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Full text of "Geometria metrica e trigonometria"

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MANUALI HOEPLI 



GEOMETRIA METRICA 

E TRIGONOMETRIA 






<^ER 






Prof, di Àlgebra e Geometria analitica nella R. Università 

di Bologna. 



CON 47 INCISIONI NEL TESTO 



QUARTA EDIZIONE 




ULRICO HOEPLI 

EDITORE-LIBRAIO VULLA. REAL CASA 
MILANO 

1895 



PROPRIETÀ LETTERARIA. 






MILANO- TIR LOMBARDI 

7. fiOfii OSCURI 7. 



V, INDICE 






C' 



'XI 



i Introduzione Pag. l 



PARTE PRIMA 
Geometria Pi a n a . 

Capitolo I. Le, figure rettilinee. 

Paragr. P.ig. 

I. Misura degli angoli Il 

II. Misura delle aree 13 

III. Relazioni fra i vari elementi di un triangolo . 22 

IV. I poligoni regolari 24 

Capitolo IL Ciclometria. 

V. Considerazioni sui limiti 35 

VI. Misure nel cerchio S^ 

PARTE SEGOxNDA 
Geometria Solida. 

Capitolo I. Lejìgare poliedriche. 

VII. Misura degli angoli diedri 47 

Vili. Misura del prisma 48 

IX. Misura della piramide 56 

Capitolo II. / corpi rotondi. 

X. Misure del cilindro e del cono 67 

XI. Misure relative alla sfera 75 



428069 



IV Indice. 



PARTE TERZA 
Trigonometria. 

Sezione l. Le Suasioni Qoniometriche. 

Para^r. Pag. 

\. Ogpretto dello Tripronomeirlo 89 

IL Determinazione della posizione di un punto 

mediante numeri 00 

in. Definizione delle funzioni goniometriche . . 92 
IV. Angoli ed archi complementari e supplementari ^ 
V. Variozione delle funzioni goniometrìche. . . 101 
VI. Archi aventi una stessa lineo trigonometrica 106 
VII. Relazioni fra le sei funzioni goniometriche . tOS 
Vili. Teorema d'Addizione per le funzioni gonio- 
metriche .....«.• \\2 

IX. Formole per la moltiplicazione degli angoli . 119 

X. Formole per la bisezione degli angoli ... 121 
XI. Cenno sulla disposizione e Tuso delle tavole 

trigonometriche 125 

XII. Funzioni triconometrlche di alcuni angoli . . f2S 

Sezione II. La riso Iasione dei triangoli, 

XIII. Relazioni fra gli elementi di un triangolo ret- 

tangolo 134 

XIV. Relazioni fra gli elementi di un triangolo qua- 

lunque 136 

XV. Risoluzione del triongoll rettangoli 142 

XVI. Risoluzione del triangoli obliquongoli. ... 145 

XVII. Area del triangolo 166 



INTRODUZIOXK 



I. Quando abbiamo sottocchio vari oggetti e 
fissiamo la nostra attenzione su quelli che am- 
mettono una determinata proprietà, diciamo che 
essi appartengono ad una medesima specie (o 
sono omogenei) rispetto alla proprietà che si è 
presa in considerazione e fatta astrazione da tutte 
le altre che i detti oggetti possono ammettere; di- 
ciamo pure che gli oggetti cui quella proprietà 
non appartiene sono eterogenei coi primi. Se la 
proprietà presa in esame é suscettibile di più e di 
meno, considerandola astrattamente essa si dirà 
una grandezza; se poi, date due grandezze di 
quella specie, è possibile definire per esse sia teo- 
ricamente, sia sperimentalmente Veguaglianza e 
V addizione; e se una di esse si può ripetere tante 
volte da raggiungere o superare Taltra, esse si 
diranno misurabili. Prima di definire in naodo 
generale che cosa sia il misurare, ci sembra 
opportuno chiarirne il concetto con un esempio. 
Dati diversi oggetti, possiamo considerare in 
essi ad esclusione delle altre proprietà, quella di 
essere pesanti. A questo vocabolo non vogliamo 
annettere nulla più del significato volgare; di- 
ciamo cioè pesante un oggetto capace di agire 

PlNCHERLE. 1 



Introduzione, 



sulla bilancia. Questa qualità astrattamente con- 
siderata verrà detta peso; ed essendo evidente- 
mente suscettibile di più e di menOy diremo che 
il peso é una grandezza, ^eguaglianza di due pesi 
si definirà sperimentalmente chiamando egual- 
mente pesanti due oggetti che posti nei due piatti 
della bilancia si fanno equilibrio; e se due og- 
getti pesanti B e C fanno insieme equilibrio al- 
Toggetto pesante A, si dirà che il peso di A è la 
somma dei pesi di J5 e di C, e si scriverà: 

Peso di A =: Peso di JB -h Peso di C. (i) 

Ciò posto, dati due oggetti pesanti A ed £" e 
supposto di poter fare i confronti con istrumenti 
teoricamente perfetti, può darsi : 

a) che il peso di A faccia equilibrio al peso 
di 2, di 3, ... o di n oggetti che pesano come £", 
e scriveremo 

Peso di Az=2,3,... n volte il peso di E (2) 

o più brevemente 

A=:2E,3E,.,. n E; 

b) che m oggetti che pesano come A fac- 
ciano equilibrio ad n oggetti che pesano come 
E, ossia 

m volte il peso di A=:/i volte il peso di E (3) 

o più brevemente 

mArznE; 

e) o finalmente che non esistano due nu- 
meri interi soddisfacenti all'eguaglianza prece- 



Inirodtmone. 3 



dente; in tale caso però si potranno sempre tro- 
vare due serie indefinite di numeri interi crescenti 

Wl|j ^2» ^^3) • • • ®^ ^1) ^2> ^3? • • • 

tali che 

I m^A':>n<^Ez> (m, — 1) Ay 

■1 mg A > ng £" > (mg — 1) A, 

'Ws A > ng Zi > (mg — 1) A, 



(4) 



j Nel caso a) si dirà che il peso A è misurato 

I dal numero intero 2, 3,... n rispetto airwmtó di 

peso E; nel secondo caso 6) che il peso A è mi- 



1 n 

surato dal numero frazionario — rispetto alla 

m 

stessa unità; nel terzo caso e) si dirà che la mi- 
sura del peso A rispetto all'unità E è il numero in- 
I commensurabile definito dalla successione di fra- 

. ^i % ^Z /i\ 

. zioni — > — j —^"'K)' 

I m^ m, m^ 

I Le considerazioni precedenti si possono ripe- 

tere per due grandezze omogenee di qualunque 
specie, purché una di esse si possa ripetere tante 
i volte da raggiungere o superare Tal tra ; infatti 

I tali considerazioni fondansi unicamente sulle 

! eguaglianze (1) a (3); e stabilite queste, le conse- 



(1) Supponiamo nota al lettore la teoria dei numeri 
incommensurabili : si può consultare in proposito il 
Capitolo XII del Trattato d'Algebra Elementare del 
prof. C. Arzelà (Firenze, Lemonnier, 1880) o il Gap. II 
del mio. Manuale d'Analisi Algebrica (Milano, Hoepli, 
1893). 



Introduzione. 



guonze che se ne deducono divengono indipen- 
denti dalla specie della grandezza considerata. 
Ai pesi potremmo dunque sostituire, per es., seg- 
menti di retta od angoli, grandezze perle quali 
valgono le proprietà indicate. 

Definizione 1. Se per le grandezze Ay iy,.. di una 
data specie si è potuto definire in qualunque modo Vegua- 
fjUansa e V addizione^ e se una qualunque di esse A si 
può ripetere tante volte da raggiungere o superare un'al- 
tra B'y se poi si sceglie una grandezza K della specie 
come unità, qualunque altra delle grandezze, per esempio 
la -4, si potrà confrontare colla E. Se dal confronto ri- 
sulta : 



od 

od infine 



AzznKA^) («) 

mA— /j Ti, {b) 

mi A > ni /? > (m 1 — 1 ) A 
m2A>niE>(m2 — \)A 5 (^) 

m^A>n2E> (ms - 1)A 



dove mi, mg, m^... ni, ng, ns... sono numeri interi cre- 
scenti, si dirà rispettivamente : 

a) che, rispetto all'unità iT, la grandezza A è misu- 
rata dal numero intero n ; 

b) che essa è misurata dal numero frazionario — ; 

m* 

e) che essa è misurata dal numero incommensura- 
bile a definito come limite della successione di frazioni 

ni 112 ns 

mi * m2 ' ma * ' * * 



(1) CoUe minuscole m, n affette o no da indici, inten- 
deremo sempre numeri interi. 



Introduzione. 5 



IL La misura come è stata testé definita non 
differisce dal rapporto fra A ed E, quale l'abbiamo 
definito nel Manuale di Geometria pura, § XL 
Nel caso che la misura sia in un numero intero 
o frazionario, l'identità dei due concetti risulta 
evidente, nel caso che la misura sia un numero 
incommensurabile a, questo numero soddisfa an- 
cora alla definizione data di rapporto, poiché se- 
condo che m E sarà maggiore o minore di n A, 

anche — sarà maggiore o minore di a. 
ti 

IIL Siano Aq B due grandezze omogenee ed 

a, b i numeri che le misurano rispetto all'unità 

E; se prendiamo di A e B le molteplici mA ed 

n B, evidentemente queste avranno per misura i 

numeri m a ed n 6. Se ora fra le molteplici delle 

grandezze A e B passa la relazione 

m A :> nB 

si avrà anche per i numeri che le misurano 

m a> nb 

onde 

a n . 
b m 

similmente se per le grandezze si avesse 

m A "^ n B 

ne risulterebbe per i numeri 

ma^ nb, 



6 Introduzione. 

onde 

a n 



b m 
talché il quoziente — soddisfa alle condizioni 



poste nel § XI del Manuale di Geometria pura 
corno definizione del rapporto delle grandezze 
A e B. Si può dunque enunciare: 

Definizione 2. Misura di una grandezza è il rapporto 
di questa alla sua unità. 

Osservazione 1. Il rapporto di due grandezze coin- 
cide col numero che misura la prima di esse quando la 
seconda si prende per unità. 

2. Il rapporto di due grandezze coincide col quo- 
ziente dei numeri che esprimono la misura delle due 
grandezze misurate con una stessa unità. 

L*unità delle grandezze d*una determinata spe- 
cie si può scegliere arbitrariamente; per gli usi 
pratici, si cerca che essa sia comunemente ac- 
cettata e facilmente ritrovabile; nelle ricerche 
teoriche, pur ricordandone Tarbitrarietà, essa si 
mantiene ordinariamente invariabile in tutto il 
corso d* una data questione. 

IV. In ciò che segue e senza che sia neces- 
sario avvertirlo ulteriormente sostituiremo alle 
grandezze concrete i numeri che le misurano; 
cosi con segmento intenderemo il numero che 
misura il segmento rettilineo rispetto ad una 
convenuta unità lineare, con angolo il numero 
che misura V angolo rispetto ad una convenuta 
unità angolare, con area il numero che misura 






Introduzione, 



una superficie, e cosi via. Mediante questa con- 
venzione ci potremo servire delle locuzioni ab- 
breviate di prodotto, quoziente^ ecc., di linee, 
angoli, aree, intendendo con ciò il prodotto, quo- 
ziente, ecc., dei numeri che le misurano; in par- 
ticolare se colle stesse lettere A, B denotiamo ad 
un tempo le grandezze ed i numeri che le misu- 
rano, al rapporto A : B delle grandezze si potrà 

sostituire il quoziente -— dei numeri. La sostitu- 

B 

zione dei numeri alle grandezze ci pone in 

grado di tradurre vari teoremi della geometria 

in relazioni numeriche e di applicare quindi i 

procedimenti dell'aritmetica o delPalgebra alle 

questioni geometriche. 



J 



T 



1 



PARTE PRIMA 
GEOMETRIA PIANA 



f 



-% 

^ 



I 
I 



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CAPITOLO PRIMO 



Le figure rettilinee. 



§ I. Misura degli angoli. 

Teorema I. In uno stesso cerchio od in due cerciii 

eguali gli angoli al centro AOB, BOC stanno fra loro 
come gli archi su cui insistono. 




Preso infetti Tarco B A' molteplice dì B A se- 
condo qualunque numero, 3 per esempio, e Tarco 
BC molteplice di jB C secondo qualunque altro 
numero, 2 per esempio, anche gli angoli A'OBy 
COB saranno rispettivamente molteplici di AOB, 



12 Geometria piana. 



COB secondo i numeri 3 e 2 (*). Ora secondo che 
BA^ é maggiore di BC, o eguale, o minore, anche 
BOA' sarà corrispondentemente maggiore di 
BOC, o eguale, o minore e quindi (*) si potrà 
scrivere la proporzione 

BOA : BOC= arco AB : arco BC, 

e. d. d. 

Osservazione. Si può prendere per unità di 
angolo Tangolo retto; se allora, come unità d'arco, 
si assume quell'arco che corrisponde all'angolo 
al centro retto, cioè il quarto di circonferenza o 
quadrante, in forza del teorema precedente il nu- 
mero che dà la misura dell'angolo dà pure 
la misura dell'arco intercetto sopra una circon- 
ferenza qualunque avente il centro nel vertice 
dell'angolo. Nella pratica si suole considerare la 
circonferenza (qualunque sia il suo raggio) come 
divisa in 360 parti eguali, dette gradi; ogni grado 
si suddivide in 60 minuti primi, ogni minuto 
primo in 60 minuti secondi. Se si prende per 
unità d'angolo l'angolo al centro che insiste sul- 
l'arco di un grado, un arco e l'angolo al centro 
che insiste su di esso saranno misurati dallo 
stesso numero di gradi, minuti e secondi. Per 
es., 90 gradi (che si scrive 90°) esprimerà tanto 
la misura del quadrante quanto dell'angolo retto. 



(i) Geometria pura» § X, teor. l. D'ora innanzi ricliìa- 
meremo il Manuale di Geometria pura colle iniziali 
G. P. poste davanti al numero del paragrafo. 

(2) G. P. § XI, def. 2. 



Le figure rettUinee, 18 



L'osservazione precedente si enuncia talvolta 
in modo spedito, ma poco preciso, dicendo: 

A) r angolo al centro ha per misura l'arco 
su cui insiste. 

Usando lo stesso linguaggio, e ricordando le 
proposizioni 2 e 5 del § X della Geometria pura, 
si possono pure enunciare 1 seguenti teoremi: 

B) L'angolo alla circonferenza ha per misura 
la metà dell'arco su cui insiste. 

O L'angolo compreso fra una tangente ed 
una corda ha per misura la metà dell'arco in- 
terno sotteso dalla corda. 

§ II. Misura delle Aree. 

Teorema 1. 11 rapporto di due rettangoli ABCD, AEFG 
è uguale al rapporto delle loro basi moltiplicato per il 
rapporto delle altezze. 

Si dispongano i rettangoli in modo che abbiano 
un angolo A comune, e si prolunghi GO in if; 
i rettangoli AEFG, AGBH avendo la stessa al- 
tezza stanno fra loro come le basi (*) e si ha 

AGBH: AEFG = AB:AE 

vcìQ a questi rapporti di grandezze si possono, per 
quanto si è detto neWIniroduzioney sostituire (*) 
i quozienti dei numeri che le misurano rispetto 



(1) G. A, 8 XII, teor. 1, coroll. 

(2) Introd. Ili e IV. 



14 



Geometria piana. 



ad unita convenute; onde si potrà scrivere: 

AGBH_AB 
AEFG'~ AE 



(1) 



intendendo che quest'ultima è una relazione /ra 
numeri. 
Similmente i rettangoli AGBH^ ABCD avendo 




la stessa altezza AB danno la relazione (fra 
numeri) : 



ABCD AD 



AGBH AG 



(2) 



e moltiplicando membro a membro le egua- 
glianze (1) e (2) 



ABCD AB AD 



= -TT^X 



AEFG A E AG 



(3) 



e. d. d. 



Teouema 2. Il numero che misura l'area dì un ret- 
tangolo è il prodotto del numero che misura In base per 
il numero che misura l'altezza, supposto che l'unità di 
area sia il quadrato avente per lato l'unità lineare. 



Tx figure rettilinee. 15 

Se infatti nella figura precedente si suppone 
AE-=:zAG e si Hi AE eguale all'unità lineare; 
se inoltre si conviene che il quadrato AEFG 
costruito sull'unità lineare sia preso come unità 
di superficie, allora 

ABCD 
AEFG 

sarà (*) il numero che misura ABCD ed 

AB AD 
~AE' AG 

saranno i numeri che misurano AB, AD; onde 
la formola (3) del teorema precedente dimostra 
la proposizione enunciata. 

Osservazione I. Questo teorema si suole 
enunciare nel modo seguente, meno preciso ma 
più spedito: 

L'area del rettangolo è misurata dal prodotto della 
base per Taltezza. 

Si può anche esprimere lo stesso enunciato 
colla formola : 

ABCD zizABx AD. ^ 

Se il rettangolo ha la base eguale airaltezza, 
cioè se é un quadrato, AB = AD e la formola 
precedente diviene 



ABCD = AB 
che si enuncia : 



(1) Introd.^ HI e IV. 



in Geometrìa pia7ia. 



I/area del quadrato è misurata dalla seconda potenza 
(detta perciò quadrato) del suo lato. 

Osservazione II. Sostituendo a quattro seg- 
menti A, B, C, D, in proporzione, i numeri che li 

A C 
misurano, si può dalla formola -—:=—— dedurre 

colle regole dell'algebra Ax D=2BxC', ed in- 
terpretando questa formola per mezzo del teo- 
rema precedente, si può dire: 

« Se quattro segmenti sono in proporzione, il rettan- 
golo costruito sugli estremi é equivalente al rettangolo 
costruito sui medi. » 

E cosi: 

« Se tre segmenti sono in proporzione continua, il qua- 
drato costruito sulla media proporzionale è equivalente 
al rettangolq degli estremi. » 

III. Se a è il numero che misura l'ipotenusa 
e b, e sono i numeri che misurano i due cateti 
di un triangolo rettangolo, si avrà fra questi tre 
numeri la relazione 

«2 =: 62 -f C^. 

IV. Se AB è una retta divisa in qualunque 



A C B 

Fìg. 3. 

modo hi C ed indichiamo con a, ò, e, i numeri 
che misurano rispettivamente i segmenti AB, 



•V. 



Le figure rettilinee. 17 

A C, CJB, si ha: 

onde quadrando colle regole dell'Algebra : 

ma a^y 6*, c^, 6 x e esprimendo per il teorema 
precedente le misure di aree, la presente formola 
ci dà il teorema dimostrato direttamente nel Ma- 
nuale di Geometria pura (§ VI, teor. 9): 

« Se una retta è divisa in due parti qualunque, il qua- 
drato costruito su tutta la retta è equivalente alla somma 
dei quadrati costruiti sulle parti, più il rettangolo con- 
tenuto dalle due parti. » 

Anche altre analoghe formole di calcolo alge- 
brico sono suscettibili di dimostrazione pura- 
mente geometrica come si può vedere nel libro II 
degli Elementi d'Euclide. 

V. Si noti che il teorema 2 (come pure i se- 
guenti) non esprime una verità assoluta, ma è 
subordinato alla convenzione che ad unità di su- 
perficie sia scelto il quadrato costruito suirunità 
lineare. Questa convenzione che si fa pure nel 
nostro Sistema Metrico legale, non è per nulla 
necessaria; ma modificandola si dovrebbe modi- 
ficare corrispondentemente Tenunciato del teo- 
rema precedente. 

Teorema 3. I/area del parallelogrammo è misurata 
dal prodotto dei numeri che ne misurano la base e l'al- 
tezza. 

Sappiamo infatti (*) che un parallelogrammo è 



(1) G. P., § VI, teor. 4. 

PlNCHERLE. 




18 Geometria piana. 



equivalente al rettangolo che abbia eguale base 
ed e<?uale altezza. 



'O' 



Teorema 4. L' area del triangolo è misurata dalla 
metà del prodotto dei numeri che ne misurano la base 
e Taltezza. 

Sappiamo infatti (^) che un triangolo è la 
metà del parallelogrammo avente eguale base 
ed eguale altezza. 

Osservazione I. Se indichiamo con S Tarea 
di un triangolo, con a, ò, e i tre Iati e con a\ b', e' 
le rispettive altezze, si ha 



onde 



1 1 1 

S = -aa'::^-bb' = -ec' 

r 25 ^, 25 , 25 



ossia i lati di un triangolo sono inversamente 
proporzionali alle altezze corrispondenti. 

II. Il teorema precedente ci permette di mi- 
surare Tarea di un poHgono qualsiasi, poiché 
qualunque poligono (convesso o no) si può per 
mezzo di diagonali ricondurre a somma o diffe- 
renza di triangoli. 

Teorema 5. L*area del trapezio AB CD è misurata 
dalla metà del prodotto dell'altezza DH per la somma 
AB-]- CD delle basi parallele. 

Si divida per metà il lato CJ5 in £" e si con- 
giunga DE che sega AB in G. I triangoli DCIÌ 



(1) G, P., § VI, teor. 5. 

V 



l£ figure rettilinee. 



19 



BGE sono eguali come aventi CEznBEy gli an- 
goli in E opposti al vertice ed ECD =: EBG come 
alterni interni ; il trapezio ABCD sarà dunque 




A H 



equivalente al triangolo ADG, e sarà BGzzDC. 
Ma (*) 



ed 



onde 



1 
area ADG-i-DHxAG 



AG — AB + BG — AB -\- CD 



area ABCD — ^ DH (AB + CD) 



e. d. d. 

OssERVAzioNK. Se EF è la retta che unisce i 
punti di mezzo dei lati non paralleli, si ha ancora 

area ABCD=iDHxEF; 

infatti per la similitudine dei triangoli DEE, DGA 
la EF è la metà della AG, ossia di AB-\-CD. 



0) Teor. 1. 



é 



20 Geometria piana. 

Teorema 6. Le aree di due poligoni simili stanno fra 
loro come i quadrati dei lati omologhi. 




a) Abbiansi dapprima i triangoli simili 
AjBC, DEF e si abbassino le altezze omologhe 
BG, EH. Si avrà (*) 

ABCzn^ ACx BG, DEF- ^ DF x EH 
2 2 

onde 

ABC AC BG 



DEF DE EH 

ma i triangoli ABG, DEH sono simili come 

equiangoli perchè A = S per ipolesi e G ^:z H 
come retti, onde 

BG AB AC 



EH ~^ DE ~ DF 
e quindi 



ABC AC AC AC 



:=z^=r=LX 



DEF~~DF DE" — « 

DF 

(1) Teor. 4 



Le figure rettilinee. 21 



b) Abbiansi ora due polìgoni simili ABCDE, 
abcde; essi si possono scomporre in eguale nu- 




mero di triangoli simili Tei, Te i\ V e f (*). 
Per quanto si é dimostrato dianzi 



T 


2 

AB 


T 


t 


~ 2' 


t' 



BC T" CD 



ab bc ed 

ma per ipotesi 

AB BC CD 



onde 



ab 


be ed 


T T 

t ~" f 


T" AB 

f 2> 



ab 



e poiché in una serie di rapporti eguali la somma 
degli antecedenti sta alla somma dei conseguenti 
come uno degli antecedenti al suo conseguente O, 



(1) G P., § XII, teor. 5. 

(2) V. Algebra Elementare neUa raccolta dei Manuali 
Ho epa, pag. 68. 



22 



Geometrìa piana. 



verrà 



ossia 



T+V-\-l 



•^ir 



r I 4'f 



t-\-V-\-i 



AB 



ah 



ABCDE AB 



abcde 



ab 



e. d. d. 

§ III. Relazioni 
fra gli Elementi di un Triangolo. 

Definizione. Projezione di un segmento rettilineo AB 
sopra una retta è la porzione di questa retta intercetta 
fra le perpendicolari abbassate ad essa dagli estremi A 
e /)• del segmento. 

Teorema 1. In un triangolo ABC il quadrato di un lato 




Fig. 7. 

BC opposto ad un angolo acuto A è uguale alla somma 
dei quadrati degli altri due lati AB^ AC, meno il doppio 
prodotto di uno di questi lati AB per la proiezione AH 
dell'altro su di esso. 

Nel triangolo CBH si ha per il teorema di 



Le figure rettilinee. 



23 



Pitasfora 



CB — HB-\-CH 



(1) 



ma nel triangolo CHA si ha per lo stesso teo- 
renna 

2 2 2 

(2) 



CH—AC—AH 



ed essendo HB = AB — AH, viene quadrando (*) 



HBz::zAB-\-AH''2ABxAH\ 



(3) 



e sostituendo per HB, CH i loro valori (3) e (2) 
nella (1) e riducendo : 



CB=: AC+ AB -^2 AB X AH, 



e. d. d. 



Teorema 2. In un triangolo ABC ottusangolo il qua- 
drato del lato opposto all'angolo ottuso A è uguale alla 




Fig. 8. 

somma dei quadrati degli altri due lati Atì, AC, più il 
doppio prodotto di uno di questi lati AB per la proie- 
zione AH dell'altro su di esso. 



(1) § li, teor. 2, osservaz. IV, 



24 Geomelna piana. 

Dal triangolo rettangolo HBC si ha 



CB = HB-\- CH, (1) 

ma dal triangolo rettangolo CAH, 



CH—AC—AH (2) 

ed essendo HBz= AH-{-AB, viene (*) 



HB = AH-i-AB + 2AHxAB (3) 

onde sostituendo nella (1) ad HB e CH ì loro 
valori (3) e (2) e riducendo 



CB = AB + AC-i- 2 AFI x AB 
e. d. d. 

§ IV. I Poligoni regolari. 

Definizione 1. Un poligono equiangolo ed equilatero 
si dice regolare. 

Per esenapio sono poligoni regolari il triangolo 
equilatero ed il quadrato. 

Teokema 1. Ogni poligono regolare ammette un cer- 
chio circoscritto ed un cerchio inscritto (*) fra loro con- 
centrici. 

a) Sia il poligono regolare ABCDE (fìg. 9): 

si seghino per metà gli angoli B e C e sia O il 
punto d'incontro delle bisettrici; si congiunga 
OA, OD, OE. 



(1) G. P., § IX, defln. 2^8. 



I j j j 3 ^ — —ata—iw i mi ' m m — t u ■ - ^«« 



I^ figure reitilinee. 



25 



1 triangoli DOC^ BOC avenxio CO comune 
CD:=zBC per ipotesi, e BCO=: OCD per costru- 
zione, sono eguali (*) e sarà CDO =z CBO ; ma 




Fiff. 9. 



CBO é la metà di ABC angolo del poligono re- 
golare ed eguale a CDE, dunque CDO sarà la 

metà di CDE ed OD sarà la bisettrice dell'an- 
golo in D. Similmente si dimostrerebbe che tutte 
le rette che giungono in O dai vertici del poli- 
gono ne bisecano gli angoli. Essendo pertanto 

BAO=:ABO=CBO:=BCO = ,.. 

come metà d'angoli eguali, ne segue che i trian- 
goli ABO, BCO, CDOy.. sono isosceli f) e 



(1) G. P.y § II, tpor. 1. 

(2) G. P., § II, teor. 4. 



26 Geometria piana. 



e quindi il cerchio di centro O e di raggio OA 
passa per tutti i vertici, ossia è circoscritto al 
poligono. 

h) Da O si abbassino le perpendicolari OH, 
OKy OLy„ ai lati del poligono e si osservi che 
esse divideranno le corde AB^ BC, CD,... per 
metà (*). I triangoli BOH, BOK avendo BO co- 
mune, OBH^^OBK come si è dimostrato pre- 
cedentemente, ed HzizK come retti sono eguali 
e sarà OHz=OK; similmente si dimostrerebbe 
OKzzzOL, ecc., e quindi il cerchio di centro O 
e di raggio OH sarà tangente a tutti i iati (cui 
le OH, OKy... sono perpendicolari) nel loro punto 
di mezzo, e sarà inscritto al poligono. 

Definizione 2. 11 centro comune dei due cerchi in- 
scritto e circoscritto ad un poligono regolare, dicesi 
centro del poligono; il raggio del cerchio circoscritto 
dicesì raggio ed il raggio del cerchio inscritto dicesi 
apotema del polìgono regolare. 

Teorema 2. Se una circonferenza è divisa in n archi 
eguali dagli n punti A, B, C, £>..., congiungendo i punti 
di divisione consecutivi si forma un poligono regolnre 
inscritto nel cerchio, e conducendo nel punti di divi- 
sione le tangenti fino ai loro più prossimi incontri si 
forma un poligono regolare circoscritto al cerchio. 

a) Il poligono inscritto ABCDEF è rego- 
lare : infatti i lati AB, BC, CD,... sono eguali 
come corde corrispondenti ad archi eguali O 



(1) G. P., § VII, teor. 2. 

(2) G. P.y § X, teor. 1. 



Le figure rettilinee. 



27 



cioè il poligono è equilatero; e gli angoli 



FAB, ABCy.. 
essendo angoli alla circonferenza che insistono 



N. A 




su archi eguali sono eguali (^), talché il poligono 
è equiangolo. 

6) Il poligono circoscritto GHKL.., è pure 
regolare. Infatti gli angoli 



naP, 



NAF, NFA, GAS, GBA, HBCy., 

sono tutti eguali come angoli che sono forniati 
ciascuno da una tangente ed una corda e che 
comprendono archi eguali (^)\ adunque i trian- 
goli NAF^ ABG, HBCy.. avendo eguali basi ed 
eguali gli angoli alle basi sono isosceli ed eguali, 



(1) § I, osservaz. B). 

(2) § I, osservaz. C). 



28 



Geometria piana. 



pertanto FNA = AGB = BHC:= ... ed il polìgono 
è equiangolo; di più 

NF=i AN—AG — GB — ... 

ossia il poligono è equilatero, e. d. d. 

Osservazione I. Da questa proposizione ri- 
sulla che il problema di inscrivere o circoscri- 
vere il poligono regolare di n lati in una data 
circonferenza coincide col problema della divi- 
sione della circonferenza in n parti eguali. 

II. Poiché sappiamo dividere un dato arco 
per metà (*), se abbiamo una circonferenza di- 
visa in n parti eguali, sapremo dividerla in 2 n, 
e quindi in 4 n, in 8 n,... parti eguali : ossia sa- 
pendo inscrivere (o circoscrivere) in un cerchio 
il poligono regolare di n lati se ne potranno 
ottenere i poligoni regolari inscritti e circoscritti 
di 2 n, 4 n, 8 n,,.. lati. 




Fig. ti. 
III. Dato il lato ABz=.a del poligono rego- 



(1) G. A, § X, teor. 1, coroU. 



Le figure rettilinee. 20 

lare di n lati inscritto nel cerchio di raggio dato 
/?, si può calcolare il lato AC=a? del poligono 
regolare inscritto di 2 n lati. Unendo infatti OC, 
questa retta risulterà perpendicolare ad AB e la 
dividerà per metà (*), onde 



.40=zAP+P0 



ossia 



da cui 



a« 



B} = -+ PO 

4 



1/ 



PO 



4 



ma 



cp = co 



1/--4 



e dal triangolo ACP 



AC:=AP+CP; 
sostituendo ad AP, CP ì loro valori e riducendo 



ce 



= 1/2r{r-]/h^-^J 



Questa formola permette di calcolare successi- 
vamente i lati dei poligoni regolari di 2n, 4 n, 
8n,... lati inscritti in un dato cerchio quando si 
conosca il lato del poligono inscritto di n lati. 



(») G. P., § X, ibid. 



30 



Geometria piana. 



Teoiiema 3. a) Due poligoni regolari ABCD..., A' B' 
C D'...^ di eguol numero n di loti sono simili; 

h) i loro perimetri sono fra loro come i raggi OBy 
O'R' o come le npoteme OM, O' M' ; 

r) le loro aree sono fra loro come i quadrati dei 
roggi o delle apoteme. 



BMC 




n tf M' C' 



A' 



/ 



.D' 



0» 



Fig. 12. 



a) I due poligoni sono equiangoli. Infatti 
la somma degli angoli interni in un poligono con- 
vesso di n lati é data da 2n — 4 angoli retti; ma 
se il poligono è regolare, essendo gli n angoli 

, 2n--4 
eguali, ognuno di essi vale d'angolo retto. 

Di più i due poligoni hanno i lati proporzionali, 
infatti i rapporti 

AB:A'B\ BCiB'C, 

sono eguali come aventi eguali antecedenti ed 
ogufìli conseguenti. 1 poligoni sono dunque simili. 

b) Si ha evidentemente 

nAB:nA'B' = AB:A'B' 

cioè i perimeiri dei due poligoni stanno fra loro 
come i lati; ma i triangoli MOBy M^OB' sono 



Le figure rettilinee, 31 



simili come aventi M-z=:M^ perché retti ed 

come metà (*) di angoli eguali, dunque 

MO : M'O' — BO : B'O' = BM : B'M' ; 

ma BM e B'M' essendo rispettivamente le metà 
dei Iati dei due poligoni regolari, hanno lo stesso 
rapporto dei lati, e per conseguenza dei perimetri: 
dunque i perimetri stanno fra loro come i raggi 
o come le apoteme. 

e) Per il teorema 5 dei § II si ha 



area ABCD... BC 





area A'B'OD' 


'" B'C 




mn si è 


trovato 








BC OM 


OB 






B'C O'M' 


~ O'B' 




onde 










area ABCD.., 


2 

OM 
O'M' 


2 




OB 




area A'B'CD'... 


2 

OB' 


e. d. d. 









