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Full text of "Gretchen ballo romantico-fantastico in 7 quadri"

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TEATRO   LA   FENICE 


Baila  romantico-fantastico  in  7  Quadri 


DEI.     CAVALIERE 


LUIGI   DANESI 


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Digitized  by  the  Internet  Archive 
in  2012  with  funding  from 
Brigham  Young  University 


http://archive.org/details/gretchenballoromOObern 


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BALLO   ROMANTICO  -  FANTASTICO 


IN  7  QUADRI 


DEL    COREOGRAFO    CAVALIERE 


i»  Ditti  ©A  «6! 


DA  RAPPRESENTARSI 


AL  TEATRO  LA  FENICE  DI  VENEZIA 


nella  stagione  di  Carnovale  e  Quaresima  1872. 


VENEZIA 

TIPOGRAFIA    DI    GIUSEPPE   CECCHINI   E   C. 
Campo  S.  Pateraiano  N.  1230. 


La  Musica  è  scritta  dal  Maestro  sig.  Enrico  Ber- 
nardi, ad  eccezione  di  quella  del  1.°  ballabile  e  il  2.° 
Atto  clie  è  scritta  dal  sig.  Scaramelli. 

Il  soggetto  del  presente  Ballo  e  la  Musica  riman- 
gono sotto  la  tutela  delle  vigenti  Leggi,  perche  sono  di 
assoluta  proprietà  del  Cav.  Luigi  Danesi. 


^C^<><><3^: — - 


RODOLFO  III  Margravio  di  Baden     .     .     .  CIANI  OLINTO 

HERMANN       )  CERRETELLI  SOFIA 

suoi  fì^li 

ILDEGARDA    j  &  .     .     ,     .     .  MALVINA  VAGO-DANESI 

IL  BARONE  WOLFANGO,  marito  della  .     .  CECCHETTI  ANTONIO 

BARONESSA  OLGA DE-SOVINO  FANNY 

ARNOLD,  figlio  dei  suddetti COPPINI  ETTORE 

ELISA  DI  SHOENEMS DE  TOMA  ERNESTA 

GRETCHEN,  orfanella ROSÉ  ENRICHETTA 

WOLF,  paggio  del  Margravio MAZZANTINI  LUIGI 

SPITZNASE,  buffone  del  Margravio   .     .     .  COPRINI  CESARE 


Burgravi  ed  altri  Gentiluomini  —  Dame  ■—  Damigelle 
Cavalieri        Paggi  —  Giovani  e  Giovanetto  dei  dintorni  del  castello 

del  Barone  Wolfango  compagne  di  Gretchen  —  Araldi 

Carazzieri         Balestrieri  —  Arcieri  —    Fanti  d'arme  -  -  Popolani  e 

Popolane        Vassalli  del  Margravio,  Willi,  ecc. 

V  azione  lm  luogo  nel  l.s  2.,  3.,  4.,  5.  quadro  nella  Svezia  presso  te  re- 
sidenza del  Margravio  di  Baden,  e  nel  quadro  6.  nella  Selva  nera,  il  7,  nel  luogo 
della  fantastica  dimora  delle  Willi. 


Epoca,  nella  secosada  metà  «Bel  sec«Io  XV 


ORDINE  DELLE   DANZE 


ATTO  1.    —  1.  Grandioso  adagio  eseguito  dal  corpo  di  balio. 

2.  Il  pegno  d'amore  :  Danza  eseguita  dalla  1.  ballerina  assoluta, 
signora  Banchetta  Bosè. 

;3.  Gran  ballabile  mascherato  del  giuoco  della  Dama  ,  eseguito 
dalla  1.  ballerina  assoluta  sig.  Bosè,  dal  1.  mimo  assolute  si- 
gnor Ettore  Coppini  e  dall'intiero  corpo  di  ballo. 

ATTO  II.         4.  Il  Giullare  :  Danza   eseguita  dal   1.    ballerino  assoluto 
sig.  Cesare  Coppini. 
o.  (La  sebo ttisch)  novimino  eseguito  da  otto  prime  ballerine  italiane 
e  dal   primo  ballerino  assoluto  sig;  Cesare  Coppini. 

ATTO  III.     -  6.  Gran  marcia  trionfale  militare  eseguita  dal    corpo  di 
ballo. 

ATTO  IV.  —  7.  Danza  nobile  di  Dame  e  Cavalieri.  Damigelle    e  Paggi 
eseguita  dal  corpo  di  ballo. 

8.  Passo  a  Due,  composto  dal  sig.  Cesare  Coppini  e  dal  medesimo 
eseguito  in  unione  alla  sig.  Bosè. 

9.  La  Gelosia  (Mazurka)  eseguita  dalla  1.  ballerina  signora  Bosè. 
dal  1.  ballerino  sig.   Coppini  e  dal  corpo  di  ballo. 

