  tonò  «eB"  podhiti  un*'  ÌMitdrfCii  .tertv 

filati  in  un  oflicio,  <|iièlli  bile,  qlflbdì»  Ui^KBcaUi^oaa/ 

dai  culto  in  un  altro,  eoe.  in  pib  modi,  mi  èo«i  Ab*  • 

corsero    della  «  confusione 

S.""  Peém  tMk  gover^        5.^  Non  ftlH^  pi^te  in 

mMwifilM  lilgUtìèflii  )^  ctlìik  vgfomMo\  si  lD<l#ri 

cM.liiiiriHiìe<|nsiÉ^'itnqtiL  e*;( 


.rW«torporla(slslallfobHe    cdK  qualPr^^nò  ' 


rpàiM    uéa  gcwnahìtt>  di.  ■Bfaisllà|,( 
^Jltimmo,  m^  i.  rnènilw    dloMlm ,  ofBiì  aanni  «. 


M  <|nii  iMha  si   Jkàa^    falMoisHi^dM  i 

guooo  dagli  akri  cittadini^     la  penna  alla    mano   tò- 

"Ob  còrpo  giadrdàrfo  ul-~  glìoiiò  vm6  npsi^/imcs 

,Ì|do^o^  die  4^^^  ^^;^  ,lult^-\r^aff , 


(indiai  net.kMTO-  giìpo  ixié^    a  pvasalri^ffro.  ail««iiM«ln' 
oMimIb  tMl»  aoatiiB^>u^    niriiMitaiii  «giii  lèofiaiecttM 


tinMiìkir  (|lt  'èftt^  t^itllf  >    e  ^^  diit^l  a^n}  |t^^*:^ 
eritiuiiafi  di  dieci   milioni    tf^  i6^3^M^^ìceya{ta[ 

AAdaH  fit  sciitei  elle  ap  \q^ÌCcaf  4k£  4è 


.  ''.    \Ì7A     ^    ■.'.'^     t 

■"  '    ■  '■■'  '.     V  ■'    '   ''     ■      '■    ■       ".'     ^\     ..      .I,^'"       <A   *H 

^  •  •  ■  :  .......'.      V    <: 

-i(i>  i^ttonstó  i  ffaiiK;^  «ifpmnff  gtonàono  nMf  pm^ 
vìfUMff  ÙWétncf  ^r^loàii  iiud  i  fatti  de!  ynitetlèi  wili" 
e  crimiìiaU  dai  giury  locali,  é  n  Hstrhgùfm'  adaì^ 
pfkoPt  Im  ligg$fi  aà  fiuti;  diftmt^pit  àla^aknf^^cke 
p&k  gituli7f  cMli  e  crìnùnàU  Mio  kndssimi  €  kothsk* 
simi  in  Ingfiilterra. 


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fiucrii  in  meno  alt^afliieii* 
sa  de'  cittadini  ; 

Tutta  ramminittnaioBC 
i  nelle  mani  deih  nasione 
o  d'alcuni  uoidìdì  scelti 
nel  '  sHu  ''iciio',"~T  '^pndi  ^ 
ui^(aroe|ite  alle  Joro  oc- 
cujpatippi  p«rj$ofi^li  ^  9t- 
teil4<NNI  ^i.ajSNÌ   «i^b- 

'«p^ttiktanientf 
od  onorari  J^afati  dìd  j^o- 

Le  grandi  intrapreia  di 
alraiH^)  auMNly  fptvii|  ecc.  ^ 
soi^o  eseguite  da  eoippa- 
(RUe  prìyat^,  Je  quje^i  «po^ 
ministraodo  i   fondi    noe- 

conto  lortf ,  dopo  ^che    il 
parlamento  hi|   approvato 


cfcpM|fl'j4|'iWt  jcM^.^ialhcit 

mi  ;if5^«HM#<l.ie  i^te 
DMe«4iQne^  MPÉMm  ASA^ 
Am^ioneri  «  nNtttra  foii^ 
▼ano*  bastare  5ooo  (Tho- 
BiBf ,  QSbiw/,  iaAi:T, 
peg.  a34)/  sonici  DQscia 
^naati  f  r^^o^iKlo  ^i\  I# 
lw>  igMiuma  MI*  cie- 


lo Jo,ro  fabe  dPQiMóni  r^ii- 
doDon^oessan^  r^inoftfen^ 
le  •  nej  consemienen-  s^ 
tpensicNir  d^afcriiefudiÉi 
Inttnìte  di  tempo  'i  peggio 
^1  se  v'^entrfUib  pri^ve^* 
fjpiM  ^  nialaiGed^  }{ ,  fo- 
▼flrw  9Md«  W<4l0  9  ti 
pubUieo  è  saonlinto^  IVin- 
minisfrationie  ttoo  pui^  es« 
sere  p?pior«. 


(f)  n  celebre  rmzrchcse  iArgensofi^  cnaton^  rfrfllfi 
pera  polirti  fii  Paria  ^  u4Ì9a  un  ffoma  dise^jlere 
if^mti  ^  hàs  9e  la  Frmm  ^ra  una,  mpwr^iim  as^ 
sohuq  Q  pna  monarchia  UtnitaUi^  e  si  può  fredcre  che 
gU  interlocutori  dicevano  bellissime  cose  a  favi^flfi  o 
contro  a  talfs  o  tal^  forma  di  monardiiOf  qjj^'  *  anco 
prpbiAiki  chf  nfl  colon  d^  orgpn^nfi  ^.^to^rhnfr 
tori  non  s'intendessero  piìk^  ^i^nori^  ^iwp  4dV^'^ 
ton^  la  Francia  non  e  ima  rnoWirclw  ^  ^  unfi^  ^i«- 
rocra^a.  .^      • 


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i3o 

(smrt  gwÉfiBitigia,  fii  foro 

•f    *     •  •  • 

(i)  Tra.  gli  oggetH  che  occupar  debbono  la  rifles* 
Sion»  (tutto  statista  ^  primeggiatio  gli  affari  comunali 
9  1  metodi  Con  e^d  sòno^ammifàstmti.  Folendo  unire 
Ameme.la  Aimandm^. nsmica  isUm  risposàa pratim, ]nw§r 
derò  per  norma  ^r,edifto,  3o  dicembre  tjfiS  rela^ 
air  amministratore  dello  Stato  milanese. 

'  Là  prima  dimàpda  si  h  ^  se  T  amminhthtzione  sta 
ia  pih  sehiégfità  ^  ossia  unisca  tutti  ffi  elementi  neceS' 
^sttf  et  deutmtief  *  ' 

Risposta.  Jl  suddetto  ^tto  raAss^  in  ùonseésQ^^o 
convocato  i  proprieUtrj  comunisti ,  e  concede  ,^d  essi 
il  diritto  di  ptoporre  quanto  può  abbisognare  alla  loro 
comunità:  pare  che  questo  metodo  metta  a  profitto 
*tuite  le  cognizioni  loadL 

Ita  seoonda  dimandks  si  K  se  tammimstnuione  eia 
la  mU  economica  1  *     *     * 

disposta.  Generalmente  t  amministrazione  è  econo» 
ndca^  quando  Pinteresse  pubblico  è  sotto  la  sorvegUartr 
%a  aeu  interesse  privato.  Ora^  fausta  il  suddetto  ^diti^ 
tOj  quelli  che  propongono  t affare  riconoscono  la  spesa 
e  la  pagano  in  rosone  de*  toro  càratti. 

f^ha  di  piìà;  quelli  che  propongono  P  affare  e  ne 
pagano  la  spesa  ^  hanno  per  giudice  immediato  la 
popolazione  in  mezzo  a  cui  visiono  ^  dimeno  in  gran 
parte. 

{L*  influenza  di  questa  circostanza  è  massima  dove 
la  popolazione  dispensa  cariche  j  come  in  InghilterrOy 
i  nttÙa  dove  i  proprietarf  vanno  ad  abitare  Juori  del 
paese],  come  in  Irlanda  ). 

La  Urza  dimanda  si  è  »  se  t  amministrazione  sia 
la  pili  spedita  ? 


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3i 

"    '    '  V/S5nlófhÌ*Ìrf/7flJdi7à 'nJ^^^  •'  '' 

-    •  •  '..•    '.i    »  .  .r.     f    •  .        [i    ...  „.,  '1 

6.*  Supposta  liguiUe  Boa-        €.^  In  Francia ,  duranti 
ià  nel  prodotto ,  l' àmmin»-     il  dominio  imperiale»  raro* 

4lca2Ì0IIA   ^  **1*tlf  1ì*wlÌfhr**  ^       lyfcmietpayS/fcM^éi    .  ile' .OOIIUUU 

quanto  minore  è  il  tempo  -  era    talmente    inceppata  , 
ehe  *pa5sa  tra  la' petizióne    passava  per  tante  traÒle  , 


ftisposìà.  ti  suddetto  eSfttò  àskòggctta  *  td  ptbpòsflg 
à^  Convocati  alta  mnsione  d'ìm  tribunale  ttaono'  rè* 
sidenie  in  Milano,  *\  ** 

X^fia  revisione^  cht  pub  essÀ^  gitiStifitaià  Tn  uno 
Suào  pìccotisiimo  e  net  èasò  eH'^ocht  proprictarf  cà* 
munisu  o  nella  cofhBinhtione  éU  pré^ndhj  j  àffMoHi 
od  interessi  opposti  j  constwia  un  cerio  tempo.  Quindi^ 
se  da  Una  parte  ingrandite  là  Stato  ^  ed  ai  ducato 
Milanese  sostituitt ,  per  esempio^ ^  la  Francia  ^  -e  dM- 
^  altra  >nobipUtate  gli  ufftcj'pèr  cili  fé  carte  deXt 
comunità  passano  alla  capitale  e  girano  per  essa  f 
in  questa  ipotesi  aumenterete  la  dilazione  degli  affa- 
ri  ^  'distruggerete  i  vantaggi  dèlie  cognizioni  locali  s 
disgiungerete  Prntei^se  privato  daff  interesse  puhhGcò^ 
ed  annullerete  finjlijtenza  dèWopkuone  popolare,  Peg- 
gfo  poij  $e  tra  gli  accennati  ttt/ici  tfualcuno  ve  ii*  hm 
cui  frutti  interesse  il  ritardo  degli  affari  ,•  convsj  per 
esempio  j  quello  delt  esattore  il  quale -^  dopo  avèf^ 
riscosso  il  denaro  delle  comuriità  ,  coglie  i^a^aggio 
"dalla  dilazione  a  pagarne  i  inahdati.  In  Inghifterra 
non  esiste  vincolo  tutorio  tra  le  comunità  e  la  capita- 
fc,  quindi  le  faccéhde  comunali 'dirette  daW  interesse 
de*  comunisti  hanno  la  massima  celerità^  e  non  suor 
cede  il  caso  che  P  ignoranza  de*  burocratici  di  Lohdm 
ne  arresti  il  corso* 


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3a 


e  il  dowelo,  il  progfU^  «  fi^ecj^irya  taat^  ^perasio* 

r  eteciuione ,   U  delitto  è  ni ,  che  un  affare  del  va» 

la  pena ,  la  dmanda   di  lore   di  fipc^  lira  rima* 

giuslisa'a  «  la  sanf^yiiape»  neva  in  giro  per  ^LufBcj 

rentorìa  (i).            ^  •   .  pid  e  piii  mesi  (a). 


(t)  Nd  6  fgcwmJQ  (8a4  W  ^iiedr  a  Parigi  un  esem^ 
fio  di  celerità  giudiziaria  sorprendente,  «  Jfel  nuh 
j»  mento  in  cui  la  corte  étassisa  attendeva  al  processo 
9t  di  due  individui  accusati  di  furto  ^  uno  degli  uditori 
M  ti  divertiva  a  scanda^igre  h  tastAe  oft*  suoi  viàni. 
m  Sifi  tra  riuscito  omAfi  ad  impossessaci  tF,im/ai^ 
m  zoletto  f  allorché  il  piroprietano  sp  ne  accorsa .  «  ì> 
Mjjece  arrestate^  I  kstimò^f  in  numero  di  S^  furono 
9  .immediatamente  uditi  ;  una,  deffi  avvocati  c&e  skh 
0^  vano  al  banco  fu  nominato  d^u0icio  per  fa  difesa 
»  del  prevenuto  f  I4  corte  j,  sulla  requisizione  d^av- 
»  vacato  generale  y  lo  cpndmnb  a  i5  anni  di  prigip- 
m  nia,  È  assai  raro  che  si  commetta  un  delitto  ^  si 
m  giudichi  e  si  condanni  il  delinquente  in  meno  di 
m  un*  ora  «• 

(i)  Ecco  la  trafila  per  cui  dovevano  pa^spre  i  pik 
frivoli  pettegolezzi  :  un  paesano  desidera  «  per  eset^ 
pio  f  che  gli  si  conceda  unjpcz^tto  di  ierreno  fomur 
nah  incolto,  onde  pqtervi  fabbricare  uoa  capanueoit^ 
per  conseguire  questo  scapo  fa  d^uopo 

I.  Che  U  paesano  presbiti  la  eua  dimanda  in  ùerit" 
io  al  maire  ; 

^3.  Qie  il  u^ire  scriva  al  viceprrfetto  »  acdb  aU 
ottenga  dal  jn^eUo  il  permesso  Munire  il  consi^ 
nmnicipalei 

X  Che  il  ptefetuo  risponda  per  tiecordare  questo 
permesso  ; 

4*  Che  il  consiglio  municipale  s*  unisca  e  no^ni'^ 
fb'  esperti  per  fare  la  stima^ 


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yi,  Siiitòkno.  Pòdò  costo  delle  operàùom! 


■Mito  in  di»  tMlUcre;       dtrMa-  pttttlnut  cmttihMlnH 

Jlf    'Ufi    I  J  II       IMI    I'    l'i-i    i. jiiui    il 

5,'  Che  'la  'itìma  succeda  è' Pie  sid  slèrUio  ti  processò 
:  &  €hmjmilna)fitÈi0^HÈppoHa'ml  fkmdflSeh'miàiit^'^ 

7.  Ole  uoreJeUo  ,  mandi  la  peti^tione  ^  i^  remivi 
AóumeHé'/m  un  ìrao  t^àppMò  (xt  ministrò' ddPin^ 

itirM'i    ''-  -^  "•  i"    t  '"'.'i;     -mi   '.-'tt    ■.•.'-    '*•  •  i» 

>8«i  ^Sy  tf  ll(/itfrl>ordMPii/itemo  presenti. aI  ^ulta\di 

9.  Che  U  capo  </e/  ^emo  vi  ^cnVa  sopra:  rin\es8f) 
al  consiglio  di  StiiVó\  sezione  detr  interno  ^  '     ' 
>  tn^  ^ìfc^  '/  yTnfTf*^^^<f  ^^^^  Mé^Jrin^  dcirintcmo  f%9 
mini  un  relatore  ; 

tu  Che  a  PeUmm  sf^lìf^  V i^g^  Ma  ìèzS^; '^ 
ehit  cÉsa  fappròn;^   v.V  ..'/•)  \r.\  -a  -»••>   .-..n.^v» 

#91.  G^  driie^jft>  ojj^M^  HA^'pè^o  »ui  prospetto  dtU 
fwdinB^delp'óiviòttH'còksig^ó'di'  Stàio -,  Vtó  sid 
riferito  ,  decretato  ^  quindi  spCflkò  alld  re^té^tày  te 
^Itfafe'  io  maì%da  •  arjf  ministho  deW interno  ^  "^'qiteÀi  *  a/ 
firgfiMO'j  il  quale  to  ìkdndk  /rf  \>ice^prefettóy''(fùésd 
dt  maire  ^  il  quale  lo  'ritorna  finaUhente  ài  pèdzìbhi 
noria,  S  sn  mahòà  qnnlciie'  documenta  J  o  sé  rmof 
d:^e^si  non  b-  nella  firma  prescritta  ^  fa  \d?  iiopir'  co^ 
w^iciarè  anéòra  il  gfro  e  "^  rigiro,  l^  che  st  trt^a^f 
1^0ifenere  una  v&ftressione^ìiediatite  l'impo.^ta  aààuaté 
di^ZS  centesimi  (Fievée^  Cori'e^^ildfetìfJe ,  tìo^'^t  '//; 
pag.  4r  e  46).      .  .  •  r''^'\  ^  ':' 

La  città  df  Hambourg  ,  per  essere  autorizitktà  *  ì3à1 

Filosof.  della  Stat.^  voi  IV.  3 


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H 

(a  R^frc^j^Jl  e/i(Mp  di. .  ^cnii;,^eUa^^^  fi|  Fran- 
dascuna  operazione  par-  dà  all'  epoca  in  cui  Sully 
ticolare,  p«r>^.'^l  costo  ne  a8suQseV'l|i'\UiresioDe , 
MfìPWtfQ  é^)mm^^^i'    q*ndP'.4  ifiiflMtt  irA»  il 

consumi,  sulle  teste,  ecc.,  ni  ,  e  il  re  non  ne  rice* 
il  tugtu  glurualtem  d^  un     few  utie  Su. 

to»  ecc.  (i)  totale   che  costa  1!  ^h«)^i) 

^\ì^yCm^kMamdolAspè^^  p^^  xkm 

rìca  pria  di  staccarsi  dal-  *  Iasioni  ,  si  scorge   chtxM 

IVInghateèra  ^  ;  ^  prima  *  Ai  ignk  hi)n|;a  iu- 

Spesa  totale  d^^mttiirfii    pertoi^*';  ^ifilWb^  à  iin^^ 

fti%i!roite*  •;•■•&.  7,5^^^^  pone  c3bè.;"'-|\  \,:C:^,,'';  i,. 

■  ■■     n.i>t.>\n'.    •'     '.        u.x'i'^..^     tv-.     .>     0,>.A.^>   ,'>tC     \       >     ■    ;      .1*1 

«P{^f<inp  <fc%WA»S^.  a  ftfgSwvv  cinque  •U^ii  ;  ^♦«'rt 
aspettare  otto  niesi,  V  Olanda  ne.  .4(H^";i40(p^Ml!lA 
«i;.^pria  sd^:Qi^nfire,  C aippt^pvaxione  ^(ti  ..nparùFe,ama 
4fe^{,M  roàura  dcUa  ^^juak  p^ikva.vm\%^  '«rv.  \)m«iH 
^rgfire  ao  /e^  di^  paese.  ,  ••.  .       .  >  ,  .     .  ;^n 

'j.,(i)  iV^fl^e^^iJC.  d^l scosto  di.ciascma^  ^ehxtlUmt^ 
pfli^^gplar^  cot^fiene.  rieonfar^.  t'infiu^vQ^.^ejgU.eiemiifìrt^^ 
f9g9gK^L  come  -  hfi  \aUrov^  esposto^  AUn  4uea^^'di^ 
f^'  pnncipj  sÌ€on»sc^  se'^  difettosa  o  no.  f.ofttmi^ 
nùtraziqt^\pet^  esempio  s  H  Ofisìo  ^  wi.  s^a9é»Uo^.  f^ieh 
tPUf^fUtu  si  h  if9,  InghiUerra  4^6  fr.  >.>P/ny«w».àa$iv 
Sve^^  e  Tforvegia  ai 4  La  ragioMe  deiia  diffémnh^ 
WP  .i^.J^,  indoli^  deiP^iifmninistrnzjoìi€j  ma.  ndl'dfr, 
verso  valore  de*  materiali  e  delle  giomaùe  in.  qué^Hk 
dò(frd  paesi.  ,,.     i-  ...   t,  ,  .  ,    .  '    ,^\   **  ;  ••.  :.A 


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3S 

.Bipilrfiiìii<»itod|òoo       JM^^pAd,  ikiliigf— 

.     Sei  l8ofl^:tlStt^1|||lHD      flit  W  .  <^   4  .  3À,0M^« 

il  <Ualo:piri|^ioe    •:  Ma  ipMa.  totale  •>  ^  <« 

-<fiopoihMM»:fti,Mb,«l|^    debito.  ifMUnotVM;! 
:•*.:>    I    r.vr.p  a     f^kmtèmi  Aia) mi    '-ii  <• 

'  i-  .)>•.!  -<^  r..r        t^.in  .datoli 

»  .  :  ^      .i?i    apete<i).      .(  .-•''i    •  A.ì\ 

*    8.Ò  W^llooitgretto  ìdiie^  9f  "VHÀo^isMArtnRÉè 

1^  TÌbttioJiiél8eltttffii.i6àl4  ilMbWèÉélMle^AìM^'idk 

»  Cloe  iiil  defcreto,  saneMb  la  ffréseittfei  de*  éùd'  ÌM» 

1»"  dèlia'  pòdMfli  ^iecutita;  ditori  /  e  li  Iboé'  ^mtaàim 

»  col  qulilè  Venderò  fioò^  sere  InltL                    '    " 

i         '  •       '■.:    :':  .  :     '    •  '        .    '   '  ■  •  t  J  .    / 

(f)  L'amministrazione  i  otÉimOif  fuindi  f{90»i^st0sa 
iftumdo  f  interesse  defi  esecutori  si  coi^ffàe  ^^^^HlTi 
teresse  del  pubblica^  pih  o  mneno  cattwa  net  caso  cp- 
posto  ;  d  servirà  <F  esempio  nma  regola  posta  in  j^r^ 
tica  neffi  ujjby  ndUtari  dtWInghiliarMi  j^Mtpé^téi, 
pagati  con  onorario  fisso,  sono  oUUgati  a  rettore  no» 
gU  t^Jlcf  dt^pio  vre  le  quàU  non  baciano  0d  ultimasi 
tutti  ffi  (Miri  i  ff^rdò^  si  dà  Ifitro  uff^^reUibtmonf^  la 
nfgìooe  del  lavprò  eseguito  nelle  ore  straordinarie  ; 
essi  hanko  dutùjùé  interesse  à  lavorare  poccf  Halle  óre 
'^bbOga»0y^^  •' i        "  ••»  '*   "■••    '  '     ^ 


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*'M»CQofratti  sottoii  fon 
w  verno  :del*<ioffA'SÌDa  al- 
'^  la  dickwwirtDiieicfatrtlQ^ 
i»  dipeodeiìM«i:>LBr  »st«S9« 
1  decreto*  fiodèaipba'  ànb 
>9  che  ii.dèbUi«Élft^wdì|ì 
•Qi^didU^ndenU  pmmm 

^emfemàitìi'Miiàhoiè  oé4 
tobre  1824  )•  •{  .'  -^  V 
L'esaUeisa  ai  pagamenti 
è  dimoslittla  '^éfk .  ÓRedito. 
7/  credito  è  t/i  ragione  in- 
versa dellttpefdM  che  su- 
few»»  »¥WPf»H^fl^  «  jw- 


nilif  JcqpJtuB.éi  fatti  i 

goverui  0QÌàà^'4  laÉittil  ♦  ri* 

•boipdb,  iSp«(|iia  f  ifMPeM 
<BÌèciw,cicttMloi>4i'  pièb- 
Bosoere  i  debiti  oootratti 
dalle  oortes  (Gazzetta  di 
Milano  S  dicembre  i8a5). 
La  prima  emissione  de» 
gli  assegnati  in  Francia 
prometteva  che  questi  ae« 
fai  sarabbecD  ifali  pagati 
a  vista  9  e  il  palpamento 
non  suoceMl!^  quindi  il  va* 
lWI:dM|i,.asj(?gqfti;d#^d- 

fhe^.sarcbb^ft».  flirti  Jbieiii 


iWl4Nr»nq^^  ÌP  .ili^liilteijrR    l^fìMi  ^l^^f^^i*}  I^^ 

pWt^  9mAyvecffifi,.q^ip4^ 
il  valore  degli  assegnati  si 
ricTusse  a  zerol 


come  segue:  ;•  .^,  .  .^.  ^ 
Negli  anni  1816  1817  iStxa 
Cento  per    62     74      81 

oittà  '  ctes^éUdà. 


.^^tns!^^°^9^^^  i^^SP^  detdefuxro  pubblico,: 


"•*ii  iMU*.'.  n  \x  j'» 


«'  X^^^^nlifll^^ffVWpir^'^  '  à^  (Soti  rìcohiare  ònl 
.^  t^  «??i?tte  ^.p^eude  mol-  la  matta  legge  d^U  Ate- 
to  o  poco,    5e  non  consta     niesi,    che  minacciava  la 


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in  qiiaU  oggetti  è  impi^r.- 
to  il  denaro  pubblico.  Sot- 
to Alfredo  Ut'  gvinde,  la 
Utààik  jpÉHé"d«lfe  rMàìe 
tiéllh  ttolnto&'eiiB  «tféésèi'Ml 
«erb<y'péìr  AaÉrlMeffé  gMM 
ec^ia  ^opèmj  ;  t<q«ab  %- 
vora^flfio  ^éoliliwoiinMnttd  tt 
tlstabiSr^  le  cttfà ,  i^  «MlbP- 
K ,  i  pato2«Ì;V'  fé  Aìesoi 
Furono  i«ipkf|;qU<-fll'  ipi«^ 
éCe  oostriii^otii  ft  ^i««^% 
t  «Mttoài  ^'  qnali  mM  lO- 
feth  eni  ijgtidtQ^  f  tlrior.  <1 
Agaóiì  ftnitaroM  KOesM^ 
pio'dd  #e,  «<  |(K  ifdiil^ 
solidi  «  moM^ltdaMftò'M 
^oco  tempo;:     *'    »  *     ^  ' 


peqf  di  fx^c^rte  yfhi  pro- 
poneva d' impiegare  a  di- 
fesa deUa'^'p^u4k  il  denaro 

«onr  gli'  qt^brit  ^f  'fi  *«b^ 

spesoi^ifè^iftifiiittiéiia^;-  M^ 
Iwtliè  '  si  >  rÌ4Ìoiida  -che  ì 
tièitigiafiì  musnnero^ikkk 
M^m#ieóih  tata  taipw- 
iMbilli  éiHè  tialtM<Kll^  ge- 
nerosità di  Enrico  J¥«^^1I- 
fieiÀ^fm  édM  ««be  li  -au- 
«MaiMéiio  «d-MigidlW  M 
dMMI^  tÌB^-{^di|ggi  ^'iftl^'tlifel 
914  eOMÌtaiisrtiò  ii>  sfattisi 
li  /  eidiltl  che-.  À  MÙlIsVò 
.  —  ..<-—  ,    ^"iiy  rw*f^  rif  flfìttnyip* 


.▼ere  (i). 


1 1  >j 'p*  ■* 


^i)  Mentre  Sally  andava  àatreper  dimQstrarm 
come  i  cortigiani  OJ^evano  sorpresa  la  sua  tuona  jède 
*>  il  rencontra  à^  la  porte. ^  la  marquise  d^  F'erneuiTs 
»  qui  lui  fit  des  reproches^  de  ce  qu^il  s^qpposak  ainsi 
Si  à  la  bonne  volatile  da  roì.  Tout  ce  que  vpus|  di- 
»  tcs,  madame,  lui  ^t  Sully  ^  seroit'bon,  si  sa  maie- 
»  ste  prepoit  l'argent  dans  sa' ^ourse}  mais  lever  ^eh 
j».de  nouveau  ^ur  ^e;^  marchands  »  artisaos ,  lab'ou- 
»  reurs  et  pasteurs,  il  n'y  a  apparence.  Ce  sont  eux 
n  qui  nourrissent  le  vox  et  noiis   tous.    IIs   ont   bien 

assez  d'un  maitre  »  faos  inveir  fi^core  tàaki  de  ||eQs 


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l     IX.  Sintotnó.  K§petid' ptxUieo  atte  U^.    . 

-:')  ••....:     '   •  -.1  -•  -:       ■    '       ...:).• 

IO.?  Lftjtmia  dii  Yei^        i».^,  Cìoipa,  m»i  poMm 

<|iwo  pfi^ya  obn  <HiU>ttlino  mwtvf   il ,  tìtolo.  <U  .«m** 
4ft' popoli  iwfetpiirciiin^  '"  "'- — ^-      '• 

jUralpf»  che  h  l«|gi« 

i    U«eiilMkMoreattfiM 

AicUare  m  ooiMUiiiaffio  di 


JMM     CfiiaBB     Aiflgllitft    '     il 

^|MMle^^«^ordiito  4lfik,9^ 

Undentp   LiQuiiio  du;.  ¥4 
ave?»    Qppi^msQ    in^niljf 

Ali  lorppwidcnttfifcilitàtiwi  «oitpii  ^  pr^nxo^iVficklolii 

-fMbam..  ;.'.r-i  4oslQ»   aUc^diA  JM^iìpm» 

.  IléoMaoKùlrteaQQlMf  |n<Mt9iil%U  ì  nmrti  d'c^^ 

iMlBlfl0odiwmèiM>  iroattn  eh*  mwm^.  npftq,  protei 

4li [Midi  149(1  ^p«l'B#M(ih  i|t^;d'p¥ei^   cij!»   fi^  0 

<bve^  i8ii4)ii»fcmit^«9  IPMffB^  itel  Sìpyicaao  di 

4li  ditlMro  {NMUt,  #  li  Cm  Roma  e  del  popolo  i^upar 


n  k  OBtretenir.  Ces  parolet  remarquabìes  peiment  en 
m  méne  temps  et  ie  earacére  ei  ia  politìfue  ieSMjr. 
p  £1  i6o3  le  comic  4e  Saissoms  ^  prince  du  song , 
m  pbtini  ta  pcffnusion  ée  lever  un  droit  de  quihze 
'à  ^us  par  hallot  de  toiìe  qui  sortole  du  royaunie.  H 
j»  iH^oii  èu  Part  de  persuader  au  roi  que  ifétoit  tout 
i9  au  plus  un  ohjet  de  3o^ooo  Us^res  par  an,  SuUy , 
w  €n  calcid^nij  trouQa  que  ctt  impót  annuel  n'itoTt 
*  guère  moiridre  que  de  3oo,ooo  ecusj  et  il  empicKa 
»  rejcéciilwn  de  tédit  Le  conUe  de  Soissonsj  irriti^ 
"»  ifouliit  /aire  perir  le  surintendant  j  et  Sulfy  daris 
>  ceite  occasi  on  cut  la  gioite  ePavoir  exposé  sa  vie 
«  poitr  ic  patple,   comme  il  Pàvoit   exposée  pouf  k 


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e  alfe 


S9 

dlMribtdìf^'  iìRU  'afrisi^e  no?  Le  lagnanze  de' popoli 
i^ilt6n!' thè  JÉiVcVa 'Sofferto  andarono  a  rompersi  con- 
il  danno  {ly     ,.      . ,  Uro  fl^ci^  5??9Mi  ^'  ^9 

■  '    <     ^8J'  III»"  — 

(i)  /  gÌQm^  aU  Londra  del  i4  febpm;4^  ìSilS  n- 
feriscono^  il  seguent^  fatto  :  Il  ^ndacq  tÙ  Bqston  fece 
galoppare  il 'mo  tavMò  per  k' sHxule^  fù^iédtìulòtal 
celerità  il  pubtlàsÓ  '  sHPtwh.  Erano  le  sette  della  mai* 
Hm^enam'comsMi  risdUo^  canUmmnend^  alla  ìegge^ 
di  cagionare  qualche  disgrazia  Gonnpndifnenp  questo. 
mapstratOj  accusato  da  un  carrettiere^  fu  tradotto  in 
giiidùeiò.  ^fuivij  nuoi^o  lAcurgo  ^  chiese  d  essere  con* 
dMénàato  a  pagare  uha  Multa.  .  •  : 

iVid  eiUUeé^MÈahmi*àale  mtstriaoo^si  legge: 
j|.,i9»  fAd  ognfjufp  che  si  cr^de  leso  .f^*  4uoi  dirigi, 
Ulfero  di  portare  le  sue  lagnanze  alle  autorità  sia* 
bilite  dalla  le^\  /.'  '    ' 

9  ao.'  Anche  le  cauàe  che  riguardano  il  Sommo  Jln- 
pentnUs  ^na  the  si  rifMàconù  atta  sua'  proprieià  pli* 
¥0la,'Oi.ai /nòdi  di  acqmshdone  fomdad  neidiritto  iA^ 
vile^  jt4;frannq,gittdica$e  dai  tribunali  secondo  le  kggu 
Un*  applicazione  di  questo  principio  si  vide  sotto 
Giorgio  III  re  ^In^mterra.  EgU  ordinò  un  giorno 
diehiui^kre  nel  suo  pròprio  parco  di  EiehPnond  una 
porta  e  una  strada  che  servivano  di  passaggio  ai  pe* 
doni  da  mo/tÌ4mnL  Un  borghese  di  Richmond  a  cui 
era  comodo-  questo  passaggio  forse  più  frequentemente 
che  agli  altri  abitanti  detta  sua  piccola  città ^  s'eresse 
in  difensore  d^  suoi  vicini,  e  pretese  che  quandi  an» 
che  il  passaggio  fosse  stato  abusivo  nella  sua  erigine^ 
era  divenuto  col  corso  de^  anni  parte  delia  strada 
pubblica  j  che  si  era  acquistata  la  prescrizione  ^  e 
cWegìi  saprebbe  forzare  il  re  a  riaprire  la  porta  del 
suo  parco.  Egli  espose  le  sue  lagnanze  ai  tribunali  e 
vinse  la  causa  (Lettres  sur  TAnglelerre  par  A.  de 
Staél-Hoklein,  pag.  170).     ' 


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fu  3cìqho  4a  ogni  ac^ifs^i), 
*  X,  Siniomo.  Moderazione  in  mezzo  atte  vicende 

In  pih,  tn  metto* 

lù^  «I  Parì^  23  ottobre        iu9  m  Madrid  %ik  ptr 

i8ai  lobftì  i8«4. 

M  Fra  i  tratti  caratteri^  -     Il  ministro  d«lla  gutfrr» 

M  siici  che   i  giornali  van  diresse   a!  capitano  géne- 

'^  pubblicando    sul    conto  rale  della  provincia  di  Mar 

M  del  nostro  re ,  citasi  il  drid  un  decr^i.dal  qfè»k^ 

»  seguente  :  Nella  memo*  ecco.i'  artieolo.  ohe  fiiop- 

n  rabile  giornata  del   il  posisione  coi  contrapposto. 
M  d* aprile  del  i8r4>  una         u  IL  I  propagatori  di 

99  secchia   donna ^   mezza  »  voci  allarmanti,  o  che 

99  pfiua  per  la  gioia,  gri-  »  pronun^ùa^sero      parola 

»  dava  sul  passaggio    del  n  sovverttlrioi*^  eomor  Wm 

»  principe  ,    confondendo  »  Rtego  F  ti  va  la  c08tita<« 

n  gli  oggetti  presenti  e  le  »  zioue  I  morte  ai  servili^ 

«  memorie  ti*ascorse  :  —  *»  morti    ai  tiranni  !  ^iva 

*»  Viva  il  re  !  vivai'ioipe-  »  la  libertà  I  sono  soggetti 

^  ratore!  viva  Monsieur  !  »  alla  pena  di  ilioffte  *»• 

»  viva  il  re  di  Roma!  »,  {Gazzetta  di  Milano  6  no- 

n  —  La    folla  stava   per  vembre  1824  )• 
M  maltrattate  costei  allor- 
n  quando   Monsieur,  cal- 
»  mando  con  un  gesto  la 

(v)  Dion,  Coòòius^yL  54 


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il 

j»-f»pih0e  «flfinnwoeiisa , 
ff  Je '4ÌW0.4  s«nrideii4f^ft,  k; 

i».,fttiokd'EiickpJVny^,  ^    ^.,.,,,    ^    . 

«.&,, bufiti dpuvia^iMfp*. .,,  ^   .,1  ^^,  . 

m  g^a  <eh«  «Àv8)|o  4ul4,  i»,.  .      ...,    ... 

o«t4iw  ifa4  )  (<>• 

XI.  3Ì4lMm.  «&'<^u«3fn$i  jmyoi|«^ 
In  più,  Jn  menoì  '    ' 

II»**. Nel  o^lebre  editto,  ix®  Uà  Yiaggialore  i)e-, 
di  Ttfpdoriocvre  goto»  pbe,.  scrìve  T  impero  di  Bfarecco 
r^^  m  Italia  nsA  .¥ L«ev   cq|i»«^  «eg^  :      >     .    ; 

.,  ..  :     ,.   .    H  4^1^   auew  JoWà  «» 


'  (i)  iElMffe  prova  ,éh  maggioaf' yn^àmmiont^  MaróAu^, 
rctio,  aU^iè  la^pf^rfidiu  di  Avidio  avendo  compro- 
messo gli  abitanti  de  IP  J sia  e  f  infedeltà  di  Cahnsio 
quelli  deiT  Eptto  j  fece  abbruciare  le  lettere  delttmo 
e  detr  altro  j  onde  salvare  P'onore  e  id  vita  apSàmi^ 
^ja  di  fantìf^  mtpHèat^  in  ^meik  rongmi^  Andm 
Augusto  pcf^  Jb^urif^id9M»f^  degti  inqiUeliJiomani^ 
quando  ^  se^uen^  il  cordiglio  di  Livia  j  perdonò  a 
Cinna  e  l'innalzò  al  consolato.  Del  resto j,  egli  i  dif^ 
ficilissimo  in  pratica  it  distinguere  ciò  che  richiede  te 
generosità  partfóokttéj*'dà  quanto  l  4Hfltao  dalla  siem 
renamdMica^  9  nessuno,  potreUe  condannare  JEari^ 
co  IF^ per  avere'  la$cÌ0tq  .f/  corso  alla  giustizia  cantra 
Barrihx  e  Clidtef, 


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4^- 

quasi  snb  gptdt  uùliiatis 
pubìicm ,  ni  sic  necessario 
faeiai  ,  delaior  txistk  , 
qutm  tamen  nos  execrari 
cmnino  prt^Uemur,  quanè' 
vis  vel  ¥era  dicens  legibus 
prMbeaiur  audùij  tamen 
si  ea^  ^f^ue  ad  aures  pu- 
hUcas  dettdèf»^*iHtàràctà' 
eonstitutus  non  poUterìt  ad' 
proharejjtammis  debetad- 

Ili  ifnrtf.  lì,  ot  ., 

Art  L.  OcctM»  segreti^' 
SKjìte  délàtióhièiis'fi^il  ere- 
dS'deIfèt}  ^d  èum  qui 
atf^iT^^'défert  ;  ad  /ndi^ 
ciumyenù;e  corweml'^  ut  si 
quod  detuUt,  non  potuerìt 
éd^hàre^'isàpkali  suhfa* 

eeai  uUìoni» 

•'   ■   ■  \ 

tAttà   smna$   nàcEBfto.^. 

tnjttV^,  ìnGttfXfoiAviÈ  8ÙSYÌ- 
ii^T  .ì>BTE!fnò?ris  iiÌjtÌbiam^ 
^  g^d  Judicium  deduca^. 
ianj,  V9t  èki  priiMa  hahea* 
nà^'rù/isHiòei  pneiUfit/kiane 


<r<^Ì^^É^  9A  '¥feligietf  v''«^ 

«  pait   àé$  {étóh    m^ké^ 
«  mans.  Auskì  une  teireur  . 
W^'uikì^erielle   i  fcgoe-t-elle 
m  autour    du    «ouTeraio. 
«  Les  ptiM  confiaiM   crai- 
#  goeDt   le  '  desjpote  r  iU 
m  craignent-se»  satelKtes^* 
*-  ik-  eraigocmt  lieum  •caiik< 
«  citoyens  ;  ih  font  qari^' 
«  quefois  rédutts  à  craìn* 
«  dre    lettrs    femilleu  '  » 
^Journal  des  voyageSj  XV, 
p.  18-19). 

Ifela  loto  4faaBlà  di 
Hun-Kiar,  o  tutori  del^ 
génei^  umano,  i  sultani 
ebbet*Q ,'  fin  dalla  lora  ori- 
giae ,  it  dititlo  di  far  e*-. 
'dél^  ciasisiifi  'giiM\^io  tftttn^ 
foi'diqi  ìteste  sepxw  rendere 
rngiqn^  a  cblcctiessia.  Ora^' 
siccome  ,.,ciajK^a'.  potere 
\  (i^uaM.fon^  cfairtiba)  tende 
^biWMléìeMe  Hd  ettendevw 
siy  perciò'  attóalmènle    it 


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ri 


43 

4-JtowrniÌMto.  Oiyr.'sultaM 

<'   '*'  dMi*feÌMMk«.j    .•        <  <.àf 

'  vS.''  He'fewpldrihfirai  iS.""  De^  tempi  di  Do- 

e  di  TrajaiiO'  dlòiHMi'Tft»  miùano  diceva  Tacito: 

cito:  Adempio  per  ìnquisid^ 

Rara  takpotùmfeììàéf^  ^'he$  ef  k^àuU  audiendi- 

te ,  ubi  sentire  qwe  yeUs^  que  commercio:  memoriam 

ei  qwB  tentias-'y  dicenB  ii*  ifu^gUb-  ipiam  cum  voce 

cei  (Hist,  Li).  Ifec  spem  perdississemus  ^  si  tam  in 

-modo  et  'pcnum  'iicimrrAS  noimt^'poÉàtÉkto  mmet  óbli^ 

ruBticA,  sed  ipsiut  vo&Jir  visd  quam    tacerei\{yYiL 

dudam^  acrcbur  adsump-  Agr.  II)  (t)»         .    .1 

Merk  f  Vili  Agr.  Ili)-  » 

.,:..',...      is      .  ... 

•.•  .  XIL- Siail0«a  •    .  ,-.    ..... 

Mancanxa  Suomini  joumt  tf.f4»  im«  impiliti .'  . 

In  pia.  Tn  meno.  , . 

i4«*    Sally    aveva    per  >  ^^^^Se  esaminiaino  l'Ii^ 

flBanpUiNii.dj^^  .la  publ^ica  ghìUepa  «qd  ^ju^sta  nor- 

ammiiiisiratione    è    tanto  ma ,   condiiudereiiio    che 

piil  cfttÌTa,|q^i^alto,è mf^ ,  Jla  sua  amoiiDisti^aziQDe  ge- 

ir   111    I  iluM  iinnji    ii'j    'I  »y 

■  {1}  D^.lempi.dL  Xiberio-^dice  Tacila .1.  JiàÌBtiarea,^ 
genus  horainum  publico  exitio  repertum ,  et  pcents 
qiUlem 'buia^iaià.  attit  eanétìnm^  pm^ftmmmi  ikp%' 
baotur  {Ann.  IV ^  3o).  ...ì. 


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44 

il  «MMko  d0Ìk  r«r-  aerale  è  la   più  cattWa  ; 

iobpvate  «  TasUtt»  giacché   qaasi  un  decimo 

'aiooe  àdté  tamt  ittOdlt^  della  popolasione  è  odiosa 

L'aaMBa^9lraflp«it/èbtiaa%  od  assistita  dalle  limdsine, 

q^anrio.  Mto  n  .^oM»  oé  e  le  terre  incolte,  abban- 

uomÌDi»  né  tenwni  iMiliW  donate  al  libero  pascolo , 

«Miflfoiios  sip^ -lllìe  4»rt^ 

:     ,     .   ,        ''.....-.      4i.L99ihl>.  (9k•• 
.;,..;.!•.  }^.AJRJ C Q,LQ   ir £fiJ? a  • 

'  -.-I  -/      .  .i4TcmiiiinxK'-ÀvroaiTAf«  .     •  .^.  s, 
-.  \;.  .  '.    .       •.•*....  ,  A  .'  '.    ^-.^ 

'    1  l«vQrt>4ftUa  autorità,  possono  .tssera  ftdolU  ài'  mt- 
.(lielitic.    •.-,••  •»•■'■....'      M 

I.*  Dirigerei  ..:,.' 
Direzione  generale,  o  codici  cifiV:^  criltti^aii; 
Direzione  particolare ,  6  leggi  relative  alla  topo- 
grafia» popolazione,- oaceia^  pesca,  agrìcoltora,  mine- 
ralogie y  arti ,  eomneroio,  eeo^  ' 
a.*  Repr  mere 

Gli  accidenti  funesti  alla  proprietà,  sanità  e  Yita^ 
■'    •     ì  dèliuLVùììiia  che  li  previene';    '  ♦  • 

^     quindi  1  Forza  armata  che  arresta  ie  dffbndé.  " 
'  3/  Soccoirere        • 

'Le  forze  fisiche  i  òspizj  per  gU'  esposti,-  pé'  Vécdily 

ikAM   .JilA.    .^uanmuu^LftA        ama 

P  ..'■  nt..ht.   .11       ; ■■  I   >^ ^       .Mt     lUiìii^i  i\      liyw 

(i>  iMIfesisnrJ'Aivlatem'  pat  A.  de  StaekMeIr 

Stein,  S   ..    i    ;    ..  '.    V 


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l'I'::'-     *    '    •■•;.  ,    >-•    11.:.  .:.'  .r.  f..  ., -.• 
nato  •  domicilio;  .  >  •    r'".  ...*  o  ,   r. 

4,**  Giudicare  .mi-.-  (.  r  ;•...;»./  •' i 

Ne'triimnali  civili  e  ik:tàaÈmmmùff*nUnj')  *'.;: 
Ne'  tribaiwli  crimiBali^  aÉSlHÌ  ^i«ÉHÌIlMrfL  '.r, 

5.*  RieoinpeMare  eoa  Bn^àaMi..  :'»'•)>  ''j.-iii  *"  •: 
Simbolica  od  09éaìia»V'*V"|'>^  •tflMÉaL;^  \f 
Beale,  cioè  deiiaffe4fitiAe;'é)Mnlb.ulo;iT  ".<) 

e.""  Esigere  inpotte  ande^  «Mt  JWii  i|ì*  Mn^o 

pubMìoo.  ai^u^  -li:  r  » 

7.  Pagaaa  t>|  iiiriiiiiaifcmyab  jiiitii  prtNin,  le 

>    u' .M)  I  ,o'j-}CfiVhBHÌiCkM  £.vi   .,..' 

:•     .  -,    .  .'*    .<  ..I    /-ui».**    •»   f;.'r«'i"ì    <n  i!    hi 

•  Si'jpdb<MÉBÉMwe  il  »aiatali;.Bèlb  légpt.  <•.•;•  < 

/ni&fica  phàiimt  i«mr)i,  «i:<raldaiiai  iliidftO' te^oié- 
ftde.!  BléakstB»:.dÌBM»  «h  aMirlwn|ki.;.  dia  >  lui  Ìt|idio 
^el|eilég|[b  ingftkir  ìficbiadAili  i«£  atriaii;  .aftlnalaMtaf^ 
ridMdèed^bé  donpiindlMpo^Agliélige.  fiafithaift;   :- 

/3v^)£'«Mbiàfty  ti  ^e'iiailidirtavfli  jMifcitiliV  0 
plfir,  Aicaca^iaM  «li/élti,«riÉlinKU^  VlMidiiBnwlaat^ki 
Da^leoe.dt|^AdAite^|li.a«Voaati|>  M  /^  a\k  -^  .-:.• 

<ii    ».     W*  M    oililllYOfl    li 


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9 

tohio  al  cambio  delle  case  ,  quindi  lo  statista  eMUh 

ne,  o  sia  allo  stato  civile ,  cioè:      :'^  .    ;•(  '1    e  (;.!  i 
I.*  Antorita  paterna;  ..j  '\\ 

a.*  Contrattai  ■■■■iftatri;  il*  'i  i!  /i'.  i'..'f-  ('nt  '^,^' 

4-*  Diritti  de' credittai^  .1  iT.t:>  '.jj-jm     »jt.'.  ;'  "  .*. 

5.^  {jièùiii*  éaUpnpro^ttaMéyo  :  > 

&^  TraslocaiiÒBè' driiidoibipilMt;  f»  !r    *  ,  ......ì 

oi&9R>fj{JJBifi  iUnUb  AgUipluio  j^  imi  -ji'ti'.:  "/) 

8.^  Forestieri.  .o  m-;  .e  | 

ol  .oàWn|eièidiifHdai|ièiteìl|Mièè^<fsèmpiq^i/l  .7 

i.^  e  2.^  A  scanso  di  ripetisioni  vedi  il  ÌL^t^tfktmè^ 
pag.  143. 

3.''  Nell^  isola  Boièlfiiliff  itf  JBaltioo ,  1'  eredità  dei 
beai  stabili  tocca  all'*  ultimo  de'  maschi  ;  si  suppone 
che  i  piò.  anziani  abbiiOBi.'ìamato  tempo  d'  assicurare 
la  loro  fortuna  e  formarsi  uno  stato;  Ma  quando  non 
restano  mÌKptfat  nH^'*dis<aniiliri||i  di  esM^itofcmÉJBp  iéilic* 
(Oedewai'peri  ouiélMridi  fvUpofbiMfitra;  Qnaatn  \x>stittt- 
-lìnae^w^iqtBvev  phgiiaauuima  é>  ■s0|^lica:*i'jiiiitri«ib» 
•«if.>j^<ignotfai:.à'  1aÉta.'*le>'al«ae  ^^noali  ^oiidic^'x  '  ..1  vM'\ 
c>i:4|9  Iniomb  deli;  uadanìlà  ihceovandaW  dalltl  leggi 
ìginMcairveMo  v^àtà^ìian ^r£keùC ^XXiYi  tio)  IMmjpob- 
sibiliUi  (di)  iprfgare  iè  i  d^i^i  lavtòrÌBifiyÉ  i  •  eoaditod  um 
tH4liii4i>ià.^%ctt9vitt^idiri}t9Ì«b]B  si  estfeaadcva  JuRèrTe- 
<Ì(liv:«rwllifigtt:YiB9i  Ii,.s,.]y,..s.  :^.  Ansi  JLXU^ 

37.  —  lUich.  Ily  g.  «W'/ee.  ii4ra0>V'  ^^''''^'^''''9'V '' 
-v'jf;f  *lMiA|egge- inglese.  vHi&aetf  a  la*priginnii   a /chi 
MoU^tMefoltani  mwi  yéoftwetoae  *«^qwlnntt  hai  fttté 
il  noyisiato  sette  anni. 


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lOccbU  o  comune,  non  pub  in   ISlfctìfFTaj^Bff/^'ffffi^ 
ad  un'  altra,  acciò  ella  non  AAItm  manlenerlo  in  caso 

di  bieogpo,  On-COJltó  oaAD 

7.^  Le  stesse  leggi .  vietavano  per  V  addietro  agli 
artisti  r emipiMÉwi iTJwpeiiWMlitWitoifflMI^^^  ^  .'*- 
sciavano  «nipitt  ìàmàk  «i  qwèaMpKs  altro  indivìduo. 
A\V  opposi»  nel  dicembre  x8a4  t^  tenuto  a  Madrid 
■diCCMglìolAilmiwÉi^eWpll^  t^Mibj^fqflIy^ 
gere  a  rientrare  nel  regno  i  grandi  di  Spagna  ^  ^j^^J/g 
toli>ftìir(4iWigMiìrtri  ^rtifiMtf  i^y^ 
Mio  ^nmlaéljofeiQliiilw  «Ito  ÌtM»tofi«Bc^l^'« 
all'ordine,  fossero  soggetU  ad  una  jmèi9nM»^ri/ktm 
fsyoaalfc  AMg»  ngstib  ooiiiq  albi)  tla^bi^aa  ilO 

&»  Una  legge  f^Bfpone9pMm\ìmJIÌj^^0kS^  Sm 
cesso  al  Giappone,  e  a^'i^  W^m^'Xdl^S^'^^ 
Stato.  —  Il  Sommo  Poo(^Jii«^Uv>Mb3CKv4wì^ 
di  un   r/4  V  ìmfottm-iìif^yttlkmm»^ 
beneficio  i  beni  jb^f^voMiirv  i^Wm  .  •))%«»c^m«>T   ^.]L 

Riconosoerete  U  JJHè^rth  <lrlÌP^8Wti0^ 
troverete  i  delitti  contro  la  proprietà  pipM^ti^^^^e^S' 
giof«  pena  di  (juclli  che  feriscono  hrfl^i^'^^  co^re. 
Il  codice  inglese  pix>dNlMÌll  k<^piQ^i4À^?fWi^  ^lìf^ 
dU[>raèi|ì«bM)i)m  (ihqiti^mof^m  'Ài§i>^mirJ9\f') 
mtmm  hottegn  ,.«'iiN»r|into,<(48o|r.  ^^O  ^Wm,^m 
•Msa,  (aafmJ  .Iin4a  spìnggif  c^  >mi  .l^lNMf ^>hlA^  jMKj?  V^ 
che  si  fa  in  loghiltetra  della  vita  de'  citUdio^i)rHè^ 

c^pomiJrl8rt»ow.:4S*^ 

cedemone  conservava  i  suoi  e  i  loro  diritti;  /pfii;  j^ 

oopenmiAkMi  iSpaitoojt  ViomS^i  i»:,**'  Nft.;**».W»* 
flotta  ateniese,   onfiM^tl.(:MW  iW^Miml^jW^fi^Snti:!! 


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I     • 


48  ..  . 

ctii^érè  tfiift'^a'éé'Wr^gaìit^  e'Mcrifietrt  la  tua  ma. 

'riktt  ÌXli',MÌ- AiiUf}  ""■'•".•' ■ *'-^-  ■■  ■    ■' 

CAPO  SECONDO 

;  lih    r'ij-.i  Mi.,  *I    m/i      «i  ■;  ••  ?  .•;     «y       •     )"  ,'     v  (    "    ' 
b'".*  f  f^     r    <ì«iMf  >J       14.'.        ì       : 

-««VìiébMtf^illneM  i4  fQ<i*»o  dividere  al  'Jm 
ijfcisii?  ♦'^••••'!''  ^^'      •"  J.-  •  •  '.-      »   ■  '»•     ••  ^  ••  «^"•;'. 

'^'''k^-ìl^joAékititìi^l^^  alk  MtaU  idegli>  limili^  mèà 

Gli  accidenti  della  prima  clàfete  sagU^M  mìmvci  pnj 
ÌlMHk'Adlé^'%dgùteMli-ealM't- ''•        -    --'^  ^^-^  "-«^ 

4.^  Tempeste^  sicdià ^ ^Mm^  èoft /->  l  i  <  i       •    « 

•3'».<<»'jftct^'>*"»r»*i  ''i  *-••• '•'^•'^^  •  ••'•'•'^'•■'  ■ 

•^Y:»ÌcifeVjttoietr'>^- '•'•'•'  *•''  ■'•         '^  •  ••;  •'•'•' 

(  l^'^éaDró^diJlie  «iiitAdolii  icon  etti  si  pivveÉgoéoiqiife»- 
SKI'^iGràétail  O^se  ne  scenia'ildaiiiiid,  serve' «  nmin» 
Vt'ì  gMfli  ^  'dell^'  fìnìx^illmealo  i  e6»e  ;  si  •  lìdao^ao .  laWt 

tóWiébtJV'^'^'' ■    '•**  *•■*'  *''  •  '•  • •- "•'  •"  •'•  •*'  ''•** 

•  •i.'*TtègoIiÌiiì«*ti  'per  la'détuelfttfotfe  ed^-erétiattr-iJiir 

KK  iMffitif  •    '  ^*'-'  '  •'  '  "        -  ■  •-■••  -"  •'  ''» 

'  "Ijf.^^Sitótft^  <K'c«hi{y*iie  o^  spaM  del  mtàmmmtn^ 
iiaddosl'il  periti6l6^éll''it»iid««*rotoe^     •    «     *■    -*«  1» 


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49 

2.?  Fari  e  lanterne  ne'  porti,  sulle  coste,  nelle  isole 
marittime  ; 

4.^  Segnali  ne'  luoghi  pericolosi  per  terra  e  per 
acqua  ^ 

5.^  Illuminazione  notturna; 

6.^  Compagnie  di  marinari  costieri  che  accorrono 
in  easo  di  naufragio;   '. 

7.^  Stabilimento  di  macchine  flimigatorie  per  ria- 
nimare la  trita  ne'  sommersi  ; 

8.^  Distribuzione  regolare  di  premj  a  chi  salva  som- 
mersi, od  altre  institozioni  ob  serbatos  cive$* 

9.^  Blacchtne  idrauliche  per  P  estinzione  degli  in* 
ccndj  ;  ^ 

10.9  Depositi  d' acqua  ne'  teatri  per  lo  stesso  og- 
getto-, 

11.^  Distanze  dai  centri  popolati  prescritte  alle  fab- 
briche  di  polve  nitrica  $ 

13.^  Prem)  per  V  uccisone  de'  lupi  e  relative  cac* 
de  ; 

i3.^  Ideni  per  la  distruzione  delle  cavallette; 

i4-^  Diminuzione  d' imposta  prediale  in  ragione 
de'  danni  ; 

i5.^  Compagnie  d' assicurazione,  lo  scopo  delie  quali 
si  é  di  ripartire  sul  pubblicò  con  tenuissime  ed  iu'* 
sensibili  quote  quel  danno  che  rovinerebbe  i  danneg* 
giati.  .         ^ 

Gli  accidenti  della  seconda  classe  sogliono  essere 
prodotti  dalle  seguenti  cause: 

I.*  Paludi  e  vicinanza  di  risajej 

2.®  Strade  strette  e  fangose^ 

3/  Inondazione  delle  cantine  ^  ' 

Filoso/,  della  Stat.,  voi  IF.  4  J 


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5o 

4^  Latrine  e  letama/ ^ 
5.**  Macelli^  porcini  e  hovini^ 
e.*"  Concia  delle  pelli j 
7.**  Macerazione  del  canape  e  del  Uno; 
AL*  Gmilerf  nelle  chiese^ 

g.*  FifMtriehe  di  sapone  j,  sego^  acido  solfinico^ 
ammoniaca^  zolfanelli^  ecc. 

IO.''.  Uso  del  raptus  pioinho^  ottone  ne*  vad^  la- 
stre, bilancie  per  la  vendita  de*  cpmmestibili  e  del 
vino*    , 

1 1.**  PiUoù^  e  sègrpti  de'  cerretani ^ 
ix**  Feleni  propriamente  detti; 
i3.**  Peste; 
i4-''  Vajwlo\ 
i5.**  Febbre  petecchiale^ 
.i6.^  Epizoozia^ 
17.**  Idrofobia  dfP  canL 
Le  istituzioni  con  cui  i  governi  reagiscono  contro 
le  accennate  cause,  e  che  rappresentano  i  gradi   del- 
rincÌTÌlimentO|  sono  le  seguenti: 
i.^  Magistrati  generali  di  sanità} 
2.^  Medici  di  condotta; 
3.°  Scuola   per  leyatrici; 
4.°  Scuole  di  veterinaria  i 
5."  Vaccinazione; 

6.^  Ospitali  speciali  per  le  malattie  contagiose; 
7.^  Lazzaretti  e  quarantene; 

8.^  Obbligo  alle  meretrici  di  presenUrsi  settimanal- 
mente alla  visita  medica,  onde  ottenerne  attestato  di 
•anità; 

9.0  Ispezione  sul  commercio  d'ogni  specie  di  oom» 
mestibili; 


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5i 

to.<>  Ispanone  sui  tibì  che  in  piti  paesi  Tengono 
adulterati  in  modo  straordinario  e  dannoso  alia  saluile 
pobbltOB»  oeme,  per  es.,  in  Inghilterca; 

ii.°  Distrusione  delle  bestie  io&tte,  ed  in  ispecie 
da'  cani  idrofobi;  * 

la.^  Situazione  salubre  de'  cimiteri  ; 

i3.«  Legge  che  ordina  l'asciogamento  delle   paludi 
e  le  distanze  delie  risaje  dalle  città  e  bovghi^ 
.   i4®  fiegolamento  per  l'espurgo  delle  latrine  e  tra« 
^orto  dei  letami  fuori  della  città,  ecc.     • 

CAPO  TERZO 

REPRIMBRS  i   DELlTTi:    l.^  Pf>Ìl2lA.\ 

Le  istituzioni  volgarmente  note  con  cui  la  polizia 
reprìme  o  previene  i  delitti,  e  che  servono  a  misu- 
rare i  gradi  della  sua  attività  e  perspicacia,  hanno 
tre  scopi: 

iJ^  Diminuire  il  potere  di  delinquere; 
a.^  Diminuire  la  tentazione  a  delinquere^ 
3.<>  Agevolare  la  scoperta  de'  delinquenti.    ' 
Questi  tre  scopi  si  otte|igono  con  limitazioni  rela- 
tive alle  cose  e  alle   persone ^  ai  luoghi^  e  ai  tempii 
pili  favorevoli  ai  delitti. 

L  Diminuire  il  potere  di  delinquere. 

(^€ose  ).  Il  bollo  de'  pesi  e  delle  misure  tende  a 
prevenire  frodi  nella  vendita:  il  bollo  dell'oro  e  del- 


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5a 

l'argento  scema  il  potere  dì  TODclere  metalli    igaobìlì 

per  neteUt  nol^K. 

La  pubbltcaaone  àt?  segni  che  caratleriaumo  le; 
monete  fiilse,  dUnmoi&ce  ti  potere  di  smerciarle.  La 
stampa  liiÉita  questo  potere  che  prima  di  eisb  er^ 
indefinito. 

Il  divieto  di  possedere  strumenti  con  cui  si  iab- 
brìcano  le  monete) 

11  dÌTteto  di  portare  armi  di»  tagUo  e  da  feoico  la* 
dlmente  nascondibili^ 

il  divieto  di  fiibbricare  polve  nitrica  o  possederne 
ammassi,  ecc. 

{Persone),  La  facoltà  di  vendere  veleni,  tenere 
osterie  »  alberghi  ^  locande  »  caffi  ,  ecc.  ,  fare  prestiti 
mediante  pegno,  somministrare  carrozze  a  nolo,  ecc., 
si  concede  solamente  a  persone  riconosciute  dall'  au- 
torità politica. 

La  tegge  ateniese  che  vietava  il  eonoorso  di  più  d) 
3t  persone  ad  un  festino,  aveva  per  iscopo  di  preve- 
nire i  concerti  turbolenti  e  le  sommosse,  ecc. 

(  Luoghi  )  Da  tempo  immemorabile  gli  orefici ,  in 
piU  città,  rimangono  uniti  in  una  particolare  contra- 
da, onde  piti  facilmente  scoprire  le  frodi  nella  ven- 
dita de'  metalli  nobili,  e  la  compra  di  oggetti  pre- 
ziosi derubati. 

(  Tempi).  L'ordine  di  tenere  chiuse  le  porte  delle 
città    di  notte  impedisce  le  sorprese    del    nemico,  la 
^      fuga  de'  malviventi  ,  il  trasporto  di  oggetti  derubati , 
gli  sfrosì,  ecc. 

L'ordine  di  chiudiere  le  osterie  a  celle  ore  della 
sera,  impedisce  1'  unione  di  persone  rìssose ,  allorché 


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Sì 
*90ioo  rU^aMate  dal  Tino,  e  la  facile  fuga  da'  ferilorì 
tra  le  tenebre,  ecc» 

In  generale  i  goyerni  hanno  diminuito  la  possibi- 
lità al  &ko,  estendendo  l'istruzioiie  po|>olaihe.  Le 
felse  donazioni,  i  ùAsi  titoli,  i  falsi  testamenti  erano 
infiniti  quando  ii  solo  clero  sapeva  leggere  e  acri- 
vere. 

La  divisione  delle  scienze  chimiche  ha  fatto  ^* 
Óre  i-  fiiU>ri<9torì  di  prodigj ,  che  vjyevano  a  spese 
dell'  ignoranza,,  afoc 

U.  Diminuire  la  tentazione  a  delin^uenu 

Divieto  de'  giuochi  d'  azzardo;  .  ' 

Annullamento  de'  contratti  in  cui  la  lesione  supera 
la  metà  del  valor  contrattato; 

Tuta  i  regolamenti  che  limitano  ne'  minorenni  la 
figuaoltà  di  contrattare  ^  * 

Abolizione  di  processioni  notturne,  credute  per  Tad- 
dietro. necessarie  alla  religione; 

Distrunone  di  stampe  e  libri  osceni;  idem  de' 
teatri; 

Sorveglianza  sui  bagni  ne*  luoghi  pubblici^ 

Segnali  sulle  meretrici^  •     . 

Divieto  di  maschere  offensive; 

Esilii  locali  o  proibizione  a  certe  persone  di  com* 
parìre  in  certe  contrade; 

Centri  visibiC  e  imponenti  di  forza  pubblica,  pronta 
ad  arrestare  e  punire  (i). 

(i)  Allorché  nel  XIII  tecolo  scoppiò  la  gran  furia 


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54 

Io  generale  il  pronto  castigo  del  delitto  scema  la 
tentazione  delle  vendette  private^  ecc. 

IH.  Diminuire  la  scoperta  d<?  dèUrufuentL 

i.o  Nome  alle  contrade  delle  città  popolose; 

3.^  Numerizzazione . delle  case; 

3.^  Illuminazione  notturna; 

4**'  Numerizzazione  òs^  fiacri^  delle  barche  che  fa«> 
cilitano  la  fuga  de'  malviventi  e  'I  trasporto  degli  og- 
getti derubati; 

5.^  Marche  particolari  sulle  proprietà  mobili  appar- 
tenenti al  pubblico  (i):-  ^ 

6,^  Bollo  flel  Qibbcicatore  sul  pan  venale  •  snlle 
manifatture  d^oro^ 

7*''  Registiv)  generale  della  popolaùtee  contenente 
Il  sesso,  l'abitazione  e  professione  di  oiasonn  dttadìao'^ 

8i"  Registro  particplare  della  servitili  precànòòne 
pe'  casi  di  furto  domestico,  corruzione  e  simili; 

9.^  Ispezione  de'  cadaveri  fatta  da  uffioiale  pubbli- 


penitenziale  'de*  flagellanti ,  e  gli  abitanti  d^  una  città 
andavano  in  processione  a  visitare  quelli  d*  un'  altra^ 
portando  gran  traUo  un  cane  in  ispalla^  o  la  spada 
a  traverso  il  collo j  o  la  corda  in  segno  di  Seniore 
que*  castif^^  ecc.^  i  Torrioni  a  MiUmo  non  volterò 
quelle  visite j  e  fecero  piantare  secento  forche],  a  mi* 
nacàa^  che  fu  bastante,  *    '' 

(i)  In  Inghilterra^  ciò  che  appartiene  alla  marina 
reale j  ha  una  marca  della  quale  e  vietato  Vuso  nella 
marina  meroantile» 


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ss 

co  pria  della  sepoltarfis  precauzione  eoQh*o  gli   am^ 

IO.®  Obbligo  ai  chinuqghi  d'aonunciare  all'autorità 
politica  le  ferite; 

li-®  Diffusione  di  tabelle  stampate  indicatri^  de' 
caratteri  fisici  di  malnVenti  Uberi; 

la.®  Carte  di  sicurezza  e  passaporti  denotanti  i  ca- 
ratteri personali  dell'  individuo; 

i3.®  Obbligo  (a  Pietroburgo  e  a  Riga)  di  far  an- 
nunciare sulle  gazzétte  la  propria  partenza,  pria  d'ot- 
tenere passaporti^  precauzione  contro  i  debitori  (ro- 
dolenti; 

i4-^  Kégiitro  degli  {itti  civili,  ufficj  delle  ipoteche , 
ardiivj  notarili ,  onde  prevenire  il  falso ,  la  falsifica- 
zione degli  originali  ,  le  doppie  vendite,  ecc.  (i). 

CAPO  QUARTO 


REPRISIERE  J   DEUTTi:    2**  FORZA  ARMATA 


Fa  d'  uopo  esporre  i  regolamenti  e  i  modi,  con  cui 
la  forza  pubblica  viene 

i,""  Formata  ;  3.°  Vestita  ; 

3.°  Nodrita  ;  4**  Alloggiata  ; 


(i)  Cki^spicga  gti^lemend  di  geomeiria  è  cosireiio 
a  ricordare  che  i  tre  angoli  £  un  triangolo  sono 
uguali  a  due  retd  ed  altre  sinuU  verità  note  a  chiun- 
que. Spiegando  la  filosofia  statistica  sono  costretto  a 
seguire  più  volle  lo  stesso  metodo. 


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5.""  Pagata  ;  g.**  DiratU  ;              ^ 

6.^  Istrutta;  lo.^  Amministrata; 

7,®  Soccorsa;  11.®  Puoita^ 

8.""  Servita;^  la.o  Rìcompeofinta. 

1.  Fomumione^ 

Età  richiesta  dalla  coscrisioDe  ; 
Altezza  corporea  per  essere  ammesso  ne'  varj  corpi  ; 
Malattie         )  che  sciolgono  dall' obbligo  della  co- 
Qualità  civili  '       scrizione  \ 

Durata  prescritta  al  servizio  militare  del  coscritto; 
Valore  d*  un  cambio  ; 

Valore  del  libero  ingaggio ,  a  vita  ed  a  tempa 
La  legge  inglese ,  barbara  in  tanti  altri  casi ,  è  qui 
umana.  Ella  somministra  alla  sventura  ed  all'impre« 
visione  un  mezzo  di  sciogliersi  dall'arruolamento  con- 
tratto in  un  momento  d' ubbrìachezza  o  disperazione. 
Il  MuJdny  aci  che  stabilisce  o  specifica  la  forza  an- 
nuale dell'  armata  ,  vuole  che ,  ne'  quattro  giorni 
consecutivi  air  arruolamento  volontario ,  si  conduca 
la  recluta  avanti  un  giudice  di  pace  od  alu*o  màgi- 
strato  civile  y  il  quale  legge  ad  essa  gli  articoli  contro 
la  diserzione  e  la  ribellione  ,  e  le  dimanda  il  giura* 
mento  di  fedeltà.  Se  allora  il  soldato  riclama  contro 
il  suo  ingaggio  ,  gli  si  rende  la  libertà ,  a  patto  però 
ch'egh  restituisca  il  prezzo  dell'  ingaggio  ,  più  Tenti 
scellini  (  fn  14 ,  e.  40  )  c^  titolo  di  spesa. 


.ri 


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57 
a\  AUnìenio. 


Razione  oiylinaria  di  ..pane»  tìdo  ^  [carne  ,  legna  , 
foraggio  in  stazione  »  in  marcia  (i); 

Che  cosa  si  ritenga  sidlo  stipendio  a  titolo  del  vittoY 

Se  crescendo  il  presso  del  pane  e  aella  carne  al 
di  là  di  certo  presso  y  il  governo  supplisca ,  come  in 
Inghilterra?. 

Precauzioni  con  cui  si  assicura  la  bontà  del  pane: 
in  Inghilterra^  per  es. ,  il  pane  dey'  essere  di  puro 
firumento ,  •  la  farina  passata  al  setaccio ,  del  c|ualQ 
ì  rq;olamenti  determinano  la  finesza. 


{i)  »  Lorsque  le  saldai  anglois  ^  en  marche  cu  en 
»  canionnemeni ,  est  nourri  par  le  pubUcain  ^  on  doii 
n  bd  foiirnir  um  pLu,  chaud  de  viande^  doni  le  poids, 
»  aironi  d'éire  apprétée  ,  sok  d^une  livre  un  quart  ; 
»  une  Uvre  de  pain  ,  une  livre  de  pommes  de  terre  , 
»  ou  l'Afuivaleni  eh  ligumes%  deux  pintés  de  petite 
M  Mere,  le  póivre,  le  sei  ei  le  inna^n  néceesairee 
»  pour  tassaisonnemeni  »  { Dupm  j  Voyage  en  An« 
gleteire^  L  J«  pag.  160  ). 

Dei  soldaii  portofjkeri  dice  lÀnki  »  Le  soldat  est 
n  nud  payéj  drecoit  40  rées  (  à  peupr^sctm/  solds  ) 
n  sur  ùsauels  on  retieni  encore  queUfue  chose  pour 
»  son  hahiUement  i  e* est  une  somme  insuffisante  en 
»  Portugal j  et  surtout  à  Lisbonne'^  du  pain,  une 
»  sardine^  et  du  maw^ais  vin^font  toute  la  noufri" 
n  ture  de  ces  hommes  ,  qui  n'ont  que  rarement  ou 
n  januxis  de  la  viande  et  des  lé^umes  ....  Peut-on 
n  bldmer  la  nation  portitgaise  si  elle  déteste  le  service 
»  militaire  ?  »  { Voyage  en  Portugld,  t  /,  p.  178-179), 


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58 

3.  Cestito. 

Oggetti  che  compongono  il  yestito  del  soldato,  il 
^U9le  deve  unire  V  economia ,  la  leggierezza ,  la  sa- 
lubrità ;  ? 

.Ogni  quanti  mesi  si  rìnova^o  le  scarpe  \  le  cami- 
cie, r abito,  il  mantello  {i)l  '     \' 

Che  posa  si  rìteiiga  sulla  paga  cfel  soldato  a  titolo 
dell' d>ao? 

Pi'ecayzjonì  che  si  usano  per'  verificare  là  bont^ 
dell'  abito  sobaministrato  dal  fornitore.  In  rnéiillferrà ,' 
per  es. ,  si  immerge  neli'  acqua  pura  e  si  lascia  cbe^ 
si  riliK  pria  di  yestinie  il  soldato 

4*  Alloggio 

Sìtuacione ,  salubrità  ,  capacita  délte  caserma  "per 
V  infanteria  e  la  cavalleria  ; 

■   Esamiiyiry  i  metodi  con  cui  si  acquistano ,  si  som- . 
■ùnistrana ,  si  oonsenrano  gli  oggetti. di  cagennaggio.. 


(i)  DeW  {nfanteria  spagnuola  pria  del  1790  dice 
Bourgoingi  9i  Choffue  soldat  avoU  onze  quaitos  par 
n  jour  (  environ  6  s.  io  d,  j;3  )  sur  lesqiiels  on  en 
39  relenoit  deux  pour  Unge  et  chaussure  ^  sept  pòuir 
»  leur  ordinaire  j  et  deiix  pour  pour^oir  à  leurs  au^ 
»  tre&  besoins.  On  Ics  hahillait  a  nenf  tous  les  trenti 
Ti  mois^  et  òri  leur  donnoit  tous  Ics  quinze.  mois  un  paire 
n  de  souUerSj  deux  paires  de  has  et  dciix  chemises» 
(  Tableau  de  TEspagne  moderne ,  t.'  11^  pag,  82  ). 


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In  Inghilterra ,  duratile  il  incelo  XVII ,  il  Paria- 
mento  fece  sforzi  estremi  per  impedire  al  SoTrano 
di  rìcoii>erate  i  soldati'  n^lte  0iie  ^de' dttadkkt  ;  jfti- 
raate  li  seóolo' XVIII  si  irfbrti^  >  d^  impedirgli  d(  Hbi 
ooTerar^i  neltef  eAse^ide;  l9èllbi'|Mì'Éiifl(  «epbéa  ^i)  l^iir*i 
lamento  troleva  liberare'l-òkiddìié 'da!  gyài^  06^ 
Uigki'ehe^ci»Àp«nevé  IbroF  k  tej^^leir  alloggiò  mi* 
Utàrei  Mollai  «le^ekHMlÉ^  epoca  tem'eva<'>elia'  il  -SbtMnci^ 
pMesèeabttiMM'déie  trùsppé  ^ita'a  <(kmiò' dé^pri-' 
Tllégi  nadÌMUilil'  Mei  sèooié  'ibS  'didMMrei  V  é^po» 
rìetaa  ciuf  ;  Mnsa-la-  ▼ieiiiatm*:'d(élié-''ti^ìppe'' iJniié,': 
■dfer  eM-  po»ltt>ìla  tttipedU«  'la'soVtei^ÌèoKr"dèll^'oM(ifl^ 
sociale ^néUe'eitft'^ìAlancliiester;  ftrminghaili^  ÉktéP-' 
fieU^CoYétitr^,  Norwich  é  Ne«Uniigkam ,  teppe  di^ 
artisfr»  I  q^iaH'dal  i9i4  ^^  P^  mancando  di  làtofrò' 
erano  sempre  proviti  è  ribetlarsi  (t).       ^  -'  -'        '-^    ! 

Gli  scrittori  franceà  accusaM^  Napoleóne  d'*  avere' 
dato  ai'  comuni  'te  caserme  ,  il  •maotènimèÀCo  d^le 
qnali  e#a  si^mpre'suoeesso  a  spese  de)  minUlero  déllar 
guerra.  Ita /conseguenza  di  queita  ooncessione  gravo- 
sa,  gn  nfteiàU'dél  gèmfo  dinmndavan  sommìni^raaidni^ 
e  rìstaurì  ai  7il^>«' in  nóme  del  i^nisttero  delta  ^uérra,- 
e  i  maire  li  ricusavano  in  nome  dei  ministro  dell' in- 
terno, il  quaU  li  vietava  loro  nel  conto  preventivo  o 
bud/et.  Continuò  questa  lotta  anche  dopo  il  ristabili- 
mento de' 9òt4k>tii  (ik). 

'J  '       ■     "r  fy'<"'  ■'  '!  '■■       '.'■■■  M     »■     • 

Ìi)  Diipin^  Voyage  en  Anglcterre ,  ^  7»  ^.  166.-168). 
2)  Fìevé^  Corre^pondence   adrninistrative  ,  ./.  IV  ^ 
pag.    117-118).  .•.....-     ;:  ' 


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6o 

.iKsaiiiilpwee  se*  gli  stipepi)!  si^o  propontkiMti  qì 
piMrzvi  de^U  oggi^ni  nope^sitfj  ifA  Tino.  Lo  eearsp  <lìr 
paodio  è  '09UMI  p«r  cui  i  «cridati  portoghesi  fioerfwo 
alhi.  seva  k  cairìtà  ki  JLi«boaa« 

.  Jhn  Inghilterra  la  pag$  del  «oldalo  a  degli  ofEcìalì 
fissata  da  GugUelioa  HI  dopo  la  rif  oluùoae  del  ì6S&^ 
riiaaseja  ^te^oa  flioo  ni  1797  »  a  malgradp  d^'am« 
numtatp  priano  di  moltissimi  oggelti  di'  prìnuir.  neoa«f 
sita*  I  soldati  .soffiritanp:e  tacevano^  i  marioari  siri- 
billllirQiip;  vina  U  falto  dimo^ti^  che  la  fiwta  oav^e  » 
fimwid^bile  ai  nemici  esteri 9  è  impolf^to  a: dettava' 
Iflggi  all'autorità  Girile.  Ell^  fa  inflessibile  contro  I 
Involtosi,  e  non  aoconsentì  ad  acpordary?  aumento  di 
paga  se  non  dopo  pbe  ebbe  ri^MdxlUo  T  autorità  dal 
Sovrano  sulla  flotta  dello  Stato. 

Aumealo  di  paga ,  dopo  determinati  anni  di  ser^ 
mìo  ;  per  es.  in  Inghilterra  i  soldati ,  dopo  io  anni 
di  servizio  »  rioevoDo  un  penny  al  giorno  (io  eeot.  ) 
il  doppio  dopo.  17  annif  Un  luogotenente  dopo  7  anni 
riceve  uno  scellino  al  giorno  (fi%  i<  32). 

,    .  &  Ifiiruzione. 

Nello  stato  attuale  della  tattica,  la  vittoria  dipende 
meno  dalla  forza  fisica  e  dal'  coraggio  brutale  del 
soldato,  che  dalle  combinazioni  ìntellettaali  di  chi 
dirìge,  e  dalla  regolarità  dei  movimenti  in  chi  ese- 
guisce^ da  ciò  la  necessità  delle  scuole  militari  e  del« 
Teserctzio  nelle  evoluzioni  e  nel  tiro. 


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6t 

Nelle  scuole  o  ne'  cottegi  militari  gli  elemeiiU  prìn-  • 
cipaii  da  esaminarsi  sono: 

i.S  Lesdenie  e  le  lingue  che  vi  si  insegnano  ; 

3.^  Il  tempo  che  si  impiega  per  Urpararle  ; 

3.^  Il  costo  annuo  d'  un  allievo. 

NelP  esame  delle  evoluzioni  fa  d'  uopo'ossenrare  le 
regole  che  sa  seguono  per  rendeiie  rapide  e  regolari. 
Una  tra  le  règole  osservate  in  Inghtlterra  si  è ,  die 
ne'  luoghi  destinati  all'  esereino  deBe  reclute  si  marca 
diligentemente  sul  terreno  hi  lunghtsza  pretisa  deRè 
diverse  specie  di  passi ,  a£Bne  di  abituare  il  soldato  a 
percorrere  sempre  lo  stesso  spazio  focendo  lo  stesso 
numero  di  passi. 

Per  comprendere  Tutnitii  di  queste  regole,  basterà 
porre  a  confrónto  i  risultati  ;  per  esempio,  si  è  come 
segue: 

Lamarda     delle  truppe    •    •    »    •  Francesi  Incesi 

Pajr^oor>j Lunghezza:  eentìmetri  .  .  65  76 

dmarìo    |Passiy  per  minuto:  ntimert>      76  7$ 

Spatio  Hn  un  minuto:  metri.  •  .      494<^      ^7*  • 

scorso  I  In  un'  ora  :^  metri 2964  •  •  34^^  •  • 

Pa«50 oc- j Lunghezza:  centimetri  •  •  .65  76 

celepoto  f  Passi,  per  minuto:  nmmero     100  .        loo 
é^ksxio  ila  un  minuto;  metri.  .  .  65      83,08 

scorso  \  in  tm*  ora  :  metri.  .  .  .  •  Sgeo  49^4>8o 
.  Ella  è  evidente  la  superiorità  de'  passi  inglesi  sui 
passi  francesi  della  stessa  natura. 

Quindi  le  truppe  inglesi  e  francesi ,  allorché  cam- 
minano ,  dorante  lo  slesso  tempo ,  scorrono  spazj  che 
sono  tra  essi  ne'  rapporti  seguenti  : 


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Tryppe     .    .    .    ».  *    Franai         Ingksi 

Passo  ordinario.     .    .         too     *  ii6 

Passo  aoceterato     •     .         loo  14^ 

7.  Soecorsù 

..    Ospitali  miUtari  {fjà  elementi  statistici  sono  comuni 
iigli  ospitali  civili ,  de'  quali  si  parlerà  in  brev^  ). . 

Quanto  si  ritei^a  al  soldato  sulla  sua  pfga  negli 
oq^tali ,  venerei ,  non  venerei  ? 

8.  Servizio* 

Magauini  militari;  con  quali  metodi  si  provvedano^ 
regole  per  la  distribuzione  (i);  precau^oni  contro  le 
frodi  (2). 

Fonderìe  di  cannoni  ;  fabbriche  d' armi  per  conto 
del  goyemo ,  cioè  molta  spesa  e  non  ottimo  pro- 
dotto. 

Metodi  che  si  usano  nello  sperimentare  le  armi  som- 
m.inistrate  dai  fornitorì. 


(i)  In  Turchia  è  affiato  ignota  Parte  di  formare 
^ammassi  di  viveri  ;  la  truppa  vive  alla  giomaia  colle 
vefiovdglie  che  si  procura  ne'  dinforfd  del  campo,  ope* 
razione  che  in  brevis^mo  tempo  riduce  il  paese  alla 
miseria. 

(2)  Tra  le  numerose  frodi  dé^  fornitori  v*e  la  se* 
guente  nella  distrihuvtone  deW  avena  ^  con  apposita 
macchina  si  taglia .  minutamenie  la  pa^ia  ,  quindi  si 
frammischia  aW  avena  nelle  razioni. 


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63 
,,  Q,  jDirexione. 

Qu^t'  artioolo  cosiprende  tutti  i  gradi  militari  dal 
liaporak  al  generale  ;.  , 

.    Il  rapporto  tra  ciascun  grado  ^  la   massa  de'  sol- 
dati che  gli. è  soggetta; 

I  doveri ,  ì  diritti  9  gli  onori  ; 

Le  conditioni  pcx  ottenerli^  per  esempio  anni  di 
aervizio  od  altre  f  ualità,  ovvero  se  si  vendano  al  mag- 
^r  ofietenfte  come  in  Inghilterra. 

IO.  Amministrazione. 

Uffici  mUitari  che  dirigono  il  materiale  e  il  persO' 
naie  dell'  armata  ;  ministro  della  guerra  ;  direttori- 
ministrì^  consiglj  d' amministrazione^  ispettori  in  capo 
^lla  rivista;  sotto-ispettori,  commissarj  di  gueiTa,  eoe; 
analizzarne  le  iocumbenze. 

Ro^porto  tra  la  spesa  d'amministrazione  e  la  spesa 
totale  dell'armate. 

Costo  d' un  soldato  in  ciascun  reggimento  :  per 
esempio  in  lughiiterra  costa  Piqfanteria  di  linea  per 
testa 761  fr.  90  e. 

Guardie  a  piedi .     •     .     967  »  ^6  3» 

Dragoni 1222  >»  49  ^  ^^c. 

II.  Castighi.    ' 

La  qualità  de'  castighi  che  permette  il  codice  mi- 
litare ,  i  delitti,  più  frequenti  che  si  commettono  ,  |a 
procedura  con  qui  si  verificano  ,  i  tribunali   ordinar) 


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64 

e  straordinarj  che  li  giudicano,  possono  dare  un^idea 
deil^ umanità  o  della  barbarie  d'una  nazione,  dell'ef* 
ficacia  o  inefficacia  delle  leggi  j  dell'integrità  od  ar- 
bitrio de'  giudici  y  della  docilità  o  indocilità  dei  sdl«> 
dati.  Più  particolarità,  in  apparenza  minute,  fermano 
l' attenzione  del  filosofo,  e  sono  sprezzate  dal  pedimtft 
che  non  ne  scorge  né  i  rapporti,"  né  le  conseguenze  : 
ne  citerò  una  sola.  Nell'armata  navale  inglese  non 
y*  ha  come  nell'armata  di  terra  tribunafi  ordinarj  pè* 
delitti  piti  comuni.  Gli  officiali  de'  Tascelli  sono  inir^ 
stiti  del  potere  d'infliggere  all'istante  e  senza  altra 
procedura  o  giudìzio  ai  marinari  ugualmente  che  ai 
soldati  un  castigo  proporzionato  al  crimini,  che  non 
sono  abbastanza  gravi  da  essere  giudicati  dalle  grandi 
corti  marziali.  Altre  volte  il  capitano  non  poteva  fare 
dare  sul  dorso  nudo  d'un  marinaro  piti  di  dodidl 
colpi ,  con  frusta  di  nove  rami ,  per  una  sola  n^an- 
canza.  Ma  i  capitani ,  volendo  procurare  maggior  la* 
titudine  alla  loro  autorità ,  facevano  applicare  due  e 
tre  dozzine  di  colpi  per  ciascun  delitto  un  po'  grave 
che  essi  suddividevano  in  porzioni  di  ddiUii  così,  per 
esempio  ,  si  puniva  un  ubbriaco  : 

i.^  Per  avere  violato  la  legge  militare 
che  vieta  V  ubbriachezsui t  dozzina* 

2.^  Per  avere  avuto  querela  con  qual* 
cuno  essendo  ubbriaco i  idem« 

3.^  Per  avere  disobbedito,  essendo  ub* 
briaco  ,  a  qualche  superiore t  idem. 

Attualmente  é  lasciato  alla  discrezione  del  capitano 
il  numero  delle  frustate  da  inflìggersi;  egli  non  deve 
però  permettere  (dicono  le  nuove  istruzioni)  die  né 


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65 
^  afficiaH  itrfèrìoiri^  ni  ì  sejBiplìci  nariiiarì  Aéùo  trat- 
tati con  sopax4iìerìa  .e  erodeltà  dai  loro  superiori, 
BgK  telo  ha  diritto*  di  condannare  ad  un  castigo  cor- 
porale^ ma  non  deve  giammai  ordinarlo  senza  motivo 
ragionevole  9  né  più  severamente  di  quel  che  meriti 
l'offesa.  Tutti  gli  officiali  e  T  equipaggio  devono  es^ 
sere  piesenti  a  ciascun  castigo;  il  capitano  stesso  deve 
esservi  per  giudicare  se  è  convenevolmente  applioato. 
In  onta  di  qtieste  racoomandasloni  che  tanno  onore 
al  governo  da  cui  emanano,  sembra  che  (per  lo  piir^ 
i  castighi  corporali  siano  stati  sino  al  presente  ammi- 
nistrati sui  vascelli,  inglesi  y  con  un  rigore  che  s'av- 
vicina alla  crudeltà  ,  il  che  si  potrà  riconoscere  dal 
passo  seguente,  estratto  da  un  trattato  di  Mac  Arthur 
sulle  corti  marzioH. 

«  Ni  la  flageUation ,  ni  le  chàtiment  du  gantelet , 
»  n'on  èie  jamais  aussi  sévères  dans  l'armée  que  daos 
n  la  marine.  Douze  coups  de  fouet  assénés  sor  un 
»  dos  nu,  suivant  le  mode  actuel  de  discipline  ,  par . 
5»  un  aide-boatswain,  équivalent  au  moins  à  cinqnante 
j»  coups  appliqués  par  un  tambour ,  avec  un  [fouet 
9  militaire.  Cela  ne  vient  pas  tant  ancore  de  la  dex- 
m  Unii  de  Texécuteur  maritime,  que  de  la  plus  gran- 
j»  de  épaUseWs  dureté  et  sé^érìté  de  l'iostrument  du 
f>  stiplice ,  eroployé  par  les  marins. .  •  On  se  déman- 
m  dera  sans  doute  ,  d'où  nait  cette  différence  de  sé- 
w  vérìté  dans  les  chàtimens  infligés  avec  le  fouet  à 
»  neuf  queues.  La  reponse  s'offre  d'elle-roéme  ,  lors- 
9»  qii'on  réfléchit  qu'aucune  conr  martiale  inférieure, 
M  andogue  auz  cours  régimentaires ,  n'esiste  dans  la 
n  tnàrine.  Les  capitaines  de  vaisseau  sout  ohìtfgky  par 

FUasof.  della  StaL^  voi  IV.  5 


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66 

39  VuBULge  iiDoìÀDorldl  clu  aerivroe ,  de  ne  pas  infliger, 
M  pour  une  mediocre  oflense,  plus  4e  douie  opups.  4^ 
»  fouet  sur  le  dos  dépouiUé  d'un  mariii.  Car»  ^  la 
f9  £iuie  méi'ite  un  plus  grand  chàtiment  ^  oii  ^cni  eo 
if.  référer  au  jugement  d'une  cour  martìale*  YoU^ 
»  pourquai  c'étaik  rancien  usage  dans  la  marinai  d'em* 
»  phyer  des  fouets  à  neo&.queue^  9  d'uo .  tei  poids 
I»  «t  d'une  ielle  oonteiUure  j,  que  la  force  wipìpyée; 
«  pour  aMéoer'un  seul  coup  aveo  uà  4^  cea  fouets» 
4»  est  ^gale  à  celle  de  quatre  des  fonato  emplay^  daoii 
39  l'jjnnèe  de  terre. (1)  », 

IX  Ricompense, 

Oltr^  le  ricompense  onorifiche  (àke  M>ao  segni  di 
coÉivensioni  Indicanti  valore  o  fedeltà,  $i  danno  ai 
9iiUtari  f\h  speoie  di  ncoropens^  reali  ^  tra  queste  si 
possono  contare  :  . 

i.^  Gli  aY€Jnzamenti  pi^o^ressiTÌ  nella  gerarchia  mi- 
litare 5 

a.^  La  parte  che  tooca  a  ciascun  ordine  .nella,  di* 
■visione  del  bottino  ; 

3/*  Le  pensioni  di  ritiro  e  quelle  delle  vedova  e 
de'  pupilli. 

Relattramente  al  primo  articolo  »  la  legge  inglese  , 
aifine  di  menomare  gli  abusi  del.  favore ,  determini^ 
il  tempo  che  si  deve  passare  ia  dascun,  §rado ,  pria 


(t)  Mae  Arthur  ,  tom.  Il  y  pag.  33o«.  -^   Dupin  ^ 
Voyage  en  Aagleterre,  tom.  IF^  pag,  ar. 


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d  essere    piX)inosso    a]    grada   ìmioèdtaMacnte  sup^ 
riore. 

y»  Kissum ,  pria  d' essei-e  giunto  all'  età  di  sedia 
»  anni ,  può  ottenere  comando  neli'«niiata« 

»  Per  dwenire  capitano^  fa  d^  uopo •  avetfe  servilo 
»  tre  anni  almeno  come  sobalterno. 

»  Per  divenir  maggiore,  é  nesdssario  il  sermio  di 
T>  sette  anni,  mio  de'  quali  almeno  nella  qaaUtà  di 
n  capitano.  .     . 

»  Finalmente  per  salire  al  rango  di  luogotenente 
»  colonello  ,  è  necessario  essere  stato  maggiore  ed 
«  av-ere  almeno  nove  anni  di  serviaio  ». 

Ma  se  ({ueste  ttiisure  soli  saggfe,  la  sedente  é  pe$«« 
sima*  Ia  InghUleiYa ,  dgéi  uomo  che  ocoopa  aa  ia»*' 
piego  puU>IÌco,  enrike  o  militare,  loìriifuanla  fireisQ* 
a  poco  come  sjoa  proprietà  legìiitimà  é  inalienabik.  là 
qtiestci  modo  gli  «iftciali  dell'  armata  sono  giunti  adi 
dppròprìat*si  i  ioroT  gradi ,  cambiarli  o  venderli^  cane 
patrimoni  o  feudi.  Nonsdlo  il  governo  inglese -sQffrcv 
questa  strana  alienadóne  de' gradi  militali,-  ma  è^rli^^ 
sol^nemente  rieoBosciuta'e- stabilita  oott  regolamenti' 
NeOa  drvisioàe  del  bottino  la  tegge  ramava  aeoosl. 
dava  quasi*  tutto  ai  patrizj  cbe  erano  i  capi ,  è  qtMsl* 
nulla  alla  plebe  de' soldati  ^'hkk^gge  inglese  seguendo 
le  stesse  traccie  ,  divìde  il  bottino  in  parti  come  se»*- 
gue  :        '  .     ! 

Pcld-mai'esciallo  ....  2000 
Generale  in  capo  .  .  .  1200 
Luogotenente  generale  .  .  800 
Maggior  generale  .  .  .  4^0 
Brigadiere  generale  .     '.     .       3od 


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68 

ColoimeUa  ......  i5o 

Luogotenente  colonnello    .  loo 

Maggiore 80 

Capitano So 

Luogotenente  /  •     •    •    .  ao 

Quartier-mastro  dragone  12 

Piccolo  stato  maggiore  .     .  8 

Sergente 5 

Caporale.     • u    tj^  . 

Soldato I 

£  indagine  di  flomma  Importansa  V  osservare ,  se 
alle  ricompense  )  o  per  dir  meglio  ai  favori  che  ri- 
ceve la  truppa,  corrisponda  la  tranquillità  del  Sovrano 
e  delle  nazionL  La  storia  de' giannizzeri  permette  di 
dubitarne^  Dachi  i  sultani  confinati  negli  harem  da- 
gli intrighi  e  dall'ambizione  de' grandi  funzionar),  non 
ai  mostrarono  fìh  alla  testa  degli  eserciti  «  i  gianniz- 
zeri ,  colmi  di  benefizi  e  di  privilegi ,  divennero  og* 
getto  d'invidia  per  tutti  i  Musulmani  che  non  tarda- 
rono ad  introdursi  nelle  loro  file.  Da  <jueU'  epoca  la 
sfrenatezza  »  compagna  della  mollezza  e  dell'  ozio  , 
z^ introdusse  nelle  loro  odhas  (compagnie):  l'arroganza 
d' una  moltitudine  armata  non  conoscendo  ritegno  » 
andò  di  giorno  in  giorno  crescendo.  Que'  soldati,  per 
r  addietro  A  valorosi ,  cessarono  d'  essere  il  terrore 
de' nemici  y  e  lo  divennero  de' cittadini  e  de' prìncipi 
a'  quali  dell'  esistenza  e  delle  prorogative  loro  anda- 
vano debitori.  Instrumenti  di  tutte  le  turbolenze  e  ri- 
bellioni 9  imitando  le  legioni  di  Vitellio  e  di  Ottone, . 
disposero  a  loro  talento  dell'impero. 


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69 

i3.  Rappord  tra  la  fona  armdki  e  U  nasmne. 

i.^  Rapporti  tra  r«otorità  mìlitara  e  T  autorità 
eivile  ; 

3.*  Rapporti  tra  la  massa  armata  e  la  popolazkNie  ; 

3.^  Rapporti  tra  il  costo  delia  massa  armata  è  le 
finaiuBe  della  naùone. 

I.  In  alcuni  paesi  V  autorità  militare  riconosce  un 
limite  nell'  autorità  drile  ,  nella  maggior  parte  le  i 
superiore  e  af&tto  indipendente.  In  Inghilterra,  il 
principe  è  il  capo  supremo  dell'armata:  ella  non  deve 
obbedire  che  a'  suoi  ordini,  e  dere  obbedire  a  tutti  i 
suoi  ordini ,  a  meno  che  non  Tiolino  le  leggi  fonda- 
mentali. In  qnest'  ultimo  caso  l"*  obbedienxa  stessa  s»> 
rebbe  didiiarata  ribellione  alla  palvia.  1  colpevoli  , 
qualunque  fossero  il  loro  grado  e  il  loro  rango ,  sa- 
rebbero condotti  avanti  i  tribunali ,  e  invano  produr- 
rebbero ordini  superiori.  Questi  ordini  non  li  salve- 
rebbero dalla  vendetta  delle  leggi.  Non  ne  citet^ò  che 
un  sdo  esempio.  Un  soldato  j  posto  a  sentinella  sopra 
de'  puntoni ,  aveva  avuto  ordine  di  fieir  fuoco  contro 
ohiunque  tenterebbe  di  passare  il  recinto  confidato 
alla  sua  custodia  ;  egli  fece  fuoco  sopra  un  Inglese  il 
quale  aveva  disobbedito  alla  proibizione  intimatagli  , 
e  lo  uccise.  Fu  inseguito  dall'  autorità  civile  e  con- 
dannato a  morte,  in  onta  del  suo  ordine. 

Air  opposto  le  costituzioni  imperiali  stabilirono  in 
Francia  il  principio  che  nissun  processo  legale  potrebbe 
essere  intenUUo  contro  un  atto  arbitrario  in  se  stesso, 
ma  regolamtenie  ordinato  dai  superiori.  Citerò  un  esem- 
pio poco  diverso  dall'  antecedente.  Una  sentinella  ese** 


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70 

gumse  V  ondine  di  fiir  ftuKsft  9df>ra  i  prigì^nierì  che 
comparissero  ai  cancelli  della  loro  prigione  :  altri  sol- 
fdaftfty  pet  deòo  brutale  di  sangue^  s'  uniscono  a  lei 
e  fenno  fuoco  come  essa.  Due  commissioni  miliari 
soao  idMirìcate  «li  giudicarli»  Tutti  furono  sciolti  dal 
'delitti*  d'omicidio,  e  gU  ultimi  solamente  Tcmitiro  ri- 
messi alla  polizia  del  consiglio  di  guerra  dei  loro 
corpo  (i). 

Ih  Inghilterra  è  TÌetato  »  sotto  pena  di  5oo  fr.,  a 
qualunque  officiai  militaire^  l'entrare  per  forza  nfil* 
l'altrui  domicilio  senza  ordine  in  iscritto,  d'un  giu- 
dice di  pace,  il  quale  non  può  rilasciarlo  se  non  in 
-oasi  espressamente  specifÌGati.  In  forza  di  queste  e  si- 
mili  misure,  gli  Inglesi  vanno  ripetendo:  la  fortezza 
J^un  m^ftese  è.  la  sua  cosai  il  qtiale  adagio  è  la  trar 
dazione  dell'  antica  legge  romana  :  Damus  tutissimum 
■Cfoque  refugium  atque  receptaculum  siL  In  Francia  il 
militare  che  entra  per  foi^a  nell'  altrui  casa  senza  or- 
dine ,  soggiace  all'  amenda  di  soli  x5  fr.  ^ 

Le  soperchierìe  che  commettono  i  militari  contro  i 
cittadini ,  non  sono  indizj  d' ottimo  governo  (a/ 


(i)  Dupin^  Voyage  en  Anglcterre,  t,  /,  pag.  i-a. 

IpL)  ti  Le  prince  Ipsilanti  ddsirant  récompenser  la 
n  fideUté  d'un  Esclavon  qui  Vavait  servi  en  qualità 
»  de  jardinier^  Uva  en  iDoa^  lors  de  sa  nomiruUion 
»  à  la  prìncipmité  de  Valachicj  une  compagnie  d'E- 
9»  sclavons  qui  fait  dans  son  palais  de  BiicìiarcU  le 
»  servite  de  gardes  du  corfjs,  Lcur  insolcncc  sxirpasse 
»  meme  celle  des  soldats  turcs,  Je  vis  un  déuu:henwni 
99  de  ces  scclérats  revenir  en  triomphe  de'la  punition 


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7t 

n.  L'  eccedente  fona  armata  relativamente  alla  po- 
polazione in  tempo  di  pace^  il  costoso  mfanteniroento 
a  fronte  della  scarsa  tlnanza  ,  dimostrano  (ne' piccoli 
Stati  )  o  un  timore  chimerico  o  ana  vanita  ridicola  l 
tale  si  i  il  caso  ,  per  es.  ,  del  cantone  di  Ginevra* 
Confrontando  la  sua  popolazione  di  44><^oo  abitanti  , 
e  la  sua  truppa  regolare  di  S8 1  soldati ,  colla  )[>opo> 
iazione  e  b  truppa  degli  altri  cantoni  svìzzeri  e  dei 
piccoli  Stati  della  Germania ,  si  scorge  che  la  fona 
armata  di  quel  cantone  supera  proporaiooatamente 
quella  de'  paesi  sopraccennati.  Il  sacrifitio  o  la  spesa 
che  subisce  il  cantone  di  Ginevra  per  questo  articolo, 
ha  orìgine 

l.^  In  un  timore  chimerico ,  timore  d^una  sorpresa 
attualmente  atfalto  improbabile; 

a.*  In  un'  idea  irragionevole ,  cioè  nella  supposizione 
Ae  quella  'for/.a  potesse  bastare  a  prevenire  quella 
sorpresa  ^ 

3.^  Fors'  anche  ne'  piccoli  Stati  s' immischia  qual-' 


»  infamanée  qui  fin  infligge  à  un  boyar  pour  venger 
m  ì*konneur  ae  leur  corps.  Un  komme  •  de  leur  com^ 
n  pagnie  avoit  poursuivi  une  jeune  JiUe  jusque  dans 
9»  la  maison  de  son  maitre  ^  mais  il  avait  éU  force 
»  de  cesse  r  Sa  pour  sui  te  ^  et  apres  quelque  correclion 
»  qui  tnéntait  sa  conduite ,  //  nx^ait  été  mis  à  la  porte 
Ti  par  les  domestiques  de  la  maison.  Le  crime  f ut  er- 
»  pie  en  vertu  dun  ordre  du  prìnce  mime  ,  par  la 
9»  supplice  ile  la  bastonnade  sur  la  piante  des  pieds, , 
1»  que  le  boyar  subii  publiquement  aans  la  cour  de  sa 
fi  maison  en  présence  de  la  populace  >»  (  Thomton  , 
»  Etat  actuei  de  la  Turquic,  t,  II,  pag^.^SG), 


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71 

che  do6e  di  quella  Taiiità  cbftinduoeTa  la  rasa  a  gon* 

fiacsi-  oade  uguagliare  il  bue. 

£  siccome  le  (ab|>riche  piccole  sono  sempre  più  co- 
stose ch^  le  grandi ,  perciò  il  manienimento  (T  un  sol» 
dato  ripartito  sopra  ciascuo  abitante  sale  a  lire  gine-» 
vrioe 
Nei  cantone  di  Ginevra  i8.  3,  in  Francia,  i4-   u 

Ed  il  mantenimento  di  tutta  la  truppa  assorbe. 

Mei  cantone  di  Ginevra  2/3 ,  in  Francia  appena  174 

della  rendita  annuale. 

L'  autore  ginevrino  che  ci  dà  questi  confronti ,  os- 
serva, che  molti  stabilimenti  pubblici  di  grande  utilità 
non  possono  essere  eretti  nel  suo  paese ,  perchè  il 
ipantenimento  della  truppa  richiede  i  capitali  che  sa- 
rebbero loro  necessaij  (i).  Passando  dal  piccolo  al 
grande  ,  lo  stesso  riflesso  potrebbe  essere  applicalo 
alla  Russia  ,  unico  Stato  che  in  Europa  ,  avuto  ri- 
guardo alla  popolazione  ,  supera  il  cantone  di  Ginevra 
in  forza  armata  anche    in  tempo  di  pace. 

Per  diminuire  le  spese  della  forza  armata  si  &  uso 
attualmente  netta  maggior  parte  delle  amministranoni 
francesi  di  piantoni,  l  piantoni  sono  uomini'  armati  , 
vestiti  ed  armati  militarmente ,  che  portano  in  fazione 
una  sciabola  invece  d'un  fucile.  L'esperienza  ha  di- 
mostrato che  un  uomo  in  questo  arnese  può  fare  age- 
volmente piii  di  dodici  ore  di  sentinella  al  giorno. 

III.  Giova  finalmente  «saininare  i  doveri  cui  è  ob- 
bligata la  truppa,  i  quali  si  riducono  a  due  prÌDcipall: 


(i)  Fa^^Pasieur ,  De  la  troupe  soklée  »  pag-  46. 


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?» 

a)  Serritto  ordinino  in  tempo  di  pace  »  cM  ob- 
bligo A  stare  in  sentiiielh  ogni  giorno,  ogni  due 
giorni,  od  ogni  tre ,  pia  o  meno^  con  fiiooltà  di  pò* 
ter  attendere  a  qoalcbe  mestiere  né*  giorni  Kbert  fiiori 
de'  quartieri  o  no  ; 

h)  Senrisio  straordinario  io  tempo  di  goerta,  il 
«pale  pure  ha  la  sua  latiladine.  JN eUa  repubblica  ato^ 
niese  il  soldato,  dagli  anni  i8  ai  ao ,  non  era  ob» 
Uigato  a  prestare  il  suo  senrisio  che  nell'  intemo  del 
paese  ;  dai  ^o  ai  4o  i  poteva  essere  condotto  a  guer^ 
i^ggìAiv  tooti  dell'  Àttica  ;  dai  4^  in  su  rientraTa  nel 
primo  limite  P  obbligo  del  suo  servizio.  Il  consigtio 
militare  di  Ginevra  volendo  unire  soldati  nel  178S 
dice  loro  in  un  pubblico  proclama  :  «  ils  ne  courenl 
»  point  les  hasards  de  la  guerre,  ni  la  fiitigue  dee 
n  longues  marches  dans  les  changemens  des  garmson^ 
«  ils  soot  sédentaires  dans  la  ville  de  Genève  (i)  9»* 
In  Inghilterra,  un  cittadino ,  qualunque  sia  la  sua  età 
ed.  il  suo  rango ,  non  pu6  essere  obbligato  di  pren* 
dere  le  armi  che  per  la  difesa  del  territorio.  In  Fran* 
àa  ,  e  generalmente  nelle  monarchie  europee ,  1'  ob- 
bligo del  serviào  si  estende  alla  difesa  ed  all'  ofEesa, 
secondo  die  ne  giudica  il  sommo  imperante. 


(i)  Faiiy'Pasteur^  De  la  troupe  uAUe^  pag.  jS. 


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7* 

€APO  QmNTO 

SOCeOARBREr 

I  diversi  messi  con  cui  gli  Stali^  supplisoono  alh 
ttaocansa  delle  forse  fiòche ,  mentali  »  peenniaHe  de 
loro  concittadini  9  costitoisooiio  il  lavoro  più  inléree^ 
sente,  giacché. fenno  eessare  il  sentimento  doloroso 
che  cagiona  lo  spettacolo  della  miseria  inerente  aBa 
amatta  ed  allo,  stato  sociale. 

la  sodelà  presenta  l' imagine  d' una  fU>* 
Moa,  nella  quale  i  lavori  dì  ciascuno  sono  neeessarf 
a  tutti^  perchè  dall'  unione  di  tutti  i  lavori  risulta  il 
fNTodotlo  perfetto  ^die  venduto  paga  i  lavoranti ,  coA 
l'interesse  generale  della  società  richiede  che  vengano 
soccorsi  i  svoi  membri  bisognosi ,  acci^  presto  si  rl^ 
staUliseaiBO  le  forze  languenti,  acciò  non  resti  scorag- 
giata l'attività  dalla  prospettiva  d*  una .  miseria  asso^ 
luta  ^  e  quindi  contìnni  i4  movimento  e  la  vita  in 
tutto  il  corpo  sodale» 

1  $  Dmco*  EtemenA  pik  ^neraU 

eomuni  4tfj&  stalfUimenti  di  pubblica  batèflcenta. 

Gli  elementi  che  esaminar  si  debbono  nella  mas- 
sima parte  degli  stabilimenti  di  pubblica  beneficenza, 
sono  i  seguenti  : 

I.  Edijizj', 

a.  RendOa; 

3.  Spesa '^ 

4^  Popolazione  soccorsa  ^ 


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'  5.  Condhióni  per  esserti  soccórsi -, 
6.  Metodi  d  ammihisirazione. 

A  )  J^i/izj. 

Negli  edifizj  destinati    al    servizio   degli  ammalati, 
si  debbe  considerare 
t.  La  posizione; 

2.  La  salubrità; 

3.  La  tapacità:^ 

4.  L*  economia'^ 

La  posizione  vuole  essere  esaminata  ne'  suoi  rap* 
porti  ; 

1.  Co'  punti  cardinali^  cioè  se  le  infermerie  godono 
della  pì&   firvorevole    disposizione ,    voglio  dire  sé  si 
dirigono  da  levante   a  ponente ,  onde  trarre   partito' 
nel  verno  dal  mezzo  giorno,    nella   state    dal  setten- 
trione; .  ^ 

2.  hìTaria  più  o  meno'  ventilata  ^  su  di  che  ili» 
fluisce  ki  posizione  sopra  collina'  o  in  una  valle  ^ 

3.  Alle  acque  correnti'  ed  abbondanti  y  alle  quali 
devono  essere  vicini  gli  ospitali  ;  ' 

4-  Al  suoh  circostante'^  cioè  paludi,  risaje  e  si- 
mili centri  d' infezione ,  dai  quali  devono  dietare  ;    ^ 

5.  Alle  abitazioni  de*  cittadini ,  ai  quali  non  de- 
tono nuocere. 

Osservo  primieramente,  dice  A  dotto  marchese  Ma» 
ias|)ina,  che  mentre  eoa  tali  stabilimenti  voglionsi 
soccorrere  i  poveri  oppressi  da  malattie,  non>devesi 
trascurare  la  salute  e  il  comodo  del  rimanente  de' 
cittadini,    onde    conviene    che  tali    febbriche'troviiiti 


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76 

collpoate  in  siti  appartati  e  separati  per  modo  che 
agti  abitanti  non  derivi  danno  dall'unione  di  tanti 
mali  raccolti  in  ano  spazio  limitato ,  sia  per  la  tìcì- 
naoza  delle  abitazioni,  che  per  la  comunicazione  delle 
acque  e  delle  cose  che  sieno  infette  singolannente  da 
morbi  contagiosi ....  Debbonsi  poi  collocare  nella 
parte  inferiore  ddia  città  ,  purché  sana,  afEorché  gli 
scoli  non  cadano  ad  infettare  le  acque  che  serpono 
agh  abitanti  y  avuto  riguardo  anche  ai  Tenti  che  do- 
minano ,  cosicché  da  questi  non  vengano  verso  le 
abit%ùoni  trasportati  i  miasmi  di  que'  luoghi ,  sog* 
giorno  di  tante  infezioni. 

La  salubrità  dipende  dai  quattro  primi  elementi 
della  posizione  e  dai  seguenti  : 

I.  Capadtà  de'  locali  divida  per  la  popolazione  che 
l'abita  (dovendo  essere  assegnate  a  ciascun  ammalaio 
6  in  f  tese  cubiche  iParia^  i  numeri  inferiori  al '6 
rappresenteranno ,  sotto  questo  aspetto ,  i  gradi  d  mr 
sabibritàl  cioè  crescerà  questa  decrescendo  quelli); 

s«  Malattie  esteme  collocate  in  sale  piti  ariose; 

3*  Opportune  separazioni ,  ostacolo  alla  diffusione 
de'  contagi  ; 

4*  Frequenti  aperture  e  tubi  di  comunicazione , 
▼eniìlatori,  trombe,  giri  d'acque  e  simili  ; 

5.  Piccolo  numero  di  piani,  giacché",  in  conseguenza 
della  leggierezza  dell'aria  infetta,  il  secondo  piano 
resta  ammorbato  dal  primo,  e  così  successivamente  ^ 
^enza  parlare  dell'incomodo  ne'  trasporti  e  nel  ser«* 
vizio  degli  ammalati; 

6.  Pulitezza  negli  infermi ,  lavati  entrando ,  e  ve- 
stiti con  abito  del  luogo  pio;  nelle  sale ,   frequente* 


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•  77 
pulilt  ooQ  àeqpB  dicalot  od  altro;  m'  letti  a 
àelo  aperto  apehe  a  poitiiie  dàme^  nella  biandberia 
ed  altre  suppellettili;  netta  seggette,  oao  ta«  di  ramo 
e  ooperdiio  a  Imttentè  ;  negli  utensili  di  eacina  di 
ferro  fuso. e  oen  di  «raBie. 

La  capaatà  si  riconosce  dal  niiatcro  de*  letti  prò* 
ponionato  al  numero  degli  ammalati,  e  oonvenevoU 
mente  distanti ,  dall'  esistensa  di  locali  per  cucina  e 
speaeria,  bucata  e  roagazsini,  bagni  e  passeggi,  al- 
loggio degli  inserrienti  ed  uffic}  d*  amministraùone , 
accettazione  degli  infermi  e  deposito  de'  morti, 

L'  economia  negli  edifitj  risulta  dalla  regolare  di- 
stribuzione delle  parti,  per  cui  la.  cucipa  a  la  spe- 
xieria  non  distando  dalle  sal^  essendo  unite  da  por* 
tict  e  gallerie  le  diverse  sezioni,  non  essendovi  parti 
inutili,  riesce  agevole  il  servizio  e  la  sorveglianea, 

B)  Beiate. 

%  utile  il  oonoscere  le  fonti  da  cui  esce  la  rendita 
della  pubblica  beneficenza,   per   le  seguenti  ragioni: 

I.  Se  la  rendita  consiste  in  terre  ,  case^  cnediti  e 
simili^  giustifica  più  spese  fttte  dall'  amministrazipne 
per  esigerie  \ 

3.  Se  comprende  molti  oggetti  facilmente  deperì- 
bili, rende  ragione  delle  venditi:,  delle  permute,  dello 
scarso  profitto  ; 

3.  Se  consiste  in  sosoiizioni,  serve  a  misurare,  le 
abitudini  morali  de'  cittadini^ 

4-  Sein  collette  successe  nelle  chiese,  indica  Y  in- 
tensità a  l'ìnfluauia  dal  principio  religioso; 


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78 

t.  5.  Se  io  offiikle'«va(ituali|.raoeoke  ia  oitodi  jdreeniy 
4iBìostra  quale  di  questi -è  più  officàòe^  qmudi  èiior- 
na  a  |)refefirb  ad  altri,  cee;  ;    .  :•  .        .  i 

•  6.  Finalmente  la  ;Oogtilaione:  óiAe  tfhàbtk  della  reo*» 
dita  può,  in  più  casi,  porne f ài ;eTÌd«iaa  la  frode  chà 
▼oncbbe' diminuirla.  : 

''  '  Eieneo  delle  rèndite  più  domuhi 

dèlia  pubblica  beneficenza, 

1.  Affittì  di  terreni   i  _/, .  _ 

2.  -      di  case       /^»»'Wa; 

-  3.  Iàv«Ui in   |/'«'^J. 

-  '  4*  Interesse  di  capitali  ;  -       \ 
'5.' Doni  e  limosine^^  • 

6i  Soscrizioni  regolati^  « 

7.  Collette  nelle  chiese  ; 

8.  Una  parte  del  prodotto  delle  cassette  poste  fuori 
delle  chiese; 

9.  Legati  in  cate  di  mforte  ;  i 

10.  Centesimi  per  ogai  lira  sulle  pubbliche  aggiu** 
dicBxioni; 

11.  Imposte  sui  teatri^ 

12.  n       sul  lotto; 

*  i3.         »       sulle  carte  da  giubcò; 

'    i4-  Parte  dell'imposta    sul    daùo   alle    porte  della 
città; 
'  i5.  Parte  nelle  ammende  e  eontravvennoni; 

16.  Rendite    de'  ragazzi   qùalnnque  ;  ammessi    nd 
pubblico  stabilimento;  , 

17.  Idem  de'  pafczi,  degli  ic&beciUi'e  sim'ii  1 


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5^ 

i8.  Vendita    degli    effetti    de'  morti   nel  fàiUlBco 
stabiliinento  ;  .    .  D 

19.  Prodotto  de*  lavori  deik  |Met)il«MD€  iOOOOM* 
ao.  Pensioni  di  allievi  (p.  e.  ostetrioi  j^ 
at.  Pensioni  di  ammalafi'  nòli  poveri  ; 
sa.  Prodotto  della  farmacia  -flfiMirlièiiMito.  Salpub* 
blico  stabilimento  ;       .  ,  !  .:     > 

i3.  Vendita  di  avanti.  -i-  .j  ... 

...         .  •  i   •  •  :  -' 
C)  -t%Mr...  ".  .'>  ■•  ..,.  ! 

,  ■'    j.  ' 
La  divisione  delle  ^ese  in   rami  'distinti  sbmiAbii- 
stra  sicuri  messi  per  riconoscere  le.feodi  e  Ja^iiégli- 
genza  dell'amministratore. 

Elenco  delle  spese  pia  cqmuhi' 
della  pubblica  beneficenza.. 

ì.   Fitto 

Frumento ,  pane ,  farina  y 

Vino,  ,  ;       i 

Carne,  lardo ,  burro , 

Olio,  aceto,  sale^ 

Frutti 


Abiti  e 

Biancheria, 

Bucato. 

Iitlli,. 
MobiU, 


Il  f^estUo 


III.  Alloggio 


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8o 

ttinii, 

Combustibile  » 
^  GoiCHttiimi  •  rlpafMMi* 

Vf.^Salute       .      • 

•  '    :ICcUo  Mabihnoito 
China  ^ 
Drogherie , 
Altre  medicioe. 

Fuori  dello  «tabilineolo  ' 
China, 
Drogherie  y 
iJtre  medicjne. 

V.  Lavoro 

Blaterie  prime  » 

Strumenti  ^ 

Paga  de'  poveri  pe'  loro  lavori. 

VI.  Spese  diverse  per  . 

Intrusione , 

Culto, 

Sorvenrioni  ad  altri  luoghi  piL 

VII.  Amministnaione 

Manutenzione  de'  poderi  e  delle  ^se, 
Spese  per  viaggi,  • 
Imposte  j 
Salar) 
Medici  e  chirurghi}  ostetrici,  impiegati,  ed.  altri  io- 
senrieuti, 


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PeiMNM  O  «OTV0I19ÌOIU  a|li  itf^ìti^       , 

SpMt  di  pr«c44iir«9 
m      di  oanc^lkm, 


L  il  oWHWO  aomMle  dtUe 

TesleMÌw»  deilt  oMMria  »  dk#  iMiatlir 
In  k  fmM»  tmwtfwì  w  n'  1m  al- 
le qiviU  •  entro  V  cwm  >  pietecìpMK>  a  éivette 
•pem  di  •oeoQni  ^  t'  esponebbe  dunque  ad  evrote 
dM  beeMe  b  «otaoM  delle  pwnwf  fefwemiie  d^cb» 
itttiiQ  flUbittaBienl»  fvirtimiare  colla  ikti  dì  coaaararf 
il  nomerò  totale  di  quelle  che  unsero  a  spaio  deUa. 
pubblicti  hattefioBoaa  ;  in  ima  parola  »  U  mimerò  dei 
soc€9m  i  mtifghf€  dei  Huin^fo  Jkìh  fertmii  Ae  K 
rkMVlfera, 

IL  Dividendo  la  popnlaaiono  soeaoiaa  io  Fagiano  di 
mtàf.  di  territorio^  di  tasso»  d' eià^  di  profeMiane»,  si 
bffino  piti  nonne  per  oaiaoseere  le  eause  datta  aai^ 


ili.  La  spesa  totale  jdivisa  per  la  popolatone  me* 
dia  giornalmente  soooor&a  da  ciascuno  stabilimento^ 
come,  per  es.»  negli  ospiq  pe^veodii,  negli  ospitali 
per  gii  ammalali,  ecc. ,  iodica  il  costo  annuale  e  gior- 
naliero di  dascun  individuo  i  p^  c^.  il  costo  gioma* 
liero  d' qn  indÌTÌduo  a  Parigi  nel  tSaa  Cu  negli  o$pi« 
tali  fr.  I.  76  e,  negli  ospiti  fr.  o.  84- 

Filoso/,  della  Suu.^  voi  IF.  6 


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8a 

IV.  Si  conosce  k  dorata  media  delle  malattie  o  del 
soggiorno  degli  ammalati  neli'  ospizio  ^  dividèndo'  il 
numero  delle  giornate  degli  ammalati  pel  numero  de- 
gli usciti  per  guarigione  o  per  morte. 

V.  Si  trova  la  mortalità  degli  ospitali  unendo  'il 
numero  degli  ammalati  esistenti  nel  primo  di  gennajo 
agli  entrati  nel  decorso  dell'  anno^  è  dividendo  questa 
somma  pel  numero  de'  morti  (i). 

Gli  ammalati  condotti  '  agóniezanti  o  morti  edtro  il 
giorno,  non  devono  essere  posti  a  debito  del  luogo 
pio,  ma  deir  indolenza' che  trascura  i  rikied) ,  della 
speranza  che  facilmente  oi  lusinga^  dell'umana  dèbo**^ 
lezza  che  a  stento  abbandona  i  prdprj  lari^  de' viaggi* 
faticosi  d'  estate  o  d' inverno  che  rodono  gli  ultimi 
fili  della  vita,  dell' amore,  de' padri  che  vanno  a  mo- 
rire negli  ospitali  per  x'ìsparmiare  ai  figli  le  spese 
mortuarie. 

Le  età,  le  professioni,  i  territorf  che  danno  mag<«. 
gior  numero  d'  ammalati,  e  le  malattie  più  dominanti, 
somministrano  risultati  infinitamente  utili  alla  medi- 
cina ed  alla  pubblica  amministrazione. 

La  diversa  mortalità  deUe  sale  ed  il  diverso  costo' 
delfte  medicine  consumate  rappresentano ,  in  pari  cir- 
costanze, le  diverse  abilità  de'  medici  che  le  dirigono. 


(i)  Si  trova  la  mortalità  dc^  ospizj  dividendo  per 
365  il  numero  delle  giornate^  e  suddividendo  il  quoto 
pel  numero  de'  morii.  ... 


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83 
E  )  Condhtime  per  essere  soccorsi. 

La  limitatone  delle  rendite  ^  i  varii  «copi  cui  aoyao 
de&littati  i  luoghi  piiy  la  Tolontà  stéssa   de'  tutatofi , 
fjongono  de'  likniti  alla  sommimstrazione  de'  socoorsi  , 
e  richieggono  certe  condiuoni  in  chi  li  domanda;  Le 
<iondizìoni  piti  comuni  sono  le  seguenti: 
I.?  Patria, 
a,<>  MalatUa^, 
ÌA  Età, 
4^  Profòssione, 
5.»  Povertà, 
6.^  G>stuttateMa. 
(  Patria  )••  Sono  pochi  gli  ospitali   de'  quali    dir   al 
possa  ciò  che  il  conte  Verri  dice  deli'  ospitale  di  Mir 
laqo:  »  egli  è  aperto  ittdistinl»m«nfte  a  soIHcto  del- 
9$  V  egra  umanità  senza  riguardo  né   à   patria  uè   «i 
»  religione.  Il  turco,  1'  ebreo,  il  oattohco,  Paccattolico» 
«  purché  siano  ammalati  e  poveri,  ivi  trovano  ricetto 
»  ed  assistenza. 

(Malattia).  Più  ospitali  non  ricevono  gli  amihabitìr 
cronici,  altri  rigettano  i  venerei  se  non  pagano  quaK 
dbe  somma  giornaliera. 

Affine  d'  estendere  la  vaodnazione  iu  prescritto  nel 
cessato  regno  d' Italia ,  che  i  posti  gratuiti  ne'  licei* 
convitù),  ne*  collegi  e  simili,  sarebbero  ricusati  a  quelli 
che  non  fossero  stati  vaccinati,  e  quindi  rìaMmeftserQ 
tuttora  esposti  alla  malattia  del  vajuolo.  . 

(  Età  ).  In  forza  di  questa  condizione  in  alcuni  ospi- 
zj  non,  si  comincia  a  soccorrere  se  non  chi  e  giunto 
a  certa  età,  per  es.j  70  anni  negli  ospizj  [pe'  vecchi  : 


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«4 

si  eessa  di  soccorrere  dii  4  giusto  a  eerta  altra,  per 


ef.y  i4  ^mÀ  negli  ospisj  degli  esposti  maschi  (pia  o 
meno  né^ diversi  Ami). 

Lo  donne  incinte  non  sono  rtoevuto  negli  ospizi 
per  le  partorienCi  se  noit  dopo  il  sfittino  meso^ ,,  ecc... 

(Professione),  Nelle  assooiaóoiM  volontarie  che  si 
fanno  tra  gli  artisti  per  soocorrersi  in  caso  di  malat* 
tia,  inabilità  al  lavoro,  o  mancanza,  il  sootxirso  si  ri- 
stringe per  lo  più  nella  sfera  della  loro  professione. 

(  Poi^ertà  ).  È  questa  la  condizione  piii  generale  e 
sine  4/ua  non;  quindi  in  pratica  giova  esaminare  da 
chi  siano  rilasciate  le  fedi  di  povertiu  In  alcuni  sta- 
bilimenti non  basta  l'attestato  del  panroeo»  è  neces- 
sario quello  del  fobbrìoatore ,  nt^ziante  ,  traffioaote 
od  altro  da  oui  dipende  Ite  persona  bisognosa.  La  ra^ 
gione  SI  i  che  i  patracUi  si  trovano  in  siUiasione  qnast 
oppbtta  a  cpella  de'  fiibbricatorL  Essi  non  hanno  al- 
cun ìnfeeresse  a  negare  le  fedì  a  chi  le  chiede  eoa 
fcbo  picfento^  è  tahroka  per  ragioni  di  prudenza  si 
trovano  costretti  a  segnarle  anche  per  ehi  non  le  me* 
rila.  L' uoMna  debolezza,  rioasa  di  trarsi  addosso  odii 
e  maldiceBiei  e  non  è  insensibile  ali*  elogio  di  gene- 
rosità che  le  tributa  il  basso  popolo»  Mai  s' addice 
altronde  nd  nomini  ohe  per  loto  istituto  devono  pre- 
dlea«e  ad  esceettare  in  modo  partioolai^e  la  compas- 
siate wnso  s' poveri,  il  mostrare  severo  rigora ,  che 
par  taètaka  i  necessario  freno  all'  indolenza  >  e  che 
conviene  più  ai  bbbriealori  che  ai  parrochi. 

F)  Amministrazione. 

SeV  amministrazione  de'  luoghi  pii,  come  in  qua- 
lunque altra  azienda ,  fa  d'  uopo  esaminare  : 


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i.S  II  numero  delle  penoiie  ebe  serreno  lo  slabi* 
limealo^ 

%.^  V  ononno  ohe  noewoM  e  i   poTOili   eren^ 

ifi  1  aiellMli  di*  m  seguono  per  k  regobiilà   del 


L  Lo  perm»  eddéllp  4»  lne|jbi  pìi  ei  d^ìdonoper 
•Jo  fili  in  i^OTÉÉD  «dam  ki  togkne  dei  scfoisio  «be 
.piettaooc  '  •  !..  ..       . 

1^^  Sendzio  genendej  direttori ,  ispettori  »  eeritloA, 
ngioMeri^  iswRierf/ingegoeii,  eeci 

a^  Sèrmm  m^diìoèj  teediei,  ehinirghi»  speiMi,  pni^ 

X^  ifìMtdo  Arlmietoy  di^  d  dvile  e  rrfigkMO,  moe- 
sth  e  eaecord^  $ 

4*^  Sèrvùii»  moiofiakj  infemieri,  faeehinì,  conorL 

Portigoamido  «tabilinkenti  «koili»  gtota  porre  a  cod- 
frottto  le  uaMe  senFentt  e  lo  tnoMe  soccorse. 

II.  ÌHeigà  oociror)  de'  sdfaNillertn,  giaediè  in  pici  slé* 
bìliiiieBU  il  «ervhio  éf^  prìncipeli  direttori  i  gratuito, 
si  debbo  osserrere  se  oresoeno  deei^eseendo  : 

1.^  La  mortalità  amua; 

a.^  La  diarata  media  deUe  malattie  ; 

3.^  Il  costo  gioraaliero  de^  ammalati. 

In  questi  casi  T  interesse  pubblico  dello  stabilimento 
si  trova  posto  sotto  la  sorvegMania  delt' interesse  par- 
ticolare degli  impiegati  :  essi  diTengono  mutui  ispet«' 
tori  sema  incorrere  odiosità. 

Negli  stabilimenti  simili  presenta  altro  punto  di  con- 
fronto ia  spesa  del  servizio  reìatì^amente  aUa  tnassa 
soccorsa. 


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.:|1I.  Il  primo  tilòb  per.  cui  ^dovuto.  «Inglo  ad 
Un' ammìnistraziofie  ^  iì  è  la  regolarità  de' .regi$in,j 
4M^ftochà  si  pup  iminedìataioiBDte- ntrovate  cauta  iklie 
cose  e  delie  persone  che  entrano  nella  sfera  deli'aaìeiE^ 
idà,  «cguicne li. movimenti  dall'entrata  all^uacita,  dalla 
compra  al  consumo ,  dalla  prima  malattia  alla  0iiaft« 
gif  ne  od  alia. morte..  Questa  regolarità  ciipaniiia  tempo 
«i  direttori^  àpèsa  alk  stabilimento  i*  lùuioffi  al  t/opft' 
no ,  e  svela  nel  tempo  stesso  l'indolenza  e  le  frodi 
.degli  impiegetL.   .  « 

11  secondo  titolo  all'elogio  si  è  Io  •joerre  <fué  soo- 
4for$i  Ae  si  cambiano  in  immediata  vaniaqgh^  iblle  fami» 
gUe  j  ed  escludono  la  probabilità  di  divenire  Camiti 
4iUo«  stravizzo)  quindi,  iti  pari  cire(Wt40ze»  sono  preferi- 
bili i  soccorsi  in  natura  a  quelli  in  danaro;  tengono  il 
|>f9sto  di  mauso  i  vaglia  ossia  bofù:  i  soccorsi  itt  denaro, 
^h^jffiv  lo  piU  vanno  a  finire  |ion  nel  banco  del^pa- 
nattiere  ma  niella  cantina'  dfcll'oste^  sono  i  peggiori  di 
tutti.  V^ggo  la  saggezza  dell'amministrazione  de'  luo- 
ghi pii  di  Panigii,  allorché  leggo  che  i  soccorsi  a.  do* 
micilio  consistono  in  o^fgelU  di  wtto  (pane,  carne^  fa- 
rina,  zuppe  y  pomi  di  terra ,  ecc.)»  in  oggetti  di  ve» 
stito  (tela  per  camici^»  pdB&ilijai  per  l)ambinì,  scarpe, 
letti,  coperte,  ecc.).  11  prefetto  delia  Senna,  non  ha 
«sdegnato  di  .dire  che  nel  1819  furono  distribuiti  in 
Parigi  6,736  paja  di  zoccoli,  ecc.  (i). 


(1)  Rccbercbes  statistiques  sur  la  ville  de  Paris  et 
le  département  de  la  Scine  ^  1823. 


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;87 
^.,  U,  |tno  litolp.  all'/eb^o  fij  è  /f  seguire  Ut  persona 
bisognosa  chesj,incap€U:e  di  rampone ,  dipende  doli  al-* 
p%U*yohntàj  ed  interessai  le  altrui^  passioni  alla  di 
ì^  :Comef!vaxÌ0ne.  Voglìoup  essere  citale  sotto  questo 
.i|ftùx>ip  ki  precauùoiii  con  cui  T  amministrazione  de^ 
.esposti  procura  di  cpnsenrare  loro  la  TÌta  pressa  Ip 
balie  ^  campagoa ,  e  promofere  la  loro  educazione. 
Ja&tti  nop  è  la  compassione  ma  l'intere^  .f^ìp  ^^ 
duce  le  balie  a  ricercare  un  esposto  \  non  è  qi^indi 
meraTigUa  se  la  maggior  parte  di  esse  sono  indiiSe- 
reoti  a  ritenere  lo  stesso  bambino  lungo  tempo  ,  or- 
Tero  ateme  diversi  successivamente.  Anzi  la  mercede 
del  primo  mese  venendo  «.con.  ragione,  pagata  antici- 
patamente, e  restando  alla  balia,  benché  il  bambino 
flKHi  arrivi,  a  oei^i^rto.,  ne  se^ioecbe /tutte  le  sipfitre 
eventuafitìi  della  neglifeiiza  s'unìscpno  contro  di  lai, 
senza  che  alcun  prì,vato  interesse  ^  concorra  ad  aUqn* 
tanarle.  Perci2i  la  prima  ricerca  ih  questo  aflhre  si  è, 
se  la  mercede  delle  balie  cresca  in  ragione  de'  mesi 
del.  bambino  ne'  tre  primi  semestri,  della  vita  ne'  quali 
d.  maggiore  la  mortalità.  Se  è  fissata  in  questo  modo 
la  mercede,  la  vita  dei  ragazzo  è  guarentita  dall' in-* 
tarasse  della  nutrice. 

T  regolamenti  francesi  raccomandano  ai  maire  ed 
ai  parroohi  di  campagna  la  sorveglianza'  sopra  questi 
bambini ,  ,ma  queste  raccomandazióni  vaghe  non  so- 
g^ono  produrre  grandi  effetti  sopra  la  maggior  parte 
degli  uoniint.  Conveniva  dire  ohe,  tra  i  titoli  d'avan* 
«amento  nella  carriera  delle  cariche  e  degli  onori,  si 
conterrebbe  la  minore  mortalità  de' bambini  esposti; 
cosicché,  io  pari  circostanze ,. quel  maire  o  quel  par- 


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m 

«  rooo  smrMà  préferitOj  ttel  camUMe  M  ffaée  M  mot- 
tadttft  de*  sutUtitli  baiiAiiii  tardri»  ttiaore. 

H  ttMtto  piti  ghcUftc  |>cir  iDipiors^  •  tiltticìte  ìfen 
dolere  f*attiiiiittWtrati<me  ddb  pubbtiea  bfeaitejfeUrti  ^ 
ri  è  hi  ptibbtieKii  lielit  «pese  ertogate  è  ckf  ytMiltAli 
tfklteiiub.  lé  ìf^vfOiiikbtB ,  tale  non  m  iBteiMnMrafis  ^  m 
inaili  fede ,  ^die  if^rrebbe  ftaMui}  'thnn^ufllÉlhiéeiie  ^  t^ 
IfèltMib  In  ^bbRcift  e  gitntlf  ottnb  là  I6il>  Modelto 
ÌboÀ  |wt>tètte  di  telò  {^y 

CAPO   SESTO 

Iti  tmu»  de  MdMie  ibrm  de*  MmiMlK  td  efc 
Màgfloli  qttbtUNil  die  tiHM  tMMtre^  lo  tMiittl  4  il» 
HH^e  «iN'eMMiie  di  tre  prineSpaK  rfettwnli  ì 


fi)  Il  falso  zelo  burocratico  mi  costringe  a  cUane 
V  operetta  intitolata  i  Tableau  de  rinsUtuI  poar  les 
'panvres  d'Hambourg,  redatta  sid  manoserkti  «fef  Aé* 
rone  di  FVoght  dal  sig.  De  Bianchi  s9gn*aHo  éi'gé- 
binetio  di  S.  M.  Vìm^eraiore  d^'Austria^  0  Mamfota 
per  ordine  delia  M.  S.  :  alla  p.  6i  si  legge:  «  Jljaut 
m  regarder  comme  une  des  principales  causes  du  sue» 
«  cès  de  cet  établissemenZ  {jd^Hamhourg)  la  publidté 
«  dei  coauptea.  Elie  prAnem  imire  /hutde  tm  infiM- 
m  iitéj  des  qu^eUe  est  AsMie  «  ks  inspecàSÈms  et  tee 
•f  administrateurs  ne  soni  plus  indiffbrews  sur  le  Home 
«  ou  Vapprobation  publiquej  et  Fon  n^apas  à  crain» 
«  dre  aue  l'admùiistration  tombe  entre  les  mflins  des 
M  subaltemes  trap  sou¥ent  intéressés  à  tembrouiBet.t» 


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«9 

t.^  Tempo  aeeetterk»  per  «WM^gnkg  il  difillo  con* 

sJ^  Coito  del  plrooesw  io  tutle  le  suo  ranriiM» 
ùoDi ,  cioè  oooverio  d'ovvoetti  »  tpeee  d'tiAeb  »  ift« 
deaninasione  de'  testimonj,  perdile  di  tempo,  eoe* 

3.*  PvdbMbà  M  swceew^ 

L  Thmpa.  fieeo  oo  oenno  de'  prinéipeli  hieri  eee« 
emm  e  duìiù  e«MVgeoU  cbe  ti  diflbodaiio  per  lotte 
le  wotre  dille  ibcilelà,  aieolre  le  liti  ritneogooo  mn 


a)  loteretsi    de*  cepitali   che   restano   senso  lm« 

t^  Ibrcodi  IMO  coOMguHe  dagli  opeUaj  tini  nmodi 
a  toretfoi 

1^  AUHlà  di  pRi  intrapreodltori  rinmèfé  itiaUÌTe  , 
oioè  II  docbplo  deHa  potata  subitn  dagR  operaj; 

IJ^  ftaaigKe  oneM  eoi  ì  toltn  la  rendita  ; 

e)  ^alimenti  forzati  di  pt^bi  negotiantt  cui  T  ioe- 
aoiìotie  del  (eredito  imped^ee  di  pagare  i  loro  dèbi* 
ti.  '—  FàlttOMenti  leeoiidat^  ciigionatì  dal  principale  ; 

f)  Valore  dejjM  oggetti  die  ristagnano  ne'  magai» 
«ni  senso  smercio  in  fdm  e  proporsionatamente  d 
iralore  delle  cause  antecedenti ,  quindi  nuoto  areno- 
mento  nella  produzione  e  ne'  trasporti  ; 

^  Ooflmi  die  il  corso  dd  tempo  cagiona  alle  terre, 
aHe  ease ,  agH  oggetti  mobili ,  danni  die  una  parte 
flon  f/nò  riparate  e  dieV  altra  ha  interesse  d'accre- 
soeie; 

h)  Btoke  Tito  torneate  dal  dispiacere ,  dalfineertex- 
sa,  dilKiMgosefa,  per  cui  la  sòdetà  viene  smunta  de' 
oepitsK  che  Akrono  necessarj  a  produrre  le  loro  ahi» 


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9^ 

fila  €  di«.è;ti«QeMano  vimièTare/ 

Se  il  Damerò  delle  cause  è  grande  e  lunga  4a. so* 
ipeil^lttWQ»*la  saèieftà  laague  io  Uitlè 'ktsue  ationl, 
€fifne  hdgaef  un  iwnio.ein.nuifica  l'-am  iibera  é.aa* 
ìu\^pfi^     •.*•'*  .  •  •      .  •• 

Ma ,  tra  la  precipitasione:  de'  Bey,  cIm*  dbddotitf  le 
CBM^e  eolla  Màabola  alla  inaDo.y  e  la  lentaaa^^  ddla 
carie  del  lord  eaoqelUeve  d^ngUlleiTa^  Ve  un  tntno 
d^4«fabile  delta  .persone  di:b.uona  fede.  Arresfìaeaod 
un  istante  in  questa  corte  per  riconosdereil  fatto  e  le 

»  Le  lagnanze  sui  ritardi  che  «offrono  i  ^t^ge<^ 
^  ,^Hfè^  qoite:del  lord  eanoelliere^  .dieeva'tt.iig;  Wil- 
n  liam  nel  i8a4  nella  Camera  de' Comuni,  tono  i^ti^ 
»  che  d^l  pari  che  gi^nerali*  Il  desiderare  un  processo 
m  innanzi  alla  cancellerìa  a  chi  si  votrebbe  colpito.  <li 
»  grave  disgrazia,  é  una  frase  passata .  in.  prorve  Aio. 
»  Un  processo  simile  si  trasmette  p€r  eredità  di.ge- 
»  negazione  in  generazione ,  e  l'enormi^è  delle  spaea 
«•.procedenti  in  parte  da  questa  stessi  lente<4a  spa^ 
i».  Tenta  -  molte  persone  lese  ne'  loro  4iri|ti  .e  le  ^b- 
3f  bliga  a  tollerare  ingiustizie  ».  •       .    '  v 

Riconosciuto  il  fatto  j  ricordiamo  le  e4U4e  prin» 
cipali  :  t ,  . .  .  i 

i.^  Una  delie  cleoni-  dell' acceiinatQ  di^rdlne  é 
Tuoione  de'  ppteri  politicai  e  giudtciarj  QeUo.stessDiAn 
diriduo,  ciò  che  impone  «iP  esso  un  carìqo.da  nea 
potersi  sopportare  da  alcuna  umana  forza,  senza  eon* 
tiure  r  inconveniente  che  presentano  le/iypelliizioni 
dalla  corte  giudiciaria  del  cancelliere  alla  camera  dei 
pari ,  presieduta  dallo  etesso  cancellieri»  »  «  composta 


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9« 
qmaA  esdusivaMute:  dai  patri:  deU^ordki#  gìÉdBtiarìo 
porti  >  tottó .  V  inlaepi  dettl^irO' ciqpo* 

a.^  'La  secoada  causa  si  rifonde  nella  grande  <{uan« 
tità  di  liti ,  risultato  d' una  gran  ricchezza  o  di  una 
'grande  smania  di  liti^rè.  'Mei  174^  i  capitali  deposti 
alla  corte  ascendevano  a  i,!t90,ooò  lire  stedine  (3.o 
milimù  di  franchi),  e  n^  i8ao  questi  capitali  forma- 
vano reDorme  somma  di  34  milioni  di  lire  sterUne 
(85o  miliom  di  franchi). 

3.^  Si  adduce  per  terza  eausa  la  condotta  degli 
avvocati ,  e  ciò  può  benissimo  accadere  ;  ma  le  armi 
degli  itvtocati  sono  tratte  dall' immeosoame^^le  della 
legislazione  inglese ,  dove  si  trovano  mille  leggi  anti- 
che e  contraddittorie  non  mai  legalmente  abrogate , 
che  bastano  ad  offuscare  le  più  evidenti  ragioni  e  far 
nascere  liti  le  une  dalle  altrJ.  Altronde^  se  Io  studio 
di  queste  leggi  richiedeva  i5  anni  sul  princìpio  del 
secolo  passato  So  e  attualmente  ,  come  ho  detto  di 
sopra  4  è  chiaro  che  la  società  non  può  comprare  il 
loro  servizio  se  non  che  a  prezzi  altissimi.  La  con* 
dotta  degli  avvocati  esondo  una  conseguenza  dello 
stato  imperfetto  della  legislanone,  tntt' altro  può  mo- 
yeme  querela  fuorché  il  ministero.  Findiè  lasciate 
sussistere  le  paludi^  non  avete  diritto  di  lagnarvi  che 
le  zanzare  vi  succhino  il  sangue  (i)^ 


(i)  Un  secolo  fa^  lord  HaU^  allora  gran  giudicrj, 
confessava  ingenuamente  che  non  avrebbe  potuto  dare 
una  buona  definizione  del  furto  ^  giusta  la  giurispru- 
denza inglese^  tanto  sono  ambigue  e  contraddittorie 
le  decisioni,  def  tribunali  sopra  un  punto  sì   evidente 


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9* 

4^  LocdPPeei  (miilisiro  dell' interao)  sméh  la  qMtta 
causa  nell'  oocanone   soptacdlala  ^  attorohè , 


(  Rem^  encycìe^é&qa^  p  fey.  1^34^  Z''  365  )•  Si  piò 
quindi  sospetiare  quale  sarà  la  confusione  sopra  ma* 
terie  prù  astruse,  JÈ  da  dò  dedurremo  essere  cosa 
pik  sotprendente  dke  i  ffudiéi.  facòkimà  giormtimeHie 
stppióeare  persone  per  tifolo  di  fiuto  y  di  mtidh  «èe 
un  avvocato  tenti  di  provare  dke  dW  ì  Ifioro  iffrn  è 
,ladro.  ... 

Altronde  i  tribunati  inglesi  tenendosi  strettamente 
ai  senso  materiale  della  legge  ^  presentano  frequenti 
ocoasioni  dì  vitSària  ai  d^nàori  j  baeterà  eisstr  qual* 
dksjkttok 

Un  mercante  di  tabacco  viene  chiamato  in  giudizh> 
per  avere  mischiato  erbe  straniere  al  suo  tabacco.  Egli 
prova  che  non  v'era  Fpmbra  di  tabacco  nella  sUa 
'  merce  ^  e  i  iribunaH  lo  assolvono, 

'  ZVv  mercanti  di  btsoi  tsniti  in  soeiétà  s  ttejsamdosi 
4sd  una  fiera  a  diedero  il  loro  denaro  da  custodire 
alla  padrona  dell  osteria ,  mentre  andavano  pei 
loro  affati.  Alcuni  istanti  dopo  P  uno  d^  essi  venne  <s 
ritrovarla  ^  ed  accertandola  che  avevano  bisogno  di 
danaro  per  una  compra ,  ridimandò  la  somma  ^depo* 
sitata  ,  fotterme  y  scomparve  ,  né  f  intese  più  a  par^ 
lare  di  lui,  I  due  altri  tentarono  processo  alla  don* 
na^  perchh  aveva  dato  il  denaro  ad  uno  di  essi^ 
mentre  si  era  imfìeffuita  a  non  restituirlo  che  ai  tre 
mercanti  unitL  il  tribunale  condannò  la  donna,  Lav- 
vocato  Na^y  che  cominciava  allora  la  sua  carriera 
nel  Joro  j  la  consigliò  d  appellare  e  si  caricò  della 
difesa.  Ecco  il  suo  discorso  :  la  mia  cliente  ha  rice- 
vuio  il  denaro  dai  tre  mercanti  tanti  ^  e  confessa  che 
non  deve  restituirlo  du:  a  tutti  tre  uniti.  La  somma 
h  pronta  ;  compariscano  i  tre  mercanti  e  saranno 
pagati'  immediatamente.  — -  Questo   discorso    cambiò 


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g3 

•VéìÈfpo  àdi*MnBh  c«t»eelli«re^  tioanàh  tre  gTi  Ari 
atti  del  suo  disinteresse  quello  di  co«p<His«r«  col  pro«. 
prìo  deudro  i  suoi  mpiegatì  per  farli  lavorane  in' 
forili  feriali^^  è  dunque  evidente  che  il  loro  lavora 
ordinario  non  oorrisponde  alla  somma  delie  eausa  die 
vendono  veolìlate  avanti  quel  tribunale  e  cbe  sono 
cresciute  in  ragione  delie  riecbesse  fi). 

.  Anche  i  proceasi  criminali  soggiacciono  ad  una  ien- 
teaca  che  non  si  crederebbe  possibile  se  nop  si  rioor-. 
dnssa  che  l' Inghittem  è  il  p«es^  delk  conlraddiaio* 
ni  :  ff  Dans  quelques  oNntés ,  dice  Howard  »  Its  pri- 
«  soQs  ne  s'ouvrent  qu'iMie  foi$  tUfiut  tme  atmie,  hìnn 


interamente  t opinione  de* giudici^  è  fu  la  prima 
origine  della  ripuiaaìone  di  quei  celebre  giureconsulto. 

Gli  Ingleti  ,  per  prosare  che  nel  loro  paese  si  segue 
la  Irggc  ieUeralmenie ,  st^fiono  citare  un  uomo  il 
quale  aggiunse  una  terza  ruota  al  suo  cabriolet  ed 
una  quinta  alla  àua  carrozza  j  per  non  pagare  Pim- 
posta  suHe  vetture  a  dae  e  a  quattro  ruote, 

(f)  La  rendita  del  lord  eaneeWere  d'è  i!i,ooo  lire 
sterline  ("Soo^ooo  fr,  ),  dò  che  non  è  n^lto  ,  dice  il 
suUodato  lord^  per  tuffici  tanto  eminenti,  tanto  im* 
portanti  ^  tanto  complicati,  —  Proposizione  che  forse 
nessuno  vorrà  negare  ,  ma  tutti  aggiungeranno  :  se  le 
cause  si  trasmettono  da  una  generazione  alP  altra  y 
il  prodotto  di  quella  carica  sì  eminente  non  corrisponde 
alla  spesa  che  fa  il  pubblico  per  mantenerla.  Spinto 
da  questa  conseguenza  il  ministero  incese  annunciò 
di  voler  unire  una  commissione,  onde  trovare  U  fui* 
glior  metodo  per  toglier  di  mezzo  i  ritafdi  ,  s&nplifi' 
care  i  processi  e  minorate  le  spese  della  corte  del 
caneeWere, 


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94 

«  ée$  faomtiies  innoeens  peuvent  étre  eàipriscnEinés  pén«  * 
K  dant  onse  mois. 

«Une  des  causes  qui  obligent  a  lai^ser  uà*  si  long 
«e  intervalle  entre  les  sessìons'  en  de  cei*taines  TiUet , 
«e  sont  ies  frais  de  rentretien  des  juges  et  de  leur 
«  cortége.  C'étoit  cette  craiiite  qui  avoit  amene  l'usage 
«r  de  ne  tènir  les  assises  a  Huli  que  tous  les  sept  ans. 
tu  Un  criminel  y  étott  depuis  trois  ans  ;  dans  cet  io- 
frterralle,  le  principal  téoioin  mourut,  et  on  ne  put- 
te condaniner  le  coqpable.  Depuis  oe  temps  les  assiiea 
«  s'y  titennent  ious  les  trois  ans  »  (i). 

IL  Costo.  Quando  il  costo  delle  più  piccole  cause 
supera  il  valore  del  mantenimento  annuale  d'una  fa* 
miglia  comune,  si  può  dire  che  la  giustizia  è  negata' 
alla  nazione;  pare  che  questa  supposizione  si  verifi- 
chi più  volte  ne'  tre  regni  uniti  della  Gran  Bretagna. 
»  Uno  de'  mali,  ossia  una  delle  piaghe  che  infestano 
9i  V  Irlanda,  dice  un  viaggiatore,  si  è  la  diflScoltà  di 
fi  ottenere  giustina  dai  tribunali  e  l'eccessivo  prezzo 
9»  che  costa.  Le  leggi  che  devono  proteggere  il  po- 
9»  vero,  sono  tutte  a  vantaggio  del  ricco.  Un  paesano 
A»  che  deve  riclamare  un  pagamento  di  io  lire  ster- 
9»  line,  non  ha  probabilità  d' ottenere  giustizia  se  non 
7>  ne  spende  6o  (2)  m. 


(i)  Etat  des  prisons,  des  hopitaux,  ece.^  tom,  Ij 
pag.  33-34. 

(a)  Nouvelles  annales  des  voyages,  t  XXJIy  p"  4»q. 

99  Un  ade  bienfaisant  ^  passe  sous  George  lì  ^ 
M  dice  Howard  ^  ordonne  que  le  creancier  foumisse 


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95 

Il  procedo  crbnioiile  tton  è  mmo  coMdso,  ^iiBta 
i'  assentone  di  Benthimi  :  »  La  moindre  dépenge  d  uye 
»  pouTf  aite  dsBs  une  eour  ordioam  de  (ttslioe ,  eit 
M  de  38  litrcs  steifings,  somme  à  pe«  prés  égùeJk 
99  la  subnttance  d'nne  fiuoilfte.  oommvne  '  peur  me 
»  Bauìée:  oomment  peat  oa  e«{Nérer  qa*utt  hdomie  |Mr 
39  esprit  pvbUc  «'«spese  è  un  tsaccifióe  si.  oonsidAv- 
«  Me ,  iodependemoMat'  des  embarras  de  toute  ee^ 
»  péce?  »  (i): 

Le  tane  tasse  ohe. si  debbano  pagare  pe'  divecsa 
atti  giuifieiarj,  tasse  che  tatrolta  constano  da  pubbli* 
che  tarilBe»  o  sono  note  a  quahinque  legiile|o,  diren* 
gono  documenti  presioai  in  questa  indagine  (a)« 


»  une  pension  de  4  sous  d' jingieterre  par  jour  aà 
99  dehiteur  qu'il  Jait  enfermerj  mais  cet  actCj  chservi 
»  encore  dans  ùs  comtés  de  Middlesex  et  de  Surrjr^ 
»  est  presque  sans  force  par^tout  ailleurs  j  parce  tjue 
9i  les  moyens  de  -rkclamer  ks  seoovrs  fixòs  par.  la 
»  ìoi  soni  hors  de  leur  pouvoir,  On  en  voil  un  grand 
n  nombre  dont  les  dettes  n'excèdent  pas  vingt  livres 
9»  sterUngsj  il  en  est  qui  rCen  doivent  que  trois  oà 
»  quatrcj  et  qui  soni  confinés  pendant  plusieurs  mais, 
»  Tous  souffrent  de  la  disette  ^  parce  que  les  frms 
»  qu'il  en  colite  pour  forcer  les  créanciers  à  jourrdr 
n  la  pension  alimentaire  que  la  lai  exige  tPettXj  égede 
»  la  foible  somme  qu'ils  n'ont  pu  payer  n,  (Op,  cit. 
tom,  /,  pag,   io) 

^f)  Traile  de  lég^lation,  t  IIIj  pag.  11 3. 

yi)  Bentham  dopo  d?  a^ere ,  presentato  una  lista  ter- 
ribilmente  lunga  (ielle  persone  addette  al  foro  inglese^ 
aggiunge:  Non  si  può  offrire  meno  di  cinque  ghinee 
a  ciascuno  di  questi  signori  ^  e  una  tale  somma  non 
li  impegna   a    nulla,  I  piìt  moderati j  in  picciolissimo 


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9^ 

in  ProkdfUiià  dei  nuxesw.  Pangwando  bi  wam- 
ma  delle  carne  tMt  quali  i  tribunali  deascfo  bianco 
colla  tomna  di  quelle  nella  quali  decìaevo  nero»*»  ha 
la  probabiltlà  o  T  iaqifofaabilità  di  buon  suooeiMi.  Il 
bianoó  e  *l  aero  riprodiieandcMi  freqnenteiaente,  hanno 
aiilorittato  il  detto  volgam  hmkent  sma  mdem  fiài». 

I  corpi  nomli  acquistano  una  riputaaiof  pubblica 
corno  gl'individui:  una  letie  di  lanUnae  oortanfrinenle 
giuste,  profimdamente  pensate»  procum  loro  b  stima 
de^  naslooall  er  degli  csteris  una  serio  di  isniswt  op** 
posto  ossicuNi  loro  lo  spseno  di  tutti.  Dodioi  secoli 
dopo  lo  stabilimento  dell'  Awepago,  Demostene  acoeiv 
tava  die  non  si  era  giammai  potuto  convincario  dln^ 
giustìtia  {propasmone  ohe  alcuni  fatti^  bendii  assai 
pochi^  smeniono  )•  Quindi  V  oratore  osserva  che  V  A* 
reopago  era  il  solo  tribunale ,  la  giurìsdiaicme  del 
quale  era  stata  rispettata  da  tutti  i  governi  che  si 
suQoesfero  in  Ateue^  monarchiai  arUtopram,  deinocra* 
sia.  S^tlo  gii  Arconti  decennali ,  i  Messeo)  offrirono 
di  sottomettere  al  suo  giudisio  PoKcarete  die  si  era 
renduto  colpevole  d' omicidio,  dopo  d' avere  implorato 
iuvajpo  1%  vedetta  delie  leggi  contro  gli  assassini  del 
suo  figlio.   All'  opposto  9  allofchi   leggiamo  che   gli 


numero j  esigeranno  almeno  una  gliinea  per  far  poca 
cosa^  e  una  meaza  ^ùnea  per  far  nienie.  ji^  occhi  d'un 
legista  inglese  la  modicità  at?  scHarj  sarebbe  una  nota 
<f  infamia.  aSi  ha  bel  dìre^  ma  la  giustizia  non  è  resa 
se  non  se  a  quelli  che  possono  vagarla^  e  sopra  loo 
persone  ve  n*  ha  y^  che  sono  fitori  della  protezione 
della  legge  (  Eevue  encidopédiquei/èt'.  1824^  p.  363)* 


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97 
Ateniesi  praferiitkno  i  conij^omme^  ptopoMi  da  àri« 
stìde  atte  decinodi  de'  triiwiDftiì  ordinari  ^  e  ch^  le 
pubbliehe  asnenUee  di  qndhti  ^rano  ideaette^  ncloùo- 
.sCMUiib  a  quale  fpn^o  eoa, salilo  il  pno»ov  Ad  qwak 
sprezzo  erano  caduti  i  secondi. 

AUe  porte  de'  ti-ibunall  si  ferma  ;  un' opinione  la 
quale  annuncia  al  pubblico  che  co^a  debl^  sperare  o 
temere.  Attonchè  nelle  «alioaiiierB  m  nelte  tmìù  vcri/ete 
ia  oonfidènni  e  la  petulania  éul-  voko  dèi  trufidoré , 
riocertezaae'l  tiniore  sopra  quello  del  gàlafeitnoMM  » 
nutetB  un  pessimo  sintovboi  Fate  miglior  faresagìo'  nel 

Mentre  il  giureoontvho  s'  inoltra  per  seguire  tntb 
i  paist  del  piiecesao  ed  esamtaare  le  preoauziooi  ib^ 
Téntite  dal  le|jislatore  per  rendere  improbàbile  V  eh* 
rote  nel  giadlee  «'e-  qiseUé  die  ne  impedisoomy  fa  cp^ 
ntzione^  lo  statista  dimanda  ai  segretarj  : .       .•  <m 

Quale  autòritii  elegge  i' giudici? 

Quale  li  può  deporre? 

E  necessario  pvocesso  per  la  det>é6Ìilone  ? 

I  fatti  sono  verificati  dal  giury.  eventnak  o  dai 
gindict  stabili? 

Si  usa  o  :no  il  dibattimento  pubbUoo  7. 

II  relatore  ha  diritto  di  votakre  ? 
Quale  p1oii|iitài  basta  per  là  decisione? 

'  Quante   caìisé    sopfa    loo   giudicate    dalla    prima 
istanza.  Tengono  Rigettate  dall'  appello  7. 

Se  r  appello  e  la  cassazione  sono  cimeòrdi  coàftro 
Ja  prfma  istanza  y  soggiace  questa  a  perdite^  in  regio* 
joe  del  valore  della  causa? 

Dopo  due  sentenze  conformi  della  prima  istanza  e 
FUosof.  delta  S(aL^  voi  ir.  7 


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98 

dell'  appello ,  è  pi^rmesso  il  ricorso  alla  cassazione  per 

titolo  di  mamfesta  ingiustizia  o  violata  procedura  T 

L'  onorario  de'  giudici  ha  qualche  rapporto  col  nu« 
nero  degli  atti  giudidarf,  col  prodotto  delle  tasse  |^ 
ovvero  colle  multe? 

A  quale  pena  va  soggetto  un  ^udice  convinto  di 
corrufiione? 

Alla  massima  parte  di  queste  quistioni  rispondono, 
gli  stessi  codici  di^  procedura,  i  quali  attualmente 
sono  pubblici  presso  i  governi  pih  incivilitL 

Confrontando  il  numero  delle  liti  presentate  ai  tri- 
'  bunali  ne'  diversi  terrìtorj  e  le  circostanze  di  questi , 
sì  Terrà  a  scoprire  a  quali  cause  si  debba  la  mag- 
gioranza, cioè  se  allo  spirito  litigioso  degli  abitanti, 
air  attività  del  commercio ,  alla  picdolezza  de'  pode* 
ri,  alP  estensione  deli'  irrigazione ,  od  al  maggior  au* 
mero  di  avvocati. 

Il  numero  de'  folliti ,  il  valore  de'  fiillimenti|  le 
persone  arrestate  per  debiti,  in  diversi  anni,  addi- 
tano le  vicende  del  commercio  da  spiegarsi  colle  cause 
accennate  di  sopra. 

Risultati  pia  preziosi ,  perché  relativi  al  costume , 
presentano  i  prospetti  de'  delitti ,  divisi  in  ragione  di 
mesi,  età  ,  sesso,  professione,  territorio.  I  delitti  ,  di« 
visi  in  ragione  di  specie,  dimosti*ano  quali  prevalgo** 
no  e  quali  sieno  meno  frequc|iti ,  del  che  faremo 
qualche  ulteriore  cenno  paalando  delle  ^abitudini  m<^ 
ralL  Non  dimenticate  d'osservare,  se  v'  ha  rapporto 
tra  r  aumento  de'  furti  e  V  aumento  delie  osterie  , 
tra  le  ferite  e  i  giorni   festivi,  ecc.  (i).  'Allorché   tra 

(i)  Middleton    parlando   de*  Jurti   che  si  sogliono 


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99 
i  delinquenti  vedrete  molti  figli  del  luogo  pio  degli 
esposti  y  dedurrete  che  la  loro  pi-ima  educazioDe  fu 
trascurata,  e  avrete  titoli  di  lagnanza  contro  gli  am- 
ministratori. 

I  coofrooti  delle  masse  de' delitti  e  delle  loro  spe- 
cie successe  in  diversi  anni ,  possono  svelare  l' inef- 
ficacia delle  leggi  antiche  ,  V  attività  delle  nuove  ,  la 
necessità  di  ulteriori  misure,  il*  miglioramento  del 
costume  o  la  degradatione. 

Finalmente  l'umanità  rielama  un'occhiata  sulla 
popolazione  delle  carceri. 

Elenco  deffi  elementi  da  esaminarn   nelle  carceri  e 
che  servono  a  misurare  i  gradi  della  dvilizzaziome* 

h  Salubrità. 

i.^  Tutti  gli  elementi  accennati  alla  pag.  76  re- 
lativi  alla  salubrità  degli  ospitali  ^ 

xS  Mancanza  di  febbre  carcerale,  A  comune  nelle 
prigioni  insalubri ,  dalle  quali  si  diffonde  nelle  città  : 
questa  mancanza  è  indìzio  di  attiva  reazione  contro 
le  cause  che  sogliono  produrre  quella  febbre  (1/ 


• 
commettere  nelle  campagne  del  circondario  di  Londra, 
suppone  che  alla   mattina  delle    domeniche  vengano 
rubati  10,000  ettolitri  di  granagfia  di  ogfd  specie  ,   e 
10,000  negli  altri  sei  giorni  della  settimana. 

{i)  In  due  casi  avendo  il  senato  IL  condannato  de* 
rei  di  gravissimi  delitti  {  C  Silano ,  reo  di  concus- 
sione  e  di  lesa^maestà  j  C.  Sereno  ^  falso  accusatore 
di  suo  padre  ^  avemlogli  imputato   trame,  contro   il 


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lOO 

IL  VUto. 

3.^  Razione  determioata  in  natura  (quelita  e  peso) 
noti  in  denaro ,  razione  sufficiente  a  riparare  le  forze 


principe  ).  ad  essere  confinati  neW  isola  di  Giaro^  Ti- 
berio voile  che  i  rei  fossero  trasportati  in  altre  isole  ' j 
'osservando  che  Giaro  era  orrida y  povera  d'acqua  j 
disabitata  ^  e  doversi  dar  modo  di  vi^re*  a  cbi  ài 
dona  la  vita  (  Tacilo  >  Aiin.j  JIIj  6^  j  IF  ^  3i  ). 

Questi  due  fatti  sono  fecondi  d*  isjtnmone  ^  da  essi 
risulta  : 

.1.®  Che  la  stessa  pena  nominale  (  lo^  i5j  20  anni 
'di  prigionia)  pud  essere  sommamente  ineguale  ^  se* 
4X)ndo  il  patse  e  la  qualità,  delia  carcere  ^  . 

2.^  La  dimanda  di  carcere  salubre  non  deve  seni' 
orare  eccessiva ,  gji€iechè  non  sembrò  tale  alt  umanità 
di  Tiberio. 

3.^  i^e'  sopraccitkti  casi  non  si  trattava  di  imputati, 
nui  di  rei  ,  dichiarati  taU  dalt autorità'  competente  j 
pare  nhe  C  unkmità  di  Tiberio  avrebbe  chiesto  di  piìi 
se  si  fosse  traUato  de*  primi  ^ 

.^  Osservate  come  una  notizia  statistica  j  la  co* 
gnizione  topografica  del  paese  ,  è  utile  neW  applica^ 
ziorie  deli:  pena, 

Ora^  se  con  Howard  alla  mano  scorrete  le  carceri 
dett lìTghUterra ,  ritroverete  che  quel  governo  non  ha 
ancora  t  umanità  di  Tiberio.  Basti  il  dire  (  oltre  i 
tanti  esempi  di  febbre  carcerale  diffusa  per  le  città  ) 
che  i  custodi  delle  carceri  essendo  obbligati  a  pagare 
lOf  tassa  sulle  finestre  ,  per  ischermirsi  da  essa  j  le 
ristrìngono  e  le  chiudono  privando  così  d'aria  e  di 
luce  iprigiùmeri  {Howard j  Etat  d€s  j^rìsona^  ecc.  ^ 
tom.  ij  pag.  16).  E  sebbene  neW  Inghilterra  vi  siano 
motte  istituzioni  private  a  favore  de'  carcerati^  è  sem^ 
pre  vero  che  /b  aarceri  si  trovano  tuttora  in  uno  stato 
di  barbarie. 


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tot 
fisiche  ,  quindi  diversa  secpndo  il  clima  y  eia  e  ses- 
so (i),- 

4.^  SoiiiiiiÌDÌstnnioi#  eseguita  aUa  preseci  di  qual- 
che membro  delP  autorità  locale,  citile  ed  ecclesia- 
stica ,  onde  prevenire  le  frodi  de'  fornitori  ; 

5.^  SommtDistraxione  vietata  al  custode  deMe  car^^ 
ceri  e  suoi  a^rtaDti; 

6^.'  Sommìnistranone  a  sipese  del  governo  ;  i  indi- 
zio di  somma  iodoleozn  ed  avaritia  *da  sua  patte , 
iftando  la:  sussistenza  de'  prigionieri  dipende  dalia  be- 
neficenza eventuale  de'  privati  cittadini  ; 

7.*^  Trattamento  dell'  infputato  migliore  di  qoeUo 
del  reo ,  giacobè  il  primo  non  ha  ancora  perduto  i 
diritti  degli  innocenti^ 

8.^  Proscrizione  de'  liquori. 

HI.  Sicurezza, 

9.^  Ogni  inasprimento  non  necessario  alla  siouretBZà 
generalmente  vietato;  permesso  solo  contro  i  facino- 
rosi e  rivoltosi. 


(1)  7/1  Ingfiilterra  la  legge  assegna  al  prevemUo  di 
delild  una  razione  di  pane  j  la  quale  era  sufficiente 
allorché  fu  /alia  la  legge ,  e  che  non  P  è  più  attuai- 
mente;  giacche  ella  fu  fissata  non  in  peso  che  non 
cambia^  ma  in  denaro  j  il  valor  del  quale  essendo 
scemato  j  e  pure  scemata  la  razione.  Il  pane  del  vor 
lore  d^un  soldo  sterlino  non  pesa  più  di  otto  once 
attualmente  ^  mentre  ne  pesava  ib  aW  epoca  dtlla 
lègge. 


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ioa 

IV.  Moralità. 

la^  Le*  donne  aeparnle  da||l  uomini  (i); 

11.®  Gli  imputati  disgiunti  dai  rei  ; 

i%fi.  Le  caae  di  corre&one  separate  dalle  caroeri 
de' delinquenti; 

i3.^  Piccole  unioni  nelle  sale  comuni»  emendo  che 
la  oorruiione  cresce  nelle  grandi  ;  unioni  da  deter- 
minarsi in  ragto6e  della  durata  della  prigioma,  po« 
tendosi  supporre  die  la  maggiore  durata  rappresenti 
la  maggiore  malvagità; 

i4*^  Istruzione  morale  e  religiosa ,  pe*  cattolici  dai 
loro  sacerdoti  »  pe'  protestanti  dai  loro  ministri  |  ecc.  ; 

i5.^  Proscritto  ogni  giuoco  d' attardo  (a). 

V.  Lavoro. 

16.^  Lavoro  conveniente  alle  forze  fisiche  ed  alle 
abilita  de'  rei  di  qualunque  specie  ,  rimedio  contro  i 
Yizj  dell'  Olio  e  mezso  d'  economia  \ 


(x)  Howard  dice  delie  carceri  inglesi  ;  Il  y  a  peu 
de  prisons  où  les  femmes  soieni  teparées  des  hommesf 
de  là  naissent  des  désordres  honteux^  des  scènes  scan- 
daleuses  {  tonu  /«  pag,  17  )• 

(a)  Continuando  a  parUire  delle  carceri  incesi  ^ 
Howard  a^unge:  Le  jeu  s'est  inUvduii  dans  Us  prir 
sons  et  se  montre  sous  di^erses  formes ,  • .  Les  cartes.  •  • 
sont  les  plus  communs  .  .  •  Les  cortes  le  sont  plus 
que  tous  les  autres  j  toute  prison  en  est  pourvue  j 
tous  ses  Jtabicans  s'en  servent ,  ou  aspirent  à  s^en 
sersnr.  A  Londres  ^  il  n^est  pas  de  jeiix  qu'on  n*y 
admétte  et  qu^on  ny  pratique  (  lom,  I ,  pag.  29  ), 


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io3 
17.^  Parte  del  guadagno  lasciato  al    latoraote   da 
cou^giiarglisi  ali'  epoca  detta  liberacioiie ,  se  €osì  gli 
piace» 

VI.  Liberia. 

18.^  Diminiuione  di  prgionìa  in  ragione  de*  gua* 
degni  liberi  accumulati ,  essendo  che  questi  cumuli 
sono  prova  d'  attività  e  d'  economia  ; 

ig.^  Dimissione  del  prigioniero,  allorché  presenta 
sigurtà  in  tutti  i  casi  di  pene  pecuniare  (i)  ; 

30.^  Permesso  di  passeggiare  all'aria  libera  in  de* 
terminata  ore  del  giorno; 

31.^  Permesso  di  vedere  i  parenti  e  gli  amici  dopo 
subito  Pesame; 

32.^  Abito  nuovo  alT  epoca  della  liberazione  ed  in 
caso  di  stretto  bisogno  »  unitamente  a  qualche  hono 
per  pane ,  acciò  la  necessità  non  lo  costringa  a  di- 
venire ladro  od  aggressore  (v)  ; 

23.^  Cond^nna  a  prigionia  in  vita  non  ammessa 
(  in  Olanda  ) ,  onde  prevenire  i  casi  di  disperazione; 

a^^  Valore  della  giornata  d' ingiusto  arresto ,  os- 


(i)  In  In§^Uerra  f  quello  che  è  detenuto  per  un 
processo  con  un  tribunale  ecclesiastico  ^  è  priv€Uo  del 
privilegio  di  dar  catmone  (  Howard ,  tom.  /). 

(3)  J^  cosa  faciUssinui  ì ordinare  ad  un  uomo  Jtap- 
pUcarH  a  qutUche  mestiere ,  ma  non  è  ugualmentefO' 
die  il  ritrovare  P  occasione  j  molto  meno  lo  è  per  un 
uomj  uscito  recentemente  di  carcerej  quindi  ritornarlo 
alla  società  senza  qualche  mezzo  di  sussistenza  j  è 
cosa  più  volle  pericolosa. 


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io4' 

sia  indennizawzìonf  cbe  là  legge  concede  o  Fusa  ai 
detenuti  per  Msn  Utolo ,  avuto  Sguardo  sofartneule 
air  arresto  e  presc'mdendo  dagli  altri  lucri  cessati  e 
danni  emersi  ; 

a5.^  A  quale  pena  soggiaccia  il  giudice    vhe  arre- 
stò per  falso  titolo?  (t)  » 


(i)  Il  faUo  legueìite.  che  prm»a  nel  tempo  stesso  la 
dipendenza  de''  tribunali  tnarìttìnu  dai  tribunali  civili 
in  Ingfùiterra ,  può  servire  di  risposta  alla  dimanda, 
iVfJ  1^43  un  htogounei^te  di  vascello  rieu$ò  di  cen^ 
durre  a  bordo  un  prigioniero  se  non  gli  veniva  dato 
Fprdfne  ii^  iscritto  dal  capitano*  Giudicato  sopn^  falso 
pretesto  di  disobbedienza  ^  il  luogotenente  e  condannato 
à  quindici  anni  di  prigionia  ai  alla  degradazione:  ii 
re  gii  fa  gtnzia.  L'accuèato  traduce  tosto  y  davanti  i 
giudici  civili  y  il  presidente  delia  cotta  marziale  cho 
lo  aveva  condannato  ^  ottiene  tindewùzzamone  di  |opo 
Ure  sterline  y  e  il  tribunale  ^  dichiara  che  può  agire 
contro  tutti  gli  altri  membri  delia  stessa  corte.  Egli  li 
insegue  giuridicamente.  Due  di  essi  vengono  arrestati 
mentre  uscivano  da  altra  corte  marziale  tenuta  a 
Deptford  j  questa  corte  riclama  aW  ammira^ato  ^ 
r  ammiragliato  al  re.  Il  lord  capo  della  giustizia  ne 
è  i/iformato  ^  egli  ordina  aW  istante  di  arrestare  dar 
scun  de^  membri  della  corte  marziale  di  Deptjordj  e 
fa  solennemente  consegnare  negli  archivi  pubblici  qùe^ 
st'  atto  del  potere  ernie  :  per  insegnare  all'  e  Ut  pre« 
sente  e  futura  ,  dice  questo  fiero  magistrato  j  che 
chiunque  si  porrà  in  oppositìone  colle  leggi,  o  si  ere- 
derà  superiore  ad  esse ,  decadei*à  dalla  sua  colpevole 
speranza  (  Dupin'j  Voyage  en  Angleterre  ,  tom.  IJI , 
pag.  26). 


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io5 
"'-  "  VII.  «mllatì. 

a6»^  Numero  :<)e' dipaes&i  per  tiioU  iP  innocenza  y 
per  rnamanza  di  p^fn^e  ,  da  confirontarai  col  numero 
degli,  arrestati  ; 

.  37.^  Numero  aqimo  de'  carcerati  diviso  io  ragione 
d'  età  9  sesso  ,  professione  ,  delitti ,  territorio  ; 

28.^  Costo  amilo  d' un  <^eteDiito  ; 

27.^  Mortalità  nelle  carceri. 

CAPO  SETTIMO  '  i 

ftlCOMPBirSARe. 

Avendo  discusso  a  lungo  quest'  argomento  nel 
Trattato  del  merito  e  delle  ricompense^  non  credo  di 
doverne  far  qui  ulteriori  parole. 

CAPO  OTTAVO 

ESIGBBE. 

Siccome  le  finanze,  giusta  il  detto  volgare,  sono  il 
polso  degli  Stati,  o  sia  una  misura  delle  loro  forte , 
così  non  potrebbe  uno  statista  ommetteme  Tinds^ike 
senza  esporsi  à  gravissimo  rimprovero.  L'  operazione 
però  non  è  facilissima,  giacché  non  v'  ha  cosa,  atto  , 
non-atto,  diritto  o  facoltà  che  non  sia  oggetto  d'im- 
posizione. In  Francia  e  in  Inghilterra  è  tassato  i'  uso  ' 
deirarìa  e  della  luce  dall'imposta  sulle  finestre;  a 
Roma  non  isdegnb  Vespasiano  di  rendere  tributaria 
r  orina.  L' aes  uxorium  era  la  tassa  che  pagava ,  chi 
rimaneva  troppo  a  lungo  celibe.  L'  €Utrum  lustrale  eU 


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io8 

a  Case. 

Edifizj  di  qualunque  specie;  serrano  essi    agli    uo- 
mini o  alle  bestie,  al  culto  o  alle  arti^ 

Alloggi  militari,  o  pagain^tò  di  relatlfa  tassa    pet 

esserne  liberati  (i)  ; 


n'tttmo  separa  l'isola  di  Selandj  apparienenie  alla 
Danimarca  ^  dalla  Scamia  ,  provincia  svedese  j  egli 
ha  nella  stia  maggior  lar^iezza  uno  spaùo  di  citufuè 
miglia  \  il  passaggio  pih  streno  tra  ELteneur  in  Dani* 
inarca  ed  HeUingbarg  in  Inezia  ^  è  di  i33i  tese  nù* 
suiate  sul  ghiaccio.  Là  è  la  prindptde  chiave  del  conh 
mereio  del  Baltico  ^  e  il  re  di  Dani/nOrca  esige  dai 
navigli  .de'  popoli  commercianti  un  d^riUo ,  che  è  una 
•delle  principali  rendite  della  sua  corona, 
,  (i^  Non  alle  truppe  solanìente  conveaiva  somminir 
strare  allof^o  nelTimpero  romano^  ma  anche  ai  fan" 
aÀonarj  che  venisHino  spediti  nelle  provinde  j  il  che 
cagionava  straordinaria  spesa^  principcUnìente  pe'  pror 
consoli  Cicerone  fa  rimprovero  a  Pisòne ,  che  il  suo 
viaggio  in  Macedonia  era  costato  agU  abitanti  dei 
InogìU  pè"  quali  era  passato  ,  piìi  di  i^o^ooo  lire  j  e 
Civilis  si  sena  di  questo  pretesto  per  eccitare  gli  Olan' 
desi  a  ribellarsi  contro  i  Romani. 

Il  cui*su8  publicus  era  spesa  gravissima  j  giacché 
dascuna  provincia  doveva  mantenere  un  certo  numero 
di  cavalli  eli  posta ,  carri  e  bestie  da  soma  j  ad  use 
yde'  magistrati  e  governatori^  allorché  andavano  a  prenr 
di^re  possesso  delle  loro  cariche  e  ne  riiornavanCu 
Nelle  stazioni  o  osterie  pubbliche  era  necessario  man- 
tenere grandi  ammassi  di  Joraggi  e  rinnovare  tutto  il 
cm-suK  publicus  ogni  quattro  anni  I  prefetti  del  pre- 
torio spedivano  il  permesso  di  servirsi  di  questo  cursus 
a  tiUti.ì.fiinzionatj  j  magistrati  e  giudici  deW impero. 


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ao9 
Porte  e  fincslue,  ca Violate  in  raj'onc  di'  ni: mero  t 
dimensióni. 

ili.  R.>.'fl^fe. 

l'ìlcrcssi  di»'  capilwli  daii  jl!o  SUiV^  od  .li  pa.  ti- 
coinri  ; 

Vit$ii2j,  sajarj,  onoraij,  ptiiMmii,  iVvifhndi  o  .pprli 
aliquote  ne'  piv>voDtì  ùi  lugo?)-  i(u.iiua(pic. 

rV,  Persone, 

Capitazione  o  testatico  sopra  entrambi  i  M^asi  infra- 
zione iV  età  od  a  <|uaiuti<|uo  iAk\ 

Pateuti  :  brevetti  d' irivcnsioiie;  prufc&àuui ,  arti  e 
commercio^ 

Passaporti  ; 

Libertà,  o  sia  affrancazione  di  schiavi  (i); 

Contravvenzioni  ,  vizj  ,  delitti  (i  uclltii  \\\\\>yy  I.nf^a 


•Se  questa  istituzione  era  onerosa  ai  pubbUeo  in  ni- 
(poti e  delie  persone  che  ne  profittavano  ^  era  ancora 
f,fù  gravosa  pel  commercio ,  a  motivo  delle  avaior  de 
SI  facevano  soffrire  ai  mercanti  j  costretti  a  .sen^fT^i 
di  quelle  pubbliche  vetture* 

(i)  augusto  fu  il  primo  che  esigette,  il  cinquanta 
sinio  del  valore  di  tutti  gU  schiavi  che  si  vendevano, 
D'  Attcsto  in  poi  r  emancipazione  non  e  mai  sinia 
gr^uàtaj  il  principe  e  il  clero  vollero  quahhe  tributo 
ir  questa  occasione. 

Sino  al  i8i5  era  arbitraria  V  imposta  che  si  er- 
geva per  r  emancipazione  nelle  colonie  europee  ;  alla 
Martinica  e  Guadalupa  la  minima  importa  era  laoo 
fr.  j  la  ma^simrr  g>im^e  a  4ooo  per  ogni  schiavo  eman- 
ciiMfQ  (A'jilc  fivjrcoiscs  j  tom,  JI  j  pag.  ni). 


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fio 

fonte  per  la  finansa,  quando  quasi  tutte  le  pene  era« 

no  pecuniarie); 

Cofvatet  o  sia  lavorì  e  senrigi  personali  per  la  co* 
slruxione  delle  \strade,  de'  canali  e  similL 

V.  Atd  civili. 

(  Carta  bollata  per)  atti    commerciali ,  giudiciarj , 
amministratlTi ;  attestati,  fedi  di  qualunque  specie; 

(  Imposta  sulle)  successioni,  legati,  testamenti   (i); 

Registro  degli  atti  civili,  ufficio  delle  ipoteche; 

Vendite  all'incanto  (ti); 

Esenzione   dall'  obbligo  de'  doveri   civili  ^  per  es. , 
esenzione  dagli  obblighi  militari. 
VI.  Mercanzie, 

a)  (  Produzione  }.  PrivatiTa  del  sale ,  tabacco,  m« 
tro,  acquavite,  liquori  spiritosi  in  generale; 

b  )  Passaggio  dal  produttore  al  consumatore. 

Dazj  d'  entrata  e  d'uscita  dallo  Stato;  transiti; 

Pedaggi  sulle  strade,  sui  canali,  ne'  porti;  ancorag- 
gio; visita  sanitaria  de'  vascelli  e  simili  (3)  ; 


(i)  Augusto  è  rinventore  di  questa  tassa. 

(3)  Augusto  mise  un*  imposta  dell*  uno  per  cento 
sopra  la  vendita  di  tutti  i  beni  immobili^  mobili j 
derrate  ^  mercanzie  che  si  vendevano  sì  ali*  ingrosso 
che  al  minuto. 

(3)  Nelle  isole  coloniali  j  per  esempio  ^  v^h  Jl  di* 
ritto  «{'Interpretazione.  Ogni  bastimento  ^  sotto  ban* 
diera  straniera  j  è  obbligato  j  per  potersi  presentare 
alla  dogana^  di  farsi  accompagnare  da  un  interprete 
locale  appositamente  nominato.  Che  il  ministero  di 
questo  interprete  sia  utile  o  no  ^  egU  non  lascia  d^  e* 
sigere  un  diritto  determinato  da  relativa  tariffa. 


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tff 

Noleggiatori   di  catalli  e  vetture  se  non  si  indUu- 
dono  neUa  tassa  sulle  professioni j  arti  coìnmercio^ 

BoUo  deUe  pelli: 

Pesi  e  misure;   pesare  e  misurare   (  tUtra  imposta 
diversa  )\ 

Albei^hi  posta  delle  lettere. 

e)  ConsumL 

Dazj  alle  porte  della  città;    Tendila  'del  pane,  del 
▼iooi  della  carne  ne*  borghi  aperti  o  non  murati. 


VII.  Comodi. 


Domestici*. 


Carrozze;  i     In    ragione  del  numero. 
CaTalli; 

Mobili  in  ragione  di  valore; 
Posta  de'  cavalli  (pagata  da  dd  ne  fa  uso  in  In- 
ghilterra); 

Vni.  Piaceri. 

Caccia,  cani,  carte  da  giuoco,  dadi,  bigliardi,  teatri; 
appalto  de'  giuochi  pubblici;  lotterìe  ;  polvere  di  Ci* 
prò.  —  Tassa  per  la  concessione  de'  titoli  onorifici. 

IX  Religione 

Diritti  dì  stola  bianca  e  nera  in  occasione  di  na« 
sdte^  morti  e  matrimonj  presso  i  cattolici.  —  Dispense 
per  impedimenti  maritali; 

Diritto  delle  candele  sui  Giudei  (  i  Giudei  essendo 
obbligati  di  accendere  un  c^rto  numero  di  candele 
ne'  giorni  di  festa  ,  pagano  detennìnato  numero  di 
soldi  per  ogni  fiamma  nella  Galizia  o  Polonia  Au- 
striaca, invece  del  testatico). 


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112. 

Decàmcj^  primizia)  oblazioni,  purgazioni,  ecc.,  presso 
i  Giudei,  i;4  ^^  raccolto  pel  manteaimeoto  del  cuho 
e  de'  sacerdoti; 
J«»poate  per  ispe^e  di  culto  presso  i  prot«stfMiCÌ. 
Le  imposte  debbono  essere  considerate  sotto  i  quat- 
tro boguenti  aspetti  : 

i.^  Prodotto  jiiMeìasénna; 
a,**  Modi  fdi  riparto  ;  .  •        i      . 

.    S^""  Alodi  d' ^s«tion«  ; 

4*^  EfTetti  sulla  pubblica  economìa. 

1.  Prodotto .  I ., 

I.  Si  suole  dividere  la  somma  totale  d^Ue'  imposte 
f  :^  li  {popolazione  ,  Oiule  oonOsoc^^Q  V  siggravio  tncùio 
.  sopportato  da  ciàscua  iinUviduo  in  diverbi  Stati  «  o  in 
oiverji  tempi  nello  stesso  Stato. 

QtiLNto  calcolo  generale  non  presenta  grande  uti- 
lità pratica ,  e  pub  talvolta  essere  occasione  di  falsi 
gìiiii7j  per  lo  seguenti  ragioni  : 

i.^  Pc<<chè  l' impiego  dello  stesso  denaro  pubbUoo, 
om  pome  ac^ua  irrigatrice  promove  la  ricchezza  delio 
StGilo  che  lo  [ta^^ò  ,  ed  ora  come  fiume  che  si  pbrde 
sotlerra  ,  non  reca  alcun  vantaggio  ai  cittadini  che  àie 
ri:  liXdUfO  smunti.  Sotto  Marc'  Aurelio  il  denaro  dello 
Staio  RlipcndiavQ  truppe  obbedienti  che  difendevano 
V  iiiipoi'o  dai  barbari  ;  sotto  Viteiiio  lo  stesso  denaro 
hl'pctKliava  truppe  rivoltose  che  assassinavano  i  citta- 
di./ ,  e  cofiì  dite  di  qualanque  altro  ramo  di  spesa. 

2.^  Volendo  conoscere  V  aggravio  individuale  por- 
tato   da  ciascur  individuo  sotto  goveitii  diversi ,  non 


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basta  dividere  le  ìippi>rte  g)Bp^i,  pert  la  popolazio- 
ne,  Gì  d'  uopo  ag{;iu«0ArTÌ,qd;  ps^i^f re  anpp  )^|(e- 
guenti  :  \ 

a)  Le  spe^e  d'aiqiiiipistrai^ioiie  locale  1^  qiw^lj.iiopo 
separate  dal  pubbKoQ  ^mw.  ff  ^  ^tfq\p^,JifSj^è 
io  piccola  ^mina,!  «lengom»  .attw49.  ft.  ù^^i^rp^e^ 
fali.4m»,.p<r  fis.  «U  appidti  4l«ii ^^pM|^p|flMfl|ì  per 
le  vendile  al  mmMoi       .!,  ,       '.„,...;  , .  . 

b)  J  pedasfi  ««fi  ponti  e  5^ne  ntnade^.i^f^  i^^(h 
cani  paesi,  come  petf  M*,  io/bsbiDMm,  iii|iifll*A|Dfri 
lica  aetteatrioade,  aoop  diritti  .pair(kpUrì{.  (| 

e)  di  mmAj^wmUx  da'  giudici  din  41^'  4jmeipie%h  4 
«agODO  dai  giudifl»  M^^  i      •     .  :.  ^  i 

d^  I  aOan  da*  dogÉBiari  i  .filali  Mih^s\gtm  iPMM 
prekvaM  la  Ioaa  pvta  diitfrawfjawla  $ì$^  tMpnmtM 

ÌBpotl^  o  del  totek  ^i  eiMi  di^wii^  iMMd»  A  .^mn 

•  cib  par  diie  .ragioidai.  ^  .iMr.J.Mn!  ni 

fl/  Peadiè  |a  q«ola  pevieei^  «ilprofliittpimMllhl 
di  ipaot  cappiMiala,  in  pari  ciramliQfte ,  KiM^^  A 
iMbiUta  dal  pabblioo  aasoNpiiitflafbMB^.faftMklfMffl 
deiraiaaéaM>aid,  •  fii,  aiÉM  a^gtM^:  :    "'    /    i\,tt.d 

.    •        '      ■  i  .  .i      »   »li  lnf 

A    ^5ipit«li   p    ,    •    ^    •      *P,.PW  «Rft 

jGenaraUDente  tMtte    le^  ,  .11" 

\     imposte 6         .  .  j,..., 

/Wo^o/  della  Stai.,  voi  Jr.  -«l>v       ^ 


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Iti 

.      V-    }  'kPi^é  deità  molùzidtaS'  .SJ'  ■     i'»      '•  ^ 


•» 


•  Fltilcitf  ' .  TD^ó  la'  «vbftttìdàe,   o 

I     sìa  attualmente     .     .  i6  1/2  ^  •  '; 

' 'Portogàlliy',  •  ':  • }  '-r-^;^  '1  '■  .•'  ':•'•. ^'33-1/3   ' -ì  t-» 

'"Et-*cgró>'d'hàliX^'^ii«t)o^tf^stfitei*é-  i  -'^  "  v":'-* 
Éi;  smfè^àiilre'siil  dòlttifAìérck>hèl  'i^w]^^'"at«M  «3    •   i]  mi 

*  ^.^'^S<^tàhieiitei détraéndcir  l^i's^a -  dal  pMnAcitto 'ì§ì 
può  venire  in  cognizione  della  iOèMÉM^i  dke'titdVM  W 
di»[A^ik!?odè  ^de'^gov'erùi V  e  tbé<«94i  > tessetti» «annerire 
ìA'^fekài  %i8zi6tt<ilèi  «èRtivdri'p^  r    <  •  i  i  .1  . 

Il  confroiDt&'dèlré('IUi^6is«h»*  pagate:  dUfcyi^^ 
&  digit  ^(g^àVj'i^dfifertr  ib:  àfim^^ditanlr^l^faioiJlià  ^ohe 
'l'estensione  territoriale  e  la^peptriaiStine^<Mil6<iiiO'0N» 

IAfefll"i«k  r^  iÉto^«)taiibvi(h|HÌoMurrdioeflidd'uq 
deficit  di  5o  milioni  ^  la  terra  finanziera  d' idHoni  nbd 
IMM^'SownritaiBtt^quéfta  softìfaà  d^itift  anhi^iùc- 
CKMKi'^MiykiMaò;'  iW'dfetrufefOni:^  MiikpinW»enspèwpe^ 
céiJmt^feV'wlitiCM^'  <fUrifrsltltaT:«MrH«r4i/  b.'fbifie  jldoppio^ 
inchiudendo  nei  conto  gli  atsiignytCii: 'i«|i|>r0C|,««»stt 
filii^%KéteM'>1U#tf'^ttf  >  noli'>ffe<iil^  ^uésbi  iViipero  , 
là  ^f)(/Ì¥eizak  '^^^ebsUKOo  ,:  ti9i'ÌD,^iMiKinip:txii]iiM|(mrb 
4^1^  «kh«riiiM|d«?«Mto}Hip«miidbubiM  d'utrb  uà^ 

liardi.  V'ha  di  :pli»;''i''iiMM»u<i«inMi,«iW7enMle«  de'cà^ 
pitali  costringe  il  governo  a  ridurre  V  interesse  del 
debito  pubblico,  ^dbstb'-fhh^iìso^  ^vMb^to  di  forza  è 
8(i^uÌ!o  i  a^Uiuse  •  diverse  daH'  Hth^óne  f  territoriale  e 
dalla  popSthzione  y'  caLÌii'é'''^iihd''iotìo''hfaéÈi^^h<^^ 
alla  maggior  pai4e  deglt  S^ti'Wd^br^,^e  sono  le  se- 
guenti ;   ■       «>-...        'j)>'.Aiiui      j 

I."  Mig^rie  agrarie  3Uf^ej  *.    <'•  i--  ^^      ' 


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txS 

"   \S  PòAgri  immensi  ttàddìf^iéì  r^  *      •     ...     u    • 
'   3.^'  'Arti  antidée  mif^btàié^  nuové^  init^i&U^^  iép- 

*p<mi*iioni  di' mestieri  yihtìolte\'        «      -    •  "     *  i'u. 
4.^  Quindt  bracei4  ìozMse  rift^iHM  pnoéMfi^f  ^  : 

•     5**  Aumentò  ntUe  ìfirdde  ené^eMaU*'  ' 

6.^  Istrutione  popolare  pr&moséa'  e  mendidiià*  ^ 

preàsa$  -  '»  •  •  ^ 

7.^  Inegttaglianza  mosttuósa  rteUt  imposte  éU^imka^ 
8.^  Codice  chnk  meno  imperate  eke'^  anteeedButit^ 
9.^  Sieure^a  generale  gnaremita  da  buon*  sisàsma 

puàidariù^  quindi' 

'     to/"  Tmte  le  jhrtBs  Mft*  itaie^tiimpieffiMti  ^n^a 

distinzione  rf*  opiniokt  'tetflgèàsa  (t)/  •  |  '  .     .' « 

•     il.' Mcfdor  ètt  fÌpW0V    i     -..u*JÌ    *     .r 
••    «     '      ..    '    li     '  •'  '*'     .l'j/.'.    •»     fi-?!.'   •      Ji  r.|i     tu.* 

-'  Cikctnift  ìmposla  d(eve<-ÌMfer0  uffa-'ibsie  ,^  ìbl  iqàaik 
-oirflé  sue  vaìriazftoni'  :in  i^ift^e^in^  metto  i)c«taii  b'  il»* 
«pettivé  •qaàntilSi'dd "Pigimi.  ^QbcKta'  •regòUii)si/.;trovà 
^qaentemetAé  diroeiitic»fta  in  pratko:.«ec<^eidciMÌ 
'esempi  ?..    e  ...'■•»  ^  •  .,,...  n..- 

'  'i.^>ÀU'epooé-  d0lk  g«emi  ^coniro  iàintt^io)^  Amno 
tasMIi  i  sanatori  Vomàlii'  mtiagbDe  <ii  4  ^l^li  ft  dieci 
aigi  -per  ts^mt^tÉnA  tegola^  dcMe'lorò'  case  \  .*iic  IbfiierD 


(i)  Fa  deturpo  eccettuare,  t In^hiltermi'  s€h%a  ri- 
portare,  che  i  caitplfci  sano  ivi  esclusi  dalle  franche 
^  costituzionali  ,  dirò  che  gli  stessi  agenti  delt imposta 
chiamata  Accise  ,  e  che  comprende  la  massima  paHe 
delie  imposte  indirette^  devono  Opparteriere  'alUt^  rèU- 
gione  anglicana^ 


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etsi  proprìctarj  o  locatacji  Non  è  iieciess^nQ  di  dire 
che  li  BOBifirQ  àfXLe  tegole  non  corrkponde  alla  €iipa- 
cita  delle  case ,  le  quali  »  «uUo  stesso  «pazio*  oròaoi^ 
tale,  pommo  essere  più  alte  o  pìii  ha^se.  ;     • 

a.^  Nel  PavlQgaUa  V  imposta  $tù  terreni  «  esdco* 
lata  .10  ragione  deU'  eslensìone ,  non  ^  in  ragione  dei* 
r  estensione  e  della  fertilità  ;-  quindi  le  terre  deUa 
|»nonn<te  qunsi  seb^gia  dì  Thi-hs-ilfonies  pagano 
Àome  iiaeUe  della  ferfttwsima  Jlfint^oU 

3.^  A  Napoli  iideaio  soll'ioiportaziope  de' libri  non 
ha  per  base  il  peso  ,  ma  la  forma  \  quinci  un  libro 
in  4^  di  loooo  pagine  non  paga  di  più  d'uà  faccelo 
di  IO  pagme  della  stessa  fonpia  1 1 

Allorché  è  ragionevole  la  base  delP  imposta  ,  ma 
ne  é  incerta  I*  appUaiatoile  »  resta  a  vedere  da  chi  e 
con  quali  cautele  si  faccia.  Posto  il  principio  t:he 
1'  iqipoAa  sui  tenreni.  deblMi  drere  per  baae  il  prò- 
ilotfeé  tacila  »  fiarono.  misurali  >  quindi  vtjulati  in  l4>in- 
Iwndia  tutti  i  tenreni  da  ingegneri  delisgall  dal  gove]>- 
«a^lfta. questi  ingegneri ,  senta  ricordare  qui;  gli  er- 
rori involontarj ,  potevano  avav  favorito  gU  i^ni  ed 
aggaairalo  gli  altri  ,  ed  «ncet  esageralo  le  rendite  a 
Taniaggio  del  fiaco.  I#'  impemlore  Garin  VI  i  ^iii  la 
Lombardia  deve  il  censimento  )  capì  la  massioia  che 
il  mezio  più  pronto  e  più  sicuro  per  iscoprire  la  frode 
in  queste  faccende  è  la  pubblicità.  Egli  ordinò  dun- 
que die  le  mappe  di  tutti  i  poderi  e  i  i*elati«i  valori  ' 
fossero  esposti  sulle  porle  delle  chiese ,  acciò  potesse 
cÌ2|scuno  esaniinarli ,  e  non  fu  stabilito  il  censimento 
«<e  non  dopo  che  furono  sentiti  tutti  i  rìdami  :  si  se- 
gue annualmente  lo  stesso  metodo  nel  riparlo  delle 
imposte  in  Inghilterra. 


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U7 

-  In  ÀtàM  tì^boedt  jpif»:  driuuque  lifileiTa  a,  pto- 

'  tsm  ohe  uo  cìMmUm  ,  l' atse  dd^piak  ero  mi(gioi«i 

dd  8tt«,  pagafa  amore  impote,  patera  costringerlo 

d  eaitttea  Mhr  raiàtiva- proprietà  (i  ). 

i  IH.  BiOodi  d'esaaiolte, 

I  BìeUNli  «l  n<kuMio  a  dae?  o  il  gofiefaM  esige  egÙ 
stésso  dd  nieeso  d^  suoi  ageait  salariatt  le  iai^osle  » 
e  dicèsr  eA^/t^eptt  4se<nièmià^  aeTero!  ae  aiSda  T  e*^ 
àazìoDe  ad  attiri  che,  ritenendo  il  prodatto',  gli  danno 
determÌData  soesAMi  »  e-  dioesi  metodo  p^  appolio* 
"  Il  senato  romano^'  scredith  4'  appalto^:  in  un  suo  de- 
creto feggiàmo  :  ubi  pubUcantu  eH  ,  iM  €t  jus  pMir 
cum  vanwn  aui  Gbèrias  eMtb  mdla. 

A  dir  Ycro/A  ^oe^  disordini  pih  il  goremo  dove- 
vasi inool(iare  che  il  inetodo.  Infatti,  almeno  negli  ul« 
timi  tempi  deHa  repubMiea^  si  tenevano  segreti  i  ton* 
tmlti  d'  appalta,  citte  segKte  le  clausole ,  segrete  le 
tarift,  segreti  i  difiHf  degli  appaMatori^  Ora  il  poter 
danneggiare  telato  dal  segreto  si  é  sempre  cambiato 


(i)  Oltre  le  ineguaglianze  emergenti  da  incerta  ha» 
sej  altre  i^e  n'ha  che  si  rifondono  in  motivi  esteriori 
alt  imposta  stessa  :  è  noto  ^  per  es, ,  che  pria  della 
ri^bniane' /taHeeé0  i  beni  del  clero  non  soggiacevano 
4rfr  imposta  j  e  grandi  privilegi  godevano  le  terre  in* 
feudale.  In  Turchia  f  imposta  sulle  terre  pagata  dai 
sudditi  musulmani  giiinee  ad  1/7  della  rendita  j  men^ 
tre  quella  pacata  dai  Vristianì  sale  ad  i/5 
(  TbomtoH  ,  Etai  actuel  de  la  TurqCiìe;  t.  Il,  p^  128)- 


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ii8 

in  éknnor  pobbUoo*:.  r.avidità'  4egli  ^jfpàÌMim  <^9i* 
iÉi)Hi  dttnque'  e  dovelto  Gomaattteii^  a? jmifi  .d!  ogni  8|mk 
di.  Acisordato  jlepqne  i  dalle  lagacaBe  de' {M^Iì,  .du^ 
bitò,  sul  pnncipio'  deli  aoo  regno  /ter  doVilFa  dtftrug* 
gere  tutti  i  dazj  ;  al  ch^  essfsndosi  opposto  il  senato, 
V  imperatore  (  si  -dofrebbe  dir  Seneca  che  lo  dirìgeva) 
oi-dinò  che  le  leggi  di  qualunque  dazio  sino  allora 
òccaltesl  pvbUieassero;  ohe  finito  .P  anno.. le  rì^cps- 
sieut  trakisdiate  nte  sì'rìassumessefo;  che.  in.Boma 
il  pretore,  nelle* provinole,  il  vice-prefe^o  o,  il  .vice- 
console  giudicassero;  soaMaariamenter  le  qM^vele  centro 
i  pubblicani  «(  Tacito ,  Eisi.  XIII  ^  5jk)* 

in  Inghilterra  P  esaaione  dfiille  impesta  non  è  ap- 
paltata, e  costa  pochissimo,  .eome  abbiamo  vedu^),  q 
sarebbe  questa  una.  buona  ragione  coi^tro  gli  appalti^ 
se  non  si  sapesse  che  il  poco  costo  d^U'  esazione  ha 
la  sua  cauMi  n^ll'  amministraaione  inuiiicipale}  gU  agen; 
ti  della  quale  si  incaricano  gratuitam^te  d'esig^r^ 
gfan  parte  delle  imposte^  contenti  delli^  pubblica  ap^ 
pròvazione,  la  quale  ha  i  suoi  vantaci  reali  in  loghil* 
terra.  Il  sistema  municipale  frutta  dunque  il  risi^p^ 
mio  di  più  milioni  che  la  Francia  è  costretta  a  pa- 
gare à'^suoi  impiegati,  e  ciò  nel  rapporto  di  6 -per 
loo  (spesa  d'esazione  in  Inghilterra),  a  i6  i;^  per 
loo  (spesa  d'esazione  in  Francia). 