Teorkma 4. I/aren di un poligono regolare è misu- 
rata dalla metà del prodotto del perimetro per l'apotema. 

Se si congiunge il centro del poligono con tutti 
(1) Teor. 1. 



32 Geometria piana. 



i vertici, si formeranno tanti triangoli quanti sono 
i lati; si conducano poi le altezze di questi trian- 
goli che saranno le apoteme del poligono. L'area 
di ogni triangolo è misurata dalla metà del pro- 
dotto dell'altezza per la base, cioè dalla metà del 
prodotto delFapotema per il Iato corrispondente 
del poligono regolare; Tarea del poligono sarà 
la somma delle aree dei triangoli, cioè la metà 
del prodotto del rapo tema per la somma dei lati 
o perimetro. 

Consideriamo ora alcuni poligoni speciali. 
I. Quadrato. — Si divide evidentemente una 
circonferenza in quattro parti eguali tracciando 
due diametri perpendicolari, e i}) questa costru- 
zione permette di inscrivere e circoscrivere il 
quadrato. Sapendo inscrivere il quadrato, in forza 
del corollario del teorema 2 si può inscrivere 
l'ottagono regolare, indi i poligoni di ÌQ, 32,... ed 
in generale di 2"" lati. 

Il lato a del quadrato essendo manifestamente 
ripotenusa di un triangolo rettangolo ed isoscele, 
il cui cateto è il raggio R del cerchio circo- 
scritto, si avrà 

az=zR\/2. 

Applicando a questo valore di a la formola tro- 
vata a pag. 29 (osservazione III del teorema 2) 
si trova per lato a? dell'ottagono 



X 



=z /? [/2 — v/2. 



(1) Teor. 2. 



/ 



Le figure rettilinee. 



33 



II. Triangolo EQUILATERO ed Esagono. — Nella 
circonferenza data di centro O si adattino a par- 
tire dal punto B le corde AB, BC eguali al raggio 
e si conducono per A, B, C ì diametri AD, BE, 
CF: dico che la circonferenza verrà cosi divisa 




Fig. 13. 

in sei parti eguali. Infatti, i triangoli AOB, BOC 
sono equilateri, perciò 

AOB, BOC 



valgono ciascuno — di angolo retto; e valgono 

o 

2 

pure — di retto i loro opposti al vertice 

«5 

EOD, ÉoP: 
ma gli angoli formati intorno al punto O valgono 

insieme 4 retti, dunque i rimanenti AOF, COD 
valgono insieme 

8 4 
'-3 = 3 



PlNCHERLE. 



3 



34 Geometria piana. 



di retto, ed essendo gli angoli AOF, COD eguali 

2 
come opposti al vertice, ognuno di essi varrà — 

o 

di retto. I sei angoli al centro intorno al punto O 
sono dunque eguali, perciò sono eguali gli archi 
su cui insistono, talché la circonferenza é divisa 
nei punti A,B,C,i),£',F in sei parti eguali, e per 
conseguenza nei punti A,C,£' in tre parti eguali. 
Si ha cosi il modo di inscrivere e circoscrivere 
ad un cerchio i poligoni regolari di 6 e 3 lati, e 
quindi di 12, 24, ... 3 x 2"" lati. 

Se si congiunge EC, il triangolo BCE è ret- 
tangolo perché ECB è nel semicerchio, quindi 



. EC-\-BC=:BE; 

ora detto R il raggio, a il lato del triangolo equi- 
latero, 

BEz=.2R, BC-R, 

onde 

a=\/"3/2. 



CAPITOLO II 
Ciclofnetria. 



§ V. Considerazioni sui limiti (^). 

Abbiasi la serie dei poligoni regolari di n, 2n, 
4n, . . . lati iscritti in un cerchio, e siano indi- 
cati rispettivamente con 

ed 

a, a', a", a"', . . . 

i loro perimetri e le loro aree; abbiasi pure la 
serie dei poligoni regolari di egual numero di 
lati circoscritti allo stesso cerchio, e siano ri- 
spettivamente 

p pf jytt pfff 

ed 

i loro perimetri e le loro aree. Applicando una 
nota proposizione della Geometria pura sulle 
lunghezze delle linee spezzate inviluppate ed in- 



(1) V. il Manuale di Analisi Algebrica (Milano, Hoepli, 
1893), Preliminari. 




36 Geometria piana. 

viluppanti (*) si ha evidentemente 

di più, per essere Tarea a parte di a\ si avrà 

pure 

a < a\ 

Per ragioni analoghe si avrebbe 

ed 

A > A\ 

Finalmente Tarea ed il perimetro di uno qualun- 
que dei poligoni inscritti essendo rispettivamente 
minori dell'area e del perimetro di uno qualun- 
que dei poligoni circoscritti, si potrà formare la 
serie di disuguaglianze 

/></>' <P" < P'" < . . . < P"' < P" <F <P 

ed 

a<a' <a" < a'" < . . . < A'" < A" <:A' <A, 

Ma si intuisce come al crescere del numero dei 
lati la differenza fra il perimetro del poligono 
inscritto e del circoscritto di egual numero di lati 
vada sempre diminuendo e si possa ridurre pic- 
cola quanto si vuole, senza però che essa possa 
mai diventare nulla; e lo stesso dicasi della dif- 
ferenza delle aree. In altri termini, si intuisce re- 
sistenza di una certa lunghezza Calla quale i pe- 
rimetri p,p', />",... pur rimanendo sempre minori 



(1) G. P., 8 IV, teor. 4, coroll. 2. 



Giclometria, 37 



di C, ed i perimetri P, P, P", . . . pur mantenendosi 
sempre maggiori, vanno accostandosi tanto quanto 
si vuole, senza mai raggiungerla esattamente. E 
similmente si è condotti ad ammettere resistenza 
di una certa area S alla quale le aree a, a\ a", . . . 
mantenendosi sempre minori di 5, e le aree A, 
A\A'\. .. mantenendosi sempre maggiori, vanno 
avvicinandosi indefinitamente senza mai rag- 
giungerla esattamente. 

Le considerazioni che precedono possono con- 
cretarsi nei seguenti enunciati : 

Depiniziong 1. Data una serie indefinita di grandezze 
omogenee 

-Al, ilg, A3,... -4n,... (1) 

se esiste una grandezza omogenea L tale che le diffe- 
renze An — L {oL — Ati) possano diventare e mantenersi 
col crescere di n minori di qualunque quantità asse- 
gnata piccola a piacere, si dirà che la grandezza L è il 
limite cui tendono le grandezze della serie (1). 

Dalle cose dette risulta che i perimetri dei po- 
ligoni inscritti e circoscritti di n, 2 n, 4 n, . . . 
lati tendono ad un limite che è la lunghezza in- 
dicata con C, e le aree dei poligoni stessi ad un 
limite che è Tarea 5. 

Definizione 2. Il limite cui tende il perimetro di un 
poligono regolare inscritto o circoscritto in un dato cer- 
chio quando si raddoppia indefinitamente il numero dei 
lati si chiamerà lunghezsa della circonferenza. 

3. 11 limite cui tende Tarea di un poligono regolare 
inscritto o circoscritto in un dato cerchio quando si 
raddoppia indefinitamente il numero dei lati si chia- 
merà area del cerchio (i). 



m Mentre può sembrare a prima giunta poco naturale 



38 Geometria piana. 



Pkincifio sui LiMiri. Se si hanno due serie di gran- 
dezze 

e 

tendenti ai limiti L ed L\ e le grandezze corrispondenti 
nelle due serie si mnntengono sempre eguali, 

anche i limiti L ed // saranno eguali. 

i^ VI. Misure nel Cerchio. 

Teokema 1. Due circonferenze stanno fra loro come 
i raggi. 

Siano due circonferenze di raggi RyR' e diciamo 
CfC le loro lunghezze rispettive 0); inscriviamo 
in ciascuna di queste ì poligoni regolari di n, 2n, 
4 n, . . . lati ed indichiamo con p, p^, p2, . . . i pe- 



di definire in simile guisa la lunghezza e Tarea del cer- 
cliio, grandezze il cui concetto appare intuitivo, si ri- 
fletta però che è impossibile darne una definizione in 
termini più semplici e che non venga a contenere impli- 
citamente qualche circolo vizioso (V. Houel, h'ssai Cri- 
tique sur Ics princìpes de la Geometrie Élémentaire). 
Onde dare tutto il rigore alla presente teoria bisognerebbe 
dimostrare che preso un segmento e piccolo ad arbitrio 
si può sempre prendere r tanto grande che sia P(^ì—p(^} 
< e; lo stesso per le aree; ed inoltre mostrare che il li- 
mite è indipendente dal numero n di lati del poligono 
da cui si parte. Ma tale complemento di dimostrazione 
che d'altronde si può fare con metodi elementari (V. Fai- 
FOFEK, Elementi di Geometria)^ eccederebbe i limiti im- 
posti al presente Manuale, e ci basti di averlo accennato, 
(i) § V. def. 2. 



Ciclomeiria, 39 



rimetri dei poligoni inscritti nel primo cerchio, 
con />', yy'ij P's» • • • i perìmetri dei poligoni di egual 
numero di lati inscritti nel secondo Si avrà (*) 



ossia 





p Pi Pi ^ 




// p\ p\ ' R 


p 


P' Pi P\ Pt P'2 

» » ■» • • 



lì FV Fi R R R* 
Le due serie di quantità 



P Pi Pi 

— , — , — , . . . 



R R R 



P' P\ P\ 

-, — -, — -, 



R' R R 

hanno dunque i termini corrispondenti costan- 
temente eguali, quindi per il principio sui limiti 
saranno eguali anche i loro limiti che sono ri- 
spettivamente (*) 



c 

R 


e 


C 

R' 


C 




— i 



onde 

R R 
e. d. d. 

Teorema 2. II rapporto fra la lunghezza della circon- 
ferenza e quella del diametro ha un valor costante. 



(1) § IV, teor. 3, b. 

(2) § V, defln. 2. 



40 Geometria piana. 

Dalla proporzione stabilita nel teorema pre- 
cedente risulta 

ossia, prese due circonferenze qualunque, il rap- 
porto fra la lunghezza della circonferenza e 
quella del diametro ha in ambedue lo stesso va- 
lore; in altri termini questo rapporto si conserva 
costante in ogni circonferenza. 

Osservazione. I. Il rapporto costante fra la 
circonferenza ed il diametro si suole indicare 
colla lettera «; si é trovato che questo numero 
è incommensurabile, ma si hanno metodi per 
determinarlo coirapprossimazione che si vuole. 
Il suo valore con un errore di meno di un die- 
cimillionesimo é 

7r = 3,1415926; 

per le applicazioni che richiedono minore esat- 
tezza si possono usare, secondo i casi, i valori 

27 355 

3, 14, o — > o 3, 1416, o — -: 
7 113 

quest'ultima frazione dà il valore di ir a meno 
di un millionesimo. 



II. Abbiamo trovato ——=:-, da cui 

2R 

C=2nR. (a) 

Questa formola serve a determinare la lun- 
ghezza della circonferenza, dato che sia il raggio. 



Giclomelria. 41 



Tkorbma 3. Le aree di due cerchi stanno fra loro 
come i quadrati dei raggi. 

Siano due circonferenze di raggi R^B! e diciamo 
5,5' le loro aree i}). Inscriviamo in ambedue i 
poligoni regolari di n, 2/i, 4n, ... Iati e diciamo 
aj, a^y CLzt"* 1© ^'"Ge dei poligoni inscritti nel primo 
ed a\, a'j, a'3, . . . le aree dei poligoni corrispon- 
denti inscritti nel secondo cerchio. Si ha (') 



a a 



1 



onde 

a a! a. 



«2 

a'z 


• • • 


— 


R^ 

/e'« 


: > 


dz' 




a'2 



R^ R'^ R^ R^ R^ R^ 
Si hanno cosi le due serie dì quantità 



a ai a^ 

9 — ' > — j • 



R^ R^ R^ 

ed 

a' a\ a\ 

— , — , — ; • • • 

/?'2 R^ R^ 

i cui termini corrispondenti si mantengono co- 
stantemente eguali; perciò saranno eguali anche 
i loro limiti, ossia 

5 S' 



R^ R 



'« 



e. d. d. 



(1) § V, defln. 3. 

(2) § IV, teor. 3, e. 



42 Geometria piana. 



Teokema 4. I/urea del cerchio è misurata dalla metà 
del prodotto della circonferenza per il raggio. 

Abbiasi un cerchio di raggio i? e se ne indichi 
ancora con C la lunghezza, e con 5 l'area. Se in 
questo cerchio inscriviamo i poligoni regolari di 
71, 2n, 4n,... lati, abbiamo per ciascuno di essi (*) 

area = — perimetro x apotema ; 

quest'eguaglianza valendo per tutti i poligoni della 
serie varrà anche per i limiti; ma 5 è il limite 
delle aree, Cdei perimetri, R delle apoteme,onde 

S=i— CR. (6) 

2 

Corollario. Sostituendo per C il valore dato 
dalla formola (a) viene 

che serve a calcolare l'area del cerchio cono- 
scendone il raggio. 

Problema I. Calcolare la lunghezza deirarcu di h 
gradi nella circonferenza di raggio B. 

Questo problema si risolve con una semplice 
proporzione; infatti la circonferenza consta di 
360 gradi fra loro eguali, e d'altra parte la sua 
lunghezza è 'ZiiR, onde detta a? la lunghezza 
dell'arco dato, si avrà : 

x:2tz Rz^h: 360 



(1) s IV, teor. 4. 



Giclomeiria. 43 



ilei cui 



X — {d) 

360 



PiiOiJi.EMA 2. Calcolare l' area del settore circulore 
(o superfìcie compresa fra due roggi) quando 1' angolo 
dei due raggi sia di h gradi. 

Questo problema si risolve con una propor- 
zione, al pari del precedente: infatti il cerchio 
si può dividere in 360 settori eguali corrispon- 
denti agli angoli di 1 grado, mentre d'altra parte 
l'area del cerchio è data da tt/E^; detta pertanto 
» Tarea del settore dato, si avrà : 

onde 

s = (e) 

360 

OssKRVAzioNE. Termineremo questo capitolo 
dando un breve cenno di uno dei metodi che si 
possono tenere onde giungere a determinare un 
valore approssimato del numero rr. Si osservi che 
la lunghezza di una circonferenza di raggio 1 é 
2 IT, e d'altra parte che questa lunghezza è com- 
presa fra i. perimetri />,//./>",... dei poligoni re- 
golari inscritti di n, 2 n, 4 n lati, e P, P', P",.- t^^i 
poligoni circoscritti di egual numero di lati. 

Se partiamo, per esempio, dai quadrati inscritto 
e circoscritto, troviamo che i loro lati sono rispet- 
tivamente v/ 2 e 2, onde i loro perimetri sono 4 v/ 2 
e 8, ossia 2 TT é compreso fra 5, 6 ... e 8, e i? fra 



44 Geometria piana. 



2,8... e 4. Ma abbiamo (*) il modo di calcolare 
il lato del poligono regolare inscritto di 2n lati 
conoscendo il lato del poligono di n lati; inoltre 
conoscendo il raggio ed il lato di un poligono re- 
golare se ne calcola immediatamente Tapotema: 
ed il lato del poligono regolare circoscritto stando 
a quello del poligono inscritto di egual numero 
di lati come il raggio sta alPapotema, si può cal- 
colare il lato del poligono regolare circoscritto 
di 2 71 lati. Cosi procedendo, troveremo per pe- 
rimetri degli ottagoni regolari inscritto e circo- 
scritto i numeri 6,08 e 6,60; onde ir sarà com- 
preso fra 3,04 e 3,30. 

Proseguendo nello stesso modo si potranno cal- 
colare di mano in mano i lati ed i perimetri dei 
poligoni regolari di 16, di 32 . . . lati, inscritti e cir- 
coscritti al cerchio di raggio 1 ; ma fra i perimetri 
dei poligoni inscritto e circoscritto é sempre com- 
preso 2 IT, e siccome si hanno due serie di numeri 
che comprendono 2 7r e vanno sempre fra loro 
avvicinandosi, cosi s'intende come procedendo 
nel calcolo si possa ottenere il valore di ir col- 
Tapprossimazione che si vuole. 

Il metodo che abbiamo accennato sarebbe pra- 
ticamente di applicazione lunga elaboriosa quando 
si volessero raggiungere grandi approssimazioni, 
e si hanno processi assai più rapidi per calco- 
lare tt; ma lo abbiamo indicato perché è teori- 
camente uno dei più semplici ed elementari. 



(1) § IV, teor. 2, osservaz. III. 



PARTE SECONDA 
GEOMETRIA SOLIDA 



CAPITOLV) PRIMO 
Le figure poliedriche. 



§ VII. Misura degli angoli diedri. 

Si è visto nella Geometria pura (§ XIX, teo- 
rema 5) che due angoli diedri stanno fra loro 
come gli angoli rettilinei corrispondenti. Da questa 
proposizione risulta che se si prende come unità 
di angolo diedro quel diedro che ha per angolo 
rettilineo l'unità degli angoli piani, lo stesso nu- 
mero che misura un angolo piano misurerà anche 
l'angolo diedro corrispondente. 

Si può scegliere come unità T angolo diedro 
retto, che, come è noto, ha per rettilineo un an- 
golo piano retto: in tale caso le misure degli angoli 
piani o diedri si esprimono in parti di angolo 
retto. Si può anche prendere come unità l'angolo 
diedro che ha per angolo rettilineo Tangolo piano 
di un grado e chiamarlo angolo diedro di un 
grado; in tal caso un diedro e l'angolo rettilineo 
corrispondente hanno per misura lo stesso nu- 
mero di gradi, minuti e secondi. Ad ogni modo 
la misura degli angoli diedri si riconduce, me- 
diante il teorema citato, a misura di angoli piani. 



48 Geometria solida. 



§ Vili. Misura del Prisma. 

Definizione 1. In un parallelipipedo rettangolo una 
qualunque delle tre costole che concorrono nello stesso 
vertice chiamasi dimensione del parallelipipedo. Un pa- 
rallelipipedo rettangolo ha dunque tre dimensioni. 

Due delle dimensioni si possono riguardare 
come contenenti il rettangolo di base e la terza 
va allora considerata come altezza. È chiaro che 
si può sempre imaginare costruito il paralle- 
lipipedo rettangolo avente per dimensioni tre 
segmenti rettilinei arbitrariamente dati. 

Definizione 2. Un parallelipipedo rettangolo che ha 
le tre dimensioni eguali, dicesi cubo. 

Teorema 1. Due parallelipipedi rettangoli di eguale 
base stanno fra loro come le altezze. 

Questo teorema è un caso particolare del teo- 
rema 5, § XXI della Geometria pura» 

Teorema 2. Due parallelipipedi rettangoli di eguale 
altezza stanno fra loro come 1 prodotti delle altre due 
dimensioni. 

Siano P e P' i volumi dei due parallelipipedi 
rettangoli , supposti misurati con qualsivoglia 
unità di volume e siano a, 6, e le dimensioni del 
primo ed a', 6', e' quelle del secondo. Si formi un 
terzo parallelipipedo rettangolo P" avente per di- 
mensioni a, 6', e; per il teorema precedente: 

considerando P e P^' come aventi per base il 
rettangolo contenuto da a, e e per altezze b e b^ 
rispettivamente, si avrà 



pff 



j ' 



Le figure poliedriche. 49 



considerando P" e P' come aventi per base il 
rettangolo contenuto da ò' e e per altezze a 8 a\ 

P" a 





P' ■ 


"" a' ' 




moltiplicando membro 


a membro le 


uguaglianze 


precedenti, 


si ottiene 








P 


axb 






P' "" 


a'xb" 




e. d. d. 




, 





Teorema 3. Due parallelipipedi rettang^oli stanno fra 
loro come i prodotti delle tre dimensioni. 

Siano P e P' i volumi dei due parallelipipedi 
rettangoli ed a, ò, e ed a', 6', e' le loro dimen- 
sioni rispettive. Si formi un terzo parallelipipedo 
P" avente per dimensioni a, ò' e\ 

Considerando P q F^ che hanno la dimensione 
comune a, si ha per il secondo teorema: 

P bxe 
P" "^ 6' X e ' 

considerando F q P" che hanno a comune le 
dimensioni h' e e', si ha per il primo teorema : 

F '^ a' ' 
onde, moltiplicando membro a membro: 

P _ axhx e 

~F^ aJxb'xd' 
e. d. d. 

PlNCHBRLE. 4 



50 Geometria solida. 



TiiOKEMA 4. 11 numero che misura iì volume di un 
parallelipipedo rettangolo è il prodotte], dei numeri che 
ne misurano le tre dimensioni, supposto che l'unità di 
volume sia il cubo che ha per lato l'unità lineare. 

Nella Formola trovata 

P a b e 



zr — - X — -r X 



r /.' -' ' 



P' a' b' e 

si supponga che a', b\ & abbiano eguale lun- 
ghezza; di più questa lunghezza venga presa 
per unità lineare: il parallelipipedo P' sarà il 
cubo costruito sull'unità lineare e si convenga 

P 

di assumerlo come unità di volume. Allora— è 

il rapporto del volume P alla sua unità, ossia la 

a b e 
misura (*) di P; cosi —, —, —, non sono altro che 

a' ò' e' 

le misure dei lati a, 6, e, e poiché si é conve- 
nuto di rappresentare cogli stessi simboli le gran- 
dezze e le loro misure, potremo scrivere 

Pzzzaxbxe 
e. d. d. . 

Osservazione I. Questo teorema si suole 
enunciare più brevemente: 

11 volume del parallelipipedo rettangolo è misurato 
dal prodotto delle tre dimensioni, 

ed anche (*), poiché il prodotto di due dimensioni 
misura Tarea del rettangolo che esse contengono: 



(1) Introduz., HI. 

(2) 8 II, teor. 2. 



Le figure poliedriche'. 



51 



11 volume del parallelipipedo rettanj?olo è misurato 
dal prodotto della base per l'altezza. 

II. Se le tre dimensioni sono eguali si ha 

ossia il volume del cubo è misurato dalla terza 
potenza (detta perciò cubo) del suo lato. 

Teokema 5. Il volume di un parallelipipedo retto è 
misurato dal prodotto della base per l'altezza. 

e p 



D 




Q 



K 



4--- 



N 




M 

Fig. 14. 



B 



Abbiasi il parallelipipedo retto, ma a base non 
rettangolare AB... GH, e si faccia in esso una 
sezione retta MNPQ cioè perpendicolare alle 
costole AB,GH. Il prisma proposto, di cui di- 
remo P il volume, sarà equivalente al prisma 
retto avente per base MNPQ e per altezza 
AB (*): ma la base MNPQ è un rettangolo perchè 



(1) G. P., § XXI, teor. 3. 



52 Geometria solida. 



i diedri in AB,GH essendo retti, sono pure retti 

Af,P che ne sono i rispettivi rettilinei; ne viene 
che il prisma retto di base MNPQ e di altezza 
AB è \xn prisma rettangolo, e si ha (*) 

P—ABxMQxMN 

Ora la retta AB essendo per costruzione perpen- 
dicolare al piano PAf, è perpendicolare altresì 
alla (*) MQ, ossia MQ è l'altezza del parallelo- 
grammo ABCDj per cui O 

ABxMQ=:ABCD 

e sostituendo 

Pz=:ABCDxMN. 
e. d. d. 

Teorema 6. Il volume fll un parallellpipedo qualunque 
è misurato dal prodotto della base per l'altezza. 



D 



Kig. 15. 

Abbiasi il parallellpipedo qualunque AB... GH, 

(1) Teorema precedente. 

(2) G. P., S XVII, defln. 1. 

(3) § II, ieor. 8. 



Le pjiire poliedriche, 53 

e si faccia in esso una sezione retta MNPQ per- 
pendicolare alle costole AB,GH. Il volume P 
del prisma proposto equivale al volume di un 
prisma retto, avente per base la sezione retta e 
per altezza la costola AB {*), ma il volume del 
prisma retto potendosi misurare per mezzo del 
teorema precedente, si avrà 

Pz=MNPQxAB. 

Si conduca ora l'altezza NO del parallelogrammo 
MNPQ\ questa è (^) perpendicolare al piano 
ABCD ed è perciò Taltezza del parallelipipedo 
primitivo; ma essendo 

MNPQ =:MQxNO 
viene 

P—MQxNOxAB; 

essendo finalmente MQ x AB la misura dell'area 
ABCD, 

P—AACDxNO 
e. d. d. 

Teorema 7. 11 volume di un prisma qualunque è mi- 
surato dal prodotto della base per Taltezza. 

a) Abbiasi dapprima un prisma triangolare 
ABCDEF il cui volume si dica P, e si completi 
il parallelipipedo AB ,,. FAT formando il paralle- 
logrammo ABCH sulle AB, AC e conducendo 
la costola HK parallela alle costole del prisma. 

(1) G. P., § XXI, teor. 3. 

(2) G. P., § XIX, teor. 9. 



54 



Geometria solidcL 



Il parallelipipedo cosi costruito ha la medesima 
altezza di P,ed ha un volume doppio perché, come 
si è visto nella Geometria pura {})y il piano diago- 
nale divide un parallelipipedo in duo prismi trian- 
golari equivalenti. Ora per il teorema precedente 
si ha 

2 P ZZI ABCH X DO', 

ma si ha altresì che ABCH é doppio di ABC, 
onde 



ossia 
e. d. d. 



2P=2ABCxDO, 
P = ABCxDOy 





B B C 

Fig. 16. Kig. 17. 

b) Abbiasi ora un prisma qualunque 

ABC. . . HLM, 
la cui altezza sia FO: se per la costola AF e le 



(1) G. P., § XXI, teor. 5. 



Le figure poliedriche. 55 

costole non consecutive CH^DL, ... si fanno pas- 
sare i piani AFC^, AFDL, .. . il prisma verrà a 
scomporsi in tanti prismi triangolari ABCFGHy 
CADHFL, ... aventi l'altezza comune FO. Detti P,, 
^V ^^3> i volumi dei prismi triangolari e P il vo- 
lume del prisma dato, si ha (a) 

P^ — ABCxFO 
P^ — ACDxFO 
P.^ — ADExFO, 

e sommando 

P—{ABC-\-ACD-\-ADE)xFOz:iABCDExFO, 

Teorema 8. La superfìcie laterale del prisma retto è 
misurata dal prodotto dell'altezza per il perimetro di base. 

Infatti nel prisma retto le faccie laterali essendo 
rettangoli, la superficie laterale sarà la somma di 
tanti rettangoli ABFG^ BGCH, CHDL, ecc., cia- 
scuno dei quali è misurato dal prodotto dell'al- 
tezza che è l'altezza del prisma, per la base, 
che è uno dei lati del poligono base del prisma. 
Talché si avrà: 

ABFG = AFxAB 
BCGHz=:AFxBC 
CHDL — ARxCD 



e sommando: 
Superf laterale del prisma =: 

AF X {AB + BC+ Ci) -f- . . .), 

e. d. d. 



56 



Geometria solida. 



§ IX. Misura della Piramide. 

Teouema 1. Se due piramidi SABC, S* A' B* C hanno 
eguali altezze S/ZzzS'/i' e basi equivalenti, le sezioni 
MNP, M'N'P' fatte ad epuali distanze SK:=S'K' dai 
vertici sono equivalenti. 




Fig. 18. 

Sappiamo che MNP è simile ad ABCy ed 
M'N'P' simile ad A' H C (*) e sappiamo altresì («) 
che 

MN SK M'N' S'K' 



AB 



SH 



r-DT 



A'B 



S'H' 



Ma dalla similitudine di MNP, ABC ed M'N'P\ 
A'B'C risulta C) 

2 

MNP MN 



ABC « 

AB 



(1) G. P., § XXII, teor. 1. 

(2) ibid. 

(3) § II, teor. 6. 



Le figure poliedriche, 57 

ed 

2 

AB' 

onde ancora 

2 2 

MNP SK M'N'P' S'K' 



ABC ___2' A'B'C ^2' 

SH S'H' 

ma per ipoteei 

SKz=:S'K\SH — S'H\ 
onde 



SK S'K 



f LTf 



2 



e 



SH S'H' 
MNP M'N'P' 



ABC A'B'C ' 

ma per ipotesi 

ABC= A'B'C 
onde (*) sarà pure 

MNP=.M'N'P', 

e. d. d. 

Teorema 2. Due piramidi SABC, S'.4'Z>"C di eguale 
altezza e di basi equivalenti sono equivalenti. 

Se è possibile, le due piramidi S ed S' non 
(i) G. P., § Xf, rf). 



58 



(jeomelria solida. 



siano equivalenti, ed abbia maggior volume la 5; 
la differenza dei due volumi sarà un volume che 
si può immaginare foggiato a prisma, avente per 
base la base ABC della piramide S e per altezza 
una lunghezza che indicheremo con x. 

Si divida l'altezza comune delle due piramidi 
in n parti eguali: essendo n qualunque, ma tanto 
grande che la n^'"»'» parte dell'altezza, che diremo 
.(/, riesca inferiore ad a?, il che si potrà sempre 
fare; e dai punti di divisione dell'altezza si tirino 




Fig. 10. 



le sezioni parallele alla base, DEF^GRI,JKL 
nella prima e nE'F\G'H'I\J'ICU nella seconda 
piramide; si completino poi i prismi aventi per 
basi queste sezioni e per altezze la n"'"^ parte 
dell'altezza delle piramidi, inscrivendoli alla pira- 
mide S' e circoscrivendoli alla piramide S; de- 
notiamo con 1, 2, 3, 4 questi ultimi e con ì\ 2', 3' 



I^ figure poliedriche. 59 

i prismi iscritti in S\ I prismi T e 2 sono equi- 
valenti perchè hanno la stessa altezza y, e le basi 
DEF,D*E'F^ equivalenti (*) ; similmente sono 
equivalenti i prismi 2' e 3, 3' e 4 ; il prisma 1 é 
dunque la differenza fra il complesso dei prismi 
circoscritti ad S ed il complesso dei prismi in- 
scritti in S\ Aggiungasi che i prismi circoscritti 
ad S dando un volume maggiore di 8, e quelli 
inscritti in 8^ dando un volume minore di 8\ la 
differenza fra i due sistemi dei prismi sarà mag- 
giore della differenza fra le due piramidi. 

Ma il prisma avente per base ABC e per al- 
tezza a? (maggiore di y per costruzione) e che 
rappresenta la differenza fra i volumi delle pira- 
midi, è maggiore del prisma di base ABC e di 
altezza y che rappresenta la differenza fra i due 
sistemi di prismi: giungiamo pertanto aji una 
necessaria contraddizione tostochè ammettiamo 
che fra i volumi delle due piramidi di eguale 
altezza e di basi equivalenti possa passare una 
qualunque differenza. Le piramidi 8, S' devono 
dunque essere equivalenti, e. d. d. 

La dimostrazione precedente fatta per il caso 
di piramidi triangolari si applica senza modifi- 
cazione a piramidi di base qualunque. 

Tkorema 3. 11 volume della piramide é misurato dal 
terzo del prodotto della base per Taltezza. 

a) Abbiasi dapprima la piramide triangolare 

8ABC\ 

(1) Teor. 1. 



60 Geomeiria solida, 

si formi il prisma triangolare ABCSDE avente 
per base ABC ed uno dei vertici opposti nel ver- 
tice ideila piramide. Il prisma si può scomporre 
nelle tre piramidi SABC, SBDE, SBCE che hanno 
due a due eguali basi ed eguali altezze (*) e 
sono quindi equivalenti (*); perciò il volume del 




prisma sarà triplo del volume della piramide 
SABC di eguale base ed eguale altezza. Ma il 
volume del prisma è misurato dal prodotto della 
base per Taltezza, onde il volume della piramide 
è misurato dal terzo del prodotto della base per 
l'altezza. 

b) Abbiasi ora una piramide qualunque 

SABCDE 

di altezza SO; questa si scompone per mezzo dei 
piani SAC, SAD in tante piramidi triangolari 



0) G. A, § XXII, teor. 3. 
(2) Teorema precedente. 



Le figtcrc poliedriche. 



61 



SABC,SACDySADE aventi l'altezza comune /SO. 
Detti Pi, Pj, P3 i volumi delle piramidi trian- 




B 

Fig. 21. 

golari, e P il volume della piramide data, si ha 

P,~~ABCxsO 

ó 

1 

P2 = - ACD X SO 
3 

1 

Po— -ADE X. SO, 
3 ^ 



onde ?!ommando: 



1 



P=:- (ABC-h ACD -h ADE) x 50=: 

= - ABCDE X SO. 
3 



62 Geometria solido. 



Teorema A. 11 volume (Jel tronco di piramide é mi- 
surato dalla formola 



^XBx(l + i- + -g-) 



dove V rappresenta il volume, A Taltezza, B e /He due 
basi, e L ed Z d-ue lati omologhi delle basi. 

a) Abbiasi dapprima un tronco di piramide 
triangolare; è noto (*) che esso si può scomporre 
in tre piramidi aventi per altezza comune l'al- 
tezza A del tronco e per basi, rispettivamente 
B, fe, ed una media proporzionale fra -Beò, ossia 
\/ B b. Si ha dunque 

1 _ 1 . . 1 



V=z -AxB-h-Axb-h-Axs/Bb. (1) 
3 3 3 

Ora sappiamo che le basi Beò sono simili, per 
cui essendo L ed Z due dei loro lati omologhi, si 
avrà (*) 

B L« 



onde 



6 Z« 

Bl^ 
bzn — 

e. 