10.  Lo  strazio  del  cuore  (Galop)  eseguito  dalla  signora  Bosè,  dal 
sig,   Coppini  e  dal  corpo  di  ballo. 

ATTO  V.    —   11.  Passo  d'azione  eseguito  dalla  sig.  Bosè  e  dal  1.  mimo 
sig    Ettore  Coppini. 

ATTO  VI.  —  12.  Fantastico  assolo  eseguito  dalla  sig.  Bosè. 

13.  Grandioso  e  fantastico  adagio,  eseguito  dalla  sig.  Bosè,  dal 
1.  mimo  sig.  Coppi  ni  e  dalle  seconde  ballerine,  pìccole  ragazze 
e  corifee. 

14.  Gran  ballabile  fantastico  delle  Willi,  con  fantastiche  varia- 
zioni, eseguito  dalla  sig.  Bosè.  dal  1.  mimo  sig.  Coppini  in 
unione  a  tutte  le  seconde  ballerine. 

15.  (Il  delirio)  adagio  fantastico  eseguito  dalla  sìg.Bwè,  dai  primo 
mimo  sig.   Coppini  e  dalle  seconde  ballerine. 

NB.  Adagi,  rientrate  e  variazioni  eseguite  dulia  sig.  HBo&è  sono  espressamente 
composte-  dal  cavaliere  Luigi  Danesi. 

Verrà  abbassato  per  pochi  istanti  il  sipario  dopo' il  terzo  quadro,  proseguendo 
tempre  la  musica. 


Rispettabile    Pubblico 

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Dapóchè  la  Mitologia,  la  Storia  ed  il  Romanzo  furono 
tante  volte  chiamati  a  fornire  soggetti  ad  ogni  maniera  di 
sceniche  rappresentazioni,  torna  difficile  assai  il  compito  di 
un  coreografo,  il  quale  intenda  presentare  e  svolgere  a  colte 
nazioni,  argomenti  interessanti  per  se,  e  che  offrano  quelle 
attrattive  tutte,  per  le  quali  soltanto  le  rappresentazioni  tea- 
trali possono  fruire  di  rigogliosa  esistenza. 

Non  e  quindi  senza  peritanza,  che  il  rispettosissimo 
sottoscritto  osa  presentare  ai  gentili  Colti  Veneziani  questa 
composizione  sua  ;  ed  ove  mai  si  vedesse  fatto  degno  del 
benigno  compatimento  loro,  uno  de'  suoi  più  fervidi  voti  sa- 
rebbe splendidamente  adempiuto. 

In  si  dolce  lusinga  passa  a  rassegnarsi 

Venezia,  f ebbra jo,  1872. 


LUIGI    DANESI 


ARG0M1Ì 


Grretchen,  discendente  da  famiglia  nobile  via  decaduta,  ri- 
masta orfana  fin  da  bambina,  venne  raccolta  dal  Barone  IVolf un- 
go. Questi  di  buon  grado  V  accolse  nel  proprio  castello,  e  la  com- 
mise alle  cure  della  propria  consorte  che  F  altero  unitamente  al 
sm  Arnold.  Per  tal  modo  i  cuori  dei  due  f annulli  si  schiusero 
alla  tenera  amicizia,  che  col  tempo  doveasi  tradurre  nelF  amore 
più  ardente.  Arnold  intanto  veniva  circondato  di  tutte  ([nelle  cu- 
re, che  a  formare  cavaliere  compito  si  addicono-,  e  già  a  dodici  anni 
avéa  seguito  il  padre  nelle  battaglie,  eoe  s'era  distinto  così,  da 
far  concepire  di  se  le  più  brillanti  speranze.  In  quel  torno  di 
tempo  il  Barone  dorelle,  lontanarsi  dal  castello,  perchè  chiamato 
dal  suo  signore  il  Margravio  di  Badeu,  a  condurre  una  spedizio- 
ne armata. 

La  Baronessa  amava  Gretchen  di  amore  pressoché  mater- 
no, e  ne  andava  educando  il  cuore  e  la  mente  così,  che  la  fanciulla 
appariva  ornata  delle  più  invidiabili  doti  acquisite,  oltre  a  quelle 
da  natura  impartitele.  Alcuni  famigliari  si  accorsero  della  fiam- 
ma che  andò  mano  mano  accendendo  quei  giovani  cuori  è  ne  ten- 
nero parola  alla  Baronessa,  la  quale  non  volle  credere  si  amasse- 
ro più  che,  di  amore  fraterno,  Ora  avvenne  che  il  Margravio  in- 
vitasse dai  circonvicini  castelli  tutti  i  signori  ad  una  gran  festa. 
Fra  gl'invitati  trovatasi  Arnold,  del  quale  Ildegarda,  la  figlia 


del  Margravio,  ben  tosto  s*  invaghì.  Non  osò  "però  dessa  farne  cen- 
no al  padre  suo,  del  quale  troppo  temeva  lo  sdegno,  per  la  grande 
disparità  fra  la  potente  famiglia  di  un  Margravio  e  quella  di 
un  semplice  Barone. 