Volendo  ora,  porre  a  cohfronto  il  sistema  dell'ap- 
pallo col  sistema  per  economia ,  quale  si  usa  attuai* 
mente  dove  non  è  in  vigora  1'  amministrazione  mu- 
nicipale, .vedremo  che  la  quistione  si  riduce  a  sapere, 
se  y  appaltatore  sia  più  attivo  a  sorvegliare  il  proprio 
iatcresse^  che  i|  f^l^ipn«|iQ  4  Sorvegliare   riatews^ 


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piifablico,!  cèoé  se  ^oq*  aia  tvHClnirate  nagggkkve.diiatio. 
L'interesse  d'un  mioi$tit»9.€déBÌéeraA(»..iiohif«D()éiilé| 
sì.  è  àk  fuo(lìplk»i^  9^  iÉnpieg^  ,fi«r  \moltif4ime .  le 
«uè  'crefltftires-dii'idàr.  litro  gff#sbi:sOMiciirjriper  ni 

IlérlÌ:AUa>  :Ma;peiÌM3MI.;.  cgb  'adD  |hA   OldlMfO  udì 

^«re.  suUal  Icuro  ^oùdgli%i  poechèflti  ..fciffo^ 
non  gbJfiraUtà  |«rdìt«.  cMIfifpfsM  Kikiti«9t#Qiicl|f«f^ 
pahator&^M.è.^ì  ridUTO.al.lPÌ»ofoJWimero> pèJMJfcilgta 
suoi  a9enti/di;dariJoro<JS':pJ^ba%io^ii#,ie)dÌ'«qii> 
derli  iaboMé  edesatU,  perqhètio  mmrQ  iiM(||iÌ9e«if 
del  «erro  è  mm  patita. pel'3ifo»,padawie^-;Uai:typrii 
tatare  pub  dunque. eli^ve'jlo  stello .soapfPM  di  impni 
ste  con  maggiore  economia  che  unjwMlm.'J!  !i  •:,,:i 
Qualunque  sistevia  .pKevalg«i,  fii.d'm^pQ^taiufSi^re 
a  4}Mali.pekiQ,  soggiaeiaitOM  ÌMrafniAvi'.alL'.kDpfliiI^^:  \e 
quali  frodi  doumùcUaup  i,  cxfllfyttoniflwU'jtlM^UftQpeM 

.  Pme  airefratfar/'.  In  Men^,  ^ihKQbiit  si.  pARtaftl 
repUissiipia  di  libertà,  ebiuoqu0fWMic^Mr9.«lp9giiafe«ilt 
dell'  imposjUi,  .era  condotto  ^U/ista^J^ju  fOffrcimj^.qvefr 
sl'iMcl  fu.  poa<^  abofilove  gli  venne i«Qtfiluita  la  o^^ 
fisca,  e  la  veudita  de'  b^ni  aU'  incanto  dopo  certa  kIW 
lazione.  .•  •  •  t  .  I  *       ;    *.«    •  ..  !' 

.Ilfel  seg^o  JombardO'veiiftO'  il  debitore^  oo^orosQspg- 
^tice  alla .  perdita  /di,  uo  soM4  ì  |Mir  «Ura ,  (pc0iO4Mo  ) 
si41^, somala  4el'suo  debÀto,.  e  1!  esatto«^.^  iaT««|}I^V 
del  priirilegiofisccdeiiha  la  &coUàdi;pi^orare.e  pas^ 
sare  a  tutti  quegli  atti  che  competono  al  fisco  con- 
tea J  debitocL.cQutuuiacL.  01ti*e  k  muUa  del  ventesi- 
mo per  lira,  il  debitore  soggiace  alla  perdita  di  danari 
otio^  o  «ia  del  tren^esimp.pec  le  ^peise  di  jùgUotatio- 
ne,  e  di  denari  quattro,  cioè  del  sessantesimo  pei*  la 
vendita  all'  incanto  degli  oggetti  pignorati. 


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Burnii  'dggH  •  ókiabrii  iBostcr»  (fif alche  ccddo  ».  ;  j^ihot 
che  I' «rUòmenCò  è  Imécfioito.  ti:. 

.  '  (Impbstd  sm  t99reM.e  sMs  ^xrq^«iMm')i 'Heile  .co* 
nraoi  éì  cafnpsgr'Mi  nel  rcgDO  lomhardo-TeDeli»;  l'ent* . 
tofie  iÉtmondM  ico»'pobbIito  ■▼vn» H sqo* «rrùiò  indbt 
innnbto  giortio  ^  'per'  eiigei*e  le  ioipoala;  Uà  Ioocd  dì 
«pn^aha  ^Mtleiief  kl  f^àtobne  y  «h^  i^  liiiltère  ha 
apéiWil  »ifo  bifÉitto!?  <^  i6cbDiAe  Mi  ief^eneti  hn  de^ 
tBMbièaliBi  ta  dlirtftÉr  d(  t|Ufe^  sedute^  qikkha  ^witlore 
pftlH  lli»tl>^  MfeHÒ  filili  ì'  «#iitf>lM»enilì  mh  MnitarH 
•Ittii^  imMeittMHéiMltéi  e  f^r  delMgttMxà  ««Iti  ri* 
fMi%iB*b  M|SlS«iii  «M«<  màlciif  del  t:d|po#6lA>  dm  è  pre* 
mio  dell*  tilillèrfli 

(^l«Mra»:).'Qùi»t'iMÌiMa  ^iiF  tilde  in 

Tuitihi*i  thè  HttlltfhMéiile  néUtf  provineie  ì  figit  ma* 
schliSHif  W«e  itìMtflf'ttèMi  to  [tagttttò  òhe  «li'ètìi  d'unni 
%  ilM»tr#  Dé^viila({^i  ti  soiio  séggetCì  atti  5.  E  quando 
tÉ»|Nyvei^  gi^eóQ^èMAMftla  Mlfetà  del  àua  ngpttio» 
Y  tHattdM^  tie  ttilMM  la  te^fta*  liM  um  cdixilctUa  che 
gi^  '^ééyé  di  HOfitttt  ^  è  AiecSbnrté  k  corda  ttOd  è  boHafa 
f^  l'éMlofe  pn^  afecoi*cidrta  ti  siio  piacimento,  quindi 
il  povero  greco  ha  sempre  torto  (i). 

(  Trtbmù  in  gefiemky.  Licinio  ^  dapprimé  stehifln», 
p6Mm  MMsrIo ,  qulbdi  (sreahira  d- Atigéaio  ,  Atto  in- 
téédcnttf  dellie  Gallié,  vetfvàe  accolte  d'  àVéito  ditiso 
i'  tfooo   i»  '^aAtord^i  me^  ^  *  affine   di   «sigerà   piti 

^\(^t\,ìtt     Ili'     Ini li  thiliKniWii    illllHlilll  I      ■ 

(t)  TkomktùH^  Etat  aetuel  de  la  Turquie,  t  //,  pa*> 


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co6lriÌMiiÌQiiu  ,  'fe    qhali    erano   fissale  a  detcràiioata 
al  mese  (i). 


rV.  Effetti  sulla  pubblica  economia^ 

I4'  acUme  dellei  eoBBSsìie  ed  inegoaii  impeslÉ  risiriUi 
dai  segtifiibti  sintotn: 

j.**  Popolazione  enUgranUs 

ft«9  AjBnoùUàara  iManionaia  ^ 

3*^  Telai  iaiimtii  inaiàidi 

4.^  Dàif  dì  eónmmo  ècemaHj 

5fi  MùlUpUeUà  di  am$nMmfmrìj 
.  6)i9  MiunetiiML 

h  Le  iaaopportalnli  inipostie  die  esìgette  la  corte 
di  SipagM  dàlia  Lmofaerdìa  nel  XVI  e  XVII  secolo, 
càgiaùaséé».  la  penkttai  d'  On  leno  circa  della  popò* 
laàoasf  di  Milano  s  il  dasio  della  maoina  mise  111  eirn 
dtua  qùMa  Tentili  impereioccliè 
Hel  §6o3  questo  daaio  produsse  lir»  mil^  tSì^ffiof 
E  nel  i638  si  ridusse  a  lir.    .    •      »      to84oo(i). 

Sotto  questo  articolo  si  pub  citare  la  diMMosa  in* 
fliieaxa  dbe  rinpoeta  sulle  finestre  eserdta  sopra  la 
popAlaaiéiie  faiglàe:  Howard  dioet  Un  gran  namero 
di  case  di  campagna  e  di  edifiif  destisBlI  alle  manifiit- 
tsure  sono  impenetrabili  alParia  ed  alla  luce;  da  ci& 
Tiene  che  i  paesani  inglesi  non  sono  pia  lì  robusti  còme 
lo  erano  i  loro  padri  (3). 


(i)  Pécoi^  His|.  des  GàuloiSj  f.  ///^  pag.  3^34 
(a)  CarUy  11  oensiifiènto  dì  MMano^  pag.  3i. 
(3)  Etat  des  prìsoos  «te.  j  t  Ij  pag,  16. 


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122 


IL.il.feiiile  Usmtorio  dell'Aiidfilusui  produiw  ttfak» 
bondautemeDle  tutto  ciò  che  è  nede^ano  alla  •  nUi^ 
per  r  addietro  vi  si  vedevano  numerose  piantagioni 
di  cotone*;  ma  enormi  imposte  ne  hanno  fatto  abban- 
domain  kt  4»lltvasìooe.  (i^^Alìa  stessa  causai: attribuii- 
sce  il  duca  di  Chatelet  If  rovina: neU'agricùkum- p«f^> 
loghese  (2).  .1 

L' imposta  sugli  atti  cnriity  eslésa  agti  affitti  e'  cal- 
colata in  ragione  della  Icgro  ibBivt^  dal  ttiinistro  Poót' 
t^artrain  sotto  Luigi  XI V^  divenne -firtde  àlP  agricol- 
tura della  Francia, .  giiMehè,  per.  sottrarsi  alia  tassa  fu 
forza  Bare  affitti  di  corta  durata ,  quindi  non  èonCvén- 
ne  all'  affittuale  impiegare  ne'  terréni  grossi  ■  ca|>itidi 
de'  quali  non  avrebbe  potuto  racoorre  gli-  inteces^.  > 
.«La  Firaocia,  dice  Boyer-Peyreleau^; potrebbe  ikoii** 
m^nte  somministrare  il  bue  e  il  porco  salato  aUe  sue- 
colonie,  se  i  diritti  sld  saleiupn  rilenessero  ragficot** 
tore  d^U'  allevare  e^  knoltiplicflire  ili  suo  bestiame  y  e 
permettessero  all'  industria  di  speculare  sulle  1  iàsalà^' 
ti|i|e  «  perfezionarle  (3^* 

11 L  U.  conte  Carli,  parlando  delle  sopraocitate  gra»! 
y^^Ef^jobe.la  coirti  àk  ;Spagtta'iitiponeTà  alltt:LoaUBifr^ 
dia,  dice;  >»  I  mercnnU  di  lana  in  Milano  1  avevano! 
yf  .per  t^ssa.  oodhiaHa  lir» .  3òi4 ,  e .  per  istraordinaBial 
99  lir«  do4o.,  in  .tutto  .lir...5o54  ;  ma  essendo  -  iiisoffiì<«. 
M  bile  tale  peso  in  aggiunta,  a  tutti,  gli  aftrì  aggiMiVf^ 


(i)  Annales  des  voyages,  /.  XIX,  ffog,  33 1. 

(2)  Yoysige  cq  Poà^tugal,  t.  Ily  ffog.  44-45. 

(3)  Antille&  fran^ses,  L  II  ^  pi^.^  66. 


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ia3 
».i'$iit  il  aad2|rditnii|iie»da{Mrb  fiig«4e*lavor9t^^ 
»  ^mà^m^^HUwlmm^T^  a  Ur.f 3p>qo»  indi  a  lìr«  aooo. 
n:SiMiM4iltò'  poi  .V4li«Mliyk>.iieir olio  (vtace^#aho  alAl 
»  JlM^waJfi' pmmii)p  frttQ  q4  1^9  per  cui  veniva 
»  %,cmmfm.9kjpth  dk  %f  jier  ^uto  «opra  il  valon^ 
j»  capilakr  MiM  .«ooQrdalo  .che  Jo^ece  di  tasse  «  pa* 
»  gasati!»  JBit^  7  per  pwf»*.  La  decadenza  di  questa 
»  necessaria  ed  importantissima  mani&ttura,  accaduta 
»  per  le  mgtum  suddet^,  é  dimoslnita  da  Gio»  Maria 
»  Tridi  mi  i64o^  ^ando  scriveva  ;  «  da  esso  in^pa- 
n  riamo  A»  pel  i6f6  sì  muMi^vajiio  in  Milano  70 
»  fid>brìche  di  lana,  che  per  ogni  anno  davano  15,009 
#•  pfyue  di  panno  ^  ed  a'  tempi  cuoi  erano  ridotte  le 
»  Sèbhxkho  al.n.^  di  i5,  le  qii^li  non.  davano  piiid^ 
^  3,000  ipeue.  Ha  poicb^,  come  egli  prova,  ogni  pez; 
«  .za  di  paiuoko  foipmioi^tra  il  mantenimento  a  ixS  per- 
»  sone  per  un  mese  continuo ,  così  essendo  sin  all^ 
99.  metà  del  «ecolo  passato  diminuito  il  Jay9ro|  di  pez« 
p  .ze  ia,PQOy  i  chiaro  che  maopò  il  sostentamene)  Ì9 
»  Milano  a  a5/XK)  persone»  U  medesimo  avverte  c^ 
30  per.^sp^tto  al  lavo^.  4^Ua  seta,  accennando  che 
»  nell'anno  16^. si  I]^rpvarono  in  detta  città  paaa- 
f9  canti  a4iOoo  fabbricatori  (i)  ».  ,      . 

ly*  Scemando  la  popplafipnc^  ^  i  mezzi  di  guadagno 
pel  i}9ssp  popolo ,  seg\ie  p^r  iQiecessar^a  conseguenzfi 
che  devono  scemare  i  consumi  e  quindi  i  dazj  esatti 
sopra  di  essi.  Questo  sintomo  di  pubblica  miseria  di- 
venuto sej^sjbile  nel  «693 ,  e  cresciuto  negli  anni  se« 

(i^  Op,  cit.,  pag,  32. 


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1^4 

gtieoU  itl^r$<k^,  iaiki^aè'  Luigi  XIV  •  tétrt  il  àif- 
nistéro  àeììe  finanse  a  Pontehartria  ^  ih  qtieBta  oecat* 
«otte  per  flkro  av«ta  più  te^to^'il^  i^  ohe  ilioiaMChj, 
giacché  qaella:  uiiìaria  non  M  oboé^egiieiteitfolaitìMtiie 
ddPiéiposta  9pecMé  e  ìH/ppé  grtfttutf  Mi^MMauaii ,' 
ina  anche  delie  inatttfasitì  gttefM  apMblfìdta& 

Kendonto  HgoroM  la  MndliUddnè  che  si  deduce  dal& 
i'aoceùtiato  sintomo: 
'    i.^  Là  sdmdia  de*  eotimaai  cui  si  MIeodei  * 

i.^  Il  Btito^rò  dègtt  ami  iti  (mi  si  ttfostra; 

3.*  L'esclàsictoa déiectfttstf  etentaalialunratrici  d'uà 
ramo  o  d'an  sihrù. 

Siccome  il  pane,  H  sale /il  Wao^  la  etihM  M^lio  gli 
ultimi  oggetti  di  éohstimo  che  s Aiseana  ifimitumome» 
quindi  è  evidente  che  può  òominciBre  ki  misèria  pò- 
potare ,  benché  i  dazj  delle  accennate  merci  non  ne 
diano  ancora  segno. 

Egli  é  anco  evidente  die  qualciÉiò^  da'*  Suddetti  rami 
]hi&  soggiacere  ad  alterazione  in  un  anno  od  in  un 
altro  f  senta!  òhe  n  sia  estesa  ò  ristretta  la  miseria 
pot>otare.  Paragonando ,  per  esempio ,  il  consumò  dèi 
vino  succèsso  nelP  ex-regno  d' Italta  hel  tSio  coh 
quello  del  1B09,  si- scorge  diminuzione.  Ma  siccome 
questa  diminuzione  non  va  a^còmfpaguata  da  altre  , 
peraò  é  chiaro  che  fa  d'uopo  attribuirla  ad  una  qr- 
costanza  eventuale;  e  questa  fu  l'alto  prezzo  del  vino 
prodotto  dalia  scarsa  vendemmia  dell^  anno  aniece- 
deate  (1).  Ho  scelto  a  bella  posta  questo  caso  ,  per- 


(i)  Conto  delt amminuirazionc  delk  finanze  del  re- 
gno d Italia  nell'anno  18 io. 


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•  12? 

che  dioMMtm  il  ^iiMolo  tn  gli  ^«PMiti  jtffogrftBci  e 
t  sintomi  pBtmomktÀ^  e.  p09^«ii|i:|«  M«9  ctnseguente 
che  trar  si  potrebbero. 4» -«^cMfc 

V.  LaimollÉplidilà  d)BÌk  i^of^yveotiopi  prova  ^,  o 
eke  li  è  grosso  Jueio  a  y&olare  iii*ieg^  dell' imposld^ 
o  cbe  è  estesa  l'ùttpolieB^a  ad  os^nrarla»  a  ^  ne^ 
mai  organifiBata  V  easpinboe^  Qa^Mtì  tre  qan  ci  dloono 
c^,  far  tcarre  rìffasosa  ^comegumM  d4|le>  qxiamHa 
slatisCkha  ,  qoanaM  saperle  ai^TJaioane  /e  iGOmbiatare 
ia  Modo  dw'il  eottfraulo  ponga  in  evideasa  le  catisa 
dM  le  prodoee:  mt  spiego:  nel  rappoHo  Mniofiioìate 
sullo  Slato  JMÌngkUèma  dal  if8a9  si  kgga,  ohe  i 
processi  per  cqntnMnreiiMai -fiirono  oDiua  fegtie; 
■a^  attai  i8i^  .  1S19  i8ai 
erocém  4(6i  aao  i96  (i). 

Bgh  i  cnrìdeotQ  «he  s[uesle  quantità  deeresceaffrV 
senaa  onera  avvicinata  ad  akw,iiiaa  isfotaao  la  causa 
^M  decremaato,  e^  per  esempio  y  nOn .  proltiaao  cte* 
seenle  agiatessa  ne&a  popolaatone  ^  come  sembra  ohe 
spoglia  far  supporre  Taatore.  Se  pai  si  rifluite  che  uè' 
anddelii  f  noi  fii  aUeggecila  il  peso  da%  inipoake ,  0 
resa  i'esasosw  pih  seaesoi  sì  vedi»  maiKioiie  Allivàa 
Mila  cooohisiape. 

VL  Sembra  che  le  insurreanoui  possano  esaere  dip 
tise  in  tre  classi,  avuto  riguanlo  alla  fi^quenaa  delle 
cause  ohe  k  pnduootto. 

^(1)  TjaUeau  de  l'adoiii^ìstraUón  de  4a  GfAade  Br^- 
$^^^f  ÌBlG.»  peg.  aao.  ^  ' 


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ti6 

Opihiohi:  déV'dérc^  />  »>  j*i(»mio;  ìa-.ihi,,  i 
Scontento  tó  fpdpolo''.  »  «'Jii  ♦  m  :  •  ; 
'-  hù  scénteb»»  <dd'  popolo,  càpaoe  di'rdtDpereJa.^b* 
blica  quiete,  dipende  qaasi' sempre 'dall'eccesso 'ddb 
imfràste.  Infatti  nelle  vìoende  pcditiohe)  raanóna  è  il 
solo  oggetto  cbe  tiecUpi  i  suoi  penderi  e  i  suoi  sen- 
timentli  e-  il  suo  oontento  o  seontaato  è  aiisiiii«to  dal 
|>iiiie>  ^Ittl'Tiiio^'étfUa  ctftMfehe  pnb  procumni  col 
luo  -gu'adìÉgnb  ^^ornfilìera;  fl'Teslo^si.piièt  dir  aulk 
l^er  lùi.«  ÀHorèhé  crescendo  riinpoeta,.scaito'peL)Folg9 
la  ponione  gìorncSfie^  di  pane,  di  vino  l'.dirxactte») 
cresce* la  pubblica  'scoffte«leaui.'  in t .questo/  ilalO'.Jf 
plebe  cèdei  agli  impulsi  della  supersluMnc^  edé  tonto 
pih  superstiziosa  •  quanto  h  più  miseàmiUe  ;.  cosicché 
VImi  rapporto  tra  T  eccesso  dell»' «qpeestimn^  6  Tee* 
Msso  delle  imposte^  L'^aéibiiìone  de'  grandi  non  riesce 
tid  ^  introdurre  desiderj  nanonali  .di  iiowtàt^ .  sé.  4A 
quando  il  vino  e  la  birra  è  miiioré  d'un  bicchiere  per 
testa  al  giórno.  Mille  'fatti  dimostcano  che  iLprd^ 
£ina€oo  ^  il  grande  aqabizMiao  ,  i  (àarlaiani. .  poKlici  di 
qualuÀcpie  «peeie-^  picnangOBo<. isolati  iaimeazo  .allm 
nazione^  e  cadono  sotto  i  loro  sforzi  impotenti,  quaiid« 
nella  pignatta  del.  volgo  Vè-'un'ipe^zo  di'  carne  Alla 
domenica.  Qiicgte  idée  semplicissime,  dimostrano -.tal^ 
volta  irragionevole  il  timore  che  conoepiaQOliD  i  ^^ 
verni ,  talvolta  imprudente  la  loro  sicurezza.  Non  mi 
sono  scostato  che  in  apparenza  ddl' argomento  ;  eeeo 
ora  qualche  fatto. 

Nelfanna  771   di  Rbm'a,>aft  deiF«r«  crisliaàa,  i 
Frisj ,  nazione  oltre  il  Reno ,  rupper  Ift  pace"  piU  per 


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«ione.  D^uW^'  «Itesa  klór  (ioiMvllrv"4dipMÌe  éA  i08ii 
%m'  'fktool-  trttnito'  di  iwfffk  ^htgrkÈtfek^  ^É-  \jià  Aéìb 

'fp>«eniatore,t^lle  ebe  le  pelli 'af«mraf;e^hni8ldiie>di 
-quelle  ^de^  bcuii  tebMiei  '  poto  nisiiori  degli  i  ciefiititb , 
lKGelté'di»*lui  .pernorouL  «Era-'Cittesta  gtMtos^.aaobe 
<eii>i'àlt»e  natUml  9  •  iiift  'piir-ai  Gerinmuì/'die  ni|rf|e 
fnuMl»beilie  arvovano  nelftr  selvej -«là  in  cesvBnièeMti 
iBÌnaK.'DiedèffO)pHma'i  boó^  sUftuicVdioe.  rTacftOfipsì 
lèoampagoiev'BJM^iAMte  per  iadriavt  i  figèi  e  \^'m^ 
^Ui'  Quindiflo  edeghe-'e^ie.'  quenele  ;  le  4}uaiì<iioÌL  àf- 
tesey.rioanerii  kUar'gttflirw^'stratqnafcKfe  «é  affiggendo 
nì'fMàiqkttvstàààìì  fdie<«iacttfotevifako  til>.  teibuto»  Que- 
sta iiinrntipDrrfìiire(rrèna  a-  slMtol;  1'  svatfoì» id- éwi 
fiattiòDaiter.fMÌfcoM  ooBttfna  i&opia  .làjftfirdiÉa  di  iSoo 
«oldati ,  e  i  ribelli  acquistarono  gran  nome  ■  pnentl  I 
Germani  {Ann,^  lib.  IV,  e.  7ar'74)  fO- 


(ì)  t€  Circa  tanno  579  (delVera  cristiana)  ^  dice 

j»>  /^W)b2^  )  ordinato  net  Mio  i^gnò'un  rmfisio  ìmi^o 
»■  ed  oneróso  ^  tnold  affòandonarono'iò'Uaro  eiaà  ed 
.  »•»  lùro'phderìj'  e  fifuggirono  in  attri  rcgfki^  aniepo- 
»  tiemfò  di  vigere  in  contrade  straniere  làéziehè  sotto- 
«  pòrsi  a  6òtàte'*opptes/»ione  tnfafti  -venii^  impòsta 
»».  im^^M/bl-ar  di'0én4  per  oenf/uge9»o'y  okre  étd  'akre 
»  nasse  •  suikf^'r^h^-  e  '  sttp^i  *  iì^ v/j  •  che  >«>•  imptfisibile 
M  df  poterle*  'SikMtatY^J'^illaéìni  dt.^lìimógeVj'^pprénssi 
*»  da  coiai  peso  ,  unitisi  il  primo  di  manto  'y  vi>Hèro 
■»  uceidtre>  il  prokuratcfte  Marco  j  •  mearicah  •  di  di- 
n  strihuire  quella    tassa  ;'b  tóvnbbePÓ^fàAo'j  se^  il 


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1^8 

Se.  dilnandile' la  ragione  fter  em  t*eiilun«$ako  ge- 
nerala abe  eocheggiò  ii|  Fi^acia ,  allorpU  Fiippo  4i 
Valoit  lafii  sul  Uxmo ,  M  troirò  ioambieio  iti  ge^esàk 
etacratìmie  allorehè  U  re  dweese.  nti^^seffAwo.^  la  Uro- 
teratè  odi  dSaovdino  dctla  flnaose  »  e  prinaipaliii^ttle 
heUa  ^bella  det  «da  (i)^  Le  iteite  gratèlle  daati- 
BuaBda  aoHa  Giovanili' tuo  Miooe«$ora  t  rtniistlejeo^JI 
fopolo  indi^breote  ali^  sreoture:  d^l  euo  rCi  e  fiirono 
neUa  mani  de'  grandi  -  una  leta  per  fiuilo  InMegece 
aontro  il  trona  SoVbt>  Cariò  VI  gli  esattori  delle  Jm- 
poste  sono  mastaeraU  in  più  città  della  Franeias  die 
piùl  Lnigi  XI¥,  die  era  stato  l'idolo  de'  sui$  «ttd- 
diti  )  ne  stancò  la  pasienu  smungaiidoli  siaO'ialU  oi* 
sa;  «.Sa  nort^  diee  Ennoo  La-Sàla^^i/inipiN  point 
-  de  regreta  ;  et  la  poiica  crainif  tàkem  quo  sas  resiss 
ne  soieac  insuités ,  quand  oo  les  pioclem  a  Ssi^t* 
Denis.  » 


9  ^fcseava-  Ffnwlo  non  P  0v^Ht  $oWXUia  iti  furore 
9^  dfil  popolo^  il  ifiude  m>n  poiendQ  uocfd^r  kd^  ab' 
p  brwdò  i  libri  dU  i^ewQ*  il  re  ,  montato  m  grande 
m  collera ,  mandò  de*  cortigiani  Qhe  arreoatono  a 
f>  quella  gente  iaunensi  danni  ^  e  sparstno  il  terrore 
m  con  stragi  e  morti.  Dicesi  che  preti  ed  abati  fitromo 
9  legati  ad  un  palo  e  soittJiposd  a  varie  pvmtdoni  per 
9^  a»ere  indiato  H  pòpolo  alla  sedizione  ed  aU*  in- 
••  eendio  dei  registri  *.  (  Oregor.  Tvofcm.  ,  A*.  F  ^ 
cap.  %g). 

(i)  Filippo  di  Falois  non  ne  fa  Vim^more  ,  ma 
P  accrebbe  fmr  di  mi$ura» 


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»  129 

Ci^Ó  NONO 

PJ6JMS 

.  Questa  operatione  può  essere  considerata  sotto  tM 
aspetti:  i.^  modi  di  pagamento;  2«^  specie  e  quan-» 
lilÀ;  3.^  ordine  in  cui  suocedonoi 

§.  I.  UtoiU  di  pagamentoi 

t.  Vagamenti  reali  ossia  con  moneta  metaÙica^ 

I  punti  che  esamina  lo  statista  sono  i  seguenti! 

a)  Le  monete  vogliono  e^ere  dapprima  considè^ 
rate  conio  semplice  mani  fattura  y  giacphè  ^  come  ho 
detto  altrove,  il  loro  stato  perfetto  od  imperfetto  som" 
ministra  inditj  sullo  stato  di  pih  arti;  quindi  i  gabi- 
netti di  monete  e  di  medaglie  presentano  all'  occhiò 
un'  immagine  dell'  industria  vigente  in  tempi  e  luoghi 
diversi*  Altronde,  quanto  più  le  monete  sono  perfette^ 
tanto  ne  è  più  diffidle  la  falsificaeione;  ed  è  questo 
il  motivo  per  cui  i  monetari  Ìa\%ì ,  A  numerosi  ne' 
McoU  di  mezzo,  sono  assai  poca  cosa  nel  secolo  at- 
tuale ,  jl  che  equivale  a  dire  che  il  perfezionamento 
delle  arti  ha  scemato  il  campo  all'  immoralità  ,  altro 
tra  i  mille  argomenti  contro  le  idee  di  Rousseau. 
Finalmente,  la  forma  piìi  perfetta  delle  monete^  cioè 
la  concavo-concava  scemando  le  frizioni  del  conio  di* 
mitiuisce  la  necessita  di  Hfarle»  cioè  là  perfeziohe  ili 
questo  caso  risparmia  spese. 

h  )  Considerando  le  monete  Come  monete,  fa  d'uo« 

Filosqf.  della  Stal.^  vcL  IV.  g 


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t36 

pò  ofsenraire  se  tutte  siano  rldueibili  ad  una  base 
uniforaie,  e  serbino  tra  e$ae  de'  rapporti  decimali /il 
cbe  agevola  i  calcoli,  diminuisce  le  piccole  perdite  e 
le  frodi  nel  minuto  commercio. 

€)  In  queste  indagini  si  può  prendere  per  iscorta 
i  principi  di  Beccaria  ed  esaminare: 

i.^  Se  eguale  quantità  di  metallo  corrisponda  ad 
uguale  numero  di  lire  in  ogni  moneta,  giacché  la 
trascuranza  di  uguagliare  la  quantità  di  metallo  al 
numero  delle  lire ,  è  queir  anello  magico  cbe  fa  su- 
bitamente sparire  ora  l'oro,  ora  l'argento; 

2.^  Se,  siccome  il  totale  d'  un  metallo  sia  al  to- 
tale d'un  alttx>  in  un  certo  rapporto  (  per  es.  1'  oro 
all'  argento  come  i  a  i4)  così  una  data  parte  d'un 
metallo  stia  ad  una  eguale  parte  dell'altro  meialld  in 
ogni  moneta; 

3.^  Se  finalmente  nello  stabilire  il  raloìr  legale 
delle  monete,  qual  norma  degli  esattori  pubblici ,  si 
ponga  a  calcolo  la  spesa  del  monetaggio,  come  si  usa 
comunemente,  ovvero  si  ommetta  ,  come  per  es. ,  in 
Russia,  ed  Inghilterra:  in  generale  indicare  la  diffe* 
renza  tra  il  metallo  monetato  ed  il  metallo  in  verga 
d?* uguale  titolo  e  peso^  in  Francia,  per  es.  la  diffe* 
reuzà  si  è  1^  i  peir  too  a  favore  della  moneta  (i). 


(i)  Non  sarebbe  intuì  le  l'aggiungere  se  so§fia  il  gO'» 
verno,  ritirando  dalla  circolazione  le  monete  più  usa- 
tCj  pagarle  giusta  il  volar  nominale  j  non  giusta  il 
%falor  metallico  j  cosicché  la  perdita  sia  subita  dalla 
nazione^  non  dai  particolari. 


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i3r 
Sì   pub    anco  ricereare  il    prodotto  annuale  e  le 
•pese  deUe  «éodàe^  iodieaudi»  i  peau  d' oro,  d'argento 
e  di  rame  col  rélatiTO  numero  e  Talore. 

II.  Pagamenti  simbolici  ossia  con  moneta  di  carta: 

i  (}uestd  statistici  sono  1  seguenti: 

i,^  Quantità  annualmente  fabbricata,  estendo  not0 
die  la  quantità  eccedente  il  bisogno  della  circolatone 
i  per  sé  stessa  una  causa. di  scredito; 

a.^  Valofe  massimo  e  minimo  de'  biglieitì^ 

3.^  Se  i  creditori  siano  obbligati  ad  aecettarli  al 
pari  della  moneta  reale  ed  in  (faeié  quantità} 

4>  Se  in  appositi  uffici  siatio  convertibili  in  denaro 
sonante  od  in  bèni  nazionali; 

5.0  jinni  Perdita  per  cento      ^ 

Nello  Stato.  Fuori  dello  Stato.  Osservasione 
^peres.;    fgjg^^^  j^Sn.    Mass.  Min.      o  cause  della 

perdita,  p«  es. 

1800  Mi»  j>         ^     Fazioni  e  pairtiti; 

1801  »         9>  »         39     Invasioni  estere  ; 

1802  9  »  »  79  Rifiiito  del  governo 
i8o3  j»  M  j*  M  ad  accettargli...  (i). 
•  •  •  •             .»  \^/  **  *•        •* 


(i)  /Z  gcfvérno  portoghese^  pet  es.  ,  pagava  2/3  in 
moneta  m  carta  j  il  che  era  conirario  alla  legge  s  e 
non  voleva  rice^me  pih  di  i/i  netf*  esazione  delle 
imposte  {Balbi,  Essai  statistique  sur  le  rojaume  de 
Portugal ,  /.  /,  p.  224  ). 

(2)  tn  Francia  si  pagavano  per  un  pafo  di  stivali 
5oo,ooo  yK  in  assegnati^  àUorthè  giunsero  aW ultime 
grado  dello  scredito  sotto  il  Direttorio. 


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l39 

6fi  Influenta  ralla  ctroòlasione  da  determinarsi  s 

a)  Dal  corso  del  cambio  il  quale  s' abbassa,  giacchi 
decrescendo  il  valore  delle  monete .  nealì ,  <pie8la 
escono  dallo  Stato; 

b  )  Dal  numero  de'  fallimenti  ; 

e  )  Dall'  aumento  monetario  delle  mani&tttire  e  de- 
cadenza susseguente^ 

d)  Dair  aumento  o  decremento  di  nuovi  edifizj,  ecc.. 

7.0  Falsificazioni.  Nel  Portogallo,  per  es. ,  dal  1801 
a  tutto  il  1830  fbrono  ammortizzati  1406,193,^00  reis 
tra  i  quali  se.  ne  trovarono  falsi.  •  466,874f<K>o  In 
Inghilterra  durante  ^5  anni  ,  la  falsificazione  della 
moneta  di  carta  costò  la  vita  a  pib  di  5ooo  condan- 
nati, e  cagionò  la  deportazione  d' un  ma|;gior  nu« 
mero. 

2  2.  Sfkde  e  quantità  di  pagamenti,         \ 

1  pagamenti  pubblici  come  i  privati  possono  essere 
ridotti  a  tre  capi: 

i.^  Interessi  del  debito; 

2.^  Onorar) ,  pensioni ,  gratificazioni; 

3.^  Materiali  pel  servizio  pubblico. 

I.  Debito  pubblico. 

La  superiorità  della  spesa  sulla  rendita  è  Torigiue  de' 
debiti.  La  causa  principale  de'  debiti  pubblici  si  è  la 
guerra.  Dalla  rivoluzione  del  1688  sino  al  i8i4i  cioè 
nello  spazio  di  136  anni,  V  Inghilterra  conta  65  anni 
di  guerra  ossia  So  per  secolo  all' incirca;  quindi  il 
suo  debito  giunge  a  19  miliardi  di  franchi. 


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i33 

Sul  debito  pubblico  si   fanno  le  seguenti  ricerche: 

i.^  Denominazione^  motivo  del  debito^  epoca  (pa« 
«e  o  guerra/; 

%?  Condizione  a  cui  il  governo  ha  accettato  il  ca- 
pitale bisognevole. 

L'  esame  di  queste  condizioni  mette  in  evidenza 
talvolta  o  r  avvedutezza  o  l' ignoranza  del  ministro 
che  contrattò  il  prestito,  quasi  sempre  il  grado  di  bi« 
sogno  da  cui  era  stimolato. 

(  Non  dava  prova  di  molta  perspicacia ,  per  cs. ,  il 
governo  francese,  allorché  nello  scorso  secolo  riceveva 
vitalizj  sopra  qualunque  età  al  io  per  loo  ;  essendo 
noto  che  quell'interesse- deve  Variare  seccmdo  le  età. 
Né  molto  piti  avveduto  -mostravasi  il  governo  inglese 
nei  XVII  secolo  »  quando  dava  il  i4  sopra  una  sola 
▼ita,  il  la  sopra  due,  il  io  sopra  tre,  senza  distinzio- 
ne d'  età,  ecc.  ) 

Per  conoscere  il  grado  del  bisogno  e  dello  scredito 
basterà  osservare  che ,  quando  un.  governo  dimanda 
tm  prestito,  esebisce,  per  es.,  il  5  per  loo  sulla  som- 
ma di  cui  abbisogna,  ma  talvolta,  invece  di  loo,  ri* 
ceve  5o«  6a  ij^,  83  i}3,  od  altra  somma  minore  di 
lOO»  cosicché  nel  i.^  caso  l'interesse  é  realmente  il 
io;  nel  ).^  1*8;  nel  3.^  il  6,  ecc.,  casi  che  per  l'ad- 
diistro  erano  frequenti* 

3.^  Confrontare  gli  interessi  offerti  e  pagati  dal 
governo  nelle  diverse  epoche  di  ciascun^  debito  pub- 
blico, il  che  pub  somministrare  indizj  e  sulle  vicende 
del  credito  governativo  e  sulla  quantità  de'  capitali 
offerti  al  pubblico. 

4*  Somma  totale  del  debito  perpetuo;  idem  del 
debito  vitalÌMO; 


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i34 

5.  Somma  totale  degli  iuteressi; 
Confrontaodo   le    somioe  del  N.^  4  <^1  valore  de' 

terreni,  e  la  somma  del  N.^  5  colla  rendita  di  essi/, 
«i  può  talvolta  nuovamente  riconoscere  la  fiiisità  della 
massima  ehe  riduce  tutta  la  ricchezza  ai  prodotti  del 
fuolo  (i)  ; 

6.  Valore  di  loo  lire  di  debito;  per  es.,  le  ren» 
dite  al  5  per  loo 

di  Napoli  valevano  nel  1824  •  li^»     94 

Russia      ....,•.<»     95   171     ' 

Austria ^     S^ 

Prussia •    •    "     99  '7^ 

Francia   • »  10:1 

Stati-Uniti »   no; 

7.  Confrontare  l'interesse  del  debito  pubblico  col- 
r  interesse  de'  capitali  impiegati  in  terreni;  per  es.  le 
terre  in  Francia  non  danno  per  termine  medio  il  4 
fet  100  ,  mentre  finora  il  prestito  non  ha  fruttato 
meno  del  5  i/a.  All'  opposto  il  governo  inglese  spera 
Jà  ridurre  l'interesse  di  tutto  il  suo  AàÀìQ  al  3,  benr 
•«faè  le  terre  diano  assai  più; 


(f  )  Lasaile  insti luendo  questi  confronti  per  f  an- 
no 1802  presenta  i  seguenti  risultati  sult  In^iilterra. 
Debito  pubblico  Valor  capitale  dt?  terreni 

in  lire  sterline j  milioni  56iip  milioni  640. 

Intercise  del  debito  Rendita  delle  terre 

lire  st,'  ai3j86oji86^  lire  st,  a5^ooOjOoo. 

Se  agli  interessi  del  debito  si  aggiungono  le  eUtre 
spese,  si  ha  la  somma  di  68400,000  pel  detto  anno$ 
ed  è  evidente  P  impossibilità  dette  terre  à  sommità' 
strarla. 


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8.  R^gicmi  per  cui  il  cr«cUto  hm  corràponde  «Uè 
nsone  dello  Stato,  come  p.  e,,  in  Fraacia  »  tlaieno 
per  r addietro; 

9.  La  massima  destresza  consistendo  nel  trovare 
capitali  ad  interesse  minore  di  quel  die  danno  i  cre> 
diti  ipotecari  »  fa  d' uopo  indicare  le  ragioni  per  cui 
il  pubblico  amministratore  riesce  ad  ottenerli,  se  vi 
riesce.  Tutto  il  nodo  consiste  nell'accrescere  Tafflueoza 
degli  esibitori  di  capitali;  si  accresce  raffluensa  ac« 
crescendo  la  somma  de'  vantaggi  offerti  ad  essi;  i 
▼aotaggi  offerti  ai  capitalisti ,  per  es. ,  in  Francia  sono 
i  seguenti: 

a)  Il  credito  non  soggiace  a  confisca  ,  qualun(|Uf 
aia  r  origine  del  capitale  somministrato  al  governo  o 
cambiato  colle  relative  carte.  La  Borsa  presenta  un 
asilo  sicuro  a  tutte  le  fortune  di  vergognosa  prove- 
niente, e  cosU^tte,  sotto  pena  di  essere  confiscate,  a 
rimanere  nascoste.  Perciò  tutte  le  ricchesze  sospette, 
illegittime,  frodolente  si  dirigono  verso  quella  masse 
e  contribuiscono  ad  accrescerla; 

m  U  credito  va  scevro  da  qupilunque  imposta,  senza 
ricordare  altronde  che  non  è  colpito  né  dalle  temr 
peste,  né  dsUla  siccità,  né  dalle  burrasche  ,  né  dagli 
incendj,  né  dagli  altri  malanni  cui  restano  soggetti  i 
capitali  nell'  agricoltura  ,  nelle  arti ,  nel  commercio  ; 

e)  Stabile,  regolare  e  pronto  si  é  il  pagamento  de- 
(^  interessi  ;  la  semplice  esibizione  del  titolo  é  V  u- 
nica  condizione  per  riceverli; 

d)  Costante  è  la  disponibilità  del  capitale,  poten- 
dosi vendere  da  un  momento  all'  altro  una  parte  o 
la  totalità  della  sua  fortuna  al  preszo  generate  degli 


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i36 

effetti  pubblici,  senza  itnimeàntÀ  di  tiotejo,  sema 
stilila  d'ingegnere,  sensa  iotenreoto  di  tribunali,  senza 
doTer  aspettare  un  compratore  ,*  il  q^ale  ordinarìa<t 
mente  esibisce  tanto  meno  quanto  piii  conosce  il  to- 
stro  bisogno  di  vendere.  Un^  parola  detta  ad  un 
agente  del  cambio  basta  per  vendere  o  comprare 
qualunque  effetto  pubblico  ) 

e)  Facilissimo  e  non  costoso  si  é  il  traspòrto  del 
capitale  da  una  testa  alP  altra  s  in  InghilteiTa  il  de- 
siderio di  risparmiale  le  perdite  di  teiqpo  ha  deter* 
minato  i  giorni  della  settimani^  e  le  ore  del  giorno 
in  cui  si  fanno  i  trasporti  di  dfisciina  specie  del  de« 
bito  pubblico } 

f)  A  questi  motivi  particolari  fk  d'uopo  aggiangera 
l'attrattiva  generale  delle  speculazioni  azzardose  ohe 
è  r  origine  de'  giuochi  d'azzardo,  ossia  la  speranza  di 
guadagnare  ^enza  molto  sforzo,  speranza  che  parla  sì 
altamente  al  cuor  dell'uomo,  che  fa  il  successo  delie 
lotterie  più  rovinose,  e  che  almeno  una  (volta  nella 
loro  vita  tenta  i  capitalisti  piti  saggi ,  meno  avidi  e 
pih  disposti  a  conservare  lo  statai  quo  della  loro 
fortuna; 

10.  Riduzioni  fattk  subire  all'interesse  del  debita 
pubblico  :^  indicarne  le  epoche,  il  ribasso  e  le  condi- 
zioni offerte  ai  creditori  ; 

11.  Capitale  dèlia  cassa  d'ammortizzazione  destinato 
a  comprare  gli  effetti  pubblici,  a  misura  che  ne  det 
cade  il  prezzo^ 

la.  Capitale  annualmente  ammortizzato;  confronto 
tra  i  progressi  del  debito  pubblico  e  quelli  dell'  am^ 
pioPtiazazione  in  ten^po  di  pace  e  di  guerra, 


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i37 
II.  Ùnoratj  t  peruiùni. 

L  Gii  onorar)  cogliono  essere  paragonati  eoi  te* 
guenli  oggetti: 

t.  Prezzo  de*  ffrani  ossia  delle  eose  necessarie  alla 
siissistenza  d' una  fiiaùgUa,  cioè  di  oìoquo  individui 
drca»  Quando  l'onorario  è  inferiore  a  questa  spesa, 
i  doveri  non  sono  eseguiti ,  o  al  dovere  sottentra  la 
oomiuone; 

a.  CapUate  impiegato  nM  (Mcquùio  deUe  cognhiofd 
necessarie  alf  eserckio  deW  impiego  »  oapitale  ohe  A 
estingue  colla  vita  deli'  impiegato.  Se  l'onorario  oltre  * 
il  vittOy  non  compensa  largamente  quel  eapitak  e  gii 
interessi ,  il  seme  delle  cognisiooi  e  in  generale  deHa 
abilità  deperisce:  Sublatis  studiorum  pretHs-^  eii€$m 
studia  peritura.  (Tacito,  j4mu  XI,  7);-   < 

3.  Tentazioni  e  potere  d^  abusare  deWimpiegox  un 
mezza  di  neutralizzare  la  tentazione  si  è  di  accre* 
^scere  Y  onorario  ; 

4*  Gravità  del  servizio.  Le  legioni  di  Pannonia  pa« 
ragoDàndosi  colle  squadre  pretoriane  osservavano  che, 
mentre  queste  vivendo  in  mezzo  agli  agi  della  capi- 
tale ricevevano  16  assi  al  giorot,  esse,  esposte  a  tutti 
t  pericoli  della  guerra,  non  ne  ottenevano  che  io; 

5.  Insalubrità  locale,  giusto  motivo  per  cui  gli 
stessi  impieghi  ottengano  maggiori  onorarj,  onde  com* 
pensare  le  ipese  di  più  frequenti  malattie,  e  il  danno 
d'una  vita  più  corta  ^  é  questo  principalmente  il  caso 
degU  impiegati  europei  nella  maggior  parte  deUe  co* 
Ionie  dove  muojono  come  le  mosche.  > 

Siccome  le  cognizioni ,  V  onoratezaa  e  lo  zelo  pel 


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i38 

servìtto  pubbbco  nùn  sono  mai  abbaitanEa  ricompen- 
sati, perciò  resta  a  ricercare  : 

6.. Dopo  quanti  anni  di  servizio  cresca  ronorano  e 
in  quale  proponione? 

7.  Se  la  d^stitusieiie  4ebbyi  essere  preceduta. da 
processo  regolare? 

Gli  onorar j  de'  varj  impieghi  oonCreoiati  coi  gradi 
d'  aJi>ilità  e  faliga  qecessarj  ad  eseguiroe  i  doveri  ^ 
servono  a  dimostrare  la  sapienza  e  la  giustizia  di;'  go* 
vemaoti  o  l^ opposto,  come  i  peni  d'una  m^pchiaa 
dimostrano  T  abilità  o  inabilita  del  n^aecbìnista ,  se- 
eondo  1^  sono  proporzionati  o  no  allo  sforzo  cb^ 
devono  fiure:  i  pezzi  deboli  o  inutili  impedis»u>no  sem* 
pre  razione  regolare  degli  altri.  Sotto  T imperatore 
Costanzo  erano  mille  i  barbieri  di  corte,  mille  i  cuo- 
chi, il  resto  a  proporziono.  Un  barbiere  di  corte,  ol- 
tre gli  onorai*!  e  le  gratificazioni  riceveva  foraggi  oc- 
correnti per  mantenerjs  venti  uomini  e  venti  cavalli  , 
mentre  mancavano  gli  stipendj  ai  professori  delle 
■fcieojte. 

Gli  onorari  e  i  segni  4i  ttima  crescenti  in  r^gion^ 
dell'inutilità  pubblica   degli  impieghi  e   dell'inutilità 
personale  di  chi  li  oecupai  del  che  rimangono  tuttora  ' 
tanti  esempi  nelle   corti   asiatiche ,   vogliono   essere 
considerati  : 

ì.  Come  aggravi  al  pubblico  tesoro^ 

s.  Colise  forze  nocive  nella  loro  sfera  d'  attività , 
quand'  anche  non  si  trattasse  che  di  vmiditori  4i  f^* 
jfìOj  come  si  asserisce  di  Veftrcmio  Turino  sotto  Ales- 
sandro Severo  ; 

3.  Gema  cause  oorratlrici   4^Ì€  abitudini  intellet- 


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»39 
toaK  •  moraUy  direttameiiU  nelk  cbuM  eh«  aipire  a 
ocNBseguirli)  indirettamente  nel  pobUieo  die  a  poco 
a  poeo  s'abitua  a  ttimarii. 

II.  Le  pensioni  danno  luogo  a  due  dimanda  prin- 
cipali: ^ 

1.  k  quali  condixioni  $i  concedano  totalmente  o 
panialmente  ? 

2.  Come  si  forma  il  fondo  che  le  paga? 

HI.  Materìale  pel  servizio  pubblico. 

.  Il  pagamento  pia  o  meno  costoso  di  questi  og* 
getti  dipende  dal  modo  d'amministrasione  dominante. 
In  Ing^kenra  il  gOTcmo  procura  che  tutte  le  opere 
pubbliche  vengano  eseguite  da  private  compagnie» 
ovunque  i  possibile^  in  Fivneia  il  governo  suol^  ese- 
guirle egli  stesso.  Il  primo  presta  al  tre  per  loo  de' 
capitali  agli  abitanti,  accib  costruisciino  i  lavori  utili 
alla  sociale.  Il  secondo  iof^c  a  prestito  de'  capitali 
dag^  abitanti  al  m,  al  sette,  al  sette  e  metzo,  onde 
eoetmifa  i  lavori  che  evede  utili  agli  abitanti. 

$  3*  Ordine  ne'  pagamenti, 

I.  Volendo  pastenere  il  ereditò  pubblico,  i  neces- 
sario die  i  capitalisti  che  prestarono  il  loro  denaro 
allo  Stato ,  siano  pagati  pria  di  qualunque  altro.  Ne' 
prospetti  ddle  spese  dell'Inghilterra,  gli  interessi  del 
debito  pubblico  compariscono  prima  della  lista  civilci 
cio^  que'  creditori  sono  pagati  pria  del  re  e  della  fa- 
miglia reale.  Questa  preferenza  religiosamente  osser- 
vata colpisca  l' immaginasione  di  chiunque  e  dissipa 
le  diffidenee« 


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t4o 

II.  Vdlenclo  dimÌQ«(rtt  rinflueiua  dèirinterette  per- 
fonale  e  delle  affetioni  private  ne'  oommissaij  del  te« 
«oro,  è  necessario  stabilire  qualche  ordine  be'  paga«» 
menti  degli  onorar),  giacché  la  cassa  non  essendo  sem- 
|>re  sufficiente  a  tutti  i  suoi  obblijghi,  sono  necessarie 
dilazioni,  e  resta  luogo  a  più  arbitrj.  Pria  della  ce- 
lebre legge,  di  cui  V  Inghilterra  va  debitrice  a  Bprke, 
i  commissari  del  tesoro  erano  incaricati,  come  lo  sono 
attualmente,  di  pagare  tutti  gli  impiegati  del  governo* 
La  giustizia  voleva  che  tutti  fossero  pagati  a  vicenda 
nella  stessa  proporzione  e  colla  stessa  prontezsa ,  a 
misura  che  i  fendi  venivano  versati  nella  cassa.  Ma 
nissuna  legge  politica  serviva  di  scorta  a  questo  prìn* 
•ipio  d'uguaglianza.  I  oommissarj  si  prendevano  tutti 
gli  arbitrf  ,  usavano  quella  preferenza  che  è  ben  nm^ 
turale  di  supporre.  Essi  pagavano  dapprima  i  loro 
amici;  e  si  può  ben  credere  che  aoo  dimenticaTano 
sé  stessi.  I  ritardi  ne'  pagaménti  erano'  solventi  >  di 
eontmue  lagnanze.  Che 'cosa  avrebbe  fetto  un  legi* 
slator  dozzinale  ?  Egli  avrebbe  ordinato  che  eiascnno 
a  proporzione  della  riscossa ,  fosse  pagato  ugualmen- 
te ;  e  ,  per  dare  al  suo  regolamento  la  forma  d'  una 
^gg^  »  avrebbe  minacciato  qualche  pena'  diretta  ai 
eontravventoriy  senza  riflettere  se  non  sarebbe  agevole 
la  trasgressione.  Burke  prese  la  cosa  in  altro  modo* 
Egli  stese ,  per  le  diverse  classi  degli  impiegati ,  un 
prospetto  d'ordine,  nel  quale  la  preferenza  e  dovuta 
in  ragione  inversa  del  loro  credito.  I  commissarj  stessi 
col  primo  ministro  chiudono  questo  prospetto,  e  non 
possono  ricevere  uno  scellino  della  loro  paga ,  se  il 
portiere  non  ha  ricevuto  l'ultimo  soldo  della  sua. 


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1^1 
S«  fesse  stato  permesso  ai  cofuiaissari'  dt  pttgam  i 
primi  e  di  .seguii^e  la  sgula  progressiva  per  gli  infe« 
tìoTÌ,  sotto  pena  di  perdere  èssi  stessi  una  parte  de^ 
loro  onorar),  quante  difficoltà ,  quanta  lentezsea,  quanti 
imbarazzi  non  si  sarebbero  MDcofitrati?  Chi  avrebbe 
voluto  addossarsi  l' odioso  titolo  di  delatore  ?  Quanti 
pretesti  non  avrebbero  essi  posti  in  campo  per  giu- 
stificarsi ?  Nella  combinazione  di  Burke,  finché  essi 
non  hanno  compito  il  loro  dovere  ,  perdono  il  godi* 
mento  del  loro  intero  salario  ,  e  lo  perdono  senzm 
imbarazzi  e  senza  processo.  Renduto  costituzionale  in 
questo  modo,  il  loro *onorario  diviene  realmente  per 
essi  la  ricompensa  della  loro  prontezza  a  pagare  gli 
altri- 

I  ministri  »  in  onta  della  legga,  potrebbero  pagare 
sé  stessi  f  senza  avere  pagato  gli  òltrt  credUorì  della 
lista  civile  ;  non  y'  ha  forza  fisica  che  dopo  la  legga 
fosse  valevole  a  ritenni  più  d^e  prìtea*  Ma,  in  coti- 
seguenza  della  legge,  questa  contravvenzione  sarebbe 
un  delitto  palpabile,  nna  specie  di  pecnlatoj  al  quale 
la  pnbbKca  opinione  oppone  un  fireno  potentissimo. 
Pria  dèlia  legge  la  negligenza  ne' pagamenti  era  fine- 
quentissima  ;  ella  aveva  V  apparenza  d' un  sempKee 
atto  d'  ommissione  ;  ella  non  poteva  essere  GcUocata 
sotto  alcun  titolo  dei  delitti;  e  di  più,  era  fiicilissimo 
palliarla  con  più  specie  di  pretesti  ^i). 


(i)  Bendtamy  Théorie  des  peines  et  des  l'écompen* 
•cs  9  iom.  IJj  pag.  25-a7. 


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i4^ 


sss 


PARTE   SETTIMA 

A.B  1  T  U  D  I  II  I. 

SEZIONE   PRIMA 
wwLmmk  MGLi  ELCMEirrt  topografici 

CAPO    P  &  I M  O 

UFlUBfZà    SULLS  ABITUDUri    UnTBLLETTUAU. 


In  piìk 


In  meno» 


I.  Tmpogf^fia  tsnveqìiea  e  ÙbnuUea  {lì^lu^ma  delUj. 


i4^  L'Europa  deve  in 
parte  lo  sviluppo  ttraordi- 
nario  delle  me  tàeóitk  io* 
tellettttali  p&t  cui  primeg^ 
già  MiUe  altre  parti  dd 
globo  I  lo  deve  »  dì^i  f  ai. 
due  immensi  braoci  del 
grande  Oceano,  il  Medi- 
.terraneo  e  il  Baltico  (  e 
relativi  golfi  ),  i  quali  in- 
ternandost  esteBaneata  nel 
eontinetite  quasi  canali  sca- 


i.^  Quando  un  conti* 
neotei  come  l'Àfriisa,  lua- 
go  i8ao  legheì  largo  1660, 
non  presenta  ia  un'esten- 
sione  dii  più  di  i,75o,ooo 
L»ghe  quadrata  Qha;po- 
cbìssimi  fiumi  di  lungo 
corso  e  facile  navìgasione; 
quando  i  suoi  porti  e  le 
sue  rade  offrono  di  rado 
un  asilo  ai  Vtosoéllij  final* 
mente^  «piando  nitsun  fol- 


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▼ad  dalla  natura  al  mexr 
toA  tà  al  nord,  ricevendo 
numero»  e  grandi  fiumi 
nayigabili  la  maggior  parte 
dell'anno,  aprendo  la  stra-. 
da  alle  più  lontane  spiag- 
gìe  del  globo,  promovendo 
il  eamlno  de'  prodotti  pro^ 
inoTono  il  cambio  delle 
idee  ;  giacché  la  civilizza- 
zione si  sviluppa  col  com- 
mercio £ulle  sponde  de* 
man  »  alla  foce  de'  fiumi, 
in  mezzo  ad  isole  fertili  e 
poc-o  distanti  (i)« 


«45 
fe ,  nissuii  mare  mediler- 
ramo  non  apre  utui  MéAm 
verso  queste  immense  mas- 
se di  terra^  un  simile  oon- 
tineòtè ,  dissi ,  privo  di 
estesa  comunicazione  col 
restante  del  genere  nma« 
no ,  seaobra  destinato  a 
rimanere  nella  massima 
parte  rozzo  ,  incapace  di 
sorgere  a  quel  grado  di 
civilizzazione,  cui  parteci- 
pano da  pili. secoli  le  piii 
rinomate  regioni  del  globo. 


.  (i)  CaHeau  j  dopo  d^opere  esposto  i  progressi  del 
eommérdo  sulle  sponde  del  BalHoo  nel  XF II  secolo, 
éiggiunge  :  a  Danzica  e  Koenisherg,  il  viaggiatore  del 
inezzodi  sentiva  parlate  il  francese,  Pitaliano,  e  scor- 
geva  edifitj  simili  a  quelU  di  Parigi ,  di  Londra , 
d^  Amsterdam.  1  progressi  assodanaosi  gli  uni  tfgfi 
altri  >  dfffondevasi  un  gusto  pih  rimarchevole  per  P  ir 
stnaione  e  coltivazione  delle  scienze ,  delie  lettere  ^ 
delle  artL  Colle  cariche  de*  naviglj  (fungevano  libri 
dalt  Alemagna  ,  Francia  ,  Ingfiilterrja^  giungevano  in- 
strumenti  necessari  agli  astronond ,  ai  geometri ,  ai 
meccanici.  La  navigazione  agevolava  i  viaggi ,  le  co* 
manicasuoni  d'ogni  generei  e  le  scoperte^  le  invenzioni 
trasmettevansi  facilmente  dalle  sponde  delia  Senna  e 
del  Tamigi  a  quelle  del  Maélar  e  della  Fistola,  Si 
può  accordare  questa  influenza  alje  relazioni  commer» 
dali  che  esistevano  allora  tra  il  Nord  e  il  MetAodi , 


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«44 

.  a.^  Ajraattca  civilizza*        a.*^  In  generale  le  pm 
tyliM  <WI' Egitto  cpnoorse    polasioni  isolate;,  qi^alon* 


con  tanta  maggior  ragione  quanto  •  che  le  corrispon^, 
denze  Ubrarie  erano  molto  circoscritte ,  e  i  giornali^ 
in  piccolo  numero  \  hon  circòlan^ano  conte  at  presente 
(Tableau  de  la  cner  Baltique ,  tom,  11^  pag,  ai5). 

Scorrendo  la  Finlandia  ^  vede  la  ciirilitautaianè 
estendersi  lungo  le  coste  j  e  le  città  moltiplicarsi  piU 
che  neW  interno.  Abo  ne  ì  la  capitale  ;  ella  e  situata 
sopra  una  risfiera  che  si  getta  nel  Èaltico^  e  che  age- 
i^bia  te  relazioni  e  i  trasporii  commerciali. 

Intorno  al  golfo  di  Cristiania  la  civilittaiione  e 
P  industria  de*  Norvegi  ebbero  la  culla  e  giunsero  a 
maggiori  gradi  di  perfezione.  Là  esistette  negli  scorsi 
^secoli  Opslo  ,  prima  residenza  dei  re  |  primo  centro 
de'  rapporti  politici  e  religiosi  della  nazione.  Là  si 
sono  formate  ^  ne*  tempi  più  moderni  ,  delle  città  ri^ 
marchevoU  per  la  loro  popolazione  ed  agiatez^,  come 
Toensbergj  tìolmstrand  ^  Drammen^  Fridèrtkstiadt  j 
Moss^  e  Christiania,  capitale  della  Norvegia  dopo  ks 
decadenza  d*  Opsoh. 

Volete  scoprire  i  primi  sfoni  degli  Alemanni  pé 
progressi  delle  scienze?  dovete  portare  i  vostri  sguardi 
sul  Reno.  Colonia  ebbe j -fino  dal  XIII  secolo  ^  un'u* 
mversità  rivale  di  quella  di  Parigi  e  di  Bologna  3  e 
che  era  il  convegno  generale  non  solo  della  gioventìs 
alemanna  j  ma  anco  di  quella  della  Danimarca  j 
iSvetla  y  Norvegia.  Ricerche  esatte  ed  iniparziali  hanno 
assicurtua  a  Magonsa  la  gloria  dovere  inventato  Parte 
della  stampa.  Le  prime  stamperie  furono  stabilite  a 
Strasbourg  j  Basilea  j  Francoforte ,  Heidtlherg.  La 
biblioteca  di  quest'ultima  città  era  la  pih  ^bella  e  Id 
più  ricca  delPAlemagna  nel  XVI  secolo. 

Filadelfia  j  fabbricata  in  situazione  commerciale 
felicissima^  è  divenuta  la  sede  delle  scienze  americane 
a*  nostri  tempi. 


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il  Nilo,  ii  qtiàie,  alle  sue 
estremità  inferiori  divideo* 
dosi  in  differenti  candii , 
e  secondato  dalFàrté  liprì- 
Va  tida  facile  cOmuniea- 
ieione  tra  le  città  é  i  nu& 
merosi  borghi,  quindi  age^ 
TolaTd  n  ovHnuiercib,  prt)- 
tndveva  le  àrtìs  dirozzava 
le  pòpolatìoni  {m&i^imento 
the  fu  aremUò  ita^  sforti 
detta  sitperstizionf  j  do^ 
dà  ìina  fofza  nàol^àle  che 
tah>oUd  ^  più  potente  delle 
forie  jUiehe^  e  •  c*«,  qUah* 


»45 
qne  sitt  Positeolò  die  le 
tenga  disgiunte ,  presen* 
tanò  maggiori  gt^di^ d'i- 
gnoranza e  rdzzdbà.  «  I 
M  GoìoìAs  (  utio  de'  pò* 
À  poli  del  l)ecan,  penisola 
Vi  nell'iddie)  vivendo  in 
9^  paese  coperto  di  hion- 
h  tagne  e  foreste  ateVano 
9  poca  comtiriicilfeione  (k>' 
^  loro  Vicini»  ed  atiche 
i*  attualmente  si  trovano 
tf  in  lino  stato  di  barÌNi- 
h  rie  relativa  «.  Egli  é 
<}be8to    Ib   stato   dfc'  prò* 


Citando  qUtsd  t  simili  tatù  Hod  è  nlia  intmziohe 
di  asserire  che  P  azione  degli  clementi  lopografitài  air 
torchè  prpniovendo  il  ìóanihio  delle  merci  promove  il 
tambio  delle  idee^  sia  una  causa  unica  j  onnipotente^ 
esclusiva;  quindi  ragioHerébbe  stortaniente  chi  dicesse: 
paragónàiB  la  Ór^etia  antica  e  la  Qreda  moderna  : 
k  circostanze  hfiograficht  sono  tuttora  le  stesse  j  ep^ 
pure  la  Grecia  niodema  ^  tjuasi  bàrbara  a  fronte 
delT antica.  (Questo  argomento,  dissi ,  btncKè  ripetuto 
àa  pih  scrittori  j  non  pi^a  nulla  ,  giacche  a  soppri- 
niere  t  ùzioHe  fan^oreOole  delle  eause  fisicht  contorre 
talora  V  azione  delle  cause  morali^  conie  l'ho  proi^dh 
nM  agricoltura  j  nelle  arti  e  nel  commercio.  Mi  pare 
ttaver  detto  altrove  che  quando  una  tromba  riesce 
ad  inalzar  P  acqua  ^  non  si  pub  dedurre  che  Pacqud 
per  se  stessa  non  tenda  a  cadert. 

J^ilosóf  della  Stdt.^  ^oh  If^i  io 


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i46 

do  snciu  a  scemare^  lascia 

atte  fisiche  ta  prevalenza^ 

il  che  prova  che    questa 

forze  si  combattono ,  non 

che  V azióne  tipografica  sia 

nulla). 

Si  pujb  supporre  con 
fondamento  che  il  Gange 
e  gli  altri  fiumi  della  co- 
sta orientale  della  penisola 
indiana,  i  quali,  come  il 
Milo ,  si  dividono  in  nu- 
merosi canali,  hanno  avu- 
to ugual  parte  nella  civi- 
lizzazione di  queste  altre 
contrade  dell'Oriente. 


prietarj  in  Livonia,  e  dt' 
coloni  in  più  luoghi  del- 
l'America, tuttora  distanti 
dalle  città. 

Pochi  abitanti  del  can- 
tone di  Schwitz  sanno  leg^ 
gere ,  scrivere  ,  conteggia^ 
re,  e  tutti  sono  dominati 
da  eccessiva  superstizione^ 
perchè,  per  andare  alle 
scuole  ,  tenute  dai  parrò* 
chi  solamente  nel  verno , 
fa  d'  uopo  fare  ogni  gior- 
no a  a  3  leghe  ed  anche 
più ,  tra  montagne  sco« 
scese ,  tra  i  diacci  e  le 
nevi  (i). 


II.  Slato  termometrieo  (  Influenza  dello  ). 


In  più. 
3.9  Nelle  zone  temperate, 
€  principalmente  tra  i  4^ 
e  6o  gradi  di  latitudine  , 
si  succedono  le  varie  pro- 
spettive della  primavera  e 
dell'autunno,  i  calori  mo- 
derati della  state ,   i  rigorì 


In  meno. 
3.^  Dove  è  eccessivo  il 
calore  dilatandosi  alPestre- 
mo  i  metalli  ,  risulta  dr« 
sordine  negli  orologi,  nei 
pendoli  4  negli  strumenti 
astronomici,  il  pregio  prin- 
cipale   de'  quali    si    è    la 


(t)  Picot ,  Statlstique  de  la  Suisse,  pag.  %S5. 


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salutari  del  verno.  Qaetta 
successione  delle  quattro 
stagioni  è  ignota  fra  i  tro- 
pici e  verso  i  polL  Ora  in 
quelle  latitudini  abitano 
attualmente  i  popoli  più 
istrutti  y  più  inciviliti  9  e 
quelli  che  danno  prove  di 
maggior  coraggio  in  terra 
e  in  mare.  Sembra  che  nei 
paesi  dove  non  si  conosce 
la  state,  gli  abitanti  man- 
chino di  genio,  o  almeno 
di  spirito  e  di  gusto,  men- 


'47 
pre«*Jsiorte;  quindi  v'è  di- 
scordanta  nelle  vnlutanont 
astronomiche  (i). 

Ne'  paesi  in  cui  gela  il 
mercurio  cinque  mesi  del« 
r  anno  é  impossibile  fare 
esatte  osservazioni  baro- 
metriche e  termooRtri- 
che. 

Ne'  paesi  in  cui  Y  in« 
chiostro  resta  gelato  sette 
od  otto  mesi,  non  si  ha 
spedita  la  facoltà  di  get- 
tare i  suoi  pensieri  sulla 


(i)  Un  viaggiatore  scrive  da  Dongoia  {nella  Nubia)i 
«  Les  chaleurs  excessives  ajffectent  singulièremeni  le 
«e  sextant.  Verreur  de  collimation  change  d?un  mo*^ 
<c  ment  à  Vautre  lorsque  je  croia  Vavoir  bien  déter^ 
€t  minéj  si  je  rép^te  Pobservation^  je  troiwe  toute  aur 
tf  tre  chose.  Le  vemier^  qui  auparavant  embrassait  io 
a  minutes  de  la  division  du  lunbe  ^  montre  à  présent 
«  io'  5S*\  Lorsque  je  prends  des  distanees  limaireSj 
*t  je  trouve  souvent  des  sauts  brusques  de  3oj  4^^  ^*> 
u  secondesy  soiwent  dune  minute  entière  ^  que  je  ne 
<c  peux  attnbuer  qua  une  expansion  soudaine  dans 
u  le  limbe  de  Finstrument,  Je  vous  avertis  de  celà^  à 
4€  fin  que  vous  ne  m^imputiez  pas  toute  Verreur  ,  en 
«  cas  que  vous  trouviez  des  grandes  différtnces  dans 
4»  mes  observadons,  Je  prends  cependant  toutes  les 
«f  préeautions  possiblesj,  févite  kint  que  je  peux  tou- 
u  tes  sortes  d^erreur^  ecc.  »  (Jouinal  des  voyages , 
t  XIX  j  pag.  377-378). 


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148 

Ire  là  doTé  non  v'  ha  iu*    caru  ,  o  fii  dJuofpo  &r  n$ù 
Terno,  se  non  V  abitante  ,    d' incomoda  matita, 
certamente  l'europeo  per-        Ne^  paesi  freddissimi  ruo« 
de,  quasi  dissi ,  la  facoltà    mo  consuma  di  più  e  con* 
di  pensare  {i}*  «urna  cibi  carnei;  maggior 

.  tempo  ricbìedoodosi  per 
procurarsi  il  vitto  a  dige» 
rirlo,  ne  resta  più  poco 
per  pensare. 

IIL  Staio  Umtomeiriòa  ed  igrometrica  {Influenza  deUo)4 

In  piìi.  In  meno. 

.    4^  Il  dima  asciutto  det-        4^  Nelle  ìsole  Antille , 


(i)  JSe  Jtofir  conserve  entte  le^  tropiques  toute$  let 
forces  pkysiquesy  intelleetuelles  et  morales  qu'il  àrecu 
du  Créateur,  Le  soleil  le  phu  brulafU  ha  laisse  toute 
son  energie  j  et  ce  soleil  méme ,  si  ardent  fùHl  soit  g 
lui  sìj^fil  à  peine  j  puÌH/u*il  clerche  tous  les  s<Àrsg  el 
meme  duroni  le  jour ,  un  supplément  de  chaleur  aw- 
pì^  dun  foyer  qu^il  ne  -laisse  jamais  éieindre.  Le 
ilancj  au  contraire,  qui  s^él^e  dee  %6nes  tempérées 
^rs  léquateur ,  degènere  dune  manière  iris^sensible  i 
il  est  comme  andanti  pendani  dix  heures  de  la  jout- 
riéei  tout  exercice  de  corps  et  ménte  desprit  bd  de* 
pi^nt  impossibk}  lag  wk  quart-d'heure  de  lectore  est 
un  véritable  supplice.  Si  quelque  pariisan  de  la  per» 
feetibiUté  indifinie  de  tespice  humaine  se  Irom^ait  en-' 
tre  les  deux  tropiques  ^  ce  seroii  pormi  les  noirs  et 
non  parmi  les  blancs  quHl  potirrait  recueiUir  quelques 
faiis  à  Pappui  de  son  système  (Journal  de  voyages  j 
f.  IIIs  pag.  275-276)* 


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Tallo  Egitto,  dimostrato 
tale  dagli  anticlussimi  ma- 
noscritti trovati  intatti ,  la^ 
•eia  largo  campo  alla  fa- 
eoltà  di  studiare,  potendo 
lo  stesso  libro  servire  per 
molte  generasiooi  su^ces«- 


sive. 


«4» 
atteso  il  calore  e  rnmidìtà 
del  clima,  é  cosa  difBci* 
lissima,  per  non  dire  im^ 
possibile,  di  guarentire  i 
libri  dalla  comnione ,  dm  * 
vermi,  dagli  insetti  ;  quia* 
di  I'  esercizio  della  facoltk 
di  studiare  è  più  dispen^ 
dioso  (i)i 


IV.  AspeUo  del  cielo  (  Jkjluenea  dett). 


In  piìu 
5.«£  innegabile  label- 
lezsa  del  cielo  della  Gre- 
cia e  dell'Italia^  come  è 
innegabile  che  le  belle  arti 


In  meno. 

5.9  Nel   circolo    polare 

le  continue  nebbie  tolgo* 

no  di  vista  gli  oggetti  ed 

impediscono  le  osservasio- 


(i)  »  Uno  de*  pSi , grandi  flagelli  del  Levante^  dice 
»  rilloison ,  spno  i  vermi  che  rodono  i  libri  e  \i 
m  fanno  infinitamente  pia  guasti  che  nelle  nostre  con' 
»  trade  {francesi).  Tutte  le  biblioteche  dèi  Gesuiti  a 
»  Salomco ,  Sdo^  Santorino^  Nascia  ed  anche  a  Co» 
99  stantinopoU ,  cadono  in  polvere  j  i  manoscritti^  an^ 
»  che  di  cartapecora  y  subiscono  la  stessa  sorte^  ben* 
Ti  che  pili  tarai.  Perciò  neW Europa  cristiana^  in  /n- 
n  Riterrà  ,  a  Parigi^  si  trovano  manoscritti  greci 
»  molto  piU  antichi  che  non  sono  quelli  del  monte 
»  Athos  j  di  Patmos  e  di  tutte  le  altre  biblioteche  dei 
J9  Levante  da  me  visitate.  Più  libri  ch'io  aveva  por^ 
w  tati  meco  dalla  Francia^  furono  tutti  rosi  dai  vermi 
w  in  due  anni  n. 


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i5o 

oltcDiicro  in  questi  paesi 
la  primazìa.  Le  nazioDÌ 
estere  non  mandano  i  loro 
allieTÌ  in  pittura  o  scultura 
a  Parigi  o  a  Londra,  ma 
a  Firenze  e  a*  Roma.  Gli 
artisti  del  Nord  hanno  in 
tutti  i  tempi  sentito  il  bi-i 
sogno  di  un  altro  clima  ; 
tutti  quelli  che  si  sono 
distinti  nella  cariiera  delie- 
belle  arti  y  si  sono  formati 
in  Italia  ,  o  almeno  hanno 
sentito,  (quasi  dissi,  per 
istinto  il  bisogno  di  tì- 
'*yer?i  (i). 


ni  astronomiclie:  gli  ac« 
cademici  francesi  andati  a 
Bomeo  per  misurarvi  un 
grado  del  meridiano,  do- 
vettero talvolta  arrestarsi 
su  d'  una  montagna  (  con 
pericolo  di  restarvi  inti- 
rizziti dal  freddo^  otto  a 
dieci  giorni,  onde  aspet- 
tare il  momento  che  il 
vento  del  Nord  dissipasse 
le  nebbie  e  permettesse 
d'osservare  i  segnali  (2). 
Le  continue  nebbie  im- 
pediscono r  uso  de'  tele- 
grafi e  de'  cannocchiali  a- 
stronomici  (3). 


(i)  Egli  è  eerto  che  il  delo  m  ciascun  paese  pre* 
senta  un  aspetto  differente.  La  volta  azzurra  j  che  3 
per  un*  illusione  ottica  j  Umita  dappertutto  la  nostra 
itistay  sembra  p&  bassa  in  Inghilterra  che  in  Francia, 
.1/ Italiano  <prca  invano  ^  suUe  sponde  della  Senna  ^ 
questo  ciel  purOj  sereno  e  immenso  ^  quest^ atmosfera 
d'un  bleu  chiaro  o  d^wi  rosso  infocato  che  contribìà 
cotanto  ad  inspirare  Correggio  e  Rafaello, 

.h)  Maupertuis^  (£uvres,  L  Illy  pag.  109. 

(3)  //  dottore  HoUand  osserva  che  se  gU  Islandesi 
abbondano  di  opere  poetiche  ^  mancano  di  opere  filo^ 
sofiche. 

Le  docteur  Ilolland  attribue  cctte  dentière  circon" 
stance  à  la  confusion  avcc  laqudlc  se  présentent   Ics 


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i5i 
CAPO  SECONDO 

fimvBiizA  DEGÙ  elembuti  TOPooaàFia 

SULLE   ABITUDINI  ECOffOMlCHE. 

{•  I.  Alloggio  (  influeoza  «oc.  sull'  ). 

I.  Materiali. 
Iti  piik  In  meno, 

i.^  In  Egitto  il  calore  e         i.  L'umida  •  sabbiosa 

la  siccità  deir  aria  permet*  Olanda    è  costretta  a  di- 

tono  di  costruire  le  case  mandare  roccie  alla  Nor- 

eon  semplici  mattoni  cotti  vegia  per  costruire  le  sue 

al  sole,  mancando  il  com-  dighe,  ed  immensi  marmi 

busti  bile  per  cuocerli  e  le  all'  Italia    onde  guarnirne 

pietre  per  farne  le  veci  (i).  le  sue  case. 


phénomènes  physiques  du  paysj  -pkénomènes  soumis  a 
aucune  rhgle  fixe  et  contrariant  touie  analogie.  Le 
désordre  est  bien  capable  de  bouleverser  Ventendement 
humain  et  de  rendre  ntds  tous  les  calculs  qid  pour- 
roient  établir  des  principes  généraux.  Il  est  certain 
que  les  IsUuidàis  sont  très-superstitieux  ,  ce  qui  prO' 
vient  indubiiablemenl  de  leur  se/our  au  milieu  a*  une 
nature  terrible  et  desordonnée  j  oh  les  résultats  ne 
sauroient  se  concilier  ensemble  (Annales  des  Toyages^ 

t.  XV in,  pag.  294;. 

(i)  In  alcuni  dtstreUi  deW  Inghilterra  e  delia  ScO" 
zia  si  impiega  ardila  mista  a  paglia  costruendo  i  muri 
de'  giardini ,  le  abitazioni  de'  giornalieri  ed  anco  Ar 
case  de'  fittajaoli.  Queste  costiniziont  attraversano 
y  Inghilterra    seguendo    le  località  dell'  argilla  bleu , 


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1*1 

a.^  In  tutti  i  paesi  dovr        9.*  Mdle  inoptagne  dflhi 

abboQduno  i  legnami    da  Navarra,  benché  calcari  , 

Gontruiione,  sia  ckc  il  fredt  If  case  sono  generalmente 

dq  costrìnga  tener  <^iase  costrutte  oon  terra  ^  e  In 

le  a)>itazÌQqi,  sii|  chf:  il  ca«  mgtone  si  è  che  In  tess)- 

lore  richiegga  grandissinie  tqra  di  quelle   pietre    di? 

apertqre  non  si  adoprano  sposte  f^  strati  sfogliati,  li| 

neMf:  case   n^  pietre,  n^  loro  estrema  friabilità  ec| 

mattoni,  n^  argillp,  se  )a  un  prìpcipio  di  decompoi 

legge  npn  qiidii|i|  1'  oppo-  sizione,  le  rendono  iroprq? 

sto  (i);  (^r^^  ^^  costru^oni. 


isomf  si  ^e^gono  deb'ìfeate  n^fla  gran  iUirt(i  geologica 
fli  PFiWam  Smith.  Così  più  pratiche  locali  p  metodi 
d'agricoltura  o  prodotti  delle  terre,  dipendono  dagli 
strati  minerali  die  si  trovano  nell'  interno  del  suolo. 

(i)  E  l4^  ragion^  si  è"  cf^e  queste  cas^  sona  mena 
^pendios^  e  quasi  ugualmente  ^ur^ofi. 

ixU  Ssquimaujp  {^ostruiscono  fé  loro  capanne  con 
nciv  ed  in  forma  i^fPfnosa,  Tr^  capace ,  vi^ne  le 
une  aUe  altre  ^  come  le  tr^  foglie  S  un  trifoglio,  han^^ 
no  un*  apertura  cofnune  che  ^.  w^a  lunga  galleria. 
Ciascuna  apertura  s^rve  d^  asilo  ad  una  famiglia.  / 
cani  restano  Rifila  galleria  j^  la  quafe  essendo  bassis- 
sima esclude  Pana  esUn'ore.  Se  consideriamo  or^ 
f  intemo  di  questa  capitana^  noi  cediamo  d^  qua- 
drati soli  fi  di  ne^  regolarmente  tagliati  come  pe^zi 
di  granito  ^  posd  ^  uni  sopra  fli  altri  in  modo  di 
formare  una  specie  di  yoka  solida,  ièlla  ^ase  di  que^ 
sta  capa^na  circolare^  alta  nov^  pt^di,  e  larga  otto^ 
si  vede  girare  uf^  ha^co  formato  ugualmente  di  neve 
fagliata  j  delle  pelfi  d*  animali  lo  coprono  ^  e4  egU 
sfrve  nel  tempo  stesso  di  scanno  e  di  letto.  Si  riscal- 
f2^fio  aufste  capanne  fol  fuoco  du^a  (ampada^  e  {^ 


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S.^'  I  tubi  di  terra  colta- 
per  h  distribuzione  delle 
acque  nelle  oate,  sono  pre- 
(ienbilì  ai  tubi  di  legno  di 
IHti  ti  fa  tuttora  uip  a 
Copeohaguea,  I  Romani  so 
ne  senriTano,  e,  atteio  il 
)Mt6o  pretto,  sono  preferiti 
H  Londra  e4  a  Vienna  ai 
tubi  di  ^i$i|. 


i53 
9.0  Mon  si  pu2>  far  uso 
de'  tubi  di  terra  cotta 
nella  Siberia,  ^ccfaè  per 
quanto  sia  profondo  i| 
Iflta  in  cui  Tengono  coli- 
locati ,  sono  raggiunti  da) 
freddo  f  quindi  spesanti. 


fufe  vi  penetra  aiUnverxò  et  ima  piastra  di  gfiiacch 
fft^  serve  di^estra.  La  stessa  costruzione^  lo  stesso 
n^eriale  nel  Labrador  ^NoTelles  Annale^  des  yoya* 
9^s,  r.  XXI,  pag.  i4o.i4i  ). 

La  mancanza  di  legnami  da  costruzione  ha  ohhli- 
0ato  t  akiiante  delP  altipiano  centrale  e  del  nord 
^W  Asia  ad  alloggiare  sotto  tende  coperte  di  pelli 
e  di  stoffe  ,  proveiUend  le  une  e  le  altre  dalle  sue 
grrggie.  Una  necessità  simile  ha  prodotto  lo  stesso  rii 
sultato  iielP  Arahi^.  AW  opposto^  nelP  Jndia  ed  altro 
contrade  simili^  ricche  di  legnami ^  e  soprattutto  di  le^ 
gnome  di  datteri^  questa  uso  si  h  trovato  cof^ormc  alt 
t  indolenza  degU  abitanti,  ugu^ùmcfUe  che  alla  doU 
cezaa  del  clima.  L*  uno  e  V  altro  genere  di  ahitaùoni 
non  offrono  nulla,  di  stabile,  nulla  di  solida.  Le  città 
dell?  Asia  spariscono  come  gli  imperii  di  cui  sono  i 
centri  momentanei» 

Questo  carattere  generale  dette  abitazioni  asiatiche 
esclude  necessariamente  il  gusto  de*  mobili  preziosi  ^ 
de*  quadri,  delle  statue jf  qiundf  le  belle  arti  non  pos^ 
^offo  faryi  pro^ratsi. 


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i54 


li.  PimL 


In  pitie 

4-°  ABcnaré  le  case  sono 
di  pieira  j  molte  kanno 
iei  piani  j  e  finiseono  in 
terrazzi  ioTece  di  tetti. 
Case  di  pietra  a  sei  piani 
si  veggono  in  più  città 
capitali  deli'  Italia  da  Ve- 
nezia a  Napoli. 

Molta  popolazione  ac» 
Gtimulandosi  sopra  ristret- 
to spazio  ,  le  case  assor- 
bono minori  capitali,  ben- 
ché ne  .«offra  la  salute» 


In  mena, 
4.^  Non  si  può  far  «sa 
di  materiali  pesanti  j  ni 
costituire  molti  piani  ne* 
paesi  frequentemente  sog^ 
getti  ai  terremoti j  perciò 
sono  basse  le  case  a  Lima 
capitale  dei  Perù ,  non 
hanno  che  due  piani  nel 
Giappone ,  e  solamente  il 
pian  terreno  a  Sant'Iago, 
capitale  del  Chili.  Vogliono 
limiti  air  altezza  de'  piani 
i  violenti  uragani  »  perciò 
S.  Giorgio,  neir  ìsola  San 
Giorgio  tra  le  Bermudi,  ha 
case  poco  alte  (i). 


(i)  SanfJa^Oj  come  le  altre  città  del  Ckiùj  P  fab- 
bricata in  modo  da  evitare  gli  effetti  del  terremoto^ 
Ite  strade  sono  sì  larghe  cìie  gli  abitanti  ritirando^ 
nel  mezzo  non  possono  temere  di  restarle  offesi  dalle 
case  che  rovinano.  Costrutte  con  mattoni  seccati  al 
éolCy  sono  generalmente  coperte  di  pagUa  intonacata 
con  argilla.  La  mq^'or  parte  delle  case  hanno  un^ 
giardino f  altro  rifugio  in  cui  si  ritira  f  abitante  men* 
tre  la  terra  trema.  E  siccome  gli  alberi  che  vi  crc" 
^scono  ,  sono  piii  alti  che  le  case.,  quindi  SanC  Jago  ^ 
vista  da  lun^i ,  presenta  più  V  aspetto  iP  una  foresta 
che  cT  una  città. 


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ì5S 


HI.  Forma. 


In  pih, 

5.0  Le  case  d'  A.les8an> 
dna  come  quelle  di  tutti 
i  paesi  in  cui  le  pioggie 
SODO  rare,  hanno  un  tetto 
piano. 

Se  si  esaminano  le  ca- 
panne degli  abitanti  delle 
isole  dì  Tana,  degli  Amici, 
d'  Otaiti,  d'  Anamoka,  si- 
tuate in  clima  caldissimo, 
le  scorgeremo  tutte  aperte 
ed  in  modo  eh?  l'aria  yì 
circola  con  facilità»  essendo 
state  costrutte  a  solo  fine 
di  senrire  di  rifugio  in 
tempo  di  pioggia. 


In  meno. 

5.^  Le  case  nell'Abissi- 
nia  sono  capanne  rotonde 
coperte  d'un  tetto  conico» 
forma  necessaria  contro  la 
Tìolenza  della  pioggia. 

Le  case  de'  Lapponi»  de' 
Siberj ,  de'  Kamtchatdaii 
ed  anco  degli  Svizzeri  sono 
chiuse  diligentemente  :  non 
▼'ha  aperture  che  le  ne- 
cessarie per  entrarvi,  rice- 
vere un  po'  di  luce  e  la- 
sciare uscire  il  fumo.  I 
Lapponi  hanno  spinto  l'in- 
dustria sino  a  costruire  le 
loro  case  sotterra  onde 
conservarvi  piU  facilmente 
il  calore  {i). 


(i)  Quindi\  a  misura  che  e*  inollriamo  ne^  paesi  set' 

ientrionaUj  P  architettura  è  costretta  ad  impiccolire  le 

Jinestre  ^  ristringere  le  dimensioni  delle  stanze  j  molti* 

•plicare  i  ripari  contro  il  freddo  e  i  venti   aquilonari  ^ 

intavolare  i  pavimenti ,  ecc. 

Gii  architeUi  delia  Galizia  dimostrano  pih  d'avere 
fatto  i  loro  studj  in  Italia  che  di.consuUare  Vinfluen^ 
za  degli  dementi  topografici^  quando  fabbricano  sotto 
il  54.^  grado  di  latitudine  come  fabbricherebbero  sotto 


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i56 

6.  PortO'Bicco.  Invece  6*  Dall^  fioe  di  settem* 
di  vetri  che  conservereb-  bre  alla  fine  d'aprile  dop« 
|>ero  eccessivo  calore  ne-  pie  finestre  di  vetro  a  Pie* 
gli  appartamenti ,  le  fine-  troburgo,  e  tra  esse  uno 
stre  sono  guarnite  di  veli,  strato  di  sabbia:  doppie 
iti  graticciate,  d'esterna  le  porte  che  mettono  alle 
imposte,  scale  o  ai  corridoi  non  ri* 

scaldati;  quasi  tutti  i  pa« 
vimenti  inta^datL 


//  43.  Le  loro  cascy  con  tetti  orizzonialij  crollano  sotto 
la  na^ej  le  loro  finestre ^  alte  una  testa,  vengono  spe%* 
Ulte  da  colpi  di  vento '^  è  necessaria  una  foresta  per 
alimentare  i  loro  cammini ,  alti  quindici  piedi,  larfjhi 
dìeci\  la  neve  vi  si  precipita^  gli  ostruisce  e  non  di- 
diaccia  ^Annales  des  Toyages,  t.  XV^  pag.  aga^. 

Alcuid  palazzi  a  Mosca^  costrutti  sem^a  riguardo  al 
Mma,  secondo  il  gusto  italiano^  non  sono  abitabili  ^  si 
può  citare  tra  questi  il  palazzo  di  Paschokw,  degno  dun 
(Sovrano  per  la  sua  grandezza  e  magnificenza^  ma  s\ 
poco^  abitabile ,  che  il  proprietario  è  stato  obbligato 
di  farsi  costruire  un  altro  piccolo  alloggio  a  parte  (An- 
pales  des  voyages,  t.  /,  pag.  53  )j 

L'architettura  greca  sembra  poco  conveniente  anche 
ai  climi  foldissimiy  esposti  nel  tempo  stesso  a  grandi 
pioggie^  come^  per  es.^  Calcutta  j  giacché  Paltezza  dei 
colonnati  e  l'apertura  de^portici,  lasciando  troppo  ao- 
flesso  al  sole^  conducono  neWinierno  delle  case  un 
calore  eccessivo.  Questo  inconveniente  h  ancora  mag* 
^ore  nella  stagione  delle  pioggie*.^  t  acqua  penetra  da 
tutti  i  lati  nelle  case^  e  le  rende  inabitabili,  L*  archi- 
tettura un  pd^ pesante  defjii  Indiani^  o  i  muri  spessi  e 
fé  piccole  aperture  del  gotico-europeo  ^  converrebbero 
i^<^  meglio  (Ann^les  4es  vp^ages^  L  J(FI,  pag,  347). 


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IV.  Piani  e  Jotmt. 


iSf 


In  più. 
7.  A  Dunkerque  si  abi* 
tano  le  caùtitie ,  atteso 
che  le  case  non  hanno 
che  un  piano  od  td  piìi 
due.  Si  pretende  ohe  que* 
sti  sottendane!  non  siano 
umidi,  perché  sono  sca- 
irati  nella  sabbia  delle  dune 
che  é  molto  secca.  La 
st^sa  sabbia  è  causa  per 
eui  essendo  cosa  perico* 
Iosa  rerìgere  fabbriche  alte 
sul  suolo  ^  se  ne  accresce 
la  profondità  «1  disotto,  il 
che  aumenta  la  spesa  gier- 
tialiera  di  looeartificiale  (  ì). 


In  meno. 

*J.  Le  inondazioni  étU 
V  Elba  rendono  impossì' 
bile  l'uso  delle  cantine  ili 
BambouTg. 

Nella  citili  detta  Pro* 
Tinee-Tovn  nelMa8fachu«« 
sets  (  Àroeriea  settenti*to< 
naie),  situata  sulU  punta 
d'ttna  stretta  lingua  di  tei'* 
ra,  lunga  7^  miglia,  in 
questa  cittk,  le  case  sor' 
gono  sopra  pilieri  in  modo 
che  le  sabbie  càcdàte  dal 
vento  possono  passare  di 
sotto;  senza  questa  pr<r« 
cauzione  le  case  resteréb* 


(1)  A  Èagdad  s  ne*  ffomi  di  luf^o  e  if  agosto  il 
termometro  di  Fahrenheit  j  dlP  ombra  j  sale  spesso  a 
gr.  lao  e  i4o.  Gli  abitanti  si  tifugiano  allora  in  ap* 
partantenti  chiamati  Zsirdanh  ^  Jormati  espressamente 
tra  i  fondamenti  delle  loro  case.  Usando  tutte  le  pre* 
caiaioni  possibili  per  accrescerne  la  freschezza ,  essi 
passano  m  questi  mesti  ritiri  le  pih  calde  ore  dei 
giorno.  Gascuna  fannia  ne  esce  al  tramontar  del 
sole,  e  sale  sul  tetto ^  voglio  dire  sulla  terrazza  della 
casa  per  prendervi  il  cibo  della  sera.  Si  doime  anche 
air  aria  aperta  j  fincltè  de'  venticelli  freddi  venrndo  a 
spirare  improvvisamente  durante  la  nòtte  j  costnngonef 


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i58 

bero    ingombrate    e    eo« 
perte  (i). 


i  dormienti  a  ricercare  gli  angoli  più  caldi  delle  toro 
abitazioni  (Journal  des  voyages  t,  AVIII^p,  loo-ioi). 

Africa:  Da  Schow^  a  Lo^un  parallelamente  alla 
riviera  Schary^  sP  ha  una  resone  poco  frequentata  ^ 
coperta  in  parte  di  maremme^  d! acque  stagnanti  e  di 
ogni  sorta  d^  insetti  incomodi  ,  tra  i  quali  le  zenzare 
dal  pungolo  acutissimo.  Gli  abitanti  di  questi  tristi 
luo^i  hanno  F  abitudine  di  tenersi  molte  ore  del  giorno 
nelle  loro  capanne^  composte  di  cinque  a  sei  cellette 
inchiuse  le  une  alle  altre,  e  costrutte  in  modo  che  li 
guarentiscono  quasi  interamente  dagU  insulti  ili  questi 
insetti  (^owrelles  annales  des  iroya^csy  avril  iS^S^ 
pag.  18; 

(i)  Achén  {isola  di  Sumatra).  Le  case  in  generale 
sono  fabbricate  sopra  palafitte  di  bambou,  ed  cfite 
alcuni  piedi  sopra  il  suolo j  acciò  P  acqua  innondante 
possa  passare  di  sotto  nella  stagione  delle  pioggie 
(  Hist.  de  Sumatra^  t.  II j  p.  224" ^^^  )• 

/  Siamesi  j  abitanti  sulla  sponda  del  fiume  Mcnau^ 
sono  costretti  ad  alzare  le  loro  capanne  cinque  a  sci 
decimetri  sul  suolo  ^  per  preservarsi  dalla  continua 
umidità  che  lo  straripamento  delle  sue  acque  cagiona. 
Talvolta  la  loro  precauzione  giunge  al  punto  di  co» 
stndre  le  loro  capanne  sugli  alberi  j  alla  *cima  de* 
quali  salgono  col  mezzo  di  scale  che  ritirano  per  te» 
ma  di  sorpresa  mentre  dormono. 

NeWOerland^  penisola  in  Norvegia^  i  magazzini^  ne* 
quali  si  custodiscono  il  pane,  il  formalo  j  il  burro  , 
i  grani  e  cose  simili ,  sono  separati  dagli  altri  edifiz§ 
e  situati  per  la  maggior  parte  nel  mezzo  della  corte 
di  ciascuna  casa.  Staccato  il  loro  pavimento  dal  suolo 
sorgono  sopra  pilastri ,  affine  di  impedire  i  sorci  ili 
penetrarvi  (  Fabriciusj  Voyage  en  Norvége,  pag,  a56). 


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S.  I  tetti,  a  Cachemire, 
in  piatta-forma,  sono  co- 
perti da  denso  strato  di 
terra  mobile,  la  quale  gua- 
rentisce le  case  dalla  neve, 
abbondante  nel  verno  ^  e 
le  refide  allora  calde,  vi 
introduce  nella  state  una 
freschezza  piacevole,  men- 
tre gU  innumerabili  fiorì 
ch'ella  produce,  adescano 
l'occhio  co'  loro  colori  e 
rodm*ato  co'  loro  profumi, 
dando  a  Cachemire,  vista 
da  un'eminenza,  l'aspetto 
d'un  immenso  parterre, 
riccamente  smaltato  (t). 


•^9 
8.  Non  %si  pub  far  uso 
dell'  accennata  piatta-for- 
ma, né  delia  terra  mobile 
sui  tetti  dove  è  fortissimo 
il  vento  e  copiosa  la  piog«- 
gìa^  qui  talora  vi  si  pon* 
gono  sopra  grosse  pietre, 
acciò  il  vento  non  tra«- 
sporti  l'armatura  di  Le- 
gname ,  come  ,  per  es.  « 
sulle  montagne  di  Poli 
neUa  Eomagoa ,  taWa  ei 
coprono  di  sole  canne  , 
onde  prevenire  i  danni 
della  caduta  de'  tetti,  co- 
me, per  es.,  ài  Capo  Buona 
Speranza  (3). 


(i)  Journal  des  voyages^  L  V j  pag,  76.  Le  case 
sono  di  legno  j  atteso  la  frequenza  de*  terremoti. 

Si  osserva  lo  stesso  uso  nella  Ss^ezia'.  sotto  queUe 
capanne  di  legno  coperte  di  verdura  nella  state^  Val* 
Ieri  US  e  Cronstadt  fondarono  la  mineralogia^  Ber» 
gmann  creò  la  chimica  e  la  geografia  fisica  j  Linneo 
pose  le  basi  della  botanica. 

Non  fa  d^  uopo  per  altro  rappresentarsi  queste  obi- 
lozioni  come  meschine  baracche^  prive  Ì  ogni  comodo 
ed  eleganza.  Le  fondamenta  sono  per  lo  più  di  pie^ 
tra^  costruite  con  molla  solidità.  L'armatura  intema 
è  vestita  di  tavole  pinte  ad  olio  j  si  riempiono  i  vuoti 
con  pece,  catrame,  licopòdio,  onde  impedire  al  vento 
e  al  freddo  di  penetrarvi  (  Catteau,  Tableau  des  Etats 
<lanois,  t.  IIIj  pag.  96-97  ). 

(2)  JicUa   contea  di  PVerdenfels    (  Baviera  )  i  tetti 


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ì6b 

»       V.  ÉsposiiioHc. 

In  pia.  Ih  mtHé. 

^  E  uso  immemorabile  g.    Seguendo    Witlianl 

tieile  Alpi  maì^itticiie  dì  ri-  Pettjr  nelle  sue  congetturei 

'volgei*è    le    fliiestre  '  delle  é  cosa  curiosa  Udirlo  pre^ 

tiase  Tèrso  mezzodì,  essen-  dire  che  Londra   i'aocre^ 

dò  la  e^positioUe  più  ire-  seet^    priUcipalftìente    dal 

fica  nella  state  e  più  calda  lato   dell'  duest ,   pei*chè  | 

nel  iFertio.   Intatti  i  Venti  die' egli  ^  Il  tento  d'ouest 

marini    che  soffiano  sulla  regniindo  ite   quarti  dd- 

costa)  producono  un  dolce  l'anno,  e  cacciando  il  fU^ 

tepore  in  quest'ultima  sta-  mo  da  questa  parte  èopra 


gione  ed  una  fresijiezza 
tempii  ddra  nella  statCi 
Són  essi  che  fknno  M* 
lire  il  termometro  nella 
stagione  fi-edda,  e  tendono 
à  Nizza  più  sopporltlbile 
Ir  state  dhe  ili  molte  al* 
ti*e  città,  non  esclùse  Pa- 
Hgi  e  Sti«sbm*go,  dove  il 
ealoi*e  riesce  infinitamerite 
più  Incomodò  fi). 


quella  deir  est,  le  dà  Utt 
gran  vantaggio  d'atmo^fenl 
In  una  città  in  cdi  si  don^ 
sutna  immensa  quantità  di 
cKrboii  fossile,  vaùtaggid 
che  determinerà  le  pei*- 
sone  comode  ad  abitarla 
esclusivamente,  e  queste 
tnih*annd  séco  là  serte  de* 
gli  artigiani  che  esse  iill^ 
piegano. 


àórpassùfio  iU  sei  ad  cito  piedi  il  Uscito  delle  muta- 
ffiej  e  sono  un  presen^Mfo  al  passaggieho  corUro  té 
pioggiè  abbondanti  che  cadono  a  torrenti  iH  queUé 
alte  regioni  (  t^oL  I,  pàg.  i63  ).  AW opposto  neWE* 
giito  le  case  non  hartno  neppur  V  ombra  delle  gron* 
dajej  perchè  non  vi  piove. 

(i)  Fodere^  Vojrage   aux   Alpes  maritimela  t*  t d 
pag.  288. 


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yi. 

In  pih. 

IO.  La  costruzione  d'una 
capanna  non  costa  al  pae- 
sano di  Gia^a  piti  di  sei 
a  dodici  franchi.  I  muri 
sono  costrutti  con  rami  di 
bambou  stiacciati  ed  uniti 
insieme  come  graticci.  Non 
T'ha  finestre^  non  si  ri- 
ceve la  luce  che  dalla 
porta,  il  che  ha  pochi  in- 
conTcnienti  in  un  clima 
in  cui  tutti  i  lavori  do« 
mestici  possono  farsi  al- 
l'aria  aperta  »  e  dove  si 
aspira  piuttosto  a  guaren- 
tirsi dall'ardore  del  sole 
che  a  cercare  un  rifugio 
contro  il  cattivo  tempo. 

Le  pili  grandi  case  nelle 
quali  alloggiano  i  capi  su- 
periori, e  che  richieggono 
cinque  o  sei  appartamenti, 
non  costano  piti  di  i5o 
a  3oo  franchi  (i). 


i6i 

Costo. 

In  meno. 
IO.  La  costruzione  d'una 
cas^  è  un  oggetto  estre- 
mamente costoso  nella  città 
di  S.  Pietro  e  Paolo  nel 
Kamtschatka,  e  ne  è  causa 
la  mancanza  totale  del  le- 
gname che  fa  d'uopo  far 
venire  dall'  in  temo  del 
Kamtschatka.  Una  piccola 
casa  che  l'agente  della 
compagnia  d'America  ha 
fatto  costruire  pel  depo- 
posito  delle  mercanzie,  gli 
costò  più  di  10,000  rubli. 
Una  simile  casa  non  sa- 
rebbe costata  pìU  di  600 
ad  800  rubli  a  Pietro- 
burgo. La  ragione  si  é 
che  il  legname  non  può 
essere  trasportato  nella  pri- 
ma città,  se  non  se  con 
molta  difficoltà  e  pericoli, 
e  che  non  si  costruiscono 
che  case  di  legno  (2). 


(i)NouvelIes  Annales    des  voyages,  L  XII j  p,  xZ'j- 
139. 
(2)  Parlando  della  spesa  non  dimenticherò  che  ^  sì 

Filosof.  della  StaLj  voi  IV.  ii 


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VII.  Durata. 

In  pih.  In  meno. 

lìP  V  alto  Egitto  è  la  1 1.**  L'India  è  ima  con- 

contrada  in  cui  si  incon-  trada  coperta   di    roTÌne  : 

trano  i  più  antichi  monu-  si  debbe  attribuire  Pim- 

menti;  si  dà  alte   sue   pi-  menso  loro  numero  ad tma 

ramidi  la  durata   Ìì  2684  fortissima  vegetazione  che 

anni  almeno.  In  quella  che  si  sviluppa  ra^damente  tra 

si  vede  ad  Hilaboun^  ben-  gli  interstizj    de'  mattoni  : 

che  tra  tutte  la  meno  con-  le  più  belle  moschee  sono 


nelle  Alpi  come  ne^  Pireneij  i  pastori  sono  costretti 
ad  alitare  in  due  case  ^  una  d*  inverno ^  nelle  reponi 
pih  basse ^  l*  altra  d^  estate  nelle  regioni  più  alte^ 
dove  si  trovano  i  pascoli.  In  quella  d^  inverno  si  riti- 
rano colle  gregge  finché  durano  le  nevij  e  vi  consu- 
mano le  provviste  estive. 

Riassunto  degli  elementi  topografici 
che  influiscono  sull'alloggio. 

i.^  Qualità  o  mancanza  di  materiali  \ 

3.*  Mancanza  di  combustibile; 

3.^  Abbondanza  di  legnami^ 

4-^  Inondazioni  qualunque  i 

5.»  Freddo-, 

6.*  Calore; 

7."  Pio^a-, 

8.*»  Fenti'.^ 

9."  Suolo  sabbioso; 
IO.*  Terremoti; 
II.*  Sorci ^ 


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ftnrata,  ti  leorgono  «  mas- 
«  se  di  pietre  calcari  che 
w  servono  di  nacleo  ad  un 
u  monte  di  mattoni  non 
u  cotti.  Questa  fragile  co- 
<r  struzione^  forse  più  an- 
tt  tica  delle  piramidi  di 
«r  Memfi  9  sussiste  ciò  non 
«  ostante  tuttora ,  tanto  il 
ce  dima  dell'Egitto  i  fa- 
«r  Torevole  ai  monu mentii 
«e  Ciò  che  sarebbe  distrut* 
«r  to  da  alcuni  de' nostri 
€€  inverni,  dice  il  francese 
cr  Denon  ,  resiste  qui  yit- 
«  toriosamente  al  peso  di« 
«  struttore  d'una  massa 
•r  di  secoli  99  {Fhyage  dans 
la  basse  et  la  haute  Egy^ 
pte,  pag.  86)  (\). 


i6S 
coperte  d'  erbe  e  d'arbo- 
scelli y  le  radici  de'  quali 
insinuandosi  tra  le  fessure 
rovinano  le  muraglie.  Qne- 
sta  fortissima  e  rapidissi- 
ma vegetazione  è  una  con- 
seguenza necessaria  dell'u- 
midità e  del  calore.  A  que- 
sta forza  fisica  s'  unisce  il 
pre^udizio  che  ritiene  cia« 
scuno  dal  conservare  ciò 
che  non  coslrusse  egli 
stesso  (i). 


(i)  Se  fosse  possibile  che  succedesse  un  cambia'- 
mento  momentaneo  neW  ordine  che  la  natura  ìia  sta- 
bilito imperturbabilmente  in  Egitto  j  se  succedesse ^  per 
es.  y  che  de'  venti  straordinarj  arrestassero  e  discio- 
gUessero  un  gruppo  di  quelle  nubi  che  il  vento  del 
Nord  caccia  in  estate  contro  le  montagne  delV  Abis^ 
sinia,  le  città  e  i  villa^  delP  Egitto  sarebbero  stem- 
perali e  liquefatti  in  alcune  orCj  e  si  potrebbe  semi- 
nare sullo  spatio  che  occupavano. 

(2)  Esaminando  i  monumenti  che  esistono  sidle  alte 


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t64 

I2.t  Da  quelk  imoneii- 
te  masse  passando  alle 
case  9  ai  tugurj,  rìtrovia* 
mo  che  ivi  le  scale,  gli 
sguanci ,  i  forni ,  gli  uten- 
sili, i  fornimenti  da  ca- 
mera ,  tutto  è  formato  con 
fango  misto  a  paglia  ta- 
gliata, cotto  al  sole;  e 
tutto  dura  almeno  quanto 
la  vita  d'un  uomo  {Idem 
ibid.,  pag.  73-74). 


i3."  A  Unterseen,  can- 
tone di  Berna,  si  veggo- 
no case  di  legno,  le  quali 
sussistono  dal  i53o  e  i65o 


11/  Dair  India  passan- 
do airAmerica  meridiona- 
le ,  troviamo  le  stesse  for- 
ze distruttrici.  «  A  Buenos- 
tf  Aires  l'atmosfera  è  umi- 
«  dijBsima^  e  le  stanze  e- 
«  sposte  air  ouest  hanno 
u  sempre  le  muraglie  ba- 
«  gnate  e  coperte  di  muf- 
«*  fa.  I  tetti,  verso  lo  stesso 
«r  lato,  sono  tutti  ingom- 
«  bri  di  cespugli  e  d'erbe 
u  che  vi  crescono  sopra, 
if  e  che  è  forza  estirpare 
«r  di  tempo  in  tempo  per 
«  impedire  la  degradazio* 
«  zionq  delle  case  n  (Jour- 
noi  des  vqyages ,  t.  V, 
pag.  173  ). 

i3.^  Il  clima  piovoso  ed 
umidissimo  al  sud-ouest 
del  Chili  accorcia  la  du- 
rata delle  case   che  sono 


montagne  di  Giavaj  si  scorge  che  nessuna  specie  di 
muschio  o  licheno  s*  unisce  cdt*  azione  del  tempo  per 
corroderli;  in  quelle  alte  regioni  la  temperatura  non 
è  sì  calda  da  favorire  la  vegetazione  delle  piante  j  le 
radici  delle  quali  distruggono  sì  rapidamente  gli  edi^- 
fizj  nelle  pianure  (  Journal  des  voyages,  t  XVIII  ^ 
pag.  285.286  ). 


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i65 
(Ebel,  Manuel  du  vofO'  di  Ufpio  (I  viagg^aUni  non 
geur  en  Suùse ,  pag.  567,  ci  danno  notizie  piU  pre^ 
5  édition).  cise)  fi), 
'  i^^NeUeroTtnedtPoin-  i^^  Una  deHe  ragionfi 
peja,  distrutta  da  1750  an-  •  ^Ha  poca  ricercatezza  dei 
ni  circa ,  ci  si  mostrarono,  mobili  dia  Guadalupa , 
dice  un  Tiaggiatore,  ì  ceppi  alla  Martinica ,  e  in  gene- 
di  fcgno  d'un  soldato  che  gli  raie  alle  (isole  equatoriali, 
opera)  scavando  scoprirono  sì  è  rimpossibilità  di  pre* 
seduto  su  d'una  pietra.  Re-  servarli  dall'adone  ditftrut^ 
stanoancora  molti  piKerì  di  trioe  del   cHrna.    Conver^ 


(t)  IfelP  itola  Penang  o  isola  del  principe  di  Gal' 
les  esiste  una  specie  di  formica  bianca ,  f  insetto  pia 
distruttore  che  si  possa  imaginare.  Queste  formiche  si 
introducono  tra  i  palancati  e  le  muraglie  di  terra, 
guardandosi  bene  dalP  intaccare  le  pareti  inteme  ea 
esteme  j  mentre  ne  distruggono  interamente  il  mexzOj; 
perciò^  al  minor  ventOy  queste  mwra^e^  rimaste  senza 
forza  reale  j  cedono  improsmsamente  j  la  casa  precC'^ 
pila,  e  lo  sgraziato  proprietario^  ingannato  da  un* ap- 
parente solidità,  rimane  taholta  vittima  di  questo  non 
preveduto  accidente.  Egli  ne  istorerebbe  anche  la  causa 
se  una  legione  di  formiche  non  sbucasse  allora  dalle 
rovine^  e  non  venisse  ad  accennargli  i  nemici  che  Fas- 
salivano  segretamente  (  Nouvelles  Annales  dcs  yoyages, 
t  XVj  pag,  160). 

Gli  stessi  insetti  producono  gli  stessi  guasti  alla 
Martinica  j  alla  Guadalupa^  a  San  Domenico.  Essi 
divorano  le  armadure  di  legno  degli  edific/j  aprendosi 
il  varco  in  tutti  1  luoghi  col  mezzo  di  gallerie  o  stra* 
de  coperte  che  hanno  la  larghezza  de'  tubi  delle  grosse 
penne  (  Les  Antilles  francaises,  t.  Ij  pag.  96  ) 

NB.  Quasi  tutte  le  case  sono  ivi  ai  legno. 

.   _.       ...  .^ 


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ì66 

ordin<  corintio  in  forma  dì 
colonnato,  alcuni  de'  quali 
sono  molto  ben  conserva- 
ti, e  su  d'essi  veggonsi  i 
nomi  de' soldati  di  guar-. 
dia  leggibilmente  scolpiti 
da  essi  stessi.  Non  lungi 
di  là  il  tempio  d'Ercole; 
gii  altari,  delle  el^g^nti 
cornici  ed  altri  ornamenti 
d'  arcUtetlura  esistono  in 
uno  stato  di  conservazio- 
ne veramente  sorprenden- 
te,  e  le  pitture  stesse  che 
si  veggono  sulle  muraglie , 
non  soffrirono  il  benché 
minimo  deterioramento 
(  Journal   des    voyages  , 

t  XI  ^    p.     IOI-I02  ), 


rebbe  rinnovai*li  ogni  dot 
o  tre  anni,  e  la  spesa  sa- 
rebbe enorme;  quindi  gli 
abitanti  amano  meglio  am» 
massare  ne'  loro  scrigni  le 
oncie  d'oro  e  le  piastre  , 
le  quali  non  temono  né 
gli  insetti ,  uè  V  umidità  » 
né  il  calorQ. 

Testimonio  d^a  for^a 
distruttrice  dell'umidità  ne- 
gli stabilimenti  inglesi  di 
Africa ,  il  comoderò  Collier 
propone  che  negli  ospitali 
militari  si  faccia  usò  di 
colonne  tli  ghisa  {Jour' 
nal  des  voyoges,  U  XIII , 
p.   i8i  )  (!>. 


(i)  L*  umidità  unita  al  calore  riesce  talmente  corro» 
siva  tra  i  tropici^  che  in  pochissimo  tempo  la  ruggine 
si  diffonde  sopra  tutti  i  metalli  suscettibili  di  ossi' 
darsi,  Jl  legno  più  duro  delC  Europa^  la  quercia  , 
non  le  oppone  che  una  debole  resistenza:  tulli  i  car^ 
retti  de'  cannoni  spediti  di  Francia  alla  Martinica  e 
alla  Guadalupaj  affatto  nuovi,  ben  ferrati  y  ben  con' 
dizionalij  cadono  in  polvere j  dopo  d'essere  rimasti 
due  anni  al  pili  all'aria  aperta  sulle  batterìe. 

Ivi  per  altro  la  natura  produce  abbondantemente 
de*  legnami  infinitamente  pili  durij  più  forti j  più  com- 
patti che  quegli  d  Europa  ^  ed  atti  a  resistere  più  a 


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167 
§  3.  Continuazione  dello  stesso  argomento. 

Cenno  sul  bisogno  di  combustìbile. 

In  pili»  In  meno» 
i.^  Abbiamo  veduto  nel  i.^  Abbiamo  ireduto  nel 
i.^  irolume,  che  le  espo-  1.^  volume  che  cresce  la 
siàoni  merìdionali  e  la  vi-  inteiasità  e  la  durata  del 
duanza  del  mare  addol-  verno  crescendo  V  altezsa 
ciscono  il  clima.  Or  ecco  sul  livello  del  mare^  Or 
J' ìpflMeQza  4à  questa  legge  ecco  T  influenza  di  questa 
mille  altitudini  eoonomi^be.  legge.  A  Roeraas,  situata 
A  Bergben  (  nella  Norve--  nella  più  alta  regione  della 
già)  e  .in  tutta  la  costa  di  Norvegia ,  è  necessario  ri- 
quel paese  tra  il  6o.ino  e  scaldare  gli  appartamenti 
il.62.1no  grado  di  latUu-  anche  in  estate. 


lungo  aie  azione  disorganizzatricc  dclC  umidità  combi^ 
nata  dal  calore. 

La  pronta  ossidazione  def  metalli  in  que*  climi 
Uinidissimi  e  caldissimi  consiglia  ad  escludere  dalle 
cucine  le  caldaje  di  rame^  le  casserole  e  gli  altri 
utensili  dello  stesso  metallo ^  giacche ^  qualunque  atten- 
zione  si  usiy  e  non  si  è  sempre  sicuri  di  ottenerla  j 
non  basta  a  guarentirne  U  innocuità. 

Non  dimenticherò  di  accennare  che  la  temperatura 
influisce  anche  suW  uso  ilei  letti:  mentre  ne*  paesi 
caldissimi  si  dorme  per  lo  più  sopra  tele  fortemente 
tese  col  mezzo  di  telai  di  legno  ^  ne'  paesi  freddi  si 
può  Jar  uso  moderato  di  letti  di  penna  ùnpunemente. 

Osserverò  finalmente  che  i  diversi  gradi  di  rugiada 
permettono  o  vietano  negli  stessi  paesi  equatoriali  éU 
dormire  all'  aria  aperta  nelle  corti^  ed  a  misura  che 
cresce  la  differentui  tra  la  temperatura  diurna  e  not* 
tumd  sì  fa  sentire  il  bisogno  di  coperte  da  notte. 


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i68 

dine  ,  r  inverno  è  molto 
piovoso,  rari  i  diacci  e  la 
neve.  Questa  stagione  po- 
co rigorosa  rende  neces- 
saria minor  quantità  di 
combustibile  che  a  Gra* 
co  via,  Praga,  Vienna  in 
Austria  sotto  la  latitudine 
di  So  a  48  gradi. 

3.^  Abbiamo  veduto  che 
in  pari  drcostanxe  decre- 
sce il  calore  decrescendo 
la  latitudine;  or  ecco  la 
influenza  di  questa  legge? 
)iql  Portogallo  ,  per  es.  , 
non  avete  bisogno  di  cam- 
mini fuorché  nella  cucina^ 
quindi ,  oltre  la  diminu- 
zione della  spesa  per  com- 
bustibile, cambiamento  nel- 
la costruzione  delle  case; 
dite  con  maggior  ragione 
lo  stesso  degli  altri  paesi 
più  vicini  all'  equatore  e 
non  elevati  sul  livello  del 
mare. 

3.^  L' abbondanza  del 
combustibile  influisce  sul- 
la pulitezza  delle  città , 
senza  ricordar  qui  la  sua 
influenza  sulle  arti  già  ac- 


Neir isola  di  Sumatra, 
benché  situata  sotto  la  zona 
torrida,  gli  abitanti  delle 
men  alte  montagne  ac- 
cendono il  fhoco  per  ri- 
scaldarsi anche  a  giorno 
inoltrato  (  Marsden  j  Hist 
de  Sumatra^  %.  tj  f.  a4« 

a.^  Crescendo  V  intettM- 
tà  e  la  durata  del  fi'eddo 
ne'  paesi  settentrionali ,  i 
necessario  moltiplicare  le 
stufe  quasi  quatito  le  stàn* 
ze ,  e  tenere  chiusi  gli  ap- 
partamenti. La  moltiplici* 
tà  delle  stufe  somministra 
lavoro  a  cinque  o  sei  classi 
di  artisti.  Gii  appartamenti 
chiusi,  e  quindi  l'aria  vi- 
ziata, devono  influire  sen- 
sibilmente sulla  salute  de- 
gli abitanti.  Fors'  anche 
quel  continuo  calore  rende 
più  precoce  la  pubertà. 

3.^  La  mancanza  di  com- 
bustibile per  cuocere  mat- 
toni costringe  a  costruire 
case  con  fango  e  paglia. 

Le  case    costrutte    con 


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cemiala  altrove.  La  paK* 
lena  delle  città,  de' bor- 
ghi 9  de'  Tìnaggi  dell'  O- 
landa  è  dovuta  in  gran 
parte  alla  torba  di  cui  ab- 
bondano que*  paeiiy  toi*ba 
con  cui  si  CMOeono  ì  mat* 
toni  che  muniscono  i  fnar» 
ctapie<i)t  delie  strade  e  dei 
caoiali. 

4.^  Al  Rio  della  Piata 
v'era  per  l'addietro  Tabi* 
indine  d'uccidere  ì  mon» 
toni  ivi  copiosi,  asseccarli 
al  sole  9  e  farne  ammassi. 
Si  vendevano  come  com- 
bustibile per  riscaldare  i 
forni  de'  mattoni,  due  pia- 
stre e  mezzo  al  cento.  Si 
servono  tuttora  gli  indi- 
geni di  materie  animali 
per  riscaldare  tutte  le  for- 
naci, giacché  i  combustì- 
bili vegetabili  e  minerali 
sono  ivi  estremamente  ra- 
ri {Nouvelles  Annales  des 
voyagesy  t  IV,  pag.  344" 
345). 


/  '69 

fango  e  paglia  portano 
seco  l'insalubrità  e  il  pe- 
ricolo di  inceiìdj. 

La  mancanza  di  com- 
bustibile costringe  gli  abi- 
tanti del  paese  d' Aunis  , 
del  Poitu  «  d'ank  parte 
della  bassa  Normandia  ad 
abbnietare  lo  steroo  bovi* 
no,€Ìdè  aionre  una  forca 
aU'  agricoltuara.      < 

4."*  Alla  baja  di  BaiBa 
(  77  gr.  di  latitudine  )  le 
eriche,  i  licopòdj,  i  grossi 
licheni ,  sono  gli  unici  pro- 
dotti 'della  vegetazione.  Il 
licopòdio  che  cresce  «bboa** 
dantemente  all'altezza  di 
sei  ad  otto  pollici ,  bagna- 
to nell'otto  o  ueUa  gra« 
scia  delle  foche  o  de'  nar- 
vali ,  serve  di  stoppino  e 
produce  un  calorsufficien* 
te  per  cuocere  i  cibi,  ri- 
scaldare gli  abitanti  e  il- 
luminare i  loro  tristi  tu- 
gurj  [Journal  des  %foya* 
ges^  t  III,pag.  180;, 


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170 


2  4*  f^^^  (  produzione  s  eonstivaUone  ^  bi£0fp$o)» 
I.  Irruenza  sulla  produzione  e  eonsenfaùone. 


In  pus. 

I.®  I  prodotti  cereali , 
in  estensióne  ,  giungo- 
no siho  al  69^  di  lati- 
tudine noi^dy  in  alievMif 
sorgono  sino  al.  i3/>oo 
piedi;  ma  entro  questi  li- 
miti r  uomo  può  procu- 
rarsi anche  i  prodotti  ani- 
mali delle  greggio  bovine 
e  pecorine. 

1.^  Un  vantaggio  che 
colgono  i  Russi  dal  rigore 
del  loro  clima,  si  è  quello 
di  poter  conservare  le  pro- 
prie provigioni.  Le  brave 
focceadiere ,  appena  veg- 
gono venir  il  gelo ,  verso 
la  fine  d'  ottobre,  ammas- 
sano tutto  il  pollame  am- 


In  meno, 
i.^  Al  di  là  del  69"^ 
di  latitudine  ,  la  natu-* 
ra  non  pre&enta  altra  ri* 
sorsa  fll'  uomo,  che  la- 
caccia,  la  pesca  e  la  ps^ 
storizia  de'  renni;  quindi 
quelle  popolazioni  sono  li- 
mitate ai  cibi  car^nei* 


2.^  L'umidità  unita  al 
calore  non  solo  scompone 
e  corrompe  tutte  le  vi- 
vande con  sorprendente 
rapidità  fra  i  tropici ,  ma 
fa  nascere  miriadi  di  in- 
setti che  divengono  un 
nuovo  flagello  per  gli  Eu- 
ropei ivi  domiciliati  (i). 


(i)  L'umidità  ^  lo  stato  dì  temperatura  più  Java- 
r€i*ole  alla  fermentazione  de*  grani  ed  alla  moltiplica- 
zione de^li  insetti  che  li  divorano^  ella  accelera  la 
fermentazione  putrida  delle  bevande  ,  ecc.  Questi  e 
'  simili  fenomeni  dimostrano  i  vantaci  delle  osserva- 
zioni igrometricìie. 


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macchiandolo  in  una  Una 
a  strati  e  separando  ogni 
strato  di  polii  con  uno 
suolo  di  neve,  donde  po« 
scia  li  cavano  secondo  il 
bisogno  ^  e  così  rispar- 
miano per  molti  mesi  il 
mantenimento  di  questi 
animali,  l  yitelli  gelati  di 
Arcangelo,  cba  si  portano 
a  Pietroburgo,  sono  ripu- 
tati i  migliori  del  p^ese, 
e  non  si  distinguono  da 
quelli  che  fuix>no  amnoaz- 
zati  di  fresco ,  essendo 
ugualmente  sostanziosi. 

3.^  Dal  36  al  48  grado 
di  latitudine  lussureggia 
la  vite  in  compagnia  del 
frumento;  quindi  l'abitante 
può  mangiare  pane  di  fru- 
mento^ cereale    che    con- 


171 
Scemando  l'umidità  e 
crescendo  il  calore  si  può 
conservare  delie  carni  an« 
che  tra  i  tropici ,  come 
ho  detto  altrove  (i). 

L'influenza  de'  diversi 
gradi  d'umidita  nella  dis- 
seccazione de"*  pesci  è  stata 
accennata  nel  primo  vo- 
lume. 

Parecchi  fatti  dimostra- 
no dunque  che  l'igrome- 
tro e  il  termometro  sono 
esatte  misure  di  più  rami 
d'  economia  domestica. 

3.^  Dove  prospera  so- 
lamente la  segale  o  Pono, 
r  abitante  è  costretto  a 
contentarsi  di  pane  mea 
nutritivo  >  e  bere  birra  o 
^dro.  Si  trova  in    questo 


(i)  Un  calore  attivissimo  e  secco  riesce  ad  inaridire 
le  carni  al  punto  da  poter  essere  ridotte  in  polvere  e 
conservate  in  questo  stato  pe^  tempi  di  carestia^  come 
fanno  i  cacciatori  Bosjeroen  ,  tribù  affricana  ne  din- 
tomi  del  Capo  Buona  Speranza  ^  Journal  des  voya- 
ges,  tom.  XIF  j  pag.  74). 


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17^ 

tiene  maggior  glutine  ,  e 
bere  Tino ,  bevanda  che 
contiene  maggior  spirito. 

4.°  La  situazione  di  Pa- 
lermo a  piedi  di  un  an- 
fiteatro di  montagne,  le 
procura  in  gran  copia  le 
•acque  piii  pure.  Si  fanno 
salire  alla  cima  delle  case 
col  mezzo  di  tubi  di  terra 
cotta.  Oltre  un  gran  nu- 
mero di  fontane  ,  v'  ha 
nella  città  di  molti  pozzi, 
de'  quali  si  fa  frequentis- 
simo uso,  perchè  l'acqua 
ne  è  buona  e  la  tempe- 
ratura costante. 

Tripoli  si  procura  l'ac- 
qua pe'  bisogni  giornalieri 
raccogliendo  la  pioggia  in 
cisterne  situate  sotto  le 
coiti ,  e  nelle  quali  con- 
servasi sommamente  pura. 
È  questa  la  sola  acqua 
che  si  possa  ottenere  nel 
paese,  giacché  l'acqua  che 
trovasi  nelle  terre  è  sal- 
mastra, e  spiacevole  al 
gusto. 

5.^  In  Italia  e  simili  la- 


stato  gran  parte  dell' Ale- 
magna,  la  Prussia,  la  Sve- 
zia, la  Norvegia,  Plnghil- 
terra,  ecc. 

4.*  Venezia  ,  Roma  , 
Parigi  j  Londra  e  cento 
altre  città  sono  costrette 
a  fare  ragguardevoli  spese 
per  procurarsi  V  acqua  di 
cui  mancano  ,  e  che  non 
sempre  ottengono  ottima 
per  l'alimento  giornaliero. 
Nulla,  né  anche  il  Coliséo, 
non  rappresenta  meglio  la 
grandezza  e  la  popolazione 
dell^  antica  fioma,  quanto 
quegli  acquedotti  che  at- 
traversando valli  e  monti 
le  conducevano  l' acqua 
talvolta  da  paesi  distanti 
70  miglie. 

Zo^etr  (in  Egitto)  non 
può  avere  cisterne  perché 
non  vi  piove ,  né  pozzi 
perchè  non  trovasi  buona 
acqua  sotterra.  1/  acqua 
di  cui  fanno  uso  le  per- 
sone ricche ,  viene  da  una 
fontana  distante  8  a  9  le- 
ghe dalla  città. 

5.^  In  alcune  parti  dd* 


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tìUictini  essendo  possibile 
la  coltivazione  di  qualun* 
que  specie  di  cereali  ^  si 
può  fabbricare  qualunque 
specie  di  pane. 


6.^  In  Lombardia  la 
teoiperatura  permette  di 
far  pane  ogni  giorno  del« 
l'anno. 


7.^  In  quasi  tutti  i  paesi 
si  serve  di  combustibile 
per  fiir  cuocere  gli  ali- 
menti. 


8.^  Nella  Lombardia  una 
libbra  di  pane  vale  meno 
che  una  libbra  di    burro. 


173 
la  Nonregia  ^  a  Tryssiid  , 
e  nelle  parti  più  montuose 
dell'  Oesterdal  ,  è  forza 
far  uso  del  pane  fatto  con 
poca  farina  d'orzo  e  cor»' 
teccia  (  Buch  ,  Voyagt  en 
Norvhge  ^  t.  I  ,    p.    169). 

6,®  In  Val  Formazza  , 
alta  648  tese  sul  IìtcHo 
del  mare,  non  si  fa  pane 
che  una  volta  ali'  anno  : 
il  freddo  ne  è  in  parte  la 
cagione. 

7.^  Nelle  isole  del  golfo 
detto  Bredefiord  (Islanda^, 
vi  sono  sorgenti  sk  calde 
che  gli  abitanti  se  ne  ser- 
vono per  far  cuocere  la 
carne  (Catteau^  Etats  dtinf 
nois^  tom.  II,  pag,  346)- 

8.^  Nelle  montagne  eU 
veliche  una  libbra  di  bur- 
ro vale  meno  che  una 
libbra  di  pane. 


II.  Bisogno  (  Influenza  degli  elementi  topografici  sul  ). 


In  più.  In  meno. 

9.**  I  popoli  delle    con-  ,9.^    L'  esperienza    che 

trade  mendionali  non  han-  insegna    a     ciascuno    che 

no  bisogno  per   sussistere  nella  state  scema    il  biso- 


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>74 

che  d'una  certa^  quantità 
d'alimento  molto  inferiore 
a  quella  che  è  necessaria 
agli  abitanti  deli'  ouest  e 
del  nord  dell'Europa.  Io 
ho  veduto  a  mangiare  i 
paesani  d'Alsazia,  dice  Fo« 
deré,  e  certo  uno  de'  loro 
pranzi  basterebbe  per  ire 
giorni  air  agricoltore  di 
Marsiglia.  I  soldati  delle 
potenze  alleate  (giunti  in 
Francia)  mangiavano  due 
volte  più  che  i  paesani 
éP  Alsazia^  ed  io  non  con* 
siglierei  punto  agli  Ale- 
manni e  ai  Russi  di  fare 
un  lungo  soggiorno  nella 
bassa  Provenza  e  nelle  Al- 
pi marittime,  a  meno  di 
non  mangiarvi  le  loro  scar- 
pe e  i  loro  cinturini,  come 
successe  ai  primi  nel  1 799 
(  Voyage  aux  Alpes  ma- 
ritimes,  t.  II,  p.  188-189). 
L'umidità  del  clima  in- 
glese esige  che  1'  abitante 
sia  alimentato  con  sostanze 
molto  nutritive,  tanto  più 
che  i  cereali  inglesi  hanno 
meno  glutine,  che    quelli 


gno  di  mangiare,  rende 
credibili  i  seguenti  fatti: 

a)  La  quantità  ordina*- 
ria  di  alimento  consumata 
dalla  maggior  parte  de' 
Bedouìni ,  non  oltrepassa 
le  sei  once  al  giorno  ;  sei 
o  sette  dattili  bagnati  nel 
burro  fuso,  qualche  poco 
di  latte  liquido  o  coagu- 
lato basta  ai  bisogni  gior- 
nalieri d*un  uomo  (An- 
nales  des  voyagcSy  t.  XXIII, 
pag.  8a  ). 

h)  Le  Vadlant  nel  f^iag- 
gio  al  Capo  di  Buona 
Speranza  ,  parlando  degli 
effetti  del  calore  ,  dice  : 
un  calor  soffocante  to^ie 
poi  anche  l'appetito  e  la 
carne  fresca  o  salata  non 
eccita  che  avversione^  quin« 
di  non  si  faceva  piìi  cuo- 
cere cosa  alcuna.  I  miei 
Ottentotti  dormivano  di 
giorno  ^  ed  io  non  viveva 
che  di  biscotto ,  e  tutto  il 
raffinamento  della  mia  sen- 
sibilità consisteva  a  ba- 
gnarlo nel  latte  di  capra 
che    mi    riusciva    sempre 


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delle  contrade  meridionali, 
e  Io  stesso  pomo  di  terra 
abbonda  meno  di  fecola 
«he  quello  di  Francia. 


175 

aggradevole  ^tom.  IH,  pag. 
a43  ). 

c)  L'Indiano 9  collocato 
in  regioni  prodigiosamente 
fertili^  come  ho  detto  al- 
troTe  j  ha  minori  bisogni 
che  r abitante  d'Europa, 
e  yiTe  con  minore  spesa. 
Un  tessitore  si  nutre  con 
una  libbra  di  riso  la  quale 
gli  costa  centesimi.  3  a  4 
guadagna  giomal* 

mente 3o 


IO.""  L'Àrtoìs  e  l'Hai* 
nault  sono  1  cantoni  della 
Francia  più  proclivi  al« 
r  ubbriachezza.  Non  solo 
gli  uomini  ma  anche  le 
donne  si  gloriano  d'essere 
potenti  bevitrìci.  Questo 
▼iùo  cresce  a  proporzione 
che  si  inoltra  nella  Fian* 
dra  Austrìaca,  e  va  sce- 
mando a  misura  che  si 
avanza  nella  Picardia. 


Gli  restano  per  gli 

altri  bisogni  .  27  a  a6 
10.^  Della  Spagna  e  del 
Portogallo  dice  Linz  :  Gli 
abitanti  non  si  accostu- 
mano al  vino,  e  la  quan* 
tità  che  un  Tedesco  od 
un  Inglese  ne  può  bevere, 
dopo  un  corto  soggiorno 
in  quel  paese  ^  senza  sof- 
frirne danno  >  basta  ad 
ubbrìacarli  (  F'oyage  en 
Portugal,  t.  I,  p.  179)  (i). 


(i)  Vubhrìachezza  ì:  ben  più  comune  nel  Nord  die 


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176 


$  5.  Àbiti. 


In  più, 
i.^  Abbiamo  veduto  nel 
1.9  volume»  che  fra  i  tro- 
pici è  minima  la  variazione 
Beir  igrometro  9  nel  termo* 
netrOy  nel  barometro.  Que* 
sta  cottante  temperatura 
lasciala  fecoltà  di  cambiare 
frequentemente  di  abito  e 
seguire  gli  inviti  della  mo« 
da;  anzi  il  calore  e  l'umi- 
dità promovendo  lo  svilup- 
po di  insetti  schifosi ,  è 
forza  cambiare  di  camicia 
almeno  tre  volte  il  giorno. 

1.^  Ne' paesi  caldi  e  ven- 
tilati, il  corpo  trovandosi 
in  istato  di  continua  tra« 
spirazione,  gli  abitanti  ab« 
bisognano  di  ampi  abiti ,  i 
Cfualt  da  un  lato  rendono 
meno  sensibile  l'impressio- 


Jn  meno. 

!.***  Ne' climi  molto  va- 
riabili» cpme,  peres.ynel« 
V  America  settentrionale  , 
dove  nel  cuor  della  state 
si  danno  giorni  e  notti 
fredde,  e  in  ogni  tempo 
innumerevoli  vicissitudini 
nella  temperatura ,  è  forza 
essere  molto  circospetti  nel 
cambiare  d' abiti ,  se  non 
si  vuole  soggiacere  alle 
flussioni  catarrali  ,  dolori 
reumatici  y  neuralgie  e  si- 
mili  conseguenze  della  tra- 
spirazione soppressa. 

1.9  Siccome  i  vestimenti 
conservano  tanto  meglio  il 
calore  quanto  piii  imme- 
diatamente s' applicano  alla 
pelle,  e  le  parti  ohe  co- 
prono le  estremità  lasciano 
minore  accesso  all'aria  este- 


re/ Mezzodì. ^  dice  BonsteUen*.^  V acquavite  e  il  veleno 
della  Norvegia j  della  Lapponia  e  di  tutti  i  popoli  al 
di  là  del  Baltico  (L'Homroe  du  Midi  et  Thomme  du 
Nord,  pag.  j5). 


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he  dei  calore  sulla  pelle , 
e  premuniscono  contro  le 
Tariauoni  atmosferiche^  dal- 
l'altro  permettono  al  ca- 
lore del  corpo  d'  esalare, 
e  all'  aria  d' assorbirlo  cir« 
colando. 

Quindi  dominano  àbiti 
larghi  e  ondeggianti  nel- 
l'India, Arabia,  Turchia, 
Spagna ,  Portogallo  ,  eco. 

3.^  I  paesi  umidi,  vicini 
al  mnte,  ai  fiumi,  ai  la- 
ghi ,  alle  paludi ,  alle  risa- 
je,  vogliono  che  l'abitante 
abbia  coperte  tutte  le  parti 
del  corpo,  acciò  gli  umori 
galleggianti  nell'  aria  non 
si  introducano  pe'porì  della 
pelle,  sempre  pronti  a  ri- 
ceverli. 


4.®  Nell'Africa  merìdio- 


177 
rìore,  perciò  ai  popoli  set- 
tentrionali convengono  abi- 
ti stretti  e  seiTali. 

Gli  abitanti  de'  paesi 
freddi  abbisognano  di  es- 
sere ravvolti  in  peli  ,  i 
quali  inceppando  l' aria  non 
le  permettono  di  circolare 
liberamente  e  rubare  al 
corpo  il  calore. 

3.**  Dove  è  forte  il  ca- 
lore e  scarsa  la  ventila- 
Eione,  gli  uomini  non  ti 
vestono  che  per  decenza. 
I  ragazzi  vanno  nudi  sino 
air  età  di  quindici  anni 
nel  Sennaar,  in  tutto  il 
Nilo  superiore,  nell'Abis- 
sinia  ^  ecc.  A  Giava  le  don- 
ne si  contentano  di  attac- 
carsi intorno  alle  reni  una 
specie  di  grembiale  che 
non  oltrepassa  il  ginoc- 
chio (i). 

4.**  Atteso  l'indole  sab- 


(1)  Carinzia  JVella  vallata  di  Geil  le  sottane  deÙe 
donne  giungono  a  stento  alla  polpa  delle  gambe  ^  uso 
comandato  dalla  natura  delle  strade  in  paese  mo/i- 
tuoso. 

Filoso/,  della  Stat.y  voi  IV.  la 


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naie  si  troTano  frequente- 
mente delle  sabbie  sì  ri- 
scaldate dal  sole  nel  cuor 
della  state  ^  che  gli  indi- 
geni stessi  non  possono  pas- 
seggiare se  non  che  con 
zoccoli  ai  piedi  (Journal 
des  voyagesj  t  XX,  pag.  55). 
A  Parigi,  oltre  l'indole 
tenace  di  quel  fango,  il 
numero  delle  giornate  pio- 
Tose^giungendo  a  164»  a 
i85 ,  ed  anche  122  ,  deve 
accrescere  il  consumo  ge- 
nerale delle  icarpe  (i). 


biosa,  secca,  non  estremal- 
mente calda  del  suolo  , 
r  artigiano  arabo  viaggia 
a  piedi  nudi  con  una  sem« 
plice  camiciuola.  Uomini 
e  donne  vanno  per  la  mag- 
gior parte  a  piedi  nudi 
neh'  India. 

In  generale  ne'  paesi 
caldi  lieve  é  il  calzare  e 
scarno  in  modo  che  il  pie- 
de  è  mezzo  scoperto  ,  il 
che ,  a  motivo  del  fi^eddo 
e  dell'  umidità ,  non  è  per- 
messo ne' climi  temperati* 


{  6.  Comodi  e  incomodi, 
L  Forma  del  suolo  { Influenza  della  ). 


1.^  Le  cìtìk  in  pianura, 
suscettibili  di  comode  stra- 
de, permettono  l'uso  delle 
carrozze  a  chiunque  ha 
mezzi  di  adoprarle. 


I.®  Il  rìpido  pendìo  delle 
città  fabbricate  sulle  mon- 
tagne ammettendo  solo  l'u- 
so de'  cavalli  o  de'  muli , 
le  signore   sono    costrette 


(i)  Hermawstadt.  Le  donne  e  gli  uomini  non  escono 
di  casa  che  stivalati*^  giacché  le  strade  non  essendo 
selciate  j  né  munite  di  ghia  fa  ,  nel  verno  e  in  tempo 
di  pkf^ia  si  ha  fango  sino  a  mezza  gamba ,  e  nella 
state  si  e  ahbissaU  nella  poke  (Journal  des  voyages, 
t.  XFI,  pag.  ni). 


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%?  In  Inghilterra  Vha 
un  numero  prodigioso  di 
persone  che  vitono  alla 
campagna  tatto  ('anno,  e 
la  residenza  de'  quali  con- 
tiene tutti  i  comodi  d'uà 
soggiorno  abituale,  e  tutti 
i  raffinamenti  del  lusso  più 
ricercato  sì  nell'  interno 
delle  case  che  ne'  dintorni 
di  esse.  Al>biamo  Teduto 
altrove  che  il  soggiorno 
di  questi  signori  nelle  cam- 
pagne esercita  moltissima 
influenza   suU'  agricoltura. 

3.^  Viaggiando  in  In* 
ghiiterra  non  si  ha  biso* 
gno  d'  alcuna  previsione, 
uè  altra  sollecitudine  aver 
si  debbo  fuorché  quella  di 
tenere  ben  fornita  la  bor- 
sft;  ovunque  v^ arrestiate, 
qualunque  bisogno  vi  sor- 


179 
ad  andare  alla  campagna 
a  cavallo  (i). 

a.^  Non  possono  i  si- 
gnori scozzesi  cambiare  le 
loro  montagne  in  soggior- 
ni di  lusso  )  giacché  un 
paese  situato  in  mezzo  ad 
immensi  pascoli  non  può 
somministrare  agli  abitanti 
che  lana  e  montoni  ;  e  tutti 
gli  altri  oggetti  più  raffi- 
nati dovrebbero  esservi  con- 
dotti da  grandissime  distan- 
ze per  istrado  Impratica- 
bili, per  conseguenza  con 
straordinaria  spesa. 

3.^  Nella  Svizzera ,  par- 
tendo di  mattino  per  te- 
lire  una  montagna,  é  ne- 
cessario munirsi  di  pane, 
di  formaggio,  di  salume, 
di  kirsch-vasser,  giacché  , 
in  onta  di  abbondante  eo- 
lazione,  sarete  presto  tor- 


(i)  Impedisce  Fuso  delle  carrxnze  r eccessiva  ri'* 
strettezza  delle  strade,  i^oluta  dallo  scarso  terreno  ^ 
come  nelle  isole  grecite ,  doi^e  è  generale  t  uso  de* 
nudi.  L*isòla  di  Lemno  avendo  grandi  pianure  j  h  la 
tela  in  cui  FiUoison  abbia  veduto  delle  carrozze. 


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i6o 

prenda,  tutto  ritrovate  or- 
dinato e  fatto  anticipata- 
mente  per  voi. 


mentato  dalla  fame  in  quel- 
l'aria  sottile  ed  elastica, 
senza  ritrovare  osterie;  non 
avendo  altronde  le  osteite 
letti  per  più  persone,  non 
si  può  viaggiare  in  più  di 
due  o  tre. 


II.  Stato  termometrico  j  igrometrico^  anemometrico 
(  Influenza  dello  ). 


In  piÌL 
4.^  L'  uomo  ,  sensibile 
al  caldo  e  al  freddo,  alia 
pioggia  e  al  vento  ,  co« 
stretto  a  passare  giornal- 
mente da  un  luogo  ad  un 
alti*o  per  motivi  di  culto, 
per  esercizio  delle  arti  ^ 
per  vicende  d' affari ,  e  mo- 
vendosi sopra  terreno  ta- 
lora ingombrato  da  neve, 
talora  smaltato  di  fiori  , 
deve  soffrire  ora  nissuno, 
ora  maggiori  o  minori  in- 
comodi secondo  che  pre« 
valgono  i  medìi  o  gli  estre- 
mi gradi  termometrici  , 
igrometrici ,  anemometri- 
ci  ;  ed  anche  tra  i  medii 
e  gli  estremi   incontrar  si 


In  meno. 

4*^  In  Tai-ouan,  città 
sulla  costa  occidentale  del» 
r  Isola  Formosa  ^iat.  aS* 
20'  ) ,  le  strade  della  quale 
larghe  3o  a  ^o  piedi  si. 
tagliano  ad  angoli  retti  , 
in  questa  città,  dissi,  l'ec- 
cessivo calore  costrìnge  a 
coprirle  con  lunghe  tele  , 
sette  ad  otto  mesi  dell' an- 
no; pubblica  spesa  per  sce* 
mare  incomodo  ai  cittadini* 

A  Coupang ,  città  sulla 
costa  sud-ouest  dell'isola 
di  Timor ,  vasti  alberi  in- 
diani ombreggiano  quasi 
tutte  le  contrade:  il  loro 
denso  fogliame  diffonde 
neir  aria    una   freschezza 


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debbono  rìmarcherbli  dif- 
ferenze; quindi  si  presen- 
tano einque  combinazioni  : 

I .°  Uomo  che  senza  in- 
eomodo  pub  andare  a  pie* 
di  alla  distanza  di  più  mi* 
glia; 

a.^  Uomo  che,  durante 
l'eccessivo  calore,  è  co- 
stretto ad  andare  in  ca- 
lesse,  come,  per  es.,  nel 
basso  Canada; 

3.^  Uomo  che  Tecces- 
avo  calore  e  il  pessimo 
stato  delle  strade  forzano 
ad  andare  a  cavallo,  sulla 
sella  del  quale  sorge  un'om- 
brella 9  come  nel  Brasile; 

4*°  Uomo  con  patino 
sotto  i  piedi  per  sdruccio- 
lare sul  ghiaccio  come  d'in- 
verno nella  Svezia; 

5.^  Uomo  sui  trampoli 
come  nelle  lande  di  Bor- 
dò  (i).  , 


i8i 
sommamente  necessaria  in 
que'  climi  ardenti. 

Ho  detto  nel  i.**  voi. 
che  gli  abitanti  di  Susa 
non  osavano  uscire  dalle 
loro  case  nel  mezzodì  te- 
mendo di  rimanere  uccisi 
dal  calore. 

II  Groenlandese  non  esce 
dalla  sua  capanna  se  non 
che  dal  maggio  al  settem- 
bre  per  vivere  sotto  le  ten^ 
de.  La  terra  non  è  affatto 
sciolta  dal  ghiaccio  che  al 
mese  di  giugno ,  ed  anche 
allora  Ve  solamente  ali» 
superficie  ,  e  nevica  conti- 
nuamente sino  al  solstizio 
d' estate.  Ricomincia  a  ne- 
vicare neir  agosto ,  ma  la 
terra  non  è  coperta  di  neve 
che  al  mese  d'ottobre.  Ella 
non  resta  a  lungo  ammon- 
ticchiata ,  giacché  quella 
che   non    è    disciolta   dal 


(i)  Nelle  lande  di  Bordò  coperte  di  strati  d^ acqua 
profondi  dai  3  alU  9  decimetri ,  non  potendosi  anda^ 
re  ne  a  piedi  riè  a  cavallo^  e  meno  in  cocchio j  1  pa* 
stori,  obbligati  a  trasportarsi  da  un  luogo  aW  altro  ^ 
fanno    uso   di   trampoli  che  li  inalzano  sul  suolo  ^  e 


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182 

sols  y  i  dispersa  dal  Ten-. 
to  ;  ma  allora  l'aria  ne  è 
taliDenta  rifilieBa  ^  che  ì 
Groenlandesi  non  osano 
uscire^Halle  loro  abitazioni 
perchè  ne  nsentìrdibero 
straordinario  incomodo  (  i  )• 


permettono  loro  di  giungere  a  grandi  distanze  in  po- 
co tempo.  Questo  mezzo  altronde  procura  lorq  la  fa* 
eiUtà  di  stendere  lo  sguardo  sopra  tutte  le  lande^  e 
^Lgliare  con  maggior  sicurezza  sul  gregge  che  venne 
loro  affidato. 

(i)  Dal  principio  di  novembre  sino  alla  fine  difeìh^ 
hrajo  le  capanne  delle  piìi  alte  regioni  sui  monti  de* 
Giganti  {tra  la  Boemia  e  la  Slesia^  lai  So^  35',  5o**  SS*) 
restano  talmente  sepolte  sotto  la  neve^  che  solamente 
il  fumo  che  ne  esce,  indica  la  loro  situazione.  Le  per^^ 
sone  così  sepolte  vive  correrebbero  pericolo  di  morir  di 
famcj  se  V  esperienza  non  avesse  dimostrato  loro  la 
necessità  di  fare  anticipate  provvisioni.  Essi  passano 
in  questo  modo  moki  mesi  senza  avere  alcuna  cO' 
municazione  cogli  abitanti  delle  valli  Se  qualcuno 
muore  ^  i  forza  seppellirlo  nella  nevey  finchk  un  tempo 
pili  dolce  permetta  di  trasportalo  al  sepolcro j  distonie 
talvolta  molte  legfie.  Quando  questi  soUtarj  forzad 
vo^ono  portarsi  ad  una  vicina  capanna^  sono  costretti 
ad  uscire  dal  tetto  ^  ovvero  aprirsi  un  passaggio  ab- 
battendo le  nevi  a  slratti  j  poscia  continuare  il  loro 
penoso  viaggio  con  calzari  fatti  espressamente  per  que^ 
sC  uso.  Non  è  necessario  di  far  osservare,  che  la  neve 
coprendo  da  tutte  le  parti  quelle  capanne  j  impedisce 
la  rinnovazione  delt  aria,  la  quale,  guasta  diala  re* 
respirassione  def^    uomini,    ae*  cani,  delle  pecore. 


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i83 
g  7.  Phtterì. 

I.  Siato  termometrico   (  Influenza  dello  ). 

In  p&.  In  meno. 

1.9    La    possibilità    di         i.^    Quaodo    il  freddo 
córre  ptacerr  sociali  e  piti    passa  i  —  17  gr.  sul  tar- 


dette t^acckef  deve  ^  unitamente  al   cattivo   alimento , 
agire  sulla  salute  degli  abitanti. 

jé^ungi  che  frequentemente  una  densa  nebbia  invi' 
lappa  quelle  regioni^  e  talvolta  densa  a  segno  che  . 
rende  invisibili  gii  oggetti ^  distanti  solamente  qualche 
passo  s  interrompe  ogni  comunicazione  tra  le  case  si- 
tuate nelle  differenti  parti  delle  montagne  ^  ed  impe- 
disce di  far  uscire  le  greggie  (  Noiiyelles  Annales  des 
iroyages.  t  IX^  pag.  32-35  ). 

Lo  stato  anemonetiico  produre  altri  incomodi  con 
quella  gradazione  che  passa  tra  il  pih  lieve  movimento 
delT  aria  e^  l  pili  violento  uragano. 

I.  Comincierò  dai  monti  de*  Giganti  sopraccitati.  I 
venti  ivi  dominanti  corrono  sempre  tra  T  ouest  ed  il 
sudj  tra  P  ouest  e*l  nord.  Ora  V incomodo  grave  e 
continuo  che  deve  provare  la  macchina  umana  ^  ^ 
dimostrata  dai  seguenti  sintomi: 

i.^  Dal  deperimento  de*  muri  di  tutte  le  capanne 
dal  lato  esposto  a  quella  corrente  dH  aria^ 

1.^  Dalla   corteccia    dcgU  alberi  coperta  di   mu* 
Schio  e  di  licheni  dal  lato  suddetto  j 

3.^  DalT  abbassamento  di  tutti  i  rami  diretti  al 
sud-est  (  Idem,  ibid.  ^  pag,  38 1. 

//.  Capo  Buona  Speranza.  //  vento  dominante  nella^ 
.stagione  detta  estiva  j  cioè  dal  settembre  alla  fine  di 
marzo  y  soffia  dal  sud-est  e  soventi  con  estrema  vio- 
lenza. Nulla  pub  guarentire  dalle  sabbie  ch^  egli  trae 


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|84 

piaceri  misti,  é  misurala     mometro  di  Reanmur,  so* 

da  quella   estensione    t«r-     no  chiusi  gli  spettacoli   «| 


seco.  Esse  penetrano  negli  appartamenti  più  chiusi  s 
ne'  bauli  meglio  serrati.  Allora  non  si  può  uscire  di 
casa  se  non  se  premunendo  gU  occhi  contro  il  pericolo 
con  una  specie  d'  occhiali, 

IIL  Groenland.  Frequentemente  in  autunno  ^  tal 
fiata  in  estate  i  venti  provenienti  dal  sud^  diretti  co* 
stantemente  verso  il  nordj,  soffiano  con  tanta  impeiuo^ 
sitày  che  le  case  sono  scosse  j  talvolta  rovesciate  y  le 
rovine  disperse  j  ^  i  navigli  stessi  sollevati  o  traspor* 
tati  Basterà  il  dire  che  quando  i  Groenlandesi^  dur 
rante  questa  tempesta,  vogliono  uscire  per  porre  in 
salvo  i  loro  canoh^  sono  costretti  a  strascinarsi  co( 
venire  a  terra  per  tema  d*  essere  sollevati  in  aria  e 
^lanciati  in  mare,  o  gettati  contro  una  costa  (Hìstoire 
de  la  pècbe,  /.  //,  pag,  aiS-aig), 

Influenza  degli  insetti. 

Tra  gli  incomodi  gravi  cui  va  solita  la  specie 
umana  negli  alti  gradi  del  calore  e  del  freddo,  fa 
d^  uopo  annoverare  le  punture  degU  insetti  e  .princi- 
palmente delle  zenzarej  che,  pochissimo  rimarchevoli  im 
latitudini  temperate,  tormentano  r  uomo  di  giorno  e 
di  notte  nelle  regioni  suddette,  e  giova  esaminare  i 
mezzi  con  cui  egU  riesce  a  liberarsene. 

Pria  di  parlare  delle  zenzare  stenderò  due  ri§^ 
sulle  mosche. 

l?  estremo  grado  delP  incomodo  prodotto  dalle  mo- 
sche y  incontrasi,  s*  io  non  erro,  a  Bengasi  in  Barbar 
ftana.  fina  moltitudine  prodigiosa  di  questi  insetti  pe- 
tulanti assedia  P  uomo  nelle  case,  insegue  il  passegr 
giero  sulle  strade ,  il  quale  ,  per  liberarsene y  h  obbU- 
gato  ad  agitarsi  contìnuamente.  Sarebbe  impossibile  di 
seguire  una  lunga  conversazione  y  e  meno  ancora  di 
pronunciar^:  alcuni  periodi  sonori  d' un  (Usfiono  acca^ 


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i85 
momatrica  che  riesoe  in-  Pietroburgo  t  sovanti  si 
nocua  ai  movimenti  della    trorano   allora    sentinelle 


demico^  senza  in^Uoltire  mosche  a  dozziruU  Se  siete 
occupato  a  scrivere  j  esse  si  riuniscono  sulla  penna  , 
fte  seguono  i  movimenti  in  modo  d'ifnpedùvi  di  ve^ 
dere  ciò  che  scrivete.  Guai  a  chi  le  turbai  giacché 
nel  loro  dispetto  esse  si  slanciano  suW  aòsalitorcy  s^ai- 
toccano  al  suo  volto  ^  entrano  neUe  sue  narici  j  e  ^ 
Janno  provare  tormenti  incredibili,  4ppena  una  vi- 
Vanda  comparisce  sulla  mensa ,  che  questi  insetti  schi-r 
Josi  vi  si  precipitano  sopra  a  tormej  qiuiU  nuove  ar- 
jrie^  e  se  ne  cacciate  dieci j,  ne  vengono  mille  più  ac* 
canite  delle  prime.  Altro  partito  non  resta  che  quello 
seguito  nel  paese^  cioè  di  protrarre  il  pranzo  al  mez' 
zo  della  notte,  ed  anche  chiudere  gli  occhi  se  si  ha  il 
gusto  un  po'  dilicato  { Delia-Cella j  Viaggio  da  Tri- 
poli di  Bat'bana  alle  frontiere  occidentali  dell'  Egitto  ). 
È  cosa  strana  che  il  re  della  natura  non  possa  pran* 
zare  se  non  quando  le  mosche  dormono! 

Le  zenzare  che  nelT  Asiaj  Àfrica  e  America  sono 
chiamate  maringuoins^  compariscono  a  sciami  immensi 
'non  solamente  ne*  paesi  caldij  ma  anco  nelle  camp^^ 
glie  della  Svezia,  e  ancora  più  nella  I/apponia  e  alt 
trove;  i  compagni  del  capitano  Parry  ne^  paesi  ^low 
ciaU  degli  Ésquimaux  furono  molestati  più,  dalle  ^en» 
zape  che  dal  freddo. 

Acciò  il  lettore  si  faccia  un*  idea  della  molestia  che 
cagionano  questi  insetti  neW accennate  regioni,  ne  ri' 
corderò  i  gradi  estremi: 

(Ne'  paesi  caldi  ).  //  celebre  Humboldt  accerta  di 
aver  veduto  sulla  sponda  delC  Orenoco  dei  missiona* 
rj,  le  gambe  de*  quali  erano  state  sì  maltrattate  dalle 
zenzare  e  da  altre  specie  d  insetti  ivi  dominanti  che 
la  bianchezza  naturale  della  pelle  disc^rnevasi  appena 
frt^    fé    innumerevoli    trafitture    delle  quali  il  sanf^ 


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i86 

macohiDaumaoa^  quindi»  p.  agghiacciate    ne' l^ro   ca« 

e.,  ne  il  massimo  freddo,  uè  sotti ,  e  più  sorente  pas- 

M  massimo  calore  dell'Italia  seggieri  e  cocchieri    colle 

settentrionale  impedirebbe-  mani  e  '1  naso  gelati. 

IO  d'andare  al  teatro  tatti  i  I  giornali  francesi  del  i3 

giorni  dell'anno  e  in  tutte  agosto  t8a5   dicevano:  il 

le  ore  del  giorno  (i).  caldo  ò   tanto   insofiribile 


travasato  indicava  il  posto  (  Journal  des  voyages  , 
t  XIL  pag.  i3). 

3.^  (  Ne'  paesi  freddi  ).  Le  donne  che  nelle  eampOf 
ffie  della  Svezia  custodiscono  le  greggie^  invecchiano 
presto  sì  per  Veccessivo  calore  della  statCj  che  per  la 
molestia  delle  zenzare  che  annuvolano  Varia  in  quelle 
regioni  (  Annales  des  Toyages,  t  XI^  pag.  Sia  )• 

Alla  molestia  s'  unisce  la  spesa  per  Uherarsenei  or 
ecco  i  mezzi  che  si  adoprano: 

i.^  Cingere  i  letti  di  veli  abbastanza  densi  per  tC' 
nere  indietro  le  zenzare^  abbastanza  rari  per  lasciare 
il  passo  aUaria  che  si  ha  estremo  bisogno  di  rinno» 
vare  ne*  paesi  caldi '^ 

2.^  Formare  con  erbe  e  cespugli  densissimo  fumo 
che  soffoca  e  che  tormenta  la  vista; 

3.^  Costruire  stanze  rinchiuse  le  une  nette  altre  , 
come  ho  indicalo  altrove; 

4.**  Stroppicciare  il  volto  e  tutto  il  corpo 

a  )  Con  succiti  lattiginosi^  rossi  o  gialli,  come  si  usa 
dai  Caraibij 

b  )  Con  olio  di  pesce  come  nella  Nuova^GaUes  ecc.j 

5,^  Coprirsi  il  volto  con  catrame^  come  videro  g^ 
accademici  '  francesi  al  circolo  polare  (Maupertuie^ 
OEvres,  t.  Ili,  pag.  1 13  ). 

6.^  Ritirarsi  sopra  acque  navigabili,  come  nel  Mes- 
sicOy  provincia  d?  Honduras,  al  Capo  Gratias   a  Dio. 

\\)  La  Persia  non  avendo  dappertutto  la  stessa  tem" 


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•87 
Im  scala  termometrica  ha  Avignone  che  il  teatro 
mifura  puf  anco  i  pia-  non  agisce  che  una  volta 
ceri  dèi  pasteggio,  e  ne  la  settimana  ,  e  la  com- 
determina  i  limiti  giorna-  media  non  principia  die 
lieri  (i)  e  mensili  (i).  alle  nove  ore  della  sera. 


peraiura,  i  suoi  antichi  re  cambiavano  di  dimora  sec- 
cando le  stagionL  La  state  risiedevano  ad  Echatana, 
il  verno  a  Suza^  la  primavera  e  P  autunno  a  Perseo- 
poli  e  Babilonia. 

{i\  Isola  del  Principe  di  Galles  (S^  a5'  lat.  IT. , 
too^  19I  i5*^  long.)j  situata  alFingresso  dello  stretto 
di  Maiaca^  detta  isola  Penang.  Alio  spumar  del  por* 
no^  e  finché  il  sole  non  si  è  aluUo  sulle  montagne  di 
Quedahj  quest'isola  rivalizza  col  favoloso  Eliseo  del* 
P  antichità.  Le  rugiade  vi  sono  copiose  e  danno  un 
vigor  nuovo  alla  sua  ammirabile  vegetazione:  è  questi 
il  momento  del  passeggio  per  gli  Europei  e  gli  Indi» 
geni}  essi  vi  rimangono  sino  alt  ora  in  cui  il  sole 
sorgendo  sulle  montagne  Malesi^  obbliga  i  ricchi  a 
racchiudersi  nelle  loro  case  di  campagna.  (Nouvelies 
annales  des  voyages ,  t,  XV ^  pag.  iSq  )• 

Calcutta.  S'alza  dal  letto  generalmente  a  buon^ora, 
onde  godere  dell  aria  fresca  del  mattino  ;  a  mezzodì 
si  fa  un  pasto  composto  di  vis^ande  calde,,  che  i  coloni 
chiamano  tiffing;  si  corica  in  seguito  due  o  tre  ore, 
e  si  pranza  aUe  sette  o  alle  otto  ;  non  è  cosa  rara 
che  si  prohinf^i  il  pranzo  sino  a  mezzanotte,  e  le 
ore  sì  gradite  della  sera  si  passano  a  mensa  tra  le 
tazze  e  le  bottiglie.  (Annales  des  voyages,  t  XIV, 
P^'  349). 

Pietroburgo.  Nelle  lun^e  sere  d^  inverno,  il  giuoco 
è  una  risorsa  contro  la  noja  :  ì  Bussi  sono  eccellenti 
ne'  giuochi  di  commercio. 

(a)  Le  partite  ili  caccia   che  fanno  gli  Inglesi  nel 


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a.®  If«'  climi  temperati 
sono  possìbili  tutti  gii  e-* 
aerciz)  fisici  piacevoli  dai 
più  facili  ai  più  faticosi; 
qualche  speciale  circostan- 
za topografica  ne  deter- 
mina la  scelta  e  il  più 
frequente  ritorno.  La  oao- 
oia,  per  es.,  è  l'occupa- 
zione favorita  degli  abitan- 
ti di  G>senza  in  Calabria , 
ed  il  fucile  si  è  il  loro 
più  gradito  fardello.  La 
vicinanza  della  foresta  di 


a.^Climicaldtìsimi.VtU 
TArana  ^  città  principale 
neir  isola  di  Cuba ,  iat 
33  gr.  )  si  A  il  minuetto 
che  apre  tutti  i  balli ,  e 
▼iene  ripetuto  sino  alla 
sazietà;  e  ciò  ,  a  vero  di- 
re, è  più  efietto  della  ne* 
cessità  che  della  scelta  : 
infatti  nel  minuetto  si  pas- 
seggia più  che  non  si  dan- 
zi,  ed  è  precisamente  dò 
che  conviene  ad  un  paese 
in  cui  il  minore  movimen* 


Bertela,  e  alle  quali  prendono  parte  le  donne  ^  sono 
frequenti  principalmente  ne*  dintorni  della  presidenza 
del  forte  Guillaume^  dove  la  campagna  è  più  ridente 
e  la  salvaggina  d*ogni  specie  piti  abbondante.  Queste 
escursioni  cominciano  col  mese  di  novembre  e  fini' 
scono  con  queUo  di  febbrajo^  il  ohe  comprende  un 
intervallo  ai  quattro  mesi ^  durante  i  quali  si  gode- 
per  lo  pia  d'un*  aria  pura^  d!  un  del  sereno  e  d*  un 
calore  moderato  (Annales  des  voyagesj  7.  Vl^pag,  74). 

Si  e  la  btlla  stagione  che  accresce  la  concorrenza 
ai  bagni  d'acque  minerali _,  che  nelle  altre  epoche 
deltanno  rimangono  quasi  deserti. 

Allo  Canada.  Nel  luglio  e  nelTagostOj  il  calore  di' 
viene  sì  intemo  ^  die  il  passeggio  e  il  minimo  esercii 
zio  riesce  penoso:  ovunque  vi  sono  boschi^  le  zenzare 
sono  estremamente  incomode.  Soventi  nella  state  il 
calore  sbalza  a  3o,  20  sul  termometro  di  Rcaunwr 
air  ombra* 


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Sila,  ridondante  di  saWag- 
gìume,  mantiene  costan* 
temente  questa  inclinazio- 
ne. 

3.^  Ne'  climi  caldi  Pora- 
bra  si  è  il  primo  piacere; 
il  bagno  é  il  secondo^  il 
calore  ne  rende  Tuso  una 
delizia  y  l'abitudine  ne  fa 
un  bisogno,  la  religione 
un  dovere;  egli  è  final- 
mente richiesto  dalla  pu- 
litezza (i). 


to  vi  toglie  la   respirazio* 
ne  e  la  forza. 


3.^  Ne'  climi  freddi  il 
primo  piacere  è  una  bno« 
na  stufa. 

Unite  il  calore  al  vento, 
e ,  invece  di  bagnarsi^  ve- 
drete  T  Ottentotto  ungerai 
con  grascia  di  castralo  ^ 
onde  restituire  alla  pelk 
quella  .  flessibilità  che    le 


(i)  Quindi  i  dintorni  di  Gerusalemme  avevano  j  al 
tempo  de'  Giudei j  moki  giardini  come  al  presente» 
Questi  giardini  erano  ciò  che  sono  attualmente  sotto 
lo  stesso  clima  j  cioè  boschetti  dove  alberi  ed  arbo' 
scelli  fioriferi  prestano  ombrc^  gradita  ,  e  dove  fre* 
quenti  irrigazioni  ^  edj  allorclù  è  possibile ,  un  riga" 
gnoloj  conservano  un?  etema  verdura.  Nel  quadro 
della  felicità  che  ci  presentano  i  libri  giudaici  ^  si 
vede  l'uomo  che  mangia  e  beve  assiso  all'ombra  della 
sua  vite  e  del  suo  fico,  Mo  Iti  Giudei  ^  dopo  d*  avere 
goduto  del  loro  giardino^  durante  la  loro  vitaj  hanno 
voluto  riposarvi  dopo  la  loro  moriCj  e  nissuna  istituì 
zione  civile  o  religiosa  vi  sì  è  opposta:  tanto  è  vero 
che  le  rinascenti  sensazioni  comuni  superano  nelTin' 
tensità  le  idee  astratte  e  generali, 

NeW  Oriente  F  acqua  serve  ad  apprezzare  il  va- 
lore dun  luogo s  d'una  situazione  qualunque;  e  la 
prima  cosà  che  gli  Orientali  lodano    o  criticano.  Al* 


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igo 

Il  terzo    piacere    è    la  (anno  perdere  l'impeto  dei 

pipa,   o    la    masticazione  yenti  el'ardor  del  sole  (i). 
del  betel  nelle  lodie  t>rìeQ- 
tali. 

IL  Stato  igrometrico  (Influènza  dello ^ 

In  pia.  In  meno. 

4-^  Decrescendo  il  nu«  4*^  Pochi  giorni    della 

mero  de'  giorni  piovosi  nei  settimana  andando  esenti 

climi  temperati,  cresce  la  da  pioggia    nell'estremità 

possibilità  degli   spettacoli  meridionale  del  Chili,  non 

pubblici  che  si  eseguiscono  vi  si  potrebbe  '  dare    ogni 

all'  aria  aperta.  lunedi  lo  spettacolo  della 


^lorch^  fanno  qualche  passeggio  alla  campagna,  amano 
■stendere  il  loro  tappeto  sulla  sponda  àt  un  ruscello 
che  mormora  o  a  un  limpido  lago.  Là  rimangono  as» 
sisi  o  coricati  colla  pipa  in  bocca  intiere  giornate  , 
finché  il  sole  tramontando  é  chiama  ai  loro  harem, 
(i)  Quest'uso  che  ha  la  sua  ragione  nelV  azione 
unita  del  calore  e  del  vento,  e  voluto  anche  dal 
freddo.  Nulla  difende  più  efficacemente  la  pelle  dal- 
P  impressione  del  jreddo  quanto  i  corpi  grassi.  Per-- 
ciò  vedesi  il  Lappone  e  **/  Samojedo ,  unto  d  oUo 
rancido  di  pesce,  passe^are  a  petto  nudo  sulle  mon- 
tagne di  ghiaccio  senza  sentirne  danno,  quando  il  ter- 
mometro di  Reaumur  segna  —  3o  e  —  ^o.  I  sol- 
dati russi  in  Siberia  si  inviluppano  le  orecchie  e  il 
naso  con  pezzi  di  carta  pecora  intonacati  di  grascia 
d  oca^  la  quale  rimane  fluida  ^  e  non  screpola  come 
il  sego. 


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'9« 
caccia  del  toro ,  pome  ha 
promesso  l'attuale  re  di 
Spagna  agli  abitanti  di 
quella  penisola. 

Le  nebbie  dense  e  con- 
tinue rendono  spiacevole 
il  soggiorno  in  Dani  mar* 
ca,  oltre  di  scemare  il 
piacere  della  caccia,  quin- 
di lo  smercio  della  polve 
nitrica  y  che  i  un  danno 
per  la  finanza. 


III.  Posizione  astronomica  (  Influenza  della  ). 


In  questi  climi  la  don- 
na può  stare  più  frequente 
alla  finestra ,  il  che  le  ac- 
cresce il  piacer  di  vedere 
e  d'essere  veduta ,  il  che 
è  stimolo  all'eleganza,  alla 
pulitezza,  alla  moda,  ben- 
ché non  vada  scevro  d'in- 
convementi. 


In  piìL 

5.^  La  durata  del  cre- 
puscolo può  misui^re  l'e- 
stensione de'  piaceri  serali 
che  corre  si  possono  all'a- 
ria aperta.  Da  questo  lato 
la  porzione  concessa  alla 
Svezia,  alla  Norvegia  ed 
altri  paesi  del  Nord,  é 
maggiore  che  altrove* 


In  menò. 

5.^  Il  crepuscolo  essen- 
do cortissimo  tra  i  tropi- 
ci, la  notte  succede  pron- 
tamente al  tramonto  del 
sole;  quindi  le  partite  di 
caccia  degli  Inglesi  ai  Ben- 
gala cessano  tosto  ,  e  al 
piacere  della  passeggiata 
sottentrano  i  giuochi  delle 
carte  e  de'  dadi  per  ti^at** 
tenimento  della  sera. 


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CAPO  TEBZO 

INFLUENZA   DEGÙ  ELEMENTI   TOPOGRAFICt 
SULLE  ABITUDINI   MORALI. 

Quelli  che  hanno  trattato  dell'  influenza  del  fisico 
sii!  morale,  si  sono  ristretti  ne'  limiti  del  caldo  e  del 
freddo,  de'  cibi  e  delle  bevande,  degli  aliti  della  terra 
e  de'  vapori  infetti  dell'  aria.  In  questo  capo,  per  di- 
mostrare l' influenza  degli  elementi  topografici  sulle 
abitudini  morali,  esco  dagli  accennati  limiti  e  dima* 
atro  le  seguenti  combinazioni  : 

I.®  Montagne  e  a^essiom\ 
Montagne  e  indipendenza, 
a.^  Deserti  e  aggressioni. 
Deserti  e  indipendenza* 
3.^  Isole  e  aggressionL 
Isole  e  indipendenza, 
4*^  Confini  e  contrabbandi. 
Confini  ed  altri  delitti, 

§  I.  Montagne  e  a^ressioni. 

In  tutte  le  situazioni  topografiche  in  cui  P  aggres^ 
sione  è  impunita^  sorgono  aggressori^  come  dal  fecdu* 
me  sorgono  insetti. 

.,    Questa  proposizione  è  vera  sì  sulle   montagne  che 
Delle  pianure,  sì  in  terra  che  in  mare. 

L'aggressione  è  una  conseguenza  delle  inclinazioni 
naturali  deir  uomo  ;  neli'  uomo  non  modificato  dalla 
educ^ione,  non  ammansato  dalla  religione ,  non   at« 


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i9» 
territo  dalle  leggi,  si  Morge,  aoa  Piadmaziooe  al  ba* 
ratto,  come  dice  Smith,  ma  V  ìndinauone  alla  rapina. 

Egli  ama  meglio  acquistare  prontamente  con  peri* 
odo,  di  'qaello  che  con  luogo  e  penoso  laToro  :  ecco 
ora  1  fatti  particolari  aUe  montagne: 

i.^  1»  Uscendo  dalle  montagne  dei  Jais,  antica  culla 
»  della  potenza  maretta,  toì  troTcrete  interi  villaggi, 
»  che,  situati  in  messo  a  boschi  e  a  roccia,  altro 
»  non  sono  che  campi  di  briganti,  i  quali,  uscendo 
»  da  questi  ritiri.  Tanno  a  ricercare  sovente  il  loro 
j»  bottino  sino  in  mezzo  alle  più  ricche  provincie  (i). 

a.^  j»  La  montagna  di  Sindjar  (  tra  Aleppo  e  Mous- 
»  sei  per  la  vìa  della  Mesopotamia)  è  abitata  dai  fa- 
»  mosi  Féxides,  questa  razza  in&me  di  ladri  che  in 
»  ogni  tempo  sono  stati  il  terrore  delle  caravane,  e 
»  de'  quali  il  colto  diabolico  e  i  costumi  sanguinari 
»  sono  stati  gli  oggetti  delle  ricerche  di  più  viaggia* 
«  tori  (a). 

3.^  »  Le  vallate  della  catena  de'  monti  Kindertan 
»  sono  abitate  da  piccole  orde  affatto  selvaggie,  chia- 
79  mate  Persiani  de  Pesi  o  uomini  deUe  montofpe: 
»  si  crede  che  siano  discendenti  di  quegli  assassini 
»  che  nel  XIII  secolo  sparsero  il  terrore  dall'India 
»  sino  al  monte  Libano  ed  anche  al  di  là,  per  lo  zelo 
M  col  quale  eseguivano  gli  ordini  sanguinar)  del  loro 
Ti  prìncipe  o  capo,  noto  sotto  il  notne  del  vecchio 
»  della  montagna.  Tutte  le  contrade   montuose   del- 


(i)  Journal  des  voyages,  U  VI^  pag.  a3. 

(i)  Idem,  /.  Xri,  pag.  3 io. 

Filoso/,  della  Slot,  voi  IF.  i3 


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«9< 

4»  rA#i«  raocUudoiio  tuttora  deMadri  o  brigami  dw 
»  aon  conoscono  aloan  freno  ;  «mi  tiocome  ptii  divisi, 
99  con  meno  terribili  che  gli  Ismaeliti  degli  antichi 
j»  lem^  ^e  furono  distrutti  dai  Mogolli  (i). 

4.^  «  Persia^  .monte  AraraL  Questi  luoghi  selvaggi 
f>  e  deserti  soifto  1'  asilo  di  tutti  i  briganti  delle  con- 
.9  ti^de  vicine,  e  ai  trova,  tra  il  grande  e  piccolo  Ara* 
H  mty  una  caverna  situata  in  ima  posiaiooe  ù  forte, 

*  ^e  un  capo  ELurdo  turbolento ,  il  quale  vi  si  é 
0  irtabiUto ,  brava  |dal  suo  ritiro  il  goveivatore  del 
»  paese  e  i  suoi  soldati  (i), 

5J^  m  Difesi  da  aspre .  montagne  o  da  coste   quasi 

*  inaccessibili y  i  Maniotti  (da  MainCy  penisola  della 
'»  Morea  )  formano  in  qualche  maniera  uno  stato  in- 
»  itipendente  nelF  impeto  turco  :  tutte  le  loro  donne 
«  samio  maneggiare  le  armi  da  hioco.  Essi  scusano 
i»  o  sunmantano  le  loro  rapine,  e  piraterìie  eolio  stalo 
»  di  guerra  in  cut  vivono  abitualmente  (3). 

6.^  AUorcbè  il  feudalismo  moltiplicò  i  signori  che 


^i)  Journal  de^  voyages  ,•  t  XV,  p.  3oi. 

(a)  Idem,  /.  /,  pag.  272-273. 

(3)  Mem,  L  IV ^  pag.  78.  »  Les  Matnotes  ont  or- 
j>  ganisé  un  systòme  de  piraterìe  generate  et  ahsoiue'p 
j»  k  nombre  de  lemrs  bdtùnens  ou  baUaux  à  rame  armés 
^  est  de  ao  à  3o:  i^  se  tìennenten  emhuscade  derrikre 
»  les  caps  et  les  ilots  innombrables  de  VArcipel^  cou' 
n  rent  sus  à  tous  les  paviUons ,  et  n^épargnent  la  ^ 
99  des  hommes  aue  lorsqu*il  leur  com^ieni  de  ne  pas 
»  les  égomr  »  (  Nouv^elies  Annales  des  voyages^  L  VI^ 
pag.  36  38). 


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1,5 
aequklavtiiD  per  semplidf  dovari  di  tindlai^,  ìì  di* 
fMo  di  tiraimeggiare  ne'  limiti  dd  loro  potere ,  ci»» 
sena  ca»teUo,  posto  e  situilo  ordiDarìmente  su  d'uà 
QMmte,  diveaiM  un  posto  in  cai  il  perioob  d'  essere 
«religieto  era  proponionato  al  potere  di  quelli  che 
r  abitavano  $  .quindi  i  meroaDti  d**  Europa  andavano 
allora  da  una  fiera  all'  altra  in  caravane,  eome  vanno 
•ttnalmente  in  Oriente. 

j/*  t^  La  montagna  di  Guadagaola  (  ne*  dintorni 
m  fi  Roma  )  é  il  convegno  ordinario  de'  briganti  dei 
ji  vicini  paesL  Alte,  sommità  e  profonde  valli,  coperto 
n  di  dense  foreste»  oflEnono  bro  siouri  asili  e  rendono 
Ji  difficile,  se  non  impossibile  Y  inseguirli.  Essi  visitano 
m  annualmente  «pidla  montagna  al  tempo  della  messe 
m  per'fiire  delle  scorrerie  sopra  Tivoli,  Palestrinai 
M  Poli  ed  altre  città.  Da  quelle  eminenze  essi  sco- 
»  prono  facilmente  e  sfoggono  quelli  che  vanno  sulle 
Ji  loro  treccie  per  arrestarli ,  mentre  i  cittadini  della 
Ji  capitale  si  trovano  in  qualche  maniera  cattivi,  ere- 
»  deiido  d'incontrare  in  ciascun  cavo  di  terreno  un 
a»  aggressore,  tanto  V  audacia  di  questi  briganti  sem* 
Ji  bra  moltìpiicarii  1  Gkù  dodici  o  tredici  uomini ,  si* 
n  curi  sopra  quelle  eminenze,  osservano  tranquilla* 
9  metk\à  la  città  che  fohnina  editti  contro  di  essi ,  e 
m  manda  truf^  per  assalirli  (i).  In  tutti  i  tempi 
9  quelle  loonlagne  e  le  ad|i|Genti  vallate  furono  ricet- 
«  taccio  ,di   aggressori»   Ivi   s' annidarono   i  bellicosi 


(i)  Nouvelles  Annales  des  voyages ,  t  XVI ^  pagi* 
na  i3o«|aa. 


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M>6 

»  ladri  dell'  età  di  meiEO  che  solamente  Rienzi  e  Si* 

«•  fto  V  riuscirono  a  contenere  ». 

A  misura  che  i  governi  mokipUeando  le  strade,  sui 
mond  rendono  age^U  k  operazioni  detta  polizia^  o 
colla  foiTa  riunita  dell'  educazione  e  della  religione 
spuntano  il  desiderio  di  rapinare,  o  con  misure  eco- 
nomiche accrescono  i  mezzi  d'  onesto  guadagno ,  in 
ragione,  dissi,  di  queste  operazioni,  scemano  gli  aggres- 
sori come  scemano  gli  insetti  immondi  in  ragione  della 
pulitezza. 

Se  il  desiderio  di  rapinare,  allorché  va  unito  a  co- 
^^^o^  sì  manifesta  con  aggressioni,  lo  stesso  deside- 
rio unito  a  timidezza  si  fa  palese  ne'  furti  e  nella  in^ 
definita  serie  delle  frodi,  che  si  commettono  da  tutte 
le  classi  venditrici  in  ragione  della  debolezza  delle  leggi. 

§  3.  Deserti  e  aggressionù 

r.^  Mancando  ne'  deserti. le  force  che  lo  reprìmono, 
il  desiderio  di  rapinare  si  sviluppa  liberemente.  Stra« 
bone  cita  le  caravane  che  dovevano  pagare  grossi  tri* 
buti  agli  Arabi,  abitanti  de' deserti,  onde  non  essere 
molestate  traversandoli^ 

2.^  »  L'  amministrazione  del  Monte  Libano  ha  trat« 
»  tato  da  lungo  tempo  colle  tribù  arabe  del  deserto 
«>  per  la  sicurezza  de' pellegrini.  Ella  paga  a  quegli 
»  aggressori  117  franchi  per  ogni  pellegrino  che  ri- 
»  cevono  i  monaci  dell'ospizio  del  Cairo  (i). 


(1)  Journal  des  voyages ,  t.  XI,  pag.  34. 


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»97 
3.*  Dei  l^inmiiìy  popolo  dell'Africa  occidentale,  in 
poca  distanza  da  Sierra->Leone,  si  legge:  «  Il  paese  è 
j*  coperto  di  dense  foreste  che  servono  di  ritiro  at 
j»  ladri  e  principalmente  ad  una  associazione  nota 
m  sotto  il  nome  di  Powràk*  Questi  briganti  si  sian* 
»  ciano  dai  loro  ritiri  oscuri  sui  riaggiatori  disarmati 
ji  che  strascinano  con  loro ,  senza  che  se  ne  intenda 
»  più  a  parlare.  Si  dice  anco  che  frnno ,  durante  la 
»  notte  )  frequenti  irruzioni  nelle  citta  e  ne*  Tillaggi 
n  condocendone  via  gii  abitanti  e  quanto  trovano 
m  nelle  loro  case.  L' esistenza  di  queste  numerose  ban« 
»  de  e  le  abitudini  generalmente  dissolute  del  popolo 
»  in  un  paese  situato  a  poca  dilania  da  SiemfLeone^ 
9»  cagionano  non  poca  sorpresa  al  viaggiatore  (i). 

4«^  SpofgiuL  «  A  Bleajados'la  contrada  cambia  su- 
m  bitamente  e  diviene  deserta ,  soprattutto  vicino  ad 
m  un  albergo  detto  Venia  del  Despoblado^  situato  in 
«  mezzo  ad  una  gran  foresta  di  qnercie  sempre  ver- 
«r  di)  e  quasi  impraticabile,  atteso  V  abbondanza  del 
«  ladanum.  Questo  luogo  ha  ftma  d'essere  pericolo** 
«  sissimo  pe'  ladri  che  battono  la  strada  da  Madrid 
m  a  Badajoz.  L' isolamento  della  contrada,  la  .densità 
m  della  foresta  ,  la  cattiva  polizia  della  Spagna,  Tin- 
«  dinazione  degli  abitanti  al  furto ,  rendono  ragione- 
m  vele  questo  timore  {2).  «• 


(i)  NouveDes  Annales  des  voyages,  Juin  i9%5,  p€h 
pna  353-354. 

(a)  Idnk,  Voyage  en  Portugal,  t  /^  p.  i5j. 


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ìg8 

$  3,  Isole  e  aggressioni. 

Alle  itole  uirirb  le  sp^dé  Mrtttftbé,  cOlkie^  tìOàdde 
V  analogìa  dell'  argomento. 

L' esistenza  della  pirateria  è  antica  teitité  A  méèéù^ 
eompatisee  in  tatti  i  seteoH ,, sussistè  attaaldiente  e  4 
liptoducé  in  ragione  degli  éeogll ,  degli  stretti ,  da' 
^616  e  della  maiicafiKa  di  forsa  repressila.  È  Mttf 
die  ne'seeoli  di  ino^to  I  barctai  ugiràgliavàno  it  di- 
ritto di  ifanfrttgio ,  ciò2  il  diritto  d' impossessaci  d^ 
TaseelK  natifragati,  e  di  ridurre  i  naiifraiglii  in  isehia» 
titil,  ugua{(KaTano»  disSij  quésto  diritto  al  diritto  della 
pesca.  Uii  nomo  bakato  daHe  tempeste  neil'  «fcqua  non 
era  diverso  da  uiio  storicUe, 

La  eiriliczasione  non  é  ancóra  riuscHa  à  distriiggera 
né  1  pirati  marittimi  né  i  pìMti  ceistieri  7  eoeo  qualche 
ftittdt 

-  i.^  «  Isola  iè*LàdfOìA  sidlà  éoHà  mertiBónak  étdla 
U  Cèfia  ^  ¥Mnò  a  Macao-.  Quésti  liftsàsèlni  nlluiltintl 
u  posieggòno  5  a  600  vele$  i  loro  naTigli  più  piocoK  ' 
W  sono  di  16  tonnellate»  i  più  j^raiidi  di  200.  È  di 
k  notte  ordinariamente  die  essi  fiinUo  scòrt-erte  sulle 
4f  rive  per  saccheggiare  è  dèVaStarè  i  Villàggi,  Ishe  ri«* 
*  Cusano  di  pagar  lóro  tributo  e  rapirne  gli  idMtailti; 
«r  Di  giorno  stanno  all'ancftra»  onde  non  essere  ^stl 
«r  da  quegli  che  Toglìono  assalire.  Se  la  loro  intra- 
<r  presa  è  stata  coronata  da  felice  successo ,  discen- 
«  dono  sulla  costa,  salgono  sulle  montagne  più  alte^ 
«  e  quando  scoprono  in  mare  qualdie  bastimento  di 
(c  cui  sperano  di  potersi  impadronire»  gli  daiftno  tosto 
«  la  cacda.  Tutti  i  vascelli  che  frequentano  le  oo^te 


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»99 

*  ddla  Cina  lono  esposti  agli  attacchi  di  questi  pi- 
«  rati  ;  essi  moiestaiio  priacipalineiite  i  piéooli  basti-* 
«  menti  impilati  al  cabottagigio  tra  Macao  e  Càn- 
tt  ton  (i). 

%.^  In  Europa ,  tutta  V  immensa  costa  deHa  Bar* 
barìa  presenta  covili  di  pirati ,  a  cui  più  potenze  eu<^ 
ropee  pagano  tributo ,  acciò  non  siano  molestate  le 
kro  bandiere. 

Sulle  sponde  di  pie  Stati  marittimi  europei  è  tut^ 
fora  VITO  il  desiderio  della  pirateria ,  e  il  preteso  di* 
ritto  di  nanfiragio  noni  anco  abbominato:  i  tre  seguenti 
fatti  ne  possono  far  proTa« 

3.^  «  Per  dirìgere  i  naviganti  tra  Domesnes  in  Cur* 
«  landia  e  Swaverort  all'  isola  d' Oesel ,  furono  sta« 
«  biliti  tre  fari ,  uno  air  isola  d'  Oesel  e  \  due  altri 
m  al  Capo  Domesnes,  Essi  rimangono  accesi  la  mag^ 
«  gior  parte  dell'anno,  e  sono  collocati  in  modo  eho 
«f  indicano  distintamente  i  diversi  punti  in  coi  v'  ha 
«  perìcolo.  In  onta  di  questa  precauzione  i  naufragi 
«  sono  frequenti,  soprattutto  nell'  ultima  stagione.  Una 
«  cupidìtà,  vile  e  barbara  ne  ha  aumentato  il  numero^ 
«  facendo  sparire  la  benefica  luce  destinata  a  guidare 
«V  i  vascelli  die,  dando  in  secco,  vengono  svaligiati. 
«(  Non  ha  guari,  dovettero  le  leggi  incrudelire  contro 
m  simile  delitto,  commesso  da  abitanti  possessori  lun« 
«r  go  le  coste ,  e  die  la  loro  fortuna  e  il  loro  rango 
«r  dovevano  fameli  credere  incapaci  (a). 


(i)  Bianconi,  Manuel  du  commerce  des  lades  Orien- 
talés. 

{2)  Cattéauj  Tableau  de  la  mer  Baltique,  tom.  fj 
P^8*  7'- 


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4-^  «>  I  ntggiori  ottacoti  che  incontrò  k 
m  gnta  .de'  palombari  formata^  nel  folfo  de)  Ballioo. 
«  per  salvare  le  merci  e  le  persone  del  naufragio , 
«  provennero  dagli  abitanti  che  hanno  possessi  lungo 
«r  le  sponde,  e  dagli  insulari.  Persuasi  che  tutto  ciò 
m  che  potevano  prendere  in  mare,  era  loro  proprie« 
ir  tà|  <piesti  uomini  duri  ed  avidi  credettero  lesi  i  loro 
«  diritti,  allorché  si  impedì  loro  di  saccheggiare  i  va*, 
«r  scelli  naufragati  (i), 

5.^  Sussistono  tuttora  gli  stessi  sentimenti  sulle  co« 
ste   dell'  Inghilterra   (aj ,   e   giunsero  talvolta  «d  ui^ 


^lìldem,  ibid. ,  t  II,  p.  i5i, 

(a)  tt  La  Manche  de  Bristol  est  dans  cet  endroit 
^  si  embarrassée  de  has^fonds  et  de  rochers  cachés 
«r  sous  Veauj  que  les  accidens  y  sont  tr^s^fir^uens, 
m  Les  habitans  de  la  cote  ont  toujcurs  été  et  soni  eru 
«  cere  mal  fcunés  pour  leur  rapacité  etpour  leur  bru^ 
m  taUté  eìwers  les  infortunés  qid  sont  jetés  sur  ces  bords, 
u  Sourds  à  la  voix  de  la  pitie  j  sans  respect  pour 
4r  Page  ni  pour  le  sexe,  iis  déchirent  les  vétemens  des 
«  femmes  et  des  enfans  mouiilés  par  Veau  de  la  mer^ 
m  iremblans  et  mourans  de  froid,  ils  ne  se  bornenl 
»  pcts  toujQurs  à  dépouiUer  leurs  victiniesj  souvent  ils 
99  les  égor^genlj  afin  de  pouvoir  jouir  avec  sureté  du 
»  frmt  de  leur  voi.  Il  y  a  une  telle  mélange  de 
»  cruauté  monstrueuse  et  de  Idcheté  rivoltante  à  tornii 
m  ber  ainsi  sur  des  itres  faibles  et  soiffitmsj  que 
w  f  o/i  croit  dijfficileineni  ces  récits  afft:eux;  je  crains 
M  pourtant  quhls  ne  soient  que  très^véritables  j  et  qu*ils 
n  ne  le  soient  pour  plusieurs  autres  parties  de  la  cète 
»  d^Angleterre  »  (  Nouvelles  Annales  des  voyages  , 
L  XXIFy  pag.  86).  In  questo  testo  è  un  Incise  òhe 
parla j  te  sue  espressioni  sono   estratte  daWt^ra  in-- 


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toi 
palilo  di  coasigruire  1^  ereiione  A  tkìA  lari  e  fiioclu  , 
acciò  mgaoDatt  ^  inesperti  nocchieri  asdassero  a  dare 
negli  scogli  (i). 

§  4*  Confini  e  conXrabhandi  oltre  édtri  deHui.     • 

L' associaEioae  di  congni  e  contrabbandi .  non  ha 
bisogno  d'ifissere  proTata ,  perehè  nota  a  tultL  Lo 
afono  del  contrabbando  pub  essere  rappresentato  dalla 
apesa  che  fanno  i  governi  per  impedtria.  Ho  dovuto 
&me  menxione  aoóò  non  fosse  dichiarato  inesatto  il 
prospetto  che  si  vede  alla  pag.  iga  e  seg.  Aggiungerò 
qoal  che  fiitto  relativo  agii  altri  dehtti. 

I.  Kinen  (Valacchia),  y»  La  montagna  che  serve  di 
»  frontiera  tra  i  Turchi  e  gli  Imperiali  »  é  infestata 
»  da  ladri  e  da  briganti,  a  malgrado  de'  supplia 
M  terrìbili  cut  vengono  condannati. (a). 

1.  De  la  Cella  nei  F'iaggio  da  Tripoli  di  Barbaria 
atte  fronUere  ocàderuali  deW E^tto  dice:  n  Noi  ci 
»  trovammo  sui  limiti  di  Tripoli  e  dell'Egitto,  limiti 
»  vaghi  e  mc^  deterAUuatì  y  perché^  ne'  governi  per« 
»  fettamente  dispotici,  :il  potere  si.concen^  presso 
n  la  persona  del  sovrano  ^    e   fuori  di  <{uesta  fyxti  ^ 


titolata i k  voyage  round  great  Britain  uodertaken  in' 
the  Sufnmer  of  the  year  i8i3.   Londra  18149  ^cc.^ 
4  ^oL  in  foL 

(i)  Nuovelles  Annales  des  voyages,  iom^  XXIV ^ 
pag'  90. 

{1)  Journal  des  vo^ages,  L  XVI^  pag.  109. 


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9  latto  è  anarohùi.  Perciò  questo  territorio  linKtrófo 
s»  ài  due  Stati  continua  ad  estere  come  per  lo  pén^ 
»  tato  l'asilo  di  tutti  gli  tcontenti,  ladri  e  malfatto^ 
n  di  questi  due  paesi ,  si  fecondi  di  sudditi  mal  in* 
9»  tentionati.  Essi  hanno  stabilito  le  loro  tende  ne' 
»  dintorni  del  golfo  di  Bomba  ,    e  di  la  partono  per 

•  fare  incursioni  ne'  tefritorj  adjaoenti  e  spogliare  gli 
m  sgraaiati  viandanti  che  inc6Btraoo  suUa  stada.  Essi 
»  vanoD  oontisuamente  spiando  i  pellegvinì  e  le  csr* 
m  radane  che  truvcrsano  questa  contrada  per  andare 
»  alla  Mecca  :  ella    è  ciò  non  ostante  questa  la  sola 

•  strada  che  seguono  i  Marocchini ,  animati  da  uno 
a  scio  piik  ardente  che  gli  altri  Musulmani  per  la 
m  legge  del  profeta.  « 

§  5.  Montagne  e  indipendenza  ^ 
fierezza,  comggfo  e  simili  dfftìAotd. 

n  tentìmento  delP  indipendenàa  e  àUmenioio  dalk 
Ibeakià  in  cui  può  ritingere  Palind  oppressione  à 
séttmrsene^  quindi  si  presenta  fbitisstmo  suite  monta* 
gne  )  nelle  isole ,  ne'  deserti  :  cominciamo  dalle  mon- 


!•  India,  n  Ali*  est  del  deserto  di  sabbia  e  al  nodi 
»  dèi  Guzaratte,  giace  it  Marwar^  paese  dei  RàJ- 
»  poutSj  tribù  guerriera  degli  Htndous  .  .  Questa 
»  contrada  ha  32o  miglia  dall'  est  alP  ouest  j  e  a85 
«  dal  nord  al  sud.  Essa  consiste  generalmenlc  in  alte 
39  montagne  »  separate  da  strette  vallate  i  ovvero  in 
1*  pianure  circondate  da  alte  montagne,  e  neRe  quaK 
»  non  d  può  p^etrare  che  per  mezzo'  di  pàssi  an- 


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3o3 
jrginli,  quiadi  db  i  tm  dde  poakioni  le  inq;lio 
»  fortifitfitè  dsBa  nalnn^  «  i  suoi  abiUMli  hanno 
»  iétmpn  raonténata  la  Ump»  ìédi|^dènia;  Essi  sono 
m  Stati  più  Tolte  vinti  ma  giammai  soggiogati  •  (i). 
a.  SSriOk  m  I  DiHUi»  abitanti  dd  Monte  LOMino, 
n  repobUìcaol  per  V  ausferìtà  da'  ooistomi ,  sempre 
M  teointi  come  ribelli^  o   rispettati  come  Tasselli  li^ 

•  beri  dai  vicini  Bascià,  obbediseòDO  eìb  Dòn  eelaate 
»  ad  OB  principe  ereditàrio.  Molte  famiglie  vi  godono 
m  di  partieolari  onori}  ma  una  nobile  sebipMeilà  Is 
»  «vvieina  tutti  nella  vita  sodale.  Invineibili  nelle  loro 
»  montagne,  ignorano  Tarte  di  combattere  in  pia* 
«  nnrte  \  la  loro  fedeltà  ngaaglia  il  loro  eovoggio  | 
n  essi  non  tradiscono  giammai  V  infelioe  che  va  ad 
j#  Implorare  la  loro  proteàone  (a). 

3.^  Spagna,  u  I  èostnmi  de'  Biseaini  moderni  d* 
té  presentano  tnimm  nna  ftddo  immagino  ddlo  stato 
»  antioo  della  nanione  Cantabra.  Insensibili  ei  ghiacd, 
s^  al  caloM  e  aHa  feme^  intrepidi  e  btvvt  al  di  là 
$»  d'ogni  espressióne»  d  ricordano  il  carattere  de'Ioro 
9  antenati  ^  e  sono  animati  eonie  essi  dallo  stesso 
j#  amoM  di  libertà  iemiHMlveggia  (3). 

4«^  TurMa.  a  Aletme  piccole  popdaiienl  dell'Epi^ 
m  to  I  della  More*,  d(  Candla,  si  mantennero  io  una 
»  spedo  dMndipenden^ia  selvaggia  per  la  loro  brairuray 
s»  la  loro  povertà  e  raspresaa  ddlè  loro  uKmtagoe  » 

•  cioè  i  Suliotti ,  i  Maniotti ,  i  Sphaktiottì  »• 


(t)  Beute  de  l'Inde  j  ecc. ,  pag.  StS. 

(2)  Annales  des  voyages,  t  if^^pag.  34^« 

(3)  Idem ,  i.  XIII,  pag,  aa2«2ii. 


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9o4 

Le  monfaigM  de'  dintorni  di  Scandehm  o  Alettm- 
drettft  sono  abitate  da  un  popolo  indipendenle  e  Ti«t 
goroso,  die  i  Turchi  hanno  tentato  inrano  di  siMfco» 
mettere  (i). 

Gli  lUirj  resistettero  ai  re  di  Macedonia  e  aUe  .le« 
gioni  romane.  Oli  AmaouAs  o  Albanési  ^  erranti  sa 
queste  stesse  montagne ,  non  oUbedisoono  ai  Turdii 
che  quando  questi  li  pagana 

Non  si  scotterebbe  gran  fatto  dal  rero  chi  nel* 
Pandamento  libero  ^  fiero  ,  audace  del  Blontenegrino 
irolesse  scorgere  rìnfluema  della  sOa  montuosa  situa* 
lione. 

Svissatera.  I  montanari  Rezj  opposero  la  pih  ostinata 
resistenza  alle  armi  romane ,  e  tra  tutte  le  p<^la- 
zioni  alpine  furono  gK  ultimi  ad  essere  soggiogati.  Le- 
donne  stesse  comparrero  sotto  l'armi  per  difendere 
la  loro  libertà:  furono  vistifi  di  moke  madri  gettare  i 
loro  figli,  contro  i  soldati  e  precipitarsi  tra  le  aste  ne-< 
miche  piuttosto  che  arrendersi*  Un  gran  numero  di* 
quelli  che  sopraTvìsserOi  passato  il  Reno  sotto  gli  or» 
din!  d'un  capitano  alemaono  nominato  M^rbode,  an-^ 
darono  a  ricercare  nelle  montagne  dell'  Ungheria  un« 
paese  in  cui  i  Romani  non  fossero  penetrati  {i). 

Tutti  conoscono  gli  sfiurzi  .che  &oci!0  gh  Svizaeri 
per  rìcut>erare  la  libertà  nel  XIV  secob. 

5*^  Italia.  Tito  Livio  dice:  «  L'altro  esercito  con 


(i)  Idemi  I.  XXII f  pag,  342. 

(i)  MuUer  ^  Histoire  des  Suisses,  L  /,  pa§.  119- 

121.  1    /        . 


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ao5 
»  P&pirio  per  le  nnremme  erm  giunto  nelle  terre  de* 
»  gii  Arpiniy  luoghi  tutti  pacìfici,  ed  amici  più  tosto 
»  per  le  ingiurie  ed  odio  de'  Sanniti ,  die  per  alcun 
n  beneficio  de'  Romani.  Imperocché  i  Sanniti  in  quel 
»  tempo  abitando  ne'  monti ,  nelle  tìUc  e  ne'  borghi, 
»  ed  essendo,  montanari  e  fieri ,  spregiavano  i  piani- 
»  giani  ed  abitatori  delle  maremme ,  come  di  Tita 
»  piili  molle  e  delicata,  siccome  quasi  sempre  avviene 
»  che  ^i  uomini  sieno  somiglianti  alla  qualità  del 
n  paese ,  e  continuamente  li  predavano  e  sacdieggia» 
«»  vano  (i)  9». 

'  Da  cento  Catti  simili  è  stato  dedotto  il  seguente 
carattere  generale  :  «  Ai  popoli  abitatori  delle  mon* 
n  tagne  natura  inspirò  altecsa  d'animo  e  coraggio. 
»  Indomabili  come  i  loro  torrenti,  saldi  al  pari  delle 
m  loro  roccie ,  quegli  uomini  non  ascoltano  dbe  il 
9»  loro  intemo  senso  ^  difficilmente  può  la  politica  as- 
^  soggettarli  ^  non  gli  intimorisce  la  guerra  di  cui 
»  amano  ansi  i  pericoli.  Aweszi  alle  privasiooi ,  da 
»  sobria  vita  e  da  continuo  esercizio  alla  iatica  indn« 
JB  rati ,  al  maneggio  delle  armi .  aweni ,  hanno  gran- 
^  dissimi  vantaggi  nel  battersi  a  difesa  del  loro  suolo. 
»  Il  piò  delle  volte  essi  fecero  a  pie  de'  lor  monti 
»  svanire  i  disegni  d'una  insaziabile  amlnzione ,  ed 
j»  anche  vinti ,  non  furono  mai  conquistati.  Solo  può 
»  la  nobile  fierezza  loro  piegarsi  trovando  piena  e 
»  generosa  fiducia,  e  sol  possono  lealmente  affesio» 
»  narsi  a  chi  scrupolosamente  porti  rispetto  ai  loro 
99  diritti  »« 


(i)  Della  prima  Decade,  Hb.  /X 


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te6 

e  iimiU  é^feÙMu 

Catteau  accerta  .die  ^ li  abitanti  delie  pioDole  isole 
^e  drcoadano  quella  di  Ragen ,  4laDiio  prova  di 
quella  judipead^eni^  dì  carattere  dàe  è  comune  a  tutti 
gb  iatolari  (i);  ne  potsiamo  vedere  un  esenapio  ne' 
Goral*  La  Corsica  ,  separata  dal  continente  pe'  auoi 
costumi ,  come  lo  è  dal  mare  che  la  circonda ,  ha 
aempre  conservato  questa  particolare  fisonomia  che  ia 
distingue  dagli  altri  paesi  ^  e  che  i  secoK  e  le  loro 
vicende  non  hanno  giammai  potuto  cambiare.  La 
verga  di  ferro  de'  Cartaginesi ,  il  despottsmo  de'  Eo* 
mani»  la  barbarie  degli  Arabi ,  finalmente  la  sangui* 
uosa  tirannia  de'  Genovesi ,  non  hanno  potuto  can* 
celiare  questo  carattere  nazionale  e  originale  che  la 
natura  impresse  ne'  suoi  abitanti,  né  storcere  la  dire- 
sione  delle  passioni  ardenti  che  s'accendono  nel  fondo 
de'  loro  cuori.  Inviino  le  legioni  romane  diffondevanst 
sopra  quelle  spiaggie.  Le  loro  aquile  che  volavano 
audaci  suir  universo ,  dovettero  fuggire  a  fronte  del 
valor  indomabile  d'un  pugno  di  Corsi  ;  e  il  genio  di 
Roma  non  potè  stendere  il  suo  impero  sulle  rocde 
di  questi  feroci  insulari  che  combattevano  per  la  li* 
I>eità  ;  la  quale  cosa  non  recherà  sorpresa  a  chi  ri* 
flette  die  nella  Corsica  si  trovano  uniti  i  due  Stati 
WfoZare  e  rmoniuQso. 


