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Full text of "A key to the exercises in the new method of learning to read, write, and speak a language in six months, adapted to the Italian"

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KEY    TO    THE    EXERCISES 


NEW  METHOD 

OF 

LEARNING  TO  READ,  WRITE,  AND  SPEAK 
A  LANGUAGE  IN  SIX  MONTHS, 

ADAPTED   TO 

THE    ITALIAN. 


H.  G.  OLLENDORFF,  PH.  DE. 

PROFESSOR   OF    LANGUAGES. 


LONDON: 

WHITTAKER  AND  CO.  AVE  MARIA  LANE;  AND  DULAU  AND  CO 
SOHO  SQUARE. 

1846. 


PC 


[Each  copy  has  its  number  and  the  Author's  signature.] 


PREFACE. 


I  HAVE  received  so  many  encouraging  commendations  from 
persons  who  have  been  enabled,  without  the  aid  of  a  master, 
to  acquire  French  and  German  through  the  medium  of  my 
Methods,  and  the  Keys  to  the  Exercises,  that  I  feel  it  in- 
cumbent upon  me  to  publish  also  a  Key  to  my  Italian 
Method.  Besides,  experience  has  convinced  me  that  such 
a  book  is  always  of  great  use  to  the  learners.  I  trust, 
therefore,  this  may  prove  as  successful  as  its  predecessors, 
and  be  an  additional  service  of  mine  towards  the  study  of 
foreign  literature  in  England. 


67,  RUE  DE  RICHELIEU,  PARIS. 
July  25,  1846. 


EXERCISES. 

ESERCIZII. 


l. 

Ha  Ellail  pane  ? — Si,  Signore,  ho  il  pane. — Ha  Ella  il  diLei  pane  ? 
— Ho  il  mio  pane. — Avete  il  sale  ? — Ho  il  sale. — Avete  il  mio  sale  ? 
' — Ho  il  vostro  sale. — Avete  il  sapone  ? — Si,  Signore,  ho  il  sapone. — 
Ha  Ella  il  diLei  sapone  ? — Ho  il  mio  sapone. — Qual  sapone  avete  ? 
— Ho  il  vostro  sapone. — Ha  Ella  lo  zucchero  ? — Ho  lo  zucchero. — 
Ha  Ella  il  di  Lei  zucchero? — Ho  il  mio  zucchero. — Quale  zucchero 
ha  Ella  ? — Ho  il  di  Lei  zucchero. — Quale  stivale  avete  ? — Ho  il  mio 
stivale. — Avete  il  mio  stivale  ? — Ho  il  vostro  stivale. —  Che  pane 
avete? — Ho  il  mio  pane. — Che  sale  avete? — Ho  il  vostro  sale. — Ha 
Ella  lo  specchio  ? — Holo  specchio. — Quale  specchio  ha  Ella? — Ho  il 
mio  specchio. — Avete  il  mio  specchio  ? — Ho  il  vostro  specchio. — Ha 
Ella  1'  abito  ?— Si,  Signore,  ho  1'  abito. — Che  abito  ha  Ella  ? — Ho  il 
mio  abito  (ho  1'  abito  mio). — Ha  Ella  il  mio  abito  (or  1'  abito  mio)  ? 
Ho  il  di  Lei  abito.  (Ho  1'  abito  di  V.  S.) 

2. 

Ha  Ella  il  mio  bel  cavallo  ? — Si,  Signore,  1'  ho. — Ha  Ella  il  mio 
vecchio  giubbetto  ? — No,  Signore,  non  1'  ho. — Che  cane  ha  Ella  ? — 
Ho  il  suo  grazioso  cane.  —  Ha  Ella  il  mio  brutto  fazzoletto  ? — No, 
Signore,  non  1'  ho. — Avete  il  buon  panno  ? — Si,  Signore,  1'  ho. — 
Avete  il  mio  brutto  schioppo  ? — No,  Signore,  non  1'  ho. — Quale 
schioppo  ha  Ella  ? — Ho  il  di  Lei  hello  schioppo. — Che  candeliere  ha 
Ella?— Ho  il  candeliere  d'oro. — Ha  Ella  il  mio  candeliere  d'  oro? — 
Non  ho  il  di  Lei  candeliere  d'  oro. — Che  stivale  ha  Ella  ? — Ho  lo 
stivale  di  cuoio. — Ha  Ella  il  mio  schioppo  di  legno  ? — No,  Signore, 
non  1'  ho. — Avete  il  buon  pane  ? — Non  ho  il  buon  pane. — Che 
giubbetto  ha  Ella  ? — Ho  il  mio  bel  giubbetto  di  cotone. — Che  sapone 

B 


2  EXERCISES  3,  4. 

ha  Ella  ? — Ho  il  mio  vecchio  sapone. — Quale  zucchero  avete  ? — Ho 
il  vostro  buon  zucchero. — Che  sale  avete  ? — Ho  il  cattivo  sale. — 
Che  abito  avete  ? — Ho  il  mio  vecchio  abito  di  panno. — Ha  Ella  il 
raio  brutto  candeliere  di  legno  ? — No,  Signore,  non  1'  ho. — Ha  Ella 
il  mio  schioppo  di  piombo  ? — No,  Signore,  non  1'  ho. — Ha  Ella  il  mio 
leggiadro  abito  ?— No,  Signore,  non  1'  ho. — Che  cavallo  ha  Ella  ?— 
Ho  il  di  Lei  cavallo  di  ferro. — Ha  Ella  il  mio  bel  cappello  ? — No, 
Signore,  non  1'  ho. 

3. 

Ha  Ella  il  mio  buon  vino  ? — L'  ho. — Ha  Ella  il  buon  oro  ? — Non 
V  ho. — Ha  Ella  il  danaro  ?— L'  ho. — Ha  Ella  il  nastro  -d'  oro  ?— No, 
Signore,  non  1' ho. — Ha  Ella  il  di  Lei  candeliere  d'argento? — Si, 
Signore,  1'  ho. — Che  ha  Ella  ? — Ho  il  buon  formaggio.  Ho  il  mio 
abito  di  panno. — Avete  il  mio  bottone  d'  argento  ? — Non  1'  ho. — 
Qual  bottone  avete  ? — Ho  il  vostro  bel  bottone  d'  oro. — Che  cordone 
avete? — Ho  il  cordone  d'  oro. — Ha  Ella  qualche  cosa? — Ho  qualche 
cosa. — Che  cosa  ha  Ella  ? — Ho  il  buon  pane.  Ho  il  buon  zuc- 
chero.— Ha  Ella  qualche  cosa  di  buono  ? — Non  ho  niente  di  buono. — 
Ha  Ella  qualche  cosa  di  bello  ? — Non  ho  nulla  di  bello.  Ho  qualche 
cosa  di  brutto. — Che  ha  Ella  di  brutto  ?  (Che  cosa  ha  Ella  di  brutto  ? 
Cosa  avete  di  brutto  ?) — Ho  il  brutto  cane. — Ha  Ella  qualche  cosa  di 
vago  ? — Nulla  ho  di  vago.  Ho  alcuna  cosa  di  vecchio. — Che  ha 
Ella  di  vecchio  ? — Ho  il  vecchio  cacio. — Ha  Ella  fame  ? — Ho  fame. — 
Ha  Ella  sete? — Non  ho  sete. — Ha  Ella  sonno?— Non  ho  sonno. — 
Che  ha  Ella  di  bello? — Hoil  di  Lei  bel  cane. — Che  ha  Ella  di  cattivo  ? 
— Non  ho  nulla  di  cattivo. — Ha  Ella  paura  ? — Non  ho  paura. — Ha 
Ella  freddo  ? — Ho  freddo. — Avete  caldo  ? — Non  ho  caldo. — Qual 
refe  avete  ? — Ho  il  vostro  buon  refe. — Ha  Ella  il  bel  cavallo? — No, 
Signore,  non  1'  ho. — Quale  stivale  ha  Ella  ?  — Ho  il  mio  vecchio 
stivale  di  cuoio. — Che  moccichino  ha  Ella  ? — Ho  il  di  Lei  bel  mocci- 
chino  di  cotone. — Che  giubbetto  ha  Ella? — Ho  il  mio  leggiadro 
giubbetto  di  panno. — Quale  schioppo  ha  Ella  ? — Ho  il  di  Lei  bello 
schioppo  d'  argento. — Ha  Ella  qualche  cosa  di  vezzoso  ? — Nulla  ho 
di  vezzoso. — Ha  Ella  qualche  cosa  ? — Nulla  ho. 

4. 

Ha  Ella  quel  libro  ? — No,  Signore,  non  1'  ho. — Che  libro  ha  Ella  ? 
— Ho  quello  del  vicino. — Ha  Ella  il  mio  bastone,  o  quello  del  mio 
amico  ? — Ho  quello  del  di  Lei  amico. — Ha  Ella  il  mio  pane,  o  quello 
del  fornaio  ? — Ho  quello  del  fornaio.  Non  ho  il  di  Lei. — Ha  Ella  il 


EXERCISES  5,  6.  3 

cavallo  del  vicino  ? — No,  Signore,  non  I1  ho. — Che  cavallo  ha  Ella  ? — 
Ho  quello  del  fornaio. — Avete  il  vostro  ditale,  o  quello  del  sartore  ?  - 
— Ho  il  raio. — Ha  Ella  il  grazioso  cordone  d'  oro  del  mio  cane  ? — 
Non  1'  ho. — Qual  cordone  ha  Ella  ? — Ho  il  mio  cordone  d'  argento. — 
Ha  Ella  il  mio  bottone  d'  oro,  o  quello  del  sartore  ? — Non  ho  il  di  Lei ; 
ho  quello  del  sartore. — Ha  Ella  1'  abito  di  mio  fratello,  o  il  di  Lei  ? — 
Ho  quello  del  di  Lei  fratello. — Qua!  caffe  ha  Ella  ?— Ho  quello  del 
vicino. — Ha  Ella  il  di  Lei  cane,  o  quello  dell'  uomo  ? — Ho  quello  del- 
1'  uomo. — Ha  Ella  il  danaro  del  di  Lei  amico  ? — Non  1'  ho. — Ha  Ella 
freddo  ? — Ho  freddo. — Ha  Ella  paura  ? — Non  ho  paura. — Ha  Ella 
caldo  ? — Non  ho  caldo. — Avete  sonno  ? — Non  ho  sonno  ;  ho  fame. — 
Avete  sete  ? — Non  ho  sete. 

5. 

Ha  Ella  il  mio  abito,  o  quello  del  sartore  ? — Ho  quello  del  sartore. 
— Ha  Ella  il  mio  candeliere  d'  oro,  o  quello  del  vicino  ? — Ho  il  di  Lei. 
— Avete  il  vostro  carbone  o  il  mio  ? — Ho  il  mio. — Avete  il  vostro 
formaggio,  o  quello  del  fornaio  ? — Ho  il  mio. — Che  panno  avete  ? — 
Ho  quello  del  sartore. — Quale  stivale  avete  ? — Ho  il  mio. — Avete  il 
vecchio  legno  di  mio  fratello  ? — Non  1'  ho. — Qua!  sapone  avete  ? — 
Ho  il  buon  sapone  di  mio  fratello. — Avete  il  mio  schioppo  di  legno,  o 
quello  di  mio  fratello  ? — Ho  il  vostro. — Che  giubbetto  ha  Ella? — Ho 
il  giubbetto  di  panno  del  mio  amico. — Ha  Ella  il  di  Lei  stivale  di 
cuoio  o  il  mio  ? — Non  ho  il  di  Lei ;  ho  il  mio. — Che  ha  ? — Nulla. — 
Avete  qualche  cosa  ? — Non  ho  niente. — Ha  Ella  alcuna  cosa  di 
buono  ? — Non  ho  niente  di  buono. — Ha  Ella  qualche  cosa  di  vec- 
chio ? — Non  ho  niente  di  vecchio. — Che  ha  Ella  di  grazioso  ? — Ho  il 
grazioso  cane  del  mio  amico. — Ha  Ella  il  mio  bello,  od  il  mio  brutto 
bastone  ? — Ho  il  di  Lei  brutto  bastone. — Ha  Ella  fame  o  sete  ? 

6. 

Non  ho  fame  ne  sete. — Avete  il  mio  stivale,  o  quello  del  calzolaio  ? 
— Non  ho  il  vostro  ne  quello  del  calzolaio. — Ha  Ella  il  di  Lei  coltello, 
o  quello  del  ragazzo  ? — Non  ho  il  mio  ne  quello  del  ragazzo. — Qual 
coltello  ha  Ella  ? — Ho  quello  del  mercante. — Avete  il  mio  cucchiaio, 
o  quello  del  mercante  ? — Non  ho  il  vostro  ne  quello  del  mercante  ; 
ho  il  mio. — Avete  il  miele  o  il  vino  ? — Non  hoil  miele  ne  il  vino. — 
Avete  il  vostro  ditale,  o  quello  del  sartore  ? — Non  ho  il  mio,  ne  quello 
del  sartore. — Ha  Ella  il  di  Lei  tiraturacciolo  o  il  mio  ? — Non  ho  il  di 
Lei  ne  il  mio  ;  ho  quello  del  mercante. — Qual  turacciolo  ha  Ella  ? — 
Ho  quello  del  vicino. — Avete  il  chiodo  di  ferro  o  d'  argento  ? — Noii 

B  2 


4  EXERCISES  7,  8. 

ho  il  chiodo  di  ferro  ne  quello  d'  argento  ;  ho  il  chiodo  d'  oro. — Avete 
caldo  o  freddo  ? — Non  ho  caldo  ne  freddo  ;  ho  sonno. — Avete  paura  ? 
— Non  ho  paura. — Avete  il  mio  martello,  o  quello  del  legnaiuolo  ? — 
Non  ho  il  vostro  ne  quello  del  legnaiuolo. — Che  chiodo  avete  ? — Ho 
il  chiodo  di  ferro. — Che  martello  avete  ? — Ho  il  martello  di  legno 
del  legnaiuolo. — Avete  qualche  cosa? — Ho  qualche  cosa. — Che 
avete  ? — Ho  qualche  cosa  di  hello. — Che  avete  di  hello  ? — Ho  il 
hell'  ombrello  del  Francese.— Ha  Ella  il  nastro  di  cotone,  o  quello  di 
refe? — Non  ho  il  nastro  di  cotone,  ne  quello  di  refe. 

7. 

Ha  Ella  il  di  Lei  schioppo  o  il  mio? — Non  ho  il  di  Lei  ne  il  mio. 
Quale  schioppo  avete  ? — Ho  quello  del  mio  amico. — Avete  il  mio 
fazzoletto  di  cotone,  o  quello  di  mio  fratello  ? — Non  ho  il  vostro,  ne 
quello  di  vostro  fratello. — Q,ual  cordone  avete  ? — Ho  il  cordone  di 
refe  del  mio  vicino. — Ha  Ella  il  libro  del  Francese,  o  quello  del  mer- 
cante  ? — Non  ho  quello  del  Francese,  ne  quello  del  mercante. — Qual 
libro  ha  Ella  ?• — Ho  il  mio. — Che  cosa  avete  ? — Non  ho  nulla. — Avete 
qualche  cosa  ? — Non  ho  niente. — Avete  freddo  ? — Non  ho  freddo  ; 
ho  caldo. — Avete  il  panno  o  il  cotone  ? — Non  ho  il  panno  ne  il 
cotone. — Avete  qualche  cosa  di  buono,  o  qualche  cosa  di  cattivo  ? — 
Non  ho  alcuna  cosa  di  buono,  ne  alcuna  cosa  di  cattivo.  — Che  avete  ? 
— Non  ho  niente. 

8. 

Non  ho  il  cane  del  fornaio,  ne  quello  del  mio  amico. — Ha  Ella 
vergogna  ? — Non  ho  vergogna. — Ha  Ella  paura,  o  vergogna  ? — Non 
ho  ne  paura  ne  vergogna. — Ha  Ella  il  mio  coltello  ? — Quale  ? — 
II  bello. — Ha  Ella  il  mio  hue,  o  quello  del  cuoco  ? — Non  ho  ne  il 
vostro,  ne  quello  del  cuoco. — Quale  ha  Ella  ? — Ho  quello  del  capi- 
tano. — Ho  il  di  Lei  biscotto  ? — Ella  non  lo  ha. — Ho  fame,  o  sete  ? — 
Ella  non  ha  fame  ne  sete. — Ho  caldo,  o  freddo  ? — Non  ha  ne  caldo, 
ne  freddo. — Ho  paura  ? — Non  avete  paura.  Non  avete  ne  paura,  ne 
vergogna. — Ho  qualche  cosa  di  buono  ? — Non  ha  nulla  di  buono. — 
Che  ho?— Non  ha  nulla.— Qual  temperino  ho  io?— Ella  ha  quello 
del  Francese. — Ho  il  vostro  ditale,  o  quello  del  sartore  ? — Non  avete 
nS  il  mio,  ne  quello  del  sartore. — Quale  ho? — Avete  quello  del 
vostro  amico.— Che  ombrello  ho  io  ? — Ella  ha  il  mio.— Ho  il  buon 
pane  del  fornaio  ?— Non  lo  ha — Che  danaro  ho  io  ?— Ella  ha  il  di 
Lei. — Avete  il  mio  schioppo  di  ferro?— Non  1'  ho. — L'  ho  io  ? — 
L'  avete.-— Ho  il  vostro  castrate,  o  quello  del  cuoco  ? — Non  avete  il 


EXERCISES  9,  10.  5 

mio,  ne  quello  del  cuoco. — Ho  il  di  Lei  coltello  ? — Non  lo  ha. — 
L'  avete  voi  ? — L'  ho. — Qual  biscotto  ho  io  ? — Ella  ha  quello  del 
capitano. — Qual  panno  ho  io  ? — Ella  ha  quello  del  mercante. — 
Avete  il  mio  caffe,  o  quello  del  mio  ragazzo  ? — Ho  quello  del 
vostro  buon  ragazzo. — Avete  il  vostro  turacciolo,  o  il  mio  ? — Non 
ho  ne  il  vostro,  ne  il  mio. — Che  avete  ? — Ho  il  buon  candeliere  di 
mio  fratello. 

9. 

Ho  ragione  ? — Ella  ha  ragione. — Ho  torto  ? — Ella  non  ha  torto. — 
Ho  ragione,  o  torto  ? — Ella  non  ha  ragione,  ne  torto  ;  ha  paura. — 
Ella  non  ha  sonno. — Non  ha  ne  caldo  ne  freddo. — Ho  il  buon  caffe, 
o  il  buon  zucchero  ? — Ella  non  ha  ne  il  buon  caffe,  ne  il  buon 
zucchero. — Ho  alcuna  cosa  di  buono,  o  di  cattivo  ? — Ella  non  ha 
nulla  di  buono,  ne  di  cattivo. — Che  ho  ? — Non  ha  nulla. —  Che  cosa 
ho  di  leggiadro  ? — Ella  ha  il  leggiadro  cane  del  mio  amico. — dual 
butirro  ho  ? — Ella  ha  quello  del  di  Lei  cuoco. — Ho  io  il  di  Lei  tira- 
turacciolo,  o  quello  del  mercante  ? — Non  ha  il  mio,  ne  quello  del 
mercante.—  Che  latte  ha  Ella  ? — Ho  quello  del  Francese. — Qual 
temperino  ha  Ella  ? — Ho  il  temperino  d'  argento  del  mio  vicino. — 
Quale  ho  io  ? — Ella  ha  quello  del  vecchio  fornaio. — Quale  avete 
voi? — Ho  quello  del  mio  vecchio  sartore. — Che  cosa  avete? — Ho 
paura. — Ho  qualche  cosa  ? — Non  avete  niente. 

10. 

Chi  ha  il  mio  baule  ? — Lo  ha  il  ragazzo. — Ha  egli  sete,  o  fame  ? — 
Non  ha  sete,  ne  fame. — Ha  1'uomo  il  pollastro  ? — L'  ha. — Chi  ha  il 
mio  giubbetto? — Lo  ha  il  giovane. — Ha  il  giovane  il  mio  basti- 
mento  ? — II  giovane  non  1' ha. — Chi  1'ha? — Lo  ha  il  capitano. — 
Che  ha  il  giovanetto  ? — Ha  il  bel  polio. —  Ha  egli  il  coltello  ? — Non 
1' ha. — Ha  esso  paura? — Non  ha  paura. — Ha  esso  paura,  o  ver- 
gogna? — Non  ha  paura,  ne  vergogna. — Ha  1'  uomo  ragione,  o  torto  ? 
— Non  ha  ragione.  ne  torto. — Ha  egli  caldo,  o  freddo  ? — Non  ha  ne 
caldo,  ne  freddo. — Chi  ha  il  riso  del  contadino  ? — Lo  ha  il  mio  ser- 
vitore. — Ha  il  di  Lei  domestico  il  mio  temperino,  o  ha  il  suo  ? — Non 
ha  ne  il  di  Lei,  ne  il  suo. — Qual  temperino  ha  egli  ? — Ha  quello  del 
suo  vicino. — Chi  ha  il  mio  vecchio  stivale  ? — Lo  ha  il  di  Lei  calzolaio. 
— Che  ha  il  di  Lei  amico  ? — Ha  il  suo  buon  denaro. — Ha  egli  il  mio 
oro  ? — Non  1'  ha. — Chi  1'  ha. — Lo  ha  il  fornaio. — Ha  il  fornaio  il 
mio  uccello,  o  ha  il  suo  ? — Ha  il  suo. — Chi  ha  il  mio? — Lo  ha  il 
legnaiuolo. — Chi  ha  freddo  ? — Nessuno  ha  freddo. — Ha  caldo  qual- 
cuno? — Nessuno  ha  caldo. — Ha  qualcheduno  il  mio  polio? — Nes- 


6  EXERCISES  11,  12. 

suno  1'ha. — Ha  il  vostro  servitore  il  vostro  giubbetto,  o  ha  il  mio? — 
Non  ha  ne  il  vostro,  ne  il  mio. — Quale  ha  ? — Ha  il  suo. 

11. 

Ha  qualcheduno  il  mio  schioppo  ? — Nessuno  1'  ha. — Ha  il  gio- 
vinetto  il  mio  libro  ? — Non  1'  ha. — Che  ha  egli  ? — Nulla  ha. — Ha  il 
martello,  o  il  chiodo  ? — Non  ha  ne  il  martello,  ne  il  chiodo. — Ha  egli 
il  mio  ombrello,  o  il  mio  bastone  ? — Non  ha  ne  il  vostro  ombrello, 
ne  il  vostro  bastone. — Ha  il  mio  caffe,  o  il  mio  zucchero  ? — Non  ha 
ne  il  vostro  caffe  ne  il  vostro  zucchero,  ha  il  vostro  miele. — Ha  il 
ragazzo  il  biscotto  di  mio  fratello,  o  quello  del  Francese  ?— Non  ha 
quello  del  di  Lei  fratello  ne  quello  del  Francese  ;  ha  il  suo. — Ho  il  di 
Lei  sacco,  o  quello  del  di  Lei  amico  ? — Ella  non  ha  ne  il  mio,  ne 
quello  del  mio  amico  ;  ha  il  di  Lei  proprio. — Chi  ha  il  sacco  del  con- 
tadino? — Lo  ha  il  buon  fornaio. — Chi  ha  paura? — II  ragazzo  del 
sartore  ha  paura. — Ha  sonno  ? — Non  ha  sonno. — Ha  freddo  o  fame  ? 
— Non  ha  ne  freddo,  ne  fame. — Che  cosa  ha? — Non  ha  niente. — Ha 
il  contadino  il  mio  danaro  ? — Non  1'  ha. — L'  ha  il  capitano  ? — Non 
1'  ha. — Chi  1'  ha  ? — Nessuno  1'  ha. — Ha  il  vostro  vicino  qualche  cosa 
di  buono  ? — Non  ha  nulla  di  buono. — Che  ha  di  brutto  ? — Non  ha 
niente  di  brutto. — Ha  qualche  cosa  ? — Non  ha  niente. 

12. 

Ha  il  mercante  il  mio  panno,  o  il  suo  ? — Non  ha  ne  il  vostro,  ne  il 
suo. — dual  panno  ha  ? — Ha  quello  di  mio  fratello.— dual  ditale  ha 
il  sartore  ? — Ha  il  suo. — Ha  il  di  Lei  fratello  il  suo  vino,  o  quello  del 
vicino  ? — Non  ha  ne  il  suo,  ne  quello  del  vicino. — Qual  vino  ha 
egli  ? — Ha  il  suo. — Qualcuno  ha  il  mio  nastro  d'  oro  ? — Nessuno 
1'  ha. — Chi  ha  il  mio  cordone  d'  argento  ?- — Lo  ha  il  di  Lei  buon 
ragazzo. — Ha  il  mio  cavallo  di  legno,  o  quello  di  piombo  ? — Non  ha 
il  di  Lei  cavallo  di  legno,  ne  quello  di  piombo  ;  ha  il  cavallo  di  cuoio 
del  suo  amico. — Qualcuno  ha  torto  ? — Nessuno  ha  torto. — Chi  ha  il 
buon  miele  del  Francese? — Lo  ha  il  mercante. — L'  ha  egli  ? — Si, 
Signore,  1'  ha. — Ha  Ella  paura,  o  vergogna? — Non  ho  ne  paura  ne 
vergogna. — Ha  il  di  Lei  cuoco  il  suo  castrato  ? — L'  ha. — Ha  Ella  il 
mio  pane,  o  il  mio  formaggio  ? — Non  ho  il  di  Lei  pane,  ne  il  di  Lei 
formaggio. — Ho  il  di  Lei  sale,  o  il  di  Lei  butirro  ? — Ella  non  ha  ne 
il  mio  sale,  ne  il  mio  butirro. — Che  cosa  ho  ? — Ella  ha  il  di  Lei  cas- 
trato.— Ha  qualcuno  il  mio  bottone  d'  oro  ? — Nessuno  1'  ha. — Chi 
ha  il  te  ? — Quale  ? — II  mio. — Lo  ha  il  di  Lei  servitore. — Qual  te  ha 
1'  Inglese  ? — Ha  il  suo. 


EXERCISES  13,    14.  7 

13. 

Qual  fieno  ha  lo  straniero  ? — Ha  quello  del  contadino. — Ha  il 
marinaio  il  mio  specchio  ? — Non  1'  ha. — Ha  Ella  questo  guanto  o 
quello  ? — Ho  questo. — Avete  il  fieno  del  mio  giardino,  o  quello  del 
di  Lei  ? — Non  ho  quello  del  di  Lei  giardino,  ne  quello  del  mio,  ma  ho 
quello  dello  straniero. — Qual  guanto  ha  Ella  ? — Ho  quello  del  ma- 
rinaio.— Avete  il  suo  materasso  ? — L'  ho. — Qual  refe  ha  il  marinaio  ? 
— Ha  il  suo. — Chi  ba  il  mio  buon  biglietto  ? — Lo  ha  quell'  uomo. — 
Chi  ha  quello  schioppo  ? — Lo  ha  il  di  Lei  amico. — Ha  Ella  il  grano 
del  di  Lei  granaio,  o  quello  del  mio  ? — Non  ho  quello  del  di  Lei,  ne 
quello  del  mio,  ma  ho  quello  del  mio  mercante. — Chi  ha  il  mio 
guanto? — Lo  ha  quel  servitore, — Che  ha  il  di  Lei  servitore  ? — Ha 
1'  albero  di  quel  giardino. — Ha  il  libro  di  quell'  uomo  ? — Non  ha  il 
libro  di  quell'  uomo,  ma  ha  quello  di  questo  ragazzo. — Ha  il  con- 
tadino questo  bue,  o  quello  ? — Non  ha  ne  questo  ne  quello,  rrfe,  ha 
quello  che  ha  il  suo  ragazzo. — Ha  quell'  asino  il  suo  fieno,  o  quello 
del  cavallo  ? — Nonhane  il  suo,  ne  quello  del  cavallo. — Qual  cavallo 
ha  questo  contadino  ? — Ha  quello  del  di  Lei  vicino. — Ho  il  di  Lei 
biglietto,  o  il  suo  ? — Non  ha  ne  il  mio  ne  il  suo,  ma  ha  quello  del  di 
Lei  amico. — Avete  il  fieno  di  questo  cavallo  ? — Non  ho  il  suo  fieno, 
ma  ho  il  suo  ferro. — Ha  il  di  Lei  fratello  il  mio  biglietto,  o  il  suo  ? — 
Non  ha  ne  il  di  Lei,  ne  il  suo,  ma  ha  quello  del  marinaio. — Ha  lo 
straniero  il  mio  uccello,  o  il  suo  ? — Ha  quello  del  capitano. — Ha 
Ella  1'  albero  di  questo  giardino  ? — Non  1'  ho. — Avete  fame,  o  sete  ? 
Non  ho  ne  fame,  ne  sete,  ma  ho  sonno. 

14. 

Ha  il  marinaio  questo  uccello,  o  quello  ? — Non  ha  questo,  ma  ha 
quello. — Ha  il  di  Lei  servitore  questo  bastone,  o  quello  ? — Ha  questo, 
ma  non  ha  quello. — Ha  il  di  Lei  cuoco  questo  polio  o  quello  ? — Non 
ha  questo,  ne  quello,  ma  ha  quello  del  suo  vicino. — Ho  ragione  o 
torto  ? — Non  ha  ragione  ne  torto,  ma  il  di  Lei  buon  ragazzo  ha  torto. 
— Ho  questo  coltello  o  quello  ? — Ella  non  ha  ne  questo,  ne  quello. — 
Che  cosa  ho  ? — Non  ha  niente  di  buono,  ma  ha  qualche  cosa  di  cat- 
tivo  — Ha  Ella  il  forziere  che  ho  io  ? — Non  ho  quello  che  ha  Vossi- 
gnoria. — Qual  cavallo  ha  Ella  ? — Ho  quello  che  ha  il  diLei  fratello. — 
Ha  Ella  1'  asino  che  ha  il  mio  amico  ? — Non  ho  quello  che  ha  egli,  ma 
ho  quello  che  ha  Ella. — Ha  il  di  Lei  amico  lo  specchio  che  ha  Ella,  o 
quello  che  ho  io  ? — Non  ha  quello  che  ha  Ella,  ne  quello  che  ho  io, 
ma  ha  il  suo. 


EXERCISES  15,  16. 


15. 

Qual  sacco  ha  il  contadino  ? — Ha  quello  che  ha  il  suo  ragazzo. — 
Ho  il  di  Lei  candeliere  d'  oro,  o  quello  d'  argento  ? — Non  ha  il  mio 
candeliere  d'  oro,  ne  quello  d'  argento,  ma  ha  il  mio  candeliere  di 
ferro. — Avete  il  mio  giubbetto,  o  quello  del  sartore  ? — Non  ho  il 
vostro,  ne  quello  del  sartore. — Q,uale  avete  ? — Ho  quello  che  ha  il 
mio  amico. — Ha  Ella  freddo  o  caldo  ? — Non  ho  ne  freddo,  ne  caldo, 
ma  ho  sete. — Ha  paura  il  di  Lei  amico,  o  ha  vergogna  ?  — Non  ha 
paura,  ne  vergogna,  ma  ha  sonno. — Chi  ha  torto  ? — Ha  torto  il  di  Lei 
amico. — Ha  qualcuno  il  mio  ombrello  ? — Nessuno  1'ha. — Ha  qualche- 
duno  vergogna  ? — Nessuno  ha  vergogna,  ma  il  mio  amico  ha  fame. — 
Ha  il  capitano  il  bastimento  che  Ella  ha,  o  quello  che  ho  io  ? — Non 
ha  ne  quello  che  ha  Ella,  ne  quello  che  ho  io. — Quale  ha  esso  ? — Ha 
quello  del  suo  amico. — Ha  egli  ragione,  o  torto? — Non  ha  ragione, 
ne  torto. — Ha  il  Francese  qualche  cosa  di  buono,  o  di  cattivo  ? — 
Non  ha  niente  di  buono,  ne  di  cattivo,  ma  ha  qualche  cosa  di  leg- 
giadro. — Che  ha  di  leggiadro  ?  — Ha  il  leggiadro  specchio. — Ha  il 
buon  biscotto  ? — Egli  non  1'  ha,  ma  Io  ha  il  suo  vicino. — Ha  1'  Inglese 
il  fiasco  da  vino  ? — Ha  il  fiasco  da  vino,  ma  non  ha  il  fiasco  di  vino. 
— Q,ual  ferro  hail  di  Lei  fornaio  ? — Ha  quello  da  cavallo. — Ha  il  mio 
fiasco  da  olio  ? — Non  ha  il  di  Lei  fiasco  da  olio,  ma  ha  il  di  Lei  vaso 
da  latte. 

16. 

Ha  Ella  i  guanti  ? — Si,  Signore,  ho  i  guanti. — Ha  Ella  i  miei 
guanti  ? — No,  Signore,  non  ho  i  di  Lei  guanti. — Ho  i  di  Lei  specchi  ? 
— Ella  ha  i  miei  specchi. — Ho  i  di  Lei  vaghi  fazzoletti  ? — Non  ha  i 
miei  vaghi  fazzoletti. — Quali  fazzoletti  ho  io  ? — Ella  ha  i  vaghi  fazzo- 
letti dei  di  Lei  amici. — Ha  Io  straniero  i  nostri  buoni  temperini  ? — 
Non  ha  i  nostri  buoni  temperini,  ma  ha  i  nostri  buoni  bastimenti. — 
Chi  ha  i  nostri  bei  cavalli  ? — Nessuno  ha  i  di  Loro  bei  cavalli,  ma 
qualcuno  ha  i  di  Loro  belli  buoi. — Ha  il  di  Lei  vicino  gli  alberi  dei  di 
Lei  giardini  ? — Non  ha  gli  alberi  dei  miei  giardini,  ma  i  di  Lei  belli 
biglietti. — Avete  il  fieno  dei  cavalli?— Non  ho  il  loro  fieno,  ma  ho  i 
loro  ferri. — Ha  il  vostro  sartore  i  miei  vaghi  bottoni  d'  oro  ? — Non 
ha  i  di  Lei  vaghi  bottoni  d'  oro,  ma  ha  i  di  Lei  vaghi  fili  d'  oro. — Che 
ha  il  marinaio  ? — Ha  i  suoi  belli  bastimenti. — Ha  i  miei  bastoni,  o  i 
miei  schioppi  ? — Non  ha  i  di  Lei  bastoni,  ne  i  di  Lei  schioppi. — Chi 
ha  i  buoni  giubbetti  del  sartore  ? — Nessuno  ha  i  suoi  giubbetti,  ma 
qualcheduno  ha  i  suoi  bottoni  d'  argento. — Ha  il  ragazzo  del  Fran- 


KXERC1SKS    17,   18.  0 

cese  i  miei  buoni  ombrelli  ? — Non  ha  i  di  Lei  buoni  ombrelli,  ma  ha  i 
di  Lei  buoni  coltelli. — Ha  il  calzolaio  i  miei  stivali  di  cuoio  ? — Ha  i 
di  Lei  stivali  di  cuoio. — Che  ha  il  capitano  ? — Ha  i  suoi  buoni  ma- 
rinai. — Che  ha  il  nostro  libraio  ? — Ha  i  suoi  buoni  libri. — Quali  libri 
avete  voi  ? — Ho  i  bei  libri  dei  nostri  librai. 

17. 

Quali  materassi  ha  il  marinaio  ? — Ha  i  buoni  materassi  del  suo 
capitano. — Quali  giardini  ha  il  Francese  ? — Ha  i  giardini  degl'  In- 
glesi. — Quali  servitori  ha  1'  Inglese  ? — Ha  i  servitori  dei  Francesi. — 
Che  ha  il  di  Lei  ragazzo  ? — Ha  i  suoi  leggiadri  uccelli. — Che  ha  il 
mercante  ? — Ha  i  nostri  buoni  forzieri. — Che  ha  il  fornaio? — Ha  i 
nostri  begli  asini. — Ha  egli  i  nostri  chiodi,  o  i  nostri  martelli  ? — Non 
ha  i  nostri  chiodi,  ne  i  nostri  martelli,  ma  ha  i  nostri  buoni  pani. — 
Ha  il  legnaiuolo  i  suoi  martelli  di  ferro  ? — Non  ha  i  suoi  martelli  di 
ferro,  ma  i  suoi  chiodi  di  ferro. — Quali  biscotti  ha  il  fornaio  ? — 
Ha  i  biscotti  dei  suoi  amici. — Ha  il  nostro  amico  i  nostri  belli  tem- 
perini? — Non  ha  i  nostri  belli  temperini. — Quali  ha  esso? — Ha  i 
piccoli  temperini  dei  suoi  mercanti. — Quali  specchi  ha  il  di  Lei  do- 
mestico  ? — Ha  gli  specchi  dei  suoi  buoni  mercanti. — Ha  il  di  Lei 
amico  i  piccoli  coltelli  dei  nostri  mercanti  ? — Non  ha  i  loro  piccoli 
coltelli,  ma  ha  i  loro  candelieri  d'  oro. — Ha  Ella  quei  biglietti  ? — Non 
ho  quei  biglietti,  ma  quei  coltelli  d'  argento. — Ha  1'  uomo  questo 
biglietto,  o  quello  ? — Non  ha  ne  questo,  ne  quello. — Ha  egli  il  di  Lei 
libro,  o  quello  del  di  Lei  amico  ? — Non  ha  il  mio,  ne  quello  del  mio 
amico  ;  ha  il  suo. — Ha  il  di  Lei  fratello  il  vino  che  ho  io,  o  quello 
che  ha  Ella  ? — Non  ha  quello  che  ha  Ella,  ne  quello  che  ho  io. — 
Qual  vino  ha  egli  ? — Ha  quello  dei  suoi  mercanti. — Avete  il  sacco 
che  ha  il  mio  servitore  ? — Non  ho  il  sacco  che  ha  il  di  Lei  servitore. — 
Avete  il  polio  che  ha  il  mio  cuoco,  o  quello  che  ha  il  paesano  ? — Non 
ho  quello  che  ha  il  di  Lei  cuoco,  ne  quello  che  ha  il  paesano. — Ha  il 

contadino  freddo  o  caldo  ? — Non  ha  ne  freddo  ne  caldo. 

• 

18. 

Ha  Ella  questi  biglietti  o  quelli? — Non  ho  ne  questi  ne  quelli. — 
Avete  i  cavalli  dei  Francesi  o  quelli  degl'  Inglesi  ? — Ho  quelli  de- 
gl' Inglesi,  ma  non  ho  quelli  dei  Francesi. — Quali  buoi  ha  Ella  ? — Ho 
quelli  degli  stranieri. — Ha  Ella  i  bauli  che  ho  io  ? — Non  ho  quei  che 
ha  Ella,  ma  quelli  che  ha  il  di  Lei  fratello. — Ha  il  vostro  fratello  i 
vostri  biscotti,  o  i  miei  ? — Non  ha  ne  i  vostri,  ne  i  miei. — Quali 
biscotti  ha? — Ha  i  suoi. — Quali  cavalli  ha  il  di  Lei  amico? — Ha 


10  EXERCISES  19,  20. 

quelli  che  ho  io. — Ha  il  cli  Lei  amico  i  miei  libri  o  i  suoi  ? — Non  ha 
ne  i  di  Lei  Tie  i  suoi ;  ma  ha  quelli  del  capitano. — Ho  i  di  Lei  giub- 
betti,  o  quelli  dei  sartori  ?— Non  ha  ne  questi,  ne  quelli. — Ho  i  nostri 
asini?  — Non  avete  i  nostri,  ma  quelli  dei  nostri  vicini. — Avete  gli 
uccelli  dei  marinai  ? — Non  ho  i  loro  uccelli,  ma  ho  i  loro  belli  bas- 
toni. — Quali  bicchieri  ha  il  di  Lei  ragazzo  ? — Ha  i  miei. — :Ho  i  miei 
stivali,  o  quelli  dei  calzolai? — Ella  non  ha  i  cli  Lei,  ma  i  loro. 

19. 

Qual  latte  ha  1'  uomo  ? — Ha  il  nostro. — Ha  esso  il  nostro  caffe  ? 
— Non  1'  ha. — Avete  i  nostri  abiti,  o  quelli  degli  stranieri  ? — Non 
ho  i  vostri,  ma  i  loro. — Ha  il  di  Lei  legnaiuolo  i  nostri  martelli,  o 
quei  dei  nostri  amici  ? — Non  ha  i  nostri,  ne  quei  dei  nostri  amici. — 
Quali  chiodi  ha  egli? — Ha  i  suoi  buoni  chiodi  di  ferro. — Ha  qual- 
cheduno  i  bastimenti  degl'  Inglesi  ? — Niuno  ha  quelli  degl'  Inglesi, 
ma  alcuno  ha  quei  dei  Frances!. — Chi  ha  i  pollastri  del  cuoco  ? — 
Alcuno  non  ha  i  suoi  pollastri,  ma  qualcuno  ha  il  suo  burro. — Chi 
ha  il  suo  formaggio  ? — Lo  ha  il  suo  ragazzo. — Chi  ha  il  mio  vecchio 
schioppo? — Lo  ha  il  marinaio. — Hoio  il  sacco  del  contadino? — Non 
avete  il  suo  sacco,  ma  il  suo  grano. — Quali  schioppi  ha  1'  Inglese  ? 
— Ha  quei  che  ha  Ella. — Quali  ombrelli  hail  Francese? — Ha  quei 
che  ha  il  suo  amico. — Ha  esso  i  nostri  libri  ? — Non  ha  i  nostri,  ma 
quelli  che  ha  il  suo  vicino. — Ha  fame  il  ragazzo  del  mercante  ? — 
Non  ha  fame,  ma  ha  sete. — Ha  freddo  o  caldo  il  vostro  amico  ? — 
Non  ha  ne  freddo,  ne  caldo. — Ha  egli  panra  ? — Non  ha  paura,  ma  ha 
vergogna. — Ha  il  giovane  gli  uccelli  dei  nostri  servitori? — Non  ha  i 
loro  uccelli,  ma  ha  il  loro  sapone. — Quali  t'emperini  ha  egli  ? — Ha 
quelli  dei  suoi  vecchi  mercanti. — Ha  Ella  qualche  cosa  di  buono,  o 
di  cattivo? — Non  ho  niente  di  buono,  ne  di  cattivo,  ma  ho  qualche 
cosa  di  bello. — Che  cosa  ha  Ella  di  bello  ? — Ho  il  bel  hue  dei  nostri 
cuochi. — Non  ha  il  loro  bel  castrato  ? — No,  Signore,  non  1'  ho. 

20. 

Ha  Ella  i  miei  bei  bicchieri  ? — Li  ho. — Ha  Ella  i  bei  cavalli  deal' 

O 

Inglesi  ? — Non  li  ho. — Quali  bastoni  avete  ? — Ho  quelli  degli  stra- 
nieri.—  Chi  ha  i  miei  pettinetti? — Li  hanno  i  miei  ragazzi. — Quali 
coltelli  avete  ? — Ho  quelli  dei  vostri  amici. — Ho  i  di  Lei  buoni 
schioppi  ? — Ella  non  li  ha,  ma  li  hanno  i  di  Lei  amici.  — Ha  Ella  i 
miei  leggiadri  uccelli,  o  quelli  dei  miei  fratelli  ? — Non  ho  ne  i  di  Lei, 
ne  quelli  dei  di  Lei  fratelli,  ma  ho  i  miei. — Quali  bastimenti  hanno  i 
Tedeschi  ? — I  Tedeschi  non  hanno  bastimenti. — Hanno  i  marinai  i 


EXKKClSliS  21,   22.  11 

nostri  belli  materassi  ? — Non  li  hanno. — Li  hanno  i  cuochi ? — Essi 
li  hanno. — Ha  il  capitano  i  di  Lei  vaghi  libri  ? — Egli  non  li  ha. — 
Li  ho  io  ? — Ella  li  ha. — Ella  non  li  ha. — Li  ha  1'  Italiano  ? — Li  ha. 
—Hanno  i  Turchi  i  nostri  begli  schioppi  ? — Non  li  hanno. — Li  hanno 
gli  Spagnuoli  ?—  Essi  li  hanno. — Ha  il  Tedesco  i  begli  ombrelli 
degli  Spagnuoli  ? — Li  ha. — Li  ha  esso  ? — Si,  Signore,  li  ha. — Ha 
1'  Italiano  i  nostri  leggiadri  guanti? — Egli  non  li  ha. — Chi  li  ha  ? — 
Li  ha  il  Turco. — Ha  il  sartore  i  nostri  giubbetti,  o  quelli  dei  nostri 
amici? — Non  ha  ne  questi,  ne  quelli. — Quali  abiti  ha  egli? — Ha 
quelli  che  hanno  i  Turchi. — Quali  cani  avete  voi  ? — Ho  quelli  che 
hanno  i  miei  vicini. 

21. 

Avete  legno  ? — Ho  legno. — Ha  sapone  vostro  fratello?— Non  ha 
sapone. — Ho  castrate? — Non  avete  castrato,  ma  avete  manzo. — 
Hanno  danaro  i  di  Lei  amici  ?— Hanno  danaro. — Hanno  essi  latte  ? — 
Non  hanno  latte,  ma  hanno  eccellente  burro. — Ho  io  fuoco  ? — Non 
avete  fuoco,  ma  avete  carbone. — Ha  panno  il  mercante  ? — Non  ha 
panno,  ma  ha  leggiadri  vestiti  ? — Hanno  argento  gl'  Inglesi  ? — Non 
hanno  argento,  ma  hanno  eccellente  ferro. — Ha  Ella  buon  caffe  ? — 
Non  ho  buon  caffe,  ma  ho  eccellente  vino. — Ha  il  mercante  buoni 
libri? — Ha  buoni  libri. — Ha  latte  il  giovane  ? — Non  ha  latte,  ma  ha 
te  eccellente. — Hanno  buoni  guanti  i  Frances!  ? — Hanno  eccellenti 
guanti. — Hanno  uccelli  ? — Non  hanno  uccelli,  ma  hanno  leggiadri 
gioielli. — Chi  ha  i  bei  pennelli  degl'  Inglesi  ? — Li  hanno  i  loro  amici. 
— Chi  ha  i  buoni  biscotti  dei  fornai  ? — I  marina!  dei  nostri  capitani 
li  hanno. — Hanno  essi  i  nostri  vestiti? — Si,  Signore,  li  hanno. — Che 
hanno  gl'  Italiani  ? — Hanno  bei  quadri. — Che  hanno  gli  Spagnuoli  ? 
— Hanno  begli  asini. — Che  hanno  i  Tedeschi  ? — Hanno  eccellente 
grano. 

22. 

Ha  Ella  amici  ? — Ho  amici. — Hanno  fuoco  i  di  Lei  amici  ? — Hanno 
fuoco. — Hanno  buoni  stivali  i  calzolai? — Non  hanno  buoni  stivali, 
ma  hanno  eccellente  cuoio. — Hanno  i  sartori  buoni  giubbetti  ? — Non 
hanno  buoni  giubbetti,  ma  hanno  eccellente  panno.  — Ha  il  pittore 
ombrelli  ? — Non  ha  ombrelli,  ma  ha  bei  quadri. — Ha  esso  i  quadri 
dei  Francesi,  o  quei  degl'  Italiani  ? — Non  ha  ne  questi,  ne  quelli. — 
Q,uali  ha  egli  ? — Ha  quelli  dei  suoi  buoni  amici. — Hanno  i  Russi 
qualche  cosa  di  buono  ? — Hanno  qualche  cosa  di  buono. — Che  cosa 
hanno  di  buono  ? — Hanno  buoni  buoi. — Ha  qualcuno  i  miei  petti- 
netti  ? — Nessuno  li  ha. — Chi  ha  i  belli  pollastri  dei  contadhii  ? — Li 
hanno  i  diLeicuochi. — Chehauno  i  fornai? — Hanno  eccellente  pane. 

c  2 


12  EXERCISES  23,  24. 

— Hanno  vecchio  vino  i  di  Lei  amici  ? — Non  hanno  vecchio  vino, 
ma  hanno  buon  latte. — Ha  qualcuno  i  di  Lei  candelieri  d'  oro  ? — 
Nessuno  li  ha. 

23. 

Ha  Ella  sale  ? — Ne  ho.— Ha  Ella  caffe  ?— Non  ne  ho.— Ha  Ella 
buon  vino  ? — Ne  ho  di  buono. — Ha  Ella  buon  panno  ? — Non  ho 
buon  panno,  ma  ho  buon  danaro. — Ho  io  buono  zucchero  ? — Non 
ne  ha  di  buono. — Ha  buon  miele  1'uomo  ? — Ne  ha. — Ha  egli  buon 
formaggio  ? — Non  ne  ha. — Ha  danaro  1'  Americano  ? — Ne  ha. — 
Hanno  formaggio  i  Francesi? — Non  ne  hanno. — Hanno  buon  latte 
gl'  Inglesi  ? — Non  hanno  buon  latte,  ma  hanno  eccellente  burro. — 
Chi  ha  buon  sapone  ? — II  mercante  ne  ha. — Chi  ha  buon  pane  ? — 
II  fornaio  ne  ha. — Ha  carbone  lo  straniero  ? — Non  ne  ha. — Ha  egli 
panno? — Ne  ha. — Q,ual  riso  avete? — Ne  ho  di  buono. — Q,ual  fieno 
ha  il  cavallo  ? — Ne  ha  di  buono. — Q,ual  cuoio  ha  il  calzolaio  ? — Ne 
had'  eccellente. — HaEllagioielli? — Non  neho. — Chi  hagioielli? — II 
mercante  ne  ha. — Ho  stivali  ? — Avete  stivali. — Ho  cappelli  ? — Non 
avete  cappelli. — Ha  buoni  coltelli  il  di  Lei  amico  ? — Ne  hadibuoni. 
— Ha  egli  buoni  buoi  ? — Non  ne  ha  di  buoni. — Hanno  gl'  Italiani 
bei  cavalli  ? — Non  ne  hanno  di  belli. — Chi  ha  begli  asini  ? — Gli 
Spagnuoli  ne  hanno. 

24. 

Ha  il  capitano  buoni  marinai  ? — Ne  ha  di  buoni. — Hanno  i  mari- 
nai  buoni  materassi? — Non  ne  hanno  di  buoni. — Chi  ha  buoni  bis- 
cotti  ? — Ne  ha  il  fornaio  del  nostro  buon  vicino. — Ha  esso  pane  ? — 
Non  ne  ha. — Chi  ha  vaghi  nastri  ? — I  Francesi  ne  hanno. — Chi  ha 
eccellenti  chiodi  di  ferro  ? — Ne  ha  il  legnaiuolo. — Ha  egli  martelli  ? 
— Ne  ha. — Quali  martelli  ha  egli  ? — Ne  ha  di  ferro. — Che  cosa  ha  il 
di  Lei  fratello  ? — Non  ha  nulla. — Ha  egli  freddo  ? — Non  ha  ne  freddo 
ne  caldo. — Ha  paura? — Non  ha  paura. — Ha  vergogna? — Non  ha 
vergogna. — Che  ha  esso? — Ha  fame. — Chi  ha  vaghi  guanti? — Io 
ne  ho.— Chi  ha  bei  quadri  ? — Gl'  Italiani  ne  hanno.  — Hanno  bei 
giardini  i  pittori  ? — Ne  hanno  di  belli. — Ha  il  cappellaio  buoni  o 
cattivi  cappelli  ? — Ne  ha  dei  buoni. — Ha  il  falegname  buono  o  cat- 
tivo  legno  ? — Ne  ha  del  buono. — Chi  ha  vezzosi  gioielli  ? — Ne  hanno 
i  ragazzi  dei  nostri  mercanti. — Hanno  essi  uccelli  ? — Non  ne  hanno. 
— Ha  Ella  del  te? — Non  ne  ho. — Chi  ne  ha? — II  mio  servitore  ne 
ha. — Ha  vestiti  il  di  Lei  servitore  ? — Non  ne  ha. — Chi  ne  ha  ? — Ne 
hanno  i  servitori  del  mio  vicino. 


KXKIICISES  25,  26. 


25. 

Ha  Ella  un  lapis  ? — Ne  ho  uno. — Ha  il  di  Lei  ragazzo  un  buon 
libro  ? — Ne  ha  uno  buono. — Ha  il  Tedesco  un  buon  bastimento? — 
Non  ne  ha. — Ha  il  di  Lei  sartore  un  buon'  abito  ? — Ne  ha  uno  buono. 
— Ne  ha  due  buoni. — Ne  ha  tre  buoni. — Chi  ha  begli  stivali  ? — Ne 
ha  il  nostro  calzolaio. — Ha  il  capitano  un  bel  cane. — Ne  ha  due. — 
Hanno  i  vostri  amici  due  bei  cavalli  ? — Ne  hanno  quattro. — Ha  il 
giovane  un  buono,  od  un  cattivo  schioppo  ? — Non  ne  ha  uno  buono, 
ne  ha  uno  cattivo. — Avete  un  turacciolo  ? — Non  ne  ho. — Ha  il  di 
Lei  amico  un  buon  tiraturacciolo  ? — Ne  ha  due. — Ho  un  amico  ? — 
Ella  ne  ha  uno  buono. — Ella  ne  ha  due  buoni. — Ella  ne  ha  tre 
buoni. — II  di  Lei  fratello  ne  ha  quattro  buoni. — Ha  il  legnaiuolo  un 
chiodo  di  ferro? — Ha  sei  chiodi  di  ferro. — Ne  ha  sei  buoni  e  sette 
cattivi. — Chi  ha  buon  manzo? — Ne  ha  il  nostro  cuoco. — Chi  ha 
cinque  buoni  cavalli? — II  nostro  vicino  ne  ha  sei. — Ha  grano  il 
contadino  ? — Ne  ha. — Ha  egli  specchi? — Non  ne  ha. — Chi  ha  buoni 
amici  ? — Ne  hanno  i  Turchi. — Hanno  essi  denaro  ? — Non  ne  hanno. 
— Chi  ha  il  loro  denaro  ? — L'  hanno  i  loro  amici. — Hanno  sete  i  loro 
amici  ? — Non  hanno  sete,  ma  fame. — Ha  pane  il  falegname  ? — Non 
ne  ha. — Ha  un  buon  abito  il  di  Lei  servitore  ? — Ne  ha  uno. — Ha 
egli  questo  abito,  o  quello  ? — Non  ha  ne  questo  ne  quello. — Quale 
abito  ha  esso  ? — Ha  quello  che  ha  il  di  Lei  servitore. — Hanno  i  con- 
tadini  questi  sacchi,  o  quelli  ? — Non  hanno  ne  questi,  ne  quelli. — 
Quali  sacchi  hanno  essi? — Hanno  i  loro. — Ha  Ella  un  buon  ser- 
vitore ? — Ne  ho  uno  buono. — Chi  ha  un  buon  forziere  ? — Mio  fra- 
tello ne  ha  uno. — Ha  esso  un  forziere  di  cuoio,  o  di  legno  ? — Ne  ha 
uno  di  legno. 

26. 

Quanti  amici  ha  Ella  ? — Ho  due  buoni  amici. — Ha  Ella  otto  buoni 
bauli  ? — Ne  ho  nove. — Ha  il  di  Lei  servitore  tre  abiti? — Ne  ha  sola- 
men  te  uno  buono. — II  capitano  ha  due  buoni  bastimenti  ? — Ne  ha 
soltanto  uno. — Quanti  martelli  ha  il  legnaiuolo  ? — Ne  ha  solamente 
due  buoni. — Quanti  stivali  ha  il  calzolaio  ? — Ne  ha  dieci. — Ha 
il  giovane  nove  buoni  libri  ? — Ne  ha  solamente  cinque. — Quanti 
schioppi  ha  il  di  Lei  fratello  ? — Ne  ha  solamente  quattro. — Ha  Ella 
molto  pane  ? — Ne  ho  molto. — Hanno  gli  Spagnuoli  molto  denaro  ? — 
Non  ne  hanno  molto. — Ha  molto  caffe  il  nostro  vicino  ? — Non  ne  ha 
se  non  poco. — Ha  molto  grano  lo  straniero  ? — Ne  ha  molto. — Che  ha 
1'  Americano  ? — Ha  molto  zucchero. — Che  ha  il  Russo  ? — Ha  molto 


14  EXEliClSES  27,  28. 

sale. — Ha  molto  riso  il  contadino  ? — Non  ne  ha. — Ha  egli  molto 
formaggio  ? — Non  ne  ha  che  poco. — Che  abbiamo  ? — Abbiamo  molto 
pane,  molto  vino  e  molti  libri. — Abbiamo  molto  danaro  ? — Non  ne 
abbiamo  molto,  ma  abbastanza. — Ha  Ella  molti  fratelli  ? — Ne  ho 
soltanto  uno.— Hanno  molti  amici  i  Frances!  ? — Non  ne  hamio 
molti. — Ha  molto  fieno  il  nostro  amico  ? — Ne  ha  abbastanza. — Ha 
molto  cacio  1'  Italiano  ? — Ne  ha  molto. — Ha  cuore  quest'  uomo  ?-  - 
Non  ne  ha. — Ha  (lei  lapis  il  ragazzo  del  pittore  ? — Ne  ha. 

27. 

Ha  Ella  molto  pepe  ? — Non  ne  ho  se  non  poco. — Ha  molto  manzo  il 
cuoco  ? — Non  ha  molto  manzo,  ma  ha  molto  castiato. — Quauti  buoi 
ha  il  Tedesco  ? — Ne  ha  otto. — Quanti  cavalli  ha  egli  ? — Ne  ha  sola- 
mente  quattro. — Chi  ha  molti  biscotti  ? — I  nostri  maiinai  ne  hanno 
mold. — Abbiamo  .mold  biglietti  ? — Non  ne  abbiamo  se  non  pochi. — 
Quanti  biglietti  abbiamo  ? — Ne  abbiamo  soltanto  tre  graziosi. — Ha 
Ella  troppo  burro  ? — Non  ne  ho  abbastanza. — Hanno  troppo  libri  i 
nostri  ragazzi  ? — Ne  hanno  troppo. — Ha  il  nostro  amico  troppo  latte  ? 
— Non  ne  ha  molto,  ma  abbastanza. — Chi  ha  molto  danaro  ? — I  con- 
tadini  ne  hanno  molto. — Hanno  mold  guanti  ? — Non  ne  hanno. — Ha 
il  cuoco  abbastauza  burro  ? — Non  ne  ha  abbastanza. — Ha  egli  abba- 
stanza aceto  ? — Ne  ha  abbastanza. — Ha  Ella  molto  sapone  ? — Non  ne 
ho  se  non  poco. — Hail  mercante  molto  panno  ? — Ne  ha  molto. — Chi 
ha  molto  pepe  ? — II  nostro  vicino  ne  ha  molto. — Ha  molti  bottoni  ii 
nostro  sartore  ? — Ne  ha  molti. — Ha  il  pittore  molti  giardini  ? — Non  ne 
ha  molti. — Qu:inti  giardini  ha  egli  ? — Ne  ha  solamente  due. — Quanti 
coltelli  ha  il  Tedesco  ? — Ne  ha  tre. — Ha  il  capitanobei  cavalli '( — Ne 
ha  di  belli,  ma  suo  fratello  non  ne  ha. — Abbiamo  gioielli? — Ne 
abbiamo  molti. — Quali  gioielli  abbiamo? — Ne  abbiamo  d'  oro. — 
Quali  candelieri  hanno  i  nostri  amici? — Hanno  candelieii  d' argento. 
— Hanno  nastri  d'  oro  ? — Ne  hanno. 

28. 

Ha  buoni  bastoni  1'  adolescente  ? — Non  ha  buoni  bastoni,  ma  ha 
begli  uccelli. — Quali  pollastri  ha  il  nostro  cuoco  ? — Ha  belli  pollas- 
tri. — Quanti  ne  ha? — Ne  ha  sei. — Ha  cappelli  il  cappellaio? — Ne 
ha  mold. — Ha  molto  legno  il  falegname  ? — Non  ne  ha  molto,  ma 
abbastanza. — Abbiamo  i  cavalli  dei  Francesi,  o  quelli  dei  Tedeschi  ? 
— Non  abbiamo  ne  questi,  ne  quelli. — Quali  cavalli  abbiamo  ? — Ab- 
biamo i  nostri. — Ha  il  Turco  i  miei  pettinini  ? — Non  li  ha. — Chi  li 
ha? — Li  ha  il  di  Lei  nglio. — Hanno  molto  zucchero  i  nostri  amici? 


EXERCISES  29,  30.  15 

— Hanno  poco  zucchero,  ma  molto  miele. — Chi  ha  i  nostri  specchi  ? 
— Li  hanno  gl'  Italiani  ? — Ha  il  Francese  questo  cucchiaio.o  quello  ? 
— Non  ha  ne  questo,  ne  quello. — Ha  egli  i  materassi  che  abbiamo 
noi  ? — Non  ha  quei  che  abbiamo  noi,  ma  ha  quelli  che  hanno  i  suoi 
amici. —  Ha  egli  vergogna? — Non  ha  vergogna,  ma  ha  paura. 

29. 

Ha  Ella  molti  coltelli  ? — Ne  ho  alcuni. — Ha  Ella  molti  lapis  ? — 
Ne  ho  soltanto  alcuni. — Ha  molti  specchi  1'  amico  del  pittore  ? — Ne 
ha  solamente  alcuni. — Ha  alcuni  soldi  il  di  Lei  figlio  ? — Ne  ha  alcuni. 
— Hanno  Elleno  alcuni  franchi  ? — Ne  abbiamo  alcuni. — Quanti 
franchi  ha  Ella? — Ne  ho  dieci. — Quanti  soldi  ha  lo  Spagnuolo? — 
Non  ne  ha  molti,  ne  ha  solamente  cinque. — Chi  ha  i  bei  bicchieri 
degl'  Italiani  ? — Li  abbiamo  noi. — Hanno  gl'  Inglesi  molti  basti- 
menti  ? — Ne  hanno  molti. — Hanno  molti  cav.alli  gl'  Italiani  ? — Non 
hanno  molti  cavalli,  ma  hanno  molti  asini. — Che  hanno  i  Tedeschi? 
— Hanno  molti  scudi. — Quanti  scudi  hanno? — Ne  hanno  undici. — 
Abbiamo  i  cavalli  degl'  Inglesi,  o  quelli  dei  Tedeschi  ? — Non  abbiamo 
questi,  ne  quelli. — Abbiamo  gli  ombrelli  degli  Spagnuoli? — Non  li 
abbiamo,  ma  gli  American!  li  hanno. — Ha  Ella  molto  burro?— Non 
ne  ho  molto,  ma  abbastanza. — Hanno  i  marinai  i  materassi  che  ab- 
biamo noi  ? — Non  hanno  quei  che  abbiamo  noi,  ma  hanno  quelli  che 
ha  il  loro  capitano. — Ha  molti  franchi  il  Francese? — Non  ne  ha 
molti,  ma  abbastanza. — Ha  molti  soldi  il  di  Lei  servitore? — Non  ha 
soldi,  ma  ha  abbastanza  franchi. 

30. 

Hanno  pepe  i  Russi  ? — Non  hanno  se  non  poco  pepe,  ma  hanno 
molto  sale. — Hanno  i  Turchi  molto  vino  ? — Non  hanno  molto  vino, 
ma  molto  caffe. — Chi  ha  molto  latte  ? — I  Tedeschi  ne  hanno  molto. 
— Non  ha  Ella  altro  schioppo  ? — Non  ne  ho  altro. — Abbiamo  altro 
formaggio  ? — Ne  abbiamo  altro. — Non  ho  altro  quadro  ? — Ella  ne  ha 
un  altro  — Non  ha  il  nostro  vicino  altro  cavallo  ? — Non  ne  ha  altro. 
— Non  ha  il  di  Lei  fratello  altri  amici  ? — Ne  ha  altri. — Non  hanno 
altri  stivali  i  calzolai? — Non  ne  hanno  altri. — Hanno  i  sartori  molti 
abiti  ? — Ne  hanno  solamente  alcuni,  ne  hanno  soltanto  quattro. — 
Quanti  guanti  ha  Ella? — Ne  ho  solamente  due. — Ha  Ella  altri  bis- 
cotti? — Non  ne  ho  altri.  — Quanti  tiraturaccioli  ha  il  mercante? — Ne 
\  ha  nove. —  Quante  braccia  ha  quest'  uomo  ? — Ne  ha  solamente  uno, 
1'  altro  e  di  legno. — Qual  cuore  ha  il  di  Lei  figlio. — Ha  un  buon 
cuore. — Non  ha  Ella  altro  servitore? — Ne  ho  un  altro. — Non  ha  il 


16  EXERCISES  31,  32. 

di  Lei  amico  altri  uccelli  ? — Ne  ha  altri. — Quanti  altri  uccelli  ha  egli  ? 
— Ne  ha  sei  altri. — Quanti  giardini  ha  Ella? — Ne  ho  soltanto  uno, 
ma  il  mio  amico  ne  ha  due. 

31. 

Qual  volume  ha  Ella  ? — Ho  il  primo. — Ha  Ella  il  secondo  volume 
del  mio  libro? — L'  ho. — Ha  Ella  il  terzo,  o  il  quarto  libro. — Non  ho 
questo,  ne  quello. — Abbiamo  i  quinti,  o  i  sesti  volumi  ? — Abbiamo  i 
quinti,  ma  non  abbiamo  i  sesti  volumi. —  Quali  volumi  ha  il  di  Lei 
amico  ? — Ha  i  settimi  volumi. — Quanti  ne  abbiamo  del  mese  ? — Ne 
abbiamo  otto. — Non  ne  abbiamo  undici  ? — No,  Signore,  ne  abbiamo 
dieci. — Chi  ha  i  nostri  scudi? — Li  hanno  i  Russi. — Hanno  eglino  il 
nostro  oro  ? — Non  1'  hanno. — Ha  il  giovinetto  molto  danaro  ? — Non 
ha  molto  danaro,  ma  molto  cuore. — Ha  Ella  i  chiodi  dei  legnaiuoli,  o 
quei  dei  falegnami  ? — Non  ho  ne  quelli  dei  legnaiuoli,  ne  quei  dei 
falegnami,  ma  quelli  dei  miei  mercanti. — Ha  Ella  questo  guanto,  o 
quello  ? — Non  ho  questo,  ne  quello. — Ha  il  vostro  amico  questi 
biglietti,  o  quelli  ? —  Ha  questi,  ma  non  ha  quelli. — Ha  qualche  scudo 
1'  Italiano  ? — Ne  ha  alcuni. — Ha  egli  alcuni  franchi  ? — Ne  ha  cinque. 
— Ha  Ella  un  altro  bastone? — Ne  ho  un  altro. —  Qual'  altro  bastone 
ha  Ella  ? — Ho  un  altro  bastone  di  ferro. — Hanno  alcuni  buoni  cande- 
lieri  ? — Ne  abbiamo  parecchi. — II  di  Lei  ragazzo  ha  un  altro  cap- 
pello  ? — Ne  ha  un  altro. — Hanno  aceto  questi  uomini  ? — Questi 
uomini  non  ne  hanno,  ma  ne  hanno  i  loro  amici. — Hanno  altri 
sacchi  i  contadini? — Non  ne  hanno  altri. — Hanno  essi  altro  pane  ? — 
Ne  hanno. 

32.    • 

dual  volume  del  suo  libro  ha  Ella  ? — Ho  il  primo. — Quanti  tomi 
ha  quei  libro  ? — Ne  ha  due. — Ha  Ella  il  mio  libro,  o  quello  di  mio 
fratello? — Ho  1'  uno  e  1'  altro. —  Ha  il  mio  pettine  lo  straniero,  o  il 
mio  coltello  ? — Ha  1'  uno  e  1'  altro. — Ha  Ella  il  mio  pane,  o  il  mio 
cacio  ? — Non  ho  ne  1'  uno,  ne  1'  altro. — Ha  il  mio  bicchiere  1'  t)lan- 
dese,  o  quello  del  mio  amico  ? — Non  ha  1'  uno,  ne  1'  altro. — Ha  i 
nostri  cavalli  1'  Irlandese,  o  i  nostri  bauli  ? — Ha  gli  uni  e  gli  altri. — 
Ha  i  nostri  stivali  lo  Scozzese,  o  i  nostri  giubbetti  ? — Non  ha  gli  uni, 
ne  gli  altri. — Che  cosa  ha  egli  ? — Ha  i  suoi  buoni  schioppi  di  ferro. 
— Hanno  i  nostri  bastimenti  gli  Olandesi,  o  quei  degli  Spagnuoli  ? — 
Non  hanno  gli  uni  ne  gli  altri. — Quali  bastimenti  hanno  essi  ?— 
Hanno  i  loro. — Abbiamo  ancora  fieno  ? — Ne  abbiamo  ancora. — Ha 
ancora  pepe  il  nostro  mcrcante  ? — Ne  ha  ancora. — Ha  ancora  danaro 


EXERCISES    33,  34.  17 

il  nostro  amico  ? — Non  ne  ha  piu. — Ha  egli  ancora  gioielli. — Ne  ha 
ancora. — Hanno  Elleno  ancora  caffe  ? — Non  abbiamo  piu  caffe,  ina 
abbiamo  ancora  te. — Ha  ancora  sale  1'  Olandese  ? — Non  ha  piu 
sale,  ma  ha  ancora  burro. — Ha  ancora  quadri  il  pittore  ? — Non  ha 
piu  quadri,  ma  ha  ancora  pennelli. — Hanno  ancora  biscotto  i  mari- 
nai  ? — Non  ne  hanno  piu. — Hanno  ancora  libri  i  di  Lei  figli  ? — Non 
ne  hanno  piu. — Ha  ancora  amici  il  giovane  ? — Non  ne  ha  piu. 

33. 

Ha  il  nostro  cuoco  ancora  molto  manzo  1 — Non  ne  ha  piu  molto. 
— Ha  egli  ancora  molti  pollastri  ? — Non  ne  ha  piu  molti. — Ha  il 
contadino  ancora  molto  latte  ? — Non  ha  piu  molto  latte,  ma  ha  an* 
cora  molto  burro. — Hanno  ancora  molti  cavalli  i  Frances!  ? — Non 
ne  hanno  piu  molti. — Ha  Ella  ancora  molto  olio  ? — Ne  ho  ancora 
molto. — Abbiamo  ancora  molti  specchi  ? — Ne  abbiamo  ancora  molti. 
— Ha  Ella  ancora  un  libro. — Ne  ho  uiio  ancora. — Hanno  ancora  un 
giardino  i  nostri  vicini  ? — Ne  hanno  ancor  uno. — Ha  ancora  un 
ombrello  il  nostro  amico? — Non  ne  ha  piu. — Hanno  ancora  alcuni 
libri  gli  Scozzesi  ? — Ne  hanno  ancora  alcuni. — Ha  ancora  alcuni 
bottom  il  sartore  ? — Non  ne  ha  piu. — Ha  ancora  alcuni  chiodi  il  nos- 
tro legnaiuolo  ? — Non  ha  piu  chiodi,  ma  ha  ancora  alcuni  bastoni. — 
Gli  Spagnuoli,  hanno  ancora  alcuni  soldi  ? — Ne  hanno  ancora  alcuni. 
— Ha  ancora  alcuni  buoi  il  Tedesco  ? — Ne  ha  ancora  alcuni. — Ha 
Ella  ancora  alcuni  franchi  ? — Non  ho  piu  franchi,  ma  ho  ancora 
alcuni  scudi.— Che  hanno  Elleno  ancora  ? — Abbiamo  ancora  alcuni 
bastimenti  ed  alcuni  buoni  marinai. — Ho  ancora  un  poco  di  danaro  ? 
— Ella  ne  ha  ancora  un  poco. — Ha  Ella  ancora  coraggio  ? — Non  ne 
ho  piu. — Ha  Ella  ancora  molto  aceto  ? — Non  ne  ho  piii  molto  ;  ma 
mio  fratello  ne  ha  ancora  molto. 

34. 

Ha  egli  abbastanza  zucchero  ? — Non  ne  ha  abbastanza. — Ab- 
biamo abbastanza  franchi  ? — Non  ne  abbiamo  abbastanza. — Ha  ab- 
bastanza legno  il  falegname  ? — Ne  ha  abbastanza. — Ha  egli  abba- 
stanza martelli  ? — Ne  ha  abbastanza. — Quali  martelli  ha  egli  ? — Ha 
martelli  di  ferro  e  di  legno. — Hanno  Elleno  abbastanza  riso  ? — Non 
abbiamo  abbastanza  riso,  ma  abbiamo  abbastanza  zucchero. — Ha 
Ella  ancora  molti  guanti? — Non  ne  ho  piu  molti. — Ha  un  altro 
bastimento  il  Russo  ? — Ne  ha  un  altro. — Ha  egli  un  altro  sacco  ? — 
Non  ne  ha  altro. — A  quanti  siamo  del  mese '( — Siamo  al  sei. — 
Quanti  amici  ha  Ella  ? — Ho  solamente  un  buon  amico. — Ha  troppo 

D 


J8  EXERCISES  35,  36. 

pane  il  contadino  ? — Non  ne  ha  abbastanza. — Ha  egli  molto  da- 
naro  ? — Non  ha  se  non  poco  danaro,  ma  abbastanza  fieno. — Abbiamo 
i  vestiti  di  cotone,  o  quelli  di  lino  (filo)  degli  American!  ? — Non  ab- 
biamo  i  loro  vestiti  di  cotone,  ne  quelli  di  lino  (filo). — Abbiamo  i 
giardini  che  hanno  essi  ? — Non  abbiamo  quei  che  essi  hanno,  ma 
abbiamo  quelli  che  hanno  i  nostri  vicini. — Ha  Ella  ancora  miele  ? — 
Non  ne  ho  piu. — -Ha  Ella  ancora  buoi  ? — Non  ne  ho  piu. 

35. 

Ha  Ella  un  cavallo  ? — Ne  ho  diversi. — Ha  egli  diversi  vestiti  ? — 
Ne  ha  solamente  uno. — Chi  ha  diversi  specchi  ? — Mio  fratello  ne  ha 
diversi. — Quali  specchi  ha  egli  ? — Ha  begli  specchi. — Chi  ha  buoni 
pasticcini  ? — Diversi  pasticcieri  ne  hanno. — Ha  uno  fanciullo  il  di 
Lei  fratello  ? — Ne  ha  diversi. — Ha  Ella  tanto  caffe  quanto  te  ? — Ho 
tanto  dell'  uno  quanto  dell'  altro. — Ha  un  figlio  quest'  uomo  ? — Ne 
ha  diversi. — Quanti  figli  ha  egli  ? — Ne  ha  quattro. — Quanti  fanciulli 
hanno  i  nostri  amici  ? — Ne  hanno  mold  ;  ne  hanno  dieci. — Abbiamo 
tanto  pane  quanto  burro  ? — Elleno  hanno  tanto  dell'  uno  quanto  del- 
1'  altro. — Ha  quest'  uomo  tanti  amici  quanti  nemici  ? — Ha  tanto 
degli  uni  quanto  degli  altri. — Abbiamo  tanti  cucchiai  quanti  col- 
telli  ? — Abbiamo  tanto  degli  uni  quanto  degli  altri. — Ha  vostro 
padre  tanto  oro  quanto  argento  ? — Ha  piu  di  questo  che  di  quello. — 
Ha  il  capitano  tanti  marinai  quanti  bastimenti  ? — Ha  piu  di  questi 
che  di  quelli. — Ha  piu  degli  uni  che  degli  altri. 