, — B\ 

Sostituendo nella (1) viene 

,1^1 ABl^ 1 ABI 
V=:-AB-\ 77-+- 



3 3 L* 3 /. 



(1) G. P., § XXil, teor. 4, 

(2) § li, teor. 6. 



Le ficfìrre 'poliedriche. 



03 



e raccogliendo: 



1 / / V 



3 



L 



L» 



) 



e. d. d. 



b) Abbiasi ora un tronco di piramide a basi 
qualunque AB , , . HKL. Le costole AF, CU sono 
in uno stesso piano perchè concorrerebbero nel 
vertice della pirannide, e lo stesso dicasi di AF, 




DK; conducendo questi piani si scompone il 
tronco in tre tronchi a base triangolare di eguale 
altezza A, ed indicando con V|, Vj, Vg i loro volumi 
e con 3^,82,3^ le loro basi inferiori si ha 



Vt = 


AxJ?^ 


3 


V,- 


AxB^ 
3 


U — 


AxB^ 



[ 
[ 

[ 



AB 
IH — T^-\- 



FG 



(iyj 



1-H 



CD /CDVl 



HK 



r-f- 



ED 

1+ + 

KL 



KTkÌÌ 



64 Geometria solida. 



ma le basi essendo simili 

AB CD ED 



FG HK KL " L ' 
onde sostituendo e sommando 

1 / ^ . ''\ 



3 



1 / / Z«\ 



c. d. d. 



Definizione 1. Una piramide che ha per base un po- 
ligono regolare e la cui altezza cade nel centro della 
base si dice regolare. 

2. Apotema di una piramide regolare è la perpendi- 
colare abbassata dal vertice ad uno dei lati della base. 

3. Tagliando una piramide regolare con un piano 
parallelo alla base si forma un tronco di piramide re- 
golare. Apotema del tronco è la porzione di apotema 
della piramide compresa fra le due basi. 

Teorema 5. La superfìcie laterale della piramide re- 
golare è misurata dalla metà del prodotto del perimetro 
di base per Tapotema. 

Abbiasi la piramide regolare SABCD di cui 
SO sia l'altezza, SH^SK le apoteme (fìg. 23). Le 
oblique SAy SB, SC,... essendo egualmente distanti 
dal piede O della perpendicolare C) che è centro 
del poligono di base, sono eguali, quindi sono 
eguali i triangoli SABy SBC,.., come aventi i tre lati 
eguali ciascuno a ciascuno, e sono perciò eguali 



(1) G. P., § XVII, teor. 5. 



Ze figure poliedriche. 



65 



r^ 



anche le apoteme SH^ SK. Ora (*) 

SAB = -SffxAB, 

SBCzzi-SKxBC, 
2 



somman(Jo e notando che 

SH=:SK—..., 



viene : 



1 



Super/, lai. della piram. zzi — SH {AB-\-BC-\-, 
e. <i. (1. 



•), 



Teokkma 6. La superficie laterale del tronco di pira- 
mide regolare è misurata dalla metà del prodotto del- 
Tapotema per la somma dei perimetri delle basi. 





Fig. 23. 



Fig. 24. 



Abbiasi il tronco di piramide regolare AB.,.GH, 



(M § H> teor. 4. 

PlNCHERLB. 



5 



66 Geometria solida. 

e siano MNy PO... le sue apoteme. Risulta dalla 
dimostrazione del teorema precedente che 

onde si ha (*) 

area ABEF=-MNiAB + EF), 

area BCFG = - PQ (BC+ FG), 



sommando e notando che MN=:PQz:z., , , si 
ottiene : 

Superficie laterale del tronco di piramide zz 
= - MN(AB -f- BC+ . . . + EF+ FG + ...) 
e. d. d. 



(1) § II, teor. 5. 



CAPITOLO II. 
I corpi rotondi* 



§ X. Misura del Cilindro e del Cono. 

Definizione I. Un prisma si dice regolare quando è 
retto ed ha per base un poligono regolare. 

2. Un prisma retto s! dice inscritto ad un cilindro 
(circolare retto) quando le basi del prisma sono inscritte 
alle basì del cilindro ; circoscritto quando le basi del 
prisma sono circoscritte alle basi del cilindro. 

Osservazione. Le costole di un prisma inscritto 
in un cilindro sono generatrici del cilindro, ed 
il prisma ha la stessa altezza del cilindro. 

Definizione 3, Una piramide regolare si dice inscritta 
o circoscritta ad un cono quando la base della piramide 
è inscritta o circoscritta alla base del cono ed il vertice 
della piramide coincide col vertice del cono. 

Osservazione. Le costole della piramide in- 
scritta ad un cono sono generatrici del cono, ed 
i due solidi hanno la medesima altezza. 

Se si considerano i prismi regolari inscritti in 
un dato cilindro ed aventi per basi i poligoni 
regolari di n, 2n, 4 /i, .lati, indi i prismi regolari 
circoscritti le cui basi hanno egual numero di 



68 Geometria solida. 



lati, si scorge chiaramente che le superficie la- 
terali ed i volumi dei prismi inscritti vanno cre- 
scendo di mano in mano che cresce il numero 
(Ielle loro faccio, mantenendosi però sempre in- 
feriori rispettivamente alla superficie laterale ed 
al volume di uno qualunque dei prismi circoscritti. 
Per questi avviene invece che al crescere del 
numero dei lati della base vanno diminuendo le 
superficie laterali ed i volumi, mantenendosi però 
sempre maggiori della superficie laterale e del 
volume di uno qualunque dei prismi inscritti. 
Inoltre la differenza fra la superficie dei prismi 
inscritti e circoscritti si può, al crescere del nu- 
mero delle faccio, rendere piccola quanto si vuole, 
e lo stesso dicasi dei volumi. Si intuisce da ciò 
resistenza di una superficie e di un volume de- 
terminati, cui le superficie laterali ed i volumi dei 
prismi inscritti e circoscritti vanno accostandosi 
indefinitamente, i primi mantenendosi sempre mi- 
nori ed i secondi sempre maggiori. Questa super- 
ficie e questo volume si diranno rispettivamente 
superficie laterale e volume del cilindro; e ricor- 
dando la definizione 1 del § V, potremo enunciare: 

Definizione 4. La superfìcie laterale del cilindro è il 
limite cui tendono le superfìcie laterali dei prismi rego- 
lari inscritti o circoscritti, quando se ne raddoppia in- 
definitamente il numero delle facete laterali. 

5. Il oolume del cilindro è il limite cui tendono nel 
medesimo caso 1 volumi dei prismi regolari inscritti o 
circoscritti. 

Considerazioni analoghe a quelle che prece- 
dono permettono di enunciare ancora: 



/ corpi rotondi» 69 



Definizione 6. La superficie laterale ed il oolume del 
cono sono i limiti cui tendono rispettivamente le super- 
ficie laterali ed i volumi delle piramidi regolari inscritte 
o circoscritte, quando il numero delle loro foccie late- 
rali si raddoppia indefìnitamenie. 

7. La superficie laterale ed il colutne del tronco di 
cono sono i limiti cui tendono rispettivamente le super- 
ficie laterali ed i volumi dei tronchi di piramidi regolari 
inscritti e circoscritti, quando il numero delle loro faccie 
laterali sì raddoppia indefinitamente. 

Indicheremo in ciò che segue con S la super- 
ficie laterale del cilindro, cono o tronco di cono 
che si considera, con V il volume, con A l'al- 
tezza, con L la generatrice; con R il raggio della 
base del cilindro o del cono e con R oà r ì 
raggi delle basi nel tronco di cono. 

Teorema 1. La superficie laterale del cilindro è mi- 
surata dal prodotto della circonferenza di base per l'al- 
tezza; il volume del cilindro è misurato dal prodotto 
dell'area della base per Taltezza. 

Inscriviamo nel cilindro i prismi regolari aventi 
per base i poligoni di n, 2n, 4n,... lati ed indi- 
chiamo: 

con p, r', r", . . . i volumi e con s, s\ s", . . . 
le superficie laterali dei prismi ; 

con /), //, p'\ ... ì perimetri e con 6, b\ U\ . . . 
le aree delle basi. 

I prismi avendo tutti la stessa altezza del ci- 
lindro, si ha (*) 

s = A/), s' = Ap\ s" = Ap'\ ... ; 



(1) vili, teor. 7. 



70 Geometria solida. 

abbiamo cosi le due serie di quantità 

ed 

Ap, Ap\ A/)", . . . 

i cui termini corrispondenti sono eguali, per cui (*) 
anche i rispettivi limiti saranno eguali; ma il li- 
mite delle s, s', 8", . • • ^ la superficie laterale 5 
del cilindro, il limite dei perimetri /), p\ //', . . . 
è la circonferenza di base i})\ oxì<\q la super jicie 
laterale del cilindro è misurata dal prodotto 
delValtezza per la circonferenza di base. 
Si ha parimenti (^) 

V = Ab, o' z= Ab\ v" = Ab'\ . . . 

onde i limiti cui tendono le due serie di gran- 
dezze 

V, v\ p", . . . 
ed 

Ab, Ab\ Ab'\ . . . 

saranno eguali; ma il limito delle v, e',... é il 
volume Fdel cilindro, il limite delle aree 6, ^',... 
è l'area del cerchio di base (*); onde // volume 
del cilindro è misurato dal prodotto del cerchio 
di base per V altezza. 

Corollario 1. Ritenendo le notazioni indicate 



(1) § V, Principio sui limiti. 

(2) § V, defin. 2. 

(3) § Vili, teor. 6. 

(4) § V defln. 3. 



1 corpi rotondi. 71 

e ricordando le forinole del § VI, si ha : 

2. La superficie totale i del cilindro essendo 
costituita dalla superficie laterale più le due 
basi, si ha: 

1 = 2 ir RA + 2nR^ = 2TzR(A-\- R). 

Teorema 2. La superfìcie laterale del cono è misurata 
dalla metà del prodotto della circonferenza di base per 
la generatrice; ed il volume è misurato dal terzo del 
prodotto della base per Taltezza. 

Indichiamo con s, s', s", ... le superficie late- 
rali e con 0, o', v",,,, i volumi, con h, h\ K\,,. 
le apoteme, con p, p\ />", . . . i perimetri e con 
ò, b\ b'\... le aree delle basi delle piramidi re- 
golari inscritte di n, 2 ri, 4 n, . . . faccio laterali. 

Le superfìcie laterali di queste piramidi sono 
date (*) da: 

2' ' 2 2^ 

onde i limiti cui tendono le due serie di grandezze 

ed 

{ph,^p'h',^p"h",... 

saranno eguali; ma il limite delle s, s', s",... è 
la superficie laterale del cono, il limite delle 



(0 § IX, teor. 5. 



72 Geometrìa solida. 



py p'ì p"i "• è ^^ circonferenza di base, infine il 
limite delle a poterne h, h\ N\ ... è manifesta- 
mente la generatrice del cono; onde la super- 
Jìeie laterale del cono è misurata dalla metà del 
prodotto della eireonferensta di base per la gè- 
neratrice. 
Si ha parimente (*) 

3 3 3 

onde i limili cui tendono le due serie di grandezze 

r, v\ T>^\ . . . 

ed 

1 1 1 

3 '3 3 

saranno eguali; ma essendo limite delle e, v\ e",. . . 
il volume del cono e delle 6, b\ 6",.-« il cerchio 
di base, si ha che il volume del cono è misurato 
dal terzo del prodotto della base per Valtezza. 
Corollario 1. Il teorema precedente si es- 
prime colle fopmole 

3 

2. La superficie s totale di un cono essendo 
formata dalla superficie laterale e dal cerchio 
di base, si avrà 

2 n: ir i? L + ir /?« = IT 72 ( L + i^) . 



(1) § IX, teor. 3. 



/ corpi rotondi. 73 



Teorema 3. La superfìcie laterale di un tronco di 
cono è misurata dal prodotto della semi-somnnn delle 
circonferenze di base per Tapotenja; ed il volume è 
misurato dalla formola 



r=|,„..4(, + ^ + -;i-) 



Indichiamo con 
s, s', s'\ ... le superficie laterali, 
p, v\ v'\ . . . i volumi, 

/), p\ /)", ... e P, P^, l^\ . . . i perimetri delle basi 

superiori ed inferiori, 
ò, b\ b'\ ... e ByB\ B", ... le aree delle basi, 
h, h\ A", . . . le apoteme 

dei tronchi di piramidi regolari aventi rispettiva- 
mente per basi poligoni di n, 2n, 4n, ... lati 
ed inscritti nel tronco di cono. 

Si ha (*) 

s"=zi(//'-f /"')./r',... 

onde i limiti cui tendono le due serie di quantità 
ed 

^(p" + P")-h",... 
(1) g IX, teor. 6. 



74 Geometria solida. 



saranno eguali; ma essendo limite delle s, s', s",.-. 
la superfìcie laterale del tronco di cono, delle 
/},/)',... e P, P', ... le circonferenze di base, 
delle A, A', . . . Tapotema, si ha che la superficie 
laterale del tronco di cono è misurata dalla 
semi' somma delle circonferenze di base per Va- 
potema. 
Si ha pure (*) 



1 
— - A 
3 



/ e 6-2 \ 

\ ^ c c^/ 

1 / e' C'2\ 



dove e e Cf e' e C,.,, sono lati omologhi nei 
poligoni di base dei tronchi di piramidi; ma es- 
sendo essi inscritti nei cerchi di raggi r ed Ì2 
si ha (2) 

ed r 



ondo 



ce H 

1 / r r^\ 

3 \ R ^ R^J 



g' - - A 
3 



e poiché H, B\... hanno per limite ir /?*, si avrà 



(1) § IX, teor. 4. 

(2) 8 IV, teor. 3. 



/ corpi rotondi. 75 



passando al lìmite 



1 / r r^ 

3 



e. d. d. 

Corollario 1. La superficie laterale è es- 
pressa da 

5 = 77 L(«+r); 

la superficie totale é composta di questa, i)iù i 
due cerchi di base, ossia è data da 

2 =z ir L (« + r} + TT /?* + IT r« = 
= izR(L+R)-i-'Kr(L + r). 

2. La formola che dà il volume potendosi 
scrivere 

1 1 1 

3 ^3 ^3 ' 

si può dire che: 

Il volume del tronco di cono equivale al volume di 
tre coni aventi per altezza comune Taltezza del tronco 
e per basi rispettivamente la base superiore, Tinferiore 
ed una media proporzionale fra queste due basi. 



§ VL Misure relative alla Sfera. 



Tkohema 1. Se un segmento rettilineo AB ruota in- 
torno ad una retta indefinita a?(/ (asse) contenuta nel suo 
piano e che non r attraversa, e si innalza la perpendi- 
colare MH ad esso nel suo punto di mezzo fino all'in- 
contro coir asse, il segmento genera una superficie che 



7(5 



Geometria solida. 



è misurata dal prodotto della sua proiezione CD sul- 
Tasse per la circonferenza di raprgio M II (i). 

a) Se il segmento AB é parallelo all'asse, 
esso genera nel ruotare intorno ad a? r/ la su- 
perfìcie laterale di un cilindro (*) che avrà per 
base la circonferenza descritta da AC e per al- 
tezza CD', onde (') 

sup. AB =22 n AC. CD, 

ma essendo AC:=iMH, 

sup. AB = 2 w MH . CD. 





b) Se il segmento AB ha un estremo sul- 
l'asse, cioè se il suo estremo A coincide col 
punto C, esso genera la superficie laterale di un 
cono (*) che avrà per base la circonferenza de- 
scritta da BD e per generatrice AB\ onde (^) 

sup. AB:=z-K BDxAB. 



(1) I.a superficie generata da una linea A H verrà in- 
dicata per brevità colla scrittura Sup. AB. 

(2) G. />., § XXIII, defln. 3. 

(3) § X, teor. 1. 

(4) G, P., § XXIII, defln. 4 e 5. 

(5) § X, teor. Z. 



/ corpi rotondù 



77 



Ma i triangoli ABD^ AMH, simili come aventi 

D — M perché retti ed A comune, danno la pro- 
porzione 

AD:AM-BD:MH 

onde (*) 

AB 
AD X MH— BD X AM— BDx — 



ossia 



BD X AB z=:2 CD xMH 



e sostituendo, 

sup. AB=:2nMH,CD, 
e) Se finalmente il segmento AB é inclinato 



B 




Fig. 27. 



rispetto all'asse, esso genera la superficie laterale 
di un tronco di cono (*) avente per raggi delle 



(1) § II, teor. 2, osservaz. II. 

(2) G. P., § XXIII, defìn. fi. 



78 Geometria solida. 

basi AC, BD e per apotema AB, onde (*) 

sup. ABz=,t:{AC-\-BD)AB. 

Ora la retta MA' che passa per i punti di mezzo 
dei lati del trapezio ABCD è parallela alle basi 
AC, BD ed eguale alla loro semi-somma (*); ma 
se si tira la parallela AEa CD, i triangoli BAE, 
MKH avendo 

E=K 

perchè retti, e 

BAE=:^MH 

come aventi i lati perpendicolari, sono simili e 
danno la proporzione 



onde 
ma 



AB:AE = MH:MK, 

AB.MK—MH.AE, 

AC+BD 
MK= — -^ , AE= CD 



onde 

AB.(AC+BD)=z2AB. MK ~ 2 MH . CD 
e sostituendo 

sup, AB = 2 MH. CD 
e, d. d. 

Teorema 2. Se ABCDE è la metà di un poligono re- 



(1) § X, teor. 3. 

(•) § II, teorema 5, osserv. 



/ corpi, rotondi. 



79 



polare di un numero pari di lati, e si fa ruotare la Altura 
intorno al suo diametro AE, il perimetro ABCDK ge- 
nera una superfìcie misurata dal prodotto del diametro 
per la circonferenza inscritta al poligono. 




Si abbassino dal centro le apoteme OM, ON, 
OP,.. . che dividono i Iati del poligono per metà 
e perpendicolarmente; si abbassino pure dai ver- 
tici le perpendicolari BH, CO, DK all'asse. Si 
ha per il teorema precedente 

sup. AB = 2nAH.M0 
sup. BC=2nEO.NO 
sup, CDz:zZnOK.PO 
8up, DE=2nKE,QO 

ma la superficie generata dal perimetro ABCDE 
non essendo altro che la somma delle superfìcie 
generate da AB, CD,.., ed essendo 

MO r= ivo = . . . , 

viene sommando 

sup. ABCDE=2 -K MO {AH-\-HO + ...) = 

= 2 TT MO . AE, 
e. d. d. 



80 Geometria solida. 



Teorema 3. [.a misura della superfìcie S della sfera 
di rap:gio H è espressa dalla formoln 

Sappiamo (*) che una semi-circonferenza ruo- 
tando intorno ad un suo diametro genera una 
superficie sferica; se ora in essa semi-circonfe- 
renza (vedi fig. 27) si inscrivono i semi-poligoni 
regolari ACE^ ABCDE, ... di n, 2n . . . lati, si 
intuisce che le superfìcie generate dai perimetri 
di questi semi-poligoni tenderanno (quando il 
numero dei loro lati cresce indefinitamente) ad 
un limite che sarà la superficie della sfera. In- 
dicando con S^, S^, Sg,. . . le superficie generate dai 
perimetri dei semi-poligoni, e con a,, a^, «3, . . . 
le relative apoteme, avremo, essendo AEziz2R: 

onde i limiti cui tendono le dìie serie di gran- 
dezze 

Si) 02» 03) • • • 

e 

4 ^ Rttiy 4 1? R(i2i 4 "K Ra^y . . . 

devono essere eguali; ma essendo 8 il limite delle 
Siy S^, . . . ed R il limite delle apoteme ai, a,, . . . 
viene 

S = 4itR^, 
e. d. d. 

Corollario 1. Poiché n R^ è l'area di un cer- 
chio massimo, si può dire che la superficie sferica 



(1) G. P., s XXIV, defln. 1. 



/ corpi ToionAL 81 



è equivalente airarea di quattro circoli massimi. 
2. La superfìcie di due sfere sono fra loro 
come i quadrati dei raggi. 

Teorema 4. Se un triangolo ABC ruota intomo ad un 
asse indefinito xy contenuto nel suo piano e che passa 
per il vertice A senza attraversare il triangolo medesimo, 
esso genera un volume che è misurato dal terzo del pro- 
dotto della superfìcie generata dal lato BC (opposto al ver- 
tice che è sull'asse) per Taltezza AH corrispondente (i). 

a) Il triangolo abbia il lato AC sull'asse. Si 
abbassi Taltezza BK, Il volume generato dal 




Fig. 29. 

triangolo ABC è la somma dei volumi dei due 
coni generali da ABK, CBK i quali hanno per 
base comune il cerchio di centro AT e di raggio 
KB, e per altezze rispettivamente AK e CK, 
Si ha dunque (*) 

voi ABC— - 7T Wi. AK+ - TT BK. CK 

1 2 1 



:=i-T.BK (AA'+ KC) = - TT BK.AC. 

ó «5 



(1) 11 volume generato da un'area ABC ^\ indicherà 
per brevità con ool. ABC. 

(2) S X, teor. 2, coroll. 1. 

PlNCHERLB. 6 




82 Geometria solida. 



Ora si noti che i prodotti BK.AC e AH.BC 
misurando ambedue il doppio dell'area del trian- 
golo ABC (*) sono eguali; si avrà quindi 

voi. ABC=: ^^BK.AH. BC; 

d'altra parte la superficie generata da BC ó la 
superficie laterale del cono BCK e sarà quindi 
misurata da 

IT BK. BC; 

sostituendo, viene 

1 
voi ABC^ - AH. sup. BC, 
ò 

c. d. d. 

6) Il lato BC del triangolo incontri Tasse 




Fig. 30. 

xy nel punto G; in tal caso il volume generato 
da ABC è la differenza fra i volumi generati da 



(1) § li, teor. 4. 



/ corpi rotondi. 



83 



ABG e CAG ; ma per il caso precedente si ha: 

1 

voi ABG = - AH, sup. BG 

ó 

voi ACG=- AH.sup.CG 
«) 

onde sottraendo: 

1 
voi. ABC— - AH. (sup. BG — sup. CG) = 

1 
= — AH . sup, BCy 

e. (], d. 

e) Il lato BC sia parallelo all'asse (fìg. 31). 




K k 



Fig. 31. 

Si abbassino le perpendicolari BL, CA" all'asse; 
il rettangolo AHBL genera il cilindro, il trian- 
golo BAL un cono di eguale base ed altezza; il 
volunne generato da BAH sarà la differenza fra 
il cilindro ed il cono; ora essendo (*) 



vol.ALBH~T.BL.AL 
1 



vol.ALBz=z-T.BL,AL 



(M § X, teor. 1 e 2. 




84 Geometria solida. 



viene sollraendo 

2 2 2 2 

voi. ABH =i--t:BL.AL = -tzAH. AL. 

ó «5 

Similmenle si troverebbe: 

2 



vol.ACHnz-nAH.AK 



onde sommando 



2 — 2 
voi. ABC^- TT AH (AL + AK) = 

2 



Ora la superficie laterale del cilindro BCLK è 
generata dal lato BC ed è misurata da 

2 IT CK, LK— 2 7t AR. LK, 

onde sostituendo 

2 
voi. ABC=z- AH. sup. BC, 

e. d. d. 

Teorema 5. Se ABCDE, metà di un poligono regolare 
di un numero pari di lati, sì fa ruotare intorno al suo 
diametro A/i, l'area del semi-poligono genera un volume 
che avrà per misura il terzo del prodotto delI*npotemu 
per la superficie generata dal perimetro AHCDK. 

Per mezzo dei raggi OB, OC, OD, si scom- 
ponga il semi-poligono in tanti triangoli aventi 
per altezze le a pò teme 

OM, ON,.,..\ 



/ corpi rotondi. 



85 



si avrà applicando il teorema precedente 

1 
voi AOBzzi-- OM . sup. AB, 

ó 

1 

voi BOC— - ON. sup. BC, 

ó 



sommando, notando che il volume ^^enerato dal 




Fig. 32. 

semi-poligono è la somma dei volumi generati 
dai singoli triangoli e che le apoterae OM, ON 
sono eguali fra loro, si ottiene 



col ABCDE—- OM. sup. ABCDK, 

ó 

e. (1. d. 

Teorema 6. Il volume della sfera è misurato dal terzo 
del prodotto della superficie sferica per il raggio. 

Sappiamo (*) che il semi-cerchio ruotando in- 
torno al suo diametro genera il volume della 
sfera; se ora nel semi-cerchio inscriviamo {^g. 32) 
i semi-poligoni regolari ACE, ABCDE, di n, 



(1) G. P., s XXIV defln. 2, 



86 Geometrìa solida. 

2/1,... lati é chiaro che i volumi generati dalla 
rotazione dei semi-poligoni tenderanno (quando 
il numero dei loro lati si radoppia indefinita- 
mente) ad un limite che sarà il volume della 
sfera. Indicando con r,, Og, O3,.,. i volumi gene- 
rati da questi semi-poligoni, con ai, ag, ag,... le 
rispettive apoteme, con s,, S2, Sg,... le superficie 
generate dai loro perimetri, si ha per il teorema 
precedente 

— i _i — * 

onde i limiti cui tendono le due serie di quantità 

^\ì ^2' ^Zv" 

ed 

i i i 

g *« ^i> Q ^2 ^2) 77 *3 ^3V 

saranno eguali. Ma il limite dei volumi o^, Ogv 
é il volume della sfera, il limite della superficie 
Sj, Sj,,.-. è la superficie sferica, il limite delle 
apoteme, «i, fl2r- è il raggio: onde il volume 
della sfera è misurato dal terzo del prodotto della 
superficie sferica per il raggio. 

Corollario 1. Si é trovato che la superfìcie 
della sfera di raggio R é misurata da 

onde il volume V di quella sfera sarà data da 

2. I volumi di due sfere stanno fra loro come 
le terze potenze dei raggi. 






PARTE TERZA 
TRIGONOMETRIA 



r 



SEZIONE I. 



Le funzioni goniometriche. 



§ I. Oggetto della Trigonometria. 

Abbiamo visto (*) come sia possibile di tradurre 
molte proposizioni della Geometria in formole al- 
gebriche, e come si abbia cosi il mezzo di appli- 
care i procedimenti del calcolo alla risoluzione 
delle questioni geometriche. Però le semplici pro- 
posizioni della Geometria elementare non permet- 
tono di stabilire tali relazioni che leghino algebri- 
camente fra loro i lati e gli angoli di un poligono 
e in ispecie di un triangolo, benché sia posto in 
chiaro che fra tali elementi vie necessariamente 
una dipendenza (poiché dati i lati di un triangolo 
ne risultano determinati gli angoli, perchè al lato 
maggiore di un triangolo si oppone l'angolo mag- 
giore, ecc.). D'altra parte, la mancanza di queste 
relazioni costituirebbe una lacuna grave special- 
mente per le applicazioni della geometria, perchè 
non si potrebbero risolvere con calcolo quei pro- 



0) V. Introduzione. 




90 Trigonometria. 



blemi che hanno per oggetto di determinare gli 
elementi incogniti di una figura rettilinea, dati che 
siano alcuni dei suoi elementi in numero suffi- 
ciente, mentre le costruzioni grafiche non danno 
in generale nella pratica risultati abbastanza 
esatti. A questa lacuna della Geometria metrica 
supplisce la Trigonometria il cui oggetto prin- 
cipale è la risoluzione dei triangoli, cioè il cal- 
colo degli elementi incogniti di un triangolo di 
cui siano noti numericamente elementi in nu- 
mero sufficiente. Però , prima d'intraprendere 
lo studio della risoluzione dei triangoli, é neces- 
sario di definire e di studiare alcune linee o me- 
glio rapporti di linee che stanno in stretta rela- 
zione cogli angoli, e che si sostituiscono ad essi 
nelle formole; ed è ciò che faremo in questa 
prima sezione. Conviene aggiungere che la Tri- 
gonometria non ha soltanto T importanza pratica 
che le viene dalla risoluzione dei triangoli e 
conseguentemente di tutte le figure rettilinee, 
ma giova anche alla teoria, somministrando 
formole e relazioni che vengono in giuoco in 
quasi tutte le parti della matematica. 

§ II. Determina«zione della posizione 
di un punto mediante numeri. 

Dato un punto O fisso sopra una retta indefi- 
nita x' X, la posizione di un secondo punto M 
della retta non sarà pienamente determinata se 
si conosce la sola lunghezza del segmento OM, 
ma bisogna pure sapere se il punto M si trova 



Le funzioni goniometriche, 91 



dairuna o dairaltra parte di O (*). Si suole in- 
dicare il senso del segmento a partire da O di- 
cendolo positivo quando é contato in un deternni- 
nato verso, negativo quando è contato nel verso 

X M X 

I I 

Fig. 33. 

opposto, e la posizione del punto Afe determinata 
senza ambiguità da un numero positivo o nega- 
tivo che rappresenta cosi il segmento in gran- 
dezza od in senso. Ad ogni punto del segmento 
corrisponde dunque un numero: ed al variare 
del punto M sulla retta quel numero può pas- 
sare da valori negativi grandissimi in valore 
assoluto a valori positivi pure grandissimi, o 
come si suol dire, da -r oo a + oo. 

Analogamente si può fissare la posizione di un 
punto in un piano. Siano tracciate nel piano due 
rette {assi) x'Xy y'y segantisi perpendicolarmente 
nel punto O {origine)) un punto M del piano é 
determinato quando si conoscono in lunghezza ed 
in senso le distanze MQ, MP di esso punto dagli 
assi, o le loro eguali OPy OQ. Queste distanze 
si dicono coordinate del punto M; QM (ossia OP) 
si dice pure ascissa di M, e PM (ossia OQ) si 
dice ordinata. Il senso di questi segmenti si fissa 



(1) Comunemente si dice a destra o a sinistra, al di- 
sopra o al disotto di O, secondo la disposizione della 
figura. 



92 



Trigonometria, 



ritenendo positivo le ascisse coniate dall'asse yt/ 
verso destra, negative quelle contate verso sini- 
stra, e positive le ordinate contate dalFasse xx 
verso Talto, negative quelle contate dall'asse xx' 



7 

X' 


f 

M 









P 



X 



y 

Fig. 34. 

verso il basso. Gli assi dividono il piano in quattro 
angeli retti o quadranti, e per un punto 



del l'* quadrante xoijy l'ascissa é4- e l'ordinata + 



del 2^ 
del 3° 
del 4*» 






tjoxf, 
x'oy, 
y'ox, 



» 



4- 






4- 



§ III. Definizione delle funzioni goniometriche. 



Abbiasi una retta OR terminata in O ed inde- 
finita verso R (raggio) e su cui le lunghezze OM 



Le funzioni goniometriche. 



93 



si riguarderanno sempre come positive; si sup- 
ponga che questa retta primitivamente adagiata 
secondo ox venga a ruotare nella direzione della 



voM, 



freccia descrivendo Tangolo crescente xoM, ed 
inoltre che la OR dopo essere ritornata in oaralla 




Flg. 35. 

fin^ di un giro, possa continuare a ruotare indefi- 
nitamente: talché l'angolo a?oi\/ possa superare 
quattro angoli retti e diventare grande quanto si 
vuole, ritenendosi sempre positivo. Supponendo 
che le OR ruoti in senso contrario alla freccia, 
gli angoli descritti si riterrebbero negativi. 

Fatte queste ipotesi, Tangolo andrà considerato 
come una quantità che può assumere tutti i va- 
lori da — 00 a -|- 00. 




94 Trigonometria, 



Fissiamo un valore deirangolo xoR e condu- 
ciamo le coordinate MP, OP, M'P, OP... per 
vari punti del raggio 0R\ i triangoli simili MOP, 
MOP danno 

Mp_^ M'F OP __ Op Mp M'P 
ÌYm ~' 6W' OM ~^ T)W Up " VP ' 

ossia i rapporti 

Mp OP Mp 
OM' OM' ~Op 

sono costanti per tutti i punti di uno stesso raggio 
OR. È chiaro invece che mutandosi la posizione 
del raggio, varieranno i valori di quei rapporti, 
e vedremo in seguito come essi possono servire 
a definire la posizione del raggio OR. Enunciamo 
ora le seguenti definizioni: 

Definizione 1. Quando due quantità variabili A e B 
sono talmente legate che ad una variazione arbitraria 
della prima consegue una determinata variazione della 
seconda, questa si dice funzione dell'altra. 

2. Se MP, OP sono l'ordinata e Tascissa di un punto 
qualunque Af del raggio OR (flg. 35), i rapporti 

MP OP MP 
OM' OM' op' 

ed i loro inversi sono funzioni dell'angolo li ose e ven- 
gono perciò delti funzioni goniometriche. 

MP OP 

3. 11 rapporto -^-r^ si dice seno, Ttry si dice coseno 

UM UM 

MP y^ 

ed -Tyfj si dice tangente dell'angolo Box, \ rapporti 

inversi xtr» -7^-FJ» ttt: si dicono rispettivamente rose- 
MP OP MP 

cante, secante e cotangente dell'angolo stesso. 



Le funzioni goniometriche, 95 



4. Se si indica con x il valore dell' angolo Rox 
(espresso per es. in gradi) le sue funzioni goniometriclie 
si denotano rispettivamente con 

sen Xy cos a?, tang a?, cosec a?, sec a?, cotg x. 

Ricordando in quali casi (v. il paragrafo pre- 
cedente) le coordinate di un punto sono positive 
o negative, e ritenendo OM sempre positivo, pos- 
siamo enunciare il 

Teorema 1. Il seno e la cosecante sono positivi per 
gli angoli Rox compresi fra 0^ e 180°, negativi per quelli 
compresi fra 180° e 360*^. 