(i)  Voyage  en  Allemagne  et  en  Suide^  /.  II,pag. 


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Gli  Ardii  stabiliti  in  Persia  cfMisenrano  rindipenr 
denta  »  perchè  hanno  la  frooltà  éà  sfuggire  all'oppres- 
sione, allorché  sì  veggono  nell' impossibilità  di  resisterle. 
Il  mare  è  sempre  aperto  ad  essi  ;  le  isole  del  golfo  , 
U  territorio  torco  che  gli  è  vicino ,  ugualmente  che 
l'opposta  costa  dell'Arabia,  sono  abitate  dai  loro  fra- 
telli. Questa  circostanza  unita  ai  loro  costumi  danno 
a  questa  rassa  una  liberta  d'opinione  ed  un'espres^ 
sione  che  colpiscono  il  viaggiatore  (i). 

§  7»  Deserti  e  indipendenza  jfierevuis  coraggio 
-e  simili  qffezionL 

Dai  confini  della  Siria  e  della  Persia  sino  ai  limiti 
del  Tropico,  s'estende  un  paese  tagliato  da  pianure 
e  da  montagne  scarnate  in  cui  nissuna  vegetazione 
né  arresta,  né  concentra  le  nubi.  I  bassi  fondi  oonsei> 
vano  soli  un  po'  d'umidità  che  alimenta  de'  datteri  ed 
altri  vegetabili  poco  numerosi:  ella  è  dovuta  alle  al« 
Ittvioni  d'inverno,  le  acque  delle  quali  prive  di  scolo 
si  sono  infiltrate  nella  sabbia  ;  ma  nissuna  pioggia  ^ 
nissuna  rugiada  rìnfi*esca  questi  luoghi  durante  gli 
ardori  d'una  lunga  state.  Gli  Arabi,  che  da  secoli  e 
secoli  vi  si  annidarono,  non  hanno  per  essi  e  pe'  loro 
bestiami  che  le  risorse  d'alcuni  poni ,  la  proprietà 
de'  quali  é  una  ricchezza ,  e  diviene  una  causa  di 
guerra  se  ne  è  conteso  il  possesso. 

L'abitante   di   queste   regioni   non  pub  occuparsi 


(i)  Journal  des  veyages,  t  X,  pag.  3o5« 


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ao8 

d'agricoltura ,  perchè  un  stiolo  eottàntettiente  wMo 
A  ricusa  ad  ogni  producioiie.  Alcuni  datteri  e  il  latte 
di  scarse  greggie  costituiscono  il  suo  ordinario  ali- 
mento  \  la  carne  è  un  lusso  eh'  egli  non  si  permétte 
che  di  rado.  Questa  necessaria  astinenza  soggiace  a 
nuove  restrizioni  ne'  casi  non  rari  di  carestia;  da  ci& 
l'abitudine  de'  Bedouini  di  mangiare  delle  cavallette, 
de'  sorci ,  delle  lucertole  ,  de'  serpanti  arrostiti  sulle 
bragie  ;  da  dò  le  loro  rapine  ne'  campi  de'  popoli 
sedentarj  cui  giungono  nelle  loro  incursioni  ;  da  ciò 
la  necessità  d'assalire  le  caratane  e  i  pellegrini  ;  da 
ciò  la  guerra  delle  tribù  tra  le  quali  è  diviso  il  de» 
serto. 

.  U  Bedouino ,  nomade  per  necessità ,  dovendo  por- 
tarsi sui  luoghi  in  cui  qualche  vegetazione  può  som* 
ministrare  alimento  alle  sue  greggie ,  non  può  vivere 
che  sotto  leggieri  tende.  Potendo  essere  costantemente 
assalito ,  e  dovendo  per  bisogno  assalire  ^  il  coraggio 
è  necessario  alla  sua  sussistenza^  egli  ha  le  qualità 
del  soldato  e  dell'aggressore.  I  capi  delle  tribti  non 
avendo  né  castelli,  né  prigioni,  ottengono  obbedienza 
finché  rispettano  gli  altri  diritti^  sono  abbandonati  se 
li  offendono,  e  talvolta  provano  gli  e&tti  della  legge 
del  taglione.  In  questo  stato  di  cose,  la  tenuità  de' 
bisogni  lascia  al  sentimento  dell'indipendenza  tutta  la 
sua  energia. 

L'abitudine  d''una  costante  sobrietà  può  sola  ren« 
dere  que'  deserti  sopportabili  al  Bedouino,  e  potendo 
egli  solo  vivervi ,  nissun  altro  popolo  gliene  disputa 
li  possesso.  A  vicenda  aggressore  ed  aggresso,  egli  si 
sottrae  senza  stento  ai  pericoli  y  perchè  sono  facili  le 


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»a9F 
<iitf  taBl«tHl»iìS  é  Tìptmpàe  pbseia  Pòftàsifm  (fiì^do 
tob  tede  piii  oHaoolì:  Quin4i  in  tutti  1  secali  le  <pe^ 
éMmù!'0omiH>  .l'Arabia  i&iiseiroDo  isutilL  Jl  suòcelio 
t)rt>grM«»  nbgli  attri  dasertì  dipenda  disila. feocmditì^ 
dèi'  lOffaBO  ^  cioè  dai  nvari  che  pnò  sonlmiDbtrare  al 
addati  a  .dai  foraggi  dia: cavallerìa. 

'       CAPO  QUARTO 


ooiiToiuAsiom  0KLLO  aTsàBO  AAGOaaprro 

.    ^    ,    if^utjoa  dcglU  clementi  topografici 
sulle  abitudini  morali 

t«  Posizione  e  forma  del  pa^se  (InliQuenca  della^  ecc.) 


In  piÌL 

if  Sulla  cima  delle  Al- 
pi,  in  nìeiao  alle  grandi' 
acene  della  naturi,  l'uomo 
qf^rìsoe  e  la  Divinità  sola 
•i  mostra.  rDa  ogni  par^e 
ai  vede  il  cielo  r  lì  Io  spet* 
tacotó  dal  sole  iòbpdDé  àU 
J'cQohio  die  lo  aontémplas 
là  k.  nòtte  ècciia  un  prin* 
apio  di  terrara;  là  il  ri- 
torno costante  delle  sta* 
gioni  é  cparcato  da  effetti 
gaaodioei:  Pqoou)  scopren- 
do intorno  di  si  dagli  spasj 

FUdsof.  détta  Stai,^  poL 


In  meno* 

i.^  Tra  le  ristrette  mura 
d'una  città,  principaimenta 
se  situata  in  pianura  o  in 
una  valle  ,  l'uomo  solo  si 
mostra;  dappentutto  egli 
incontra  la  siia  grandena* 
Gli  oggetti  cbe  lo  dircon* 
dano  e  fermatio  U  sua 
attenaione  ,  sono  ,rai:cjbi^. 
tettura  ch^egli  creò,  i  me- 
talli che  trasse  dal  seno 
del\a  ^rra ,  le  ricchesie 
eh'  egli  è  andato  a  cercara 
al  di  là  dell'Oceano,  final» 

ir.  i4 


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9IO 

senta  limiti,  è  colpito  dd^ 
resteiuioiie  deU^'uaiTcrso 
e  dftHa  dmkìo  che  ne  stne 
il  piano.  Il  sentimento  ve» 
Ugioso  dAb'  eisere  ga«- 
gliàrdo. 

2.*  La  situazione  inso- 
lare  e  costiera  influnce  sul 
sentiménto  di  stima  cui 
hanno  '  diritto  i  conùner- 
cianti  ;  quindi  la  profes- 
sione commerciale  era  ono- 
rata nell'antica  Grecia,  lo 
fu  in  Inghilterra  dal  X 
secolo  in  poi,  e  lo  é  at- 
tualmente^ come  lo  è  in 
Olanda,  Amburgo^  ecc. 


BWjitiinlyoapette  bwìliante 
diÙaraocìetà »  delle  nrtì  « 
delie  leggi.  U  amtiMUii 
refigioaft  debfae  diiMiiie  ea? 
aere  preporaimatamBO» 
minore  (i).       ^    •      . 

a.^  La  professione  com- 
merdéle  fu  disonorata  nel- 
l'antica  Roma,  al  die  con* 
eorse  knco  la  grande  stig- 
ma consacrata  all'arte  mi-* 
liìare^  lo  fu  a  Milano  prin. 
dpalmente  dopo  il  decreto 
citato  alla  pag.  a38,  n**.a<*% 
io  fu  in  Francia  sino  al 
principio  del  secolo  attua- 
le, ecc.  ^ 


n;  Forma  dei  paese  e  sutto  termometrico 
.    (infleiita  della,  eoe) 


MnTpiìL    .  In  memi. 

3.*  Neir  Asia  noà  V  ha-  3.^  La  pianura  caldm  « 
temperate  ;  nissun  feconda  dell'Asia  À-seaiprci 
mesto  tra  il  paese  caidis*  stata  la  sede  della  mA-* 
Simo   ed  il  paese   fireddo.    lena,  delfa  Tolutlà  e  delibi 


(i)  jitP opposto  neffi  uomini  che  ^wono  isoìoÉamen* 
te  j  si  scorge  una  esposizione  a  ritenere  idee  — ^--^ 
té,  e  ne  sono  una  prova  k  triik  ambe. 


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Il  paese  fivcldo  e  moD^ 
tooso  è  occapato  da  pò» 
poli  bravi ,  gUQiTÌéH>,  con* 
q[aìstatorì.  Tali  eraiio  gli 
Sciti  e  tali  i  Tàrtan.  Essi' 
•Braivrono  la  potaaaa  di  ' 
Dario  9  diedero  «Mia  iobli- 
me  letione  ad  Alesiaiidr^,- 
udirimo  il  ramere  e  non 
provarono  U  peso  delle 
armi*  vittoriose  di  Hama. 
Più  di  venti  ,vobe  essi 
Junmp  conquistato  FAsm  e 
-F  Eoropa  orientale.  Essi 
hanno  fimdato  degli  Stati 
nella  Persia  ,  nell'India  , 
nella  China  e  nella  &oi- 
sìa.  Gii  Inglesi  hanno  tro- 
vato ne'  montanari  maratti 
nn'opposisiooe  die  forse 
non  sarebbe  statamai^iore 
neila  Sviszera,  ecc.  (i).. 


2tl 

codardia.  Oppasiii  qu^' 
popoli  dai  loro  denoti , 
non  opposero  alcun  osta- 
colo ai  oonquist§{ori  che 
'andavano  a  detronizzarli  ; 
'é  nissun  paese  piti  ohe 
l'Asia  dimostrò  dhe  l'op- 
pressione dKviei[ie  fatale  agli 
oppressori  ugualmente  che 
agli  oppressi.  I  conquista- 
toti ,  saliti  sul  troiio'  de' 
re  detronizzati,  segiiirqiio 
tlo'  sfosso  sistema  d'oppres- 
sk>ne  ,  e  si  popoloi  conti* 
nnò  ad  essere  indifferenle 
alla  conquista  del  suo 
paese» 

fid  detto  F  Asia  cafda 
e  feconda^  graccbA  ne'  ife- 
tvr^  il  corallo; sussiste  e 
la  scfaiavitli  v'à  ignota. 


(i)  ti  Caucaso  y  questa  gran  catena  di  montagne  s 
'tunga  quasi  duecento  leghe  dalla  sua  esttenUtà^  ocd-^ 
dentale ^^  presse  di  Ghaekae^  sino  a  Targbu^  e  delia 
quale  le  parti  pia  alte  sano  sempre  coperte  di  ne^e 
e  di  fjhiaed ,  Ì  Caucaso  s  ^  tempi  immemorabili  j  ^ 
sempre  stata  U  rifugio  ti^  popoli  psh  AfelUoosi  detta 
terrai  Sul'  Casmasù  ^  i  Mongoli  ^^  Arabi  yi  *cr- 
siani,  i  Tartari  e  i  Russi  òu^ontrarono^  barriere  che 


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ara 
IIK 


fetmomeuicoj  tpwnetrico,  ammomeirtcó 
{loAmaik  dello). 


^  In  piU*  /' 

4.''  L'Europa  si  riMiià 
ili  tutlì  i  seooli  «1  solo' 
nóme  di  sohiavitùj  ^  lasùa 
storia  presenta  molte  taf 
lioleiixe  eccitate  dal  tenti- 
mento  di  libertà. 

5.^  In  Europa  gli  usi, 
le  abitudini,  i  costumi  si 
cambiai^ono  più  Tcdte;  i 
popoli  passarono  da  un 
estremo  all'altro ,  scemò 
il  credito  d'alcune  classi^ 
Tennero  altre  in  onore;  io 
^sso  sistema  rteligiososubì 
Tarìazioni  ne'  ministri,  nql- 
le  jiratiche ,  ne'  dommi. 
L'agricoltura  e  principale- 
ménte  le  arti  fecero  pro- 
gressi straordinarj.  Le' mo- 
de si  cambiano  da  un  me- 
* 

se  all'altro  :  le  opinioni  , 
ì  S4ni|imentiy  l'odio,  i'amo- 


In  meno. 

4«?  L' Àsift  visse  mai 
sempoe  •  quieta ,  '  come  & 
àncho  oggidì ,  sotto  la  t^- 
nuuua  degli  eunuchi  e 
Toppressione  dègH  agìs  dei 
basciày  dei  sultani,  ecc.' 

5/  BfeirOrìente/ nel- 
l'Arabia/neU' India,  in 
tutta  l'Asia,  la  reKgiottey 
i  bostumi  y  il  sistema  sò- 
ciafe  passano  inalterabili 
in  messo  all'oceano  del 
tempo.  •  Neir  Jndià  ,  per 
esempio  »  le  Tedove  s'ab- 
bruciano sul  corpo  de' lo- 
ro mariti  defunti  come  al 
tempo  d'Erodoto.  L'ucci-^ 
sione  d'uà  animale  è  tut* 
torà  delitto  coinè  nella  più 
remota  antichità.  Nisluno 
può  uscire  dalla  casta  in 
cui  nasce,  né  maritarsi  in 


mrresUirono  le  loro  spedizioni  militari  ^  e  popoli  che 
nén  si  kuciaronà  spaventare  dal  rumore  delle  loro 
conquiste. 


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re ,  là  tflinà  >  Io  tpréM 
seguono  i  moTimenti-deUe' 
bàncieniole.  I  quali  Ifenb- 
meni  si  spiegano^  se  si  ri- 
flette che  quivi  ie  cause 
fisiche  ..esvendo  molto  Ta- 
«ìabili  e  poco  .intense,  ol- 
tre di  richiedere  abitudini 
ffsidie  diverse  |  lasciano 
largo  campo  aU'ttuone  ^el- 
le  caosé  moreli. 

\  La  pubertà  si  sviluppa 
▼erso  gli  anni  qua^ordici 
oon  qualche  anomalia  in 
|À  o  in  meno*  La  bek 
fezìa'  dura  o  pu^  iacil- 
menlB  durare  sino  ài  4^ 
e  5o. 

-  In'fom  delk  i/oiro^ 
stanza  la  <|otana  va  al  ma- 
trimonio  con  uh  certo  cor- 
redo di  ragione*  In  fiirza 
ddla.  X*  conserva  a  lungo 
im  certo  impero-  suil'  uo« 
mo.  Dall'una  e  dall'altra 
nascono  vincoli;,  morali  di 
stima  ^  d'amiciaia* 

Una  3/  cittDOslÉusa .  ri- 
marchévole sì  i  che  ne' 


3lS 

utt^aRra^  ni  esen^tàr  pnòN' 
Arsione  diversa  da  qlkelia  ' 
di  suo  padre  ,  eoe  Le' 
stesse  foggio  del  vestire 
ricordano  [quelle  di  due 
mila  anni  fa.  Nell'Arabia 
il  Bedovino  del  secow»  XIX 
difFerisce  assai  poco  dai 
primi  discendenti  d'Ismae-' 
le,  ecc^ 

^    &«  CUnd  ctf&ft  e  «a^ 
OtmmL 

lià.  pubertà  ^i  sviluppa 
agli  apni  la^  io  :ed  aa« 
die  8.  La  duratti  dell». 
beHesta  non  oltrepassa  eo« 
munementè:  f  i5  ò  ì  So 


Dalla  i/  ciroostanaa  ri« 
soltMìO  seelte  irragionevo- 
li. Dalla  1.*  nasce  presto 
fastidio  nell'uomo.  Dall'una 
e  dall'altra  pronto  diapres- 
^  ed  oppreBHiona  della 
dqpBA,  la  quale  è- consi- 
derata più  come^ima  coj^a 
che  come  persona* 

Altronde  ne'  citati  climi 
i.  pòchi  bisogni  e  la  feeon- 
dita  del  suolo  permettono 


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3i4^ 

«li^dettì  dimi  U  prodo^  alfoomodiiiiuiMl^iei^piU. 

d^)  Icvoro  d'unuomoba-  inogU.                 i  .  ..; 

sta;  appena  a   mantenera.  .  Qatodi  la  poligfiiiHi  e< 

una  donna  e  la  pròle  che.  Taffezipneal  maomett^nis-. 

ne.K^sMlta.      ..                 '  Qio  che  la  pennet^  (ij.,\ 


:  (i)  PSl  scriiiorì  da  w^,latp  ristrinsero  P  idea  deft^ 
elem^iU» iqpofp'afici  alla  sgla  temperaiura^  dall'altra 
esagerarono  V  azione  di  questa,  e^  per  .riuscire  me^ó, 
nel  loro  intento  ^  alterarono  i  fatti:  eccone  qualche 
prova.  .:         •  '.  I         > 

BonsteitMn^  per  ùahslseriiauu^J*iì^lmaM:deÌ  dima 
sulla  condotta  religiosa^  pcjorda  che  i  mistici  del-iford 
appena- osano  muoversi  ^  mentre  i  Dervichei  /  ipède 
Ju  àdnd  indiani)  fanno  contìnue  travolte  (X'Homme 
dà  -^di  et  V  Hotuirie  da  Nord,  óii'  PtoflaMce  dn  dl-^ 

]aat,'ip4t^50')v  '    •     '/•     .1. -:    ^    ' 

...Qfteuo  idotti^imQ  s^rjlMorR  ri  \^ipgat^u^  ^J|^  f»?^ 
giféu*^f>e'  un  fatto  particolare  icùme  un  fatto  generale j. 
«  per  verità  vi  sono  neUtndlfi^  piU  Bervicbes»  i  quaU 

?rafejtsano  una  perfetta  u^mot^tà:  ecco  come  He  'pàrtx 
''auiatre 'dolila  IieUare  sulle  Inàìe  Orientali.  •     ' 

,)WuÌÌMx»dQ  i  Samesi^Aono  arri^fitk  aWintera^d^Uc^ 
ì\  fiunentq  da  tuUe  /e  cose  creata  ^,  e  soijl  detti  I^rar 
99  mahànsa,  no/i  .si  cibano  pih  se  altri  non  gli  imbocca, 
»  noh  si  nettorio  piti  in  alcun  modo  ti  corpo  se  al- 
»  triiiiirtMta^ti^  simili  ad  Un  troi^j  imt^obiH  come 
0  'utèa^'pieéra,  in  una  inerzia  totale  m  {t.  J,  pu*  i66)^ 
n  .ffuyi'i  tra  (eT  altre  uffa  s^tla  dettfS  Tader:  fivx  le 
V  altre  penitenze  esercitano  le  seguènti.  Alcuni  menano 
»>  la  vita  in  una  gabbia  di  ferród  altri  si  caricano  di 
n  pfisaniissime  .catene  j  altri  chiudono  i  pugni  delle 
n  mani;  e  tenendoli  continuamente  im' tale  sioto^  le  Wt^ 
»  g/kie  traforano  loro  le  palme  ^  e  postano  dalV  altra 
»  parte.  AUri  inpabu^  le  braccia  aa  aggrappare  ^ual^ 


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QueMe'  tre   cireoiUnze 
tODO   fiÌTOreroli  atta  mo* 


i  che  ramo  d  albero j  le  4fuaU  ienute  Menare  così  av' 
#  Tiz2ffco/|o>  e  penfuUi.ogrii  arUcoUaioue^  rimangonQ 
».rif^e, ^..simili  ad  arido  tronco  •  .  •  .  AÙrà  stanno 
»  .cqnù'nfiamente  in  piedi  per  lungo  tempo,  af^wggiàn* 
«{,v<M>^  spio  alcune  ore  della  notte  sopra  una  cord^ 
n  tesa^  di  ^do  ckc  le  gambe  loro  si  gonfimo  stroòt^ 
ì?^^dÌ^ttrufmenteJ^ltri  rivolge  la  testa  a  riguardare  ^o« 
»  pri^ '.una  spalla  j  ^  tenendola  continuamente  in.tii 
21  pfmtHra^.ld  rende,  finalmente  'immobile j  altri  ijien 
»  finsi  gli,  occhi  sulla  punta  del  jnaèp,  finche  essi  dir^ 
^ ' ^'IW??^  in/capaci  di  ararci  inaura  direzione,^ e  guc" 
i^,sf^  pretendono  di  veae^  non  so  qual  fuoco  scuro ^ 
n,£^i^  senza  dubbio  dcÙa.wta  disordinata^  »  (Ibid,g 

rJBonsietfent  osservando  che  n^  paesi  (reddi  f  uofno 
h\pbbligatp  a  stare  m  càsupiìi  che  ne' paesi  caldi,  con: 
chiude  che  le  affissioni  domestiche  dd^bon^o  ^^ere  mag? 
ggin{Op.cit.y  ■       :  ,    .         r. 

'  i' esperienza,  non-  conferma  questa  conclusione.  H 
guUÒdatp  autore  delle  Lettera .  «uUa  Indie  OrìentaU 
pai[landqi  degU  J^diarfi  dice:  »  La  loro  compassione 
ji  e  carità  sono  già  state  ricordate.  La  riverenza  e 
»  pietàfi^le  impure  una  delle  lofo  pik  belle  yirtit) 
tf  So^eduto  spesso  de*  figli  serbare  ai  loro  genitori 
0  4^,m^tà'di[aueì  pxfconttdrimento  che  ad  essi^me^ 
m  dewni  non  bastava  ^  tp^er  la  fame.  Annuali  of^ 
njeifle  affi  Dei  e  lùnosine  ai  poveri  sono  fatte  da  co* 
|i  biro.  dU  possQnOj  in  memorili  de'  loro  genitori  de- 
Mt  funtL  'Quando  wi  pdare  di  fandf^  muore^  il  mag;; 
»  giorfnUeil&  adempie  vèrso  gli  altri  il, dovere  dipo- 
9  dre,  ed  essi  t  obbetUsconò  e  lo  rispettano  ugual- 
f^fnente.  Regna  in  somma ^xg^neralmenie  parlando, 
»  9iflfelorp.Jamiglie1ua*^euonep  Uka  concordia  ed 


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^f6 

itianesioio  ch«  la  predica^ 


.  ^. . . 


il  una  recìproca  assistenza j  guai  di  rada  H  i^de  fra 
m  ìe  pii  coke  nazióni.  Il  p^' grande  insnhoàfi  un 
m  Inah  i  it  profferir  parole  di  scorno  Contro  t  ntoi 
m  genitori^  specialmente  contra  la  madre:  coloro  'chè 
»  son  prhd  di  Jiffi  adottano  spesso  povéti  órfanM^ 
ff'costuiHe  troppo  inumanamente  è  troppa  ^r^ògnasa* 
»  miehtè  sbàmSto  fra  noi  »  (  t  //>  pag^  76*-77  ). 
'\  G  resta  da  rispondere  ad  un^ohbiezione  de^ eru- 
ditissimo è  dòttissimo  Make^Brùnj,  egli  dice: 

m  Le  fitmeux  sysùmè  sur  l*  influence  des  éSmàts  sé 
t$'  thòuvè  forìemeiè  co'mpronUè  parles/Jisitj  qrie  VAmé^ 
9  ritjùe  meridionale  qffh  à  nòtrècatention.  Un  peu» 
m  pie  doux  etfoifflè  hahitait  parmi  les  Jhàidès-niéf^ 
m  tagnes  du  Perouu  Un  peuple  firocè  et  intraitable 
m  errdit  st)us  le  soleil  britiaHt  du  BréM  t»  "(Précis  de 
m  la  Géographie  itnìterseile/ 1  F^^  p.  'yoS  ).'    . 

Dapprima  e  in  generale  ^  le  ecceuoni  non  c&lru^ 
gtvn>  un  printipio^  che  ha  per  base  migUa/a  di  fatti 
provati  dalla  testimonianza^  unànime  delta  storia  anti^ 
ca  e  moderna^  e  de*  fjuaU  i  ben,  'nota  P esattezza  « 
precisione. 

là  seconda  luogo  s  dazione  defi  elementi  topogra» 
fid  sulle  affezioni  umane  non  esclude  f  azione  ifi  al^ 
tre  cause  fisiche^  per  es.^  le  razze  degeneri. (il  die  è 
forse  il  caso  dt?  Peruviani  )  ^  e  molto  meno  f  aziona 
delle  cause  morali^  per  cui  sino  dalPir^anzia  viene 
alimentato  il  valore  e  considerato  come  un'obbrobio  it 
eedere  al  nemico j  del  che  se  ne  trovano  mille  prove 
nella  storia  de'  selvaggi^  e  fu  il  caso  d^  Brasiliani. 

finalmente  da  tm  lata  si  trovano  moltissime  man* 
tagne  nel  Brasile^  dalt  altro  il  sole  ardente  non'  d^^ 
strugge  a  seniihmto  del  ualore  nette  ntùamoni  in  etti 


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itif 


0OÙ0  posOm  gir  Metdif  d^e  yi48oecid0  diflMI  gli: 
del  torpo  «  qttdB  ^eBo  '  ^•'•Wkj  M  «onp^^dttqM. 
spiritò  •       pretrf«rft  »  gìBÒdbi*d*if 


CiPOPBIMÒ  '    ^ 

A  Q1M1I  imi  AHirtnmutwt  «fwrA  »à  oodtattn 
niKio  ITATQ  vassM  AMrrvDnn- 

w/  jMUimriftiru  (V.  la  p,  i55^  e  «cg.  del  ^^J-^^)- 
. .- tiiQQi  M- ikMnmw» 

.      .  L  JìpionaMi  tfmtale^>  •     .    .  : ,  v.  Imi 

Allorché  ì'  rgnorania  è  comune  io  una'  nasloné,  if 
legiabtore  è  costretto  di  estendere  Puso  dcHa  prova 
tistimonialej  e  ne  abbiamo  P  esempio  della  procedura 
divile  ^  criminale  de»  secoli,  di  me»a  Dova  infatti 
Bissano  o  pochi  «anno  scrivere,  non  esìstono  rcjP»^ 
dello  stato  civile,  non  istrumentì  che  provino  diritti; 
non  chirografi  che  attestino  obblighi,  ecc. 


mi   I 11  I  "" 


h  nosnbOe  tottrard  aWatUw  oj^nsswm  o  respmeirla 
come^  per  «.,  ne'  deserti,  ne'^boicM,  tra  terra»  ^ 
osmutit  tà  pàhdori,  tee 


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aia 

Irti  là  Mdua  e  i  prodotti»  «d  ogni  f|Bif<troo  ha  ipte-. 

UirkiidaJ  lignoti  .«aHgranp  in  InghiUmra^' quiadi 
nelle  campagna  Wandasi  non  si  trovano  le  persone 
istruite  che  ti  troTano  nelle  inglesi.  JLia  mancanza  d^ 
questo  elèinènlD,  citiè'd'«ui'  istriuion^ptaif  c^ate,  rende 
ioìpossibile  1'  istituzione  del  ginry  e  del  sistema  mu- 
Bic?pal«  nell'Irlanda  j.  inasprita  altronde  dallo  spirito 
di  partito,  

.  lJ».:iVs»ejuùm  pafiicoiàri  e  arnagiofm^Hf.  . 

./•.-*.  O' 

,  ^aajllttando^  gli  usi  e  i  costumi  de'  popoK  sì  trovano 
mille  pretensioni  irragtobevoli  relative  alla  produlìlone^ 
conservazioney  coniiimos  preirensioni  che  ^gi^' governo 
deve  proporsi  |li.%«^rre>  )BÌt0qualobb  esempio.. 

Produzione.  Neil'  Isla^a  gli  slagni  eie  riviei^e  for- 
micolano d'ogni' specie,  d^angoiUe,  'ma  gli  Islaibdesi 
lì  astengono  dal  .fame  uso  per  una  particolare  av-. 
versione,,  .  .  ,     \ 

*  Cohscrvàzw^.  1  morti  per  vaiuòlò'  Sòbtf    iodlti    at 

f/}*'.^  I     «ij  <•    •  ••  •  '  I 

leaiftatore^  che  il  pregiudizio  contro  la'  taCcInazIoìié  è 

tuttora    forte ,  e  le  lé^gi  non  abbastanza  pòtoiti  pè)K 

yjnperlo.'    Z'"J^'-'\^['  '   "'"'''  ''   •"'   '    ' 

Càfwumo!  Era. gen^fiìe  in  Francia  ^ùl' ì^tTndpio' 
delio  scorso  secolcr  la  prevenzione  cóntro  V  uìò  dò* 
pomi  di  terra. .  1  govamatori  d^  provincia  jb  glLin? 
tendenti  ebbero  ordine  di  fantó  uso  Be'  pranzi  di  in* 
Vito  ed  estenderne  il  cqnsump  Col  lòi^  esempio. 


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per  dissipare  le  tempesta*  «lio  «b»  tàOt  'tPéUlé^  ès|aft6 
fttole  ai  campanari.  Il  ^oTemo.  austrìaco  nofi  essendo 
riuscito  a  &r  osservare  nella'  Stiria  -^r  ordinanza'  colla 
quale   aveva  vietato  quest'  uso  supentiào^,  incaiiob 

IV.  Spenrieraiézzfi  ó  eccéssi'  n^'conswì^\dtiuaU.^  ' 
à  dannò  det[fìàùro'/      . '    '    ,  f 

^^A  qpeBsieqKte4Hi».,i)([f|g^  i|^,  «I9lb|if  ^indtil^HII^,,^ 
tutta  wfm  ^mpqj^  M  f«  ««^^  W*?Mk  *.^W¥M?'V*  «*Wr 
geré  al  puntò  che  il  consumo  attuale   estingua  le  r^ 
sorse  pel  futaro..  l!pk  ^i>i»^  »}}^ì\atf^nfì^*  paesani 
russi,  che  è  stato  necessario  ordinare  coki  particolare 

ffW^no  vofi  jpaid;  di  grano,  opdejófM^ti  j<iÌ4ii^mmn 

HMirlo  4"^Mte..Hvyj|rn9,»«.q|f^ 

di.sfuon^ntfi  in, ppwypjft  (  Jpumi]]^  *ajf«P^!fcXV 

p^   jjSg-rjS?,)  •,.     .\  M...    I   ;ì    ouum;..   .ih    Iti   *,.   ;i 

ÀlloTchè  i  missionari  moravi^  giunsero  sulle  coste 
dd  Labrador,  paese  freddtsdmo,'  come  tufG  tonno;  ^ 
Esqnimaiix  avevano,  l'uso  di  «ccMtrej^.MhOi  .e)le 
▼edoie  j  iMaà^  non  vcakier^  a  uiMéra  di  ^er'^KAi» 
gR  espèidienti  delbi  rozia  natura.  I  missionaij,  'dòpo 
avere  insegnato  loro,  molti  metodi  nella  pràtica  della^ 
pesca,  giacche  Pagri^ltura  non  è  iti  p^m^fM^^  jfobs 


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bricaOilM»  ^.-jWftgii»)|V  .JH-^  ilillMMMIiìl  |MfB^a  dt* 
porre  e  cdaMrvare  il  $i|o  iiip«M:fliiQ9  •  li  induMcro  a 
fomiM  ^t99mi..m^  <i  rifcpiwrty  :h  :ì<éiiibiii  pine 
I^  gli  «cteì  «»  J«  wlm 

V.'  tàaimaU'pef  le  fabtiìeSe  ■«  ' jjnttfi  Ojjgeltì    . .  . 

'   '     • *' m  geheÉme  cónswho.    '    " 

'•OlMti^^ief-idiftboiiduiio'tl'  gessa,  Ui  pietra  calcare»  t 
QUttmo,  il  granito»  come  per  es.|  odia  Scoda,  pti^  ès- 
sere tollerabile  un  desio  suU'iatrodosione  di  essi  nello 
città;  lo  sarebbe  «ssar  meno  Aite  «pféi  materisli  scar« 
•eggianp»  oome»  per.  es*«  in  Indbiltercii.      ,  r 

In  generale  èssendo^  ut  Jena  delie  dJtcoitan^e  Uh 
pogfùfidke,  pSà  o  meno  abbòodanti  ìfii  oggetti  itordi* 
noria -coniuko  ;  là  gtùHkùà-  tuole<die  he  Uà  di^ho 
Wdàth  érpOràdMó^  Ud  wàtf  tiÓnMU  JiàuìUL 

i,.  . .,  ,  *  Mi'^miogno^  di  aéqàa ichrmOiera.' 

i*i-  '    -i  l'i     j     IN    »    •       i  .'    :'»'o,  .♦,     .      ..    ».!.*-.     »  .  lì'i 

'1S!tf  l^eé^^àkl'etiltìitotl  ffOnr  ebUaoo  attro  meno  pek^ 
pir66ùì^MÌ  ^i^àcifàà  ÌHè  *ì»  dsteme  artifidaB  j,  come» 
pét  MI  'là  SUi^'^à  parte  deB*  Jl^bìa»  ecc.»  rìcUede 
spectéir  fiiisat^  "Attilkri»  giftodié  il  laemioo  pàò  distrug- 
gere in  un  giorno  il  lavoro  di  molti  meli  (lè  astenie) 

t.*  •;      •    :;"•    :.•• ••  !  •       • 

(t)  CSdUbiiuia.  Gli  Indiani  kam^  doMmo  it  toro 
^tmpQ'^^M^^pr^rieià.iU.  quanto  mooolgamo:  ma  A 
scarta  è  la  loro  p^isione^  che  disaipeìibbero.in  u» 
giórno  il  rìcolto^  se  i  loro  missionarf  non  ai^e^sero. 
cura  i&  fame  la  distribuzione  a  proposilo  (D»ct.  uuìt. 
dis  géogi'epine  oomàiercid*»  I.  ///»  pag.  aSj.  ) 


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'^1 
é  li  fiMne  érm^  aAtto  ^mtgm  UÈagtÈefA%')^ÉM 
Iti  faoqtit  ma  ìÌ  «aMÒgUe  «he  ti^é  '  iittitiMii  M 
^9nù.     •  '.  ••  ■.  ;    !•«.'!   •        /-f  .  •  •   "    *    <    A  '  '» 

n  ooneilio  ff  Aix«lft-€ba{>(4fe  ('817  )  |)èitni««  «i  ca; 
noDid  r^olari  di  ftir'  imo  dèi  '  mgo  del  lardò  ncT 
giorni  magri,  eeceltuato  il  tènèrdly  aiterò  die  fa*  naa^ 
sima  parte  della  Prancàa  mancando  ÒL.,€Ai\e ,  manca 
del  rdatiTO  olio  e  ^uia  okum  oUvarum  Frand  non 
iaieni,  votueruni  epUeopi  itf  {tOhoHid'regìdafes^ 
dea  taniino  àumiuf^ 

La  tIeMa  maocattsa  tedinse  i  Sm»!  •  Pontefici 'Ad 
1491  Ifr  p6i  a  permettere  ai  FMneeèiK'iisdrdel'blirrd 
eome  oondimenlo  ne*  giorni  magri*        '  ' 

Ho  citato  aHa  pag.  t^%  ^.^'  S^  fl  pane  dl-eorteét* 
eia  di  cui  ai  fii  u^6  In  «teline  fttnartdni  'pKi  sterili 
deUa  Dalecariia*  Ora  gli  abitanti  che  si  cibano  di'  fid- 
ato pane,  tono  deboli  e  languidi,  mentre  gli  altri  Da- 
lecari)  lono  robusti  e  attiri»  Queste  e  simili  notisie 
die  dimostrano  la  debolema  o  la  fcrim  'fiif«a  dèlie 
■pópolasiom ,  non  sono  indidbremi  neHa  lern  de'  sol- 
datL 

IX.  Attività  della, produzione. 

I  pondi  che  abitavano  le  sponde  del  BalKeo  >  dèi 
mare  d'  Alemagna,  attendevano  oeki  multo  ardore  sino 
dair  XI  secolo  alla  p<isca.*dèl  porco  marino  che  of- 
friva loro  anmialmeale  ìn  natorsr;  a  sifecome  cibi  noli 


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p«soe,pei^  k  S.$ede,  por  iioiGkraKBfiftt  d^Ua  ^lerOUi 
del  loro  terrew},  pernlise  loro  dt  peccare  ne'  gionii 
di  festa  e  di  domteica*  Invepo  .alcuni  Tescovi  pRi 
seknti  che  istratti|^e  diméntichi  de'  Dtsogoi  dèlie  po« 
polayioiil».  8*  opposero  ali%  pubbHca«on&  ed  esecuzióne 
^ella  boUav  Alesfandn»  ili  tenne ife«B^- in  uia  de- 
jacetalei  <ibe  ha  ]d  data  del  1160^  .  . 

'  3C,  Tr^cunxrezza  nrf/tf  produzione. 

I  $a  dainio  neUa  vita  delle  aationi  QBQlti\gradi..d'fA» 
dolenza  che  focilmente  possono  essece  V>ki  èon.qoaU 
fjhiù  istunoio  gpffrnativoy  e  ^p^di  TO(|lioiio;essere;ìioti: 
PlioiOi  per  ^-f  ci  dJMOCt'i^  i  Hohmibì  eoljdvamio  motto 
più  tardi  la  vìt^  che  non  il  fnwnewta  Al  tempo  di 
Niinaa  essi  aTerano  benà  alcuni,  ceppi^  mp  ne  tfascu- 
rayano  la  eòltlfttdòiie.  Qnesto  principe  destro ,  affine 
d'ìàdiirfé  i  Aoiqani  a  ooltiva^iv  impose,  loto  lale^e 
di  aon  offive  agii  Dei  che  vino  proveiiuto  da  ceppò 
^lato.  ^ 

.   XI.  AhUudiìd  domestiche  relative  alla  pulitezza, 

.,  La  efi^isione  deUe  abitudini  domestiche  può  es» 
jere  le  mille  iràlle  -atile  alla  medicina;  non  si  può , 
per  e8.y  attribuire  la  peste  de'  paesi  orientati  al  su- 
diciume, qiÀmdq  à  sa  che  i  Turchi  si  lavano  il  Tolto, 
i  piedi,  le  mani  cinque  volte  il  giorno,  e  il  corpo 
'itna  votoa  la  setliduina^  La  pulitcEsa  altronde  gnjnfge 
,wi  piU  alto  grado  «elle  case;  t  pavimenti  vi  sono  co- 
perti di  tappeti  e  di  stuoje  d' Egitto;  «  sdibene  Fuso 
voglia  che  si.faiseino  ai  piedi  BeUe  soak  gli  stivali  e  gli 


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%%3 
sooeoli,  €0M6liè.  fe  lÉk  t  le  liaHmt  sono  di  rado 
lordate  o  macchiate,  db  non  ottante  i  paTiosenti  deDe 
•ano  r^galaroMatalarali  una^ToliÉ  la  seltiiniDa. 

TTII   rptf  naif  fono  Agc  gaia      * 


Danimarca,  Sfeipa,  Nonregia,  case  di  iiegamy  piacWi 
ne 'è  tenne  il  presso,  pronta  la.  costruzióne,  sufi- 
dentemente  lunga  la  durata;  quindi,  dacché  ed- 
atono  mémorfe  storiche ,  A  costruirono  case  >  di 
legno.  Ora  Vjesperienza  arendo  (atto  conoscete,,  c^e 
flufittOi  ùweumta  abUuffine  riusciva  fyfqueniemente 
JkuUe  al  puJbbUeo^  giacché  il  minimo  difttto^di 
ppicandone  basta  per  af^cc^  gì' incendi  ed  in.  u^ 
istante  ridnnee  in  cfsnere  una  càììkjf  e  tutte  quelle  de' 
suddetti  regni  hanno  prosato  unf  ^|0.  |noke  volte  que* 
sto  disastro,  pctrciò  la  legge  é  iot^emu^  «^d  a  prò- 
scritto  le  cale  di  legno.  .  ' .   ;  .  « 

Xm.  Staio  economico  ielle  classi  sodali 

Heplioati  confionti  avendo  dimostrato  all'ammini- 
strazione generale  degli  esposti  a  «Pmìgi,  che  la  mor- 
talità di  questi  ragaid  era  minore,  allorché  venivano 
confidati  rfle  fiiniìgjBe  de*  proprietaria  vignajuoli,  colti- 
vatori ddla  Borgogna,  Nonnandia  e  del  Nivertiese-, 
dB  quello  dhe  presse  i  fibUori  e  I  territori  dilla  Pi- 
cardia,  ne  risultò  una  nonna  per  In  futura  sedia  dette 
Mie;  oltre  mine^B  asortalità  si  trovò  docilità  maig^ 
giore.  (Bénotston,  Considénatìonè  mp  Ics  et^ns  mni^ 
véfj  pag.  76-^7  y.  ^  "      "     : 


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aa4 

•    '.Xir.  Giornèe  *e^■  e&nmd  «|-{ 

• 'Abbiamo  :già  Tedofto  «ba-PAumentbó  la  fliiiiiiivh 
none  generale  ne'  *daxj  di  consumo  diviene  pel  pub* 
Uico  Munniitlratoró'.  nn  witomo  S  rièchesu  o  di  p<v 
Terlà»  il  cbe»  tra  tante  altre  oonseguenzei  serre  a  gìu« 
•ifiaare'  o-eondauns»  le  muove  «liaive'.anleeedànto* 
laeaftar  introdótta . 

XV.  Conmnd.nocbd  aU4  sabue*, 

'NéOa  qùalitt  e  ndl' eccesso  dt  cèrtE  òòriftòmi  trovA 
la  medldna  la  ite^né  di  cèrte  malattie'  e  rehti^ 
inoirtafitk  »  it  che  diriene  norma:  ài  regolamene  del 
^rerno.  Net  1 759  il  gorerno  del  Pérh  fu  obbligato 
^i  proibire'  «Éssolutamétiir  la.  Tendila  e  la  fiibbHfisa^ 
dòne  delle  acque  «piritote »'  a  mòtiVo  'd' Una  febbre 
>pidemióà  che  -^HiMMiiia  in'  graik  pahrte  dall'  inclinà»^ 
zione  degli  Indiàiii  alì'cd>briachena.  IRlaa  accerta  die 
tra  le  canse  die  contrìbuiiotfbo  a  didiinuire  la  popò» 
Iasione  di  quel  re^o  ,•  si  deve  contare,  l'  abuso  de' 
liquori  forti. 

X9ì.Swfgm  ipeòialL 

Gli  Olandesi  credono  assolutamela. neoensario  I'vìq 
dA  tabaccò  ,  atteso  T umidità  del  loro  dima:  supp<^ 
aete  che  1'  opinione  sipi  yera  :  jion  sarà .  questa  co^ 
gimaione  un  motiro.  a  quel  governo  jper  Tenderà  il 
tabacco  a  basso  preisol  Nd  caso  «]be  quell'  opiniono 
fosse  erronea»  il  preiao  del  tabacco  non  restaQr<0bbe 
pih  Tincolato  da  queli' in^rtantissimo  riflesso. 


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XVn.  Soirietà  maggiore  o  mmon  ntUa  H^tdatesca. 

La  massa  delle  tusslsteiìze  die  abbisogna  (^roal* 
mente  ad  ix^*  armata ,  é  oogii^ij^^^  neo^ssarìa  a  chi 
deve  condurla  e  praVTe4arIa.,  Ora  qi|e&ta  massa  è  p/^. 
sai  .dirersa  pr^o  i  4^Tersi  popoli  :  un'armata  ì&fjdso 
non  ptiò  ^ussistece  aon  que'.  frugali  9  scarsi  mevi 
c^  bastano  ad^  un'  ars^ata  m|ra|ta«  In  casi  urgenli 
Hp  GfliVailier  manitto  compie  lunghe  e  rapide  marcie, 
e  soppiorta  inpredibili,  fatiche  senz'altro  cibo,  ot^,  le 
frutta  e  i  crudi  graai,  ^he  si  procaccia  per  via  ^ollo 
stropiopame  le  spighe  fra  le  mani,  e  di  cui  pur  an- 
die  il  suo  caralld  si  pasce  a  carpite  boccate  feaaa 
anjBstarsL  La.  sobrietà  .degli  Spagnuo)^  e  de'  porto-* 
j^esi  perj;nette  ai  geneiali  di  condurli  per  montagna 
scoscese  a4  ore  con  un  pezso  di  pane^  una  spica  d'à* 
glio  od  un  po'  di  tabacco  da  fumare.  ,1  Francesi  spno 
^ii^nitameote  più  esigenti  (x).  # 

■     .  '      ■  ■     ■  /Ti.  Il'        ■■  ■         ... 

(1)  Sumatra.  Nella  provincia  di  Battas,  gU  uomini 
neUe  imboscate  guerresche  H  contentano  éCuna  patata 
ai  giorno  j  ed  ottengono  VofUOggi  sui  Malesi  {abitanti 
d altra  provimna  della  stessa  isola),  1  quali  vogliono 
in  tempo  di  ffierra  essere  megUo^  tratta  {  Marsdcn  « 
Hìst.  de  Sumatra,  L  11^  pag.  ao6). 

AUorcKé  si  rifleue^  dice  Thoruton,  chcy  dalla  loro 
infanzia^  i  Turchi  sono  abituati  a  priv^tzioni  che  un 
sold(ito  europeo  troverebbe  insopportabili'^  'che  il  vi/ia. 
e  tutti  i  li(/uori  fermentati  sono  proibiti  ne*  loro 
campi;  che  una  siola  razione^ di  pane  o  di  grano 
turco  e.  aìcyne  olive  nere  sono  per  em  un  pranzo^ 
delizioso  e  abbondante^  die  un  gran  numero  di  essi 

Filoso/,  della  Siat.^  voi.  If^.  i5 


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2ia6 

XVUI.  Abuso  di  liquori  nella  soldaie^ca. 

£$$eàdo  risnltalio  Al  gétieinle  Wètlingtòn  (ordiùe 
Aéi  giórno  4  gidgùo  i8i^  /  dAtaCo  dà  Fucate  OuU 
fl*ki)9  )  che  l' érinatft  ii^lese  perdeva  aiiòlti  $oIdàti 
jMtt*  eccelso  né!  bere,  prescrisse  &m  brtfiiTe  dèi  primo 
«{(èsto  delto  Stesso  ^ano^,  daèato*  da  Ctieller^  lè^- 
guietiti  knisure'  di  pi^cailztóite  agir  uAéiali  delie  rf* 
^fcfhre  coitipagiiie  :  f.  di  fitr  mischiare'  quattro  dbd 
d'  aeqtia  ad  bòa  'dòse .  d^  acquavite  aeir  Mtt^  òhe  "^  nt 
Tféttè  fatta  la  diìstribùzioiie  (  dopo  ridboio  de'  sòU 
dafi  ^  il  quadruplo  fii  Motto  al  triplo)^  %.  àUòrehè 
i  còt*pi  òttefietano  qualdié  Ai*i^trato  VagguardérOlè  » 
dffyeva  essere  rifhÉirtito  giorno  per  giorno  e  dàirantè 
assai  lungo  tempo  la  relativa  somma,  acciò  la  .truppa 
non  ricevesse  giornalménte  che  quaotò  bastata  per 
soddiifare  a'  Ihoi  bisogni  reali,  6  pjrocurarsi  moderati^ 
piaceri,  e  fosserp  così  prevenjHjjJi  gli  eccessi  che  CóQ; 
danno  della  vita  soleva  farsi  in  4m  solo  giorno. 


non  porta  hisocda  e  non  ne  ha  bisogno  ;  che  acco^ 
stumati  a  do/mtre  off  a^ria  aperta,  inviluppali  ne'  loro 
cappotti  y  ^  s*  accorgono  appena  ^  là  mancanza  di 
tende  è  un  incom/eniente j  quando  si  ri/lette  a  tutte 
ifueste  cose,  sembra  evidente  che  ìa  Poria-può  mettere 
m  campagna  un*  armata  di  (oo,ooo  uomini  con  mi* 
nore  spesa  di  quella  che'  ad  un  principe  ideila  cri- 
stìanità  sarebbe  necessaria  per  mantenerne  tm  terzo* 
(Étatactuel  de  la  Tur^uie,  il  fi,  p.  126). 


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.         ■  *  ,  ij .         •      ■*  .     ..      '    . 


GeMM  cowosoendD  4a  kggeits*  diefli  aoticiM  Galli, 
sapea^#'  cht  erano  facSiMiBt  a  €Bari>ìara  di  cqnégliai 
•vidi. di  novità»  [Moti  a  ptendeta  k  anni ,  baidatt- 
^81  H^lia.  prospera  e  tìK' aell'aTTcna  fortuna,  iayece 
di  listar  fede  alir  lord  piyteste ,  toleya  osta^^,  ta- 
lora aflErettàvd^'una  marcia  per  prevenire  i  loro  es- 
certi ,  talora  moltiplicava  le  guarnigioni  per  atterrirli 
e  profittare  della  loro  incertézza  e  socpresa. 

XX.  Comniene  particolare  e  $traordìndria. 

Si  attribuisca  agli  logleii  nel  Bengala  una  cupidigia 
insaziabile  >  la  quale  nutre  ^in  essi  due  indinizioni^ 
quasi  dls^i  epidemiche:  iifclinazione  a  commetter^  ogni 
estorsione  in  pregiudizio  degli  Indiani;  iojplinaziobe 
ad  esercitare  ogni  Specie  di  peculato  a  danno  del 
pubblico  tesoro.  Qa  ciò  nasce  una  tacita  convenzione 
ad  ajutarsi  reciprocamente  nella  pratica  di  questi  ec- 
cesfi.  Uo  .giuria  preso  all'azzardo  nella  classe  degli 
Inglesi^  come. si  usa  in  Inghilterra,  non  troverebbe 
gifMiaMii  «nacIpeTole,  per  quattlò  ma^ìifeslo  fesse  il 
deiitton  (jK  Asiaiici  sarebbero  abbandonati  alt'oppr^ 
|ì«ney.  il  pttbbii<5lf  lesero  alle  ruberie;  dal  che  con- 
eludiamo  òhe  le  diverse  obiÉUéSm  moroK  ridkteggoHo 
diversità  andèè  nella  preeedum  gindiciaria. 

.    XXt  Prevekxione  contro  il  servizio  militare, 
La  nobiltà  russa  era^  renitente  al  servizio  militare. 


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LMmperatrioa  CflleriflMi,  ptr  dtetnigfere  .questa  reni- 
lenza  y  non  ehiamk  in  saò  soccorso  le  minaocie;  essa 
ordio»  ehe  tutte  le  l^rèceaenBe,  tutti  i  raikglu  fossero 
determinati  giusta  r  gradi  militari^  ella  armò  la  Ta- 
nttà  contro  rindolenui  \  ì  nóbUi  delle  prpTiuaie  più 
rìmote,  per  non  essere  oanceBati  dai  aUlMilterbi ,  «i 
lecerù  pnemora  d*  otteaete  gli  onori  dell'  armata. ., 
..      ■  -  ...    ••  ..  ■•••'■;         ^ 

XXl^.  Affh^ne^ad  u^n  foggia  di.  veitire^ 

I  montanari  scossesi  sono  afieziodalt^  af  loro  abito 
nasionale.  U  Pretendente  comparendo  in'  mezzo  di 
essi  ooa  questo*  vestito  si  fece'  dei  seguaci.  11  Parla- 
mento inglese  nel  1745  Tolle  distruggere  quel  co* 
stame  alquanto  scandaloso  e  sì  fece  dei  nemici^  dopo 
inutile  lotta  è  stato  GO$ti*ettQ  a  ritirare  la  legge  nel  1784. 
Questo  costume  consiste  nell*  andare  senza  cllzoni  ; 
quindi,  allorché  la  leg^e  volle  che'que'  barbari  [co- 
prissero la  loro  nuditli  »  furono  visti  alcunr  portare  i 
calzoni  non  dove  li  dèstin^va^  io  spirito  della  kgge  , 
ma  alt*  esti*emità  d'un  bastone. 

XXUI.  Affezione  alla  barba  e  mustacchi. 

:  L'estrema  affezione  de',  popoli  lOrientaU  pe'  mu- 
stacchi e  per  la  barba  è  pausa  per  cui  chi  la  taglia 
ad  un  altro ,  gli  fa  un  àffionto  gravissimo  ,.. giacché 
un  voho  senza  mustacchi  e  senza  barba  non  appar- 
tiene che  agli  schiavi  ed  alle  donne.  Questo  de^tto 
richiede  dunque  pena  maggiore  in  Oriente  che  al- 
trove. Pietro  A  grande  costringendo  i  Rc^ssi  a  tagliarsi 
la  barba  ^  eccitò  una  rìvoluziolie. 

• 


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1*9 

La  i^pubblioa  Veneta  seppe  ^rofittoife  detti  |^ 
iione 'de' Moriacohi  pVJoro  tiiiMtaochi|  miaiocuiiH 
diMie  Tiabr^ìoiie  per  certi  delitti.' 

^  XiUy.  j(fflgzioni  ttpmesdche. 

I  Maomettani  e  gli  Jadìani  die  con  particolare  ge>^ 
tosi*  cu^odiscona  gli  appàrfainenti  d'elle  loro  donne; 
lion' pétrebbeto  soffirife  die  un  officiale  di'  polisia  tì 
.  faoesftè  pertjnisitioni»  Per  rispettare  la  loro  delicatezaa 
senza  violare  lAk*.*  legge,  dice  Bentham  ,  converrebbe 
nominare  'deUe*  donne  per  questo  genere  d'incnas* 
beuza,  e  tutto  sarebbe  condliato. 

XXV.  Istituzioni  wili  allamenie  rispeiiatej 
benché  erronee. 

È  noto  che  Y  Indiai  è  divisa  in  caste  ;  che  Tasso- 
ciasioae  anche  inaoUmtaria ,  «fUalunqoe  Come  àaàà  , 
con  peitaona  ,d^un  rango  infiniore.  ed  impuro ,  tmtt 
aaeo  la  perdita:*  d'ella  casta  alla< quale  m  appartiene. 
Ora ,  tra  gli  Indiani,  Fesdoaione  dalla  casta  ppoduaa 
gli  stessi  ^effetti  che  la  seomunica  avrebbe  prodottirlra 
noi  nd  suo^  p^mitivo  rigore ,  il  che  non  è  niente 
meno  deirestrema  llifemia  o  deUlesclttsione  totale  dalla 
sodetk  Questo  '  stato  di  cose  richiede  ivi  ntdle  pri* 
gioni  una  distinaione  ohe  è  ignota  negli  Stati  europesi 
r  individua  d'moa  c^sta  non  può  ivi  trovarsi,  unito^neilà 
stessa  stanta  coif  un  individuo  d'un'dtra,  sensa  gB 
inconvenienti  sopitocoennali.    • 

XXVI.  Vii  riprensibili  antichi 
L'jgnoraiua   e   F  impertinenKa  barbara   de'  nostri 


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m^fiffmì  ci  4niiM  ktowl^r  pii^  «^  ^  vamiÈgmo  dfes- 
$^r%  4M^U«tti  I  #  iftiadì  vofltaiio  emre  »otì  «1  kgi« 
statore:  eccone  un.esbmpi»  ;  <*.  Il»  oioitr  TiUaggì  ed 
aodie  in  alcune  città  deità  Francia  ,  alT  abolizione  di 
tante  aatkhe  oosttmranze  ne  è  soprayriésuta  ona  non 
man  ridicola  oba  «iprensibUa ,  ed  è  ^  quando  uà 
niarito  si  lancia  batDaro  4«  «la  moglie ,  «i  ^gMa  »  il 
mette  a  cavallo  ad  «n  asine  c^Se.  focde  tivolta  vera» 
\9k  efdaj,  e  ii  fa  girare  per  le  stmde  pi*iocipali.  Toce^^ 
qu49ite  aorte  ad  iiH  moià^o  é'um  ptcdkla  città  .d'uB 
dipanimenlo  vicine  a  Liane  mÙo  soomo  ftbhraj» 
ii»a6). 

XXVIL  JT/Mscie  <fi  deUttL 

Confiontando  le  tabelle  de'  deisti  nel  decorso  di 
piil  anni,  li  seorge  quali  piii-  frequentemente  e  in 
pMIg^r  ^  oepin  ritornano,  il  che  annuncia  al  iegiain» 
feere  L  ialft  deboli  della  legiriarione  o  il  relativo  au* 
menta  delle  «lorali  abitudini,  e  lo  induce  a  ricevcaroe 
le»  oanee  e  i  rìmedj  ;  pereseeopio,  del  rappevlo  |»rè* 
lente^e  da  leed  Peel  ette  Oaaera  de'  coamni  rtnult^ 
4m  tra  i4>4^7  Slitti  àk  vario  genere  cealineMi  «in 
logbillèrMi  nel  i9a5 ,  ci  ebbe  i!i>53o  forti ,  cioè  pili 
di  %^  eeftimi  della  totaBlà ,  U  die  essendo  conferine 
a»TÌsultntl  degli  anni  antecedenti  e  maggiore  di  quanto 
si  «ferva  sol  continente,  in  parità  d^  popcflasioue,  si 
iiltrilittiice.  alla  deboleaa  detta  polizm ,  alla  quale  la 
costituzione  inglese  non  permette  di  prevenire  il  de* 
litto.  Questo  aumento  di  funi  in  ragione  delia  debo'» 
Iczza  della  forza  prevehtis^  e  repressiva'^  conferma 
quanto  bo  detto  alla  peg.  !()«: 


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XXVIII.  Professione  de\r^,  /  ^.. 
Nel  Porto^Uo  un  terzo  de'  laidfispiia  /|ol4^^  ^^ 
innaj  :  questo  fatto  a<x^r(9.  ii  Giivemc)  d&e  1^  (Mig^  4 
iQeschiQa ,  |a  disciplnìa  trascurata^  ì^  pirpfoisìope  ^y<v 
yijita.  Non  è  cosa  rara  a  Li^Qiia  «lif  ym  ^At^At*^ 
mandi  la  liniosioa  4»>l  coltello  in  mano  (€)iMeietf 
'V^  €%Poriugal\  t  11^  p.  34  o  35;. 

XXIX*  inclinazione  ^0i  giu&chi  4' azzardo. 

1  tanti  8uicid|.  che  $ì  cQiiiìfipItopQ-  fH^fl^lfx^f^fUlf/per 
perdite  al  juiuòop,  1%  jppvina  di  (Ante  (anoigUe»' il^  4!^ 
scredito  e  i  danni  che  pe  soffropo  i  iigU  ÌQf|ip9fi:|tf  « 
non  sono  cognizioni  steri)!,  pella  m£n\e  de'  f^t>b)i(^ 
^iqministr^tori ,  e  hanno  pia  indotti  parfscphi  a  piip«r 
scrìvere  dai  loro  Stati  i  giuochi  d' azzardo  >  ^  mal** 
^prado  del  (^croche  n^  pptrebbero  peroepifis, 
•    •  ^    ••••     f    '••    f    •.•••*    f     •    ♦ 

IlKX.  Topografia  delle  parrocchie. 

Aebi^  pp^a  effettuarsi  rtsepci^ìQ  d^'  dovere  re^iginn 
si ,  è  tijQcessarip  i^  V  ftsXen^gitx^  d^Ue  parpoM^pl^  m 
ifl,  limitatala  che  fi^  uomo  pojisa.port^rvisi  q  rit^fniifi^ 
almeno  in  meua  giornata.  £  quindi  evidente ,  che*  li| 
cognizióne  della'  topografia  delle  parrocchie  non  è  ina* 
tile  al  legialalww»  ifeUa  Scozia  il  numero^  delle  par- 
rocchie i  là  ristpetlpi  che  tpossc^  distane  io  o  4^  mi» 
glia.  Qt^estb  st^fo.di  P9913  non  é  il  migliore  elogio 
che  far  si  poss^  dilla  legislazione  inglese. 

XKXI.  Rendita  delle  parrocchie, 
^  La  cognizione  della  scarsa  rendita  di  piii  pariXMchìe  ' 


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ià3 

promòne  ^  nel  cessato  ^regno  a^ItaUa  ,  il  sapplimènto 
di  coàgnia  per  qué*  parrocbi  la  rendita  de*  (joali  noa 
j^inige?a  a  5òo  fr«  Per  y^ero  dire,  non  si  può  ammi« 
rtffc  ht  generosità  del  legislatore  ^  giacché  in  qnel- 
rll^pbca  un  filcdbiilo  in  Mil&no 'guadagnala  di  pilk^  fu 
pék^  un  passo  ^erso  uno  stato  migfiore. 

XXXII.  Numero  de'  eeniri  ré^;iosi 
e  de^  giorni  festivi, 

"  TélTÌHta''ti  può  essera  eccesso  nel  numero  de' cen- 
tri religiosi  senza  che' ri  guadagni  la  religiòbe»  e  il 
legislatore  deve  saperlo.  Lima  conta  abitanti  51,627; 
ora 9  oltre  lìn  numero  d^orat^rj,  eremitaggi,  cappelle 
ed  altre  case  di  diyotiono ,  si  trorano  in  Lima  63 
grandi  chiese;  il  peggio  si  i  che  sono  convegni  d'in* 
trighi  amorosi.  Nel  Brasile  le  città  contengono  quasi 
tante  chiese  quante  case  {Noui^eUes  Annaìes  dee  vojra^ 
ges^  t.  Ily  p.  %/iSi).  Ut?  secoli  scorsi  Vei^  eccesso 
ne*  pellegrinaggi ,  non  sempre  faTorevoU  al  buon  <SCh 
Itume.  Nella  Moldavia  e  Valacchia'  si  contano  ^1*0  fe- 
àté  éSPaono  ,  delle  quali  l'ossenrazione  è  rigorosa,  • 
t)lir-Anno  dimenticare  la  massima:  homo  nascUarad 
ìabàrem^  ecc. 


.     XXXIIL  Impostori  che  in 

con  ^parerne  rtt^se. 

'  Sorgono  frequentemente  iìtpostorì  che  ingannano  i! 
popolo  con  apparenze  religiose ,  10  distraggono  dai 
lavori,  e  talvolta  con  danno  del  buon  costume,  come 
successe  a  Stockolm  nello  scorso  secolo:  un  artigiano 
s'acquistò  filma  e  seguaci  con  un  ammasso  bizzarr» 


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a35 
d'idèe  nustidi»  e  41  'pvadilie'  superstiaoie  ;  le  asten* 
blee  $i  tenevano  ne'  grana)  e  si  prolunganme.a  ntftte 
avanzata.  La  polizia  ié  proibì  e  caE^^ò  i  refi*attar);  i 
castigi ,  aeeondo  A  solito ,  animarono  lo  zelo*  Gu*!»» 
To  lì\y  inibroMi>'4èlte^cosa,  ordiàiv  la'  oonlpòsizìoiie 
d>iiM^;daiiiie4Nk,  M  etti  le.btìffi>nerie>di\|4ie''èielfliif 
ÈèrMsiéré'm/jpoUlé  ìé  iilodo  da  diri)^  la  i>febto^  e  lof 
feee  lrap{WséM|i«"««rf  Mviro  ^zléiiatew  Quella  inUÉM' 
Ahé  tutto  H  tuécM^'iIi]^uM>lieo^:tfhé  e  le'aMeinblee' 
teaunmo  (t),  thn  è  iMMteisnnó  il  dil^  "èbe  per  pMIrt 
porre  in  ridicolo  qoeMe. liiiiflkieMftè  f*  Weoesléi4d  oik 
■tòseerie. 

XXXIV.  ObbUghi  cdiritd  dviU  voUàd 
dalla  religione. 

Le  partìoolari  j^eligioni  iqspongpno  oerti  obblighi 
talvolta  ionocui  alla  società^  e  che  in  conseguenza  il 
ÌBpéBtwn  deva  ri^lla^»  se  non  vuofai  produfxe 
scottenlo  ji.disoWiedienza  ed  altri  iooooTenient}  mag* 
giori  inqnelU  t^  le  sc|;uQno.,I  qMqqi%w>  per.^AU»>, 
pio ,  hmjDO  ìm  anx>re  il  giuramento  :  la  legislaaipne 
inglese  h  scioglie  dell'obbligo  di  giunure»  ed,  avuto, 
riguardo  jalla  facilità  dello  spergiuro |-. si  piti»- dire  che, 
ha  .fiitto  benissimo.  La  religione  ebraica  permette  il 
divorzio  ^  il  codice  aóstsiaoo  permette  il  divorzio  agli 
Ebrei,  ecc.  ^ 


(r)  Catteau^  Voyagk  en  AUemagne  ,  t.  Ily  p.  ai8 
e  229. 


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^4 

%    qAPO  TERjSq>   .  ,,i  ; .  . 

Xq  *Mq  iaull^^s  dnUe  timì^ni  pr^vitA  clirriw 

frsi»  quasi.  xlì«#i  •ÌOiUi  fi  qvflto  dfitfa  l^[lmj|^  iW% 

pleiiili|qi9*  IÌoa..V  li«  iftlaitl  MsMietiper  qmikt^  ^^ 
oivUiU  ««/voglia  iiq^rlll  «  la^cptAliB  M»  f»&bìa  i  $«94 
ipiffgifidii|  v:4Xim#  VK>II  V- ba  aa«io|iQ  falvfggia  iu  cui 
aia,8p«9ta  uff^^  il  Mma  ^oyxua  Se^imnló  q^Mifta 
idea  esamiiMrò  dapprima  i  sintomi  che  denotano  igàort 
ranza  {parte  oseura)  ^  poscia  quelli  che  annunciaDO 
scienza  {jifinp  Ubminata). 

ARTICOLO  PRIMO 

SIUTOMI   d'  lÓROBAllZA. 

IMI'  IgQoraiiKA,  leoilsiderata  netlÉ  buft  nasMìDa  \éA^ 
tudttte ,  posriamo  distioguere  due  patti  :  la  prina  è 
oatCHttìla  dalla  fomioa  delle  idee  maacaiiti  rélaHVa^ 
mettle  aiU  civUiazadoae;  la  seconda  è-  costituita  dfiMa 
tfomiiMi  dèlU  idee  ftJi>e  o  de**  pregiudizi  pitt  o  ineBO. 
pratieaoieftte  oociti. 

$.  I.  Mammnn  di  idee* 

I.  Nella  produzione  delle  cose  giornaliere^  la  somma 
dette  spese  o  dette  fatiche  non  necessarie  può  rappre^^ 
sentarc  i  gradi  dell*  ignoranti  popolare  j  adduiTÒ  due 
fatti  a  schiarimento  del  principio  : 


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.«55 
u)  te  IVI  pMit  4  $Maf  0  H  kvH^  d»  vin^  ««memi 
il  Portogallo,  si  osserva  con  ^pfpt^M'^^  mam^m 
h  coniuteol:  Modrlogh«$i  I«fig99>0!  il  ?ìfM»  in  c«Uieri 
Mp^.C&Qr%4  d^To  ii«ceésariMif0t»  deye.  fiMro»«lilart^ 
AlBo^  di  preTenire  la  fermentanone,  tì  uhìmqm  Vf^9Ì\9i 
4a«e.dr«)iio^|iittviAey  «peta  (dke  p0tf>hb<r»  mpam^are 
AmmAi'.iMO  d«Ue  cinHier  mm.fQUOM  ì  Portwgfc#<i 
per  la  stessa  ragione  preparare  tIoì  leggieri  e  fioi  come 
quelli  di  Fraoeia  (i).  '     . 

h)  Gn  abilanli  di  fitimaSni^^  t^u^  «Stivano  ab- 
bondantemente il  riso  9  mancano  di  pìlCy  quindi  tono 
tMdkuftnaiki  aUa  ttraoniìoiri»  falle»- di  vfrn|iglo  coi 
piedi  onde  sgransfio»  operaMM  «be  {aMi  procfirnap 
d' agevolarsi,  attaccandosi  eolie  roani  «d  un  legno  col- 
localo flrinonlalmente  sopra  la  ionn  Iella.  S  lebbene» 
nttasò  rabitudine  d'andave  icabi^  i  i^ro  piedi  siano 
-eApamamenta  oalloii,  e  per  coos^goenfea  pi*f»pr4  a  que- 
sta  operazione,  ciò  non  ostante  il  lavoro  è  A  nspro 
cbe  t«lvnlta  fk  uioir  inngm  dalla  pinata  da'  pMi  » 
priiicìpalaieirile  ae  é  «coaierato'^). 
..  Ik  JfgUf.  uaù'Jé^  C0»e  ghmalierc  ,  il  dtjfferenMHi 
irà  la  somma  de*  vantaggi  màsecUibiìi  e  la  $omma  ^^' 
Wf^iOfgi:  mtUzuHlj  rmpftf^nmla  i  gradi  delP  ignorane 
M.  ù  ineraia  popolagm.  Il  k((no  d'  olivo ,  per  «§•  »  il 
quale  ba  oai  nolora  giaUò  ,  è  durissimo  e  beUissiteo  ^ 
pub  servire' a  dìvaefi  Hai;  oaa  i  Portoghesi  cbe   poa^ 


(i)  Linky  Voyage  en  Portugal,  ecc.,  U  IJ ^  p.  SS 

56.  ^  ^  4 

(3)  Màrstkn  ^  Hist.  de  Sumatra,  A  /»  p,  129  e  i3o. 


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tèggonò  tanti'  ulM,  ioli  adopMio  ifOHÌò  legnò   «he 
eonóre  eomlMstiMe  (t^*    ' 

Vi  sono  dunque  tante  nbiire'ièaiìbili'' e  palpabik 
dell*  ignoran*^  ijuaiM  Mino  le  ente  Aè  aervolio  «(^ 
usi  comuni.  •   -  ^      ».       . 

L'ordine  piU  regolare  che  èegnir  ai  po^w ló queiéa 
iùdagibe,  seknbmttìi  indiotito  dai  bisogni  oottie  ^gno: 
•         ■       • .  .  '  ; 
I.  Sintomi  ifignaranu» 
'  ékdoUi  4ii  K)ggHti'reùiMfi  «fiAd; 


•    Freniamo  '  per  nttmnn  il  latte,  e  non 

che  i  tre  primi  mt  oevmml  :   ayremo   i   tre  legnenti 

gradi  d' ignoranza  : 

<     i.^  I  Greci  non'  eaplsoono  come  si  |KMsnfenr  lolite 

di  pecore  o  di  vacche  ;    tsà  non  bevono  mai   altro 

che  quello  di  èapra^  il  quale  neUe  isole  è  ecoeHén» 

te(^).  ^ 

'  ''^'.^  I  Calabresi  non  sapendo  fabbricare  it  ìmrtù , 

preparano  i  loro  alimenti  con  grasdn   di'  porco ,   ed 

impiegano  il  latte  a  fkre  fommggioi  idd  quale  si  fanta 

con  ragione  la  delìcateKan  (S)» 

-'  B\?  I  Giapponesi  si  servono  de'-lori  e  delh  vaodie 

ìintcamente  per  V  agricoltura  ;  noii  si  opnosoe  al  Giap 

•pone  ne  V  uso  del  latte  ^  ni  la  preparazime  delbu^ 

1^  ,    ni    la  fabbrioa   del  formaggio .%  «i  osserva  la 


(\\  Links  ibidy  U  /,  p.  i^oS» 

(2)  Annales  des  voyages,  t.  Il^pag,   160.     J 

(3)  tiournal  des  voyages ,  L  XII .^  pag.  65.J 


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»»7 

niM  mapcama  ^ifi.a«(B|ié  iHitlo  di  farlicokri  «nper-* 


^  t»  qai»to  arlioolo  1«  nonne  pfr  .  ^Haurare  r.iylo* 
taiMta  cono,  i  Milerialì,  le  proiK'^wMfi*  le  cQnvettienaa 
col  fii|^  teiua  parlare  de'  vagf  ekmeBti  che  compon* 
gano  la  bdleua. 

;«)  JUateriaU.  Sulle  eofle  d»  Barheria  è  qtta«  igno- 
to r  Hiff  d^  ci4ee  ^  liiencbè  il.  suolo  sia  tulio  cal- 
care. 

In  più  TiUagg}  torchi  »  molli  rìspettabUi  avanzi  di 
architettarà  antica  j  non  appreiMiti  dagli  abitanti ,  si 
veggono  adopra^  negti  usi  più  vili.  Gli  avelli  sepol- 
crali sono  eavshiati  in  VMche  per  le  fontane  ;  i  fk-am* 
Kienli  di  Golonpie  e  le  conpci  mutilate  sostengono   le 


(i)  Noavelles  Annales  des  voyages ,  L  XII  ^  p^gì' 
na  i59-i6a. 

Del  Portogallo  dice  Linch  n  È  cosa  sorprenflénfe 
99  che  non  si^facda  burro  fresco  nel  portogalloi  non 
n  se  ne  teo^  quad  che  in  alcune  case  di  campagna. 
»  Si  impiega  ordinariamitnte  il  burro  d*  Irlaadaì  in 
»  barili  e  pik  di  rado  quello  d^  Olanda  .  . ..  facile 
»  grandi  città  non  si  può  aver  latte  j  in  alcuni  paesi 
91  montuosi  non  si  trova  che.laUe  di  capm  ^  (Op. 
cit.  U  /,  pag.  itS^) 


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( 

mtmi  d'«M  fMtli^  «  f'dfiiWHl;  Mfc^MI  e'^MlklMì' 
nélld  »trftde  Ismótto  à;8^mMit«  il  rìM»  «B  il  frofaMitdr 
còOké  in  un  Morta jcM  Qf  AtelMiiiaBfe  i  Gf>Mà  ei  "MW 
dii  eoprbw  A  edeé  ^U  Mààà  mmià  élRfdoéi  « 
credere  d' abbelTMI  ;  W  cèA  eaHO^HftH»  ¥t  toi^gtlM 
parte  delle  ìscrìtioni.- 

h)  Proporzi(M.  Gli  eHifiq  torelli  §ako  copie  gros- 
solane e  ittoeièrenli  che  ncnit  bouàè  W  ì*  ttÌHltà,  né  la 
semplicità  dell' orìginde .. .  •  Le  parti  non  hanno  tra 
esse  alcuna  armònjli  ;  don  sono'  sottoméssa'  ed  afcun 
^ibciplo  régòlalAre';  i  detlfe($li^  sono  cèM^  <e  {^oftaiM 
tk  M  ktò  del  ^isto  die  deif  è^eeusM^iie.  Le  l<m  diN 
coraziooi  fantastiche  non  sono  dirette  ile  dldla  iftigioM^ 
né  daihi  tiàMrtk^  esse  niane^no  d*  «tilità  /  d' inleilliiO' 
ne,  d'aMioÉìa  eoi  disegno  generale,  nttttè  ilMémoHi 
indica  la  creazione  del  genio  (i).  -       ' 

e)  G/ì^Merjtze  coi /Ini.  Ne'paed  ft«d<|K'  il»^itAci- 
Ipale  problema  die  deve  seiorre  1' architetto  ì  toiMSté 
nel  trovare  i  mòdi  di  conservare  il  calore,  p|t»bienia 
piti  importante  di  qnflst'  altro  :  trarre  moho  caloce  d« 
enormi  quantità  dì  legna.  Ore ,  se  pt*esta$i  lìpde  a 
Buck,  nel  FinnmarL  .o  IJn  tolta  la.  parte  settentrionale 
degli  Stati  Danesi,  sì  trovano  case  gfancUy  solide,  co* 
mode,  ma  il  minor  soffio  d^  aria  vi  penetra  da  tutte 
la  parti  (a). 


(i)  TWnton,  Etat  actuel  de  la  Tunjuie,  /.  /,  pa^ 
gim  295.  '•  • 

•    (1)  Voyage  en  Norvège  et  eta  Laponie,  t   7,  pa- 
gina 3i8. 


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i39 
dedotti  da  tuite  k  ard  in  generale. 

Le  fonti  de' «intenti  6i  rtducoiiè  a  qmtm.*'  igMK 
raoM  dì'  nutrie  { ¥edi  i  nttttieri  t  ^  li),  di  mdtchiné^ 
di  Mtf«M^  (Tedi-  Il  a;^  li  )»  di  prodòtti;  quindi  {>er>> 
dite  indefinite  :  per  es.  f  K  aMtenti  di  Sumeim  nùh 
conoseendoVr  uM  deH'  ergano  e  siniK  meookiike,  sono 
«Mretli  a  tenersi  ndni  èlle  superficie  del  suole  nelle 
ecavo  delW  éiinfiere  d*  oro  ('}•  Di  ^foiriie  igttoìraÉcà  non 
«diedero  fnivn  i  soldati  nMnanì/  aUordiè  nella  presa 
di  Corìhto  s' assisero^  per  giuocare  ai  dedt,  Avprn  qiia«- 
dri  d' inestimabile  valore  ! 

Il  éuctdnnie  delle  città  pnb  esaere  pit>va  d' igno- 
ranza neir  arte  agraria;  ne  è  un  esempio  Copenaghen. 
Qnesfa  tàìxk  bn  giustificato  in  tutti  1  tiempi  la  ftima 
di*pò9Mdefe'iiMde  st>of^he  y  heàdiè  ft  ferie  pulire 
iè  cagioni  ta  srpéftB  animale  di  34^3 15  rìsdalleri.  I* 
nltn  eiltìiy  l^  Strarf>li)-go  ,  pèk-  es.,  a  Bms^lleì ,  à 
Mitia,  ecc.  si  paga  una  tomma  ttigguardcToIe  pet 
ottenere  il  privilegio  di  ktttcòire  le  sotture  delle  str» 
de^de  impiegarle  come  iograasi  neHe  campagne. 
L' ij^noranta  e  '  i  pregfudiz)  degli  agrtooltorì  de'  diti- 
tomi  di  Copetiagliett  Iniptédiscono  questo  sfogo  alle 
immondtKie  '{^). 


|iì  Hist.  de  Sumatra ,  t.  /,  paf^.  35o. 

a)  Annales  dei  vò^ges ,  t.  XXI  y  pag.  a85*28& 


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a4o 
lY.  Sintomi  Aitgn^ranM  Àe4Mi  Sai  oofnmerdo. 

Dai  primi  elementi  dei  calcolo  sino  all'  uso  degli 
^issi;  ile' jaJt«liiM  4i  Griov^i  M  ih>Q9  :«aoUe  e^gn^fooi 
aeti'  ai^;  ii«ulidei.|  Ì4.nMu>aa|iza,deUe.qu9kU  ra^ppresen» 
ta  i  vari  V^^^  ^'  ùagnoftan^a  ;  t^a  fiteiii/UiItt  $qU  i.,è 
ffiQlo  (^  gli, Europei  <tÌTÌdoAO  io  tripQla^ue  pa^ti  1^ 
,c^(oi^.  fprcol^ve  .,•  «ut  quale  u  il»iK>ve  la  sferetta  dell» 
JttUMola»  onde  iodioare  nel  tempo  stessa- la.  dirasìoiie 
4el  vewfto»  qi»)dla  del  ▼«snello.  Qr^  jl^B^b^stioMpoli 
sdgerìiM ,  >ipT^0e  d4.  treotadise  »  non  da  ae  ▼fggUM 
acpeiipal»  che  otto..  . 

.  y.  aSSfAtpism  motti  dai  modi  di,  curare  U  mafaitie, 

Tut^  sanno  che  la  cpsa  ^c^e  pii^  infen^ssa  ^è  oa* 
«loni^si  i  1^  salate  i  perciò  si  .prqrtpiwao  ^p^rtalto 
alcune  regole  per  carwe  Ite  nialfittift^esU^n^.  ;ed  inr 
teme  :  la  firequenza  delle  ga<)|Te  ló^de  freqiieiiti  pri&< 
cipalmente  le  prime.  Nello^  staip  attuale  delia  civili*- 
sasione  la  chirurgia  *lìa  i  suoi  iostraiaeiitì  f  la  medi«' 
dna  le  sue  ricette  per  Je  nudattie  piii  comuni.  Il  ncm 
«so  di.  questi  strumenti  e  di  queste  ricette  sarà  dittv- 
<que  primo  sintomo  d' ignoi^aa;^  ^  ritroverete  gli  altri 
ne'  dolori  che  si  fanno  soffrire  agli  ammalati ,  e  nella 
mortalità  che  risulta  dal  modo  di  mediare.  Il  fuoco 
è  uno  de^  principali  rimedi  -de'  Tripolitani  ^  essi  l'im- 
pilano in  quasi  tutte  le  malattie.  Pef  le  ferite  come 
pe'  morbi  interni  ,  pe'  reumi  ed  anche  pe'  mali  di 
testa  fan  uso  d'  un  ferro  caldo  «  col  ^uale  abbruciano 
la  parte  ammalata.  EseguisoonA/amputaaioai  io  modo 


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i4t 
sleùro  /ma  grossiero  e  bdti»dra.  In  tulle  le  àlttieifm- 
lirttie  y  ^come  per  es.  le  febbri  o  éimili ,  si  può^  quMi 
con  cerlttM  atfennare  ebe  tre  quiirti  aloieiiò  dette 
morti  «ond  effetti  de' rimedi  (i)<  ^ 

§  1.  Fatsità  di  idee^ 

Pare  che  r  nònio  si  addòiftesticbi  più  fteilmentè  còl 
falso  che  qoì  vero.  Questa  proposizione  può  essere 
matematicamente  dimostrata,  pofieii(}o  a  confronto  i! 
.  numero  di  quelli  che.  tautio  «rtando  per  le  Morte  e 
t indefinite  tie  deir  errore  ,  col  inUdiei^  di  quelli  che 
si  ritengono  neir  unicar  linea  retta  della  tefità*  Pria 
dell'  eia  cristiana  ,  ìt^  .tutta  la  Grecia  ,  il  solo  Socraie 
eonoftoe  V  unità  defla  causa  prima,  tutti  gli  altri  yo- 
3o,óoo  dhinìDi.  Neil'  Vili  secolo  deU'era  cri- 
Gi,'il  solo 'Liu^rando,  re  de' Longobardi,  scredita 
k  prove  giudisiarìe  delPac<|ua|  del  fuoco,  del'dueN 
lo ,  ècc»',  il  restante  del  annido  cògnito  le  rispetta  e 
te  vuote.  Nel  XVII  secolo  il  solo  Galileo  e  i  podi 
suoi  dÌ9cepoIi  proclamano  il  moto  della  tetra  »  men^ 
ttre  la  voce ,  per  così  dire ,  del  genere  umano  pro^ 
clama  il  moto  del  sole.  L' idea  di  Socrate  ,  pria  di 
divenire  generala  in  Europa  ,  soggiacque  alla  lotta  di 
:drea  dodici  secoli  ;  quella  di  Liutprando  rimase  som*> 
mersa  per  dieci  secoli  almeno  $  1'  opinione  di  Galileo 
è  tuttora  rìs{?etta  nella  mente    de'  dotti   e    probabiK* 


(i)  MfioCarthf' ^  Voyage  k  Tripoli,   ou   ftelafioa 
d'un  aejour  de  wl  ac^ées  en  Àfkique* 
Fao8of.  della  Stat.^  voi  IF.  tè 


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qieiite  non  diverrà  ma»  popolarer   Accenno   %m   i^ia 
^o|!Ja  4ie  «vilupperò  a  lupgo  in  un    trattalo .  ragki- 
.natp  di  storia  »  se  noa  mancheranno  le  finse. 

Le  ùlse  ^ombiriazioni  ideali  che  esercitano  mag- 
giore influenza  sugli  oggetti  statistici ,  possono  essere 
ridotte  alle  seguenti  :   . 

.1.  Preferenza  dette  cose  Jtivole ,  brillanti^  strane  nìle 
.    co^e  udU,  solide,  giomaUere^ 

,  Lo  spirito  umano  nel  suo  progresuvo  sviluppo. non 
segue  la  linea  e  la  gradazione  de'  bisogni  fisid .  (  vitto, 
vestito ,  alloggio  ,  oominercio  »  salute ,  comodi ,  eec  ), 
jpa  afipeaa  ha  trovato  i  mezsi  pih.  grossolani  per  ap^- 
pagare  la  fiune^  esce  di  carriera  stimolato  dalia  va- 
nità^ e  va  in  traccia  d'oggetti,  che  né  conservano,  nk 
migliorano'  Y  esistenza  fisica ,  ma  procurano  all'  uomo 
un'  esisteuM  morale  nella  mente  altrui  ;  perciò  ,  an- 
phe  tra  i  popoli  che  vivono  a  steuto  di  caccia  e  di 
{Mesca  9  e  sono  costretti  ad  uccidere  ile  vedove  ^  gli 
orfani  I  i  vecchi  per  mancanza. di  risorse  ,^ eliche,  tn 
questi  popoli^  dissi,  si  veggono  ornamenti  sul  capo., 
alle,  orecqhie  y  sul  petto  delle  donne ,  e  figure  sulle 
iguaocie ,,  sulle  coscie ,  sui  piedi  degli  uomini ,  e  cose 
«mili  atte  a  fermare  F  alVrui  sguardo  sulla  persona 
.ohe  si  presenta.  Questa  inclinazione  dello  spirito  uma- 
no esercitò  e  continua  ed  esercitare  la^sua  influenza 
anche  nelle  arti  e  nelle  scienze  de'  popoli  che  sono  o 
sì  dicono  inciviliti. 

(  NeUeauii  ).  I  giardini  attuali  ne'  quali  si  unisce 
la  bellezza  all'  utilità ,  furono  ureoéd&ti  ^dalle  più    ri» 


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»43 

ilièoM  hmÀrtìé  ;  gli  alberi  ék  boicbWi  che  fruttiferi 
erano  tagliati  in  mòdo  da  presentare  le  fotine  di 
ikcoelli ,  di  cavalli  »  d'aocnioi  in  tutte  le  attitudini,  di 
vascelli  con  vele  spiegate  ^  ecc.  Pria  .  d*  avere  aaputo 
apprezzare  le  bellesse  semplici  e  nobili  dell'  architet- 
tura greca ,  abbiamo  ammirato  liingo  tempo  le  stra- 
vaganti arditezze  dèli'  architettura  gotica.  Gii  abitanti 
di  Fribui^o  eressero  una  torre  aha  386  piedi ,  la 
pih  alta  che  esìsta  nella  Svizzera,  nel  tempo  stesso 
che  mancavano  di  strade.  Nel  Measicoy  diee  T  mostre 
Humboldt  y  non  mancasio  mgegneri  che  giudicano 
dottamente  delle  bellezze  d^  un  edifizio  ,  e  sono  ra- 
rissime  le  persone  die  sappiano  costruire  macchine  , 
toÉVai*  canali,  sostener  ponti ,  erigere  dighe ,  regolare 
-K  imgaBone  (ì). 

{  Nelle  Scienze  ),  Da  più  secoli  P  Europa  ribocca 
di  scuole  rettoriclie  in  cui  si  insegnano  i  precetti  del 
bd  dire  ;  e  le  sciente  economiche  non  hanno  otte- 
nuto una  pubblica  cattedra  che  ^opo  la  metà  del  se* 
•olo  XVIII 9.  cioè  nel  1769  in  Mifaino.  L'  accademia 
di  Lid>ona  propose  nel  secolo  passato  un  premio  per 
la  migliore  tragedia:  un  concorrente  fece  osservare 
die  la  nazione  portoghese  ignorava  i  modi  di  libe- 
rare dalla  ruggine  gli  oKvi  si  utili  al  Portogallo ,  e 
ehe  il  secondo  problema  meritava  d' essere  sostitnilo 
al  primo  (1).  Nel  i8s4  >l  direttore  della  biblioteca 
reale  di  Parigi  ,  in  occasione  della   vendita    de'  Hbrì 


(1)  Mouvelle.  Espagne  ,  t.  II ^  pag.  383*. 

(i)  Link  ,  Voyage  en  Portugal,  L  /,  pag,*  J^otì. 


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.:«44 

di  ^r  MariL  Sykes  ,  fece  offi4^  t%Qo  luigi  per  kl'  ow 
pia  unica  in  carta  melina  della  priaia  ediàonè  di  Tito 
14^109' meotre  in  quella  biblioteca  si  cercano  tatlora 
invano  tutti  gli  statuti  dei  medio  cfvo ,  eco* 

II.  Faniasnd  delT  ùnmagbiaaione'realàiuuL 

.  1}  bisogno  di  assegnai^  ad  ogni  effetto  lana  causa 
determinata  indusse  sempre  P  intelletto  popolare  a  rea* 
liz^a^e  il  primo  fantasma  che  si  presentò  alia  sua 
immaginazione ,  e  ciò  con  «tanto  maggior  sicuresza , 
quanto  piti  vaga  ne  era  e  indeterminata  l'idea.  Tiitte 
le  scienze  hanno  ragione  di  lagnarsi  di  quelita  /incli^ 
nazione  ;  ma  se  poco  importa  il  «imporre  in  tutte 
le  fonti  una  Najade ,  in  tutte  le  piante  un'  anima  vè- 
gctadva ,  in  tutte  le'  sfere  un  angelo  che  le  muoTa  , 
ecc. ,  la  cosa  non  è  sempre  indifferente  negli  oggetti 
statisttei ,  giacché  quegli 'agenti  realizzati ,  talora  imp^ 
dìscono  di  ricercarcele  cose  vere  ,  talora  comigliano 
jnezzi  nocivi  per  liberarsene.  Allorché^  per  es.,  Uon 
si  conosceva  la  teoria  de' gaz  insalubri  e  i  metziper 
guarentirsene,  gli  accidenti  che  succedevano  nelle,  mi* 
niere,  furono  attryi>uiti  ai  demoA|  abitatori  de*  ìuù^ 
bìd  y  e  talvolta  pon  si  osò  scavarle  (t).  A  Sumatra 
quando  un  uomo  ha  perduto  la  ragione. per  malattia 
od  altro  accidente  ,  ovvero  va  soggetto  a  colpi  epile* 
tici ,  si  crede  posseduto  da  un  spirito    maUgno  ^  e  il 


^i)  Fodere^  Voyage  aux  Alpesmaritimes, 4om.  /, 
pag.  i<l&i67.  ' 


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943 
ipodo  A^eaorémàdo  cootMd  imI  collocare  :  qiièsto 
MfnmU>  m  una  oafitiiina.  alla  qualo  s'appicca  il  fuoco 
vicino  alle  sue  orecchie  ,  e  gli  si  lascia  la  &còltà  «di' 
scappaM  j  se  puè»  aUraTerso  alle  &nuiie  (i)*  .         :» 

IIL  Aumià  ed  efficacia  attribuita  a  jcose  inattive  ed 
.  meJjSoaei ,  e  ^  /jie^  procurattsi  un  bene  0  ì^rrnM 
.  da  un  maìtk  .  -  > 

..  Neir  ÌS0I4.  suocitalÉ ,  l^agriookore  «oppone  cba  m» 
ciariatatio:  posan  upire  o  dis^pare  la  piaggia  ;<'^iidi 
«el  mese  d'aprile,  uno  di  costoro  rioeye.da  àoUsàam 
fiimiglia  d'un  paese,  una  'o  molte-  piastre ^  onde 
procurar  loro  il. tempo  féroreYole  ai  layorii  Egli  co- 
mincia  ad  aatenern  o.fioge  d' astenersi'  molti  giorni  e 
molte  notti  dal  dbo  e  4al  sonno  •, ..  eseguisce  molte 
cerimonie  bizzarre,  restando  sempre  in  mezzo  alfe 
campagne.  Se  vede  formarsi  una  nube,  accende  to- 
sto la  pipli  ,1  fuma,  con  gran  veemenza  tabacco  V  cori 
rendo  celeremente  qua  e  làj  e  gettando  a  tutta  forza 
ondate  di  fumo  contro  la  nube,  mezzo  efficacissimo 
per  dissiparla  (1). 

Se  non  che  sarebbe ,  quasi  dissi ,  desiderabile  che 
P  ignoranza  si  restringesse  a  queste  innocenti  sdoc* 
diezzci;.  li' peggio  si  è  ch'ella  diviene  spesso  tributaria 
della  malafede  e  strumento  del  delitto.  Nelle  campa- 
gne di    qoella  nazione ,  che  si  crede  piii  illuminata 


(r)  Maréden^  Uist.deSumatia,  U  I ^  pag.  %8^2Q0. 
(3)  Idem  ;  ibid.,  pag.  1^ 


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^46 

AtiU  àltre>  l'ignorama  ctedabi  e  dm  diffidente  cede 
iMm  di  rado  allo  perfide  insiiioaMU  di  cU  m  Htisa)- 
dare  rimagiDatioDcf  popolane..  Ne'  dintoifiii  di  Margiac, 
dice  Dralet  Delia  desorinoae  del  dip«vÌiiiiento  del  Oers, 
fu  eretta ,  alcuni  anni  sono  ,  nna  Tetraìa.  Alcuni  ne- 
inci  deUMntraprfoditore  diedero  ad  intendere  ^gM 
àbilanli  di  qnd  eomose,  «he  la , «abbia  non  poteva 
essere  fusa  se  non  veniya.  abbruciato  on  rageszo,  e 
che  questo  assassinio  soyenle  ripetuto  era  statò  la 
eansa  detta  ukiaie  inonda^ioiii.  Pu  tosto  fiwmato  il 
|Érogelto  d'apipicoare  il  fuoco  a  quello  stabibineiito 
à  distruggerlo,  e  la  cosa  sarebbe  «tata  eseguita ,  se 
aieone  persoiie  oneste  ed  autorevoli  >  oon  /ossero  riu- 
scite a  trarre  d'inganno  qael  popolaccio  insensato  (i); 
L' ignoranti  potendo  divenire  un'  arma  potente  nelle 
naeoi  de^  finiosi.,  i  soYTfhni  hanno  interesse  pertico^ 
lare  a  dissiparla* 

IV.  Combinmioni  acadenUUi  cambiaie  in  regole  ^ 
nenUi  daltauone  del  timore,  del  .desiderio,  delPa* 
more,  deltodio  e  dtf  svkalund  sentìmend  che  ne 
emergonOé 

k  questa  causa  principalmente  debbesi  l'arte  di 
predire  il  futuro  dalie  cose  e  dagli  eventi  attuali  die 
non  hanno  alcun  rapporto  con  esso.  La  somma  dt 
questi  erronei  sintomi,  che  presso  gli  'antichi  non  era 


fi)  Mémoires  publi^es  par  la  société  d'agrfbulfure 
du  département  de  la  Seme,  ÌU  11^  p,  4^9-4^0. 


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Ì47 
miiiore  di  i<lo»  mppreieQta  i  gtàA  delTigoòrfinza.  Lo 
scMIttO'tn  <mi  è  oadula  c(ue^  nflé  nelle  eitta,  ditncH 
strà  dhe  il  dSurio    de^  pregittdizf    va   scjettiaiido;-  re^t 
sldoò  i^er  altro  tuttora  motte  tracci^  nelle  campalpié.' 
QMndo  1  paeflffoi  deli'Eétoaia  vogliono  &bbrteai^e  una: 
casa,  eeservano  atteotanènte  quriè  si  è  il  ^neré^> 
foffttiiehe  che  4i  preMUta  pel  [^mo  o  sembra  essere' 
domioUiato  ne'  dinioMi;  iè  «  la  formica  rufa  di  Lih«* 
neo,  o  la  formica  nera»  fabbricano   sensa  difficoltà;' 
ma  «e  é  la  formica  rubra  ^  vanno  a  rieerearc  un' al- 
tm  sìtiiMidne.  Trasportando  il  letame  si  guardano  dal 
necorre  tinello  che  cade  dalle  carrette,  nella  soppò*' 
«ione  o£e  se  il  racoogKessero,  il  loro  grano  sailébbcf' 
assalito  dagli  insetti ,  e  anderebbe    soggetto  a  baàlat- 
tie«  I  pescatori  che  abitano  sulle  coste  del  BaRico  si' 
«Mengono  daU^'aecoraodare  le  loro  reti  dai  giorno  dì' 
tutti  i  Santi  a  -quello  di  S.  BCartino^  temendo,  alCri- 
menli  adoperando,   di    non  poter   prender   pésci"* 7n' 
tutto  Iranno. 

V.    Confusione  delle  cose  sacre  colle  cose   estranea 
ad  e/sse^ 

£gii  à  questo  un  effetto  comime  ad  ogni  senti- 
mentoi,  giaoché  ogni  sentimento  tende  a  traboccare  e 
diflfoodersi  irràgolarmente  se  non  trova  argine  nell'ili*' 
teliigenta.  Ho  citato  in.  altro  scrìtto  i  Greci  che  nel  V 
secolo  dell'era  cristiana  volevano  tre  imperatori,  per- 
ché tre  sono  le  persone  della  Santissima  Trinità.  For- 
tunatUmenle  questa  idea  ,  che  sarebbe  stata  lorgente 
d'infittite  discordie,    rimase  soffocata  dall'ambizione. 


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ei48 

17g|ia|aieDte.yssaiTa  om  aSatto  innooenle  A  .è  t^ìdeli  • 
clomioante  «ttuali^eoCè  iielUt  Galdtia  per  cui  tre'ouiH 
panili  d' ineguale  graude^oa  dìstingupao  le  chiens.  d^l- 
<:ulto  grec^.  dalie  chiesie  de'  fsiitolici.  Quella:  buoM 
gente  inteQtde  con  qià.di  dare;  una  pmTft  delia  «ma» 
fpde  airaco^noalQ  mistero^  volando  còl  primo  <!9m»} 
panile  onorare  i(,]Sadr^ ,  .col  .«epondo  il  Figliole  eoi. 
tfirto  Io  SpintP.  Sauto,  Tuia  s\  è  la  spimaùone  ohe' 
essi  ne  danno-  . 

D^i  tre  iqnoqenti  campanili  delle  jdtiese  gi'adbef- 
sino  alle  guerre  più  feraci  per  motivi  di  culto  ^^  v'ò 
ima  progressione  cresqente  in  ragione  dell' ignemnza', 
SIC  TOgliapaq  escluder  la  noiala  fed^*  {n  questa?  progres» 
sìqnp  non  .occupa  infimo  grado  Patto  tirannico  cha 
ie|8clude  dalle  cariche  gìtìU  quelli  che  non  profe8$ano 
il  c^lto  dominante,  e  ne  dà  unsi  prova  scandalosa 
l' Inghilterra  colla  sua  ooncbtta  verso  i  cattolici.  Sic* . 
qpme  il  divoto  assuipe  per  uniqa  misurai  delia  proti 
hità  la  sua  opinione  religiosa,  perciò  non.  pit6  cA»* 
dei*e  né  uomo  onesto,  né  suddito  fedele,  chi  non 
iateijìreta  il  Vangelo  alla  foggia  di  liutero  o  di  Cati 
vino. 

All'accennato  principio  debbesi  attribuire  lo  scan« 
dalo  fapcìuU^spo  (scandalum  pwiUorum)  risultante 
dall' eiTpneo  giudizio  che  cose  estranee  al  culto  of4 
ffuidano  il  culto.  Il  gesuiti^  Malagrida  fu  appiccato  e 
qiiindì  abbruciato  in  Lisbona  nel  1761,  per  avere 
spritto  c)ie  la  Beata  Vergine  aveva  parlato  in  latino 
qel  vepti*e  di  Sant'Anna. 

.   In  generale,  e  in  qualunque  argomento,  la  ooqfu* 
spna  4à  due  q  piii  serie  i4eali  di  spe^ùe  diverse  seiva 


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«49 

«  oDH^infe  r  ignonuw*  Uà  libni|o  ttmam^  alki  fina 

della  «op»o  4«colO|  ^leA   m:Aleinagpa  m'aiti  eseoi» 

plari  della  Cui$imère  bourgeùiè^.    La  ceMpm  di  Bfo*' 

i|a€o  proil^i  qv^to   libfo   cwmì  iimlìf iai»>  c  e  «apaté^ 

perchè  2!  Perc^.  vìda  odia  ^^da  ddle  niaUltìe  ;  .  re- 

00(1^  pour.  apprSter  la  oarpes  ea  fniu«  ProfMdnl^i^^iltei 

tt  c^pnsove  pqn, aveva  ni»i  aaiigialo  «nrpionl  Jfiioit  del* 

Tenerdì  o  del  saj^hatò,  e  la  mosehiiiitfii  dèlia  su»  co* 

iciin  ^V{\  1^,  ikWi»  al  tuo  piidiaìp, , 

^    .    •  •  '  ',  i* 

...  •  •  I 

%  3.  Estensione  deWignomnM*  •  -    «I 

».  ..  • 

I.  VfCidea  falsa  è  Comune  o  ^uasi  comune  ad  una 
nazione  quando  è  rispettata  <2a'  suoi  governanti^  AU 
loréhii  leggiamo  (sbe  Atene  maAteane  indovini  a  spese 
pubblicliQ  Qel  Pritaneo^  che  gli  astroioglù  fprona aci 
ereditati  aUa.iporte  di  Fraaaia  ^  sello  l4Hgi  XIV  (i); 
abe  il  ioapo  degli  >astpbleghi  è  i»  foiDHOiiarìo  emitiente 
nel  goverpo  di  Gos^intinopoli  (ti),  eccj  abbiamo  mo*' 
liTO  di  crederp  cbè  gli  Ateniesi  e  i  Francesi  crede* 
vano ,  come  credono  attualinei||e.  i  Tuf^bi»  all'astro^ 
logia; 

a.  Un'idea-faba'  h  comuhe  o  quasi  comune  ad  una 
nazione'^  quando  serve  di  norma  a^  suoi  tribunal, 
Sir  Malcolm  diceva  Qel  1824   che    negli  ultimi  ^q 


(i)  Bajitty^  Histoii^  de  l'astroooo^ie  .moderne»  t.  ly 
pag.  4a8. 

(a)  Thomton^  Eiat  ^uel  de  la  Tur(|uic,  t  J, 
pag,  3^i-3o>, 


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%S0 

tuaà  ttdtt  ineiio  eli  tooo  donne' ttfé^àno  ticltnio,  come 
•ttfeghe,  l'ultimo  iupplitiò  Mftndiai  è^titiiile,  e  ^iii' 
oipalmeotr.  pfT-  opera  di^  reggitori  dèi  paéstj  *ititti; 
fimcioUetcaiM&te  i«p6l«|{«k>8i  sopra  qù^  alktiòòlo  (i)jf 
3.  ,Vfif  idea,  fatta  •  è  edimMe  ^  ^udv£  comune  ad 
ma  nàaàohey  qòand»  ^  stfpàtA  dct  èwÀ  pèrnonaggi 
dehreditatL  ZNceodod  la  «torhr  che  un  dàodtì  toilo 
da  un  sepolcro  "piaotÉto  liei  Ustdio  déllft  fóHtt  prin- 
cipale d'un  ricco  Roasano,  d'un  oratore,  d'un  edile, 
per  es.|  di  Scauro,  stava  là  per  allontanare  da  esso 
le  visioni  e  i  terrori,  nottanii  ^  possiamo  oredere  che 
i  Romani  speravano  placido  sjcmhio  da  un  chiodo!  (^i) 


J Annali  universali  di  Statistica^  .t,II^  pag.  la. 
T  pregiadiz/  hanno  dunque  i  loro  ^egni  visibili, 
ih  e  pubblici,  hanno  la  loro  scrittura  che  per 
essere  letta  einietpreiata  non  richiede  inolia  profana 
dita  i  ecco  atctsni  caratteri  visSUIi  di  ^tiesta  eoriUura 
ne(P  Oriente* 

a)  //  Sultana  a  Costantinopoli  crede  abbastan^ 
premunita  contro  ogni  pericolo  la  sua  scialuppa  ài 
parata  da  una  spica  d'aglio.  ' 

b)  /  grandi  suppongono  che  un  cavallo  porti  con 
sicur^s%a  il  suo  oadrone  in  mezzo  duna  moUìiudina 
invidiosa  j  se  sul  suo  pettorale  ondeggia  nn  cordone 
tli  correggiuoli  bleu. 

e)  //  volgo  si  lusinga  di  netùratizzare  P  influenza 
nociva  degli  altrui  sguardi  malefici,  scrivendo  sulle 
muraglie  esteme  delta  casa  verseti  dell'  Alcorano. 

Appendendo  ed  sqffitto  delle  stanze  globi  di  vetro. 

Foi  trovate  altronde  nella  corte  del  Gran  Visir 
3o  a  4o  astrologi  die  predicofìo'  tona  favorevole  per 
eseguire  un  affare  ^    ed   infausta   per  un  altro  ,  ece. 


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.    3fit 

Sono  mi^timà  JSiwéltam  '  SgaotéBàm  ì  fegmmiìì  ftttl 
pubblid:  :.         ♦  ::• 

4-  ^'  ><^  4oJMm#»  S'  su0nam  ie  cofHpamTJm  óùoo' 
4ÌOHe  di  iempomUrse  l'oso  boo  omI»,  ne  troT^rate' 
•ovesle  la  tracM-iielregolaaiatito  otiel'lis  proscritter 

•istensa  alb  ttMiàaiBdoiM  (i); 

$•*  UeMso  e  raptìh  smefdò  di  Cjfmrt  ridonàantì 
di  prodigf  stram  ,  di  \4rioni  firnuutìate^'^di  vkmèiu^ 
te/MOB  ^  di  prùmetie  hmfutgjkutrie^  •  «telili;  t>er  ès. 
P  opera  che  il  médieo  Liebaot,  pubblio^  a  Parigi  nel 
t565  ,  intitoléia  VJgUMture  et  maison  nutìtfue^  il 
più  infintne  aborto  dot  m  uscito  dalf  intellelto  urna** 
no ,  e  che  attualihente  adorerebbe  a  riso  te  stesse  don- 
nioeioole  ^  essendo  staili  ristampala  pili  volte  e  tradétta 
in  fiammingo ,  in  inglese  ed  in  tedeseo,  dimostra  die 
Pfgnorània  era  generate  in  qod  seqolo  (a). 


(Thomtonf  Qp.  dt  —  DaUwvwy^  €onstantinople 
ancienne  et  moderne^  t  //,  p(^,  290-29 1). 

(i)  I  fo§fi  svizzeri  detto  scorso  gennafo  (1826)  di' 
ccvamos  «  /  rapporti  del  cantone  di  Zug  annunciano 
m  che  nette  comurd  di  Menzingtn^  Saar,  TValch^ 
n  ^l  e  Acfjsri^  U  va/uolo  ja  crudeli  stragi.  Esso  fa 
n  pure  moke  idttime  nel  cantone  d  Appenzelj  a  £H> 
»  san  solamente  rapi  piì^  di  160  individui.  A  Terffen 
m  e  a  Rhetobel,  olire  un  gran  numero  di  fanciulli  ^ 
n  sono  morte  ben  anco  persone  attempate.  E  incon^ 
»  prensìbile  che  la  cieca  prevenzione  ^  la  quale  re- 
n  scinge  eàhtinuamente  ,il  i^accino ,  nois  possa  scemare 
n  li^  pure  alP  aspetto^  della  morte  n. 

\f)  Le  Grand  d?JE[aussy  j,  Histoire  de  la  vie  prìvée 


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ai5a 

7^^  linteeesso  ^ddk  hàerie  ^  ìMxh  prora  fesisteota 
di  tante  .teste  false ^  qaanti  sono  i  giuocatorì.; 

8/  £^  rict^ene  àpecùA  che  'Sa^fmisiano  in  paco 
t&hpq^  g&  BArd  (  m  fliirithift  gti  •Steei  «pao  ifiimen- 
samento  TiGBhi'  ;  ìtt  Persia  lo  sono  assai  metto;  esonda 
k  altiie  cose  pari'^  U  che  seabra  provare  ohe  la  uà* 
rione  turca  sia  meno  avveduta  :dMla  persiaM)i 

9.^  Le.  riùches^e  de^darkuanù  li  notissimo  Uésmer 
r^tend^  (e; 'doi^. parola'  m^^^^Mo  émmaie^  predi-^ 
oando  r  influenza  degli  astri  .  sulla  uMocbioa .  umanOk 
ieuEa  provarla  >  magnetinaado  gli.  amaa^l&U  ia  modq 
da  scuotere^  fortemente  la  loro  imaginarioae  »  tenendq 
«W^^  '^  teoi?a  de'.suoi  :proce98Ì.9  trovò  in  Parigi  de* 
gli  ammalati  che  ^i  pagavano  io  luigi  al  mes^,  degli 
aMonÌ3tì  che  gli  sborsarono  piii.di  34ó>ooo  fr.,apattO: 
gbe  svelimse.  loro!  le.$u^  dottrine,  fiiydmente «traordi« 
naria  rinomane:  dal  IL778  al  17849  ^oca  incull'ac* 
cademia  delle  scienze  smascherò  il  suo  ciarlatanismo, 
I  successi  di  Mesmer  in  Francia  e'  in  iOemagna  prò* 
vano  r ignoranza  dpUe- popolazióni. a  quell'epoca  (i)^ 


des  Frati^ois,  t.  /;  pàg.  a3-24.  La  traduzione  d'una 
opera  in  pih  lingue  non  prova  dunque  per  se  stessa 
la  di  lei  bontà  j  come  vorrebbe  farci  credere  la  ta« 
nìtà  degli  autori ,  giacché  può  provar  anco  un  cat- 
tivo gusto  dominante. 

•  (i)  Luigi  Xyi  fece  esibire  a  Mesnier  una  pensione 
vitalizia  di  lOjOoofr.^  ed  un  onoraria  di  lo^òoo,  onde 
indurlo  a  stabilire  in  Parigi  una  cUniea  magnetica^ 
Sotto  la  sola  condizione  d' istruire  nella  pfatica  dei 
suoi  processi  ire  persone  scelte  dal  governo  s  aUe  quoB 
esibizioni  fu  aggiunta  la  promessa  di  maggiori  grazie^ 


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»53 

•  to«^  Le  rioAazm  nÉfamufiAiarie  JUfmmèH  mipend^ 
zioòL  Nelle  Indie,  ghista  il  rapporta  diReeTe.  biTeii*. 
dite  anomi  di  pèlr-teilipj  gìmige<^Ms<>iboo*lire  ttèk^lw 
ne,  cioè  a  ao^boo  luigi  ciio^  f^t)^  m  «'"  .<    • 

-  i.f.9  ^  makijSiciià^'degfi  DeùMt^fiUM  la: -dcciiliòaii 
del  tenso^oooidDe^  estcàdo.  una  la  causa,  piina,  il^nik 
mero*  degi  Bel  iìtào/^km  di  quanti  bdsi  giodi^'iia  fe« 
eonda  rignorMca  :  ^  gis>  ateniesi  contavano  .  So^òoo  dì« 
▼inità  (2>  »  e  fecero  >ere  la  cicuta  »«  'So6r«te'  perchè 
»e  predicava  dna  solai  GU  Indiani  còno  andati  pih  in 
là  <f  giacché* si  «oeertache  le. loro  divinitàrghiftigaBO  a 
3o  milioni,  e  possono  essere :oontate^  giacché  si. TCft* 
'dteo  in  cttiestrk  come  ì  fratti  (3);  Si  può  riconoscere 
I?  igpKiranaa-  ancl^e.  nelle  4tkenaàoni  .del  Memilmenio  re^ 
Ogiòso  ydimekmia  dalla  spn^ruome  meUe'Vjffprte^Jm 


se  te  tre  persene  scelte  giudicassero  utili  le  sue  sca* 
perle  \  il  ciarlatano  ricusò j  giacche  il  segreto  ì  nècei" 
sarto  ai  ciarlatani,     '  " 

/  Francesi,  ^fw  ia'fine  del  seeolù  XFIII  dei- 
ì  era  cristiana  ^  'prodigando  il  loro  denaro  a  Mestfier 
che  gi^rìs^a  tutti  i  mali  col  magnetismo  animale,  non 
sì  mostrarono  più  istrutti  de^  Romani  j  i  quali  pochi 
anni  prìma  che  cominciasse  t  era  suddetta  ,  profusero 
tesonar  Carmide  ^  H  quale  curai^a  iuttè  le  malattie 
coir  acqua  fresca.  Così^  dopo  i8  secoli^  troviamo  lo 
stesso  grado  d^  ignoranza  popolare  in  Europa  e  la 
stessa  ricchezza  n^  ciarlatani^  la  ricchezza  di  questi 
sembra  dunque  sicuro  sintomo  dell'ignoranza  di  quelU, 

(i)  Gazzetta  di  Milano  ^  ^4  agosto  iHiS» 
s  (i)  Hesych  ,  Besiod.,  Oper.  et  Dier.j  Ub.  /,v.  %So» 

(ò)  Gazzetta  di  Milana,  ihid. 


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ft54 

dot  amù  àà  «softio  XVI  hmemo  ^r^^Mrforherj 


di  nostro  Signora  in  lire  iterk  $^!t.  6  ..^  ««.•*^ 
dklk  fiiata  Vtti^ioe*  .  .  .  .  63.  5.6  4.1.  8 
et  &  TcmmBMù  .  ^  .  .  .  .  83^.  ia«  3  954*  6.  3 
(Hihne,  HiiL  dJngfeUrfey  t  8»  p.  334.  )  > 
•  lA.^  ì/ùUotknumaf  la  qoak  éttenpre  proponiair 
osta   all'igiloninMi  popolare  ;    % 

i3.^  L'uso  doUà  ioriura  coMUe  <sritma  ferdUtìm^ 
guere  il  reo  dalP  inmotrde ,  e  ohe  é  teilora  in  praticn 
in  più  GÓitaoi  SrÌMieri  ;  '  - 

i4«^  La  cotifi$ca  dé*beni'maia  come  pma^  il  dio 
^unitde  al  reo  i  figli  imio<a^ti,.ooine  |imentt6rp  qoaii 
tmaninieniente  i  oòdioi  «ino  alla  metà  dal«  iètolo  XVIII 
e  molti  anche  dopo;  e  prova  non  tanto  l'igàoransa, 
guanto  ia  leroow  'd^  nostri  maggiori"} 

i5.^  L^  leggi  delle  quaìi  è  impossibile  teseeuzione. 
I  tanti  regolamenti  sontuarj  inVeatati  negli  scorsi  se« 
coli)  oltre  di  non  potersi  generalmente  approvare  da 
uiia  savia  economia ,  dimostrano  che  il  legi4atore  non 
conosceva  essere  meno  male  lasciare  impunito  un  di- 
sordine ,  di  quello  che  mostrare  l' impotenza  a  repri^ 
merlo  ;  giacché ,  come  rifletteva  saggiamente  Tiberio , 
«f  se  sì  vuole  ciò  che  non  è  ancora  vietato,  si  temerà 
il  divieto;  ma  se  il  divieto  si  trasgredisce  impnne- 
meiite;  non  v'  é  ptit  né  timor  né  vergogna  ».  In  ge« 
nerale  la  somma  de^  ordini  ìnaggjiori  del  potere  è 
documento  deW  ignoranza  del  legislatore  j 

16.**  La  rinuncia  nazionale  a  beni  innocenti ^  e  che 
si  potrebbe  facilmente  conseguire. 


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aS5 

|LVAr^  .dà  f^ya  d'«Mei«lqgalOi4b  ^Oll  Ma  idon, 

allorché  ricusa  di  maritarsi  fuori  della  sua  trìMi)  gbM^ 

die   si  priva .  de'  vantaggi   ohe  potrebbe  sperare   da 

maggior  tatìtUdiiie*  tiéUa  'scoila; 

'  2  4*  Forza  deW  i^ioranuu 


ia  i^ma  o  r:ÌAteiétèid^kioMéi»o.dhm%ae*^iaéttÌò 
pò».  pmtieameBte  tolbero  misurata 

o  dai.capitaii  ohe  le  si  tao^i^eano 

o  dy  dan9i  che  cagiaMa  alla  salale  od  aBa  ?itk 
.  Ne'  Somalraiiesì  regna  la  pet>iuiiaue^  che  fet^gi^ 
•iei|ft  Ubimate  dagli  apiriti  dligB^  isónuaì  marti ,  e  ntìk 
Isana  constderanone  l'^'UftP"  indurii»  ad  •uccidere  od 
4  Arile  4|naIfinB0  ^  fMsIl-  aaindi,'«aDetlwiD  HoaiO 
di  dtfspderai  o  ^rendkarelàmoiia.di  ^atche  parente. 
<^indi  la  tif^  Amo  stagi  oiribili  sella  popoiaiioni , 
a  rèndono  da'aiHmgi  desorb  (i).  I  codcòiriUi  fiinao 
•fi  <ikaaai  tante  alragi  «pianto  le  tigri ,  atteso  la  con- 
aiietadiBa  d^  abitanti  di  Kagnarsi'freqaantemefite 
ttelle  rìvien^  e  tispeltaio  quatti  animali  oomo  «a* 
-ari/a). 

Da  piìi  fatti  risolta,  die  i  terrari  9opei«tÌBÌoaif  pftf- 
dotti'  dalP  ignoraota  ,  possono  estingqere  la  vita  '  in 
quelli  cba  k  profano ,  come  succeetc ,  per  eSb  y  a  Sè«- 
lim  II 9  a  Murad  ili  :  abbiamo  dunque  ragione  di 
credei^  che  ai  terrori  superstiaiosi   anteriori  al  gmdo 


Mandetif  Histoire  de  Sumatra ,  1 11  s  p*  I  o5-  lod» 
Idem  ,  ìbid. 


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si56 

fbassimo  ^  ótatAsptìitàA  *  tttifl  ^ottima   4t  fifcitsftzidni  do-^ 

lOfOsìasiaie. 

ARTJàOXiO. SECONDO    . 

SINTOMI   DI   SCIENZA* 

t  ttntomi  pubblici ,  visibili ,  palpabili  di^  seienca  pra* 
fica  »  8i  scorgono  ^feirtlo.  statii  d«U?  agnooitura  ^  delle 
arti  e  del  oomiiiercio..Ora  quitti  tiiiloaii  ffRio  gt|i 
stati  accennati  a  suo  luogo*  Mi  ristringo  dofique  a 
.dirSy  Att  lo-  seftro  delle  nnière  di  ferro  ,  il  |riù  utile 
«ria  i  «letaUi ,  sm  ìl^pià  <fi£fanle  ad  «■»«  estratto  e 
.^epur^tò  »  atteo  la:  sua**feoile  esddalitae  e  '1  «dorè 
e^oesMTO  neeèssario  blla  ttilne ,  lo  «caro ,  dW^  dei 
Anro^  è-frova  evidente  d'una  miKasaaio^  avansa- 
.ta.(i).  Moltopiù  poi  loièlil  oorrtda 'dette  s«aee»sive 
.arti  cbe  sì  fino  e  sì  profonda  intendimento  snppoCi- 
gono  in  «hi  le  inventò  e  in  ohi  le  portò  agb  ultimi 
limiti  della  perfusione.  Uà.  Sumatraaesa  vedendo  un 
4iroiogio  a  pendolo  in*easà>  d^un  Inglese  '4  non  è  egli 
giusto ,  disse  »  cbe  uomini  come  noi  muu>  schiavi  d'un 
popolo  che  ha  il  genio  d' inventare  e  l'abilità 'di  co* 
.struire  una  macchina  A  jnaraviglìosa ,} 
.•  Lasciati  dunque  da  banda  i  sintomi  di  scteoMpra* 
tiea  ,  .additerò  quelli  -che  dir. si  possono  sintomi  di 
sdensa  teorica*  ... 


(\)  GrU  strwnetui  di  ferro  che  si  sono  ir wad pressò 
alcuni  popoli  selvosi ,  provengono  da  masse  jnallea^ 
ifili  di  ferro  naào  ehe  giacciano  sulla  superficie  del  suo* 
lOf  o  probabibneràe  non  sono  altro  che  grossi  ùerotiA 


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%  u  S$m>U  ptimème. 


L  II  DumBro  ddle  persone  che  >freqa«Q|iiib  h-stfo^ 
le  dèi  leggene,  iùrirém ,  oottteggtee,  |taò  e8«é« de- 
menta iodiffereole  per  quett  che  noa  coiiòiooo<^  i 
ffippotti  Ini  1^  irtruEiotte  e  la  morale  y.  Ira  f  itlniu4oQe 
e  P/Mkwtoia ,  M  l' istnieiose  e  la  libertà  clTBe» 

I  rappoifi  pubblicati  in  larg^qltemi  sopra  qneelsi 
argomento  9  presentano  J  sefnenti  rìsoltati  { 

i.^  I^K  iosiprìgìoBati  nei  comò  di  io  anni,  caùBnfs^ 
Mi  eòNÉi  poj[H>Ìatioae ,  furono  oome  segue  : 

in  fatte  Plaf^ihSehtt    .    .    come  i  a  i4oo'    • 

•     NéNe  sei  contee  di  meno  »  i  à  aioo' 

Mette  4{ttattro  contee  del  Nord   »  i  à  4^ob 

iléHe  carceri  del  ^ord  entrò  donque  n^inor  nnme^ 
vo^di  iMindui  ^latinamente  aUa  popolazione. 

'  Om  mentre  si  osserva  da  mia  banda  minor  nume^ 
ro  di  carcerati)  si  vede  dalP  altra  maggior  numero  di 
secian  i  cosiccbè  bt  popolazione  deUe  carceri  i  in  ra- 
guglie  immersa  deUa  popoloBume  dette  scuole. 

ti.^  BapgiOrto  thi  gU  sà»lari«e  la  popolasiooe ,  e  tra 
{'poveri  e  la  popolasione. 

Nella  coAte^  d'Chtford  coa)e  ì  a  17  come  t  a<io 

•Rei  Cumberiand     «    .    n- 1  k:  io        »  i  a  ap  (i)^ 

Mentre  dunque  nel  CitmberUnd  sono  maggiori  gU 
seobrl^  sono  minori  i  (i^ven  ch«  dimipidaoo  ai^sistei).-^ 
fa  die  perròcchie.   .  tr.n 

Non  è  oecessario  il  dire  che  il  pumero  de'  iQaf|i(i^ 


(i^  Réìrue  encyclopédiqup ^  t  Vili y  p.^i^(^i5i, 
Filofof.  della  Stat. ,  vok  IF.  «7       ^ 


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che  ÌAsegnMio  pufaMieanicaiei'  e  degli  scolari  che 
frequentano  le  loro  scuole ,  é  eosa  nota  a  tutti,  gli 
ispettori  di  poiUa.  ^ 

II.  Le  accennate  abilità' eboueutari'  sano.suMltfiU 
di  pili  gradazioni**' Eccone  akune  s  » 

•  4i)  .Buchanan  ,  d^opo  aver  detto  che  i-  .Nanareni  a 
Cristiani  siriaci  di  Travancore^  ùominie  donne,  sanno 
Iqifgare  k  bibbia,  aggiunge  che  hanno  pure  V  aàiikà 
di  porre  in.isOriUOy  -^ènza  perd^e  una  stila-, p^^roia^ 
fuoMo  posatamente  viene  pronuneiato  dal  predidatore 
o  da  altri.  Essi  guardano  di 'rado  sulla  loro  carisi 
(  che  consiste  in  fogfie.  di.palmiei  ),  mentre  scrivono, 
e  sanno  scrivere  correttamenie  anche  nelle  tenvbte  (i), 
b)  L'autore  delle  Lettere  su^  Indie  ÒrientaU  di- 
ce: è  poi  notabile  la  prcuitezza  con  cui  gli-  Indiani 
conteggiano:  essi  sciolgono  spesso  Fnritmetieo  pr»« 
b4ema  a  memoria^  mentre  P Europeo  sta  calool|nido 
colla  penna  in  mona  (  t.  II ,  pag.  96  /  .  •  ' 

III.  Si  possono  trarre  sintoniii    d'iotelligenca  napio* 
naie  dalla  lingua  e  daUa  scrittura. 

A^  Lingua. 
i.^  Siccome  i  selvaggi  abitano  in  capanne  a  pian 
terreno  ,  e  perciò,  quando  vedete  un  primo  piano , 
riconoscete  i  primi  vestìgi  detta  'civiUzzàzione  ,  e  que- 
sti si  moltiplicano  sotto  i  vostri  occhi  in  ragione  della 
regolarità  degli  edificj  ,  per  consimile  ragione  potrete 
riconoscere  la  civiUszazione  nell'abbondanza  de' ter» 
mini  astratti  che  compongono  una  lingua,  e  nella  re« 
golarità  delle  sue  combinazioni. 


(i)  Annales  des  voyages^  t.  XIX  y  pa§.  %%j. 


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s*^  Lft  riocbtfn.  à*  vm  liagaa.  ìd  va  raino  parti- 
atee  d' agiiodtiìni ,  d'uti,  d'affwi  è  indizio  di 
reieliTa  e  propanioQtta  ^cmauf  di-  id^é,  Lfi,  lingua 
betTWana  f  popola  d' Afirica)  i  rico^ii^fma  di  paiole 
esprvBenti  cose  h^I^to  «1  béstìaino  ;.  ella  pmeata  dcài^ 
termiDi  tecnici  per» ciascuna  gradazione,  di  pe^  e  di 
Ibrme  (i) ,  il  che  i  docuinento  d' anttc^  ed  e^te^  pi^ 
atoi^«  Neil'  India ,  il  riso ,  A  anticamente  4Colti?ato> 
ha  diversi  nomi  secondo  i  suoi  diversi  sta^  :  di  mf 
mente l'ai^creadmento^,  preparazione,  ^cc.  (a)^    ...> 

B)  Scrittura.     '  '  .  •      x^ 

E  mjlD  che  la  acr^tnra  chines^  tppvasi  tutlpra.,  sa 
^eilo  stato  simbo^DO  in  cxii  tro^aTansi  i.  g^^cog^ifid 
cgì«iain%  de'  .quali  i  «oli  sacerdo^  ^v^YfNip  la  ;  chiave. 
Duoeùto  quattordici  sono  le  idee ,  ifopdii^eotpli  o.  le 
duali  della  spnttnra , chii^ese,,  e  d^ ,  queste .  derivai^ 
80  mila  segni  di^rsi|,,  i',q)iali  tutt^  bi^ogiiere|>be,  sar 
per  bene  a  memorila, p^^  ^ìct  ^fi,k(^,9%pete  la  scrit- 
tura. Molti  di  questi  Sdjgni  non  JbMwnpi  neppure  nel 
linguaggio  suoni^  che  vi  cptriipondano  ,  onde  i  sa- 
pienti £um<|  tra  loiro  a  mpH  delie  dispute  che  far 
non  potrebbero  a  voee.  Oasi  la  scrittura  rimane  tut- 
tora divisa  dal  ImgnaggiD;  e  perdo  vien  toho  uno 
dei  mezzi  più^  afiooni^  alla  defissione  generale  delle 
eogdzioni  aeQa  massa  ifiel  pqpploiii  ignaro  .del  tutto  di 
una  scrittuhr  che  non  è  ben  conosciuta  neppure  ilal 
pili  dotto  de'  mandarini. 


(1)  Idem  ,  t  r,  pag,  S56. 

(a)  Hist  de  Sumatra,  (,  /,  pag.  117M18. 


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:  l  ii.  ^tà^  ed'àtè  i^lÀ»er 


•    •! 


.t    ,:.»••••        '•   1» 


letterària  ,  iddrali  tU  éiértmii  po^lo  dlViMgcMo  à  fioco 
W'^dèb  tkRÉiìnt  a"  tutti  i  ptipob,  «  (e  bèrrìere  i^tlfl)tafe 
dìilRt  titlttira  e  tlUgU  o^  na^Umitli  Vanno  successiva- 
lA&fèiité' dissipandosi;  titìt  sUmpa  fortnA  tra  Ile  naiioni 
lUdViKce  Un&€Ottuiritk  di  ìotèrèsài,  ^nsT  fbm  d'opmioìbis 
die  influisce  sulle  dedsiòiti  de^  piti  grandi  potentati/ 
Questa  fona  d'  opiniònt  k  finnetttata  dàlia'  posr- 
ùooe  geogràfica  delle  capitali  della  Fnincia  e  deRa 
Inghilterra.  Queste  èt^  grandi  dttà  fanno^attualmente 
11  céabUò  delle  loró  id«e4ii''48  bfey^a  daédlh  isbin- 
le  f  giorhaK  ^rtònfó  ,  \  totriéri'totenp,  k  eh  che  Al 
iHvénÌÉtoV^^ib  thè  ki  tètaie/ ttb'cfie  à-dèsidera'  iA 
lina' di  qnest6  capitali,  èòchiéggir  due  giortit  dopòi 
toeH'Altte^  é  in  dieti  giorni  Pipiti  dmtefné  cAlnnue  A 
70  6d  Bò  trilioni  ^'  individui'  die'  fè^^dho H  f^auc^ 
o  l'ingiese.  Il 'pteh«ieto  chi^  dòiifnà  nd'  teìaipo  \4t«5s4 
a  Parigi  e  à  Léudrà  tflVieòe  itf  hfèlàa  tTìià  inésè  i) 
pensiero  del  mondo  nid^itò  (i).'  ^^k*  Vero  dii^e', 
<}ttestà  \inione  non '^  fremente  ^^  1^  d^  èopó  proda» 

*^    '      t      ...    '..>v    i;    «         •         . 

{t)  fa  duòpò  per  àtù^' cò'nOéhlré  chtf  il  telègra/b 
fcct  maggi of^  èelmti  deUa  ^utnipa,  fioatti  ^  rieevcnù 
hòtim  .  •     .  I 

a  Parigi  da  Calais   in    3  minuti  :  i  tclegr^^fi  sono  27 

»  Lilla  lì        » 21 

M  SùtuiuTfo  6  i/a  »    .    .    ^    «    «    «    4^ 

39  Lione         8         » So 

»  Brestr         5         »    .     .    '.     4     •     .     80 


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76 1 
nfte  ven^  b^  «ublimi»  ))#n  tnàn&  per  iMr^^p* 
piatita  n^ltfflét  «ife««>  «vile  i«>qQde  ^  Tamigi  e 

estremamente  rumoroie  per  a(t(jFiiif^  pql  taiqpa  sfeetfo 
il  hiaiiiiip  ^i  Btiri^i  .fi  .di  iMdrUr  Qw9»4  >  ii^;  nurfti 
casi,  P opinione  francese  e  T  ópiiiipne  inglese  4^ vìgo- 
no i  pQfohy  ifahimeMi  •  i  we,  mf^  V^IkU  fuesle 
due  i>pinioiM  mm  uniffi  eCit^afaraieKiayio  tutfo ,  jtH 
▼oipiaGM  ogni  akf A  ffim  mor^b»»  la  Icvp  L^fluiMmi 
MA  s' frseiia  èbe  m  tifimi  d»)l«  <iviUMwùni«* 

▲acbe  li^dosi  i)eVpiiegii»dÌH  fo««Ki  e  ii|(|le^  » 
ecL  qmipiiteiiJo  cbt  in  akve  .dna  M  IPW^  ¥9^l>rv 
lA  vl<  sano  tBfte  .  ligoaliDtfnttf  a  |ìh.  Tyfrf;>i)f|a9if ^t^ 
pènsatrioi  ^  b  d^  Uafto.  aoii%eMe  che  $l9|[K>lmi  y  f^. 
paoagbaia ,  Bfuaaallèt ,  Hooil^  GineiAra^  Maihri^  efc^ 
non  nùÈòmaao  bMtanti  metti  asajMnafi  par«|tfpAtf^ 
molto  Imifi  Ja  16ao.inflaci|ea  uiofala.  Bm9  .ni9A  pot-. 
seggéoa  oali'  aaàsaa  :abpiailanaa  grande  4i  pppob^ime» 
di  ricfibeaaa  ,.d'  inlenMsT  cóttiaieréali  •«  d'  i#aff«i9^  jio^ 
litioi  par  Ib;  {^wakfe  b  loro  iipuiiooai  II*  loro  alalo 
d'  'isólamemi0  i^diabolisao  la  lord  eaptìmf  ,•  n>epitra  la 
vicmanta  di  dne  aéntri  kuniiiosi  d'  idee  coipe  Parigi 
e  Li^drà  aumnita.F  aMensilà  ddV  uno  e  (MI*  Mtro 
natio  «tato  ili  cui  «awiergono  i  loro  raggi» 

Lct-^pffòssimikà  di  Parigi  e. di  Lcgiidm  asercita.  la  au^. 
infliieaoa  princ2palmeste  Milfe  grandi  apecolasioni  del 
comnardQ  reale  e  nel  giuoco  delle  rendite  pubbliche. 
Un  f^rezso  corrente  della  capitala  inglese ,  sire  come 
1'  orticolo  per  molti  ^oert  di  compre  a  di  Yendite  ; 
e  Parigi  non  là  minor  rumare  pe'  subiti  oadeggia- 
mentì  da'  sooi  effetti  puhbfid.  L'una  ^  l'iUtiti  influì^ 


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26» 

!kiDno  iiiÀe  Ticèndé  ddF  Europa V^eehéi  qnftildo'le 
Korse  si  ristrìngono  a  Parigi  V'  iioAdra,  ossia  si 
ricusa'  credito ,  è  fona  dia  éàtriAo  liei  fodero  le  ipa** 
de'iià  pfìi  sfeti  europei. 

fu'  niikuir  tempo',  anteriore  alla  staiàptf ,  'si  ossér- 
▼àroùò'  fenomeni  simili.  > 

Si  'ili  tìko  di  metodi  pia  o  laéfio  inatti  per  indi* 
cà^  il  r^ippòrto  trtf  k>  stato  dette  staoi^eHe  e  ìg  stato 
delPistniizidtre'' pubblica.  Uù  giornale  americano  the 
mobile  Rè^ster ^  dice  die  «  il  numero  ^l'elle  persone 
ù  impiegate  nette  stamperie  negli  Stati-Uoiti  è  stioMito 
«  To^ooo: ''Le  opere  stranieri  che  sono  slate  ^ubbiU 
<r  caté  iti  questo  paese  da  3o  anni'  in  qua^  eoeedono 
u  il  yalof'e  di  20  milioni  di  doUarì  (  io5  milioni  di, 
«r  franchi)^  e- il  yalore'de'  libri  die  si  stiunpanó eia» 
M  scun  anno  |  è  almeno  d*  un  ipillonè  e  meiA  a  due 
«  milioni  di  dollari  (jfijS^OQO  fr.  a  lo^Soo^ooo)  if» 

II  numero  degli  operai  occupati  nelle  stapiperie  è 
attÉAlmeUté  e  per  sé  stesso  un  sintdmo  inconcludente 
giacché  collo  stasso  numero  di  operai  potete  eseguire 
un  laTOro  coriie  1,  o^come'  la  e  pih,  secondo  che  I 
torchj'  sono  mossi  dagli  uomini  o  dal-  Vapore. 
'  I  capitali  infìnegàti  nelle  stamperìe  i»n  presentano 
esatte  basi  di  éonlronto  relativamente  alla  diffusione 
delle  idee,  giacéhè  ie  opere  di  lusso^  consumano  molti 
capitali^  senza  difendere  proporaionata  isUrurione.  Si 
suppone  che  le  òpere  di  lusso  che  attualmente  escono 
dette  stamperie  inglesi,  presentino,  sotto  il  rapporto 
della  ìspesa,  una  proporzione  di*  cinque  ad  uno^  se  si 
confrontano  colla  stampa  delle  opere  comuni.  Le  bi- 
blioteche' de*  (ibftioblari  sono  numerosissime  in  Inghil'* 


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«6S 
Imm:  mi  f^ià  per  la  rarità  «M  «orto  i)e'  libri  «i  dl« 
ftìii([iioiio  che  pel  marnerà  de'  ▼otiimii.  Questo  gusto 
pel  Itts^  tipografioo  gnarentitce  il  :8Uccesso  di  qaiù 
tutte  le  intraprese  die  lo  adescano^  per  poeo  die  l'opera 
pubbfieata  sia  degna  di  questa  distiasione.  Si  contano^ 
ohMaariaBoente  isetteoeuto  9pere  nuoVe,  che  iiel>de« 
éono  ddf  a&no  escono  dalie  stapipeiie  iogkit  .  sotto 
foriiy  modeste  e  di  valore  proporzionato  alle  finauae 
di  tutti.  Queste  opere  cégìonano  una  spesa  di  qr<À  4 
astlioiii  di  l^chi)  mentre  i  capitali  impi^prti  nelle 
edhìoAi  di.- lusso  salg<nio  aO^  somma  41  k8  a  'ao« 
Suocéde  V  opposto  i^  Germania  ,  dove  le  opere  ù 
nuore  che  ristampate,  i  quaderni  di  musica  e  le  carte, 
geografiche  che  escono  annualmente^  giungendo  a  tre 
mila  ^  circa  y  ton  lasdàno  bastanti  capitali  per  dare 
lofo  tm'  elegania  superflua. 

*  €rli  operai  e  i  capitali  impiegati  nelle  stamperie  non 
servendo  a^  conseguire  lo  scopo  sopraccitato,  ragione 
vuole  che  si  prenda  per  misura  del  lavoro  iipografico 
il  numero  deHe  risme  stampitu. 

*  Partenda  da  questa  base*,  troverete  il,  primo  sinlo* 
mo\d' istruzione  .pubblica  nelle  tasche  delle^  donnk* 
dftoA»  inatti  r  alto  •  basso  presto  che  esse  ricevonia 
decloro  «tracci,  indica  grandioso  o  s^iso  consumo  di 
essi  nelle  cartiere.  Il  grandioso  o  scarso  consumo  di 
stracci  nelle  cartiere  dinota  'grandioso  o  scarso  nn» 
mero  di  rifme- impiegate  nelle  stamperìe. 

*  Il  secondo  sintomo  Jt  istnaione  pubblica  si  deve 
dunque  ricercare  ruf  magazzini  di  straccL  Nello  stàio 
attuale  deHe-  cose ,  dove  non  esistano  magaxzini  di 
Mraocii  il  paeiÉ  i  JiiarbarD,  ossia  fU  stracci  riuniti  sono 


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si^otm  di  dn^isamhHé  fé  mewd  eh^  i  ri0mi  Ì  wq 
e  d'  ar§sn»o,  i  (empf  déìk  JMmtà  e  ipoUnt»  «fa^rr» 
giacché  r  Europa  ptissedmi  9  ricami  e  palaasLa  liiiipì 
<|iMUidé  em  ancora  barbara. 

IlSeno  miomo  d  Ì0ùm»ne  d  ttfm  ne*  fv^stri 
M  damo  di  comump^^^  la  «arta^  co^a  «a  Inghil* 
tara»  ittok  pagare  più  iòidi  par  risaia  astrando  nei 
cottttni  BtiralL  .*".  '         ^  ^ 

.  Il  quatto  mtamo  d^  i$irmonB  ri  veès  m  mm»a  ai 
fimo  de'  nonoéceOi  e  delle  figUe  del  /^Rio,  dellM 
'  beola^  deUa  pecda^  4èl  pino^  «ce  ohe  abhvciàUi.iMo 
easuoda  di  carta  ben  ehùua  »  d^^^ao  finmima  foUg' 
pnoj  la  quale  n  depose  tulle  pareli  di  quella  ipeeìp 
di* rotonda,  fiiUggìoe  die  aerve  a  fidibritare TiafihkH 
«tro4  ekmentD  neceiaMÌo  alle  «Camperia: 

n  qvùito  sintomo  d  istrmi&ne  pUbUiea  A  ùma  Mi 
eroeimoU  in  ad  H /ondano'  insieme  il  piomèa  e  t  an- 
tìmonio,  mistiun  nocessmia  per  firmare  i  earatteri  <& 
stamperia ,  eirve^o  di  aolo  |M0fld»Q  da  «ut  rjaùltafto  i 
calamaj  per  iscrìvere.  .àUoicU  io  vo  a  federa  non 
fera  di  caospagoa,  la  priaaa  cosa  ohe  rioceoo  mio 
i  TiilnftiTij  di  legno  o  di  coroo^  e  ae«noD^1roro  quo* 
tli  legni  e  questi  aonii,  foggiati  in  modo  .da  oonta* 
nate  incUostro ,  conchiudo  che  la  popolaaioao  non  A 
gMUi  fatto  inoivilila  ,  benché  vegga  asposle  in  vnnditn 
skatSe  éi  aeta  e  dk  cotone. 

//  sesto  sintomo  JP  istruadone  si  scot^^oeUa  massa 
di  corion  fitssiie^  il  cui  gaz  serve  ad  illumfmare  le 
stamperìe  ^  come  le  altre  oficina  e  ie  pubUiahe  «trnda. 
Qiìcii'  uso  dimaatm  che  la  prevaoiona  oamno-ilnoni? 
aumo  di  quel  combustibile  va  cassando.   La   4^oM 


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36S 
fiàcMMib  •  9K  ohe  iUamiiipM.:^»  kjghe  di  tMde  a 
LoyRdiÉ  ^  fiofeio*  pubblico.  doeiuntiMb  cho  iqétste  iovif»' 
lìpoetri^nfii  idi  tttlUrgb  tttacdli,  «enlrèle  SgofiaHN. 
melle  i^  Pacigt  ntU'oèpilQÌe  di  &  Luigi ^(^ae.  idas  ) 
provaiia  «far  era  ivi  fttriionaritu 

,  //  seitùnQ  matomo  ,  ndk  fàbhriébe^  def^  $tnunaiid 
fisid ,  chimici  »  nuttematicì.    .      ••        .         . 

L*(M»H>  éinioma^  nd  pfbdoUo  della  ^ut^stigliem^ 
cmd  jmftsntmi  Ubetali^  orvcKntì,  ■  patfocinaturl»  ■  *o*' 
li)  »  arshitatti ,  ngagncri ,  agilnmiioniy  '  mgioiMari  p 
mfdifii)  chirurgUi  spanaK  ,  eoo; ,  il  numero  éff  fMali 
diTÌto  per  la  popoiaiioaa  dà  i  qoolì  iiitailettaalt'  della 
▼arie.  Daùoiii^ 

'H  n0mo.  tintami  df  istmuiome  pub  egte  il  prmzo  m- 
the  i  tìpegnqfi  comprano  i  manoscfitd  degli  atdonf 
estendo  certo  che  4|aesti  oootiatti^  non  fuocedonD  te- 
■OD  quaodo  il  prodotto  saperli  di  asoito  la  spetto*' 
Faoendo  «no  di  questa  slatoano  Irof eremo  il  l^oete*^ 
•gallo  ti  grado  iafimo  e<  1-  loghìUerra  al  massimo^ 
giacché»  mentre  nel  Portogallo  i  manoscritti,  seient^^ 
filli  non^tM^rena  preszo,  e  perciò  tìtampano  a  conto 
del  goTcraa  fi) ,  aif  apposto  in  In||hittem  non  si  cita 
casa  in.àui  il  governo  abbia  prestato  soccorso  ai  lì* 
bmf.  iti  i  <ttaiipeNto  momle  dette  scienie  a  i  prò*' 
delti  dello  spirila  sono  crtsduti  in  proporsione  di- 
quella  dtUa  tele  di  cotone  a  deUe  stoffe.  Un  solofttlo 
puòdarfociM  «m'idea,  disse  Roussei  netta  Ciimera  dsi 
comuni:  vi  è' un  autore  rinomatissimo  che  dalla  ven- 


{i)Link,  Op.  cit.,  Ì0  i  pag.  ^9). 


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dite  d«Ue  tue  opere  Imi  già  fioerato  k  iQìpaÉMi»-di 
Som.  Gre  tlerline  (  due  miiioiii  di  firauichì  );  #  Aai  ca« 
mmm  sorpresa  oggiimse^  egli  è  eertacneiite  loid  By« 
nm-o  Sir-Walter^Soott  (i).  I  giornali  francesi  dello, 
scorso  aprile  (  i8a6  )  dissero  che  GhafteaiibriaBd  Ten* 
dette  al  librejo  VAdrocat  tutte  le  sue  opere  edite  e 
inedite  ia  26  Tolumi  per  55ó;ooo  fr.  ^ 
•  Per  fion  prendere  abbà^io  aeU'uso  di  questo  isin- 
%omo^  ponendo  a  cpnfronto .  diverse  nauoni,  fiid'lio* 
pQimQrdarsi,alie  la  drrersa  .  estensione  del  mercato 
wèf0f  etti  la  legge  guarentire  lasproprietà  agli  autori^ 
dtfVe  iliflmreisul.  presso  de'  osanoscrilti*  Mentre  agli 
scrittori  francesi ,  a  modo  d'  esempio  ,  la  légge  assi? 
Qvra  na  percato  di  3o  iniiiooi  di  abitanti ,  in  Italia 
atteso  la  piooolezù  degli  Stati  »  la  guarentigia  i  quasi 
attHa»  e  gli  autori  si  trovano  in  mexio  ai  cffcwri; 
uéktlA  db  che  si  stampa  a  |Torino  ;od  a .  Milano  ^  si 
nstempa  impunemente  a  Firense,  .a  Bologna»  a  Pe- 
4pro,  dappertutto,  il  che  è  tutt' altro  =  che  indizio  di 
oif iliasazione  miistonale. 

'  Vlùmo  sintomo  d'isirwùone  si  h  il  nutHdoo  dogfi  aw* 
tufi,  àccreditaii  a  fronte  della  popolazione. 
.:A  questi  sintomi  generali  si  uniscono  taltoka  evei^ 
tualmeate  altri  »  sectado  fe  leggi  de*  paesi  Dove,  per 
élL  y  la  censura  vuole  conoscere  il  numero  degli  esem* 
plari  d'  ogni  opera  che  viene  pubblicata»  si  hì^  un'al* 
tiB  fiMute  per  conoscere  ì  prodotti  delle. stamperie*. 


(i)  Courier,  a  Maggio  iSaa. 


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i67 
i'i.  Ctmtumàtkm  Jktto 


Oocne  in  nmè  fa  dir»  fiiUtìdie',  t  prodotti  ddle 
sbvfnpeii0  sona,  diyefu ,  cioè  haiuio  4iverstf  Tftlore  in* 
trilettuale,  ed  esercitano  naggiére  a  minore  li^oen* 
za^  sulla  dviliiaatione,  indicano  altronde  le  indinaaioni 
degli  abitanti  e  i  loro  gusti  più  ' Yttacf  ; .  gtova  quindi 
esaminaBe  le  s{>ecie  di  que"*  prodotti:  eèeo-ébufii  fattù 

Al  Capo  Buona  Speransa ,  l'unipa  stampeA,  stabi- 
lita nella  capitale  9  serviva  solo  ^  sul  principio  di  que* 
afe  secolo  »  a  stampare  ctfrte  da  giuoco  di  cui  è  tv> 
vissimo  il  bisogno  tra  quei  coloni  v- abitanti  In  '^aese 
d^diss^o»  e  carta  monetata  ,'unieò  segno  di  óambio 
cbe  abbia  corso  ììy  <fxA  paese  (i).. 

La  maggior  parte  degli  scritti  che  si  .pubblicano  in 
Lisbona,  appartengono,  alla  poesia. a  aUa  dlvòzkiné  : 
;iyi  le  donne  amano  1  versi  e  paopoAgono  giuochi  poe- 
tici ai  Jnro. amanti;  sono  altronde,  ik&olinatissinie .  ed 
esatta  nelle  pratiche  divote  (a)..  Alle  quali  cause  fa 
d^uopo  ag^ngère  il  rìgoive  del.  tribunale  deU^inqui- 
siaionc. 

A  Parigi  Qel  xSiS  si  calcolò  che  sopra  loo  opera 
piidiblicate  in  Francia 

69  ayeyano  per  oggetto  1^  belle  lettere,  la  storia 

e  la  politica; 
%o    •    «  '  •     .    •'    «     .le  scienze  e  le  arti; 
Il    •    •    ^    •    •    y  .  la  teologia  e  la  giurispru- 

deosa. 


(i)  P^nwal^  Voyage  au  Cap  de  Bonbe  Espéi*anoe. 
(^  Linkj  Of.  city  L  Ili  pog»  189,  204»  ao5* 


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3» 

Questa  ^itadMiaac  ì(ioa^i«pfnèettta..*ji^  .ti  carat- 
tere leggiero»,  sentimentale,  poco  ragionatore,  politi-' 
céstio,  tidn  troppo  direte  iieihi  pofioMiMio-.finaoefe. 

Le  opere  nuove  oomparse  nella  €cira  di^  Lipóa  ^net 
iSaa  ,  furono  »  o  si  dke  aUno  state  ooiém  3e^ue«  in 
ordine  diaaresbente.  «>       * 


I.'' Soniti. teologici  .    • 

.    .    .-  .    .    4H 

a*^ ^EQueasione  \    .  ^. 

.    .    .    ;    .    3q8 

3^  Poesia  »  kitaratura    . 

....    37$ 

4:'^  Pofitìca-   .... 

.    .    .    .    .    atS 

S.^'RomanÀ  w    .    .    . 

•    ......    tgo 

^.'^  SeUe  tettane  .     .    . 

.    i     ...    184 

fJ^  Opore  perìodiehe.  • 

.    .  .»    .    ..     i54 

S.""  Medicina  .... 

.  \,  ^'  •  .•    .    tSS 

0.®  Stòria  ,.;.'. 

.■■.■■:■:/..    iSo 

IO.'  Seienw  tntanlU    ..   . 

.    .  •.    *    187 

1 1."  GiorìapradtBsa  .  -  .    . 

'    !..     ......    ..     1J6 

13.*  Arte  miUtare     .    .    . 

•  '.. . ..  =..  ..     Si 

la.**  FiloMfia  .    .    .    .    . 

.  ■..     .     .  .    3o 

Siaeoflae  qoeèto  prospetto  e  fj&  alf;ri  da'  sùepessiii 
anni ,  comparsi  nella  Révne  eneyclopédùjue  ^  da  una 
pàrtpnoa'sdoo  guarnititi  da  autóri^  rispettabile,  dal- 
r  altra  non  presentano  in  tutti  gli  anni  la  stessa  clas* 
Aficatione  ò  le  stesse  dènomiuaxtoni  seientificbe,  per- 
ciò non  possono  -  esbere  sicure  basì  a  confronti.  Ho 
addotto  l'antecedente  prospetto-,  affine  di  far  osser- 
vare che  lo  sbaglio  nella  classificazione-  delle  opere 
indurrebbe  a  credete  falsa  una  legge  generale,  che  é 
la  seguente:  siccome  le  persone  che  sentono  ed  ima- 
gìnano  ,  sono  di  gran  lunga  maggiori  di  quelle  che 
ragiOBaao)  perdio  la  composizione' e  \6  sasércio  cnfeg- 


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^69 

Ioni  Bfnm  «  WriMr  So^ttiwnotaM^  iréat 
éttte  «d'ttv  pràBÒabe' Don  giolkinBO '«la  iMasègnii^ 
lft.(>pftr9  ffiMOttfiohBi  e  |mù'  piiMbw)ai»e«ta.^pcés«t'(t« 
CNrtt  )  giuste  r«it«Mdeiite  pff«tepctto,  4e  dopare  >  tco)ofgi*> 
oke  (tt.^  I.)  orrebbeio  ra^rata  tolte  le  ^iàrè  coih&«- 
éémfù  pARUdmcÉte  ;  '  il  ^«èle  ^eirore  ime  da  oib  , 
die  k'poefitt  e  ki  lelteFtliira  (n.^  ^y  seno»' state: di- 
piatite  delie  bette  lettere  (a.^  6^  e  éa^Èemmm  (n;^  5)i 
tJiMiido  iadeeie  qw«ti  t«e  auaMri  fi  TedeeM  l^opera 
A  flèntlttttttto  prcfVliigODé  «oUd  «oBevoio»  sùpié  :4^iètta 
di  Hunociiùo;  .*'.»:"       * 

/,  Èiraond  4ffia$mncme  spmckd»  e  :  A'  fió<ì:  'dbmw- 
.  nanti  .presso  le  varie  naaàord^  ò  nelle  cUtà  e  nelle 
campagne  della  stessa  nazione^  si  trovano  ne*  registri 
de'.libmj\  Ivi  li  le^e  afae  ià  òtta  j/prafenèèei  ro- 
manzi ,  £  le  òpere  divote ,  C  le  òpetre  poHtildiey  ecc. 

Dopo  ì  registiiv.de'  libraj  scorgerete  tni^cte  d'istru- 
zione speciBÌie  nelle  scanzie  de'  paroccQi,  sui  cammini 
degK  a£ttuali^  tm.gki  strun^euti  degli  artisti  ».  nelle 
stanze  in  cut  -scrìTpno]  i  ra{[azzì ,  sui*  cimò  delle  dofi; 
kiicciuole  »  cedi  Seeondo  phe  si.  vagano.  prevM^re  iU 
qa^té  località'  le  «pere  semate  o  .frlvoie,  si -poi^' for^ 
mare  féforevole  d  siniséro  giudizio  delT  ibteBèltó  na- 
zionale. 

$  4-  Giornali  e  simili  opere  periodiche. 


La  dTtlizsazione,  i  progressi, neUe.joi«aBd   e   nelle 
arti  sono. in  ragione  della  frequenza  e  dèHa  mohl|>ÌI» 


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5I70 

cita  dille  tcImmmiì  tn  popttB  «  pafioli  (Ma  ttMiiMr 
tioM,  Ira  qtMA'9  qUoHi  ddb'eil0re,i  qàisdl  i^m  H 
pn^  porte  m  dttbbio  i'iitUitìi  dersgioroali,  «HtMmmM 
ooiHiderati  e  nem  di  qae'(difet&  di  pmUliA,  d'odio^ 
àH  BlBkwkonm.  ^  e  «{ttindì  talw^lta  meneogiiai  che  piM 
troppo .  non  sono  xari.  La  curiosità  oonune»  Tiiiteresie 
mercantBe',  il  bisogno  d'istruirti  hanao  acaredciato.lo 
ipiacdo  di  queste-  pi»duno«t  letterarie  ip  modo^  c^e 
ai  pretenle  ciascuna  dita  >  aspira  '  ed  avere  un  |;ioihialèy 
quasi  docttmeBtft.Ueila  sua  ciiriiiasaxioDe.  Nel  brQ¥a 
giro  di.4o>amii.i  gi«mali. iniIagUftevrasLspno.quAfi 
qtiadnipliciiti  (i).)  maggiore  à.  stalo. i' aumento-  «egK 
Stati-Uniti  d' America  (a)  $  hi  il  bisogno'  di  kfgens 
ffamàS.è  ti  Arte,  che  nel  teoai-eimli^to  Ira  i  pa- 

■  I    ■;     : , 

fi)  Amano  i  GianuUi  come  wegtie  mei  regno  '  muto 
deUa  Gntn  Bretagna  : 

Paeti  Giornali 

Negli  anni  1782  1790  tSai 

Inf^lteira               Al  '5o  60       i35 

Sbozia\  '  •  '  • I*  8  37        3e 

Irianda.    ...    ^    ....  ^  3  ikj        S6 

Londra  ^  giornali  quotidùnn.    •    »  6  i4  *     .16 

Idem  ji  a  volte  alla  settimana   -    »  9  78 

Idem ,  1  volta  alla  settimana  ,    n  o  ti         Sa 

Isole  appartenenti  alt  Jn^fdUerra.  »  o  06 

79     146      a84 
Bevue  encyclopédique ,  oetobre  iSaa  ,  pag,  198. 
(a)  /  Gsormfi  megU  StaU^VniU  JtÀmerka  furono 
eome  seguo: 


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droai  •  i  senrii  «knmi  di  ^HNli  imwMQo  b  m^. 
diàone  di  pofpr.  leggeiie  gjonwbnwite  le  giaietti, 

CU  toksM  aTTÌcÌMrtt  all'milUmi  nel  dMerifVM 
li^  sialo  de'  gioniali  »  dofrebb^  darai  le  «egneiitt  Mr 


.  t.^  Be^chÀ  la  molt^licità  da' gionidi  eia  per  li . 
^sleisa  ;aii  .iA(^^io  di  atteso  ^iner^io^  lì  perehd  ciascowi 
intrapresa'  deve-  conseguire  un  Incrp,  e  in  eoaseguen* 
aa  «vere  jph  di  5oo  assoGiati  opide  pagare,  le  spese 
^dalla  carta ,  della  stampa  i  del.  bollo  ed  altre,  ù  per- 
dtà  Ja  Tarata  de'  gusti  trova  maggior  pascolo  '  sella 
moltiplicità ,  ciò  non  ostante  è  sempre  vero  die  V  e- 
slensione  dello  smercio  non  pub  essere  con  qualcbe 
eiptteua  determinila  y  se  non  sì  conosce  il  .numero 
degli  assodati  o  degli  esetnplari  di  ciascun   gionoàle 


Pryi  del  1778.,  ossia  prima  deìla  rn 

^baiane •  .  o.*        9 

M  princìpio  del  1810  •••.>•».  36i  (a)  ^ 
.  Jffel  mafgio  del  1917    ».   »    •  :  .    •    »     5co  (b) 
JTe/  i8a4   •    • '.    .    »  lòòo  circa 


(■)  Quotidiani.    •    .  .«    .    .    ..If.  .a5 

,  Due  volle  alla  settimana  .     .^  «  x6 

Tre  volte  iden»    .    .  '  .     '.    .    *  36 

Una  volta  idem ^  a48 

(b)  aSo  eirea  settimanali. 


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«7^ 

<^e  ft{ipr<iÉèiriiàiléne  dalTiiiKdò  M  bòHb  (i):       -    ' 

'  'ffóB  <90IIVÌ€ll6*'|Mro^  uSlfN?UnOÉf6  aie  TC  OJJtlalè'  fiu* 

numero  di  lettori  »  giacché  dove  sono  moltiplioiM") 
gid>ikMlti  èk  ietUtarat^  eetaie,  per  t^eaifpi&'f  Ift  loghil* 
terra ,  un  esemplare  beala  {(er  3o  pei^otfé  o'  4o^  {3)1'' 
-  '^.^  Il  niMieto  Aèlfii  VMtè  che  lUk' gkytiiAlé  èdiéOfrU 
opera  fieriodiee  ieseé  élla  MHmatia  ,  èl^  Aléfcé  ,*  idPata^ 
lio^  é  H  aecoiidò  eleineiitò  .deU^  accennato  caléólò-^ 
eofltte  tutti  wìrào ,  e  «del  dtè  «i  iièèe'iAiHè'éèfiìpló  étfà 


*  (t)  Se  prestadfedè  ùiràppertl  ptxbhUcàU  iti  tré' 
fletta  i  ^  esemplari  afa^'  ffiom^U  smènutti  fùrpn& 
come  segue  : 

1753      7,4ii»757  i8oi       tfiyoSf,^^ 

^     ,  i8a!^       24,770,78/5  {*) .. 

1760      g464>790  i^)'*  *    t8i4      io,òoò,ood  drc<i  (^c) 
(a)  T/  &o^  de*  Giornali  produsse  in  'In^KSttrra   ' 

■^  .'.S;^- S^^ icuH„, ..rtó»,» .è,. 

-  ^)E9Ì9tono  in  Jnfjkikerra  prh  di  i<tùq  gàhineH  di 
lettura  j  e  piU  di  3oo  associazioni  per  comprare  libri 
in  comune.       .---.,-- 


(a)  Béfue  encyclop^dìques'fom»  XX/lt,  pàgS  38i. 

(b)  Idem  ,  ìom.  XF ,  pàg.  '191  (Courièr    i  ^ugno 
iSaa).  

(e)   I  i,ooò,òòo  nella  sola   landra  (  Coq^ner  ^   '4 
febbraio  i8«5  ).  •    ^  ....... 


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%7Ì 
nota  {%)  j  {Mg.  070.  Il  Caurkr  dice,  cbt  esoo&o  « 
Loodra. 

Ogni  gioroo  «semplari  n*^  4o>óò 
àUa  dom^ica    ^    ^    «    »  5o  a  6o»ooo 
In  tutta  la  tettiiiiaiia  .    n  3oo,ooo  (i). 
III.  Le  maierìe  discusse  ne*  giornali  combinate  col 
numero  deffi  associati  possono  succiare  le  inetinmoni 
che  ]neraIgoiio  tf€l  pubblico  »  allorché  oei  giornali   i 
iptPod<^la  la  divisione  de'  lawm  ,  come   in'  Fraocia  » 
dove  le  mode,  il  coaimerdoi»  la  ^giurispruABifa  ,  la 
religione,  T ammintttr^one ,  la  politica,  écc.^  hanno 
i  lovo  separati  giornali.  * 

.'ly.  Resta  da  ricercare  le  .cause  dello  smercio  più 
o  meno  estèso  di  questa  letterarie  produsioni ,  '  e  ci 
servirà  d'esempio  l'Iùghiltorra. 

i.^  In  Inghilterra^  dove  è  vivissimo-  lo  q[»irilo  di 
partito»  mascmaa  dalle  vàrie  sette  politiche  p  religlt^^ 
dominanti  ba.  il  sup  giornale^  Il  valore-  di  esso  non  i 
determinato  dalla  solidità  delle  idee,  ma  dal  coipra 
die  porla.  Fa  egli  la  censura  del  JGovemo?  i  aocoko 
daifoppisìnzioiie  ;  ne  fa  egli  V  elogio?  i  rigettata.  Lo 
spirito  di  partito  però  non  giunge  ivi  al  ponto  dì  ai- 
terare i  fìitti:  Giammai  o  quasi  mal  afvvicQe,  che  la 
siesta  sessione  dd  parlamento  ,  lo  stesso  processo  c^ 
.vUe  o  criminale  presenti  un  aspetto, interameole  di^ 
CareBle ,  secondo  die  si  legge  in  tal  figlio   periodico 


(i)  Revne  encyclopédfaue,  octohre  iSaa,  pag,  198. 
—  Goorier ,  a  maggio  loio.  —  Idem  ,  !i5  na^emiro 
18^4.  —  FeM  la  ito(^  (i)  alla  pag.  ijo* 

Filosof.  della  ^aU^  voi.  IF.  18 


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%7Ì 

•  ia  Ul  altra  II  primo  penslert)  degli  avrersai^  si  è 
di  fissare  lealmente  il  tem*eno  del  oombattimeato. 
Questa  lealtà,  in  nsezso  alla  disòordie  de'  partiti  »  in- 
spira una. certa  confidenza  al  letlore:  siciiro  de'  fatti, 
egli  serba  tutta  la  sua  attepàone  ai  commenti  che 
vi  si  fanno  sopra  ,  o  alle  conseguente  che  se  né  to- 
gUono  dedurre,    f 

'  a.^  Lo  smercio  de^  giornali  miflisteriàli  è  quattno 
p  ^ÌMpie  volte  maggiore  di  quello  dei  giornali  det- 
rOpposidone,  giacché  i  ministrì  si  afirettano  a  co* 
nranieare  le  notisie  a  quellt  prima  die  a  questi ,  e 
succede  talvolta  che  un  ministro  spedisca  ai  giomat 
listi  una  nuova  pria  di  btne  parte  a'  suoi  eolLeghi. 

3.^  .1  giornalisti  inglesi  usano  tutti  i  n^tai  per  darà 
al  pubblico  le  notizie  jaoUa:  massima  celerità.  Un  di» 
scorso  di  Brougham  ,  di'*  Madkintath  o  di  Canliing , 
pflpQuaeialo  alle  m  «re  dopo  mezzodì ,  è  ìfAto  da 
iutta  Londra  pria  delle  diaci  :  dtf  la  sera.  Treaia  om 
do(k>  che  è  aiata  chiuse;  la  dtaaussione  nel  parlameli*^ 
toV  ne  è  reso  pubblico  conto  :aell^  €Ì,ttà.di  Yordk 
obe  dista  80  le^he  da  Londra.  All'epoca  del  Cimoso 
processo  di  Huat  a  Manchester.,  l'analisi  de'. dibatti* 
menti  giudiciatj  compariva  ne'  fogli  di  liondra ,  pria 
che. le  lettere  di  Manchester  fossero  distribuite  alla 
posta.  De'  tachigrafi  assiatenli  alle  sedute,  appèaa 
ooibpito  un  foglio  ,  lo  conzegnavaae  alla  slaSbtla.  ohe 
partiva  volando:  il  solo  Thimes  manteneva  tre  staf« 
fette  sulla  strada  :  Io  Messo  metodo  negli  atfri'  allMi. 
^,  dopo  la  distribuzione  d'un  giornale ^  succede  .qval- 
ìA^  .eveato  o  giunge  qualche  notizia  interessante  »  i 
tosto  stampato  un  supptimentOi  il  quale  viene  seguito 


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•ayS 
àm  uìi  leoondo^  tìdoni  da  an  terso  ^  da  un  qaarla 
ad  anche  da  im  4ffkkto  oelk  stetia  giornate.  L'ap^* 
eaikme  della  «acchitta  a  vapore  ai  torcbj  deHe  stana* 
peti^  penaette  di  darà  all'  ianpreMione  ama  eelerìtà 
«he  le  mìgiiorì  nostre,  oficine  non  possono  raggiali- 
giere*      '         >- 

'4^  I  giornalisti  inglesi  ^  bsciata  da  b^nda  la  pur- 
gaicsza  dello  stile ,  preferiscono  i  modi  popalarasdii, 
ad  «ina  fiumgliartth  energica  dhe  piace  ai  piti ,  anche 
qnando  degeneea  in  rocaetza;  la  loro  maggior  Ibrsa 
eoasisle  nella  ripetisiooe  frequente  di  iaMnagiai  seni- 
plid  a  di  oEt^onanieiili^  adattali  aUa  cepacilà  di  tutti* 
X  SJ*  I  gtomali^i  inglesi  non  segnono  il  prindpio 
della  dÌTiMona  de'  IpTori^  oama  i  gjpmaltsti  ftanoesi , 
sba  nello  stesso  fegho  uniscono  tutto  ciò  che  In  modo 
più'  o  meno  diretto  può  interessare  yiitUTersalità  d<^ 
dttadiaL  Le  discnssaoni  dd  pariameMo ,  le  aringhe 
degli*  avvocati ,  le  dedsioni  de'  tribonali  vi  sano  fedd* 
naente  riferite  ^  nan  ^ià  solo  in  qualche  canea  che 
pub  punge»  la  bùricfsita  o  servire  alle  vista'  d^  un 
partite; ,  ma  in-  tsftti  i  processi"4dvili  e  erisHnàli.  Ut 
faiB^zioni  g^udiciarie,  gli  aSirì-di  semplice  pviiisia, 
LdisMMm  pronunciati  nelle  àdananse  dsUe  contee»  nette 
«Miiosii  di  jqneltfbqaA  ìppecia»  religiase ,  fflantropidie , 
jpoUtifihe  o  commereiali  ^  le  sedute  ddla  compagnia 
dcUe  Indie ,  quelle  dd  consif^o  della  cittii  e  delle  ak 
Ire  corporatioai  di  qaidanqaa  tmportansa,  tutto  com- 
parisce in  quelle  inlertninsMIi  loro  pagine.  Col  mnaso 
de'gioniaii  il  Governo  tà  conoscere  le  condizioni  dei 
suoi  contratti  ;  il  candidato  al  parlamento  ricerca  i  voti 
degli  elettori  ;  i  suoi   rivali  distruggono  i  tiK^t  delle 


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376 

ane^  pretese;  T eletto  ringrazia  de'  loro  rfbni  i  8«oi 
{Mirligiani  ;  ii  progettista  rioerca  sottoicrittori  per  uba 
nuova:  intrapresa  ;  I'  offeso  dimanda  soddidadmeoto 
per  un  insulto^  le  qompagnie  rendono  ragione  della  lorp 
amminìstraEione  »  de'  loro  successi^  disile  loro  perdite^ 
de' loro  timori,  ecc.  La  nascita,  il  matrimonio',  la 
morte  delle  persóne  di  qoali^  iroportanta,  il  loro  ar- 
rivo ,  la  loro  partenxa ,  la  società  che  univano  nelle 
foro  ca^e,  le  minóri  circostance  della  loro  vita  dtvén*> 
gono  materia  da  giorkide.  Sembra  che  tutta  la  Gran 
Bretagna  sia. la  'easa  di  vetro- del  fltoabfo  romano  (i)* 
6^  Nissun  genere  di  vita,  dal  piti > grave  al  piti 
frivolo,  ddl  pih  solitario  al  piti  mondano  può  sottrarvi 
all'impero  dell'opinione  e ^ allò 'sgil^fdo  acutissimo  é 
irrequieto  di  que' giornalisti.  Siete  voi  un  proprietaria 
ritirato  alla  campagnia,  in  seno  della  vostra  AmigliaT 
Per  quanto  straniero  vogliate  essere  alla  politica  gè* 
raie  ,  «cm  potrete  ricusare  d'occuparvi  delPammini* 
•trazione  deUa  vostra  parrodbda  o.  della  vostra  cash 
lear  voi  sarete  membro  di  qualche  associazione  di 
agricoltura  o  d'indutfria;  prenderete  parte  a  qualche 
unione  filantropica  :  allora  i  vòstri  vicini ,  i  vostri 
colleghi  avranno  diritto  di  giudioare  la  vostra  oòi^ 
dotta,  e  questo  giudizio  sarà  tbsto  raccolto  dai  gior« 
iiallstL  Siete  v^i  un  uomo  alla  moda,  incettaAre  di 
frivoli  piaceri!  Sarete  commissiario  d'un  ballo,  arbitro 
d'una  scommessa,  giudice  in  una  corsa  di  cavalli,  ecc.) 
perciò  solo,  sarete  preseoftÉto  al  pubblico  die  in  parte 


{i)  De  Staèl^Hoblein  j   Lettres   sur  T  Angleterre  , 
pag.  176  e  seg. 


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i  flato  IfBStitooiùa,  t.  9eià(lre  vuole  €Utìte  infomfito 
di  questi  dÌTeitiineiitì.  In' somma,  non  essendo  pos- 
sibile di  soitnurìù  all^omipotensa  di  qcie*  giornaksti , 
ciascuno  ha  UH.  intesesse  particolare  dì  leggere  i  loro 
fogli  >  onde  eorapiaoersi  delle  lodi  che  ^vengono  tribu- 
tale a  lui 9  a'  suoi  parenti»  a'  suoi  amici,  oTrero  fìire 
risposte  aOe.  censiure  che  gli  disigono  i  satii  nemi* 
«i^  ecc.' 

7*^  Per  procurarsi  assodati,  le  ganette  e  i  ^ornali 
di  Londra  pubblicano  aneddoti  pactioolarì  a  danno 
ddle  persone  oneste^  pih  carioature  a  scredito  d'uo- 
mini d'  af^om  filma ,  il  ohe  piacerà  sempre  alla 
miUsa  comune  de'  lettori,  costantemente  rosa  dal  can- 
cherp  dell'  invìdia.  IjslTolta  annunciano  V  arrivo  di 
nuove  meretrici ,  ne  decantano  Je  beliesM,  ricordano 
le  conquiste'^  accennano  per  sino  il  luogo  del  loro 
domicilio  ;  talvolta  traggono  dal  segreto  eventualità 
amorose  ,  e  ridono  a  spese  de'  mariti  ,  ecc.  ;  quasi 
sempre  calunniano  i  potentati  e  i  paesi  contro  cui  la 
loro  ^iasione  guerreggia  ^  quindi  U  numero  de'  gior- 
nali cresce  ivi  piili  che  altrove  in  tempo  di  guerra. 

Queste  cause  unite  hanno  dato  alla  curiosità  del 
pubblico  uno  sviluppo  di  cui  non  v'ha  esempio  sul 
continente  A  e  spiegano  l'estensione  delio  smercio  di 
que'  giornali. 

2  5.  Scuole  scientìfiche  i  università  e  simili. 

Gli  elementi  che  esaminar  si  debbono  nelle  univer- 
sità sono  i  seguenti: 

x.^  Le  città  in  cui  sono  stabiUte  e  la  loro  salubrità 
o  insalubrità  ; 


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afi  U  cado  dd  vitto  té  aUoggio  annilodVuio  èco* 
lare; 

3.^  U  Dumero  delle  eM^ité  per.  ontonaa  boMk  g 
nedieai  legale  teologica ,  filosofica  ecc.  (i);  .•> 

4*^  Il  numero  degli  scolari  io  cpasfmna  £ico\Ù,  (a)) 
nel  quale  numero  sarebbe  utMe  distÌBguece.i  naaonatt 
dagli  esteri,  glf^u^mini  dalle  donne..  La  concotttota 
degli  esteri  può  essere   sintomo  di  celebrità  ^  ^  con^ 


(i)  Hunwenìià  di  Coùnhra  tra  eompoHa,  sul  prin* 
^io  del  secolo  aUuale  »  come  segue  i 
Teologia    ....     CaUedre  8  Macina      6 

Diritto  canonico .   ,.  »         o        -  Matematica  4 

Diritto  ehnle  .    ,    .  n      -§  Filosofia       4 

Wella  classe  JUosqfica  non  entra  ni  la-  logica  chi 
insegna- a  dirigere  il  senso  oomunCy  né  V ideologia  che 
ci  procura  la  cognizione  di  noi  stessi^  ecc.  A  Coim^ 
hra  non  vi  si  Densa  neanche  :  infatti  le  i/uattro  catte^ 
dre  della  facoltà  filosofica  sono  occupate  dal  profes' 
sore  di  zoologia  e  tU  mineralogia^  ili  fisica  sperimene 
iale^  di  chimica ,  di  òotanitui,  e  finalmente  d^èeono* 
mia  {Linkf  Voyage  en  Portugal,  L  Ij  pag.  383).  . 

^i)  Non  i  ottimo  U  seguente  prospetto  delle  univer' 
sita  prussiane: 
UniTersità  di  tutta  la  Prus-        Della  sola  città  di  "Ber^ 

sia  nel  i8ai.  lino  nel  t8i4-       ' 

Teologa    .    Studenti  ia36        ••....     177 

Medicina  .  m        644        iS5 

Giurisprudenza     »       1069        ^99 

Filologiay  Filo- 

sofia^  Fisica     »        464  (a) 88 


39 


{a)  Reme   encydopédique  »   novembre  1^13  |  pag. 


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n9 

corvjtmB  JMk  donne  è  'documeBlo  'd'eaeia    istru- 
simé  (i)^ 
.  5é^  I  libri  che  si  «pi«gtttio  in  ciascuna  facoltà  ; 

6.®  I  Isolamenti  con  cui  si  mantiene  1'  ordine  y  le 
pena  contro  1*  refrattari^  P  ailtorìtà  Ae  li  giìlàica  ^ 

7.*  I  requisiti  sdentifici  per  le  lauree  ^  per  es.  y 
le' il-giurecottsulta  ria  obbligato  di  dare  saggio' di 
«densa  agraria ,  e  non  V  agrìmensort  che  dorrà  mi^ 
surare  i  terreni  e  stimarli  ; 


(i)  La  metà  almeno  deWudiiorìo  del  celebratissimd 
Mmieo  Davy  ^  a  Londra ,  è  comporta  di  donne  ^  ed 
è  la  parie  più  attenta  {Sùmandj  Voyage  d'uà  Fvad^ 
^ois  en  Àngletenre,  t.  />J^»  46>  47f  ^*  ^^') 

Lo  '  stesso  fenomeno  a  binevra.  Più  scrittori  hanno 
citato  U  seguente  fatto  che  onora  il  bel  sesso  dì  quèlUt 
città.  Il  celebre  professore  di  botmka  De  Candolle, 
servitasi  per,  le  sue  lezioni  iP  urta  ^ragguardevole  rtto 
colta  di  diségni  rappresentanti  le  piante  dell*  america 
spagnuola  ,  la  quale  gli  era  stata  prestata  dal  dotto 
botanico  spagnuoto  M osino,  H  professore  di  Ginevra^ 
costretto  a  restituirgli  F esemplare  inaspettatamente  ]» 
attestò  U  suo  rincrescimento  al  suo  uditorio  :  alcune 
dorme  che^  erano  presenti  ^  si  offersero  di  copiarlo  0 
farlo  copiare  daUe  loro  amiche  quasi  interamerite  in 
otto  ^rni.  Il  lavoro  fu  eseguito  nel  tempo  fissato^  ed 
^  contenuto  in  i^  volumi  in  foglio.  La  solledtudine 
fu  generale  j  ottocento  sessanta  disegni  uscirono  dal 
permeilo  ££114  donne  che  si  recarono  a  gloria  di 
contribuire  così  alla  Ìoko  istruzione  ed  attestare  la 
loro  riconoscenza  al  dotto  professore.  Probabilmente 
non  esiste  altra  città ,  composta  di  soli  33,ooo  abi- 
tanti j  in  cui  questo  lavoro  fosse  possibile  (  Simond  s 
yeffBgjt  en  Soisse,  t.  I^  pag.  35!i-353,  a.  ed.) 


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a8« 

.  8.^  Oli  slwfti  naoeMarj  p«r  ottaMt»  le  kun»  ^ . 

9.^  Se  il  ff'ttTK  ^  "^  dUtribuUoe ,  firuiica  di  que- 
sti sborsi ,  e  quindi  abbia  mteresse»  a  nAoltiplicare  i 
laureati; 

10.9  9e  dall'  aceeoBato  gauy  sieno  eèdusi  i  prò* 
fiBssori  ; 

,  11.^  Se  i  professori  siano  pagati-dagli  scolari  come 
in  loghilterra,  ortero  dal  Goyenio.come  in  Francia» 
Spagna  ,  Italia ,  eoe.  ;  .      . 

ti.^  Se  pagano  gli  scolari ,  quale  sia  il  calore  dd 
biglietto  ;  e  se  il  Governo ,  quale  V  onorario  in  dar 
scuna  focoltà  i 

i3.^  Se  sia  permesso  a  dascuiio  V  aprire  scuole 
come  in  Inghilterra  »  dove  il  GoTemo  ioonsidera  le 
scuole  come  le  altre  botteghe,  e  lasda  che  i  professori 
si  disputino  gli  scolari  colla  vendita  di  miglior  merce. 

14^  Nel  caso  che  i  professori  siano  pagati  dal 
Governo  ,  come  vengano  scelti  { 

i5.*  Se  ,  per  torre  la  cattedra  ad  un  professore , 
sia  necessario  un  processo  regolare  e  da  chi  sia 
eseguito  ; 

i6.^  Quali  attestati  distribuiscano  i  professori  ed  a 
che  servano  ; 

.  17.^  Se  le  qualità  speciali  negli  scolari  fruttino  loro 
qualche  premio  o  vantaggio  dvile ,  per  es. ,  T  esen* 
xione  dalla  coscrisione. 

§  6.  BUlioteche  e  simiU  centri  if  ùtruxiane  muta. 

Il  console  Mummio  facendo  trasportare  a  Roma  i 
quadri  di  Poligootp,  di  Zeusi^  d'Apelle  e   di  altri 


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78t 

cridbri  {littòri  gre^U  n»t^«  aUo  wpéòilUÈe  k  condì- 
Bioae  di  doverne  retdtuir  altrettanti  ntì  omo  die  fi 
petKfeMcra  Egli  li  càlioobiTli  a  nnmero ,  mm  a  talore.' 

Dannof^  prova  d'  ugnale  ignoranza  i  viaggiatorì  » 
aVorciiè  ei  dieono  che  la  tale  |iil&>teca  contiene  4o,ooo 
volumi,  la  tal  altra  So^ooo,  eoa  :  OoUa  iola  ioortn 
di'-queili ^laàmtin^  ' impossibile  fermami  un'  idea  4i 
qoe''  depositi  intellettnali ,  e  dke  a  quale  m  dovuta 
la  pf^efisrenta.  Sf  io  dioessa  die  Pietro  possiede  io»ooo 
monete  e  Ptfolò  ao,ooo ,  *f§Nvette  voi  ùMdMudera 
che  Paolo  é  più  riooo  di  Pietro  ?  Certamente  dv  no  ^ 
liaochè  si  danno  monete  d' oro  y  i?  alleato  ,  dì  ra- 
ime  ,  eo& 

V^  ha  dippRi  :  voi  stale  «Orpueso  leggendo  il  segùein 
te  articolo  déUa  Béime  .  enqfdoptìUquet  «  La  Porle 
«  a  fiat  vendre  au  p<ndt  tous  les  livres  prédeux  qui 
m  oomposoient  lés  belles  bibliothéqoes  de  Constanti- 
■m  nople,  et  particoBirement  de»  prinoes  Mourousi  ^ 
m  qniont  toojonn  étépenécatÀ  par  ce  gouvemo» 
«r  ment  barbare ,  à  cause  de  lenr  grande  fortune  ^ 
«  de  leur  patriotisme  et  de  leiap  Ident  (i). 
•  La  vostra  sorpresa  nasce  dd  vedere  calcolato  il 
valore  delle  bibliotedìe  a  peso.  Ora  caloolare  il  va* 
lore  de'  libri  in  ragione  dd  peso ,  benché  metodo  in- 
iensatìssimo ,  é  meno  inesatto  di  quello  che  calcola 
In  ragliMie  de'  vdomi ,  giacché  uguali  pesi  presentano 
almeno  uguali  valori  coinè  carta ,  mentre  uguali  nu- 
meri 4i  volumi^  inCnitamente  diversi  nelle  tre  dimen- 

~T** — ■ -— r—  , 

<i)  Càhkr  defkK  i8a3»  pàg.  4i8. 


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i8« 

rioni,  noà  «mmetMio  neanche  ipietto    gtodin^v.  '«> 
ahMool^  rendono    infinitiniente  impoùbdiile.  Vo- 
lendoti adunque   dare- qualche  iilea' d'una  Whiioteoa 
pubblicn,  i  necessario  scendere  a  pìh  partioolari,  e 
dire  quali  rami  dell'albero   soìenilSoo  siano  òarì^ 
ài  magg^iori  frutliv  qoaK  sm  scars^^o  «   quaU   ae^ 
manchino.  Siocome  le  piddriicbe  bìU&olaahe  .derono. 
presentare  aKraento'  intellettuale  m  cUonque  ne  abbi«, 
sogna ,  perciò  è*cfaiaro  »  a  modo  df  CAmpio,  che  le. 
ediiloai  molto-  costose  sono  un  vera  flirto  che  ri   & 
al  puhbiioò  ,  giaecfaè.  assorbono  il  denai^  «he  itapie^ 
gar  ri  dorrebbe  a  ooaspienr  qucHe  serie 'mancanti  da; 
coi  puosri  trarre  j>iti  fi-equente  e  piti  importante.  i$tm^ 
none.  In  generale 'ri  può  asserire  che  le  edizioni    4^ 
faMso  nelle  biblioteche  aapnnciaoo  scarseiaa  d'opero 
■eeessarìe.  Paggio  poi ,  se  T  iUMiidaasa  in  «erte  se«> 
rie  non  corrisponda  al  ▼elore  di  esse;  per  esi ,  se  la 
selva   de' commenlateri'  d'Omero  9   ^'filologi^   dei. 
teologi  scolastici  occupi  il  posto  de*  naturalisti ,   dei 
botatfri^  de* matemsAid ,  ecc.  Peggio   anookn,  se'  il 
fasto  delle  Wgatnre  Ae  serro  sol*  ad   abbagliare  lo 
sguardo  delle  donniccioole  ^  impedisce    di   coÉipr^re 
più  esemplari  di  opere  firequenlemence  rìcereate,  eee# 
Formerete  opposto  gindisio  se   i   filosofi  prevalgono 
sui  poUtieì,  gli  storici  *  sui   romanrieri,  i    Tiaggìatori 
•al*  poeti ,  i  legali  e  i  medici  sui  murici  e  rimiU* 

]>el  resto,  ripcome  non  totti>  sanno  che  le  biUiote* 
che  non  possono  essere  giudfeate  che  dall'ispezione 
de'  loro  cataloghi  ^  siccome  coocorrono  a  queste ,  re , 
principi  f  Tìaggiatori  ^  ricchi  signori  per  procurarsi 
quakhW  nuova  sensaaione  ^  perciò  i  bibliotecari  sono*^ 


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a82 
jffanÀ  ékiàp  oMmèH  m  tenere  ftnmkù  t  loro  magai* 
nni  di  opere  di  lusso,  edisioDi  rare^  carte  festose , 
ece.y  onde  procurare  momentilLiieo  trattenimeoto  a  quelli 
che  vaano  a  visitai4i  e  poscia  ne  parleranno  con  elogio. 

Il  Tantaggio^  che  rìoeire  il  pulibfieo  da  una  biblio- 
teca ,  può  essere ,  in  circostaoEe  pari ,  rappresehtato 
dal  nùmero  medio  delle  persone  che  vi  concorrono 
giornalmente  ^  e  dal  numero  determinato  delle  ore 
in  cui  rimatigono  aperte. 

I  regolamenti  con  cui ,  mentre  u  s^ure  il  pubbli* 
co  ^  si  prevengono  i  furti  de'  libri ,  possono  meritare 
V  attenzione  dello  statista. 

'  Siccome  talvolta  gU  stabilimenti  scientifid  sono 
piuttosto  destinati  ad  abbagliare  il  vol^o  che  a  pro- 
muovere i  buoni  studj  ,  «ome  qualcuno  osò  dire  in» 
giustamente  di  Federico,  perciò  il  miglior  modo  di 
provare  la  sincerità  e 'fere  1' elogio  de' governi  conti» 
ste  neir  awldoare  gli  stidoilimenti  die  hanno  per  og- 
getto le  sdente,  ai  premj  che  ottengono  quelli  cha 
le  coltivano.  Giusta  il  riflesso  di  Sprengel ,  non  sa* 
rebbe  stato  possibile  questo  ravvicinamento  al  tempo 
di  Dominano ,  il  quale  feceva  copiare  libri  in  Ales- 
sandria ed  assassinava  queBi  che  li  studiavano  a  Ro- 
ma (i). 

Alle  bibliotedie^unirele  dunque  i  gabinetti  di  sto- 
ria naturale ,  i  musei  d'antichità,  i  conservatorj  delle 
ar^,  le  sale  di  pittura  e  di  scultura ,  eoe ,  luoghi  in 
cui  i  governi  procurano   fecile  è   pronta   istrusione  ^ 


(i)  StOM  prammlilica  ddla  medicina,  1 111,  p,  d6& 


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^84 

quM  dilli  >  oolk  MBpItce  lemèitiiine  òMm  tiaié ,  ii 

Muonali  e  agli  esteri. 

CAPO  QUARTO 

STATO  DBULB  ABITDDIia  SOOKOnOlDe. 

•  e  • 

Quella  serie  di  atti  con*  cui  si  producono,  le  rie- 
clieue,  si  soddisfa  ai  bisogni,  si  usa  de' comodile  si 
gustano  i  piaceri  della  Tifa,  postituisoe  le  abiludini 
cconcHniche, 

.  Non  volendo  ricordare  la  cognizione  o  Pignorantay 
perchè  ne  è  già  stato  discorso  nel  capo  antecedente» 
lo  stato. delie  abitudini  econòmiche  può  essere  desunto 
da  tre  sorgenti: 

1.^  Attività  o  indolenza  nel  produrre  ;  ^        , 

x^  Previsione  o  imprevisione  nel  consumare  t 

3.^  Risultati  y  o  sia  stato  di  povertà  o  di  ricchezza. 

ARTICOLO  PRIMO 

ATTtvrrÀ*  o  omouiBA^ 

2    !•  Misure  generali» 

Dimostrano  i  gradi  dell'attività  o  dell*indolensar 

1.^  Le  ore  consacrate  al  lavoro  ; 

9.^  Le  ore  consacrate  ai  bisogni; 

3.^  Gli  effetti  ottenuti  a  firante  degli  ostacoli. 

L  Ore  conseonUe  al  lavoro. 

AaiviliL  Indolenza. 

tf)  L' amore  del  lavoro  tf)  HacLenzie  parla  di 
è  sì  grande  neUa  Fiandra    un  villaggio  situato  sulla 


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^•Qoete',  die ,  «  d^tte  H 
Cardieri  h  itiaggior  parit 
delle  i^onglie  cònMicrano 
te  ogù  stagione  quiiiJKoi 
0  aedld  ore  al  gM>nko  ia 
^k^pe  d'agAaoltdra  e  d'ar* 
li,  (  Ménji^ire  sw*  Pagncui^ 
ture  de,  la  FUutin  fran^ 

^).Iia  dttfc  fllAmbàrgo, 
composta  di  iaO|OOd  abi* 
tanti,  preieota  rimagine 
del  moto  perpetuo.  Dal* 
r  armatore  sièotal  facdii* 
BD,  dal  BMreante  ebe  va 
a;tpeculare  alla  tèrsa  s#le 
OTeDtiialità  defla  fbnniia  » 
•ino  al  meroiajiiolo  che 
vende  all'aona  per  k  str»* 
de»  tatto  s'i%ita  per  (>io« 
cnrarsi  oiieilo  giiad^gwi  ; 
e  ì  lora  «Boggi,  i  loro  aliiti, 
i  lóto  csamunt ,  le  Jopo 
maniere  dimostrano  che 
li 
mente. 


285 

sponda  del  Lofif  Superióre 
del  Canada,  gli  abitanli 
del  quale  passano  la  metìl 
4elPaniio  aduftbriacarsi, 
r  altrar  metà  a  morire  di 
fimie  4  Tableau  du  com^ 
merèe'  des  pelleterìee  dam 
te  Cfoutdàs  peg.  95). 

h)  Nel  BrasUe  la  ferti- 
lità  del  suolo ,  il  bass6 
precKo' delle  deirate  ed  an- 
co r  ospitalità  degli  '  abi* 
tanti ,  sotti  cause  per  cui 
nelb  p^Tinda  di  BBtuu* 
Geraes  il  numerò  di  cpielli 
cbe  :  lavorano  ita  al  nn« 
inero  di  c|aelli  die  no* 
ftnoo  nnlla  ootne  'i  a  ani 

11  Brasifiano  ama  me* 
glio  pascersi  di  soli  bgiup:^ 
U  cotti  nella  semplice  ae- 
qua^  o  di  grano  turoo  o 
farina  di  maniooo,  di  quel- 
lo cbe  procurarsi  migliori 
Trmnde  lavorando. 


IL.  Ore  consecrau  id  bisogni 

AahML.*  IndolenKO. 

e)   DenOB    «iMvt»  cbe        e)  Pipare  tutta  la  mat- 
gli  Egiziani  non  impega*    tina   e   dormire  il*  dopo 


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?«6 

no  giammai  piii  di  tu  mk  pnmOf  fioncr  t  «iae  mpre» 

smti  a  praosare  (  Vpyagi    mi  ed  miioi.  piaceli  yàA 

fifziu  la,ha$s0^  ^t  fa  haute 

/%y)»Ctf/pag;  Hh 

,.  I  praQÙ  .  persiani   non 

licbie^^ooo  piik  d'ancora 

<  Malte-^run ,  Préeis  de 

gioffopki^ ,  t   HI,  t>agi- 

na  271/ 


oolono  alCapo  Boaaa  Spò- 
raàza.  Giunto  a  ocrta  dà 
egli  è  toko  df  ritarda  mia 
idropisia  'o  ^pfidcha  '«ale 
èagionalo  dairiadòleiia  e 
ghk^tonerla  ^Perd^al,  F^ 
yagR  au  Cap  A  Bonn» 
E9pérmce,'p9%.  «37,  389, 
a74). 


IIL  Effetti  ottenuti  a  fronte  degli  ostacoli. 


Attìrità, 
.  d)  L'Oteadft  presenta 
^Ittà  foodaie  aopra  terre» 
«o«  tolto  air  Ooeaaa^  m* 
nygierahili  .owiaU:  soavati 
ìa  fendo,  paiiutteo,  giar* 
dini   creati    aonra   isterilì 


d^  Tutti  i  /vìÙaggl  e  la 
eiià  ddl'Egilto  sono  cip» 
caudate  dà?  moittagna  di 
immoflUcnsa  e  eottami  ciw 
K  pnbraBO-  Màf  ana  av  M 
rcndonei  inaskibrity  olirà  di 
atemitava  n^ari»  poba 
fangosa  ,'»ana  delle-  mun^ 
aasè  ehuse  de'  maUd'bcA' 
abio  «he:  affliggono  tuUa 
l'Egittn.    .    . 


§  a.  Osservazioni  spedaU. 

Le  cause  ebe  più  si  oppongono  all'  «sénsbto   delle 
abitudini  coanomìitte^  si  manifestano  ^e'  ixm  seguenti 


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a87 
I.*  Perdite  di  teiÉpò  ; 
ii:y  Perdite  &k(mtn\ 
3«^  Pteidìte  ^i-imlerie  o  eveoluaiilè  di  guadigiii.'. 


I,  Perdite  di  tèmpo. 

.  Sono  cadse  di'*  pétoilite  pià'9  <aMMi9  imilìli  di  teoipo 
f  A  Le  foglie  piùt'O  meno  ^diffioiliA^ia  pettìnéUnurOé 
AUordié  lè  doaae  aliM^o  sulla  Uào  fitJiite  itta  torre 
e  radunavano  ceai  perle  ò  gemnae»  e  ne  fiieeTano 
«tendere  bandcmele  ^\  nastri  y  oùma-  si'  ¥éde  tle'  «c4r 
efai-qnadri»  la  toeletta  ooosomaira  doeo  tre  ot9.  Quaa^ 
db  1$  torre  Ai  ridotta  aUa  nieta  y  coati^  dal .  pria»ipio 
del  ibeotó,  passato  sino  ali'^pòoa  deUa  molttùana 
frsbo^e ,  la'  toeletta  non-  lishiedaTa  i'pifc  ^*  un'  ora» 
Dopo  la  rÌTolusioBa,  la  tbnredeUedoinieii< scomparsa 
Àome  i  castelli  deVuenehasf  :  non  nestaÉo  più  cbe  po« 
éà  riaci  natureltl o^ ^èti ,  e. la  iof tetta  ei  riduae  ^ 
poca  oosfuGli'ttoMin  «tagfiandoBi  >ì>.jriqd  <jO'  hk  eodo 
lìanno  gvQftdagofltOff&- delle  pca  40ttiPtf:(daUà^Ì0ritsit(|k 
'  :».*'£«  iibtrétionii'viwU.  Yòlney  .sfregando. k  >car 
{{Ioni  della  poto  Hnsdla  degli  stabilimettti  Aaoeeal  Qt^ll'A? 
nerica,  a  &ónledi^t(|iMllii degli  irlpiadesi  e  da?  Tisdeseiu^ 
dieei  Le  donae'dÌNitsaiolò  né  cucine^,  né  filare ^  né 
fiire  il  burro  ^  perdono  il  hro  tempo  d  dafkim  ^  €| 
\4$iiarsis  d  eom^Mote^s  asentre.k.casa  ratta.,  ànci'dà  e 
Ut  dividine»  Gb  noaBìni  uan  iposti:aiio*gittlb  ohe  per 
la  caòeta')  la  pesea,  ì  viaggi^  la  nta  «dissipajta.  Non 
sànna  né  salare  ,•  né  afamicare  il  poroo  e  il  ,dak40| 
né  fare  la  bihra,  né  il  sautcrouiy  né  distiUare  il-  gra? 
tea,  eco.  Em  perdono  il  miglior  umpo  in  prqgeUi  inm 
tiUs  in  cÌ€moe  incessanti  ^  in  amori  con  donne  éekof^ 
gi€^  ecc. 


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aSt 

3.*^  L^  eccedente  numero  deUe  j€$ie  {»vdi*ò  reUgiase* 
I  Tarentioi  abusando  della  feriilMidél'auòb  e  deUfi 
dolcetta  ^1  cIìidi^ì  b'  abbaodooawio  a  tale  moUeuA 
che,  a  detta  di  Strabone,  celebravaDo  piti  feste  che 
non  contavano  giorni  nell'  anno. 

I  tanti  Jàqyrs^j  de^wht,  eremiti,-  fiinatiei  insensati ^ 
sparsi  n  profusamente  nelle  Indie^  da  una  parte  .ser-. 
▼endo  di  ^ttaooio'alla  plebis  con  otioni  strane»' dat- 
r  altra )  inTeoe  d'insegnarle  la  moml^  pratieay^paficeQf 
dola  di  visioni,  di  chimère,  di  panie,  oltre  di  ftibat^ 
le  tempi  infinito  e  riceverne  una  missisten^  non^.mtfs 
ritiits^)  alterano  il  giudisio  popolare ,  sviano  i  9àotà^ 
menti  di  siÌMMi/ammirauoney  rìoonescensay  dovuti  agli 
autori  d'òperasioni  grandiose  e^  utili  alla  sceietì^  quindi 
faifievofisoDtio  ed  annullano  il  desideeia  di.  prediate* 

4.^  //  m^mfo  dà  oaffh  e  ébmlL  Negli  Suti-Unitì 
d'Aiberiea  e  neil' Inghilterra,  dove  è  ok^  Taitività» 
•ono  afiaHe  ègnetiiofarissimii  oafl||.  A  Blileno^aMH* 
drid,  a  lisbona,  e  Parigi^  ecc.,  si  trQmpo,  ipsesi  ikm^ 
in^o^ù  contrad»,  eaffH,  bigliaidi,  sale  d*.  gilio<^  ,e 
•ImilL  I  quaK  stabilimenti  io  non  intendo  di  oensit- 
rare  con  sedevo  ópì|jHo  ed  iu  modo'  aaiolKtO)  e  li  «o- 
oanno  còme  n^rme  che  unite  ad. altre  sertu>nQ  a  mi« 
Mirare  IMndolensa  nei  diversi  Stati* 

5.^  Jl  folto  Mnddorame  che  nèghittisGie  nelle  atUir 
camene,  del  Spiale,  ne  darb  un  oewio  altrove»  i  InA 
aegretaif,  sotto-segretaij,  ecc.,  che  da  piii  sec^  pe^ 
pelano,  pev  es.,  la  burocrmia  franioete,  dannosi  aU 
lVrarìo,'.e  (à&  dannosi  al  pubblico,  per  la  loro  ines(«« 
rienui  neg^i  affiui  amministrativi ,  per  non  dire  nuik 
d^  più. 


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«8» 

n.  Perdite  di  Jone.  ^\  ,^ 

$.*  L^'Mtadine  delP  ubbriacbezxa  che  distrugge  le 
forse  ^ell'  intelletto  e  del  corpo^  del  cl\e  TedreniQ  «U 
frove  la  miiun. 

7/  n  iuddume  et  ogni  specie  nelle  strade  e  netle 
case  dbe  moItipUca  le  malattie  e  dimiauiace  la  durata 
medra  della  vita,  il  quale  suddume  vuol  essere  misuf 
rato  dal  basso  o  nissun  prezzo  del  letame  nfi'  diniomi 
dcUe  città  (  pag*  aSg  ) ,  il  che  spiega  V  u$o.  egiziana 
aocenciato  alla  pag.  aSS  (i). 

(Troverete  un  sintomo  d' indolenti  nelle  strada 
comunali  non  selciate ,  fangose  ,  paludose  »  dove  4 
buoi,  e  i  cavalU  s'  afTondano  sino  al  ginocchio  «  allor* 
dbié  dai  campi  conducono  i  prodotti  alle  aje  e  ai 
borghi  Ticini,  strade  che  nel  loro  eloquentissimo  lin- 
guaggio dicono  all'  osservatore  :  qui  non  esiste  spipto 
d'  assodasione  )• 

8.^  Le  malattie  preferite  al  lavoro.  Chi  considera 
in  asti*attia  i  danni  delle  malattie  e  i  vantaggi  del  la* 
voroy  doni  btica  a  credere  che  1'  uomo    possa    pre« 


(i)  l^el  Governo  di  Tobotsk  (  Russia  )  ndle  sponde 
dell  Obi,  deit  Irstish  e  del  Tobolj  il  terreno  focon*' 
dissimo  non  esigendo  ingrassi ^  niè  moki  lavori ,  i  pae* 
sani,  troppo  pi  fri  per  trasportare  a  poco  a  poco  il 
CBniàme  fuori  delle  stalle ,  sono  talvolta  obbligati  di 
demolire  le  loro  case  per  costruirle  altrove,  perchè  i 
monti  di  eondme  che  li  circondano ,  esaU^no  un  fetore 
troppo  forte  anche  pe'  loro  organi  groséokud  {Make'^ 
Brtm^  Précis  de  géographie,  eie,  f.  Illy  p,  J8a). 

FilosojT della  Stat,,  voi.  IK  19 


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!I90 

ferire  al  layoro  U  malattfe':  eppure  la  cosa  si  i  Te- 
rificata  e  si  verifica  frequentemente.  Volney  fece  agli 
Americani  delie  sponde  marittime  il  seguente  razio* 
cinio  :  ' 

t*  lia  pianura,  dite  voi ,  e  i  bassi  fondi  vi  produ- 
ca cono  4o  hoisseaux  di  gi*ano  turco  o  20  di  ftur 
«  mento  ali'  anno  :  i  terreni  di  collina  o  di  montagna 
u  nel  Kentokey  e  in  Virginia  non  vi  rendono  che  la' 
a  metà  :  va  benissimo;  ma  alla  pianura  voi  siete  am- 
«  malati  sei  mei ,  ed  in  montagna  lavorate  tutti  i 
M  dodici  ^  dunque  tutto  é  uguale ,  eccettuato  che  albi 
«r  montagna  siete  sani  e  allegri  ;  ora  allegrezza  vàie 
^  piti  che  ricchezza  ^  dice  il  buon  Ricardo;'  ed  in 
«  pianura  siete  tristi  e  soffrite  la  méta  dell'  anno  ,.  e 
«r  passate  l'altra  metà  a  ristabilirvi  e  prepararvi  a  ca- 
«r  dere  di  nuovo.  —  A  meraviglia  ,  o  signore  ,  mi  rìy 
t€  spose  un  giorno  \\u  ministro  del  culto  ,  ma  nella 
«  vostra  equazione  voi  avete  dimenticato  un  terminti 
Ar  potentissimo ,  piti  potente  forse  qui  che  in  Euro- 
a'  pa  .-  il  vantaggio  di  stare  sei  mesi  senza  far  nulla; 
<r  e.  questa  ministro  aveva  ragione ,  giacché  frequenti' 
i«  volte  sono  stato  assicurato  in  Virginia,  che  gli  ahi- 
<c  tanti  della  costa  di  Norfolk  preferiscono  il  loro  sog- 
tu  gipmo  febbroso,  ma  abbondante  di  pesci  e  d'ostriche 
«  dbe  non  costano  quasi  nulla  ,  alla  vita  salubre  dei 
cr  paesi  montuosi  dove  solamente  il  lavoro  guarnisce 
«  la  mensa  »  (i). 


•   (i)  Tableau  du  climat  et    du    sol  des    Et«|ts-unis 
d'Amérique,  L  IT ,  pa%,  3ii. 


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ni.  Pèrdite  di  materia  ed  ^éntUaìHà  di  guadagnai 

9.^  lUimere  trascurate,  Qual  vergogna  per  un  paese 
Ibrntto  di  tante  e  sì  ricche  mjbiere  di  ferro,  di  piom* 
bo  y  di  stagna,  dì  rame,  di  antimonio,  come  il. Por* 
togallo  ,  di  pagare  annualmente  enormi  capitali  aU'in* 
ìlustrìa  straniera  ,  onde  ottenere  questi  stessi  metalli 
o  grezzi  o  lavorati ,  invece  di  impiegare  qoe'  capitaB 
a  somministrare  lavoro  ad  una  plebaglia  ostosa  che 
formìtola  nelle  città!  //  confronta  tra  i  prodotti  di  cui 
2  isuscettibik  una  nazióne  e  i  prodotti  anaìo^  impon^ 
taii^  somministra  t  primi  sintomi  d^indolenza  hàtionale* 
"•  ro.^  Pesca,  La  Spagna  riceveva  per  Taddietro  dal* 
1*  Ingnilterra'  rherlutzo  per  tre  milioni  di  pia8ti?e/,  m«ir* 
luz2o  salato  col  sale  spegnuolo  di  Setubal  -^  sopralat^ 
to  d'Alicante  ,  merluzzo  pescato  presso'  qnelP-  isola  -di 
Terra  Nuova  che  gli  SpagmioU  avevano  «oopertól  (i) 
1 1.^  jégricoUura,  Benché    1'  iso)a<  •  d' Anttoine  .  «ià 
suscettibile  di  prodarre  maggiori  viveri  per    gU*  ahi* 
tanti ,  pure  la  loro  avversione  ai  lavori   é  tale  y    dit 
nove  dedmi  di  quelle  terre  feconde  rimangono  incol- 
te ;  da  ciò  la  sua  dipendenza  dà  Giava  '  begli  impor« 
tanti  articoli  del  grano  e    del  bestiame.  Ma    siccome 
gK  abitanti  originar)'  del  paese  vivono  principalmente 
di  sagù  (  cycas  revoluta  ) ,    abbondante  prodoltp    di 
quel  1^* isola  ,  ciìi  si  aggiunge  gran  quahtità   di    pesce, 
perciò  i  grani  che  si  traggono  da  Giaya  servono  per 


(i)  Bpurgoing,    Tableau    de    TEspagne    moderae 
/.  //,  pag.  168-169. 