36. 

Ha  Ella  tanti  schioppi  quanto  io  ? — Ne  ho  altrettanti. — Ha  tanto 
coraggio  quanto  noi  lo  straniero  ? — Ne  ha  .altrettanto. — Abbiamo 
tanto  del  buono  quanto  del  cattivo  caffe  ? — Abbiamo  tanto  dell'  uno 
quanto  dell'  altro. — Hanno  i  nostri  vicini  tanto  cacio  quanto  latte  ? — 
Hanno  piu  di  questo  che  di  quello. — Hanno  i  Loro  figli  tanti  pas- 
ticcini quanti  libri  ? — Hanno  piu  di  questi  che  di  quelli ;  piu  degli 
uni  che  degli  altri. — Quanti  nasi  ha  1'  uomo  ? — Ne  ha  solamente 
uno. — Quanti  piedi  ha  egli  ? — Ne  ha  parecchi. — Quanti  mantelli  ha 
Ella  ? — Ne  ho  soltanto  uno,  ma  mio  padre  ne  ha  piu  di  me ;  ne  ha 
cinque. — I  miei  fanciulli  hanno  tanto  coraggio  quanto  di  Lei  ? — I 
di  Lei  hanno  piu  dei  miei. — Ho  tanto  danaro  quanto  Ella  ? — Ella 
ne  ha  meno  di  me. — Ha  Ella  tanti  libri  quanto  io  ? — Ne  ho  meno  di 
Lei. — Ho  tanti  nemici  quanto  il  di  Lei  padre  ? — Ella  ne  ha  meno  di 
lui. — I  Russi  hanno  tanti  fanciulli  quanto  noi  ? — Ne  abbiamo  meno 
di  loro. — I  Francesi  hanno  tanti  bastimenti  quanto  noi  ? — Ne  hanno 


EXERCISES  37,  38,  39.  19 

meno  di  noi. — Abbicimo  tanti  gioielli  quanto  essi  ? — Ne  abbiamo 
meno  di  loro. — Abbiamo  meno  vestiti  che  i  fanciulli  dei  nostri 
amici  ? — Ne  abbiamo  meno  di  loro. 

37. 

Chi  ha  meno  amici  di  noi  ? — Nessuno  ne  ha  meno. — Ha  Ella  tanto 
del  di  Lei  vino  quanto  del  mio  ? — Ho  tanto  del  di  Lei  quanto  del 
mio. — Ho  tanto  dei  di  Lei  libri  quanto  dei  miei  ? — Ella  ha  meno  dei 
miei  che  dei  di  Lei. — Ha  il  Turco  tanto  del  di  Lei  danaro  quanto 
del  suo  proprio  ? — Ha  meno  del  suo  proprio  che  del  nostro. — Ha  il 
di  Lei  fornaio  meno  pane  che  danaro? — Ha  meno  di  questo  che  di 
quello. — Ha  il  nostro  mercante  meno  cani  che  cavalli  ? — Ha  meno 
di  questi  che  di  quelli ;  meno  degli  uni  che  degli  altri. — Hanno  piu 
bastoni  che  cucchiai  i  di  Lei  servitori  ? — Hanno  piu  di  questi  che  di 
quelli. — Ha  il  nostro  cuoco  tanto  burro  quanto  manzo  ? — Ha  tanto 
dell*  uno  quanto  dell'  altro. — Ha  egli  tanti  pollastri  quanti  uccelli  ? 
— Ha  piu  di  questi  che  di  quelli. 

38. 

Ha  il  legnaiuolo  tanti  bastoni  quanti  chiodi  ? — Ha  tanto  di 
questi  quanto  di  quelli. — Ha  Ella  piu  biscotti  che  bicchieri  ? — Ho 
piu  di  questi  che  di  quelli. — II  nostro  amico  ha  piu  zucchero  che 
danaro  ? — Non  ha  tanto  di  questo  quanto  di  quello. — Ha  egli  piu 
guanti  che  ombrelli  ? — Non  ha  tanto  di  questi  che  di  quelli. — Chi  ha 
piu  sapone  di  me  ? — Mio  figlio  ne  ha  di  piu. — Chi  ha  piu  pennelli 
di  lui  ? — II  pittore  ne  ha  di  piu. — Ha  egli  tanti  cavalli  quanto  io  ? 
— Non  ha  tanti  cavalli  quanto  Ella,  ma  ha  piu  quadri. — Ha  meno 
buoi  di  noi  il  mercante? — Ha  meno  buoi  di  noi  e  noi  abbiamo 
men  grano  di  lui. — Ha  Ella  un  altro  biglietto  ? — Ne  ho  un  altro. — 
II  di  Lei  figlio  ha  ancora  un  calamaio  ? — Ne  ha  ancora  varii. — Hanno 
tanti  giardini  quanto  noi  gli  Olandesi  ? — Noi  ne  abbiamo  meno  di 
loro. — Abbiamo  meno  pane  e  meno  burro  di  loro. — Non  abbiamo 
quasi  danaro,  ma  abbastanza  pane,  manzo,  formaggio  e  vino. — Ha 
Ella  tanto  coraggio  quanto  il  figlio  del  nostro  vicino  ? — Ne  ho  al- 
trettanto. — II  giovinetto  ha  tanti  biglietti  quanto  noi? — Ne  ha 
altrettanti. 

39. 

Ha  Ella  ancora  desiderio  di  comprare  il  cavallo  del  mio  amico  ? — 
Ho  ancora  desiderio  di  comprarlo,  ma  non  ho  piu  danaro. — Ha  Ella 
tempo  di  lavorare  ? — Ho  tempo,  ma  non  ho  voglia  di  lavorare. — Ha 

D  2 


20  EXERCISES  40,  4)1. 

tempo  il  di  Lei  fratello  di  tagliare  bastoni  ? — Ha  tempo  di  tagliarne. 
— Ha  egli  desiderio  di  tagliare  del  pane  ? — Ha  desiderio  di  tagliarne, 
ma  non  ha  coltello. — Ha  Ella  tempo  di  tagliare  del  formaggio  ? — 
Ho  tempo  di  tagliarne. — Ha  egli  desiderio  di  tagliare  1'albero? — 
Ha  desiderio  di  tagliarlo,  ma  non  ha  tempo. — Ha  tempo  il  sartore  di 
tagliare  il  panno  ? — Ha- tempo  di  tagliarlo. — Ho  tempo  di  tagliare 
gli  alberi  ? — Ella  ha  tempo  di  tagliarli. — II  pittore  ha  desiderio  di 
comprare  un  cavallo  ? — Ha  desiderio  di  comprarne  due. — Ha  tempo 
il  di  Lei  capitano  di  pariare  ? — Ha  tempo,  ma  non  ha  voglia  di  par- 
lare. — Ha  Ella  paura  di  pariare  ? — Non  ho  paura,  ma  ho  vergogna 
di  pariare. — Ho  ragione  di  comprare  uno  schioppo  ? — Ella  ha  ra- 
gione  di  comprarne  uno. — II  di  Lei  amico  ha  ragione  di  comprare 
un  gran  manzo  ? — Ha  torto  di  comprarne  uno. — Ho  ragione  di  com- 
prare piccoli  buoi  ? — Ella  ha  ragione  di  comprarne. 

40. 

Ha  Ella  desiderio  di  pariare? — Ho  desiderio,  ma  non  ho  coraggio 
di  pariare. — Ha  Ella  coraggio  di  tagliare  il  di  Lei  braccio  ? — Non  ho 
coraggio  di  tagliarlo. — Ho  ragione  di  pariare  ? — Ella  non  ha  torto 
di  pariare,  ma  ha  torto  di  tagliare  i  miei  alberi. — II  figlio  del  di  Lei 
amico  ha  desiderio  di  comprare  ancora  un  uccello  ? — Egli  ha  desi- 
derio di  comprarne  ancor  uno. — Hanno  Elleno  desiderio  di  com- 
prare ancora  alcuni  cavalli  ? — Abbiamo  desiderio  di  comprarne 
ancora  alcuni,  ma  non  abbiamo  piu  danaro. — -Che  ha  desiderio 
di  raccommodare  il  nostro  sartore? — Egli  ha  desiderio  di  rac- 
commodare  i  nostri  vecchi  vestiti. — II  calzolaio  ha  tempo  di  rac- 
commodare i  nostri  stivali  ? — Ha  tempo,  ma  non  ha  voglia  di 
raccommodarli. — Chi  ha  desiderio  di  raccommodare  i  nostri  cap- 
pelli? — II  cappellaio  ha  desiderio  di  raccommodarli. — Ha  Ella 
paura  di  cercare  il  mio  cavallo  ? — Non  ho  paura,  ma  non  ho  tempo 
di  cercarlo. — Che  cosa  hanno  desiderio  di  comprare? — Abbiamo 
desiderio  di  comprare  qualche  cosa  di  buono,  e  i  nostri  vicini  hanno 
voglia  di  comprare  qualche  cosa  di  bello, — I  loro  fanciulli  hanno 
paura  di  raccattare  chiodi  ?— Non  hanno  paura  di  raccattarne. — Ha 
Ella  desiderio  di  rompere  il  mio  gioiello  ? — Ho  desiderio  di  raccorlo, 
ma  non  di  romperlo. — Ho  torto  di  raccorre  i  di  Lei  guanti  ? — Ella 
non  ha  torto  di  raccorli,  ma  ha  torto  di  tagliarli. 

41. 

Ha  Ella  coraggio  di  rompere  quei  bicchieri  ? — Ho  coraggio,  ma  non 
ho  desiderio  di  romperli.— Chi  ha  desiderio  di  rompere  il  nostro 


EXERCISES  42,  43.  21 

specchio  ? — II  nostro  nemico  ha  desiderio  di  romperlo. — Gli  stranieri 
hanno  voglia  di  rompere  i  nostri  schioppi  ? — Eglino  hanno  desiderio, 
ma  non  hanno  coraggio  di  romperli, — Ha  Ella  desiderio  di  rompere 
il  bastimento  del  capitano  ? — Ho  desiderio,  ma  ho  paura  di  romperlo. 
— Chi  ha  voglia  di  comprare  il  mio  bel  cane  ? — Nessuno  ha  desiderio 
di  comprarlo. — Ha  Ella  desiderio  di  comprare  i  miei  bei  bauli,  o 
quei  del  Francese  ? — Ho  desiderio  di  comprare  i  di  Lei,  e  non  quelli 
del  Francese. — Quai  libri  ha  desiderio  di  comprare  1*  Inglese  ? — Ha 
desiderio  di  comprare  quello  die  Ella  ha,  quello  che  ha  il  di  Lei  figlio, 
e  quello  che  ha  il  mio. — Quai  guanti  ha  Ella  desiderio  di  cercare  ? — 
Ho  desiderio  di  cercare  i  di  Lei,  i  miei  e  quelli  dei  nostri  fanciulli. 

42. 

Quali  specchi  hanno  desiderio  di  rompere  i  nemici  ? — Hanno  de- 
siderio di  rompere  quei  che  Ella  ha,  quelli  che  ho  io,  e  quelli  che 
hanno  i  nostro  fanciulli  ed  amici. — Ha  desiderio  il  di  Lei  padre  di 
comprare  questi,  o  quei  pasticcini  ? — Ha  desiderio  di  comprare  questi. 
— Ho  ragione  di  raccorre  i  di  Lei  biglietti  ? — Ella  ha  ragione  di 
raccorli. — Ha  ragione  V  Italiano  di  cercare  il  suo  fazzoletto  ? — Ha 
torto  di  cercarlo.- — Ha  Ella  desiderio  di  comprare  un  altro  bastimento  ? 
— Ho  desiderio  di  comprarne  un  altro. — II  nostro  nemico  ha  desiderio 
di  comprare  ancora  un  bastimento  ? — Ha  desiderio  di  comprarne 
ancora  diversi,  ma  ha  paura  di  comprarne. — Ha  Ella  due  cavalli  ? — 
Ne  ho  solamente  uno,  ma  ho  desiderio  di  comprarne  uno  ancora. 

43. 

Vuol  Ella  lavorare  ? — Voglio,  ma  sono  stanco. — Vuol  Ella  rom- 
pere i  miei  bicchieri  ? — Non  voglio  romperli. — Vuol  Ella  cercare  mio 
figlio  ? — Voglio  cercarlo. — Che  vuol  Ella  raccorre  ? — Voglio  raccorre 
quello  scudo  e  quei  franco. — Vuol  Ella  raccorre  questo  soldo  o  quello? 
— Voglio  raccorre  1'  uno  e  1*  altro. — II  suo  vicino  vuol  comprare 
questi  o  quei  pettini  ? — Egli  vuol  comprare  questi  e  quelli. — Quel- 
luomo  vuol  tagliarle  il  piede  ? — Non  vuol  tagliare  il  mio,  ma  il  suo. 
— II  pittore  vuol  abbrucciare  dell'  olio  ? — Egli  vuol  abbrucciarne. 
— Che  vuol  raccommodare  il  calzolaio  ? — Egli  vuol  raccommodare  i 
nostri  vecchi  stivali. — II  sartore  vuol  raccommodare  qualche  cosa  ? — 
Egli  vuol  raccommodare  dei  giubbetti. — II  nostro  nemico  vuol  ab- 
brucciare il  suo  bastimento  ? — Non  vuol  abbrucciare  il  suo,  ma  il 
nostro. — Vuol  Ella  far  qualcosa  ? — Non  voglio  fare  cosa  alcuna. — 
Che  vogliono  fare  ? — Vogliamo  riscaldare  il  nostre  te  ed  il  caffe  di 
nostro  padre. — Vuol  Ella  riscaldare  il  brodo  di  mio  fratello  ? — 


22  EXERCISES  44,  45. 

Voglio  scaldarlo. — II  di  Lei  servitore  vuol  fare  il  mio  fuoco  ? — Egli 
vuol  farlo,  ma  non  ha  tempo. 

44. 

Vuol  Ella  parlare? — Voglio  parlare. — Vuol  studiare  il  di  Lei 
figlio  ? — Non  vuol  studiare.— Che  vuol  egli  fare  ? — Egli  vuol  bere 
del  vino. — Vuol  Ella  comprare  qualche  cosa? — Voglio  comprare 
qualche  cosa. — Che  vuol  Ella  comprare? — Voglio  comprare  dei 
gioielli. — Vuol  Ella  raccommodare  il  mio  fazzoletto  ? — Voglio  rac- 
commodarlo. — Chi  vuol  raccommodare  i  vestiti  di  nostro  figlio  ? — 
Noi  vogliamo  raccommodarli. — II  Russo  vuol  comprare  questo 
quadro,  o  quello  ?  —  Non  vuol  comprare  questo  ne  quello. — Che  vuol 
egli  comprare  ? — Egli  vuol  comprare  dei  bastimenti. — Quali  specchi 
vuol  comprare  1'  Inglese  ? — Egli  vuol  comprare  quei  che  hanno  i 
Francesi  e  quelli  che  hanno  gli  Italiani. — II  di  Lei  padre  vuol  cer- 
care  il  suo  ombrello  od  il  suo  bastone  ? — Egli  vuol  cercare  1'  uno  e 
1'  altro. — Vuol  Ella  bere  del  vino  ? — Ne  voglio  bere,  ma  non  ne  ho. 
— II  marinaio  vuol  ber  del  latte  ? — Egli  non  ne  vuol  ber,  non  ha 
sete. — Che  vuol  bere  il  capitano? — Non  vuol  bere  niente. — Che  vuol 
fare  il  cappellaio  ? — Vuol  fare  dei  cappelli. — Vuol  fare  qualche  cosa 
il  legnaiuolo  ? — Egli  vuol  fare  un  gran  bastimento. — Vuol  Ella  com- 
prare un  uccello  ? — Voglio  comprarne  diversi. 

45. 

II  Turco  vuol  comprare  piu  schioppi  che  coltelli  ? — Vuol  com- 
prare piu  di  questi  che  di  quelli. — Quanti  tiraturaccioli  vuol  com- 
prare il  di  Lei  servitore  ? — Egli  vuol  comprarne  tre. — Vogliono 
comprare  molti  turaccioli  ? — Vogliamo  comprarne  solamente  al- 
cuni,  ma  i  nostri  fanciulli  ne  vogliono  comprar  molti. — Vogliono 
i  di  Lei  fanciulli  cercare  i  guanti  che  abbiamo  noi  ? — Non  vo- 
gliono cercare  quelli  che  hanno  Elleno,  ma  quei  che  ha  mio  padre. 
— Qualcuno  vuol  stracciare  il  di  Lei  abito  ? — Nessuno  vuol  strac- 
ciarlo. — Chi  vuol  stracciare  i  miei  libri  ? — I  suoi  fanciulli  vo- 
gliono stracciarli. — Da  chi  e  nostro  padre  ? — E  in  casa  del  di  lui 
amico. — Da  chi  vuol  Ella  andare  ? — Voglio  andare  alia  di  Lei  casa. 
— Vuol  Ella  andare  a  casa  mia  ? — Non  voglio  andare  a  casa  di 
Vossignoria,  ma  a  casa  di  mio  fratello. — II  di  Lei  padre  vuol  andare 
a  casa  del  suo  amico  ? — Non  vuol  andare  a  casa  del  suo  amico,  ma  a 
casa  del  suo  vicino. — In  casa  di  chi  e  il  di  Lei  figlio  ? — E'  in  casa 
nostra. — Vuol  Ella  cercare  i  nostri  cappelli,  o  quelli  degli  Olandesi  ? 
— Non  voglio  cercare  i  di  Loro,  ne  quelli  degli  Olandesi,  ma  voglio 
cercare  i  miei  e  quelli  dei  miei  buoni  amici. 


EXERCISES  46,  47.  23 


46. 

Ho  ragione  di  riscaldare  il  di  Lei  brodo  ? — Ella  ha  ragione  di 
scaldarlo. — II  mio  servitore  ha  ragione  di  scaldare  il  di  Lei  letto  ? — 
Ha  torto  di  scaldarlo. — Ha  egli  paura  di  stracciare  il  di  Lei  abito  ? — 
Non  ha  paura  di  stracciarlo,  rna  di  abbrucciarlo. — I  suoi  fanciulli 
vogliono  andare  a  casa  dei  nostri  amici  ? — Non  vogliono  andare  a 
casa  dei  Loro  amici,  ma  a  casa  dei  nostri. — Sono  in  casa  i  di  Lei 
fanciulli  ? — Eglino  non  sono  in  casa  loro,  ma  in  casa  dei  loro  vicini. 
— II  capitano  e  in  casa  ? — Non  e  in  casa  di  lui,  ma  in  casa  dei  suoi 
fratelli. — Lo  straniero  e  egli  in  casa  di  nostro  fratello  ? — Non  e  in 
casa  di  nostro  fratello,  ma  in  casa  di  nostro  padre. — In  casa  di  chi  e 
1*  Inglese  ? — Egli  e  in  casa  vostra. — L"  Americano  e  in  casa  nostra  ? — 
No,  Signore,  non  e  in  casa  nostra,  ma  in  casa  del  suo  amico. — Da 
chi  e  1'  Italiano  ? — Egli  non  e  in  casa  di  nessuno  ;  e  in  casa  sua. — 
Vuol  Ella  andare  a  casa  ? — Non  voglio  andare  a  casa  ;  voglio  an- 
dare dal  figlio  del  mio  vicino. — Ex  in  casa  il  di  Lei  padre  ? — No, 
Signore,  non  e  in  casa. — Da  chi  e  egli? — E'  in  casa  dei  buoni 
amici  del  nostro  vecchio  vicino. — Vuol  Ella  andare  in  casa  di  qualche- 
duno  ? — Non  voglio  andare  a  casa  di  nessuno. 

47. 

Dove  e  il  di  Lei  figlio  ? — Egli  e  in  casa. — Che  vuol  egli  fare  in 
casa  ? — Vuol  bere  buon  vino. — E  in  casa  il  di  Lei  fratello  ? — Non  e 
in  casa,  e  dallo  straniero. — Che  vuol  Ella  bere  ? — Voglio  ber  del 
latte. — Che  vuol  fare  in  casa  il  Tedesco  ? — Egli  vuol  lavorare  e  bere 
buon  vino. — Che  ha  Ella  in  casa  ? — Non  ho  niente  in  casa. — II  mer- 
cante  ha  desiderio  di  comprare  tanto  zucchero  quanto  te  ? — Vuol 
comprare  tanto  dell'  uno  quanto  dell'  altro. — E'  Ella  stanca  ? — Non 
sono  stanco. — Chi  e  lasso  ? — Mio  fratello  e  lasso. — Lo  Spagnuolo 
ha  desiderio  di  comprare  tanti  cavalli  quanti  asini  ? — Egli  ha  desi- 
derio di  comprare  piu  di  questi  che  di  quelli. — Vuol  Ella  bere 
qualche  cosa? — Non  voglio  bere  cosa  alcuna. — Quanti  pollastri  vuol 
comprare  il  cuoco  ? — Egli  vuol  comprarne  quattro. — Vogliono  com- 
prare qualche  cosa  i  Frances!  ? — Non  vogliono  comprare  nulla. — 
Lo  Spagnuolo  vuol  comprare  qualcosa  ? — Egli  vuol  comprare  qualche 
cosa,  ma  non  ha  danaro. — Vuol  Ella  venire  dai  nostri  fratelli  ? — 
Non  voglio  venire  da  loro,  ma  a  casa  dei  loro  fanciulli. — Lo  Scozzese 
e  egli  in  casa  di  qualcuno? — Egli  non  e  da  nessuno. — Dove  e 
egli  ? — Egli  e  in  casa  sua  (Egli  e  nella  di  lui  casa). 


24  EXERCISES  48,  49,  50. 


48. 

Vuol  Ella  andare  a  casa  ? — Voglio  andarvi. — II  di  Lei  figlio  vuol 
andare  a  casa  mia? — Vuol  andarvi. — E  in  casa  il  di  Lei  fratello? — 
Egli  c'  e  (v*  e). — Dove  vuol  Ella  andare  ? — Voglio  andare  a  casa. — 
I  di  Lei  fanciulli  vogliono  venire  da  me  ? — Eglino  non  vogliono 
venirci. — Da  chi  vuol  Ella  portare  cotesto  biglietto  ? — Voglio  por- 
tarlo  dal  mio  vicino. — II  di  Lei  servitore  vuol  portare  il  mio  biglietto 
dal  di  Lei  padre  ? — Egli  vuol  portarcelo. — 11  di  Lei  fratello  vuol 
portare  i  miei  schioppi  a  casa  del  Russo  ? — Egli  vuol  portarveli. — 
Da  chi  i  nostri  nemici  vogliono  portare  i  nostri  schioppi  ?• — Essi 
li  vogliono  portare  dai  Turchi. — Dove  vuol  portare  i  miei  stivali  il 
calzolaio  ? — Egli  vuol  portarli  da  Lei.' — Vuol  egli  portarli  a  casa  ? — 
Egli  non  vuol  portarveli. — Vuol  Ella  venire  da  me  ? — Non  voglio 
venirvi. — Dove  vuol  Ella  andare  ? — Voglio  andare  dai  buoni 
Inglesi. — Vogliono  venire  da  noi  i  buoni  Italiani  ? — Essi  non  vo- 
gliono venirvi. — Dove  vogliono  andare  ? — Essi  non  vogliono  andare 
in  nessun  luogo. 

49. 

Vuol  Ella  condurre  il  di  Lei  figlio  da  me  ? — Non  voglio  condurlo 
da  Lei,  ma  dal  capitano. — Quando  vuol  Ella,  condurlo  a  casa  del 
capitano  ? — Voglio  condurvelo  domani. — Vuol  Ella  condurre  i  miei 
fanciulli  dal  medico  ? — Voglio  condurveli. — Q,uando  vuol  Ella  con- 
durveli  ? — Voglio  condurveli  oggi/ — A  che  ora  vuol  Ella  condurveli  ? 
— Alle  due  e  mezzo. — Quando  vuol  Ella  mandare  il  di  Lei  servitore 
dal  medico  ? — Voglio  mandarvelo  oggi. — A  che  ora  ? — Alle  dieci  e 
un  quarto. — Vuol  Ella  andare  in  qualche  luogo  ? — Voglio  andare  in 
qualche  luogo. — Dove  vuol  Ella  andare  ? — Voglio  andare  dallo 
Scozzese. — Vuol  venire  da  Lei  I1  Irlandese? — Egli  vuol  venire  da  me. 
— II  di  Lei  figlio  vuol  egli  andare  da  qualcuno  ? — Egli  vuol  andare 
da  qualcuno. — Da  chi  vuol  egli  andare  ? — Egli  vuol  andare  dai  suoi 
amici. — Gli  Spagnuoli  vogliono  andare  in  qualche  luogo  ? — Essi  non 
vogliono  andare  in  nessun  luogo. — II  nostro  amico  vuol  egli  andare 
da  qualcuno  ? — Egli  non  vuol  andare  da  nessuno. 

50. 

Quando  vuol  Ella  condurre  il  di  Lei  giovinetto  dal  pittore  ? — 
Voglio  condurvelo  oggi. — Dove  vuol  egli  portare  quegli  uccelli  ? — 
Non  vuol  portarli  in  nessun  luogo. — Vuol  Ella  condurre  il  medico 
da  quell'  uomo  ? — Voglio  condurvelo. — Quando  vuol  venire  da  suo 


EXERCISES  51,  52.  25 

fratello  il  medico  ? — Egli  vuol  venirci  oggi. — Vuol  Ella  mandare  un 
servitore  da  me  ? — Voglio  mandarvene  uno. — Vuol  Ella  mandare  un 
fanciullo  dal  pittore  ? —  Voglio  mandarvene  uno. — Da  chi  e  il  capi- 
tano  ? — Non  e  da  nessuno. — II  di  Lei  fratello  ha  tempo  di  venire  da 
me? — Non  ha  tempo  di  venirvi. — Vuol  scrivere  ancora  un  biglietto 
il  Francese? — Egli  vuole  scriverne  ancora  uno. — II  di  Lei  amico  ha 
desiderio  di  scrivere  tanti  biglietti  quanto  io  ? — Egli  ha  desiderio  di 
scriverne  altrettanti. — In  casa  di  chi  vuol  egli  mandarli  ?  —  Egli  vuol 
mandarli  a  casa  dei  suoi  amici. — Chi  vuole  scrivere  dei  bigliettini? — 
II  giovane  vuole  scriverne. — Vuol  Ella  portare  molti  libri  da  mio 
padre  ? — Voglio  portarvene  solamente  alcuni. 

51. 

Vuol  Ella  inviare  ancora  un  baule  dal  nostro  amico  ? — Voglio 
inviarvene  ancora  diversi. — Quanti  cappelli  vuol  mandare  ancora  il 
cappellaio? — Egli  vuol  mandarne  ancora  sei. — Vuol  mandare  il  sartore 
tanti  stivali  quanto  il  calzolaio  ? — Egli  vuol  mandarne  meno. — II  di 
Lei  figlio  ha  coraggio  d'  andare  dal  capitano  ? — Egli  ha  coraggio  d'  an- 
darvi,  ma  non  ha  tempo. — Vuol  Ella  comprare  tanti  cani  quanti 
cavalli  ? — Voglio  comprare  piu  di  questi:  che  di  quelli. — A  che  ora 
vuol  Ella  inviare  il  di  Lei  servitore  dall'  Olandese? — Voglio  inviar- 
velo  alle  sei  meno  un  quarto. — A  che  ora  e  in  casa  il  di  Lei  padre  ? 
— E  in  casa  a  mezzo  giorno. — A  che  ora  vuol  scrivere  i  suoi  biglietti 
il  di  Lei  amico  ? — Egli  vuole  scriverli  a  mezza  notte. — Ha  Ella 
paura  di  andare  dal  capitano  ? — Non  ho  paura,  ma  ho  vergogna 
di  andarvi. 

52. 

Ha  abbastanza  danaro  il  legnaiuolo  per  comprare  un  martello  ? — 
Ne  ha  abbastanza  per  comprarne  uno. — II  capitano  ha  abbastanza 
danaro  per  comprare  un  bastimento  ? — Non  ne  ha  abbastanza  per 
comprarne  uno. — Ha  voglia  il  contadino  di  comperar  del  pane? — 
Ha  voglia  di  comprarne,  ma  non  ha  abbastanza  danaro  per  com- 
prarne.— Ha  inchiostro  il  di  Lei  figlio  per  iscrivere  un  biglietto  ? — 
Non  ne  ha  per  iscriverne  uno. — Ha  Ella  tempo  di  vedere  mio  fra- 
tello ? — Non  ho  tempo  di  vederlo. — Vuol  vedermi  il  di  Lei  padre  ? — 
Non  vuol  vederla. — II  di  Lei  servitore  ha  uno  scopino  per  spazzare 
il  pavimento  ? — Ne  ha  uno  per  spazzarlo. — Vuole  egli  spazzarlo  ? — 
Egli  vuole  spazzarlo. — II  marinaio  ha  del  danaro  per  comprare  del 
te  ? — Non  ne  ha  per  comprarne. — II  di  Lei  cuoco  ha  del  danaro  per 
comprare  del  manzo? — Ne  ha  per  comprarne. — Ha  del  danaro  per 


26  EXERCISES  53,  54. 

cpmprare  dei  pollastri  ? — Ne  ha  per  comprarne. — Ha  Ella  abbastanza 
sale  per  salare  il  mio  manzo? — Ne  ho  abbastanza  per  salarlo. — II  di 
Lei  amico  vuole  venire  in  casa  mia  per  vedermi  ? — Non  vuole  venire 
da  voi  (da  Lei)  ne  vedervi  (vederla). — II  di  Lei  vicino  ha  voglia  di 
ammazzare  il  suo  cavallo  ? — Non  ha  voglia  di  ammazzarlo. — Vuol 
Ella  ammazzare  i  di  Lei  amici  ? — Non  voglio  ammazzare  che  i  miei 
nemici. 

53. 

Puo  Ella  tagliarmi  del  pane  ? — Posso  tagliarvene  (tagliargliene). 
— Ha  Ella  un  coltello  per  tagliarmene  ? — Ne  ho  uno. — Puo  Ella 
raccommodare  i  miei  guanti  ? — Posso  raccommodarli,  ma  non  ho 
voglia  di  farlo. — Pud  farmi  un  vestito  il  sarto  ? — Puo  farvene  (far- 
gliene)  uno. — Vuol  parlare  al  medico? — Voglio  parlargli. — Vuol 
vedermi  il  di  Lei  figlio  per  parlarmi  ? — Vuol  vederla  (vedervi)  per 
darle  (darvi)  uno  scudo. — Vuole  egli  ammazzarmi  ? — Non  vuol 
ammazzarla  (ammazzarvi)  ;  non  vuole  che  vederla  (vedervi.) — II 
figlio  del  nostro  vecchio  amico  vuole  ammazzare  un  bue  ? — Vuole 
ammazzarne  due. — Chi  ha  voglia  di  ammazzare  il  nostro  gatto  ? — 
II  fanciullo  del  nostro  vicino  ha  voglia  di  ammazzarlo. — Quanto 
danaro  pud  Ella  mandarmi? — Posso  mandarle  (mandarvi)  venti 
franchi. — Vuole  mandarmi  il  mio  tappeto  1 — Voglio  mandarvelo 
(mandarglielo). — Vuol  mandare  qualcosa  al  calzolaio  ? — Voglio 
rnandargli  i  miei  stivali. — Vuole  mandargli  i  di  Lei  vestiti  ? — No, 
voglio  mandarli  al  mio  sartore. — Puo  mandarmi  il  mio  vestito  il 
sarto  ? — Non  puo  mandarglielo  (mandarvelo). — I  suoi  fanciulli  pos- 
sono  scrivermi  ? — Possono  scrivervi  (scriverle).  — Vuole  prestarmi  il 
di  Lei  paniere  ? — Voglio  prestarvelo  (prestarglielo). 

54. 

Ha  Ella  un  bicchiere  per  bere  il  di  Lei  vino  ? — Ne  ho  uno,  ma 
non  ho  vino ;  non  ho  che  te.' — Vuole  darmi  del  danaro  per  com- 
prarne?— Voglio  dargliene  (darvene),  ma  non  ne  ho  molto. — Vuole 
darmi  quello  che  ha  ? — Voglio  darglielo  (darvelo). — Pud  bere  tanto 
vino  quanto  latte  ? — Posso  bere  tanto  dell"  uno  quanto  dell"  altro. — 
II  nostro  vicino  ha  carbone  per  fare  del  fuoco  ? — Ne  ha  per  fame, 
ma  non  ha  danaro  per  comprare  pane  e  burro. — Vuole  prestargliene  ? 
— Voglio  prestargliene.— Vuol  Ella  parlare  al  Tedesco? — Voglio 
parlargli.— Dove  e  ?— E  dal  figlio  dell'  Americano.— II  Tedesco 
vuole  parlarmi  ?— Vuole  parlarle  (parlarvi).— Vuol  parlare  a  mio 
fratello,  o  al  di  Lei  ?— Vuol  parlare  ad  entrambi  (all'  uno  e  all'  altro). 


EXERCISKS  55,  56,  57.  27 

II  fanciulli  del  nostro  vicino  possono  lavorare  ?  —  Possono  lavorare, 
ma  non  vogliono. 

55. 

Vuole  parlare  ai  fanciulli  dell'  Olandese  ? — Voglio  parlar  loro. — 
Che  vuol  dar  loro  ? — Voglio  dar  loro  dei  buoni  pasticcini. — Vuol 
prestar  loro  qualcosa  ? — Voglio  prestar  loro  qualcosa. — Puo  Ella 
prestar  loro  qualche  cosa  ? — Non  posso  prestar  loro  niente  ;  non  ho 
niente. — Ha  ancora  sale  il  cuoco  per  salare  il  manzo  ? — Ne  ha 
ancora  un  poco. — Ha  ancora  riso  ?• — Ne  ha  ancora  molto. — Vuol 
darmene  ? — Vuol  dargliene. — Vuol  darne  ai  miei  fanciullini  ? — 
Vuol  darne  loro. — Vuol  ammazzare  questo  polio  o  cotesto  ? — Non 
vuole  ammazzare  ne  questo  ne  cotesto. — Che  bue  vuole  ammaz- 
zare  ? — Vuole  ammazzare  quello  del  buon  contadino. — Vuole  egli 
ammazzare  questo  bue,  o  quello  ? — Egli  vuole  ammazzare  1'  uno  e 
1'  altro. — Chi  vuol  mandarci  dei  biscotti  ? — II  fornaio  ne  vuol  mandar 
Loro. — Ha  Ella  qualche  cosa  da  fare? — Non  ho  niente  da  fare. 

56. 

Che  ha  da  fare  il  di  Lei  figlio  ? — Ha  da  scrivere  ai  suoi  buoni 
amici  ed  al  capitano. — A  chi  vuol  Ella  parlare  ? — Voglio  parlare  a- 
gl'  Italian!  ed  ai  Francesi. — Vuole  dar  loro  del  danaro  ? — Voglio  darne 
loro. — Vuole  dare  del  pane  a  quest'  uomo  ? — Voglio  dargliene. — 
Vuole  dargli  un  vestito  ? — Voglio  dargliene  uno. — I  suoi  amici 
vogliono  darmi  del  caffe  ? — Vogliono  dargliene. — Vuole  prestarmi  i 
suoi  libri  ? — Voglio  prestarglieli. — Vuole  prestare  il  di  Lei  materasso 
ai  di  Lei  (ai  vostri)  vicini? — Non  lo  voglio  prestar  loro. — Vuole 
prestar  loro  lo  specchio? — Voglio  prestarlo  loro. — A  chi  vuol  Ella 
prestare  i  di  Lei  ombrelli  ? — Voglio  prestarli  ai  miei  amici. — A  chi 
vuole  prestare  il  suo  letto  il  di  Lei  amico  ? — Non  vuole  prestarlo  a 
nessuno. 

57. 

Vuol  Ella  scrivermi  ? — Voglio  scriverle. — Vuole  scrivere  all'  Ita- 
liano? — Voglio  scrivergli. — II  di  Lei  fratello  vuole  scrivere  a- 
gl'  Inglesi  ? — Vuole  scriver  loro,  ma  essi  non  hanno  voglia  di  rispon- 
dergli. — Vuole  rispondere  al  di  Lei  amico  ? — Voglio  rispondergli. — 
Ma  a  chi  vuole  rispondere  ? — Voglio  rispondere  al  mio  buon  padre. 
— Non  vuole  rispondere  ai  di  Lei  buoni  amici  ? — Voglio  risponder 
loro. — Chi  vuole  scriverle  ? — II  Russo  vuole  scrivermi. — Vuole 
rispondergli? — Non  voglio  rispondergli. — Chi  vuole  scrivere  ai 

E  2 


28  EXERCISES  58,  59. 

nostri  amici  ? — I  fanciulli  del  nostro  vicino  vogliono  scriver  loro.— 
Vogliono  risponder  loro  ? — Essi  vogliono  risponder  loro. — A  chi  vuole 
scrivere  ? — Voglio  scrivere  al  Russo. — Vuol  risponderle  ? — Vuol 
rispondermi,  ma  non  puo. — Possono  risponderci  gli  Spagnuoli  ?— 
Essi  non  possono  risponderci,  ma  noi  possiamo  risponder  loro. — A 
chi  vuole  mandare  questo  biglietto  ? — Voglio  mandarlo  al  folegname. 

58. 

Che  ha  Ella  da  fare  ? — Ho  da  scrivere. — Che  ha  da  scrivere? — 
Ho  da  scrivere  un  biglietto. — A  chi  ? — Al  legnaiuolo. — Che  ha  da 
here  il  di  Lei  padre  ? — Ha  buon  vino  da  bere. — Ha  qualcosa  da  here 
il  di  Lei  servitore  ? — Ha  da  bere  del  td. — Che  ha  da  fare  il  calzo- 
laio  ? — Ha  da  raccommodare  i  miei  stivali. — Che  ha  Ella  da  raccom- 
modare  ? — Ho  i  miei  fazzoletti  di  filo  da  raccommodare. — A  chi  ha 
Ella  da  parlare  ? — Ho  da  parlare  al  capitano. — Quando  vuol  par- 
largli  ? — Oggi. — Dove  vuol  parlargli  ? — Da  lui. — A  chi  ha  da  par- 
lare il  di  Lei  fratello  ? — Ha  da  parlare  a  suo  figlio. — Che  ha  da  fare 
1'  Inglese  ? — Ha  da  rispondere  ad  urr  biglietto. — A  qual  biglietto  ha 
da  rispondere  ? — Egli  ha  da  rispondere  a  quello  del  buon  Tedesco. — 
Ho  da  rispondere  al  biglietto  del  Francese  ? — Ella  ha  da  rispondervi. 
— A  qual  biglietto  ha  Ella  da  rispondere? — Ho  da  rispondere  a 
quello  del  mio  buon  amico. — II  di  Lei  padre  ha  da  rispondere  ad  un 
biglietto  ? — Ha  da  rispondere  ad  uno. — Chi  ha  da  rispondere  a  dei 
biglietti  ? — I  nostri  fanciulli  hanno  da  rispondere  a  parecchi. — Vuole 
rispondere  ai  biglietti  dei  mercanti  ? — Voglio  rispondervi. — II  di  Lei 
fratello  vuol  rispondere  a  questo,  od  a  quel  biglietto  ?7<::Non  vuol 
rispondere  ne  a  questo  ne  a  quello. — Qualcuno  vuol  rispondere  al 
mio  biglietto? — Nessuno  vuol  rispondervi. 

59. 

A  quali  biglietti  vuol  rispondere  il  di  Lei  padre  ? — Non  vuol 
rispondere  se  non  a  quelli  dei  suoi  buoni  amici. — Vuole  egli  rispon- 
dere al  mio  biglietto? — Egli  vuol  rispondervi. — Ha  Ella  da  rispon- 
dere a  qualcuno  ?— Non  ho  da  rispondere  a  veruno. —  Chi  vuol 
rispondere  ai  miei  biglietti  ? — I  di  Lei  amici  vogliono  rispondervi. — 
Ha  Ella  voglia  di  andare  al  ballo  ? — Ho  voglia  d'  andarvi. — Quando 
vuole  Ella  andarvi  ? — Oggi. — A  che  ora  ? — Alle  dieci  e  mezzo. — 
Quando  vuole  condurre  il  di  Lei  fanciullo  allo  spettacolo  ? — Voglio 
condurcelo  domani. — A  che  ora  vuole  condurcelo  ? — Alle  sei  meno 
un  quarto. — Dove  e  il  di  Lei  figlio  ? — E  allo  spettacolo. — E  al  ballo 
il  di  Lei  amico  ? — C'  e. — Dove  e  il  mercantc  ? — E  al  suo  banco. 


EXERCISES  60,  61,  62.  29 

— Dove  vuole  condurmi  ? — Voglio  condurla  al  mio  magazzino. — 
Dove  vuole  andare  il  di  Lei  cuoco  ? — Vuole  andare  al  mercato. — E 
al  mercato  il  di  Lei  fratello  ? — Non  c'  e. — Dove  e  ? — E  nel  suo 
magazzino. 

60. 

Dove  e  1'  Olandese  ? — E  nel  suo  granaio.  — Vuole  Ella  venire  da 
me  per  andare  allo  spettacolo  ? — Voglio  venire  da  Lei  (da  voi),  ma 
non  ho  voglia  di  andare  allo  spettacolo. — Dove  e  1'  Irlandese  ? — E 
al  mercato. — A  che  teatro  vuol  Ella  andare? — Voglio  andare  a 
quello  dei  Francesi. — Vuole  andare  al  mio  giardino,  o  in  quello  dello 
Scozzese  ? — Non  voglio  andare  al  di  Lei,  ne  in  quello  dello  Scoz- 
zese  ;  voglio  andare  in  quello  dell'  Italiano. — II  medico  vuole  an- 
dare ai  nostri  magazzini,  o  in  quelli  degli  Olandesi  ? — Non  vuole 
andare  nei  vostri  (di  Lei)  ne  in  quelli  degli  Olandesi,  ma  in  quelli 
dei  Francesi. — Che  vuole  comprare  al  mercato  ? — Voglio  comprare 
un  paniere  e  dei  tappeti. — Ove  vuole  portarli  ? — Voglio  portarli  a 
casa. 

61. 

Quanti  tappeti  vuol  Ella  comprare? — Voglio  comprarne  due. — 
A  chi  vuole  darli  ? — Voglio  darli  al  mio  servitore. — Ha  egli  voglia 
di  spazzare  il  pavimento  ? — Ha  voglia  di  farlo,  ma  non  ha  tempo. — 
Gl'  Inglesi  hanno  molti  magazzini  ? — Ne  hanno  molti. — Hanno  tanti 
cani  quanto  gatti  i  Francesi  ? — Hanno  piu  di  questi  che  di  quelli. 
• — Hanno  Elleno  molti  schioppi  nei  Loro  magazzini  ? — Ce  ne  abbiamo 
molti,  ma  non  abbiamo  quasi  grano. — Vuole  Ella  vedere  i  nostri 
schioppi? — Voglio  venire  nei  Loro  magazzini  per  vederli. — Vuole 
comprare  qualcosa  ? — Voglio  comprare  qualche  cosa. — Che  vuole 
comprare? — Voglio  comprare  un  portafoglio,  uno  specchio  ed  uno 
schioppo. — Dove  vuole  comprare  il  di  Lei  baule? — Voglio  com- 
prarlo  al  mercato. — Hanno  Elleno  tanto  vino  quanto  te  nei  Loro 
magazzini  ? — Abbiamo  tanto  dell'  uno  quanto  dell'  altro. — Chi 
vuole  stracciare  il  mio  abito  ? — Nessuno  vuole  stracciarlo. 

62. 

Gl'  Inglesi  vogliono  darci  del  pane  ? — Ne  vogliono  dar  Loro. — 
Vogliono  darci  tanto  burro  quanto  pane  ? — Vogliono  dar  Loro  piu  di 
questo  che  di  quello. — Vuole  Ella  dare  un  franco  a  quest'  uomo  ? — 
Voglio  dargliene  parecchi. — Quanti  franchi  vuol  dargli  ? — Voglio 
dargliene  cinque. — Che  vogliono  prestarci  i  Francesi? — Vogliono 


J  '; 


30  EXERCISES  63,  64. 

prestarci  mold  libri. — Ha  Ella  tempo  di  scrivere  al  mercante  ? — 
Voglio  scrivergli,  ma  non  ho  tempo  oggi. — Quando  vuole  Ella  ri- 
spondere  al  Tedesco  ? — Voglio  rispondergli  domani. — A  che  ora  ? — 
Alle  otto. — Dove  tuole  andare  lo  Spagnuolo  ? — Non  vuole  andare 
in  nessun  luogo. — Tl  di  Lei  servitore  vuole  scaldare  il  mio  brodo  ?  — 
Egli  vuole  scaldarlo. — Vuole  fare  il  mio  fuoco  ? — Egli  vuoj  farlo. — 
Dove  vuol  andare  il  fornaio  ? — Vuol  andare  al  bosco. — Ov'  e  il 
giovinetto  ? — E  allo  spettacolo. — Chi  c'  e  al  ballo  del  capitano  ? — Vi 
sono  i  nostri  fanciulli  e  i  nostri  amici. 

63. 

Vuol  Ella  mandar  a  cercare  dello  zucchero  ? — Voglio  mandarne 
a  cercare. — Figlio  mio,  vuoi  andar  a  cercare  dei  pasticcini  ? — Si, 
padre  mio,  voglio  andarne  a  cercare. — Dove  vuoi  andare  ? — Voglio 
andare  nel  giardino. — Chi  e  nel  giardino  ? — Vi  sono  i  fanciulli  dei 
nostri  amici. — Vuol  mandar  a  cercare  il  medico  ? — Voglio  man- 
darlo  a  cercare. — Chi  vuol  andar  a  cercare  mio  fratello  ? — II  mio 
servitore  vuol  andarlo  a  cercare. — Dove  e  ? — E  al  suo  banco 
(scrittoio). — Vuole  darmi  il  mio  brodo  ? — Voglio  darglielo. — Dove  e  ? 
— E  nel  canto  del  fuoco. — Vuole  darmi  del  danaro  per  andare  a  cer- 
care del  latte  ? — Voglio  dargliene  per  andarne  a  cercare. — Dove  e  il 
di  Lei  danaro? — E  nel  mio  banco  ;  vuol  andarlo  a  cercare  ? — Voglio 
andarlo  a  cercare. — Vuol  comprare  il  mio  cavallo  ? — Non  posso 
comprarlo  ;  non  ho  danaro. — Ove  e  il  vostro  gatto  ? — E  nel  sacco. 
— In  che  sacco  e  ? — Nel  sacco  del  granaio. —  Ove  e  il  cane  di  costui  ? 
— E  in  un  canto  del  bastimento. — Dove  ha  il  suo  grano  il  conta- 
dino  ? — L'  ha  nel  suo  sacco. — Ha  un  gatto  ? — Ne  ha  uno. — Dove  e  ? 
— E  in  fondo  del  sacco. — II  vostro  gatto  e  in  questo  sacco  ? — C'  e. 

64. 

Ha  Ella  qualche  cosa  da  fare  ? — Ho  qualcosa  da  fare. — Che  ha 
Ella  da  fare  ? — Ho  da  raccommodare  i  miei  guanti  e  ad  andare  nel 
giardino. — Chi  e  nel  giardino  ? — C'  e  mio  padre. — II  di  Lei  cuoco 
ha  qualcosa  da  here  ? — Ha  da  here  vino  e  buon  brodo. — Puo  Ella 
darmi  tanto  burro  quanto  pane  ? — Posso  darle  piu  di  questo  che  di 
quello. — II  nostro  amico  pud  bere  tanto  vino  quanto  caffe  ? — Non 
puo  bere  tarito  di  questo  che  di  quello. — Ha  Ella  da  parlare  ad 
alcuno  ? — Ho  da  parlare  a  parecchi  uomini. — A  quanti  uomini  ha  da 
parlare  ? — Ho  da  parlare  a  quattro.— Quando  ha  da  parlare  loro  ? — 
Stassera. — A  che  ora? — Alle  nove  meno  un  quarto. — Quando  puo 
andare  al  mercato  ? — Posso  andarvi  il  mattino. — A  che  ora  ? — Alle 


EXERCISES  G5,  66.  81 

sette  e  mezzo.  —  Quando  vuole  andare  dal  Francese  ?  —  Voglio  an- 
darci  stassera.  —  Vuole  andare  dal  medico  il  mattino,  o  la  sera  ?  — 
Voglio  andarvi  il  mattino.  —  A  che  ora  ?  —  Alle  dieci  e  un  quarto. 

65. 

Ha  da  scrivere  tanti  biglietti  quanto  1'  Inglese  ?  —  Ne  ho  da  scri- 
vere  meno  di  lui.—  Vuole  parlare  al  Tedesco  ?  —  Voglio  parlargli.  — 
Quando  vuole  parlargli  ?  —  Adesso.  —  Dove  e  ?—  E  all'  altro  lato  del 
bosco.  —  Vuol  andare  al  mercato  ?  —  Voglio  andarci  per  comprare  del 
panno.  —  I  di  Lei  vicini  non  vogliono  andare  al  mercato  ?  —  Non 
possono  andarvi  ;  sono  stanchi.  —  Hai  coraggio  di  andare  nel  bosco 
la  sera  ?  —  Ho  coraggio  di  andarci,  ma  non  la  sera.  —  I  di  Lei  fan- 
ciulli  possono  rispondere  ai  miei  biglietti  ?  —  Possono  rispondervi.  — 
Che  vuole  dire  al  servitore  ?  —  Voglio  dirgli  di  fare  il  fuoco  e  di 
spazzare  il  magazzino.  —  Vuole  dire  al  di  Lei  fratello  di  vendermi  il 
suo  cavallo  ?  —  Voglio  dirgli  di  venderglielo.  —  Che  vuol  dirmi  ?  — 
Voglio  dirle  qualcosa.  —  Chi  vuol  Ella  vedere  ?  —  Voglio  vedere  lo 
Scozzese.  —  Ha  qualcosa  da  dirgli  ?  —  Ho  un  motto  da  dirgli.  —  Che 
libri  vuol  vendere  mio  fratello  ?  —  Vuol  vendere  i  tuoi  e  i  suoi.  — 
Vuol  venire  meco  ?  —  Non  posso  venire  con  Lei.  —  Chi  vuol  venire 
meco  ?  —  Nessuno.  —  II  diLei  amico  vuol  venire  con  noi  ?  —  Vuol  ve- 
nire con  Loro  (con  voi).  —  Con  chi  vuoi  andare  ?  —  Non  voglio  andare 
con  veruno.  —  Vuol  andare  col  mio  amico  ?  —  Non  voglio  andare  con 
lui,  ma  teco.  —  Vuoi  venire  meco  nel  magazzino  ?  —  Voglio  venire  teco, 
ma  non  nel  magazzino.  —  Ove  vuoi  andare  ?  —  Voglio  andare  coi 
nostri  buoni  amici  nel  giardino  del  capitano. 


66. 

Vuol  Ella  farmi  un  piacere  (rendermi  un  servizio)  ?  —  Si,  Signore, 
quale  ?  —  Vuole  Ella  dire  al  mio  servitore  di  fare  il  fuoco  ?  —  Voglio 
dirgli  di  farlo.  —  Vuol  Ella  dirgli  di  spazzare  i  magazzini  ?  —  Voglio 
dirgli  di  spazzarli.  —  Che  vuole  Ella  dire  al  di  Lei  padre  ?  —  Voglio 
dirgli  di  venderle  il  suo  cavallo.  —  Vuol  Ella  dire  al  di  Lei  figlio 
d'  andare  da  mio  padre  ?  —  Voglio  dirgli  d'  andarci.  —  Ha  Ella  qual- 
cosa da  dirmi  ?  —  Non  ho  niente  da  dirle.  —  Ha  Ella  qualcosa  da  dire 
a  mio  padre  ?  —  Ho  un  motto  da  dirgli.  —  Vogliono  vendere  i  loro 
tappeti  questi  uomini  ?  —  Non  vogliono  venderli.  —  Giovanni,  sei  tu 
la?  —  Si,  Signore,  ci  sono.—  Che  stai  per  fare?  —  Vado  dal  di  Lei 
cappellaio  per  dirgli  di  raccommodare  il  di  Lei  cappello.  —  Vuoi  an- 
dare dal  sartore  per  dirgli  di  raccommodare  i  miei  vestiti  ?  —  Voglio 
andarci.  —  Vuole  Ella  andare  al  mercato  ?  —  Voglio  andarci.  —  Che 


32  EXERCISES  67,  68. 

ha  da  vendere  il  di  Lei  mercante  ? — Ha  da  vendere  bei  guanti  di 
pelle,  pettini,  buon  panno  e  bei  panieri  di  legno. — Ha  egli  da  ven- 
dere degli  schioppi  di  ferro  ?— Egli  ne  ha  da  vendere. — Vuol  egli 
vendermi  i  suoi  cavalli  ? — Vuole  venderglieli. — Ha  Ella  qualcosa  da 
vendere  ? — Non  ho  nulla  da  vendere. 

67. 

E  tardi  ? — Non  e  tardi  ? — Che  ora  e  ? — E  mezzodi  e  un  quarto. — 
Ache  ora  vuol  uscire  il  capitano  ? — Vuole  uscire  alle  otto  meno 
un  quarto. — Che  vuol  Ella  fare  ? — Voglio  leggere. — Che  ha  Ella 
da  leggere  ? — Ho  da  leggere  un  buon  libro. — Vuole  Ella  prestar- 
melo  ? — Voglio  prestarglielo. — Quando  vuole  prestarmelo  ? — Voglio 
prestarglielo  domani. — Ha  Ella  voglia  d' uscire? — Non  ho  voglia 
d'  uscire. — Vuol  Ella  rknaner  qua  (star  qua),  mio  caro  amico  ? — 
Non  posso  star  qua. — Ove  ha  Ella  ^ad  andare  ? — Ho  da  andare  al 
banco. — Qjiando  vuol  Ella  andare  al  ballo  ? — Stassera. — A  che 
ora  ? — A  mezza  notte. — Va  Ella  dallo  Scozzese  la  sera,  o  il  mat- 
tino  ? — Vado  da  lui  (vi  vado)  la  sera  e  la  mattina. — Dove  va  Ella 
adesso? — Vado  al  teatro. — Dove  va  il  di  Leifiglio? — Non  va  in 
nessun  luogo  ;  egli  vuol  rimanere  in  casa  per  iscrivere  i  suoi  biglietti. 
— Ove  e  il  di  Lei  fratello  ? — E  nel  suo  magazzino. — Non  vuol 
egli  uscire  ? — No,  Signore,  non  vuole  uscire. — Che  vuol  egli  fare  ? 
— Vuole  scrivere  ai  suoi  araici. — Vuol  Ella  rimaner  qua,  o  la  ? — 
Voglio  rimaner  la. — Ove  vuol  rimanere  il  di  Lei  padre  ? — Vuol 
rimaner  la. — II  nostro  amico  ha  voglia  di  rimaner  nel  giardino  ? — 
Ha  voglia  di  rimanervi. 

68. 

A  che  ora  e  in  casa  1'  Olandese  ? — E  in  casa  tutte  le  sere  (ogni 
sera)  alle  nove  ed  un  quarto. — Quando  va  al  mercato  il  di  Lei 
cuoco  ? — Egli  ci  va  tutte  le  mattine  (ogni  mattina)  alle  cinque  e 
mezzo. — II  nostro  vieino  quando  va  dagl'  Irlandesi  ?• — Ci  va  ogni 
giorno  (tutti  i  giorni). — A  che  ora  ? — Alle  otto  del  mattino. — Che 
vuole  Ella  comprare  ? — Non  voglio  comprar  niente,  ma  mio  padre 
vuol  comprare  un  bue. — Vuol  egli  comprare  questo  bue,  o  quello  ? 
— Non  vuol  comprare  ne  questo  ne  quello. — Qual  vuole  comprare  ? 
— Vuol  comprare  quello  del  di  Lei  amico. — Ha  ancora  un  vestito 
da  vendere  il  mercante  ? — Ne  ha  ancora  uno,  ma  non  lo  vuol  vender. 
— Ha  ancora  un  coltello  da  vendere  quest'  uomo  ? — Non  ha  piu  un 
coltello  da  vendere  ;  ma  ha  ancora  da  vendere  alcuni  (parecchi) 
schioppi. — Quando  vuole  egli  venderli  ? — Li  vuol  vender  oggi. — 


EXEKCISKS   C9,    70.  33 

Ove  ? — Nel  suo  magazzino. — Vuol  Ella  vedere  il  mio  amico  ? — 
Voglio  vederlo  per  conoscerlo. — Vuol  Ella  conoscere  i  miei  fan- 
ciulli? — Voglio  conoscerli. —  Quanti  fanciulli  ha  Ella? — Non  ne  ho 
se  non  due  ;  ma  mio  fratello  ne  ha  piu  di  me :  ne  ha  sei. — Vuol 

bere  troppo  vino   quest'   uomo  ? — Vuol   berne    troppo Ha    Ella 

abbastanza  vino  da  bere? — Non  ne  ho  molto,  ma  abbastanza. — 
Vuol  comprare  troppi  pasticcini  il  di  Lei  fratello  ? — Vuol  comprarne 
molti,  ma  non  troppo. 

69. 

Pud  Ella  prestarmi  un  coltello  ? — Posso  prestargliene  uno. —  Puo 
prestarmi  un  libro  il  di  Lei  padre  ? — Puo  prestargliene  diversi. — Di 
che  ha  Ella  bisogno  ? — Ho  bisogno  d'  un  buono  schioppo. — Ha 
Ella  bisogno  di  questo  quadro  ? — Ne  ho  bisogno. — Ha  bisogno  di 
danaro  il  di  Lei  fratello  ?: — Non  ne  ha  bisogno. — Ha  egli  bisogno  di 
stivali ? — Non  ne  ha  bisogno. — Di  che  cosa  ha  bisogno? — Non  ha 
bisogno  di  niente. — Ha  Ella  bisogno  di  questi  bastoni  ? — Ne  ho 
bisogno. — Chi  ha  bisogno  di  zucchero  ? — Nessuno  ne  ha  bisogno. — 
Qualcheduno  ha  bisogno  di  pepe  ? — Nessuno  ne  ha  bisogno. — Di 
che  ho  bisogno  ? — Non  ha  bisogno  di  niente. — Ha  bisogno  il  di  Lei 
padre  di  questi  quadri,  o  di  quelli  ? — Non  ha  bisogno  di  questi,  ne 
di  quelli. — Ha  Ella  bisogno  di  me  ? — Ho  bisogno  di  Lei. —  Quando 
ha  Ella  bisogno  di  me? — Adesso. — Che  ha  Ella  da  dirmi  ? — Ho 
qualche  cosa  da  dirle. — Ha  bisogno  di  noi  il  di  Lei  figlio  ? — Ha 
bisogno  di  Loro  e  dei  Loro  fratelli.  —  Ha  Ella  bisogno  dei  miei  ser- 
vitori? — Ne  ho  bisogno. —  Qualcuno  ha  bisogno  di  mio  fratello? — 
Niuno  ha  bisogno  di  lui. — Suo  padre  ha  bisogno  di  qualche  cosa  ? — 
Non  ha  bisogno  di  nulla. — Di  che  ha  bisogno  1'  Inglese? — Ha 
bisogno  di  grano. — Non  ha  bisogno  di  gioielli  ? — Non  ne  ha  bi- 
sogno.— Di  che  ha  bisogno  il  marinaio  ? — Ha  bisogno  di  biscotto,latte, 
cacio  e  burro. — Vuol  Ella  darmi  qualche  cosa  ?— Voglio  darle  pane  /, 
e  vino.  4/**' 

70. 

Ama  Ella  il  di  Lei  fratello  ? — L'  amo. — L'  ama  il  di  Lei  fra- 
tello ? — Egli  non  mi  ama. — Mio  buon  fanciullo,  mi  ami  ? — Si, 
t' amo. — Ami  quell'  uomaccio  ? — Non  1' amo. — Chi  ama  Ella? — 
Amo  i  miei  fanciulli. — Chi  amiamo  noi  ? — Amiamo  i  nostri  amici. — 
Amiamo  qualcuno  ? — Non  amiamo  nessuno. — Ci  ama  qualcuno  ? — 
Gli  American!  ci  amano. — Le  e  d'  uopo  qualcosa  ? — Non  mi  e  d'  uopo 
niente. — Di  chi  ha  bisogno  il  di  Lei  padre  ? — Ha  bisogno  del  suo  ser- 

F 


34  EXERCISES  7J,  72. 

vitore. — Che  Le  e  d'  uopo  ? — Mi  e  <T  uopo  il  biglietto. — Le  e  d'  uopo 
questo  biglietto,  o  quello  ? — Mi  e  d'  uopo  questo. — Che  vuol  Ella 
fame  ? — Lo  voglio  aprir,  per  leggerlo. — Legge  i  nostri  biglietti  il  di 
Lei  figlio  ? — Egli  li  legge. — Quando  li  legge  ? — Eglili  legge  quando 
li  riceve. — Riceve  egli  tanti  biglietti  quanto  io? — Egli  ne  riceve  piu 
di  Lei. — Che  mi  da  Ella  ?  (Che  mi  date  ?)— Non  ti  do  nulla. — Da 
Ella  (date)  questo  libro  a  mio  fratello  ? — Glielo  do. — Gli  da  Ella 
un'  uccello  ? — Gliene  do  uno. — A  chi  presta  Ella  (prestate)  i  di  Lei 
(i  vostri)  libri  ? — Li  presto  ai  miei  amici. — Mi  presta  un'  abito  il 
suo  amico  ? — Egli  gliene  presta  uno. — A  chi  presta  Ella  i  di  Lei 
abiti  ? — Non  li  presto  a  nessuno. 

71. 

Assestiamo  qualcosa  ? — Non  assestiamo  niente. — Che  mette  in 
ordine  il  di  Lei  fratello  ? — Egli  mette  in  ordine  i  suoi  libri. — Vende 
Ella  il  di  Lei  bastimento  ? — Non  lo  vendo. — II  capitano  vende  il 
suo  ? — Egli  lo  vende. — Che  vende  1'  Americano  ? — Egli  vende  i 
suoi  buoi. — Finisce  il  suo  biglietto  1'  Inglese  ? — Egli  lo  finisce. — 
Quai  biglietti  finisce  Ella  ?  (finite  ?) — Finisco  quelli  (quei)  che 
scrivo  ai  miei  amici. — Vedi  qualcosa  ? — Non  vedo  niente. — Vede 
Ella  il  mio  gran  giardino  ? — Lo  vedo. — Vede  i  nostri  bastimenti  il  di 
Lei  padre  ? — Egli  non  li  vede  ;  ma  noi  li  vediamo.*— Quanti  sol- 
dati  vedono  Elleno  ? — Ne  vediamo  molti ;  ne  vediamo  piu  di  trenta. 
— Beve  Ella  qualche  cosa  ? — Bevo  del  vino. — Che  beve  il  marinaio  ? 
— Egli  beve  del  cidro. — Beviamo  vino  o  cidro  ?— Beviamo  vino  e 
cidro. — Che  bevono  gl'  Italiani  ? — Eglino  bevono  del  caffe. — Be- 
viamo del  vino  ? — Ne  beviamo. — Che  scrivi  ? — Scrivo  un  biglietto. 
— A  chi  ? — AI  mio  vicino. — Scrive  il  di  Lei  amico  ? — Egli  scrive. — 
A  chi  scrive  egli? — Scrive  al  suo  sarto. — Che  fa  Ella  ora? — Ora 
scrivo. — Che  fa  il  di  Lei  padre  nell'  istante  ? — Sta  per  leggere. — Che 
sta  per  leggere  ? — Sta  per  leggere  un  libro. — Che  mi  da  ora  ? — Ora 
non  Le  do  nulla. — Che  Le  da  ora  il  nostro  amico  ? — Egli  sta  per 
darmi  qualcosa  di  buono. — Conosce  Ella  il  mio  amico  ? — Lo  conosco. 

72. 

Scrivono  i  Loro  biglietti  la  sera  ? — Li  scriviamo  la  mattina. — Che 
dici? — Non  dico  niente. — Dice  qualcosa  il  di  Lei  fratello? — Egli 
dice  qualcosa. — Che  dice  egli? — Non  so. — Che  dice  Ella  al  mio 
servitore?— Gli  dico  di  spazzare  il  pavimento,  e  di  andar  a  cercare 
vino,  pane  e^cacio. — Diciamo  qualcosa? — Non  diciamo  niente. — 
Che  dice  il  di  Lei  amico  al  calzolaio  ? — Gli  dice  di  raccommodare  i 


KXERC1SES  73,  74.  35 

suoi  stivali. — Che  dice  Ella  ai  sarti? — Dico  loro  di  farmi  i  miei 
vestiti. — Esci? — Non  esco. — Chi  esce  ? — Mio  fratello  esce. — Dove 
va  egli  ? — Egli  va  al  giardino. — Da  chi  vanno  Elleno? — Andiamo 
dai  buoni  Inglesi. — Che  leggi  ? — Leggo  un  biglietto  del  mio  amico. 
— Che  legge  il  di  Lei  padre  ? — Egli  legge  un  libro. — Che  fanno  El- 
leno?— Leggiamo. — Leggono  i  di  Lei  fanciulli? — Essi  nonleggono; 
non  hanno  tempo  di  leggere. — Legge  Ella  i  libri  che  leggo  io  ? — Non 
leggo  quei  che  legge  Ella,  ma  quei  che  legge  il  di  Lei  padre. — 
Conosce  Ella  questi  ? — Non  lo  conosco. — II  di  Lei  amico  lo  co- 
nosce? — Egli  lo  conosce. — Che  sta  per  fare  il  di  Lei  amico? — Non 
ista  per  far  niente. 

73. 

Conoscono  i  miei  fanciulli  ? — Li  conosciamo. — Le  conoscono 
essi  ? — Essi  non  ci  conoscono. — Chi  conosce  Ella  ? — Non  conosco 
alcuno. — Qualcuno  La  conosce  ? — Qualcuno  mi  conosce. — Chi  La 
conosce  ? — II  buon  capitano  mi  conosce. — Che  mangi  ? — Mangio 
del  pane. — II  di  Lei  figlio  non  mangia  del  formaggio  ? — Non  ne 
mangia. — Tagliano  qualche  cosa  ? — Tagliamo  del  legno. — Che  ta- 
gliano  i  mercanti? — Tagliano  del  panno. — Mi  manda  Ella  qual- 
cosa  ? — Le  mando  un  buono  schioppo. — Le  manda  danaro  il  di 
Lei  padre  ? — Egli  me  ne  manda. — Gliene  manda  piii  di  me  ? — Egli 
me  ne  manda  piu  di  Lei. — Quanto  gliene  manda  ? — Egli  mi  manda 
piu  di  cinquanta  scudi. — Quando  riceve  Ella  i  di  Lei  biglietti  ? — Li 
ricevo  tutte  le  mattine  (ogni  mattina). — A  che  ora?— Alle  dieci  e 
mezzo. — Viene  il  di  Lei  figlio  ? — Egli  viene. — Da  chi  viene  egli  ? — 
Egli  viene  da  me. — Viene  Ella  da  me  ? — Non  vengo  da  Lei,  ma 
dai  di  Lei  fanciulli. — Ove  va  il  nostro  amico? — Egli  non  va  in 
nessun  luogo ;  rimane  in  casa. — Vanno  a  casa  ? — Non  andiarao  a 
casa,  ma  dai  nostri  amici. — Ove  sono  i  Loro  amici  ? — Essi  sono 
nel  loro  giardino. — Gli  Scozzesi  sono  nei  loro  giardini  ? — Eglino 
ci  sono. 

74. 

Che  compra  Ella? — Compro  dei  coltelli.— Compra  Ella  piu 
coltelli  che  bicchieri  ? — Compro  piu  di  questi  che  di  quelli. — Quanti 
cavalli  compra  il  Tedesco  ? — Egli  ne  compra  molti ;  ne  compra  piu 
di  venti. — Che  porta  il  di  Lei  servitore  ? — Egli  porta  un  gran  baule. 
— Ove  lo  porta? — Lo  porta  a  casa. — A  chi  parla  Ella? — Parlo  al- 
1'  Irlandese. — Gli  parla  tutti  i  giorni  (ogni  giorno)  ? — Gli  parlo  tutte 
le  mattine  e  tutte  le  sere. — Viene  egli  da  Lei  ? — Egli  non  viene  da 

F  2 


36  EXERCISES   75,   76. 

me,  ma  vado  io  da  lui. — Che  ha  da  fare  il  di  Lei  servitore  ? — Egli 
ha  da  spazzare  il  mio  pavimento  e  da  mettere  in  ordine  i  miei  libri. 
— Risponde  mio  padre  ai  di  Lei  biglietti  ? — Egli  ci  risponde. — Che 
rompe  il  di  Lei  figlio  ? — Egli  non  rompe  niente,  ma  i  suoi  fanciulli 
rompono  i  miei  bicchieri. — Stracciano  essi  qualcosa  ? — Non  istrac- 
ciano  milla. — Chi  brucia  il  mio  cappello  ? — Nessuno  lo  brucia. — 
Cerca  Ella  qualcuno  ? — Non  cerco  nessuno. — Che  cerca  mio  figlio  ? 
— Egli  cerca  il  suo  portafoglio. — Che  ammazza  il  di  Lei  cuoco? — 
Egli  ammazza  un  pollastro. 

75. 

Ammazza  Ella  un'  uccello  ? — Ne  ammazzo  uno. — Quanti  pol- 
lastri  ammazza  il  di  Lei  cuoco  ? — Egli  ne  ammazza  tre. — Da  chi 
conduce  Ella  mio  figlio? — Lo  conduce  dal  pittore. — Quando  e  in 
casa  il  pittore  ? — E  in  casa  tutte  le  sere  alle  sette. — Che  ora  e 
adesso  ? — Non  sono  ancora  le  sei. — Esce  Ella  la  sera  ? — Esco  la 
mattina  (il  mattino). — Ha  Ella  paura  d'  uscire  la  sera? — Non  ho 
paura,  ma  non  ho  tempo  d'  uscire  la  sera. — Lavora  Ella  tanto  quanto 
il  di  Lei  figlio  ? — Non  lavoro  tanto  quanto  lui. — Mangia  egli  quanto 
Ella  ? — Mangia  meno  di  me. — I  di  Lei  fanciulli  possono  scrivere 
tanti  biglietti  quanto  i  miei? — Essi  possono  scrivere  altrettanti. 
— II  Russo  puo  bere  tanto  vino  quanto  cidro  ? — Egli  puo  bere  piu 
di  questo  che  di  quello.  —  Quando  escono  i  nostri  vicini? — Eglino 
escono  tutte  le  mattine  alle  cinque  meno  un  quarto. — Qual  biglietto 
manda  Ella  al  di  Lei  padre  ? — Gli  mando  il  mio. — Non  manda 
Ella  il  mio  ? — Glielo  mando  anch'  esso. — A  chi  manda  Ella  i  di  Lei 
abiti  ? — Non  li  mando  a  nessuno,  mi  sono  mestieri  (d'uopo). — A 
chi  mandano  i  loro  stivali  i  di  Lei  figli  ? — Essi  non  li  mandano  a 
nessuno,  sono  loro  d'uopo. 

76. 

Va  Ella  allo  spettacolo  stassera  ? — Non  vado  allo  spettacolo. — 
Che  ha  Ella  da  fare  ? — Ho  da  studiare. — A  che  ora  esce  Ella  ? — Non 
esco  la  sera. — Esce  il  di  Lei  padre  ? — Egli  non  esce. — Che  fa  egli? — 
Egli  scrive. — Scrive  egli  un  libro  ? — Egli  ne  scrive  uno. — Quando 

10  scrive  ? — Lo  scrive  il  mattino  e  la  sera. — E  egli  in  casa  ora  ? — 
Egli  e  in  casa  (c*  e). — Non  esce  egli  ? — Egli  non  puo  uscire  ;  gli 
duole  il  piede. — Porta  i  nostri  stivali  il  calzolaio? — Egli  non  li 
porta. — Non  puo  egli  lavorare? — Egli  non  puo  lavorare  ;  gli  duole 

11  ginocchio. — A  qualcuno  duole  il  gomito? — Al  mio  sarto  duole  il 
gomito.— A  chi  duole  ilbraccio  ? — A  me  duole  il  braccio. — Mi  taglia 


KXERC1SES    77,  78.  37 

Ella  del  pane  ? — Non  posso  tagliargliene  (tagliarlene) ;  mi  dogliono 
le  dita. — Legge  Ella  il  di  Lei  libro  ? — Non  posso  leggerlo  ;  mi 
dogliono  gli  occhi. — A  chi  dolgono  gli  occhi  ? — Ai  Francesi  dolgono 
gli  occhi. — Leggono  essi  troppo? — Essi  non  leggono  abbastanza. 
— A  quanti  siamo  del  mese  oggi  ? — Siamo  al  tre. — Quanti  ne  ab- 
biamo  del  mese  doniani  ? — Domani  ne  abbiamo  quattro. — Cerca  Ella 
qualcuno  ? — Non  cerco  nessuno. — Che  cerca  il  pittore  ? — Egli  non 
cerca  niente. — Chi  cerca  Ella  ? — Cerco  il  di  Lei  figlio. — Ha  Ella 
qualcosa  da  dirgli  ? — Ho  qualcosa  da  dirgli. — Che  ha  Ella  da  dirgli  ? 
— Ho  da  dirgli  d'  andare  stassera  allo  spettacolo. 

77. 

Chi  mi  cerca? — II  di  Lei  padre  La  cerca. — Qualcuno  cerca  mio 
fratello? — Nessuno  lo  cerca. — Trovi  cio  che  tu  cerchi  ? — Trovo 
cio  che  cerco. — Trova  quanto  cerca  il  capitano  ? — Egli  trova  quanto 
cerca,  ma  i  suoi  fanciulli  non  trovano  quanto  cercano. — Che  cer- 
cano  eglino? — Cercano  i  loro  libri. — Ove  mi  conduci  ? — Ti  con- 
duco  al  teatro. — Non  mi  conduce  Ella  al  mercato  ? — Non  ce  La  con- 
duco. — Trovano  gli  Spagnuoli  gli  ombrelli  che  cercano  ? — Essi 
non  li  trovano. — Trova  il  suo  ditale  il  sarto  ? — Egli  non  lo  trova. — 
Trovano  il  panno  che  cercano  i  mercanti  ? — Eglino  lo  trovano. — 
Che  trovano  i  macellai  ? — Trovano  i  buoi  e  i  montoni  che  cercano. 
— Che  trova  il  di  Lei  cuoco  ? — Egli  trova  i  pollastri  che  cerca. — 
Che  fa  il  medico  ? — Egli  fa  cio  che  fa  Ella. — Che  fa  egli  al  suo 
scrittoio  ? — Egli  legge. — Che  legge  egli? — Egli  legge  il  libro  del  di 
Lei  padre. — Chi  cerca  1'  Inglese? — Egli  cerca  il  suo  amico,  per 
condurlo  al  giardino. — Che  fa  il  Tedesco  al  suo  scrittoio  ? — Egli 
impara  a  leggere. — Non  impara  egli  a  scrivere  ? — Egli  non  1*  im- 
para. — Impara  a  scrivere  il  di  Lei  figlio  ? — Egli  impara  a  scrivere  e 
a  leggere. 

