KEY TO THE EXERCISES
NEW METHOD
OF
LEARNING TO READ, WRITE, AND SPEAK
A LANGUAGE IN SIX MONTHS,
ADAPTED TO
THE ITALIAN.
H. G. OLLENDORFF, PH. DE.
PROFESSOR OF LANGUAGES.
LONDON:
WHITTAKER AND CO. AVE MARIA LANE; AND DULAU AND CO
SOHO SQUARE.
1846.
PC
[Each copy has its number and the Author's signature.]
PREFACE.
I HAVE received so many encouraging commendations from
persons who have been enabled, without the aid of a master,
to acquire French and German through the medium of my
Methods, and the Keys to the Exercises, that I feel it in-
cumbent upon me to publish also a Key to my Italian
Method. Besides, experience has convinced me that such
a book is always of great use to the learners. I trust,
therefore, this may prove as successful as its predecessors,
and be an additional service of mine towards the study of
foreign literature in England.
67, RUE DE RICHELIEU, PARIS.
July 25, 1846.
EXERCISES.
ESERCIZII.
l.
Ha Ellail pane ? — Si, Signore, ho il pane. — Ha Ella il diLei pane ?
— Ho il mio pane. — Avete il sale ? — Ho il sale. — Avete il mio sale ?
' — Ho il vostro sale. — Avete il sapone ? — Si, Signore, ho il sapone. —
Ha Ella il diLei sapone ? — Ho il mio sapone. — Qual sapone avete ?
— Ho il vostro sapone. — Ha Ella lo zucchero ? — Ho lo zucchero. —
Ha Ella il di Lei zucchero? — Ho il mio zucchero. — Quale zucchero
ha Ella ? — Ho il di Lei zucchero. — Quale stivale avete ? — Ho il mio
stivale. — Avete il mio stivale ? — Ho il vostro stivale. — Che pane
avete? — Ho il mio pane. — Che sale avete? — Ho il vostro sale. — Ha
Ella lo specchio ? — Holo specchio. — Quale specchio ha Ella? — Ho il
mio specchio. — Avete il mio specchio ? — Ho il vostro specchio. — Ha
Ella 1' abito ?— Si, Signore, ho 1' abito. — Che abito ha Ella ? — Ho il
mio abito (ho 1' abito mio). — Ha Ella il mio abito (or 1' abito mio) ?
Ho il di Lei abito. (Ho 1' abito di V. S.)
2.
Ha Ella il mio bel cavallo ? — Si, Signore, 1' ho. — Ha Ella il mio
vecchio giubbetto ? — No, Signore, non 1' ho. — Che cane ha Ella ? —
Ho il suo grazioso cane. — Ha Ella il mio brutto fazzoletto ? — No,
Signore, non 1' ho. — Avete il buon panno ? — Si, Signore, 1' ho. —
Avete il mio brutto schioppo ? — No, Signore, non 1' ho. — Quale
schioppo ha Ella ? — Ho il di Lei hello schioppo. — Che candeliere ha
Ella?— Ho il candeliere d'oro. — Ha Ella il mio candeliere d' oro? —
Non ho il di Lei candeliere d' oro. — Che stivale ha Ella ? — Ho lo
stivale di cuoio. — Ha Ella il mio schioppo di legno ? — No, Signore,
non 1' ho. — Avete il buon pane ? — Non ho il buon pane. — Che
giubbetto ha Ella ? — Ho il mio bel giubbetto di cotone. — Che sapone
B
2 EXERCISES 3, 4.
ha Ella ? — Ho il mio vecchio sapone. — Quale zucchero avete ? — Ho
il vostro buon zucchero. — Che sale avete ? — Ho il cattivo sale. —
Che abito avete ? — Ho il mio vecchio abito di panno. — Ha Ella il
raio brutto candeliere di legno ? — No, Signore, non 1' ho. — Ha Ella
il mio schioppo di piombo ? — No, Signore, non 1' ho. — Ha Ella il mio
leggiadro abito ?— No, Signore, non 1' ho. — Che cavallo ha Ella ?—
Ho il di Lei cavallo di ferro. — Ha Ella il mio bel cappello ? — No,
Signore, non 1' ho.
3.
Ha Ella il mio buon vino ? — L' ho. — Ha Ella il buon oro ? — Non
V ho. — Ha Ella il danaro ?— L' ho. — Ha Ella il nastro -d' oro ?— No,
Signore, non 1' ho. — Ha Ella il di Lei candeliere d'argento? — Si,
Signore, 1' ho. — Che ha Ella ? — Ho il buon formaggio. Ho il mio
abito di panno. — Avete il mio bottone d' argento ? — Non 1' ho. —
Qual bottone avete ? — Ho il vostro bel bottone d' oro. — Che cordone
avete? — Ho il cordone d' oro. — Ha Ella qualche cosa? — Ho qualche
cosa. — Che cosa ha Ella ? — Ho il buon pane. Ho il buon zuc-
chero.— Ha Ella qualche cosa di buono ? — Non ho niente di buono. —
Ha Ella qualche cosa di bello ? — Non ho nulla di bello. Ho qualche
cosa di brutto. — Che ha Ella di brutto ? (Che cosa ha Ella di brutto ?
Cosa avete di brutto ?) — Ho il brutto cane. — Ha Ella qualche cosa di
vago ? — Nulla ho di vago. Ho alcuna cosa di vecchio. — Che ha
Ella di vecchio ? — Ho il vecchio cacio. — Ha Ella fame ? — Ho fame. —
Ha Ella sete? — Non ho sete. — Ha Ella sonno?— Non ho sonno. —
Che ha Ella di bello? — Hoil di Lei bel cane. — Che ha Ella di cattivo ?
— Non ho nulla di cattivo. — Ha Ella paura ? — Non ho paura. — Ha
Ella freddo ? — Ho freddo. — Avete caldo ? — Non ho caldo. — Qual
refe avete ? — Ho il vostro buon refe. — Ha Ella il bel cavallo? — No,
Signore, non 1' ho. — Quale stivale ha Ella ? — Ho il mio vecchio
stivale di cuoio. — Che moccichino ha Ella ? — Ho il di Lei bel mocci-
chino di cotone. — Che giubbetto ha Ella? — Ho il mio leggiadro
giubbetto di panno. — Quale schioppo ha Ella ? — Ho il di Lei bello
schioppo d' argento. — Ha Ella qualche cosa di vezzoso ? — Nulla ho
di vezzoso. — Ha Ella qualche cosa ? — Nulla ho.
4.
Ha Ella quel libro ? — No, Signore, non 1' ho. — Che libro ha Ella ?
— Ho quello del vicino. — Ha Ella il mio bastone, o quello del mio
amico ? — Ho quello del di Lei amico. — Ha Ella il mio pane, o quello
del fornaio ? — Ho quello del fornaio. Non ho il di Lei. — Ha Ella il
EXERCISES 5, 6. 3
cavallo del vicino ? — No, Signore, non I1 ho. — Che cavallo ha Ella ? —
Ho quello del fornaio. — Avete il vostro ditale, o quello del sartore ? -
— Ho il raio. — Ha Ella il grazioso cordone d' oro del mio cane ? —
Non 1' ho. — Qual cordone ha Ella ? — Ho il mio cordone d' argento. —
Ha Ella il mio bottone d' oro, o quello del sartore ? — Non ho il di Lei ;
ho quello del sartore. — Ha Ella 1' abito di mio fratello, o il di Lei ? —
Ho quello del di Lei fratello. — Qua! caffe ha Ella ?— Ho quello del
vicino. — Ha Ella il di Lei cane, o quello dell' uomo ? — Ho quello del-
1' uomo. — Ha Ella il danaro del di Lei amico ? — Non 1' ho. — Ha Ella
freddo ? — Ho freddo. — Ha Ella paura ? — Non ho paura. — Ha Ella
caldo ? — Non ho caldo. — Avete sonno ? — Non ho sonno ; ho fame. —
Avete sete ? — Non ho sete.
5.
Ha Ella il mio abito, o quello del sartore ? — Ho quello del sartore.
— Ha Ella il mio candeliere d' oro, o quello del vicino ? — Ho il di Lei.
— Avete il vostro carbone o il mio ? — Ho il mio. — Avete il vostro
formaggio, o quello del fornaio ? — Ho il mio. — Che panno avete ? —
Ho quello del sartore. — Quale stivale avete ? — Ho il mio. — Avete il
vecchio legno di mio fratello ? — Non 1' ho. — Qua! sapone avete ? —
Ho il buon sapone di mio fratello. — Avete il mio schioppo di legno, o
quello di mio fratello ? — Ho il vostro. — Che giubbetto ha Ella? — Ho
il giubbetto di panno del mio amico. — Ha Ella il di Lei stivale di
cuoio o il mio ? — Non ho il di Lei ; ho il mio. — Che ha ? — Nulla. —
Avete qualche cosa ? — Non ho niente. — Ha Ella alcuna cosa di
buono ? — Non ho niente di buono. — Ha Ella qualche cosa di vec-
chio ? — Non ho niente di vecchio. — Che ha Ella di grazioso ? — Ho il
grazioso cane del mio amico. — Ha Ella il mio bello, od il mio brutto
bastone ? — Ho il di Lei brutto bastone. — Ha Ella fame o sete ?
6.
Non ho fame ne sete. — Avete il mio stivale, o quello del calzolaio ?
— Non ho il vostro ne quello del calzolaio. — Ha Ella il di Lei coltello,
o quello del ragazzo ? — Non ho il mio ne quello del ragazzo. — Qual
coltello ha Ella ? — Ho quello del mercante. — Avete il mio cucchiaio,
o quello del mercante ? — Non ho il vostro ne quello del mercante ;
ho il mio. — Avete il miele o il vino ? — Non hoil miele ne il vino. —
Avete il vostro ditale, o quello del sartore ? — Non ho il mio, ne quello
del sartore. — Ha Ella il di Lei tiraturacciolo o il mio ? — Non ho il di
Lei ne il mio ; ho quello del mercante. — Qual turacciolo ha Ella ? —
Ho quello del vicino. — Avete il chiodo di ferro o d' argento ? — Noii
B 2
4 EXERCISES 7, 8.
ho il chiodo di ferro ne quello d' argento ; ho il chiodo d' oro. — Avete
caldo o freddo ? — Non ho caldo ne freddo ; ho sonno. — Avete paura ?
— Non ho paura. — Avete il mio martello, o quello del legnaiuolo ? —
Non ho il vostro ne quello del legnaiuolo. — Che chiodo avete ? — Ho
il chiodo di ferro. — Che martello avete ? — Ho il martello di legno
del legnaiuolo. — Avete qualche cosa? — Ho qualche cosa. — Che
avete ? — Ho qualche cosa di hello. — Che avete di hello ? — Ho il
hell' ombrello del Francese.— Ha Ella il nastro di cotone, o quello di
refe? — Non ho il nastro di cotone, ne quello di refe.
7.
Ha Ella il di Lei schioppo o il mio? — Non ho il di Lei ne il mio.
Quale schioppo avete ? — Ho quello del mio amico. — Avete il mio
fazzoletto di cotone, o quello di mio fratello ? — Non ho il vostro, ne
quello di vostro fratello. — Q,ual cordone avete ? — Ho il cordone di
refe del mio vicino. — Ha Ella il libro del Francese, o quello del mer-
cante ? — Non ho quello del Francese, ne quello del mercante. — Qual
libro ha Ella ?• — Ho il mio. — Che cosa avete ? — Non ho nulla. — Avete
qualche cosa ? — Non ho niente. — Avete freddo ? — Non ho freddo ;
ho caldo. — Avete il panno o il cotone ? — Non ho il panno ne il
cotone. — Avete qualche cosa di buono, o qualche cosa di cattivo ? —
Non ho alcuna cosa di buono, ne alcuna cosa di cattivo. — Che avete ?
— Non ho niente.
8.
Non ho il cane del fornaio, ne quello del mio amico. — Ha Ella
vergogna ? — Non ho vergogna. — Ha Ella paura, o vergogna ? — Non
ho ne paura ne vergogna. — Ha Ella il mio coltello ? — Quale ? —
II bello. — Ha Ella il mio hue, o quello del cuoco ? — Non ho ne il
vostro, ne quello del cuoco. — Quale ha Ella ? — Ho quello del capi-
tano. — Ho il di Lei biscotto ? — Ella non lo ha. — Ho fame, o sete ? —
Ella non ha fame ne sete. — Ho caldo, o freddo ? — Non ha ne caldo,
ne freddo. — Ho paura ? — Non avete paura. Non avete ne paura, ne
vergogna. — Ho qualche cosa di buono ? — Non ha nulla di buono. —
Che ho?— Non ha nulla.— Qual temperino ho io?— Ella ha quello
del Francese. — Ho il vostro ditale, o quello del sartore ? — Non avete
nS il mio, ne quello del sartore. — Quale ho? — Avete quello del
vostro amico.— Che ombrello ho io ? — Ella ha il mio.— Ho il buon
pane del fornaio ?— Non lo ha — Che danaro ho io ?— Ella ha il di
Lei. — Avete il mio schioppo di ferro?— Non 1' ho. — L' ho io ? —
L' avete.-— Ho il vostro castrate, o quello del cuoco ? — Non avete il
EXERCISES 9, 10. 5
mio, ne quello del cuoco. — Ho il di Lei coltello ? — Non lo ha. —
L' avete voi ? — L' ho. — Qual biscotto ho io ? — Ella ha quello del
capitano. — Qual panno ho io ? — Ella ha quello del mercante. —
Avete il mio caffe, o quello del mio ragazzo ? — Ho quello del
vostro buon ragazzo. — Avete il vostro turacciolo, o il mio ? — Non
ho ne il vostro, ne il mio. — Che avete ? — Ho il buon candeliere di
mio fratello.
9.
Ho ragione ? — Ella ha ragione. — Ho torto ? — Ella non ha torto. —
Ho ragione, o torto ? — Ella non ha ragione, ne torto ; ha paura. —
Ella non ha sonno. — Non ha ne caldo ne freddo. — Ho il buon caffe,
o il buon zucchero ? — Ella non ha ne il buon caffe, ne il buon
zucchero. — Ho alcuna cosa di buono, o di cattivo ? — Ella non ha
nulla di buono, ne di cattivo. — Che ho ? — Non ha nulla. — Che cosa
ho di leggiadro ? — Ella ha il leggiadro cane del mio amico. — dual
butirro ho ? — Ella ha quello del di Lei cuoco. — Ho io il di Lei tira-
turacciolo, o quello del mercante ? — Non ha il mio, ne quello del
mercante.— Che latte ha Ella ? — Ho quello del Francese. — Qual
temperino ha Ella ? — Ho il temperino d' argento del mio vicino. —
Quale ho io ? — Ella ha quello del vecchio fornaio. — Quale avete
voi? — Ho quello del mio vecchio sartore. — Che cosa avete? — Ho
paura. — Ho qualche cosa ? — Non avete niente.
10.
Chi ha il mio baule ? — Lo ha il ragazzo. — Ha egli sete, o fame ? —
Non ha sete, ne fame. — Ha 1'uomo il pollastro ? — L' ha. — Chi ha il
mio giubbetto? — Lo ha il giovane. — Ha il giovane il mio basti-
mento ? — II giovane non 1' ha. — Chi 1'ha? — Lo ha il capitano. —
Che ha il giovanetto ? — Ha il bel polio. — Ha egli il coltello ? — Non
1' ha. — Ha esso paura? — Non ha paura. — Ha esso paura, o ver-
gogna? — Non ha paura, ne vergogna. — Ha 1' uomo ragione, o torto ?
— Non ha ragione. ne torto. — Ha egli caldo, o freddo ? — Non ha ne
caldo, ne freddo. — Chi ha il riso del contadino ? — Lo ha il mio ser-
vitore. — Ha il di Lei domestico il mio temperino, o ha il suo ? — Non
ha ne il di Lei, ne il suo. — Qual temperino ha egli ? — Ha quello del
suo vicino. — Chi ha il mio vecchio stivale ? — Lo ha il di Lei calzolaio.
— Che ha il di Lei amico ? — Ha il suo buon denaro. — Ha egli il mio
oro ? — Non 1' ha. — Chi 1' ha. — Lo ha il fornaio. — Ha il fornaio il
mio uccello, o ha il suo ? — Ha il suo. — Chi ha il mio? — Lo ha il
legnaiuolo. — Chi ha freddo ? — Nessuno ha freddo. — Ha caldo qual-
cuno? — Nessuno ha caldo. — Ha qualcheduno il mio polio? — Nes-
6 EXERCISES 11, 12.
suno 1'ha. — Ha il vostro servitore il vostro giubbetto, o ha il mio? —
Non ha ne il vostro, ne il mio. — Quale ha ? — Ha il suo.
11.
Ha qualcheduno il mio schioppo ? — Nessuno 1' ha. — Ha il gio-
vinetto il mio libro ? — Non 1' ha. — Che ha egli ? — Nulla ha. — Ha il
martello, o il chiodo ? — Non ha ne il martello, ne il chiodo. — Ha egli
il mio ombrello, o il mio bastone ? — Non ha ne il vostro ombrello,
ne il vostro bastone. — Ha il mio caffe, o il mio zucchero ? — Non ha
ne il vostro caffe ne il vostro zucchero, ha il vostro miele. — Ha il
ragazzo il biscotto di mio fratello, o quello del Francese ?— Non ha
quello del di Lei fratello ne quello del Francese ; ha il suo. — Ho il di
Lei sacco, o quello del di Lei amico ? — Ella non ha ne il mio, ne
quello del mio amico ; ha il di Lei proprio. — Chi ha il sacco del con-
tadino? — Lo ha il buon fornaio. — Chi ha paura? — II ragazzo del
sartore ha paura. — Ha sonno ? — Non ha sonno. — Ha freddo o fame ?
— Non ha ne freddo, ne fame. — Che cosa ha? — Non ha niente. — Ha
il contadino il mio danaro ? — Non 1' ha. — L' ha il capitano ? — Non
1' ha. — Chi 1' ha ? — Nessuno 1' ha. — Ha il vostro vicino qualche cosa
di buono ? — Non ha nulla di buono. — Che ha di brutto ? — Non ha
niente di brutto. — Ha qualche cosa ? — Non ha niente.
12.
Ha il mercante il mio panno, o il suo ? — Non ha ne il vostro, ne il
suo. — dual panno ha ? — Ha quello di mio fratello.— dual ditale ha
il sartore ? — Ha il suo. — Ha il di Lei fratello il suo vino, o quello del
vicino ? — Non ha ne il suo, ne quello del vicino. — Qual vino ha
egli ? — Ha il suo. — Qualcuno ha il mio nastro d' oro ? — Nessuno
1' ha. — Chi ha il mio cordone d' argento ?- — Lo ha il di Lei buon
ragazzo. — Ha il mio cavallo di legno, o quello di piombo ? — Non ha
il di Lei cavallo di legno, ne quello di piombo ; ha il cavallo di cuoio
del suo amico. — Qualcuno ha torto ? — Nessuno ha torto. — Chi ha il
buon miele del Francese? — Lo ha il mercante. — L' ha egli ? — Si,
Signore, 1' ha. — Ha Ella paura, o vergogna? — Non ho ne paura ne
vergogna. — Ha il di Lei cuoco il suo castrato ? — L' ha. — Ha Ella il
mio pane, o il mio formaggio ? — Non ho il di Lei pane, ne il di Lei
formaggio. — Ho il di Lei sale, o il di Lei butirro ? — Ella non ha ne
il mio sale, ne il mio butirro. — Che cosa ho ? — Ella ha il di Lei cas-
trato.— Ha qualcuno il mio bottone d' oro ? — Nessuno 1' ha. — Chi
ha il te ? — Quale ? — II mio. — Lo ha il di Lei servitore. — Qual te ha
1' Inglese ? — Ha il suo.
EXERCISES 13, 14. 7
13.
Qual fieno ha lo straniero ? — Ha quello del contadino. — Ha il
marinaio il mio specchio ? — Non 1' ha. — Ha Ella questo guanto o
quello ? — Ho questo. — Avete il fieno del mio giardino, o quello del
di Lei ? — Non ho quello del di Lei giardino, ne quello del mio, ma ho
quello dello straniero. — Qual guanto ha Ella ? — Ho quello del ma-
rinaio.— Avete il suo materasso ? — L' ho. — Qual refe ha il marinaio ?
— Ha il suo. — Chi ba il mio buon biglietto ? — Lo ha quell' uomo. —
Chi ha quello schioppo ? — Lo ha il di Lei amico. — Ha Ella il grano
del di Lei granaio, o quello del mio ? — Non ho quello del di Lei, ne
quello del mio, ma ho quello del mio mercante. — Chi ha il mio
guanto? — Lo ha quel servitore, — Che ha il di Lei servitore ? — Ha
1' albero di quel giardino. — Ha il libro di quell' uomo ? — Non ha il
libro di quell' uomo, ma ha quello di questo ragazzo. — Ha il con-
tadino questo bue, o quello ? — Non ha ne questo ne quello, rrfe, ha
quello che ha il suo ragazzo. — Ha quell' asino il suo fieno, o quello
del cavallo ? — Nonhane il suo, ne quello del cavallo. — Qual cavallo
ha questo contadino ? — Ha quello del di Lei vicino. — Ho il di Lei
biglietto, o il suo ? — Non ha ne il mio ne il suo, ma ha quello del di
Lei amico. — Avete il fieno di questo cavallo ? — Non ho il suo fieno,
ma ho il suo ferro. — Ha il di Lei fratello il mio biglietto, o il suo ? —
Non ha ne il di Lei, ne il suo, ma ha quello del marinaio. — Ha lo
straniero il mio uccello, o il suo ? — Ha quello del capitano. — Ha
Ella 1' albero di questo giardino ? — Non 1' ho. — Avete fame, o sete ?
Non ho ne fame, ne sete, ma ho sonno.
14.
Ha il marinaio questo uccello, o quello ? — Non ha questo, ma ha
quello. — Ha il di Lei servitore questo bastone, o quello ? — Ha questo,
ma non ha quello. — Ha il di Lei cuoco questo polio o quello ? — Non
ha questo, ne quello, ma ha quello del suo vicino. — Ho ragione o
torto ? — Non ha ragione ne torto, ma il di Lei buon ragazzo ha torto.
— Ho questo coltello o quello ? — Ella non ha ne questo, ne quello. —
Che cosa ho ? — Non ha niente di buono, ma ha qualche cosa di cat-
tivo — Ha Ella il forziere che ho io ? — Non ho quello che ha Vossi-
gnoria. — Qual cavallo ha Ella ? — Ho quello che ha il diLei fratello. —
Ha Ella 1' asino che ha il mio amico ? — Non ho quello che ha egli, ma
ho quello che ha Ella. — Ha il di Lei amico lo specchio che ha Ella, o
quello che ho io ? — Non ha quello che ha Ella, ne quello che ho io,
ma ha il suo.
EXERCISES 15, 16.
15.
Qual sacco ha il contadino ? — Ha quello che ha il suo ragazzo. —
Ho il di Lei candeliere d' oro, o quello d' argento ? — Non ha il mio
candeliere d' oro, ne quello d' argento, ma ha il mio candeliere di
ferro. — Avete il mio giubbetto, o quello del sartore ? — Non ho il
vostro, ne quello del sartore. — Q,uale avete ? — Ho quello che ha il
mio amico. — Ha Ella freddo o caldo ? — Non ho ne freddo, ne caldo,
ma ho sete. — Ha paura il di Lei amico, o ha vergogna ? — Non ha
paura, ne vergogna, ma ha sonno. — Chi ha torto ? — Ha torto il di Lei
amico. — Ha qualcuno il mio ombrello ? — Nessuno 1'ha. — Ha qualche-
duno vergogna ? — Nessuno ha vergogna, ma il mio amico ha fame. —
Ha il capitano il bastimento che Ella ha, o quello che ho io ? — Non
ha ne quello che ha Ella, ne quello che ho io. — Quale ha esso ? — Ha
quello del suo amico. — Ha egli ragione, o torto? — Non ha ragione,
ne torto. — Ha il Francese qualche cosa di buono, o di cattivo ? —
Non ha niente di buono, ne di cattivo, ma ha qualche cosa di leg-
giadro. — Che ha di leggiadro ? — Ha il leggiadro specchio. — Ha il
buon biscotto ? — Egli non 1' ha, ma Io ha il suo vicino. — Ha 1' Inglese
il fiasco da vino ? — Ha il fiasco da vino, ma non ha il fiasco di vino.
— Q,ual ferro hail di Lei fornaio ? — Ha quello da cavallo. — Ha il mio
fiasco da olio ? — Non ha il di Lei fiasco da olio, ma ha il di Lei vaso
da latte.
16.
Ha Ella i guanti ? — Si, Signore, ho i guanti. — Ha Ella i miei
guanti ? — No, Signore, non ho i di Lei guanti. — Ho i di Lei specchi ?
— Ella ha i miei specchi. — Ho i di Lei vaghi fazzoletti ? — Non ha i
miei vaghi fazzoletti. — Quali fazzoletti ho io ? — Ella ha i vaghi fazzo-
letti dei di Lei amici. — Ha Io straniero i nostri buoni temperini ? —
Non ha i nostri buoni temperini, ma ha i nostri buoni bastimenti. —
Chi ha i nostri bei cavalli ? — Nessuno ha i di Loro bei cavalli, ma
qualcuno ha i di Loro belli buoi. — Ha il di Lei vicino gli alberi dei di
Lei giardini ? — Non ha gli alberi dei miei giardini, ma i di Lei belli
biglietti. — Avete il fieno dei cavalli?— Non ho il loro fieno, ma ho i
loro ferri. — Ha il vostro sartore i miei vaghi bottoni d' oro ? — Non
ha i di Lei vaghi bottoni d' oro, ma ha i di Lei vaghi fili d' oro. — Che
ha il marinaio ? — Ha i suoi belli bastimenti. — Ha i miei bastoni, o i
miei schioppi ? — Non ha i di Lei bastoni, ne i di Lei schioppi. — Chi
ha i buoni giubbetti del sartore ? — Nessuno ha i suoi giubbetti, ma
qualcheduno ha i suoi bottoni d' argento. — Ha il ragazzo del Fran-
KXERC1SKS 17, 18. 0
cese i miei buoni ombrelli ? — Non ha i di Lei buoni ombrelli, ma ha i
di Lei buoni coltelli. — Ha il calzolaio i miei stivali di cuoio ? — Ha i
di Lei stivali di cuoio. — Che ha il capitano ? — Ha i suoi buoni ma-
rinai. — Che ha il nostro libraio ? — Ha i suoi buoni libri. — Quali libri
avete voi ? — Ho i bei libri dei nostri librai.
17.
Quali materassi ha il marinaio ? — Ha i buoni materassi del suo
capitano. — Quali giardini ha il Francese ? — Ha i giardini degl' In-
glesi. — Quali servitori ha 1' Inglese ? — Ha i servitori dei Francesi. —
Che ha il di Lei ragazzo ? — Ha i suoi leggiadri uccelli. — Che ha il
mercante ? — Ha i nostri buoni forzieri. — Che ha il fornaio? — Ha i
nostri begli asini. — Ha egli i nostri chiodi, o i nostri martelli ? — Non
ha i nostri chiodi, ne i nostri martelli, ma ha i nostri buoni pani. —
Ha il legnaiuolo i suoi martelli di ferro ? — Non ha i suoi martelli di
ferro, ma i suoi chiodi di ferro. — Quali biscotti ha il fornaio ? —
Ha i biscotti dei suoi amici. — Ha il nostro amico i nostri belli tem-
perini? — Non ha i nostri belli temperini. — Quali ha esso? — Ha i
piccoli temperini dei suoi mercanti. — Quali specchi ha il di Lei do-
mestico ? — Ha gli specchi dei suoi buoni mercanti. — Ha il di Lei
amico i piccoli coltelli dei nostri mercanti ? — Non ha i loro piccoli
coltelli, ma ha i loro candelieri d' oro. — Ha Ella quei biglietti ? — Non
ho quei biglietti, ma quei coltelli d' argento. — Ha 1' uomo questo
biglietto, o quello ? — Non ha ne questo, ne quello. — Ha egli il di Lei
libro, o quello del di Lei amico ? — Non ha il mio, ne quello del mio
amico ; ha il suo. — Ha il di Lei fratello il vino che ho io, o quello
che ha Ella ? — Non ha quello che ha Ella, ne quello che ho io. —
Qual vino ha egli ? — Ha quello dei suoi mercanti. — Avete il sacco
che ha il mio servitore ? — Non ho il sacco che ha il di Lei servitore. —
Avete il polio che ha il mio cuoco, o quello che ha il paesano ? — Non
ho quello che ha il di Lei cuoco, ne quello che ha il paesano. — Ha il
contadino freddo o caldo ? — Non ha ne freddo ne caldo.
•
18.
Ha Ella questi biglietti o quelli? — Non ho ne questi ne quelli. —
Avete i cavalli dei Francesi o quelli degl' Inglesi ? — Ho quelli de-
gl' Inglesi, ma non ho quelli dei Francesi. — Quali buoi ha Ella ? — Ho
quelli degli stranieri. — Ha Ella i bauli che ho io ? — Non ho quei che
ha Ella, ma quelli che ha il di Lei fratello. — Ha il vostro fratello i
vostri biscotti, o i miei ? — Non ha ne i vostri, ne i miei. — Quali
biscotti ha? — Ha i suoi. — Quali cavalli ha il di Lei amico? — Ha
10 EXERCISES 19, 20.
quelli che ho io. — Ha il cli Lei amico i miei libri o i suoi ? — Non ha
ne i di Lei Tie i suoi ; ma ha quelli del capitano. — Ho i di Lei giub-
betti, o quelli dei sartori ?— Non ha ne questi, ne quelli. — Ho i nostri
asini? — Non avete i nostri, ma quelli dei nostri vicini. — Avete gli
uccelli dei marinai ? — Non ho i loro uccelli, ma ho i loro belli bas-
toni. — Quali bicchieri ha il di Lei ragazzo ? — Ha i miei. — :Ho i miei
stivali, o quelli dei calzolai? — Ella non ha i cli Lei, ma i loro.
19.
Qual latte ha 1' uomo ? — Ha il nostro. — Ha esso il nostro caffe ?
— Non 1' ha. — Avete i nostri abiti, o quelli degli stranieri ? — Non
ho i vostri, ma i loro. — Ha il di Lei legnaiuolo i nostri martelli, o
quei dei nostri amici ? — Non ha i nostri, ne quei dei nostri amici. —
Quali chiodi ha egli? — Ha i suoi buoni chiodi di ferro. — Ha qual-
cheduno i bastimenti degl' Inglesi ? — Niuno ha quelli degl' Inglesi,
ma alcuno ha quei dei Frances!. — Chi ha i pollastri del cuoco ? —
Alcuno non ha i suoi pollastri, ma qualcuno ha il suo burro. — Chi
ha il suo formaggio ? — Lo ha il suo ragazzo. — Chi ha il mio vecchio
schioppo? — Lo ha il marinaio. — Hoio il sacco del contadino? — Non
avete il suo sacco, ma il suo grano. — Quali schioppi ha 1' Inglese ?
— Ha quei che ha Ella. — Quali ombrelli hail Francese? — Ha quei
che ha il suo amico. — Ha esso i nostri libri ? — Non ha i nostri, ma
quelli che ha il suo vicino. — Ha fame il ragazzo del mercante ? —
Non ha fame, ma ha sete. — Ha freddo o caldo il vostro amico ? —
Non ha ne freddo, ne caldo. — Ha egli panra ? — Non ha paura, ma ha
vergogna. — Ha il giovane gli uccelli dei nostri servitori? — Non ha i
loro uccelli, ma ha il loro sapone. — Quali t'emperini ha egli ? — Ha
quelli dei suoi vecchi mercanti. — Ha Ella qualche cosa di buono, o
di cattivo? — Non ho niente di buono, ne di cattivo, ma ho qualche
cosa di bello. — Che cosa ha Ella di bello ? — Ho il bel hue dei nostri
cuochi. — Non ha il loro bel castrato ? — No, Signore, non 1' ho.
20.
Ha Ella i miei bei bicchieri ? — Li ho. — Ha Ella i bei cavalli deal'
O
Inglesi ? — Non li ho. — Quali bastoni avete ? — Ho quelli degli stra-
nieri.— Chi ha i miei pettinetti? — Li hanno i miei ragazzi. — Quali
coltelli avete ? — Ho quelli dei vostri amici. — Ho i di Lei buoni
schioppi ? — Ella non li ha, ma li hanno i di Lei amici. — Ha Ella i
miei leggiadri uccelli, o quelli dei miei fratelli ? — Non ho ne i di Lei,
ne quelli dei di Lei fratelli, ma ho i miei. — Quali bastimenti hanno i
Tedeschi ? — I Tedeschi non hanno bastimenti. — Hanno i marinai i
EXKKClSliS 21, 22. 11
nostri belli materassi ? — Non li hanno. — Li hanno i cuochi ? — Essi
li hanno. — Ha il capitano i di Lei vaghi libri ? — Egli non li ha. —
Li ho io ? — Ella li ha. — Ella non li ha. — Li ha 1' Italiano ? — Li ha.
—Hanno i Turchi i nostri begli schioppi ? — Non li hanno. — Li hanno
gli Spagnuoli ?— Essi li hanno. — Ha il Tedesco i begli ombrelli
degli Spagnuoli ? — Li ha. — Li ha esso ? — Si, Signore, li ha. — Ha
1' Italiano i nostri leggiadri guanti? — Egli non li ha. — Chi li ha ? —
Li ha il Turco. — Ha il sartore i nostri giubbetti, o quelli dei nostri
amici? — Non ha ne questi, ne quelli. — Quali abiti ha egli? — Ha
quelli che hanno i Turchi. — Quali cani avete voi ? — Ho quelli che
hanno i miei vicini.
21.
Avete legno ? — Ho legno. — Ha sapone vostro fratello?— Non ha
sapone. — Ho castrate? — Non avete castrato, ma avete manzo. —
Hanno danaro i di Lei amici ?— Hanno danaro. — Hanno essi latte ? —
Non hanno latte, ma hanno eccellente burro. — Ho io fuoco ? — Non
avete fuoco, ma avete carbone. — Ha panno il mercante ? — Non ha
panno, ma ha leggiadri vestiti ? — Hanno argento gl' Inglesi ? — Non
hanno argento, ma hanno eccellente ferro. — Ha Ella buon caffe ? —
Non ho buon caffe, ma ho eccellente vino. — Ha il mercante buoni
libri? — Ha buoni libri. — Ha latte il giovane ? — Non ha latte, ma ha
te eccellente. — Hanno buoni guanti i Frances! ? — Hanno eccellenti
guanti. — Hanno uccelli ? — Non hanno uccelli, ma hanno leggiadri
gioielli. — Chi ha i bei pennelli degl' Inglesi ? — Li hanno i loro amici.
— Chi ha i buoni biscotti dei fornai ? — I marina! dei nostri capitani
li hanno. — Hanno essi i nostri vestiti? — Si, Signore, li hanno. — Che
hanno gl' Italiani ? — Hanno bei quadri. — Che hanno gli Spagnuoli ?
— Hanno begli asini. — Che hanno i Tedeschi ? — Hanno eccellente
grano.
22.
Ha Ella amici ? — Ho amici. — Hanno fuoco i di Lei amici ? — Hanno
fuoco. — Hanno buoni stivali i calzolai? — Non hanno buoni stivali,
ma hanno eccellente cuoio. — Hanno i sartori buoni giubbetti ? — Non
hanno buoni giubbetti, ma hanno eccellente panno. — Ha il pittore
ombrelli ? — Non ha ombrelli, ma ha bei quadri. — Ha esso i quadri
dei Francesi, o quei degl' Italiani ? — Non ha ne questi, ne quelli. —
Q,uali ha egli ? — Ha quelli dei suoi buoni amici. — Hanno i Russi
qualche cosa di buono ? — Hanno qualche cosa di buono. — Che cosa
hanno di buono ? — Hanno buoni buoi. — Ha qualcuno i miei petti-
netti ? — Nessuno li ha. — Chi ha i belli pollastri dei contadhii ? — Li
hanno i diLeicuochi. — Chehauno i fornai? — Hanno eccellente pane.
c 2
12 EXERCISES 23, 24.
— Hanno vecchio vino i di Lei amici ? — Non hanno vecchio vino,
ma hanno buon latte. — Ha qualcuno i di Lei candelieri d' oro ? —
Nessuno li ha.
23.
Ha Ella sale ? — Ne ho.— Ha Ella caffe ?— Non ne ho.— Ha Ella
buon vino ? — Ne ho di buono. — Ha Ella buon panno ? — Non ho
buon panno, ma ho buon danaro. — Ho io buono zucchero ? — Non
ne ha di buono. — Ha buon miele 1'uomo ? — Ne ha. — Ha egli buon
formaggio ? — Non ne ha. — Ha danaro 1' Americano ? — Ne ha. —
Hanno formaggio i Francesi? — Non ne hanno. — Hanno buon latte
gl' Inglesi ? — Non hanno buon latte, ma hanno eccellente burro. —
Chi ha buon sapone ? — II mercante ne ha. — Chi ha buon pane ? —
II fornaio ne ha. — Ha carbone lo straniero ? — Non ne ha. — Ha egli
panno? — Ne ha. — Q,ual riso avete? — Ne ho di buono. — Q,ual fieno
ha il cavallo ? — Ne ha di buono. — Q,ual cuoio ha il calzolaio ? — Ne
had' eccellente. — HaEllagioielli? — Non neho. — Chi hagioielli? — II
mercante ne ha. — Ho stivali ? — Avete stivali. — Ho cappelli ? — Non
avete cappelli. — Ha buoni coltelli il di Lei amico ? — Ne hadibuoni.
— Ha egli buoni buoi ? — Non ne ha di buoni. — Hanno gl' Italiani
bei cavalli ? — Non ne hanno di belli. — Chi ha begli asini ? — Gli
Spagnuoli ne hanno.
24.
Ha il capitano buoni marinai ? — Ne ha di buoni. — Hanno i mari-
nai buoni materassi? — Non ne hanno di buoni. — Chi ha buoni bis-
cotti ? — Ne ha il fornaio del nostro buon vicino. — Ha esso pane ? —
Non ne ha. — Chi ha vaghi nastri ? — I Francesi ne hanno. — Chi ha
eccellenti chiodi di ferro ? — Ne ha il legnaiuolo. — Ha egli martelli ?
— Ne ha. — Quali martelli ha egli ? — Ne ha di ferro. — Che cosa ha il
di Lei fratello ? — Non ha nulla. — Ha egli freddo ? — Non ha ne freddo
ne caldo. — Ha paura? — Non ha paura. — Ha vergogna? — Non ha
vergogna. — Che ha esso? — Ha fame. — Chi ha vaghi guanti? — Io
ne ho.— Chi ha bei quadri ? — Gl' Italiani ne hanno. — Hanno bei
giardini i pittori ? — Ne hanno di belli. — Ha il cappellaio buoni o
cattivi cappelli ? — Ne ha dei buoni. — Ha il falegname buono o cat-
tivo legno ? — Ne ha del buono. — Chi ha vezzosi gioielli ? — Ne hanno
i ragazzi dei nostri mercanti. — Hanno essi uccelli ? — Non ne hanno.
— Ha Ella del te? — Non ne ho. — Chi ne ha? — II mio servitore ne
ha. — Ha vestiti il di Lei servitore ? — Non ne ha. — Chi ne ha ? — Ne
hanno i servitori del mio vicino.
KXKIICISES 25, 26.
25.
Ha Ella un lapis ? — Ne ho uno. — Ha il di Lei ragazzo un buon
libro ? — Ne ha uno buono. — Ha il Tedesco un buon bastimento? —
Non ne ha. — Ha il di Lei sartore un buon' abito ? — Ne ha uno buono.
— Ne ha due buoni. — Ne ha tre buoni. — Chi ha begli stivali ? — Ne
ha il nostro calzolaio. — Ha il capitano un bel cane. — Ne ha due. —
Hanno i vostri amici due bei cavalli ? — Ne hanno quattro. — Ha il
giovane un buono, od un cattivo schioppo ? — Non ne ha uno buono,
ne ha uno cattivo. — Avete un turacciolo ? — Non ne ho. — Ha il di
Lei amico un buon tiraturacciolo ? — Ne ha due. — Ho un amico ? —
Ella ne ha uno buono. — Ella ne ha due buoni. — Ella ne ha tre
buoni. — II di Lei fratello ne ha quattro buoni. — Ha il legnaiuolo un
chiodo di ferro? — Ha sei chiodi di ferro. — Ne ha sei buoni e sette
cattivi. — Chi ha buon manzo? — Ne ha il nostro cuoco. — Chi ha
cinque buoni cavalli? — II nostro vicino ne ha sei. — Ha grano il
contadino ? — Ne ha. — Ha egli specchi? — Non ne ha. — Chi ha buoni
amici ? — Ne hanno i Turchi. — Hanno essi denaro ? — Non ne hanno.
— Chi ha il loro denaro ? — L' hanno i loro amici. — Hanno sete i loro
amici ? — Non hanno sete, ma fame. — Ha pane il falegname ? — Non
ne ha. — Ha un buon abito il di Lei servitore ? — Ne ha uno. — Ha
egli questo abito, o quello ? — Non ha ne questo ne quello. — Quale
abito ha esso ? — Ha quello che ha il di Lei servitore. — Hanno i con-
tadini questi sacchi, o quelli ? — Non hanno ne questi, ne quelli. —
Quali sacchi hanno essi? — Hanno i loro. — Ha Ella un buon ser-
vitore ? — Ne ho uno buono. — Chi ha un buon forziere ? — Mio fra-
tello ne ha uno. — Ha esso un forziere di cuoio, o di legno ? — Ne ha
uno di legno.
26.
Quanti amici ha Ella ? — Ho due buoni amici. — Ha Ella otto buoni
bauli ? — Ne ho nove. — Ha il di Lei servitore tre abiti? — Ne ha sola-
men te uno buono. — II capitano ha due buoni bastimenti ? — Ne ha
soltanto uno. — Quanti martelli ha il legnaiuolo ? — Ne ha solamente
due buoni. — Quanti stivali ha il calzolaio ? — Ne ha dieci. — Ha
il giovane nove buoni libri ? — Ne ha solamente cinque. — Quanti
schioppi ha il di Lei fratello ? — Ne ha solamente quattro. — Ha Ella
molto pane ? — Ne ho molto. — Hanno gli Spagnuoli molto denaro ? —
Non ne hanno molto. — Ha molto caffe il nostro vicino ? — Non ne ha
se non poco. — Ha molto grano lo straniero ? — Ne ha molto. — Che ha
1' Americano ? — Ha molto zucchero. — Che ha il Russo ? — Ha molto
14 EXEliClSES 27, 28.
sale. — Ha molto riso il contadino ? — Non ne ha. — Ha egli molto
formaggio ? — Non ne ha che poco. — Che abbiamo ? — Abbiamo molto
pane, molto vino e molti libri. — Abbiamo molto danaro ? — Non ne
abbiamo molto, ma abbastanza. — Ha Ella molti fratelli ? — Ne ho
soltanto uno.— Hanno molti amici i Frances! ? — Non ne hamio
molti. — Ha molto fieno il nostro amico ? — Ne ha abbastanza. — Ha
molto cacio 1' Italiano ? — Ne ha molto. — Ha cuore quest' uomo ?- -
Non ne ha. — Ha (lei lapis il ragazzo del pittore ? — Ne ha.
27.
Ha Ella molto pepe ? — Non ne ho se non poco. — Ha molto manzo il
cuoco ? — Non ha molto manzo, ma ha molto castiato. — Quauti buoi
ha il Tedesco ? — Ne ha otto. — Quanti cavalli ha egli ? — Ne ha sola-
mente quattro. — Chi ha molti biscotti ? — I nostri maiinai ne hanno
mold. — Abbiamo .mold biglietti ? — Non ne abbiamo se non pochi. —
Quanti biglietti abbiamo ? — Ne abbiamo soltanto tre graziosi. — Ha
Ella troppo burro ? — Non ne ho abbastanza. — Hanno troppo libri i
nostri ragazzi ? — Ne hanno troppo. — Ha il nostro amico troppo latte ?
— Non ne ha molto, ma abbastanza. — Chi ha molto danaro ? — I con-
tadini ne hanno molto. — Hanno mold guanti ? — Non ne hanno. — Ha
il cuoco abbastauza burro ? — Non ne ha abbastanza. — Ha egli abba-
stanza aceto ? — Ne ha abbastanza. — Ha Ella molto sapone ? — Non ne
ho se non poco. — Hail mercante molto panno ? — Ne ha molto. — Chi
ha molto pepe ? — II nostro vicino ne ha molto. — Ha molti bottoni ii
nostro sartore ? — Ne ha molti. — Ha il pittore molti giardini ? — Non ne
ha molti. — Qu:inti giardini ha egli ? — Ne ha solamente due. — Quanti
coltelli ha il Tedesco ? — Ne ha tre. — Ha il capitanobei cavalli '( — Ne
ha di belli, ma suo fratello non ne ha. — Abbiamo gioielli? — Ne
abbiamo molti. — Quali gioielli abbiamo? — Ne abbiamo d' oro. —
Quali candelieri hanno i nostri amici? — Hanno candelieii d' argento.
— Hanno nastri d' oro ? — Ne hanno.
28.
Ha buoni bastoni 1' adolescente ? — Non ha buoni bastoni, ma ha
begli uccelli. — Quali pollastri ha il nostro cuoco ? — Ha belli pollas-
tri. — Quanti ne ha? — Ne ha sei. — Ha cappelli il cappellaio? — Ne
ha mold. — Ha molto legno il falegname ? — Non ne ha molto, ma
abbastanza. — Abbiamo i cavalli dei Francesi, o quelli dei Tedeschi ?
— Non abbiamo ne questi, ne quelli. — Quali cavalli abbiamo ? — Ab-
biamo i nostri. — Ha il Turco i miei pettinini ? — Non li ha. — Chi li
ha? — Li ha il di Lei nglio. — Hanno molto zucchero i nostri amici?
EXERCISES 29, 30. 15
— Hanno poco zucchero, ma molto miele. — Chi ha i nostri specchi ?
— Li hanno gl' Italiani ? — Ha il Francese questo cucchiaio.o quello ?
— Non ha ne questo, ne quello. — Ha egli i materassi che abbiamo
noi ? — Non ha quei che abbiamo noi, ma ha quelli che hanno i suoi
amici. — Ha egli vergogna? — Non ha vergogna, ma ha paura.
29.
Ha Ella molti coltelli ? — Ne ho alcuni. — Ha Ella molti lapis ? —
Ne ho soltanto alcuni. — Ha molti specchi 1' amico del pittore ? — Ne
ha solamente alcuni. — Ha alcuni soldi il di Lei figlio ? — Ne ha alcuni.
— Hanno Elleno alcuni franchi ? — Ne abbiamo alcuni. — Quanti
franchi ha Ella? — Ne ho dieci. — Quanti soldi ha lo Spagnuolo? —
Non ne ha molti, ne ha solamente cinque. — Chi ha i bei bicchieri
degl' Italiani ? — Li abbiamo noi. — Hanno gl' Inglesi molti basti-
menti ? — Ne hanno molti. — Hanno molti cav.alli gl' Italiani ? — Non
hanno molti cavalli, ma hanno molti asini. — Che hanno i Tedeschi?
— Hanno molti scudi. — Quanti scudi hanno? — Ne hanno undici. —
Abbiamo i cavalli degl' Inglesi, o quelli dei Tedeschi ? — Non abbiamo
questi, ne quelli. — Abbiamo gli ombrelli degli Spagnuoli? — Non li
abbiamo, ma gli American! li hanno. — Ha Ella molto burro?— Non
ne ho molto, ma abbastanza. — Hanno i marinai i materassi che ab-
biamo noi ? — Non hanno quei che abbiamo noi, ma hanno quelli che
ha il loro capitano. — Ha molti franchi il Francese? — Non ne ha
molti, ma abbastanza. — Ha molti soldi il di Lei servitore? — Non ha
soldi, ma ha abbastanza franchi.
30.
Hanno pepe i Russi ? — Non hanno se non poco pepe, ma hanno
molto sale. — Hanno i Turchi molto vino ? — Non hanno molto vino,
ma molto caffe. — Chi ha molto latte ? — I Tedeschi ne hanno molto.
— Non ha Ella altro schioppo ? — Non ne ho altro. — Abbiamo altro
formaggio ? — Ne abbiamo altro. — Non ho altro quadro ? — Ella ne ha
un altro — Non ha il nostro vicino altro cavallo ? — Non ne ha altro.
— Non ha il di Lei fratello altri amici ? — Ne ha altri. — Non hanno
altri stivali i calzolai? — Non ne hanno altri. — Hanno i sartori molti
abiti ? — Ne hanno solamente alcuni, ne hanno soltanto quattro. —
Quanti guanti ha Ella? — Ne ho solamente due. — Ha Ella altri bis-
cotti? — Non ne ho altri. — Quanti tiraturaccioli ha il mercante? — Ne
\ ha nove. — Quante braccia ha quest' uomo ? — Ne ha solamente uno,
1' altro e di legno. — Qual cuore ha il di Lei figlio. — Ha un buon
cuore. — Non ha Ella altro servitore? — Ne ho un altro. — Non ha il
16 EXERCISES 31, 32.
di Lei amico altri uccelli ? — Ne ha altri. — Quanti altri uccelli ha egli ?
— Ne ha sei altri. — Quanti giardini ha Ella? — Ne ho soltanto uno,
ma il mio amico ne ha due.
31.
Qual volume ha Ella ? — Ho il primo. — Ha Ella il secondo volume
del mio libro? — L' ho. — Ha Ella il terzo, o il quarto libro. — Non ho
questo, ne quello. — Abbiamo i quinti, o i sesti volumi ? — Abbiamo i
quinti, ma non abbiamo i sesti volumi. — Quali volumi ha il di Lei
amico ? — Ha i settimi volumi. — Quanti ne abbiamo del mese ? — Ne
abbiamo otto. — Non ne abbiamo undici ? — No, Signore, ne abbiamo
dieci. — Chi ha i nostri scudi? — Li hanno i Russi. — Hanno eglino il
nostro oro ? — Non 1' hanno. — Ha il giovinetto molto danaro ? — Non
ha molto danaro, ma molto cuore. — Ha Ella i chiodi dei legnaiuoli, o
quei dei falegnami ? — Non ho ne quelli dei legnaiuoli, ne quei dei
falegnami, ma quelli dei miei mercanti. — Ha Ella questo guanto, o
quello ? — Non ho questo, ne quello. — Ha il vostro amico questi
biglietti, o quelli ? — Ha questi, ma non ha quelli. — Ha qualche scudo
1' Italiano ? — Ne ha alcuni. — Ha egli alcuni franchi ? — Ne ha cinque.
— Ha Ella un altro bastone? — Ne ho un altro. — Qual' altro bastone
ha Ella ? — Ho un altro bastone di ferro. — Hanno alcuni buoni cande-
lieri ? — Ne abbiamo parecchi. — II di Lei ragazzo ha un altro cap-
pello ? — Ne ha un altro. — Hanno aceto questi uomini ? — Questi
uomini non ne hanno, ma ne hanno i loro amici. — Hanno altri
sacchi i contadini? — Non ne hanno altri. — Hanno essi altro pane ? —
Ne hanno.
32. •
dual volume del suo libro ha Ella ? — Ho il primo. — Quanti tomi
ha quei libro ? — Ne ha due. — Ha Ella il mio libro, o quello di mio
fratello? — Ho 1' uno e 1' altro. — Ha il mio pettine lo straniero, o il
mio coltello ? — Ha 1' uno e 1' altro. — Ha Ella il mio pane, o il mio
cacio ? — Non ho ne 1' uno, ne 1' altro. — Ha il mio bicchiere 1' t)lan-
dese, o quello del mio amico ? — Non ha 1' uno, ne 1' altro. — Ha i
nostri cavalli 1' Irlandese, o i nostri bauli ? — Ha gli uni e gli altri. —
Ha i nostri stivali lo Scozzese, o i nostri giubbetti ? — Non ha gli uni,
ne gli altri. — Che cosa ha egli ? — Ha i suoi buoni schioppi di ferro.
— Hanno i nostri bastimenti gli Olandesi, o quei degli Spagnuoli ? —
Non hanno gli uni ne gli altri. — Quali bastimenti hanno essi ?—
Hanno i loro. — Abbiamo ancora fieno ? — Ne abbiamo ancora. — Ha
ancora pepe il nostro mcrcante ? — Ne ha ancora. — Ha ancora danaro
EXERCISES 33, 34. 17
il nostro amico ? — Non ne ha piu. — Ha egli ancora gioielli. — Ne ha
ancora. — Hanno Elleno ancora caffe ? — Non abbiamo piu caffe, ina
abbiamo ancora te. — Ha ancora sale 1' Olandese ? — Non ha piu
sale, ma ha ancora burro. — Ha ancora quadri il pittore ? — Non ha
piu quadri, ma ha ancora pennelli. — Hanno ancora biscotto i mari-
nai ? — Non ne hanno piu. — Hanno ancora libri i di Lei figli ? — Non
ne hanno piu. — Ha ancora amici il giovane ? — Non ne ha piu.
33.
Ha il nostro cuoco ancora molto manzo 1 — Non ne ha piu molto.
— Ha egli ancora molti pollastri ? — Non ne ha piu molti. — Ha il
contadino ancora molto latte ? — Non ha piu molto latte, ma ha an*
cora molto burro. — Hanno ancora molti cavalli i Frances! ? — Non
ne hanno piu molti. — Ha Ella ancora molto olio ? — Ne ho ancora
molto. — Abbiamo ancora molti specchi ? — Ne abbiamo ancora molti.
— Ha Ella ancora un libro. — Ne ho uiio ancora. — Hanno ancora un
giardino i nostri vicini ? — Ne hanno ancor uno. — Ha ancora un
ombrello il nostro amico? — Non ne ha piu. — Hanno ancora alcuni
libri gli Scozzesi ? — Ne hanno ancora alcuni. — Ha ancora alcuni
bottom il sartore ? — Non ne ha piu. — Ha ancora alcuni chiodi il nos-
tro legnaiuolo ? — Non ha piu chiodi, ma ha ancora alcuni bastoni. —
Gli Spagnuoli, hanno ancora alcuni soldi ? — Ne hanno ancora alcuni.
— Ha ancora alcuni buoi il Tedesco ? — Ne ha ancora alcuni. — Ha
Ella ancora alcuni franchi ? — Non ho piu franchi, ma ho ancora
alcuni scudi.— Che hanno Elleno ancora ? — Abbiamo ancora alcuni
bastimenti ed alcuni buoni marinai. — Ho ancora un poco di danaro ?
— Ella ne ha ancora un poco. — Ha Ella ancora coraggio ? — Non ne
ho piu. — Ha Ella ancora molto aceto ? — Non ne ho piii molto ; ma
mio fratello ne ha ancora molto.
34.