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«9« 

gli  europei  «  per  i  Criitisiii  iodigeoi.  L' indoleim 
die  ha  ritenuto  gli  abitanti  d'Umboine  dall'  alleTare 
del  bestiame  e  coltivare  le  terre ,  è  la  causa  delia 
Icnro  totale  igaoriinia  i|^e  arti  meccaiaicbfe  ^  non  sa* 
pendo  oostruire  le  stoffe  grossolane  di  cui  si  vestono, 
sono  costretti  a  trarle  da  Giava  e  dal  Bengala*. 

Dal  quale  iktto  e  mille  altri  simili  si  può  conchiu^ 
dere,  che  dovunque  il  dima  e  il  sipolo  somministrano 
abbondanti  viveri  quasi  senea  lavoro  e  industria ,  gli 
uomini  inclinano  all'  indolenza  ;  o,  per  dir  meglio, 
V  indolenza  naturale  all'uomo  v^  crescendo,  dove  non 
è  stimoiala  dal  bisogno.  Quindi  mentre  vedjamo  il 
paesano  comnseo  portare  con  grande  stento  la  term 
4alla  valle  al  monte,  leggiamo  c^e  i  Tartari^ ddl* 
Crimea  (  paese  feeondÌNÌmo  ),  s'ils  doiifcni  hécher  la 
UfìTty  ìts  cotntnenceni  par  s^cusèair^  et  c'cH  dans  cetu 
posiàon  comode  ^u*ds  foni  mouvoir  kuroudl  (i),  I^ogo 
direrso  il  paesano  della  Siberia,  batte  il  grano  nel  luo* 
go  stesso  dove  lo  raccolse ,  e  abbnacia  la  paglia  per 
liberarsi  dalla  pena  di  trasportarla. 

la.^  jirii,  Missuna  nazione  europea  meglio  de'  Po« 
lacdii  potrebbe  applicarti  alle  diverse  fabbriche  di 
pelli  e  di  cuoi ,  A  perchè  ne  consumano  una  gran- 
de quantità  io  stivali ,  selle ,  bardature  de'  cavalli  , 
attiragli  de'  carri  ;  sì  perché  posseggono  le  materie 
necessarie  per  la  preparazione  delle  pelli  ^  il  tannino, 
il  sale  ,  il  sego ,  ecc.  ^  eppure  i  Polacchi  non  posse- 
dono  fiibbricbe  simili  »  che  pur  sono  comuni  presso 
tutte  le  naxioni  incivilite. 


(i)  Mouvellcs  Aunales  des  voyages,  L  XX,  p,  io4* 


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t3/  Commercio,  Abbiamo  prove  ddlModolsitttt  dti 
Portoghesi,  allorché  leggianio  che  dei  5oo  carichi 
che  il  oominercio  spediva  tra  il  Portogallo  e'  il  Baiti* 
oo  9  q>pewi  dieci  o  dodici  veleggiavano  sotto  sten- 
dardo portoghese;  e  die  le  a5,ooo  casse  di  «icchero 
che  partivano  dal  Brasile  per  Amburgo,  erano  tra- 
sportate da  vascelli  stranieri  (i).  Chatelet  aggiunge 
che  mentre  nel  178^  quarantaselte  navigli  traspor- 
tavano nel  solo  porto  d'Amburgo  meroansie  por- 
toghetf  pel  valore  di  cinque  milioni  e  messo  di  lire 
lomesiy  due  soli  navigli  appartenevano  al  Portogal- 
lo (^).  All'opposto  9  dei  628  bastimenti  entrati  in  Bar- 
cellona nel  suddetto  anno,  3 17  eraw  bastimenti  sp%- 
gnuoli ,  il  che  dimostra  V  attàvitìi  de'  Catalani ,  e  ne 
e  tra  le  altre  una  prova  Cadice,  a  cui  appartiene  un 
decimo  solamente  de'  vascelli  che  entreno  in  quel 
porto  (3). 

ARTICOLO  SECÓNDO 

PAElnSIOlfl   O  IMPECTlSlOra  (4)  IHEX.  CORSUMABB. 

Siccome  la  produzione  delle  afte  necessarie  alla 
vita  suppone  una  diiasione  piii  o  meno  lunga,  men- 
tre i  bisogni  sÀMio  giornalieri ,  perciò  conviene  econo- 


(\)  Balbi y  Essai  statìstique  sur  le  royaume  da  Por* 
tugal  i  f.  /,  pag.  463. 

(a|  Voyage  en  Portugat ,  t  /,  p.  a48. 

(3)  Bourgoingj  Op.  cit ,  ^  //j  pag.  ffS. 

(4)  Parola  die  non  ha  la  eitioMuxnza  italiana  s 
ma  che  la  merita  come  tante  altre  simili  ^  per  ts,  y 
iolprobabilità ,  impossibilità,  ecc. 


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^»4 

mm9r%  i  prodotti  in  ixipdo  che.  bastino  ai  bisogni  tr» 
uoa  produzione  e  un'  altra.  Alti*onde  ì%  sipistre  èven» 
tualità  non  tròppo  rare  vogliono  un  foodo  di  riserva 
per  fai^vi 'frónte.  Il  risparmio   nel    consumo    predente 
onde  avere  risorse  nel  futuro  è  effetto  della  previsio- 
ne economica  e  La  costituisce;  quindi    abbiamo   4u€. 
estremi  :  neil'  jmmaginazione  dell'  avaro  il   futuro  ap- 
parisce carico  di  tanti  bisogni  ,  che  costui  gli   sacrifi- 
ca ìi  presente  ;    nelP  immaginazione    del   selvaggio    IsT 
previsione  de'  bisogni    avvenire    è    nulla ,    quindi    ed 
presente  sacrifica  costui  il  futuro.  Quando  il  Groen* 
lande$e  s'  asside  a  mensa    coperta    d'  alimenti,    non 
r  abbandona  se  non  se  dopo  che  ha  tutto'  divorato  « 
dovesse  egli  starvi  molte  ore   di  seguito.    Allorché    è 
ben  pasciuto»  s'alza  per  danzare  e  gioisce  sperando 
che  il  mare  gli  somministrerà  [tutti  i    giorni   di   che 
soddisfare  a'  suoi  bisogni    più    pressante   Egli    paga 
però  a  caro  prezzo  questo  eccesso  di  lautezza  o  d W 
temperanza.  Avvicinandosi  la    cattiva  stagione ,    allor- 
ché y  soprattuto ,  le  foche  spariscono    per  due    o    tre 
mesi  9  allorché  1'  aria  si   raffredda    al    punto   da  non 
permettergli  d'  uscire  per  la  pesca  o  per   la    caccia  ; 
allorché  finalmente  qualche  accidente  improvviso  ad- 
duce la  carestia ,  il  Groenlandese ,  tiisto  e    pensiero- 
so j  re^ta  tal  fiata  molti  giorni  di  seguito  senza  man- 
giare, e  se  si  sostenta y  a  poco  mosco  o  goemen   tro- 
vato a  caso  deve  la  sua  miserabile  esistenza.    Moltis- 
sime volte  la  sua  miseria  cresce  al   punto    eh*  egli  è 
costretto  a  mangiare  le  sue  scarpe  e  le  peUi  che  gli 
servono  a  coprire  le  sue  tende  durante   la   bella   sta- 
gione. Per  rendere  questo  alimento  grossolano  un  po' 
pieghevole ,  lo  immerge  neir  olio  che    doveva   man« 
tenere  accese  1^  sue    lucerne  ,    ed    in  questo   toodo 
prolunga  una  vita  meschina  eh'  egli  é  continuamente 
in  pericolo  di  perdere  per  mancanza  di  previsione  (i). 

~. H,^, 

(i)  nislòire  dcs  p«ches ,  ecc,  ,  t  II,  p.  389-390. 


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Ho  citato  là  mancanza  di  previsione  del  Groenlan- 
deee»  come  alla  pag.  a  19»  ^*^  ^V,  ricordai  quella 
de'  paesani  russi  e  degli  Esquimaux^  tutti  abitanti  in 
paesi  freddi ,  onde  conchiudere  che  il  Bonstetten  ha 
esagerato  alcun  poco  V  aùone  degli  elementi  topogra« 
fici  ,  allorché  con  ragionamenti  a  priori  prepose  che 
)a  prensione  dovesse  nascerfe  col  freddo  (i^  ,  m^ntk;^ 
^sello  stato  selvaggio  e  semi^selvaggio  ,  ella  mancf 
ne' paesi  freddi  ugualmente  che  ne'  caldi  ,  come, ne 
é  prova  la  California  »  paese  caldissimo ,  .  ricordato 
nella  nota  alla  pagina  succitata.  , 

Si  potrebbe  aggiungere  che  l^'abitudine  di  tesgarÌK<- 
zare  e  quasi  universale  in  tutte  le  idassi  dell'Iodostan, 
p%ese .caldissimo  e  fecondissimo,  come  lutti  sanno. 
L' importasione  del  denaro  è  sempre  stata  considerar 
bile  in  quella  regione  ,  perchè  gU  abitanti  compr9no 
poco  e  vendono  molto,  quindi  resta  loro  gran  quan» 
•tità  d' oro  e  d' argento  grezzo  che ,  come  si  crede , 
seppelliscono  annualmente,  e  quindi  va  perduto  in 
»grai|  parte ,  giacché  molti  muoiono  senza  svelare  il 
segreto  del  loro  tesoro  (%). 

§  I.  Sintomi  di  premÌ0ne  o  imprevisione. 

Sono  sintomi  di  previsione  o  imprevisione  i  seguenti: 
•  i.^  desistenza  o  inesistenza  delle  casse  di  rispar* 
mio  /  e  quindi  il  loro  numero  e  relativi  capitali ,  a 
fronte  delle  4)òpolazioni  (3).  , 


(i)  L'homme  du  midi  et  Thomme  du  nord  ^p.  43-4§* 

(2)  Journal  des  voyages  ,  tom.  XV ,  pag,  1 45. 

.  (3)  //  Bonstetten  j  conseguente  al  suo  principio  che 

manca  la  previsione   ne*  paesi    caldi ,   accertava   nel 

1824  che  non  si  riuscirebbe  giammai  a  stabilire   una 

cassa  di  risparmio  in  Italia  ,  e  diceva  ciò  quando  U 


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*  %.^  ì  consumi  moderai  ad  eceessM  du  sogliono 
•uùcedefe  nette  pnndpkM  feste  deWanno,  Consultando 
i  reglistrì  d«'  monti  di  pietà  ti  può  corre  qualche  in«- 
dàio,  giaocbé  ivi  sì  ^de  a  quali  epoche  dell'anno 
oorrisponda  il  maggior  numero  delle  pìgnoranonL 

3.^  L*età  media  in  cui  si  suole  conirant  moirimo* 
TUO  né  paesi  in  cui  il  vincolo  maritale  è  inSssolubiU^ 
l*età  alquanto  tarda  sarebbe  siotonao  di  prèrisione, 
e  ^ee\^ersa  ;  sommando  le  età  de'  contraenti ,  quindi 
dttìdendo  pel  numero  di  essi  ^  si  ha  T  età  media  del 
contratta 

Per  r  addietro  poterà  somministrare  uguali  indic{ 
l'erti  media  in  cui  si  facevano  i  iroti  monastici. 

^fi  L'usoy  meno  o  pih  comune ,  di  fabbricare  case 
di  legno  nelle  città  ^  soggette  a  éì  frequenti  incendj , 
uso  unlTcrsale  ed  antico  nella  Daniinarea ,  Sveùa , 
norregia ,  pria  che  le  leggi  lo  prescrìfewero ,  e  che 
non  dimostra  la  gran  previsione  che  Bonstetien  regala 
ai  paesi  freddi. 

'  5.9  n  successo  maggiore  o  minore  delle  compagnie 
i  assicurazione  cóntro  gli  ineendj\  le  tempeste,  i  nmn 
fragi  e  simili  sventure. 

a*  La  d^coltà  o  la  facilità  con  cui  si  arruola  al 
servizio  militare  a  vita^  onde  ottenere  il  valor  del* 
P ingaggio  maggiore  dell'altro  che  è  concesso  pel  ser- 
aùo  a  tempo.  In  questo  argomento  la  statistica  può 
presentare  dati  precisi  per  appressare  i  diversi  gradi 
di  previsione  presso  le  diverse  nasioni.  Trarrò  le  pro- 
ve dai  tre  regni*uniti  della  Gran  Bretagna.  Dapprima 
ricorderò  le  condizioni  dell'arruolamento,  e  sono  come 
segue  : 


casse  di  risparmio  erano  di  gtà  stabilite  nel  regno 
LombardtMfenetQ.  Ho  confutato  le  idee  erronee  di  quO" 
sto  scrittore  rtlativamenie  aWItalia  negfi  Annali  di 
$Utistica,  &SCÌG0I0  del  settembre  t8i5. 


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La  gran  di£fere&za  tra  il  numero  degli  iiigaggiati  a 
vita  e  quelli  degli  ingaggiati  a  tempo,  che  salta  agfì 
occhi  di  tutti,  è  prodotta  dall'avidità  d'ottenere  tosto 
alcune  ghinee  di  più,  benché  sia  sempre  possibile  e 
più  vantaggioso  contrarre  un  secondo  impegno  dopo 
F  estinzione  del  primo. 

Ponendo  a  confronto  gli  arruolati  irlandesi,  inglesi^ 
^co^zQsi  y  si  vede  in  quali  sia  maggiore  l'imprevjsione. 
Lo  Scozzese,  più  prudente ,  più  padrone  di  sé,  à'im- 
pegnà  di  i:aao  senza  limitare  la  aurata  de)  suo  ser- 
vizio \  V  Inglese  é ,  in  generale,  meno  difficile  in  que- 
sto contratto-,  e  V  Irlandese  s'  occupa.\si  poco  dell'av- 
venire I  che  si  trova  appena  un  individuo'  di  questa 
nazione  il  quale  non  si  arruoli  per  tutta  la  vita,  come 
si  vede  ad  evidenza  nel  SiCguente  prospetto. 

Nella  seconda  parte  di  qpesto  prospetto  Tarrola- 
filexito  a  viti  nella  -partita  ingleSe  i  più  debole  della 
proporzione  ordinai^a. 

'  Reclute  per  t'armata  attiva  ,  tratte  daUe  milizie 
.r  /.  .       pbbii^te  alla  di/bsa  del  territorio. 


Amiolameni^ 
tò  del  i8i4 

Arruòlamefi' 
i9  ordinari» 


772     2,4?'  IO  a       32(1^ 

Il  seguènte  prospetto  delle  reclute  del  18 14>  tratte 
dalla  massa  delle  persone  che  fino  allora  avevano  se- 
guita la  vita  civile,  e  quindi  sono  diverse  dalle  addette 
alla  milizia  per  la  difesa  territoriale  ricordata  nel  pro- 
spetto antecedente,  presenta  risultati  rimarchevolissimi. 

(i)  Dupin,  De  la  force  militaire  de  la  Grande 
Bretagne^  t  I  ^  pag.  236-239. 


mione.     Per  tempo 
lùnàato. 

JvUA 

Bappono. 

Scozzesi      27 

76 

IO  a       28 

Inglesi      344  ' 
Irlandesi     — 

770 
457    . 

IO  a      3i 

.  .0  a    4^7 

Scozzesi      57  - 

16^ 

10  a       28 

Inglesi      443 
Irlandesi       i 

§>1. 

.10  a  20 
IO  a  1080 

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9oo 

I.  È  dtiarp  cht  \  paremt  profittMo  'd«U' ioespé»- 
rienta  de'  ragatsi  per  indurli  ad  erruolani  a  ^ita  io 
una  proponione  iiiaggtore  di  quella  che  ai  osserra 
negli  uomini;  infetti  la  proporsione  pe*  rogassi  è  come 
IO  a  iSi ,  mentre  quella  degli  uomini  è  solamente 
come  IO  a  io4* 

a/  Cha  cosa  pensare  delle  classi  inferiori  d' un  pò* 
polo  il  quale  Tanta  libertà,  e  nel  quale  i  na^^e  decimi 
della  reclute  Tendono  la  iibartìi  per  sempre  alla  Vista 
di  tre  o  cinque  ghinee? 

3.^  Mentre ,  nella  milisia ,  il  numero  degli  ingag* 
giati  a  Tita  è  triplo  del  numero  degli  ingaggiati  a 
tempo  a  nella  classe  dvile  è  decuplo  ;  infetti  nel  pri« 
ao  caso  il  rapporto  è  come  io  a  3a;  nel  secondo  è 
come  IO  a  104^  TimpreTisione  è  dunque  molto  mag* 
giore. 

S  3.  ITorma  per  itUirmmart  fesiemsHme  0  timtmità 
de*  gusd  e  i  rehuM  connunié 

Queste  norme  si  possono  ridurre  ad  otto: 

r.^  Numero  de  vendiiari^ 

a.^  Nvmero  dtf  compratori , 

3  *  Quaniiià  consumata  , 

4*  Saerifa/  per  oUeneHa^ 

5.^  Presenti  comuni, 

&•  Proverbj  volgari^ 

7.^  J^etti  sìUJtsico  4 
*  «/  Idem  stU  morale. 

I.  Numero  de^^^nditori. 

r.*  //  numero  de^  venditori  vuol  essere  eonfirontmte 
eoi  numero  de/fi  abitanti* 


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3off 
Questo  eonfroDto  poh  etsciv  ammadato  is^npcla 
pHi  o  meno  /esatta  Mlorchè  WilUan  Petty  *àk/t  ch« 
nei  1673  T'erano  io  -Dublino  case  •  »  •  •  5ooo 
tra  le  quali  si  conta  vaino  taverne  iaoO| 
e  che  ne'  Villaggi  la  proporzione  era  maggiore  »  d  fii^ 
comprendere  la  passione  degli  Irlandesi  pel  vino  (1^) 
ma  siccome  reste  indeterminato  il  numero  d<^i  abi* 
tanti^per  casa, -perciò  la  notisia,  benché  presiosa,  noa 
itt  tutta  r  esattela  desiderabile. 

E  dunque  prelieribile  la  seguente,  a  modo  d'eseoH 
pio:  nel  j8i!  si  contava  in  Copenaghen  una  bottega 
d'acquavite  per  ogai  5o  datanti  (a).  Sieeeme  lo  soler* 
ciò  in  ogni  bottega  deva  pagare  il  fitto  di  essa ,  il 
tempo  dd  venditore  e  l'interesse  del  suo  capitale , 
perciò  una  botlega  d^  acquavite  sopra  ^o  abitanti  in* 
dica  suffidentemente  Peslensioiie  del  gusto» 

a.^  Il  numero  de^venditon  m  un  genere  debV  e9* 
sere  eof^ìroniaio  con  quello  de*  venditori  di  generi 
nnalof^^  ossm  eoddi^aceud  io  eterea  §u$io^  onde  ri- 
eonosoere  se  agjti  aumeud  ddCuno  eorriepondano  de* 
eremend  in  èditi:  ne  darò  l'esempio  nel  n»*  lU. 

IT.  Numero  de*  consumatorL 

3.^  Si  ha  diruto  di  conchiudere  òhe  il  numero  de* 
consumatori  si  aimciha  al  numero  degH  ahitantij  aì^ 
Ibrehè  si  vede  traccia  d'un  consumo  in  tutte  le  dasei^ 


(i)  Simond  y  Voyagc  en  Angleterre,  t  11^  p.  4^ 
4i<S  3.e  ed. 
(1)  Annales  des  voyages ,  L  XXI ^  pag.  agir 


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Sol 

di  emrahibi'i  tèsti ^  in  tutte  k  ìsià.  Ncll'uck  dì  Cu- 
ba »  in  tiitte  le  ^ntrade ,  ib  tutte  le  case  foma  la 
pipa  ;  ciaicuuo  »  eccettuato  il  tempo  in  cui  màogia  , 
ha  costantemente  la  pipa  alla  bocca  ,  diilla  mattina 
alla  sera;  pai^tecipano  a  quest'uso  le  donne  e  sino  t 
ragazzi  ^i  cinque  anni. 

4.^  L'-esiensione  e  F  intensità  d'un  gusto  possono 
essere  determinate  dalP  ingrata  sensazione  primitiva 
che  produce ,  superata  dalle  persone  che  vaniana  mag^ 
gior  dilicatezta  né  sensi:  La  da useosav ributtante,  in- 
sopportabile pipa  Btma  a  •Maih*idv: Cadice,  Barcelknui 
anche  in  bocca  dalle  dofine>  più  gentrlL  Ne'  teatri  di 
queste  eittà,  appena  abl^assatò  ili  sipàrio  per  gli  in^ 
termesù^  un  niormorio  di  baitifaoohi-si  fa -sentire  in 
tutti  i  palchi  y.  e  cifucima  bocca  andie  la  piti  veszosa 
si  mostra  munita: d'una  canna  di  tabacco  fumante  , 
uso  alquanto  iaiscQUafodo  agli  stranieri  che  non  ti  sono 
avves(^i.  .     '     -    ^    .  "'...'•       r»> 

'5.^  Una  tùkd'^hV essére  oonsiderata  come  oggetto 
di^'comunè  consumo  e  ^uasi 'necessaria y  quando  è  ri- 
chiesta  d^iHa' pm'^ragtià  ih  nome  della  reUgicne.  l^tài 
dice  d'avere  veduta  a  Lisbona  una.  mendicante^  la 
quale  gridava  :  tabacco  in  polvere  per  le  anime  del 
p^XgoJt/orio^^  Lo  •  stessq  scrìtl^^re.  aggiungi; .  d' averne  vi- 
sta iui'al^*a,  la  quale  cacciava  tabacco  nel  naso  del 
baciibinQ  cb^  av<;va  tra  le  braccia  (ij.  Dall'ispezione 
di  fatti  SI  rimarchevoli  corre  facilmente  il  pensiet*o 
alla  supposizione  d^un  uso  generale. 


(i)  Voyage  en  Portugal,  t,  J,  pag.  166-267. 


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3o3 
IIL  Qtianii0  cùn^ur.Mtó: 


6.^  It  metodo  che  s*awioina  di  pia  alF  esàttezìui  'e 
rappresenta  meglio  t' intensità  del  giiko^  si  è  la  (juan* 
tiià  consumata  deWof^tio  che  serve-  a  pasce  rio 2  cosi,' 
per  esempio /si  dice  «che  il  tabacco  cot^samato'  an- 
nualmente per  te9ta  ih  una  popélasionfe  si  è  onde  io, 
iftf'-i.S,  ecc.,  pìù'o  meno.  Questo  calcolo' non  è  di^ 
ficile  quando  si  tratta'  di  oggetti  che  «ono  i^gtto  ^rl^ 
arative  o  soggtebiono.a<  dafcio  (i)."  '  -    ;, 

La  cognizione  delle  quantità  ooosumate  è  feconda 
d'iniportantìMbe  '  4X(a3egmtta»  :lrm  «ecennerb  tre  so- 
hmente;  ..  <»     .  m:  '  ■•  . .  « 

'  €^  lì  ^consumò*  de'  liquori  ;S^rìtosi  (il  che  s'applica 
aquatmque  ahro  oonsuno),  avuto<  riguardo  al  loro 
pretto^  i:a|^e9enta  la  porzknie  d<ell«  mercede  elM 
Tiene  assorbita  da  quesito: gusto  ;  codi,  pei^  esempio  *, 
Tuso  dei  rhum  aell' Amerìea  setten^ribinate  ,  i»e  ptt!L 
stasi  fefle  a  Simond,  toglie  all' artista  i;4  ddUa  sua 
mercede ... 

ò)  La  diaùnuEioae  progressiva  osservata  da  sir  John 
Sinclair  nel  consumo  delta  birra,  e  l'aumento  ciDrri- 
spondente  in  quello  de'  liquori  spiratosi  in  Inghilterra, 
annunciano  un  cambiamento  allarmante  pe'  costumi  e 
per  la  salute  del  popcdo.  •  ^ 
■   fi  r 

(i)  La  vendita  del  tabacco  Ju  dichiarata  regia  pri' 
votiva  nel  r664  "»  Francia  ^  e  fruttò  5oOjODO  lire. 
Alcuni  anni  prima  della  rivoluzione  ,  il.  frutto  giunge 
a  3o,ooa.ooo  :  così  nello  spazio  di  no  anni ,  //  pro^ 
doti»*  di  questa  privativa  crebbe  nel  rapporto  di  uno 
a  sessanta^  ed  era  il  consumo  per  testa  oncie  lar, 


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3o4 

Lft  binrn  ftblwiQMii  m  IlicliilUCfm 

Ad  1710  ftt bariK  $^^78  ^ 

«    1784  ......   ^    ..    .        «*      97»577     ' 

1  Uqaati  spiriloit  dislittitì 
net  1708  fiuooo .    .    ,    ,    •    gaUé^     Sc^poo 

#     I79I        m       •     b     .     .     .u     «     I»   •    C,6g6y900  («). 

L'aameoto  ne*  liquori  «pmtoti  eomipoikleiido  «1 
deeremenio  nella  birra»  amiiiiici^  un  caii|bia«ieii|»iiel 
odusocqo  ,  non  ud  auoieiit^  aelb  rieohcMa  ;  eoa  la 
quantità  analoghe  nnieitaaCe  «  fceotfdMio  a  vieenda^f 
a  di?eiigteo  «cura  norma  ai  gindiej. 

e)  Le  ▼arianòni  nel  :  oonwMDo  degli  altinentà  posioM 
rappresentare  le  Tariasioni  nelle  opinioni  religtose^ 
per  eieaspio,  l'anm'cioto  plrogreatiVO  de'  buoi  e  deWi- 
tellt  eonauqMti  io  quaresima ,  dioioelra  il  preftoessivff 
decremento  deiropimone  rekti^  a  questa. usaaniv* 
lifiosa.  Fa,  come  aegue,  la  qnaotilà  della  carne  bo^ 
viaa  consumata  dorante  la  quaresiflaa  a  Parigi. 
Jlnm  Buoi  FUdB, 

1629 .6  ....  ,    60 

i665 aoo  .  .  ,.  »^  ^  a«poa 

1708  ,  .  .  .  .   5oa  ,  *  ^  .  ..  Syooo 

1750 ly^OO  •  ^  .  .  •      IO9OOO 

1781    .....   9,000 60,000 

181 5^ uguale  numero  si  in  quarasima  che  nelle  al* 
tre  elagiooi  dell'  anno  (a). 


(i)«$V/iiom{,  Voyace  en  Aiij|leterre\  Cam,  ly^p.  368. 
(ij  Le  Grand  <f  i 


Le  Grand  ^Saussi,  Vie  privée%des  Fr^fois, 


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8o5 
\Coil  r  opinione  wiàP  <mtmtfam  della  quaresima  i 
dkoeMi  dal  grado  massimo  allo  zero,  in  menadi  due 
iBooll«  a  Pkrjgi ,  mentre  aon  ha  subito  che  k  dimi- 
Buzione  di  i;8  a  Lisbona  e  a  Mailrid,  sussiste  intera 
nalla  Grecia  ^  i  alquanto  decaduta  ia  Milano,  ecc.  hm 
ricerca  deBe  cause  cbe  proda<;§Bo  queste  a  ii4iilt  dìf< 
fcretna  risultanti  dal  coafiroator  di  quantità  similij  pre* 
d'eserotziio  al  giovine  statista. 


rV.  SacrifizJ  per  soddkfare  il  gusto. 

n  grado  di  sacrifiuo  cui  siamo  disposti  a  sottonet** 
teivi  per  conseguire  un  oggetto  dei  nostri  desiderj  , 
serre  a  misurare  il  pregio  in  che  Io  teniamo.  Il  Groeu* 
landese  Tenderà  i  suoi  abiti  e  tutto  ciò  che  possiede, 
a  rischio  anche  di  morire  di  fame  con  tutta  la  sua 
làmiglia^  per  procurarsi  del  tabacco  ;  il  presto  ne  é 
d  alto  presso  questi  selvaggi/  coma  la  polva  deiroro' 
j^esso  gli  Europei  (i). 


(i)  HìstoWa  des  pSches»  eto.»  t  11^  pag,  3oi. 

L' derisione  e  P  intensità  del  gufto  degli  SpagnuoU 
pel  CbmbattìmeniQ  d^  tori  consta  dai  seguenti  sin^ 
tomi. 

i/  Distanza  da  cui  si  parte  per  giungere  al  luogo 
delfo  spettacolo.  H  giorno  tf  un  combattimento  di  tori 
è  un  giomp  di  solennità  e  di  movimento  generale  per 
tutto  il  cantone  in  ad  succede.  Fi  accorrono  gli  spet* 
tatori  da  luoghi  distanti  dièci  o  dodici  leg^. 

x^  Valore  del  sposto  comprato  dai  più  meschini. 
J  minori  posti  si  pagano  due  o  quattro  reali j  secondo 
che  si  troiana  al  sole  o  air  ombra.  £'  artista  che 
vi^  a  stento  e  deve  giornalmente  contrastare  coWolio 

Filoso/.  ilsUa  6'tat.j  i*oi  IF.  io 


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3o6 

;  V  5        V.  Brumai^  imaU.%  -t.-  ••.; .'  \  ., 

:  ...  i.'i.  II  ■         '  ••    .:'.'  i-        ••♦'•.•'•!.       •:    '   ^: 

MljKie^rMtei^  8Ì:  è  la  più  i)^!!»  fipa  #  il  nqpglwHre  |9ff 
kaiccoy  .pcfjcj^  A  bu^n  diritto  -^:  p4iò  cdipcfa^nid^pe   4te 

Die'  mMtfinm  dì  6c«siir  dkft  KiHoi:;  U4  lafWfiAWr^ 
che  non  ^éb:  n«  doi-fii  n&  pive»€l«iQ  mori  fii#^jcU:.|«ir 
bacco,  è  Teduto  di  cattivo  occhio  (i). 

Alfonso  IV  re  dd  Portogairty.  W)Ieiìdo  dare  un  se- 
giuk  dflUa  sua-  riconMeeAz^.  ai  '  «dfoUéi  .^g^à  ehfì  si 
f  i]aoot  buttali.  i^algrOfam^nle  p^ir-  lui  ad  AtiQef ia^ ,]  ^ 
galb  a  cìbsouno  duo'lihbi)^  di^^bsiccQ.  (1^)^  ...  r     .    «^ 

Vi.  Provèrbi  votsan^     , 

*  *  '  •  .     •    -  T  <^-  ■  •        I        «   >        .  «  •     l. 

l.proTecb|  dpcennaiio  na'  idea  approvatala  i^a  s^nUi 
meato  ^  m  usa'  aggradito  da  tutti  I,  BQiif|hig<v>ift 
hanno  fama  d'essere  il  popolo^  più  gbi]t|ttpqe(  dslUr 
Francia  ^  ora,  «ella  Borgogna  principalmente ,  prevale 
il  proverbio  :  mienx  vaut  ton  rvpas  qne  tet  hulHt.  ' 


e  coli* aceto  f^  ha  sempre  qualche  siipe^uo  da  con$&» 
craré  a  questo  spettacolo. 

3,^  Vendita  della.  c<|sti^  in  caso  d'inipoteOM  »  pa- 
gare il  posto.  jBourgoìng  parlando  di  questi  conibja^fi' 
nienti  dice  :  Malheur  a  la  chasteté  de  la  jeurie  fille 
que  la  pauvreté  en  éxcluérait!  Son  premier  séducteur, 
sera  celui  qui  lui  efi  fraiera  -  Peatf^e-  ("Tableau  4^ 
PEspagnc  modèrne,  t.  II ^  pag.  4<^5).  ;   - 

(i)  Voyage  dans  les  montagnes  *d'Écosse  »  t.  //» 
pag^   i65,  I,  pa^  369. 

(a)  Linky  Op.  cit,  /.  /j  pag.  266-267.  ,      » 


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3o7 
<:ki  .  £ic«^é'  U:  itotiitilca.yella  S««Qgn».,  darebbe 
prova  di  non  conoaeené  il  suo  mestiere,  se  non  à?yi- 
cio^sseil  pumero  4a'  trattori  a  quello  de'.  s^Mt-ò^de 
flrne  ,  il  cp^rnAt^y^  ,op'  trattori  e  sarti  d*  altri  paesi 
dove  corre  proverbio  contrario. 

yiL  J^etU  suljSsica.^  .      . 

'i    •  '     '.      .  • 

.  Per  conoscere  quanto  l'abuso  dell?iH»)fiatHe.istiipiP 
dìsca  il  gusto  y  basterà  osservare  che  il  paesam  sve* 
dese  maogiando  il  buiTO  e  il. lardo  più  sajatp,  v'ag- 
giunge ancora  del  sale,  cioè  f  eccesso  in  un  genere  di 
corisumo  trae  seco  una  seconda  spesa,  . 
.  La  prima  r^arca  ia  qBesti  e  simili  argpiaeuti  eoa* 
siste  nell'  Bvvieixiare  le  qiiantità  aoiui^laiiei||i&  consu- 
iQ^te,  per  e^.  »  ài  acquavite  a  simii  lii}uor{,  ^JUa  du- 
rata niedia  della  yito  j  «^d  osservare  sa  crescendo  le 
prime  decresca  la  secQuda;  d^iVe  poscia  essere  aggiunto 
il  catalogo  delle  malattie  che  con  apparenza  di  pro- 
babilità vó^ioDO  eisere  attribuì  Cd  a  quegK  eccessi. 

In  aspettazione  di  fatti  pih  precisi,  ci  resta  T  osser- 
vazione generale /e  si  è  che  a  mi^ra  che  si  moltif 
plicarono  e  si  diffusero  le.  Ij^evande  innocue ,  caffè , 
birra ,  limonata ,  ecc.  ,  è  scemata  V  ubbriachesza.  La 
diffusione  di  cfùeste  bevaiìd^  e  le  imaure  sanitarie 
hanno  accresciuta  la. durata'  niedia.  daUa.  vila»  9^  di 
ehq  si  trovami  ealcoli  suficientem^te  probabili  i%pii!t 
palesi.  La  durata  m«dia  detta  vita  a  Ginevra  i  stata 
^Icolata  come  sega^  : 

.  :XVI  setola  AiMH  i8  i;a  \  flibUothof^e  wkiven^lUs 
.     -s    t,  IV,  pag.  3a8. 


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Sa6 
XVII  sMolo  «ani  2I  %p  |  Malthus,  JSssai,  tte,  t  II, 

pag,  3i. 
XYIH    »        I»    3x  i}a  I  Lacroiz,  Du  cdlctd  des 

probabiUUi^  pag.  186. 

yilf.  Effetti  sul  morale. 

E  quaii  an'  assioma  comune  che  v'  ha  rapporto  tra 
il  numero  delle  taverne  e  il  numero  de'  ladri;  tra  il 
BDftnero  delle  taverne  e  il  numero  delle  donne  sepa- 
rate dai  mariti. 

In  più  paesi  il  fisco  appalta  il  diritto  di  vendere 
vino  ai  migliori  offerenti.  Tra  i  migliori  offerenti  n 
trovano  alcuni  che  comprano  questo  diritto  colla  di* 
sposìzione  di  prestar  mano  ai  ladri,  e  la  prestano  dif> 
fatto.  Quali  ne  sono  le  conseguenze?  Il  fisco  riceve 
maggior  lucro  dagli  appalti ,  ma  deve  fare  maggiori 
spese  nelle  carceri;  cosicché  alla  fine  de*  conti  il 
guadagno  è  nullo,  ma  la  morale  vi  ha  perduto. 

ARTICO  LO    TERZO 

amuTATi^  ossia  povertà'  o  ucchezia. 
2  u  SùUomi  di  pwertà. 

L  EecedenMe  moriaUià  fuf  tuffasti. 

V  aspètto  macilente  della  popolakioAe,  e  prìndpai* 
mette  de^  ragazti,  è  il  primo  nntomo  di  miseria  che 
si  presenta  agli  occhi  di  chiunque  ;  dico  principal* 
mente  de'  ragasu,  giacché  trovandosi  essi  in  crescente 
stato  di  sviluppo,  e  non  essendo  oppressi  né  dalle  fii- 
tidie,  né  da  cause  morali,  il  loro  cattivo  aspetto  an- 


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nimcia  die  i,  buOfW  della  natimi  mou  sono  saddUfiitti; 
eooMgiWDsa  MoeiMria  di  fuetto  stato  n  è  V  tccé* 
dento  mortolità. 

II.  Straordinaria  affluenza  negfi  esposti* 

L'affissione  oonMuie  de'  genitori  pe'  loro  figli -é 
prova  che  generalcnento  essi  non  si  induoom^  a  con* . 
segnarli  agK  ospitali,  sé  non  vi  sono  spiati  dalla*'inì« 
seria;  la  miseria  ha  dunque  un  sintomo, j^^Ii  esposti; 
a  prova  di  questo  verità  fii  d' uopo  avvicinare  il  nu'» 
mero  deffi  esposti  al  prezzo  d^  gratti^ 
prendendo  Urlano  per  esempio: 

IV. 

N.""  medio 

dt^  esposti 

in  3o  «firn 

addietro 

1700 


L 

IL 

IIL 

Jnni 

Esposti 

PnzMO  deljham. 

nurnsfo 

al  mogi  lir.  toh  d. 

i8i5 

21&f 

&.'  18 

1816 

a6a5 

1817 

M2 

Prnaa  medio 
delÉimmumo 
muoseorso 

secolo 
lir,  toL  dcn. 
3i.    16.    6. 


Paragonando  la  II  colonna  coHa  lY,  la  Ut  colla  V- 
n  vede  che  Y  aumento  straordinario  degli  esposti  eor** 
risponde  all'  aumento  straordinario  del  pretto  del  fru, 
mento  (i). 


(i)  //  crescente  aumento  degli  esposti  nel  181 7  # 
mentre  nello  stesso  anno  decrebbe  il  prezzo  deljrur 
mento  ^  vuol  essere  attribuito  alla  mancanza  de' fondi 
di  riserva ,  esausti  ne'  due  anni  anteeedenlL 

Del  resto  fa  d*  uopo  i^nvenire  ,  che  P  immoralità 
può  concorrere  e  concorre  ad  accrescere  il  numero 
deffi  esposti  j  ma  siccome  ne' tre  anni  accennati  mon 
si  trovano  sbUofni  di  'cresciuta  immoralità  y  perciò  ò 


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.1.'  1   ilU^  Ìiapp0fi0  ina  iimòrtl  iMgfr  ospiàdi  > 
..r>i  '^  ^  i-^  Ai  Mio0iiufl  UfOidomieUio. 

ì,  la  miseria  die  conduce  T  nono  ali'  ospitaje»  clun« 
que»    à    misura    che  crescerà  il  rapporto  tra  i  morti 


■  »  Il  1    «    «li*      •      «.i  .,   t'     i        .;  .  . .   .,^ 

foi^^tfpbi^re,  guelT iCfuff^^eo  negli  esposti  ^xfWai^ 
mento  della  miseria  dimostrata  daW {altissimo  prezzo 
CUI  sàrse  «  frumento  ,  mer^tre  le  mcrceck .  rimasero 
sM^ièhdHè^^'è'  abbassarono.  'L'a  ^uhle  verità  h  con- 
font^ftu  'Jalst^uente  jirospettP^  '  ^  v  -'«  •  • 


IL  III*       IV. 

M^rti  MorUlitUflorti 

nd        media      negli 

Iwo'  *  :  oul        oepi- 

41  1^95 

It^clutita- 

,111  ente 


C33o5) 


^S8o 
3o85 
46ao 


V. 

MorUlit^i 

media 

<legU' 

ospitali 

dal  1818 

al  1-835 

indama^  * 

mente 


(2928) 


VI. 
le 


305 1 
84ae 


VII. 
Mortaim 

tptale 

m^dft  • 

dal  i8f8 

al  ibsS 

iticlustTa- 

Diente 

I 


(5333) 


Vili. 

Prezzo 
medip 
ddfra. 
mento 

al 

Moggio 

dal 

1818 

al  1825 

,L  s.  d: 


Da  questo  prospetto  risulta  : 
.. .jj^^ Che.  iu  ciascuno  de*  *uddeiii  ^UitU  la  meriaStà 
totale  fu  assai  madore  della  media  {col  VI  e  Vll\y 
<ofnÌe'fà  assai  maggiore  il  prezzo  del  frumento  (  Ve- 
dtla/pag.'  3o^  al  h,  ii)r 

-»5?'  €He  nei  i9 17  la  mortalità  fu  massima  {voi  FI) 
si  pc^  paHfheììti  sofferti  He*^dne  anni  antecedenti  ^^cfit 
per*  tf&^àrsi>  esausti  i  f endiadi  risenta/  >  ^ 

''  9k^<:h\s  fn  éiàsatno  de' siiddetti  tre  nfinf  la  mortai 
iilà  >A\s^\\  'ò^pedkìi  ih  mo\\o  rh4};grort'  ili;!'  tei^  d<'lla 
nrnrfófMiatdtalo  {col.  IV  e  yi)j^e  fn*l  ìSijfà  fhi/f^- 
Siore  dello  metà  !  ! 


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Bì'i 

gM-a^tite'  «Kteii^l^  ;Mk^i^^  sf^HAiteiite  ftk  1^ 

4."*  Cìie  la  morki^ià  iì^  49€(fi^aii  €Uff^  Ài.  .Wo- 
scuno  de*  suddelli  cmni  j  come  crebbe  la  concorntwi 
degli  esposti  {col.  Ik   è  Ca  pag.  Sòg  al  fu^  1 1  ). 

5.'^  Che  la  mortalità  Jìi  madore  della  mema  ari" 
che  ne*  domicilj  (co/.  II*  e  III)j  ti  ihe  prmfM*^he 
rimangono  vrie^domieilf-  gradi  di  povertà  uguali  a  auelH 
cfte  si  ^tinguonp  negU  ospitali,^  cioè  d^  ìa  J^BCmVio* 
ne  che  muore  per  V  azione  della  povertà  è  maggiore 
di  quella  che  muore  negli  ospitai. 

La  mortalità  straordinaria  del  i8oo  e  i8oi  corri" 
^TìQììdf  air  alt/}  tfi^zita  4Ì^l  IiuiBèentS  ia  fpf^gK  f^ftj  ■ 
ma  io  non  posso  far    uso  delle    tavole    necrologiclie 


quella  cj^  appartiene 

atte  i^dfnnhi  èstere :^  m^'e/^O'  cbme  t^fmpìegàti    rendè 

tnntHl'tè'Inìgtt'Qn.'uthìfi^ihiii:''"  *"  ,••.'. 

/  Dei  't*esiio  V  alto  pritLt'o'  deV fnimento.  non  *  tkàistt 


allorthi  si  pongono' a  tanfhonto  '&  tavole  net^tologi- 
che  colle  tavole  dfì  pYetzi  fntmentarf ,  onde  licono- 
scere  l*  ir^fluenta  di  qùòtl  sìilt  andamento  di  'quelle^ 
^e  ìjLC*^ suddetH  tre  ah^d  \Ò\S ,  i6,"  if  le  piiilii(fhe 
àmntinistrazioni'noh  n<f estero  attivato  diverse  specie 
di.  Icfvbft  p'iibbttci  y  onit^  prese  mare  occasioni  di  gua^ 
dagrro  alla  poveraglia  j  la  mortalità  sarebbe  stinta  in* 
Jflllì burnente  ria^ùre:  Quésta  diminazione  di  morta" 
ktà  e  un  ifanta^'o 'che  non  'si  darebbe  ottenuto  ^  se  il  ^ 
pubblico  ammbdstratore  dovesse  in  tutti  i  casi  seguire 
la  masshna  di  Smith  y  cioè  di  'stare  colle  mani  alla 


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Sii 

Mw  éA  popolMiaiu  <fi  JParì^  Ma  M^ran»  at 
T  ojpiftitB,  mh  li  iMote  «Mpgliare  dall'  apparvsniB  m- 
diena  di  quella  capitala. 

Nd  r8ft4  ftiraM  i  BMrti  a  P^wigi  .  dw^  $a^i7 
i  quali  si  diTÌdono  oone  segua: 

*  Molti  nel  proprie  domicilio  i3^i 

*  Militare 5j^ 

Prigionieri 27 

.   TroTati  uccisi a6o 

— w^   .  »  i4»dao 
Morti  negli  ospitali  .  «  • »    7>797  (0* 


cAkp&s  dopo  à*  avere  proceduto  alle  tUxtde  e  alla 
gfustizia.  Se  ne*  suddetti  armi  fossero  sorte  privata 
€ompagme  di  soccorso  nel  repto  Lombardo'Veneto , 
avrebbero  procurato  mezzi  di  lavoro  e  di  sussistenza 
alla  povera  gente.  In  questa  ipolesi  il  soccorso  ilei 
pubblico  amministratore  sarebbe  stato  inutile  :  perdh 
m  questo  caso  come  in  mille  altri  ^  /*  intervento  delia 
forza  pubblica,  supplimento  alla  mancansa  0  debo- 
lezza delle  forse  privatCj  vuol  essere  determinato  dalle 
circostanze  pratiche  deUe  nazionL 

(i)  Gazzetta  di  Milano  7  febbrajo  iBaG. 

finche  in  nùlano  nello  ztesso  anno  i8a5  la  mortO' 
Utà  de^  ospitali  fu, ,  come  a  Paria  ^^  uguale  ad  un 
terzo  circa  della  mortalità  totale.  Infatti  morirono 

Nel  loro  domicilio  individui      .     «     .     •     •    3355 

NegH  ospUa&j  detratta  la  porzione  che  non 
appartiene  a  Milano  .••••«.••    t645 

Toiale 5ooo 


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3tS 
tr.  BappoHó  tra  ìa  pepatmimt  mmoim 


AUoithè  ttaUlìtiMiiti  ioMipti  Mi  fMMDtaM  l'in- 
dolem» ,  k  parte  <Mk  popolaaìtoe  cbe  «bbiiogmi.  dii 
soccorso,  pub  sertire  a  misurare  ta  niisaiia  delfe  na» 
«ioni.  Vive  .di  lunesina 

1/3  di  <jualcfae  città  della  Francia ,  la  popolaaaon« 
-della  quale  è  d^  60,000  abìtanli,  sa  prestali  fisde  a 
Fievée,  il  quale  non  somministra  più  parlioolari  anm 
foie  {Correspomktnee  poUdque  ti  mimtìmiàimim^  )^ 

èfS  di  Parigi  o  flk  esattamente  10  paraooe  sopra 
84  04  8a  nel  iftiS}  1 

ifio  di  Londra  ^Steel  d'Hobteia,  LtUres  sur  t  Ai^ 

i;35od«lrmtemo(  )p«g.  LXVIII. 

Y*  Emigratfone  che  non  Ha  prodotut 
da'  oppressione  cinte  o  f^Ugiasa. 

I  rapporti  di  famiglia  e  di  sodetll  uniti  all'indo* 
lenaa  umana,  ritengono  Tiiomo  nel  luogo  in  cui  nac- 
^e;  egli  non  parte  dal  paese  in  cui  ste  bene^  peiw 
db  è  steto  detto  che  V  uomo  é  il  mobile  piti  difi» 
alle  da,  traslocarsi.  Queste  fotte  restano  vìnte  dall' e* 
•trema^  miseria;  quindi  i  paesi  più  poveri  della  Svis* 
aera ,  dett'  Alequagna ,  dell'  Irlanda  mandano  più  co^ 
Ionie  in  America.  L'  emigraaione  è  dnnque  sintomo 
di  miseria  quando  non  è  prodotta  da  oppressione  ai* 
vile  o  rdigiosa. 


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J4 

La  sostituàmie  delle  force  dell'  uoma  a  quelle  dc« 
gHi  ÉnioMiiiv  oafllgwri'jigiipi  &  osi' 'thUpócto" 'ideile 
«lem^<miÉfanM>eaaHM!<di  >^tiétt't>  fieri  «dl^  M*  se- 

Una  donna  e  un  asino  tiranaCarai'ò'iaHt  CliMa  , 
e  ift  alomiq  aioiilBgiia/deMa  FrancÌBV-  ^'" 
I.  Uoitiièitil|nifti»  a  itai'ìliraiio' É' ànatre   nel    Voral- 

•nij-fiuiaiuaÉm^si;;  aéié«i^fÉMt»  «in;  mòlipfo'^ér  ci|i  la 
navigazione  è  lenta  {i),  .  «  -^'i   l':n  .<«'  i-*  | 

VII.  Pessimo  alimento,\i  {)     J  f*"' 


■  .  ..; 


-  *  Negli  'alimeMì  ai  pa^  Ibro^Me  jraiéaalluii  jenTriapoai^ 
denti  ai.^adi  d^Uai  éMMifai)' siai  cbo  «i'Iil^etidft  per 

(i)  Aipfite*'4es  voyaget,  r  X^pag.  f84- 
(!»)  Tale, si  h'{'^.£Cf;es^:4clla'  fa^a,^^  sono  con* 
dannate  le  donne  lungo  le  sponde  deWOrenoco^  che 
piU  madrì:da/fnp:  {a  .n^rt^  à^Uc  ^(V'OyJigtù^  oer.  spt-- 
trarle  a  questa  oppressione,  , .     .,,,...-... 

La  fatica^ 'è  'misurata  da' ifue  elementi  yHxiraia  è 
^r^rreEza;  il  prhnò  elemento  d  dà  U^^ué  vegaend 
estremi:  "  ■<•'•<"  ■  '  •  ■  <-'  • '>  rr.  '  ». 
...  Un  giorni  di  iavoro^un  uomo  iati0/99el\llfìBssito 
per  procurare  0d.  uffa  famigUa  il  graffo  lUffo  bisO" 
ghe^qle  per  tutto  un.  anno  \  .  .  .  •  ^  * 
"'  3óo  Giorni  e  piti  sonò  necèsiàrf  all'europeo.  ' 
«.'  La  mista^a'pfu  é^Htta  della  ^avéìza'ìtelUi'  fitìldi 
dei'e  ritrovarsi  nella  -éktratq  media  doUa^  vitax 


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3i5 

norma  la.  fifff^  ;piii  ./(>,, «leiìp .  iadÀge4arv«if  fib«.>  é 
osservi  la  qiuxntità  f^h  ^am4»(lG«ffeiii,  ^9^m^  i  s«gMàt 

I.    locacele  di  tejrra,^  ^ 


'  .\  > 


i.^  Dopo  la  testimoQÌ^^  d^il  icd^f^)  ttnwhbMt.é 
impossibile  di  negare  che  gli  Otomaphi ,  popoli  della 
Nuova  Barcellooa '«  ^SW^ftraeba^;  si'' cibino  di  terra 
due  o  tre  .meù  4^'  anB»>:.K9^tt9Ìte<tolMifU0afM  libbra 
(d'oQoe  1%  od  4«m  UMbyr^:  9:  tiie»^<o«Éo-ali^|oieiio»  Qia«^ 
st*uso  si  o§^r?^  f^W^ìm^^  ^.«t>troiféei^)fafi-4ajii 
eccettuano  gii  Otomach^,  quasi  tutti  i  popoli  gea- 
fiigi  A,nnn  pocLa  infainnita  vmm  tafgaMi  (1)1. • 

llo'già'ekato'quèsfo  pane  àHaì*'  ^ìi^,  'iVi  ,'  W.**  5  j 
egli  e  fatto  colla  CQrtec(4a   iikerna    de)  gióvani,  pipi.^ 


(i)  Questa  tegn  ^  Maa  Aferaat^gUia  cr^iosa^p^aua^ 
doUx.y.e  di.uncQlor^ygÌKiUQ  griffe.^  emendi».^ imA\pk» 
coki  qifOì^iinql  di>  99^dQ  di  forro  tpofwm  dpifém,  OU 
Otoinachi  ne  iranno  in  cerca  avidamen^'nei  tiaHchi 
situati  sjuUe  mm  dcK  Orer\oco  e  delia  'M,ttà%  -mm  di- 
stìnguono una  spme  di  terra  4édl*akrt^assa§giaMfli^ 
ì^  mangiano^  indi^ti^tamentfi  ^giu\  sottia  ^td^r^fti^^»  Ne 
JfnH»  palloltoie  dt  xmi^ms  o  ,mì  palìioL.Kdi  ditrtmrtrty^ 
le  brucialo,  a  fji^co  I^ìUq  finfitUmiochk.^ion  >ao^fMÙstino 
una  crosta  rossastra  , .  poi  le  ba^iSAné  méiV  acMèu^  «e 
così  finalmente  le  tn^ngianOp  LlfHo  di  nòdUrsi  di  terrm^ 
cui  piuttòsto  s^mbroi^aì^o  detiinqrsi  dalia  Matura  gli 
abitatori  di  qualche  sterile  contrada  ^dml  seUentriòne^ 
fi  ossene  in  tutta  la  zona  torrida  pnssso  alcune»  p^ 
£fe'.  nazioai^yf  Ic.^uaÙ  occupano  i  più. /ertili  paesi  dei 
mondo.  ,  .  .    ■  ^  .' 


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3i6 

•  dtib  fualeii  fii  IMO  «bttwah  per  nòdrfre    le  Tac- 

ck»  e  i  pwm  mOa  Ddbearlki  (<). 

£tf  miterU  uguoffia  dufffme  Pupmo  agfi  animali 
mW eccesso  iella  fatica  (n?  FI)  emetta  ipuiità  de- 
gfi  oìiiaenA  (vedi  il  n.''  4). 

3.^  Pane  di  ^jUamde. 

'  I  nottfeiiiart  Ittiìtau  ,  a  dette  di  Stmboiie ,  ti  nu- 
trivano di  gfiianda  afS  dell'  anno  :  dopo  d'avere  fatto 
qne<9  frutto ,  lo  pestavano,  lo   macìnavaDo  i 


(i)  Aaaales  des  roya^,  t  XI ^  pag,  3^0. 
■  »  Quofulj  €fu  grand  détriment  des  foréts,  on  a 
»  abattu  les  feunes  et  wgoursux  pins^  on  eniè\^  Pé^ 
m  coree  doni  tonte  la  longu&ur  de  Parbre  »  puis  l'on 
m  óte  soìgneusement  la  partie  supérieure  ou  exiériei^re, 
n  qui  est  de  eouleur  verte*  H  ne  reste  plus  que  tin' 
.5»  tMeuTj  qui  est  blanc  et  meo.  On  suspensi,  pen-^ 
9  damtplusieats  fowrs  »  à  Vatr^  eetté  portion  de  Pé" 
j»  conM^  PONT  que  l'hsuniditi  s'évapore^  ensuite  on  la 
m  fati  séchet  sta  four,  on  la  bat  sur  des  blocs  de  bois 
^  atfee  de  grosses  massesy  et  on  laòtoye  aussi  fin 
.9»  ^1^  est  possible^  dans  des  wxisseaux  de  bois. 
s»  Apr^  cela  on  Pem^oye  au  mouUn  j  où  elle  est 
M  mouhte  grossièt^meni^  comme  de  Porge  ou  de  ts^ 
'»  innne^  On  mSle  cette  farine  an^ec  de  la  paiUe  ha» 
m  chée  et  des  balles  d'epis^  ou  avee  des  lichens  ^  et 
m  on  en  pétrà  des  gatettes  de  Pépaisseur  da  doigt. 
«  Cei  atunent  amer^  astringente  r^pugne  à  la  nature, 
m  Les  pegrsans  d^erthent  à  tromper  le  sens  du  goUt^ 
m  et  font  passer  ce  pretenda  pain  en  avalani  dee 
m  gorgées  éPemu  «  {Budks  Voyego  en  Norvige  et  en 
Laponie  j  t  /,  pag.  169-170). 


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3«r 

e  ne  iiiqp«ila¥«no  ma  pan»  cìm  li  oomermfa  hingo 
tempo. 

In  fih  proTincie  della  Fnmde  nel  XVI  secoloy  k 
nìferia  era  tale  die  A  mmgmwm  pene  di  gUande  ; 
eeme  ne  feee  feitimonianKa  a  Ffanceseo  I  nel  i546' 
il  pio  Da  Bellay  Tesoovo  di  Mani  (m). 

4«^  Pane  JC  ai^ena, 

n  celebre  Jobomon  nel  suo  Vocabolario  inglese  di- 
ce :  L'  avena  i  un  grano  cbe  serre  a  nodrire  i  ca-* 
Talli  in  Inghilterra ,  gli  uomini  in  Iscona  ;  ed  ceco 
di  nuovp  abbassato  l'uomo  al  rango  degli  animali 
dalla  qualità  degli  alimenti  (  Tedi  i  num*  a  e  3  ^. 

Sj^  SoU  pomi  di  terra. 

VeìP  Aasli  (  cantone  di  Sema  ) ,  la  maggior  parte 
delle  £ftmiglie  gli  anni  addietro  si  nutriTano  di  soli 
pomi  di  terra  sansa  sale  (^)* 


(i)  Le  Gnmd  JCBausHs  Hist  de  la  Tie  prtTée  dea 
Francois ,  t  /,  pa§,  a4  e  igS. 

(3)  Pkot^  Statistiqoe  de  la  Suisse,  pag.  149.  ^^Oe 
piU  aite  gole  centraii  de*  Pirenei  j  taiimenio  consiste 
in  pomi  di  terra  intieri  bolliti  con  sale,  aUa  colazione^ 
merenda  e  cena»  Al  pranzo^  nuovi  pomi  di  terra^  ma 
pelati  dopo  la  bollitura  >  pestali  e  misti  con  cavoli  a 
jagiuoli  cui  si  aggiunge  un  pò*  di  grascia.  Il  lavora^ 
tore  serba  il  pan  di  segale  o  di  saraceno,  quelio  di 
frumento  misto  con  miglio  e  la  capra  salata^  per  la 
stagione  in  cai  la  lun^kezza  de'  giorni  e  la  continua» 
%ione  de'  lavori  esaurirebbero  le  sue  forte  ^  se  con 
alimenti  piU  solidi  mm  fossero  ripristinate.  L'alimento 


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popolo  Wn'iMngia'  pane'  <MnéÌ"^^tàriA  A-'Ye^tb  tf  fèi» 
domenica.  In  tutti •  ^àftri^'gkitiif 'déCP' aitoo  «gfilsl 
nutre  di  castagne  disseccate  al  ^mo  del  focolare  , 
facendole  friggere  col  lardo  (ì). 

,    ;:   ,.    ;^,°.  lUtn^  dì  miU^r^,^^    »  :    *      *  ' 

La  fàbbrica  del  pane  di  grani  -pre^éfrea  \  d^te  »è- 
guéiiti  cslr^ètìii'  sV  ttel  rifòroo- '  dolila  ^ttOttom  che  nèlli* 
qualità  cfc*'ccw*ypOTien*r:  sj  ciWcè  *        .    '  •  .    "    •  •- 

Ogni  giorno  pane  .  bianco  di  Jru/nenJU)  io  gran  parte 
delle  città  europee; 

Ogni  dite  Ky-tre  anhi  pane  di  néstuirai  nel  dipmli- 
mento'd^llé'Alte'Alpi;  e  TÌ«iie  S|^zisat6  a  colpi  di 
martello  giornalmente  (2). 


■ligUorav  »A)isiir».cbe  il  iuola' V  a&bassà  e  lemllt 
s'allargano.  Nel  RossiglhìKsv  ^tavtdi  ecceil^itls  pMaèé 
w&  granò  [  tmva^  dhèrsamèntè  pr^pwratB  ^^  ^laiticii^  di 
pecora^  de  ^iàédih'prho  H  pitsfùte^ddlc.ake  roceie^ 
pefvkè  coig fretto  n  c<mvertirii 'in  ^fifrwaaggi^  e  venderla^ 
Ftn^on&  i  Baschi  coi  ìoro  pas^oil  e  ttmapi  è  hoscki 
di'  guercie  ^  </UMdi  porci ^  perdo  ciaseum.\giomo  cùm'^ 
purixcM  sul  desco  p(ine  e  carne  sàUfta^  eca 

fi)  Le  Grand  d'Baussi^  Op.  cit.j  t^  I,  pag.  aS9é 

{1)  Statistkfue  da  d^pn-tentcnk  d«    Hautcd  Alpes , 

pag.  5o.  /  paesémi  ^giziam  fsuam  'CH  ànvrk  (specie  di 

saggrmi\  un  pane  senza  lievita  e  senza  sapore  quando 

è  freddo,  QaeHo  pane  enn  atf/va-  e  cipelie  crude  for* 


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dfg 
8.^,  Carne  di  CavaUmér,.^  ,!,         ;  . 

•  Sont  f^t<V4ssidurato,  dice  Sìiriòtid^  che   fei  'ciiimjB 
di  carraltd  «  ^ei]d4  sul  mercato 'm'.D^ouDarQa  (i)« 

.     *'    '    9.°  Carogae^  w     • 

L'etcce^SQ  delU  popolazione  alla.  Gif  ina  è  tale,  phe^ 
sebbene  sm  fertile  il  terreno  e  soimna  la  diligenza 
nel  coltivarlo ,  il  pojpiplo  fi  ptsoe  non  <di  r«de  di  ca* 
rogne;  un  cavalla,  un  gatto  ,  un  cane  putreftitto 
90DÓ  una  vmmda  rkercata  daj  pòpolo'  obliie6e.  SiAièh 
che  riferisce  questo  fatto  ,  deCàilla  -  le  -  riedifeeee  '  di 
quella  nazione  I  ! 

.  .,  ,,  .Vili;  P«»rf«P'tì/i5aj*f.\.  . ,.  \   . 

Si 'pittò  stabilire  la  st?ffué&fé  Aaiaiitiìtie  :     ' 


1    •  '     .    \ 


in/3  i7  lorq  alimento  tutto  Hoìujlq,  Es^  sona  felici  s^ 
possono  aggiungervi  di  tempo  in  ternpo  un  pa\  dimiel^ 
di  formalo,  piatte  acido  o  dei  dattili  {f^oln^y  Voy^g^ 
eo  SynCj  t.  /,  pag,  i6a-i65  ).  ,  ] 

A  MUano  i  <t  misura  che  il  pane  di  grano  turco 
comparisce  è  va  divenendo  comune  niello  botteghe  de^ 
paneHìeriy  e  si  fa  vedere  anche  nella  tontrada  de 
Servi  y  ti  k  ceni  die.  la  mieeriit  oreeeej.  mWeppoHÒ^ 
a  mieura  eh^  tfuel  pane  dimme  pik  nsro-^  si  ritira 
dal  centro  r.  si  risiringe  nella  oontrade  di  Porta  €ò* 
masintk  e  tml  borgo  degU  Ortolani,  la  miseria  somm^ 

(1)  Voyage  d'un  Fran^ais  en  Angleterrew. 


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3so 

u  CttM  di  gfaÌÉoeiD.  ì 

».  Cavenie  naturaK  come  oeU'an-j 
tica  Trogloditica;.  i     ff^  p^mi  oi^ji 

3.  Case  di  pietoe  leoche  senta  oo-f ,^   ^V^^^  f^ 

perù  di  pag|.a;  f  animai,  abitano  u- 

4.  Case  d»  aitila  e  ghu^a  «  le-l    ^  ^^,^  ^^.^^ 
gnanu  conert.  di  p^a;  \     ^^.  ^^j. 

5.  Case  di  legno    e  piene   di  cre-f  jj  ^^j^,^^  j^»^,^ 

pacci;  j.lsepararaomo  da- 

o.  Case  di  mattoni,  e  mancanti  dil  ,r  _.      ,. 

tovaglie  sulte  mense;  IgU  ammali. 

7.  Case  mancanti  di  Tetri  aUe  fine**  1 


«tre  ^ 


8.  Case  ìUiiminate  da  patzi  di  pino  mvece  di  candele, 
come  ne'  Pirenei  (i). 


(i)  A  ifìteiU  gradi  di  mueria  h  sehtpre  comune  un 
estremo  Mucidume.  In  Irlanda  si  incontrano  capanne 
senza  cammini^  senza  portCj  senzajincstre^  sì  sudde^  sì 
affumicate^  sìfetentiy  sì  ridondanti  di  vemU^  che  nuUa 
vi  si  può  conservare^  ni  anche  le  uova,  senza  che  con* 
traggano  un  cattivo  odore  ;  finalmente  sì  piccole  ^  che 
non  è  possibile  lavorare  il  Uno  o  la  lana.  In  alcuni 
cantoni  il  combustibile  essendo  estremamente  raro,  il 
paesano  impedisce  al  fumo  <P  uscire  dalla  sua  capanna 
onde  conservarvi  qualche  grado  di  calore  ^Anoales 
des  Toyages,  L  XXIII j  pag,  ii5).  * 

Nella  Siberia^  i  Jakutes ,  che  abitano  aWouest  dei 
Samoiedij  ne*  dintorni  della  città  di  Jakutsk  e  sulle 

Snde  della  Lena  sino  al  mar  Glaciale^  non  la  ce» 
IO  VI  sucidume  a  chicchessia  j  giacché  un  autore 
grave  accerta  che  i  mertaj  di  cui  si  seryono  per  pe- 
stare  il  pesce  secco  j  sono  Jatti  con  concime  di  vacca 
indurito  dal  ^kiacdo  (  Buschings  t  11^  pari.  /,  pa^ 
gina  473). 


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2ax 

Mkncaa^  dT  scarpe;  e  tki?Metti  in  paMi  amida  e 
iraddoj 
Soarpd'   &tte    oon   ritagli .  di  groMo  paBuo,  ii^  man- 

cama  dì  caoi»  come  in  pia  montagne  «deirAgogna^ 
Zoecolt  usati  anche  dagli  uomini  invece  di  scarpe; 
Abiti  cenciosi  negli  stessi  giorni  festivi; 
Ignoto  Toso  della  oaikiìeia;^/     La*  sucidisaima  carta  eke 
Camicie  4^  grossis»ma  stop- 1  si  fabbrica  iu   pili,  regioni 

pa  ;  Ideila  Germania ,  mi  sem"* 

Cambiamento    di    camicia  jbra  segno  d^estremo  suci- 

«na  volta  al  mese;        <dume  e  di  miseria.    * 
Merce  Ignota  if  sapone  ^  e\     I  numerosi  Tenditori  di 

quindi   non  esposto   in  p(fvx^<;/ 4fp«/9ACi  accennano 

yendita }  .        [  numerosi  compratori^  cioè 

\  miseria. 

Non  gualchiere;  ruvidissimi  pannilani  quali  escono  da 

rózzi  telai. 

X.  Basso  pretta  de^  servigi  e  3^  la^orL 

Si^oime  iCMia  le  donne  più  miserabili  ohe  certano^ 
qual  meno  di  guadagno ,  di  allattare  gli  altrui  ra* 
gazzi  ;  siccome  1'  uomo  si  sottomette  di  mala  voglia 
agK  altrui  capricci  giornalieri  ;  perciò  il  basso^  presso 


I  yeiri  essendo  troppo  costosi  per  2*  Islanda  ,  vi  si 
fa  frequentemente  usOj  in  loro  vece^  et  una  carta^pe* 
Cora  sottilissima  e  trasparente  :  ordinariamente  si  ser- 
vono di  vesciche  di  bue  preparate.  Le  case  sono  di 
legno  trasportato  dal  mare  (Hist  das  peches.,  U  JI^ 
pag.  5 1*52. 

Filosof  della  Stat,  voi  ir.  ai 


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3^2 

sì  dell'allattamento    d^  tetgstm  che   4e'  servigi    do- 
nestici,  è  stntonio  dì  miseria. 

In  genemte  il  basso  pretto  "def*  servigi  e  de^  lavori 
di  qualunque  specie   accenna    povertà   al  di  qUà  de'  • 
tropici ,  cioè  a  ndsura  che  creacè  la  spesa  deli  alloga' 
gio,  sriUo  e  ¥e9§ito.  "   ;     ' 

XI.  Imprigioneunend  per  debiti. 

Il  nomerò  de'  detenuti  per  deMti  e  il  valore  de', 
debiti  constano  dii  pubblici  registri.  Varroné  ci  dice 
che  verso  la  fine  della  dinastia  de'  Tolomei,  l'Egitto 
era  inondalo  dn  oberati  ^  cioè  da  individui  che  ave« 
vano  i|iòteonta  In  loro  libertà  pel  pagamento  de'  loro 
debiti.  A  Roma  le  case  de^  Abbili  'bmlicavono  di 
persone  incatenate  per  debiti,  ed  ovunque  abitava  un 
patrìtio ,  dioe  Tito  Livio,  ivi  trovavasi  una  privata 
prigione  della  plebe;  que'  tempi  erano  dunque  mi- 
serabili (i). 

XII.  Rapporto  della  spesa   a   carico  de'  contribuenti 
^  in  mora  con  P  ammontare  ddX  imupwtA  per  ugni 
eenio  lire. 

''  Applicando  queUa  regola  all'esazione  àeW imposta 
svt  terreni^  ecco  in  qual  ordine  si  mostrarono  i  dipar- 
timenti del  cesitato  regno  d'Italia  nel  1810:  i  relativi 


(t)  I fogfi  di  Londra  del  ^7  ma^io  1823  dicono: 
Risulta  dai  conti  renduH  al  parlamento,  che  il  passivo 
dei  fidUmenli  dichiaratisi  nelV  ultimo  scorso  triennio 
monta  alia  somma  quasi  incredibile  di  3|4^8,38si  ster^ 
lini  (  864i9,55o  fn  )  air  anno. 


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decreM6iiti  Quaieri 
di  misefia. 


3lS 
i  wétAfì  deer«8ceMi  ^di 


Tagftamento 
Brenta .  . 
Passariano 
Adda  .  . 
Adrìatìco  . 
AUo  Adige 
Reno  .  . 
Crostala  . 
Musone 
Rubicone  • 
Trento,  v 
Panaro 


1.  6^3 

2.  486 

2.  l^i 
2.  Ol4 
A   009 


Serio   .     . 
Basso  Po 
MeOa  .    . 
Piave  .     . 


»nff 


f.  tyd 
I,  ro7 
I.  091 
I.  C79 

u  ©44 


Mindó 
Agùgnd 
Lana  * 
^A]ge  . 
^to  Po 
ttètauro 
Olona. 


I.  618 
I.  58 1 
I.  440 
I.  366 
t.  222 

T.   dl22 

o.  865 
ò.  5^07 
o.  681 

4».   604 

ix.  Sia 

Ò.    ^23  (l) 


(i)  La  spesa  »  carica  del  contribuente,  che  non  paga 
V  imposta  si  e^  pasta  la  legge   del  censimento  mita^ 
nese ,  un  ventesimo  per  la  dilazione , 
un  trentesimo  del  pignoramento  ^ 
un  sessantesima  per  la  rendita  alP  incanto  dei 
beni  pignorati 

AppUéherò  la  stessa  regola  alle  seguenti  imposte 
limitando  il  calcolo  al  suddeUo  anno  f8io.' 


SuUé  professioni  liberati 


Brenta .     . 
Tosamento 
Buhicòne  . 
Adriatico  . 
Piave 


5.  9^3  Musane 

5«  204  Metauro 

2.  894  Adigt  . 

2.  697  Mella  . 

2.  3^0  Seria 


Alto  Adige Tronto 


'•  979 

I.  870 

I.  724 

f.  700 

u  438 

I.  397 


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3a4 


XIIL  Scano  ptoAmo  dèi  dazio  swt  eonmml. 
U  consumo  essendo  in  ragion*  ioTersa  della 'mise« 


Crostoìo    .     . 

I.    365 

AUo  Po\ 

.    —  766 

Bacchiane  . 

I.    3o5 

Basso  Po    'i 

-6q3 

.    ^  488 

Panaro     .  /  * 

i.   a4* 

Adda  .    . 

Keno    .     .     , 

I.    12B 

Agogna     . 

•    -^9* 

Mincio      .     * 

—  936 

-§44 

JLarìo  .     • 

.    —  aio 

Passariano    • 

Olona  .     « 

,    —  010 

Sulle  arti  e 

commercia.  , 

Brenta      .     . 

5,   65a 

Reno     •     • 

.     I.   891 

TagUamento  . 

5.   ao8 

Adda  .     •  ' 

•     ».   801 
.     I.  886 

Aasso  Po .     . 

3.   3o6 

Serio'  •     * 

Musone     .     . 

a.   q63 

a.  854 

Metaùro   * 

.    j.  ,836 

Adriatico  .   .. 

Mella 

.     t.   627 

AUo  Adige    . 

Panaro     . 

jPiViftf   .     .     , 

a.    760 

Alto  Po   . 

.     I.   610 

.3.     333 

Crottoh   . 

.  ,1.   Sya 

Tronto      .     • 

a.    276 

Agogna     . 

.     I.    414 

.    t.  4«i4 

Adige   .     .'  . 

2.    188 

BacMgBone 

Mincio .     .     . 

a.    ta3 

Larh   .     . 

.     1.   o57   ■ 

Rubicone   .     • 

a.   o3o 

'  Ohna  ,     . 

•    -  '93 

Sulle  persone  a  testatico. 

, 

Adriatico  .     . 

7.   440 

Crogiolo    . 

,    a.   440 

Brenta      .     . 

5.   387 

Tronti     •     . 

■a.   336 

Tof^iamenlo .. 

5.    ao4 

Mincio 

.    a.   a8a 

J?£l5f  o  Po  .     . 

4.   333 

Seno    .     . 

1    2.   aoo 

Rubicone  .     • 

a.   933 

Adige  .     .     . 

I.   8o3 

^/to  Adige    . 

■  .  •  •  • 

Bacchigìione 

.     I.   783 

7t«so     .     .     . 

a.    889 

Panaro     . 

I.   701 

Passariano     . 

a.   883 

Agogna     . 

,     I.  56a 

ilfc/to  ... 

a.   Say 

AUo  Po   . 

,    1.  556 

Musone    •     • 

a.   8a5 

Metauro    ,    . 

I.  547 

/^ari/c    .     .     . 

a.  6i8 

Lario  •     . 

I.   ao8 

Adda   .     .     . 

a.   54a 

Olona  .     .     , 

'    ••  99» 

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ria^  2  chiaro  che  ìa  scarso  prodotto  del  daxio  sul 
primo,  è  misura  infaHihile  della  seconda  in  circo- 
stanze pari.  Mentre  la  popolaziooe  dell'Irlanda  è  pfesso 
a  poco  uguale' alla'  meta  di  qdetla  delP Inghilterra , 
I  consumo  in  Irtànda  di  cose  ptacéToK  e  '  di  lusso  i 
minóre  del  defcioào  di  'quèlìo  delFlD]ghihert*d'.  JrExeise 
nel  1820  produsse  in  Inghilterra  pifi  di  iy  i&ilioni  , 
mentire  hs  Irlaùdis  diede  poco  piti  di'  i ^00,000  Hre 
(steHine)  (i). 


NB,  Jl  testatico  si  pa^ava^  conit  attualmente,  nei 
soli  comuni  non-murati,     . 

Riassunto  de*  termini  medii ,  ii  quale  dimostra  la 
decres^nte  spesai  per  esazione  a  carico  »4ó  contri- 
buenti in  mora  nelle  varie  classi  sociali  ^  e  quindi  il 
relativ0  grado  di  miseria,  — 

Massimo:  imposta  sulle  persone  ,  volgarmente  . 

testatico  ,  .  .  -  .  .  •  .  .  .  3.  609 
Medii  impòsta  stdle'arti  e  commercio  ,  1.  rag 
1—  .  ^.  ,*  sulle  professioni  liberali  \  i.  44* 
Minimo: -^  mi  terreni ,     .    '•     .     .     ,1.    334 

Questi  rapporti  generali  erano  noti  ;  qid  kartno  la 
precisione  aritmetica. 

Moltiplicando  in  ciascun  dipartimento  i  quattro  so- 
praccennati  rami  di  spesa  a  carico  de'  contribuenti  in 
mora ,  si  avrebbe  il  relativo  grado""  H  angustia  dipat^' 
tìmentale  con  esattezza  maggiore.  ♦'  »   >  . 

Ho  dtato  i  surriferiti  calcoli,  perchè  non  ttovdn' 
dosene  traccia  nelle  opere  degli  scrittori  ^ancesi  o  in- 
glesiy  dimostrano  che  in  Italia  già  da  piìi  anni  si  co» 
nosce  più  che  altrove  il  valore  degU  etementi  statistici 
e  le  jonti  a  vui  fa  d*  uopo  attingerli, 

(1)  jB  vero  che  T  ercfse  dèi  due  paesi  non  abbrac- 
cia tutti  gli  stessi  articoli^  e  non  esige  in  certi  casi  gli 


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$26 

X!Y.  Esaltatone  -reVgiosa: 

sa)M;KÌo9f  jQellgipsa,  com«  Lo  provsDO  i  Mipcisi»  di 
Kaoip^^tQ  e.  d^'  Vepabiti  wW  hrkbm^  4i  Welsley  ^ 
WUQd^ .  ip^to^ti  in  Inghilterra ,  di ,  madama  Sjtu- 
deim  l^lla  $riz9uera  e  neU'  Àlemagoa  t  <k'  Crociati 
n^:;^!,  XII,  Xim  4ecolp;  posi  T es^li^xipae .religiosa 
che  passa  i  limiti  della  carità  cristiana,  h  WÌ0ino  di 
miseria  e  d'ignoFama. 

J  a*  'Sintomi  di  ric^heT^ka  (i), 
I  borghi  ei  villaggi  sono  eeutii  ia  cui  si   Ibbbrl- 


9t^4i  diritti  f  ma  vi  ha  pressò  a  poco  la  sproporzione 
di  ^  a  ta  s^'si  paragoifa  il  pr/fOpt^  degli  stessi  fir* 
tieoU  in  un  fmesc  e  nelf  akro  (  £tal  dfi  l'Aogleterre 
en  iSaa,  pag.  1711). 

Una  delie  ^aus^  della  rniseria  dell'Irlanda  n  t 
F  assenza  deP  suoi  proprietarj  :  essi  abitano  per  la  mag^ 
gigr  parte  in  Jntfiif/erra,  dacché  {dal  1800)  non  esi-- 
sl/e  pik  parlOfifinÉQ  i^  DubUnp,  La  nobiltà  Irlandese 
ra  a  nufndicar^  sf  (toadra  i  titoli^  gU  impiegfii,  gli 
onori  j  e  consumando  in  le  sue  etUrafe  itnpingua  i 
4aaj  incesi  a  danno  della  sua  patria. 

{i)V  4bkon4^Hfi3^  deUe  cose  utili ^  ossia  atte  a 
soddisfare  i  bìfiogfìi  e  protrarci  comodi  e  piaceri^ 
eostiiiiisce  la  r»pc^e2«a. 

La  parola  abbondanza  essendo  indeterminata,  da» 
senno  la  intenda  come  vuole.  Crasso  pretendeva  non 
potersi  dir  ricco  chi  non  poteva   mantenere  un    eser- 


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•  3»7 

i^aoi^  pitk  mani&Uuris.  nd  ì^o  c}e?  Pfiefi«||^;^9ve  du3^- 
jrai)o  pi):i  proprietaria  ^  dove  si.ooiisucoa  mia  ooia^sa  di 
|ÌTerì  noa.nec^iaria.a  chi- coltiva  i  campi.  La  fr€e 
quenza  de'  villaggi  (deoomiDauone  un  po'. vaga)  vi^ea^ 
indittilta,  ciofiiBL  debile  prectiione,  /quando  «i  poi^e  il  loro 

•  '   ♦ '    ..    ♦  _; _t 

.-»«'■       •■  .     .      ,...••         .•   -i 

cUqi  0W  opposto,  a  Mourzauk  (nel  Fezzan  in^  B^fy' 
haria)  si  dice  ricco  un  uomo  che  mangia  pane  e 
carne  tutti  i  giorni.  St^  vede  quedc  dìetanza  separa  la 
prima^  idea  dotta  seconda. 

Siete  dichiarato  ricco  ad  ìnterlaken  (  nella  Sviize* 
ra  )  ìjuaHdo  pùssedeì&  tòi  capitale  di  i5  a  ioni.  '/ftt'^« 
9ki  ;  a'LaùigtbruMi  che  g^  è  vicino  ^  beiséa  H  <ai4» 
di  ^U0Sit4t  somma*  Tutto  ciò  che  non  è  fahbrÌQa^^  ì^ 
paese  £^  tutto  ciì>  che  ^on  (ly^te  raqQpUo  vqì  sfosso,  j^h 
iyi^  segno  ^  ricchezza  e  di  lusso.  Le  case  o  le  capan^ 
ite  Coperte  'dt  tegélè  procurano  qualche  considerazióne 
e  fama  di  rieche^ta'  ai'  lor»  proprieàarfj  sop^attùm 
se  le  faoei(fte  sono  deoohzte  di  fkiture  e  d*  i$orìaa4^ 
e  le  finestre  hanno  grandi  vetri  {Simond^Ypy^gitet^ 
Siùsse,  t.  I ^  pag,  !i38-239  ), 

Ne*  cUmi  temperati  ^  almeno  alla  pianura  j  i  tettt  di 
paglia^  spno  sU4onfi\di  /M^i^e^  \  ali  opposto  ,n^  Jf^rd 
al  di  'là-  del  69^  gfWP  \  ^\  l^.fi{^*tifne^  .^^l\  i-^gW¥^ 
eheyl^i  producono, ^nqn.£^ng(»^.a^  malurhà  y  i  tetti  di 
aglìq  ;sQno  prova  di^.j^cdi&iza^ecc^  (  f^edi' il,  lìvkàvg 
i'ospetto  delle  scieoze  econoa^iche,  t  If^^  pag,  S^-^J^ 
Accennata  V  estensione  variabile  deW  idea  rspp^r 
sensata  dajLla  parola^rìcohexzsi  j  aggiungo  non,  diversi 
asfumere  la  ricchezza  dalla  rendUfi  in  denaro  ^  ^wi 
dalla  somma  d^lle  utitità  che  si  può  procurare  con 
esso.  Un  Fr(incese  con  20^000  lire  di  rendita  è  così 
ricco  in  a^sa  siui  come  un. Incese  con  1 00^00  netl^ 
suo  isola  9  atteso  V  alto  prezz^,  delle  cose  in  JngiÀlr 
terra.  .    ,    .^^    . 


g 


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3i8 

i^trmérò  a  fronte  deBa  cstendoiM  tupevfidah  ;  «òpra 
cui  sono '^arsi.  Restando  gK  stetsi  questi  dub  "eKl^ 
meiìtfy  la  frequenza  dè'Villégfgi  è' sintomo  di  magporé 
ricehezKa  se  it  paese  é'montuoifo  (i). 
'  Nóh  essendo  sempre  tiotì  i  due  sudd^' demetitr  ^ 
i  viaggiatori  acoennaoo  la  frequenza  de'  borghi  o  vil- 
laggi, dicendo:  si  incontra  un  borgo  ogni  quattro,  o 
chiqua  miglia,  una  città  ogni  otto  o  dieci,  eca  ())• 

II.  Ciuini  di  oamp^ig^* 

Siccome  air  uomo. costantemente  occupato  a  pro- 
curarsi i  ^ezzi.di  sussisterne,,  pop,  è  possibile  di  ^ 
«tape  te  dolcezze  della  cadente  .estate  fuòri  delle  mum 
in  cut  abita,  perciò  i  casini  di  campagna  diilioetraM» 
dke  v' ha  '  cittadini  che  possono  vivere  seùza  asstante 
lavoro  giornaliero^  od  ^Imqno'sbn  prova  che  esistet- 
tero nel  paeset  capitali  non  atoesiarj  all'  avdameoto 
dell'agricoltura,  delle  arti,  dd  commerci^  e  éon.eui 
tpie' casini  furono  costrutti  (3).  >     .       ' 


^^  {i)  Si  concejnsce  quàkhe  ùted  dèV  industria  e  delia 
ricchezza  della  montuosa  provincia  d! AWeàet  {nella 
ifpagna)  aBorvhè  sì  ri/leUé  che  non  oltrepassando  la 
Sua  lunghezza  i8  le^e  e  la  sua  lar^ezza  x5  ^  \d  si 
tónidào  Ì5j  vìUaggi^  72  borghi  j  una  dita  é  70^000 
abitanti,  '    » 

(1)  jiUa  distanza  di  sole  tre  leghe  da  Glasgow  ^ 
sorta  una  nuova  città  mani/attrice  che  cont^  479<><>o 
abiterai  ;  è  questa  la  città  di  Faisley  ^  e  siccome  men^^ 
tre  cresce%^a  Paisley  andava  cr6stendo  la  popolazione 
di  Glasgow  j  perciò  la  nuova  esisGsnza  ai  qUélla  k 
sintomo  della  ricchezza  di  questa, 

(i)  Tira  tutte  le  prwincie  della   Tartaria   indipen- 


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3^9 
IH.  'Numero  detta  bestit  presso  i  popoU  pastori. 

In  generale  i  popoli  pastori  misui^Do  la  lore  for- 
tuna'  dal  numero  delle  capre,  delle  pecore,  delle  vac* 
Ebe^  de'  cavalli,  ecc.  N»lla  LappoDÌa,  una  famiglia  che 
pocsegga  3oo  renni  ^  non  è  né  ricca,  né  povera.  Ella 
pu^  8i]ssÌ9fere,  uccidenda,  sema  che  ne  soffra  il  sno 
gregge^  làfili  «aniifiall  quanti  gli  ^ono  necessari  per  nu* 
trtrai  e  farsi  abiti,  stivali  e  scarpe.  Ella  'pnò  anco  prò* 
enràrsl  un  poco  di  farina,  acquavite  e  tessuti  di  lana, 
ìdando  in  cdttibio  corna  e  pelli  di  rénni,  grene  ò  pre- 


éentt  ia  pia  celeère  e  ia  pnt  fertile  si  h  tpielUr  di  Sogd^ 
così  denominata  dada  riviera  che  Pattraversa.  «  Si  può 
«'  9ia^are,  dièe  Ehn-Buakat,  per  atto  giorni  nel  paese 
m  di  Sogd  senza  uscire  da  un  giardino  delizioso.  ViU 
m  hfgi  da  tutH  i  lati  j  éaùtpi  ricchi  di  messe  j  fecondi 
m  i^rtierì  ^  case  di  campagna  y  igiardiWi ,  prati  ^  ru^ 
k  àee^'the  li  tagliano,  serbatoi  et  acqua  ^  canaXt  ^ 
«  tolto  vi  póne  sotf  occhio  il  quadro  '  delP  industria 
M  e  ri0ùhezza  dei  paese  »  ('Mme-Brun^  Précis  de  la 
^éo^aphie  ^  f.  ///,  pag.  S17  ). 

Nel  paese  di  Gallesi  i  villaggi  e  le  case  sparse  per 
Ir  campagne  firmano  lo  sguardo  dèi  possederò  per 
la  toro  ìSùrprendènte  hinndhezta  ^  i  cammini  ^  i  tetti  e 
fin  le  pietre  della  madore  strada  che  conduce  alle 
cascy  vengono  rimbiancali.  Ciascuna  famiglia  ha  le  sue 
rose^  le  sue  madreselve ,  il  suo  ceppo  di  vite^  il  suo  eie 
gante  sènUero  coperto  di  ghiaja  che  conduce  alla  porta 
Questa- amntioner  genera  ,  estesa  ad  o^Ui  di  sem» 
piice  piacere  ^  se  non  di  lusso  ^  è  certamente  un  in* 
ditio  di  co^nodo  e  di  urna  situazione  serióre  alla 
miseria.  ^ 


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33o 

parate.  Una  fiunif^a  che  possegga    too   reimi   tola* 

mente,  non  è  sicura  di  non  morire  di  fame  (i). 

IV.  Ifumero  degU  schiavi  e  simili  persone  riguardate 
Ofme  cosa,  presso  i  popoli  barbari^  semibarbari j  o 
non  anco  inciviliti, 

a)  Numero  deffi  schiari.  I  Russi  misurano  la.  li»*o 
liccheua  dal  aumerp  degli  scbian  che  coitivapo  i  loro 
campi  ;  si  fa  tuttora  uso  della  stessa  base  in  America^ 

b)  Numero  dette  moffi.  In  una  ti4bi&  africana  dettii 
Betjofana,  allorché  il  greggie  é  cresciuto  alquanto, 
r  uomo  pensa  ad  accrescere  la  sua  (amiglia  col  {>t*en- 
dere  una  seconda  moglie  ^  la  quale  è  obbligata  oom« 


(l^  Buck,  Voyage  en  Norvège  et  <nl«apoaie,  /.  IT^ 
pag,  i5i. 

Un  Goalas  o  vaccaro  di  Madl^ou-Girij  iribU.delt 
V  Indostany  per  potersi  dir  ricào,  deve  possedere  4ftoo 
vacche  s  ìo. bufoli  femmine^  5o  pecore^  ^oQfi^re^ed 
un  numero  di  buoi  ba^^tante  per  tre  araùi,  .    . 

Un  tal  uomo  guadagna  loo  pagodas  aiCwgno^  oi 
sia  33  lire  sterline ^  io  seeUini  e  died  denari  ^  senza 
coniare  U  pagameniò  deW  imposta  e  la  e^sfiurnza 
della  sua  famiglia.  Il  suo  vestito ,  che  ùonmSe  iu  w/u» 
schiavina  ^  costa  quasi  nuUa.  Egli  iat/n^ga  una  p^rtfi 
del  suo  guadagno  a  procurare  uno  stabilimento  ai 
suoi  figli  j  matrimonio  alle  /%&  ^  ed  in  pratiche  re* 
ligiose»  V  adorno  viene  ordinariamente  sepolto  ^  e  in 
questa  manièra  molto  deaero  va  perduto  ,  fiacchi 
quando  gii  uomini  invecchiano^  e  rimbambirono  ^  fi-^ 
menticano  dove  nascosero  i  loro  tesori  »  <;  sovente 
muojono  senza  averne  svelato  il  segreto  (  Apoalcs  des 
voyages,  L  XIX,  pag.  206 1 


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33i 
la  prima  ad  erìgere  una  casa  ed  una  stalla  per  le 
pecore  e  le  faedtei  e  pirparare  mb  giardino;  quindi 
una  teTMi  e  C04)  di  ae((uko.  Peroìò  il  cuoiero  delle 
mogli  9  «be  non  s^ole  oili'epasMwe.  le  quattro ,  e  dt 
rado  giunge  a  dodici  9  neoada  U  Munero  delle  case^ 
pecore»  vaccbe,  non  oba  de'  giardini  del  padrone^  àxA 
la  aua  ricchezze. 

e)  WumerQ  delle  fii^*  Preaio  i  popoli  barimn ,  il 
padre  della  figlia  invece  di  d^e  la  dote,  riceve  un 
pagamento  ,  e  rigorosamente  vende  la  -  figlia  come 
vende  la  vacca  ^  quindi  neil'  iiola  di  Timor ,  dove  il 
padw  rioeve  denaso  e  bealiauie  per  ogoi  figlia  data 
in  moglie,  si  valuta  la  di  lui  ricchezza  in  ragione  delle 
sue  ragasze. 

.  V.  Regoiarità,  iolubntà,  comodù  negU  edSfizfj 
e  sinunenA  pel  tdtto. 

Al  pimlo  jQQD  h»  ddinibilo  in  cui  coaMiMia  la  ric- 
ehesza  : 

i.^  Le  ease  soi*gono  a  più  piani ,  dove  i  terre- 
moti, e  le  altre  cause  apceimate  alla  p^g»  3 io  non  sì 
oppongono ; 

-  9.^  Gli  stranienti  per  V  tiso  del  vitto  si  dirozzano  ; 
si  vede  comparire  la  terraglia  ad  un'immensa  distanza 
dalla  porcellana^ 

3.*  Le  sti*ade  diveggono  men  sucide  e  men  tor- 
tuose {i)i 


{\)  Le  commissioni  per  reitifkare  le  strada  delle 
tiùà  e  dirigerne  t  ornato  j  non  si  scorgono  che  in 
paesi  0win%ati  neUa  eiptlizsktzione  e  moUo  distanti  dai 
confini  della  miseria. 


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33a 

4^  Le  femigUe  occupano  più  d'**im«  stanza  ,(i).' 
Le  casa  ^'  pacnant  deH'H«Ì3Ìiig  (  Sfocia  )  non  la* 
•ciano  nulla  a  desiderare  dal  iato  della  sùUàUà  e  co* 
meditai  ▼!  sì  veggano  soventi  g  a  io  sltanca,- pulite 
e  tìdondaati  di  dioIhIì,  benché  sémpUcisBioii;  presso 
i  ricchi -si  trova  orAnarìamelite  una*  camera  piena  di 
biancherìa  e  d'abili,  ma  in  maggiore  copia  di  quel 
ohe  potrebbe  u^are  una  famiglia  in  u6  secolo  (3). 

VI.  AbiA  più  che  sufficienti  rdativamente  al  clima 
indosso  alla  plebe. 

Ne'  dimi  èemperati  finisce  la  miseria  relativamente 


(i^  Allorché  legamo  che  nel  XI J^  secolo    il  Po* 
desta  di  MHanp  pr0ibì  ai  MUan/esi  xf  abitare  in  pia 
di  IO  persone  in  iuta    slanza,  abbiamo    una  pswa 
della  miseria  di  que*  tempL 
^(2)  Anaales  desrvoyages^  t.  XI,  pag,  3a^ 

A  Deunas^  la  più  piccola  tasa  ha  tre  condotti 
d^ acqua,  iuno  pef  la  cucina^  t  altro  pel  giardino  j 
U  terzo  per  le  immondezze^  Welle  case  ricdUssime  si 
passeggia  sid  marmo  y  si  vede  da  tutd  i  tati  brillare 
[^alabastro  ecc. 

Ifelie  prowuie  S Ancona  fleW  isola  del  Madagascai^ 
trovasi  sopra  alùssima  montagna  la  città  di  Tananai 
Arrivou  j  residenza  del  re  :  le  case  coperte  di  paglia 
sono  suddissime  ;  i  buoi  e  le  pecore  vi  sono  racdiiusi 
durante  la  notte  ugualmente  che  gli  altri  animali  do^ 
mestici j  il  letto  del  padrone  h  un  meschino  cOnik, 
alto  sopra  terra  5  a  6  piedi  ;  di  sotto  è  la  scuderia. 
Le  case  de^  ricchi  sono  quasi  ugualmente  costrutte  ; 
se  non  che ,  più  un  uomo  è  riooo  o  |K>tente^  più  il 
suo  letto  a'  alza  da  terra,  ed  e  necessario  salirvi  con 
una  scala  (  Anoales  des  voyage»,  t  XIX  ^  pag.  9^  )• 


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3» 
III  ▼estile ,  tIòTt  I»-  classe  i ocia{«  che  ricera  la  minima 
mercede  giornaliera,  1'  agricoitore'y  si  presenta,  non  la 
domeaiea  «olam£iite,  ma  tutti  I  giorni  delt'anno,  noQ 
quando  viene  alla  citiii,  ma  quando  labbra  ne'  cam<« 
pi,  si  presenta,  dissi ^  eon  scarpe  o  sttvaK,  calze  «  cap- 
pello, abito  e  giubbone.  E  siccome  nelfe  carrnpagne  le 
mercedi  sono  ordinariamente  uguali,  quindi  visto  il 
vestito  dt  padù  africaltori,  avete  ^visto  quello  di  tiAli. 
IMle  città  dove  le  mmedi  sono  più  ineguali ,  ba- 
sta osservare  f  abito  deUa  dassi  piii  basse,  giacché  là 
mancanza  di  cenci  ef  Pabifo  di  panno  jne^kwokj  ieg^ 
giero  e  caldo  nel  tempo  stesso j  indosso  mUa  plebe,  vi 
h  ^ranàe  che  dal  lato  del  vesdto  la  miseria  non 
esiste.  Del  resto  i  numerosi  fabbricatori  e  i  venditori 
di  sto£fe  mediocri,  di  tele  casalinghe,  di  cuoi-  comuni^ 
sono  documento  che  Tuso  ne  è  generale. 

YIL  Idem  «eJle  eUuii  .medie  ed  alte  della  eoeietà* 

Le  ricchezze  delle  classi  sociali  ,  medie  ed  alte ,  in 
due  diversi  Stati,  possono  essere  misurate  dai  prezzi 
de-  panni  più  fini  e  delle  stoffe  più  dìlicate  che  si 
veggono  esposte  nelle  botteghe  de'  roeroanti,  suppo- 
nendo  uguale  il  numero  di  questi,  ed  uguale  la  po- 
polazione. Nel  XII  secolo  non  si  sarebbe  scostata  dal 
vero  ia  seguente  proparaione:  sta  la  rìcchesaa  deUa 
classi  alte  di  Venezia  alla  ricchezza  delle  classi  simili 
ia  Milano,  ed  a  quelle  delle  stesse  in  Firenze^,  come 
il  valore  del  velluto  di  -cui  comparivano  vestite  le  ma* 
Irone  veneziana,  al  valore  del  piffwlato  e  lino  bianco 
in  cui.  erano  avvolte  le  signore  milanesi,  al  valore  del 


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334 

grosso   panno   scsuflàtto   the  fotmawx   Passai  streita 

gonnella  delle  donne  fiorenline. 

Del  resto  [(ireMo  i  AìveMÌ  f>epoli  sì  iobontnmo  di« 
versi  mòdi  di  misurare  la  rioghezai ,  benckè  quasi 
tuHtti  ti  ridacaao  ad  apparente  abbdgliaMi  gtt  altrol 
sguardi  i  ma  i>ra  sisiie  persone  ss'eonoentrano,  anrai 
Sulle  cose  aUe  persone  estranee^  il  Ivssa  d'^un  tvroo 
si  &  vedere  nella  sua  pipa^  e  sì  donno  pipe  da  ao  a 
Soyooo  piastre^  snlln  sella  del  suo  cs/nlio  coperta  di 
lastre  d*  argento  é  talora  spats»  di  piètre  preuose  ^ 
dopo  la  pipa  e  il  onvaHo,  la  ridcbeatti  ii  nostra  vetln 
lazze  da  caffi. 

Non  la  vista  solanrantev  ma  si  A  volalor  abballare 
anche  V  adito,  e  ii^  Croazia  il  liisso  degli  uomini 
consiste  'm  dieci  o  dodici  aneUì  d' aineaito  che  attac- 
cano al  lato  destro  di  vm  abito  di  scarlatto,  di  modo 
che  andando  eccitano  un  rumore  singolare  e  poco  dis« 
simile  da  quello  de'  sonagli  d*  un  aoHare  da  cane^ 
grandi  bottoni  d'argento  sono  ivi  ugualmente  segni 
d'  opulenaa  (i). 


^i)  Ànaales  des  voyagés ,  L.  Vili  ^  pag,  38-3g. 

Le  gemme  ^  V  oro ,  1  argento  che  brillano  sul  ca- 
po ,  sul  petto  >  tra  le  dita  delle  doane ,  oflre  d'esser« 
Heneraknente  siatoaK»  di  molatila,  g^ch!ó  provano 
che  t  affkùone  nutriiak  e  patema  prevale  sul  desi'- 
derìo  £  consumi  personali  (snno^  acquavite  ,  giuo» 
chìj  ecc,)y  sono  sempre  fondi  di  riserva  che^  in  caso 
di  bisogno j  si  Convertono  in  denaro  al  monte  di  pietà. 
Se  non  che  chi  dimentica  che  la  realtà  ^  sempre  mf* 
nai-e  deW  apparenza^  può  essere  ingannato  da  questi 


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335 
VIH.  Cihd  (utmeo. 

Questo  sHitoino  di  ficchezca ,  prineipalnaente  ne' 
paesìr  agricoli  (i),  preseula  ire  norme  di  gradatione  : 

a  }  QuaUià  della  camej  ì  diversi  prezzi  delle  carni 
di  castcato,  TÌtello,  manzo^  ecc.,  sono  esatta  misura  (a)» 

b  )  frequenza  del  consumo^  due  o  tre  volte  al- 
l' anno,  al  mesey  alla  settimana ^  al  giorno  (3). 


segni  j  {fuindi  nelle  isole  greche  si  veggono  donne  che 
portano  anetU  di  dooo  pitutre  ^  mentre  non  ne  hanno 
iSo  di  rendita  (Annales  des  Toyages »  t  //»  p.   i49 )• 

iì)  A  Poulo-lfiasj  isola  situata  verso  la  costa  ocS 
ci  dentale  di  Sumatra  j  i  piattelli  sono  appesi  alle  travi 
in  nicchie  di  vimini  j  e  se  ne  contano  più  centina/a 
nelle  case  j  ad  altre  travi  si  attaccano  gli  ossi  mas' 
sillari  de  perei  uccisi  ne*  giorni  delle  grandi  solenni* 
tà  ^  il  numero  de*  piattelli  e  de^  ossi  serve  ivi  a  m^- 
isurare  la  ricchezza  (Noovellès  Annales  des  voyagesj. 
u  XIXspag.i6Z). 

{*))  I  tanti  montoni  che  si  ^mangiano  in  Francia 
'unitamenie  ai  pomi  di  teKta^  sono  certamente  segni 
di  ricchezaa ,  ma  non  di  grande  ricchezza. 

Sessanta  anni  fa  non  si  mancava  quasi  che  carne 
di  vacca  a  Glaseow;  attualmente  quasi  soltanto  car-^ 
ne  di  bue. 

f  3)  Sono  mille  gli  esempi  di  queste  progressioni  j 
indicherò  i  gradi  pik  rilevanti: 

'•^  ^  9P^  de^  paesani  di  Eiesengehirge  (  montagna 
della  Boemia  )  vivendo  nella  piU  stretta  indigenza  j 
non  veggono  mai  comparire  carne  sul  loro  desco  (An- 
nales des  voyagesj  L  XVI ^  p.  ni  j. 

2.^  /  paesani  egiziani  che  amano  passionatamente 
la  carne  e  la   grastfia  j   non   giungono   ad  ottenerla 


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336 

e  )  Quantità  indwiduakj  m  wppoae  die  U  consu- 
mo giornaliero  della  carne  per  testa  sia  in  Francia , 
•noie  ..•,,...«.•.••.(   i;i 

.    ;    .    »    . loglìilten»^  S 

.............  iVmeripa      4 

CL  Doti  (  valor  medio  dette)  nette  varie  classi  sodoB. 

Siccome  le  doti,  dove  le  leggi  nop  vincolalo  il 
potere  che  deve  darle,  sogliono  essere  preporzk>oàte 
alla  quantità  del  patrimonio ,  perciè  riescono  éegno 
di  maggiore  o  minore  ricchezza  ne'  diversi  Stati. 


fuor  che  ne'' giorni  più  solenni j  e*  eid  solamente  isik 
agiati  (  P^olney^  Voyage  en  Syrie  ^  t  i,  p»  iSa^féS). 

i»^  Del  dipartimento  del  Gers  j  dke  Drakt  che 
t  agricoltore  mangia  carne  di-  beccheria  o  pollame 
solanècnte  una  volta  ni  mese  (  Mémoirea  d^agricuUure, 
L  11^  pag  497  ).  •    . 

'4*^  Dureau  de  la  Malie  accerta  che  il  montanaro 
francese  nel  Bocage  Percheron  mangia  carne  di  beo 
cheria  o  porco  scUfU»  tre  volte  alla  «etlimana  (  Nou* 
veiles  Annales  des  voyages,  L.  FIIs  pag.  4^*4^7  J{ 
grado  d'agiatezza  superiore  qi  voti  del  bwon  Enrico 
IV  che  desiderava  la  carne  al  paviano  urna  volta  alla 
setlinuma ,  grado  d^agiatCTOa  prodotto  in  parie  dalla 
rivoluzione, 

5.^  //  Lappone  ehe  abita  sulle  montagna ,  piU  rie* 
co  di  quello  che  pesca  sulle  sponde  marittime^  man* 
già  carae  di  renni  due  volte  al  giorno  j  e  circa  una 
libbra  (  d*  once  i6  )  per  testa  (  ^uch  ^  Voyage.  en 
Noi*vège  et  en  Laponie  »  r.  II,  pag,  i5i-i5ii  ). 

6.®  L*  abitante  detta  Stiria^  cAe  si  può  dire  rotto* 
eato  ai  pia  allo  grado  detta  ^UottQneria^  mangia 
carne  cinque  volte  al  giorno  (  Ànnales  des  voyages  , 
t.  XIX ,  pag.  9^  ). 


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337 
Dove  le  doti  sono  cotisuite  in  ragione  del  loro  va- 
lore dall'  imposta  sui  contralti  che  noi  chiamiamo  re* 
gistrg  y  è  facile  conoscerne  il  valore  annuale^  il  quale 
dtvùo  pel  numero  de^  matrimonj  ,  presenta  basi  di 
confronto  pe'  diversi  paesi  ^i). 

X.  Successioni  ed  altri  atti  civili. 

Sìntomi  ugualmente  sicuri  di  maggiore  o  minore 
ricchezza  si  possono  dedurre  dall'  imposta  sulle  suc- 
cessioni ,  vendite ,  donazioni ,  af&tti ,  livelli  ecc. ,  dove 
sono  soggette  al  sopraccennato  registro;  del  quale 
sintomo  volendo  far  uso^  come  termine  di  confronto 
cogli/  altri  Stati ,  fa  d'  uopo  esaminare  (  il  che  è  co* 
mune  al  confronto  di  qualunque  altra  imposta  )  se  le 
quote  di  pagamento  siano  ugualL  TI  detto  sintomo  si 


(i)  Dicendoci  gli  storici  che  nel  XIII  secolo  la  dote 
in  Milano  era  di  lire  io  comuni^  o  al  più  loo  (^/m- 
ratorij  Rer.  Ital.  Script.,  t.  XIlj  p,  io34'io35)^  non 
possiamo  concepire  altissima  idea  delia  ricchevza  dei, 
nostri  antenati  s  anche  avuto  riguardo  al  maggior  vor' 
lore  di  quelle  lire  nelT  accennato  secolo  a  fronte  del" 
r  attuale.  La  dote  di  quelT  epoca  non  era  gran  fatto 
maggiore  di  quella  che  danno  al  presente  le  prind^ 
pali  famiglie  Groenlandesi ,  la  quale  si  riduce  a  due 
abiti  ,  una  lucerna  ed  un  coltello  (  Catteau  j  Tableau 
des  Etats  danois  ,  /.  /// ,  pag,  1 1  a  ).  Anche  i  primi 
secoli  della  Repubblica  romana  non  presentano  docu- 
mento di  gran  ricchezza  ,  se  vogliamo  giudicarne  dalle 
doti ,  giacché  quella  che  ricevette  dal  senato  la  figlia 
di  Scipione^  non  oltrepassò  gli  ii^ooo  assi  equivor 
lenti  ad  812  fr.  So  e. 

Filosof  della  Stat.j  voi.  IF.  22 


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338 

è  il  quoto  che  risulta   dal.  prodotto  deU  imposta  di- 

wso  pel  numero  degli  obitantL 

XI.  Valore  de  terreni  e  relatis^e  imposte. 

Dove  esiste  censimento  regolare,  le  estensioni  ter- 
ritoriali divise  pel  rispettivo  valore  ,  che  lix  Lombar- 
dia si  dice  scutato  ,  dal  numero  degli  scudi  che  lo 
rappresenta  ,  dicono  con  precisione  i  relativi  gradì  di 
ricchezza.  Dove  non  esiste  censimento  ,  i  valori  mas- 
simo y  mediò  y  minimo  dei  terreni  simili  risultano  dai 
contratti  che  giornalmente  si  eseguiscono  ,  corrono 
per  la  boQca  de'  sensali ,  si  sentono  confermati  dalle 
persone  pratiche  del  paese ,  ecc.  Sono  sempre  ì  prò* 
dotti  che  nel  commercio  ottengono  maggior  valore  : 
servano  o  no  di  alimento  o  di  combustibile  all'uomo 
questi  prodotti  ,  dissi  ,  sono  la  norma  per  misurare 
la  IKcchezza.  Neil'  isole  Bermudi ,  per  es.  ,  i  ginepri 
arborei,*  con  cui  si  costruiscono  bastimenti  assai  leg- 
gieri che  servono  al  cabotaggio  tra  gli  Stati-Uniti, 
r  Acadia  e  le  Antille  ,  essendo  V  unica  ricchezza  ,  sì 
misura  quella  degli  abitanti  dal  numero  de'  ginepri 
che  posseggono,  ciascuno  de'quali  è  valutato  sul  luogo 
una  ghinea  {i^. 

XII.  Prodotti  delle  imposte  sulle  professioni  UberaU , 
sulle  arti  e  commercio, 

I  prodotti  di  queste  imposte  vogliono  essere  divisi , 


(i)  MichauXy  Notice  sur  les  ìles  Bermudes ,  ne^ 
Annales  dù  Museum  d'histoire  naturelle,  /.  FUI  ^ 
pag,  356  e  seg. 


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339 
non  per  la  popolaftiooe»  come  sì  usa  da  più  scrittori^ 
noia  pel  numero  di  quelli  che  le  pagano  e  rappresen» 
tano  la  ricchezza  media  delle  relative  classi  :  così^  per 
es.  9  fu  nel  1810  la  ricchezza  degli  esercenti  profes* 
sioni  liberali  nel  Tagliamento  a  quella  degli  stessi 
dell'Olona  come  i3  a  Sj,  Queste  imposte  rappresen- 
tano ricchezze  reali,  perchè  ricordano  le  forze  Intel* 
lettuali  necessarie  per  produrle  ^  per  es. ,  la  scienza 
pratica  degli  ingegneri  inglesi  é  la.  causa  degli  im- 
mensi progressi  seguiti  nelle  arti  meccaniche  ,  nelle 
macchine  a  vapore  ,  nella  costruzione  de*  canali ,  dei 
vascelli  ecc.  Senza  buoni  ingegneri  non  è  possibile  un 
censimento  equo  e  regolare  che  ha  tanta  influenza 
sullo  sviluppo  della  ricchezza,  come  lo  prova  la  sto- 
ria economica  della  Lombardia,  ecc. 

XIII.  Comodi  privati ,  i.*  base  cavalli. 

I  comodi  possono  essere  generalmente  rappresentati 
in  due  maniere  : 

Dal  numero  dé^  cavalli  diviso  per  la  popolazio" 
ne^  esaminando  lo  stato  delle  cose  nel  i8ia  si  è 
trovato  che  sopra  100  individui  si  contano  in  Inghil- 
terra 16  cavalli  ,  e  in  Francia  7 ,  cioè  meno  della 
vmetà.  Dove  esiste  l'imposta  sui  cavalli  e  le  vetture, 
questi  calcoli  sono  facili.  Invece  di  confrontare  i  ca* 
valli  colla  popolazione  si  può  confrontarli  coli' esten- 
sione territoriale  ;  così ,  per  es. ,  il  professore  Sultchs 
numerò  nella  Galizia  occidentale  i3i  cavali  per  mi- 
glio quadrato  (i). 

(i)  Acciò  il  giudizio  risultante  dal   rapporto    tra  i 


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34o 

2.'  Agues  servi. 
Dal  numero  de  servi.  Generalmente  parlai^do,  chi 
si    fa   servire   da    altri    è    più  ricco  di  chi  si   serve 


cavalli  e  la  popolazione  ne'  diversi  paesi  non  riesca 
fallace ,  fa  d^uopo  ricordare  i  seguenti  riflessi  : 

i.*^  A.  misura  che  è  più  estesa  la  nav'igazioiie  in  un 
paese,  minore  é  ilbisogno  di  cavalli.  Questa  circo» 
stanza  dà  un  vantalo  aW  Inghilterra^  nel  confronto 
colla  Francia  j  giacché  sebbene  la  prima  abbia  una 
navigazione  più  estesa ,  ciò  non  ostante  il  numero  dei 
suoi  cavalli  è  pia  che  doppio  di  {quello  della  Fran» 
eia  y  avuto  riguardo  alla  popolazione. 

2.°  A  misura  che  cresce  il  cattivo  stato  delle  stra* 
de  cresce  il  bisogno  di  carrozze  e  di  cavalli  :  in  sif 
fatte  circostanze  la  copia  di  questi  è  richiesta  non 
tanto  dal  comodo  qwinto  dalla  necessità.  La  popola* 
zionCf  per  es,  y  di  Tangarog  non  oltrepassa  i  6000 
abitanti y'  e  vi  si  contano  pia  di  4oo  vetture  ^  droskis, 
calessi  ,  ecc.  Questi  due  elementi  darebbero  '  per  sé 
stessi  una  grande  idea  dei  comodi  di  quella  città  ;  ma 
riflettendo  che  essa  ,  come  tutte  le  altre  della  Russia 
meridionale  j  non  è  lastricata  y  si  scorge  che  il  biso» 
gno  vuole  la  sua  parte. 

3.^  Lo  stesso  numero  di  cavalli j  essendo  pari  le 
altre  circostanze ^  e  sintomo  di  ma^or  ricchezza^ 
dove  l*  uso  ne  e  colpito  da  madore  imposta  :  è  il 
caso  deW  Inghilterra  a  fronte  della  Francia.  Non 
costa  molto  neW  Alto  Canada  V  avere  un  cavallo  j  e 
si  può  andare  a  cavallo  e  correre  in  cabriolet ,  senza 
essere  obbligati  due  volte  air  anno  di  presentarsi  al- 
P  esattore  ,  come  nella  Gran  Bretagna  (  Nouvelles 
Annales  des  voyages^  t  XVI  ^  pag.  346). 

4.*  Sono  sì  comuni  £  cavalli  a  Buenos'Aires  ,  che 
i  poveri  stessi  chieggono  la  limosina  a  cxwallo  ,  senza 
che  ifuesta  circostanza  distolga  dal  soccorrerli. 


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34! 
da  se  s^sso.  Ma  se  per  indicare  la  ricchezza  de'  di* 
versi  Stati  preodiamo  come  norma  assoluta  il  numero 
de'  serri ,  cadremo  in  errori  enormissimi.  Dove  le  ric- 
chezze sono  accumulate  in  poche  fiimigiie ,  il  numero 
de'  servi  è  massimo;  Quando  la  servitù  oltrepassa 
if^o  della  popolazione  y  è  pilii  sintomo  d'  ineguale 
riparto  della  ricchezza  che  della  ricchezza  reale  (i). 

XIV.  Comodi  pubblici. 

Tra  i  sintomi  di  ricchezza,  desunti  dai  comodi  pub- 
blici, SI  possono  annoverare  i  seguenti: 

(i)  Un  ricco  Inglese  orna  vedersi  circondato  da  un 
^  centinajo  d*  artisti  j  un  ricco  Spagnuolo  da  un  centi- 
najó  di  servii  quale  di  queste  nazioni  debF  essere  più 
ricca ,  giudicandone  da  questa  circostanza  solamente  ? 
Il  duca  éCArcos  j  che  morì  nel  1 780 ,  manteneva  j  a 
titolo  di  servitù  j  3ooo  famiglie:  queste  famiglie  o  ser^ 
vivano  il  duca^  o  avevano  servito  i  suoi  antenati ^  o^^• 
vero  i  suoi  parenti  od  aUrì  da  cui  aveva  ricevuto  erC" 
dita.  Supponete  2900  di  queste  famiglie  cambiate  in . 
famiglie  a  artigiani  fabbricatori  delle  manifatture  che 
il  duca  traeva  dalt  estero j  e  ciò  che  diciamo  del  duca 
d?  Arcos  diciamolo  di  tutti  gii  altri  grandi  di  Spagna: 
in  questa  supposizione  la  nazione  spagnuola  avrebbe 
guadagnato  in  ricchezza  ed  in  moralità. 

Pria  deir  invenzione  de*  doppieri  (XFII  secolo)^  i 
servi  distribuiti  per  le  sale  tenevano  in  mano  le  torce^ 
mentre  i  loro  padroni  cenavano  o  trastullavano.  Dopo 
T  invenzione  de*  doppieri ,  wia  parte  della  servitù  si 
é  occupata  a  fabbricarli  :  i  signori  pagano  aW  artista 
quel  denaro  che  pagavano  al  servo.  Il  numero  dei 
servi  è  scemato  j  benché  sia  cresciuta  la  ricchezza  della 
nazione.  È  dunque  exndente  che  il  numero  de^  servi 
è  sintomo  di  ricchezza  sino  a  certo  punto  ^  diviene  sui" 
tomo  Jallacc  al  di  là. 


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34^ 

i.*^  IJiacrts. 

Le  carrozze  d'  affitto  che  si   trovano   sulle  piane  f 
pronte   a  servirvi  ad  ogni  istante ,  e  che  i   Francess  - 
chiamano  fiaeres. 

a.**  Le  barche  corriere. 

J  mezzi  di  trasporto  per  acqua  ad  og/ù  ora  del 
giorno.  Dalle  principali  città  dell'  Olanda  parte  ogni 
ora  una  barca ,  e  il  loro  corso  è  regolato  in  modo 
che  all'istante  o  poco  dopo  l'arrivo  ognuno  può  rim« 
barcarsi  e  proseguire  il  suo  viaggio  a  piacimento  (i)« 

3.?  /  portici  pubblici. 

Siccome  in  ogni  paese  v'i  qualche  elemento  inco- 
modo alla  salute,  vento,  pioggia,  sole,  neve,  ecc.,  e 
ne'  luoghi  più  inciviliti  vi  sono  uomini  che  abbiso- 
gnano di  ritrovarsi  in  luoghi  frequentati  per  parlare 
d'affari^  quindi  i  portici  pubblici  presentano  un'uti- 
lità assoluta,  cioè  applicabile  a  qualunque  paese 
qualunque  ne  sia  il  clima. 


(i)  Tutte  le  barche  sono  numerizzate  e  inaggiantf 
per  tomos  non  si  dà  mai  caso  di  ritardo  per  qual' 
siasi  ragione.  Mentre  dalt  Aja  ad  Amsterdam  non  si 
pagano  meno  di  ao  fiorini  andando  in  vettura  a  due 
cavalli ,  basta  la  decima  parte  in  barca.  Questa  prò- 
porzione  è  presso  a  poco  applicabile  a  qualunque  al* 
tro  viaggio  die  si  intraprendesse  nelV  intemo  del  re- 
gno (  Galdij  Quadro  politico  dell'  Olanda ,  L  II ^ 
pag.  aSo-aoa  ). 


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Hi 

4.^  /  pubblici  passeggi. 
Procurando  riposo  all'  animo,  e  dalle  penose  ^om* 
binasioni  distraendolo^  i  pubblici  passeggi  risiabili- 
scono  nella  sua  integrità  il  principale  elemento  pi*o<» 
duttore  della  rìcchcua,  il  pensiero.  I  Francesi  sono 
solleciti  di  stabilire  nelle  più  piccole  città  un  corso 
pubblico  per  soddisfare  il  bisogno  di  mostranrisi  e 
conversare,  bisogno  assai  minore  nella  Spagna],  mini- 
mo nel  Portogallo. 

5.®  /  pubblici  bagni 

Tanto  più  utili,  quanto  più  il  paese  e  caldo,  i  pub- 
blici bagni,  oltre  d'  essere  un  comodo  ,  preservano  il 
popolo  da  più  malattie,  il  che  vuol  dire,  diminuzione 
di  spesa  e  perdita  di  tempo  (i). 

6.^  Le  strade  larghe  e  diritte. 

In  più  città  greche  le  strade  sono  sì  strette  ,  che 
un  cavallo  non  vi  si  può  muovere  comodamente,  ben 
lungi  che  vi  si  possa  girare  in  cocchio.  Le  strade  tor* 
tuose,  oltre  di  far  perdere  a  tutti  i  cittadini  qualche 
ora  di  tempo  al  giorno,  facilitano  la  propagazione  de- . 
gli  incendj  e  la  fuga  de'  ladri  fi). 


(k)  Pih  di  800  pubblici  bagni  si  contavano  sì  nel- 
V  inumo  che  nel  circondario  di  Roma  al  tempo  del-, 
gii  imperatori' j  v*  erano  stanze  per  gli  uomini  e  per 
le  donne  ^  tutti  i  cittadini  potevano  parteciparne  ^  si 
dava  al  custode  una  tenuissima  mancia,  ma  i  ragazzi 
non  pagavano  nulla. 

(a)  NeUa  Svizzera  il  viaggiatore  pedestre  e  le  don- 


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344 

IV.  Piaceri. 

Il  consumo  di  merci  non  necessarie  né  al  soddi- 
sfacimento de'  bisogni  fisici  ^  né  ali'  uso  de'  comodi 
privati  o  pubblici,  costituisce  quella  somma  di  piaceri 
che  la  statistica  considera  come  ùntomi  di  ric- 
chezza (i). 

i.^  Piaceri  fisici, 
(  Consumo  di  merci  coloniali  ) 

Sotto  il  rapporto  de'  piaceri  fisici,  il  consumo  dello 
succherò^  pari  essendo  le  altre  circostanze,  può  dare 
un'  idea  comparativa  delle  ricchezze  de'  diversi  Stati. 
Si  suppone  che  il  consumo  dello  zucchero  sia  come 
segue,  per  testa: 


ne  che  vanno  al  mercato  ,  trovano .  di  distanza  in  di- 
stanza^ lungo  le  strade ,  dti  sedili  per  riposare  ^  e 
sopra  questi  una  trave  orizzontale  ad  alttzza  conve^ 
nevole  j  onde  deporvi  il  fardello  che  qué  montanari 
portano  sulla  testa  y  talvolta  una  fontana  per  disse- 
tar  s^  stesso  e  il  proprio  cavallo  j  questi  comodi  sono 
pih  indizj  d*  umanità  che  di  ricchezza. 

(i)  Per  es,  gli  appartamenti  degli  Olandesi  alla 
Guiana,  tutte  le  mattine  vengono  fregati  con  succo 
di  Umane  :  questa  lavanda  odorosa  diffonde  soave 
profumo^  il  quale  per  altro  contrasta  coir  odor  di 
pipa  che  non  meno  esattamente  si  diffonde  tutte  le 
mattine  o  tutto  il  giorno. 

In  dascuna  casa  di  campagna  i  Romani  costruii 
vano  ordinariamente  una  torre  ,  e  nel  suo  piano  sU' 
periore  v*  era  la  sala  destinata  al  pranzo  j  affine  di 
procurare  ai  convitati  ,  mentre  cibavansi ,  il  piacere 
«P  una  bella  vista  (Plin,  ^  Epis.  II ,  17  ). 


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345 
Francia,  liU>.  (d^oacie    16  )    3  1/2 

Inghilterra 9»   nS 

Stati-Uoiti  d' America        .     .     »    3o 
Altrì  Stati  d'  Europa    ...»      a  a  3 
Acciò  il  giudizio  relativo  alla  ricchezza  sia   esatto , 
conviene    moltiplicare   la  quantità  consumata  col  va- 
lore corrispondente  in  ciascun  paese  (i). 


(i)  Supponete  che  in  due  paesi    ...       A         B 

sia  il,  consumo  per  testa     ....       Ub.       5       io 

il  valore  alla  libbra     ....     soldi    3o       i5 

La  ricchezza  desunta  da  questo  sintomo 

sarà  uguale  doè m     iSo     i5o 

Il  consumo  del  thh  e  del  cqffh  somministra  indizj 
ugualmente  sicuri.  Da  3o  anni  in  qua  V  imposta  sul 
thè  h  alzata  in  Inghilterra  dal  i3  al  loo^  e  ciò  non 
ostante  il  consumo  non  ha  cessato  di  crescere  j  se 
prestasi  fede  ai  rapporti  officiali^  egli  giunse  dal  183  r 

al  1822.  a Un  ster,  22,461,592 

e  nel  1823  sorpassò  i m     23^ooo,ooo 

PVarden  dice  della  New-^Fersey:  agricoltori  earti* 
giani  j  ben  vestiti ^  ben  nodriti  ,  bevono  giornalmente 
come  i  ricchi  il  loro  thè  e  caffè  ("Description  statisti- 
stiqne  des  Etats-Unis  d*Amèrìque  ,  t,  II  j  pag,  234/ 
•  Mentre  il  consumo  del  thè  e  del  caffè  è  negato  ^ 
V  agricoltore  ne'  terreni  più  fertili  del  piano  lombardo^ 
lo  ritroviamo  in  alcune  parti  della  Svizzera  ^  dove  aU 
tronde  si  incontrano  gli  estremi  gradi  della  miseria, 

tf  II  popolo  del  Vignoble  (  cantone  e  principato  di 
€t  Neuchdtel)  fa  ordinariamente  quattro  pasti  algior* 
€€  no  ,  dice  Picot  j  e  ne  fa  cinque  al  tempo  •  dei 
t€  grandi  lavori',  egli  beve  allora  vino  a  tutti  i  pasti ^ 
(t  la  sua  colazione  consiste  in  caffè  col  latte  j  egli 
tt  mangia  carne  a  pranzo  j  pane  ^  formaggio  a  me.'- 
«  renda,    zuppa  con    legumi    a    cenaj  il  suo  pane 


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346 

i/  Piaceri  morali. 
(  Teatri } 
Vogliono  essere    qui  annoverati  i  teatri ,  de'  quali 
gli  elementi   economici ,    relativamente   al  pubblico  ^ 
sono: 

a)  l\  valore  de'  biglietti  serali  nella  platea ,  ne' 
palchi^  nelle  loggie) 

b)  \\  numero  medio  de'  concorrenti ,    risultante 
dalla  dispensa  de'  biglietti  serali  j 

i;  )  Il  numero  delle  rappresentazioni  all'  anno. 
L'  alto  prezzo  che  ricevono  i  cantori  e  i  ballerini , 
dimostra  grande  concorrenza^  giacché  fa  d'  uopo  che 
r  impresario    si    rifaccia    della    spesa:    non    conviene 


m  e  un  misto  di  segale  e  di  frumento  ^  g&*  agricoltori 
m  delle  montagne  si  nutrono  piU  sobriamente'^  ma  i7 
ff  coffe  col  latte  e  la  carne  non  sono  loro  giammai 
u  stranieri.  Il  prindpalo  di  Neuchàtel  deve  questo  grò* 
tt  do  di  ricchezza  alle  manifatture  •>  (  Statistique  de 
la  Suisse,  pag,  Si^SZo),  La  quale  asserzione  è  con' 
fermata  dal  seguente  prospetto  : 

In  Inghilterra  la  tassa 
de^  posteri  ne/  1 8 1 1  ^anno  di  guerra)  !  8a  i  (anno  di  pace) 

in  ^contee 
dedite  alVa- 
gricoltura  fu 
per  testa      fr,  2^  .     .     .     .     ,    fr»  m 

In  9  contee 
dedite  alle  ma» 
nifatture  .    fr.  11 fi*   io 

In  Londra  la  tassa  pe*  poveri  non  giunge  alla  metà 
di  quella  che  si  esige  nelle  contee  più  agricole  {Dupin^ 
Discours  ,  /.  II j  pag,  177-178  ). 


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347 
però  diroenticare  iq  questi  calcoli  che  più  volte  le 
casse  pubbliche  fecera  pe'  teatri  generosi  sacri&)  che 
non  fecero  per  gli  ospitali  (c)« 

Z.^  Idem. 
(Danze) 

Mentano  d'  essere  citati  i  balli  inglesi  ne'  quali  si 
unisce  talvolta  il  piacere  all'  utilità,  giacché  ottengono 
V  ingresso  soltanto  quelli  che  si  presentano  vestiti  di 
stoffe  nazionali:  I'  attestato  del  fabbricatore  costitui- 
tuisce  il  biglietto  d' ingresso,  (a) 


(i)  Altro  modo  d^  annunciare  la  concorrenza  ai 
teatri ,  meno  esatto  deW  antecedente ,  consiste  neW ad- 
durre il  prodotto  grezzo  di  ciascuno  ^  come  sogliono 
fare  i  fogli  francesi.  Dalle  somme  esatte  in  ciascun 
teatro  di  Parigi  nel  1820,  dai  giardini  pubblici  e  dai 
panorama  j  risultò  la  somma  di  5,300,489  ^r.^  la 
quale  divisa  sopra  ySo^ooo  abitanti  circa  ^  si  riduce 
a  j  fr,  e  ^6  e,  per  testa  j  somma  tenuissima  che  non 
basta  a  spiegare  la  causa  per  cui  un  terzo  di  Parigi 
va  a  morire  aW  ospitale. 

Allorché  Alessandria  fu  presa  dai  Musulmani^ 
possedeva  bagni  pubblici  4^00  j  teatri  e  luo^i  di  pia- 
cere 4oo« 

(2)  In  questa  maniera ,  mentre  i  ricchi  si  divertono, 
crescono  le  occasioni  di  lavoro  per  gli  artigiani,  e 
quindi  scemano  gli  aggrav/  delle  casse  di  pubblica  be^ 
nificenza. 


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348 

Elenco  de^  oggetU  ili  comune  consumo^  e  de  i/uali 
lo  statista  deve  indicare  i  prezzi  massimi  e  minimij 
acciò  dal  confronto  di  essi  coi  salarf  risulti  il 
grado  di  povertà  o  di  ricchezza  popolare 

Fitto. 

Pane  dì  frumenio,  segale,  grano  turco  e  mistura. 

Carne  di  bue,  vacca,  vitello,  castrato,  porco  sa- 
lato, capretto. 

Pollame.  Pollo,  cappone,  gallina,  uova. 

Pesce  salato.  Aringhe,  acciughe,  sardelle,  merluzzo. 

Latticinj.  Latte,  burro,  formaggio. 

Frutti.  Uva,  castagne  verdi  e  secche,  noci,  pesche, 
olive,  melangoli,  limoni. 

Minestre,  Riso,  cavoli,  legumi.  ' 

Pomi  di  terra 

Condimenti.  Sale  grigio  e  bianco,  miele  bianco,  olio 
d*  ulivo,  zucchero. 

Bevande*  Vino,  birra,  sidro,  acqua  vi  te,,  aceto,  thè, 
caffé. 

Alimento  pei  cavalli.  Fieno,  paglia,  avena. 

Allog^o. 

Materiati  minerali  per  le  case.  Sabbia,  calce,  gesso, 
mattoni,  tegole,  tubi  di  terra,  pietre  dure  e  tenere, 
marmi,  piombo,  ferramenti,  vetri. 

Materiali  vegetabili  per  le  case.  Quercia  per  travi 
e  per  asse,  abete  per  travi  e  per  asse. 

Giornate  da  muratore  e  da  garzone. 
.    Combustibili.  Fascine,  legna  dolc^  e  forte,  carfoon 
di  legna  dolce  e  forte,  carbone  di  terra,  carbonethu 


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349 
Luce  arti/ldale.  Olio  da  ardere,  fcandèle  di  sego  e 
di  cera. 

f^asi  per  la  mensa.  Majolioa,  yetrì,  terraglia. 
Biancheria  da  mensa  e  da  letto. 
.Salano  o  casto  d' un  servo  o  d'  una  serva. 
Affitto  annuo  d'  una  stanza. 
Mobili.  Un  tavolo,  uno  scanno,  un  oomò. 

Prezzo  deir  acqua  ne'  paesi  che  mancano  di  pozzi' 
o  cisterne. 

Vestito. 

Materie  grezze  e  vegetabili.  Lino,  stoppa,  canapa, 
eotone. 

Materie  grezze  animali.  Lana ,  gaiette,  pelli  di  bue, 
vacca,  vitello,  pecora,  cavallo. 

Filati.  Lino,  stoppa,  canapa,  cotone,  lana,  seta. 

Tele  di  lìno^  stoppa,  canapa,  cotone. 

Calze  di  lino,  stoppa,  canapa,  cotone,  seta. 

Manifatture  di  materie  animali.  Scarpe,  stivali,  cap- 
pelli, panno  di  ^rìma  qualità,  e  d'  ultima  qualità. 

Valore  d'  una  camicia  comune  da  uomo  e  da  ra« 
gazzo,  e  dell'  imbiancatura  e  soppressalura 

Sapone 

Cappello  di  paglia  ad  uso  delle  paesane. 

Un  pajo  di  zoccoli. 


(i^  Siccome  questi  prezzi  sono  i^olgarmenCe  noti^ 
perciò  più  scrittori  li  trascurano  ^  non  riflettendo  che 
questa  ommisshne  priva  g/i  esteri  e  i  posteri  delle  nC" 
cessane  basi  di  confronto. 


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35o 

CAPO  qnwto 

STATO  DSLLB  ABITUDINI    MORALI. 

Avendo  discusso  questo  argomèiito  nel  Tratiato  del 
Merito  e  delle  Ricompense  y  sarò  qui  succiato  ,  e  mi 
ristrigoerò  ad  accennare  qualche  sii^tomo  de'  sentii 
menti  di 

I.  Famìglia  ,  IV.  Patria  ^ 

II.  Amicizia^  V.   Umanità  ^ 

III.  Professione y  VI.  Giustizia. 

Pria  di  tutto  ricorderò  alcune  regole  suìT  intensità 
ed  estensione  de'  sentimenti  od  abitudini  morali. 

I.  Intensità. 

L'intensità  d'un  sentimento  si  riconosce  dai  se* 
guenti  sintomi. 

I.  Durata,  Siccome  tutto  ciò  cbe  d  circonda  sog- 
giace a  continue  variazioni  ,  perciò  la  durata  d'  un. 
sentimento  che  non  sta  comandato  né  dai  bisogni 
della  natura ,  né  dall'  indole  deli'  intelletto  ,  ne  dagli 
elementi  della  società ,  prova  una  forza  superiore  a 
quella  delle  tante  e  sì  potenti  cause  alteratrici.  Nello 
stato  attuale  delle  nazioni  incivilite ,  i  sentimenti  se- 
guono ,  per  così  dire,  il  corso  del  cambio:  l'interesse 
e  la  vanità^  forze  dominanti,  e  poco  meno  che  esclu- 
sive, sono  come  i  mercanti  che  ricercano  i  boni  ora 
di  Colombia ,  ora  di  Parigi ,  ora  di  Vienna.  La  co- 
stanza si  riti^ova^  dove  l'agricoltura  e  le  arti  sono 
nulle    ò    richieggono    pochf  sforzi ,   e  dove  la  scala 


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35i 
delle  TariazioDi  termometriche ,  barometriche,  igrome- 
triche sì  riduce  a  pochi  gradi  ^*  quindi  le  affezioni 
degli  Asiatici  sono  immutabili  come  le  forme  de'  loro 
abiti  che  passano  di  secolo  in  secolo  senza  alterazione. 
D'  Ohsson  acceila  che  tra  i  Turchi  si  sono  trovati 
individui  che  nodrirono  i  loro  progetti  di  vendetta,  e 
sacrificarono  con  barbara  costanza  l'oggetto  det  loro 
risentimento  dopò  un  intervallo  di  4^  ^^^^  (0- 

II.  Continuazione  in  onta  della  legge.  Benché  Co- 
stantino avesse  proibito  i  barbari  spettacoli  de'  gla- 
diatori {Cod.  XI  ^  43  )»  ciò  non  ostante  non  cessa* 
rono  questi  interamente  se  non  al  tempo  d' Onorio 
(Prudent,  contra  Symmach.  d  ^  1  ^  3 1  ). 

IH.  Insaziabilità.  L'accennata  affezione  de'  Romani 
per  gli  spettacoli  tle'  gladiatori  si  dimostrò  insazia» 
bile  :  infatti ,  dopo  il  trionfo  di  Trajano  sui  Daci  » 
continuarono  quegli  spettacoli  ia3  giorni  senza  dimi- 
nuzione di  concorso ,  durante  i  quali  si  fecttro  com- 
battere 10,000  gladiatori,  e  furono  uccisi  11,000  ani- 
mali di  specie  diverse  (Dio.  4^^  ^S). 

IV.  Prontezza  a  qualunque  sacrifizio  per  conse* 
fpjdre  foggetto  delT  affezione.  La  passione  de'  Romani 
pe'  pantomimi  al  tempo  d'Augusto  e  dopo,  la  passione 
pel  corso  delle  bighe  a  Costantinopoli  ,  fu  causa  di 
fi*equenti  e  sanguinosi  massacri.  Gli  abitanti  di  due 
capitali,  giunte  ad  alto  grado  d'incivilimento,  bi  scan- 
kiavano  a  migliaja  per  un  gesto  d'uno  strione,  o  per- 
chè un  cocchiere  aveva  toccato  la  meta  un  minuto 
prima  d'un  altro. 

(i)  Thomton^  Èlat  de  la  Turquie,  L  3.  pag.  agS. 


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35a 

II.  Estensione, 

I.  Un  avYOcato  francese  (Taillandkr)  ha  detto:  Le 
meiUeur  mqyen  de  /aire  appréder  Vétat  moral  d'une 
nation ,  est  de  rechercher  à  quel  poini  sa  législation 
est  parvenue  (i). 

Questo  ùatomo  noo  è  sicuro.  Infatti,  talvolta  la 
legge  proclama  massiilie  che  sodo  straniere  alla  na- 
zione, e  ne  è,  a  modo  d'esempio ,  una  prova  Vukase 
dell'imperatore  Alessandro  del  1823 ,  il  quale,  per 
alleviare  la  sorte  de'  rei  y  ordina ,  tra  le  altre  cose  , 
che  non  siano  posti  i  ferri  ai  piedi  alle  donne;  che 
quando  queste  saranno  trasportale ,  si  faccia  uso  di 
leggieri  manette,  ecc.  Se  da  questa  legge  e  dall'altra 
che  chiama  le  donne  al  ti*ono  della  Russia  ,  mentre 
ne  sono  escluse  in  Francia  y  voleste  oonchiudere  che 
le  donne  russe  sono  e  più  stimate  e  pili  libere  che 
le  francesi  ,  v'ingannereste  a  partito.  Talvolta  sussi- 
stono leggi  barbai*e  ,  mentre  la  nazione  è  già  incivi- 
lita, e  se  ne  veggono  più  prove  nel  codice  criminale 
dell'  Inghilterra.  La  nazione  russa  non  può  vantare: 
più  dilicati  sentimenti  d'  umanità  che  la  Svizzera  ; 
eppure  i  giudici  de'  tribunali  russi  sono  più  umani 
verso  i  loro  servi  che  i  magistrati  di  Zurigo  verso  i 
loro  concittadini  ^  perché  la  legislazione  vi  è  ancora 
barbara. 

IL  Dalla  qualità  della  religione  non  si  può  aiguire 
la  qualità  del  costume  :    ne'  tempj    de'  Romani   sor- 


(1)  Révue  encyclopédique ,  /.  i5  po^  60. 


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353 
geTano  statue  al  pudore  ,  mentre  gli  ampliamenti 
nuziali  erano  cpperti  di  pitture  piili  oscene.  Tutti  oo^ 
noscono  la  proibizione  di  Maometto  a'  suoi  seguaci 
di  far  uso  del  ▼ino  ^  eppure  sono  pochi  i  paesi  in 
cui  i  liquori  spiritosi  siano  sì  ricercati  dal  basso  po« 
polo  come  nell'Arabia  che  professa  il  culto  mao- 
mettano, 

III.  I  costumi  delle  capitali  e  de'  porti  di  mare 
non  sono  sintomo  de'  costumi  delle  provincie.  Alle 
capitali  sogliono  concorrere  più  persone  scaltre,  cor* 
rotte,  perfide,  che  non  possono  ritrovare  onorata  sus- 
sistenza nelle  proTincie  o  nell'estero,  e  dove  sfuggono 
all'  altrui  sguardo  in  mezzo  alla  moltitudine.  I  porti 
di  mare  sono  il  ricettacolo  di  soldati  ^  di  marinai , 
di  Tiaggiatorì  che,  sciolti  dai  vincoli  maritali,  lontani 
dagli  sguardi  de'  conoscenti ,  vogliono  distrarsi  dalle 
&tiche  e  dalle  privazioni  che  soffrirono  in  mare; 
quindi,  abbondanza  di  bordelli,  case  di  giuoco ,  con- 
sumi rapidi ,  guadagni  illeciti ,  dissipatori  e  usurai  , 
ingannatori  ed  oberati,  ecc. 

A  misura  che  crescono  le  differenze  di  posizione 
terrestre  o  marittima,  di  temperatura  calda  o  fredda^ 
di  produzioni  d'un  genere  o  d'un  altro,  di  linguaggio 
e  di  religioDC,  di  governo  e  di  leggi ,  cresce  la  diffi* 
colta  di  pingere  il  carattere  delle  nazioni  ^  quindi  è 
piU  agevole  ritrarre  l'Inglese  che  l' Italiano,  il  Turco 
che  il  Franeese,  ecc. 

ly.  Non  si  deve  supporre  che  le  nazioni  siano  con- 
seguenti alle  loro  massime  ed  abitudini  ;  perciò  l' A-* 
merìcano  proclama  la  libertà  nel  tempo  stesso  che 
compra  degli  schiavi^  il  Bedovino  vi  tratta  con  gene* 

Filoso/,  della  SlaL,  voi  IF.  a3 


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354 

rosila  nella  sua  tenda  ,  e  vi  spoglia  appena  ne  siete 
uscito;  il  Portoghese  che  pratica  mille  atti  4i  culto, 
sorrìde  all'assassinio  (i),'ecc. 

§   I.  AnomaUe  del  sentimento  di  fornica, 

I.  Numero  medio  de*  membri  d?  una  famigUa. 

La  popolazione  divisa  pel  numerò  ddle  famiglie  dà 
il  numero  medio  de'  membri  che  la  compongono.^ 
Nelle  città  questo  numero  non  giunge  al  cinque; 
nelle  campagne  é  maggiore,  I  nuijoerì  maggiori  di 
cinque  indicano  maggiori  gradi  nel  sentimento  di  fa* 
miglia,  in  pari  grado  di  ricchezza,  giacché  talvolta  la 
miseria  tiene  uniti  de' membri  che  volontieri  si  di- 
sgiungerebbero. La  storia  della  repubblica  firentina 
ricorda  delle  famiglie  composte  di  3oo  membri^  Tito 
Livio  parla  di  dodici  famiglie  dei  Potinii,  le  quali  ave» 


(i)  Qual  è  Volito  delle  caricature  a  Londra?  Il 
ministero  e  ì^ opposizione j  a  Parigi?  il  giuoco  ^  le 
modej  i  piaceri  del  giorno:^  a  Lisbona?  i  pugnali  e  i 
.  cofyn  di  coltello.  Quasi  tutte  le  produzioni  di  questo 
genere  hanno  per  iscopo  di  eccitare  a  riso  sopra  orni" 
ddj.  Io  ne  ho  una  avanti  gli  occhi  ^  dice  Linz^  nella 
quale  un  individuo^  col  pugnale  alia  mano  ^  abborda 
un  altro  per  dimandargli  il  denaro  che  gli  deve;  que^ 
sti  scuole  rispondere  col  suo  colteUoj  un  terzo  sorride, 
dietro  di  essi  e  dice  :  agora  accomodasne  I  Eccoli 
che  si  accomodano!  Senza  dubbio  la  corruzione  d'una 
nazione  debb'essere  ben  grande,  perchè  ella  possa  ri* 
guardare  questi  eccessi  come  oggetti  di  scherzo  (Voyage 
en  Portugalj  t.  II y  p/tg,  201-202 }. 


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355 
vano  3o  uomini  dai  14  anni  in  su ,  ii  che  suppone 
un  numero  un  po'  maggiore  di  3oo. 

II.  Soccorsi  negati  o  prestati  dai  ricchi  ai  poveri 
della  stessa  Jamiglia. 

Un  povero  Groenlandese  non  perirà  giammài  di 
fame,  né  mancherà  giammai  del  necessario,  se  può 
provare  ad  un  Groenlandese  ricco  che  appartiene  alla 
stessa  famiglia  ed  è  suo  parente»  benché  noi  fosse  che 
al  decimo  grado ,  ed  anche  per  un  ramo  laterale. 
Questo  popolo  non  si  vergogna  d'  avere  de'  parenti 
poveri ,  e  si  fa  un  dovere  d'  assisterli  (  Histoire  des 
péches f  t,  III,  pag.  4'7  )• 

III.  Separazioni  di  domicilio  e  divorzj. 

La  frequenza  delle  separazioni  di  domicìlio  de'  con*» 
|ugi  ed  i  divorzi  provano  che  il  sentimento  marìtale 
è  raro.  La  proporzione  de' divorzj  alla  popolazione  è 
maggiore  nel  cantone  di  Zurìgo»  dice  Picot,  che  negli 
altri  cantoni  svizzeri:  dal  18 11  al  18 18  si  contarono 

divorzj 7'^ 

.  Separazioni  di  domicilio  •  ••...•  385 
•  La  popolazione  del  cantone  era  nel  181  o»  abitanti 
i8a,o8o  {Statistique  de  la  Suisse ,  pag.  149- i5o). 

Plauto  ci  fa  sapere  che  alcune  dònne  romane  ab- 
bandonavano sì  spesso  i  loro  .mariti ,  e  con  sì  poca 
vergogna,  che  questo  disordine  fece  dire  a  Seneca  che 
esse  contavano  i  loro  anni  non  dal  numero  de'  coni- 
seli, ma  da  quello  de'  mariti,  cioè  i  all'  anno.  Giove^ 
naie  va  più  avanti ,  e  pretende  che  contassero  otto 
mariti  in  cinque  anni. 


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356 

ly.  Ptfdb  mogli  deve  la  legge  ne  permette  pik. 

DoTe  la  legge  permette  di  sposare  più  donne ,  e 
non  se  ne  fa  usò  potendo ,  si  può  dedurre  che  sia 
forte  r  affezione  conjogale;  tale  si  è  il  caso  de'Drusi; 
benché,  come  tutti  gli  altri  musulmanii  possano  pren* 
dere  più  femmine,  ciò  non  ostante  la  poligamìa  è  ra- 
rissima, se  si  eccettuano  gli  Emir  e  gli  altri  notabili 
(Yobey,  Voyage  en  Syrie ^  X.  I,  pag-  fyj5y 

y.  Adozioni 

II  sentimento  che  induce  ad  adottare  come  proprj 
gli  altrui  figli,  può  essere  riguardato  come  un'espan- 
sione del  senti menti3  di  famiglia  »  Nulla  prova  tanto 
»  la  bontà  del  carattere  degli  Olandesi,  quanto  la 
w.  frequente  adoìùone  de'  figli  che  non  appartengono 
M  alia  loro  sdiiatta,  e  i  parenti  de'  quali  morirono  o 
j»  furono  vittime  di  sventure  »  (  JYoiwelles  aniuUes 
dei  veyages  ,  juUkt  iSaS ,  pag.  76-77  )• 

VI.  Delitti  contro  le  famiglie. 

Ne' tempi  pretesi  purissimi  della  Repubblica  romana 
(  an.  di  Roma  4^3  )  duecento  settanta  donne  furono 
punite  di  morte  per  avere  avvelenato  i  loro  mariti. 
Il  quale  delitto  fu  probabilmente  cagionato  dalla  fe« 
vocia  degli  uomini  (  T.  L.  Prima  decade ,  lib.  Vili , 
e.  3)  Notate  bene  che  queste  matrone  seppero  ma- 
neggiare il  veleno  e  amministrarlo  m  tempo  di  somma 
ignoranza. 

Vedi  la  barbara  condotta  de'  parenti  neil'  arrola- 
mento  de'  loro  figli  a  vita  (pag*  agS-Soo),  e  la  cor* 
juiione  maritale  (pag.  358,  noU  ji)). 


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35; 


§  3.  Sbiiond  cT  affaiont  vtntf  i  defimtL 


I  segni  d'aiFesione  che  si  danno  ai  defuntt,  pro« 
^ano  la  persistensa^  del  sentimento  di  famiglia. 

Lasciando  da  banda  la  durata  del  duolo  die  si  fa 
scorgere  nel  colore  dell'  abito  perché*  sintomo  equi* 
▼oco  f  fa  d'  uopo  seguire  la  sensibilità  ne'  suoi  mori- 
menti  più  segreti  o  meno  suscettilnli  di  finzionei  tc« 
oone  qualche  cenno* 

II  più  prexaoso  ornamento  delle  donne  nell'  isola  di 
Taiti,  ST  è  una  parruc^  fiitta  ce' capelli  decloro  pa- 
renti defunti. 

Le  donne  delle  isole  Marìanne ,  aUoroiié  la  morte 
rapiva  loro  un  figlio,  portavano  nel  seno  una  treeda 
de'  suoi  capelli,  e  vi  fiu^vano  ciascuna  notte  un  nodo, 
«fine  di  sapere  quante  ne  erano  trascorse  dopo  la 
di  Im  morte. 

Gli  Egiziani,  per  ritrovare  un  suolo  oostontemente 
secco  e  conservatore,  portano^  i  loro  morti  nel  deserto, 
sino  alla  distanza  di  tre  leghe  dalie  loro  abitezioni,  e 
in  onte  di  questa  lontananza  vanno  ciascuna  settimana 
a  fare  le  loro  preghiere  sui  sepolcri 

Gli  Inglesi  che  temono  con  ragione  1'  umidità  nel 
loro  umidissimo  clima,  procurano  scolo  all'  acqua  sotto 
la  tomba,  e  vi  praticano  uno  spiraglio  colla  sua  in-* 
fierriata  onde  rinnovarvi  1'  aria. 

Nel  paese  di  Galles  il  piccolo  monticello  di  terra 
die  indiba  il  sepoldx),  viene  seminato  di  fiori  e  col« 
tivato  diligentemente  dagli  amici  dd  defunto,  ecc. 


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358 

^  3.  Se  r  aumento  degli  esposti  annunci 
aumento   à*  immoralità      ( 
e  quindi  diminuzione  nel  sentimento  di  famigfia. 

Gli  scrittori  che  periano  degli  esposti  non  ommet* 
tono»  per  Ispiegame  V  aumento»  d' accusare  le  nazioni 
di  cresciuta  immoralità.  Questa  spiegazione,  s'io  non 
erro^  è  tutt' altro  che  sicura.  Per  dare  maggior  pre- 
cisione all'  argomento,  preudiamo  per  esempia  Parigi. 

I.  Si  conviene  generalmente  che  la  popolatione  di 
questa  città  è  cresciuta^  infetti  nel  1789  si  eonta- 
vano  a  Parigi  abitanti  5  a  600,000;  nel  181  g,  730|00o* 

Vi  può  dunque  essere  proporzionalo  aumento  negli 
esposti,  senza  che  vi  sia  bisogno  di  chiamare  in  soc« 
corso  maggiore  immoralità. 

IL  Attualmente  gli  esposti  sono  tenuti  oon  mag- 
giore cura  che  per  V  addietro,  e  la  mortalità  di  qne* 
sti  ragazzi  è  assai  minore.  Questo  migUoramento  nella 
fiorte  degli  esposti  induce  i  parenti  a  portare  all' ospi- 
tale que'  figli  che  per  l'addietro  rimanevano  nelle  case. 

Ili.  Sì  sono  agevolati  tutti  i  mezzi  di  trasporto  per 
t«rra  e  per  acqita;  quindi  giungono  agli  ospitali  que- 
gli esposti  che  per  1'  addietro  perivano  durante  il  tra- 
sporto o  ne'  comuni  di  campagna. 

IV.  La  maggior  affluenza  degli  esposti  può  essere 
effetto  di  maggiore  moralità.  Questa  proposizione,  che 
sorprenderà  il  volgo  de'  lettori,  è  suscettibile  di  rigo- 
rosa dimostrazione.  Infatti,  quando  il  vincolo  maritale 
è  nuKo,  come  all'  epoca  di  Luigi  XV  (t),  la  corru« 

(i)  Gli  storici  dicono  che  P  opinione  era  s)  corrotta^ 


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359 
Etone  SI  sfoga  Ira  le  domesticbe  pareti,  e  nascono  figli 
che  rimangono  nelle  famiglie  come  legittimi,  benché 
adiilterÌDÌ  (i);  quando  il  Tincolo  maritale  è  più  rispet- 
tato, la  corruzione  è  costretta  a  sfogarsi  altrove,  e 
compariscono  figli  all'  ospitale  j  nel  i.^  caso,  looo  adul- 
teri e  congionàoni  libere  loo  ^  nel  3.^  caso^  100  adul- 
teri e  congiunzioni  libere  looo.  Dov'  e  la  maggior 
corruzione  7 

y.  Tale  si  è  attualmente  la  vigilanza  della  polizia, 
che  un  .infanticidio  difficilmente  le  sfugge^  succedeva 
r  opposto  per  V  addietro  ;  quindi  i  figli  della  corru« 
zione  vanno  all'ospitale,  mentre  per  F  addietro  fini- 
vano ne'  cessi  e  altrove.  Accuso  la  generazione  passata 
di  maggior  barbarie  non  potendo  tacciar  V  attuale  di 
maggiore  immoralità. 

VI.  È  infallibile  che  dopò  il  18 12  scemò  in  più 
modi  l'affluenza  delle  ricchezze  nella  capitale  della 
Francia  ,  e  quel  regno  dal  j8i4  in  poi  ha  dovuto 
pagare  monti  d'  oro  all^  potenze  alleate,  quindi  l'au- 
mento generale  degli  esposti  in  Francia  trova  facile 
spiegazione  nel  decremento  delle  ricchezze^  la  quale 
conseguenza  è  confermafa  dall'  aupiento  de'  seguenti 
sintomi  : 

i.^  Arresti  per  debiti  ; 


che  una  donna  s*  espona^a  al  ridicolo  ^  se  compariva 
in  pubblico  con  suo  marito  invece  che  col  cavaliere  ser^ 
venie, 

(i)  A  MoscQu^  le  libertinage  des  habitans  est  porte 
à  telpointy  que  les  fiUes  publii/ues  ne  peuveni  s'y 
maintenir  (Annales  del  voyage^,  t»  ^,  pag.  gS). 


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36o 

3.*  Pegni  ai  monti  dì  pietà  non  diun^egnati; 

3.®  Suiddj  per  miseria  ; 

4.*  Nati-morti  sempre  maj^ori  dove  la  miseria  i 
maggiore. 

Ho  detto  in  Fronda^  pacche  a  Parigi  l'afiluenia 
degli  esposti  é  realmente  minore ,  oonfirontando  i  20 
ultimi  anni  coi  ao  antecedenti  (i).* 

Accennerò  qui  wi  sintomo  che  non  trovo  ricordato 
da  nissua  autore  di  teorie  statistiche ,  e  che  potrebbe 
misurare  »  se  non  la  corruzione  ,  almeno  la  libertà 
del 'costume  in  diversi  tempi  e  Stati ,  ed  è  il  seguen- 
te  :  avvicinale  le  epoche  de*.matrimon/  alle  epoche 
delle  prime  nascite  ^  e  troverete  che  i;4j  i}5,  i;6^  ecc, 
de*  primogeniti  è  nato  pria  del  contratto  maritale. 
Queste  frastoni  rappresentano  la  maggiore  o  minore 
trascuratecza  da'  parenti.  Xcco  una  tra  le  mille  rispo- 
ste alla  dimanda  :  a  che  servano  le  quantità  nella-  sta* 
tìstica  7  ed  ecco  come  le  quantità  fisiche  rappresentano 
le  qualità  morali, 

2  4*  anomalie  nel  sentimento  deW  amicizia» 

U  amicizia  non  presenta  largo  campo  alla  statistica, 
né  fatti  rimarchevoli  per  caratterissarla  come  virtù  tra 
le  nazioni  incivilite.  È  noto  infatti  che  la  forza  del' 
V  amicizia  è  in  ragione  inversa  della  garanzia  sociale  j 
è  noto  che  la  straordinaria  amicizia  di  coi  padano  le 


(i)  Résumé  des  eomptes  morauz  des  hòpitauz   et 
hospices  de» Paris ,  antUe  i8aa  ,  p,  a5. 


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36i 
storie  de'  tempi  eròici  e  del  medio  evo,  proTano  che 
quando  i  govemi  non  gaarentiscono  la  proprietà  e  la 
Tita  de'  cittadini ,  i  cittadini  iì  stringono  insieme  e  fbr* 
mano  associazioni  particolari  per  guarentirsi  tra  loro; 
è  noto  che  le  amidxie  attuali  debolissime  non  dime- 
strano  che  declina  il  mondo  ^  e  peggiorando  invetera  :^ 
ma  sono  argomento  di  migliorata  orgaaizzatione  so* 
dale.  Quindi  leggendo  i  viaggiatori  non  si  incontrano 
sintomi  che  caratterizzino  resistenza  e  P intensità  di 
questo  sentimento  pregievoUssimo  :  i  tre  seguenti  ap* 
partengono  a  nazioni  non  alquanto  incivilite. 

i.^  Nell'isola  di  Femem  (nella  Danimarca)  a  fianco, 
del  vestibolo  di  ciascuna  casa  vi  sono  sèmpre  due 
stanze  per  gli  amici  e  i  viaggiatori  (t). 

3«^  Presso  gli  «Araucani  j  nazione  indipendente  del 
ChiU  9  é  rimarchevole  la  benevolenza  colla  quale  si 
trattano  tra  loro.  Nella  loro  lingua  essi  hanno  sèi  o 
sette  patole  ^  V  una  ptù  espressiva  dell'altra^  per  dire 
amico ,  tra  le  quali  ve  n*  ha  una  che  corrisponde  al- 
l'after  ego  At*  latini.  Le  relazioni  che  risultano  dalle 
loro-  situazioni  reciproche  o  dai  loro  affiirì  comuni , 
sono  indicate  da  altrettanti  titoli  espressivi  die  carat- 
terizzano r  obbligazione  d'  amarsi.  I  loro  alberi  ge- 
nealogici sono  più  estesi  che  quelli  delle  altre  nazio- 
ni; tutti  i  gradi  imaginabtli  di  parentela  vi  sono  de» 
signati  con  parole  particolari  (a). 


(i)  CaUeauj   Tableau  de  la  mer  Baltique,    t  I, 
pag.  393-394. 

{2)  Annales  des  voyages ,  U  XFI^  pag.  i54* 


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36a 

3.^  Nella  Dalmasia  le  giovani  Morlaccke  si  giurano 
amicizia  avanti  l'altare  ^  giuramento  che  le  obbliga  a 
difendersi  nella  persona  e  nell'onore,  giuramento  che 
é  indizio  di  poca  sicurezza,  o  di  debole  garanzia  so* 
ciale. 

•  Ma  siccome  dai  freddi  amici  agli  amici  traditori  ▼' è 
molta  distanza,  perciò,  se  il  sentimento  deli'  amicizia 
non  ci  serve  gran  (atto  a  caratterizzare  la  moralità 
delle  nazioni  incivilite ,  i  tradimenti  degli  amici  pos« 
sono  essere  lume  a.  riconoscerne  V  immoralità ,  giusta 
l' osservazione  dello  storico  romano  :  ei  quibus  dee* 
mi  inimicus  per  amicos  oppressi,  In£aitti,  e  per  esem- 
pio, nelle  vicènde  de' governi  che  si  succedettero  in 
Francia  dal  1789  sino  al  presente,  l'immensa  baro* 
crema  francese  presento  molti  individui  che ,  per  con« 
servarsi  T  impiego  ,  divennero  spie,  accusatori,  calun* 
niatori  de'  loro  amici.  Affine  di  provare  la  solidità  dei 
sentimenti  de'  quali  assumevano  il  linguaggio  ad  ogni 
scena  nuova^  erano  i  primi  a  declamare  contro  quelli, 
in  compagnia  de' quali  avevano  proclamato  sentimenti 
ppposti  nella  sceaa  antecedente.  È  questa  una  della 
cause  principali  che  rendettero  feroci  gli  odii  nella 
rivoluzione  francese;  giacché  dal  tradimento  nacque 
r  esecrazione  ,  dall'  esecrazione  la  vendetta  ad  ogni 
cambiamento  di  scena  sopra  quel  teatro  mobilissimo. 
£  siccome  il  bisogno  di  impieghi  é  fortissimo  ed  este* 
sissimo  in  Francia  ^  perchè  tutte  le  città  brulicano  di 
cianciarelli  che,  dopo  la  lettura  di  Voltaire  e  di 
Rousseau,  sdegnano  di  lavorare  nelle  officine,  perciò 
rinacquero  ineessantemente  i  tradimenti ,  le  calunnie, 
le  vendette ,  meno  dalla  diversità  delle  opinioni   che 


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363 
dall*  urto  degli  interttti  e  dette  Tallita,  tra  persone 
che  bisognose  di  pane  o  di  titoli  ,  straniere  ad  ogni 
sentimento  di  probità  e  d' onore ,  tanto  pih  celanti 
quanto  più  false  ,  per  procurarsi  un  nastro  più  splen« 
dido  o  una  pagnotta  più  grossa  venderebbero  l'anima 
se  V  ayessero.  Nella  stessa  Spagna  ,  che  per  tanti  se- 
coli professò  sentimenti  altissimi  e  nobilissimi ,  la  Giunta 
di  purificazione ,  per  dare  prove  di  zelo ,  ricusò  di 
purificare  de'  generali  suoi  amid ,  cosicché  il  re  fu 
costretto  a  purificarli  egli  stesso  di  propria  autorità. 
L'  amicizia  presenta  dunque  de'  sintomi  negativi , 
cioè  dal  non  vedersi  sulle  scene  politiche  d^  una  na- 
zione git  anùsi  traditi  dag^  amici,  si  può  arguire  una 
dose  non  comune  di  moralità.  Conviene  dunque  dire 
dbe  i  Cremonesi  siano  persone  Ai  buona  pasta,  giac- 
ché non  accusarono  il  loro  Bello  che  aveva  degli 
amici  dappertutto  e  degli  anuniratori ,  e  li  meritava, 
non  calunniarono  le  sue  intenzioni ,  non  gli  fecero 
un  delitto  d'  essete  utile  al  loro  paese.  Lode  alla  gio- 
ventù che  accompagnò  le  ceneri  del  suo  maestro  al 
sepolcro  ,  lode  a  quelli  che  cantarono  le  glorie  del 
loro  concittadino  defunto ,  ma  lode  infinitamente  mag- 
giore perché  non  lo  persegottaroòo  vivo, 

^  5«  Anomalie  nel  sentimento  della  professione. 

Ciascuna  professione  ha  un  dovere  particolare,  l'e- 
sercizio del  quale  le  assicura  la  confidenza  del  pub- 
blico. 

Questo  dovere  soggiace  9^  rinascenti  tentazioni  op- 
poste ;  da  ciò  i  due  notissimi  sintomi  di. virtù: 


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364 

t,^  Non  cedere  alle  tentazióni  eontrarìe  al  dovere; 

fi.**  Fare; de'  iacrifi^  per  oonserrame  la  purità. 

Aggiungo  akune  applicazioni  per  non  essere  tacciato 
di  mancanse. 

i.^  CommerdaniL  La  frode  è  la  principale  tenta- 
zione cui  Ta  soggetto  il  commercio  ;  la  frode  si  ese* 
guisce  principalmente  ne' tre  modi  seguenti: 

a)  False  .misure.  I  Chinesi  hanno  fiima  d'avere 
due  «lisure,  l'una  per  comprare,  l'altra  per  ven* 
derc  ;  -» 

h)  Alterazioni  delle  meroi ,  delitto  quasi  comune  , 
che  dimostra  l' inclinazione  naturale  e  fortissima  al 
furto  nell'  uomo  mancante  di  priucipj  morali  e  non 
abituato  sino  dall'  infìinzia  ad  esercitarli  ; 

e)  Fallimenti  dolosi  che  si  conoscono  dalle  sentenze 
de"*  tribunali. 

II  sig.  Laborde  caratterizza  la  probità  de' mercanti 
spagauoli  nel  modo  seguente. 

tt  L'arrìvée  des  flottes  a  Porto  Bello  y  attire  un 
19  concours  oonsidérable  :  on  y  fàit  les  échanges  des 
M  marchaudises  du  continent  avec  l'argent  monnoyé 
99  de  i' Amérìque  :  on  n'y  ouvre  jamais  une  balle  des 
»  premières  ,  ni  una  caisse  du  demier  :  on  y  re^it 
»  tout  avec  une  noble  confiance  sur  de  simples  de- 
w  darations  verbales  ;  dans  le  long  espace  ^  deus 
39  siècles,  on  n'y  connait  qu'un  seuI  ezemple  de  frau- 
»  de.:  tout  l'argent  monnoyé  qui  en  partiten  i654» 
»,  se  trouva  altere  par  le  mélange  d'un  cinquième  de 
n  mauvais  metal  ;  à  peine  la  ftaude  ful^eUe  connue^ 
n  quc  les  négodanis  espagnols  s^empressèrenl  à  sup* 
»  portcr  la  perte  cntìère  ^  et  à  indemniser  ìes  étran» 


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36S 
»  gm  mee  teupàdi  Us  traiioimL  Le  tiéMMÌCT  det 
»  finances  du  Péroo  fui  oonvainctt  d'èCre  Fauteur  da 
j»  l'allératioii  :  il  fut  brulé  publiqiiemeoL  La  contre- 
»  bande  de  l'ÀmériqUe  fournil  tous  les  jotirs  des  uoo* 
»  yelles  prettves  de  la  prqbilé  det  marchands  esp»» 
n  gnok  ^  les  Fran^ais,  lei  Anglais  ,  les  Hollandùs 
»  Téprouvent  de  la  pari  des  négociaiits  espagnois  qui 
»  leur  prétent  leurs  ttoms  ou  lear  ministère;  il  n'y  a 
»  presque  point  d'exemple  que  ceux-ci  aient  manqué 
91  à  la  fidelità  et  à  leurs  engagemenls  ;  ni  la  crainte 
»  du  danger ,  ni  l'attrait  du  gaia  ne  peuvent  les  en- 
n  gager  a  trahir  ou  à  tromper  les  élrangers  qui  leur 
9  donnent  leur  oonfiance  (i)  ». 

x^  ProfesHoìd  UberaU.  Del  sacrìfisio  fiitto  per  man* 
tenere  1'  onore  della  propria  professione  ne  diedero 
una  prova  i  notai  di  Parigi  nel  i8a4*  I  fogli  del  i3 
novembre  dello  stesso  anno  dicono: 

»  Un  nota|o  di  Parigi  ha  mancato  a'  suoi  doveri 
»  piìk  sacri  ed  alla  pubblica  fiducia  ,  è  si  é  sottratto 
n  colla  fuga  al  meritato  icastigo»  Tutti  gli  altri  notaj 
»  unitisi  insieme  hanno  preso  spontaneamente  la  pe« 
»  uosa  risolusioné  di  soddisfare  i  creditori  di  lui  », 

La  falsificasìone  o  soppressione  dolosa  delle  carte  ^ 
la  felsificatione  de'  testamenti,  la  violazione  de'  de- 
positi, la  collusione  colie  parti  avverse»  Y  uso  di 
falsi  testimoni  »  ecc.  ,  servono  a  misurare  la  cor- 
rusione* 

a.^  Professione  ndSiare.  Il  numero  de'  disertori  può 


(i)  Itìnérfliiredescriptifdel'Espagne,<./F9p.3g6-397. 


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3fi6 

dimostrare  die  il  giuramento  militare  va  perdendo  la 

sua  fona. 

I  prigionieri  di  guerra  fatti  da  una  nazione  e  de* 
tenuti  presso  di  essa,  e  che  fuggono,  principalmente 
se  diedero  la  loro  parola,  dimostrano  V  insensibiVtli 
air  onore  militare.  Dividendo  il  numero  totale  de' 
prigionieri  francesi  e  inglesi  dal  i8o3  al  i8i4  pel 
numero  de'  fuggici,  si  trova  che  sopra  10,000  prì-* 
gionierì  d'  ogni  grado  fuggirono  come  segue: 

Detenuti  sulla  €  Francesi  in  Inghilterra  32 

parola        (  Inglesi  in  Francia  .  .  ito 

Non  detenuti  (  Francesi  in  Inghilterra  20 

sulla  parola   e  Inglesi  in  Francia  •  •  44^ 

E  dunque  evidente  che  i  Francesi  sono  fih  sensi* 
bili  all'  onore  che  gli  Inglesi,  tanto  pif!i  che  i  prigio^ 
nieri-  francesi  erano  trattati  barbaramente  in  Inghil* 
terra,  e  gli  inglesi  umanamente  in  Francia  (i). 

Professione  ecclesiastica.  Gli  ecclesiastici  hanno 
tempre  e  con  ragione  proclamato  l'importanza  delle 
loro  funzioni  nella  società,  l'influenza  delle  teorìe  re* 
ligiose  sul  costume,  il  modello  che  la  loro  condotta 
oiBre  ai  fedeli,  ecc. ,  cosicché  dall'  inosservanza  de* 
loro  doveri  possiamo  conchiudere  non  essere  troppo 
pura  la  morale  nel  popolo. 

Ora,  per  1'  osservanza  de'  loro  doveri  ecclesiastici,  è 
necessaria  o  la  residenza  ,  cioè  la  presenza  del  pa- 
store al  suo  gregge,  o  la  sostituzione  di  pastore  uguale 


(i)  Dupirij  Voyage  en  Angieterre,  Force  militaire, 
tom.  /• 


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367 
in  a«imza  del  primo.  Attenendoci  a  queste  due  soie 
icorte  possiamo  giudicare  il  clero  anglicano  dai  fe«> 
gnenti  fiitti  : 

i.^  Verso  la  fine  del  1807  la  caihera  de'  comuni 
d' Inghilterra  dimandò  ai  prelati  di  renderle  conto  del 
numero  degli  ecclesiastici  che  risedcTano  nelle  loro 
parocchie  ;  le  risposte  presentate  dai  prelati  diedero 
il  seguente  risultato* 

Eecksiasticr  Osservaziofd 

Anni  non  residenti       II    numero    degli    ecclesiastici 
anglicani   non    oltrepassando  gli 
i8o5        n:^  ^JSq&     11,000  I  si  tede    che  i  non-resi- 

1806  »  4)1 3^    denti  soperavano  di  molto  i/S,  e 

1807  ^  6,145    che  nel  1807  superarono  di  mol* 

to  173. 

a.^  I  cappellani  de'  reggimenti  in  Inghilterra  n* 
guardando  il  loro  impiego  come  una  proprietà,  ricu* 
savano  d'  eseguirne  personalmente  le  funzioni,  e  ti  so* 
stituivano  un  deputato  col  quale  trattavano  onde  ot* 
tenere  il  servizio  al  minimo  preezo  possibile.  Nel  1795 
nìsson  cappellano  volle  presentarsi  al  quartier  gene- 
rale dove  li  chiamava  il  generale  Abercromby. 

Nel  1796  per  cominciare  a  porre  qualche  limite  a 
questo  scandalo  dato  dai  ministri  della  chiesa  angli* 
caoa,  un  ordine  del  re  dichiarò:  i.^  Che  i  cappdlani 
i  quafi,  tre  mesi  dopo  averne  ricevuto  l'ordine,  non 
raggiungessero  i  loro  corpi,  avrebbero  il  ritiro  in  ra- 
gione  di  4  scellini  al  giorno^  !2.^  che  la  differenza 
tra  questo  soldo  di  ritiro  e  quello  d'attività,  sarebbe 
impiegata  a  pagare  de'  cappellani  che  consentissero,  ad 
eseguire  P  oiBcio  divino:  3.9  d'allora  in  poi  non  fu 


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368 

piU  permesso  di  vendere  o  di  cambiare  ciò  che,  in 

onta  delle  leggi  e  della  loro  coscienza,  pretendetano 

essere   una  sine  cura ,  a  meno  di  seguire  ne'  camb} 

e  n^le  Tendite  la  larifla  regolare  stabilita   per  qne« 

sto   commercio  ,  e  non   imporre   come    prima   tassa 

usuraja. 

Per  ultimo,  afime  d'incoraggiare  gli  ecclesiastici  che 
prenderebbero  la  rìsoluuone  straordinaria  di  adem- 
pire  i  doveri  de'  loro  stati,  fu  deciso  che  si  darebbero 
7  scellini  ai  giorno  ai  cappellani  che  seguirebbero  i 
r^gi menti  nella  Gran  Bretagna,  e  io  a  quelli  dbe 
li  seguirebbero  fuori  della  Gran  Bretagna. 

E  siccome  per  1'  addietro  la  nomina  de'  cappellani 
apparteneva  ai  colonnelli,  i  quali  vendevano  questi 
posti,  il  governo,  seguendo  ciò  ch'egli  chiamava  spi- 
rito d'equità,  ebbe  la  bassecsa  di  dare  700  lire  ster- 
line ai  colonnelli  [di  cavalleria,  e  5oo  ai  colonnelli 
d'in&nterìa^  onde  indennizzarli  della  perdita  di  questo 
loro  commercio.  I  colonnelli,  per  vendere  a  piik  alto 
prezzo  i  posti  di  cappellani ,  solevano  promettere  ai 
candidati  di  non  esigere  giammai  la  loro  presenza  ne' 
reggimenti  (i)i 

Questi  &tti  dimostrano  che  nel  ckro  anglicano  io 
tdo  per  la  religione  h  il  linguaggio  delT  interesse  pri' 
vaio  di  chi  vuole  onorar]  e  stima  senza  lavorare  $  e 
che  i  gridi  contro  i  cattolici  sono  i  gridi  di  fabbrica* 
tori  privilegiati  i  quali  s'oppongono  alla  libera  con- 
correnza per  non  essere  costretti  ad  abbassare  i  prezzi* 

(i)  Dupin^  Yoyages  en  Angleterre,  partie  II,  de  la 
Force  militaire,  t.  /,  pag.  8  e  9 


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36g, 
§  6.  Anomalie  nel  sentimento  della  patria. 

Essendo  noto  che  !*  effetto  è  propk>rzionato  alla 
causa,  e  che  V  amore  nasce  dal  bene,  è  chiaro  che 
r  amore  della  patria  djebb'  essere  in  ragione  de'  yan- 
taggi  eh'  ella  procura  all'  uniyersalità  de' cittadini  (i); 
quindi  : 

I.  In  tutti  i  tempi  V  amor  della  patria  ebbe  per 
misura 

a)  Il  numero  degli  eligibili  alle  cariche  e  il  numero 
degli  elettori;  perciò  Tamor  patrio  i  più  forte  in  In* 
ghilterra  che  in  Francia; 

b)  ha  permissione  di  tutti  gli  atti  civili  innocui  al- 
l'interesse  pubblico; 

e)  La  sicurezza  delle  persone,  delle  proprietà  del- 
l' onore,  guarentita  da'  tribunali  indipendenti. 

II.  In  tutti  ì  tempi  V  amor  della  patria  si  conobbe 
dai  seguenti  sintomi: 

a)  Sacrifizi  d'  ogni  specie  pei*  difenderia  ;  . 


(i)  Da  una  parie  la  Gazzetta  di  Madrid  accerta 
in  tutte  le  pagine  che  va  crescendo  F  amore  della  pa- 
tria ^  V  affezione  pel  governo  del  re  y  la  riconoscenza 
alle  sue  saggissime  misure*,  daW  altra  confessa  che 
»  un  gran  numero  d  operaj  d  ogni  sorta  emigra  in 
n  Francia  ed  in  Portogallo  per  portarsi  di  là  in  di- 
»  versi  punti  d*  America  j  che  ciò  ha  richiamato  Cat» 
9i  tensione  del  governo  j  il  quale  ordinò  al  consiglio 
9»  di  Castìglia  di  far^  un  rapporto  onde  conoscere  se 
9>  convenga  il  troncare  questa  emigrazione  »  Gazzetta 
di  Milano  6  gennajo  i8a6.  ) 

Filosofa  della  Stat.^  voi  IF.  24 


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370 

•     b)  ResistenSui  alle  tentasioDi  di  tradirla  (i); 
e)  Tranquillità  in  assenza  de' magistrati  (a); 

d)  Duolo  alle  pubbliche  sventure  (3); 

e)  Profonda  riconoscenza  a  chi  la  diresse  e  difese* 
Se  prestasi  fede  ai  giornali  inglesi  del  24  ago- 
sto 1824  4  negli  Stati-Uniti  d'Amei*icà  contansi  49 
luoghi  tra  città ,  borghi  e  contee  die  hanno  il  nome 
di  Washington  ;  22  luoghi ,  un  Cume  e  i3  contee 
che  hanno  il  nome  di  Franklin.  Il  nome  di  Adam» 
fu  dato  a  6  città,  3  contee  ed  un  fiume;  quello  di 
Maddìson  a  23  città ,  7  contee  ed  un  fiume»  e  quello 
di  Jefferson  a  27  città»  un  fiume  e  sette  contee.  — 
Del  resto,  siccome  T applìcasione  d'un    nome  ad  un 


^i)  E  un  tratto  onorifico  per  gli  abitanti  della  Ca* 
roUnUj  il  non  avere  potuto  gli  Inglesij  durante  la 
guerra  della  rivoluzione  j  procurarsi  un  solo  pilota  su 
quelle  coste. 

(2)  È  un  fatto  sorprendente  per  gli  Europei^  diceva 
un  giornale  francese  nel  giugno  del  1789^  che  una 
eittà  di  4ojOoo  abitanti  (Filadelfia)  abbia  potuto 
conservarsi  tranquilla  60  anni  senza  municipalità  di- 
rettrice (  TVarden^  Description  etc.  des  Etats  -  Unis , 
L  11^  Mg.  333  ). 

(3)  Non  diedero  prova  di  mollo  amor  patrio  sul 
principio  dello  scorso  secolo  i  Parigini:  mentre  la 
Francia  j  coperta  à^  obbrobf  e  d?  umiliazioni  per  guerre 
disastrose  y  devastata  dalle  imposte^  gemeva  tra  gli  or- 
rori della  famCj  la  capitale  era  inondata  da  scritti  in 
prosa  e  in  verso,  in  francese  e  in  latino j  in  istiie  se*' 
rio  e  burlesco  sulla  preferenza  dovuta  ai  vini  di  Sdanv' 
pagna  o  di  Borgogna  (Le  Grand  àUHaussy^  Histoire 
de  la  vie  privée  des  Francais,  U  Jll^  pag.  4^-45/ 


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371 
luogo  non  costa  nulla,  perciò  queste  specie  d'apoteosi 
presentano  una  tinta  di  ciarlatanismo  ,  giacché  f  ne' 
tempi  moderni ,'  le  popolazioni  non  sfuggono  la  cen- 
sura quando  vogliono  essere  rieonosceoti  con  poca 
spesa.  Quindi ,  a  provare  la  riconoscenza  degli  Ame- 
licani  verso  i  loi*o  difensori ,  sarebbero  più  conclu- 
dente argomento  i  100,000  esemplari  della  vita  di 
Washington  stampati  a  Filadelfia,  il  ritratto  di  FVanklin 
sul  petto  delle  donne,  i  scTccorsi  prestati  alla  persona 
di  Jefferson,  le  feste  date  al  marchese  La  Fayette,  ec« 

2  7*  Anomalie  nel  sentimento  éP  umanità. 

A)  Sintomi  sicuri  cPumaìdtà. 

I.  Abolizione  della  schiavitù*  Si  dice  che  i  nostri 
padri  erano  molto  religiosi  e  conservarono  la  schia- 
vitù; si  dice  che  la  religione  si  è  perduta  nel  nostro 
secolo  9  e  la  schiavitù  é  abolita. 

L' abolizione  della  tratta  de'  Negri ,  rigettata  dalla 
camera  de'  comuni  d' Inghilterra  nel  19  aprile  1791 
da  i63  voti  contro  88,  fu  sanzionata  nella  stessa  ca- 
mera da  36o  contro  100  nel  io  febbrajo  1807  ,  e 
quindi  unanimemente  nella  camera  de'  pari.  £  cosa 
osservabile  che  V  abolizione  della  schiavitù  fu  pro- 
clamata da  que'  filosofi  che  non  avevano  fama  d'es- 
sere molto  religiosi:  quegli  stessi  difendono  ora  i  di- 
ritti de'  cattolici  cóntro  i  protestanti. 

La  vittoria  che  ottenne  l'umanità  contro  Pintercsse 
privato,  pub  essere  rappresentata  dai  itto  bastimenti, 
per  la  massima  parte  inglesi,  che,  alla  fine  del  181 3, 
trovava  nsi  condannati  a  Sierra-Leone,  al  Capo  Buona 


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Speranza,  alla  Giammaica,  ad  Halifax,  alla  Martinica, 
alla  Barbada ,  alla  Corte  dell' Ammiragliato  d' Inghil« 
terra  e  altrove ,  perchè  in  onta  della  legge  omtinua- 
vano  nel  commercio  degli  schiavi. 

2.^  Società  di  beneficenza.  La  società  di  soccorso, 
d'incoraggiamento.,  di  benelScenzà,  di  pubblico  bene 
qualunque,  sono  V  e£Fetto,  il  mezzo  e  la  misura  della 
civilizzazione  attuale. 

Ma  se  il  numero,  i  fondi  e  le  incombenze  di  queste 
associazioni  possono  somministrare  un'  idea  generale 
dell'  umanità  d^  uno  àStato,  resta  di  esaminare  la  loro 
perspicacia,  cioè  i  metodi  con  cui  distribuiscono  i 
soccorsi ,  acciò ,  mentre  è  alleviata  la  miseria ,  non 
Tenga  incoraggiata  la  dappocaggine  (i). 


(t)  Lo  sfono  ad  affettare  povertà  onde  conseguire 
soccorsi  j  può  essere  dimostrato  dai  seguenti  fatti  : 

i.^  La  società  di  Londra  che  ha  per  iscopo  di 
sopprimere  la  mendicità^  dice  nel  suo  rapporto  del  1 824» 
che  sopra  1804  domande  di  soccorso  j  ^10  solamente 
furono  riconosciute  degne  di  meritarla', 

2.*  I  fogli  francesi  del  20  dicembre  1824  accer^ 
tano  che  alP  attuale  re  di  Francia^  appena  salito  sul 
trono j  sono  state  dirette  3oj00o  petizioni  per  ottenete 
soccorsi  sulla  Usta  civile^  benché  S.  M.  alle  200  pen- 
sioni già  conferite  nel  suo  giorno  onomastico j  ne  avesse 
aggiunto  altre  3 00  ; 

3.^  Dopo  il  bombardamento  di  Copena^ien  nel  1807, 
due  mila  e  sei  cento  famiglie  pretendevano  d'  avere 
diritto  ai  soccorsi  pubblici j  ma  il  loro  numero  di- 
minuì  considerabilmentCy  allorché  venne  offerto  lavoro 
a  quelli  che  ne  erano  capaci.  L* amministrazione  della 
cassa  de*  poveri  avendo   dato   pubblico    amso    che 


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373 
B)  Sintomi  dubbj  d^ttmamià. 

Sono  dubbj  d'  umanità  tutti  quelli  che  procurano 
stima  senza  sacrifizj  ;  eccone  qualche  cenno. 

Il  Romano  moribondo,  che  non  poteva  più  servirsi 
de'  suoi  sditavi,  gli  affrancava  ,  accib  il  suo  feretro 
fosse  seguito  da  numerosa  schiera  di  liberti ,  ed  ot« 
tenesse  fama  di  generoso  e  d' umano  colui  che  era 
stato  il  modello  delP  avarìzia  e  della  ferocia. 

I  nostri  maggiori  lasciando  i  loro  beni  ai  mona- 
steri e  agli  ospitali ,  non  diedero  sempre  prova  '  né 
d' umanità  né  di  religione.  Profondendo  ai  monaci 
que'  fondi  di  cui  abbisognavano  gli  eredi,  dando  tal- 
volta agli  ospitali  quanto  dovevano  ai  pupilli^  posero 
in  evidenza  il    desiderio    di  fruire    nell'altra  vita  di 


quelle  madri ,  le  quali  si  trovassero  in  istato  di  hi^ 
sogno  e  cariche  di  piccoli  figli  ,  verrebbero  occupate  s 
e  che  si  avrebbe  cura  de*  loro  figli  mentre  esse  at' 
tenderebbero  al  lavoro,  una  sola  si  presentò.  Dopo 
un  rapporto  inserito  nel  foglio  intitolato  Penìa  j  gU 
amministratori  ilei  poveri  civili  e  militari  s*  unirono 
il  iS  ottobre  1809  per  riconoscere  i  mezzi  di  procur 
rare  sussistenza  alle  donne  e  ai  ragazzi  de*  soldati 
del  reg^mento  d  infanteria  e  dei  zappatori  della 
guarnigione  di  Copenaghen.  Cinquantotto  famiglie  ave-* 
vano  implorato  la  carità  j  ma  dach^  il  lavoro  fu  pò* 
sto  per  condizione  sine  qua  non  ^  sette  solamente  ac- 
cettarono i  soccorsi  proposti,  e  nissuna  di  queste  sette 
famiglie  ebbe  bisogno  di  più  di  18  scudi  per  supplì'* 
mentOy  nello  spazio  di  sei  mesi_,  a  quanto  guadagna' 
rono  col  lavoro  ad  esse  assegnato  (Annales  des  voya- 
ges,  t.  ai^  pag.  297  ). 


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374 

que'    vantaggi    che  noa  potevano    più    godere    neU 

r  attuale. 

C)  Sintomi  di  mancanza  i  umanità» 

t.9  Sostituzione  dellf  uomo  agli  animali  nt?  lavori 
agrarf.  i*  In  tutto  il  basso  paese  della  Caroiioa  e 
n  della  Georgia  tatti  i  lavori  agrarj  si  eseguiseono 
j»  ool  mezso  di  schiavi  negri,  e  la  maggior  parte  de' 
9»  ooloni  U  impiegano  anco  in  quelli  ne'  quali  si  po« 
ff  trebbe  a4operare  P  aratro;  essi*  stimano  che  la  terra 
j»  é  meglio  coltivata,  e  calcolano  altronde  che  nel 
»  corso  dell'  anno  utt  cavallo  «  sì  per  1*  alimento  che 
M  per  la  oonservaxione  ^  oosta  dieci  volte  di  pKi  die 
w  un  negro,  la  spesa  del  quale  non  costa  piti  di 
91  quindici  a  sedici  piastre  ^i). 

a.^  Crudeltà  cogli  animalL  II  boor  (Jandése  (  pro- 
prietario agricoltore  al  Capo  Buona  Speranza  ) ,  se  i 
suoi  buoi  sono  pigri  sopra  strade  profondamente  sab- 
biose ,  se  si  arrestano  esausti  di  fatica ,  o  se  incon- 
trano ostacoli  che  è  difficile  di  sormontare,  non  esita 
a  ricorrere  ad  un  grosso  coltello,  lare  loro  larghe  in* 
cisioni  nel  corpo^  ed  anche  levare  pezzi  di.  viva  carne 
senza  pietà  (a). 

Le  cicatrici  de'  buoi  che  compariscono  sulla  piana 
della  capitale,  attestano  la  barbarie  delle  circostanti 
colonie  da  cui  giungono. 


(i)  Michaux ,  Voyage  à  l'ouest  des  monts  Alle- 
gfaanys,  pag.  3o5. 

(t)  Percivalj  Voyage  au  Gap  de  Bonne  Espà^nce, 
p/rg.  65. 


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375 
3.^  Crudeltà  cog/i  schiavi.  Il  citato  boor ,.  che  per 
le  più*  Iìctì  mancanze  poteva  sottoporre  il  suo  schiavo 
alle  frustate ,  sedeTasi  tranquillamente ,  ponevasi  la 
pipa  in  bocca  e  vedeva  ì  colpi  succedere  ai  colpi 
colla  piik  grande  indifferenza*  Egli  ndsurava  il  castigo 
dal  numero  delle  pipe  che  poteva  esaurire  durante 
Peseamonei  se  la  colpa  era  di  poco  momento,  una 
sola  pipa  bastava^  ma  le  percosse  noo  cessavano  maiy 
te  la  pipa  non  era  interamente  vuota  (i). 

4-^  Assassini  de^  uomini  per  divertimento.  I  «ud- 
detti  colont  vaaiio  co'  loro  pani  aUa  caccia  de'  sei* 
vag^  Boschimani ,  come  gli  Spartani  andavano  alla 
caccia  degli  Iloti  (a). 

I  Chinesi  non  vanno  a  caccia  de'  loro  simili ,  ma 
invece  di  muoversi  a  pietà  suUe  grandi  catastrofi  cm 
troppo  «oventi  soggiace  la  spedo  umana,  come  la  po- 
eta y  la  fame,  h  guerra,  4anno  segnò  di  desiderarle, 
giàcdbè  considerano  la  distruzione  di  tanti  individui 
come  un  vantaggio  per  quelli  che  rimangcmo  (3)« 

§.  8.  Anomalie  nel  sentimento  della  ghutùda. 

Le  principali  alterazioni 'nel  sentimento  della  giù* 
stizia  si  riducono  ai  seguenti  capi  e  sì  conoscono  dai 
•egueali  sintomi  : 


(i)  Idem ,  ibid.^  pag.  3i4. 
(q)  Idem^  ìbìd.ypag.  109. 
^  (3)  Revue  britannique,  janvier  1826,  pag.  1J9  lao. 


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376 


I.   Lid^  2.  delitti;  3.  passione  del  ffuoco^ 
4*  intolleranza. 

I.  Liti  Le  oohtrpversie  di  mio  e  tuo ,  dice  il  dot*" 
tissimo  Romagnosi ,  si  possono  riguardare  come  il 
crogiuolo  del  carattere  morale  e  del  rispetto  dei  di- 
ritti e  delle  ragioni  altrui. 

Ma  siccome  i  viaggiatori  e  gli  storici  di  rado  aT« 
viginano  i  risultati  de'  tribunali  civili  che ,  in  pari 
circostanze ,  denotano  i  gradi  dello  sj^rìto  litigioso  ^ 
ai  risultati  de'  tribunali  criminali  cbe  danno  i  gradi 
d' immoralità ,  perciò  si  trovano  pi&  fatti  verissimi  , 
senza  che  si  possa  trarne  tutte  le  conseguenze  di  cui 
sono  suscettibili*  Gli  storici  accennano  lo  spirito  liti^ 
gioso  degli  Ateniesi ,  e  dicono  die  le  piazze  d' Atene 
brulicavano  di  ciarlieri  avidi  di  sentenziare  sopra  tut« 
to ,  e  porre  tutto  in  dubbio  »  e  di  demagoghi  turbo- 
lenti, spasimanti  di  cogliere  la  piii  lieve  occasione  di 
tradurre  avanti  i  tribunali  ogni  cittadino  che  godesse 
qualche  credito,  ma  non  dicono  poscia  i  tutori  con« 
dannati  per  malversazione  de'  beni  de'  pupilli,  i  fid- 
limenti  dolosi,  i  depositi  negati,  i  testamenti  fiUsi,  le 
risse  ,  le  ferite ,  gli  omicidj ,  ecc. 

Yilloison  non  ha  dimenticato  il  suddetto  vincolo 
nel  seguente  fatto:  u  I  Naxioti  sono  altamente  diffii* 
»  mati  tra  gli  abitanti  delle  isole  greche,  e  riguardati 
M  come  i  più  perfidi.  Non  si  vende  loro  nulla  a  cre- 
»  dito;  né  si  permette  loro  di  porre  le  mani  sulla 
99  mercanzia  se  non  se  dopo  che  ne  hanno  sborsato 
»  il  prezzo.  Essi  spendono  tutto  il  loro  denaro  in  prò* 


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•  377 
»  cessi  a  Drio ,  e  vi  occupano  più  il  Drogniano  che 
V  tutte  le  altre  isole  insieme  \t)  ». 

II.  DelittL  i.^  La  misura  più  certa  dell'immoralità 
sì  è ,  come  ciasctm  vede ,  il  rapporto  tra  il  numero 
de^  delinquenti  e  il  numero  degli  abitanti  ;  dico  il 
numero  de'  delinquenti ,  ed  è  questo  un  elemento 
diverso  dalla  quantità  del  delitto:  mi  spi^o;.  dal  1801 
a  tutto  il  i8ao  lasooMna  della  carta  mone.tata  ammor* 
tizzata  nel  Portogallo  montò  a  rei^  .i4o6,i33,2oo 
tra  questi  si  trovarono  felsi .    .     .    466,874000  (1). 

Ora  é  ben  evidente  che  queste  carte  false  possono 
essere  state  prodotte  da  pochi  fabbricatori  attivi;  quin* 
di  9  senza  altra  notizia ,  non  si  potrebbe  estendere  la 
taccia  di  falsar}  ai  Portoghesi.  Più  concludenti  sono  i 
seguenti  rapporti  ufficiali  sulla  Francia  e  l^Inghilterra 
nel  1817. 

Francia. abit  18,996,000  delitti  ^iS 

'  Inghilterra  e  paese  di  Galles  >»   10,194,000      »      9o56 

Dunque  in  Inghilterra  il  numero  de'  delitti  fu  qua^i 
tre  volte  più  grande  che  in  Francia  relativamente  alla 
popolazione  (3). 


(i)  Ànnales  des  voyages^  L  li ^  pag.  i4t* 

(a)  Balbi ^  Essai  statistique  sur  le  royaume  du  Por- 
tugal ,  t.  / ,  pag.  328. 

(ò)  La  spinta  criminosa  maggiore  in  JnghiUerra  che 
in  Francia  risuUa  dal  seguente  fatto  riferito  dai  giot^ 
nati  francesi  del  i5  ottobre  i8a4  : 

«  Si  è  formata  a  Londra  una  masnada  di  donne 
M  che  assaltano  i  viaggiatori  per  strada.  Queste  óroaz- 
«  zoni  sono  armate  di  pistole  e  di  pugnali*    UltiauZ' 


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378 

Nello  slesso  amio  sì  eootarooo  in  Corsica  17  de* 
lìnqueoti  sopra  1000  abitaali ,  il  che  non  ha  altri 
esempi  in  Europa  (1). 

a.^  La  qualità  de'  delitti  rappresenta  più  pertico- 
larmeote  la  qualità  del  carattere*  Nella  Corsica,  sotto 
il  governo  genovese,  erano  gli  abitanti.  i58,ooo 

Gli  assttfsinj  all'anno goo  {i}, 

IlL  Passione  del  giuoco.  A  determinare  l' intensità 
della  passione  del  giuoco  servono  le  B^;iientì  misure: 

I.®  //  numero  de'  conint9ventori  atte  leggi  Nett'  1 1 
aprile  i8a6  il  sig.  Peel ,  ministro  dell'  interno ,  an- 
nunciò alla  camera  de*  comuni  cbe  negli'  ultimi  sei 
anni  lUrono  imprigionati  nella  Gran  Bretagna  gooo 
individui  unicamente  per  contravvenzioni  alle  leggi 
sui  gittodìi ,  dò  che  ùl  i5oo  alP  anno  (3)» 


H  mente  derubarono  ad  un  viandante  il  portafpfjUo 
u  e  un  centinttjo  di  ghinee ,  quantunque  le  avesse  ben 
a  nascóste  netta  parte  più  interna  delT  abito,  » 

(i)  Journal  des  voyages  ,  t.  IV ^  pag.  456. 

(a)  Volney  ^  Tableau .  du  climat  et  du  sol  des 
EtaU-Unis  ^  U  11^  pag.  (fio. 

(3)  //  ministro  avrebbe  presentato  agli  esteri  una 
notizia  più  esatta  sulla  passione  del  giuoco  nella  sua 
patria  j  se  avesse  ricordato ,  almeno  di  passaggio  ^  le 
pene  cui  sono  condannati  i  contravventori  alla  legge. 
Noi  sappiamo^  per  es.j  che  nelle  colonie  francesi 
IP  ammenda  di  5oo  fr.  per  ogni  contravvenzione  riusA 
inutile  (  Antilles  fran^aises  9  t.  I  ^  pag.  i!io  ).  Se  la 
pena  minacciaia  dalla  l^ge  incese  fosse  molto  mino* 
re  y  le  tante  contravvenzioni  non  recherebbero  sorpre* 
sa  9  e  viceversa. 


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379 
a.^  //  prodotto  deU  imposta  sui  dadi.  Il  gusto  pc' 
giuochi  d' azzardo  in  Londra  sembra  essere  singolare 
mente  cresciuto  da  alcuni  anni  in  qua,  se  portare  se 
ne  debbe  giudisio  dall' imposta  sul  dadi.  Questo  im- 
posto produsse. 

nel    i8ao  lire  sterline   ....    664 

1821     .    !• 83o 

i8aa    .    » i663  (1). 

3.*  //  tuonerò  de*  mazzi  di' carte  da  giuoco  annuale 
menie  consumato  y  facile  calcolo,  giacché  in  più  paese 
soggiacoiopo  al  bollo  o  pagano  dazio  entrando.  Un 
viaggiatore  inglese  accenna  che  nell'isola  di  Cuba  si 
consumano  più  di  10,000  mazzi  annualmente  (tk). 

4«*  La  quantità  del  denaro  perduto  dai  giuocatorì: 
eoeo  il  calcolo  per  Parigi.  La  compagnia  che  ha  il 
privilegio  esclusivo  dei  ridotti  pel  giuoco  ,  paga  an* 
Dualmente  alla  città  per  l'appalto  .  .  5,5oo,ooofr. 
non  calcolati  3/4  del  guadagno  che  pur 
entrano  nella  cassa  comunale. 

Le  gratificaìzioni,  le  mande,  ecc.,  che 
la  compagnia  paga  o  spontaneamente  o 
in  forza  del  suo  appalto ,  montano  an- 
nualmente a    . .     X  ^00,600  » 

Annua  spesa  d' amministrazione ,  im- 
piegati ,  ecc^ 1,800,000  •» 


Somma     8,800,000  fi*. 


(i)  NouveUes  Ànnales  des  voyages  ,  t.  XIX^p,  426. 
(2)  Journal  des  voyages^  t  XIII,  pag.  no. 


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38o 

Somma  retro    8,800,000  fr. 

&ì  calcola  che  il  guadagno  netto  del- 
r  impresa  ,  dedotta  qualunque  spesa  , 
scenda  almeno  a  200,000  franchi  al  me- 
se o  in  un  anno 2^00,000  » 

La  città  di  Parigi  avendo  3/4  del  gua* 
dagno  complessivo,  ha  dunque  annual- 
mente tre  volte  tanto  quanto  l'impresa^ 
e  perciò  * '•.....    7,100,000  » 


Somma  totale i8,4<>^»<><>o^i^* 

Da  questi  dati ,  che  non  sono  esagerati,  risulta  che 
ì  ridotti  di  Parigi  costano  a  quelli  che  li  mantengono 
doè  ai  giuocatoriy  l'enorme  somma  aonuale  di  di* 
ciotto  milioni  quattrocento  mila  franchL 

Il  grado  estremo  della  passione  del  giuoco  si  mani- 
festa tra  i  popoli  inciviliti  con  swcidj,  tra  i  popoli 
semi-barbari  colla  schìavith.  A.  Sumatra  un  uomo  che 
ha  perduto  di  più  di  quel  che  possa  pagare  ,  è  rin- 
chiuso e  venduto  come  schiavo  (i)  ugualmente  che 
al  tempo  di  Tacito  presso  i  Germani. 

IV.  Intolleranza.  Siccome  ciascuno  condannerebbe 
il  turco  che  costringesse  il  cristiano  ad  adorare  Mao* 
metto,  e  il  protestante  che  forcasse  il  cattolico  ad 
ammettere  i  dogmi  di  Lutero  ;  siccome  tutte  le  voci 
si  uniscono  contro  Calvino  che  fece  abbruciare  Ser- 
veto  per  diversità  d' opinione  ecc.  -,  perciò  la  toUeran- 


(1)  Mardsenj  Hìstoire  de  Sumatra  ,  t.  Ily  p.    191. 


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38r 
za  religiosa  è  lasciata  dagli  stessi  Inglesi  ai  Cattolici , 
ai  quali  negano  la  tolleranza  civile. 

JJ  estensione  del  sentimento  di  tolleranza  o  intoU 
leranza  si  può  facilmente  determinare  nei  paesi  dove 
sono  pubbliche  le  discussioni  legislative ,  giacché  vi  sì 
contano  i  voti  favorevoli  e  còntrarj  ;  così ,  per  es. , 
si  vede  che  in  Inghilterra  l'opinione  intomo  all'eman- 
cipazione de'  cattolici  è  tuttora  incerta  nella  stessa  ca- 
mera de' comuni/;  giacché 

Nel  i8i5  prevabe  per voti  4^ 

a*  lettura   »  ii 
3*      .     .     -i   1.9 

2*  lettura   »  27 

y      .     .     *f  21    (i). 


1821    .     .     .    alla  < 
1825    .     .     V    alla  I 


(i)  Infatti  furono  i  voti  favor, ,  contr.j  la  mag^orità 
alla  2.^  lettura  268       241  27 

aUa  3.*  lettura  248      227  21 

Nella  camera  dé^Pqti^  3.*  lett,  1 3o       1 70  4^ 

^  cosa  strana  che  mentre  i  filosofi  (  neW  aprile  e 
nel  mag^o  1825  )  si  sforzavano  di  jar  ottenere  ai  cat» 
toUci  i  loro  diritti  y  alcuni  cattolici  ^e  ne  mostrassero 
indegni  proclamando  l*  intolleranza  :  i  JogU  del  mag- 
gio 1820  dicono:  <*  Abbiamo  risaputo  da  Rio-Janeiro 
«  che  il  capitolo  di  Monte- Video  essendosi  diretto  aU 
€e  r  imperatore  per  impedire  in  quelC  isola  l*  eserci- 
ti zio  di  qualunque  altra  religione  fuori  della  cattali' 
tt  ca,  il  ministro  deW  intemo  brasiliano  rispose  j  che' 
a  la  tolleranza  di  tutti  i  culti  era  comandata,  dallo 
«  stato  j  e  che  in  conseguenza  non  poteva  accogliere 
u  la  dimanda  del  capìtolo  n  (Gazzetta  di  Milano,  i3 
maggio   1825). 


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382 

L' intenfiità  del  sentimento  d' intolleranza  presenta 
molti  gradi ,  e  certamente  dal  semplice  spregio  del- 
l' altrui  opinione  sino  al  rogo  su  cui  Tiene  abbruciato 
solennemente  P  opinante  »  ▼'  é  una  distanza  immensa. 
L'intolleranza  ossia  l'impertinenza  della  setta  domi* 
nante  verso  le  altre  più  deboli,  si  esterna  ne' seguenti 
modi  progressivamente  maggiori. 
.  i.^  Denominazioni  odiose  applicate  ai  seguaci  delle 
sette  tollerate  (i); 

2.^  Segni  spregievoli  voluti  sull'abito  degli  stessi  (a)^ 

3.^  Domicilio  esclusivo  in  un  angolo  delle  città,  e 
chiuso  di  notte  (3); 

4*^  Imposta  particolare  (4J; 

(i)  L'orgoglio  e  P  insensatezza  musulmana  regalano 
il  titolo  di  cani  a  tutti  ifuelli  che  non  adorano  Mao^ 
metto.  Queste  denominazioni  odiose  sono  fonti  di  di- 
scordie j  frodi  e  vendette. 

(i)  Tolomeo 'Filopatore  fu  il  primo  che  inventò 
questi  segni  infamanti^  ego,  faceva  imprimere  sulla 
pelle  de*  Giudei^  col  mezzo  d?un  ferro  caldo ^  una 
fo^a  d?  édera  in  onore  di  Bacco  :  i  Califfi  li  obbli* 
garono  a  portare  un  pezzo  di  panno  giallo  sul  loro 
abito  ^  1  Cristiani^  vollero  sul  petto  di  essi  il  simida* 
ero  d^  una  ruota  \  sul  loro  capo  un  cappello  rosso  o 
giallo  j  un  corno  per  le  donne  ^  ecc,^  secondo  i  luo^ 
ghi  e  i  tempi, 

(3)  È  noto  che  per  V  addietro  gli  Ebrei  erano  con- 
Jinati  in  una  contrada  della  città  che  dicevasi  ^tto, 

le  porte  del  quale  venivano  clnuse  di  notte  ^   cosicché 
era  vietata  agli  Ebrei  V  uscita. 