78. 

Parla  1'  Olandese  invece  d"  ascoltare  ? — Egli  parla  invece  d'  as- 
coltare. — Esce  Ella  invece  di  rimanere  in  casa  ? — Rimango  in  casa 
invece  d'  uscire. — Giuoca  il  di  Lei  figlio  invece  di  studiare  ? — Egli 
studia  invece  di  giuocare. — Quando  studia  egli  ? — Egli  studia  tutti 
i  giorni  (ogni  giorno). — II  mattino  o  la  sera  ? — II  mattino  e  la  sera. 
—  Compra  Ella  un  ombrello  invece  di  comprare  un  libro? — Non 
compro  ne  T  uno  ne  1'  altro. — Rompe  i  suoi  bastoni  il  nostro  vicino 
invece  di  rompere  i  suoi  bicchieri  ? — Egli  non  rompe  gli  urii,  ne  gli 
altri. — Che  rompe  egli?— Egli  rompe  i  suoi  schioppi. — Leggono  i 


38  EXERCISES  79,  80. 

fanciulli  del  nostro  vicino? — Eglino  leggono  invece  di  scrivere.— 
Che  fa  il  nostro  cuoco? — Egli  fa  del  fuoco  invece  d'  andare  al  mer- 
cato. — Le  da  qualcosa  il  capitano  ? — Egli  mi  da  qualcosa. — Che  Le 
da  egli  ? — Egli  mi  da  molto  danaro. — Le  da  egli  danaro  invece  di 
darle  del  pane  ? — Egli  mi  da  danaro  e  pane. — Le  da  egli  piu  for- 
maggio  che  pane  ? — Egli  mi  da  meno  di  questo  che  di  quello. 

79. 

Da  Ella  al  mio  amico  meno  coltelli  che  guanti  ? — Gli  do  piu  di 
questt  che  di  quelli. — Che  Le  da  egli? — Egli  mi  da  molti  libri  in- 
vece di  darmi  danaro. — Fa  il  di  Lei  letto  il  suo  servitore  ? — Egli 
non  lo  fa. — Che  fa  egli  invece  di  fare  il  di  Lei  letto  ? — Egli  spazza 
lo  scrittoio  invece  di  fare  il  mio  letto. — Beve  egli  invece  di  lavo- 
rare  ? — Egli  lavora  invece  di  bere. — Escono  i  medici? — Eglino 
rimangono  in  casa  in  luogo  d'  uscire. — Fa  del  caffe  il  di  Lei 
servitore  ? — Egli  la  del  te  in  luogo  di  far  del  caffe. — Qualcuno  Le 
presta  uno  schioppo  ?  —  Nessuno  me  ne  presta  uno.  —  Che  mi 
presta  il  di  Lei  amico  ? — Egli  Le  presta  molti  libri  e  molti  gioielli. — 
Legge  Ella  il  libro  che  leggo  io  ? — Non  leggo  quello  che  legge  Lei, 
ma  quello  che  legge  il  gran  capitano. — Ha  Ella  vergogna  di  leggere 
i  libri  che  leggo  io  ? — Non  ho  vergogna,  ma  non  ho  voglia  di  leggerli. 

yk  ./.'.•         - 1  •  -    8°- 

Va  Ella  a  cercare  qualcosa  ? — Vado  a  cercare  qualche  cosa. — Che 
va  Ella  a  cercare  ? — Vado  a  cercare  del  cidro. — Manda  a  cercare 
qualche  cosa  il  di  Lei  padre  ? — Egli  manda  a  cercare  del  vino. — 
Va  a  cercare  del  pane  il  di  Lei  servitore  ? — Egli  ne  va  a  cercare 
(Egli  va  a  cercarne). — Chi  manda  a  cercare  il  di  Lei  vicino? — Egli 
manda  a  cercare  il  medico. — Si  leva  1'  ahito  per  fare  il  fuoco  il  di  Lei 
servitore  ? — Se  lo  leva  per  fare  il  fuoco. — Si  leva  Ella  i  guanti  per 
darmi  danaro  ? — Me  li  levo  per  darle  danaro. — Impara  Ella  il  fran- 
cese?— L'  imparo. — Chi  impara  1'  inglese  ? — L'  impara  il  Francese. 
— II  di  Lei  fratello  impara  il  tedesco  ? — Egli  1'  impara. — Impariamo 
1'  italiano? — Elleno  1'  imparano. — Che  imparano  gl'  Inglesi? — 
Eglino  imparano  il  francese  ed  il  tedesco. — Parla  Ella  lo  spagnuolo  ? 
— No,  Signore,  parlo  1'  italiano. — Chi  parla  polonese  ? — Mio  fratello 
parla  polonese. — I  nostri  vicini  parlano  russo  ? — Essi  non  parlano 
russo,  ma  arabo. — Parla  Ella  arabo? — No,  parlo  greco  e  latino. — 
dual  coltello  ha  Ella  ? — Ho  un  coltello  inglese. — Qual  danaro  ha 
la  ?  E  danaro  italiano  o  spagnuolo  ? — E  danaro  russo. — Ha  Ella 
un  cappello  italiano  ? — No,  Signore,  ho  un  cappello  spagnuolo. — E 


EXERCISES  81,  82.  39 

Ella   Inglese? — No,  sono   Francese. — E    Ella  Greco? — No,  sono 
Spagnuolo. 

81. 

Sono  Tedeschi  cotesti  uomini  ? — No,  sono  Russi. — Parlano  polo- 
nese  i  Russi  ? — Non  parlaiio  polonese,  ma  latino,  greco,  e  arabo. — 
E  mercante  il  di  Lei  fratello? — No,  egli  e  falegname. — Sono 
mercanti  questi  uomini. — No,  sono  legnaiuoli. — E  Ella  cuoco  ? 
— No,  sono  fornaio. — Siamo  sarti  ? — No,  siamo  calzolai. — Sei 
pazzo  ? — Non  sono  pazzo. — Che  £  quell'  uomo  ? — Egli  e  medico. — 
Mi  augura  Ella  qualche  cosa? — Le  do  il  buon  giorno. — Che  mi 
augura  il  gk>vinetto  ? — Egli  Le  da  la  buona  sera. — Vengoiio  da  me 
i  di  Lei  fanciulli  per  danni  la  buona  sera? — Essi  vengono  da  Lei 
per  darle  il  buon  giorno. — Ha  gli  occhi  neri  il  Tedesco  ? — No,  egli 
'ha  gli  occhi  azzurri. — Ha  i  piedi  grandi  costui  ? — Egli  ha  i  piedi 
piccoli  e  il  naso  grande. — Ha  Ella  tempo  di  leggere  il  mio  libro  ? — 
Non  ho  tempo  di  leggerlo,  ma  molto  coraggio  per  istudiare  1'  Italiano. 
— Che  fai  invece  di  giuocare  ? — Studio  invece  di  giuocare. — Impari 
invece  di  scrivere  ? — Scrivo  invece  di  imparare. — Che  fa  il  figlio  del 
nostro  amico  ? — Egli  va  al  giardino  invece  di  fare  i  suoi  temi. — 
Leggono  i  fanciulli  dei  nostri  vicini  ? — Eglino  scrivono  invece  di 
leggere. — Che  fa  il  nostro  cuoco  ? — Egli  fa  del  fuoco  invece 
d'  andare  al  mercato. — Vende  il  suo  bue  il  di  Lei  padre? — Egli 
vende  il  suo  cavallo  invece  di  vendere  il  suo  bue. 

82. 

Studia  1'  inglese  il  figlio  del  pittore  ? — Egli  studia  il  greco  invece 
di  studiare  1'  inglese. — Ammazza  dei  buoi  il  macellaio  ? — Egli  am- 
mazza  dei  montoni  invece  d'  ammazzare  dei  buoi. — Mi  ascolta  Ella  ? 
— L'  ascolto. — M'  ascolta  il  di  Lei  fratello  ? — Egli  parla  invece 
d'  ascoltarla. — Ascolta  Ella  cio  che  Le  dico  ? — Ascolto  cio  che  mi 
dice. — Ascolti  quanto  ti  dice  tuo  fratello? — L'  ascolto. — I  fanciulli 
del  medico  ascoltano  cio  che  diciamo  loro  ? — Essi  non  1'  ascoltano. — 
Va  Ella  al  teatro  ? — Vado  al  magazzino  invece  d'  andare  al  teatro. — 
Vuol  Ella  leggere  il  mio  libro  ? — Voglio  leggerlo,  ma  non  ora ;  mi 
dolgono  gli  occhi. — Corregge  i  miei  temi  il  di  Lei  padre  o  quelli  di 
mio  fratello  ? — Egli  non  corregge  i  di  Lei,  ne  quelli  del  di  Lei  fra- 
tello.— Quali  temi  corregge  egli  ? — Egli  corregge  i  miei. — Si  leva 
Ella  il  cappello  per  parlare  a  mio  padre  ? — Non  me  lo  levo  per  par- 
largli. — Si  leva  Ella  gli  stivali  ? — Non  me  li  levo. — Chi  si  leva  il 
cappello  ? — II  mio  amico  se  lo  leva. — Si  leva  egli  i  guanti  ? — Egli 


40  EXERCISES  83,  84. 

non  se  li  leva. — Che  si  levano  quest!  ragazzi  ? — Eglino  si  le- 
vano  gli  stivali  e  i  vestiti. —  Chi  porta  via  i  bicchieri  ? — 11  di  Lei 
servitore  li  porta  via. — Che  portano  via  i  di  Lei  fanciulli? — Essi 
portano  via  i  libri  e  i  miei  biglietti. — Che  leva  Ella? — Non  levo 
niente. — Portiamo  via  qualche  cosa  ? — Portiamo  via  il  temperino  di 
nostro  padre  e  i  bauli  dei  nostri  fratelli. — Mi  da  Ella  panno  inglese, 
o  tedesco  ? — Non  Le  do  panno  inglese  ne  tedesco  ;  Le  do  panno 
francese. — Legge  Ella  lo  Spagnuolo  ? — Non  leggo  lo  Spagnuolo,  ma 
il  tedesco. — Qual  libro  legge  il  di  Lei  fratello  ? — Egli  legge  un  libro 
francese. — Alia  mattina  prende  Ella  il  te  o  il  caffe  ? — Prendo  il  te. 
— Prende  Ella  te  ogni  mattina  ? — Ne  prendo  ogni  mattina. — Che 
prende  Ella  ? — Prendo  del  caffe. — Che  prende  il  di  Lei  fratello  ? — 
Egli  prende  del  te. — Lo  prende  egli  ogni  mattina  ? — Egli  lo  prende 
tutte  le  mattine. — Prendono  del  te  i  di  Lei  fanciulli  ? — Eglino  pren- 
dono  del  caffe  invece  di  prendere  del  te. — Che  prendiamo  noi  1- — 
Prendiamo  del  te  o  del  caffe. 

83. 

Di  chehabisogno  il  diLei  padre  ?  (Che  e  d'uopo  al  di  Lei  padre?) — 
Gli  e  d'uopo  tabacco. — VuolElla  andarne  a  cercare? — Voglio  andarne 
a  cercare. — Qual  tabacco  gli  e  d'uopo? — Gli  e  d'uopo  tabacco  da  naso. 
— Le  e  mestieri  tabacco  da  fumare  ? — Non  me  n'  e  d'uopo  (mestieri)  ; 
non  furno. — Mi  mostra  Ella  qualche  cosa  ? — Le  mostro  dei  nastri 
d'  oro. — II  di  Lei  padre  mostra  il  suo  schioppo  a  mio  fratello  ? — Ei 
glielo  mostra. — Gli  mostra  egli  i  suoi  begli  uccelli? — Ei  glieli  mo- 
stra.— Fuma  il  Francese  ? — Egli  non  fuma. — Va  Ella  alia  festa  da 
ballo? — Vado  al  teatro  invece  d'  andare  alia  festa  da  ballo. — Va 
al  giardino  il  giardiniere  ? — Egli  va  al  mercato  invece  d'  andare  al 
giardino. — Manda  Ella  dal  sarto  il  di  Lei  cameriere  ? — Lo  mando 
dal  calzolaio  invece  di  mahdarlo  dal  sarto. — II  di  Lei  fratello  pensa 
andare  stassera  alia  festa  da  ballo  ? — Egli  non  pensa  andare  alia 
festa  da  ballo,  ma  al  concerto. — Quando  intende  Ella  andare  al  con- 
certo ? — Intendo  andarvi  stassera.  — A  che  ora  ? — Alle  dieci  ed  un 
quarto. — Va  Ella  a  cercare  mio  figlio  ? — Vado  a  cercarlo. — Ove  e 
egli  ? — Egli  e  allo  scrittoio. — Trova  Ella  1'  uomo  che  cerca  ? — Lo 
trovo. — Trovano  gli  amici  che  cercano  i  di  Lei  figli? — Essi  non  li 
trovano. 

84. 

Intendono  andare  al  teatro  i  di  Lei  amici  ? — Eglino  intendono 
andarvi. — Quando  intendono  andarvi  ? — Essi  intendono  andarvi  ? 


EXERCISES    85,  86.  41 

domani. — A  die  ora  ? — Alle  sette  e  mezzo. — Che  vuol  venderle  il 
mercante? — Egli  vuol  vendermi  dei  portafogli. — Pensa  Ella  ccm- 
prarne? — Non  voglio  comprarne. — Sai  qualche  cosa? — Non  so 
niente. — Che  sa  il  di  Lei  fratellino  ? — Egli  sa  leggere  e  scrivere. — 
Sa  egli  il  francese  ? — Egli  non  lo  sa. — Sa  Ella  il  tedesco  ? — Lo  so. 
— Sanno  il  greco  i  di  Lei  fratelli  ? — Essi  non  lo  sanno,  ma  pensano 
studiarlo. — Sa  Ella  1'  inglese  ? — Non  lo  so,  ma  intendo  impararlo. — 
I  miei  fanciulli  sanno  leggere  1'  italiano  ? — Essi  sanno  leggerlo,  ma 
non  sanno  parlarlo. — Sa  Ella  nuotare  ? — Non  so  nuotare,  ma  giuo- 
care. — Sa  far  degli  abiti  11  di  Lei  figlio  ? — Egli  non  ne  sa  fare  ;  non  e 
sarto. — E  egli  mercante  ? — Non  1'  e. — Ch'  e  egli  ? — Egli  e  medico. 
— Intende  Ella  studiare  1'  arabo  ? — Intendo  studiare  1'  arabo  e  il 
siriaco.' — Sa  il  russo  il  Francese  ? — Egli  non  lo  sa,  ma  pensa  impa- 
rarlo.— Ove  va  Ella? — Vado  in  giardino  per  parlare  al  mio  giardi- 
niere. — L'  ascolta  egli  ? — M'  ascolta. 

85. 

Vuole  Ella  bere  del  cidro  ? — Voglio  bere  del  vino  ;  ne  ha  Ella? — 
Non  ne  ho,  ma  voglio  mandarne  a  cercare. — Quando  vuole  Ella 
mandarne  a  cercare  ? — Adesso. — Sa  Ella  far  del  te  ? — So  fame. — 
Ove  va  il  di  Lei  padre  ? — Egli  non  va  in  nessun  luogo ;  rimane  in 
casa. — Sa  Ella  scrivere  vin  biglietto  ? — Lo  so  scrivere. — Puo  Ella 
scrivere  dei  temi  ? — Posso  scriverne.- — Conduci  qualcuno  ? — Non 
conduco  veruno. — Chi  conduce  Ella  ? — Conduco  mio  figlio. — Ove 
lo  conduce  Ella  ? — Lo  conduco  dai  miei  amici  per  dare  loro  il  buon 
giorno. — II  di  Lei  servitore  conduce  il  di  Lei  fanciullo  ? — Egli  lo 
conduce. — Ove  lo  conduce  egli? — Egli  lo  conduce  al  giardino. — 
Conduciamo  qualcheduno? — Conduciamo  i  nostri  fanciulli. — Ove 
conducono  i  loro  figli  i  nostri  amici  ? — Essi  li  conducono  a  casa. 

86. 

Spegne  Ella  il  fuoco  ? — Non  lo  speiigo. — Accende  il  fuoco  il  di 
Lei  servitore  ? — Egli  1'  accende. — Dove  1'  accende  ? — Egli  1'  accende 
nel  di  Lei  magazzino. — Va  Ella  spesso  dallo  Spagnuolo? — Ci  vado 
spesso. — Ci  va  Ella  piu  spesso  di  me  ? — Ci  vado  piu  spesso  di  Lei. — 
Vengono  spesso  da  Lei  gli  Spagnuoli  ? — Eglinoci  vengono  spesso. — 
I  di  Lei  fanciulli  vanno  piu  spesso  di  noi  alia  festa  da  ballo  ? — Essi 
ci  vanno  piu  spesso  di  Loro. — Usciamo  cosi  spesso  come  i  nostri  vi- 
cmj? — Usciamo  piu  sovente  di  loro. — Va  al  mercato  il  di  Lei  ser- 
vitore tante  volte  quanto  il  mio  cuoco  ? — Ci  va  cosi  spesso  quanto 
lui.— Vede  Ella  mio  padre  cosi  spesso  quanto  io  ? — Non  lo  vedo 

G 


42  EXERCISES  87,  88. 

cosi  spesso  quanto  Lei. — Quando  lo  vede   Ella  ? — Lo  vedo  ogni 
raattina  alle  cinque  meno  un  quarto. 

87. 

Leggo  bene  ? — Ella  legge  bene. — Parlo  bene  ? — Ella  non  parfa 
bene. — Mio  fratello  parla  bene  il  francese  ? — Egli  lo  parla  bene. — 
Parla  egli  bene  tedesco  ? — Egli  lo  parla  male. — Parliamo  bene  ? — 
Elleno  parlano  male. — Bevo  troppo  ? — Ella  non  beve  abbastanza. — 
Posso  far  dei  cappelli  ? — Ella  non  puo  fame  ;  non  e  cappellaio. — 
Posso  scrivere  un  biglietto? — Ella  lo  puo  scrivere. — Faccio  bene 
il  mio  tema? — Ella  lo  fa  bene. — Cosa  faccio  ? — Ella  fa  dei  temi. — 
Che  fa  mio  fratello? — Egli  non  fa  niente. — Che  dico  ? — Ella  non 
dice  nulla. — Comincio  a  parlare  ? — Ella  comincia  a  parlare. — Inco- 
mincio  a  parlar  bene  ? — Ella  non  incomincia  a  parlar  bene,  ma  a 
legger  bene. — Ove  vado  ? — Ella  va  dal  di  Lei  amico. — E  egli  in 
casa  ? — Che  so  io  ? — Posso  parlare  spesso  quanto  il  figlio  del  nostro 
vicino  ? — Egli  puo  parlare  piu  spesse  volte  di  Lei. — Posso  lavorare 
quanto  lui  ? — Ella  non  puo  lavorare  quanto  lui. — Leggo  sovente 
quanto  Lei  ? — Ella  non  legge  cosi  spesso  quanto  io,  ma  parla  piu 
spesso  di  me. — Parlo  cosi  bene  come  Lei  ? — Ella  non  parla  cosi  bene 
come  io. — Vengo  da  Lei,  o  viene  Ella  da  me  ? — Ella  viene  da  me 
ed  io  vengo  da  Lei. — Quando  viene  Ella  da  me  ? — Tutte  le  mattine 
alle  sei  e  mezzo. 

88. 

Conosce  Ella  il  Russo  che  conosco  io  ? — Non  conosco  quello  che 
conosce  Ella,  ma  ne  conosco  un  altro. — Beve  Ella  tanto  cidro  quanto 
vino  ? — Bevo  meno  di  questo  che  di  quello. — II  Polacco  beve 
quanto  il  Russo  ? — Egli  beve  altrettanto. — Bevono  i  Tedeschi 
quanto  i  Polacchi  ? — Questi  bevono  piu  di  quelli. — Ricevi  qualcosa  ? 
— Ricevo  qualche  cosa.' — Che  cosa  recevi  ?• — Ricevo  del  danaro. — II 
di  Lei  amico  riceve  dei  libri  ? — Egli  ne  riceve. — Che  riceviamo  ? — 
Riceviamo  del  cidro. — Ricevono  del  tabacco  i  Polacchi  ? — Eglino  ne 
ricevono. — Da  chi  ricevono  danaro  gli  Spagnuoli  ? — Eglino  ne  rice- 
vono  dagl'  Inglesi  e  dai  Francesi. — Riceve  Ella  tanti  amici  quanti 
nemici  ? — Ricevo  meno  di  questi  che  di  quelli. — Da  chi  ricevono 
libri  i  di  Lei  fanciulli  ? — Essi  ne  ricevono  da  me  e  dai  loro  amici. — 
Ricevo  tanto  cacio  quanto  pane  ? — Ella  riceve  piu  di  questo  che  di 
quello. — I  nostri  servitori  ricevono  tanti  giubbetti  quanto  abiti  ? — 
Essi  ricevono  meno  di  questi  che  di  quelli. — Riceve  Ella  ancora  uno 
schioppo  ? — Ne  ricevo  ancora  uno. — Quanti  libri  riceve  ancora  il 
nostro  vicino? — Egli  ne  riceve  ancora  tre. 


EXERCISES  89,  90,  91.  43 

89. 

Quando  pensa  partire  lo  straniero  ? — Egli  pensa  partire  (quest') 
oggi. — A  che  ora  ? — All'  una  e  mezzo. — Pensa  Ella  partire  stas- 
sera  ? — Penso  partir  domani. — Parte  oggi  il  Francese  ? — Egli  parte 
adesso. —  Ove  va  egli? — Egli  va  dai  suoi  amici. — Va  egli  da- 
gF  Inglesi  ? — Egli  ci  va. — Parti  domani  ? — Parto  stassera. — Quando 
pensa  Ella  scrivere  ai  di  Lei  amici  ? — Penso  scriver  loro  oggi. — Le 
rispondono  i  di  Lei  amici? — Mi  rispondono. — Risponde  il  di  Lei 
padre  al  di  Lei  biglietto  ? — Egli  ci  risponde. — Risponde  Ella  ai 
biglietti  dei  miei  fratelli  ? — Ci  rispondo. — tl  di  Lei  fratello  inco- 
mincia  ad  imparare  P  italiano  ? — Egli  incomincia  ad  impararlo. — 
Puo  Ella  parlare  francese  ? — Posso  parlarlo  un  poco. — Cominciano 
a  parlar  tedesco  i  nostri  amici  ? — Cominciano  a  parlarlo. — Possono 
scriverlo  ? — Lo  possono  scrivere. — Comincia  a  vendere  il  mercante  ? 
— Egli  comincia. — Parla  Ella  prima  d'  ascoltare  ? — Ascolto  prima  di 
parlare. — II  di  Lei  fratello  P  ascolta  innanzi  che  parlare  ? — Egli 
parla  prima  d'  ascoltarmi. — I  di  Lei  fanciulli  leggono  prima  di 
scrivere  ? — Essi  scrivono  avanti  di  leggere. 

90. 

Tl  di  Lei  servitore  spazza  il  magazzino  prima  d'  andare  al  mer- 
cato  ? — Egli  va  al  mercato  prima  di  spazzare  il  magazzino. — Bevi 
avanti  d'  uscire. — Esco  avanti  di  here. — Pensa  Ella  uscire  innanzi 
che  far  colazione  ? — Penso  far  colazione  innanzi  che  uscire. — II  di 
Lei  figlio  si  leva  gli  stivali  prima  di  levarsi  P  abito  ? — Egli  non  si 
leva  gli  stivali  ne  P  abito. — Mi  levo  i  guanti  prima  di  levarmi  il 
cappello  ? — Ella  si  leva  il  cappello  prima  di  levarsi  i  guanti. — Posso 
levarmi  gli  stivali  prima  di  levarmi  i  guanti  ? — Ella  non  pud  levarsi 
gli  stivali  prima  di  levarsi  i  guanti. — A  che  ora  fa  Ella  colazione  ? — 
Faccio  colazione  alle  otto  e  mezzo. —  A  che  ora  fa  colazione  P  Ame- 
ricano ? — Egli  fa  colazione  ogni  giorno  alle  nove. — A  che  ora  fanno 
colazione  i  di  Lei  fanciulli  ? — Fanno  colazione  alle  sette. — Va  Ella 
da  mio  padre  innanzi  che  far  colazione  ? — Vado  da  lui  innanzi  che 
far  colazione. 

91. 

Di  chi  e  questo  libro  ? — E  mio. — Di  chi  e  questo  cappello  ? — 
E  il  cappello  di  mio  padre. — E  Ella  piu  grande  di  me  ? — Sono  piii 
grande  di  Lei. — E  cosi  grande  come  Ella  il  di  Lei  fratello  ? — Egli  e 
cosi  grande  come  io. — II  tuo  cappello  e  cattivo  come  quello  di  mio 

G  2 


44  EXERCISES  92,  93. 

padre  ? — £  migliore,  ma  non  cosi  nero  come  il  sup. — 1  vestiti  de- 
gl'  Italian!  sono  cosi  belli  come  quei  degl'  Irlandesi  ? — Sono  piu  belli, 
ma  non  cosi  buoni. — Chi  ha  i  piu  bei  guanti  ? — Li  hanno  i  Fran- 
cesi. — Chi  ha  i  piu  bei  cavalli  ? — I  miei  sono  belli,  i  di  Lei  sono  piu 
belli  dei  miei ;  ma  quei  dei  nostri  amici  sono  i  piu  belli  di  tutti. — E 
buono  il  di  Lei  cavallo  ? — E  buono,  ma  il  di  Lei  e  migliore  e  quello 
dell'  Inglese  e  il  migliore  di  tutti  i  cavalli  che  conosciamo. — Ha  Ella 
dei  graziosi  stivali  ? — Ne  ho  dei  graziosissimi,  ma  mio  fratello  ne  ha 
dei  piu  graziosi. — Da  chi  li  riceve  egli? — Egli  li  riceve  dal  suo 
ottimo  amico. 

92. 

II  di  Lei  vino  e  buono  come  il  mio  ? — E  migliore. — II  di  Lei 
mercante  vende  buoni  coltelli  ? — Egli  vende  i  migliori  coltelli  che  io 
conosca  (subjunctive^. — Leggiamo  piu  libri  che  i  Frances!? — Ne 
leggiamo  piu  di  loro  ;  ma  gl*  Inglesi  ne  leggono  piu  di  noi,  e  i 
Tedeschi  ne  leggono  i  piu. — Hai  un  giardino  piu  bello  di  quello  del 
nostro  medico  ? — Ne  ho  unopiu  bello  del  suo. — L*  Americano  ha  egli 
un  bastone  piu  bello  del  tuo  ? — Egli  ne  ha  uno  piu  bello. — Abbiamo 
cosi  bei  fanciulli  come  i  nostri  vicini  ? — Ne  abbiamo  dei  piu  belli. — 
E  vago  come  il  mio  il  di  Lei  abito  ? — Non  e  cosi  vago,  ma  migliore 
del  di  Lei. — Parte  Ella  oggi  ? — Non  parto  oggi. — Quando  parte  il 
di  Lei  padre  ? — Egli  parte  stassera  alle  nove  meno  un  quarto. — 
Quale  di  questi  due  fanciulli  e  il  piu  savio  ? — Quello  che  studia  e 
piu  savio  di  quello  che  giuoca. — II  di  Lei  servitore  spazza  cosi  bene 
come  il  mio  ? — Egli  spazza  meglio  del  di  Lei. — Legge  1'  Inglese 
tanti  cattivi  libri  quanto  buoni  ? — Egli  ne  legge  piu  dei  buoni  che 
dei  cattivi. 

93. 

I  mercanti  vendono  piu  zucchero  che  caffe  ? — Vendono  piu  di 
questo  che  di  quello. — II  di  Lei  calzolaio  fa  tanti  stivali  quanti  ne 
fa  il  mio  ?— Egli  ne  fa  piu  del  di  Lei. — Sa  Ella  nuotare  cosi  bene 
come  mio  figlio  ? — So  nuotare  meglio  di  lui,  ma  egli  sa  parlare  fran- 
cese  meglio  di  me. — Legge  egli  cosi  bene  come  Ella  ? — Egli  legge 
meglio  di  me. — Va  al  mercato  il  figlio  del  di  Lei  vicino  ? — No,  Si- 
gnore,  egli  rimane  in  casa  ;  gli  dolgono  i  piedi. — Impara  Ella 
cosi  bene  come  il  figlio  del  nostro  giardiniere  ? — Imparo  meglio  di 
lui,  ma  egli  studia  meglio  di  me.— Chi  ha  il  piu  bello  schioppo  ? — II 
di  Lei  e  bellissimo,  ma  quello  del  capitano  e  ancora  piu  bello,  e  il 
nostro  e  il  piu  bello  di  tutti.— Ha  qualcuno  piu  bei  fanciulli  di 


EXERCISES  94,  95.  45 

Lei? — Ncssuno  ne  ha  del  piu  belli. — II  di  Lei  figlio  legge  cosi 
spesso  come  io? — Egli  legge  piu  spesso  di  Lei. — Mio  fratello 
parla  francese  cosi  spesso  come  Ella  ? — Egli  lo  parla  e  lo  legge  cosi 
spesso  come  io. — Scrivo  quanto  Ella  ? — Ella  scrive  piu  di  me. — I 
fanciulli  dei  nostri  vicini  leggono  il  tedesco  cosi  spesso  come  noi  ? — 
Non  lo  leggiamo  cosi  spesso  come  loro. — Scriviamo  cosi  spesso 
come  loro  ? — Essi  scrivono  piu  spesso  di  noi. — A  chi  scrivono  essi  ? — 
Scrivono  ai  loro  amici. — Leggono  libri  Inglesi  ? — Leggiamo  libri 
francesi,  invece  di  leggere  libri  Inglesi. 

94. 

Si  mette  Ella  un  altro  abito  per  andare  allo  spettacolo  ? — Me  ne 
metto  un  altro. — Si  mette  i  guanti  prima  di  mettersi  gli  stivali  ? — 
Mi  metto  gli  stivali  prima  di  mettermi  i  guanti. — II  di  Lei  fratello 
si  pette  il  cappello  invece  di  mettersi  1'  abito  ? — Egli  si  mette 
1'  abito  prima  di  mettersi  il  cappello. — I  nostri  fanciulli  mettono  i 
loro  stivali  per  andare  dai  nostri  amici  ? — Li  mettono  per  andarci. — 
Che  si  mettono  i  nostri  figli  ? — Mettono  i  loro  vestiti  e  i  loro  guanti. 
— Parla  Ella  gia  francese  ? — Non  lo  parlo  ancora,  ma  comincio  ad 
impararlo. — II  di  Lei  padre  esce  di  gia  ? — Egli  non  esce  ancora. — A 
che  ora  esce  egli  ? — Esce  alle  dieci. — Fa  egli  colazione  avanti  d'  usci- 
re  ? — Fa  colazione  e  scrive  i  suoi  biglietti  prima  d'  uscire. — Esce 
egli  piu  presto  di  Lei  ? — Esco  io  piu  presto  di  lui. — Va  Ella  allo 
spettacolo  cosi  spesso  come  io  ? — Ci  vado  cosi  spesso  come  Ella. — 
Comincia  Ella  a  conoscere  costui  ? — Comincio  a  conoscerlo. — Fanno 
colazione  per  tempo  ? — Non  facciamo  colazione  tardi. — L'  Inglese  va 
al  concerto  piu  presto  di  Lei  ? — Egli  ci  va  piu  tardi  di  me. — A  che 
ora  ci  va  ? — Egli  ci  va  alle  undici  e  mezzo. 

95. 

Non  va  Ella  troppo  presto  al  concerto  ? — Ci  vado  troppo  tardi. — 
Scrivo  forse  troppo  ? — Ella  non  iscrive  troppo,  ma  parla  troppo. — 
Parlo  forse  piu  di  Lei  ? — Ella  parla  piu  di  me  e  di  mio  fratello. — E 
troppo  grande  il  mio  cappello  ? — Non  e  troppo  grande  ne  troppo  pic- 
colo.— Parla  Ella  francese  piu  spesso  che  inglese  ? — Parlo  inglese 
piu  spesso  che  francese. — Comprano  molto  grano  i  di  Lei  amici  ? — 
Non  ne  comprano  molto. — Ha  Ella  abbastanza  pane  ? — Non  ne  ho 
molto,  ma  abbastanza. — E  tardi? — Non  e  tardi. — Che  ora  e? — E  il 
tocco  (e  un'  ora). — E  troppo  tardi  per  andare  dal  di  Lei  padre  ? — E 
troppo  tardi  per  andarci. — Mi  conduce  Ella  da  lui  ? — Ce  la  conduco. 
— Ove  eegli? — Egli  e  al  suo  banco. — Lo  Spagnuolo  compra  un 


46  EXERCISES  96,  97. 

cavallo  ? — Egli  non  lo  puo  comprare. — E  forse  povero  ? — Egli 
non  e  povero  ;  e  piu  ricco  di  Lei. — II  di  Lei  fratello  e  dotto  come 
Lei  ? — E  piu  dotto  di  me,  ma  Ella  e  piu  dotto  di  lui  e  di  me. 

96. 

Conosce  Ella  colui  ? — Lo  conosco. — E  egli  dotto  ? — E  il  piu  dotto 
di  tutti  gli  uomini  che  io  conosca  (subjunctive}. — II  di  Lei  cavallo  e 
peggiore  del  mio  ? — Non  e  cosi  cattivo  come  il  di  Lei. — II  mio  e 
peggiore  di  quello  dello  Spagnuolo  ? — E  peggiore  ;  e  il  piu  cattivo 
cavallo  ch'  io  conosca  (subj.y — Da  Ella  a  questi  uomini  meno  pane 
che  cacio  ? — Do  loro  meno  di  questo  che  di  quello. — Riceve  Ella 
tanto  danaro  quanto  i  di  Lei  vicini  ? — Ne  ricevo  molto  piu  di  loro. — 
Chi  receve  il  piu  di  danaro  ? — I  Francesi  ne  ricevono  il  piu. — II  di  Lei 
figlio  sa  gia  scrivere  un  biglietto  ? — Egli  non  lo  sa  per  anco  scri- 
vere,  ma  comincia  a  leggere  un  poco. — Leggono  Elleno  quanto  i 
Russi  ? — Leggiamo  piu  di  loro,  ma  i  Francesi  leggono  piu  di  tutti. — 
Gli  Americani  scrivono  piu  di  noi  ? — Scrivono  meno  di  noi,  ma 
gl'  Italiani  scrivono  meno  di  tutti. — Sono  essi  cosi  ricchi  come  gli 
Americani  ?-— Sono  meno  ricchi  di  loro. — I  di  Lei  uccelli  sono  cosi 
belli  come  quelli  degl'  Irlandesi? — Sono  meno  belli  dei  loro,  ma 
quelli  degli  Spagnuoli  sono  i  meno  belli. — Vende  Ella  forse  il  di  Lei 
uccello  ? — Non  lo  vendo  ;  1'  amo  troppo  per  venderlo. 

97. 

Dove  e  Ella  stata? — Sono  stato  al  mercato. — E  Ella  stata  alia 
festa  da  ballo? — Vi  sono  stato. — Sono  stato  allo  spettacolo? — Vi 
siete  stato  (Ella  vi  e  stata). — Vi  sei  stato  ? — Non  vi  sono  stato. — II 
di  Lei  figlio  e  mai  stato  al  teatro  ? — Egli  non  vi  e  mai  stato. — Sei 
gia  stato  nel  mio  magazzino  ? — Non  vi  sono  mai  stato. — Pensa  Ella 
andarci? — Penso  andarci. — Quando  vuol  Ella  andarci? — Voglio 
andarei  domani. — A  che  ora  ? — A  mezzo  giorno. — II  di  Lei  fratello 
e  gia  stato  nel  mio  gran  giardino  ? — Non  vi  e  per  anco  stato. — Pensa 
vederlo  ? — Egli  pensa  vederlo. — Quando  vuol  egli  andarci  ? — Egli 
vuol  andarci  oggi.— Intende  egli  andare  alia  festa  da  ballo  stassera  ? 
— Intende  andarci. — E  Ella  gia  stata  alia  festa  da  ballo  ? — Non  vi 
sono  per^anco  stato. — Quando  pensa  andarci  ? — Penso  andarci  do- 
mani.— E  Ella  gia  stata  nel  giardino  del  Francese  ? — Non  vi  sono 
per  anco  stato. — Siete  stato  nei  miei  magazzini  ? — Vi  sono  stato. — 
Quando  vi  siete  stato  ?— Vi  sono  stato  stamattina. — Sono  stato  al 
di  Lei  banco,  o  a  quello  del  di  Lei  amico  ? — Ella  non  e  stata  al  mio, 
lie  a  quello  del  mio  amico,  ma  a  quello  dell'  Inglese. 


EXERCISES  98,  99. 


98. 

L'  Italiano  e  stato  nei  nostri  magazzini,  o  in  quelli  degli  Olandesi  ? 
— Non  e  stato  nei  nostri  ne  in  quelli  degli  Olandesi,  ma  in  quelli  dei 
Tedeschi. — Sei  gia  stato  al  mercato  ? — Non  vi  sono  per  anco  stato, 
ma  penso  andarci. — Vi  e  stato  il  figlio  del  nostro  vicino  ? — Egli  vi  e 
stato. — Quando  vi  e  stato  ? — Vi  e  stato  oggi. — II  figlio  del  nostro 
giardiniere  pensa  andare  al  mercato? — Egli  pensa  andarci. — Che 
vuol  egli  comprarci  ? — Egli  vuol  comprarvi  dei  polli,  dei  buoi,  del 
grano,  del  vino,  del  cacio  e  del  cidro. — E  Ella  gia  stata  da  mio  fra- 
tello  ? — Ci  sono  gia  stato. — Vi  e  gia  stato  il  di  Lei  amico  ? — Non  vi 
e  ancora  stato. — Siamo  gia  stati  dai  nostri  amici  ? — Non  vi  siamo 
per  anco  stati. — I  nostri  amici  sono  mai  stati  da  noi  ? — Eglino  non 
vi  sono  mai  stati. — Siete  mai  stato  al  teatro  ? — Non  vi  sono  mai 
stato. — Ha  Ella  voglia  di  scrivere  un  tema  ? — Ho  voglia  di  scriverlo 
— A  chi  vuol  Ella  scrivere  un  biglietto  ? — Voglio  scriverne  uno 
a  mio  figlio. — E  gia  stato  al  concerto  il  di  Lei  padre  ? — Egli  non  vi  e 
per  anco  stato,  ma  pensa  andarci. — Pensa  andarci  oggi  ? — Pensa 
andarci  domani. — A  che  ora  vuol  egli  partire  ? — Vuol  partire  alle  sei 
e  mezzo. — Pensa  egli  partire  prima  di  far  colazione  ? — Egli  pensa 
far  colazione  prima  di  partire. 

99. 

E  Ella  stata  allo  spettacolo  cosi  presto  come  io  ? — Vi  sono  stato 
piu  presto  di  Lei. — E  Ella  stata  spesse  volte  al  concerto? — Vi  sono 
stato  spesse  volte. — 11  nostro  vicino  e  stato  al  teatro  cosi  sovente 
come  noi  ? — Egli  vi  e  stato  piu  spesso  di  noi. — I  nostri  amici  vanno 
al  lor  banco  troppo  per  tempo  ? — Essi  vi  vanno  troppo  tardi. — Vi 
vanno  cosi  tardi  come  noi  ? — Essi  vi  vanno  piu  tardi  di  noi. — 
Vanno  gl"  Inglesi  troppo  per  tempo  ai  loro  magazzini  ? — Essi  vi 
vanno  troppo  per  tempo. — II  di  Lei  amico  e  al  banco  cosi  sovente 
come  Ella  ? — Egli  vi  e  piu  sovente  di  me. — Che  vi  fa  egli  ? — Scrive. 
— Scrive  egli  quanto  Ella  ? — Egli  scrive  piu  di  me. — Ove  rimane  il 
di  Lei  amico  ? — Egli  rimane  al  suo  banco. — Non  esce  egli? — Egli 
non  esce. — Rimane  Ella  nei  giardino  ? — Ci  rimango. — Va  Ella  tutti 
i  giorni  dal  di  Lei  amico? — Ci  vado  tutti  i  giorni. — Quando  viene 
egli  da  Lei  ? — Viene  da  me  tutte  le  sere. — Va  Ella  in  qualche  luogo 
la  sera  ? — Non  vado  in  nessun  luogo  ;  rimango  in  casa. — Manda  Ella 
a  cercare  qualcuno  ? — Mando  a  cercare  il  mio  medico. — II  di  Lei 
servitore  va  a  cercare  qualche  cosa  ? — Egli  va  a  cercare  del  vino. — 
E  Ella  stata  in  qualche  luogo  stamane  ? — Non  sono  stato  in  nessun 


48  EXERCISES  100,  101. 

luogo. — Ove  e  stato  il  di  Lei  padre  ? — Egli  non  e  stato  in  nessun 
luogo. — Quando  prende  Ella  il  te? — Lo  prendo  ogni  mattina. — 
Prende  del  caffe  il  di  Lei  figlio  ? — Egli  prende  del  te. — E  Ella  stata 
a  prendere  il  caffe  ? — Sono  stato  a  prenderlo. 

100. 

Ha  Ella  avuto  il  mio  portafoglio  ? — L'  ho  avuto. — Ha  Ella  avuto 
il  mio  guanto  ? — Non  1'  ho  avuto. — Hai  avuto  il  mio  ombrello  ? — 
Non  1'  ho  avuto. — Ho  avuto  il  di  Lei  coltello  ? — Ella  1'  ha  avuto. — 
Uuando  1'  ho  avuto  ? — Ella  1'  ha  avuto  ieri. — Ho  avuto  i  di  Lei 
guanti  ? — Ella  li  ha  avuti. — Ha  avuto  il  mio  martello  di  legno  il 
di  Lei  fratello  ? — Egli  1'  ha  avuto. — Ha  egli  avuto  il  mio  nastro 
d'  oro  ? — Egli  non  1'  ha  avuto. — Hanno  avuto  gl'  Inglesi  il  mio  bel 
bastimento  ? — Eglino  1'  hanno  avuto. — Chi  ha  avuto  i  miei  fazzo- 
letti  di  lino  ? — I  di  Lei  servitori  li  hanno  avuti. — Abbiamo  avuto  il 
baule  di  ferro  del  nostro  buon  vicino  ? — L'  abbiamo  avuto. — Abbiamo 
avuto  il  suo  bello  schioppo. — Non  1'  abbiamo  avuto. — Abbiamo 
avuto  i  materassi  degli  stranieri  ? — Non  li  abbiamo  avuti. — L'  Ame- 
ricano ha  avuto  il  mio  buon  libro  ? — Egli  1'  ha  avuto. — Ha  egli 
avuto  il  mio  coltello  d'  argento  1 — Egli  non  1'  ha  avuto. — II  giovane 
ha  avuto  il  primo  volume  del  mio  libro  ? — Egli  non  ha  avuto  il 
primo,  ma  il  secondo. — L'  ha  egli  avuto  ? — Si,  Signore,  1'  ha  avuto. 
— Quando  1'  ha  egli  avuto  ? — L'  ha  avuto  stamane. — Ha  Ella  avuto 
dello  zucchero  ? — Ne  ho  avuto. — Ho  avuto  del  pepe  ? — Ella  non  ne 
ha  avuto. — Ha  avuto  dei  pollastri  il  cuoco  del  capitano  Russo  ? — 
Ne  ha  avuti. — Non  ne  ha  avuti. 

101. 

Ha  avuto  buon  vino  il  Francese  ? — Egli  ne  ha  avuto,  e  ne  ha 
ancora. — Hai  avuto  dei  gran  libri? — Ne  ho  avuti. — Tuo  fratello  ne 
ha  avuti? — Non  ne  ha  avuti. — II  figlio  del  nostro  giardiniere  ha 
avuto  del  burro  ? — Egli  ne  ha  avuto. — I  Polacchi  hanno  avuto  del 
buon  tabacco  ?— Eglino  ne  hanno  avuto.— Qual  tabacco  hanno 
avuto  ? — Hanno  avuto  del  tabacco  da  fumare  e  del  tabacco  da  naso. 
— Hanno  avuto  tanto  zucchero  quanto  te  gl'  Tnglesi? — Eglino 
hanno  avuto  tanto  dell'  uno  quanto  dell'  altro. — II  medico  ha  avuto 
ragione  ? — Egli  ha  avuto  torto. — L'  Olandese  ha  avuto  ragione,  o 
torto  ?— Egli  non  ha  mai  avuto  ragione  ne  torto. — Ho  avuto  torto  di 
comprardel  miele  ?— Ella  ha  avuto  torto  di  comprarne.— Che  ha 
avuto  il  pittore  ?— Egli  ha  avuto  bei  quadri.— Ha  egli  avuto  bei 
giardini  ?— Non  ne  ha  avuto.— II  di  Lei  servitore  ha  avuto  i  miei 


EXERCISES   102,  103.  49 

stivali  ? — Egli  non  li  ha  avuti. — Che  ha  avuto  lo  Spagnuolo? — 
Egli  non  ha  avuto  nulla. — Chi  ha  avuto  coraggio  ? — 1  marinai  inglesi 
ne  hanno  avuto. — Hanno  s,vuto  mold  amici  i  Tedeschi  ? — Ne  hanno 
avuto  molti. — Abbiamo  avuto  piu  amici  che  nemici  ? — Abbiamo 
avuto  piu  di  questi  che  di  quelli. — Ha  avuto  piu  vino  che  cidro  il  di 
Lei  figlio  ? — Egli  ha  avuto  piu  di  questo  che  di  quello. — Ha  avuto 
piu  pepe  che  grano  il  Turco  ? — Egli  ha  avuto  meno  di  questo  che  di 
quello. — Ha  avuto  qualche  cosa  il  pittore  italiano  ? — Non  ha  avuto 
niente. 

102. 

Ho  avuto  ragione  di  scrivere  al  fratello  mio  ? — Non  ha  avuto 
torto  di  scrivergli. — Le  e  doluto  il  piede  ? — Mi  e  doluto  1'  occhio. — 
Ha  Ella  avuto  qualche  cosa  di  buono  ? — Non  ho  avuto  nulla  di 
cattivo. — Ha  avuto  luogo  ieri  la  festa  da  ballo  ? — Non  ha  avuto 
luogo. — Ha  luogo  quest'  oggi? — Ha  luogo  domani. — Quando  ha 
luogo  la  festa  da  ballo  ? — Ha  luogo  stassera. — Ha  avuto  luogo 
1*  altro  ieri  ? — Ha  avuto  luogo. — A  che  ora  ha  avuto  luogo  ? — Ha 
avuto  luogo  alle  undici. — E  Ella  andata  da  mio  fratello  ? — Vi  sono 
andato. — Quante  volte  e  Ella  stata  dal  mio  amico  ? — Vi  sono  stato 
due  volte. — Va  Ella  qualche  volta  al  teatro  ? — Vi  vado  qualche 
volta. — Quante  volte  e  Ella  stata  al  teatro  ? — Ci  sono  stato  sola- 
mente  una  volta. — E  Ella  stata  qualche  volta  al  ballo  ? — Ci  sono 
stato  spesso. — E  mai  andato  al  ballo  il  di  Lei  fratello  ? —  Egli  non 
ci  e  mai  andato. — E  qualche  volta  andato  al  ballo  il  di  Lei  padre  ? — 
Egli  ci  e  andato  altre  volte. — Ci  e  egli  andato  cosi  spesso  come  Ella  ? 
— Egli  ci  e  andato  piu  spesso  di  me. — Vai  qualche  volta  al  giardino  ? 
— Ci  vado  qualche  volta. — Ci  sei  stato  spesso  ? — Ci  sono  stato 
spesso. — Va  spesso  al  mercato  il  di  Lei  vecchio  cuoco  ? — Ci  va 
spesso. — Ci  va  cosi  spesso  come  il  mio  giardiniere  ? — Ci  va  piu 
spesso  di  lui. — Cio  ha  avuto  luogo  ? — Ha  avuto  luogo. — Quando 
ha  avuto  luogo  cio  ? 

103. 

E  Ella  stata  altre  volte  alia  festa  da  ballo? — Ci  sono  stato  qualche 
volta. — Quando  sei  stato  al  concerto  ? — Ci  sono  stato  1'  altro  ieri. — 
Vi  hai  trovato  qualcuno  ? — Non  ci  ho  trovato  nessuno. — Sei  stato  al 
ballo  piu  spesso  dei  tuoi  fratelli  ? — Non  ci  sono  stato  cosi  spesso 
come  loro. — II  di  Lei  amico  e  stato  spesso  allo  spettacolo  ? — Egli  ci 
e  stato  molte  volte. — Ha  Ella  avuto  fame  qualche  volta  ? — Ho  avuto 
fame  spesso. —  II  di  Lei  cameriere  ha  avuto  spesso  sete  ? — Egli  non 
ha  mai  avuto  fame  ne  sete. — E  Ella  stata  per  tempo  al  teatro  ? — Ci 


50  EXERCISE  104. 

sono  stato  tardi.— Son  io  stato  al  ballo  cosi  per  tempo  come  Ella?— 
Ella  ci  e  stata  piu  presto  di  me. —  Ci  e  stato  troppo  tardi  il  di  Lei  fra- 
tello ? — Egli  ci  e  stato  troppo  presto. — Hanno  avuto  qualche  cosa  i 
di  Lei  fratelli  ? — Non  hanno  avuto  niente. — Chi  ha  avuto  i  miei 
bastoni  e  i  miei  guanti  ? — II  di  Lei  servitore  ha  avuto  gli  uni  e  gli 
altri. — Ha  egli  avuto  il  mio  cappello  e  il  mio  schioppo  ? — Egli  ha 
avuto  1'  uno  e  1'  altro. — Hai  avuto  il  mio  cavallo,  o  quello  di  mio 
fratello  ? — Non  ho  avuto  il  di  Lei  ne  quello  del  di  Lei  fratello. — Ho 
avuto  il  di  Lei  biglietto,  o  quello  del  medico  ? — Ella  non  ha  avuto 
ne  1'  uno  ne  1'  altro. — Che  ha  avuto  il  medico  ? — Egli  non  ha  avuto 
nulla. — Ha  avuto  qualcuno  il  mio  candeliere  d'  oro  ? — Nessuno 
1'  ha  avuto. — Ha  avuto  qualcuno  i  miei  coltelli  d'  argento  ? — Nes- 
suno li  ha  avuti. 

104. 

Ha  Ella  da  fare  qualche  cosa  ? — Non  ho  da  fare  niente. — Che  hai 
fatto  ? — Non  ho  fatto  nulla. — Ho  fatto  qualche  cosa? — Ella  ha  fatto 
qualche  cosa. — Che  ho  fatto  ? — Ella  ha  stracciato  i  miei  libri. — Che 
hanno  fatto  i  di  Lei  fanciulli  ? — Hanno  stracciato  i  loro  vestiti.—  Che 
abbiamo  fatto  ? — Non  hanno  fatto  nulla  ;  ma  i  Loro  fratelli  hanno 
abbrucciato  i  miei  bei  libri. — Ha  gia  fatto  il  di  Lei  abito  il  sarto  ? — 
Non  1'  ha  ancora  fatto. — Ha  gia  fatto  i  di  Lei  stivali  il  di  Lei  cal- 
zolaio? — Li  ha  gia  fatti. — Ha  Ella  fatto  qualche  volta  un  cap- 
pello ? — Non  ne  ho  mai  fatto. — Hanno  mai  scritto  dei  libri  i  nostri 
vicini  ? — Ne  hanno  scritto  altre  volte. — Quanti  abiti  ha  fatti  il  diLei 
sarto  ? — Egli  ne  ha  fatti  venti,  o  trenta. — Ha  egli  fatto  buoni,  o 
cattivi  abiti  ? — Egli  ne  ha  fatto  dei  buoni  e  dei  cattivi. — Si  e 
messo  1'  abito  il  di  Lei  padre? — Egli  non  se  lo  e  ancor  messo,  ma  se 
lo  mette  all'  istante. — Si  e  messo  gli  stivali  il  di  Lei  fratello  ? — 
Egli  se  li  e  messi. — Si  sono  messi  gli  stivali  e  i  guanti  i  nostri 
vicini? — Non  si  sono  messi  ne  questi  ne  quelli. — Che  ha  levato  il 
medico  ? — Egli  non  ha  levato  nulla. — Che  cosa  si  e  Ella  levato  ? — 
Mi  sono  levato  il  mio  cappellone. — I  suoi  fanciulli  si  sono  levati  i 
guanti  ? — Se  li  sono  levati. — Quando  ha  avuto  luogo  il  ballo  ? — Ha 
avuto  luogo  T  altro  ieri. — Chi  Le  ha  detto  cio  ? — Me  1'  ha  detto  il 
mio  servitore. — Che  Le  ha  detto  il  di  Lei  fratello  ? — Non  mi  ha  detto 
nulla. — Le  ho  detto  cio  ? — Ella  non  me  1'  ha  detto. — Gliel'  ha  detto 
egli  ? — Me  1'  ha  detto. — Chi  1'  ha  detto  al  dj  Lei  vicino  ? — Glielo 
hanno  detto  gl'  Inglesi. — L'  hanno  detto  ai  Frances!  ? — L'  hanno 
detto  loro. — Chi  glielo  ha  detto  ? — II  di  Lei  figlio  me  1'  ha  detto. — 
Glielo  ha  egli  detto  ?— Egli  me  1'  ha  detto. — Vuol  Ella  dire  cio  ai  di 
Lei  amici  ? — Lo  voglio  dir  loro. 


EXERCISES  105,  106.  51 

105. 

E  Ella  fratello  di  questo  giovine  ? — Lo  sono. — E  di  Lei  figlio 
cotesto  giovane  ? — Lo  e. — Sono  cosi  ricchi  come  lo  dicono  i  di  Lei 
amici  ? — Lo  sono. — Sono  cosi  dotti  come  lo  dicono  questi  uomini  ? — 
Non  lo  sono. — Spazzate  spesso  il  magazzino? — Lo  spazzo  cosi  spesso 
che  posso. — Ha  abbastanza  danaro  il  nostro  vicino  per  comprare  del 
carbone  ? — Non  lo  so. — E  stato  ieri  alia  festa  da  ballo  il  di  Lei  fra- 
tello ? — Non  lo  so. — E  andato  al  mercato  il  di  Lei  cuoco? — Non  vi 
e  andato. — E  egli  malato  ? — Lo  e. — Sono  malato  ? — Ellanon  1"  e.— 
E  Ella  cosi  grande  come  io  ? — Lo  sono. — E  Ella  cosi  stanca  come  il 
di  Lei  fratello  ? — Lo  sono  piu  di  lui. — Ha  Ella  scritto  un  biglietto  ? 
— Non  ho  scritto  un  biglietto,  ma  un  tema. — Che  hanno  scritto  i  di 
Lei  fratelli  ? — Hanno  scritto  i  loro  temi. —  Quando  li  hanno  scritti  ? 
— Li  hanno  scritti  ieri. — Ha  Ella  scritto  i  di  Lei  temi? — Li  ho 
scritti. — Ha  scritto  i  propri  il  di  Lei  amico  ? — Egli  non  li  ha  ancora 
scritti. — Quai  temi  ha  scritti  il  di  Lei  fratellino  ? — Ha  scritto  i 
propri. — Ha  Ella  parlato  a  mio  padre  ? —  Gli  ho  parlato. — Quando 
gli  ha  Ella  parlato  ? — Gli  ho  parlato  1' altro  ieri. — Quante  volte  ha 
Ella  parlato  al  capitano  ? — Gli  ho  parlato  molte  volte. — Ha  Ella 
parlato  spesso  a  suo  figlio  ? — Gli  ho  parlato  spesso. — A  quali  uo- 
mini ha  parlato  il  di  Lei  amico  ? — Egli  ha  parlato  a  questi  ed  a 
quelli. 

106. 

Ha  Ella  parlato  ai  Russi? — Ho  parlato  loro. — Le  hanno  mai 
parlato  gl'  Inglesi  ? — Mi  hanno  parlato  spesse  volte. — Che  Le  ha 
detto  il  Tedesco  ? — Mi  ha  detto  i  motti. — Quali  motti  Le  ha  detti  ? — 
Mi  ha  detto  questi  motti. — Che  ha  Ella  da  dirmi  ? — Ho  da  dirle 
parecchi  motti. — Quali  temi  ha  scritti  il  vostro  amico  ? — Egli  ha 
scritto  quelli. — Quali  uomini  avete  veduti  al  mercato? — Ho  visto 
questi  uomini. — Quai  libri  hanno  letto  i  vostri  fanciulli  ? — Hanno 
letto  quei  che  avete  prestati  loro. — Avete  visto  questi  uomini,  o 
quelli  ? — Non  ho  veduto  ne  questi  ne  quelli. — Quali  uomini  avete 
visti  ? — Ho  visto  quelli  a  cui  avete  parlato. — Ha  Ella  conosciuto 
cotesti  uomini  ? — Li  ho  conosciuti. — Quali  ragazzi  ha  conosciuto  il 
di  Lei  fratello  ? — Egli  ha  conosciuto  quelli  del  nostro  mercante. — 
Ho  conosciuto  questi  Francesi  ? — Ella  non  li  ha  conosciuti. —  Quai 
vino  ha  bevuto  il  di  Lei  servitore  ? — Ha  bevuto  il  mio.  —Ha  Ella 
veduto  i  miei  fratelli  ? — Li  ho  veduti. — Dove  li  ha  Ella  veduti  ? — 
Li  ho  veduti  in  casa  loro. — Ha  Ella  mai  veduto  deiGreci?' — Non 
ne  ho  mai  visti. — Ne  ha  veduti  il  di  Lei  fratello  ? — Egli  ne  ha  veduti 

H  2 


52  EXERCISES  107,  108. 

qualche  volta. — Mi  chiama  Ella  ? — La  chiamo. — Chi  chiama  il  di 
Lei  padre  ? — Lo  chiama  mio  fratello.  —  Chiami  qualcuno  ? — Non 
chiamo  nessuno. — Ha  Ella  gettato  via  il  di  Lei  cappello  ?—  Non 
1'  ho  gettato  via. — Getta  via  qualche  cosa  il  di  Lei  padre  ? — Egli 
getta  via  i  biglietti  che  riceve. — Ha  Ella  gettato  via  i  di  Lei  chiodi? 
— Non  li  ho  gettati  via. — Getti  via  il  tuo  libro  ? — Non  lo  getto  via  ; 
ne  ho  bisogno  (egli  mi  e  d'  uopo)  per  istudiare  1'  Italiano. 

107. 

Ove  sono  andati  i  di  Lei  fratelli  ? — Sono  andati  al  teatro. — Sono 
partiti  i  di  Lei  amici  ? — Non  sono  ancora  partiti. — Quando  partono? 
— Stassera. — Ache  ora? — Alle  nove  e  mezzo. — Quando  sono  ve- 
nuti  i  ragazzi  francesi  dal  di  Lei  fratello  ? — Ci  sono  venuti  ieri. — I 
loro  amici  sono  pure  venuti  ? — Sono  venuti  anch'  essi. — Qualcuno  e 
venuto  da  noi  ? — I  buoni  Tedeschi  sono  venuti  da  noi. — Chi  e  ve- 
nuto  dagl'  Inglesi  ? — Ci  sono  venuti  i  Francesi. — Quando  ha  Ella 
bevuto  del  vino  ? — Ne  ho  bevuto  ieri  e  oggi. — Ha  portato  il  mio  bi- 
glietto  il  servitore  ? — L'  ha  portato. — Dove  1'  ha  portato  ? — L'  ha  por- 
tato al  di  Lei  amico. — Quai  biglietti  ha  Ella  portati  ? — Ho  portato 
quei  ch'  Ella  mi  ha  dati  da  portare. — Da  chi  li  ha  Ella  portati  ? — 
Li  ho  portati  dal  di  Lei  padre. — Quai  libri  ha  presi  il  di  Lei  ser- 
vitore ? — Ha  preso  quei  che  Ella  non  legge. — Hanno  aperto  i  loro 
raagazzini  i  di  Lei  mercanti  ? — Li  hanno  aperti. — Quai  magazzini 
hanno  aperto? — Hanno  aperto  quei  che  Ella  ha  visti. — Quando  li 
hanno  aperti  ? — Li  hanno  aperti  oggi. — Ha  Ella  condotto  gli  stra- 
nieri  ai  magazzini  ? — Ce  li  ho  condotti. — Quai  fuochi  hanno  spenti 
gli  uomini  ? — Hanno  spento  quei  che  Ella  ha  scorti. — Hanno  ricevuto 
dei  biglietti  ? — Ne  abbiamo  ricevuti. — Quanti  biglietti  ha  Ella  rice- 
vuti  ? — Ne  ho  ricevuto  solamente  uno  ;  ma  mio  fratello  ne  ha  ri- 
cevuto piu  di  me  :  ne  ha  ricevuto  sei. 

108. 

Ov'  e  il  mio  abito  ? — E  sul  banco. — Sono  sopra  il  banco  i  miei 
stivali  ? — Sono  sotto. — E  sotto  il  banco  il  carbone  ? — E  nel  fornello. 
— Ha  Ella  messo  del  carbone  nel  fornello  ? — Ce  ne  ho  messo. — Ha 
Ella  freddo? — Non  ho  freddo. — E  nel  fornello  il  carbone  che  ho  ve- 

*. 

duto  ? — E  dentro. — Sono  sopra  il  fornello  i  miei  biglietti  ? — Sono 
dentro. — Non  ha  Ella  avuto  paura  di  abbrucciare  i  miei  biglietti  ? — 
Non  ho  avuto  paura  di  abbrucciarli. — Ha  Ella  mandate  il  di  Lei  ra- 
gazzino  al  mercato  ? — Ce  1'  ho  mandate. — Quando  ce  lo  ha  roan- 


EXERCISES  109,  110.  53 

dato  ? — Stamattina. — Ha  Ella  scritto  al  di  Lei  padre  ? — Gli  ho 
seritto. — Le  ha  egli  risposto  ? — Non  mi  ha  per  anco  risposto. — Fa 
Ella  spazzare  il  di  Lei  pavimento  ? — Lo  faccio  spazzare. — Ha  Ella 
fatto  spazzare  il  di  Lei  banco  ? — Non  1'  ho  ancora  fatto  spazzare,  in  a 
intendo  farlo  spazzare  oggi. — Ha  Ella  asciugato  i  di  Lei  piedi  ?  (Si 
e  Ella  asciugati  i  piedi  ?) — Li  ho  asciugati.  (Me  li  sono  asciugati.) 
— Ove  li  ha  asciugati  ?  (Ove  se  li  e  asciugati  ?) — Li  ho  (me  li  sono) 
asciugati  al  tappeto. — Ha  Ella  fatto  asciugare  i  di  Lei  banchi  ? — Li 
ho  fatti  asciugare. — Che  asciuga  il  di  Lei  servitore  ? — Asciuga  i  col- 
telli. — Ha  Ella  mai  scritto  al  medico  ? — Non  gli  ho  mai  scritto. — Le 
ha  egli  talvolta  scritto  ? — Mi  ha  scritto  spesso. — Che  Le  ha  scritto  ? 
— Mi  ha  scritto  qualche  cosa. — Quante  volte  Le  hanno  scritto  i  di 
Lei  amici  ? — Mi  hanno  scritto  piu  di  vend  volte. — Ha  Ella  visto  i 
miei  figli  ? — Non  li  ho  mai  veduti. 

109. 

Ha  Ella  mai  visto  dei  Greci  ? — Non  ne  ho  mai  veduti. — Ha  Ella 
gia  veduto  un  Siriaco  ? — Ne  ho  gia.  veduto  uno. — Dove  ne  ha  visto 
uno  ? — Al  teatro. — Ha  Ella  dato  il  libro  a  mio  fratello  ? — Gliel'  ho 
dato. — Ha  Ella  dato  del  danaro  al  mercante  ? — Gliene  ho  dato. — 
Quanto  gliene  ha  dato  ? — Gli  ho  dato  quattordici  scudi. — Ha  Ella 
dato  dei  nastri  d'  oro  ai  fanciulli  dei  nostri  vicini  ? — Ne  ho  dati  loro. 
— Vuoi  darmi  del  vino  ? — Gliene  ho  gia  dato. — Quando  me  ne  hai 
dato  ? — Gliene  ho  dato  altre  volte.' — Vuoi  darmene  adesso  ? — Non 
posso  dargliene  ;  non  ne  ho. — Le  ha  prestato  danaro  1'  Americano  ? 
— Me  ne  ha  prestato. — Gliene  ha  prestato  spesso? — Me  ne  ha 
prestato  qualche  volta. — Le  ha  mai  prestato  danaro  1'  Italiano  ? — 
Non  me  ne  ha  mai  prestato. — E  egli  povero  ? — Non  e  povero  ;  e 
piu  ricco  di  Lei. — Vuoi  Ella  prestarmi  uno  scudo  ? — Voglio  pres- 
targliene  due. — II  di  Lei  ragazzo  e  venuto  dal  mio  ? — Ci  e  venuto. — 
Quando? — Questa  mattina. — A  che  ora? — Per  tempo. — E  egli  ve- 
nuto piu  presto  di  me  ? — A  che  ora  e  Ella  venuta  ? — Sono  venuto 
alle  cinque  e  mezzo. — Egli  e  venuto  piu  presto  di  Lei. 

110. 

Ha  avuto  luogo  il  concerto  ? — Ha  avuto  luogo. — Ha  avuto  luogo 
tardi? — Ha  avuto  luogo  per  tempo. — A  che  ora? — A  mezzo  giorno. 
— A  che  ora  ha  avuto  luogo  la  festa  da  ballo  ?  — Ha  avuto  luogo  a 
mezza  notte. — Impara  a  scrivere  il  di  Lei  fratello  ? — Impara. — Sa 
egli  leggere  ? — Non  lo  sa  per  anco. — Conosce  Ella  il  Francese  che 
conosco  io  ? — Non  conosco  quello  cbe  conosce  Ella,  ma  ne  conosco 


56  EXERCISES  114,   115. 

sono  rimasti  i  gentiluomini  ? — Sono  rimasti  nel  giardino. — II  di  Lei 
padre  ha  perduto  tanto  danaro  quanto  me? — Egli  ne  ha  perduto  piu 
di  Lei. — Quanto  ho  perduto  io? — Ella  ha  perduto  appena  uno  scudo. 
— Sono  rimasti  alia  festa  da  ballo  i  di  Lei  amici  ? — Ci  sono  rimasti. 
; — Sa  Ella  quanto  il  medico  inglese  ? — Non  so  quanto  lui. — Quanti 
libri  ha  Ella  letto  ? — Ne  ho  letto  quasi  due. — Aspetta  Ella  qual- 
cuno  ? — Non  aspetto  nessuno. — Aspetta  Ella  1'uomo  che  ho  veduto 
stamane  ? — L'  aspetto. — Aspetti  il  tuolibro  ? — L' aspetto. — Aspetta 
Ella  il  di  Lei  padre  stassera  ? — Lo  aspetto. — Aspetta  Ella  degli 
amici  ? — Ne  aspetto  alcuni. — Ove  e  il  di  Lei  fratellino  ? — E  andato 
col  signore. — E  egli  andato  seco  allo  spettacolo  ? — Egli  ci  e  andato 
con  lui. 

114. 

Perche  non  beve  ? — Non  bevo,  perche  non  ho  sete. — Perche  rac- 
catta  Ella  questo  nastro  ? — Lo  raccatto  perche  ne  ho  bisogno  (perche 
ne  ho  d'  uopo). — Perche  presta  Ella  danaro  a  quest'  uomo  ? — Gliene 
presto  perche  ne  ha  bisogno  (perche  gliene  e  d'  uopo). — Perche  stu- 
dia  il  di  Lei  fratello  ? — Studia,  perche  vuol  imparare  il  fran- 
cese. — Ha  gia  bevuto  il  di  Lei  cugino? — Non  ha  ancor  bevuto, 
perche  non  ha  ancor  avuto  sete. — Le  fa  vedere  il  pavimento  che 
spazza  il  servitore  ? — Egli  non  mi  fa  vedere  quello  che  spazza  adesso, 
ma  quello  che  ha  spazzato  ieri. — Perche  ama  Ella  quest'  uomo? — 
L'  amo  perche  e  buono.  —  Perche  batte  il  suo  cane  il  di  Lei  vicino  ? 
— Perche  ha  morso  il  suo  ragazzo. — Perche  ci  amano  i  nostri  amici  ? 

— Ci  amano  perche  siamo  buoni.' — Perche  mi  porta  Ella  del  vino  ? 

Gliene  porto  perche  Ella  ha  sete. — Perche  beve  il  marinaio  ? — Beve 
perche  egli  ha  sete. — Vede  Ella  il  marinaio  che  e  sul  bastimento  ? — 
Non  vedo  quello  che  e  sul  bastimento,  ma  quello  che  e  al  mercato. 
— Legge  Ella  i  libri  che  Le  ha  dati  il  padre  mio  ? — Li  leggo. — Li 
capisce  ? — Li  capisco  cosi  cosi. — Conoscono  Elleno  gl'  Italiani  che 
conosciamo  noi  ? — Non  conosciamo  quelli  che  conoscono  Elleno,  ma 
ne  conosciamo  degli  altri. — Assetta  il  calzolaio  gli  stivali  ch'  Ella 
gli  ha  mandati  ? — Non  li  assetta  perche  non  sono  piu  buoni. 

115. 

E  ritornato  dal  mercato  il  di  Lei  servitore  ? — Non  ne  e  per  anco 
ritornato. — A  che  ora  e  ritornato  dal  ballo  il  di  Lei  fratello  ? — Ne  e 
ritornato  al  tocco  dopo  mezza  notte. — A  che  ora  sei  ritornato  dalla 
casa  del  tuo  amico  ? — Ne  sono  ritornato  all'  undici  antimeridiane. — 
Sei  stato  molto  tempo  seco  ? — Sono  restato  seco  un"  ora  incirca. — 
Quanto  tempo  pensa  Ella  restare  al  ballo  ? — Penso  restarci  qualche 


EXERCISKS  116,   117.  57 

minuto. — Quanto  tempo  e  restate  con  Lei  il  Francese  ? — Egli  d 
restate  meco  durante  due  ore. — Quanto  tempo  sono  restati  i  di  Lei 
fratelli  nella  citta  ? — Ci  sono  restati  durante  1'  inverno. — Pensa  Ella 
restare  molto  tempo  con  noi  ? — Penso  stare  con  loro  (seco  loro)  du- 
rante 1'  estate. — Quanto  Le  devo? — Ella  non  mi  deve  molto. — 
Quanto  deve  Ella  al  di  Lei  sarto  ? — Gli  devo  ottanta  zecchini. — 
Quanto  devi  al  tuo  calzolaio  ? — Gli  devo  gia  ottanta  cinque  zecchini. 
— Le  devo  qualche  cosa  ? — Ella  non  mi  deve  niente. — Quanto  Le 
deve  1'  Inglese  ? — Egli  mi  deve  piu  di  Lei. — Debbono  gl'  Inglesi 
quanto  gli  Spagnuoli? — Non  tutt"  afiatto. — Le  devo  quanto  mio 
fratello  ? — Ella  mi  deve  piu  di  lui. — I  nostri  amici  Le  debbono 
quanto  noi  ? — Essi  mi  debbono  meno  di  Loro. — Quanto  Le  deb- 
bono ? — Essi  mi  debbono  due  cento  cinquanta  zecchini. — Quanto 
Le  dobbiamo  ?  — Mi  debbono  (dovete)  tre  cento  zecchini. 

116. 

Perche  da  Ella  del  danaro  al  mercante  ? — Gliene  do,  perche  mi  ha 
venduto  qualche  cosa. — Ove  deve  Ella  andare  ? — Devo  andare  al 
mercato. — Deve  venir  qui  oggi  il  di  Lei  amico  ? — Egli  deve  venir 
qui. — Quando  deve  egli  venir  qui? — Egli  deve  venir  qui  quanto 
prima. — Quando  debbono  andare  i  nostri  figli  allo  spettacolo  ? — 
Eglino  debbono  andarvi  stassera. — Quando  devono  ritornarne  ? — 
Eglino  devono  ritornarne  alle  dieci  e  mezzo. — Quando  deve  Ella 
andare dal  medico? — Devo  andarci  alle  dieci  pomeridiane. — Quando 
deve  ritornare  dalla  casa  del  pittore  il  di  Lei  figlio? — Egli  deve 
ritornarne  alle  cinque  pomeridiane.  —  Ove  sta  Ella  ?  —  Sto  via 
di  Rivoli,  numero  quaranta  sette. — Ove  alloggia  il  di  Lei  padre  ? 
— Alloggia  dal  suo  amico. — Ove  alloggiano  i  di  Lei  fratelli  ? — 
Alloggiano  nella  contrada  Guglielmo,  numero  cento  venti. — Stai 
da  tuo  fratello? — Sto  da  lui. — Sta  Ella  ancora  dove  6  stata  dap- 
prima  ? — Sto  ancora  la. — II  di  Lei  amico  sta  ancora  dove  e  statoaltre 
volte? — Egli  non  ista  piu  ove  e  stato  altre  volte. — Ove  alloggia 
adesso  ? — Alloggia  da  suo  padre  (in  casa  di  suo  padre). 

117. 

Fino  a  quando  ha  Ella  scritto  ? — Ho  scritto  fino  a  mezza  notte. — 
Fino  a  quando  ho  lavorato  ? — Ella  ha  lavorato  fino  alle  quattro  del 
mattino. —  Fino  a  quando  e  restate  con  Lei  mio  fratello? — Egli  e 
restato  meco  fino  alia  sera. — Fino  a  quando  hai  lavorato  ? — Ho 
lavorato  fino  adesso. — Hai  ancora  da  scrivere  molto  ? — Ho  da  scri- 
vere  fino  a  posdomani. — II  medico  ha  ancora  da  lavorare  lungo 

i 


58  EXERCISE  118. 

tempo  ? — Ha  da  lavorare  insino  a  domani. — Devo  restar  qui  molto 
tempo? — Ella  deve  restarci  fino  a  domenica. — Deve  restare  molto 
tempo  con  Loro  mio  fratello  ? — Egli  deve  restare  con  noi  fino  a 
1  unedi.—  Quan to  tempo  dobbiamo  lavorare? — Debbono  lavorare 
fino  a  posdomani. — Ha  Ella  ancora  molto  tempo  da  parlare  ? — Ho 
ancora  un'  ora  da  parlare. — Ha  Ella  parlato  molto  tempo  ? — Ho 
parlato  fino  all'  indomane. — E  Ella  restata  molto  tempo  al  mio 
banco? — Ci  sono  restate  fino  a  questo  momento. — Ha  Ella  ancora 
molto  tempo  da  stare  dal  Francese  ? — Ho  ancora  molto  tempo  da 
stare  da  lui. — Fino  a  quando  deve  Ella  stare  da  lui  ? — Fino  a  mar- 
tedi. — II  servitore  ha  spazzato  i  miei  abiti? — Li  ha  spazzati. — Ha 
egli  spazzato  (scopato)  il  pavimento  ? — Egli  1'  ha  spazzato  (scopato). 
— Fino  a  quando  e  egli  restate  qui  ? — Fino  a  mezzo  giorno. — II  di 
Lei  amico  sta  ancora  da  Lei  ? — Egli  non  ista  piu  da  me. — Quan  to 
tempo  e  egli  stato  da  Lei? — E  stato  da  me  solamerite  un'  anno. — 
Fino  a  quando  e  Ella  restata  al  ballo  ? — Ci  sono  restato  fino  a  mezza 
notte. — Quan  to  tempo  e  Ella  restata  sul  bastimento  ? — Ci  sono 
restato  un'  ora. — E  Ella  restato  nel  giardino  fino  adesso  ? — Ci  sono 
restato  fino  ad  ora. 