Da  quel  giorno  però  la  innata  festività  di  Ildegarda  di* 
sparve.  Invano  il  padre,  che  teneramente  V  amava,  aveala  inter- 
rogata sulla  cagione  della  tristezza  sua.  Un  velo  impenetrabile  ne 
copriva  il  segreto.  Tale  tf  era  però  die  avealo  sorpreso.  Questi  era 
Spitznase,  il  bufone  di  corte,  che  invano  con  lazzi  e  giullerie  pro- 
curava rasserenare  V  animo  delV  afflitta  fanciulla. 

Scorso  lungo  tratto  di  tempo,  il  Barone,  debellati  tre  volte 
i  nemici,  ritorna  trionfante  all'  avito  castello.  Il  Margravio  ri- 
conoscente, vuole  altamente  retribuire  valore  cotanto,  e  di  mano 
della  propria  figlia  lo  vuole  insignito  del  serto  dei  prodi. 

In  qutlP  occasione  Ildegarda  rivede  Arnold.  Il  mal  sopito 
affetto  si  ridesta  e  divampa  nel  cuore  di  lei,  a  segno  eh'  ella  non 
può  celarlo  più  oltre  al  padre,  nel  quale,  al  subito  sdegno,  succede 
la  tenerezza  paterna,  che  lo  piega  a  render  felice  la  figlia.  Una 
gran  festa  è  bandita  in  onore  del  Barone,  alla  quale  Arnold  è  pu- 
re invitato.  Per  meglio  premiare  il  Barone  pelle  riportate  vitto- 
rie, il  Margravio  ne  eleva  il  figlio  al  rango  di  principe,  metten- 
dolo così  in  grado  d"  impalmare  Ildegarda.  A  tale  annunzio  Ar- 
nold rimase  sbalordito  e  confuso.  Gretchen,  che  unitamente  alla 
Baronessa  era  presente  alla  festa,  sentivasi  scoppiare  il  cuore. 
Arnold,  riavutosi  dalla  confusione  primiera,  protesta  al  padre 
che  a  nessun  patto  avrebbe  sposalo  Ildegarda.  Non  è  a  dirsi  se  il 
Barone  si  mostrasse  sdegnato  per  ciò  e  minaccioso,  impose  al  fi- 
glio di  non  derogare  dal  volere  del  Margravio.  Gretchen,  temen- 
do che  Arnold  avesse  a  patire  per  lo  sdegno  del  padre,  e  dimen- 
tica affatto  di  se,  non  cessa   di  scongiurare  l'oggetto   dell1  amor 


—  9  — 


suo  perchè  segua  il  cenno  paterno.  A  tale  atto  Arnold  rimmi 
come  trasognato,  dubita  della  fede  di  Gretchen  e  macchina- 
mente  si  lascia  guidare  dal  padre  a  porgere  la  mano  ad  Ilde- 
garda. Gretchen  non  pub  sorreggersi  più  e  sviene,  onde  non  poca 
sorpresa  colpisce  gli  astanti,  che  è  dissipata  poscia  dalla  fanciul- 
la stessa,  quando  riavutasi,  dichiaro  che  la  subita  gioia  per  la 
felicita  del  suo  fratello  $  amore,  aveala  soprafatta.  Si  preparano 
le  nozze,  ma  Gretchen  che  aveva  esaurito  tutte  le  forze  nella  lot- 
ta precedente,  non  potè  soffrire  la  perdita  del  suo  lene,  e  come  ful- 
minata, di  crepacuore  morì. 

Noi  seppe  Arnold  e  si  fece  sposo  di  Ildegarda.  In  quel  punto 
il  Buffone  irruppe  nella  sala  e  narrò  il  misero  fine  della  tradita. 
A  tale  racconto  Arnold  fu  colpito  così  che  ne  perdette  la  ragione. 
Fuori  di  sé,  fuggì  dal  castello,  errò  nei  boschi,  chiamando  col  pianto 
deir  anima  V  oggetto  delV  amor  suo,  e  non  vedendolo  piegare  ai 
suoi  voti,  disperatamente  si  trafisse. 

Troppo  tardi  giungono  sulle  sue  traccie  il  Barone,  Ildegarda 
ed  il  Margravio.  Arnold,  fra  gli  estremi  aneliti,  chiede  perdono 
alla  desolata  Ildegarda  ed  al  Margravio,  e  spira  benedetto  dal 
padre. 

La  mesta  leggenda  fu  dalla  mitologia  alemanna  illeggia- 
drita di  tutto  (quel  fantastico,  di  cui  tanto  si  piacque  V  antica 
poesia  nordica,  ed  il  coreografo  ne  fece  suo  prò,  nella  persuasione 
che  avrebbe  avvantaggiato  V  azione. 