(4)  In  Turchia  V  infedele  deve  pagare  un*  imposta 
per  ottenere  il  permesso  di  vivere^  la  quitanza  della 
quale  dice:  liscatto  pel  taglio  della  testa. 


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383 

.?.^  Esclusione  delle  professioni  liberali  ;    • 
64^  Divieto  di  possedere  beni  stabili  ;  ^ 
7.^  Privazione  de'  diritti  politici; 
8.^  Afflizioni  personali  dal   semplice   arresto    sino 
air  assassinio  legale  ,  o  auto-da-fe. 

CAPO  SESTO 
coimmjAziONC  dello  stesso  AUGomEirro. 

SUICIDJK   PAZZIE. 

I  suìcidj  non  sono  indagine  straniera  allo  stato  dei 
costumi,  giaeché  la  maggior  parte  dipendono  da  cause 
morali  Nel  prospetto  de'  suicidj  deyono  essere  indi- 
Gate  le  seguenti  circostanse  : 

i.^  Stagione  delFanno  ;     6^  Professione  ; 

a,*^  Età  ;  jfi  Cause  fisiche; 

3.''  Sesso  i  8.^  Cause  morali; 

4«^  Stato  ceUlre  ;  9.^  Numero  de* suicidj  a 

5.^  OiH^ero  maritale  j         fronte  deUa  popolazione* 

Le  cause  de'  suicidj  jsono  pubbliche  o  prìvate. 

Cause  pubbliche  di  suicidj, 

i.^ Clima  nebbioso  (causa  ^  Vicende  commerciali; 

'  piii  presunta  che  prò-  5.^  Vicende  politiche-^ 

▼ata  )  ;  6.^  Imposte  eccessive; 

3.^  Bettole  eccessive;  7.*  IntoHeranza  ; 
3.^  Alto  prezzo  de' granì  ^      8.^  Tirannia. . 
a  carestia  ; 

Cause  private  di  suicidj. 
1.?  Dolori  fisici ,  per  esempio  y  nevralgia  ; 


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384 
a.^  Dissolutezza  ;  6.^  Amore  ^ 

3.^  Sazietà  della  vita  ;         7.°  Gelosìa  ^ 
4."  Perdite  al  giuoco;         8.^  Perdita  d'impiego; 
5.^  Àvariàa^  9.^  Superstizione. 

Le  stesse  cause  unite  ad  altre  à  fisiche  che  morali 
producono-  la  pazzia.  Il  prospetto  de'  pazzi  deve  in- 
chiudere  gli  elementi  sopraccennati  pe'  suicidj. 

Volendo  porre  a  confronto  il  numero  de'  pazzi  at- 
tuali con  quello  delle  età  antecedenti ,  è  necessario 
non  dimenticare  che  le  migliorie  introdotte  ne' relativi 
stabilimenti  sono  causa  per  cui  la  popolazione  pazza 
è  f  in  apparenza ,  maggiore  attualmente  che  per  Pad- 
dietro.  I  pazzi  poveri  ,  monomaniaci ,  gli  imbecilli,  i 
vecchi  dementi  restavano  per  lo  passato  nelle  lami- 
glie:  non  si  conducevano  agli  ospizj  che  i  pazzi  fu- 
riosi e  malefici.  I  pazzi  ricchi  venivano  affidati  ai 
monasteri  o  restavano  confinati  nelle  loro  terre.  At- 
tualmente V  opinione  pubblica  aocusecebbe  le  famìglie 
di  barbarie  ,  se  non  mandassero  i  loro  pazzi  ai  re- 
lativi ospizj ,  dove  sono  trattati  con  maggiore  umani- 
tà ,  e  ricuperano  più  frequentemente  la  ragione  che 
per  r  addietro.  Del  resto  le  straordinarie  vicende  po- 
litiche^ militari  e  commerciali  dal  1789  in  poi  de- 
vono avere  alterato  lo  stato  intellettuale  delle  nazio- 
ni europee ,  giacché  ogni  passaggio  rapido  un  po' 
forte  è  pernicioso  e  alla  salute  e  alla  ragione. 

IVB.  L'  elènco  de'  sintomi  delle  abitudini  intellet- 
tuali esposto  nel  capo  antecedente  e  in  questo  ,  è 
iinperfelto ,  non  avendo  io  voluto  ripetere  ciò  che  ho 
detto  nel  Trattato  del  Merito  e  delle  Ricotnpensef 
voi.  I  y  pag.  276«3 1 1 9  che  forse  il  lettore  vorrà  con- 
sultare. 


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38  T 
A  R  T  ICO  L  O    TERZO 

INFLUENZA  DELLE  OPUSIOI^I,  DELLE  LEGGI,  DE*  GO- 
TERNI  j  OSSIA  DELLE  CAUSE  MORALI  SULLE  ABITU- 
DINL 

CAPO  PRIMO 

nrFLUENZA    DELLE   CAUSE   MOBALI    SULLE   ADITUDim 
IllTSLLETTUALI. 

In  pia.  In  meno, 

I.*  Nelle  università  cu-  i.®  I  Turchi  riguardano 

ropee  sono    accolte    tutte  come  cosa  vergognosa  Tim- 

le  scienze  e  tutti  i  mezzi  parare    la    lingua    d'  una 

per  apprenderle;  per  esem-  nazione   cristiana  ,  da  ciò 

pio,  vi  sono    cattedre    di  F impossibilità  di  conoscer- 

lingue  orientali.  ne  le  scienze  e  le    inven* 

zioni  (i). 


(i)  Sul  principio  del  XVI  secolo  la  facoltà  (colo* 
gica  di  Parigi  protestò  avanti  il  Parlamento  che:  C'en 
^toit  fait  de  la  religton  si  on  permettoit  Tétude  du 
grec  et  de  Thébreu.  (Fillersj  Essai  sur  l'esprit  et 
Tinfluence  de  la  réformation  .  .  .  i.de  éd.j  pag.  68). 

Gli  Abbeccedarj,  che  erano  un  ramo,  della  nota 
setta  Ànabatlsta,  dicevano  che  Vuomo  non  puh  estere 
abbastanza  ignorante  ^  che  per  non  correre  pericolo 
di  cadere  nel  baratro  infernale  ,  è  necessario  eh*  egli 
non  sappia  rù  leggere  ne  scrìvere  j  e  ne  anche  V  al" 
fabeto  ;  è  questo  il  motivo  per  cui  furono  detti  Abbec* 
cedarj,  (Esprit  dcs  usages  ^  t.  I ^  pag.  agi  ). 

S,  Gregorio  Magno  nel  VI  secolo  si  gloriava  di  vio* 

Filosof  della  Siat.^  voi.  IV.  a? 


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386 

1,^  La  lingua  francese,  a.^  L'accademm  di  Ber- 

perchè  lingua  europea,  si  lino,  dopo  che  la  Pru$$ia 

inse{[na  a   tutti    i    ragazzi  ha  sofferto  molti  danni  dai 

in  Italia,  Inghilterra,  parte  Francesi ,   ha  risoluto    di 

della  Russia,  America  ecc.,  •  non    scrivere    più    le   sue 

giacché  basta  il  senso  co-  memorie  Ì£  lingua    fran- 


toi le  leggi  del  discorso  per  non  sembrare  di  sotto* 
mettere  Cristo  a  Donatoj  declamò  con  speciale  risen^ 
timcnto  contro  Desiderio  arcivescovo  di  Vienna  nel 
DelfinatOj  perchì^  questo  buon  prelato  non  isdegnava 
df  insegnare  egli  stesso  gli  elementi  della  grammatica, 
(  Maimbourgj  Hist.  du  pontif.  de  S.  Grég.j  pag.  ^63. 
—  Flewy^  Hist.  ccclés.,  XXXFI,  n.**  35  pag.  a63). 
»  Chez  Ics  Indous ,  la  religion  a  détruit  toui  mo* 
»  nument  historique,  Croyant  que  cette  vie  n'est  qu'une 
n  période  passagìire  de  douleur  et  d^épreu/ve  ^  Hs  ré" 
ji  gardent  ses  événemens  comme  indignes  d'étre  recueilr 
»  lis.  Abimés  dans  la  contempLition  des  formules  m^- 
»  stérieuses ,  tous  leurs  efforts  tendent  à  ramener  PeS' 
fi  prit  par  un  anéantissement  total  des  facultis  mo- 
M  rales  j  dans  le  sein  de  Vame  de  Vunivers  dont  il 
Ti'  est  émané.  La  pratique  ngoureuse  de  cérémonies  et 
yt' d'obligations  minutieuses  imposées  par  la  religion, 
»  ieur  métaphjrsique  obscure ,  leurs  dogmes  qui  per» 
Ti  sonnifienl  les  innombrables  quaUtés  de  la  Divinité^ 
9*  semblent  avoir  épuisé  toutes  leurs  facultés  intellec* 
»  tuelles ,  de  sorte  que  rien  ne  peut  les  tirer  de  Ieur 
n  impuissance  mentale ,  ou  les  rendre  accessibles  à 
9i  quelque  chose  qui  concerne  les  événemens  du  genre 
»  numain,  Foilà  pourquoi  les  Anfjtois  n'ont  encore 
n  pUj  malgré  des  tentatives  réitérées,  découvrir  dans 
j»  Vlnde  un  ancien  ouvrage  historique  compose  dans 
»  la  langue  primitive  du  pays  n.  (NouveUes  annalet 
des  voyages ,  /.  XVj  jìog,  Zno  ). 


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ni  une  per  comprendere  che 
lo  strumento  non  ha  nulla 
a  che  fare  colle  opinioni 
dell'  operajo. 

3.**  Volete  conoscere  il 
genio  de'  diversi  popoli  ? 
Osservate  la  facoltà  cui 
tributano  maggiore  stima, 
o  danno  maggiori  licom- 
pense.  Dagli  antichi  si  ri- 
compensavano  le  forze  fisi- 
che, l'abilità  alla  lotta,  al 
pugilato,  al  correre  a  piedi 
od  a  cavallo  :  i  moderni 
danno  premj  agli  autori 
d'invenzioni  utili,  cioè  alle 
forze  intellettuali. 

4.^  Sì  dice  che  in  Rus- 
sia il  popolo  sia  molto 
Ignorante,  e  sembra  che 
non  se  ne  possa  dubitare^ 
ma  in  Russia  non  v'  ha 
alcuno  che  non  sappia  di- 


387 
cese  ,  .come  faceva  prima^ 
ma  in  lingua  tedesca,  fi- 
nora poco  intesa  fuori  del* 
TAIemagna  (i). 

3%^  Alla  China  due  po- 
tenti ostacoli  si  oppongono 
ai  progressi  delle  scienze; 
la  difficoltà  della  lingua 
che  ha  80,000  caratteri  , 
ciascuno  de'  quali  significa 
molte  cose,  e  l'educazione 
che  proibisce  loro  di  ten- 
tare nuove  scoperte  e  di 
prendere  cognizione  di 
quelle  degli  altri.  L'uomo 
pili  stimato  tra  essi  è  quel- 
lo che  ha  la  migliore  scrit- 
tura (2). 

4*^  Dagli  otto  anni  ai 
quìndici  noi  impieghiamo 
otto  ore  al  giorno  in  nove 
mesi  dell'anno  ad  impa- 
rare il  greco  ed  il  latino, 
e    non    sappiamo    ancora 


(i)  Sono  appena  passati  cinque  anni,  diceva  un 
violatore  sul  principio  del  secolo  attuale,  che  un  pa* 
dre  fu  scomunicato  al  Chili  per  aver  fatto  insegnare 
la  lingua  francese  a  sua  figlia.  (  Nouvelies  Annalei 
des  voyages,  t.  XF), 

(7)  Journal  des  voyages,  t  XIII^  pag.  2^7. 


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388 

slioguere  tra  le  differenti 
épecie  di'  funghi  quelle 
che  si  possono  mangiare 
impunemente  e  senza  ti- 
more. 

5.^  L'utilità  delle  scien- 
ze è  si  universale  ed  evi- 
dente ,  che  nello  stesso 
Alcorano  si  legge  la  se- 
guente equazione  : 

L' IIICaiOSTBO  BBL  DOTTO 
E  IL  SàSGiUE  DEL  MARTIRE 
a  AIMO     17N     PREZZO     UCSUaLE 

ve'  cieli,  (i). 


distinguere  un  fungo  dal- 
F  altro  ;  quindi  giomal  - 
mente  mupjono  persone 
avvelenate  da  funghi ,  al- 
meno nelle  campagne. 

5.°  Linz  dice  del  Por- 
togallo :  <*  Mais  d^oÌL  vient 
M  donc  cette  iodolence 
M  pour  les  Sciences  ?  et 
w  pourquoi  la  vente  des 
M  livres  ne  coropense-t-elle 
M  jamais  les  irais  de  l'im- 
«  pression  ?  une  censure 
«e  sdvère  ,  un  tribunal  de 


(i)  Non  agì  giusta  l'idea  di  Maometto  il  celebre 
Oiìiar ,  allorché  fece  abbruciare  la  biblioteca  d*Ales^ 
sandriaj  V  idea  di  Maometto  infatti  non  era  propor* 
ziojiata  all'ignoranza  de*  suoi  tempi:  troi^ò  miglior 
tt'.rreno  nello  spirito  degli  Arabi  il  fatalismo.  Questa 
do  f trina j  profondamente  radicata  nelC animo  del  Mu^ 
sulmanOy  lo  rende  ciecamente  stupido  .sui  pericoli  che 
lo  circondfzno.  Quelli  che  fondano  t  elogio  di  questa 
dottrina  sul  coraggio  eh*  ella  inspira ,  non  ne  colgono 
bene  lo  spirito ,  //  quale  sembra  essere  piuttosto  di 
abbandonarsi  ai  piaceri  presenti  senza  prendersi  la 
pena  di  provvedere  al  futuro.  Tale  si  è  il  senso  pra- 
tico che  si  dà  al  fatalismo  in  Turchia  y  ed  e  senza 
dubbio  una  delle  loro  massime  religiose  che  ha  conr 
trìbuito  di  più  al  loro  barbarismo,  I  giannizzeri^  dopo 
tre  scariche  infruttuose ,  si  persuadono'  Jacilmente  che 
combattono  contro  la  Provvidenza,  e  non  possono  C5- 
sere  legalmente  forzati  a  tentare  un  quarto  attacco, 
{Thorntony  Etat  actuel  de  la  Turquie,  t,  Ffy  p,  a6i). 


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La  divinazione^  i  sorti* 
legi ,  la  magia ,  che  alte- 
rano U  costituzione  del* 
.r  intelletto  e  impediscono 
lo  sviluppo  delle  idee  sane 
ed  utili ,  sono  condannati 
in  maniera  positiva  e  se- 
veramente dall'Alcorano. 


6.^  Sulle  porte  delle  in* 
fime  scuole  d' Inghilterra 
si  vede  inciso  il  seguente 
detto  di  Giorgio  IH  ,  il 
quale  ottenne  il  rispetto 
della  nazione  y  anche  du- 
rante la  sua  pazzia  ,  per- 
ché cercò  sempre  il  bene 
del  suo  popolo: 

»  Io  sarei  il  più   felice 


389 
t€  rioquistion,toujours  re- 
<<  doutable  pour  les  écri- 
«r  vains  ,  suifisent  pour 
«  éteindre  tOiite  ardeur 
ti  pour  r^tude  *>  (i). 

Quindi  ti*a  il  popolo 
portoghese»  non  solo  nelle 
campagne,  ma  anco  nelle  , 
città,  si  crede  tuttora  alla 
divinazione  ,  ai  sortilegi  , 
alla  magia  fi). 

6."^  V'ha  neirindostan 
75  milioni  di  donne  che 
non  sanno  né  leggere  né 
scrivere  ^  e  siccome  i  le- 
gislatori indiani  hanno  loro 
espressamente  proibito  la 
cognizione  de'caratteri  del- 
l' alfabeto  ^  perciò  esse  si 
ti'ovanoin  uno  stato  d'igno- 
ranza   e   di    superstizione 


(i)  Voyage  en  Poi-tugal,  /.  /,  pag.  293-394- 
{7)  Les  habitoìis  de  Lescun^  village  de  la  vallee 
tVÀspe  (Pirenei)  voient  d*un  osti  inquiet  tout  étranger 
</ai  va  au  pie  d^Anie  j  parce  qu*un  diahle  soUlaire  , 
qui  a  son  fardin  au  somniet  ae  ce  pic^  sfinite  des 
visiles  indiscretes  j  et  se  venge  en  ^uscitant  des  lem- 
péles,  (  Dralet  j  Descrìptìon  des  Pyrénées  ,  tom.  I , 
p.    162  ). 


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39© 

99  dei  re  y  se  tutti  i  miei 
j»  sudditi  sapessero  legge- 
»  re  le  regole  dei  loro 
»  doveri  i>el  libro  che  li 
39  comprende  tutti,  e  Pe« 
79  stensione  de'  lóro  diritti 
9»  ud  libro  che  comprende 
j»  ugualmente  tutti  i  do- 
»  Veri  del  sovrano  (i)  ». 
7.®  In  Inghilterra  è  per- 
messo a  chiunque  di  tè« 
nere  pubblica  scuola,  co- 
me qualunque  altra  bot- 
tega. Persuaso  il  legislato* 
re  che  gli  errori  nocivi 
trovano  pronta  confuta- 
zione nelle  classi  cui  nuo- 
cono,  permise  a  ciascuno 
d'insegnare  come  gli  det* 
lava  il  capriccio.  £  sicco- 
me i  professorì  sono  pa« 
gati  non  dal  governo  ma 
dal  pubblico ,  quindi  due 
forze  (l'interesse  e  la  va- 
nità) li  costringono  a  spac- 
ciare le  migliori  dottrine, 
onde  assicurarsi  un  mag- 


cbe  non  ha  esempio  nella 
storia  delle  tribù  le  pth 
selvaggie  e  le  più  barbare 
(Journal  des  voyages^  t  XI, 
pag.  II 5). 


7.^  I  trenta  tiranni  che 
occuparono^  Atene ,  vieta- 
rono d'insegnare  la  filo- 
sofia^ forse  egli  è  questo 
il  più  sicuro  elogio  che  si 
possa  fare  di  questa  scienza. 

L'imperatore  Teodosio 
fece  chiudere  le  scuole 
d'Atene  sulla  supposizione 
che  la  filosofia  di  Platone 
e  d'Aristotele  potesse  nuo- 
cere alla  i*eljgione  cristiana. 


(i)  Dupiìiy  Gonsidérations  sur  quelques    avantages 
de  l'industrie  et  des  machines,  etc,  pag.  3  e  4- 


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3f' 


glor    numero   «li  scolari  , 
giacche    a    questi   •    per- 
messo di  abbandonale    le 
loro    scuole    e    passare    a- 
quelle  di  altri. 

8.^  1  goTemi  saggf^  an- 
che ammessa  la  libera  con- 
correnza nelle  cattedre  , 
non  trascurano  di  sma-  ' 
scherare  i  ciarlatani  »  al- 
lorché questi  riescono  a 
sorprendere  il  pubblico. 
Quando  il  ciarlatano  Me- 
smer  scroccava  il  denaro 
ai  Francesi  vendendo  loro 
una  merce  falsa ,  ma  ri- 
spettata dal  pubblico ,  il 
governo  francese ,  benché 
un  po'  tardi  y  la  fece  esa- 
minare con  tutta  impar- 
xialità  dai  migliori  medici 
e  filosofi  della  Francia.  I 
loro  rapporti  pubblicati  in 
ao,ooo  esemplari  per  or- 
dine del  governo  sì  in 
Francia  che  nell'  estero  , 
rendettero  un  servìzio  al- 
l'umanità,  e  ridussero  a 
silenzio  il  ciarlatano.  Ecco 
una  tra  le  mille  operazioni 
lodevolissime  che  lo  Smith 


8.*  I  governi  ignoranti, 
principalmente  se  super- 
stiziosi, incapaci  di  distili- 
guere  il  ciarlatano  dal  dot- 
to,  opprimono  il  secondo 
per  suggestione  del  primo 
che  ha  maggiore  abilità 
neir  ingannare.  Poo6  man- 
cò che  questa  sventura  non 
accadesse  al  celebre  Lin- 
neo in  Isvezia.  Fu  rappre- 
sentato alla  regina  Urlica 
Eleonora  ^  allora  assisa  sul 
trono  e  già  avanzala  in 
età,  che  il  sistema  di  Lin- 
neo, il  quale  ha  per  base 
il  sesso  delle  piante ,  era 
indecente  e  pi'oprio  a  gua* 
stare  i  costumi  della  gio- 
ventù. La  regina,  straniera 
alle  scienze  e  inclinata  al 
rigorismo^  andava  ad  ot- 
tenere dal  re  suo  sposo 
un  decreto  contro  Linneo, 
se  per  raro  accidente  uo- 
mini polenti  non  avessero 


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39» 

vieta  al  pubblico  aia  mini- 
stimatore  (i). 

9.®  La  legge  che  gua- 
rentisce la  proprietà  lette- 
raria diviene  stimolo  a  col- 
tivare le  scienze  in  ragio- 
ne deir  estensione  degli 
Stati,  ossia  de'  loro  abi- 
tanti ;  quindi  e  massima 
in  Francia,  minore  Ì9  Ita- 
lia y  liflesso  che  l'orgoglio 
francese  trascura  di  calco- 
lare quando  pone  a  con- 
fronto gli  scrittori  delle  al- 
tre nazionL  A  Parigi  un 
volume  di  poche  pagine  e 
poco  rìcco  di  idee  frutta 
aH'  autore  la  sussistenza 
per  un  anno,  per  tre  ra- 
gioni i 


difeso    alla   corte  il:  bota* 
nico  (2). 

9.*^  Pria  della  rivolu- 
zione francese  non  esisteva 
proprietà  letteraria:  il  cam- 
po delle  scienze  era  un 
fondo  comunale,  del  quale 
ciascuno  stampatore  poteva 
appropriarsi  i  prodotti.  I 
governi  europei  riconosce- 
vano proprietà  nei  prodotti 
delle  forze  fisiche,  non  ne' 
prodotti  delle  forze  intel- 
lettuali. La  -legge  guaren* 
ti  va  al  calzolajo  il  diritto 
di  trasmettere  a'  suoi  eredi 
le  sccrpe  che  avewi  fab- 
bricato y  non  guarentiva  al 
leltei*ato  lo  stesso  diritto 
sui  libri  che  aveva    com-  ■ 


(i)  RifletUndo  aW ignoranza  che  ingombras^a  Vln- 
ghiiterra  nelC  ottavo  secolo ,  si  deve  far  amlauso  ad 
jilfredo  il  grande  ^  il  quale  y  cTUauiaii  da  tutte  le 
parti  deir  Europa  gU  uomini  più  dotti  del  suo  tempoy 
ed  aperte  scuole  per  la  gioventù  ^  obbligò  chiunque 
possedeva  tre  hydes  di  terra  (4  arpents  circa  )  a  man» 
darvi  i  figli.  Giusta  i  principf  di  Smith  è  questa  urui 
violazione  della  liberta  naturale  ed  un*  incombenza 
che   il  pubblico   amministratore  non  deve  asswnersL 

{1)  Cattcau ,  Voyage  en  Allcmai^ne  et  en  Suède , 
U  ni,  pag,  8.  "" 


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i.^LVsteosioQe  del  mer- 
cato nazionale  che  è  di 
circa  3o,ooo,ooo  d'  abi- 
tanti ; 

3.**  Bisogno  di  leggere 
molto  intenso  in  Francia; 

3.*^  Universalità  della  lin- 
gua francese  in  £aropa  ed 
in  America. 

In  Italia  il  prodotto  del 
più  profondo  lavoro  scien- 
tifico non  compensa  la 
spesa  della  composizione  e 
della  stampa  fuorché  in 
casi  rarissimi. 

10.^  Siccome  la  prote- 
zione  aUe  arti  è  in  ragio- 
ne inversa  delia  tassa  esat- 
ta per  la  concessione  de* 
brevetti  d'invenzione,  così 
la  protezione  alle  scienze 
è  in  ragione  diretta  della 
durata  delia  proprietà  let- 
teraria. Con  ordine  di  ga- 
binetto deH'Sfebbrajo  1826 
l'attuale  re  di  Prussia  con- 
ferì agli  eredi  di  Schiller 
il  diritto  esclusivo  per  ^5 
anni  di  vendere  le  produ- 


393 

posto,  e  gli  stampatori  s'ar- 
ricchivano stampando,  per 
esempio,  le  opere  di  Cor- 
nelio e  di  Racine,  mentre 
i  discendenti  di  questi  scrit- 
tori morivano  di  fame.  Ep- 
pure i  governi  europei  si 
dicevano  inciviliti. 


10.^  La  Convenzione  na«^ 
zìonale,  la  quale  parlò  con 
tanto  calore  de'  diritti  del- 
l'uomo e  del  cittadino 

Proclamò  T  uguaglianza 
de'  diritti  in  tutti; 

Fece  rimprovero  ai  ré 
d'averla  violata: 

Ltt  Convenzione  nazio- 
nale decise  che  la  pro« 
prìetk  degli  autori  sulle 
loro  composizioni  cesse- 
rebbe IO  anni  dopo  la 
loro  morte  (i); 


(ì)  Ecco  la  scala  di  gradazione   per   misurare    la 
òcicnza  de' legislatori  francesi. 


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394 

zioni   letterarie  di  questo 

scrittotele. 


1.*  .Pria  del  1789  la  proprietà  letteraria  era  uguale 
a  zero. 

2.**  Nel  1 792  fu  riconosciuta  la  proprietà  e  fissata 
la  durata  a  io  anni  dopo  la  morte  delT  autore, 

3.^  Nel  1826  una  commissione  creata  dal  re  sta- 
hilisce  la  durata  ad  anni  80. 

//  ragionamento  di  questa  commissione  è  un  mo- 
dello di  scempiatine  :  eccolo  quale  è  riferito  dai 
giornali. 

*€  La  commissione  ha  riconosciuta  la  proprietà  let* 
M  teraria  come  un  quasi  contratto  o  donazione  tra 
«<  la' società  e  l^  autore ^  poiché  per  sentimento  di 
«f  giustizia  la  società  e  obbligata  a  ricompensare  i  la* 
t«  vori  cJie  contribuiscono  alla  sua  istruzione  e  ai  suoi 
€€  piaceri.  Su  questo  principio ,  fohdato  sulla  più  rigo» 
«  rosa  giustizia j  essa  ha  deciso j  dicesi:  i.^  di  stabilire 
u  per  la  pubblicazione  d  un*  opera  un  dirittp  esclusivo 
«(  di  proprietà  guarentito  ali*  autore  e  suoi  eredi  per 
«  80  anni-,  a.^  di  portare  a  20,  invece'  di  io  j  il 
«  tempo ,  durante  il  qiuzle  gU  eredi  d^  un  autore 
«<  drammatico  godranno  deW  intera  retribuzione  dei 
<*  suoi  diritti  j  e  passati  i  20  anni  creare  un  mezzo 
M  diritto,  a  perpetuità  per  le  fomite  »  (  Gazzetta  di 
Milano  27  marzo  1826  ). 

Sul  quale  rapporto  occorrono  i  seguenti  riflessi'. 
i.^  Dove  ha  trovato  la  commissione  il  quasi  con** 
tratto  o  la  donazione  trfi  l'autore  e  la  società?  Tutto 
questo  e  un  sogno  ^  una  finzione  ^  una  chimera  ^  un 
vaneggiamento.  Allorché  un  proprietario  dissoda  un 
terreno  incolto  j  lo  rende  capace  di  prodotti ,  li  co* 
gUe  e  li  manda  sul  mercato  ,  intende  forse  di  farne 
dono  alla  società?  Faremo  la  stessa  dimanda  pel 
letterato  ;  egli  creò  un  fondo  capace    d'  istruire    e  di 


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%5 
fi.*   La   generosità    di         ii.«    Talvolta    il   mini- 
Luigi  XIV,  di  Leone  X,     stero  inglese  riuscì  ad  ac- 


piacere.  Per  darffii  P  intenzione  £  una  donazione  e 
necessario  distrarre  Ut  Ugge  generale  per  la  quale 
ciascuno  lavora  prima  per  se ,  poi.,  per  la  sua  fami' 
glia ,  quindi  pe*  suoi  amici  j  analmente  per  la  società. 

2.^  Se  un  autore  ha  composto  un*  opera  agU  anni 
20  e  muore  ai  100,  il  suo  diritto  si  estingue  con  esso 
e  non  può  lasciare  nulla  alla  sua  famiglia  ^  in  questo 
caso  la  legge  proposta  nel  1826  è  peggiore  di  quella 
del  1792. 

3.^  Qual  è  la  ragione  per  cui  la  le^  riconosce 
V  illimitata  proprietà  delle  cose  materiali  ?  Perche  da 
un  lato  Ut  loro  produzione  è  utile  alla  società  s  dal* 
P  altro  la  certezza  della  proprietà  e  stimolo  alla  prò* 
duzione.  Io  ho  eretto  una  casa  in  cui  i  miei  concit- 
tadini trovano  riparo:  limitate  voi  la  mia  proprietà 
ad  anni  80  ?  Jl  poeta  ha  prodotto  un  dramma  che 
procura  piacere  a*  suoi  concittadini  :  con  quale  ra^ 
gione  volete  limitare  la  sua  proprietà  ad  80  anni  ? 
Da  ambe  le  parti  vi  sono  spese  ,  fatica^  perdita  di 
tempo  y  utilità  pubblica.  Anzi  y  siccome  i  prodotti  let' 
terarj  sono  generalmente  pia  difficili  che  i  prodotti 
materiali ,  perciò  fa  d'uopo  accrescere  la  durata  della 
loro  proprietà  ,  onde  accrescere  stimolo  alla  produ- 
zione, 

4.*  Allorché  la  commissione  propone  per  gli  eredi 
d*  un  autore  drammatico  la  metà  del  prodotto  delle 
rappresentazioni  a  perpetuità  ,  mentre  nega  lo  stesso 
diritto  s\dla  stampa  agli  eredi  di  opere  scientifiche  , 
dà  la  preferenza  alle  cose  frivole  sulle  cose  solida- 
mente  utili  ^  e  in  questa  decisione  si  vede  a  chiare 
note  la  leggierezza  francese. 

In  Inghilterra  un  autore  gode  del  prodotto  della 
sua  opera  i4  t^nni  die    decorrono  dall'  epoca    della 


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3y6 

deir  imperatore  Alessa n« 
dro,  inandaDdo  gratifica- 
kìooì  ed  onori  anche  agli 
scrittori  esteri  ,  estese  la 
coltura  delle  scienze  fuori 
de'  limiti  de'  loro  Stati. 


la.**  I  vascelli  francesi 
hanno  esteso  le  ricerche 
idrografiche  sopra  tutto  il 
littorale  del  Mediterraneo, 
nel  Mar  Nero ,  alle  coste 
occidentali  deU'A£frica,  a 
quelle  del  Brasile,  ai  mari 
più  lontani.  Il  deposito  ge- 
nerale della  manna  fran- 
cese riunisce  tutti  i  risul- 
tati di  queste  spedizioni. 
La  Francia  non  rinunciò 
giammai  a  questo    nobile 


crescere  l'imposta  sui  gi6r« 
naii  onde  scemarne  lo 
spaccio  nell'interno  e  nel- 
r  estero. 

L'esclusione  degli  esieri 
dalle  università  nazionali, 
qualunque  ne  sia  il  moti- 
vo ,  è  sempre  un  limite 
alla  diffusione;  delle  scienze. 

13.^  I  Cartaginesi  face« 
vano  gettar  in  mare  qua- 
lunque navigatore  stranie* 
ro  che  s'  avvicinasse  alle 
coste  della  Sardegna. 

Non  era  permesso  agli 
Spartani  di  viaggiare  ,  a 
meno  che  i  viaggi  non 
avessero  per  iscopo  gli  af- 
fari dello  Stato. 

•Siccome  Licurgo  aveva 
voluto  che  i  Lacedemoni 
fossero  governati  da  leggi 


prima  edizione.  Dopo  questo  tempo  egli  puh  Jar  n- 
novare  il  suo  privilegio  per  uguale  numero  d*  anni. 
S'egli  muore  pria  die  questo  tempo  sia  spirato^  può 
trasmetterlo  a' suoi  eredi.  Si  vede  che  questa  legisla- 
zione e  ancora  più  barbara  di  quella  de  Francesi  \ 
giacche  la  durata  della  proprietà  letteraria  h  ridotta 
a  ^8  anni  ^  mentre  i  Francesi  propongono  di  cstcn^ 
delia  ad  80. 


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ed  antico  uso  fondato  da' 
suoi  monarchi  e  migliori 
inioistj*!,  quello  di  raocorre 
e  pubblicare  con  grande 
spesa  le  scoperte  maritti* 
me  y  la  cognizione  delle 
quali  interessa  tutti  i  po« 
poli. 

Nella  guerra  della  Fran* 
eia  contro  T  Inghilterra  per 
la  causa  deirAoierica,  Lui- 
gi XVI  ordino  che  fosse 
rispettato  il  vascello  di 
Cook  •  lo  scopo  del  quale 
tendeva  ad  accrescere  le 
cognizioni  marittime  ^i). 


e  costumi  propij  e  parti- 
colari ad  essi^  perciò  ven- 
ne loro  strettamente  vie- 
tato di  trattenersi  neiresa- 
me  delle  l^ggi  e  de'  co- 
stumi degli  altri  popoli 
{Demost  adr,  Lepù'n.) 

I  re  d'Adra  non  per- 
mettono a  nissun  forestiero 
di  viaggiare  di  giorno  nel 
loro-  paese  ,  ed  è  questa 
la  causa  per  cui  si  hanno 
à  scarse  notizie  sopra  quel 
regno. 


CAPO  SECONDO 


INFLUENZA  DELLE  CAUSE  MORALI  SULLBf  AErrUBIIfl  BCOBrOMICHK. 

I.    Produzione, 


In  pìh. 
1.^  Le   leggi    egiziane, 


In  meno. 
1.**  Allorché  Pericle  (al- 


(1)  Fu  un*  idea  lodevole  quella  di  Luigi  XIF"  di 
fondare  nella  stessa  Parigi  una  casa  di  missione  per 
V  estero  ,  destinata  a  spedire  i  suoi  allievi  sino  alla 
estremità  delV  Oriente  j  onde  diffondervi  la  cognizione 
del  Vangelo,  La  corrispondenza  con  questi  pii  viag- 
giatori  procurò  importanti  notizie  che  furono  utili  ai 
viaggiatori  che  vennero  dopo. 


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39$ 

le  leggi  ateniesi  condan- 
navano l'otio:  Solone  per- 
mise che  ogni  cittadino 
potesse  accusarne  un  altro 
per  solo  titolo  d' oziosità 
e  incorreva  nella  taccia  di 
infamia  chi  per  la  terza 
volta  ne  era  convinto.  Quin- 
di ogni  cittadino  doveva 
dichiarare  giuridicamente 
i  mezzi  co'  quali  prove* 
deva  alla  sua  sussistenza. 


2.^  Solone  riguardò  co- 
me indegno  d'  essere  am- 
messo a  discutere  gli  af- 
fari pubblici  colui  che  ver- 
gognosamente avesse  dissi- 
pato r  asse  paterno  o  i 
beni  in  altro  modo  ere- 
ditati. 


3.^  Lo  stesso  legislato- 
re, come  ho  già  detto  al- 
trove, sciolse  il  figlio  dal- 
l'obbligo  di  mantenere  suo 
padre  bisognoso  che   non 


tri  dicono  Gleone  )  fece 
sancire  la  legge  che  il  po- 
polo ateniese  riceverebbe 
tre  oboli  assistendo  alle 
pubbliche  assemblee,  creò 
degli  oziosi. 

Le  largizioni  di  grano, 
di  olio,  di  lardo,  che  si 
facevano  al  popolaccio  di 
Roma ,  diminuivano  i  la- 
vori, quindi  la  produzione, 
per  conseguenza  ne  accre* 
scevano  il  prezzo  ;  una 
parte  della  società  lavora- 
va, acciò  l'altra  rimanes- 
se oziosa. 

a.^  Allorché  si  propone 
al  popolo  come  modello 
di  perfezione  un  uomo  che 
visse  fuori  dei  vincoli  so- 
ciali, alimentato  dalla  ca- 
rità de'  suoi  ammiratori , 
come  i  Marabouts  indiani, 
non  si  eccita  V  industria , 
ma  si  fomenta  1'  indo- 
lenza. 

3.^  Le  limosine  regolari 
che  per  r  addietro  si  face- 
vano a  chiunque  dai  mo- 
nasteri ,  distraendo  i  figli 
dalla  carriera  delle  arti,  ti 


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^9» 
gli  avesse  insegnato  un  renderano  impotenti  a  soc- 
mestiere  (r^.  correre  I  loro  padri  (3). 


(i^  Nel  marzo  del  corrente  1826  la  reggènza  della 
città  di  Bruges  ^  modificando  la  legge  di  Solone  » 
decise  che  i  poveri ,  i  quaU  ricevono  soccorsi  pubbli" 
ci^  ne  saranno  privati  se  non  insegnano  qualche  me^ 
siiere  o  lavoro  ai  loro  ^ figli  :  se  sono  maschi  ^  dalla 
età  d'anni  8,  e  dall'età  d' anni  6  se  Jemmine. 

(2)  La  poveraglia  questuante  si  sviluppa  naturai^ 
mente  in  ogni  paese  provvisto  di  superfluo  ^  se  non 
trova  ostacolo  in  leggi  repressive.  Ella  è  una  conse^ 
guenza  necessaria  di  quattro  affezioni  inerenti  alla 
natura  umana ^  e  sono  le  seguenti: 

/.  JVel  questuante  ,  indolenza',  e  perciò  la  povera* 
g/ia  51  moltiplica  in  ragione  deUe  limosine^  cioè  a  mi- 
sura che  può  ottenere' la  sussistenza  senza  lavoro^ 

Compassione ,  perciò  i  poveri  si 
presentano  sotto  le  apparenze 
più  dolorose  ed  affilanti  ^ 
Vanità ,  perciò  si  fanno  in  pub» 

TT    V  f      LLi*      /        ^^00  limosine   che    si   ricuse^ 
II,  Nel  pubblico  \  ..         • 

'^  )        rebbero  in  segreto  ; 

Religione  malintesa  y  o  sia  lusin^ 
ga  di  ricevere  nelT  altra  vita 
il  cento  per  uno  fomentando 
P  oziosità  e  l*  infingardaggine. 
Alla  popolazione  questuante  fa  d^  uopo  unire  quel 
ramo  di  popolazioni  nobile  che  riuscì  a  carpire  esen- 
zioni ^  privilegi  j  diritti  gravosi  al  pubblico  ^  e  che  si 
puh  assomigliare  alia  popolazione  libera  delle  antiche 
repubbliche  che  viveva  a  spese  degli  schiavi. 

Queste  popolazioni  col  numeroso  seguito  che  le  ac- 
compagna  y  avevano  invaso  un  terzo  della  società  ^  e 
succhiavano  il  sangue  degli  altri  due. 

Dtma  metà  del  XVII  secolo  sino    al  presente , 


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4oo 

4.^  Giappone  :  non  vi  4**  Inghilterra  :  il  furo» 
SODO  fondi  coinuimh  :  se  re  degli  Inglesi  per  la  cac- 
qualche  porzione  di  terre»  eia  richiede  immensi  par* 
nò  restasse  incolta^  l' agri-  ^  chi ,  boschi  ,  terre  incolte 


governi  europei  con  lefgi  pili  o  meno  saggie  hanno 
tentalo  di  reprimere  ^  accennati  rami  di  popolazio' 
ne,  e  stabilire  un  ordine  di  cose  in  cui  prevalesse  il 
principio  :  in  sudore  vultus  tui  vesceris  pane.  Segucn^ 
do  le  convulsioni  degli  Stati  dal  XVI  secolo  sino  al 
presente  ,  vi  si  vedono  gli  sforzi  che  Ja  la  popola^ 
zione  lavoratrice  per  sottrarsi  alle  esazioni  della  pò» 
polazione  parassita. 

Sotto  i  governi  orientali ,  P  indolenza  è  un  prodotto 
del  dispotismo  ^,  giacché  costretto  P  uomo  a  pagare  in 
ragione  de*  suoi  pqfittìj  evita  naturalmente  U  lavoro 
da  cui  non  ha  speranza  di  raccorre  il  frutto.  U ahi* 
tante  s  per  es,  ;  della  Moldavia  e  della  Valacchia  non 
esercita  alcun  talento  ,  non  s*  applica  ad  alcun  tamo 
d'  industria  j  ritenendo  solamente  qiie*  mestieri  che  alla 
sussistenza  della  società  sono  più  necessaiy.  Le  arti 
meno  rozze  sono  '  lasciate  ai  forestieri^^  apparte^ 
nenti  agli  Stati  vicini  ,  e'  che  V  influenza  de*  loro  gO" 
verni  sottrae  ai  colpi  del  dispotismo.  Gli  indigeni  di" 
vengono  indolenti ,  perchti  non  possono  co'  loro  sforzi 
migliorare  la  loro  condizione j  divengono  traditori,, 
percliè  il  tradimento  e  costantemente  impiegato  a  sco* 
prive  ed  estorcere  i  loro  miserabili  risparmj.  Sulle 
loro  fisonomie  si  vedono  le  traccie  dell'angoscia  e 
delP  inquietudine  ;  i  loro  corpi  sono  indeboliti  dal* 
P  inerzia  e  dalla  mancanza  di  alimenti  ^  P  uhbrior 
chezza  •  conseguenza  dell*  ozio  nelle  persone  miserahiìiy 
finisce  di  cancellare  le  facoltà  che  distinguono  Vuomo 
dal  bruto  ,•  tali  sono  gli  effetti  progressivi  del  dispo* 
tismo. 


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oollore  ▼icin0  più  laborio* 
80s  potre)i>be  impadronir- 
sene. 

5.^  Presso  gli  Ebrei  cor- 
revano i  seguenti  prover- 
bj  :  n  quegli  a  cui  il  timor 
fi  del  freddo  impedisce  di 
»  lavorare  nel  verno,  è  ri- 
»  dotto  a  mendicare  la 
»  state.  Il  sonno  del  la- 
»  voratore  è  dolce  e  tran- 
n  quillo ,  ma  quello  del- 
n  r  odioso  é  agitato.  Que^ 
9). gli  che  conduce  Tara- 
n  tro  può  trame  vapto  e 
n  mostrare  i  pingui  ani- 
»>  mali  di  cui  si  serve,  ecc. 

6.^  Sumatra'.  Quando 
un  padre  muore,  i  suoi 
beni  vengono  ordinaria- 
mente divisi  tra  i  Suoi  fi- 
gli maschi  in  porzioni  ugua- 
li ^  ma  se  qualcuno  d'  essi 
s' alza  pe'suoi  talenli  sugli 
altri,  benché  non  sia  mag- 
giore di  età,  ottiene  co- 
munemente la  maggior 
porzione,  e  diviene  il  capo 
della  famiglia;  gli  altri  gli 
cedono  di  buon  grado  la 

FUosof.  della  Stai,  j  voi. 


4ot 
pih  che  in  qualunque  al- 
tro paese  incivilito. 

5.^  Presso  gli  Indiani  é 
proverbio:  essere  meglio 
sedere  che  camminare  ; 
giacer  che  sedére;  dormir 
che  vegliare^  e  la  morte 
migliore  di  tutto. 

I  Turchi,  giusta  un  detto 
volgare  ,  amano  meglio 
r  uovo  d' oggi  che  la'  gal- 
lina dell'  indomani.  La  ffa- 
lezza  de'  loro  edifizj  mo- 
stra il  desiderio  di  godere 
momentaneamente  senza  ri- 
guardo al  futuro. 

6.^  In  tutto  il  conti- 
nente europeo,  dove  il  si-' 
stema  de'  maggioraschi  i 
stato  introdotto,  la  nullità 
intellettuale  della  nobiltà 
è  divenuta  per  proverbio; 
e  i  grandi,  di  Spagna  di- 
spensano dal  ricercare  altri 
esempi  di  questo  fatto  in- 
contrastabile. La  GranBre-' 
tagna  presenta  eccezioni  a' 
questa  massima,  e  ne  sono 
causa   le   sue    insti  tuzioni 


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402 

superiorìtà.(Mar8den,  HUu 
de  Sumatra^  t.  li,  p.  i3  ). 
In  questo  sistema  di  cose, 
r  amore  della  ricchezza  e 
de(  potere  può  divenire  sti- 
molo allo  sviluppo  de'  ta- 
lenti. 

7.  Fra  gli  usi  proprj 
della  Dalecarlia  ve  n  lia 
uno  utilissimo  ai  progressi 
ddr  industria.  Una  nuova 
maritata  è  obbligata  , .  il 
giorno  delle  sue  nozze,  di 
presentare,  ciascun  convi- 
tato d'un  pajo  di  guanti, 
di  calze  o  d'altro  lavoro 
qualunque ,  eseguito  colle 
sue  roani.  Risulta  da  que- 
sl'uso  che  tutte  le  gio- 
vani sono  sollecite  di  ese* 
guire  molti  lavori  di  que- 
sta specie»  che  soventi  esse 
vendono  ai  mercanti  fore- 
stieri e  che  accrescono  la 
massa  delle  espoilazioni 
della  provincia  (  Annales 
des  voyagesy  t  XI,  p,  3a5). 

8.  Gli  Assiri,  i  Medi, 
i  Persiani  si   erano  fatto 


politiche,  giacché  per  es- 
sere elettralle  cariche  fa 
d'  uopo  avere  fama  di  pos- 
sederne i  talenti,  e  quando 
se  ne  esercitano  male  le 
funzioni,  si  è  posti  in  ri- 
dicolo sui  giornali  \  pagi- 
na 345-346). 

7.  In  tutta  la  Stirìa  non 
si  trova  un  solo  telajo  da 
tessitore:  le  donne  sanno 
appetta  fare  le  calze ,  ed 
anco  non  amano  occuparsi 
in  sì  tenue  mestiere,  n  Le 
»  nostre  mani,  dicono  esse,  ' 
»  abituate  ai  faticosi  lavori 
»  della^caropagna,  non  sono 
»  predisposte  a  condurre 
fi  agevolmente  sottili  spille. 
n  Se  noi  accostumiamo  le 
M  nòstre  figlie  a  simili  oc- 
»  cupazioni ,  esse  diver- 
M  ranno  pigre  e  non  vor- 
»  ranno  più  lavorare  con 
M  noi  la  terra.  «  {Annales 
n  des  voyaets ,  t.  XIX , 
p.  100-101).  Il  quale  ra- 
gionamento è  smentito  dai 
fatti  addotti  altrove. 

8.  Il  Musulmano  col  suo 
fatalismo  non  fa  nulla  per 


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nn  tIovei*e  religioso  di  oon- 
durre  le  acque  nel  deserto 
per  moltiplicarvi,  giu<<ta.U 
precetti  di  Zoroastro,  i 
prìncip/  della  vita  e  deU 
P  abbondanza  j  quindi  vi 
8i  jDGonlraoo  grandi  trac* 
eie  d^  un'antica  pepolazio* 
ne.  Sopra  tutta  la  strada 
da  Aleppo  ad  Hama  si 
trovano  ovutoque  rovine  di 
villaggi,  cisterne  affondate^ 
avanzi  di  fortezze  e  di 
tempi  (Volneyj  Voyage  en 
Sjrriej  t.  II,  p.  64). 


aoS 
ricercare  la  causa  de^  mali 
ed  opporvi  rimedj:  un'a- 
patia quasi  stupida  chiude 
la  porta  ai  dispiaceri  e 
alla  previsione.  Ch'egli  sia 
spogliato,  rovinato,  od  al- 
tro, ripete  tranquiUamente: 
così  era  scritto  :  sic  eroi 
in  fatisi  egli  dice  a  suo 
figlio:  Rivolgimi  la  testa 
verso  la  Mecca^  e  muore 
in  pace. 


II.  ConsumL 
A)  Cibo. 


In  pih. 

9.  M  Benché  l'acqua  del- 
j»  V  Eufrate  sta  ottima  , 
99  gli  abitanti  di  Bir  non 
w  bevono  che  quella  d'una 
»  sorgente  che  a  poca  di- 
»  stanza  dalla  riva  zam- 
»  pilla.  Ad  un  viaggiatore 
»  sorpreso  di  quest'  uso 
r  risposero  ingenuamente 
»  che  per  economia  la 
»  preferivano  all'acqua  del- 


In  meno. 


9.  La  vo^iù  di  mostrarsi 
ricchi j  a  cui  talvolta  s'u' 
nisce  la  generosità^  costrin- 
gè  ad  un  aumento  di  spesa 
nel  soddisfacimento  de'  bi- 
sogni giornalieri  o  nelle 
epoche  di  particolare  al- 
legrezza. Per  es.,  a  Ma- 
nilla (capitale  degli  stabi- 
limenti spagnuoli  alle  Fi- 
lippine |  lat   i4°  34'  (8')i 


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2o4 

»  V  Eufrate  ,  atteso  che 
Ti  quest'ultima  èccUandoU 
»  a  mancare  jnU  del  con» 
n  suetOf  cagionava  loro  uà 
»  anniento  di  spese  ooe- 
j9  rose:  checché  ne  sìa, 
j9  gli  abitanti  di  Bir  sono 
»  realmente  molto  sobrj 
»  ed  avvezù  a  privarsi  di 
9  tutto  ciò  che  non  sa- 
»  rebbe  altronde  che  un 
M  supplimento  di  bisogni 
»  o  di  piaceri  «  {Journal 
des  voy€^s^  tom.  XVI, 
p.  282). 


Ho  creduto  di  dover  ci- 
taif  questo  fatto  anche 
perchè  è  un  nuovo  argo- 
mento dell'influenza  degli 
elementi  topografici  sul- 
r  intensità  de'  bisogni. 


benché  paese  caldissimo , 
siete  accasato  d'avarìsia  è 
pidocchieria,  se  fate  com- 
parire a  pranzo  meno  di 
dodici  piatti  {Joumail  des 
vqyages  ,  t  VI ,  p.  5o  ). 
Nelle  isole  greche  le  ce« 
rimonie  od  atti  d'aliegrena 
per  un  matrimonio  durano 
generalmente  8  giorni,  a 
Stampaglia  i5.  In  que- 
st'ultima isola  e  neli'ac"' 
cennata  occasione  ,  si  dà 
a  mangiare  dalla  mattina 
alla  sera  a  tutti  i  cono- 
scenti gli  otto  primi  gior* 
ni,  e  negli  altri  ai  pallenti 
piti  prossimi  soltanto  {An" 
nales  des  voyages  ^  t.  II, 
p.  176). 

I  consumi  straordinarj 
nelle  epoche  di  Natale, 
Gimevale,  Pasqua,  ecc., 
sono  piuttosto  segni  di  abi- 
tuale astinenza  forzata  che 
di  ricchezza ,  altro  argo* 
mento  della  miseria  de' 
nostri  maggiori. 


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205 


in.  Continuaùone  de*  consumi» 


10." 


•     A)  abo. 
In  pHà, 

>.^  A  Milano  ,  atteso 
il  non  eccedente  prezzo 
del  sale,  sì  fabbrica  pane 
con  sale,  come  fabbrica- 
Tasi  per  P  addietro  nelle 
provinole  marittime  della 
Francia  e  nelle  inteme  che 
per  la  vicinanza  delle  sa- 
line* ottenevano  il  sale  a 
basso  prezzo. 

B)  Bevande. 


In  meno. 
la^  L'alto  prezzo  del 
sale^  cagionato  dalla  R. 
privativa^  è  causa  per  cui 
in  Parigi,  nel  centro  delle 
ricchezze  della  Francia , 
nella  sede  piti  brillante 
del. lasso,  si  febbrìca  pane 
senza  sale. 


1 1  .<>  Si  attribuisce  in  gran 
parte  la  temperanza  de' 
Tartari  alla  loro  religione» 
L' Alcorano  vietando  l'uso 
del  vino  e  dell'acquavite 
tende  a  guarentirli  dalle 
conseguenze    dell'  ubbria- 


11.^  I  Greci  moderni 
bevono  insieme  alla  salute 
di  ciascun  convitato  ;  e 
quando  vogliono  far  omag- 
gio a  qualcuno ,  bevono 
tre  o  quattro  bicchieri  ia 
suo  onore  (i). 


(i)  Annales  des  voyages  ^  t  II  ^  p.  178. 

DiP  Germani  scrive  Tacito.  Consumar  notte  e  gior- 
no  bevendo  non  è  vergogna  j  e  le  frequenti  risse  j  soy 
lite  tra  ubbriachi^  di  rado  finiscono  in  villanie  y  pia 
spesso  in  omicida  e  ferite  ....  Se  li  lascerai  far 
quanto  vogliono,  più  facilménte  potrai  vìncerli  col- 
I  ubbriachecza  che  coli'  armi  (De  mor.  Germ.  as-a3). 
Si  vede  qui  f  influsso  delle  abitudini  su^  eventi  mi* 
litari. 


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4o6 

chezzà  russa.  Il  comando 
che  prescrìve  loro  1'  asti- 
nenta,  è  meno  favorevole 
alla  salute.  I  Tartari  con- 
tano annualmente  io5  gior- 
ni di  digiuno  (i). 

In  Italia ,  non   la  sola       • 

religione  ma  anco  la  ci- 
vile opinione  condanna  al  •  .  ^  (i). 
pubblico  sprezzo  le  perso- 
me  dedite  all'ubbriachezza. 
Allo  stesso  grado  non  i 
ancora  giunta  l'opinione 
in  Inghilterra. 

(i)  Malte-Brun,  Précis  de  géographie,  ecc.,  L  IIIj 
p,  37X.  —  Pressò  gli  Armeni  V  uso  vuole  che  si  di- 
giani  dippiù  in  ragione  dèlie  cariche  ecclesiastiche  di 
ad  si  e  investiti  (  Idem  ^  ibid,  ^  p.  i^S  ). 

{^)  Chardin,  p.  191.  —  Thornton^  État  actuel  de 
la  Turquie,  L  ÌI^  p.  ai 5-2 16. 

Ho  incontrato  de  Russi  ^  aggiunge  lo  stesso  scrit^ 
tore,  ai  quali  tubbriachezza  sembra  essere  un  precet^ 
to  di  religione  ,  ma  che  soffrirebbero  il  martino  pini" 
tosto  che  pipare  y  perchè  la  Scrittura  santa  dichiara 
che  ciò  che  entra  nella  bocca  dell*  uomo  noi  pub  mac- 
chiare y  ma  solamente  ciò  che  ne  esce.  Son  'questi  i 
eeguoci  d  antica  setta  incorrotta  ^  i  quali  amano  me* 
glio  guastare  la  regolarità  S  una  strada  che  adempire 
i  doveri  religiosi  in  un  tempio  che  non  fosse  esatta-* 
mente  costrutto  ntlla  direzione  d  Oriente  in  Occiden^ 
te  ;  conservano  la  loro  barba  a  dispetto  di  Pietro  ii 
grande  y  e  come  esso  a  prova  della  loro  divozione  si 
inebbriano. 


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4o7 


C)  Festlfo. 


In  piti, 

12.**  {  Berry.  ).  Non  si 
vegi^ono  in  questa  provin- 
cia che  zoccoli  ai  piedi 
anche  delle  persone  più 
agiate,  e  soprattutto  delle 
donne ,  ma  sono  più  ele- 
ganti che  i  zoccoli  grosso- 
lani  d' alcune  province  ale- 
manne; hanno  una  forma' 
piacevole ,  e  sono  ornati 
di  piccole  liste  di  pelli  (i). 

i3.*'  L'opinione  religiosa 
ha  sempre  ristretto  lo  sfar* 
zo  negli  abiti.  U  Addis  ^ 
uno  de'  libri  che  contiene 
la  fede  musulmana  ,  proi- 
bisce espressamente  l'oro, 
l'argento  ed  anche  la  seta 
negli  abiti.  I  Vekabiti  che 
vi  si  uniformano ,  fanno 
alto  rimprovero  ai  Tni'chi 
perchè  adottano  un  lusso 
riprovato  da  Maometto. 
Infatti,  sebbene  egli  abbia 
proibito  di    portare   stoffe 


In  meno. 


I!).*  (Madrid).  Le  per- 
sone del  volgo  portano 
scaipe  dr  cuojo  ,  giacché 
de'  zoccoli  è  affatto  ignoto 
V  uso  in  Ispagna  (i). 

li  paesano  vai  tei  lino  , 
benché  estremamente  mi- 
serabile, ricusa  di  portare 
zoccoli. 


1 3.°  L''op)nione  civile 
cerca  la  bellezza  negli  àbi- 
ti y  non  il  risparmio  y  e 
talvolta  vede  la  bellezza 
nell'eccesso  del  consumo. 
V'ha  a  Mycone,  dice  Vi l- 
loison ,  delle  donne  ch^ 
portano  dodici  gonne  le 
une  sopra  le  altre  j  oltre^ 
le  mutande  ;  io  parlo  di 
quelle  chp  vestono  alla 
Tiniotta.  Si  osserva  lo 
stesso  ad  Andros  ...  ve 
n'  ha  anco  di   quelle   che 


(i)  Link^  Voyage  en  PortugaU  t,  /,  p,  Si. 
\x)  Idem^  ibid.  ,  p.   I23. 


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4o8 

rosse  e  gialle  ricamate  d'o-  portano  cinque  a  sei  paja 
ro  e  d'argento,  questi  due  di  calze  (a), 
colorì  sono  generalmente  A  Lima,  capitale  del 
ricercati  dai  Turchi  ;  e  Perii,,  si  veggono  ^sovente 
debb'  essere  molto  povero  delle  donne  borghigiane  , 
colui  che  non  ha  alcun  P  abito  delle  quali  costa 
ricamo  sui  suoi  abiti  (i).     più  di   20,000  scudi  :    le 

sole  scarpe  ricamate  d'oro 
e  d'argento  valgono  non 
di  rado  10  piastre  (3). 


(i^  Journal  des  voyages^  t  IX ,  p,  a  19-320. 

(y  Annales  des  voyages  j  t,  11^  p,  i4& 

(3)  Le  donne  arabe,  dell' Fmen  portano  dieci  a  quin- 
dici beiTCttini  ^  uni  sopra  gli  altri  y  di  tela  di  lino  . 
e  di  cotone  piqué.  Quello  che  li  copre  tutti  è  sovente 
ricamato  <f  oro ,  e  presenta  sempre  qualche  sentenza 
delt  Alcorano,  Gli  Arabi  inviluppano  questa  nkoUitU" 
dine  di  berrettini  con  una  gran  pezza  di  mussolina, 
la  quale  nelle  due  estremità  ha  frangie  di  seta  ed 
anche  d!  oro  ^  e  la  lasciano  pendere  sul  dosso  (Route 
de  l'Inde,  p,  278-279^. 

U  acconciatura  del  capo  delle  donne  islandesi  ha 
forma  d^  un  pane  di  zucchero  ;  la  sua  altezza  è 
uguale  a  due  altezze  del  volto  :  ella  è  composta  .  di 
molti  fazzoletti  ravvolti  proporzionatamente  alla  fpr^ 
ma  conica  P  uno  sulP  altro.  Essi  sono  Jermati  sul 
capo  da  un  fazzoletto  di  seta  j  del  quale  P  uso  prin^ 
cipale  si  è  di  guarentire  dal  freddo  (  Histoire  des  pé^ 
ches,  etc.y  t,  II  y  p*  5i  ).  L*  acconciatura  delle  donne 
arabe  .essendo  simile  a  quelle  delle  islandesi^  si  vede 
che  P  opinione  ha  vinto  il  climax  ordinando  nel  paese ^ 
caldissimo  delP  Arabia  quella  foggia  éP  abbigliamento 
che  guarentisce  dal  freddo  nell*  Islanda. 


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4o9 

.   i4*  In  Turchia  il  latto  .  i4«  A  Gattaro',   le  ye» 

e    qualunque  altro  segno  dove    sono    obbligate    di 

esteriore  d'angoscia,  è  con*  portare  il  lutto  due  anni; 

siderato- come  una  lagnan-  in   alcani   luoghi   es&e  io. 

za  contro  i    decreti    della  portano  tutto  il  resto  della 

ProVYÌdensa,  e  condannato  Vita  ,    e  non  possono  più 

dalla  legge    e  dal   costu-  maritarsi, 

me.  Si  permette  solo  alla  Siccome  gli  abiti  di  lutto 

madre  di  piangere  la  morte  da  un  lato  risTCglìano  nel 


L'Ambia  presenta  un"  altra  singolarità  nel  svestito  , 
che  fa  contrasto  coi  costumi  europei  j  e  sì  h  che  i 
vecchi  sono  più  studiati  nel  loro  abbigliamento  che 
non  i  giovani  f  le  stoffe  meno  grossolane  sono  risero 
vate  principaìmente  per  essi:  riflettendo  altronde  che 
ivi  il  costume  non  varia  giammai.,  eh'  egli  è  attuai* 
mente  ciò  che  era.  ne'  tempi  più  rimoti  y  si  persuade 
che  queir  uso  ha  per  iscopo  {U  procurare  riverenza 
alla  vecchiezza.  In  Europa  alT  opposto  le  mode  cam» 
biano  tutti  i  giorni  ,  ma  giunge  un*  età  in  cui  P  abitua 
dine  prevale  sul  gusto  di  nuove  foggie  di  vestire  ^ 
si  arresta  ad  un  costume  che  non  si  cambia  durante 
gli  ultimi  anni  della  vita,  e  che  diviene  ridicolo  ^  al* 
lorchh  la  gioventù ,  la  quale  abbellisce  tutto  colle  sue 
grazie  ,  cessa  di  servirsene.  La  moda  altronde  in  Eu- 
ropa non  fa  variare  solamente  il  costume;  ella  stende 
anco  il  suo  imperò  sopra  tutti  gli  usi  della  vita  y  da^ 
che  risulta  troppo  sovente  un^  opposizione  penosa  tra 
la  gioventù  e  la  vecchiezza,  I  costumi  de"  padri  sem- 
brano  ridicoli  ai  figli  j  i  padri  criticano  il  tempo  pre- 
sent^  desiderando  r  antico  y  quindi  mùtuamente  s^ina- 
sprano.  Non  succede  lo  stesso,  presso  la  maggior  parie 
delle  nazioni  orientali ^  perchè  gli  usi  vi  sono  immu^ 
tabiU, 


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ito 

del  suo  figlio  e  portare  il 
duolo  tre  giorni  (Thòrn- 
ton,  Etat  de  la  Turguie^ 
t.  II.  p.  352  ). 


D) 
In  più. 
i5.^  In  Italia  ^  Francia, 
Spagna ,  Portogallo ,  In- 
ghilterra, generalmente  in 
tutti  i  paesi  della  terra,  le 
case  hanno  finestre  verso 
strada,  dove  si  procura  il 
piacer  di  vedere  ed  essere 
veduti ,  si  riceve  luce  ed 
aria  dalla  parte  verso  stra- 
da ugualmente  che  verso 
corte,  e 9  in  caso  d'incen- 
dio f  si  hanno  più  mezzi 
per  fuggire  ed  ottenere 
soccorsi. 


pubblico  sentimenti  di  i 
stizia,  dall'altro,  dopo  certo 
tempo,  divengono  inutili , 
perciò  è  più  conforme  al- 
l'economia l'uso  turche- 
sco  che  il  nostro. 

Case, 

In  meno, 
i5.^  Al  Cairo  ed  altri 
luoghi  della  Turchia,  la 
gelosia  ha  influito  sulla 
costruzione  degli  edifizj  , 
ha  chiuso  le  finestre  verso 
strada ,  acciò  le  donne  non 
possano  comunicare  coi  pas- 
seggi eri  ,  e  non  ha  per* 
messo  r  entrata  all'  aria 
ed  alla  luce  che  verso  cor- 
te. Lo  stesso  sentimento 
di  gelosia  ha  voluto  molto 
strette  le  porte  delle  ca- 
se (i). 


(i)  Ganjanij  città  deW  India  sulla  costa  d*Orisca, 
molto  commerciante  :  questi  popoli ,  benché  soggetti  ai 
Mogolli  j  s*  imaginano  di  conservare  la  loro  Ubertà  s 
perche  sono  in  possesso  di  non  essere  governati  da  un 
moro  nella  loro  città,  Gò  non  ostante  permettono  ai 
mori  di  abitanti  ^  ma  non  si  fidando  di  essi -e  meno  de* 
gli  Europei j  non  permettono  loro  di  far  case  con  muraglie 
di  mattoni^  temendo  che  presto  si  cambino  in  fortezze^ 


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4i« 


E)  Comodi. 


In  più. 

i6.^  In  Europa  9  alme- 
no nelle  classi  medie  della 
società,  uu* servo  esegui* 
sce  gìoroalmente  tutte  le 
faccende  domestiche  ;  com-  ' 
pra  il  bisognevole  sul  mer- 
cato y  porta  le  lettere  alla 
posta  ;  rassetta  i  letti  nelle 
stanze,  attende  alle  vivan- 
de nella  cucina  ,  ecc. ,  e 
taUolta  anco  sale  in  coc« 
chio  e  guida  i  cavalli  ;  in 
una  parola,  egli  eseguisce 
tutto  ciò  che  é  capace  d' e* 
seguire  ;  la  somma  de' suoi 
servigi  è  limitata  dalle  sue 
forze  y  non  da  opiniooe 
qualunque  civile  o  reli- 
giosa. 


In  meno. 


iG.^»  NeUe  Indie  le  più 
basse  caste  hanno  certe 
ridicole  distinzioni  tra  lo- 
ro, sulle  quali  insistono 
spesso  colla  più  grande 
importanza  e  calore.  Il 
facchino,  per  es.,. il  quale 
porta  un  carico  sulla  te*» 
sta  ,  ricusa  di  levarlo  sulle 
spalle  ;  il  venditor  di.  sale 
non  può  vendere  aceto,  ecci 
Questa  dwisione  di  caste 
cagiona  grandi  spese  in 
serviy  ninno  d'essi  volendo 
fare  la  minima  cosa  di 
ciò  che  non  é  proprio  uf- 
fizio della  sua  casta,  quin- 
di molte  mani  e  poco  ser- 
vizio. 


F)  Piaceri. 
17.^  In    Iscozia    potete         17.^  In  Inghilterra  siete 

quindi  in  tutta  la  città j  una  grande  pagoda  solamente 
ed  il  palazzo  del  governatore  sono  di  mattoni j  tutte  le 
altre  sono  costrutte  con  terra  grassa^  intonacate  con  calce 
dentro  e  fuori  j  coperte  solo  di  paglia  e  di  giunchi  j 
e  che  fa  d*  uopo  rinnovare  di  due  in  due  anni^  cosa 
alquanto  incomoda  (Dict  univers.  de  la  géographie 
commer^ante  ,  t  IV  y  p.  4%)* 


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4i2 

▼iaggiai^e  a  piedi  senza  al* 
tra  difesa  che  un'ombrèl- 
la*. Gli  studenti  delle  uni* 
Tersità  di  Glascow  e  di 
Edimburgo  vanno  a  cen* 
tinaja  a  visitare  a  piedi 
quel  paese. 

i8.S  In  Europa  ciascu« 
no  può  comparire  sui  corsi 
pubblici  a  piedi  ;  quindi 
il  piacere  del  passeggio 
non  è  limitato  dalla  im- 
possibilità di  mantenere  dei 
cavalli,  il  che  tra  noi  esclu- 
derebbe dai  passeggi  più 
di  99/ 1  oo  della  popolazione. 


In  più. 


•g-"^ 


esposto  alle  risate  del  po- 
polo e  all'insolenza  de' lo- 
candieri^ se  viaggiate  a 
piedi  y  oltre  il  maggior  pe- 
ricolo d'  essere  derubato 
ed  assassinato. 

i8.^  A  Batavia  non  si 
incontra  un  solo  Europeo 
a  piedi  y  giacché  egli  per- 
derebbe la  stima  degli  in* 
digeni  e  de'  Chinesi  se  non 
andasse  in  cocchio:  quindi 
ciascuno  fa  acquisto  d'un 
cabrioUe  e  di  due  cavalli 
almeno  (  Journal  des  voya^ 
ges,  t.  XX,  p.  147). 

del  tempo. 

In  meno* 
19.^  u  Le  orazioni  e 
39  adorazioni  che  gli  Indous 
M  fanno  ne'  loro  paesi  ai 
»  loro  tanti  idoli  (3o  mi- 
Ai  lioni  )  è  cosa  di  molta 
»  noja  e  fatica,  poiché 
»  gli  stessi  re,  occupati  in 
u  tanti  altri  negozj  gravi 
»  che  non  si  hanno  a  tra- 
»  lasciare ,  non  possono 
M  non    di    meno    far    di 


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4i3 
»  manco  di  non  consu** 
»  mare  in  queste  adora- 
j»  noni  sette  od  otto  ore 
»  ogni  giorno  ,  con  tanti 
»  ing&ini ,  con  tanti  prò* 
»  stminenti  e  siffiitte  fii* 
»  ticose  cerìmoiue,  che  è 
i»  cosa  da  direnare  ogni 
M  robusto  ^lantuomo(£e^ 
M  tere  sulle  Indie  Orien» 
»  talijt.  II,  p.  23o)  99. 

RIASSUNTO  DEUi^  INFLUENZA  DELLE  FALSE  ABITUDINI 
INTELLETTUAU  SULLA  PRODUZIONE,  URGOLAZIONE 
E  CONSUMO   DELLE  RICCHEZZE. 

Dalle  cose  discorse  ne'  libri  antecedenti  ed  in  que« 
sto  risulta  ^  che  più  idee  false  si  sviluppano  naturai* 
mente  nello  spirito  umano  ,  acquistano  forza  talvolta 
indomabile,  riescono  ad  acdecare  il  privato  interesse, 
cagionano  perdite  di  forze  ,  di  tempo ,  di  materie  con 
immenso  danno  della  pubblica  economia  : 

I.  Popolazione. 

i.^  Malattie  fisiche. 
In  tempo  di  peste   le   strade   e   i   mercati*  riman- 
gono aperti  in  Turchia,  quindi  il  contagio  si  diffon- 
de. Un  Turco  si  crederebbe  colpevole  di  opporisi  alla 
volontà  di  Dio,  se  abbandonasse  la  sua  bottega,  al- 
lorché la  morte  lo  circonda  da  tutti  i  lati. 
2.^  Idem.  Malattie  inteUettuàU. 
I  Tiurchi   non   intraprendono   di    guarire  i  pazzi , 


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4f4 

perché  opinaDÒ  che  la  follìa  e  V  imbecillità  sono  fa«* 
▼ori  particolari  del  cielo  per  quelli  che  ne  sono  affetti. 
I  Cretini  ,  ora  furono  riguardati  come  oggetti  delia 
divina  vendetta ,  indegni  delia  confidenza  degli  uomi- 
ni ,  perciò  nel  Beam  si  richiedevano  sette  Cretini  per 
fare  una  testimonianza  ;  indegni  delle  cerimonie  ec- 
clesiasLiche  alla  loro  morte  ,  perciò  il  Parlamento  di 
Rennes  fu  costretto  ad  intervenire  onde  far  accordare 
loro  la  sepoltura  \  ora  furono  riguardati  come  eletti 
del  Signore  ;  e  dopo  la  loro  morte  si  conservarono 
con  rispetto  i  loro  vestimenti.  In  entrambi  i  casi  non 
si  fece  nulla  per  la  loro  educazione  e  guarigione. 

IL  Fonti  di  produzione. 

3.*  Miniere. 

I  popoli  di  Bottschvranas  (  tribù  africana)  sono  at- 
taccati ad  usi. superstiziosi  oltre  ogni  credere;  per  cs.^ 
essi  amano  il  sale  ,  ne  comprano  in  grau  quantità  ^ 
ma  antico  costume  vieta  loro  di  trarre  sale  dai  laghi 
e  dalle  maremme  salate  viciue  alle  loro  città,  e  lo 
rispettano  (  Nouyelles  Annales  des  vqyages  j  t  XX  , 
pag.  4i5). 

Nella  penisola  di  Malaca ,  Pera ,  paese  ricco  di  sta- 
gno f  è  goveraato  da  principi  musulmani ,  la  super- 
stizione de'  quali  ha  sempre  proibito  lo  scavo  delle 
miniere  per  tema  d'  offendere  i  genj  delle  montagne 
(Malte^run,  Pr&;iir  de  géographie^  etc.^  t  IV,  pag.  223). 

4.^  Pesca. 

Gli  abitanti  di  Formosa  hanno  avversione  al  mare, 
cosa  stranisnma  negli  abitanti  d"*  un'isola^  ed  è  que- 


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4«5 

sto  il  motivo  per  cui  non  esercitano  la  pesea  die  nei 
fiumi  6  ne^  ruscelli  (  Nom^elleé  Aanaìes  des  i^oyages , 
t  XX,  pag.  2i4). 

Oltre  i  gamberi  e  differenti  speeie  di  pesci  »  abbon- 
dano nella  riviere  dei  KaJmucchi  le  testuggini  che  dal 
Mar  Nero  e  dal  Mar  Caspio  salgono  pel  Don  e  4  Voi-* 
ga.  I  Kalmucchi  sentono  si  forte  avversione  per  que- 
sti amfibj  ,  che  lungi  dal  pescarne  e  fìirne  loro  ali-* 
mento,  non  osano  ne  anche  tf>ccarli  colla  mdno  (ift>u« 
i^eUes  Annales  des  voyages^  t  XII,  pag.  265). 
5,^  Agricoltura. 

Sulla  costa  di  Barbagia ,  da  Labiar  ,  antica  Cirene, 
fino  alla  tomba  di  Sidy  Mahotnede  Emerì  ^  V  olivo 
cresce  spontaneamente ,  e  in  tanta  copia  vi  si  propaga 
■che  occupa  spazj  grandiosi.  I  Bedovini  che  non  co- 
noscono altro  condimento  che  il  burro  ^  non  f9nno  al- 
cun caso  di  questo  albero  ,  e  "per  una  superstizione 
ptirticolare  ad  essi  impediscono  di  come  il  ti*utto  e 
farne  olio  \  eppure  ti*asportato  in  Europa^  per  la  via 
di  Bengasi  basterebbe  ad  arricchire  tutto  il  paese  (Della 
Cella  ,  Fiaggio  da  Trìpoli  di  Barbarìa  alle  frontiere 
occidentali  delV  E'^itto). 

Nelle  isole  Caroline,  per  qualche  superstizione  non 
ben  nota ,  ricusano  gli  abitanti  d'  allevare  porci  e  vo« 
iatili  (Annales  des  voyages,  t.  XVII ,  p.  aSy-aSS). 

Ne'  Grigioni ,  e  principalmente  a  Prettigau ,  si  col- 
tiva in  grande  il  zafferano  falso  (  Rumex  Alpinus  ) 
altamente  abborritò  nel  restante  della  Svizzera  ,  ben« 
che  serva  ad  ingrassare  i  porci ,  allordiè  i  suoi  getti 
vengono  frammischiati  a  pomi  di  ten*a ,  carote  e  latte 
(  Ebel  p  Manuel  du  voyageur  en  Suisse  ^  p*  47^  )• 


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4i6 

6*,  Ard  e  mestieri 

L'autore  delle  Lettere  sulle  Indie  Orientali  dice  : 
i  Parsi  non  estìnguono  inai  il  fuoco  ,  né  meno  una 
lampada.  Un  mio  senritore  Parsi  andava  a  cercare  un 
altro  Indou  quando  una  candela  doveva  spegnersi.  Pro* 
cui*ano  di  arrestare  un  incendio  non  coli' acqua  ^  ma 
coir  abbattere  le  fabbriche  piti  vicine  alle  accese ,  e 
per  questa  riverensa  loro  verso  il  fuoco  rdwio  d'essi 
esercita  Parte  del  fabbro  (t.  Il,  pag.  i6o). 

Il  rumore  delle  campane  essendo  odioso  ai  Turcbi^ 
mantengono  sui  loro  minaretii  o  campanili  dei  gri« 
datori,  i  quali ,  alle  ore  prescritte  dalla  legge,  annun- 
ciano ne' quartieri  della  citta  le  preghiere.  L'arte  del 
fabbricatore  di  campane  é  quindi  proscritta,  ecc. 

IH.  Circolazione  delle  ricchezze'. 

7^  In  tutte  le  legislazioni  teocratiche  (eccettuata  la 
Tangelica)  si  è  cercato  d'isolare  le  nazioni  e  d'impe- 
dirne le  reciprodie  comunicazioni,  il  che  annulla  il 
commercio  estero.  Nella  legislazione  indiana  èssendo 
stata  supposta  impurità  in  una  classe  o  in  un'altra, 
lo  stesso  commercio  intemo  incontra  numerose  restri- 
zioni. 

Alle  idee  religiose  s'uniscono  altri  prodotti  dell'ima* 
ginazione,  cosicché  sorgono  presso  a  poco  uguali  osta- 
coli; per  es.  un  Bouschwano  (tribiì  d'Affirica  soprac- 
citata) ritornando  da  paese  estero  si  fa  radere  i  ca- 
pelli e  la  barba,  affine  dì  annullare  -  gli  incantesimi 
che  poterono  esercitare  sopra  di  lui  i  maghi  stranieri. 
Questo  timore  non  deve  moltiplicare  i   contatti  delle 


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4'y 

nftiioni  {Ifùwelks  annaies  dcs  if^yoges^  t.  XX^-fag» 
4i5). 

IV.    Consumi  delle  ricchitte. 

8.  Cibi  {Cibi  carnei). 

La  carne  di  yacca  e  di  bue  é  rigo^osmneiite 
proibita  ad  ogni  casta  Indù,  tranne  le  due  infime  dei 
Paria  e  Pelejàj  i  quali,  purché  non  gli  ammazzino 
(il  che  sotto  il  dominio  de' principi  Indù  è  a  tutti 
capitale  delitto),  possono  cibarsene  quando  li  trovano- 
morti.  In  generale  la  religione  Indù  consiste  nell'aste- 
nersi  da  certi  alimenti,  e  gii  abitanti  la. osservano  con 
tale  superstizione,  che  la  lame  stessa  non  li  indurrebbe 
a  cibarsi  d'una  vivanda  proibita.  Ora  é  noto  che  la 
mancanza  del  consumo  annulla  la  produzione  nell'a- 
gricoltura e  nelle  arti. 

Il  basso  popolo  nella  Russia  professando,  gran  vene- 
razione al  pippioni,  perchè  ricordano  l'emblema  dello 
Spirito  Santo,  crederebbe  di  commettere  un'empietà 
mangiandoli  (Journal  des  vojrages^  t  XI,  pag.  246- 

247); 

9^.  CUfi  vegetabili. 

I  Greci  non  hanno  giammai  legumi  sulle  loro  mense, 
e  fanno  anche  un  delitto  ai  Turchi  di  mangiarne.  La 
sola  Atene  è  regolarmente  fornita  di  questi  erbaggi  e 
li  trae  da  Spolia  o  Gipollia ,  villaggio  distante  più  d'un 
miglio  (idem^  t.  XIX,  pag.  60-61). 

10^  Bevanda. 

I  buoni  Musulmani ,  dice  un  viaggiatore,,  sono  sì 
rigidi  osservatori  del  Ramadan ,  che  durante  un  vento 
Filoso/,  della  Stat  ^  voi  IF.  17 


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4i8 

di  terra  che  si  è  fatlo  sentire  (a  Trìpoli)  tre  gionit 
sono,  e  che  fu  cagionato  da  un  calore  eccessivo  si- 
mile a  quello  che  si  prova  vicino  alla  bocca  d'un 
forno  riscaldato  e  capace  di  soffocare ,  non  si  è  ve- 
duto alcun  moro  un  po' distinto  rompere  il  digiuno 
e  diminuire  le  sue  angoscie  bevendo  dell'acqua.  Molti 
sono  caduti  per  le  strade  oppressi  dalla  sete;  il  po- 
polo spargeva  allora  dell'acqua  sul  loro  volto  guar- 
dandosi bene  d'av viciname  una  stilla  alle  labbra  (Jour* 
•  nal  des  vqyages^  tom.  I,  pag.  875).  Non  è  ciò  per- 
messo che  al  tramonto  del  sole. 

In  somma  l'uomo  che  produce ,  che  cambia,  che 
consuma,  si  muove  sopra  tutti  i  punii  della  terra  in 
un'atmosfera  più  o  meno  nebbiosa  di  idee  false /che 
ristringe  l'esercizio  delle  sue  facoltà  in  limiti  piti  an* 
gusti  di  que'che  l'interesse  pubbUco  richiede,  e  que- 
sto stato  di  cose 9  principalmente  ne' paesi  caldi,  con* 
tinua  aecoli  e  secoli. 

CAPO   TERZO 

INFLUENZA  BELLE   CAUSE   MORALI 
SULLE  ABITUDINI   MORALI 

I.   Parentela. 

In  più.  In  meno, 

1.^  In  conseguenza  dei  i.^  Ne' secoli  di  mezzo, 

loro  pi^egiudizj  ,    i    Druzi  si  moltiplicarono  gli  impe- 

( popoli  turchi  nella  Siria)  dimenti  matrimoniali. L^m- 

non  amano  conti^arre  ma-  pedimento  particolare  della 


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trìmori)  fuori  (della  loro 
famiglia.  Essi  preferiscono 
sempre  il  loro  parente , 
foss'  anche  povero ,  ad  un 
ricco  stì'aoiero  ;  e  furono 
▼isti  più  d'una  Yolta  dei 
semplici  villici  ricusare  le 
loro  figlie  ai  mercanti  di 
Saide  e  di  Bairouc,  che 
possedevano  la  a  i5m. 
piastre.  Essi  conservano 
sino  a  certo  punto  V  uso 
degli  Ebrei»  il  quale  im- 
poneva al  fratello  l'obbli* 
go  di  sposare  la  vedova 
del  fratello  quando  questi 
pon  aveva  lasciati  figlia  uso 
generalmente  comune  ai 
popoli  Àrabi  (i) 

2.^  Generalmente  nelle 
legtslauoni  antiche  primeg- 
gia il  sentimento  di  fami- 
glia. Tra  i  desiderj  più 
comuni  si  manifesta  quello 


4-9 
parentela  fu  esteso  rino  al 
settimo  grado ,  cosicché 
ne',  paesi  piccoli  erano  qua* 
si  impossibili  i  matrimonj  ; 
perciò  il  concilio  lateranese 
del  i!2i5  limitò  1'  impe* 
dimento  delia  parentela 
al  quarto  grado.  L'autori- 
tà .{civile  lo  rtstriiise  al 
secondo. 


2.  La  superstizione  di- 
strusse in  Egitto  il  senti- 
mento di  famiglia;  [se  un 
Egiziano  veniva  divorato 
da  un  coccodrillo  nelle  pro- 


(i)  Folneyy  Voyage  en  Syric,  f.  i,  p.  4? 4-47^' 
Una  lef^  degli  Assirj  vietò  agli  sposi  di  condurre 
le  loro  mogli  lungi  dal  luogo  della  loro,  nascita.  Fa- 
cendo questa  legge  il  legislatore  pensò  ^  giusta  Erodoto  ^ 
a.  prevenire  i  cattivi  trattamenti  che  potevano  usare  i 
mariti  verso  le  loro  mogli  lungi  dalla  casa  patema. 


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420 

d^una  lunga  posterità;  si 
cita  con  piacei*e  la  terra 
de' suoi  maggiori^  il  nopie 
del  padre  è  associato  alla 
gloria  del  figlio  ;  le  nasci- 
te, le  morti,  i  m9trimonj 
sono  cause  per  cui  si  uni- 
scono i  parenti  piiì  dis- 
tanti e  gozzovigliano,  in- 
sieme; insomma  il  senti- 
mento di  famiglia  esten- 
deva talvolta  la  sensazione 
dei  beni  e  de'  mali  sino 
alla  decima  generazione  (t). 


vince  in  cui  era  adorato 
questo  animale  j  il  padre 
lungi  di  piangerne  la  mor- 
te ,  si  gloriava  d' avere 
dato^la  vita  ad  un  figlio 
che  -ebbe  il  merito  >di  no- 
djnre  una  divinità.  Furono 
visti  in  tempo  di  carestia 
gli  Egiziani  divorarsi  tra 
loro  piuttosto  clie  nodrirsi 
di  animali  sacri  {Diod,  /, 

Si,H(2). 


(i)  Merita  d*  essere  citata  una  le^e  romana  come 
favorevole  al  sentimento  iU  famiglia  j  ed  è  la  seguente: 
È  noto  che  dopo  la  morte  df  un  parente j  la  famiglia  ^ 
durante  nove  giorni  j  rimaneva  ^  quasi  dissi  ^  sepolta 
nel  duolo  e  nella  tristezza^  ed  andava  al  sepolcro  per 
praticarvi  certe  cerimonie  religiose.  In  questo  inter- 
vallo la  legge  vietava  di  citare  in  giudizio  gli  eredij  e 
meno  i  parenti  del  defunto  ^  od  in  qualunque  altro 
modo  molestarli  (IVovel,  ii5). 

Facendo  applauso  alle  le^  favorevoli  al  sentimento 
di  f arnica  non  conviene  dimenticare  che  ogni  atto  j 
ogni  diritto  ,  ogni  sentimento  ha  per  limite  [  interesse 
pubblico  j  perciò  non  si  può  approvare  in  tutti  i  casi 
il  seguente  uso  de*  Greci  attuali  :  pria  di  seppellire 
un  morto  e  dopo  le  preci  funebri^  il  prete  dice  : .  Pa- 
rentie  amici y  venite  a  dare  P  ultimo  bacio  al  nostro 
fratello  o  alla  nostra  sorella.  È  cosa  evidente  che  que- 
st'  uso  è  pericoloso  quando  V  ammalato  e  morto  di 
peste  o  di  malattia  contagiósa. 

(?)  È  noto  che  in  Siria j  per  istomare  le  pubbliche 


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4ai 


IL  Amicizia. 


.  In  più. 
3.^  La  sociabilità  oildesi- 
d^derio  di  riunirsi  e  comu- 
nicare co' suoi   simili,   di 
appropriarsi  le  loro  sensa- 
zioni e  farli  partecipi  delle 
nostre,  il  che  si  riduce  ad 
un'estesa    amicizia,     è    il 
carattere  che  dislingue  gli 
Scozzai  dagli.Inglesi;<]uin- 
di^     sebbene    ad    Edim- 
burgo il  teatro  sia  piccolo 
e  non  proporzionato  alla 
popolazione  della  città,  le- 
,  unioni  amiobeyoli  non  per- 


In  meno. 
3.^  L'amicizia  è  un  sen» 
timento  sospetto  ai  gover- 
ni tirannici,  giacché  ogn£ 
amicizia  fa  supporre  unto, 
tie ,  ed  ogni  unione  é  con- 
traria al  principio  divide 
et  impera.  Tra  i  mille  fatti 
che  presenta  la  storia,  si 
può  citare  quello  di  Tizio 
Sabino,  illustre  ca valici» 
romano,  tratto  a  morte 
sotto  Tiberio ,  perchè  fi^e. 
quentava  la  moglie  e  i  figli 
di  Germanico  che  Tiberio 


sventure^  i  padri  sacrificavano  i  proprj  Ji^  al  Dio 
Molok.  I  Pe^sianij  vincitori  de*  Sùy\  consecrarono  air 
meno  la  loro  dominazione  vietando  d^  immolare  degli 
uomini.  Il  trattato  celebre  di  Solone  con  Cartagine 
aveva  diggià  trovato  presso  un  popolo  piti  antico  I  esemr 
pio  di  questo  monumento  di  virtii. 

Era  immorale  e  distruttrice  del  sentimento  di  fa^ 
migfia  la  Ugge  babilonese,  la  quale  voleva  che  ciascun 
annoy  in  giorno  prescrittOy  fossero  condotte  sulla  pub' 
hUca  piazza  tutte  le  giovani  atte  al  matrimonio  ,  ed 
esposte  come  ad  un  mercato.  Irrotti  colui  che  sbor^ 
sava  ma^or  denaro  j  otteneva  in  isposa  quella  che. 
gU  piaceva  di  più  y  mentre  a  chi  contentavasi  di  mi^ 
nore  somma  si  dava  la  pih  bnitta. 


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méttono  di  sentire  il  biio*'    àTem  fatto  avTelenare  in 
gno  d'ingrandirlo.  Siria  (i). 


(i)  Ecco  il  fatto  come  lo  racconta  Tacito.  Quattro 
personaggi  j  stati  pretori  y  Latinio  Laziare^  Porcio 
Catone j  Petizio  Rufo^  M.  Opsio,  per  avidità  del  con- 
solato, al  quale  non  arrivavasi  se  non  per  la  grazia 
di  Secano  (ministro  di  Tiberio)^  e  questa  non  gua- 
dagnavasi  se  non  con  delitti  ^  concertarono  d*  ordire 
inganno  a  Sabino  onde  far^  accusa  di  lesa  maestà, 
Laziare ,  il  quale  era  alquanto  familiare  di  Sabino, 
dopo  discorsi  introdotti  con  hd  come  fi  casoj  lodò  la 
sua  costanza^  perchè j  amico  della  casa  di  Germanico 
nella  felicità  j  non  J*  avesse  come  gU  akri  abbondo^ 
nato  nella  disgrazia  j  parlò  poi'  con  molta  stima  di 
Germanico,  con  compassione  della  vedova  Agrippina. 
Sabino ,  intenerito  y  come  nelle  calamità  accade  agli 
amnù  umani j  pianse,  ed  alle  lagrime  aggiunse  le  que- 
relè  j  quindi  corsero  parole,  contro  Se/ano  e  Tiberio, 
Discorsi  tanto  gelosi  strinsero  tra  loro  una  specie  di 
confidenza.  Laziare  conduce  in  sua  casa  Sabino^  rin» 
nova  gli  stessi  discorsi^  a  cui  applaude  Sabino,  e  fa 
nuove  aggiunte,  mentre  gU  altri  tre  senatori,  coiioca- 
tisi  tra  il  tetto  ed  il  soffitto  per  ascoltare  ^  li  raccoU 
gono  minutamente.  Ciò  fatto,  affrettan  V  accusa  e  scri^ 
vono  a  Cesare^  narrando  essi  stessi  per  ordine  la  loro 
frode  e  vergogna.  Non  mai  altre  volte  fu  Roma  più 
inquieta  ^  diffidente  ed  atterrita  j  non  si  credeva  ai 
congiunti j  si  scatisavan  le  visite,  i  coUoquii^  le  note , 
le  ignote  orecthie  j  dtfivan  sospetto  perfino  i  muti  tetti 
e  le  insensate  pareti.  Sabino  tratto  a  morte  per  de^ 
ereto  del  senataj  benché  avesse  il  capo  coperto  e  strette 
le  fauci,  gridava  quanto  poteva.  Ovunque  rivolgeva 
il  volto  o  la  voce ,  fuga ,  solitudine ,  strade  e  piazfe 
vo>te  ;  e. alcuni  tornavano  indietro  a  farsi  vedere  di 
nuovo j  temendo  d*  avere  temuto  (  Ann.  ly^  6870  )• 


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4»» 


III.  Profés»i(me. 


In  più, 
4^*  Le  corporazioni  dì 
arti  e  mestieri  averano  so- 
stituito lo  spirito  di  corpo 
all'amore  della  patria;  esse 
formavano  società  rivali  e 
nemiche  le  une  delle  al- 
tre, come  lo  provano  le 
loro  rinascenti  contese  a- 
vanti  i  tribunali  j  e  gli  atti 
d' impertinenza  e  super* 
chieria  ^  cui ,  in  occasione 
di  processioni ,  pubblica* 
mente  s'  abbandonavano , 
una  vanità  insensaia  frarn- 
miscbiando  alle  cerimonie 
del  culto.  L'orgoglio  e  l'i- 
gnoranza de'  loro  capi,  vec- 
chi e  testardi ,  opprime- 
vano i  subalterni ,  da  un 
lato,  dimezzandone  le  mer^ 
cedi,  dall'altro,  opponen- 
do ostacoli  insormontabili 
ai  progi*essi  dell' industria. 
L'amor  della  professione 
era  massimo,  ma  funesto  e 
ingiusto  nQ'suoi  eccessi. 


In  meno, 

4^  La  libertà  che  ot- 
tennero le  arti  e  i  mestie- 
ri ,  ha  indebolito  il  senti- 
mento della  professione  ; 
perchè  in  ciascuna  com-^ 
parìscono  giornalmente  per- 
sone nuove  ,  le  quali  abu- 
sando della  buona  fede 
del  pubblico  piii  inesper- 
to ,  screditano  il  corpo  in 
cui  s' introdussero. 

Questo  inconveniente  pe- 
rò trova  largo  compenso 
nel  pubblico  vantaggio  ri- 
sultante dallo  sviluppo  delle 
industrie  particolari  non 
più  represse  dall^  aristocra- 
zia de'  capi ,  anzi  animate 
dalla  stima  pubblica -cui  è 
permesso  d'aspirare  ad  o«' 
gai  artista  per  la  sua  lo- 
devole condotta ,  e  prin- 
cipalmente 4alla  legge  chei 
gli  guarentisce  la  proprie* 
tà  delle  sue  invenzioni  (i); 


{t)  Un  sentìmtniq  hdevotisaimQ  può  creare ^  se  viene 


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4^4 


IV.  Patria. 


In  più 
5.°  L' odio  contro  ì  per- 
turbatori dell*  interesse 
pubblico  o  della  (ftitrìa 
ne  è  il  più  sicuro  difen- 
sore. Nel  cantone  del  Ti- 
cino, appena  comjmrìsce 
un  malvirente  »  un  ladra , 
un  •  aggressore  ,  escono 
dalle  case  e  dalle  stalle 
uomini  e  donne  con  for- 
che y  schioppi  y  bastoni , 
gli  danno  la  caccia ,  re- 
gliano  di  notte ,  si  portano 
alle  strette  gole  de*  mon- 


In  meno. 
5.^  I  Calabresi  y  anche 
quelli  che  la  loro  situa- 
zione dovrebbe  rendere 
nemici  del  disordine ,  e- 
stemano  pe'  briganti  un 
sentimento  di  compassio* 
ne,  del  quale  non  si  co* 
nosce  bene  l'orìgine  e  son 
poverelli f  dicon  essi ,  e  li 
lascian  fuggire  (t).  Uguale 
linguaggio  in  Portogallo  , 
e  si  usano  tutti  i  meizì 
per  agevolare  loro  la  fu- 
ga (i).   Quindi    si    rìnno* 


esagerato ,  ingiusto  sprezzo  contro  professioni  utili  e 
necessarie  }  per  es,  a  Keveckj  in  Siria  ^  il  sentimento 
dell  ospitalità  è  talmente  esaltato  ,  che  ha  fallo  no» 
scere  odio  contro  i  venditori  di  burro  y  ed  odio  tale 
che  le  lóro  figlie  e  sorelle  non  possono  trovare  marito j 
e  la  ragione  si  e  che  le  proprietà  consistendo  in  greg* 
gè  di  pecore  e  cnpre^  gU  abitanti  si  fanno  un  pregio 
di  regalare  ai  forestieri  quanto  burro  possono  consu- 
mare^ benché  il  consumo  sia  ivi  grandioso  e  giunga 
talvolta  a  dieci  quintali  per  famiglia  ali  ànnoj  incon- 
seguenza di  questa  generosità  essi  disprezzano  alta- 
mente quelli  che  lo.  vendono.  * 

(ij- Journal  dcs  voyages^  t  XII y  pag.  69. 

(2)  Link^  Yoyage  cn  Portugal^  f.  /,  pag.  363. 


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II. 


e  non  sono  quieti  fin- 


ché V  abbiano  preso. 


6.^  La  patria  dell'Ara- 
bo consistendo  nelle  sue 
tende  che  possono  essere 
assalite  ad  ogni  istante, 
ogni  Arabo  ohe  ha  pas- 
sato i  ào  anni  deve  avere 
un  fucile  proprio^  Quello 
che  non  lo  possiede,  non 
gode  d'alcuna  considera- 
zione,  e  non  ò  giammai 
ammesso  al  loro  circo* 
lo  (i).  In  più  cantoni  sviz- 
Eeri  si  richiede,  come  con- 
dizione necessaria  al  ma- 
trimonio, il  possedere  uno 
schioppo  ed  una  giber- 
na, qual  sintomo  e  pegno 
di  comune  difesa. 

7.^  Presso  i  Birmani  del 


4^5 
vano  i  delitti,  e  la  com- 
passione verso  di  uno  equi- 
vale a  barbarie  contro 
centa 

6.^  Dario  v<)lendo  torre 
ai  Babilonesi  ogni  mezzo 
di  resistere  alle  sue  ca« 
prìcciose  voglie,  proibì  loro 
di  portare  le  armi,  volle 
che  imparassero  a  suonare 
la  chitarra  ed  il  flauto, 
che  s'abbonassero  ad  ogni 
specie  di  dissolntezza,  e 
aoa  portassero  in  avvenire 
dhe  vesti  larghe  ed  ondeg- 
giatoti, affine  d'agevolarne 
r  arresto.  Facilitare  ogni 
mezzo  di  corruzione,  in- 
vece di  addestrare  i  citta«* 
dini  alla  difesa  della  pa- 
tria ,  fu  la  politica  del  go- 
verno veneto  (a), 

7.^  Al  Bengala,  dove  la 


(i)  Journal  des  voyages,  t  III^  p>  3:^-23. 

(2)  Il  governo  i^eneto  portò  la  pena  della  sua  poli" 
dea  :  assalito  dai  Francesi  ,  cadde  vergognosamente  , 
benché  fornito  di  numerosi  mezzi  di  difesa*^  egli  aveva 
distrutto  V  amore  della  patria  e  si  era  degradato  neU 
V  opinione;  nessuno  volle  prendere  le  armi  per  difen- 
derlo. 


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4a6 

regQo  d'Ava 9  d^^^e  la  aa«* 
sta  de'  guerrieri  è  pre- 
Talsa  sulla  casta  sacerde* 
tale,  il  popolo  è  adde- 
strato 

a)  A  maneggiar  le  ar- 
mi ia  difesa  della  patria: 

b)  Cibarsi  d'ogni  com» 
mestibile»  il  che  è  som- 
mamente utile  nelle  vi- 
cende militari; 

e)  Temere  solamente  i 
pericoli  i;^  che  possono 
offendere  la  persona,  e  far 
proporsionata  resistensa. 

Quindi  é  piii  focile  ot- 
tenere soldati  (i). 

8.®  Semiramide  diede  il 
primo  esempio  di  conse- 
crare  de*  pubblici  sepolcri 
ai  principali  officiali  morti 
ne'  combattimenti;  in  ge- 
nerale, com'è  volgarmente 
noto,  gli  onori  compartiti 
ai  difensori  della  patria 
divengono  stimolo  ad  azio- 


tasta  sacerdotale  i  pre- 
valsa sulla  casta  guerriera  • 
il  popolo  è  abituato 


a)  kd  eseguire cerimo« 
nie  del  culto  sette  od  otto 
ore  del  giorno^ 

^)  Cibarsi  d'alcuni  com* 
mestibili  solamente,  e  mo- 
rir di  fame  piuttosto  che 
far  uso  d'  altri  i 

e)  Temere  pericoli  ima- 
ginarj  e  supporre  che  gli 
atti  utili  od  innocui  alla 
società  possano  spiacere 
agli  esseri  invisibili. 

Quindi  si  hanno  conigli 
e  non  soldati. 

8.^  Caligola  volle  che  al- 
l'amor  della  patria  fosse 
sostituito  l'amore  della  sua 
persona»  e  che  i  Romani 
giurassero  d'amar  piti  lui 
e  le  sue  sorelle,  che  non 
non  le  loro  famiglie:  se- 
guirono lo  stesso  sistema 
la  maggior  parte  de'  sus« 


(l)  Sysmes  ambass.  d'  Ava  passim. 


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ni  eroiche»  il  che  in  «Uri 
tercDini  vuol  dire  Uie  To* 
nove  cambia  cento  Ml4ati 
io  mille,  e  quiodli  la  fona 
morale  d^U'  onore  equtTale 
ìq  pratica  a  Iona  fisica; 
dunque  valendoti  porre  a 
confronto  la,  potenza  di 
due  nazioni  non  basta  ri* 
cordare  il  nuniero  rispet- 
tis^o  de'  soldati  j  come  «i 
«uol  lare  oomunemente. 


seguenli  Cesari.  Per  otte* 
nere  gli  •  onori  al  tempo 
della  repubblica  si  ridhie- 
devano  adoni  coraggiose 
e 'intrepide;  per  ottenere 
gli  onoti  sotto  i  suddetti 
Cesari»  bastarono  inchini  e 
simili  atti  d*  anticamera; 
quindi  distrutta  a  poco  a 
poco  la  forsa  morale  »  i 
Romani  rimasero  Tinti  dai 
barbari»  benchd  avessero 
la  stessa  forza  fisica  o  lo 
stesso  numero  di  soìdaiL 


¥•  Umanità. 


In  pih, 
g.®  Una  delle  lefgi  e» 
braiche  che  sale  su  primi 
tempi  della  Teocrazia,  proi- 
biva il  taglia  4egli  alberi 
fruttiferi  sul  territorio  ne' 
micOf  e  limitava  il  taglio 
degli  alberi  boschivi  a  quei 
soli  che  erano  necessarj 
alle  operatiooi  dell'  asse- 
dio (  Deuter  XX  ^  19  e 
ao.  —  Jos.,  Ant.  Jud.^ 
L  4,  e.  8.  —  Phil.  De  cha^ 
rité  et  de  creaL  princ*  — 
Seld.»  De  jure  geni,  j  I.  6, 


In  meno. 

9.^  Il  massimo  grado 
d'inumanità  è  consigliato 
dalla  seguente  opinione  re- 
ligiosa: 

Gli  Idaaoi  o  Mooroots» 
selvaggi  che  occupano  una 
parte  dell' Isola  di  Borneo, 
credono  che  la  loro  sorte 
nell'altra  yita  dipenda  dal 
numero  delle  creature  uma- 
ne che  avranno  massa- 
crato ne'  combattimenti  e 
nelle  contese  ordinarie ,  e 
che  il  grado  di  felicità  vi 


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4^8 

e.  i5).  Legge  santUsiiDa 
che  però  non  fu  sempre 
rispettata  dai  Giudei  {Rag,, 
L  a»  e  3,  V.  19  e  35). 

Il  perdoDO  delle  ingiu- 
rie, il  sòl  non  occidat  su- 
per iracundiam  vestram, 
fu  uà  dògma  della  scuola 
pitlagorica ,  che  influì  sulla 
condotta  de' suoi  seguaci. 

10.^  Pria  di  Maometto, 
le  cerimonie  religiose  che, 
alle  epoche  principali  del- 
Tanoo ,  yenivanQ  eseguite 
alla  Mecca  y  sospendevano 
tutte  le  ostilità  :  il  bisogno 
della  vendetta,  sj  attiro 
presso  gli  Arabi,  era  in 
qualche  modo  paralizzato; 
l'opinione  pubblica  ayeva 
anco  contrassegnato  con 
nota  d'infamia  que'Juoghi 
dove  il  privilegio  degli  ac- 
cennati giorni  era  stato  vio- 
lato (D'Herb.,  BìbL  Onen., 
art.  Aschar  al  haram. 
Abulf,  Ann,  moskniy  pa« 
gina  18  ). 


sarà  regolato  sul  numero 
dtf  cranj  umani  che  eia* 
scuno  possederà  (Annales 
des  vqyages  ^  t.  Il ,  p.  91  ). 
Goà  r  idea  d'un'altra  vita,^ 
che  dovrebbe  essere  sti- 
molo alle  virtù  sociali, 
corrotta  dall'  ignoranza  , 
ne  diviene  il  flagèllo. 

ro.^  Ali-opinione  refigib- 
sa  dell'isola  di  Bomeo 
faceva  eco  l'opinione  civile 
neirifola  d'Amboine.  Era 
pratica  degli  abitanti  di 
quest'isola  di  tagliare  la 
testa  ai  loro  vicini ,  di 
sangue  freddo  ,  per  la  piii 
piccola  contesa ,  e ,  ciò  che 
è  più  Orrìbile  ancora,  per 
r  opinione  che  questo  de- 
litto, frutta  onore ,  e  quindi 
la  stima  che  godono  tra 
di  essi,  debba  essere  pro- 
porzionata agli  assassinj 
che  hanno  commesso  (  An* 
nales  des  uqyages  ,  t.  X, 
e  il  Cahier  defévrìer  i8a6, 
pag.  180  )  (i). 


(\)  Sommamente  barbari  si  mostravano  verso  lajSne 


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4^9 


VI.  Giustizia. 


In  più, 

11.^  In  Europa  un  gio* 
calore  è  una  persona  dif- 
jfamata  ,  ed  ecciterebbe 
scandalo  se  occupasse  ca- 
riche. 

La  legge  di  Maometto 
prcMbi  i  giuochi  d'  azzar- 
do :  ad  essa  si  attribuisce 
il  non  aterne  gli  orientali 
il  gusto  ^  ed  apprezzare  il 
giuoco  degli  scacchi  che 
richiede  molte  combina* 
sioni  ideali. 


In  meno. 
11.^  All'Avana,  dascu- 
no  può  giuocare  libera- 
mente, senza  perdere  il 
minimo  grado  di  credito; 
quindi  talvolta  si  veggono 
a'ssisi  «ito  stesso  tavolo  un 
magistrato  ,  un  prete  ,  un 
mulatlìere  ,  un  monaco  , 
un  militare ,  e  giovani  del- 
l' uno  e  dell'  altro  sesso 
Y  Journal  des  voyages  ^ 
t  II,  pag.  3721  )  (i). 


del  XVII  secolo  gU  Americani  ^  allorché  accordavano 
premio  a  que'  coloni  che  davano  la  morte  a  qualche 
Indiano,  Nel  1724  questo  premio  essendo  slato  pon» 
tato  sino  a  ^25o  lire  tomesi  per  testa  j  John  Love^ 
wel  Jormo  una  compagnia  d*  uomini  che  V  uguaglia- 
vano in  ferocia  j  per  andare  alla  caccia  di  selva^\ 
Un  giorno  egli  ne  scoprì,  dieci  che  dormivano  tranquil" 
lamente  intomo  ad  un  gran  fuoco , .  li  massacrò  tutti^ 
portò  la  loro  capellatura  a  Boston  ,  e  ottenne  il  pre- 
mio promesso  (  Raynal ,  Hist  philosoph.  ,  t  FUI  ^ 
pag.  4i5  ). 

(i)  //  bisogno  di  giuochi  sedentarj\  più  comune  nei 
paesi  caldissimi  e  freddissimi  che  altrove  ,  impedisce 
di  formarsi  V  opinione  che  lo  condanna  nelle  zone 
temperate* 


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43o 

ti.^  GU  ahearì  de'Lét- 
tooj  SODO  ordinariamente 
collocati  sui  più  grandi 
alberi  delle  foreste,  cosic- 
ché per  raccorli  ciascun 
abitante  ha  bisogno  del- 
l' ajuto  d'  un  compagno. 
Nella  divisione  della  cera 
e  del  miele  osservano  la 
più  scrupolosa  ìiguaglìan- 
za,  persuasi  che  la  più 
piccola  frode  nella  divi" 
sione  farebbe  emigrare  o 
morire  le  api  (  NouveUes 
AnnàUs  des  voyages  ^  to- 
mo XVIII  >  pag.   II2I  ). 

i3.^  In  pih  parrocchie 
dcl^Rhintale  (  Svizzera  ), 
i  cattolici  e  i  protestanti, 
animati  dallo  spirito  di 
carità^  e  persuasi  del  prin- 
cipio ,  quod  libi  vis  fieri 
et  alteri  fecerts ,  celebra- 
no a  vicenda  le  cerimo- 
nie del  culto  in  una  sola 
e  medesima  chiesa  (Ebel, 
Manuel  du  voyageur  en 
Suisse ,  p.  488  ).  Avevano 
dato  lo  stesso  esempio  di 
tolleranza  ì  vescovi  catto- 
lici nel  VI  secolo ,  al  tem- 


19.*  Fodere  osservò  ia 
più  comuni  delle  Alpi  ma- 
rittime, fanatismo  per  le 
cerimonie  esterne  del.  cul- 
to e  frequenza  di  furti 
nelle  campagne,  disobbe- 
dienza  ne'  figli ,  mancanza 
d'  ogni  buona  fede  negli 
uomini,  disposizione  ci*e* 
soente  alF  ubbriackezza  : 
egli  rammenta  d' avere 
udito  il  seguente  proTer- 
bio  :  dU  ha  timor  delPin" 
femo  muor  di  fame  nel 
verno  (  Voyage  aux  Alpes 
marittimes  ^  t  II,  p.  3a5  )• 

i3.°  Maometto  dice  ai. 
suoi  seguaci  nelPAlcorano: 
JVon  vi  familiarizzate  coi 
Cristiani,  coi  Giudei,  co* 
gli  infedeli:  chiunque  li 
fa  suoi  amici  finisce  per 
somigliare  ad  essi. 

Lo  stesso  profeta  fo- 
menta V  orgoglio  divoto 
de'  suoi  seguaci  e  la  loro 
avversione  contro  quelli 
che  non  ammettono  la  sua 
religione^  dicendo  :  ^e  pre-' 
ci  degli  infedeli  non  sono 
preci  s  ma  vaneggiamenti  e 


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pò  di  Teodorìco  re  d'Ita- 
lia y  che  professata  l'Aria* 
nesimo. 

I^e'  coDsigij  e  tribunali 
d'Argovia  i  Protestaoti  so- 
no uguali  in  numero  ai 
Cattolici. 

i4«°  OH  antichi  Arabi 
non  univano  all'  errore  una 
intolleranza  fanatica.  Essi 
permettevano  tutti  i  culti 
nella  loro^  patria  :  i  Giu- 
dei vi  si  trovavano  in  gran 
numero,  dopo  che  la  se- 
verità di  Tito  e  d'Adriano 
gli  eU>e  forzati  a  ritro> 
varsi  un  asilo  y  dove  non 
fossero  esposti  al  furore 
de'  Romani  ^  e  le  sette  che 
turbarono  la  chiesa  nei 
prinH  secoli  ,  indussero 
molti  cristiani  a  rifuggir- 
visi  ed  abbandonare  paesi 
dove  la  discordia  disono- 


43i 
vant  parole.  Egli  «ggiun- 
ge  :  Ho  ridrato  il  piede  e 
stornato  il  volto  da  una 
società  y  nella  quale  i  fé- 
deli  erano  misti  agli  em- 

i4*^  Non  solo  Maometto 
condanna  ai  sopplizj  eterni 
tutti  quelli  che  rigettano 
l'Alcorano  »  ma  vuole  che 
siano  puniti  di  morte,  per- 
chè non  ammettono  le  sue 
visioni;  ordina  che  ven- 
gano combattuti  sin  che 
ne  sia  fatta  una  grande 
camificina:  ella  è  questa 
l'espressioue  deirAIcorano. 

Maometto  seguì  il  pen- 
dio del  cuore  umano  e 
tenne  la  condotta  gene- 
rale de'  settarj  :  tolleranti 
finché  SODO  deboli,  intol- 
leranti allorché  giungono  a 


(i)  Questo  sentimento  di  durezza  e  questa  mancanza 
di  carità  non  si  -  estinguono  o  non  s*  indeboliscono  alla 
morte  di  quelà  che  ne  sono  V  oggetto  :  Non  pregate 
per  quelli  la  morte  de'  quali  è  etema ,  e  non  mac- 
chiate i  vostri  piedi  passando  sulla  tomba  di  coloro 
che  sono  stati  nemici  di  Dio  e  del  suo  profeta. 


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43a 

rava  un  cullo  amico  della     dominare  (  Idem  'Ufid,^  par 

pace  (  Pastoret,  ZoróéU//Y,   ^na  43 1  >  aao  )  (i). 

MahometyConfucius^'p,Z6y), 


(i)  Non  fate  ▼iolenta  agli  uomini  a  raolivo  delJa 
loro  fede  ;  la  via  della  salute  è  abbastanza  distinta 
dalla  strada  dell'  errore  ;  tale  si  h  il  consiglio  che  dà 
r  apostolo  de'  Musulmani.  Si  deve,  egli  dice^  procu- 
rare di  convertire  gli  infedeli  ,  ma  senza  impiegarvi 
la  foi*za;  è  chiaro  che  questo  discorso  non  conviene 
ad  un  profeta  che ,  più  d  una  volta  j  ricorse  alle 
armi  per  soggiogare  la  credulità  •  de^  suoi  vidni.  Dèi 
resta  ,  Maometto  pone  un  limite  alla  sua  finta  tolle- 
raaza  ,  l*  infedele  otterrà  giustizia  e  sarà  trattato  urna* 
namente  purché  paghi  un  tributo  {Idem  ibid^^p,  285). 

Anche  attualmente  se  i  Musulmani  tollerano  i  rajahs 
o  sudditi  cristiani j  due  ne  sono  le  ragioni:'  i.^  il  tri-' 
buio  particolare  che  questi  pagano  per  essere  tollera^ 
tij  a.^  perchè  coltivano  le  terre  dei  Turcìù^  occupa* 
zione  alla  quale  questi  non  inclinano  gran  fatto. 

Quindi  j  in  onta  di  questa  tolleranza  interessata  , 
i  Turchi  educati  ne*  dogmi  d'im  sistema  esclusivo  , 
animati  dair  idea  della  superiorità  della  loro  religio^' 
ne  j  risguardano  con  disprezzo  ed  anche  con  orrore 
i  seguaci  delie  altre, 

»  Mahometj  disent  les  Musulmans ,  a  recu  de  Dieu 
»  tempire  de  la  terre  ^  et  quiconque  n^est  pas  son 
y>  disciple^  doit  étre  son  esclave,  Quand  les  Turks 
»  veulent  louer  le  roi  de  France  y  il  disent^  e 'est  un 
»  su  jet  soutnis,  et  il  n'y  a  pas  trois  ans  que  lestyle 
»  de  la  chancellerie  de  Maroc  etaitx  A  i'infidèie  qui 
*»  gouverne  la  France  »  (  Volney ,  Voyage  en  Syrie 
et  en  Egypte  ,  pag.  4^5  \,  ^.e  éd^  ) 

Del  resto  ^  il  sentimento  religioso  de*  Turchi  segue 
la  legge   che   si  osserva   in  quello    de^  altri  settary. 


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433 
tS.^  I  Quacqueri  sona  i5.9  I  sudditi  giudei  • 
i  «oli  religionarj  che  do-  cristiani  sono  un  tesoro 
pò  d'essere  stati  persegui-  inesauribile  non  solo  pel 
tati,  non  siano  divenuti  governo / ma  auco  per  gli 
persecutori.    Portano    aU     individui  turchi.  Da  que* 


V  orrore  che  provano  jkP  dissidenti  supera  éP  assai 
P  odio  che  professano  agli  infedeli ,  e  ciò  nel  rapporto 
di  I  a  70.  Infaid  i  Persiani  eretici  sono  distinti  dai 
Suooy ,  ossia  ortodossi^  col  nome  di  Chi'y  ^  nome 
talmente  odioso  ai  Turchi ,  che  si  insegna  loro  a  cre^ 
dere  essere  cosa  pili  meritoria  agli  occhi  di  Dio  fuo^ 
cidere  in  guerra  un  solo  Persiano  che  70  infedeli 
(  Thomton ,  Etat  actuel  de  la  Turquie,  L  /,  p.  4^i^. 

Gli  eretici  Turchi  rendono  ai  Turchi  ortodossi  la 
pariglia ,  come  risulta  dal  fatto  seguente. 

*9  Mutuaiis  est  le  nom  qu^on  donne  à  une  nation 
99  répandue  dans  le  pays  montueux  et  fertile  qui  s^é" 
»  tende  depuis  la  riviere  de  S^de  jusqu^au  terrùoire 
M  dActe.  Cest  un  peuple  fanatique  ^  séctatew  ouplw 
m  tòt  adorateur  dAU  ainsi  que  des  onze  Imans  de  sa 
»  race  qui  lui  succèderent  aans  le  KaUfat.  Il  abhorrc 
»  tous  ceux  qui  n'ont  pas  les  memes  opinions  que  hd^ 
»  mais  surtout  les  Musulmans  Sunnites  ou  orthodo^ 
n  xes,  qu*il  massacre  impitoyahlement  y  lorsqu'il  peui 
n  le  faire  sans  danger.  Il  sefait  un  scrupide  de  man-- 
99  ger  des  mets  apprétés  par  des  Turcs  et  des  Chré* 
j»  tiensj  et  meme  de  hoire  dans  Us  vases  dont  Us  se 
99  sont  servis.  Rigoureux  ohservateurs  de  leurs  lois  ^ 
99  Us  Mutuaiis  ne  rompent  lejeùne  da  ramazan  qu'au 
»  lever  des  étqiles  (a). 


(a)  Les  Turcs  durant  leur  careme  cammencent 
manger  aussiiSt  que  le  solài  se  couche. 
Filosof  della  Stat.^  voi  IV.  28 


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434 

r  eccesso  la  semplicità  • 
la  stravaganza  del  loro 
culto  i  non  lunghe  preci; 
non  canti  d' inni  e  simili 
cerimonie;  non  titoli  né 
giuramenti;  non  (unzioni 
funebri  né  iscrizioni  sepol- 
crali ;  non  preti  né  soldati, 
tia  carità  cristiana  traes- 
si y  la  giustizia  e  V  urna* 
nità  con  chiunque  ha  l'ap- 
parenza  d*uomOj  qualun- 
que sia  la  sua  opinione, 
sono  le  loro  massime.  Non 
si  è  dato  esempio  di  Quac- 
queri condannati  a  morto 
o  a  pene  infamanti.  Le 
liti  e  le  dispute  sono  ra- 
rissime tra  essi:  se  le  per^ 
sone  d*  altro  culto  tengo- 
no a  contesa  co' Quacque- 
lì,  questi  hanno  sempre 
il  vantaggio»  perchè  assue- 
jfotti  a   dominare  il    loro 


sta  miniera  una  folla  di 
ooncussionarj  9  di  falsi  te- 
stimonj  a  d'  intriganti  , 
troppo  pigri  per  vivere  col 
loro  lavoro,  troppo  orgo- 
gliosi per  mendicare,  trag- 
gono ,  senza  essere  tassati 
d'infamia,  i  loro  mezzi  di 
sussistenza.  Egli  4  impos» 
sibile  di  farsi  un'idea  dei 
falsi  testimonj  che  incorag- 
gia l'impunità  ...  I  Tur» 
chi  considerano  come  un 
atto  di  religione  una  falsa 
testimonianza  contro  un 
cristiano.  Essi  non  aspet- 
tano già  d'  essere  citati, 
ma  si  presentano  da  loi*o 
stessi,  e  s' introducono  in 
un  processo  benché  non 
chiamati  dalle  parti  o  dai 
tribunali  (  Thornton ,  £1^ 
actìAtl  de  la  Tunjuie  ,  to- 
mo II,  pag.  9-11  )  (i;. 


(i)  Abbiamo  dunque  quattro  sintomi  per  riconoscere 
la  falsità  d  un  sentimento  religioso ,  non  speculativo 
ma  pratico  :  e  quesU  dedotti  dalla  storia  munsulmamu 

1.^  Debole  predica  la  tolleranza ,  potente  vuol  do^ 
minare  : 


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435 

tittort  •  coBsenrare  il  mb« 
gue  freddo.  UopiniQne  di' 
^nuta  abituale  può  dun-  . 
fife  sincere  e    il   risenti" 
mento  e  il  temperamento. 

VII.  Costumi  in  generale. 

In  più.  In  meno. 

16.''  Nelle  isole  grecbe  16.**  Nell'Alsazia  i  cosa 

le  giovani  sono    generai  rara  che,  nelle  basse  da»- 

mente    riservate ,    perché  si  della  società,  là  mater- 

il. minimo   sospetto    sulla  nità  non   preceda  il   nia- 

loro  condotta  le  priverebbe  trìmooio.    La     violazione 

deW eventualità    di    mari*  delia  castità  è  sì  poco  di- 

tarsi  (i).  sonorante^  che  i  dttadini 


3,^  Odia  più  i  dissidenti  che  non  g&*  infedeli^ 
3."  OssersHi  più  scrupolosamente   i   riti  legali   che 

non  i  doveri  della  società  (b); 

4>°  Crede  azioni  pie  la  Jrode  e  F  assassinio  contro 

gli  altri  settarj. 


(bj  Portogallo:  «  Cehd  qui  mangerait  de  la  viande 
99  un  four  de  Jeine  ^  serait  regardé  comme  un  homme 
»  extraordinaire.  Tai  entendu  ^  un/our^  proposer  la 
y>  (fuestion,  si  c*était  un  plus  grand  péché  de  manger 
y^  de  la  viande  4fue  de  violer  le  sixiènte  commando' 
»  ment  de  Dieu  f  Et  tout  le  monde  fut  daccord  que 
»  le  demier  péché  etait  une  hagatelle  en  comparaison 
M  du  premier  ».  {  Link  ^  Voyage  en  Portugal ,  f.  I, 
p.  287). 

(i^  Annales  des  voyages^  t.  IL 


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43(> 

ffel  Yorarlberg^  se  una 
giovine  dà  segni  visibili 
di  gravidanza,  é  coslretta 
dalle  sue  compagne  a  non 
pili  raccorre  i  capelli  in 
un  nodo  e  fermarli  con 
spilla  d'oro  e  d'argento, 
ma  a  portare  un  berret- 
tino bianco  j  indizio  del 
«uo  fallo.  Le  famiglie  ac- 
celerando l'unione  de'  due 
giovani  amanti  prevengono 
siffatto  scandalo. 


di  Strasburgo  prefierìscono 
alle  vergini  le  giovani  ma- 
dri senza  marito  per  ferie 
nudrici  de'  loro  figli,  le 
trattano  come  gli  altri  mem« 
bri  della  famiglia,  e  pa- 
gandole largamente  ne 
moltiplicano  la  razza  ;  sono 
ivi  dunque  cagioni  di  cor- 
ruzione gli  allettamenti 
della  natura,  gli  stimoli 
dell'interesse,  la  mancanza 
di  pubblico  disdoro  (i). 


(i)  Fodere^  Voyages  aui  AJpes  marìtimes^  t  //, 
p.  204. 

Nel  Boeage  Percheron  (dipartimento  delF  O me) 
ia  castità  nelle  giovani  e  nelle  donne  può  somi^arsi 
al  punto  d^  onore  di  cui  si  pregiavano  i  gentìluominL 
t?  uso  ha  stabilito  deÙe  leggi  severe  che  contribuiscono 
a  mantenerla;  giacché^  se  la  servente  d'un  fittajuolo 
ha  un  amante  e  diviene  gravida  ^  è  cacciata  all'istante 
di  casa  e  non  può  più  né  ritrovare  collocamento  in 
altra  j  nh  maritarsi:  se  il  seduttore  j  il  quale  non  è 
sottommesso  alla  stessa  pena  ^  ricusa  di  sposarla^  ella 
è  obbligata  di  alimentare  il  suo  figlio  e  andare  a  ri^ 
cercare  mezzi  di  sussistenza  fuori  del  cantone^  men* 
dicando.  AUorcKe  F  accidente  accade  ad  una  fif^ 
del  Jittajuolo  ^  tutta  la  famiglia  si  risguarda  comedi" 
sonorata  ,  e  porta  il  duolo  due  anni  (  Bureau  de  la 
Malie  ^  Descrìption  du  Boeage  Percheron  ,  ecc.  ).    • 

In  Croazia  la  perdita  della  castità  è  talmenU  in- 
famante per  una  giovine  ^  principalmente   tra  i  cattO" 


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17-^  La  legge  ateniese 
chiudeva  le  porte  de'.tem-. 
pj  alle  prostitute,  alle  spose 
adultere;  ciascuno  aveva 
diritto  di  maltrattare  la 
donna  colpevole  di  questo 
delitto,  che  avesse  osato 
presentarsi  in  un  tempio. 
Lo  stesso  interdetto  esten* 
devasi  a  tutti  i  luoghi  sa* 
cri  relativamente  agli  uo- 
mini pubblicamente  infa- 
mati. 

Nella  religione  giudaica 
si  ricevevano  tutte  le  of- 
ferte di  beni  mobili  e  im- 
mobili ,  di  cose  e  persone  ; 
i  doni  spU  della  prostitu- 
zione erano  rispinti  dagli 
altari  (Z?ewr,XXHI,  i8). 


Dalla  religione  musul- 
mana è  vietato  l''ingresso 
nelle  moschee  agli  omìci- 
cida  ,  agli  ubbriachi,  alle 


437 

17.°  Una  legge  babilo- 
nese, dettala  da  un  ora- 
colo, obbligava  tutte  le 
donne,  nate  nel  paese  ,a 
presentarsi  una  volta  nella 
loro  vita^  al  tempio  di  Ve- 
nere ed  abbandonarsi  agli 
amplessi  d'  uno  straniero 
(Erodoto,  I.  55,  199.— 
St|*abone,  XVI,  p.  745). 

Ad  Heliopoli  le  donne 
si  prostituivano  in  onore 
di  Venere.  Facevano  lo 
stesso  le  Lidie  pria  del 
matrimonio. 

In  Cipro ,  pria  di  cele- 
brare r  unióne  maritale  ^ 
le  promesse  spose  anda- 
vano in  giorno  indicato 
sulle  rive  del  mare  ad  of- 
ferire il  sacrificio  della  loro 
virginità  pi*ostituendosi. 

Lampsaco  è  celebre  nel« 
la  storia  pel  suo  tempio 
dedicato  a  Venere  niere* 
trìce  e  per  le  oscenità  pra- 


Ud  della  Licca^  che  j  se  le  accade  d*  essere  sedotta^ 
si  esilia  volontariamente  dalla  casa  patema  e  ahban'- 
dona  il  paese. 

Filoso/.  {Iella  Stat.^  voi.  IF.  2»  * 


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438 

duooe  pubbliche    ed  alle 

concubine. 


18.''  Sì  vede  tutta  T  ef- 
ficacia della  forxa  morale, 
religiosa  e  cibile  ne'  primi 
tempi  della  chiesa  crìstia- 
na,  allorché  si  praticavano 
le  penitenze  pubbliche:  o- 
gni  grado  di  corruzione 
escludeva  dalle  cerimonie 
dei  culto  per  un  detenni- 
nato  numero  d'  anni^  la 
distanza  dalla  sacra  men- 
sa ,  r  essere  confinato  in 
fondo  alla  chiesa,  dover 
rimanere  fuori  della  porta 
onde  implorare  le  preci 
di  chi  entrava,  e  ciò  per 
1O9  i5y  3ò  o  più  anni , 
erano  gradi  di  pena  fissati 
pe'  varj  delitti.  Ora  gli 
stessi  scrittori  gentili  atte- 
.  stano  r  umanità ,  la  giu- 
stizia, la  purità  de'  costu- 
mi de'  primi  cristiani ,  ben- 


ticate  da*  suoi  abitanti  co- 
me cerimonia  d'un  culto 
religioso  autorizzato  dalla 
pubblicazione  (i). 

18.9  Nel  Portogallo  , 
copia  straordinaria  di  per- 
sone addette  al  culto ,  pre* 
ti ,  fiati ,  monache ,  com- 
pagnie religiose  ,  severa 
Inquisizione ,  tempj  io  ogni 
contrada,  vasi  sacri  d'oro 
e  d'argento,  frequenti  ce- 
rimonie, processioni ,  pel- 
legrinaggi ,  osservanza  ri* 
gorosa  de'  giorni  magri , 
ecc.  Vediamo  il  costume. 
La  dissolutezza  in  tutte  le 
classi  della  società  giunge 
ad  un  grado  che  sorpren- 
de i  meno  severi  viaggia- 
tori. Il  popolo  passa  dai 
l>ordello  al  confessionale, 
dal  confesionale  al  bor- 
dello, e  avanti  gli  oggetti 
pili  venerati  del  culto  ese- 
guisce la  soffa  f  danza 
SI  lasciva  che    il    pudore 


(i)  Pastoret^  Histoire  dt  la  législation,  f. /,  ;;.  170^ 
e  seg. 


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439 
che   i     calici    fossero    di     non   permette    di    d«iscrk- 
legno»  riìUerabtli  i  tempj     vere  (i). 
e    pochi    gli  ÌQ8er?ieDtì. 


i^ì)  »  La  sqffa ^  danse  naiionale  qu*ùn  exécuie  deux 
»  à  deux  au  san  d'une  guitare  ou  d'un  instrument 
M  quelconque;  dame  teUement  lascive  j  que  la  pudeur 
99  rauglt  d?en  étre  temoin  et  rioserait  entreprendre 
ti  de  la  décrire  (Voyage  du  ci-de?ant  due  de  Chate« 
M  iet  en  Portugal ,  t.  I,  p.  3-4  ).  On  la  danse  non 
»  seulement  dans  les  mei  et  dans  les  campagnes^  mais 
99  encore  sur  le  ihédtre  de  la  nation  oh  elle  estexé» 
»  cutée  avec  autant  de  lubricité  que  partoui  ailieurs; 
9»  et  ces  grossiers  excès  j  les  Pourtugais  savent  les 
»  conciUer  avec  leur  prétendue  dévodon.  En  voici  un 
y>  exemple  j  enlre  plusieurs  autres  :  Us  rùgres  j  qui 
»  soni  trìis-nombreux  en  Portugal^  portent  des  réH- 
»  ques  ou  des  pstites  images  de  Jesus  qu^ils  *promtnent 
»  en  cherchant  à  les  vendre  dans  toute  la  ville  ;  ils 
»  soni  ordinairement  accompagnés  de  tamhours  ^  de 
M  iiiolons  ,  de  trompettes  ^  et  souvent  ton  voit  Pun 
M  d'eux  danser  la  so£h  devant  ces  ohjets  de  la  ve'. 
99  nérations  publique^  contraste  révoltant  dont  le  seni" 
»  pule  ne  parait  pas  s  off enser  {Idem  ibid.^p,  77-78). 

u  Les  Pourtugais  adorent  les  statues  de  leur  Saints^ 
»  et  violent  les  plus  saintes  lois  de  la  morale  ,  les 
»  préccptes  les  plus  rigoureux  de  leur  religion  ^  ils 
»  errent  sans  cesse  du  crime  à  la  penitencc  et  de  la 
»  péìdtence  au  crime  ;   ils  tremblent  au  seul  nom    du 


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44o 

CONTINUAZIONE   DELLO    STESSO   ARGOMENTO. 

Ti*a  le  cause  morali  che  altamente  influiscono  sui 
vizj  e  suite  virtii  sociali ,  fa  d'uopo  annoverare  1'  azio- 
ne de' governi;  secondo  che  quesfi  rendono  o  negano 


»  diable  et  de  Venfer  y  et  se  Uvrent  à  toiis  les  excès. 
n  de  la  débauché  (  Idem  ibid. ,  p.  SS-Sg^. 

Ti  Le  peuple  pourtugais  ^  iadolent ,  paresseux  ria 
n  d'aclwité  que  pour  projeter  et  consonimer  rapide" 
«^  mera  des  forfaits^  et  sa  fatale  dévotion  semole  ne. 
r>  servir  qu'à  les  sanctifier,  (Test  en  Portugal  qu^on 
«  K*oit  des  scélérats  ,  avant  de  commettre  un  crime  ^ 
"  alter  à  V colise  ^  approcher  des  sacremensj  pour  de* 
M  mander  la  grace  et  le  courage  de  consommer  ce 
»  quHls  appellent  une  bonne  action,  Celui  qui  assas* 
M  sina  un  malheuretix  à  coté  de  moi  »  dans  la  place 
n  du  cojnmerce  ,  sortait  de  régUse  voisine  ,  oh  on. 
>'  Vavait  vu  dans  un  confes^ional  »  (Idem  ibid. ,  p,  ^56  )• 

I  famosi  briganti  che  infestano  il  circondario  di 
Roma  già  da  pih  secoli,  portano  le  imagini  della 
Beata  Vergine  e  del  suo  figlio  Gesù  sospese  al  collo  ^ 
mediante  nastro 'rosso  e  fermalo  da  un  altro  dello 
stesso  colóre  sul  lato  sinistro.  Mostrando  V  inuigine 
della  Vergine ,  essi  dicono  :  noi  morù^emo  probabil- 
mente  di  morte  violenta  ^  ma  abbiamo  buone  armi, 
per  difenderci s  «  questa ^{  baciando  t^  imagine  )  per 
addolcire  i  nostri  ultimi  istanti  (Journal  des  voyages, 
/.  X,  pag.  83-86  ). 


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44i 

proftU  giustìzia ,  troncano  il  corso  agK  odii  prìvati  o 
ne  moltiplicano  le  fuoeste  conseguenze;  basterà  citare 
la  condotta  della  Kepubblica  di  Genova  nella  Corsica^ 
e  quella  dell'  Inghilterra,  in  Irlanda* 

Fu  r  ingiustizia  e  la  prepotenza  della  Repubblica 
genovese  che  produsse  ed  alimentò  quello  spirito  di 
vendetta  che  é  il  flagello  piìi  distruttore  della  Girsica. 
L'uomo  potente  opprimeva  tranquillamente  il  debole, 
perché  ,  superiore  alle  leggi ,  non  aveva  a  temere 
alcun  castigo.  Allora  l'offeso  fu  costretto  a  ricorrere 
alla  propria  forza  p^  difendersi  ^  e  il  pugnale  delia 
veodetta  fu  sostituito  alla  spada  della  giustizia.  Qué- 
gli, il  fratello  del  quale  era  stato  immolato  alla  rab- 
bia di  qualche  orgoglioso  patrizio,  immolò  costui  al- 
l'ombra fraterna.  U  padre  di  famiglia  sacrificò  al  «uo 
onore  offeso  il  ricco  corruttóre  di  sua  figlia ,  e  lavò 
nel  di  lui  sangue  la  macchia  che  gli  aveva  appo- 
sta. Queste  vendette  esemplari  si  moltiplicarono  colle 
ingiustizie  che  le  producevano  ^  esse  si  propagarono 
in  modo  di  far  nascere  una  specie  di  punto  d'ono- 
re ,  i  bizzarri  princìpj  del  quale  divennero  leggi  che 
non  fu  piti  permesso  d'infrangere.  Scaturì  da  questa 
sorgente  quella  moltitudine  di  deKtti,  frutti  delle. ven- 


In  somma  le  opinioni  che  ,  mediante  i  più  facili 
atti  es tenori  ,  promettono  di  cancellare  tutti-  i  delitti., 
divengono  veri  stimoli  ai  delitti  nella  mente  del  volgo, 
e  s*  avvicinano  air  opinione  deg^  Inda  j  presso  i  quali 
il'  tocco  d^una  vacca  basta  a  sanare  P  anima  da  quor 
lunque  peccato. 


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dette  ereditarie  ,  cbe  Ift  gi.tittiiia  fu  impotente  il 
punire ,  perchè  troppo  grande  era  il  numerò  de'  col-' 
peyoli.  La  rivoluzione  divenne  nuova  causa  di  delitti^ 
unendo  gli  odii  pubblici  agli  odii  di  Simiglia.  La  cadu- 
ta di  Bonàparte  che  ateva  sortito  i  nàtali  in  Corsica^ 
e  gli  eventi  del  i6i4  ^  x8i5  portarono  i  disordini  al 
colmo.  La  Cornea  è  il  dip&rtiniento  meno  popolato 
della  Francia,  e  la  lista  de' rei  vi  è  dieci  volte  piii 
numerosa  che  ne' dipartimenti  jpiii  popolati.  Vi  si  con- 
lavano  nel  1817  più  di  700  individui  condannati  alla 
pena  capitale  o  a  pene  infamanti  ;  3oo  accusati  si 
trovavano  tra  le  mani  della  giustiria.  Il  numero  dei 
contumaci ,  condannati  [a  pene  correzionali ,  giunge- 
va a  1800  od  a  !iooo  ;  eos^  in  una  popolazione  di 
i65,ooo  persone,  la  Corsica  conta  17  delinquenti  sopra 
loòo  abitanti.  Tutti  questi  condannati  si  conoscono 
e  si  prestano  reciproci'  soccorsi ,  da  una  estremila 
air  altra  dell'  isola  che  percorrono  impunemente,  giac- 
ché, da  una  ^arte  le  mani  ospitaliere  che  li  soccor- 
rono ,  i  vincoli  del  sangue  e  dell'  amicizia  che  prò* 
curano  loro  salvaguardie  perpetue  e  inviolabili ,  il 
loro  coraggio  e  la  loro  disperazione  ;  dall'  altra  le 
montagne  inaccessibili  e  le  profonde  foreste  dove  la 
giustizia  non  s'  avanza  che  con  passi  incerti ,  sono 
ostacoli  insormontabili  contro  i  quali  si  rompono  gli 
sforzi  e  lo  zelo  della  pubblica  autorità  (  Agostini ,  De 
la  Corse  et  des  mosun  de  ses  habitans). 

L'intolleranza  degli  Inglesi  contro  i  Cattolici  si  è.^ 
come  tutti  sanno,  una  delle  cause  dell' insutrezione 
d'  Irlanda  :  gli  insorgenti  altronde  rinfacciano  ai  prò* 
prietarj  l'eccessivo  prezzo  de'  poderi^  al  clero  le  gra- 


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443 

▼ose  deokne  ,  al  fi^OTerno  le  rovinose  imposte.  Ma  se 
r  autorità  regia ,  secondata  da  tutti  i  pregiudiz)  del 
clero  axiglicano,  ricusa  ai' 778  dell'Irlanda  il  godimento 
de'  diritti  politici  pih  preziosi ,  il  risultato  d'un  tale 
rifiuto  si  è  che  fa  d'uopo ,  in  onta  della  penuria  in 
cui  è  ridotto  il  tesoro  dello  Stato,  mantenere  ifi  un'i* 
sola ,  che  non  conta  il  terto  degli  abitanti  della  Gran- 
Bretagna  y  quasi  2/3  della  forza  stazionata  nell'Inghil* 
terra  e  nella  Scozia. 

Dcd  quale  fatto  conchiuderemo  che  Fodio  de^popoU 
equìvcUe  ad  una  spesa^  come  tamore  ad  un  risparmio^ 
giaochè  nel  primo  caso  è  necessaria  maggior  foi*za 
armata  per  mantenere  l'ordine  che  nel  secondo. 

In  generale  il  dispotismo  tende  a  cancellare  ogni 
tentimento  morale  e  fere  norma  alle  azioni  de 'sudditi 
i  capricci  del  despota.  Della  Persia  leggiamo: 

«  Le  joug  qui  pése  sur  les  Persans  ne  leur  laisse 
m  ni  la  liberta  d'agir,  ni  la  conscience  ;  chacun  d'eui 
«  est  prèty  s'il  en  re^it  fordre,  à  empoisonner,  égor^ 
«  ger  9  Yoler ,  trahir ,  sans  que  sa  conscience  lui  re- 
.  «  proche  rien.  II  dit,  pour  sa  justification:  le  maitre 
u  l'a  ainsi  ordonné,  c'est  a  lui  a  en  répondre. 

«  Au  moindre  signe  de  leurs  souverain  ,  ils  (  les 
a  grands  )  tueroient ,  sans  hésiter ,  un  frère  ou  un 
«  ami. 

«  On  ncpeut,  par  la  probità  et  la  verta,,  arri  ver 
«  ni  à  la  considération,  ni  au  pouvoir  (Noìwelles  Ao" 
nales  des  voyages^  cahier  de  novembre  1831,  p.  ^36, 
ti43). 


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ATViATIMEFfTO  AI  LEGGITORI. 


Qui  si  ha  propriamente  fine  il  iesto  delP  Autore  j  e 
ad  esso  conseguono  le  sue  Tavole  unottiche  della  Sta* 
tistica ,  colle  quali  si  chiude  tutta  t  Opera.  Noi  peto 
dobbiamo  avvertire  i  leggitori^  che  nella  composizione 
di  esse  Tavole  abbiamo  stimato  opportuno  di  scostarci 
dalla  loro  formazione  orìgimUe  : 

ij*  Perchè  essendo  esse  state  disposte  in  fog^  di 
massima  estensione ,  V  uso  loro  diventa  incomodo  e 
gravoso  a  chiunque  voglia  consultarle  j 

a.^  Perchè  per  l'ampiezza  loro  dovendo  rimanere 
pinate  entro  al  Volume^  esse  sono  esposte  anche  col 
minimo  uso  a  rapido,  dqxrimento  j 

3."  Perchè  abbiamo  veduto  che  colla  nostra  ridur 
zione  nessun  nocumento  proveniva  alP  assoluta  loro 
integrità^  ordine  e  disposizione^  t  che  grande  vantag' 
gio  ne  derivava  anzi  al  leggitore  per  la  chiara  e  fa^ 
Cile  inuUigenza  loro. 

Abbiamo  pure  stimato  di  fare  cosa  grata  ed  utile 
ai  leggitori  nostri  neW aggiuffiere  ad  esse  Tavole,  in 
via  d*  appendice  j  /*  Esposizione  delle  dottrine  di  Gian 
Domenipo  Romagnosi  intorno  all'  ordinamento  delle 
statistiche. 

GLI  EDITORL 


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445 


TAVOLE    SINOTTICHE 
DELLA    STATISTICA. 


Uopo  d^  nyere  svilappato  la  Filosofia  della  Statìstkoj  te  noa 
erro,  in  tutte  le  sue  parti,  ho  creduto  pregio  dell^  opera  dV* 
«pome  in  iscorcio  ed  avyiciname  le  itiee  JòndamentaU,  acciò 
la  cognizione  de"*  rapporti  che  le  uniscono,  ne  agevoli  la  m&* 
moria  e  V  applicazione. 

Lo  scheletro  della  scienza  statistica,  scevro  d^ogni  colorito^ 
è  stato  pubblicato  da  altri  in  Francia  ed  in  Germania.  Presento 
i  loro  lavori  nelle  TayoU  I  e  II,  acciò  la  gioventù  conosca 
le  diverse  forme  date  dagli  scrittori  allo  stesso  argomento,  e 
V  ordine  vario  in  cui  ne  disposero  le  parti. 

La  data  di  queste  Tavole,  che  si  vede  alla  cima  di  ciascuna, 
serve  a  guarentire  il  diritto  di  proprietà  ai  loro  autori  ed 
alla  nazione  cui  appartengono. 

La  Filosofia' dtUa  Statìstica  può  essere  divisa  in  due  parti: 

La  prima  espone  i  tintomi  dello  stato  delle  nazioni  (7\i- 
vola  ni.  ) 

La  seconda  accenna  le  cause  dello  stato  delle  nazioni  (  Ta- 

9H)ia  ir,  ) 

La  Tavola  III  che,  affatto  scarna  .ed  appena  abbozzata,  pub- 
blicai nel  i8o8|  è  stata  da  me  accresciuta  e  forse  migliorata 
nel  tempo  stesso  che  ho  rifuso  in  questo  scrìtto  la  mia  opera 
intitolata  :  Tavole  statìstìche,  cui  andava  unita.. 

Lo  spettacolo  grandioso  degli  oggetti  compreti  in  quetta 
Tavola  può    essere   freno  al  ciarlatanismo  di  chi,  misurando 

Filoso/,  della  StaL^  voi.  IF.  29 


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446 

r  ostrnsionc  delle  scienze  dalla  picciolecza  delle  pro))rìe  idee, 
•  vorrebbe  ridurre  la  detenzione  economica  delle  nazioni  a />o- 
c?u!  papille.  Con  questa  profondità  di  criterio  furono  impastoc- 
chiate più  statutiche  in  Francia  ne'  primi  anni  del  secolo  at- 
tuale: nascite y  morti,  matrimoni,  ripetevano  i  prefetti  ei 
vice-prefetti,  e  la  statistica  de^  loro  dipartimenti  era  finita. 
Verso  la  stessa  epoca,  e  quando  la  sdensa  era  ancora  hwi- 
bina  in  Italia,  si  lusingò  la  presnntione  in  delirio  dMndovi- 
nare,  al  barlume  di  qualche  principio  generale,  le  indefinite 
varietà  locali  delle  nazioni,  cioè  dal  contomo  del  corpo  umano 
dedurre  tutti  i  fenomeni  della  veglia  e  del  sonno ,  della  sa- 
lute e  delle  malattie,  della  gioventù  e  della  vecchiezza,  ecc.  ) 
e  siccome  tutti  gli  uomini  sono  fomiti  di  due  braccia  e  di 
due  gambe,  perciò  tutti  devono  avere  uguale  bellezza  in  volto, 
uguale  denaro  in  tasca,  e  gli  Ottentotti  possono  essere  sosti- 
tuiti ai  Parigini  senza  alterar  P  equazione  !  1 

La  distribuzione  generale  delle  masse,  la  suddivisione  rego- 
lare delle  parti,  la  collocazione  di  ciascun  elemento  al  posto 
che  gli  conviene  y  mentre  risparmieranno  faKca  a  chi  vorrà 
comporre  statistiche,  renderanno  più  agevoli  ai  lettori  i  con- 
fronti de'  moltiformi  oggetti  economici.  LUbitudinedi  vedere 
avvicinati  i  rapporti  di  oggetti  distanti,  esaminati  i  risulta- 
menti  d^  anni  e  circostanse  diverse ,  ridotte  a  numeri  le  os- 
fcervazioni  e  i  fiitti  ovunque  é  possibile,  riuniti  più  sintomi 
cóntro  le  apparenze  che  ingombrano  lo  stato  reale  delle  cose, 
quesO  abitudine,  dissi,  da  un  lato  reprimerà  i  falsi  giodizj  che 
fioccano  dal  labbro  de^  semidotti ,  dall^  altro  procurerà  all^  in- 
telletto de^  giovani  maggiore  forza  combinatrìce.  Se  il  volgo, 
per  es. ,  dall^  affluenza  delle  persone  ai  centri  religiosi  argo- 
menta castigatezza  nel  costume ,  lo  statista  non  s"*  arresta  là , 
e  vuole  riconoscrre  il  numero  de^  figli  illegittimi,  degli  sposi 
divorziati ,  delle  donne  maiUemUe ,  delle  persone  celibi ,  delle 
violazioni  ed  attentati  al  pudore  ,  ecc.  e  fino  nelle  prepara- 
zioni mercuriali  che  si  spacciano  nelle  spezierìe,  trova  motivi 
di  dubbio. 

Principalmente  le  tre  ultime  colonne  della  suddetta  Tanc- 
ia III  dimostrtnoi  che  le  afi'eziooi  morali  possono  essere  rap* 


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447 

presentate  4a  quantità  friche  e  sottometse  al  calcolo,  il  che  h 
Tede  negato  da  più  scrittori:  il  numero,  per  es.  de^  creditori 
delle  casse  di  risparmio  e  il  valore  de^  loro  crediti  rappresen- 
tano lo  spirito  di  previsione,  come  il  numero  de^  falliti  dolosi 
e  il  valore  de^  loro  fidliraenti  rappresentano  i  gradi  e  Fcsten- 
siooe  della  malafede.  Osservando  che  mentre  cresce  la  popo- 
lazione delle  scuole,  decreace  quella  delle  carceri,  non  ablHamo 
due  fatti  sensìbili  e  commensurabili  per  provare  che  f  istru- 
siooe  diminuisce  V  immoralità  ?  e  cos'i  dite  di  tutti  gli  altri 
oggetti  immateriali. 

La  /K  TWoia  comparisce  per  la  prima  volta.  Per  pdrre 
sott^  occhio  r  airone  delle  cause  che  producono  lo  stato  delle 
nazioni  in  epoca  determinata,  ho  accennato  nella  prima  linea 
tmttcale  quegli  oggetti  statutici  'che  possono  essere  considerati 
come  tffittif  e  nella  prima  linea  orizzontak  quelli  che  voglio- 
no essere  considerati  come  cauie» 
Gli  oggetti  statistici  considerati  come  effètti  sono  : 
i''.  La  popolazione  9 

a.^  La  caccia; 
S.®  La  pesca; 
4.°  La  mineralogia; 
I nuzzi ofìde  si  \     5.  L^  agricoltura; 
i-accofgono  U  ì    e.**  Le  arti  e  i  mesHerì; 
meOene  prime .    io,, 

cioè;  j     7*    ^  commercio; 

8.  Le  abitudini  intellettuali; 

9.** economiche; 

IO.**  — ■— >—  morali» 
Oli  Oggetti  statistici,  riguardati  come  cause,  sono  interni  ed 
estemi,  e  gli  uni  e  gli  altri  si  dividono  in  fisici,  e  conpren- 
dono tutti  gli  elementi  topografici ,  ed  in  morali ,  e-  si  ,sud« 
dividono  in  due  rami,  il  primo  dei  quali  contiene  P azione 
delle  leggi  e  dé^  governi,  il  secondo,  fazione  delle  opuaioni 
e  degli  usi,  i  quali  sono  civili  e  religiosi. 

Numerizzali  gli  effetti  e  precisate  le  cause,  saltano  agli  oc- 
chi con  maggior  evidenza  l'indole,  gli  ufei,  i  corani  détta  stiemza 
staUsHca^  quali  li  predica  P  autore  dal  1808  in  poi. 

Seguendo  la  linea  orizzontale  della  suddetta  tabella  si  vede 


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448 

lo  stcMO  Oggetto  fttatistioo  (  ti  supponga  la  popolazione  >  aog- 
giaoere  all^  azione  sucoeniTa  delle  diverse  cause  interne  ed 
esterne,  e,  per  es.,  frenato  il  corso  delle  generazioni  dall^or- 
goglio  di  famiglia,  come  da  mancanza  d^ alimenti;  alf  opposto 
seguendo  la  linea  yérticale  -si  vede  la  stessa  causa  (  ponete 
per  ipotesi  gli  elementi  topografici),  influire  sopra  i  diversi 
oggetti  statistici  più  estranei ,  per  es.,  sulla  produzione  delie 
biade  come  sullo  sviluppo  delle  abitudini.  In  somma  nissuno 
degli  oggetti  compresi  nella  prima  linea  verticale  si  sottrae 
all'* azione  delle  cause  indicate  nella  orizzontale;  la  legge  è 
assolutamente  generale  ed  uni/òmtef  il  che  era  stato  da  più 
scrittori  «negato,  da  altri  vagamente,  supposto,  da  nessuno  oc- 
cularmente  dimostralo. 

Richiamando  Cantica  idea  Ahe  risolve  le  operazioni  dellHio- 
mo  in  tre  forze,  co^isibne,  poteri  e  uolonià,  ho  indicato  Tin- 
fluenza  delle  accennate  caus^  sopra  ciascuna  di  queste  forze 
nella  prodazione,  distribuzione,  consumo  delle  ricchezze,  il 
che  è  visibile  agli  occhi  nelle  due  colonne  verticali  che  hanno 
per  titolo  :  Leggi  e  gocemi,  azióne  in  più  e  in  meno  (  Tauola  /f^)« 

La  cognizione  é  alle  volte  talmente  offuscata  da  pregiudizjy 
la  volontà  dominata  da  prevenzioni  che  risultano  più  serie 
di  fenomeni  contrarie  a  quelle  che  vorrebbe  V  interesse  pri- 
vato beninteso,  il  che  è  visibile  in  quasi  tutta  la  colonna  ver- 
ticale intitolata:  Opinioni  ed  un,  azione  in  menù.  In  questa 
colonna  si  vede  una  delle  cause  degli  attriti  cui  vanno  sog- 
gette le  macchine  politiche,  e  delle  deviazioni  de^  capitali  da 
quella  diritta  linea  o  da  quelle  leggi  d"*  equilibrio  che  prescrì- 
vono loro  Smith,  Ricardo,  Canard,  ecc.  Queste  deviazioni  du- 
rano talvolta  più  e  più  secoli,  anche  in  onta  de^  sentimenti 
più  forti  del  cuore  umano;  cosi,  per  es.,  la  servitù  personale 
ne^  paesani  russi,  benché  distrutta  dagU  okasesi  t  mantenuta 
dair  ignoranza  e  dall'  abitudine. 

A  misura  che  si  estendono  le  comunicazioni,  si  forma  e  si 

-  estendo  V  azione  e  la  reazione  tra  gli  Stati,  quasi  dissi,  come 

tra  le  acque  dell^  Oceano.  L'  epoca  de^  monsoni  nelle  Indie 

è  segnale  alla  partenza  de^  vascelli  in  Europa:  P aumento  de- 

^U  feavi   nelle*  miniere   del   Messico  £s  alzare  il  prezzo  del 


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449 

luercurio  nella  Garnlola  :  ad  un  sintomo  di  carestia  in  Inghil- 
terra, escono  bastimenti  di  grano  dai  potti  della  Sicilia,  della 
Barberia,  del  Baltico,  àeìV  America  settentrionale ,  ecc.  Que- 
sta reciproca  influenza  é  origine  de**  diversi  trattati  politici  e 
commerciali  tra  le  nazioni,  talvolta  è  piptivo  per  intromettersi 
-  negli  altrui  Stati.  Le  potenze  alleate  entrarono  in  Francia  per 
sostituire  a  Bonaparte  i  Borboni;  gli  Inglesi  invasero  11  Por- 
togallo per  salvarsi  una  piazza  di  smerciò ,  ecc.  Per  lo  più 
r  accennata  reciprocità  è  il  pretesto  del  lupo  contro  V  agnello  ; 
quindi  una  turba  d'  ambiziosi  che  si  sviluppa  soUo  un  gover- 
no militare,  fa  la  sventura  de^  popoli  circostanti,  tra  i  quali 
ha  bisogno  di  cogliere  palme,  titoli  e  possessi.  Così' gli  Stati 
ondeggiano  tra  la  povertà  e  la  ricchezza,  la  schiavitù  e  la  li- 
bertà, r  ignoranza  e  V  istruzione,  i  vizj  e  le  virtù ,  non  solo 
per  cause  interne,  ma  anche  per  sola  fona  esteriore. 


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45o 


Naziowb,  tedesca.  —  Citta',  VIEMJl 


TAVOLA  SINOTTICA  DELLE  PARTI  ì 

Pabti  I.  - 

SEZIONE  I-  Stato  considerato  come  un  tulio. 


Gap.  I.  Suo  stato  fisico.  Qaalitii  na 
tarali  dfl  paese  e  dcgìi  abitaoti 
C  Mozioni  preliminari  storiche,  geo- 
graiiche  e  fisiche). 

Abt.  I.  Paese  e  territorio  dello  Stato. 

I.  Sua  grandezxa  ed  estensione,  r 
stona  delPunione  delle  sue  parti 
in  un  tutto  politico. 

a.  Confini  e  circondar). 

5.  Paese  principale  e  possedimenti 
secondari. 

4.  Situatioue  e  clima. 

5.  Qualità  della  superficie    e  a 
disposizioni  naturali 

a)  Montagne,  pianure. 

b)  Acque,  man,  laghi,  fiumi, 
paludi. 

e)  Feracitii  e  prodotti  primi 
dèi  regni  vegetabile  ,  '  ani- 
male e  minerale. 

AiT.  II.  Abitanti  considerati  in  massa, 

1.  Differenza  degli  abitanti  secondo 
la  lingua  e  la  derivazione. 

3.  Numero  di  loro  (diverso  da  po- 
polazione ). 

3*  Qualità  di  corpo  $  robustezza  | 
grandezza,  struttura,  asilità,  for- 
za generativa ,  mortalità. 

4.  Carattere  fisico  ,  disposizioni  di 
animò;  talenti,  inclinazioni,  ca- 
rattere (senza  riguardo  alla  col- 
tura). 


Gap.  II.  Stato  come  persona  morali 
Unione  politica.  Sovranità  ed  ia 
piegali. 

AzT.  I.  Potere  sovrano  (Costitnzioi 
dello  Stato  e  forma  del  governo; 

I.  OistitazioDei  leggi  fondamentil 

patti  y  consuetudini, 
a.  Potere  sovrano.  Indiviso  o  dittti 
3.  Forma  di  governo.  Monarchia 

Poliarchia. 
Nella  Monarchia 

a)  Ereditaria  o  elettiva  ;  siM 
cessione  maschile  o  ferami 
nile,  ecc  ;  dinastia  dominai 
te  ,  leggi   di  famiglia  ^  tt[ 

igenza.     -v 

b)  Limitata  od  illimiuta;  ub 
boli  del  potere j  corte;  dì 
gnif à  ;  cariche  di  corte  e  di 
regno}  titoli)  caTalieri; stM 
ma. 

Abt.  II.  Impiegati  (  Amministrazios 
dello  Staio  ). 

I.  Gabineito  ,  consiglio  di  Stato 

consiglio. 
a.  Ministero. 

3.  Collegi   amministrativi  e  mìi 
strati. 

4.  Divisione  politica. 

5.  Sistema  delP  ammlnbtrazioiif. 


-  Parte  II.  - 
Aet.  I.  Rango  politico  dello  Stato.     1  Art.  II  Suo  interesse  naturale  estm 


(1)  Questa  taf  ola  si  trova  aUaJìne  €UW  operttla  ituitoiata  ì  Teorie  r^ 


—  Aimo  1810.  —  Autore  ZIZIUS  (1). 


4Tr 
(Tav.  1.*) 


DEGLI  OGGETTI  DELLA  STATISTICA. 

Potenza  ùitenw,  ' 
SEZIONE  U.  Staito  considerato  nelle  sne  parti  integranti. 


Gip.  I.  Stato  morale  degli  individui 
come  esseri  liberi.  Li^rtà  interna 
ed  estema. 

ÀBT.  I.  Libertà  interna  (  Moralità  e 
coltura  intelletuale  )  fondata  sulla 

I.  Religione.  Sistema  di  Religione, 
suoi  rapporti  collo  Stato,  costi 
lozione  ecclesiastica,  ministri  ec- 
clesiastici, loro  numero,  e  man 
teiAoiento.  —  Religiosità  del 
popolo  o  sua  trascuratezza  in 
tatto  di  religione,  superstizio- 
ne ,  ecc. 

a.  Educazione.  Ordinamenti  ed  isti- 
tuti pubblici.  —  Stabilimenti 
privati  di  educazione. 

3.  Sulle  scienze  ed  arti.  Stato  dei 
lumi  e  della  coltura  scientifica, 
prodotti  delle  arti  e  delle  scien- 
ze. Stabilimenti  pubblici  d^  istru- 
zione per  il  popolo  e  per  i  let- 
terati ,  loro  direzione ,  affari  di 
stampa,  accademie  e  società,  sus- 
sidj  letterari  ,  ecc. 

4.  Altre  misure  contro  la  corruzio- 
ne dei  costumi  ed  il  declina- 
mento  alla  ignoranza  ed  alla 
rozzezza,  sorveglianza  ai  diver- 
timenti pubblici,  alle  feste,  ecc., 
e  Idro  stato. 


AfiT.  II.    Libertà 
sicurezza  ;. 


estema  (Diritto   e 


I.  Leggi  risguardanti  il  diritto  e  la 
polizia  5  leggi  civili  e  penali , 
codici ,  spirito  di  (Quésti  e  della 
procedura,  ecc.  Costituzione  della 
polizia  per  la  sicurezza  e  la  tran- 
quillità. 

a.  Rapporti  giuridici  e  politici  se- 
condo la  differenza  degli  stati  e 
drlle  classi.   Nobili  ,    citudini 
contadini. 


Gap.  II.  Stato  delle  forze  fisiche  de- 
gli individui,  impiego  delle  mede- 
sime ,  e  condotta  del  Governo  ri- 
guardo ad  esse. 

Art.  I.  Stato  delPeconomia  nazionale. 
I.  Nel  suo  sviluppamento ,  nel  suo 
progresso  e  nella  sua  estensione. 

a)  Produzione  prima.  Educa- 
zione degli  animali,  agricol- 
tura ,  scavamento  deilc  mi- 
niere, ecc. 

b)  Produzione  industriale.  Arti, 
manifatture  ,  fabbriche. 

tf)  Produzione  commerciale. 
Commercio  interno,  esterno, 
di  terra  e  di  mare,  mezzi  di 
facilitazione,  e  vantaggio  di 
esso. 
a.  Ne^suoi  risultamenti  per  lo  stato 
esterno  della  nazione. 

a)  Consumazione.  —  Rapporti 
di  essa  colla  produzione,  classi 
degli  abitanti  ,  secondo  le 
loro  occupazioni. 

b)  Ben  essere  e  ricchezza  o 
miseria  dei  singoli  e  delle 
classi.  Capitali,  rapporti  delle 
diverse  specie  di  rendite. 

e)  Popolazione.  —  Abitanti. 
Abt.  II.  Stato  delle  forze  disponibili 
pel  bisogno  dello  Statò.  Consuma- 
zione dello  Stato. 
I,  Stato  delle   finanze   (  potere  di 
danaro  ). 
a)  Rendite  dello  Stato  ,  impo- 
ste ,  contribuzioni. 
b")  Spesa  dello  Stato,  ordinane 
e    straordinarie.  —  Cre«lilo 
pubblico, 
a.  Forze  di  difesa  (potere  di  guer- 

a)  Forza. 

5)  Organizzazione. 

e")  Direzione. 

d)  Amluinis trazione.' 


Potenza  estema. 

Abt.  III.  Suo    legame  positivo   coglilAaT.  IV.    Prospello   storico 
altri  Stati.  I     1:-.— .».^  -il.  ..«.i..  - 

minori  ed  inlrodultoric  alla  Statistica. 


del    suo 

proccdimcuto  allo  sialo  alUiale.       ^r\r^n]r> 

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45i 


GoNSlDBaATlOSS  GÉOOK08T1QVE3 
céoOlULPBIQlTES 

Aerologie  .     . 
Hjrdrographie 


\ 


Nazioub  ,  FRANCESE.  —  Gtta',  PARIGI,  i 
TABLEAU  ANAL 

DES   CONSIDÉRATIONS   ET   DES   FAITS   QUE   lA   i 

On  expose  les  circonstan 

la  formation  ont  occasi 

physionomie  ,    Ics    accj 

rexistence  des  pcuplcs 

(  Géoeraphic  cosmographiq 

lonuences       i 

et  ressouroes     )        *     * 

Aspect  et  disposition  du  s 

Defenses  et  communicatioi 

Hy  glène  du  sol  \  fertili  te  : 

SUR  L^aisToiKB  sa'^crkllb.  Ou  considère  celtr 

me  étre  wù^ant,  et  des  f 

Rcssources 

et 
influences 

Sa  race:  facultés  physìqn 
Oq  expose  ici  la  situation 
événempns  s accessit  qa 
(  Géo^aplUe  poliùqiu) 
Orìgine  ,  nature  ,  etat  de 
Garactères  alphabétiqaes, 
origine ,  rapports   .     . 

Musìque 

On  faìt  connaitre  Tétat  d< 
de  cct  état,  et  les  res» 


Géognosie . 


Mineralogie  . 

Botanique .  . 

Zoologie    .,  • 

Vhomme  •  . 

^GoKSIDÌBATIOIIS   HISTORIQUBS  . 
-  GBOOBAPHIQUES 

tur  le  langage 


me  ecre  wwan 

Ì    Rcssources    ì 
influences     i 


{ 


S 


surlapopulationx 

d'emplacemens 

d'établissemens  et  des  travaux  sur  le  sol .     . 

d-instUutions.     \  Gouvernement ,  religion 
(   oecours  publics  ^  instilutic 

d''bcòhomib  polìtique. 

État ,  liistoire    .... 
Agriculture      \   Tcrres ,  quUure  des  végcft 
Animaux  doinestìques. 
Gultìvatcurs,  constructioni 
Produits  du  règnè  mÌDéral 

Industrie  et  Commerce. 

Esploitatton  y  emploi  des  \ 
ve  gè  talea  ,  animales  .  . 
Evaluations  ,  arts  ,  métien 
Gonsommation  ,  importAtic 
Gommerce  intérieur,  interi 

r     BàI^ANCB  DBS  RBSULTA.TS.       . 

Monnoies  rèelles  ,  de  chanse  I  ,  « 
Poids  et  McsurJ.  .  ..  \  I^^aence  ,  ce 
Instrdctiob  ,  caractères,  moeurs,  usages,  conta 
HoMKBs  CBLBBBBS,  monumeos  de  Phistoire  et  d< 
Ghosbs  bbmabquablbs  naturelles  ou  poUtiqnes 
(I)  Questo  Prospetto  si  tro^a  unito  ad  un  piccolo  opuscolo  imkoUuoi  De 


Economìe  rurale! 


Industrie 


Commerce 


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[>,  iSig.  —  Autore,  IL  BARONE  DI  FERUSSAC  (i). 
nqVE  ET  MÉTHODiqVE 

TISTIQUE   EMBRASSE   DAJKS   L^ENSEMBLE  DE  SES   DIVISIONS. 

particulières  que  Pépoqae,  la  laaniére  y  la  nature  de 
ics,  <?t  qui,  cn  caractérisank  la  contrée,  OQt  tnodifié  sa 
18  du  sol ,  la  nature  de  ses  produits ,  et ,  par  suite  , 


TaT.  li.* 


laturelles.  Rapports  naturels  dVmpIacemens  .    •    . 
riéte's  d'^expositions  1  de  nature ,  de  moyens  .    •     . 
enee  sous  les  rapports  des  besoins  de  rhomme  com- 
tlea  comme  a^sociations  poUtiques. 


Descriptions, 
Descriptions  et  TabUaux, 
Descriptions, 

Descriptions  et  TabUaux. 


»t  morales Descriptions, 

s  natioDs  d^aprèa  Pinfluenòe  de  leors  orì§^nes  ^  des 

es  ont  eprouTés .  Idem , 


bnguey  des  dialects  ou  des  patois.  Poesie 


Idem , 


Idem, 
Idem, 


Od  fait  connaìtre  tous  ces   objets  et  leur   inflacnce 

sur  les  relations  des  peuples ,  par  des      .     .     .    ,   Descriptions ^  et  des  Tabteaux, 


ninistratioDS  . 
de  tout  genre 


Situation  de  tous  les  objets  quVm- 
brnssenl  ces  troisgrandes  divisioos* 
Influeuces  ,  ressources  ,  rapports 
avec  Pétat  de  la  nation     .    .     . 


Descriptions,  quelques  Tableauji. 


tnstrumens    •    .     i 
egetal  et  animai    V 

itances  minérales,   I 

professions.    .     .     i 

cxp'ortatìon  .     .     I 

Lìaire,  dVxpéditionj 


^•Procéde's  , 
Établissemeos  , 
Produits , 
RésultatSy 


Idem 
Idem 
Idem 
Idem 
Idem 


par  des.  .     .   Descriptions  et  des  Tableaux, 


araison  des  yaleurs  •    • 
8,  fétes  et  divertissemens 


IcUm , 

Idem , 
Idem^ 


Idem. 


Idem. 


Idem, 


lì  ùkui  faire  connaitre  la  situation  du  pays  par  la  de- 
scripùon  de  tous  ces  objets  ;  indiquer  Pinflucnce  des 
uns  et  les  indactions  que  foumissent  les  autres. 


lommes,  des  scienccs  et  des  arts  > 

nccessité  de  fixcr  et  d'adopter  un  eorps  de  doctrìne  pour  la  Géograpbie  et  la  Stalistique. 


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454 

(  lav.  III.»  ) 

Nazione,  ITA.LIANA.  —  Citta',  MILANO.  —  A«wo  1808,  Pri- 
ma Edizione  unita  alle  Taf  ole  Statistiche.  —  1827 , 
Seconda  Edtsione  corretta ,  migliorata ,  accresciuta  del  quin- 
tuplo. —  AtJToae,  MELCHIORRE  GIOJA. 

FILOSOFIA  .DELLA   STATISTICA. 

PRIMA  PARTE.  —  SINTOMI  DELLO  STATO  DELLE  NAZIÒNL 

Sintomo  I. 

LOCALITÀ*  DELLA  PRODUZIONE  ,   DISTRIBUZIONE  , 

CONSUMO  DELLE  RICCHEZZE  ossia  TOPOGRAFIA. 

I.  TOPOGRAFIA  TERRACQUEA^ 

ReltHiva 
Latitudine  '^  f  tDaciò  clip4>ndonogenera!meote 

Ijongitudine  9  l  Capitale  del  regno;  [   i  gradi  di  calore  ; 

A)tezza  sul  livello  del   ^|  Città  provinciali }  iLa  durata  della  luce; 
mare  S*] Fortezze }  iLe  vicende  delle  stagioni; 

Situazione  in  terra  ,  J^  rTempj  rinomati;    JLa  specie  di  vegetazione; 
ia mare, sopra  fiumi  Q\  (La  facilità  ò  difficoltà  del  oom- 

1  mercio; 
n;.f«n,n««..i-«^««..r Montagne;  Il  movimenti  delle  armale; 

I  '             <•*.•!  CiOniini  t                       in.  ecc. 
da.  .eguenu  punU  (cpitrii»e,Ure.  \_\ 

Assoluta 

'vii    )  Asciutte  1,1  Salubrità  o  insalid>rità; 
^    I  .S    1  Paludose.  I  Minore  o  maggiore  spesa    pei 
Q,   j  ^    '  j  trasporti,  e  principaluieute  per 

Forma  esteriore  del  /  (g    f  Colline  ;  f  la  coltivazione  de**  campi. 

pìie«e  \         ^  Montagne.        \ 

j  Lunghezza  delP  asse  r  Da  ciò  la  maggiore  o  minore 
I  maggiore  e  minore  ;  1  difficoltà  delle  invasioni  estere 
(  Confini  per  terra,  |  e  degli  sfrosi,  quindi  la  diver- 
•  n        acqua.      ^   sita  della  spesa  di  sorveglianza. 

I Costruzione  degli  edifizj,  delle  strade,  dc^ canali,  por- 
ti ,  fortificazioni ,  cimiteri  ; 
Asciugamento  delle  paludi  ; 
Scavo  delle  miniere  ; 
Stato  de^  boschi  ; 
Lavori  e  prodotti  agrarj  ,  almeno  in  parte. 


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455 

Frequenza  od  infri>{ucnza  Hi  Icrremoli  ,  per  cui  non  e  od  «  permesso  in- 
nalzare ecU6zi  ^jpw  piani  e  con  solidi  loateriali;  il  che  influisce  sulla 
&pesa  deir  alloggio  di  tutta  la  popolazione. 

ir.  T0P0GR4FIA  IDRAULICA 

Naturale. 

Torrenti 

>cnoniinazione  e  origine: 

Spoche  de^traboccamenti;  il  che  ne  accenna  le  cause  e  il  maggiore  o  minore 
danno  che  soffroho  i  campi  dalP  inghia}amento ,  insabbiamento,  strati  di 
fango ,  imbrattamento  d"*  erbe  o  simili  ; 

ilircondarìo  danneggiato  ,  norma  per  determinare  i  terreni  obbligati  a  con- 
correre alle  spese  di  riparazione  $ 

bpporto  tra  i  traboccamenti  e  Io  stato  boschivo  o  coltivato  de^  terreni 
superiori  (  alP  atterramento  de^  boschi  ed  alla  coltivazione  de^  grani  nei 
terreni  molto  pendenti,  si  attribuiscono  le  repentine  escrescenze  delle 
acque )  ; 

Tempo  che  decorre  tra  i  temporali  al  monte  e  i  trabocccamentt  in  pianura; 

ostacoli  artificiali  che  si  oppongono  al  libero  corso  delle  acque  ; 

Usi  cui  servono  le  acque; 

tfetodi  praticati  nelle  riparazioni. 

Fauni 

Denominazione ,  origine ,  ossia  acque  che  li  alimentano  ; 
Paesi  per  cui  passano  ; 

Voci  attuali  e  ne^  secoli  addietro  :  dal  confronto  risulta  quanto  terreno  ab* 
biano  acquistato  in  lunghezza*  le  foci  ,  il  che  può  rappresentare  la  ma- 
teria rapita  ai  circostanti  monti  e  il  loro  stato  coltivato  o  boschivo  ; 
Distanza  a  cui  si  fa  sentire  il  flusso  mariti '»-ao  entrando  nelle  foci  e  salendo 
ii  corso  de^  fiumi ,  frammischiando  nel  tempo  stesso  ali*  acqua  dolce  la 
salata; 
Profondità  dell'*  acqua ,  Q  che  denota  la  portata  delle  barche  o  vascelli  da 

cui  può  essere  navigata  ; 
altezza  degli  alvei  relativamente  ai  terreni  e  caseggiati  circostanti;  da  ciò 
i  perìcoli  delle  inondazioni  irregolari,  le  spese  degli  argini    per   preve- 
nirle ,  i  regolamenti    per  annunciarle  ,    gli   obblighi    degli  abitanti  per 
correre  in  soccorso  ;  ecc. 
Inondazioni       #Epoclie  delP  anno  e  durata  ; 
regolari  \  Altezza  massima  delP  acqua  ; 

come,  per  es.  ,   j  Rapporto  tra  V  altezza  e  il  futuro  raccolto; 
quelle  del  Nilo.  -^Estensione  dello  spazie  inondato. 

(Lunghezza  della  linea  navigabile  ;     \ Gli  elementi    pel    calcolo 
Paesi  per  cut  passa;  I     economico    ae*  trasporti 

Ostacoli  e  pencoli  ;  I      per  acqua  si  trovano  nella 

Epoche  e  aurata  della  sospensione.    '     divisione  V,  n.*'  II. 


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456 

«  Laghi 

Denonriiuzione  ,  sitaazione  ,  lanchezza  ,  larghezza,  profondità.; 
Altezza  del  pelo  delP  acqua  sul  livello  del  mare  ,    e  relativa  a  quella  dei 

paesi  circostanti ,  il  che  indica  la  possibilità  o  V  impossibilità  di  trame 

canali  d^  irrigazione  e  navigazione  ; 
Navigazione  ,  vedi  Fiumi} 
Venti  favorevoli  o  contrarj  alla  navigazione  ; 
Fenomeni  che  annunciano  tempeste  $ 

e» ;««_««*:    S   Epoche  ,   ì   Dalle  epoche  può  dipendere  il  maggiore  o  mi- 

Straripamenti   J   j^^y.^l   \     ^^re  /anno ,  seconSo  le  località. 

Epoche  dì  maggior  acqua  ,   il  che  ne  addita   la  causa  e   la   coincidenza  o 

no  col  maggior  bisogno  ; 
Pesca ,  vedi  la  III  divisione  al  n.®  U; 

Paesi  giacenti  sulle  sponde  e  partecipi  della  navigazione  e  della  pesca  ;^ 
Vegetazione  sulle  sponde,  di  quanto  tempo  preceda  le  altre  circostanti. 

Ford 
Ampiezza  ,  profondità ,  qualità  del  fondo  ^ 
Sicurezza  o  pericoli  ; 
Facilità  o  I  d^  entrare  o  d^  uscire  , 

difficoltà^  {caricare  o  acaricare  $  \ Notizie  necessarie  per  la 

Stagioni  in  cui  sono  chiusi  da^ diacci;  {  rina  militare  e  nercantile. 

Distanza  da  cui  si  Irae  V  acqua  dolce  ; 
Fenomeni  del  flusso  e  riflusso; 
Usi  cui  servono. 

Artifiziale. 
Canali 

Dimeosiom  di  ciascun  canale  in  { altezza  , 

lunghezza. 

,Corpo  d^  acqua  di  ciascun  canale,  ossia  oncie  d'  acqua  necessarie  alla 
^        navigazione  ;  laghi  o  iiumi  che  lo  alimentano  $ 
i    Pendenza  del  canale  ?     •  a*  ^      ut       i.. 

§  k,^  de'  sostegni  o  delle  conche     {relativamente  alla  lunghezza  ; 
S}\  Altezza  delle  loro  cadute  ; 
^  jTempo  consumato  nel  passaggio  delle  conche  ; 
~    Epoche  e  durata  della  sospensione  della  navigazione  ; 
Dimensioni  delle  barche; 

Lunghezza  di  tutta  la  IJnea  artificiale  navigabile  relativamente  alla  su- 
perficie dello  Stato  ; 
Amministrazione  de' canali ,  se  per  conto  del  sovrano  o  di  compagnie 

private  ,  e  con  quali  norme  ; 
Lavori  idraulici  speciali ,  o  difficoltà  vinte  che  posssono  essere  sintomi 
dello  stato  della  scienza  idraulica. 


« 


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457 

g  r  Spailo  irrigato  ; 
.9  \  Valore  di  un**  oncia  d**  aequa  $ 
S  (Modo  di  misurarla  ; 

'C  I  Confronto  tra  il  yalore  de^  fondi  irrigati  e  quello  de^  non-vrigatf  j 
M  l  Regolamenti  de^  consorzj  delle  acque  irrigatrici. 
MoTimenti  ì  Numero  e  -qualità  ; 

di  opifici  i  Epoche  e  durata  in  cui  rimangono  sospesL 
Qualità  delle  acque  relativamente  alla  tintura  e  alle  cartiere. 
Fontanili  ad  uso  d^  irrigazione  ?  Confronto  tra  i  prodotti  de^terreni  irrigati  con 
estnra  e  iemale.  y  «cqaa  di  canali  e  con  acqua  di  fontanili. 

Pozzi 

Profondità  ne"*  diversi  punti  dello  Stato  5 

Qualità  delle  acque  come  bevande  $ 

Epoche  della  maggiore  o  minor  acqua  relativamente  al  maggior   bisogno  ; 

Inondazioni  sotterranee,  delle  cantine  o  no,  occasioni  d^  incomodi  e  d'*  in- 
salubrità. 

Mezzi  con  cui  si  supplisce  alla  mancanza  di  booni  pozzi  ; 

Valore  dell^  acqua  per  una  famiglia  al  giorno  dove  mancano  i  pozzi. 

Confronto  de^  valori  déir  assicurazione  contro  gli  incendj  nelle  città  ab- 
bondanti d'*  acqua  per  estinguerli  e  in  quelle  che  ne  mancano* 

III.  TOPOGRAFIA  ATMOSFERICA 

Stato  termometrico  desunto  dai  fenomeni  de*  corpi. 
Inorgtmki 

/^•''"T!Ì7n^ Mensili'        >ConfronUrle  coi  fenomeni  della  vegeUzione. 

Pozzi  ;  temperatura  combinata  coir  altezza. 

C  Principio ,}  Da  ciò   la  spesa  maggiore    o    minore    per   farne  sgom- 
Neve  }  Fine  ,         >     brare  le  strade  ,  ed  il  maggiore   o  minor  ritardo    ai 

r  Altezza*     S     carri  del  commercio  nel  passaggio  de"*  monti. 
^  .        I   Se  frequenti  in  primavera  ed  autunno  ,  quindi  dannose  alP  agri- 

.2  r Principio  e  fine;  \Se  il  ghiaccio    arresta 

S    Profondità  a  cui  si  estende  nella  terra  5  |  i  movimenti  de'vascel- 

3    Se  agghiacciano  o  no  le  acque  navigabili,  i  vini,  |   li,  agevola  Puso  delle 
O  ^  la  birra,  i  liquori, se  s'^arrestano  gli  orologi,  ecc.  '   slitte. 

Organici 
Grani  (  Epoche  della  seminagione  e  della  mess^. 


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458 

«^  ]  oon  proiperano  } 

n u.  .1.11.  e  fioritura  , 

Epoche  della  l^j^^jj^'. 

Perfezioni  e  imperfezioni. 
Alberi  «Specie  che  non  prosperano  ; 
boschi?i  i  Dimensioni  delle  specie  che  prosperano. 

Stato  igrometrico  desunto  dai  fenomeni  d^  corpi* 

Inorganici 

IffToinptra     (Criomalierc,  ì 
^^^^^,v< Mensili,         )  Confrontarle  colla  quantità  della  pioggia. 

Pioggia  {  y""*"^  I  Annuale.      >  Sospensione  dei  laTori  allo  scoperto. 
iN.°  de^  giorni  pioTosi.i 

Sali  ;  stato  abituale  di  deliquescenza  o  no  ; 

Metalli  ;  ])ronta  o  lenta  ossidazione  $ 

Sostanze  litologiche  ;  mura  e  statue  più  o  meno  degradate  dalP  umidità. 


Ot'ganici 

Legnami;  pronta  o  lenta  corruzione  di  quelli  che  sono  esposti  alP  aria; 

Piante  acquatiche  abbondanti  o  scarse  ; 

Muffa  ;  rapidità  con  cui  si  estende  sulle  sostanze  animali  ; 

Frutti  e  grani  ;  pronta  o  tarda  corruzione  $ 

Sostanze  animali  ;  idem. 

Stato  oscillatorio 

p  l  Giornaliere  ) 

yk^l  deh  \  ^*"»"V»       }  ProbabiUtà  o  improbabilità  de'  loro  pronostici. 
'(Annuali.        ) 

I  Direzione  ì 

L"l^rìtà  od  insalubrità        Jl>«;v««tì  dominanU  ed  acci- 
Influenza  sullo  sUto  termo.  (    ^*^ 
metrico  ed  igrometrico       J 
Logici  relative  alla  topografia. 


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459 
Sintomo  IL 

AGENTE  GENERALE  DELLA  PRODUZIONE,  DISTRIBU- 

ZIONE,  CONSUMO  DELLE  RICCHEZZE 

OSSIA  POPOLAZIONE. 

FISICAMENTE  CONSIDERATE 

Spazj  e  luo^. 

I.  MoMte. 

uomini  y  donne 

'n.  rapporto  tra  la  popolazione  delle 
case  e  quella  delle  carceri  accen- 
na maggiori  o  minori  gradi  d'^im- 
moralità. 

Il  rapporto  tra  la  popolarione  delle 
case  e  quella  degli  ospitali  ad- 
dita  maggiori  o  minori  gradi  di 
miseria. 

I  diversi  generi  di  coltivazione  ri- 
chieggono più  o  meno  braccia. 


Case 

Carceri » 

Ospitali r> 

Comuni    If""?'    ■    •  r 

f  aperti  •    •    .  n 

Individui  perla  frumento  n 

legaquaara-|a  riso      •  t» 

tain  terreno  j  a  viti  .     .  n 

coltivato       fa  pascoli  n 


n 
n 


n 

n 
n 


Età 


Dagli  anni  o  aS 

Dai     5  ai  lo    •     • 

Dai  IO  ai  i5    •    .     . 

Dai  i5  ai  ao    .    . 

Dai  ao  ai  a5    .    . 

Dai  !i5  ai  3o    .    . 

Dai  35  ai  40    .     .     . 
Dai  40  ai  45    .    . 

Dai  45  ai  5o    .     . 

Dai  5o  ai  55    .     .    . 

n 

99 

n 
n 


n 
n 


Al  di  sotto  de^  i5  anni  la  popola- 
zione è  passiva ,  dopo  i  1 5  comin- 
cia a  divenire  attiva;  quindi  u- 
guale  numero  di  individui  non  in^ 
dica  uguali  forze  Bsiche  ed  intel- 
lettuali nelle  nazioni ,  benché  ge- 
neralmente si  stabilisca  che  il  rap- 
{>orto  tra  gli  uomini  atti  a  portare 
e  armi  e  la  popolazione  sia  come 
ia4. 

Da  ^esto  prospetto  risulta  il  numero  (alla  tassa  personale  detta  testatico  $ 
dalle  persone  soggette  ^alla  ooscrizione  militare  i 

Aumento  o  diminuzione  ^  del  che  sono 

I  Prodotti  de^  dazj  mi  consumi  ; 
Numero  delle  case  non  aflittate;  . 
Affitti  delle  case  abitate; 
Nascite  confrontate  colle  morti  f 
Emigrazioni  ed  immigrazioni  ; 
Caiuf.  (Vedi  il  quadro  seguente  aU^  articolo  Pùpola%kme. 


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46o 

MORALMENTE  CONSIDERATE  CIOÈ  IN  RAPPORTO 

Alla  famiglia,  o  nvft 

mero    medio     dei   Questo  numero  se  è  maggiore  di  4  (73  e  sintomo  ili 
membri  chela  com-     moralità  ed  economia,  ed  alP  opposto. 
|>ongono  ;  ^ 

Qomtni,  donne 

r  Maritati »  n 

1  Vedovi 99  n 

Celibi 


Alla  condizione ,  o  I 
stato  civile,  cioèj 
numero  de* 


(Il  numero  de^  celibi  confrontato  colla  popolazione  è  in- 
dizio snella  è  stazionaria,  progressiva  o  retrograda.) 

I.    STATURA 
a.  Qualità  Jitiche  della  popolazione. 


Media  negli  uomini  . 
Massima  (  Luoghi  di  ) 


piedi,  poi. 


!  Norme  per  le  leve  militari  , 
da  confrontarsi  cogli  stati 
topografico  ed  economico. 


U.    FORZA  DA  DESUMERSI  DAL 
Peso  massimo  portato  dai  facchini  ; 

Età  in  cpi  i  lavori    ^  ^^r*!""*' 
(  cessano  ; 

Durata  media  della  vita ,  sintomo  infallibile  di  prosperità  o  disagio ,  forza 

o  debolezza. 

III.    MALATTIE 
Naturali  e  indìgene 

Avvicinare  queste  imperfezioni  agli  stati  termometri- 
co,  igrometrico,  anemometrico,  qualità  delle  acque, 
del  terreno,  della  coltivazione  ,  ed  abitudini  econo- 
miche, onde  scoprirne  le  cause. 

Artificiali 


Cretinismo , 
Pellagra , 
Broncocele , 
Scorbuto  ^ 
Blali  ^  occhio.' 


Cranj  contraffatti  co- 
me presso  più  tribù 
selvaggie; 

Piedi  impiccoliti,  co- 
me alla  China; 

Grassezza  eccessiva,! 
come  nelle  donne] 
arabe. 


Queste  contraflfàzioni  che  rappresantano  le  strane  idee 
che  della  bellezza  si  formano  i  popoli,  vogliono  ea- 
sere  accompagnate  dalla  notizia  delle  conseguenme 
funeste  chft  producono  sulla  salute. 


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4(Ti 


I.    NASCITE 

Finca/nenie  considerate 

3«  fiovimmti  della  popolazione. 


Tempo, 


ÌCaje .     .    . 
L.  P.  degli 

esposti     •    .  -f> 

X'a  4 apèrti    ,  n 

^  I  )  murati  .  9 
.m  "  (^''«""■cnto  » 

C-S  )^*^*  •    •  •* 

\  f!Ì  ^  (  Pascoli  •  f» 

hnperfexioni      .    .  n 

o  nati-morti    .    •  1» 


mucòe  nunsUi  II  mesi  più  carichi  dL  nascite    indicano  & 
mascbi^femm.  J  mesi  più  fecondi  di  còncetioni  retroce- 
dendo 9  mesi. 
Il  numero  delle  nascite   è    ffeneralmente 
proporzionato  al  numero  d^  matrimoni; 
ma  se  nel  Portogallo  si  contano  per  ogni 
matrimonio  ragazzi   i,  i4«  non    se    ne 
contano  nella  Svezia  che  3, 62.  Esaminare 
se  la  fecondità  de^  matrimòni  corrisponda 
alla  fecondità  de^  terreni,  o  spensierateiza - 
degli  abitanti. 
n  rapporto  medio  tra  U  luucite  e   la  pò» 
polmone   rappreeenta   la   durata   della 
t'ita» 


n 

n 


Moralmente  consideratCé 


Ntuciùe  ne'  comuni  aperti,  murati 
Legittime  •    •    •    .    1»        •» 


a 

-a 


\  Riconosciute .    n        n 


9  fNonriconoadiitaf» 


^11  rapporto  tra  l«  nascite  legittime  e  le  il- 
*  legittime,  allorché  è  noto ,  può  indicare 
i  gradi  d^  immoralitìi  $  ma  è  impossibile 
rioonoacerlo  negli  esposti.  II  suddetto  rap- 
porto tuo!  essere  esaminato  a  fronte  dea 
seguaci  delle  diverse  religioni  .*  a  Berlino, 
per  es. ,  il  n.*  delle  nascite  illegittime  tra 
nplo  di  quello  che  si 


i  Cristiani  è 
osserva  tri  i 

II.    MORTI 


Fisicamente  considerate 


Tempo, 


morti  mensUi 
feram. 


r 

s 
1-9 


iCase  •  .  .  •» 
I  Ospitali  •  .  n 
ICarceri  •  .  n 
[Comuni aperti  n 
murati»» 
\  Frumento  •  » 
•  n 
f» 
.     n 


n 
n 
n 


J 


Questi  elementi  fiinno  conoscere  Tiiiilucn- 
za  delle  sUgioni  e  delle  località. 

Dai  confronti  delle  relative  mortalità  men- 
sili e  locali ,  si  conosce  Tepoca  e  il  luogo 
della  massima  e     '  ' 


(La  qualità    particolare   de^  lavori    agrarf 

Spiò  o  meno  gravosi  debbe  influire*  sulla 
morUlità.  3i  dica  lo  stesso  della  colUra* 
sione  umida  od  asciutta. 

Fdosof.  della  Stat.j  voL  IF,  3o 


n 

n 


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46a 


;  Dagli 

anni  o  ai  5      99 

IDai    5  ^i  IO   n 

JDaì  IO  ai  i5   »» 

ADai  1 5  ai  20   n 

iDai  30  ai  35  ^y» 

[Dai  q5  ai  3p   99 

•     •     •     •    w 

pVajuolo  .    •    » 

Parto ...» 

Pulmonia    •    » 

2      Febbre  infiam- 

!^         matoria    .    » 

, » 

Aumento  o  di-r  Fisiche 

vninuzione,  dell  per  es. 

che  h.    duopoJ  Morali 

dire,  le  cause.  ^  per  ea. 


'3 


n 
.1» 

n 
n 


f  Elementi  necessari  al  calcolo  de^  vitalìzi, 
ed  indicatori  de^  luoghi  di  longevità  mag- 
giore o  minore.. 


I  La  frequenza  delle  morti  per  detennbaf a 
[   malattia  indijba  una  causa   costante   nel 

clima,  nelle  abitudini  economiche,  nelle 

arti  o  ne^  mestieri. 

I  Paludi  cresciute  o  scemate  ;  VDové    abbondano 
\  Pestilenze  o  V  |>ppo8to  ;  f  le  m^rli,  sogliono 

4  Mezzi  di  sossistenza  cresciuti  (   abbondare  le  na- 
\   o  mapcanti.  ]  scite. 

Civilmente  considerate 


Professione /La  mortalità  in  ragione  di  professione  in- 


o  (Maritati 

A  ^Vedovi  . 

t  /Celibi     . 

6  i 


masdii,  femm.  l  dica  quale  è  più  contraria   alla    costitu- 
n         **       I  *i<nie  umana. 

n         »       jLa  mortalità  ih  ragione  di   professione  e 
9»         **       f  condizione  serve   a  modificare    la    legge 
^  della  mortalità  generale. 

m.    MATRIMONJ 

Fisicamente  considerati 


matrimory  mensili 
\  aperti     .    99 
)  murati    .     *» 

Ì  Frumento  n 
hìSO  •  .  f9 
Viti  .  .  » 
Pascoli  •  f9 
Età  media;  vedi  la  divisione  Vili  al  n.®  IL 
Aumento      /  i?:«;^^  l  Basso  prezzo  de'  grani  ; 

o  \  !^1!!t.    i  Nuovi  rami  d^  industria. 

■  per  es,   1 

M»..«i:    (  Timor  della  coscrizione: 
per  w.  j**^"nw«'>  ^  àÌYonÌMr^ 


Il  numero  de^  matrimoni   è  generalmente 

Sroporzionato  al  numero  ddle  morti.  Si 
ice  generalmente,  giacche  nelle  popo- 
lazioni che  decad<nio,  i  matrimoni  dimi- 
nuiscono nel  t^mpo  stesso  che  crescono 
le  morti. 


diminuzione 

del  che  la 

4^  uopo  dire 

le  «ause 


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4*S3 
Cisnlmente  considerati  ossia  mauimonj  tra 

Slibi  e  ffii*.  (CO-ln^tando  I  prodoUi   di   quctì   «.tri-onj    si 

Vedovi  e  relibi  J   P*^"  ^^^  quale  e  più  fecondo  e   quale    perdita 

Vedovi  e  vedove.  (*  *«8f^o'*»"o  '«  ^^SP  che  vietano  le  seconde  nozze. 

IV    EMIGRAZIONI  E  IMMIGRAZIONI 
Anmtalt  del  che  sono  le  cause 


> 


Scendere  dai  monti  alia  pianura  per  eseguire  IsTori  o  ritrovare  pa- 
I     scoli ,  quindi  ritornare  alla  montagna. 

Ritirarsi  sulle  montagne  per   sottrarsi  alle  inondazioni  od  infezioni  , 
Q  trovarvi  pascoli ,  quindi  ritornare  alla  pianura. 
%^  ^  i  Visitare  templi  aoeredikatiy  come,  per  esempio,  i  Maomettani  la  ìHoc- 
'S  o  \     <^9  gH  Inaiani  «erte  sponde  del  Gange ,  i  Russi  la  città  di  &iow, 
^*3?r     ecc. 

Perpetue  del  che  sono  le  cause 

7^    I Suolo  sterilissimo ,  perciò  gli  Scozzesi  vanno  nelP  America,  gli  Sviz- 
•%    i     zeri  al  Brasile  ,  ecc. 

;«*  U  ) Intolleranza,  perciò  i  protestanti  francesi  uscirono  dalla  Frauda  do- 
«'5>)     po  idi  rivocazione  del  celebre  editto  di  Nantes  9  ecc. 

4.  Rapporto  tra  la  popolazione  e  U  sussisunu;,  ^ 

I.  V  d[>itnale  importazione  di  ^no  esiero ,  come ,  per  es.,  in  Im bilferrsi, 
dimostra  che  la  popolazione  9  maggiore  delle  sussistenze  locaU.  in  questo 
caso  fa  d^  uopo  esaminare  : 

i.^  Se  e  quanto  la  necessaria  sussistenza  dq>enda  dall'  instabilità  del  mar«>, 
'  dalle  vicende  particolari  de^  geli,  come,  per  es.,  nel  Baltico,  dalla  ma- 
levolenza de^  nemici? 
vt,^  Qaali  sieno  le  cause  della  deficenza  nazionale  ?  ' 
3.^  Che  cosa  si  dia  in  cambio  del  grano  estero  ? 

II.  L^  abituale  esportazione  di  grano,  come,  per  es.,  nella  Polonia,  dimostra 
che  la  popolazione  può  essere  minore  delle  sussistenze  loóali.  In  questi  casi 
fa  d^uopo  esaminare  principalmente  jse  si  ricevano  in  cambio  oggetti 
manifatturati ,  onde  vedere  se  si  possa  esrguirli  nel  paese,  come,  per  es., 
in  Polonia  (  Vedi  la  divisione  Vili  al  n.^  I  ) ,  giacche  P  artista  nazionale 
a  fronte  delP  estero  ha  tre  vantaggi  : 

1.^  È  risorsa  all^  erario ,  come  partecipe  9  tutte  le  impoaitìei     . 
a.®  È  mezzo  di  difesa  alla  nazione-; 

3.^  È  occasione  di  pianto  smercio  ai  senrrgi  e  prodotti  loculi^ 
Leggi  relative  alla  popolazione. 


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464 

III.  Sintomo. 

RACCOLTA  DEGLI  ELEMENTI  DELLE  RICCHEZZE 
OSSIA  MATERIE  PRIME. 

ì.  CACCIA. 

Situazioni  più  favorevoli  aHa  caccia; 

Distanza  a  cui. vanno  i  caociatorì  per  eseguirla,  e  per  cui  talvolta  soffrono 
due  o'  tre  giorni  di  digiuno. 

Tempi 

Epoche  in  cui  comincia  e  finisce  la  caccia  di  ciascuna  specie ,  per  lo  più 
corrispondenti  alle  epoche  della  vegetazione  di  certi  frutti,  biade,  bacche, 
erbe ,  ecc.  ;  per  esempio ,  nei  Brasile  alle  epoche  de^  fratti,  grande 
affluenza  di  pippionì ,  ecc. 

Fenomeni  mètereologici  che  annunciano  scarsezza  od  abbondanza. 

Specie  di  animali  quadrupedi ,  volatili ,  insetti ,  ecc. ,  più  utili  t>ier  peli , 
pelli ,  carne  ,  grascia  ,.  denti ,  peluria  ,  ecc. ,  più  nocivi  ai  terreni ,  ai 
vegetabili,  ai  bestiami. 

M^g^     [  Cacciare  i  c[Uadropedi  e  i  volatili,  osservando  se  sia  necessaria 
Blu  o  nmno  \  ^^  (wociazione  delle  fòrze ,  nuovo  argomento  contro  le    false 
moBmd   \   *  *"****<^**''  *^®*  *"  Rousseau  5 

^^^        J Trasportare  le  pelli,  prepararle  per  la   vendita.,    o   ad   uso 
'^        \  proprio. 

Prodotto  della  caccia  risultante  dai  sententi  sintomi 
presso  i  popolL 

'C  «Prezzo  delle  pelli  de^  quadrupedi  ,  ddla  peluria  degli   uccelli ,    eoe. , 

%  j   ne'  centri  in  cai  i  cacciaton  le  vendono  ; 

*|  1  Merci,  oltre  i  liquori  forti,  -da  essi  consumate,  il  che  mdica  meni  di 

rt  l  comprare,  quindi  antecedente  vendita, 
f  Prezzo  della  selvaggina  nelle  città,  che  crescènte  o  decrescente  é  sin- 

§  I   tomo  di  decremento  d^  aumento  nella  caccia  ; 
^  HI poeii  latini  dicono  che  i  banchi  delle  beccherie  a    Roma  non    erano 
.g  j  meno  conerd.di  eeltf aggina  che  di  buoi  e  di  montqni^ 

G»f  Licenze  da  caccia  distribuite  dalla  polizia  \ 
^  V  Poi  ve  nitrica  smerdata  dalla  finanza. 

Consumo  del  quale  sono  diverse  le  gradazioni* 

Consumare  i  prodotti  in  frequecti  unioni ,  e  sino  all'  ultimo  osso  ,  senta 
pensare  all'  indomani  j   . 


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465 

Cibarsi  come  i  lupi  di  corteccia  d^  alberi  »  di  .  buB>i  terrestri  nel  Temo  f 

od  ih  caso  di  caccia  mancata; 
TalTolta  consertare  le  carni ,  il  che  dimostra  che  la  previsione  si  t    syi- 

loppata  e  ne  misura  T  estensione. 

!  Torre  la  vita  ai  ragazzi  deboli  ; 
Abbandonare  i  vecchi  e  gli  ammalati  ; 
In  caso  di  morte  della  madre,  seppellire  con  essa 
il  bambino  che  allattava  j 
Idem  la  vedova ,  morendo  il  marito  ,    se    nissnno 
VQole  prenderla  m  moglie. 
Cause  d^ aumento  o  diminuzione  della  caccia;  Vedi  il  seguente  prospetto 

alP  articolo  Caccia, 
Leggi  relative  alla  caccia  per  conservare  le  specie  utili ,  e  distruggere   le 
nocive. 

IL  PESCA. 

Fiumi,  laghi,  mari  più  abbondanti  di  pesci  od  anfib}  rinomati  ; 
Vicende  della  pesca  dipendenti  daUe  vicende  delle  acque;  per  esempio 
in  Egitto  la  pesca  nel  lago  Mc^eris,  durante  i  sei  mesi  che  il  Nilo  vi 
decorreva,  non  fruttava  alla  finanza  che  30  mine  al  giorno,  o  il  terzo 
o'  /  d^  un  talento  d"*  argento  ,  mentre  rendeva  ciascun  giorno  un  talento  , 
^  ]  Quando  P  acqua  dd  lago  scendeva  nel -fiume. 

f Distanza  cui  vanno  i  vascelli  in  mare  per  eseguire  la  pesca;  ^anto  è 
maggiore  la  distanza  ,  tanto  è  maggiore  la  spesa  ;  quwdi  minore  la 
concorrenza. 

I Epoche  e  durata  deiraffluenza  (|f  Ile  specie  di  passaggio ,  il  che  denota 
le  epoche  de^  maggiori  lavori  ; 
Epoche  della  sencrazione  delle  specie  indigene,  il  che  serve  di  norma 
alla  legge  ,  che  in  quei   tempi  ne  vieta  la  pesca ,    epoche   che  sono 
diverse  secondo  le  località  e  relativa  temperatura  ; 
Se  il  flusso  e  riflusso  giornaliero  presentì  o  no   occasione    di    comoda  ' 
pesca  pe^  vecchi ,  per  le  donne  e  pe^  ragazzi. 
Specie  indigene  e  di  passaggio  più  utili  per  carne  ,  grascia ,  pelli ,   olio , 

ossa  ,  uova  ,  ecc. 
Metodi  più   o   meno  ingegnosi,  quindi} Pescare,  mondare,  asciugare;  fon- 
sintomi  di  forza  intellettnale  ,  nSsl       |  dere  ,  salare ,  incassare ,  ecc. 

Spese 
C  [Vascelli  pescherecci  ;  \ 

•S  iReti  e  cordami  ;  iir«i-*^*.  j..».*. 

I    Arponi  ed  otensai  per  fondere  ;  j  Valore  e  durata. 

X  f  Vasi  per  la  cucina. 

Ì Mercedi  ;  indicarne  la  <|uantità  secondo  le  ineumbenie  ; 
Alimenti  e  bevande  ;  dime  la  specie  e  la  quantità  ; 
Sale  ;  se  le  sue  qualità  scemino  quelle  del  pesce  salato  ; 
Riparazioni  ; 
Perdite  eventuali,  per  es.  numero  de^  vascelli  nanfiragati. 


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seguenti 
sintomi. 


466  ■  • 

f  Numf  ro  medio  dc^  vascèlli  impiegati  annualmente  $ 
P    dna    x^^^P^^^  medio  di  ciascuno  { 
^  ^  iSale  adoperato  nella  salatura  :  v^é  rapporto  tra  il    sale   consii- 
"^uliMtttt  1  "^^  ®  ^^  pesce  salato  ;  quindi  dal  consumo  del  priaio  si    de* 
^"j^i  duce  il  prodotto  del  secondo. 

'       ]Numero  medio  de^  doglj  fabbricati  i 

Rapporto  tra  le  quote  che  ciascun  membro  dell'*  equipagj;io    ri- 
ceve sul  prodotto  della  pesca ,  cosicché  nota  V  una,  sono  note 
tutte  le  altre. 
J^fessioni  alimentate  dalla  pesca;  in  Olanda  te    ne   contano   3o    per    U 

pesca  delle  aringhe  ) 
Cause  d*  aumento  o  decremento:  Vedi  il  seguente  prospetto  air  art.  Pescai 
Leggi  relative  alla  pesca. 

ÌU.  BflNERALOGlA. 

Miniere, 

Specie  metallica  ,  salina  ,  bitaminosa  od  altro  $ 

Unicaiione  e  distanza -dalle  acque  navigabili  e  strade  carveggiabili  $ 

Alteisa  sni  livello  del  mare  $ 

Profondità  I 

Potenza  o  grossezza  de^  filoni  ; 

Materie  frammiste  al  minerale. 

Openg. 

Numero  dentro  della  miniera    n    fuori    n 

Mercede  .    .  ' •  *>    .    .      n 

Durata  de^  |  giornaliera  ,  ore  «.•.».    .     ^9 
lavori         /  annuale  .  mesi     .'...«••« 
Precauzioni  usate  onae  prevenire  le  fro(fi  ; 
Malattie  coi  vanno  soggetti  ;  durata  della  vita. 

Spese* 

S  ffEdifizj  per  fondere  t  eonservare,  amministrare}  . 