Il coseno e la secante sono positivi per gli angoli com- 
presi fra 0° e 90^, e fra 270° e 360°, negativi per quelli 
compresi fra 90° e 270<>. 

La tangente e la cotangente sono positive per gli an- 
goli compresi fra 0*^ e 90® e fra 180<* e 270°, negative per 
gli angoli compresi fra 90° e 180° e fra 270° e 360°. 

È evidente pure il 

Teorema 2. Le funzioni goniometriche sono le stesse 
per due angoli che differiscono dì 360° o di un multiplo 
di 360°, poiché a due angoli che differiscono di 360° cor- 
risponde la stessa posizione del raggio 07?. 

Ma alla definizione precedente delle funzioni 
goniometriche, che ne mette in luce la vera na- 
tura, si trova vantaggioso molte volte di sosti- 
tuire un enunciato alquanto diverso. Se sul raggio 
OR fissiamo un punto M tale che sia OM — 1, 
mentre il raggio eseguirà la sua rotazione il punto 
M descriverà una circonferenza di centro O e di 
raggio uguale all'unità, che segherà gli assi nei 
punti AA\ BB': ad un angolo descritto dal raggio 
OR a partire dalla posizione iniziale oa? corri- 



96 



Trigonometria. 



spenderà un arco descritto dal punto M a partire 
dal punto A (che si dirà principio degli archi). 
Si riterranno positivi gli archi descritti nel senso 
della freccia, negativi quelli descritti in senso op- 
posto, ed il punto 3/ potendo percorrere più volte 




la circonferenza, l'arco come Tangolo sarà una 
grandezza variabile da — oo a 4- oc (*). Ciò posto. 



(M I/orco si può ritenere valutato in gradi, come ran- 
gole; oppure espresso come lunghezza, il raggio essendo 
preso come unità ; allora V intera circonferenza {Wfì) è 

misurata dal numero 2 ir, il quadrante lOO'*) da y» ^" ^^- 

micirconferenza (180°) da tt (v. Geometria metrica. § VI). 
Colla lettera x noi indicheremo per ora tanto l' angolo 
quanto Tarco espressi in gradi. 



Le funzioni goniometriche. 97 

il seguente teorema ci dà nuove definizioni delle 
funzioni trigonometriche. 

Teorema 3. Se si conducono Tordinata MP di un punto 
M deUa circonferenza di raggio 1 e le tangenti in A, lì 
alla circonferenza fino alPincontro col raggio OM in 1\ S: 

a) I numeri che misurano MP, OP, TA saranno ri- 
spettivamente il seno, il coseno e la tangente deU' an- 
golo xoRizx (o dell'arco AM), 

b) I numeri che misurano OS, 02\ BS ne saranno 
rispettivamente la cosecante, la secante e la cotangente. 

MP 
a) Per definizione, il rapporto -prT^é il seno 

dell'angolo Rox; ma OMziz 1, onde il seno sarà 
il numero che misura MP. Per la stessa ragione 
il coseno è il numero che misura OP. La tan- 
gente è data per definizione da 

MP TA 

OP "^ OA' 

ma 

OAiz:OAf=l, 

onde 

tang X = TA. 

OM , 
6) Per definizione, il rapporto —7- è la co- 

MP 

secante dell'angolo Rox\ ma i triangoli simili 
OMP, OBS danno 

OM _ OS 

MP'^ OB ' 
ed essendo 



PlNCHBRLE. 







98 Trigonometria. 



ne viene 

cosec X = OS. 

OM 

La secante è data dai rapporto ; ma dai 

triangoli simili OA/P, OAT si ha 



ed essendo 
viene 



OM _ OT 
OP '^ OA ' 

OA = ì, 
sec a?= OT. 



OP 
Infine la cotangente é definita dal rapporto -—- 

PM 

e dai triangoli simili OMPy OBS si ha 

OP BS 



ed essendo 
viene 



PM OB ' 
cotg 0? = BS. 



La dimostrazione presiedente fatta per il caso 
che il punto M sia nel primo quadrante si può 
ripetere in tutti gli altri casi e le eguaglianze 
precedenti si mantengono inalterate, sussistendo 
anche i segni conformemente al teorema 1 e alla 
convenzione del paragrafo II. Questa conven- 
zione non si applicherebbe alla secante ed alla 
cosecante come risultano definite dal teorema 
precedente; ma in tal caso si converrà di dar 
loro anche nella seconda definizione i segni che 
risultano dal teorema 1. 



Le funzioni goniometriche, 99 



La proposizione cosi dimostrata spiega perchè 
le funzioni goniometriche si dicono anche fun- 
zioni circolari. Esse sono anche dette talvolta 
linee trigonometriche benché il loro carattere 
sia di rapporti; vi si sostituiscono segmenti 
(linee) nel teorema precedente, facendo la con- 
venzione che il cerchio in cui essi segmenti 
sono descritti abbia per raggio V unità, 

§ IV. Angoli ed archi complementari 
o supplementari. 

Definizione 1. Due angoU o due archi (di cut uno può 
nnche essere negativo) la cui somma algebrica vale un 
quadrante (90°) diconsi complementari, 

2. Due angoli o due archi (di cui uno può anche es- 
sere negativo) la cui somma algebrica vale due quadranti 
(180°) diconsi supplementari. 

Se X indica un arco od un angolo, 90^* — a? è il 
suo complemento e ISO'* — a? il suo supplemento. 

Teorema 1. lì coseno, la cotangente e la cosecante 
di un arco (angolo) sono il seno, la tangente e la secante 
dell'arco (angolo) complementare (v. flg. 36). 

Si prenda per un istante B come principio 
degli archi e si contino gli archi positivi da B 
verso A. L'arco BMmBA — AM è evidente- 
mente complementare di AM; ora abbassatala 
perpendicolare AfQsul diametro BB' questa sarà 
in grandezza e segno il seno di BM; cosi BS 
ne sarà la tangente ed OS la secante (*). Ma si 



(1) Teorema precedente. 



100 



Trigonometria, 



è visto che OPzizMQ, BSed 05sono rispettiva- 
mente il coseno, la cotangente e la cosecante del- 
Tarco AM: dunque il coseno, la cotangente e la 
cosecante di un arco sono rispettivamente seno, 
tangente e secante per l'arco complementare. 
Questo teorema si può esprimere colle formole: 



sen 


(90° 


^x)- 


:cos 


a?, 




tang (90° 


-a?)- 


:COtg 


a?, 




sec 


(90** 


^x) = 


: cosec X 


(^). 



Trokbma 2. II seno e la cosecante di un angolo sono 
eguali a queUi deU' angolo supplementare; le altre fun- 
zioni goniometriche di un angolo sono eguali e di segno 
contrario a quelle dall'angolo supplementare. 




r 

Fiff. 37. 

Si tiri il raggio OR' tale che Ffod^ = Hox', 



(1) Questo teorema spiega i nomi di coseno, cotan- 
gente e cosecante i quali stanno a significare seno, tan- 
gente e secante deirangolo complementare. 



Le funzioni goniometriche. 101 

gli angoli Rox ed Rox sono evidentemente 
supplementari. Ora condotte le ordinate MP, 
M^P' di un punto M ài OR e di un punto M' 
di OR'y i triangoli simili OMP, OM'P' danno in 
valori assoluti: 

MP M'P' OP OP' MP M'P' 



rw^f ' r\\A rwjif ^ rio rMjr ^ 



OM OM' ' OM OM' ' OP OP 

ma (§ II). MP, M'P' hanno eguali segni mentre 
OP, OP' hanno segni contrari; dunque il seno 
e quindi la cosecante sono gli stessi nell'angolo 



Rox e nel suo supplementare, mentre le altre 
funzioni sono eguali e di segno contrario. 
Questo teorema si esprime colle formole: 



sen x=z sen (180°-a?), cosec a?z= cosec (180''-a?) 
cos a?=z:-cos (180*^-a?),sec xi=-sec (180^ -a?) 
tanga?=:-tang(180°-a?),cotg a? = -cotg (180' -a?) 

Costruendo Tangolo xoR" eguale e di segno 
contrario ad Rox, risulta immediatamente dalla 
figura il 

Teorema 3. Il coseno e la secante di due angoli eguali 
e di segno contrario sono eguali, le altre funzioni go- 
niometriche sono eguali e di segno contrario, 

che si può esprimere colle formole 

sen (- a?) =: - sen x, cosec (- a?) =: - cosec x% 
cos (- a?) = cos a?, sec (- x) := sec x, 
tang (- a?) = - tang a?, cotg (- a?) r=: - cotg x. 



à 



1 02 Trigonometria, 



§ V. Variazioni 
delle funzioni goniometriche. 

Per studiare più facilmente le variazioni delle 
funzioni goniometriche al variare dell'arco od 
angolo corrispondente, ci riferiremo alla defini- 
zione delle medesime date dal teor. 3 del § III. 

Seno. Il seno di un arco (angolo) piccolissimo 
è pure piccolissimo ed é nullo se l'arco è nullo. 
Al crescere dell'arco e finché questo si mantiene 
nel primo quadrante, cresce anche il seno, e 
quando l'estremo variabile M dell'arco viene in 
By il seno è OB ossia l'unità. Si scrive pertanto 

sen 0**=:0, sen 90°=:1. 

Quando l'estremo M dell'arco passa nel se- 
condo quadrante e l'arco cresce da 90° a 180°, 
il seno decresce da 1 a mantenendosi sempre 
positivo; quando l'estremo M passa nel terzo 
quadrante e l'arco varia da 180° a 270**, il seno 
diventa negativo (§ li) e decresce (cresce in va- 
lore assoluto) da a — 1. Infine nel quarto qua- 
drante l'arco variando da 270® a 360°, il seno 
rimane negativo e cresce da — 1 a 0. I valori 
del seno sono dunque sempre compresi fra gli 
estremi — 1 e + ^- Come si é detto, l'arco po- 
trebbe continuare a crescere ed oltrepassare una 
intera circonferenza, ma il valore del seno per 
l'arco 360° -f- x essendo eguale al seno dell'arco 
X (*), o, come si suole dire, il seno essendo una 



(1) § 111, teor. 2. 



Le funzioni goniomelriche. 103 

funzione periodica deirarco, col periodo di 360% 
non si avrebbe nulla di nuovo da aggiungere 
sulla variazione del seno. 

Tangente, La tangente di un arco piccolissimo 
é piccolissima e la tangente dell'arco nullo é 
nulla. Al crescere dell'arco cresce la tangente 
e diventa grandissima quando l'arco é vicinis- 
simo ai 90^ Se Tarco raggiunge i 45% il trian- 
golo OAT {fi^. 36) è isoscele, e 

tang 45° = 1 ; 

la tangente ó dunque minore dell'unità per an- 
goli minori di 45^, e maggiore dell'unità per gli 
angoli da 45° a 90®. L'arco di 90** non ha pro- 
priamente tangente, ma sarà possibile prendere 
un arco minore, tanto vicino ai 90°, che la sua 
tangente superi qualunque quantità assegnata: 
ciò si esprime in linguaggio abbreviato dicendo 
che la tangente di 90° è infinita. Si può scrivere, 
indicando con e una quantità positiva: 

lim tang (90* — e) = oc. 
per srzo 

Quando l'estremo mobile M dell'arco oltre- 
passa di poco il punto B, la tangente pur rima- 
nendo grandissima in valore assoluto é diventata 
negativa, e si può scrivere, • indicando ancora 
una quantità positiva, 

lim tang (90° -f- e) = — oo. 
per e zzo 



104 Trigonometria, 

Al crescere deirarco da 90° a 180'' la tangente 
rimane sempre negativa e cresce da — oo a 
(decresce in valore assoluto). Quando l'arco 
continua a crescere da 180° a 360**, la figura ci 
mostra che la tangente riprende i valori assunti 
da a 180**, essendo 

tang (180° 4- a?) = tang a?, 

cioè la tangente è una funzione periodica del- 
Tarco, col periodo di 180^ 

Coseno. II coseno di un arco piccolissimo è 
vicinissimo ad OA ossia all'unità, ed il coseno 
dell'arco nullo è Tunità. Al crescere dell'arco 
decresce il coseno e diventa zero quando l'arco 
raggiunge i 90°. Nel secondo quadrante il coseno 
diventa negativo e decresce da a — 1, mentre 
l'arco cresce da 90° a 180** ; nel terzo quadrante 
il coseno rimane negativo e cresce da — 1 a 0, 
mentre l'arco cresce da 180° a 270°; infine quando 
l'arco cresce da 270° a 360° il coseno diventa 
positivo e cresce da ad 1. 

La cosecante, la cotangente e la secante es- 
sendo rispettivamente le inverse (*) del seno, tan- 
gente e coseno, le loro variazioni si deducono 
immediatamente dalle variazioni di queste. Le 
variazioni delle sei funzioni goniometriche sono 
riassunte nella seguente tabella : 



(1) S li, defin. 3. 



Le funzioni goniometriche. 



105 













4 










ca 




• 




• 




• 




• 




H 




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o 




o 




o 




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o 


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63 




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O 




O 




O 







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1 




0> 




00 




t^ 




(0 


< 










T* 




01 




co 



106 



Trigonometria, 



§ VI. Archi 
aventi una stessa linea trigonometrica. 

a) Se dal punto M della circonferenza di 
raggio 1 si conduce la parallela all'asse xsf si 
otterrà sulla circonferenza un secondo punto M' 
avente la stessa ordinata di Af, ossia gli archi 




che hanno il termine in Mod M^ hanno lo stesso 
seno. Ma detto a? Tarco AM, AM' sarà 180" — a? 
ed in M termineranno gli archi compresi nella 
formola (*) 

m.360° + a? (1) 



(1) § II, teor. 2. 



Le funzioni goniometriche, 107 



(m intero) ed in M' gli archi dati dalla formola 

m . 360^ + 180° — 30, 
ovvero 

(2m+ 1) 180" — a?; (2) 

le formole (1) e (2) ci danno tutti gli archi aventi 
il medesimo seno, e quelli soltanto. 

b) Dallo stesso punto M si tiri la parallela 
all'asse yy'\ si ottiene sulla circonferenza un 
secondo punto M" avente la stessa ascissa di M 
ed é chiaro che gli archi terminati in M ed M" 
hanno lo stesso coseno. Ma detto x Tarco AM, 
AM'^ sarà 360** — a? ed in M termineranno gli 
angoli compresi nella formola 

m . 360"" + X, 

in M" gli angoli compresi nella formola 

m . 360® — X, 
e la formola 

m . 360° li: X (3) 

ci darà tutti ed i soli archi aventi uno stesso 
coseno. 

e) Dal puntò M si tiri il diametro A/M'" ; 
gli archi terminati in M ed M'" hanno la me- 
desima tangente, ma detto x l'arco AAf, gli archi 
aventi per estremi M ed M"' sono 

m . 360° + X, 

ed 

m. 360° +180°+ a? 



108 Triaonowelria. 

e questi si possono compendiare nella formula 

m.l80° + a?, (4) 

che ci dà tutti ed i soli archi aventi una stessa 
tangente. 

Essendo per definizione la cosecante, la secante 
e la contangente le inverse del seno, del coseno 
e della tangente, le formole (1) e (2) rappresen- 
tano tutti gli archi aventi la stessa cosecante, 
(3) tutti gli archi aventi la stessa secante e (4) 
tutti quelli aventi la stessa cotangente. 

Si osservi che gli archi terminati nei quattro 
punti (vertici di un rettangolo inscritto) M, M', M'\ 
Af'Vhanno le loro funzioni goniometriche eguali 
in valore assoluto e differenti al più per il segno. 

§ VII. Relazioni 
fra le sei funzioni goniometriche. 

Fra le sei funzioni goniometriche debbono ne- 
cessariamente passare delle relazioni, poiché le 
formole del paragrafo precedente dimostrano 
che data una delle sei linee l'arco corrispon- 
dente può terminare in soli due punti della cir- 
conferenza, e che per conseguenza le altre fun- 
zioni goniometriche sono determinate, alTinfuori 
del segno. Poiché i valori assoluti delle funzioni 
trigonometriche sono determinati tosto che sia 
assegnato il valore di una di esse, sarà neces- 
sario che le equazioni che le legano siano in 
numero di cinque distinte; difatti, se fossero 
quattro si dovrebbero assegnare valori arbitrari 



Le funzioni gonìometriche. 



109 



a due delle funzioni per potere determinare le 
altre, e se fossero sei (indipendenti^ si potrebbe 
da esse equazioni ricavare valori determinati 
per le sei funzioni qualunque sia l'arco, il che è 
assurdo, poiché le dette funzioni sono essenzial- 
mente variabili al variare dell'arco. Le cinque 
relazioni si trovano facilmente come segue. 



M>R 



a' 




Se M è un punto preso sul lato OR dell'an- 
golo Rooezzx, si ha (*) 

MP OP , MP 

sen X r=z -zrrr , cos a? = -;^:z7 > ^^^^ ^ ^ 



OM 



OM 



OP 



(1) § H, defln. 3. 



110 Trigonometria, 



Quadrando e sommando le due prime, viene 



A/P+ OP 

sen* a? 4- cos* a? = 

2 

OM 

e poiché per il teorema di Pitagora 

2 2 2 



MP + OP — OMy 

si ottiene: 

sen* X 4- cos^ a? = 1. (1) 

Dividendo membro a membro le due prime e 
confrontando il risultato colla terza, si ha 



(2) 





sen X 


tang X, 




COS X 


Infine 


le definizioni 3 del § II danno 




cosec X — 


1 




sena? ' 






1 




OtìC de 


cos X ' 




cotg X — 


1 

• 



(3) 



(4) 



(5) 
tang a? 

A queste cinque relazioni distinte se ne pos- 
sono aggiungere altre, che sono però semplici 
conseguenze delle prime. Per esempio som- 
mando le eguaglianze 

sen^ X cos* x 

tang*a?:=: — , 1 = 

cos* X cos* a? 



I^ funzioni goniometriche. 111 

e tenendo conto della (1), viene 

1 

tang* a? + 1 — — - — = sec* x, (6) 

eos* X 

e similmente si troverebbe 

cotg«.+ l=-L--co-c'.. (7) 

sen* X 

Le formole precedenti possono servire a cal- 
colare i valori delle funzioni goniometriche di un 
angolo, data che sia una di esse. Come esempio, 
sìa dato il valore a della tangente di un angolo 
X ; viene dalla (5) 

cotg X :=, — , 
a 

e dalla (6) 

onde 

_^ 1 

COS X =zdz - 



v/l4-a« 
finalmente dalla (7) 



«=-i/'+i 



cosec a? = zh 1 / i -| z=z ± ' — 



» a 
onde 

a 



sen X zndz 



\/l+a« 

Data la tangente, Tarco può terminare in due 
punti come M ed M'" (v. ùg. 38); ciò spiega come 
le sue linee trigonometriche, ad eccezione della 
cotangente^ siano determinate in grandezza, ma 
non in segno. 



112 



Trigonometria. 



^ Vili. Teorema d'Addizione per le funzioni 

goniometriche. 

TiJOREMA. 11 seno ed il coseno dell'angolo a + b si 
deduce dai seni e coseni degli angoli a e b mediante le 
formole 

sen (a 4- 6) = sen a cos b + cos a sen ^i ^ / x 
cos (a + ^) = cos a cos b — sen a sen 6. \ ^^^ 

a) Abbiansi dapprima gli angoli a^nxOR, 




b — ROR' ambedue minori di 90° e la cui somma 
sia pure minore di 90°. Prendendo OR come lato 



T£ funzioni goniomelriclie, 113 



iniziale dell' angolo ROR' ed abbassando da un 
punto M della OR' le ordinate MNP sulla Ox, 
MQ sulla OjR, si avrà per definizione: 

NP OP 

MQ OQ 

om='''''^om'=''''> ' *) 

MP . OP 

^^z= sen (a + 6), — ^=cos(a+ 1). 

Si Uri la QH parallela e la QK perpendico- 
lare ad OK; i triangoli MHQ, NOP sono simili 
come aventi i lati rispettivamente perpendicolari 
e danno 

MQ_MH_HQ 

ON^ OP~~'~NP' 
onde 

ON.MHzuMQ.OP (1) 

HQ.ON=MQ.NP; (2) 

i triangoli ONP, OQK pure simili danno 

QK (=: PH) OQ OK 



NP ON OP 



onde 



ON.PH—OQ.NP (3) 

ON.OK=OQ.OP; (4) 

sommando (1) e (3) e sottraendo (2) da (4), viene 
ON. MP = MQ, OP+ OQ . NP 

PlNCHERLB. 8 



114 Trigonoraetria, 



ON. OP— OQ . OP—MQ.NP 
e dividendo per OM,ON 

MP_MQ OP^ OQ NP 
ÒM "~ OM' ~ON "^ DM ' NO' 

OP_OQ OP Mi) NP 
OM^OM'ON^OM'ON' 

e sostituendo per questi rapporti i loro valori (p) 
viene finalmente 

sen {a'j-b)z=: sen a cos ò + cos a sen ò, 
eos (a + 6) in cos a cos b — sen a sen ò, 

e. d. d. 

6) Abbiansi ora due angoli a e b minori 
ancora di 90®, ma la cui somma sia maggiore 
di 90°. Poniamo 

a':=90'» — a, ò'rzgo*» — ò; 

gli archi a' e 6' saranno minori ancora di 90® e 
sarà pure minore di 90** loro somma 

a'+6'=:180° — (a + ^); 

agli angoli a' e b' si potrà dunque applicare la 
formola (a) per il caso precedente e si avrà : 

sen (a' + ò') = sen a' cos b' -{- cos a' sen 6' 
cos (a' + ^') == cos a' cos ò' — sen a' sen 6'; 



Le funzioni goniometriche, 115 

ma si ha (*) 

sen a' =z sen (90"^ — a) = cos a, 
e 

cos a' = cos (90^ — a) = sen a, 
onde 

sen (a' -f- 6') = cos a sen ò -f- sen a cos 6 
cos (a' + 6') — sen a sen 6 — cos a cos 6. 

Ma sappiamo (-) che 

sen (a' + 6') == sen [180° — (a -f- 6)] zi: sen (a + 6) , 
cos (a' + 6') =z cos [180° — (a + ò)] = — cos (a -f ò) ; 

sostituendo questi valori nelle formole precedenti, 
e cambiando segno ai due membri della seconda 
di esse, si ottengono precisamente le formole (a) 
che si volevano dimostrare. 

e) Se le formole (a) valgono per gli angoli 
a e ò, esse varranno anche per questi angoli 
aumentati di un multiplo qualunque di 90°. 

Basterà dimostrare che le forinole valgono an- 
cora se uno degli angoli (per es. a) si aumenta 
una volta di 90°. Sia dunque 

a'z=:a + 90°, 
donde 

a = a' — 90°, 

applicando agli angoli a e 6 le formole (a), valide 



m § IV, teor. 1. 
(2) § IV, teor. 2. 



116 Trigonometria, 



per ipotesi, si ha : 

sen {w — 90® + h) — 
= sen (a' — 90"*) cos 6 + sen ò cos (a' — 90*'), 

cos (a' — 90^^ + b) = 
— cos (a' — 90") cos b — sen (a' — 90**) sen b ; 

ma si ha (*) 

sen (a' — 90" + b) = sen [ — (^K)" — a' — ò)] — 
= — sen (90" — a' — 6) = — cos {a' + ^>), 

cos (a' — 90" + ft) r= cos i: — (90" — a' — b)\ = 
=: cos (90® — a' — 6) =: sen (a' ^- [/), 

e parimenti 

sen (a' — 90") =i: — cos a', cos (a' — 90®) n sen a' ; 

onde sostituendo nelle precedenti : 

— cos (o' -h 6) = — cos a' cos b 4- sen a' sen 6, 
sen (a' + 6) zz sen a' cos 6 + cos a' sen 6 ; 

ossia le formole (a) valide per a e 6, si conser- 
vano valide anche per a -+-90® e b. 

Da ciò risulta immediatamente che le dette for- 
mole valgono per angoli a q b grandi quanto 
si vuole : questi angoli si possono infatti sempre 
scrivere 

a = m . 90" + a', 6 = n . 90*^ + ò' 

dove a' e b' sono minori di 90" : e lejormole (a) 

(1) § IV, teor. 1 e 3. 



Le funzioni gomometriche. 117 



valide per questi ultimi, varranno anche per gli 
angoli a' e b' aumentati rispettivamente di m 
volte ed n volte 90°, cioè per gli angoli a e ò. 

d) Infine gli angoli a e ò possono anche 
essere negativi ; in tal caso infatti si possono au- 
mentare di tante volte 360® da ridurli positivi, e 
sappiamo d'altronde che con ciò le funzioni tri- 
gonometriche degli angoli non si mutano. 

Corollario 1. Le formole precedenti permet- 
tono di calcolare il seno ed il coseno di a-\-b, 
conoscendo i seni e coseni di a e 6; applicando 
le stesse formole ad a + 6-|-c, si esprimeranno 
prima il seno e coseno di a + 6 + e per i seni e 
coseni di + 6 e di e, e tenendo conto nuova- 
mente delle formole (a), si potranno esprimere il 
seno e coseno di a -|- ò + <? per i seni e coseni 
di a, 6 e e. In simil modo si potranno esprimere 
il seno ed il coseno della somma di un numero 
qualunque di angoli per i seni e coseni degli 
angoli addendi. 

2. Si ha (0 

sen(à + ò) 

tang {a-\-b)— - 

"^^ ^ ^ cos {a + b) 

e tenendo conto delle (a) 

sen a cos b + sen 6 cos a 



tang (a -4- ft) == 



cos a cos b — sen a sen b' 



Dividendo i due termini di questa espressione 
frazionaria per il prodotto cos a . cos b e tenendo 



(1) s VII, formola (2). 



1 18 Trigonometria, 

conto nuovamente della forinola (2) del § Vili, 
viene : 

sen a sen h 

— — _ _i_ 

. . cos a cos 6 
tang (a + 6) =r 



sen a sen b 
COS a cos h 

tang a + tang h 

1 — tang a tang b j 

3. Cambiando 6 in — 6 nelle formole (a) e (7) 
e ricordando il teorema 3 del § IV, viene 



sen (a — 6) = sen a cos b — sen 6 cos a \ 
cos (a — 6) =1 cos a cos 6 + sen a sen 6 ( 



(5) 



tang a — tango 

tang (a - ò) =z -— -"^ , (e) 

1 -f- tang a tang 6 

formole di sottrazione per le più importanti fun- 
zioni goniometriche. 

4. Sommando e sottraendo membro a membro 
le (a) e le (6), la prima colla prima e la seconda 
colla seconda, si ottengono le formole: 

sen (a + b) -|- sen (a — 6) = 2 sen a cos ò 
sen {a-\-b)^ sen (a — 6) = 2 cos a sen 6 



(0 
cos (a + ^) "- cos (a — 6) z=:-2 sen a sen 6. 



cos (a + 6) + cos (a — 6) =: 2 cos a cos 6 4 



che servono a trasformare somme e differenze 
di seni e coseni in prodotti. Se infatti poniamo 

a + 6=ia?, a — b=:y^ 



Le funzioni goniometriche. 119 



donde {Manuale d'Algebra^ § 64) 

a m , ■=: --- 

2-2 

si trova 

sen X + sen uzzi 2 sen cos 

' -^ 2 2 

sen 0? — sen y zn 2 sen cos 

^ 2 2 

x-^rj X — y 

cos a? + cos V 3z 2 cos — — ^ cos 

^ ^ 2 2 

x-\-y X — y 
cos X — cos r/ z= ^ 2 sen sen ' 

^ 2 2 ; 

Dividendo membro a membro le prime due e 
ricordando la (2) del § VII: 

^+y 



>W 



tener 



» 



P) 



sen a? + sen ^ "2 

sen a? — sen y x — y 

-> tang-^ 

che avremo- occasione di usare in seguito. 

§ IX. Formole 
per la moltiplicazione degli angoli. 



Problema. Date le funzioni goniometriche di un an- 
golo, trovare le funzioni goniometriche dei suoi multipli. 

Questo problema si può sciogliere con pro- 
cesso ricorrente: cioè conosciute le linee trigono- 



120 Trigonometria. 

metriche deirangolo a e trovate quelle dell'an- 
golo multiplo ma^ si trovano le linee trìgono- 
metriche del multiplo seguente (m -f- 1) a me- 
diante le formolo d'addizione 

sen (m + 1) « = sen (m a -f- ^^ = 
rz sen m a cos a + cos m a sen a, 

e cosi di seguito. Per il caso di m = 2, basta fare 
azrò nelle formolo (a) e (7) del paragrafo pre- 
cedente, e si trova : 

sen 2 a =: 2 sen a cos a, (1) 

cos 2 a = cos* a — sen* a, (2) 

2tanga 

tang2a=- -^ (3) 

1 — tang^a 

che servono a calcolare il seno, il coseno e la 
tangente dell'angolo doppio conoscendo queste 
funzioni relative all'angolo semplice. 

Per calcolare sen 3 a e cos 3 a, si applicherà 
nuovamente la formola d'addizione 

sen 3 azzisen (2 «+ «) = cos 2 asen a+sen 2 a cos a, 
cos 3 arz cos (2 a 4" ^) =cos2 a cos a— sen 2a sen a, 

e ponendo per sen 2 a, cos 2 a i valori (1) e (2) 
e riducendo, 

sen 3 a = 3 sen a cos* a — sen^ a, 
cos 3 a =r cos^ a — 3 sen* a cos a. 

Si è trovato (§ VII, formola 1): 

1 z=: sen* a + cos* a ; 



Ix futiiionì goniometriche. 121 

sommando questa formola colla (2) viene 

cos 2 a + 1 — 2 cos^ rt, (4) 

onde 

cos 2 a =z 2 cos* a— 1 (4') 

e sottraendo da quella stessa formola la (2), 

1 — cos 2 a 1= 2 sen* a, (5) 

onde 

cos 2 a = 1 — 2 sen* a, (5') 

che sono di uso frequente. 

§ X. Forinole per la bisezione degli angoli. 

Problema. Date le funzioni gOniometricbe di un an- 
golo, trovare le funzioni goniometriche della metà di 
quest'angolo. 

a) Nelle formole (1) e (2) del paragrafo pre- 

a 
cedente si cangi a in ~^, e viene 



a a 
sen a z= 2 sen — cos — 

2 2 



cos a = cos* sen* — • 

2 2 



(1) 



Queste eguaglianze si possono considerare come 

a a 

due equazioni fra le due incognite sen — e cos—, 

sen a e cos a essendo cogniti. Ma la risoluzione di 
questo sistema si semplifica tenendo conto della 




122 Trigonometria. 

relazione (1) del § VII; si ha infatti: 

1 =: sen* — h cos^ — 
2 ' 2 

e sommando e sottraendo colla prima delle (1), 
viene 

1 + sen a =: sen* — h cos* — \-2 sen — cos — > 

2^2. 2 2 

^ a „ a a a 

1 — sen a =: sen* — + cos* 2 sen — cos — » 

2 ' 2 2 2 

onde 

a , a / 

sen — h cos — = rh \/l -f- sen a 

2^ 2 



(2) 



a a 



sen cos — 1= dt v/l — sen a 

2 2 



e conoscendosi la somma e la differenza delle 

a a 

due incognite sen — e cos —, queste sono date 

da (*) : 

sen — z= — I di v/i + sen a i \/l — sen a\ 

;(3) 

sen — — — j ± v/i -f- sen a =p v/i — sen a\. 

In queste formule vanno presi insieme o i 
segni superiori o gì' inferiori. 



(1) Manuale d'Algebra, § 64. 



Le funzioni goniometriche. 123 



La moltiplicità di valori per sen — e cos — , 

dato che sia sen a, si spiega osservando che, dato 
il seno, Tarco corrispondente {fi^. 38) può termi- 
nare sia nel punto 3f, sia nel punto M'; l'arco 

a 

— potrà dunque essere la metà di AM^ o di 360°+^-^^ 

o la metà di AM\ o di 360° + -4M' e si avranno 

cosi quattro punti della circonferenza in cui può 

a 
terminare — e quindi quattro combinazioni di 

a a 

valori per sen — e cos — 

b) Se nelle formule (4) e (5) del paragrafo 

a 
precedente si pone — al posto di a, viene 

^ a ^ a 

2 cos* — = 1 + cos a, 2 sen* — = 1 — cos a, 
2 ^ ' 2 

onde 



tt . ^ /l + cos a d /i — cos a , 

cos-=±|/-:t:-^— ,sen- = ± j/-^_ (., 

a a 

che danno i valori di sen — e cos — espressi per 

il solo coseno dell'angolo a. 

a 
e) Si ponga ancora — al posto di a nella for- 

mola (3) del paragrafo precedente, e si ottiene: 

a 
2 tang - 

tanga= 



1 — tang* - 
° 2 



1 24 Trigonometria. 

che si può scrivere : 

a a 

tang a tang^ — [-2 lang lang a:=:o 

Ci £t 

e risolvendo questa equazione di secondo grado 

a 

rispetto all'incognita tang —, si ottiene (*): 

a — 1 =fc:\/l +tanif*« 

tang — = • 

2 tangtt 

a 
Il doppio valore che si trova per tang —, data 

che sia tang a, si spiega osservando che data la 
tangente, l'arco corrispondente può ammettere 
i valori espressi dalla formola 

m. 180** 4- a; 

le metà di questi archi ammettono pertanto i va- 
lori compresi nella formola 

m. 90' + -j 
2 

i quali hanno due tangenti distinte, che sono 

a a 

quelle di — e di 00®+—- 



\}) Manuale d'Algebra, § 64. 