LUIGI   DANESI 


—  11  — 


QUADRO   PRIMO 


Ameno  'parco  nel  recinto  del  castello  del  Barone  Wolfango. 

Molti  giovani  e  donzelle  stanno  aspettando  la  bella  Gret- 
chen  ,  la  quale  deve  festeggiare  con  loro  1'  onomastico  di  Ar- 
nold. Gretchen  giunge.  Dal  suo  volto  traspira  la  gioia  che  le 
inonda  il  cuore.  Reca  una  sciarpa,  sulla  quale  essa  trapunse  in 
oro  :  Gretchen  ad  Arnold.  Arnold  corre  ad  abbracciare  la  sua 
diletta  Gretchen,  mentre  le  compagne  di  questa  intessono  una 
danza  brillante.  Il  fervore  delle  carole,  esaltando  il  cuore  dei 
giovanetti,  fa  che  si  giurino  eterno  amore. 

La  Baronessa  Olga  viene  ed  abbraccia  affettuosamente 
il  figlio,  e  Gretchen.  Questa  dice  alla  Baronessa  aver  voluto 
partecipare  alla  esultanza  della  famiglia,  festeggiando  Ar- 
nold. La  Baronessa  le  si  mostra  riconoscente,  e  le  rinnova 
le  proteste  del  suo  affetto  e  rassicura  del  suo  patrocinio. 
S'  odono  squilli  di  tromba ,  e  quindi  il  paggio  del  Mar- 
gravio consegna  una  pergamena  alla  Baronessa,  che  leggen- 
done il  contenuto  ,  non  può  reprimere  un  grido  di  gioia,  e 
la  porge  al  figlio  dicendo  :  E  il  padre  tuo  che  ci  annuncia 
il  suo  arrivo.  La  vittoria  gli  cinse  d?  alloro  le  tempia  ;  mo- 
viamo tutti  ad  incontrarlo.  Giubilo  d'  Arnold:  Gretchen  invece 
ò  presa  da  subita  tristezza.  Un  tetro  presentimento  ìa  invade  ; 
ma  Arnold  la  rassicura,  rinnovandole  le  proteste  dell'  amor 
suo  e  della  sua  fede,  che  non  potranno  in  lui  venir  meno 
giammai.  Fra  la  generale  esultanza,  tutti  s'affrettano  incontro 
al  Barone. 


12 


QUADRO   SECONDO 


Sala  terrena  nel  palazzo  del  Margravio. 

Giunge  Spitznase.  Egli  ha  scoperto  che  Ildegarda  deve 
portarsi  quivi,  e  si  nasconde  dietro  una  cortina  per  farle  una 
sorpresa.  Viene  Ildegarda.  Ella  è  triste  e  malinconica,  perchè 
ama  Arnold,  né  sa  se  sperar  le  sia  dato  d'esser  corrisposta. 
Il  Buffone  si  avanza,  e,  presentandole  un  mazzo  di  fiori,  fa 
certi  lazzi,  onde  la  fanciulla  n'è  quasi  spaventata.  Il  Buf- 
fone, danzandole  attorno,  le  dice  :  Io  sorpresi  il  segreto  che 
vi  rattrista  :  amore  è  che  vi  cruccia.  Da  tali  parole,  la  gio- 
vinetta è  fortemente  scossa,  e  s'adira  contro  l'indiscreto  Buf- 
fone, che  perciò  non  si  mostra  punto  minimamente  e  continua 
i  suoi  scherzi.  Chiama  alcune  giovanette  a  secondar  la  sua 
danza  per  allietare  Ildegarda,  ma  ad  un  tratto  questa,  vinta 
dalla  noja ,  si  alza  ed  intima  di  uscire  al  Buffone ,  che 
rimane  mortificato  e  confuso.  La  Baronessa  Olga  e  il  suo 
figlio  Arnold  attraversano  una  ricca  galleria  per  portarsi  dal 
Margravio.  Ildegarda  rivede  il  suo  amato  Arnold,  il  di  lei 
volto  esprime  un'immensa  gioia.  Spitznase  osserva  tutto  e  si 
nasconde.  Giunge  il  Margravio. 


*'«.  Il  discorso  seguita  dalla  linea  23  della  pag\   13 
sino  al  termine. 


—  13  — 
QUADRO     TERZO 


Gran  piazza  all'  estremità  di  Friburgo,   colla 
residenza  del  Margravio. 