118. 

Che  fa  Ella  la  mattina  ?— Leggo. — Ed  allora  che  fa  Ella  ? — Fo 
colazione  e  studio. — Fa  Ella  colazione  prima  di  leggere? — No, 
Signore,  leggo  prima  di  far  colazione. — Giuochi  invece  di  studiare  ? 
— Studio  invece  di  giuocare. — Va  allo  spettacolo  tuo  fratello,  in 
luogo  d'  andare  al  giardino? — Egli  non  va  allo  spettacolo  ne  al 
giardino. — Che  fa  Ella  la  sera? — Studio. — Che  hai  fatto  stassera? — 
Ho  spazzato  i  svioi  vestiti  e  sono  stato  al  teatro. — Sei  restato  lungo 
tempo  al  teatro  ? — Ci  sono  restato  solamente  parecchi  minuti. — Vuol 
Ella  aspettare  qui  ? — Fino  a  quando  devo  aspettare  ? — Ella  deve 
aspettare  fino  al  ritorno  di  mio  padre. — Qualcuno  e  venuto  ? — E 
venuto  qualcuno. — Che  hanno  voluto  ? — Hanno  voluto  parlarle. — 
Non  hanno  voluto  aspettare  ? — Non  hanno  voluto  aspettare. — Mi  ha 
Ella  aspettato  molto  tempo  ? — L"  ho  aspettata  due  ore. — Ha  Ella 
potuto  leggere  il  mio  biglietto  ? — L'  ho  potuto  leggere. — L'  ha  Ella 
capito ? — L'  ho  capito. — L'  ha  Ella  mostrato  a  qualcuno? — Non 
1'  ho  mostrato  a  nessuno. — Sono  stati  portati  i  miei  bei  vestiti  ? — 
Non  sono  stati  ancora  portati. — Hanno  spazzato  (scopato)  il  mio 
pavimento  e  spazzolato  i  miei  vestiti  ? — Hanno  fatto  1'  uno  e  1'  altro. 
— Che  e  stato  detto  ? — Non  e  stato  detto  niente.— Che  hanno  fatto  ? 
— Non  hanno  fatto  nulla.— Ha  compitato  il  di  Lei  fratellino  ? — Non 


KXKKCISKS   119,   120.  59 

lia  voluto  compitare. — II  ragazzo  del  inert-ante  ha  voluto  lavorare  ? 
— Non  ha  voluto. — Che  ha  egli  voluto  fare  ? — Non  ha  voluto  far 
niente. 

119. 

II  calzolaio  ha  potuto  raccomodare  i  miei  stivali? — Non  ha 
potuto  raccomodarli.  —  Perche  non  ha  potuto  raccomodarli  ? — 
Perche  non  ha  avuto  tempo. — Si  sono  potuti  trovare  i  miei  bottom 
d'  oro  ? — Non  si  sono  potuti  trovare. — Perche  il  sarto  non  ha  rac- 
comodato  il  mio  abito  ? — Perche  non  ha  del  buon  filo. — Perche  ha 
Ella  battuto  il  cane? — Perche  mi  ha  morso. — Perche  beve? — Perche 
ho  sete. — Che  si  e  voluto  dire  ? — Non  si  e  voluto  dire  niente. — Si 
e  detto  qualche  cosa  di  nuovo  ? — Non  si  e  detto  niente  di  nuovo. — 
Che  dicono  di  nuovo  al  mercato  ? — Non  dicono  niente  di  nuovo. — 
Hanno  voluto  ammazzare  un'  uomo  ? — Hanno  voluto  ammazzarlo. 
— Credono  cio  ? — Non  lo  credono. — Parlano  di  cio  ? — Ne  par- 
lano. — Parlano  dell'  uomo  che  e  stato  ammazzato? — Non  ne  par- 
lano. — Si  puo  fare  cio  che  si  vuole?- — Si  fa  cio  che  si  puo  ;  ma  non 
si  fa  cio  che  si  vuole. — Che  hanno  portato  ? — Hanno  portato  il  di 
Lei  nuovo  abito. — 11  mio  servitore  ha  spazzato  i  miei  buoni  tapped  ? 
— Non  li  ha  ancora  spazzati. — Ha  Ella  comprato  un  nuovo  cavallo  ? 
— Ho  comprato  due  nuovi  cavalli. — Quanti  begli  alberi  ha  Ella 
veduti  ? — Ho  veduto  solamente  un  bell'  albero. — Ha  Ella  veduto  un 
bell'  uomo  ? — Ho  veduto  parecchi  begli  uomini. — Ha  Ella  un  nuovo 
amico? — Ne  ho  diversi. — Ama  Ella  i  suoi  nuovi  amici? — Li  amo. 

120. 

Fin  dove  ha  Ella  viaggiato  ? — Ho  viaggiato  fino  in  Germania. — 
Haegli  viaggiato  fino  in  Italia? — Ha  viaggiato  fino  in  America. — Fin 
dove  sono  andati  gli  Spagnuoli? — Sono  andati  fino  a  Londra. — Fin 
dove  e  venuto  questo  povero  uomo  ? — E  venuto  fin  qui. — E  egli 
venuto  fino  da  Lei  ? — E  venuto  fin  da  mio  padre  (fino  a  casa  di  mio 
padre). — Le  e  stato  rubato  qualcosa  ? — Mi  e  stato  rubato  tutto  il 
buon  vino. — Hanno  portato  via  qualcosa  al  di  Lei  padre  ? — Gli 
hanno  portato  via  tutti  i  suoi  buoni  libri. — Rubi  qualche  cosa  ? — 
Non  rubo  niente. — Hai  mai  portato  via  qualche  cosa? — Non  ho  mai 
portato  via  niente. — Le  sono  stati  rubati  i  di  Lei  buoni  vestiti  ? — 
Essi  mi  sono  stati  rubati. — Che  mi  hanno  rubato  ? — Le  hanno  ru- 
bato tutti  i  buoni  libri. — Quando  Le  hanno  rubato  il  danaro? — Me 
lo  hanno  rubato  1'  altro  ieri. — Ci  hanno  mai  rubato  qualcosa  ? — Non 
ci  hanno  mai  rubato  niente. — Fin  dove  ha  Ella  voluto  an  dare  ? — 

i  2 


60  EXERCISES  121,  122. 

Ho  voluto  andare  fino  al  bosco.— E  Ella  andata  fin  la  ? — Non  sono 
andato  fin  la.— Fin  dove  vuole  andare  il  di  Lei  fratello  ?— Vuole 
andare  fino  in  fondo  di  quella  via.— Fin  dove  arriva  il  vino?— 
Arriva  fino  al  fondo  della  botte. — Ove  vai  ?— Vado  al  mercato.— 
Fin  dove  andiamo?— Andiamo  fino  al  teatro. — Vai  fino  al  pozzo?— 
Vado  fino  al  castello.— Ha  bevuto  tutto  il  vino  i  legnaiuolo  ? — L'  ha 
bevuto  tutto.— Ha  stracciato  tutti  i  suoi  libri  il  suo  ragazzino? — Li 
ha  stracciati  tutti. — Perche  li  ha  stracciati  ? — Perche  non  vuole 
studiare. 

121. 

Quanta  ha  Ella  perduto  ? — Ho  perduto  tutto  il  mio  danaro. — Sa 
Ella  ove  e  mio  padre  ? — Non  lo  so. — Non  ha  Ella  veduto  il  mio 
libro? — Non  1'  ho  veduto. —  Sa  Ella  come  si  scrivaquesto  motto  ? — 
Si  scrive  cosi.  — Tinge  Ella  qualche  cosa? — Tingo  il  mio  cappello. 
— Come  lo  tinge  Ella  ?— Lo  tingo  nero. — Come  tinge  Ella  i  di  Lei 
abiti? — Li  tingo  giallo. — Fa  Ella  tingere  il  di  Lei  baule  ? — Lo 
faccio  tingere. — Come  lo  fa  Ella  tingere  ? — Lo  faccio  tingere  verde. 
— Come  fai  tingere  i  tuoiguanti? — Li  faccio  tingere  turchino. — II 
di  Lei  ragazzo  fa  tingere  il  suo  nastro  ? — Lo  fa  tingere. — Lo  fa  tin- 
gere rosso  ? — Lo  fa  tingere  grigio. — Come  hanno  fatto  tingere  i  loro 
abiti  i  di  Lei  amici  ? — Li  hanno  fatti  tingere  verdi. — Come  hanno 
fatto  tingere  i  loro  cappelli  gl'  Italiani  ? — Li  hanno  fatti  tingere 
bruni. — Ha  Ella  un  cappello  bianco  ? — Ne  ho  uno  nero. — Qual 
cappello  ha  il  gentiluomo  ? — Ha  due  cappelli ;  uno  bianco  e  uno 
nero. — Che  cappello  ha  1'  Americano  ? — Ha  un  cappello  tondo. — 
Ho  un  cappello  bianco  ? — Ella  ha  diversi  cappelli  bianchi  e  neri.  — 
II  di  Lei  tintore  ha  gia  tin  to  il  di  Lei  panno  ? — L'  ha  tinto. — Come 
1'  ha  egli  tinto  ? — L'  ha  tinto  verde. — Viaggia  Ella  qualche  volta  ? — 
Viaggio  spesso. — Ove  pensa  Ella  andare  quest'  estate  ? — Penso  an- 
dare a  Parigi. — Non  va  Ella  in  Italia? — Ci  vado. — Hai  qualche 
volta  viaggiato  ? — Non  ho  mai  viaggiato. — Hanno  voglia  d'  andare 
in  Olanda  i  di  Lei  amici? — Hanno  voglia  d' andarvi. — Quando 
intendono  partire  ? — Intendono  partire  dopo  domani. 

122. 

E  gia  andato  in  Ispagna  il  di  Lei  fratello  ? — Non  ci  e  per  anco 
andato. — Ha  Ella  viaggiato  in  Ispagna  ? — Ci  ho  viaggiato. — Quando 
parte  Ella  ? — Parto  domani. — A  che  ora  ? — Alle  cinque  del  mat- 
tino. — Ha  Ella  logorato  tutti  i  di  Lei  stivali  ? — Li  ho  logorati  tutti. 
Che  hanno  fatto  gli  Spagnuoli? — Hanno  abbrucciato  tutti  i  nostri 


EXERCISE    123.  61 

buoni  bastimenti. — Ha  Ella  finito  tutti  i  di  Lei  temi  ? — Li  ho  finiti 
tutti. — Fin  dove  e  venuto  il  Francese? — E  venuto  fino  nel  mezzo 
della  via. — Ove  abita  il  di  Lei  amico  ? — Egli  abita  al  di  qua  della 
via. — Ove  e  il  di  Lei  magazzino  ? — E  al  di  la  della  via. — Ove  e  il 
banco  del  nostro  amico  ? — E  al  di  la  del  teatro. — II  giardino  del  di 
Lei  amico  e  al  di  qua,  o  al  di  la  del  bosco  ? — E  al  di  la. — Non  e  al 
di  qua  della  via  il  nostro  magazzino  ? — E  al  di  qua. — Ove  e  Ella 
stata  stamane  ? — Sono  stato  al  castello. — Quanto  tempo  e  restata 
nel  castello  ? — Ci  sono  stato  un'  ora. — II  di  Lei  fratello  e  dissopra 
o  abbasso  ? — E  dissopra. — Fin  dove  ha  portato  il  mio  baule  il  di  Lei 
servitore  ? — L*  ha  portato  fino  al  mio  magazzino. — E  egli  venuto 
fino  a  casa  mia  (dame)? — E  venuto  fin  la. —  Fin  dove  arriva  il 
tappeto  verde  ? — Arriva  fino  al  canto  dal  banco. — E  Ella  stata  in 
Francia  ? — Vi  sono  stato  parecchie  volte. — Sono  gia  stati  in  Germa- 
nia  i  di  Lei  fanciulli  ? — Non  ci  sono  per  anco  stati,  ma  penso  man- 
darveli  nella  primavera. — Vuole  Ella  andare  al  di  qua,  o  al  di  la 
della  via? — Non  voglio  andare  al  di  qua  ne  al  di  la  ;  voglio  andare 
nel  mezzo  della  via. — Fin  dove  conduce  questa  via  ? — Conduce  fino 
a  Londra. 

123. 

E  d'  uopo  andare  al  mercato  ? — Non  e  d'  uopo  andarvi. — Che  Le 
e  d'  uopo  comprare  ? — Mi  e  d'  uopo  comprar  del  manzo. — Mi  e. 
d'  uopo  andare  a  cercare  del  vino  ? — Le  e  d'  uopo  andarne  a  cercare. 
— Debbo  andare  alia  festa  da  ballo? — Le  e  d'  uopo  andarci. — 
Quando  mi  e  d'  uopo  andarci  ? — Le  e  d'  uopo  andarci  questa  sera. — 
Devo  andare  a  cercare  il  legnaiuolo  ? — Bisogna  andarlo  a  cercare. — 
Che  e  d'  uopo  (che  bisogna)  fare  per  imparare  il  msso  ? — E  d'  uopo 
(bisogna)  studiar  molto. — Bisogna  studiar  molto  per  imparare  il 
tedesco  ? — Bisogna  studiar  molto. — Che  mi  bisogna  fare  ? — Le  bi- 
sogna comprare  un  buon  libro. — Che  deve  egli  fare  ? — Gli  e  d'  uopo 
restar  quieto. — Che  dobbiamo  fare  ? — E  Loro  d'  uopo  lavorare. — 
Le  abbisogna  studiar  molto  per  imparare  1'  arabo  ? — Debbo  stu- 
diar molto  per  impararlo. — Perche  mi  bisogna  andare  al  mercato  ? 
— Deve  andarvi  per  comprare  del  manzo  e  del  vino. — Mi  e 
d'  uopo  andare  in  qualche  luogo  ? — Ti  e  d'  uopo  andare  al  giardino. 
— Mi  6  d'  uopo  mandar  a  cercare  qualche  cosa  ? — Ti  e  d'  uopo  man- 
dare  a  cercare  del  vino. — Che  mi  bisogna  fare  ? — Deve  scrivere 
un  tema. — A  chi  mi  e  d'  uopo  scrivere  un  biglietto  ? — Le  e  d'  uopo 
scriverlo  al  di  Lei  amico. — Che  Le  e  d'  uopo,  Signore  ? — Mi  e 
d'  uopo  del  panno. — Quanto  vale  questo  cappello  ? — Vale  quattro 


62  EXERCISES  124,  125. 

scudi. — Le  abbisognano  degli  stivali  ? — Me  ne  abbisognano. — 
Quanto  valgono  quest!  stivali  ? — Valgono  venti  lire. — Non  Le  e 
d'  uopo  che  cio  ? — Non  mi  e  d'  uopo  che  cio. — Non  Le  abbisognano 
guanti  ? — Non  me  ne  abbisognano. — Ti  e  d'  uopo  molto  danaro  ? — 
Me  n'  e  d'  uopo  molto. — Quanto  ti  e  d'  uopo  ? — Mi  e  d'  uopo 
cinque  zecchini. — Quanto  abbisogna  al  di  Lei  fratello  ? — Gli  abbi- 
sognano solamente  sei  franchi. — Non  gli  abbisogna  di  piu  ? — Non 
g]i  abbisogna  di  piu. — Abbisogna  di  piu  al  di  Lei  amico  ? — Non  gli 
e  d'  uopo  tanto  quanto  a  me. — Che  Le  e  d'  uopo  ? — Mi  e  d'  uopo 
danaro  ed  abiti. — Ha  Ella  adesso  cio  che  Le  abbisogna  ? — Ho  cio  che 
mi  abbisogna. — II  di  Lei  padre  ha  cio  che  gli  e  d'  uopo  ? — Ha  cio 
che  gli  e  d'  uopo. 

124. 

I  fanciulli  del  vicino  Le  hanno  reso  i  di  Lei  libri  ? — Me  li  hanno 
resi. — Quando  glieli  hanno  resi  ? — Me  li  hanno  resi  ieri. — II  di  Lei 
ragazzino  ha  ricevuto  un  regalo  ? — Ne  ha  ricevuti  parecchi. — Da  chi 
ne  ha  ricevuto  ? — Ne  ha  ricevuto  da  mio  padre  e  dal  di  Lei. — Ha 
Ella   ricevuto  dei  regali  ? — Ne  ho  ricevuti. — Quai   regali  ha  Ella 
ricevuti  ? — Ho  ricevuto  dei  bei  regali. — Viene  Ella  dal  giardino  ? — 
Non  vengo  dal  giardino,  ma  dal  magazzino. — Ove  va  Ella? — Vado 
al  giardino. — D'  onde  viene  1'  Irlandese  ? — Viene   dal   giardino. — 
Viene  egli  dal  giardino  dal  quale  viene  Ella? — Egli  non  viene  dal 
medesimo. — Da   qual   giardino  viene    egli  ? — Viene  da  quello  del 
nostro  vecchio   amico. — Da  dove  viene  il  nostro   ragazzo  ? — Viene 
dallo  spettacolo. — Quanto  pud  valere  questo  cavallo  ? — Pu6  valere 
cinque   cento    scudi.  —  Vale   questo    libro    quanto  cotesto  ?  —  Val 
piu.  —  Quanto    vale  il  mio  fucile  ?  —  Vale    quanto    quello   del   di 
Lei  amico. — I  di  Lei  cavalli  valgono  quanto  quelli  degl'  [nglesi  ? 
— Non  valgono  tanto. — Quanto  vale  questo    coltello? — Non   vale 
niente. 

125. 

II  di  Lei  servitore  vale  quanto  il  mio  ? — Val  piu  del  di  Lei. — 
Vale  Ella  quanto  il .  di  Lei  fratello  ? — Egli  vale  piu    di  me. — Vali 
quanto    il    tuo   amico  ?  —  Valgo   altrettanto.  —  Vagliamo   quanto 
i  nostri  vicini  ? — Vagliamo  piu  di  loro. — II  di  Lei  ombrello  vale 
quanto    il   mio  ?— Non    vale  altrettanto. — Perche  non  vale  quanto 
il   mio? — Perche    non    e     cosi  hello    come    il    di    Lei. — Quanto 
vale  questo  fucile  ? — Non  val  molto. — Vuol  Ella  vendere  il  di  Lei 
cavallo  ? — Voglio  venderlo. — Quanto  vale  ? — Vale  due  cento  scudi. 


KXKRCISE  126.  G3 

— Vuol  Ella  comprarlo? — Ne  ho  gia  comprato  uno. — II  di  Lei 
padre  pcnsa  comprare  un  cavallo? — Pensa  comprarlo,  ma  non 
il  di  Lei. — Hanno  incominciato  i  loro  temi  i  di  Lei  fratelli  ? — Li 
hanno  incominciati.  —  Hanno  ricevuto  i  loro  biglietti?  —  Non  li 
abbiamo  per  anco  ricevuti. — Abbiamo  cio  che  ci  e  d'  uopo  ? — Non 
abbiarno  cio  che  ci  e  d'  uopo. — Che  ci  e  d'  uopo  ? — Ci  e  d'  uopo 
bei  cavalli,  diversi  servitori,  e  molto  danaro. — Non  ci  e  d'  uopo  che 
cio  ? — Non  ci  e  d'  uopo  che  cio. — Che  debbo  fare  ? — Le  e  mestieri 
scrivere. — A  chi  mi  e  d'  uopo  scrivere  ? — Le  e  d'  uopo  scrivere  al  di 
Lei  amico. —  Ove  e  egli  ? — E  in  America. — Ove  debbo  andare  ? — 
Puo  andare  in  Francia. — Fin  dove  mi  e  d'  uopo  andare  ? — Puo  an- 
dare fino  a  Parigi. — A  quai  biglietti  ha  risposto  il  di  Lei  fratello  ? — 
Egli  ha  risposto  a  quelli  dei  suoi  amici. — Quai  cani  hanno  battuto  i 
di  Lei  servitori  ? — Hanno  battuto  quelli  che  hanno  fatto  molto 
strepito. 

126. 

Ha  Ella  pagato  il  fucile  ? — L'  ho  pagato. — II  di  Lei  zio  ha  pa- 
gato  i  libri  ? — Li  ha  pagati. — Ho  pagato  gli  abiti  al  sartore  ? — Ella 
glieli  ha  pagati. — Hai  pagato  il  cavallo  al  mercante  ?- — Non  gliel'  ho 
ancor  pagato. — Abbiamo  pagato  i  nostri  guanti  ? — Li  abbiamo  pa- 
gati.— Ha  gia  pagato  il  di  Lei  cugino  i  suoi  stivali  ? — Non  li  ha 
ancor  pagati. — Le  paga  cio  che  Le  deve  mio  fratello? — Me  lo  paga. 
— Paga  Ella  cio  che  deve  ? — Pago  cio  che  debbo. — Ha  Ella  pagato 
il  fornaio  ? — L'  ho  pagato. — II  di  Lei  zio  ha  pagato  il  manzo  al 
macellaio? — Glielo  ha  pagato. — Chi  ha  rotto  il  mio  coltello  ? — 
L'  ho  rotto  io  dopo  aver  tagliato  il  pane. — II  di  Lei  figlio  ha  rotto  i 
miei  bicchieri? — Li  ha  rotti  dopo  aver  bevuto  il  vino. — Quando  ha 
rotto  il  mio  temperino  il  di  Lei  cugino  ? — L'  ha  rotto  dopo  aver 
scritto  i  suoi  biglietti. — Ha  Ella  pagato  il  vino  al  mercante  dopo 
averlo  bevuto  ? — L' ho  pagato  dopo  averlo  bevuto. — Che  ha  Ella 
fatto  dopo  aver  finite  i  di  Lei  temi  ? — Sono  stato  da  mio  cugino  per 
condurlo  al  teatro. — Come  parlo  ? — Ella  parla  benissimo. — Come  ha 
scritto  i  suoi  temi  mio  engine  ? — Li  ha  scritti  a  perfezione. — Come 
hanno  fatto  il  dover  loro  i  miei  fanciulli? — L' hanno  fatto  bene. — 
Fail  suo  dovere  costui  ? — Lo  fa  sempre. — Questi  uomini  fanno  il 
loro  dovere  ? — Lo  fanno  sempre. — Fa  Ella  il  di  Lei  dovere  ? — Faccio 
cio  che  posso. — Che  domanda  a  costui? — Gli  domando  del  danaro. 
— Che  mi  domanda  questo  ragazzo  ?  —  Le  domanda  del  danaro. — Mi 
domanda  Ella  qualche  cosa  ? — Le  domando  uno  scudo. — Mi  do- 
manda Ella  il  pane  ? — Glielo  domando. — A  quale  uomo  domanda 


64  EXERCISES  127,  128. 

Ella  del  danaro  ? — Ne  domando  a  quello  cui  Ella  ne  domanda. — A 
quai  mercanti  domanda  Ella  dei  guanti  ? — Ne  domando  a  quelli  che 
stanno  nella  contrada  Guglielmo. — Che  domanda  Ella  al  fornaio  ? — 
Gli  domando  del  pane. 

127. 

Domanda  Ella  del  manzo  ai  macellai  ? — Ne  domando  loro. — Mi 
domandi  il  bastone  ? — Te  lo  domando. — Ti  domanda  egli  il  libro  ? — 
Me  lo  domanda. — Che  ha  Ella  domandato  all'  Inglese  ? — Gli  ho 
domandato  il  mio  baule  di  cuoio. — Glielo  ha  dato? — Me  1'  ha  dato. 
— A  chi  ha  Ella  domandato  dello  zucchero  ? — Ne  ho  domandato  al 
mercante. — A  chi  paga  i  suoi  stivali  il  di  Lei  fratello  ? — Li  paga  al 
calzolaio. — A  chi  abbiamo  pagato  il  pane  ? — L'  abbiamo  pagato  ai 
nostri  fornai. — Quanti  anni  hai  ? — Non  ho  ancora  dieci  anni. — Impari 
gia  il  francese  ? — L'  imparo  di  gia. — Sa  il  tedesco  tuo  fratello  ? — Non 

10  sa. — Perche  non  lo  sa  ? — Perche  non  ha  avuto  tempo  d'  impararlo. 
— E  in  casa  il  di  Lei  padre  ? — No,  Signore,  e  partito  ;  ma  mio  fratello  e 
in  casa. — Ove  e  andato  il  di  Lei  padre  ? — E  andato  in  Inghilterra. — 
Ci  e  Ella  stataqualche  volta  ? — Non  ci  sono  mai  stato. — Pensa  Ella 
andare  in  Francia  quest'  estate  ? — Penso  andarci. — Pensa  Ella  ri- 
manerci  molto  tempo? — Penso  rimanerci  durante  1'  estate. — Fino  a 
quando  rimane  in  casa  il  di  Lei  fratello  ? — Fino  a  mezzo  giorno. — 
Ha  Ella  fatto  tignere  i  di  Lei  guanti  ? — Li  ho  fatti  tignere. — Come 

11  ha  Ella  fatti  tingere  ? — Li  ho  fatti  tignere  gialli.— Ha  Ella  gia 
desinato  ? — Non  ancora. — A  che  ora  desina  Ella  ? — Desino  alle  sei. 
— Da  chi  (in  casa  di  chi)  desina  Ella  ? — Desino   da  un  mio  amico 
(in  casa  di  un  mio  amico). — Da  chi  ha  Ella  desinato  ieri  ? — Ho  de- 
sinato da  un  mio  parente.— Che  hanno  mangiato  ? — Abbiamo  man- 
giato  buon  pane,  buon  manzo  e  pasticcini.  —  Che  hanno  bevuto? — 
Abbiamo  bevuto  buon  vino  ed  eccellente  cidro. — Ove  desina  oggi  il 
di  Lei  zio  ? — Desina  da  noi  (in  casa  nostra). — A  che  ora  cena  il  di 
Lei  padre  ?— Egli  cena  alle  nove. — Cena  Ella  piu  presto  di  lui  ? — 
Ceno  piu  tardi  di  lui. 

128. 

Ove  va  Ella  ? — Vado  da  un  mio  parente,  per  desinare  con  lui. — 
Vuoi  tenere  i  miei  guanti? — Voglio  tenerli. — Chi  tiene  il  mio  cap- 
pello?— Lo  tiene  il  di  Lei  figlio. — Tieni  il  mio  bastone  ? — Lo  tengo. 
—Tiene  Ella  qualche  cosa? — Tengo  il  di  Lei  schioppo. — Chi  ha 
tenuto  il  mio  libro  ?— L'  ha  tenuto  il  di  Lei  servitore. — Vuol  Ella 
provare  a  parlare  ?— Voglio  provare.— II  di  Lei  fratellino  ha  egli  mai 


129.  65 


provato  a  fare  dei  temi  ?  —  Ha  provato.  —  Ha  Ella  mai  provato  a  far 
un  cappello  ?  —  Non  ho  mai  provato  a  farlo.  —  Chi  cerca  Ella?  — 
Cerco  1'  uomo  che  mi  ha  venduto  un  cavallo.  —  II  di  Lei  parente 
cerca  qualcuno?—  Cerca  un  suo  amico.  —  Cerchiamo  qualcuno?  — 
Cerchiamo  un  nostro  vicino.  —  Chi  cerchi  ?  —  Cerco  un  nostro  amico. 

—  Cerca  Ella  un  mio  servitore  ?  —  No,  Signore,  cerco  uno  dei  miei.  — 
Ha  Ella  provato  a  parlare  al  di  Lei  zio  ?  —  Ho  provato  a  parlargli.  — 
Ha  Ella  provato  a  vedere  mio  padre  ?  —  Ho  provato  a  vederlo.  —  L'  ha 
egli  ricevuta  ?  —  Non  mi  ha  ricevuto.  —  Ha  egli  ricevuto  i  di  Lei  fra- 
telli  ?  —  Li  ha  ricevuti.  —  Ha  Ella  potuto  vedere  il  di  Lei  parente  ? 

—  Non  ho  potuto  vederlo.  —  Che  ha  Ella  fatto  dopo  aver  iscritto  i  suoi 
temi  ?  —  Ho  scritto  il  mio  biglietto  dopo  aver  iscritto  i  miei  temi.  — 
Di  chi  domanda  Ella  ?  —  Domando  del  sarto.  —  Domanda  di  qualcuno' 
costui  ?  —  Domanda  di  Lei.  —  Si  domanda  di  Lei  ?  —  Si  domanda  di  me. 

—  Si  domanda  di  me  ?  —  Non  si  domanda  di  Lei,  ma  di  un  di  Lei 
amico.  —  Domanda  Ella  del  medico  ?  —  Domando  di  lui.  —  II  di  Lei 
fratellino  che  domanda?  —  Domanda  un  pezzetto  di  pane.  —  Non  ha 
egli  ancor  fatto  colazione  2  —  Ha  fatto  colazione,  ma  ha  ancor  fame. 
•  —  Che  domanda  il  di  Lei  zio  ?  —  Egli  domanda  un  bicchier  di  vino.  — 
Non  ha  egli  gia  bevuto  ?  —  Egli  ha  gia  bevuto,  ma  ha  ancora  sete. 

129. 

Scorge  Ella  1'  uomo  che  viene?  —  Non  lo  scorgo.  —  Scorge  Ella  i 
fanciulli  del  soldato  ?  —  Li  scorgo.  —  Scorge  Ella  gli  uomini  che  vanno 
nel  giardino  ?  —  Non  iscorgo  quelli  che  vanno  nel  giardino,  ma  quelli 
che  vanno  al  mercato.  —  II  di  Lei  fratello  scorge  1'  uomo  che  gli  ha 
prestato  del  danaro  ?  —  Egli  non  iscorge  quello  che  gliene  ha  pres- 
tato,  ma  quello  al  quale  egli  ne  ha  prestato.  —  Vedi  i  fanciulli  che 
studiano  ?  —  Non  vedo  coloro  che  studiano,  ma  coloro  che  giuocano.  — 
Scorgi  qualche  cosa  ?  —  Non  iscorgo  nulla.  —  Ha  Ella  scorto  i  ma- 
gazzini  dei  miei  genitori  ?  —  Li  ho  scorti.  —  Ove  li  ha  scorti  ?  —  Li  ho 
scorti  di  la  della  via.  —  Le  piace  un  cappellone  ?  —  Non  mi  piace  un 
cappellone,  ma  un  ombrellone.  —  Che  Le  piace  fare?  —  Mi  piace  scri- 
vere.  —  Le  piace  vedere  questi  ragazzini  ?  —  Mi  piace  vederli.  —  Le 
piace  il  vino  ?  —  Mi  piace.  —  Piace  il  cidro  al  di  Lei  fratello  ?  —  Non 
gli  piace.  —  Che  piace  ai  soldati  ?  —  Piace  Loro  il  vino.  —  Ti  piace  il 
te,  o  il  caffe  ?  —  Mi  piace  1'  uno  e  1'  altro.  —  Questi  fanciulli  studiano 
volentieri  ?  —  Piace  loro  studiare  e  giuocare.  —  Le  piace  leggere  e 
scrivere  ?  —  Mi  piace  leggere  e  scrivere.  —  Quante  volte  mangia  Ella 
al  giorno  ?  —  Quattro  volte.  —  Q,uante  volte  al  giorno  bevono  i  di  Lei 
fanciulli  ?  —  Bevono  parecchie  volte  al  giorno.  —  Beve  Ella  cosi  spesso 

K 


66  KXERCISES  130,  131. 

come  eglino  ? — Bevo  piu  spesso. — Va  Ella  spesso  al  teatro  ? — Ci 
vado  qualche  volta. — Quanta  volte  al  mese  ci  va  ? — Ci  vado  sola- 
mente  una  volta  al  mese  (non  ci  vado  che  una  volta  al  mese). — 
Quante  volte  all'  anno  va  al  ballo  il  di  Lei  cugino  ? — Ci  va  due 
volte  all'  anno. — Ci  va  Ella  cosi  spesso  come  lui  ? — Non  ci  vado 
mai. — Va  spesso  al  mercato  il  di  Lei  cuoco  ? — Egli  ci  va  ogni  mat- 
tina  (tutte  le  mattine). 

130. 

Va  Ella  spesso  da  mio  zio  ? — Ci  vado  sei  volte  all'  anno. — Le 
piace  il  pollastro  ? — Mi  piace  il  pollastro,  ma  non  mi  piace  il  pesce. 
— Che  Le  piace  ? — Mi  piace  un  pezzo  di  pane  e  un  bicchier  di  vino. 
•  — Impara  Ella  a  memoria  ? — Non  mi  piace  imparare  a  memoria. — 
I  di  Lei  scolari  imparano  volentieri  a  memoria  ? — Studiano  volen- 
tieri,  ma  non  piace  loro  imparare  a  memoria. — Quanti  temi  fanno  al 
giorno  ? — Ne  fanno  solamente  due,  ma  li  fanno  a  meraviglia. — Ha 
Ella  potuto  leggere  il  biglietto  che  Le  ho  scritto  ? — L'  ho  potuto 
leggere. — L'  ha  Ella  capito  ? — L'  ho  capito. — Capisce  Ella  1'  uomo 
che  Le  parla  ? — Non  lo  capisco. — Perche  non  lo  capisce  ? — Perehe 
parla  troppo  male. — Sa  questi  il  francese  ? — Egli  lo  sa,  ma  io  non  lo 
so. — Perche  non  1'  impara  ? — Non  ho  tempo  di  impararlo. — Pensa 
andare  al  teatro  stassera? — Penso  andarci,  se  ci  va  Lei. — II  di  Lei 
padre  pensa  comprar  cotesto  cavallo  ? — Pensa  comprarlo,  se  riceve 
il  suo  danaro. — Intende  andare  in  Inghilterra  il  di  Lei  amico  ? — 
Intende  andarci,  se  gli  pagano  cio  che  gli  debbono. — Pensa  Ella  an- 
dare al  concerto  ? — Penso  andarci,  se  ci  va  il  mio  amico. — II  di  Lei 
fratello  pensa  studiare  1'  italiano  ? — Pensa  studiarlo,  se  trova  un 
buon  maestro. 

131. 

Che  tempo  fa  oggi  ? — Fa  bellissimo  tempo. — Ha  fatto  bel  tempo 
ieri  ? — Teri  ha  fatto  cattivo  tempo. — Che  tempo  ha  fatto  stamane  ? — 
Ha  fatto  cattivo  tempo,  ma  adesso  fa  bel  tempo. — Fa  caldo  ? — Fa 
molto  caldo. — Non  fa  freddo  ? — Non  fa  freddo. — Fa  caldo  o  freddo  ? 
— Non  fa  caldo  ne  freddo. — E  Ella  stata  nel  giardino  1'  altro  ieri  ? — 
Non  ci  sono  stato. — Perche  non  ci  e  stata  ? — Non  ci  sono  stato 
perche  ha  fatto  cattivo  tempo. — Pensa  Ella  andarci  domani? — 
Penso  andarci,  se  fa  bel  tempo. — Fa  chiaro  nel  di  Lei  banco  ? — Non 
ci  fa  chiaro.— Vuol  Ella  studiare  nel  mio  ? — Voglio  studiarci. — Ci  fa 
chiaro  ? — Ci  fa  chiarissimo. — Perche  il  di  Lei  fratello  non  puo  lavo- 
rare  nel  suo  magazzino  ? — Non  puo  lavorarci,  perche  ci  fa  troppo 


EXERCISES  132,  133.  67 

buio. — Ove  fa  troppo  buio? — Nel  suo  magazzino. — Fa  chiaro  in 
questo  buco  ? — Ci  fa  buio. — E  asciutto  ? — E  asciuttissimo.' — E 
umido  ? — Non  e  umido.  E  troppo  asciutto. — C'  e  chiaro  di  luna  ? 
— Non  c'  e  chiaro  di  luna,  e  umidissimo. — Di  che  cosa  parla  il  di  Lei 
zio  ? — Parla  del  bel  tempo. — Di  che  parlano  cotesti  uomini  ? — 
Parlano  del  bello  e  del  cattivo  tempo. — Non  parlano  del  vento  ? — 
Parlano  anche  di  questo. — Parli  di  mio  zio? — Non  ne  parlo. — Di 
chi  parli? — Parlo  di  te  e  dei  tuoi  genitori. — Domanda  di  qualcuno  ? 
— Domando  del  di  Lei  cugino  ;  e  in  casa  ? — No,  Signore,  e  dal  suo 
ottimo  amico. 

132. 

Ha  Ella  assaggiato  questo  vino  ? — L'  ho  assaggiato. — Come  lo 
trova  ? — Lo  trovo  buono. — Come  trova  questo  cidro  il  di  Lei  cugino  ? 
— Non  lo  trova  buono. — Che  vino  vuol  Ella  assaggiare  ? — Voglio 
assaggiare  quello  che  ha  assaggiato  Lei. — Vuol  Ella  sentire  questo 
tabacco  ? — L'  ho  gia  sentito. — Come  le  pare  ? — Mi  par  buono. — 
Perche  non  gusta  questo  cidro  ? — Perche  non  ho  sete. — Perche  il  di 
Lei  amico  non  gusta  questo  manzo  ? — Perche  non  ha  fame. — Di  chi 
si  e  parlato  ? — Si  e  parlato  del  di  Lei  amico. — Non  banno  parlato 
dei  medici  ? — Non  ne  hanno  parlato. — Non  si  parla  dell'  uomo  di 
cui  abbiamo  parlato? — Se  ne  parla. — Hanno  parlato  dei  gentiluo- 
mini  ? — Ne  hanno  parlato. — Hanno  parlato  di  quelli  de"  quali  par- 
liamo  ? — Non  hanno  parlato  di  quelli  di  cui  parliamo,  ma  hanno 
parlato  degli  altri. — Hanno  parlato  dei  nostri  fanciulli,  o  di  quelli 
dei  nostri  vicini  ? — Non  hanno  pavlato  dei  nostri,  ne  di  quelli  dei 
nostri  vicini. — Di  quali  fanciulli  si  e  parlato  ? — Si  e  parlato  di  quelli 
del  nostro  maestro. — Parlano  del  mio  libro  ? — Ne  parlano. — E  Ella 
soddisfatta  dei  di  Lei  scolari  ? — Ne  son  soddisfatto. — Come  studia 
mio  fratello  ? — Studia  bene. — Quanti  temi  ha  Ella  studiati  ? — Ne 
ho  gia  studiati  quarant'  uno. — E  contento  il  di  Lei  maestro  del  suo 
scolaro  ? — Ne  e  contento. — II  di  Lei  maestro  e  soddisfatto  dei  pre- 
senti  che  ha  ricevuti  ? — N'  e  soddisfatto. — Ha  Ella  ricevuto  un 
biglietto  ?  —  L'  ho  ricevuto.  —  Vuole  Ella  risponderci  ? — Ora  ci 
rispondo. — Quando  1'  ha  ricevuto  ? — L'  ho  ricevuto  stamane  di 
buon'  ora. — Nee  soddisfatta? — Non  ne  son  soddisfatto. — II  di  Lei 
amico  Le  domanda  del  danaro  ? — Me  ne  domanda. 

133. 

E  Ella  amata  ? — Sono  amato. — Da  chi  e  Ella  amata  ? — Sono 
amato  da  mio  zio. — Da  chi  sono  amato  ? — Sei  amato  dai  tuoi  geni- 

K  2 


68  EXERCISE  134. 

torit — pa  chi  siamo  amati  ? — Sono  amati  dai  Loro  amici. — Da  chi 
sono  amati  cotesti  fanciulli  ? — Sono  amati  dai  loro  amici. — Da  chi  d 
condotto  quest'  uomo  ? — E  condotto  da  me. — Ove  lo  conduce  ? — 
Lo  conduce  in  casa. — Da  chi  siamo  biasimati  ? — Siamo  biasimati  dai 
nostri  nemici. — Perche  ne  siamo  biasimati  ? — Perche  eglino  non  ci 
amano. — E  Ella  punita  dai  di  Lei  maestro? — Non  ne  sono  punito 
perche  sono  buono  e  studioso. — Siamo  ascoltati  ? — Lo  siamo. — Da 
chi  siamo  ascoltati  ? — Siamo  ascoltati  dai  nostri  vicini. — II  tuo 
maestro  e  ascoltato  dai  suoi  scolari  ? — Ne  e  ascoltato. — Quali  fan- 
ciulli sono  lodati  ? — Quelli  che  sono  savi. — Quali  sono  puniti  ? — 
Quelli  che  sono  pigri  e  cattivi. — Siamo  lodati,  o  biasimati? — Non 
siamo  lodati  ne  biasimati. — Tl  nostro  amico  e  amato  dai  suoi  maes- 
tri ? — Ne  e  amato  e  lodato  perche  e  studioso  e  savio,  ma  suo  fra- 
tello  e  disprezzato  dai  suoi,  perche  e  cattivo  e  poltrone. — E  egli 
qualche  volta  punito  ? — Egli  1'  e  tutte  le  mattine  e  tutte  le  sere. — 
E  Ella  punita  qualche  volta? — Non  lo  sono  mai;  sono  amato  e 
ricompensato  dai  miei  buoni  maestri. — Questi  fanciulli  non  sono  mai 
puniti  ? — Non  lo  sono  mai  perche  sono  assidui  e  savi ;  ma  quelli  lo 
sono  spessissimo  perche  sono  pigri  e  cattivi. — Chi  e  lodato  e  ricom- 
pensato ? — I  fanciulli  abili  sono  lodati,  stimati  e  ricompensati ;  ma 
gl'  ignoranti  sono  biasimati,  disprezzati  e  puniti. — Chi  e  amato  e 
chi  e  odiato  ? — Quello  che  e  studioso  e  savio  e  amato,  e  quello  ch'  e 
pigro  e  cattivo  e  odiato. — E  mestieri  esser  buono  per  essere  amato  ? — 
E  d'  uopo  esserlo. — Che  bisogna  fare  per  essere  amato  ? — Bisogna 
esser  buono  e  assiduo. — Che  bisogna  fare  per  essere  ricompensato  ? — 
Bisogna  esser  abile  e  studiar  molto. 

134. 

Perche  sono  amati  questi  fanciulli  ? — Sono  amati  perche  sono 
buoni. — Sono  piu  buoni  di  noi? — Non  sono  migliori,  ma  piu  assidui 
di  Loro. — II  di  Lei  fratello  e  studioso  come  il  mio  ? — E  studioso 
come  lui,  ma  il  di  Lei  fratello  e  migliore  del  mio. — Le  piace  andar 
in  legno? — Mi  piace  andare  a  cavallo. — II  di  Lei  fratello  e  mai  an- 
dato  a  cavallo  ?— Non  e  mai  andato  a  cavallo. — II  di  Lei  fratello  va 
a  cavallo  cosi  sovente  come  Lei  ? — Egli  va  a  cavallo  piu  sovente 
di  me. — E  Ella  andata  a  cavallo  1'  altro  ieri? — Sono  stato  a  cavallo 
quest'  oggi. — Le  piace  viaggiare  ? — Mi  piace  viaggiare. — Le  piace 
viaggiare  nell'  inverno  ? — Non  mi  piace  viaggiare  nell'  inverno  ;  mi 
piace  viaggiar  in  primavera  e  nell'  autunno. — Si  viaggia  bene  in  pri- 
mavera  ? — Si  viaggia  bene  nella  primavera  e  nell'  autunno,  ma  si 
viaggia  male  nella  state  e  nell'  inverno. — Ha  Ella  qualche  volta 


EXERCISE    135.  69 

viaggiato  nell'  inverno  ? — Ho  viaggiato  spesso  nell'  inverno  e  nella 
state. — Viaggia  spesso  il  di  Lei  fratello  ? — Egli  non  viaggia  piu  ; 
altre  volte  ha  viaggiato  molto. — Quando  Le  piace  andare  a  cavallo  ? 
— Mi  piace  andare  a  cavallo  alia  mattina. — E  Ella  stataa  Londra  ?— 
Ci  sono  stato. — Ci  si  vive  bene? — Ci  si  vive  bene,  ma  caro. — Si 
vive  a  caro  prezzo  a  Parigi  ? — Ci  si  vive  bene  e  non  caro. — Le  piace 
viaggiare  in  Francia  ? — Mi  piace  viaggiarci  perche  ci  si  trova  della 
buona  gente. — Piace  al  di  Lei  amico  viaggiare  in  Olanda  ? — Non 
gli  piace  viaggiarci  perche  ci  si  vive  male. — Le  piace  viaggiare  in 
Italia  ? — Mi  piace  viaggiarci  perche  il  vivere  vi  e  buono  e  vi  si  trova 
della  buona  gente  ;  ma  le  strade  non  sono  molto  buone. — Agl'  In- 
glesi  piace  viaggiare  in  Ispagna  ? — Piace  loro  viaggiarvi  ;  ma  ci  tro- 
vano  le  strade  troppo  cattive. — Che  tempo  fa  ? — Fa  cattivissimo 
tempo. — Fa  vento  ? — Fa  molto  vento. — Hafatto  burrasca  ieri? — Ha 
fatto  molto  burrasca. 

135. 

Va  Ella  al  mercato  stamane? — Ci  vado,  se  non  fa  burrasca. — 
Pensa  Ella  andare  in  Francia  quest'  anno  ? — Penso  andarci,  se  il 
tempo  non  e  troppo  cattivo. — Le  piace  andare  a  piedi  ? — Non  mi 
piace  andare  a  piedi,  ma  mi  piace  andare  in  carrozza  quando  viaggio. 
— Vuol  Ella  andare  a  piedi  ? — Non  posso  andare  a  piedi,  perche 
sono  stance. — Che  tempo  fa  ? — Tuona. — C'  e  sole  ?• — Non  c'  e  sole  ; 
fa  nebbia. — Sente  Ella  il  tuono  ? — Lo  sento. — Fa  bel  tempo? — Fa 
molto  vento  e  tuona  molto. — Di  chi  hanno  parlato  ? — Abbiamo  par- 
lato  di  Lei. — Mi  hanno  lodato  ? — Non  1'  abbiamo  lodata ;  1'  abbiamo 
biasimata. — Perche  mi  hanno  biasimato  ? — Perche  Ella  non  istudia 
bene. — Di  che  ha  parlato  il  di  Lei  fratello  ? — Egli  ha  parlato  dei 
suoi  libri,  dei  suoi  cavalli  e  dei  suoi  cani. — Che  fa  Ella  la  sera? — 
Lavoro  appena  ho  cenato. — E  che  fa  Ella  di  poi  ? — Poi  dormo. — 
Quando  beve  ? — Bevo  subito  che  ho  mangiato. — Quando  dorme  ? — 
Dormo  subito  che  ho  cenato. — Ha  Ella  parlato  al  mercante  ? — Gli 
ho  parlato. — Che  ha  detto  ? — E  partito  senza  dir  niente. — Puo  Ella 
lavorare  senza  parlare  ? — Posso  lavorare,  ma  non  posso  studiar  il 
francese  senza  parlare. — Vuoi  andare  a  cercare  del  vino  ? — Non 
posso  andare  a  cercare  del  vino  senza  danaro. — Ha  Ella  comprato 
dei  cavalli  ? — Non  compro  senza  danaro. — -II  di  Lei  padre  e  alfine 
arrivato  ? — E  arrivato. — Quando  e  arrivato  ? — Stamane  alle  quattro. 
— E  partito  finalmente  il  di  Lei  cugino  ? — Non  e  ancor  partito. — Ha 
Ella  alfin  trovato  un  buon  maestro  ? — Ne  ho  alfin  trovato  uno. — 
Impara  finalmente  1'  italiano  ?  —  L'  imparo  alfine.  —  Perche  noil 


70  EXERCISES  136,  137. 

1'   ha  gia   imparato  ?  —  Perche   non   ho   potato  trovare    un   buon 
maestro. 

136. 

Si  vede  Ella  ? — Mi  vedo. — Si  vede  Ella  nello  specchietto  ? — Mi 
vi  (ci)  vedo. — Possono  vedersi  nello  specchione  i  di  Lei  araici  ? — 
Possono  vedervisi. — Perche  non  accende  il  fuoco  il  di  Lei  fratello  ? — 
Egli  non  ]'  accende  perche  ha  paura  di  bruciarsi. — Perche  non  taglia 
Ella  il  di  Lei  pane  ? — Non  lo  taglio  perche  ho  paura  di  tagliarmi  il 
dito. — Le  duole  il  dito  (Le  fa  male  il  dito)  ? — II  dito  mi  duole  (mi  fa 
male)  e  anche  il  piede. — Vuole  Ella  scaldarsi  ? — Voglio  scaldarmi, 
perche  ho  molto  freddo.—  Perche  non  si  scalda  costui  ? — Perche  non 
ha  freddo. — Si  scaldano  i  di  Lei  vicini  ? — Essi  si  scaldano  perche 
hanno  freddo. — Si  taglia  Ella  i  capelli  ? — Mi  taglio  i  capelli. — II  di 
Lei  amico  si  taglia  le  unghie  ? — Egli  si  taglia  le  unghie  e  i  capelli. — 
Che  fa  costui  ? — Egli  si  strappa  i  capelli. — A  che  cosa  si  diverte  Ella  ? 
— Mi  diverto  alia  meglio. — A  che  si  divertono  i  di  Lei  fanciulli  ? — 
Si  dilettano  a  studiare,  a  scrivere  e  a  giuocare. — A  che  cosa  si  di- 
letta  il  di  Lei  cugino  ?— Si  diletta  a  leggere  dei  buoni  libri  e  a  scri- 
vere ai  suoi  amici. — A  che  cosa  si  diverte  Ella,  quando  non  ha  da 
far  niente  in  casa  ? — Vado  allo  spettacolo  e  al  concerto.  Dico 
spesso,  "  Ciascuno  si  diverte  come  gli  piace." — Ciascuno  ha  il  suo 
gusto,  qual  e  il  di  Lei  ? — II  mio  e  lo  studiare,  il  leggere  un  buon 
libro,  1'  andare  al  teatro,  indi  al  concerto,  al  ballo  e  a  cavallo. 

137. 

Perche  il  di  Lei  cugino  non  ispazzola  il  suo  abito  ? — Non  lo  spaz- 
zola,  perche  ha  paura  d'  insudiciarsi  le  dita. — Che  Le  dice  il  mio  vi- 
cino  ? — Mi  dice  ch'  Ella  vuole  comprare  il  di  lui  cavallo  ;  ma  so  che 
s'  inganna,  poiche  Ella  non  ha  danaro  per  comprarlo. — Che  si  dice 
(che  dicono)  al  mercato? — Si  dice  (dicono)  che  il  nemico  e  bat- 
tuto. — Lo  crede  Ella  ? — Lo  credo  poiche  tutta  la  gente  lo  dice. — 
Perche  ha  Ella  comprato  questo  libro  ? — L'  ho  comprato  perche 
ne  ho  bisogno  (perche  me  n'  e  d'  uopo)  per  istudiare  1'  italiano  e 
perche  ciascuno  ne  parla. — Se  ne  vanno  i  di  Lei  amici  ? — Se  ne 
vanno. — Quando  se  ne  vanno  ? — Se  ne  vanno  domani. — Quando  se 
ne  vanno  Loro  ? — Ce  ne  andiamo  oggi. — Me  ne  vado  ? — Se  ne  va, 
se  vuole. — Che  dicono  i  nostri  vicini  ? — Se  ne  vanno  senza  dir 
niente. — Come  Le  piace  (come  Le  pare)  (come  trova)  questo  vino  ? — 
Non  mi  piace  (non  mi  par  buono)  (non  lo  trovo  buono). — Che  ha 
Ella  (Che  cosa  ha  Ella)  ? — Ho  voglia  di  dormire. — II  di  Lei  amico 


EXERCISK    138.  71 

ha  voglia  di  dormire  ? — Non  ha  voglia  di  dormire,  ma  ha  freddo. — 
Perche  non  si  scalda  ? — Egli  non  ha  del  carbone  per  far  fuoco. — 
Perche  non  compra  del  carbone  ? — Egli  non  ha  danaro  per  com- 
prarne. — Vuole  Ella  prestargliene  ? — Se  non  ne  ha,  voglio  prestar- 
gliene. — Ha  Ella  sete  ? — Non  ho  sete,  ma  ho  molto  fame. — II  di  Lei 
servitore  ha  sonno  ? — Ha  sonno. — Ha  fame  ? — Egli  ha  fame. — 
Perche  non  mangia  ? — Perche  non  ha  niente  da  mangiare. — I  di  Lei 
fanciulli  hanno  fame  ? — Eglino  hanno  fame,  ma  non  hanno  niente  da 
mangiare. — Hanno  qualche  cosa  da  here  ? — Non  hanno  niente  da 
bere. — Perche  non  mangia  Ella  ? — Non  mangio  quando  non  ho 
fame. — Perche  non  beve  il  Russo  ? — Non  beve  quando  non  ha  sete. 
— Ha  mangiato  qualcosa  il  di  Lei  fratello  ieri  sera  ? — Ha  mangiato 
un  pezzo  di  manzo,  un  pezzetto  di  pollastro  e  un  pezzo  di  pane. — 
Non  ha  bevuto  ? — Ha  anche  bevuto. — Che  ha  bevuto  ? — Ha  bevuto 
un  bicchier  di  vino. 

138. 

v 

Perche  e  stato  lodato  questo  fanciullo  ? — E  stato  lodato  perche  ha 
studiato  bene. — Sei  tu  mai  stato  lodato  ? — Sono  stato  lodato  spesso. 
—  Perche  cotesto  fanciullo  e  stato  punito  ? — E  stato  punito  perche 
e  stato  cattivo  e  pigro. — Questo  fanciullo  e  stato  ricompensato  ? — E 
stato  ricompensato  perche  ha  studiato  bene. — Che  abbisogna  fare 
(che  e  d'  uopo  o  mestieri  fare)  per  non  essere  disprezzato  ? — Bi- 
sogna  essere  assiduo  e  buono. — Che  e  stato  del  di  Lei  amico  ? — E 
diventato  avvocato. — Ch'  e  stato  del  di  Lei  cugino  ? — S'  e  ingag- 
giato.—S'  e  ingaggiato  il  di  Lei  vicino  ? — Non  s'  e  ingaggiato. — 
Che  e  diventato  ? — E  diventato  mercante. — Che  son  diventati  i  suoi 
fanciulli  ? — I  di  lui  fanciulli  son  diventati  uomini. — Ch'  e  diventato 
il  di  Lei  figlio  ? — E  diventato  un  grand'  uomo. — E  diventato  dotto  ? 
— E  diventato  dotto. — Ch'  e  stato  del  mio  libro  ? — Non  so  che  n'  e 
stato. — L'  ha  Ella  stracc-iato  ? — Non  1'  ho  stracciato. — Ch'  e  diventato 
il  figlio  del  nostro  amico  ? — Non  so  che  sia  diventato. — Che  ha  Ella 
fatto  del  di  Lei  danaro  ? — Con  quello  ho  comprato  un  libro. — Che 
ha  fatto  il  falegname  del  suo  legno  ? — Ne  ha  fatto  un  banco. — Che 
ha  fatto  il  sarto  del  panno  ch'  Ella  gli  ha  dato  ? — Ne  ha  fatto  degli 
abiti  per  i  (pei)  suoi  fanciulli  e  per  i  miei. — Le  ha  fatto  male  cos- 
tui  ? — No,  Signore,  non  mi  ha  fatto  male. — Ch'  e  d'  uopo  fare  per 
essere  amato  ? — Bisogna  far  bene  a  quelli  che  ci  hanno  fatto  male. — 
Abbiamo  mai  fatto  Lor  male  ? — No  ;  al  contrario,  ci  hanno  fatto  del 
bene. — Fa  Ella  male  a  qualcuno  ? — Non  faccio  male  a  nessuno. — 
Perche  ha  Ella  fatto  male  a  cotesti  fanciulli  ? — Non  ho  loro  fatto 


72  EXEKCISKS  139,  HO. 

male. — £,e  ho  fatto  male  ? — Ella  non  mi  ha  fatto  male,  ma  i  di  Lei 
fanciulli  me  ne  hanno  fatto. — Che  Le  hanno  fatto  ? — Mi  hanno  bat- 
tuto. — E  il  di  Lei  fratello  che  ha  fatto  male  a  mio  figlio  ? — No, 
Signore,  non  e  mio  fratello,  perche  non  ha  mai  fatto  male  a  nessuno. 

139. 

Ha  Ella  bevuto  cotesto  vino  ? — L'  ho  bevuto. — Come  1'  ha  tro- 
vato  ? — L'  ho  trovato  buonissimo. — Le  ha  fatto  bene  ? — Mi  ha  fatto 
bene. — Si  e  fatto  male  ? — Non  mi  son  fatto  male. — Chi  si  e  fatto 
male  ? — Mio  fratello  si  e  fatto  male  poiche  si  e  tagliato  il  dito. — E 
ancormalato  ? — Sta  meglio. — Mi  rallegra  1'  intendere  che  non  e  piu 
malato,  perche  1'  amo. — Perche  il  di  Lei  cugino  si  strappa  i  capelli  ? 
— Perehe  non  puo  pagare  cio  che  deve. — Si  e  Ella  tagliato  i  ca- 
pelli ? — Non  me  li  son  tagliati,  ma  me  li  son  fatti  tagliare. — Che  ha 
fatto  questo  fanciullo  ? — Si  e  tagliato  il  piede. — Perche  gli  e  stato 
dato  un  coltello  ? — Gli  e  stato  dato  un  coltello  per  tagliarsi  le  unghie 
ed  egli  si  e  tagliato  il  dito  e  il  piede. — Si  corica  presto  ? — Mi  corico 
tardi,  poiche  non  posso  dormire  quando  mi  corico  di  buon  ora. — 
A  che  ora  s'  e  coricata  ieri  ? — leri  mi  son  coricato  alle  undici  e  un 
quarto. — A  che  ora  si  coricano  i  di  Lei  fanciulli  ? — Si  coricano  al 
tramontar  del  sole.  —  Si  alzano  di  buon  mattino  ? — Si  alzano  allo 
spun  tar  del  sole. — A  che  ora  s'  e  Ella  alzata  oggi? — Oggi  mi  son 
alzato  tardi,  perche  ieri  sera  mi  son  coricato  tardi. — 11  di  Lei  figlio 
si  leva  tardi? — Si  leva  presto  perche  non  si  corica  mai  tardi. — Che 
fa  egli  quando  si  alza  ? — Studia,  poi  fa  colazione. — Esce  egli  innanzi 
che  far  colazione  ? — No,  Signore,  studia  e  fa  colazione  prima  d'  u- 
scire — Che  fa  egli  dopo  aver  fatto  colazione  ? — Subito  che  ha  fatto 
colazione  viene  da  me  e  andiamo  a  cavallo. — Ti  sei  alzato  stamane 
cosi  presto  come  io  ? — Mi  son  levato  piu  presto  di  Lei  perche  mi 
son  alzato  prima  dello  spuntar  del  sole. 

140. 

Va  Ella  spesso  a  passeggiare  ? — Vado  a  passeggiare  quando  non 
ho  da  fare  niente  in  casa. — Vuol  Ella  passeggiare? — Non  posso 
passeggiare  perche  ho  troppo  da  fare. — II  di  Lei  fratello  e  andato 
a  cavallo  ? — E  andato  in  legno. — I  di  Lei  fanciulli  vanno  spesso  a 
passeggiare  ? — Vanno  a  passeggiare  ogni  mattino  dopo  la  colazione. 
— Va  Ella  a  passeggiare  dopo  il  pranzo  ? — Dopo  il  pranzo  prendo 
il  te,  poi  vado  a  passeggiare. — Conduce  Ella  spesso  i  di  Lei  fanciulli 
a  spasso  ? — Li  conduce  a  spasso  ogni  mattina  e  ogni  sera. — Puo 
Ella  venir  meco  ? — Non  posso  venir  seco  poiche  debbo  condurre  a 


EXERCISE   141.  73 

spasso  il  mio  fratellino. — Ove  passeggiano  ? — Passeggiamo  nel  giar- 
dino  di  nostro  zio. — II  di  Lei  padre  s'  e  rallegrato  di  vederla  ? — S'  e 
rallegrato  di  vedermi. — Per  che  cosa  s'  e  Ella  rallegrata  ? — Mi  son 
rallegrato  nel  vedere  i  miei  buoni  amici. — Per  cosa  s'  e  rallegrato  il 
di  Lei  zio  ?— S'  e  rallegrato  per  il  (pel)cavallo  che  Ella  gli  ha  man- 
date.— Per  che  cosa  i  di  Lei  fanciulli  si  son  rallegrati? — Si  son 
rallegrati  per  i  (pei)  bei  vestiti  che  ho  fatti  far  loro. — Perche  questi 
si  rallegra  tanto  ? — Perche  si  lusinga  d'  aver  dei  buoni  amici. — Non 
ha  ragione  di  rallegrarsi  ? — Ha  torto,  poiche  non  ha  che  nemici. — 
Non  e  amato  ? — E  lusingato,  ma  non  e  amato. — Si  lusinga  Ella  di 
sapere  1"  italiano  ? — Mi  lusingo  di  saperlo,  poiche  so  parlarlo,  leggerlo 
e  scriverlo. — II  medico  ha  fatto  male  al  di  Lei  figlio  ? — Gli  ha  tagliato 
il  dito,  ma  non  gli  ha  fatto  male,  e  Ella  s'  inganna  se  crede  che  gli 
abbia  apportato  danno. — Perche  ascolta  Ella  costui  ? — L'  ascolto, 
ma  non  gli  credo,  poiche  so  ch'  d  un  bugiardo. — Come  sa  Ella  che 
sia  un  bugiardo  ? — Egli  non  crede  in  Dio  ;  e  tutti  quelli  che  non 
credono  in  Dio,  sono  bugiardi. — Siamo  bugiardi  ? — Non  sono  bu- 
giardi,  perche  credono  in  Dio,  nostro  Signore. 

141. 

Ha  Ella  alfine  imparato  1'  italiano  ? — Sono  stato  malato,  in  guisa 
che  non  ho  potuto  impararlo. — II  di  Lei  fratello  1'  ha  imparato  ? — 
Non  1'  ha  imparato,  poiche  non  ha  ancor  potuto  trovare  un  buon 
maestro. — Va  Ella  alia  festa  da  ballo  stasera  ? — I  piedi  mi  dolgono 
(mi  fanno  male)  in  guisa  che  non  posso  andarci. — Ha  Ella  capito 
cotesto  Tedesco  ? — Non  so  il  tedesco,  per  cui  non  ho  potuto  capirlo. 
— Ha  Ella  comprato  il  cavallo  di  cui  Ella  mi  ha  parlato?— Non  ho 
danaro,  di  modo  che  non  ho  potuto  comprarlo. — Ha  Ella  veduto 
1'  uomo  da  cui  ho  ricevuto  un  regalo  ? — Non  1'  ho  veduto. — Ha 
Ella  veduto  il  bello  schioppo  di  cui  Le  ho  parlato  ? — L'  ho  veduto. 
— II  di  Lei  zio  ha  veduto  i  libri  di  cui  Ella  gli  ha  parlato  ? — Li  ha 
veduti. —  Hai  veduto  1'  uomo  i  di  cui  fanciulli  sono  stati  puniti? — 
Non  1'  ho  veduto. — A  chi  ha  Ella  parlato  nel  teatro? — Ho  parlato 
all'  uomo  il  di  cui  fratello  ha  ammazzato  il  mio  bel  cane. — Ha  Ella 
veduto  il  ragazzino  il  di  cui  padre  e  diventato  avvocato  ? — L'  ho 
veduto. — Chi  ha  Ella  visto  nel  ballo  ? — Ci  ho  visto  gli  uomini  i  di 
cui  cavalli  Ella  ha  comprati  e  quelli  dei  quali  ha  comprato  la  car- 
rozza. — Chi  vede  adesso  ? — Vedo  1'  uomo  il  di  cui  servitore  ha  rotto 
il  mio  specchio.  — Ha  Ella  inteso  1'  uomo  il  di  cui  amico  mi  ha  pres- 
tato  del  danaro  ?— Non  1'  ho  inteso. — Chi  ha  Ella  inteso  ?— Ho 
inteso  il  capitano  francese  il  di  cui  figlio  e  mio  amico. — Hai  spazzo- 

I 


74  EXERCISES  142,  143. 

lato  1'abito  cli'cui  ti  ho  parlato? — Non  1'  ho  ancor  spazzolato.— Ha 
Ella  ricevuto  il  danaro  di  cui  Ella  ha  avuto  bisogno  ? — L'  ho  rice- 
vuto. — Ho  io  lo  zucchero  di  cui  ho  bisogno? — Ella  1'  ha. — II  di  Lei 
fratello  ha  i  libri  di  cui  ha  bisogno  ? — Li  ha. — Hanno  parlato  ai 
mercanti  di  cui  abbiamo  preso  il  magazzino  ? — Abbiam  parlato  loro. 
— Ha  Ella  parlato  al  medico  il  di  cui  figlio  ha  studiato  il  tedesco  ? 
— Gli  ho  parlato. — Hai  veduto  i  poveri  uomini  i  di  cui  magazzini 
sono  stati  brucciati  ? — Li  ho  veduti. — Hanno  letto  i  libri  che  loro 
abbiamo  prestati  ? — Li  abbiamo  letti. — Che  ne  dicono? — Diciamo 
che  sono  bellissimi. — I  di  Lei  fanciulli  hanno  cio  che  loro  abbisogna? 
— Hanno  cio  che  loro  abbisogna. 

142. 

Di  qual  uomo  parla  ? — Parlo  di  quello  il  di  cui  fratello  si  e  in- 
gaggiato. — Di  quai  fanciulli  ha  Ella  parlato  ? — Ho  parlato  di  quelli 
i  di  cui  genitori  sono  dotti. — Qual  libro  ha  Ella  letto  ? — Ho  letto 
quello  di  cui  Le  ho  parlato  ieri. — Che  libro  ha  il  di  Lei  cugino  ? — Ha 
quello  di  cui  ha  bisogno. — Quai  pesci  ha  mangiati  ? — Ha  mangiato 
quei  che  non  piacciono  a  Lei. — Di  quai  libri  ha  Ella  bisogno  ? — Ho 
bisogno  di  quelli  di  cui  Ella  mi  ha  parlato. — Non  ha  Ella  bisogno  di 
quei  che  leggo  io  ? — Non  ne  ho  bisogno. — Vede  Ella  i  fanciulli  ai 
quali  ho  dato  del  pasticcini  ? — Non  vedo  quelli  ai  quali  Ella  ha  dato 
dei  pasticcini,  ma  quelli  che  Ella  ha  puniti. — A  chi  ha  Ella  dato  del 
danaro  ? — Ne  bo  dato  a  quei  che  sono  stati  abili. — A  quai  fanciulli  e 
mestieri  dare  dei  libri  ? — E  d'  uopo  darne  a  quei  che  sono  savi  ed 
obbedienti. — A  chi  da  Ella  da  mangiare  ed  da  here  (il  mangiare  ed 
il  here)  ? — A  quei  che  hanno  fame  e  sete. — Da  Ella  qualche  cosa  ai 
fanciulli  che  sono  pigri  ? — Non  do  loro  niente. — E  nevicato  ieri? — 

%  V  V 

E  nevicato,  grandinato  e  lampeggiato. — E  piovuto? — E  piovuto. 
— E  Ella  uscita  ? — Non  esco  mai,  quando  fa  cattivo  tempo. — I  ca- 
pitani  hanno  alfine  ascoltato  1'  uomo  ? — Hanno  rifiutato  d'  ascoltarlo  ; 
tutti  quelli  ai  quali  s'  e  indirizzato  hanno  rifiutato  d'  ascoltarlo. — 
Chi  ha  Ella  incontrato  questa  mane  ? — Ho  incontrato  1'  uomo  da  chi 
(da  cui)  sono  stimato. — Ha  Ella  dato  dei  pasticcini  ai  di  Lei  sco- 
lari? — Non  hanno  studiato  bene,  in  guisa  che  non  ho  dato  loro 
niente. 

143. 

Avra  Ella  dei  libri  ? — Ne  avro. — Chi  gliene  dara  ? — Mio  zio  me 
ne  dara. — Quando  avra  danaro  il  di  Lei  cugino  ? — Ne  avra  il  mese 
venturo. — Quanto  danaro  avra  Ella  ? — Avro  trenta  cinque  zecchini. 


EXERCISES   144,   145.  75 

— Chi  avra  dei  buoni  amici  ? — Gl'  Inglesi  ne  avranno. — 11  di  Lei 
padre  sara  in  casa  stasera  ? — Ci  sara. — Ci  sara  Ella  ? — Ci  saro 
anch'  io. — Uscira  oggi  il  di  Lei  zio  ? — Uscira,  se  fa  bel  tempo. — 
Uscira  Ella  ? — Usciro,  se  non  piove. — Amera  Ella  mio  figlio  ? — 
L'  amero  se  e  buono. — Paghera  Ella  il  di  Lei  calzolaio  ? — Lo 
paghero,  se  ricevo  il  mio  danaro. — Amera  Ella  i  miei  fanciulli  ?• — Se 
son  buoni  e  assidui  li  amero  ;  ma  se  son  poltroni  e  cattivi,  li  di- 
sprezzerd  e  li  puniro. — Ho  ragione  di  parlare  cosi  ? — Non  ha  torto. 
— Scrive  ancora  il  di  Lei  amico? — Scrive  ancora. — Non  ha  Ella 
finite  di  parlare  ? — Quanto  prima  avro  finito. — I  di  Lei  amici  hanno 
finite  di  leggere  ? — Quanto  prima  avranno  finito. — II  sarto  ha  fatto 
il  mio  abito  ? — Non  1'  ha  ancor  fatto,  ma  lo  fara  quanto  prima. — 
Quando  lo  fara  ? — Quando  avra  tempo. — Quando  fara  Ella  i  di  Lei 
temi  ? — Li  faro  quando  avro  tempo. — Quando  fara  i  suoi  il  di  Lei 
fratello? — Li  fara  sabato  venturo. — Verrai  da  me?— Ci  verro. — 
Quando  verrai  ? — Verro  venerdi  venturo. — Quando  ha  Ella  visto 
mio  zio  ? — L'  ho  visto  domenica  passata. — I  di  Lei  cugini  andranno 
alia  festa  da  ballo  martedi  venturo  ? — Vi  andranno. — Verra  Ella  al 
mio  concerto  ? — Ci  verro,  se  non  son  malato. 

144. 

Quando  mi  mandera  Ella  il  danaro  ch'  Ella  mi  deve  ? — Quanto 
prima  glielo  mandero. — I  di  Lei  fratelli  mi  manderanno  i  libri  che  ho 
prestati  loro? — Glieli  manderanno. — Quando  me  li  manderanno  ? — 
Glieli  manderanno  il  mese  venturo. — Potra  Ella  pagarmi  cio  che  mi 
deve  ? — Non  potro  pagarglielo,  poiche  ho  perduto  tutto  il  mio  da- 
naro.— Potra  pagare  i  suoi  stivali  1'  Americano  ? — Ha  perduto  il 
suo  portafoglio,  in  guisa  che  non  potra  pagarli. — Bisognera  mandare 
a  cercare  il  medico  ? — Nessuno  e  malato,  per  cui  non  bisognera  man- 
darlo  a  cercare. — Bisognera  andare  al  mercato  domani  ? — Bisognera 
andarci,  poiche  c'  e  d'  uopo  del  manzo,  del  pane  e  del  vino. — Vedra 
Ella  oggi  il  di  Lei  padre? — Lo  vedro. — Ove  sara? — Sara  al  suo 
banco. — Andra  Ella  alia  festa  da  ballo  stasera? — Non  andro,  poiche 
son  troppo  malato  per  andarci. — II  di  Lei  amico  vi  andra  ? — Andra, 
se  ci  va  Ella. — Ove  andranno  i  di  Lei  vicini  ? — Non  andranno  in 
nessun  luogo  ;  rimarranno  in  casa,  poiche  hanno  molto  da  fare. 

145. 

A  chi  appartiene  questo  cavallo  ? — Appartiene  al  capitano  Inglese 
il  di  cui  figlio  Le  ha  scritto  un  biglietto. — Questo  danaro  Le  appar- 
tiene?— M'  appartiene. — Da  chi  1' ha  Ella  ricevuto? — L' ho  rice- 

L  2 


76  EXERCISE  146. 

vuto  dagli  uomini  di  cui  Ella  ha  veduto  i  fanciulli. — Di  chi  sono 
cotesti  cavalli  ? — Sono  i  nostri. — Ha  Ella  detto  al  di  Lei  fratello 
clie  1'  aspetto  qui  ? — Ho  dimenticatp  di  dirglielo. — E  vostro  padre,  o 
il  mio,  ch'  e  andato  a  Berlino?— E  il  mio.— E  il  Loro  fornaio,  o 
quello  del  nostro  amico,  che  ha  venduto  Loro  del  pane  a  credenza  ? — 
E  il  nostro.— E  questi  il  di  Lei^figlio?— Non  e  il  mio,  e  quello  del 
mio  amico.— Ove  e  il  di  Lei  ? — E  in  Parigi.— Mi  ha  Ella  portato  il 
libro  che  mi  ha  promesso  ? — L'  ho  dimenticato. — Le  ha  portato  il  di 
Lei  zio  i  portafogli  che  Le  ha  promessi  ? — Ha  dimenticato  di  portar- 
meli. — Ha  Ella  gia  scritto  al  di  Lei  amico  ? — Non  ho  per  anco  avuto 
tempo  di  scrivergli. — Ha  Ella  dimenticato  di  scrivere  al  di  Lei  pa- 
rente  ? — Non  ho  dimenticato  di  scrivergli. — Questo  panno  Le  piace  ? 
— Non  mi  piace  ;  non  ne  ha  altro  ? — Ne  ho  dell'  altro  ;  ma  e  piu 
caro  di  questo. — Vuol  Ella  mostrarmelo  ? — Voglio  mostrarglielo. — 
Questi  stivali  piacciono  al  di  Lei  zio? — Non  gli  piacciono,  perche 
sono  troppo  cari. — Sono  gli  stivali  di  cui  ci  ha  parlato  ? — Sono  i 
medesimi  (gli  stessi). — Di  chi  son  questi  libri  ? — Appartengono  al 
gentiluomo  che  ha  visto  stamane  nel  mio  magazzino. — Le  piace  (Le 
fa  piacere)  di  venire  con  noi  ? — Non  mi  piace  (non  mi  fa  piacere.) — 
Le  piace  d'  andare  al  mercato  ? — Non  mi  piace  d'  andarci. — E  Ella 
andata  a  piedi  in  Germania  ? — Non  mi  conviene  andare  a  piedi,  per 
cui  ci  sono  andato  in  carrozza. 

146. 