Ha egli abbastanza zucchero ? — Non ne ha abbastanza. — Ab-
biamo abbastanza franchi ? — Non ne abbiamo abbastanza. — Ha ab-
bastanza legno il falegname ? — Ne ha abbastanza. — Ha egli abba-
stanza martelli ? — Ne ha abbastanza. — Quali martelli ha egli ? — Ha
martelli di ferro e di legno. — Hanno Elleno abbastanza riso ? — Non
abbiamo abbastanza riso, ma abbiamo abbastanza zucchero. — Ha
Ella ancora molti guanti? — Non ne ho piu molti. — Ha un altro
bastimento il Russo ? — Ne ha un altro. — Ha egli un altro sacco ? —
Non ne ha altro. — A quanti siamo del mese '( — Siamo al sei. —
Quanti amici ha Ella ? — Ho solamente un buon amico. — Ha troppo
D
J8 EXERCISES 35, 36.
pane il contadino ? — Non ne ha abbastanza. — Ha egli molto da-
naro ? — Non ha se non poco danaro, ma abbastanza fieno. — Abbiamo
i vestiti di cotone, o quelli di lino (filo) degli American! ? — Non ab-
biamo i loro vestiti di cotone, ne quelli di lino (filo). — Abbiamo i
giardini che hanno essi ? — Non abbiamo quei che essi hanno, ma
abbiamo quelli che hanno i nostri vicini. — Ha Ella ancora miele ? —
Non ne ho piu. — -Ha Ella ancora buoi ? — Non ne ho piu.
35.
Ha Ella un cavallo ? — Ne ho diversi. — Ha egli diversi vestiti ? —
Ne ha solamente uno. — Chi ha diversi specchi ? — Mio fratello ne ha
diversi. — Quali specchi ha egli ? — Ha begli specchi. — Chi ha buoni
pasticcini ? — Diversi pasticcieri ne hanno. — Ha uno fanciullo il di
Lei fratello ? — Ne ha diversi. — Ha Ella tanto caffe quanto te ? — Ho
tanto dell' uno quanto dell' altro. — Ha un figlio quest' uomo ? — Ne
ha diversi. — Quanti figli ha egli ? — Ne ha quattro. — Quanti fanciulli
hanno i nostri amici ? — Ne hanno mold ; ne hanno dieci. — Abbiamo
tanto pane quanto burro ? — Elleno hanno tanto dell' uno quanto del-
1' altro. — Ha quest' uomo tanti amici quanti nemici ? — Ha tanto
degli uni quanto degli altri. — Abbiamo tanti cucchiai quanti col-
telli ? — Abbiamo tanto degli uni quanto degli altri. — Ha vostro
padre tanto oro quanto argento ? — Ha piu di questo che di quello. —
Ha il capitano tanti marinai quanti bastimenti ? — Ha piu di questi
che di quelli. — Ha piu degli uni che degli altri.
36.
Ha Ella tanti schioppi quanto io ? — Ne ho altrettanti. — Ha tanto
coraggio quanto noi lo straniero ? — Ne ha .altrettanto. — Abbiamo
tanto del buono quanto del cattivo caffe ? — Abbiamo tanto dell' uno
quanto dell' altro. — Hanno i nostri vicini tanto cacio quanto latte ? —
Hanno piu di questo che di quello. — Hanno i Loro figli tanti pas-
ticcini quanti libri ? — Hanno piu di questi che di quelli ; piu degli
uni che degli altri. — Quanti nasi ha 1' uomo ? — Ne ha solamente
uno. — Quanti piedi ha egli ? — Ne ha parecchi. — Quanti mantelli ha
Ella ? — Ne ho soltanto uno, ma mio padre ne ha piu di me ; ne ha
cinque. — I miei fanciulli hanno tanto coraggio quanto di Lei ? — I
di Lei hanno piu dei miei. — Ho tanto danaro quanto Ella ? — Ella
ne ha meno di me. — Ha Ella tanti libri quanto io ? — Ne ho meno di
Lei. — Ho tanti nemici quanto il di Lei padre ? — Ella ne ha meno di
lui. — I Russi hanno tanti fanciulli quanto noi ? — Ne abbiamo meno
di loro. — I Francesi hanno tanti bastimenti quanto noi ? — Ne hanno
EXERCISES 37, 38, 39. 19
meno di noi. — Abbicimo tanti gioielli quanto essi ? — Ne abbiamo
meno di loro. — Abbiamo meno vestiti che i fanciulli dei nostri
amici ? — Ne abbiamo meno di loro.
37.
Chi ha meno amici di noi ? — Nessuno ne ha meno. — Ha Ella tanto
del di Lei vino quanto del mio ? — Ho tanto del di Lei quanto del
mio. — Ho tanto dei di Lei libri quanto dei miei ? — Ella ha meno dei
miei che dei di Lei. — Ha il Turco tanto del di Lei danaro quanto
del suo proprio ? — Ha meno del suo proprio che del nostro. — Ha il
di Lei fornaio meno pane che danaro? — Ha meno di questo che di
quello. — Ha il nostro mercante meno cani che cavalli ? — Ha meno
di questi che di quelli ; meno degli uni che degli altri. — Hanno piu
bastoni che cucchiai i di Lei servitori ? — Hanno piu di questi che di
quelli. — Ha il nostro cuoco tanto burro quanto manzo ? — Ha tanto
dell* uno quanto dell' altro. — Ha egli tanti pollastri quanti uccelli ?
— Ha piu di questi che di quelli.
38.
Ha il legnaiuolo tanti bastoni quanti chiodi ? — Ha tanto di
questi quanto di quelli. — Ha Ella piu biscotti che bicchieri ? — Ho
piu di questi che di quelli. — II nostro amico ha piu zucchero che
danaro ? — Non ha tanto di questo quanto di quello. — Ha egli piu
guanti che ombrelli ? — Non ha tanto di questi che di quelli. — Chi ha
piu sapone di me ? — Mio figlio ne ha di piu. — Chi ha piu pennelli
di lui ? — II pittore ne ha di piu. — Ha egli tanti cavalli quanto io ?
— Non ha tanti cavalli quanto Ella, ma ha piu quadri. — Ha meno
buoi di noi il mercante? — Ha meno buoi di noi e noi abbiamo
men grano di lui. — Ha Ella un altro biglietto ? — Ne ho un altro. —
II di Lei figlio ha ancora un calamaio ? — Ne ha ancora varii. — Hanno
tanti giardini quanto noi gli Olandesi ? — Noi ne abbiamo meno di
loro. — Abbiamo meno pane e meno burro di loro. — Non abbiamo
quasi danaro, ma abbastanza pane, manzo, formaggio e vino. — Ha
Ella tanto coraggio quanto il figlio del nostro vicino ? — Ne ho al-
trettanto. — II giovinetto ha tanti biglietti quanto noi? — Ne ha
altrettanti.
39.
Ha Ella ancora desiderio di comprare il cavallo del mio amico ? —
Ho ancora desiderio di comprarlo, ma non ho piu danaro. — Ha Ella
tempo di lavorare ? — Ho tempo, ma non ho voglia di lavorare. — Ha
D 2
20 EXERCISES 40, 4)1.
tempo il di Lei fratello di tagliare bastoni ? — Ha tempo di tagliarne.
— Ha egli desiderio di tagliare del pane ? — Ha desiderio di tagliarne,
ma non ha coltello. — Ha Ella tempo di tagliare del formaggio ? —
Ho tempo di tagliarne. — Ha egli desiderio di tagliare 1'albero? —
Ha desiderio di tagliarlo, ma non ha tempo. — Ha tempo il sartore di
tagliare il panno ? — Ha- tempo di tagliarlo. — Ho tempo di tagliare
gli alberi ? — Ella ha tempo di tagliarli. — II pittore ha desiderio di
comprare un cavallo ? — Ha desiderio di comprarne due. — Ha tempo
il di Lei capitano di pariare ? — Ha tempo, ma non ha voglia di par-
lare. — Ha Ella paura di pariare ? — Non ho paura, ma ho vergogna
di pariare. — Ho ragione di comprare uno schioppo ? — Ella ha ra-
gione di comprarne uno. — II di Lei amico ha ragione di comprare
un gran manzo ? — Ha torto di comprarne uno. — Ho ragione di com-
prare piccoli buoi ? — Ella ha ragione di comprarne.
40.
Ha Ella desiderio di pariare? — Ho desiderio, ma non ho coraggio
di pariare. — Ha Ella coraggio di tagliare il di Lei braccio ? — Non ho
coraggio di tagliarlo. — Ho ragione di pariare ? — Ella non ha torto
di pariare, ma ha torto di tagliare i miei alberi. — II figlio del di Lei
amico ha desiderio di comprare ancora un uccello ? — Egli ha desi-
derio di comprarne ancor uno. — Hanno Elleno desiderio di com-
prare ancora alcuni cavalli ? — Abbiamo desiderio di comprarne
ancora alcuni, ma non abbiamo piu danaro. — -Che ha desiderio
di raccommodare il nostro sartore? — Egli ha desiderio di rac-
commodare i nostri vecchi vestiti. — II calzolaio ha tempo di rac-
commodare i nostri stivali ? — Ha tempo, ma non ha voglia di
raccommodarli. — Chi ha desiderio di raccommodare i nostri cap-
pelli? — II cappellaio ha desiderio di raccommodarli. — Ha Ella
paura di cercare il mio cavallo ? — Non ho paura, ma non ho tempo
di cercarlo. — Che cosa hanno desiderio di comprare? — Abbiamo
desiderio di comprare qualche cosa di buono, e i nostri vicini hanno
voglia di comprare qualche cosa di bello, — I loro fanciulli hanno
paura di raccattare chiodi ?— Non hanno paura di raccattarne. — Ha
Ella desiderio di rompere il mio gioiello ? — Ho desiderio di raccorlo,
ma non di romperlo. — Ho torto di raccorre i di Lei guanti ? — Ella
non ha torto di raccorli, ma ha torto di tagliarli.
41.
Ha Ella coraggio di rompere quei bicchieri ? — Ho coraggio, ma non
ho desiderio di romperli.— Chi ha desiderio di rompere il nostro
EXERCISES 42, 43. 21
specchio ? — II nostro nemico ha desiderio di romperlo. — Gli stranieri
hanno voglia di rompere i nostri schioppi ? — Eglino hanno desiderio,
ma non hanno coraggio di romperli, — Ha Ella desiderio di rompere
il bastimento del capitano ? — Ho desiderio, ma ho paura di romperlo.
— Chi ha voglia di comprare il mio bel cane ? — Nessuno ha desiderio
di comprarlo. — Ha Ella desiderio di comprare i miei bei bauli, o
quei del Francese ? — Ho desiderio di comprare i di Lei, e non quelli
del Francese. — Quai libri ha desiderio di comprare 1* Inglese ? — Ha
desiderio di comprare quello die Ella ha, quello che ha il di Lei figlio,
e quello che ha il mio. — Quai guanti ha Ella desiderio di cercare ? —
Ho desiderio di cercare i di Lei, i miei e quelli dei nostri fanciulli.
42.
Quali specchi hanno desiderio di rompere i nemici ? — Hanno de-
siderio di rompere quei che Ella ha, quelli che ho io, e quelli che
hanno i nostro fanciulli ed amici. — Ha desiderio il di Lei padre di
comprare questi, o quei pasticcini ? — Ha desiderio di comprare questi.
— Ho ragione di raccorre i di Lei biglietti ? — Ella ha ragione di
raccorli. — Ha ragione V Italiano di cercare il suo fazzoletto ? — Ha
torto di cercarlo.- — Ha Ella desiderio di comprare un altro bastimento ?
— Ho desiderio di comprarne un altro. — II nostro nemico ha desiderio
di comprare ancora un bastimento ? — Ha desiderio di comprarne
ancora diversi, ma ha paura di comprarne. — Ha Ella due cavalli ? —
Ne ho solamente uno, ma ho desiderio di comprarne uno ancora.
43.
Vuol Ella lavorare ? — Voglio, ma sono stanco. — Vuol Ella rom-
pere i miei bicchieri ? — Non voglio romperli. — Vuol Ella cercare mio
figlio ? — Voglio cercarlo. — Che vuol Ella raccorre ? — Voglio raccorre
quello scudo e quei franco. — Vuol Ella raccorre questo soldo o quello?
— Voglio raccorre 1' uno e 1* altro. — II suo vicino vuol comprare
questi o quei pettini ? — Egli vuol comprare questi e quelli. — Quel-
luomo vuol tagliarle il piede ? — Non vuol tagliare il mio, ma il suo.
— II pittore vuol abbrucciare dell' olio ? — Egli vuol abbrucciarne.
— Che vuol raccommodare il calzolaio ? — Egli vuol raccommodare i
nostri vecchi stivali. — II sartore vuol raccommodare qualche cosa ? —
Egli vuol raccommodare dei giubbetti. — II nostro nemico vuol ab-
brucciare il suo bastimento ? — Non vuol abbrucciare il suo, ma il
nostro. — Vuol Ella far qualcosa ? — Non voglio fare cosa alcuna. —
Che vogliono fare ? — Vogliamo riscaldare il nostre te ed il caffe di
nostro padre. — Vuol Ella riscaldare il brodo di mio fratello ? —
22 EXERCISES 44, 45.
Voglio scaldarlo. — II di Lei servitore vuol fare il mio fuoco ? — Egli
vuol farlo, ma non ha tempo.
44.
Vuol Ella parlare? — Voglio parlare. — Vuol studiare il di Lei
figlio ? — Non vuol studiare.— Che vuol egli fare ? — Egli vuol bere
del vino. — Vuol Ella comprare qualche cosa? — Voglio comprare
qualche cosa. — Che vuol Ella comprare? — Voglio comprare dei
gioielli. — Vuol Ella raccommodare il mio fazzoletto ? — Voglio rac-
commodarlo. — Chi vuol raccommodare i vestiti di nostro figlio ? —
Noi vogliamo raccommodarli. — II Russo vuol comprare questo
quadro, o quello ? — Non vuol comprare questo ne quello. — Che vuol
egli comprare ? — Egli vuol comprare dei bastimenti. — Quali specchi
vuol comprare 1' Inglese ? — Egli vuol comprare quei che hanno i
Francesi e quelli che hanno gli Italiani. — II di Lei padre vuol cer-
care il suo ombrello od il suo bastone ? — Egli vuol cercare 1' uno e
1' altro. — Vuol Ella bere del vino ? — Ne voglio bere, ma non ne ho.
— II marinaio vuol ber del latte ? — Egli non ne vuol ber, non ha
sete. — Che vuol bere il capitano? — Non vuol bere niente. — Che vuol
fare il cappellaio ? — Vuol fare dei cappelli. — Vuol fare qualche cosa
il legnaiuolo ? — Egli vuol fare un gran bastimento. — Vuol Ella com-
prare un uccello ? — Voglio comprarne diversi.
45.
II Turco vuol comprare piu schioppi che coltelli ? — Vuol com-
prare piu di questi che di quelli. — Quanti tiraturaccioli vuol com-
prare il di Lei servitore ? — Egli vuol comprarne tre. — Vogliono
comprare molti turaccioli ? — Vogliamo comprarne solamente al-
cuni, ma i nostri fanciulli ne vogliono comprar molti. — Vogliono
i di Lei fanciulli cercare i guanti che abbiamo noi ? — Non vo-
gliono cercare quelli che hanno Elleno, ma quei che ha mio padre.
— Qualcuno vuol stracciare il di Lei abito ? — Nessuno vuol strac-
ciarlo. — Chi vuol stracciare i miei libri ? — I suoi fanciulli vo-
gliono stracciarli. — Da chi e nostro padre ? — E in casa del di lui
amico. — Da chi vuol Ella andare ? — Voglio andare alia di Lei casa.
— Vuol Ella andare a casa mia ? — Non voglio andare a casa di
Vossignoria, ma a casa di mio fratello. — II di Lei padre vuol andare
a casa del suo amico ? — Non vuol andare a casa del suo amico, ma a
casa del suo vicino. — In casa di chi e il di Lei figlio ? — E' in casa
nostra. — Vuol Ella cercare i nostri cappelli, o quelli degli Olandesi ?
— Non voglio cercare i di Loro, ne quelli degli Olandesi, ma voglio
cercare i miei e quelli dei miei buoni amici.
EXERCISES 46, 47. 23
46.
Ho ragione di riscaldare il di Lei brodo ? — Ella ha ragione di
scaldarlo. — II mio servitore ha ragione di scaldare il di Lei letto ? —
Ha torto di scaldarlo. — Ha egli paura di stracciare il di Lei abito ? —
Non ha paura di stracciarlo, rna di abbrucciarlo. — I suoi fanciulli
vogliono andare a casa dei nostri amici ? — Non vogliono andare a
casa dei Loro amici, ma a casa dei nostri. — Sono in casa i di Lei
fanciulli ? — Eglino non sono in casa loro, ma in casa dei loro vicini.
— II capitano e in casa ? — Non e in casa di lui, ma in casa dei suoi
fratelli. — Lo straniero e egli in casa di nostro fratello ? — Non e in
casa di nostro fratello, ma in casa di nostro padre. — In casa di chi e
1* Inglese ? — Egli e in casa vostra. — L" Americano e in casa nostra ? —
No, Signore, non e in casa nostra, ma in casa del suo amico. — Da
chi e 1' Italiano ? — Egli non e in casa di nessuno ; e in casa sua. —
Vuol Ella andare a casa ? — Non voglio andare a casa ; voglio an-
dare dal figlio del mio vicino. — Ex in casa il di Lei padre ? — No,
Signore, non e in casa. — Da chi e egli? — E' in casa dei buoni
amici del nostro vecchio vicino. — Vuol Ella andare in casa di qualche-
duno ? — Non voglio andare a casa di nessuno.
47.
Dove e il di Lei figlio ? — Egli e in casa. — Che vuol egli fare in
casa ? — Vuol bere buon vino. — E in casa il di Lei fratello ? — Non e
in casa, e dallo straniero. — Che vuol Ella bere ? — Voglio ber del
latte. — Che vuol fare in casa il Tedesco ? — Egli vuol lavorare e bere
buon vino. — Che ha Ella in casa ? — Non ho niente in casa. — II mer-
cante ha desiderio di comprare tanto zucchero quanto te ? — Vuol
comprare tanto dell' uno quanto dell' altro. — E' Ella stanca ? — Non
sono stanco. — Chi e lasso ? — Mio fratello e lasso. — Lo Spagnuolo
ha desiderio di comprare tanti cavalli quanti asini ? — Egli ha desi-
derio di comprare piu di questi che di quelli. — Vuol Ella bere
qualche cosa? — Non voglio bere cosa alcuna. — Quanti pollastri vuol
comprare il cuoco ? — Egli vuol comprarne quattro. — Vogliono com-
prare qualche cosa i Frances! ? — Non vogliono comprare nulla. —
Lo Spagnuolo vuol comprare qualcosa ? — Egli vuol comprare qualche
cosa, ma non ha danaro. — Vuol Ella venire dai nostri fratelli ? —
Non voglio venire da loro, ma a casa dei loro fanciulli. — Lo Scozzese
e egli in casa di qualcuno? — Egli non e da nessuno. — Dove e
egli ? — Egli e in casa sua (Egli e nella di lui casa).
24 EXERCISES 48, 49, 50.
48.
Vuol Ella andare a casa ? — Voglio andarvi. — II di Lei figlio vuol
andare a casa mia? — Vuol andarvi. — E in casa il di Lei fratello? —
Egli c' e (v* e). — Dove vuol Ella andare ? — Voglio andare a casa. —
I di Lei fanciulli vogliono venire da me ? — Eglino non vogliono
venirci. — Da chi vuol Ella portare cotesto biglietto ? — Voglio por-
tarlo dal mio vicino. — II di Lei servitore vuol portare il mio biglietto
dal di Lei padre ? — Egli vuol portarcelo. — 11 di Lei fratello vuol
portare i miei schioppi a casa del Russo ? — Egli vuol portarveli. —
Da chi i nostri nemici vogliono portare i nostri schioppi ?• — Essi
li vogliono portare dai Turchi. — Dove vuol portare i miei stivali il
calzolaio ? — Egli vuol portarli da Lei.' — Vuol egli portarli a casa ? —
Egli non vuol portarveli. — Vuol Ella venire da me ? — Non voglio
venirvi. — Dove vuol Ella andare ? — Voglio andare dai buoni
Inglesi. — Vogliono venire da noi i buoni Italiani ? — Essi non vo-
gliono venirvi. — Dove vogliono andare ? — Essi non vogliono andare
in nessun luogo.
49.
Vuol Ella condurre il di Lei figlio da me ? — Non voglio condurlo
da Lei, ma dal capitano. — Quando vuol Ella, condurlo a casa del
capitano ? — Voglio condurvelo domani. — Vuol Ella condurre i miei
fanciulli dal medico ? — Voglio condurveli. — Q,uando vuol Ella con-
durveli ? — Voglio condurveli oggi/ — A che ora vuol Ella condurveli ?
— Alle due e mezzo. — Quando vuol Ella mandare il di Lei servitore
dal medico ? — Voglio mandarvelo oggi. — A che ora ? — Alle dieci e
un quarto. — Vuol Ella andare in qualche luogo ? — Voglio andare in
qualche luogo. — Dove vuol Ella andare ? — Voglio andare dallo
Scozzese. — Vuol venire da Lei I1 Irlandese? — Egli vuol venire da me.
— II di Lei figlio vuol egli andare da qualcuno ? — Egli vuol andare
da qualcuno. — Da chi vuol egli andare ? — Egli vuol andare dai suoi
amici. — Gli Spagnuoli vogliono andare in qualche luogo ? — Essi non
vogliono andare in nessun luogo. — II nostro amico vuol egli andare
da qualcuno ? — Egli non vuol andare da nessuno.
50.
Quando vuol Ella condurre il di Lei giovinetto dal pittore ? —
Voglio condurvelo oggi. — Dove vuol egli portare quegli uccelli ? —
Non vuol portarli in nessun luogo. — Vuol Ella condurre il medico
da quell' uomo ? — Voglio condurvelo. — Quando vuol venire da suo
EXERCISES 51, 52. 25
fratello il medico ? — Egli vuol venirci oggi. — Vuol Ella mandare un
servitore da me ? — Voglio mandarvene uno. — Vuol Ella mandare un
fanciullo dal pittore ? — Voglio mandarvene uno. — Da chi e il capi-
tano ? — Non e da nessuno. — II di Lei fratello ha tempo di venire da
me? — Non ha tempo di venirvi. — Vuol scrivere ancora un biglietto
il Francese? — Egli vuole scriverne ancora uno. — II di Lei amico ha
desiderio di scrivere tanti biglietti quanto io ? — Egli ha desiderio di
scriverne altrettanti. — In casa di chi vuol egli mandarli ? — Egli vuol
mandarli a casa dei suoi amici. — Chi vuole scrivere dei bigliettini? —
II giovane vuole scriverne. — Vuol Ella portare molti libri da mio
padre ? — Voglio portarvene solamente alcuni.
51.
Vuol Ella inviare ancora un baule dal nostro amico ? — Voglio
inviarvene ancora diversi. — Quanti cappelli vuol mandare ancora il
cappellaio? — Egli vuol mandarne ancora sei. — Vuol mandare il sartore
tanti stivali quanto il calzolaio ? — Egli vuol mandarne meno. — II di
Lei figlio ha coraggio d' andare dal capitano ? — Egli ha coraggio d' an-
darvi, ma non ha tempo. — Vuol Ella comprare tanti cani quanti
cavalli ? — Voglio comprare piu di questi: che di quelli. — A che ora
vuol Ella inviare il di Lei servitore dall' Olandese? — Voglio inviar-
velo alle sei meno un quarto. — A che ora e in casa il di Lei padre ?
— E in casa a mezzo giorno. — A che ora vuol scrivere i suoi biglietti
il di Lei amico ? — Egli vuole scriverli a mezza notte. — Ha Ella
paura di andare dal capitano ? — Non ho paura, ma ho vergogna
di andarvi.
52.
Ha abbastanza danaro il legnaiuolo per comprare un martello ? —
Ne ha abbastanza per comprarne uno. — II capitano ha abbastanza
danaro per comprare un bastimento ? — Non ne ha abbastanza per
comprarne uno. — Ha voglia il contadino di comperar del pane? —
Ha voglia di comprarne, ma non ha abbastanza danaro per com-
prarne.— Ha inchiostro il di Lei figlio per iscrivere un biglietto ? —
Non ne ha per iscriverne uno. — Ha Ella tempo di vedere mio fra-
tello ? — Non ho tempo di vederlo. — Vuol vedermi il di Lei padre ? —
Non vuol vederla. — II di Lei servitore ha uno scopino per spazzare
il pavimento ? — Ne ha uno per spazzarlo. — Vuole egli spazzarlo ? —
Egli vuole spazzarlo. — II marinaio ha del danaro per comprare del
te ? — Non ne ha per comprarne. — II di Lei cuoco ha del danaro per
comprare del manzo? — Ne ha per comprarne. — Ha del danaro per
26 EXERCISES 53, 54.
cpmprare dei pollastri ? — Ne ha per comprarne. — Ha Ella abbastanza
sale per salare il mio manzo? — Ne ho abbastanza per salarlo. — II di
Lei amico vuole venire in casa mia per vedermi ? — Non vuole venire
da voi (da Lei) ne vedervi (vederla). — II di Lei vicino ha voglia di
ammazzare il suo cavallo ? — Non ha voglia di ammazzarlo. — Vuol
Ella ammazzare i di Lei amici ? — Non voglio ammazzare che i miei
nemici.
53.
Puo Ella tagliarmi del pane ? — Posso tagliarvene (tagliargliene).
— Ha Ella un coltello per tagliarmene ? — Ne ho uno. — Puo Ella
raccommodare i miei guanti ? — Posso raccommodarli, ma non ho
voglia di farlo. — Pud farmi un vestito il sarto ? — Puo farvene (far-
gliene) uno. — Vuol parlare al medico? — Voglio parlargli. — Vuol
vedermi il di Lei figlio per parlarmi ? — Vuol vederla (vedervi) per
darle (darvi) uno scudo. — Vuole egli ammazzarmi ? — Non vuol
ammazzarla (ammazzarvi) ; non vuole che vederla (vedervi.) — II
figlio del nostro vecchio amico vuole ammazzare un bue ? — Vuole
ammazzarne due. — Chi ha voglia di ammazzare il nostro gatto ? —
II fanciullo del nostro vicino ha voglia di ammazzarlo. — Quanto
danaro pud Ella mandarmi? — Posso mandarle (mandarvi) venti
franchi. — Vuole mandarmi il mio tappeto 1 — Voglio mandarvelo
(mandarglielo). — Vuol mandare qualcosa al calzolaio ? — Voglio
rnandargli i miei stivali. — Vuole mandargli i di Lei vestiti ? — No,
voglio mandarli al mio sartore. — Puo mandarmi il mio vestito il
sarto ? — Non puo mandarglielo (mandarvelo). — I suoi fanciulli pos-
sono scrivermi ? — Possono scrivervi (scriverle). — Vuole prestarmi il
di Lei paniere ? — Voglio prestarvelo (prestarglielo).
54.
Ha Ella un bicchiere per bere il di Lei vino ? — Ne ho uno, ma
non ho vino ; non ho che te.' — Vuole darmi del danaro per com-
prarne?— Voglio dargliene (darvene), ma non ne ho molto. — Vuole
darmi quello che ha ? — Voglio darglielo (darvelo). — Pud bere tanto
vino quanto latte ? — Posso bere tanto dell" uno quanto dell" altro. —
II nostro vicino ha carbone per fare del fuoco ? — Ne ha per fame,
ma non ha danaro per comprare pane e burro. — Vuole prestargliene ?
— Voglio prestargliene.— Vuol Ella parlare al Tedesco? — Voglio
parlargli.— Dove e ?— E dal figlio dell' Americano.— II Tedesco
vuole parlarmi ?— Vuole parlarle (parlarvi).— Vuol parlare a mio
fratello, o al di Lei ?— Vuol parlare ad entrambi (all' uno e all' altro).
EXERCISKS 55, 56, 57. 27
II fanciulli del nostro vicino possono lavorare ? — Possono lavorare,
ma non vogliono.
55.
Vuole parlare ai fanciulli dell' Olandese ? — Voglio parlar loro. —
Che vuol dar loro ? — Voglio dar loro dei buoni pasticcini. — Vuol
prestar loro qualcosa ? — Voglio prestar loro qualcosa. — Puo Ella
prestar loro qualche cosa ? — Non posso prestar loro niente ; non ho
niente. — Ha ancora sale il cuoco per salare il manzo ? — Ne ha
ancora un poco. — Ha ancora riso ?• — Ne ha ancora molto. — Vuol
darmene ? — Vuol dargliene. — Vuol darne ai miei fanciullini ? —
Vuol darne loro. — Vuol ammazzare questo polio o cotesto ? — Non
vuole ammazzare ne questo ne cotesto. — Che bue vuole ammaz-
zare ? — Vuole ammazzare quello del buon contadino. — Vuole egli
ammazzare questo bue, o quello ? — Egli vuole ammazzare 1' uno e
1' altro. — Chi vuol mandarci dei biscotti ? — II fornaio ne vuol mandar
Loro. — Ha Ella qualche cosa da fare? — Non ho niente da fare.
56.
Che ha da fare il di Lei figlio ? — Ha da scrivere ai suoi buoni
amici ed al capitano. — A chi vuol Ella parlare ? — Voglio parlare a-
gl' Italian! ed ai Francesi. — Vuole dar loro del danaro ? — Voglio darne
loro. — Vuole dare del pane a quest' uomo ? — Voglio dargliene. —
Vuole dargli un vestito ? — Voglio dargliene uno. — I suoi amici
vogliono darmi del caffe ? — Vogliono dargliene. — Vuole prestarmi i
suoi libri ? — Voglio prestarglieli. — Vuole prestare il di Lei materasso
ai di Lei (ai vostri) vicini? — Non lo voglio prestar loro. — Vuole
prestar loro lo specchio? — Voglio prestarlo loro. — A chi vuol Ella
prestare i di Lei ombrelli ? — Voglio prestarli ai miei amici. — A chi
vuole prestare il suo letto il di Lei amico ? — Non vuole prestarlo a
nessuno.
57.
Vuol Ella scrivermi ? — Voglio scriverle. — Vuole scrivere all' Ita-
liano? — Voglio scrivergli. — II di Lei fratello vuole scrivere a-
gl' Inglesi ? — Vuole scriver loro, ma essi non hanno voglia di rispon-
dergli. — Vuole rispondere al di Lei amico ? — Voglio rispondergli. —
Ma a chi vuole rispondere ? — Voglio rispondere al mio buon padre.
— Non vuole rispondere ai di Lei buoni amici ? — Voglio risponder
loro. — Chi vuole scriverle ? — II Russo vuole scrivermi. — Vuole
rispondergli? — Non voglio rispondergli. — Chi vuole scrivere ai
E 2
28 EXERCISES 58, 59.
nostri amici ? — I fanciulli del nostro vicino vogliono scriver loro.—
Vogliono risponder loro ? — Essi vogliono risponder loro. — A chi vuole
scrivere ? — Voglio scrivere al Russo. — Vuol risponderle ? — Vuol
rispondermi, ma non puo. — Possono risponderci gli Spagnuoli ?—
Essi non possono risponderci, ma noi possiamo risponder loro. — A
chi vuole mandare questo biglietto ? — Voglio mandarlo al folegname.
58.
Che ha Ella da fare ? — Ho da scrivere. — Che ha da scrivere? —
Ho da scrivere un biglietto. — A chi ? — Al legnaiuolo. — Che ha da
here il di Lei padre ? — Ha buon vino da bere. — Ha qualcosa da here
il di Lei servitore ? — Ha da bere del td. — Che ha da fare il calzo-
laio ? — Ha da raccommodare i miei stivali. — Che ha Ella da raccom-
modare ? — Ho i miei fazzoletti di filo da raccommodare. — A chi ha
Ella da parlare ? — Ho da parlare al capitano. — Quando vuol par-
largli ? — Oggi. — Dove vuol parlargli ? — Da lui. — A chi ha da par-
lare il di Lei fratello ? — Ha da parlare a suo figlio. — Che ha da fare
1' Inglese ? — Ha da rispondere ad urr biglietto. — A qual biglietto ha
da rispondere ? — Egli ha da rispondere a quello del buon Tedesco. —
Ho da rispondere al biglietto del Francese ? — Ella ha da rispondervi.
— A qual biglietto ha Ella da rispondere? — Ho da rispondere a
quello del mio buon amico. — II di Lei padre ha da rispondere ad un
biglietto ? — Ha da rispondere ad uno. — Chi ha da rispondere a dei
biglietti ? — I nostri fanciulli hanno da rispondere a parecchi. — Vuole
rispondere ai biglietti dei mercanti ? — Voglio rispondervi. — II di Lei
fratello vuol rispondere a questo, od a quel biglietto ?7<::Non vuol
rispondere ne a questo ne a quello. — Qualcuno vuol rispondere al
mio biglietto? — Nessuno vuol rispondervi.
59.
A quali biglietti vuol rispondere il di Lei padre ? — Non vuol
rispondere se non a quelli dei suoi buoni amici. — Vuole egli rispon-
dere al mio biglietto? — Egli vuol rispondervi. — Ha Ella da rispon-
dere a qualcuno ?— Non ho da rispondere a veruno. — Chi vuol
rispondere ai miei biglietti ? — I di Lei amici vogliono rispondervi. —
Ha Ella voglia di andare al ballo ? — Ho voglia d' andarvi. — Quando
vuole Ella andarvi ? — Oggi. — A che ora ? — Alle dieci e mezzo. —
Quando vuole condurre il di Lei fanciullo allo spettacolo ? — Voglio
condurcelo domani. — A che ora vuole condurcelo ? — Alle sei meno
un quarto. — Dove e il di Lei figlio ? — E allo spettacolo. — E al ballo
il di Lei amico ? — C' e. — Dove e il mercantc ? — E al suo banco.
EXERCISES 60, 61, 62. 29
— Dove vuole condurmi ? — Voglio condurla al mio magazzino. —
Dove vuole andare il di Lei cuoco ? — Vuole andare al mercato. — E
al mercato il di Lei fratello ? — Non c' e. — Dove e ? — E nel suo
magazzino.
60.
Dove e 1' Olandese ? — E nel suo granaio. — Vuole Ella venire da
me per andare allo spettacolo ? — Voglio venire da Lei (da voi), ma
non ho voglia di andare allo spettacolo. — Dove e 1' Irlandese ? — E
al mercato. — A che teatro vuol Ella andare? — Voglio andare a
quello dei Francesi. — Vuole andare al mio giardino, o in quello dello
Scozzese ? — Non voglio andare al di Lei, ne in quello dello Scoz-
zese ; voglio andare in quello dell' Italiano. — II medico vuole an-
dare ai nostri magazzini, o in quelli degli Olandesi ? — Non vuole
andare nei vostri (di Lei) ne in quelli degli Olandesi, ma in quelli
dei Francesi. — Che vuole comprare al mercato ? — Voglio comprare
un paniere e dei tappeti. — Ove vuole portarli ? — Voglio portarli a
casa.
61.
Quanti tappeti vuol Ella comprare? — Voglio comprarne due. —
A chi vuole darli ? — Voglio darli al mio servitore. — Ha egli voglia
di spazzare il pavimento ? — Ha voglia di farlo, ma non ha tempo. —
Gl' Inglesi hanno molti magazzini ? — Ne hanno molti. — Hanno tanti
cani quanto gatti i Francesi ? — Hanno piu di questi che di quelli.
• — Hanno Elleno molti schioppi nei Loro magazzini ? — Ce ne abbiamo
molti, ma non abbiamo quasi grano. — Vuole Ella vedere i nostri
schioppi? — Voglio venire nei Loro magazzini per vederli. — Vuole
comprare qualcosa ? — Voglio comprare qualche cosa. — Che vuole
comprare? — Voglio comprare un portafoglio, uno specchio ed uno
schioppo. — Dove vuole comprare il di Lei baule? — Voglio com-
prarlo al mercato. — Hanno Elleno tanto vino quanto te nei Loro
magazzini ? — Abbiamo tanto dell' uno quanto dell' altro. — Chi
vuole stracciare il mio abito ? — Nessuno vuole stracciarlo.
62.
Gl' Inglesi vogliono darci del pane ? — Ne vogliono dar Loro. —
Vogliono darci tanto burro quanto pane ? — Vogliono dar Loro piu di
questo che di quello. — Vuole Ella dare un franco a quest' uomo ? —
Voglio dargliene parecchi. — Quanti franchi vuol dargli ? — Voglio
dargliene cinque. — Che vogliono prestarci i Francesi? — Vogliono
J ';
30 EXERCISES 63, 64.
prestarci mold libri. — Ha Ella tempo di scrivere al mercante ? —
Voglio scrivergli, ma non ho tempo oggi. — Quando vuole Ella ri-
spondere al Tedesco ? — Voglio rispondergli domani. — A che ora ? —
Alle otto. — Dove tuole andare lo Spagnuolo ? — Non vuole andare
in nessun luogo. — Tl di Lei servitore vuole scaldare il mio brodo ? —
Egli vuole scaldarlo. — Vuole fare il mio fuoco ? — Egli vuoj farlo. —
Dove vuol andare il fornaio ? — Vuol andare al bosco. — Ov' e il
giovinetto ? — E allo spettacolo. — Chi c' e al ballo del capitano ? — Vi
sono i nostri fanciulli e i nostri amici.
63.
Vuol Ella mandar a cercare dello zucchero ? — Voglio mandarne
a cercare. — Figlio mio, vuoi andar a cercare dei pasticcini ? — Si,
padre mio, voglio andarne a cercare. — Dove vuoi andare ? — Voglio
andare nel giardino. — Chi e nel giardino ? — Vi sono i fanciulli dei
nostri amici. — Vuol mandar a cercare il medico ? — Voglio man-
darlo a cercare. — Chi vuol andar a cercare mio fratello ? — II mio
servitore vuol andarlo a cercare. — Dove e ? — E al suo banco
(scrittoio). — Vuole darmi il mio brodo ? — Voglio darglielo. — Dove e ?
— E nel canto del fuoco. — Vuole darmi del danaro per andare a cer-
care del latte ? — Voglio dargliene per andarne a cercare. — Dove e il
di Lei danaro? — E nel mio banco ; vuol andarlo a cercare ? — Voglio
andarlo a cercare. — Vuol comprare il mio cavallo ? — Non posso
comprarlo ; non ho danaro. — Ove e il vostro gatto ? — E nel sacco.
— In che sacco e ? — Nel sacco del granaio. — Ove e il cane di costui ?
— E in un canto del bastimento. — Dove ha il suo grano il conta-
dino ? — L' ha nel suo sacco. — Ha un gatto ? — Ne ha uno. — Dove e ?
— E in fondo del sacco. — II vostro gatto e in questo sacco ? — C' e.
64.
Ha Ella qualche cosa da fare ? — Ho qualcosa da fare. — Che ha
Ella da fare ? — Ho da raccommodare i miei guanti e ad andare nel
giardino. — Chi e nel giardino ? — C' e mio padre. — II di Lei cuoco
ha qualcosa da here ? — Ha da here vino e buon brodo. — Puo Ella
darmi tanto burro quanto pane ? — Posso darle piu di questo che di
quello. — II nostro amico pud bere tanto vino quanto caffe ? — Non
puo bere tarito di questo che di quello. — Ha Ella da parlare ad
alcuno ? — Ho da parlare a parecchi uomini. — A quanti uomini ha da
parlare ? — Ho da parlare a quattro.— Quando ha da parlare loro ? —
Stassera. — A che ora? — Alle nove meno un quarto. — Quando puo
andare al mercato ? — Posso andarvi il mattino. — A che ora ? — Alle
EXERCISES G5, 66. 81
sette e mezzo. — Quando vuole andare dal Francese ? — Voglio an-
darci stassera. — Vuole andare dal medico il mattino, o la sera ? —
Voglio andarvi il mattino. — A che ora ? — Alle dieci e un quarto.
65.
Ha da scrivere tanti biglietti quanto 1' Inglese ? — Ne ho da scri-
vere meno di lui.— Vuole parlare al Tedesco ? — Voglio parlargli. —
Quando vuole parlargli ? — Adesso. — Dove e ?— E all' altro lato del
bosco. — Vuol andare al mercato ? — Voglio andarci per comprare del
panno. — I di Lei vicini non vogliono andare al mercato ? — Non
possono andarvi ; sono stanchi. — Hai coraggio di andare nel bosco
la sera ? — Ho coraggio di andarci, ma non la sera. — I di Lei fan-
ciulli possono rispondere ai miei biglietti ? — Possono rispondervi. —
Che vuole dire al servitore ? — Voglio dirgli di fare il fuoco e di
spazzare il magazzino. — Vuole dire al di Lei fratello di vendermi il
suo cavallo ? — Voglio dirgli di venderglielo. — Che vuol dirmi ? —
Voglio dirle qualcosa. — Chi vuol Ella vedere ? — Voglio vedere lo
Scozzese. — Ha qualcosa da dirgli ? — Ho un motto da dirgli. — Che
libri vuol vendere mio fratello ? — Vuol vendere i tuoi e i suoi. —
Vuol venire meco ? — Non posso venire con Lei. — Chi vuol venire
meco ? — Nessuno. — II diLei amico vuol venire con noi ? — Vuol ve-
nire con Loro (con voi). — Con chi vuoi andare ? — Non voglio andare
con veruno. — Vuol andare col mio amico ? — Non voglio andare con
lui, ma teco. — Vuoi venire meco nel magazzino ? — Voglio venire teco,
ma non nel magazzino. — Ove vuoi andare ? — Voglio andare coi
nostri buoni amici nel giardino del capitano.
66.
Vuol Ella farmi un piacere (rendermi un servizio) ? — Si, Signore,
quale ? — Vuole Ella dire al mio servitore di fare il fuoco ? — Voglio
dirgli di farlo. — Vuol Ella dirgli di spazzare i magazzini ? — Voglio
dirgli di spazzarli. — Che vuole Ella dire al di Lei padre ? — Voglio
dirgli di venderle il suo cavallo. — Vuol Ella dire al di Lei figlio
d' andare da mio padre ? — Voglio dirgli d' andarci. — Ha Ella qual-
cosa da dirmi ? — Non ho niente da dirle. — Ha Ella qualcosa da dire
a mio padre ? — Ho un motto da dirgli. — Vogliono vendere i loro
tappeti questi uomini ? — Non vogliono venderli. — Giovanni, sei tu
la? — Si, Signore, ci sono.— Che stai per fare? — Vado dal di Lei
cappellaio per dirgli di raccommodare il di Lei cappello. — Vuoi an-
dare dal sartore per dirgli di raccommodare i miei vestiti ? — Voglio
andarci. — Vuole Ella andare al mercato ? — Voglio andarci. — Che
32 EXERCISES 67, 68.
ha da vendere il di Lei mercante ? — Ha da vendere bei guanti di
pelle, pettini, buon panno e bei panieri di legno. — Ha egli da ven-
dere degli schioppi di ferro ?— Egli ne ha da vendere. — Vuol egli
vendermi i suoi cavalli ? — Vuole venderglieli. — Ha Ella qualcosa da
vendere ? — Non ho nulla da vendere.
67.
E tardi ? — Non e tardi ? — Che ora e ? — E mezzodi e un quarto. —
Ache ora vuol uscire il capitano ? — Vuole uscire alle otto meno
un quarto. — Che vuol Ella fare ? — Voglio leggere. — Che ha Ella
da leggere ? — Ho da leggere un buon libro. — Vuole Ella prestar-
melo ? — Voglio prestarglielo. — Quando vuole prestarmelo ? — Voglio
prestarglielo domani. — Ha Ella voglia d' uscire? — Non ho voglia
d' uscire. — Vuol Ella rknaner qua (star qua), mio caro amico ? —
Non posso star qua. — Ove ha Ella ^ad andare ? — Ho da andare al
banco. — Qjiando vuol Ella andare al ballo ? — Stassera. — A che
ora ? — A mezza notte. — Va Ella dallo Scozzese la sera, o il mat-
tino ? — Vado da lui (vi vado) la sera e la mattina. — Dove va Ella
adesso? — Vado al teatro. — Dove va il di Leifiglio? — Non va in
nessun luogo ; egli vuol rimanere in casa per iscrivere i suoi biglietti.
— Ove e il di Lei fratello ? — E nel suo magazzino. — Non vuol
egli uscire ? — No, Signore, non vuole uscire. — Che vuol egli fare ?
— Vuole scrivere ai suoi araici. — Vuol Ella rimaner qua, o la ? —
Voglio rimaner la. — Ove vuol rimanere il di Lei padre ? — Vuol
rimaner la. — II nostro amico ha voglia di rimaner nel giardino ? —
Ha voglia di rimanervi.
68.
A che ora e in casa 1' Olandese ? — E in casa tutte le sere (ogni
sera) alle nove ed un quarto. — Quando va al mercato il di Lei
cuoco ? — Egli ci va tutte le mattine (ogni mattina) alle cinque e
mezzo. — II nostro vieino quando va dagl' Irlandesi ?• — Ci va ogni
giorno (tutti i giorni). — A che ora ? — Alle otto del mattino. — Che
vuole Ella comprare ? — Non voglio comprar niente, ma mio padre
vuol comprare un bue. — Vuol egli comprare questo bue, o quello ?
— Non vuol comprare ne questo ne quello. — Qual vuole comprare ?
— Vuol comprare quello del di Lei amico. — Ha ancora un vestito
da vendere il mercante ? — Ne ha ancora uno, ma non lo vuol vender.
— Ha ancora un coltello da vendere quest' uomo ? — Non ha piu un
coltello da vendere ; ma ha ancora da vendere alcuni (parecchi)
schioppi. — Quando vuole egli venderli ? — Li vuol vender oggi. —
EXEKCISKS C9, 70. 33
Ove ? — Nel suo magazzino. — Vuol Ella vedere il mio amico ? —
Voglio vederlo per conoscerlo. — Vuol Ella conoscere i miei fan-
ciulli? — Voglio conoscerli. — Quanti fanciulli ha Ella? — Non ne ho
se non due ; ma mio fratello ne ha piu di me : ne ha sei. — Vuol
bere troppo vino quest' uomo ? — Vuol berne troppo Ha Ella
abbastanza vino da bere? — Non ne ho molto, ma abbastanza. —
Vuol comprare troppi pasticcini il di Lei fratello ? — Vuol comprarne
molti, ma non troppo.
69.
Pud Ella prestarmi un coltello ? — Posso prestargliene uno. — Puo
prestarmi un libro il di Lei padre ? — Puo prestargliene diversi. — Di
che ha Ella bisogno ? — Ho bisogno d' un buono schioppo. — Ha
Ella bisogno di questo quadro ? — Ne ho bisogno. — Ha bisogno di
danaro il di Lei fratello ?: — Non ne ha bisogno. — Ha egli bisogno di
stivali ? — Non ne ha bisogno. — Di che cosa ha bisogno? — Non ha
bisogno di niente. — Ha Ella bisogno di questi bastoni ? — Ne ho
bisogno. — Chi ha bisogno di zucchero ? — Nessuno ne ha bisogno. —
Qualcheduno ha bisogno di pepe ? — Nessuno ne ha bisogno. — Di
che ho bisogno ? — Non ha bisogno di niente. — Ha bisogno il di Lei
padre di questi quadri, o di quelli ? — Non ha bisogno di questi, ne
di quelli. — Ha Ella bisogno di me ? — Ho bisogno di Lei. — Quando
ha Ella bisogno di me? — Adesso. — Che ha Ella da dirmi ? — Ho
qualche cosa da dirle. — Ha bisogno di noi il di Lei figlio ? — Ha
bisogno di Loro e dei Loro fratelli. — Ha Ella bisogno dei miei ser-
vitori? — Ne ho bisogno. — Qualcuno ha bisogno di mio fratello? —
Niuno ha bisogno di lui. — Suo padre ha bisogno di qualche cosa ? —
Non ha bisogno di nulla. — Di che ha bisogno 1' Inglese? — Ha
bisogno di grano. — Non ha bisogno di gioielli ? — Non ne ha bi-
sogno.— Di che ha bisogno il marinaio ? — Ha bisogno di biscotto,latte,
cacio e burro. — Vuol Ella darmi qualche cosa ?— Voglio darle pane /,
e vino. 4/**'
70.
Ama Ella il di Lei fratello ? — L' amo. — L' ama il di Lei fra-
tello ? — Egli non mi ama. — Mio buon fanciullo, mi ami ? — Si,
t' amo. — Ami quell' uomaccio ? — Non 1' amo. — Chi ama Ella? —
Amo i miei fanciulli. — Chi amiamo noi ? — Amiamo i nostri amici. —
Amiamo qualcuno ? — Non amiamo nessuno. — Ci ama qualcuno ? —
Gli American! ci amano. — Le e d' uopo qualcosa ? — Non mi e d' uopo
niente. — Di chi ha bisogno il di Lei padre ? — Ha bisogno del suo ser-
F
34 EXERCISES 7J, 72.
vitore. — Che Le e d' uopo ? — Mi e <T uopo il biglietto. — Le e d' uopo
questo biglietto, o quello ? — Mi e d' uopo questo. — Che vuol Ella
fame ? — Lo voglio aprir, per leggerlo. — Legge i nostri biglietti il di
Lei figlio ? — Egli li legge. — Quando li legge ? — Eglili legge quando
li riceve. — Riceve egli tanti biglietti quanto io? — Egli ne riceve piu
di Lei. — Che mi da Ella ? (Che mi date ?)— Non ti do nulla. — Da
Ella (date) questo libro a mio fratello ? — Glielo do. — Gli da Ella
un' uccello ? — Gliene do uno. — A chi presta Ella (prestate) i di Lei
(i vostri) libri ? — Li presto ai miei amici. — Mi presta un' abito il
suo amico ? — Egli gliene presta uno. — A chi presta Ella i di Lei
abiti ? — Non li presto a nessuno.
71.
Assestiamo qualcosa ? — Non assestiamo niente. — Che mette in
ordine il di Lei fratello ? — Egli mette in ordine i suoi libri. — Vende
Ella il di Lei bastimento ? — Non lo vendo. — II capitano vende il
suo ? — Egli lo vende. — Che vende 1' Americano ? — Egli vende i
suoi buoi. — Finisce il suo biglietto 1' Inglese ? — Egli lo finisce. —
Quai biglietti finisce Ella ? (finite ?) — Finisco quelli (quei) che
scrivo ai miei amici. — Vedi qualcosa ? — Non vedo niente. — Vede
Ella il mio gran giardino ? — Lo vedo. — Vede i nostri bastimenti il di
Lei padre ? — Egli non li vede ; ma noi li vediamo.*— Quanti sol-
dati vedono Elleno ? — Ne vediamo molti ; ne vediamo piu di trenta.
— Beve Ella qualche cosa ? — Bevo del vino. — Che beve il marinaio ?
— Egli beve del cidro. — Beviamo vino o cidro ?— Beviamo vino e
cidro. — Che bevono gl' Italiani ? — Eglino bevono del caffe. — Be-
viamo del vino ? — Ne beviamo. — Che scrivi ? — Scrivo un biglietto.
— A chi ? — AI mio vicino. — Scrive il di Lei amico ? — Egli scrive. —
A chi scrive egli? — Scrive al suo sarto. — Che fa Ella ora? — Ora
scrivo. — Che fa il di Lei padre nell' istante ? — Sta per leggere. — Che
sta per leggere ? — Sta per leggere un libro. — Che mi da ora ? — Ora
non Le do nulla. — Che Le da ora il nostro amico ? — Egli sta per
darmi qualcosa di buono. — Conosce Ella il mio amico ? — Lo conosco.
72.
Scrivono i Loro biglietti la sera ? — Li scriviamo la mattina. — Che
dici? — Non dico niente. — Dice qualcosa il di Lei fratello? — Egli
dice qualcosa. — Che dice egli? — Non so. — Che dice Ella al mio
servitore?— Gli dico di spazzare il pavimento, e di andar a cercare
vino, pane e^cacio. — Diciamo qualcosa? — Non diciamo niente. —
Che dice il di Lei amico al calzolaio ? — Gli dice di raccommodare i
KXERC1SES 73, 74. 35
suoi stivali. — Che dice Ella ai sarti? — Dico loro di farmi i miei
vestiti. — Esci? — Non esco. — Chi esce ? — Mio fratello esce. — Dove
va egli ? — Egli va al giardino. — Da chi vanno Elleno? — Andiamo
dai buoni Inglesi. — Che leggi ? — Leggo un biglietto del mio amico.
— Che legge il di Lei padre ? — Egli legge un libro. — Che fanno El-
leno?— Leggiamo. — Leggono i di Lei fanciulli? — Essi nonleggono;
non hanno tempo di leggere. — Legge Ella i libri che leggo io ? — Non
leggo quei che legge Ella, ma quei che legge il di Lei padre. —
Conosce Ella questi ? — Non lo conosco. — II di Lei amico lo co-
nosce? — Egli lo conosce. — Che sta per fare il di Lei amico? — Non
ista per far niente.
73.
Conoscono i miei fanciulli ? — Li conosciamo. — Le conoscono
essi ? — Essi non ci conoscono. — Chi conosce Ella ? — Non conosco
alcuno. — Qualcuno La conosce ? — Qualcuno mi conosce. — Chi La
conosce ? — II buon capitano mi conosce. — Che mangi ? — Mangio
del pane. — II di Lei figlio non mangia del formaggio ? — Non ne
mangia. — Tagliano qualche cosa ? — Tagliamo del legno. — Che ta-
gliano i mercanti? — Tagliano del panno. — Mi manda Ella qual-
cosa ? — Le mando un buono schioppo. — Le manda danaro il di
Lei padre ? — Egli me ne manda. — Gliene manda piii di me ? — Egli
me ne manda piu di Lei. — Quanto gliene manda ? — Egli mi manda
piu di cinquanta scudi. — Quando riceve Ella i di Lei biglietti ? — Li
ricevo tutte le mattine (ogni mattina). — A che ora?— Alle dieci e
mezzo. — Viene il di Lei figlio ? — Egli viene. — Da chi viene egli ? —
Egli viene da me. — Viene Ella da me ? — Non vengo da Lei, ma
dai di Lei fanciulli. — Ove va il nostro amico? — Egli non va in
nessun luogo ; rimane in casa. — Vanno a casa ? — Non andiarao a
casa, ma dai nostri amici. — Ove sono i Loro amici ? — Essi sono
nel loro giardino. — Gli Scozzesi sono nei loro giardini ? — Eglino
ci sono.
74.
Che compra Ella? — Compro dei coltelli.— Compra Ella piu
coltelli che bicchieri ? — Compro piu di questi che di quelli. — Quanti
cavalli compra il Tedesco ? — Egli ne compra molti ; ne compra piu
di venti. — Che porta il di Lei servitore ? — Egli porta un gran baule.
— Ove lo porta? — Lo porta a casa. — A chi parla Ella? — Parlo al-
1' Irlandese. — Gli parla tutti i giorni (ogni giorno) ? — Gli parlo tutte
le mattine e tutte le sere. — Viene egli da Lei ? — Egli non viene da
F 2
36 EXERCISES 75, 76.
me, ma vado io da lui. — Che ha da fare il di Lei servitore ? — Egli
ha da spazzare il mio pavimento e da mettere in ordine i miei libri.