Da  una  collina  scende  l' armata  vincitrice.  Uomini,  donne 
e  fanciulli  V  accolgono  fra  le  liete  danze.  S'  apre  la  gran  porta 
del  palazzo  del  Margravio,  che  giunge  con  tutto  il  suo  seguito. 
Appena  egli  si  mostra,  il  popolo  giubilante  lo  acclama.  Il 
Barone  si  presenta  al  Margravio,  che  amorevolmente  strin- 
gendogli la  mano,  gli  dice  :  Vostra  mercè  il  Margraviato  è  in 
festa;  grande  è  il  servigio  che  voi  rendeste  al  vostro  signore, 
grande  ne  sarà  la  riconoscenza.  Eccovi  frattanto  il  guider- 
done dei  valorosi  —  e  ad  un  suo  comando,  un  paggio  reca 
una  corona  ci'  alloro,  di  cui  Ildegarda  gli  cinge  il  capo.  Scop- 
piano acclamazioni  generali  :  l'entusiasmo  è  al  colmo.  In  questo 
punto  giunge  la  Baronessa  ed  Arnold.  Il  Barone  li  abbraccia 
commosso  con  tutta  l'effusione  del  cuore  ,  implorando  venia 
pe'  suoi  trasporti  al  Margravio,  adducendo  a  propria  giustifi- 
cazione, la  lunghissima  assenza  degli  oggetti  più  sacri  al- 
l'amor suo.  Alla  vista  di  Arnold,  Ildegarda  si  sente  profonda- 
mente commossa.  Il  Margravio  la  richiede  della  causa  di  tale  tur- 
bamento, ma  clessa  delude  l' inchiesta  con  risposta  evasiva,  pur 
tenendo  sul  garzone  fissi  gli  sguardi.  11  Margravio  invita  il 
Barone  e  la  famiglia  di  lui  al  castello,  ove  si  terrà  una  grande 
festa  iti  onore  del  reduce  eroe.  Tutti  partono  fra  le  grida 
giulive  dei  vassalli  festanti. 

Ildegarda,  credendosi  sola  col  padre,  vorrebbe  svelargli 
1'  amore  ineffabile  che  per  Arnold  la  strugge,  ma  il  coraggio 


—   14  — 

le  manca  ;  1'  esitanza  di  lei  è  accresciuta  dal  timore  di  un 
rifiuto.  Spitznase  esce  pian  piano  dal  suo  nascondiglio,  per 
venirle  in  ajuto  ;  si  presenta,  e  senz'  altro  svela  al  Margravio  il 
segreto  della  figlia.  Sdegno  di  Ildegarda,  che  impone  al  Buf- 
fone di  togliersele  d'innanzi.  Il  cenno  è  replicato  dal  Mar- 
gravio stesso,  ed  il  Buffone  svergognato  è  costretto  ad  uscire. 

Ildegarda  rinfrancata  da  uno  sguardo  del  padre,  conferma 
quanto  Spitznase  ha  narrato.  li  Margravio  e  scosso  profonda- 
mente alla  inaspettata  novella,  e  fa  presente  alla  figlia  la 
grande  distanza  che  passa  fra  lei,  figlia  di  regnante,  ed  un 
semplice  Barone.  Egli  non  potrebbe  acconsentire  giammai  che 
tal  nodo  si  stringa.  Dolore  estremo  di  Ildegarda  che  a  mani 
giunte  cerca  rimuovere  il  padre  da  sì  fiero  proposito.  L'an- 
goscia dell'  amatissima  figlia  intenerisce  il  cuore  dei  Mar- 
gravio,   che  finalmente  promette  renderla  felice. 

Il  paggio  annuncia  la  baronessa  Olga  giunta  col  di  lei 
figlio  Arnold.  Ildegarda  al  nome  di  Arnold  si  scuote,  essa  vuol 
vederlo  ma  il  di  lei  padre  severamente   le   impone    di  ritirarsi. 

Il  Margravio  cortesemente  accoglie  la  baronessa  e  il  di 
lei  figlio,  dicendo  a  quest'  ultimo  :  sii  valoroso  e  tutto  potrai 
sperare  da  me.  Giunge  il  paggio  con  il  figlio  del  Margravio 
cui  tiene  dietro  brillantissimo  seguito.  Il  Margravio  dice  :  que- 
sto è  giorno  di  generale  esultanza,  giacche  sta  per  giungere 
il  Barone  Wolfango  che,  vincendo  tre  battaglie,  ha  vieppiù 
raffermato  ed  esteso  la  potenza  dei  Margravii  di  Baden.  la 
mia  diletta  figlia  Ildegarda  lo  fregerà  delle  insegne  dei  prodi. 
Prende  per  la  mano  Hermann  e  parte  seguito   da  tutti. 


—  15  — 
QUADRO    QUARTO 


Splendida  sala  nel  castello  del  Margravio. 

Dame,  Cavalieri,  Damigelle  e  Paggi  intrecciano  liete  danze, 
ma  sovra  tutti  eminentemente  distinguesi  la  gentile  Gretchen. 
Ella  vuole  festeggiare  il  padre  dell'  oggetto  amato.  Terminate 
le  danze,  il  Margravio  chiama  a  sé  Arnold,  ed  investendolo  del 
rango  di  principe,  gli  dice  :  Oggi  premio  in  te  pure  il  valore 
del  padre  tuo,  nella  speranza  che  verrà  giorno,  in  cui  saprai 
emularne  le  gloriose  gesta  ;  la  mano  di  mia  figlia,  cK  io  ti 
concedo  in  isposa,  ponga  il  suggello  alla  riconoscenza  mia. 
Arnold  rimane  altamente  sorpreso  e  confuso,  impalma  la  mano 
di  Ildegarda  pòrtagli  dal  padre,  e  sommessamente  la  bacia. 
A  tal  vista,  Gretchen  desolatissima  fa  ogni  sforzo  per  fre- 
nare il  dolor  suo,  che  ormai  sta  per  traboccare.  Sentendosi 
venir  meno  le  forze,  si  appoggia  a  Spitznase. 