Che  desidera,  Signore  ? — Domando  del  di  Lei  padre.  E  in  casa  ? 
— No,  Signore,  e  uscito. — Che  dice  ? — Le  dico  che  e  uscito. — Vuole 
Ella  aspettare  fino  al  suo  ritorno  ? — Non  ho  tempo  d'  aspettare. — 
Cotesto  mercante  vende  a  credenza  ? — Non  vende  a  credenza. — Le 
piace  di  comprare  per  contanti? — Non  mi  piace. — Ove  ha  Ella  com- 
prato  questi  coltellini? — Li  ho  comprati  dal  mercante  il  di  cui  ma- 
gazzino Ella  ha  visto  ieri. — Glieli  ha  venduti  a  credenza  ? — Me  li  ha 
venduti  per  contanti. — Compra  Ella  spesso  per  contanti  ? -Non  cosi 
spesso  come  Lei. — Ha  Ella  dimenticato  qui  qualche  cosa  ? — Non  ho 
dimenticato  niente. — Le  piace  imparar  cio  a  memoria  ? — Non  ho 
molto  tempo  di  studiare,  di  modo  che  non  mi  piace  d'  impararlo  a 
memoria. — Questi  ha  provato  a  parlare  al  di  Lei  padre  ? — Ha  provato 
a  parlargli,  ma  non  c'  e  pervenuto. — E  Ella  riuscita  a  scrivere  un 
'  tema  ? — Ci  son  riuscito. — Cotesti  mercanti  sono  riusciti  a  vendere 
i  loro  cavalli  ? — Non  ci  son  riusciti. — Avete  provato  a  ripulire  il  mio 
calamaio  ? — Ho  provato,  ma  non  ci  son  pervenuto. — I  di  Lei  fan- 
ciulli riescono  ad  imparar  1'  inglese  ? — Ci  riescono. — C'  e  del  vino 


EXEitcisEs  147, 148.  77 

in  questo  barile  ? — Ce  n'  £. — C'  e  dell'  aceto  in  questo  bicchiere  ? — 
Non  ce  n'  e.—  C'  e  del  vino,  o  del  cidro  ? — Non  c'  e  ne  vino  ne  cidro. 
—Che  cosa  c'  e  ?— C'  e  dell'  aceto. 

147. 

Ci  son  degli  uomini  nel  di  Lei  magazzino  ? — Ve  ne  sono. — V  e 
qualcuno  nel  magazzino  ? — Non  v'  e  nessuno. — V  e  stata  molta 
gente  al  teatro  ? — Ve  n'  e  stata  molta. — Vi  sara  molta  gente  alia  di 
Lei  festa  da  ballo  ? — Ve  ne  sara  molta. — Vi  son  mold  fanciulli  che 
non  hanno  voglia  di  giuocare  ? — Ve  ne  son  molti  chc  non  vogliono 
studiare,  ma  tutti  vogliono  giuocare.— Hai  ripulito  il  mio  baule  ? — 
Ho  provato  a  farlo,  ma  non  ci  son  riuscito. — Pensa  Ella  comprar  un 
ombrello? — Penso  comprarne  uno,  se  il  mercante  me  lo  vende  a 
credito. — Intende  Ella  tenere  il  mio  ? — Intendo  renderglielo,  se  ne 
eompro  uno. — Ha  Ella  reso  i  libri  a  mio  fratello  ? — Non  glieli  ho 
ancor  resi. — Fino  a  quando  pensa  Ella  tenerli  ? — Penso  tenerli  fino 
a  sabato  venture. — Fino  a  quando  pensa  Ella  tenere  il  mio  cavallo  ? 
Penso  ritenerlo  fino  al  ritorno  di  mio  padre. — Avete  ripulito  il  mio 
coltello? — Non  ho  ancor  avuto  tempo,  ma  lo  faccio  fra  poco. — 
Avete  fatto  del  fuoco  ? — Non  ancora,  ma  ne  faccio  immantinente. — 
Perche  non  avete  lavorato? — Non  ho  ancor  potuto. — Che  avete 
avuto  da  fare  ? — Ho  avuto  da  nettare  il  di  Lei  tappeto  e  d'  assettare 
i  di  Lei  fazzoletti  di  lino. — Pensa  Ella  vendere  il  di  Lei  abito  ? — 
Penso  tenerlo,  poiche  ne  ho  bisogno. — In  vece  di  tenerlo  Ella  fara 
meglio  di  venderlo. — Vende  Ella  i  di  Lei  cavalli  ? — Non  li  vendo. — 
In  vece  di  tenerli  Ella  fara  meglio  di  venderli. — II  di  Lei  amico 
tiene  il  suo  parasole  ? — Lo  tiene  ;  ma  in  vece  di  tenerlo  fara  meglio 
di  venderlo,  poiche  e  logoro. — II  di  Lei  figlio  straccia  il  suo  libro  ? — 
Lo  straccia  ;  ma  ha  torto  di  farlo,  in  vece  di  stracciarlo,  fara  meglio 
di  leggerlo. 

148. 

Se  ne  va  Ella  di  gia? — Non  me  ne  vado  ancora. — Quando  se  ne 
andra  costui  ? — Se  ne  andra  quanto  prima. — Se  ne  andra  Ella  fra 
pOCO  ? — Me  ne  andro  giovedi  venture. — Quando  se  ne  andranno  i 
di  Lei  amici  ? — Se  ne  andranno  il  mese  venture. — Quando  te  ne 
andrai? — Me  ne  vado  all'  istante.— Perche  il  di  Lei  padre  se  n'  e 
andato  cosi  tosto  ? — Ha  promesso  al  suo  arnico  d'  esser  da  lui  alle 
nove  meno  un  quarto,  di  modo  che  se  n'  e  andato  presto  per  man- 
tenere  cio  che  ha  promesso. — Quando  ce  ne  andremo  noi  ? — Ce  ne 
andremo  domani.  —  Partiremo  di  buon'  ora  ?  —  Partiremo  alle 


78  EXERCISE  149. 

cinque  del  mattino. — Quando  se  ne  andra  Ella  ? — Subito  che  avro 
finite  di  scrivere  me  ne  andro. — Quando  se  ne  andranno  i  di  Lei 
fanciulli  ? — Se  ne  andranno  appena  avranno  fatto  i  loro  temi. — Se  ne 
andra  Ella  quando  me  ne  andro  io  ? — Allorche  Ellf  ^e  ne  andra  me 
ne  andro  anch'  io. — Se  ne  andranno  quanto  prima  i  ri  vicini  ? — Se 
ne  andranno  quando  avranno  finito  di  parlare. —  _  "ra  mai  del  di 
Lei  figlio,  se  non  istudia  ? — Se  non  istudia  non  ii  .ra  niente. — 
Che  sara  mai  di  Lei,  se  perde  il  suo  danaro  ? — Non  so  che  sara  di 
me. — Che  sara  mai  del  di  Lei  amico,  se  perde  il  suo  poriafoglio  ? — 
Se  Io  perde  non  so  che  sara  di  lui. — Che  n'  e  stato  del  di  Lei  figlio  ? 
— -Non  so  che  n'  e  stato. — S'  e  ingaggiato? — Non  s'  e  ingaggiato. — 
Che  sara  mai  di  noi,  se  i  nostri  amici  se  ne  vanno  ?-^-Se  se  ne  vanno, 
non  so  che  sara  di  noi. — Che  n'  e  stato  dei  di  Lei  parenti  ? — Se  ne 
sono  andati. 

^ 
149. 

Pensa  Ella  comprar  un  cavallo  ? — Non  posso  comprarne  d 

non  ho  ancor  ricevuto  il  mio  danaro. — Mi  e  d'  uopo  andare  al  '  ? 
— Non  Le  e  d'  uopo  andarci,  poiche  fa  »#ttivissimo  tempo. — F  e 
non  va  da  mio  fratello  ?— Non  mi  convien&tandarci,  perche  non  pc.  , 
ancor  pagargli  cio  che  gli  debbo. — Perchejil  di  Lei  servitore  da  una 
coltellata  a  costui  ? — Gli  da  una.  cy''.ollata  perche  1'  uomo  gli  ha 
dato  un  pugno. — Q,uale  di  questi  d'u  allievi  comincia  a  parlare? — 
tluello  ch'  e  studioso  comincia  a  parlare. — Che  fa  1'  altro  che  non 
Io  e  ? — Comincia  anch'  egli  (medesimamente)  a  parlare,  ma  non  sa 
scrivere  ne  leggere. — Non  ascolta  cio  ch'  Ella  gli  dice  ? — Non 
F  ascolta,  se  non  gli  do  dei  colpi. — Perche  non  istudiano  cotesti  fan- 
ciulli ? — II  lor  maestro  ha  dato  loro  dei  pugni,  di  maniera  che  non 
vogliono  studiare. — Perche  ha  dato  loro  dei  pugni? — Perche  sono 
stati  disobbedienti. — Ha  Ella  tirato  un  colpo  di  fucile  ? — Ho  tirato 
tre  colpi  di  fucile. —  Sopra  che  cosa  ha  Ella  tirato  ? — Ho  tirato  ad 
un'  uccello. — Ha  Ella  tirato  un  colpo  di  fucile  a  costui  ? — Gli  ho 
tirato  una  pistolettata. — Perche  gli  ha  Ella  tirato  una  pistolettata  ? — 
Perche  mi  ha  dato  una  coltellata. — Quante  volte  ha  tirato  a  quell' 
uccello  ? — Gli  ho  tirato  due  volte. — L'  ha  Ella  ucciso  ? — L'  ho 
Hcciso  al  secondo  coloo. — Ha  Ella  ucciso  quest'  uccello  al  primo 
colpo  ? — L'  ho  ucciso  aT  quarto  colpo. — Tira  Ella  agli  uccelli  che 
vede  sugli  alberi,  o  a  quelli  che  vede  neigiardini? — Non  tiro  a 
quelli  che  vedo  sugli  alberi,  ne  a  quelli  che  vedo  nei  giardini,  ma  a 
quelli  che  scorgo  sul  castello  dietro  al  bosco. 


KXERC1SES  150,  151.  79 

150. 

Quante  volte  hanno  tirato  su  ^i  noi  i  nemici  ? — Ci  hanno  tirato 
parecchie  volte. — Hanno  ammazzato  qualcheduno  ?  —  Non  hanno 
ammazzato  alcum  —Ha  Ella  desiderio  di  tirare  a  quell'  uccello. — 
Ho  desiderio  di  ti  fii. — Perche  non  tira  Ella  sopra  quegli  uccelli  ? 
— Non  posso,  p'e»:*;-  l^ri  duole  il  dito. — Quando  ha  tirato  il  capi- 
tano  ? — Ha  tirtftf  -'KTlbrche  hanno  tirato  i  suoi  soldati. — A  quanti 
uccelli  ha  Ella' tirato  ? — Ho  tirato  a  tutti  quelli  che  ho  scorti,  ma 
non  ne  ho  ucciso  alcuno,  perche  il  mio  schioppo  non  val  niente. — 
Ha  Ella  gettato  un'  occhiata  su  costui? — Gliho  gettato  un'  occhiata. 
— L'  ha  egli  veduta? — Non  mi  ha  veduto,  perche  gli  dolgono  gli 
occhi. — Ha  Ella  bevuto  di  questo  vino  ? — Ne  ho  bevuto  e  mi  ha 
fatto  bene. — Che  ha  Ella  fatto  del  mio  libro  ? — L'  ho  messo  sopra  il 
di  L  i  baule. — Debbo  risponderle? — Mi  rispondera  quando  verra  la 
di  L>c  volta. — Tocca  a  mio  fratello  ? — Quando  la  di  lui  volta  verra 
lo  in  •  "'  ighero  ;  poiche  ciascuno  alia  sua  volta. — Ha  Ella  fatto  un 
giro  s;mattina  ? — Ho  fatto  un  giro  di  giardino. — Dove  e  an- 

datc  Lei  zio  ? — E  andato  a  far  un  giro. — Perche  corre  Ella  ? — 
Con  -rche  vedo  1'  ottimo  ml ",  amico. — Chi  corre  dietro  a  noi  ? — 
tro  cane  ci  corre  diet  o. —  Scorge  Ella  cotesto  uccello? — Lo 
scorgo  dietro  all'  albero. — Pe  che  se  ne  sono  andati  i  di  Lei  fratelli  ? 
— Se  ne  sono  andati,  perche  non  inno  voluto  farsi  vedere  dall'  uomo 
di  cui  hanno  ammazzato  il  cane. 

151. 

Ha  Ella  udito  parlar  di  qualcuno  ? — Non  ho  udito  parlare  di  nes- 
suno,  poiche  non  sono  uscito  questa  mattina. — Non  ha  Ella  udito 
parlar  dell'  uomo  che  ha  ammazzato  un  soldato  ? — Non  ne  ho  udito 
parlare. — Ha  Ella  udito  parlar  dei  miei  fratelli  ? — Non  ne  ho  udito 
parlare. — Di  chi  ha  udito  parlare  il  di  Lei  cugino  ? — Ha  udito  par- 
lare del  suo  amico  che  e  andato  in  America. — E  molto  tempo  che 
non  ne  ha  udito  parlare  ? — Non  e  molto  tempo  che  ne  ha  udito  par- 
lare.— Quanto  tempo  e  ? — E  solamente  un  mese. — E  molto  tempo 
ch'  Ella  e  in  Parigi  ? — Son  tre  anni. — E  molto  tempo  che  il  di  Lei 
fratello  e  in  Londra  ? — Son  dieci  anni  che  c'  e. — Quanto  tempo  e 
ch'  Ella  ha  pranzato? — E  molto  tempo  che  ho  pranzato,  ma  non  e 
molto  tempo  che  ho  cenato. — Quanto  tempo  e  ch'  Ella  ha  cenato  ? — 
E  una  mezs'  ora. — Quanto  tempo  e  ch'  Ella  ha  questi  libri  ? — Son 
tre  mesi  che  li  ho. —  Quanto  tempo  e  che  il  di  Lei  cugino  e  partito  ? 
— E  piu  d'  un  anno  ch'  e  partito. — Che  n'  e  stato  dell'  uomo  che  Le 
ha  prestato  danaro  ? — Non  so  che  ne  sia  stato,  poiche  e  moltissimo 


80  EXERCISES  152,  153. 

tempo  die  non  F  ho  visto. — E  molto  tempo  ch'  Ella  ha  udito  par- 
lare  del  soldato  che  ha  dato  una  coltellata  al  di  Lei  amico?— 
E  piu  d'  un  anno  dacche  ne  ho  udito  parlare. — Quanto  tempo 
e  ch'  Ella  impara  il  francese  ?  —  Son  solamenle  due  mesi  che 
1'  imparo  (L'  imparo  da  due  mesi  solamente). —  Sa  Ella  gia  par- 
larlo  ? — Ella  sente  che  comincio  a  parlarlo. — E  molto  tempo  che 
1'  imparano  i  fanciulli  dei  nobili  Inglesi  ? — Son  tre  anni  che  1'  im- 
parano  e  non  cominciano  peranco  a  parlarlo. — Perche  non  sanno 
parlarlo  ? — Non  sanno  parlarlo,  poiche  1'  imparano  male. — Perche 
non  1'  imparano  bene  ? — Non  hanno  un  buon  maestro,  in  guisa  che 

non  1'  imparano  bene. 

152. 

E  molto  tempo  che  Ella  non  ha  veduto  il  giovane  che  ha  imparato 
il  tedesco  dal  maestro  presso  il  quale  1'  abbiamo  imparato  noi  ? — E 
incirca  un  anno  che  nori  1'  ho  veduto. — Quanto  tempo  e  che  il  fan- 
ciullo  ha  mangiato? — E  qualche  minuto  che  ha  mangiato. — Quanto 
tempo  e  che  questi  fanciulli  hanno  bevuto  ? — E  un  quarto  d'  ora 
che  hanno  bevuto. — Quanto  tempo  e  che  il  di  Lei  amico  e  in 
Ispagna  (nella  Spagna)  ? — E  un  mese  che  ci  e. — Quante  volte  ha 
Ella  veduto  il  re  ? — L'  ho  veduto  piu  di  dieci  volte,  quando  sono 
stato  in  Parigi. —  Quando  ha  Ella  incontrato  mio  fratello  ? — L'  ho 
incontrato  sono  quindici  giorni. — Dove  1'  ha  Ella  incontrato  ? — L'  ho 
incontrato  davanti  al  teatro. — Le  ha  fatto  male  ? — Non  mi  ha  fatto 
male,  perche  e  un  buon  ragazzo. — Ove  sono  i  miei  guanti  ? — Li 
hanno  gettati  via.  —  Sono  stati  trovati  i  cavalli  ? — Sono  stati  trovati. 
— Ove  sono  stati  trovati  ? — Sono  stati  trovati  dietro  il  bosco,  di  qua 
della  via. — E  Ella  stata  veduta  da  qualcuno  ? — Non  sono  stato 
veduto  da  nessuno. — Aspetta  Ella  qualcuno  ? — Aspetto  mio  cugino 
il  capitano.  Non  1'  ha  Ella  veduto  ? — L'  ho  visto  stamane  ;  e  pas- 
sato  innanzi  al  Tnio  magazzino. — Che  aspetta  questo  giovane  1->— 
Aspetta  del  danaro. — Aspetti  qualcosa? — Aspetto  il  mio  libro. — 
Aspetta  il  suo  danaro  questo  giovane  ? — L'  aspetta. — 11  re  e  passato 
qui  ? — Non  e  passato  qui,  ma  innanzi  al  teatro. — Non  e  passato 
davanti  il  castello  ? — Ci  e  passato,  ma  io  non  1'  ho  visto. 

153. 

Come  passa  Ella  il  tempo  ? — Passo  il  tempo  a  studiare. — Come  passa 
il  tempo  il  di  Lei  fratello  ? — Passa  il  tempo  a  leggere  ed  a  giuocare. 
— Questi  passa  il  tempo  a  lavorare  ? — E  un  discolo  ;  passa  il  tempo 
a  bere  ed  a  giuocare. — Come  passano  il  tempo  i  di  Lei  fanciulli  ? — 
Passano  il  tempo  ad  imparare. — Puo  Ella  pagarmi  cio  che  mi  deve? 


EXERCISE    154.  81 

— Non  posso  pagarglielo,  poiche  il  mercante  ha  mancato  di  por- 
tarmi  il  danaro.— Perche  ha  Ella  fatto  colazione  senza  di  me  ? — 
Ella  ha  mancato  di  venire  alle  nove,  in  guisa  che  abbiamo  fatto 
colazione  senza  di  Lei. — II  mercante  Le  ha  portato  i  guanti  ch'  Ella 
ha  comprati  da  lui  ? — Ha  mancato  di  portarmeli. — Glieli  ha  venduti 
a  credenza  ? — Al  contrario  me  li  ha  venduti  per  contanti. — Conosce 
Ella  cotesti  uomini  ? — Non  li  conosco ;  ma  credo  che  siano  dei 
discoli,  perche  passano  il  tempo  a  giuocare. — Perche  ha  Ella  man- 
cato di  venire  questa  mattina  da  mio  padre  ? — II  sarto  non  mi  ha 
portato  il  vestito  che  mi  ha  promesso,  di  maniera  che  non  ho  potuto 
venirvi. — Chi  e  1'  uomo  che  Le  ha  parlato  in  questo  punto  ? — E  un 
mercante. — Che  ha  portato  ora  il  calzolaio  ? — Ha  portato  gli  stivali 
che  ci  ha  fatti. — Chi  sono  gli  uomini  arrivati  poc'  anzi  ? — Sono 
dei  Russi. — Dove  ha  pranzato  ieri  il  di  Lei  zio  ? — Ha  pranzato  a 
casa. — Quanto  ha  speso  ? — Ha  speso  cinque  franchi. — Quanto  ha 
egli  al  mese  da  spendere  ? — Ha  cento  zecchini  al  mese  da  spendere. 
— Getta  Ella  via  il  di  Lei  cappello  ? — Non  lo  getto  via,  perche  mi 
sta  benissimo. — Quanto  ha  Ella  speso  oggi  ? — Non  ho  speso  molto  ; 
ho  speso  solamente  uno  zecchino. — Spende  Ella  ogni  giorno  al- 
trettanto? — Qualche  volta  spendo  piu  di  questo.  — E  molto  tempo 
che  questi  aspetta  ? — E  arrivato  teste. — Che  vuole  ? — Vuole  par- 
larle. — Vuol  Ella  far  cio? — Voglio  farlo. — Potra  farlo  bene  ? — 
Faro  il  possibile. — Questi  potra  far  cio  ? — Potra  farlo,  perche  fara  il 
suo  possibile. 

154. 

Qual  distanza  v'  e  da  Parigi  a  Londra  ? — Da  Parigi  a  Londra  vi 
son  circa  tre  cento  miglia. — V  e  molto  da  qui  a  Berlino? — C'  e 
molto. — V  e  molto  da  qui  a  Vienna  ? — Da  qui  a  Vienna  vi  sono  circa 
cinque  cento  miglia. — V  e  piu  da  Parigi  a  Blois  che  da  Orleans 
a  Parigi  ? — V  e  piu  da  Orleans  a  Parigi  che  da  Parigi  a  Blois. — Da 
Parigi  a  Berlino  qual  distanza  ci  corre  ? — Vi  son  press'  a  poco  cinque 
cento  trenta  miglia  da  Parigi  a  Berlino. — Intende  andare  quanto 
prima  a  Parigi  ? — Intendo  andarci  quanto  prima. — Perche  vuole  an- 
darci  questa  volta? — Per  comprarci  buoni  libri  e  buoni  guanti,  e 
per  vedere  i  miei  buoni  amici. — E  molto  tempo  ch'  Ella  non  ci  e 
stata  ? — E  circa  un  anno  che  non  ci  sono  stato.  —  Non  va  in 
Italia  quest'  anno  ? — Non  ci  vado,  perche  da  qui  all'  Italia  ci  corre 
troppo. — Chi  son  gli  uomini  arrivati  poc'  anzi  ? — Sono  dei  filosofi. — 
Di  qual  paese  sono? — Sono  di  Londra. — Chi  e  1'  uomo  che  e  partito 
poc'  anzi  ? — E  un'  Inglese  che  ha  dissipate  ogni  suo  avere  in  Fran- 

M 


82  EXERCISE  155. 

cia.— Di  qual  paese  e  Ella  ? — Sono  Spagnuolo,  e  il  mio  amico  e 
Italiano.— E  Ella  di  Tours  ?— No,  sono  Parigino. — Quanto  danaro 
hanno  speso  oggi  i  di  Lei  fanciulli?— Non  ne  hanno  speso  che 
poco  ;  hanno  speso  solamente  uno  scudo. — Ove  ha  Ella  desinato 
ieri? — Ho  desinato  dall'  oste  (dal  locandiere).— Ha  Ella  speso 
molto  ? — Ho  speso  uno  scudo  e  mezzo. — E  passato  di  qui  il  re  ? — 
Non  e  passato  di  qui,  ma  davanti  al  teatro. — L'  ha  Ella  visto  ? — 
L'  ho  visto. — E  la  prima  volta  ch'  Ella  1'  ha  veduto  ? — Non  e  la 
prima  volta,  perche  1'  ho  visto  piu  di  venti  volte. 

155. 

Perche  fugge  costui  ? — Se  ne  fugge  perche  ha  paura. — Perche 
fugge  Ella  ? — Fuggo  perche  ho  paura.— Di  chi  ha  Ella  paura  ? — 
Ho  paura  dell'  uomo  che  non  m'  ama. — E  di  Lei  nemico  ? — Non  so 
s'  d  mio  nemico  ;  ma  temo  tutti  quelli  che  non  m'  amano,  perche  se 
non  mi  fanno  del  male,  non  mi  faranno  del  bene. — Ha  Ella  paura  di 
mio  cugino  ? — Non  ne  ho  paura,  perche  non  ha  mai  fatto  male  a 
nessuno. — Ella  ha  torto  di  fuggire  costui,  poiche  1'  assicuro  esser 
egli  un  bravo  uomo  che  non  ha  mai  fatto  male  a  nessuno. — Di  chi 
ha  udito  parlare  il  di  Lei  fratello  ? — Ha  udito  parlar  d'  un  uomo  al 
quale  e  accaduta  una  disgrazia. — Perche  i  di  Lei  scolari  non  hanno 
fatto  i  loro  temi  ? — L'  assicuro  che  li  hanno  fatti,  e  Ella  s'  inganna  se 
crede  che  non  li  abbiano  fatti. — Che  ha  Ella  fatto  del  mio  libro  ? — 
L'  assicuro  che  non  1'  ho  veduto. — II  di  Lei  figlio  ha  avuto  i  miei 
coltelli  ? — M'  assicura  che  non  li  ha  avuti. — E  gia  arrivato  il  di  Lei 
zio  ? — Non  e  per  anco  arrivato. — Vuole  aspettare  finoal  suo  ritorno  ? 
— Non  posso  aspettare,  perche  ho  molto  da  fare. — Non  ha  Ella 
inteso  niente  di  nuovo  ? — Non  ho  inteso  niente  di  nuovo. — E  arri- 
vato il  re  ? — Si  dice  che  sia  arrivato  (dicono  che  sia  arrivato). — Che 
Le  e  accaduto  ? — M'  e  accaduta  una  gran  disgrazia. — Quale  ? — Ho  in- 
contrato  il  mio  grandissimo  nemico  che  mi  ha  dato  una  bastonata. — 
Allora  La  compatisco  di  tutto  cuore. — Perche  compatisce  a  costui  ? 
— Lo  compatisco  perche  Ella  gli  ha  rotto  il  collo. — Perche  si  la- 
menta  del  mio  amico  ? — Me  ne  lamento  perchfc  mi  ha  tagliato  il 
dito.  — La  serve  bene  costui  ? — Mi  serve  bene,  ma  spende  troppo. — 
Vuol  Ella  prendere  questo  servitore  ? — Voglio  prenderlo,  se  vuol 
servirmi. — Posso  prendere  cotesto  servitore  ? — Ella  pud  prenderlo, 
perche  m'  ha  servito  benissimo. — Quanto  tempo  e  che  ha  lasciato  il 
di  Lei  servizio  ? — Sono  solamente  due  mesi. — L'  ha  servito  molto  ? 
— M'  ha  servito  durante  sei  anni. 


EXERCISES  156,  157.  83 

156. 

Mi  oflfre  Ella  qualche  cosa  ? — Non  ho  niente  da  offrirle. — Che  Le 
offre  il  mio  amico  ? — Mi  offre  un  libro. — Le  hanno  ofFerto  qualcosa  i 
Parigini? — Mi  hanno  offerto  vino,  pane  e  buon  manzo. — Perche 
compiange  il  nostro  vicino  ? — Lo  compiango,  perche  ha  dato  in  cus- 
todia  il  suo  danaro  a  un  mercante  di  Parigi  e  questi  non  vuol  ren- 
derglielo. — Confida  Ella  qualcosa  a  costui  ? — Non  gli  confido  niente. 
• — Le  ha  gia  ritenuto  qualcosa  ? — Non  gli  ho  mai  dato  niente  in 
custodia,  di  modo  che  non  mi  ha  mai  ritenuto  niente. — Vuol  dare 
in  custodia  il  di  Lei  danaro  a  mio  padre  ? — Voglio  darglielo  in  cus- 
todia.— Qual  segreto  Le  ha  confidato  mio  figlio  ? — Non  posso  con- 
fidarle  cid  ch'  egli  mi  ha  confidato,  poich6  mi  ha  pregato  di  tenerne 
il  segreto  (di  star  zitto"). — A  chi  confida  Ella  i  di  Lei  segreti  ? — Nou 
li  confido  a  nessuno,  di  maniera  che  nessuno  li  sa. — E  stato  ricom- 
pensato  il  di  Lei  fratello  ? — Al  contrario  e  stato  punito ;  ma  La 
prego  di  tenerlo  segreto,  poiche  nessuno  lo  sa. — Che  gli  e  soprag- 
giunto? — Le  diro  cio  che  gli  e  sopraggiunto,  se  mi  promette  di 
osservarne  il  segreto.  Mi  promette  Ella  di  tenerlo  segreto? — 
Glielo  prometto,  perche  lo  compatisco  di  tutto  cuore. — Vuole  Ella 
aver  cura  dei  miei  abiti  ? — Ne  voglio  aver  cura. — Ha  Ella  cura  del 
libro  che  Le  ho  prestato  ? — Ne  ho  cura. — Chi  avra  cura  del  mio 
servitore  ? — II  locandiere  ne  avra  cura. — Getta  Ella  via  il  cappello  ? 
— Non  lo  getto  via,  poiche  mi  sta  a  meraviglia. — II  di  Lei  amico 
vende  il  suo  abito? — Non  lo  vende,  perche  gli  sta  estremamente 
bene. — Chi  ha  guastato  il  mio  libro? — Nessuno  1'  ha  guastato, 
perche  nessuno  ha  ardito  toccarlo. — Impedisce  Ella  qualcuno  di 
studiare  ? — Non  impedisco  nessuno  di  studiare,  ma  L'  impedisco  di 
far  male  a  questo  ragazzo. 

157. 

Suona  Ella  il  violino  ? — Non  suono  il  violino,  ma  il  cembalo. — 
Avremo  una  festa  da  ballo  stasera  ? — Ne  avremo  una. — A  che  ora  ? 
Alle  undici  meno  un  quarto. — Che  ora  e  adesso  ? — Sono  vicine  le 
undici  e  tosto  verra  la  gente. — Che  strumento  suonera  Ella  ? — 
Suonero  il  violino. — Se  Ella  suona  il  violino,  suonero  io  il  cembalo. 
— Ci  deve  esser  molta  gente  al  nostro  ballo? — Ce  ne  deve  esser 
molta. — Ballera  Ella  ? — Ballero. — Balleranno  i  di  Lei  fanciulli  ? — 
Balleranno  se  piace  loro. — Come  passa  il  tempo  in  questo  paese  ? — 
Passo  il  tempo  a  suonare  il  cembalo  e  a  leggere. — A  che  si  diverte 
il  di  Lei  cugino  ? — Si  diverte  a  suonare  il  violino. — Quando  Ella 

M  2 


84  EXERCISE  158. 

suona,  balla  qualcuno? — Quando  suono  balla  molta  gente. — Chi  ? — 
I  nostri  fanciulli  in  primo  luogo,  poi  i  nostri  cugini,  in  fine  i  nostri 

vicini. Si  diverte  Ella  ? — L'  assicuro  che  ci  divertiamo  moltissimo. 

— Chi  compatisce  Ella  ? — Compatisco  il  di  Lei  amico. — Perche  lo 
corapatisce  ? — Lo  compatisco  perche  e  malato. — Qualcuno  ha  com- 
patito  a  Lei  ? — Nessuno  mi  ha  compatito,  perche  non  sono  stato 
malato. — Mi  offre  Ella  qualche  cosa  ? — Le  offro  un  bello  schioppo. 
— Che  Le  ha  offerto  mio  padre  ? — M'  ha  offerto  un  bel  libro. — A 
chi  ha  Ella  offerto  i  di  Lei  bei  cavalli  ? — Li  ho  offerti  al  capitano 
inglese. — Offri  il  tuo  grazioso  cagnolino  a  cotesti  fanciulli? — 
L'  offro  loro,  perche  li  amo  di  tutto  cuore. — Perche  ha  dato  un  pugno 
a  cotesto  ragazzo  ? — Perche  m'  ha  impedito  di  dormire. — Qualche- 
duno  L'  ha  impedita  di  scrivere  ? — Nessuno  mi  ha  impedito  di  scri- 
vere,  ma  ho  impedito  qualcuno  di  far  male  al  di  Lei  cugino. 

158. 

Le  e  caduto  qualche  cosa? — Non  mi  e  caduto  niente,  ma  a 
mio  cugino  e  caduto  del  danaro. — Chi  1'  ha  raccolto? — Degli  uomini 
1'  hanno  raccolto. — Gli  e  stato  reso  ? — Gli  e  stato  reso,  perche  quelli 
che  1'  hanno  raccolto  non  hanno  voluto  ritenerlo. — Fa  freddo  oggi  ? 
— Fa  molto  freddo. — Vuole  Ella  avvicinarsi  al  fuoco  ? — Non  posso 
avvicinarmene,  perche  ho  paura  di  bruciarmi. — Perche  s'  allontana 
dal  fuoco  il  di  Lei  amico  ? — Se  ne  allontana,  perche  ha  paura  di  ab- 
bruciarsi. — Ti  avvicini  al  fuoco  ? — Me  ne  avvicino,  poiche  ho  molto 
freddo. — S'  allontana  dal  fuoco  ? — Me  ne  allontano. — Perche  se  ne 
allontana  ? — Perche  non  ho  freddo. — Ha  Ella  freddo  o  caldo  ? — Non 
ho  freddo  ne  caldo. — Perche  i  di  Lei  fanciulli  si  avvicinano  al  fuoco  ? 
— Se  ne  avvicinano  perche  hanno  freddo. — Qualcuno  ha  freddo? — 
Qualcuno  ha  freddo. — Chi  ha  freddo  ? — Ha  freddo  il  ragazzino  il  di 
cui  padre  ha  prestato  a  Lei  un  cavallo. — Perche  non  si  scalda  ? — 
Perche  suo  padre  non  ha  danaro  per  comprare  del  carbone. — Vuol 
dirgli  di  venir  da  me  per  scaldarsi  ? — Voglio  dirglielo. — Si  rammenta 
di  qualche  cosa  ? — Non  mi  rammento  di  niente. — Di  che  si  ram- 
menta il  di  Lei  zio  ? — Si  rammenta  di  cio  che  Ella  gli  ha  promesso. — 
Che  gli  ho  promesso  ? — Gli  ha  promesso  d'  andare  1'  inverno  venture 
seco  in  Italia. — Penso  farlo  se  non  fa  troppo  freddo. — Perche  s'  al- 
lontana dal  fuoco  ? — E  un'  ora  e  mezzo  che  sono  seduto  vicino  al 
fuoco,  in  guisa  che  non  ho  piu  freddo. — Non  piace  al  di  Lei  amico 
d'  esser  seduto  vicino  al  fuoco  ? — Al  contrario,  gli  piace  molto 
d'  esser  seduto  vicino  al  fuoco,  ma  solamente  quando  ha  freddo. — Si 
puo  avvicinare  il  di  Lei  zio  ? — Si  puo  avvicinarlo,  perche  riceve 


EXERCISES  159,  160.  85 

tutti. — Vuole  Ella  sedere  (mettersi  a  sedere)  ? — Voglio  mettermi  a 
sedere. — Ove  si  mette  a  sedere  il  di  Lei  padre  ?— Si  rnette  a  sedere 
vicino  a  me. — Ove  sedero  io  ? — Ella  puo  sedersi  vicino  a  me. — 
Siede  Ella  vicino  al  fuoco  ? — Non  seggo  vicino  al  fuoco,  perche  ho 
paura  d' aver  troppo  caldo. — Si  ricorda  Ella  di  mio  fratello? — Me 
ne  ricordo. 

159. 

I  di  Lei  genitori  si  ricordano  dei  lor  vecchi  amici  ? — Se  ne  ric- 
cordano. — Si  rammenta  Ella  di  questi  motti  ? — Non  me  ne  ram- 
mento. — Si  e  rammentato  di  cio  ? — Mene  son  rammentato. — II  di 
Lei  zio  si  e  rammentato  di  cotesti  motti  ? — Se  n'  £  rammentato. — Mi 
son  rammentato  del  mio  tema? — Se  n'  e  rammentata. — S'  e  Ella 
rammentata  dei  di  Lei  temi  ? — Me  ne  son  rammentato,  poiche  li  ho 
imparati  a  memoria  ;  e  i  miei  fratelli  si  son  rammentati  dei  loro, 
perche  li  hanno  imparati  a  memoria. — E  molto  tempo  che  ha  veduto 
il  di  Lei  amico  di  Parigi  ? — L'  ho  veduto  sono  quindici  giorni. — I  di 
Lei  scolari  imparano  volentieri  a  memoria? — Non  imparano  volen- 
tieri  a  memoria ;  amano  meglio  leggere  e  scrivere  che  imparar  a  me- 
moria.— Le  piace  piu  il  cidro  che  il  vino  ? — Mi  piace  piu  il  vino 
che  il  cidro. — II  di  Lei  fratello  ama  giuocare  ? — Ama  meglio  stu- 
diare  che  giuocare. — Le  piace  il  vitello  piu  che  il  montone  ? — (-lues to 
mi  piace  piu  di  quello. — Ama  Ella  meglio  here  che  mangiare  ? — 
Amo  meglio  mangiare  che  here  ;  ma  a  mio  zio  piace  piu  here 
che  mangiare. — Al  Francese  piace  piu  il  pollastro  che  il  pesce  ? — II 
pesce  gli  piace  piu  che  il  pollastro. — Ama  meglio  parlare  che  scri- 
vere ? — Mi  piace  far  1'  uno  e  1'  altro.  (Amo  far  1'  uno  e  1'  altro). — 
Le  piace  piu  il  miele  che  lo  zucchero  ? — Non  mi  piace  ne  1'  uno  ne 
1'  altro. — Al  di  Lei  padre  piace  piu  il  caffe  che  il  te  ? — Non  gli  piace 
ne  1'  uno  ne  1'  altro. — Puo  Ella  capirmi  ? — No,  Signore,  poiche  Ella 
parla  troppo  presto. — Vuole  aver  la  bonta  di  non  parlare  cosi  presto  ? 
— Non  voglio  parlare  cosi  presto,  se  vuole  ascoltarmi. 

160. 

Puo  Ella  capire  cio  che  mio  fratello  Le  dice  ? — Parla  cosi  presto 
che  non  posso  capirlo. — I  di  Lei  scolari  possono  capirla  ? — Mi  ca- 
piscono  quando  parlo  lentamente  ;  perche,  per  esser  capito,  bisogna 
parlar  lentamente. — Bisogna  parlar  forte  (ad  alta  voce)  per  imparar 
1'  italiano  ? — Bisogna  parlar  forte  (ad  alta  voce). — Parla  forte  il  di 
Lei  maestro  ? — Parla  ad  alta  voce  e  lentamente. — Perche  non  compra 
Ella  qualche  cosa  da  questo  mercante  ? — Vende  cosi  caro  che  non 


86  EXERCISE  161. 

posso  comprar  niente  da  lui. — Vuole  Ella  condurmi  da  un  altro  ? — 
Voglio  condurla  dal  figlio  di  quello  dal  quale  ha  comprato  1"  anno 
passato. — Vende  cosi  caro  come  questo  ? — Vende  a  miglior  mercato. 
— I  di  Lei  fanciulli  imparano  piu  volentieri  1'  italiano  che  lo  spa- 
gnuolo  ? — Non  ainano  imparare  ne  1*  uno  ne  1'  altro  ;  amano  sola- 
mente  imparar  il  tedesco. — Le  piace  il  montone  ? — II  manzotni  piace 
piu  che  il  montone. — II  pasticcino  piace  ai  di  Lei  fanciulli  piu  che  il 
pane  ? — Piace  loro  1'  uno  e  1'  altro. — Ha  egli  letto  tutti  i  libri  che 
ha  comprati  ? — Ne  ha  comprato  tanti  che  tutti  non  puo  leggerli. — 
Vuol  Ella  scrivere  dei  temi  ? — Ne  ho  scritto  tanti  che  non  posso 
scriverne  piu. — Perche  si  salva  costui  ? — Si  salva  perche  ha  paura. 
— Qualcuno  vuol  fargli  male  ? — Nessuno  vuol  fargli  male  ;  ma  non 
ardisce  rimanere,  perche  non  ha  fatto  il  suo  dovere,  e  ha  paura 
d'  esser  punito.' — Qualcuno  vuole  toccarlo  ? — Nessuno  vuole  toe- 
carlo,  ma  sara  punito  dal  suo  maestro  per  non  aver  fatto  il  suo 
dovere. 

161. 

Sono  stati  trovati  i  di  Lei  libri? — Sono  stati  trovati. — Ove? — 
Sotto  il  letto. — II  mio  abito  e  sopra  il  letto  ? — E  sotto. — I  vestiti 
del  di  Lei  fratello  sono  sotto  il  letto  ? — Sono  sopra. — Sono  stato 
visto  da  qualcuno  ? — Ella  non  e  stata  vista  da  nessuno. — E  Ella 
passata  accanto  a  qualcuno  ? — Sono  passato  accanto  a  Lei,  ed  Ella 
non  m'  ha  visto. — E  passato  qualcuno  accanto  a  Lei  ? — Nessuno  e 
passato  accanto  a  me. — Ove  e  passato  il  di  Lei  figlio  ? — E  passato 
vicino  al  teatro.' — Passera  Ella  vicino  al  castello  ? — Vi  passero. — 
Perche  non  avete  pulito  il  mio  baule  ? — Ho  avuto  paura  d'  insudi- 
ciarmi  le  dita. — II  servitore  di  mio  fratello  ha  pulito  gli  schioppi  del 
suo  padrone  ? — Li  ha  puliti. — Non  ha  avuto  paura  d'  insudiciarsi  le 
dita  ? — Non  ha  avuto  paura  d'  insudiciarsele,  perche  le  sue  dita  non 
sono  mai  pulite. — Si  serve  Ella  dei  libri  che  Le  ho  pre stati  ? — Me  ne 
servo. — Posso  servirmi  del  di  Lei  coltello  ? — Puoi  servirtene,  ma 
non  devi  tagliarti. — I  miei  fratelli  possono  servirsi  dei  di  Lei  libri  ? — 
Possono  servirsene. — Possiamo  servirci  del  di  Lei  schioppo  ? — Potete 
(possono)  servirvene  (servirsene),  ma  non  dovete  (devono)  guastarlo. 
— Che  ha  Ella  fatto  del  mio  carbone  ? — Me  ne  son  servito  per  scal- 
darmi. — II  di  Lei  fratello  s'  e  servito  del  mio  cavallo  ? — Se  n'  e  ser- 
vito.— I  nostri  vicini  si  son  serviti  dei  nostri  abiti  ? — Non  se  ne  son 
serviti,  perche  non  ne  hanno  avuto  bisogno. — Chi  s'  e  servito  del 
mio  cappello?— Nessuno  se  n'  e  servito. — Ha  Ella  detto  al  di  Lei 
fratello  di  scendere? — Non  ho  ardito  dirglielo. — Perche  non  ha 


EXERCISES  162,  163.  87 

ardito  dirglielo  ? — Perche  non  ho  voluto   svegliarlo. — Le  ha  detto 
di  non  isvegliarlo  ? — M'  ha  detto  di  non  isvegliarlo  quando  dorme. 

162. 

S'  e  Ella  fatta  la  barba  oggi  ?  (S'  e  Ella  sbarbata  quest'  oggi  ?)— 
Me  la  son  fatta. — II  di  Lei  fratello  s'  e  egli  sbarbato  ? — Non  s'  d 
sbarbato,  ma  s'  e  fatto  sbarbare. — Si  fa  Ella  spesso  la  barba  ? — Me  la 
faccio  ogni  mattina  e  qualche  volta  anche  la  sera. — Quando  si  sbarba 
la  sera  ? — Quando  non  pranzo  a  casa. — Quante  volte  al  giorno  si  fa 
la  barba  il  di  Lei  padre  ? — Se  la  fa  solamente  una  volta  al  giorno,  ma 
mio  zio  se  la  fa  due  volte  al  giorno. — II  di  Lei  cugino  si  sbarba 
spesso  ? — Si  sbarba  solamente  ogni  due  giorni. — II  mattino  a  che 
ora  si  veste  Ella  ? — Mi  vesto  appena  che  ho  fatto  colazione,  e  faccio 
colazione  ogni  giorno  alle  otto  oppure  alle  otto  e  un  quarto. — II  di 
Lei  vicino  si  veste  prima  di  far  colazione  ? — Fa  colazione  prima  di 
vestirsi. — La  sera  a  che  ora  ti  spogli  ? — Mi  spoglio  appena  che  ri- 
torno  dal  teatro. — Vai  al  teatro  ogni  sera? — Non  ci  vado  ogni  sera, 
perche  e  meglio  studiare  che  andar  al  teatro. — A  che  ora  ti  spogli 
quando  non  vai  al  teatro  ? — Allora  mi  spoglio  appena  che  ho  cenato, 
e  mi  corico  alle  dieci. — Avete  gia  vestito  il  bambino  ? — Non  1'  ho 
ancora  vestito,  perche  dorme  ancora. — A  che  ora  si  leva  egli  ? — Si 
leva  appena  e  risvegliato. — Si  leva  Ella  cosi  per  tempo  come  io  ? — 
Non  so  a  che  ora  Ella  si  levi,  ma  io  mi  levo  appena  che  mi  sveglio. 
— Volete  dire  al  mio  servitore  di  svegliarmi  domani  alle  quattro? — 
Voglio  dirglielo. — Perche  s'  e  Ella  levata  cosi  presto  ? — I  miei  fan- 
ciulli  hanno  fatto  tanto  strepito  che  mi  hanno  svegliato. — Ha  Ella 
ben  dormito  ? — Non  ho  ben  dormito,  perche  ha  fatto  troppo  strepito. 
— A  che  ora  s'  e  svegliato  il  buon  capitano  ? — S'  e  svegliato  alle 
cinque  ed  un  quarto  del  mattino. 

163. 

Come  s'  e  comportato  mio  figlio  ? — S'  e  comportato  benissimo. — 
Come  s'  e  comportato  mio  fratello  verso  di  Lei  ? — S'  e  comportato 
benissimo  verso  di  me,  perche  si  comporta  bene  verso  tutti. — Vai  la 
pena  di  scrivere  a  costui  ? — Non  vai  la  pena  di  scrivergli. — Merita 
il  conto  di  smontare  da  cavallo  per  comprare  un  pasticcino  ? — Non 
merita  il  conto,  perche  non  e  molto  che  Ella  ha  mangiato. — Merita 
il  conto  di  smontare  da  cavallo  per  dar  qualche  cosa  a  questo  povero  ? 
— Si,  perche  pare  averne  bisogno  ;  ma  Ella  puo  dargli  qualche  cosa 
senza  smontare  da  cavallo. — E  egli  meglio  andar  al  teatro  che  stu- 
diare  ? — E  meglio  far  questo  che  quello. — E  egli  meglio  imparare  a 


88  EXERCISE  164. 

leggere  il  francese  che  impararlo  a  parlare  ? — Non  val  la  pena  d'  im- 
pararlo  a  leggere,  senza  impararlo  a  parlare. — E  meglio  coricarsi  che 
passeggiare  ? — E  meglio  far  questo  che  quello. — E  -meglio  andar  in 
Francia  che  in  Germania  ? — Non  merita  il  conto  d'  andare  in  Francia 
ne  in  Germania  quando  non  si  ha  voglia  di  viaggiare. — Si  e  Ella 
sbrogliata  alfine  di  costui  ? — Me  ne  son  sbrogliato. — Perche  il  di 
Lei  padre  s'  e  disfatto  dei  suoi  cavalli  ? — Perche  non  ne  aveva  piu 
bisogno. — II  di  Lei  mercante  e  riuscito  alfine  a  disfarsi  del  suo 
zucchero  avariato  ? — E  riuscito  a  disfarsene. — L'  ha  venduto  a  cre- 
denza  ? — L'  ha  potuto  vendere  a  contanti,  di  maniera  che  non  1'  ha 
venduto  a  credenza. — Chi  Le  ha  insegnato  a  leggere  ? — Ho  imparato 
da  un  maestro  francese. — Le  ha  insegnato  a  scrivere  ? — Mi  ha  in- 
segnato a  leggere  ed  a  scrivere. — Chi  ha  insegnato  al  di  Lei  frateUo 
1'  aritmetica  ? — Gliel'  ha  insegnata  un  maestro  francese. — Mi  chiama  ? 
La  chiamo. — Che  desidera  ? — Perche  non  si  leva  ?  non  sa  Ella  ch'  d 
gia  tardi ? — Che  vuol  Ella? — Ho  perduto  tutto  il  mio  danaro  e 
vengo  a  pregarla  di  prestarmene. — Che  ora  e? — Son  gia  sei  e  un 
quarto  e  Ella  ha  dormito  abbastanza. — E  molto  ch'  Ella  s'  e  levata  ? 
— E  un'  ora  e  mezzo  che  mi  son  levato. — Vuol  far  una  passeggiata 
meco  ? — Non  posso  andare  a  passeggiare,  perche  aspetto  il  mio 
maestro  d'  italiano. 

164. 

Spera  Ella  ricevere  oggi  un  biglietto  ? — Spero  riceverne  uno. — 
Dachi  ? — Da  un  mio  amico. — Che  speri  ? — Spero  vedere  quest'  oggi 
i  miei  genitori,  perche  il  mio  precettore  m'  ha  promesso  di  condurmi 
da  loro. — II  di  Lei  amico  spera  egli  ricevere  qualche  cosa  ? — Spera 
ricever  qualche  cosa,  perche  ha  studiato  bene. — Sperano  arrivar  presto 
in  Parigi  ?  —  Speriamo  arrivarci  alle  otte  e  un  quarto,  perche 
nostro  padre  ci  aspetta  questa  sera. — Sperano  trovarlo  in  casa  ? — Lo 
speriamo. — Con  qual  cosa  ha  Ella  cambiato  il  di  Lei  legno  di  cui 
mi  ha  parlato  ? — L'  ho  cambiato  con  un  bel  cavallo  arabo. — Vuole 
Ella  cambiare  il  di  Lei  libro  col  mio  ? — Non  lo  posso,  perche  ne  ho 

bisogno  per  istudiare  1'  italiano. — Perche  si  leva  Ella  il  cappello  ? 

Me  lo  levo,  perche  vedo  venire  il  mio  vecchio  maestro. — Muta  Ella 
il  cappello  per  andare  al  mercato  ?— Non  lo  mutoper  andare  al  mer- 
cato,  ma  per  andare  al  concerto. — Quando  avra  luogo  il  concerto  ? — 
Avra  luogo  posdomani. — Perche  se  ne  va  Ella  ?  Non  si  diverte 
Ella  qui  ?— S'  inganna,  Signore,  quando  dice  che  qui  non  mi  diverto, 
perche  L'  assicuro  che  trovo  molto  piacere  a  conversare  con  Lei ;  ma 
me  ne  vado,  perche  sono  aspettato  al  ballo  del  mio  parente.— Ha 


EXERCISES  165,  166.  89 

Ella  promesso  <T  andarci  ? — L'  ho  promesso. — Ha  Ella  mutato  il 
cappello  per  andare  dal  capitano  inglese  ? — Ho  mutato  il  cap- 
pello,  ma  non  ho  mutato  il  mio  abito  ne  i  miei  stivali. — Quante 
volte  al  giorno  muti  gli  abiti  ? — Li  muto  per  pranzare  e  per  andare 
al  teatro. 

165C 

Perche  si  mischia  Ella  fra  questi  uomini  ? — Mi  mischio  fra  loro 
per  sapere  cio  che  dicono  di  me. — Che  sara  mai  di  Lei  se  si  mischia 
sempre  fra  i  soldati  ?— Non  so  che  sara  di  me,  ma  L'  assiciiro  che 
non  mi  faranno  male,  poiche  non  apportano  danno  a  nessuno. — Ha 
Ella  riconosciuto  il  di  Lei  padre  ? — E  tanto  tempo  che  non  1'  ho 
visto  che  non  1'  ho  riconosciuto. — L'  ha  esso  riconosciuta  ? — M'  ha 
riconosciuto  all'  istante. — Quant'  e  ch'  Ella  ha  cotesto  abito  ? — E 
molto  tempo  che  1'  ho. — Quanto  tempo  e  che  il  di  Lei  fratello  ha 
questo  schioppo  ? — E  moltissimo  tempo  che  1'  ha. — Parla  Ella  an- 
cora  il  francese  ? — E  si  lungo  tempo  che  non  1'  ho  parlato  che  1'  ho 
quasi  (pressoche)  intieramente  dimenticato. — Quanto  tempo  e  che  il 
di  Lei  cugino  impara  il  francese  ? — Sono  soltanto  tre  mesi. — Sa  egli 
quanto  Lei  ? — Sa  piu  di  me,  perche  e  piu  lungo  tempo  che  1'  im- 
para.— Sa  Ella  perche  quest'  uomo  non  mangia  ? — Credo  che  non 
abbia  (subj.)  fame,  perche  ha  piu  pane  di  quello  ch'  egli  possa  (subj.\ 
mangiare. — Ha  Ella  dato  danaro  al  di  Lei  figlio  ? — Gliene  ho  dato 
piu  di  quello  che  non  ispendera. — Vuol  darmi  un  bicchiere  di  cidro  ? 
Ella  non  ha  bisogno  di  bere  del  cidro,  perche  vi  e  piu  vino  di  quello 
che  non  sara  d'  uopo. — Debbo  io  vendere  il  mio  schioppo  per  comprare 
un  cappello  nuovo? — Non  ha  bisogno  di  venderlo,  perche  ha  piu  da- 
naro di  quello  che  non  gliene  abbisognera. — Vuol  Ella  parlare  al  cal- 
zolaio  ? — Non  voglio  parlargli,  perche  abbiamo  piu  stivali  di  quello 
che  non  ce  ne  abbisognera. — Perche  si  rallegrano  i  Frances!  ? — Si 
rallegrano  perche  si  lusingano  d'  aver  mold  buoni  amici. — Non  hanno 
essi  ragione  di  rallegrarsi  ? — Hanno  torto,  perche  hanno  meno  amici 
di  quello  che  pensino  (s*  immaginino). 

166. 

E  Ella  pronta  a  partir  meco  ? — Lo  sono. — 11  di  Lei  zio  parte  con 
noi  ? — Egli  parte  con  noi,  se  vuole. — Vuol  Ella  dirgli  di  tenersi 
pronto  per  partir  domani  alle  sei  della  sera  ? — Voglio  dirglielo. — 
E  pronto  ad  uscire  questo  giovane  ? — Non  ancora,  ma  lo  sara  quanto 
prima. — Perche  e  stato  appiccato  costui  ? — E  stato  appiccato,  perche 
ha  ammazzato  qualcuno. — Hanno  appiccato  1'  uomo  che  ha  rubato 

N 


90,  .    EXERCISE  167. 

il  cavallo  al  di  Lei  fratello  ? — L'  hanno  punito,  ma  non  1'  hanno 
appiccato ;  nel  nostro  paese  non  si  appiccano  che  i  ladri  da  strada. — 
Che  ha  Ella  fatto  del  mio  abito  ? — L'  ho  appeso  al  muro. — Vuole 
Ella  appendere  il  mio  cappello  all'  albero  ? — Voglio  appendervelo. — 
Non  ha  Ella  visto  i  miei  guanti  ? — Li  ho  trovati  sotto  il  di  Lei 
letto,  e  li  ho  appesi  ai  chiodi. — E  stato  appiccato  il  ladro  che  ha 
rubato  il  di  Lei  schioppo  ? — E  stato  punito,  ma  non  e  stato  appic- 
cato.— Perche  si  estende  Ella  tanto  sopra  questo  soggetto  ? — Perche 
bisogna  parlare  sopra  tutti  i  soggetti. — Se  e  necessario  ascoltarla  e 
risponderle  quando  Ella  tratta  questo  soggetto,  appendero  il  mio 
cappello  al  chiodo,  mi  stendero  sul  pavimento,  L'  ascoltero  e  Le 
rispondero  alia  meglio. — Ella  fara  bene. — Andra  Ella  in  Italia 
quest'  anno  ? — Se  faro  buoni  affari  v'  andro. — Andra  Ella  dal  ca- 
pitano  ? — Vi  andro,  se  vi  andra  Lei. — Mi  prestera  un  libro  ? — Se 
potro  gliene  prestero  uno. — II  di  Lei  figlio  ricevera  egli  un  regalo  ? 
— Se  sara  savio  e  assiduo  lo  ricevera ;  ma  se  sara  pigro,  nen 
ricevera  niente. — Uscira  Ella  ? — Se  il  tempo  sara  bello  usciro,  ma  se 
piove,  restero  in  casa. 

167. 

Come  sta  il  di  Lei  signor  padre  ? — Sta  cosi  cosi, — Come  sta  il  di 
Lei  malato  ? — Oggi  sta  un  po'  meglio  d'  ieri. — E  molto  tempo 
ch'  Ella  non  ha  veduto  i  di  Lei  signori  fratelli  ? — Son  due  giorni 
che  non  li  ho  visti. — Come  stai  ? — Sto  abbastanza  bene. — Quanto 
tempo  e  che  il  di  Lei  signor  cugino  impara  il  francese? — Sono 
solamente  tre  mesi  che  1'  impara. — Lo  parla  gia  ? — Lo  parla,  lo 
legge  e  lo  scrive  gia  meglio  del  di  Lei  fratello  che  1'  impara  da  due 
anni. — E  molto  tempo  che  Ella  non  ha  inteso  parlare  di  mio  zio  ? — 
Sono  appena  quindici  giorni  che  ne  ho  inteso  parlare. — Ove  sog- 
giorna  attualmente  ? — Soggiorna  a  Berlino,  ma  mio  padre  e  in 
Londra. — La  si  e  fermata  molto  tempo  a  Vienna  ? — Mi  ci  son  fer- 
mato  quindici  giorni. — Quanto  tempo  s'  e  fermato  il  di  Lei  cugino  a 
Parigi  ? — Non  vi  si  e  fermato  che  un  mese. — Le  piace  di  parlare 
con  mio  zio  ? — Mi  piace  molto  parlar  con  esso,  ma  non  mi  piace 
che  si  beffi  di  me. — Perche  si  beffa  di  Lei  ? — Si  beffa  di  me,  perche 
parlo  male. — Perche  non  ha  amici  il  di  Lei  signor  fratello  ? — Non 
ne  ha  perche  ei  si  beffa  di  tutti.— Perche  La  si  beffa  di  quest'  uomo? — • 
Non  ho  intenzione  di  beffarmi  di  lui. — La  prego  di  non  farlo,  perche 
gli  squarcera  il  cuore  se  si  beffa  di  lui. — Dubita  Ella  di  cid  che  Le 
dico?  — Non  ne  dubito.  • — Dubita  Ella  di  cid  che  Le  ha  detto 
quest'  uomo? — Ne  dubito,  perche  ha  spesso  mentito.— Ha  Ella 


EXERCISES  168,  169.  91 

alfinc  comprato  il  cavallo  che  voleva  comprare  il  mese  passato  ? — 
Non  1'  ho  comprato,  perche  non  ho  potuto  procurartni  danaro. 

168. 

II  di  Lei  signor  zio  ha  egli  finalmente  comprato  il  giardino? — 
Non  1'  ha  comprato,  perche  non  ha  potuto  convenire  nel  prezzo. — 
Sono  Elleno  alfine  convenute  del  prezzo  di  quel  quadro  ? — Ne 
siamo  convenuti. — Quanto  1'  ha  Ella  pagato  ? — L'  ho  pagato  mille 
cinque  cento  franchi. — Che  hai  comprato  oggi  ? — Ho  comprato  due 
bei  cavalli,  tre  bei  quadri  ed  un  bello  schioppo. — Quanto  hai 
pagato  i  quadri  ? — Li  ho  comprati  per  sette  cento  franchi. — Li  trova 
Ella  cari  ? — Non  li  trovo  cari. — Si  e  Ella  accordata  col  di  Lei  socio  ? 
Mi  son  accordato  con  lui. — Consente  esso  a  pagarle  il  prezzo  del 
bastimento  ? — Consente  a  pagarmelo. — Acconsente  Ella  ad  andare  in 
Francia  ? — Acconsento  ad  andarci. — Ha  Ella  riveduto  il  di  Lei  vec- 
chio  amico  ? — L'  ho  riveduto. — L'  ha  Ella  riconosciuto  ? — Non  1'  ho 
quasi  piu  riconosciuto,  perche  contro  il  suo  solito  (costume),  porta 
un  cappellone. — Come  sta  egli? — Sta  benissimo. — Che  vestimenti 
porta? — Porta  bellissimi  vestimenti  nuovi. — Si  e  Ella  accorta  di 
cio  che  ha  fatto  il  di  Lei  ragazzo  ? — Me  ne  son  accorto. — Ne  1*  ha 
Ella  punito  ? — Ne  1'  ho  punito. — Le  ha  gia  scritto  il  di  Lei  padre  ? 
— Non  ancora ;  ma  mi  attendo  oggi  un  biglietto  da  lui. — Di 
che  si  lamenta  Ella? — Mi  lamento  di  non  potere  procurarmi  del 
danaro. — Perche  si  lamentano  questi  poveri  uomini? — Si  lamentano 
perche  non  possono  procurarsi  di  che  mangiare. — Come  stanno  i  di 
Lei  genitori  ? — Stanno,  come  al  solito,  benissimo. — Sta  bene  il  di 
Lei  signor  zio  ? — Sta  meglio  del  solito. — Ha  Ella  gia  udito  parlare 
del  di  Lei  amico  ch'  e  in  Alemagna  ? — Gli  ho  gia  scritto  parecchie 
volte,  ma  non  m'  ha  risposto  ancora. 

169. 

Che  ha  Ella  fatto  dei  libri  che  il  capitano  inglese  Le  ha  prestati  ? 
— Glieli  ho  restituiti  dopo  averli  letti. — Ha  Ella  gettato  il  di  Lei 
coltello  ? — L'  ho  gettato  dopo  essermi  tagliato. — Quando  son  io 
stato  al  concerto  ? — Ella  ci  e  stata  dopo  essersi  vestita. — Quando  e 
andato  al  ballo  il  di  Lei  signor  fratello  ? — Ci  e  andato  dopo  essersi 
vestito. — Quando  hanno  Elleno  fatto  colazione  ? — Abbiamo  fatto 
colazione  dopo  esserci  sbarbati. — Quando  sono  usciti  i  nostri  vicini  ? 
— Sono  usciti  dopo  essersi  scaldati. — Perche  ha  Ella  punito  il  di 
Lei  ragazzo  ? — L'  ho  punito,  perche  ha  rotto  il  mio  bellissimo  bic- 
chiere.  Gli  ho  dato  del  vino,  e  invece  di  berlo,  1'  ha  sparso.sul  tap- 

N  2 


90,  EXERCISE  167. 

il  cavallo  al  di  Lei  fratello  ? — L'  hanno  punito,  ma  non  1'  hanno 
appiccato ;  nel  nostro  paese  non  si  appiccano  che  i  ladri  da  strada. — 
Che  ha  Ella  fatto  del  mio  abito  ? — L'  ho  appeso  al  muro. — Vuole 
Ella  appendere  il  mio  cappello  all'  albero  ? — Voglio  appendervelo. — 
Non  ha  Ella  visto  i  miei  guanti  ? — Li  ho  trovati  sotto  il  di  Lei 
letto,  e  li  ho  appesi  ai  chiodi. — E  stato  appiccato  il  ladro  che  ha 
rubato  il  di  Lei  schioppo  ? — E  stato  punito,  ma  non  e  stato  appic- 
cato.— Perche  si  estende  Ella  tanto  sopra  questo  soggetto? — Perche 
bisogna  parlare  sopra  tutti  i  soggetti. — Se  e  necessario  ascoltarla  e 
risponderle  quando  Ella  tratta  questo  soggetto,  appendero  il  mio 
cappello  al  chiodo,  mi  stendero  sul  pavimento,  L'  ascoltero  e  Le 
rispondero  alia  meglio. — Ella  fara  bene. — Andra  Ella  in  Italia 
quest'  anno  ? — Se  faro  buoni  affari  v'  andro. — Andra  Ella  dal  ca- 
pjtano  ? — Vi  andro,  se  vi  andra  Lei. — Mi  prestera  un  libro  ? — Se 
potro  gliene  prestero  uno. — II  di  Lei  figlio  ricevera  egli  un  regalo  ? 
— Se  sara  savio  e  assiduo  lo  ricevera ;  ma  se  sara  pigro,  nen 
ricevera  niente. — Uscira  Ella  ? — Se  il  tempo  sara  bello  usciro,  ma  se 
piove,  restero  in  casa. 

167. 

Come  sta  il  di  Lei  signor  padre  ? — Sta  cosi  cosi, — Come  sta  il  di 
Lei  malato  ? — Oggi  sta  un  po'  meglio  d'  ieri. — E  molto  tempo 
ch'  Ella  non  ha  veduto  i  di  Lei  signori  fratelli  ? — Son  due  giorni 
che  non  li  ho  visti. — Come  stai  ? — Sto  abbastanza  bene. — Quanto 
tempo  e  che  il  di  Lei  signor  cugino  impara  il  francese? — Sono 
solamente  tre  mesi  che  1'  impara. — Lo  parla  gia  ? — Lo  parla,  lo 
legge  e  lo  scrive  gia  meglio  del  di  Lei  fratello  che  1'  impara  da  due 
anni. — E  molto  tempo  che  Ella  non  ha  inteso  parlare  di  mio  zio  ? — 
Sono  appena  quindici  giorni  che  ne  ho  inteso  parlare. — Ove  sog- 
giorna  attualmente  ? — Soggiorna  a  Berlino,  ma  mio  padre  e  in 
Londra. — La  si  e  fermata  molto  tempo  a  Vienna  ? — Mi  ci  son  fer- 
mato  quindici  giorni. — Quanto  tempo  s'  e  fermato  il  di  Lei  cugino  a 
Parigi  ? — Non  vi  si  e  fermato  che  un  mese. — Le  piace  di  parlare 
con  mio  zio  ? — Mi  piace  molto  parlar  con  esso,  ma  non  mi  piace 
che  si  beffi  di  me. — Perche  si  beffa  di  Lei  ? — Si  beffa  di  me,  perche 
parlo  male. — Perche  non  ha  amici  il  di  Lei  signor  fratello  ? — Non 
ne  ha  perche  ei  si  beffa  di  tutti. — Perche  La  si  beffa  di  quest'  uomo? — 
Non  ho  intenzione  di  beffarmi  di  lui. — La  prego  di  non  farlo,  perche 
gli  squarcera  il  cuore  se  si  beffa  di  lui. — Dubita  Ella  di  cid  che  Le 
dico?  — Non  ne  dubito.  —  Dubita  Ella  di  cid  che  Le  ha  detto 
quest'  uomo? — Ne  dubito,  perche  ha  spesso  mentito.— Ha  Ella 


EXERCISES  1G8,  169.  91 

alfine  comprato  il  cavallo  che  voleva  comprare  il  mese  passato  ? — 
Non  1*  ho  comprato,  perchd  non  ho  potuto  procurarmi  danaro. 

168. 

II  di  Lei  signor  zio  ha  egli  finalmente  comprato  il  giardino? — 
Non  1'  ha  comprato,  perche  non  ha  potuto  convenire  nel  prezzo. — 
Sono  Elleno  alfine  convenute  del  prezzo  di  quel  quadro  ? — Ne 
siamo  convenuti. — Quanto  1'  ha  Ella  pagato  ? — L'  ho  pagato  mille 
cinque  cento  franchi. — Che  hai  comprato  oggi  ? — Ho  comprato  due 
bei  cavalli,  tre  bei  quadri  ed  un  bello  schioppo. — Quanto  hai 
pagato  i  quadri  ? — Li  ho  comprati  per  sette  cento  franchi. — Li  trova 
Ella  cari  ? — Non  li  trovo  cari.  —  Si  e  Ella  accordata  col  di  Lei  socio  ? 
Mi  son  accordato  con  lui. — Consente  esso  a  pagarle  il  prezzo  del 
bastimento  ? — Consente  a  pagarmelo. — Acconsente  Ella  ad  andare  in 
Francia  ? — Acconsento  ad  andarci. — Ha  Ella  riveduto  il  di  Lei  vec- 
chio  amico  ? — L'  ho  riveduto. — L'  ha  Ella  riconosciuto  ? — Non  1'  ho 
quasi  piu  riconosciuto,  perche  contro  il  suo  solito  (costume),  porta 
un  cappellone. — Come  sta  egli? — Sta  benissimo. — Che  vestimenti 
porta? — Porta  bellissimi  vestimenti  nuovi. — Si  e  Ella  accorta  di 
cio  che  ha  fatto  il  di  Lei  ragazzo  ? — Me  ne  son  accorto. — Ne  1'  ha 
Ella  punito  ? — Ne  1'  ho  punito. — Le  ha  gia  scritto  il  di  Lei  padre  ? 
— Non  ancora ;  ma  mi  attendo  oggi  un  biglietto  da  lui. — Di 
che  si  lamenta  Ella? — Mi  lamento  di  non  potere  procurarmi  del 
danaro. — Perche  si  lamentano  questi  poveri  uomini? — Si  lamentano 
perche  non  possono  procurarsi  di  che  mangiare. — Come  stanno  i  di 
Lei  gen  i  tori  ? — Stanno,  come  al  solito,  benissimo. — Sta  bene  il  di 
Lei  signor  zio? — Sta  meglio  del  solito. — Ha  Ella  gia  udito  parlare 
del  di  Lei  amico  ch'  e  in  Alemagna  ? — Gli  ho  gia  scritto  parecchie 
volte,  ma  non  m'  ha  risposto  ancora. 

169. 

Che  ha  Ella  fatto  dei  libri  che  il  capitano  inglese  Le  ha  prestati  ? 
— Glieli  ho  restituiti  dopo  averli  letti. — Ha  Ella  gettato  il  di  Lei 
coltello  ? — L'  ho  gettato  dopo  essermi  tagliato. — Quando  son  io 
stato  al  concerto  ? — Ella  ci  e  stata  dopo  essersi  vestita. — Quando  e 
andato  al  ballo  il  di  Lei  signor  fratello  ? — Ci  e  andato  dopo  essersi 
vestito. — Quando  hanno  Elleno  fatto  colazione  ? — Abbiamo  fatto 
colazione  dopo  esserci  sbarbati. — Quando  sono  usciti  i  nostri  vicini  ? 
— Sono  usciti  dopo  essersi  scaldati. — Perche  ha  Ella  punito  il  di 
Lei  ragazzo  ? — L'  ho  punito,  perche  ha  rotto  il  mio  bellissimo  bic- 
chiere.  Gli  ho  dato  del  vino,  e  invece  di  berlo,  1'  ha  sparso.sul  tap- 

N  2 


92  EXERCISES  170,  171. 

peto  nuovo  e  ha  rotto  il  bicchiere. — Che  ha  Ella  fatto  stamnne  ?— *• 
Mi  sono  sbarbato  dopo  essermi  levato  e  son  uscito  dopo  aver  fatto 
colazione. — Che  ha  fatto  ieri  sera  il  di  Lei  signor  padre  ? — Ha  ce- 
nato  dopo  essere  stato  allo  spettacolo  e  s'  e  coricato  dopo  aver  cenato. 
— S'  e  egli  levato  di  buon  ora? — Si  e  levato  allo  spuntar  del  sole. 

170. 

Come  stanno  i  di  Lei  signori  fratelli  ? — Stanno  benissimo  da  qualche 
giorno. — Ove  soggiornano  ? — Soggiornano  a  Parigi. — dual  giorno 
della  settimana  festeggiano  i  Turchi  ? — Festeggiano  il  venerdi ;  ma 
i  Cristiani  festeggiano  la  domenica,  gli  Ebrei  il  sabato  e  i  neri  il 
giorno  della  loro  nascita, — Fra  voi  altre  genti  della  campagna  ci 
sono  molti  pazzi,  non  e  vero  ?  domando  un  filosofo  1'  altro  giorno  ad 
un  contadino. — Questi  rispose  :  Signore,  se  ne  trovano  in  tutti  gli 
stati. — I  pazzi  dicono  qualche  volta  la  verita,  disse  il  filosofo. — La 
di  Lei  signora  sorella  ha  essa  il  mio  nastro  d'  oro  ? — Non  1'  ha. — 
Che  ha  dessa  ? — Non  ha  niente. — La  di  Lei  signora  madre  ha 
qualche  cosa  ? — Ha  una  bella  forchetta  d'  oro. — Chi  ha  la  mia  gran 
bottiglia? — L' ha  la  di  Lei  sorella. — Vede  Ella  qualche  volta  mia 
madre  ? — La  vedo  spesso.  —  Quando  ha  Ella  veduto  la  di  Lei 
signora  sorella  ?— L'  ho  vista  quindici  giorni  sono. — Chi  ha  le  mie 
belle  noci  ? — Le  ha  la  di  Lei  buona  sorella. — Ha  dessa  pure  le  mie 
forchette  d'  argento  ? — Non  le  ha. — Chi  le  ha  ? — Le  ha  la  di  Lei 
signora  madre. — Qual  forchetta  ha  Ella? — Ho  la  mia  forchetta  di 
ferro. — Le  di  Lei  signore  sorelle  hanno  avuto  le  mie  penne  ? — 
Esse  non  le  hanno  avute,  ma  credo  che  le  abbiano  avute  i  loro 
fanciulli.  —  Perche  si  lamenta  il  di  Lei  fratello  ?  —  Si  lamenta 
perche  gli  fa  male  la  mano  destra. —  Perche  si  lamenta  Ella? — Mi 
lamento  perche  mi  duole  la  mano  manca. 

171. 

La  di  Lei  sorella  e  dessa  cosi  attempata  come  mia  madre  ? — Non 
e  cosi  attempata,  ma  e  piu  grande. — II  di  Lei  Signor  fratello  ha 
egli  fatto  delle  compre  ? — Ne  ha  fatto. — Che  ha  egli  comprato  ? — 
Ha  comprato  della  bella  tela  e  delle  buone  penne. — Non  ha  egli 
comprato  delle  calze  di  seta  ? — Ne  ha  comprato. — La  di  Lei  signora 
sorella  scrive  ? — No,  signora,  non  iscrive. — Perche  non  iscrive  ? — 
Perche  le  duole  la  mano. — Perche  non  esce  la  figlia  della  di  Lei 
vicina  ? — Non  esce  perche  ha  i  piedi  che  le  fan  male. — Perche  non 
parla  mia  sovella  ? — Perche  le  fa  male  la  bocca. — Non  hai  tu  vista 
la  mia  penna  d'  argento? — Non  1'  ho  vista. — Hai  tu  una  camera 


EXERCISE    172.  93 

verso  strada  ? — Ne  ho  una  verso  corte,  ma  mio  fratello  ne  ha  una 
verso  strada. — E  una  delle  camere  in  alto  ? — N'  e  una. — La  moglie 
del  nostro  calzolaio  esce  ella  di  gia  ? — Signora  no  ;  non  esce  per- 
anche,  essendo  essa  ancor  molto  ammalata. — Che  bottiglia  ha  rotto 
la  di  Lei  sorellina? — Ha  rotto  quella  che  ha  comprato  ieri  mia 
madre. — Ha  Ella  mangiato  della  mia  zuppa,  o  di  quella  di  mia 
madre  ? — Non  ho  mangiato  ne  della  di  Lei  ne*  di  quella  di  sua 
madre,  ma  di  quella  della  mia  buona  sorella. — Ha  Ella  visto  la 
donna  che  e  stata  da  me  stamane  ? — Non  1'  ho  vista. — La  di  Lei 
signora  madre  s'  e  dessa  fatta  male  ? — Non  s'  e  fatta  male. — Ha 
Ella  della  carta  per  iscrivere  una  lettera? — Ne  ho,  ma  a  chi  bisogna 
scrivere  ? — Bisogna  scrivere  all'  arnica  della  di  Lei  signora  madre. — • 
Che  ha  da  fare  la  di  Lei  signora  sorella  ? — Ha  da  scrivere  alia  sua 
arnica. — Perche  dessa  non  le  scrive  ? — Perche  non  ha  penna  per 
iscriverle. — Non  puo  essa  scrivere  col  suo  lapis? — Pud  scrivere 
con  quello,  ma  non  vuole. 