— Risponde mio padre ai di Lei biglietti ? — Egli ci risponde. — Che
rompe il di Lei figlio ? — Egli non rompe niente, ma i suoi fanciulli
rompono i miei bicchieri. — Stracciano essi qualcosa ? — Non istrac-
ciano milla. — Chi brucia il mio cappello ? — Nessuno lo brucia. —
Cerca Ella qualcuno ? — Non cerco nessuno. — Che cerca mio figlio ?
— Egli cerca il suo portafoglio. — Che ammazza il di Lei cuoco? —
Egli ammazza un pollastro.
75.
Ammazza Ella un' uccello ? — Ne ammazzo uno. — Quanti pol-
lastri ammazza il di Lei cuoco ? — Egli ne ammazza tre. — Da chi
conduce Ella mio figlio? — Lo conduce dal pittore. — Quando e in
casa il pittore ? — E in casa tutte le sere alle sette. — Che ora e
adesso ? — Non sono ancora le sei. — Esce Ella la sera ? — Esco la
mattina (il mattino). — Ha Ella paura d' uscire la sera? — Non ho
paura, ma non ho tempo d' uscire la sera. — Lavora Ella tanto quanto
il di Lei figlio ? — Non lavoro tanto quanto lui. — Mangia egli quanto
Ella ? — Mangia meno di me. — I di Lei fanciulli possono scrivere
tanti biglietti quanto i miei? — Essi possono scrivere altrettanti.
— II Russo puo bere tanto vino quanto cidro ? — Egli puo bere piu
di questo che di quello. — Quando escono i nostri vicini? — Eglino
escono tutte le mattine alle cinque meno un quarto. — Qual biglietto
manda Ella al di Lei padre ? — Gli mando il mio. — Non manda
Ella il mio ? — Glielo mando anch' esso. — A chi manda Ella i di Lei
abiti ? — Non li mando a nessuno, mi sono mestieri (d'uopo). — A
chi mandano i loro stivali i di Lei figli ? — Essi non li mandano a
nessuno, sono loro d'uopo.
76.
Va Ella allo spettacolo stassera ? — Non vado allo spettacolo. —
Che ha Ella da fare ? — Ho da studiare. — A che ora esce Ella ? — Non
esco la sera. — Esce il di Lei padre ? — Egli non esce. — Che fa egli? —
Egli scrive. — Scrive egli un libro ? — Egli ne scrive uno. — Quando
10 scrive ? — Lo scrive il mattino e la sera. — E egli in casa ora ? —
Egli e in casa (c* e). — Non esce egli ? — Egli non puo uscire ; gli
duole il piede. — Porta i nostri stivali il calzolaio? — Egli non li
porta. — Non puo egli lavorare? — Egli non puo lavorare ; gli duole
11 ginocchio. — A qualcuno duole il gomito? — Al mio sarto duole il
gomito.— A chi duole ilbraccio ? — A me duole il braccio. — Mi taglia
KXERC1SES 77, 78. 37
Ella del pane ? — Non posso tagliargliene (tagliarlene) ; mi dogliono
le dita. — Legge Ella il di Lei libro ? — Non posso leggerlo ; mi
dogliono gli occhi. — A chi dolgono gli occhi ? — Ai Francesi dolgono
gli occhi. — Leggono essi troppo? — Essi non leggono abbastanza.
— A quanti siamo del mese oggi ? — Siamo al tre. — Quanti ne ab-
biamo del mese doniani ? — Domani ne abbiamo quattro. — Cerca Ella
qualcuno ? — Non cerco nessuno. — Che cerca il pittore ? — Egli non
cerca niente. — Chi cerca Ella ? — Cerco il di Lei figlio. — Ha Ella
qualcosa da dirgli ? — Ho qualcosa da dirgli. — Che ha Ella da dirgli ?
— Ho da dirgli d' andare stassera allo spettacolo.
77.
Chi mi cerca? — II di Lei padre La cerca. — Qualcuno cerca mio
fratello? — Nessuno lo cerca. — Trovi cio che tu cerchi ? — Trovo
cio che cerco. — Trova quanto cerca il capitano ? — Egli trova quanto
cerca, ma i suoi fanciulli non trovano quanto cercano. — Che cer-
cano eglino? — Cercano i loro libri. — Ove mi conduci ? — Ti con-
duco al teatro. — Non mi conduce Ella al mercato ? — Non ce La con-
duco. — Trovano gli Spagnuoli gli ombrelli che cercano ? — Essi
non li trovano. — Trova il suo ditale il sarto ? — Egli non lo trova. —
Trovano il panno che cercano i mercanti ? — Eglino lo trovano. —
Che trovano i macellai ? — Trovano i buoi e i montoni che cercano.
— Che trova il di Lei cuoco ? — Egli trova i pollastri che cerca. —
Che fa il medico ? — Egli fa cio che fa Ella. — Che fa egli al suo
scrittoio ? — Egli legge. — Che legge egli? — Egli legge il libro del di
Lei padre. — Chi cerca 1' Inglese? — Egli cerca il suo amico, per
condurlo al giardino. — Che fa il Tedesco al suo scrittoio ? — Egli
impara a leggere. — Non impara egli a scrivere ? — Egli non 1* im-
para. — Impara a scrivere il di Lei figlio ? — Egli impara a scrivere e
a leggere.
78.
Parla 1' Olandese invece d" ascoltare ? — Egli parla invece d' as-
coltare. — Esce Ella invece di rimanere in casa ? — Rimango in casa
invece d' uscire. — Giuoca il di Lei figlio invece di studiare ? — Egli
studia invece di giuocare. — Quando studia egli ? — Egli studia tutti
i giorni (ogni giorno). — II mattino o la sera ? — II mattino e la sera.
— Compra Ella un ombrello invece di comprare un libro? — Non
compro ne T uno ne 1' altro. — Rompe i suoi bastoni il nostro vicino
invece di rompere i suoi bicchieri ? — Egli non rompe gli urii, ne gli
altri. — Che rompe egli?— Egli rompe i suoi schioppi. — Leggono i
38 EXERCISES 79, 80.
fanciulli del nostro vicino? — Eglino leggono invece di scrivere.—
Che fa il nostro cuoco? — Egli fa del fuoco invece d' andare al mer-
cato. — Le da qualcosa il capitano ? — Egli mi da qualcosa. — Che Le
da egli ? — Egli mi da molto danaro. — Le da egli danaro invece di
darle del pane ? — Egli mi da danaro e pane. — Le da egli piu for-
maggio che pane ? — Egli mi da meno di questo che di quello.
79.
Da Ella al mio amico meno coltelli che guanti ? — Gli do piu di
questt che di quelli. — Che Le da egli? — Egli mi da molti libri in-
vece di darmi danaro. — Fa il di Lei letto il suo servitore ? — Egli
non lo fa. — Che fa egli invece di fare il di Lei letto ? — Egli spazza
lo scrittoio invece di fare il mio letto. — Beve egli invece di lavo-
rare ? — Egli lavora invece di bere. — Escono i medici? — Eglino
rimangono in casa in luogo d' uscire. — Fa del caffe il di Lei
servitore ? — Egli la del te in luogo di far del caffe. — Qualcuno Le
presta uno schioppo ? — Nessuno me ne presta uno. — Che mi
presta il di Lei amico ? — Egli Le presta molti libri e molti gioielli. —
Legge Ella il libro che leggo io ? — Non leggo quello che legge Lei,
ma quello che legge il gran capitano. — Ha Ella vergogna di leggere
i libri che leggo io ? — Non ho vergogna, ma non ho voglia di leggerli.
yk ./.'.• - 1 • - 8°-
Va Ella a cercare qualcosa ? — Vado a cercare qualche cosa. — Che
va Ella a cercare ? — Vado a cercare del cidro. — Manda a cercare
qualche cosa il di Lei padre ? — Egli manda a cercare del vino. —
Va a cercare del pane il di Lei servitore ? — Egli ne va a cercare
(Egli va a cercarne). — Chi manda a cercare il di Lei vicino? — Egli
manda a cercare il medico. — Si leva 1' ahito per fare il fuoco il di Lei
servitore ? — Se lo leva per fare il fuoco. — Si leva Ella i guanti per
darmi danaro ? — Me li levo per darle danaro. — Impara Ella il fran-
cese?— L' imparo. — Chi impara 1' inglese ? — L' impara il Francese.
— II di Lei fratello impara il tedesco ? — Egli 1' impara. — Impariamo
1' italiano? — Elleno 1' imparano. — Che imparano gl' Inglesi? —
Eglino imparano il francese ed il tedesco. — Parla Ella lo spagnuolo ?
— No, Signore, parlo 1' italiano. — Chi parla polonese ? — Mio fratello
parla polonese. — I nostri vicini parlano russo ? — Essi non parlano
russo, ma arabo. — Parla Ella arabo? — No, parlo greco e latino. —
dual coltello ha Ella ? — Ho un coltello inglese. — Qual danaro ha
la ? E danaro italiano o spagnuolo ? — E danaro russo. — Ha Ella
un cappello italiano ? — No, Signore, ho un cappello spagnuolo. — E
EXERCISES 81, 82. 39
Ella Inglese? — No, sono Francese. — E Ella Greco? — No, sono
Spagnuolo.
81.
Sono Tedeschi cotesti uomini ? — No, sono Russi. — Parlano polo-
nese i Russi ? — Non parlaiio polonese, ma latino, greco, e arabo. —
E mercante il di Lei fratello? — No, egli e falegname. — Sono
mercanti questi uomini. — No, sono legnaiuoli. — E Ella cuoco ?
— No, sono fornaio. — Siamo sarti ? — No, siamo calzolai. — Sei
pazzo ? — Non sono pazzo. — Che £ quell' uomo ? — Egli e medico. —
Mi augura Ella qualche cosa? — Le do il buon giorno. — Che mi
augura il gk>vinetto ? — Egli Le da la buona sera. — Vengoiio da me
i di Lei fanciulli per danni la buona sera? — Essi vengono da Lei
per darle il buon giorno. — Ha gli occhi neri il Tedesco ? — No, egli
'ha gli occhi azzurri. — Ha i piedi grandi costui ? — Egli ha i piedi
piccoli e il naso grande. — Ha Ella tempo di leggere il mio libro ? —
Non ho tempo di leggerlo, ma molto coraggio per istudiare 1' Italiano.
— Che fai invece di giuocare ? — Studio invece di giuocare. — Impari
invece di scrivere ? — Scrivo invece di imparare. — Che fa il figlio del
nostro amico ? — Egli va al giardino invece di fare i suoi temi. —
Leggono i fanciulli dei nostri vicini ? — Eglino scrivono invece di
leggere. — Che fa il nostro cuoco ? — Egli fa del fuoco invece
d' andare al mercato. — Vende il suo bue il di Lei padre? — Egli
vende il suo cavallo invece di vendere il suo bue.
82.
Studia 1' inglese il figlio del pittore ? — Egli studia il greco invece
di studiare 1' inglese. — Ammazza dei buoi il macellaio ? — Egli am-
mazza dei montoni invece d' ammazzare dei buoi. — Mi ascolta Ella ?
— L' ascolto. — M' ascolta il di Lei fratello ? — Egli parla invece
d' ascoltarla. — Ascolta Ella cio che Le dico ? — Ascolto cio che mi
dice. — Ascolti quanto ti dice tuo fratello? — L' ascolto. — I fanciulli
del medico ascoltano cio che diciamo loro ? — Essi non 1' ascoltano. —
Va Ella al teatro ? — Vado al magazzino invece d' andare al teatro. —
Vuol Ella leggere il mio libro ? — Voglio leggerlo, ma non ora ; mi
dolgono gli occhi. — Corregge i miei temi il di Lei padre o quelli di
mio fratello ? — Egli non corregge i di Lei, ne quelli del di Lei fra-
tello.— Quali temi corregge egli ? — Egli corregge i miei. — Si leva
Ella il cappello per parlare a mio padre ? — Non me lo levo per par-
largli. — Si leva Ella gli stivali ? — Non me li levo. — Chi si leva il
cappello ? — II mio amico se lo leva. — Si leva egli i guanti ? — Egli
40 EXERCISES 83, 84.
non se li leva. — Che si levano quest! ragazzi ? — Eglino si le-
vano gli stivali e i vestiti. — Chi porta via i bicchieri ? — 11 di Lei
servitore li porta via. — Che portano via i di Lei fanciulli? — Essi
portano via i libri e i miei biglietti. — Che leva Ella? — Non levo
niente. — Portiamo via qualche cosa ? — Portiamo via il temperino di
nostro padre e i bauli dei nostri fratelli. — Mi da Ella panno inglese,
o tedesco ? — Non Le do panno inglese ne tedesco ; Le do panno
francese. — Legge Ella lo Spagnuolo ? — Non leggo lo Spagnuolo, ma
il tedesco. — Qual libro legge il di Lei fratello ? — Egli legge un libro
francese. — Alia mattina prende Ella il te o il caffe ? — Prendo il te.
— Prende Ella te ogni mattina ? — Ne prendo ogni mattina. — Che
prende Ella ? — Prendo del caffe. — Che prende il di Lei fratello ? —
Egli prende del te. — Lo prende egli ogni mattina ? — Egli lo prende
tutte le mattine. — Prendono del te i di Lei fanciulli ? — Eglino pren-
dono del caffe invece di prendere del te. — Che prendiamo noi 1- —
Prendiamo del te o del caffe.
83.
Di chehabisogno il diLei padre ? (Che e d'uopo al di Lei padre?) —
Gli e d'uopo tabacco. — VuolElla andarne a cercare? — Voglio andarne
a cercare. — Qual tabacco gli e d'uopo? — Gli e d'uopo tabacco da naso.
— Le e mestieri tabacco da fumare ? — Non me n' e d'uopo (mestieri) ;
non furno. — Mi mostra Ella qualche cosa ? — Le mostro dei nastri
d' oro. — II di Lei padre mostra il suo schioppo a mio fratello ? — Ei
glielo mostra. — Gli mostra egli i suoi begli uccelli? — Ei glieli mo-
stra.— Fuma il Francese ? — Egli non fuma. — Va Ella alia festa da
ballo? — Vado al teatro invece d' andare alia festa da ballo. — Va
al giardino il giardiniere ? — Egli va al mercato invece d' andare al
giardino. — Manda Ella dal sarto il di Lei cameriere ? — Lo mando
dal calzolaio invece di mahdarlo dal sarto. — II di Lei fratello pensa
andare stassera alia festa da ballo ? — Egli non pensa andare alia
festa da ballo, ma al concerto. — Quando intende Ella andare al con-
certo ? — Intendo andarvi stassera. — A che ora ? — Alle dieci ed un
quarto. — Va Ella a cercare mio figlio ? — Vado a cercarlo. — Ove e
egli ? — Egli e allo scrittoio. — Trova Ella 1' uomo che cerca ? — Lo
trovo. — Trovano gli amici che cercano i di Lei figli? — Essi non li
trovano.
84.
Intendono andare al teatro i di Lei amici ? — Eglino intendono
andarvi. — Quando intendono andarvi ? — Essi intendono andarvi ?
EXERCISES 85, 86. 41
domani. — A die ora ? — Alle sette e mezzo. — Che vuol venderle il
mercante? — Egli vuol vendermi dei portafogli. — Pensa Ella ccm-
prarne? — Non voglio comprarne. — Sai qualche cosa? — Non so
niente. — Che sa il di Lei fratellino ? — Egli sa leggere e scrivere. —
Sa egli il francese ? — Egli non lo sa. — Sa Ella il tedesco ? — Lo so.
— Sanno il greco i di Lei fratelli ? — Essi non lo sanno, ma pensano
studiarlo. — Sa Ella 1' inglese ? — Non lo so, ma intendo impararlo. —
I miei fanciulli sanno leggere 1' italiano ? — Essi sanno leggerlo, ma
non sanno parlarlo. — Sa Ella nuotare ? — Non so nuotare, ma giuo-
care. — Sa far degli abiti 11 di Lei figlio ? — Egli non ne sa fare ; non e
sarto. — E egli mercante ? — Non 1' e. — Ch' e egli ? — Egli e medico.
— Intende Ella studiare 1' arabo ? — Intendo studiare 1' arabo e il
siriaco.' — Sa il russo il Francese ? — Egli non lo sa, ma pensa impa-
rarlo.— Ove va Ella? — Vado in giardino per parlare al mio giardi-
niere. — L' ascolta egli ? — M' ascolta.
85.
Vuole Ella bere del cidro ? — Voglio bere del vino ; ne ha Ella? —
Non ne ho, ma voglio mandarne a cercare. — Quando vuole Ella
mandarne a cercare ? — Adesso. — Sa Ella far del te ? — So fame. —
Ove va il di Lei padre ? — Egli non va in nessun luogo ; rimane in
casa. — Sa Ella scrivere vin biglietto ? — Lo so scrivere. — Puo Ella
scrivere dei temi ? — Posso scriverne.- — Conduci qualcuno ? — Non
conduco veruno. — Chi conduce Ella ? — Conduco mio figlio. — Ove
lo conduce Ella ? — Lo conduco dai miei amici per dare loro il buon
giorno. — II di Lei servitore conduce il di Lei fanciullo ? — Egli lo
conduce. — Ove lo conduce egli? — Egli lo conduce al giardino. —
Conduciamo qualcheduno? — Conduciamo i nostri fanciulli. — Ove
conducono i loro figli i nostri amici ? — Essi li conducono a casa.
86.
Spegne Ella il fuoco ? — Non lo speiigo. — Accende il fuoco il di
Lei servitore ? — Egli 1' accende. — Dove 1' accende ? — Egli 1' accende
nel di Lei magazzino. — Va Ella spesso dallo Spagnuolo? — Ci vado
spesso. — Ci va Ella piu spesso di me ? — Ci vado piu spesso di Lei. —
Vengono spesso da Lei gli Spagnuoli ? — Eglinoci vengono spesso. —
I di Lei fanciulli vanno piu spesso di noi alia festa da ballo ? — Essi
ci vanno piu spesso di Loro. — Usciamo cosi spesso come i nostri vi-
cmj? — Usciamo piu sovente di loro. — Va al mercato il di Lei ser-
vitore tante volte quanto il mio cuoco ? — Ci va cosi spesso quanto
lui.— Vede Ella mio padre cosi spesso quanto io ? — Non lo vedo
G
42 EXERCISES 87, 88.
cosi spesso quanto Lei. — Quando lo vede Ella ? — Lo vedo ogni
raattina alle cinque meno un quarto.
87.
Leggo bene ? — Ella legge bene. — Parlo bene ? — Ella non parfa
bene. — Mio fratello parla bene il francese ? — Egli lo parla bene. —
Parla egli bene tedesco ? — Egli lo parla male. — Parliamo bene ? —
Elleno parlano male. — Bevo troppo ? — Ella non beve abbastanza. —
Posso far dei cappelli ? — Ella non puo fame ; non e cappellaio. —
Posso scrivere un biglietto? — Ella lo puo scrivere. — Faccio bene
il mio tema? — Ella lo fa bene. — Cosa faccio ? — Ella fa dei temi. —
Che fa mio fratello? — Egli non fa niente. — Che dico ? — Ella non
dice nulla. — Comincio a parlare ? — Ella comincia a parlare. — Inco-
mincio a parlar bene ? — Ella non incomincia a parlar bene, ma a
legger bene. — Ove vado ? — Ella va dal di Lei amico. — E egli in
casa ? — Che so io ? — Posso parlare spesso quanto il figlio del nostro
vicino ? — Egli puo parlare piu spesse volte di Lei. — Posso lavorare
quanto lui ? — Ella non puo lavorare quanto lui. — Leggo sovente
quanto Lei ? — Ella non legge cosi spesso quanto io, ma parla piu
spesso di me. — Parlo cosi bene come Lei ? — Ella non parla cosi bene
come io. — Vengo da Lei, o viene Ella da me ? — Ella viene da me
ed io vengo da Lei. — Quando viene Ella da me ? — Tutte le mattine
alle sei e mezzo.
88.
Conosce Ella il Russo che conosco io ? — Non conosco quello che
conosce Ella, ma ne conosco un altro. — Beve Ella tanto cidro quanto
vino ? — Bevo meno di questo che di quello. — II Polacco beve
quanto il Russo ? — Egli beve altrettanto. — Bevono i Tedeschi
quanto i Polacchi ? — Questi bevono piu di quelli. — Ricevi qualcosa ?
— Ricevo qualche cosa.' — Che cosa recevi ?• — Ricevo del danaro. — II
di Lei amico riceve dei libri ? — Egli ne riceve. — Che riceviamo ? —
Riceviamo del cidro. — Ricevono del tabacco i Polacchi ? — Eglino ne
ricevono. — Da chi ricevono danaro gli Spagnuoli ? — Eglino ne rice-
vono dagl' Inglesi e dai Francesi. — Riceve Ella tanti amici quanti
nemici ? — Ricevo meno di questi che di quelli. — Da chi ricevono
libri i di Lei fanciulli ? — Essi ne ricevono da me e dai loro amici. —
Ricevo tanto cacio quanto pane ? — Ella riceve piu di questo che di
quello. — I nostri servitori ricevono tanti giubbetti quanto abiti ? —
Essi ricevono meno di questi che di quelli. — Riceve Ella ancora uno
schioppo ? — Ne ricevo ancora uno. — Quanti libri riceve ancora il
nostro vicino? — Egli ne riceve ancora tre.
EXERCISES 89, 90, 91. 43
89.
Quando pensa partire lo straniero ? — Egli pensa partire (quest')
oggi. — A che ora ? — All' una e mezzo. — Pensa Ella partire stas-
sera ? — Penso partir domani. — Parte oggi il Francese ? — Egli parte
adesso. — Ove va egli? — Egli va dai suoi amici. — Va egli da-
gF Inglesi ? — Egli ci va. — Parti domani ? — Parto stassera. — Quando
pensa Ella scrivere ai di Lei amici ? — Penso scriver loro oggi. — Le
rispondono i di Lei amici? — Mi rispondono. — Risponde il di Lei
padre al di Lei biglietto ? — Egli ci risponde. — Risponde Ella ai
biglietti dei miei fratelli ? — Ci rispondo. — tl di Lei fratello inco-
mincia ad imparare P italiano ? — Egli incomincia ad impararlo. —
Puo Ella parlare francese ? — Posso parlarlo un poco. — Cominciano
a parlar tedesco i nostri amici ? — Cominciano a parlarlo. — Possono
scriverlo ? — Lo possono scrivere. — Comincia a vendere il mercante ?
— Egli comincia. — Parla Ella prima d' ascoltare ? — Ascolto prima di
parlare. — II di Lei fratello P ascolta innanzi che parlare ? — Egli
parla prima d' ascoltarmi. — I di Lei fanciulli leggono prima di
scrivere ? — Essi scrivono avanti di leggere.
90.
Tl di Lei servitore spazza il magazzino prima d' andare al mer-
cato ? — Egli va al mercato prima di spazzare il magazzino. — Bevi
avanti d' uscire. — Esco avanti di here. — Pensa Ella uscire innanzi
che far colazione ? — Penso far colazione innanzi che uscire. — II di
Lei figlio si leva gli stivali prima di levarsi P abito ? — Egli non si
leva gli stivali ne P abito. — Mi levo i guanti prima di levarmi il
cappello ? — Ella si leva il cappello prima di levarsi i guanti. — Posso
levarmi gli stivali prima di levarmi i guanti ? — Ella non pud levarsi
gli stivali prima di levarsi i guanti. — A che ora fa Ella colazione ? —
Faccio colazione alle otto e mezzo. — A che ora fa colazione P Ame-
ricano ? — Egli fa colazione ogni giorno alle nove. — A che ora fanno
colazione i di Lei fanciulli ? — Fanno colazione alle sette. — Va Ella
da mio padre innanzi che far colazione ? — Vado da lui innanzi che
far colazione.
91.
Di chi e questo libro ? — E mio. — Di chi e questo cappello ? —
E il cappello di mio padre. — E Ella piu grande di me ? — Sono piii
grande di Lei. — E cosi grande come Ella il di Lei fratello ? — Egli e
cosi grande come io. — II tuo cappello e cattivo come quello di mio
G 2
44 EXERCISES 92, 93.
padre ? — £ migliore, ma non cosi nero come il sup. — 1 vestiti de-
gl' Italian! sono cosi belli come quei degl' Irlandesi ? — Sono piu belli,
ma non cosi buoni. — Chi ha i piu bei guanti ? — Li hanno i Fran-
cesi. — Chi ha i piu bei cavalli ? — I miei sono belli, i di Lei sono piu
belli dei miei ; ma quei dei nostri amici sono i piu belli di tutti. — E
buono il di Lei cavallo ? — E buono, ma il di Lei e migliore e quello
dell' Inglese e il migliore di tutti i cavalli che conosciamo. — Ha Ella
dei graziosi stivali ? — Ne ho dei graziosissimi, ma mio fratello ne ha
dei piu graziosi. — Da chi li riceve egli? — Egli li riceve dal suo
ottimo amico.
92.
II di Lei vino e buono come il mio ? — E migliore. — II di Lei
mercante vende buoni coltelli ? — Egli vende i migliori coltelli che io
conosca (subjunctive^. — Leggiamo piu libri che i Frances!? — Ne
leggiamo piu di loro ; ma gl* Inglesi ne leggono piu di noi, e i
Tedeschi ne leggono i piu. — Hai un giardino piu bello di quello del
nostro medico ? — Ne ho unopiu bello del suo. — L* Americano ha egli
un bastone piu bello del tuo ? — Egli ne ha uno piu bello. — Abbiamo
cosi bei fanciulli come i nostri vicini ? — Ne abbiamo dei piu belli. —
E vago come il mio il di Lei abito ? — Non e cosi vago, ma migliore
del di Lei. — Parte Ella oggi ? — Non parto oggi. — Quando parte il
di Lei padre ? — Egli parte stassera alle nove meno un quarto. —
Quale di questi due fanciulli e il piu savio ? — Quello che studia e
piu savio di quello che giuoca. — II di Lei servitore spazza cosi bene
come il mio ? — Egli spazza meglio del di Lei. — Legge 1' Inglese
tanti cattivi libri quanto buoni ? — Egli ne legge piu dei buoni che
dei cattivi.
93.
I mercanti vendono piu zucchero che caffe ? — Vendono piu di
questo che di quello. — II di Lei calzolaio fa tanti stivali quanti ne
fa il mio ?— Egli ne fa piu del di Lei. — Sa Ella nuotare cosi bene
come mio figlio ? — So nuotare meglio di lui, ma egli sa parlare fran-
cese meglio di me. — Legge egli cosi bene come Ella ? — Egli legge
meglio di me. — Va al mercato il figlio del di Lei vicino ? — No, Si-
gnore, egli rimane in casa ; gli dolgono i piedi. — Impara Ella
cosi bene come il figlio del nostro giardiniere ? — Imparo meglio di
lui, ma egli studia meglio di me.— Chi ha il piu bello schioppo ? — II
di Lei e bellissimo, ma quello del capitano e ancora piu bello, e il
nostro e il piu bello di tutti.— Ha qualcuno piu bei fanciulli di
EXERCISES 94, 95. 45
Lei? — Ncssuno ne ha del piu belli. — II di Lei figlio legge cosi
spesso come io? — Egli legge piu spesso di Lei. — Mio fratello
parla francese cosi spesso come Ella ? — Egli lo parla e lo legge cosi
spesso come io. — Scrivo quanto Ella ? — Ella scrive piu di me. — I
fanciulli dei nostri vicini leggono il tedesco cosi spesso come noi ? —
Non lo leggiamo cosi spesso come loro. — Scriviamo cosi spesso
come loro ? — Essi scrivono piu spesso di noi. — A chi scrivono essi ? —
Scrivono ai loro amici. — Leggono libri Inglesi ? — Leggiamo libri
francesi, invece di leggere libri Inglesi.
94.
Si mette Ella un altro abito per andare allo spettacolo ? — Me ne
metto un altro. — Si mette i guanti prima di mettersi gli stivali ? —
Mi metto gli stivali prima di mettermi i guanti. — II di Lei fratello
si pette il cappello invece di mettersi 1' abito ? — Egli si mette
1' abito prima di mettersi il cappello. — I nostri fanciulli mettono i
loro stivali per andare dai nostri amici ? — Li mettono per andarci. —
Che si mettono i nostri figli ? — Mettono i loro vestiti e i loro guanti.
— Parla Ella gia francese ? — Non lo parlo ancora, ma comincio ad
impararlo. — II di Lei padre esce di gia ? — Egli non esce ancora. — A
che ora esce egli ? — Esce alle dieci. — Fa egli colazione avanti d' usci-
re ? — Fa colazione e scrive i suoi biglietti prima d' uscire. — Esce
egli piu presto di Lei ? — Esco io piu presto di lui. — Va Ella allo
spettacolo cosi spesso come io ? — Ci vado cosi spesso come Ella. —
Comincia Ella a conoscere costui ? — Comincio a conoscerlo. — Fanno
colazione per tempo ? — Non facciamo colazione tardi. — L' Inglese va
al concerto piu presto di Lei ? — Egli ci va piu tardi di me. — A che
ora ci va ? — Egli ci va alle undici e mezzo.
95.
Non va Ella troppo presto al concerto ? — Ci vado troppo tardi. —
Scrivo forse troppo ? — Ella non iscrive troppo, ma parla troppo. —
Parlo forse piu di Lei ? — Ella parla piu di me e di mio fratello. — E
troppo grande il mio cappello ? — Non e troppo grande ne troppo pic-
colo.— Parla Ella francese piu spesso che inglese ? — Parlo inglese
piu spesso che francese. — Comprano molto grano i di Lei amici ? —
Non ne comprano molto. — Ha Ella abbastanza pane ? — Non ne ho
molto, ma abbastanza. — E tardi? — Non e tardi. — Che ora e? — E il
tocco (e un' ora). — E troppo tardi per andare dal di Lei padre ? — E
troppo tardi per andarci. — Mi conduce Ella da lui ? — Ce la conduco.
— Ove eegli? — Egli e al suo banco. — Lo Spagnuolo compra un
46 EXERCISES 96, 97.
cavallo ? — Egli non lo puo comprare. — E forse povero ? — Egli
non e povero ; e piu ricco di Lei. — II di Lei fratello e dotto come
Lei ? — E piu dotto di me, ma Ella e piu dotto di lui e di me.
96.
Conosce Ella colui ? — Lo conosco. — E egli dotto ? — E il piu dotto
di tutti gli uomini che io conosca (subjunctive}. — II di Lei cavallo e
peggiore del mio ? — Non e cosi cattivo come il di Lei. — II mio e
peggiore di quello dello Spagnuolo ? — E peggiore ; e il piu cattivo
cavallo ch' io conosca (subj.y — Da Ella a questi uomini meno pane
che cacio ? — Do loro meno di questo che di quello. — Riceve Ella
tanto danaro quanto i di Lei vicini ? — Ne ricevo molto piu di loro. —
Chi receve il piu di danaro ? — I Francesi ne ricevono il piu. — II di Lei
figlio sa gia scrivere un biglietto ? — Egli non lo sa per anco scri-
vere, ma comincia a leggere un poco. — Leggono Elleno quanto i
Russi ? — Leggiamo piu di loro, ma i Francesi leggono piu di tutti. —
Gli Americani scrivono piu di noi ? — Scrivono meno di noi, ma
gl' Italiani scrivono meno di tutti. — Sono essi cosi ricchi come gli
Americani ?-— Sono meno ricchi di loro. — I di Lei uccelli sono cosi
belli come quelli degl' Irlandesi? — Sono meno belli dei loro, ma
quelli degli Spagnuoli sono i meno belli. — Vende Ella forse il di Lei
uccello ? — Non lo vendo ; 1' amo troppo per venderlo.
97.
Dove e Ella stata? — Sono stato al mercato. — E Ella stata alia
festa da ballo? — Vi sono stato. — Sono stato allo spettacolo? — Vi
siete stato (Ella vi e stata). — Vi sei stato ? — Non vi sono stato. — II
di Lei figlio e mai stato al teatro ? — Egli non vi e mai stato. — Sei
gia stato nel mio magazzino ? — Non vi sono mai stato. — Pensa Ella
andarci? — Penso andarci. — Quando vuol Ella andarci? — Voglio
andarei domani. — A che ora ? — A mezzo giorno. — II di Lei fratello
e gia stato nel mio gran giardino ? — Non vi e per anco stato. — Pensa
vederlo ? — Egli pensa vederlo. — Quando vuol egli andarci ? — Egli
vuol andarci oggi.— Intende egli andare alia festa da ballo stassera ?
— Intende andarci. — E Ella gia stata alia festa da ballo ? — Non vi
sono per^anco stato. — Quando pensa andarci ? — Penso andarci do-
mani.— E Ella gia stata nel giardino del Francese ? — Non vi sono
per anco stato. — Siete stato nei miei magazzini ? — Vi sono stato. —
Quando vi siete stato ?— Vi sono stato stamattina. — Sono stato al
di Lei banco, o a quello del di Lei amico ? — Ella non e stata al mio,
lie a quello del mio amico, ma a quello dell' Inglese.
EXERCISES 98, 99.
98.
L' Italiano e stato nei nostri magazzini, o in quelli degli Olandesi ?
— Non e stato nei nostri ne in quelli degli Olandesi, ma in quelli dei
Tedeschi. — Sei gia stato al mercato ? — Non vi sono per anco stato,
ma penso andarci. — Vi e stato il figlio del nostro vicino ? — Egli vi e
stato. — Quando vi e stato ? — Vi e stato oggi. — II figlio del nostro
giardiniere pensa andare al mercato? — Egli pensa andarci. — Che
vuol egli comprarci ? — Egli vuol comprarvi dei polli, dei buoi, del
grano, del vino, del cacio e del cidro. — E Ella gia stata da mio fra-
tello ? — Ci sono gia stato. — Vi e gia stato il di Lei amico ? — Non vi
e ancora stato. — Siamo gia stati dai nostri amici ? — Non vi siamo
per anco stati. — I nostri amici sono mai stati da noi ? — Eglino non
vi sono mai stati. — Siete mai stato al teatro ? — Non vi sono mai
stato. — Ha Ella voglia di scrivere un tema ? — Ho voglia di scriverlo
— A chi vuol Ella scrivere un biglietto ? — Voglio scriverne uno
a mio figlio. — E gia stato al concerto il di Lei padre ? — Egli non vi e
per anco stato, ma pensa andarci. — Pensa andarci oggi ? — Pensa
andarci domani. — A che ora vuol egli partire ? — Vuol partire alle sei
e mezzo. — Pensa egli partire prima di far colazione ? — Egli pensa
far colazione prima di partire.
99.
E Ella stata allo spettacolo cosi presto come io ? — Vi sono stato
piu presto di Lei. — E Ella stata spesse volte al concerto? — Vi sono
stato spesse volte. — 11 nostro vicino e stato al teatro cosi sovente
come noi ? — Egli vi e stato piu spesso di noi. — I nostri amici vanno
al lor banco troppo per tempo ? — Essi vi vanno troppo tardi. — Vi
vanno cosi tardi come noi ? — Essi vi vanno piu tardi di noi. —
Vanno gl" Inglesi troppo per tempo ai loro magazzini ? — Essi vi
vanno troppo per tempo. — II di Lei amico e al banco cosi sovente
come Ella ? — Egli vi e piu sovente di me. — Che vi fa egli ? — Scrive.
— Scrive egli quanto Ella ? — Egli scrive piu di me. — Ove rimane il
di Lei amico ? — Egli rimane al suo banco. — Non esce egli? — Egli
non esce. — Rimane Ella nei giardino ? — Ci rimango. — Va Ella tutti
i giorni dal di Lei amico? — Ci vado tutti i giorni. — Quando viene
egli da Lei ? — Viene da me tutte le sere. — Va Ella in qualche luogo
la sera ? — Non vado in nessun luogo ; rimango in casa. — Manda Ella
a cercare qualcuno ? — Mando a cercare il mio medico. — II di Lei
servitore va a cercare qualche cosa ? — Egli va a cercare del vino. —
E Ella stata in qualche luogo stamane ? — Non sono stato in nessun
48 EXERCISES 100, 101.
luogo. — Ove e stato il di Lei padre ? — Egli non e stato in nessun
luogo. — Quando prende Ella il te? — Lo prendo ogni mattina. —
Prende del caffe il di Lei figlio ? — Egli prende del te. — E Ella stata
a prendere il caffe ? — Sono stato a prenderlo.
100.
Ha Ella avuto il mio portafoglio ? — L' ho avuto. — Ha Ella avuto
il mio guanto ? — Non 1' ho avuto. — Hai avuto il mio ombrello ? —
Non 1' ho avuto. — Ho avuto il di Lei coltello ? — Ella 1' ha avuto. —
Uuando 1' ho avuto ? — Ella 1' ha avuto ieri. — Ho avuto i di Lei
guanti ? — Ella li ha avuti. — Ha avuto il mio martello di legno il
di Lei fratello ? — Egli 1' ha avuto. — Ha egli avuto il mio nastro
d' oro ? — Egli non 1' ha avuto. — Hanno avuto gl' Inglesi il mio bel
bastimento ? — Eglino 1' hanno avuto. — Chi ha avuto i miei fazzo-
letti di lino ? — I di Lei servitori li hanno avuti. — Abbiamo avuto il
baule di ferro del nostro buon vicino ? — L' abbiamo avuto. — Abbiamo
avuto il suo bello schioppo. — Non 1' abbiamo avuto. — Abbiamo
avuto i materassi degli stranieri ? — Non li abbiamo avuti. — L' Ame-
ricano ha avuto il mio buon libro ? — Egli 1' ha avuto. — Ha egli
avuto il mio coltello d' argento 1 — Egli non 1' ha avuto. — II giovane
ha avuto il primo volume del mio libro ? — Egli non ha avuto il
primo, ma il secondo. — L' ha egli avuto ? — Si, Signore, 1' ha avuto.
— Quando 1' ha egli avuto ? — L' ha avuto stamane. — Ha Ella avuto
dello zucchero ? — Ne ho avuto. — Ho avuto del pepe ? — Ella non ne
ha avuto. — Ha avuto dei pollastri il cuoco del capitano Russo ? —
Ne ha avuti. — Non ne ha avuti.
101.
Ha avuto buon vino il Francese ? — Egli ne ha avuto, e ne ha
ancora. — Hai avuto dei gran libri? — Ne ho avuti. — Tuo fratello ne
ha avuti? — Non ne ha avuti. — II figlio del nostro giardiniere ha
avuto del burro ? — Egli ne ha avuto. — I Polacchi hanno avuto del
buon tabacco ?— Eglino ne hanno avuto.— Qual tabacco hanno
avuto ? — Hanno avuto del tabacco da fumare e del tabacco da naso.
— Hanno avuto tanto zucchero quanto te gl' Tnglesi? — Eglino
hanno avuto tanto dell' uno quanto dell' altro. — II medico ha avuto
ragione ? — Egli ha avuto torto. — L' Olandese ha avuto ragione, o
torto ?— Egli non ha mai avuto ragione ne torto. — Ho avuto torto di
comprardel miele ?— Ella ha avuto torto di comprarne.— Che ha
avuto il pittore ?— Egli ha avuto bei quadri.— Ha egli avuto bei
giardini ?— Non ne ha avuto.— II di Lei servitore ha avuto i miei
EXERCISES 102, 103. 49
stivali ? — Egli non li ha avuti. — Che ha avuto lo Spagnuolo? —
Egli non ha avuto nulla. — Chi ha avuto coraggio ? — 1 marinai inglesi
ne hanno avuto. — Hanno s,vuto mold amici i Tedeschi ? — Ne hanno
avuto molti. — Abbiamo avuto piu amici che nemici ? — Abbiamo
avuto piu di questi che di quelli. — Ha avuto piu vino che cidro il di
Lei figlio ? — Egli ha avuto piu di questo che di quello. — Ha avuto
piu pepe che grano il Turco ? — Egli ha avuto meno di questo che di
quello. — Ha avuto qualche cosa il pittore italiano ? — Non ha avuto
niente.
102.
Ho avuto ragione di scrivere al fratello mio ? — Non ha avuto
torto di scrivergli. — Le e doluto il piede ? — Mi e doluto 1' occhio. —
Ha Ella avuto qualche cosa di buono ? — Non ho avuto nulla di
cattivo. — Ha avuto luogo ieri la festa da ballo ? — Non ha avuto
luogo. — Ha luogo quest' oggi? — Ha luogo domani. — Quando ha
luogo la festa da ballo ? — Ha luogo stassera. — Ha avuto luogo
1* altro ieri ? — Ha avuto luogo. — A che ora ha avuto luogo ? — Ha
avuto luogo alle undici. — E Ella andata da mio fratello ? — Vi sono
andato. — Quante volte e Ella stata dal mio amico ? — Vi sono stato
due volte. — Va Ella qualche volta al teatro ? — Vi vado qualche
volta. — Quante volte e Ella stata al teatro ? — Ci sono stato sola-
mente una volta. — E Ella stata qualche volta al ballo ? — Ci sono
stato spesso. — E mai andato al ballo il di Lei fratello ? — Egli non
ci e mai andato. — E qualche volta andato al ballo il di Lei padre ? —
Egli ci e andato altre volte. — Ci e egli andato cosi spesso come Ella ?
— Egli ci e andato piu spesso di me. — Vai qualche volta al giardino ?
— Ci vado qualche volta. — Ci sei stato spesso ? — Ci sono stato
spesso. — Va spesso al mercato il di Lei vecchio cuoco ? — Ci va
spesso. — Ci va cosi spesso come il mio giardiniere ? — Ci va piu
spesso di lui. — Cio ha avuto luogo ? — Ha avuto luogo. — Quando
ha avuto luogo cio ?
103.
E Ella stata altre volte alia festa da ballo? — Ci sono stato qualche
volta. — Quando sei stato al concerto ? — Ci sono stato 1' altro ieri. —
Vi hai trovato qualcuno ? — Non ci ho trovato nessuno. — Sei stato al
ballo piu spesso dei tuoi fratelli ? — Non ci sono stato cosi spesso
come loro. — II di Lei amico e stato spesso allo spettacolo ? — Egli ci
e stato molte volte. — Ha Ella avuto fame qualche volta ? — Ho avuto
fame spesso. — II di Lei cameriere ha avuto spesso sete ? — Egli non
ha mai avuto fame ne sete. — E Ella stata per tempo al teatro ? — Ci
50 EXERCISE 104.
sono stato tardi.— Son io stato al ballo cosi per tempo come Ella?—
Ella ci e stata piu presto di me. — Ci e stato troppo tardi il di Lei fra-
tello ? — Egli ci e stato troppo presto. — Hanno avuto qualche cosa i
di Lei fratelli ? — Non hanno avuto niente. — Chi ha avuto i miei
bastoni e i miei guanti ? — II di Lei servitore ha avuto gli uni e gli
altri. — Ha egli avuto il mio cappello e il mio schioppo ? — Egli ha
avuto 1' uno e 1' altro. — Hai avuto il mio cavallo, o quello di mio
fratello ? — Non ho avuto il di Lei ne quello del di Lei fratello. — Ho
avuto il di Lei biglietto, o quello del medico ? — Ella non ha avuto
ne 1' uno ne 1' altro. — Che ha avuto il medico ? — Egli non ha avuto
nulla. — Ha avuto qualcuno il mio candeliere d' oro ? — Nessuno
1' ha avuto. — Ha avuto qualcuno i miei coltelli d' argento ? — Nes-
suno li ha avuti.
104.
Ha Ella da fare qualche cosa ? — Non ho da fare niente. — Che hai
fatto ? — Non ho fatto nulla. — Ho fatto qualche cosa? — Ella ha fatto
qualche cosa. — Che ho fatto ? — Ella ha stracciato i miei libri. — Che
hanno fatto i di Lei fanciulli ? — Hanno stracciato i loro vestiti.— Che
abbiamo fatto ? — Non hanno fatto nulla ; ma i Loro fratelli hanno
abbrucciato i miei bei libri. — Ha gia fatto il di Lei abito il sarto ? —
Non 1' ha ancora fatto. — Ha gia fatto i di Lei stivali il di Lei cal-
zolaio? — Li ha gia fatti. — Ha Ella fatto qualche volta un cap-
pello ? — Non ne ho mai fatto. — Hanno mai scritto dei libri i nostri
vicini ? — Ne hanno scritto altre volte. — Quanti abiti ha fatti il diLei
sarto ? — Egli ne ha fatti venti, o trenta. — Ha egli fatto buoni, o
cattivi abiti ? — Egli ne ha fatto dei buoni e dei cattivi. — Si e
messo 1' abito il di Lei padre? — Egli non se lo e ancor messo, ma se
lo mette all' istante. — Si e messo gli stivali il di Lei fratello ? —
Egli se li e messi. — Si sono messi gli stivali e i guanti i nostri
vicini? — Non si sono messi ne questi ne quelli. — Che ha levato il
medico ? — Egli non ha levato nulla. — Che cosa si e Ella levato ? —
Mi sono levato il mio cappellone. — I suoi fanciulli si sono levati i
guanti ? — Se li sono levati. — Quando ha avuto luogo il ballo ? — Ha
avuto luogo T altro ieri. — Chi Le ha detto cio ? — Me 1' ha detto il
mio servitore. — Che Le ha detto il di Lei fratello ? — Non mi ha detto
nulla. — Le ho detto cio ? — Ella non me 1' ha detto. — Gliel' ha detto
egli ? — Me 1' ha detto. — Chi 1' ha detto al dj Lei vicino ? — Glielo
hanno detto gl' Inglesi. — L' hanno detto ai Frances! ? — L' hanno
detto loro. — Chi glielo ha detto ? — II di Lei figlio me 1' ha detto. —
Glielo ha egli detto ?— Egli me 1' ha detto. — Vuol Ella dire cio ai di
Lei amici ? — Lo voglio dir loro.
EXERCISES 105, 106. 51
105.
E Ella fratello di questo giovine ? — Lo sono. — E di Lei figlio
cotesto giovane ? — Lo e. — Sono cosi ricchi come lo dicono i di Lei
amici ? — Lo sono. — Sono cosi dotti come lo dicono questi uomini ? —
Non lo sono. — Spazzate spesso il magazzino? — Lo spazzo cosi spesso
che posso. — Ha abbastanza danaro il nostro vicino per comprare del
carbone ? — Non lo so. — E stato ieri alia festa da ballo il di Lei fra-
tello ? — Non lo so. — E andato al mercato il di Lei cuoco? — Non vi
e andato. — E egli malato ? — Lo e. — Sono malato ? — Ellanon 1" e.—
E Ella cosi grande come io ? — Lo sono. — E Ella cosi stanca come il
di Lei fratello ? — Lo sono piu di lui. — Ha Ella scritto un biglietto ?
— Non ho scritto un biglietto, ma un tema. — Che hanno scritto i di
Lei fratelli ? — Hanno scritto i loro temi. — Quando li hanno scritti ?
— Li hanno scritti ieri. — Ha Ella scritto i di Lei temi? — Li ho
scritti. — Ha scritto i propri il di Lei amico ? — Egli non li ha ancora
scritti. — Quai temi ha scritti il di Lei fratellino ? — Ha scritto i
propri. — Ha Ella parlato a mio padre ? — Gli ho parlato. — Quando
gli ha Ella parlato ? — Gli ho parlato 1' altro ieri. — Quante volte ha
Ella parlato al capitano ? — Gli ho parlato molte volte. — Ha Ella
parlato spesso a suo figlio ? — Gli ho parlato spesso. — A quali uo-
mini ha parlato il di Lei amico ? — Egli ha parlato a questi ed a
quelli.
106.
Ha Ella parlato ai Russi? — Ho parlato loro. — Le hanno mai
parlato gl' Inglesi ? — Mi hanno parlato spesse volte. — Che Le ha
detto il Tedesco ? — Mi ha detto i motti. — Quali motti Le ha detti ? —
Mi ha detto questi motti. — Che ha Ella da dirmi ? — Ho da dirle
parecchi motti. — Quali temi ha scritti il vostro amico ? — Egli ha
scritto quelli. — Quali uomini avete veduti al mercato? — Ho visto
questi uomini. — Quai libri hanno letto i vostri fanciulli ? — Hanno
letto quei che avete prestati loro. — Avete visto questi uomini, o
quelli ? — Non ho veduto ne questi ne quelli. — Quali uomini avete
visti ? — Ho visto quelli a cui avete parlato. — Ha Ella conosciuto
cotesti uomini ? — Li ho conosciuti. — Quali ragazzi ha conosciuto il
di Lei fratello ? — Egli ha conosciuto quelli del nostro mercante. —
Ho conosciuto questi Francesi ? — Ella non li ha conosciuti. — Quai
vino ha bevuto il di Lei servitore ? — Ha bevuto il mio. —Ha Ella
veduto i miei fratelli ? — Li ho veduti. — Dove li ha Ella veduti ? —
Li ho veduti in casa loro. — Ha Ella mai veduto deiGreci?' — Non
ne ho mai visti. — Ne ha veduti il di Lei fratello ? — Egli ne ha veduti
H 2
52 EXERCISES 107, 108.
qualche volta. — Mi chiama Ella ? — La chiamo. — Chi chiama il di
Lei padre ? — Lo chiama mio fratello. — Chiami qualcuno ? — Non
chiamo nessuno. — Ha Ella gettato via il di Lei cappello ?— Non
1' ho gettato via. — Getta via qualche cosa il di Lei padre ? — Egli
getta via i biglietti che riceve. — Ha Ella gettato via i di Lei chiodi?
— Non li ho gettati via. — Getti via il tuo libro ? — Non lo getto via ;
ne ho bisogno (egli mi e d' uopo) per istudiare 1' Italiano.
107.
Ove sono andati i di Lei fratelli ? — Sono andati al teatro. — Sono
partiti i di Lei amici ? — Non sono ancora partiti. — Quando partono?
— Stassera. — Ache ora? — Alle nove e mezzo. — Quando sono ve-
nuti i ragazzi francesi dal di Lei fratello ? — Ci sono venuti ieri. — I
loro amici sono pure venuti ? — Sono venuti anch' essi. — Qualcuno e
venuto da noi ? — I buoni Tedeschi sono venuti da noi. — Chi e ve-
nuto dagl' Inglesi ? — Ci sono venuti i Francesi. — Quando ha Ella
bevuto del vino ? — Ne ho bevuto ieri e oggi. — Ha portato il mio bi-
glietto il servitore ? — L' ha portato. — Dove 1' ha portato ? — L' ha por-
tato al di Lei amico. — Quai biglietti ha Ella portati ? — Ho portato
quei ch' Ella mi ha dati da portare. — Da chi li ha Ella portati ? —
Li ho portati dal di Lei padre. — Quai libri ha presi il di Lei ser-
vitore ? — Ha preso quei che Ella non legge. — Hanno aperto i loro
raagazzini i di Lei mercanti ? — Li hanno aperti. — Quai magazzini
hanno aperto? — Hanno aperto quei che Ella ha visti. — Quando li
hanno aperti ? — Li hanno aperti oggi. — Ha Ella condotto gli stra-
nieri ai magazzini ? — Ce li ho condotti. — Quai fuochi hanno spenti
gli uomini ? — Hanno spento quei che Ella ha scorti. — Hanno ricevuto
dei biglietti ? — Ne abbiamo ricevuti. — Quanti biglietti ha Ella rice-
vuti ? — Ne ho ricevuto solamente uno ; ma mio fratello ne ha ri-
cevuto piu di me : ne ha ricevuto sei.
108.
Ov' e il mio abito ? — E sul banco. — Sono sopra il banco i miei
stivali ? — Sono sotto. — E sotto il banco il carbone ? — E nel fornello.
— Ha Ella messo del carbone nel fornello ? — Ce ne ho messo. — Ha
Ella freddo? — Non ho freddo. — E nel fornello il carbone che ho ve-
*.
duto ? — E dentro. — Sono sopra il fornello i miei biglietti ? — Sono
dentro. — Non ha Ella avuto paura di abbrucciare i miei biglietti ? —
Non ho avuto paura di abbrucciarli. — Ha Ella mandate il di Lei ra-
gazzino al mercato ? — Ce 1' ho mandate. — Quando ce lo ha roan-
EXERCISES 109, 110. 53
dato ? — Stamattina. — Ha Ella scritto al di Lei padre ? — Gli ho
seritto. — Le ha egli risposto ? — Non mi ha per anco risposto. — Fa
Ella spazzare il di Lei pavimento ? — Lo faccio spazzare. — Ha Ella
fatto spazzare il di Lei banco ? — Non 1' ho ancora fatto spazzare, in a
intendo farlo spazzare oggi. — Ha Ella asciugato i di Lei piedi ? (Si
e Ella asciugati i piedi ?) — Li ho asciugati. (Me li sono asciugati.)
— Ove li ha asciugati ? (Ove se li e asciugati ?) — Li ho (me li sono)
asciugati al tappeto. — Ha Ella fatto asciugare i di Lei banchi ? — Li
ho fatti asciugare. — Che asciuga il di Lei servitore ? — Asciuga i col-
telli. — Ha Ella mai scritto al medico ? — Non gli ho mai scritto. — Le
ha egli talvolta scritto ? — Mi ha scritto spesso. — Che Le ha scritto ?
— Mi ha scritto qualche cosa. — Quante volte Le hanno scritto i di
Lei amici ? — Mi hanno scritto piu di vend volte. — Ha Ella visto i
miei figli ? — Non li ho mai veduti.
109.
Ha Ella mai visto dei Greci ? — Non ne ho mai veduti. — Ha Ella
gia veduto un Siriaco ? — Ne ho gia. veduto uno. — Dove ne ha visto
uno ? — Al teatro. — Ha Ella dato il libro a mio fratello ? — Gliel' ho
dato. — Ha Ella dato del danaro al mercante ? — Gliene ho dato. —
Quanto gliene ha dato ? — Gli ho dato quattordici scudi. — Ha Ella
dato dei nastri d' oro ai fanciulli dei nostri vicini ? — Ne ho dati loro.
— Vuoi darmi del vino ? — Gliene ho gia dato. — Quando me ne hai
dato ? — Gliene ho dato altre volte.' — Vuoi darmene adesso ? — Non
posso dargliene ; non ne ho. — Le ha prestato danaro 1' Americano ?
— Me ne ha prestato. — Gliene ha prestato spesso? — Me ne ha
prestato qualche volta. — Le ha mai prestato danaro 1' Italiano ? —
Non me ne ha mai prestato. — E egli povero ? — Non e povero ; e
piu ricco di Lei. — Vuoi Ella prestarmi uno scudo ? — Voglio pres-
targliene due. — II di Lei ragazzo e venuto dal mio ? — Ci e venuto. —
Quando? — Questa mattina. — A che ora? — Per tempo. — E egli ve-
nuto piu presto di me ? — A che ora e Ella venuta ? — Sono venuto
alle cinque e mezzo. — Egli e venuto piu presto di Lei.
110.
Ha avuto luogo il concerto ? — Ha avuto luogo. — Ha avuto luogo
tardi? — Ha avuto luogo per tempo. — A che ora? — A mezzo giorno.