I-g  1  Strumenti  per  iscavare  e  trasportare  )  i  •  *§ 

.1  I  Macchine  a  vapore  per  Pcstrazione  dell^aeqna  e  de*  nriacrali;    J  a.  s 

£  ^  Cavalli  per  trasporto  de^  minerali  e  del  .combustibile»  I  *  § 

/Mercedi  j               '                                                         .  f  =  ** 

iLeffnami  y  cordami ,  lumi  nelle  galerie  $  \  -S'S 

S  I  Polve  nitrica  $  i  S  ^ 

I  j  Combustibile  si  per  arrostire  che  per  fondere  $  I  S*^ 

<1  1  Riparazioni  e  perdite  eventuali;  I  ^^ 

f  Direzione  dello  stabilimento  od  amministrazione  \  1  ^  'C 

Canone  governativo^  j  ^  Sm 

Prodotto. 
Quantità  del  minerale  scavato  annualmente  \ 


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467 

Rapporto  tra  il  minerale  e  il  metallo  i 

Valore  del  metallo  ; 

Idem  de*  prodotti  svlMltenii  ; 

(Numero:  combustibile  per  cioAcuno  ^      -    JA#f.^.i— «**   -»- 
Fon^   {Prodotto  medio  per  ogoffusione^  e  alPamiO} (Attualmente,  mewo 

/DuraU  delU  fuiione  ,  mesi  .  ?•  (  •^^^^^^  ^*- 

Rapporto    tra    il    oombuatibite   e  il   metallo,    easioché   il   consumo   idei 
primo  fa  oonotoere  la  produiione  del  secondo. 

Cause  4* aumento  o  diminuzione:  Vedi  il  seguente  prospetto,  articolo  Afi- 

neralogia  ; 
Leggi  relatiye  alle  miniere. 


rV.  AGRICOLTURA. 
•  Terreni 


Caratteri  del  terreno, 


_  .§  )  Siliceo  • 

Profondità  deDa  ter- 
ra vegetale  ^ 


Qualità  deità  coUiuasuone, 
Framento  e  simili , 
Riso, 
Viti, 
Prati. 
Pascoli , 
Boschi, 
Valore  medio' d^un  ettaro  di  terreno  nel  giro | locativo', 
di  5o  anni  e  «econdo  le  qualità ,  valore       (  commerciale 

Ammali 

Rapporto  tra  gli  ani-  i  i  bue  sopra        a  ettari; 

mali  e  P  estensione  e  3  pecore  sopra  i      9» 

del  terrene^  per  ee.  f 

Peso  medio  d*un  (    i  bue  lib.  d*onoe  i6  .  .  ,  6oo 

animale ,  p.  cf.   |   i  peeora         n        n  .  ,  ,    So 
Mortalità  d**  ogni  specie  di  quadrupede. 

/Allievi  sopra  loo  pecore,  vacche  o  cavalle} 
^  [  Latte  giornaliero  d'*  una  vacca  ; 
^  1  T     »  ì  Quantità  media  per  pecora'; 
•I  <  .^".  l  P«'dito  nella  lavatura  5 
I  }  *•""*  t  Valore  della  lana  lavata  j 

V  Bozzoli  da  un^ 


Influente  esteme  per  e». 

Brine  di  primavera, 

Siccità , 

Tempeste , 

Inondazioni  irregola- 
ri, ecc.  V.  la  Topo- 
frc^  al  n.  I  e  II. 


I  annua 

Cera  e  miele  per  ogni  alveare  all^  anno  e  rispettivo  valore^ 
*  oncia  di  semente  e  valore  medio  in  5o  anni 


Strumenti 

.  (  Numero  de^  buoi  o  cavalli  che  lo  tirano  $ 

Aratro ,  |  j^^^q^  lavorato  in  un  giorno  ) 

«rpice    I  y^i„0  j^m  giornata  d^  un  aratro  ed  erpice. 
Altre  macchine  per  battere  il  grano ,  tagliare  la  paglia,  estirpare  le  erbe, 

seminare  i  grani ,  ecc. 


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468 

Metodi 

Lwcri  ;  qualità ,  numero ,  toccetsioDe  per  caaMuiia  specie  di  coltivatìone  ; 

Awicendamenlo  od  ordine  con  cui  le  yarfe  specie  si  succedono  le  une  alle 
altre  nello  stesso  campo  in  determinato  numero  di  anni  ; 

Coneimazioney  quanta  in  un  ettaro  e  quale  relativamente  alle  biade  j  rinno- 
vazione ogni  quanti  anni  ; 

Irrigazione ,  estiva  e  iemale  :  redi  la  Topografia  idraulica  ,  t«*  dìvisioiie , 
n,»  II. 

Lavoraiori 

;g  o  f La  qualità  de^  lavori,  zappare,   vangare  ,\ 

I  )  ^  P*>.^  »  ."'t}^"^*  1  ^^  '  .  I  Alimenti  e  denato. 

5  )Le  stagioni,  d'esUte  e  d' inverno;  1  ''"■"'^""  '  «c—iv. 

I  patti  tra  V  agricoltore  e  il  proprietario }  ' 


Giorni  di  non-lavoro  per  feste  ,  per  pioggia }  ' 

Amministrazione  agrana,  ossia  obbligni  e  diritti  tra  ragrìooltore  e  il  pro- 
prietario. 


Spese 


CL, 


EdiGij  pel  direttore  dello  stabilimento  ,    custodia  degli  animali  ,   de^ 
grani ,  de^  fieni ,  delle  maochine ,  eco.  { 
„    Muraglie  per  sostenere  i  terreni  pendenti  j 
.8  \  Canali  per  isoolo  delle  acque  ed  irrigazione  $ 
-^  'Aje  e  piantagioni ,  pali  per  le  viti; 
Animali  e  strumenti  da  lavoro. 
Sementi,  concimi,  valor  dell^ acqua  irrigatrice  ; 
Lavori  denomini  e  d^aniroali,  rinnovazione  p^ràalo  do^pali  per  le  viti; 

riparazioni  agli  edifizj ,  mortalità  d' animali  ;  : 
Direzione  della  produzione  ,  conservazione  e  vendita; 
Decime  ^  livelli ,  imposte  nazionali ,  provinciali ,  comunali  | 
Interessi  di  tutte  le  antecedenti  spese  prunitive  ed  annuali. 

Prodotto 

Le  fonti  a  cui    attingere  la  quantità  e  il  valore    de^  prodotti  sono  le  ae* 

guenti  t 
i.°  Affitti  combinati  coi  prezzi  correnti  de^  generi; 
a.®  Valor  commerciale  de^  terreni  ; 
3.^  Confronto  di  terreni  simili  ; 

Notizie  orali  di  persone  pratiche  ; 

Ispezione  oculare  combinata  colle  massime  della  soienia  agraria  | 
,^  Rapporto  tra  i  prodotti  ;  cosicché  noto  1*  nno  si  conosce  V  altro  ;  per 
es. ,  la  quantità  aella  paglia  dà  approssimativamente  la  quantità  de**  re- 
lativi grani >  il  numero  delle  vacclie,  la  quantità  del   latte,  il 
è  proporzionato  ai  foraggi^  ccc* 


ì; 


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469 

9.^  Dal  prodotto  (k  d'uopo  dedurrò  gli  iofortoii)  che  tono  dWersa  «eeoDdò 
Ja  qualità  delle  biade  e  delle  situasioni  in  pianura  o  montagna. 

Cause  d^  aumento  o  diminuzione  :  redi  il  aeguente  prospetto  alPart.  jigri* 

coltura. 
Leggi  relative  alP  agricoltura. 

Sintomo  IV. 

MODIFICAZIONI  DELLE  MATERIE  PBIME 

DELLE  RICCHEZZE 

OSSIA  ARTI. 

L  SITUAZIONE  TOPOGRAFICA  DEGLI  STABILDIENTI 

Gli  elementi  della  aituasione  topografica  d'anno  stabilimento  d'industria 
influiscono  sulla 

Quantità  della  spesa. 

I.  Forma  del  paese  montuosa  o  piana.  La  montuosa  Svizzera  è  costretta  ad 
occuparsi  di  manifatture  che  sotto  poco  peso  contengono  molto  lavoro , 
orologi  f  chincaglierie I  mussoline ,  ecc. 

àr  Nofigazions  del  paese.  La  spesa  del  trasporto  per  terra  stando  alla  spesa 
per  acqua  nel  rapporto  di  sette  o  sei  ad  uno ,  è  chiaro  il  vantaggio  dhe 
ottengono  le  fabbriche  dalla  navigazione;  il  dipartimento  del  Nord,  per 
esempio,  lavora  più  della  metà  del  cotone  che  si  lavora  in  tutta  la 
Francia ,  e  più  del  quarto  di  quel  che  impiega  P  Inghilterra ,  perché 
possiede  aa  canali  navigabili;  cosicché  la  lunghezza  della  linea  di  navi» 
gazione  moltiplicata  per  la  portata  delle  barche ,  divisa  pel  tempo  delle 
gite  e  ritorni ,  può  rappresentare  la  floridezza  o  la  mescìtifùtà  delle  Jàbf 
uriche  ti*  ituiustria» 

3.  Situazione  dello  stabilimento  in  città  p  campagna  ;  essendo  sempre  nel 
primo  caso  più  alte  le  mercedi  e  più  costoso  il  combustibile  che  nel  se- 
condo. 

In  generale  le  fabbriche  risentono  gli  eflfetli  delle  imposte  generali  e  lo- 
cali: in  qualche  città  della  Francia  P  imposta  totale  per  testa  giunge  a 
63  uranchi,  cioè  é  decupla  di  quella  che  paga  ne^li  Stati-Uniti  d^  Ame- 
rica^ <}uincli  é  facile  il  comprendere  come  le  fabbriche  debbano  languirò 
nel  pruno  caso  e  prosperare  nel.  secondo. 

Qualità  del  prodotto, 

V  abbondanza  o  la  scarsezza  delle  acque,  le  loro  buone  o  cattive  analità, 
PMrift  secca  od  umida,   agitata  o  tranquilla,  la  temperatura   calda  od 


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47» 

t«^  Quantità  àeHa  materia  prima}'  per  Mempio,  eiiolitri  4  'P  ^^  raY»- 
zoee  danso  t  ettolitro  d^oKo  .  , .  U  peso  della  materia  tintorìa  è  qua- 
druplo di  quello  del  .cotone  tinto,  eoe; 

X®  Numero  delle  maechine^  per  esempio,  nelle  cartiere  si  contano  per  opn 
tina  10  risme  di  carta  in  ogni  giornata  attirai 

3.®  Numero  de?  lavoranti \  per  esempio,  una  donna  tesse  quattro  braccia 
di  tela,  di  canape  al  giorno  $  dunque  1000  donne  ne  tesseranno  4^nm>  , 
dunque  in  un  anno  braccia  i,3óo,ooo) 

4.®  Capacità  d^  magazzini  i  il  coiitenoto  non'  potendo  essere  maggiore  del 
continente,  la  capacità  di  questo  serve  a  rettificare  le  esagerazioni  «ela- 
tive a  quello; 

5.°  Quaàtfià  degli  ayanzi^  per  esempio,  nelle  cpncierie  dcUe  pelli  si  eon- 
tano 

Gima  3  paja  buone  sopra  quattro;   - 

Kcsidno  acl  ranno  e  della  corteccia  di  quercia,  18  carretti  sopra  100  pelli, 
ovvero  2,5oo  kil.  di  cuojo,  ecc. 

VI.  SINTOMO  D^ AUMENTO. 

t.^  Importazione  di  materie  prime; 

2.^  Asportazione  di  manifattore  oomliinata  col  consumo  nasionale  ; 
3.°  Prodotto  ddia  tasta  etdle  arti ,  supposta   ugnale  negli   anni  di  con- 
fronto ; 
4.^  Bret^etti  éP  invenzione ,  de^  ijuali  bisogna  esaminare  la  solidità ,  giacckè 

I  brevetti  per  parrucche  e  simili  non  sono  gran  cosa; 
5.^  Medaglie  distribuite  in  occasione  della  pubblica  esposizione 

D^oro        numero  •    n  J  Questa  numeri,  confrontati  colle  relative  po- 

D^ argento        »      •    n  >    polazioni  dipartimentali,  possono  rappresen- 

Di  bronzo        fi      ,    n\    tare  i  relativi  gradi  d*inte1ligenza  ed  attività. 

G.^  Mercede  degli  artisti ,  sicoro   indizio  ài  domanda  se  alte ,  non  sicuro 

indizio  di  deoerìmento  se  basse,  giacché  T  invenzione  di  nuove  macchine 

può  abbassarle  momentaneamente ,  mentre  perfeziona  le  arti. 

Il 

VII.  SlNTOBn  D'INDUSTRIA  SPEDALE 

Quantàià  e  qualità  dd  lavoro. 

1.®  Somma  degli  usi  a  cui  I  popoli  destinano  una  produzione  aualunque; 

per  esempio,  i  Kamtchadali  traggono  profitto  da  tutte  le  parti  delForso, 

dslla  pelle  sino  alle  budella; 
a.^  Opere  eleganti  eseguite  con  istrumenti  imperfetti  ; 


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i: 


•  4?^ 

3.^  Prodotto  relativaraeiite  al  tempo*;  per  esempio  ,  l«  donne  Ulaodesi 
fanno  un  pajo  di  calie  di  lana  al  i^iomo. 

4.**  Lunghezza  confrontata  col  peao ,  il  che  denota  fineua;  da  una  libbre 
di  cotone  grezzo,  d^oncie  16,  si  ottiene,  col  mezzo  delle  macchine  idrau- 
liche in  Inghilterra ,  un  filo  lungo  ag49<>oo  metri. 

5.®  Leggerezza  relativamente  al  volume;  per  esempio,  mantelli  di  cotone 
che  pesano  appena   10  oncie; 

6.®  Estensione  superficiale  relativamente  al  voi  urne  5  Cicerone  dice  d^  avere 
veduto  tutta  T  Iliade  d^  Omero  scrìtta  sopra  carta  pecora,  la  quale    rac- 
cbindevasi  in  una  noce  iD^ffkilet  nuga)} 
1.^  Diafanità  artificiale; 

.®  Resistenza  alle  cause  dbtrottrìd,  o  durata  della  manifattura;  per  esem- 
pio ,  la  birra  attuale  dura  sei  mesi ,  ai  più  un  anno  ;  la  birra  degli  an- 
tichi Galli  dorava  più  annL 

Prezzi. 

9.®  Gran  diflferenia  ne^  prezzi,  massimo  e  minimo  della  stessa  manifattura, 
'  il  che  denota  mdlti  gradi  intermedi  ;  miesti  gradi,  prendendo  per  esem- 
pio la  tessitura,  sono  rappresentati  dal  numero  delle  stoffe  eseguite  colla 
stessa  materia; 
10.^  Prezzo  discreto  delle  manifatture  più  usuali  e  più  perfette;  per  esem- 
pio, il  più  bel  panno  di  Sedan  non  costa  aUualroente  più  di  la  lire  al- 
Tauna ,  mentre  per  Taddietra  costava  60;  la  differenza  tra  13  e  60 ,  o 
sia  generalmente  tra  T antico  prezzo  e  Fattuale,  rappresenta  i  progi^essi 
deir  industria  in  una  manifattura  di  cui  non  è  scemato  P  uso, 

VflL  SINTOMI  D^  INDUSTRIA  MESCHINA. 

1.^  Più  arti  professate  comunemente  da  una  sola  persona: 

n.^  Importazione  di  manifatture  eseguite  colle  materie  prime  asportate;  il 

Russo  asporta  pelli  di  castoro  e  importa  cappelli  fiitti  con  esso; 
3.^  Imperfezione  nelle  manifatture  eieguibili  in  tutd.  i  paesi  ;  il  Portoghese 
.    riceveva  per  F addietro  vascelli  di  scarpe  dalPInghilterra ; 
4.*  Incapacità  nelhe  arti  relative  alla  vanità,  agli  ornamenti  della  persona 

che  pur  sono^  le  prime  ad  essere  perfezionate  :  i  Portoghesi    non  sanno 

ne  tagliare  ne  modellare  i  diamanti  che  per  essi  tono    una   produzione 

indigena  ; 
5.®  Pessima  moneta ,  certo  indizio  dello  stato  in4>erfetto  della  meccanica, 
•  della  metallurgia,  delPincisione. 

DC.  SINTOMI  D'INDUSTRIA  NULLA. 

^Bosdhi  impenclrabili ,  vaite  paindi ,  aria  insalubre ,  villaggi  devtfsUti  da 
epidemie; 


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474  • 

Torreuti  e  fiumi  straripanti  senift  frrnòf 

Mancanza  di  ponti  che  rendano  poMibilà  le  comunicitioiii  t 

Capanne  distanti  dieci,  venti  e  più  giornate) 

Il  padrone  e  il  servo,  Tuoido  e  F animale  nella  atessa  capanna; 

Fregare  due  pezzi  di  legno  secco  per  trame  fuoco; 

Pane  cotto  sotto  la  cenere  dove  si  trovano  piante  cereali; 

Vasi  dì  corno  in  cui  bere; 

Roca  utensili  di  legno ,  di  ossi  »  di  vimini  per  la  caccia,  e  talvolta  peggio 
per  la  cucina.  (L^  utensile  di  cui  i  Drusi,  popoli  del  Libano,  si  servono 
p<*r  friggere  le  uova ,  è  un  piatto  formato  con  sterco  di  vacca  e  fiingo: 
più  egli  ha  servito,  più  è  stimato.  Tra  i  mobili  che  le  spose  portano  in 
dote  ai  lon>  mariti,  v^è  sempre  uno  di  questi  piatti); 

Qualche  rozxissima  coucieria  di  pelli  ad  uso  d^ abili  e  tende; 

Canoe  od  alberi  scavati  per  passare  le  acaue; 

Ignoto  Puso  del  fèrro,  della  scrittura,  della  moneta  $ 

Freccie  avvelenate. 


Cause  d^ aumento  o  diminuzione  ;  Vedi  il  seguente  prospetto   all^  articolo 

ArtL 
Leggi  relative  alle  arti. 

Sintomo  V. 

CAMBIO  DELLE  RICCHEZZE  E  DE'  SERVIGI 

OSSIA  COMMERCIO 

I.  VEICOLI  DEL  COMMERCIO  PER  TERRA  O  STRADE 

Fisicamente  considerate. 

Lunghezza  stradale,  rap-/ Estensione  superficiale  dello  Stato; 
presentatrice  deiresten- 1  Forma  piana  o  montuosa  di  esso  (essendo   nolo 
«ione  commerciale^  avn-f   che  le  strade  ne'*  monti  debbono  essere  pie  lun- 
to  riguardo  ai  seguenti/   ghe  che  nella  pianura); 
elementi.  (Rettifilo  o  no  de^  tronchi  che  le  compongono; 

Pollici  di  pendenza  per  tesa  ,  e  se  sia  necessario ,  scendendo,  di  arrestare 

le  ruote  ; 
Qualità  più  o  meno  solida  del  fondo  sopra  cui  sono  costrutte; 
Distanza ,  qualità ,  scarsezza ,  od  abbonoanza  e  mezzi  di  traporto  de**  ma- 
teriali per  ripararle;  . 
Vicend<  pericolose  cui  vanno  aoggette  j>er  iseìoglimento  di  ghiacci ,  inoB* 

dazioni ,  valanghe  ,  variazioni  atmosferiche ,  ecc.  ; 
Modi  pilli  Q  meno  diifettosi  nella  costruzione  «  riparazÌMiey  per  es.,  atrade 
.fatte  e  riparate  con  tronchi  d^ alberi; 


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475 

Risoltalo  degli  antecedenti  elementi,  o  «oct^  deiraimaa  manutenziooe  pfr 
kiiometro* 

Economicamente  considerate. 

Peso  medio  portato  dai  carri  commerciali  a  due  ruote,  il  che  influisce  sul 
più  o  men  pronto  sfacimento  delle  strade } 

Tempo  impiegato  dagli  stessi  a  percorrere  un  kilometro} 

Costo  del  trasporto  d'Anna  tonnellata  per  kilometrof 

Numero  de"*  cavalli  che  tirano  i  carri  commerciali  a  due  ruote  5 

Numero  delle  bestie  da  soma  nella  provincia  ,  il  quale ,  se  grande ,  è  si- 
curo indizio  che  le  strade  non  sono  gran  fatto  carreggiabili ,  come ,  per 
esempio,  in  Ispagna:  il  grandioso  numero  di  que**  muli  è  tutt^ altro  elie 
un  elogio  della  pubblica  amministrazióne; 

Prezzo  de^  grani  in  luoghi  dittanti }  la  minima  differenza  indica  V  ottinm 
stato  delle  strade  e  vioa^trsa'^ 

Prezzo  de'  terreni  d^  uguale  -analìtà  ,  in  luoghi  distanti ,  pari  essendo  le 
altre  circostanze ,  il  che  può  confermare  V  antecedente  sintomo: 

Tassa  pagata  alle  barriere  m  ragione  del  peso  e  della  distanza; 

Modo  a' amministrare  la  riparazione  delle  strade,  cioè  se  per  economia  ed 
a  conto  del  governo,,  ovvero  per  concessione  ed  a  conto  delle  compagnie' 
che  P ottennero.  Lo  stesso  quesito  si  estende  ai  porti,  alle  darsene,  ai 
canali  di  navigazione,  ecc.; 

Confronto  tra  lo  stato  stradale  riparato  per  appalto ,  e  avello  che  è  ripa- 
rato per  concessioni ,  il  quale  oonlronto  è  agevolato  xiall^^ane  de^  «e- 
guenti  elementi: 

Numero  de**  cavalli  per  una  earrotza  di  poeta  l,«.,^^  ^  ^.|.,.^  .:o*^^n' 

Durata  de'  cavalli  addetti  allo  stesso  ^rì^lo  JneiranocnelWtro  «alewa. 

II.  VEICOLI  Di  COMBfERGlO  PER  ACQUA 

Economioamenie  considerati. 

Fisicamente  considerati:  vedi  la  Topogn^  idraulica^  «divisione  I,  n.*^  IL 

N.TÌKH  commerciali  <HJ»'"°«"  *  '^"'^  T&knd» 
qualunque  specie.        )  ^^^^  ™®^*®  *"^**P*^'^^^®  5  nisoendendo - 

Forma  più  o  meno  perfetta  o  più  o  meno  difettosa  ée*  navigli ,  vascelli , 
bastimenti  «d  altro; 

Tempo  impiegato  nelle  gite  e  n«*  ritorni,  nelle  salile  e  nelle,  dbceses 

Costo  del  trasporto  d' una  tonnellata  per  kilometro  nelle  salite  e  nelle  di- 
scese; 

NB.  Acciò  il  calcolo  sia  esatto  ed  i  relativi  confronti  presentino  prerisi 
risultati,  fa  d'uopo  moltiplicare  U  tempo  pel  costo,  giacché  il  tempo  ha 
un  valore^ 


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476 
Tariffa  éé*  pedaggi  per  ciaacuii  eanale  di  navigtnioD 
Rapporto  tra  la  linea  della  navigatione  e  la  popolaaone   oonfrontsto  col 

rapporto  della  popolazione  in  ispazio  aguale  mancante  di  navigazione; 
Lunghezza   de*  TÌaggi   marittimi ,  o  distanza  a  cui    Tanno  i  vascelli  mer- 
cantili. 

«Valore  d^un  vascello  di  determinato  nomerò  di  tonnellate  :  longhezza, 
piedi , .  .|  larghezza  .  • .;  profondità  delP  immersione  . . .;  dorata  ^ 
anni... 


Materie»  QuantiitL 

iQuercie s    •    .    .    .    n.** 

iFerro libbre  . 

Tela  pec  la  vela  maggiore braccia 

ìldem  per  tutte  le  altre  complessivamente  '  n 

I  Lunghezza  •    ,  .  piedi  • 

omena  principale  <  Grossezza  .  •    .  .  pollici 

f  Peso      .    •  • .  .  •  libbre 

[Tatto  il  cordame  impeciato      •  •\.  .  libbre 


ralore. 
.    tr.    . 


n 
n 

n 


Spesa  totale  di  costruzione  ••••«•• Ir.    . 

i  Spesa  mensile n    , 

\lfamefo  degli  nomini  relativamente  alla  capacità  del  vascello; 

Valore  delle  assicnraiioni  marittime  secondo  le  stagioni  e  i  Inoghi  di  sbarco 
in  tempo  di  pace. 


IIL  MEZZI  DI  COMBCEIVaO 


Pesi ,  Misure  t  Monete. 


Esaminare  se  siano  nniformi  o  diverse  nelle  varie  provinde; 

Se  basale  sul  sistema  metrico,  o  almeno  sul  sutema  decimale; 

Jhieresse  dèi  denaro,  il  quale,  alto  o  basso,  è  sintomo  dubbio  per  sé  stes- 
so, potendo  nel  primo  caso<  indicare  si  grande  dimanda  che  scarsa  cse» 
bizione  ;  e  nel  secondo  ^  si  grande  esebizione  che  scarsa  dimanda ,  e  in 
qaest^  ultimo  caso>  commercto  decadente. 


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477 
IV,  PREZZI  DEGLI  OGGETTI  PIU^  COMUNI  t  RELATIVI 

IGraniy  prezzo  medio  nel  sècolo \ 
antecedente,  esclud  gli  anni  di  ì  Questi  prezzi' confrontati  eolie 
carestia;  1  .merceoi  sonò  sintomi  di  agia- 

f^vio,  sidro,  birra;  I  tena  o  disagio  nazionale. 

I&jfe,  Aio,  burro ,.  ettmr.  I p^  rf^^^^  rinaa««»  del- 

IjV*  I    la  earettìa  «ulla  popolazione, 

Set./  V  fe,«J«opo..TTÌcmare  al  pn»zo 

CotoM,  /  *«'8«« 

Cuoi.  I  1."  n  numero  degK  «ipotti , 

ÌLenia  {  j  .    '  ■  la."  Il  noinrro  degli   animalati 

JJl"';iU,  i-«Ho.piuii, 

Carbone  di  J  ^^^^  U  o  g  ramerò   de»  morti  negli 

Candele  da  ardere  $  j  ospitali  e  ne*  domìeiU. 

Fitto  d''una  stanza.  '                * 

V.  CENTRI  DI  GOMllERCIO  INTERNO 

Fiere  e  Mercati. 

Epoche  settimanali,  mensili  od  annuali; 

Giorni  di  durata; 

Specie  di  merci  più  ordinariamente  contrattate  $  * 

Pagamenti  per  esporle  in  yendita;  ■  .  ' 

Concorrenza  di  esteri  o  no;      ' 

Affitto  giornaliero  d^una  stanza  alla  locanda  in  tempo  di  fiera; 

PrìTilegi,  per  es.,  sospensione  di  daz). 

Borse. 

Giorni  ed  ore  in  tmi  sono  aperte; 
Concorrenti,  nuìnerò  medio; 

Comodi:  osseryare;  per  es.,  se  vi  sono  gallerìe  in  cui  i  mercanti  possano 
passeggifldre  al  coperto ,  e  riparati  dalle  ingiurie  dell'*  aria. 

Porti. 

Usi  per  caricare  e  scaricare  ; 

Regali  cut  si  è  obbligati,  per  es.,  Terso  U  governatore,  il  eapo-doganiere, 

r  ufficiale  di  sanitli,  ecc. 
Vedi  la  Topografia  idraulica^  divisione  I,  nP  IL 

Filoso/,  della  Stat.^  voi.  IF.  3i 


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47» 

•VI.  COMMERCIO  ESTERO 

Paesi 

Da  cui  «i  ricèTC  ,|  ^  ^^j  ^.^^^^^  j^,        j^,j 

A  CUI  Si  manda.    '  .  - 

QuanUtà    e  Prodotti  grezzi,  .  ]  . 

imporuua  diì  Prodotti  manifattarati.  f  Accennarne  le  specie,  élemeiito  impòr* 
Quantità     .Prodotti  grezzi,  [    Untissimo.  V.  la  li  divisione  al  n/iV. 

asportata  c/i) Prodotti  manifattarati.] 

Precauzioni  per  impedire  le  frodi  ne'  trasporti  (  modi  di  ràlntazioqe  ne' 
casi  di  danno  proTato  :  per  es. ,  nel  trasporto  del  caffè  da  Betelfagui 
(città  deir  Arabia  Felice)  a  Moka  si  condonano  al  capo-cammelliere  quat- 
tro Jibbre  per  balla ,  scapito  che  si  sappone  doversi  attribuire  al  calor 
del  sole  durante  il  viaggio  di  <^rca  3o  leghe  ;  la  maggiore  deficienza  ti 
ascrive  a  debito  del  qammeliiere. 

VII.  SINTOMI  DI  COMMERCIO  FLORIDO  CRESCENDO 
I  SEGUENTI  -ELEMENTI  ET  VICEVERSA 

Posta  delle  lettere/ 

lYamero  degli  ufficj  postali  relatifamente  all' estensione  territoriale  | 

Lettere  air.ano}^'|:j;;{^».    .         " 

Tassa  delle  lettere  :  dire  come  è  calcolata  ; 
Prodotto  della  tassa  delle  lettere. 

Posta  de*  cavalli. 

Numero  degli  stabilimenti  postali  confrontato  coir  estensione  territoriale^ 
Cavalli  addetti  a  questi  staoilimenti  j 
Prezzo  delle  corse  e  tassa  relativa; 

Gradi  di  passività:  questi  stabilimenti  essendo  per  lo  più  passivi,  la  mini' 
ma  passività  sarà  sintomo  di  maggior  commercio. 

Bollo  delle  cambiali  :  siccome  la  tassa  è  proporzionata  ai  valori, 

perciò  il  prodotto  di  quella  è  sintomo  di  questi; 
Tassa  delle  %rti  e  commercio  :    per  fare    confronti    tr<a  diversi 
paesi  e  tempi ,  è  .necessario  conoscere  la  relativa  quota  della 
tassa  sopra  ciascun  ramo  commerciale, 

\  L' importazione ,  maggiore 
«     .  ,,.  {  ID'imporUzioneJ  dell>soortaz!one,  e  si». 

Prodotti  Aivodollo  del  dazio<AsporUzione,     /  ^T^  ^*  V^^P^^y  »<>" 

I Vascelli   entrati ,  uscHi ,  costrutti  :  /  Specificare  i  ^«sceUi  a  Ta- 
[Numero      »  »  »        l    pere,  perche  sono  il  bi«- 

^  TonacUate  »>  »  „        \   ^^  ^^  navigazione  pi*  al- 

I  tivo  ,   f>iu  costante ,    pus 
/   economico,  • 


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Prodntti 
finaiaieri 


Prodotto  )M„^^"»*  •  P^'*^i    „       .    , 

'  /  Sui  pesi  e  le  mùure, . 
Pel       \  M^Hrinai  / 


479 


Il  confronta  de^  rC' 
lalivi  valori  e  nu- 
meri in  diversi  anni 
fa  conoscere  le  va- 
riauoni  commercia* 
li  ossia  gli  aumrnti 
e^  le  dirainusioni.  * 


1        «^         (t4on[?pa^ie  d^  assicurazione , 
^*'««    /  (Sensali, 

^^       \       Per       1  Agenti  del  cambio, 
comfnercio\U  vendita | ^^^^^^^  ^.  „,;^i .  nationali, 

S{  estere. 
Pignoratàrj , 
fianchierì. 

Cause  d' aaménto  o  diminuzione  ;  vedi   il    seguente   quadro  all'  art.    Coni 
mercio^ 

Leggi  relative  al  commercio, 


Sintomo.  VI. 

SORVEGLIANZA  SULLA  PRODUZIONE,  DISTRIBUZIONE, 
CONSUMO  DELLE  RICCHEZZE 
•  OSSIA  AUTORITÀ'. 


t*    OftOANlZZAZiONB   DSLLB   AUTORITÀ** 


'■/Specie  cP autorità 
2  l Persona. sovrana,] 
Ministeri ,  *  1 
Consigli  di'^tatoJ 
Corpi  legislativi,! 
Tribunale  dicas- 

saràqne. 

Prefetto  o  com- 
missario , 
_     Congregazione 
2  {   provinciale  , 
gr  f  Vice-prefettura., 
O  f  Tribunale  d' ap- 

.  l  Podestà  , 
^  ì  Conjjregrnzionè 
S  I    iniinicipale  , 
O  { Tribunale  di  pri- 
ma istanza. 


r  Eredità,         )     Dirtie 

6    \  Usurpazione,  )  V  origine, 
o     I.     .  * 

g    \ Elezione,^  .    j  Elettori, 
^iQualità    per'\  Eleggibiliii 
l   essere   *        i  Esclusi. 

Ì Proposizione  dèlia  legge^ 
q  del  decreto  a  chij 
Discussione    privata    o 
pubblica; 
Sanzione  finale  a  chi} 


Compensi  pel  lavoro  legtslati- 
y  onorarj,  privilegi,    pen- 
noni, ecc. 


ILe  perdite  di   tempo* 

»  p;ia  d^ottenere  il  cfe- 
cretò,  la  sospensione 
de'    lavori  .  pubblici 

■  npcessarj,  il  .ristagno 
He"*  relativi  capitali , 
il  giudizio  rifl4>rvato 
a  chi  manca  di  co- 
gnizioni locali,  il  nu- 
mero delle  formalità 
inutili,  servono  a  mi- 
surare i  diletti  della 
pubblica  àmmini$t)ra- 
«ione. 

[Rapporto  tra  la  .massa 
degli'  impiegati  e  la 
popolazione  totale. 


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49o 


^.  OpntAziom  DILLI  AÌrroBiTà' 


I.  ISTRUIRE 


I 


■3 

5 
I 


Licet 

'a 
.3 


Istruzione  parlante  * 

Oggetto  Scienze  ,  agricoltura  ,  belle  arti ,  antichità^  ere, 

Ì  Risposte  alle  qiaistioni  proposte  dal  governo,  risposte  che 
serroDO  poi  di  base  alle  leggi  ed  ai  regolamenti^ 
Problemi  posti  al  concorso  pubblico; 
Panegirici  denomini  illustri,  ecc.; 
Onorar} ,  onori ,  doveri  de*  membri  ; 
Elezione  di  essi  a  chi  appartenga; 

Modi  d^  eiezione  e  metodi  per  conoscere  la  pluralità  de"*  Toti. . 
Specie,    N,  delle  cattedre.    N,fUgli  scolari  \  Osseryazioni 

Filosofia  .••9».  ...99.  J  Confrontare  il  numero 
Medica  ...  99  ....  99  •  f  degli  studenti  colia  pò- 
Legale  •  •  •'  99  .  *.  •  .  9»  •  ì  polazione  dello  Stalo. 
Teologica  .  ,  9»  .  .  .  .  99  .  1  Dividere  eli  studenti  in 
.  •  •  •  •  .  99  .  .  .  •  9*  . .  }  ragione  di  culto. 
*  Nomina  a  chi  appartenga;  o  se  sia  permesso  a  ciascuno  Taprire 
scuola  ;  "        .       . 

I    Onorario,  stabile  e  pagato  dal  governo,  o' variabile  in  ragione  degli 
J  \  '  scolari  e  pagato  da  essi;  in   questo  caso, 'valore  del  biglietto; 
Proibenti  neAa  distribuzione  de^  gradi  accademici; 
Diriuiy  per  es.  aumento  d^  onorario  dopo    determmato    numero 

d'Ianni  di  scuola ,  pensioni  alle  vedove,  ecc. 
iv..m«.^    »  de' nazionali , 
Numero    } degli  esteri; 
Ann}  nello  studio  di  ciascuna  facoltà; 
R^nisiti  per  ottenere  i  gradi  accademici; 
Costo  del  vittore  alloggio  .d^  uno  scolaro  durante  un  anrfO  sco- 
lastico. •  •       * 

Qa.UU  di  premi  "  migliori;        ^T  P'"»"*'  ~"*  f'f     "  ^' 

Anni  impiegati  nello  studio  della  lingua  greca  e  latina;  confrontare  questi 
anni  con  quelli  impiegati  nelle  scienze  secondo  il  corso  comune; 

Numero  delle,  lezioni  obbligate  al  giorno  e  se  proporzionato  all'^elà; 

Se  s^  insegna  la  rettorìca  invece'  del  senso  comune  ; 

Parte  della  po^lasione  che  concorre  alle  scuole    del  leggere,  scri- 
vere, contagiare; 
^Se  vi  siano  scuole  per  le  fanciulle,  se  gratuite,  che  cosa  si  insegna  • 
quale  la  coneerrenza. 


f-c 


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ja 


Islnmon€  mitta. 

«Siccome  il  nt^mero  dtlU  motute,  sene  ò  if^nclto  il  ralore,  non  indica 
[    U  ricchezza  d^  un  uomOf  cosi  il  numero  d^  t/olumi  è  nolivia  incon- 
^    \  cltidmte  per  determinare  i  pregi  nspcttivi  delle  biblioteclie:  inve-v 
^     I  ce,  direte  quali  scicnae  sono  più  copiosamente  provvedute  di  ììbti, 
o    /  cioè  se  v^  ha  più  filosofi  che  poèti,  più  naiuraluti  ohe  teòlogi,  più 
J5    I  atorici  che  romatttieri,  più  viaggi  che  eqmmeDtarj.  d^  Omero ,    più 
esk    I  opere  moderne  accreditate' che' ediiioni  care,  ece* 
1  Concorrenti  giornalieri ,  numero  mèdio'} 
A  Giorni  ed  ore  in  cui  sono*  aperte.  • 
'^      /Monete,,  medaglie,  anticaglie; 

1^  JMacchine  per  arti  e  mestieri,  progtessivamento  dispotto  di!  prirai- 
^  "^  I   tivo  grado  di  rouezza  air  iiltuno  di  perfezione } 
(J     ^Pittura,  scultura,  disegno,  ecc. 

lì.   SOCCORRERE  '• 

Ospitali 

Numero  medio  degli  \  Maschi ,  '  )  Tre  elementi  che  svela- 

Ì  ammalati  al  giorno  /f  emmine$  >   Uno  le  piaghe  più  se- 

Professioni  e  mesi  più  fecondi  di  ammalati;  \   grete  delle  famiglie. 
Dorata  media  delle  malattie,  ia  quale,  dove  è  maggiore    delT  ordi-* 
naria,  può  indicare  insalubrità  nel  L.  P.  ; 
Malattie  più  frequenti,  il  che  accenna    P  azione  del  clima    o    delle 
abitudini  economiche  o  de^  mestieri. 
i  Qenerale  delF  ospitale,  e  serve  al  confronto    di  stabilimenti    si- 
Il    miH  5  • 

'•^  jPatiicolure  delle  varie  •  malattie ,  ed  indica  i  |;radi  di    maKgnità 
'g  j  .di  esse  ne^  varj  paesi  ^  '  •      ' 

^  IS^eciaU  delle  8ale,«  misura  V  abilità  o  inabilità  de^meidici  che 
^   le  dirigono. 
,  ^  #  Costo  giornaliero  d"*  un  .ammalato  ;         • 

fi  i  I  Rendita  1^*'^**  «ascuVia  ne^  suoi  rami;      ;  , 

B  2  i  Rapporto- tra  il  numero  degli  inservienti  e  quello  degli  ammalati  ; 
'^  *«*  l  Direzione  amministrativa ,  medica ,  religiosa.  '      .      ' 

A  Uri  I^uoghi  Pii 

«»  /  Soeeie,  Matchi,  Femnu  \  Ouervazioni. 

o  I  Esposti  n.°  annuo     o    .    »       J  Oltre  il  sesso  dividere  i  pazzi 

S  I  Orfani     ...:»»,    w       f  i.°  In  ragione 'd^  età; 

'o  ]  Vecchi    ....>».»       I  3.*^  Di  profelsione  ; 

%*  fPazki       .••.     .     .    n    ,    n       l3.®  Di  cause  fisiche  e  nàoralL 

^  ^Partoriènti       .     .  —    ,    w     ./Gnariti  sopra  cento* 
Amministrazione,  come  negli  espitali. 


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4»a 

Soccorso  ai  do/fudlH 

Individui  aDDualnif  nte  •occorsi  ; 

Valorip  del  soccorso  giornaliero  o  seUinianule  per  testa;    .«. 
Guai  ila  del  soccorso ,  cioè  se  iu  roba,  denaro,  vaglia,  |^r  pane  e   simili; 
Proressioiii  più  hisoj^nose  di  soccorso; 
Formalità  per  ol tenere  il  soccorso;;  .      • 

Se  il  pubblico  conosca  le  persone  che  ottengono  soccorso ,  circostanza  clic 
suole  reprimere  |c  iudebile  dimando. 

Monte  di  pietà 

Impegriaii,      Disimpegnati ,     yenduù 
PrL;nì  riiirati,  riiunwaù 

Numero  p**r  ogni  mese ;»*.,•»..»,,» 

>'alore  totale    .     ,     .     ,    ••     ,     .     ,     ;.*»>,     •     »>     .     ,     *»     ,     .     " 
Jl  valore  odiale 'diviiio  pel  nnmero  dà  il  .valor  medio  ;  il  confronto  de'*mfti 
e  degli  anni  indica  le  epoche  di  massimo  je  minimo  bisogno. 

.  Case  d*  industria 

Concorreittì,  Maschi.  Femmine  ]  '  Osservazióni 

Nomerò  per  ogni  jnese  .  »  ,  ,  «  /Ricordare  qui  le  vicende  corti- 
^lerrrdé  giornaliera  ,  .•  »r  .  .  >»  )  merciali  che  spiegniin  le  vicende 
l'iporhe  mensili  di  innggior  conrorren/n.  \  'nella  concorren7.a  a  que*ti  sla- 
Profei^ioni  ed  età  più  concorrenti,  '    bilimenti. 

.    Ili,  REPRIMERE 

Gli  accidenti  funesti 

Vacrinali  numero  annuo  e  relativa  mortalità^ 
Annegati  numero  annuo;  bC  -  esistati  o  macchine  fumigatone;        *  . 
fi^^gglnnenti  per  la 'polizia  e  adacquameiito  delle  strade; 
l/cAvM  per  fo  spurgo  de"*  pozzi  neri  e  trasporto  de**  lelanrì  fuori  della 
1   città  j-\ 

iSi;  esHlsmo  commissioni  generali  di  sanità,  eondntte  mediche,  e  se 
àu  generale  gli  agenti  sanitarj' siano  pagati  iu  cagione  inverna  della 
mortalità;  .        • 

](f  basso  prezzo  del  concime  nelle  città  è  indizio  di  sucidume  in  esse, 
e  di  niescliina  agricoltura  ne''  dintorni;  » 

»  P'rnicipio  e  fine  ;     .  ' 

riliuminazionenot-*  Ir  Spetti**,  se  a  gaz  o  ad  olin; 

(urna,  e    r«'Uli»i<  Numero  delle  fiamme  relativamente  alli  lunghezza 
rt'gfilamenti,  j    e  larghezza  dello  spazio  illumiuato;. 

{  \Oùi\o  anuuo« 


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§• 


a 


483 

#Inonda2Ìuni;  citare  i  relativi  regolamenti 

/Numero  annuo  confrontato  i  Sintomo  d^impreyisione' in  pari  cir* 
col  numero  delle  case;       >   costanze;  norma  alle  compagnie  di 
Valore  del  danno.  \    assicurazione, 

Ì  Macchine  idrauliche;  amministrazione  di  esse;  compa- 
gnie d^assicurazione  che  risai  ci  scono  il  danneggiato 
con  insensibile  riparto  sopra  molti  ;  Talore  deirat- 
sicurazione  secondo  la  specie  degli  oggetti  assicurati. 


Le  usurpazioni  e  i  delitti 

l»^^  .^^^^  )La  volontà  di  delinquere. 
Polizia  p  regolamentì  che   J^^primonoJ,,  p^j^reMli  delinquere; 
f  Agevolano. r  arresto  de^  delinquenti. 

'i.^  È  formala 
\Di   terrai    esporre  \  a.°  Nodrita  , 
regolamenti  con  /  3.°  Vestita  , 


7.®  Soccorsa ,    - 

8.**  ServiU, 

9.**  Diretta , 
4  0.^  Amministrata, 
1 1.^  Punita, 
la.^  Hicom pensata. 


'js,    lo 


cui    la  forza    ar-j4.^  Alloggiata, 

mata  f  5.**  .Pagata  , 

rt    \    '  •  6.*  Istrutta  , 

i    ì Di  mare  .     .     .     J Vascelli,  specie,  numero,  porta U; 

'-     T               •  •        r  Marinai,  specie,  numero  i  onorar). 

^Ccto  gioriiali«ro  ^^J  ■"»  «•"i"'»,    {!"  J'^P"  f.  «"«"•• 
^  °       •  (  D^  un  manna] o  i  in  tempo  di  paoe. 

/Località  de^  tribunali;  numero   de**  giudici  confrontato  colla  po- 

\   polazione; 

I  Gradi  di  giurisdizione  ed  onorar]  ; 

I  Discussione  segreta  o  pul^blica; 

f  Numerò  delle  sentenze  riformate  sopra  100; 

^Pene  contro  la  corruzione. 
^     /      /.Tempo  decorribile.tra  la  petizione  e  la  presentazione    del    prò- 
g    \      [    cesso  al  tribunale  ;  tra  la  presentazione  del  processo  e  H  prima 
^      1      1  sentenza;  tra  la  prima  e  1»  seconda  ; 

iNumero  annup  .delle  liti  avanti  ciascun  tribunale; 

VQuesti  numeri ,  divisi  per  le  relative    popolazioni,    accennano  i 

J  luoghi  più  litigiosi; 

r  Specie  più  fre(|uenti,  il  che  ne  fa  conoscere  le  cause; 

vrassegiudieiarie;  specificarle  per  ciascun  atto. 

«  [Vedi   Tribunali  civili'^ 

■|ì:.'"7' 

^      l  Numero  di  voti  necessario  per  la  condanna  alla  pena  di  morte. 


cele}     -""JJ  spiegarne  T  organizzazione  ; 
— "  ^j?  /   casi;  se  sia  pubblica  la  difésa  e  V  alterco  eo'^-teslimonj,  ecc.  5 


s  'g  /  <s  ^  Se  sia  permessa  la  difesa  a  piede  libero  con  sigurtà  e  in    quali 


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4«4 

IV.  ESIGERE 

.     .  Esporre  i  metodi 

Con  cui  n  ripartono  le  ùnpoiU  \ 

Sui  terreni  •  tulle  case,  i  Oiutvazioni 

Sui  mobili  e  sui  capitali ,  S  Confrontare  le    relatiye    <|«iaAtiU 

Le  perione  e  gli  atti  cìtìH  ,  l  in  epoche  differènti 

I  consumi,  i  comodi ,  i  piaceri.  J 

JL(t  oiuintità 

Paniale  di  ciaicim  ramo  ,  il  che  fa  conoscere  qual  sia  il  pia  proficuo  ; 
Totale ,  che  diyiio  per  la  popolasipne  rappresenta  il  peto  individuale. 

La  spésa  per  V  eusione ,  cioè  a  quanto  per  cento  taiga  in  ciascun  ramo. 

V.  PAGARE 

Additare  i  parimenti 

PaniaU  per  ciascun  ramo  arnministrativo,  il  che    dke  se  *  corrispondano 

air  utiutà.  e  il^compenso  che  riceve  il  pubblico  che  {>aga  P  imposta; 
Totale  i  il  che  fa  éonoscerc  se  lo.  Stato  si  indebiti ,  o  P  opposto. 

//  debito  pubblico  dicendone 

n  capitale  { Consolidato ,  j  Dire  U  perdita  grande,  pieooU  o  riulU 
'^          I  Ondeggiante  $  1  per  loo  sugli  effetti  pubblici,  perche 
Gli  interessi  annui  ^  l  rappresenta  la  diffidenia    o.   la  confi- 
li fondo  (T  ammortizxazione,  '   denza  nel  governo. 

VI.  Ricompensare:  dire  la  qualità  delle  axioni  ricompensate  e  quella  dtUc 

ricompense  distribuite. 
Leggi  •  regolamenti  relativi  alP  organinaiione  ed  operaiioni  ddrautorìia. 


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•  48? 

Sintomo  VII. 

RISULTATO  PELL;AZ!0NE  DELLE  ANTECEDESTI  FORZE 
SULLA  POPOLAZIONE  ossia  ABITJJDINJ.  . 

I.   ABITimniI    INTBLLBTTUALL. 

I,  SINTOMI  D^  IGNORANZA 
Particolare 


Agli  acricoltoki 


Idee  mancanti 


V  ignoranza  agraria  è  in  ragione  inverM  delle  specie  ooltirate  (  per  es, 
in  Ingliiltcrra  pria  di  Enrico  Vili  non  V  .erano  né  carote ,  né  na<«!bni , 
né  cavoli ,  né  insalata ,  e  nel  XVII  secolo  la  maggior  parte  de^  pomi  » 
delle  cipolle  vi  erano  spedite  dalla  Fiandra  )  $ 

Quindi  il -grado  intellettuale  agrario  delle  diverse  nazioni  a  della  stessa 
nazione  m  epoche  diverse,  e  rigorosaibente  rappresentato  dalle  liste  delle 
specie  vegetabili  coltivate  da  esse ,  supposta  uguaglianza  ;iiel'  terreno  , 
nel  clima,  nelP.  esposizione  e  nella  situazione  economica; 

Erbe ,  parte  inutili ,  parte  nocive  al  bestiame^  vegetanti  ne^  prati  natura-  * 
li ,  il  che  può  indicare  ignoranza  ugualmente  che  indolenza  (  neil^Olona- 
giungono  circa  alla  metà  delle  esistenti  )  $  '   • 

Sconosciute  le  diverse  specie  di  prati  i^tificiali  ; 

Innesto  de^  frutti  ignpto  $ 

Avvicendamento:  delle  sementi  non  diletto  da  alcun  ptincipio  e  senza  ri- 
guardo alla  specie,  al  terreno  ed  alle  vicende  atmosferiche  ; 

Aratri  pesanti  m  terreni  leggieri  o  T  opposto,  e,  in  generale,  oso  dello 
stesso  aratro  ìq  Qualsivoglia  terreno  e  stagione  $      .        • 

Carri  con  ruote  più  quadrate  che  rotonde,  come,  per  es,,  in    Dalmazia; 

Mancanza  di  mohni  per  ispremere  le  olive,  e  di  pile  per  isgranare  il  riso; 

Materie  minerali  ed  animali  non  impiegate  come  mgrassi.,  per  es; ,  gesso^ 
calce,  calcinacci,  ossa,  ecc,  ;  * 

Importazione  di  burro  in  paese  agricola ,  come ,  per  es. ,  nel  Portogallo 
che  lo  trae  dalP  Irlanda,  il  che  denota  che  non  vi  è  comune  V  arte  di 
ftbbricarlo  ; 

Eccedente  spesa  e  scarso  prodotto,  sopposte  uguali  le  circostanze  di  snolo 
e  di  clima  :  questi  due  fatti  possono,  indicare  ignipranza,  o-  indolenza  , 
o  scarsi  capitali  ^ 

idee  false 

Credenza  alP  influsso  delta  luna-' nella  vegetazione  ; 

Rimedj  più  o  iiirno  hoi^ìtì  contro  le  malattie  bovine;  ed  estiuazione  a  far 


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486  . 

USO  della  «ola  acqua  «anta  per  guarirle  ,  in  onta  drl  testo    scritlurale  : 

•  AUissimus  cnavit  de  terra  mcdica/yunta ,  rC  t*ir  prudens  non  .  abìiorrebit 
iliai 

.    Agli  AATiVri 

,  Idef  mancanti 

Consuetudine  di  suonare  ]è  rampane  per  allontanare  i  temporati  ; 

Superstizioni  insensate  e  gentilesche  nelle  quali  V  atto  eseguito  è  fìsica- 
mente  inrapare  di  produrre  V  effetto  Taglieggiato, 

Goffa  costruzione  delle  case:  nel'  Finnmark  ,  per  es,y  il  minimo  soffio  di 
aria  penetra  da  tutte  le  parti  ,  il  che  rende  necessario  immenso  consu- 
mo di  combustibile  ;  si  ignora  V  arte  di  concentrare  il  calore,  problema 
più  importante  delP  altro  che  insegna  a  trarre  molto  calore  da  enorme 
quantità  di  legna;  •        .  .       • 

Immense  dimensioni  ne''  cammini  \  qpme  si  vede  tuttora  nelle  vecchie  case  ; 

Materie  comuni  e  suscettibili  di  usi  Utilissimi ,  spregiate:  per  es. ,  case  co- 
strutte col  fango  in  paese  ridondante  di  pietre  calcari  ; 

Met'odi  che  richieggono  tempo  ;  materia',  fatica  o  spazio  maggiore  di  quel 

*  che  s^  vsa  ne"*  paesi  inciviliti;  per  es.  ,  nella  coltivazione  delje  miniere, 
invece  di  gallerìe  orizzontali ,  scavare  pozzi  profondi  che  giungono  alla 

'    vena  minerale; 

Avanzi  di  minenali  rii^ettati  ,  benché 'tuttora  fecondi   di    metalli   preziosi  , 
rome-Hnmho4dt  osservò  nelle    miniere  del  Peni,     A    Tavai  ,     provincia 
Birmana,  gli  indigeni  Traggono  dalla,  fusione  del  min(H*ale    dello    stagno 
il  5o  per  loo, -mentre  i,Chinesi  riescono  a  trarre  il  60  e  65  ; 
'  Infitrumenti  rozzissimi  in  ogni  maniera  di  arti  e  ne^  servizi  domestici  ; 

Ignoto,  il  pregio  delle  opere  più  preziose:  per  es, ,  nella  presa  di  Corinto 
i  soldati  romani  -giocavano  ai  dadi  sopra  quadri  d*  inestimabile  valore, 

Ideejtdxe . 

Miniere  non  scavate  per  timore  degli  spinti  infernali  5 

Sforzi  per  convertirò  materie  igdobili  in  oro ,  ripetuti  le  tante   volle    ne'' 

secoH  passati  ;    . 
Erronee  e  ridicole  rirette  nella  pratica    della    tintura  ,  quali    si    Irjigono  , 

per  es.  ,  hel  Tintore  perfetto,  e  nelP  altra  opera  intitolata:  S.'gr dì  sopra. 

le  arti  e  i  mestieri  •, 
liso  del  ferro  rovente  miai  rimedio  chirurgico  nella  maggior  parte  dei  mali 

e  come  si  pratica  in  Karbaria., 


Ai  commerci aa ti 


Idee  mancanti 


I;^noranzà  de"*  fenomeni  del  flusso  e  riflusso  ,  djdia  quale  ignoranza  *  por- 
tarono U  pena  i  Koraani  sbarcati  in  Inghilterra  iotto  la  cundolla  ili 
Cesare; 


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48? 

Ignoto  11  uso  della  bu««ola,  come,  per  et, ,  in  Turcku,  ignoti  i  metodi  di 

trovare  la  longitudine  in  mare-; 
"Non  carte  id  rogra  fichi* ,  o  fallaci;  ... 

luésaita  indicji/.iune  de"*  venti;  per  es, ,  gli  Algerini  non  coniano- che  'otto 

venù  ,  mentre  gli  Europei  ne  distinguono  trentadue} 
Pessima  rostfifzioiie  de'^  vascelli,  come,  alla  China  ; 
Frequenza  di  naufragi; 

Corti  viaggi  e  poco  distanti  dalle  sponde;  '  .. 

Commercili  ei;rguito  col  mezzo  delle  carovane  j  .      . 
•'  •  •      *" 

Itleejàlse 

Erronee  nozioni  sulla  ge^rafia  fisica ,  come  si  leggono  in  Tacito  ; 
Supposizione  cJie  il  commercio  degradi  o  .sia  incompatibile  còlla   nobiltà, 

•^  Generale  alla  nazione 

Idee  mancanti 

Popolazione  eh*'  non  sa  né  leggere,  ne  Scrivere /né  conteggiare,  o  minimo 
rapporto  tira   la  parte  fornila  di  queste  abilità  e  la  popolazione  telale; 

Linguaggio  aspro,  dufo,  scabro,  sprovvisto  di  termini  indicanti  idee  astratte 
o  la  semplice  progressione  de^  numeri  ;  '        .  . 

Ignota  la  divisione  in  oro  del  giorno  e  della  notte;  nissuna  misura  del 
•  '  tempp,  noli*  orologi  solari,  non  clepsidri  od  altro  (le  leggi  delle  dodici 
tavole  non  distinguevano  che  il  nascere  e  il  tramontare  del  sole);* 

Noh  pitture,  non  sculture,  non  gusto  nc^Ii  edifizi  o  nelle  capanne  :    non 

.  porti,  non  oratori,  non  storici  (le  più  famose  epoche  di  nonia  forano 
indicate  con  grossi  chiodi  piantati  nelle  mura  del  tempio  di  Giove  otti> 
mo  màssimo  );  merce  straniera,  e  sospetta  ogni  idea  di  filosofìa ;.risguar-* 
•dati  conye  maghi  i  matematici  ed  astronomi.  *  .        ' 

Credenza  al P  astrologia  giiidiciari^  e  simili  diviha^ioni  del  futnro,  desunte 
da .  combinazioni  accidentali  ì        .    # 

Terrori  insensati  ' per  erronei  pronostici,  quali  sl.difTinierd^  per  es.  ,  nel  X 

■     secolo,  sulla  fine  del'mondo;  ... 

Uso  generale  degli  Amuleti ,  onde  .'essere  preservati  da  qualunque  accidente 
funesto,  come  in  Turchia,  mediante  P applicazione  di  qualche  .versetto 
•deir  Alcorano  ;       . 

K.ipido.  ed  esteso  spaccio  di  libri  ridicoli  ,  pieni  di  pretesi  segreti,  slmni 
prodigi,  pazze  storie»  coml^inare  le  replicate  edizioni  col  br«re  tempo 
in  cdi  successero*.  (In  gèner^^le  -la  qualità  e  la  x^opia.  de^  libri  che-  si  dif- 
fondono,  indicano  la  qualità  e  T  estensione  dello- spirito  dominante,    il 

.  confronto  tra  i  libri  che  si  stampano  a  Lisbona  e  a. Parigi  svela  lo  stàtb 
intellettuale  delle  relative  popolazioni  )  ; 

Imposture  rapidamente  diffuse ,  come  succede  non  di  rado  nrlF  rgnorantis* 
kìiiia  Svizzera  ; 


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488 

Prodotti  del  l^tloi  i  quali  suppongoae  una  proporzionata,  icrie  di-  giudizi 
falsi  nei-  giuot^alori  j 

Opposizione  alle  utili  innovazioni,  per  es,  »  alla  yacinazion&,  opposizione 
il itnostrata  dalla-  mortalità  per  vajuolo,  del  che  pure  sì  citano  fatti  nella 
Svizzera  ; 

Numero  de**  fabt  oggetti  tlel  culto  o' delle  false  divinitk;  neN^  India,  per' 
rs,  ,  giungono  a  3o  milioni.  Ivi  ciasciin  impoHore  piiÒ  aprir  bottega  , 
spacciare  la  storia  dclP  idolo  che  ha  creato ,  e  viicere  a  spese  de\V  ira- 
•h<>(:illità  del  volgo.  La  eoncorrcliza  a  questi  falsi  idoli  rappresenta  V  i-. 
gnoranza  del  popolo  indiano. 

Ricchezze  de^  ciarlatani  di  qualunque  specie^  denominazione  e  colore,  Mes- 
mcr ,  divenuto-  ricco  in  pochi  anni  a  Parigi  da(  1 777  al  1 784  1  diìnostra 
la  goffaggine  dei  Parigini  a.  quelP  epoca.  Il  Paraguai    debb^  essere  igno- 
rantissimo, .^acehé  il  dottor  Francia  uscendo  tutte  le  sere  dal  suo    pa- 
lazzo per  osservare  le  stelle  e  facendo*  alcuni  calcali  alla  presenza  della 
suii  corte  e  del  volgo,  e  riuscito  a  procurarsi  la  pubblica   ammirazione 
e  dominare.  Nella  sola  Inghilterra  il  clero  protestanta  possiede  V  annua 
rendita  di  1,100,000  fr. ,  maggiore  della  rendita  coniplessiv^  di  tutti    i' 
parrochi  delP  universo  ;  P  Inghilterra*  non  è  dunque  il  paese  più.illumi-, 
nato  della  terra,  come  si  cr^e.  Le  immense  riocnezze  elei  tem'pio  d^A- 
pollo- in  Delfo,  di  Giove  Ammone  in'  Africa,   della  Mecca .  nelP Arabia , 
sono  'prove  deìP  ignoranza  di  quelle  popolazioni.  lu  Egitto'  dove  ,  come^ 
suppone  Giovenale,. gli  Dei  nasceano  negli  orti,  più  della  metà  de^  ter- 
reni appartenevano  ai  .sacerdoti  ed  al  re. 

Un-  pregiudizio  è  comune  ad  una  nazione  quando  è  rispettato  da'*  suoi, per-, 
sonaggi'  più  illustri,  dalle  sue  autoritài  da^  suoi  tribunali. '.  La  presenza  ' 
d^  un  astrologo  alla  corte  di  Costantinopoli  dimostra,  che  nella  mente  del 
^olgo  è  tuttora  radicata  V  astit>logia,  ÀlP  opposto  .  allorché  S.  M.  il  re 
di  Baviera  nel  a  ottobre  i8ti6  disse  agli  stuoenti  dell^  università  di  Mo- 
naco ;  Us  oòscurans  et  les  hyDocrites  me  sont  odieux  ,  ci  autorizzò  a  con- 
chiudère  che  P  ignoranza  e  V  ipocrisia  notf  predominano  negli  animi  dei 
Bavarési. .     .      '  •  * 

.  II,  SINTOMI. DI  SCIENZA         -  * 

j(ui  relative  aW  istruzione  e  risultati  di  esse 

Magazzini  di 'stracci,  ^laterìa    prima  della  carta  ;    un.  boi    magazzino    dì 

sti-acci  del  valore>  per  es. ,  di  5o  luigi  è  sintomo  più    sicuro  di    estesa 

istruzione,  che  non  i  laoo  luigi  offerti. dal  direttore-dellabiblioteoa  reale 

di'  Parigi  per  la  copia  unica  iji  carta  velii^  della  prima  edizione  di  Tito 

'  Livio ,  in  occasione  deHa  vendita  de**  libri  di  Sir  Mark  Sykes  (iSa^); 

Volendosi  giudicare  della  scienza  di  due  nazioni  dal  rispettivo  prezzo  xlcgli 
stracci,  conviene. avere  riguardo  d»  una.  parte  allo  stato  delle  arti  che 
richieggono  molti  involti  di  carta ,  come  P  Inghilterra  ;  dall'  altra  alla 
miseria  della  nazione  che  non  abbandona  troppo  presto  i  suoi  stracci  , 
cume  la  Germania  ; 


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489 

Carliere  numerose; 

Fàbbriche  dì  néro  di  fumo  necessario  per  V  incliioiiro  ; 

Fabbriche  di  caratteri,  strumenti  chimici,  fisici,  astronomici; 

Tipoj^rafi  e  Itbraj  ;     •  '      .  .    • 

Cabinetii  di  lettura  5       * 

Prodotto  del  dazio  sulP  yiiportazione  de^  libri  ^  col  quale  sintomo  Totendosi 

confrontare  due  nazioni,  fa  d^  uopo  avere .riguarno :  i,^  alla  popoTazione; 

%?  alla  quota  del  dazio  $  3.**  al  nufticro  •  delle  tipografie    nazionali  9  le 

quali  diminuiscono  P  importazione'  di  li^ri  esteri. 
Diffìwione  delfo  spirito  d^  associazione  j  il  quale  superiore  a  qualunque  pre- 

giudicio  civile  e  religioso  unisce  le  forze  intellettuali    dc^  crttadim   più 

istrutti  alla  forza  pecuniaria  dé^  capitalisti  nelle .  pijì*  costose    intraprese 

sociali ,  private  e  pubbliche. 
Estensione  deir  impiego  delle  macchine  a  vapore  nello  scavo  delle  miniere, 

espurgo  de^  canali  ,  sgombramento  de"^  fiumi,  navigazione  delle  riviere  e 

delle  coste  ,  nelle  operazioni  delle  arti  e  mestieri;,  eoe, 

Esercizio  delt  istruzione  • 

• 

Prodotto  della  tassa  sugli  esercenti  professióni  li|>erali ,  medici,  chirurghi, 
avvocati ,  notaj,  ingegneri,  architetti^  agrimensori,  ragionieri,  ecc.  (Dalla 
testa  degV  ingegneri  sono  uscite  le  macchine  a' vapore,  lenti  di  tante  ric- 
chezze per  ^Inghilterra  e  Stati-Uniti  d^  America); 

Prodotto  della  tassa  sui  giornali  specificandone  le  quote  per  foglio; 

Maestri  e  maestre  di  lingue ,  di  scienze  ,  di,  arti  ;-      • 

Autori  accreditati  ed  in  quali  scienze^ 

Opere  periodiche  ,  .giornaliere,  settimanali  ,  mensili* 

Vedi  la  TI  divisione  tra  le  operazioni  delle  autorità  V  art.  Istruire^ 


Leggf  ^elative  alP  istruzione. 

.  .».  •  * 

%\  Abitudini  ncoNOMfcas, 

•I.  Sintomi  DMNDOLENZA  .   ' 

•  .   Perdite  di  tempo 

Numero.  eccessù»o  di  Jèste  religiose  f   civUL    Siccome    >1    riposo    ripristina 

le  forze  consunte  "dal  lavoro ,   perciò  «il   numeno   dello  feste  Jion   può 

essere  'sintomo,  d"*  indolenza-  se;  yion   quando   comincia  a  soperare    1/7 

deir  àuno;  •  . 

Numero  di  cqff?j   bigliardi ,    sale    da.  giuoco \  ,      '        • 

Tempo  impiegato  /tei    soddisfacimento    de?  bisogiyi  Dagli  .Egiziani    che  non 

.*  impiegano  giammai  più  di  10  mimili  a  prarfzo,  sino  agli  antichi  Germani 

che  passavano  interi  giorni  a  mensa ,  v^  ha  -crescente  perdita  di  tempo  ; 
Le  foggie  d^  abbigliarsi  sono  sintomi  visilùli  d^  un  maggiore  o  minor  tempo 
giornalmente  consumalo:  la 'pettinatura  delle  donne  nello. '.scorso  secolo 


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49^ 

richiedeFa  almeno  un^  óra  al  giorno,  mentre  altitalmentt  bastano  pochi 
ininutu  *  * 

Perdite  di  forze 

Ubbriachtzta  più  o  nieno  cqmune^  il  che  distrugge  le  forse  delP  .animo  « 
del   corpo; 

Sucidwm  nelle  case  e  nelle  contrade^  che  moltiplica  le  malattie  e  dimi- 
nuisce la  durata  media  deiU  vita; 

Ptssimo  stato  delle  strade  vicinali^  rovina  de'  buoi  e  de'  cavaUi  ^  de'  carri 
e  degli  aitira!;ii.,  nei  trasporto  delle,  derrate  dalle  campagne  all'aja; 

Disposuìone  irreffolare  de'  poderi,  che  rende  necessarie  replicate  e  inutili 
gite  e  rttorni; 

Contrade  irregolari  tortuose  nelle  ViOd  ,  avanzi  della  con  fusa  costrasione 
primitiva  ; 

Perdite  di  guadagni 

'  Il  confronto  tra  i  prodotti-  di  cui  è  suscettibile  un  paese  e  i  prodotti  ana« 
loghi  importali,  serve  a  misurare  T  indolenza  o  incapacità  na^ionale^ 
la  quale  regola  vuole  èssere  applicata  a  ciasòun  ramo  d'  industria ,  per 
esempio  j  •  . 

a)  Miniere  non  scavate.  Il  Portogallo  importa  ferro,  piombo,  stagno,  rain^, 
antimonio,  e  quindi  impiega  grosso  capitale  a  comprarli,  invece  di  im* 
piegarlo  a  scavare  le  numerose  e  ricche  miniere  di  questi,  metalli  diagli 
possiede. 

b)  Pesca  tì^asciwata.  Il  merluzzo  che  inaddietro  la  .Spsgna  riceveva  dairip* 
ghilterra,  era  salato  col  8;ile  spagniiolo  di  Setubal  e  peseatò  presso  quel- 
V  isola  Hi  Terra  Nuova  che  gli  SpagnuoH  avevano  scoperta  j 

e)  Tirreni  non  coltivati,  V  estensione  de'  terreni  incolti  ne'paesi  inr^vilìti 
non  é 'sempre,  esatta  misura 'dell'indolenza  nazionale,  dovendosene  at- 
tribuire una  parte  al  diritto  di  proprietà  che  1»  dentina  alla  cicci:^  od 
altro,-  •  • 

d")  yp'ti  neglette^  Ninna  nazione  europea' meglio  He'  Polacchi  potrebbe  ap- 
pigliarsi alle  diverse  fabbriche  di  pelli  e  cuoi,* si  perche  ne  consniflano 
una  grande  ouantità  in  istivali,  selle,  bardature  de' cavalli,  attiragli  dei 
carri,  si  perchè  posseggono  le  m.iterie  necessarie  per  la  preparazione  dell'* 
.pelli  e  de'  cuori  ,  il  concino ,  il  Sale,  il  sego ,  ecc.;  eppure  ì  Polacchi 
mancano  di  sin)ili  fcbbriche  'che  sono  ormai  comuni  a  tutte  le  na* 
«ioni  incivilite;  '•     •     *  *    .  .. 

e)  Commercio,  inattivo ,  ti  che  conoscerete*  principalmente  dai  due  se- 
guenti  sintomi:     1 

1.^  Canali  suscettibili,  necessari  e  non  esistati,  come,  per  es.,  nella 
Spagna./  '  ^ 

2.  Numero  de' vascelli  nazionali  entrati  né' porti  della  nazione  infini  < 
tamente  piccolo  a  fronte  del  numero  dfgli  esiìfirì  ivi  pur  giunti ,  coin« 
per   es.  ijì-l   Portogallo. 


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49« 
11.  SINTOMI  DUMPREVISIONK 

Ne^  bisogni  primitivi 

Maiicanza  di  luagazzini  regolari  in  cut  provvedersi  le  famiglie-  4ell< 
biade  necessarie  tfa  uo  raccolto  e  V  altro ,  come  presso,  più  popola- 
zioni éeiV  America -meridionale  ; 

U*o  pia  o  meno  comune  dijabhricart  case  di  legno  nelle  città  i  dove  sono 
ai  frequenti  gli  incendj,  uso  antico  e  universale  ne]la  Danimarca  , 
Svezia ,  Norvegia  ,  pria  che  le  leggi  Terso  la  fine  dello  'scordo  secolo 
lo  vietassero  $  ■^.      • 

Numero    degli   ÌQcendj   e  simili   accidenti  funcstfr 

TfegU  atti  civili  . 

Anrolamenii  miUtari  a  uita.  Sic.come  il  prezzo  delt* ingaggio  a  vita  è  mag- 
giore del  prezzo  delP  ingaggio  temporario,  perciò  molti  vi  si  lasciano 
adescare  senza  riflettere  alle  conseguenze.  Si  pu6  misurare  V  imprc" 
visione  di  due  nazioni  diverse  confrontando  in  uguale  numero  di  sol- 
dati  gli   ingaggiati   a   vita   e   gli   ingaggiati   temporarjamente; 

£là  media  in  cui  si  suole  contrarre  matrimonio  nr  paesi  in  cui  il  vincolo 
maritale  .è  indissolubile.  Questa  età  che  consta  aalla  somma  degli  anni 
de^  contraenti  divba  pel  numero  di  essi,  «  sintomo,  di  tanto  maggiore 
imprevisione   quanto  e  più  precoce; 

Mancanza  di Jòndi  di  riserva y  la  quale,  può  essere  rappresentata  dalla 
somma  prestata  dai  monti  di  pietà  e  dai  pignoratari ,  e  per  lo  più*  ha 
per  causa  le  gozzoviglie,  la  misura  delle  quali  si  trova  nel  numero 
de*  venditori  di  vino   e',  liquori, 

III.   RISULTATI  DELLMNDOLENZA  E  IMPREVISIONE 
O  SINTOMI   DI  MISERIA 


Nella  popolazione 

^  /Generale  della  nazione  maggiore  di  ];3o   non  imputabile  ' a i 

3  )    cause  topografiche;  i 

g  I  Particolare  degli  ^ospitali , .  e   tale  che  più   di  un    i23   della  i 


3  {    cause  topografiche;  J  a  ° 

g  I  Particolare  degli  ^ospitali , .  e   tale  che  più   di   un    i23   della!  9-8  o.tf 
^   *  popolazione  muore  in  essi  ;  (  'S  Ì  Ì^^ 


Esposti  )  alDuenza  straordinaria   io  circostaose  pari  ;  / .«  "^  1 

Emigrazione  non  prodotta  -né  da  cause  morali  né  da  cause  in'i  "S 'g  _  ^ 

salubri.  •  1  e  5  -r  ^ 

Parte  della  popolazione  che  vive  di  Umosine,  e  valor  totale  dilO'.s 

esse.  '      *   , 

We*  jconswni 

Basso  prezzo  dd  bestiame,  de^  volatili  ed  ogni  specie  di  selvaggiuine  rolo- 
tivamente  a  quello  del  frumento^  il  che  dimostra  la  grande'abbondanzà 


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49^ 

•  de^  primi  n  frolìte  del  tfpcondo,  e  quindi  lo  stato  negletto  e  incolto  del 
terreni,  per  conseguenza  né  popolazione  ne  capitali  proporzionati. 

La  piccolezza  delie  porzioni ,  la  cattiva  aualità ,  il  nai^seamento    e  P  tnsa- 

'  Ibbrìtà  degli  alimenti  sono  altrettante  nasi  per.  misurare  la  miseria  :  il 
]>opolo  chinese  non  isdegoa  di  pascersi  di  carogne  :  i  CalmoulLS  del  Volga 
ingannano  tiihrolta  la  fame  divorando  lo  sterco  decloro  bestiami; 

Aqqua  per  bevanda  inveéc  di  vino  o  birra;  *  '  ^ 

Consumi  eoóessivi  in  occasiono  di  nascite ,  morti ,  matrimoni  e  frequenti 
feste.   . 

Gasolai  costrutti  col  fango,  coperti  di  paglia  o  tavole  di  pietre,  esposti  a 
tutte .  le  Vicende  atmosferiche ,  invece   di   case  ; 

Abiti  sdrosciti  ne^  giorni 'festivi  y  ed  insolBcenti  a  riparare  |lall^  umidità , 
dal  freddo,  dal  vento.  .'     '  '        ' 

.  JYe*  lavori 

Fatica  cpcessiva  :  la  macchina  umana  sostituita  alle  macchine  animali  Del- 
l'arare,  trasportare  e  strascinare; 

Basso  prezzo  de^  servigi  e* deMavori;  per  es.  mercede  d'Anna  balia  minore 
d^uno  zecchino  al  mese.     •        * 

Ne^  atti  aviti 

Io.prigion.o,enti  per  debitìÌ?Xr2.ar/^Sr^^  .     •.  . 

Vendite  forzate  alP incantò  per  ordine  de^  tribunali; 

Oppignprazioni  contro  i  morosi  al    pagamento    flelle  imposte;  i.  gradi    di 

questo  sintomo: 
1.*^  Massimo  valore  delle  oppignorazìoni  pel  testatico; 

3«**  Medio       pbr  la  tassa  sulle  arti  e  commercio  ; 

3.^  Minimo     ' per  V  imposta  sui  terreni  ;  • 

'  EsalUniento  religinso  sempre  maggiore  in  paesi  poveri. 

IV.   SINTOMI  D^  ATTIVITÀ^ 

Acquisto  di  tempo 

Tempo  impiegato  ne'  latforL  V  Olandese  domiciliato  al  Capo.  J^uona  'Spe- 
ranza, che  imnirga  la  mattina  a  pipare  e  il  dopo  pranzo  a  dormire ,  e 
il  Fiammingo  Francese  che  in  ogni  stagione  consacra  al  lavoro  ao indici 
p  sedici  ore  al  giorno,  pre^ntano  gli  estremi  delP  indolenza  e  aelP  at- 
tività ; 

Z'.itfo  della  pubblica  leUitra  neV collegi,  durante  il  pranzo,  addita  un  tempo 

f  -  acquistato  a  vantaggio  dclP  istruzione  ;  . 

La  tfuantità  deW opera,  moltiplicata  per  la  diffholià  ,  dubita  pel  teitfo  ^ 
è  la.  più  esatta  misura  delP  attività ,  pari  essendo  le  forac  ei  metai.  Lo 
Stato  di  Connecticut  C  America  Settentrionale  )  in  meno  di  4  ahui  diede 


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493 

a  5o  eompagnlt  li  oonceatione  <lt  So  ttfade^  39  dcil«4iMitt|  ÌMi|be  9)0 
miglia  I  furono  terminale  io  ^el  perìodo  ài  tempo» 

Acquisto  di  forze 

Esistenta  di  macchine  che  acreTolando  i  lavóri,  li  rendono  pottibili  alle 
forze  deboli  de*  vecchi  e  dc^ragaEzi  («  qmuti  wmo  dt^  iiaiiingfi  dJÙm 
cù/{là%atìone  ^  giacche  le  gratfose  Jutkke  ■  della  ottoaa  eeefndù  mpOMnòm 
ai  ragoMti  ed  ài  vecchi,  e  mancmndo  i  carri  per  .$raemwiarlif  ne  final- 
la  ima  papokaùme  passù^a  che  V  auk^a  speeeo  {fkhmmona  )• 

jitquisto  di  ffjkadagno 

Le  terre  trasportate  dalla  valle  alla  cima  de^  monti  |. 

I  ceppi  delle  viti    piantati   sopra    alti    e  nudi  ciglioni ,  che  il   paesano 

•  -  copre  con  poca  terra; 

Le  numerore  varietà '«elle  specie  ffuUiteei' e  lor»  pfeoMia.,  dii«  «io- 
tomi  delP  indostria  de^  giardinieri  $         *    • 

I  più  piccoli  rami  d*  acqua  diligei|temeBte  raooolti  e  <> condotti  ad  ini- 
gare  i  terreni.  t 


V.  SINTOMI  DI  PREVISIONE 

«' 
Coiae  di  risparmiai  Moltiplicate  la  popplfaione   pe^' va  lori  medi!  (^lle  gior- 
nate, e  per  (fupt^  prodotti  dividete,  i,  capitali  delle  casse,  i   f|u<>li^  rap- 
presenteranno i  rìspettiyi  gradi  ai  previsione;  '  ,;^     \",  . 
Prodotto  della  tassa  sìdh  era^;  nn    uomo  .che    domalmente    consoma 
quanto  giornalmente  gi^dagna,  non  ha  jf^revisione^  la'pNnrisieoo  iuMm- 

Sr^Molafta  dai  rHpermj  ;  ora.  le  ef edita  n^  s^oò  la  spoimaj  la  ,);jb^  ,scjj|e 
oti  dà  lo  stesso  risultato  ; 
Successi  delle  compagnie  d  aMMMflK>iw.'contro  gli  incendj ,  le  tempeste , 
i  nanfr^ffi  e  simili  sventure,  i  quali  suo<;essi  si determìm^i|0  da|  munera 
'\  delle  compagnie  e  dal  lotp  d^iaèndoj'  '  "      ■ 


VI.  RISULTATI  DELL'  ATTIVITÀ»  »  PREViSiONE^     : 

O  SINIKMII!  Di  lÓCCHÉZZA^     ,    •     '^  '  ;,  ,,r 

ì^icoome  ìè  •  meircS  espóste  >  in  vendltk  Incidano  e^sCeiiz^  df  ^d^Mipratòftl ,  • 
merci  costose  compratori  ricchi ,  pèrtiiò    tottà  UnlMlri   di 'tiòduMta  ì 
seguenti  oggetti ,  ed  in  regione  del   loro  nomerò  o  i^oanlitàs 
Buoi,  vitelli,  pord  nelle  hiacélleHe;  iLe  relativa  quantità  ri* 

Viaof  sidro;  tórfa,',  U^vori,  Z;^}*  f^pettifo  1  waX^fm  4ei nr949(M  4fi 
Burro^  Csrìn^y  salumi  (  .     bottegfif;        .)  da«|  sui  cofitiupH ., 

FOosof.  della  Slai.y  voL  JV  3a 


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494 

F|M  ék  ^aoo  tuìnod  ignoto  o  qaasi  ) 

Ettentione  delle  orUglie  ifetcunio  ai  centri  abiUti} 

Venditori  di  terraglie  e  1101111  strumenti   relativi  al  ritte. 

jyeW  alloggio 

FreqneDa  di  bergln,  TÌllani,  città,  case  di  canpagoa  $ 

Kegoiarità   e  pia  piani  delle  case) 

Calce,  ge«io,  pietre,  alarmi  esposti  in  rendita  j }  Le  relative  quantità  v»»ol< 

Legna,  carbone  entrati  nelle  eittb^  i   iano  dai  prodotti  deluda- 

Vendita  di  candele  di   sego   e  cera  ;  (   zj  sui  consumi* 

/<^  di  retri  e  cristalli  per  le  finestre.       ] 

,.  ' ,  Jvy  vestiario 

Paesani  muniti  di  scarpe  e  stiraletti  ne^  giorni  di  laroro  nelle  campagne  ^ 
•8toÌÌB'^-d^  ogni  tp^cìa'  |iià>  q  sneno  preiìose  espcMle  in  yendilai 
Fabbriche  di   cappelli  più  o  meno  costosi  $ 
Cencli»  (fi  cuoi  >e  di  pelli  d^  ogni  speciei 
Vendita  di  droghe  per  la  tintura  \ 

•Largo-  consumo  di  sapone,  risultante  dal  datio  «ni  ronsomi ,  cpnf^n^atp 
dair  esutensa  delle  larandaje  e  soppressatrici; 

"  »     ''Ne'^tbrhoéa 

niominayione  notturna  ncUe  cittji  e  ne^  borghi; 
Portici  InCòfno'  aìle'.piazte  ^  ottieni'  in  '^ualunoiie  clima  ^ 
fratte  ben  selciale,  sgoddbratè  dal  faiigò  e  aalla  ttetei 
Fiacri  e  barch<^  corriere  /  rettore  e  cfìl^nstf') 

■'|fmn«ro.'do>naralU  KP''  ^^|    «?Ì.i«^*^i^""  • 
«vonoro.  w  mv^ lu  j  ^f       ^^^j  ttnrfio  quadrato  j 

Serr^  neh  '  nfaggiòri  di  175,  uè  minori  dì  i|ioo  ddla  popolnioBe. 
"'  V    '  '•'  •  Ne^  piaceri 

Passeggi  pubblici ,  i  quali ,  oltre^  d^  essere  elBeiti  sono  ancfhe  fonti  di 
rìocnezse,  giacdiè  da  un  lato  ricreano  le  forze  delP animo,  principole 
elemento  della  produzione ,  dalP  altra  promorono  una  lodìerole  ranità 
e  ingfntillMono  il  coMuine  9      *    .  *    .        * 

«r^t.t  S  Numero  medio  de^  binlietti  aerAli  « 

Teatri  }  y^^^  ^^j  biglietto  j 

Caffè  più  che  osterie  ; 

Consumo  di  derrate  coloniali  per  lesta' (  Moltiplicate  le  quantità  eonamiMite 
',  ^'^'^  ralpci  locali  e  dirid^  per  le  nspettir^  popolauonij  i  quoti  rappre* 
,  ^^«^ilim^pny.i  ^iipettiri  fr»<u  di  ricchi»»  }. 

.II./..     '.    ■  Ifelte^irUr^resé  /  '     ' 

*tt  Atimerò  e  ii  còtto  deQe  intrabrèse  ntHi*  eoegvite  da  ptirata  «onpagaie: 
per'  a;  Il  lolo  cantile  taarigaiblie  di  Lanoistrei  ebe  cotU  pni  di  19  ad* 


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495 

lioiii  fU  Kre  iimImwm  ,  polrd>be  ettere  iodtiio  delle  rieelié»e  inmeMe 
deir  Inghiltemy  se  noo  si  sapesse  die  dal  1756  al  1  Boa  primato  com- 
^pagnie  spesero  ivi  più  di  4o3,ooo^ooo  in  139  canaU,  oltre  altri  43  canali 
simili  eseguiti  ciascuno  da  ona  sola  faoiiglia. 
Leggi  relative  alle  abitudini  economiche,  le  quali  attualmente  si  riducono 
ìUé  yarie  specie  d^  imposte  più  o  meno  regolarmente  distribuite. 

3.   ÀBlTUBIiri   MORALI. 

I.  SINTOMI  D' IMMORALITÀ'  NELLE  FAMIGLIE 

Manta  pt*  giuochi  {P  azzarda 

Spaccio  delle  carte  da  giuoco  e  de'  dadi  (  notixia  non  difficUe  per  es« 
sere  questi  due  oggetti  talora  regie  priyative,  talora  eoggetti  ad  im- 
posta )  5 

Prezzo   dell'  appalto  de'  giuochi  d^^  azzardo  ; 

Somme  gioocate  ,  il  che  talvolta  è  ufficialmente  noto  per  la  quota  eveii» 
tnale  che  tocca  ai  comuni,  come,  per  esl,  a  Parigi.  V  ha  a  Londra 
più  di  40  ^*e  da  giuoco ,  ove  si  gtaocano  pia  di  aoo  milioni  di 
franchi  all'anno.  Ultimo  eccesso  della  passione  del  giuoco  presso  i 
popoli  semi-barbari  si  è   il  giuocarsi   persino   la    libertà. 

Concorrenza  generale  alle  nobbliche  banche  da  giuoco:  conoorrenza  par^ 
tioolare  di  funzionar)  pnoblici,  dvili  ed.eodesiastici,  il  che  dimostra 
non  esìstere  opinione  pubblica  reprìmente  ,  come ,  per  es.  ^  nèll'  Amt* 
rica  meridionale  ; 

Suicidi   per  perdite   ai    giuochi    d^  azzardo  ; 

Confrontare  gli  introiti  del  lotto  con  quelli  Mìe  easse  di  risparmio , 
onde  Tederò  se  I  primi  scemano  crescendo   i  secondi  j 

Spaccio  di  stampe  insensate  che  insegnano  ad  interpretare  i  sogni  e 
siqiUi  accidenti  fortuiti,  onde  trame  i  .numeri  del  lotto. 

Ubbriachezza 

Rapporto  tra  i  Tenditori  di  Tino ,  di  liquori  sf  iritosi  e  la  popola* 
zione:  pessimo  sintomo  se  qud  rappovto  è  maggiaro  d*  uno  a  oin* 
quanta,  il  massimo  grado  dTett'nbhriacheiia  è  rappvesentato  daHo  per^ 
sone  che  semi-morte  giaciono  giornalmante  per  terra  intovaoalle 
osterìe ,  come  nella  Polonia  Austriaca.  Nella  capitalo  del  MJessioo  ìà 
polizia  fa  girare  delle  carrette  per  raccorre  gii  obbriaohi  che  si  trovano 
por  lo  strade ,  trattandoli ,  qoslsl  dissi ,  come  oorpi  morti  $     '  • 

ISancando  la  notizia  della  popolaaioDe ,  oonfrontare  i  toddCetti  Tenditori 
coi  Tenditori  di  tele,  panni,  cappelli,  eoe.  Il  rapporto  tra  i  primi  0  i 
secondi  può  schiarire  il  rapporto  tra  la  speaa  in  keTande  e  la  spesa  in 
abiti.  L'abito  cencioso  nel  Tolgo  è-  non-  di  rado  effbtio  d^  immora- 


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496 

liU  e  dMndo^nza;  dSco  ìmmonlitk,  giacriièf^  coiifqvM  iljprodotto  della 
giornaU  alP  osterìa ,  non  può  provedere  ai  biaogni  della  iamiglia  ; 
La  qnaiiUtà   de^  Tini  nanonali  e  foreatierì    conaumati    ne^  comuni  chiasi 
Tuoi  essere  confrontata  colle   tayole   necrologicfae. 

Corruzione 

Kapporlo  tra  i  matrìraonj   e  la  popolazione  ,  cattivo    sìntomo  se  minore 

di    1  a  tao  non  esistendo  carestia  ; 
Donne  mantenute y  niim«*rose  e  non  spregiate; 
Infamerò  de^  figli   illegittimi  (  il    numero  degli  esposti   é  meno  sintomo  di 

immoralità  che  di  miseria  )  ; 
Divorzj  e  separazioni  di  domicilio  de^  oonjogi  } 
Uso  comune  di  non  allattare  i  propri  figli  ; 
Adozioni  rarissime  o  nallej 
Danze  lascive  eseguite  sui  pubblici  teatri  e  per  le  strade,  come,  per  es., 

il  ftiraago  nel  Portogallo  che  fa    gran  vanto  di  religione  (In    generale 

confrontate  la  religione  eoi  costarne  e  credete  più  alle  opere  che  ai  aim- 

-  boli ,  giusta  la  massima  filosofica  del  Vangelo  t  ex  operibut  eorum  cagno^ 
scetu  eos  )  ; 

Smercio  d'  opere  oscene  ; 

Abbondanza  ^fiufuirt,  dervis ,  marabouu  y  gogainfs ,  maghi,  astrologi ,  e 

/simili  oziosi,  quindi  corrotti  e  corruttori.  Tra  i    Ralmoki    che   non    ù 
•  pregiano  d'^eccessiva  castigatezza  di  costumi,  il  clero  giunge  ad  if6  ddla 

popolazione; 
La  mancanza  di  donne  pubbliche  può  essere  sintomo  incerto  :  a  Mosca  le 

donne  pubbliche  non  possono  sussistere  appunto  perchè    la   oorruiioiie 

maritale  è  massima. 

Cmle 

Yemilìtà  delle  cariche  come  per  V  addietro  in  Francia  ; 

Corruzione  de^  tribunali ,  la  quale  ,  in  parità  di  circostanze ,    s^  avvicÌBa 

al  grado  massimo  o  minimo  ,  secondo  che    la   procedura   é   aegreta   o 

pnbblica  ;    .  ' 

Giudici  lucranti  in  ragione  de*  delitti  ,  come.nelìa  Valtellina,  allorché  era 

soggetta  ai  Grigioni  ; 
Moltiplicità  e  confusione  di  leggi  :  corrupHssima  republìca  plurimae  Uges  j 
Basso  preàio  de^  lestinonj  falsi  come  a  Londra  ; 
Freauenaa  di  fallimenti  dolosi  e  assassini  premeditati  j 
Frc4i  raccontale  con  indiffcrenxa  »  o  con  ammiraxiooe ,  o  quasi  oggetti 

di  moda  ) 
Proverbi  immorali  ; 
Prospetto   de^  delitti  diviso    per    specie ,   età|     professione  ,     rdigìoiie , 

mesi   ed  annL  L^  immortalità .  cresce  secondo  che    crescono  i    delitti 

-  commessi  in  tenera   ed    avanzata    età,    secondo  che    il    rapporto   tra 
il  numero  del*  delincrneuti  e  la  popolazione  è  maggiore   di   i}3ooo  t 

In   Francia  ai  conia  un  accusato  sopra  44^^  abitanti* 
hk  Inghilterra  - sopra     S8i        n 


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<97 
PiinigoiiaDilo  il  namero  clc^  delitti  in  epoche  o  stali  diveiw ,  fa  duopo 
non  dtmentiaire  P  attività  o  V  indolenza  de*  tribunali  nel  far  eseguire 
le  leggi  ;  aUarchè  V  attùnià  è  massima ,  tuui  i  deUnquenti  comparì- 
scono  ne'  registri  delie  carctrì  e  delle  condanne  $  se  P  aClM'àà  è  mino^ 
re,  non  vi  comparisce  che  una  Jraaione'j  quindi  i  Dumeri  de'  delin- 
quenti iMoUaamenu  esammaii  possono  indurre  in  errore.  Kella  pro- 
Tincia  di  Minas-Geraés  (  nel  Brasile  )  composta  di  400,000  abitanti , 
vengono  condannati  annualmente  alla  forca  70  ad  80  deknquenti  o 
alla  deportaiione  sulla  costa  d^ Africa ,  ove  la  maggior  parte  trovano 
la  morte  {  ma  h  duopo  aggiungere  che  sopra  10  malfattori  9  sfug- 
gono al  braccio  della  giustizia. 
I  prospetti  de^  delitti  vogliono  essere  avvicinati  agli  atti  delle  società 
di  pubblica  bene6oenza ,  acciò  il  giudizio  solla  moralità   sia    esatto. 

ReVgfMa 

{Processioni  notturne  si  comuni  ne^  secoli  passati ,  cioè  pubblica  corru- 
zione  vestita  colle  apparenze   religiose; 

Eccessivo  numero  di  feste,  quindi  ozio  colle  sue  conseguenze  CV*  la 
divisione  Vili ,  al  n.^  I  > ,  altro  argomento  della  maggior  depravazione 
de^  nostri  maggiori  $ 

Intolleranza  la  4|aale  ha  diversi  gradi,  cominciando  dalla  denegazione 
de^  diritti  civui   giungendo  sino   a^li  a!uUh-dtfi\ 

Feste   oscene,   come  nelP  antica  Grecia ,  Roma ,  Babilonia ,   ecc.  ; 

Atti  facili  creduti  efficaci  a  cancellare  qualunque  delitto ,  per  es. ,  ba- 
gnarsi nel  Gange,  tenere  la  coda  d'Anna  vacca  e  riceverne  Purina  sul 
volto   morendo  ,   ecc.  ; 

Morale  corrotta  pubblicamente  proclamata  da^  professori  accreditati  :  vedi 
le   Lettere  provindali  di   Pascal. 

III.   SINTOMI  61  BARBARIE  NELLE  FAMIGLIE 

Potere  iiUmUaio  de* 

Padri   sui  figli,  (Questi  <{nattro elementi  bastano  a  determinare 

Mariti  sulle  mogli ,  1  1   gradi  di   barbarie   de^  primi  Romani  tanto 

Padroni   sugli  schiavi,  \  decantati  dalla   pedanteria. 

Creditori  sui   debitori*  ( 

Degradazione  della  donna  riguardata  come  un  animale 

Dai  parenti  che  la  maritano  senza  consultare  la  di  lei  volontà,  la  vendono 
ricevendone  la  dote  invece   di  sborsarla,   e  la  privano  della  ìes[ittima\ 

Dal  marito  che ,  dopo  averla  comprata ,  può  farla  fecondare  da  altri  , 
onde  averne  robusta  prole ,  «  P  aggrava  di  lavori  come  una  bestia 
da  soma  | 


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498 

Dalla  legge  che  le  nega  il  divorzio  concesso  ai  nmrUo  e  la  oostrìnge  a 
redersi  a  fianco  tre  altre  mogli  come  presso  i  Maomettani ,  o  di  più, 
in  ragione  del  potere   che  ha  il  marito  di  mantenerìe  ; 

La  anale  degradazione  è  massima  presso  i  popoli  cacciatori ,  un  poco 
minore  presso  i  pescatori,  minore  ancora  presso  t  pastori  e  gli 
agricoltori ,  ^  mmima  o  nnlla  presso  i  popoli  artigiani  e  oommerciaiiti. 

Umetti  della  d^radazione  delle  donne 

A  Roma  ;  per  es. ,  ed  in  tempi  di  supposta  Tirtù ,  più  di  3oo  mogU 
furono    convinte  d*  avere   avvelenato  i   loro  mariti; 

In  America  ,  presso  alcune  tribù ,  le  madri  uccìdono  spesso  le  loro  fi- 
glie bambine  per  liberarle  con  un  solo  colpo  dalla  futura  oppressione. 

Riparto  inegnale  delP  asse  paterno  tra  i  figli  legittimi  non  motirato 
da   ineguaglianza  di  merito  ^ 

Odj  trasmessi  di  generazione  m   generazione  ; 

Offese  personali  riguardate  come  offese  comuni  a  tutta  la  parentela , 
e  per  cui  ciascun  membro  delP  una  si  vendica  sopra  i  membri  del- 
P  altra.  Alla  quale  barbarie  succede  P  introduzione  del  duello,  bar- 
barie minore  ,  perchè  dalle  famiglie  ristringe  le  offese  snUe  persone, 

IV.   SINTOMI  DI  BARBARIE  NELLE  NAZIONI 

Sistema  militare 

Invasione   delP  altrui  territorio  senza  dichiarazione  di  guerra  od  anteoe* 

dente  discussione  amichevole  ; 
Ferocia   verso  i   prigionieri   di  guerra) 
Misurare  la  vittoria  dal  numero   de^  prepuzj   tagliati    ai    nemici    come 

fece  David  ,    dai  sacchi  di   orecchie  come  usano  i  Turchi ,  dai  monti 

di  teste  come  costumarono  Zingis  e   Timor; 
Ardore  per  la   guerra  o  la  rapina,   e    poltroneria ,  come    degli    antichi 

Germani   attesta  Tacito  j 
Tutta  la  stima  e  V  ammirazione  concentrata  sul  pirata  e  brigante  felice  \ 
Combattere  sepza  paga  regolare  e  pel  solo  amor   del  bottino; 
Riguardare  ogni  straniero  •  come  nemieo,  ogni  proprietà    straniera  come 

buona   presa. 

Sistema  penale 

Uso  della  tortora  come  criterio  di  verità  nelle  cause  crimniali ,  uso  noa 
^  anco  dbtrutto   nella  Svizzera  ; 

Atrocità  nelle  pene,  per  es. ,  troncare  le  gambe  e  le  braccia ,  rom- 
pere le  ossa ,  far  combattere  un  uomo  contro  una  tigre ,  ecc.; 

Sproporzione  tra  i  delitti  e  le  pene  ;  per  es.  in  Inghilterra   il    furto    di 

•  cinque  'scellini  o  sei  franchi  e  punito  di  morte  ; 

Confisca  de'  beni  per  pena  di  delitti,  il  che  danneg^a  cinque  per  colpa 
di  uno.  La  legge  Maoedonica  ne^  delitti  di    lesa  maestà   condaaiiava  a 


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'199 
morte  il  colperolc ,  i  suoi  Agli  e  tutti  quelli  die  eU  erano  imiti  di  pa- 
reotda ,  il  che  detemiiiia  V  unico  limite  della   barbarie.    Alla  China  la 
pena  |>el  delitto  oommesao  da  an  individuo  9*  estende   talvotla   a   iutt^  i 
parenti  tino  ài  nono  grado  di  parenteU ,  benché  aia  eridente  la  loro  io- 


Id  generale  il  sistema  é  tanto  più  barbaro  qaanto  più  ayricina  V  nono 
ulo  atalo  degli  animali  o  lo  degrada  sotto  di  «sai. 

Sistema  civile 

Estensione  di  beni  comunali.  Nello  stato  selvaggio^  tutto  é  comune  a  tutti; 
nello  stato  incÌTÌlito,  ciascuno  ha  la  sua  proprietà.  Tra  questi  due  e- 
stremi ,  V  estensione  de^  beni  comunali  dunostra  quanto  una  nazione  al- 
r  UDO  o  all"^  altro  s^  aTTicini.  Sotto  questo  aspetto  Plnghilterra  è  tuttora 
la  pia  barbara  tra  tutte  le  nazioni  europee ,  giacché  le  supera  tolte 
neU^  estensione  de^  beni  comunali  ;  essi  giungono  sino  alle  porte  dì 
Londra  ; 

Nissuna  guarentina  alla  propneti^  letteraria  \  la  repubblica  delle  lettere 
lasciata  in  balia  de^  corsan ,  ossia  permesso  indefinito  ai  tipografi  di  ri- 
stampare le  altrui  opere  senta  consenso  de^  rispettiTi  autori  nazionali 
od  esteri,  permesso  che  equirale  a  quello  d*  imposseMarsi  degli  oggetti 
naufragati- y  quale  era  in  uso  ne^  tempi  più  barbari.^  % 

ìfaggior  rispetto  alla  proprietà  che  alla  libertà  de^  cittadini  {  ai  mostra 
scrupolo  a  torri  un  trabucco  di  ter/eno  necessario  per  costruire  una 
straJa  ;  non  si  mostra  scrupolo  ad  arrestarvi  per  sospetti  Inconcludenti; 
ossia  in  generale ,  Tiolaaione  della  massima  di  Teodorioo  t  Sine  compc' 
%aau  fumcis  nraecepto  nuUus  ùwenuortim  sustineat  deienthm»  injurimm  , 
mu  ad  judidum  deducatur  ^  wu  in  piwatoB  habeaUw  cupulibei  prue" 
wmpthnM  cuttodùu 

Paesano ,  serro  della  gleba ,  o  sia  attaccato-  al  podere  come  una  cosa,  e 
che  si  vende  unitamente  ad  esso  >  a  guisa  delle  fabbriche  e  ^egli  animali; 

Autorità  civile  quasi  nulla.  Ciascun  Individuo  atto  a  portare  1^  armi , 
comparisce  armato  nel  consiglio  della  nazione  per  decidere  della  pace  e 
deUa  guerra  I  si  sente  uguale  agli  altri  e  mostrasi  insofferente  d^ogni 
freno  ; 

Autorità  sacerdotale  molto  più  potente  obo  la  civile  y  oome  Tacito  attesta 
de^  Germani:  NeqìMe  ammadiferurt f  neqwt  ¥mogr$y^m  |/fr6e»«nr..^uùfeiity 
nm  mcerdotièus  ptrmÙMwn  ,  non  quoti  in  pcenam  ifec  du^  '  jussu  , 
sed  vtlut  JDao  imperanu  quem  adesse   beUanùbui  etsdunt'y 

Nella  barbarie  corrotta  ,  somma  viltà  ne^  sudditi ,  quale  ai  osaerva  nelle 
nazioni  asiatiche  ,  sommo  orgoglio  ne**  domiuaDli,  quale  si  manifesta  nei 
pazzi  titoli  che  assmnono,  per  es.  figlio  del.  sole,  fratello  della  luoa^ 
gran  sijpiore  della  terra   e  de^  mari   ecc.  ; 

Spettacoli  atroci 9 onorati  da  molta  concorrenza , .come  i  edmbattimentl 
de^  gladiatori  a  Roma ,  de^  pugnatori  in  Ingliilterra  ,  de^  feèei'  sn  Ispa* 
gna ,  eoe, 

I  statomi  opposti  agli  accennati   indicano  moralità  ed  iacIniJBwnto^ 

Leggi  rclativfl  alle  abitudini  morali. 


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5oo 


SECONDA  PARTE.  —  CAUSE  INTERNE  ED  ESTEWl 


Càuse  interne  cb 

P  JS 
£  L  K  M  B  R  T 

Azt< 

m  Pllr  • 

I.  POH 

GcBenlmeiite  parUiido  •  pmcindendo  dai  niimerod  Oitaooli  6fìd  « 
illonli  che  aocenoetcniOy  U  popolasione.  cxmie  fatte  le  9Ìtr%  ipccie  n 
▼enti  »  cresce  in  ragione  de^  mezzi  di  ftusauienza ,  e  aono  i  a^pienti  : 

i.^  Ahhondatna  di  selvaggina. 

NdP America  lettentrìonale  dorè  il  clina  e  più  rigoroto  e  il  laok 
men  fertile,  le  capanne  dc^  selvaggi  distano  io  a  12  giornate,  e  diftngom 
muno  rare  a  uùtura  che  sono  meno  rari  1  bisoni  o  buoi  MeUfotìà. 

I  yaoti  lasciati  dalle  guerre  è  dalie  epidemie  sono  pretto  riempiti  ovi 
è  abbondante  la  salvaggina,  il  die  ai  osierra  anco  tra  le  nazioni  iadTilitc 

a.^  Ahbondomata  di  pescL 

^  né*  paesi  semi-selTaggi  che  ne^li  inciviliti  ai  veggono  viOaigi  ( 
nasse  d*  abitanti  sulle  sponde  de^  fiumi,  de^  laghi ,  de^  mari,  -dove  e  pìi 
fiicHe ,  più  copiosa ,  più  costante  la  pesca.  NelT  America  meridionale  jcc 
standon  daW  Orenoco ,  si  percorrono  centinaia  di  miglia  in  tutte  le  dire 
rioni  senza  ritrovare  traccia  di  creatura  umana. 


3.*  Abbondanza  di  prodoui  agrarf, 

ì  borghi,  le  città  divengono  frequenti,    i 
tte  cereali,  come,  p*  e.,  in  Lombardia.  GÌ 
«WH  wviivKv  uAe   lentamente    finché    errarono   nel  paew  «u  %iu 
moltiplicarono  a  segno  sul  suolo  fertile  delP  Egitto ,  che   dueante 
giorno  che  vi  fecero»  il  loro  numero  raddoppiossi  ogni  i5  anni. 


I  villaggi ,  i  borghi,  le  città  divengono  frequenti,  i  nùsara  che  ab 
Uno  le  piante  cereali,  come,  p*  e.,  in  Lombardia.  Oli  Israeliti,  i  qoaJ 
crebbero  che   lentamente    finché    errarono   nel  paese  di  Canaan ,  1 

il  SOf 


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Sol 
(Tav.  IV/) 


FISICHE  E  MORALI  DELLO  STATO  DELLE  NAZIONI. 
JS  MODIFICANO, 

rOPOGRAFICL 
f  s. 

tn  MBVO. 

AZIONE. 

'Generalmente  parlando  e  prescindendo  da  droottanae  particolari  £ito* 
evoli  allo  sTiIuppo  delle  arti  e  del  commercio ,  la  popolazione  deoretoe 
ì  ragione  della  sterilità  ed  insalubrità:  perciò 

i.^  Rigore  del  clima, 
A  misura  che  ci  alziamo  sulla  schiena  de^  monti  vediamo  decrescere 


ixe  pastore  in  sucidissima  stalla. 

Al  di  là  del  69  gr.  di  latitudine  non  crescendo  più  ne  anche  Por- 
»  ,  le  po|K>laùoni  divengono  rarissime.  Maupertnis  non  contava  die  tre 
;ste  per  lega  quadrata  nella  Lapponia  ,  Volney  una  lesta  in  due  leghe 
eir  America  incolta  del  Nord. 

a.^  Insalubrità  ddt  aria. 

La  fertilità  del  suolo  è  renduta  inutile,  relativamente  alla  popò- 
izione ,  dair  insjdubrità  delP  aria  ;  è  questo  il  motivo  per  cui  le  paludi 
Dotine  si  colli  vano  a  pascoli  non  a  grani ,  giacche  la  cattiva  aria  vi  mie- 
>rebbe  la  popolazione.  AlP  insalubrità  uniremo  le  rapide  vicende  atmo- 
Periche  distruttrici  della  salute  yT  umidità  per  cui  la  mortalità  delP  Oknda 
ionge  a  i/aa  o  i;a3  della  popolazione ,  mentre  si  riduce  a  i;48  in  Nor- 
egia  }  le  inondazioni  irregolari ,  i  terremoti ,  le  carestie ,  le  epidemie^  ecc., 

3.®  Calore  e  siccità. 
Gli  immensi  deserti  delP  Arabia  sono  spopolati ,  perchè  da  una  parte 
»  eoceaso  del  calore ,  dall^  altra  k  manotnia   di  pioggia  non  pennettono 


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m  PIÙ*. 


Oli  iwM€M»t  boMhl  cli«  esMtertfio  tie^teeofi  anticbi,  e  che  «ttn 
mente  tono  coQTertiti  ia  campi ,  dimoflranp  che  il  mondo  era  per  V  a 
dietro  meno  popolato  che  al  presente. 

U.  GJ 

Oli  ttatt  termometrici  ed  igrometrici  determinano  i  hioght  preferì 
dagli  animali ,  le  epoche  delP  arrivo  e  della  generazione  »  la  copia  def 
uni ,  la  grassezza  degli  altri ,  ecc.  Il  cacciatore  trova  le  lontre  vicino 
fiumi,  il  camoscio  sulle  montagne  nevose  ,  V  orso  bianco  solle  coste  d 
mar  Olaciale ,  le  volpi  nere  nella  Siberia  orientale ,  le  martore  aibellii 
nella  Russia  Asiatica ,  eoe 

Tempi. 

Nel  Canada  troppe  innamerabili  di  pippiont  selvatici  passano  in  pii 
mavera  e  autunno.  —  Nelle  stesse  stagioni  abbondano  i  sorci  moadiii 
ne^  luoghi  vicini  alla  Samara,  al  Volga,  alla  Rama,  al  Don. 

GK  ortolani  passano  in  gran  copia  sulla  catena  degli  Appennini  i 
arrìmavera,  ed  offrono  occasione  di  ricca  caccia  ai^»mnni  di  Saona,  Loau 
Noli ,  al  capo  di  Melo ,  ecc. 

Le  quaglie  passando  dall*  Africa  in  Europa  approdano  a  gramii  tona 
BeU^ isola  di  Gaprea  sul  principio  di  maggio;  e  nel  frattempo  della  lor 
dimora  presentano  si  copiosa  e  ricca  messe ,  che  gli  abitanti  ricavano  da 
prodotto  lo  stipendio  che  pagano  al  vescovo  del  luogo. 

m.n 

Luoghi» 

I  vaaii  fiani  delPAmerìci  meridionale ,  abbondanti  d*  infinita  varici 
di  pesci  i  più  delicati ,  non  soagiacendo  nammai  a  ghiaocio .  pretentas 
costante  occasione  di  pescare.  1  laahi  e  le  paludi  fermate  aall^  annosi 
traboccamento  delle  acque  ai  riempiono  di  tutte  le  differenti  specie  die  i 
rimangono  racchiuse  come  in.  naturale  conservatorio  ad  uso  degli  abitasi 
Si  aggruppano  in  tale  quantità  in  alcuni  luoghi ,  e  specialmente  nel  >l< 
ragnone ,  che  senta  artifizio  alcuno  si  possono  prendere  colle  mani.  Nfi 
r  Orenoco,  oltre  V  infinita  quantità  di  pesci,  vi  d^bondano  le  testogpa 
Come  le  arene  sulle  rive  del  mare.  « 

L^  immensa  quantità  d^acqua  ne^  fiumi,  laghi ,  mari  rossi  e  causa  pr 
cui  durante  la  metà  delP  anno  il  pesce  e  il  solo  alimento  di  3o  milioi 
d*  uomini  in  queir  impero. 

Tempi. 

Dove  e  sensibile  il  flusso  e  riflusso  del  mare,   si  poò  fare  due  voisi 


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5oS 
IH  uno; 

Io  tTÌluptK»  di  pbate  natritiTe  dett^  uoom  o  degli  amnuiU  di  eoi  egli  tjk 

E  asce  :  quindi  chi  vi  riaggia  «  oMtretto  a  portare   teco  gli  alimenti   e  le 
cvaode* 

n  ctitoroy  eomunÌMÌiDo  nel  Nord  delP  antico  e  bqofo  mondo ,  Tt  de- 
crescendo a  misara  che  il  paese  procede  Terso  il  menodi. 

I  bisoni  o  buoi  selvatici  non  abitano  che  la  parte  settentrionale  del- 
l'* America. 

L'  antilopo  non  Tà  al  di  là  dei  55  gradi  di  latitudine. 

Al  di  là  del  65  non  si  trovano  più  alci  in  Siberia. 

AUa  diminusione  de*  boschi  corruponde  dimimnione  negli  uccelli  da 
preda ,  e  forse  proportionato  anmehto  nelle  specie  più  piccole. 

TempL 

In  Siberia  il  tempo  della  ciooìa  è  limitato  principalmente  al  Temo , 
giacché  le  foreste  e  le  maremme  sono  ivi  inaccessìbili  durante  la  «tate. 

Nel  Nord  dell'*  America  ,  dice  Volney  ,  il  salva^giume  manca  molti 
giorni  di  seguito ,  e  allora  i  selvaggi  sono  ridotti  n  vivere ,  come  i  lupi , 
di  cortecde  d' alberi  o  di  bulbi  ten  estri. 

llfanea  quindi  più  volte  la  sossistenui  e  per  conseguensa  é  massiiha 
la  miseria  I  non  per  mancanza  di  latforo  ,    ma  per  naturale    e  invincibile 

SCA. 

Nelle  isole  Oreadi ,  4ip«n<lenti  dalla  Scorna ,  ti  «ono  trippe  correnti 
per  potersi  eseguire  la  pesca  ;  e  i  pescatori  a  rinascenti  periooli  e  danni 
TÌ  sono  esposti 

Le  pioggie  a  BolcheretsiL  nd  KamtsohatLa  aaoòono  alla  peeca  cagio* 
nandp  estese  inondarioni  e  cacciando  il  pesce;  perciò  la  fame  affligge  pia 
volte  i  poveri  KawtschadaU ,  principalmente  nei  villeggi  della  «osta  del* 
r  Ooest  di  <|oella  nenisola ,  e  talvolta  li  costrìnge  ad  emigrare. 

La  cattiva  qualità  del  sale  russo  é  causa  per  cui  le  aringhe  pescate 
nel  Mar  Bianco  e  nelP  Oceano  settentrionale  non  potendo  stwe  a  fronte 
delle  estere  I  si  fa  di  questa  grande  importaiione  nella  Russia. 


TempL 

ci  4  mari 
più  luoghi  il  pescatore  neirlnaùone  sei  e  più  mesi  de  ir  anno  3   e  le  po^ 


Il  freddo  che  copre  di  ghiacci  i  mari  1   i  fiumi ,   ii  laghi ,  ritiene  in 
iù  luoffhi  il  pescatore  nelP  maùone  sei  e  più  mesi  de  ir  anno  ;   e 


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So4 

d  giorno  tullt  aponda  maritliiiu  «gerole  pacai  il  che  non  ancoiede,  p.  r^ 
in  Italia. 

Nel  verno,  Pietroburgo,  Moaca  e  le  altre  città  della  Raaaia  ricerooo 
immenaa  quantità  di  peace  gelato,  vantaggio  cke  non  è  poaailiile  nelle  re- 
gioni meno  fredde. 

IV.  MIlfE 

Facile  lavoro. 

In  una  parte  della  miniera   di  nercorio   d^  Idria  nella  Gamiola ,  il 

metallo ,    già   tutto  preparato    dalla  natura ,   ai   trova  separato  in  piccoK 

*  globi  nella  miniera^  e  decorre  dalle  feaaure  della  montagna  come   u  latte 

dalle  tettole  d^  una  vacca  ;    di    modo   che   per  lo   più  un  uomo  aolo  può 

rinnime  in  aei  ore  pia  di  36  libbre. 

Tenue  tpesa. 

Nelle  miniere  dd  ferro  della  Gran  Bretagna,  ali  atessi  acavi  produ- 
cono il  minerale  e  'I  combustibile .  il  ferro  e  il  carbone  dì  terra ,  oobic  , 
per  ea. ,  lungo  il  golfo  del  Forth  m  lacozia  e  in  tutta  la  coata  delPOaest. 

La  attuazione  del  minerale  aopra  V  orizzonte,  la  vicinanza  alle  strade 
earreggiabili ,  o  alle  ao^ue  navigabili ,  aono  altre  circostanze  favorevoà 
rìaervate  ad  alcune  miniere. 

Abbondarne  prodoUo* 

V  abboMdaiiu  del  «ale  nella  Gran  Bretagna  e  «ne  dipenderne,  il  baaao 
preizo  del  carbone  neoeaaario  a  criatallizsarlo,  vi  promovono  la  proaperità 
del  commercio,  giacché  due  terzi  per  lo  meno  aono  conaomati  nel  salare 
le  carni  de^  booi  in  Irlanda ,  le  aringhe  in  lacozia ,  i  merluzzi  de*  basti- 
menti peaearecci ,  mentre  Teaportazione  del  aaJe  gr^^o  e  raffinato,  prin- 
cipalmente coi  narigli  mgiesi,  ginnge  ad  8o|Ooo  tonnellate, 

V.  AGRI 

VmìJità  e  calore. 

Il  numero  de*  Tecetabili  di  cui  è  auacettibile  il  suolo  ,  creace  in  rah 
*gionc  del  calore  e  dcil'nmidità,  e  creace  pure  il  loro  prodotto:  un  mezxo- 
ettaro  di  terreno, ftsrtile  al  Mosaico,  coltivato  a  fichi  d^  Adamo  della  mas:- 
giorè  specie,  può  alimentare  pie  di  56  nomini,  mentre  coltivato  a  fru- 
mento in  Europa  non  ne  nutre  dne. 


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5o5 

nr  KBiro. 

polatloni  aspettano  in  prìmaTera  f  con  tulla  Pinopaiiéma  della  fame,  che 
I  ghiacci  ai  spessino ,  onde  potersi  procurare  V  alimento ,  estendo  esauit% 
la  provvisione  del  pesce  secco  ;  ho  detto  in  più  luòghi ,  giaochè  in  altri , 
rome  ,  per  esempio ,  ani  Mar  Caspio  ,  li  pesca  anche  dorante  il  ghiaccio 
facendovi  aperture. 

BALOGIA. 

Difficile  lavoro. 

In  altra  parte  ^deUa  stessa  miniera  d^  Idria  il  mercurio  trovasi  unito 
allo  zolfo,  cosicché  è  forza  separarlo  col  mezzo  del  fuoco,  e  si  ottengono 
due  terzi  in  metallo  ,  mentre  basta  lavare  V  altro. 

Se  ti  minerale  del  ferro  si  scava  a  cielo  aperto  nell'  isol»  d' EIha ,  al- 
trove fa  d*  uopo  aggirarsi  tra  sotterranee  gallerie. 

Grave  spesa. 

Sono  elementi  che  accrescono  la  spesa  ; 

I.*  La  profondità  a  coi  fa  d^uopo  attingere  il  metallo  :  a  Qausthal 
nell^  Hartz  m  d'  uopo  scendere  5oo  metri  per  cogliervi  il  minerale  del- 
r argento  ; 

3.^  La  qualità  quarzosa  e  quindi  durissima  della  roccia  che  racchiude 
il  metallo  ,  e  che  richiede  da  un^  oncia  e  mezzo  sino  a  due  libbre  di  polve 
per  ogni  foro  o  colpo  onde  spezzarla  ; 

3.^  Le  acque  che  t?  infiltrano  ne^  lavori  j  e  talvolta  in  gran  copia , 
cosicché  e  necessario  estrarle  continuamente ,  aeei&  U  minieni  non  retti 
inondata.  ^ 

Scarso  prodotto. 

n  prodotto  pnò  essere  scarto  si  nella  quantità  che  ndla  qualità,;  te 
un  quintale  di  minerale  dà  in  Sassonia  3  a  4  onde  d*  argento,  non  ne  dà 
a  Freyberg  che  oncie  a  ijS. 

Il  sale  deir  Inghilterra  è  Inferiore  nella  qualità  ai  tali  de^  paesi  meno 
•ettentrionali ,  eoe.  ^  ; 

COLTURA. 

Siccità, 

Per  quanto  fertili  sieno  i  distretti  vicini  al  Volgn,  le  siccità  vi  sono  ti 
frequenti ,  che  in  tre  raccolte  se  ne  conta  di  rado  una  buona. 

Temperatura, 
Le  varìnsioni  subite  nella  temneratura  dd  dima   inglete  attoggettano 
r  Inghilterra  a  grandi  ed  improTTise  yariiào^  ndie  a«e  -"^-^ 


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5o6 


m  ffu^ 


Ecco  i  limiti  in  Utttttdine  al  di  là  de' 
quali  non  riesce  in  aperta  campagna  la 
colthratione  de^  aeji^enti  vegetabili 
^feei0        Latktuimt    SfPtcm 


Ananaa    •    .    . 

aif 

Datteri    .    •    • 

35 

Zuccliero      •    . 

38 

Cotone     •    .    . 

39 

Fico  d^  Adamo 

^o 

Indaco     .    .    • 

i  0 

Grano  turco    ,.• 

6 

Riio 

Vite    .    .  36 

Pomi  e  peri  . 

Ciliegie    .  •  • 

Frumento  •  • 

Segale     •  .  • 

Orso  •    •  •  • 


65 

P 
69 


La  tfolperatorm  media  ii 
gsadi  centigradi,  richiesta  ài 
una  buona  coltiTanone ,  ai  < 
come  aegues 

Specie  Temperaimt 

Canna  dello  zucchero   19  a  se 

Caffè 18 

"Melarancio.    ...     17 
Olivo    .    •    •    •     i3 ,  5  a  i{ 
Vite  produttrice  di 

vino  ,  potabile     •     1 1  a  la 


Imgaaone. 

V  Egitto  è  fecondo  d^  ogni  specie  di  biade  fin  dove  giunge  P  irrìgi- 
zione  del  Nilo  ;  al  di  là  V  agricoltore  cessa ,  e  comincia  il  deserto. 

L^altez74i  de^  laghi  Maggiore  e  di  Como,  relativamente  al  piano  lon- 
bardo,  ha  permesso  di  trame  canali  d'irrigazione  e  navigazione,  e  renderr 
coi  primi  fecondo  il  suolo ,  co''  secoqdi  trasportarne  i  prodotti.  Non  e 
dunque  causa  di  ricchezze  il  solo  lat^oro,  come  sogna  Destut-Tracy,  ma  il 
lavoro  e  il  concorso  degli  dementi  topografici. 


VI.  ARTI 
Materie  prime, 

V  abbondanza  del  earbon  fossile  e  del  ferro  è  la  oansa  prindpsle 
della  floridezza  delle  manifattore  inglesi. 

È  necessario  trarre  da  Alicante  la  migliore  soda  per  le  Tetra/e  eors- 
pée ,  come  da  Conrtray  e  dintorni  il  miglior  lino  per  la  fiibbrìea  deUt 
tele ,  ecc.  Insomma  ciascun  paese  ha  le  sue  materie  proprie  e  migliaci 
di  quelle  degSfi  altri  >  dal  che  risolta  un  vincolo  reciproco  di  commcrdi 
tra  tutti. 

Quantità  delle  acque. 

La  Spagna  possiede  le  migliori  acquf  per  lavare  le  tne  lane ,  iie^  h- 
vatoi  di  Segovia. 

Neir  Honan  ,  provincia  chinese ,  trovasi  un  lago ,  le  acque  del  q«l^ 
comunicano  nn  lustro  inimitabile  alle  sete. 

Le  acque  d^  Avignone  e  di  Lione  hanno  pregi  particolari  per  la  ti» 
tara  ,  eoe.  ^  oltre  la  loro  abbondanza. 

Temperatura  e  umidità. 

V  estrema  finezza  del  òMane  filato  in  Inghilterra  è  dovuta  In  parte 
alla  temperatara  umida  di  q«el  clÌBa. 


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Soy 

IR 


n  N«ril  della  Gemittii*  dere  conténtarri  ddto  Mg^le  ÌBT«ee  dèi  fra- 
imlo  t  della  bim  hiTeee  del  Tino,  Al  di  là  del  6g,mo  grado  di  latita* 
ne  non  essendo  pia  possìbile  k  eolHvaiiooe  delie  piante  oereali ,  non 
stano  agli  abitanti  altre  fonti  di  sossistensa  die  la  eaoda ,  la  pesca  e  la 
istori^d^ 

Altezza. 

Sotto  lo  stesso  iprado  di  latitodine  soenando  U  calore  in  ragione  del- 
altesta  ,  questa  deve  infloire  sulla  qualità  deir  agricoltura  t  mentre  nel 
ano  lombardo  biondeggiano  le  spiehe  ,  V  u'ra  si  coglie  e  H  riso ,  sni  tì- 
so  Sonpione  non  giungono  a  maturità  i  pomi  di  terra. 

Forma» 

La  forma  montuosa  del  paese 
a)  Rende  impossibili  le  estese  irrìgaziom  , 
^)  Accresce  la  spesa  de^  trasporti  e  de'^iaTori  agrarj, 
e)  Costringe  T  agricoltore  a  portare  annualmente  alla  cima  del  monte 
terra  cbé  annualmente  va  cadendo  nella  valle. 
d)  Rende  più  frequenti  le  variasìom  delP  atmosfera  «  danneggia   di 
iù  i  prodotti 

MESTIERI. 

Maierie  prime. 

Non  si  può  fare  aceto  di  vino  in  Jsvezia  ,  né  kaviar  in  Italia,  ne  co- 
ruire  moìini  ad  acqua  nelPAsia  minore  ,  dove  le  acque  mancano. 

La  seta  del  Bengala  non  riceve  un  cosi  bel  lustro,  né  rende  la  meli 
t\  servizio  cbe  rendono  le  altre  ;  essa  non  vale  nulla  allorché  è  torta , 
i  modo  che  gli  Inglesi  per  la  cateha  delle  stoffe  sèriche  sono  iDOstretti  a 
irvirsi  della  seta  Italiana. 

Qualità  dette  acijue. 

La  Seotla  i  costretta  a  mandare  gran  parte  delle  sue  tele  a  Darliogtoft 
città  inglese  nella  provincia  di  Daniam  )  per  essere  Imbianchite  *nelle 
cqw^  di  Shnm ,  il  cbe  accenna  spese  di  trasporto  per  gite  e  ritorni ,  e 
ilvolta  avarìe.  • 

Vento  ejr^ddo* 

Le  manifatimre  di  llop  non  poMono  proferire  in  qn^  atnosfem  yen* 
osa  che  ne  spezza  i  fili. 


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5o8 

Nella  Spago»  e  nel  Portogallo  li  crfatuUicsa  il  sale  ocAla  tenplù 
fona  ckl  calor  «olare ,  oaLentre  in  Norvegia  -  è  Deoewario  abbrodarf  nok 
combuatibile  per  ottenere  il  conveniento  calore  ,  ecc. 

VILOM 

La  posizione  commerciale  d^un  paese  é  determinala  da  dae  elemealì 
1.^  FacUàà  di  partire  e  ritermoK  in  qualunque  Hagione  ; 
a.*'  Numero  di  paesi  ricchi  a  cui  si  può  giungere  in  poco  tempo. 
Ora  la  facilità  di  partire  e  ritornare  è  in  ragione  della  facilità  di  m 
"rigare  ;  <|uindi  dalle  prime  epoche  della  storia  sino  al  presente»  si  vede  i 
commercio  seguire  le  sponde  de^  fiumi  ,  de"*  laghi ,  de^  mari. 

L^  isola  delP  Irlanda  può  servire  d^  esempio  :  ella  è  aperta  alle  i^ 
tro  parti  del  mondo  ;  i  suoi  mari  sono  navigabili  in  tutte  le  stagioni  ;  i 
può  avvicinarsi  con  sicuresza  alle  sue  coste  ne^  tempi  più  procellosi  ;  I 
sua  forma  esteriore  o  la  sua  linea  di  confine  mostra  dappertutto  de^  pori 
scevri  di  pericolo,  non  contandosene  meno  di  ^i5  nel  suo  perimetro  dì  7.S 
miglia.  Nissun  punto  interno  dista  più  di  a4  miglia  dal  mare.  Da  lotte  I 
parti  ella  è  tagliata  da  grandi  fiumi,  tutti  navigabili  o  capaci  di  diveniri! 
e  suscettibili  d^  essere  '  riuniti  da  canali  in  tutte  le  direzioni,  senza  cht\ 
acque  necessarie  ad  altri  usi  restino  esauste,  come  in  altri  paesi  suole  i« 
venire.  Tanti  vantaggi  fisici  sono  la  ragione  segreta  delle  tante  leggi  ed 
cui  gli  Inglesi  tiranneggiano  V  Irlanda. 

Vili.    ABITUO!^ 

Le  situazioni  topografiche  che  facilitano  il  cambio  delle  cose»  facìlitiB 
quello 'delle  i.dee  ;  quindi  la  civilizzazione  cominria  a  svilupparsi  suO 
sponde  de**  maii ,  alle  foci  dc^  fiumi ,  in  mezzo  ad  isole  fèrtili  e  poco  ^ 
stanti.  V  Europa  deve  in  parte  lo  sviluppo  straordinario  delle  sue  facolj 
intellettuali  per  cui  primeggia  sulle  altre  parti  del  slobo,  le  debbe,  disiai 
ai  due  immensi  bracci  del  grande  Oceano  ,  il  Mediterraneo  e  il  Baltici 
(e  relativi  golfi),  i  quali  internandosi  estesamente  nel  continente,  qa« 
canali  scavati  dalla  natura  .al  «eiiodi.  ed  al  «ord ,  ricevendo  Dumeren  1 
grandi  fiumi  navigabili  la  maggior  parte  delP  anno,  aprendo  la  strada  s9 
più  npote  narti  del  globo  ,  promovendo  il  cambio  diellc  merci ,  pnut 
yono  lì  cambio  delle  cognizioni. 

La  configurazione  e  giacitura  dell^' Africa  è  qnasi  oppoata  a  qad) 
delt^  Europa;  quindi  V  Africa  è  profondamente  ignorante. 

La  costante  serenità  del  cielo  d**  Egitto  può  essere  stala  la  causa  p« 
CUI  r  astronomia  ebbe  eolla  in  quel  paese ,  ,come  la  forma  delP  Italia  j 
visa  da^li  Appennini,  circondata!  dal  mare  é  dalPAIpi,  solcata  da  tid 
torrenti  e  fiumi ,  fu  la  causa  per  cui  vi  nacqne  la  scienza  idraulica. 

la  nn?  ìsola  <a  Rodi.)  Baaqwr*  le^fima  leggi'  ebe  dnPMìBro  e  tatttf 
dirìgono  il  commercio  delle  nnioai.  t 


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5o0 


ÌK   MBHO. 


Il  diaccio  afrcstaodo  il  moto  delle  acque  correnti  sospende  quello  de-* 
i  opifici  cui  terTono  di  motori  $  quindi  crescendo  la  durala  del  Temo  , 
esce  il  numero  de^  giorni,  ne^ quali  è  impedito  P  esercizio  a  più  arti. 

ERCIO. 

Quando  un  continente  come  P Africa ,  lungo  i8ao  leghe,  largo  1660, 
>n  presenta  in  un^  estensione  di  più  di  1,760,000  leghe  qoaarate  che  pò- 
issimi  6umi  di  lungo  corso  e  facile  navigaxione  $  quando  i  suoi  porti  e 
sue  rade  ofiVono  di  rado  un  asilo  ai  Tascelli  ;  quando  nissun  golm ,  nis^ 
n  mare  mediterraneo  apre  una  strada  verso  queste  immense  masse  di 
ire  ;  un  simile  continente ,  dissi ,  privo  d^  estesa,  comunicazione  col  re- 
inte  del  genere  umano  ,  semhra  destinato  a  rimanere  nella  maggior  parte 
Z7.0 ,  incapace  di  animato  commercio  ,  e  di  sorgere  a  quel  grado  di  ci- 
tizzazione  cui  partecipano  da  più  secoli  le  più  rimote  regioni  del  globo. 

Sono  ostacoli  topografici  al  commercio^ 

Gli  immensi  deserti  scorsi  da  nomadi  ladroni , 

Le  montagne  di  sabbia  mobile  che  seppelliscono  le  carovane , 

L^  ardentissirao  sole  e  la  mancanza  d^  acqua  , 

La  forma  montuosa  de*^  paesi  , 

La  durata  de?  ghiacci  ne^  porti ,  le  nebbie  sulle  coste  , 

L^  irregolarità  ,  forza  e  durata  de^  venti , 

La  moltiplicità  degli  scogli,  delle  sirti,  delle  correnti  e  simili. 

fTELLETTUALL 

La  scienza  e  la  civOizzazione  decrescono,  a  misura  che  ci  alziamo 
Ile  montagne,  |>crché  minori  le  comunicazioni.  Mentre  ai  piedi  delle 
pi  ci  troviamo  circondati  dalle  arti  più  raffinate,  dagli  uomini  più  istrutti 
ogni  maniera  di  lettere  e  scienze  ,  alla  cima  delle  Alpi  scorgiamo  ap- 
na  nate  e  rozzìssime  le  arti,  senza  alcuna  traccia  di  sapere.  Fochi  abì- 
Dti  del  cantone  di  Srhwitz  sanno  leggere,  scrivere  e  conteggiare,  e  tutti 
no  dominati  da  eccessiva  superstizione  ,  perchè ,  per  andare  alle  scuole  , 
mite  dai  parrochi  solamente  nel  verno ,  fa  d^  uopo  fare  ogni  giorno  due 
tre  leghe  ed  anche  più  tra  montagne  scoscese ,  tra  i  diacci  e  le  nevi. 

Nelle  parti  più  montuose  della  Scozia  le  persone  che  non  sanno  le^* 
re  ,  saranno  circa  70  per  100,  atteso  la  disianza  delle  scnole* 

Non  si  troverà  di  leggieri  nella  Moscpvia  e  nella  Svezia  lo  spirito  e 
ingegno  degli  Arabi ,  de^  Greci,  degli  Italiani,  degli  Spagnuoli,  de^  Fran- 
si. 

Uno  de^  più  grandi  flagelli  del  Levante  sono  i  venni,  che,  rodendo  i 
>rì  e  facendovi  infinitamente  più  goasti  che  nelle  nostre  cootsade^ 
>no  r  esercizio  della  facoltà  m  stodiire  più  dispendioso» 

Filoso/,  della  Stat.j  w/.  ir.  33 


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SìO 

tn  Più*. 

IX.  ABITUBI 
Spesa  minore. 

In  fitto.  V  Indiaiy> ,  abitante  in  regioni  prodigioMmente   fertili  , 
^minori  bisogni  cbe  V  abitante  d^ Europa,  e  vive  con  minore  spesa,  UrIj 
sitore  si  nutre  con  una  libbra  di  riso  al  giorno  ,  la  quale  gli  costa  3  s 
centesimi;  e  guadagnandone  giornalmente  3o,  gliene  restano  a6  a  27  p 
gli  altri  scarsissimi  biaogni 

In  alloggio.  Se  esaminiamo  le  capanne  degli  abitanti  delPiaola  di  Tai 
degli  Amici,  d^Otaiti,  d'Anamoka ,  situate  in  clima  caldissimo,  le  ecor« 
remo  tutte  aperte  ed  in  modo  che  T  aria  vi  circola  con  fiicilità ,  essen 
state  costrutte  a  solo  fine  di  servire  di  rifugio  in  tempo  di  pioggia. 

ire  yesttito,  I  ragazsi  vanno  nudi  sino  alP  età  di  cruindici  anni  n 
Sennaar ,  in  tutto  il  Nilo  superiore  ,  nelPAbissinia,  eor«  A  Giava  le  don 
si  contentano  d^  attaccarsi  intorno  alle  reni  una  specie  di  grembiale  ri 
non  oltrepassa  il  ginocchio,  ecc« 

Attmtà  maggiore, 

L^  industria  e  T  attività  delP  Amburghese,  Olandese,  Inglese,  Amn 
cano  del  Nord,  sono  il  risultato  delle  situazioni  topografiche  emioenti 
mente  commerciali. 

Simile  attività  si  osservava  a  Venezia ,  Genova  1  Pisa,  Amalfi  ,  Ai 
cona,  pria  che  la  scoperta  dd  Capo  di  Buona  Speranza  distraease  il  fon 
del  commercio  dalP  Italia. 


*  X.  ABITL'DLI 

NelP  Asia  i  paesi  montuosi  e  Jrtddi  furono  sempre  la  sede  <U  pop-i 
bravi  ,  guerrieri ,  conquistatori.  Tali  erano  gli  Sciti  e  tali  i  Tartan.  U 
bravarono  la  potenza  di  Dario,  diedero  una  sublime  lezione  ad  Alrssamlr 
udirono  il  rumore  e  non  portarono  il  peso  delie  armi  vittoriose  di  P^i/ 
Più  di  venti  volte  essi  hanno  conquistato  P  Asia  e  P  Europa  Orifnm 
Essi  hanno  fondato  dogli  Stati  nella  Persia,  nelPIndia,  nella  China,  nr: 
Russia.  Gli  inglesi  hanno  trovato  ne^  montanari  Maratti  un^  opposiii  ^ 
che  forse  non  sarebbe  stata  maggiore  nella  Svizzera* 

NelP  Oriente,  nell'  Arabia,  nelP India,  in  tutta  PAsia  ,  la  rrligìr-" 
i  costumi ,  gli  usi ,  il  sistema  sociale  passano  inalterabili  in  mexzo  all' 
ceano  del  tempo.  NelP  India ,  p.  e. ,  le  vedove  si  abbruciano  tuttora  « 
corpo  de^  loro  mariti  defunti  come  al  tempo  d^  Erodoto. 

Sotto  tutti  i  climi,  nelle  isole,  ne^  deserti,  nelle  montagne  si  scoq 
i«dipciidenaa  ,  fierezza  ,  coraggio  e  simili  afiìetti ,  i  quali  spesso  si  f^^ 
biano  in  aggressioni  contro  ogni  persona  che  ha  P  «pparensa  d^  essere  i 
restiera. 


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511 

nr  METTO. 
CONOMICHE.    . 

Spesa  madore 

Jn  vitto.  L^  umidità  unito  al  calore  accelerando  la  putrefazione  delle 
stanze  animali ,  anniento  più  risone  domeiliche  nelle  isole  Àntille  e  si- 
ili situazioni. 

Il  cUma  freddo  richiede  mag^ore  quantità  di  vitto ,  e  vitto  piik  so- 
lo ziale  o  carneo ,  che  non  il  clima  caldo».  ^      , 

In  alloggio,  Ne^  paesi  soggetti  a  scosse  di  terremoto,  'te  ra^c  non  pos- 
no  avere  più  piani  $  il  che,  fn  pari  circostanze,  triplica  la  itp^sà  delral- 

SS»"-  ,   ì 

A  misura  che  c^  inoltriamo  he^  paesi  settentrionali,  T  architettura  è 
stretta  ad  impiòoolire' le  fiaettre»  nstringeve  k  dimeosiotit  deli»  stanze, 
[>ltip)icare  i  ripari  contro  ft  ^rddo,  intavolare  i  pavimenti,'«oo. 

Jn  «cestito,  ìAì  abitanti  dé>  paeò  freddi  abbisognano  d^  ewere .  fearvoUì 

peli ,  i  quali  inceppando  P  aria  non  le  permettono   di  oircolaKe  libei^'* 

ente  e  rabare  ni  corpo  il  ealore.  ... 

Attività  minore. 

In  niuna  parte  della  terra ,  secondo  che  c^  insegna  la  storia ,  un  mag- 
[>r  numero  d^  oziosi  e  vagabondi  si  vede  quanto  in  quelle  che  più  a^  ac- 
stano  alla  linea  <eqniooziale  e  a**  tropici ,  qual  è  gran  parte  dcU^  Asia  , 
tasi  che  interamente  P  Àflfrica  e  buona  parte  delf  America.      * 

ORALI. 

La  pianura  calda  e  fioonda  delP  Asia  é  Mnpro  statala  8ede.4Mlft  m<M* 
Eza ,  della  voluttà  e  della  codardia  |  mentre  v  Europa  ti  TÌ^eati  ìa  tutti 
lecoli  al  solo  nome  di  schiavitù. 

L^  Asia  visse  mai  sempre  quieto ,  come  fa  anche  oggidì,  sotto  la  ti- 
nnia  degli  eunuchi  e  T  oppreasianc  dcgK  Agà  j  dei  Bascià  «  dei  Sultani. 

Ho  detto  PAsia  calda  eficonda,  giacché  ne^  deserti  il  coraggio  sus- 
te e  la  schiavitù  vi  e  ignoto. 

In  Europa  gli  usi ,  le  abitudini  ,  i  costumi ,  i  gjtrrpriii  J  '  le  tciigioni 
cambiarono  più  volte  :  le  affeziooi  e  i  senlrmcnti  risentono  le  variazioni 
ir  igrometro,  del  termometro,  del  barometro,  dell'anemometro.  Quanto 
ù  sono  variabili  e  meno  intense  le  cause  Qsiche  ,  tanto  più  largo  campo 
nane  all'  azione  delle  cause  morali  5  per  es.  in  Europa  il  nisogno  di  giuo« 
li  sedentari  non  è  cosi  intenso  come  lo  é  ne^  paesi  caldiskimi  e*  fred* 
ss  imi. 


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5t2 

M 

Leggi 

Azi 
IH  nv\ 

I.  POP 

Acereteòno  1|^  po^Uiioiie  tntte  le  instiLurióni  cbe  accrescono  le  t 
forze  produttrici  cogntziorw ,  potere  ^  ttolonttu 

Cognizione. 

I  goTemi  più  saggi  hanno  sempre  promosso  la  cogniaione  de^  nn 
che  preservano  le  s^tanze  alimentatnd  dalla  oorrmìone,  la  maccbin 
umana  dalle  malattie.  Al  i.^  capo  appartengono  le  istmzioni  sulla  salatili 
de^  pesci  e  delle  carni ,  solle  episoone  de*  buoi  e  delle  pecore.  Al  a.^  cj| 
appartengono  Io  sviluppo  e  V  applicazione  de^  stndj  medici  e  f^fainn^ 
V  esame  delle  ostetria  ,  la  pratica  della  vaccinazione  ,  le  quarantena  » 
laazaretti ,  ecc. 

Potere. 

I  governi  accrescono  il  potere  di  vivere  in  tre  modi  : 

1.^  Accrescendo  la  massa  delie  sussistenze  locali,  vegetabili  od  aniiril 
coir  introduzione  dì  migliorie  agrarie  ,  collo  sboscamento  di  terreni,  canà 
d^  irrigazione  e  navigazione  ,  divisione  delle  immense  proprietà ,  facile  (Kr 
de^  fondi  di  qualunque  specie ,  riduzione  de^  beni  comunali  a  propria 
private  ; 

9.^  accrescendo  i  mezzi  di  comprare  le  sussistenze  nazionali  od  està 
col4^  acdnascere  V  industria  manifattrice  e  commerciale. 

3,^  Togliendo  It  cause  distnutrici ,  per  es*  asciugando  paludu 

Folontà. 

Accrescono  la  vòglia  di  popolare  e  rimanere  le  institniiont  che  n^ 
crescono  ^ 

La  sicnretza  personale  e  reale, 

(    nelle  arti , 
La  libertà  <    nel  commercio , 
.  i   nelle  opinioni, 

n.  C* 

Accrescono  V  estensione  della  eaccia  tutte  le  inatitQzioni  die  aca 
scono  le   tre  forze  produttrici» 


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5i3 
ÌALL 

r  o  y  E  R  ir  I. 

E. 

ni   MENO. 

AZIONE,  .  ' 

I.  DiminaUoono  la  popolazione  tutte  le  institusioni  che  diminttiftcono  le 
e  forse  produttrici  cognùione^  po9tn  e  voUmià, 

Cogniaone, 

Tra  i  ciarlatani  che  vogliono  yÌTere  a  tpeie  dell' imbecillità  dal  volgo, 
cuoi  lo  storpiano,  e  lo  ammazzano  oo^  loro  medicamenti  strini ,  altri  gli 
etano  V  uso  de^  medicamenti  salutiferi  per  vendergli  degli  amuietL  Tutti 
[Mono  al  governo  laissez  nous  fiUre.  I  governi  che,  giusta  la  massima  di 
nith,  non  li  reprimono,  lasciano  il  corso  a  pregiudizi  più  fatali  alle  po- 
stazioni che  non  sono  le  brine  alle  campagne  in  primavera. 

Potere» 

Allorché  le  imposte  tolgono  parte  dd  capitale  necessario  alla  vita, 
escono  : 

I.**  Gli  esposti,  la  mortalità  de^  <fiali  giunge  all^  80  e  più  per  loo'^ 

3.^  Gli  ammalati,  ossia  cessano  più  mercedi f 

3.^  I  morii,  cioè  si  distruggono  più  capitali  prima  del  tempo; 

4-°  Parte  della  popolazione  emigra  lanciando  deserte  T  agricoltura  e  le 
ti. 


Volontà. 

Air  eccesso  delle  imposte  va  spesso  unita  la  tirannia  politica  e  la  re- 
(iosa:  ' 

La  1/  è  causa  per  coi  non  sono  gran  fatto  popolati  gli  Stati  turche- 
hi  in  onta  della  loro  fecondità: 

La  3.*  danneggiò  la  popolazione  della  Spagna  colP  espulsione  de'*  Mori 
dc^  Giudei,  e  la  popolazione  della  Francia  colla  rivocazione  delP  edilto 
Nantes,  che  costrinse  i  protestanti  ad  emigrare. 

lA. 

Scemano  i  prodotti  della  caccia  tutte  le  instituzioni  che  scemano  le 
e  forze  produttrici. 


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5i4 

15    PIÙ- 

Cognizione. 

Nelle  scuole  di  storia  naturale  si  sogliono  dare  iitrùzioni  siri  e 
siumi  degli  animali,  sui  varj  metodi  di  farne  caccia,  sui  vantaggi  d 
6Ì  possono  trarre  dalle  carni ,  dalle  pelli ,  dai  peli ,  dai  comi ,  Uil 
ossa  y  dalla  peluria ,  ecc«  Uguali  istruzioni  si  trovano  nelle  slaGsliclie  <1 
paesi  in  cni  la  caccia  è  iu  flore. 

Poitf^ 

Ne^  paesi  freddissimi  dove  .un^  p^Ue  in  cui  avvolgersi  e  cosi  nere 
saria  come  il  pane,  doi^e  V  afo^lcoltura  è  nulla  o  quasi  nulla f  dove  lip 
sca  non  è  aè  sempre  bossiMie  né  copÌMaj  in  <pMate  drco«tanze  bf 
poìazione  umjina  dipoMe  dalla  popolasiime  lAd  '^Ivaggiame  ,  qtiindi 
necessario  che  hi  'legge  sie  profe^ga  la  fenortBÌQiui  bamlMiay  aociòfliii 
copiosi  i  .prodotti  delP  aduka«  * 

■  ■  „  \.    '.'  Voìomà.  ■  .. 

La  Russia  promove  P  esercizio  della  caccia  ricevendo  per  tributi  pd 
invece  di  denaro  dai  popoli  cacciatori* 

In  Francia,  dal  principio  della  monarchia,  il  <»po*caccia,  vno  à 
quattro  ofGciali  della  corte  reale ,  godendo  di  speciali  privilegi  ,  «n  p 
nòbili  Acuto  slimolo  ad'  imitarlo. 


IIf.P 


Cognizione. 


I  governi  accrescono  la  cognizione  relativa  alla  pesca,  institncB^ 
scuole  di  storia  naturale,  pubblicando  <arte  idrogra fiche y  viaggi,  stj^ 
stiche  ,  tutto  ciò  insomma  che  ri'  r^r^ce  al  felice  successo  delle  lun 
gazioni,  all^  ^migrazione  de^  pesci,  ai  loro  costumi  ed  «gii  osi  che  i 
può  fare'  di  tuUe  le  ptuli  del  loro  corpo. 

"  '  Potere. 

.  Il  divieto  di  vendere  il  pesce,  in  tempo  della  frega,  limiU  la  p< 
kéagione  intcmpelBtiva ,  e  permette  alla  generazione  nascente  di  acquKU 
il  coùvl»iicnté  Sviluppo.  ^"^»^<^  6VÌl4jppo  dipende  dalla  tcmperatun.l 
quale  e  diversa  secondo  i  luoghi  5  è  quindi  evidente  che  un  regolamesi 
ottimo  alla  foce  d^  un  fiume,  potrebbe  essere   pessimo  alla  sua  sorgaJ 

Folontà. 
L'Inghilterra  incoraggia  con  premj    la  pc6ca;  per  e»,    i    oento  pi3 


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SiS 

Ili   MERO. 

Cagninont:. 

Siccome  V  uomo  é  naturalmente  dUposto  alla  Tita  libera  ed  errante» 
?rciè,  dove  le  leggi  non  pongono  limiti  alla  caccia ,  ù  introduce  in  que- 
o  meaiiere  ogni  iorta  di  persone,  quiodi  da  una  parie  ù  usano  metodi 
rani  e  dislrattori  da  persone  non  pratiche) 

Potere. 

DalP  altra  non  si  permette  al  salvagglume  di  crescere  e  giungere  a 
irta  grossezza,  quindi  si  distrug^e^  la  fonte  della  produzione.-  La  libertà 
determinata  proclamata  a  Parigi  influì  sulla  popolazione  dei  camosci  delle 
Ipi:  ciascuno  yqlle  essere  cacciatore:  perciò,  invece  di  vedersi  attualmente 
eggie  di  5o  di  questi  animali  come  per  T  addietro,  appena  se  ne  veggono 

IO. 

FclontiL 

Solone,  per  impedire  che  il  popolo  d^  Atene  trascurasse  le  arti  mec- 
miche  e  il  «ommeroio,  proibì  la  caccia  che  era  divenuta  una  passione  do- 
inante  per  gli.  Ateniese  l^Pge  QtHe  <dla  quiete  pobblica,  perchè  legava 
mani  a  più  ladre  e  acoatàaibiighef  legge  nooiva  aU^  agricoltura ,  giacché 
la  floridezza  de^  prodotti  agrarj  è  nociva  la  copia  del  salvagginae^  qutn4i 
isiderabile  che  la  libertà  di  otcciare  lo  «distragga. 


CA. 


Cognizione, 


I  governi  a*  oppongono  indirettamente  allo  sviluppo  delle  cognf- 
ioni  relativamente  aUa  pesca,  tenendo  segreti  i  depositi  della  marina,  se- 
reti  i  contratti  cogli  appaltatori  delia  pesca  ne^  fiumi  o  ne^  laghi,  segreti 
naufragi'  ^^  vascelii,  ecc. 

Potere. 

I  monopoli  nella  distribuzione  .de*  IttOghi  della  pesca  limitano  la  fa- 
oltk  di  pescare  :  questi  monopolj  sono  causa  delP  alto  prezzo  del  pesce 
'esco  e  salato  nella  Gran  Brettagna. 

L^alto  prezzo  del  sale,  che  é  una  privativa  presso  tutti  i  governi  eu* 
opdy  e  altro  potentissimo  ostacolo  air  estensione  della  pesca. 

Volontà. 

Nella  Scozia  i  signori  non  soffrono  (  e  la  legge  tace  )  che   &i    ptabilì- 


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5i6 

IH  nu'. 

bastimenti  che  ritornano  da  Terra  nuora  (dove  si  fa  la  pesea  del  uk 
luzzo)  con  un  determinato  carico  nella  stessa  stagione,  se  hanno  la  d 
mini  d^  equipaggio  ,  ottengono  5o  lire  sterline  ;  i  cento  altri  che  Tengc^^ 
dopo  ne  ottengono  a5. 

Potrebbesi  riguardare  come  ineoraggiaraento  alla  pesca  in  Cartan 
r  obbligo  imposto  agli  sposi  di  mangiare  dd  Conno  il  giorno  del  ]f* 
imeneo  y  seppure  il  fatto  é  vero. 

IV,  WH 

Cognizione.    ■  . 

n  regolamento  9  agosto  1808  del  cessato  regno  d**  Italia  eresse  1 
consiglio  di  miniere ,  composto  di  tre  membri ,  due  ispettori  e  due  ic:i 
gneri ,  miai  centro  di  cognizioni  che  dirigesse  il  governo  nella  concai 
sbne  delle  investiture  e  gli  intraprendit«ri  nelle  operazioni  degli  stati 

-  Potere.  • 

II  cessato  governo  italiano  fece  talvolta ,  benché  non  sempre  prodr^ 
temente,  delle  sowensioni  di  capitaìli  ad  intraprendit'orì  che  abnsaroa 
della  sua  buona  fede ,  e  furono  per  pia  anni  mantenuti  degli  stakii 
menti  constantemente  passivi. 

In  Atene  le  miniere  non  erano  contate  tra  i  beni  che  obbligSTae 
un  cittadino  a  contribuire  alle  imposte  straordinarie  dello  Stato. 

Folontà. 

II  detto  re^lamento  9  agosto  1808 ,  per  animare  gli  intrapreBditori 
dà  loro  il  dintto  terribile  di  sospendere  V  esercizio  dell^  altra  1  propriel 
e  scavare  sotto  gli  altrui  fondi .  mediante  compenso  de^  danni  da  valutar 
da  due  periti ,  più  V  aggiunta  del  sesto  iplla  stima  \  .finalnaente  conati 
agli  intraprenditori  il  diritto  di  traamettere  il  loro  privilegio  agli  erri 
e  di  venderlo  con  approvazione  del  governo. 


V.  AG! 


Cùgnmone. 


Sono  favorevoli  all^  agricoltura  le  seguenti  istituzioni  : 

Le  scuola  d^  agricoltura  ,  meccanica  agraria,  veterinaria  j 

Le  accademie  agronomiche  \ 

La  pubblicazione  delle  scoperte  agrarie  per  mezzo  de'  giornali ,  1 
quale  riesce  tanto  più  estesa  e  pronta,  quanto  meno  è  vincolata  <lalh  • 
nanza  ed  altre  formalità  arbitrarie  ; 

Gli  orti  botanici  e  poderi  di  tomo  e  d^  esperienza ,  quali  faror 
proposti  da  Beccaria  prima  che   da   Sinclair  \ 


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5.7 

tir   MBlfO. 

tcano  pescatori  sulle  coste  del  mare  se  dod  col  gravoso  patto  di    divenire 
loro  servi  addetti  alla  gleba. 

Le  vecchfe  gride  deir  ex-Lombardia,  oltre  di  vietare  di  porre  il  pesce 
nel  ghiaccio  onde  conservarlo ,  costringevano  il  pescatore ,  anche  nel  c«or 
del  verno,  a  stare  sul  mercato  a  piedi  niuUj  «ocio  la  sensaiione  del  freddo 
lo  costringesse  a  vendere  a  basso  preaio. 


KALOGIA. 


Potere.  Cognizione, 


Durante  il  governo  feudale  i  duchi  e  i  marchesi,  incerti  del  loro 
dominio,  non  poteviano  avere  a  cuore  gli  avansameiiti  della  metallurgia, 
rome  di  veruna  altra  artet  deboli  e  sospettosi,  temevano  d^ essere  aggrediti 
Jal  più  forte  vicino  mettendo  in  palese  nuove  ricchezze  con  T  escavazione 
[Ielle  miniere:  turbolenti  ed  in  perpetua  rissa  fra  loro,  bisognosi  sempre 
di  soldo,  non  consideravano  il  commercio,  V  industria,  la  proprietii  de^  sud- 
diti sotto  altro  aspetto  che  quello  di  altrettante  perenni  sorgenti  che  do- 
vevano versare  oro  nelP  erario  ad  ogni  comando*,  quiudi  tasse  e  gabelle 
senza  fine  che  toglievano  agli  intraprenditori  i  capitali  necessari  per  la- 
vorare. 

Volontà. 

Negli  ultimi  tempi  del  governo  veneto  le  investiture  non  si  accorda- 
vano che  dopo  lunghe  ambagi  che  raffreddavano  i  progetti  de^  petenti;  si 
uffettava  una  gelosia  malintesa,  si  dava  accesso  alla  cabala  ed  al  garbuglio. 

Riflette  Plinio,  che  una  legge  degli  antichi  padri  interdiceva  io  scaVo 
drlle  miniere  in  Italia;  è  anche  certo  che  i  censori  limitarono  il  numero 
degli  scavatori  nelle  miniere  d^  oro  nel  Vercellese. 

COLTURA. 

Cognizione, 

Nelle  Indie  ,  tarHe  oziose  di  Dervicks  ,  Marabouts ,  FftkirSf  igtioranti, 
interessati ,  superstiziosi ,  sparsi  per  le  rampagne^  diffondono  nella  mente 
[Irteli  agricoltori  le  più  erronee  e  pazze  idee  sulle  vicende  atmosferiche, 
siiÌP  inst:d)i1itk  de^  ricolti,  sulle  malattie  del  bestiame ,  e  le  attrilìiiisrono 
;id  esseri  imaginar)  ch^  essi  dicono  di  poter  cacciare  rd*  loro  talismani  che 
vendono  al  popolo,  mentre  la  legge  indifferente  al  di  lui  interesse  li  prò* 
trgge  o  tace. 


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5i8 

w  piv*. 

Potere. 

Le  ottime  «Inde  e  i  canali  di  navigazione  che  ageToLino  i  Iraspofi 
pesanti  dell'*  agricoltura; 

In  casi  straordinari  i  prestiti  go.yemalivi  sctiza  interesse  ma  co 
bastante  guarentigia ,  come  fece  Caterina  II ,  allorché  chiamo  in  Rotsi 
degli  agricoltori  tedeschi  ,  e  sostituì  V  atlÌTÌlà  alemanna  air  indoleni 
russa ,  il  lavoro  d^  uomini   liberi  a  quello  degli  schiavi  $ 

La  legge  di  Costantino  che  vietava  di  torre  al  debitore  gli  stm 
menti  agrarj  ) 

Volontà. 

La  stabilità  delP  imposta  che  non  cresce  crescendo  le  migliorie  a; 
giunte  al  suolo  ; 

La  legge  che  gnarentisee  la  sicnrezca  dello  smercio.  La  lefgc  in 
glesc  ,  per  es, ,  che  vieta  l' introduzione  del  grano  estero  finché  il  preu>: 
del  grano  nazionale  non  giunge  a  c^rto  limile ,  hi  acutissimo  stimolo  j 
migliorare  V  agricoltura  in  Inghilterra  ;  più  d*^  un  terzo  delle  terre  i» 
oolte   e  deserte  si  trasfonnò  in  campi  fecondi, 

VL  ARTI 

dognizìone. 

ScQole  generafi  di  disegno  e  geometria  pratica  ;  scuole  pnrttoolan 
éP  arti  e  mcstterL 

Conservatori  di  macchine  d**  ogni  specie  e  relative  a  ciascun^  arte, 
ove  si  veggono  i  progressi  di  case  .  la  rozzezza  primitiva  e  la  perfeziosK 


Potere. 

LMntrodozione  delle  materie  prime  sciolta  da^dazj. 

L^  esportazione  delle  manifatture  ,  idem. 

Le  sovvenzioni  in  ragione  di  telai  od  altre  macchine  attive  agli  i^ 
traprenditori  in  caso  di  bisogno,  come  si  usava  da  Coibcrt.  (L^affcziciy 
dc^  governi  pc^  progressi  delle  arti  è  in  ragione  inycna  della  ta:>aa  u- 
chiesta  po' brevetti  d^  invenzione  }. 


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5.9 

llf    MBIIO. 

Potere. 

Dimianiecono  il  potere  le  ecoctùre  ed  arbitrarie  imfxnte  mi  terreni, 
(Ili  bcstiaiDÌ.  sugli  agricoltori,  le  requtmioni  militari  di  grano^  vinoy  fieno, 
fcCf  l'^bligo  a  preMare  sertigi  penoMli  e  reali'  per  la  restattrazione 
ielle  abrade^  pel  trasporto  degli  effetti  militari  5  la  legge  che  frena  il  giro 
ie'  fondi,  eoe 

Volontà. 

Trìi  gli  ostacoli  al  volere  fa  duopo  contare. 

Le  institozioni  de*  Germani ,  le  qoali ,  per  impedire  agli  abitanti  d^af- 
czionar8Ì  alle  terre^  le  facevano  passare  ogni  anno  in  nuove  mani) 

Il  diritto  di  ricompra  garantito  per  certo  numero  d'Ianni  ai  parenti 
lei  venditore; 

Le  decime  che  punbcono  P  industria,  e  per  cui  raccoglie  chi  non  ha 
leminato  j 

11  diritto  comunale  del  pascolo  negli  altrui  fondi) 

L"*  obbligo  di  trasportare  in  determinati  mesi  sopra  determinato  mer- 
cato determinata  quantità  di  grano,  e  in  generale  Ofm  vincolo  élla  ven- 
lìta  intema  ed  estera. 


S  MESTIERI. 


Cógnidórte. 


Allorché^  ne^  secoli  addietro  dominavano  le  corporazioni  d^  arti  e 
tnestieri,  veniva  fimi  tata  la  cognizione  ed  il  potere  di  produrre: 

La  cognizionef  naochè  i  pochi  capii  uniti  da  comune  interesse,  na- 
scondevano, ogni  volta  che  era  loro  possibile,  i  luoghi  di  provenienza  nelle 
natene,  i  metodi  d'esecuzione^  le  piazze  dì  smercio,  i  profitti,  le 
ipesc,  ecc. 

•     .  Potere. 

R  Potere^  giacché  le  scarse  jnercedi  die  ricevevano  i  lavoranti,  ed  ap- 
ìena  sufficienti  al  loro  meschino  vitto,  non  permettevano  loro  di  preparare 
ondi  col  mesio  di  risparmi:  altronde  era  gravosa  V  norpoata  che  si  doveva 
cagare  per  essere  nsontli  aJle  maestranze,  gravcpe  le  spese  della  corpora- 
ione  per  feste  inutili  e  continui  litigi  :  per  es.  le  comunitii  di  Parigi  spen- 
l evano  qoasi  un  mittone  aìP  anno  in  processi.  D&mmnisoono  il  pKntrt  nelle 
irli  tutte  le  istiturioiii  che  dmùnuIsGono  il  potere  nel  commercio.  Vedi 
Commercio, 


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5^0 

llf    PIÙ*. 

Folontà. 

La  legge  che  guareniUee  a  ciatcmio  il  dirilto  etckisÌTO  di  vendere  l 
sue  invenzioni ,  le  ha  moltiplicate. 

La  Mcurexza  dello  emercio  interno  è  lo  stinMio  più  forte  alle  intn 
prese;  perciò  tutti  i  governi  europei  vestono  le  loro  truppe  con  panni  lu 
zionali ,  e  procurano  di  far  prevalere  i  prodotti  delle  loro  arti  ne*  oonsan 
comuni. 

VIL  COI 
Cognizione, 

Scoole  di  [  "t«>fo»'a  «  "•i'V''*  ' 
^^^        I  duitto  commerciale. 

Camere  di  commercio. 

Corrispondenza  telegrafica. 

'Fari  cnc  .  oltre  la  luce  ,  difiondono  suoni    nelle  situazioni  soggelU  i 

foltissime  nehnie. 

Potere. 

Fartezxe  ne^  Ino^i  di  tndBoo  marittimo, 

Marina  militare. 

Compagnie  di  soccorso. 

Comoda  situasione  de*  mercati. 

Agenti  commerciali  presso  V  estero.  - 

Ottimo  sistema  monetario  fondato  sul  sistema  metrico. 

Fotontà. 

UfiSdo  delle  ipoteche  a  guarenti(pa  de*  contratti. 

Tribunali  di  commercio,  o  giustizia  prunla  ed  imparziale. 

Trattati  di  commercio  colle  potenze  straniere. 

Tariffe  daziarie  ben  calcolate. 

Sospensione  de*  dazj  in  tempo  di  fiera. 

Libertà  interna  ed  esterna  hmitata  dal  sólo  interesse  pùbblico. 

VUl.  ABITUDLM 
Cognizione^ 

n  senato  romano  per  accrescere  il  fondo  ideale  del  popolo  nelle  c(^ 
agrarie,  fece . tradurre  e  pubblicare  le  opere  d*  agrìooUnra  del  cartagin&c 
Blagone. 

Il  governo  francese  volendo  smascherare  il  ciarlatano  Mesmrr,  o^n 
disingannare  il  pubblico,  fece  diffondere  ao^ooo  esemplari  del  rapporto  «ite 
sul  suo  modo  di  curare  fecero  i  membri  deir  accademia  delle  Meme. 


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521 
llf   MINO. 


Il  dispotismo  che  incuta  air  artista  il  timore  cT  estere  spogliato  del 
rutto  del  proprio  lavoro^  é  la  causa  principaìe  per  cui  in  ifiolti  paesi  orieu* 
ali  le  arti  e  U  commercio  si  troyano  in  uop  stato  di  languore. 


klERpiO. 

Cognizione. 

Tariffe  oscure  e  intralciate;  patti  segreti  cogli  appaltatori  $  diver- 
ità ne'*  pesi  e  nelle  misure  da  un  paese  all'*  altro  :  confusione  del  si- 
tema  monetario  e  falsificaxione)  mancanza  di  scuole  d^  aritmetica,  idrau- 
ica,  ecc. 

Potere, 

Pessimo  stato  delle  strade. 

Scarsa  e  incostante  naTÌgazione  (per  es.,  una  legse  visigota  permetteva 
li  particolari  di  occupare  la  metà  del  letto  de^  granai  fiumi,  il  che  poneva 
>stacolo  alla  navigazione,  quindi  aTcommercio) 

Rovinosi  monopolj. 

Difficoltà  ad  ottenere  passaporti 

Eccessive  gabelle  suir  entrata,  uscita  e  movimento  intemo  delle  merci 

Eccessiva  tassazione  delle  lettere. 

Folontà. 

Mancanza  di  sicurezza  nelle  strade  e  ne^  mari. 

Il  corso  della  giustizia  arrestato  e  attraversato  da  nomini  danarosi  e 
polenti,  o  liti  intermioabilL 

Governo  dispotico  e  concussionario  :  sotto  gK  agà  e  i  bascià  ogni  appa- 
renza di  ricchezza  diviene  stimolo  ad  avanie,  quindi  nlssun  commercio. 

INTELLETTUALI. 

Cognkione 

Si  attribuisce  all^  inquisizione  V  ignoranza  e  P  immoralità  del  po- 
polo portoghese ,  giacché  togliendogli  di  mano  i  libri  che  lo  avrebbero 
istrutto  ne^suoi  doveri,  gli  raccomandava  quelli  che  riempiono  il  cervello 
<V  idee  false  e  superstiziose.  £  noto  che  dc^  teologhi  zelanti  proibirono  la 
lettura  della  Scrittura  Santa  in  lingua  volgare. 


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527. 

i!i  Fiir'. 

Potere. 

Tra  i  sussidi  che  fi  goyerni  pr^Uno  alP  istratione  ,  yojSfliono  estrrf 
citali  i  tanti  posti  gratuiti  ne^  collegi ,  ne^  licei-coRTiti ,  ne*  teminar] ,  per 
cui  un  giovine  poterò  può  scorrere  la  carriera  delle  scienze  con  po€*a  o 
nissuna  spesa.  Si  dica  lo  stesso  delle  scuole  gratuite  del  leggere ,  scrìvere, 
conteggiare,  e  per  le  arti. 

Volontà. 

Dall'*  ottavo  aecolo  in  poi  la  legge  prescrive  alla  China  che  le  carirh« 
siano  distribuita  in  rag^ione  de^  talenti  e  delle  cognisioni ,  il  che  per  altn 
non  distrugge  sempre  i  troppo  legittimi  diritti  dcir  ignoranza. 

.  Per  promovete  lo  sviluppo  delle  cognizioni  ne'  secoli  di  meiso,  fn  pro^ 
messa  ai  rei  condannati  a  morte  per  certi  delitti ,  la  sostituzione  della  p<'fM 
d^  essere  bollati  con  ferro  caldo  al  pollice  della  sinistra ,  se  darano  prova 
di  saper  leggere* 

IX.  ABITUDDI 

Cognizione. 

Il  costante  impiego  del  denaro  pubblico  in  opere  realmente  ,  este»- 
mente  ^  durevolmente  utili ,  e  la  migliore  scuola  d^  economia.  Il  rendiconto 
che  le  amministrazioni  vanno  pubblicando,  accresce  nei  cittadini  J' abitu- 
dine del  calcolo  economico  in  ragione  delle  sue  suddivisioni  ed  esattezzr. 

Potere. 

Allorché  si  forma  un  villaggio  negli  Stati-Uniti  d^  America,  il  goTcnv^ 
fa  preventivamente  fabbricare  una  chiesa  ed  una  scuola,  scavare  do''  poui, 
e  dclineare  le  strade  che  si  devono  costruire  onde  impedire  la  confusa  e 
quindi  dispendiosa  collocazione  degli  edifizj. 

^  I  governi  promovono  le  abitudini  economiche  proteggendo  la  cas»r  «^i 
risparmio,  togliendo  ai  prodighi  la  facoltà  di  disporre  doloro  beni  ù  ia 
vita  che  alP  epoca  o  a  motivo  della  morte. 

Volontà. 

LMndolenza  prevalendo  spesso  nelP  uomo  sulP  attività  ,  più  Irgishtnrì 
allo  stimolo  naturale  de^  bisogni  associarono  io  stimolo  artificiale  delle  \ti 
gi ,  onde  far  prevalere  P  attività  sulF  indolenza.  Le  leggi  egizie  ,  le  \fz: 
ateniesi  condannavano  V  ozio.  Solone   permise    che  ogni  citUufino  potc>»* 


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523. 

IN   MBlfO. 

Potere. 

I  trenta  tiranni  éhe  occuparono  Atene,  TÌetarono  d^  iniegnare  la  fi  lo- 
ffia; in  generale  v^  è  stretta  lega  tra  la  tirannia  e  Pignoranza,  quantunque 
i  storia  dimostri  che  P  ignoranza  non  è  fermo  sostegno  dc^  troni,  giacrliè 
i  rivoluzioni  politiche  non  furono  mai  né  più  frequenti,  nò  più  sanguinose 
lie  ne"*  secoli  d^  ignoranza. 

Limitano  il  potere  di  studiare  1  gravosi  dazj  sulP  importazione  dei 
bri ,  il  gravoso  bollo  sui  giornali,  ecc. ,  di  modo  che  la  gravità  del  dazio 
Tvc  a  misurare  T indifferenza  de^  governi  all'istruzione. 

Volontà. 

Domiziano  faceva  comprar  libri  in  Alessandria  onde  procararsi  il  vanto 
ì  proteggere  le  scienze,  e  condannava  a  morte  quelli  che  li  studiavano 
1  noma:  neque  in  ipsos  modo  auctores^  sed  in  liòros  quoque  eorum  sctyi' 
any  delegato  triumviris  ministerio  ut  monimenta  clariMsunorum  ingpuiorttm 
i  comitio  oc  foro  urtreniur,  (Tacito.) 

CONOMICHE. 

Cognizione. 

Guastano  il  giudizio  economico  le  ingiuste  lotterie  ,  nelle  quali  il 
olgo  allettato  dal  desiderio  d^  un  valore  grandioso  a  fronte  della  tenue 
osta,  inrapace  di  calcolare  T  improbabilità  di  conseguirlo,  resta  vittima 
^  un  illusione.  Onesta  falsa  maniera  di  giudicare ,  divenuta  abitudine , 
stende  la  sua  influenza  sopra  tutte  le  intraprese  del  volgo. 

Potere. 

Diminuiscono  la  facoltà  di  lavorare 

Le  intricatissime  leggi  che  moltiplicano  le  liti, 

La  procedura  giudiciaria  che  le  rende  eteme, 

I  privilegi  di  certe  classi  che  nissuno  può  costringere  a  pagare  i  loro 
ebiti . 

Le  infinite  e  inntilt  formalità  amministrative  che  tengono  giacenti  più 
ani  gli  affari,  e  per  cui  i  relativi  capitali  ed  abilità  rimangono  inattive. 

Fohnlà. 
Allorché   Pericle   fece  sancire  la  legge  che  il  popolo  Ateniese  riceve- 


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55r4 

IN    più'. 

accusare  un  altro  per  titolo  d^  oziosità ,  e  ineorreva  nella  taccia  (P  infami 
chi  ne  era  convinto  la  terza  Tolla.  Lo  stesso  legislatore  sciolse  il  fi^U 
dall^  obbligo  di  mantenere  il  padre  bisognoso  se  non  gli  aveva  fatto  ia 
parare  un  meitierc. 


X.  ABITUD» 


Cognizione. 


L^  esempio  del  sovrano  é  come  faro  posto  in  alto  che  attrae  a  sé  d 
occhi  di  tutti  ;  I  suoi  sentimenti  morali  sono  ripetuti  come  da  eco  in  o*i 
parte  :  un  governo  eminentemente  giusto  e  virtuoso  è  la  migliore  sconl 
di  virtù  ;  per  es.  raccomandava  altamente  il  rispetto  figliale  quel  prÌDrip* 
che  la  BÌDDia  proclama  il  più  saggio  tra  i  re  ,  il  quale  ,  sebbene  mooarri 
assoluto ,  faceva  sedere  sua  madre  al  suo  fianco  sopra  trono  uguale  al  suo 

Potere. 

I  governi  promovono  i  poteri  morali 

i.°  Distruggendo  i  monopolj  e  i  privilegi,  fonti  di  vendette  e  rapprt 
saglie ,  d' ingiustizie  soflTerte  ed  esercitate  $ 

a.^  Promovendo  V  amore  del  lavoro  che  annulla  i  vizj  àéìV  ozio  ; 

3.^  Estendendo  la  somma  delle  cognizioni  che  indicano  i  mezzi  d*  ei- 
sere  utili. 

Folontà. 

Usavano  i  primi  cristiani  di  pubblicare  i  nomi  degli  aspiranti  alien- 
riche  pria  d"*  eleggerli ,  onde  sentire  sulla  loro  condotta  il  giudirio  AA 
pubblico  ;  quindi  il  desiderio  delia  carica  diveniva  stimolo  di  moralilà  ( 
d**  istruzione. 

II  tribunale  della  storia  alla  China  ,  autorizzato  a  dire  la  veritii  sena 
velo  ,  infittisce  sulla  morale  come  sulla  letteratura. 

Opinioni   ed  Us 

m   più'. 
'  I.  POPI 

Religiosi. 

Neir  opinione  de^  Giudei  sperando    ciascuno   dalla  sua  stirpe   sia  \ 
nascere  il  Messia  ,  non  maritarsi    è  quasi  delitto  religioso.  —  Le  legsi  -i 
Menoa  ,  legislatore  indiano ,  unno  considerare  un  erede  come  an  aoqiu.4 


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S%i 


>be  tr«  cho&  astislendo  alle  pubbliche  ttfemblee,  crcfr  dogK  onoU.  Le 
gizioni  di  grano,  vino,  lardo  che  «i  facevano  al  popolaccio  di  Roma, 
kno  altra  esca  alP  ozio.  I  governi  che  lasciano  intera  libertà  ai  qoè- 
anti,  distruggono  V  amore  della  latica  e  fomentano  V  infingardaggine. 

3RALI. 

Cognizione, 

Offuscano  le  idee  morali  i  frivoli  preti^sti  con  cui  si  tenta  di  gin- 
fìcarc  la  violazione  de^  trattati  più  sacri;  le  false  intenzioni  che  i  governi 
attribuiscono  ne^  loro  proclami  di  guerra;  le  menzogne  che  fanno  dif- 
idere  nelle  gazzette  contro  la  condotta  di  personaggi  rispettabili,  come 
e  per  es;  il  governo  inglese  contro  >Frankhn,  quando  questi  trattava  la 
isa  dell' America  a  Londra.  ' 

Potere. 

Allorché,  come  air  epoca  del  terrore  in  Francia  o  ai  tempi  di  Domi- 
no a  Roma,  è  sospetta  ogni  visita,  ogni  colloqnio,  ogni  contatto  sr^iale, 
fmpto  per  inquisitioiiea  audiendi  ìoquendique  commercio  y  il  potere  di  be- 
Qcare  non  può  avere  esercizio. 

Folontà. 

Distrugge  più  o  meno  le  affezioni  morali 

1 P  \?  intolleranza  che  esclude  dalle  cariche ,  dalle  professioni ,  dagli 
ori  i  non  seguaci  del  partito  dominante; 

3.^  La  distribuzione  delle  cariche  ai  più  ricchi  offerenti  e  per  mezzo 
Ile  cabale  ed  intrighi  de**  serragli,  come  in  Turchia; 

3.^  L^  f  coesso  delle  cariche  che  cambia  i  cittadini  in  cortigiani^  T  ahi* 
iline  del  lavoro  nell' abitudine  deir  intrigo,  i  capitali  delle  arti  in  ono- 
rj  de^  sinecuristL 

ELIGIOSl   E   GiVIU. 

E. 

IH    MENO. 

AZIONE. 

ReligiosL 

Nell'opinione  degli  Indiani,  la  vedova  che  non  s^  abbrucia  sul  rogo, 
el  marito ,  è  infame  ;  quindi  si  abbruciano  a  migliaja.  —  Nella  chiesj^ 
reca  erano  vietate  le  «econde  nozze ,  opinione  ancora  più  nociva  deirin* 
lana ,  giacché  arrestava  i  matrimoni  de^  vedovi  li  aommi  che  donne. 

Filoso/,  della  Stat.^  voi  IV.  34 


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$i6 


IH  riu\ 


drlla  più  alU  iinportaiiM ,  apare  di  lib«rftre  il  padve  dall'  iafemo  e  pi 
cnravgli  T  imaiortaUln. 

A  Sparla,  roililarmeiite  ootUluiU,  sempra  avida  d^  accreacere  bs 
popolazioni^ ,  onde  accreMsiere  i  ineiù  d^  aisalto  e  di  difesa  ,  i  celilvi  en 
esposti  a  pnbhlioi  insalti. 

/  moai  dì  produrre  influiscono  sulla  massa  della  popolaaione  renda 
inpnitamente  diversa  la  massa  de^  viveri  nello  stesso  spazio  di  terreno, 
tre  uguali  estensioni  di  paese  egualmente  fertile,  se  la  popolazione  che  ri 

Sulla  caccia  è  come     ...» 

Sulla  pastorizia  sarà ..•••; 

Suir  agricoltura       ..«i. & 

Cresce  la  popolazione  a  misura  che  si  estende  V  arte  di  salare  i  pò 

Dove  sono  attivissime  le  arti  e  il  commercio  la  popolazione  può  ( 
sere  molto  maggiore  delle  sussistenze  che  si  colcono  entro  lo  spazio  ìd  c 
vive  ,  come  lo  prova  V  esempio  di  Venezia  ,  Ginevra  ,  Parigi ,  Londn 
Pechino ,  V  Olanda  ,  ecc. ,  giacche  i  lucri  conseguiti  nelle  arti  e  nel  coi 
mercio  servono  a  comprare  il  grano  cho  manca  ;  air  opposto  è  falso  d 
la  popolazione  si  estende  sino  al  limite  delle  sussistenze-dove  non  esistM 
o  sono  meschine  le  arti  ,  come  lo  prova  la  Polonia. 

Essendo  dunque  la  popolazione  jtrqnsutemente  superiore  e/requentemm 
inferiore  alle  sussistente  locali ,  si  scorge  che  è  Jreqìtentemmte  Jidso  ù,  ì 
stema  di  Malthus  ^  U  quale  vuole  che  generalmenu  la  popolazione  sia  apd 
die  sussistenze. 

Religiosi, 

La  religione  in  Siberia  vieta  di  sboscare  una  selva  p^rfonnanei 
campo  da  seminare  ;  la  caoda  essendo  maggiore  sostegno  4e^  Siberiani ,  d 
la  coltivazione  delle  terre  soggette  a  fiere  gelate  ,  si  volle  conservsre 
fondo  più  sicuro  e  ae  ne  fece  un  articolo  di  religione. 

CivilL 

Un  ardito  ed  abile  cacciatore ,  lungo  il  Maragnone  e  P  Oroioco,  ^ 
del  pari  nella  fama  col  più  segnalato  guerriero  ,  e  la  parentela  con  n 
h  spesso  ricercata  a  préj^enta  di  quella  degli  altri.  In  diverso  tribù  (ss 
ricane  )  noA  èra  pHmesso  ai  giovani  P  ammogliarsi  finché  non  avos'^ 
dato  qtielle  prove  della  loro  abilità  nella  caccia  ,  ohe  II  didiiak-nsser»  ^ 
di  daboio  capaci  dì  |iroinredere  ai  biiogni  d^  «na  famiglia. 


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5if 
»  MSiro. 


A  ^ette  opinioni  si  può  unire  quella 
i   religione^  I^  innesto  del  Tajuolo  e  la  f 

GviU. 


ctie  condanna ,  come  contrario 
faccinazione. 


Nc^  popoli  iemi-aelvaggi ,  la  popolazione  trora  limiti  neir  indolenza  e 
»  revisione }  giacché  non  formando  essi  fondi  di  rìserra  >  la  popolassone 
ne  mietuta  dalle  carestie  eventuali  ;  concorrono  allo  stesso  effetto  le 
voBe  fatielie  e  i  riposi  automatici ,  i  lunghi  digiuni  e  gli  eccessi  d^  in- 
iperanza. 

Ne*  popoli  inciviliti  sono  limiti  alla  popolatione  : 

a)  L^  orgoglio  della  genealogia  che  opponendosi  alla  divisione  delle  ere- 
L  8**  oppone  alla  moltiplicazione  delle  nmiglìe  ) 

^)  Il  diritto  di  proprietà  che  ne  trae  dai  terreni  tutti  i  grani  possi- 
f  oè  li  cambia  sempre  coi  prodotti  deir  industria  nazionale; 

e)  La  prudensa  che  prevede  i  gravi  doveri  della  paternità  e  le  con- 
icnze  sociali) 

ti)  La  corruzione  del  costume  che  preferisce  una  valdracca  sterile  ad 

moglie  che  porta  P  aggravio  della  flgliuolanza. 

Questi  quattro  sentimenti,  oltre  la  mancanza  d"*  ogni  industria  agraria, 
lilattrice  commerciale,  non  esistendo  negli  animali,  la  loro  popolazione 
ta  più  costantemente  al  livello  delle  anssistense  locali ,  e  il  sutema  di 
thas  è  più  vero  tra  i  bruti  che  in  gli  uomini. 


Religiosi, 

I  concil]  d^Epaonc  (Sin),  Macon  (565) «  Germania  (senza  indicazione 
ittà)  (7Sa),  Tonrs  (8i3"),  Parigi  (laia),  Montpellier  (iai4),  Nantes 
^4),  Pont-Audemer  (127^,  vietarono  al  clero  la  caccia  co^  cani  ed  uc- 
i  da  preda  come  occupazione  profana  non  conveniente  alla  dignità  ec- 
lastica,  occupazione  che  si  era  introdotta  anche  nel  clero  dopo  Pinra- 
e  de^  barbari ,  che  erano  popoli  pastcrì  e  cacciatori. 

CiviiL 

Ne**  secoli  di  mezzo,  almetio  in  Francia,  i  nòbiU  si  riaerbarooo  la  oac- 
di  certi  animali  e  le  armi  con  cui  si  affrettano ,  e  li  dickiararoiio  bo- 
credeodoli  più  pericolosi;  gli  altri  animali  f<ttotio  abbandonati  ai  pU- 
9  per  esempio ,  in  ogni  tempo  in  Francia  la  caccia  da'  lupi  fu  rigoar- 


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SiS 

IK   più'. 

I  Franchi  rigoardando  i  lavori  agrarj  come  indegni  della  loro  nrn 
nimità  ,  altro  esercizio  non  conoscevano  fuorché  la  caccia ,  né  altro  n^ 
impiego  che  la  guerra.  Pria  dell'  ordinanza  del  38  dicembre  i355  ì  si:^ 
estendevano  i  dintorni  de^  loro  castelli  in  cui  pretendevano  il  dirìtK 
caccia  riservata. 

Ecco  uno  sforzo  dell' interesse  prunaio  contro  V  interesse  oubblico, 
ecco  uno  tra  i  mille  casi  che  smentono  la  teoria  di  Smith  {Becnerchcsy  t 
hv.  IV ,  chap.  VII,  t.  Ili ,  p.  435  ). 

Ili 

L^  osservanza  rigorosa  della  quaresima  , 

Le  astinenze  volontarie  che  si  imponevano  per  V  addietro  più  cristi 
Le  limosine  religiose  in  aringhe  che  facevansi  ai  poveri , 
L"*  uso  di  far  entrare  il  pesce  nelle  militari  munizioni  da  bocca,  a 
tiplicavano  per  T  addietro  il  bisogno  e  quindi  la  pesca  delle  aringhe. 

Gvili. 


La  caccia  del  lupo  marino  etigendo  coraggio  straordinario  e  parti 
lare  destrezza  ,  il  Ramtsehadalo  ,  che  vi  riesce  talvolta  ,  acquists  U  U 
d*  un  eroe  ,  e  gode  il  restante  della  vita  gran  considerazione  tra  i  v 
compatrioti. 

I  Francesi  sino  al  principio  del  secolo  XVII  mangiavano  le  sep;i 
benché  la  carne  ne  sia  coriacea ,  di  cattivo  gusto  e  difficile  «tigetlioue 
carne  della  balena ,  che  ha  le  stesse  qualità ,  comparve  ella  pnrt  ^ 
mense  francesi  sino  tàV  epoca  sopraccitata  ;  quindi  e  delle  seppie  e  à 
balene  facevasi  larga  pesca  come  commestibile  ,  il  che  prova  un  grado  f 
ticoUre  di  povertà  e  rozzezza  di  guito. 

Religiosi. 

Si  può  con  probabilità  supporre  che  il  sentimento  religioso  1116  1 
gli  scavi  di  pietre  e  marmi  por  colonne  ed  altari  ,  deir  oro  ed  ar;i 
l>er  sikttie  e  candelabri  »  eoe.  Tutte  le  chiese  di  Bogota  (capitale  <fel^ 
aica)- brillano  per  ricchezze  metalliche;  la  cattedrale  sorpassa  da  ^ 
lato  tntte  le  chiese  del  mondo  ^  la  balaustrata  che  circonda  1'  altare  :« 
giore ,'  e  d?  argento' massiccio  {  vi  al  vede  una  Iampa4a  dello  stesso  H 


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5i9 

IN    HBNO. 

«onic  ignobile  ,  e  la  nobiltà  tprenandoli  non  si  d^gnb    <r  ucciderli  ; 

Ji  i  ]upi  crebbero  e  fecero  guasti  ne^  bestiami  e  negli  uomini.  Un  no- 

e  avrebbe  creduto   degradarsi   dirigendo    contro  i  lupi  que^  colpi   che 


ino  riservati  ai  cervi ,  agli  orsi ,  ai  cignali. 

Ecco  un  altro  sentimento  che  diverge  dalP  interesse  pubblico  ,  e  che 
ratizzava  per  Taddietro  le  forze  d^una  intera  classe  sociale  che  avrebbe 
Luto  promoverlo;  furono  quindi  neccssarj  più  regolamenti  e  leggi  per 
truggere  i  lupi. 

A. 

Reb'^osù 

Giusta  la  religione  de**  Persiani ,  V  acqua  era ,  dopo  il  fuoco  ,  V  ele- 
nto che  meritava  il  maggiore  rispetto  ;  essi  temevano  di  lordarla.  L^im- 
»sibilitk  di  fare  una  navigazione  senza  macchiare  la  purezza  delP  acqua 
le  immondezze  del  vascello ,  vietava  questo  modo  di  viaggiare  ,  quindi 
commercio  e  la  pesca. 

Chili. 

La  prevenzione  contro  Puso  di  più  specie  di  pesci  non  permette  di 
scarli  :  tale  si  è ,  per  esempio ,  in  Russia  il  pesce  d^  oro  che  ^  a  frotte 
odigiose ,  rbale  il  Volpa  dal  principio  di  maggio  sino  alla  fine  della 
ite;  il  popolo  porta  opinione  che  Toso  di  questo. pesce  renda  insensato, 
lesto  pesce,  che  può  essere  fumicato  e  salato,  presrnterebbe  larga  ri- 
-sa  alla  classe  indigente.  Per  la  stessa  ragione  il  tcheknon  è  ivi  poco  sti- 
ito  :  la  necessità  sola  induce  i  più  miseraìbili  a  farne  uso.  Ha  la  stessa- 
(grazia  la  lampreda ,  frequenUssima  nel  Volga  :  i  campagnuoli  mostrano 
>lta  ripugnanza  pe^  gamberi,  ecc. 

Gli  Inglesi  abborrono  le  rane,  mentre  i  mercati  d** Italia  ne  sono  co* 
rti  una  gran  parte  dell'hanno. 

In  tutti  i  popoli  si  danno  idee  false,  prevenzioni,  antipatie  che  quasi 
bbie  acdecano  V  interesse  privato  e  quasi  fantasmi  lo  stornano  dalla  via 
ùi  economica  che  nella  produzione  ^  distribozione  e  consumo  delle  rie- 
ezze  seguir  si  debbe. 

LLOGIA. 

Religiosi. 

Ne**  secoli  d"* ignoranza  è  stata  più  o  meno  generale  F opinione,  che  i 
monj  si  fossero  impadroniti  delle  mim'ere  e  tormentassero  quelli  che  ne 
trapreodevano  gli  scavi;  quindi  corsero  più  leggende  di  minatori  uccisi, 
«tonati  od  altro  per  opera  di  demonj. 

Un"*  opinione  si  può  dire  generale  in  un  secolo  quando  è  abbracciata 
L  quelli  che  in  esso  ottennero  maggior  fama  di  sapienza.  Ora  il  celebre 


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5So 


lo  ,  «i  ▼••U ,  che  tr«  uomini  vi  entrano  per  pulirVi  $  «Ha  è  altroiuie 
riochita  di  teste  di  lioni  ed  altri  ornamenti  di  oro  paro.  Le  ataUie  à 
Vergine  o  dc^  Santi  sono  o  d^  argento  maMÌocio  o  coperte  d**  oro ,  on 
di  pietre  preziotc  ,  ecc. 

Cmli. 

Al  tempo  dd  governo  veneto  rìtedeva  in  Val-Trompia  no  delegai 
vicario  ,  che  le  comuni  avevano  la  facoltà  di  nominare  e  che  veniTa  r 
fermato  dal  principe  che  lo  decorava  del  titolo  di  ffoò3e^  Ad  eaao  inri 
beva  invigilare  «ulP  esecutione  delle  leggi  mineralogiche  ,  viaitare  coi  e 
rati  le  miniere  in  caso  di  controversia  ,  e  decidere  le  questioni  ,  euci 
riserbato  alle  parti  V  appellauone  presso  il  magistrato. 

V.  AC 

Reb'giosL 

La  religione  di  Zoroastro  innoverà  tra  i  precetti  religiosi  U  coIm 
sione  delle  terre  :  seminare  scelti  grani ,  diee  il  Zend-Avesta ,  ha  più  pi 
gio  agli  occhi  della  Divinità  che  procreare  nomerosi  figli  e  -recitarf  dN 
mila  preci.  La  coltivazione  degli  alberi  e  principalmenle  degli  alberi  in 
ti  feri  vi  e  cald&nieute  raccomandata. 

L^  opinione  religiosa  a  Roma  ,  oltre  di  cambnre  1  termini  de^  pod< 
in  altrr'i tante  divinità  ,  minacciava  la  pena  d*  essere  immolato  come  «4 
lego  a  chi  ardisse  invaderli. 

Uso  quasi  religioso^  induce  i  Turchi  a  piantare  un  eipreaso  aolla  tomi 
d' ogni  morto ,  cosicché  dappertutto  i  loro  cimiteri  si  cambiano  in  (otk 
ohe  ,  quasi  dissi ,  disputano  la  terra  ai  vivi, 

CMli. 

Duhalde  acc^crta  che  V  agricoltore  chinese  ne^  suoi  penosi  lavori  r] 
è  tanto  ttosieuuto  dal  suo  interesse  quanto  dal  rispetto  di  cui  è  prnrini 
per  r  arte  ch^  c^M  professa ,  rispetto  che  .più  imperatori  cercarono  d' in?^ 
rargli ,  onorando  onsi  stessi  V  agricoltura  e  gli  agricoltori ,  dando  a  q^i 
U  procedenza  sugli  artisti  e  commeroianti. 

Nrir  untioa  Hnma  gli  agricoltori  passarono  più  volte  òaXV  aratrv  i 
consolato  e  alla  dittatura  j  le  tribù  rustiche  ottennen»  più  onori  dbe  le  i 
ha  ne. 

In  Inghilterra  la  nomina  alle  cariche  legislative  e  ammiBÌstrative  ^ 
pende  ancne  dalle  persone  di  campagna  |  i  signori  ingleti  vi  hnno  lei 
resìcfrnza  p4>r  arqiiistarsi  i0rediio  ed  essere  nominati ,  e,  mentre  alterni»: 
ai  loro  allarì ,  diflpndono  cogniaioni  migUeratrici, 


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S3t 

IH   MUfO. 

arcivetcofo  d^  Upsal  nt\  XVI  secolo  ,   crcdcTa  ai   denod} 
iieUori  i^  lunghi  bui  e  padroni  delle  miniere. 

GÀU.     . 

Ne**  tempi  antichi ,  comìnoiaBdo  dagli  Kg  inani  ,  •  laTori  delle  miniere 
Divano  eseguili  da  persone  oondanDate  per  gravisiimi  deiìMi  ,  quindi 
>pinioae  noù  poteva  essere  troppo  fairorerok  a  queslo  genere  di  produ- 
>De. 

Presso  gli  Egisiani  il  lavoro  nelle  miniero  non  era  sestpre  una  pm», 
a  veniva  comandato  dal  re  che  toglieva  gli  uomini  alle  loro  famiglie,  ai 
ro  campi,  alte  loro  officine,  e  disponeva  dispoticamente  delle  loro  brac- 
I ,  del  loro  tempo ,  de^  loro  bisogni. 


DLTURA. 


Religiosi. 


La  religione  ebraica  vietava  la  collivazione  de^  campi  il  settimo  anno; 
III  era  permesso  in  queir  anno  potare  gli  .liberi  e' neanche  la  vite  ;  ciò 
e  il  suolo  prodoceva  naturalmente  ^  apparteneva  al  primo  occupante  ; 
>n  si  poteva  porre  V  uva  o  le  ulive  sotto  i  consueti  torchj  né  vendere 
P  estero.  , 

La  religione  de^  Greci  richiedendo  ad  ogni  faroiglia  indefìniti  sacri- 
j  di  animali  e  rigettando  gP  in||^erfetti,  si  esercitava  a  danno  delle  cam- 
igne. 

CìpHL 

L^ agricoltura,  dopo  V  invasione  de**  barbari  e  alP epota  de^  signori  feu- 
li  usciti  da  quello  stipite,  venne  abbandonata  agli-sÀiavi ,  aéliti  sì  pre- 
ire  mai  sempre  il  peggior  lavoro:  la  sorte  del  paesano  venne*  aggravata 
fatiche  e  disprezao.  I  trillarti  eraifto  dichiarati  incapaci  d^oKctiii  privile» 
o  )  era  vietato  loro  Tuso  di  certe  armi  qnando  eiiino'  ti^  vigore  i  duelli  $ 
a  essi  e  il  loro  padrone  non  v"*  era  altro  giudioe  che  Dio ,  e  nelle  carte 
nelle  leggi  del  medio  evo  fìirono  riguardati  come  schiavi  de^  iti(piorì  si 
ici  che  ecclesiastici.  ^ 

Pria  del  XVIII  secolo  V  avidità  dc^  signori  moltiplicò  ed  incrandi  tei- 
ente  le  coniglierie  in  Francia ,  che  le  terre  vicine  ne  erano  divorate  e 
ireachie  restavano  incolte  :  altro  t/orztf  dtW  interesse  prillato  contro  V  in- 
resse  pubblico  e  che  smente  le  teorie  di  Smith, 

In  Francia,  almeno  per  Taddietro,  la  nomina  a  tutte  le  cariche  di> 
;ndeva  dal  re,  quindi  i  grandi  ,  invece  delle  .  c^iimpagne.  frequcnUvano 
corte  ed  abbandonavano  la  direzione  ào*  loro  fondi  ai  tiitlori. 


Il  clero  ,  <^uaii  senza  funzioni  in  Irlanda  ,  consuma  le  sue  immense 
ite  in  Inghilterra  ,  togliendo  i  capitali  air  agricoltura,  alP  industria,  al 
mercio  \  si  dica  lo  stesso  d«^  proprietarj. 


mdite 
Dmjnercm 


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S33 

■r  nv'. 

VI.  Al 
Religiosi. 

La  religion*  oftttolica  che  ammette  il  culto  delle  imagini  o  aia  9m 
ttmento  dì  venerazione  pe^  virtuosi  personaggi  che  esse  rappresentano , 
•tata  favorevole  ai  progressi  della  pittura  e  detta  scultvra.  —  Siccome  i» 
I*  antica  Grecia  ìe  statue  degli  eroi ,  de^  legislatori  ,  de^  Biosofi  ,  àé*  gn 
ntli ,  de*^-  vincitori  ai  giuochi  olimpici  si  vedevano  ne^  tempi  di  Delfo  e  k 
circondar)  ;  perciò  si  può  dire  che  V  artista  era  in  qualche  modo  aniau 
anclie  dal  sentnento  veligioao. 

GvUL 

La  pubblica  esposizione  delle  manifatture  e  le  medaglie  che  otteng'^^ 
gli  inventori,  hanno  moltiplicato  le  invenzioni  ;  ogni  anno  comparisce  ip 
che  scoperta  che  risparmia  spesa ,  o  accresce'  il  prodotto ,  o  produce  t 
che  dappnma  non  producevasi. 

In  generale  ,  dove  V  opinione  pubblica  onora  gli  artisti,  le  arti  dirvi 
gono  eccellenti  ;  la  fama  della  loro  eccellenza  eccita  la  brama ,  e  difTop^ì 
nello  Stato  e  fuori,  P abitudine  di  farne  qso  ;  cosi  V  onore  diviene  (otli 
dì  ricchezze  ,  perchè  stimolo  della  volontà  dal  primo  grado  della  citili 
xazione  sino  aj^  ultimò.  Quindi  nelle  repubbliche  del  medio  evo  0'>r; 
poteva  salire  alle  cariche  pubbliche  se  non  da  chi  era  ascritto  alfaii 
della  lana  o  della  seta  od  altro. 


Vn.  Oli 


RtUgiosi, 


La  religione  cristiana  attribuendo  agli  nomini  la  atessa  orìgine,  rio 
Doacendo  in  essi  la  atesaa  natura,  dichiarandoli  figli  dello  stesso  padn 
chiamati  allo  stesso  destino  ,  soggetti  agli  stessi  dryvert ,  predicando  la  e 
ti\k  universale ,  proclamando  il  principio  non  est  distmetio  Judaei  tt  Gfwe 
nam  idem  Dominiu  omnium ,  dwes  in  otnnea  qui  iw^ocantillum  (San  Pi 
lo  ,  £ip,  ad  Bomanos  ,  X,  la);  quia,  non  est  perwonarum  accepinr  Pfl 
(  Act,  X ,  34)  ,  la  religione  crìstana  è  più  favorevole  al  commercio  di  fjn 
hntqne  altra.'         i 

OVi/ì. 

Alestan  ,  re  d^  Inghilterra  nel  X  secolo ,  dichiarò  che  ogni  coou^ 
clan  te ,  il  quale  avesse  fatto  in  mare  due  viaggi  di  luneo  corao,  sirr-.i 
•scritto  alP  ordine  de*  nobili  ;  e  questa  ,  una  delle  ragioni  per  cui  li  b0 
catara  ottieat  ivi  alta   stima  nelP  opioiooc.  Vi  si  veggono   atatot  vi 


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533 

IN    MIRO. 

:  MESTIERI. 

Reb'giosL 

La  religione  giudaica ,  per  allontanare  il  popolo  dalP  idolatria ,  proibì 
pvoranTente  le  statue ,  le  immagini ,  le  rappresentazioni-  dipinte  e  scolpite 
i  qu.ilun({ue  essere  vivente,' —  NelP ottavo  secolo  il  cieco  furore  degli 
conoclasti  distrusse  non  solo  le  cattive  statue  delle  chiese ,  ma  tutte  le 
tatnc  antiche  che  caddero  nelle  loro  mani.  Anche  la  rrlinone  musulmana 
i  mostrò  nemica  della  pittura.  I  Musulmani ,  per  esempio ,  opinano  che 
li  angeli  non  possano  entrare  in  una  casa  dove  v'^ha  ritratti  umani.  L^ar- 
ìsta  dovette  cessare  di  produrre  allorché  vide  I«  sue  opere  proscritte  e 
[guardate  come  profane  od  antireligiose, 

CiviU. 

In  più  repubbliche  della  'Grecia  e  poscia  in  ({uella  dì  Roma,  P eserci- 
to delle  arti  meccaniche  fruttava  una  specie  d^  ignomìnia  ed  escludeva 
lalle  cariche. 

Questo  ppegludirio  era  si  forte  presso  gli  Ateniesi,  che  Tesercirio  delle 
rti  rendette  ineltgibile  agli,  impieghi.,  anche  dopo  che  V  ammissione  di 
utti  i  cittadini  fa  eonvertita  iu  massima  generale. 

Nella  China  la  prevenzione  contro. ogni  innovazione  arresta  i  progressi 
Ielle  arti.  L**  eccessivo  amore  drlla  novità  può  produrre  effetto  simile,  prò- 
lamando  invenzioni  ridicole  e  quindi  screditando  le  ottime. 

lERCIO. 

lieb'giosi. 

La  religione  ebraica  tendeva  ad  allontanare  le  popolazioni  dkl  eon- 
atto  degli  esteri;  e,  in  onta  degli  sforzi  di  Salomone  e  di  Giosafatte,  la 
asta  sacerdotale  riosci  a  distruggere  il  commercio. 

I  preti  egiziani  fomentarono  il  pregiudizio  religioso  che  dichiarava 
leccato  il  viaggiare  fuori  delP  Egitto.  A  solo  motivo  d^  eseguire  nna  com- 
lissione  del  Governo  ne  era  un^  eccezione.  I  marinari ,  atteso  i  loro  con- 
Atti  eventuali  cogli  altri  popoli ,  erano  talmente  sprezzati ,  che  un  mero- 
ro  della  casta  sacerdotale  riguardavasi  come  macchiato  dalla  loro  pre- 
cnza. 

L^  opinione  che  dichiarava  illecito  V  interesse  del  danaro ,  rovinò  il 
ommeroio  europeo  per  dieci  secoli. 

Civili. 

n  senato  milanese  nel  XVI  secolo  esclnse  i  mercanti  dal  eeta  nobile. 
Kpendcra  allora  Milano  dal  governo  spagnoolo. 


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634 

IN   MO'. 

lAìt  in  onore  de^  mercanti  per  ordine  del  parlamento ,  ed  altri  moamneB 
pubblici ,  come  nel  foro  romano  per  decreto  del  senato  si  vedevano  crei 
alla  memoria  degli  uomini  più  illustri  nella  toga  e  nelle  armi. 

Sotto  Luisi  XIII  fu  dichiarato  in  Francia  che  la  mercatora  non  dcrt 

[ava  alla  nobiltà  ,  e  che  i  mercanti  potevano  casere  innalzati  alle  primaii 

iignità  del  regno. 


S 


VUI.  AB1TUDI2 

Nel  libro  de^  Proverbj  si  legge:  Sapientiam  ai^ue  doctròwm  sudUàti 
piciunt .  .  •  Stude  sapientiae  ^  JUi  mif  et  laetifica  cor  tuìim. .  .  Beattu  Aoa 
qui  imfenit  sapUntiam  et  qui  affluit  prudenUa.  MeUor  9ti  acqmsiUp  ejiu  m 
gotUuhne  argenti  et  auri  primi  et  puritsàni  Jructus  ejua,  Preiiosior  est  «Md 
opibut  s  et  omnia  quae  aesiderantur ,  huic    non  uaUnl  compararù 

Neir  Alcorano  si  legffe  la  seguente  equazione  :  V  inchiostro  ad.  doti 
e  il  sangue  del  martire  hanno   un  pregio  uguale  ne^  cieli. 

Nella  Bookharia ,  stabilire  nuove  scuole  è  un  atto  di  pietà  {  alioMi 
tare  dei  poveri  scolari  h  un  dovere ,  e  il  Kan  stesso  diffonde  la  aiu  lih 
ralità  sui  maestri  e  sugli  allievi  ;  ma  il  corpo  insegnante  è  stupido  ,  1 1 
teorie  che  si  insegnanf»  sono  goffe  ;  quindi  b  ▼«»  iflCmiione  manca ,  i 
non  si  rinnovano  i  secoli  di  Samarcanda. 

CwilL 

Nel  circondario  di  Newcastle  si  conserva  con  venerazione  ramile  cas 
in  cui  nacque  Gook  the  fece  tre  volte  il  giro  del  mondo ,  e  delle  p 
grandi  scoperte  arricchì  la  geografU  »  U  storia  naturale  e  la  navigazione.  - 
AlP  epoca  della  guerra  per  I9  contesa  delP  America  tra  la  Fcnncia  e  VU 
ghiUerra  ,  Luigi  XVI  QrdinJ»  <;hQ  in  qualunque  incQntrQ  (osse  rispettato 
va«cell9  di  G^ok ,  giacché  U  r^  di  Francia  aqq  £ic^«  guerra  alle  soiifcfi 

IX.   ABITUDDJ 
Reli^osL 

Gli  Ansirì  ,  i  Medi ,  i  Persifni  si  erano  fatto  un  dovere  religiosr  i 
condurre  le  acqne  nel  deserto  per  moltiplicarti ,  giusta  i  precetti  dì  h 
roastro  ,  i  principi  della  vita  e  dell'  abbondanza  }  quindi  vi  ai  incontr?i 
grandi  traccie  d^  una  antica  popolazione.  Sopra  tutta  la  strada  da  Ale{>f 
ad  Ham?  ù  trovano  ovunque  cPf ine  di  villaggi  1  cisterne  a0QiKUtCy  cvtf 
di  fortezze  e  di  tempj. 