Il  Margravio  invita  il  Barone,  la  Baronessa  ed  Arnold  a 
seguirlo  nelle  altre  stanze,  ove  intende  presentare  gli  sposi 
agli  altri  invitati.  Arnold  scorge  il  pallore  di  Gretchen,  si  ri- 
corda i  suoi  giuramenti,  e  risoluto  dice  al  padre:  non  poter  egli 
sposare  Ildegarda,  avendo  ad  altra  consacrato  il  suo  amore  e  la 
fede. 

A  tali  detti,  la  collera  del  Barone  è  indiscrivibile  :  Trema 
—  fremendo  egli  dice  sottovoce  ad  Arnold  —  trema  per  te, 
protervo,  ove  tu  ardisca  non  ottemperare  ai  miei  cenni  !  E  que- 
sti detti  sono  accompagnati  da  terribile  gesto  minaccioso. 
Gretchen  ha  indovinato  quanto  il  Barone  impose  al  figlio  ;  dessa 
paventa  non  abbia  questi  a  soffrire  tormenti  che  lo  sdegno  pa- 


—   1G   — 

terno  gli  minacciò,  e  ci'  un  tratto  si  slancia  fra  il  Barone  ed 
Arnold,  questo  scongiurando  affinchè  ciecamente  segua  il  cenno 
paterno,  e  per  vincerne  la  renitenza,  lo  spinge  verso  il  gruppo 
di  persone  ove  trovasi  Ildegarda.  Il  barone  trae  seco  Arnold, 
che  macchinalmente  lo  segue  fino  nel  fondo  della  sala,  ov'è 
il  Margravio  colla  figlia  e  tutta  la  corte.  Tutti  inneggiano  alla 
felicità  degli  sposi,  tutti  esultano,  meno  Arnold  e  Gretchen 
che,  non  reggendo  a  cotanto  strazio,  sviene  fra  le  braccia  del 
Buffone.  La  Baronessa  e  tutti  si  affrettano  a  soccorrerla,  ma 
ognuno  sarebbe  prevenuto  da  Arnold,  se  questi  da  una  mano 
di  ferro  non  fosse  trattenuto  nel  suo  slancio  d'  amore.  E  suo 
padre  che  gli  preclude  la  via  verso  l'adorata  fanciulla.  Di- 
vorando il  proprio  dolore,  il  giovane  si  frena.  La  Baronessa 
chiede  affannosamente  a  Gretchen  che  mai  le  avvenne  ;  e  que- 
sta, pronta  al  sacrificio  eli  sé  per  la  salvezza  del  suo  Arnold, 
facendo  estremo,  visibile   sforzo,  con   voce  soffocata   dal   pianto 

esclama:    La  troppa.. .gioia  vii  uccide Arnold    sarà  felice... 

sposo  alla  figlia...  del  nostro  sovrano.  Io  ne  gioisco...  pel  mio 
diletto  fratello  d'  amore.  E  cosi  dicendo,  volge  un  languido 
sguardo  espressivo  ad  Arnold,  e  chiede  perdono  a  tutti  per 
avere  involontariamente  funestata  la  festa. 

Il  Margravio  ordina  che  tutto  sia  disposto  per  le  nozze. 
Arnold  è  dai  genitori  condotto  nelle  sale  interne.  Alcuni  Ca- 
valieri e  Damigelle  ripigliano  le  danze;  Gretchen  si  precipita 
verso  il  fondo  per  vedere  Arnold  almeno  una  volta  ancora. 
Il  sacrifizio  è  consumato  :  ella  scoppia  in  dirotto  pianto,  il 
dolore  la  uccide  ;  ma  prima  di  esalare  lo  spirito,  prega  di 
recare  al  suo  Arnold  Y  ultima  sua  parola  d' amore,  dicendogli 
essere  dessa  morta  per  felicità  di  lui  e  col  nome  di  lui  sulle 
labbra. 