172. 

Ha  Ella  male  al  naso  ? — Non  ho  male  al  naso,  ma  mi  dolgono  i 
denti. — Si  e  Ella  tagliata  il  dito  ? — No,  signora,  mi  son  tagliato  la 
mano. — Vuol  Ella  darmi  una  penna? — Voglio  dargliene  una. — 
Vuol  Ella  avere  questa,  o  quella  ? —  Non  voglio  avere  ne  1'  una  ne 
1'  altra. — Quale  vuol  Ella  ? — Voglio  quella  che  ha  la  di  Lei  sorella. 
— Vuol  Ella  la  buona  seta  nera  di  mia  madre,  o  quella  di  mia  so- 
rella ? — Non  voglio  quella  della  di  Lei  madre  ne  quella  della  di  Lei 
sorella,  ma  quella  che  ha  Ella. — Puo  Ella  scrivere  con  questa  penna  ? 
— Posso  scrivere  con  questa. — Ogni  donna  si  crede  amabile  e  cias- 
cuna  ha  dell'  amor  proprio. — Del  pari,  che  gli  uomini,  mio  caro 
amico.  Tal  si  crede  dotto  che  non  1'  e,  e  molti  uomini  sorpassano 
le  donne  in  vanita. — Che  cosa  ha  Ella  ? — Non  ho  nulla. — Perche 
si  duole  la  di  Lei  sorella  ? — Perche  le  fa  male  la  guancia. — Ha  male 
alia  mano  il  di  Lei  fratello  ? — No,  signore,  ma  ha  male  a  un  lato. — 
Apre  Ella  la  finestra  ? — L'  apro,  perche  fa  troppo  caldo. — Q,uali 
finestre  ha  aperte  la  di  Lei  sorella  ? — Ha  aperte  quelle  della  ca- 
mera verso  strada. — E  Ella  stata  al  ballo  della  mia  antica  cono- 
scenza? — Ci  sono  stato. — Quali  signorine  ha  Ella  condotte  al 
ballo? — Vi  ho  condotte  le  amiche  di  mia  sorella. — Hanno  esse 
ballato  ? — Hanno  molto  ballato. — Si  son  divertite  ? — Si  son  di- 
vertite.  —  Son  rimaste  lungo  tempo  al  ballo  ?  —  Ci  son  rimaste 
due  ore. — Questa  signorina  e  Turca  ? — No,  signora,  e  Greca. — 
Parla  dessa  il  francese  ? — Lo  parla. — Non  parla  dessa  1'  inglese  ? — 


94  EXERCISES  173,  174. 

Lo  parla,  ma  parla  meglio  il  francese. — La  di  Lei  signora  sorella 
ha  una  compagna  ? — Ne  ha  una. — L'  ama  dessa  ? — L'  ama  moltis- 
simo,  perche  e  amabilissima. 

173. 

Ove  e  il  di  Lei  cugino  ? — E  in  cucina. — La  di  Lei  cuoca  ha  dessa 
gia  fatto  la  zuppa  ? — L'  ha  fatta,  perche  e  gia  in  tavola. — Ove  e 
la  di  Lei  signora  madre  ? — E  in  chiesa. — La  di  Lei  sorella  e  dessa 
andata  in  iscuola  ? — Vi  e  andata. — La  di  Lei  signora  madre  va 
dessa  spesso  in  chiesa  ? — Ci  va  tutte  le  mattine  e  tutte  le  sere. — A 
che  ora  del  mattino  va  dessa  in  chiesa? — Ci  va  subito  che  si  leva. — 
A  che  ora  si  leva  dessa  ? — Ella  si  leva  allo  spuntar  del  sole. — Vai  tu 
in  iscuola  oggi  ? — Ci  vado. — Che  impari  in  iscuola  ? — V  imparo  a 
leggere,  a  scrivere  ed  a  parlare. — Ove  e  la  di  Lei  zia  ? — E  andata 
allo  spettacolo  colla  mia  sorellina. — Le  di  Lei  signore  sorelle  vanno 
stassera  all'  opera  ? — No,  Signora,  vanno  alia  scuola  di  ballo. — 
Vanno  elleno  alia  scuola  di  francese? — Ci  vanno  la  mattina,  ma 
non  la  sera. — II  di  Lei  signer  padre  e  andato  a  caccia  ? — rNon  ha 
potuto  andar  a  caccia  perche  e  infreddato. — Le  piace  andar  a  caccia  ? 
— Mi  piace  piu  andar  a  pesca  che  non  a  caccia. — II  di  Lei  signor 
padre  e  ancor  in  campagna  ? — Si,  signora,  vi  e  ancora. — Che  vi  fa 
egli  ? — Va  a  caccia  e  a  pesca. — Ha  Ella  cacciato  alia  campagna  ? — 
Ho  cacciato  tutto  il  giorno. — Fino  a  quando  e  Ella  restata  da  mia 
madre  ? — Vi  son  rimasto  tutta  la  sera. — E  lungo  tempo  ch'  Ella  non 
e  stata  al  castello  ? — Vi  sono  stato  la  settimana  scorsa. — Vi  ha  Ella 
trovata  molta  gente  ? — Non  vi  ho  trovato  che  tre  persone,  il  conte, 
la  contessa  e  la  loro  figlia. 

174. 

Queste  figlie  sono  cosi  savie  come  i  loro  fratelli  ? — Elleno  sono 
piu  savie  di  loro. — Le  di  Lei  signore  sorelle  sanno  esse  parlare  il 
tedesco  ? — Non  lo  sanno,  ma  1'  imparano. — Ha  Ella  portato  qualche 
cosa  alia  di  Lei  signora  madre  ? — Le  ho  portato  delle  belle  frutta  e 
una  bella  torta. — Che  ha  portato  Loro  la  Lor  nipote  ? — Essa  ci  ha 
portato  delle  buone  ciliege,  delle  eccellenti  fragole  e  delle  buonissime 
pesche. — Le  piacciono  le  pesche  ? — Mi  piacciono  molto. — Quante 
pesche  Le  ha  date  la  di  Lei  vicina  ? — Me  n'  ha  date  piu  di  venti. — 
Ha  Ella  mangiato  molte  ciliege  quest'  anno  ? — Ne  ho  mangiato 
molte.— Ne  ha  Ella  dato  alia  di  Lei  sorellina? — Gliene  ho  dato 
tante  che  non  puo  mangiarle  tutte — Perche  non  ne  ha  date  alia  di 
Lei  buona  vicina  ? — Ho  voluto  dargliene,  ma  non  ha  voluto  pren- 


EXERCISES  175,  176.  95 

derne,  perche  le  ciliege  non  le  piacciono. — Ci  sono  state  molte  pere 
1'  anno  scorso  ? — Non  ce  ne  sono  state  molte. — La  di  Lei  cugina  ha 
dessa  molte  fragole? — Essa  ne  ha  tante  che  non  pud  mangiarle 
tutte. 

175. 

Perche  le  di  Lei  signore  sorelle  non  vanno  allo  spettacolo? — 
Esse  non  possono  andarvi,  perche"  sono  raffreddate,  e  cio  le  rende 
molto  malate. — Dove  si  son  esse  raffreddate  ? — Si  son  raffreddate 
nell'  uscire  dal  teatro  dell"  opera  ieri  sera. — Piace  alia  di  Lei  sorella 
mangiar  delle  pesche  ? — Non  le  piace  mangiarne,  perche  ne  ha  gia 
mangiato  molte,  e  se  ne  mangia  tante,  cio  la  rendera  malata. — 
Ha  Ella  ben  dormito  la  notte  scorsa  ? — Non  ho  ben  dormito,  perche 
i  miei  fanciulli  hanno  fatto  troppo  rumore  nella  mia  camera. — Ove  e 
Ella  stata  ieri  sera  ? — Sono  stato  da  mio  cognato. — Ha  Ella  veduto 
la  di  Lei  signora  cognata  ? — L' ho  veduta. — Come  sta  essa? — Sta 
meglio  del  solito. — Hanno  giuocato  ? — Non  abbiamo  giuocato,  ma 
abbiamo  letto  qualche  buon  libro  ;  perche  mia  cognata  ama  meglio 
leggere  che  giuocare. — Ha  Ella  letto  la  gazzetta  oggi  ? — L'  ho  letta. 
— Vi  e  qualche  cosa  di  nuovo  ? — Non  vi  ho  letto  niente  di  nuovo. — 
Ov'  e  Ella  stata  da  che  non  1'  ho  vista  ? — Sono  stato  a  Vienna,  a 
Parigi  e  a  Berlino. — Ha  Ella  parlato  a  mia  zia  ? — Le  ho  parlato. — 
Che  dice  essa  ? — Essa  dice  che  vuol  vederla. — Ove  ha  Ella  messo  la 
mia  penna  ? — L'  ho  messa  sopra  il  banco. — Conta  Ella  vedere  la  di 
Lei  nipote  oggi  ? — Conto  vederla,  perche  mi  ha  promesso  di  pranzare 
con  noi. — Ammiro  questa  famiglia,  perche  il  padre  n'  e  il  re  e  la 
madre  la  regina.  I  fanciulli  e  i  servitori  sono  i  sudditi  dello  stato. 
1  precettori  dei  fanciulli  sono  i  ministri  che  dividono  col  re  e  colla 
regina  la  cura  del  governo.  La  buona  educazione  che  si  da  ai 
fanciulli  e  la  corona  dei  monarchi. 

176. 

Ha  Ella  gia  preso  a  pigione  una  camera  ? — Ne  ho  gia  preso  una. 
— Ove  1'  ha  Ella  presa  ? — L'  ho  presa  nella  contrada  Guglielmo,  al 
numero  cento  cinquanta  due. — Da  chi  1'  ha  Ella  presa  in  affitto  ? — 
Dall'  uomo  il  cui  figlio  Le  ha  venduto  un  cavallo. — Per  chi  ha  preso 
una  camera  in  affitto  il  di  Lei  signor  padre  ? — Ne  ha  preso  una  per 
suo  figlio  che  e  arrivato  or  ora  di  Francia. — Perche  non  ha  Ella 
tenuto  la  di  Lei  promessa  ? — Non  mi  ricordo  di  cio  che  Le  ho  pro- 
messo.— Non  ci  ha  Ella  promesso  di  menarci  al  concerto  giovedi 
scorso?— Con vengo  che  ho  avuto  torto  di  prometterlo  Loro,  pure  il 


96  EXERCISE  177. 

concerto  non  ha  avuto  luogo. — -II  di  Lei  fratello  convien  egli  del  suo 
errore  ? — Ne  conviene. — Che  dice  di  questo  biglietto  il  di  Lei  zio  ? 
— Egli  dice  ch'  e  benissimo  scritto,  ma  conviene  che  ha  avuto  torto 
di  mandarlo  al  capitano. — Convien  Ella  adesso  del  di  Lei  errore  ? — 
Convengo  ch'  e  un  errore. — Ove  ha  Ella  trovato  il  mio  abito  ? — 
L'  ho  trovato  nella  camera  turchina. — Vuol  Ella  appendere  il  mio 
cappello  all'  albero  ? — Voglio  appendervelo. —  Come  sta  Ella  oggi  ? 
— Non  isto  molto  bene. — Che  ha  Ella  ? — Ho  un  male  di  capo  vio- 
lente  ed  una  infreddatura  di  testa. — Ov'  si  e  Ella  raffreddata? — Mi 
son  raffreddato  ieri  sera  nell'  uscire  dallo  spettacolo. 

177. 

Vuole  Ella  pranzare  con  noi  oggi  ? — Con  molto  piacere. — Che 
vivande  ha  Ella  ?  (Che  ha  Ella  da  pranzo  ?) — Abbiamo  della  buona 
zuppa,  della  carne  fresca  e  salata,  e  dei  latticinii. — Le  piacciono  i 
latticinii  ? — Li  preferisco  a  tutti  gli  altri  cibi. — E  Ella  pronta  a 
pranzare  ? — Sono  pronto. — Pensa  Ella  partire  quanto  prima  ? — 
Penso  partire  la  settimana  ventura. — Viaggia  Ella  sola  ? — No,  si- 
gnora,  viaggio  con  mio  zio. — Viaggiano  a  piedi,  o  in  legno  ? — 
Viaggiamo  in  carrozza. — Ha  Ella  incontrato  qualcuno  nel  di  Lei 
ultimo  viaggio  a  Berlino  ? — Abbiamo  incontrato  molti  viaggiatori. 
— Come  intende  Ella  passare  il  tempo  questa  state  ? — Intendo  far 
un  piccolo  viaggio. — Ha  Ella  camminato  molto  nel  di  Lei  ultimo 
viaggio  ? — Mi  piace  molto  camminare,  ma  a  mio  zio  piace  andare  in 
legno. — Non  ha  egli  voluto  camminare  ? — Ha  voluto  camminare  da 
principio,  ma  poi  fatti  appena  alcuni  passi  voile  montar  in  legno,  di 
modo  che  non  ho  molto  camminato. — Che  ha  Ella  fatto  in  iscuola 
oggi  ? — Abbiamo  ascoltato  il  nostro  professore. — Che  ha  egli  detto  ? 
— Ha  fatto  un  lungo  discorso  sulla  bonta  di  Dio.  Dopo  aver 
detto  :  La  ripetizione  e  la  madre  degli  studii  e  una  buona  memoria 
e  un  gran  benefizio  di  Dio,  egli  disse  :  Dio  e  il  creatore  del  cielo  e 
della  terra  ;  il  timor  di  Dio  e  il  principio  di  ogni  saviezza. — Che  fa 
Ella  tutto  il  giorno  in  questo  giardino  ? — Vi  passeggio. — Che  mai 
1'  attira  cola  ? — Mi  vi  attrae  il  canto  degli  uccelli. — Vi  son  degli 
usignuoli  ? — Ce  ne  sono,  e  1'  armonia  del  loro  canto  mi  rapisce. — 
Forse  gli  usignuoli  hanno  piu  potenza  sopra  di  Lei  che  non  la  pittura, 
o  la  voce  della  di  Lei  tenera  madre,  che  1'  ama  tanto  ? — Confesso  che 
1'  armonia  del  canto  di  questi  augellini  ha  piu  potenza  sopra  di  me 
che  non  le  piu  tenere  parole  de'  miei  piu  cari  amici. 


KXKRC1SES  178,   179.  97 

178. 

A  che  si  diletta  la  di  Lei  nipote  nella  sua  solitudine  ? — Essa  legge 
molto  e  scrive  delle  lettere  a  sua  madre. — A  che  si  diverte  il  di  Lei 
zio  nella  sua  solitudine? — Egli  si  occupa  di  pittura  e  di  chimica. — 
Non  fa  egli  piu  affari  ? — Non  ne  fa  piu,  perche  e  troppo  vecchio  per 
fame. — Perche  s'  immischia  egli  nei  di  Lei  affari  ? — Non  s'  immischia 
ordinariamente  negli  affari  degli  altri  (negli  affari  altrui),  ma  s'  im- 
mischia ne'  miei,  perche  m'  ama. — II  di  Lei  maestro  Le  ha  esso  fatto 
recitare  oggi  ladi  Lei  lezione? — Egli  me  1'  ha  fatta  recitare. — L'  ha 
Ella  saputa  ? — L'  ho  saputa  discretamente. — Ha  Ella  fatto  anche  dei 
temi  ? — Ne  ho  fatto  ;  ma  che  Le  fa  questo,  ne  La  prego  ? — Non  m'  im- 
mischio  ordinariamente  nelle  cose  che  non  mi  concernano,  ma  L'  amo 
tan  to  che  m'  interesso  molto  a  cio  ch'  Ella  fa. — Havvi  (Evvi) 
alcuno  che  si  cura  di  Lei  ? — Nessuno  si  cura  di  me,  perche  non  ne 
valgo  la  pena. — Chi  corregge  i  di  Lei  temi? — Li  corregge  il  mio 
maestro. — Come  li  corregge  ? — Li  corregge  leggendoli,  e  leggendoli 
egli  mi  parla.  — Quante  cose  il  di  Lei  maestro  fa  egli  in  una  volta? 
— Egli  fa  quattro  cose  alia  volta. — Come  cio  ? — Egli  legge  e  corregge 
i  miei  temi,  mi  parla  e  m'  interroga  al  tempo  stesso. — La  di  Lei 
signora  sorella  canta  essa  danzando  ? — Essa  canta  lavorando,  ma 
non  puo  cantare  ballando. — La  di  Lei  signora  madre  e  partita? — 
Non  e  ancora  partita. — Quando  partira  dessa  ? — Partira  domani 
sera  — A  che  ora  ? — Alle  sette  meno  un  quarto. —Le  di  Lei  signore 
sorelle  sono  arrivate? — Non  sono  per  anco  arrivate,  ma  le  aspet- 
tiamo  questa  sera. — Passeranno  la  sera  con  noi? — La  passeranno 
con  noi,  perche  m'  hanno  promesso  di  farlo. — Ove  ha  Ella  speso 
la  mattina? — L'  ho  spesa  alia  campagna. — Va  Ella  alia  cam- 
pagna  tutte  le  mattine  ? — Non  vi  vado  tutte  le  mattine,  ma  due 
volte  la  settimana. — Perche  la  di  Lei  signora  nipote  non  e  venuta  a 
vedermi  ? — E  molto  malata  e  ha  passato  tutto  il  giorno  nella  sua 
camera. 

179. 

I  di  Lei  genitori  andranno  essi  alia  campagna  domani  ? — Non 
vi  andranno,  perche  v'  e  troppa  polvere. — Passeggeremo  quest'  oggi  ? 
— Non  passeggeremo,  perche  c'  e  troppo  fango  in  istrada  (perche 
le  strade  sono  troppo  fangose). — Vede  Ella  il  castello  del  mio  pa- 
rente  dietro  quella  montagna? — Lo  vedo. — Vi  entreremo  noi? — Vi 
entreremo,  se  Le  piace. — Vuol  Ella  entrare  in  questa  camera  ? — Non 
ci  entrero,  perche  v'  e  del  fumo. — Le  auguro  il  buon  giorno,  Signora. 


98  EXERCISE  180. 

— Non  vuol  Ella  entrare  ?  Non  vuol  Ella  sedere  (mettersi  a  sedere)  ? 
— Sederd  (mi  mettero  a  sedere)  (mi  porrd  a  sedere)  sopra  questa 
gran  sedia. — Vuol  Ella  dirmi  che  n'  e  stato  del  di  Lei  fratello  ? — 
— Glielo  diro  or  ora. — Ov'  e  la  di  Lei  sorella  ? — Non  la  vede  Ella  ? 
Siede  sulla  panca.  —  II  di  Lei  padre  siede  sulla  panca  ?  —  No, 
Signora,  siede  sulla  sedia. — Hai  tu  speso  tutto  il  tuo  danaro  ? — Non 
V  ho  speso  tutto. — Quanto  te  ne  rimane  ? — Non  me  ne  rimane 
molto ;  non  mi  rimangono  piu  che  cinque  lire  italiane. — Quanto 
danaro  rimane  alle  tue  sorelle  ? — Non  rimane  loro  piu  che  tre  scudi. 
— Le  rimane  abbastanza  danaro  per  pagare  il  di  Lei  sarto  ? — Me  ne 
rimane  abbastanza  per  pagarlo  ;  ma  se  lo  pago,  non  me  ne  rimarra 
molto. —  Quanto  danaro  rimarra  ai  di  Lei  fratelli? — Rimarranno  loro 
cento  zecchini. — Quando  andra  Ella  in  Italia  ? — Vi  andro  subito 
che  (tosto  che)  avro  imparato  1'  italiano. — Quando  andranno  i  di  Lei 
fratelli  in  Francia  ? — Vi  andranno  tosto  che  sapranno  il  francese. — 
Quando  1'  impareranno  ? — L'  impareranno  quando  avranno  trovato 
un  buon  maestro. — Quanto  danaro  ci  rimarra  quando  avremo  pagato 
i  nostri  cavalli  ? — Quando  li  avremo  pagati,  non  ci  rimarranno  che 
cento  scudi. 

180. 

Guadagna  Ella  qualche  cosa  in  questo  affare  ? — Non  vi  guadagno 
gran  che,  ma  mio  fratello  vi  guadagna  molto.  Egli  riempie  la  sua 
borsa  di  danaro. — Quanto  danaro  vi  ha  Ella  guadagnato  ? — Non  vi 
ho  guadagnato  che  poco,  ma  mio  cugino  vi  ha  guadagnato  molto. 
Egli  ha  riempito  di  danaro  la  sua  tasca. —  Perche  quest'  uomo  non 
lavora? — E  un  disutilaccio,  perche  non  fa  che  mangiare  tutto  il 
giorno.  Si  riempie  mai  sempre  il  ventre  di  carne,  in  guisa  che 
diverra  malato,  se  continua  a  mangiar  tanto. — Di  che  ha  Ella  riem- 
pito questa  bottiglia  ? — L'  ho  riempita  di  vino. — Vuol  quest'  uomo 
prender  cura  del  mio  cavallo  ? — Vuol  averne  cura. — Chi  avra  cura 
del  mio  servitore  ? — II  locandiere  ne  avra  cura,  perche  gli  dara  da 
mangiare  e  da  here  ;  gli  dara  anche  un  buon  letto  per  coricarsi. — II 
di  Lei  servitore  ha  desso  cura  dei  di  Lei  cavalli  ? — Ne  ha  cura. — Ha 
egli  cura  del  di  Lei  vestiti  ? — Ne  ha  cura,  perche  li  spazzola  tutte  le 
mattine. — Ha  Ella  mai  bevuto  del  vino  francese  ? — Non  ne  ho  mai 
bevuto. — E  lungo  tempo  che  Ella  non  ha  mangiato  del  pane  ita- 
liano ? — Sono  incirca  tre  anni  che  non  ne  ho  mangiato. — Ha  Ella 
fatto  male  a  mio  cognato  ? — Non  gli  ho  fatto  male,  ma  egli  mi  ha 
tagliato  il  dito. — Con  che  Le  ha  tagliato  il  dito  ? — Col  coltello 
ch'  Ella  gli  ha  prestato. 


EXERCISES  181,  182.  99 

181. 

II  di  Lei  padre  e  desso  finalmente  arrivato  ? — Tutti  dicono  ch'  e 
arrivato,  ma  io  non  1'  ho  per  anche  visto. — II  medico  ha  egli  fatto 
male  al  di  Lei  figlio  ? — Gli  ha  fatto  male,  perche  gli  ha  tagliato  il 
dito. — Hanno  tagliato  la  gamba  a  quell'  uomo? — Gliel'  hanno 
tagliata. — E  Ella  soddisfatta  del  di  Lei  servitore  ? — Ne  son  molto 
soddisfatto,  perche  e  buono  a  tutto. — Che  sa  egli  ? — Sa  tutto. — Sa 
egli  andar  a  cavallo  ? — Lo  sa. — II  di  Lei  fratello  e  egli  finalmente 
ritornato  d'  Inghilterra? — N'  e  ritornato  e  Le  ha  condotto  un  bel 
cavallo. — Ha  egli  detto  al  suo  palafreniere  di  condurmelo  qua  ? — Gli 
ha  detto  di  condurglielo  qua. — Che  dice  Ella  di  quel  cavallo  ? — Dico 
ch'  e  bello  e  buono  e  vi  prego  di  condurlo  in  istalla. — Come  ha  Ella 
passato  il  tempo  ieri  ? — Sono  stato  al  concerto  e  poi  allo  spettacolo. — 
Quando  e  sceso  nel  pozzo  quell'  uomo  ? — Vi  e  sceso  stamane. — 
E  egli  gia  risalito  ? — E  un'  ora  ch'  n'  e  risalito.—  Ove  e  il  di  Lei 
fratello? — E  nella  sua  camera. — Volete  dirgli  discendere? — Voglio 
dirglielo,  ma  non  e  ancor  vestito. — II  di  Lei  amico  e  ancora  sulla 
montagna  ? — N'  e  gia  disceso. — E  Ella  andata  contro  la  corrente 
del  fiume,  o  1'  ha  Ella  disceso  ? — L'  abbiamo  disceso. — Le  ha  par- 
lato  mio  cugino  prima  di  partire  ? — Mi  ha  parlato  prima  di  entrare 
in  legno. — Ha  Ella  visto  mio  fratello  ? — L'  ho  visto  prima  di  entrar 
nella  nave. — E  meglio  andar  in  carrozza,  o  salir  la  nave  ? — Non  val 
la  pena  di  entrar  in  carrozza,  ne  di  montare  il  naviglio,  quando  non 
si  ha  desiderio  di  viaggiare. 

182. 

Era  Ella  amata  quando  era  a  Dresda  ? — Non  era  odiato. — 
II  di  Lei  fratello  era  egli  stimato  quando  era  a  Londra? — Era 
amato  e  stimato. — Quando  era  Ella  in  Ispagna  ? — Io  v'  era  quando 
v'  era  Lei. — Chi  era  amato  e  chi  odiato  ? — Quelli  che  erano  savii, 
assidui  ed  obbedienti  erano  ainati,  e  quelli  che  erano  cattivi,  poltroni 
e  disobbedienti,  erano  puniti,  odiati  e  disprezzati. — Era  Ella  a  Ber- 
lino  quando  vi  era  il  re  ? — Io  v'  era  quando  v'  era  lui. — II  di  Lei 
zio  era  desso  a  Londra  quando  v'  era  io  ? — Egli  v'  era  quando  v*  era 
Lei. — Ove  era  Ella  quando  io  era  a  Dresda? — Io  era  a  Parigi. — 
Ove  era  il  di  Lei  padre  quando  Ella  era  a  Vienna  ? — Egli  era 
in  Inghilterra. — A  che  ora  faceva  Ella  colazione  quando  era  in 
Inghilterra?  —  Faceva  colazione  quando  la  faceva  mio  zio. — 
Lavorava  Ella  quand'  esso  lavorava  ? — Io  studiava  quand'  esso  la- 
vorava. — II  di  Lei  fratello  lavorava  egli  quando  lavorava  Lei  ? — 
Egli  giuocava  quando  io  lavorava. — Di  che  vivevano  i  nostri  ante- 

o  2 


100  KXKRCISES  183,  184. 

nati? — Essi  non  vivevano  che  di  pesce  e  di  cacciagione,  perche 
andavano  a  caccia  e  a  pesca  tutti  i  giorni. — Che  gente  erano  i 
Romani  ? — Erano  buonissima  gente,  perche  coltivavano  le  arti  e  le 
scienze  e  ricompensavano  il  merito. — Andava  Ella  spesso  a  vedere 
i  di  Lei  amici  quando  era  a  Berlino? — Andava  a  vederli  spesso. 
— Andava  Ella  qualche  volta  ai  Campi  Elisi  quand'  era  a  Parigi  ? 
— V  andava  spesso. 

183. 

Che  facevano  Elleno  quando  dimoravano  in  quel  paese  ? — Quando 
vi  dimoravamo  andavamo  spesso  a  caccia. — Non  passeggiava  Ella  ? 
—  Passeggiava  qualche  volta. — Si  alza  Ella  di  buon' ora  ? — Non 
cosi  di  buon'  ora  come  Lei,  ma  quando  io  stava  da  mio  zio  mi 
alzavapiu  per  tempo  che  nol  faccio  adesso. — Stava  Ella  qualche 
volta  a  letto,  quando  dimorava  dal  di  Lei  zio? — Quando  era 
malato  stava  a  letto  tutto  il  giorno. — Avvi  gran  copia  di  frutti 
quest'  anno  ? — Non  lo  so,  ma  nella  scorsa  estate,  quando  io  era  alia 
campagna,  v'  era  gran  copia  di  frutti. — Con  che  si  guadagna  Ella  il 
vitto  ? — Mi  guadagno  il  vitto  col  lavorare. — II  di  Lei  amico  si 
guadagna  egli  il  vitto  scrivendo  ? — Egli  se  lo  guadagna  parlando  e 
scrivendo. — Questi  signori  si  guadagnano  il  vitto  lavorando  ? — Se  lo 
guadagnano  facendo  niente,  perche  sono  troppo  pigri  per  lavorare. — 
Con  che  s'  e  guadagnato  questo  danaro  il  di  Lei  amico  ? — L'  ha 
guadagnato  col  lavorare. — Con  che  si  guadagnava  Ella  il  vitto 
quand'  era  in  Inghilterra  ? — Me  lo  guadagnava  collo  scrivere. — 
II  di  Lei  cugino  si  guadagnava  egli  il  vitto  scrivendo  ? — Se  lo  gua- 
dagnava lavorando. — Ha  Ella  mai  veduto  una  tal  persona  ? — Non 
ne  ho  mai  veduto  una  simile. — Ha  Ella  gia  veduto  la  nostra  chiesa  ? 
— Non  1'  ho  ancor  veduta.  Ove  e  dessa? — E  fuori  della  citta. 
Se  vuol  vederla,  verro  con  Lei  per  mostrargliela  (per  fargliela 
vedere). — Di  che  vivono  le  genti  che  abitano  la  spiaggia  del  mare  ? — 
Non  vivono  che  di  pesce. — Perche  non  vuol  Ella  andar  piu  a  cac- 
cia ? — Ho  cacciato  ieri  tutto  il  giorno  e  non  ho  ucciso  che  un  brutto 
uccello,  di  modo  che  non  andro  piu  a  caccia. — Perche  non  mangia 
Ella  ? — Perche  non  ho  buon  appetito. — Perche  mangia  tanto  il  di 
Lei  fratello  ? —  Perche  ha  buon  appetito. 

184. 

Chi  cerca  Ella  ? — Cerco  il  mio  fratellino. — Se  vuol  trovarlo, 
bisogna  andar  in  giardino,  perche  desso  vi  e. — II  giardino  e  grande, 
ed  io  non  potro  ritrovarlo,  se  Ella  non  mi  dice  in  qual  parte  del 


EXERCISE  185.  101 

giardino  egli  sia. — Egli  siede  sotto  il  grand'  albero  ove  sedevamo 
ieri. — Adesso  lo  trovero. — Perche  non  m'  ha  Ella  portato  i  miei 
abiti  ? — Non  erano  fatti ;  di  modo  che  non  poteva  portarli,  ma  glieli 
porto  adesso. — Ella  ha  imparato  la  di  Lei  lezione ;  perche  non  ha 
imparato  la  sua  la  di  Lei  signora  sorella  ? — E  andata  a  passeggiare 
con  mia  madre,  cosicche  non  ha  potuto  impararla  ;  ma  1'  imparera  do- 
mani. — Quando  correggera  Ella  i  miei  temi? — Licorreggero  quando 
Ella  mi  portera  quelli  della  di  Lei  signora  sorella. — Pensa  Ella 
avervi  fatto  degli  errori  ? — Non  lo  so. — Se  Ella  ha  fatto  degli  errori, 
non  ha  ben  istudiato  le  di  Lei  lezioni ;  perche  bisogna  imparar  bene 
le  lezioni  per  non  far  degli  errori  nei  temi. — E  lo  stesso  :  se  Ella  non 
me  li  corregge  quest' oggi,  non  li  imparero  se  non  domani. — Ella 
non  deve  far  degli  errori  nei  temi,  perche  ha  tutto  cio  che  abbisogna 
per  non  fame. 

185. 

Che  fece  Ella  quando  ebbe  finita  la  di  Lei  lettera  ? — Andai  da 
mio  fratello  che  mi  condusse  al  teatro,  ov'  ebbi  il  piacere  di  trovare 
un  mio  amico  che  non  aveva  veduto  da  dieci  anni. — Che  facesti  dopo 
esserti  levato  questa  mattina  ? — Quando  ebbi  letto  la  lettera  del 
conte  polacco,  uscii  per  vedere  il  teatro  del  principe  ch'  io  non  aveva 
ancor  veduto. — Che  fece  il  di  Lei  signor  padre  quando  ebbe  fatto 
colazione? — Egli  si  fece  la  barba  e  usci. — Che  fece  il  di  Lei  amico 
dopo  essere  stato  a  passeggiare  ? — Egli  ando  dal  barone. — II  barone 
taglio  egli  la  carne  dopo  aver  tagliato  il  pane  ? — Egli  taglio  il  pane 
dopo  aver  tagliato  la  carne. — Quando  parte  Ella  ? — Non  parto  che 
domani ;  perche  prima  di  partire  voglio  vedere  ancor  una  volta  i 
miei  buoni  amici. — Che  fecero  i  di  Lei  fanciulli  quando  ebbero  fatto 
colazione  ? — Andarono  a  passeggiare  col  loro  caro  precettore. — Dove 
ando  il  di  Lei  signor  zio  dopo  essersi  scaldato  ? — Non  ando  in 
luogo  alcuno.  Dopo  essersi  scaldato  si  spoglio  e  coricossi. — A 
che  ora  si  levo  ? — Levossi  allo  spuntar  del  sole. — Lo  risveglio  Lei  ? 
— Non  ebbi  d'  uopo  di  risvegliarlo,  perche  si  era  levato  prima 
di  me. — Che  fece  il  di  Lei  cugino  quando  apprese  la  morte  del  suo 
ottimo  amico  ? — Fu  molto  afflitto  e  si  corico  senza  dir  motto. — Si 
fece  Ella  la  barba  prima  di  far  colazione  ? — Mi  feci  la  barba  quando 
ebbi  fatto  colazione. — Si  corico  Ella  quando  ebbe  cenato  ? — Quando 
ebbi  cenato  scrissi  le  mie  lettere  e  quando  le  ebbi  scritte,  mi  co- 
ricai. — Di  che  e  Ella  afflitta  ? — Sono  afflitto  di  quest*  accidente. — 
E  Ella  afflitta  della  morte  del  di  Lei  parente  ? — Ne  sono  molto 
afflitto. — Quando  mori  il  di  Lei  parente  ? — Mori  il  mese  scorso. — 


102  EXERCISE  186. 

Di  chi  si  lagna  Ella  ? — Mi  lagno  del  di  Lei  figlio. — Perche  si  lagna 
Ella  di  lui? — Perche  ha  ucciso  il  cagnolino  ch'  io  aveva  ricevuto 
da  un  mio  amico. — Di  che  s'  e  lagnato  il  di  Lei  zio  ? — S'  e 
lagnato  di  cio  ch'  Ella  ha  fatto. — S'  e  lagnato  della  lettera  che  gli 
scrissi  1*  altro  ieri  ? — Se  n'  e  lagnato. 

186. 

Perche  non  e  Ella  restata  piu  lungo  tempo  in  Olanda  ? — Quando 
io  c'  era  il  vitto  v'  era  caro  (vi  si  vivea  a  caro  prezzo),  ed  io  non 
aveva  abbastanza  danaro  per  restarvi  piu  lungo  tempo. — Che  tempo 
faceva,  quando  Ella  era  in  cammino  per  Vienna? — Faceva  cattivis- 
simo  tempo,  perche  faceva  temporale,  nevicava  e  pioveva  dirotta- 
mente. — Dov'  e  stata  dacche  non  1'  ho  veduta? — Soggiornammo 
lungo  tempo  sulla  spiaggia  del  mare,  sino  all'  arrivo  d'  un  bastimento 
che  ci  condusse  in  Francia. — Vuol  Ella  continuare  il  di  Lei  rac- 
conto  ? — Appena  fummo  arrivati  in  Francia  che  ci  condussero  dal 
re,  il  quale  ci  ricevette  benissimo  e  ci  rimando  al  nostro  paese. — Un 
contadino  avendo  veduto  che  i  vecchi  si  servivano  di  occhiali  per 
leggere,  ando  da  un  ottico  e  ne  domando.  II  contadino  allora 
prese  un  libro,  e  avendolo  aperto,  disse  che  gli  occhiali  non  erano 
buoni.  L'  ottico  gliene  mise  sul  naso  un  altro  paio  de'  migliori 
che  pote  trovare  nella  sua  bottega ;  ma  il  contadino  non  potendo 
ancor  leggere,  il  mercante  gli  disse :  Amico,  voi  forse  non  sapete 
leggere  ?  Se  sapessi  leggere,  disse  il  contadino,  non  avrei  bisogno 
dei  vostri  occhiali. — Enrico  Quarto  incontrando  un  giorno  nel  suo 
palazzo  un  uomo  che  gli  era  sconosciuto,  gli  domando  a  chi  egli  appar- 
tenesse.  "  Mi  appartengo  intieramente,"  rispose  questi.  "  Amico," 
disse  il  re,  "  voi  avete  uno  stolido  padrone." — La  ci  racconti  quello 
che  Le  e  accaduto  1'  altro  giorno. — Benvolentieri,  ma  sotto  (colla)  con- 
dizione  cb'  Elleno  m'  ascolteranno  senza  interrompermi. — Non  1'  in- 
terromperemo,  Ella  pud  esserne  certa.* — Essendo  ultimamente  al  tea- 
tro,  vidi  rappresentare  "  il  Quadro  Vivente"  e  "  la  Donna  Piangente." 
Quest'  ultima  commedia  non  essendo  troppo  allegra  per  me,  andai  al 
concerto,  ove  la  musica  mi  cagiono  un  violento  mal  di  testa.  Al- 
lora lasciai  il  concerto  maledicendo  e  me  ne  andai  difilato  allo  spe- 
dale  dei  pazzi,  per  vedere  mio  cugino.  Entrando  nello  spedale  di 
mio  cugino,  fui  preso  d'  orrore  vedendo  parecchi  pazzi  che  s'  avvici- 
navano  a  me  saltando  e  urlando. — Che  fece  Ella  allora? — Ne  feci 
altrettanto  ed  eglino  si  misero  a  ridere  ritirandosi. 


KXF.KC1SES    187,  188.  103 

187. 

La  di  Lei  madre  pregava  essa  per  qualcuno  quando  andava 
alia  chiesa  ? — Essa  pregava  pe'  suoi  fanciulli. — Per  chi  pregavamo 
noi? — Elleno  pregavano  pei  loro  genitori. — Per  chi  pregavano  i 
nostri  genitori  ? — Pregavano  pei  loro  fanciulli. — Quando  riceve- 
vano  il  Loro  danaro  che  ne  facevano  ? — L'  impiegavamo  a  com- 
prare  dei  buoni  libri. — Impiegava  Ella  pure  il  di  Lei  a  comprar  dei 
libri  ?  —  No,  Signore,  1'  impiegava  a  soccorrere  i  poveri.  —  Non 
pagavano  Elleno  il  Loro  sartore  ?  —  Lo  pagavamo.  —  Pagavano 
sempre  in  contanti,  quando  compravano  da  questo  mercante  ? — 
Pagavamo  sempre  in  contanti,  perche  non  compravamo  mai  a  cre- 
dito. — La  di  Lei  sorella  ha  dessa  potuto  raccomodare  le  di  Lei 
calze  ? — Essa  1'  ha  potuto. — La  di  Lei  madre  e  dessa  ritornata  dalla 
chiesa  ? — Essa  non  n'  e  ancor  ritornata. — Ove  e  andata  la  di  Lei 
zia  ? — E  andata  alia  chiesa. — Dove  sono  andate  le  nostre  cugine  ? — 
Sono  andate  al  concerto. — Non  ne  sono  ancor  ritornate  ? — Non  ne 
sono  ancor  ritornate. — Dimenticavano  Elleno  qualche  cosa  quando 
andavano  a  scuola  ? — Dimenticavamo  spesso  i  nostri  libri. — Ove  li 
dimenticavano  ? — Li  dimenticavamo  in  iscuola.  —  Dimenticavamo 
qualche  cosa  ? — Non  dimenticavano  niente. 

188. 

Chiequi? — Son  io. — Chi  sono  questi  uomini? — Sono  forestieri 
che  vogliono  parlarle. — Di  qual  paese  sono  essi  ? — Sono  Americani. 
— Ov'  e  il  mio  libro  ? — Eccolo.— E  la  mia  penna? — Eccola. — Ov'  e 
la  di  Lei  signora  sorella  ? — Eccola. — Ove  sono  le  nostre  cugine  ? — 
Eccole. — Dove  sei,  Giovanni  ? — Eccomi.— Perche  i  di  Lei  fanciulli 
dimorano  in  Francia  ? — Vogliono  imparar  il  francese  ;  ecco  perche 
eglino  dimorano  in  Francia. — Perche  sta  Ella  seduta  vicino  al  fuoco  ? 
— Ho  freddo  ai  piedi  ed  alle  mani ;  ecco  perche  sono  seduto  vicino 
al  fuoco. — La  di  Lei  signora  sorella  ha  dessa  freddo  alle  mani  ? — 
No,  signora,  ma  essa  ha  freddo  ai  piedi. — Che  ha  la  di  Lei  signora 
zia  ? — Le  fa  male  la  gamba. — Ha  Ella  qualche  cosa  ? — Mi  duole  la 
testa. — Questa  donna  che  ha  dessa  ? — Le  duole  molto  la  lingua. — 
Perche  non  mangia  Ella. — Non  mangiero  prima  d'  aver  buon  appe- 
tito. — La  di  Lei  sorella  ha  buon  appetito  ? — Essa  ha  un  buonissimo 
appetito  ;  ecco  perche  dessa  mangia  tanto. — Se  Ella  ha  letto  i  libri 
che  Le  ho  prestati,  perche  non  me  li  rende  ? — Intendo  leggerli  ancor 
una  volta  :  ecco  perche  non  glieli  ho  per  anco  resi ;  ma  glieli  rendero 
subito  che  li  avro  letti  per  la  seconda  volta. — Perche  non  avete  por- 
tato  le  mie  scarpe  ? — Non  erano  fatte,  ecco  perche  non  Le  ho  por- 


104  KXERCISKS   189,   190. 

tate  ;  ma  gliele  porto  adesso,  eccole. — Perche  la  cli  Lei  figlia  non  ha 
imparato  i  suoi  temi  ? — E  andata  a  fare  una  passeggiata  colla  sua 
compagna ;  ecco  perche  non  li  ha  imparati  :  ma  essa  promette 
d'  impararli  domani,  se  non  la  sgrida. 

189. 

Un  uffiziale  francese  essendo  arrivato  alia  corte  di  Vienna,  1'  im- 
peratrice  Maria  Teresa  gli  domando  s'  egli  credeva  che  la  princi- 
pessa  di  N.,  che  aveva  veduta  la  vigilia,  fosse  realmente  la  piu  bella 
donna  del  mondo,  come  si  diceva.  "  Signora,"  rispose  1'uffiziale,  "  io 
lo  credeva  ieri." — Come  trova  Ella  (come  Le  piace)  questa  carne  ? — 
La  trovo  molto  buona  (la  mi  piace  molto). — Oserei  domandarle  un 
pezzo  di  questo  pesce  ? — Se  Ella  vuol  aver  la  bonta  di  porgermi  il 
di  Lei  tondo,  gliene  daro. — Vorrebbe  aver  la  bonta  di  versarmi  da 
bere  (vr  di  mescermi)  ? — Con  molto  piacere. — Cicerone  vedendo  ve- 
nire il  suo  genero,  ch'  era  piccolissimo  con  una  lunga  spada  a  lato, 
disse  :  "  Chi  ha  attaccato  mio  genero  a  questa  spada  ?  " 

190. 

Ch'  e  divenuto  il  di  Lei  zio  ? — Le  diro  che  n'  e  divenuto.  Ecco 
la  sedia  sopra  la  quale  egli  era  spesso  seduto. — E  egli  morto? — E 
morto. — Q,uando  e  morto  ? — E  morto  or  son  due  anni. — Ne  sono 
molto  afflitto. — Perche  non  siede  Ella? — Se  Ella  vuol  rimaner 
meco,  siedero  ;  ma  se  Ella  se  ne  va,  verro  con  Lei. — Che  n'  e  della 
di  Lei  zia? — Non  so  che  ne  sia. — Vuol  Ella  dirmi  ch'  e  avvenuto 
della  di  Lei  sorella  ? — Le  diro  cio  che  n'  e  avvenuto. — E  dessa 
morta  ? — Non  e  morta. — Che  n'  e  divenuto  ? — E  andata  a  Vienna. — 
Ch'  e  avvenuto  delle  di  Lei  sorelle  ? — Non  posso  dirle  che  sia  avvenuto 
di  loro,  perche  sono  due  anni  che  non  le  ho  vedute. — Vivono  ancora 
i  di  Lei  genitori? — Sono  morti.— Quant'  e  che  e  morta  la  di  Lei  cu- 
gina? — Son  sei  mesi  ch' e  morta. — II  vino  aveva  egli  grande  smercio 
1'  anno  scorso  ? — Non  avea  grande  smercio,  ma  avra  piu  grande 
smercio  1'  anno  venturo,  perche  ve  ne  sara  molto,  e  non  sara  caro. — 
Perche  apre  Ella  la  porta  ? — Non  vede  Ella  quanto  fumo  v'  d  qui  ? 

—  Lo  vedo,  ma  bisogna  aprire  la  finestra  in  vece  d'  aprire  la  porta. — 
La  finestra  non  s'  apre  facilmente,  ecco  perche  apro  la  porta. — 
Quando  la  chiudera  Ella  ? — La  chiudero  tosto  che  non  vi  sara  piu 
fumo. — Andavano  spesso  a  pesca  quando   erano  in  questo  paese  ? 

—  Andavamo  spesso  a  pesca  e  a  caccia. — Se  Ella  vuol  venir  alia 
campagna  con  noi,  vedra  il  castello  di  mio  padre. — Ella  e  molto 
civile,  Signore ;  ma  ho  gia  veduto  quel  castello. 


KXKRCISES   191,   192.  JO") 

191. 

Quando  ha  Ella  veduto  il  castello  di  mio  padre  ? — L'  ho  veduto 
viaggiando  1'  anno  scorso.  E  un  bellissimo  castello  e  si  vede  da 
lontano. — Come  si  dice  questo  ? — Cio  non  si  dice. — Questo  non  si 
concepisce  ;  non  si  puo  dir  tutto  nella  di  Lei  lingua  ? — Si  puo  dir 
tutto,  ma  non  come  nella  di  Lei. — Si  levera  Ella  presto  domani? — 
Secondo :  se  mi  corico  presto,  mi  levero  presto ;  ma  se  mi  corico 
tardi,  mi  levero  tardi. — Amera  Ella  i  miei  fanciulli  ? — Se  sono  savii 
li  amero. — Pranzera  Ella  con  noi  domani  ? — Se  Ella  fa  preparare  le 
vivande  che  mi  piacciono  pranzero  con  Lei. — Ha  Ella  gia  letto  la 
lettera  che  ha  ricevuta  questa  mane  ? — Non  1'  ho  ancor  aperta. — 
Quando  la  leggera  Ella  ? — La  leggero  tosto  che  ne  avro  il  tempo. — 
A  che  serve  cio  ? — Cio  non  e  buono  a  niente. — Perche  1'  ha  Ella 
raccolto  ? — L'  ho  raccolto  per  mostrarglielo. — Puo  Ella  dirmi  che 
cosa  e  ? — Non  posso  dirglielo,  perche  non  lo  so;  ma  domandero  a 
mio  fratello,  che  glielo  dira. — Dove  1'  ha  Ella  trovato  ? — L'  ho  tro- 
vato  alia  riva  del  fiume,  presso  il  bosco  (vicino  al  bosco). — L'  ha 
Ella  scorto  da  lontano  ? — Non  aveva  bisogno  di  scorgerlo  da  lontano, 
perche  io  passava  accanto  al  fiume. — Ha  Ella  mai  veduto  una  tal 
cosa? — Mai. — E  utile  di  parlar  molto  ? — Secondo:  quando  si  vuol 
imparare  una  lingua  straniera,  e  utile  di  parlar  molto. — E  egli  cosi 
utile  di  scrivere  come  di  parlare  ? — E  piu  utile  di  parlare  che  di 
scrivere  ;  ma  per  imparare  una  lingua  straniera  bisogna  far  1'  uno  e 
1'  altro. — E  egli  utile  di  scrivere  tutto  cio  che  si  dice  ? — Questo  e 
inutile. 

192. 

Dove  ha  Ella  preso  questo  libro  ? — L'  ho  preso  nella  camera  della 
di  Lei  arnica. — E  egli  lecito  di  prendere  i  libri  degli  altri  ? — Non 
£  lecito,  lo  so  ;  ma  io  ne  aveva  bisogno,  e  spero  che  la  di  Lei 
arnica  non  ne  sara  incresciosa :  perche  glielo  restituiro  subito  che 
1'  avro  letto. — Come  si  chiama  Ella? — Mi  chiamo  Guglielmo. — 
Qual  e  il  nome  della  di  Lei  sorella  ? — Essa  ha  nome  Eleonora. — 
Perche  Carlo  si  lagna  di  sua  sorella  ? — Perche  essa  ha  prese  le  sue 
penne. — Di  chi  si  lagnano  questi  fanciulli  ? — Francesco  si  lagna  di 
Eleonora  ed  Eleonora  di  Francesco. — Chi  ha  ragione  ? — Hanno  torto 
tutti  e  due  (ambedue)  ;  perche  Eleonora  vuol  prendere  i  libri  di 
Francesco  e  Francesco  quelli  di  Eleonora. — A  chi  ha  Ella  prestato 
le  opere  di  Dante  ? — Ho  prestato  il  primo  volume  a  Guglielmo  ed  il 
secondo  a  Luigia. — Come  si  chiama  cio  in  italiano? — Cio  si  chiama 


106  EXERCISES  193,  194. 

cosi. — Come  si  dice  questo  in  francese  ? — Cio  non  si  dice  in  fran- 
cese. — Le  ha  portato  il  sarto  il  di  Lei  abito  nuovo  ? — Egli  me  1'  ha 
portato,  ma  non  mi  va  bene. — Gliene  fara  egli  un  altro  ? — Me  ne  fara 
un  altro,  perche  piuttosto  che  portar  questo  lo  daro  via. — Si  servira 
Ella  di  questo  cavallo  ? — Non  me  ne  serviro. — Perche  non  se  ne 
servira  ? — Perche  non  mi  piace. — Lo  paghera  Ella  ? — Lo  paghero 
piuttosto  che  di  servirmene. — A  chi  appartengono  (di  chi  sono) 
questi  bei  libri  ? — Appartengono  a  (sono  di)  Guglielmo. — Chi  glieli 
ha  dati  ? — Suo  padre. — Li  leggera  egli  ? — Li  stracciera  piuttosto  che 
leggerli. — Chi  Le  ha  detto  cio  ? — Me  1'  ha  detto  egli  stesso. 

193. 

Di  qual  paese  e  questa  signora  ? — E  di  Francia. — E  Ella  Fran- 
cese ? — No,  signore,  sono  Tedesco. — Perche  non  da  a  raccomo- 
dare  i  di  Lei  abiti  ? — Non  val  la  pena,  perche  mi  abbisognano  abiti 
nuovi. — L'  abito  ch'  Ella  porta  non  e  desso  buono  ? — E  un  abito  a 
mezzo  logoro,  e  non  e  buono  a  nulla. — E  Ella  in  collera  con  qual- 
cuno  (di  mal  animo  contro  qualcuno)  ? — Sono  in  collera  con  Luigia 
ch'  e  andata  all'  opera  senza  dirmene  motto. — Ov'  era  Ella  quando 
essa  e  uscita  ? — lo  era  nella  mia  camera. — L'  assicuro  ch'  essa  non 
1'  ha  saputo. — Carlo  Quinto,  che  parlava  speditamente  parecchie 
lingue  europee  aveva  costume  di  (soleva)  dire  che  bisognava  parlare 
spagnuolo  cogli  Dei,  italiano  coll'  arnica,  francese  coll'  amico,  tedesco 
coi  soldati,  inglese  colle  oche,  ungherese  coi  cavalli  e  boemo  col  dia- 
volo. 

194. 

Di  qual  malattia  e  morta  la  di  Lei  sorella  ? — E  morta  di  febbre. — 
Come  sta  il  di  Lei  signor  fratello  ? — Mio  fratello  non  vive  piu. 
E  morto  tre  mesi  fa. — Ne  sono  maravigljato  (sorpreso),  perche 
stava  benissimo  1'  estate  scorsa,  quando  io  era  in  campagna. — Di  che 
e  morto? — E  morto  d'  apoplessia. — Como  sta  la  madre  del  di  Lei 
amico  ?—  Non  ista  bene,  e  stata  presa  da  febbre  1'  altro  ieri,  e  questa 
mattina  le  e  ritornata. — Ha  dessa  una  febbre  intermittente  ? — Non 
so,  ma  essa  ha  spesso  degli  accessi  di  febbre. — Ch'  e  avvenuto  della 
donna  che  ho  veduta  dalla  di  Lei  madre  ? — E  morta  questa  mattina 
d'  apoplessia. — I  di  Lei  scolari  imparano  essi  i  loro  temi  a  memoria  ? 
— Li  straccieranno  piuttosto  che  impararli  a  memoria. — Che  mi  do- 
manda  quest'  uomo  ? — Le  domanda  il  danaro  ch'  Ella  gli  deve. — 
Se  vuol  rendersi  da  me  domani  mattina,  gli  paghero  cio  che  gli 
devo. — Perdera  il  suo  danaro  piuttosto  che  rendervisi. — Perche  la 
madre  del  nostro  vecchio  servitore  sparge  essa  lagrime?  Che  le  e 


EXERCISES    195,   1U().  107 

accaduto  ?  —  Sparge  lagrime,  perche  il  vecchio  ecclesiastico,  suo 
ainico,  che  le  faceva  tanto  bene,  e  morto  son  parecchi  giorni. — Di 
qual  malattia  e  egli  morto  ? — E  stato  colpito  d'  apoplessia. — Ha 
Ella  aiutato  il  di  Lei  padre  a  scrivere  le  sue  lettere  ? — L'  ho  aiutato. 
— Mi  aiutera  Ella  a  lavorare  quando  noi  andremo  in  citta  ? — L'  aiu- 
tero  a  lavorare,  se  Lei  m'  aiutera  a  guadagnare  il  vitto. 


195. 

Si  e  Ella  informata  del  mercante  che  vende  a  cosi  buon  mereato  ? 
— Me  ne  son  informato,  ma  nessuno  ha  potuto  dirmi  cio  che  e  dive- 
nuto. — Ove  dimorava  egli  quando  Ella  era  qui  tre  anni  sono  ?— 
Egli  dimorava  allora  nella  contrada  Carlo  (via  Carlo),  numero  cin- 
quanta  sette. — Come  trova  Ella  quel  vino  ? — Lo  trovo  buonissimo, 
ma  e  un  poco  acido. — Come  trova  la  di  Lei  sorella  quelle  mele  ? — 
Le  trova  buonissime,  ma  dice  che  sono  un  po'  troppo  dolci. — Vuol 
Ella  aver  la  bonta  di  porgermi  quel  piatto  ? — Con  molto  piacere. — 
Devo  porgerle  questi  pesci  ? — Prego  di  porgermeli. — Devo  porgere  il 
pane  alia  di  Lei  sorella? — Le  fara  piacere  di  porgerglielo. — Come 
trova  la  di  Lei  madre  le  nostre  vivande  ? — Le  trova  buonissime,  ma 
dice  che  ha  mangiato  abbastanza. — Che  mi  domandi  ? — La  prego  di 
darmi  un  pezzetto  di  quel  montone. — Favorisca  di  porgermi  la  bot- 
tiglia  ? — Non  ha  Ella  bevuto  abbastanza  ? — Non  ancora,  perche  ho 
ancora  sete. — Devo  versarle  del  vino  ? — No,  Signore,  mi  piace  piu 
il  cidro. — Perche  non  mangia  Ella  ? — Non  so  che  mangiare. — Chi 
picchia  alia  porta ? — E  uno  straniero. — Perche  grida  egli? — Grida 
perche  gli  e  accaduto  una  gran  disgrazia. — Che  Le  e  accaduto  ? — 
Non  m'  e  accaduto  niente. — Dove  andra  Ella  questa  sera  ? — Non  so 
dove  andare. — Ove  andranno  i  di  Lei  fratelli? — Non  so  dove  an- 
dranno  ;  quanto  a  me,  andro  al  teatro. — Perche  va  Ella  in  citta  ? — 
Vi  vado  per  comprar  libri.  Vuol  Ella  andarvi  meco  ? — Voglio 
andarvi  con  Lei,  ma  non  so  che  farvi. 

196. 

Devo  vendere  a  credito  a  quest'  uomo  ? — Ella  puo  vendergli, 
ma  non  a  credito  ;  non  bisogna  fidarsi  di  lui,  perche  non  La  paghera. 
— Ha  egli  gia  ingannato  qualcuno  ? — Ha  gia  ingannato  parecchi 
mercanti  che  si  sono  fidati  di  lui. — Debbo  io  fidarmi  di  coteste 
donne  ? — Ella  puo  fidarsi  di  loro ;  ma  quanto  a  me,  non  me  ne 
fidero,  perche  sono  stato  ingannato  spesso  dalle  donne,  ed  ecco  perche 
dico  :  non  bisogna  fidarsi  di  tutti. — Cotesti  mercanti  s'  afiidano  essi 

p  2 

"4 


108  EXERCISE  197. 

in  Lei  ? — E^lino  s'  affidano  in  me  ed  io  in  essi. — Di  chi  si  beffano 

D 

quei  signori  ? — Si  beffano  di  quelle  signore  che  portano  delle  vesti 
rosse  con  nastri  gialli. — Perche  si  beffa  di  noi  quella  gente  ? — Si 
beffa  di  noi  perche  parliamo  male. — Dobbiamo  beffarci  delle  persone 
che  parlano  male  ? — Non  bisogna  beffarsene ;  devesi  al  contrario 
ascoltarle,  e  se  fanno  errori,  bisogna  correggerli. — Di  che  si  ride 
Ella  ? — Mi  rido  del  di  Lei  cappello ;  da  quando  in  qua  lo  porta 
Ella  cosi  grande  ? — Da  che  sono  ritornato  d'  Alemagna. — Ha  Ella 
di  che  comprar  un  cavallo  ed  un  legno  ? — Ho  di  che. — II  di  Lei 
fratello  ha  egli  di  che  comprare  quella  gran  casa  ? — Non  ha  di 
che  comprarla. — II  di  Lei  cugino  comprera  egli  quel  cavallo  ? — Lo 
comprera  se  gli  conviene. — Ha  Ella  ricevuto  la  mia  lettera  ? — L'  ho 
ricevuta  con  molto  piacere.  L'  ho  mostrata  al  mio  maestro  d'  italiano 
che  e  rimasto  maravigliato,  perche  non  vi  era  un  solo  errore. — Ha 
Ella  gia  ricevuto  le  opere  del  Petrarca  e  del  Boccaccio  ? — Ho  rice- 
yuto  quelle  del  Boccaccio ;  quanto  a  quelle  del  Petrarca,  spero 
riceverle  la  settimana  ventura. 

197. 

Sei  tu,  Carlo,  che  hai  insudiciato  il  mio  libro  ? — Non  son  io,  e  la 
di  Lei  sorellina  che  1'  ha  insudiciato. — Chi  ha  rotto  il  mio  bel  cala- 
maio  ? — Son  io  che  1'  ho  rotto. — Sono  Elleno  che  hanno  parlato  di 
me  ? — Siamo  noi  che  abbiamo  parlato  di  Lei,  ma  non  ne  abbiamo 
detto  se  non  del  bene. — Chi  picchia  alia  porta  ? — Son  io  ;  vuol  Ella 
aprire  ? — Che  desidera  Ella  ? — Vengo  a  domandarle  il  danaro  ch'  Ella 
mi  deve,  e  i  libri  che  Le  ho  prestati. — Se  vuol  aver  la  bonta  di 
venire  domani  Le  restituiro  1'  \mo  e  1'  altro. — E  la  di  Lei  sorella 
che  suona  il  cembalo  ? — Non  e  dessa. — Chi  e  ? — E  mia  cugina. — 
Son  le  di  Lei  sorelle  che  vengono  ? — Sono  esse. — Sono  le  di  Lei 
vicine  che  si  sono  beffate  di  Lei  ? — Non  sono  le  nostre  vicine. — Chi 
sono  ? — Sono  le  figlie  della  contessa  il  di  cui  fratello  ha  comprato  la 
di  Lei  casa. — Sono  le  signore  delle  quali  Ella  m'  ha  parlato  ? — 
Sono  esse. — Imparera  Ella  il  tedesco  ? — Mio  fratello  ed  io  1'  impa- 
reremo. — Andremo  domani  in  campagna  ? — Andro  in  campagna  e 
Ella  rimarra  in  citta. — Io  e  mia  sorella  andremo  all'  opera  ? — Ella  e 
dessa  rimarranno  in  casa  e  il  di  Lei  fratello  andra  all'  opera. — Che 
diceva  Ella  quando  il  di  Lei  precettore  La  riprendeva? — Io  non 
diceva  niente,  perche  non  avea  niente  da  dire,  non  avendo  io  fatto  il 
mio  dovere,  ed  egli  aveva  ragione  di  rampognarmi. — Che  faceva 
Ella  quando  egli  era  fuori  ? — Io  suonava  il  violino  in  vece  di  fare 
cio  che  egli  m'  avea  dato  da  fare. — Che  Le  ha  detto  mio  fra- 


EXERCISES  198,  199.  109 

tello  ? — Egli  m'  ha  detto  che  sara  lf  uomo  il  piu  felice  quando  sapra 
parlar  bene  1'  italiano. 

198. 

Perche  frequenta  Ella  quella  gente  ? — La  frequento  perche  mi  e 
utile. — Se  Ella  continua  a  frequentarla,  Ella  si  attirera  cattivi  affari, 
perche  hanno  molti  nemici. — Come  si  conduce  il  di  Lei  cugino  ? — 
Non  si  conduce  benissimo,  perche  s'  attira  sempre  cattivi  affari. — 
Non  s'  attira  Ella  qualche  volta  cattivi  affari  ? — E  vero  che  me  ne 
attiro  qualche  volta,  ma  n'  esco  sempre  felicemente. — Vede  Ella 
quegli  uomini  che  fanno  vista  d*  avvicinarsi  a  noi  ? — Li  vedo,  ma 
non  li  temo,  perche  non  fanno  male  a  nessuno. — Bisogna  allonta- 
narci,  perche  non  mi  piace  di  mischiarmi  fra  gente  che  non  co- 
nosco. — La  prego  di  non  averne  paura,  perche  scorgo  mio  zio  tra 
loro. — Conosce  Ella  un  buon  luogo  per  nuotare  ? — Ne  conosco  uno. 
— Ov'  e  ? — Di  la  del  flume,  dietro  al  bosco,  vicino  alia  via  maestra. 
— Quando  andremo  a  nuotare  ? — Questa  sera  se  vuole. — Vuol  Ella 
aspettarmi  davanti  la  porta  della  citta  ? — Ve  1'  aspettero ;  ma  La 
prego  di  non  dimenticarlo. — Ella  sa  che  non  dimentico  mai  le  mie 
promesse. — Ove  ha  Ella  fatto  conoscenza  con  quella  signora  ? — Ho 
fatto  conoscenza  con  essa  da  un  mio  parente. — Perche  il  di  Lei  cugino 
mi  domanda  egli  del  danaro  e  dei  libri  ? — E  un  pazzo,  perche  a  me, 
che  sono  il  suo  piu  prossimo  parente  e  il  suo  migliore  amico, 
non  domanda  niente. — Perche  non  e  Ella  venuta  a  pranzare  ? — 
Sono  stato  impedito  ;  ma  Ella  ha  potuto  pranzare  senza  di  me. — 
Crede  Ella  che  non  pranzeremo,  se  Ella  non  puo  venire  ? — Sino  a 
quando  m'  ha  Ella  aspettato  ? — L'  abbiamo  aspcttata  fino  alle  sette 
e  un  quarto,  e  come  Ella  non  veniva,  abbiamo  pranzato  senza  di 
Lei. — Ha  Ella  bevuto  alia  mia  salute  ? — Abbiamo  bevuto  alia  di 
Lei  salute  ed  a  quella  dei  di  Lei  genitori. 

199. 

Che  cera  ha  il  di  Lei  zio  ? — Ha  la  cera  lietissima,  perche  e  molto 
contento  dei  suoi  fanciulli. — 1  suoi  amici  hanno  eglino  la  cera  cosi 
lieta  come  lui  ? — Hanno  al  contrario  1'  aspetto  tristo,  perche  sono 
malcontenti.  Mio  zio  non  ha  danaro  ed  e  sempre  soddisfatto ;  e  i 
suoi  amici  che  ne  hanno  molto,  non  lo  sono  quasi  mai. — Ama  Ella 
la  di  Lei  sorella  ? — L'  amo  molto,  ed  essendo  compiacentissima 
verso  di  me,  io  lo  sono  verso  di  essa ;  ma  come  ama  Lei  sua  sorella  ? 
— Ci  amiamo  1'  un  1'  altro,  perche  siamo  contend  1'  uno  dell'  altro. — 
Un  certo  uomo  amava  molto  il  vino,  ma  gli  trovava  due  cattive 


110  EXERCISE   200. 

qualita  :  "  Se  vi  pongo  dell'  acqua,"  egli  diceva,  'Ud  guasto ;  e  se 
non  ve  ne  pongo,  mi  guasta  me." — Le  rassomiglia  il  di  Lei  cvigino  ? — 
Mi  rassomiglia. — Le  di  Lei  sorelle  si  rassomigliano  ? — Non  si  rasso- 
migliano,  perche  la  primogenita  e  pigra  e  cattiva,  e  la  cadetta  assidua 
e  compiacente  verso  di  tutti. — Come  sta  la  di  Lei  zia  ? — Sta  benis- 
simo. — La  di  Lei  signora  madre  gode  Ella  d'  una  buona  salute  ?— 
Essa  s'  immagina  di  godere  buona  salute,  ma  credo  ch'  essa  s'  in- 
ganni,  perche  sono  sei  mesi  che  ha  una  cattiva  tosse  della  quale  non 
puo  disfarsi. — E  in  collera  con  Lei  quell'  uomo  ? — Penso  ch'  e  di 
cattivo  umore  contro  me  (di  mal  animo  contro  di  me),  perche  non 
vado  a  vederlo  ;  ma  non  mi  piace  andare  da  lui,  perche  quando  ci 
vado,  in  vece  d'  accogliermi  con  piacere,  egli  ha  la  cera  malcontenta. — 
Non  bisogna  creder  cio  ;  non  e  in  collera  con  Lei,  perche  non  e  cosi 
cattivo  come  ne  ha  1"  aspetto.  Egli  e  il  miglior  uomo  del  mondo  ; 
ma  ,bisogna  conoscerlo  per  poterlo  apprezzare. — V  ha  gran  diffe- 
renza  fra  Lei  e  lui :  Ella  fa  buona  cera  a  tutti  quelli  che  vengona 
a  vederla,  ed  egli  fa  loro  cattiva  cera. 

200. 

Sta  bene  di  beffarsi  cosi  di  tutti  ? — Quando  mi  beffb  del  di  Lei 
abito,  non  mi  beffo  di  tutti. — Rassomiglia  a  qualcuno  il  di  Lei  figlio  ? 
— Non  rassomiglia  a  nessuno. — Perche  non  beve  Ella  ? — Non  so 
che  bere,  perche  mi  piace  il  buon  vino,  e  il  di  Lei  e  come  aceto. — 
Se  ne  vuol  dell'  altro  discendero  in  cantina  per  cercargliene. — Ella  e 
troppo  cortese,  signore,  non  bero  piu  oggi. — E  molto  tempo  ch'  Ella 
conosce  mio  padre  ? — E  molto  tempo  che  lo  conosco,  perche  ho  fatto 
conoscenza  con  lui  quando  io  era  ancora  alia  scuola.  Noi  lavoravamo 
spesso  1'  uno  per  1'  altro  e  ci  amavamo  come  fratelli. — Lo  credo, 
perche  si  rassomigliano. — Quando  io  non  aveva  fatto  i  miei  temi, 
egli  li  faceva  per  me,  e  quando  egli  non  aveva  fatto  i  suoi,  io  li  fa- 
ceva  per  lui. — Perche  il  di  Lei  padre  manda  egli  a  cercare  il  medico  ? 
— E  malato  e  non  venendo  il  medico,  egli  manda  a  cercarlo. — Ah,  sono 
ito  ! — Ma,  Dio  mio  !  perche  grida  Ella  cosi  ? — Mi  hanno  rubato  le 
mie  anella  d'  oro,  i  miei  migliori  abiti  e  tutto  il  mio  danaro  :  ecco 
perche  grido. — Non  faccia  tanto  strepito,  perche  siamo  noi  che  ab- 
biamo  preso  tutto  cio  per  apprenderle  ad  aver  piu  cura  dei  di  Lei 
effetti  ed  a  chiudere  la  porta  della  di  Lei  camera  quando  esce. — 
Perche  ha  Ella  la  cera  cosi  trista? — Sono  passato  per  grandi  dis- 
grazie ;  dopo  aver  perduto  tutto  il  mio  danaro,  sono  stato  battuto  da 
uomini  di  cattivo  aspetto  e  per  colvno  d'  infelicita,  sento  che  il 
mio  buono  zio,  che  io  amo  tanto,  e  stato  colpito  d'  apoplessia. — Non 


EXERCISES    201,  202.  Ill 

bisogna  tanto  affligersi,  perche  Ella  sa  che  bisogna  cedere  alia  ne- 
cessita  (Ella  sa  che  necessita  non  ha  legge). 

201. 

Non  puo  Ella  sbrogliarsi  di  quest'  uomo  ? — Non  posso  sbrogliar- 
mene,  perche  vuole  ad  ogni  patto  seguitarmi. — Non  ha  egli  perduta 
la  testa  ? — Puo  darsi. — Che  Le  domanda  ? — Egli  vuol  venderrai  un 
cavallo  di  cui  non  ho  bisogno. — Di  chi  son  queste  case? — Sono  mie. 
—  Queste  penne  appartengono  a  Lei  ? — No,  Signore,  appartengono 
a  mia  sorella. — Sono  quelle  le  penne  con  cui  essa  scrive  cosi  bene  ? 
— Sono  le  medesime. — Di  chi  e  questo  fucile  ? — E  di  mio  padre. — 
Questi  libri  sono  essi  della  di  Lei  sorella  ? — Sono  suoi. — Di  chi  e 
quella  carrozza  ? — E  mia. — Chi  e  1'  uomo  di  cui  Ella  si  lagna  ? — E 
quello  che  indossa  un  abito  rosso. — Che  differenza  c'  e  tra  un  oriuolo 
e  me?  domando  una  signora  ad  un  giovine  uffiziale.  Signora, 
questi  le  rispose  :  Un  oriuolo  indica  le  ore  e  presso  di  Lei  si  dimen- 
ticano. — Un  contadino  russo,  che  non  aveva  mai  veduto  degli  asini, 
vedendone  alcuni  in  Francia,  disse :  Dio  mio,  come  sono  grandi  le 
lepri  in  questo  paese !  —  Quanto  vi  son  mai  debitore,  mio  caro 
amico  !  Voi  mi  avete  salvato  la  vita !  Senza  di  voi  io  era  ito. — 
due'  scellerati  vi  hanno  essi  fatto  male  ?  —  M'  hanno  battuto  e 
rubato  ;  e  quando  voi  siete  accorso  al  mio  aiuto,  erano  sul  punto  di 
spogliarmi  e  di  ammazzarmi. — Son  felice  d'  avervi  salvato  dalle 
mani  di  quei  bricconi. — Quahto  siete  buono ! 

202. 

Andra  Ella  dal  signer  Vimerati  questa  sera  ? — Vi  andro  forse. — 
E  le  di  Lei  sorelle  v'  andranno  ? — V  andranno  forse. — Si  e  Ella 
divertita  ieri  al  concerto  ? — Non  mi  vi  sono  divertito,  perche  v'  era 
tanta  gente  che  si  poteva  appena  entrarvi. — Le  porto  un  grazioso 
regalo  di  cui  Ella  sara  contentissima. — Che  e  ? — E  una  cravatta  di 
seta. — Ov'  e  ? — L'  ho  nella  mia  tasca.  Le  piace  ? — Mi  piace  molto 
e  ne  La  ringrazio  di  tutto  cuore.  Spero  che  finalmente  Ella  accet- 
tera  qualche  cosa  da  me. — Che  pensa  Ella  di  darmi  ? — Non  voglio 
dirglielo,  perche  se  glielo  dico,  non  avra  piu  piacere  quando  glielo 
daro. — Ha  Ella  veduto  qualcuno  al  mercato  ? — Vi  ho  veduto  molta 
gente. — Come  erano  vestiti  ? — Alcuni  erano  vestiti  di  turchino,  altri 
di  verde,  altri  di  giallo  e  diversi  altri  di  rosso. — Chi  sono  quegli 
uomini  ? — Quello  ch'  e  vestito  di  bigio  e  il  mio  vicino  e  1'  uomo 
dall'  abito  nero  e  il  medico  il  di  cui  figlio  ha  dato  una  bastonata  al 
mio  vicino. — Chi  e  1'  uomo  dall'  abito  verde  ? — E  un  mio  parente. — 


112  EXERCISES  203,  204. 

Vi  sono  molti  filosofi  nel  di  Lei  paese? — Ve  ne  sono  altrettanti 
quanto  nel  di  Lei. — Come  mi  sta  questo  cappello? — Le  sta  benissimo. 
— Come  sta  quell'  abito  al  di  Lei  fratello  ? — Gli  sta  a  maraviglia. — II 
di  Lei  fratello  e  desso  cosi  grande  come  Lei  ? — E  piu  grande  di  me, 
ma  io  sono  piu  vecchio  di  lui. — Di  quale  statura  e  quell'  uomo  ? — E 
alto  cinque  piedi  e  quattro  pollici. — Quanto  e  alta  la  casa  del  nostro 
locandiere  ? — E  alta  sessanta  piedi. — E  profondo  il  di  Lei  pozzo  ? — 
Si,  signore,  perche  e  profondo  cinquanta  piedi. — Vi  sono  molti  dotti 
a  Roma,  n'  e  vero  ?  domando  Milton  ad  un  Romano. — Non  tanti 
che  quando  vi  era  Lei,  rispose  il  Romano. 

203. 

E  egii  vero  che  il  di  Lei  zio  e  arrivato  ? — L'  assicuro  ch'  e  arri- 
vato. — E  egli  vero  che  il  re  L'  ha  assicurata  della  sua  assistenza  ? — 
L'  assicuro  che  cio  e  vero. — E  vero  che  i  sei  mila  uomini  che  noi 
aspettavamo  sono  arrivati  ? — L'  ho  inteso  dire. — Vuol  Ella  pranzare 
con  noi  ? — Non  posso  pranzare  con  Loro,  perche  ho  mangiato  poco 
fa. — II  di  Lei  fratello  vuol  egli  here  un  bicchier  di  vino  ? — Non  puo 
bere,  perche  1'  assicuro  che  ha  bev-uto  poc'  anzi. — Perche  quegli 
uomini  si  querelano  ? — Si  querelano,  perche  non  sanno  che  fare.  — 
Si  e  pervenuto  ad  estinguere  il  fuoco  ? — Vi  si  e  finalmente  perve- 
nuto  ;  ma  si  dice  che  alcune  case  siano  state  abbrucciate. — Non 
hanno  potuto  salvare  niente  ? — Non  hanno  potuto  salvar  niente, 
perche  invece  d'  estinguere  il  fuoco,  gli  scellerati  ch'  erano  accorsi, 
si  sono  messi  a  predare. —  Ch'  e  accaduto  ? — E  accaduta  una  gran 
disgrazia. — Perche  i  miei  amici  sono  eglino  partiti  senza  di  me? — 
L'  hanno  aspettata  fino  a  mezzo  giorno,  e  vedendo  ch'  Ella  non 
veniva,  sono  partiti.  —  Come  si  chiama  la  vigilia  di  lunedi  ? — 
La  vigilia  di  lunedi  e  domenica. — Perche  non  e  Ella  accorsa  in 
aiuto  del  di  Lei  vicino  la  di  cui  casa  e  stata  abbrucciata  ? — Io 
ignorava  interamente  che  1'  incendio  fosse  nella  di  lui  casa. 