Le funzioni goniometriche, 125 



§ XI. Cenno sulla disposizione e Fuso 
delle tavole trigonometriche. 

In tutte le questioni che si trattano col sussidio 
della trigonometria ed in ispecie nei problemi 
di risoluzione delle figure rettilinee, gli angoli non 
compariscono mai direttamente nelle formole, 
bensì per mezzo delle loro funzioni goniometriche; 
mentre sia nei dati, sia nei risultati di tali pro- 
blemi figurano i valori degli angoli stessi, espressi 
ordinariamente coirunità grado. Si presentano 
dunque da risolvere i seguenti problemi: 

a) dato il valore numerico di un angolo, tro^ 
vare i valori delle sue funzioni goniometriche; 

ò) data una delle funzioni goniometriche, as- 
segnare il valore degli angoli corrispóndenti, e a 
tale uopo basta (per le formole del § VI) asse- 
gnare il valore del minimo di essi angoli. 

La risoluzione teoretica di questi problemi esce 
dal campo della matematica elementare; è solo 
col sussidio dell'analisi algebrica che si possono 
stabilire delle formole che esprimono le linee tri- 
gonometriche per mezzo (o come suol dirsi, in 
funzione) dell'angolo ed inversamente, e che per- 
mettono quindi di risolverei problemi suaccennati. 
Per le applicazioni numeriche, si dovrebbe, in 
ogni caso speciale, applicare quelle formole; però, 
onde risparmiare calcoli laboriosi da ripetersi ad 
ogni nuova applicazione numerica della trigono- 
metria, si é pensato di eseguire questi calcoli una 
volta per sempre e di consegnarne i risultati nelle 
cosidette Tavole Trigonometriche. — Queste ta- 



126 Trigonometria. 

vole constano di più colonne; nella prima si tro- 
vano scritti gli angoli da a 90% ad intervalli i più 
ristretti che sia possibile (ordinariamente di dieci 
in dieci minuti secondi) e di fronte a questi nelle 
altre colonne si dovrebbero trovare i valori delle 
rispettive funzioni trigonometriche. Osserviamo 
però che i valori delle linee trigonometriche cor- 
rispondenti ad angoli multipli di 10" sono gene- 
ralmente incommensurabili ed è quindi necessario 
di limitarsi ad esprimerli nelle tavole in forma 
di frazioni decimali, con tale approssimazione che 
basti per la massima parte dei casi pratici; ma 
tutte le formole per la risoluzione dei triangoli 
potendosi ridurre a contenere sole moltiplicazioni 
divisioni di funzioni trigonometriche (*), vi si 
potrà applicare il calcolo logaritmico; per tale 
ragione ed allo scopo di abbreviare i calcoli 
si é trovato opportuno di inscrivere nelle tavole 
non i valori delle funzioni gonioraetriche, bensi 
quelli dei loro logaritmi. 

Le tavole servono anche a trovare i logaritmi 
degli angoli non inscritti nelle tavole stesse, po- 
tendosi ammettere senza errore sensibile che 
entro limiti abbastanza ristretti le variazioni dei 
logaritmi delle funzioni gonioraetriche sono pro- 
porzionali alle variazioni dell'angolo (*). 



(1) Le formole del § Vili (^), permettono di ridurre le 
addizioni e sottrazioni di seni e coseni a moltiplicazioni 
ossia rendono le somme e differenze di seni e coseni 
calcolabili per logaritmi, 

(2) L' errore diventerebbe sensibile se V anp:olo fosse 
molto piccolo, epperò nelle migliori tavole si trovano le 
linee trigonometriche degli angoli da a 50, di secondo 
in secondo. 



Le funzioni goniometriche, 127 

Basterebbero tavole calcolate per i soli seni e 
coseni: infatti essendo 

1 1 

cosec X = > sec x = > 

sena? cosa? 

se ne deduce, prendendo i logaritmi 

log cosec a? =: — log sen a?, 
log sec a? := — log cos a? 

onde basta cangiare il segno ai logaritmi dei seni 
e coseni per aver quelli delle secanti e conse- 
canti. Inoltre dalla formola 

sena? 

tang a? = 

cosa? 

si deduce 

log tang X = log sen a? — log cos a?, 

ed i logaritmi delle tangenti si possono ricavare 
con una semplice sottrazione da quelli dei seni 
e coseni. 

Però le tavole trigonometriche contengono or- 
dinariamente anche i logaritmi delle tangenti e 
cotangenti da a 45^ Infine essendo 

sen (90" — a?) = cos a?, 
onde 

sen (45° — a?) =: cos (45"" + ^)> 

e similmente 

cos (45° — a?) zi: sen (45"* + a?), 

si vede come bastino tavole contenente gli angoli 
da a 45° invece che da o 90°. 



1 28 Trigonometrìa . 



I seni e coseni di tutti gli archi e le tangenti 
degli archi minori di 45** essendo minori dell'u- 
nità, i loro logaritmi avranno la caratteristica 
negativa. 

Alcuni autori di tavole hanno stimato conve- 
niente di schivare le caratteristiche negative au- 
mentandole tutte di 10 unità, e scrivendo p. es. 
8,997821 invece di "2,997721; i logaritmi si dicono 
allora a caratteristica alterata od aumentata. 



§ XII. Funzioni trigonometriche 
di alcuni triangoli. 

Nel paragrafo precedente abbiamo accennato 
all'esistenza di formole che esprimono i valori 
delle singole funzioni goniometriche in funzione 
del valore dell'angolo, ma il piano di questo li- 
briccino ci vieta di entrare in maggiori partico- 
lari su questo argomento, e ci limiteremo a mo- 
strare come per alcuni angoli particolari sia 
possibile di calcolare direttamente ed in modo 
semplicissimo i valori delle funzioni goniometri- 
che, e quindi dedurre per mezzo delle formole 
di moltiplicazione e bisezione, i valori delle fun- 
zioni stesse per vari altri angoli, multipli o sum- 
multipli dei primi. 

a) Sia dapprima Kox un angolo di 45°. Con- 
dotta l'ordinata MP di un punto M del lato OR 
si formerà un triangolo rettangolo MOP in cui 

essendo l'angolo MOP di 45°, anche OMP sarà 



Le funzioni goniometriche. 



129 



di 45*"; il triangolo MOP sarà dunque isoscele 
ed 



si ha dunque 



MP—OP; 



MP 

tang 45° =i = 1. 

"" OP 




Fig. 41. 

Si ha inoltre per il teorema di Pitagora 



onde 



MP+OP=i2MP = 2 0P=:OM 



OM 





OP = 


MP = 


V'2 




sen 45®. 


MP 
OM 


1 

v/2 




cos 45^ : 


OP 
'^ OM' 

• 


1 

v/2 


PlNCHERLE. 









9 



130 * Trigonometria, 



Da questi valori si deduce mediante le forinole 
di bisezione (§ X, formola 4) e dando al radicale 
il segno + perchè si tratta di angoli acuti : 



sen 22% 30' = 1/ ^ "" "7= _ ^2 — v/2 
%30^=zt/^ + "7|_ ^2 + v/2 



cos 22 , 

2 

da cui (§ VII, formola 2) 



'.30' = l/?^ 
r 9-1- 



tang. 22°, 30' zz 1/ ^ 

2-f\/2 

o moltiplicando per (2 — \/2) [/2-f-\/2 i due 
termini della frazione e riducendo 

tang. 22^30' = v/ 2^—1. 

Con ripetute applicazioni delle formole di bise- 
zione si potrebbero calcolare in modo analogo le 
funrioni goniometriche degli angoli compresi 

90° 
nella formola — . 

2™ 

b) Sia Rox un angolo di C0°; se MP è la 
ordinata di un punto M del lato OR si avrà 



Le funzioni goniometriclie. 



131 




e facendo in M un angolo ^71^0 = 30*^ il trian- 
golo OMQ sarà equilatero ed OP sarà metà di 
MO\ onde 

n OP 1 

cos 60'' = -— - = -. 
OM 2 

Il triangolo rettangolo MOP dà inoltre 



.2 



- 2 



MP '^OP= OxV/ = 4 OP, 



onde 




MPz=iOP\/3 = 



MOv/3 



2 



ifP \/3 

sen 60° = —-- = — , 
OP 2 

MP 
tang. 60« = — =: \ 3. 

Dalle formole di bisezione (o anche dal teor. I 
del § IV poiché l'angolo di 60** è complementare 



132 Trigonometria. 

di quello di 30°), si deduce: 

1 v/3 J_ 
sen 30° in -, cos 30° =: — , tang 30° = ,- 

2' 2 ' *^ v/3 

e con nuove applicazioni delle formole di bise- 
zione si potrebbero calcolare le funzioni gonio- 

30° 
metriche degli angoli compresi nella formola —^ 

c) Abbiasi da calcolare sen i8°; si osservi 
perciò che 

2 . 18°+ 3 . 18°=:90^ 
onde 

sen 2. 18°=:cos3. 18«. 

Ma per le formole del § IX, 

sen 2 . 18°=z2senl8°cosl8°, 
cos 3 . 18° :=: cos^ 18 — 3 sen« 18° cos 18°, 

onde eguagliando e dividendo per cos 18°, 

2 sen 18° =z cos« 18° — 3 sen* 18°; 

ma 

cos* 18° = 1 — sen« 18°, 

onde 

2senl8°iz:l— 4senM8°, 

ossia 

1 1 

sen* 18° + - sen 18° = 

' 2 4 

e risolvendo questa equazione di secondo grado 
nell'incognita sen 18", 

^ — ld=v/5 
sen 18°=: — — . 



Le funzioni gonioìnetriche. 133 



Il segno — del radicale va escluso, poiché l'an- 
golo di 18** è acuto, onde 

. . \/5 — 1 

sen IS** = -^ , 

4 

e conoscendo il seno si calcolano facilmente le 
altre funzioni trigonometriche dell'angolo di 18** 
e si trova: 



^ v/io + 2v/5 

COS 18^ =: ■ 

4 

v/5 — 1 
tang IS'' ~ 



^10 + 2 v/5 

Da queste, colle formolo di moltiplicazione, si 
deduce: 



^ ^ ^10 — 2\/5 
sen 36^ :=: ^— ^ 



v/5+ 1 
cos 36'^ — -^—- 



^'^lO — 2 v/5 

v/5 + 1 

Infine le formole di bisezione permettono di 

dedurre da queste le funzioni trigonometriche 

dell'angolo di 9° e degli angoli compresi nella 

9<* 
formola — . 

9m 



SKZIONK II. 
La r^isoltizlone dei triangoli* 



§ XIII. Relazioni 
fra gli elementi di un triangolo rettangolo. 

Si denotano generalmente con A, B, C, i nu- 
meri (espressi in gradi) ciie misurano i tre an- 
goli di un triangolo, e con a, 6, e, i numeri che 
misurano i lati rispettivamente opposti. 



B 




Fig. 43. 



Sia ABC un triangolo rettangolo, A l'angolo 
retto; si hanno già dalla Geometria le relazioni 

ora la proposizione seguente ci darà nuove rela- 
zioni fra gli stessi elementi. 



La risoluzione dei tiHangoli 135 

Teorema. In un triangolo rettangolo : 

a) Ogni cateto è dato dal prodotto deir ipotenusa 
per il seno dell'angolo opposto (i). 

b) Ogni cateto è dato dal prodotto dell'ipotenusa 
per il coseno dell'angolo compreso. 

e) Ogni cateto è dato dal prodotto dell' altro cateto 
per la tangente dell'angolo opposto al primo; 

Se prendiamo BA come lato iniziale deiran- 
golo B avremo per definizione 

CA _ BA CA 



sen B =: — — , cos B = — — , tang B zz. 



CB' CB' ^ BA' 

similmente prendendo CA come lato iniziale del- 
l'angolo C, le definizioni del § III danno 

BA CA BA 

senC=— , cosCz=— , tangC=.— ; 

sostituendo in queste e nelle precedenti le no- 
tazioni 

Bi4 = c, BCzza, CA = b, 

si ottiene 

6 = asen B, e = a sen C, (3) 

c = acos B, 6=: a cos C, (4) 

bz=ic tang B, e = b tang C, (5) 

che dimostrano il teorema. 

Osservazione I. Quadrando e sommando la 
prima delle (3) colla prima delle (4) si ottiene 

6« + e* = a* (sen« B + cos* B) 



(1) Intendasi sempre : il numero che misura ogni ca- 
teto è uguale al numero che misura l'ipotenusa, molti" 



vlicato, ecc. 



136 Trigonomeiria. 

ma essendo (*) 

sen2B + cos«J5 = l, 

si ricade sul teorema di Pitagora: il che non 
é che una semplice verificazione, poiché il teo- 
rema di Pitagora stesso ha servito a stabilire 
la formola citata 

II. Essendo la tangente inversa della cotan- 
gente dello stesso angolo, si ha dalle (5) 

e ~ 6 cotg B, b=ie cotg C (6) 

ossia : 

Un cateto è dato dal prodotto deir altro per la cotan- 
gente dell'angolo opposto a questo. 

§ XIV. Relazioni 
f^a gli elementi di un triangolo qualunque. 

TEoriEMv 1. In un triangolo qualunque ABC un lato 
AB è dato dal prodotto del diametro AD del cerchio 
circoscritto per il seno dell'angolo opposto C. 

Si congiunga BD\ l'angolo B essendo retto 
perchè nel semicerchio, il triangolo ABD dà: 

ABz=:AD^QnéDA\ 
ma 

ABz=:c, BDA = C 

perchè nel medesimo segmento; infine chiamando 



(1) § VII, formola (I). 



Iji risoluzione dei triangoli. 



137 



R il raggio del cerchio circoscritto, si avrà 
AD=:2R, onde: 

c=:2R sen C, 

e. d. d. 




Fig. 44. 



Teorema 2. In un triangolo i lati sono fra loro come 
i seni degli angoli opposti. 

Essendo a, 6, e i lati, A, B, C gli angoli op- 
posti ed R il raggio del cerchio inscritto, si ha 
per il teorema precedente 

an:2R sen A, b^=z2R sen B, ctz2R sen C, 



onde 



a 



e 



sen A senB sen C 



2R, 



(2) 



e. d. d. 



Teorema 3. In un triangolo qualunque un lato é doto 
dalla somma dei prodotti degli altri due per i coseni 
degli angoli che formano col primo. 

Abbassiamo dal punto B la perpendicolare BD 



138 



Trigonometria, 



al Iato AC\ se questa cade fra A e C avremo 
dai triangoli rettangoli ABZ), BDC (*) 

AD zz AB cos A, DC—BC cos C 
onde sommando 

ACzuAB cos A + BCcos C. 




Se invece la perpendicolare BD non cade fra 
A e C si avrà 

AD = AB cos ^AÒ, DC^ BC cos C, 



ma 

cos BAD = cos (180'' — A) z= — cos A (2) 

onde 

AZ)=: — AB cos A, 

e sottraendo e notando che 

AC=DC-'AD, 



(1) § XIII, teor. I, b). 

(2) § IV, teor. 2. 



La risoluzione dei triangoli, 139 

si ottiene 

AC— BCcos C+ AB cos A, 

Nei due casi, ponendo per i lati i loro valori 
a, 6, e, si ha 

6 = e cos A -{-a cos C 

Osservazione I. Si possono trovare due altre 
formole analoghe alla precedente e formare cosi 
il sistema : 

a=:6cos C + ccos JB j 

b~e cos A-\-a cos C ^> (3) 

e -zza cos B-^-b cos A / 

II. Le formole (3) si possono anche dedurre 
dalle (2): si ha infatti da queste moltiplicando i 
due termini del secondo rapporto per cos C e 
del terzo per cos B 

a b cos C e cos B 



sen A sen B cos C sen C cos B 

òcosC+ccos-B 

~ sen B cos C 4- sen C cos B 

ma (*) 

sen B cos C+ sen Ccos B = sen (B -\- C) 
e 

sen (J5 4- C) = sen (180^ — A) = sen A («) 

(i) § VII, formolo (a). 
(2) § IV, teor. 2. 



1 4< ) Trigonometria. 

talché 

a b cos €-{-€ cos B 



sen A sen A 



ossia 



aznb cos C-\-c cos B, 

che è una delle (3). 

TuOREMA 4. In un triongolo qualunque il quadrato di 
un lato è dato dalla somma dei quadrati degli altri due, 
meno il doppio prodotto di questi per il coseno dell'an- 
golo che essi comprendono (,v. flg. 45). 

a) Nel triangolo ABC in cui A è acuto 
si ha e) 

2 2 2 

BC=zAB + AC— 2AC.AD; 
ma dal triangolo rettangolo ABD (') 

AD z= AB cos A, 
onde sostituendo 

2 2 2 



BC= AB + AC— 2 AB . ACcos A. 

b) Nel triangolo ABC in cui A é ottuso 
si ha (?) 

2 2 2 

BC=z AB + AC'\-2AC. AD 
ma dal triangolo ABD rettangolo 

AD — AB cos ^AD =: AB cos (180'^ — A) =: 

=: — AB cos A, 



(1) Geometria metrica, §111, teor. 1. 

(2) § XllI, teor. 1, b). 

(3) Geometria metrica, § 111, teor. 2. 



La risoluzione dei triangoli, 141 



da cui sostituendo 



BC— AB-\- AC—'Z AB , ACcos. A, 

Ponendo per 1 lati i loro valori a, 6, e, si ha 
nei due casi 

Osservazione I. Si possono trovare due altre 
forme analoghe alla precedente e formare il si- 
stema 

a2 — 6« + c2 — 2 oc cos A, \ 

62 = a« + c« — 2accosS, ^ (4) 

e* :=i: a2 + 6« — 2 aò cos C, I 

II. Le formole (4) si possono dimostrare in- 
dipendentemente da coQsideraztoni geometriche 
e deducendole dalle (3). Moltiplicando infatti 
le (3) rispettivamente per a, b, — e, sommando 
membro a membro e riducendo, si ottiene 

a2 + 6* — c« = 2 aò cos C 
ossia 

c« = a* + 6* — 2 aò cos C, 

che è una delle (4). 

IH. Essendo cos A < 1, ^a prima delle (4) dà 

a^ ^ ò* + c2 — 2 he 
ossia 

a^ :> {b — e)*, a > ò — e 



142 Trigonometria. 

donde 

b < a + e, 

condizione clie per quanto si è visto in Geome- 
tria deve essere soddisfatta dai lati di qualunque 
triangolo. 

IV. Alle relazioni fin qui trovate si deve ag- 
giungere l'altra, che vale in qualunque triangolo: 

A + B+C=180^ 

V. Le osservazioni fatte a questo teorema 
ed al precedente dimostrano che le relazioni 
che si sono trovale non sono tutte indipendenti, 
e non potrebbero esserlo perchè tre elementi di 
un triangolo (fra cui almeno un lato) servono 
a determinare gli altri, cioè fra i sei elementi 
non possono passare più di tre relazioni distinte. 
Si noti infine che per dedurre le (3) dalle (2) si 
è dovuto tener conto della relazione fra i tre 
angoli del triangolo. 

§ XV. Risoluzione dei triangoli rettangoli. 

Come si è già detto nella Introduzione, risol- 
vere un triangolo significa trovare il valore nu- 
merico dei suoi elementi, dato che sia il valore 
di alcuni di essi, in numero sufficiente. 

Un triangolo rettangolo essendo determinato 
da due elementi fra cui almeno un lato, si pos- 
sono presentare quattro casi diversi di risolu- 
zione, secondo che sono dati 

a) ripotenusa ed un cateto. 



La risoluzione dei triangoli, 148 



b) l'ipotenusa ed un angolo acuto, 
e) un cateto ed un angolo acuto, 
d) i due cateti. 
Questi casi vengono successivamente trattati 
nei seguenti problemi. 

Problema 1. Data T ipotenusa a ed il cateto b di un 
triangolo rettangolo, calcolarne gli angoli B, C ed il 
cateto e. 



Si ha 






b a sen B 


da cui 


„ b 

senB — 

a 



e prendendo i logaritmi 

log sen B = log 6 — log a ; 

essendo noti b ed a, sarà noto log sen B e le 
tavole trigonometriche daranno il valore del- 
l'angolo (acuto) B, Trovato B, si ha 

C=90° — B; 

ed il cateto e si ha dal teorema di Pitagora 



e =z v/a* — ^' = \/(flt + ^) (a — ^); 
questo valore si può calcolare per logaritmi: 

log e = - } log (a + 6) + log (a — b). \ 

Problema 2. Data l' ipotenusa a e T angolo li di un 
triangolo rettangolo, calcolare i due cateti />, e, e ran- 
gole C. 



A 



144 Trigonometria. 



L'angolo C è dato immedialaraente da 

CzzQO*^ — B; 

ed i cateti dalle formole (*) 

6 = a sen B, e — a cos B 

(la cui prendendo i logaritmi 

log 6 :zz log a + log sen B, 
log e = log flf -j- log cos B, 

Problema 3. Dato il cateto b, e rangole B di un 
triangolo rettangolo, calcolare Tangolo C, Tipotenusaa 
ed il cateto e. 

Si ha immediatamente 





Czz 90*^ — B. 


inoltre (2) 


e = ò tang C 


onde 






log e log ^ + log tang C; 


infine 






6 — a sen B, 


(la cui 


6 
senB 



e prendendo i logaritmi 

log a zz log b — log sen B. 



(1) § XIII, teor. 1, a) e b), 
{«) § XIII, teor. 1, e). 



La risoluzione dei iriangolL 145 



Problema 4. Dati i cateti by e dì un triangolo rettan- 
golo, calcolarne Tipotenusa a, e itlì angoli acuti i7, C. 

Si ha 

6 zr e tang B, 

onde 

^ h 

tangBrr — 

e 

(la cui 

log tang B zn log 6 — log e, 

e le tavole trigonometriche delle tangenti servi- 
ranno a trovare il valore dell'angolo B. 
Trovato langolò B, Tangolo C si ha da 

C = 90^ — B 

e ripotenusa a da 



az= 



sen B 
onde 

log a =: log h — log sen B. 

Osservazione. Si sarebbe potuto ottenere la 
ipotenusa daf teorema di Pitagora 

ma questa formola non si presta al calcolo per 
logaritmi. 

.^ XVI. Risoluzione dei triangoli obliquangoli. 

Un triangolo qualunque essendo determinato 
da tre dei suoi elementi, purché fra questi vi sia 

PlNCIlERLR. 10 



1 46 Trigonometria. 

almeno un Iato, si potranno presentare quattro 
diversi casi di risoluzione dei triangoli, secondo 
che saranno dati 

a) un Iato e due angoli, 

h) due Iati e Tangolo opposto ad uno di essi, 

e) due lati e l'angolo compreso, 

d) i tre lati. 

Problema 1. Dato il lato a e gli angoli li e C di un 
triangolo, calcolare il terzo angolo A ed i lati b e ^. 

L'angolo A è dato subito da 



Si 


ha 
de 


inoltre (*) 
a 


b 
ìnB~ 

e 


e 


on 


sen A ~" sf 

a sen B 

b^ -, 

sen A 


"sen C 

a sen C 
~" sen A 



e ricorrendo ai logaritmi 

log b zz log a + log sen B — log sen A, 
log e = log a -f- log sen C — log sen A. 

II problema é sempre possibile ed ammette una 
sola soluzione, sotto la condizione B-t-C < 180". 

Problema 2. Dati i lati a, b di un triangolo e l'angolo 
A opposto ad a, trovare gli angoli B B C ed il lato n. 



(i) 8 XIV, formola (2), 



La risoluzione dei triangoli, 147 



Dalle forinole (2) del § XIV, si ha 

a _ 6 

san A sen B 

onde 

h sen A 
seriJ5=:- (1) 

a 

e prendendo i logaritmi, 

log sen B ::= log b + log sen A — log a; 

e questa fornnola, facendo conoscere Tangolo B 

per mezzo delle tavole, ci riconduce al problema 

precedente. 

Discussione analitica. Il seno di qualunque 

angolo non potendo superare 1* unità, si deve 

avere 

6 sen A < a, (2) 

condizione necessaria afifìnché il problema sia 
possibile. Si noti che nel caso in cui 

6 sen Arra 

l'angolo B vale 90**, ed il triangolo da risolvere 
è rettangolo. Questo caso si può escludere dalle 
considerazioni che seguono, poiché saremmo 
ricondotti al problema 1 del § precedente. 

Supposta verificata la (2), l'angolo B non ri- 
sulta pienamente determinato; infatti le tavole 
danno un angolo minore di 90° e che diremo B^ 
avente il dato seno: ma vi sarà pure un angolo 
B2 maggiore di 90° e supplementare di B,, il 
quale avrà lo stesso seno, poiché 

senB = sen(180° — B). 



148 Trigonometria, 



Ma il problema precedente (cui siamo ricondotti) 
é possibile sotto la sola condizione 

A + B<180^; 

onde avremo due soluzioni, od una sola, o nes- 
suna, secondochè le somme A-\-B^ ed A + ^2 
saranno ambedue minori di 180®, o la prima di 
esse minore e l'altra maggiore di 180^, o ambedue 
maggiori di 180^ Vediamo di esprimere queste 
condizioni mediante i dati del problema, e a tal 
uopo distinguiamo due casi: 
a) A > 90^ Essendo 

B8>90°, 

la somma A-l-B^ sarà certamente maggiore di 
180** e l'angolo B^ non potrà dare alcuna solu- 
zione. L'angolo acuto B4 potrà dare una solu* 
zione se 

A'hBi< 180% 

ossia se sarà 

J5, <180'» — A; 

ma i due angoli B^ e 180^ — A essendo acuti, 
all'angolo maggiore corrisponderà il seno mag- 
giore (*) e si dovrà avere 

sen B^ < sen (180° — A) 

ossia 

sen B^ <; sen A. 



(») § V, Seno. 



La risoluzione dei triangoli, 149 

Sostituendo per senili il suo valore (1), viene 

ò sen A 

<. sen A 

a 

ossia 

6 <«. 

Questa è la condizione sotto cui, per A > 90^ si 
prtrà formare un triangolo cogli angoli A, B^ e 
coi lati a, ò: ed il problema avrà una soluzione. 
6) A < 90^ L'angolo B^ è minore di 90^ 
Tangolo A pure, quindi gli angoli A e B, po- 
tranno appartenere ad uno stesso triangolo e si 
avrà certamente una soluzione almeno. — Perché 
l'angolo ottuso i?* possa pure dare una soluzione 
dovrà essere 

A -f B, < 180^ 
ossia 

A<:180 — Bg, o A<B4, 

e gli angoli A e B^ essendo acuti, si avrà per 
l'osservazione già fatta dianzi : 

sen A <; sen B^. 

Ponendo per sen B^ il suo valore (1) : 

b sen A 

sen A <C 

a 

da cui 

« 

Sotto questa condizione si possono ottenere 
due soluzioni coi dati del problema, supposta pui* 



1 50 Triijonometria. 

sempre verificata la (2). Riassumendo, si può 
formare la seguente tabella delle condizioni di 
possibilità del problema : 



b sen A>a 

ih - a 
\ ^b <a 



b sen A <^a \ 

I ib <r a 

\ A < 00" ] 

{b -> a\2 » 



soluzioni 

» 

1 » 
1 » 



Discussione geometrica. La discussione pre- 
cedente acquista un maggior grado di chiarezza 
ove si confronti colla discussione dello stesso 
problema trattato graficamente. 
Abbiasi da costruire un triangolo, dati i lati a, 

b e Tangolo A opposto ad a. Si faccia un angolo 

xAy=LA^ e sul lato Ax dell'angolo si prenda 
AC=6: poscia nel centro C con raggio a si de- 
scriva una circonferenza che segherà il lato Ay 
dell'angolo in due punti B^ B^j od in un solo B,, 
o in nessuno; nel primo caso unendo CB^, CB^, 
si avranno i due triangoli ACB^^ ^CB^^ costruiti 
coi dati del problema, nel secondo unendo CB^ 
si avrà il solo triangolo ACB^, nel terzo non si 
avrà alcuna soluzione. 

Intanto osserviamo che affinchè la circonfe- 
renza possa incontrare il lato Ay, il suo raggio 
a deve essere maggiore della perpendicolare CH 
abbassata da C su Ay: ma dal triangolo rettan- 



Im risoluzione dei triangoli, 

golo CAH si ha 

CHzz. ACseii Az^b sen Ay 
onde deve essere 

a > ò sen A 

e si ritrova la condizione (2). Nel caso che 

a = CH =z b sen Ay 



151 





Fig. 4G. 

la circonferenza toccherebbe il lato Ay e la so- 
luzione del problema sarebbe il triangolo ret- 
tangolo ACH. 



152 Trigonometria, 

Ora se Tangolo A è ottuso, vi potrà essere al 
più un incontro della circonferenza col iato Ay^ 
e affinché vi sia, dovrà essere a > b. Se invece 
A è acuto ed a ;> CH un incontro si avrà cer- 
tamente, e se, ne avranno due se é a < 6. 

Problema 3. Dati due lati &, e di un triangolo e l'an- 
golo A compreso, trovare gli angoli B, C ed il lato a. 

Si ha O 

ò e 



sen B sen C 
ma da questa proporzione risulta 

sen B + sen C h -^ e 





sen B — sen C 6 — e 


ed applica 


nido la formola (6) del § Vili, 




B+C 

tang 

^2 6 + c 




tang ^ 


ma 






J5+C— 180" A, 


onde 





— -^— = 90** — 



2 
J5+C A 



(1) § XIV, teor. 2. 



La risoluzione dei triangoli, 153 

sostituendo nella formola precedente viene 

B—C ò— e A 

tang -^ := -^^- colg -- 

e prendendo i logaritmi 

log tang — g — = 

A 

=r log (6 — C) -I- log COtg -g log (6 + C). 

Questa formola fa conoscere per mezzo delle ta- 

vole l'angolo — r — e quindi B— C; ma B-|- C è 

noto essendo eguale a 180** — A, talché si trova 

facilmente B e C, e siamo ricondotti al primo caso. 

Osservazione. Il lato a si potrebbe ottenere 

da 

a* r= 6« -I- e* — 2 6 e cos A, 

ma questa formola non è calcolabile per loga- 
ritmi. 

Problkma 4. Dati i tre lati a, &, e, di un triangolo 
trovare i tre angoli. 

Dalle formole (4) del § XIV si potrebbero ot- 
tenere i valori di cos A, cos B, cos C espressi 
per i lati a, ò, e del triangolo, ma le espressioni 
che si otterrebbero in tal guisa non risultando 
calcolabili per logaritmi, converrà modificarle 
col seguente procedimento. Dalle citate formole 
si ha: 

cos A = — — r 

26c 



154 



Trigonometria, 



ma delle forinole di bisezione (*) si ha altresì 



sen 



\/^ 



— cosA A _^/l + cosA 



-, cos - 



V 



2 ^2 
e sostituendo per cos A il suo valore 



^Y^y — 4T^ — 



cos— = 



1 



2ÒC + 62 + C2 — «2 



da cui 



sen - 



» 



2 






4bc 

2 — (6 — c)2 

46 c 



(a + 6 — e) (a — 6 + c) 
Tb~c 



COS -— — ^ ^ ' 






4 6 e 



(a + 6 + e) {b-\-e—a) 
Ab e 



Ponendo 


ora 


a + b + 


e 2/3 




onde 














a — b — e 


:2(/J- 


e), 






a — 6-f-/? — 


:2(p- 


^), 






ò + c — a — 


:2(/)- 


«), 



(1) § X, forraole 0), 



La risotiaioìie dei iriani^olL 



155 



e scrivendo insieme alle precedenti le formole 
analoghe relative agli altri angoli, si ottiene il 
sistema : 



sen 



sen 






A _ ^ /(p — 6) (p^ e) 

bc 

(p — e) (p — a) 



e a 



C ^ /(p — a) (p—V) 

9 



V 



ab 



/' 



(2) 



A ^ /P ip — o) 

cos = I / ~~^ 

2 |/ be 

"' ìp~-b) 



cos 



V' 



e 

-e) 



C 

cos — 
2 



Queste formole, evidentemente calcolabili per 
logaritmi, risolvono il problema. 

Osservazione. I radicali sono reali se le dif- 
ferenze 

p^a, p'-b, p — e, 



ossia 



b-\~e — a, c-f-a — ò, a + ò — e 



sono positive: cioè il problema è possibile se 
sono soddisfatte le note condizioni 

6 + oa, a + ob, a + b:>c. 



156 



Trigouomeiria. 



§ XVII. Area del triangolo. 

l*KOBi.EMA 1. Esprimere T area di un triangolo per 
mezzo di due lati 6, e e delPangolo compreso A. 

Sia il triangolo ASC, S la sua area, BH rat- 
tezza : si ha (*) 



S — 



1 



ACxBH 




A H C 

Fig. 47. 

ma dal triangolo rettangolo BAH 

BH—ABsenA, 

onde sostituendo 

1 
8:=:-^ ACx AB sen Ay 

e ponendo per AC, AB i loro valori 6, e 

S = -^ 6 e sen A. 



(1) 



(1) Geometria metrica, § li, teor. 4. 



La risoluzione dei triangoli, 157 



Analogamente si troverebbe 

S =: ^TT- ae sen B =z -— <xò sen C. 
2 2 

Pkoblema 2. Esprimere V area di un triangolo per 
mezzo di un lato e e degli angoli. 