—  17  — 

Sopraggiunge  il  Barone,  e  vede  Gretchen  esanime  al 
suolo.  È  compreso  d' orrore,  ed  i  rimorsi  crudelmente  lo 
straziano  ;  ma  l' ambizione  li  fa  ammutolire.  Predominato  dal- 
l' ambizione  ,  egli  teme  che  la  scena  ferale  possa  scio- 
gliere le  composto  nozze,  e  prega  gli  astanti  di  serbare  il 
più  profondo  silenzio  ;  senonchò  Spitznase  vedendo  la  po- 
vera Gretchen  fatta  cadavere,  sta  per  correre  al  Margravio 
per  renderlo  edotto  dell'  accaduto.  Il  Barone  lo  afferra  con 
tutta  la  forza,  e  gli  dà  una  borsa  imponendogli  di  tacere. 
Gretchen   è   trasportata  fuori  di  scena. 

QUADRO   QUINTO 


Atrio  del  castello  del  Margravio.  Dietro  un"  arcata  in  fondo, 
a  destra,  scorgesi  la  campagna  per  cui  si  va  o2la  Selva,  nera. 
A  sinistra  una  gradinata  che  mette  nell'interno  del  palazzo , 
dalle  di  cui  finestre  vedesi  una  splendida  illuminazione. 

Spitznase  viene  frettoloso,  e  getta  a  terra  con  isdegno  la 
borsa,  ricevuta  a  prezzo  del  suo  silenzio.  Egli  ò  sopraffatto  dal 
dolore;  sembragli  aver  dinanzi  agli  occhi  la  gentile  Gretchen 
esanima  nella  sala  mentre  colui  che  tanto  1'  amava,  Arnold,  giu- 
ra sull'ara  fede  di  sposo  alla  figlia  del  potente  Margravio,  ma  il 
Buffone  sarà  il  rivelatore  dell'orribile  scena;  egli  ne  fa  giuro 
solenne.  Il  Barone  scende  dalla  gradinata,  e  non  poco  rimane 
sorpreso,  gli  si  avvicina  e  gli  batte  sur  una  spalla,  per  cui 
Spitznase  dà  un  salto  addietro  per  la  sorpresa,  eh'  egli  studiasi 
tosto  di  dissimulare  per  non  destare  sospetto,  onde  si  mette 
a  ridere  sgangheratamente,  e  si  divaga  in  lazzi  d'  ogni  ma- 


—   18   — 

niera.  Il  Barone  s'  è  accorto  che  il  Buffone  medita  qualche 
tranello,  quindi  gli  dice  :  Guai  a  te  se  parli  e  muove  incon- 
tro agli  sposi. 

Spitznase  accorgendosi  che  il  corteo  si  avvicina,  s' affret- 
ta a  confondersi  fra  i  Paggi  ed  i  Burgravi, 

Il  Margravio  si  stringe  al  seno  gli  sposi.  Arnold  ò  al- 
quanto triste.  Il  pensiero  di  Gretchen,  di  cui  ignora  la  sorte, 
V  occupa  incessantemente.  Per  lo  contrario,  Ildegarda  è  rag- 
giante di  gioia,  come  quella  che  giunse  all'  apice  della  felici- 
tà. Ella  ed  il  Margravio  ascrivono  1'  apparente  melanconia  di 
Arnold,  alla  confusione  in  lui  prodotta  dall'  improvvisa  gran- 
dezza alla  quale  fu  assunto.  Intanto  odesi  dalle  sale  un  deli- 
zioso concerto.  I  nobili  ivi  convenuti  hanno  già  aperto  le 
danze.  Il  Margravio    invita  gli  astanti  al    castello,   ove  tutti 

10  seguono,  fra  cui  il  Buffone,  senonchè  questi  è  dal  Barone 
trattenuto  sul  limitare  della  porta,  per  rinnovargli  V  ordine 
di  non  violare  il  segreto.  Il  Buffone  ne  fa  promessa,  ina  ap- 
pena uscito  il  Barone,  dà  a  dividere  che  farà  tutto  il  contrario. 

11  vile  ufficio  suo  noi  rese  un  tristo,  e  fra  le  scurrilità  del 
giullare,  seppe  pur  mantenere  la  coscienza  d'  uomo  probo  ed 
onesto.  Egli  va  nel  palazzo,  da  cui  poco  dopo  esce  Arnold, 
pallido  e  contraffatto.  Convulsivamente  trascina  il  Buffone  e 
gli  ordina  di  ripetergli  quanto  gli  disse  sul  conto  di  Gret- 
chen. Io  vidi  la  misera  piva  di  vita,  risponde  Spitznase, 
Morta  !  esclama  desolatissimo  Arnold,  e  prorompe  in  uno 
scoppio  di  pianto.  Neil'  eccesso  della  disperazione,  muovesi 
furiosamente  per  la  scena,  onde  il  Buffone  tremante  fugge 
via.  1/  atmosfera  s' è  fatta  eccessivamente  grave  per  lo  sven- 
turato giovane,  per  cui  apre  il  fmestrone  del  fondo.  Ma  quale 
è  la  sua  sorpresa,  vedendovi  campeggiare  una  donna  avvolta 