204. 

Ebbene !  La  di  Lei  sorella  fa  dei  progress!  ? — Ne  fa,  ma  Ella  ne 
fa  piu  di  essa. — Ella  mi  lusinga. — Niente  affatto ;  L'  assicuro,  son 
piu  soddisfatto  di  Lei  che  non  di  tutti  gli  altri  miei  allievi. — 
Sa  Ella  gia  cio  ch'  e  accaduto  ? — Non  ho  inteso  niente  (Non  ho 
inteso  parlare  di  niente). — La  casa  del  nostro  vicino  e  stata  abbruc- 
ciata.— Non  hanno  potuto  salvar  niente  ? — Sono  stati  felicissimi  di 
salvar  le  persone  che  vi  erano  ;  ma  nulla  poterono  salvare  (ma  non 
hanno  potuto  salvar  nulla)  delle  cose  che  vi  si  trovavano.  —  Chi  Le 


KXKRCISES  205,  206.  118 

ha  detto  cio  ? — II  nostro  vicino  istesso  me  1'  ha  detto. — Perche  e 
Ella  senza  lume  ? — II  vento  1' ha  spento  quando  Ella  e  entrata. — 
Qual  £  il  prezzo  di  questo  panno  ? — Lo  vendo  tre  scudi  e  mezzo 
1'  auna. — Lo  trovo  molto  caro.  II  prezzo  del  panno  non  e  dimi- 
nuito  ? — Non  e  diminuito  ;  il  prezzo  di  tutte  le  mercanzie  £  dimi- 
nuito,  eccettuato  quello  del  panno. — Gliene  daro  tre  scudi. — Non 
posso  darglielo  a  questo  prezzo,  perche  costa  piu  a  me. — Vuol  Ella 
aver  la  bonta  di  mostrarmi  alcune  pezze  di  panno  inglese  ? — Con 
molto  piacere. — Le  conviene  questo  panno  ? — Non  mi  conviene. — 
Perche  non  Le  conviene  ? — Perche  £  troppo  caro  ;  se  vuol  diminuire 
il  prezzo,  ne  comprero  venti  aune. — Non  avendo  domandato  troppo, 
non  posso  diminuir  niente. 

205. 

Ella  impara  1'  italiano  ;  il  di  Lei  maestro  Le  fa  tradurre  ? — Egli 
mi  fa  leggere,  scrivere  e  tradurre. — E  utile  di  tradurre  imparando 
una  lingua  straniera  ? — E  utile  di  tradurre  quando  gia  si  sa  press'  a 
poco  la  lingua  che  s'  impara ;  ma  quando  non  se  ne  sa  niente,  e 
affatto  inutile. — Che  Le  fa  fare  il  di  Lei  maestro  d'  italiano  ? — Mi  fa 
leggere  una  lezione,  poi  mi  fa  tradurre  dei  temi  inglesi  in  italiano 
sulla  lezione  che  m'  ha  fatto  leggere,  e  dal  principle  sino  alia  fine 
della  lezione  mi  parla  italiano  ed  io  devo  rispondergli  nella  lingua 
stessa  che  m'  insegna. — Ha  Ella  gia  imparato  molto  in  questa  ma- 
niera  ? — Vede  che  qualche  cosa  ho  pur  imparato,  perche  sono  appena 
tre  mesi  che  apprendo  e  gia  La  capisco  quand'  Ella  mi  parla  e  posso 
risponderle. — Sa  Ella  leggere  del  pari  ? — So  leggere  e  scrivere  cosi 
ben  che  parlare.  —  II  di  Lei  maestro  insegna  anche  il  tedesco  ? 
—  L'  insegna. — Desiderando  fare  la  sua  conoscenza,  La  prego 
d'  introdurmi  presso  di  lui. — Mi  faro  un  piacere  d'  introdurla  presso 
di  lui ;  quando  desidera  Ella  andarvi  ? — Domani  dopo  mezzo  giorno 
se  Le  aggrada. 

206. 

Quanti  temi  traduce  Ella  al  giorno  ? — Se  i  temi  non  sono  difficili, 
ne  traduco  da  tre  a  quatro  al  giorno  e  quando  essi  lo  sono  non  ne 
traduco  che  uno  solo. — Quanti  ne  ha  Ella  gia  fatti  quest'  oggi  ? — Sto 
traducendo  il  terzo,  ma  domani  spero  poterne  fare  uno  di  piu,  perche 
saro  solo. — Ha  Ella  fatto  visita  a  mia  zia  ? — Sono  stato  a  vederla,  or 
fan  due  mesi,  e  avendomi  fatto  cattiva  cera,  non  vi  son  piu  andato  da 
quel  tempo. — Come  sta  Ella  oggi? — Sto  molto  male. — Come  Le 
piace  questa  zuppa  ? — La  trovo  cattivissima ;  da  che  ho  perduta 

a 


114  EXERCISE   207. 

1*  appetite,  non  mi  piace  piu  niente. — Quanta  rende  quest'  impiego 
al  di  Lei  padre  ? — Gli  rende  (da)  piu  di  quattro  mila  scudi. — Che  si 
dice  di  nuovo  ? — Non  si  dice  niente  di  nuovo. — Che  pensa  Ella  fare 
domani  ? — Mi  propongo  d"  andare  ad  una  partita  di  caccia — 11  di 
Lei  fratello  divisa  egli  far  una  partita  al  bigliardo  ? — Egli  si  propone 
di  far  una  partita  agli  scacchi. — Perche  mai  sonvi  persone  che  ridono 
quand'  io  parlo  ? — Sono  persone  incivili ;  non  ha  che  a  ridere  Ella 
pure  ed  essi  non  si  befferanno  piu  di  Lei. — Se  vuol  fare  come 
faccio  io,  Ella  parlera  bene. — Le  abbisogna  ogni  giorno  studiare 
qualche  poco,  e  presto  non  avra  piu  paura  di  parlare. — Mi  sforzero 
di  seguire  il  di  Lei  consiglio,  perche  mi  son  proposto  di  levarmi 
tutte  le  mattine  alle  sei,  di  studiare  fino  alle  dieci  e  di  andar  a  letto 
presto. — Perche  si  lagna  la  di  Lei  sorella  ? — Non  so  ;  quando  tutto 
le  riesce  e  ch'  e  felice,  e  ben  piu  felice  di  Lei  e  di  me,  perche  mai  si 
lagna  ? — Si  lagna  forse  perche  non  e  istruita  in  tale  faccenda. — Puo 
darsi. 

207. 

E  in  tavola  la  zuppa  ? —  E  in  tavola  da  qualche  minuto. — Allora 
dev'  essere  fredda,  ed  io  non  mangio  volontieri  che  la  zuppa  calda. 
— Gliela  faranno  scaldare. — La  mi  fara  piacere. — Desidera  Ella  di 
quest'  arrosto  ? — Gliene  domando  un  poco. — Desidera  Ella  mangiare 
di  q\iesto  montone  ? — La  ringrazio  ;  mangio  piu  volontieri  del  pol- 
lastro. — Desidera  Ella  che  Le  serva  del  vino  ? — La  me  ne  favo- 
risca  un  poco  (Gliene  chiedo  un  poco). — Hanno  gia  portato  in  tavola 
le  frutta  ? — Le  hanno  portate. — Le  piacciono  le  frutta  ? — Mi  piac- 
ciono  le  frutta,  ma  non  ho  piu  appetito. — Vuol  Ella  mangiare  un 
poco  di  cacio  ? — Ne  mangiero  un  poco. — Desidera  Ella  del  formaggio 
inglese  od  olandese  ? — Mangier6  un  poco  di  formaggio  olandese. — 
Che  sorta  di  frutto  e  questo  ? — E  frutto  da  nocciolo. — Come  si 
chiama? — Si  chiama  cosi. — Desidera  Ella  lavarsi  le  mani  ? — Voglio 
lavarmele,  ma  non  ho  una  salvietta  per  asciugarmele. — Le  faro  dare 
una  salvietta  del  sapone  e  dell'  acqua. — Le  sard  molto  obbligato. — 
Oso  domandarle  un  poco  d'  acqua  ?— Eccone. — Puo  Ella  far  a  meno 
del  sapone  ? — Quanto  al  sapone,  posso  fame  a  meno,  ma  ho  bisogno 
d'  una  salvietta  per  asciugarmi  le  mani. — Si  priva  Ella  spesso  di 
sapone?1— Vi  sono  moltissime  cose  di  cui  e  necessario  privarsi. — 
Perche  quest"  uomo  ha  preso  la  fuga? — Perche  non  aveva  altro 
mezzo  per  iscampare  dalla  punizione  che  aveva  meritata. — Perche 
i  di  Lei  fratelli  non  si  son  procurato  un  miglior  cavallo  ? — Quando 
avranno  alienato  il  loro  vecchio  cavallo,  se  ne  procureranno  uno 


EXERGUES  208,  209.  115 

migliore.  —  E  gia  arrivato  il  di  Lei  padre  ?  —  Non  ancora,  ma 
speriamo  che  arrivera  oggi  stesso. — E  partito  in  tempo  il  vostro 
amico  ? — Non  so,  ma  spero  che  sara  partito  a  tempo. 

208. 

Ha  Ella  fatto  la  mia  commissione  ? — L'  ho  fatta. — II  di  Lei  fra- 
tello  ha  fatto  la  commissione  che  gli  ho  data? — L'  ha  fatta. — Vuol 
Ella  farmi  una  commissione  ? — Le  ho  tante  obbligazioni  che  fard 
sempre  le  di  Lei  commissioni  quando  Le  piacera  di  darmene. — Vuol 
domandare  al  mercante,  se  pud  darmi  il  cavallo  al  prezzo  che  gli  ho 
offerto  ? — Gli  domandero,  ma  so  che  se  ne  contentera  se  vuol  aggiu- 
gnervi  appena  pochi  scudi. — Buon  giorno,  ragazzi !  Hanno  fatto 
il  lor  dovere  ? — Ella  sa  bene  che  lo  facciamo  sempre  quando  non 
siamo  malati. — Che  ci  da  Ella  da  fare  oggi  ? — Do  loro  da  studiare  la 
lezione  sessantesima  settima  e  da  fare  i  temi  che  ne  dipendono,  cioe 
(vale  a  dire)  il  dugentesimo  ottavo  ed  il  dugentesimo  nono.  Si 
studieranno  di  non  far  errori  ? — Ci  studieremo  di  non  fame. — Questo 
pane  Le  basta  ? — Mi  basta,  perche  non  ho  gran  fame. — Quando  s'  & 
imbarcato  il  di  Lei  fratello  per  1'  America  ? — Ha  messo  alia  vela  il 
trenta  del  mese  scorso. — Vuol  Ella  domandar  al  di  Lei  fratello  s*  d 
contento  del  danaro  che  gli  ho  mandato  ? — Quanto  a  mio  fratello, 
n"  e  contento,  ma  io  non  lo  sono  ;  perche  avendo  fatto  naufragio,  ho 
bisogno  del  danaro  ch'  Ella  mi  deve. — Mi  promette  Ella  di  parlare 
al  di  Lei  fratello  ? — Glielo  prometto,  puo  fame  capitale. — Fo  capi- 
tale  di  Lei. — Studiera  Ella  meglio  per  la  prossima  lezione  che  non 
ha  studiato  per  questa  ? — Studiero  meglio. — Posso  fidarmi  ? — Lo 
puo. 

209. 

Si  conosce  Ella  di  panno  ? — Mi  vi  conosco. — Vuol  Ella  comprar- 
mene  qualche  auna  ? — Se  vuole  darmi  il  danaro,  gliene  comprerd. — 
Ella  mi  fara  piacere  (Gliene  sard  tenuto). — Quest*  uomo  si  conosce 
di  panno  ? — Non  vi  si  conosce  molto. — Come  si  prende  Ella  per  far 
cio  ? — Mi  vi  prendo  cosi. — Vuol  Ella  mostrarmi  come  Ella  vi  si 
prende? — Molto  volentieri. — Che  debbo  fare  per  la  mia  lezione  di 
domani  ? — Ella  mettera  i  di  Lei  temi  in  netto,  ne  fara  tre  altri  e 
studiera  la  lezione  seguente. — Come  fa  Ella  per  procurarsi  delle 
mercanzie  senza  danaro  ? — Compro  a  credito. — Come  fa  la  di  Lei 
sorella  per  imparar  1' italiano  senza  dizionario? — Essa  fa  cosi  (in 
questo  modo). — Lo  fa  molto  destramente.  Ma  il  di  Lei  signor  fra- 
tello come  fa  egli  ? — Lo  fa  senza  alctin  giudizio  :  egli  legge  e  cerca 

Q   2 


116  EXKRCISES  210,  211. 

le  parole  nel  dizionario. — Pud  studiare  vent'  anni  in  questa  maniera 
senza  saper  fare  una  sola  frase. — Perche  la  di  Lei  signora  sorella 
abbassa  gli  occhi  ? — Li  abbassa  perche  ha  vergogna  di  non  aver  fatto 
il  suo  dovere. — Faremo  oggi  colazione  nel  giardino?' — II  tempo  e 
cosi  bello,  che  bisogna  approfi ttarne.' — Come  Le  piace  questo  caffe  ? 
— Mi  piace  mohissimo. — Perche  si  abbassa  ? — Mi  abbasso  per  pren- 
dere  il  fazzoletto,  che  ho  lasciato  cadere. — Perche  le  di  Lei  signore 
sorelle  si  nascondono  ? — Si  nascondono  per  timore  d'  esser  vedute. — 
Di  chi  hanno  paura  ? — Hanno  paura  della  loro  maestra  che  le  ha 
rampognate  (sgridate)  ieri  perche  non  avevano  fatto  il  lor  dovere. 

210. 

Che  ha  Ella  ?  Perche  ha  1'  aspetto  cosi  melanconico  ? — Non 
avrei  1'  aspetto  cosi  melanconico,  se  non  avessi  un  soggetto  di  tris- 
tezza.  Ho  sentito  all'  istante  che  un  mio  amico  si  e  fatto  saltare  le 
cervella  con  una  pistolettata,  e  ch'  una  delle  migliori  amiche  della 
mia  sposa  s'  e  annegata. — Dove  s'  e  annegata  ? — S'  e  annegata  nel 
flume  ch'  e  dietro  alia  sua  casa.  Ieri  alle  quattro  della  mattina  si 
levo  senza  dire  una  parola  ad  alcuno,  salto  dalla  finestra  che  sporge 
sul  giardino  e  si  getto  nel  fiume  ove  s'  e  afFogata. — Ho  gran  voglia 
di  bagnarmi  oggi. — Ove  vuole  bagnarsi  ? — Nel  fiume. — Non  ha 
Ella  paura  di  affogasi  ? — Oh,  no !  so  nuotare. — Chi  gliel'  ha  in- 
segnato  ? — La  state  scorsa  ho  preso  alcune  lezioni  alia  scuola  del 
nuoto. 

Quando  ebbe  Ella  finite  il  di  Lei  dovere  ? — L'  aveva  finito  quando 
Ella  entro. — Quelli  che  avevano  piu  contribuito  alia  sua  elevazione 
sul  trono  dei  suoi  antenati,  furon'quelli  che  lavorarono  con  piu  ani- 
mosita  per  precipitarnelo. — Dacche  Cesare  ebbe  passato  il  Rubicone, 
non  ebbe  piu  a  deliberare  :  dovette  vincere  o  morire. — Un  impera- 
tore,  irritato  contro  un  astrologo,  gli  domando  :  "  Miserabile,  di  che 
sorta  di  morte  credi  che  tu  morrai  ?  " — "  Morro  della  febbre,'*  rispose 
1'  astrologo.  "  Menti,"  disse  1'  imperatore,  "  morrai  all'  istante  di 
morte  violenta."  Quando  stavano  per  prenderlo,  disse  all'  impera- 
tore :  "  Sire,  ordinate  che  mi  si  tocchi  il  polso  e  si  trovera  che  ho  la 
febbre." — Questo  detto  gli  salvo  la  vita. 

211. 

Scorge  Ellaquella  casa  laggiii  ? — La  scorgo  ;  che  casa  e  ? — E  una 
locanda  ;  se  vuole,  vi  enjtreremo  per  bere  un  bicchier  di  vino,  perche 
ho  molto  sete. — Ella  ha  sempre  sete  quando  vede  un'  osteria. — Se 
vi  entriamo  bevero  alia  di  Lei  salute. — Piuttosto  ch'  entrare  in  un 


EXERCISE    212.  117 

albergo,  non  bero. — Quando  mi  paghera  Ella  cio  che  mi  deve? — 
Quando  avro  danaro  ;  e  inutile  domandarmene  oggi,  perch£  Ella  sa 
benissimo  che  non  vi  £  nulla  da  ricevere  da  chi  non  ha  niente. — 
Quando  pensa  Ella  aver  danaro  ? — Penso  averne  1"  anno  venturo. — 
Vuol  Ella  fare  cio  eh'  io  Le  diro  ? — Voglio  farlo,  se  non  e  troppo 
difficile. — PerchS  ride  Ella  di  me  ? — Non  rido  di  Lei,  ma  del  di  Lei 
abito. — Non  rassomiglia  al  di  Lei  ? — Non  gli  rassomiglia,  perche  il 
mio  e  corto  e  il  di  Lei  e  troppo  lungo ;  il  mio  e  nero  e  il  di  Lei  e 
verde. — Perche  frequenta  Ella  quest'  uomo  ? — Non  lo  frequenterei 
se  non  m'  avesse  reso  gran  servizi. — Non  se  ne  fidi,  perche  s'  Ella 
non  ista  all'  erta,  1'  ingannera. — Perche  lavora  Ella  tanto  ? — Lavoro 
per  esser  un  giorno  utile  al  mio  paese. — Essendo  ancor  piccolo,  dissi 
un  giorno  a  mio  padre  :  "  Non  intendo  il  commercio  e  non  so  ven- 
dere  ;  permettetemi  di  giuocare."  Mio  padre  mi  rispose  sorridendo  : 
"  Mercantando  s'  impara  a  mercantare,  e  vendendo  a  vendere."  "  Ma, 
mio  caro  padre,"  risposi :  "giuocando  s'  impara  anche  a  giuocare." 
"  Avete  ragione,"  mi  disse  ;  "  ma  prima  bisogna  imparare  cio  ch'  e 
necessario  ed  utile." — Non  giudicate,  voi  che  non  volete  essere  giu- 
dicati ! — Perche  scoprite  una  paglia  nell'  occhio  di  vostro  fratello, 
voi  che  non  vedete  la  trave  ch'  e  nel  vostro  occhio  ? 

212. 

II  signor  di  Turenne  non  comprava  mai  niente  a  credito  dai  mer- 
canti  per  tema,  diceva  egli,  che  ne  perdessero  gran  parte,  se  gli 
accadesse  di  restar  morto  in  guerra.  Tutti  gli  operai  che  impiegava 
nella  sua  casa,  avevano  ordine  di  presentare  i  loro  conti,  prima  ch'  ei 
si  mettesse  in  campagna,  ed  erano  pagati  regolarmente. 

Non  sarete  mai  rispettati,  se  non  lasciando  la  cattiva  compagnia 
che  frequentate. — Non  potrete  finire  il  vostro  lavoro  questa  sera,  a 
rneno  che  io  non  vi  aiuti.  Vi  spieghero  tutte  le  diflicolta,  affinche 
non  vi  scoraggiate  nella  vostra  impresa. — Posto  che  perdiate  (or  per  • 
deste)  i  vostri  amici,  che  ne  sarebbe  di  voi? — In  caso  che  abbiate  (or 
aveste)  bisogno  della  mia  assistenza,  chiamatemi,  vi  aiutero. — Un 
uomo  savio  e  prudente  vive  con  economia,  quando  e  giovane,  per 
godere  del  frutto  del  suo  lavoro,  quando  sara  vecchio. — Portate 
questo  danaro  al  signor  N.  affinche  possa  pagare  i  suoi  debiti. — 
Volete  prestarmi  questo  danaro  ? — Non  ve  lo  prestero,  a  meno  che 
non  mi  promettiate  di  rendermelo  il  piu  presto  che  potrete. — E  arri- 
vato  il  generale  ? — Arrivo  al  campo  ieri  mattina,  stanco  ed  abbattuto, 
ma  molto  a  proposito  ;  diede  subito  ordine  d'  ingaggiar  la  battaglia 
(il  combattimento),  quanlunque  non  avesse  ancora  tutte  le  sue 


118  EXERCISE  213. 

truppe. — Le  di  Lei  signore  sorelle  sono  desse  felici  ? — Non  lo  sono, 
quantunque  siano  ricche,  perche  lion  sono  contente.  Benche  abbiano 
buona  memoria,  questo  non  basta  per  imparare  qualunque  siasi  lin- 
gua ;  bisogna  che  facciano  uso  del  loro  giudizio. — Guardi  come  e 
amabile  questa  signora  ;  quantunque  non  sia  agiata  1'  amo  istessa- 
mente. — Vuole  Ella  prestarmi  il  suo  violino  ? — Glielo  prestero, 
purche  me  lo  renda  questa  sera. — La  di  Lei  signora  madre  verra 
dessa  a  vedermi  ? — Verra,  purche  prometta  di  condurla  al  concerto. 
— Non  cessero  d'  importunarla  sintantoche  dessa  m'  abbia  perdo- 
nato. — Midia  queslo  temperino. — Glielo  daro,  purche  non  ne  faccia 
mal  uso. — Andra  Ella  a  Londra  ? — V  andro,  purche  Ella  m'  accom- 
pagni  ;  e  scrivero  di  nuovo  al  di  Lei  fratello,  in  caso  che  non  abbia 
ricevuto  la  mia  lettera. 

213. 

Dov'  era  Ella  durante  il  fatto  d'  armi  ? — lo  era  in  letto  a  far  me- 
dicare le  mie  ferite. — Cosi  fosse  piaciuto  a  Dio  ch'  io  vi  fossi  stato  ! 
Avrei  voluto  vincere  o  perire. — Si  evito  la  battaglia  per  tema  che 
non  fossimo  presi,  le  lor  forze  essendo  superior!  alle  nostre. — Dio 
non  voglia  ch'  io  biasimi  la  di  Lei  condotta  ;  ma  i  di  Lei  affari  non 
saranno  mai  fatti  a  dovere,  se  non  facendoli  Ella  stessa. — Partira 
Ella  quanto  prima? — Non  partiro  che  quando  avro  pranzato. — 
Perche  m'  ha  Ella  detto  che  mio  padre  era  arrivato  mentre  ch'  Ella 
sapeva  il  contrario  ? — Ella  e  cosi  iraconda  che  per  poco  ch'  uno  La 
contrarii  si  mette  subito  in  collera. — Se  il  di  Lei  padre  non  arriva 
oggi  e  ch'  Ella  abbia  bisogno  di  danaro,  gliene  prestero. — Le  sono 
tenutissimo. — Ha  Ella  fatto  il  di  Lei  dovere  ? — Non  tutto  ;  se  avessi 
avuto  tempo  e  non  fossi  stato  cosi  inquieto  per  1'  arrive  di  mio 
padre,  1'  avrei  fatto. — Se  studia  e  sta  attenta,  1'  assicuro  che  impa- 
rera  la  lingua  italiana  in  brevissimo  tempo. — Colui  che  vuol  inse- 
gnare  un'  arte  deve  conoscerla  a  fondo  ;  bisogna  che  non  ne  dia  che 
delle  nozioni  precise  e  ben  digerite  ;  bisogna  che  le  faccia  entrare  ad 
una  per  una  nello  spirito  dei  suoi  allievi,  e  sopra  tutto  che  non 
sopraccarichi  la  memoria  loro  di  regole  inutili  e  vane. 

Mio  caro  amico,  prestatemi  uno  zecchino. — Eccone  due  in  vece 
di  uno. — Quanto  Le  sono  tenuto !  —  Sono  sempre  contentissimo 
quando  La  vedo,  e  trovo  la  mia  felicita  nella  di  Lei. — E  da  vendere 
questa  casa  ? — Vuol  Ella  comprarla  ? — Perche  no  ? — Perche  non 
parla  la  di  Lei  signora  sorella  ? — Essa  parlerebbe  se  non  fosse  sempre 
cosi  disattenta.  —  Mi  piacciono  i  graziosi  aneddoti :  condicono  la 
conversazione  e  ricreano  tutti.  La  prego  di  raccontarmene  alcuni. 


214,  21o.  119 

— Veda,  se  Le  aggrada  (favorisca  di    vedere)   pagina   cento   qua- 
rant'  otto  del  libro  che  Le  ho  prestato,  e  ve  ne  trovera. 

214. 

Bisogna  ch*  Ella  abbia  pazienza,  quantunque  non  ne  abbia  voglia, 
perche  bisogna  ch'  io  pure  aspetti  finche  io  riceva  il  mio  danaro. 
Nel  caso  ch'  io  Io  riceva  oggi,  Le  paghero  tutto  cio  che  Le  devo. 
Non  creda  ch'  io  1'  abbia  dimenticato,  perche  ci  penso  tutti  i  giorni. 
Crede  Ella  forse  ch'  io  1'  abbia  gia  ricevuto  ? — Non  credo  che  1'  ab- 
bia gia  ricevuto  ;  ma  temo  che  non  1'  abbiano  gia  ricevuto  gli  altri 
di  Lei  creditor!. — Ella  vorrebbe  aver  piu  tempo  per  istudiare  e  i 
di  Lei  fratelli  vorrebbero  non  aver  bisogno  d'  imparare. — Volesse 
Tddio  ch'  Ella  avesse  cio  che  Le  auguro  e  ch'  io  avessi  cio  che  desi- 
dero. — Quantunque  non  abbiamo  avuto  cio  che  desideriamo,  siamo 
stati  quasi  sempre  contend,  e  i  signori  B.  sono  pressoche  sempre 
stati  malcontenti,  quantunque  abbiano  avuto  tutto  cio  di  cui  un 
uomo  ragionevole  puo  contentarsi. — Non  creda,  signora,  ch'  io  abbia 
avuto  il  di  Lei  ventaglio, — Chi  Le  dice  ch'  io  Io  creda? — Mio 
cognato  vorrebbe  non  aver  avuto  cio  che  ha  avuto. — Perche  ? — Egli 
ha  sempre  avuto  mold  creditori  e  non  mai  danaro. — Desidero  che  mi 
parliate  sempre  italiano,  e  bisogna  che  mi  obbediate,  se  volete  im- 
parar  questa  lingua  e  se  non  volete  perdere  il  vostro  tempo  inutil- 
mente.  Vorrei  che  foste  piu  applicato  e  piu  attento  quando  vi  parlo. 
S'  io  non  fossi  il  vostro  amico  e  voi  non  foste  il  mio,  non  vi  par- 
lerei  cosi. — Non  vi  fidate  del  Signor  N.,  perche  vi  lusinga. — Cre- 
dete  voi  ch'  un  adulatore  possa  essere  un  amico  ? — Ella  non  Io  co- 
nosce  cosi  bene  come  io,  benche  Ella  Io  veda  tutti  i  giorni. — Non 
credete  ch'  io  sia  incollerito  contro  di  lui,  perche  suo  padre  mi  ha 
offeso  ! — Oh  !  eccolo  che  viene  ;  puo  dirgli  tutto  Ella  stessa. 

215. 

Avrebbe  Ella  danaro  se  il  di  Lei  padre  fosse  qui? — Ne  avrei  se 
fosse  qui. — Sarebbe  Ella  stata  contenta  se  avessi  avuto  dei  libri  ? — 
Sarei  stato  contentissirno,  s'  Ella  ne  avesse  avuto. — Avrebbe  Ella 
lodato  il  mio  fratellino,  se  fosse  stato  savio  ? — Se  fosse  stato  savio, 
1'  avrei  sicuramente  non  solo  lodato,  ma  anche  amato,  onorato  e 
ricompensato. — Saremmo  lodati  se  facessimo  i  nostri  temi  ? — Se  li 
facessero  senza  errore,  sarebbero  lodati  e  ricompensad. — Mio  fratello 
non  sarebb'  egli  stato  punito,  se  avesse  fatto  i  suoi  temi  ? — Non 
sarebbe  stato  punito  se  li  avesse  fatti. — Mia  sorella  sarebb'  Ella 
stata  lodata,  se  non  fosse  stata  abile  ? — Non  sarebbe  certamente 


120  EXERCISES  216,  217. 

stata  lodata,  se  non  fosse  stata  molto  abile,  e  non  avesse  lavorato 
dalla  mattina  fino  alia  sera. — Mi  darebbe  Ella  qualche  cosa,  se  fossi 
molto  savio  ? — Se  fosse  molto  savia  e  se  studiasse  bene,  Le  darei  un 
bel  libro. — Avrebbe  Ella  scritto  alia  di  Lei  sorella,  se  io  fossi  andato 
a  Parigi  ? — Se  Ella  vi  fosse  andata  le  avrei  scritto  e  le  avrei  mandato 
qualche  cosa  di  bello. — Parlerebbe  Ella  se  io  1'  ascoltassi? — Par- 
lerei  se  Ella  m'  ascoltasse  e  mi  rispondesse. — Avrebbe  Ella  parlato  a 
mia  madre  se  1'  avesse  veduta  ? — Se  1'  avessi  veduta  le  avrei  parlato 
e  1'  avrei  pregata  di  mandarle  un  bell'  oriuolo  d'  oro. 

Copierebbe  Ella  i  di  Lei  temi,  se  io  copiassi  i  miei  ? — Li  copierei, 
se  copiasse  i  di  Lei. — La  di  Lei  sorella  avrebbe  trasctitto  la  sua 
lettera,  se  avessi  trascritto  la  mia? — L'  avrebbe  trascritta,  se  Ella 
avesse  trascritto  la  di  Lei. — Sarebbe  partita,  se  fossi  partito  io  ? — 
Non  posso  dirle  cio  che  avrebbe  fatto  se  fosse  partita. 

216. 

Uno  dei  camerieri  di  Luigi  decimo  quarto,  domandava  a  questo 
principe,  mentre  questi  andava  a  letto,  di  far  raccomandare  al  primo 
presidente  una  lite  che  aveva  contro  suo  suocero,  e  diceva  solleci- 
tandolo  :  "  Ah,  Sire,  voi  non  avete  da  dire  che  una  parola."  "  Eh  ! " 
disse  Luigi  decimo  quarto,  "  non  e  questo  che  mi  dia  fastidio  ;  ma 
dimmi,  se  tu  fossi  in  luogo  di  tuo  suocero,  e  tuo  suocero  nel  tuo, 
saresti  soddisfatto,  se  io  dicessi  questa  parola?  " 

Se  gli  uomini  venissero,  bisognerebbe  dar  loro  qualche  cosa  da 
bere. — Se  potesse  far  questo,  vorrebbe  far  quello. — Mi  sono  sempre 
lusingata,  mio  caro  fratello,  che  m'  amaste  tanto  quanto  io  vi  amo  ; 
ma  vedo  adesso  che  mi  sono  ingannata.  Vorrei  sapere  perche  siete 
stato  a  passeggiare  senza  di  me. — Ho  sentito,  mia  cara  sorella,  che 
siete  meco  rincresciosa,  perche  sono  stato  a  passeggiare  senza 
di  voi.  Vi  assicuro  che  se  avessi  saputo  che  non  foste  ammalata,  io 
sarei  venuto  a  cercarvi ;  ma  mi  sono  informato  dal  vostro  medico 
sulla  vostra  salute  e  mi  ha  detto  che  voi  stavate  a  letto  da  otto 
giorni. 

217. 

Che  pensa  Ella  del  nostro  re  ? — Dico  ch'  e  un  grand'  uomo,  ma 
aggiungo  che  per  quanto  i  re  siano  potenti,  muoiona  come  il  piu 
abbietto  dei  loro  soggetti. — E  Ella  stata  contenta  delle  mie  sorelle  ? 
— Lo  sono  stato,  perche  per  quanto  siano  brutte,  non  lasciano  d'  es- 
sere  amabilissime,  e  per  quanto  le  figlie  delle  nostre  vicine  siano 
dotte,  pure  s'  ingannano  anch'  esse  qualche  volta. — II  Loro  padre 


EXERCISE  218.  121 

non  6  egli  ricco  ? — Per  quanto  sia  ricco,  puo  perdere  tutto  in  un 
istante. — Chichessia  il  nemico  la  di  cui  malizia  Ella  teme,  deve  ripo- 
sarsi  sopra  la  di  Lei  innocenza ;  ma  le  leggi  condannano  tutti  i  rei, 
chiunque  siano. — (Jualunque  siano  le  vostre  intenzioni,  avreste  do- 
vuto  comportarvi  differentemente. — Per  quante  siano  le  ragioni  che 
mi  alleghiate,  non  iscuseranno  la  vostra  azione  per  se  biasimevole. 
— Per  quanto  vi  avvenga  in  questo  mondo,  non  mormorate  mai 
contro  la  divina  providenza,  poiche  non  si  soffre  mai  tanto  quanto  si 
ha  meritato. — Per  quanto  io  faccia,  Ella  non  &  mai  contenta. — Per 
quanto  diciate,  le  vostre  sorelle  saranno  punite,  se  lo  meritano  e  se 
non  si  studiano  d'  emendarsi. — Chi  ha  preso  il  mio  oriuolo  d'  oro  ? — 
Non  lo  so.  Non  creda  ch'  io  1"  abbia  avuto,  o  che  la  Signorina  C. 
abbia  avuto  la  di  Lei  tabacchiera  d'  argento,  perche  ho  veduto  1*  uno 
e  1'  altra  nelle  mani  della  di  Lei  signora  sorella,  quando  giuocavamo 
a'  pegni. — Domani  partiro  per  Douvres,  ma  fra  quindici  giorni  tor- 
nero  e  allora  verro  a  veder  Lei  e  la  di  Lei  famiglia. — Dov'  e  adesso 
la  di  Lei  sorella  ? — E  a  Parigi  e  mio  fratello  e  a  Berlino. — Si  dice 
che  questa  donnetta  stia  per  isposare  il  generate  K.,  di  Lei  amico ; 
e  vero  ? — Non  ne  ho  inteso  parlare. — Che  nuove  ci  sono  della  nostra 
grande  armata  ? — Si  dice  che  stia  fra  il  Veser  ed  il  Reno. — Tutto  cio 
che  il  corriere  m'  ha  detto  parendo  molto  verisimile,  mi  recai  subito 
a  casa,  scrissi  alcune  lettere  e  partii  per  Londra. 

218. 

Abbiate  pazienza,  mio  caro  amico,  e  non  siate  tristo,  perche  la 
tristezza  nulla  cambia  e  1*  impazienza  peggiora  il  male.  Non  temete 
i  vostri  creditor! ;  siate  sicuro  che  non  vi  faranno  male.  Aspette- 
ranno,  se  non  li  potete  per  anco  pagare. — Quando  mi  paghera  Ella 
cio  che  mi  deve  ? — Tostoche  avro  danaro,  paghero  tutto  cio  ch'  Ella 
ha  anticipato  per  me.  Non  1'  ho  dimenticato,  perchS  vi  penso  tutti 
i  giorni.  Sono  il  di  Lei  debitore,  e  non  lo  negherd  mai. — Che  bel 
calamaio  ha  qui !  me  lo  presti,  La  prego. — Che  ne  vuol  Ella  fare  ? — 
Voglio  mostrarlo  a  mia  sorella. — Lo  prenda,  ma  ne  abbia  cura  e  non 
lo  rompa. — Non  tema  di  niente. — Che  desidera  Ella  da  mio  fratello  ? 
— Voglio  chiedergli  danaro  in  prestito. — Ne  chieda  in  prestito  ad  un 
altro. — S'  egli  non  vuol  prestarmene,  ne  chiedero  in  prestito  ad  un 
altro. — Ella  fara  bene. — Non  desiderate  cid  che  non  potete  avere, 
ma  contentatevi  di  cio  che  la  providenza  vi  ha  dato,  e  considerate 
che  vi  e  molta  gente  che  non  ha  cio  che  avete  voi. — La  vita  essendo 
breve,  sforziamoci  di  renderla  gradevole  quanto  possibile.  Ma  con- 
sideriamo  pure  che  1'  abnso  dei  piaceri  la  rende  amara. — Ha  Ella 

R 


122  EXERCISES  219,  220. 

fatto  i  suoi  temi  ? — Non  ho  potuto  farli,  perche  mio  fratello  non  era 
in  casa. — Ella  non  deve  far  fare  i  di  Lei  temi  dal  di  Lei  fratello,  ma 
bisogna  che  li  faccia  Ella  stessa. — Che  fa  Ella  qui  ? — Leggo  il  libro 
ch'  Ella  m'  ha  prestato. — Ella  ha  torto  di  leggerlo  sempre. — Che 
debbo  fare  ? — Disegni  questo  paesaggio,  e  quando  1'  avra  disegnato, 
Ella  declinera  dei  sostantivi  con  degli  addiettivi. 

219. 

Che  bisogna  fare  per  essere  felice  ? — Amate  e  praticate  sempre  la 
virtu  e  sarete  felici  in  questa  vita  e  nell'  altra. — Giacche  vogliamo 
essere  felici,  facciamo  del  bene  ai  poveri,  e  abbiamo  compassione 
degl'  infelici ;  obbediamo  ai  nostri  maestri  e  non  diamo  loro  mai 
dispiacere ;  consoliamo  gl'  infelici,  amiamo  il  nostro  prossimo  come 
noi  stessi  (medesimi),  e  non  odiamo  quelli  che  ci  hanno  offesi ;  in 
una  parola  adempiamo  sempre  il  nostro  dovere,  e  Dio  avra  cura  del 
resto. — Figlio  mio,  per  esser  amato,  bisogna  esser  laborioso  e  savio. 
Ti  accusano  d' essere  stato -poltrone  e  negligente  ne' tuoi  aftari. 
Tu  sai  pero  che  tuo  fratello  e  stato  punito  per  essere  stato  cattivo. 
Essendo  1'  altro  giorno  in  citta,  ricevei  (ricevetti)  una  lettera  dal  tuo 
precettore,  in  cui  si  lagnava  molto  di  te.  Non  piangere,  va  adesso 
nella  tua  camera,  impara  la  tua  lezione,  e  sii  savio  ;  altrimenti  non 
avrai  niente  da  pranzo. — Saro  tanto  savio,  mio  caro  padre,  che  sarete 
certamente  contento  di  me. — II  ragazzino  ha  egli  tenuto  parola? — 
Non  del  tutto  ;  perche,  dopo  aver  detto  cio,  ando  nella  sua  camera, 
prese  i  suoi  libri,  si  mise  al  tavolo  e  s'  addormento. — "  E  un  buonis- 
simo  ragazzo,  quando  dorme,"  disse  suo  padre,  vedendolo  qualche 
tempo  dopo. 

Buon  giorno,  Signorina  !  Ah  !  eccola  alia  fine  ;  1'  ho  aspettata 
con  impazienza. — Mi  perdonera,  mia  cara ;  non  ho  potuto  venir 
prima.  Si  accomodi  (sieda),  La  prego.  Come  sta  la  di  Lei  Signora 
madre  ? — Sta  meglio  oggi  che  non  istava  ieri. — Ne  sono  contenta. — 
E  Ella  stata  alia  festa  da  ballo  ieri  ? — Vi  sono  stata. — Vi  si  e  molto 
divertita? — Mediocremente. — A  che  ora  e  ritornata  a  casa? — Alle 
undici  e  un  quarto. 

220. 

v 

E  molto  tempo  che  impara  1'italiano? — No,  Signore,  1'imparo 
solamente  da  sei  mesi. — E  egli  possibile !  parla  passabilmente  bene 
per  si  poco  tempo. — Ella  scherza,  non  ne  so  ancor  molto. — In  vero, 
Ella  parla  gia  bene. — Credo  ch'  Ella  mi  lusinghi  un  poco. — Nulla 
affatto,  Ella  parla  convenevolmente  (come  va). — Per  parlare  conve- 


EXERCISE  221.  123 

nevolmente,  bisogna  saper  piu  che  non  so  io. — Ella  sa  abbastanza 
per  farsi  capire. — Faccio  ancora  molti  errori. — Questo  non  fa  nulla, 
non  bisogna  esser  timido  ;  d'  altronde  non  ha  fatto  errori  in  tutto  cio 
che  ha  detto  or  ora. — Sono  ancor  timido,  perche  ho  paura  che  si  beffino 
di  me. — Bisognerebbe  esser  molto  scortese  per  beffarsi  di  Lei.  Chi 
sarebbe  cosi  incivile  per  beffarsi  di  Lei  ?  Non  sa  Ella  il  proverbio  ? 
— Che  proverbio? — Che  vuol  parlar  bene  deve  incominciare  dal 
parlar  male. — Capisce  tutto  cio  che  Le  dico  ? — L'  intendo  e  lo 
capisco  benissimo  ;  ma  non  posso  ancora  esprimermi  bene  in  italiano 
perche  non  ho  1'  abitudine  di  parlarlo. — Questo  verra  col  tempo. — 
Lo  desidero  di  tutto  cuore. 

Vede  Ella  qualche  volta  mio  fratello  ? — Lo  vedo  qualche  volta  ; 
incontrandolo  1'  altro  giorno,  si  lagno  di  Lei.  "Se  si  fosse  compor- 
tato  meglio  e  se  fosse  stato  piu  economo,"  diceva  egli,  "  non  avrebbe 
debiti  eel  io  non  sarei  stato  in  collera  con  lui."  Lo  pregai  d'  aver 
pieta  di  Lei,  dicendogli  ch'  Ella  non  aveva  nemmeno  abbastanza 
danaro  per  comprar  del  pane.  "  Gli  dica,  quando  Ella  lo  vede," 
mi  replied  egli,  "  che  nonostante  la  sua  cattiva  condotta  verso  di 
me,  gli  perdono.  Gli  dica  anche,"  prosegui  egli,  "che  non  bi- 
sogna beffarsi  di  coloro  verso  dei  quali  si  hanno  delle  obbligazioni. 
Abbia  la  bonta  di  far  cio  e  gliene  saro  tenutissimo,"  soggiunse  egli, 
allontanandosi. 

221. 

Ha  Ella  gia  veduto  mio  figlio  ? — Non  1'  ho  ancor  veduto  ;  come 
sta  egli  ? — Sta  benissimo  ;  Ella  non  potra  riconoscerlo,  perche  si  e 
fatto  molto  grande  in  poco  tempo. — Perche  non  da  niente  ai  poveri 
colui  ? — E  troppo  avaro ;  non  vuol  aprire  la  borsa  per  timore  di 
perdere  il  suo  danaro.  —  Che  tempo  fa  ?  —  Fa  caldissimo ;  e  un 
pezzo  che  non  abbiamo  avuto  della  pioggia.  Credo  che  avremo 
un  temporale. — Puo  darsi. — II  vento  s'  alza,  tuona  digia ;  lo  sente 
Ella  ? — Si,  lo  sento  ;  ma  il  temporale  e  ancora  molto  lontano. — Non 
cosi  lontano  come  Ella  pensa ;  veda  come  lampeggia. — Dio  mio ! 
che  pioggia  dirotta  !  Se  entriamo  in  qualche  sito  saremo  al  coperto 
del  temporale. — Entriamo  dunque  in  questa  capanna  ;  vi  staremo  a 
ricovero  del  vento  e  della  pioggia. — Ove  andremo  adesso  ?  Che  via 
prenderemo  ? — La  piu  corta  sara  la  migliore. — Fa  troppo  sole  e  sono 
ancora  molto  stanco  ;  sediamo  all*  ombra  di  quest'  albero. — Chi  e 
1' uomo  che  siede  sotto  1' albero? — Non  lo  conosco.— Pare  ch' ei 
voglia  star  solo  ;  perche  quando  gli  andiamo  vicino,  finge  di  dormire. 
— E  come  la  di  Lei  signora  sorella  :  capisce  benissimo  1'  italiano  ; 

R  2 


124  EXKHCISKS  222,  223. 

ma  quando  comincio  a  parlarle,  essa  fa  sembiante  di  non  capirjni. — 
Ella  mi  ha  promesso  di  parlare  al  capitano  ;  perche  non  1'  ha  fatto  ? 
— Non  1'  ho  ancor  veduto,  ma  tosto  ch'  io  lo  vedro,  gli  parlero. 

222. 

Vuol  Ella  prendere  una  tazza  di  te  ? — La  ringrazio  ;  non  mi 
piace  il  te. — Prenderebbe  del  caffe  ? — Volentieri,  ma  ne  ho  preso 
poco  fa. — Non  si  annoia  qui  ? — Come  potrei  annoiarmi  in  questa 
gradita  societa? — Quanto  a  me  mi  annoio  sempre. — Se  facesse  come 
soglio  far  io  non  si  annoierebbe  ;  perche  ascolto  tutti  quelli  che  mi 
dicono  qualche  cosa.  In  qnesto  modo  imparo  mille  cose  piacevoli  e 
non  ho  tempo  di  annoiarmi ;  ma  Ella  non  fa  nulla  di  tutto  cid,  ecco 
perche  si  annoia. — Farei  tutto  come  Lei,  se  non  avessi  motivo  di 
tristezza. — Ha  Ella  visto  il  signer  Lambertini? — L'  ho  veduto; 
m'  ha  detto  che  le  sue  signore  sorelle  sarebbero  qui  fra  poco,  e  m'  ha 
pregato  di  dirglielo.  Quando  saranno  arrivate,  potra  dar  loro  gli 
annelli  d'  oro  che  ha  comprati  ;  si  lusingano  che  ne  fara  loro  regalo  : 
perche  1'  amano  senza  conoscerla  personalmente. — Le  ha  gia  scritto, 
mia  sorella  ? — M'  ha  scritto  ;  sto  per  risponderle. — Debbo  io  dirle 
ch'  Ella  e  qui  ? — Glielo  dica,  ma  non  le  dica  che  1'  aspetto  con  im- 
pazienza. — Perche  non  ha  condotto  la  di  Lei  sorella? — Quale? — 
Quella  che  conduce  sempre,  la  piu  giovine. — Non  voleva  uscire, 
perche  ha  il  mal  di  denti. — Me  ne  dispiace  moltissimo,  perche  e  una 
buonissima  ragazza. — Che  eta  ha  dessa  ? — Ha  circa  quindici  anni. — 
E  grandissima  per  la  sua  eta. — Quanti  anni  ha  Ella  ? — Ho  venti  due 
anni. — Possibile !  io  credeva  che  non  avesse  ancor  vent'  anni. 

223. 

Perche  non  fa  progress!  mia  sorella  ? — Ne  farebbe,  se  fosse  cosi 
assidua  come  Lei. — Ella  mi  lusinga. — Niente  affatto ;  1'  assicuro  che 
sarei  contentissimo,  se  tutti  i  miei  scolari  studiassero  come  Lei. — 
Perche  non  esce  Ella  oggi  ? — Uscirei,  se  facesse  bel  tempo. — Avro 
io  il  piacere  di  vederla  domani  ? — Se  Ella  lo  desidera,  verro. — Sard 
io  ancora  qui  al  di  Lei  ritorno  ? — Avra  Ella  occasione  di  andare  in 
citta  questa  sera  ? — Non  so,  ma  vi  andrei  adesso,  se  avessi  una  buona 
occasione. — Ella  non  avrebbe  tanto  piacere  e  non  sarebbe  cosi  felice, 
se  non  avesse  amici  e  libri. — L'  uomo  non  proverebbe  tanta  mi- 
seria  nella  sua  camera  e  non  sarebbe  cosi  infelice  se  non  fosse  cosi 
cieco. — Non  avrebbe  questa  insensibilita  pei  poveri,  e  non  sarebbe 
cosi  sordo  alle  loro  preghiere,  se  Ella  stessa  fosse  stata  qualche  tempo 
nella  miseria. — Ella  non  direbbe  questo  se  mi  conoscesse  bene. — 


KXERCISK  224.  125 

Perche  la  di  Lei  sorella  non  ha  fatto  i  suoi  temi  ? — Li  avrebbe  fatti, 
se  non  fosse  stata  impedita. — Se  Ella  studiasse  di  piu  e  se  parlasse 
piu  spesso,  parlerebbe  meglio. — L'  assicuro,  Signore,  che  imparerei 
meglio,  se  avessi  piu  tempo. — Non  mi  lagno  di  Lei,  ma  della  di  Lei 
sorella. — Non  avrebbe  luogo  di  lagnarsi  di  lei,  se  avesse  avuto 
tempo  di  fare  cio  ch'  Ella  le  ha  dato  da  fare. — Le  spiacerebbe  se  la  di 
Lei  madre  arrivasse  quest'  oggi  ? — Non  mi  spiacerebbe. — Spiacerebbe 
alia  di  Lei  sorella  se  fosse  ricca? — Non  le  spiacerebbe. — Ove  era 
Ella  quando  la  di  Lei  sorella  6  uscita  ? — lo  era  nella  mia  camera. — 
Ella  vorrebbe  averlo  saputo  ;  perche  se  1'  avesse  saputo,  1'  avrebbe 
chiamata  per  condurla  seco  al  teatro  dell'  opera. — Si  dice  che  la  casa 
del  nostro  vicino  sia  stata  abbruciata.  L'  ha  Ella  saputo  ? — Igno- 
rava  intieramente  che  il  fuoco  fosse  alia  sua  casa ;  perche  se  1'  avessi 
saputo,  sarei  accorso  in  suo  aiuto. — Che  Le  ha  detto  mio  fratello? — 
M'  ha  detto  che  sarebbe  1'  uomo  il  piu  felice  del  mondo  se  sapesse 
la  lingua  italiana,  la  piu  bella  di  tutte  le  lingue. 

224. 

Vorrei  pur  sapere  perche  non  so  parlare  cosi  bene  come  Lei. — 
Glielo  diro  (mi  faro  ora  a  dirglielo).  Se  facesse  come  faccio  io  par- 
lerebbe bene.  Ella  parlerebbe  bene  quanto  me  se  non  fosse  timida. 
Ma  se  avesse  studiato  meglio  le  di  Lei  lezioni,  non  avrebbe  paura 
di  parlare ;  poiche  per  ben  parlare  bisogna  sapere,  ed  e  molto 
naturale  che  quello  che  non  sa  bene  cio  che  ha  imparato  sia  timido. 
Non  sarebbe  cosi  timido  come  lo  e  se  Ella  fosse  certa  di  non  fare 
sbagli. 

Vengo  ad  augurarle  il  buon  giorno. — Ella  e  amabilissima. — Vor- 
rebbe farmi  un  piacere  ? — Dicami  cio  che  Le  abbisogna,  perche  farei 
tutto  per  renderle  servigio. — Ho  bisogno  di  cinque  cento  scudi  e  La 
prego  di  prestarmeli ;  glieli  rendero  subito  che  avro  ricevuto  il  mio 
danaro.  Ella  mi  renderebbe  obbligato,  se  volesse  rendermi  questo 
servizio. — Lo  farei  di  tutto  cuore,  se  lo  potessi ;  ma  avendo  perduto 
tutto  il  mio  danaro,  mi  e  impossibile  di  renderle  questo  servizio. 
— Oserei  domandarle  un  poco  d'  acqua  ? — Perche  ha  Ella  bisogno  di 
acqua  ? — Perche  vorrei  lavarmi  le  mani. — Se  volesse  darmi  anche 
una  salvietta  par  asciugarmi  le  mani  dopo  averle  lavate,  Le  sarei 
tenutissimo. — Perche  hanno  venduto  il  lor  vecchio  cavallo  i  di  Lei 
fratelli  ? — Non  1'  avrebbero  alienato  se  non  se  ne  fossero  procurato 
uno  migliore. — Perche  la  di  Lei  sorella  non  s'  e  procurata  una  car- 
rozza  migliore  ? — Se  avesse  alienata  la  sua  carrozza  vecchia,  se  ne 
sarebbe  procurata  una  migliore. — Vorrebbe  Ella  farmi  uiia  com* 


126  EXERCISES  225,  226,  227. 

missione  ? — Con  molto  piacere. — Se  il  mercante  volesse  contentarsi 
della  somma  che  gli  ho  offerto  pel  cavallo,  lo  comprerei. — Sono  certo 
che  si  contenterebbe,  se  volesse  aggiungervi  pur  qualche  scudo. — Se 
io  fossi  certo  di  cio,  v'  aggiungerei  ancora  qualche  scudo. — Ragazzi 
miei,  avete  fatto  il  vostro  dovere  ? — Bisognerebbe  che  fossimo  am- 
malati  per  non  farlo. — Le  basta  questo  vino  ? — Mi  basterebbe  se  non 
avessi  molta  sete. — Se  le  di  Lei  sorelle  hanno  fatto  il  lor  dovere, 
perche  si  nascondono? — Elleno  non  si  nasconderebbero,  se  non 
temessero  d'  esser  vedute  dalla  loro  maestra  che  le  rampognerebbe 
per  essere  state  a  passeggiare  senza  dirle  nulla. 

225. 

Che  ora  e  ? — E  un'  ora  e  mezzo. — Ella  dice  ch'  e  un'  ora  e  mezzo, 
e  al  mio  oriuolo  non  sono  che  le  dodici  e  mezzo. — Le  due  suone- 
ranno  quanto  prima  (Stanno  per  suonare  le  due). — Mi  perdoni,  non 
ancor  sonata  un'  ora. — Le  assicuro  ch'  e  un'  ora  e  venti  cinque 
minuti,  perche  il  mio  oriuolo  va  benissimo. — Dio  mio  !  come  passa 
presto  il  tempo  in  compagnia  di  V.  S. — Mi  fa  un  complimento  al 
quale  non  so  che  rispondere. — Ha  Ella  comprato  il  di  Lei  oriuolo  a 
Parigi  ?  —  Non  1'  ho  comprato,  mio  zio  me  ne  ha  fatto  regalo. — 
Che  mai  Le  ha  confidato  questa  donna? — M'ha  confidato  il  segreto 
d'  un  gran  conte  ch'  e  in  grande  imbarazzo  a  cagione  del  matrimonio 
di  una  sua  figlia. — La  domanda  forse  qualcuno  in  matrimonio  ? — 
Quello  che  la  domanda  in  matrimonio  e  un  gentiluomo  della  vici- 
nanza. — E  ricco  ? — No,  Signore,  e  un  povero  diavolo  che  non  ha  un 
quattrino. — Voi  dite  che  non  avete  amici  fra  i  vostri  condiscepoli,  ma 
non  e  forse  vostra  colpa  ?  Avete  sparlato  di  loro,  e  non  vi  hanno 
offeso.  Credetemi,  chi  non  ha  amici,  non  merita  di  averne. 

226. 

Dialogo  fra  un  sarto  e  il  suo  garzone. 

Carlo,  avete  portato  gli  abiti  al  signor  conte  della  Torre  ? — Si, 
signore,  glieli  ho  portati. — Che  ha  detto  ? — Nulla,  se  non  ch'  esso 
aveva  gran  voglia  di  darmi  uno  schiaffo,  perche  non  li  aveva  portati 
prima. — Che  gli  rispondeste  ? — Signore,  gli  dissi,  non  tollero  questo 
scherzo :  mi  paghi  cio  che  mi  deve,  e  se  non  lo  fa  immantinente, 
prendero  altre  misure.  Appena  ebbi  detto  cio,  che  mise  mano  alia 
spada,  ed  io  presi  la  fuga. 

227. 

Di  che  si  maraviglia  ? — Mi  maraviglio  di  trovarla  ancora  in  letto. 
— Se  sapesse  quanto  io  sono  ammalata,  non  sarebbe  maravigliata. — 


EXKRC1SE  228.  127 

E  gia  sonato  mezzo  giorno  ? — Si,  Signora,  sono  gia  le  dodici  e  mezzo 
(e  gia  mezz'ora). — E  cosi  tardi  ?  e  possibile  ? — Non  e  tardi,  e  ancor 
di  buon'  ora. — Va  bene  il  vostro  oriuolo  ? — No,  Signorina,  avanza 
un  quarto  d' ora. — E  il  mio  ritarda  mezz'  ora. — Forse  e  fermo  ? — 
Infatti  Ella  ha  ragione.  —  E  caricato  ?  —  E  caricato  e  pure  non 
va.  —  Sente  ?  Suona  1'  ora.  Allora  regolero  il  mio  oriuolo  e 
me  ne  andro  a  casa. — Di  grazia,  La  resti  ancor  un  poco  ! — Non 
posso,  perche  pranziamo  al  tocco  precise. — Addio  dunque,  a  rive- 
derla. — Che  avete,  mio  caro  amico  ?  perche  avete  1'  aspetto  cosi  me- 
lanconico  ? — Non  ho  niente. — Avreste  per  azzardo  (caso),  qualche 
dispiacere  ? — Non  ho  niente  ed  anche  meno  di  niente,  perche  non  ho 
un  quattrino,  e  debbo  molto  a'  miei  creditori.  Non  son  io  molto  in- 
felice  ? — Quando  si  sta  bene,  e  si  hanno  degli  amici,  non  si  e  infelice. 
— Ardiro  io  di  chiedervi  un  servigio  ? — Che  desiderate  ? — Abbiate  la 
bonta  di  prestarmi  cinquanta  scudi. — Ve  li  prestero  di  tutto  cuore, 
ma  a  condizione  che  rinunzierete  al  giuoco  e  sarete  piu  economo  che 
non  siete  stato  sino  adesso. — Ora  vedo  che  siete  mio  amico,  e  vi  amo 
troppo  per  non  seguire  il  vostro  consiglio. 

Giovanni! — Che  Le piace,  Signore? — Porta  del  vino. — All'  istante, 
Signore. — Menico  ! — Signora? — Fate  del  fuoco. — La  serva  ne  ha 
gia  fatto. — Portatemi  della  carta,  delle  penne  e  dell'  inchiostro. 
Portatemi  anche  della  sabbia  o  della  carta  asciugante,  della  cera 
lacca  ed  un  lume.  Andate  a  dire  a  mia  sorella  di  non  aspettarmi ;  e 
siate  di  ritorno  a  mezzodi  per  portar  le  raie  lettere  alia  posta. — Be- 
nissimo,  Signora. 

228. 

Signore,  ardiro  io  domandarle  dove  abita  il  signer  conte  di  B.  ? — 
Abita  presso  il  castello  di  la  del  fiume. — Potrebbe  dirmi  quale  strada 
debba  prendere  per  andarvi  ? — Segua  lungo  la  riva,  e  quando  sara 
all'  estremita  prenda  una  contradella  a  destra  che  La  condurra 
direttamente  alia  sua  casa.  E  una  bella  casa  ;  la  trovera  facilmente. 
—  La  ringrazio,  Signore.  —  II  signer  conte  di  N.  abita  qui  ?  — 
Si,  Signore,  favorisca  di  entrare,  se  Le  aggrada. — E  in  casa  il 
Signer  conte  ?  Desidero  aver  1'  onore  di  parlargli. —  Si,  Signore, 
e  in  casa  ;  chi  avro  1'  onore  d'  annunziare  ? — Sono  di  B.  e  mi 
chiamo  F. 

Qual  e  la  via  piu  corta  per  andare  all'  arsenale  ? — Segua  questa 
strada,  e  quando  sara  all'  estremita  volti  a  sinistra ;  trovera  una 
capocroce  che  traversera ;  poi  entrera  in  una  strada  piu  stretta  che 
La  condurra  sopra  una  gran  piazza  dove  vedra  un  angiporto. — Pel 


128  EXERCISES  229,  230. 

quale  passero  ? — No,  perche  non  vi  e  uscita.  Lo  lascera  a  destra, 
e  passera  sotto  gli  archi  che  sono  accanto. — E  poi  ? — E  poi  doman- 
dera. — Le  sono  tenutissimo. — Non  ne  val  la  pena. — Puo  Ella  tra- 
durre  una  lettera  inglese  in  italiano  ? — Lo  posso. — Chi  glielo  ha 
insegnato  ? — II  mio  maestro  d'  italiano  m'  ha  messo  in  istato  di  farlo. 

229. 

Perche  s'inquieta  la  vostra  signora  madre  ? — S'  inquieta  di  non 
ricevere  nuove  da  suo  figlio  che  e  all'  armata. — Non  ha  bisogno 
d'  inquietarsi  per  esso,  perch£  tutte  le  volte  che  si  attira  cattivi 
affari,  sa  togliersi  d'impaccio  (uscirne).  La  scorsa  estate  essendo 
insieme  alia  caccia,  la  notte  ci  sorprese  a  dieci  leghe  almeno  dalla 
nostra  casa  di  campagna. — Ebbene,  dove  passarono  la  notte  ? — lo 
era  da  principio  inquietissimo,  ma  il  di  Lei  fratello  non  lo  era 
affatto;  al  contrario,  mi  tranquillava,  di  modo  che  perdei  la  mia 
inquietudine.  Trovammo  finalmente  una  capanna  di  contadino,  dove 
passammo  la  notte.  Ivi  ebbi  occasione  di  vedere  quanto  fosse  abile 
il  di  Lei  fratello.  Alcuni  banchi  ed  un  fastello  di  paglia  gli  ser- 
virono  a  far  un  letto  comodo  ;  una  bottiglia  gli  servi  di  candeliere,  i 
nostri  carnieri  ci  servirono  di  guanciale  e  le  nostre  cravatte  di  berrette 
da  notte.  Quando  ci  risvegliammo  alia  mattina,  eravamo  freschi  e 
sani  come  se  avessimo  dormito  sulla  peluria  e  sulla  seta. 

Un  candidate  domandava  al  re  di  Prussia  un  impiego.  Questo 
principe  gli  domando  dove  egli  fosse  nato.  '*  Sono  nato  a  Berlino," 
rispose  il  candidato.  "Andatevene,"  disse  il  monarca,  "  tutti  i  ber- 
linesi  non  valgono  niente."  "  Domando  scusa  a  Vostra  Maesta," 
replico  il  candidato,  "  ve  ne  sono  dei  buoni  ed  io  ne  conosco  due." 
"  Chi  sono  questi  due  ?  "  domando  il  re.  "  II  primo,"  replico  il 
candidato,  "  e  Vostra  Maesta,  e  il  secondo  sono  io."  II  re  non  pote 
astenersi  dal  ridere  a  questa  risposta,  e  accordo  la  domanda. 

230. 

Un  ladro  essendo  entrato  un  giorno  in  una  pensione,  rubo  tre 
mantelli.  Uscendo  fu  incontrato  da  un  pensionario  che  aveva 
un  bel  mantello  gallonato.  Vedendo  tanti  mantelli  domando  a 
quest'  uomo  dove  li  avesse  presi.  II  ladro  rispose  freddamente  che 
appartenevano  a  tre  signori  della  casa  che  glieli  avevano  dati 
da  pulire.  "Pulite  dunque  anche  il  mio,  perche  ne  ha  gran 
bisogno,"  disse  il  pensionario  ;  "  ma,"  soggiunse,  "  bisogna  ren- 
dermelo  alle  tre."  "  Non  manchero,  Signore,"  rispose  il  ladro, 
portando  via  i  quattro  mantelli  che  non  ha  ancora  riportati.  < — 


EXERCISE  231.  129 

Voi  cantate,  signori,  ma  non  si  tratta  di  cantare ;  dovreste  tacere  ed 
ascoltare  cio  che  vi  si  dice  (cio  che  vi  vien  detto). — Siamo  imba- 
razzati. — dual  e  il  vostro  imbarazzo  ? — Sto  per  dirglielo  :  si  tratta 
di  sapere  in  qual  modo  passeremo  il  tempo  lietamente. — Fate  una 
partita  al  bigliardo  od  agli  scacchi. — Ci  siamo  proposti  d'  andare 
ad  una  partita  di  caccia  ;  e  Ella  dei  nostri  ? — Non  posso,  perche* 
non  ho  ancor  fatto  il  mio  dovere,  e  se  lo  trascuro,  il  mio  maestro 
mi  rampognera.  —  Ciascuno  a  suo  grado ;  se  Le  piace  piu  di 
restare  in  casa  che  non  d'  andare  alia  caccia,  in  cio  non  sapremmo 
impedirla.  —  II  Signor  B.  viene  con  noi  ? — Forse.  —  Non  andrei 
volontieri  con  lui  perche  e  troppo  ciarlone.  Da  quello  in  fuori  e 
galantuomo. 

Che  ha  Ella?  ha  1'aspetto  increscioso. — Ho  motivo  d'essere  incre- 
scioso,  perche  adesso  non  vi  e  mezzo  di  procurarsi  danaro. — E  Ella 
stata  dal  signer  A.  ? — Sono  stato  da  lui ;  ma  non  c'  e  mezzo  di 
chiedergliene  in  prestito.  Pensava  che  non  me  ne  presterebbe,  ecco 
perche  non  voleva  chiedergliene  ;  e  s'  Ella  non  m'  avesse  detto 
di  farlo,  non  mi  sarei  esposto  ad  un  rifiuto. 

231. 

lo  pensava  bene  ch'Ella  avrebbe  sete  e  che  la  di  Lei  signora 
sorella  avrebbe  fame  ;  ecco  perche  Le  ho  condotte  qui.  Mi  rincresce 
pero  di  non  vedere  la  di  Lei  signora  madre. — Perche  non  prende  il 
di  Lei  caffe  ? — Se  non  avessi  sonno  lo  prenderei. — Ora  ha  sonno,  ora 
freddo,  ora  caldo,  ed  ora  qualche  altra  cosa.  Credo  ch'Ella  pensi 
troppo  alia  disgrazia  ch'  e  accaduta  alia  di  Lei  arnica. — Se  io  non  vi 
pensassi,  chi  vi  penserebbe  ? — A  chi  pensa  il  di  Lei  signor  fratello  ? — 
Egli  pensa  a  me  ;  perche  pensiamo  sempre  1'  uno  all'  altro,  quando 
non  siamo  insieme. 

Ho  veduto  oggi  sei  giuocatori  che  guadagnavano  tutti  nell'istesso 
tempo. — Questo  non  si  da ;  perche  un  giuocatore  non  puo  guada- 
gnare  se  un  altro  non  perde. — Avrebbe  ragione,  se  parlassi  di  giuoca- 
tori alle  carte  od  al  bigliardo  ;  ma  parlo  di  suonatori  di  flauto  e  di 
violino. — Fa  Ella  qualche  volta  della  musica  ? — Molto  spesso,  perche 
1' amo  molto. — Qual  istrumento  suona  Ella? — Suono  il  violino,  e 
mia  sorella  suona  il  cembalo.  Mio  fratello  che  suona  il  contra- 
basso  ci  accompagna  e  la  signora  Stolz  ci  applaudisce  qualche  volta. 
— Non  suona  essa  pure  qualche  istrumento  di  musica  ? — Suona 
1'  arpa,  ma  e  troppo  fiera  per  suonare  con  noi. — Una  citta  alquanto 
povera  fece  una  spesa  considerevole  in  feste  ed  illuminazioni  all'  occa- 
sione  del  passaggio  del  suo  principe.  Questi  ne  parve  egli  stesso 

s 


130  EXERCISES  232,  233. 

maravigliato.  "  Non  ha  fatto,"  disse  un  cortigiano,  "  che  il  suo 
debito."  "  E  vero,"  riprese  un  altro,  "  ma  deve  tutto  cio  che  ha 
fatto." 

232. 

Ha  Ella  fatto  la  sua  composizione  italiana  ? — L'  ho  fatta. — II  suo 
maestro  n'  e  stato  contento  ? — Non  1'  e  stato.  Ho  bel  fare  quanto 
so  di  meglio,  non  posso  far  niente  a  suo  grado. — Ella  ha  bel  dire, 
nessuno  Le  credera. — Puo  Ella  senza  incomodarsi  prestarmi  cinque 
cento  lire  ? — Come  Ella  s'  e  sempre  comportata  bene  con  me,  mi 
comportero  nella  stessa  maniera  con  Lei :  Le  prestero  il  danaro  che 
Le  abbisogna,  ma  a  condizione  che  me  lo  rendera  la  settimana  ven- 
tura. — Puo  fame  capitale. — Come  s'  e  comportato  mio  figlio  verso 
di  Lei  ? — S'  e  comportato  bene  verso  di  me,  perche  si  comporta  bene 
verso  di  tutti.  Suo  padre  gli  diceva  spesso :  "La  condotta  degli 
altri  non  e  che  un'  eco  della  nostra.  Se  ci  conduciamo  bene  verso 
di  loro,  si  condurranno  pur  bene  verso  di  noi ;  ma  se  trattiamo  male 
con  essi,  non  dobbiamo  aspettar  meglio  dalla  lor  parte." — Posso 
vedere  i  di  Lei  signori  fratelli  ? — Li  vedra  domani.  Come  son  arri- 
vati  poco  fa  da  un  lungo  viaggio,  desiderano  di  dormire,  perche 
sono  molto  stanchi. — Che  ha  detto  mia  sorella  ? — Ha  detto  ch"  era 
impaziente  di  pranzare,  perche  aveva  gran  fame. — Trovasi  Ella  bene 
nella  sua  pensione  ? — Vi  sto  benissimo. — Ha  Ella  fatto  parola  al  di 
Lei  signer  fratello  di  cio  che  Le  ho  detto  ? — Come  era  molto  stanco, 
egli  desiderava  di  dormire,  di  modo  che  ho  rimesso  a  domani  per 
fargliene  parola. 

233. 

Ho  1'  onore  di  augurarle  il  buon  giornp.  Come  sta  ? — Benissimo 
per  servirla. — E  come  stanno  in  casa  ?  —  Passabilmente,  grazie  a 
Dio  !  Mia  sorella  e  stata  un  poco  indisposta,  ma  e  ristabilita ; 
m'  ha  incaricato  di  molti  complimenti  per  Lei.' — Sono  contentissimo 
di  sentire  che  stia  bene.  Quanto  a  Lei,  Ella  e  la  salute  stessa ;  ha 
la  miglior  ciera  del  mondo.1 — Non  ho  il  tempo  d'  esser  auimalato  ;  i 
miei  affari  (le  mie  faccende)  non  me  lo  permetterebbero. — La  si  dia 
1'  incomodo  di  sedere  (La  si  accomodi)  ;  ecco  una  sedia. — Non  voglio 
distrarla  dalle  di  Lei  occupazioni ;  so  che  il  tempo  e  prezioso  per  un 
negoziante. — Non  ho  niente  di  pressante  da  fare  adesso  ;  il  mio  cor- 
riere  e  gia  spedito. — Non  mi  fermero  piu  lungo  tempo.  Ho  voluto 
solamente,  passando  di  qui,  informarmi  della  di  Lei  salute. — Mi  fa 
molto  onore. — Fa  bellissimo  tempo  oggi.  Se  lo  permette,  avro  il 


EXERCISES  234—236.  131 

piacere  di  rivederla  questo  dopo  pranzo,  e  se  ha  il  tempo  andremo  a 
far  un  piccolo  giro  insieme. — Col  piu  gran  piacere. — In  questo  caso, 
L'  aspettero. — Verro  a  prenderla  verso  le  sette. — Addio,  dunque,  a 
rivederla. — Ho  1'  onore  di  salutarla. 

234. 

La  perdita  di  tempo  e  una  perdita  irreparabile. — Non  si  puo  piu 
riguadagnare  un  sol  minuto  per  tutto  1*  oro  del  mondo.  E  dunque 
della  massima  importanza  di  ben  impiegare  il  tempo  che  non  consiste 
se  non  in  minuti,  che  bisogna  mettere  a  profitto  (de1  quali  vuolsi  far 
buon  uso).  Non  abbiamo  che  il  presente ;  il  passato  non  e  piu 
nulla  e  1'  avvenire  e  incerto. — Una  infinita  d'  uomini  si  rovinano  per 
voler  avvantaggiare.  Se  la  maggior  parte  degli  uomini  sapessero 
contentarsi  di  cio  che  hanno,  sarebbero  felici ;  ma  la  loro  avidita  li 
rende  molto  soveute  infelici.  Per  esser  felice,  bisogna  dimenticare 
il  passato,  non  inquietarsi  dell"  avvenire  e  godere  il  presente. — lo  era 
afflittissimo  quando  mio  cugino  venne  a  casa  mia.  "  Che  avete  ?  " 
mi  domando.  "  Ah,  mio  caro  cugino,"  gli  risposi,  "  perdendo  questo 
danaro  ho  perduto  tutto."  "  Non  inquietatevi,"  mi  disse,  "  perche 
ho  trovato  il  vostro  danaro." 

235. 

Perche  ha  Ella  fatto  una  burla  a  quell'  uomo  ? — Perche  trova 
sempre  a  ridire  a  tutto  cio  che  vede.  —  Che  significa  questo, 
Signore  ?  —  Questo  significa  che  non  mi  piace  far  affari  con  Lei, 
perche  vi  riguarda  troppo  da  vicino. — Vorrei  sapere  perche  il  di  Lei 
fratello  non  ha  fatto  il  suo  dovere.  —  Era  troppo  difficile.  Ha 
vegliato  tutta  la  notte  e  non  ha  potuto  farlo,  perche  questo  dovere 
era  fuori  della  sua  capacita. — Subito  che  il  Signor  Civilta  mi  vede, 
comincia  a  parlare  inglese  per  esercitarsi  e  mi  colma  di  finezze,  di 
modo  che  spesso  non  so  che  rispondergli.  I  suoi  fratelli  ne  fanno 
altrettanto  :  nulladimeno  sono  buonissime  persone ;  sono  non  sola- 
mente  ricchi  ed  amabili,  ma  anche  generosi  e  benefici.  Mi  amano 
sinceramente ;  ecco  perche  li  amo  io  pure  e  percio  non  diro  mai 
niente  a  loro  svantaggio.  Li  amerei  ancor  piu  se  non  facessero 
tante  cerimonie  ;  ma  ciascuno  ha  i  suoi  difetti,  e  il  mio  e  di  troppo 
parlare  delle  loro  cerimonie. 

236. 