— A che ora ha avuto luogo la festa da ballo ? — Ha avuto luogo a
mezza notte. — Impara a scrivere il di Lei fratello ? — Impara. — Sa
egli leggere ? — Non lo sa per anco. — Conosce Ella il Francese che
conosco io ? — Non conosco quello cbe conosce Ella, ma ne conosco
56 EXERCISES 114, 115.
sono rimasti i gentiluomini ? — Sono rimasti nel giardino. — II di Lei
padre ha perduto tanto danaro quanto me? — Egli ne ha perduto piu
di Lei. — Quanto ho perduto io? — Ella ha perduto appena uno scudo.
— Sono rimasti alia festa da ballo i di Lei amici ? — Ci sono rimasti.
; — Sa Ella quanto il medico inglese ? — Non so quanto lui. — Quanti
libri ha Ella letto ? — Ne ho letto quasi due. — Aspetta Ella qual-
cuno ? — Non aspetto nessuno. — Aspetta Ella 1'uomo che ho veduto
stamane ? — L' aspetto. — Aspetti il tuolibro ? — L' aspetto. — Aspetta
Ella il di Lei padre stassera ? — Lo aspetto. — Aspetta Ella degli
amici ? — Ne aspetto alcuni. — Ove e il di Lei fratellino ? — E andato
col signore. — E egli andato seco allo spettacolo ? — Egli ci e andato
con lui.
114.
Perche non beve ? — Non bevo, perche non ho sete. — Perche rac-
catta Ella questo nastro ? — Lo raccatto perche ne ho bisogno (perche
ne ho d' uopo). — Perche presta Ella danaro a quest' uomo ? — Gliene
presto perche ne ha bisogno (perche gliene e d' uopo). — Perche stu-
dia il di Lei fratello ? — Studia, perche vuol imparare il fran-
cese. — Ha gia bevuto il di Lei cugino? — Non ha ancor bevuto,
perche non ha ancor avuto sete. — Le fa vedere il pavimento che
spazza il servitore ? — Egli non mi fa vedere quello che spazza adesso,
ma quello che ha spazzato ieri. — Perche ama Ella quest' uomo? —
L' amo perche e buono. — Perche batte il suo cane il di Lei vicino ?
— Perche ha morso il suo ragazzo. — Perche ci amano i nostri amici ?
— Ci amano perche siamo buoni.' — Perche mi porta Ella del vino ?
Gliene porto perche Ella ha sete. — Perche beve il marinaio ? — Beve
perche egli ha sete. — Vede Ella il marinaio che e sul bastimento ? —
Non vedo quello che e sul bastimento, ma quello che e al mercato.
— Legge Ella i libri che Le ha dati il padre mio ? — Li leggo. — Li
capisce ? — Li capisco cosi cosi. — Conoscono Elleno gl' Italiani che
conosciamo noi ? — Non conosciamo quelli che conoscono Elleno, ma
ne conosciamo degli altri. — Assetta il calzolaio gli stivali ch' Ella
gli ha mandati ? — Non li assetta perche non sono piu buoni.
115.
E ritornato dal mercato il di Lei servitore ? — Non ne e per anco
ritornato. — A che ora e ritornato dal ballo il di Lei fratello ? — Ne e
ritornato al tocco dopo mezza notte. — A che ora sei ritornato dalla
casa del tuo amico ? — Ne sono ritornato all' undici antimeridiane. —
Sei stato molto tempo seco ? — Sono restato seco un" ora incirca. —
Quanto tempo pensa Ella restare al ballo ? — Penso restarci qualche
EXERCISKS 116, 117. 57
minuto. — Quanto tempo e restate con Lei il Francese ? — Egli d
restate meco durante due ore. — Quanto tempo sono restati i di Lei
fratelli nella citta ? — Ci sono restati durante 1' inverno. — Pensa Ella
restare molto tempo con noi ? — Penso stare con loro (seco loro) du-
rante 1' estate. — Quanto Le devo? — Ella non mi deve molto. —
Quanto deve Ella al di Lei sarto ? — Gli devo ottanta zecchini. —
Quanto devi al tuo calzolaio ? — Gli devo gia ottanta cinque zecchini.
— Le devo qualche cosa ? — Ella non mi deve niente. — Quanto Le
deve 1' Inglese ? — Egli mi deve piu di Lei. — Debbono gl' Inglesi
quanto gli Spagnuoli? — Non tutt" afiatto. — Le devo quanto mio
fratello ? — Ella mi deve piu di lui. — I nostri amici Le debbono
quanto noi ? — Essi mi debbono meno di Loro. — Quanto Le deb-
bono ? — Essi mi debbono due cento cinquanta zecchini. — Quanto
Le dobbiamo ? — Mi debbono (dovete) tre cento zecchini.
116.
Perche da Ella del danaro al mercante ? — Gliene do, perche mi ha
venduto qualche cosa. — Ove deve Ella andare ? — Devo andare al
mercato. — Deve venir qui oggi il di Lei amico ? — Egli deve venir
qui. — Quando deve egli venir qui? — Egli deve venir qui quanto
prima. — Quando debbono andare i nostri figli allo spettacolo ? —
Eglino debbono andarvi stassera. — Quando devono ritornarne ? —
Eglino devono ritornarne alle dieci e mezzo. — Quando deve Ella
andare dal medico? — Devo andarci alle dieci pomeridiane. — Quando
deve ritornare dalla casa del pittore il di Lei figlio? — Egli deve
ritornarne alle cinque pomeridiane. — Ove sta Ella ? — Sto via
di Rivoli, numero quaranta sette. — Ove alloggia il di Lei padre ?
— Alloggia dal suo amico. — Ove alloggiano i di Lei fratelli ? —
Alloggiano nella contrada Guglielmo, numero cento venti. — Stai
da tuo fratello? — Sto da lui. — Sta Ella ancora dove 6 stata dap-
prima ? — Sto ancora la. — II di Lei amico sta ancora dove e statoaltre
volte? — Egli non ista piu ove e stato altre volte. — Ove alloggia
adesso ? — Alloggia da suo padre (in casa di suo padre).
117.
Fino a quando ha Ella scritto ? — Ho scritto fino a mezza notte. —
Fino a quando ho lavorato ? — Ella ha lavorato fino alle quattro del
mattino. — Fino a quando e restate con Lei mio fratello? — Egli e
restato meco fino alia sera. — Fino a quando hai lavorato ? — Ho
lavorato fino adesso. — Hai ancora da scrivere molto ? — Ho da scri-
vere fino a posdomani. — II medico ha ancora da lavorare lungo
i
58 EXERCISE 118.
tempo ? — Ha da lavorare insino a domani. — Devo restar qui molto
tempo? — Ella deve restarci fino a domenica. — Deve restare molto
tempo con Loro mio fratello ? — Egli deve restare con noi fino a
1 unedi.— Quan to tempo dobbiamo lavorare? — Debbono lavorare
fino a posdomani. — Ha Ella ancora molto tempo da parlare ? — Ho
ancora un' ora da parlare. — Ha Ella parlato molto tempo ? — Ho
parlato fino all' indomane. — E Ella restata molto tempo al mio
banco? — Ci sono restate fino a questo momento. — Ha Ella ancora
molto tempo da stare dal Francese ? — Ho ancora molto tempo da
stare da lui. — Fino a quando deve Ella stare da lui ? — Fino a mar-
tedi. — II servitore ha spazzato i miei abiti? — Li ha spazzati. — Ha
egli spazzato (scopato) il pavimento ? — Egli 1' ha spazzato (scopato).
— Fino a quando e egli restate qui ? — Fino a mezzo giorno. — II di
Lei amico sta ancora da Lei ? — Egli non ista piu da me. — Quan to
tempo e egli stato da Lei? — E stato da me solamerite un' anno. —
Fino a quando e Ella restata al ballo ? — Ci sono restato fino a mezza
notte. — Quan to tempo e Ella restata sul bastimento ? — Ci sono
restato un' ora. — E Ella restato nel giardino fino adesso ? — Ci sono
restato fino ad ora.
118.
Che fa Ella la mattina ?— Leggo. — Ed allora che fa Ella ? — Fo
colazione e studio. — Fa Ella colazione prima di leggere? — No,
Signore, leggo prima di far colazione. — Giuochi invece di studiare ?
— Studio invece di giuocare. — Va allo spettacolo tuo fratello, in
luogo d' andare al giardino? — Egli non va allo spettacolo ne al
giardino. — Che fa Ella la sera? — Studio. — Che hai fatto stassera? —
Ho spazzato i svioi vestiti e sono stato al teatro. — Sei restato lungo
tempo al teatro ? — Ci sono restato solamente parecchi minuti. — Vuol
Ella aspettare qui ? — Fino a quando devo aspettare ? — Ella deve
aspettare fino al ritorno di mio padre. — Qualcuno e venuto ? — E
venuto qualcuno. — Che hanno voluto ? — Hanno voluto parlarle. —
Non hanno voluto aspettare ? — Non hanno voluto aspettare. — Mi ha
Ella aspettato molto tempo ? — L" ho aspettata due ore. — Ha Ella
potuto leggere il mio biglietto ? — L' ho potuto leggere. — L' ha Ella
capito ? — L' ho capito. — L' ha Ella mostrato a qualcuno? — Non
1' ho mostrato a nessuno. — Sono stati portati i miei bei vestiti ? —
Non sono stati ancora portati. — Hanno spazzato (scopato) il mio
pavimento e spazzolato i miei vestiti ? — Hanno fatto 1' uno e 1' altro.
— Che e stato detto ? — Non e stato detto niente.— Che hanno fatto ?
— Non hanno fatto nulla.— Ha compitato il di Lei fratellino ? — Non
KXKKCISKS 119, 120. 59
lia voluto compitare. — II ragazzo del inert-ante ha voluto lavorare ?
— Non ha voluto. — Che ha egli voluto fare ? — Non ha voluto far
niente.
119.
II calzolaio ha potuto raccomodare i miei stivali? — Non ha
potuto raccomodarli. — Perche non ha potuto raccomodarli ? —
Perche non ha avuto tempo. — Si sono potuti trovare i miei bottom
d' oro ? — Non si sono potuti trovare. — Perche il sarto non ha rac-
comodato il mio abito ? — Perche non ha del buon filo. — Perche ha
Ella battuto il cane? — Perche mi ha morso. — Perche beve? — Perche
ho sete. — Che si e voluto dire ? — Non si e voluto dire niente. — Si
e detto qualche cosa di nuovo ? — Non si e detto niente di nuovo. —
Che dicono di nuovo al mercato ? — Non dicono niente di nuovo. —
Hanno voluto ammazzare un' uomo ? — Hanno voluto ammazzarlo.
— Credono cio ? — Non lo credono. — Parlano di cio ? — Ne par-
lano. — Parlano dell' uomo che e stato ammazzato? — Non ne par-
lano. — Si puo fare cio che si vuole?- — Si fa cio che si puo ; ma non
si fa cio che si vuole. — Che hanno portato ? — Hanno portato il di
Lei nuovo abito. — 11 mio servitore ha spazzato i miei buoni tapped ?
— Non li ha ancora spazzati. — Ha Ella comprato un nuovo cavallo ?
— Ho comprato due nuovi cavalli. — Quanti begli alberi ha Ella
veduti ? — Ho veduto solamente un bell' albero. — Ha Ella veduto un
bell' uomo ? — Ho veduto parecchi begli uomini. — Ha Ella un nuovo
amico? — Ne ho diversi. — Ama Ella i suoi nuovi amici? — Li amo.
120.
Fin dove ha Ella viaggiato ? — Ho viaggiato fino in Germania. —
Haegli viaggiato fino in Italia? — Ha viaggiato fino in America. — Fin
dove sono andati gli Spagnuoli? — Sono andati fino a Londra. — Fin
dove e venuto questo povero uomo ? — E venuto fin qui. — E egli
venuto fino da Lei ? — E venuto fin da mio padre (fino a casa di mio
padre). — Le e stato rubato qualcosa ? — Mi e stato rubato tutto il
buon vino. — Hanno portato via qualcosa al di Lei padre ? — Gli
hanno portato via tutti i suoi buoni libri. — Rubi qualche cosa ? —
Non rubo niente. — Hai mai portato via qualche cosa? — Non ho mai
portato via niente. — Le sono stati rubati i di Lei buoni vestiti ? —
Essi mi sono stati rubati. — Che mi hanno rubato ? — Le hanno ru-
bato tutti i buoni libri. — Quando Le hanno rubato il danaro? — Me
lo hanno rubato 1' altro ieri. — Ci hanno mai rubato qualcosa ? — Non
ci hanno mai rubato niente. — Fin dove ha Ella voluto an dare ? —
i 2
60 EXERCISES 121, 122.
Ho voluto andare fino al bosco.— E Ella andata fin la ? — Non sono
andato fin la.— Fin dove vuole andare il di Lei fratello ?— Vuole
andare fino in fondo di quella via.— Fin dove arriva il vino?—
Arriva fino al fondo della botte. — Ove vai ?— Vado al mercato.—
Fin dove andiamo?— Andiamo fino al teatro. — Vai fino al pozzo?—
Vado fino al castello.— Ha bevuto tutto il vino i legnaiuolo ? — L' ha
bevuto tutto.— Ha stracciato tutti i suoi libri il suo ragazzino? — Li
ha stracciati tutti. — Perche li ha stracciati ? — Perche non vuole
studiare.
121.
Quanta ha Ella perduto ? — Ho perduto tutto il mio danaro. — Sa
Ella ove e mio padre ? — Non lo so. — Non ha Ella veduto il mio
libro? — Non 1' ho veduto. — Sa Ella come si scrivaquesto motto ? —
Si scrive cosi. — Tinge Ella qualche cosa? — Tingo il mio cappello.
— Come lo tinge Ella ?— Lo tingo nero. — Come tinge Ella i di Lei
abiti? — Li tingo giallo. — Fa Ella tingere il di Lei baule ? — Lo
faccio tingere. — Come lo fa Ella tingere ? — Lo faccio tingere verde.
— Come fai tingere i tuoiguanti? — Li faccio tingere turchino. — II
di Lei ragazzo fa tingere il suo nastro ? — Lo fa tingere. — Lo fa tin-
gere rosso ? — Lo fa tingere grigio. — Come hanno fatto tingere i loro
abiti i di Lei amici ? — Li hanno fatti tingere verdi. — Come hanno
fatto tingere i loro cappelli gl' Italiani ? — Li hanno fatti tingere
bruni. — Ha Ella un cappello bianco ? — Ne ho uno nero. — Qual
cappello ha il gentiluomo ? — Ha due cappelli ; uno bianco e uno
nero. — Che cappello ha 1' Americano ? — Ha un cappello tondo. —
Ho un cappello bianco ? — Ella ha diversi cappelli bianchi e neri. —
II di Lei tintore ha gia tin to il di Lei panno ? — L' ha tinto. — Come
1' ha egli tinto ? — L' ha tinto verde. — Viaggia Ella qualche volta ? —
Viaggio spesso. — Ove pensa Ella andare quest' estate ? — Penso an-
dare a Parigi. — Non va Ella in Italia? — Ci vado. — Hai qualche
volta viaggiato ? — Non ho mai viaggiato. — Hanno voglia d' andare
in Olanda i di Lei amici? — Hanno voglia d' andarvi. — Quando
intendono partire ? — Intendono partire dopo domani.
122.
E gia andato in Ispagna il di Lei fratello ? — Non ci e per anco
andato. — Ha Ella viaggiato in Ispagna ? — Ci ho viaggiato. — Quando
parte Ella ? — Parto domani. — A che ora ? — Alle cinque del mat-
tino. — Ha Ella logorato tutti i di Lei stivali ? — Li ho logorati tutti.
Che hanno fatto gli Spagnuoli? — Hanno abbrucciato tutti i nostri
EXERCISE 123. 61
buoni bastimenti. — Ha Ella finito tutti i di Lei temi ? — Li ho finiti
tutti. — Fin dove e venuto il Francese? — E venuto fino nel mezzo
della via. — Ove abita il di Lei amico ? — Egli abita al di qua della
via. — Ove e il di Lei magazzino ? — E al di la della via. — Ove e il
banco del nostro amico ? — E al di la del teatro. — II giardino del di
Lei amico e al di qua, o al di la del bosco ? — E al di la. — Non e al
di qua della via il nostro magazzino ? — E al di qua. — Ove e Ella
stata stamane ? — Sono stato al castello. — Quanto tempo e restata
nel castello ? — Ci sono stato un' ora. — II di Lei fratello e dissopra
o abbasso ? — E dissopra. — Fin dove ha portato il mio baule il di Lei
servitore ? — L* ha portato fino al mio magazzino. — E egli venuto
fino a casa mia (dame)? — E venuto fin la. — Fin dove arriva il
tappeto verde ? — Arriva fino al canto dal banco. — E Ella stata in
Francia ? — Vi sono stato parecchie volte. — Sono gia stati in Germa-
nia i di Lei fanciulli ? — Non ci sono per anco stati, ma penso man-
darveli nella primavera. — Vuole Ella andare al di qua, o al di la
della via? — Non voglio andare al di qua ne al di la ; voglio andare
nel mezzo della via. — Fin dove conduce questa via ? — Conduce fino
a Londra.
123.
E d' uopo andare al mercato ? — Non e d' uopo andarvi. — Che Le
e d' uopo comprare ? — Mi e d' uopo comprar del manzo. — Mi e.
d' uopo andare a cercare del vino ? — Le e d' uopo andarne a cercare.
— Debbo andare alia festa da ballo? — Le e d' uopo andarci. —
Quando mi e d' uopo andarci ? — Le e d' uopo andarci questa sera. —
Devo andare a cercare il legnaiuolo ? — Bisogna andarlo a cercare. —
Che e d' uopo (che bisogna) fare per imparare il msso ? — E d' uopo
(bisogna) studiar molto. — Bisogna studiar molto per imparare il
tedesco ? — Bisogna studiar molto. — Che mi bisogna fare ? — Le bi-
sogna comprare un buon libro. — Che deve egli fare ? — Gli e d' uopo
restar quieto. — Che dobbiamo fare ? — E Loro d' uopo lavorare. —
Le abbisogna studiar molto per imparare 1' arabo ? — Debbo stu-
diar molto per impararlo. — Perche mi bisogna andare al mercato ?
— Deve andarvi per comprare del manzo e del vino. — Mi e
d' uopo andare in qualche luogo ? — Ti e d' uopo andare al giardino.
— Mi 6 d' uopo mandar a cercare qualche cosa ? — Ti e d' uopo man-
dare a cercare del vino. — Che mi bisogna fare ? — Deve scrivere
un tema. — A chi mi e d' uopo scrivere un biglietto ? — Le e d' uopo
scriverlo al di Lei amico. — Che Le e d' uopo, Signore ? — Mi e
d' uopo del panno. — Quanto vale questo cappello ? — Vale quattro
62 EXERCISES 124, 125.
scudi. — Le abbisognano degli stivali ? — Me ne abbisognano. —
Quanto valgono quest! stivali ? — Valgono venti lire. — Non Le e
d' uopo che cio ? — Non mi e d' uopo che cio. — Non Le abbisognano
guanti ? — Non me ne abbisognano. — Ti e d' uopo molto danaro ? —
Me n' e d' uopo molto. — Quanto ti e d' uopo ? — Mi e d' uopo
cinque zecchini. — Quanto abbisogna al di Lei fratello ? — Gli abbi-
sognano solamente sei franchi. — Non gli abbisogna di piu ? — Non
g]i abbisogna di piu. — Abbisogna di piu al di Lei amico ? — Non gli
e d' uopo tanto quanto a me. — Che Le e d' uopo ? — Mi e d' uopo
danaro ed abiti. — Ha Ella adesso cio che Le abbisogna ? — Ho cio che
mi abbisogna. — II di Lei padre ha cio che gli e d' uopo ? — Ha cio
che gli e d' uopo.
124.
I fanciulli del vicino Le hanno reso i di Lei libri ? — Me li hanno
resi. — Quando glieli hanno resi ? — Me li hanno resi ieri. — II di Lei
ragazzino ha ricevuto un regalo ? — Ne ha ricevuti parecchi. — Da chi
ne ha ricevuto ? — Ne ha ricevuto da mio padre e dal di Lei. — Ha
Ella ricevuto dei regali ? — Ne ho ricevuti. — Quai regali ha Ella
ricevuti ? — Ho ricevuto dei bei regali. — Viene Ella dal giardino ? —
Non vengo dal giardino, ma dal magazzino. — Ove va Ella? — Vado
al giardino. — D' onde viene 1' Irlandese ? — Viene dal giardino. —
Viene egli dal giardino dal quale viene Ella? — Egli non viene dal
medesimo. — Da qual giardino viene egli ? — Viene da quello del
nostro vecchio amico. — Da dove viene il nostro ragazzo ? — Viene
dallo spettacolo. — Quanto pud valere questo cavallo ? — Pu6 valere
cinque cento scudi. — Vale questo libro quanto cotesto ? — Val
piu. — Quanto vale il mio fucile ? — Vale quanto quello del di
Lei amico. — I di Lei cavalli valgono quanto quelli degl' [nglesi ?
— Non valgono tanto. — Quanto vale questo coltello? — Non vale
niente.
125.
II di Lei servitore vale quanto il mio ? — Val piu del di Lei. —
Vale Ella quanto il . di Lei fratello ? — Egli vale piu di me. — Vali
quanto il tuo amico ? — Valgo altrettanto. — Vagliamo quanto
i nostri vicini ? — Vagliamo piu di loro. — II di Lei ombrello vale
quanto il mio ?— Non vale altrettanto. — Perche non vale quanto
il mio? — Perche non e cosi hello come il di Lei. — Quanto
vale questo fucile ? — Non val molto. — Vuol Ella vendere il di Lei
cavallo ? — Voglio venderlo. — Quanto vale ? — Vale due cento scudi.
KXKRCISE 126. G3
— Vuol Ella comprarlo? — Ne ho gia comprato uno. — II di Lei
padre pcnsa comprare un cavallo? — Pensa comprarlo, ma non
il di Lei. — Hanno incominciato i loro temi i di Lei fratelli ? — Li
hanno incominciati. — Hanno ricevuto i loro biglietti? — Non li
abbiamo per anco ricevuti. — Abbiamo cio che ci e d' uopo ? — Non
abbiarno cio che ci e d' uopo. — Che ci e d' uopo ? — Ci e d' uopo
bei cavalli, diversi servitori, e molto danaro. — Non ci e d' uopo che
cio ? — Non ci e d' uopo che cio. — Che debbo fare ? — Le e mestieri
scrivere. — A chi mi e d' uopo scrivere ? — Le e d' uopo scrivere al di
Lei amico. — Ove e egli ? — E in America. — Ove debbo andare ? —
Puo andare in Francia. — Fin dove mi e d' uopo andare ? — Puo an-
dare fino a Parigi. — A quai biglietti ha risposto il di Lei fratello ? —
Egli ha risposto a quelli dei suoi amici. — Quai cani hanno battuto i
di Lei servitori ? — Hanno battuto quelli che hanno fatto molto
strepito.
126.
Ha Ella pagato il fucile ? — L' ho pagato. — II di Lei zio ha pa-
gato i libri ? — Li ha pagati. — Ho pagato gli abiti al sartore ? — Ella
glieli ha pagati. — Hai pagato il cavallo al mercante ?- — Non gliel' ho
ancor pagato. — Abbiamo pagato i nostri guanti ? — Li abbiamo pa-
gati.— Ha gia pagato il di Lei cugino i suoi stivali ? — Non li ha
ancor pagati. — Le paga cio che Le deve mio fratello? — Me lo paga.
— Paga Ella cio che deve ? — Pago cio che debbo. — Ha Ella pagato
il fornaio ? — L' ho pagato. — II di Lei zio ha pagato il manzo al
macellaio? — Glielo ha pagato. — Chi ha rotto il mio coltello ? —
L' ho rotto io dopo aver tagliato il pane. — II di Lei figlio ha rotto i
miei bicchieri? — Li ha rotti dopo aver bevuto il vino. — Quando ha
rotto il mio temperino il di Lei cugino ? — L' ha rotto dopo aver
scritto i suoi biglietti. — Ha Ella pagato il vino al mercante dopo
averlo bevuto ? — L' ho pagato dopo averlo bevuto. — Che ha Ella
fatto dopo aver finite i di Lei temi ? — Sono stato da mio cugino per
condurlo al teatro. — Come parlo ? — Ella parla benissimo. — Come ha
scritto i suoi temi mio engine ? — Li ha scritti a perfezione. — Come
hanno fatto il dover loro i miei fanciulli? — L' hanno fatto bene. —
Fail suo dovere costui ? — Lo fa sempre. — Questi uomini fanno il
loro dovere ? — Lo fanno sempre. — Fa Ella il di Lei dovere ? — Faccio
cio che posso. — Che domanda a costui? — Gli domando del danaro.
— Che mi domanda questo ragazzo ? — Le domanda del danaro. — Mi
domanda Ella qualche cosa ? — Le domando uno scudo. — Mi do-
manda Ella il pane ? — Glielo domando. — A quale uomo domanda
64 EXERCISES 127, 128.
Ella del danaro ? — Ne domando a quello cui Ella ne domanda. — A
quai mercanti domanda Ella dei guanti ? — Ne domando a quelli che
stanno nella contrada Guglielmo. — Che domanda Ella al fornaio ? —
Gli domando del pane.
127.
Domanda Ella del manzo ai macellai ? — Ne domando loro. — Mi
domandi il bastone ? — Te lo domando. — Ti domanda egli il libro ? —
Me lo domanda. — Che ha Ella domandato all' Inglese ? — Gli ho
domandato il mio baule di cuoio. — Glielo ha dato? — Me 1' ha dato.
— A chi ha Ella domandato dello zucchero ? — Ne ho domandato al
mercante. — A chi paga i suoi stivali il di Lei fratello ? — Li paga al
calzolaio. — A chi abbiamo pagato il pane ? — L' abbiamo pagato ai
nostri fornai. — Quanti anni hai ? — Non ho ancora dieci anni. — Impari
gia il francese ? — L' imparo di gia. — Sa il tedesco tuo fratello ? — Non
10 sa. — Perche non lo sa ? — Perche non ha avuto tempo d' impararlo.
— E in casa il di Lei padre ? — No, Signore, e partito ; ma mio fratello e
in casa. — Ove e andato il di Lei padre ? — E andato in Inghilterra. —
Ci e Ella stataqualche volta ? — Non ci sono mai stato. — Pensa Ella
andare in Francia quest' estate ? — Penso andarci. — Pensa Ella ri-
manerci molto tempo? — Penso rimanerci durante 1' estate. — Fino a
quando rimane in casa il di Lei fratello ? — Fino a mezzo giorno. —
Ha Ella fatto tignere i di Lei guanti ? — Li ho fatti tignere. — Come
11 ha Ella fatti tingere ? — Li ho fatti tignere gialli.— Ha Ella gia
desinato ? — Non ancora. — A che ora desina Ella ? — Desino alle sei.
— Da chi (in casa di chi) desina Ella ? — Desino da un mio amico
(in casa di un mio amico). — Da chi ha Ella desinato ieri ? — Ho de-
sinato da un mio parente.— Che hanno mangiato ? — Abbiamo man-
giato buon pane, buon manzo e pasticcini. — Che hanno bevuto? —
Abbiamo bevuto buon vino ed eccellente cidro. — Ove desina oggi il
di Lei zio ? — Desina da noi (in casa nostra). — A che ora cena il di
Lei padre ?— Egli cena alle nove. — Cena Ella piu presto di lui ? —
Ceno piu tardi di lui.
128.
Ove va Ella ? — Vado da un mio parente, per desinare con lui. —
Vuoi tenere i miei guanti? — Voglio tenerli. — Chi tiene il mio cap-
pello?— Lo tiene il di Lei figlio. — Tieni il mio bastone ? — Lo tengo.
—Tiene Ella qualche cosa? — Tengo il di Lei schioppo. — Chi ha
tenuto il mio libro ?— L' ha tenuto il di Lei servitore. — Vuol Ella
provare a parlare ?— Voglio provare.— II di Lei fratellino ha egli mai
129. 65
provato a fare dei temi ? — Ha provato. — Ha Ella mai provato a far
un cappello ? — Non ho mai provato a farlo. — Chi cerca Ella? —
Cerco 1' uomo che mi ha venduto un cavallo. — II di Lei parente
cerca qualcuno?— Cerca un suo amico. — Cerchiamo qualcuno? —
Cerchiamo un nostro vicino. — Chi cerchi ? — Cerco un nostro amico.
— Cerca Ella un mio servitore ? — No, Signore, cerco uno dei miei. —
Ha Ella provato a parlare al di Lei zio ? — Ho provato a parlargli. —
Ha Ella provato a vedere mio padre ? — Ho provato a vederlo. — L' ha
egli ricevuta ? — Non mi ha ricevuto. — Ha egli ricevuto i di Lei fra-
telli ? — Li ha ricevuti. — Ha Ella potuto vedere il di Lei parente ?
— Non ho potuto vederlo. — Che ha Ella fatto dopo aver iscritto i suoi
temi ? — Ho scritto il mio biglietto dopo aver iscritto i miei temi. —
Di chi domanda Ella ? — Domando del sarto. — Domanda di qualcuno'
costui ? — Domanda di Lei. — Si domanda di Lei ? — Si domanda di me.
— Si domanda di me ? — Non si domanda di Lei, ma di un di Lei
amico. — Domanda Ella del medico ? — Domando di lui. — II di Lei
fratellino che domanda? — Domanda un pezzetto di pane. — Non ha
egli ancor fatto colazione 2 — Ha fatto colazione, ma ha ancor fame.
• — Che domanda il di Lei zio ? — Egli domanda un bicchier di vino. —
Non ha egli gia bevuto ? — Egli ha gia bevuto, ma ha ancora sete.
129.
Scorge Ella 1' uomo che viene? — Non lo scorgo. — Scorge Ella i
fanciulli del soldato ? — Li scorgo. — Scorge Ella gli uomini che vanno
nel giardino ? — Non iscorgo quelli che vanno nel giardino, ma quelli
che vanno al mercato. — II di Lei fratello scorge 1' uomo che gli ha
prestato del danaro ? — Egli non iscorge quello che gliene ha pres-
tato, ma quello al quale egli ne ha prestato. — Vedi i fanciulli che
studiano ? — Non vedo coloro che studiano, ma coloro che giuocano. —
Scorgi qualche cosa ? — Non iscorgo nulla. — Ha Ella scorto i ma-
gazzini dei miei genitori ? — Li ho scorti. — Ove li ha scorti ? — Li ho
scorti di la della via. — Le piace un cappellone ? — Non mi piace un
cappellone, ma un ombrellone. — Che Le piace fare? — Mi piace scri-
vere. — Le piace vedere questi ragazzini ? — Mi piace vederli. — Le
piace il vino ? — Mi piace. — Piace il cidro al di Lei fratello ? — Non
gli piace. — Che piace ai soldati ? — Piace Loro il vino. — Ti piace il
te, o il caffe ? — Mi piace 1' uno e 1' altro. — Questi fanciulli studiano
volentieri ? — Piace loro studiare e giuocare. — Le piace leggere e
scrivere ? — Mi piace leggere e scrivere. — Quante volte mangia Ella
al giorno ? — Quattro volte. — Q,uante volte al giorno bevono i di Lei
fanciulli ? — Bevono parecchie volte al giorno. — Beve Ella cosi spesso
K
66 KXERCISES 130, 131.
come eglino ? — Bevo piu spesso. — Va Ella spesso al teatro ? — Ci
vado qualche volta. — Quanta volte al mese ci va ? — Ci vado sola-
mente una volta al mese (non ci vado che una volta al mese). —
Quante volte all' anno va al ballo il di Lei cugino ? — Ci va due
volte all' anno. — Ci va Ella cosi spesso come lui ? — Non ci vado
mai. — Va spesso al mercato il di Lei cuoco ? — Egli ci va ogni mat-
tina (tutte le mattine).
130.
Va Ella spesso da mio zio ? — Ci vado sei volte all' anno. — Le
piace il pollastro ? — Mi piace il pollastro, ma non mi piace il pesce.
— Che Le piace ? — Mi piace un pezzo di pane e un bicchier di vino.
• — Impara Ella a memoria ? — Non mi piace imparare a memoria. —
I di Lei scolari imparano volentieri a memoria ? — Studiano volen-
tieri, ma non piace loro imparare a memoria. — Quanti temi fanno al
giorno ? — Ne fanno solamente due, ma li fanno a meraviglia. — Ha
Ella potuto leggere il biglietto che Le ho scritto ? — L' ho potuto
leggere. — L' ha Ella capito ? — L' ho capito. — Capisce Ella 1' uomo
che Le parla ? — Non lo capisco. — Perche non lo capisce ? — Perehe
parla troppo male. — Sa questi il francese ? — Egli lo sa, ma io non lo
so. — Perche non 1' impara ? — Non ho tempo di impararlo. — Pensa
andare al teatro stassera? — Penso andarci, se ci va Lei. — II di Lei
padre pensa comprar cotesto cavallo ? — Pensa comprarlo, se riceve
il suo danaro. — Intende andare in Inghilterra il di Lei amico ? —
Intende andarci, se gli pagano cio che gli debbono. — Pensa Ella an-
dare al concerto ? — Penso andarci, se ci va il mio amico. — II di Lei
fratello pensa studiare 1' italiano ? — Pensa studiarlo, se trova un
buon maestro.
131.
Che tempo fa oggi ? — Fa bellissimo tempo. — Ha fatto bel tempo
ieri ? — Teri ha fatto cattivo tempo. — Che tempo ha fatto stamane ? —
Ha fatto cattivo tempo, ma adesso fa bel tempo. — Fa caldo ? — Fa
molto caldo. — Non fa freddo ? — Non fa freddo. — Fa caldo o freddo ?
— Non fa caldo ne freddo. — E Ella stata nel giardino 1' altro ieri ? —
Non ci sono stato. — Perche non ci e stata ? — Non ci sono stato
perche ha fatto cattivo tempo. — Pensa Ella andarci domani? —
Penso andarci, se fa bel tempo. — Fa chiaro nel di Lei banco ? — Non
ci fa chiaro.— Vuol Ella studiare nel mio ? — Voglio studiarci. — Ci fa
chiaro ? — Ci fa chiarissimo. — Perche il di Lei fratello non puo lavo-
rare nel suo magazzino ? — Non puo lavorarci, perche ci fa troppo
EXERCISES 132, 133. 67
buio. — Ove fa troppo buio? — Nel suo magazzino. — Fa chiaro in
questo buco ? — Ci fa buio. — E asciutto ? — E asciuttissimo.' — E
umido ? — Non e umido. E troppo asciutto. — C' e chiaro di luna ?
— Non c' e chiaro di luna, e umidissimo. — Di che cosa parla il di Lei
zio ? — Parla del bel tempo. — Di che parlano cotesti uomini ? —
Parlano del bello e del cattivo tempo. — Non parlano del vento ? —
Parlano anche di questo. — Parli di mio zio? — Non ne parlo. — Di
chi parli? — Parlo di te e dei tuoi genitori. — Domanda di qualcuno ?
— Domando del di Lei cugino ; e in casa ? — No, Signore, e dal suo
ottimo amico.
132.
Ha Ella assaggiato questo vino ? — L' ho assaggiato. — Come lo
trova ? — Lo trovo buono. — Come trova questo cidro il di Lei cugino ?
— Non lo trova buono. — Che vino vuol Ella assaggiare ? — Voglio
assaggiare quello che ha assaggiato Lei. — Vuol Ella sentire questo
tabacco ? — L' ho gia sentito. — Come le pare ? — Mi par buono. —
Perche non gusta questo cidro ? — Perche non ho sete. — Perche il di
Lei amico non gusta questo manzo ? — Perche non ha fame. — Di chi
si e parlato ? — Si e parlato del di Lei amico. — Non banno parlato
dei medici ? — Non ne hanno parlato. — Non si parla dell' uomo di
cui abbiamo parlato? — Se ne parla. — Hanno parlato dei gentiluo-
mini ? — Ne hanno parlato. — Hanno parlato di quelli de" quali par-
liamo ? — Non hanno parlato di quelli di cui parliamo, ma hanno
parlato degli altri. — Hanno parlato dei nostri fanciulli, o di quelli
dei nostri vicini ? — Non hanno pavlato dei nostri, ne di quelli dei
nostri vicini. — Di quali fanciulli si e parlato ? — Si e parlato di quelli
del nostro maestro. — Parlano del mio libro ? — Ne parlano. — E Ella
soddisfatta dei di Lei scolari ? — Ne son soddisfatto. — Come studia
mio fratello ? — Studia bene. — Quanti temi ha Ella studiati ? — Ne
ho gia studiati quarant' uno. — E contento il di Lei maestro del suo
scolaro ? — Ne e contento. — II di Lei maestro e soddisfatto dei pre-
senti che ha ricevuti ? — N' e soddisfatto. — Ha Ella ricevuto un
biglietto ? — L' ho ricevuto. — Vuole Ella risponderci ? — Ora ci
rispondo. — Quando 1' ha ricevuto ? — L' ho ricevuto stamane di
buon' ora. — Nee soddisfatta? — Non ne son soddisfatto. — II di Lei
amico Le domanda del danaro ? — Me ne domanda.
133.
E Ella amata ? — Sono amato. — Da chi e Ella amata ? — Sono
amato da mio zio. — Da chi sono amato ? — Sei amato dai tuoi geni-
K 2
68 EXERCISE 134.
torit — pa chi siamo amati ? — Sono amati dai Loro amici. — Da chi
sono amati cotesti fanciulli ? — Sono amati dai loro amici. — Da chi d
condotto quest' uomo ? — E condotto da me. — Ove lo conduce ? —
Lo conduce in casa. — Da chi siamo biasimati ? — Siamo biasimati dai
nostri nemici. — Perche ne siamo biasimati ? — Perche eglino non ci
amano. — E Ella punita dai di Lei maestro? — Non ne sono punito
perche sono buono e studioso. — Siamo ascoltati ? — Lo siamo. — Da
chi siamo ascoltati ? — Siamo ascoltati dai nostri vicini. — II tuo
maestro e ascoltato dai suoi scolari ? — Ne e ascoltato. — Quali fan-
ciulli sono lodati ? — Quelli che sono savi. — Quali sono puniti ? —
Quelli che sono pigri e cattivi. — Siamo lodati, o biasimati? — Non
siamo lodati ne biasimati. — Tl nostro amico e amato dai suoi maes-
tri ? — Ne e amato e lodato perche e studioso e savio, ma suo fra-
tello e disprezzato dai suoi, perche e cattivo e poltrone. — E egli
qualche volta punito ? — Egli 1' e tutte le mattine e tutte le sere. —
E Ella punita qualche volta? — Non lo sono mai; sono amato e
ricompensato dai miei buoni maestri. — Questi fanciulli non sono mai
puniti ? — Non lo sono mai perche sono assidui e savi ; ma quelli lo
sono spessissimo perche sono pigri e cattivi. — Chi e lodato e ricom-
pensato ? — I fanciulli abili sono lodati, stimati e ricompensati ; ma
gl' ignoranti sono biasimati, disprezzati e puniti. — Chi e amato e
chi e odiato ? — Quello che e studioso e savio e amato, e quello ch' e
pigro e cattivo e odiato. — E mestieri esser buono per essere amato ? —
E d' uopo esserlo. — Che bisogna fare per essere amato ? — Bisogna
esser buono e assiduo. — Che bisogna fare per essere ricompensato ? —
Bisogna esser abile e studiar molto.
134.
Perche sono amati questi fanciulli ? — Sono amati perche sono
buoni. — Sono piu buoni di noi? — Non sono migliori, ma piu assidui
di Loro. — II di Lei fratello e studioso come il mio ? — E studioso
come lui, ma il di Lei fratello e migliore del mio. — Le piace andar
in legno? — Mi piace andare a cavallo. — II di Lei fratello e mai an-
dato a cavallo ?— Non e mai andato a cavallo. — II di Lei fratello va
a cavallo cosi sovente come Lei ? — Egli va a cavallo piu sovente
di me. — E Ella andata a cavallo 1' altro ieri? — Sono stato a cavallo
quest' oggi. — Le piace viaggiare ? — Mi piace viaggiare. — Le piace
viaggiare nell' inverno ? — Non mi piace viaggiare nell' inverno ; mi
piace viaggiar in primavera e nell' autunno. — Si viaggia bene in pri-
mavera ? — Si viaggia bene nella primavera e nell' autunno, ma si
viaggia male nella state e nell' inverno. — Ha Ella qualche volta
EXERCISE 135. 69
viaggiato nell' inverno ? — Ho viaggiato spesso nell' inverno e nella
state. — Viaggia spesso il di Lei fratello ? — Egli non viaggia piu ;
altre volte ha viaggiato molto. — Quando Le piace andare a cavallo ?
— Mi piace andare a cavallo alia mattina. — E Ella stataa Londra ?—
Ci sono stato. — Ci si vive bene? — Ci si vive bene, ma caro. — Si
vive a caro prezzo a Parigi ? — Ci si vive bene e non caro. — Le piace
viaggiare in Francia ? — Mi piace viaggiarci perche ci si trova della
buona gente. — Piace al di Lei amico viaggiare in Olanda ? — Non
gli piace viaggiarci perche ci si vive male. — Le piace viaggiare in
Italia ? — Mi piace viaggiarci perche il vivere vi e buono e vi si trova
della buona gente ; ma le strade non sono molto buone. — Agl' In-
glesi piace viaggiare in Ispagna ? — Piace loro viaggiarvi ; ma ci tro-
vano le strade troppo cattive. — Che tempo fa ? — Fa cattivissimo
tempo. — Fa vento ? — Fa molto vento. — Hafatto burrasca ieri? — Ha
fatto molto burrasca.
135.
Va Ella al mercato stamane? — Ci vado, se non fa burrasca. —
Pensa Ella andare in Francia quest' anno ? — Penso andarci, se il
tempo non e troppo cattivo. — Le piace andare a piedi ? — Non mi
piace andare a piedi, ma mi piace andare in carrozza quando viaggio.
— Vuol Ella andare a piedi ? — Non posso andare a piedi, perche
sono stance. — Che tempo fa ? — Tuona. — C' e sole ?• — Non c' e sole ;
fa nebbia. — Sente Ella il tuono ? — Lo sento. — Fa bel tempo? — Fa
molto vento e tuona molto. — Di chi hanno parlato ? — Abbiamo par-
lato di Lei. — Mi hanno lodato ? — Non 1' abbiamo lodata ; 1' abbiamo
biasimata. — Perche mi hanno biasimato ? — Perche Ella non istudia
bene. — Di che ha parlato il di Lei fratello ? — Egli ha parlato dei
suoi libri, dei suoi cavalli e dei suoi cani. — Che fa Ella la sera? —
Lavoro appena ho cenato. — E che fa Ella di poi ? — Poi dormo. —
Quando beve ? — Bevo subito che ho mangiato. — Quando dorme ? —
Dormo subito che ho cenato. — Ha Ella parlato al mercante ? — Gli
ho parlato. — Che ha detto ? — E partito senza dir niente. — Puo Ella
lavorare senza parlare ? — Posso lavorare, ma non posso studiar il
francese senza parlare. — Vuoi andare a cercare del vino ? — Non
posso andare a cercare del vino senza danaro. — Ha Ella comprato
dei cavalli ? — Non compro senza danaro. — -II di Lei padre e alfine
arrivato ? — E arrivato. — Quando e arrivato ? — Stamane alle quattro.
— E partito finalmente il di Lei cugino ? — Non e ancor partito. — Ha
Ella alfin trovato un buon maestro ? — Ne ho alfin trovato uno. —
Impara finalmente 1' italiano ? — L' imparo alfine. — Perche noil
70 EXERCISES 136, 137.
1' ha gia imparato ? — Perche non ho potato trovare un buon
maestro.
136.
Si vede Ella ? — Mi vedo. — Si vede Ella nello specchietto ? — Mi
vi (ci) vedo. — Possono vedersi nello specchione i di Lei araici ? —
Possono vedervisi. — Perche non accende il fuoco il di Lei fratello ? —
Egli non ]' accende perche ha paura di bruciarsi. — Perche non taglia
Ella il di Lei pane ? — Non lo taglio perche ho paura di tagliarmi il
dito. — Le duole il dito (Le fa male il dito) ? — II dito mi duole (mi fa
male) e anche il piede. — Vuole Ella scaldarsi ? — Voglio scaldarmi,
perche ho molto freddo.— Perche non si scalda costui ? — Perche non
ha freddo. — Si scaldano i di Lei vicini ? — Essi si scaldano perche
hanno freddo. — Si taglia Ella i capelli ? — Mi taglio i capelli. — II di
Lei amico si taglia le unghie ? — Egli si taglia le unghie e i capelli. —
Che fa costui ? — Egli si strappa i capelli. — A che cosa si diverte Ella ?
— Mi diverto alia meglio. — A che si divertono i di Lei fanciulli ? —
Si dilettano a studiare, a scrivere e a giuocare. — A che cosa si di-
letta il di Lei cugino ?— Si diletta a leggere dei buoni libri e a scri-
vere ai suoi amici. — A che cosa si diverte Ella, quando non ha da
far niente in casa ? — Vado allo spettacolo e al concerto. Dico
spesso, " Ciascuno si diverte come gli piace." — Ciascuno ha il suo
gusto, qual e il di Lei ? — II mio e lo studiare, il leggere un buon
libro, 1' andare al teatro, indi al concerto, al ballo e a cavallo.
137.
Perche il di Lei cugino non ispazzola il suo abito ? — Non lo spaz-
zola, perche ha paura d' insudiciarsi le dita. — Che Le dice il mio vi-
cino ? — Mi dice ch' Ella vuole comprare il di lui cavallo ; ma so che
s' inganna, poiche Ella non ha danaro per comprarlo. — Che si dice
(che dicono) al mercato? — Si dice (dicono) che il nemico e bat-
tuto. — Lo crede Ella ? — Lo credo poiche tutta la gente lo dice. —
Perche ha Ella comprato questo libro ? — L' ho comprato perche
ne ho bisogno (perche me n' e d' uopo) per istudiare 1' italiano e
perche ciascuno ne parla. — Se ne vanno i di Lei amici ? — Se ne
vanno. — Quando se ne vanno ? — Se ne vanno domani. — Quando se
ne vanno Loro ? — Ce ne andiamo oggi. — Me ne vado ? — Se ne va,
se vuole. — Che dicono i nostri vicini ? — Se ne vanno senza dir
niente. — Come Le piace (come Le pare) (come trova) questo vino ? —
Non mi piace (non mi par buono) (non lo trovo buono). — Che ha
Ella (Che cosa ha Ella) ? — Ho voglia di dormire. — II di Lei amico
EXERCISK 138. 71
ha voglia di dormire ? — Non ha voglia di dormire, ma ha freddo. —
Perche non si scalda ? — Egli non ha del carbone per far fuoco. —
Perche non compra del carbone ? — Egli non ha danaro per com-
prarne. — Vuole Ella prestargliene ? — Se non ne ha, voglio prestar-
gliene. — Ha Ella sete ? — Non ho sete, ma ho molto fame. — II di Lei
servitore ha sonno ? — Ha sonno. — Ha fame ? — Egli ha fame. —
Perche non mangia ? — Perche non ha niente da mangiare. — I di Lei
fanciulli hanno fame ? — Eglino hanno fame, ma non hanno niente da
mangiare. — Hanno qualche cosa da here ? — Non hanno niente da
bere. — Perche non mangia Ella ? — Non mangio quando non ho
fame. — Perche non beve il Russo ? — Non beve quando non ha sete.
— Ha mangiato qualcosa il di Lei fratello ieri sera ? — Ha mangiato
un pezzo di manzo, un pezzetto di pollastro e un pezzo di pane. —
Non ha bevuto ? — Ha anche bevuto. — Che ha bevuto ? — Ha bevuto
un bicchier di vino.
138.
v
Perche e stato lodato questo fanciullo ? — E stato lodato perche ha
studiato bene. — Sei tu mai stato lodato ? — Sono stato lodato spesso.
— Perche cotesto fanciullo e stato punito ? — E stato punito perche
e stato cattivo e pigro. — Questo fanciullo e stato ricompensato ? — E
stato ricompensato perche ha studiato bene. — Che abbisogna fare
(che e d' uopo o mestieri fare) per non essere disprezzato ? — Bi-
sogna essere assiduo e buono. — Che e stato del di Lei amico ? — E
diventato avvocato. — Ch' e stato del di Lei cugino ? — S' e ingag-
giato.—S' e ingaggiato il di Lei vicino ? — Non s' e ingaggiato. —
Che e diventato ? — E diventato mercante. — Che son diventati i suoi
fanciulli ? — I di lui fanciulli son diventati uomini. — Ch' e diventato
il di Lei figlio ? — E diventato un grand' uomo. — E diventato dotto ?
— E diventato dotto. — Ch' e stato del mio libro ? — Non so che n' e
stato. — L' ha Ella stracc-iato ? — Non 1' ho stracciato. — Ch' e diventato
il figlio del nostro amico ? — Non so che sia diventato. — Che ha Ella
fatto del di Lei danaro ? — Con quello ho comprato un libro. — Che
ha fatto il falegname del suo legno ? — Ne ha fatto un banco. — Che
ha fatto il sarto del panno ch' Ella gli ha dato ? — Ne ha fatto degli
abiti per i (pei) suoi fanciulli e per i miei. — Le ha fatto male cos-
tui ? — No, Signore, non mi ha fatto male. — Ch' e d' uopo fare per
essere amato ? — Bisogna far bene a quelli che ci hanno fatto male. —
Abbiamo mai fatto Lor male ? — No ; al contrario, ci hanno fatto del
bene. — Fa Ella male a qualcuno ? — Non faccio male a nessuno. —
Perche ha Ella fatto male a cotesti fanciulli ? — Non ho loro fatto
72 EXEKCISKS 139, HO.
male. — £,e ho fatto male ? — Ella non mi ha fatto male, ma i di Lei
fanciulli me ne hanno fatto. — Che Le hanno fatto ? — Mi hanno bat-
tuto. — E il di Lei fratello che ha fatto male a mio figlio ? — No,
Signore, non e mio fratello, perche non ha mai fatto male a nessuno.
139.
Ha Ella bevuto cotesto vino ? — L' ho bevuto. — Come 1' ha tro-
vato ? — L' ho trovato buonissimo. — Le ha fatto bene ? — Mi ha fatto
bene. — Si e fatto male ? — Non mi son fatto male. — Chi si e fatto
male ? — Mio fratello si e fatto male poiche si e tagliato il dito. — E
ancormalato ? — Sta meglio. — Mi rallegra 1' intendere che non e piu
malato, perche 1' amo. — Perche il di Lei cugino si strappa i capelli ?
— Perehe non puo pagare cio che deve. — Si e Ella tagliato i ca-
pelli ? — Non me li son tagliati, ma me li son fatti tagliare. — Che ha
fatto questo fanciullo ? — Si e tagliato il piede. — Perche gli e stato
dato un coltello ? — Gli e stato dato un coltello per tagliarsi le unghie
ed egli si e tagliato il dito e il piede. — Si corica presto ? — Mi corico
tardi, poiche non posso dormire quando mi corico di buon ora. —
A che ora s' e coricata ieri ? — leri mi son coricato alle undici e un
quarto. — A che ora si coricano i di Lei fanciulli ? — Si coricano al
tramontar del sole. — Si alzano di buon mattino ? — Si alzano allo
spun tar del sole. — A che ora s' e Ella alzata oggi? — Oggi mi son
alzato tardi, perche ieri sera mi son coricato tardi. — 11 di Lei figlio
si leva tardi? — Si leva presto perche non si corica mai tardi. — Che
fa egli quando si alza ? — Studia, poi fa colazione. — Esce egli innanzi
che far colazione ? — No, Signore, studia e fa colazione prima d' u-
scire — Che fa egli dopo aver fatto colazione ? — Subito che ha fatto
colazione viene da me e andiamo a cavallo. — Ti sei alzato stamane
cosi presto come io ? — Mi son levato piu presto di Lei perche mi
son alzato prima dello spuntar del sole.
140.
Va Ella spesso a passeggiare ? — Vado a passeggiare quando non
ho da fare niente in casa. — Vuol Ella passeggiare? — Non posso
passeggiare perche ho troppo da fare. — II di Lei fratello e andato
a cavallo ? — E andato in legno. — I di Lei fanciulli vanno spesso a
passeggiare ? — Vanno a passeggiare ogni mattino dopo la colazione.
— Va Ella a passeggiare dopo il pranzo ? — Dopo il pranzo prendo
il te, poi vado a passeggiare. — Conduce Ella spesso i di Lei fanciulli
a spasso ? — Li conduce a spasso ogni mattina e ogni sera. — Puo
Ella venir meco ? — Non posso venir seco poiche debbo condurre a
EXERCISE 141. 73
spasso il mio fratellino. — Ove passeggiano ? — Passeggiamo nel giar-
dino di nostro zio. — II di Lei padre s' e rallegrato di vederla ? — S' e
rallegrato di vedermi. — Per che cosa s' e Ella rallegrata ? — Mi son
rallegrato nel vedere i miei buoni amici. — Per cosa s' e rallegrato il
di Lei zio ?— S' e rallegrato per il (pel)cavallo che Ella gli ha man-
date.— Per che cosa i di Lei fanciulli si son rallegrati? — Si son
rallegrati per i (pei) bei vestiti che ho fatti far loro. — Perche questi
si rallegra tanto ? — Perche si lusinga d' aver dei buoni amici. — Non
ha ragione di rallegrarsi ? — Ha torto, poiche non ha che nemici. —
Non e amato ? — E lusingato, ma non e amato. — Si lusinga Ella di
sapere 1" italiano ? — Mi lusingo di saperlo, poiche so parlarlo, leggerlo
e scriverlo. — II medico ha fatto male al di Lei figlio ? — Gli ha tagliato
il dito, ma non gli ha fatto male, e Ella s' inganna se crede che gli
abbia apportato danno. — Perche ascolta Ella costui ? — L' ascolto,
ma non gli credo, poiche so ch' d un bugiardo. — Come sa Ella che
sia un bugiardo ? — Egli non crede in Dio ; e tutti quelli che non
credono in Dio, sono bugiardi. — Siamo bugiardi ? — Non sono bu-
giardi, perche credono in Dio, nostro Signore.
141.
Ha Ella alfine imparato 1' italiano ? — Sono stato malato, in guisa
che non ho potuto impararlo. — II di Lei fratello 1' ha imparato ? —
Non 1' ha imparato, poiche non ha ancor potuto trovare un buon
maestro. — Va Ella alia festa da ballo stasera ? — I piedi mi dolgono
(mi fanno male) in guisa che non posso andarci. — Ha Ella capito
cotesto Tedesco ? — Non so il tedesco, per cui non ho potuto capirlo.
— Ha Ella comprato il cavallo di cui Ella mi ha parlato?— Non ho
danaro, di modo che non ho potuto comprarlo. — Ha Ella veduto
1' uomo da cui ho ricevuto un regalo ? — Non 1' ho veduto. — Ha
Ella veduto il bello schioppo di cui Le ho parlato ? — L' ho veduto.