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«35 


Finché  In  una  naxioBe  dura  lo  spirito  militare  non  é  com  facile  rlip 
1  alligni  quello  del  commercio}  è  ^oesta  una  delle  ragioni  per  cui  il  coni- 
nereio  era  quasi  oollo  finche  dar6  il  goremo  feudale. 

DoTc  tono  pochi  i  bisogni  e  di  poco  momento ,  come  tra  le  nazioni 
elraggicL  non  vi  può  essere  commercio.  ■—  La  pubblica  manoansa  di  buona 
éde  lo  diitrogge. 


NTELLBTTUALI. 


Reb'giosù 


in  ha  neirindonstan  nS  milioni  di  jonne  che  non  ssnno  né  leggero , 
lé  scrìvere  :  e  siccome  i  legislatori  indiani  hanno  loro  espressamente  proi- 
bito la  cognislone  de^  caratteri  delP  alftbeto,  perciò  esse  si  trovsno  in  uno 
tato'd^ignoransa  e  superstizione  di  cui  non  Vha  esempio  nella  storia  delie 
ribu  piò  seWafrgie  e  più  barìt»are. 

Socrate  condannato  a  bere  la  cicuta  perché  predicò  V  unità  di  Dio , 
ralileo  imprìaionato  perché  proclamò  il  moto  della  terra,  Cartesio  porsr* 
uitato  perche  dimostrò  in  nuore  modo  resistenza  delPEnte  Supremo  ,  o 
snti  altri  uomini  illustri  assassinati  per  essere  usciti  dai  pregiudizi  volga* 
ì,  non  invitano  a  seguirne  le  pedate. 


l  Turchi  riguirdano  come  cosa  vergognosa  T imparare  la  lingua 
zione  cristiana  ;  da  ciò  T  impossibilità  di  conoscerne  le  scienze  e 


lingua  d^uD.i 
azione  cristiana  ;  da  ciò  T  impossibilità  di  conoscerne  le  scienze  e  le  iu- 
enzionii 

La  rozzissima  Sparta  vietava  i  viaggi ,  acciò  il  confronto  cogli  altri 
opoli  non  ponesse  m  ^maggior  luce  la  sua  barbarie. 

L^  accaaemia    deUe  scienze  di  Beriino  dal  t8i3  in  poi  ha   tralasciato 

uso  di  scrìvere  le  siw  memorie  in  lingua  francese,  come  aveva  fatto  sino 

qiiHPepoca,  e  ciò  in  odio  de^  Francesi  che  devastarono  la  Prussia;    il 

uale  metodo  tende  a  diminuire  T istruzione  ,  giaechc  la  lingua  francese  e 

ii\  largamente  diffusa  nel  mondo  che  la  tedesca. 

OONOMICHE. 

ReUgiosL 

Il  Sfaomettano ,  istupidito  dal  suo  fatalismo ,  non  fa  nulla  per  cono- 
:ere  le  cause  de^  mali  ed  opporvi  rimedi .  Un**  insensibile  apatia  cbìnda 
ci  suo  animo  la  porta  ai  dispiaceri  ed  alla  previsione ,  e  lo  rende  qua»! 
.raniero  alla  sorte  de"*  contemporanei  e  de^  posteri. 

Le  eccessive  feste,  oltre  a^  impedire  i  lavori,  generano  Fosio  e  quindi 
gni  specie  di  tIsj.  Produoé  h  stesso  effetto  la  mìalinteia  carità  Terso  i 


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J 


536 

III  nv'. 

Prms»  gli  Ebrei  correrano  i  seguenti  proverbi  :  quegli  che  il  timor 
del  freddo  impedisce  di  lavorare  nei  verno,  è  ridotto  a  mendicare  U  stati 
Il  sonno  del  lavoratore  e  dolce  e  tranquillo ,  quello  deir  ozioso  è  agitat* 
Colui  che  condure  V  aratro  può  trame  vanto  e  mostrare  i  t>iogui  anim 
di  cui  si  serve,  ecc. 

Nella  China  è  infame  chi,  potendo  vivere  delle  sue  fatiche,  si  stod. 
di  vivere  alle  spalle  altrui  facendo  il  vagabondo.  I  ragazzi,  le  donne,  p 
artisti  ,  il  ricevono  a  sassate  ;  ec<A  perche  vi  sono  po<lìissimi  nacndici. 

Nell^  isola  di  Sumatra  se  qualcuno  tra  i  6gli  dello  stesso  ^dre  é*  ah 
sogli  altri  pe**  suoi  talenti ,  ottiene  comunemente,  benché  non  sìsi  maggior 
d^  età  ,  la  maggior  porzione  delP  asse  paterno  e  diviene  capo  della  fan! 
glia.  In  questo  sistema  di  cose  V  amore  della  rìochessa  e  del  potere  i 
stimolo  ali*  attività. 


X.  ABITUDEC 
ReligiosL 

>^  Dalla  religione  musulmana  è  vietato  V  ingresso  nelle  moschee  agli  0B^ 
cidi ,  agli  imbriachi ,  alle  donne  pubbliche  ed  alle  concubine. 

Antichissima  legge  ebraica  proibiva  il  taglio  degli  alberi  fruttiferi  su 
territorio  nemico  ,  e  limitava  il  taglio  degli  alberi  boschivi  a  quc^  sol 
che  erano  necessarìi  alle  operizioni  delP  assedio. 

La  carità  universale  ,  che  forma  tutta  V  essenza  della  religione  r 
Quacqueri  ,  è  la  causa  del  buono  stato  delle  loro  carceri  ,  degli  ospitai 
delle  scuole  e  degU  sforzi  fatti  per  incivilire  gli  Indiani. 

Cwili. 

Allorché  a  Sparta  un  uomo  diffamato  aveva  nn  consiglio  ntlle  da  pr^ 
porre  alla  Repubblica  non  gli  si  permetteva  di  farne  la  proposizione,  m 
De  dava   V  incarico  ad  un   uomo   dabbene. 

Atene  ,  che  fu  la  prima  ad  erìgere  altari  alla  Pietà ,  che  ,  per  rt- 
•iglio  del  filosofo  Demonace ,  ricusò  d^  ammettere  i  giuochi  sanguinari  " 
gladiatori  ,  Atene  ,  il  cui  Areopago  condannò  un  senatore  per  avere  oc*  .^ 
un  uccello  che,  preso  da  spavento ,  s'  era  ricoverato  nel  suo  seno;  At 
celebrava  con  canti  le  vittorie  ottenute  sui  barbari,  con  nenie  e  pian;:.-" 
U  vittorie  su  Greci ,  costume  che  almeno  aveva  il  merìfeo  della  naxknuU 


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537 

nr  miro. 

uestuantì  validi  e  renitenti  al  lavoro,  di  qualunque  «pecte  essi  aieno:  co- 
toro  cercano  in  questo  mondo  quel  paradiso  che  alcune  tribù  germaniche 
estinavano  ai  loro'  eroi  e  che  doveva  consistere  in  una  costante  ed  etema 
bbriachezza. 

Ne^  secoli  dMgnoranza  T  indolensa  vestendo  le  apparenze  della  reli- 
lone  moltiplicò  talmente  i  monasteri  che  il  Concilio  Lateranete  nel  iai5 
>  costretto  a  vietare  P  introdozione  di  nuovi  ordini, 

CivilL 

Presso  gli  Indiani  è  proverbio  essere  meglio  sedere  che  camminare , 
lacer  che  sedere ,  e  la  morte  migliore  di  tutto.  I  Turchi ,  giusta  un 
3ro  detto  volgare ,  amano  meglio  Puovo  d^oggi  che  la  gallina  deìV  indo- 
nani. 

,  ^  Nel  Congo  ottiene  fama  la  rapina ,  e  tanto  più  quanto  è  fatta  con 
»m  vigore  e  coraggio.  Di  qui  è  che  pochissimi  fatichino  e  sieno  tutti  mi- 
arabili.  Era  questa  medesima  la  massima  degli  abitanti  dell'antica  Grecia; 
'perciò,  dice  Tucidide,  non  vi  si  coltivava  che  quanto  poteva  bastare 
[iornali|iente. 

HORAU. 

ReUgiosL 

li**  odio  intollerante  contro  i  Giudei  in  Eyropa  ha  sempre  animato  il 
>opolo  alla  crudeltà  contro  di  essi. 

I  selvaggi  die  oecapano  una  paarte  dellMsoIa  di  Bomep  ,  credono  che 
a  loro  sorte  nelP  altra  vita  dipenda  dal  namero  delle  creature  che  avranno 
nassacrato  ne^  combattimenti ,  e  che  il  -.grado  di  felicità  vi  sarà  regolato 
>ul  numero  de^  cranj  umani  che  ciascuno  possederà. 

Opinione  religiosa  malintesa  vietava  per  V  addietro  di  strappare  lo 
scellerato  dal  tempio  per' consegnarlo  ai  tribunali. 

CivilL 

I  Romani  nel  giorno  del  trionfo  facevano  nocidere  in  carcero  i  re  vinti 
B  i  generali  nemici,  • 

1  Barbari  che  sconfissero  i  Romani  avevano  il  costume  di  bere  nel 
cranio  de'  nemici.  . 

In  generale  le  atrocità  eontro  i  nemici  e  oso  ordinario  de'  popoli  no» 
anco  inciviliti. 

Nel  regno  di  Lo^mgo  é  generale  opinione  che  nissuno  muojai  se-  non 


per  incantesimi  e  iattucchierie ,  opinione  che  generando   mutui   sospetti  y 
alimenta  Podio  e  le  guerre  intestine  tra  que'  popoli  semi-selvaggi. 


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53S 

CAUSE  ESTERNE  GEO 

A  z  i\ 

IH  WV\ 

L  POK 

La  miseria  d^ir  Irlands»  drik  Seosia,  della  Svizzera,  del  WUrtenboi 
(rhose  ,  eca  manda  molta  popolazione  nelP  America. 

AHorcbè ,  atteso  T  ioondazioiie  deficiente  del  Nilo ,  regna  carestia  il 
Tgitto ,  le  città  della  Siria  Tengono  ioTase  da  poreri  Egiziani 

Il  commercio  sottomette  la  popolazione  <r  Amburgo  ad  una  flnttin 
kione  perpetua  :  vi  giungono  stranieri  da  tutti  i  paesi,  Alemamu,  Ingiffi, 
Francesi  che  sovente  vi  prendono  stabile  domicilio  ,  mentre  pid  centioajj 
dWroburghesi  emigrano  per  affari  di  commercio  o  per  fitre  fortima. 

Il  bisogno  di  milizia  neffli  Stati  europei  U.  nascere  nella  STÌzzera  mi 
popolazione,  che,  giunta  air  età  di  ao  anni,  esce  dal  paese,  dove  noi 
potrebbe  pia  vivere.  Si  può  dire  lo  stesso  della  popolazione  Corsa,  i^i 
della  quale  alP  incirca  va  a  servire  nelle  truppe  straniere. 

n.  ac 

Gli  abitanti  delle  città  europee,  oonsamando  eapp^  di  caalorOy  ali- 
mentano la  caccia  di  questo  amubio  nel  Canada. 

La  China ,  la  Persia ,  la  Turchia,  avidissime  delle  pelli  di  naitorti 
zitielline,  mandano  capitali  al  Kamtsdutka. 

Se  lo  zerbino  di  Pietroburgo  e  di  Mosca  non  amasse  moatrani  ioroJia 
in  legferissima  pdiliceia  d'  ono^  e  non  la  pagasse  a  caro  presso,  canfarb- 
horo  di  mano  le  armi  al  Kamlsdiadalo  che  ne  va  a  caccia  :  in  una  pwcla, 
«  nftxauKrio  c^  il  rioco  sim  MvsOf  oecaft  il  povero  mm  mutfa  di ,^mM.  « 
non  poUrÌMca  neW  oxio^ 


m.PE 

Una  circostanza  favorevole  aumentò  per  lungo  tempo  in  Olanda  il 
eommercio  dei  pesoe  ani  Reno;  «  fa  il  consumo  che  abitnalnieiite  se  M 
faioeva  nelle  comunità  religiose  stabilite  in  gran  copia  lungo  le  apolide  é 
quel  fiume. 

I  riti  religiosi  della  chiesa  greca  rendevano  necessaria  P  importazione 
di  grande  quantità  di  pesc«  secco  e  aahto  nelle  scale  del  Levante,  fomcn:  * 
alle  pescherie  inglesi  ed  olandesi. 

Se  le  eoirienzft  divenisse^  pfA  scrupolose  in  Grecia  ,  creaccrAbcro  il 
vascelli  pescarecci  neir  ItoghiHerra  e  nell*  Olanda,  e  v(ce^er$a. 


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53g 
E  MODIFICANO. 


LZIONE. 

L^odtò  reciproco  dell*  popoTazioni  dMte-alIa  eaecia  ed  aHa  pastorizia, 
riva  una  continua  gnerra  che  distrugge  e  uomini  e  sussistenze.  La  tra- 
none araba  ricorda  1700  battaglie  successe  pria  de*  tempi  di  Maometto; 
!a  tregua  annuale  di  due  mesi  che  gli  Arabi  osserravano  con  fedeltà  re* 
iosa,  caratterizza  ancora  più  la  loro  costante  abitudine  d^  anarchia  e  di 
ilità.  Vogliono  essere  qui  citate  le  sterminatrici  guerre  d"*  ambinone* 

A  misura  che  nelP America  settetitrionale  va  estendendosi  la  popola- 
ne incirilita  ed-  oocopa  nuovi  terreni ,  la  popolazione  selTaggia  è  co* 
etta  a  ristringersi  entro  più  angusti  confini  :  ma  ritirandosi  infieruce 
atro  gli  Americani ,  talvolta  colla  scorta  delP  Inghilterra. 


La  caccia  eseguendosi  in  diversi  luoghi  nelle  diversa  stagioni  delPanno^ 
popolo  cacciatore  si  credt  leso ,  sia  che  venga  assalito  u  luogo  in  cut 
»ia  attualmente,  sia  che  yenga  invaso  quello  in  cui  caccierà  in  altra  sta- 
ne i  altronde  il  salvaggiume  soggiace  a  più  vicende .  aoindi  sono  fre- 
enli  le  guerre  tra  i  popoli  cacciatori ,  il  che  sospende  V  esercizio  della 
«ia  e  ne  disperde  i  prodotti.  La  guerra  accesa  dal  bisogno  di  difender» 
propria  sussistenza,  e  alimentata  dal  desiderio  di  vendicarsi,  il  più  vio* 
to  tra  i  sentimenti  che  provi  V  domo  selvaggio» 

Morir  di  fame  e  distruggersi  a  vicenda,  è  un  saggio  di  qnella  felicità 
i  Kousseau  e  Kaynal  regalarono  al  selvaggio. 

A. 

Oltre  la  diminuaione  della  auaresima  in  tutti  gli  Stati  Europei  f  ha 
mato  i  lucri  della  pesca  olandese  la  concorrenza  degli  ^  Inglesi  e  dei 
incesi,  cioè  la  ricchezza  della  Francia  e  delP  Inghilterra  è  cresciuta  na- 
almente  a  speàt  óeìV  Olanda,  il  che  e  una  ristrizione  alla  massima  cha- 
i  est  interesse  à  la  prospérùé  de  tous  (  Say,  TVncee  tPèconomief  tom.  I , 
586,  5.  édition). 

Caramania,  contrada  montuosa  che  forma  la  costa  meridionale  deirAsia 
lore  :  tale  si  è  V  effetto  della  thrannia  e  delle  reciproche  guerre  dei 
iciày  che  sopra  tutta  V  estensione  di  questa  costa,  bagnata  da  un  mare 
>ODdantemen(e  proTTitto  di  pesce,  aosi  si  scorga  un  solo  battello. 


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54o 

nr  pih 


IV.  HI] 


hn  manifatture  d^  accia jo  che  si  eseguiscono  in  Inghilterra ,  richieg 
no  il  ferro  di  Rosgalia  nella  Sreria. 

Gli  organi  che  si  suonano  nelle  chiese  cristiane,  sono  oostrotti  ed 
stagno  della  contea  di  ComouaUUs  in  Inghilterra. 

I  palazzi  deir  Olanda  dimandano  marmi  air  Italia,  e  le  sne  digt 
pietre  alla  Norvegia. 

In  somma ,  il  bisogno  degli  esteri ,  unito  al  potere  di  comprare ,  a 
corre  a  promovere  lo  sviluppo  delle  ricchezze  nazionali. 

V.  AG 

Lo  scarso  prodotto  di  grani  nella  Svizzera,  dipendente  dalla  tevp 
ratura  e  dalle  rapide  vicende  atmosferiche  cui  va  soggetta  ,  é  una  dfi 
cause  che  favorisce  V  agricoltura  nel  pian  lombardo ,  a  cui  la  Svizzera 
manda  grano.  In  generale  la  vicinanza  d^  un  paese  mancante  di  graai 
vino  ,  riso  e  simili ,  e  capace  di  pagarli ,  anima  Tagricoltura  che  può  ta 
ministrarli  ;  il  che  è  vero  di  qualunque  altro  ramo  di  produzione. 

La  coltivszione'de'' fiori,  delle  radici,  de^  ranuncoli,  anemoni,  lai 
rosi ,  giacinti  e  giunchiglie  ne^  giardini  di  Savona,  è  alimentata  dalla  n 
chezza  delle  città  italiane  ,  spagnuole,  francesi  ,  germaniche ,  cui  si  sgi 
discono.  In  generale  V  altrui  ricchezza  è  un^  eventualità  favorevole  p 
noi ,  perchè  ai  ricchi  si  può  vendere ,  dai  ricchi  si  può  comprare. 

L^eccezione  a  questa  leggo  generale  si  vede  nella  divisione  segocslei 
numeri  IV  e  V. 

VI.  MI 

La  rivocazione  delP  editto  di  Nantes ,  fatale  alla  Francia ,  procurò  f 
gliaja  d*  artisti  alP  Inghilterra  e  alla  Germania. 

A  misura  che  va  estendendosi  la  civilizzazione ,  crescono  le  disii 
d^  ogni  maniera  di  manifatture;  è  questa  una  delle  cause  de"*  progressi  ^ 
manifatture  inglesi ,  e  per  cui  V  Inghilterra  cerca  d^  incivilire  tutte  le  | 
polazioni ,  ed  é  stata  la  prima  a  riconoscere  V  indipendenza  delPAmn 
meridionale.  In  generale  il  consumo  estero  fomenta  le  arti  naùonafi: 
utile  air  lochi I  terra  che  le  truppe  regolari  in  Persia  vestano  uniformi  n 
fatti  a  Londra.  ^    .  i 

VILd 

I  reciproci  bisogni  delle  nazioni  sono  sicuri  ed  eterni  vinooli  dici 
mercio.  It  settentrione  d^- Europa  abbisogna  del  vino,  deH^olio,  de'f^ 
della  seta  ,  ecc.,  del  mr^zodì  ;  il  meazodi  -abbisogna  del  vame,  del  ^ 
dello  stagno  ,  delle  pellt ,  pesci,  legnami,  pece,  eoo.,  copiosissimi  ■<>  < 
tentrione ,  cosicché  i  relativi  pacti  aooo  reciproeamente  debitori  e  crrOtf 


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aoGu. 


541 


La  gran  copia  del  combnttibile ,  V  abbcodanza,  la  iiccI|eBvi  e  in  pu^ 

UM  de^  mioerali  rendono  in  Isvezia  la  £ibbrica  del  ferro  talmente  facile 

ecùnomìca ,  che  i  ferri  di  questo  regno  ai  tfeaspoHanò.  ita  tutti  i    paesi 

1  mondo  ad  un  pntzo  si  modico^  che  pruentano  ima  conoomnza  t&nri^ 

e  a  tutte  ìe  fiicine  éituate  fnrtsso  U  mare»  .  /   .       ,    m 

La  concorrenza,  del  ferro  della  Stiria  diminuisce  f  attività  delle  httjiùe 
1  Serio  ,  ecc.  * 

L' attnù  rieehezza  s  simile  alla  nostra  f  può  essepci  nocit^a  sui  mercati 
zi,  e  ancora  pia  sul  mercato  nazionale. 

>LTURA. 

L*  aumento  dell^  agrìcoltura  in  Francia  ed  Inghilterra  ha  ridotto  alla 
ita  P  esportazione  del  grano  dsgli  Stati  barbareschi ,  dalla  Sicilia ,  città 
seatiche  ,  Polonia  ,  Stati- Uniti  americani ,  ecc. 

L^  estrema  fertilità  della  Russia  meridionale  riesce  nociva  alP agricoltura 
ropea,  perchè  i  suoi  grani  discesi  pel  mar  Nero  compariscono  ne^  nostri 
rti ,  vi  abbassano  i  prezzi  de^  nostri  grani ,  n^entre  ne  e  più  costosa  la 
Itivazione. 

La  diminuzione  nel  consumo  estero  abbassa  il  prezzo  de^prodotjti  na- 
nali.  Nel  i8a6  P ammiragliato  inglese  avendo  determinato  di  sostituire 
tone  di  ferro  alle  gomene  delle  navi  della  marina  reale,  fece  abbassare 
molto  il  prezzo  della  canape  nel  settentrione. 

Nella  Pal<^stina ,  esposta  alle  incursioni  degH  Arabi ,  P  a^ricóllo^'  se- 
na col  fucile  allA  mano,  di  rado  miete  il  grano  maturo,  e  lo  nasconde 
sotterranei. 

MESTIEKL  ;   , 

Vi  furono  insurrezioni  negli  scorsi  anni  a  Manchester,  perchè  eresòe-^  ' 
no  i  lavori  nelle  officine  di  Parigi.  In  generale  un  milione  d^attisti  sùrto 
1  continente  ha  tolto  il  pane  ad  un  milióni;  d"* artisti  in  Itoghilterra,  giae^* 
è  P  Inghilterra  era  per  P  addietro  abituata  a  provvedere  di  manifiitture 
continente.  '  . 

Fa  d*  uopo  qui  ricordare  le  leggi  barbare  che  vietano  agli  artisti  di 
nare  in  paesi  esteri ,  i  cambiamenti  di  governo  per  cui  si  cambiano  i 
itati  commerciali,  i  cambiamenti  ne^  gusti  per  cui  più  consumi  cessano, 
|uindi  le  dimattdtf  di  màniflrttttre.  .  i  ..-    -  > 

iRClO.  '  '      "  '  '       '.'    '  '     .■  '...  '..',  "•'   .  .. .' 

Nnocono  al  commercio  "  l 

La  mpltiplicità  di  piccoli  Stati  che  arrestano  ad  ogni  istantif  (;on  dazji, 

belle  9  barriere,:  usi  diversi  per  terra  e  per  acqua;  .  •  •    <        > 

Gli  atti  ostili  che  gU  Stati  escrbitano  gli  uni  sugli  sfttri  xo*  loro  re^o- 
Filoso/,  della  Siat.,  voi  IV.  3$ 


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DI  t9u'* 
Sviluppa  le  cognizioni  commerciali  la  pubblicazione  delle  t«ite  m\ 
marittime  di  qualun<|ue  specie  relative  alla  forma  delle  coste ,  lalPostsld 
za.).  direEÌ«Be  /  l«Dgbezz«i  degli  «cogli ,  M  hvatàd  di  sàbbia,  delle  €?orra 
ti,  etc- 

.  .  FaTorìsooDO:  il  potere  di  oommefciare  i  porti  frincbi^>in  coi  si  p 
depoèra,  «cimi  pagare  dazj  j  4{aalum|«e  mennmaia^  ed  aspelfterri  V  ood 
sione  di  vendere,  Tinvcnzione  dt^  vascelli  a  vapore ,  le  poste  regoUri ,  I 
dSUgÈnz»  j  eco< 

,  .  ^  Vffl,  ABITUM 

Alessandro  ordinando  che  ncUs  distrazione  di  Tebe  fosse  salvata  I 
casa  di  Pindaro,  diede  prova  di  yrnerazione  per  le  lettere. 

,,  Luigi,  XIV  pandava  pcemj  ai  dotti  d' ogni  genere,. benché  non  fo«« 
suo!  sUifiiti;  Jftl  ftitlo  Ib  stetóò  ritoperatorc  Alessandro:  egli  rontnbi 
q^^i^i'  5i),ooo'  rubli  per  le  diffrtentl  edizioni  delle  opere  d'*HnmboWt.  Vii 
tore  di  questo  scritto  coglie  volontieri  1^  occaào^e  di  protestare  qui  la  id 
profonda  ricòtioscenza  al  sullodato  'sovrano. 

In  generale  1  governi  illuminati  de<ìidcrand  la  civillzzatiTme  e  la  pH 
sperità'dc^  loro  vicini  come 'la  propria',  persuasi  che  eoi  soli  popoli  ìli 
minati  si  può  «vere  relazioni  sicure ,  e  coi  soli  rìcclii,  proficue  ;  perd 
apiròdo  ìt  scuole  e  le  università  a  chiqnque  si  nazionale  che  estero. 

IX.  ABlTUDfl 

. .  La, più, Q  mepo  rigprom  qatue^ima,  pcff  Taddietro,  poteva  rìguardan 
cqmf;  effetto  dVsberna  i|ifl«wnsa,  giacobc'  M  qualità  del  vitto,  per  sci  «H 
timane ,  regolavast  secondo  gli  ordini  che  venivano  da  Roma. . 

I  prìncipi  protestanti  nel  XVI  secolo  si  sottrassero  a  queir  inSneozj 
e  i  principi  cattolici  nel -secolo  XVIII  la  modificarono,  non  -penBeltendi 
U  j[>a|]||b^ÌGffMp*^e. degli. ipdqlti  s^  n^n^  s^.  .dopo  la  loro  approvazione. 

...J^a  progressiva  diminuzione,  dclU.  consuetudine  quairesimale  può  c«vc 
rappresenU|ta  dal  progrejssivo  numéfo  de**  buoi  che  dal  XV  secolo  in  fi 
v^ijinei^p  annualmj^te  u^fùsi  9el  ^mj>|i^  dcUa  quaresima ,  giacché  per  V  ^ 
dietro  qualcuno  solamente  nccidevasi  ad  uso  degli  anlmalatù 

•'     I         •  '  .  '  :         .  •  . 

X.  ABITÌ  W1 

Una  nazione  umana  e  incivilita  ,  conquistando,  «ma  Daziooe  rozza 
semibarbara ,  ne  addolcisce  talvolta  il  costume  :  è  celebratissimo  il  fv*'* 
che  Gelone  di  Siracusa  impose  alla  vinta  Cartagine ,  cioè  che  da  indi  < 
poi^  vittime^  umane  non  più  macchiassero  del  loro  sangae  gli  infami  il 
tarì  afrìcani.  — ^  Tiberio  ordinò  la  dissoluzione  del  corpo  de^  Druidi  e  I 
GaTlie  ,  e  fa  cessazione  delle  loro  barbai'e  cerìmonié ,  nelle  qviali  si  «>'i 
ficavano  vittime  umane;  ma  il  tiimor  sospettoso ,  e  non  P  amore  delfica 
nità,  9Vggeri  queaUo  umano  consiglio  al  tiiatao  di  Roma. 


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5i3 

0   UVKO. 

lenti  commerciali ,  per  eiempio  V  atto  di  naTigazione  dtW  Inghilterra 
1  1660; 

Le  guerre  marittime,  la  peste,  la  mancanza  di  sicurezza  nelle  strade  i 

I  pirati  che  infettano  i  roari| 

L"*  uso  Tigente  presso  più  nazioni  barbare,  e  che  era  comune  per  V  ad- 
itro  in  Europa,  d^  impadronirsi  de^  Tzscelli  naufragati,  e  ridurre  gli  equi- 
^gi  in  servitù. 

TELLETTUALI. 

Omar,  distruggendo  la  biblioteca  d^Àlessandria,  recò  immenso  e  irre* 
rabile  danno  a  tutte  le  nazioni. 

n  governo  spagnuolo  proibì  ^  sotto  pena  di  morte ,  la  pubblicazione 
Ile  notizie  rebtive  alhi  navigazione  nella  baja  di  Mandinge^  sulla  riviera 
e  vi  si  scarica,  sulP  altra  ^etta  Glepo,  che  iii  getta  nella  baja  del  Pana- 
>,  acciò  le  altre  nuiooi  non  venitsero  «.ataopcìre  un  passaggio  pi»  facUa 
i  golfo  del  Messico  al  gmnde  Oceano  iJoumal  dts  Voyas^tM^  tom.  I,  pa- 
ia 193-194).  .       ; 

In  generale  i  gbvemi  superstidosi,  o  che  fingono  divozione,  non  fa* 
rìscono  le  scienze  né  in  casa  né  fuori.  * 

« 

^ONOMIGHE. 

I  palazzi  di  Roma  dimostrano  che  per  P  addietro  vi  zi  spediva  oro  da 
tte  le  parti  del  mondo  a  titolo  ^dispense,  asaolualoni,  grazie,  conces- 
>ni,  autorizzazioni ,  eoe. 

La  situazione  non  economica  della  maggior  parte  delle  eiUà  Siciliano 
pra  montagne,  ebbe  per  causa  T  impotenza  di  difendersi  dai  Saraceni , 
»rmanni,  ed  altri  esteri  nemici. 

L^ambizione  d^un  vicino  potente  rende  necessario  un  proporzionato 
tema  di  difesa,  cioè  fortezze  e  nomini,  per  conseguenza  imposte,  il  che 
nivale  a  diminuzione  di  rendita  in  tutte  le  classi.  Lo  Stato  dell^  Europa 
t>]iga  r America  ad  erigere  fortezze  sul  suo  litorale ,  a  mantenere  nume- 
ra marina,  ad  avere  copiosa  milizia  ed  un'  armata. 

ORALI. 

La  pubblica  vendita  delle  indulgenze  nel  XVI  secolo  per  ordine  di 
'One  X,  guastò  vie  maggiormente  la  morale  già  guasta  delle  nazioni  in 
lelP  epoca. 

Ne^  porti  di  mare  dove  affluiscono  molti  stranieri  che  i  lunghi  viaggi 
strinsero  a  lunghe  diverse  astinenze,  i  costumi  non  sogliono  essere  troppo 
stìgati;  le  donne  e  gli  scroccatori  colgono  più  occasioni  di  largo  gua- 
f  no  ne'  continui  marinari  che  vi  sbarcano,  e  dopo  quindici  giorni  od  al 
u  un  mese  tornano  ad  imbarcarsi. 

I  paesi  situati  sulle  lince  di  confine  sogliono  essere  infestati  da  con- 
banditreri,  fuorusciti  e  maWiTtnti  di  più  specie. 


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FINE  DEL  VOLUME  QUARTO 

D  BLt.À 

Filosofia  della  Statistica 

B     DBLLI 

Tavole  Sinotticek. 


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QUESTIONI 

SULL'    ORDINAMENTO 


DBLLK 


STATISTICHE 


D  I 


GIANDOMENICO  ROMAGNOSL 


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:  i      .     ;  » 


i    /    !  W    /•    ,    i   ;'   .•  n      .      ) 


■  M   .  ,     /  \     •  t  ■        •«       '  '        ■    ,*      ^  \  I 


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SA? 

QUkS TIGNI 
SULL' ORDINAAIENTO  DELLE  STATij$TI(jflB,.; 


,  ..1 .     .;         '• 


ì^òpi-à  utttt^^dtentea  cleHa  qtmle  non  la  ^Còsa^  tna  iié- 
iameoté  il  tloitaé  è  nfodernoysu  df  ttna  ^detizk  in- 
•toroò  a  cui-  è  stato  scritto  cotanto  senta  ò&a  Tòrsef  nh 
ila  stala  coita  là  nozione  direttrice  f  sa  iuna  sc'néntk 
'«he  ogu'ì  dì'  (Mù  pro^ó^  la  curiosità,  e  per  cui  in  Eu- 
ropa tutta  si  vanno  ognor  [^lU'coinuIaàdò  nófisia  pd« 
sitive  ;  su  questa  stiékieb  dico  |)iacque  al  $ìg,  Giam- 
battista Sày  éf  ptibbiiéare  nel  settembre  deir  ànnb 
1817  una  Mettiortià  di  pdg.  ±éì.  ìhtìtoìàiky  Délf  o^ito 
e  delùi  udiità  deità  Staiiìftfca.  —  l*are  che'  '  questa 
Memoria  sia  destinata  a  giustlfìc^re  la  ittea  dell'ufficio 
puramente  transitorio  delle  Statistiche  da  lui  immag}- 
ìmAo,  tanto  nel  discorso  suo  preliminare  al  trattato 
di^* Economia  pùth^ctj  pag.  XX  della  secónda  edizione, 
quanto  in  un  articolo  inserito  nella  Rerìsta  Enciclo- 
pedica dei  marzo  i8a3y  pag.  824»  dorè  dir  gli  piacque, 


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548 

che' supponenSo  anche  le  StattsticKe  eccellenti^  cioè  n 

dire  veraci  nel  momento  in  cui  furono   estese  ^   esse 

non  sono  più   tali  nel   momento   nel   quale   vengono 

consultate. 

Nella  recente  Memoria  si  assunse  di  trattare  di  prò» 
posJto'  dell*  oggetto  e  della  uCilità  delle'  '  Statistiche. 
Quanto  M*  oggetto  egli  pretende  in  sostanza  che  la 
Statìstica  debba  comprendere  solamente  le  attualità 
non  durevoli,  ossìa  la  menzione  delle  sole  circostanze 
transitorie  e  sovente  alterabili  di  un  dato  paese.  — 
Quanto  poi  alla  utilità  egli  non  si  spiega  chiaro  pe- 
rocché ei  non  dice  positivamente  a  che  servir  debbono 
le  Statistiche.  Invece  egli,  spese  molte  pagine  a  dimo- 
strare gli  errori  commessi  sul  conto  del  numero  della 
popolazione  e  ad  esagerare  le  difficoltà  neli'  accertare 
qi^esto  punto  di  Statìstica*  ^-*  :£gli  inoltre  pretende 
che  r  economia  politica^  quale  da  lui  à  iptesa ,  sia  il 
fondamento  della  Statistica,  quasi, che  la  teoria  del 
tornaconto  privato  dalle  ricchezze  dovesse  servir  di 
norma  direttrice  per  indovinare  lo  stai»  intiero  di  oa 
.dato  popolo  e  per  dame  ragione. 

Se  r  argomento  non  fosse  sommamente  importante» 
,«  la  celebrità  deli'  autore  non  fosse  grande,  noi  ei  ast^r* 
remmo  di  buona  voglia  da  qualunque  esame  dcUa 
Memoria  suddetta.  Dall'  altra  parte  poi  senz^  un'  idea 
giusta  e  dimostrata  dell'  ordinamento  delle  Statistiche» 
il  pubblico  iM>n  potrebbe  avere  un  criterio  onde  giu- 
dicare della  controversia.  Per  la  qunl  cosa  crediaoia 
prezzo  dell'opera  proporre  le  questioni  di  massima 
concemeoti  l'ordinamento  delle  Statistiche»  esaminando 
dappqi  le  sentei^.dei  sìg.  Saj  inserite  nella  detta 
Memoria. 


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549 
L  QvBSTiONS.  —  SoUo  il  nome,  di  Statistica  in.  ge- 
nerale che  cosa  si  vuol  comunemente  significare?^ 

Risposta. 

«  L' esposnione  dei  modi  di  essere  e  delle  produ- 
9».KÌoiit  interessanti  delie  oose  e  degli  {uomini  presso 
9»  di  un  dato  popolo  »• 

Prima  di  lutto  abbiamo  domandato  di  eondsoere  il 
significato  comune  del  nome  di  Statìstica  nei  conoette 
suo  generale.  Ognuno  sa  che  trattandosi  del  «igiMfidato 
delle  parole,  l'uso  comune  &  legge»  II.  fitteofo  ptA 
benn  dai  concepimenti. volgari  e  confiisi  &r  sortire  le 
idee  esseniiali  nascoste,  ma  non  può  né. mutilarne. né 
traTolgerne  il  concetto^  Ora  esaminando  il  comnine 
concetto  annesso  al  nome. di  Statistica  «he  cosa  tro- 
viamo noi  ?  —  Che  le.  notisie  tutte  interessanti  sulle 
cose  e  sugli  uomini  di  un  dato  paese  furono  comprese 
sotto  il  nome  di  Statistica  considerata  in  .generale, 
talché  alle  notisie  separate,  per  esemj^  eul  territorio, 
sulle  persone^  sul  governo,  ntm  fu  mal  attribuito  il 
nome  generico  di  Statistica,^  ma  bensì  quello  di  Topo^ 
gjrafia^  di  notizia  dei  costumi^  del  regime  di  un  dato 
paese.  Questo  concetto  é  notorio  per  fino  agii  scolari, 
ai  quali  vengono  mostrate  le  definiuoni  date  dai  di- 
versi scrittori  europei  della  Statistica. 

Fu  bensì  ricercato  se  ràano  stati  convenientemente 
avvisati  e  raccolti  i  materiali  tutti  spettanti  alle  Stati- 
stiche,  n»a  ninno  pretese  mei  di  separare  gli  elementi 
.di- fatto  costanti,  relativi  al  bene  e  mal  essere  d'.u/ti 
popolo  dai  variabili,  e  di  assegnare  i  costanti  alU  gc.o« 


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55o 

graGa  fisica  comprendendovi  fino  il  governo  (oome. 
vuole  il  sig.  Sa^)^  e  rìteoere  I  variabili  per  la  Suii- 
stìca  propriamente  detta.  Ognuno  comprese  pur  troppo 
che,  a  cagioo  d'esempio,  un  dato  paese  aperto  o  mu- 
nito contro  assalti  esterni,  produttivo  o  non  produttivo 
di  cose  soddisfacenti  ai  bisogni  della  vita,  bagnato  o 
«lane^nte  di  fiumi  onde  viaggiare,  trasportare^  irrìga- 
rCy  movere  opificj  e  servire  ad  altri  usi  uraain,  ecc.  » 
presenta  drcostanàe  inleressanti  agli  nomiBi'  ed  alle 
flMttioni  s  e  p^  jnei  comune  ooncetto  <|iie8te  cilxMMtattBe 
•tabìli  furòiio  compisse  e  ricbiesle  come  porti  inte- 
granti delle  Statistidie.  I^el  eonoetto  cornane  adunque 
tanto  gK  elementi  costanti  quanto  i  variabiK  influenti 
ani  bene  o  mal'  essere  di  un  doto  popolo.  Tengono 
abbracciati  cóme  esaensiali  alle  Statistiche  generati  e 
-Del  senso  il  pia  universale. 

Fissato  P  ^oggetto  cómpietmo  delle  Statistìcbe  iateBO 
dal  comune  concetto,  resta  a  vedere  quale  sia  la /br- 
/na  niatarìale  eomcHiemente  richiesta  sotto  della  quale 
sì  vuole  rappresentata  la  Statistica.  —  Forsecbè  uh 
ìammasso  disordinato  di  notide  singolari  e  staccate  co- 
stituisce le  Statistiche  eomunemente  volute  ed  intese? 
No  certamente.  Eppure  abbiamo  una  raccolta  di  no- 
licie  interessanti.  Che  cosa'  ne  risulta  ?  Che  colla  setn* 
plice  raccolta  delle  notizie  singolari  e  sgranate  voi  non 
presentate  le  Statistiche  intese  e  volute  dal  senso  co- 
ihone,  ma  solamente  i  primi  materiali  per  costruirle  ; 
niella  stessa  guisa  che  mostrandomi  »  mattoni,  la  cal- 
ce, la  sabbia,  ed  i  legnami  destinati  ad  una  fabbrica, 
non  mi  presentate  la  fabbrica  stessa ,  ma  i  malei-iali 
di  lei. 


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sii 

Ora  quando  «i  doanmla  di  eonoiccre  il  modo  di 
€sseró  «  ie  produzioni^  uft  dato  popolo,  si  domanda 
dì  oonoaoerèiil  prospetto  unito  e  vivente  di  quest<y 
popolo  senaa  del  qufcile  le  Statistidbe  non  servirebbero 
albi  lor»  dèstfnazioue,  come  si  mostrerà  più  ^otto.  Dtt«i 
qtte  non>8Ì*d<MMMidad»  icooobcere  solamente  gli  efle-^ 
menti  nogekn^inia  «liaMio  k  loro  costruùùne.'Duti^ 
q«6  là  '  ferma  di  citi  si  tratta  ncifl' insiste  in' tra H 
semplice  oolledonè  dsa'ppa^eocbio /ma  bensì  in'tiÉk 
onstruaidnè  feiittf  e  pai tteolareggiata^  delle  dotile  rai^ 
cblte^  Si-potrébfaa  <]^iiidi  peh  ima  larga  indu^^enstf 
aUe  prime  opiletionl  attribuire  il  •noma  di  Sàuiittdh^ 
sppapfèabhiait^  ed  alle  noliaie  tesante,  il  noma  di  Sia^ 
tìsiiok»'  cosiru^e*  Le  prime  eolleftiotii/  parlando  esbt^ 
tamente ,  non  meritano  il  nome  dì  statìstiche  ,  itìà 
idametate  di  maitrùM  ónde,  fotmaré  le  6tatiMi<ehìs'. 
•  Cevtamealer  queaii  materiali  sono  ìndi^ensabili,  pè- 
fDoehè  senza 'di  essi  la  Statlafiche'^aVébbero  o  imposf 
sibili' o  imioagtaariat  mw «dessi  de^bftfcib  riwane^ e  n<j-t 
gli  afcfaivj  oòmé  testimoni  destinati;  a  >fiir  fede  della 
▼eracità  deHei  cose  assetrittein)^  Stafistkbe  'costrutte. 

Per  la  qoal  ansa  ognun  nrede  ^nale  sia  la  forma 
comunemebte  intesa  delle  Scatisticbe  ^  come  qiieiM 
differisca  dalle  prime  e  sgranate  notizie  sia  preseta  tate 
alla  rìnfÌMa,  sia  ordinate  in  tabelle.  Volere  a  A  fìitte 
collezioni  atlribcAre  il  nome  di  Statistica  è  un  cototro* 
senso  patì  a  quello  in  cai  si  volesse  dare  il  nome  di 
prospetto  di  una  fabbrica  ad  un  infenfario  di  mate-*  , 
riali. 

Concepita  la  vera  fofma  delle  Statistiche  comune- 
mente intasai  rimane  a  rivelarne  distintamente  il  ra- 


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55a 

ratiere  proprio  ed  i  iindii  rispeUM*  —  Koi  sappiamo 
io  generale  che- si  tratta  dKcognizioiii'di  fiitlo  interno 
un  dato  popolo*  Ma  a  dbe  ;rnBftare  si'  debbono  queste  . 
co^itioni?  Bispondo  die  secondo,  il  senso  comune; 
non  si  tratta  di  oenosoere  i  JiuU  partieotori  accaduti 
presso  di  un  dato  popolo,  ma  solamente  dà  conoscere 
i^  ciroostanse  di  fiittò  abititeli  sia  dell'essere,  aia  delle 
prodoaiooi  le  quali  riguardano  il. bene  o  malessere 
di  lui.  Modi  di  essere  e  ptodaziòni  isUeretsand  ceco 
ciò  che  si  domanda  di  colioseerQ  ootte  Statìstiche  gn- 
nerali.  Dunque  non  sì  domanda 'la  &ioria  positiva  di 
un  dato  popolo,  non  si, cercano  le  sne  gesla^  i.  suoi 
accidenti^  ecc;,  ma  solamente  la  notixia  della  sun 
buona  o  cattiva  ^iluanOne  e  delle  sue  prodosioni  in- 
teressanti .    ... 

Danque  la  Statistica  appartiétio  propriamente  alfai 
storia  deUo  stalo  pesitiiro  deU' umano  tncitilimento^  e  si 
può  rassonùgliare  alla  slorin  naturale  dello  piante  e 
degli  animali.  Qui  parò  contea  notare  eke:questa  ti. 
sta  generalissima  può  abbracciare,  anche  la;  sficcksMoao. 
di  molte  StatisUcAiei  dalle  quali  sorgane  .dorrebbe  quo? 
sta  storia  dello  stato  posHito.  Esattaqsente^però  parlando 
ogni  Statistica  propriamente  delta»  non  é  che  una  po- 
sizione temporanea  di  questa  storia  di  SWq  cui  si 
dovrebbe  desiderare  riDnovata  ogni  treni' anni. 

La  Statistica  pertanto  occupa  un  luògo  di  anetàto 
fra  la  storia  degli  accidenti,  conerei!  del  metodo  delle 
nazioni  e  la  storia  filolofica  d«Ua  civiltà  di  queste 
nazioni  Ecco  il  perchè  fu  detto  nella  definizione,  cke 
la  Statistica  in  generala  copsisle  nella  esposizione  dei 
Diodi  di  essere,  e  dette  prodauoai  interessanti»  e  i 


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fu  detto  essere  l'esposhìoieie  degli  oppenmenii  di  ati 
dflto  popolo.  Sotto  il  nome  di  medi  di  estere  si  com- 
prende appunto  lo  stato  assoluto  e  relativo,  astrasione 
fetta  tasto  dalle  azioni  singolari  e  pOMtive  ,  quanto 
dalle  loro  cagioni.  Sotto  il  nome  p<M  di  prodmipni  si 
indicano  le  opere  tanto  naturali  quanto  artificisH  che 
danno  forma  permanente  alle  cose  visibili  «d  utilità 
deir  nomo  prescindendo  dall'  idea  del  loro  magistero. 

//  Questione.  —  QuoT  ò  U  genere  di  notìme  alle 
quali  li  suole  in  oggi  per  antonomtuia  appicare  il 
nome  di  StatUtìeat 

Risposta. 

«  Quelle  che  si  riferiscono  allo  stato  eooMraiao  9 
»  morale  e  politico  di  un  dato  popolo  stablniente 
j»  fissato  su  di  un  dato  territorio  e  conviventi»  in  ci* 
9i  vile  coUegansa  ». 

Benché  distinguere  si  possano  tante  specie  pertico* 
lari  di  statistiche  quanti  sono  i  rami  diversi  si  notizie 
interessanti  su  di  un  dato  paese ,  ciò  non  «stante  è 
invalso  nei  giorni  nostri  l'uso  di  appellare  per  anto*^ 
nomasia  col  nome  di  statistica  quel  complesso  di  no- 
tizie che  esprimono  lo  stato  economico  morale  e  pò* 
litico  di  una  civile  società  vivente  stabilmente  su  di 
un  determiaato  territorio.  Alle  altre  specie  di  «tatistica 
furono  aggiunti  i  rispettivi  predicali  partioolarr;  e  però 
troviamo  le  denominazioni  di  Statistica  nurc§ntile^  di 
saniiaria,  di  mortuaria  ^  di  industriale^  di  mMiure^  ecc. 
Per  Jo  contrario  quaodo  si  pronuncia  il  ^  nudo  nome 


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554 

di  statistioa  sì  suole  boitiuii«metite  intendere  i'etposi- 
zjone  eomples^i^  delle  notizie  ìoteressaotl  intorno  Io 
stato  «conomiqo»  modale  e  politteo  di  un  dato  popdo 
Qgricok  Q  coitiuBercMi!9,.E  «ccoaie  il  cartitleriatico  di 
M  fatti  popoli  ^i  è  V  inoiTtli mento  ceflaentato  dall'agri* 
oolture»  fecondato  dalla  religtone^  e  syiluppato dal  ^o- 
v«roo.(pel  quale  em.  vanno  paMO  passo  avticinan* 
do.si  aita  migliore  e  pìh  sicura  oottviyenEa)^  eoa  alle 
notìzie  interessanti  i  popoli  agricoli  e  commerciali  at- 
tribuir si  può  il  nome  di  Stodsiica  cwHe, 

E  qui  eonyiene  avvertire  ad  una  significazione  può* 
vamenle  attribuita  alla  parola  Slato ^  la  quale  cangia 
di  sigtificato  trattando  appunto  delle  società  agricole 
e  commerciali  fissate,  su  di  un  dato  territorio  e  per 
ciò  stetso  ordinate  a  civiltà.  La  parola  Stato  non  in- 
dica più  allora  una  mera  \$kuaAòme.^  na  extandio  la 
persona  stessa  caUettiva  della  data  aociétà  fissata  sopr» 
di  un  òato  territorio  vivente  precipuamente  colPagri* 
coltura  e  col  commercio. 

A.  questo  proposito  cade  in  aoeoncio  un  passo  di 
tua.  celebre  professora*  di  Gottinga?  «  Ntuno,  dice  egli, 
j»  ardirebbe  sostenere  ohe  i  Calmucchi ,  t  Kirgis,  gli 
M.  Arabi  beduini  fermino  uno  Shuq  (civitas^)^' QviesiA 
H.  parola  nel  suo.  sdgaifiealo  storico  non  indica  fuor- 
«*  che  uà  popolo  ohe  ha-  un'abitazione  fisfa  e  che  è 
n  proprietario  di  un  detoi^minato  territorio;  o  per  dirio 
y>  alU*i(nenti  Taliitazione  permanente  e  la  proprietà 
^  fondiaria  formano  il  secondo  e  principale  carattere 
^  di  uno  stalo.  La  siottrezaa  delle  proprietà  costituisce 
»>  il  prittOe  forse  il  «olo  scopo  delia  oivtie  associa- 
<*  zioue..-La'  pbopridà  estendere. si  può  tanto  agli  og-» 


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555 
n  getti  mobili  »  quanto  agli  immobiKy  ma  qudli  die 
»  pei*  il  loro  carattere  di  perpetuità  danno  a  questo 
»  diritto  tutta  la  sua  iroportanca,  e  che  fanno  sentire 
»  il  bisogno  di  regolarne,  le  forme  mediante  le  leggi^. 
M  «oao  propriamente  i  beni  immobili.  Sì  pub  8peeu«v 
»  lativameate  rappresentare  uno  stato,  senza  proprietà. 
»  territoriale,  ma  venendo  alla  realità  l' uno  non  esi* 
»  etera  giammai  senza  deli' altra  Y')  **• 

IH.  Questione.  — -  Assunto  il  dìvUamenio   di  cont* 
pilare  una    Statistica  civile,    tjuoli   sono  le   operai 
'   zioni  necessarie  per  formarla  a  do^re  ? 

Risposta. 

À  quattro  principali,  ridur  si  possono  queste  operai 
zioni,  cioè 

I.®  Il  concepimento. 
9.^  Le  infbmaasioni» 
3.^  L'esposizione. 
4*^  Le  conclusioni. 
Le   due  prikae  operazioni  debbono   precedere   alla 
fabbricazione,  le  due  ultime  debbon-  comporre  Tedifi^ 
ciò  i  ossia  r  opera  stessa  della  civile  Statistica. 

Nei  Conoepimenlo  conyiene  in  vista  di  un  dato  mo<i 
dello  ideale  determinare  gli  oggetti  da  rintracciarsi 
aeir  esame  dì  un  dato  popolo  ,  e  quindi  etendere  i 
quesiti  colle  relative  instruaioni. 

(i^  SulP  origine  y  lo  suilitppamento  «  Vmjlutnza  pratica  tletle 
teorie  politiche  neW Europa  moderna ^  di  A.  H.  L.  Hecrcn  /m>- 
Jissotx  di  Storia  a  Gottinga, 


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556 

Nelle  Informaziom  ti  deve  per  Tia  di  processi 
bali  accertati  rispondere  ai  quesiti,  specificando,  dove 
SI  può ,  qualità  ,  quantità  ,  luogo  e  tempo  delle  cose 
osservate ,  pensando  che  la  pubblica  autorità  e  i  pri- 
vati riposare  debbono  su  di  un  finito  accertato,  senza 
del  qpale  sarebbe  impossibile  fare  un  uso  pratico  delle 
raccolte  notisie. 

Nella  Esposizione  conviene  riportare  e  congegnare  i 
risultameoti  delle  infortnazioni  colle  loro  idee  intenne* 
die  formandone  un  prospetto  informativo  della  mente 
umana  ;  ma  ciò  far  si  deve  procedendo  dal  semplice 
al  composto  e  dal  generale  al  particolare,  talché  l'or^ 
dine  dell' esposisione  sìa*  inverso  di  quello  delle  singo- 
lari informazioni.  Dunque  tessere  si  deve  un  atlante 
ossia  una  serie  di  prospetti  diversi  connessi  e  graduali» 
nel  quale  preceda  la  carta  generale ,  la  quale  serva 
di  prospetto  compendiato  ad  uso  dell'alta  politica. 
Indi  succedono  le  carte  particolari  graduatamente 
più  minute  ad  uso  delle  diverse  amministrazioni  dello 
Suto. 

Nolle  Conclusioni  .finalmente  conviene  esibire  i  giu- 
dizi definitivi  di  fatto  sullo  stato  economico  »  morale 
e  politico  di  quel  dato  popolo,  di  modo  che  si  possa 
paragonare  e  riscontrare  col  modello  ideale  di  ragione 
concepito  dalla  teoria ,  e  quindi  si  poica  dedurre  dò 
che  si  dovrebbe  fare  o  almen  desiderare  si  per  con- 
servare ,  sì  per  correggei*e ,  e  sì  per  migliorare  la 
condizione  di  quel  dato  popolo. 

Avvicinata  cosi  la  Statistica  alla  politica  ed  al  di- 
ritto essa  ha  compiuto  T  ufficio  sua  Se  difatti  la  sta- 
tistica non  è  destinata  a  pascolare  una  sterile  curiosità» 


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55? 

leggieri W*ié  ''\& ' rtoéWb»  fli  taììm lotie  t^  iiHrlipimflopQ» 
'*^W  *òn'  ^slétttt^^'lbrti  séopp  fino  s1mì«^  obè^imo 
Vengano  Mi^prewÈ'l  tBOcóUey  6>  cdu^prtto.  ■«(  iÉ><»da 
d^'pàì*^^6nb]^  lò)'9Ì»to)'politÌ9Ói^dblà»>  iÉaft0  M#likiffi4» 
8\jàtÀ''coHiè>tto0Aetld2^Hòrahètit^  ttUia  tu»  ftaHéo/dCt 

à'^tuttf -cqì^I'oìI^'  j^reyatomr^^ogliamó  .  .dèHer.jifoliiìe 

della  seguente  .(i)  «'^  ■-  «•  • 

/.Inru-fi  .n-.  :  >Ji^}'ng  .il  k.'i    ì^r-i.j  'i?  n  i'.  o?i 'uj  li 

•!•>/. iilJ     •  «.\     I.    .!*»    li     •>    j',J'i'..:;!     :         •  •)«•'•)    .''    II'i'mI'..'   * 

(low^^sei-^rf Ir^d^boM  iibnMidl«lÉ«^eÉitdjcl'i  ^hom^ki' 
)i^'c^OSbeM><bòb  <piMle«ar|''e<'P^fKgii*c(i«qn  l'ifeunnRé 
^%^b^ ')Wtii-Adl«*ftiiJbKcBr  «IÌMiiMlMSQde«Mi>..'/. 
' '<Ifo«fe(nid1itl'<«0|MM  ili  ttflbé^  8fci«i|KÌiÉa%  dtjlfadti'ii^ 
'4o'>(}tMkitd^t»)^tby;Bii^Mfo(ttiicUe  fM«feM>f^AbaJtear.vò# 
«blày"  iiftdii^ilft(«o*d«llo«t«f6  4i'fctt^  pimtìoelttte'ecoa^ 
•pléfó'tff?!  f«lè^Jpi*lfe.'^àe«lTUo<n©  catta  •inijèferfc.'iotBtì». 
^tòni  'ikA'tWènaa/'ò' agirli  male  o*dy».iSBDzs:^,uMé 
tJiióhé^^^UMWiiMK  <MAior««rì^  Mai' bèv iipiihBftogoi^ 
^i|^!h]é)szìf'ai>  «^d<MsfM<9bi>td«l  :fatO':*fKipoèBi  Bievé 
^i  <^tkl  'ticcot'gèi^fti'*  d«llM«tr^«tibiitt^di^8^  <ili 

malori,  ai  qaali  sai*à  poi  difficil&^dNf4«méAid^/ ift  bveìif 
questo  uomo  agirà  alla  eieeai 


Ftlosof,  delia  StaL,  voi  IV.  36 


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5$& 

qneito  uffioio  è  detttaato  a  DoniHgiiiM  il  fiq»  pel  tpalM 
appunto  li  doDMindaoo  e  jì.  prcoapoiapo  le  nplnùe  aia* 
twtidie.  Questo  fina  qua!  è?.  PrOcuraaa  alla,  universa^ 
Illa  di  UH  dato  popolo  uomìnii  che  poMano  procacciarsi 
e  preitare  un»  toddkfiMflate  tsu$m$UHMai  uoauni  ipi- 
pegnaii  m  una  «tìlé  ^eroriià.,  che  «preitino  e4  en- 
gano  un  giiisto*  rùpciio  a  chojaii  ifeamMap  up'afe^ 
taosa  eóirfiatflàfuoniM  tìnalaMOle»  ehe  godalo. dì 
un  e<|ua  libertà. ft  ài  «omma  $icwfc%%a  fiiipettOi  ,fUe 
cose»  alle^ patena,  ed  alk;  aaioni  a  dc«ìtBo  dbeR^pti 
dello  stato  (i).  .<  .  .      ,  ^      • 

Il  primo  di  questi  capi»  cioè  la  tussistensa,  riguarda 
il  fine  eérìnbmìcQk  li  èvctedo,  cio^.  l'c^>erosi^^  il  ri- 
spetto  e  la  cordiàlilày  rigterda  ìl'.fine  morale.  Il  terso 
finalmente,  cioè  J' equa  libertà  e  la  sicureua  univer- 
sale, riguarda  il  fine  ^ofi)ticÒ.'iu^|>orta  assaissimo  il  ben 
ooaoioeiie  lèd  tt-prendèna  dii  mira'  tplettò.fidi  ^eoMdi 
Xwèq  deiiqvMdi  non  può-sfaiv  wtuiifL  X^^Xx^i  .on4i|  .ot- 
tenere la  sciatica  MUa  sua;  dòTi»ta>Me»aioo^  jid  Util^tìu 
Fortroppa  aicMn  ptetendano  di  MUgMitiare.  la  aUpti- 
stica^  alla  seda  slisra  dei  malarìaiti.g9di«iaatì^  «"^9^^'  ^ 
«sa'ciWie  società  fi>8<e.tulla;9aAlra..)AJtri.poi(  si  '^o^t 
tentano  dèlia  vaga  e  astratta  idea.^ddi  |bai^  ^c^a^Hf^e^ 
la  quale  non  definisee'  uissuit.in^aio.i  %  AÌisffia  4ùre- 
^ona alle opeoaMooi  dell'  aAOriOci^f^ Lprim^^mUlaoa 
la  adenaa:  ,i  feoondi  la  rendoM  Mkfi^itai^.ffi^iadi 
liasuale  ad  arbitraria,  e  parb  ^mMitta-  dali|dfiQO  la 
{Mena  saa  declinasioae.- 

"         '  '  ""I  ■    '    SliM    I'  II'  i"    liUl'Hi    ut 

"il")  Si  Mmjfpem  ndlt  tiatUdùke.  tàt> ,gmmm»  ^  ^UMim^^  di 
buona  t¥flonià.,M  onHnamenio  ^i4Ù^  delh  mipfoma  urna 


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559 
V*  QussTioifM.  -^  Posta  la  desimauone  ultima, 
delle  cnnli  Aatisdcke  >  quale  $€irà  t  idea  che  .sennr 
d^Mfé  di  huasao  pienoi  di  criterio  sicuro,  e  di  morma 
praticai  o  per  dirlo  altrimenti j  di  ùùMume  dlM^ltrioe 
per  ben  risiereare^  per  ben  esporre^  e  per  ben  giù* 
dicaref 

Ri.sr  àsT  A. 

«e  L'idea 'di  uno  Stato  pobticfttiMDte  forte  «ttq;- 
•  giata  con  tutti  i  costitntin  delki  poteom  e  tratleg^ 
n  giata  m  tutti  i  perìodi  della  vita  dagli  Stali  m. 

4  che  Tale  il  oonoscera  le .  oiocostante  mataiiali  di 
uà  popolo  «piando  non  iscoprite  quello  die  ti  mane* 
tla  dal  canto  della  natura, eke  dal  oantodeUe  istiturc 
lioni  code  efStttuare  le  mire  dell'ordine  eoonotnko^ 
nMwrafe  e  politico  ?  Ma  come  .aoooi^etTi  di.  qufdlo  cbt» 
manca  allo  Stato  se  vi  makicn  ano  spetifinai»  wuyieU» 
ideale  mediaate  il  «piale  potriate. ncUO' >  MestM  stempii» 
eopotocfe  a  ^uaie  grado  di  |Ct!vilta  sia  poeto  il  Aekk 
popolo,  e  piT  quali  metti  .possa- progredire  ad  eiserer 
miglioralo  o  filialmente,  essere  ooniervalo  7  Cernii  imt 
lutar  potreste  i  memi  che  ftesf  poslsedete ,  4e  laan  «o* 
nascete  gli  elementi  dell'ordine  sociale  oonsìder^lo  .ìa 
teorìa  e  le  istaaae  urgenti  deMa  opportunità?  Qiieit(>i 
non  è  ancor  tutto.  L'  uomo  di  stato  non  fuht  eisern 
soddisfallo:  da  ^ghe  astcaaiQni  comiwqne  plansibiUi 
AMI  at)hisogaa  di  notioni  certe  ed  aasegnatnli  tanto. in* 
lotno  ai  poteri  costituenti  In  sanità  e  prosperila  pnU^ 

'Wl    ll.ll  ■■  I w»       ■■      1     .        .       ■■>■■■» 

àt:iama  .wpwwra  td.ammnto.  Non  n  ntge  ptr  «/frà^cAa  «mi  vmge 
peumdle  priH'e^oUa  Jteùséica^    .      . 


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f6o 

blka^'  qtimlo'iirtùrno  Perdine  deiU  atiool  di  qiiesCi 
poteri,  di*  modo  ohe  pois»  prevèctereglì  efletti  buoni 
o  triili  di  UBO  data  pofviotte.o^  di,,aiMr.dafa  provvi- 
denta.  CMtraoeib  abbisogna  di  dati  -ooaapeiidiost^  pieni  e 
fecondi^  per  i  quali  a.eoipo  d'occhio  i^' posta  tei^a 
etitazione  prender  norma  per  giudicare  con  :verità  ed 
operare  con  effetto.  Uq'  idea  dunque  centrale  predo- 
minante ed  esemplare ,  la  quale  eminentemente  rac- 
ctùiida  un  a stelna  accentato  e  definito  di  fini  e  di 
metà  tara  'hi  guida  'idbsidcMblle  dell'  uomo  di  stato 
onde  Gcisteigulre  lo  :teopò  iiltibó.^elfe  ttatisliche. 
..  Tycapponto  A  F  idea,  dalla  polcuflia  di  UBO  Stalo  agri- 
eoi»' «  coiBéieroiaki' atteggiato  loan  tuttcìift  sue  oopin 
ciotai  oeeeatatle  ^e  iwpprBseptato  nei 'rispettili  periodi 
della  ifimofolleasa^  dèlia  gto^Ttnlli  :e4lella  viriblà  di  un 
Msb  <popqlo;— -u£;tiecoma"la  ifofta  degb  in|erean  bmh 
teièiÀlt>.ec«ilBti;idai:  iegi«li«iii^isogBi  delia  vii»  I  tale  obe 
di|(«llli  cd'Sltsoda,>o  Miiigiiei,r«idèprÉ«B.''aBché  gK 
ìBlftbesil  mòM^i  ',  eosì'ii  ppimo  «ggettb^n  ttudiara  tia 
foi^^la  ^a  aiìtetionfla' ntuppale,  sia  fftr  If  tua  va»* 
TM^akrite  dèdta  iaflaeoza^im  è  Tdidlné  di^la  suttistensa 
e^>)|ilMli  )e*loggi  deH^  f  «bbitca  eooaomiajjfel  grande 
mbdcMttikiiiodella'poieoMi'  degli' tttfli'*ooimen  aegaire 
ii»lpritkìipH»^  ili  invila  ^  il  fitte  dell'andirie.  eoooomico, 
tNia^la  tUi'idfi<pàrtìbolari  e  fBfiauti  ìpolisi'  dì  compa* 
tetti*-  teémiBafla  privata;  ataiia  Padelle  leggi  eoDO« 
t«iùie'>dél  4o#oaooofo^oonliiae'y  «'ponendo^  menta  -ai 
fébom^bi  iooialt  «hte  ne'riii(iltktio;!]faUai«itli»4càao»ìBe 

uvmc  Dcim  imc8  ^otto  ot  tb  eoD  •  tate  oonipiiQMfliwic 
amtcriota^  che  «111^  retilo  tfmaa»  «oià  è  paeinetaa  di 
cogliere  fuorché  le  grandi  eaùse',  "ed  V  graad)  Xebo« 
Baenl  complessi. 


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56i 
''  Or  <fui  impegnatii  l' attensictoe  a.stiiàiÉre  le  lèggi 
della  potensa  é'¥  uno  «S^o,  scolivi  eoe  beo  faotatée  leoon* 
diziohi  tutte  delia  lìbera  ed  universale  oonoo^renza  scu- 
ciale ,  iCODsidteiiala  ne' suoi  tre  aspetti  es^eDiiall  ed-in- 
•eparabili.e  tempie  eooperatitì,  cioè  aeli' aspetto  «co- 
noikMGO'^  nifi'  tnqrale  e  orni  polilieov  QiteA  xxktidi^iii 
atutlìare  :sl  debbolM»;,  tanto  dell^  ordinaaMnto  jdet<po« 
ieriqnatito  tieir  eserdxiò  delle  funzibnii  tutte '«ociaK. 
^nta  •di  questa  ao^BÌotie  è  ièipcràtsìbile  diprepapare 
i  punii  di>  ricerca  delle  statistiofaia^  e:  di  •dotooscerv  se 
il  corpo  soeìale  si  trovi  in  istatd  di'saèità  o^di  anlal» 
tia  ,  d'  incremento  o  di  decadimenta  v  peroocM  «dalla 
libera  ed  «niirenale  iconoorbei^a  •  Suddetta  dipcode  {^lin- 
ci pai  mente  lik  'vita  dello  Stata,  uoine  daUa  iibeffa-dMv^ 
Iasione  del  alaiigii^  dipéade .  la'  sorte  delki  vita  fisisa. 
'  Con  cantate  nòtiati)  lòi  potrete  giudicare  jtt'  i  daCo 
stato  sta  pali tida ni ealo* forte  o  no.  Onde  cVitare  ^gdi 
equÌTOixi  ooatdcne^ avvertire 9  che  akn> -«è  uno  siala 
•oorpulenlo  ^  ed  altro  è  uno  stato  poHiicamenta  Johx* 
Quali  imperj  .pili.«ol*puientì  eéistettera  di  quftili  dei 
Califfi  o  di'jGrengi&kaiio  di  Taeserlano^  e.  gufali  ìnperj 
•SI  toetb  '  royinalt)ilo.  1  QuàJe  isiaggiore.  '  bite*ptdeinui  e 
-quftle  maggiQj'e  fiaccherà  di. qUetla  del  Ctoese'  impera 
«ui  alcune  ^orde  teite  !  vicine  thauoo  .sempre  cònqU»- 
atato  e  signate^giato  ?  E  qui  .per  lume  dèi  peosantè 
ai^goin«filo.;giitva.  di*  riaordalre  quanto-  disia  Bacone. 
9  L<i  HL*«<^<)<iM«'d^gIi  iOiperj  quaaftb  aU'  atapiezzadel 
»  teiVUorio .  viene  rilevata  dalle  luisuie  superficiali  ; 
M  quanto  alle  sue  rendite  pecuniarie  viene  computata 
M  dai  calcóir.  TI  numero  dei  cittadini  viene  determinato 
M  eoi  censo  ^  la  grandetsa*  ed  il  novero  delle  città  e 


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56i 

9f  delle  castella  può  ettere  raccolto  colle  tavole  geo- 
n  grafiche.  Gò  aoo  ottante  fra  le  cose  civili  niuaa 
M  ve  n'  ha  più  soggetta  ad  errore  quanto  quella  di 
»  verificare  Pintnnseoo  valore  circa  la  forca  e  le  ri- 
V  sorse  di  un  determinato  iinpero .  « .  Si  riscontrano 
9  diffiitti.  Regni  e  iStati  assai  estési  pel  lóro  circuito  e 
M  per  Tampiecxa  delle  loro  contrade  i  quali  si  tro- 
»  vano  meno  atti  sia  a  dilatarsi ,  sia  a  reggersi  con* 
J9  venevolmeate.  Per  lo  contrario  altri  Stati  di  una  as- 
»  sai  piccola  dimensione  éi  rinvengono ,  i  quali  ripo- 
9>  sano  su  tali  fondamenta  àac  possono  preparare 
7f  possenti  monavdiie  (i)  ». 

Or  qui  si  domanda  quale  sia  il  crUerio  aaediante  il 
quale  si  possa  pronunciare  che  il  dato  slato  corpulento 
sia  intrinsecamente  debole»  ed  aD' opposto  il  dato  stato 
•di  piccolo  territorio  e  di  piccola  jpopolazione  racchiuda 
le  basi  di  una  possente  monarchia?  La  soluxione  di 
questo  problema*  appartiene  appunto  alla  filosofia  ci« 
"vite,  e  piti  precisamente  parlando,  non  si  può  otte- 
nere  che  per  messo  della  idea  ben  dimostrato,  e  spe- 
cificata della  potenza  di  uno  Stato  ricavata  dalle  leggi 
essensiali  della  vita  degli  Stati  medesimi  »  e  dalla  tco- 
aomia  necessaria  del  loro  buon  temperamento.  Que- 
sta idea  somministra  un  modello  di  ragione  sul  quale 
r  uomo  di  stato  piA  confidare  tutte  le  volte  che  esso 
non  derivi  da  vane  speculasioni  ^  ma  da  ferme  dimostra- 
zioni avvalorate  dai  fatti  storici  e  costanti,  dai  quali  ri- 
sulti r  eSetto  sia  della  possanta,  sia  della  fiacdietza. 


(i)  Sermones  JtdeUs  f  cap.  XXiX, 


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56J 
sia  dell''  inéreflÉèttto  ,  sia  deUa  dittohiBÌooe  >    sìa  della 
durata ,  sia  deMa  pendila  degli  Stati  medesimi.  Coll'ap- 
poffifò   deHa   teoria  filosofica   da  una  parie    e    colia 
scorta  dd  fatti  ripetuti  e  costantf  dalP  altra,  la  ragiona 
non  solamente  resta  appagata  ma  Parte  sociale  rimane 
illttttiinata  ed  assicurata  di  modo  che  col  modello  di 
utio  Slato  politicamente  forte  si  ottiene  una  iKMwa  per 
ben  ricercare,  per  ben  giudicare  o  per  ben  operare. 
Fu  nella  risposta  soggiunto    che  l'idea  di  uno  Stato 
politicamente  forte  atteggiata  epn  tutti  i  suoi  costitu- 
iItì  ^ere  essere  esiandio  tratteggiata  in  tutti  i  periodi^ 
delia  vita  degli  StaiL  Potentissima  ragione  esige  que- 
ft'  uiUnna  eondìaione  nel  aBodetta  ideale  della  potenaa 
di  uno  Stata  Tutte   la  naiioni  della  terra,  hanno  le 
loro  età  al  pari-  dai  particolari  indiTidui  ^ome  annotò 
fin  aodie  Cieerone,  Considerando  che  il  goyemare  si. 
riduce  ad  una  graodii  tutela  acoopfMata  ad  una  grande 
edueatione   si  tcoif^e  a  primo  tratto  che   il  modello 
ultimo  della  oatàrità  non  potrebbe  essere  addetto  ai 
diversi  perìod]  delle  età  precedenti  ed  anzi  immatura- 
Diente  applicato  reeherebbe  gravi  disordini  e  d'altronde 
rimarrebbe  senta  radici  attesa  la  sua  stessa  inopportunità. 
La  legge  dell'  opportunità  altro  non  è  che  quella  della 
necessità  del  tempo  e  per  il  tempo  >  e  per  la  quale  so- 
lamente ogni  opera  umana   nel  mondo   delle  nasioni 
può  avere  sussistensa  e  progresso  »  talché  imperiosa  ed 
assoluta  si  è  la  condizione  di  fare  le  cose  quando  fa 
bisogno ,  secondo  il  bisogno  e  dentro  i  limiti  del  biso- 
gno» Allora  si  può  vedere  come  il  presente  sia  gravido 
del  futuro ,  e  come  col  prcsenle  passar  si  possa  gra- 
duatamente  e  ianaamente  ai  futuro,  e  quindi  edificare 
con  profitto  e  con  solidità. 


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564 

Ai  lume  di'^este  éoonetsionì  fi  vedt  U:pf9taiu. 
di  uno  Stato  gradualmente  Svilupparsi  e  |u*ogredipe;. e 
pei^b  la  Sfatifiica  deve  pretentairt  iutte  le  eu^ostaos^, 
cmde  potei*  tddfinire  a  qoaie  grado  d' iocivyliflaento  $i 
tiX)TÌ  uo  dater  popolo,  e  qu»ii  dispoaiaioin.o^'diniio*. 
stn  ,  e  <|ua(i  meni  egli  fornisca  oede  «aìgltorare  U  3M0 
ff(it(>'eeortòin>eoi  mirale  é  polUiM^y  fiertmi  gliiiovnifii, 
rie^eatio  >qt)a)i  furono  defioiti  nella  ff«»pQsU|  aUaquer. 
•tione  mitecédcnte.  '         <    <  ■.:..;:   i. 

Per  la  qtiat  eOM  ogmiu  vede  ohe  «ctM.  U;#«ssìdio- 
della  Mien^a  delhi  ^ila  degli  Stadi,  e  ^Miodì  seozii  iliOSQ'^ 
dello  ideate  di  uno  Stato  potitlcaàietfte  Arte  Ivattpg* 
girato  ne'^óoi  pc^riodi  «aibrali^ti  eammilapiPt  UM:5U». 
tistica  senza  critèrio,  eenea  gutda*^  e««<Jàz%.<iai  Tir^ùt  dt 
»6rti^o  alP  ullima  sné  de«tiilaiiOiKf  A4  ogni  iHodoper^ 
finché  Sì  giifogfa  ad  avere  Fdltiina)te«urìa  4éUa  potouxa 
degli  Stati  iia  asfioIi«ta,  aia  reialìiiva^  aati  «itile  jcqsa  ir9|o« 
cogliere  '  le  notitte  uiaieriaii  )  peroce^è  ease  faranBOysesa.-» 
pre  fedi d^-llo  stato  siiccesi^tvoili  uu  ditto  popofe, ^ pò»*, 
trarrlo  servir  un  giorno  a  formare  i  .prospetti  attuici. 
Jtunrrinati  e  '{Hvoficui  per  la  ■pl4bbiid8  aounioiatipvpiie» 

^/.  "Q^srroirjg.  ^  L"  idta  delia  fané  prùduUivé  di 
uno  Sttito  puh  fané  servire  di  nozione  diottrica 
delle  Cìs^ìU  stàttnithéì 

\   '  ■.,•■'         .,  ,  ,i     . 

>r  Qumido  le  forse  prodattiftt  staiip    giudicate   <)oa 
»  tutte  le  loro  oonditiosi  epipEeanii  ali' ultimo  e^stto. 
»  delta    potensia   nacionule   esse  si  pQtÉo«o   ummi999 


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56S 
ir  moM 'indìcalWe  delia  <a«ii«t.pmoipaio'jdi  cfuesta  po« 
j»  lema  mifer  affei^niMre  sia  per  nagaoe  o  iti  tutto  o 
H  io.  parte  Tetitleasa  di  questa  causa  i». 

Affina  di '.«piesare  i  termiiii  di  ^etla  rìsjiofrta  coii« 
viene  capere  ,  che  io-  uà  fonale  di  Parigi  fu  dato 
conto  deli*opem  del  sig.  Carh  Dìipìn  ìaìiUèktB  Fané 
produUtiyc.e  conuaeraUUi  deUa  Francia,  .}«i  Èi  tdice 
quanto  ae^ne.  «  Noii  avevamo  materiali  per  una  Sta-* 
n  tistica  della  Francia  dispónt't  oon.  qoalchiì  re^lacttìi 
J9,^o<|>0«Gi  volumioose  :raoeollCy  e  codesti *ma)tenaK'  ve- 
f»,  oivftiO. Imputali  come  soddts&ceoti  a  compoiite  una 
n  ^ivpiMAa  statistica.  11.  sig.  Dupla  Tieae  ora  a  dis<( 
9  «ipai^e  «queila  iliusiooe  deii'atuor  propnio  e*  a  >  prò* 
»  poi'ci  UQO-  Oliava  •  maniera  di  aiteuoftere  4id'«s)iòrre 
»  la  .statistica.  .  .  ^  Egli  che  soprattutto  sentiva,  il  bi« 
»  M>gno  dcUe  applicazioni  awisòi  tutii  i  meaii  che 
n  possono  i*endere  ie  stoiistiobe  vieppiù  sicure •«>  pio* 
Il  ficue,  •  .  •  il  ;5ig»  Dupin  cbiaraniente  dimostra  die 
M  jj  iftodi  'fin  f\vÀ  .usati  per  egdmare  la  pol^mia.  :  delle 
»•  nasioni  nOo  soddiafanoOi  e  propone  di  'Sostituire  a 
» -lorx)  il  ninnerò  e  k  misura,  delle  focafe  pi^oduCtive  e 
«coimneroiali  j».  Noi  non  pretendiumo  di^fitrmare 
(ai  dice)  afte  la  poésakaa  delle,  naziomi  *sia  ^esmttamente 
€  numericamente .  propor^onale  ai  ri^nluun&ili  the  d*^ 
rifilano  da  $iffaUe.  nutnerazianij  ma  noi  po^^uarào  as* 
inerire  die  si  avranno  termini  di  para^fme  rnoUo  mena 
inesatti  di  queUi  che  fino  in.pneM^o  si  otieanci^coh 
ogni  altra  maniera»  . 

Prinia  di  entrare  in  qualsiasi  particolare  cIms  ce.«a 
rileviamo  noi  da  codeslt  passi?  Io  primo,  luogo  oke  le 
•talis^cbe  sono   destibate  a  .valatai*fc  la  pqtenza  ddl# 


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566 

nazioDÌ.  In  fteoèndo  luogo  obe  prttoo  ({ti  hiteUigenCì  i 
fioaiinente  entrate  la  perauasionc  obe  i  f  rospeUi  sta- 
tìstici fino  a  qui  usati  non  soddisfamió  allo  scopo  di 
valutare  la  potenxa  nazionale.  Lontani ,  aneora  dalle 
applicazioni  essi  possono  bensì  senrire  lii  naaterfalì,  ma 
non  costituire  T  edificio  statistico  desiderato  dalla  pò* 
litica.  Grazie  sian  rese  al  celebre  autore  per  averci 
fatto  sentire  la  insufficenza  dei  metodi  passati,  e  la 
necesvìtà  di  surrogarne  altri  migliori. 

Ora  si  domanda,  se  quanto  fu  possente  net  mostrare 
ì  difetti,  sia'  stato  altrettanto  felice  nel  suggerire  le  cor- 
rezioni T  Ècco  ciò  cbe  il  gran  «enso  del  signor  Dopili 
non  osa  assicurare.  «  Io  conosco,  dice  egli,  in  sostanza 
»  che  il  sussidio  da  me  proposto  non  soddisfa  piena- 
n  mente  ai  biso^i  della  sicurezza,  ma  in  confronto 
»  degli  aridi  e  scuciti  prospetti  fino  al  dk  d^oggi  ela- 
39  borati  egli  riuscirà  assai  più  proficuo. 

i»  Ffa  le  forze  produttive  di  uno  Stato  (prosane 
»  il  testo)  la  popolazione  occupa  sensa.  dubbio  il  pri- 
»  mo  posto:  ma  non  basta  solamente  il  contare  le 
»  teste  e  le  braccia  ;  ma  si  deve  aggiogherà  V  esti- 
n  nazione  delle  forze  intellettuali  e  fisiche  d' on-  indi- 
»  viduo  medilo  e  quale  egli  sarebbe  se  la  somma  delle 
n  facoltà  fosse  egualmente  ripartita  fra  tutti  ».  —  Noi 
accordiamo  che  gli  uomini  non  si  debbano  solo  ma- 
teriahnente  computare  quanto  al  numero  o  al  sesso  o 
all'età,  ma  che  convenga  por  mente  eziandio  al  loro 
ifahr  sociale  s  ma  l'uomo  medio  del  sig.  Dupin  é  forse 
il  termine  giusto  di  paragone?  Vi  é  forse  dubbio  che 
questo  termine  di  valutazione  «ia  follace  o  almeno  in*» 
•ufficiente  p^  le  buone -«tetistiohe?  Egli  fu  escogitato 


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/ 


567 
per  ^uppKr*  a  difetti  dei  melodi  correnti;  nMetami- 
nato  nel  suo  ìdHido  tenore,  è  forse  tale  di  dare  alle 
statistiche  il  lame  ossia  la  direzione  di  cui  mancano^ 
e  di  somministrare  i  giuditj  di  fiitto  che  si  desidera» 
nof  Quand'anche  tu  sappia  che  per  tanti  mille  abii- 
tantì  esiitono  tanti  agrìooltori ,  tanti  artigiani ,  tanti 
mercanti  e  tanti  dotti  ^  che  furono  fatti  e  smerciati 
tanti  prodotti  diversi,  ecc.,  conosci  tu  forse  se  il  dato 
pqpoio  stia  bene  o  male^  se  sia  avanti  o  indietro  ri- 
spetto a  quel  pontO)  al  quale  pratioamemie  può  aspirare? 
Oltracciò  se  dobbiamo  vakitare  le  fime  mtetletluali 
come  dice  il  signor  Dupin,  quaPidea  formare  si  può 
di  un  uomo  medio?  Il  talento  è  forse  tal  cosa  che  é 
possa  ripartire  senta  annientare  la  Scolta  ossia  ren« 

.derla  inetta  alla  corrispondente  produsici:e?  E  se  vop 
lete  computare  il  nuatero .  degli  uomini  abili ,  esiste 
forse  una  norma  unica  per  il  poco  o  per  il  troppo? 
Un  Colombo  ed  un  Galileo  valgono  assai^piti  di  tutte 
le  accademie ,  ed  essi  bastano  per  più  naxioni  e  pe^ 
piti  secoli.  Viceversa  tre  miHoni  di  citfaditti,  che  sap« 
piano  leggere  scrivere  e  far  conti  sopra  trenta  milioni 
che  noi  sappiano ,  sono  troppo  pochi. 
Certamente  esistono  alcune  condìstoni   sensa   delle 

'  quali  le  popobtioni  o  sono  barbare  o  sono  oppresse^ 
e  però  taK  cooditioni  sono  sempre  indispensabili  alla 
possanza  nazionale.  La  statistica  deve  annoverarle  e 
calcolarle  per  quanto  si  può  nella  maniera  la  piii  com- 
piuta. Ma  queste  oondfieioni  si  possono  forse  sottoporre 
a  numero  ed  a  misura  ,  ed  esprimere  col  prodotto 
proporzionale  di  un  uomQ  medio  f  I^i  sappiamo  che 
la   libera  ed  universale   concorrenza  è  indispensabile 


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568 

alla  TÌta  ed  dki  protpcrtUi  iociafe ,  t  oonoéCMinio  l# 
cÒDdixionì  sue  à  rispetto  airordinameialo  dei  poteri  j 
che  rispetta  all' esercito  delle  funziooi  degK  uomini 
oonriTeiiti*  (i )i  Ora  oome  sottoporre  ad  una  e3pressic»> 
ne  nomerìoà  pfer  esempio  la  WMtenà  reale  e  perso?» 
lidie,  la  libertà  delle  coatrattatiooi,  la  Ibraa  delle  opi< 
tiioBt  y  deli'obore ,  della,  rcli^ione^  4ell*orgoglio  nano* 
«Èlle  e  covi  disoòrrendof 

'DE»lt'altra  parte  poi  è  troppo  noto  che  1'  aftione 
'delhicitoritÀ  còo&tster  deve  tlecf  siariafneutè  pi^  nel  ri* 
movere  gii  ostacoli  che  nel  regolala  l'aodamanlo  delle 
«ose.  Il  crescere ,  '  lo  svilupparsi  ,  il  dividersi  in  pro^ 
iifssiotii,  ia  '  o^eratioiii  dive»e  4n  '  lih  dato  popolo  è 
tipera  eoa  tutta  della  natura^  oome  il  crescere  ^  il  di* 
yamarsi*,  il  fruttificare  delle  piante«  Per  attivare  le 
Ibrte  produttive  gik  preordinale  baiìta  re<|uilà  e  In 
kicureeta.  Giò^  posto  quando  la  politica  hm  preparato 
la  guarentigia  e  tolto  gH  ostacoK^'^àndn  ha  [k*estatd 
l'iastruzione  e  i  sussidi  necesiàrj  eodali  essa  ha  fattd 
ciò  che  deféy  talchi  voidhdo  far  di  piift  k*avÌDerebbe 
ogni  buon  vivere  civile;  Ma. so  T officio' proprio  ed  es* 
senz'la  le  delle  statì^tiobe  oonsìKte  nel  dare  gli  ocelli  aliin 
poliliica  per  vedére  lo  stato  di  fiilto  delle  cose  ,  ne 
vietie  di  uecessità,  ohe  iè  notizie  principali  pder  do* 
vranno  «opra  cose  che-noo  ammettono  >  rìpartloncnli 
numerici^  ma  bensì  esigono  dati  apparecchi  di  mezsi, 
e  dati  motòri  sociali  sia  stimolanti ^  sia  contemfpei«uti« 

Koi  *siatm>  ben  lontani  dalìialfenr  sbrindito  dille  sta* 

'  *"  " '     ■■      ■■■<■-■  ■  '       ■  .^  »■!  ■  .  ,.■ 

<i>  Vtdi  i^ \4nnMtU  Statùmea^  t^l  XiiC^  pag,  1 14 1  «^. 


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S69 

HstUshe  Vu%o  4elìe  dire  nnitierieht'  o  dei  «aioòll  <ft 
pn>pdrcione.  Noi  erediditio  anzi  •  cbe  sìoeQoie.k)  spirito 
ticÌMiiip'  vuole  riposare  su  di'  uf^ffnito  dmto,  DéfuH 
agire  co#  sìcùrettà  che  cotfa  oogni«ion&  di  ifuesto  fìtfitb 
certo,' ooiV  s^  debba',  dove  èi  pti^,  riferire  le  oose  eoa 
f ttariiilfc  tìmtfr^ .  eidiiiè  si  debbano  oireònscfiv^ro-  e«}t 
)aogo'«  4S(À  tempo;  Ma  altro  À' dtreeUe* g(?  oggetti  éin:-» 
«rètt  fittiti  a-iflsii|ì]i  nideH^*»^  defiei«i¥ère  e  «cmifiotaM^ 
ad  «litro  è  dire  che  nel  compaio  cornista  la  ófUo  ita* 
tiscica.  —  Più'  aficoravattra^oosa  4  H  dire  ebè  le  eoM 
god^Oli  e  i  loro  ag^tt  foraMkio  iM^raimf)  delle-sla^ 
«tìche  ed  altro  è  il  dire  cltfe«oeti|uÌk;Orto  lotta  q«mnitl 
krktatìstioà.  Cowe  if  ^vMtré  doosldek^ato  'm  9Ì  stesso  e 
Itegli  tiffic)  «Qor  non  eòstf lUfsée  tii^ 'Iona  la  perone,  <né 
tutto  lo  ^$kó  déiravf?^ale;  così  fhid  imitale  eé  il  tùm^ 
Atereio  tio»  eoititoi^coao  né* tutta  la  persóna, 'né  tattii 
lo  stato  di  una  Tiaziofie,'nè  finaliberite'q^ietla  poteiktb 
eM  ibrmte  là  slcarlnta  e  la  pi^é|$éi^à  d«Ud  géiiW 
Cet-taOienle  l'attività  e'Iié  fubt^oni  def  «yèiÀre  non  "sonb 
ìAkt  iì'n'aétraisione  deirattivltli'  e  tjtefle  itfnzfonf  "deirt^r^ 
ganÌ5nlO;dol  lutto,  è  però' iovaÉo-  sr  potrebbe 'pre^dti^ 
aere  dallo'  studiti  del  tMfl0  tdencPo  àneb^  òfit  ragion* 
dei  sólo  'mitre.'Se  duii^ilcf  placvs^ailtUe'  di  mirili^ 
gé^ei  prospetti  %tsitMtiei  aUa  sole 'pf^tica  èeònomié> 
sarebbe  «(^rripré  kteeeèSAtìe  cb«  'fo  ^^atifttiett  pòssédésatt 
tolta  la*  no«9Óae^ dello  étaio  c!^llé,y)mfc  noli  procèderi» 
atta  ékkall  ^  E' per  iniziare  ÌÀ  n^màìcb^  ihodo  <}óelM 
l^oAlen-dirtitrlde  df^dui' parliamo  ,  jgiév*  !«bnsfideMM 
'qofcérta  ttègiiè'J  »''""^'  •  .1  .  f  •  .•!..'.  j''  .  /  i''-". 
Dàe  sbnd  Ve  ftlafioni  mas^imè^  §6tlb  dl»Ue  ^f|aK>eéta^ 
toinar  «si*  deVé  qoAWique  tiatióiic*.  lie 'prttne  9on«  'Ifc 


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$70 

cbtei'iie^  k  sdcoode  U  iotenw.  Nelle  piime  si  asiuiiie 
oofife  scopo,  primario  la  sicureiaa  ||la  etfese  sia  leni* 
toriali  si^  pensonali  dello  stato  e  dei  cittadina  Qital'è 
il  primo  mez^o?  Prooaooiare  il  credito  esterao  di  eojs* 
4Ìderasioney  e  di  confidervuii  tocche-  si  ottiene  col  ri- 
spettare e  farsi  rispeUare  medìaiite  la  possanza  poUtica 
e  la  lealtà.  Oramai  dire  da'  dipi^maticii  il  credito  di 
ppfisideraxione. risulta  dalla  péssaoca  pecuniaria»  dalk 
militaare  e  dalla  fedetatÌTa«  G>uvien  spiegare  a  dcMrcre 
in  che  Teramente  ognuna  consiste,  penocehé  enonni 
abbagli  si  possono  oomnsAttere  nel  oonoepire  ognmm 
di  questa  specie  di  potensa. .      . 

Kelle  telacioni  interne  Toggetta  fu  già  definito , 
Doa.nott  «i  coboeeono  bene  i  meui«  Kvyi  :una  possanaa 
intema  nazionale,  senza  della  quale  non  può  esistere 
la  yere  possansa  eslieraa.  Di^  la  veiti  per  distinguerla 
dall' ammasso,  materiale 'dei  tesori  e  deUe  armate,  il 
quale  si  suole  «emprie'xoitfoodei^.CQlla  fi^n^  politicu 
dello  «tato.  La  pfote  fisica  date  certam<9nte  interne* 
nire;  fpa  la  corpulenza  non  si  dete  confondere  col 
vigore  e  colla  alacrità  di  uno  stato.  Per  la  quel  cosa 
conviene  prima  di  tutto  rispondere  al  quesito  fonda* 
mentale,  nel  quale  si  tratta  di  sapere  in  chejconnMa 
la  po9S4vna  civile ,  ^considerata  nel  senso  suo  il  piik 
generale  e  nella  sua  vera  essenza.  Per  rispondere  ade- 
quatamente  a  questo  quesito  occoi^ierelbibe  un  esteso 
trattato»  Ma  per  non  lasciar  privi  i  neetri  lettori  aU 
meno  di  alcime  nozioni  sulla  proposta  ^  questione  e 
sulla  verità  della  risposta ,  noi  domanderemo ,  qiiale 
sia  la  più  generale  idea,  che  formar  si  deve  della /»o« 
Un^M  di  uiw  stato  f-  Il  signor  Dupin  confesse ,  dbe  i 


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57f 
'  dMi  tirila  Italbfiiga.  dkbbatio  wNwr  a  qsaMcarà  ed 
a-  niMurare  In  t>oleiii8:  delle  nazìràL  Ora  «i  votàt  ék 
fQitapfUL  o^Ì0flalei  c|Ufile  coneatto  aottetlcre  si  deve? 
•  In  natura  <raalmeiilc  wm  «ttstoac  ohe^  uomini,  oote, 
•  ipff0()u»}9ni|  derivanti  dalle  r  asiani  loro.  Queste  cose, 
^esti  nomini  e  queste  produsidnl.non  emlono  in  «no 
elato,  geneilile  diviso  ed  aiiratlQ  ^  ano  in  uno  stato 
partMplai^  aHito  e  ooocreto.  Donipie  la  polenta  di 
ueio  »Uto  3Ì  risolverà'  ìo-uttioia  analisi  ndla  sonMna 
dei.ipdteri  partioolari  e  odnttessi- delle  «tosoi  degli. uo^ 
<sÌAÌ  e  delle  prodnslooi  loro  consòciiti  in  ti*  dato 
territorio., Ma  benobè  aio  sia  Tero,dirdowemo. forse 
che  la  «ooma  di  tali  poten  naturali  si  fMiesn  assù<% 
Bp|er0.  in  laassiioa  come  tfm^Ut^  alla  potensndt  uno 

stalo?;    ..I     ..  .  ..'  .  -i- 

È  troppo  noto  che  fm.  t'ide»  d^i:  poteri  oalumii  di 
un  popolo. e  della  pot^nsa  ipiPUtioa  di  'una^  alate,  vi 
paasA  i#aa. importante  difiÌNre«sn«iSglii.i -vero -che  par 
eoslituireia'.potensa  pobUeii.  si  rioerata^  i  paljRÌ;na^ 
tn'ali  deUe  4cos^  e  de|^U  iMirtiot.4^  ootnpoogooo  uno 
itato.  Ma  dal^  l'es^tensa<dfiii.  poteri  :  nnH^.innfieultn 
pereti»  s.tes^o  la  poteocA  politica» .  Questa  potente  de-' 
PÌTA  COSI  ideilo  Bviluppaqaei^  dell' elalevio:,'  eidìdraiw 
moaia  perpelua  di  (juesti  poteri»  che  aenia  di  eib 
non  ti  ha  potenza ,  e  la  polenta  diri^aei  nsag||iore  n 
mifMNre  presso  il  medegimp  popolo  col  eceseere^i^'ool 
irenìr  aMio,  deHo.  sviluppamento  e^onoaieo  ,  nsoenln 
e  politico;  còU' estendersi  o  col  vesfvingarsi  -dell'; ar» 
nonia  :  coli'  tt(E»rsarsi .  o  :  coli'  affietoliirsi  l' energia  dei 
poteri  medesìp^i.  I  poteri  rimangono  ^  ma  k  polenM 
svanisce.  Ricordiamoci  di  Aoipa* 


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i  Affina  db  eomfiMifeM  pKi^  èftWira»ihtÌ8  ^h  ^ t«riUiJdÌ 
giteti»  osserradéDÀ -io  y$  dòniamio  In  ckè  irerafimiiM 
ci^QfltsIono  f  poltrii  iiiaturalì  Moli  im, popolo.  La  ritpòMt, 
«.ageTJ9Ìe«  fisaì  oomUtoaa  «Hi  patefii'ìMtilMll  d'ogni 
indiviciiio y ,noo  dirócivtioaiido'lé  (jtmKtà  Briebev  ^1^ 
prodinioni  Mtaralii-dei  •MMb'teri^rici.  Ofa 'Meebmeiv 
•gai  uoiDo  sidial^ogue^'il  «ono9Cér«;il  >ro(ere'*f  ed  ft 
potere  Cbmio  dB  etaguir*  ,.«osì  i  potei^'di'  OH-  ngi^rt^ 
gato  d'uoiMiì  oomviveatiiiibiol^ilé'cotnsorzlo  «ii  HdM^ 
vanno,  ^dopo  k  aòfrimia^  dttlle>  cosenatUrAlf  e-fi^ìdi* 
di  <fueè  >  popolo  )ato  Cògtti^tone'  dtNi»  «qse>  n^at-daMl 
r  intiero  ttaTo^losfao. della  donitìtMiMa?  alvrl^>a  al  pc^ 
iens  esi^nèrf  le  otoe  HgiiaiKlàttti  fa  coiniAM«il9«  ^M^ 
dO'fii'pnifo-  d^l  p<^tab^«VK  «affeiiftione'^' etmfpi^tide  4tf 
«omnia  di  tutte  le  forze  fisiche  ,  e  quindi  le  térr^CM 
fiali'etfeialtrini^Kitt'pifOdàtolidtew  ^'    '  ^;^   '    ' 

l'Afaiét  ^««fctef-cogftiMÌMf  0«ifl*  ^né  aiiegtiaie  ai-  bi«' 
sogpo^  «6»  «{uesta  ipdlodlÉ  ii'<Àn'd«lét*tÉHtf$  i^e«eeu^oiie 
dipti}édlo<iaiedaMmr'>oDsNi  ($tlàid«{(a<«ognk{ooè  '^engooiy 
pne0eDtatiH*(«9'.Keo6rgia -dlfto  Vdlokità  àtv  cingoli;  ie' il 
tobipiessofidella'  forse  -Qsib^  ^non  è  proportiotiato  alla 
fysaf4)«gli)^<ilaboli'  thé'-iì  'dttbbawo  #uperare  ',  allom 
non  «i>'é' più' potenza  pcMIca.  Esmi  dunxfée  rÌMtfd« 
■aaesMirìatnMte  «èliactospiitaitonerunaitime.dttlle  tirf- 
fé ,  dcit^energi»'  tìH>mle>  «  dellie  for^  fisfeAe*  delta  to^ 
inaimuM  pror>?éduta'at|Hr0nda>daUft<  natura  di  itìtttH 
niatenali ,  <i)  «atlò'  própfoi^òtut^  oHa*  ifimar  fluite  tAt^' 
emténae  gl'«tii«oK'd  nooivé  alta  s^ia?  rìéurezcde  sod- 
diiffan0fte^  É  <)ui  ai  dompt^endé"  la  potettià  eoolpaMiw 
liii:tltt%)  a  èt«tc^  onde  guareàl^ne  t' itfdfpendenni.  * 
Supponete  roi  una  'grande  popola^iode  senza  il  ienf>» 


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573 
mdo  4i  ^/èdkjhma  m^rM  A^  dcrinno  dUh  ool«^ 
tura  e  che  iosegnarono  a  moltìplictm  le  fbne  fiaidief 
AUorar.vmvtdete  ua.teaneo.di  Europei  ooiM|Cislare 
Oli  nciÉiiro.  UModo,  per  la^  sola  lupermità  di  queste  fiirsa 
«off«iU..e  (M  memi  db<e  queste  fimse  ^WMpiAìsfmmiiok 

JWM^mfak)' WuM. superiori jtà  di  eollurai  oeUci  kt- 
t^ire  «  inaile. Urti. tteiisa  unÌ9?i,  le  |or«e  fiiklie}  AUora 
voi  vedete  la  Greoio  «ictggiocata  da  JLoma*   ' 

Accordata  i9oi.siipaiìiQriià..dl.oollora9  e  ìm  aggro* 
gelò  di  fotse,6liebe.K«m  di.quejla  energia  namna- 
lé^  Ae.deifiya  ^beU'i^or  detta  pauii^  «  4a  ub.sensQ 
aleyaU^.  della.  j>nyrie  A^gmtkì  AUora  yh>ì  ii>ede|e.itreiiW 
mila Geeoi  :ekioq«iistare.  lIAsia»  Allegra  tedetO'i  ]iM(rt>eH 
del  medifl^evo  conquiOare  l'impera  d' Oei^dent^,.  po^ 
ehi  taaCari  eoftipàstare  Ul  China ,  poobi  Groisiati  epa^ 
gtiialage  .CkwtaalinopolL 

•  .Su.  che  diui|iie  si  xìsoItoiio  ì  veri,  elemeiiti  dalla 
polenaaidi  Um  itaur  2  Nella  icotenij  nàpatriùttimto^ 
antla.  popetamane  iipiofit  ad .  un  dato  grado  in  im 
paese  adatto  alla  buona  sociale  oeiavÌTenaa^  Ifell'i^ 
wbne  sioiUllanen  di  questi  eleodenti ,  nel  ceoiplesso 
dei  meati  prodotti  da  questa -Anione  consiste' in  gene- 
rale la  potcnaa  pelitioa  di. uno  statol   : 

Ma  la  ooBsideraiione  delia  pdtenaa  pòlitiea  è  indi* 
risibile  da  quella  della  siouneÉKa'  e  dttlla  soddisiasione 
di  un  ^pòlo»  perchè  appunta  l'oggetto  della  potenaa 
si  A' quello  di-  ottenere  sicnresàf.  a  ^oddisGuione«- Dian- 
fne  tentando  egli.^  ma  non  producenào  r:effeUo  «in* 
teso,  esso'  si  tiSora  iÌM{po<eM/e)ra'f>rQdurlo.  Dunque  la 
forta  di- questi  ;ìileaMntÌ9  e  quindi  la  poCenaa  politica 
si  deve*  n^pesiariiSBtiente.  deieriaintirtt.  in  conseguensn 

Filosofa  della  Stat.,  voi.  IV.  Zf 


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M 

dUVelBiÉltia  arproiun^>i]éti4q»etliH'.ciiB'>àf.  òòimim 
kioàiiecfca  «  «odcktAttloilèi"'  !.«•.'..•    iti  'niu  fi  ^  >> 
'  -:  »>  i^edoochè  .dc»6à^  teodnoiUreji  >  dtit>  ila  /  pOttota*  fó* 

««•  torà  >  tdK  fttlvloilittrio';  dlipd^làiriottè  Iti*  tim{»atM 
«^  édmtto  a*  t»nvìwenzÀ\  e  m  )<}iiéilÉi-uii$òiftf''ldÌ<>Miézzi 
*!digAvdiidi  d«i  quMle  caute,:  pèff  «ai  J^AlbUlf^'^tisòeiH 
»  naturalmMtO'Jfei  ooifiuoe  fticnreuH' "é  «fllcxidlsfdfidDtf 
»  di  «n  iM>po1o' ▼Heote  In  kùàetk  poìììksL''Sl'i-''^ 

'  Qoi  b  «ieùresza  ,  óome  Offìauii' veiié,'^v|f*lokUìdèiPi 
De^'Mioi  raf^porti  .tatit}oiÉftérAiy>  «patito  «it1i»hi.'»ft>  s^b* 
beiie'\>«i  rapporti  'esterni  rtbb,  ki  ««ttgajcdtth/  (Mdé^* 
g4i  «teÉnèiHl  >il«Htf  forza  rispetb'  ftd  ttH^-ttitròr^iteld'^o^ 
Ktì^os  dò  «ob^  ò6tmita.  se^utmifo  la  ootifltMBlòtiO'  ae^ 
céssarìa  dette  oàsa  irÌ6«ìto  ,'cbe  *4|aè«Cai  ibrfeaimteipittb 
derivare  che  dagli  elementi  stmtj  '•ihB''^haam^'-ìi^ 
^dutìBztàe  la  •pi<Mflerltà'<1iitét»ttiaf.  'DwKfoe'  iii>iultfina 
anaiièi  ltf'p<^t«fika*e«tèVYia»à<  ftoàte' di  pavi^  ibraandiai 
lerìail'  di  altti  sOltii  rtftuid  «daliliticì9ndtei'oiii^X!iQisiìfiftffa«i 
h  veréi  pocenca ^Interim',  j- •  in'>;;.I  i  '•  .v.  \.'  s^-.^-.j 
«"Gà||ftMÌerahdo  Ja'no^otte  ^qM  prodotta- dèlia: potcnaa 
d('«tt||oisUto  ogaun^vade^ésseve  <e1taMub'  iqggMo  ,  A 
quale  se  risulta  daIMcOflipfi razione  IflK,  oioki*nifezKl  egli 
è  'per5> semplice  a  indii^'sièiik y  '^«oaie  til*'  cono.'  dt  un 
eorpo  sospiatO'^'  più  'Anae.  -La  potenza,  dunque*  n 
cileiW'COxMi&erartf  o«oiè  «lvipv|KÌoMo'iaqliddie*ad  uoioè 
di^ttitte  le  digioni  cospiraiilLad'aModatei'MaUeapdone 
aaa  96la,'là  poltaza^aa^  «nitte^fpii^.'^A  obe^iiate  w^ 
^cceMOve  di  CeAgis^Katt'  la  '  eonquisfea  •  della  Cbiaa  ; 
èhè  uà  «eeok»  jdo^oitfti'^a'alli^f'  rapita  >'ai  MoagoUt  ?. 
Se- all' opposto*  *aHi9Arw*al«ben4K4tihi'eeaquisla  aaes- 


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Sj5 
sevo'Himcìirtki  ila'  hMioiWile',i'eéffWMibcvq  róspiatori- 
barbavi  co'iirié  ii«i'tiNixpi  di' /GAaMUor«:4}i  Mario  Jb^ero! 
i'iloiMai.  ì^'Ci^^diè  dibeu  itdpctU»ialls<poteiBa(f^il. 
litarè^  die  pur '$i  (tote  Yis{wtl0'>aili|  pèetnnarìa  e.  a)ia| 
tefrtftoriàlénaottéì  fii^^gik  vosferfatbi.inell'IaDlaEKdeate^ 
articolo;  e  però  dobbiamo  aver  sem'pve i piente  nbuf 
potlsMft  Véltaovèiìb"«li|bititè  '«s'eoiioepine  ia  vtiou^e 
àkAkii  pbUftiia  «di  ti«i0  s)atd>»è  natf-tsi.  febisO  oqpoorraH 
rc<  iurte  I^Meaià^é^  cò^^ra«rtt  all'iniioò  difetto'  foMale! 
dèlltf'sódtlUfiMiótié'^ìe  si(Mrr«txa<\NUiioiaiie^!£Do  i^  qkul 
^gbo  obé'  le-  dH^>stÀtotte  cim«i89ri«T  mbieggónow  ,Pail 
k>  ste$k> '{^Hnfcipio  la  ^albiMà  «là  conservazione  :de^ 
ki  pòtt^tite^YitctfèS^lp^attlente'ifìcltiede  la  slabile  teoo^rn 
-^«i«lnè^^  eliòne*  di  iqqes«b'ca{|Mnii)  dimodcloiiè  «ss» 
aiinièiitifiò'  e  sf  liiodKichiiio  secondo  le  esigieoc&'det 
Itioghi 'e  dei  '  teìtopl.  Quando  tdtti  9o»o  f^neiùlliv  •sdrài 
piermesso  di  èssere  iaockiUorobuslo  e  peosprcaoel  Ui^ 
qtinndò  altri  ^dfàtitafo  crescioti ,  che  oovk  6Ì  esige?: 
''  A  conferma  délld 'veritk  dcdla  recala  aoBÌoiie<  dèlia 
póicììtà' Ùe^ìì  stati' éi  osservi  «{Miutoi^egue.  Fu  posto 
cbthe'afeiri^nio  dàl'^el^bre  Bacope  òatVérviafai%faho 
nelle'' cMH  ^détà  prevaie -da  forza  regoUUa  ^Iq  shà% 
^iiM.'Oéà  sì  domandisi  qùal^  sia  la  fòyzalpreTalcnté 
qui  cont0rfij^ìflt4?  E  iero^  o  no'ofaeìquesta  éi  «'la  Arza 
di  moUv  òonttro  la 'fot^à -di  no  èolo  o-  di<pbahi3  Duat 
què  hbR  ']ptiò' esistere  potenvà  uibaiia  .coUettìva.  sebsli 
ìé  co^i^a^ioaé'  d^e' 'forte  dèi  isitfgK^U;  Or  qili  !si.  do* 
mabdtl'S^  posR9à'i0èistere'tiliacéi«F^iioiieidi  Utte  sbraà 
mìaL"iosprràzÌóne  d^inter^^sfvitvso  Uistesso  oggetto? ìlfa 
come  .vetrificala  utta  cospira»hme  d'^iotereni  ^nia  una 
ferma  cognizione  dei    vanta^   positifì  «e  negativa   e 


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576 

senza  un'  equa  sadditfatione  dei  oottanfi  ed  ioiperiofti 
bisogni  delh  natura:  sì  fisici  che  moraÙ  t  Pia  tuBoora 
dopo:  un^  assai  inoltrata,  eiviltà  basta  forte  aVer  vn 
popolo  alimentato  par  avere  un'  energica  càtàf  Qual 
e  1'  unico  ed  in&HibUe  mezzo  onde  fomnare  no  po- 
polo di  oiHadini?' 

'  .Queste  joondizioni  sono  imdilpeDsabiU  »  e  Ibraiaiio 
una  legge  tanto  certa,,  tanto  palpabite,  tanto  inevi- 
labile  quanto  le  leggi  fisiche;  Qui  vegg^nio  k  ibr« 
mola  generale  ed  irnsfragabUe  della  leggfi  fondaraen- 
tBÌ^y  e  dirò  così  meeoanioa ,  della  potenza  degli  stati 
proclamata  dalla  stéssa  tUtnra.  ,La  poleiica  dunque 
dello  statò  ahro  non  è  ohe  la  maggior  potente  delU 
stessa  natura  procurata  dall'opera  umana  eolle  fono 
stesse  della  natura,  e  secondo  IMropulso  sociale  della 
natura.  Ma  posta  questa  idea ,  che.  cosa  ne  emerge 
per  la  cognizione  della  nozione  dirottrice  delle  stati- 
stiche ?  DoYcrsi  chiaramente  discemere  le  forze  nata» 
raii  stimolanti  e  rafienanti  delie  naziofii,  senza  il 
concorso  delle  quali  non  esiste  vita  alcuna.  Dopo  ciò 
oonviene  ordinare  codeste  &Mrze  in  un  eistema  unito^ 
diil  quale  risulti  l'efietto  della  sodale  possanza.  Al* 
lòra  si  vede  ciò  die  appartener  deve  all'arte  umana, 
e  ciò  che  lasciar  si  deve  alla  natura.  Allora  si  apprea- 
•ano  i  motori  riagenti  A  della  autorità  politica, 'si 
deUa  religione  ,  sì  dell'onore,  e  ù  della  sociale  oon* 
▼ivcnsa  tutti  cospiranti  all'istesso  soopo,  tutti  coinci* 
deaAi  Millo  stesso  soggette,  tutti  sostenuti  ed  avvalo- 
rati scambievolmente  9  e  tutti  produceoti  l'effetto  vi- 
tale di  quella  moderazione  che  foitna  ù  pregio  su- 
premo d'  ogni  "vivere  civile. 


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«77 
la  questa  maniera  Tengluio.  raccolti  e  «oitfef nati  i 
primi  tratti  foDdamentali  di  quella  noùoae  direttrice 
ohe. deve  precedere,  accompafnarcr,  e  aiAssegiatoa  le 
sCatìstidièi  .e  sansa  delia  quale  A  eonoepioienliD ,  le 
ricerche)  T  esposisione  a  igiudisj  sowr  ciOBUy  a 
quindi  o  fisbli  a  mal  sioori,  «a  ùhe  YOgliate  tèssera 
una  statistica  generale,  sia  che  ne  tracciale  usn  par- 
ticolare. —  Tutto  neQa  viu  *è  cod  uaito^  mmiiBsiia 
e  dipendente  dal  temperamento .  «oUdak  dalle  forse  a 
dal  principio  fsentrak  ed  unico  dell' 4iioiic  loro  ^  «ha 
il  vero  stato  di  qualunque  parte  del  corpo  aodale, 
e  qualunque  ramo  di  industria,  non  può  essere. co* 
Dosciuto  per  le.sue  vere  cagioni,  ae  non  si  conoscono  le 
leggi  fondamentali  della  vita  diegli  Slati  qui  indicate. 
Per  la  qual  cosa  la  nosiona  direttiica  delle  statL- 
stiche  deve  mentalmente  incominciare  daUa  ^noaipdè 
di  queste  lèggi.  Questi  primi  tratti  rigi)ard«a0  la  «^m- 
pesi&ione  mentala  dirò  «o^ì  or^nica  della  potenxa  tfeUa 
quale  si  raduAaooVsi  cqnsockino  e  si  armoaizsanp  le 
parti  materiali  e. le  forse  vitali  dello  stato  pplitieo* 

Dopo  Ja  scienaa  dalla  composisipae  segue  tuttavia 
sciensa  del  movimeMo*  £  qui,  parlando  di.  un  (Corpo 
animato. di  esseri  non  soggetti  ad  un  gretto  istinto, 
si  presenta  la  gran  teoria  deilo  svUuppamento  econa^ 
mico  morale  a  politico  della .  naiùone ,  posta  iil  un 
daib  luogo  della  teri^a  i  e  con  determinati,  sussìd)  fa- 
vùrevoli,  o  con  dati  ostacoli  iasupembiìi.  Persuadia- 
moci una  volta  per  sempre,  che  Tarla  di  osservare,  di 
studiare  e  di  tessere  teorie  in  morale  ed  in  politica 
non  è  diversa  da  quella  che  si  usa  in  fisica  ed  in  ma- 
diana.  Il  corpo  sociale  è  un  corpo  vivente ,  la  di  cui 


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5^^ 

tdMp^ÙiOne  e»ll'cut'nio«Ì9ietito  sodo  soggetti  a  léggi 
^SLtM'*nhcemmrìe^i  qdàoto  I*  cboaposizioiie  od  ii  moi'tf 
«A««t»iH^ofiialun(|ile  k||«cohitia>  aDÌioMlta  •  ;  ioanimata* 
As^en^MtfCKiqfcidaCi»  €0[ti|}o4ftiottey'desorìvene  qaiét^akio* 
vivitfatov  niOBtrarfr  g(t>  affetti  buoni  O'^istLdi  mia:  tale 
•'te^lihhi'  ooftipelBÌzi«ie».4li>*uii  iaie  «  >\ai.  aitici  re- 
gtmpfttttipémtiCe'O'itìteiiiperantey  Dpportimb:ùd  inopf 
j^rluiiO',  «eco  Mci^' che'' forma  4ta  prima  icie&ia  :fohda- 
nefttale  ideilo  ilatista.  Dteo  la  i|»rifaiÌA'>scien«a  Gsfùdat^ 
nieDtaleytpafioeehè'  ne  «tifile  lin'«ltvè  die  per  brevità 
fìàmaOKc  ei; potrebbe  'dei .liMghi'é  dei  teaftpk  Ogaun 
ea)diftattv,<iehe 'ItfiiNHBÌbttii  soggiaciooo'  ali -, anione,  co- 
stante 'dette  localitir  non  «elamente  per*  le  insorse 
^teròe}  «mi  èeiàtidia  per>l«  <piàlità'ifneUettuaU-e  mck- 
rAlii  Or  ebco  il  tertb  o^jietto  di  ttud»  onde  creare 
il  genio  'Statistico.       .        .  '•!..-, 

-*««'Veiiéodo  oira  alt*  at^omeofo  delle  .  force  •  proda tti^e 
dklk  'petssanfc*  nazionale  ^•>còme  si'potreU>e  assumere 
là  ocfttna  del  sìg.  Dupiii  per  deduf^e-  la  •potenza  na- 
zionalb  'o^n  di  specMaziòne/ ma  di  fatto  praticabile  e 
«bmputattf  le  coodiùonfi  fttUe^  %obìaii?'RotDa  ne'«prìoii 
«0eoli  'etti  'tutta  ag|i*ido]a^  cobdudereste  voi*  pet«cjò  , 
iAie  hén  fofsse  potente?  Prìàia  di'  tutfo  per: una  legge 
^^ecurita  ed  inarrjvabilef  delia  natum  in  '  ogni  «  periodo 
«Aiil'-inei^liiDanto  si  effettua  una  tale  divistene  di  pM^ 
iefesiòni  ^e-  di  OGttupaztbéf ,  ed  ufaa  rispettiva  fusione  di 
poteri  Goitopcltti  indivrdnaff  rateila  péi*sonìilifà  soci^ , 
ed  un  tale'ritornò  di  tùet^/^'òpi  individuò y  che 
riesce  .impòssibité  niki  Mente  umana  assegnare  là  som- 
ma delie  cause  dei  fenomeni  conct*eiì  che  avvengono 
in  una  nazictoe  i^acivIKta.  Le  follie  produttive  dei  messi 


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ék)|>QMMi  ]Ci*#(Mtalt4i  0tà:  ià';etài.>ÌDOBiaibv  kk^  ògm 

^gni  ^jàMÌABe  «tfubpntar*  -  ti;.  tdBbboeDo.  ìle^i  aUitiidittl  '  M» 

d«ic«»&ìr>iMi|ftté(iife^;àa  biÉiiò'i«ir.Hui  fiftioàoMi^  '  low» 
irofiriA  )  'Cul  1 4^  occhio  «4dg«ti»i  ddl'oiiertBtora  '»  tiséoDira 

natcQéD.dfferàiiiV/'le  qéaliinon^sipoMDiib  triaficaifedp 
l«w* 'Queftft-iaMitaKiyn  aomidadinteiper Jssareó  kaiH 
4dlii(pdt0izaoVokiìkia>icpHndi  pvepai9rR>àlI«'kMnlft  iki 
Msipae;idiaétlÉÌG8'-deUe  slalMtislwì^  jdieoòn  litàlcir^» 
".  ii9  Ché^^alloi^drito  .nocivo.*  aoi.plDVMtodi'ilriB* 
gnvf rc>  k.  gÌMÌi«»,riiiiÉ^ .  goiMaKv  i  e>  dir  òoglìcre  i*  'flM 

ninuld 'COfii^bcéto    ^uninòhB  partì "in^Kvfaiie  snuigU 

8ler#  dl^qat^Uioviter^.    -     •-        •■  -  '  *■•  '  : 

2»^tdiejtle  fciftb'  produt^re  ddht  'SÒcìaié  <poCiRim 

MÉlflMfllK  GODSiitODà'  Ìli  IfUÀtf  CSBSO  ésOO  WÌbili  j 
littSO.'ÓlKVMftDlÙ-    '."  

«>:3i^  Che'ie.oaose  i<ineiiUdmeiitf  .assegiudiill  iióoi^ì 
poifionè  m— ^rtlàre  i»  ♦  gompdto  ìr«rabo!pr«fflrziòcMile« 
!  .<ìbióe'«0prìifi«veittiMaoerioàixieirte  la  dWitiope  dei  <po« 
ftMi«»ocpaei|iiÉdiiid9ldi,  e*  la  rispettiva  fusione  nel 
c0CpAf  9oéiUé9  'Cbàte'i  misurare  la  tòrescenie  e  «deere* 
icenc^  faoàWiiQ  isoddisfarc}' ai  ftnsogiii  di  an  dalo'pae^ 
se?  *Gonie  ^oggeltan»  a  eooiputa)  i'atlitadiiia-  'ideale 
e'tperioiiale>a'cecle  prodàzioni  è  non  a  certe  altre  ? 
fucate  .còke  :COslituiscobo  o  .na    le    &ii^0  produttiva 


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58o 

àtSm  pbtsatm  ioetak  di  mio  $IMo9  ▲•  pcriiM 
ètattean  esse  ooilìtiiiseoiio  le  cewe  stesse  produttrici 
delle  peleMS ,  laldié  uoite  al  territorio,  alla  popola- 
ed  al  gofemo  Ibrmaiio  il  complesso  delie  tane 
prodottm.  I/iadustria  ed  11  coauBersio  mam 
oestituiscoBO  le  Ibfse  ma  henù  uo  data  eiemsie  di 
queste  font.  I  prodotli  economici  ammattiva  coHitiil- 
eoooo  queste  ione,  ma  btnà  dati  effetti  di  queste  brm. 

Qui  taloDo  domandar  potrebbe,  se  dalla  qualità  • 
qoanlilà  delle  produsioai  eoonomidw  si  possa  dedum 
qiMHa  deBe  fonie*  Blspondo  distinguendo:  aneHa  na«i 
aioné  Time  eflfettnala  h  libera  ed  nai^terside  oonoor- 
«enia. eolie  dovute  sue  oondiBioni  6  noi  Mei  primo 
caso  le  produzioni  mranno  un  seguale  delle  &ne  pr»^ 
dottire  della  potenaa  economica 'deUa  Barione  coeti* 
luita  oome  deve  e>pu!b  essere.  Vel  seoesido  caso  qui- 
ete pvodurioni non  potranno' attestare  fuorolii  un  pura 
fiitlo  materiale  seat»  moUirare  quel  fbodo,r  •cbe  mi- 
gliori circostante  potrebbero  rendens  operatfro ,  o  al- 
Bieno  lasciar  incerto  se  questo  fondo  esistalo  nò» 

Orarissimo  errore  poi  in  c^ni  caso  si  comesetfeo» 
rebbe  se  per  giudicare  dell'  attitudine  economica  di 
un  dato  popolo  si  prendesse  ad  esempio  nn  altro 
popolo  senaa  badare  alle  diverse  circostanae  .territo- 
riali e  personali  Tranne  le  dfcostaate  comuni  ogni 
paese  raffigurar  deve  la  sua  potetisa  eirile  in  conse- 
guenza delle  Tarìetà  neoessarie  indotte  dalla  natura , 
astrazioo  fatta  della  mal  opera  degfi  uomini.  Qui  ri 
tratta  A  formare  la  •  nouone  direttrice.  Qui  contem- 
pliamo il  modello  ideale,  che  servir  deve  di  nonna 
ai  giudizi  statistici  I    e    però  deve   servir  di  guida  A 


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58t 
1^  *lk  iwanÉa  ad  Mt  ai^owMÉe  ddk 
Qui  doHfoe  prawhMte»  dobbiimo  <U 
hm  poiiim  4erUwte'd«tt'Ì9MMMM»v  dalie;  |iiiiiii 
ir  da  «na  chea  ftataoa,  far  >fbraaaMÌ.ia*aaf  m  Ma* 

dtl  ^ni»  gìndiqOTè  «MI*  itelo  porilhw  qudiMiqw 
siati  di  im  dato  popolo.  Quando  la  giuCchi  <&e  ti«a 
tei  mèèhaUa  a  brutta,  fteète,  4»  i^gititte»  hvKma 
O'jf0BÌNrav>^'vef»'aab  ebo  tu  fin  uà  panigoM  firn 
Joìitete  di  fclte  A  «patta  lai  poM  o  mi  naadallo  ^ 
^jMp  ta  riiMtei  Ja«  ooaa  imtà^éÈotà  h^m^H^  vnremt 
de?e  adk  iteliiliabè^  aa  la  «oi.  gwidteaio  aaai  oognio 
«oae  di  Tiaoia  m  tu  Tai  iarfìir  il  fiar  ittVIn  atirtiiliiiht 
oifsili,  to  ma  pooi  pMeìaidera  da  qoatlo  aMlodo  uni- 
irfateb  per  ogni.  Ilio  giòiliiio,  nal  qoala  ^éi  «ratti*  di 
proooooiape  delia  .bbtna  o  maU  oattcUaiona  di 


Ora  moMdo  itf  «léoolo  delle '^bno  pradottifo  « 
-dooianday  oòoie  posasao  aertir  di  oocteA  ptr  i'  onjye 
innianl#..dalié.  ftelisliQhel:  1^  Gteiia  ^.«ooiplloate 
.qaastìoaa  i-  qaotta,  olla  qoakidopo  lé  ooee  aapra  di- 
toarae .  pouigaaM»  .rlipoadttre  eategoricaoiaote  dome  mp 
gue.  O  Tòi  Oli  paiìaie  di  lotta  la  «i^iie  ilatiatioa»  o 
mi  paitee  aaiàmeote  di  quatta  della  ficchene  mato- 
naK  coaie  a||>iiuiilo  siè  queUai  cooteo^piàte  dal  «igoor 
Dapia,  «  datt^'Atcademia  della  Spianaa  dt.  Fraada 
n^l  wo  programoia  {i).  So  mi  parlatie  di  lotta  *lo^  ai- 
tile stebstica  aUara  F.  idna  dtile  forse  pfodiHtiT^  ab- 
braccia lutti  Ì!  oMaai  fisici  e  anorali  oa^os^^r)'  jn.  prò- 


(I)  yedi  gii  Aipiudi  di  Statistica,  voi.  XUl  t  pag.^  3^. 


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J 


diirfre^lAMSod^irfaiitoBeteskaÉUMHi  dir  UMiffiMoi;.|». 

Wechè'i4à  UddMiéiflnt  *'<i  4a)iffitiiyTitt'  tomàmn.mf^ 
ÌMiBiDi')a'pBÒdumMMiaMiiù1èJd»triM>dfab  mémiiiàUe^L 

«  axénAh  i> /ihi^  ipopcèot  a9èBlìfiMkr«|iialiiàvi  tdé  cUmv 
fìii|>e  ^iaìf  o9ffii(KBi9tìoile*^dal*{irod«ni*'»lp  pdlin|iii  isb- 
mMe^éjrììà^Sta^.iiì  oi'.-  :-9  .oIo(;oft  t,!^^  un  *!»  i-..  • 
I  "S^ipol^iubpèiilaler  idh%  ;Mtit«iè8ijspéioiélé  4«iU  ii«> 
«bexflc V  8Ah)^aitooeQàT«.iuinIiiiilìnsMMieiva»i9a« 
Ifttt  att^oggolto  6ì  aeoprM  entliiifraifo  IfAifbàtao^dM 

«UrtmAiNmMi  ia  wtttiUe^fMMiaaiavenlaoniMa^Kvab  ponéà 
•4ttfte^^«diil»iii{Uiitei  >  Uifonirftfì^^ 

a^ltt'oàì  »ilia^I#iiiBai  iJèiqiBBslK'.aitrfa  atti. paodètai'dl -vi- 
sta la  possanza  economica  sodale  pesi  «ostftnifvi»-  sai- 
kaob  )iaèa'iipatmàlei'jénufikMtawfliif.  diiipmikilti^tu* 
létii»ótla'l$dWì>^preibo.dil'«D>liat0^pcpolo  p  ón  amo* 
«tatU^mokiéustoialaiaTaniU^d  dii}poGÌiL.Ma.idaUi  al- 
-thi ^itfie  «Mstii  (k|diibiéati|aieÉile,i.«Aie(>s«  alia  gi^ 
1lfmSM'Mla^tlatìfllne'|ntaca•tl^•po^m^  timro 

mei  wéisstrai  flbiieKsfaxRAie ,  iàiaatedliSifciaiaiéantfMitat  la 
-pHawa-eAttsa  delbi'|k)tcéza<inaiioBld6j'fllun^Wi»a|  fine 
lii('»ec^ré  «ii>'$|«tK>lffQdiit8f'istatJkicdnidf^  *£tnt  j^oe 
idiamiVa  Ut  uq  po{fòlo»!cdQvniie)b»r/i(»Mnli  ai^  a^- 
iMt<pkifM)%ib<Mdtfxkipii;.aetéss^rfei>«Mpifpdaifre  la  ^po» 
-li«iz)ti'ilMÌ6tM|e''««t>eOUUliédlbt  ploii  qttalia  ^  cbé  ph»- 
-dttioiioi*r'liÌNi»aiiaé*<«iilvenMlk  ioMnoirania  aeU*oiS 
^éme  sociale  deUe  neebezsa  -di>-otti  abbiamo  già  par- 
lato altrove!    ^I^Vian^Q  si  p<Mse^gti  una'  chiara  e  com* 


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«ss 

phita  tioBÌoiie  di   4iiQilc  «b^éMniì '^.l-aHof*^   p«rtiia 

.♦  li.  <•!, •.».-'.  .    '..;ir.'   'j'i  '<>    !ir*    *'■  ■  ■  ■'»♦»»  >'  f.i   ••!   •».!!'  V 

Vii.  QuBSTiOitK,  —  NnUo  scrìtto  del  sì§l  ók^ikfCìd 

MÌ.jvf*ttiìEb'daU'«Witt»^4f»  dMvaaià^Ui'iÈaiistkAe  ^ 

idkr  Olia*  nìIMfiTasi'^noìijt.'  fii,->^:.j  i ..  •       .  ^  i»  .  < 

)    .•,♦;       y.'w    '■•:      •  .   .*••    •";•■#    •»     ..  /   |.tl"'»»j    «ifj'x    •• 

R  1  S  P  O  8  T  A.. 

». >     l't  :■;■:::  •     .••.••      /       •,»t»    .;■ 

I.  «  Che  nel  disegnane  MoggiMi^:  dtUe* jill|ti»lMbe 
«(,egbsi'.è:.o«olBnt|dbo  fdeD«-.gro98a/«icosi[ttartnéftìéne 
»•  ▼plgÉM  eòlla  qnplemOft  ai  pé^  dìaliofooif'  la  »  fila* 
»iii8tic«ìilalatale'4attaificbirìb^  elfttuM  dalla 

9yiStonaifRhranea(lfr>fiMÌtMn^fdi*  uÉwréatb  soeietà*^^ 
•  ilL  0».  Gbei  dieM^kenmdkt  aBeiBe'-lài'wrKioiid'ckUa  tfa^ 
s»  Melica  dalle  «biittn -fiaitaneélely^il  «sigi^  Bay  'ha 
»«4alideQÌie<  diméalmAo'.i:  oaeaMeiti  eBMD«lili«' della  "Cf* 
I»  vite  statittàca  ,  cbe  ;iii{Ìpo*tt  >«  jfin  i^ip^otm  poteni 
!i»oUeiii»e'r  oggetto  "propoeto  IhniitiÉodobi  ett'eeomd  di 
99'una«ftofte'eola:dit'ttD  pabae^  mentke  ol^eiiei*  bob 
4Mr«i  piiib*eke  eipiloistaidioiiM  tiittoJ»--  -  * 
-  iIIL.ff  Che  pÉRfuido  delie  éoieosé  BecK^iam^  olld  vi.» 
n  cerea» «d  alla  see)»«*-'*-»»  *^'  -~-poneiitì  le  civili 
...«t»«j*ftMieV  iBglìramaieiBta,  solalo  k  iiociale  fiflio- 
»  logla^  (ralataaqdo  t  <kiq^  atee  >  seienie'  egualmente  In- 

»éiipeas«bib,  .la<  pnma  'delle  quali  'còn^Mte  nella  «Co^ 

^vià'i'moeale  delle  ubtone  società,  «  la^  secóbdtf 
.1  Beila  isdenea  dell' opdine  nàtaralmente  necessario 
^i^ita  potenea  d)sgliSbati.:«>' 

W.  n  Che  volendo  «piegare  iti  che  condiste  questa 
»  sociale  ittiologia^  la  sfigura  e  la  mutila  di  modo 
'/  che  la  riduce  alia  sola  scienza  delle  ricchezze,  » 


j» 


19 


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m 

V.  nOm  «ikIm  inJkm  k  miaM  tUM^gm.  •  qm- 
»  sta 'ÉogiifliB:^  ^li  Mil  iodkfò  ^ella  poiìtiw  aeo* 
»  BOiDM  che  Tìen  suggml»  d«l  fiilto  e  dalla  nigioiM, 
»  OM  k  inoompleta  .teorie  delle  «Giiole^oltr»DOBtaiie 
m  odierne*  j»  ' 

VL  m  Che  {MMudo  eUa.eem^MéiJoàié  ddk  ievde 
1»  slatiUidie  egli  pose  ia  non  cela  qoeUe  delle  fiati- 
•  slidie  primitìire  e  prìncìpeU ,  e  ti  altenUe  inveoe 
I»  alle  -tuocefl^ive  ed  alle  additionaU  predioaBdoie  fioiae 
9»>sole  degne  di  ettenàoiie.  m.  . 

VII.  »  Glw  anche  rixtretta  la  ttelìrtioa  alle  coirdi 
n  etot»  tpetio  amtabile  (rigettate  «pvlle  di  ùOto  p^ 
»  manente  o  non  ffequenteoMwte  motabìlt^  in  pri 
»  luogo  tffk  tmaadò  ìtaportaMprine  e  decisive 
«^  bridie»  dalle  qnals  si  dei»  tener  4Mnite  in  quesli  q 
»  drì  di  stato  mutabile  :  in  secondo  luogo  ne 
I»  altre  punto  non  neeessarie;  in  terao  luogo  j 
»  ne  presenli»  alcune  sotto  l'appetto  il  meno  proprio 
«  alle  €i^  statistiche  ooofdinale  alla  vera  inta  delle 
»  società  politicbe  ossia  alle  .statisUcbe.  magisirtUk  m 

A  questi  sommi  capi  ridueolisà  le  ossomnioos  kn- 
portanti  .uUo  «oritto  del  sig.  Gnin  Battista  Say.  L'in- 
tacesse  deUa  sei^»..  *.  non  oueUo.  della  censura  pecw 
sonale  ci  obbliga  a  queste  osservasìom  -,  i«  ^^^Jt  «rju, 
diamo  taoto  piii  importanti  quanto  più  V  arte  di^  ca> 
struire  le  statistiche  ci  sembra  meno  conosciuta.  Dover 
nostro  si  é  di  addurre  le  prove  di  ognuno  di  «piesti  rilievi. 

Prima  però  di  soendere  a  quatte  prove  crediamo 
conveniente  di  far  conoscere  il  complesso  deUu  «ci^ii^ 
del  sig,  Say.  Delie  ventiquattro  pagine  occupate  dal 
suo  discorso  y  egli  ne  impiega  sette  sole  nel   trattare 


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5» 

l*ftifoiii€iilo  ptindpala  proposto.  Le  altro  «Bmsolto 
MMNO  ooosaerole  parte  ad  aocniara  le  mancaaio  e  le 
dieoordUaadMd  di  alouw  celebri  fianool-e  ingless  eapo* 
titoti'dì.jNia^che,  e» parte  ai  suggerire  le«  oorreaiont 
e  ad  indicare  gli  oggetti ,  che  a  ibuo  aTTÌ«o  cooten»- 
plaDt  li  'debbono  nelle  etatiitiche  di  Atto  '^atuiiorio 
oesia  spei$6  mvitabile*; 

..Tntta  ciò  die  P  autore  distfe  intorno  Verdinamente 
<Mle  statistiche^  t  però  ciò  che  spetl|i,aUa  natura^  ni 
€onetpimeniOi  alle  ricerche  ed  alla  eomposifti^ne  dei  pi*o«' 
spetti  slattstid  sarà  rìferìto  nell'  addurre  le  prove  Afi 
sei  primi  capi  oVa  anttaosiati*  Quantp'pqi  pia^qi^e 
all'autore  di  aggiungere  nelle  altre  4ì^><<^^te  p^ighin 
▼errli  eqposto  ed  esaminato  allorché  ginstificheremo  il 
settimo  capo  ora  proposto*    . 

Da  tutto  questo  lavoro  potrà  il  pubblica  compren* 
dere  la  mortifioante  verità  che  la  civile  statistica  è  una 
srimiga  la  quale  sia  ancora  nel  caos.  Da  ciò  egli  po« 
tra  dedurre  il  motivo  che  ci  spronò  ad  intrattenerci 
oon  pitk  articoli  successivi  sull'  ordioameiOat  di  questa 
atàtfnsa,  sansa  chi  ci  venga  dato  carico  di  arere  avuta 
in  mire  piuttosto  una  personale  censura,  che  un  ten- 
tativo onde  tmcoiafe-  «^dovere  almeno  le  massime 
fandamentali  e  direttive  di  questo  ordinamento.  ì/ìm^ 
portense  poi  del  «oggetto  giustifica  abbastanta  le  in* 
dagtni  e  le  cure  da  noi  assunte. 

Moke  e  molte  storie,  molte  e  molte  cronache»  molte 
e  molte  biografie  furono  scritte  pnma  che  si  cono* 
seesse  l'arte  di  scrivere  le  storie.  Così  molte  e  molte 
relationi  di  paesi ,  molte  e  molte  tavole  così  dette 
stalpsticbe  già  furono  compilate  e  si  compileranno  an- 


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sm 

oiAla  f»DÌèiaTidi.*icoiidBcefiè  ù^ymtf  A  ^^imijwy  hUt^mf$èo  * 
stiparla' d»  «rtev  si  pBria:'4Ìi  àQ  ottltoai»eiiloi«K>  wnm^ 
MBffaiuir '^id'ftinri  dbloniaìieÉtd,  loisìwiid.  uii^  àmméltM^' 

^rorMi  <»5f  magistra  sntiel  Che  oòW>li^ilÌ8a'':4)ije$tor 
dètco?  <)6^  cdlÌiiffì^èiiéirièk^twai4Mc|litti*^amtj(b'k^^ 
Afe  antièlpn  'atPétf  'preMbt«'>i)  fhtttf  4isp««idldél>h  MM 
di  iinafomHb  é^ei»ì««tai'<>l^«»m 
di  l6Er6tf0  éik'pei*  àppigliàiHìt'lrfi'ben»^  ìAk  ptfè-  ^aty 
dMroi  d^ì*m^ìei^&Kf'U  precoì$ttMan*f'diilj«^at>t^iuM 
d«inft  tagibrte  f»ikiJl%'dall^tifto'd«r)fliriUgib29r«lt^ 
'  llssta  ;  se'^ilesKa'  p^eeògtiiki6é0'<Mp^i'te  ^^ìfmfutté"  #i 
i  timori  e  quindi  o  aiimeDlà:  l«iil«(|eimt¥ele>  la  -Mtt^ 
resta  ,'o  'inferisce  IcV  ^ONigg}M«iftÌo^«^4*aiislelli;' quinta 

tenta'  di  eagltereie  cagioni  'pfoduCMc^'d^arbaMni  9 
irhta  'poàkìone  dtììe^^cùitL-  o.'i:^>-  li  rn.  !.  l.  ,  .. 
'  -CUI'  h^t!àrè  ^lAV  ^rdipi^tménio  delle  itatìM^hé  qoi  in 
§àMàVizft'*^t<  òh:upiàrni(y  dell'arie  'di  cidArpòrPù  ìe  *  oK^Hi 
stlittsflfchéì^ii^  'fiotti '>ù^>/rni&';  è^Hon  le'^eiiipil>Mife  ^ 
c!ftsualì;*<£'>kicb6me  ògàfi  arte^d^p^tftle  «MèeMariaineiièé 
*  d^  'una'  pMiógtiHìóiié* ^,  tosi^ptitàa  di'  tottò*  Ih  d^éopè 
di  sapere*  di  quédi  cognitMiìr  debba  eMe^e  dotato  "*i| 
compositore  delle  statistiche  magistrali'^er  riuicfveMl 
suo  iarord.  Ecco  '  tI  tero  pimto  di  vista  sdttodefqilale 
bramo  che  yengatìo»  riguardati  i  tniel  pcttsieri.' 

Prèojesse  quéste  dichiarazioni  passo  a  s{Hegar«  ed 
a  giustrficare  irfliet^'ora  ri feritf  sullo  scritto  del  si- 
gnor Say;  IfiHci^tido  al  ptibbliòo  illuminato  di  portare 


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I  «te 

rr:  i;.';i'.!ri  O   ,'j3<'»u*i^in   *i'>Li    ili   »!»  I.mi\\i;   Ìihmh'hì'i   •^•i»;.: 

"t'iA-ìij^    ki'.olv.K^A   t>JNL  y  ^&iw}on|è4ii  ìhì/.k!  .u    »  :  .ii 
Il  6ig.  Say  iocùmincia  ool  dire  che'  n   lafi^gltfttèv 

«ritti  I^'^géltOl^lfitt^^oMtok^ 

^  «Ht'^Ub^  ^tà>  «^ò(Éll*  i^^'^  At'  ttiio  iÌQìtil|d>*  «oiiHitUhMi» 
dttMintflò  lù  pl^#éttl'<dèlk!'*Metitta'>ftM«^  Aè>*kmmtì 

riott*  fJittHoè«o  oòiivèìijg^iiiii  bvtaé'dfiiMolè'  i^  bèn^^mV 
plete  defioizioiii?  Gonoedo  che  all' indigrosso  dir  si 
p'U5'  aie  còlla  stgtattcrit'ìR|)òQrtEr"gBaiBi  wifiate  'di 
uq  dato  popolo  in  un  datp  luogo  e  tempo  ;  ma  con 

aùeste  vaghe  ibdicazigni  si*  pu^  ^or^è  distinguere'  la 
sMUUf^  4^4^  4a\Hl^Hffiiifj^\p;^.^^  ^l,s*à)ti8tica  SjaUnal^ 
ed^4  eaapinett  «^lèri^kteofioinatr loagjslivyiA^t  ^  V^  A^^ 
dMnfpèKté  sì  r'iiÀa\Att*^.^tré^  "d»^w  lAbróv^ggìa 
d^tfaHa'^wm  pdlitìyàrib  toè^'4iiS^»apfWto  al  iìèvèà 
coraqne.cd.alle  cose  sia  delle.*  . 
..,^')igi^cUe^j)(j^^distiotfifnc^^         C^mprcncja ,  giiale    ^la 

passi  fra  tutte  quetf e  cose,  noi  per  amore  d^^4)re^iii 
rVchìamiàflio  quanto  fU'  e.^poVtò'.ttèllà  prltoa  àd^Stf^Àe.  • 
II.  jcVgre  ..vedijji ,  clie,,ancl|e  nel  1* argomentò  dplle  s^ti- 
stich«  fii,d^ye.ave(ì..gDmiPH,ipux;a  di ^^p..^ distinguere  ^^ 
benidafiùire  «plj»  ^patece  indie  ben  peamite  e  ivgionara^ 
.%hei  glà'due  tfnik  aiMi^  eh«'  si  m  .'prediéaodo'^e 
conviene  incominciare  cori  ben  (teflnJré  ^'  'ed'tì(ì"(ritpo'  a 


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sas 

^piarti jIm  wS^  Mii  é.^piùm  pia  oiie  Mai  qUflrt» 
prèbetto ,  di  modo  cba  altro  non  si  fa  che  o  Faoq»* 
nrt  ettbiiooi  auardati  di  idee  indigeste»  o  rifriggere 
pensieri  già  divttigaU^  ^tl^io§mi^n  la  pestilenxa 
delle  metafore  improprie  ^  e  delle  locuiioni  indeter- 
mi«iate..(i)^!    ..    -.  ■         .  I   ...;..    . 

Ifajgrado  però  eb»  il.  (^  ^  m»,  .ci  a|bbia  pne- 
senlato  ni  la  d^finìstoioa  «lè  U  pie^tso  j  («ggetto  ^vohoo 
dalla  soieiisa  »  ffli  adottfi .  mia  ja^iopq  di  i?qinwpe 
eoAsevkso  in  for««  della  ({uaki  ifpo  si  J^  scamblfuro 
lo  seopo,  me  smembrare  |a  OTWiy't^^'  ^^1^*^  statistica. 
L*  oagsm^  4fiU0  iMliIfliMs^BgU  .did^  si  h ila  pq^vqnt 


(i)  Qui  cofie  in  acconcio  dijitr  osservare  c7i«  V  Accademia 
lUale  di  Francia  nella  sua  sedtàa  del  giorno  ii  giugno  1827 
propose  un  premio  a  dtf  pte$inuùité  Un'uri  s/iatÌBtlei'  ùon  dmt 
eondiuònL  R  rMtiUÒ  ptognmnmj/hdd  noi  rn^kiraift»  mi  p#- 
Jbme  XnimUm  pm9^\^Aii  f^imSjd^Ji^utU 4i SmiàAm. 
Q»$^$9  p9>ogramma<  ine^fuù^  ft'^'^^^  •  ^  «^f^  ^  fuwte 
li  sciensuL  si  è  U  riunire  e  presentare,  con  ordine  ifiuxi  che  con- 
n  cernono  direttamente  U  politica  economi^  ".  Benchi  dottri- 
nalmente non  dichiari  che  cosa  intendi  Hi  significare  col  nome 
di  ecòftokiii,  cienn^noetante  dSkttb  enumermioht  che  eegàe  H  éi* 
ffttd^  ttMT  eeea  «mio  in  mbuS^miàm  eoelmU  dtMà  rpwfcrfSi 

Or  qui  si  domanda  con  quale  diriao  t  Accademia  siasi  fitto 
lecào  di  restringere  Poggetto  della  Statistica  a  questa  sola  sfèraf 
Essi  era  bensì  padrona  di  propor  un  premio  per  una  statistica 
economica,  per  uha  saniiaHa,  per  uha  giudbiaria,  ma  nom  mai 
di  sovi^ertìe^  e  dimatilareii  tomsetào amteeeo alle pmroie^  u  GeHe 
f»  jain  meotUar  Gspitp»  Tu  eoua  Cmìv  «ivitatsia  à^jtt  po^es 
»  homiDibqs  g  Tcrbit  non  pgtea  1.  ^ 


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M9 

di  um  d0Ì0  p^ifoUumej  Ha  «gii  bM  ^owb* 
MÉd  e  ben  ritenute'  che  onta  importi  il  codeetlo  dì 
questa  posaione  sociale  ;  e  però^  qiiel  éaraltèra  inili« 
vtduo  che  notf  s<iAn  né  saeinbraiiieitto  «A  di? isione? 
È  vero  a. no  ohe  qnesta  poNnonc-è  i»*  cAtto  toU- 
dnlc  di  tntte  le  «inMtanan*  fiMchey  toomll  è  politiche 
di:  quel  ddo  popolo?  Dunqnè  qhecta  |K>8Ìèìodo  coliti» 
demi<  ti  defc  èboih  tu  éftuio  pitUotto*  dal  coni^ 
eoffto  di  lotte  .qùcete  òreètianie*  Dànfie  »on  poesia^ 
no  dividere  qoeeln  pnsicion^  nS  gànato  ri  sno  atp^M 
di  fttto  i  ni  qnanto  alle  sue  oa^etf  \  ina  oonvIéiMi' 
cotttÌde*nrlé  coinè  uno  im^of  9kmle  dà  uàm  individnà 
persona,  Dnnqne  sari  loNinA  pcnéctso  di  «alterarne 
le  parti  dmia  qnldle>di>UMi  piantti'c  di  iinvnóimak; 
e  didistinBQcmé  i  .nìaAori,  e  le  jvìokiitndim^  ma  nelle 
stetMi  tedifla  dovrckna  jeanprè  pensare  Ae^  lu  deiari-i 
none  non  è  fioitn  ;  «  iché  il  làvbrtì  iion.ìè  ntatpsi^lè 
se  nén  quando  aia  ieMò'>espèstD  Piàfiero ,  ebaplasso» 
Qoeela.liobMi*  é  derta  contfigQennR  ciroonduce  a  dai* 
n^ioqe  dal  anoondo  capo  Ath  rilievi  ioprti  ptw^otti. 


.    * .  IL  Pnva  tkt  ^comk  cnjpo; 

.  Séàdndo  hisd  tf  l'abdso  snvnlso  sì  suolo  appropriata 
il  nenie- di  slaiistna- tanto  atf^espostnone  délld  ttnlo 
soeble  dt  no  datò,  popolo  intkni ,  quanto  ad  «ma 
parte  del  teMMlnoe  ddln  pc^pòiaùpiie  del  modeeimoi 
11  ^;  Say  èdoMb  quelto  cotioottò>c^ilor  coiMul  4conié 
parte  làaegéimte  della  boòone  soaj  Egli  alla  notina 
di  nna  proVinaià  o  di  una  oi*t^  àppropnè  gii  attri- 
buti della  stalittiàn  civile  nM|;istriile,  Ma  coA  opemnd^ 
Fiiosof,  della  Stat,  Fol  IF.  38 


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tenu  altre  aTtertm  non  si  conlbndoào  finrse  le  coni- 
peteose  delle  tose,  e  non  n  abbandona  il  Taro'  mente 
delle  c'itUi  slatistiehe  ? 

*  Sia -pur  vero  Fuso  Tolgare  invalso  di  appropriare 
alia  descrisione  .di  .una  provincia  o  dt  una  città  il  no- 
me di  statìatìca)  ma  l'offldo^  deUo.  sorittore  che  deve 
ìofitiraire  che  0Qsa.*riohiedeva>egliT  -—Di  far  avvertire 
che  la. volgere  denpnnnaaione  euddella  si  può  benà 
applicare  alia  porte  materiale  e  positiva  delle  siali* 
slich^,  ma  lion  inai  aHa  parte  razionale  e  vótimente 
costitutiva  di.  Jei»  Quando  si  fa  mem&oae  di  una  stati* 
stica  economica^  d'una  ^oitsCdm^  d'uua  giudàiaU^  eoc^y 
si  vuole. afpuAto  indicare  il- onk>do  di  esseue 'materiale 
Q  I^ositiw)  :dì  un  «dato  ordino  •  cose.  'Ma  queito  primo 
e  'materiale: aspetta 9  ^è  fovse  j^ìmIId  ìche  costituir  deve 
il  meHto  e,  dirò  così  ^  l'esaenza  lo^oa  ddle  magi- 
strali ^tatistiehe  civilt  7  Queste  Aavqla  materiati ,  prese 
per  sè.sole,<iae1toudono  Joirse  quel  pieno  complesso 
che  possa  dar  iragione  deUo  slato  di  fella ideUe. cose? 
No  certemente^Lo  stesso  dicaùdei  ragguagli  parti- 
colari delle  Provincie  e  delle  città. 

Non  fu,  ne  sarà  mai  peimesso  in  veruna  statistica 
estesa,  secondo  la  sua  destinaaioney  (e  però  denomi- 
nata Mag^irale)  di  assumere  le  parli  di  wio  stato  a 
guisa  di  tsìate  aree  di  una  superficie  inerte  ed  uni- 
forme; ma  per  lo  contrario  le  parti*  delia  stato  do« 
vjranno  osseine'  riguardate  «come  altrettante  aggrega- 
zioni viventi,  le  quali  unite  sotto  di  un  dato  centro 
politico  agiscono  é  reagiacono  le  uàe  sulle  altre,  e 
però  danno  causa  alia  posizione  effettiva  di  ognuna. 
Ora  se  avvenga  che  io    conosca    solamente   la  posi- 


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«ione  fòcialc  di  ttna  proTiiicìa»  di  una  «ttà,  tmnut 
abbracciare  la  sua  relazione  col  suo  centro  e  eoi  suo 
tutto,  io  non  avrò  ottenuto  fuorché  la  cognizione  di 
un  fenomeno  isolato  del  qàale  non  potrò  scoprire  la 
derivazione  e  gli  effetti.  Dunque  tale*  cognizione  non 
basterà'  all'  uso  al  quale  jservir  debbono  le  errili  sta- 
tiitiobe  nelle  quali  una  è  la. vita  ed  una  è  l'azione 
fittale.  Dunque  queste  particolari  statistiebe  -prese 
per  isèade  ,.  qteaad'attiebe  .fossero  ben  fiiUe  ,  riesc»- 
iMsoo  per  lo  «eoo  insufficienti  pel'  loro .  oggetto,  e 
qabidi  non  meritérattno  il  nóme  di  dmìk  statistiche 
inagiiilraii.  Etoa  davrann^  VtgiMUrdarsi  coaoe  altrettanti 
pezzi  d'  una  saia  nieoéUfa ,  il  valpee  •  effettivo  dei 
quali  non  pub  essete  rtvalato  se  noti  ^soùsideruadoii 
Aspetto  «  tutto  il  €oa>pl«ìsiO  a  cui  appartpngotto.  -. 

ìu  nassioa»  getierale  dobbiamo  aver  senipro  pre* 
«elite  che  una  sMìilita  dvile  ad  uso  ddla  poUtica  ^ 
«ditdenomÌDiaoiiil  nHtgU^fmie^ù  deve  TÌgtordare^  coma 
un  tutlo  «aofliipl^sivo.ed  indissolubile :,il  quale  non 
pOtu.  servirei  al  suo  fipe  b6  nan  quando  voB^pi  aeaaii. 
9Ato  Aelia*  sua  totalità.  Se  -dunque  si  voglia  .attribuirà 
afta  aotiaia^dijuaa  protrinda ,  <U  una  «iltà  ».il  niltnn 
di  alatiatica;  ciò  si  potrà  bensì  inteodei»  in- censo,  bmc» 
teriale  ed  apparente,  ma  non  in  sènso  finale  ed  eflbt- 
tìvo*  Unfi  sola  specie  ed  una  sola  Csama  di  statistica 
ci¥ik,  esister  :  può;  e  qneéta  si  è  k  •  oom^lessisrà^di 
^ualla  «ubità.. che. forma  là. personalità  itiorale  idi  ttu 
piOpolo,,  e  ohe  produce  appunto  il  siio:  modo  di .  ^* 
sere  e  le  sue  funzioni  interessanti  disegnate  oal  i 
di  posbicme.sqpale  dal.  zig.  Say.  Duas|tte>.la 
logica  «stj^va  che  neioctnoettò  esscMiale  deUa'slaCi« 


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itm  BOA  iotr^doceise  quello,  dj  una  j^o^iwa    p  di 

III;  l'^Vt^^rfri  ì^%0  Cupo, 

Dopo  qiK8le  otserratian  rìgkMrdàbti  l^Dg^fflii  e  Vm^ 
dote  Aéìe  statUtttbe  si  d^inàDdo  quaU,  a  gradìdo  del 
^'  Sa^y^ìdetio  le  meio0  ri^e  tinnir  deb^MOodi  \vmt 
«  di  •criMriò  per  roecogliere  i  falli  decisivi  e  trelaedan 
\  twperfluì?»  Cbi  ci  diri,  ilefliaDde  egK;  qu^UeÌMio 
M  i  décumentiesseiiftiati^  e  qttali  lino  4|ue' fettì  cbe 
j*  u-'  pel-  6e-t»'per'lé  lor«  defdhnioaf  ii  debbono  tignar* 
f»  dere'CciiDe  Importa oti  ^^  ^k  di  quettr  fatti  stano 
j^  qveltt  ebe  ev  fanoo  vjireWden  i-  fbturi  avTeoH 
M  mentii  q«Mtt  infine  (pfteM  «be  ci  ittlegnno  ia 
«':cp«*^be  dobbiamo  deiAddrare»'  e  le^  cMa  che  dob- 
»  biUtoq  stdiérMre?/*»*  ^»*«  GitidiÉlelW'Si  Aqocsta  do«> 
wandav  Mai'dfr  •cotB'  esaa  ém^pm»^^  tt  aig.  Say  tHide 
aHM  gbidpi  che  àBse|pM  ai  'dlttUif  uere  I  doemnelttl^  éiM 
iamaiali '4*1*  oontcaMpsMi;  Dunque  qnakinffoe  tidkt^ 
•ione  non  >aàfà/  eonfìttenle  alla'  buoda »  «ompo^zioné 
Adbi'statistibbe.  >Biinqo&  pieroiòi  aleaao  è ^OMM  distili-' 
gMre  ir  statistiche  matewsrli  ^  eB9f>iriche,  iklle  sebaar 
^liida  'daHé'  atattsticbe  ragtotadte^  fette  con  preeogni^ 
aiotie'^  e  dolk.  mJka  di  deterihinare'  la  data  porzione 
iadals-a!  feucaufé  di  lei.  Dunque»  si  psfla:  di  tid'  ki'» 
«ero  -  oel  \  spiale  si >  dcaonTq .  M  posiiiitnci  f eompletii  e  *  c# 
▼eggabo  finref  i^dnti  .onde  a^seguaibe'  ;le  :'oagionL  fn 
bmvo  jb/stfeaeo  sig.  >Say  soDlVimplitsitnitieme  la  distili-^ 
saas»<(frnile  a^*istich«  empiricIW'e  ìk  •  mogìsfnfU.^  fZtif 
BOtt  i  ànbor  tutta.  Égli  ce  ^nrla*  tdr  i£itti  '  i  'i^^ialt    ci 


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«9» 

Jaceiano  pre^federt  i  Jkfuri  awemmcnti  a  comigUama 
almeno  delle  buone  storie.  Ha  quali  iy>no  quelli  che 
ci  possono  dare  questa  prevideùBa  7  — -  Quelli  che  ca- 
dono sulle  cau^  ordinarie  di  questi  avveaimenti.  Ck>n 
per  esempio  ooostando  cbe  in  un  dato  paese  aon  esl» 
sta  sioorez^a  4*eale  .o  perspqale  io  prevederò  certameiiie 
I9  condìtione  degli  uomini ^  ilei  commercio,  e  tutte 
le  ulteriori  conseguente.  Finalmente  il  sig«  Say  ci  pada 
^i  fatti  cbe  ci  insegnano,  cib  che  dobbiamo  desidesara 
e  ciò  che  dobbiamo  avversare.  Questa  qualificaaioa» 
qhe  cosa  soppone?  —•  Prima  di  tutto  parlando  delle 
posiziom  sociali  (  per  servirmi  della  frase  del  sig^^Say) 
suppone  che  fra  queste  si  debbe  procacciar  la  migliore* 
Plinque  dobbiamo  prima  coDosoere  i  caratteri  e  la 
condizione  di  questa  eletta  posizione.  Mimili  di  qne* 
sta  cognhùone  .noi  potremo  certamente  giiidieare  del 
buono  o  del  tr^to  sfato,  di  un. paese,  e  vedere  ciò  che 
dev|B  desiderare  e  ciò  che  deve  avversare.  Dunque  in. 
sostanaui  il  sig,  Ss^y  convenir  deve  nelle  massime  fonda- 
mentali da  oqi  gagate  circa  il  concepùnenio  delle  ci-. 
^ili  st9ti^ti^e. 

Ciò  posto,  ne  viene  la  conseguente  cbe  la  statistica 
è  opera  di  alta  afera  ed  esige  àlt4*e  cure  diverse  dalle 
pratieate  fin  qui.  Recitar  nomi  e  numeri  di  eo|e>  di. 
uomini  e  di  produÀpni  naturali  ed  artificiali  non  far-* 
mera  giamoMÌ  una  statistica  civile  ed  inslruttiva»  ma 
un  materiale  inventario  da  magaisimere.  Anche  la 
statistica  ha  il  suo  genio  ed  i  suoi  prineip)  oame  qoa* 
lunque  altra  scienza  delle  cose  naturali.  Cosae  un  ne* 
t^rali&ta  ed  un  medieo  informati  dalle  leggi  dei  carpi 
animali  rilevano  la  stato  di  sanità  o  di  mabittia  deW. 


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«94 

V  «11101816  ;  coinè  pronuncìatio  che  prospero  ó  (tentalo 
fti  é  lo  tvìluppamento  delia  vita  di  lui  e  ne  indicano 
le  cagioni;  così  lo  statista  ìnstruito.  deHe  leggi  della 
potenza  degli  Stati  (le  quali  inchiudono  necessaria- 
mente  quetta  dei  lumi ,  della  bontà  e  del  vigore  so- 
cialj!^)  accoppiate  colle  leggi  dei  tempi  e  dei  luoghi 
(  nel-  che  si  comprendono  quelle  delle  diverse  etài  dei 
popoli  figurati  in  diversi  luoghi  in  via  generale  )  giu- 
dica della  posizione  di  £itto  sociale  di  un  dato  popolo 
vivente  in  un  dato  tempo  e  luogo. 

Colla  scorta  di  questi  lumi  egli  disceme  1  punti  di 
rieerqpi  e'  trasoeglie  que'  latti  decisivi  die  debbono  de- 
terminare i  giudii)  statistici.  Nella  fòlla  dei  particolari 
nei  quali  risiede  lo  stato  pratico  delle  cose ,  egli  sa 
quali  punti  si  debbano  prendere  di  mira  e  sotto  quale 
aspetto  debbano  essere  esaminati  ;  e  però  riduce  le 
infiiiite  e  le  intralciate  indagini  a  certi  rami  principali 
dai  -quali  dipendono  gli  altri  tutti.  Per  la  qual  cosa 
aflèrrando  questi  rami  egli  traccia  un  lavoro  semplice 
ragionato  e  fecondo;  invece  di  quegli  ammassi  senza 
capo  e  sema  coda,  i  quali  gettando  il  lettore  in  messo 
a  ooUesioni  fatte  alla  cieca  di  migliaja  di  materiali, 
lo  danno  in  preda  alla  penosa  ansietà  di  una  inda- 
gine lion  soddisfiitta. 

DaHe  quali  cose  ognun  vede  che  la  filosofia  che 
ordina  il  concepimento  delle  statistiche  detta  pur  anche 
le  noérche:  e  quella  stessa  che  ordinò  il  concepimento 
e  dettò  le  ricerche  presiede  pura  alla  composizione 
nella  quale  si  tratta  di  radunare  e  di  aixhitettare  i 
materiali  raccolti  dalle  ricerche.  In  questo  lavoro  l'il- 
luminato stetiste  conosce  il  valore  e  l'ufficio  di  ogni 


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materiale  è  come  Vada  usato:  e  però  lo  colloca  nel 
dovuto  luogo  e  lo  lUDÌsce  con  que'Tincoli  che  la  ci- 
vile filosofia  gK  iosegnò.  In  questa  operazione  sta  là 
finezza,  dirò  così,  dell'arte  e  spicca  P abilità  del  com- 
positore delle-  statistiche.  Egli  presenta  le  cose  quaK 
appunto  devono  venire  espresse  in  un  processo  ver- 
bale destinato  all'  uomo  di  stato.  Egli  ponendosi  in 
Ibogo  dell'  osservatore  fa  poggiare  le  idee  su  certi 
|>unti  che  servono  di  naturale  ricfaiafno ,  e  le  collega 
fra  di  loro  con  quel  viocolo  segreto  che  passa  fra  le 
cagioni  ed  i  loro  effetti,  di  modo  che  astenendosi  da 
teorìe  speculative  o  esplicite,  la  mente  dello  spettatore 
indovini  facilmente  il  perchè  di  ciò  che  vede  e  molte 
altre  cose  che  non  cadono  sotto  dei  sensi  ,•  ma  che 
pure  entrano  nella  posizione  di    quella  data    società. 

E  impossibibile  che  altri  sprovveduti  di  questi  sus- 
sidi facciano  altrettanto,  perocché  al  materiale  compila- 
tore manca  quel  colpo  d'occhio  il  quale  possa  Cirio 
avvertito  del  valore  e  della  naturale  connessione  de- 
gli elementi  del  suo  lavoro.  La  cosa  giungerà  al  punto 
che  trascurerà  perfino  gli  elementi  ed  i  motori  prin- 
cipali dai  quali  nascono  i  modi  di  essere  e  le  produ- 
zioni interessanti  di  quel  dato  popolo  per  correr  dietro 
Sólamente  alle  cose  che^ssono  ingrossare  un  minuto 
e  materiale  inventario,  e  coprire  le  magagne  che 
affliggono  la  nazione. 

Ora  per  evitare  questi  sconci,'  e  per  esplorare  in- 
vece a  dovere  lo  stato  di  una  civile  società,  e  per 
instituire  ricerche  utili  ommettendo  le  inutili  ;  per 
trasoegUere  le  notizie  importanti  e  tramandar  le  su« 
perflue  ,  è  vero  o  no  esigersi    una  guida  che  antici- 


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*9« 

paUiDeaU  ìtmgn\  a  di^^nguere  le  une  delle  altre? 
QuefU,  miflA  qwal'  è  ?  '•-^  11  lìg,  S«y  iispoade  cplle 
legMentf  piurole.  <«  Pour  signfUfx  de  tels  fiiùts  il  est 
»  mdlspsqsabl^meiit  népefsaire  de  connaitre  la  phy* 
m  biologie  dq  <^t  ét^e  v^vi|fl|t  et  cóo^Uqué  qu'on  nom- 
j»  me  la  Sqciétf ,  il  faut  cqni>a^ti*e  le»  oiganes  par 
»  le  oiQjep  de9  queU  i|  agU  et  fé  ponterve  n. 

Noi  dobbi^pio  app|eu4|re  a  que«ti|  i^ipo^ta,  fu  quak 
iel^l>^qe  po^  sia  piena,  pura  91  sembra  giusta  fiella 
sfia  parziaiilà.  In  un  libro  s^a|p4to  ^3  ani^i  scino 
p^olto  conosciuto  in  Italia  e  di  ft^qri  (i)  fi|  espressa- 
niente,  e  qpUo  stesso  nome  di  fisitìfogia  flescritta  la 
^ienza  indipata  da(  sig.  ^aj*  Ci{>  qhe  iii  fu  dettp  ser* 
.Tir  puiit  ad  iPusti;'i^re  il  ftenno  trpppo  gretto  p  cofu- 
pattp  de}l' il)uf tre  scrittor  fir^nc^se.  gtimiamQ  quindi 
Saj^  cosa  utile  4I  qui  produrfo  qu^to  schiarimento.  «  Se 
Ip  stM4io  dei  risultati ,  che  rigoordano  io  generale 
jl' prdin^  qsiorale  degli  uoq^jni  pper%nti<  in  comune  in 
uno  st^tp  di  9fspqia?io«e  peqtssqrìa  al  loro  ben  essere, 
^i  3 pioge  a  queste  osservauojfii ,  noi  sentiamo  ad  un 
tf^^npo  stesso  che  ci  disyelc^  la.  i^ecessit^  fusoluta  di 
litudiare  ux^  tAUo  oggetto  d^l  quatB  sino  a  qui  niun^ 
si  è  pCG4patQ  m^  ci^  prqposi^  e  polla  dovuta  esten* 
pione,  Questui  è  la  (eofi^  4dt  importanza  reafe  ù  as- 
ioi^u^  che  p^rofQìK^,  4egU  elementi  ^uui  delle  sodeià 
in  relazione   alla  più  felice  conse^^gr^   loro  aecop* 


CO  Jmiroékiziùm  allo  studio   del  dinttù  puòòUeo 
4  Gi§ndfmmpù  tomagiMh  f^in»  AtHa  9iamp§ria 
180$. 


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pUtia  al  fnti  rapido  e  con^kto  perfezionamenti  ri-, 
dotto  a  corpo  ^peoiaLe  ^d  individuo  di  dotUrioa.  Ed  iu 
Tero  ,  come  ai  potrìt  mai  da  un  legislatore  e  da  uà 
niegjstpato  sapremo  in  vista  del  fine  ultimo  a  cui  deb* 
boQO  necessariamente  tendere  tutte  le  operazioni  pub- 
bliphe  selciali ,  preferire  un  }^n^  maggiore  ad  un  mi- 
nore 9  scegliere  un  mal  minore  a  fronte  d'  un  mag* 
giore,  assegpare  maggiore  q  minore  oonsideraidone , 
dìs^iboire  up  maggiore  o  nnipor  premio ,  come  esi- 
gono le  leggi  della  giustizia  comune ,  se  loq  «  cono- 
sce Teramente  V  importanza  reale  sia  asso)u|^ ,  ^ia 
cooiparatiya  delle  azioni  >  delle  persole  »  degli  impie- 
ghi s  dei  possessi  ^  dell'  influenza  ,  in  una  parole  delle 
cose  tutte  che  operano  iq  società,  e  possono  giovare 
9  nuocere  alP  intento  neeessarie  di  esse  7  £  se  dal- 
l' altra  parte  il  loro  effetto  remile  non  deriva  da  una 
fallace  opinione  «  ma  bensì  dai  soli  rapporti  reali  della 
co^  y  egli  éi  evidente  ob^  ifenza  violare  la  verità  e  1^ 
giustizia  fom4qe.)ion  si  potrebbe^  valutare  la  loro  im- 
portanza dal|a  stima  esclusiva  e  smodata ,  che  ogni 
vomo,,  ^d  ogni  classe  attribuisce  al  genere  d^lle  sua 
occupazioni;  ma  è  uecessario  ricavarla  dallo  slato  reato 
delle  cose  in  una  vista  sistematica  ^  in  cui  si  prenda 
iu  considerazione  li^tta  )a  macchiiia  sociale  q  si  abbia 
in  mira  V  effp^to  fipale  >  che  è  duopo  produrre.  %U 
^  dunque  manifesto  chq  qui  si  tratfa  di  una  scienza 
di  Atto  simile  a  quella  dell'anatomia  e  fisiologia ,  si 
tratta  di  una  vera  storia  naturale  che  serve  di  norma 
ali'  opinion  pubblica ,  ai  legislatori  ed  an^ministratori 
dei  popoli^  cio^  a  ^eU^rmvnar  la  misura  assoluta  e 
|wragonata  del  valor  reale  delle  membra^  delle  fibre. 


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dei  vasi  di  quésti  corpi  morali,  che  appellatisi- società 
eWili,  in  relazione  allo  stato  della  lofo  prosperità 
ntéggioré.  Ognuno  sente  che  ciò  non  è  possibile  ad 
eseguirsi  senza  un'esatta  anatomia  delle  paHi  del  coipo 
sociale  ,  senza  rilevare  le  funzioni  di  ciascheduna  parte 
in  refezione  all'  eflfetto  finale  da  prodursi ,  ed  in  ra<* 
gion  compt>sta  della  sua  azione  e  reazione  inevitabile 
colle  altre  parti  tutte  del  corpo  morale  delle  societè. 
La  sana  logica  pertanto  richiede  un  corso  di  ricerche 
in  cui  non  d  adducano  che/<2//i  senza  prevenzione  di  al* 
cun  sistema,  non  si  traggano  che  illazioni  entro  la  com- 
petenza rigorosa  di  questi  fatti  ^  e  che  alla  fine  $i  ot- 
tenga un  torpo  proprio  ed  unito  dìv  fisiologia  politica 
ad  uso  delle  legislazioni  e  dei  governi  "•  (§  «70  ). 

cr  Nella  teoria  di  fatto  di  cui  parlo  ,  gravissimo  e 
perniciosissimo  fallo  sarebbe  riguardare  le  società  umane 
a  guisa  solamente  di  macchine  artificiali,  in  cui  tutto 
esista  e  si  faccia  sempre  in  un  modo  solo.  Egli  é  me- 
stieri per  lo  contrario  studiarle  come  i  corpi  animati, 
nei  quali  al  variar  degli  anni  succede  un  graduale 
sviluppamento  ed  accrescimento  accompagnato  da  sem- 
pre Ruot^e  varietà.  In  breve,  questa  specie  Ai  fistolo' 
già  politica  per  essere  conforme  alla  verità,  per  rie- 
scire  di  lume  alle  leggi  ed  agli  aflhri  pubblici ,  per 
non  violare  i  dettami  della  necessità  \  della  giustizia , 
del  ben  essere  deve  intimamente  venire  accoppiata 
alla  cognizione  dello  sviluppamento  morale  delle  na- 
zioni e  degli  efletti  Sciali  ,  che  ne  procedono.  'Nel- 
Y  atto  in  cui  crescono  le  popolazioni ,  i  lumi  e  le  in* 
venziòni  utili  ;  nell'  atto  in  cui  sì  moltiplicano  gì'  in- 
teressi 'y  i  rapporti  y  si  dividono  e  suddividono  le  classi. 


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*99 
nei  roeatre  ehe  i  mezzi  di  godìmenlo  e  di  perfezione 
si  estendono  ^  si  va  alterando  sotto  la  mano  il  sistema 
reale  degli  elementi  attivi  dell'  organizzazione  ^  ed  è 
quindi  indispensitbiJe  tener  conto  di  tutte  queste  vi* 
eende  per  non  traviare  nell'  assegnare  alle  cose  il  loro 
loro-  giusto  valore  e  quella  influenza  ,  che  ha  su  lo 
scopo  della  cosa  pub4>lica  9».  (  §  273  )l 

Qui  come  ognan  vede  viene  distinta  la  politica  fi« 
siologia  dalla  storia  rasionale  delle  viventi  società  ci- 
vili nelle  quali  non.  sì  considera  piti  V  nomo  condan- 
nato nei  boschi  a  pascersi  di  ghiande  ,  ne  a  guisa 
degli  uccelli  che  dall' origine  del  mondo  fanno  gli  stessi 
nidi  y  né  dei  castori  che  fabbricano  In  un  sol  modo 
le  loro  case»  ma  bensì  a  guisa  di  persone  individuali 
soggette  ad  un  vario  e  crescente  tenor  di  vita  y  le  età 
delle  quali  vengono  misurate  dai  secoli ,  come  queHe 
degli  indivìdui  vengono  misurate  dagli  anni.  Obliare 
la  storia  naturale  dello  sviluppamento  delle  società  e 
pretendere  di  concepire  e  di  architettare  buone  sta- 
tistiche ,  egli  sarebbe  un  controsenso  pan  a  quello  di 
voler  giudicare  dello  stato  reale  di  un  individuo  senza 
por  mente  alla  sua  età  ecf  alle  circostanze  indotte  dai 
luoghi  e  dai  tempi. 

Ora  il  sig.  Say  non  ha  soggiunto  né  punto  né  poco 
questa  capitale  e  indispensabile  veduta,  senza  della 
quale  una  nuda  ed  astratta  fisiologia  ad  altro  non  si 
riduce  che  ad  una  formola  ancóra  indeterminata  alla 
quale  mancano  tutte  le  qondizioni  intermedie  colle 
quali  le  cose  esistono  realmente  nel  mondo  delle  na« 
zioui.  Io  questo  mondo ,  in  ultima  analisi ,  tutto  viene 
efi'^ttuato  colle  leggi  dei  luoghi  e  dei  tempi.  Le  for- 


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6oo 

mole  della  fisiologia  identifica  non  si  debbono  coa- 
siderare  che  puramente  teoriche  e  generali  destinate 
a  servir  di  guida  agli  studi  pratici  coi  quali  si  vuole 
raggiungere  la  realità  della  natura. 

In  conseguensa  di  questa  considerasione  fu  in  detto 
libro  trattato  di  proposito  della  sdewta  dei  faid  naut^ 
mU  dal  S  i8  fino  al  3o  ,  e  (brono  desigMle  le  di« 
▼erse  graduali  vedute  di  questa  storia  raiionale.  Ve- 
nendo al  positivo  fu  detto  quanto  segue  :  m  La  quarta 
j*  ed  ultima  maniera  della  sciensa  dei  fatti  naturali 
j>  è  del  tutto  particolare  e  concreta ,  fttvAi  versa  in- 
n  tieramente  sullo  stato  di  Catto  di  un  tale  e  tal  altro 
»  ffeopolo  esistente  sulla  terra  .  . ,  Ivi  la  aciensa  dei 
9'  fatti  naturali  e  competenti  consiste  in  una  notizia 
9  particolare  che  appellarsi  potrebbe  la  Sèaiisiica  no* 
»  turale  e  propria  dei  popoli.  Suo  dovere  sarebbe  di 
»  dare  uu'  esposizione  naturale  e  ragionata  delle  par- 
n  ticolarìtà  di  fatto  fisiche  e  morali  interessanti  ogni 
»  popolo  per  adattarvi  poi  le  regole  di  dovere  e  di 
n  utilità  scoperte  antecedente  n. 

£  qui  con  quest'  ultima  indicasione  si  passa  ad  ac- 
cennare r altra  scienza»  della  quale  deve  essere  in- 
formata la  mente  di  ogni  autore  di  civile  statistica* 
La  mera  scienza  dei  fatti  naturali  involge  in  se  me- 
desima quella  dei  beni  e  dei  mali  prodotti  tanto  dalla 
buona  e  mala  fortuna,  quanto  dalla  buona  o  mal' 
opera  degh  uomini.  Dunque  questa  sciensa  non  basta 
per  se  sola  alla  destinazione*  già  da  noi  dimostrata 
delle  civili  statistiche,  perocché  si  vuol  conoscere  s^ 
l»uona  o  trista  sia  In  condizione  di  ^n  dato  popolo; 
aa  si  possa   o   debba    conservare    o  rifbrmares  <e  le 


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6oi 
eircostiMite  pertnettmo  0  non  pcrmeUtno  le  l>raniat« 
lifomie  o  In  presente  o  in  futuro.  Ora  per  ottenere 
tutte  queste  ed  alttie  «Imìll  eognitioat  fu  <hfliòstràto 
esiere^ìndispensaMe  la  eognlilotie  delie  condisiont  eo*** 
sdCueati  la  potenza  «itile-  nelle  sue  relazioni  tanto 
interne  quanto  esterne^  talché  senza  di  questa  co* 
gniaione  la  statìstica  Tiene  frustrata  lielle  sue  tere  in- 
leozioai,  veiei  a'  dire  nou  può'  serrire  alia  sua  de^ 
stinacione.  ' 

Tre  scienve  pertanto,  IHina  all'ailr*  eoUegate,  sono 
necessarie  ad  uH  autoM  delle  statistiche  per  ben  ri- 
cercare, per  beo  raccogliere,  e  per  bene  ordinare  té 
notitie  componenti  i  prospetti  dflle  cìTili  statistiche» 
La  prima  di  queste  sdente  si  è  pitica  fisiologia 
sopta  deÉcriùa:  la  scicooda  si  è  la  storia  rmionale 
dki€  d^U  popàtam'oni:  k  tersa  finalmente  t  ordinar 
mérOò  keoesèori^  della  potènza  degH  stìHi;  Ora  il 
éig.  8«y  non  aonennb  foordiè-  grèttanenke  la  prtaia 
di  quelte  sdience  come  si  é  vedoto^  Dùnque  è  dimo^ 
strato  il  Gtfpo  tevaù  dei  iìKeti  sépra  proposti. 

'     IV.  Prwa  del  ifuàrto  càpo^ 

La  pro^a  di  questo  capo  si  rileva  dal  'Seguente' 
pa4M>  eonllttoativo  di  quello  testé  prodotto*  m  Là  pliy** 
n  sioiogie  de  la  soclété  c'ést  XéMnonde  politiifWy  telle 
fi  qu^eUi  ^t  eampriso  esr  cuUivée  de  nos  jours.  Oa. 
ir  sait,  pa^  là  vole  deParnalysey  quUfe  est  la  nature 
M  dos  diffi^rens  oif anes  dà  corps  social  \  l''exp^rìence' 
f>  dionim?  èe  qoi  résalte  de  leur  actiov;  oo  sait  des« 
»  let'à  su^  queis  po4nts  doiveot  ptjrter  les  obserrations* 


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6oa 

»  doni  il -est  possible  de  Itrer  d«s  consequonces.  De 
99  sorte  qu'on  peut.dire  que  Vteonopùr  poUtique  èst 
»  le  fondemefU.de  la  siaiutùfue/  prop0sition  bien  drf« 
n  ferente  de  Topinion.  commuoe  qui  régvrde  la  sta» 
»  tistique  comcne  le  foodeuient  de  l'éoooomie  pò* 
tf  litique  M. 

Non  v'ha  dubhtQ  .dbìb  le  vere  Iei|[gi  eooaomkdie 
(non.  quali  vengono  vairvjsate  da  un«  ìolperfeUa  (x>« 
gnizione  e  da  immature  teorie,  ma  quali  realmente 
cfistono  in  naiinra  )  entrano  Decessarìamente  a  far 
parte  della  leggi  vitali  degli  stati*  Ma  altro  è  consi- 
derarle come  parie  delle  cagioni  ch^  pitnlueono  i 
modi  di  essere  e  le  prod azioni  di  un  popolo,  ed  al* 
tro  è  farle  valere  come  autrici,  aespluie  di  questi 
nodi  di  essere  e-. quindi  come  le  sole.cUe  consultare 
si  .debbano  da  un  autore  di  una  civile  statistica.  Le 
leggi  che  servono  alla  nutrizione  si  possono  forse  di- 
sgiungere :da  quelle  die  servono  ni  movimento  ed 
alla  vita  intiera  deU'^  animale  ?  Viceversa,  si  'potreb* 
bero  forse  assumere  le  sole  leggi  deUit  nulrizìene  eo« 
me  cause  uniche  per  dar  ragione  di  tutta  la  vita,  di 
tutti  i  movimenti  y  di  tutta  ta  generad^ne  e  riprodui 
zione  di  questi  esseri  7  £  vero  o  no  che  secondo  !• 
oo'mune  concetto  stabilito  dallo  stesso  sig.  Say|  tutto 
ciò  che  riguarda  il  modo  di  essere  di  uHidato  po- 
polo forma  parte  intégrante  della*  sua  sociale  posi* 
aùoae  ?  In  questo  stato  di  fatto  consiste  o  no  T  ogi 
getto  delle  ricerche  delle  civili  statistiobe?  Anima  e 
corpo  Siam  noi  ;  e  il  mondo  delle  nazioni  è  opera  di 
quest'  anima  e  di  questo  corpo  operanti  secondo  - 
luoghi  ed  i  tempi  In  questVdpereaione    i   tre  oi^nà 


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Co3 
ecoDoniioo,  iporak  e  (politica  «MiOvcapi  fra  lord  uniti, 
collegcitt  e  scainbieirfi|liiienSt«  agenti- e  riagenti  gli  uni 
sugli  altri  che  d  o^ viene  annienta»  il  corpo  aocìale^ 
o  coàvieoe  antnetterii  oome  ooagenli  a  formare  lo 
stato  solidale  e  realmente  leslstente  delk  civili  società. 
Dunque  mni  intiera  sarà  i  veruna  0tatistica^  nò  mai 
potm  dirsi  civile  e  magi&lraley  se  non  sarà  illuminata 
^  diretta  dalla  sciensa  armonica  e  solidale  di  questi 
tre  ordini.  Dunque  i  processi  verbali  ooioponenti  le 
statistiche  magistrali  non  potranno  bastare  alle  infor- 
qs^ùoni  desiderate.  Dun^e  oltre  Teconotuia  occorre* 
ranno. i  lumi  decisivi  appartenenti  all'  ondine  econo- 
mico,  moi*ale  e  politico  fra  di  loro  connessi  e  soli- 
dalmente operaotL  Dunque  é  falso  che  la  odierna  pò* 
litica  economia  vagheggiala  dal.sig.  8ay  si  possa  as- 
sumere né  come  equwaknu  alla  fisiologia  piritica  so- 
pra descritta,  né  come  sufficiente  ad  illuminare  quel 
siasi  autore  di  civili  statistiche. 

Ben  diversamente  vide  le  cose  il  sig^  Augusto  Fabro 
dal  quale  fu  fritto  eco  nel  febbrajo.  dell!anno  18^.(1) 
a  quanto  fu  da  noi  esposto  nei  idteembre  11827  negli 
Annali  Universali  di  Statistica  fb)«-  Egli  parlando  ap* 
punto  delle  ricerche  statvtiche  disse  quanto  segue  :• 
Ti  Queste  ricerche,  non  sono  rùtf^ie  a  quelle  del^ 
yi  leeonomkta^  ma  consistono  in.  queUe  del  politico  ^ 
n  la  qaale  cosa  é  ben  differente^  Conviene  sansa  dub- 
M  bio  conoscere  la  popolazione  di  .uno  stato  ^  le  «uè 


(1)  Revue  enciclopèdique,  Février  ito8,  pag.  4<>5. 
(a)  T,  XIV,  fwg.  Q»i  alla  agS. 


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6o4 

f»  rendite  •  leproduném  del  -ffuio  eoolo  ;•  me  ai  di  là 

•  di ^^cMo  nolieie  teUì  ad*  aoquistilm  ,  l'uomo  di 
a.  stato  cbe  sa  ootne  vengona  fidate  le  nationi, 
».ccnHi  soprattatto  ^ali  émno  i  seotimenli  dei  pò* 
f»  poli  e  le  idèe  preito  di  lo^o  predomiDaDti.  Fino  a 
n  ohe  egli  noik  aia  ^serto-  di  iMdcrtare  a  dovere  le  pas- 
Mt  aioni  dei  cilUuUni,   egli    iotpende  sul  limaneiite  il 

•  suo  giudisio.  Esso  non  Tuoie  eifre  ingaimalrioit  mt 
»  realilà  positive»  Egli  non  igqom  che  un  dato  passe 
M  può  cooteaére  '  quaraUta  milioni  d'  abitanti  e  noa 
9f  pesare  nella  bilancia  ohe  per  dieet;  essere  pieno  à 
»  riodieaie  e  mànodme  per  la  soa  dilésa.  £gii  eia- 
»  mina  in  ogni  natiòne  in  ^rìmo  luogo  il  painotti* 
»  smo }  perocché  egli  solo  fu  A  dkt  lo  stato  ila 
jf  nello  fftdio;  iil  seoond4»  kriogo  II  oarattsiv  nattonak 
»  ehe  k^la  leiforte,  le  4«éli  d^bbnao  ea^re  ade> 
«  parate  dal  patHottiémo  }  inqllfe  rorganiflMsioBe  »■ 
»  ciale  e  militare ,    la  quale  sèeondo    riuscirà  più  o 

•  melio  buona  ^  àp^rtevà  mena  o  f^ìi  di  Iòne  per- 
»  dute,  e  finalmentd  il  gènio  dell'  oromo  ò  degli  uo* 
»  mini  c&e  ddbboao  •  dirigere  qnesi'  orgatliatatioft^ 
»  Eooo  le  riceixsbè  delv«rò  uomo  dt  suto:  lesole 
M  ehe  possono  serritf^  di  baèe  a  pòUtioi  ragionamenti 
39  ed  alla  vera  élatisticai  «  * 

Benché  in  questa  passo  don  vengane!  àttootate  aè 
qdeUe  soiense  delle  qaàii  deve  essere  istrutto  h  ^^' 
lista,  ni  qiiéMa  norma  sovrana ,  la  quale  non  soia* 
mente  vi  detta  espressamente  tutti  gli  argomenti  di 
rioÌBrca,  ma  vi  somministra  eziandio  uu  irrefi'agabiie 
criterio  pet  giudicare  delia  buona  o  cattiva  ooùdi- 
zione  di  un  popolo  :  ciò  non  ostante  io  questo  paséo 


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6oS 

il  fii  ienttrt  àbbmXàniM  quatila  tia  lìUto  dia  k  MantA 
«he  dkre  dirigere  un  autore  delle  staCisticke .  éAbm 
estere»  come  itretende  il  rig.  Say»  la  poikiea^  eco^ 
nomiOj  sicoome  fu  da  lui  descritta  e  ti  ritrova  BelUlHi 
tuoi.  Di  quatta  tpede  di.  eoononia  diremo  m  ap- 
pretto. Ora  d  batti  ài  atrer  iit(o  aentare  dka,  aati^ 
mendo  aiidie  l'ecoDomia  pabtics^ealro  la  ina  .vera 
competensa ,  atta  non  tommiiiittra  quella  nocioDe  d^ 
rettriae  par  la  quale  nanio  potti  iti  .grado  di  peafq^ 
rare  tutte  le  rieerobe  necettarie  «  ben.  oompttrre  una 
ttatittiea  màf^sirak^  quale  irieoe  deti<iarata  ad!ut0 
arila  dvile  fifetofia  e  della  ticttra  politica.  Gerla* 
meute  te  la  eoonomìa,  otda  la  adetiaaMdell'prdim  to- 
dale  ddle  rielesse»  Teuitte  riguardala  ooma-AlHi  «proc 
Tiada  A  quel  gran  tutto  al  quale  aupórliene  e  ^Indi 
trattata  esponendo  quetto  tutto ,  uoi  potiemlnD  ^oonr 
cedere  die  essa  equrvaliga  alla  politìca  ffitialbgia<  Ma 
il  ng.  Say  è  ben  lontanò  'da  queéto  pbnùero;,  dopo- 
ché aiiardò  la  pròpodsloua'die  le  rieélwme  somk.ùt^ 
^pendend  daW  otdmamtMo  deUe  ^oeSoiàé 

y.  PrwHi  del  ^uùàtottapó^^      e. 

In  qnetlo.>fii  detto  «  che  aadiei  ridotta  k  tadak 
4»  fisiologia- .a  questa  angustia,  fif^ì  non  indiai  ^uelk 
»  politica  eofnomia  che  vitei.  suggerita  ,dal -fiiltt)  -e 
»  dalla  régicné  ;  ma  le  mancaiiti  teorie  delle,  scucde 
4»  oltramoMtaoe  odierne  «i.  <>-Xa  prora  matariide  di 
questo  capo  risulta  dalla  lettura  stessa  dd  pasto,  ira» 
eato  nel  capo  aataciàdente ,.  dove  appunto  H  sig<  Saf 
propone  come  norma  la  politica  economia  quak.^iene 

Fihsof.  della  Siat.j  yoL  /K  .  Sg 


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6o6 

in  oni  tspostflf  dai  maestri  da  Idi  intuii  e  im  lui  nie- 
deflino^  Con  qoesta  pretesa  ognuno  si  Aocor^  eke 
6gU  tahita  le  vagheggiate  dottrine  spedalmeote  sue 
come  il  non  plus  ultrkt  deHe  sdente  eoonomiche.  Hn 
per  mala  sorte  ,  aè  egli  troverà  ebe  tutti  consenteno 
nella  sua  sentenza  ,  tè  die  la  sua  pretesa  si  possa 
vemmcnte  sostenere.  In  un  celebre  giornale  del  quale 
egli  stesso  viene  segnato  come  collaboratore  si  legge 
«joanto  segue,  k  L'economìa  polilka  assamendoci  di 
m  coordinare  le'<tose  godevdi  dele  umane  società  e 
w  di  dirigerie  verso  il  maggior  bene>  ein  possono  ap* 
n  portare^  forma  una  parie  constdiembile  deUa  sdeom 
»  sociale ,  la  quale  pu^  dirsi  il  eonsplemento  di  tolte 
m  le  altre  scienie,  e  presentare  non  si  pub  che  come 
»  r  ultima.  Di  questa  ned  abbiamo  ancora  che  il  pri* 
»  mo  €Mozso  ^  ed  alcÉné  verità  slegate  e  ibrse  alte- 
»  rate  dk  no  miscuglio  che  le  sfigura ,  e  toglie  loro 
»  una  parte  della  loro*  utilità.  In  questo  ststo  delle 
if  nostra  eogtidcioniy^e-thittaadosi  d'  unii  snenxa  ap- 
»  pena  incoaHiMnata  \  noi  vion  abbiamo  il  diritto  di 
M  pronunciare  la  parola  di  EUhtentu  Se  gli  elementi 
n  fossero  tutt'dtit)  che  i  |>rincipj  generali ,  ossia  le 
M  verità  generatrici  di  quelle  che  compongono  In 
W'Mlendi ,  «juesto'  no«M  dì  elemtoti  nomévrabb^  ve- 
W  n«i  éenso  rigoroso,  ed  egU  non  sard>be  ben  ooK 
>  'Meaui  nel  diaionario  delle  sòienie.  Si  prosegua  pfu« 
W  n  trattare  deUo  politica  economia ,  findiè  si  giunga 
k^  a&a  ièoperta  da'  auoi  elementi ,  fisrse  ifesfolti  in  te- 
««"'uriN^'iAtl  dense  di  qtielle  che  ci  tolgano  dn  n 
^  lungo  tem|K>  lacogoitione  della  gravitasione  «mi- 
***  ertale  .  *  .  .  Sema  esÉtasiona  conviene  pronua* 


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6«7 
M  cia^  tma,Mtém  vaMi^^ui  i  oinaa  tenpo  di  noo- 
»  iiò^Ànu  Si  •ttòlt  gravpakafiite  liguardare  la  poli- 
j»  tma*  ttùmémia  eotee  asMù  più  inoltrata  di  quello  che. 
i»>  ella  reakifte«Ce  é^  ma  4&tae  ben  sono  mal  ferme  e 
M*  ftine  tfartoano  esposte  a  lord  comiaoiioDK  Se  sog- 
M  giaoeioào'  a  «jpiedto  ffttktl^  esse  subiniiiDO  una  cristi 
»'  salutarii  IVeppo  piacilo  e  oon  anardati  prooedi'» 
jtr  menti  fli  fintiominaialo  uu  edifioio  cui  ù. dovrà  fJo9se. 
»' riebstraire  da  eapo  «  fiindo  fi)  MI  ; 

Con  q«t8la''9udisto  beoohè  non  motìraip  con  prore, 
specitfli'nò)  «eif^lamoiiatto  ecaal  quesito  sei  mesi  prima- 
propoéfO ttdgK  AanaUdi Statistica  {i).  ih  quello  appunto, 
fu  presa  di  mira  la  inaaìera  eolia  quale  vsngoiDO  trat-i 
tata- 'le  eeonoaMebe-  dottrine-  aHe  «piali  il  sig^  Say  si 
rit^srìsoté- Noi  atamo  ben  lontani  dal  pretendere  che.it> 
sigJ  Say  doTÌttiei  o  riformare. o  eofnpiere  .1^  sciense* 
eeonomiehe.' Uri  limpido  od  ordinato  ripetitóre  e  culi 
toro  iMla  eèrraots  dottrine  meriterà  -aeibpre  la  grati-. 
tudMb ^Ma'ppontii  celebrità  dd  pubblico.  Dall'  altra: 
parto>poit  se*  la  politica  economìa  annesse  gradualmente: 
e-ftosatamwtf  prbgnidito  «  uònnvcase  subito  la  jtorte. 
cmisuali|(tille)^eo<|uaÌaordtyb^irko  uoMino  che  spidtO' 
dhllo  aÉmolOtdaUa  catmiià  ^ud  ooi^oscere  tuttoi.n- 
piiesto  4.  intesi'  èsgnsione .  da  >  affatto  peòcnto  sarebbe  uai 
pmdlgìi^n<.CbnèaoetaiBqlla>snÌBj»r  fatica  possibile^  .ecco.. 
IVun^^wniiio  (iMÌBta!>Fbbiwicàre  con  dati!  iooompetf nlii- 
eoeonil  «Auttsi  di.  questo  .is^ntiK>:  Gesgit.Mwns    (dissa^ 

V  i     «J    'iij^.    )  '.;  .i,  j.  ,  .  ,    I .    .  j  4   .  .j) .'  )      i     »: ,..  f   t" 

'<t>  #^</i'i2^2iim«  Xfi/  h^gjU^x  \%9f,  pa§,   i)  4  S^:     :    !    - 


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6oS 

BMODe>  ÉxUifé  ad  magt  ganettdia  «1  MjrnMiMI;  et 
pòeipMvam  mortim  futUU  expeaet$tiam.  A  ooi  parve 
che  le  scieBse.'eQOtimnidie .  ii  ffisentano  ia .  oggi  di  ^qiie- 
•lo  diftltb  fiso  «  perder. di-  tisUi  illoM  aggetto  ^  e 
peri»  di.  buon»  ftde>  aTtnmip.  onra  .di  ftfiie  «▼«ertlto 
il  ptihUico.  Quatado'  le>e4ietfv«fÌQiii'iiittc^  e>k  norae. 
fUjKQÌ.«e9oate.MDO(.eODftriDÌvelfaona|itta  drik  cose, 
e*  iMnlÌBO  KappooireMìlM  dm  (9(;0gi  ^  opionp:  «:^9dn.ii 
perché  col  capo  quioto  di.iyeeitiifiilievilibhiMQO.fttto 
cariaej  al.  sig.*  Sajr.  diidriooInteet.aUB  tayMsiQieQOBOvacke 
da>  lui  ^a^ggiii^,:00tee  m  «orìM.iaat^sfevùbie^^c^Bie 
a  9MM^  illùaùiiatè  oada.«ervii^  alle  lifterelui  i<4  «ila 
cdaD(>onsiooa/déUe  etaftstioh^  civili.'  '  »•  :  t     .  , 

Ceiiamenté  ognuno  ^adràcfae  eoUftoftùnalft  e^mer*^ 
dintik  ecoooitiia;di  alòoni  8ériltofi«abiiriaaiaittaiii  «  ol- 
tveamrÌDi^'non  .«) 'potrà)giiingere.giafiiiMtt;ad  uà'    ltt«- 
niinosa  -ed  iitiljei  €ónoèpìmé^oi, •  à  «ièlle  '.  e  Mnpmte- 
ntkrchói  o  ^A  aoa.bèn  .inteaa.«d>  intaMla  ^Mpm- 
rione  delle  civili  elBl^sIfche»  e.ci&.({iiaftd?aalclie«jyML-- 
tare  ci  doveuiiiio  «Uasola  poUticH  èoonalnia  pai;< 
ccpire  e  per  applisaie'ie.  notisie  4utii| 
oiale  idi'  uà  popolo^  Gòlfa  «boria:  dì  i  {Kiel^e.. 
salF iudefittko  priaralortoraiafitHilo.sii.gHfa;^-  aiai    ad' 
aanienlàre  foronlaipiitiB  il  ^fiiitto:^  ogm  'itaiytiia  «d 
a  sostituire  iof«aei' amai  galleria  paraaM 
sca^  e -quindi  il  .'filosaéb  e.l' iiokne<di   aiailb' 
privati  di  goidàe  dà  luone  |per  aiiegpnrii  lataeUe  \ 
dei  fenomeoi  i  più  interessanti  le  civili 
N%  volete  un  eseiìipió  recente  ,  capitare' e'sfrepiloso  t 
Baoim^otatevi  la  crisi. nsercvotile  ed   iadMStriale  del« 
r  Inghikerra  negli  anni  i8a4 ,  iftaS  e  iVlBé  Qaealo 


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àm  accÉiUt  solfo  gli  oMoU  d^Ii  eeoiidìiiitti  hgletf 
•  Fraacesì.  La  scleafea  da  loro  profctsata  li  condusse 
fona  ad  asaegnartie  la  cadsa  aufl&ciente  tanto  rapporto 
all'  origine'  qvanto  «apporto  all^  iafkiensa  sua  ?  O  non 
piuttosto  fii  traltalai  ooaM  un  problema  soggetto  a  in- 
^rminabile  (cpntrocpersia  ?  Eppure  T  arvenimento  era 
«tato  preparato* y  ed  erasi  Hianlfestatò  «otto  [gli  oediì 
loro.  NoBa  ti  era  diìapeiietrahile,  nuUa  veniva  sop- 
presso sotto  eonandato  silensio.  Piii  ancora  essa  ri- 
guardai la  provincia  propria  degli  economisti  sud- 
detti e  la  parte  da  essila  piti  coltÌTata,  la  i»ù  illu- 
strata e  la  pili  ^conosdnta*  Malgrado  tutto  questo 
codesti  signori  andarono  fantasticando  per  assegnar  la 
causa  dell'  àòeadnto,  e  coi  loro  proclamati  dispareri 
e  colle  segttite  proposte  è  rìspoite'(  V.  gli  Annali  dì 
Statistica^  took  XI,  p  4^  alla  57,  e  p.  i5i  alla  167) 
^iedeio  a  vedere  che  cosa  valga  la  loro  vantata  scien» 
la  ,.quaado  si  tratti  di.  dar  ragione  dello  stalb  reale 
delle  cose  nelle  incknKte  nostre'  società.  «-^  io  sono 
ben  loiitano  dall'  accusare  la  scienza  dell'  ordine  so- 
dale delle  riocfaeme  della  cecità  da  cui  é  colpita  quella 
di  questi  signori  che  si  limitano  ad  un  sol  profilo 
della  scienxa.  Io  ho  voluto  lar  sentire  quanto  grande 
mi  sembri  il  torto  del  sig.  Say  nell' attribuire  a  questo 
profilo  una  virtà  che  non  ebbe»  né  avrà  mai. 

n  sig.  Say  soggiunge  potersi  dire  n  che  P  econO'^ 
»  mia  politica  è  il  fondameruo  delia  statìstica  j  prò- 
A»  posisione  ben  differente  dall' opinione 'comune  che 
M  considera  la  statistica  come  il  fondamento  dell'  eco«> 
»f  nomia  politica.  —  Quando  all'  illustre  autore  non 
fosse  piacduto  di:giùocar  sulle    parole-  egli  avrebbe^ 


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filo 

potua  dmciiiare  le  ijlik  «fcateol^  obe  ^glii  fi»  «is 
«onlrailart.  Akm'  cosa  «otto  I  fatti  :ad  akraeoia  i  ìm 
loro  ^osofioa  •{Megiiiicni&  Ialiille>às(«aÌ6Bt«  1»  alemi 
formerà  sempre  ti  priiào  ibiMÌ|o  sul  qcade  doirsmiino 
ifipotars  Ipttc  le  pdisil^iliitessic  rigasnlEuitt  ki  oùm  m 
fi^hè  cbe  morali.  In  cptéito  seMO>l*  opinièiio  di  et^ 
loro  die  Figuardano  la  statistica  «omfr  CondameBlo 
delP  cGODODiia  politica  farà  reràt  {pvtta  e  solida.  La 
itatktica,  quando  Vieiìga  oòosidedafta  come  ttea  pam 
ooUezioBC  di'  filiti:, somministra  appunto* il foa 
sul  qua)e  necattarìÉraenle  si  date  fidbbrioBce  là  i 
4bU^  ordine  sociale  delle  rtcoheise.  Qneflti  fiitti  non 
vfengoQo  nstrelti  né  ad  im  dato  'tèmpo ,  né  ad  un 
dato  luògot^  né  a^  date  particolan  iontìagenae^  ma 
tengono'  rìéavafi  da  tutti  i  luoghi ,  da  taM  i  tempi  a 
da  tutte  le  posizioiu  coaikm^f^e .  f oAIrastenti.  I>a  A 
acquistano  quelk  pòsaaàsa  sistemàtica  «he  loro  prò* 
oàceìa  la  dignità  de'^princip).  Sènmfdi  questo  fondi^ 
Dsento  questa.  Menca  ^saMibe  doLlmitto diimeeìca ;  né 
le  leggi  economiche  si  potrebbero  rigiiatidare  giammai 
come  leggi  reali  e  naturali  del  mondo  delle  ^na* 
sioni«  Tutta  la  questione  pertanto  si  liduoe  alla  pa- 
rola siatistica.  O  con  questo  bome  si  iuole  significare 
una  mera  collezione' dei  modi  di  essere  delle  oose, 
degli  uomini  e  dèlie  lorò.prudusiòoi,  o.  si  Tuole  si« 
Ignificare  uh  lavoro  preparato  e  tessuto  ad  uso  delta 
amministrasione  pubblica  e  privata,  Kel  prìmo  aenso 
a  statistica  sarà  sempre  il  fondamento  dell*  eoonomia 
politica.  Nel  secondo  senso  poi  T  economìa  politica 
non  costituirà  A/onJamento  delle  statìstiche»  ma  so» 
lamente  un  lume   ed  ima  guida    per   ben  rìcercara 


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e  teiere  bonveDeToIineiitè  le  notine  ohe  fonlMao 
il  òorpo  ftUsso-  dièUe  civili  itati^tiche  umgUU^li» 
L^  jg9foìa  fomdgmetUo  ysata  daU*  autore  teste  qui 
uo  senso  molto  vago  ed  iiqproprio  agli  uÌBc|  della 
poiilksg  economica  nelle  statistiche  composisionL  For*> 
sécche  colle  dottrine  si  creano  i  fatti  ?  Forsecchi  le 
sostansa  delle  statistiche  non  consiste  in  un  tessuto  di 
(atti?  Se  il  fiibbricatore  illuminato  colle  dottrine  or* 
dina  a  devere  il  syo  lavoro  »  noi  potremo  bensì  dire 
che  il  suo  4>cchio  e  la  sua  «nano  fiirono  ben  diretti , 
ma  non  diremo  giammai  che  il  fondamento  proòrio 
del  co^truiito  lavoro  eoi|sista  in  questo  lume.  Lo  stesso 
Mg,  Se j  non  pub  nfiutare  dall'  ammettere  la  nostnp 
tdistinuoae.  Egli  espressamente  confessa  che  /a  ^iad* 
stica  ci  insegna  i  fatd^  e  che  sebbene  non  ci  dica  le 
loro  cause  pure  ci  assicura  della  scienza  di  queste 
Muse,  fi  En  faisant  passer  de? ant  nos  yeux  plusieurs 
fi  phénomènes  successivement  elle  peut  jetter  quelque 
9»  jonr  sur  lenr  aotion  reciproque:  elle  peut  servir'  de 
»  eonfirnuuion  a  des  verit^s  dont  la  preuve  resulta  de 
'»  IVtude  que  nous  faisons  de  la  nature  de  cheque 
-»  chpse.  M  Lo  studio  di  questa  natura  delle  cose  in  che 
consiste?  Nello  scoprire  e  valutare  le  leggi  naturali 
della  formaàoiie,  distribuzione  e  eonsumeùoné  .  delle 
-ricchezze  in  società.  È  vero  o  no  che  queste  leggi 
sono  espressioni  <fi  &tti  naturali?  È  vero  o  no  che 
le  fdrmole  che  le  rappresentano  formano  la  scieiaat 
'iDa  questo  studio  che  cosa  si  ricava  ?  L'  andamento 
del  tornaconto  determinato  dall'  azione  personale  e 
soeiale  degli  uomini  su  di  questa  terra. 