Si ila (*): 



sen B sen r' 

onde: 

sen B 



b^e 



sen C 



Sostituendo nella (1) del problenna precedente 
viene: 

1 e* sen A sen B 

" ~2 sein"c" ~~ * 

Problema 3. Esprimere l'area di un triangolo per 
mezzo dei tre lati a, &, e. 



Essendo O 



A A 

sen i4 =: 2 sen -r- cos 



2 2 

la formola (1) del problenna 1 si può scrivere 

A A 

8 =: 6 e sen -r- cos 



2 



(1) § XIV, teor. 2. 

(2) § IX, formola (I). 



158 Trigonometria. 



e ponendo per san —, cos — i loro valori dati 

dalle formole (2) del problema 4 del § prece- 
dente, si ottiene 



'"=''1/'^'^ 



ip -l>) {p-- e) 



he 
e riducendo 



,S = v//J (/) - a) (/> - b) (p - e). C^) 



FINE. 



g^ 



i 



ULRICO HOEPLI HE 






LIBRAIO-EDITORE DELLA REAL GASA 

MILANO 

ELENCO 




DEI 



ANUALi HOEPLI 



PUBLICATI san AL 1894 



La collezione dei Manuali Hobpli, iniziata col fine di 
popolarìzzare i principi! delle Scienze, delle Lettere e delle 
arti, deve il sno grandissimo snccesso al concorso del più 
autorevoli scienziati e letterati d^Italla, ed ha ormai conse- 
guito, mercè la sua. eccezionale difiTusione, uno sviluppo di 
più che quattrocento volumi, per cui si è dovuto classifl- 
carla per serie, come segue: 

SERIE SCIENTIFICA, STORICA, LETTERARIA, 

aiUREDICA E LOaUISTICA 

(t L. 1,60 il volume) 

pei Manuali che trattano delle scienze e degli studi letterari. 

SERIE PRATICA 

(t L. 2 il volume) 

pei Manuali che trattano delle industrie agricole, manifat- 
turiere e degli argomenti che si riferiscono alia vita pratica. 

SERIE ARTISTICA 

(t L. 2 il volume) 

pei Manuali che trattano delle arti e delle industrie arti- 
stiche nella loro storia e nelle loro applicazioni pratiche. 

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pei Manuali che si riferiscono a qualsiasi argomento, 
ma che per la mole e per la straordinaria abbondanza di 
incisioni, non potevano essere classificati in 
una delle serie suddette, a prezzo determinato. 



BTl 



E 



Titti i Manuali Hoepli sono olegantenonto \ip in tela 



SLSICO BlI MAIfALI lOEPU * 

PUBLIOATI SINO AL 18W. 

Acetato (Vedi Siderurgia), • Le. 

)àei|ue (L(b) lulDerali e lermall del Reg-aa d*llalla, 

di Luigi Tigli. Topografia — Analisi — Elenchi ~ 
Denominazione delle acjjue — Malattie per le quali si 
prescrivono — Comuni in cui- scatarisQono — Stabili- 
menti e loro proprietari — Acque e fanghi in com- 
mercio— N^egozianti d'acque minerali di pag. xxii-562. 5 50 . 

.4casllca (Vedi Luce e suono), 

AduiterazioDe e falsifleazioBe defili alimeatt, del 
Dott. Prof. L. (j^ABBAi di pag. vin-212 2 — 

Affrleoiiura* (Vedi Agronomia — Alimentazione del 
bestiame — Analisi del vino — Animali da cortile « 

— Apicoltura — Bachi da seta — Bestiame — Bo- 
tanica — Cacciatore — Cantiniere — Caseificio — 

Cavallo — Chimica agraria — Coanac — Coleotteri ' 

— Colombi — Coltivazione, ecc., delle piante tessili 

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fabbricati rurali — Sinologia — Enologia domestica 

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lattie dei vini — Olii — Olivo — Orticoltura — Piante 
e fi^ — Piante industriali — Pollicoltura — Prato 

— Selvicoltura — Tabacco — Tartufi — Uva passa 
■— Vino — Viticoltura — Zootecnia), 

Agronomia, del FroL F. Cabega di Muricce, 2* ed., 
di pa». vi-200 1 50 

Alcool (Fabbricazione e materie prime), di F. Oanta- 
MESSA. (In lavoro). 

Algebra oompleaioDtare, di PiNCHEBLE. Parte L 
Analisi algebrica, di pag. yin-174. 1 50 ^ 

— Parte II. Teoria delle equazioni, di pag. iv-170 con 

4 incisìiaii nel testo 150 . 

Algebra olemeniare, del Pro! S. PlNCHBBLE, 5* ed., * 

di pag. vm-210 1 50 

Alimentazione, di Gt, Straffobello, di pag. vin-122. 2 — 
A limeniazlone del bestiame, di T. Poooi. (In lav.). 
Alpi (Le), di J. Ball, trad. di L Cremona, pag. vi-iaÒ. 1 50 

— (Vedi Dizionario alpino — Prealpi oerpamasche). 
Alterazione del vini. (Vedi Analisi del vino — Ma- 
lattie ed alterazioni), 

AmminUtrazione pubblica* (Vedi Catasto italiano 

— Codice doganale — Contabilità comunale — Di- | 
ritto amministrativo — Imposte dirette — Legge co- v 
munale — Ricchezza mobile — Contabilità dello Stato), ?, 



rElefico dei Mamudi Hoepli, 3 

L. e. 
ytnallal alarebrlea. (Vedi Algebra complementare). 
,%nalUÌ del vino, ad USO dei chimici e dei legali, del 
Dott. M. Barth, con pref. del Dott. I. Nessler, trad. 
del Prof. D. F. C. Comboni, di pagr. 142 con 7 incis. 2 — 

— (Vedi Cantiniere — Cognac — Enologia — Malattie 
dei vini — Vino — Viticoltura). 

.analisi spetlrale. (Vedi Spettroscojda), 
Analisi Toiiiiiietrica applicata specialmente ai pro- 
dotti commerciali e industriali, di P. E. Alessandri. 
(In lavoro). 
Anaiomia e flsiolog'ia comparata, delProL R. Besta, 
di pag-, vii-218 con Si incisioni . . . 1 50 

— (Vedi Animali Parassiti — Batteriologia — Fi- 
siologia — Imbalsamatore — Insetti — Protistologia 
— Zoologia). 

Anaiomla mlcroseoplca» (Vedi Tecnica)* 

Anatoiula plllorlca, di A. LoMBABDINi, pagf. VI-118 
con incisioni 2 — 

/tnimaii (Gli) parasslil deiraomo, del Prof. F. Mer- 
canti, di pag. iv-179, con 33 incisioni 1 50 

/tnimall da cortile, del Prof. P. BoNizzi, di pag. xrv- 
238 con 39 incisioni 2 — 

— (Vedi Bestiame — Colombi — Pollicoltura). 
Antichità private del romani, del Prof. W. Kopp, 

trad. del Prof. N. Moreschi, 2" ediz., di pag. xn-130. 1 50 

— (Vedi Archeologia delVarte). 

Antisettici. (Vedi Infezione, disinfczione e disin- 
fettanti). 

Antropolog:Ìa, del Prof. G. Canestrini, 2* ediz., ri- 
veduta ed ampliata, di pag. vni-232, con 23 incisioni, 1 50 

— (Vedi Etnografia — Fisiologia — Paleoetnologia). 
Apicoltura razionale, del Prof. Gr. Canestrini, 2* 

edizione riveduta di pag. iv-196, con 43 incisioni . . 2 — 
Apprestamento delle fibre tesolll. (Vedi Filatura). 
Arabo volg'are (Manuale di), di De Sterlich e Dm 
Khaddag. Raccolta di 1200 vocaboli e 600 frasi più 

usuali, di pag. 143, con 8 tavole 2 50 

Araldica ((i^rammatica), di F. Tribolati, 3* ediz., di 

pag. vni-120, con 98 ine. e un'appendice sulle ** Livree „. 2 50 
Archeoloipia delFarte, del Prol L Gentile: 

Parte L Storia delVarte greca testo, 2* ed., p. xn-228. 2 — 
„ Atlante per l'opera sudd. di 149 tavole^ indice. 4 — 
Parte II. Storia delVarte etrusca e romana, testo, 

2* ediz., di pag. iv-228. 2 — 

Parte EL Atlante per l'opera sudd. di 79 towo/e, indice. 2 — 
Architettura Italiana, dell'Ardi. A. Melani, 2 voi., 
di pag. xvin-214 e xn-266, con 46 tav. e 113 fig., 2* ediz. 6 — 
I. Architet. Pelasgica, Etnisca, Italo-Greca e Romana, 
n. Architettura Medioevale, fino alla Contemporanea. 



4 Elenco dei Manuali Hoepli. 

_- 

ArltMeilea prailea, del Dott F. Panizza, di pa- 
gine VIII-18B 1 50 

ArÌiBi«ti«« razIoBale, del Prot Dott. F. PAmzzA, 
2" ediz., pag:. xn-210 1 50 

Arto del dire (K), del Prof. D. Ferrari, 2» ediz., 
corretta ed anipliata, di pag:. xvi-190 1 50 

— (Vedi Rettortca — Ritmica — Stilistica). 
Arte Militare. (Vedi Storia deU% 

Arte mineraria, dell'liig. Prof. V. ZoPPETTl, di pa- 
gine iv-182, con 112 figrure in 14 tavole 2 — 

Arte ifreea, etrosea e romana. (Vedi Archeologia 
delVarteh 

Arti. (Vedi Anatomia pittorica — Archeologia ddVarte 
— Architettura — Decorazùyne — Disegno — Pit- 
tura — Scienza dei colori — Scoltura). 

Arti (Le) rralielie fotemeeeantche. Zincotipia, 
Autotipia, Elioffrafìa, Fototipia, Fotolitografia, Foto- 
silograna. Tipofotografia, ecc., secondo i metodi più 
recenti, dei grandi maestri nell* arte : Albert, An- 

GERER, CrONENBERG. EdER, (d^ILLOT, HuSNIK, KoFAHL, 

MoNET, Poitevin, Roux, Turati, ecc., con un cenno 
storico sulle arti grafiche e un Dizionarietto tecnico ; 
pag. iv-176 con 9 tavole illustrate 2 — 

— (V. Dizion, Fotografico — Fotografia dei colori — 
Fotografia per dUettcmti — Ricettario fotografia). 

Asfalto (L'), mbbricazione - applicazione, dell'lng. E. Ri- 
ghetti, con 22 incisioni, di pag. vin-152 2 — 

Assicurazione sulla vita, di 0. Pagani, di pa- 
gine vi-152 1 50 

Assistenza denflt Infermi noirOspedale ed In fa- 
mlfflia, del Dott. C. Galliano, di pag. xxiv-448, con 
7 tavole 4 50 

— (V. Acquee minerali — Igiene — Soccorsi d'urgenza). 
Assonometria. (Vedi Disegno assonometrico). 
Astronomia, di L N. Lockybr, tradotta ed in parte 

rifatta da E. Sergent e riveduta da Gt. V. Schiapa- 
rellIj 3* ediz., di pag. yi-156, con 44 incisioni ... 1 50 

— (Vedi Gravitazione — Spettroscopia). 

Atlante g-eografleo-storleo dell' Italia, del Dott G. 
Garollo, S carte, 76 pag. di testo e un' Appendice. 2 — 

— (Vedi Alpi — Dizionario geografico — Esercizi 
geografici — Geografia — Pronttuino di Geografia). 

Atlante g'eoflp'alleo universale, di KiEPERT, con no- 
tizie geograiche e statistiche del Dott Gt. Garollo, 
8« ed&. (dalla 70000 alla 80000 copia), 25 carte, 88 pa- 
gine di testo 2 — 

Atmosfera. (V. Climatologia -Igroscopi -Meteorologia). 

Atti notarili. (Vedi Notaro — Testamenti^. 



Elenco dei Manuali Hoepli, 



L. e. 
AUrezzalura, oiaiieTra delle navi e sefpiaiaiioBl 
narUtliue, di F. Imperato, di pagf. xxii-36(), con 
fiff. 232 nel testo e xv tavole litografate 4 50 

— (vedi Ingeqnere navale — Marinista navale)* 
Anto ti pia* (Vedi Arti Grafiche), 

Avieoltiira. (Vedi Animalt da cortile — Colotribi do- 

mestùii — Pollicoltura), 
Bachi da seta, del Prof. T. Nenoi, di pa^. vi-276, 

2* ediz., con 41 incisioni e 2 tavole 2 — 

~ fVAdi Gelsicoltura — Industria della seta — Tintìtra 

della seta^. 
Balistlea. (Vedi Esplodenti- Storia deWArte Militare), 
Batlerlologrla, dei Proif. G. e R. Canestbini, di pa- 

g:ine vi-210 con 2^ illustrazioni 1 50 

— (Vedi Animali Parassiti — Microscopio - Proti- 
stólogia), 

Besilane (L) e l'asrrleeUara In Italia, del Prof. R 
Albeiiti, di pag. vui-312, con 22 zincotipi«) .... 2 50 

— (Vedi Agricoltura — Alitnentazione del bestiame), 
Blaneherla* (Vedi Disegno, taglio e confezione di — 

Macchine da cucire). 
Blbliegralla, di Q. OTTINO, 2* ediz., riveduta di pa- 
gine vi-166, con 17 incisioni 2 — 

— (Vedi Dizioìiario bibliografico), 
niblloteearlo (Manuale del), di Petzholdt, tradu- 
zione di Gr. BiAGi, e Gr. Fumagalli, di pag. xx-361 con 



un'appendice di pag. 213 7 50 

BiogrraOa. (Vedi Cristoforo Colombo — Dante — 
Omero — Shakespeare), 

Bitume. (Vedi Asfalto), 

Blasenl* (Vedi Araldica — Paleografìa). 

Borsa (Oper. di). (V. Valori pubblici - Debito pubblico). 

Botanica, del Prof. L D. Hooker, traduz. del Prot. N. 
Pedicino, 4* edizione, di pag. xiv-134, con 68 in- 
cisioni 1 50 

Bromatolog'la. (Vedi Adulterazione — Alimentazione 
— Conserve alimentari — Frumento e mais — Latte 
burro e cacio — Panificazione), 

Burro. (Vedi Latte — Caseificio). 

€aeclat4»re (Manuale del), di Q-. Franceschi, di pa- 
gine viii-2fi8, con 10 tavole e 14 incisioni nel testo. 2 50 

Calcolo diflerenasiale, del Prof. E. Pascal (volume 
doppio). (In lavoro). 

Calcolo Intesrrale, del Prof. E. Pascal (voi. doppio). 
(In lavoro). 

Calligralla (Manuale di). Cenno stoiico, cifre nume- 
riche, materiale adoperato per la scrittura e metodo 
d'insegnamento, con 69 tavole di modelli dei principali 



Dandde). ■ 
di p. xii4^. 2 - 
Bse, dell^Inge- 



w). 

impletaiaeiite 

Latte, bttrro, 

E. BRDin, di 
S- 

ello C. VoL- 
. tavole. . . 2 50 
tavole Ioga- 

r. BOOLETII, 

lling. G. Òk- 

Dterpolazionl 13— 
vrori — Di- 

Tdemetria). 



anifieozione). 
EiduzioDe del 
ine 4' ediz. 1 50 
dì p. vm-a» 2 50 



loBtrìali, ecc., 

UCI UUIA,. riUl. U. VTlUlllA, Ul t«g. iU-Qirl 5 — 

~ (Vedi ^nu/igi tio;«me(riea). 

Ciclista (Manuale delh di À. Galante, riccamente 

illuBirato, di pag. n-lSi, con 73 fototipie 2 50 

CllBialaUgrla, di L. De Maucei, p. x-2M, con 6 carte 1 50 

— (Vedi IgrtmMj» -~ Meteorologia — Sùmoloffia). 
Cadice da)[anale Italiana eoa «amuMit* e nate, 

doll'Avv. E. Brdni, di pas. xx-1078 con 4 indaionì. 8 50 

— (V. Amministrazione pwiblica - IVasporti e tariffe). 



Elenco dei Manuali Hoeplù 7 

L. e. 
Codlee metrle* Internazionale. (Vedi I Prototipi 

del metro e del kilogramma). 
Cognme (Fabbricazione del) e dello sjplrlto di vino 

e distillazione delle fecee e delle vinacce, di 

Dal Piaz-di Prato, di pag. x-168, con 37 incisioni. 2 — 
Coleotteri Italiani, del Dott. A. Griffini, p. xvi-SJl 

con 215 incisioni (volume doppio) 3 -^ 

Colombi domestici e eolombleoltnra, del Prof. P. 

BoNizzi, di pag. vi-210, con 29 incisioni . . . , . 2 — 

— (Vedi Animati da cortile — Pollicoltura). 
Colombo C. (Vedi Cristoforo Colombo), 

Colori e la pittura (La scienza dei), del ProCL. Guaita, 
di pa^. 248. .... 2 — 

— (Vedi Anatomia pittorica). 

Colori e vernici, di Gt. GoRiNi, 3' ediz., di p. rv-181 2 — 

— (Vedi Fotografia — Luce e colori — Vernici). 
Coltivazione ed Industrie delle piante tessili, 

propriamente dette e di quelle che danno materia per 
legacci, lavori d'intreccio, sparteria, spazzole, scope, 
carta, ecc., colVag^unta di un Dizionario delle piante 
ed industrie tessili, di oltre 3(XX) voci, del Prof. M. A. 
Savorgnan D'Osoppo, di pag. xn-476, con 72 incis. 5 — 

— (Vedi Filatura - Gelsicoltura - Piante industriali). 
Compensazione deg-li errori con speciale applica- 
zione al rilievi ifeodetlci, di F. Grotti jmg. iv-160. 2 — 

Com|»utÌsteria, del Prof. V. GiTTi, voi. L Computi- 
stena commerciale, 3* ediz., di ps;^. vi-168. .... 1 50 

— Voi. n. Computisteria finanziaria, di pag. vin-156. 1 50 
Compntlsterla ag-rarla, del Fro£ L. PbtkIi di pa- 
gine vi-212. 1 50 

— (Vedi Contabilità — Logismografia — Bagioneria 
— Scrittiire d^affàrii. 

Concia delle pelli ed arti afllnl, di G. GoRINl, 
3* edizione interamente rifatta dai Dott. G. B. Fran- 
ceschi e G. Venturoli, di pag. ix-210 2 — 

Concimi, del Prof. Funaro, di pag. vn-253 . . . . 2 ■— 

— (Vedi Chimica agraria). 

Confezione di biancheria. (Vedi Diseano, taglio e). 

Conserve alimentari, di G. GoRiNi, 3* ediz. intera- 
mente rifatta dai Dott. G. B. Franceschi e G. Ven- 
turoli. (In lavoro). 

— (Vedi Adulterazione — Alimentazione — Frum^ento 
e m^is — Latte, burro e cacio — Panificazione). 

Contabilità comunale, secondo le nuove disposizioni 
legislative e regolamentari (Testo unico 10 febbraio 1S89 
e R. Decreto 6 luglio 1890, del Prot A. De Brun, 
dì pa|[. viu-214 1 50 

— (Vem Diritto amministrativo — Legge comunale). 



8 Elenco dei Manuali Hoepli. 

L. e. 

Contabilità sT^B^rale dello Stato, delVAvv. E. 
Bruni, pag. xn-422 (voi. doppio) 3 — 

— (V. Computisteria — Bagioneria — Logismografia). 
Corpi grassi e «tearlnerlay delllng. E. Marazza. 

— ( vedi Industria stearica). 

Correttore e compositore tipoarrafo. (Y. Tipografia), 

Corse (Dizionario delle), (Vedi Cavallo), 

Costitazlone di tatti |flt Stati* (Vedi Ordinamento), 

Costami. (Vedi Etnografia), 

Cristallografia geometrica, fisica e chimica ap- 
plicata ai minerali, del Pro£ F. Sansoni, di p. xvi-3È, 
con 281 incisioni nel tests (voL doppio) 3 — 

— (Vedi Geologia — Mineralogia). 

Cristoforo Colombo, di V. Bbllio, con 10 ine, p.iy-136 1 50 

Crittogame. (V. Malattie crittogamiche delle piante), 

Croooiogla. (Vedi Storia e Cronologia), 

Cabatara* Prontuario per la cubatura dei legnami, di G. 
Belluomini, 2* edìz. aumentata e corretta, di pag. 204. 2 50 

Carve* Manuale pel tracciamento delle curve delle Fer- 
rovie e Strade carrettiere di (3^. BL KrOhnke, tradu- 
zione di L. Loria, 2' ediz. di pag. 164, con 1 tavola. 2 50 

Uaatologla, di Gr. A. Scartazzini, 2* ediz. Vita ed 
Opere di Dante Alighieri, di pag. vi-408 (voi. doppio) 3 — 

Debito (II) pabblico Itallaoo e le regole e i modi per 
le operazioni sui titoli che lo rai)presentano, di F. Az- 
zoNi, di pag. viii-376 (voL doppio) . . 3 — 

Decorazioae e ladastrle^ artistiche^ con una intro- 
duzione sulle industrie artist. nazionali, dell' Arch. A. 
Melani, 2 voL di complessive pag.xx-460, con 118 inds. 6 -— 

Demografia. (Vedi Statistica). 

Iliboseameoto. (Vedi Selvicoltura), 

Didattica per gli alunni delle scuole normali e pei mae- 
stri elementari del Prof. Or, Soli, di pag. vin-214 . 1 50 

Digesto (B), di 0. Ferrini, di pag. iv-134. .... 1 50 

Dlaamica elemeatare, del Dott. 0. Cattaneo, di 
pag. viii-146, con 25 figure 1 50 

— (Vedi Termodinamica). 

Diplomatica, del Prof. L. Zdekaxter. (In lavoro). 

Diplomi. (Vedi Araldica — Paleografia). 

Diritti e doveri del dttadlal, secondo le Istituzioni 
dello Stato, per uso delle pubbliche scuole, del Prof. D. 
Maffioli, 8* ed., di pag. xvi-208 ........ 1 50 

Diritto ammlulstratlvo giusta i programmi governa- 
tivi, ad uso degli Istituti tecnici, del Prof. Gr. Loris, 
2* edizione, di pag. xxn-506 (volume doppio). . . . 3 — 

Diritto civile Italfaao, del Prof. O.ALBicrNi,p.vul-128 1 50 

Diritto comoierclale. (Vedi Mandato). 

Diritto couiaoale e provloclale, di Mazzoccolo. 
(Vedi Legge comunale e provinciale). 



Elenco dei Manuali Roeplù 9 

L. e. 
Olrltio eoiititazionale, di F. P. CoNTUZZI,.p. zn-320. 1 50 
Diritlo ecclesiastico, del Doti. 0. Olmo, di pagine 
xn472 (volume doppio) • . . . . 3 — 

— (Vedi Benefici vacanti), 

Olrltto iDterDaaElouale privato, delVAvv. Prof. F. P. 
CoNTUZZi, di pae. xvis&2 (volume doppio) . . . . 3 — 

Diritto internazionale pnbiillco, dcirAvv.Prof.F.P. 
CoNTUZzi, di pae. xii-320 (volume doppio) 3 — 

Diritto penale, dell' Avv. A. Stoppato, di p. vni-192. 1 60 

Diritto romano, del Prof. C. Ferrini, di me, vin-132. 1 50 

Dloeg-no* I prìncipi! del Disegno e gli stili dell'Orna- 
mento, del Prof. C. Bono, 3* edizione, di pag. iv-206, 
con 61 silog 2 — 

Diseg^no assonooietrieo, del Prof. Paoloki, dì pa- 
gine iv-122 con 21 tavole e 23 figure nel testo. . . 2 — 

Disegno g>eoBietrico, del Prof. A. Antilli, di pa- 

g'ne viii-^, 6 %ure nel testo e 28 tavole litografiche 2 — 
«ipno topog-raflco, del Capitano Gt, Bertelu, 
2* ediz. di pag. vi-137, con 12 tavole e 10 incisioni . 2 -— 

— {Vedi Cartografia — Telemetria), 

Disegno, tannilo e confezione di biancheria (Ma- 
nuale teorico pratico di), di E. Bonetti, con un 
Dizionario di nomenclatura, p. vin-216 con 40 tav. 3 — 

Disinfezione. (Vedi Infezione), 

Distiilazione. (Vedi Alcool — Cognac), 

Dizionario alpino Italiano. Parte 1* : Vette e valichi 
italiani, delllng. E. Biqnami-Sormani. — Parte 2*: 
Valli lombarde e limitrofe alla Lombardia, delllng. C. 
Scolari, di pag. xxii-310 3 50 

— (Vedi Alpi e Prealpi bergamasche). 
Dizionario Eritreo italiano arabo-aniarlco, di 

A. Allori. (In lavoro). 

Dizionario della ling>na del Oaila (Oromonica). 
(Vedi Grammatica), 

Dizionario bibiio|rra0co, di C. Arlìa, di pag. 100. 1 50 

Dizionario Filatelico, per il Raccoglitore di rranco- 
bolli con introduzione storica e bibliografia di J. Gelli 
di pag. Lxiv-412. 4 50 

Dizionario fotoirraflco ad uso dei dilettanti e profes- 
sionisti, contenente oltre 1500 voci in 4 lingue, nonché 
500 sinonimi e 600 formule del Dott. Luigi Gioppi, 
di pa§:. viri-600 con 95 incis. e 10 tavole fuori testo. 7 50 

-— (Vedi Arti grafiche fotomeccaniche — Fotografia per 
dilettanti — Ricettario fotografico). 

Dizionario |feo|fraflco nniversale, del Dott. G. Ga- 
ROLLO, 3' edizione, di pasr. vi-632 a due colonne . . 6 50 

Dizionario italiano. (Vedi Vocabolario italiano). 

Dizionario italiano e IToiapnk, di 0. Mattel (Vedi 
Vclaipuk). 



10 Elenco dei Manuali Roeplù 



L. e. 

Dizlouarlo tenutat delle eorse, di C. Volpini, di 
pag:. 47 . 1 — 

Dizionario unÌTeri«aie delie Ungile Italiana, te- 
deaea, lufflese e franeeae, disposte in un unico 
alfabeto, 1 voi. di pag. 1200 . . 8 — 

Dog'ane. (Vedi Codice doganale — Tra^sporti). 

Oottrina popolare, in 4 lìngue. (Italiana, Francese, 
Inglese e Tedesca). Motti popolari, frasi commerciali e 
proverbi, raccolti da G. Sessa, 2* ediz., di nag. iv-212. 2 — 

Eeonomia del fabbrleatl rarall, di V. NICCOLI, di 
pag. vi-192 2 — 

— (Vedi Estimo rurale — L^islazione rurale), 
Eeonomla polUlea, del FrolT W. S. Jetonb, traduz. 

del Prot. L. Gobba. 3* ed., riveduta, di pag. xiv-174. 1 50 

— (Vedi Scienza delle finanze). 

EledrlclAta (Manuale dell'), di G^. Colombo e R Fer- 
rini, di pag. vin-204-44 con 40 incisioni 4 — 

— (Vedi Éluminazione — Telefono — Telegrafia), 
Elettrieltà, del Prof. Fleeming Jenkin, traduz. del 

Prof. 11. Ferrini, di pag. vin-180, con 32 incisioni. 1 50 

— (Vedi Magnetismo — Unità assolute). 
Elettrolisi. (Vedi Galvanoplastica), 
Eliografia. (Vedi Arti grafiche), 
Eiubrioloifia e morfolog-la g-euerale, del Prof. Gt, 

Cattaneo. (In lavoro). 

Euelelopedia Hoepll (Piccola)^ in 2 volumi di 3875 
pagine di due colonne per ogni pagina con Appen- 
dice. L'opera completa elegantemente legata. . . . 20— 

Euerifla flslea, di R. Ferrini, di p. vi-l(Ì8, con 15 ine. 1 50 

— (Vedi Dinamica elementare — Termodinamica), 
Eoologria, nrecetti ad uso degli enologi italiani, del 

Prof. 0. (JTTAVI, 2* ediz., riveduta e amidiata da A. 
Strucchi, di pag. xn-194, con 21 incisioni . . . . 2 — 

— (Vedi Analisi dd vino - Cantiniere - Cognac ^Enologia 
domestica - Malattie dei vini - Vino - Viticoltura), 

Enologia domestica, di R.SERNAGl0TT0,pa?.vin-223. 2 — 
Enloniolci^ia. (Vedi Coleotteri italiani — Insetti no- 
civi — Insetti utili — Lepidotteri), 
Equazioni (Teoria delle), del ^Proi S. Pincherle, di 
pag. xii-170, con 4 incisioni 1 50 

— (Vedi Algebra complementare). 

Errori e preiflndizl Toljgarl, confutati colla scorta 
della scienza e del raziocinio da Gt, Strafforello, 
di pag. iv-170 1 50 

Esereizi ifeog'raflei e quesiti, di L. HUOUES, sai- 
l'Atlante di R. Klepert, 2" ediz., di pag. 76 . . 1 — 

Esereizi di tradazione a complemento della 

•atiea firaneese, del Prof, G. Prat, p. vi-183 1 50 



Elenco dei Manuali Hoeplù 11 

— ■ L. e. 

Esercizi di tradazione con v#eali«»iarlo a eain* 

piementa delia g^rammatlea tedesca, del Prof. G. 

Adler, di pag. iv-236 1 50 

— (Vedi Grammatica tedesca — Letteratura), 
espiadeotieDiododirablirlcaril,R.MOLlNA,p.xxBOO 2 50 
Estetica, del ProL M. Pilo, di pagr. xx-260 .... 1 50 

— (Vedi Etica — FUosofia — Logica — Psicologia), 
Estima rurale, di F. Careqa di Muricce, p. vi-164. 2 — 

— (Vedi Agronomia — Disegno topografico — Eco- 
nomia dei fabbricati rurali — Greometria pratica). 

Etica, del Prof. L. Friso. (In lavoro). 
K:toa|prafla, del Prot. B. Malfatti, 2* ediz., intera- 
mente rifusa, di pag. vi-200 1 50 

— (Vedi Antropologia — Paleoetnologia), 
Etoalogcla. (Vedi Antropologia), 
Fabbricati rurali. (Vedi Economia dei). 
Fabbriche. (Vedi Proprietario di Case) 
Fabbro. (Vedi Fonditore — Operaio — Tornitore). 
Falegroame ed ebanista. Natura dei legnami, maniera 

di conservarli, prepararli, colorirli e verniciarli, loro 
cubatura, di Gt, Belluomini, pag. x-138, con 42 ine. 2 — 

Falsifleazlone deffli alimenti. (Ved' Adulterazione), 

Farmacista (Manu ile del), del Dott P. E. Alessandri, 
di pag. xn-628, con 138 tav. e 80 incisioni originali. 6 50 

Ferro. (Vedi Siderurgia). 

Ferrovie. (Vedi Trasporti), 

Filatelia, (Vedi Dizionario filatelico) 

"filatura. Manuale di filatura, tessitura e lavorazione 
Yneccanica delle fibre tessili, di E. Òrothe, traduzione 
^sull'ultima edizione tedesca, di p. vin-414, con 105 ine. 5 -- 
- (Vedi Coltivazione — Piante industriali). 
llolog>la classica, rreca e latina, del Prof. V. 
Inama, di pag. xii-19o 1 50 

/— (Vedi Letteratura greca e romana). 

Filonauta. Quadro generale di navigazione da diporto 
e consigli ai principianti, con un Vocabolario tecnico più 
in uso nel panfiliamento, del Gap. C^^. Olivari,p.xvi-286 2 50 

Filosofia morale, di L. Friso, p. xvi-336 (voi. doppio) 3 — 

— (Vedi Estetica — Etica — Logica — Psicologia), 
Finanze (Vedi Scienza ddlé). 

Fiori. (Vedi Floricoltura — Piante e fiori). 
Fisica, del Prof. Balfour Stewart, trad. del Prot. G. 
Cantoni, 4- ediz., di pag. x-188, con 48 incisioni . . 1 50 

— (Vedi Calore — Energia fisica — Luce e stiono), 
FÌslologrÌ»9 di Poster, traduz. del Prof. Q. Albini, 

3" ediz., di pag. xn-i58, con 18 incisioni 1 50 

Fisiologia comparata. (V. Anatomia— Embriologia), 
Fitoiogia. (Vedi Botanica — Flora italiana — S'Io- 

ricoltura — Frutticoltura). 



12 Elenco dei Manuali Hoepli, 

L. e. 

Flora ilallaoa UMeablle, dì R. PmOTTA. (In laYoro). 
Florleoltnra (Manuale di), di 0. M. Fratelli Roda, di 
pag. vni-186, con 61 incisioni 2 — 

— ( V odi Botanica — Piante e fiori). 
Fog>natura cittadlDa, dell'Ine. D. Spataro. (In lav.). 
Foodkore lo initì I metalli (Manuale del), di a. Bel- 

LUOMiNi, di pag:. 146, con 41 incisioni 2 — 

Fooologria greca, del Prof. A. CiNdUiNi. (In lavoro). 
Fonologia Italiana, del Dott. L. Stoppato, p.vin-102. 1 50 
Fonologia latina, di S. Consoli, di pa^. 206 . . . 1 50 
Fotogalvanotlpia. (Vedi Arti grafiche). 
Fotografia dei colori, del Dott. C.tìONACiNi. (In lav.) 
Fotoffrafla pei dilettanti. (Come il sole diping:e), di 

G. MuFFONE, di pafi:. x-204, 2* ediz., con molte inds. 2 — 
•^ (Vedi Arti grafiche — Dizionario fotografico — 

Ricettario fotografico). 
Francobolli, (vedi Dizionario Filatelico). 
Frumento e mais, di G. Cantoni, p. vi-168 e 13 incis. 2 — 

— (V. Adulterazione — Alimentazione — Panificazione). 
Frutticoltura, del Prof. Dott. D. Tamaro, con 63 il- 
lustrazioni, di pag. vin-192 2 — 

— (Vedi Pomologia artificiale — Uva passa). 
Fulmini e parafulmini, del Dott. Froi. E. Cane- 
strini, di pag. vin-166, con 6 incisioni 2 — 

Funghi (I) ed 1 tartufi, loro natura, storia, coltura, con- 
servazione e cucinatura. Cenni di Folco Bruni . .2 — 

Fuochi artificiali. (Vedi Pirotecnia). 