— II di Lei zio ha veduto i libri di cui Ella gli ha parlato ? — Li ha
veduti. — Hai veduto 1' uomo i di cui fanciulli sono stati puniti? —
Non 1' ho veduto. — A chi ha Ella parlato nel teatro? — Ho parlato
all' uomo il di cui fratello ha ammazzato il mio bel cane. — Ha Ella
veduto il ragazzino il di cui padre e diventato avvocato ? — L' ho
veduto. — Chi ha Ella visto nel ballo ? — Ci ho visto gli uomini i di
cui cavalli Ella ha comprati e quelli dei quali ha comprato la car-
rozza. — Chi vede adesso ? — Vedo 1' uomo il di cui servitore ha rotto
il mio specchio. — Ha Ella inteso 1' uomo il di cui amico mi ha pres-
tato del danaro ?— Non 1' ho inteso. — Chi ha Ella inteso ?— Ho
inteso il capitano francese il di cui figlio e mio amico. — Hai spazzo-
I
74 EXERCISES 142, 143.
lato 1'abito cli'cui ti ho parlato? — Non 1' ho ancor spazzolato.— Ha
Ella ricevuto il danaro di cui Ella ha avuto bisogno ? — L' ho rice-
vuto. — Ho io lo zucchero di cui ho bisogno? — Ella 1' ha. — II di Lei
fratello ha i libri di cui ha bisogno ? — Li ha. — Hanno parlato ai
mercanti di cui abbiamo preso il magazzino ? — Abbiam parlato loro.
— Ha Ella parlato al medico il di cui figlio ha studiato il tedesco ?
— Gli ho parlato. — Hai veduto i poveri uomini i di cui magazzini
sono stati brucciati ? — Li ho veduti. — Hanno letto i libri che loro
abbiamo prestati ? — Li abbiamo letti. — Che ne dicono? — Diciamo
che sono bellissimi. — I di Lei fanciulli hanno cio che loro abbisogna?
— Hanno cio che loro abbisogna.
142.
Di qual uomo parla ? — Parlo di quello il di cui fratello si e in-
gaggiato. — Di quai fanciulli ha Ella parlato ? — Ho parlato di quelli
i di cui genitori sono dotti. — Qual libro ha Ella letto ? — Ho letto
quello di cui Le ho parlato ieri. — Che libro ha il di Lei cugino ? — Ha
quello di cui ha bisogno. — Quai pesci ha mangiati ? — Ha mangiato
quei che non piacciono a Lei. — Di quai libri ha Ella bisogno ? — Ho
bisogno di quelli di cui Ella mi ha parlato. — Non ha Ella bisogno di
quei che leggo io ? — Non ne ho bisogno. — Vede Ella i fanciulli ai
quali ho dato del pasticcini ? — Non vedo quelli ai quali Ella ha dato
dei pasticcini, ma quelli che Ella ha puniti. — A chi ha Ella dato del
danaro ? — Ne bo dato a quei che sono stati abili. — A quai fanciulli e
mestieri dare dei libri ? — E d' uopo darne a quei che sono savi ed
obbedienti. — A chi da Ella da mangiare ed da here (il mangiare ed
il here) ? — A quei che hanno fame e sete. — Da Ella qualche cosa ai
fanciulli che sono pigri ? — Non do loro niente. — E nevicato ieri? —
% V V
E nevicato, grandinato e lampeggiato. — E piovuto? — E piovuto.
— E Ella uscita ? — Non esco mai, quando fa cattivo tempo. — I ca-
pitani hanno alfine ascoltato 1' uomo ? — Hanno rifiutato d' ascoltarlo ;
tutti quelli ai quali s' e indirizzato hanno rifiutato d' ascoltarlo. —
Chi ha Ella incontrato questa mane ? — Ho incontrato 1' uomo da chi
(da cui) sono stimato. — Ha Ella dato dei pasticcini ai di Lei sco-
lari? — Non hanno studiato bene, in guisa che non ho dato loro
niente.
143.
Avra Ella dei libri ? — Ne avro. — Chi gliene dara ? — Mio zio me
ne dara. — Quando avra danaro il di Lei cugino ? — Ne avra il mese
venturo. — Quanto danaro avra Ella ? — Avro trenta cinque zecchini.
EXERCISES 144, 145. 75
— Chi avra dei buoni amici ? — Gl' Inglesi ne avranno. — 11 di Lei
padre sara in casa stasera ? — Ci sara. — Ci sara Ella ? — Ci saro
anch' io. — Uscira oggi il di Lei zio ? — Uscira, se fa bel tempo. —
Uscira Ella ? — Usciro, se non piove. — Amera Ella mio figlio ? —
L' amero se e buono. — Paghera Ella il di Lei calzolaio ? — Lo
paghero, se ricevo il mio danaro. — Amera Ella i miei fanciulli ?• — Se
son buoni e assidui li amero ; ma se son poltroni e cattivi, li di-
sprezzerd e li puniro. — Ho ragione di parlare cosi ? — Non ha torto.
— Scrive ancora il di Lei amico? — Scrive ancora. — Non ha Ella
finite di parlare ? — Quanto prima avro finito. — I di Lei amici hanno
finite di leggere ? — Quanto prima avranno finito. — II sarto ha fatto
il mio abito ? — Non 1' ha ancor fatto, ma lo fara quanto prima. —
Quando lo fara ? — Quando avra tempo. — Quando fara Ella i di Lei
temi ? — Li faro quando avro tempo. — Quando fara i suoi il di Lei
fratello? — Li fara sabato venturo. — Verrai da me?— Ci verro. —
Quando verrai ? — Verro venerdi venturo. — Quando ha Ella visto
mio zio ? — L' ho visto domenica passata. — I di Lei cugini andranno
alia festa da ballo martedi venturo ? — Vi andranno. — Verra Ella al
mio concerto ? — Ci verro, se non son malato.
144.
Quando mi mandera Ella il danaro ch' Ella mi deve ? — Quanto
prima glielo mandero. — I di Lei fratelli mi manderanno i libri che ho
prestati loro? — Glieli manderanno. — Quando me li manderanno ? —
Glieli manderanno il mese venturo. — Potra Ella pagarmi cio che mi
deve ? — Non potro pagarglielo, poiche ho perduto tutto il mio da-
naro.— Potra pagare i suoi stivali 1' Americano ? — Ha perduto il
suo portafoglio, in guisa che non potra pagarli. — Bisognera mandare
a cercare il medico ? — Nessuno e malato, per cui non bisognera man-
darlo a cercare. — Bisognera andare al mercato domani ? — Bisognera
andarci, poiche c' e d' uopo del manzo, del pane e del vino. — Vedra
Ella oggi il di Lei padre? — Lo vedro. — Ove sara? — Sara al suo
banco. — Andra Ella alia festa da ballo stasera? — Non andro, poiche
son troppo malato per andarci. — II di Lei amico vi andra ? — Andra,
se ci va Ella. — Ove andranno i di Lei vicini ? — Non andranno in
nessun luogo ; rimarranno in casa, poiche hanno molto da fare.
145.
A chi appartiene questo cavallo ? — Appartiene al capitano Inglese
il di cui figlio Le ha scritto un biglietto. — Questo danaro Le appar-
tiene?— M' appartiene. — Da chi 1' ha Ella ricevuto? — L' ho rice-
L 2
76 EXERCISE 146.
vuto dagli uomini di cui Ella ha veduto i fanciulli. — Di chi sono
cotesti cavalli ? — Sono i nostri. — Ha Ella detto al di Lei fratello
clie 1' aspetto qui ? — Ho dimenticatp di dirglielo. — E vostro padre, o
il mio, ch' e andato a Berlino?— E il mio.— E il Loro fornaio, o
quello del nostro amico, che ha venduto Loro del pane a credenza ? —
E il nostro.— E questi il di Lei^figlio?— Non e il mio, e quello del
mio amico.— Ove e il di Lei ? — E in Parigi.— Mi ha Ella portato il
libro che mi ha promesso ? — L' ho dimenticato. — Le ha portato il di
Lei zio i portafogli che Le ha promessi ? — Ha dimenticato di portar-
meli. — Ha Ella gia scritto al di Lei amico ? — Non ho per anco avuto
tempo di scrivergli. — Ha Ella dimenticato di scrivere al di Lei pa-
rente ? — Non ho dimenticato di scrivergli. — Questo panno Le piace ?
— Non mi piace ; non ne ha altro ? — Ne ho dell' altro ; ma e piu
caro di questo. — Vuol Ella mostrarmelo ? — Voglio mostrarglielo. —
Questi stivali piacciono al di Lei zio? — Non gli piacciono, perche
sono troppo cari. — Sono gli stivali di cui ci ha parlato ? — Sono i
medesimi (gli stessi). — Di chi son questi libri ? — Appartengono al
gentiluomo che ha visto stamane nel mio magazzino. — Le piace (Le
fa piacere) di venire con noi ? — Non mi piace (non mi fa piacere.) —
Le piace d' andare al mercato ? — Non mi piace d' andarci. — E Ella
andata a piedi in Germania ? — Non mi conviene andare a piedi, per
cui ci sono andato in carrozza.
146.
Che desidera, Signore ? — Domando del di Lei padre. E in casa ?
— No, Signore, e uscito. — Che dice ? — Le dico che e uscito. — Vuole
Ella aspettare fino al suo ritorno ? — Non ho tempo d' aspettare. —
Cotesto mercante vende a credenza ? — Non vende a credenza. — Le
piace di comprare per contanti? — Non mi piace. — Ove ha Ella com-
prato questi coltellini? — Li ho comprati dal mercante il di cui ma-
gazzino Ella ha visto ieri. — Glieli ha venduti a credenza ? — Me li ha
venduti per contanti. — Compra Ella spesso per contanti ? -Non cosi
spesso come Lei. — Ha Ella dimenticato qui qualche cosa ? — Non ho
dimenticato niente. — Le piace imparar cio a memoria ? — Non ho
molto tempo di studiare, di modo che non mi piace d' impararlo a
memoria. — Questi ha provato a parlare al di Lei padre ? — Ha provato
a parlargli, ma non c' e pervenuto. — E Ella riuscita a scrivere un
' tema ? — Ci son riuscito. — Cotesti mercanti sono riusciti a vendere
i loro cavalli ? — Non ci son riusciti. — Avete provato a ripulire il mio
calamaio ? — Ho provato, ma non ci son pervenuto. — I di Lei fan-
ciulli riescono ad imparar 1' inglese ? — Ci riescono. — C' e del vino
EXEitcisEs 147, 148. 77
in questo barile ? — Ce n' £. — C' e dell' aceto in questo bicchiere ? —
Non ce n' e.— C' e del vino, o del cidro ? — Non c' e ne vino ne cidro.
—Che cosa c' e ?— C' e dell' aceto.
147.
Ci son degli uomini nel di Lei magazzino ? — Ve ne sono. — V e
qualcuno nel magazzino ? — Non v' e nessuno. — V e stata molta
gente al teatro ? — Ve n' e stata molta. — Vi sara molta gente alia di
Lei festa da ballo ? — Ve ne sara molta. — Vi son mold fanciulli che
non hanno voglia di giuocare ? — Ve ne son molti chc non vogliono
studiare, ma tutti vogliono giuocare.— Hai ripulito il mio baule ? —
Ho provato a farlo, ma non ci son riuscito. — Pensa Ella comprar un
ombrello? — Penso comprarne uno, se il mercante me lo vende a
credito. — Intende Ella tenere il mio ? — Intendo renderglielo, se ne
eompro uno. — Ha Ella reso i libri a mio fratello ? — Non glieli ho
ancor resi. — Fino a quando pensa Ella tenerli ? — Penso tenerli fino
a sabato venture. — Fino a quando pensa Ella tenere il mio cavallo ?
Penso ritenerlo fino al ritorno di mio padre. — Avete ripulito il mio
coltello? — Non ho ancor avuto tempo, ma lo faccio fra poco. —
Avete fatto del fuoco ? — Non ancora, ma ne faccio immantinente. —
Perche non avete lavorato? — Non ho ancor potuto. — Che avete
avuto da fare ? — Ho avuto da nettare il di Lei tappeto e d' assettare
i di Lei fazzoletti di lino. — Pensa Ella vendere il di Lei abito ? —
Penso tenerlo, poiche ne ho bisogno. — In vece di tenerlo Ella fara
meglio di venderlo. — Vende Ella i di Lei cavalli ? — Non li vendo. —
In vece di tenerli Ella fara meglio di venderli. — II di Lei amico
tiene il suo parasole ? — Lo tiene ; ma in vece di tenerlo fara meglio
di venderlo, poiche e logoro. — II di Lei figlio straccia il suo libro ? —
Lo straccia ; ma ha torto di farlo, in vece di stracciarlo, fara meglio
di leggerlo.
148.
Se ne va Ella di gia? — Non me ne vado ancora. — Quando se ne
andra costui ? — Se ne andra quanto prima. — Se ne andra Ella fra
pOCO ? — Me ne andro giovedi venture. — Quando se ne andranno i
di Lei amici ? — Se ne andranno il mese venture. — Quando te ne
andrai? — Me ne vado all' istante.— Perche il di Lei padre se n' e
andato cosi tosto ? — Ha promesso al suo arnico d' esser da lui alle
nove meno un quarto, di modo che se n' e andato presto per man-
tenere cio che ha promesso. — Quando ce ne andremo noi ? — Ce ne
andremo domani. — Partiremo di buon' ora ? — Partiremo alle
78 EXERCISE 149.
cinque del mattino. — Quando se ne andra Ella ? — Subito che avro
finite di scrivere me ne andro. — Quando se ne andranno i di Lei
fanciulli ? — Se ne andranno appena avranno fatto i loro temi. — Se ne
andra Ella quando me ne andro io ? — Allorche Ellf ^e ne andra me
ne andro anch' io. — Se ne andranno quanto prima i ri vicini ? — Se
ne andranno quando avranno finito di parlare. — _ "ra mai del di
Lei figlio, se non istudia ? — Se non istudia non ii .ra niente. —
Che sara mai di Lei, se perde il suo danaro ? — Non so che sara di
me. — Che sara mai del di Lei amico, se perde il suo poriafoglio ? —
Se Io perde non so che sara di lui. — Che n' e stato del di Lei figlio ?
— -Non so che n' e stato. — S' e ingaggiato? — Non s' e ingaggiato. —
Che sara mai di noi, se i nostri amici se ne vanno ?-^-Se se ne vanno,
non so che sara di noi. — Che n' e stato dei di Lei parenti ? — Se ne
sono andati.
^
149.
Pensa Ella comprar un cavallo ? — Non posso comprarne d
non ho ancor ricevuto il mio danaro. — Mi e d' uopo andare al ' ?
— Non Le e d' uopo andarci, poiche fa »#ttivissimo tempo. — F e
non va da mio fratello ?— Non mi convien&tandarci, perche non pc. ,
ancor pagargli cio che gli debbo. — Perchejil di Lei servitore da una
coltellata a costui ? — Gli da una. cy''.ollata perche 1' uomo gli ha
dato un pugno. — Q,uale di questi d'u allievi comincia a parlare? —
tluello ch' e studioso comincia a parlare. — Che fa 1' altro che non
Io e ? — Comincia anch' egli (medesimamente) a parlare, ma non sa
scrivere ne leggere. — Non ascolta cio ch' Ella gli dice ? — Non
F ascolta, se non gli do dei colpi. — Perche non istudiano cotesti fan-
ciulli ? — II lor maestro ha dato loro dei pugni, di maniera che non
vogliono studiare. — Perche ha dato loro dei pugni? — Perche sono
stati disobbedienti. — Ha Ella tirato un colpo di fucile ? — Ho tirato
tre colpi di fucile. — Sopra che cosa ha Ella tirato ? — Ho tirato ad
un' uccello. — Ha Ella tirato un colpo di fucile a costui ? — Gli ho
tirato una pistolettata. — Perche gli ha Ella tirato una pistolettata ? —
Perche mi ha dato una coltellata. — Quante volte ha tirato a quell'
uccello ? — Gli ho tirato due volte. — L' ha Ella ucciso ? — L' ho
Hcciso al secondo coloo. — Ha Ella ucciso quest' uccello al primo
colpo ? — L' ho ucciso aT quarto colpo. — Tira Ella agli uccelli che
vede sugli alberi, o a quelli che vede neigiardini? — Non tiro a
quelli che vedo sugli alberi, ne a quelli che vedo nei giardini, ma a
quelli che scorgo sul castello dietro al bosco.
KXERC1SES 150, 151. 79
150.
Quante volte hanno tirato su ^i noi i nemici ? — Ci hanno tirato
parecchie volte. — Hanno ammazzato qualcheduno ? — Non hanno
ammazzato alcum —Ha Ella desiderio di tirare a quell' uccello. —
Ho desiderio di ti fii. — Perche non tira Ella sopra quegli uccelli ?
— Non posso, p'e»:*;- l^ri duole il dito. — Quando ha tirato il capi-
tano ? — Ha tirtftf -'KTlbrche hanno tirato i suoi soldati. — A quanti
uccelli ha Ella' tirato ? — Ho tirato a tutti quelli che ho scorti, ma
non ne ho ucciso alcuno, perche il mio schioppo non val niente. —
Ha Ella gettato un' occhiata su costui? — Gliho gettato un' occhiata.
— L' ha egli veduta? — Non mi ha veduto, perche gli dolgono gli
occhi. — Ha Ella bevuto di questo vino ? — Ne ho bevuto e mi ha
fatto bene. — Che ha Ella fatto del mio libro ? — L' ho messo sopra il
di L i baule. — Debbo risponderle? — Mi rispondera quando verra la
di L>c volta. — Tocca a mio fratello ? — Quando la di lui volta verra
lo in • "' ighero ; poiche ciascuno alia sua volta. — Ha Ella fatto un
giro s;mattina ? — Ho fatto un giro di giardino. — Dove e an-
datc Lei zio ? — E andato a far un giro. — Perche corre Ella ? —
Con -rche vedo 1' ottimo ml ", amico. — Chi corre dietro a noi ? —
tro cane ci corre diet o. — Scorge Ella cotesto uccello? — Lo
scorgo dietro all' albero. — Pe che se ne sono andati i di Lei fratelli ?
— Se ne sono andati, perche non inno voluto farsi vedere dall' uomo
di cui hanno ammazzato il cane.
151.
Ha Ella udito parlar di qualcuno ? — Non ho udito parlare di nes-
suno, poiche non sono uscito questa mattina. — Non ha Ella udito
parlar dell' uomo che ha ammazzato un soldato ? — Non ne ho udito
parlare. — Ha Ella udito parlar dei miei fratelli ? — Non ne ho udito
parlare. — Di chi ha udito parlare il di Lei cugino ? — Ha udito par-
lare del suo amico che e andato in America. — E molto tempo che
non ne ha udito parlare ? — Non e molto tempo che ne ha udito par-
lare.— Quanto tempo e ? — E solamente un mese. — E molto tempo
ch' Ella e in Parigi ? — Son tre anni. — E molto tempo che il di Lei
fratello e in Londra ? — Son dieci anni che c' e. — Quanto tempo e
ch' Ella ha pranzato? — E molto tempo che ho pranzato, ma non e
molto tempo che ho cenato. — Quanto tempo e ch' Ella ha cenato ? —
E una mezs' ora. — Quanto tempo e ch' Ella ha questi libri ? — Son
tre mesi che li ho. — Quanto tempo e che il di Lei cugino e partito ?
— E piu d' un anno ch' e partito. — Che n' e stato dell' uomo che Le
ha prestato danaro ? — Non so che ne sia stato, poiche e moltissimo
80 EXERCISES 152, 153.
tempo die non F ho visto. — E molto tempo ch' Ella ha udito par-
lare del soldato che ha dato una coltellata al di Lei amico?—
E piu d' un anno dacche ne ho udito parlare. — Quanto tempo
e ch' Ella impara il francese ? — Son solamenle due mesi che
1' imparo (L' imparo da due mesi solamente). — Sa Ella gia par-
larlo ? — Ella sente che comincio a parlarlo. — E molto tempo che
1' imparano i fanciulli dei nobili Inglesi ? — Son tre anni che 1' im-
parano e non cominciano peranco a parlarlo. — Perche non sanno
parlarlo ? — Non sanno parlarlo, poiche 1' imparano male. — Perche
non 1' imparano bene ? — Non hanno un buon maestro, in guisa che
non 1' imparano bene.
152.
E molto tempo che Ella non ha veduto il giovane che ha imparato
il tedesco dal maestro presso il quale 1' abbiamo imparato noi ? — E
incirca un anno che nori 1' ho veduto. — Quanto tempo e che il fan-
ciullo ha mangiato? — E qualche minuto che ha mangiato. — Quanto
tempo e che questi fanciulli hanno bevuto ? — E un quarto d' ora
che hanno bevuto. — Quanto tempo e che il di Lei amico e in
Ispagna (nella Spagna) ? — E un mese che ci e. — Quante volte ha
Ella veduto il re ? — L' ho veduto piu di dieci volte, quando sono
stato in Parigi. — Quando ha Ella incontrato mio fratello ? — L' ho
incontrato sono quindici giorni. — Dove 1' ha Ella incontrato ? — L' ho
incontrato davanti al teatro. — Le ha fatto male ? — Non mi ha fatto
male, perche e un buon ragazzo. — Ove sono i miei guanti ? — Li
hanno gettati via. — Sono stati trovati i cavalli ? — Sono stati trovati.
— Ove sono stati trovati ? — Sono stati trovati dietro il bosco, di qua
della via. — E Ella stata veduta da qualcuno ? — Non sono stato
veduto da nessuno. — Aspetta Ella qualcuno ? — Aspetto mio cugino
il capitano. Non 1' ha Ella veduto ? — L' ho visto stamane ; e pas-
sato innanzi al Tnio magazzino. — Che aspetta questo giovane 1->—
Aspetta del danaro. — Aspetti qualcosa? — Aspetto il mio libro. —
Aspetta il suo danaro questo giovane ? — L' aspetta. — 11 re e passato
qui ? — Non e passato qui, ma innanzi al teatro. — Non e passato
davanti il castello ? — Ci e passato, ma io non 1' ho visto.
153.
Come passa Ella il tempo ? — Passo il tempo a studiare. — Come passa
il tempo il di Lei fratello ? — Passa il tempo a leggere ed a giuocare.
— Questi passa il tempo a lavorare ? — E un discolo ; passa il tempo
a bere ed a giuocare. — Come passano il tempo i di Lei fanciulli ? —
Passano il tempo ad imparare. — Puo Ella pagarmi cio che mi deve?
EXERCISE 154. 81
— Non posso pagarglielo, poiche il mercante ha mancato di por-
tarmi il danaro.— Perche ha Ella fatto colazione senza di me ? —
Ella ha mancato di venire alle nove, in guisa che abbiamo fatto
colazione senza di Lei. — II mercante Le ha portato i guanti ch' Ella
ha comprati da lui ? — Ha mancato di portarmeli. — Glieli ha venduti
a credenza ? — Al contrario me li ha venduti per contanti. — Conosce
Ella cotesti uomini ? — Non li conosco ; ma credo che siano dei
discoli, perche passano il tempo a giuocare. — Perche ha Ella man-
cato di venire questa mattina da mio padre ? — II sarto non mi ha
portato il vestito che mi ha promesso, di maniera che non ho potuto
venirvi. — Chi e 1' uomo che Le ha parlato in questo punto ? — E un
mercante. — Che ha portato ora il calzolaio ? — Ha portato gli stivali
che ci ha fatti. — Chi sono gli uomini arrivati poc' anzi ? — Sono
dei Russi. — Dove ha pranzato ieri il di Lei zio ? — Ha pranzato a
casa. — Quanto ha speso ? — Ha speso cinque franchi. — Quanto ha
egli al mese da spendere ? — Ha cento zecchini al mese da spendere.
— Getta Ella via il di Lei cappello ? — Non lo getto via, perche mi
sta benissimo. — Quanto ha Ella speso oggi ? — Non ho speso molto ;
ho speso solamente uno zecchino. — Spende Ella ogni giorno al-
trettanto? — Qualche volta spendo piu di questo. — E molto tempo
che questi aspetta ? — E arrivato teste. — Che vuole ? — Vuole par-
larle. — Vuol Ella far cio? — Voglio farlo. — Potra farlo bene ? —
Faro il possibile. — Questi potra far cio ? — Potra farlo, perche fara il
suo possibile.
154.
Qual distanza v' e da Parigi a Londra ? — Da Parigi a Londra vi
son circa tre cento miglia. — V e molto da qui a Berlino? — C' e
molto. — V e molto da qui a Vienna ? — Da qui a Vienna vi sono circa
cinque cento miglia. — V e piu da Parigi a Blois che da Orleans
a Parigi ? — V e piu da Orleans a Parigi che da Parigi a Blois. — Da
Parigi a Berlino qual distanza ci corre ? — Vi son press' a poco cinque
cento trenta miglia da Parigi a Berlino. — Intende andare quanto
prima a Parigi ? — Intendo andarci quanto prima. — Perche vuole an-
darci questa volta? — Per comprarci buoni libri e buoni guanti, e
per vedere i miei buoni amici. — E molto tempo ch' Ella non ci e
stata ? — E circa un anno che non ci sono stato. — Non va in
Italia quest' anno ? — Non ci vado, perche da qui all' Italia ci corre
troppo. — Chi son gli uomini arrivati poc' anzi ? — Sono dei filosofi. —
Di qual paese sono? — Sono di Londra. — Chi e 1' uomo che e partito
poc' anzi ? — E un' Inglese che ha dissipate ogni suo avere in Fran-
M
82 EXERCISE 155.
cia.— Di qual paese e Ella ? — Sono Spagnuolo, e il mio amico e
Italiano.— E Ella di Tours ?— No, sono Parigino. — Quanto danaro
hanno speso oggi i di Lei fanciulli?— Non ne hanno speso che
poco ; hanno speso solamente uno scudo. — Ove ha Ella desinato
ieri? — Ho desinato dall' oste (dal locandiere).— Ha Ella speso
molto ? — Ho speso uno scudo e mezzo. — E passato di qui il re ? —
Non e passato di qui, ma davanti al teatro. — L' ha Ella visto ? —
L' ho visto. — E la prima volta ch' Ella 1' ha veduto ? — Non e la
prima volta, perche 1' ho visto piu di venti volte.
155.
Perche fugge costui ? — Se ne fugge perche ha paura. — Perche
fugge Ella ? — Fuggo perche ho paura.— Di chi ha Ella paura ? —
Ho paura dell' uomo che non m' ama. — E di Lei nemico ? — Non so
s' d mio nemico ; ma temo tutti quelli che non m' amano, perche se
non mi fanno del male, non mi faranno del bene. — Ha Ella paura di
mio cugino ? — Non ne ho paura, perche non ha mai fatto male a
nessuno. — Ella ha torto di fuggire costui, poiche 1' assicuro esser
egli un bravo uomo che non ha mai fatto male a nessuno. — Di chi
ha udito parlare il di Lei fratello ? — Ha udito parlar d' un uomo al
quale e accaduta una disgrazia. — Perche i di Lei scolari non hanno
fatto i loro temi ? — L' assicuro che li hanno fatti, e Ella s' inganna se
crede che non li abbiano fatti. — Che ha Ella fatto del mio libro ? —
L' assicuro che non 1' ho veduto. — II di Lei figlio ha avuto i miei
coltelli ? — M' assicura che non li ha avuti. — E gia arrivato il di Lei
zio ? — Non e per anco arrivato. — Vuole aspettare finoal suo ritorno ?
— Non posso aspettare, perche ho molto da fare. — Non ha Ella
inteso niente di nuovo ? — Non ho inteso niente di nuovo. — E arri-
vato il re ? — Si dice che sia arrivato (dicono che sia arrivato). — Che
Le e accaduto ? — M' e accaduta una gran disgrazia. — Quale ? — Ho in-
contrato il mio grandissimo nemico che mi ha dato una bastonata. —
Allora La compatisco di tutto cuore. — Perche compatisce a costui ?
— Lo compatisco perche Ella gli ha rotto il collo. — Perche si la-
menta del mio amico ? — Me ne lamento perchfc mi ha tagliato il
dito. — La serve bene costui ? — Mi serve bene, ma spende troppo. —
Vuol Ella prendere questo servitore ? — Voglio prenderlo, se vuol
servirmi. — Posso prendere cotesto servitore ? — Ella pud prenderlo,
perche m' ha servito benissimo. — Quanto tempo e che ha lasciato il
di Lei servizio ? — Sono solamente due mesi. — L' ha servito molto ?
— M' ha servito durante sei anni.
EXERCISES 156, 157. 83
156.
Mi oflfre Ella qualche cosa ? — Non ho niente da offrirle. — Che Le
offre il mio amico ? — Mi offre un libro. — Le hanno ofFerto qualcosa i
Parigini? — Mi hanno offerto vino, pane e buon manzo. — Perche
compiange il nostro vicino ? — Lo compiango, perche ha dato in cus-
todia il suo danaro a un mercante di Parigi e questi non vuol ren-
derglielo. — Confida Ella qualcosa a costui ? — Non gli confido niente.
• — Le ha gia ritenuto qualcosa ? — Non gli ho mai dato niente in
custodia, di modo che non mi ha mai ritenuto niente. — Vuol dare
in custodia il di Lei danaro a mio padre ? — Voglio darglielo in cus-
todia.— Qual segreto Le ha confidato mio figlio ? — Non posso con-
fidarle cid ch' egli mi ha confidato, poich6 mi ha pregato di tenerne
il segreto (di star zitto"). — A chi confida Ella i di Lei segreti ? — Nou
li confido a nessuno, di maniera che nessuno li sa. — E stato ricom-
pensato il di Lei fratello ? — Al contrario e stato punito ; ma La
prego di tenerlo segreto, poiche nessuno lo sa. — Che gli e soprag-
giunto? — Le diro cio che gli e sopraggiunto, se mi promette di
osservarne il segreto. Mi promette Ella di tenerlo segreto? —
Glielo prometto, perche lo compatisco di tutto cuore. — Vuole Ella
aver cura dei miei abiti ? — Ne voglio aver cura. — Ha Ella cura del
libro che Le ho prestato ? — Ne ho cura. — Chi avra cura del mio
servitore ? — II locandiere ne avra cura. — Getta Ella via il cappello ?
— Non lo getto via, poiche mi sta a meraviglia. — II di Lei amico
vende il suo abito? — Non lo vende, perche gli sta estremamente
bene. — Chi ha guastato il mio libro? — Nessuno 1' ha guastato,
perche nessuno ha ardito toccarlo. — Impedisce Ella qualcuno di
studiare ? — Non impedisco nessuno di studiare, ma L' impedisco di
far male a questo ragazzo.
157.
Suona Ella il violino ? — Non suono il violino, ma il cembalo. —
Avremo una festa da ballo stasera ? — Ne avremo una. — A che ora ?
Alle undici meno un quarto. — Che ora e adesso ? — Sono vicine le
undici e tosto verra la gente. — Che strumento suonera Ella ? —
Suonero il violino. — Se Ella suona il violino, suonero io il cembalo.
— Ci deve esser molta gente al nostro ballo? — Ce ne deve esser
molta. — Ballera Ella ? — Ballero. — Balleranno i di Lei fanciulli ? —
Balleranno se piace loro. — Come passa il tempo in questo paese ? —
Passo il tempo a suonare il cembalo e a leggere. — A che si diverte
il di Lei cugino ? — Si diverte a suonare il violino. — Quando Ella
M 2
84 EXERCISE 158.
suona, balla qualcuno? — Quando suono balla molta gente. — Chi ? —
I nostri fanciulli in primo luogo, poi i nostri cugini, in fine i nostri
vicini. Si diverte Ella ? — L' assicuro che ci divertiamo moltissimo.
— Chi compatisce Ella ? — Compatisco il di Lei amico. — Perche lo
corapatisce ? — Lo compatisco perche e malato. — Qualcuno ha com-
patito a Lei ? — Nessuno mi ha compatito, perche non sono stato
malato. — Mi offre Ella qualche cosa ? — Le offro un bello schioppo.
— Che Le ha offerto mio padre ? — M' ha offerto un bel libro. — A
chi ha Ella offerto i di Lei bei cavalli ? — Li ho offerti al capitano
inglese. — Offri il tuo grazioso cagnolino a cotesti fanciulli? —
L' offro loro, perche li amo di tutto cuore. — Perche ha dato un pugno
a cotesto ragazzo ? — Perche m' ha impedito di dormire. — Qualche-
duno L' ha impedita di scrivere ? — Nessuno mi ha impedito di scri-
vere, ma ho impedito qualcuno di far male al di Lei cugino.
158.
Le e caduto qualche cosa? — Non mi e caduto niente, ma a
mio cugino e caduto del danaro. — Chi 1' ha raccolto? — Degli uomini
1' hanno raccolto. — Gli e stato reso ? — Gli e stato reso, perche quelli
che 1' hanno raccolto non hanno voluto ritenerlo. — Fa freddo oggi ?
— Fa molto freddo. — Vuole Ella avvicinarsi al fuoco ? — Non posso
avvicinarmene, perche ho paura di bruciarmi. — Perche s' allontana
dal fuoco il di Lei amico ? — Se ne allontana, perche ha paura di ab-
bruciarsi. — Ti avvicini al fuoco ? — Me ne avvicino, poiche ho molto
freddo. — S' allontana dal fuoco ? — Me ne allontano. — Perche se ne
allontana ? — Perche non ho freddo. — Ha Ella freddo o caldo ? — Non
ho freddo ne caldo. — Perche i di Lei fanciulli si avvicinano al fuoco ?
— Se ne avvicinano perche hanno freddo. — Qualcuno ha freddo? —
Qualcuno ha freddo. — Chi ha freddo ? — Ha freddo il ragazzino il di
cui padre ha prestato a Lei un cavallo. — Perche non si scalda ? —
Perche suo padre non ha danaro per comprare del carbone. — Vuol
dirgli di venir da me per scaldarsi ? — Voglio dirglielo. — Si rammenta
di qualche cosa ? — Non mi rammento di niente. — Di che si ram-
menta il di Lei zio ? — Si rammenta di cio che Ella gli ha promesso. —
Che gli ho promesso ? — Gli ha promesso d' andare 1' inverno venture
seco in Italia. — Penso farlo se non fa troppo freddo. — Perche s' al-
lontana dal fuoco ? — E un' ora e mezzo che sono seduto vicino al
fuoco, in guisa che non ho piu freddo. — Non piace al di Lei amico
d' esser seduto vicino al fuoco ? — Al contrario, gli piace molto
d' esser seduto vicino al fuoco, ma solamente quando ha freddo. — Si
puo avvicinare il di Lei zio ? — Si puo avvicinarlo, perche riceve
EXERCISES 159, 160. 85
tutti. — Vuole Ella sedere (mettersi a sedere) ? — Voglio mettermi a
sedere. — Ove si mette a sedere il di Lei padre ?— Si rnette a sedere
vicino a me. — Ove sedero io ? — Ella puo sedersi vicino a me. —
Siede Ella vicino al fuoco ? — Non seggo vicino al fuoco, perche ho
paura d' aver troppo caldo. — Si ricorda Ella di mio fratello? — Me
ne ricordo.
159.
I di Lei genitori si ricordano dei lor vecchi amici ? — Se ne ric-
cordano. — Si rammenta Ella di questi motti ? — Non me ne ram-
mento. — Si e rammentato di cio ? — Mene son rammentato. — II di
Lei zio si e rammentato di cotesti motti ? — Se n' £ rammentato. — Mi
son rammentato del mio tema? — Se n' e rammentata. — S' e Ella
rammentata dei di Lei temi ? — Me ne son rammentato, poiche li ho
imparati a memoria ; e i miei fratelli si son rammentati dei loro,
perche li hanno imparati a memoria. — E molto tempo che ha veduto
il di Lei amico di Parigi ? — L' ho veduto sono quindici giorni. — I di
Lei scolari imparano volentieri a memoria? — Non imparano volen-
tieri a memoria ; amano meglio leggere e scrivere che imparar a me-
moria.— Le piace piu il cidro che il vino ? — Mi piace piu il vino
che il cidro. — II di Lei fratello ama giuocare ? — Ama meglio stu-
diare che giuocare. — Le piace il vitello piu che il montone ? — (-lues to
mi piace piu di quello. — Ama Ella meglio here che mangiare ? —
Amo meglio mangiare che here ; ma a mio zio piace piu here
che mangiare. — Al Francese piace piu il pollastro che il pesce ? — II
pesce gli piace piu che il pollastro. — Ama meglio parlare che scri-
vere ? — Mi piace far 1' uno e 1' altro. (Amo far 1' uno e 1' altro). —
Le piace piu il miele che lo zucchero ? — Non mi piace ne 1' uno ne
1' altro. — Al di Lei padre piace piu il caffe che il te ? — Non gli piace
ne 1' uno ne 1' altro. — Puo Ella capirmi ? — No, Signore, poiche Ella
parla troppo presto. — Vuole aver la bonta di non parlare cosi presto ?
— Non voglio parlare cosi presto, se vuole ascoltarmi.
160.
Puo Ella capire cio che mio fratello Le dice ? — Parla cosi presto
che non posso capirlo. — I di Lei scolari possono capirla ? — Mi ca-
piscono quando parlo lentamente ; perche, per esser capito, bisogna
parlar lentamente. — Bisogna parlar forte (ad alta voce) per imparar
1' italiano ? — Bisogna parlar forte (ad alta voce). — Parla forte il di
Lei maestro ? — Parla ad alta voce e lentamente. — Perche non compra
Ella qualche cosa da questo mercante ? — Vende cosi caro che non
86 EXERCISE 161.
posso comprar niente da lui. — Vuole Ella condurmi da un altro ? —
Voglio condurla dal figlio di quello dal quale ha comprato 1" anno
passato. — Vende cosi caro come questo ? — Vende a miglior mercato.
— I di Lei fanciulli imparano piu volentieri 1' italiano che lo spa-
gnuolo ? — Non ainano imparare ne 1* uno ne 1' altro ; amano sola-
mente imparar il tedesco. — Le piace il montone ? — II manzotni piace
piu che il montone. — II pasticcino piace ai di Lei fanciulli piu che il
pane ? — Piace loro 1' uno e 1' altro. — Ha egli letto tutti i libri che
ha comprati ? — Ne ha comprato tanti che tutti non puo leggerli. —
Vuol Ella scrivere dei temi ? — Ne ho scritto tanti che non posso
scriverne piu. — Perche si salva costui ? — Si salva perche ha paura.
— Qualcuno vuol fargli male ? — Nessuno vuol fargli male ; ma non
ardisce rimanere, perche non ha fatto il suo dovere, e ha paura
d' esser punito.' — Qualcuno vuole toccarlo ? — Nessuno vuole toe-
carlo, ma sara punito dal suo maestro per non aver fatto il suo
dovere.
161.
Sono stati trovati i di Lei libri? — Sono stati trovati. — Ove? —
Sotto il letto. — II mio abito e sopra il letto ? — E sotto. — I vestiti
del di Lei fratello sono sotto il letto ? — Sono sopra. — Sono stato
visto da qualcuno ? — Ella non e stata vista da nessuno. — E Ella
passata accanto a qualcuno ? — Sono passato accanto a Lei, ed Ella
non m' ha visto. — E passato qualcuno accanto a Lei ? — Nessuno e
passato accanto a me. — Ove e passato il di Lei figlio ? — E passato
vicino al teatro.' — Passera Ella vicino al castello ? — Vi passero. —
Perche non avete pulito il mio baule ? — Ho avuto paura d' insudi-
ciarmi le dita. — II servitore di mio fratello ha pulito gli schioppi del
suo padrone ? — Li ha puliti. — Non ha avuto paura d' insudiciarsi le
dita ? — Non ha avuto paura d' insudiciarsele, perche le sue dita non
sono mai pulite. — Si serve Ella dei libri che Le ho pre stati ? — Me ne
servo. — Posso servirmi del di Lei coltello ? — Puoi servirtene, ma
non devi tagliarti. — I miei fratelli possono servirsi dei di Lei libri ? —
Possono servirsene. — Possiamo servirci del di Lei schioppo ? — Potete
(possono) servirvene (servirsene), ma non dovete (devono) guastarlo.
— Che ha Ella fatto del mio carbone ? — Me ne son servito per scal-
darmi. — II di Lei fratello s' e servito del mio cavallo ? — Se n' e ser-
vito.— I nostri vicini si son serviti dei nostri abiti ? — Non se ne son
serviti, perche non ne hanno avuto bisogno. — Chi s' e servito del
mio cappello?— Nessuno se n' e servito. — Ha Ella detto al di Lei
fratello di scendere? — Non ho ardito dirglielo. — Perche non ha
EXERCISES 162, 163. 87
ardito dirglielo ? — Perche non ho voluto svegliarlo. — Le ha detto
di non isvegliarlo ? — M' ha detto di non isvegliarlo quando dorme.
162.
S' e Ella fatta la barba oggi ? (S' e Ella sbarbata quest' oggi ?)—
Me la son fatta. — II di Lei fratello s' e egli sbarbato ? — Non s' d
sbarbato, ma s' e fatto sbarbare. — Si fa Ella spesso la barba ? — Me la
faccio ogni mattina e qualche volta anche la sera. — Quando si sbarba
la sera ? — Quando non pranzo a casa. — Quante volte al giorno si fa
la barba il di Lei padre ? — Se la fa solamente una volta al giorno, ma
mio zio se la fa due volte al giorno. — II di Lei cugino si sbarba
spesso ? — Si sbarba solamente ogni due giorni. — II mattino a che
ora si veste Ella ? — Mi vesto appena che ho fatto colazione, e faccio
colazione ogni giorno alle otto oppure alle otto e un quarto. — II di
Lei vicino si veste prima di far colazione ? — Fa colazione prima di
vestirsi. — La sera a che ora ti spogli ? — Mi spoglio appena che ri-
torno dal teatro. — Vai al teatro ogni sera? — Non ci vado ogni sera,
perche e meglio studiare che andar al teatro. — A che ora ti spogli
quando non vai al teatro ? — Allora mi spoglio appena che ho cenato,
e mi corico alle dieci. — Avete gia vestito il bambino ? — Non 1' ho
ancora vestito, perche dorme ancora. — A che ora si leva egli ? — Si
leva appena e risvegliato. — Si leva Ella cosi per tempo come io ? —
Non so a che ora Ella si levi, ma io mi levo appena che mi sveglio.
— Volete dire al mio servitore di svegliarmi domani alle quattro? —
Voglio dirglielo. — Perche s' e Ella levata cosi presto ? — I miei fan-
ciulli hanno fatto tanto strepito che mi hanno svegliato. — Ha Ella
ben dormito ? — Non ho ben dormito, perche ha fatto troppo strepito.
— A che ora s' e svegliato il buon capitano ? — S' e svegliato alle
cinque ed un quarto del mattino.
163.
Come s' e comportato mio figlio ? — S' e comportato benissimo. —
Come s' e comportato mio fratello verso di Lei ? — S' e comportato
benissimo verso di me, perche si comporta bene verso tutti. — Vai la
pena di scrivere a costui ? — Non vai la pena di scrivergli. — Merita
il conto di smontare da cavallo per comprare un pasticcino ? — Non
merita il conto, perche non e molto che Ella ha mangiato. — Merita
il conto di smontare da cavallo per dar qualche cosa a questo povero ?
— Si, perche pare averne bisogno ; ma Ella puo dargli qualche cosa
senza smontare da cavallo. — E egli meglio andar al teatro che stu-
diare ? — E meglio far questo che quello. — E egli meglio imparare a
88 EXERCISE 164.
leggere il francese che impararlo a parlare ? — Non val la pena d' im-
pararlo a leggere, senza impararlo a parlare. — E meglio coricarsi che
passeggiare ? — E meglio far questo che quello. — E -meglio andar in
Francia che in Germania ? — Non merita il conto d' andare in Francia
ne in Germania quando non si ha voglia di viaggiare. — Si e Ella
sbrogliata alfine di costui ? — Me ne son sbrogliato. — Perche il di
Lei padre s' e disfatto dei suoi cavalli ? — Perche non ne aveva piu
bisogno. — II di Lei mercante e riuscito alfine a disfarsi del suo
zucchero avariato ? — E riuscito a disfarsene. — L' ha venduto a cre-
denza ? — L' ha potuto vendere a contanti, di maniera che non 1' ha
venduto a credenza. — Chi Le ha insegnato a leggere ? — Ho imparato
da un maestro francese. — Le ha insegnato a scrivere ? — Mi ha in-
segnato a leggere ed a scrivere. — Chi ha insegnato al di Lei frateUo
1' aritmetica ? — Gliel' ha insegnata un maestro francese. — Mi chiama ?
La chiamo. — Che desidera ? — Perche non si leva ? non sa Ella ch' d
gia tardi ? — Che vuol Ella? — Ho perduto tutto il mio danaro e
vengo a pregarla di prestarmene. — Che ora e? — Son gia sei e un
quarto e Ella ha dormito abbastanza. — E molto ch' Ella s' e levata ?
— E un' ora e mezzo che mi son levato. — Vuol far una passeggiata
meco ? — Non posso andare a passeggiare, perche aspetto il mio
maestro d' italiano.
164.
Spera Ella ricevere oggi un biglietto ? — Spero riceverne uno. —
Dachi ? — Da un mio amico. — Che speri ? — Spero vedere quest' oggi
i miei genitori, perche il mio precettore m' ha promesso di condurmi
da loro. — II di Lei amico spera egli ricevere qualche cosa ? — Spera
ricever qualche cosa, perche ha studiato bene. — Sperano arrivar presto
in Parigi ? — Speriamo arrivarci alle otte e un quarto, perche
nostro padre ci aspetta questa sera. — Sperano trovarlo in casa ? — Lo
speriamo. — Con qual cosa ha Ella cambiato il di Lei legno di cui
mi ha parlato ? — L' ho cambiato con un bel cavallo arabo. — Vuole
Ella cambiare il di Lei libro col mio ? — Non lo posso, perche ne ho
bisogno per istudiare 1' italiano. — Perche si leva Ella il cappello ?
Me lo levo, perche vedo venire il mio vecchio maestro. — Muta Ella
il cappello per andare al mercato ?— Non lo mutoper andare al mer-
cato, ma per andare al concerto. — Quando avra luogo il concerto ? —
Avra luogo posdomani. — Perche se ne va Ella ? Non si diverte
Ella qui ?— S' inganna, Signore, quando dice che qui non mi diverto,
perche L' assicuro che trovo molto piacere a conversare con Lei ; ma
me ne vado, perche sono aspettato al ballo del mio parente.— Ha
EXERCISES 165, 166. 89
Ella promesso <T andarci ? — L' ho promesso. — Ha Ella mutato il
cappello per andare dal capitano inglese ? — Ho mutato il cap-
pello, ma non ho mutato il mio abito ne i miei stivali. — Quante
volte al giorno muti gli abiti ? — Li muto per pranzare e per andare
al teatro.
165C
Perche si mischia Ella fra questi uomini ? — Mi mischio fra loro
per sapere cio che dicono di me. — Che sara mai di Lei se si mischia
sempre fra i soldati ?— Non so che sara di me, ma L' assiciiro che
non mi faranno male, poiche non apportano danno a nessuno. — Ha
Ella riconosciuto il di Lei padre ? — E tanto tempo che non 1' ho
visto che non 1' ho riconosciuto. — L' ha esso riconosciuta ? — M' ha
riconosciuto all' istante. — Quant' e ch' Ella ha cotesto abito ? — E
molto tempo che 1' ho. — Quanto tempo e che il di Lei fratello ha
questo schioppo ? — E moltissimo tempo che 1' ha. — Parla Ella an-
cora il francese ? — E si lungo tempo che non 1' ho parlato che 1' ho
quasi (pressoche) intieramente dimenticato. — Quanto tempo e che il
di Lei cugino impara il francese ? — Sono soltanto tre mesi. — Sa egli
quanto Lei ? — Sa piu di me, perche e piu lungo tempo che 1' im-
para.— Sa Ella perche quest' uomo non mangia ? — Credo che non
abbia (subj.) fame, perche ha piu pane di quello ch' egli possa (subj.\
mangiare. — Ha Ella dato danaro al di Lei figlio ? — Gliene ho dato
piu di quello che non ispendera. — Vuol darmi un bicchiere di cidro ?
Ella non ha bisogno di bere del cidro, perche vi e piu vino di quello
che non sara d' uopo. — Debbo io vendere il mio schioppo per comprare
un cappello nuovo? — Non ha bisogno di venderlo, perche ha piu da-
naro di quello che non gliene abbisognera. — Vuol Ella parlare al cal-
zolaio ? — Non voglio parlargli, perche abbiamo piu stivali di quello
che non ce ne abbisognera. — Perche si rallegrano i Frances! ? — Si
rallegrano perche si lusingano d' aver mold buoni amici. — Non hanno
essi ragione di rallegrarsi ? — Hanno torto, perche hanno meno amici
di quello che pensino (s* immaginino).
166.
E Ella pronta a partir meco ? — Lo sono. — 11 di Lei zio parte con
noi ? — Egli parte con noi, se vuole. — Vuol Ella dirgli di tenersi
pronto per partir domani alle sei della sera ? — Voglio dirglielo. —
E pronto ad uscire questo giovane ? — Non ancora, ma lo sara quanto
prima. — Perche e stato appiccato costui ? — E stato appiccato, perche
ha ammazzato qualcuno. — Hanno appiccato 1' uomo che ha rubato
N
90, . EXERCISE 167.
il cavallo al di Lei fratello ? — L' hanno punito, ma non 1' hanno
appiccato ; nel nostro paese non si appiccano che i ladri da strada. —
Che ha Ella fatto del mio abito ? — L' ho appeso al muro. — Vuole
Ella appendere il mio cappello all' albero ? — Voglio appendervelo. —
Non ha Ella visto i miei guanti ? — Li ho trovati sotto il di Lei
letto, e li ho appesi ai chiodi. — E stato appiccato il ladro che ha
rubato il di Lei schioppo ? — E stato punito, ma non e stato appic-
cato.— Perche si estende Ella tanto sopra questo soggetto ? — Perche
bisogna parlare sopra tutti i soggetti. — Se e necessario ascoltarla e
risponderle quando Ella tratta questo soggetto, appendero il mio
cappello al chiodo, mi stendero sul pavimento, L' ascoltero e Le
rispondero alia meglio. — Ella fara bene. — Andra Ella in Italia
quest' anno ? — Se faro buoni affari v' andro. — Andra Ella dal ca-
pitano ? — Vi andro, se vi andra Lei. — Mi prestera un libro ? — Se
potro gliene prestero uno. — II di Lei figlio ricevera egli un regalo ?
— Se sara savio e assiduo lo ricevera ; ma se sara pigro, nen
ricevera niente. — Uscira Ella ? — Se il tempo sara bello usciro, ma se
piove, restero in casa.
167.
Come sta il di Lei signor padre ? — Sta cosi cosi, — Come sta il di
Lei malato ? — Oggi sta un po' meglio d' ieri. — E molto tempo
ch' Ella non ha veduto i di Lei signori fratelli ? — Son due giorni
che non li ho visti. — Come stai ? — Sto abbastanza bene. — Quanto
tempo e che il di Lei signor cugino impara il francese? — Sono
solamente tre mesi che 1' impara. — Lo parla gia ? — Lo parla, lo
legge e lo scrive gia meglio del di Lei fratello che 1' impara da due
anni. — E molto tempo che Ella non ha inteso parlare di mio zio ? —
Sono appena quindici giorni che ne ho inteso parlare. — Ove sog-
giorna attualmente ? — Soggiorna a Berlino, ma mio padre e in
Londra. — La si e fermata molto tempo a Vienna ? — Mi ci son fer-
mato quindici giorni. — Quanto tempo s' e fermato il di Lei cugino a
Parigi ? — Non vi si e fermato che un mese. — Le piace di parlare
con mio zio ? — Mi piace molto parlar con esso, ma non mi piace
che si beffi di me. — Perche si beffa di Lei ? — Si beffa di me, perche
parlo male. — Perche non ha amici il di Lei signor fratello ? — Non
ne ha perche ei si beffa di tutti.— Perche La si beffa di quest' uomo? — •
Non ho intenzione di beffarmi di lui. — La prego di non farlo, perche
gli squarcera il cuore se si beffa di lui. — Dubita Ella di cid che Le
dico? — Non ne dubito. • — Dubita Ella di cid che Le ha detto
quest' uomo? — Ne dubito, perche ha spesso mentito.— Ha Ella
EXERCISES 168, 169. 91
alfinc comprato il cavallo che voleva comprare il mese passato ? —
Non 1' ho comprato, perche non ho potuto procurartni danaro.
168.
II di Lei signor zio ha egli finalmente comprato il giardino? —
Non 1' ha comprato, perche non ha potuto convenire nel prezzo. —
Sono Elleno alfine convenute del prezzo di quel quadro ? — Ne
siamo convenuti. — Quanto 1' ha Ella pagato ? — L' ho pagato mille
cinque cento franchi. — Che hai comprato oggi ? — Ho comprato due
bei cavalli, tre bei quadri ed un bello schioppo. — Quanto hai
pagato i quadri ? — Li ho comprati per sette cento franchi. — Li trova
Ella cari ? — Non li trovo cari. — Si e Ella accordata col di Lei socio ?
Mi son accordato con lui. — Consente esso a pagarle il prezzo del
bastimento ? — Consente a pagarmelo. — Acconsente Ella ad andare in
Francia ? — Acconsento ad andarci. — Ha Ella riveduto il di Lei vec-
chio amico ? — L' ho riveduto. — L' ha Ella riconosciuto ? — Non 1' ho
quasi piu riconosciuto, perche contro il suo solito (costume), porta
un cappellone. — Come sta egli? — Sta benissimo. — Che vestimenti
porta? — Porta bellissimi vestimenti nuovi. — Si e Ella accorta di
cio che ha fatto il di Lei ragazzo ? — Me ne son accorto. — Ne 1* ha
Ella punito ? — Ne 1' ho punito. — Le ha gia scritto il di Lei padre ?
— Non ancora ; ma mi attendo oggi un biglietto da lui. — Di
che si lamenta Ella? — Mi lamento di non potere procurarmi del
danaro. — Perche si lamentano questi poveri uomini? — Si lamentano
perche non possono procurarsi di che mangiare. — Come stanno i di
Lei genitori ? — Stanno, come al solito, benissimo. — Sta bene il di
Lei signor zio ? — Sta meglio del solito. — Ha Ella gia udito parlare
del di Lei amico ch' e in Alemagna ? — Gli ho gia scritto parecchie
volte, ma non m' ha risposto ancora.
169.
Che ha Ella fatto dei libri che il capitano inglese Le ha prestati ?
— Glieli ho restituiti dopo averli letti. — Ha Ella gettato il di Lei
coltello ? — L' ho gettato dopo essermi tagliato. — Quando son io
stato al concerto ? — Ella ci e stata dopo essersi vestita. — Quando e
andato al ballo il di Lei signor fratello ? — Ci e andato dopo essersi
vestito. — Quando hanno Elleno fatto colazione ? — Abbiamo fatto
colazione dopo esserci sbarbati. — Quando sono usciti i nostri vicini ?