L' economia  dunque  si  fonda  su  que'  fatti  stessi  che 


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Cl9 

pròdooono  la  posizione  fioeible  di  un  popolo.  Qomdo 
Feeonofoia  A  nata  che  oosa  &  ella  nello  stadio  della 
Idatistica  ?  Essa  impila  la  cognixione  delle  leggi  g^ 
nerali  dedotte  dai  fatti  generali ,  alla  spiegaiione  dei 
fatti  particolari  concreti  di  un  dato  popolo.  Qoal  i 
dunque  la  differenza  che  passa  fra  V  economia  e  la 
statistica  7  —  Quella  ebe  passa  tra  un  aforìsmo  e  gli 
c^getti  di  fktto  concreti  creati  dalla  natura.  All'  eco- 
nomia dunque  non  appartiene  la  posiùone  storica  ,  a 
materiale  della  statistica  ma  la  sola  ragione  logica. 
£ssa  non  somministra  la  parte  positiva  ma  la  sola 
parte  razionaìe.  La  statistica  presenta  un  geroglifico: 
l'economia  lo  scifera  in  quella  sola  parte  che  entra 
nella  stia  sf^ra,  e  lo  scifera  allorché  sià^instruita  ddla 
leggi  del  tutto  sodala. 

FI  Prova  dd  Metto  Capo. 

In  questo  fo  detto  che  passando  alla  compomiotm 
delle  tavole  statistiche  il  sig.  Say^  pose  in  non  cale 
quella  delle  statistiche  primitive  e  principali,  e  si  at- 
tenne invece  alle  successive  ed  alle  addiiionali  predi- 
candole come  sole  degne  di  attenzione.  Eccone  la  prò» 
'^a.  L'autore  dopo  di  aver  data  la  volgare  idea  del» 
l'oggetto  della  statistica  soggiunse  quanto  segue:  «  Pa« 
'»  recdii  autori  vi  comprendono  la  descriiione  finca 
's»  del  paese ,  delle  sue  montagne ,  delle   sue  valli  , 
'm  degli  accidenti  che  vi  si  trovano,  dei  fiunu  die  la 
'  M  Irrigano ,  dei^  mari   che   bagnano  le  sue   coste.  £ 
s»  cosa  evidente  che  con  tutte  queste  notizie  sì  dà  la 
9»  geografia  fisica  a  non  la  statistica,  Jn  quesi^uUùna 


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«i3 

•  scMàà  H  UVM  é&  fot  cùtufOìig  di  qùelU  wse»  to 
m  stMo  dtUe  fuatt  p9à^  iuoceànvamenie  cmnpare  ^  e 
m  wm  di  esporre  unù  stsOo  di  cose  immutabili.  Questo 
»  é  il  pimto  di  viiCa  nel  quale  la  statistica  acquista 

•  una  vera  importanaa*,  perocché  gli  aoraini  possono 
«  bendi  rìformare  sooiiA  instituzioni  Tisiose,  ma  non 
*.  si  possono  sottrarè  né  da  un  clima  rigoroso,  né  da 
M  un  suolo  sterile;  o  per  Io  n^eno  il  poter  loro  su 

•  questi  oggetti  é  assai-  limitato  »• 

«»  Un'altra  questione  n  presenta.  Lo  sfato  della  so» 
w  detèi  comprende  le  institosioni  sociali;  e  fra  queste 
»  si  trovano  la  fimna  del  govertio,  là  legislaxlone  ci* 
»  vile  e  criminale,  l'istruiion  pubblica»  eoa  G)deste 
M  istituuoni  sidiiscono  grandi  cangiamenti,  e  per  que* 
ji  sto  motivo  sembrino  dover  -  entrata  in  una  stati* 
»  stica  bene  composta.  Ciò  non  ostante  eccome  desse 
«  non  sono  esposte  a  frtqueiki  variadoni^  così  pare 
«  che  la  loro  «leseriiione  stia  meglio'  collocata  in  una 
9  fBùfgfofia  polittea  ovvero  negli  scritti  degli  istorici , 
«  d^i  viaggiateri  ì  quali  si  propongono  di  fiir  cono- 
n  soere  i  costumi  generali  di  un  popolo  in  un  tale  o 
m  tal  secolo  piuttoelo  dbe  la  sua  situasione  ìtk  un  tal 
■»  anno  paitacolare.  • 

Leggendo  questi  passi  che  cosa  risulta  f  —  Che  il 
•ig*  Say  vuole  ehminnle  dai  prospetti  statistici  tanto 
la  geografia  fisica  f  quanto  la  geografia  da  lui  detta 
politica  di  un  dato  paese,  talché-  non  venga  inserito 
nei  detti  prospetti  fuorché  il  complesso  delle  drcow 
stanze  puramente  transitòrie  ed  eventuali  di  un  dato 
popolo  in  un  dato  tempo  e  luogo.  Prima  di  giudicare 
della  ragionevoleaza  o  irragionevokna  di  questo  pen- 


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6t4  I 

sameato  si  domanda  «e  la ,  quf  stioiie  preienlslct  dal 
•ìg,  Say  «la  ;q4€stime  di  0rdfne  q  ^wm.  di  ùM/erHo^  ól 
sostaosa  o  verQ  di  Ibrip»»  Io  ai  ^fie^^  Altro  è  il 
porre  in  questione  i^  per  cMiprendere  oenvelieTok* 
mente  la  po«i4ooe  sociale  di  «im  popolo  e  |>Qr  darns 
ragione  sia  o  no  necessario  di  cono^oere  anche  la  sua 
geografia  fisica  e  polifina^  ed  laltri)  i  ii  rieeroare  s« 
queste  geogi-afie  si  debbano  taro  q  no  «ntrafe  nei  prò» 
spetti  statistici.  La  prima  quèUioue  i  "di  sseiilo  ;  la 
seconda  è  di  pura. forma*  La  prima  riguarda  rinstru-» 
(ione  della  mente  di  colui  che  vuole  conoscere  lo  stalo 
di  fatto  di  un  dato  popolo  o. lo  nuola  iconosoere  per 
le  sue  cagioni  assegnabili*  La  secìondii  jriguarda  la  re* 
dazione  delle  scritture  ossia  delle  tavole  statistiche,  o  m 
dir  meglio  Jia  massima  ,  il  knodo  ^  la  forma  di  que* 
sta.  redazione. 

,Qra  M,  pcv^isainento  del  sig.  Say  tu  quale  di  iquesti 
due  oggetti  si  aggira  egli.?  Focsecchè  dobbiamo  inten- 
der^ che  seo^  la  notizia  della,  geografia-  fiàica  e  po- 
litica di  un  dato  paese  si  possa  conoscere  la  «uà  por 
siùone  sociale  7  Questo  sarebbe  un .  pensiero  Unppa 
stolido  ^  troppo  assurdo  per  eseene  iaopntato  al  si- 
gnor Say  (i).  A  che  dunque  si  riduoe  la  oosaf  Essa 
si  riduce  .a.  dire  che  se  taluno  brama  di  eooosnere 
nella  sua  pieneoa  un  paese  ,  egli  consultar  deve  le 
geogi*afIe^  i  viaggi  e  k. descrizioni,  politiche  dei  geo- 
grafi ,  dei  viaggiatori  unitamente  agU  4inmuttj\  ma  se 


(0  La  dimottraziùm  «  fc^  atti  pagkut  984  to'»*  XJy  < 
gU  JmsaU  di  Skuiaàuu 


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.6i5 
per'  STtrentura  ti  pròpohet^  di  fbt*iiilu«^  proipetti  sta- 
tistici per  oomAHmioarii  al  pubblico  o  ai  funzionari 
deve  prescÌDdaro  dal  nferirp  le  aòtiiia  suddette,  e  &• 
«Rtlire  il  Bào  prospetta  alle  soie  cosa  più  firequetii»- 
flMnta  mutabili*  'Abbiamo  duDCjpie  tra  le  nani  una 
^(uastioné  rig^Mrdante  salamèiite  lei  forma  materiale 
dal  {prospetti  statistici  la  quale  perciò  stesso  cade  sulla 
loro  eompoéiticme. 

:  >Pó5to'€0^  l'argomento  del  discorso,  fingasi  che  su 
d&  un  dato  paese  si  abbiano  bensì  materiali  storici , 
ma  non  sia  stato  fiitto  anoora  prospetto  alcuno  appo- 
sito'speciale  a  ben  unito  delle  anteriori  TÌoende  i^ 
-territoriali,  economiche,  morali  a  politiche  storicamenta 
aocertale  al  quale  succeda  un  altro  prospetto  generale 
'esprimente  una  fedele  a  distinta  relaaione  sul  terrìto* 
rio  »  la  popolaciona  e  il  governo ,  esamio^jtì  sotto  I 
laro  aspetti  a  rapporti  economici  morali  e  politici  s»» 
gnando  le  qualità  a  |e  quantità  fioite  in  una  data 
apocai  si  domanda  se  noi  eontentare  ci  dovremo  degli 
arinuatj  del  eig*  Say?  Supponiamo  pure  cbe  esistano 
storie,  viaggi;  ragguagli;  ma  prima  di  tutto  si  domanda 
se  dessi  siano  o  no  distesi,  con  quelle  .pari^coiant^  le 
quali  sono  ,  necessarie  per  fondare  i  giudizj  sulla  po- 
siaione  sociale  di  un  popolo,  ed  assicurare  le  provvi- 
dente delTuomo  di  stato.  Si  noti  bene  che  un  prò* 
spetto  generaie  non  forma  una  statistica,  ma  solamente 
una  prima  od  ultima  veduta  della  statistica.  Una  piena 
▼era  e  proficua  statistica  non  può  risultare  fuorché 
dal  complesso  di  quadri  i  quali  dopo  il  generale  va- 
dano via  via  divenendo  vieppiù  partiqoiari  a  propor- 
aiona  che  discendono  alle  piovincie^  ai  cantoni,  ai  di« 


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6c8 

strettì.  In  tecondo  luogo  ptflaiido  delk  geografie  e 
àia  TÌaggi  e  supponendo  che  potessero  bastare  all'ut^ 
delle  statistiche  si  domsinda  se  aooogliere  si  dorreMiero 
le  loro  notizie  dall'uomo  A  stato  e  dal  filosofo  oqk 
quella  yS^fe  che  tien  conciliata  da  prooes»  Teibdi  tca> 
enti  da  persone  di  confidenza  e  ▼erfficahili  in  caso  di 
dubbj.  In  terzo  luogo  quand'anche  si  figunmero  tutte 
queste  particolarità  come  ben  raccdte  e  ben  TeiifiGata 
%i  domanda  «e  essendo  esse  qua  e  ìk' dispense  in  di' 
^•parati  volumi  e'  non  consegnale  in  un  prospetto  unito 
ordinato  e  succinto ,  si  possa  esigere  che  il  filosofo  e 
l'uomo  di  stato  rimanga  privo  di  questo  prospetto,  e 
'debba  ciò  non  ostante  giudicare  della  sociale  posi- 
zione di  un  dato  popolo.  Se  qualunque  padre  di  fo» 
miglia  fornito  di  un  largo  patrimonio;  se  qualniiqoe 
negoziante  esercente  qualunque  piccolo  commercio  ab- 
Usognatto  di  biiancj  o  semestrali  o  annuali  per  oono- 
-Boere  lo  stato  del  loro  patrimònio;  se  soprattutto  si 
rende  loro  neéessario  un  ùwertiario  ttmio  nel  quak  a 
primo  colpo  d'occhio  si  TCggano  le  misure,  le  località 
ed  il  valore  dei  rispettivi  beni,  con  quale  coraggio  ri> 
fiutare  si  potrà  all'uomo  di  stato  ed  al  filosofo  un 
prospetto  compiuto  fisico  morale  e  politico  del  territo- 
rio, della  popolaaione  e  del  governo  di  un  dato  paese? 
Perchè  mai  si  vorrà  condannarlo  a  cousultare  tanti 
▼okimi  per  estrame  indi  migtiaja  di  notizie  da  ritenersi 
a  toemorìa,  ne  avere  mai  là  ftopltà  di  consultarie,  in 
estratti  sommarj  e  di  confrontarle  tntte  le  volte  die 
abbisogna  e  di  fiime  uso  T  Questa  pretesa  è  troppo 
strana  per  non  dir  di  peggio. 
*    Invano  il  signor  Say  ricorre  alla  topica,  oomuna 


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aH»  seièlite  le  «{«ali  «i  propofumia  die  tanao  accse* 
acéMlosi  qennene  dividere  ìd  eIassi.,l4a'parliuoiie  delkt 
nienaBe  Belle  coae  di  feUo  ^  ce$a  inapplicabile^  nelle 
lÉalittidie.  poi  à  énCilogica.  Sia  pur  vero  che  le  scien- 
aè  e  le  ani  siansi  ampliate.  Foraeccbò  colla  statìstica' 
ai  pretende  di  concegnare  una  enciclopedia?  PaH'aUra. 
parte  il  fenomeno  solidale  dell^   posi^ioiiei  sociale  di: 
un  paese  é  £)cse  cosacche,  si :pesaaprfsen|are  sotto  dit 
MS  «olo  profilo?  Fuor  di  propositp  dMnque  conchiude 
dicendo  «  c'ert  no  entreptlse  folle  de  nos  jours  de  yon* 
j»  loib  tòut  dice^.el  «ur  lout  de  Toluoìr  tout  dife,dans 
j».un  Seul  o«iTrage.i«'  Si  e^ono.dfie  cifire  per  scrìvere; 
died'  come  sette  eifire'  per  scrìvere  un  milione.  Se  non. 
i  permesso  di  descriTere   nna  parte  di  mondo   om«, 
mettendo  le.pacticolarkà  sqe  camtteieisticl^,  nonsaràr 
nemmeno  permesso. di  descrivere  una  .  statistica   om«. 
mettendo  le  particolarità   influenti  e. determinanti   la, 
sociale  posizione  di  un  popolo.  D'altronde  poi  selcsta-^ 
litliche  Tengano  ordinate  a  enodo  degli  atlanti  geografici 
come  fu  proposto,  da  noi^  cesserà  ]a  difficoltà  che  in* 
gombra  cotanto  la  mente  .e  «pavepta  il  sig.  S^y,  a^njtar 
né  sopprimere^  né  disgiungere  cosa  alcuna.  Questo  at-i 
laute  ben  rubricato  ,e  provveduto  d'vn  indice,  fedele^, 
e  anagionato  riuscirà  comodo  quanto  cfualunque, reperii 
tanno , e  dùiÌDnarìo»;  ed  avrà,  l'immenso.  iwiijUCgiQ  di. 
vacare. nel. suo  «eno  niediante  le  c»rte  particolari  la 
prova  delle  generali.  La.  prova  poi  delie  particolari  si 
pétvà  trovare  nei  processi   verbali   degli  archi?)   che 
fixmano  propriaiiiente  i  primi  ed  accertati   mater^dt, 
delle  tavole  dislese. 
Or  dunque  9  stringendo  vieppiù  la  questionei  p  il  si^^ 


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6ié 

gnor  Say  pretende  A»  ti  ponp  rfer.  «ansa  ddl^  erìgi*» 
naie  prospetto  pletiMrio  eotnpilato  idmeno.  una  Tiolta 
per  sempre  ed  al  qnale  dappoi  si  vadano  aggiungenda 
i  suoi  annuarj ,  o  meramente  concede  «sser  necessaria 
la  formazione  di  qoeslo  primordiale  prospetto.  Se  k» 
concede  come  necessaria ,  in  tal  caso  né  egli  propana 
alcuna  cosa  di  tmoVo  ,  né  egli  poti*à  rìtrovare  venia 
uomo  giudizioso  che  a  lai  contradica  il  suo^pensierou 
Tutti  anzi  |flt  uomini  sevisati  «i  acoorderanno  co» 
luì  nel  dite  ehe  fatta  una  volta  una  ben  accertata  ^ 
ben  tessala  statistica  gìtìIb  coaspleta  a  modo  di  at- 
lante geoj^fico  e  ben  graduato  nelle  sue  specifica^ 
«ioni ,  non  si  deve  ogni  anno  .  riprodurla  per  intiere» 
per  Udirvi  ìt  Mtisie  tralUfitorte  a  mutabili  degli  an-i» 
iluai*j  ;  ma  basterà  allora  ,  in  via  di  appendice  partii 
Oyìute  y  soggiùDgeiis  l'annuario  àsedeslmo  e  coUocanat 
al  sub  pósto  ogni  interessante  no^tà  che  venisse  va^ 
rificalà.'   » 

Ma  se  egli  piNetendheSfe'dì  far  sema  del  prospetlo 
capitate  'suddetto,  tiai  siam  oevti  (ohe  da  ^^Isiast  no- 
rtio  di  «enso  comune^  egli  ti  attiiarebbe  il  ridicolo  ae 
la-d'isàpproviieionei  ^<i  accusato  «ai«ebba  di<noo  oona^ 
sc4re  liemmendfr  pi*imi- elementi  ddrargoasento  da  lai 
trattato.  Ecco  il  perchè  fi»  peatO'  eoma  capo  di^aen^ 
sbra  quanto  espose  il  stg.-  Siiy  mlimn»  feh  Umodof 
col  (fuale  si  espresse  è  che  dàt'iteMO'^quI  rdcatcr  ap^^i 
pterièce  a'qittilunqne  legatore.'  f  .     ;  >    •    :  !'  N  i       -j 

'ì>opo  le  co^e  fin  qui  «sposta  éi'peirverma  il  FaseM| 
ciJIo  di  ffaa^icf  dslMa  RMàia  ^Edtirhpt^diea'  dall'ani 
no  1838  in  cui  alla  pagina  546  trOvfanlo  >btiai  ndtii 
iri  ciìfeka  ^er  sig^  Saf  cir&a'  il  precisai  ^rtiaolo  trattino 


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6ì9 
fin'  (afra.'  Nói  U'ilSmnb  Iqiii  m'originale  per  qo^ì  motivi 
éM^  ògbiikhb  d^vè  Vècbtidati*  iti  qaMiinque  polemica 
eséirditeCft  con  btioM  !éSe  é  toù  tdutela. 

^  L'idée  fondatnènfale  de  ràitiòleesl  qu'un  slatistique 
»  he  d^Tient  tifile  qtt*en  fin^ant  connaitre  Tinfllience^ 
fi  hùùùt  cu  Drautaiéè;  dés  ihstiCutions  d*un  pays»  d'un 
M  eaMon.  I>*oii.  il  résoM^  quef  tès  donoées'statistìqne^ 
»  ^ìi^ènt  étre  pablitféd  péHodiqUement,  c^est  a-dire  an* 
5^  «tiell^fmétify  ocl  fbut  au  trioins,  ions  le  cinq  <ni  tou9 
0  leà'  dìt'  ans.  Gè  ti'est  qaVtasi  que  fon  peut  connai- 
à!  tt&  fti  fétat  é^  la  popnlatioii ,  de  Tagnctiltiire ,  da 
^  eonUnette^  etc.y  éM  pro^bttsff»  cu  retrograde.  Maii^ 
i»  i}  est  impòi^ìMe  dé'publiér,  à  des  épòqlaesrappro-i 
^  dhéea  des  donila' tro{$  thaltipliée»  qui,  pmir  cheque 
*  ecilitoii ,'  fémpUréient  un  tolùme  in-4^L  I)  convietiC 
j»  éttìc  de  fédttire  la  ^thtistiqae  «ux.  données  essen- 
«  tiélleft,  à  ceités  qui  son  suèceptibies  d'ètre  modifiief 
»  pak"  lés  institution»;  car'  il  est  fort  essentiel  aui  hom- 
*f  mot  àt  saroìr  èe  qui  améliore  ou  empire  leur  con« 
j»  ^itiott.  Il  convient  de  reuToyer  à  la  géog^aphie  phy' 
»  -sfquè  d'uu  pays,  d'un  cantoA,  la  descrìption  *  de  te» 
i»Henrv«s  et  de  ses  montagnes,  dont  nous  ne  pouvona 
j>  pas  cbanger  la  situofion^  de  renToyer  k  rhisloire 
»  naturelle  d'un  pays  -la  descriptlon  de  ses  plantes;  éé 
n'ses  animaux,  eCc.:  c'èst  le  mdyen  d'avoir  dés  des- 
À  tiiplìotts  plus  complites  et  mellleures,  parce  qu'elles 
H  seront  =faftes  per  des  hoknmes  qui  se  seront  fivfé  k 
if  *46s  études  spéciales.  Ott  pourra  leur  donner  plUé 
»t  d'éténdue^  pbrce  qu'll  lie  sera  pas  nécessaire  d'en 
it'^péìét  la  publicatioiì  aussi  fréqaemmeAt  que  eelles 
fi  des  fiiits  variable^.  i» 


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Prinia  ài  rispondere  ctttgorteoMaili  contfen  fiiiate 
3  punto  preciso  confroTers o.  Noi  lo  desutoefeoio  Boa 
da  dettami  stabiliti  da  altri,  na  da  quelli  cbe  da  ool 
furono  adottati*  —  Pretendiamo  noi  forse  che  gli  an- 
nuari ossia  le  notisie  annuali  del  modo  di  essere,  e 
delle  produzioni  interessanti  di  un  popolo  apparenti' in 
ogni  anno  o  almeno,  ogni  cinyae  anni  si  debbano  tra« 
scurare?  Mo  certameote.  Noi  crediamo  ansi  che  ddv 
bano  essere  fedelme^e  raccolte  e  pcpsegnite,  ondn 
vedere  i  buoni  o  tristi  eflGetti  del*  suo  sociale  ordina» 
mento,  e  del  regime  in  un  dato  tempo  e  iuogp  a  eoa 
date  circostaoie.  Noi  aoggiungiamo  di  piti  cbe  esisterà 
non  può  una  utile  statistica  se  non  venga  protrtttn 
per  un  corso  ben.  notabile  di  ipni;}  perocché  si  trtttn 
in  sostanza  deUa  vita,  e  dell^axiona  di  cause  composte 
la  natura  delle. quali  non  si  pub  indovinare  o  ahnca 
comprovare  fuordiè  colla  esperi^nsa  nnmif^psta  e  ri« 
petuta.  Noi  dunqt^e  siamo  d'accordo  ideila  sentenza 
chfi  una  siqtìsticfi^  no9^  riesfie  ufUc  4e  nanfa  ci^nwiifrm 
la  buona  o  moia  iafluenaa  delle  UtiUaionidi  un  pae^ 
4ej  e  ii^  conseguenea  i  Atti  4d>bono  essere  periodi* 
cameate  notificati.  L^articob  dunque  della  oonveaicnsa 
di.  questa  notizie  annjuali  quinquennali  o  andie  de- 
cennali non  soffre  controversia. 

Altra  questione.  In  queste  notizie  periodiche  si  deb- 
bono forse  rammemorare  le  sole  novità  accadute  nel 
periodo  Regnato  »  o  veramente  riassumere  le  notiain 
sul  teiiritorìp,  sulle  leggi,  su  gU  stabilimenti  ed  altra 
cosf  durevoli?  Rispondiamo  d'accordo  col  sig.  «SSa|r 
che  basta  esprimere  >te  sole  nsmià  »  avvertendo  chn 
nel  rimanente  non  intervenne  oititasione  alcuna» 


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&i5 

Teru  questione.  Bastar  debbotio  forse  quéste  nott- 
ue per  conosoere  la  statistica  di  un  paese  ad  Uso  dal- 
l' uomo  pubblico  e  pi*ivato  ?  No  certamente  pei*oGobè 
mancherebbe  tutto  il  principale  costituente  lo  alato 
sociale  di  fatto  di  un  dato  popolo  come  è  'troppo 
notorio  ed  evidente.  La  cegoinone-  dunque  delle  cir* 
costanze  stabili  deve  ess^'e  associata  alia  cogniuone 
delle  circostanze  mutabili  come  quella  del  aorpo  alle 
successive  sue  funsioni  ed  a  suoi  aecideoti^  Anebe 
qui  non  siamo  discordi  dal  sig*  Say  il  quale  in  tìam^ 
sima  concede  essere  necessaria  la  cognizione  delfe  cir- 
costanze permanenti  e  durevoli  al^qual  fine  egli  in* 
voca  le  geografie  fisiche  ^  i  viaggi  e  le  storìe  ,  ecc.  - 

A  che  dunque  rìducesi  la  disputa?  A  vedere  se Ja 
notizia  delle' circostanze  durevoli  debba  essere  laseiata 
alle  geografie,  ai  viaggi,  alle  storie,  o  se  pure  deb* 
basi  appositamente  ed  ordinatamente  espoi«re  ajin^no 
una  volta  per  sempre  secondo  il  fine  «  col  discemi« 
mento  di  un  nomo  di  slato»  onde  poi  associarvi  i 
successivi  aonnarj.  11  sìg.  Sajr  pretende  la  prima  di 
queste  cose  :  noi  pretendiaipo  la-seeoDd^*  f  • 

.  Il  sig.  ^ajr  perciò  ste$^  ,che  ipvia  i  cUridsi  alle  geo* 
grafie  fisiche,  ai  viaggi,,  ed. alle  stono  stif>pOne:cb0.in 
esse  si  possano  ritrovare: lo  cogpiajoni  tutte  neceàjfàrie 
fi  sicì^e  ond^  compilare  le  bupne  sfalistidbe*  Ma  que* 
sto  supposto  è,  poi  vero  t  Al  ciel  piacesse  cbé  esistè»- 
sero  t^i  gengive  fisiche,,  tali .  viaggi  e  tali  slorìe  che 
soddisfec^ssei;o  all' uopo. e.  QX^eritas^eno  .la  oo^fidensa 
dell'  nofpo  di  stato  e  del  cf  mq^erciao^  \  m^  noi  con* 
fessiamo  e  molti  altri  con  noi  confessaÌM>  di  non  co- 
nosqere  di /s^tti  libri  fatti  per  il  do^o  fiqe  coutemT 

Fllosof.  della  Stat.^  Voi  IV.  4o 


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676 

piato  dal  sig.  Say.  La  cosa  giunge  al  punto  che  an- 
che i  laTorì  stessi  compilati  per  servire  alta  statistica 
sono  incompleti  e  peccono  o  per  ecicesso  ò  per  difetto 
tranne  forse  1'  uno  o  V  altro.  Come  dunque  può  il  si-> 
gnor  aSVz^  risolutamente  inriarci  alle  geogra6e  fisiche 
ai  viaggi  ed  alle  storie  fatte  con  altre  mire  ? 

Ma  anche  dato  per  falsa  ipotesi  che  nelle  dette  ope* 
re  esistessero  i  nuUen'aU  delle  statistiche,  come  provar 
potrebbe  che  non  si  debbano  estrarre  ordinare  e  pre- 
sentare in  prospetti  appositi  e  confacenti  a  pronunciar 
giudizio  sulle  circostanze  fisiche  morali  e  polìtiche  di 
un  dato  popolo?  Come  provar  potrebbe  il  sig.  Sajr 
ad  un  proprietario  che  esso  debba  far  senza  di  un 
inventario  de'  suoi  fondi  e  de'  suoi  capitali  e  conten- 
talrsi  dei  «locumenti  disparati  del  suo  archivio  f  0>me 
provar  la  stessa  cosa  al  negoziante  ed  a  qualunque 
amministratore?  La  condizione  dell'uomo  di  stato  è 
forse  diverso  ?  Forsecehé  a  suoi  fianchi  tiene  un  genio 
the  in  via  sopra  naturale  a  lui  riveli  la  somma  delle 
òrcestaa^e  durevoli  costituenti  Io  stato' sociale  di  quel 
dato  popolo?  Fórseocbè  i  libri  di  geografia,  di  storia 
naturale^  <li  legislazione,  ecc.|  gridano  da  se  stessi  e 
formano  i  prospetti  uniti  ad  uso  dell*  amministrazione? 

Alla  per  fine  qual'è  il  motivo  addotto  dal  signor 
iStff  di  sbandire  le  compiete  statistiche?  Essere  impoS' 
M(ie  di  pubblicare  in  epoche  troppo  fra  loro  vicine 
notizie  troppo  moltiplicate  le  quali  per  ogni  cantone 
empirebbero  un  volume  iVt  quarto.  -^  Prima  di  tutto 
ehi  a  mai  pretesto  che  fiitta  una  volta  una  buona 
statistica  piena  si  debba  ristampare  tutta  frequente- 
mente? In  seeoudo  luogo  non  si  tratta  più  la  questione 


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6a7 
se  dd>)>a  o  non  deUba  precedere  una  statistica  piena 
di  prima  ci*eazione  ;  ma  se  le  annuali ,  le  quinqaenali 
o  le  decennali  debbano  o  no  abbi-acpii^r^  le  circostanze 
durevoli  espresse  prima  nella  già  fatta  statistica  ple- 
Bvia.  Noi  concediamo  al  sig.  S<^y  cba  negli  ànnnarj 
non  sia  necesaarìo  di  ripetere  le  .oase  stabili  dellf^  pie? 
nane  statistiche  giìt  compilate»  ma  neghiamo  nello  stesso 
tempo  cba  le  plenarie  «lalistiobe  debhanQ  essere  iibt 
bandonate  atte  ibnti  indicate  dal  aig.  Sa^.  In  terzo 
luogo  finalmente  diciainQ  che  neqanitno  te.  statistiche 
oomplete  possono  importare  i  volami  in  quarto  per 
ogni  oantona  imnfagniati  «<ilia  not*  su  recata.  Bistin* 
glia  prima  di  tniko  i  materiali  primi  chf$  debbono  rì« 
MMHiere  ne^i  arobivj  dalle  rìsì^banne  dlfiUio  cb^  ()fb* 
bono  entrare  in  un  prospetto  «ompteioi  ìdtstipgiM  poi 
i  prospetti  graduali  a  guisa  di  atlante  geografileo  da 
quegli  ammassi  in  gbbn  nei  quali  le  circt)«tMif  e.  par- 
ticolari Cile  nomuni  vendano  gettate  ali»  rinfusa^  ^,mm 
sotauctttei  «sp^rirspno  |[li  enormi  volumi  cb«  fanno  tanto 
spavento;  nw  si  avranno  quadri  «rmomei  di  ,<)9«frouto 
ftoondissimi  di  utili  suggerimentL 

La  bizzarìa  ds  proibire-  le  statistiche  plenari*  dinpri» 
ma  cMazioue  meritava  oertamente  di  essere  giustfficata* 
In  quale  ginsa  ciò  venne  fatto?  Collo  spav«alo  di  un 
vdlume  iiumagiiialo  in  quarto  per  ogni  cartono  da 
prodursi  ogni  anao  od  ogni  cinque  e  dieci,  anni.  B 
questa  é  una  buona  ragione?  Nei  invitiataOf  il  signor 
Say  m  rispiondeK  icate^omafnenle  a  questo  solo  Post, 
scritto  ad  a  restringersi  al  pradso  punto  disputato,  t 
éò  per  miglior  èrdinameuto  delle  slafisticbe  che 
preme  troppo   all'  Europa  ,   e   che  forma  un   argo^ 


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6a8 

/dento  degno  della  grande  celebrità   di   coi   godè  Ì 

tng,  Say. 

VII  Prova  del  settimo  capo* 

Colia  settima  ed  ultima  osserfazione  da  noi  op- 
posta alto  scritto  del  signor  Say  fu  detto  «  che  anche 
i»  ristretta  la  statistica  alle  cose  di  stato  spesso  muta^ 
>'  bile  (rigettate  quelle  di  fatto  permanente  o  non 
»  frequentemente  mutàbile).  In  primo  liiogo  egli  Aro- 
M  sandb  importanti  e  decim,ve  rubriche  delle  quaU  t» 
r»  deve  dar  conto  in  questi  quadri  mutabili.  •<—  In 
yi  secondò  luògo  ne  accolse  altre  punto  non  necee^ 
)»  s&rie.  -~'  In  terzo  luogo'  finalmente  ne  presentò 
M  alcmie  *  sótto  V  aipetto  meno  proprio  alle  d^ii  si»* 
•r  tistiche  coordinate  alla  yera  vfta  delle  sodata  po- 
»  liliche  ossia  alle  statistiche  magistrafi  m. 

Or  eccoci  a  prò  vare  ^  gli  appunti  qiu  rìfisrtti.  Qui 
come  ognun  Tede  si  parla  dei  eòa'  detti  AaimAU  i 
quali  propriamente  esprimono  '  gon;  |»t>$p^tti  Statistici 
né  completi'  né  dedotti  da;  cagioni  competenti  ma 
meri  qvadbi  BNUMEB^tivi  e  di  risultanza  di  alcuni  Atti 
statiltici  alterabili  sta  nelle  forme  ^-^ia  nella  ndfisoiia , 
0ia  nel  numeroy  sia  negli  effsttì.  Una  prima  questione 
fk  presenta  a  primo  tratto^  e  questa  consiste. nei  ve* 
dere  se  la  compilazione  degli  annuarj  possa  essere  or* 
introna  o  se  pure  debba  avere:  certe  condizióai ,  le 
quali  non  si  possano  violare?  Fartccohè  si  possono 
scegliet^e  o  tralasciare  a  piaoere  i  tah  e  taii*  atti  o 
fatti?  Forsecohè  collocare,  si  debbono  giusta  un  dato 
ordinerò  è  lecito. registrarli  alla*: rinfusa?  Fors^cobè 
si  può  ometterò   di  riferirli  «U?  ufficio  al  quale 


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6^9 
natundmeiite  e  primariamente  dMtinalt»  a  atiocìarli  ti^ 
irece  a  cose  alle  quali  hauio  solamente  naa  jeoon* 
daria  e  combinata  relazione? 

Ottìo  è  lì  rispondere  non  essere  la  compUésione  de- 
gli annuarj  arbitraria  ma  obbligata  dalla  destinazione 
stessa  di  questi  annuarj.  Essi  sono  annotazioni  su  gli 
accidenti  economici,  morali  e  politici  di  un  popolo  onde 
coglierne  la  vita  reale  nel  corso  dei  tempi  e  nelle  date 
località  e  con  un  dato  assettamento  civUe.  E  siccome 
non  è  permesso  dare  una  storia  mutilata  confusa  e 
dislogata,  così  non  sarà  permesso  di' tessere  annuarj  om- 
roettendo  atti  o  fotti  interessanti,  associandoli  ad  ufficj 
subalterni  ed  accidentali  e  prestando  loro  forme  alterate. 

Quando  si  parla  di  atti  o  fiitti  interessanti  si  parla 
di  quelB  die  più  sensibilmente  decidono  della  sorte 
cornane,  o  di  una  data  classe;  e  però  gli  atti  o  fatti 
di  una  sfera  dirò  così  di  un  uomo,  di  una  famiglia, 
di  una  villa,  come  pure  quelli  delle  mode,  dei  capricci 
e  di  certe  foibe  innocue  non  ddi>bono  for  parte  degli 
annuarj. 

Venendo  finalmente  alla  fotma  della  quale  il  signor 
Sof^  non  si  é  punto  cnrato  di  far  parola;  questa  deve 
essere  semplice ,  stabile,  suscettibile  di  tuUe  lo  rubri- 
che, facilmente  comprensibile,  ed  atta  ad  essere  rite- 
nuta dalla  memoria;  nel  mentre  che  deve  essere 
fisicilmente  adattabile  alla  formazione  delle  statistiche 
plenarie  ed  induttive.  Io  comprendo  che  per  quanto 
discorrere  io  possa  dottrinalmente  non  giungere  mai 
ad  esprimere  le  condizioni  materiali  di  un  prospetto 
anniutrio.  Io  credo  quindi  di  dare  il  modello  posto  a 
piedi  di   questa  discussione.  Ivi   vedeù  che  tutte  le 


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63p 

mbricbe  tono  ridotte    aUe  tra  deoooiiaauoni  capitali 
e   fetniiiari   delle  Cosb»  delle  Pibsorb  e  delie  Auom 
divise  nelle  loro  naturali  ramificaaionL 
La  tetione  dette  Cosa  abbraoeili  quattro  tooii^  eoe  : 

I.  /  prezzi  eorr^nti  delle  materie  aliinentarie  a 
mediciaali^  delie  vestiarie^  delle  oombiutibiti  dì  quelle 
per  fefybrìcare^  degli  stabili ,  e  dei  servigi  e  prodotti 
fendiarj. 

II.  I  iMl^&VymmefftflÈ  «ertitoriaK  sia  ^  bonificakiòae» 
lia  di  (5ostnisionew 

IH.  <Mi  If^^minf. 

lY.  Le  ta^Kpte  pveuoroiogkhe. 

L^g^ndò  fee  annesse  kpecifioaaioni  tosto  si  tsKende 
ehe  le  inttostaaiotti  sono  eapìMi  e  Atte  di  lAodo  the 
possono  MMscògKere  alti^  specificBaioni  che  pioiessero 
essere  diteenlicate.  Per  la  di^toazione  statistica  poi 
esse  sono  le  pib  addette  per  i  «onfroali  e  le  pi&  fe- 
conde di  kidoaioni. 

Io  tnl  astengo  per  amor  di  brtfità  da  speciali  ri- 
lievi  sulle  altre  due  sezioni  sidle  persone,  e  èulle 
Mòni  ^  e  mi  restrin^rò,  invece  ad  im'oslienracione 
comune  a  tatto  «  tre.  Questa  riguarda  i  itasi  ti  di 
oòmpet^nià  fra  questi  annuaq  e  le  statisticke  pie* 
narie.  L' aspetto  fondamentale  del  territorio  model- 
lato coHa  assooiaKÌone  deUe  cose  stabili  del  riparti- 
tn«nlo  delle  proprietà ,  colla  distribuzione  delie  ibi- 
tastoni,  t  coHe  vie  di  comniicasiétie  indispensabile 
alf^  ptenariie.  statiAiobe  ,  questo  aspètto  dico  negli  ali- 
nuarj  vieno  esclusa  Per  la  stessa  rag\pne  la  confor- 
mazione personale  della  popolazione  belle  diverse  classi 
e  professioni  vien  pure  esclusa.  Finalmente  lo  stesso 


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63t 
si  fa  per  U  coBfoi*ma£ÌODe  o  asseltamento  del  GoYer- 
DO.  Queste  cose   si  ootimettotio  perché  Don    si   tratta 
di  vedere  cogli  annuarj  la  composiuane  della  persona, 
ma  bensì  il  solo  movimento  vitale ,    ossia   gli-  atti ,  i 
fatti  a  gli  effetti  <;omuni  in  un  dato  tempo  di  questa 
persono.  Ecco  il  punto  differensiale  fra  gli  annuarj  ed  i 
agguagli  Ecco  il  lioùle  delle  rispettive  competenze. 
Conosciuto  ciò  die  va  escluso  conviene  vedere  ciò 
che  viene,  inehiuso.  Se  noi  poniamo  attensione  aisoV 
nominativi  degli  atti,  dei  fatti  e  degli  oggetti  noi  noti 
incontriamo  differeiisa  veruna  fra  le  cose  comprese  negli 
annuarj  e  quella  comprese  nelle  plenarie  statistiche:  ma 
ponendo  mente  al  modo  di  assumerie  e  di  computarle  noi  ^ 
inoontmm/9  una  grande  differensa.  Negli  annuarj  ven- 
gano ricordali  in  sébao  assoluto  coftacreto  diviso  a  guisa 
delle  tavole  suuHaoroIogicbe^  per  lo  contrario  ndile  sta- 
tistiche plenarie'  vangono  assunti  in  serie  più  o  meno 
distese    per  anni   successivi   onde'  scuoprire   tendenze 
pili  o  meno  durevoli   e   modi   dì  agire  più  o  meno 
costanti.  Oltracciò  nelle  statistiche  plenarie   lo    stesso 
oggetto  secondo  i  suoi  diversi  rapporti^  ora  Tiene  ri- 
cordato nella  sfera  economica    ora   nella   morale    ed 
ora  nella  poUtica  e  talvolta  in  tutte  e  tre  perché    si 
ti*atta  dell'  ai&ÌQne  e  degli  usi  suoi  di  fatto  che  posso** 
no  essere  varj  e  moltiplici.  Per  lo  contrario  negli  an- 
nuaq  si  registrano   nella  loro    nicchia    per  semplice 
memoria  e  non  in  via  di  cause  assegnate. 

Ora  vengo  al  sig.  Say.  Ho  detto  in  primo  luogo 
che  agili  .trasandò  importanti  e  decisive  rubriche  delle 
quali  si  deve  dar  conto  negli  annuarj*  Ciò  viene  com. 
ycovato  dal  semplice  confronto  materiale  fra    le   ru- 


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63i 

briche  annotate  da  Idi  e  quelle  iiiserìte  nella  nostm 
tabella.  Nello  scntlo  di  lui  si  incontrano  e  si  propon- 
gono, le  sole  seguenti  cioè: 

L  Popolasione  nella  quale  computa  il  numero  delle 
nascite ,  dei  matrimooj  e  delie  morti  annunziando 
più  sotto  di  annotare  l'età  dei  morti  e  se  e  possibile 
le  malattie  che  le  cagionarono. 

H.  L'  estensione  delle  terre  coltivate  a  graoo,  s 
prato ,  a  boschi ,  a  vigne  in  piante  ortive  ed  in  ai* 
beri  fruttifferì. 

III.  L' enumerasione  del  bestiame,  come  cavalli, 
asini ,  mali ,  bestie  a  corno  »  bestie  a  lime. 

IV.  Lo  stato  delle  rendite  e  spese  pubbliche. 

V.  Le  coosumationi  e  le  produsioni  anniMli. 
VL  Qualche  fiitto  fisico  influente  sulla  sorte  delk 

umanità^  come  per  esempio,  llnfluema  del  taglio  dei 
boschi  sulla  quantità  di  pioggia  accaduta  annuafanente. 

VII.  Il  numero  delle  strade  e  il  loro  stato.  Quello 
dei  fiumi  e  canali  navigabili. 

Vili.  Il  presso  medio  dei  principali  oggetti  di  con* 
fumasione.       .  , 

IX.  Lo  stato  delle  importasioni  ed  esportasiooi. 

X.  La  quantità  annuale  de  minerali  scayati,  prìod" 
palmente  del  carbon  fossile ,  del  ferro ,  del  sale  eoe 

Moi  troviamo  poi  il  seguente  passo  :  »  GA  annuaq 
j»  sono  acconci  a  far  conoscere  ancora  l' iaiportaDzs 
91  di  certe  coosumasioni  che  pagano  tributo  al  fisco, 
99  come  per  esempio  il  numero  degli  scrìtti  periodici 
»  quelli  delie  scuole  nasiooaK.  e  particolari  e  talvolta 
»  altresì  il  numero  degli  allievi  ohe;Je  Irequeolaiio; 
»  i  giudisj  pronunciati  in  materia  crìaiaale ,  e  finan- 


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633 
»  ohe  accidenti  riaiarcfae?oli  coone  par  eteaipio  pietre 
»  cadute  dal  cielo. 

Si  confrontino  ora  queste  died  rubriche  ^omv  quella 
dell'  o&rta  tabella  e  ti  giudichi  quali  e  quante  cote 
▼i  manchino  per  compiere  un  mediocre  quadrò  «nnu*- 
rio  statistico.  Si  vedrà  di&tti  in  primo  luogo  mét^, 
care  tutto  il  ramo  de*  miglioramenti  temlonttli|  tutto 
il  ramo  degli  infortunj ,  tutto  il  ramo  delle^  tairolo 
meteorologiche.  Passando  poi  alle  persone,  manca  k 
rubriche  dei  domicili  accordati  ,•  dell' .emignaione  e 
delle  colonie.  Se  poi  passiamo  ai  movimenti  indu$liiaii 
e  commerciali  tramie  gli  anM  e  le  partttise  merpan^ 
tili  ossia  V  importatone  e  1'  esportàsione  n^aneafao  k 
nuove  case  d' industria  e  di  commereio  ,  le  eòmp*» 
gnie  dì  assicurasioni  marittime,  vitaline  e  d'infortuni» 
nuovi  opifici  9  osterie ,  trattorìe  e  botteghe  eoe.,  fiere 
e  mercati ,  corso  dei  cambj  e  dei  fondi  pubblici ,  al^ 
teracìone  dei  salari  di  manoM'  opera  e  di  altri  eervigt 
utili ,  facilitazioni  di  trasporti ,  jadlitasioni  di  mano 
d'opera.  Mancano  pure  i  dui  rami  dei  soccorsi  e  della 
polizia  medica.  Passando  finalmente  alle  adoni  »  mance 
tutto  il  primo  ramo  degli  alti  privati  e.  nel  seconde 
ramo  ^  degli  atti  pubblici,  non  si  pari»  ct^  delie  con»* 
tribuzioni  pubbliche  e  nulla  più^  È  dunqi^e  ditnostnite 
il  primo  appunto  opposto  al  sig.  Say. 

Fu  detto  in  secondo  luogo  che  egli  accolse  rubri» 
che  non  necessarie.  Tali  sono  le  enumerazioni  sotto 
r  articolo  HI,  Ve  VI.  Il  numero  materiale  del  be- 
stiame e  la  quantità  materiale  della  consumazione 
quandanche  si  potessero  rilevare  con  qualcàie  iqiprosr 
nmazione  sono  fatti  ciechi  presi  per.  se-  stessi,  peitio- 


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634 

ckè  non  preseoUno  quel  riparUmento  e  quei  posaessì 
e  quei  coasumi  equi  e  sociali  i  quali  si  desiderano 
nelle  statistiche.  Un  convento  può  avere  molte  dù- 
gMaja  di  capi  di  bestiame  come  per  esempio  al  Mes- 
sico» secondo  il  rapporto  di  un  TÌag^iatore»  ed  il  pò* 
polo  essere  misero  e  non  partecipante..  Così  dicasi 
della  consttmaaione  la  quale  seuaa  un  conosciuto  ri* 
partimento  diventa  un  fiitto  cieco  e  però  inutile  per 
la  statistica. 

Fa  detto  in  terso  luogo  esservi  qualche  rubrica  del 
mg.  Smy  presentata  aoUo  l' aspetto  meno  proprio  alle 
eìTiii  statistiche.  Tale  per  esempio  i  quella  sotto  il 
nJ^  VL  QaeHo  ed  altri  simili  fatti  sono  oggeta  di  dis* 
aertaxioni  scientifiche  e  di  argomenti  disputabili  e  dod 
di  ragguaglio  di  latto  immediato  ed  interessante.  Tut- 
t' al  più  potrebbero  senrire  alle  induaioni  statistiche 
le  quali  formano  una  parte  conseguente  e  sepai^ta 
dei  veri  ragguaglj. 

Se  per  avventura  &i  dovesse  ammettere  il  VI  arti- 
colo del  sig.  Say»  con  maggior  ragione  si  dovrebbero 
tntroduiTe  tutte  le  induiiioni  economiche  morali  e 
poiiliche  le  qoali  nascono  dai  paragoni  delle  rubri- 
che positiva ,  e  '  aprono  una  larghissima  carriera  di 
^iliche  osservazioni. 

Giustificati  in  tal  guisa  i  tre  appunti  obbiettati  al 
eig*  Say,  debbo  ingenuamente  dichiarare  che  il  suo 
acritto  merita  cib  non  ostante  moka  stima  e  deve  es- 
sere in  molte  parti  ben  accolto  dagli  intendepiti  per 
le  gtudizioae  osservazioni  fatte  tanto  all'  aritmetia 
politica,  quanto  tu  molte  superfluità  usate  nei  quadri 
statistici  ed  in  generale  per  lo  spirito  equo  e  giudi- 
zioso che  risplende  in  quel  piccolo  lavoro. 


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635 

TaBBUA  di   ARlll^ABl  rrAtltTÌCL 

SÉZióifs  /.  —  DeUe  cast. 

h  Rumo*  PnAzi  correnti  di 

a)  Materie  alimentarie  —  Gm&iiglie  -^  Pomi  di 
terra  —  Frutti  —  Erbaggi  •—  Sale  -:**Panc— 
Ova  —  Latte  —?  Pollame  —  Carni  di  macelb  — 
(fresche  e  salate)  —  Vini  —Liquori— *i aceto  — 
Olj  —  Salumi  —  Lardo  —  Burro  —  Agrumi  — 
Medicinali,  eoe. 

b  )  Materie  vestiario  —  Canape  — >•  Lino  *^  Lane  — 
Cotone  —  Sete  -^  Pelli  ^^  Paglie  «*-  Piume  — * 
Tele  *-*  Panni  —  Drappi  di  seta^  ed  akfi  tessuti* 

e)  Materie  combustibili  per  riscaldare  ed  illumi* 
nare  —  Legno  •-«  Gaièòfte  éi  legna  e  fessile  •«• 
Torba  —  Olio  vegetabile  —  Olio  animale  e  fos- 
sile —  Sego  *--  6as  — i  Ultagt])  eoe. 

d)  Materie  per  fabbricare  —  Pietre  —  Mattoni  -— 
Calce  *—  Cesio  —  Legname — IWm  •—  Baine  — 
Ferro  —  Stagno  ed  altri  minerali  e  atroucnta 
relativi. 

e)  Ingrassi  £  terre, 

a)  Concimi  animali. 

b)  Concimi  vegetali, 
e)  Concimi  fossili. 

J)  Rendite  degfi^fabUi^  Degli  niiia  ^  BeUe  pre- 
stazioni  degli  «moMfi  di  lavoro  e  di  attlraglio  — 
Dei  noli  —  Ipoteche  di  staUB  *^  Estimazione 
opinata  dei  raccolti. 


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636 

li.   Ramo.  MigUoramenA  tetrìtoriaU. 

a)  Bonifkawni  di  terreni  ( MciagameDiì  con  iooK 
e  colmate  —  DìssodameoU ,  ecc.) 

b)  Costruzioni  —  Strade  -r-  P^»^  —  CànM  — 
Stazioni  postali  —  Porti  —  Fontane  —  Pozzi 
comunali  —  Condotti  pluviali  ed  cspurgaliTÌ  — 
Mulini  —  Àrgini  —  Fortificasioni. 

in.  JUtmo^ — Infortuni, 
a)  Incepd)^ 
h)  InondaEÌoni. 
e}  Ruine  -^  Frane  —  Terremoti  —  Tifoni. 

d)  Carestie. 

e)  Spizooiia  —  Contagi* 

f)  Derastauoni  (di  bestia,  come  locuste  bruchi,  e 

di  uO09ai*)  •• 

g)  Naufragi  -^  AYaric. 

IV.  Ramo.  -^  Tai^e  meteorologiche.  .     . 

Seziqne  Ih  —  DeUc  persone. 

I.  Ramo  -*  Mopimenip  della  Popolazione, 
a)  Nascite/ 

h)  Matrìmoi^. 
e)  Morti.  . 

d)  Domici!)  accordati. 

e)  Emigrazioni. 

f)  Colonie. 

II.  Ramo  —  ]U:o9Ìfn^nii  industriali  e  commercialL 

a)  Arrin  e  partenze  mercanlifi ,  altrimenti  dette 
importauoni  ;ed  esportazioni*.  '  . 

b)  Nuove  case  d'industria. e  di    commercio  ^  com* 


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637 
pagnic   d' atucarMiooi   marittioift  ,  Titalizie  t  di 
infortUDJ. 
e)  Nuovi  opìficj»  osterie,  lratt#iie , 'botteghe^;  tecu 
-  d  )  FwBm  e  amrcéìì  -^  Coqso  dei  caa»b}.  e  dei  fondi 
pubblieL.    .  '  '.i  .'ì 

€  )  AlterazioDi  nei  salasy  4i  lOftno  d^opeva  «  idi  altri 
servigi  utili. 

f)  Facilitazioni  di  traspiarti. 

g)  Facilitazioni  di  mano  .d*  o|)era.  * 

III.  Aamo  ^-^  Istrmione  cwUe  e  rdigUyuu 

a)  Scuole,  collegi,  aocaden^ia. 

b)  Gabinetti  di  lettiera  ^  gabinetfi  di  atienie ,   bi- 
blioteche y  musei.  .....::■' 

e)  Stamperie. 

d)  Edizioni.  ..    r  ;      .. 

e)  Nuove  chiese,  orator),  e  compagnie  rèligioc«|,  ecc. 

IV.  Ramo  -r^  SacoQrsù  <  ;  :   .    >  j    .    . 

a)  Spedali  per  ammalati  e  menteccatK 

b)  dse  di  ricovera  di  .arftm^.e  tornidioanli^ 
e)  Case  dfigU  espósti. 

d)  Case  d'asilo  delle  partorienti. 

e)  Monti  di  Pietà. 

f)  Case  4i  lavoro. 

g)  Casse  di  Risparmio. 
h)  Istituti  .elemosinieri. 

V.  Ramo  —  Polizia  medica. 

a)  Nuovi  dmiterj, 

b)  Lazzaretti. 

«)  Condotte  mediche. 

d)  Farmacie. 

e)  Guardie  di  sanità^ 


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J 


638 

Semom  III.  ^  Jvorn 

L  Hamo  — •  Jui  jnrhéOL 
a).  AUi  utili  tei^ttli  •»  Tratti   dU  fiiaatropia   — 

Tratti  di  valore  —  Legati  utili  lasciati. 
h)  AtU  Bod^  ^  Dtlilli  ^  Suicidi  ~  lofiiHitiGid)  — 

Fallimenti  —  LitL 
e)  Metodi  per  arti,  sdente  e  lettere. 

d)  Viaggi  scientifici  e  xoramerdalL 

e)  Lavori  aoeadetnici  •—  Quesiti  -^  Questiooi  ce» 
lebri ,  Memorie  -coronate. 

f)  Espositionì  di  ìMrti.  Pneiiif. 

g)  Spettacoli  diversi. 

IL  Ramo  • —  Aui  pubblici. 

a)  Leggi  e  regolamenti  sopravvenuti. 

h)  Negoaiasiool  ialefftssanti. 

e)  Contribusioni  ed  altri  cariebi  —  Operazioni  fi* 

nanziere. 
d)  Avvenimenti   iafluènti  -*-  Guerra  --  Pad  — 

Nascite ,  matrimonj,  morti  di  Sovrani ,  oca. 


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vili.   QuaU  èssere  do^ranMO  le  Parti  di  una  Aali* 
stica  plenaria  e  conte  dovranno  essere  riferite. 

Risposta. 

Tre  grandi  parti,  ctoyrà  comprendere  cio2 

I.  L'introduzione. 

II.  Il  ragguaglio  (i). 
ni.  Le  conclusionL 

»  La  prima  deve  essère  una  occhiata ,  cBrem  così, 
n  retrospettiva  esprimente  solamente  nsultamenti  ge« 
99  nerali.  La  seconda  deve  per  via  di  trascelte  notizie 
n  esprimere  lo  stato  attuale  economico-morale  e  politico 
M  ài  una  nazione^  seguendo  non  la  classificazione  carat* 
fi  teristica  delle  cose,  ma  le  loro  ftinzioni  utili.  La 
9»  terza  fioalmeote^  raccogliendo  le  risultanze  comuni 
n  e  riferendole  allo  stato  normale,  dovrà  pronunziare 
n  giudizj  relativi.  » 

Cato  I. 

Avvertenze  su  V  Introduzione. 

Poche  avvertente  ooeorroQo  suIV  inlrodcnMone  aHa 
Statislioa  <ib  un  paese.  Questa  è  cosa  già  nota ,  e  la 
sua  necessità  fu  sentita  da  aiolti.  Essi  compresero  ehe 
voletado  parlare  dì  uno  stato  provetto ,  ossia  già  posto 

- ■—    •■'•■-■  ■--'■    ■•■       ■■■-■.  ■      .  •  . ■       ,  --J 

<0  Io  «so  s  preferenza  delk  denommaidoBe  di  AigguagHp 
perchè  da  più  Mcoli  conaacrata  nella  lingua.  liUfiana  alle  no- 
iiaie  ohe  i  goveniì  italiani  ricerevano  «ullo  stato  di  un  pane 
dai  loro  agenti  pubblici,  o  dai  loro  viaggiatori.  Gli  Stati  com- 
mercianti e  il  gOTcmo  Pontificio  comandavano  e  radunavano 
difatts  notiue,  molte  delle  quali  li  trovano  stampate  e  triic»< 
rate. 


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J 


64o 

in  OQ  età -.di  innotttato  iocifiUiotento,  sorge  spontai 
^Diente  il  desiderio  di  sapere  .la  di  lai  vita  anteoedente 
e  di  oonoscere  per  quali  modi  sia  giunto  allo  stato  at- 
tuale. Importante  assai  pjù  di  quel  che  si  crede,  si  è 
questa  riTista  retrospettìva.  Forsecchè  i  grandi  Stati  sor- 
sero ad  un  tratto?  No  certamente.  Forsecchi  l'unità 
di  genio,  di  lingua,  di  costume  e  quasi  dU'ei  di  clima 
non  agisce  per  consociare ,  incorporai  j  consolidare  , 
e  la  diversità  per  dissociare ,  dividere  e  disciogliereT 
Forsecchè  le  proprietà  stabili  non  ancora  contigue,  e 
non  ancora  collegato  con  prediali  reciproci  servigi, 
^ssono  9gire  e*  sul  fisico  e  sul  •  morale  come  in  istato 
di  prediale  associazione?  Forsecchè  un  territorio  di- 
yifo  in ^ più. principati,  può  somministrare  le  convene- 
Toli  risorse  per  le  necessarie  costruzioni  e  lavori  terrì- 
.toriali ,  per  la  comune  sicurezza  e  per  lo  sviluppamento 
dell'industria,  del  commercio  e  deli' istruzione? 

Or  bene  la  rivista  retrospettiva  di  un  paese  unito 
e  costituito  in  corpo  siaailare  di  nazione ,  come  pure 
di  un  altro  p  diviso  o  composto  di  parti  eterogenee 
sarà  infinitamente  feconda  di  nozioni  e  di  massime  di 
«libile  '.sapttnzn*  AUdra  .  paragonando  le  Statistiehe  di 
diverse  nazioni  ne  ^orgeraano  lumi  di  somma  impor» 
tilasa  e  di  pratica  utilità. 

i  Questo  ao»  è  ancor  tutto.  Voi- volete  oonos<Sere  lo 
•tato  4i  una  nikione  per  via  delle  sue  cagioni  asse- 
<  girabili.  .Ora  .è  vero  o  no  /qhe  lo  statp  presente  è  figlio 
"dell'uiteoedentoT  Come  potreste  in  molte  cose  ren- 
dere ragione  del  presente  senza  esaminare  e  rendere 
ragione  del  passato?  Un  quadro  statistico  rassomi- 
glia necesssuiamente  al  pittoresco  nel  quale  non  viea 


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64i 
colta  e  rappretenlata  fuorché  una  sola  ed  instaota* 
Bea  posiuone ,  nel  mentre  pure  ebe  abbisogniamo  di 
molte  e  successive  per  rilegare  certe  tendenze,  certe 
abitudinii  certe  conseguenze  dì  buone,  di  cattive  prov- 
yidense,  di  buoni  e  di  cattivi  usi  che  al  loro  nascere 
nascondevano  la  loro  buona  o  malefica  influenza*  Vor- 
reste forse  toglierei  queste  istrusioni  ?  Vorreste  forse 
privarci  del  lume  del  passato  per  giudicare  del  pfe« 
sente  e  impedirci  di  far  pronostici  sul  futuro?  Dun- 
que ad  ogni  modo  T  introdusione  progettata  è  dimo^ 
•trata  indispensabile  alle  statistidie  plenarie  di  una 
nasione. 

Ora  mi  si  domanderà  {/uaU  argomenii  si  dovranno 
asiumere  in  questa  introduzione  e  con  tfuàie  econO'» 
mia  dovranno  essere  esposti.  Quanto  agli  argomenti 
rispondo  essere  i  quattro  seguenti,  cioè 

L  Vicende  territoriali 

II.  Vicende  economiche 

IIL  Vicende- morali 

IV.  Vicende  politiche. 

Dopo  che  nella  vostra  proposta  avrete  annunsiato  di 
voler  parlare  di  quel  dato  paese:  voi  prenderete  la 
carta  geografica  moderna  e  ne  annoterete  la  posisio- 
ne,  la  estensione,  la  popolasione  numerica  ,  la  specie 
del  suo  governo  e  la  sua  religione.  Gò  fiitto  voi  ar- 
verlirjete  che  in  addietro  non  era  tale,  e  risalendo  fino 
ad  epoche  certe  e  storiche,  direte  delle  quattro  vi* 
cende  suddette.  —  Nelle  vicende  territoriali  voi  espof^ 
rete  sommariamente  da  chi  e  fino  a  qua!  segno  il 
territorio  sia  stato  occupato,  posseduto,  accresciuto  o 
perduto.  Direte  quindi  delle  conquiste  che  lo  riunirono 

Filosof.  della  Stai.,  FoL  IF.  4« 


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643 

o  lo  smembrarono  per  passare  sotto  rispetlive  domi- 
nazioni fino  a  tempi  presenti.  —  Nelle  vicende  eco^, 
nomichc  direte  del  genere  antico  di  vita  del  popolo  o 
dei  popoli  che  abitarono  il  paese:  annoterete  se  fossero 
eguali  e  liberi  o  eressero  schiavi  e  come  gli  impie* 
gasserò.  Dirate  delle  terre  dissodate,  dell' agricoltura , 
della  caccia,  della  pesca,  della  pastorizia,  delle  cave 
o*miniere;  delle  arti  e  del  commercio  per  provvedere 
al  vitto,  vestito,  abitazione,  istruzione  e  finalmente  delle 
leggi  relative,  sia  moderanti,  sia  tutelari.  —  Nelle 
vicende  morali  direte  quale  fosse  la  religione  profes< 
sala,  quali  le  opinioni  interessanti ,  quale  la  integrità 
o  la  corruzione,  quale  la  lealtà  o  la  perfidia ,  quale 
la  dolcezza  o  la  ferocia,  in  breve  i  lumi,  le  virtù, o  i 
vizj  dei  diversi  tempi.  -—  Nelle  vicende  poiitìehe  fi* 
naimente  dirette  dalle  diverse  forme  di  regime  subite 
da  un  popolo,  notandone  ì  caratteri,  gli  autori  delle 
mutazioni,  le  cause  che  le  prepararono,  i  mezzi  che  le 
effettuarono ,  seguendole  passo  passo  fino  ai  tempi  in 
cui  le  statistiche  vengono  pubblicate. 

Resta  a  vedere  con  quale  economia  queste  vicende 
si  debbono  esporre,  —  Rispondo  che,  veduti  i  motivi 
pei  quali  si  esige  la  notizia  loro  e  considerandone  l'uso 
pratico,  dico  che  nel  descrivere  tali  notizie  dovranno 
distìnguersi  due  grandi  periodi ,  1'  uno  anteriore ,  e 
r  altro  posteriore  ad  una  data  epoca  nota,  certa  e  più 
decisiva  per  la  sorte  di  un  popolo.  In  Europa  la  fine 
del  XV  secolo  e  1"*  incominciamento  del  XVI  è  decì« 
siva  in  tutti  i  rami  della  vita  sociale  intema  e  delle 
i-elazioni  delle  nazioni  fra  di  loro  (i).  Nel  riferire   le 

(i)  Vedi.  —  DelP  lociTÌlimenlo  lulisno  negli  Annali  dì 
•tatitlica.  VoL  XXII,  p.  io4-iio. 


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643 
notific  ànsi  periodo  anteriore  battano  alcuni  cenni  i 
quali  vadano  via  via  rendendosi  meno  confusi  e  più 
epeoificati  in  proporzione  che  discendiamo  all'  Era 
moderna.  Giunta  poi  (la  relazione  a  qnest'  Era  con* 
▼ien  ti  atteggiar  le  notisìe  con  caratterì  piii  «pedali  di 
niodocchè  Io  stato  attuale  succeda  per  una  figliaiione 
ragionata  delle  passate  età.  —  Ecco  con  quale  econo- 
mìa queste  anteriori  vicende  debbono  essere   esposte. 

Capo  IL 
Del  Ragguagb'o. 

Qui  incomincia  propriamente  l' opera  della  stati- 
stica civile  da  noi  definita  ridia  questione  II."  Volendo 
in  pi*imo  luogo  sapere  le  pani  materiali  dico  che 
essa  deve  essere  composta  dalle  tre  seguenti,  cioè; 

L  Di  una  carta  generale  e  sommaria  di  tutto  il 
paese  con  i  reliativi  quadri  enumerativi  e  comples- 
sivi. 

IL  Delle  carte  pai*ticolari  specificate  con  i  loro  qua- 
dri enumerativi  y  ma  rispettivamente  complessivi. 

IH.  Delle  risultante  appartenenti  tanto  allo  stato  dei 
privati,  ossia  delle  singole  classi  componenti  la  nazione 
quanto  allo  stoto  della  intiera  nazione  in  relazione,  sia 
alla  sua  potenza  e  credito  estemo,  sia  aUa  sua  condi- 
zione intema. 

La  carta  generale  e  sommaria  di  cui  parliamo  non 
è  dissimile  della  geografica  che  abbraccia  tutto  un  re- 
gno, e  però  dicesi  generale.  Dicesi  poi  sommaria  per- 
chè a  guisa  appunto  delle  cifre  ultime  di  un  conto 
esprime  le  riéultanze  unite  di  puro  fatto  del  modo  di 


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essere  e  delle  prodtisioni  interessanti  del  paese  die 
studiar  si  vuole.  Questa  carta  ultima  in  tnremkme 
riesce  la  prima  in  espostsione ,  e  ciò  per  oonfonnarsi 
al  bisogno  della  mente  umana  che  aere  cogliere 
V  aspetto  il  pid  semplice ,  il  più  compatto,  e  il  più 
unito  e  passar  indi  alle  vedute  complesse,  distinte  e 
separate.  Che  cosa  occorre  per  far  tutto  questo?  Il 
genio  e  ParchùeUum  statistica:  io  voglio  dire,  il  con- 
cepimento fisiologico  mentale  dello  stato  e  la  esposi* 
sione  fiitta  cou  una  data  economia. 

Sezione  L  —  Del  concepimento  della  caria  generaltm 

Il  concepimento  mentafe  di  cui  parliamo  rìduoesi 
a  tre  massime  funsiooi,  cioè 

i.^  Ck>ncepire  V  idea  della  personalità  indivìdua 
della  nazione. 

3.^  Concepire  i  mezzi  necessari  e  perpetui  della 
soddisfazione  de'  suoi  veri  bisogni. 

3.^  Concepire  le  condizioni  decisive  per  l'azione 
dei  suddetti  mezzi. 

Qui  come  ognun  intende  si  paria  delle  vedute  ape» 
dali  necessarie  per  guidare  la  mente  a  ben  traace- 
gliere  e  a  ben  esporre  le  notizie  da  collocarsi  dentro 
la  carta  generale  sommaria.  Queste  vedute  servono 
allo  statista  come  al  pittore  serve  l'arte  del  disegno 
e  dell'  impasto  dei  colorì.  Il  quadro  fistio  die  egli  vi 
presenta  nasconde ,  tutte  queste  cose  e  altro  non  vi 
lascia  vedere  fuorché  V  opera  figlia  della  sua  periaia. 

La  esposizione  conseguente  al  concepimento  ridu- 
eesi  anch'essa  a  tre  funzioni,  cioè 


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645 
1.^  Blferire  le  ctroMftaiwe  personalL 
2.**  Riferire  le.  cìrcoislaoie  localL 
3.^  Riferire  le  circostanze  regolamentari. 
» 
$  ,1.  Primo  a$peUo  della  personalità  individua  di  Una 
nazione  ernie. 

NeUa  persona  indiTtdoa  di  una  nazione  civile  do- 
Tete  imfiginare  corpo ,  anima ,  vita ,  funzioni,  età ,  e 
quindi  salute  o  malattia  a  simiglianza  di.  un  individuo 
animale.  Territorio ,  popolazione  e  governo  formano 
il.  corpo,  di  questa  na^ne,  senzachè  si  possa  scindere 
mai  la  triplice  concorrenza  di  queste  parti.  Opinione, 
beni  e  forza  formano  V  anima  di  questa  persona. 

In  ognuno  di  questi  motori  voi  distinguete  due 
tendenze  poste  fira  di.  loro  in  un  incessante  vitale  an- 
tagonismo il  quale  spiegandosi  su  di  una  base  oo« 
mune  che  tutti  trattiene  i  motori  e  gli  oontempra , 
produce  quell'armonia,  quella  vigoria  e  quel  prò* 
gresso  che  distingue  il  vero  incivilimento.  Così  nell'o- 
finione  (che  riguardo  il  conoscere)  voi  distinguete 
l'opinione  credula  che  serve  alla  dipendenza  all'imi- 
tazione e  all'abitudine,  e  T opinione  ragionata  che 
serve  alla  libertà^  all'  originalità  ed  al  progresso.  Pa- 
rimenti .  nei  beni  (  che  riguardano  il  volere  )  voi  di- 
stinguete la  propriejtà  immobiiiare  che  serve  alla  di^ 
pendenza ,  alla  stabilità  ed  al  riposo,  e  la  proprietà 
industriale  e  tommerciale  che  tende  alla  liberta,  alle 
nuove  imprese  ed  al  progressivo  movimento.  Final- 
mente nella  forza  che  riguarda  il  Jare  voi  distinguete 
il  potere  imperante  che  serve  ad  unificare  ed  a  .^lo^ 


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646 

stringere,  ed  il  poter  dtico   che  serve  ad  addattare 

secondo  le  diverse  esigenze  sènza  rompere   la  sociale 

unità. 

Da  questi  interni  principj  concordati  in  uno  stato 
normale  sorge  la  tripUce  cospirasione  degli  individai, 
dei  consorzj  e  dei  goverai  nel  compiere  F  opera  aolì* 
dale  della  pace  dell'  equità,  e  della  sicurezza  sempre 
mai  invocala  dagli  uomini  e  dalle  genti  e  per  ottenere 
la  quale  hgirono  ed  agiscobò  sedza  posa  in  tutti  i 
luoghi  y  in  tutte  le  età.  Da  quésta  cospirazione  final* 
mente  atteggiata  ,  elevata  e  perfleàonata  sorge  la  po- 
tenza politica  dello  stato  dr  cui  si  paria  nella  que* 
slìóhe  Vn  e  che  prego  di  qivi  richiamare  ondecom* 
piere  il  primo  aspetto  dalla  personalità  individua  so* 
clale. 

Gli  umani  consorz)  di  convivenza  stanno,  fra  due 
estremi  disastrosissimi.  Il  primo  é  la  brutalità  selvag- 
gia :  il  sefcondo  la  schiavitù  aggregata.  Nel  mezzo  sta 
il  campo  della  pace  dell'equità  e  della  sióurezza  ,  il 
quale  a  proporzione  che  si  accosta  ai  due  estremi,  ne 
riveste  i  colori  e  le  tendenze  e  fa  nascere  uno  stato 
piti  o  meno  misto.  A  proporzione  che  le  genti  si  av- 
vidnano  al  punto  culminante  di  mezzo  ,  divengono 
piti'  incivilite  (i).  Male  è  non  progredire  :  pessimo  il 
retrocedere.  ' 

Spingendo  ancor  piti  addetitro^  l'attenzione  voi  rar* 


(i)  A.  «chiarimento  della  idea  di  incùfUimento ,  veggaat 
quanto  lo  disti  nel  voi.  XXtl  f>à|^.  35 -Sg  degli  Annali  di 
Staliitica. 


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647 
vrsatc  i  due  iommi  prindpj  della  IndmduaUià  t  della 
sodaiiià  (la  quale  in  ultima  analisi  altro  non  è  che 
la  siesta  mdkndualUà  conversa)  neirultiriaa  loro  nudità 
naturale.  Tutta  la  fondamentale  energia ,  tutto  il  cen- 
tro reale  dei  movimenti  sociali  sta  in  questo  princi- 
pio. Esso  costituisce  la  ins  vitae  degli  umani  consor- 
zj.  Qui  la  natura  consuma  quella  apparente  nimicizia 
ohe  passa  fra  le  pretese  individuali  e  la  moderazione 
sociale,  'Qui  sfogliando  e  raffazzonando  passo  passo 
l' individuo,  trasfonde  i  diversi  poteri  nel  corpo  soeiale 
e  da  questa  fusione  la  monade  individuale  acquista 
tutta  la  sua  benefica  possanza. 

In  questa  divisione  e  rìpartimento  rispettivo  di  po- 
teri ,  in  cui  a  proporzione  che  Y  individuo  divie- 
ne 'men0  variamente  potente  e  vieppiù  dipendente 
in  particolare,  riesce  tanto  piti  padrone  e  tanto  più 
libero  in  comune,  consiste  tutto  il  recondito  e  mara- 
TigUoso  magistero  dell'  indvilìmento  non  procurato  dai 
decreti  dell'  nomo ,  m%  dalla  ordinazione  della  natura, 
e  dal  processo  pratico^  lento ,  invisibile  e  prepotente 
della  natsura. 

Nell'^  atto  che  da  una  parte  noi  veggiamo  V  amor 
delle  ricchesse  ^  quello  del  potere,  quello  della  stima 
tendere  indeftnUamente  in  ogni  monade  individuale 
ad  espandersi  e  ad  assorbire  al  di  fuori  le  cose  ed  i 
servigi,  dall'altra  parte  voi  vedete,  'in  forza  appunto  di 
questi  tentativi  fatti  nel  grembo  delle  altre  monadi 
consociate  dotate  di  simili  tendenze,  rattemperarsi  per 
via  di  riazione  il  conato  di  ognuna,  talché  con  un 
principio  unico  ,•  semplice  ed  energico,  voi  unificate 
il  magistero  naturale   dei  consorzj^  umani  rimanendo 


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648- 

•olamente  all'  umana  indostria  V  ordinamento  dtlh 
forza  imperante.  Da  codesta  fona  imperante  la  suprema 
naturale  proTTidenxa  non  esige  che  un'  abituale  nuh 
derazione  e  sicureizaf  e  talvolta  soccorso.  U  crescere 
ed  il  prosperare  della  cÌTiltà  è  opera  della  nrtnm  e 
e  della  sola  natura*  Àvyiso  importante  è  questo  per 
lo  Statista ,  onde  volgere  le  sue  ricerche  su  i  ponti 
massimi  della  moderazione,  della  sicureua  e  dd  loc- 
corso  suddetti. 

§  2.  Secondo  aspetto  della  personalità  individua  di  una 
nazione  civile. 

Fin  qui  il  concepimento  dello  Statista  fo  Hmitato 
al  solo  appetto  complessivo  semplice  e  proprio  dells 
Ragion  di  stato  intema.  Hawi  un  secondo  aspetto  che 
dir  si  potrebbe  di  ragfon  dvite^  senta  del  quale 
mancherebbe  il  concepì  mento  filosofico  di  uno  slsto 
civile.  La  sola  mdividuàlità  reale  esiste  in  natura. 
Ma  qui  non  si  tratta  di  una  tndividuabtà  gretsa  e 
selvaggia  ,  ma  di  una  individualità  coltivala  ed  ss* 
società.  È  necessario  vedérla  come  sta,  perché  lave- 
ritìi  storica  delle  statistiche  consiste  in  questa  cogni* 
sione.  La  personalità  vera  del  coipo  della  naàooe 
consiste  in  lei,  ed  il  grado  piti  o  meno  raffiuMmatOi 
piti  o  meno  associato,  piti  o  meno  variato  di  qneiU 
individualità  qualifica  questa  personalità.  Io  mi  spiego. 

Siccome  coli' incivilimento  si  vanno  diramando  a 
sminuzzando  i  poteri  reali  e  personali  degli  individoi, 
ed  a  proporzione  aumentando  ed  armonissando  i  pò* 
Ieri  delle  società  onde   rendere  immensa  la  posawiTs 


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«te 

d^t  indiirildai;  òosk  fftke  coIl'iBdfiifanfiito  a  Tanna 
éùmmendo  e  •eparando  le  di  vane  profiMbioai  relativa 
ai  tre  poteri  fimdamentali  dei  beni ,  della  bna  n 
della  opinione,  d'onde  sorge  l'albero  OMieatoso  fe* 
oondo  e  forte  delle  nanom  inoiirilite.'  Al  poter  dei 
beni  tu  Tedi  affigliati  gli  agricoltori^  i  maaifaltniieriy 
i  oomaMTcianti  -^  ì  qoali  snbaltemameate  deoompen- 
gono  i  rami  principali.  Ai  peler  della  fiona  Tedi  af* 
figliate  le  anni  cÌTiche  e  le  araai  ostili ,  le  .prime; 
ausiliari  alla  ginstisia  ed  dia  tranquillità,: e. le  seconde 
aHa  difesa  estema.  All'opinione  tu  Tedi  affigliati  i 
dotti  suddÌTisi  su  tutte  le  fonaìoni  sociali.  Di  qua  Tedi 
coloro  Ae  serTOno  al  colto  ed  alla  mirale  religiosa* 
Di  là  coloro  che  lenòno  alla  conserraùeae  della  tì« 
ta ,  come  medici ,  chirurghi ,  speaiali ,  ecc.  Di  qua 
ookxro  che  servono  alla  dircsione  e  alk  difiisa  cìtìIc 
del  beni,  come  i  ginreooasulti^- gli  ingegneri^  gli 
agronomi ,  gli  eoenomisti  ;  di  là  quelli  che.  servono 
alla  edoeasioae  ed  amministraiìone  domestica ,  come 
i  pedagoghi,  i  ragionieri,  i  tutori»  ecc,  Mb  ognuna 
di  qoeste  dessi  nmi  esiste  né  pub  aghre  né  per  sé  n^ 
per  altri  se  non  per  messo  del  tutto»  Qitrecchè  ognuna 
non  è  che  xm  getto,  o  sia  un  raoso  del  grand'albero 
«ocìale;  ognuna  i  sostenuta,  nutrita,  affonata  dalle 
nltre  tolte-,  di  modo  «dbe  .umea  indiTÌsibile  e  solidale 
ai  è  ia  potenza  e  l'aaìone  di  tutte,  sia  yeno.la  vni- 
Tersalità  dei  cittadini,  sia  Terso  i  (HrÌTatL  Ci6  che  pri- 
meggia in  tutte ,  quanto  al  materiale  si  .è  la  possir 
denta,  e  quanto  al  morale  si  à  il  sapeiie  ^  perchi 
l'uomo  posti  i  meni  materiali  tanto  pub  quanto  sa* 
Lo  Statista  dcTo  conoq[iire  questo  prospetta  pfersor 


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l5So 

Me  prima  di  ttenikrtf  gli  «tiiepli  delle  cut  rieeidìc;' 
E  siccome  deve  per  t  giiidikj  òonaeguenli  cooosoere 
¥  abdemeoto- naturale  dèlie! cote,  co«ì  deve  dire  a  sé 
stesso  :  ^oeBta  oasicaenonfusetripre  così.  Quali  futxltìò 
le  circostaoM  e  quali  i  modi  coi  quali  procedette? 
Quale  è  la  limone  principale  cbe  tl^ar.  ne  d^b^? 

è  vero'o  ìM»  che*  quanta  pìiL  I0  «tato  è  secapUce 
tainto  p\h  l 'poteri  ftndanf nUdi  Ji  manifeUaop  7  Gol* 
r-IneiVilrmento  abbiamo  un  proteasfio  pc-ogressÌTO  della 
natura:  Qlilili  éótio  le  daui^  éatodianti  e  :  dividenti  a 
quale  iPea^'Saldo  di  tutti  quésti  lavori?  Le  riforaie 
degli  stati  bsigòOf»  ks"  t^gdabni' :  di  ^qubsto  processo 
come  uéiP  égrìtoltura  si'  <8%e  la  cefoisioa  della  ve-* 
g'eftazioi^e.  Onde  no*  assetare  le  cose  tfoppo>flaUUlo 
Ì6  dieo  allo  statista  .t 

Esadiinate  il  Tartaro  conte  lih  oggi  è  distinto,  dal 
MoDgollo ,  o  l^Atnericàno  scoperto  da  Colomba  qual 
era  distinto  dall'  Italiano.  Awicinalevi  a  quella  ca- 
panna ;  vedete  quei  peuò- «di. terra  coltivato  alf  intor- 
no, quel  tiarro  ,  quelle  stuoje^  quel  vestito  di  pelli, 
d^aniinali,  qUei  calzari  y  ece*-  Un  aolo  e  stesso  uomo, 
una  sóla  stessa  fkmtglia  lk>  tutte  quello  cose.  Questo 
lidrao  e  questa  famiglia  deve  anchfl  oosabaltere  eoo* 
trò  le  fiere  e  contro  i  ladnaai ,  e  provvedere  oootfo 
ogni  occorrenta.  Or  bene,  ognuilo'del*  mestieri^  «o- 
|;nntia  delle  funsioni  che  qulTéééte  lunite»  ae  non  si 
attraverjtenll  là  prepotensa  orla  .violenta  altrui  »  col> 
f  addala  deltempo  si  '  divideranno  fra  oolti  uomiai , 
Fra  molte  fiftfiglid:,  Ira  molto  classi ,  e  si  Giranoo 
meglio:  e  df'^idendosi  daraUno.nioda:agnui  parte  del 
popob  di  «usrfslere  p«v  si  a^pau  altruL'Ma  nel  far  tutto 


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6$i 
questo  converrà  ai  làTosetori  sler  d'eceonlo^.proci^* 
ddrsi'  credilo  e  beoevolema-  dagli  allri ,  «..quindi  per 
necessità  dipendei<e  da  altri  e  ricambiale  il  b?ne  ri- 
eevttlo  daioro.  Questa  dipeodenia  and^rà  ^oto.  pii^ 
diesoendo  quanto,  pia  le  professioni  si  anderanao  sud* 
di<rìdendo^ 

•  Cib  non  è  -  Sfeicor  tnlUv.  Considerando  un  grosso, 
corpo  di:  gènti  agricole  dirosaale  yoi  vedete  benià 
possideatì  e  agricoltori ,  ma  non  isoontrate  uè  capi 
fabbricatori  y  ve  cooiniercìanti»  né  dotti  fomenti  ckissì 
abituali  'distinte.  Vedete  Acmeni,  Ebrei*  che  tengono 
luogo  dd  oetè  di  messo  ;  mei  non  mei  una  yiazione 
la 'di  cui  corporatura  sia  anoora  sfilup|«ate  e.  ramifi- 
cata'giusta  r  albero  Maturale  e  visibile  di  wa  secietà 
elevala^  Grecxoè  dunque  ancora  lo.  stato,  pcKsonale 
di  leì^  immatura  bi-sua  oWiltà^  e.  quindi  imperfetta 
la  sua  'posialoae. 

Cke  BB  dallo  etato  peesonale  passate  ef  territoriale, 
vd  in  questa  poeirione  diroasata  non  vedete  né  stra^ 
de  aperte  e  mantenute ,  ne  •  boiigate  .  frequenti,  ne 
paludi  diseccate ,  ne  fiumi  contenuti ,  né  canali  scU" 
vati,  né  stazioni  postali  ;  ma  invece^  incentrate,  ao* 
que',sbrìghate,fiweste  ineepi te,  terreni  agresti,  pia- 
nure solitarie  e  sol  coltivale  a  tratti  saltuarj ,  con 
genti  le  quali  entro  piccoli  cercfaj  comunicano  fra  di 
loro  I  talché  cc^la  sola  dìCGnrenia  di  un  vernacolo  non 
si  inteadoBO  eoambievohnepte.  Ndb  è  questo  un  ro- 
mao0pì  ma  una  dipintura  storica  di  molti'  esistenti 
paesi* 

Paragonate  questo  quadfocon  quello  della  Fran* 
aia  e  delFJtalia  attuale^  e  voi  vedrete  esservi. .una 


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j 


65^' 

dondnd^fiè  hrigiiore  di-ftlii  dvilé  alla  .quale  qodBe 
genti  possono  eoi  4empo  perreUre*  Egli  è  rewo  die 
sé  ancora'  giaoeiòtlo  in  qriel  grado  daprasio  deve 
«estere  tina  ragion  sufficiente,  e  quindi  può  acca- 
dere die  la  continuasione .  dèlia  nta  loro  agreste 
sia  dopo  alcun  tempo  forcata:  ma  nen  è  mea  vero 
che  se  strrà  fortata^  eoi  cretoere  detta  popoiatione 
dovranno  neicesaÉriamente  moifiplicarai  ì  ladri  e  già 
sditavi.  Lo  stésso  avverrà  se  ie  genti  ,ricadoeo>  nella 
barbarie  oòtne  nei  paesi  dd  Ouioaso*  GoniFenoa  dhai»- 
qucy  dòpo -di'  avere-  assicurata  la.  comÀvenisa  contro 
le  incorsiotti  armate,*  lasciar  libero:  il  corto  delle 
pix>prietà  é  lo.  svlluppamanta  dell'  indastrià  e  dei 
talenti  peif sonali  ^  e  poiigeM  afuto  in  :  quelle  parti  le 
quali  né  si  pcMsono  né  si  deUscao  regolare  dai  pri* 
iab.  Ordinate'  cpsì  le  cose,,  tutte  1%  volte  d»e  ia 
un  dato  ramo  partioolai*e ,  quel  td.  uomo  si  vorrà 
occupare  e  prosperare,  eglr  ehre  11  fireno  ddle  leggi 
incontrerà  aecessartamente  quello  delle  persone  tutta 
colle  quali,  deve  convivere  e  contrattare,  sotto  pena 
di  andiir  fiillìto  in  tutti  i  suoi  tentativi,  e  rimaner 
dduso  in  tutte  le  sue  aspettative. 

Dopo  qileste  considerasioni  separianm  dò.  che  rìguar* 
da  lo  stato  passato  da  ciò  che  spetta  allo  stato  pre- 
sente. Qui  dobbiam  cogliere  V  aspetto^  direm  ooA,. ci- 
vile ddla  personalità  individua  dello  stato.  Tre  punti 
cardinali  primeggiano  in  questo  conaepimenlo  della 
personalità  individua  cioè  ,  la.  etaadinouoA^.  la  passim 
denza  ^  la  soggezione.  Quanto  alla  dttadinanxa  can- 
Viene  conoscere  Tatto  espresso  o  tadto  costitutivo 
tanto  per  prestara  quanto^  per  esigere.   Quanto  alia 


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653 
pogBìdeiita  convieft  httm  cKmotfire  le  .p^rti.  e  soprai- 
tutto  la  possaiuea  fondamentalo.  «d  .  oopulla  .  1^  quale 
puri  «He  radiei  ohe  to^ngono  ed  alìpieotauo  l'albero 
ferma  k  base  maisiida  di  una  naziaiie,  ttanwata  su 
di  un  dato  territorio. 

Quanto  finalmente  alla  spggaione  esMirarisar  si 
deve  come  l'espressione  del.  necessario  oontenpera- 
mento  della  convivenaa  e  oome  «n  correspettÌTO  di 
utilità  e  di  potenza,  db  basti  per  semplice  avviso 
onde  compiere  il  secondo  esperto  di  ragion  wile  della 
personalità  individuale  dello  slato*  Io  dovrò  ntomare 
più  sotto  su  queslii  tre  punti  cardinali,  onde,  indi-  ^ 
care  le  rubriche  sulle  quali  ordinar  si  debbono  le 
ittfermaùoiii.  Per  ora  si  ritengano  i  due  aspetti  di 
ragion  di  steto  e  di  ragion  civile  suddetti  come  com- 
ponenti l' intero  concepimento  della  personalità  indi- 
vidua dello  steto» 

$  3*  Dei  mesai  essefiziali  e  perpetui  di  soddisfooione. 

Sotto  il  nome  di  mbssi  si  abbraccia  tutto  ciò  che 
i  necessario  alla  .soddisfosione  dei  cestenti  bisogni  di 
uoa  n^sione  civile.  In  queste  si  esigono  in  primo 
luogo  uomini  che  sappiano  rispettare  e  farsi  rispet- 
tare come  si  è  già  veduto  (  Questione  IV  ).  Dun- 
que converrà  che  lo  stetiste  compisca  tassativamente 
le  competenze  utili  dei  federati ,  sì  in  relaùone  alla 
individualità  che  in  relazione  alla  socialità.  Queste 
èompetenze  ridotte  ad  efletto  racchiudono  in  sostansa 
i>  metti  di  soddisfiuione  dei  quali  intendo  di  parlare. 
Ora  domando  qui  in  primo   luogo  ^   quali  e  quante 


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J 


654 

siano  qaesU  competente.  Direna  indi  eome  potioii» 
essere  ridotte  ad  eAtto» 

*  A  cinque  generi  di  proprietà  ridar   si   possono   le 
tìompetenze  utnanie  ikeeessarie  al  buon  mere  civile  ciod 
L  Proprietà  personale. 
II.  Proprietà  reale. 
IH.  Proprietà  morale. 
IV:  Proprietà  di  stato  domestico, 
y.  Proprietà  di  stato  civile. 
Distinguere  e  cogliere    P  indole   di    queste    cinque 
proprietà  ,    indagare    quale    sia  H  loro  stato  di  fiitto 
presso  di  un  dato  popolo  onde  poi  riferire  la  notisia 
nella  carta  generale  costituisce  la  funzione  di   coooe» 
pire  i  mezzi  essen2iaK  e  perpetui   ddla   soddisfioMme 
di  una  natione.  Qui  facciamo  punto. 

La  statistica  considerata  nella  sua  indole  materiale 
è  opera  di  fatto  ^  ma  considerata  ne'  suoi  uffici  è 
opera  di  provvidenza  (  vedi  la  questione  IV.  ).  Dun- 
que non  può  bastare  il  sapere  se  da  un  popolo  siano 
possedute  le  dette  proprietà ,  ma  convien  sapere  se 
siano  possedute  nel  modo  richiesto  dalla  soddisfazio* 
ne  necessaria  degli  individui  e  dalla  potenza  dello 
stato  (  questione  VI.  ).  Questi  modi  quindi  richiesti 
deU)ono  essere  preconosciuti  ed  indi  riscontrati  col 
fatto.  Questi  mòdi  costituiscono  altrettante  condizioni 
delle  dette  proprietà  competenti.  Ora  si  domanda 
come  debbano  essere  mentalmente  raffigurate  e  se 
abbraccino  tutti  i  mezzi  ricercati  della  natura. 

Onde  rispondere  dimostrativamente  occorrerebbe 
un  lungo  trattato.  Ma  volendo  soddisfiure  almeno  ia 
via  di  Programma  alla  domanda  dico  quanto  segue. 


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«55 

G>ai#  al  moiìiio  non  ctistono  efa#  dati  nemini  eoo 
un  dato  ingegno/ con  daili.  appetiti  e  coUe  date  fona» 
eos!  pure  non  esistono  ahe  dati  mesti  dì  oogniaionii 
di  soddisfazione  e  di  stromenti  e  quindi  .date  prodti* 
stoni  di  questi  uomini.  Questi  mezsi  in  primp  lìiogo 
sono  i  poteri  di  questi  nomiiii  diretti  da  queste  co» 
gnitioniy  spinti  da  questi  appetiti  ed  ajutati  da  qi>e« 
sti  stromenti  sia  naturali,  sia  artificiali. . Questi  poteri 
in  quanto  appartengono  e  stanno  in  roano  dei  rispet* 
tivi  uomini  assumono  il  nome  di  PBOPBtBTA\ 

Per  la  qual  cosa  noi  distinguemmo  una  proprietà 
personale  y  una  proprietà  reale ,  una  proprietà  morale 
ed  una  podestà  domestica  tutte  logicamente  anteriori 
allo  stato  sociale  e  tutte  comuni  anche  agli  uomini 
viventi  fuori  della  civile  società  alla  quale  ognuno 
appartiene. 

E  siccome  questi  poteri  o  proprietà  sarebbero  iou-^ 
tili  o  a  dir  meglio  realmente  sarebbero  nulle  se  non 
fossero  accompagnate  ooUa  ispettiva  ed  ioviolala 
suità  e  libertà  e  non  si  potessero  difendere  e  ^ec^ 
bare  integri  al  caso  di  offese ,  così  Y  indipendea-; 
sa,  la  libertà  e  la  tutela  egualmente  competente  a 
tutti  gli  uomini  ed  egualmente  *  inviolabili  costituì-^ 
scono  le  condizioni  indispensabili  di  questi  poteri  prò- 
pi-j  y  ossia  di  queste  proprietà.  Co«i  vedesi  che  que* 
ste  tre  specie  di  proprietà  unitamente  alla  domestica 
podestà  formano  le  pabti  massime  ed  integranti  inse* 
parabili  e  sempre  cooperanti  della  padronanza  origi* 
naria  e  nelF  istesso  tempo  l' indipendenza,  la  libertà 
e  la  tutela  egualmente  inviolabili  ne  formano  le  con*. 
nizioiri  assolute  comuni.  La  padronanaa  naturale  ri^ 
sulta  da  queste  parti  e  da  queste  eondizioni.  Eccole: 


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J 


658 

i."*  Poaicderc  •  goilere  la.  propria,  persona  illesa  , 
libera  e  sicura  da  qualunque  ofisa  e  vinooio  tutte 
le  T0Ìte  die  io  non  ofindo  i  diritti  di  alcuno,  kM> 
chd  appellasi  faovRiBTA'^nasoaAUE. 

2.^  Peesedere  e  |{odere  liberi»  illesi  e  sicuri  gli  og* 
getti  necessari  alla  sussistensa,  alla  sanità  ed  .agli  altri 
bisogni  mìei  ed  inoltre,  accrescerli  e  commerciarli 
seoKa  offendere  1'  eguagiiansa  altrui  ;  locchè  compen- 
diosamente appellasi  ibopauta'  ebìia. 

3.^  Possedere  e  godere  integro ,  illeso  e  sicuro  il 
buon  nome  a  norma  del  mento  mio  ;  nutrire  la  ere- 
denta  religiosa  la  pìh  accetta  »  acquistare  le  cogni* 
sioni  migliori  e  comunicarle  liberamente ,  e  ooà  di- 
scorrendo» locchè  tutto'  Tiene  compreso  sotto  il  nome 
di  paoniiiTA^  moeau. 

4*^  Unirmi  in  matrimonio,  stabilire  una  (amiglia, 
reggerla  ed  amministrarla  liberamente,  salti  i  diritti 
dei  membri  e  la  civile  tutela,  senta  che  verun  privato 
pretenda  di  comandare  In  casa  mia  locchè  compen- 
diosamente Tiene  designato  col   nome    di    peotaista' 

di  STATO  DOMBSTICO. 

5.^  Qui  poi  aggiungo:  TÌvere  in  istato  di  civile  so- 
cietà e  in  seno  a  quella  che  mi  vide  a  nascere  nel 
di  lei  grembo  o  di  quella  che  per  un  libero  accordo 
mi  accolse  come  suo  cittadino,  e  godere  di  tutti  i 
diritti  di  equa  protetione  e  di  soccorso  in  qualità 
di  membro  privato ,  locchè  appellar  9  può  propeibta* 

di   STATO   CITU.B. 

Se  voi  mi  domandaste  se  tutti  gli  oggetti  della  vita 
dvile  nano  compresi  ndla  fatta  enumeratione ,  io  vi 
risponderei  colla  testimoniansa  dei  migliori  codici.  Ivi 


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64i 
yedrete  che  tutti  xerMino  sui  soK  cioqiM  articoK  ora 
annoverati.  Se  poi  consultate  i  codici  criminali  e  stu« 
4iate  le  diverse  classi  di  pene  ,  voi  vi  accorgete  tan« 
tosto  che  esse  si  riferiscono  alle  cinque  classi  di  pro- 
prietà ora  descritte.  Così  le  pene  afflittive  corrispon- 
dono alla  proprietà  personale  ,  le  pecuniarie  alla  rea- 
le y  le  infamanti  alla  morale ,  le  interdìcenti  alla  pro- 
prietà dello  stato  di  famiglia  e  dì  civile'  società.  Se 
voi  esaminale  le  collezioni  delle  leggi  Vi  statuenti  che 
giudiziarie  ,  civili  ,  criminali  e  dì  vigilanza  suIIq  per- 
sone voi  tosto  vi  accorgete  che  esse  tutte  si  aggira* 
no  in  tomo  ai  cinque  oggetti  qui  espressi.  Se  percor- 
rete gli  oggetti  ai  quali  servono  le  civiche  provvisioni 
voi  riscontrate  che  si  riferiscono  alle  dette  proprietà. 
Se  noi  non  sappiamo  quali  siano  le  sanzioni  positive 
di  tutte  queste  leggi  e  però  quali  ne  siano'  stati  'I 
principj  direttivi ,  noi  sappiamo  certamente  il  campo 
sul  quale  versano  e  quindi  i  confini  entro  i  quali 
sono  contenuti.  Come  nel  gettar  T  occhio  su  di  un 
mappamondo  geografico  comprendiamo  le  cinque  parti 
del  globo  terracqueo^  così  gettando  l'occhio  sul  cem- 
plesso  dell'  ordine  civile  comprendiamo  i  cinque  ge« 
neri  di  proprietà  di  cui  è  composto. 

§  4«  ^'^  quali  sussidj  questi  ntrzzi  possano  essere 
ridotd  ad  esecuzione. 

Fu  detto  che  la  terza  funzione  onde  concepire  la  cartai 
complessiva  e  sommaria  dello  stato  di  una  nazione 
consiste  nel  concepire  la  potenza  e  le  posizioni  decisive 
per  F  azione  dei  mezzi  delle  necessarie  sue  soddisfii* 

Filoso/,  della  Stai.,  FoL  ir.  4» 


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64^ 

sioni.  Ciò  riguarda  m  sostanza  ìi  coma  la  cmqae 
proprietà  possono  «ssere  ridotte  ad  effetto.  In  generale 
sappiamo  che  ciò  deve  essere  fatto  col  concorso  della 
Autorità  inipei'ante  ,  e  del  sociale  consonio.  Or  qui 
si  vuol  sapere  con  quale  vie  e  mezzi  si  operi  questo 
concorso  —  Rispondo  che  se  parliamo  dell'  autorità 
imperante  tal  concorso  si  opera 

A.  Colle  Leggi. 

B.  Colla  vigilanzf*. 
C  Colla  giustizia. 

D.  Colla  tutela  officiosa. 

E.  Col  soccorso  all'  impotenza. 

Se  poi  parliamo  del  consorzio  convivente  dico  de 
questo  concorso  ad  effettuare  le  dette  proprietà  lì 
opera  mediante  un  accordo  pratico  effettivo  ed  aU- 
tuale  sopra  i  seguenti  oggetti  cioè. 

A.  Accordo  nei  mezzi  di  accei*tamento. 

B.  Accordo  nel  dare  i  valori* 

C.  Accordo  nel  soccorrere  in  certi  casi. 

D.  Accordo  neir  assicurare  la  fede  data. 

E.  Accordo  nel  rispettale  la  padronanza. 

Di  ognuna  delle  sopradescritte  proprietà  dovrà  ren* 
der  conto  lo  statista  nel  prospetto  suo  complessivo  ai|r 
notando  se  si  verifichino  le  debite  condizioni.  Crea 
ognuna  pòi  deve  riferire  Y  azione  della  parte  impe- 
rativa e  della  parte  sociale  in  relazione  alle  condi* 
sioni  che  praticamente  si  desiderano  nella  dette  da* 
que  proprietà. 

Sezione  IL  —  Schiarimenti. 
Sulla  proprietà  rcaU  e  su   quella   di  staio  socùilt 


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643 
TengtifDO  da  me  ristretti  questi  scbiarunenti  oodfc  in*- 
Atruire  il  dovuto  coocepimento  de(  prospetto  generale 
statistico,  lì  più  complicato,  il  più  ridondante,  e  (dopo 
la  costituita  società  )  il  più  influente  mezzo  di  soddip 
sfazione  si  è  quello  della  reale  proprietà.  Cose,  per- 
sone ,  azioni  sì  private  che  pubbliche  si  affollano  e  si 
intralciano  ,  di  modo  che  conviene  fare  una  specie' 
d' inventario  finito  dei  beni  materiali ,  indi  asì^e- 
gnare  le  grandi  funzioni  lucrative  della  proprietà  ; 
le  forze  produttive  consociate  ,  e  distinguere  quale  ne 
sia  la  parte  materiale,  quale  la  intellettiva,  quale  la 
affettiva  e  come  la  individualità  sia  eccitata,  illuminata 
ajutata  dalla  socialità. 

Venendo  poi  alia  proprietà  di  stato  sociale,  ognuno 
sa  che  senza  di  lei  gli  altri  quattro  rami  di  proprietà 
non  sono  che  titoli  senza  forza  ,  de&iderj  senza  soddi* 
sfazione ,  conati  senza  effetto.  Senza  di  lei  I'  uomo  è 
degradato  ,  imbestialito,  e  schiavo  della  forza  mate-* 
riale  delle  cose  e  degli  nomini.  Ma  dall'altra  parte 
senza  le  condizioni  normali  di  lei  un  egoismo  indefi- 
nito esercita  una  lotta  disastrosa ,  ed  opinioni  malefi* 
che  oscurano ,  affliggono  ^  abbattono.  Il  possidente' 
vuol  tutto  per 'se  ,  T  industriante  vuol  tutto  per  se, 
il  mercante  vuol  tutto  per  se  (i)  ,  il  funzionario  vuol 
tutto  per  se.  E  «ccome  ognuna  di  queste  classi  forma 


(0  Vedi  gli  Annali  di  SUtistica,  voi.  XIV,  p.  8- io  Anche 
nelle  Assemblee  deliberanti  si  manifesta  questo  istinto.  Un 
esempio  parlante  si  può  vedere  nella  dieta  dei  quattro  Or- 
dini dtgli  Stati  di  Svetta  delP  anno  1828. 


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«44 

una  parlt  imporUate  dtl  sociale  consoraio;  «osi  spessa 
ìnsTveduti  maestri  sacrificano  il  tutto  a  parti  seconda- 
rie ,  è  spesso  a  particolari  provvidenze  dei  pari  ini- 
que che  desolanti  (i).  La  proprietà  reale  non  può  es- 
sere ordinata  e  protetta  che  da  quella  di  stato  sociale  ^ 
e  questa  fuorché  dall'  equa  ,  sicura  e  libera  concor* 
renza  (a).  Ecco  il  perché  credo  indispensabili  alcuni 
schiarimenti  suli'  una  e  suU'  altra  per  il  buon  conce- 
pimento delle  statìstiche. 

§  I.  Schiarimenti  sulla  proprietà  reale 

Su  quali  argomenti  cadec  debbono  questi  schiari- 
menti ?  Rispondo  che  essi  cader  debbono  su  i  se- 
guenti 9  cioè  :  1 

I.  Sulla  cl&ssificaziotìe  dei  beni. 

II.  Sulle  màssime  funzioni  componenti  la  proprietà 
reale. 

III.  Su  il  movimento  e  gli  attriti  nel  di  lei  esercizio. 

IV.  Sulle  forze  produttive  dei  beni. 

.  A.  Classificazione  dei  beni  Questa  si  vuole  finita 
e  completa ,  perché  la  statistica  abbisogna  di  un  finito 
e  totale  addatto  alla  ristietta  Comprensione  nostra  men- 
tale. Tutto  considerato,  io  penso  che  questa  classifi- 
cazione si  possa  ridurre  alla  seguente  : 

I.  GU  oggetti  godevoU  naturali  sia  spontaneamente 
oflGerti  dalla  natuia ,  sia  procacciati  con  predisposiziona 


0)  V.  gli  Annali  di  Sutistiea,  voi.  XXIIJ,  p.  33,  34-3 1 1, 119. 
(Ti)  y.  i  detti  Annali,  voi.  XIV,  ptg.  ii3  si  i3o. 


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64S 
UBBana ,  ma  formati  tempre  dalla  natura  nel  regno 
▼egetabile  ,  animale  e  fossile. 

II.  Le  faUnre  godevoli^  ossia  le  cose  utili  fabbricate 
dall'umana  industria ^  sia  per  T immediato  uso»  sìa 
per  la  sanità  personale. 

III.  I  servigi  esigibili  da  agenti  diversi ,  sia  alla  per* 
sona,  sia  al  lavoro,  sia  nelle  relazioni  interessanti. 

IV.  Gli  stromenii  che  comprendono  ogni  mesco 
estemo  e  materiale  esecutivo  delle  funzioni  indu- 
striali. 

V.  Gli  abilitanti  la  potenza  personale  per  la  pro- 
duzione »  diffusione  ed  uso  dei  beni. 

VI.  Gli  accertanti  che  comprendono  ogni  messo 
estemo  per  conoscere  la  qualità ,  la  quantità  e  gli 
accidenti  delle  cose. 

VII.  I  rappresentanti  i  valori  venali ,  sìa  primaria*- 
roente  ,  sia  subalternamente. 

VIII.  Gli  assicuranti  dei  possessi  e  delle  aspettative 
sì  per  la  conservazione  dei  primi  che  per  V  adem- 
pimento delle  seconde. 

Sotto  di  queste  otto  rubriche  si  pDssooo,  se  male 
non  mi  avviso,  ridurre  tutte  le  cose  che  vengono  di- 
segnate come  oggetti  della  proprietà  reale.  Ognuna 
di  queste  rubriche  »  contiene  molti  rami  subalterni,  t 
quali  per  ben  concepire  il  Ragguaglio,  debbono  es« 
sere  disegoati  ,  dallo  Statista  a  guisa  di  manuale  e 
di  repertorio.  Così  sotto  il  nome  di  fatture  si  affii* 
stellano  molte  e  molte  rubriche  che  abbracciano  tanto 
gli  oggetti  godevoli ,  quanto  gli  oggetti  medieinali. 
I  servigi  sono  proprj  di  agenti  animali.  Gli  stromentt 
formano  un'  appendice  della  forza  direttriea.  Gli  ahi-' 


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646 

litaoU  u  dUtttfgttono'  dagii  ttromeìiti ,  perdié  ri^ar* 
dano  n  principio  della  for^u  Così  un  libro ,  un  loca* 
le,  una  strada  si  possono  considerare  come  abiUtanti 
1'  umana  potenta  nell'  esercitar  la  proprietà  reale  in 
società:  per  lo  contrario  gli  aratri,  le  scale,  le  lime,  i 
martelli ,  le  macchine  appartengono  agli  strooientì. 

Chi  volesse  riferìre  la  detta  dassificasioné  alle  unMiie 
facoltà  troTcrebbe  che  gii  oggetti  ìmmediataraente  go- 
devoli  della  natura  e  dell'  arte  si  riferiscono  diretta- 
mente agli  appetiti  è  quindi  al  voler  umano.  1  aer^ 
vigi ,  gli  stromenti  ,  gli  abilitanti  si  rìfisrisoono  alla 
potenza  iniziativa  ed  esecutiva.  Gli  accertanti  eLrap* 
presentanti  i  valori  servono  aìV  intelligenza  ^  sìa  in- 
dividuale ,  sia  commerqiale.  Gli  atsicuranti  final- 
mente  si  riferiscono  a  tutte  come  *  la  terra  che  ci 
sostiene. 

B.  Funzioni  massime  componenti  la  proprietà  reaie. 
Determinate  le  classi  dei  bèni  a  solo  lume  della  mente 
dello  statista  onde  concepire  un  buon  prospetto  gene- 
rale ,  conviene  fissare  i  sommi  capi  delle  Fweùom 
personali  riguardanti  la  reale  proprietà.  Le  cose  senza 
un  possessore  e  lavoratore  non  sono  proprietà:  co» 
pure  r  uomo  senza  cose  non  e  proprietario.  Dall'  u« 
nione  nasce  la  proprietà  reale.  Le  funaioni  masaime 
che  la  compongono  sono  le  seguenti  : 

I.  Il  possesso,  il  quale  inchiude  V  acquistare  e  il 
ritenere  le  cose. 

IL  L'industria,  la  quale  inchiude:  a)  V  attivare  la 
pòftenza  personale  a  ridurre  e  ristabilire  le  cose  agli 
usi  desiderati,  B)  e  l'applicare  questa  potenza  a  prò- 
diurle  o  a  ristoraile. 


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64r 

III.  11  commercio^  il   quale  tnchiudc  il  convenire 
con  altri  e  il  conscgoare  con  dati  modi  le  cose  (i). 

IV.  UutOf  il  quale   inchiude  il  godere  in  presente 
e  il  disporre  per  il  futuro. 

Qui  cade  un'  osjieryazìone  importante,  e  questa  si 
è  che  ognuna  di  queste  funzioni  può  costituire,  come 
costituisce  difetto^  un  genere  particolare  di  proprietai 
come  ognun  vede^  pensando  che  esistono  possidenti 
industrianti  (  scientifici  e  manuali  ),  mercanti  e  con* 
fumatori ,  (  vedi  quanto  fu  annotato  parlando  delia 
personalità  individua  sociale  ).  Così  i  poteri  compatti 
del  tartaro ,  si  dividono  e  si  Suddividono  :  così  si  crea 
il  valor  sociale,  personale,  di  molti  che  a  proporcione 
cadono  vieppiii  sotto  1'  azione  delle  leggi.  Così  si  per- 
fezionano gli  umani  consorzj  nell'  atto  che  si  atte* 
nuano  le  fantasie  ,  e  addolciscono  i  cuori.  Così  si  può 
qualificare  lo  stato  di  civiltà  di  un  popolo  a  propor- 
aione  che  le  funzioni  suddetta  sono  vieppiù  suddivise 
su  molti  I  e  contemporaneamente  si  accrescono  e  si 
raffinano  gli  ometti  abilitanti ,  gli  accertanti  e  gli  as- 
sicuranti >  dei  possessi  e  delle  aspettative.  Prego  il 
lettore  a  ben  ritenere  questi  segnali.  Mirabile  econo- 
mia della  natura  I  Colla  limitata  potenza  individuale 
e  colla  illimitata  tendenza  a  godere,  e  quindi  colla 
ritrosia  alla  fatica  da  una  parte  ,  e  V  operosità  dal- 
l' altra  ogni  dì  piti  si  dà  mezzo  a  vivere  e  a  miglio- 
rare ad  un  numero  maggiore,  ed  ogni  dì  più  allac: 


(O  Vedi  U  disputa  buW  Idea  di  eonuncrcìo  nfgli  Àaaali  di 
SCaliitica  4  voi.  XIII ,  pag.  187. 


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64» 

dando  gK  individui  eoo  vincoli  «ociaK,  e  colla  ueoes- 
tiià  del  crédito  personale ,  e  colla  minor  frazione  di 
potere,  la  natura  consocia  vieppiù  gli  uomini  e  le 
generazioni  per  renderle  più  instruite,  più  educate^ 
più    utili    e    più    potenti.   Ecco    1'  'Educazione    belle 

CERTI. 

Una  seconda  considerazione  che  si  presenta  allo 
statista  si  è,  che  la  scienza  dell'  ordine  sociale  delle 
ricchezze  e  quella  dei  diritti  non  dovranno  ornai  più 
mantenere  la  specie  di  divorzio  ,  al  quale  oggi  sono 
condannate  ,  e  però  un  segnale  di  un  ancor  basso  in* 
civilimento  sarà  sempre  questo  divorzio,  come  lo  è 
e  lo  sarà,  una  legislazione  non  disciplinata. 

Per  ultimo  si  avrà  osservato  che  io  ho  distinto  l'uso 
dal  possesso  dei  beni.  Importante  ne  fu  il  motivo.  La 
consumazione  forma  il  secondo  estremo  della  intema 
bilancia  economica  :  ma  dessa  si  ^  quella  che  pro- 
voca la  produzione  >  e  provocar  la  deve  col  rispar- 
mio. Consumare  senza  riprodurre  forma  il  precipizio 
di  uno  stato  come  quello  di  una  famiglia.  Ma  per  ri- 
produrre non  conviene  consumar  tutto.  Dunque  eoa* 
viene  sempre  risparmiare.  Ecco  perché  sotto  alla  ru- 
brica deir  uso,  io  ho  posto  godere  in  presente  e  di^ 
sporre  per  il  Juturo. 

Il  risparmio  per  altro  non  appartiene  alla  consumai* 
«ione  ,  ma  bensì  la  circoscrive  entro  certi  limiti.  Il 
risparmio,  del  quale  io  parlo  qui,  non  é  quello  che 
si  fa  in  una  città  assediata  ,  o  col  levare  il  pane  di 
bocca  agli  altri ,  ma  bensì  quello  che  deriva  da  una 
•avia  economia.  L'  uso  dunque  moderato  ,  equo  ed 
assicurato  dei  beni  racchiude  in  cùnipendio  i  segoali 


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649 
di  una  buona  posizione  economica  di  un  popolò.  In 
non  mancano  i  capitali  sempre  rinascenti.  Ivi  per  con- 
seguenza non  manca  P  operosità  degli  industrianti  prò* 
Tocata  dalle  domande  di  consumatori.  Ivi  non  può 
mancare  d' ordinario  la  lealtà  necessaria  al  credito  in- 
dustriale e  commerciale.  Il  contrario  avviene  nella  mi- 
seria senza  speranza  |  nell'  infingardaggine  senza  ver- 
gogna f  nella  dissipazione  senza  previdenza.  Queste 
sono  conseguenze  dell'industria  vincolata,  ostrutta,  o 
scoraggiata. 

G.  J^ovimento  ed  attriti  neW  esercizio  della  proprietà 
reale.  —  Classificati  gli  oggetti  materiali  e  determi- 
minate  le  funzioni  personali  relative  rimane  a  cono- 
scera  in  quale  guisa  possa  procedere  il  movimento 
economico  influente  sull'  esercizio  della  proprietà  non 
solitaria,  ma  esistente  e  praticata  fra  conviventi.  Quanto 
più  si  variano  e  si  ripartiscono  le  professioni  lucrative 
tanto  piti  ognuna  ,  getta  le  sue  radici  sulle  altre.  Ne 
segue  quindi  che  se  nelle  professioni  connesse  acca- 
dono alterazioni ,  quella  che  è  esercitata  da  un  talei 
ne  risente  più  o  meno.  Una. connessione  sistematica  e 
sempre  più  sviluppata  nell'  ordine  sociale  delle  ric- 
chézze si  manifesta  a  proporzione  che  1'  incivilimento 
progredisce.  Egli  importa  dì  conoscerne  la  legge  onde 
render  conto  dello  stato  di  un  paese.  Qui  stanno  i 
misteri  della  vita  economica,  né  è  permesso  di  cogliere 
fuorché  risultanze  complessive. 

È  impossibile  dar  ragione  dei  movimenti  e  degli 
attriti  se  non  si  conosce  il  siste%na  delie  forze  produt- 
tive delle  ricchezze.  Questo  sistema  poi  non  é  conosciuto 
se  non  si  conosccpo  le  condizioni  decisive  della  dire- 


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65o 

BÌone  buona  ó  trista  di  <{ueftte  fersa  prodottiTew  II 
meccanismo  col  quale  si  producono^  si  diffondono  e 
si  consumano  le  ricdiezce  è  cosh  diversa  dalla  teorìa 
delle  forse  produttive  di  cui  parlo  qui.  Quel  mecca* 
nismo  non  forma  che  resecumone»  direm  così,  ma- 
nuale del  magistero.  Noi  vogliamo  conoscere  i  moiari 
del  lavoro  ,  e  da  che  dipenda  la  loro  buona  o  mala 
direzione. 

I  movimenti  e  gli  atirìti  altro  non  sono  in  sostanza 
che  V  esercizio  delle  stesse  forze  produttive.  Dunqua 
per  conoscere  la  legge  di  questo  movimento  convien 
conoscere  le  cause  determinanti  o  impedienti ,  o  de- 
vianti  r  esercizio  delle  forze  produttive.  Gmosdule 
queste  cause  «i  presume  l' effetto  e  si  riscontra  quindi 
col  fotto  concreto. 

'  L'  argomento  quindi  del  movimento  e  degli  attriti 
delle  reali  proprietà  resta  compenetrato  nell' argomento 
delle  forze  produttive.  Lo  statista  per  tanto  deve  stu- 
diare r  ordinamento  di  codeste  forze  per  definire  e 
calcolare  il  movimento  e  gli  attriti.  Con  i  misteri  com- 
plicatissimi e  variati  di. questo  movimento,  i  quali 
sfoggono  a  qualunque  calcolo  umano  non  pongono 
inciampo  alla  provvidenza.  Alla  Statistica  bastar  deve 
di  conoscere  le  dette  cause  influenti,  onde  <iusssidiarle 
o  non  distornarle.  Quando  parliamo  del  movimento, 
noi  dobbiamo  formarci  prima  l' idea  del  normale  e 
indi  cercare  del  positivo.  11  primo  è  equabile  e  vitale, 
ed  il  secondo  può  essere  squilibrato  e  fonesto.  Gol 
primo  si  adempiono  le  condizioni  normali  delle  prò* 
prieta  :  col  secondo  si  controvertono.  Qui  cade  la  men« 
lione  dei  privilegi  ^  delle  reversionf,  dei  vincoli  delle 


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65% 
tiiocetiiotii,  delle  maestranie  ,  della  pretesa  bilancia 
Gomoierciale ,  ecc.  eco. 

D.  Forte  pròduitìve .  dei  beni.  —  Dopo  le  notine 
di  quello  che  è  e  ^  un  popolo  si  vuol  ^pere  quello 
che  puiò  essere  e  fare.  Qui  parliamo  della  proprietà 
reale  ^  e  per  consegueosa  si  allude  a  ciò  che  in  &tto 
di  ricchesze  essere  potrebbe  un  popolo.  Si  può  certa« 
mente  e  si  deve  dire  ciò  che  può  fare  attualmente 
in  vista  di  ciò  che  fa  o  produce.  Ma  senza  il  lume 
di  una  potenia  nortnale  non  si  può  né  ben  conce- 
pire una  domandai  né  si  può  pr^sparare  un  giudisio 
normale. 

Se  voi  mi  domandate  in  che  consistano  le  forte 
produttive  delle  ricchezze  »  io  rispondo  che  in  sostanza 
esse  consistono  nelle  cose  e  nelle  funzioni  componenti 
la  proprietà  reale  in  quanto  si  considerano  comuni  ad 
un  dato  popolo.  Ma  questa  idea  è  troppo  generale 
per  il  pratico  compimento  di  una  civile  Statistica.  Noi 
abbisogniamo  di  conoscere  queste  forze  non  in  istato 
di  potenza  rimota  ,  ma  in  istato  di  potenza  prossima^ 
ossia  di  potenza  atteggiata  dalle  circostanze  tutte  che 
la  pongano  in  atto.  Dunque  Y  ispezione  ai  ristringe 
alle  cause  ultime  determinanti  e  dirigenti  V  esercizio  di 
queste  forze  per  le  quali  ne  nasce  V  effetto,  o  buono 
o  tristo  per  un  dato  popolo. 

Dunque  la  ricerca  in  ultima  analisi  si  concentra 
nel  concepire  e  nel  distinguere  queste  cause  ultime  , 
le  quali  si  presentano  come  condizioni  decisive  per 
l'azione  di  queste  forze.  Ora  si  domanda  a  quali  sommi 
capi  si  possano  indurre  queste  condizioni ,  t  quindi 
quali  siano  le  rioerdie  da  istituirsi.  Eccole: 


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65i 

I.  Vedert  f t  ci  Terìfichino  gli  eilreiiii ,  ossia  le  eon^ 
dizioni  della  concorrenza  Dell' ordioe  sociale  delle  rio» 
chezze  secondo  il  tenore  altrove  spiegato  (i). 

II.  Vedere  se  il  corso  legale  dei  beni  sia  o  no  con* 
«entaneo  a  quella  continuità  e  connessione  di  passaggi» 
ia  quale  dalla  spinta  naturale  e  vitale  della  vita  civila 
iriene  provocata, 

III.  Vedere  come  sia  sistemato  e  guarentito  il  ere* 
dito. 

IV.  Vedere  come  siano  misurati^  ripartiti  ed  ( 
rati  i  salar/  dei  servigi  utili. 

V.  Vedere  come  sia  ordinato  e  condotto  il 
dei  tribudy  e  come  e  fino  a  qual  segno  affetti  la  pro- 
duzione delle  ricchezze. 

A  questi  quattro  capi,  parrai  che  ridur  si  possano 
le  caose  influenti  sulla  produzione  sociale  delle  ric- 
chezze y  supposte  sempre  le  forze  territoriali  e  perso- 
nali. Àmpio  e  ragionato  sviluppamento  occorrerebbe 
a  chi  non  conosce  la  scienza  dell'  ordine  sociale  delle 
ricchezze,  ma  non  è  questo  il  luogo  di  discorrerne. 
Dirò  solamente  in  ordine  alla  statistica  civile  che  non 
conviene  limitare  le  ricerche  alla  generalità,  ma  di* 
scendere  ai  particolari.  Se  esistono  classi  prpduttriei 
di  beni  »  vi  sono  pur  classi  senza  delle  quali  sarebbe 
impossibile  di  produrre,  conservare  e  riprodurre  que- 
«ti  beni.  Tali  sono  quelle  che  servono  alla  sieuresza. 
Io  sono  lontano  dall'  escludere  dalle  classi  propria- 
mente produttive  quella  che  instroisce.  Oltrecchè  un 


(0  V«li  gli  Àaaali  di  Statisiioty  voi.  XIV  psg.  iti  a  iSew 


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855 
libro  è  UDà  fattura  coma  qualunque  aitara,  ogni  utile 
▼erità  si  può  considerare  come  un  bene.  Un  libro  non 
serve  molte  volte  a  soddisfare  ad  un  bisogno  fisico  , 
ma  bensì  a  soddisfarne  un  inorale.  Sotto  quest'aspetto 
i  dunque  un  bene. 

Le  forze  adunque  produttive  degli  oggetti  inser- 
vienti al  vitto,  al  vestito,  «Ila  guarigione,  airistrnzione 
e  alla  difesa  dovranno  essere  in  particolare  beo 
concepite,  ben  enumerate,  e  ben  riferite^ 

§  a.  Schiarimenti  sulla  proprietà  di  stato  civile. 

Per  ben  concepire  la  prpprietà  di  stato  civile  con- 
vien  proporre  la  ricerca  del  come  possa  essere  costi'^ 
tuita  e  del  come  possa  essere  effettuata  codesta  pro« 
prietà.  Benché  il  bisogno  della  civile  convivenza  sia 
per  ognuno  assoluto  assorbente  e  necessario,  ciò  non 
ostante  la  sua  forma  pratica  é  del  tutto  convenzionale. 
Di  questa  convenzione  havvi  una  forma  normale  de- 
terminata dallo  stesso  bisogno  talché  dall'  osservanza 
o  innosservanza  di  questa  forma  dipende  il  buono  o 
mal  essere  degli  uomini  consociati.  Quest'  osservanza 
dipende  dal  Regime  pubblico.  Volendo  quindi  render 
conto  come  stiano  di  fatto  le  popolazioni,  conviene  ve- 
dere in  primo  luogo  quali  siano  le  cose  che  colPatto  di 
associazione  pretender  può  il  privato  dal  consorzio.  Esso 
si  può  dire  contenere  eminentemente  e  come  in  noc- 
ciolo tutte  le  condizioni  fondamentali  del  buon  vivere 
civile  in  quanto  dipende  dall'umano  consea«o.  Dico 
le  fondamentali  e  non  le  particolari  perocché  queste 
dip,endono  dall'impero  del  tempo  e    della   fortuna» 


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654 

come  le  esigoizc  delle  diverse  età  formano  la  legge 
aefinitÌTa  dell'individuo.  Grave  errare  sarebbe  dun- 
que confondere  la  forma  delle  federazioni  di  convi- 
venza comportata  da  diversi  tempi  e  da  diversi  luo- 
ghi colle-  condizioni  fondamentali  e  perpetue  della 
associazione. 

Se  la  persona  morale  del  consorzio  si  può  dire  iden- 
tica ed  imebortale,  ciò  aflfermare  non  si  può  della 
persona  direm  cosi  reale  e  fisica.  In  tutti  i  giorni 
colle  nascite  e  colle  morti,  coir  abbandono  dei  nostri 
e  colle  associazioni  degli  stranieri  si  va  rinnovando  il 
personale  della  federazione ,  talché  sempre  il  volere 
della  vivente  generazione  e  della  pluralità  di  essa 
forma  la  legge  di  lei ,  e  dalle  sue  innate  prerogative 
trae  il  titolo  della  sua  convivenza. 

A  Cittadinanza  privata.  Questa  forma  la  prìma  parte 
del  concepimento  dell'idea  di  proprietà  di  stato  so- 
ciale come  attribuzione  dell'  individuo.  Volendone 
a>noscere  le  normali  condizioni  lo  statista  deve  ri- 
cercare. 

I.  Come  presso  quel  popolo  si  acquisti,  si  conservi, 
si  eserciti  e  si  perda  la  cittadinanza  privata  che  dir 
si  potrebbe  diritto  di  stabile  convivenza, 

IL  Se  l'associato  acquisti. 

a)  La   sicurezza  delie  prime  quattro    proprietà 
colle  loro  condizioni. 

b)  W  soccorso  necessario  alla  mente  e  al  braccio 
dove  non  giunge  la  propria  possanza. 

e)  La  tutela  mediante  le  instituzioni  e  le  guarentigie 
eminenti  e  generali  ;  e  se  pari  sia  il  trattamento  dimo* 
dochè  ninna  parte  della  federazione,  o  il  tutto  siano 


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«55 

sagrificatì  ad  iioa  parta  particolar»^  ma  tin)oaotemtnt9 
primeggi  la  cosa  pubblica. 

III.  Quali  siano  i  corresp^Uivi  officj  del  federato  a 
però 

a  )  Come   rassegnar   si   debba   all'  impero    delle 
prove. 

b)  Come  assoggettare  il  proprio  volere  a  quello 
della  pluralità. 

e)  Come  debba   astenersi    dal    Cirsi  giustisia  di 
propria  mano. 

d)  Come  conti*ibuire  alle  pubbliche  necessità. 

e)  Come  disporre  della  sua  eredità. 

Altri  correspettivi  subalterni  e  speciali  esistono  ma 
questi  sono  di  contemperamento ,  e  trovano  il  loro 
posto  nelle  instituzioni  relative  alle  altre  quattro  pro- 
prietà. Qui  non  finisce  ancora  il  prospetto  da  raffi- 
gurarsi intorno  alla  proprietà  di  stato  civile. 

B.  Governo,  Si  parla  di  una  società  di  Stato  civile.  Sì 
badi  bene  a  quesjta  qualificazione.  Siccome  la  natura 
esige  conservasione  e  perfezionamento  così  esige  una 
convivenza  ordinata  e  però  uni  là  di  mire^  di  interessi  e 
di  azioni.  Coli* Anarchia  ciò  e  impossibile  come  è  noto. 
Un  governo  dunque  è  tanto  essenziale  ad  un  consor* 
zio  di  convivenza  quanto  il  cervello  ad  un  corpo  ani- 
male. Nella  proprietà  dunque  di  Stato  civile  sta  in- 
chiuso il  diritto  di  avere  un  governo  atto  a  produrre 
la  cospirazione  suddetta.  / 

Esaminando  la  più  evidente  necessità  finale  n  trova 
che  egli  nella  sua  eminenza  deve  essere  unito  pubblico 
e  forte  e  nelle  sue  magistrature  ripartito,  speciale  a 
subordinato  al  centro.  Io  mi  spiego.  La  prerogativa 
del  sovMO  iifPfiRO  importa 


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656 

1.  Dì  dap  leggi 

IL  Dì  farle  eseguire 

IH.  Di  conoscere  se  Tengano  o  no  eseguite- 

ly.  Di  costringere  i  contravventori  o  i  negligenti 
alla  loro  osservanza. 

Ninna  di  queste  funzioni  può  essere  distaccata  senza 
annientare  la  sovranità^  Ninna  di  queste  funzioDi  può 
essere  intralciata  da  qualunque  uomo,  corporazione  o 
classe  senza  rendere  lunetta  la  sovranità.  Ecco  perchè 
il  poter  sovrcino  deve  essere  unito,  pubblico  e  forte. 

Resta  a  vedere  come  senza  perìcolo  della  preroga* 
tiva  suprema  possa  subalternamente  essere  ordinato  il 
pubblico  Regime. 

Della  divisione  delle  magistrature 
in  relazione  alle  prerogatii^e. 

Nel  distribuire  i  mandati  governativi  costituenti  le 
diverse  magistrature  ,  e  dai  quali  risultano  le  loro 
competenze,  havvi  una  norma  determinata  dalla  forza 
stessa  delle  cose  ,  la  quale  violare  nou  si  può  senza 
aunientare  la  possanza  stessa  dello  stato.  Questa  nor- 
ma ben  sentita  dagli  stati  europei,  fu  sempre  o  igno- 
rata o  contravvenuta  dagli  asiatici.  Questa  consiste 
nel  distribuire  tra  diversi  funzionar)  o  individuali  o 
collettivi  le  iocumbenze  amministrative,  di  modo  che 
questi  siano  bensì  fra  di  lora  collegati  e  sussidiati , 
ma  nello  stesso  tempo  fra  loro  indipendenti  e  sola- 
mente assoggettati  alla  suprema  podestà.  Per  la  qual 
cosa  la  direzione  delle  armi ,  dei  danari ,  e  il  dar 
leggi  deve  essere  sempre  riservata    al   sommo   diret- 


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f  673 

Xùr%  dello  sUto ,  •  da  lui  come  de  foBte  utàcm,  ed 
eschisÌTa ,  deve  essere  provveduto  ai  bisogni  di  tfua* 
lunque  dicastero  ,  i  quali  debbono  dar  conto  tanto 
deir  uso  dei  meszi  pecuniari  e  delle  armi  y  quanto 
della  gestione  della  carica  rispettiva* 

Una  grande  necessità  esige  che  T  ^moiinistrazioue 
della  giustiaia  non  venga  nelle  stesse  mani  cumulata 
con  quella  delle  .finanze  ,  né  questa  con  quella  delie 
armi  o  coir  economico  regime,  o  viceversa.  Questa 
GUfuulauone  inavvedutamente  ammassa  itegli  stati  asia* 
tici  ne'  quali  per  soprappiù  al  tesoro  principesco  non 
cadono  fuorché  le  rimtinente  del  pubblico  danaro  in- 
vece di  esservi  concentrato  e  dispensato  da  lui,  inve- 
ste effettivainente  i  bascià  dei  poteri  tutti  del  prin- 
cipato ,  tranne  V  indipendenza  di  diritto  del  capo  ri- 
conosciuto dello  stato,  il  quale  quasi  senza  armi  pro- 
prie e  senza  danaro  proprio  riveste  più  il  carattere 
di  primato  feudale,  che  quello  di  monarca  effettivo» 
In  quegli  stati  non  venne  mai  pensato  che  cinque 
grandi  dicasteri  compongono  essenzialmente  tutta  l!am- 
ministrazione  pubblica  di  qualunque  grande  stato  ^ 
cioè  ; 

L  Quello  della  proUiione  civile  dettò  volgarmente 
deUa  giustizia^  che  ne  forma  la  piU  vistosa  parte,  ma 
non  il  tutto.  In  questo  lo  stato  civiie  delle  persone , 
come  per  esempio ,  nascite ,  tutele  ,  matrìmotij  ,  aioè 
lo  stato  di  famiglia^  le  successioni,  le.  qontratlazioni 
vengono  protette  nei  loro  diritti;  così  pum  le  persoti^ 
e  le  cose  di£ese  contro  le  ingiurie,  e  finalmente  ajrt 
valora.te  le  azioni  creditorie  e  di  indeaoitÌL  1 

IL  Quella  delle  civiche  provviaioui  i  il  qu^le   secve 

Filoso/,  della  Stat.^  FoL  IK    .  43 


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6f8  X 

tonto  «1  goTenio  quanto  al  popolo  per  It  loro  Am* 
sioni  tutte  iociali ,  e  però  deve  essere  ammiiiistrato 
dalla  pubblica  autoritcu  L'asione  diretta  suUe  cose 
distìngue  questo  ramo  dal  precedente  |  il  quale  pria* 
patroeote  versa  suUe  persone^  e  che  contemplando  le 
cose  dirige  1'  anione  sulle  persone.  Alle  ottiche  proT* 
visioni  per  esempio  appartengono  le  comunicazioni 
tutte  territoriali  ;  e  quindi  le  oostruzioni  delle  strade 
e  la  sicureua  relativa:  i  pesi»  le  misure,  le  monete, 
e  ciò  in  lipea  di  soccorso.  Vi  appartengono  pure  le 
precautioni  contro  i  malori  »  che  formano  la  poliva 
nmdica^  contro  gb  incendj,  le  innondasioni  »  le  mine, 
le  carestie,  ecc. 

HI.  Quello  delle*  pubbliche  entrate  detto  altrìmeali 
dMlie  finanze  o  camerale ,  al  che  si  riferiscono  tutte 
le  pubbliche  imposiaioai ,  il  loro  riparlo,  la  loro  esi* 
geosa  e  il  loro  impiego;  Questo  ramo  si  può  dire 
eminentemente  prinopesco  ,  perocché  secondo  tutti  i 
prtocip]  di  buon  diritto  e  di  sana  politica,  il  comaii* 
dare  una  imposta  appartiene  essencìalroente  ed  esclu* 
sivamente  alla  sovranità,  e  dall' altra  parte  l'assegnare 
a  qualunque  dicastero  qael  tanto  che  fa  bisogno  ,  e 
ohe  non  può  essere  ampliato  senza  di  un  indebito 
aggravio  delia  popobaione,  appartiene  eminentemente 
alla  suprema  autorità. 

IV.  Quello  degli  affari  esten\  il  qual  riguarda  tatte 
le  relaeioni  fra  uno  stato  e  l'altro  ,  nel  che  si  coni* 
prendono  per  esempio  non  solo  tutti  i  trattati  di  gnet^ 
ra  e  di  pace,  ma  esiandio  quelli  che  ^ttano  alle 
reiasioni  commerciali  e  civili  dei  privati ,  come  per 
esempio  le  abolisioni  dell' albinaggto  e  le  reetprocbe 


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S5^ 
ftucceisiotii  del  tudditi  dell'uno  •  dell* altro  ttato  % 
quello  delle  ipoteche  per  le  ooatrtttationi  reciprodie^ 
quello  delle  corrUpondetne ,  dei  corsi  postali  ,  ecc. 

V*  PjDalmeiite.  Quello  della  fona  armata  cono« 
sciuto  sotto  il  nome  di  dipartimento  iklla  guerra , 
quanto  all'esterno ,  e  di  forta  armata  in  generale 
quanto  all' interno. 

Tutti  questi  cinque  dipartimenti  hanno  una  sfera  » 
•  direm  co^  propria,  per  cui  si  possono  agerolmente  di* 
•tinguere;  e  la  loro  subalterna  amministrazione  dete 
essere  affidata  a  persone  individuali  o  collettive 
distinte  »  e  fra  loro  indipendenti  e  subordinate  al  su« 
premo  ceutro  ,  facendo  in  modo  che  nei  punti  di 
contatto  o  nei  casi  di  bisogno  dienst  reciprocamente 
la  mano.  Io  parlo  d'una  cosa  notoria  a  tutti  gli  stati 
regolari  d'Europa.  Ma  ciò  che  più  importa  al  bnoft 
ordine  dello  stato,  alla  migliore  amministraaione  della 
cosa  pubblica»  alla  sorte  dei  cittadini  ed  alla  possannr 
del  principato,  si  é  che  la  gestione  di  questi  distinti 
dipartimenti  non  venga  concentrata  subalternamente 
come  negli  stati  asiatici ,  ma  venga  affidata  a  mani 
separate  le  quali  sieno  tenute  a  render  conto  della 
loro  gestione  al  potere  centrale  dello  stato. 

Si  noti  bene  j  qui. si  parla  di  gestione  e  non  di 
semplice  ordinazione.  Nei  ministri  che  avvicinano  e 
circondano  il  principe  non  risiede  propriamente  que* 
Ita  gestione,  ma  solamente  la  comunicaxione  degli 
ordini  del  potere  centrale.  I  ministri ,  a  parlare  pro« 
pria  mente ,  altro  non  sono  che  V  organo  della  supre- 
ma volontà.  Può  dunque  avvenire ,  come  dibtti  av^ 
viene  nei  picoofi  principati ,  ehe  un   ministro   raduni 


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676 

gli  adbri  di  diversi  dicasteri,  perocdie  egli  non  •  chei 
l'organo  dell' autorità  supi^eiaa.  Per  lo  contrario  un 
delegato  ,  un  prefetto  ,  un  tribunale»  un  comandaDte 
militare  »  i  quali  debbono  far  eseguire  le  leggi  e  le 
ordinanze  ,  in  ogni  stato  ben  costituito ,  non  debbono 
cumulare  le  funzioni,  dei  diversi  dipartimenti. 

Tutto  il  fin  qui  detto  viene  annotato  a  modo  di 
esempio  in  via  puramente  teorica,  per  dare  un  cenno 
delle  diverse  competenze  sistemate  secondo  i  prìn- 
cip)  delle  naturali  unit^  e  deli' esercizio  cautelato 
delle  diverse  magi^rature.  Ora  passiamo  a  Rubriche 
direttamente  appartenenti  al  nostro  argomento,  il 
quale  versa  intieramente  entro  la  sfera  dell' ordina- 
mento delle  Magistrature. 

Queste  rubridie  appartengono  alle  parti  costituenti 
di  ogni  compartimento  ^  esprimono  i  requisiti  or- 
ganici delle  magistratui*e  le  quali  presiedono  al  movi* 
mento  giornaliero  degli  a£fari  e  decidono  del  corso 
pratico  dei  medesimi.  Questi  requisiti  si  possono  fife* 
rìre  ai  seguenti  capi  cioè 

X.  L'  ahilUazione.  Sotto  di  questa  rubrica  cadono 
le  seguenti  rubriche  riguardanti. 

a)  La  capacità  ad  essere  nominaCb  al  dato  mini- 
stero, alla  data  magistratura,  o  -al  dato  impiego  n* 
sultaote  dalle  qualità  civiche,  civili,  o  di  famiglia^  ov- 
vero da  una  data  posizione  gerarchica,  o  dal  dato 
grado  di  studj  e  di  pratica  del  funzionano  elegibile. 
La  compatibilità,  o  F  incompatibilità  di  certe  funzioni 
cade  in  questa  parte  (i), 

O)  CapitaUMÌma  nella  Ragion  di  Stato  ti  è  questa  rubrìca. 


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677 
l)  Le  forme  della  namiDa,  e  gK  atti  preeedeoti* 
al  possesso  della  carica  o  delF  impiego. 

e  )  Gli  oitacoli,  o  impedimenti  onde  continoare  in 
una  data  carica,  roinistero,  o  impiego,  e  quindi  le  causa 
della  sospensione  o  rimozione. 

a.  Il'  assegnazione  delle  attribuzioni.  Sotto  di  que- 
sta rubrica  cadono  gli  oggetti  principali ,  ai  quali  il 
pubblico  funzionario  deve  in  vigore  del  suo  ufficio 
soddisfare.  Qui  convien  richiamare  quanto  sopra  ftt 
detto  sulla  triplice  relaaone  di  ogni  funziooarìo ,  e 
sulle  competenze.  L' indicasione  particolare  delle  attri* 
l>uuoni  viene  opportunamente  eseguita  nel  trattare  in 
particolare  delle  gerarchie  amministrative. 

3.  Le  onorificenze.  Sotto  di  questa  rubrica  cadtmo 
le  disposizioni  riguardanti. 

a)  l  distintivi  esterni  dalla  carica ,  o  tutto  il  cor- 
redo   che    serve  di  decoro  alla  medesima:  nel  che  si 
comprendono  i  titoli^  l' abito  di  cerimonia,  il  seguito  ec, 
b  )  Tutta  la  materia  delle  precedenze  gerarchiche 
nell'  esercizio  delle  pubbliche  funzioni.  * 

e  )  Tutti  gli  onori  civili  e  miliari  »  che  compe- 
tono alla  rispettiva  carica;  locché  è  compreso  sotto 
P  unica  rubrica  del  cerimoniale.  ^ 

4-  L' ordine  interno.  Sotto  di  questa  rubrica  sono 
compresi  : 

a)  L'organiszazione  interna  dei  rispettivi  ufficj. 


Se  la  carriera  sia  o  no  libera  al  merito  civile  ;  se  a  qaesto 
solo  sia  riservalo  il  primato ,  forma  la  ricerca  vitale  deH'  am- 
orìnittrativo  organismo. 


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66» 

•pettaoli  alla  data  magistratura  o  carica,  la  qualità,  il 

numero,  e  le  fuDuont  degli  impiegati* 

b)  U  ordine  dei  lavori  pei  disimpegno  degli  afiàrì, 
per  la  corrispondensa  ufficiale ,  e  per  ogn'  altro  og* 
getto  d'  ufficio. 

5.  Le  spese  interne.  Sotto  di  questa  rubrica  si  com* 
prendono. 

a)  h'  assegno  degli  appuntamenti  personali  dei 
rispettivi  funzionari  ed  impiegati. 

b)  L^ assegno  delie  altre  spese  d'ufficia 

e)  L'ispezione  per  l'erogazione  deli' assegno  sud- 
detto,  e  quindi  1'  ordine  della  contabilità  interna, 

6.  Le  relazioni  gerarchiche.  Sotto  questa  rubrica  ca- 
dono le  disposizioni  organiche  riguardanti  la  corri- 
spondenza  colle  rispettive  autorità  sì  della  propria  ge- 
rarchia, che  delle  altre  per  quanto  spetta  alla  compe- 
tenza, ed  aUe  necessarie  relazioni  ufficiali. 

7*  La  garanùa  di  stato.  Sotto  di  questa  rubrica  si 
abbraccia: 

a)  LMnvIolabilità  del  funzionario  pubblico  per 
certe  funzioni ,  o  per  V  esercizio  delle  medesime  in 
quanto  non  danno  risponsabilita. 

^  )  Il  foro  privilegiato  per  tutti  i  fatti,  che  danno 
risponsabilità  per  l'esercizio  delle  proprie  funzioni, 

e  )  La  procedura  autorizzata  ,  ossia  con  prece* 
dente  autorizaazione  a  tradurre  in  giudizio,  o  assola* 
tamente  per  tutti  i  fatti  d'un  funzionario  pubblico,  o 
soltanto  relativamente  a  certi  fatti  relativi  all'esercizio 
delle  sue  funzioni. 

Queste  sono  le  rubriche  perpetue  ,  alle  quali  si 
può  ridurrà  ogni   disposizione  di  leggi,  e  di  regoln- 


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66S 
nenti  riguardanti  il  persooak  della  pubblica^  aoioii* 
tiistrazione. 

Fin  qui  ho  parlato  delle  prìncipalt  ¥adule  necessa- 
rie per  ben  ooncepire  la  carta  generale  e  sooi maria 
di  una  Nazione  vivente  sotto  un  civile  governo  óm- 
mettendo  molte  e  molte  particolarìtà  piti  facili  a  in« 
dovinarsL  Ora  mi  resta  a  parlare  della  Eipoauuom 
della  carta  generale. 

SKZiojfB  Ut.  ^^  DdP  etpoemont  delta  Caria  fenemU. 

Due  aspetti  e  quindi  due  parti  deve  «vere^ia^^rCa 
generale  formante  il  primo  ragguaglio.  Il  pi^imb*  aspet- 
to deve  essere  assoluto,  ossia  di  ragion  difsiahi  il  se- 
condo relativo  alle  cinque  proprietà  cbnluui  a  tnòlte 
persone  e  poste  nel  movimento  della  coavivielizay  os- 
sia di  ragion  civica.  Colla  prìma  tu  rendi  conto  di 
ciò  che  spetta  al  tutto  insieme  :  colla  seconda  irendi 
conto  del  come  '  sussistano,  del  eome  agiscano  i  di^rsi 
oeti,  se  virano  icon  siciirtiBa  se  siano  protètti  <!■  «e  sia^ 
no  soccorsi.  Senza  questa  doppia  espostsùoné  2  impos- 
sibile la  scoperta  deUe  cagióni  del  dato- niod(>  di  vi- 
vere e  delle  disposiuoni  e  dei  varj  fenomeni  che  av- 
vengono nella  vi&a  di  uno  slato.  Avremo  quindi*  * 

L  Un  ragguaglio  generale  in  senso  assbkitd'^  Disia 
di  ragioit  di  staio.  II.  Un  ragguaglio  generala  in  senso 
elativo  »  ossia  di  ragion  dioica.  '    '  i  ^  '  ' 

§  /.  Del  ragguaglio  generale  in  senwo  assòluto  ^^  òf- 
aia  di  ragion  eli  staio.  Qui  s4  tratta  di  descrivere  la 
Psasov^  della  nauona  col  suo  capo  e  colle  sue  mem« 
bra:  dopo  sì  dirà  de'suoi  meiii  di  ben  vivere.  Ib  quei* 
Sia  parta  dunque  '  ^     - 


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.  Prmuk  Si  incomincierà  ad  esporre   rordittameiito 
pubblico  con  tutte  le  ramificationi. 
. .  L' ordìimmeato  soTraao  e  il  civico  fortDSiio   V  io- 
sieme  àél  Reggimemio  pubblico  di  «no  stato* 

..  Al  primo  é  destinata  totta  la  gerarchia  {poveraatiTa: 
al  saoondo  lo  stato  òrgatiieo  del  popolo  nel.  quale  prì« 
iveggsa  il  Municipale.  Tutta  questa  sezione  del  reggi- 
mento pubblico  si  potrà  dividere,  in  due  Porli  1'  una 
intitolata  Direzione  Sovrana^  e  l'altra  Posizione  cisnau 
.  èu  iDirtaione  Sovrana.  —  Dopo  deU'EmineDsa  dK 
cui  sopra  si  è  fatto  parola,  si  esporrà  l'ordinamento 
.  dii.<)aelta,diresioae  'rispetto . 

jiLtAJla  {)i)oteùoiie  civile. 

•  .  IL  .AUe  peovvisioni  civiche. 

«    III,  Ai.  tributi.  .  . 

ly.  Alla,  forca  annata. 
Y<  Agli  ajBTari  estari. 

•  VI.  lAUe  provvidenze  straordinarie.     . . 

..  Tutto. cib  che  riguarda  la  rispettiva  potensa  estema 
4eri«anla .  dalia  possimsa  .peeianaria  «nilitara  lederà* 
4iva  fi  4el  credito. di  eonsideraaione  e  di  confidenza 
^drà  «pontpneamentis  sotto  Targobaento  degli  afi^ct 
^teri.  .  j  i     .    .     . 

Pu6ì:aooadere>jQome  Accadrà. di. ihtti  dia  i  sei  og^ 
^Và  appartenenti  alla  t  airiministratiòne  supreoAa  ven- 
^\iù  lAfiAalÀ  .«o  uniM  o  divisi  è  àuddivisi  a  dati  fun- 
zicnaij  ma  ciò  non  orlante  sarà  tloveve  dell' esposir 
JUH-e  dir.distingneRli  sa  se. stessi  «e  dire  in  quali  'mani 
.^)anq , /iposli  «e.  eanst»  ammljiistratì.  Ciò  cadrà  nelle 
a/iri^ri^;^\deÌ!rispettiviijfiÉMi'oBM>j  di  etti  sopa  si  i 
fatU  .l»r«U*  l  d^lbealiei  te  ioeonipatibililà  prodia- 
cooo  gli  attriti  governativi.  •    .    <      ' 


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68r 
B.  Pasì%ion€  civica,  — Primo.  Si  passerà  a  descrÌTere 
il  sistema  dell' asìenda  civica  esponendo  la  parie  orga* 
Dica  e  la  parte  amministrativa.  Il  sistema  municipale 
forma  la  parie  la  più  vistosa.  Le  comuni  stanno  allo 
•tato  come  gli  individui  alle  fiuniglie.  Esse  formano 
le  vere  unità ,  àìtetù  così^  primitive  del  pubblico  sia 
materiale  sia  morale. 

Secondo.  Si  descrìverà  il  personale  del  Pc^Io  ne' 
suoi  ceti ,  ne'  suoi  modi  di  vivere,  nelle  sue  opinioni 
interessanti  .nelle  sue  inclinaKiòni,  nelle  sue  abitudini. 
Terzo.  Si  esporrà  la  sua  posizion  territoriale  e  però 
si  dirà  della  distrìbusione  della  popolazione,  della  sua 
riduzione  a  coltura  »  ad  abitazioni  »  e  delle  materiali 
vie  di  comunicazione.  Qui  cade  la  mennone  dei  luoghi 
dove  si  esercita  un  genere  più  che  un  altro  di  indu« 
stria  o  di  commercio  nel  che  si  distinguono  le  capitali 
i  capi  luoghi ,  ed  i  porti  di  mare.  Rappreéentanza  y 
Posizion  personale  y  Posizion  territoriale  costituiscono 
la  Posizione  civici. 

-Avvertenza. 

Avvi  una  Topografia  statistica  j  ma  questa  deve 
avere  un  aspetto  diverso  da  quelle  delle  geografie  e 
geologie.  Gli  espositori  delle  stalistiche  non  hanno 
pensato  che  se  la  geologia ,  la  botanica  ,  la  zoologia 
hanno  un  oggstto  materiale  comune  colla  statistica , 
esse  però  hanno  il  loi*o  o^tto  logico  e  tecnico  che 
le  distingue  e  le  qualifica  o  le  simmetrizza  in  una  data 
maniera.  Ogni  scienza  consiste  nel  conoscere  ciò  .che 
vogUamo  sapere  nelle  cose  e  non  nel  conosca^  tutto 
leiò  die  esiste  Belle  cose.    Questa   distinùoaie  non  co* 


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ttOMÌuU  dagli  tUtisti  ha  gettato  o«i  loro  praspetti  ui 
afiaslellamento  oocito  y  nell'  atto  che  ha  fatto  trasio- 
dare  l' aspetto  proficuo.  Se  nella  geografia,  nella  geo* 
logia  9  nella  botanica  noi  ineominctamo  dalla  Datura 
esteriore  per  venire  alla  mente  dell' uomo;  per  lo 
contrario  nella  statistica  noi  dobbiamo  iooominciare 
dalle  esigenze  dell'  uomo  per  venire  ai  mezzi  di  sod- 
disfasione  piOi  o  meno  preparati  e  somministrati  dalli 
natura. 

Uè  vale  il  dire  che  la  mira  per  cui  si  procede  a 
segnare  queste  topografie  si  è  appunto  1*  interesse 
umano  avvegnaché  si  considerano  i  particolari  fisici 
per  la  loro  prossima  o  rimota  influenza  in  bene  o 
in  male  sull'  uomo.  —  A  oiò  io  rispondo. 

Primo.  Che  queste  influenze  sono  spesso  dbputtbili 
•  congetturali. 

Seconda  Che  molte  sono  irreibrmabili  dalla  uipans 
potenza;  e  però  rimangono  come  oggetti  di  men 
curiosità. 

Terzo.  Che  molte  e  molte  non  esigono  alcun  uffi- 
cio della  sociale  autorità  e  però  sono  fuori  della  sfera 
delle  veramente  dviii  statistiche.  Se  V  essenza  di  rose 
di  Affrica  è  migliore  di  quella  di  Europa;  se  una 
droga  medicinale  a  di  tintura  è  migliore  di  un'altra 
forseché  si  potrà  esigei*e  un  ordinanza  pubblica  per 
procurarla?  Accordata  e  assicurata  la  libertà  di  coai* 
mei*cio  tocca  a  chi  ha  interesse  a  conoscere  e  a  prò* 
curar  queste  cose  ;  e  la  pubblica  autorità  intervenir 
«xm  potrebbe  se  non  incompetentemente. 

Quarto.  Che  a  molte  topografiche  esigenze  gli  tM>- 
iDÌai  si  acaomodano   da    sé  stessi    senza  bisognp  ^ 


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667 
•uggerimenli  t  ••  mangiano  quando  hanno  fama  e  n 
Guoprono  quando  hanno  freddo^  essi  pura  accendono 
il  lume  quando  manca  la  luce  del  giorno,  né  ha^Ti 
bisogno  di  misurar  T  altesza  dei  monti  per  farli  ac^ 
corgere  dei  loro  bisogni  e  provTedervi  come   si  poòu 

Quinto.  La  geografia  fisica,  la  geologia,  la  bota* 
nica  f  la  zoologia ,  la  cognizione  delle  aoque  termali» 
e  minerali,  ecc.  sono  cose  ottime  ad  essere  conosciuta 
dallo  statista  e  sono  ausiliari  alla  statistica  civile,  mm 
desse  non  debbono  in  massima  formar  parte  della  di 
lei  esposiuone ,  e  però  la  loro  fisica  influenza  sui 
bene  o  mal  essere  umano  non  pub  servir  di  pretesto 
per  introdurla  nella  detta  esposizione. 

Domandar  dunque  deve  lo  statista  di  quali  beni  o 
spontanei  o  coltivati  e  fatti  crescere  dal  territorio  usi 
un  popolo:  se  abitualmente  ritragga  dal  suo  tenìto- 
rio  il  bisognevole  per  la  sua  sussistenza ,  per  la  sua 
difesa  e  pel  suo  commercio.  Che  se  si  vedessero  da 
un  dato  popolo  o  non  conosciuti  o  trascurati  certi 
oggetti  di  sussistenza  ,  di  guarigione ,  di  difesa  esi« 
stenti  nel  suo  territorio  Io  statista  annotare  gli  deve^ 
ma  non  mai  incominciare  dalle  rìmote  enumerazioni 
scientifiche.  G^nvien  veder  le  cose  nell'uomo  e  col- 
l'uomo,  e  cogli  usi  e  le  potenze  umane.  Tutte  que- 
ste cose  per  altro  non  si  debbono  rammemorare  nel 
ragguaglio  generale  fatto  in  senso  assoluto  ina  tra- 
sportarle al  successivo  in  senso  relativoi  Nel  prospetto 
duuque  generale  io  senso  assoluto  basterà  rispetto  al 
territorio  riferire* 

a  )  La  distribuiione  della  popoktsione  sulla  sua  su* 
perfida,  ri&petto   alla   città  ed  alla  campagna^  anno* 


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684 

tando  i  fAaggìori  centri  di  industriA  •  dì  commercia. 

La  capitale  dorrà  essere  segaatata. 

A)  La  riduzione  d  coltura^  e  quindi  la  quantità 
sommaria  della  term  non  coltivata ,  distinguendo  la 
coltivabile  dalla  non  coltivabile. 

e)  Le  oomumeazioni  sia  per  terra  che  per  acqua 
fra  le  diverse  partì  del  territorio  col  distinguere  i 
paesi  mancanti  di  strade,  e  rendendo  conto  delle  pra- 
ticabili e  delle  non  praticabili,  delle  mantenute  e 
trascurate  senza  entrare  nelle  secche  enumerazioni 
della  topografia  e  facendo  prevalere  viste  economiche 
«  politiche. 

d)  Lo  stato  'deUe  frontiere j  dei  porti  di  «are, 
delle  linee  militari,  6  doganali ,  nei  loro  rapporti  di 
enstodia  e  di  difesa. 

e)  La  iabeUa  delie  distànzfe  dalla  capitale^  ripor* 
tando  qtiella  delle  distanze  dai  capi  luoghi  subalterni 
alle  carte  particolari. 

f)  Giuda)  accertati  sulla  fertilità  maggiore  o  mi- 
nore del  suolo  e  su  i  generi  che  maggiormente  gli 
aono  appropriati. 

» 
§  a.  Z>e<  ragguag^o  generale  in  senso  relativo 
ossia  di  ragion  civile. 

AwertmuL  Questo  ragguaglio  in  senso  relativo  co- 
ttie  deve  esser  esposto?  Nello  stato  connesso  e  conti- 
nuo della  petsona  vivente  malagevole  è  afferrare  un 
capo  filo,  e  ridurre  le  nozioni  ad  alcune  funzioni  ca- 
pitali. Le  cinque  proprietà  però  comprese  in  rela- 
Eione  deHa  ragion  di  stato  e   della  ragion  civile  ap- 


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68? 
pKcato  collettiyamente  ad  una  nasione  sambrana  «ti* 
bire  gli  argomenti  dell' esposizione  competenti  ad  un 
ragguaglio  filosofico-statistico  di  uiia.v  nasione  incin- 
Uta.  Conoscere  tessere  e  il  fare^  ed  il  perchè  di  que* 
sto  essere  e  di  questo  fare  di  un  dato  popolo  ^tan* 
ziato  e  vivente  in  civile  consorzio  forma  lo  spirita 
r  essenza  e  V  indole  dirò  così  metafisica  delle  cavili 
statistiche. 

Ma  siccome  si  mol  conoscere  tutto  questo  per 
poter  fare  o  per  potersi  astenere  dal  fare ,  rimetten* 
dosi  alla  provvidenza  naturale  ,  eoa  noi  dobbiamo 
modellare  la  esposizione  tanto  in  relazione  deUe  eat^ 
genze  umane  quanto  in  relazione  dei  doveri  della 
società.  Qui  una  costante  esperienza  ci  iatruisoe  che 
oltre  il  campo  delle  cinque  proprietà,  gli  uomini,  la 
società  ed  i  governi  non  estendono  la  loro  azione. 
Dunque  possiamo  essere  sicuri  di  abbracciare  tutti  gli 
oggetti  competenti  alle  civili  statistiche. 

Ora  rimane  a  vedere  in  qual  modo  procedere  si 
debba  in  questo  ragguaglio  in  senso  relativo.  -—  Due 
▼iz)  conviene  evitare.  Il  primo  tomnUssione  di  ciò  che 
è  necessario  :  il  secondo  la  posizione  di  ciò  che  non 
compete.  Una  nazione  incivilita  »  non  k  una  popola- 
zione di  Peruviani  primitivi  o  di  Guaranesi  *  ai  quali 
sia  necessario  di  insegnar  tutto  e  distribuire  T  opera 
giornaliera  per  redimerli  dalla  vita  selvaggia.  Dunque 
le  notizie  statistiche  debbono  versare  non  su  una  pe- 
dagogia «civile  masolamente.su  le  cose  di  compe^ 
tenza  sociale. 

Dunque  in  ogpi  uomo,  ,in  ogni  famiglia,  iu  ogni  pri> 
vato  consorzio  dobbiamo  riconoscere    una  data  sfera 


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6j9 

SUA  propria  •  lasciar  loro  il  carico  di  proctmuni  «a 
dato  corredo  di  cogniiioDi  e  di  iBdiutrie  nell^  quali 
tkon  essendo  ad  altri  permesso  uè  di  por  mano  ^  uè 
dovere  di  dar  mano  «  rimangODO  faori  del  dominio 
delle  statistiche.  Io  parlo  di  statistica  ciWfe  e  non  di 
statistica  tecnica  o  pedagogica.  Fu  avTcrtito  di  sopri 
di  non  subordinare  la  statistica  ai  rapporti  fisici  ai* 
soluti  esistenti  in  natura  ma  alle  umane  esigenze* 
Or  qui  cade  una  distinzione  decisiva  per  V  esposiuo- 
ne.  Vi  sono  esigenze  di  ragion  pubblica  ed  esigenze 
di  ragione  privata  per  le  quali  la  potenza  sodale 
prestar  non  deve  fuorché  incolumità  e  sicurezza.  Io 
non  crederò  mai  di  dovere  mangiare,  dormire ,  caro« 
minare  in  una  maniera  regolamentare;  come  neoH 
meno  che  altri  mi  venga  a  preparare  il  mio  pranzo , 
assettare  il  mio  letto  e  pulirmi  la  mia  stanza.  Ciò 
posto  se  parlando  di  un  paese  e  rendendo  conto  di 
quello  che  cade  sotto  ai  sensi  io  dico  per  esempio 
che  in  Asia  si  fa  uso  di  turbanti  e  di  larghe  tunicbei 
io  non  sarò  perciò  obbligato  a  cercare  colla  lanterna 
i  dati  onde  scoprire  le  cause  e  i  modi  di  questo  uso. 
All'opposto  io  cercherò  il  perchè  dello  sbrigliato  re- 
gime e  dello  stato  stazionario  di  quel  paese* 

Taluno  ha  preteso  che  le  statistiche  debbano  ter* 
vire  anche  a  viste  private ,  e  però  che  addurre  si 
debbano  dati  ad  uso  anche  privato.  Intendiamoci 
bene.  Se  mi  parlate  delle  generali  lo  concedo:  se  della 
ernie  io  nego.  Quanto  a  questa  1'  economia  rurale 
privata,  la  manifatturiera,  la  mercantile  possono  essere 
agevolate  coli'  instruzione  ;  ma  non  debbono  formar 
parte  della  statistiche  eirilL  Essa  possono  esser  fatls 


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671 
nella  loro  ipcdalità  ad  uso  di  chi  ot  abbitogna  ma 
entrare  non  possono  in  una  civile  statistica  ad  uso 
del  regime  di  uno  stato.  Perchè  la  miglior  valooea 
si  troTa  nel  dato  paese  dell'  Asia  Minore  dovrà  forse 
Io  statista  insegnare  i  contrassegni  di  questa  valloneat 
Lo  stesso  dicasi  di  qualunque  altra  mercansia.  La- 
sciate che  il  mercante,  il  chimico,  T agronomo  ed  al* 
tri  procurino  le  notisie  relative  alla  loro  professione , 
e  voi  limitatevi  alla  igiene  dvile.  Dove  la  legga 
sociale  esige  d'intervenire  e  dove  e  quando  deve  soc- 
correre ,  o  astenersi ,  ivi  stanno  le  topiche  statistiche. 
Superflua  è  la  ricerca  delle  cose  che  non  ispettano 
al  regime  dello  stato  sia  per  astenersi  sia  per  agire.  ^ 
Improba  ed  impraticabile  è  la  fatica  di  radunare  sia 
le  tracce  delle  cause  naturali  irreparabili,  sia  le  co* 
gnisioni  di  uso  esclusivo  privato*  Lasciate  alle  indu- 
strie private  la  cura  di  instruirsi  e  di  speculare  coma 
i  di  diritto  e  studiatevi  invece  di  notare  i  fatti  del  privato 
predominio,  di  segnare  il  sistema  delle  funzioni  econo- 
miche e  morali  che  non  offendono  la  giustizia  e  non 
minacciano  la  sicurezza,  in  breve  restringetevi  alla 
igiene  dirò  cosi  civile  in  quanto  compete  alla  socialità* 
Con  questi  limiti  di  ragione  ognun  vede  che  la 
mole  sterminata  delle  tavole  enumerative  viene  in 
gran  parte  scemata  e  le  statistiche  vengono  confor- 
mate a  quella  facilità  di  regime  che  forma  il  maggior 
pregio  del  vivere  civile.  Gii  elementi  della  potensa  di 
uno  stato  sono  complessivi;  ne  abbisognano  delle  in- 
finite minuzie  somministrate  dalla  chimica  daOa  geo- 
logia ,  dalla  botanica ,  dalla  idrometria  ecc.  er^  Pre- 
messe queste  avvertenze  passo  a  indicare  a  modo  di 


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688 

esempio  che  cosa  esporre  si  ()ebba  circa  la  propricià 

personale  e  parte  della  reale. 

B.  Ragguaglio  circa  la  proprietà'  personale.  **  Nd 
ragguaglio  io  senso  assoluto  sarà  già  stato  esposto 
tutto  l'insieme  del  personale  del  popolo  distinto  nei 
suoi  ceti  e  nelie  sue  professioni:  Ora  non  si  tratta 
di  Tedere  fuorché  le  ciecostaiizb  che  riguaadano  la 
proprietà  personale.  Dirci  dunque  dere  lo  statista  se  in 
quella  nazione  si  Terifichino  o  no  e  ;fino  a  qual  se- 
gno. E  pere  dirà 

I.  Se  nello  stato  personale  civile  esista  parità  tra 
privati  o  se  pure  tì  sia  schiavitii  o  servitù  di  per^ 
sona  a  persona ,  di  persona  a  cose  ,  o  di  persona  a 
territorio  ^  di  persona  ad  officina. 

IL  Se  1  incolumità  personale  sia  abitualmente  di* 
fesa  sì  per  legge  che  per  pratica  e  quindi  renderà 
conto  dei  relativi  delitti  che  nel  corso  di  trent'  anni 
avvennero  e  della  vigilanza  e  delle  pene. 

in.  Come  venga  operato  dal  pubblico  nei  casi  di 
miseria  di  infermità  di  epidemie  e  di  altri  infortuni 
personali  e  però  quale  sia  il  sistema  sanitario  marìt* 
timo  e  continentale  e  quali  i  soccorsi  di  altro  ge- 
nere (i). 

IV.  Come  venga  antivenuto  ai  plagi,  alle  reclusioni 
per  titoli  simulati  di  paizia,  o  per  arbitrar)  atti  prì* 
vati:  o  per  seduzioni ,  o  per  violenze  alla  libertà ,  al 
pudore  o  per  farsi  giustizia  da  se  ecc. 


(i  )  A  questo  articolo  servir  'possono  le  Rubriche  registrate 
•otto  il  IV  Ramo  della  Sezione  II  intitolata  delle  persona 
nella  sop^a  esposta  Taùella  degli  annuarj  siaùsùeL 


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689 

V.  Cotttm  U  proc^uft  aeUe  quali  tien  colpita,  la 
ptnoDa  giano  accertate  e  aaotrii^te»  • 

VI.  Còme,  il  servigio  mUkars  «ia  ordinatei»  «Uscipli* 
nato  ed  eseguito  in  relaaione  all'  arruolamento,  e  ai 
Tinooli  pcrsopialL 

VII.  Come  in. panato  b  verificaronp  le  condiiioni 
arca  gli  articoli  antecedeati  e  perclie  ia  caao  «asi  cao* 
giato. 

CL  Raggiut^  arca'  la  proprietà  teak.  ^-*  Primo 
oggetto  beni  immobili. 

Ommeaso  tutto  ciò  che  appartieBe  alla  geografia 
finca ,  ed  alia  runile  economia,  lo  statista  restringere 
si  deve  ai  soli  articoli  riguardanti  la  direzione  legitti- 
ma  moderatrice  e  correttrioe.  Incominoierà  dunque 
lo  statista  dall'  esporre  le  citcostanse  dei  beni  immo* 
biliari  e  dirà. 

ideilo  ^taio  del  dominio  degli  stabili. 

L  Come  siano  ripartiti  e  posseduti  i  beni  stabili 
tanto  in  ragione  di  estensione  quanto  in  ragione  di 
godimento  (i). 


(i)  Un  esempio  di  godimento  parteggiato ,  e  quindi  di  do* 
minio  iatslneiitc  dispeno  ai  può  vedere  nelU  Sicilia,  come  fa 
aoceanato  negli  Annali  di  Stalistioa,  toI.  XIX  p.  91*  Per  lo  con- 
trario il  aiatema  emfiteutico,  conaiderato  come  proceaao  di  tran* 
sisione  fra  la  sopraTTsauta  bar^ie  e  la  moderna  rìviltà  enro- 
pea  f  merita  in  maaaima  F  attenxione  dello  Statiala.  Cenni  fug- 
gitivi ne  (bruno  dati  nei  detti  Annali»  CV.  voi.  XXI  pag.  ia3y 
ma  sopra  tutte  merita  di  eater  letto  il  libr»  del  fig.  avroea^ 
Filoso/,  della  StoL^  voL  IF.  44 


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6go 

'■  ir.  Quanta  parte  nt  rimaDga  al  privato  eommerao^ 

e  quanta  al  demanio  pttbbliao^  allecomiiiiìy  atte  diicae, 

8&^  oorporanoni,  e  agli  stafaiiiEbenti  pubblid  di  ogni 

genere* 

III.  Se  esìstono  vìncoli  di  reversioni ,  di  retratto 
di  sastitnuoni ,  di  ammorliEtaeioni ,  ed  altri  simili, 
e  sa  le  corporaaionf,  i  comoai ,  gli  stabilimenti  pub- 
blici possano  acquistare  o  alienare  stabili  senza  perr 
.messò  della  pubbliioiar' autorità.  Se  il  possessore  affina- 
care  si  possa. 

IV,  Come  i  potscàd  quanto  al  tìtolo  quanto  al  tem- 
po e  quanto  alla  facoltà  di  amministrare  siano  asai- 
curoti,  e  quale  sia  la  quòta  legittima  agli  eredi  neoes* 
sarj»  e  se  inasch)  e  femmine  egualmente  saccedano  (i)^ 
'  y.  Quale  sia  il  «istèma  della  notificasiooe  dei  pas* 
saggi  degli  stabili  e  delle  ipoteche,  e  delle  alienasioni 
forzate, 

VI.  Se  e  come  siano  abilitati  gli  stranierì  ad  acqui- 
stare beni  stabili. 

VII.  Se  esista  imposta  prediale.  Come  sia  fondata 
e  ripartita.  Quale  ne  sia  il  maximum  fissato  per  si- 
stema. Come  ed  in  quali  specie  venga  esatta.  Se  ohre 


GmoLAMO  Pocci,  toscano,  intitolato  Saggio  di  un  Trattalo 
teorico  pratico  sul  sistema  Ìit>ellare  secondo  la  Legislanone  e 
Giurisprudenza  Toscana,  Fircttzc  1829  nella  Tipogra6a  Bon- 
dnccìaDa. 

(1)  Senza  la  itabile  proprietà  o  la  quasi  prsprìeià  à  tvmpo 
iixleOnilo  e  trasmissibile  ad  eredi  o  a  cbi  piace  in  vita  11  gran 
nxltòré  o  ^enK'nfo  ddla  vita  civile  è  ammortito  né  la  ronpa- 
gaia  «oftsisle;  (V.  gii  AumK  di  SUtittica  Voi.  XXII  p.  64  a  67X 


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<9» 

(Sh  etittano  decìine,  omii  ttgnorìK  ed  altre  prettazioni 
8Ì0iU'»  e  ar  dà  esse  si  possano  affiràocare  i  fondi. 

Vili.  Come  si  proceda  in  caso  di  vacanza  per  di* 
fttto  di  suocessibiU,  e  se  U  fisco  incorpora  e  ridene 
o  se  pure  npone  in  comtaiepeio  Ubero  gli  stabili  de* 
iFoluti^  Se  oltre  la  detta  defolusione  ne  esista  akuna 
penale* 

IX.  Quale  da  una  generatone  in  qua,  sia  staio 
ii  movimento  degli  stabilii  ossia  il  passaggio  dei  pos« 
sessi  f  e  quali  ne  furono  i  rispettivi  precai  seooiido  la 
loro  posizione  qualità  e  vincolL  .    . 

X.  Se\  dove  e  fino  a  qual  segno  stano  siata  iniro* 
dotte  o  migliorate  le  vie  onde  condurre  ed  esportare 
ciò  che  occorre  per  la  coltura  e  lo  spaccio,  dei.. pror 
dotti  fondiari  :  quali  i  prediali  servigi  e  i- riguardi  <  dei 
fondi  contigui.  .,**..., 

XI.  Dove  e  fino  a  qual  segno  siasi  tratto  profitto 
dalle  acque  per  irrigazioni»  per  macinare,  per  mov«ro 
opìficj  y  e  per  altri  osi  ^  quale  sia  il  sistema  dei  (Ser* 
vigi  delle  dette  acque  sussidiate  dalle  leggi:  e  qttaie 
ne'  diversi  tempi  sia  stato  il  prezzo  di  dette  acque 

XII.  Se  e  dove  esistano  consorz]  per  ,V  uso  dello 
acque  e  per  bonificazìoui  di  terreni  :  come  siaoo.  oo-* 
stituiti,  come  regolati  :  come  procedano  nei  casi  con- 
tenziosi fra  i  consorti  (i). 


.  (t)  Giroa  qvtttV  ultimo  patito  merìtt  di  eis^e  citiàto  come' 
etemplare  P  oso  di  Valenza  in  Upagna  fondato  al  tempo  de| 
dominio  dei  Mori  e  mantenuto  fina  al  di  d^  oggi  >  dék  qpdf 
rtM  conta  nella  mia  opera  deUa  condotta,  delle  aoquf^  tal*  V» 
pag.  33o«  Blilanoy  tipografia  di  Commercio  ,  1894*  %  .  -  « 


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«9* 

Dello  sialo  deltè  rèndite  de^  staUU 
€  degli  agenti  che  vi  concorrono  o  si  aUmversano. 

Qui  si  compreiftdoQO  tanto  ì  raccolti  quanto  le  ma* 
lene  prime  aomministrate  dal  suolo  di  una  naxione 
che  ne  abbisogna.  Gò  che  serve  a  semplice  deiiùa 
▼a  riferito  altrove  ^ome  mera  curiosittu  Espor  duO' 
que  deve  lo  statista  in  questo  quadro  generale  in  senso 
relativoi 

I.  La  quantità  ad  anno  medio  preso  sopra  3e  anni 
delle  materie  alimentarie  pi*odotte  del  suolo. 

II.  Dire  quale  nel  periodo  di  treot'anni,  aia  stato  il 
presxo  medio  di  dette  materie  alimentane. 

.  III.  Dire  come  vengano  praticamente  calcolati  gli 
infortuni  per  istabilire  la  quantità  approssimativa  an* 
nuale  di  dette  materie  alimentarie. 

IV*  Dire  M  il  paese  abitualmente  supplisca  alla  sua 
susfistenca  traendo  parte  delle  dette  materìe  daU'  e- 
stero  ed  in  quali  specie  e  quantità  media  nel  corso 
di  3o  anni  e  che  cosa  dia  in  concambia 

V.  Dire  lo  stato  economieo  iofluenle  dei  produttori 
sia  padroni ,  sia  lavoratori,  e  però  se  il  passaggio  dal 
commercio  alla  possidenza  stabile,  sia  libero  a  tutti  (i); 


0)  Onde  comprendere  tatta  V  importanst  dod  solo 
mica  ma  eziandio  morale  della  connessione  e  del  libero  pas* 
saggio  del  commercio  alla  possidensa  e  viceversa  lo  prego  il 
lettore  a  leggere  le  pagine  ii3|  ii4>  itS,  ia5,  136,  iSs* 
1 33»  1)7  del  VoL  XX  degli  Annali  di  Statistica.  RacoogliCBde  le 
confctoai  risulta  che  il  cemneme  di  vera  ragien  sociale  deve 


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693^ 
MT  il  coltiTatore  abbia  speraoca  di  migUoi'are_  ptii 
produoendo,  o  se  «ìa  bmltalo  a  tenaÌDe  fissa  Se 
una  certa  industria  mamifiitturìera  sei  mesi  di  mi* 
uore  o  niun  lavoro  agrario  sia  esercitata  dai  campa* 
gniìoli  (i). 


L  Sj^raanto  ndU  sua  mcita  •  nelU  tos  vits. 

II.  Liberamente  camummkatìi^  e  trmffiuwo  colle  pOMtdcau 
•libile  arincolete  e  coli''  indastria* 

III.  Pienemeote  «uncurtuo  teifM  perzielllà  e  eense  ioge» 
ìvnse  regoUmentarì. 

IV.  lateramente  ammoMo  da  oaa  buona  coaeienze. 

V.  Solennemente  diicutso  io  oontraddiiorio  e  pwbhlìco 
giadisio  eolie  pretese  dei  poswdenU ,  degli  induttriantii  e  det 
IttasioDSffi* 

Secondo  queste  dnqae  rubriche  cercar  si  dere  dello  stato 
positÌTo  del  commercio  di  un  popolo  in  tutte  le  professioni. 
La  cifra  cieca  dei  prodotti  Tale  assai  poco. 

(i)  A  spiegasiooe  ulteriore  si  può  Tederò  quanto  sulla  Pop- 
lonia  espose  il  sig.  Jtu!ob  al  Gomitato  di  commerdo  del  con- 
siglio priTato  del  Re  d^  Inghilterra  nel  suo  primo  Aagguaglio 
soUo  stato  deir  agricoltura  nel  settentrione  delP  Europa  nel- 
V  anno  tSaS  j  riportato  negli  Annali  di  Agricoltura  toI.  V^ 
pag.  aij. 

Noi  -CI  contentiamo  di  estrarre  quanto  segue  t 

t.^  L^  autore  espone  ohe  V  acquisto  delle  terre  è  libero  ad 
ogni  classe  di  persone  trann»  gU  Ebrei\  ma  soggiunge  che  gU 
Ebrei  sono  quasi  i  moU  capUaiiMii  del  paese.  I  manifatturieri 
poi  e  gli  artigiani  quasi  tutti  di  Alemagna  t  i  negozianti  e  i 
banchieri  quasi  tutti  Ebrei. 

S.*  Nota  che  la  tersa  parte  del  terreno  aratiro  giace  sem- 
pre infrottoosai  nota  la  aearsessa  di  bestiame  per  fiur  eonci- 
me  e  certe  abitudini  Tecchie. 

h^  Gonchiode  dieendo  •  Da  questi  pochi  esani ,  ehiare  si 


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«9* 

VI.  Dira  a  precKO  medio  delle  aAttante  delle 
iftgDe  nel  corto  di  trent'  anni  distinguendo  i  fondi 
nelle  rispettive  classi  a  grani,  a  Tigne,  aprati,  abo* 
sebi  in  pianura,  in  collina,  in  montagna. 

VII.  Dire  le  giornate  di  non  lavoro  per  feste  r^- 


•  vede  quale  debba  esaere  in  Polonia  lo  stato  ddragriooltara 
m  affidato  a  persone  ignoranti ,  aocidioae  e  cbe  non  banno  i 
m  messi  opportuni.  Il  peggio  ai  e  cbe  mancano  i  cÈffàaU  n** 
m  ewsofj  d  miglioramento  cbo  se  ne  voleste  intraprenderà. 
n  Molto  ristretta  é  la  elasse  dei  fitta) uoH  cbe  abbiano  un  ea> 
m  pitale  disponibile,  Ì  fondi  sono  caricati  di  tante  ipotecbe .  .  • 

•  Pocbiisimo  è  il  metallo  coniato  t  manca  albtto  la  carta  mo- 

•  netata  e  ogni  altro  segno  rappresentativo,  e  quindi  il  valora 
a»  dei  prodotti  indigeni  é  basso,  e  quello  dei  Ibrestieri elevatosi' 

Quante  lesioni  sorgono  da  questo  esempio!  Una  dimassiaui 
Ibndaroentalc  si  è  quella  della  necessaria  connessione  e  tra- 
sfusione dei  lucri  del  commercio  per  avvivare  V  agricoltura , 
onde  la  possidenza  stabile  formi  il  ponto  di  movimento ,  e 
qudlo  di  riposo  dello  stato.  Allora  la  metà  della  terra  non 
deve  fare  scorta  air  altra  metà  ,  ne  possiamo  temere  un  no* 
eivo  sminuzzamento  di  possessi  stabili ,  perocdiè  se  da  una 
parte  si  sminuzsano  dall'altra  si  condensano  passando  ìn*niani 
che  li  fecondano  e  gli  migliorano.  (V.  gli  Ann,  di  Stat.',  v.  XV, 
pag.  a48  a  257).  Ma  il  commercio  di  cui  parlo  non  è  un  com- 
mercio in  dworzio  come  quello  della  Polonia,  ma  un  commercio 
consociato ,  immedesimato,  accomunato  che  abbia  il  suo  libero 
slancio  nelle  giuste  ed  assicurate  aspettative.  Fra  lo  stato  ael- 
vaggio  e  quello  di  buona  fratellanza  non  vi  è  mezzo  ragione- 
vole. Nella  Polonia  il  varco  di  comunicazione  e  di  soccorso 
fra  P  agricoltura  ed  il  commercio,  è  intercettato  colP  inabili- 
tazione degli  ebrei  padroni  dei  capitali  ad  acquistare  beni  alo- 
bili,  e  però  la  nazione  porta  la  pena  di  questa  impolitica  \ 


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6^ 
giost  e  citili  e  coùie  per  solito  vei^à  impicgàUi  la 
giornata. 

Vili.  Dire  dove  e  quando  e  su  quali  cose  sono 
più  frequenti  i  furti  e  i  danni  di  campagna;  e  quali 
guarentigie  e  difese  sia  pubbliche,  sia  private  vengano 
poste  in  opera. 

IX,  Dire  come  vengano  dai  padroni  bonificate  le 
perdite  fiitte  dai  fitt^uoli  e  dai  coloni  parsiarj  per 
infortuni  agrarj. 

X.  Dire  se  si  usino  privilagj  pubblici  (  come  per 
esempio  in  Inghilterra  )  a  fevore  dei  cereali ,  o  se  pure 
la  concorrenza  tanto  intema  quanto  eslema  sia  la- 
sciata libera.  (Vedi  gli  Annali  di  Statistica,  voL  XX, 
pag.  i33,  i34). 

(joicHivsioin. 

Onde  esaurirà  a  dovere  T  esposizione  riguardante 
io  staio  deUe  rendite  degU  stàbUi,  e  gli  agenti  che 
vi  concorrono  io  dovrei  soggiungere  altri  articoli  da 
annotarsi  nella  carta  generale  di  un  paese  in  senso 
reìadvo.  Ma  io  ho  dovuto  ricordarmi  dei  limiti  da 
rispettare  e  del  proposito  del  mio  lavoro.  Questo  prò» 
posito  che  stavami  a  cuore  consisteva  nel  far  sentire. 
V  indole  e  i  caratteri  dìstintìsd  della  statistica  civile 
magistrale  y  e  delle  vedute  e  dei  procedimenti  di  lei^ 
Dicasi  pure  se  si  vuole  che  questa  è  una  specie  par- 
ticolare di  statistica:  ma  essa  sarà  sempre  la  piik  ri- 
cercata ;  essa  sarà  sempre  quella  che  per  antonoma- 
sia viene  disegnata  col  nome  di  statistica;  quella  che 
viene  invocata  da  ogni  amministrazion  pubblica   che 


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«96 

soia  di  essere  iUaminata  onde  toprattutto  non 
mettere  errori  e  correggere  i    passati  ;    quefla   final- 
mente  che  è  la  più  necesffeirNi  e  ia  meno  conosciuta. 

In  conseguenza  di  ifuesti  motivi,  sebbeiie  trattando 
delle  massime  dell*  ordinamento  non  dovessi  discenderò 
alle  date  specificazioni  ^  benché  dopo  aver  indicate  le 
norme  generali,  fossi  dispensato  dal  produrre  articoli 
particolari ,  ciò  non  ostante  tono  trascorso  ad  alcano 
dei  medesimi  onde  con  esempio  mostrare  con  quali 
punti  di  Tìsta  si  debbono  a  mio  parere  assumere  ed 
esporre  le  cibili  statistiche. 

Forse  molti  avrebbero  bramato  che  io  aressi  pro- 
seguito questo  articolato  Urroro  ^nto  sul  rimanente 
della  proprietà  reale  f"  nella  quale  stanno  indiftttse  le 
parti  dell'industria^  e  del  commercio  e  la  reciproca 
.connessione  trasfusione  e^  asiooe  colla  stabile  possi- 
denza ) ,  quanto  sulla  proprietà  morale ,  e  su  quelle 
di  stato  domestico  e  di  stato  civile,  malgrado  che  que- 
ste tre  ultime  siano  meno  complesse  e  malgrado  dò 
che  esposi  nel  concepimento.  Ma  io  mi  permetto  di 
osservare  che  non  avrei  potuto  proseguire  fuorché  a» 
lavoro  puramente  ipotetico ,  per  sé  infinito.  Non  ai 
pub  ben  fare  che  con  una  sola  maniera  ;  all'  opposto 
si  può  peccare  con  infinite.  Ora  é  certo  ohe  nelle 
statistiche  civili  importa  di  rilevare  questi  peccali  e 
rilevarli  in  quel  dato  paese  perchè  spesso  sono  par« 
ticolarì  a  quel  paese  e  non  si  riscontrano  in  un  altvo. 
Serva  di  esempio  qnello  della  Polonia  citato  pooo  fa 
in  nota  ,  non  verificabile  in  altre  parti  più  mciTilite. 
Come  fiirlt  entrare  in  un  modello  teorico  generale  t 
Ma  dall'  altra  parte  importa  di  Tcdere  questi   peccali 


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^97 
mHH  loro  atiotte  eonarela-e  pratica  onde  anatrarne  l 
maH  «Seni  e  ftr  nsailara  Ja  fan»  urtoisiUiìle  d«H*of*. 
dnanomaie  racoomaadato.  daUa  ife^ia.  L''eloi}uca(zà* 
dei  flitti  oaii  f«6  •  essere  rìlmltala:  quando  essa  con* 
suona  coRà  teoria  questa  diviene  irrtfragabìle. 
'  Disse.  EotUmMc  «he  lo  spkito.  umano  non ,  ^nge*. 
ar  qoilìdia  cosa*  dì  <  ragionevole  se   non   dopo  di  aven 
esanrilo  .tutte  le  sdècohèsse  inmtegiaabili.i  Ciò  iche* 
#biffefse£fe   disse  delle  oogniaion,   si  pnò  afierasar^* 
quasi  appuatmo^  non  delle  lendenie  delle  fonti,  >ttia 
delle  ftttìflle  taro  oedinaateOé  I/i^rrata  e  Finteiape-t 
ranta  onmita'  di    potere  doveUeto'  per  hmgbi: tempo» 
pre^etitére  lesioni  disastrose»  e.  il  flagello  dell' erdind 
naturale  dovette  fame  avvertire. la-  trisliaia;  La  raeoolt» 
delle  dolorose  traduEioni^-  se  attrista  la  memoria^' riesce 
in  te  stessa  infinitamente  praBssaa  per  lajpóisteritli  e* 
per  quelle  genti  .coataaspomnee*  ohe  già  passarono-' per' 
il  crogiuolo  delle  sventure.  Esse  servono  a  queste  di 
lesione  certa    onde    attenersi   ad    institusioni  sanzio- 
nate dalla  sperieuza»   Ecco    il   frutto    che  nello  stato 
delle  cose  del    mondo    ritrar  si    può  dalle  statistiche 
civili  estese  a  dovere. 

Ma  questo  frutto  prestare  non  si  può  che  col  po- 
sitivo. Dunque,  assegnato  il  metodo  d'osservare,  non 
sì  può  in  teorìa  più  oltre  utilmente  progredire.  Li- 
mitato così  alla  teorica  avrei  dovuto  forse  parlare  del 
come  vadano  estese  le  carte  particolari  dei  diversi 
circondai]  dello  Stato.  Ma  io  me  ne  dispenso  perchè 
in  queste  carte  particolari,  il  metodo  è  il  medesimo 
di  quello  della  generale  tranne  T  articolo  delle  corri- 
spondenze colla  sede  del  governo.  Io  parlo  del  meto- 

Filosof.  della  Stai.,  vo/.  IF.  44* 


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6c)S 

do  e  tio«  deHe  partitohriitt  ecmomidie  morali  e  po- 
litkclie  ffdUi  qwK  sni  rittarchewole.  i.*^  Ia  un*»* 
deUtt  TendiU  la  90*  4obt  bottega  dt  nicrd  ch«  n«Ue 
grandi  dita  teovuBSt  *«»4  ^-^  *»  coiMÌ4ciit»iooe  mag- 
giore della  gjwadl  «aa*»iocha,  •  dcgU  eQ<*wia*tki  , 
3.*  OH  pi^  rigida  BÌgoaodU^  agli  mi  ««mmhì  ,  4*  »« 
nnggior  aMudiaa  locale^  «&  Non  >arlo-  fi»MN*wta 
dtUa  lacEa.  péthtr  die  lolitolaL  Camclusiotm  pevoachi 
quanto  eice.  d^Uà^  sfieaa  puonnealà  stot iaa  par  xanara 
nella  Bkm&m  a  acUiri  palitioat  a  it*  altMMla  fiipr  dei 
poéliMcièsair  non  pqtrabha  Aurcfaè)  vagainMtair^M^^ 
aa«  Manabmbbe  dna^aa;  «cb'eaur  dcL  datuA»  frullo- 
EoGOi»  fttindt  Bimteti.  ai  netodaL  Dioa*^r  altffo  che 
par  appliaare  pvoaduahieiite  quesfa»  oletaép  ^  ppsULva 
ai  etìgoao  nomini  ohe  si^pÌBOOi  dafta  coiar  4if  Stalo  i 
i|uali  naU'alte^  ^»  knnf .  adiamt.  aon  tarò  «Mie 
lagatola  a  vinTeoira  nel  paatip.inaiaiUU. 


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699 


INDICE 

DKLU  ttlTBRIB  GONTINUTE  IN  QUX8T0  TOLUMK. 


PARTE    SESTA 

Autorità^  o  sìa  pubbuca  toRrEOUAifZA. 

Articolo  Primo 

L^uenza  de^  elementi  tapogrqfid  sulla  pubblica 
autorità pag.      3 

Articolo  Secondo. 

Staio  deW  oui&ritìL 

Gap.  L  Origme  deW  autorità n      6 

IL  AnaUsi  del  modo  con  ad  si  forpumo  le 

leggi •    *    ...    I»     IO 

III.  Sintomi  generali  ^amnumstnaione  pub* 
bUca  più  o  meno  buona ,  piìà  o  meno  cattù^a^ 
gMobmque  siala  forma  delTautorità  dondnantet^     i  j 

Arficolo  Terso* 

Lavori  dette  autorUà. 

Gap.  L  Dirigere »    4^ 


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yoo 

Cap.  II.  Reprimere  ^  accidenti  funesti  e  scemarne 

il  danno pag.  4^ 

III.  Reprimere  i  delitti'i  i.'  Polizia  .    .     »  5t 

IV*  Reprimere  i  delitti:  a.^  Forza  armatan  SS 

V.  Soccorrere »  74 

VI.  Giudicare i»    88 

VII.  Ricompensare. »  io5 

VIIL  Esigere »     ivi 

IX.  Pagare m  129 

§  t.  Modi  di  pagamento   ....    »     ivi 

2.  Specie  e  quantità  di  pagamenti  m   i3a 

3.  Ordine  ne*  pagamenti    »    •    .    »  189 

Influenza  degli  elementi  topografici 
sulle  ahiludini. 

Cap.  I.  Influenza  sulle  abitudini  intellettuali,    n  1^1 

IL  Influenza  degli  elementi  topografici   sulle 

abitudini  economiche  . .  •    .  ••    ».    .    .    •  i5i 

Alloggio  {influenza  ecc.  sulP)     .     .     »  ivi 

'Cenno  sul  bisogno  di  combustìbile  .     j»  167 

yitto  fprodttìùone^   conservazione  ^  '  bi- 

togno)    ...;.'     :     ;     ;     ;     j»  170 

Abiti. »  176 

Comodi  e  ùicomodi  \  ' »  178 

Piaceri   .........,*>  i8d 

Cap.  III.  Influenza  degli  elementi  topografici  sulle 

abitudini  moralL "193 

$  I.  Montofftce  agg^éoni .    .     .    »  ivi 

2.  Deserti  e  aggressioni.     .     .     .     »  196 

3.  /so/c  e  aggressiorù    .     .     .     .     »  198 


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jroi 

§  4*.  Confini  €  H>ntrahiandi  cUre  aUri 

delitti  .     .    •    r    •    •    •    pag.  101 

5.  Montafine  e  independentOf  fieroBZOt 

corano  e  simiU  affeziom    •    »  so3 

6.  Isole  e  indipendenza,  ^res^za,  co* 

raggio  e  simili  affezioni  »    •    *  so6 
7*  Deserti  e  indqfendenaM ,  fierezza^ 
coraggio  e  simili  affezioni    •    »  107 
Cap.  IV*  Continuazione  dello  stesso  argomento. 
Influenza  degli  elementi  topografici  sulle  abi* 
tudini  morali    •••    ^    ••••..    »  109 

Artioolo  Seconda 

Stato  delle  abitudini 


Gap.  I.  A  quali  usi  amministrativi  serva   la  co* 


piizione  dello  stato  delle  abitudini   ,    , 
S  I,  Abitudini  intellettuali.    .    , 
)•  Abitudini  economiche.    •    . 
3.  Abitudini  momU  ... 

,    .    »  117 
•    »     ìtì 

.       .      »       ÌTÌ 

Abitudini  intellettuali.    . 
▲rtioolo  Primo. 

,    .    •  a34 

Sintomi  d?  ignoranza. 


§  t.  Mancanza  di  idee.    .    . 
%.  Falsità  d  idee  «    *    •    . 
3.  Estensione  ddtifpwranza 
^.  Forza  Jt^ltiffu^ranza.    . 


m     ÌTÌ 

*  a49 


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J9% 

Ar6coio  Sttfondo* 

Siniami  A  àdenaui p«g.  a56 

§  1.  Scuole  primùwe •  ^7 

a.  Stampa  ed  arti  relative.    .     .    •  2160 
3.  .Continuazione  deUo   stesso  argo- 
mento   •    .    »  ^67 

4«  Giornali  e  simili  opere  periodiche  é  269 
5.  Scuole   scientifiche  ,    unòfersiià  e 

^  simiti »  «77 

6»  Biblioteche  e  simiti  centri  d^  istruì 

zione  muta *  •    »  ^80 

Stato  delle  abituitini  eeonomiehem  a84 

Artìcolo  Primo. 

Attùrìtà  o  indolenza. 

.  §  i.  Misure  generàlL    .    .    •    ^    •    »    m 
a.  Osservazioni  spedati*     •     .     .    »  286 

Articolo  Secondo. 

Previsioni  o  imprevisioni  nel   consumare  .     .     n  19} 

§  1.  Sintomi   di  previsione  o  imprevi- 

.     .    sione •...*•  agS 

a.  Jforma  per  determinare  f  esten- 
sione e  l'intensità  de^  gusti  e  i 
relativi  consumi,    ....    »  3oo 


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\ 


70S 
▲rtfcalo  Teno. 

'BiiuUatis  oàsia  povertà  o  rJbcfte»s4. 

$  t.  Sintomi  di  povertà    •     .    •    pag.  3o8 
3.  Sintomi  di  riechezta.    •     »    •     »  3a6 
Csif.  y*  tSbito  «fette  abitudini  morali  .    »    •    »-  55o 
^  I.  Anomalie  del  senùmenio  di  famiglia»  354 
3,  Sintowd diaffezione verso i smtomif9  SSj 
3.  ife  Vaumento  deffi  esposti  annunci 
aumento   d  immoralità  e  quùuB 
diminuzione  nel  sentimento  di  fa' 
miglia  ••.•••••    li  358 
4*  Anomalie   nel  seniimento   di  for 

n^i^ia ...»  36o 

5«  Anomalie  nel  seniimento  della  pro- 
fessione      »  363 

6.  Anomalie  nel  sentimento  della  pa^^ 

ina »  369 

7.  Anomalie  nel  sentimento   d?  uma^ 

nità n  371 

8.  Anomalie  nel  sentimento  della  giu' 

stizia «  375 

Gap.  VI.  Continuazione  dello   stesso    argomento* 
Suiddf  e  pazzie •  383 

Articolo  Terzo. 

Influenza  delle  opinioni ,  delle ^le^j  de'  g0i*emi^ 
ossia  delle  cause  morali  sulle  abitudini 

Gap.  L  Influenza  delle  cause  morali  sulle  abitu^ 
dini  inteUettuaU. »  385 


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7o4' 

Gap.  IL  Influenza  JkUé  eaan  morali  tutte  abitu- 
dini economiche ■ .    .    •    pag.  3gj 

Biastunto  delPinfiuenza  dette  fatse  abi^ 
tudini  intetl^ioati  sulla  produzione , 
.    circohahne  e  consumo  dette  ricchezze^  ^\Z 
III.  Jr^uensta  delle  eause  moraU  sulle  obi» 
ìudiid  morali    •.••••••••»  4i8 

Tonale  sinottici^  della  Statìstica    .    »  44^ 
Tonala  sinottica  delle  parti  e  de/fi.  og- 
getti detta  Statistica »  4^i 

Cause  inteme  ed  esteme,  fisiche  e  nuh 
rati  detto  stato  delle  naùoni  •    •    »  5oi 


FiRB  dell' Ihdics 

PBM    FlLOSOnA    DBLLA    StITISTICA. 


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7o5 
Qpwnom  9€U''0]U)inamevto  dszxs  Statistichx 

GIANDOMEIDCO  ROMAGNOSL 


I.  QiTKstiomi  — -  Sotto  il  noma  dì  slatiitioa  in  g»> 

aerale  cbe  cosa  ai  voola  ooflaunamante  ti* 
gaificareT  —  Risposta  •*-  L  espilazióne  dei 
modi  di  essere  e  delie  produzioni  interest 
santi  delle  cose  e  de^  uomini  presso  di  un 
dato  popolo pag.  549 

II.  QuBSTioirs  —  Qaal  è  il  gemere  di  notine  alle 

quali  si  suole  in  oggi  per  antonomasia  ap* 
plicare  il  nome  di  statistica  T  —  Risposta  •— 
Quelle  che  si  riferiscono  allo  stato  econo-^ 
mico  morale  e  politico  di  un  dato  popolo 
stabilmente  fissato  in  un  dato  territorio  e 
convivente  in  civile  colleganza        •     •     .     i>  553 

III.  Questione  ^^  Assunto  il  divisamento  di  com- 
pendiare una  STATISTICA  ccYOS  j  quali  sono 
le  operazioni  necessarie  per  formarla  a  do* 
vere?  —  Risposta  —  A  quattro  principali 
ridur  si  possono  queste  operazioni  j  cioè  — 
I  .•  //  concepimento,  —  a.*  L'informazione  — 

3.*  L'esposizione  —  4*^  ^  conclusioni .  »  555 
tv.  QuEftTioiTE  — *  A  che  servir  debbono  le  stati- 
stiche civili  T —  Risposta  -—  Esse  servir  deb" 
Bono  immediatamente  di  lume  per  conoscere 
con  pienexa  »  e  per  apre  con  sicurezza  in 
ogni  parte  della  pubblica  ommimstrazionM  n  SS% 


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9o6 

V.  QoBsnoHi  -—  Posta  k    dettinasione    uhima 

delle  civili  statistiche»  quale  sarà  Videa 
che  servir  dovrà  di  nàxto  pieno»  di  criterio 
sicurd  e  di  norma  prflltiea  ;  o  per  dirlo  al* 
trìmenti ,  di  voziohb  dikittricb  per  ben  ri- 
cercare ?  —  Risposta  —  V  idea  di  uno  Star 
to.pùlitìoaMcnU  fortfi,^.{^^te^Sgi4ta  con  pati 
i  costumavi  della»  poietfa^  ,  e  UxUt^ggiat^  in 
tutti  i  periodi  della  vita-  degfi' stati    •    pag.  559 

VI.  QmsTiòHB  '—  L' idea  delle  fonte  produttive 
di  uno  stato  può  forsB  s^r-yir:e  di  nozione 
direttrice  delle  civili  statistiche?-— AùpoJta  — 
Quando  là  fone  prodtfttiv^  siano  giudicate 
eoa  tutte  le  loro  condiftipnf  [cospiranti  al- 
Pukìmo  effetto  della  potenza  nazionale  »  esse 
si  possono  tusumere  come  indicatin^e  della 
causa  principale •dit.^ue^/:^^  potenza  sia  per 
affermare  ,  sia  per. negare  o  in  tutto   o    in 

.  '    parte  P  esistenza  di  questa  causa      •     .    »  564 

VII.  QussTiOKB  --r  Nello  sci*itto  del  sig.  Say  in 
cui  si  tratta  deli'  oggetto  :e  dell'  utilità  delle 
statistiche,  che  cosa  rileviamo  noi  ?  —  Rispo^ 


sta  —  Sette  Capi  di  difetto      . 

.    .    .    -  583 

I.  Prova  del  primo  capo  .     • 

.    .    .    •  587 

II.  Prova  del  secondo  capo  . 

.    .    .    -  589 

HI;  Prova  del  terzo  capo    .     . 

.^   .     j»  593 

-  .  IV-  Prova  del  quinto  capo  .. 

.    .    .    *  601 

V.  Prova  del  quinto  ct^    • 

.  ,.  ..    »  6o5 

VI.  Prova,  del  sesto  capo.    .     , 

.      .       i»    6l3 

VII.  Prova  del  settimo  capo.    . 

,    •    »  618 

.    .    »  63S 

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9fùJ 

Vili,    QuMTioim   r^  Quali    CMert  doTraimo    le 
parli  di  una  statistica  plenaria ,  e  come  do- 
rranno essere  riferite?  -^  Xspostà  r^  Tre 
grandi  parti  dovrà  comprendere^  cfòè-*—  i.  /n- 
troduzione.  !2.  Il  ra^uagUo*  3.  Le    eùnven* 
zioni,  —  ta  prima  deve    essere,'  'Una  cc^ 
chiata^  direm  così^  rettrospettiva  esprimente 
solamente  risultamend  generali  La'  sóconda 
deve  per  via  di    trascelle  notizie  esprimere 
lo  stato  attuale  economico  morale  e  politico 
di  una  nazione  y  seguendo  non  la  '  classifica' 
zione  caratteristica  delle .  cose ,  ma    le  :  loro 
funzioni  utili.  La    terza  analmente  >  nacco^ 
gUendo  le  risultanze   comuni^    e.  riferendole 
allo  stato  normale  dovrà  pronunziare  giù- 
dxLJ  relativi  .     .     .     .     .     .     «   *  ;     ;  '  pag.  689 

Capo  I.  —  Avvertenze  tuli' introduaiooe  •    •'.  »    ivi 
Capo  II.  —  Del  ragguaglio     •.••••«  643 

Sezione    I.    Del   concepimento    dèlia    carta   gè» 

.  nerale     ..    ••     •>   •     •     •     .   ..\  *'i  .     n  644 
§  I.  Primo  aspetto  della,  personalità  in- 
dividua di  emanazione  civile    .  ,.'\     »  645 
2  a.  Secondo  aspetto  della  personalità  in- 
dividua di  una  nazione  civile     •  v .     99  648 
§  3.  Dei  mezzi  esenziaU  perpètui  di  sod- 
disfazione ^    ««.,;.    ^     .    w  653 
$  4'  ^^^  quali  suuidj  questi  messzi  pos"    ■ 
sono  essere  ridotti  ad  esenzione      •    »  657 

Sezione  II.  Schiarimenti »  &Sq 

$  I.  SchiarimenU  sulla  proprietà  teaU  -  ^  660 
A.  Classificazione  dei  beni     ...»    ivi 


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7o8 

B,  F^tnsumimoisineeompomntihpro' 

prieià  reale pag.  66a 

C  Movimento  ed-  aitriti  nM  estremo 

della  proprietà  reale     .    •    •    •    »  6^5 
D.  Forze  produttisfe  de*  leni.    •    .    n  667 
{  »k  Schiarimento  sulla  proprietà  di  siato 

À.  Gitadinanza  privata    •    .    •    .    »  670 

B.  Governo 91  671 

Sesiooe  III.    DelP  esposiuone   della   carta   gè* 

nerale     •••*•>•••••  679 
^  I.  Del  ragguaglio  generale  in  senso  as-^ 
soluto  >  ossia  di  ragion  di  stato     •    jì     ìtì 

A.  Direzione  sovrana «  680 

B»  Posizione  ehnea »  681 

ÀTverteiize ,     .     »     ivi 

§.  3.  Del  ragguaglio  generale  in  senso  r^ 
lativo  ossia  di  rofpon  civile  •     .     .     ji  684 

ìL  Avvertenza      •    « « .  i«|  - 

B»  Raggùoffio  circa"  la  proprietà  per^ 

sonale     •    •     • >»  688 

C  Ragguagfio  circa  la  proprietà  reale  n  689 
Dello  stato  del  dominio  de(^  stabili  »     m 
Dello  stato  delle  rendite  deg/U  stabili  e 
de^  agenti  che  vi  concorrono  e   si 

attraversano     • »  699 

Comuniomi  «  695 


FINE  DPI4  VOLUME  IV.  ED  ULTIMO. 


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