Fuochista. (Vedi Macchinista). 

Galvanoplastica, ed altre applicazioni dell'elettrolisi^ 
Galvanostegia, Elettrometallur^a, Affinatura dei me- 
talli, Preparazione dell'alluminio. Sbianchimento della 
carta e delle stoffe, Risanamento delle acque. Concia 
elettrica delle pelli, ecc., del Prof. R. Ferrini, 2* ed., 
completamente rifatta, di pag. xn-392 con 45 incisioni. 4 — 

Gelsicoltura, del Prof. Dott. D. Tamaro, p. xvi-175, 
con 22 incisioni nel testo , . . . 2 — 

— (Vedi Coltivazione e industria delle piante tessili). 
Geodesia. (Vedi Compensazione degli errori — Cele- 

rimensura — Cuì've — Disegno topografico — Geo- 
metria pratica — Telemetria). 

Geodinamica. (Vedi Sismologia — Termodinamica 
— Vulcanismo). 

Geoirrafla, di Gt. Grove, trad. del Prof. E. Galletti, 
2" ediz., riveduta, di pag. xn-160, con 26 incisioni. . 1 50 

— (Vedi Alpi — Atlante — Cartografia — Disegno to- 
pografico — Dizionario geografico — Mare — Pron- 
tuario di geografia). 

Geog>rafia classica, di H. F. TozEE, traduzione e 
note del Prof. L Gentile, 5" ediz., di pag. iv-168. . 1 50 



Elenco dei Manuali Hoepli, 13 

L. e. 

Geografi» flsIcA, dì A. Geikie, traduzione sulla 6* 
edizione inglese di A. Stoppani, 3' ediz., paff. iv-132, 
con 20 incisioni 1 50 

Geologi», dì Geikis, traduzione sulla 3* edizione in- 
glese di A. Stoppani, 3' ed., di p. vi-154, con 47 ine. 1 50 

— (Vedi Cristallografia — Mineralogia). 
Geometri» anali tie» dello spazio^ del Prof. F. 

AscHiERi, dì pag. yi-196, con 11 incisioni 1 50 

Geometria analitlea del jplaoo, del Pr. F. ASCHIEBI, 

di pag. vi-194, con 12 incisioni 1 50 

Geometria descrittiva^ del Prof. F. Aschiebi, dì 

pag. iv-210, con 85 incisioni 1 50 

Geometria metrica e trlgoBometrla, del Prof. S. 

Pincherle, 3" ediz., di pag. 71-152, con 16 incisioni. 1 50 
Geometria pratica, dellTng. Profl G. Erede, 2" ediz., 

riveduta, di pag. x-184, con 124 indsioui 2 — 

— (Vedi Oderimensura — Disegno assonometrico — 
Disegno geometrico — Disegno topografico — Geo' 
desia — Regolo calcolatore — Statica — Telemetria). 

Geometria projettiva del plaoo e della stella, 
del Prof. F. Aschirri, 2* ed., di p. vi-22rf, con 86 ine. 1 50 

Geometria projettlva dello spazio, del Prof. F. A- 
scHiERi, con molte incisioni. (In lavoro). 

Geometria para elementare, del Prof. S. PlN- 
CHERLE, 3" ediz., di pag. vi-140, con 112 incisioni . . 1 60 

Ghisa. (Vedi Siderurgia). 

Giardino (II) Infantile, del Prof. P. Conti, di pa- 
gine iv-214, con 27 tavole (voi. doppio) 3 — 

Ginnastica (Storia della), di F. Valletti, di p. vm-184. 1 50 

Ginnastica femminile, di F. VALLETTI, di pag. VI-112, 
con 67 illustrazioni 2 — 

Ginnastica maschile (Manuale di), per cura di J. 
Gblli, di pag. vin-108, con 216 incisioni 2 — 

— (Vedi Scherma). 

Gioielleria, oreficeria, oro, argento e platino, 
dì E. BosBLLi, di pag. 336, con 125 incisioni ... 4 — 

— (Vedi Pietre preziose — Metalli preziosi). 
Giuochi. (Vedi Scacchi). 

Giurisprudenza. (V. Codice doganale —^Digesto — 
Diritto amministrativo — Diritto civile — Diritto 
costituzionale — Diritto ecclesiastico — Diritto in- 
ternazionale pubblico e privato — Diritto penale — 
Diritto romano — Imposte dirette — Legge comu- 
nale — Legislazione rurale — Mandato commerciale 
— Notaio — Ricchezza mòbile — Testamenti). 

Grafolog>Ìa con numerosi autografi del Prof. 0. Lom- 
broso. (In lavoro). 

Grammatica araldica. (Vedi Araldica). 



14 Elenco dei Manuali Hocpli. 

L. e. 

Grammatica e dlxtonarlo della lÌog>aa del Galla 
(oromoDlca), del Prot, E. Viterbo. 
Voi. I. Galla-Italiano, di pag:. vni-152 . . ^ , . 2 50 
Voi. TI. Italiano-Galla, di pag. lxtv-106 2 f»0 

Grammatica fk-ancese, del Prof. G. Prat, p. xi-287. 1 59 

— (Vedi Esercizi di traduzione). 
Grammatica «[reca, del Prof. Inama. (In lavoro}, 

(Vedi Fonologia — Morfologia}. 
Grammatica della llngpaa g>reca mederoa, del 

Prof. R. LovERA, di pag. vi-154 1 50 

Grammatica loarlese, del Prof. LUGI Pavia, p. xn-280 1 50 
Grammatica Italiana, di T. OoNCARl, di p. vlI-201. 1 50 
Grammatica latina, del Prof. Valmagoi, di p. x-250. 1 50 

— (Vedi Fonologia latina — Letteratura romana). 
Grammatica e Tocabelarle della ling>aa rumena, 

del Prof. R. Lovera, di pag:. yiii-200 1 50 

Grammatica sanscrita* (Vedi Sanscrito). 
Grammatica spanfnaola, del Prof. L. Pavia. (In lav.). 
Grammatica tedesca, del Prof. L. Pavia, p. xviii-251. 1 50 

— (V. Esercizi di traduzione — Letteratura tedesca). 
Gravitazione. Spiegazione elementare delle principali 

perturbazioni nel sistema solare di Sir G. B. Airy, 
traduzione con note ed aggiunte del Prof. F. Porro, 
con 50 incisioni, di pag. xxrv-176 1 50 

— (Vedi Astronomia — Spettroscopio). 

Grecia (La) antica, di G. Toniazzo. (V. Storia antica). 

Idroterapia. (Vedi Acque [cura ddlé]). 

Ig>iene del lavoro, TRAMBUSTI A. e Sanarelli. di pa- 
lino viii-332 con 70 incisioni 2 50 

lg>lene della vita pnbbilca e privata, del Dott G. 
Faralli, di pag. xii-250 2 50 

l|f iene privata e medicina popolare ad uso delle fami- 
glie, di 0. BocK, trad. di E. Parietti sulla 7* ediz. ted. 
ojoìì una introduzione di G. Sormani, di pag:. xn-278. 2 60 

■igiene pnbbilca, del Prof. Sormani. (In lavoro). 

Igriene rnrale, A. Oarraroli, pag. x-470 (voi. doppio). 3 — 

— (Vedi Assistenza agli infermi — Soccorsi d^urgenza), 
Iflriene scoiastLca, di A. Repossi^* ed., di pag. iv-216. 2 — 
lg>lene veterinaria, del Dott. U. Barpi, di p. vin-228. 2 — 

— (Vedi Zoonosi). 

Igrroscopi, lg>rometrl, umidità atmosferica, del 
Prof, P. Cantoni, di pag. xn-146, con 24 ine. e 7 tab. 1 50 

— (Vedi Climatologia — Meteorologia). 
Illuminazione elettrica (Impianti di), dell' Ing. E. 

PiAzzoLi, 2' edizione interamente rifatta, di pag. xrv- 
466, con 263 incisioni, 78 tabelle e 2 tav. litografate, 6 50 
Imbalsamatore (Manuale dell'), preparatore tassider- 
mista, di R. Gestro, 2" ed. riv., di p. xn-148, 38 ine. 2 — 

— (Vedi Naturalista viaggiatore). 



Elenco dei Manuali Hoeplù 15 

[ , -— 

;. ' IniptaDtl elettrici. fV. Elettricità — Illuminazione), 

Imposta sul redditi di ricchezza mobile (Vedi 

Uicchezza mobile). 
Imposte dirette (Riscossione delle), E. Bruni, p. yin-158 1 50 
Imposte sul fabbricati. (Vedi Proprietario di case), 
iDchlostrI. (Vedi Yernici), 

Industria della seta, di L. Gabba, 2* ed., p. lV-208. 2 — 
Industria (L') stearica. Manuale pratico dell' Ing. E. 
Mabazza, di pag. 288, con 76 ine. e con molte tab. 5 — 
È^ Industrie. (Vedi Avicoltura — Arte mineraria — 

Asfalto — Bachi da seta — Caseificio — Concia delle 
pelli — Conserve — Galvanoplastica — Gioielleria 
-— Merceologia — Molini — Olio — Orologeria — 
Piccole industrie — Tabacco — Tintore, ecc.). 
Industrie artistiche. (Vedi Decorazione), 
Industrie tessili. (Vedi Coltivazione — Gelsicoltura 

Filatura — Seta), 
Infezione, dlslnfezlone e disinfettanti, del Dottor 

Prof. P. E. Alessandri, di pag. vni-19(), con 7 ine. 2 — 
lng>eg>nere civile. Manuale dell'Ingegrnere civile e indu- 
striale, di G. Colombo, 13* ed. OJr , 32*» e 33* migliaio), di 
p. xiv-356, con 203 fig. e con una Bibliografia dell'Inge- 
gnere disposta in ordine alfabetico delle materie di p.l48 5 50 
n medesimo tradotto in francese da P. Marcillao. 5 50 
lng>effnere navale. Prontuario di A. Cignoni, con 
36 fie., di pag. xxxn-292. Leg. In tela L. 4 50, in pelle. 5 50 

— (Veai Attrezzatura — Macchinista navale), 
lng>rassl. (Vedi Chimica agraria — Concimi), 

Insetti nocivi, F, Franceschini, p. vni-264, 96 incis. 2 — 
Insetti utili, di F. Fbanceschini, di pag. xn-160, con 

43 incisioni ed 1 tavola 2 — 

Inieresse e sconto, di E. Gagliardi, di pae. vi-204. 2 — 

— (Vedi Contabilità — Computisteria — Debito pub- 
blico — Raaioneria — Valori mMlifn), 

Istituzioni dello Stato (Le). (Vedi Diritti e doveri 
dei cittadini — Ordinamento degli Stati), 

Ittlolog^la. (Vedi Piscicoltwa — Ostricoltura e Mi- 
tilicoltura). 

Latte, burro e cacio. Chimica analitica applicata al 
caseificio, del Prof. Sartori, di pag. x-162, con 24 ine. 2 — 

— (Vedi Adulterazione degli alimenti — Caseificio), 
L,egge sulle caldaje. (Vedi Macchinista e Fuochista). 
^^^SS^ (Li& nuova) comunale e provinciale, anno- 
tata dall' A vv. E. JMazzoccolo, 3" ediz., con l'aggiunta 

di due regolamenti e due indici, di pag. viii-fS . . 4 50 
•^^fiTfir'» .(Vedi Codice doaanale — Diritto amministra- 
tivo-civile - commerciale - ecclesiastico -penale - romano 
— Imposte dirette — Legislazione rurale — Oì'di- 
namento degli stati — Uicchezza mobile)* 



à 



16 Elenco dei Manuali Hoepli, 

. ___ 

Leggisi azione rurale secondo il programma governativo 

per gli Istituti Tecnici dell' Avv. E. Bruni, di p. xi422 3 -- 
Liegcoaini. (Vedi Ctibatura dei legnami — Falegname), 
Lepidotteri ItallaDl, del Dott. A. Griffini, di pa- 
gine viii-238 con 149 incisioni 1 50 

Letteratura anerleana, di G. Strafforello, p. 158 1 50 
Letteratura dauese. (Vedi Letteratura norvegtana). 
Letteratura ebraica, di A. Revel^ voi., di pag. dM. 3 — 
Letteratura e|f Izlaua, del Dott. L. Brigiutl (In lav.). 
Letteratura francese^ del Prot. F. Marcillac, trad. 

di A. Paganini, 2' ediz., di pag. vin-184 1 50 

Letteratura grreea, del Prof. V. Inama, 10* ediz., mi- 
gliorata (dal 35" al 40" migliaio), di pag. vin-234 . . 1 50 

— (Vedi Filologia classica — Verbi Greci Anomali), 
Letteratura fodlaoa, del Proi A. De GubernatiS, 

di pag. vin-159 1 50 

Letteratura ìn^\e»e^ del Prol E. SOLAZZI, 3" ediz., 

di pag. viii-194 1 50 

Letteratura Islandese, di S. Ambrosoll (In lavoro). 
Letteratura Italiaoa, di C. Fenini, 4" ed., di p. VI-204 1 50 
Letteratura latloa. (Vedi Fonologia latina — Gram- 
matica latina — Letteratura romana). 
Letteratura norireg^ana del Dott. S. CONSOLI, di 

pag. xvi-272 1 50 

Letteratura persiana, del Prof. I. Pizzi, di pag. x-208. 1 50 
Letteratura provenzale, A. Restori, di pag. X-220. 1 50 
Letteratura romana, del Prof. F. RiòiORlNO, 3* ediz. 
riveduta e corretta (dall' 8* al 12" migliaio), p. iv-320. 1 50 

— (Vedi Filologia classica — Grammatica latina). 
Letteratura spag^nola e portog>hese, del Prof. L. 

Cappelletti, di pag. vi-206 1- 50 

Letteratura tedesca, del Pro! 0. Lange, traduz. 
di A, Paganini, 2* ediz., corretta, di pag. xn-lGS. . 1 50 

— (Vedi Esercizi — Grammatica tedesca). 
Letteratura ung^heriMe, di ZiQÀNY Arpàd, di pa- 
gine xn-295 1 50 

Letterature slave, di D. CiÀMPOLl, 2 volumi : 

I. Bulgari, Serbo-Croati, Yuffo-Russi, di pag. TV-144. 1 50 
n. Russi, Polacchi, Boemi, di oaer. rv-1^ . ... 1 50 
Libri. {Yeàì Bibliografia — Bibliotecario — Dizio- 
nario Bibliografico — Paleografia — Tipografia), 
Ling>ua araba. (Vedi Arabo volgare), 
Llng>ua del Galla (oromonlea). (Vedi Grammatica). 
Ling-na franeese. (Vedi Grammatica e Esercizi), 
Llngpua grreca. (Vedi Grammatica — Letteratura), 
Lingotta grreea moderna. (Vedi Grammatica), 
Lingotta latina. (Vedi Grammatica — Letteratura 

romana). 
Llnyna rumena. (Vedi Grammatica), 



Elenco dei Manttali Hoepli. 17 

_— 

lilDgcua saoseriia. (Vedi Sanscrito), 

Ungnti tedesca. (Vedi Esercizi — Grammatica — 

Letteratura), 
L.lag>aa tlg^é. (Vedi Tigre), 
lilng^ae eomparate* (Vedi Storia comparata), 
Llnipae dlrerse* ( V. Letteratura delle singole lingtie), 
LilDrae dell' Afk*iea, di R. OusT, versione itafiana 

del Prof. A. De Gubeenatis, di pag. iv-110. ... 1 50 
— (Vedi Arabo volgare — Dizionario eritreo — Gram» 

matica oromonica — Tigre), 
Lingue neo-latine, del Dott E. (jI^obba, di pag. 147. 1 50 
Lilng^ne straniere (Studio delle), di Marcel, ossia 

l'Arte di pensare in una lìngfua straniera, tradoz. del 



Prof. Damiani, di pag. xvi-r36 1 50 

LilTree* (Vedi Àralaica), 

Log>arltntl (Tavole di), con 5 decimali, pubblicate per 

cura di 0. Mùller, B* ediz., di pag. xx-142 .... 1 50 
Loff>lca, di W. Stanley Jevons, traduz. del Pro£ 0. 

CANTONI, 4* ediz., dipag. vin-154, e 15 incisioni . . 1 50 

— (Vedi Estetica — Etica — Filosofia — Psicologia), 
Logrlea matematica, di G. Bubali-Forti, p. yi-158. 1 50 
Lorlsmog^rafla, di C. Chiesa, 3' ediz., pag. xiV-172. 1 50 

— ( V . Computist. - Contabilità dello Stato - Ragioneria), 
Lnce e colori, del Prof. Q:. Bellotti, di pag. x-156, 

con 24 incisioni e 1 tavola. 1 50 

Cuce e suono, di E. Jones, trad. di U. FoRNARLdnlav.) 

Macchinista e fàochista, del Prot. G. GaUTERO, 
6* edizione, con aggiunte dell' Ing. L. Loria, di pa- 
gine xiv-180, con 24 incisioni e col testo della Legge 
sulle caldaie, ecc. (dal 10" al 12* migliaio) 2 — 

Macchinista narale (Manuale del) di M. LlGNAROLO, 
di pag. xn-404, con 164 figure 5 50 

Macchine ag'rlcole^ del conte A. Cencelli-Perti, 
di pag. viii-216, con 68 incisioni . . • 2 — 

Macchine da cucire e ricamare, dell'Ing. Alfredo 
Galassini, di ^ag. vii-230 con 100 incisioni .... 2 50 

Macchine. (Vecu Ingegnere civile — Ingegnere na- 
vale — Macchinista e fuochista — Macchinista navale 
— Meccanismi (500) — Meccanica — Orologeria), 

Mag>netlsmo ed elettricità^ del Dott. G. POLONI, 
di pag. zn-204, con 102 incisioni 2 50 

Mais. (V. Agricoltura — Frumento — Panificazione), 

Malattie crlttog>anilche delle piante erbacee 
coltivate, del Dottor R. Wolp, traduzione con note 
ed agriunte del Dottor P. Baccarini, p. x-268, 50 ine 2 — 

Malattie ed alterazioni del Tini, del Prot. S. Cet- 
TOLiNi, di pag. xi-138, con 13 incisioni 2 — 

Malattie trasmissihlll dag>ll animali air nomo. 

(Vedi Zoonosi), 



18 Eletico dei Manuali Hoepli, \ 

' 

L. e. 

Mandato eoiiiiiier«lale, del Prof. E. VlDABl, p. vi-100 1 50 

mare (H), del Prot V. Bellio, di pag. iv-140, con 
6 tavole litografate a colori 1 50 

Marino (Manuale del) ntilllare e ntereantlle, di 
De Amezaga> con 18 xilografie ed un elenco del per- 
sonale dello Stato maggiore, di pag. ym-261. . . . 5 — 

Mastici. (Vedi Vernici e lacche). 

Materiali da costruzione (Vedi Resistenza dei — 
Travi metallici composti). 

Matematica* (Vedi Algebra — Aritmetica — Cele- 
rimensura — Compensazione — Equitazioni — Geo- 
metria — Logaritmi — Logica tnatematica). 

Materia medica moderna (Manuale di), del Dott. 
G. Malacrida. (In lavoro). 

Materie coloranti. (Vedi Colori e Vernici — Tin- 
tore — Piante indtuitriali — Vernici e Lacche), 

Meccanica, del Prof. R Stawei/L Ball, traduz. del 
Prot. J. Benetti, 3* edizione, di pag. xvi-214, con 89 
incisioni 1 50 

Meccanismi (5(X)), scelti fra i più importanti e recenti 
rìferentisi alla dinamica, idraulica^ idrostatica, pneu- 
matica, macchine a vapore, molim. torchi, orologerie 
ed altre diverse macchino, da H. T. Brown. tra- 
duzione italiana sulla 16* edizione inglese, dall' In- 
gegnere F. Cerbuti, p. vi-176, con 500 ine nel testo 2 50 

- (Vedi Orologeria — Tornitore meccanico). 
Medag>lle. (Vedi Numismatica). 
Medicina. (Vedi Anatomia — Animali parassiti — 

— Assistenza agli infermi — Batteriologia — Em- 
briologia — Fisiologia — Farma^ta — Igiene — 
Materia medica — Frotistologia — Soccorsi d^ur- 
genza — Terapeutica — Zoonosi). 

Metalli. (Vedi Peso dei metalli — Operaio ■— Fondi- 
tore — Tempera — Tornitore). 

Metalli preziosi (oro^ argento, platino, estrazione, fu- 
sione, assa^, usi), di G. Gorini, 2* ediz., di pag. 196, 
con 9 incisioni 2 — 

— (Vedi Oreficeria e Gioielleria). 
Metailurgcla. (Vedi Siderurgia). 
Meteorolog>la ifenerale, del Dott L. De Marchi, 

di pag:. vr-156, con 8 tavolo colorate 1 50 

— (Vedi Climatologia — Igroscopi — Sismologia). 
Metrica del ffrecl e dei romani, di L. MiJLLER, 

tradotta dal Dott. V. Lami, di pa^. xviii-130 ... 1 50 

— (Vedi Letteratura greca — Ritmica — Verbi greci). 
Metrologia. (Vedi Prototipi internazionali del metro 

e del ktlogramma). 
Micologia. (Vedi Funghi e Tartufi — Malattie Crit- 
togamicJie), 



gegr 
- ( V( 



Elenco (lei Manuali Hoejdi, IS 



L. e. 

Mlcr#seopÌo (II), ossia Guida elementare alle più fo- 
cili osservazioni di Microscopia, del Prol Camillo 
Acqua, di pag:. xii-226, con 81 incisioni 1 50 

— (Vedi Batteriologia — Protistologia — Tecnica 
microscopica). 

Miele.. (Vedi Apicoltura), 

mutarla. (Vedi Esplodenti — Scherma — Storia 
arte militare). 

Illoeralogria g^enerale, del Prof. L. Bombigci, 2* edi- 
zione riveduta, di pag:. xiv-190, con 183 incisioni e 
3 tavole cromolitografate 1 50 

lllneralogria descrittiva, del Prof. L. Bombiooi, 2* 
ediz. di jpa^. iv-300, con 119 incisioni (voi. doppio). . 3 — 

— (Vedi Crtstalloarafia), 
Miniere. (Vedi Arte mineraria). 

Miniatura. (Vedi Colori e vernici — Luce e colori — 
Decorazione e ornamentazione — Pittura), 

Miti. (Vedi Errori e pregiudizi), * 

Mltiiieoltnra. (Vedi Ostricoltura —Piscicoltura), 

Mltolog^la eoniparata, di A. De Gubernatis, 2* ediz., 
di pag. vin-150 1 50 

Hi tologr'a ffr^^A» di FORESTI Voi. I Divinità, p. vin-264 1 50 
Voi. U, Eroi 1 50 

Mltologrla rontana, di A. FORESTI. (In lavoro). 

Mollai (Industria dei), di C. Siber-Millot. (In lavoro). 

Momenti resistenti e pesi di trarl ntetalllelie 
eaniposte. Prontuario ad uso degli ingegneri, archi- 
tetti e costruttori, con 10 figure ed una tabella per 
la chiodatura, di E. Schenck, di pag. xl-188. ... 3 50 

— (Vedi Peso dei metalli — Resistenza dei materiali), 
Manete. (Vedi Archeologia — Numismatica — Paleo- 
grafia — Tecnologia e Terminologia monetaria), 

Morfolog'ia, (Vedi Embriologia), 
Morfoiogrla flrreea, del prof. V. Bettei. (Ih lavoro). 
Morale. (Veii Etica — Filosofia morale). 
Musica. (Vedi Armonia — Cantante — Pianista — 

Storia della musica — Strumentazione — Strumenti 

ad arco ecc.). 
Mutuo soccorso. (Vedi Società di) 
Naturalista vlag^gìatore^ di A. IssEL e R. GESTRO 

(Zoologia), di pag. vin-ltì, con 38 incisioni . . . . 2 — 

— (Vedi Imbalsamatore — Zoologia), 

Mantlca. (Vedi Attrezzatura — Filonauta — In- 
gegnere navale — Macchinista navale — Marino), 

Mòtaro (Manuale delj, aggiuntevi le Tasse di registro, di 
bollo ed ipotecarie^ le norme ed i moduli pel Debito 
pubblico, del Notaio Aw. A. Garetti, 2* ediz., rifusa 
e notevolmente ampliata, di pag. xii-340 3 50 

— (Vedi Giurisprudenza — Testamenti), 



20 Elenco dei Manuali Hoepli, 

L. e. 
Mamlsmatiea, del Dott. S. Ambrosoli, di pag. zyi-216, 
con 100 fotoincisioni nel testo e 4 tavole 1 50 

— (Vedi Araldica — Archeologia — Paleografia), 
OHI Tentali, anÌiM»ll e mlBerall, loro applicazioni, 

di G. &ORINI, di pag. vin-214, con 7 incis., 2' ediz., 
completamente rifatta dal Dott Gt, Fabbis .... 2 — 

— (Vedi Industria stearica — Olivo ed olio — Saponi). 
Olivo ed «Ilo, Coltivazione dell'olivo, estrazione, iw- 

rifi^cazione e conservazione dell'olio^ del Prof. A. Alci, 

3' ediz., di pag. xii-330, con 41 incisioni 3 — 

Omero, di W. Gladstone, traduz. di R. Palumbo e 
C. FioRiLLi, di paff. xn-l06 1 50 

Operalo (Manuale dell'). Raccolta di cog^iizioni utili 
ed indispensabili a^li operai tornitori, fabbri, calderai, 
fonditon di metalli, bronzisti, a^ustatori e mecca- 
nici, di G. Belluomini, 3* edizione, di pag. xvi-21(>. 2 — 

— (V. Falegname - Fonditore - Paga operat - Tornitore). 
Operazioni dog>analÌ. (Vedi Codice doganale — Tror 

sporti). 
Opifici. (Vedi Proprietario di Case). 
Ordinameiito dtagìì Stati liberi d^ Europa, del 

Dott F. Racioppi, di pag. viii-310 (voi. doppio) . . 3 — 
Ordinamento deyll Stati liberi faori d* Europa, 

del Dott F. Racioppi, di pag. vin-37t) (voi. doppio). 3 — 
Oreficeria e |ploJelleria, oro, arjgento e platino, di 

E. BosELLi, di pag. 336, con 125 incisioni .... 4 — 

— (Vedi Metalli preziosi — Pietre preziose). 
Oriente antico CL'), di L GENTILE. (V. Storia antica). 
OrnamentasEione. (Vedi Colori — Decorazioni — Di- 
segno — Piftura — Scoltura). 

Orografia. (Vedi Alpi — Dizionario Alpino — Pre- 
alpi Bergamasche). 

Orologreria moderna, dell' Ing. Garuffa, con 187 
illustrazioni, di pag. viii-302, con 276 incisioni . . . 5 — 

Orticoltura, del Prof. D. Tamaro, con 60 incisioni 4 — 

— (Vedi Agricoltura). 

Ostricoltura e mitilicoltura, del Dott D. Oabazzi, 
con 13 fototipie, di pag. vin-202 2 50 

Ottica, di £. (jrELCjcH, con molte illustrazioni (In lav.). 

Ovlcoltura. (Vedi Alimentazione — Bestiame). 

Pag>a g>lornallera (Prontuario della), da cinquanta 
centesimi a lire cinque, di 0. Negbin, di pag. 222. 2 50 

Paleoetnolofrla, di L RAGAZZONI, p. xl-252, con 10 ine. 1 50 

Paleofrrafla, di E. M. Thompson, traduz. dall'inglese, 
con aggiunte e note di G. Fumagalli, di pag. yin-156, 
con 21 incisioni nel testo e 2 tavole in fototipia . . 2 — 

Panflllamento. (Vedi Filonauta). 

Panificazione razionale, di POMPILIO, di pag. iy-126. 2 — 

Parafulmini. (Vedi EUUricità — Fulmini). 



Elenco dei Manuali Moeptù 21 

- ■■ » ■■ ■ ■ ■.- ■ ■,-■■- - ■,.■■■ I I I ■ ■■■■ ^^ ■■■ » I 

L. e. 

Parassitoloipia. (Vedi Animali parassiti), 
Pedai^ofaria. (Vedi Didattica — (Giardino infantile — 
Ginnastica femminile e maschile — Igiene scolastica). 
Pelli. (Vedi Concia deUe velli), 
PeosloDl. (Vedi Società di Mutuo soccorso). 
Peso del metalli, ferri quadrai!, rel(aog>olarl« 
. elllodrlel, a squadra, a V, a Y, a Z, a T e 
a doppio T, e delle lamiere e tubi di tutti 1 
metalli, di Gt, Belluomini, di pag. xxiy-218 ... 3 50 

— (V. Fonditore — Ingegnere civile — Ingegnere navale 

— Momenti resistenti — Operaio — Resistenza), 
Pianista (Manuale del), di L. Mastbigli, di p. xvi-112. 2 — 
Piante e florl sulle finestre, sulle terrazze e nei cor- 
tili. Coltura e descrizione delle principali specie e va- 
rietà, di A. Pucci, di pag. vni-l98 con Ilo incisioni. 2 50 

-- (Vedi Botanica — Floricoltura — Frutticoltura), 
Piante Industriali, coltivazione^ raccolto e prepara- 
zione, di G. GoRiNi, nuova edizione, di pag. 11-144. 2 — 
Piante tessili* (Vedi Coltivazione ed industrie delle 

— Gelsicoltura), 

Piccole industrie, del Prof. A. Errerà, di p. xvi-186. 2 — 
Pietre preziose, classificazione, valore, arte del p:io- 
jelliere, di G. Gorini, 2" ed., di pa^. 138, con 12 me 2 — 

— (Vedi Metalli preziosi — Oreficeria — Gioielleria), 
Pirotecnica moderna, di F. Di Maio, con 111 inci- 
sioni, di pag. viii-150. 2 50 

Piscicoltura, del Dott. E. Bettonl (In lavoro). 

— (Vedi Ostricoltura e Mitilicoltura), 

Pittura. Pittura italiana antica e moderna, del Prof. A. 
Melani, 2 voi., di pag. xx-164 e xxvi-2()2, illustrati 
con 102 tav., di cui una cromolit. e 11 figaro nel testo. 6 — 

— (Vedi Anatomia pittorica — Colori (scienza dei) — 
Colori e vernici — Decorazione — Luce e colorii. 

Poesia* (Vedi Arte del Dire — Dantologia — Lette- 
ratura — Omero — Rettorica — Ritmica — Shak' 
speare — Stilistica), 

Pollicoltura, del March. G. Trevisani, con 70 illu- 
strazioni, di pa^. xvi-176 2 50 

— (Vedi Animali da cortile — Colombi), 
Pomologia artificiale, secondo il sistema Gamier- 

Valletti, del Profl M. Del Lupo, p. vi-132, con 44 ine 2 — 

— (Vedi Frutticoltura — Orticoltura), 

Prato (II), del Prof. G. Cantoni, di pag. 146, con 13 ine 2 — 
Prealpl berg>amasclie (GuidJa-itinerario alle), com- 
presij passi alla Valtellina, con prefazione di Stop- 
pani, 2* ediz., di pa^. xx-124, con carta topografica e 

panorama delle Alpi Orobiche 3 -- 

~ (Vedi Alpi — Dizionario alpino — Geografia), 
Preg>iudlsl* (Vedi Errori e pregiudizi — Mitologia), 



22 . Elenco dei Manuali Boepli, 



L. e. 

ProDtaurlo di ge^grtkùti e siatlsilca, di G, Ga- 

BOLLO, pag. 62 1 — 

— (Vedi Atlante Universale — Atlante d* Italia — 
Dizionario geografico — Geografia). 

Prontuario per lo pag-ho. (Vedi Paghe). 
Proprietario di ease e di oplOel (Manuale del), 

Imposta sui fabbricati dell' A vt. (xIORDani, pag. xx-264. 1 50 
Protlstolofjrla, di L. Maqgh, 2* ediz., di pag. xvi-278, 

con 93 incisioni nel testo (volume doppio) 3 — 

— (Vedi Animali parassiti — Batteriologia — Mi- 
croscopio). 

Prototif»! (!) internazionali del metro e del kilogrramma 
ed il codice metrico internazionale,di A.TACCHiNL(In lav.) 

Proverbi In quattro llnyae. (V. Dottrina popolare). 

Psieolofpla, del Prof. C. Cantoni, di pag. iv-l58 . . 1 50 

Psieoloiria flslolog'lca, di G. Mantovanl (In lav.). 

Raeeog>IÌtore di fb*ancobolll» (Vedi Dizionario fila-- 
telico). 

Ragioneria, del Prof. V. Gitti, 2* ediz., di pag. vi-132. 1 50 

— ( V . Computisteria — Coìitaòilità — Logismografia). 
Reclami ferroTlarl. (Vedi Trasporti)» 

Redolo ealeolatore e sne applicazioni nelle ope- 
razioni topog>raflelie, delllng. G. Pozzi, di pag. 
XV-23S con 182 incisioni e 1 tavola 2 50 

Reliirione e llnrae deirindla Inffleae, di R. OuST, 
trad. dal Profl A. De Gubeknatis, di pagr. iy-t24 . 1 50 

— (Vfidi Tjetteratura indiana). 