— Sono usciti dopo essersi scaldati. — Perche ha Ella punito il di
Lei ragazzo ? — L' ho punito, perche ha rotto il mio bellissimo bic-
chiere. Gli ho dato del vino, e invece di berlo, 1' ha sparso.sul tap-
N 2
90, EXERCISE 167.
il cavallo al di Lei fratello ? — L' hanno punito, ma non 1' hanno
appiccato ; nel nostro paese non si appiccano che i ladri da strada. —
Che ha Ella fatto del mio abito ? — L' ho appeso al muro. — Vuole
Ella appendere il mio cappello all' albero ? — Voglio appendervelo. —
Non ha Ella visto i miei guanti ? — Li ho trovati sotto il di Lei
letto, e li ho appesi ai chiodi. — E stato appiccato il ladro che ha
rubato il di Lei schioppo ? — E stato punito, ma non e stato appic-
cato.— Perche si estende Ella tanto sopra questo soggetto? — Perche
bisogna parlare sopra tutti i soggetti. — Se e necessario ascoltarla e
risponderle quando Ella tratta questo soggetto, appendero il mio
cappello al chiodo, mi stendero sul pavimento, L' ascoltero e Le
rispondero alia meglio. — Ella fara bene. — Andra Ella in Italia
quest' anno ? — Se faro buoni affari v' andro. — Andra Ella dal ca-
pjtano ? — Vi andro, se vi andra Lei. — Mi prestera un libro ? — Se
potro gliene prestero uno. — II di Lei figlio ricevera egli un regalo ?
— Se sara savio e assiduo lo ricevera ; ma se sara pigro, nen
ricevera niente. — Uscira Ella ? — Se il tempo sara bello usciro, ma se
piove, restero in casa.
167.
Come sta il di Lei signor padre ? — Sta cosi cosi, — Come sta il di
Lei malato ? — Oggi sta un po' meglio d' ieri. — E molto tempo
ch' Ella non ha veduto i di Lei signori fratelli ? — Son due giorni
che non li ho visti. — Come stai ? — Sto abbastanza bene. — Quanto
tempo e che il di Lei signor cugino impara il francese? — Sono
solamente tre mesi che 1' impara. — Lo parla gia ? — Lo parla, lo
legge e lo scrive gia meglio del di Lei fratello che 1' impara da due
anni. — E molto tempo che Ella non ha inteso parlare di mio zio ? —
Sono appena quindici giorni che ne ho inteso parlare. — Ove sog-
giorna attualmente ? — Soggiorna a Berlino, ma mio padre e in
Londra. — La si e fermata molto tempo a Vienna ? — Mi ci son fer-
mato quindici giorni. — Quanto tempo s' e fermato il di Lei cugino a
Parigi ? — Non vi si e fermato che un mese. — Le piace di parlare
con mio zio ? — Mi piace molto parlar con esso, ma non mi piace
che si beffi di me. — Perche si beffa di Lei ? — Si beffa di me, perche
parlo male. — Perche non ha amici il di Lei signor fratello ? — Non
ne ha perche ei si beffa di tutti. — Perche La si beffa di quest' uomo? —
Non ho intenzione di beffarmi di lui. — La prego di non farlo, perche
gli squarcera il cuore se si beffa di lui. — Dubita Ella di cid che Le
dico? — Non ne dubito. — Dubita Ella di cid che Le ha detto
quest' uomo? — Ne dubito, perche ha spesso mentito.— Ha Ella
EXERCISES 1G8, 169. 91
alfine comprato il cavallo che voleva comprare il mese passato ? —
Non 1* ho comprato, perchd non ho potuto procurarmi danaro.
168.
II di Lei signor zio ha egli finalmente comprato il giardino? —
Non 1' ha comprato, perche non ha potuto convenire nel prezzo. —
Sono Elleno alfine convenute del prezzo di quel quadro ? — Ne
siamo convenuti. — Quanto 1' ha Ella pagato ? — L' ho pagato mille
cinque cento franchi. — Che hai comprato oggi ? — Ho comprato due
bei cavalli, tre bei quadri ed un bello schioppo. — Quanto hai
pagato i quadri ? — Li ho comprati per sette cento franchi. — Li trova
Ella cari ? — Non li trovo cari. — Si e Ella accordata col di Lei socio ?
Mi son accordato con lui. — Consente esso a pagarle il prezzo del
bastimento ? — Consente a pagarmelo. — Acconsente Ella ad andare in
Francia ? — Acconsento ad andarci. — Ha Ella riveduto il di Lei vec-
chio amico ? — L' ho riveduto. — L' ha Ella riconosciuto ? — Non 1' ho
quasi piu riconosciuto, perche contro il suo solito (costume), porta
un cappellone. — Come sta egli? — Sta benissimo. — Che vestimenti
porta? — Porta bellissimi vestimenti nuovi. — Si e Ella accorta di
cio che ha fatto il di Lei ragazzo ? — Me ne son accorto. — Ne 1' ha
Ella punito ? — Ne 1' ho punito. — Le ha gia scritto il di Lei padre ?
— Non ancora ; ma mi attendo oggi un biglietto da lui. — Di
che si lamenta Ella? — Mi lamento di non potere procurarmi del
danaro. — Perche si lamentano questi poveri uomini? — Si lamentano
perche non possono procurarsi di che mangiare. — Come stanno i di
Lei gen i tori ? — Stanno, come al solito, benissimo. — Sta bene il di
Lei signor zio? — Sta meglio del solito. — Ha Ella gia udito parlare
del di Lei amico ch' e in Alemagna ? — Gli ho gia scritto parecchie
volte, ma non m' ha risposto ancora.
169.
Che ha Ella fatto dei libri che il capitano inglese Le ha prestati ?
— Glieli ho restituiti dopo averli letti. — Ha Ella gettato il di Lei
coltello ? — L' ho gettato dopo essermi tagliato. — Quando son io
stato al concerto ? — Ella ci e stata dopo essersi vestita. — Quando e
andato al ballo il di Lei signor fratello ? — Ci e andato dopo essersi
vestito. — Quando hanno Elleno fatto colazione ? — Abbiamo fatto
colazione dopo esserci sbarbati. — Quando sono usciti i nostri vicini ?
— Sono usciti dopo essersi scaldati. — Perche ha Ella punito il di
Lei ragazzo ? — L' ho punito, perche ha rotto il mio bellissimo bic-
chiere. Gli ho dato del vino, e invece di berlo, 1' ha sparso.sul tap-
N 2
92 EXERCISES 170, 171.
peto nuovo e ha rotto il bicchiere. — Che ha Ella fatto stamnne ?— *•
Mi sono sbarbato dopo essermi levato e son uscito dopo aver fatto
colazione. — Che ha fatto ieri sera il di Lei signor padre ? — Ha ce-
nato dopo essere stato allo spettacolo e s' e coricato dopo aver cenato.
— S' e egli levato di buon ora? — Si e levato allo spuntar del sole.
170.
Come stanno i di Lei signori fratelli ? — Stanno benissimo da qualche
giorno. — Ove soggiornano ? — Soggiornano a Parigi. — dual giorno
della settimana festeggiano i Turchi ? — Festeggiano il venerdi ; ma
i Cristiani festeggiano la domenica, gli Ebrei il sabato e i neri il
giorno della loro nascita, — Fra voi altre genti della campagna ci
sono molti pazzi, non e vero ? domando un filosofo 1' altro giorno ad
un contadino. — Questi rispose : Signore, se ne trovano in tutti gli
stati. — I pazzi dicono qualche volta la verita, disse il filosofo. — La
di Lei signora sorella ha essa il mio nastro d' oro ? — Non 1' ha. —
Che ha dessa ? — Non ha niente. — La di Lei signora madre ha
qualche cosa ? — Ha una bella forchetta d' oro. — Chi ha la mia gran
bottiglia? — L' ha la di Lei sorella. — Vede Ella qualche volta mia
madre ? — La vedo spesso. — Quando ha Ella veduto la di Lei
signora sorella ?— L' ho vista quindici giorni sono. — Chi ha le mie
belle noci ? — Le ha la di Lei buona sorella. — Ha dessa pure le mie
forchette d' argento ? — Non le ha. — Chi le ha ? — Le ha la di Lei
signora madre. — Qual forchetta ha Ella? — Ho la mia forchetta di
ferro. — Le di Lei signore sorelle hanno avuto le mie penne ? —
Esse non le hanno avute, ma credo che le abbiano avute i loro
fanciulli. — Perche si lamenta il di Lei fratello ? — Si lamenta
perche gli fa male la mano destra. — Perche si lamenta Ella? — Mi
lamento perche mi duole la mano manca.
171.
La di Lei sorella e dessa cosi attempata come mia madre ? — Non
e cosi attempata, ma e piu grande. — II di Lei Signor fratello ha
egli fatto delle compre ? — Ne ha fatto. — Che ha egli comprato ? —
Ha comprato della bella tela e delle buone penne. — Non ha egli
comprato delle calze di seta ? — Ne ha comprato. — La di Lei signora
sorella scrive ? — No, signora, non iscrive. — Perche non iscrive ? —
Perche le duole la mano. — Perche non esce la figlia della di Lei
vicina ? — Non esce perche ha i piedi che le fan male. — Perche non
parla mia sovella ? — Perche le fa male la bocca. — Non hai tu vista
la mia penna d' argento? — Non 1' ho vista. — Hai tu una camera
EXERCISE 172. 93
verso strada ? — Ne ho una verso corte, ma mio fratello ne ha una
verso strada. — E una delle camere in alto ? — N' e una. — La moglie
del nostro calzolaio esce ella di gia ? — Signora no ; non esce per-
anche, essendo essa ancor molto ammalata. — Che bottiglia ha rotto
la di Lei sorellina? — Ha rotto quella che ha comprato ieri mia
madre. — Ha Ella mangiato della mia zuppa, o di quella di mia
madre ? — Non ho mangiato ne della di Lei ne* di quella di sua
madre, ma di quella della mia buona sorella. — Ha Ella visto la
donna che e stata da me stamane ? — Non 1' ho vista. — La di Lei
signora madre s' e dessa fatta male ? — Non s' e fatta male. — Ha
Ella della carta per iscrivere una lettera? — Ne ho, ma a chi bisogna
scrivere ? — Bisogna scrivere all' arnica della di Lei signora madre. — •
Che ha da fare la di Lei signora sorella ? — Ha da scrivere alia sua
arnica. — Perche dessa non le scrive ? — Perche non ha penna per
iscriverle. — Non puo essa scrivere col suo lapis? — Pud scrivere
con quello, ma non vuole.
172.
Ha Ella male al naso ? — Non ho male al naso, ma mi dolgono i
denti. — Si e Ella tagliata il dito ? — No, signora, mi son tagliato la
mano. — Vuol Ella darmi una penna? — Voglio dargliene una. —
Vuol Ella avere questa, o quella ? — Non voglio avere ne 1' una ne
1' altra. — Quale vuol Ella ? — Voglio quella che ha la di Lei sorella.
— Vuol Ella la buona seta nera di mia madre, o quella di mia so-
rella ? — Non voglio quella della di Lei madre ne quella della di Lei
sorella, ma quella che ha Ella. — Puo Ella scrivere con questa penna ?
— Posso scrivere con questa. — Ogni donna si crede amabile e cias-
cuna ha dell' amor proprio. — Del pari, che gli uomini, mio caro
amico. Tal si crede dotto che non 1' e, e molti uomini sorpassano
le donne in vanita. — Che cosa ha Ella ? — Non ho nulla. — Perche
si duole la di Lei sorella ? — Perche le fa male la guancia. — Ha male
alia mano il di Lei fratello ? — No, signore, ma ha male a un lato. —
Apre Ella la finestra ? — L' apro, perche fa troppo caldo. — Q,uali
finestre ha aperte la di Lei sorella ? — Ha aperte quelle della ca-
mera verso strada. — E Ella stata al ballo della mia antica cono-
scenza? — Ci sono stato. — Quali signorine ha Ella condotte al
ballo? — Vi ho condotte le amiche di mia sorella. — Hanno esse
ballato ? — Hanno molto ballato. — Si son divertite ? — Si son di-
vertite. — Son rimaste lungo tempo al ballo ? — Ci son rimaste
due ore. — Questa signorina e Turca ? — No, signora, e Greca. —
Parla dessa il francese ? — Lo parla. — Non parla dessa 1' inglese ? —
94 EXERCISES 173, 174.
Lo parla, ma parla meglio il francese. — La di Lei signora sorella
ha una compagna ? — Ne ha una. — L' ama dessa ? — L' ama moltis-
simo, perche e amabilissima.
173.
Ove e il di Lei cugino ? — E in cucina. — La di Lei cuoca ha dessa
gia fatto la zuppa ? — L' ha fatta, perche e gia in tavola. — Ove e
la di Lei signora madre ? — E in chiesa. — La di Lei sorella e dessa
andata in iscuola ? — Vi e andata. — La di Lei signora madre va
dessa spesso in chiesa ? — Ci va tutte le mattine e tutte le sere. — A
che ora del mattino va dessa in chiesa? — Ci va subito che si leva. —
A che ora si leva dessa ? — Ella si leva allo spuntar del sole. — Vai tu
in iscuola oggi ? — Ci vado. — Che impari in iscuola ? — V imparo a
leggere, a scrivere ed a parlare. — Ove e la di Lei zia ? — E andata
allo spettacolo colla mia sorellina. — Le di Lei signore sorelle vanno
stassera all' opera ? — No, Signora, vanno alia scuola di ballo. —
Vanno elleno alia scuola di francese? — Ci vanno la mattina, ma
non la sera. — II di Lei signer padre e andato a caccia ? — rNon ha
potuto andar a caccia perche e infreddato. — Le piace andar a caccia ?
— Mi piace piu andar a pesca che non a caccia. — II di Lei signor
padre e ancor in campagna ? — Si, signora, vi e ancora. — Che vi fa
egli ? — Va a caccia e a pesca. — Ha Ella cacciato alia campagna ? —
Ho cacciato tutto il giorno. — Fino a quando e Ella restata da mia
madre ? — Vi son rimasto tutta la sera. — E lungo tempo ch' Ella non
e stata al castello ? — Vi sono stato la settimana scorsa. — Vi ha Ella
trovata molta gente ? — Non vi ho trovato che tre persone, il conte,
la contessa e la loro figlia.
174.
Queste figlie sono cosi savie come i loro fratelli ? — Elleno sono
piu savie di loro. — Le di Lei signore sorelle sanno esse parlare il
tedesco ? — Non lo sanno, ma 1' imparano. — Ha Ella portato qualche
cosa alia di Lei signora madre ? — Le ho portato delle belle frutta e
una bella torta. — Che ha portato Loro la Lor nipote ? — Essa ci ha
portato delle buone ciliege, delle eccellenti fragole e delle buonissime
pesche. — Le piacciono le pesche ? — Mi piacciono molto. — Quante
pesche Le ha date la di Lei vicina ? — Me n' ha date piu di venti. —
Ha Ella mangiato molte ciliege quest' anno ? — Ne ho mangiato
molte.— Ne ha Ella dato alia di Lei sorellina? — Gliene ho dato
tante che non puo mangiarle tutte — Perche non ne ha date alia di
Lei buona vicina ? — Ho voluto dargliene, ma non ha voluto pren-
EXERCISES 175, 176. 95
derne, perche le ciliege non le piacciono. — Ci sono state molte pere
1' anno scorso ? — Non ce ne sono state molte. — La di Lei cugina ha
dessa molte fragole? — Essa ne ha tante che non pud mangiarle
tutte.
175.
Perche le di Lei signore sorelle non vanno allo spettacolo? —
Esse non possono andarvi, perche" sono raffreddate, e cio le rende
molto malate. — Dove si son esse raffreddate ? — Si son raffreddate
nell' uscire dal teatro dell" opera ieri sera. — Piace alia di Lei sorella
mangiar delle pesche ? — Non le piace mangiarne, perche ne ha gia
mangiato molte, e se ne mangia tante, cio la rendera malata. —
Ha Ella ben dormito la notte scorsa ? — Non ho ben dormito, perche
i miei fanciulli hanno fatto troppo rumore nella mia camera. — Ove e
Ella stata ieri sera ? — Sono stato da mio cognato. — Ha Ella veduto
la di Lei signora cognata ? — L' ho veduta. — Come sta essa? — Sta
meglio del solito. — Hanno giuocato ? — Non abbiamo giuocato, ma
abbiamo letto qualche buon libro ; perche mia cognata ama meglio
leggere che giuocare. — Ha Ella letto la gazzetta oggi ? — L' ho letta.
— Vi e qualche cosa di nuovo ? — Non vi ho letto niente di nuovo. —
Ov' e Ella stata da che non 1' ho vista ? — Sono stato a Vienna, a
Parigi e a Berlino. — Ha Ella parlato a mia zia ? — Le ho parlato. —
Che dice essa ? — Essa dice che vuol vederla. — Ove ha Ella messo la
mia penna ? — L' ho messa sopra il banco. — Conta Ella vedere la di
Lei nipote oggi ? — Conto vederla, perche mi ha promesso di pranzare
con noi. — Ammiro questa famiglia, perche il padre n' e il re e la
madre la regina. I fanciulli e i servitori sono i sudditi dello stato.
1 precettori dei fanciulli sono i ministri che dividono col re e colla
regina la cura del governo. La buona educazione che si da ai
fanciulli e la corona dei monarchi.
176.
Ha Ella gia preso a pigione una camera ? — Ne ho gia preso una.
— Ove 1' ha Ella presa ? — L' ho presa nella contrada Guglielmo, al
numero cento cinquanta due. — Da chi 1' ha Ella presa in affitto ? —
Dall' uomo il cui figlio Le ha venduto un cavallo. — Per chi ha preso
una camera in affitto il di Lei signor padre ? — Ne ha preso una per
suo figlio che e arrivato or ora di Francia. — Perche non ha Ella
tenuto la di Lei promessa ? — Non mi ricordo di cio che Le ho pro-
messo.— Non ci ha Ella promesso di menarci al concerto giovedi
scorso?— Con vengo che ho avuto torto di prometterlo Loro, pure il
96 EXERCISE 177.
concerto non ha avuto luogo. — -II di Lei fratello convien egli del suo
errore ? — Ne conviene. — Che dice di questo biglietto il di Lei zio ?
— Egli dice ch' e benissimo scritto, ma conviene che ha avuto torto
di mandarlo al capitano. — Convien Ella adesso del di Lei errore ? —
Convengo ch' e un errore. — Ove ha Ella trovato il mio abito ? —
L' ho trovato nella camera turchina. — Vuol Ella appendere il mio
cappello all' albero ? — Voglio appendervelo. — Come sta Ella oggi ?
— Non isto molto bene. — Che ha Ella ? — Ho un male di capo vio-
lente ed una infreddatura di testa. — Ov' si e Ella raffreddata? — Mi
son raffreddato ieri sera nell' uscire dallo spettacolo.
177.
Vuole Ella pranzare con noi oggi ? — Con molto piacere. — Che
vivande ha Ella ? (Che ha Ella da pranzo ?) — Abbiamo della buona
zuppa, della carne fresca e salata, e dei latticinii. — Le piacciono i
latticinii ? — Li preferisco a tutti gli altri cibi. — E Ella pronta a
pranzare ? — Sono pronto. — Pensa Ella partire quanto prima ? —
Penso partire la settimana ventura. — Viaggia Ella sola ? — No, si-
gnora, viaggio con mio zio. — Viaggiano a piedi, o in legno ? —
Viaggiamo in carrozza. — Ha Ella incontrato qualcuno nel di Lei
ultimo viaggio a Berlino ? — Abbiamo incontrato molti viaggiatori.
— Come intende Ella passare il tempo questa state ? — Intendo far
un piccolo viaggio. — Ha Ella camminato molto nel di Lei ultimo
viaggio ? — Mi piace molto camminare, ma a mio zio piace andare in
legno. — Non ha egli voluto camminare ? — Ha voluto camminare da
principio, ma poi fatti appena alcuni passi voile montar in legno, di
modo che non ho molto camminato. — Che ha Ella fatto in iscuola
oggi ? — Abbiamo ascoltato il nostro professore. — Che ha egli detto ?
— Ha fatto un lungo discorso sulla bonta di Dio. Dopo aver
detto : La ripetizione e la madre degli studii e una buona memoria
e un gran benefizio di Dio, egli disse : Dio e il creatore del cielo e
della terra ; il timor di Dio e il principio di ogni saviezza. — Che fa
Ella tutto il giorno in questo giardino ? — Vi passeggio. — Che mai
1' attira cola ? — Mi vi attrae il canto degli uccelli. — Vi son degli
usignuoli ? — Ce ne sono, e 1' armonia del loro canto mi rapisce. —
Forse gli usignuoli hanno piu potenza sopra di Lei che non la pittura,
o la voce della di Lei tenera madre, che 1' ama tanto ? — Confesso che
1' armonia del canto di questi augellini ha piu potenza sopra di me
che non le piu tenere parole de' miei piu cari amici.
KXKRC1SES 178, 179. 97
178.
A che si diletta la di Lei nipote nella sua solitudine ? — Essa legge
molto e scrive delle lettere a sua madre. — A che si diverte il di Lei
zio nella sua solitudine? — Egli si occupa di pittura e di chimica. —
Non fa egli piu affari ? — Non ne fa piu, perche e troppo vecchio per
fame. — Perche s' immischia egli nei di Lei affari ? — Non s' immischia
ordinariamente negli affari degli altri (negli affari altrui), ma s' im-
mischia ne' miei, perche m' ama. — II di Lei maestro Le ha esso fatto
recitare oggi ladi Lei lezione? — Egli me 1' ha fatta recitare. — L' ha
Ella saputa ? — L' ho saputa discretamente. — Ha Ella fatto anche dei
temi ? — Ne ho fatto ; ma che Le fa questo, ne La prego ? — Non m' im-
mischio ordinariamente nelle cose che non mi concernano, ma L' amo
tan to che m' interesso molto a cio ch' Ella fa. — Havvi (Evvi)
alcuno che si cura di Lei ? — Nessuno si cura di me, perche non ne
valgo la pena. — Chi corregge i di Lei temi? — Li corregge il mio
maestro. — Come li corregge ? — Li corregge leggendoli, e leggendoli
egli mi parla. — Quante cose il di Lei maestro fa egli in una volta?
— Egli fa quattro cose alia volta. — Come cio ? — Egli legge e corregge
i miei temi, mi parla e m' interroga al tempo stesso. — La di Lei
signora sorella canta essa danzando ? — Essa canta lavorando, ma
non puo cantare ballando. — La di Lei signora madre e partita? —
Non e ancora partita. — Quando partira dessa ? — Partira domani
sera — A che ora ? — Alle sette meno un quarto. —Le di Lei signore
sorelle sono arrivate? — Non sono per anco arrivate, ma le aspet-
tiamo questa sera. — Passeranno la sera con noi? — La passeranno
con noi, perche m' hanno promesso di farlo. — Ove ha Ella speso
la mattina? — L' ho spesa alia campagna. — Va Ella alia cam-
pagna tutte le mattine ? — Non vi vado tutte le mattine, ma due
volte la settimana. — Perche la di Lei signora nipote non e venuta a
vedermi ? — E molto malata e ha passato tutto il giorno nella sua
camera.
179.
I di Lei genitori andranno essi alia campagna domani ? — Non
vi andranno, perche v' e troppa polvere. — Passeggeremo quest' oggi ?
— Non passeggeremo, perche c' e troppo fango in istrada (perche
le strade sono troppo fangose). — Vede Ella il castello del mio pa-
rente dietro quella montagna? — Lo vedo. — Vi entreremo noi? — Vi
entreremo, se Le piace. — Vuol Ella entrare in questa camera ? — Non
ci entrero, perche v' e del fumo. — Le auguro il buon giorno, Signora.
98 EXERCISE 180.
— Non vuol Ella entrare ? Non vuol Ella sedere (mettersi a sedere) ?
— Sederd (mi mettero a sedere) (mi porrd a sedere) sopra questa
gran sedia. — Vuol Ella dirmi che n' e stato del di Lei fratello ? —
— Glielo diro or ora. — Ov' e la di Lei sorella ? — Non la vede Ella ?
Siede sulla panca. — II di Lei padre siede sulla panca ? — No,
Signora, siede sulla sedia. — Hai tu speso tutto il tuo danaro ? — Non
V ho speso tutto. — Quanto te ne rimane ? — Non me ne rimane
molto ; non mi rimangono piu che cinque lire italiane. — Quanto
danaro rimane alle tue sorelle ? — Non rimane loro piu che tre scudi.
— Le rimane abbastanza danaro per pagare il di Lei sarto ? — Me ne
rimane abbastanza per pagarlo ; ma se lo pago, non me ne rimarra
molto. — Quanto danaro rimarra ai di Lei fratelli? — Rimarranno loro
cento zecchini. — Quando andra Ella in Italia ? — Vi andro subito
che (tosto che) avro imparato 1' italiano. — Quando andranno i di Lei
fratelli in Francia ? — Vi andranno tosto che sapranno il francese. —
Quando 1' impareranno ? — L' impareranno quando avranno trovato
un buon maestro. — Quanto danaro ci rimarra quando avremo pagato
i nostri cavalli ? — Quando li avremo pagati, non ci rimarranno che
cento scudi.
180.
Guadagna Ella qualche cosa in questo affare ? — Non vi guadagno
gran che, ma mio fratello vi guadagna molto. Egli riempie la sua
borsa di danaro. — Quanto danaro vi ha Ella guadagnato ? — Non vi
ho guadagnato che poco, ma mio cugino vi ha guadagnato molto.
Egli ha riempito di danaro la sua tasca. — Perche quest' uomo non
lavora? — E un disutilaccio, perche non fa che mangiare tutto il
giorno. Si riempie mai sempre il ventre di carne, in guisa che
diverra malato, se continua a mangiar tanto. — Di che ha Ella riem-
pito questa bottiglia ? — L' ho riempita di vino. — Vuol quest' uomo
prender cura del mio cavallo ? — Vuol averne cura. — Chi avra cura
del mio servitore ? — II locandiere ne avra cura, perche gli dara da
mangiare e da here ; gli dara anche un buon letto per coricarsi. — II
di Lei servitore ha desso cura dei di Lei cavalli ? — Ne ha cura. — Ha
egli cura del di Lei vestiti ? — Ne ha cura, perche li spazzola tutte le
mattine. — Ha Ella mai bevuto del vino francese ? — Non ne ho mai
bevuto. — E lungo tempo che Ella non ha mangiato del pane ita-
liano ? — Sono incirca tre anni che non ne ho mangiato. — Ha Ella
fatto male a mio cognato ? — Non gli ho fatto male, ma egli mi ha
tagliato il dito. — Con che Le ha tagliato il dito ? — Col coltello
ch' Ella gli ha prestato.
EXERCISES 181, 182. 99
181.
II di Lei padre e desso finalmente arrivato ? — Tutti dicono ch' e
arrivato, ma io non 1' ho per anche visto. — II medico ha egli fatto
male al di Lei figlio ? — Gli ha fatto male, perche gli ha tagliato il
dito. — Hanno tagliato la gamba a quell' uomo? — Gliel' hanno
tagliata. — E Ella soddisfatta del di Lei servitore ? — Ne son molto
soddisfatto, perche e buono a tutto. — Che sa egli ? — Sa tutto. — Sa
egli andar a cavallo ? — Lo sa. — II di Lei fratello e egli finalmente
ritornato d' Inghilterra? — N' e ritornato e Le ha condotto un bel
cavallo. — Ha egli detto al suo palafreniere di condurmelo qua ? — Gli
ha detto di condurglielo qua. — Che dice Ella di quel cavallo ? — Dico
ch' e bello e buono e vi prego di condurlo in istalla. — Come ha Ella
passato il tempo ieri ? — Sono stato al concerto e poi allo spettacolo. —
Quando e sceso nel pozzo quell' uomo ? — Vi e sceso stamane. —
E egli gia risalito ? — E un' ora ch' n' e risalito.— Ove e il di Lei
fratello? — E nella sua camera. — Volete dirgli discendere? — Voglio
dirglielo, ma non e ancor vestito. — II di Lei amico e ancora sulla
montagna ? — N' e gia disceso. — E Ella andata contro la corrente
del fiume, o 1' ha Ella disceso ? — L' abbiamo disceso. — Le ha par-
lato mio cugino prima di partire ? — Mi ha parlato prima di entrare
in legno. — Ha Ella visto mio fratello ? — L' ho visto prima di entrar
nella nave. — E meglio andar in carrozza, o salir la nave ? — Non val
la pena di entrar in carrozza, ne di montare il naviglio, quando non
si ha desiderio di viaggiare.
182.
Era Ella amata quando era a Dresda ? — Non era odiato. —
II di Lei fratello era egli stimato quando era a Londra? — Era
amato e stimato. — Quando era Ella in Ispagna ? — Io v' era quando
v' era Lei. — Chi era amato e chi odiato ? — Quelli che erano savii,
assidui ed obbedienti erano ainati, e quelli che erano cattivi, poltroni
e disobbedienti, erano puniti, odiati e disprezzati. — Era Ella a Ber-
lino quando vi era il re ? — Io v' era quando v' era lui. — II di Lei
zio era desso a Londra quando v' era io ? — Egli v' era quando v* era
Lei. — Ove era Ella quando io era a Dresda? — Io era a Parigi. —
Ove era il di Lei padre quando Ella era a Vienna ? — Egli era
in Inghilterra. — A che ora faceva Ella colazione quando era in
Inghilterra? — Faceva colazione quando la faceva mio zio. —
Lavorava Ella quand' esso lavorava ? — Io studiava quand' esso la-
vorava. — II di Lei fratello lavorava egli quando lavorava Lei ? —
Egli giuocava quando io lavorava. — Di che vivevano i nostri ante-
o 2
100 KXKRCISES 183, 184.
nati? — Essi non vivevano che di pesce e di cacciagione, perche
andavano a caccia e a pesca tutti i giorni. — Che gente erano i
Romani ? — Erano buonissima gente, perche coltivavano le arti e le
scienze e ricompensavano il merito. — Andava Ella spesso a vedere
i di Lei amici quando era a Berlino? — Andava a vederli spesso.
— Andava Ella qualche volta ai Campi Elisi quand' era a Parigi ?
— V andava spesso.
183.
Che facevano Elleno quando dimoravano in quel paese ? — Quando
vi dimoravamo andavamo spesso a caccia. — Non passeggiava Ella ?
— Passeggiava qualche volta. — Si alza Ella di buon' ora ? — Non
cosi di buon' ora come Lei, ma quando io stava da mio zio mi
alzavapiu per tempo che nol faccio adesso. — Stava Ella qualche
volta a letto, quando dimorava dal di Lei zio? — Quando era
malato stava a letto tutto il giorno. — Avvi gran copia di frutti
quest' anno ? — Non lo so, ma nella scorsa estate, quando io era alia
campagna, v' era gran copia di frutti. — Con che si guadagna Ella il
vitto ? — Mi guadagno il vitto col lavorare. — II di Lei amico si
guadagna egli il vitto scrivendo ? — Egli se lo guadagna parlando e
scrivendo. — Questi signori si guadagnano il vitto lavorando ? — Se lo
guadagnano facendo niente, perche sono troppo pigri per lavorare. —
Con che s' e guadagnato questo danaro il di Lei amico ? — L' ha
guadagnato col lavorare. — Con che si guadagnava Ella il vitto
quand' era in Inghilterra ? — Me lo guadagnava collo scrivere. —
II di Lei cugino si guadagnava egli il vitto scrivendo ? — Se lo gua-
dagnava lavorando. — Ha Ella mai veduto una tal persona ? — Non
ne ho mai veduto una simile. — Ha Ella gia veduto la nostra chiesa ?
— Non 1' ho ancor veduta. Ove e dessa? — E fuori della citta.
Se vuol vederla, verro con Lei per mostrargliela (per fargliela
vedere). — Di che vivono le genti che abitano la spiaggia del mare ? —
Non vivono che di pesce. — Perche non vuol Ella andar piu a cac-
cia ? — Ho cacciato ieri tutto il giorno e non ho ucciso che un brutto
uccello, di modo che non andro piu a caccia. — Perche non mangia
Ella ? — Perche non ho buon appetito. — Perche mangia tanto il di
Lei fratello ? — Perche ha buon appetito.
184.
Chi cerca Ella ? — Cerco il mio fratellino. — Se vuol trovarlo,
bisogna andar in giardino, perche desso vi e. — II giardino e grande,
ed io non potro ritrovarlo, se Ella non mi dice in qual parte del
EXERCISE 185. 101
giardino egli sia. — Egli siede sotto il grand' albero ove sedevamo
ieri. — Adesso lo trovero. — Perche non m' ha Ella portato i miei
abiti ? — Non erano fatti ; di modo che non poteva portarli, ma glieli
porto adesso. — Ella ha imparato la di Lei lezione ; perche non ha
imparato la sua la di Lei signora sorella ? — E andata a passeggiare
con mia madre, cosicche non ha potuto impararla ; ma 1' imparera do-
mani. — Quando correggera Ella i miei temi? — Licorreggero quando
Ella mi portera quelli della di Lei signora sorella. — Pensa Ella
avervi fatto degli errori ? — Non lo so. — Se Ella ha fatto degli errori,
non ha ben istudiato le di Lei lezioni ; perche bisogna imparar bene
le lezioni per non far degli errori nei temi. — E lo stesso : se Ella non
me li corregge quest' oggi, non li imparero se non domani. — Ella
non deve far degli errori nei temi, perche ha tutto cio che abbisogna
per non fame.
185.
Che fece Ella quando ebbe finita la di Lei lettera ? — Andai da
mio fratello che mi condusse al teatro, ov' ebbi il piacere di trovare
un mio amico che non aveva veduto da dieci anni. — Che facesti dopo
esserti levato questa mattina ? — Quando ebbi letto la lettera del
conte polacco, uscii per vedere il teatro del principe ch' io non aveva
ancor veduto. — Che fece il di Lei signor padre quando ebbe fatto
colazione? — Egli si fece la barba e usci. — Che fece il di Lei amico
dopo essere stato a passeggiare ? — Egli ando dal barone. — II barone
taglio egli la carne dopo aver tagliato il pane ? — Egli taglio il pane
dopo aver tagliato la carne. — Quando parte Ella ? — Non parto che
domani ; perche prima di partire voglio vedere ancor una volta i
miei buoni amici. — Che fecero i di Lei fanciulli quando ebbero fatto
colazione ? — Andarono a passeggiare col loro caro precettore. — Dove
ando il di Lei signor zio dopo essersi scaldato ? — Non ando in
luogo alcuno. Dopo essersi scaldato si spoglio e coricossi. — A
che ora si levo ? — Levossi allo spuntar del sole. — Lo risveglio Lei ?
— Non ebbi d' uopo di risvegliarlo, perche si era levato prima
di me. — Che fece il di Lei cugino quando apprese la morte del suo
ottimo amico ? — Fu molto afflitto e si corico senza dir motto. — Si
fece Ella la barba prima di far colazione ? — Mi feci la barba quando
ebbi fatto colazione. — Si corico Ella quando ebbe cenato ? — Quando
ebbi cenato scrissi le mie lettere e quando le ebbi scritte, mi co-
ricai. — Di che e Ella afflitta ? — Sono afflitto di quest* accidente. —
E Ella afflitta della morte del di Lei parente ? — Ne sono molto
afflitto. — Quando mori il di Lei parente ? — Mori il mese scorso. —
102 EXERCISE 186.
Di chi si lagna Ella ? — Mi lagno del di Lei figlio. — Perche si lagna
Ella di lui? — Perche ha ucciso il cagnolino ch' io aveva ricevuto
da un mio amico. — Di che s' e lagnato il di Lei zio ? — S' e
lagnato di cio ch' Ella ha fatto. — S' e lagnato della lettera che gli
scrissi 1* altro ieri ? — Se n' e lagnato.
186.
Perche non e Ella restata piu lungo tempo in Olanda ? — Quando
io c' era il vitto v' era caro (vi si vivea a caro prezzo), ed io non
aveva abbastanza danaro per restarvi piu lungo tempo. — Che tempo
faceva, quando Ella era in cammino per Vienna? — Faceva cattivis-
simo tempo, perche faceva temporale, nevicava e pioveva dirotta-
mente. — Dov' e stata dacche non 1' ho veduta? — Soggiornammo
lungo tempo sulla spiaggia del mare, sino all' arrivo d' un bastimento
che ci condusse in Francia. — Vuol Ella continuare il di Lei rac-
conto ? — Appena fummo arrivati in Francia che ci condussero dal
re, il quale ci ricevette benissimo e ci rimando al nostro paese. — Un
contadino avendo veduto che i vecchi si servivano di occhiali per
leggere, ando da un ottico e ne domando. II contadino allora
prese un libro, e avendolo aperto, disse che gli occhiali non erano
buoni. L' ottico gliene mise sul naso un altro paio de' migliori
che pote trovare nella sua bottega ; ma il contadino non potendo
ancor leggere, il mercante gli disse : Amico, voi forse non sapete
leggere ? Se sapessi leggere, disse il contadino, non avrei bisogno
dei vostri occhiali. — Enrico Quarto incontrando un giorno nel suo
palazzo un uomo che gli era sconosciuto, gli domando a chi egli appar-
tenesse. " Mi appartengo intieramente," rispose questi. " Amico,"
disse il re, " voi avete uno stolido padrone." — La ci racconti quello
che Le e accaduto 1' altro giorno. — Benvolentieri, ma sotto (colla) con-
dizione cb' Elleno m' ascolteranno senza interrompermi. — Non 1' in-
terromperemo, Ella pud esserne certa.* — Essendo ultimamente al tea-
tro, vidi rappresentare " il Quadro Vivente" e " la Donna Piangente."
Quest' ultima commedia non essendo troppo allegra per me, andai al
concerto, ove la musica mi cagiono un violento mal di testa. Al-
lora lasciai il concerto maledicendo e me ne andai difilato allo spe-
dale dei pazzi, per vedere mio cugino. Entrando nello spedale di
mio cugino, fui preso d' orrore vedendo parecchi pazzi che s' avvici-
navano a me saltando e urlando. — Che fece Ella allora? — Ne feci
altrettanto ed eglino si misero a ridere ritirandosi.
KXF.KC1SES 187, 188. 103
187.
La di Lei madre pregava essa per qualcuno quando andava
alia chiesa ? — Essa pregava pe' suoi fanciulli. — Per chi pregavamo
noi? — Elleno pregavano pei loro genitori. — Per chi pregavano i
nostri genitori ? — Pregavano pei loro fanciulli. — Quando riceve-
vano il Loro danaro che ne facevano ? — L' impiegavamo a com-
prare dei buoni libri. — Impiegava Ella pure il di Lei a comprar dei
libri ? — No, Signore, 1' impiegava a soccorrere i poveri. — Non
pagavano Elleno il Loro sartore ? — Lo pagavamo. — Pagavano
sempre in contanti, quando compravano da questo mercante ? —
Pagavamo sempre in contanti, perche non compravamo mai a cre-
dito. — La di Lei sorella ha dessa potuto raccomodare le di Lei
calze ? — Essa 1' ha potuto. — La di Lei madre e dessa ritornata dalla
chiesa ? — Essa non n' e ancor ritornata. — Ove e andata la di Lei
zia ? — E andata alia chiesa. — Dove sono andate le nostre cugine ? —
Sono andate al concerto. — Non ne sono ancor ritornate ? — Non ne
sono ancor ritornate. — Dimenticavano Elleno qualche cosa quando
andavano a scuola ? — Dimenticavamo spesso i nostri libri. — Ove li
dimenticavano ? — Li dimenticavamo in iscuola. — Dimenticavamo
qualche cosa ? — Non dimenticavano niente.
188.
Chiequi? — Son io. — Chi sono questi uomini? — Sono forestieri
che vogliono parlarle. — Di qual paese sono essi ? — Sono Americani.
— Ov' e il mio libro ? — Eccolo.— E la mia penna? — Eccola. — Ov' e
la di Lei signora sorella ? — Eccola. — Ove sono le nostre cugine ? —
Eccole. — Dove sei, Giovanni ? — Eccomi.— Perche i di Lei fanciulli
dimorano in Francia ? — Vogliono imparar il francese ; ecco perche
eglino dimorano in Francia. — Perche sta Ella seduta vicino al fuoco ?
— Ho freddo ai piedi ed alle mani ; ecco perche sono seduto vicino
al fuoco. — La di Lei signora sorella ha dessa freddo alle mani ? —
No, signora, ma essa ha freddo ai piedi. — Che ha la di Lei signora
zia ? — Le fa male la gamba. — Ha Ella qualche cosa ? — Mi duole la
testa. — Questa donna che ha dessa ? — Le duole molto la lingua. —
Perche non mangia Ella. — Non mangiero prima d' aver buon appe-
tito. — La di Lei sorella ha buon appetito ? — Essa ha un buonissimo
appetito ; ecco perche dessa mangia tanto. — Se Ella ha letto i libri
che Le ho prestati, perche non me li rende ? — Intendo leggerli ancor
una volta : ecco perche non glieli ho per anco resi ; ma glieli rendero
subito che li avro letti per la seconda volta. — Perche non avete por-
tato le mie scarpe ? — Non erano fatte, ecco perche non Le ho por-
104 KXERCISKS 189, 190.
tate ; ma gliele porto adesso, eccole. — Perche la cli Lei figlia non ha
imparato i suoi temi ? — E andata a fare una passeggiata colla sua
compagna ; ecco perche non li ha imparati : ma essa promette
d' impararli domani, se non la sgrida.
189.
Un uffiziale francese essendo arrivato alia corte di Vienna, 1' im-
peratrice Maria Teresa gli domando s' egli credeva che la princi-
pessa di N., che aveva veduta la vigilia, fosse realmente la piu bella
donna del mondo, come si diceva. " Signora," rispose 1'uffiziale, " io
lo credeva ieri." — Come trova Ella (come Le piace) questa carne ? —
La trovo molto buona (la mi piace molto). — Oserei domandarle un
pezzo di questo pesce ? — Se Ella vuol aver la bonta di porgermi il
di Lei tondo, gliene daro. — Vorrebbe aver la bonta di versarmi da
bere (vr di mescermi) ? — Con molto piacere. — Cicerone vedendo ve-
nire il suo genero, ch' era piccolissimo con una lunga spada a lato,
disse : " Chi ha attaccato mio genero a questa spada ? "
190.
Ch' e divenuto il di Lei zio ? — Le diro che n' e divenuto. Ecco
la sedia sopra la quale egli era spesso seduto. — E egli morto? — E
morto. — Q,uando e morto ? — E morto or son due anni. — Ne sono
molto afflitto. — Perche non siede Ella? — Se Ella vuol rimaner
meco, siedero ; ma se Ella se ne va, verro con Lei. — Che n' e della
di Lei zia? — Non so che ne sia. — Vuol Ella dirmi ch' e avvenuto
della di Lei sorella ? — Le diro cio che n' e avvenuto. — E dessa
morta ? — Non e morta. — Che n' e divenuto ? — E andata a Vienna. —
Ch' e avvenuto delle di Lei sorelle ? — Non posso dirle che sia avvenuto
di loro, perche sono due anni che non le ho vedute. — Vivono ancora
i di Lei genitori? — Sono morti.— Quant' e che e morta la di Lei cu-
gina? — Son sei mesi ch' e morta. — II vino aveva egli grande smercio
1' anno scorso ? — Non avea grande smercio, ma avra piu grande
smercio 1' anno venturo, perche ve ne sara molto, e non sara caro. —
Perche apre Ella la porta ? — Non vede Ella quanto fumo v' d qui ?
— Lo vedo, ma bisogna aprire la finestra in vece d' aprire la porta. —
La finestra non s' apre facilmente, ecco perche apro la porta. —
Quando la chiudera Ella ? — La chiudero tosto che non vi sara piu
fumo. — Andavano spesso a pesca quando erano in questo paese ?
— Andavamo spesso a pesca e a caccia. — Se Ella vuol venir alia
campagna con noi, vedra il castello di mio padre. — Ella e molto
civile, Signore ; ma ho gia veduto quel castello.
KXKRCISES 191, 192. JO")
191.
Quando ha Ella veduto il castello di mio padre ? — L' ho veduto
viaggiando 1' anno scorso. E un bellissimo castello e si vede da
lontano. — Come si dice questo ? — Cio non si dice. — Questo non si
concepisce ; non si puo dir tutto nella di Lei lingua ? — Si puo dir
tutto, ma non come nella di Lei. — Si levera Ella presto domani? —
Secondo : se mi corico presto, mi levero presto ; ma se mi corico
tardi, mi levero tardi. — Amera Ella i miei fanciulli ? — Se sono savii
li amero. — Pranzera Ella con noi domani ? — Se Ella fa preparare le
vivande che mi piacciono pranzero con Lei. — Ha Ella gia letto la
lettera che ha ricevuta questa mane ? — Non 1' ho ancor aperta. —
Quando la leggera Ella ? — La leggero tosto che ne avro il tempo. —
A che serve cio ? — Cio non e buono a niente. — Perche 1' ha Ella
raccolto ? — L' ho raccolto per mostrarglielo. — Puo Ella dirmi che
cosa e ? — Non posso dirglielo, perche non lo so; ma domandero a
mio fratello, che glielo dira. — Dove 1' ha Ella trovato ? — L' ho tro-
vato alia riva del fiume, presso il bosco (vicino al bosco). — L' ha
Ella scorto da lontano ? — Non aveva bisogno di scorgerlo da lontano,
perche io passava accanto al fiume. — Ha Ella mai veduto una tal
cosa? — Mai. — E utile di parlar molto ? — Secondo: quando si vuol
imparare una lingua straniera, e utile di parlar molto. — E egli cosi
utile di scrivere come di parlare ? — E piu utile di parlare che di
scrivere ; ma per imparare una lingua straniera bisogna far 1' uno e
1' altro. — E egli utile di scrivere tutto cio che si dice ? — Questo e
inutile.
192.
Dove ha Ella preso questo libro ? — L' ho preso nella camera della
di Lei arnica. — E egli lecito di prendere i libri degli altri ? — Non
£ lecito, lo so ; ma io ne aveva bisogno, e spero che la di Lei
arnica non ne sara incresciosa : perche glielo restituiro subito che
1' avro letto. — Come si chiama Ella? — Mi chiamo Guglielmo. —
Qual e il nome della di Lei sorella ? — Essa ha nome Eleonora. —
Perche Carlo si lagna di sua sorella ? — Perche essa ha prese le sue
penne. — Di chi si lagnano questi fanciulli ? — Francesco si lagna di
Eleonora ed Eleonora di Francesco. — Chi ha ragione ? — Hanno torto
tutti e due (ambedue) ; perche Eleonora vuol prendere i libri di
Francesco e Francesco quelli di Eleonora. — A chi ha Ella prestato
le opere di Dante ? — Ho prestato il primo volume a Guglielmo ed il
secondo a Luigia. — Come si chiama cio in italiano? — Cio si chiama
106 EXERCISES 193, 194.
cosi. — Come si dice questo in francese ? — Cio non si dice in fran-
cese. — Le ha portato il sarto il di Lei abito nuovo ? — Egli me 1' ha
portato, ma non mi va bene. — Gliene fara egli un altro ? — Me ne fara
un altro, perche piuttosto che portar questo lo daro via. — Si servira
Ella di questo cavallo ? — Non me ne serviro. — Perche non se ne
servira ? — Perche non mi piace. — Lo paghera Ella ? — Lo paghero
piuttosto che di servirmene. — A chi appartengono (di chi sono)
questi bei libri ? — Appartengono a (sono di) Guglielmo. — Chi glieli
ha dati ? — Suo padre. — Li leggera egli ? — Li stracciera piuttosto che
leggerli. — Chi Le ha detto cio ? — Me 1' ha detto egli stesso.
193.
Di qual paese e questa signora ? — E di Francia. — E Ella Fran-
cese ? — No, signore, sono Tedesco. — Perche non da a raccomo-
dare i di Lei abiti ? — Non val la pena, perche mi abbisognano abiti
nuovi. — L' abito ch' Ella porta non e desso buono ? — E un abito a
mezzo logoro, e non e buono a nulla. — E Ella in collera con qual-
cuno (di mal animo contro qualcuno) ? — Sono in collera con Luigia
ch' e andata all' opera senza dirmene motto. — Ov' era Ella quando
essa e uscita ? — lo era nella mia camera. — L' assicuro ch' essa non
1' ha saputo. — Carlo Quinto, che parlava speditamente parecchie
lingue europee aveva costume di (soleva) dire che bisognava parlare
spagnuolo cogli Dei, italiano coll' arnica, francese coll' amico, tedesco
coi soldati, inglese colle oche, ungherese coi cavalli e boemo col dia-
volo.
194.
Di qual malattia e morta la di Lei sorella ? — E morta di febbre. —
Come sta il di Lei signor fratello ? — Mio fratello non vive piu.
E morto tre mesi fa. — Ne sono maravigljato (sorpreso), perche
stava benissimo 1' estate scorsa, quando io era in campagna. — Di che
e morto? — E morto d' apoplessia. — Como sta la madre del di Lei
amico ?— Non ista bene, e stata presa da febbre 1' altro ieri, e questa
mattina le e ritornata. — Ha dessa una febbre intermittente ? — Non
so, ma essa ha spesso degli accessi di febbre. — Ch' e avvenuto della
donna che ho veduta dalla di Lei madre ? — E morta questa mattina
d' apoplessia. — I di Lei scolari imparano essi i loro temi a memoria ?
— Li straccieranno piuttosto che impararli a memoria. — Che mi do-
manda quest' uomo ? — Le domanda il danaro ch' Ella gli deve. —
Se vuol rendersi da me domani mattina, gli paghero cio che gli
devo. — Perdera il suo danaro piuttosto che rendervisi. — Perche la
madre del nostro vecchio servitore sparge essa lagrime? Che le e
EXERCISES 195, 1U(). 107
accaduto ? — Sparge lagrime, perche il vecchio ecclesiastico, suo
ainico, che le faceva tanto bene, e morto son parecchi giorni. — Di
qual malattia e egli morto ? — E stato colpito d' apoplessia. — Ha
Ella aiutato il di Lei padre a scrivere le sue lettere ? — L' ho aiutato.
— Mi aiutera Ella a lavorare quando noi andremo in citta ? — L' aiu-
tero a lavorare, se Lei m' aiutera a guadagnare il vitto.
195.
Si e Ella informata del mercante che vende a cosi buon mereato ?
— Me ne son informato, ma nessuno ha potuto dirmi cio che e dive-
nuto. — Ove dimorava egli quando Ella era qui tre anni sono ?—
Egli dimorava allora nella contrada Carlo (via Carlo), numero cin-
quanta sette. — Come trova Ella quel vino ? — Lo trovo buonissimo,
ma e un poco acido. — Come trova la di Lei sorella quelle mele ? —
Le trova buonissime, ma dice che sono un po' troppo dolci. — Vuol
Ella aver la bonta di porgermi quel piatto ? — Con molto piacere. —
Devo porgerle questi pesci ? — Prego di porgermeli. — Devo porgere il
pane alia di Lei sorella? — Le fara piacere di porgerglielo. — Come
trova la di Lei madre le nostre vivande ? — Le trova buonissime, ma
dice che ha mangiato abbastanza. — Che mi domandi ? — La prego di
darmi un pezzetto di quel montone. — Favorisca di porgermi la bot-
tiglia ? — Non ha Ella bevuto abbastanza ? — Non ancora, perche ho
ancora sete. — Devo versarle del vino ? — No, Signore, mi piace piu
il cidro. — Perche non mangia Ella ? — Non so che mangiare. — Chi
picchia alia porta ? — E uno straniero. — Perche grida egli? — Grida
perche gli e accaduto una gran disgrazia. — Che Le e accaduto ? —
Non m' e accaduto niente. — Dove andra Ella questa sera ? — Non so
dove andare. — Ove andranno i di Lei fratelli? — Non so dove an-
dranno ; quanto a me, andro al teatro. — Perche va Ella in citta ? —
Vi vado per comprar libri. Vuol Ella andarvi meco ? — Voglio
andarvi con Lei, ma non so che farvi.
196.
Devo vendere a credito a quest' uomo ? — Ella puo vendergli,
ma non a credito ; non bisogna fidarsi di lui, perche non La paghera.
— Ha egli gia ingannato qualcuno ? — Ha gia ingannato parecchi
mercanti che si sono fidati di lui. — Debbo io fidarmi di coteste
donne ? — Ella puo fidarsi di loro ; ma quanto a me, non me ne
fidero, perche sono stato ingannato spesso dalle donne, ed ecco perche
dico : non bisogna fidarsi di tutti. — Cotesti mercanti s' afiidano essi
p 2
"4
108 EXERCISE 197.
in Lei ? — E^lino s' affidano in me ed io in essi. — Di chi si beffano
D
quei signori ? — Si beffano di quelle signore che portano delle vesti
rosse con nastri gialli. — Perche si beffa di noi quella gente ? — Si
beffa di noi perche parliamo male. — Dobbiamo beffarci delle persone
che parlano male ? — Non bisogna beffarsene ; devesi al contrario
ascoltarle, e se fanno errori, bisogna correggerli. — Di che si ride
Ella ? — Mi rido del di Lei cappello ; da quando in qua lo porta
Ella cosi grande ? — Da che sono ritornato d' Alemagna. — Ha Ella
di che comprar un cavallo ed un legno ? — Ho di che. — II di Lei
fratello ha egli di che comprare quella gran casa ? — Non ha di
che comprarla. — II di Lei cugino comprera egli quel cavallo ? — Lo
comprera se gli conviene. — Ha Ella ricevuto la mia lettera ? — L' ho
ricevuta con molto piacere. L' ho mostrata al mio maestro d' italiano
che e rimasto maravigliato, perche non vi era un solo errore. — Ha
Ella gia ricevuto le opere del Petrarca e del Boccaccio ? — Ho rice-
yuto quelle del Boccaccio ; quanto a quelle del Petrarca, spero
riceverle la settimana ventura.
197.
Sei tu, Carlo, che hai insudiciato il mio libro ? — Non son io, e la
di Lei sorellina che 1' ha insudiciato. — Chi ha rotto il mio bel cala-
maio ? — Son io che 1' ho rotto. — Sono Elleno che hanno parlato di
me ? — Siamo noi che abbiamo parlato di Lei, ma non ne abbiamo
detto se non del bene. — Chi picchia alia porta ? — Son io ; vuol Ella
aprire ? — Che desidera Ella ? — Vengo a domandarle il danaro ch' Ella
mi deve, e i libri che Le ho prestati. — Se vuol aver la bonta di
venire domani Le restituiro 1' \mo e 1' altro. — E la di Lei sorella
che suona il cembalo ? — Non e dessa. — Chi e ? — E mia cugina. —
Son le di Lei sorelle che vengono ? — Sono esse. — Sono le di Lei
vicine che si sono beffate di Lei ? — Non sono le nostre vicine. — Chi
sono ? — Sono le figlie della contessa il di cui fratello ha comprato la
di Lei casa. — Sono le signore delle quali Ella m' ha parlato ? —
Sono esse. — Imparera Ella il tedesco ? — Mio fratello ed io 1' impa-
reremo. — Andremo domani in campagna ? — Andro in campagna e
Ella rimarra in citta. — Io e mia sorella andremo all' opera ? — Ella e
dessa rimarranno in casa e il di Lei fratello andra all' opera. — Che
diceva Ella quando il di Lei precettore La riprendeva? — Io non
diceva niente, perche non avea niente da dire, non avendo io fatto il
mio dovere, ed egli aveva ragione di rampognarmi. — Che faceva
Ella quando egli era fuori ? — Io suonava il violino in vece di fare
cio che egli m' avea dato da fare. — Che Le ha detto mio fra-
EXERCISES 198, 199. 109
tello ? — Egli m' ha detto che sara lf uomo il piu felice quando sapra
parlar bene 1' italiano.