Si  sono  resi  i  nemici  ? — Non  si  sono  resi,  perche  non  preferivano 
la  vita  alia  morte  ;  non  avevano  pane,  ne  came,  ne  acqua,  ne  armi, 

•  2 


132  EXERCISES  237,  238. 

ne  danaro,  e  non  ostante  hanno  preferito  morire  che  arrendersi. — 
Perche  e  Ella  cosi  afflitta  ? — Ella  non  sa  cio  che  m'  inquieta,  mia 
cara  arnica. — Me  lo  dica ;  perche  L'  assicuro  che  divide  in  egual 
modo  le  di  Lei  pene  e  i  di  Lei  piaceri. — Sono  certo  ch'  Ella  prende 
parte  alle  mie  pene,  ma  non  posso  dirle  in  questo  memento  cio  che 
m'  inquieta.  Pure  glielo  diro  al  presentarsi  dell'  occasione.  Par- 
liamo  d'  altro  (cambiamo  discorso)  adesso.  Che  pensa  Ella  dell'uomo 
che  ci  parlo  ieri  al  concerto  ? — E  un  uomo  di  molto  senno  e  non  e 
mica  infatuato  del  suo  merito.  Ma  perche  mi  domanda  cio  ? — Per 
parlare  di  qualche  cosa. — Si  dice  :  Contento  val  meglio  di  ricchezza  ; 
siamo  dunque  sempre  contend.  Dividiamo  cio  che  abbiamo  e 
restiamo  tutta  la  nostra  vita  amici  inseparabili.  Ella  sara  sempre 
ben  venuta  in  casa  mia,  e  spero  esserlo  io  pure  da  Lei.  Se  la 
vedessi  felice  io  pure  lo  sarei,  e  saremmo  piu  contend  che  non  lo 
sono  i  piu  gran  principi.  Saremo  felici,  quando  saremo  perfetta- 
mente  contend  di  cio  che  abbiamo ;  e  se  facciamo  bene  il  nostro 
dovere  Dio  avra  cura  del  resto.  II  passato  non  essendo  piu  niente, 
non  inquietiamci  dell'  avvenire  e  godiamo  il  presente. 

237. 

Guardate,  Signore,  questi  bei  fiori  d'  una  tinta  cosi  fresca  e  splen- 
dida  ;  non  bevono  che  acqua.  II  bianco  giglio  ha  il  colore  dell'  in- 
nocenza  ;  la  violetta  indica  la  dolcezza  ;  si  puo  vederla  negli  occhi 
di  Luigia.  II  camedrio  ha  il  colore  del  cielo,  nostra  abitazione 
futura,  e  la  rosa,  regina  dei  fiori,  e  1'  emblema  della  bellezza  e  della 
gioia.  Mirasi  tutto  cio  personificato,  vedendo  la  bella  Ainalia. — 
Quanto  e  bella  la  fresca  verzura  !  Fa  del  bene  ai  nostri  occhi  ed  ha 
il  colore  della  speranza,  la  nostra  piu  fedele  arnica,  che  non  ci  abban- 
dona  mai,  nemmeno  alia  morte. — Ancor  una  parola,  mio  caro  amico. 
— Che  vi  aggrada  ? — Ho  dimenticato  di  pregarvi  di  far  i  miei  compli- 
menti  alia  vostra  signora  madre.  Ditele,  di  grazia,  che  mi  rincresce 
di  non  essermi  trovato  in  casa,  quando  ultimamente  essa  mi  onoro 
della  sua  visita. — Vi  ringrazio  per  essa,  non  manchero.  State  bene. 

238. 

v  v 

E  uscita  oggi  la  di  Lei  Signora  sorella  ? — E  uscita  per  far  delle 
compre. — Che  ha  dessa  comprato  ? — La  si  e  comprata  una  veste  di 
seta,  un  cappello  di  velluto  ed  un  velo  di  merletti. — Che  ha  Ella 
fatto  del  mio  boccale  d'  argento  ? — E  sulla  tavola  di  cucina  colla 
bottiglia  da  olio,  il  vaso  da  latte,  il  vaso  da  acqua,  la  mostardiera  ed 
il  mulinello  da  caffe. — Domanda  Ella  una  bottiglia  da  vino  ? — No. 


EXERCISES  239,  240.  133 

Signore,  domando  una  bottiglia  di  vino  e  non  mica  una  bottiglia  da 
vino. — Se  vuole  aver  la  bonta  di  darmi  la  chiave  della  cantina  del 
vino,  io  andro  a  cercarne  una. — Che  esige  da  me  quest'  uomo  ? — 
Non  esige  milla ;  ma  accettera  cio  ch'  Ella  gli  dura,  perche  manca 
di  tutto. — Le  diro  che  non  1'amo,  perche  la  sua  condotta  fa  nascere 
dei  sospetti  nella  mia  mente.  Ksagera  quanto  dice  e  quanto  fa. — 
Ella  ha  torto  d*  averne  cosi  cattiva  opinione,  perche  Le  ha  tenuto 
luogo  di  padre. — So  cio  che  dico.  Egli  m'  ha  ingannato  in  piccolo 
ed  in  grande,  e  tutte  le  volte  che  viene  a  vedermi,  mi  domanda  qual- 
che  cosa.  Di  questa  maniera  mi  ha  domandato  alternativamente 
tutto  cio  ch'  io  possedeva  :  il  mio  fucile  da  caccia,  la  mia  lenza,  il  mio 
oriuolo  a  ripetizione  ed  i  miei  candelieri  d'  oro. — Non  La  si  abban- 
doni  tanto  al  dolore,  altrimenti  mi  fara  struggere  in  lagrime. 

Democrito  ed  Eraclito  erano  due  filosofi  d'  un'  indole  molto  dif- 
ferente  :  il  primo  rideva  delle  follie  degli  uomini  e  1'altro  ne  pian- 
geva.  Avevano  ragione  tutti  e  due,  perche  le  follie  degli  uomini 
meritano  che  se  ne  rida  e  che  se  ne  pianga. 

239. 

Ha  Ella  veduto  la  di  Lei  signora  nipote  ? — Si,  e  una  buonissima 
ragazza  che  scrive  bene  e  parla  ancor  megiio  1'  italiano  :  ecco 
perche  e  amata  ed  onorata  da  tutti. — E  suo  fratello,  che  fa  ? — Non 
me  ne  parli ;  e  un  cattivo  ragazzo  che  scrive  sempre  male  e  che 
parla  ancor  peggio  1'  italiano :  percio  non  e  amato  da  nessuno. 
Ama  molto  i  buoni  bocconi ;  ma  i  libri  non  li  ama.  Qualche  volta 
si  pone  in  letto  di  pieno  giorno  e  si  dice  ammalato ;  ma  quando  si  va 
a  tavola,  egli  &  ordinariamente  ristabilito.  Deve  studiare  la  me- 
dicina,  ma  non  ne  ha  alcuna  voglia.  Parla  quasi  sempre  dei  suoi 
cani  che  ama  appassionatamente.  Suo  padre  ne  e  estremamente 
malcontento.  II  giovane  imbecille  disse  ultimamente  a  sua  sorella  : 
"  Mi  faro  soldato  appena  che  la  pace  sara  pubblicata." 

II  mio  caro  padre  e  la  mia  cara  madre  pranzarono  ieri  con  qualche 
amico  all'  insegna  del  re  diSpagna. — Perche  parla  Ella  sempre  inglese 
e  non  mai  italiano  ? — Perche  sono  troppo  timido. — Ella  scherza ;  un 
Inglese  e  egli  mai  timido  ? — Ho  grand'  appetite :  mi  dia  qualche 
cosa  di  buono  da  mangiare. — Ha  Ella  danaro  ? — No,  Signore. — 
Allora  non  posso  darle  niente  da  mangiare. — Non  mi  da  Ella  a  cre- 
dito  ?  Impegno  il  mio  onore. — E  troppo  poco. — Come,  Signore ! 

240. 

Vuol  Ella  raccontarmi  qualche  cosa? — Che  vuole  che  Le  rac- 
conti? — Un  piccolo  aneddoto,  se  vuole. — Un  ragazzino  domandava 


134  EXERCISE  241. 

un  giorno  a  tavola  della  came ;  suo  padre  gli  disse  che  non  era  con- 
venevole  di  domandarae  e  che  doveva  aspettare  che  gliene  dessero. 
II  povero  ragazzino,  vedendo  che  tutti  mangiavano  e  che  non  gli  si 
dava  nulla,  disse  a  suo  padre  :  "  Caro  padre,"  favorisci  mi  un  po'  di 
sale."  "  Che  vuoi  fame  ?  "  domando  il  padre.  "  E  per  mangiarlo 
colla  carne  che  mi  darai,"  replico  il  fanciullo.  Tutti  ammirarono 

10  spirito  del  ragazzino,  e  suo  padre,  accorgendosi,   che  non   aveva 
nulla,  gli  diede  della  carne,  senza  ch'  egli  ne  domandasse. — Chi  era 
questo  ragazzino,  che  domando   della  carne  a  tavola  ? — Era  il  figlio 
d'  un  mio  amico. — Perche  domando  egli  della  carne  ? — Ne  domando 
perche  aveva  buon  appetito. — Perche  suo  padre  non  gliene  diede 
subito  ? — Perche  1*  aveva  dimenticato. — II  ragazzino  ebbe  egli  torto 
di  domandarne  ? — Ebbe   torto,   perche  avrebbe  dovuto  aspettare. — 
Perche   domando  egli   del  sale   a  suo  padre  ? — Domando  del   sale 
affinche  suo  padre  si  accorgesse  ch'  egli  non  aveva  carne  e  gliene 
desse. 

Vuol  Ella  che  Le  racconti  un  altro  aneddoto  ? — Le  saro  tenu- 
tissimo. — Un  uomo  facendo  spese  da  un  mercante,  gli  diceva:  "Mi 
doinandate  troppo  ;  non  dovreste  vendermi  cosi  caro  come  ad  un 
altro,  poiche  sono  amico  di  casa."  II  mercante  replico  :  "  Signore, 
bisogna  che  ci  guadagniamo  qualche  cosa  coi  nostri  amici,  perche  i 
nostri  nemici  non  verranno  mai  da  noi." 

241. 

Dove  andra  Ella  1'  anno  venture  ? — Andro  in  Inghilterra,  perche  e 
un  bel  regno  dove  penso  passar  1'  estate  al  mio  ritorno  dalla  Francia. 
— Dove  andra  Ella  1'  inverno  ? — Andro  in  Italia  e  di  la  alle  Indie 
occidentali ;  ma  prima  di  cio  bisogna  ch'  io  vada  in  Olanda  per 
pigliar  congedo  dai  miei  amici, — Qual  paese  abitano  questi  popoli  ? 
— Abitano  il  mezzo  giorno  dell'  Europa :  i  loro  paesi  si  chiamano 
Italia,  Spagna  e  Portogallo,  ed  essi  medesimi  sono  Italiani,  Spagnuoli 
e  Portoghesi ;  ma  i  popoli  che  si  chiamano  Russi,  Svezzesi  e  Polacchi 
abitano  il  settentrione  dell'  Europa,  e  i  nomi  dei  loro  paesi  sono 
Russia,  Svezia  e  Polonia.  La  Francia  e  1'  Italia  sono  separate  dalle 
Alpi,  la  Francia  e  la  Spagna  dai  Pirenei. — Quantunque  '1  uso  del 
vino  sia  proibito  ai  Maomettani,  alcuni  fra  loro  non  tralasciano  di 
beverne. — II  di  Lei  signor.fratello  ha  mangiato  qualche  cosa  questa 
mattina  ? — Ha  mangiato  molto  ;  benche  abbia  detto  che  non  aveva 
buon  appetito,  cio  non  di  meno  ha  mangiato  tutta  la  carne,  tutto  il 
pane  e  tutti  i  legumi,  e  ha  bevuto  tutto  il  vino,  tutta  la  birra  e  tutto 

11  cidro. — Le  uova  sono  care  adesso  ? — Si  vendono  sei  lire  il  cento. 
— Mangia  Ella  volontieri  1'  uva? — Mangio  volontieri  non  solamente 


KXKRCISKS.  242,  243.  135 

1'  uva,  ma  anche  le  prugne,  le  inandole,  le  noci  ed  ogni  specie  di 
frutti.  Benche  la  modestia,  il  candore  e  1'  amabilita  siano  qualita 
preziose,  sonvi  pero  donne  che  non  sono  modeste,  ne  candide,  ne 
amabili. — 11  timore  della  morte  e  1"  amore  della  vita  essendo  naturali 
nell'  uomo,  si  deve  fuggire  il  vizio  ed  attenersi  alia  virtu. 

242. 

Un  principino  di  sette  anni  era  ammirato  da  tutti  a  cagione  del 
suo  spirito ;  trovendosi  un  giorno  in  compagnia  d'  un  vecchio 
uffiziale,  questi  osservo,  parlando  del  principino,  che  quando  i  fan- 
ciulli  hanno  molto  spirito  nei  primi  anni,  ne  hanno  ordinariamente 
pochissimo  quando  sono  avvanzati  in  eta.  "  In  questo  caso,"  disse 
il  principino  che  1*  aveva  inteso,  "  bisogna  ch'  Ella  abbia  avuto  mol- 
tissimo  spirito  nella  sua  infanzia." 

Un  Inglese  al  primo  giugnere  in  Francia,  s'  avvenne  fra  le  vie  di 
Calais  in  un  giovinissimo  fanciullo  che  parlava  il  francese  corrente- 
mente  e  con  eleganza.  "  Gran  Dio  !  e  egli  possibile,"  esclamo, 
"  che  qui  perfino  i  fanciulli  parlino  francese  con  purezza  ?  " 

Ricerchiamo  I1  aniicizia  dei  buoni  ed  evitiamo  la  societa  dei  cat- 
tivi;  perche  le  cattive  societa  corrompono  i  buoni  costumi. — Che 
tempo  fa  oggi  ? — Nevica  sempre  come  nevico  ieri,  e  secondo  tutte  le 
apparenze  nevichera  anche  domani. — Nevichi ;  vorrei  che  nevicasse 
anche  di  piu,  perche  sto  sempre  molto  bene,  quando  fa  freddissimo. — 
Ed  io  sto  sempre  a  meraviglia  quando  fa  ne  caldo  ne  freddo. — Tira 
troppo  vento  quest'  oggi,  e  faremmo  meglio  di  star  in  casa. — Sia 
qual  si  voglia  il  tempo,  bisogna  che  io  esca ;  perche  ho  promesso 
d'  essere  da  mia  sorella  alle  undici  ed  un  quarto,  e  bisogna  ch'  io 
tenga  parola. 

243. 

Vuol  Ella  prendere  una  tazza  di  caffe  ? — La  ringrazio,  non  mi 
piace  il  caffe. — Allora  prendera  un  bicchier  di  vino  ? — Ne  ho  bevuto 
poco  fa.  Andiamo  a  far  un  giro. — Con  molto  piacere ;  ma  dove 
andremo  ? — Venga  meco  al  giardino  di  mia  zia,  vi  troveremo  una 
compagnia  piacevolissima. — Lo  credo  ;  ma  resta  a  sapere  se  questa 
piacevole  compagnia  mi  vorra. — Ella  e  dappertutto  il  benvenuto. 
— Che  avete,  amicomio? — Come  trovate  questo  vino? — Lo  trovo 
squisito  ;  ma  ne  ho  bevuto  bastantemente. — Bevete  ancor  una  volta. 
— No,  ogni  eccesso  e  nocivo  ;  conosco  il  mio  temperamento. — Non 
cadete.  Che  avete  ? — Non  so,  ma  mi  gira  la  testa  ;  credo  cadere  in 
deliquio. — Lo  credo  io  pure,  perche  avete  quasi  1'  aspetto  d'  un  morto. 


136  EXERCISE  244. 

— Di  che  paese  e  Ella  ? — Sono  Inglese. — Parla  cosi  bene  1'  italiano 
che  L'  ho  presa  per  un  Ttaliano  di  nazione. — Ella  burla. —  Mi  per- 
doni,  non  burlo  affatto. — Quanto  tempo  e  ch'  Ella  £  in  Italia  ? — 
Sono  alcuni  giorni. — Davvero  ? — Ella  ne  dubita  forse  perche  parlo 
italiano  ;  lo  sapeva  prima  di  venire  in  Italia. — Come  1"  ha  Ella  im- 
parato  cosi  bene  ? — Ho  fatto  come  lo  stornello  prudente. 

Ditemi  perche  siete  sempre  in  dissensione  colla  vostra  sposa? 
e  perche  vi  occupate  di  mestieri  inutili  ?  Si  dura  tanta  pena  ad  otte- 
nere  un  impiego  ;  voi  ne  avete  uno  buono  e  lo  trascurate.  Non 
pensate  all'  avvenire  ? — Adesso  lasciatemi  parlare  alia  mia  volta. 
Tutto  cio  che  avete  detto  or  ora  pare  ragionevole  ;  ma  non  e  mia 
colpa  se  ho  perduto  la  mia  riputazione  ;  e  colpa  di  mia  moglie : 
dessa  ha  venduto  i  miei  piu  begli  abiti,  i  miei  anelli,  ed  il  mio  oriuolo 
d'  oro.  Son  carico  di  debiti  e  non  so  che  fare. — Non  voglio  scol- 
pare  vostra  moglie  ;  ma  so  che  avete  contribuito  voi  pure  alia  vostra 
perdita.  Le  donne  sono  generalmente  buone,  quando  si  lasciano 
buone. 

244. 

DIALOGO. 

n  maestro. — Se  vi  presentassi  adesso  delle  questioni  come  ve  ne 
presentai  al  principiare  delle  nostre  lezioni,  tali  che :  Avete  il  cap- 
pello  che  ha  mio  fratello  ?  Ho  io  fame  ?  Ha  egli  1'  albero  del 
giardino  di  mio  fratello  ?  ecc.,  che  rispondereste  ? 

Gli  scolari. — Siamo  costretti  di  confessare  che  abbiamo  trovato 
dapprincipio  queste  domande  un  po'  ridicole ;  ma  pieni  di  confidenza 
nel  di  Lei  metodo,  vi  abbiamo  risposto  per  quanto  ce  lo  permetteva 
il  picciol  corredo  di  parole  e  di  regole  che  noi  avevamo.  Ed  in  vero 
non  abbiamo  tardato  ad  accorgerci  che  tali  questioni  erano  calcolate 
per  inculcarci  i  principii  ed  esercitarci  alia  conversazione  colle  ris- 
poste  contraddittorie  che  eravamo  costretti  di  farci.  Ma  adesso  che 
sappiamo  presso  a  poco  sostenere  una  conversazione  nella  bella  lingua 
ch'  Ella  ci  insegna  Le  risponderemmo  :  E  impossible  che  abbiamo 
lo  stesso  cappello  che  ha  il  suo  fratello ;  perche  due  persone  non 
saprebbero  avere  una  sola  e  stessa  cosa.  Alia  seconda  questione 
risponderemmo  ch'  e  impossibile  che  sapessimo  se  Ella  avesse  fame 
o  no.  Quanto  all'  ultima,  diremmo  :  che  c'  e  piu  d'  un  albero  in 
un  giardino  e'  quando  Ella  ci  domanda  s'  egli  abbia  1'  albero  del 
giardino,  la  frase  non  ci  pare  logicamente  corretta.  In  ogni  caso 
saremmo  ingrati  se  lasciassimo  sfuggire  una  cosi  bella  occasione, 
senza  dimostrarle  la  piu  viva  gratitudine  delle  pene  che  Ella  si 


EXERCISES    245.  137 

diede.  Disponendo  queste  savie  combinazioni  Le  e  riuscito  ad  in- 
culcarci  quasi  impercettibilmente  i  principii  della  lingua  e  ad  eser- 
citarci  alia  conversazione.  Insegnata  in  tutt*  altra  maniera  questa 
lingua  presenta  agli  stranieri  ed  ai  nativi  stessi,  delle  difficolta  quasi 
insuperabili. 

245. 

Vuol  Ella  mangiar  meco  ? — Le  sono  ben  tenuto  ;  un  mio  amico 
m'  ha  invitato  a  pranzo ;  egli  ha  fatto  apparecchiare  il  mio  cibo  favorito. 
— Qual  cibo  ? — Dei  latticinii. — Quanto  a  me  (per  me)  i  latticinii  non 
mi  piacciono  ;  niente  di  meglio  che  un  buon  pezzo  di  manzo  o  di 
vitello  arrosto. — Che  n'  e  stato  del  di  Lei  fratello  minore  ? — Egli  ha 
fatto  naufragio  andando  in  America. — La  mi  raceonti  quest'  avve- 
nimento. — Volontierissimo.  Essendo  in  alto  mare  sopravvenne  fiera 
tempesta.  II  fulmine  cadde  sul  bastimento  e  lo  raise  in  fuoco. 
L'  equipaggio  si  getto  al  mare  per  salvarsi  a  nuoto.  Mio  fratello 
non  sapeva  a  che  appigliarsi  non  avendo  mai  imparato  a  nuotare.  Egli 
aveva  bel  riflettere,  non  trovava  alcun  mezzo  di  salvar  la  sua  vita. 
Fu  preso  da  spavento,  vedendo  che  il  fuoco  imperversava  da  ogni 
lato.  Non  istette  piu  in  forse  e  si  getto  al  mare. — Su  via,  che  n'  e" 
stato  ? — Non  so  nulla,  non  avendo  ancor  avuto  sue  nuove. — Ma  chi 
Le  ha  detto  tutto  questo  ? — Mio  nipote  ch'  era  presente  e  che  si  e  sal- 
vato. — A  proposito  del  di  Lei  nipote,  dov'  e  egli  attualmente  ? — E  in 
Italia. — E  molto  tempo  che  non  ha  sue  nuove  ? — Ho  ricevuto  oggi 
una  lettera  da  lui. — Che  Le  scrive? — Egli  mi  scrive  che  sposa  una 
signorina  che  gli  porta  in  dote  cento  mila  scudi. — E  dessa  bella  ? — 
Bella  come  un  angelo ;  e  un  capo  d'  opera  della  natura.  La  sua 
fisonomia  e  dolce  e  piena  d'  espressione  ;  i  suoi  occhi  sono  i  piu  belli 
del  mondo  e  la  sua  bocca  e  graziosissima.  Non  e  troppo  grande  ne 
troppo  piccola :  la  sua  figura  e  svelta ;  tutti  i  suoi  movementi  sono 
pieni  di  grazia  e  le  sue  maniere  attraenti.  II  suo  aspetto  inspira  de- 
ferenza  ed  ammirazione.  Ha  parimente  molto  spirito  ;  parla  diverse 
lingue,  balla  superiormente  bene  e  .canta  maravigliosamente.  Mio 
nipote  non  le  trova  che  un  difetto. — E  qual  e  questo  difetto  ? — Ha 
delle  pretensioni. — Non  c"  e  niente  di  perfetto  al  mondo. — Quanto 
Ella  e  felice  !  Ella  e  ricca,  ha  una  buona  sposa,  dei  graziosi  fanciulli, 
una  bella  casa  e  tutto  cio  che  desidera. — Non  tutto,  amico  mio. — 
Che  desidera  Ella  dunque  di  piu  ? — La  contentezza  :  poiche  Ella 
sa  che  quegli  solo  e  felice  che  puo  dirsi  contento. 


138  EXERCISES  246,  247. 

246. 

L'  imperatore  Carlo  quinto  essendo  un  giorno  alia  caccia  si  per- 
dette  nel  bosco,  ed  essendo  arrivato  ad  una  casa,  vi  entro  per  rin- 
frescarsi.  Vi  si  trovavano  quattro  uomini  che  fingevano  di  dormire. 
L'  uno  di  loro  si  levo  ed  avvicinandosi  all'  imperatore,  gli  disse  aver 
egli  sognato  che  gli  prenderebbe  il  suo  oriuolo  e  lo  prese.  In 
seguito  un  altro  si  levo  e  gli  disse  aver  sognato  che  la  sua  zimarra 
1'  accomodava  a  maraviglia  e  la  prese.  II  ter/o  gli  tolse  la  sua 
borsa.  Finalmente  il  quarto  si  fece  innanzi  dicendogli :  "  Spero  che 
non  Le  sara  discaro,  se  La  frugo,"  e  cid  facendo  scorse  al  collo 
dell'  imperatore,  una  catenella  d'  oro,.  alia  quale  era  attaccato  un 
fischio  ch'egli  voile  rubargli.  Ma  1' imperatore:  "Amico  mio," 
gli  disse,  "  prima  di  spogliarmi  di  questo  gioiello,  bisogna  ch'  io  ve  ne 
insegni  la  virtu." — Cio  dicendo  fischio.  I  suoi  uffiziali  che  lo  cer- 
cavano  accorsero  verso  la  casa  e  furono  soprafFatti  dallo  stupore  nel 
vedere  sua  maesta  in  simile  stato.  Ma  1'  imperatore  vedendosi  fuor 
di  pericolo  li  prevenne  dicendo  :  "  Ecco  degli  uomini  che  hanno 
sognato  tutto  cio  che  volevano.  Or  tocca  a  me  pure  di  sognare," 
e  rimasto  pensieroso  alcuni  momenti,  soggiunse  :  "  Ho  sognato  che 
tutti  e  quattro  meritavate  d'  essere  appiccati."  II  che  fu  tosto  detto 
ed  eseguito  davanti  la  casa  stessa. 

Un  re  facendo  un  giorno  la  sua  entrata  in  una  citta  alle  due  ore 
dopo  mezzo  giorno,  il  senato  gli  mando  dei  deputati  per  compli- 
mentarlo.  Quello  che  doveva  portar  la  parola  comincio  in  questi 
termini :  "  Alessandro  il  grande,  il  grand  Alessandro,"  e  tosto 
s'  arresto.  II  re  che  aveva  molta  fame :  "  Eh,"  disse,  "  amico  mio, 
Alessandro  il  grande  aveva  pranzato  ed  io  sono  aneor  digiuno."  Cio 
detto  egli  prosegui  verso  il  palazzo  della  citta,  dove  avevano  appa- 
recchiato  per  lui  un  pranzo  magnifico. 

247. 

Un  vecchierello,  gravemente  ammalato,  fece  venire  sua  moglie 
ancora  giovanissima  e  le  disse  :  "  Mia  cara,  voi  vedete  che  la  mia 
ultim'  ora  s'  avvicina,  e  che  sono  costretto  di  abbandonarvi.  E 
percio,  se  volete  ch'  io  muoia  in  pace,  bisogna  che  mi  accordiate 
una  grazia.  Voi  siete  ancora  giovane,  e  senza  dubbio  vi  rimariterete, 
lo  so ;  ma  vi  prego  di  non  prendere  il  signor  Luigi :  perche  vi  con- 
fesso  che  sono  sempre  stato  gelosissimo  di  lui,  e  lo  sono  ancora. 
Morrei  dunque  disperato,  se  non  me  lo  prometteste."  La  moglie 
rispose :  "  Mio  caro  marito,  vi  supplico,  che  cio  non  vi  impedisea  di 


EXERCISE    248.  139 

niorire    in   pace ;    perche    vi    assicuro   che   quand*  anchc  io  volcssi 
sposarlo,  non  lo  potrei,  essendo  gia  promessa  ad  un  altro. 

Federico  il  grande  aveva  1*  abitudine,  ogni  volta  die  un  soldato 
entrava  nella  sua  guardia,  di  fargli  tre  domande ;  vale  a  dire  :  "  Che 
eta  avete  ?  "  "  Quanto  tempo  e,  che  siete  al  mio  servizio  ?  "  Siete 
contcnto  della  vostra  paga  e  del  vostro  trattamento  ?  "  Accadde  che 
un  giovane  soldato,  nato  in  Francia,  che  aveva  servito  nel  suo  paese, 
desidero  di  entrare  al  servizio  della  Prussia.  II  suo  aspetto  lo  fece 
accettare  immantinente ;  ma  ignorava  affatto  la  lingua  tedesca ; 
e  il  suo  capitano  avvertendolo  che  il  re  1*  interrogherebbe  in 
questa  lingua  la  prima  volta  che  lo  vedrebbe,  gli  consiglio  nello 
stesso  tempo  d'  imparare  a  memoria  le  tre  risposte  che  dovrebbe 
fare.  Ei  dunque  le  imparo  il  giorno  dopo  ;  e  subito  che  apparve 
nelle  file,  Federico  s'  avvicino  per  interrogarlo  :  ma  il  caso  voile  che 
questa  volta  cominciasse  dalla  seconda  domanda  e  gli  chiedesse 
"  Quant'  e  che  siete  al  mio  servigio  ?  "  "  Vent'  un  anno !  "  rispose 
il  soldato.  II  re,  colpito  della  sua  giovinezza,  della  quale  appariva 
chiaramente  che  non  da  si  lungo  tempo  portava  il  moschetto,  gli 
disse,  assai  maravigliato  :  "  Che  eta  avete  ?  "  "  Un  anno,  con 
buona  grazia  della  Maesta  Vostra."  Federico,  ancor  piu  sorpreso, 
esclamo,  "  Voi,  od  io  dobbiamo  certamente  aver  perduto  la  testa." 
11  soldato,  prendendo  questo  per  la  terza  domanda  rispose  con  molto 
sangue  freddo  :  "L'  uno  e  1'  altro,  quando  piaccia  a  Vostra  Maesta." 


248. 

Un  uomo  aveva  due  figli :  all'uno  piaceva  dormire  tutta  la  mut- 
tina,  1*  altro  era  molto  laborioso  e  si  alzava  sempre  molto  per  tempo. 
Costui  uscito  un  giorno  di  gran  mattino,  trovo  una  borsa  piena  di 
danaro.  Corse  da  suo  fratello  a  fargli  parte  della  sua  buona  fortuna 
e  gli  disse  :  "  Vedete,  Luigi,  cio  che  si  guadagna  ad  alzarsi  di 
buon'  ora  ?  "  "  In  fede  mia,"  rispose  suo  fratello,  "  se  quegli  cui 
appartiene  questa  borsa  non  si  fosse  alzato  piu  per  tempo  di  me, 
non  1'  avrebbe  perduta." 

Si  domandava  ad  un  giovane  infingardo,  cio  che  lo  facesse  star 
a  letto  si  lungo  tempo.  "  Sono  occupato,"  diss'  egli,  "  a  tener  con- 
siglio tutte  le  mattine.  II  lavoro  mi  consiglia  di  levarmi,  la  pigrizia 
di  rimaner  coricato ;  e  mi  danno  cosi  venti  ragioni  pro  e  contro. 
Tocca  a  me  sentire  cio  che  si  dice  dalle  due  parti ;  e  appena  la  causa 
e  intcsa,  il  pranzo  e  apparecchiato." 

Si  racconta  un  bel  tratto  d'  una  gran  signora :  interrogata  dove 

T  2 


140  EXERCISES  249,  250. 

fosse  il  suo  sposo,  che  si  era  nascosto  per  essere  stato  complice  d'  una 
cospirazione,  rispose  coraggiosamente  averlo  nascosto.  Per  questa 
confessione  condotta  innanzi  al  re,  questo  principe  le  disse  che 
non  poteva  evitare  la  tortura  quando  non  iscoprisse  il  ritiro  del 
suo  sposo.  "  E  questo  bastera  ?  "  disse  la  signora.  "  Si,"  sog- 
giunse  il  re,  "  ve  ne  do  la  mia  parola."  "  Ebbene,"  diss'  ella, 
"  1'  bo  nascosto  nel  mio  cuore,  dove  lo  troverete."  Questa  risposta 
ammirabile  incanto  i  suoi  nemici. 

249. 

Cornelia,  la  madre  illustre  dei  Gracchi,  dopo  la  morte  del  suo 
sposo  che  le  lascio  dodici  fanciulli,  consacrossi  alia  cura  della  sua 
famiglia  con  tal  saviezza  e  prudenza  che  si  acquisto  la  stima 
universale.  Soli  tre,  fra  i  dodici,  pervennero  all'  eta  matura  ;  una 
figlia,  Sempronia,  che  marito  al  secondo  Scipione  1'  Affricano,  e  due 
figli,  Tiberio  e  Caio,  ch' essa  educo  con  particolare  sollecitudine ; 
e  benche  si  sapesse  generalmente  ch'  erano  nati  colle  piu  felici  dis- 
posizioni,  pure  si  ritenevano  debitori  all'  educazione  piu  che  alia 
natura.  La  risposta  che  su  di  essi  fece  Cornelia  ad  una  daraa  della 
Campania  e  celeberrima  e  rinchiude  una  gran  lezione  per  le  donne 
e  per  le  madri. 

Questa  dama,  ch'  era  ricchissima  ed  appassionata  pel  fasto  e  lo 
splendore,  aveva  esposto  i  suoi  diamanti,  le  sue  perle  e  i  suoi  monili 
piu  preziosi,  stimolando  seriamente  Cornelia  a  farle  essa  pur  vedere 
i  suoi  gioielli.  Cornelia  cambio  destramente  la  conversazione  per 
aspettare  il  ritorno  dei  suoi  figli  che  erano  andati  alle  scuole  pub- 
bliche.  Arrivati  che  furono  presentaronsi  all'  appartamento  della 
lor  madre ;  costei  allora  disse,  mostrandoli,  alia  dama  della  Cam- 
pania :  "  Ecco  i  miei  gioielli  e  1'  unico  ornamento  che  io  apprezzi." 
Ed  un  tal  ornamento,  forza  e  sostegno  della  societa,  da  un  piu  gran 
lustro  alia  bellezza  che  non  tutte  le  gemme  dell'  Oriente. 

250. 

CREANZA. 

Quando  il  conte  di  Stair  era  alia  corte  di  Luigi  decimoquarto,  le 
sue  maniere,  la  sua  destrezza,  e  la  sua  conversazione  lo  favorirono 
molto  nella  stima  e  nell'  amicizia  di  questo  monarca.  Un  giorno  in 
un  circolo  di  cortigiani,  il  re,  parlando  dei  vantaggi  d'  una  buona 
educazione  e  di  maniere  prevenenti,  propose  di  scommettere  che  nomi- 
nerebbe  un  gentiluomo  inglese  superiore,  a  questo  riguardo,  a  tutti  i 


EXERCISE    251.  141 

Frances!  della  sua  corte.  La  scommessa  fu  accettata  per  burla,  e  sua 
maesta  doveva  far  scelta  del  tempo  e  del  luogo  proprii  a  questa 
esperienza. 

Per  rimuovere  i  sospetti,  il  re  lascio  cadere  il  proposito  per  alcuni 
mesi,  onde  far  credere  di  averlo  dimenticato  ;  fu  allora  che  ebbe  ricorso 
allo  stratagemnia  seguente.  Scelse  lord  Stair  e  due  dei  gentiluomini 
i  piu  garbati  della  sua  corte  per  accompagnarlo  al  passeggio  all'uscire 
del  grand  lever:  discese  quindi  dalla  grande  scala  di  Versailles 
seguito  da  questi  tre  gentiluomini.  Arrivato  alia  carrozza,  invece 
di  passare  pel  primo,  come  era  1'  uso,  fece  segno  ai  gentiluomini 
francesi  di  montare  ;  costoro,  a  si  insolita  cerimonia,  si  ritrassero 
per  rifiutare  umilemente  un  tanto  onore.  Allora  il  re  fece  segno 
a  lord  Stair,  il  quale  inchinatosi,  monto  all'  istante  in  carrozza ; 
il  re  e  i  gentiluomini  francesi  ve  lo  seguirono. 

Tostoche  ebbero  preso  posto,  il  re  esclamo  :  "  Ebbene,  signori, 
credo  vorrete  confessare  che  io  ho  guadagnato  la  mia  scommessa." 
"Come,  Sire."  "Come?"  continue  il  re,  "  quando  io  voleva  che 
montaste  in  carrozza,  voi  1'  avete  rifiutato  ;  ma  questo  cortese  straniero 
(indicando  lord  Stair)  non  appena  ebbe  ricevuto  gli  ordini  d'  un  re, 
che  pertanto  non  e  suo  sovrano,  obbedi  all'  istante."  I  cortigiani 
bassarono  la  testa  confusi,  e  riconobbero  che  sua  maesta  aveva 
ragione. 

251. 

DOLCEZZA. 

La  dolcezza  di  carattere  del  signor  Isacco  Newton,  durante  il  corso 
della  sua  vita,  eccito  1'  ammirazione  di  quanti  lo  conobbero,  ma  in 
nessun  caso  forse  piu  che  nel  seguente.  II  signor  Isacco  aveva  un 
cagnolino  favorite  che  chiamava  Diamante ;  essendo  un  giorno  co- 
stretto  di  passar  dal  suo  studio  nella  stanza  vicina,  lascio  Diamante 
solo.  Quando  rientro,  dopo  un'  assenza  di  alcuni  minuti  soltanto, 
trovo  a  suo  gran  dispiacere  che  Diamante  aveva  rovesciata  una  can- 
dela  accesa  in  mezzo  a  delle  carte  ;  e  il  lavoro  di  tanti  anni  press'  a 
poco  terminate,  era  in  fiamme  e  quasi  ridotto  in  cenere.  II  signor 
Isacco  facendosi  gia  molto  vecchio,  questa  perdita  era  irreparabile  : 
nulladimeno,  senza  pur  toccare  il  cane,  contentossi  di  ammonirlo  con 
questa  esclamazione :  "  O,  Diamante,  Diamante !  poco  tu  sai  il 
male  che  hai  fatto." 


Zeusi  entro  in  rivalita,  in  proposito  della  sua  arte,  con  Parrasio. 
Egli  dipinse  delle  uve  con  tanta  verita  che  gli  uccelli  vennero  a 


14>2  EXERCISE  252. 

beccarle.  L'  altro  delineo  una  cortina  cosi  rassomigliante  che  Zeusi 
entrando  disse  :  "  Levate  la  cortina  che  vediamo  questo  lavoro." 
E  riconoscendo  il  suo  errore  :  "  Parrasio,"  gli  disse,  "  tu  hai  vinto. 
lo  non  ho  ingannato  che  degli  uccelli,  ma  tu  un'artista  istesso." 

Zeusi  dipinse  un  ragazzino  portando  delle  uve,  che  gli  uccelli 
vennero  di  nuovo  a  beccare.  Q,ualcheduno  applaudi  ;  ma  Zeusi 
corse  furibondo  al  quadro  esclamando  :  "  Bisogna  dire  che  il  mio  fan- 
ciullo  e  dipinto  malissimo." 

Gli  abitanti  d'  una  gran  citta  ofFrirono  al  maresciallo  di  Turrena 
cento  mila  scudi,  col  patto  che  cambierebbe  di  via  e  non  farebbe 
passare  le  sue  truppe  per  la  loro  citta.  Egli  rispose  loro  :  "  Sic- 
come  la  vostra  citta  non  e  sulla  strada  che  io  intendo  percorrere, 
non  posso  accettare  il  danaro  che  voi  mi  offrite." 

Un  caporale  delle  guardie  del  corpo  di  Federico  il  grande, 
pieno  di  vanita,  ma  nello  stesso  tempo  valoroso,  portava  una 
catena  d'  oriuolo  alia  quale  attacco  una  palla  di  moschetto  invece 
d'  un  oriuolo  che  non  aveva  mezzo  di  comperare.  II  re  essendo  un 
giorno  in  lena  di  motteggiare,  gli  disse :  "  A  proposito,  caporale, 
bisogna  che  siate  stato  molto  sobrio  per  comprare  un  oriuolo  :  sono 
le  sei  al  mio  ;  ditemi  che  ora  e  al  vostro  ?  "  II  soldato  che  pene- 
trava  1'  intenzione  del  re,  tiro  all'  istante  la  palla  del  suo  borsellino 
e  gli  disse :  "  II  mio  oriuolo  non  indica  ne  cinque  ne  sei,  ma  mi  dice 
ad  ogni  momento  che  e  il  mio  dovere  di  morire  per  Vostra  Maesta." 
"  Ecco,  mio  amico,"  disse  il  re,  affatto  penetrato,  "  prendi  quest'  o- 
riuolo,  affinche  tu  pure  sii  capace  di  dir  1'  ora."  E  gli  diede  il  suo 
oriuolo  che  era  ornato  di  brillanti. 

252. 

Carissima  arnica, — Abbiamo  martedi  venturo  alcune  persone  a 
pranzo,  e  pensando  che  non  vi  sarebbe  discaro  di  far  la  loro  cono- 
scenza,  vi  prego  di  farci  il  favore  di  venir  ad  accrescere  colla  vostra 
amabilissima  presenza  il  piacere  e  col  vostro  brillante  e  dotto  spirito 
1'  allegrezza  della  nostra  conversazione. 

Sperando  che  non  mi  rifiuterete  ed  aspettando  la  vostra  risposta, 
vi  mando  mille  complimenti. 

Amatissima  arnica, — Tan  to  piu  grato  mi  sara  il  recarmi  martedi 
prossimo  al  graziosissimo  vostro  invito,  quanto  maggiore  e  stato  il 
mio  dispiacere  di  non  vedervi  da  qualche  tempo  che  cosi  di  rado. 
Vi  ringrazio  dell'  amabilc  vostro  ricordo  e  vi  mando  mille  baci. 


»  EXERCISE  253.  143 

253. 
LE  QUATTRO  LINGUE. 

NOVELLA. 

Ognuno  di  noi  ha  letto  nella  Santa  Scrittura  il  miracolo  cli  quellc 
falde  di  fuoco  scendenti  dal  cielo  su  i  discepoli  di  Cristo  che  comu- 
nicarono  immantinente  a  quegli  uomini,  del  tutto  ignari  delle  umano 
scienze,  la  cognizione  di  tutti  gli  idiomi  di  cui  avean  d'  nopo  per 
predicare  il  vangelo  all'  universe. 

Quello  che  operd  allora  un  miracolo  per  gli  apostoli,  1'operi 
per  noi  stessi  il  lavoro ;  poiche  e  studio  ben  utile  quello  delle  lingue ; 
studio  che  ci  pone  in  relazione  con  tutti  i  popoli  e  che  ci  da  il  mondo 
intero  per  patria. 

A  questo  pensato  avevano  i  genitori  del  giovane  Edmondo  di 
Grancey,  possedenti,  cinquant'  anni  sono,  una  delle  piu  belle 
tenute  del  Delfinato.  Sebbene  non  sapessero  le  lingue  straniere, 
avevano  capito  come  di  molto  momento  questo  studio  esser  potesse 
pel  figlio  loro.  "  Ognun  sulla  terra  ignora  qual  destino  lo  stia  aspet- 
tando  nell'  avvenire,"  diceva  spesso  il  barone  di  Grancey  :  "  voglio 
che  Edmondo,  caso  mai  dovesse  viaggiare,  non  sia  straniero  in  nessun 
paese,  poiche  mi  rammento  dell'  imbarazzo  in  cui  mi  vidi,  per  non 
sapere  il  tedesco,  quando  fui  prigioniere  in  Prussia,  durante  la 
guerra  dei  sette  anni." 

Dotato  di  felice  attitudine,  aveva  Edmondo  rapidamente  profittato 
delle  lezioni  degli  abili  maestri  chiamati  ad  istruirlo.  A  dodici  anni 
leggeva  gia  le  graziose  favole  di  Lessing  in  tedesco,  la  Storia  d'  In- 
ghilterra  di  Hume,  le  belle  tragedie  liriche  di  Metastasio,  quel  poeta 
italiano  dal  linguaggio  cosi  armonioso.  Gia  esprimevasi  con  bas- 
tante  franchezza  nei  tre  idiomi  e,  senza  parlare  della  sua  lingua 
materna  che  sapeva  ottimamente,  era  in  grado  di  scrivere  quasi  sen/a 
sbaglio  una  lettera  in  italiano,  in  tedesco  ed  in  inglese. 

Intanto  arrive  la  rivoluzione ;  ma  il  barone  di  Grancey,  che  non 
aveva  impiegate  le  sue  fortune  se  non  a  far  del  bene,  non  poteva 
credere  che  la  tempesta  politica  dovesse  arrivare  insino  a  lui.  Gli 
eventi  dettero  una  crudel  mentita  alle  sue  illusion!.  Avvertito  che 
una  sentenza  di  proscrizione  gli  era  decretata,  e  che  verrebbe  da 
un'  istante  all'  altro  incarcerate,  fu  costretto  di  fuggire  colla  moglie 
ed  il  figlio  e  di  pervenire  in  tutta  fretta  alia  frontiera  del  Piemonte. 
La  sfortunata  novella  gli  giunse  mentre  stava  visitando  un  podere 
distante  alquanto  dalla  sua  villa,  in  modo  che  non  pote  portar  seco 
che  il  poco  danaro  che  aveva  indosso,  circa  venticinque  luigi :  i 


144  EXERCISE  253.  * 

proscritti  non  ebber  nemmeno  la  consolazione  di  dare  un'  addio  alia 
loro  dimora. 

All'  eta  di  Edmondo,  si  prova  un  vivo  piacere  percorrendo  per  la 
prima  volta  le  pubbliche  vie  ;  si  spalancano  gli  occhi  innanzi  ai 
nuovi  oggetti  che  si  presentano  da  tutte  le  parti ;  e  dopo  fatte  alcune 
leghe  par  d'esser  giunto  ai  limiti  piu  reconditi  della  terra.  Ad 
ogni  modo  Edmondo  avrebbe  gustato  meglio  questo  piacere  senza  la 
triste  circostanza  dell'  esiglio  della  sua  famiglia. 

II  barone  e  la  baronessa  di  Grancey  si  erano  recati  dapprima  a 
Torino.  Dopo  ch'  ebbero  ricevuto  qualche  danaro,  che  era  bastato 
1'  animo  ad  alcuni  amici  di  mandar  loro  di  Francia,  lasciarono  quella 
citta  per  andarsi  a  stabilire  in  Roma,  fino  a  migliori  tempi ;  per  la 
qual  cosa  fu  loro  d'  uopo  attraversare  gran  parte  d'ltalia.  I  pro- 
scritti, a  motivo  della  scar  si  ta  dei  mezzi,  viaggiavano  co'  vetturini 
cbe  vanno  da  una  citta  all'  altra,  modo  di  trasporto  poco  elegante, 
poco  spedito,  ma  anche  poeo  costoso.  Per  questa  strada  come  per 
ogni  dove  dacche  erano  in  Italia,  Edmondo  serviva  d' interprete 
ai  suoi  genitori.  Destava  dolce  meraviglia  il  vedere  questo  giovi- 
netto  di  tredici  anni  pagare  cosi  ai  genitori  1'  educazione  da  lor 
ricevuta.  Spesso  Edmondo  udiva  dirsi :  "  Vedete  quella  signora 
e  quel  gentiluomo  francese  col  loro  figlio  ?  —  debbono  stimarsi 
felici  d'  averlo  :  poveri  esigliati !  essi,  che  non  capiscono  la  nostra 
lingua,  sarebbero  senza  di  lui  in  un  grande  impiccio — e  vera- 
mente  cosa  mirabile  !  "  Edmondo  si  guardava  bene  dall'  insuper- 
birsi  del  merito  che  gli  avvenimenti  gli  procuravano,  ma  ad  ogni 
istante  s'  applaudiva  di  avere  studiato  1'  italiano  con  tanta  cura  e 
profitto. 

Quella  specie  di  carretta  in  cui  trovavasi  la  famiglia  proscritta 
contenea  due  altri  viaggiatori :  un  compositore  che  recavasi  a  Fi- 
renze  per  mettervi  sulle  scene  una  nuova  opera,  buono  e  gioviale 
maestro,  che  s'  intendeva  non  men  bene  di  cucina  che  di  spartiti ; 
ed  un  abbate,  ottimo  uomo  e  molto  pio  ;  amante  della  musica  al- 
meno  quanto  il  maestro  che  gli  stava  vicino.  II  vetturino  cantava 
sul  cocchio,  mentre  andava  eccitando  il  lento  andar  dei  cavalli ;  era, 
ognun  lo  vede,  una  vera  caravana  musicale.  11  sole  stava  per  scom- 
parire  dall'  orizzonte  ed  il  maestro,  dotato  di  forte  appetito,  comin- 
ciava  a  sospirare  la  cena,  quando  i  viaggiatori  scorsero  la  beriedetta 
osteria  dove  dovevano  riconfortarsi  e  pernottare.  Ma  era  gia  tal- 
mente  stipata  di  gen te  che  1'  oste  e  1'  ostessa  duravano  fatica  a  con- 
tentare  tutti  i  loro  ospiti.  Quando  giunse  il  vetturino  s'  accrebbe 
1'  imbarazzo.  II  maestro  sopra  tutto  chiedeva  la  cena  gridando 


EXERCISE  253.  145 

forte ;  e  vedendo  che  non  gliela  apparecchiavano  colla  prestezza 
corrispondente  alia  sua  impazienza,  die  di  mano  ad  un  fornello,  si 
levo  1'  abito,  rimboccossi  le  maniche  e  s'  accinse  ad  apparecchiare 
da  se  i  classic!  maccheroni. 

La  Signora  di  Grancey  che  non  ha  guari  viveva  cosi  felice  nel  suo 
palazzo,  servita  da  gran  numero  di  servi,  fra  quegli  agi  che  danno  e 
ricchezzae  stato  sicuro,  s'  adattava  meno  facilmente  del  marito  ad  un 
mutamento  di  sorte  si  repentino  e  completo  ;  pure  si  rassegnava  perche 
aveva  coraggio.  Non  fece  dunque  troppo  cattiva  accoglienza  alia 
cena  dell'  osteria  ove  apparivano  pei  primi  i  maccheroni  cucinati  dal 
maestro,  il  quale  ricevette  in  quella  congiuntura  quasi  tanti  compli- 
rrienti  quanti  per  la  migliore  delle  sue  opere. 

Finito  il  pasto,  il  piu  difficile  per  1*  oste  era  il  dar  da  dormire  a 
tanti  viaggiatori,  perche  i  primi  giunti  avevano  preso  tutte  le  camere 
della  casa  ;  il  maestro  e  1'  abbate  si  coricarono  il  meglio  che  poterono 
nella  sala  comune ;  e  fu  mestieri  che  gli  spatriati  francesi  andassero  a 
stare  in  una  piccola  fabbrica  attenente  all*  albergo,  dove  prestamente 
si  misero  in  piedi  lettucci,  i  cui  materazzi  contenevano  piu  paglia 
che  lana. 

La  stanza  del  barone,  della  baronessa  e  del  figlio  era  separata 
da-lla  stanza  vicina  solo  da  un  assito  sottilissimo.  Appena  i  viaggia- 
tori francesi  si  furono  coricati,  intesero  parlare  dall'  altra  parte 
dell'  assito,  e  distinsero  la  voce  di  due  uomini  che  discorrevano  fra 
loro.  II  Signore  di  Grancey  e  sua  moglie,  stanchi  dal  viaggio,  e 
non  comprendendo,  oltre  di  cio,  i  discorsi  di  quei  due,  non  ave- 
vano tardato  ad  addormentarsi.  Edmondo  invece  non  perdeva 
una  parola,  e  alcune  di  queste  pronunciate  da  coloro  nella  stanza 
vicina  gli  colpirono  abbastanza  la  mente  per  tenerlo  svegliato. 

"  Non  parlar  cosi  forte,  Giacomo,"  diceva  un  d'  essi  al  suo  com- 
pagno. 

"Eh,  che  fa?"  rispondeva  questi ;  "i  Francesi  che  sono  qui  ac- 
costo  non  sanno  una  parola  d'  italiano  e  me  ne  sono  accertato.  Tro- 
vandomi  nella  corte  col  vecchio  gentiluomo  e  sua  moglie,  ho  chiesto 
loro,  cosi  per  parlare,  d'  onde  venissero,  al  che  mi  han  fatto  cenno 
che  non  mi  capivano.  Sta  dunque  di  buon  animo,  Battista,  pos- 
siamo  parlare  liberamente  della  nostra  faccenda." 

Edmondo  immobile  nel  letto  porgeva  sempre  1'  orecchio  attento  ; 
ed  aveva  fin  dal  principio  indovinato  le  intenzionidi  quei  due  uomini. 
Nulladimeno  si  guardo  bene  dal  cedere  ad  un  moto  di  terrore ;  e 
invece  di  gridare,di  chiamar  gente,  si  contenne,  con  un  sangue  freddo 
superiore  all'  eta  sua,  comprendendo  che  poteva  rendere  a'  suoi  pa- 
ir 


146  EXERCISE  253. 

renti  e  ad  altre  persone  un  segnalato  servizio.  Un  ruraore  di  boc- 
cali  e  di  guastade  che  accompagnava  la  conversazione  di  quei  due 
interlocutor!  mostrava  che  si  facevan  animo  col  bicchiere  alia  mano  ; 
a  misura  che  andavan  bevendo  s'  esprimevano  con  novella  espansione 
e  sincerita. 

"  Appunto ! "  riprese  un  di  loro,  "  domani  mattina  allo  spuntar 
del  giorno  parte  il  vetturino ;  prima  di  giungere  al  villaggio  vicino, 
la  via  fa  gomitd  all'  estremita  del  bosco  :  ci  porteremo  cola,  non  si 
puo  trovar  di  meglio." — "  Ma  se  si  difendessero  ?"— "  Oibo  !  non 
hanno  armi  .  .  .  e  poi,  quando  ne  avessero,  si  troveranno  sorpresi  .  . 
sai  che  le  nostre  pistole  hanno  doppia  carica  ;  spareremo  due  o  tre! 
colpi  e  sara  cosa  finita.  E  allora  tutto  ci  apparterra  !  .  .  .  che  bella 
presa ! " 

I  due  briganti  cessarono  di  parlare ;  uno  di  loro  si  giacque  e 
s'  addormento ;  1'  altro  si  mise  a  camminare  in  su  e  in  giu.     Ed- 
mondo  rendeva  grazie  a  Dio  d'  aver  potuto  capire  i  discorsi  dei  due 
malvagi,   e  chiedevagli  che  lo  ispirasse  in  quella  circostanza  cosi 
grave.     Si  dirige  a  tentoni  verso  il  padre  e  lo  sveglia  :  "  Padre  mio," 
gli  dice  sotto  voce,  "  cola  in  quella  camera  accanto,  vi  sono  due 
briganti ;  andranno  ad  aspettare  il  nostro  vetturino  per  assassinarci  e 
spogliarci." — "  Come  !    figlio   mio,  ne   sei    ben    certo  ?  " — "  Si,  si, 
padre  mio,  vi  dico  di  si ;  non  m'  e  sfuggita  una  parola  ;  ignoranda 
ch'  io  capissi  1'  italiano  parlavano  senza  alcun  mistero.     Ci  aspette- 
ranno  alia  rivolta  della  strada  al  limite  d"  un  bosco." 

II  Signer  di  Grancey  resto  un'  istante  pensieroso  riflettendo  a  qual 
partito  dovesse  appigliarsi ;  quindi,  senza  svegliare  la  moglie  a  cui 
un  terror  troppo  vivo  avrebbe  potuto  far  male,  si  alzo. — "  Vieni 
rheco,"  diss'  egli,  "  mio  caro  figlio  :    tu  ci  hai  tutti  salvati ;   vieni  e 
sopratutto  facciamo  il  minimo  rumore  possibile." 

II  barone  ed  il  figlio  si  diressero  verso  1'  osteria ;  bussarono ; 
1'  oste  ando  ad  aprire  e  chiese  loro  quel  che  volessero,  cosi  nel  cuor 
della  notte.  Edmondo  che  faceva  da  interprete,  gli  racconto  tutto. — 
"  Ah,  Gesu  mio,  Sign  ore,"  esclamo  1'  oste,  spaventato  dall"  idea 
d'  aver  ricevuto  assassini  in  casa  sua,  "  son  sicuro  che  sono  quegli 
stessi  banditi  ch' hanno  svaligiatoun  miocugino  tre  settimane  sono." 
— "  Non  v'  e  forse  nei  dintorni  un  posto  di  polizia?"  soggiunse  il 
Signor  di  Grancey. — "Si,  Signor  mio,  a  due  miglia  da  qui." — 
"  Via,  fate  subito  montare  qualcuno  a  cavallo ;  o  piuttosto, — andate 
voi  stesso, — correte  a  spron  battuto  a  prevenire  la  forza  armata." 

Alcuni  minuti  dopo,  1'  oste  galloppava  verso  il  borgo  vicino.  II 
Signor  di  Grancey  era  tomato  nella  sua  camera  con  Edmondo ;  am- 


EXERCISE  253.  147 

bidue  stettero  nel  piu  profondo  silenzio.  Un'  ora  dopo  sentirono  i 
loro  vicini  scendere  la  scala.  I  due  briganti  trovarono  nella  corte 
1'  oste,  di  ritorno,  pagarono  il  loro  scotto  e  partirono. 

Finalmente  1'  alba  spunto,  e  il  vetturino  chiamo  i  viaggiatori. 
Stava  per  attaccare,  quando  si  ode  nella  strada  un  rumor  di  cavalli ; 
si  guarda  e  si  scorgono  due  uomini,  colle  rnani  legate  ed  ambi  feriti, 
condotti  da  quattro  carabinieri,  erano  Giacomo  e  Battista.  Prima  di 
giungere  alia  loro  imboscata,  han  trovato  gia  piantata  la  forza  che 
s' impossesso,  nella  loro  persona,  di  due  banditi,  cercati  da  lungo 
tempo  senza  mai  esser  giunta  ad  acchiapparli. 

Tutti  i  viaggiatori  avevano  saputo  dall'  oste  il  nome  del  loro  libe- 
ratore.  La  Signora  di  Grancey  stringeva  con  emozione  il  figlio  fra 
le  braccia  ;  il  buon  abbate  lo  chiamava  nuovo  Daniello  ;  il  maestro 
intonava,  in  onore  del  francesino,  un  canto  di  trionfo,  preso  dalla 
sua  nuova  opera.  Fra  tutte  queste  congratulazioni  Edmondo  non 
pensava  che  alia  felicita  d'  aver  salvato  padre  e  madre. 

Pochi  giorni  dopo,  1"  esule  famiglia  entrava  negli  stati  romani, 
dove  ad  ogni  passo  si  risvegliano  rimembranze  di  grandezza,  e  vide 
finalmente  ombreggiare,  da  lungi,  la  cupola  di  San  Pietro,  che  le 
annunziava  1'  antica  capitale  del  mondo. 

Durante  il  suo  soggiorno  a  Roma,  Edmondo  s'  occupo  con  nuovo 
zelo  a  perfezionarsi  nelle  lingue  inglese  e  tedesca.  Le  grammatiche 
e  i  dizionarii,  opere  che  nella  nostra  infanzia  ci  appaiono  spesso  si 
tristi  e  si  aride,  gli  piacevano  meglio  dei  libri  piu  dilettevoli  quando 
rammentava  qual  debito  avesse  a  un  tal  genere  di  studio. 

In  questo  mentre  un  antico  compagno  del  Signer  di  Grancey,  che 
rirugiato  erasi  a  Dresda,  gli  scrisse  per  impegnarlo  a  recarsi  cola ;  e 
da  vagi  i  speranza  di  potergli  procurare  un  impiego  onorevole. 

II  Signer  di  Grancey  si  decise ;  la  pecunia  andava  scemando,  i 
suoi  beni  in  Francia  erano  confiscati  e  1'  avvenire  non  gli  annunziava 
niun  mutamento  favorevole.  Riunito  quanto  gli  bastava  per  quel 
viaggio  lascio  Roma  e  si  pose  in  via  alia  volta  della  Sassonia.  La  piu 
cordiale  accoglienza  veniva  fatta  dappertutto  agli  spatriati,  giacche 
non  v'  e  popolo  migliore  ne  piu  ospitale  del  popolo  tedesco.  II 
Signore  e  la  Signora  di  Grancey,  non  conoscendo  1'  idioma  che  veniva 
loro  parlato,  si  safebbero  la  pure  trovati,  nel  piu  grande  imbarazzo 
senza  il  loro  Edmondo,  senza  il  loro  caro  interprete. 

Al  suo  entrare  in  Alemagna  si  faceva  capire  benissimo,  e  1*  uso 
continuo  lo  fece  addomesticare  in  breve  del  tutto  con  la  lingua  di 
Goethe  e  di  Schiller  ch'  e  riputata  si  difficile.  Egli  pure,  quando  in 
prima  aveva  incominciato  a  studiarla,  s'  era  un  poco  spaventato  della 


148  EXERCISE  253. 

stranezza  del  earatteri  gotici  e  della  ruvidezza  apparente  delle  parole, 
dolcissime  pero  in  una  bocca  che  sappia  pronunciarle ;  ma  ora 
s'  accorse  che  non  bisogna  credere  a  quell'  impossibility  di  cui  s'  era 
allora  accigliato. 

Al  suo  giungere  in  Dresda,  il  Signer  di  Grancey  provo  un  eru- 
dele  disinganno,  perche  1'  alto  personaggio,  sul  quale  contava  il  suo 
amico,  non  godeva  piu  il  posto  primitive  ;  e  quest'  amico  era  stato 
lui  pure  mandate  in  un'  altra  citta  della  Sassonia.  Dopo  numerose  ed 
inutili  indagini,  fu  forza  rinunciare  ad  ogni  speranza  ;  un  tale  acci- 
dente  fu  terribile  pei  poveri  profughi  che  un  si  lungo  viaggio  aveva 
rifiniti.  Trovavansi  sbalzati  in  una  citta  dove  non  conoscevano  alcuno. 
La  salute  della  Signora  di  Grancey  cominciava  a  patire  di  tanti  stra- 
pazzi ;  e  il  marito  che  sarebbesi  rassegnato  con  coraggio  anche  a  un 
lavoro  manuale,  provo  i  primi  assalti  d'  infermita  dolorose  :  a  poco  a 
poco  la  famiglia  profuga  vende  per  sussistere  quanto  gli  rimaneva  di 
gioielli ;  e  la  croce  di  San  Luigi  che  il  Signer  di  Grancey  aveva 
ottenuta  per  una  splendida  azione  era  il  solo  bene  ch'  ei  volesse  con- 
servare  sine  alia  morte.  Quando  usciva  colla  moglie  piu  d'  una 
fronte  scoprivasi  all'  aspetto  del  nobile  ornamento  che  splendeva  sul 
logoro  vestito  del  profugo  francese.  Edmondo  vedeva  pur  troppo 
bene  lo  stato  dei  genitori ;  piu  d'  una  volta  aveva  sorpreso  le  la- 
grime  negli  occhi  della  genitrice  e  struggevasi  di  non  poter  aiutare 
quella  madre,  quel  padre  si  teneramente  adorati :  ne  cercava  di  con- 
tinuo  i  mezzi,  e  questa  preoccupazione  incessante  lo  rendeva  triste, 
pensieroso  ;  e  la  poverta  dei  profughi  aumentava  ogni  giorno. 

Erano  a  questi  estremi,  quando  una  sera  Edmondo  a  cui  i  geni- 
tori, perche  si  svagasse,  avevan  permesso  di  percorrere  la  citta, 
torno,  come  sempre,  sopra  pensiero  ma  meno  triste  del  solito.  Pa- 
re va  che  fosse  dominato  da  un'  idea  grave  fra  la  quale  alcuni  lampi 
di  speranza  lucevano  di  tempo  in  tempo  ;  quando,  abbracciando  il 
barone,  gli  dice  con  un  trasporto  anche  piu  vivo  del  consueto: 
"  Padre  mio,  oh,  potessi  esservi  utile ! " 

All'  indomani  mattina  usci  piu  per  tempo  del  solito  e  si  diresse 
verso  una  delle  principali  strade  di  Dresda  ove  dimorava  un  libraio  ben 
conosciuto  nella  citta,  il  Signer  Petrus  Meyer.  Edmondo  entra  nel 
magazzino  di  questo  libraio,  immenso  deposito  d'  opere  in  tutte  le 
lingue  conosciute,  e  chiede  se  possa  parlare  al  padrone.  Dopo  essere 
stato  a  prendere  gli  ordini  di  costui,  ungiovine  1'  introduce  nel  gabi- 
netto  del  Signer  Petrus  Meyer,  uomo  d'  una  cinquantina  d'  anni, 
alquanto  grosso,  invoke  in  una  gran  veste  da  camera  con  berretta  di 
panno,  seduto  con  penna  in  mane  innanzi  ad  una  tavola  coperta  di 


EXERCISE  253.  149 

registri,  tenendo  colla  sinistra,  mentre  scriveva,  un'  enorme  pipa  che 
il  circondava  d'  una  densa  atmosfera  di  fumo. 

Dal  mezzo  di  questa  nuvola,  il  Signer  Petrus  getta  gli  occhi  su 
quel  fanciullo  il  cui  aspetto  gli  desta  interesse,  e  che  si  presenta  con 
aria  insieme  modesta  e  sicura.  Edmondo  erasi  fermato  presso  la  porta, 
col  cappello  in  mano,  e  il  libraio,  togliendosi  la  pipa  di  bocca : 

"  Che  volete,  fanciullo  mio  ?  "  gli  dice,  nel  linguaggio  del  paese. 

"  Signore,"  risponde  Edmondo,  "  mi  scuserete,  spero,  se  sono 
venuto  cosi  in  casa  vostra  senza  ch'io  sia  da  voi  conosciuto  e  senza 
ch'  io  conosca  voi." 

"  Si  .  .  si  .  .  siete  straniero  a  quel  che  parmi,  siete  Francese  ?  " 

"  Appunto,  Signore  ....  Ah !  Dio  mio,  parlo  forse  un  cattivo 
tedesco  ?  Ho  fatto  sbagli  ?  " 

"  No,  fanciullo  mio  .  .  .  solo  un  po'  d'  accento quanti  anni 

avete  ? " 

"  Quattordici  .  .  .  ." 

"  E  cosa  rara  il  parlare  si  giovine  una  lingua  straniera  cosi  bene 
come  voi  parlate  la  nostra." 

"  Oh,  come  mi  fate  felice  dicendomi  questo !  " 

"  E  perche  ?  " 

"  Perche  ....  Signore  ....  leri  passando  davanti  la  vostra 
libreria,  mi  venne  un  pensiero ;  dissi  fra  me  :  chi  sa  che  non  abbiano 
bisogno  d'  alcuno  che  possa  tradurre  in  tedesco  alcuni  libri  scritti  in 
francese,  oppure  per  compilare  lettere  di  commercio  ....  e  mi  son 
fatto  lecito,  Signore,  di  venirvi  a  parlare." 

La  fisionomia  d1  Edmondo  ed  il  modo  col  quale  esprimevasi  catti- 
varono  ]'  attenzione  del  Signer  Meyer. 

"  Chi  siete  voi  dunque  ?     Siete  solo  a  Dresda  ?  " 

"  No,  Signore,  sono  qui  coi  miei  genitori,  e  mio  padre  chiamasi  il 
barone  di  Grancey,  cavaliere  di  San  Luigi  e  gentiluomo  del  Delfi- 
nato  ;  e  profugo  ;  eravamo  ricchi  e  nol  siam  piu  :  veggo  pur  troppo 
quanto  i  miei  stentano,  e  vorrei,  giovine  come  sono,  guadagnar  danaro 
per  loro.  Informatevi  di  noi  dalla  Signora  Krantz  dalla  quale 
siamo  alloggiati,  all'  insegna  dell'  Aquila  <V  oro. 

"  Voi  siete  un  bravo  giovinetto,  che  Dio  benedira,"  disse  il  Signer 
Petrus  Meyer  prendendo  la  mano  d'  Edmondo  con  una  vivacita  che 
smentiva  la  sua  flemma  abituale,  "  Si  ....  v'  impieghero  presso  di 
me." 

"  Come,  Signore,"  grido  Edmondo,  abbracciandolo  strettamente, 
"  volete  darmi  da  lavorare  ?  Oh  !  per  poco  che  possa  lucrare,  ve  ne 
ringraziero  tanto." 

x 


150  EXERCISE  253. 

"  Bene,  bene,  ritornate  domani,  e  non  mancate  ....  capite,  non 
mancate.  .  .  ." 

Dopo  aver  rese  nuove  grazie,  Edmondo  usci  cosi  contento  che 
nel  tornare  all'  Aquila  d'  oro  andava  piuttosto  saltando  che  cammi- 
nando.  Giunge  tutto  ansante,  sale  ed  entrando  abbraccia  replicate 
volte  il  padre  e  la  madre  con  lagrime  di  gioia  di  cui  essi  non  capis- 
cono  la  ragione. 

"  Cari  miei  parenti,"   die'  egli,    "  finalmente    potro  lavorare  !  — 
potro  esser  buono  a  qualche  cosa  per  voi." 
"  Tu,  figlio,  come  mai  ?  " 

"  Si,  padre,  si,  madre ;  grazie  alia  lingua  tedesca  che  mi  avete 
fatto  imparare,  guadagnero  danaro  per  voi ;  ho  rinvenuto  un  libraio, 
galantuomo,  che  mi  ha  promesso  del  lavoro  ....  Oh !  quanto  sono 
contento,  quanto  sono  contento  !  " 

All'  indomani  Edmondo  non  manco  di  recarsi  dal  Signer  Meyer  : 
il  libraio  gli  detto  in  tedesco  alcune  lettere  di  commercio  ch'egli 
metteva  in  francese  mano  mano  che  ne  intendeva  il  senso.  Gli 
dette  inoltre  a  tradurre  un'  opera  elementare  francese  che  voleva  pub- 
blicare  in  tedesco.  Per  questi  diversi  lavori  gli  assegno  un  emolu- 
mento  di  cento  fiorini  al  mese ;  cio  che  bastava  per  porre  i  suoi 
genitori  fuor  di  bisogno  ed  anche  per  permettere  loro  di  fare  qualche 
risparmio.  Ognuno  si  figura  qual  fosse  la  felicita  d'  Edmondo. 
Non  iscorreva  giorno  in  cui  non  esclamasse  con  emozione  :  "  Quanto 
sono  fortunato  d'  aver  imparato  il  tedesco  !  " 

In  capo  a  diciotto  mesi,  quest'  agiatezza  si  trovo  troncata,  perche 
il  Signer  Meyer  cadde  malato  e  mori,  pianto  da  tutti  i  suoi,  pianto 
da  Edmondo  che  vedeva  in  lui  un  secondo  padre.  Si  liquidarono  gli 
affari  di  commercio,  di  modo  che  in  lui  perdettero  i  profughi  quello  che 
li  faceva  vivere  e  ch'  Edmondo  non  pote  piu  ritrovare.  Che  fare  ora  ? 
e  che  divenire  ?  Un  male  insopportabile  tormentava  la  Signora  di 
Grancey,  il  desiderio  continuo,  ardente  di  rivedere  la  Francia,  o  al- 
meno  di  avvicinarvisi ;  era  quella  lenta  febbre  che  chiamasi  il  male 
del  paese  (nostalgia).  II  suolo  natale  era  chiuso  ai  proscritti ;  e  non 
potevano  neanche  pensare  ad  arrestarsi  presso  la  frontiera,  teatro  della 
guerra  fra  la  Francia  e  gli  stati  collegati.  Qualche  volta  pareva  alia 
Signora  di  Grancey  che  se  almeno  ella  stanziasse  in  Inghilterra, 
cola,  presso  la  sua  patria,  sarebbe  stata  meglio.  La  sua  fantasia 
agiva  sul  corpo  gia  cosl  debole  e  quest'  idea  era  divenuta  per  essa 
cio  che  si  chiama  una  fasazione. 

II  barone  cedette  alle  brame  della  moglie,  partirono,  s'  imbarcarono 
ad  Amburgo  ed  in  breve  giunsero  a  Londra.  Da  pochi  giorni 


EXERCISE  253.  151 

erano  in  questa  capitale ;   ed  un  mattino  Edmondo  traversava  col 
padre  una  contrada  popolosa  dove  la  folia  abbondava  specialmente  di 
marinari.    Una  certa  agitazione  si  mostrava  nel  popolo.     La  guerra 
tra  la  Francia  e  1'  Inghilterra  era  allora  nel  suo  pieno  vigore.     Spie, 
mandate  dalla  repubblica  Francese  trovavansi,  dicevano,  a  Londra ; 
questa  voce  interpretata  e    ingrandita  dalla  plebe  e    dai  marinari 
scaldava  tutte  le  menti.     E  pare  che   in  quel  giorno    istesso  un 
uomo  indicate  come  spia  francese  fosse  stato  inseguito  invano  dalla 
plebaglia  ammutinata.      II   Signor  di   Grancey   e  suo  figlio  igno- 
ravano    questa    circostanza.      Ben    presto    osservano    che    alcuni 
uomini  dal  popolo   li   guardano,   li  mostrano   a   dito   con  aria  di 
minaccia.     Studiano  il   passo ;    ma  ragunate   loro    s'  affollano    in- 
torno  e  chiudono  loro  la  via.     La  parola :  Spy  !  spy  !  (spia,  spia) 
risuona  alle  loro  orrechie :  quattro  uomini  spiccandosi  dalla  folia, 
s'  avvanzano  verso  il  barone  e  s'  accingono  a  batterlo.     Qualcuno 
aveva  creduto  riconoscere  in  lui  quella  spia  francese,  oggetto  d'  inutili 
ricerche,  e  tanto  basto  per  eccitare  il  cieco  furore  del  popolo  contro 
il  Signor  di  Grancey  che  non  poteva  ne  capire  costoro  ne  parlar 
loro.     Se  fosse  stato  solo,  avrebbe  probabilmente  provato  la  sorte 
piu   funesta ;    ma  per  buona    ventura    il    figlio   1'  accompagnava. 
A    questa    terribile    parola    di   spy,    Edmondo,    che  1'  ha    capita, 
si    pone     innanzi    al    padre    suo:  —  "Che    volete  ?  "     grida   egli. 
"  Gettar   nel   Tamigi  la   spia  francese,"    rispondono    centinaia    di 
voci.     Edmondo,  che  sublima  un'  energia  sopranaturale,  copre  col 
suo  corpo  il  padre  che  tiene  abbracciato.     Si  pone  ad  arringare  in 
inglese  quella  plebaglia  furiosa,  con  un  calore,  con  una  logica  che 
trae   dall'  imminenza  del  pericolo.     Dice  chi  e  suo   padre   e   dove 
dimora.     II  popolo  s'arresta  indeciso.     Dei  constabili  colla  bacchetta 
in  mano,  segno  delle  loro  funzioni  d'  ordine  e  di  giustizia,  han  tempo 
di  giungere  sul  luogo  del  tumulto,  e  liberano  il  Signor  di  Grancey 
che  torna  finalmente  col  figlio  a  casa  sua.     Questa  volta,  lungi  dal 
cospetto  della  madre,  per  timore  di  spaventarla,  Edmondo  disse  al 
padre  abbracciandolo — "  Quanto  vi  ringrazio  d'  avermi  fatto  impa- 
rare  1' inglese  !  " 

II  termine  dei  patimenti  giunse  infine  pei  nostri  spatriati.  Un 
governo  piu  mite  prese  piede  in  Francia.  Alcuni  amici  erano  per- 
venuti  a  far  cancellare  il  nome  del  Signor  di  Grancey  dalla  lista  dei 
proscritti.  Un  mese  dopo  la  sua  ultima  avventura  seppe  questa 
felice  nuova;  ed  al  tempo  stesso  gli  veniva  scritto  che  avrebbe  ricu- 
perata  una  gran  parte  dei  beni  che  non  erano  stati  venduti.  Si 
giudichi  qual  fosse  la  gioia  di  questa  famiglia  la  quale  stava  infine 


152  EXERCISE  253. 

per  rivedere  il  suo  paese  dopo  tanti  dolori  e  tante  traversie.  Gli 
esuli  rivennero  in  Francia  e  ne  toccarono  con  ebbrezza  il  suolo.  II 
barone  e  la  baronessa  non  potevano  stancarsi  dal  dire  e  dal  ridire 
come  il  figlio  fosse  stato  loro  interprete,  sostegno,  salvatore !  — 
Edmondo  non  concepinne  orgoglio ;  ma  si  accerta  che  piu  tardi, 
maritato  egli  stesso  e  padre  di  famiglia,  quando  i  suoi  figliuoli  si 
scoraggiavano  per  le  difficolta  dello  studio  delle  lingue,  si  dilettava, 
per  rincorarli,  a  raccontar  loro  la  sua  istoria. 


FINE. 


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