Resistenza del ntaterlall e stabilità delle eiMtrn- 
zionl, dell'Ing:. Gallizia, pa^. x-336, 236 incisioni e 
2 tAvole 5 50 

— (Vedi Peso dei metalli — Travi metallici). 
Rettorlea, ad uso delle Scuole, dif . Capello, p, vi-1^ 1 50 

— (Vedi Arte del dire — Ritmica — Stilistica). 
Ricamo. (Vedi Macelline da cucire). 
Ricchezza mobile (Imposta sui redditi di), dell'Av- 
vocato E. Bruni, di pag. viii-218 1 50 

Ricettario rotof^rAfl^'o^ l)ott. LuiGi Sassi, di p. vi-150 2 — 

Rimedi. (Vedi Terapeutica). 

Riscaldamento e Tenti I azione defll ambienti abl« 

tati, del Prof. R. Ferrini, 2 voi., di pag. x-332, ^1 incis. 4 — 
Riscossione d'Imposte. (Vedi Imposte dirette), 
Rlsorg>lmento Italiano (Storia del), del Proi F. Ber- 

TOLiNi, di pagf. vi-151 1 50 

— (Vedi Storia e cronologia — Storia italiana). 
Ristanratore del dipinti, del Conte G. Secx^o-Suardo, 

2 voi., di pag. xvi-2'59, xn-362 con 47 incisioni . . . 6 — 
Ritmica e metrica razionale Italiana, del Pro- 
fessore Rocco Murari, di pag;. xvi-216 1 50 

— (Vedi Arte del dire - Bettarica - Smistioa). 



Elenco dei Manuali Hoeplù 23 



lUvolazirae (La) fflraDeese a7894790), del Pro! Dott 
Gian Paolo Solerio, di pag. iv-176 1 50 

Sanserito (Avviamento allo studio del), di F. Q-. Fumi, 
2* ediz., rifatta, di pae. xn-254 (voi. doppio) .... 3 — 

Saponeria, dell'Ing. E. Marazza. (In lavoro). 

Scacchi (Manuale pel g^iuoco degli), di A. Seghiebi, 
di pag. xv-222, con 191 illustrazioni 2 50 

Sciiernia tlailana (Manuale di), su i principii ideati da 
Ferdinando MasieUo, di J. (Jelli, di pag. vin-194, 
con 66 tavole 2 50 

Scieoza delle finanze, di T. Carnevali, pag. iv-140. 1 50 

Scienze natnraii. (Vedi Anatomia comparata — Ani- 
mali parassiti — Antropologia — Arte mineraria 

— Batteriologia — Bestiame — Botanica — Chimica 

— Coleotteri — Chimica agraria — Concimi — Cri- 
stallografia — Fisioloaia — Flora italiana — Funghi 
e Tartufi -— Gelsicoltìira — Geologia — Imbalsa- 
matore — Insetti — Lepidotteri — Microscopio — 
Mineralogia — Naturalista — Ostricólt'wra — Piante 
e Fiori — Piscicoltura — Pomologia — Protisto- 
logia — Selvicoltura — Zoologia), 

Scolinra. Scoltura italiana antica e moderna, statuaria 
e ornamentale dell' Archit Prof. A. Melani, di pa- 
gine xvm-196, con 56 tav. e 26 fig. intercalate nel testo. 4 — 

Sceitnra in icffno. (Vedi Decorazione e industrie 
artistiche — Faleaname), 

Scritture d' alTari (Precetti ed esempi di), per uso 
delle Scuole tecniche, popolari e commerciali, oel Pro- 
fessor D. Mapfioli, di pag. vin-203 1 50 

Selvicoltura, di A. Santilli, pag. Yin-220 e 4Q ine. 2 

Sericoltura* (Vedi Ba4A,i da seta — Gelsicoltura - 
Industria della seta — Tintf*ra della seta), 

Shaicspeare, di DowDEN, trad. di Balzani. (In lav.). 1 50 

Siderurg>ia (Manuale di), dell'Ing. V. Zoppetti, pub- 
blicato e completato per cura dell' Ing. E. Garuffa, 
di pag. iv-368, con 220 incisioni 5 50 

— (Vedi Metalli — Tempera). 

Sisnioio|ri»9 del Capitano L. Gatta, di pag. vni-175, 
con 16 incisioni e 1 carta 1 50 

Soccorsi d' urgr^nzAf del Dott. C. Calliano, di pa- 
gine xli-299, con 6 tavole litografate, 3" edizione . .3 

Società di Mutuo soccorso (Manuale Tecnico per le). 
Norme per l'assicurazione delle pensioni e dei sussidi per 
malattia e per morte del dott. CI. (^^ardenghi (in lav.). 

Spettroscopio (Lo) e le sue applicazioni, di R. A. 
Proctor, traduz. con note ed aggiunte di F. Porro, 
di pag. vi-178, con 71 incisioni e una carta di spettri. 1 50 

Spirito di vino, (Vedi Alcool — Cognac). 



24 Elenco dei Ma/nuali Hoepli. 



L. e. 

Sport. (Vedi Alpi — Cacciatore — Ciclista — Dizio- 
nnrio Alpino — Ginnastica — Scacchi — Scherma). 

Statica (Prìncipi di) e loro applicazione alla teoria 
e costruzione «leg-ll strumenti metrici, per l'Ing:. 
E. Bagnoli, di pag^. viii-252 con 192 incisioni , . . 3 5() 

Statistica, di F. VmGiLn, di pag. vin-176 . . . . 1 5() 

Stearlneria. (Vedi Indmtria stearica). 

Stemmi. (Vedi Araldica), 

Stenog'rafla, di G. GiOBGETTi e M. Tessaroli (se- 
condo il sistema Gabelsberger-Noe), di pag. 2(X). . . 2 — 

Stilistica, del Prof. F. Capello, di pag. xii-164. . . 1 50 

— (V^edi Arte del dire — Bettorica — Ritmica, 
Storia antica (Elementi di). Voi. L VOriente Antico^ 

prospetto storico, di L Gentile, di paff. xn-282 . . 1 50 

Voi. II. La Grecia^ di G. Toniazzo, di pag. vi-216. 1 50 
Storia e cronologia ntedIoeTale e nioderna, in 

OC tav. sinottiche, di V. Casagbandi, di pag. xvin-204. 1 50 
Storia deil^arte militare antica e moderna, di V. 

Rossetto, con 17 tavole illustrative, di pag. vni-504. 5 50 
Storia della g^lnnastlca. (V. Ginnastica - Scherma), 
Storia Italiana (Manuale di), di C. Cantù, di p. iv-160. 1 50 

— (Vedi Risorgimento — Storia e cronologia). 
Storia della musica, del Dott. A. Untersteineb, di 

pag. 300 (voi. doppio) 3 — 

Storia naturale. (Vedi Scienze naturali), 
Strateg^la. (Vedi Storia délVarte militare). 
Strumentazione (Manuale di), di E. Pbout, trad. ital. 

con note di V. Riccl con 95 esempi, di pag. x-2^ 2 50 

— (Vedi Armonia — Cantante — Pianista). 
Strnnientl ad arco (Gli) e la musica da camera, 

del Duca di Caffarelli F., di pag. x-235 . . . . 2 50 

Strumenti metrici. (Vedi Statica). 

Suono (Vedi Luce e suonò). 

Sussidi. (Vedi Società Mutuo soccorso). 

Tabacco, del Profl G. Cantoni, di p. iv-170, con 6 ine. 2 — 

Tacheometria. (Vedi Celerimensura), 

Tag-llo e confezione di biancheria. (V. Disegno). 

Tariffe ferroTlarle. (V. Codice doganale - Trasporti), 

Tartufi e fung^hl. (Vedi Funghi). 

Tasse di reg>Ìstro, bollo, ecc. (Vedi Notaro). 

Tassidermista. (Vedi Imbalsamatore — Naturalista 
viaggiatore). 

Tavole iogcarltmlche. (Vedi Logaritmi), 

Tavole tacheometriche. (Vedi Celerimensura). 

Tecnica di anatomia microscopica, del Prof. D. 
Carazzi, di pag:. xi-2ll con 5 incisioni 1 50 

Tecnolog'la e termlnologrla monetarla, di G. SAC- 
CHETTI, di pag. xiV'192 2 — 



Elenco dei Manuali Hoepli. ^ 

L. e. 

Telefono, di D. V. PICCOLI, di pag. iv-120, con 38 ine. 2 — 
Telegrafla, di R. FERRINI, di pag. vi-318, con 95 ine. 2 — 
Telegrafia niarUtlnia. (Vedi Attrezzatura), 
Telemetria, misura delle distanze In g>aerra, 

di Gr. Bertelli, di pag. xiii-145, con 12 zincotipie . 2 — 

— (Vedi Cartografia — Celerimensura — Compensa- 
zioni errori — Disegno topografico). 

Tempera e eementazione, dell' Ing. Fadda, di pa- 
gine viri-108, con 20 incisioni 2 — 

Terapeutica (Manuale di) rimpiego ipodermico e la 
dosatura dei rimedi del Dott. &. Malacrida. (In lav.) 

Termodinamica, di C. Cattaneo, p. x-196, con 4 iig. 1 50 

Terremoti. (Vedi Sismologia — Vulcanismo), 

Tessitura. (Vedi Filatura), 

Testamenti (Manuale dei), per cura del Dott L. Sb- 
rina, di pag. vi-238 2 50 

Tlg>rè-ltalÌano (Manuale), con due dizionarietti ita- 
liano-tigre e tigre-italiano ed una cartina dimostrativa 
degli i(uomi parlati in Eritrea, del Gap. Manfredo 
Camperio, di pag. 180 250 

— (V. Arabo volgare — Grammatica Galla — Lingua 
delVAfrica), 

Tintore (Manuale del), di R. Lepetit^ 3" ediz., di pa- 
gine x-279, con 14 incisioni (voi. doppio) 4 -f^ 

Tintura della seta, studio chimico tecnico, di T. Pa- 
scal, di pag. xvi-432 5 — 

Tipog>rafla. L — Guida per chi stampa e fa stampare. 
— - Compositori e Correttori, Revisori, Autori ed Edi- 
tori, di S. Landi. di pag. 280 . 2 50 

Topoffrafla. (Vedi Cartografia — Celerimenstira — 
Compensazione errori — Disegno topografico — Re- 
golo calcolatore — Telemetria), 

Topog>rafia di Roma antica, di L. Borsari, con 
illustrazioni. (In lavoro). 

Tornitore meccanico ((^l^uida pratica del), ovvero 
sistema unico per calcoli in generale sulla costruzione 
di viti e ruote dentate, arricchita di oltre 100 pro- 
blemi risolti, di S. Dinaro, di pa^. 161 2 — 

— (Vedi Meccanica — Meccanismi — Operaio), 
Trasporti, tariffe, reclami ferroviari ed ope- 
razioni dog>anall. Manuale pratico ad uso dei com- 
mercianti e privati, colle norme per l'interpretazione 
delle tariffe e disposizioni vigenti, ^er A. G. Bianchi, 
con una carta delle reti ferroviane italiane, di pa- 
gine xvi-152 2 — 

Travi metallici composti (Momenti resistenti, pesi 
dei), di E. Schenck, pagine xl-188, 10 figure e tabella 
per chiodatura 3 50 

— (Vedi Peso dei metalli — Resistenza dei materiali). 



20 Elenco dei Manuali Hoepli, 

. __ _ __ 

Trlangfolazlonl topogri*Aflelie e trlanjfolazlonl ca- 
tastali, deiring. 0. Jacoangeli. (In lavoro). 

Trifconometrla. (Vedi Geometria metrica). 

Unità assolate. Dofinizione, Dimensioni, Rappresenta- 
zione, Problemi, deiring. G. Bertolini, di p. x-124-44. 2 50 

Uva passa (Industria dell*) e della essleazlone delle 
frutta e decli •rtaflrff'l. Prof. L. Paparklix (In lav). 

Valli Lombarde, di SCOLARO. (Vedi Dizion, alvino). 

Valori pabbllel (Manuale per lapprezzamento dei) e 
per lo operazioni di Borsa, Dott. F. Piccinelli, di 
pag. xiv-236 2 50 

Veiooipedlsmo, di A. Galante. (Vedi Ciclista), 

Ventilazione. (Vedi Riscaldamento). 

Verbi flrreel anomali (I), di P. Spagnotti, secondo le 
Grammatiche di (Curtius e Inama, di pa^. xxiv-107. 1 50 

Vernici, lacche, mastici, ÌncÌilostrÌ da stampa, 
ceralacche e prodotti affluì (Fabbricazione delle), 
dell'Ing. Ugo Fornari, di pag. vin-292 2 — 

— (Vedi Colori e Vernici). 

Veterinaria. (Vedi Bestiame — Cavallo — Igiene 
veterinaria — Zoonosi). 

Viagcgcl. (Vedi Ciclista — Cristoforo Colombo — Na- 
turalista viaggiatore). 

Vinacce (Fabbricazione delle). (Vedi Cognac). 

Vino (II), di Grazzi-Soncini, di pag. xvi-152 . ... . 2 — 

Viticoltura. Precetti ad nso dei Viticoltori italiani, 
del Prof. 0. Ottavi, rived. ed ampliata da A, Struochi, . 
3' ediz., di pa^. vni-184 e 22 incisioni • 2 — 

— (Vedi Analisi del vino — Cantiniere — Enologia 
— Enologia domestica — Malattie dei vini — Uva 
passa — Vino). 

Vocabolario (Nuovo) della lln|fna Italiana, di 
A. Straccali e L. Gentile. Volume di circa 1400 pa- 
gine. (In lavoro). 

Voiapnlc (Dizionario italiano-volai)ùk), preceduto dalle 
Nozioni compendiose di grammatica della lingua, del 
Prof. 0. Mattei, secondo i i)rincipu dell'inventore M. 
ScHLEYER, ed a norma del Dizionario Volapiik ad upo 
dei francesi, del Prof. A. Kerckhoffs, di paf. xxx-198. 2 50 

— (Dizionario volapiik-italiano), del Profl 0. Mattei, 
dipag. XX-20Ì 2 50 

— Manuale di conversazione e raccolta di vocaboli e 
dialoghi italiani- volapiik, per cura di M Rosa Toh- 
masi e A. Zambelli, di pag. 152 2 50 

Volumetria* (Vedi Analisi volwmetrica). 
Vulcanismo, del Capitano L. Gatta, di pag. vni-238i 
con 2^ incisioni 1 50 

— (Vedi Climatologia — Igroscopi — Meteorologia •— 
Sismologia). 



Elenco dei Manuali Hoepli. 27 

L. e. 

Mìneoitpìm. (Vedi Arti grafiche), 

Z^oloffU, Proff. E. H. Qiolioli e Gr, Oavanna, 3 voi, : 

L Invertebrati, di pag. 200, con 45 figrnre ... 1 50 
n. Vertebrati. Parte I, Generalità, Ittiopsidi (Pesci 

ed Anfibi), di pag: xvi-156, con 33 incisioni. . 1 50 
jn. Vertebrati. Parte II, Saiiropsidi,Teriopsidi (Ret- 
tili, Uccelli e Mammiferi), p. xvi-200 con 22 ine 1 50 

— (Vedi Animali parassiti — Batteriologia — Coleot- 
teri italiani — Imbalsamatore — Insetti — Lepi- 
dotteri — Naturalista viaggiatore — Frotistologta), 

Zoonosi, del Dott. B. Galli Valerio, di pag. xv-227 1 50 

— (Vedi Igiene veterinaria). 
Zooto«nÌa, del ProL Tampeliki. (In lavoro). 



INDICE ALFABETICO DEGLI AUTORI. 



Aoqua C. Microscopio. . . pag. 19 
Adler G. Esercizi di lingua te- 
desca 11 

Aduooo A. Chimica agraria . . 6 
A}ry G. B. Gravitazione .... 14 
Alberti F. II bestiame e Tagri- 

coltura. 5 

Albloini. Diritto civUe 8 

Albini G. Fisiologia II 

Alestandri P. E. Analisi vola- 
mevrica ....••...•.•• o 

— Infezione, Disinfezione . . 15 

— Farmacista (Manuale del). 11 
Allori A. Dizionario eritreo. . 9 

Aloi. Olivo ed OUo 20 

Afflbrotoii. Numismatica .... 20 

— Letteratura islandese ... 16 
Amezaga. Manuale del Marino 18 
Antllli A. Disegno geometrico. 9 
Arila C Dizion. Bibliogràfico. 9 

Arti graficlie. eoe 4 

Atchieri F. Geometria proiet- 
tiva dello spazio 18 

— Geometria projettiva del 
piano e della stella 13 

— Geometria descrittiva ... 18 
^ — Geometria analit. d. piano 18 
" -^ Geometria analit. d. spazio 18 

Azioni. Debito pubblico ita- 
liano 8 

Baocarltti P. Malattie crittog. 17 

Bagnoli. Statica 24 

Baìfour-Stewart Fisica Il 

Bali J. Alpi (Le) 2 

Ball R. Stawell. Meccanica . . 18 

Balzani A. Bhakspeare 23 

Barpi U. Igiene veterinaria. . 14 
Barth H. Analisi del vino ... 3 
Belilo V. Mare (II) 18 

— Cristoforo Colombo 8 

Bellotti G. Luce e colori. ... 17 
Belluomini G. Cubatura legnami 8 

— Peso dei metalli 21 

— Falegname ed ebanista . . 11 

— Manuale dell'Operaio ... 20 

— Fonditore . . . , 12 

Benetti J. Meccanica 18 

Bertelli G. Disegno topografico 9 

Bertelli G. Telemetria 25 

Bette! V. Morfologia greca . 19 
Bertolini F. Storia del risorgi- 
mento italiano 22 

Bertolini G. Unità assolute ... 26 
Beata R. Anatomia e fisiologia 
. comparata 8 



Bettoni. Piscicoltura . . . poff. ti 
Biagi G. Bibliotecario (Manna* 

le del) 5 

Bianchi A. G. Trasporti, tariffe, 

reclami, oper. dogan. ... 25 
Bignami-Sormanl.Diz. Alpino. . 9 

Book. Igiene privata 14 

Botto C. Diserò (Prino. del). 9 
Bombiod L. Minerai, generale 19 

— Minor, descrittiva 19 

Bonacina. Fotografia d. colori 12 
Bonetti E. Disegno, taglio e 

confezione di biancherìa. . 9 
Bonizzi P. Anim. da cort. ... 8 

— Colombi domestici 7 

Borlotti F. Celerìmensura ... 6 
Borsari L. Roma antica. .... 25 
Boselii E. GioieU. e Oreflc. 13-20 
Brigiuti R. Letterat. egiziana. 16 

Brown. 500 Meccanismi 18 

Bruni F. Tartufi e fdnghi 12-24 
Bruni E. Imposte dirette. ... 15 

— Contabilità dello Stato . . 8 

— Catasto italiano 6 

— Codice doganale 6 

— Legislazione rurale 6 

— Ricchezza mobile 22 

Buraii-Fortl. Logica matematica 17 
Galliano C. Soccorsi d'urgenza 28 

— Assistenza infermi 4 

Camperlo H. Manuale Tigre- 
Italiano 25 

Canestrini E. Fulm. e parafdlm. 12 
Canestrini G. Apicoltura .... 3 

— Antropologia 3 

Canestrini G. e R. Batteriologia 5 
Cantamessa F. Alcool (Indu- 
stria e fabbricazione delP). 2 

Cantoni C. Logica 17 

— Psicologia 22 

Cantoni G. Fisica. 11 

— Tabacco (II) 24 

— Prato (II) 21 

— Frumento e Mais 12 

Cantoni P. Igroscopi, Igrome- 
tri, Umidità atmosferica. . 14 

Cantù C. Storia italiana .... 24 
Capello F. Rettorica 22 

— Stilistica 24 

Cappelletti L. Letterat. spagn. 

e portoghese 16 

Carazzi D. Ostricoltura 20 

— Tecnica microscopica ... 24 
Carega di Muricce F. Agronomia 2 

— Èstimo rurale 11 



Indice alfabetico degli autori. 



29 



Carnevali. Scienza di finanze. 23 
Carraroli A. Igiene rurale ... 14 
Casagrandi V. Storia e crono- 
logia 24 

Cattaneo C. Dinamica element. 8 

— Termodinamica 25 

Cattaneo 6. Embriologia e 

morfologia 10 

Cavanna G. Zoologia 27 

Cenceili-Perti A. Macchine agr. 17 
Cettolini S. Malattie dei vini. 17 
Chiesa C. Logismografia ... 17 
Ciampoii D. Letterature slave 16 
Cignoni A. Ing. navale (Pron- 
tuario deU') 15 

Cinquini A. Fonologia greca . 12 
Colombo G. Ingegnere civile 
(Mannaie dell') 15 

— Elettricista (Manuale dell') 10 
Combonì E. Analisi del vino . 3 
Concari T. Q^rammatica ital. . 14 
Consoli S. Fonologia latina . 12 

— Letteratura Norvegianà e 
Danese 16 

Conti. Giardino infantile ... 18 
Contuzri F. P. Diritto costitu- 
zionale 9 

— Diritto intemaz. privato . 9 

— Diritto intemaz. pubblico 9 
Cossa L. Economia politica . 10 

Cremona I. Alpi (Le) 2 

erotti F. Compensazione degli 

errori 7 

Cust R. Religione e lingue del- 
l'India inglese 2*2 

— Lingue d'Africa 17 

Dal Piaz di Prato. Cognac, Vi- 
nacce, ecc. 7 

Damiani. Lingue straniere . . 17 

De Amezaga. Marino militare 
e mercantile . 18 

De Brun A. Contabilità comu- 
nale 7 

De Gubernatis A. Mitologia 
comparata 19 

-^ Letteratura indiana .... 16 

— Beligione e lingue dell'In- 
dia inglese 22 

— Lingue d'Africa 17 

Del Lupo P. Pomologia artiflc. 21 
De Marchi L. Meteorologia . . 18 

— Climatologia 6 

De Sterlich. Arabo volgare . . 8 
DIb Khaddag. Arabo volgare \ 8 
Di Calfarelli F. Strum. ad arco 24 
Di Maio F. Pirotecnica. .... 21 



Dinaro S. Tornitore meccanico 25 

Dizionari 9-10 

, Dowden. Shakspeare 23 

Enciclopedia Universale 10 

Erede U. Geometria pratica . 13 
Errerà A. Piccole industrie. . 21 
Fadda. Tempera e cementa- 
zione 25 

Faralli G. Igiene pubblica. . . 14 
Fenlni C. Letteratura ital. ... 16 
Ferrari D. Arte (L') del dire ... 4 
Ferrini C. Diritto romano ... 9 

Ferrini C. Il Digesto 8 

Ferrini R. Elettricità 10 

— Elettricista (Manuale dell') 10 

— Energia fisica 10 

— Galvanoplastica 12 

— Riscaldamento e ventilaz. 22 

— Telegrafia 24 

Fiorini C. Omero 20 

Foresti A. Mitologia greca. 

Voi. I Divinità e voi. U Eroi 19 

— Mitologia romana 19 

Fornarl U. Vernici e lacche. . 26 

Foster M. Fisiologia 11 

Franceschi G. Cacciatore ... 5 
Franceschini F. Insetti utili. . 15 

— Insetti nocivi 15 

Friso. Filosofia morale 11 

— Etica 11 

Fumajgalli G. Paleografia. ... 20 

— Bibliotecario 5 

Fumi F. G. Sanscrito 23 

Funaro A. Concimi (I) 7 

Gabba L. Chimico (Man. del). 6 

— Seta (Industria della) ... 15 

— Adulterazione e falsifica- 
zione degli alimenti 2 

Gabeisberoer. Stenografia ... 24 
Gagliardi É. Interesse e sconto 15 

Galante A. Ciclista .... 6 

Galassini A. Macchine da cu- 
cire e da ricamare 17 

Galletti E. Geografia 12 

Galli-Valerio B. Zoonosi .... 27 
Gallizia. Resistenza di mater. 22 
Gardenghi G. Società di Mutuo 

Soccorso 23 

Garetti A. Notaro (Manuale del) 19 
Garnier-Valletti. Pomologia . . 21 
Garello G. Atlante geografico 
universale 4 

— Atlante geografico-storico 
deU'ItaUa 4 

— Dizionario geografico ... 9 

— Prontuario di geografia. . 22 



30 



Indice alfabetico degli autori. 



Garuffa E. Orologeria . . pag» 20 

— Siderurgia 23 

Gatta L. Bismolo^a 28 

Gatta L. Vulcanismo 26 

Gautero 6. Macchinista e fnoch. 17 
Geikie A. Geografia fisica ... 13 

— Geologia 13 

Geioich E. Cartografia 6 

— Ottica 20 

Gelil J. Dizionario filatelico . 9 

— Ginnastica 13 

— Scherma 23 

Gentile 1. àrcheoloi^a deirarte 8 
-> Geografia classica 12 

— Storia antica 24 

Gentile L. Vocabolario italiano 26 
Gestro R. Naturalista viaggiat. 19 

— Imbalsamatore 14 

Gian Paolo Soierìo. Rivoluzione 

(La) francese 23 

Giglioli E. H. Zoologia 27 

Gioppi L. Dizionario fotograf. 9 
Giordani. Proprietario di case 

(Manuale del) 22 

Glorgetti G. Stenografia .... 24 
Gittl V. Computisteria 7 

— Ragioneria 22 

Gladstone W. E. Omero .... 20 
Gorìni G. Colorì e vernici. . . 7 

— Concia di pelli 7 

— Conserve alimentari .... 7 

— Metalli preziosi 18 

— Olii 20 

— Piante industriali 21 

— Pietre preziose 21 

Gorra E. Lingue neo-latine . . 17 

Grazzi-Sondni. Vino (II) 26 

Griffini A. Coleotteri italiani . 7 

— Lepidotteri italiani 16 

Grothe E. Filatura, tessitura. 11 

Greve G. Geografia 12 

Guaita L. Colori e pittura. . . 7 

Hoepli U. Enciclopedia 10 

Hooicer i. D. Botanica 5 

Hugues L. Esercizi geografici 10 
imperato F. Attrezzatura navi 5 
Inama V. Letterat. greca. ... 16 

— Grammatica greca 14 

— Filologia classica 11 

issel A. Naturalista viaggiat 19 
Jacoangeli 0. Triangolazioni 

topografiche e catastali. . . 26 

Jenicin F. Elettricità 10 

Jevont W. Stanley. Econ. poli- 
tica 10 

— Logica 17 



Jones E. Calore (II). . . . pag. 6 

— Luce e suono 17 

Klepert R. Atlante geogr. univ. 4 

— Esercizi geografici 10 

Kopp W. Antich. priv. dei Rom. 3 
KrOhnke G. H. A. Curve (Trac- 
ciamento delie) 8 

Lami V. Metrica dei Greci e 

dei Romani 18 

Landi S. Tipografia 25 

Lange 0. Letteratura tedesca 16 

Lepetit R. Tintore 25 

Ugnarolo. Macchinista navale 17 
Lockyer I. N. Astronomia ... 4 
Lombardini A. Anatomia pitt. 3 
Lombroso C. Grafologia .... 13 
Loria L. Curve (Trace, delle) . . 8 

— Macchinista e fuochista. . 17 
Loris. Diritto amministr. ... 8 
Leverà R. Grammatica greca 

moderna 14 

— Grammatica rumena. ... 14 
HaffiOil D. Diritti e doveri . . 8 

— Scritture d'affari 28 

Maggi L. Protistologia 22 

Malacrida G. Materia medica. 18 

— Terapeutica , . 25 

Malfatti B. Etnografia 11 

ManetU L. Caseificio 6 

Mantovani G. Psicologia fisio- 
logica 22 

Marezza E. Corpi gnrassi. ... 8 

— Industria stearica 15 

— Saponeria 23 

Marcel. Lingue straniere ... 17 
Maroillao F. Letteratura frane. 16 
Marolllao P. Ingegnere civile. 15 

Mastrigli L. Cantante 6 

Pianista . . 21 

Mattel C. VoÌap'fik'(DizÌoiiy. ! 26 
Mazzoccolo. Legge (La nuova) 

comunale e prov. annotata 15 
Melani A. Scoltura italiana . . 23 

— Architettura italiana ... 3 

— Pittura italiana 21 

— Decoraz. e ind. artistiche 8 
Mercanti F. Animali parassiti 3 
Molina R. Esplodenti e il modo 

di fabbricarli 11 

Moresclil N. Antichità private 

dei Romani 3 

Muflone G. Fotografia 12 

Mailer L. Metrica dei Greci e 

dei Romani 18 

MUller 0. Logaritmi 17 

Murari R. Ritmica 22 



Indice alfabetico degli autori. 



31 



Negrin C. Prontnarìo per le 

paghe pag 20-22 

Nencl T. Bachi da seta 5 

Niccoli V. Economia dei fab- 
bricati rurali 10 

Oli vari G. Filonauta 11 

Olmo C. Diritto ecclesiastico. 9 
Orlandi G. Celerimensara ... 6 
Ottavi 0. Enologia 10 

— Viticoltura 26 

Ottino G. Bibliografia 5 

Pagani 0. Assicuraz. sulla vita 4 
Paganini A. Letteratura frane. 16 
-— Letteratura tedesca. .... 16 

Paiumbo R. Omero 20 

Panizza. Aritmetica razionale 4 

— Aritmetica pratica 4 

Paoloni. Disegno assonomet. 9 
Paparelli S. Uva passa e frutta 26 
Panetti E. Igiene privata ... 14 
Pascal. Tintura seta 25 

^ Pascal E. Calcolo di£ferenziale. 5 

• — Calcolo integrale 5 

Pavesi A. Chimica 6 

Pavia L. Grammatica tedesca 14 

— Qrammatica inglese .... 14 

— Grammatica spagnuola . . 14 
Pedicino N. A. Botanica .... 5 

Percossi R. Calligrafia 5 

Petrì L. Computisteria agraria 7 
PeUlioldt.Bibliot.(Man.del) . . 5 
Piazzoli E. niumin. elettrica . 14 
Piccineili F. Valori pubbUd. . 26 
Piccoli D. V. Telefono. ..... 25 

Pilo M. Estetica ^ . 11 

Pinclierle S. Algebra elem. . . 2 

— Algebra complementare. I. 2 

'^ — Analisi algebrica 8 

^ — Equazioni 2-10 

— Geometria metrica e tri- 
gonometria 13 

— Geomet. pura 18 

Pirotta R. Flora italiana. ... 12 
Pizzi I. Letteratura persiana. 16 
Poggi T. Alimentazione del 

bestiame 2 

Poloni G. Magnetismo ed elet. 17 

Pompilio. Panificazione 20 

Porro F. Spettroscopio 23 

— Gravitazione di Alry. ... 14 
Pozzi G. Regolo calcolatore e 

sue applicazioni 22 

Prat. G. Grammatica francese. 14 

— Esercizi di traduzione . . 10 
Prootor R. A. Spettroscopio. . 23 
Prout E. Strumentazione. ... 24 



Pucci A. Piante e fiori . . pag, 21 
Racioppi F. Ordinamento degli 
Stati liberi d'Europa .... 20 

— degli Stati fuori d'Europa 20 
Ramorino F. Letterat. romana 16 
Regazzoni 1. Paleoetnologia. . 20 
Repossi A. Igiene scolastica . 14 
Restori. Letteratura provenz. 16 
Revel A. Letteratura ebraica. 16 
Ricci V. Strumentazione. ... 24 

Righetti E. Asfalto 4 

Rocco- Murari. Ritmica ItaL . . 22 
Roda FUI. Floricoltura ..... 12 

Roscoe H. E. Chimica 6 

Rossetto V. Storia Arte mili- 
tare 24 

Sacchetti G. Tecnologia, termi- 
nologia monetaria 24 

Sanarelii- Igiene del lavoro. . 14 
Sansoni F. Cristallografia ... 8 

Santini. Selvicoltura 28 

Sartori G. Latte, cacio, burro. 15 

— Caseificio 6 

Sassi L. Ricettario fotografico 22 
Savorgnan d'Osoppo A. Coltiv. 

è indust. delle piante tessili. 7 
Scartazzini G. A. Dantologia. . 8 
Sclienclc. Travi metallici. . 19-25 
Schiapareiil G. V. Astronomia. 4 

Scolari. Valli lombarde 26 

Secco-Suardo. Bistauratore dei 

dipinti 22 

Seghierì. Scacchi 28 

Sergent E. Astronomia ..... 4 

Senna L. Testamenti 25 

Sernagiotto R. Enologia dome- 
stica 10 

Sessa. Dottrina popolare ... 10 
Siber-Millot C. Molini (Ind. dei) 19 
Solazzi E. Lettor, inglese ... 16 

Soli G. Didattica 8 

Sormani. Igiene pubblica. ... 14 
Spagnotti P. Verbi greci .... 26 
Spataro D. Fognatura cittadina 12 
Stoppani A. Geogr. fisica ... 18 

— Geologia 18 

— Prealpi bergamasche. ... 21 
Stoppato A. Diritto penale. . . 9 
Stoppato L. Fonologia italiana 12 
Straccali A. Vocabolario ita- 
liano 26 

Strafforello G. Alimentazione. 2 

— Errori e pregiudizi 10 

— Lett. amer 16 

Strucohi A. Cantiniere 6 

— Enologia 10