198.
Perche frequenta Ella quella gente ? — La frequento perche mi e
utile. — Se Ella continua a frequentarla, Ella si attirera cattivi affari,
perche hanno molti nemici. — Come si conduce il di Lei cugino ? —
Non si conduce benissimo, perche s' attira sempre cattivi affari. —
Non s' attira Ella qualche volta cattivi affari ? — E vero che me ne
attiro qualche volta, ma n' esco sempre felicemente. — Vede Ella
quegli uomini che fanno vista d* avvicinarsi a noi ? — Li vedo, ma
non li temo, perche non fanno male a nessuno. — Bisogna allonta-
narci, perche non mi piace di mischiarmi fra gente che non co-
nosco. — La prego di non averne paura, perche scorgo mio zio tra
loro. — Conosce Ella un buon luogo per nuotare ? — Ne conosco uno.
— Ov' e ? — Di la del flume, dietro al bosco, vicino alia via maestra.
— Quando andremo a nuotare ? — Questa sera se vuole. — Vuol Ella
aspettarmi davanti la porta della citta ? — Ve 1' aspettero ; ma La
prego di non dimenticarlo. — Ella sa che non dimentico mai le mie
promesse. — Ove ha Ella fatto conoscenza con quella signora ? — Ho
fatto conoscenza con essa da un mio parente. — Perche il di Lei cugino
mi domanda egli del danaro e dei libri ? — E un pazzo, perche a me,
che sono il suo piu prossimo parente e il suo migliore amico,
non domanda niente. — Perche non e Ella venuta a pranzare ? —
Sono stato impedito ; ma Ella ha potuto pranzare senza di me. —
Crede Ella che non pranzeremo, se Ella non puo venire ? — Sino a
quando m' ha Ella aspettato ? — L' abbiamo aspcttata fino alle sette
e un quarto, e come Ella non veniva, abbiamo pranzato senza di
Lei. — Ha Ella bevuto alia mia salute ? — Abbiamo bevuto alia di
Lei salute ed a quella dei di Lei genitori.
199.
Che cera ha il di Lei zio ? — Ha la cera lietissima, perche e molto
contento dei suoi fanciulli. — 1 suoi amici hanno eglino la cera cosi
lieta come lui ? — Hanno al contrario 1' aspetto tristo, perche sono
malcontenti. Mio zio non ha danaro ed e sempre soddisfatto ; e i
suoi amici che ne hanno molto, non lo sono quasi mai. — Ama Ella
la di Lei sorella ? — L' amo molto, ed essendo compiacentissima
verso di me, io lo sono verso di essa ; ma come ama Lei sua sorella ?
— Ci amiamo 1' un 1' altro, perche siamo contend 1' uno dell' altro. —
Un certo uomo amava molto il vino, ma gli trovava due cattive
110 EXERCISE 200.
qualita : " Se vi pongo dell' acqua," egli diceva, 'Ud guasto ; e se
non ve ne pongo, mi guasta me." — Le rassomiglia il di Lei cvigino ? —
Mi rassomiglia. — Le di Lei sorelle si rassomigliano ? — Non si rasso-
migliano, perche la primogenita e pigra e cattiva, e la cadetta assidua
e compiacente verso di tutti. — Come sta la di Lei zia ? — Sta benis-
simo. — La di Lei signora madre gode Ella d' una buona salute ?—
Essa s' immagina di godere buona salute, ma credo ch' essa s' in-
ganni, perche sono sei mesi che ha una cattiva tosse della quale non
puo disfarsi. — E in collera con Lei quell' uomo ? — Penso ch' e di
cattivo umore contro me (di mal animo contro di me), perche non
vado a vederlo ; ma non mi piace andare da lui, perche quando ci
vado, in vece d' accogliermi con piacere, egli ha la cera malcontenta. —
Non bisogna creder cio ; non e in collera con Lei, perche non e cosi
cattivo come ne ha 1" aspetto. Egli e il miglior uomo del mondo ;
ma ,bisogna conoscerlo per poterlo apprezzare. — V ha gran diffe-
renza fra Lei e lui : Ella fa buona cera a tutti quelli che vengona
a vederla, ed egli fa loro cattiva cera.
200.
Sta bene di beffarsi cosi di tutti ? — Quando mi beffb del di Lei
abito, non mi beffo di tutti. — Rassomiglia a qualcuno il di Lei figlio ?
— Non rassomiglia a nessuno. — Perche non beve Ella ? — Non so
che bere, perche mi piace il buon vino, e il di Lei e come aceto. —
Se ne vuol dell' altro discendero in cantina per cercargliene. — Ella e
troppo cortese, signore, non bero piu oggi. — E molto tempo ch' Ella
conosce mio padre ? — E molto tempo che lo conosco, perche ho fatto
conoscenza con lui quando io era ancora alia scuola. Noi lavoravamo
spesso 1' uno per 1' altro e ci amavamo come fratelli. — Lo credo,
perche si rassomigliano. — Quando io non aveva fatto i miei temi,
egli li faceva per me, e quando egli non aveva fatto i suoi, io li fa-
ceva per lui. — Perche il di Lei padre manda egli a cercare il medico ?
— E malato e non venendo il medico, egli manda a cercarlo. — Ah, sono
ito ! — Ma, Dio mio ! perche grida Ella cosi ? — Mi hanno rubato le
mie anella d' oro, i miei migliori abiti e tutto il mio danaro : ecco
perche grido. — Non faccia tanto strepito, perche siamo noi che ab-
biamo preso tutto cio per apprenderle ad aver piu cura dei di Lei
effetti ed a chiudere la porta della di Lei camera quando esce. —
Perche ha Ella la cera cosi trista? — Sono passato per grandi dis-
grazie ; dopo aver perduto tutto il mio danaro, sono stato battuto da
uomini di cattivo aspetto e per colvno d' infelicita, sento che il
mio buono zio, che io amo tanto, e stato colpito d' apoplessia. — Non
EXERCISES 201, 202. Ill
bisogna tanto affligersi, perche Ella sa che bisogna cedere alia ne-
cessita (Ella sa che necessita non ha legge).
201.
Non puo Ella sbrogliarsi di quest' uomo ? — Non posso sbrogliar-
mene, perche vuole ad ogni patto seguitarmi. — Non ha egli perduta
la testa ? — Puo darsi. — Che Le domanda ? — Egli vuol venderrai un
cavallo di cui non ho bisogno. — Di chi son queste case? — Sono mie.
— Queste penne appartengono a Lei ? — No, Signore, appartengono
a mia sorella. — Sono quelle le penne con cui essa scrive cosi bene ?
— Sono le medesime. — Di chi e questo fucile ? — E di mio padre. —
Questi libri sono essi della di Lei sorella ? — Sono suoi. — Di chi e
quella carrozza ? — E mia. — Chi e 1' uomo di cui Ella si lagna ? — E
quello che indossa un abito rosso. — Che differenza c' e tra un oriuolo
e me? domando una signora ad un giovine uffiziale. Signora,
questi le rispose : Un oriuolo indica le ore e presso di Lei si dimen-
ticano. — Un contadino russo, che non aveva mai veduto degli asini,
vedendone alcuni in Francia, disse : Dio mio, come sono grandi le
lepri in questo paese ! — Quanto vi son mai debitore, mio caro
amico ! Voi mi avete salvato la vita ! Senza di voi io era ito. —
due' scellerati vi hanno essi fatto male ? — M' hanno battuto e
rubato ; e quando voi siete accorso al mio aiuto, erano sul punto di
spogliarmi e di ammazzarmi. — Son felice d' avervi salvato dalle
mani di quei bricconi. — Quahto siete buono !
202.
Andra Ella dal signer Vimerati questa sera ? — Vi andro forse. —
E le di Lei sorelle v' andranno ? — V andranno forse. — Si e Ella
divertita ieri al concerto ? — Non mi vi sono divertito, perche v' era
tanta gente che si poteva appena entrarvi. — Le porto un grazioso
regalo di cui Ella sara contentissima. — Che e ? — E una cravatta di
seta. — Ov' e ? — L' ho nella mia tasca. Le piace ? — Mi piace molto
e ne La ringrazio di tutto cuore. Spero che finalmente Ella accet-
tera qualche cosa da me. — Che pensa Ella di darmi ? — Non voglio
dirglielo, perche se glielo dico, non avra piu piacere quando glielo
daro. — Ha Ella veduto qualcuno al mercato ? — Vi ho veduto molta
gente. — Come erano vestiti ? — Alcuni erano vestiti di turchino, altri
di verde, altri di giallo e diversi altri di rosso. — Chi sono quegli
uomini ? — Quello ch' e vestito di bigio e il mio vicino e 1' uomo
dall' abito nero e il medico il di cui figlio ha dato una bastonata al
mio vicino. — Chi e 1' uomo dall' abito verde ? — E un mio parente. —
112 EXERCISES 203, 204.
Vi sono molti filosofi nel di Lei paese? — Ve ne sono altrettanti
quanto nel di Lei. — Come mi sta questo cappello? — Le sta benissimo.
— Come sta quell' abito al di Lei fratello ? — Gli sta a maraviglia. — II
di Lei fratello e desso cosi grande come Lei ? — E piu grande di me,
ma io sono piu vecchio di lui. — Di quale statura e quell' uomo ? — E
alto cinque piedi e quattro pollici. — Quanto e alta la casa del nostro
locandiere ? — E alta sessanta piedi. — E profondo il di Lei pozzo ? —
Si, signore, perche e profondo cinquanta piedi. — Vi sono molti dotti
a Roma, n' e vero ? domando Milton ad un Romano. — Non tanti
che quando vi era Lei, rispose il Romano.
203.
E egii vero che il di Lei zio e arrivato ? — L' assicuro ch' e arri-
vato. — E egli vero che il re L' ha assicurata della sua assistenza ? —
L' assicuro che cio e vero. — E vero che i sei mila uomini che noi
aspettavamo sono arrivati ? — L' ho inteso dire. — Vuol Ella pranzare
con noi ? — Non posso pranzare con Loro, perche ho mangiato poco
fa. — II di Lei fratello vuol egli here un bicchier di vino ? — Non puo
bere, perche 1' assicuro che ha bev-uto poc' anzi. — Perche quegli
uomini si querelano ? — Si querelano, perche non sanno che fare. —
Si e pervenuto ad estinguere il fuoco ? — Vi si e finalmente perve-
nuto ; ma si dice che alcune case siano state abbrucciate. — Non
hanno potuto salvare niente ? — Non hanno potuto salvar niente,
perche invece d' estinguere il fuoco, gli scellerati ch' erano accorsi,
si sono messi a predare. — Ch' e accaduto ? — E accaduta una gran
disgrazia. — Perche i miei amici sono eglino partiti senza di me? —
L' hanno aspettata fino a mezzo giorno, e vedendo ch' Ella non
veniva, sono partiti. — Come si chiama la vigilia di lunedi ? —
La vigilia di lunedi e domenica. — Perche non e Ella accorsa in
aiuto del di Lei vicino la di cui casa e stata abbrucciata ? — Io
ignorava interamente che 1' incendio fosse nella di lui casa.
204.
Ebbene ! La di Lei sorella fa dei progress! ? — Ne fa, ma Ella ne
fa piu di essa. — Ella mi lusinga. — Niente affatto ; L' assicuro, son
piu soddisfatto di Lei che non di tutti gli altri miei allievi. —
Sa Ella gia cio ch' e accaduto ? — Non ho inteso niente (Non ho
inteso parlare di niente). — La casa del nostro vicino e stata abbruc-
ciata.— Non hanno potuto salvar niente ? — Sono stati felicissimi di
salvar le persone che vi erano ; ma nulla poterono salvare (ma non
hanno potuto salvar nulla) delle cose che vi si trovavano. — Chi Le
KXKRCISES 205, 206. 118
ha detto cio ? — II nostro vicino istesso me 1' ha detto. — Perche e
Ella senza lume ? — II vento 1' ha spento quando Ella e entrata. —
Qual £ il prezzo di questo panno ? — Lo vendo tre scudi e mezzo
1' auna. — Lo trovo molto caro. II prezzo del panno non e dimi-
nuito ? — Non e diminuito ; il prezzo di tutte le mercanzie £ dimi-
nuito, eccettuato quello del panno. — Gliene daro tre scudi. — Non
posso darglielo a questo prezzo, perche costa piu a me. — Vuol Ella
aver la bonta di mostrarmi alcune pezze di panno inglese ? — Con
molto piacere. — Le conviene questo panno ? — Non mi conviene. —
Perche non Le conviene ? — Perche £ troppo caro ; se vuol diminuire
il prezzo, ne comprero venti aune. — Non avendo domandato troppo,
non posso diminuir niente.
205.
Ella impara 1' italiano ; il di Lei maestro Le fa tradurre ? — Egli
mi fa leggere, scrivere e tradurre. — E utile di tradurre imparando
una lingua straniera ? — E utile di tradurre quando gia si sa press' a
poco la lingua che s' impara ; ma quando non se ne sa niente, e
affatto inutile. — Che Le fa fare il di Lei maestro d' italiano ? — Mi fa
leggere una lezione, poi mi fa tradurre dei temi inglesi in italiano
sulla lezione che m' ha fatto leggere, e dal principle sino alia fine
della lezione mi parla italiano ed io devo rispondergli nella lingua
stessa che m' insegna. — Ha Ella gia imparato molto in questa ma-
niera ? — Vede che qualche cosa ho pur imparato, perche sono appena
tre mesi che apprendo e gia La capisco quand' Ella mi parla e posso
risponderle. — Sa Ella leggere del pari ? — So leggere e scrivere cosi
ben che parlare. — II di Lei maestro insegna anche il tedesco ?
— L' insegna. — Desiderando fare la sua conoscenza, La prego
d' introdurmi presso di lui. — Mi faro un piacere d' introdurla presso
di lui ; quando desidera Ella andarvi ? — Domani dopo mezzo giorno
se Le aggrada.
206.
Quanti temi traduce Ella al giorno ? — Se i temi non sono difficili,
ne traduco da tre a quatro al giorno e quando essi lo sono non ne
traduco che uno solo. — Quanti ne ha Ella gia fatti quest' oggi ? — Sto
traducendo il terzo, ma domani spero poterne fare uno di piu, perche
saro solo. — Ha Ella fatto visita a mia zia ? — Sono stato a vederla, or
fan due mesi, e avendomi fatto cattiva cera, non vi son piu andato da
quel tempo. — Come sta Ella oggi? — Sto molto male. — Come Le
piace questa zuppa ? — La trovo cattivissima ; da che ho perduta
a
114 EXERCISE 207.
1* appetite, non mi piace piu niente. — Quanta rende quest' impiego
al di Lei padre ? — Gli rende (da) piu di quattro mila scudi. — Che si
dice di nuovo ? — Non si dice niente di nuovo. — Che pensa Ella fare
domani ? — Mi propongo d" andare ad una partita di caccia — 11 di
Lei fratello divisa egli far una partita al bigliardo ? — Egli si propone
di far una partita agli scacchi. — Perche mai sonvi persone che ridono
quand' io parlo ? — Sono persone incivili ; non ha che a ridere Ella
pure ed essi non si befferanno piu di Lei. — Se vuol fare come
faccio io, Ella parlera bene. — Le abbisogna ogni giorno studiare
qualche poco, e presto non avra piu paura di parlare. — Mi sforzero
di seguire il di Lei consiglio, perche mi son proposto di levarmi
tutte le mattine alle sei, di studiare fino alle dieci e di andar a letto
presto. — Perche si lagna la di Lei sorella ? — Non so ; quando tutto
le riesce e ch' e felice, e ben piu felice di Lei e di me, perche mai si
lagna ? — Si lagna forse perche non e istruita in tale faccenda. — Puo
darsi.
207.
E in tavola la zuppa ? — E in tavola da qualche minuto. — Allora
dev' essere fredda, ed io non mangio volontieri che la zuppa calda.
— Gliela faranno scaldare. — La mi fara piacere. — Desidera Ella di
quest' arrosto ? — Gliene domando un poco. — Desidera Ella mangiare
di q\iesto montone ? — La ringrazio ; mangio piu volontieri del pol-
lastro. — Desidera Ella che Le serva del vino ? — La me ne favo-
risca un poco (Gliene chiedo un poco). — Hanno gia portato in tavola
le frutta ? — Le hanno portate. — Le piacciono le frutta ? — Mi piac-
ciono le frutta, ma non ho piu appetito. — Vuol Ella mangiare un
poco di cacio ? — Ne mangiero un poco. — Desidera Ella del formaggio
inglese od olandese ? — Mangier6 un poco di formaggio olandese. —
Che sorta di frutto e questo ? — E frutto da nocciolo. — Come si
chiama? — Si chiama cosi. — Desidera Ella lavarsi le mani ? — Voglio
lavarmele, ma non ho una salvietta per asciugarmele. — Le faro dare
una salvietta del sapone e dell' acqua. — Le sard molto obbligato. —
Oso domandarle un poco d' acqua ?— Eccone. — Puo Ella far a meno
del sapone ? — Quanto al sapone, posso fame a meno, ma ho bisogno
d' una salvietta per asciugarmi le mani. — Si priva Ella spesso di
sapone?1— Vi sono moltissime cose di cui e necessario privarsi. —
Perche quest" uomo ha preso la fuga? — Perche non aveva altro
mezzo per iscampare dalla punizione che aveva meritata. — Perche
i di Lei fratelli non si son procurato un miglior cavallo ? — Quando
avranno alienato il loro vecchio cavallo, se ne procureranno uno
EXERGUES 208, 209. 115
migliore. — E gia arrivato il di Lei padre ? — Non ancora, ma
speriamo che arrivera oggi stesso. — E partito in tempo il vostro
amico ? — Non so, ma spero che sara partito a tempo.
208.
Ha Ella fatto la mia commissione ? — L' ho fatta. — II di Lei fra-
tello ha fatto la commissione che gli ho data? — L' ha fatta. — Vuol
Ella farmi una commissione ? — Le ho tante obbligazioni che fard
sempre le di Lei commissioni quando Le piacera di darmene. — Vuol
domandare al mercante, se pud darmi il cavallo al prezzo che gli ho
offerto ? — Gli domandero, ma so che se ne contentera se vuol aggiu-
gnervi appena pochi scudi. — Buon giorno, ragazzi ! Hanno fatto
il lor dovere ? — Ella sa bene che lo facciamo sempre quando non
siamo malati. — Che ci da Ella da fare oggi ? — Do loro da studiare la
lezione sessantesima settima e da fare i temi che ne dipendono, cioe
(vale a dire) il dugentesimo ottavo ed il dugentesimo nono. Si
studieranno di non far errori ? — Ci studieremo di non fame. — Questo
pane Le basta ? — Mi basta, perche non ho gran fame. — Quando s' &
imbarcato il di Lei fratello per 1' America ? — Ha messo alia vela il
trenta del mese scorso. — Vuol Ella domandar al di Lei fratello s* d
contento del danaro che gli ho mandato ? — Quanto a mio fratello,
n" e contento, ma io non lo sono ; perche avendo fatto naufragio, ho
bisogno del danaro ch' Ella mi deve. — Mi promette Ella di parlare
al di Lei fratello ? — Glielo prometto, puo fame capitale. — Fo capi-
tale di Lei. — Studiera Ella meglio per la prossima lezione che non
ha studiato per questa ? — Studiero meglio. — Posso fidarmi ? — Lo
puo.
209.
Si conosce Ella di panno ? — Mi vi conosco. — Vuol Ella comprar-
mene qualche auna ? — Se vuole darmi il danaro, gliene comprerd. —
Ella mi fara piacere (Gliene sard tenuto). — Quest* uomo si conosce
di panno ? — Non vi si conosce molto. — Come si prende Ella per far
cio ? — Mi vi prendo cosi. — Vuol Ella mostrarmi come Ella vi si
prende? — Molto volentieri. — Che debbo fare per la mia lezione di
domani ? — Ella mettera i di Lei temi in netto, ne fara tre altri e
studiera la lezione seguente. — Come fa Ella per procurarsi delle
mercanzie senza danaro ? — Compro a credito. — Come fa la di Lei
sorella per imparar 1' italiano senza dizionario? — Essa fa cosi (in
questo modo). — Lo fa molto destramente. Ma il di Lei signor fra-
tello come fa egli ? — Lo fa senza alctin giudizio : egli legge e cerca
Q 2
116 EXKRCISES 210, 211.
le parole nel dizionario. — Pud studiare vent' anni in questa maniera
senza saper fare una sola frase. — Perche la di Lei signora sorella
abbassa gli occhi ? — Li abbassa perche ha vergogna di non aver fatto
il suo dovere. — Faremo oggi colazione nel giardino?' — II tempo e
cosi bello, che bisogna approfi ttarne.' — Come Le piace questo caffe ?
— Mi piace mohissimo. — Perche si abbassa ? — Mi abbasso per pren-
dere il fazzoletto, che ho lasciato cadere. — Perche le di Lei signore
sorelle si nascondono ? — Si nascondono per timore d' esser vedute. —
Di chi hanno paura ? — Hanno paura della loro maestra che le ha
rampognate (sgridate) ieri perche non avevano fatto il lor dovere.
210.
Che ha Ella ? Perche ha 1' aspetto cosi melanconico ? — Non
avrei 1' aspetto cosi melanconico, se non avessi un soggetto di tris-
tezza. Ho sentito all' istante che un mio amico si e fatto saltare le
cervella con una pistolettata, e ch' una delle migliori amiche della
mia sposa s' e annegata. — Dove s' e annegata ? — S' e annegata nel
flume ch' e dietro alia sua casa. Ieri alle quattro della mattina si
levo senza dire una parola ad alcuno, salto dalla finestra che sporge
sul giardino e si getto nel fiume ove s' e afFogata. — Ho gran voglia
di bagnarmi oggi. — Ove vuole bagnarsi ? — Nel fiume. — Non ha
Ella paura di affogasi ? — Oh, no ! so nuotare. — Chi gliel' ha in-
segnato ? — La state scorsa ho preso alcune lezioni alia scuola del
nuoto.
Quando ebbe Ella finite il di Lei dovere ? — L' aveva finito quando
Ella entro. — Quelli che avevano piu contribuito alia sua elevazione
sul trono dei suoi antenati, furon'quelli che lavorarono con piu ani-
mosita per precipitarnelo. — Dacche Cesare ebbe passato il Rubicone,
non ebbe piu a deliberare : dovette vincere o morire. — Un impera-
tore, irritato contro un astrologo, gli domando : " Miserabile, di che
sorta di morte credi che tu morrai ? " — " Morro della febbre,'* rispose
1' astrologo. " Menti," disse 1' imperatore, " morrai all' istante di
morte violenta." Quando stavano per prenderlo, disse all' impera-
tore : " Sire, ordinate che mi si tocchi il polso e si trovera che ho la
febbre." — Questo detto gli salvo la vita.
211.
Scorge Ellaquella casa laggiii ? — La scorgo ; che casa e ? — E una
locanda ; se vuole, vi enjtreremo per bere un bicchier di vino, perche
ho molto sete. — Ella ha sempre sete quando vede un' osteria. — Se
vi entriamo bevero alia di Lei salute. — Piuttosto ch' entrare in un
EXERCISE 212. 117
albergo, non bero. — Quando mi paghera Ella cio che mi deve? —
Quando avro danaro ; e inutile domandarmene oggi, perch£ Ella sa
benissimo che non vi £ nulla da ricevere da chi non ha niente. —
Quando pensa Ella aver danaro ? — Penso averne 1" anno venturo. —
Vuol Ella fare cio eh' io Le diro ? — Voglio farlo, se non e troppo
difficile. — PerchS ride Ella di me ? — Non rido di Lei, ma del di Lei
abito. — Non rassomiglia al di Lei ? — Non gli rassomiglia, perche il
mio e corto e il di Lei e troppo lungo ; il mio e nero e il di Lei e
verde. — Perche frequenta Ella quest' uomo ? — Non lo frequenterei
se non m' avesse reso gran servizi. — Non se ne fidi, perche s' Ella
non ista all' erta, 1' ingannera. — Perche lavora Ella tanto ? — Lavoro
per esser un giorno utile al mio paese. — Essendo ancor piccolo, dissi
un giorno a mio padre : " Non intendo il commercio e non so ven-
dere ; permettetemi di giuocare." Mio padre mi rispose sorridendo :
" Mercantando s' impara a mercantare, e vendendo a vendere." " Ma,
mio caro padre," risposi : "giuocando s' impara anche a giuocare."
" Avete ragione," mi disse ; " ma prima bisogna imparare cio ch' e
necessario ed utile." — Non giudicate, voi che non volete essere giu-
dicati ! — Perche scoprite una paglia nell' occhio di vostro fratello,
voi che non vedete la trave ch' e nel vostro occhio ?
212.
II signor di Turenne non comprava mai niente a credito dai mer-
canti per tema, diceva egli, che ne perdessero gran parte, se gli
accadesse di restar morto in guerra. Tutti gli operai che impiegava
nella sua casa, avevano ordine di presentare i loro conti, prima ch' ei
si mettesse in campagna, ed erano pagati regolarmente.
Non sarete mai rispettati, se non lasciando la cattiva compagnia
che frequentate. — Non potrete finire il vostro lavoro questa sera, a
rneno che io non vi aiuti. Vi spieghero tutte le diflicolta, affinche
non vi scoraggiate nella vostra impresa. — Posto che perdiate (or per •
deste) i vostri amici, che ne sarebbe di voi? — In caso che abbiate (or
aveste) bisogno della mia assistenza, chiamatemi, vi aiutero. — Un
uomo savio e prudente vive con economia, quando e giovane, per
godere del frutto del suo lavoro, quando sara vecchio. — Portate
questo danaro al signor N. affinche possa pagare i suoi debiti. —
Volete prestarmi questo danaro ? — Non ve lo prestero, a meno che
non mi promettiate di rendermelo il piu presto che potrete. — E arri-
vato il generale ? — Arrivo al campo ieri mattina, stanco ed abbattuto,
ma molto a proposito ; diede subito ordine d' ingaggiar la battaglia
(il combattimento), quanlunque non avesse ancora tutte le sue
118 EXERCISE 213.
truppe. — Le di Lei signore sorelle sono desse felici ? — Non lo sono,
quantunque siano ricche, perche lion sono contente. Benche abbiano
buona memoria, questo non basta per imparare qualunque siasi lin-
gua ; bisogna che facciano uso del loro giudizio. — Guardi come e
amabile questa signora ; quantunque non sia agiata 1' amo istessa-
mente. — Vuole Ella prestarmi il suo violino ? — Glielo prestero,
purche me lo renda questa sera. — La di Lei signora madre verra
dessa a vedermi ? — Verra, purche prometta di condurla al concerto.
— Non cessero d' importunarla sintantoche dessa m' abbia perdo-
nato. — Midia queslo temperino. — Glielo daro, purche non ne faccia
mal uso. — Andra Ella a Londra ? — V andro, purche Ella m' accom-
pagni ; e scrivero di nuovo al di Lei fratello, in caso che non abbia
ricevuto la mia lettera.
213.
Dov' era Ella durante il fatto d' armi ? — lo era in letto a far me-
dicare le mie ferite. — Cosi fosse piaciuto a Dio ch' io vi fossi stato !
Avrei voluto vincere o perire. — Si evito la battaglia per tema che
non fossimo presi, le lor forze essendo superior! alle nostre. — Dio
non voglia ch' io biasimi la di Lei condotta ; ma i di Lei affari non
saranno mai fatti a dovere, se non facendoli Ella stessa. — Partira
Ella quanto prima? — Non partiro che quando avro pranzato. —
Perche m' ha Ella detto che mio padre era arrivato mentre ch' Ella
sapeva il contrario ? — Ella e cosi iraconda che per poco ch' uno La
contrarii si mette subito in collera. — Se il di Lei padre non arriva
oggi e ch' Ella abbia bisogno di danaro, gliene prestero. — Le sono
tenutissimo. — Ha Ella fatto il di Lei dovere ? — Non tutto ; se avessi
avuto tempo e non fossi stato cosi inquieto per 1' arrive di mio
padre, 1' avrei fatto. — Se studia e sta attenta, 1' assicuro che impa-
rera la lingua italiana in brevissimo tempo. — Colui che vuol inse-
gnare un' arte deve conoscerla a fondo ; bisogna che non ne dia che
delle nozioni precise e ben digerite ; bisogna che le faccia entrare ad
una per una nello spirito dei suoi allievi, e sopra tutto che non
sopraccarichi la memoria loro di regole inutili e vane.
Mio caro amico, prestatemi uno zecchino. — Eccone due in vece
di uno. — Quanto Le sono tenuto ! — Sono sempre contentissimo
quando La vedo, e trovo la mia felicita nella di Lei. — E da vendere
questa casa ? — Vuol Ella comprarla ? — Perche no ? — Perche non
parla la di Lei signora sorella ? — Essa parlerebbe se non fosse sempre
cosi disattenta. — Mi piacciono i graziosi aneddoti : condicono la
conversazione e ricreano tutti. La prego di raccontarmene alcuni.
214, 21o. 119
— Veda, se Le aggrada (favorisca di vedere) pagina cento qua-
rant' otto del libro che Le ho prestato, e ve ne trovera.
214.
Bisogna ch* Ella abbia pazienza, quantunque non ne abbia voglia,
perche bisogna ch' io pure aspetti finche io riceva il mio danaro.
Nel caso ch' io Io riceva oggi, Le paghero tutto cio che Le devo.
Non creda ch' io 1' abbia dimenticato, perche ci penso tutti i giorni.
Crede Ella forse ch' io 1' abbia gia ricevuto ? — Non credo che 1' ab-
bia gia ricevuto ; ma temo che non 1' abbiano gia ricevuto gli altri
di Lei creditor!. — Ella vorrebbe aver piu tempo per istudiare e i
di Lei fratelli vorrebbero non aver bisogno d' imparare. — Volesse
Tddio ch' Ella avesse cio che Le auguro e ch' io avessi cio che desi-
dero. — Quantunque non abbiamo avuto cio che desideriamo, siamo
stati quasi sempre contend, e i signori B. sono pressoche sempre
stati malcontenti, quantunque abbiano avuto tutto cio di cui un
uomo ragionevole puo contentarsi. — Non creda, signora, ch' io abbia
avuto il di Lei ventaglio, — Chi Le dice ch' io Io creda? — Mio
cognato vorrebbe non aver avuto cio che ha avuto. — Perche ? — Egli
ha sempre avuto mold creditori e non mai danaro. — Desidero che mi
parliate sempre italiano, e bisogna che mi obbediate, se volete im-
parar questa lingua e se non volete perdere il vostro tempo inutil-
mente. Vorrei che foste piu applicato e piu attento quando vi parlo.
S' io non fossi il vostro amico e voi non foste il mio, non vi par-
lerei cosi. — Non vi fidate del Signor N., perche vi lusinga. — Cre-
dete voi ch' un adulatore possa essere un amico ? — Ella non Io co-
nosce cosi bene come io, benche Ella Io veda tutti i giorni. — Non
credete ch' io sia incollerito contro di lui, perche suo padre mi ha
offeso ! — Oh ! eccolo che viene ; puo dirgli tutto Ella stessa.
215.
Avrebbe Ella danaro se il di Lei padre fosse qui? — Ne avrei se
fosse qui. — Sarebbe Ella stata contenta se avessi avuto dei libri ? —
Sarei stato contentissirno, s' Ella ne avesse avuto. — Avrebbe Ella
lodato il mio fratellino, se fosse stato savio ? — Se fosse stato savio,
1' avrei sicuramente non solo lodato, ma anche amato, onorato e
ricompensato. — Saremmo lodati se facessimo i nostri temi ? — Se li
facessero senza errore, sarebbero lodati e ricompensad. — Mio fratello
non sarebb' egli stato punito, se avesse fatto i suoi temi ? — Non
sarebbe stato punito se li avesse fatti. — Mia sorella sarebb' Ella
stata lodata, se non fosse stata abile ? — Non sarebbe certamente
120 EXERCISES 216, 217.
stata lodata, se non fosse stata molto abile, e non avesse lavorato
dalla mattina fino alia sera. — Mi darebbe Ella qualche cosa, se fossi
molto savio ? — Se fosse molto savia e se studiasse bene, Le darei un
bel libro. — Avrebbe Ella scritto alia di Lei sorella, se io fossi andato
a Parigi ? — Se Ella vi fosse andata le avrei scritto e le avrei mandato
qualche cosa di bello. — Parlerebbe Ella se io 1' ascoltassi? — Par-
lerei se Ella m' ascoltasse e mi rispondesse. — Avrebbe Ella parlato a
mia madre se 1' avesse veduta ? — Se 1' avessi veduta le avrei parlato
e 1' avrei pregata di mandarle un bell' oriuolo d' oro.
Copierebbe Ella i di Lei temi, se io copiassi i miei ? — Li copierei,
se copiasse i di Lei. — La di Lei sorella avrebbe trasctitto la sua
lettera, se avessi trascritto la mia? — L' avrebbe trascritta, se Ella
avesse trascritto la di Lei. — Sarebbe partita, se fossi partito io ? —
Non posso dirle cio che avrebbe fatto se fosse partita.
216.
Uno dei camerieri di Luigi decimo quarto, domandava a questo
principe, mentre questi andava a letto, di far raccomandare al primo
presidente una lite che aveva contro suo suocero, e diceva solleci-
tandolo : " Ah, Sire, voi non avete da dire che una parola." " Eh ! "
disse Luigi decimo quarto, " non e questo che mi dia fastidio ; ma
dimmi, se tu fossi in luogo di tuo suocero, e tuo suocero nel tuo,
saresti soddisfatto, se io dicessi questa parola? "
Se gli uomini venissero, bisognerebbe dar loro qualche cosa da
bere. — Se potesse far questo, vorrebbe far quello. — Mi sono sempre
lusingata, mio caro fratello, che m' amaste tanto quanto io vi amo ;
ma vedo adesso che mi sono ingannata. Vorrei sapere perche siete
stato a passeggiare senza di me. — Ho sentito, mia cara sorella, che
siete meco rincresciosa, perche sono stato a passeggiare senza
di voi. Vi assicuro che se avessi saputo che non foste ammalata, io
sarei venuto a cercarvi ; ma mi sono informato dal vostro medico
sulla vostra salute e mi ha detto che voi stavate a letto da otto
giorni.
217.
Che pensa Ella del nostro re ? — Dico ch' e un grand' uomo, ma
aggiungo che per quanto i re siano potenti, muoiona come il piu
abbietto dei loro soggetti. — E Ella stata contenta delle mie sorelle ?
— Lo sono stato, perche per quanto siano brutte, non lasciano d' es-
sere amabilissime, e per quanto le figlie delle nostre vicine siano
dotte, pure s' ingannano anch' esse qualche volta. — II Loro padre
EXERCISE 218. 121
non 6 egli ricco ? — Per quanto sia ricco, puo perdere tutto in un
istante. — Chichessia il nemico la di cui malizia Ella teme, deve ripo-
sarsi sopra la di Lei innocenza ; ma le leggi condannano tutti i rei,
chiunque siano. — (Jualunque siano le vostre intenzioni, avreste do-
vuto comportarvi differentemente. — Per quante siano le ragioni che
mi alleghiate, non iscuseranno la vostra azione per se biasimevole.
— Per quanto vi avvenga in questo mondo, non mormorate mai
contro la divina providenza, poiche non si soffre mai tanto quanto si
ha meritato. — Per quanto io faccia, Ella non & mai contenta. — Per
quanto diciate, le vostre sorelle saranno punite, se lo meritano e se
non si studiano d' emendarsi. — Chi ha preso il mio oriuolo d' oro ? —
Non lo so. Non creda ch' io 1" abbia avuto, o che la Signorina C.
abbia avuto la di Lei tabacchiera d' argento, perche ho veduto 1* uno
e 1' altra nelle mani della di Lei signora sorella, quando giuocavamo
a' pegni. — Domani partiro per Douvres, ma fra quindici giorni tor-
nero e allora verro a veder Lei e la di Lei famiglia. — Dov' e adesso
la di Lei sorella ? — E a Parigi e mio fratello e a Berlino. — Si dice
che questa donnetta stia per isposare il generate K., di Lei amico ;
e vero ? — Non ne ho inteso parlare. — Che nuove ci sono della nostra
grande armata ? — Si dice che stia fra il Veser ed il Reno. — Tutto cio
che il corriere m' ha detto parendo molto verisimile, mi recai subito
a casa, scrissi alcune lettere e partii per Londra.
218.
Abbiate pazienza, mio caro amico, e non siate tristo, perche la
tristezza nulla cambia e 1* impazienza peggiora il male. Non temete
i vostri creditor! ; siate sicuro che non vi faranno male. Aspette-
ranno, se non li potete per anco pagare. — Quando mi paghera Ella
cio che mi deve ? — Tostoche avro danaro, paghero tutto cio ch' Ella
ha anticipato per me. Non 1' ho dimenticato, perchS vi penso tutti
i giorni. Sono il di Lei debitore, e non lo negherd mai. — Che bel
calamaio ha qui ! me lo presti, La prego. — Che ne vuol Ella fare ? —
Voglio mostrarlo a mia sorella. — Lo prenda, ma ne abbia cura e non
lo rompa. — Non tema di niente. — Che desidera Ella da mio fratello ?
— Voglio chiedergli danaro in prestito. — Ne chieda in prestito ad un
altro. — S' egli non vuol prestarmene, ne chiedero in prestito ad un
altro. — Ella fara bene. — Non desiderate cid che non potete avere,
ma contentatevi di cio che la providenza vi ha dato, e considerate
che vi e molta gente che non ha cio che avete voi. — La vita essendo
breve, sforziamoci di renderla gradevole quanto possibile. Ma con-
sideriamo pure che 1' abnso dei piaceri la rende amara. — Ha Ella
R
122 EXERCISES 219, 220.
fatto i suoi temi ? — Non ho potuto farli, perche mio fratello non era
in casa. — Ella non deve far fare i di Lei temi dal di Lei fratello, ma
bisogna che li faccia Ella stessa. — Che fa Ella qui ? — Leggo il libro
ch' Ella m' ha prestato. — Ella ha torto di leggerlo sempre. — Che
debbo fare ? — Disegni questo paesaggio, e quando 1' avra disegnato,
Ella declinera dei sostantivi con degli addiettivi.
219.
Che bisogna fare per essere felice ? — Amate e praticate sempre la
virtu e sarete felici in questa vita e nell' altra. — Giacche vogliamo
essere felici, facciamo del bene ai poveri, e abbiamo compassione
degl' infelici ; obbediamo ai nostri maestri e non diamo loro mai
dispiacere ; consoliamo gl' infelici, amiamo il nostro prossimo come
noi stessi (medesimi), e non odiamo quelli che ci hanno offesi ; in
una parola adempiamo sempre il nostro dovere, e Dio avra cura del
resto. — Figlio mio, per esser amato, bisogna esser laborioso e savio.
Ti accusano d' essere stato -poltrone e negligente ne' tuoi aftari.
Tu sai pero che tuo fratello e stato punito per essere stato cattivo.
Essendo 1' altro giorno in citta, ricevei (ricevetti) una lettera dal tuo
precettore, in cui si lagnava molto di te. Non piangere, va adesso
nella tua camera, impara la tua lezione, e sii savio ; altrimenti non
avrai niente da pranzo. — Saro tanto savio, mio caro padre, che sarete
certamente contento di me. — II ragazzino ha egli tenuto parola? —
Non del tutto ; perche, dopo aver detto cio, ando nella sua camera,
prese i suoi libri, si mise al tavolo e s' addormento. — " E un buonis-
simo ragazzo, quando dorme," disse suo padre, vedendolo qualche
tempo dopo.
Buon giorno, Signorina ! Ah ! eccola alia fine ; 1' ho aspettata
con impazienza. — Mi perdonera, mia cara ; non ho potuto venir
prima. Si accomodi (sieda), La prego. Come sta la di Lei Signora
madre ? — Sta meglio oggi che non istava ieri. — Ne sono contenta. —
E Ella stata alia festa da ballo ieri ? — Vi sono stata. — Vi si e molto
divertita? — Mediocremente. — A che ora e ritornata a casa? — Alle
undici e un quarto.
220.
v
E molto tempo che impara 1'italiano? — No, Signore, 1'imparo
solamente da sei mesi. — E egli possibile ! parla passabilmente bene
per si poco tempo. — Ella scherza, non ne so ancor molto. — In vero,
Ella parla gia bene. — Credo ch' Ella mi lusinghi un poco. — Nulla
affatto, Ella parla convenevolmente (come va). — Per parlare conve-
EXERCISE 221. 123
nevolmente, bisogna saper piu che non so io. — Ella sa abbastanza
per farsi capire. — Faccio ancora molti errori. — Questo non fa nulla,
non bisogna esser timido ; d' altronde non ha fatto errori in tutto cio
che ha detto or ora. — Sono ancor timido, perche ho paura che si beffino
di me. — Bisognerebbe esser molto scortese per beffarsi di Lei. Chi
sarebbe cosi incivile per beffarsi di Lei ? Non sa Ella il proverbio ?
— Che proverbio? — Che vuol parlar bene deve incominciare dal
parlar male. — Capisce tutto cio che Le dico ? — L' intendo e lo
capisco benissimo ; ma non posso ancora esprimermi bene in italiano
perche non ho 1' abitudine di parlarlo. — Questo verra col tempo. —
Lo desidero di tutto cuore.
Vede Ella qualche volta mio fratello ? — Lo vedo qualche volta ;
incontrandolo 1' altro giorno, si lagno di Lei. "Se si fosse compor-
tato meglio e se fosse stato piu economo," diceva egli, " non avrebbe
debiti eel io non sarei stato in collera con lui." Lo pregai d' aver
pieta di Lei, dicendogli ch' Ella non aveva nemmeno abbastanza
danaro per comprar del pane. " Gli dica, quando Ella lo vede,"
mi replied egli, " che nonostante la sua cattiva condotta verso di
me, gli perdono. Gli dica anche," prosegui egli, "che non bi-
sogna beffarsi di coloro verso dei quali si hanno delle obbligazioni.
Abbia la bonta di far cio e gliene saro tenutissimo," soggiunse egli,
allontanandosi.
221.
Ha Ella gia veduto mio figlio ? — Non 1' ho ancor veduto ; come
sta egli ? — Sta benissimo ; Ella non potra riconoscerlo, perche si e
fatto molto grande in poco tempo. — Perche non da niente ai poveri
colui ? — E troppo avaro ; non vuol aprire la borsa per timore di
perdere il suo danaro. — Che tempo fa ? — Fa caldissimo ; e un
pezzo che non abbiamo avuto della pioggia. Credo che avremo
un temporale. — Puo darsi. — II vento s' alza, tuona digia ; lo sente
Ella ? — Si, lo sento ; ma il temporale e ancora molto lontano. — Non
cosi lontano come Ella pensa ; veda come lampeggia. — Dio mio !
che pioggia dirotta ! Se entriamo in qualche sito saremo al coperto
del temporale. — Entriamo dunque in questa capanna ; vi staremo a
ricovero del vento e della pioggia. — Ove andremo adesso ? Che via
prenderemo ? — La piu corta sara la migliore. — Fa troppo sole e sono
ancora molto stanco ; sediamo all* ombra di quest' albero. — Chi e
1' uomo che siede sotto 1' albero? — Non lo conosco.— Pare ch' ei
voglia star solo ; perche quando gli andiamo vicino, finge di dormire.
— E come la di Lei signora sorella : capisce benissimo 1' italiano ;
R 2
124 EXKHCISKS 222, 223.
ma quando comincio a parlarle, essa fa sembiante di non capirjni. —
Ella mi ha promesso di parlare al capitano ; perche non 1' ha fatto ?
— Non 1' ho ancor veduto, ma tosto ch' io lo vedro, gli parlero.
222.
Vuol Ella prendere una tazza di te ? — La ringrazio ; non mi
piace il te. — Prenderebbe del caffe ? — Volentieri, ma ne ho preso
poco fa. — Non si annoia qui ? — Come potrei annoiarmi in questa
gradita societa? — Quanto a me mi annoio sempre. — Se facesse come
soglio far io non si annoierebbe ; perche ascolto tutti quelli che mi
dicono qualche cosa. In qnesto modo imparo mille cose piacevoli e
non ho tempo di annoiarmi ; ma Ella non fa nulla di tutto cid, ecco
perche si annoia. — Farei tutto come Lei, se non avessi motivo di
tristezza. — Ha Ella visto il signer Lambertini? — L' ho veduto;
m' ha detto che le sue signore sorelle sarebbero qui fra poco, e m' ha
pregato di dirglielo. Quando saranno arrivate, potra dar loro gli
annelli d' oro che ha comprati ; si lusingano che ne fara loro regalo :
perche 1' amano senza conoscerla personalmente. — Le ha gia scritto,
mia sorella ? — M' ha scritto ; sto per risponderle. — Debbo io dirle
ch' Ella e qui ? — Glielo dica, ma non le dica che 1' aspetto con im-
pazienza. — Perche non ha condotto la di Lei sorella? — Quale? —
Quella che conduce sempre, la piu giovine. — Non voleva uscire,
perche ha il mal di denti. — Me ne dispiace moltissimo, perche e una
buonissima ragazza. — Che eta ha dessa ? — Ha circa quindici anni. —
E grandissima per la sua eta. — Quanti anni ha Ella ? — Ho venti due
anni. — Possibile ! io credeva che non avesse ancor vent' anni.
223.
Perche non fa progress! mia sorella ? — Ne farebbe, se fosse cosi
assidua come Lei. — Ella mi lusinga. — Niente affatto ; 1' assicuro che
sarei contentissimo, se tutti i miei scolari studiassero come Lei. —
Perche non esce Ella oggi ? — Uscirei, se facesse bel tempo. — Avro
io il piacere di vederla domani ? — Se Ella lo desidera, verro. — Sard
io ancora qui al di Lei ritorno ? — Avra Ella occasione di andare in
citta questa sera ? — Non so, ma vi andrei adesso, se avessi una buona
occasione. — Ella non avrebbe tanto piacere e non sarebbe cosi felice,
se non avesse amici e libri. — L' uomo non proverebbe tanta mi-
seria nella sua camera e non sarebbe cosi infelice se non fosse cosi
cieco. — Non avrebbe questa insensibilita pei poveri, e non sarebbe
cosi sordo alle loro preghiere, se Ella stessa fosse stata qualche tempo
nella miseria. — Ella non direbbe questo se mi conoscesse bene. —
KXERCISK 224. 125
Perche la di Lei sorella non ha fatto i suoi temi ? — Li avrebbe fatti,
se non fosse stata impedita. — Se Ella studiasse di piu e se parlasse
piu spesso, parlerebbe meglio. — L' assicuro, Signore, che imparerei
meglio, se avessi piu tempo. — Non mi lagno di Lei, ma della di Lei
sorella. — Non avrebbe luogo di lagnarsi di lei, se avesse avuto
tempo di fare cio ch' Ella le ha dato da fare. — Le spiacerebbe se la di
Lei madre arrivasse quest' oggi ? — Non mi spiacerebbe. — Spiacerebbe
alia di Lei sorella se fosse ricca? — Non le spiacerebbe. — Ove era
Ella quando la di Lei sorella 6 uscita ? — lo era nella mia camera. —
Ella vorrebbe averlo saputo ; perche se 1' avesse saputo, 1' avrebbe
chiamata per condurla seco al teatro dell' opera. — Si dice che la casa
del nostro vicino sia stata abbruciata. L' ha Ella saputo ? — Igno-
rava intieramente che il fuoco fosse alia sua casa ; perche se 1' avessi
saputo, sarei accorso in suo aiuto. — Che Le ha detto mio fratello? —
M' ha detto che sarebbe 1' uomo il piu felice del mondo se sapesse
la lingua italiana, la piu bella di tutte le lingue.
224.
Vorrei pur sapere perche non so parlare cosi bene come Lei. —
Glielo diro (mi faro ora a dirglielo). Se facesse come faccio io par-
lerebbe bene. Ella parlerebbe bene quanto me se non fosse timida.
Ma se avesse studiato meglio le di Lei lezioni, non avrebbe paura
di parlare ; poiche per ben parlare bisogna sapere, ed e molto
naturale che quello che non sa bene cio che ha imparato sia timido.
Non sarebbe cosi timido come lo e se Ella fosse certa di non fare
sbagli.
Vengo ad augurarle il buon giorno. — Ella e amabilissima. — Vor-
rebbe farmi un piacere ? — Dicami cio che Le abbisogna, perche farei
tutto per renderle servigio. — Ho bisogno di cinque cento scudi e La
prego di prestarmeli ; glieli rendero subito che avro ricevuto il mio
danaro. Ella mi renderebbe obbligato, se volesse rendermi questo
servizio. — Lo farei di tutto cuore, se lo potessi ; ma avendo perduto
tutto il mio danaro, mi e impossibile di renderle questo servizio.
— Oserei domandarle un poco d' acqua ? — Perche ha Ella bisogno di
acqua ? — Perche vorrei lavarmi le mani. — Se volesse darmi anche
una salvietta par asciugarmi le mani dopo averle lavate, Le sarei
tenutissimo. — Perche hanno venduto il lor vecchio cavallo i di Lei
fratelli ? — Non 1' avrebbero alienato se non se ne fossero procurato
uno migliore. — Perche la di Lei sorella non s' e procurata una car-
rozza migliore ? — Se avesse alienata la sua carrozza vecchia, se ne
sarebbe procurata una migliore. — Vorrebbe Ella farmi uiia com*
126 EXERCISES 225, 226, 227.
missione ? — Con molto piacere. — Se il mercante volesse contentarsi
della somma che gli ho offerto pel cavallo, lo comprerei. — Sono certo
che si contenterebbe, se volesse aggiungervi pur qualche scudo. — Se
io fossi certo di cio, v' aggiungerei ancora qualche scudo. — Ragazzi
miei, avete fatto il vostro dovere ? — Bisognerebbe che fossimo am-
malati per non farlo. — Le basta questo vino ? — Mi basterebbe se non
avessi molta sete. — Se le di Lei sorelle hanno fatto il lor dovere,
perche si nascondono? — Elleno non si nasconderebbero, se non
temessero d' esser vedute dalla loro maestra che le rampognerebbe
per essere state a passeggiare senza dirle nulla.
225.
Che ora e ? — E un' ora e mezzo. — Ella dice ch' e un' ora e mezzo,
e al mio oriuolo non sono che le dodici e mezzo. — Le due suone-
ranno quanto prima (Stanno per suonare le due). — Mi perdoni, non
ancor sonata un' ora. — Le assicuro ch' e un' ora e venti cinque
minuti, perche il mio oriuolo va benissimo. — Dio mio ! come passa
presto il tempo in compagnia di V. S. — Mi fa un complimento al
quale non so che rispondere. — Ha Ella comprato il di Lei oriuolo a
Parigi ? — Non 1' ho comprato, mio zio me ne ha fatto regalo. —
Che mai Le ha confidato questa donna? — M'ha confidato il segreto
d' un gran conte ch' e in grande imbarazzo a cagione del matrimonio
di una sua figlia. — La domanda forse qualcuno in matrimonio ? —
Quello che la domanda in matrimonio e un gentiluomo della vici-
nanza. — E ricco ? — No, Signore, e un povero diavolo che non ha un
quattrino. — Voi dite che non avete amici fra i vostri condiscepoli, ma
non e forse vostra colpa ? Avete sparlato di loro, e non vi hanno
offeso. Credetemi, chi non ha amici, non merita di averne.
226.
Dialogo fra un sarto e il suo garzone.
Carlo, avete portato gli abiti al signor conte della Torre ? — Si,
signore, glieli ho portati. — Che ha detto ? — Nulla, se non ch' esso
aveva gran voglia di darmi uno schiaffo, perche non li aveva portati
prima. — Che gli rispondeste ? — Signore, gli dissi, non tollero questo
scherzo : mi paghi cio che mi deve, e se non lo fa immantinente,
prendero altre misure. Appena ebbi detto cio, che mise mano alia
spada, ed io presi la fuga.
227.
Di che si maraviglia ? — Mi maraviglio di trovarla ancora in letto.
— Se sapesse quanto io sono ammalata, non sarebbe maravigliata. —
EXKRC1SE 228. 127
E gia sonato mezzo giorno ? — Si, Signora, sono gia le dodici e mezzo
(e gia mezz'ora). — E cosi tardi ? e possibile ? — Non e tardi, e ancor
di buon' ora. — Va bene il vostro oriuolo ? — No, Signorina, avanza
un quarto d' ora. — E il mio ritarda mezz' ora. — Forse e fermo ? —
Infatti Ella ha ragione. — E caricato ? — E caricato e pure non
va. — Sente ? Suona 1' ora. Allora regolero il mio oriuolo e
me ne andro a casa. — Di grazia, La resti ancor un poco ! — Non
posso, perche pranziamo al tocco precise. — Addio dunque, a rive-
derla. — Che avete, mio caro amico ? perche avete 1' aspetto cosi me-
lanconico ? — Non ho niente. — Avreste per azzardo (caso), qualche
dispiacere ? — Non ho niente ed anche meno di niente, perche non ho
un quattrino, e debbo molto a' miei creditori. Non son io molto in-
felice ? — Quando si sta bene, e si hanno degli amici, non si e infelice.
— Ardiro io di chiedervi un servigio ? — Che desiderate ? — Abbiate la
bonta di prestarmi cinquanta scudi. — Ve li prestero di tutto cuore,
ma a condizione che rinunzierete al giuoco e sarete piu economo che
non siete stato sino adesso. — Ora vedo che siete mio amico, e vi amo
troppo per non seguire il vostro consiglio.
Giovanni! — Che Le piace, Signore? — Porta del vino. — All' istante,
Signore. — Menico ! — Signora? — Fate del fuoco. — La serva ne ha
gia fatto. — Portatemi della carta, delle penne e dell' inchiostro.
Portatemi anche della sabbia o della carta asciugante, della cera
lacca ed un lume. Andate a dire a mia sorella di non aspettarmi ; e
siate di ritorno a mezzodi per portar le raie lettere alia posta. — Be-
nissimo, Signora.
228.
Signore, ardiro io domandarle dove abita il signer conte di B. ? —
Abita presso il castello di la del fiume. — Potrebbe dirmi quale strada
debba prendere per andarvi ? — Segua lungo la riva, e quando sara
all' estremita prenda una contradella a destra che La condurra
direttamente alia sua casa. E una bella casa ; la trovera facilmente.