—   19  — 

in  lungo  candido  velo!  Leggiera,  leggiera  come  un'ombra 
scende  e  rimuove  il  velo  che  ne  celava  le  sembianze.  Sorpresa 
di  Arnold,  che  in  quella  donna  ravvisa  la  sua  amatissima 
Gretchen.  Nella  piena  della  gioia,  non  può  frenare  il  pianto 
poscia  quasi  delirante  esclama:  Ah!  spenta  non  sei...  Oh 
me  felice!  Deh!  ch'io  ti  stringa  al  mio  seno!  E  mentre  fa 
per  abbracciarla,  la  visione  è  scomparsa.  Arnold  cade  in  gi- 
nocchio, pressoché  fuori  dei  sensi.  Una  festiva  armonia  lo  scuote. 
S'  avvia  verso  il  castello,  pensando  che  quanto  vide  fosse  un 
sogno,  ma  l'ombra  riappare  sulla  gradinata,  mentr'egli  sta  per 
salire.  Leggiermente  danzandogli  intorno,  dessa  gli  rammenta 
i  suoi  giuramenti.  Arnold  più  che  mai  si  esalta,  e  tenta  in- 
vano abbracciare  la  donna  amata;  che,  sfuggendogli,  dice: 
Io  sono  moria  per  te,  ma  €  amo  sempre;  vieni,  mi  seguì. 
YJ  ombra  esce  e  fugge  via  per  la  campagna.  Nel  colmo  del- 
l'esaltazione Arnold  la  segue. 

Non  potendosi  giustificare  1'  assenza  di  Arnold  dalla  fe- 
sta, Ildegarda,  il  Margravio,  il  Barone  ed  alcuni  Cavalieri 
accorrono  per  rintracciarlo.  Il  Margravio  è  irritato  per  lo  in- 
degno procedere  di  lui  ;  Ildegarda,  volgendo  gli  sguardi  ver- 
so la  campagna,  scopre  Arnold  che  fugge.  Ne  fa  cenno  al 
Margravio  ed  al  Barone. 

Il  Margravio  vuole  inseguirlo  e  vendicarsi.  Ildegarda  lo 
scongiura  perchè  le  permetta  di  unirsi  a  lui.  Il  Margravio 
esita,  poscia  annuisce  al  desiderio  della  figlia,  e  tutti  parto- 
no, preceduti  da  valletti  recanti  delle   fiaccole. 


—  20  — 
QUADRO   SESTO 


Parte  della  Selva  Nera.  —  E  notte. 

Arnold,  fuori  di  sé,  si  aggira  pel  bosco,  chiamando  inces- 
santemente Gretchen.  Pargli  che  la  terra  s'  agiti  sotto  i  suoi 
piedi  ;  V  allucinazione  alla  quale  è  in  preda,  gli  mostra  ad  un 
tratto  uno  stuolo  di  leggiadre  Willi  che  muovonsi  intorno  a  lui 
gajamente  danzando.  Fra  loro  scorge  la  sua  Gretchen;  le  si  pre- 
cipita incontro,  e  teneramente  l' abbraccia.  I  due  amanti  si 
scambiano  fervide  proteste  d'amore.  Arnold  è  felice,  ma  la  sua 
felicità  è  un  lampo  che  rompe  l' orror  della  notte  e  poscia  ne 
accresce  Y  oscurità.  Improvvisamente  prorompono  delle  voci 
di  sotterra  che  richiamano  le  Willi  alloro  soggiorno.  Arnold  tiene 
abbracciata  Gretchen  che  lo  invita  a  seguirlo,  e  in  un  baleno  la 
visione  si  solve  e  svanisce.  1/  illuso  Arnold  si  trova  fra  l'or- 
rore di  fitte  tenebre  ;  nella,  sua  disperazione  cava  un  pugnale 
gridando   Gretchen  ti  seguo  !  e  si  trafigge. 

I  valletti  del  Margravio,  al  chiarore  delle  fiaccole  scoprono 
il  morente.  Accorrono  il  Margravio,  sua  figlia  ed  il  Barone  ;  i 
valletti  rialzano  Arnold,  che  a  poco  a  poco  riprende  i  sensi,  e, 
scorgendo  Ildegarda,  le  chiede  perdono  se,  amando  un' altra,  egli 
non  potè  vincere  se  stesso  e  mantenerle  la  data  fede.  Nella  morte 
egli  compie  l' espiazione  del  fallo  commesso.  Implora  il  perdono 
del  Margravio,  ed  accorgendosi  del  padre  che  amaramente  pian- 
ge, gli  chiede  d'  esser  benedetto. 


-  21  - 
QUADRO    SETTIMO 


Fantastico  soggiorno  delle   Witti 

H  delirio  si  impossessa  di  Arnold  che  vede  Gretchen  nella 
spendida  e  perenne  sua  felicità,  e  lei  invocando  spira. 


FINE. 


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/Q  TIPOGRAFIA 

-£»W    GIUSEPPE  CECCHINI  E  C.    4#«^ 
(f)  VENEZIA  W 

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