— La ringrazio, Signore. — II signer conte di N. abita qui ? —
Si, Signore, favorisca di entrare, se Le aggrada. — E in casa il
Signer conte ? Desidero aver 1' onore di parlargli. — Si, Signore,
e in casa ; chi avro 1' onore d' annunziare ? — Sono di B. e mi
chiamo F.
Qual e la via piu corta per andare all' arsenale ? — Segua questa
strada, e quando sara all' estremita volti a sinistra ; trovera una
capocroce che traversera ; poi entrera in una strada piu stretta che
La condurra sopra una gran piazza dove vedra un angiporto. — Pel
128 EXERCISES 229, 230.
quale passero ? — No, perche non vi e uscita. Lo lascera a destra,
e passera sotto gli archi che sono accanto. — E poi ? — E poi doman-
dera. — Le sono tenutissimo. — Non ne val la pena. — Puo Ella tra-
durre una lettera inglese in italiano ? — Lo posso. — Chi glielo ha
insegnato ? — II mio maestro d' italiano m' ha messo in istato di farlo.
229.
Perche s'inquieta la vostra signora madre ? — S' inquieta di non
ricevere nuove da suo figlio che e all' armata. — Non ha bisogno
d' inquietarsi per esso, perch£ tutte le volte che si attira cattivi
affari, sa togliersi d'impaccio (uscirne). La scorsa estate essendo
insieme alia caccia, la notte ci sorprese a dieci leghe almeno dalla
nostra casa di campagna. — Ebbene, dove passarono la notte ? — lo
era da principio inquietissimo, ma il di Lei fratello non lo era
affatto; al contrario, mi tranquillava, di modo che perdei la mia
inquietudine. Trovammo finalmente una capanna di contadino, dove
passammo la notte. Ivi ebbi occasione di vedere quanto fosse abile
il di Lei fratello. Alcuni banchi ed un fastello di paglia gli ser-
virono a far un letto comodo ; una bottiglia gli servi di candeliere, i
nostri carnieri ci servirono di guanciale e le nostre cravatte di berrette
da notte. Quando ci risvegliammo alia mattina, eravamo freschi e
sani come se avessimo dormito sulla peluria e sulla seta.
Un candidate domandava al re di Prussia un impiego. Questo
principe gli domando dove egli fosse nato. '* Sono nato a Berlino,"
rispose il candidato. "Andatevene," disse il monarca, " tutti i ber-
linesi non valgono niente." " Domando scusa a Vostra Maesta,"
replico il candidato, " ve ne sono dei buoni ed io ne conosco due."
" Chi sono questi due ? " domando il re. " II primo," replico il
candidato, " e Vostra Maesta, e il secondo sono io." II re non pote
astenersi dal ridere a questa risposta, e accordo la domanda.
230.
Un ladro essendo entrato un giorno in una pensione, rubo tre
mantelli. Uscendo fu incontrato da un pensionario che aveva
un bel mantello gallonato. Vedendo tanti mantelli domando a
quest' uomo dove li avesse presi. II ladro rispose freddamente che
appartenevano a tre signori della casa che glieli avevano dati
da pulire. "Pulite dunque anche il mio, perche ne ha gran
bisogno," disse il pensionario ; " ma," soggiunse, " bisogna ren-
dermelo alle tre." " Non manchero, Signore," rispose il ladro,
portando via i quattro mantelli che non ha ancora riportati. < —
EXERCISE 231. 129
Voi cantate, signori, ma non si tratta di cantare ; dovreste tacere ed
ascoltare cio che vi si dice (cio che vi vien detto). — Siamo imba-
razzati. — dual e il vostro imbarazzo ? — Sto per dirglielo : si tratta
di sapere in qual modo passeremo il tempo lietamente. — Fate una
partita al bigliardo od agli scacchi. — Ci siamo proposti d' andare
ad una partita di caccia ; e Ella dei nostri ? — Non posso, perche*
non ho ancor fatto il mio dovere, e se lo trascuro, il mio maestro
mi rampognera. — Ciascuno a suo grado ; se Le piace piu di
restare in casa che non d' andare alia caccia, in cio non sapremmo
impedirla. — II Signor B. viene con noi ? — Forse. — Non andrei
volontieri con lui perche e troppo ciarlone. Da quello in fuori e
galantuomo.
Che ha Ella? ha 1'aspetto increscioso. — Ho motivo d'essere incre-
scioso, perche adesso non vi e mezzo di procurarsi danaro. — E Ella
stata dal signer A. ? — Sono stato da lui ; ma non c' e mezzo di
chiedergliene in prestito. Pensava che non me ne presterebbe, ecco
perche non voleva chiedergliene ; e s' Ella non m' avesse detto
di farlo, non mi sarei esposto ad un rifiuto.
231.
lo pensava bene ch'Ella avrebbe sete e che la di Lei signora
sorella avrebbe fame ; ecco perche Le ho condotte qui. Mi rincresce
pero di non vedere la di Lei signora madre. — Perche non prende il
di Lei caffe ? — Se non avessi sonno lo prenderei. — Ora ha sonno, ora
freddo, ora caldo, ed ora qualche altra cosa. Credo ch'Ella pensi
troppo alia disgrazia ch' e accaduta alia di Lei arnica. — Se io non vi
pensassi, chi vi penserebbe ? — A chi pensa il di Lei signor fratello ? —
Egli pensa a me ; perche pensiamo sempre 1' uno all' altro, quando
non siamo insieme.
Ho veduto oggi sei giuocatori che guadagnavano tutti nell'istesso
tempo. — Questo non si da ; perche un giuocatore non puo guada-
gnare se un altro non perde. — Avrebbe ragione, se parlassi di giuoca-
tori alle carte od al bigliardo ; ma parlo di suonatori di flauto e di
violino. — Fa Ella qualche volta della musica ? — Molto spesso, perche
1' amo molto. — Qual istrumento suona Ella? — Suono il violino, e
mia sorella suona il cembalo. Mio fratello che suona il contra-
basso ci accompagna e la signora Stolz ci applaudisce qualche volta.
— Non suona essa pure qualche istrumento di musica ? — Suona
1' arpa, ma e troppo fiera per suonare con noi. — Una citta alquanto
povera fece una spesa considerevole in feste ed illuminazioni all' occa-
sione del passaggio del suo principe. Questi ne parve egli stesso
s
130 EXERCISES 232, 233.
maravigliato. " Non ha fatto," disse un cortigiano, " che il suo
debito." " E vero," riprese un altro, " ma deve tutto cio che ha
fatto."
232.
Ha Ella fatto la sua composizione italiana ? — L' ho fatta. — II suo
maestro n' e stato contento ? — Non 1' e stato. Ho bel fare quanto
so di meglio, non posso far niente a suo grado. — Ella ha bel dire,
nessuno Le credera. — Puo Ella senza incomodarsi prestarmi cinque
cento lire ? — Come Ella s' e sempre comportata bene con me, mi
comportero nella stessa maniera con Lei : Le prestero il danaro che
Le abbisogna, ma a condizione che me lo rendera la settimana ven-
tura. — Puo fame capitale. — Come s' e comportato mio figlio verso
di Lei ? — S' e comportato bene verso di me, perche si comporta bene
verso di tutti. Suo padre gli diceva spesso : "La condotta degli
altri non e che un' eco della nostra. Se ci conduciamo bene verso
di loro, si condurranno pur bene verso di noi ; ma se trattiamo male
con essi, non dobbiamo aspettar meglio dalla lor parte." — Posso
vedere i di Lei signori fratelli ? — Li vedra domani. Come son arri-
vati poco fa da un lungo viaggio, desiderano di dormire, perche
sono molto stanchi. — Che ha detto mia sorella ? — Ha detto ch" era
impaziente di pranzare, perche aveva gran fame. — Trovasi Ella bene
nella sua pensione ? — Vi sto benissimo. — Ha Ella fatto parola al di
Lei signer fratello di cio che Le ho detto ? — Come era molto stanco,
egli desiderava di dormire, di modo che ho rimesso a domani per
fargliene parola.
233.
Ho 1' onore di augurarle il buon giornp. Come sta ? — Benissimo
per servirla. — E come stanno in casa ? — Passabilmente, grazie a
Dio ! Mia sorella e stata un poco indisposta, ma e ristabilita ;
m' ha incaricato di molti complimenti per Lei.' — Sono contentissimo
di sentire che stia bene. Quanto a Lei, Ella e la salute stessa ; ha
la miglior ciera del mondo.1 — Non ho il tempo d' esser auimalato ; i
miei affari (le mie faccende) non me lo permetterebbero. — La si dia
1' incomodo di sedere (La si accomodi) ; ecco una sedia. — Non voglio
distrarla dalle di Lei occupazioni ; so che il tempo e prezioso per un
negoziante. — Non ho niente di pressante da fare adesso ; il mio cor-
riere e gia spedito. — Non mi fermero piu lungo tempo. Ho voluto
solamente, passando di qui, informarmi della di Lei salute. — Mi fa
molto onore. — Fa bellissimo tempo oggi. Se lo permette, avro il
EXERCISES 234—236. 131
piacere di rivederla questo dopo pranzo, e se ha il tempo andremo a
far un piccolo giro insieme. — Col piu gran piacere. — In questo caso,
L' aspettero. — Verro a prenderla verso le sette. — Addio, dunque, a
rivederla. — Ho 1' onore di salutarla.
234.
La perdita di tempo e una perdita irreparabile. — Non si puo piu
riguadagnare un sol minuto per tutto 1* oro del mondo. E dunque
della massima importanza di ben impiegare il tempo che non consiste
se non in minuti, che bisogna mettere a profitto (de1 quali vuolsi far
buon uso). Non abbiamo che il presente ; il passato non e piu
nulla e 1' avvenire e incerto. — Una infinita d' uomini si rovinano per
voler avvantaggiare. Se la maggior parte degli uomini sapessero
contentarsi di cio che hanno, sarebbero felici ; ma la loro avidita li
rende molto soveute infelici. Per esser felice, bisogna dimenticare
il passato, non inquietarsi dell" avvenire e godere il presente. — lo era
afflittissimo quando mio cugino venne a casa mia. " Che avete ? "
mi domando. " Ah, mio caro cugino," gli risposi, " perdendo questo
danaro ho perduto tutto." " Non inquietatevi," mi disse, " perche
ho trovato il vostro danaro."
235.
Perche ha Ella fatto una burla a quell' uomo ? — Perche trova
sempre a ridire a tutto cio che vede. — Che significa questo,
Signore ? — Questo significa che non mi piace far affari con Lei,
perche vi riguarda troppo da vicino. — Vorrei sapere perche il di Lei
fratello non ha fatto il suo dovere. — Era troppo difficile. Ha
vegliato tutta la notte e non ha potuto farlo, perche questo dovere
era fuori della sua capacita. — Subito che il Signor Civilta mi vede,
comincia a parlare inglese per esercitarsi e mi colma di finezze, di
modo che spesso non so che rispondergli. I suoi fratelli ne fanno
altrettanto : nulladimeno sono buonissime persone ; sono non sola-
mente ricchi ed amabili, ma anche generosi e benefici. Mi amano
sinceramente ; ecco perche li amo io pure e percio non diro mai
niente a loro svantaggio. Li amerei ancor piu se non facessero
tante cerimonie ; ma ciascuno ha i suoi difetti, e il mio e di troppo
parlare delle loro cerimonie.
236.
Si sono resi i nemici ? — Non si sono resi, perche non preferivano
la vita alia morte ; non avevano pane, ne came, ne acqua, ne armi,
• 2
132 EXERCISES 237, 238.
ne danaro, e non ostante hanno preferito morire che arrendersi. —
Perche e Ella cosi afflitta ? — Ella non sa cio che m' inquieta, mia
cara arnica. — Me lo dica ; perche L' assicuro che divide in egual
modo le di Lei pene e i di Lei piaceri. — Sono certo ch' Ella prende
parte alle mie pene, ma non posso dirle in questo memento cio che
m' inquieta. Pure glielo diro al presentarsi dell' occasione. Par-
liamo d' altro (cambiamo discorso) adesso. Che pensa Ella dell'uomo
che ci parlo ieri al concerto ? — E un uomo di molto senno e non e
mica infatuato del suo merito. Ma perche mi domanda cio ? — Per
parlare di qualche cosa. — Si dice : Contento val meglio di ricchezza ;
siamo dunque sempre contend. Dividiamo cio che abbiamo e
restiamo tutta la nostra vita amici inseparabili. Ella sara sempre
ben venuta in casa mia, e spero esserlo io pure da Lei. Se la
vedessi felice io pure lo sarei, e saremmo piu contend che non lo
sono i piu gran principi. Saremo felici, quando saremo perfetta-
mente contend di cio che abbiamo ; e se facciamo bene il nostro
dovere Dio avra cura del resto. II passato non essendo piu niente,
non inquietiamci dell' avvenire e godiamo il presente.
237.
Guardate, Signore, questi bei fiori d' una tinta cosi fresca e splen-
dida ; non bevono che acqua. II bianco giglio ha il colore dell' in-
nocenza ; la violetta indica la dolcezza ; si puo vederla negli occhi
di Luigia. II camedrio ha il colore del cielo, nostra abitazione
futura, e la rosa, regina dei fiori, e 1' emblema della bellezza e della
gioia. Mirasi tutto cio personificato, vedendo la bella Ainalia. —
Quanto e bella la fresca verzura ! Fa del bene ai nostri occhi ed ha
il colore della speranza, la nostra piu fedele arnica, che non ci abban-
dona mai, nemmeno alia morte. — Ancor una parola, mio caro amico.
— Che vi aggrada ? — Ho dimenticato di pregarvi di far i miei compli-
menti alia vostra signora madre. Ditele, di grazia, che mi rincresce
di non essermi trovato in casa, quando ultimamente essa mi onoro
della sua visita. — Vi ringrazio per essa, non manchero. State bene.
238.
v v
E uscita oggi la di Lei Signora sorella ? — E uscita per far delle
compre. — Che ha dessa comprato ? — La si e comprata una veste di
seta, un cappello di velluto ed un velo di merletti. — Che ha Ella
fatto del mio boccale d' argento ? — E sulla tavola di cucina colla
bottiglia da olio, il vaso da latte, il vaso da acqua, la mostardiera ed
il mulinello da caffe. — Domanda Ella una bottiglia da vino ? — No.
EXERCISES 239, 240. 133
Signore, domando una bottiglia di vino e non mica una bottiglia da
vino. — Se vuole aver la bonta di darmi la chiave della cantina del
vino, io andro a cercarne una. — Che esige da me quest' uomo ? —
Non esige milla ; ma accettera cio ch' Ella gli dura, perche manca
di tutto. — Le diro che non 1'amo, perche la sua condotta fa nascere
dei sospetti nella mia mente. Ksagera quanto dice e quanto fa. —
Ella ha torto d* averne cosi cattiva opinione, perche Le ha tenuto
luogo di padre. — So cio che dico. Egli m' ha ingannato in piccolo
ed in grande, e tutte le volte che viene a vedermi, mi domanda qual-
che cosa. Di questa maniera mi ha domandato alternativamente
tutto cio ch' io possedeva : il mio fucile da caccia, la mia lenza, il mio
oriuolo a ripetizione ed i miei candelieri d' oro. — Non La si abban-
doni tanto al dolore, altrimenti mi fara struggere in lagrime.
Democrito ed Eraclito erano due filosofi d' un' indole molto dif-
ferente : il primo rideva delle follie degli uomini e 1'altro ne pian-
geva. Avevano ragione tutti e due, perche le follie degli uomini
meritano che se ne rida e che se ne pianga.
239.
Ha Ella veduto la di Lei signora nipote ? — Si, e una buonissima
ragazza che scrive bene e parla ancor megiio 1' italiano : ecco
perche e amata ed onorata da tutti. — E suo fratello, che fa ? — Non
me ne parli ; e un cattivo ragazzo che scrive sempre male e che
parla ancor peggio 1' italiano : percio non e amato da nessuno.
Ama molto i buoni bocconi ; ma i libri non li ama. Qualche volta
si pone in letto di pieno giorno e si dice ammalato ; ma quando si va
a tavola, egli & ordinariamente ristabilito. Deve studiare la me-
dicina, ma non ne ha alcuna voglia. Parla quasi sempre dei suoi
cani che ama appassionatamente. Suo padre ne e estremamente
malcontento. II giovane imbecille disse ultimamente a sua sorella :
" Mi faro soldato appena che la pace sara pubblicata."
II mio caro padre e la mia cara madre pranzarono ieri con qualche
amico all' insegna del re diSpagna. — Perche parla Ella sempre inglese
e non mai italiano ? — Perche sono troppo timido. — Ella scherza ; un
Inglese e egli mai timido ? — Ho grand' appetite : mi dia qualche
cosa di buono da mangiare. — Ha Ella danaro ? — No, Signore. —
Allora non posso darle niente da mangiare. — Non mi da Ella a cre-
dito ? Impegno il mio onore. — E troppo poco. — Come, Signore !
240.
Vuol Ella raccontarmi qualche cosa? — Che vuole che Le rac-
conti? — Un piccolo aneddoto, se vuole. — Un ragazzino domandava
134 EXERCISE 241.
un giorno a tavola della came ; suo padre gli disse che non era con-
venevole di domandarae e che doveva aspettare che gliene dessero.
II povero ragazzino, vedendo che tutti mangiavano e che non gli si
dava nulla, disse a suo padre : " Caro padre," favorisci mi un po' di
sale." " Che vuoi fame ? " domando il padre. " E per mangiarlo
colla carne che mi darai," replico il fanciullo. Tutti ammirarono
10 spirito del ragazzino, e suo padre, accorgendosi, che non aveva
nulla, gli diede della carne, senza ch' egli ne domandasse. — Chi era
questo ragazzino, che domando della carne a tavola ? — Era il figlio
d' un mio amico. — Perche domando egli della carne ? — Ne domando
perche aveva buon appetito. — Perche suo padre non gliene diede
subito ? — Perche 1* aveva dimenticato. — II ragazzino ebbe egli torto
di domandarne ? — Ebbe torto, perche avrebbe dovuto aspettare. —
Perche domando egli del sale a suo padre ? — Domando del sale
affinche suo padre si accorgesse ch' egli non aveva carne e gliene
desse.
Vuol Ella che Le racconti un altro aneddoto ? — Le saro tenu-
tissimo. — Un uomo facendo spese da un mercante, gli diceva: "Mi
doinandate troppo ; non dovreste vendermi cosi caro come ad un
altro, poiche sono amico di casa." II mercante replico : " Signore,
bisogna che ci guadagniamo qualche cosa coi nostri amici, perche i
nostri nemici non verranno mai da noi."
241.
Dove andra Ella 1' anno venture ? — Andro in Inghilterra, perche e
un bel regno dove penso passar 1' estate al mio ritorno dalla Francia.
— Dove andra Ella 1' inverno ? — Andro in Italia e di la alle Indie
occidentali ; ma prima di cio bisogna ch' io vada in Olanda per
pigliar congedo dai miei amici, — Qual paese abitano questi popoli ?
— Abitano il mezzo giorno dell' Europa : i loro paesi si chiamano
Italia, Spagna e Portogallo, ed essi medesimi sono Italiani, Spagnuoli
e Portoghesi ; ma i popoli che si chiamano Russi, Svezzesi e Polacchi
abitano il settentrione dell' Europa, e i nomi dei loro paesi sono
Russia, Svezia e Polonia. La Francia e 1' Italia sono separate dalle
Alpi, la Francia e la Spagna dai Pirenei. — Quantunque '1 uso del
vino sia proibito ai Maomettani, alcuni fra loro non tralasciano di
beverne. — II di Lei signor.fratello ha mangiato qualche cosa questa
mattina ? — Ha mangiato molto ; benche abbia detto che non aveva
buon appetito, cio non di meno ha mangiato tutta la carne, tutto il
pane e tutti i legumi, e ha bevuto tutto il vino, tutta la birra e tutto
11 cidro. — Le uova sono care adesso ? — Si vendono sei lire il cento.
— Mangia Ella volontieri 1' uva? — Mangio volontieri non solamente
KXKRCISKS. 242, 243. 135
1' uva, ma anche le prugne, le inandole, le noci ed ogni specie di
frutti. Benche la modestia, il candore e 1' amabilita siano qualita
preziose, sonvi pero donne che non sono modeste, ne candide, ne
amabili. — 11 timore della morte e 1" amore della vita essendo naturali
nell' uomo, si deve fuggire il vizio ed attenersi alia virtu.
242.
Un principino di sette anni era ammirato da tutti a cagione del
suo spirito ; trovendosi un giorno in compagnia d' un vecchio
uffiziale, questi osservo, parlando del principino, che quando i fan-
ciulli hanno molto spirito nei primi anni, ne hanno ordinariamente
pochissimo quando sono avvanzati in eta. " In questo caso," disse
il principino che 1* aveva inteso, " bisogna ch' Ella abbia avuto mol-
tissimo spirito nella sua infanzia."
Un Inglese al primo giugnere in Francia, s' avvenne fra le vie di
Calais in un giovinissimo fanciullo che parlava il francese corrente-
mente e con eleganza. " Gran Dio ! e egli possibile," esclamo,
" che qui perfino i fanciulli parlino francese con purezza ? "
Ricerchiamo I1 aniicizia dei buoni ed evitiamo la societa dei cat-
tivi; perche le cattive societa corrompono i buoni costumi. — Che
tempo fa oggi ? — Nevica sempre come nevico ieri, e secondo tutte le
apparenze nevichera anche domani. — Nevichi ; vorrei che nevicasse
anche di piu, perche sto sempre molto bene, quando fa freddissimo. —
Ed io sto sempre a meraviglia quando fa ne caldo ne freddo. — Tira
troppo vento quest' oggi, e faremmo meglio di star in casa. — Sia
qual si voglia il tempo, bisogna che io esca ; perche ho promesso
d' essere da mia sorella alle undici ed un quarto, e bisogna ch' io
tenga parola.
243.
Vuol Ella prendere una tazza di caffe ? — La ringrazio, non mi
piace il caffe. — Allora prendera un bicchier di vino ? — Ne ho bevuto
poco fa. Andiamo a far un giro. — Con molto piacere ; ma dove
andremo ? — Venga meco al giardino di mia zia, vi troveremo una
compagnia piacevolissima. — Lo credo ; ma resta a sapere se questa
piacevole compagnia mi vorra. — Ella e dappertutto il benvenuto.
— Che avete, amicomio? — Come trovate questo vino? — Lo trovo
squisito ; ma ne ho bevuto bastantemente. — Bevete ancor una volta.
— No, ogni eccesso e nocivo ; conosco il mio temperamento. — Non
cadete. Che avete ? — Non so, ma mi gira la testa ; credo cadere in
deliquio. — Lo credo io pure, perche avete quasi 1' aspetto d' un morto.
136 EXERCISE 244.
— Di che paese e Ella ? — Sono Inglese. — Parla cosi bene 1' italiano
che L' ho presa per un Ttaliano di nazione. — Ella burla. — Mi per-
doni, non burlo affatto. — Quanto tempo e ch' Ella £ in Italia ? —
Sono alcuni giorni. — Davvero ? — Ella ne dubita forse perche parlo
italiano ; lo sapeva prima di venire in Italia. — Come 1" ha Ella im-
parato cosi bene ? — Ho fatto come lo stornello prudente.
Ditemi perche siete sempre in dissensione colla vostra sposa?
e perche vi occupate di mestieri inutili ? Si dura tanta pena ad otte-
nere un impiego ; voi ne avete uno buono e lo trascurate. Non
pensate all' avvenire ? — Adesso lasciatemi parlare alia mia volta.
Tutto cio che avete detto or ora pare ragionevole ; ma non e mia
colpa se ho perduto la mia riputazione ; e colpa di mia moglie :
dessa ha venduto i miei piu begli abiti, i miei anelli, ed il mio oriuolo
d' oro. Son carico di debiti e non so che fare. — Non voglio scol-
pare vostra moglie ; ma so che avete contribuito voi pure alia vostra
perdita. Le donne sono generalmente buone, quando si lasciano
buone.
244.
DIALOGO.
n maestro. — Se vi presentassi adesso delle questioni come ve ne
presentai al principiare delle nostre lezioni, tali che : Avete il cap-
pello che ha mio fratello ? Ho io fame ? Ha egli 1' albero del
giardino di mio fratello ? ecc., che rispondereste ?
Gli scolari. — Siamo costretti di confessare che abbiamo trovato
dapprincipio queste domande un po' ridicole ; ma pieni di confidenza
nel di Lei metodo, vi abbiamo risposto per quanto ce lo permetteva
il picciol corredo di parole e di regole che noi avevamo. Ed in vero
non abbiamo tardato ad accorgerci che tali questioni erano calcolate
per inculcarci i principii ed esercitarci alia conversazione colle ris-
poste contraddittorie che eravamo costretti di farci. Ma adesso che
sappiamo presso a poco sostenere una conversazione nella bella lingua
ch' Ella ci insegna Le risponderemmo : E impossible che abbiamo
lo stesso cappello che ha il suo fratello ; perche due persone non
saprebbero avere una sola e stessa cosa. Alia seconda questione
risponderemmo ch' e impossibile che sapessimo se Ella avesse fame
o no. Quanto all' ultima, diremmo : che c' e piu d' un albero in
un giardino e' quando Ella ci domanda s' egli abbia 1' albero del
giardino, la frase non ci pare logicamente corretta. In ogni caso
saremmo ingrati se lasciassimo sfuggire una cosi bella occasione,
senza dimostrarle la piu viva gratitudine delle pene che Ella si
EXERCISES 245. 137
diede. Disponendo queste savie combinazioni Le e riuscito ad in-
culcarci quasi impercettibilmente i principii della lingua e ad eser-
citarci alia conversazione. Insegnata in tutt* altra maniera questa
lingua presenta agli stranieri ed ai nativi stessi, delle difficolta quasi
insuperabili.
245.
Vuol Ella mangiar meco ? — Le sono ben tenuto ; un mio amico
m' ha invitato a pranzo ; egli ha fatto apparecchiare il mio cibo favorito.
— Qual cibo ? — Dei latticinii. — Quanto a me (per me) i latticinii non
mi piacciono ; niente di meglio che un buon pezzo di manzo o di
vitello arrosto. — Che n' e stato del di Lei fratello minore ? — Egli ha
fatto naufragio andando in America. — La mi raceonti quest' avve-
nimento. — Volontierissimo. Essendo in alto mare sopravvenne fiera
tempesta. II fulmine cadde sul bastimento e lo raise in fuoco.
L' equipaggio si getto al mare per salvarsi a nuoto. Mio fratello
non sapeva a che appigliarsi non avendo mai imparato a nuotare. Egli
aveva bel riflettere, non trovava alcun mezzo di salvar la sua vita.
Fu preso da spavento, vedendo che il fuoco imperversava da ogni
lato. Non istette piu in forse e si getto al mare. — Su via, che n' e"
stato ? — Non so nulla, non avendo ancor avuto sue nuove. — Ma chi
Le ha detto tutto questo ? — Mio nipote ch' era presente e che si e sal-
vato. — A proposito del di Lei nipote, dov' e egli attualmente ? — E in
Italia. — E molto tempo che non ha sue nuove ? — Ho ricevuto oggi
una lettera da lui. — Che Le scrive? — Egli mi scrive che sposa una
signorina che gli porta in dote cento mila scudi. — E dessa bella ? —
Bella come un angelo ; e un capo d' opera della natura. La sua
fisonomia e dolce e piena d' espressione ; i suoi occhi sono i piu belli
del mondo e la sua bocca e graziosissima. Non e troppo grande ne
troppo piccola : la sua figura e svelta ; tutti i suoi movementi sono
pieni di grazia e le sue maniere attraenti. II suo aspetto inspira de-
ferenza ed ammirazione. Ha parimente molto spirito ; parla diverse
lingue, balla superiormente bene e .canta maravigliosamente. Mio
nipote non le trova che un difetto. — E qual e questo difetto ? — Ha
delle pretensioni. — Non c" e niente di perfetto al mondo. — Quanto
Ella e felice ! Ella e ricca, ha una buona sposa, dei graziosi fanciulli,
una bella casa e tutto cio che desidera. — Non tutto, amico mio. —
Che desidera Ella dunque di piu ? — La contentezza : poiche Ella
sa che quegli solo e felice che puo dirsi contento.
138 EXERCISES 246, 247.
246.
L' imperatore Carlo quinto essendo un giorno alia caccia si per-
dette nel bosco, ed essendo arrivato ad una casa, vi entro per rin-
frescarsi. Vi si trovavano quattro uomini che fingevano di dormire.
L' uno di loro si levo ed avvicinandosi all' imperatore, gli disse aver
egli sognato che gli prenderebbe il suo oriuolo e lo prese. In
seguito un altro si levo e gli disse aver sognato che la sua zimarra
1' accomodava a maraviglia e la prese. II ter/o gli tolse la sua
borsa. Finalmente il quarto si fece innanzi dicendogli : " Spero che
non Le sara discaro, se La frugo," e cid facendo scorse al collo
dell' imperatore, una catenella d' oro,. alia quale era attaccato un
fischio ch'egli voile rubargli. Ma 1' imperatore: "Amico mio,"
gli disse, " prima di spogliarmi di questo gioiello, bisogna ch' io ve ne
insegni la virtu." — Cio dicendo fischio. I suoi uffiziali che lo cer-
cavano accorsero verso la casa e furono soprafFatti dallo stupore nel
vedere sua maesta in simile stato. Ma 1' imperatore vedendosi fuor
di pericolo li prevenne dicendo : " Ecco degli uomini che hanno
sognato tutto cio che volevano. Or tocca a me pure di sognare,"
e rimasto pensieroso alcuni momenti, soggiunse : " Ho sognato che
tutti e quattro meritavate d' essere appiccati." II che fu tosto detto
ed eseguito davanti la casa stessa.
Un re facendo un giorno la sua entrata in una citta alle due ore
dopo mezzo giorno, il senato gli mando dei deputati per compli-
mentarlo. Quello che doveva portar la parola comincio in questi
termini : " Alessandro il grande, il grand Alessandro," e tosto
s' arresto. II re che aveva molta fame : " Eh," disse, " amico mio,
Alessandro il grande aveva pranzato ed io sono aneor digiuno." Cio
detto egli prosegui verso il palazzo della citta, dove avevano appa-
recchiato per lui un pranzo magnifico.
247.
Un vecchierello, gravemente ammalato, fece venire sua moglie
ancora giovanissima e le disse : " Mia cara, voi vedete che la mia
ultim' ora s' avvicina, e che sono costretto di abbandonarvi. E
percio, se volete ch' io muoia in pace, bisogna che mi accordiate
una grazia. Voi siete ancora giovane, e senza dubbio vi rimariterete,
lo so ; ma vi prego di non prendere il signor Luigi : perche vi con-
fesso che sono sempre stato gelosissimo di lui, e lo sono ancora.
Morrei dunque disperato, se non me lo prometteste." La moglie
rispose : " Mio caro marito, vi supplico, che cio non vi impedisea di
EXERCISE 248. 139
niorire in pace ; perche vi assicuro che quand* anchc io volcssi
sposarlo, non lo potrei, essendo gia promessa ad un altro.
Federico il grande aveva 1* abitudine, ogni volta die un soldato
entrava nella sua guardia, di fargli tre domande ; vale a dire : " Che
eta avete ? " " Quanto tempo e, che siete al mio servizio ? " Siete
contcnto della vostra paga e del vostro trattamento ? " Accadde che
un giovane soldato, nato in Francia, che aveva servito nel suo paese,
desidero di entrare al servizio della Prussia. II suo aspetto lo fece
accettare immantinente ; ma ignorava affatto la lingua tedesca ;
e il suo capitano avvertendolo che il re 1* interrogherebbe in
questa lingua la prima volta che lo vedrebbe, gli consiglio nello
stesso tempo d' imparare a memoria le tre risposte che dovrebbe
fare. Ei dunque le imparo il giorno dopo ; e subito che apparve
nelle file, Federico s' avvicino per interrogarlo : ma il caso voile che
questa volta cominciasse dalla seconda domanda e gli chiedesse
" Quant' e che siete al mio servigio ? " " Vent' un anno ! " rispose
il soldato. II re, colpito della sua giovinezza, della quale appariva
chiaramente che non da si lungo tempo portava il moschetto, gli
disse, assai maravigliato : " Che eta avete ? " " Un anno, con
buona grazia della Maesta Vostra." Federico, ancor piu sorpreso,
esclamo, " Voi, od io dobbiamo certamente aver perduto la testa."
11 soldato, prendendo questo per la terza domanda rispose con molto
sangue freddo : "L' uno e 1' altro, quando piaccia a Vostra Maesta."
248.
Un uomo aveva due figli : all'uno piaceva dormire tutta la mut-
tina, 1* altro era molto laborioso e si alzava sempre molto per tempo.
Costui uscito un giorno di gran mattino, trovo una borsa piena di
danaro. Corse da suo fratello a fargli parte della sua buona fortuna
e gli disse : " Vedete, Luigi, cio che si guadagna ad alzarsi di
buon' ora ? " " In fede mia," rispose suo fratello, " se quegli cui
appartiene questa borsa non si fosse alzato piu per tempo di me,
non 1' avrebbe perduta."
Si domandava ad un giovane infingardo, cio che lo facesse star
a letto si lungo tempo. " Sono occupato," diss' egli, " a tener con-
siglio tutte le mattine. II lavoro mi consiglia di levarmi, la pigrizia
di rimaner coricato ; e mi danno cosi venti ragioni pro e contro.
Tocca a me sentire cio che si dice dalle due parti ; e appena la causa
e intcsa, il pranzo e apparecchiato."
Si racconta un bel tratto d' una gran signora : interrogata dove
T 2
140 EXERCISES 249, 250.
fosse il suo sposo, che si era nascosto per essere stato complice d' una
cospirazione, rispose coraggiosamente averlo nascosto. Per questa
confessione condotta innanzi al re, questo principe le disse che
non poteva evitare la tortura quando non iscoprisse il ritiro del
suo sposo. " E questo bastera ? " disse la signora. " Si," sog-
giunse il re, " ve ne do la mia parola." " Ebbene," diss' ella,
" 1' bo nascosto nel mio cuore, dove lo troverete." Questa risposta
ammirabile incanto i suoi nemici.
249.
Cornelia, la madre illustre dei Gracchi, dopo la morte del suo
sposo che le lascio dodici fanciulli, consacrossi alia cura della sua
famiglia con tal saviezza e prudenza che si acquisto la stima
universale. Soli tre, fra i dodici, pervennero all' eta matura ; una
figlia, Sempronia, che marito al secondo Scipione 1' Affricano, e due
figli, Tiberio e Caio, ch' essa educo con particolare sollecitudine ;
e benche si sapesse generalmente ch' erano nati colle piu felici dis-
posizioni, pure si ritenevano debitori all' educazione piu che alia
natura. La risposta che su di essi fece Cornelia ad una daraa della
Campania e celeberrima e rinchiude una gran lezione per le donne
e per le madri.
Questa dama, ch' era ricchissima ed appassionata pel fasto e lo
splendore, aveva esposto i suoi diamanti, le sue perle e i suoi monili
piu preziosi, stimolando seriamente Cornelia a farle essa pur vedere
i suoi gioielli. Cornelia cambio destramente la conversazione per
aspettare il ritorno dei suoi figli che erano andati alle scuole pub-
bliche. Arrivati che furono presentaronsi all' appartamento della
lor madre ; costei allora disse, mostrandoli, alia dama della Cam-
pania : " Ecco i miei gioielli e 1' unico ornamento che io apprezzi."
Ed un tal ornamento, forza e sostegno della societa, da un piu gran
lustro alia bellezza che non tutte le gemme dell' Oriente.
250.
CREANZA.
Quando il conte di Stair era alia corte di Luigi decimoquarto, le
sue maniere, la sua destrezza, e la sua conversazione lo favorirono
molto nella stima e nell' amicizia di questo monarca. Un giorno in
un circolo di cortigiani, il re, parlando dei vantaggi d' una buona
educazione e di maniere prevenenti, propose di scommettere che nomi-
nerebbe un gentiluomo inglese superiore, a questo riguardo, a tutti i
EXERCISE 251. 141
Frances! della sua corte. La scommessa fu accettata per burla, e sua
maesta doveva far scelta del tempo e del luogo proprii a questa
esperienza.
Per rimuovere i sospetti, il re lascio cadere il proposito per alcuni
mesi, onde far credere di averlo dimenticato ; fu allora che ebbe ricorso
allo stratagemnia seguente. Scelse lord Stair e due dei gentiluomini
i piu garbati della sua corte per accompagnarlo al passeggio all'uscire
del grand lever: discese quindi dalla grande scala di Versailles
seguito da questi tre gentiluomini. Arrivato alia carrozza, invece
di passare pel primo, come era 1' uso, fece segno ai gentiluomini
francesi di montare ; costoro, a si insolita cerimonia, si ritrassero
per rifiutare umilemente un tanto onore. Allora il re fece segno
a lord Stair, il quale inchinatosi, monto all' istante in carrozza ;
il re e i gentiluomini francesi ve lo seguirono.
Tostoche ebbero preso posto, il re esclamo : " Ebbene, signori,
credo vorrete confessare che io ho guadagnato la mia scommessa."
"Come, Sire." "Come?" continue il re, " quando io voleva che
montaste in carrozza, voi 1' avete rifiutato ; ma questo cortese straniero
(indicando lord Stair) non appena ebbe ricevuto gli ordini d' un re,
che pertanto non e suo sovrano, obbedi all' istante." I cortigiani
bassarono la testa confusi, e riconobbero che sua maesta aveva
ragione.
251.
DOLCEZZA.
La dolcezza di carattere del signor Isacco Newton, durante il corso
della sua vita, eccito 1' ammirazione di quanti lo conobbero, ma in
nessun caso forse piu che nel seguente. II signor Isacco aveva un
cagnolino favorite che chiamava Diamante ; essendo un giorno co-
stretto di passar dal suo studio nella stanza vicina, lascio Diamante
solo. Quando rientro, dopo un' assenza di alcuni minuti soltanto,
trovo a suo gran dispiacere che Diamante aveva rovesciata una can-
dela accesa in mezzo a delle carte ; e il lavoro di tanti anni press' a
poco terminate, era in fiamme e quasi ridotto in cenere. II signor
Isacco facendosi gia molto vecchio, questa perdita era irreparabile :
nulladimeno, senza pur toccare il cane, contentossi di ammonirlo con
questa esclamazione : " O, Diamante, Diamante ! poco tu sai il
male che hai fatto."
Zeusi entro in rivalita, in proposito della sua arte, con Parrasio.
Egli dipinse delle uve con tanta verita che gli uccelli vennero a
14>2 EXERCISE 252.
beccarle. L' altro delineo una cortina cosi rassomigliante che Zeusi
entrando disse : " Levate la cortina che vediamo questo lavoro."
E riconoscendo il suo errore : " Parrasio," gli disse, " tu hai vinto.
lo non ho ingannato che degli uccelli, ma tu un'artista istesso."
Zeusi dipinse un ragazzino portando delle uve, che gli uccelli
vennero di nuovo a beccare. Q,ualcheduno applaudi ; ma Zeusi
corse furibondo al quadro esclamando : " Bisogna dire che il mio fan-
ciullo e dipinto malissimo."
Gli abitanti d' una gran citta ofFrirono al maresciallo di Turrena
cento mila scudi, col patto che cambierebbe di via e non farebbe
passare le sue truppe per la loro citta. Egli rispose loro : " Sic-
come la vostra citta non e sulla strada che io intendo percorrere,
non posso accettare il danaro che voi mi offrite."
Un caporale delle guardie del corpo di Federico il grande,
pieno di vanita, ma nello stesso tempo valoroso, portava una
catena d' oriuolo alia quale attacco una palla di moschetto invece
d' un oriuolo che non aveva mezzo di comperare. II re essendo un
giorno in lena di motteggiare, gli disse : " A proposito, caporale,
bisogna che siate stato molto sobrio per comprare un oriuolo : sono
le sei al mio ; ditemi che ora e al vostro ? " II soldato che pene-
trava 1' intenzione del re, tiro all' istante la palla del suo borsellino
e gli disse : " II mio oriuolo non indica ne cinque ne sei, ma mi dice
ad ogni momento che e il mio dovere di morire per Vostra Maesta."
" Ecco, mio amico," disse il re, affatto penetrato, " prendi quest' o-
riuolo, affinche tu pure sii capace di dir 1' ora." E gli diede il suo
oriuolo che era ornato di brillanti.
252.
Carissima arnica, — Abbiamo martedi venturo alcune persone a
pranzo, e pensando che non vi sarebbe discaro di far la loro cono-
scenza, vi prego di farci il favore di venir ad accrescere colla vostra
amabilissima presenza il piacere e col vostro brillante e dotto spirito
1' allegrezza della nostra conversazione.
Sperando che non mi rifiuterete ed aspettando la vostra risposta,
vi mando mille complimenti.
Amatissima arnica, — Tan to piu grato mi sara il recarmi martedi
prossimo al graziosissimo vostro invito, quanto maggiore e stato il
mio dispiacere di non vedervi da qualche tempo che cosi di rado.
Vi ringrazio dell' amabilc vostro ricordo e vi mando mille baci.
» EXERCISE 253. 143
253.
LE QUATTRO LINGUE.
NOVELLA.
Ognuno di noi ha letto nella Santa Scrittura il miracolo cli quellc
falde di fuoco scendenti dal cielo su i discepoli di Cristo che comu-
nicarono immantinente a quegli uomini, del tutto ignari delle umano
scienze, la cognizione di tutti gli idiomi di cui avean d' nopo per
predicare il vangelo all' universe.
Quello che operd allora un miracolo per gli apostoli, 1'operi
per noi stessi il lavoro ; poiche e studio ben utile quello delle lingue ;
studio che ci pone in relazione con tutti i popoli e che ci da il mondo
intero per patria.
A questo pensato avevano i genitori del giovane Edmondo di
Grancey, possedenti, cinquant' anni sono, una delle piu belle
tenute del Delfinato. Sebbene non sapessero le lingue straniere,
avevano capito come di molto momento questo studio esser potesse
pel figlio loro. " Ognun sulla terra ignora qual destino lo stia aspet-
tando nell' avvenire," diceva spesso il barone di Grancey : " voglio
che Edmondo, caso mai dovesse viaggiare, non sia straniero in nessun
paese, poiche mi rammento dell' imbarazzo in cui mi vidi, per non
sapere il tedesco, quando fui prigioniere in Prussia, durante la
guerra dei sette anni."
Dotato di felice attitudine, aveva Edmondo rapidamente profittato
delle lezioni degli abili maestri chiamati ad istruirlo. A dodici anni
leggeva gia le graziose favole di Lessing in tedesco, la Storia d' In-
ghilterra di Hume, le belle tragedie liriche di Metastasio, quel poeta
italiano dal linguaggio cosi armonioso. Gia esprimevasi con bas-
tante franchezza nei tre idiomi e, senza parlare della sua lingua
materna che sapeva ottimamente, era in grado di scrivere quasi sen/a
sbaglio una lettera in italiano, in tedesco ed in inglese.
Intanto arrive la rivoluzione ; ma il barone di Grancey, che non
aveva impiegate le sue fortune se non a far del bene, non poteva
credere che la tempesta politica dovesse arrivare insino a lui. Gli
eventi dettero una crudel mentita alle sue illusion!. Avvertito che
una sentenza di proscrizione gli era decretata, e che verrebbe da
un' istante all' altro incarcerate, fu costretto di fuggire colla moglie
ed il figlio e di pervenire in tutta fretta alia frontiera del Piemonte.
La sfortunata novella gli giunse mentre stava visitando un podere
distante alquanto dalla sua villa, in modo che non pote portar seco
che il poco danaro che aveva indosso, circa venticinque luigi : i
144 EXERCISE 253. *
proscritti non ebber nemmeno la consolazione di dare un' addio alia
loro dimora.
All' eta di Edmondo, si prova un vivo piacere percorrendo per la
prima volta le pubbliche vie ; si spalancano gli occhi innanzi ai
nuovi oggetti che si presentano da tutte le parti ; e dopo fatte alcune
leghe par d'esser giunto ai limiti piu reconditi della terra. Ad
ogni modo Edmondo avrebbe gustato meglio questo piacere senza la
triste circostanza dell' esiglio della sua famiglia.
II barone e la baronessa di Grancey si erano recati dapprima a
Torino. Dopo ch' ebbero ricevuto qualche danaro, che era bastato
1' animo ad alcuni amici di mandar loro di Francia, lasciarono quella
citta per andarsi a stabilire in Roma, fino a migliori tempi ; per la
qual cosa fu loro d' uopo attraversare gran parte d'ltalia. I pro-
scritti, a motivo della scar si ta dei mezzi, viaggiavano co' vetturini
cbe vanno da una citta all' altra, modo di trasporto poco elegante,
poco spedito, ma anche poeo costoso. Per questa strada come per
ogni dove dacche erano in Italia, Edmondo serviva d' interprete
ai suoi genitori. Destava dolce meraviglia il vedere questo giovi-
netto di tredici anni pagare cosi ai genitori 1' educazione da lor
ricevuta. Spesso Edmondo udiva dirsi : " Vedete quella signora
e quel gentiluomo francese col loro figlio ? — debbono stimarsi
felici d' averlo : poveri esigliati ! essi, che non capiscono la nostra
lingua, sarebbero senza di lui in un grande impiccio — e vera-
mente cosa mirabile ! " Edmondo si guardava bene dall' insuper-
birsi del merito che gli avvenimenti gli procuravano, ma ad ogni
istante s' applaudiva di avere studiato 1' italiano con tanta cura e
profitto.
Quella specie di carretta in cui trovavasi la famiglia proscritta
contenea due altri viaggiatori : un compositore che recavasi a Fi-
renze per mettervi sulle scene una nuova opera, buono e gioviale
maestro, che s' intendeva non men bene di cucina che di spartiti ;
ed un abbate, ottimo uomo e molto pio ; amante della musica al-
meno quanto il maestro che gli stava vicino. II vetturino cantava
sul cocchio, mentre andava eccitando il lento andar dei cavalli ; era,
ognun lo vede, una vera caravana musicale. 11 sole stava per scom-
parire dall' orizzonte ed il maestro, dotato di forte appetito, comin-
ciava a sospirare la cena, quando i viaggiatori scorsero la beriedetta
osteria dove dovevano riconfortarsi e pernottare. Ma era gia tal-
mente stipata di gen te che 1' oste e 1' ostessa duravano fatica a con-
tentare tutti i loro ospiti. Quando giunse il vetturino s' accrebbe
1' imbarazzo. II maestro sopra tutto chiedeva la cena gridando
EXERCISE 253. 145
forte ; e vedendo che non gliela apparecchiavano colla prestezza
corrispondente alia sua impazienza, die di mano ad un fornello, si
levo 1' abito, rimboccossi le maniche e s' accinse ad apparecchiare
da se i classic! maccheroni.
La Signora di Grancey che non ha guari viveva cosi felice nel suo
palazzo, servita da gran numero di servi, fra quegli agi che danno e
ricchezzae stato sicuro, s' adattava meno facilmente del marito ad un
mutamento di sorte si repentino e completo ; pure si rassegnava perche
aveva coraggio. Non fece dunque troppo cattiva accoglienza alia
cena dell' osteria ove apparivano pei primi i maccheroni cucinati dal
maestro, il quale ricevette in quella congiuntura quasi tanti compli-
rrienti quanti per la migliore delle sue opere.
Finito il pasto, il piu difficile per 1* oste era il dar da dormire a
tanti viaggiatori, perche i primi giunti avevano preso tutte le camere
della casa ; il maestro e 1' abbate si coricarono il meglio che poterono
nella sala comune ; e fu mestieri che gli spatriati francesi andassero a
stare in una piccola fabbrica attenente all* albergo, dove prestamente
si misero in piedi lettucci, i cui materazzi contenevano piu paglia
che lana.
La stanza del barone, della baronessa e del figlio era separata
da-lla stanza vicina solo da un assito sottilissimo. Appena i viaggia-
tori francesi si furono coricati, intesero parlare dall' altra parte
dell' assito, e distinsero la voce di due uomini che discorrevano fra
loro. II Signore di Grancey e sua moglie, stanchi dal viaggio, e
non comprendendo, oltre di cio, i discorsi di quei due, non ave-
vano tardato ad addormentarsi. Edmondo invece non perdeva
una parola, e alcune di queste pronunciate da coloro nella stanza
vicina gli colpirono abbastanza la mente per tenerlo svegliato.
" Non parlar cosi forte, Giacomo," diceva un d' essi al suo com-
pagno.
"Eh, che fa?" rispondeva questi ; "i Francesi che sono qui ac-
costo non sanno una parola d' italiano e me ne sono accertato. Tro-
vandomi nella corte col vecchio gentiluomo e sua moglie, ho chiesto
loro, cosi per parlare, d' onde venissero, al che mi han fatto cenno
che non mi capivano. Sta dunque di buon animo, Battista, pos-
siamo parlare liberamente della nostra faccenda."
Edmondo immobile nel letto porgeva sempre 1' orecchio attento ;
ed aveva fin dal principio indovinato le intenzionidi quei due uomini.
Nulladimeno si guardo bene dal cedere ad un moto di terrore ; e
invece di gridare,di chiamar gente, si contenne, con un sangue freddo
superiore all' eta sua, comprendendo che poteva rendere a' suoi pa-
ir
146 EXERCISE 253.
renti e ad altre persone un segnalato servizio. Un ruraore di boc-
cali e di guastade che accompagnava la conversazione di quei due
interlocutor! mostrava che si facevan animo col bicchiere alia mano ;
a misura che andavan bevendo s' esprimevano con novella espansione
e sincerita.
" Appunto ! " riprese un di loro, " domani mattina allo spuntar
del giorno parte il vetturino ; prima di giungere al villaggio vicino,
la via fa gomitd all' estremita del bosco : ci porteremo cola, non si
puo trovar di meglio." — " Ma se si difendessero ?"— " Oibo ! non
hanno armi . . . e poi, quando ne avessero, si troveranno sorpresi . .
sai che le nostre pistole hanno doppia carica ; spareremo due o tre!
colpi e sara cosa finita. E allora tutto ci apparterra ! . . . che bella
presa ! "
I due briganti cessarono di parlare ; uno di loro si giacque e
s' addormento ; 1' altro si mise a camminare in su e in giu. Ed-
mondo rendeva grazie a Dio d' aver potuto capire i discorsi dei due
malvagi, e chiedevagli che lo ispirasse in quella circostanza cosi
grave. Si dirige a tentoni verso il padre e lo sveglia : " Padre mio,"
gli dice sotto voce, " cola in quella camera accanto, vi sono due
briganti ; andranno ad aspettare il nostro vetturino per assassinarci e
spogliarci." — " Come ! figlio mio, ne sei ben certo ? " — " Si, si,
padre mio, vi dico di si ; non m' e sfuggita una parola ; ignoranda
ch' io capissi 1' italiano parlavano senza alcun mistero. Ci aspette-
ranno alia rivolta della strada al limite d" un bosco."
II Signer di Grancey resto un' istante pensieroso riflettendo a qual
partito dovesse appigliarsi ; quindi, senza svegliare la moglie a cui
un terror troppo vivo avrebbe potuto far male, si alzo. — " Vieni
rheco," diss' egli, " mio caro figlio : tu ci hai tutti salvati ; vieni e
sopratutto facciamo il minimo rumore possibile."
II barone ed il figlio si diressero verso 1' osteria ; bussarono ;
1' oste ando ad aprire e chiese loro quel che volessero, cosi nel cuor
della notte. Edmondo che faceva da interprete, gli racconto tutto. —
" Ah, Gesu mio, Sign ore," esclamo 1' oste, spaventato dall" idea
d' aver ricevuto assassini in casa sua, " son sicuro che sono quegli
stessi banditi ch' hanno svaligiatoun miocugino tre settimane sono."
— " Non v' e forse nei dintorni un posto di polizia?" soggiunse il
Signor di Grancey. — "Si, Signor mio, a due miglia da qui." —
" Via, fate subito montare qualcuno a cavallo ; o piuttosto, — andate
voi stesso, — correte a spron battuto a prevenire la forza armata."
Alcuni minuti dopo, 1' oste galloppava verso il borgo vicino. II
Signor di Grancey era tomato nella sua camera con Edmondo ; am-
EXERCISE 253. 147
bidue stettero nel piu profondo silenzio. Un' ora dopo sentirono i
loro vicini scendere la scala. I due briganti trovarono nella corte
1' oste, di ritorno, pagarono il loro scotto e partirono.
Finalmente 1' alba spunto, e il vetturino chiamo i viaggiatori.
Stava per attaccare, quando si ode nella strada un rumor di cavalli ;
si guarda e si scorgono due uomini, colle rnani legate ed ambi feriti,
condotti da quattro carabinieri, erano Giacomo e Battista. Prima di
giungere alia loro imboscata, han trovato gia piantata la forza che
s' impossesso, nella loro persona, di due banditi, cercati da lungo
tempo senza mai esser giunta ad acchiapparli.
Tutti i viaggiatori avevano saputo dall' oste il nome del loro libe-
ratore. La Signora di Grancey stringeva con emozione il figlio fra
le braccia ; il buon abbate lo chiamava nuovo Daniello ; il maestro
intonava, in onore del francesino, un canto di trionfo, preso dalla
sua nuova opera. Fra tutte queste congratulazioni Edmondo non
pensava che alia felicita d' aver salvato padre e madre.
Pochi giorni dopo, 1" esule famiglia entrava negli stati romani,
dove ad ogni passo si risvegliano rimembranze di grandezza, e vide
finalmente ombreggiare, da lungi, la cupola di San Pietro, che le
annunziava 1' antica capitale del mondo.
Durante il suo soggiorno a Roma, Edmondo s' occupo con nuovo
zelo a perfezionarsi nelle lingue inglese e tedesca. Le grammatiche
e i dizionarii, opere che nella nostra infanzia ci appaiono spesso si
tristi e si aride, gli piacevano meglio dei libri piu dilettevoli quando
rammentava qual debito avesse a un tal genere di studio.
In questo mentre un antico compagno del Signer di Grancey, che
rirugiato erasi a Dresda, gli scrisse per impegnarlo a recarsi cola ; e
da vagi i speranza di potergli procurare un impiego onorevole.
II Signer di Grancey si decise ; la pecunia andava scemando, i
suoi beni in Francia erano confiscati e 1' avvenire non gli annunziava
niun mutamento favorevole. Riunito quanto gli bastava per quel
viaggio lascio Roma e si pose in via alia volta della Sassonia. La piu
cordiale accoglienza veniva fatta dappertutto agli spatriati, giacche
non v' e popolo migliore ne piu ospitale del popolo tedesco. II
Signore e la Signora di Grancey, non conoscendo 1' idioma che veniva
loro parlato, si safebbero la pure trovati, nel piu grande imbarazzo
senza il loro Edmondo, senza il loro caro interprete.
Al suo entrare in Alemagna si faceva capire benissimo, e 1* uso
continuo lo fece addomesticare in breve del tutto con la lingua di
Goethe e di Schiller ch' e riputata si difficile. Egli pure, quando in
prima aveva incominciato a studiarla, s' era un poco spaventato della
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stranezza del earatteri gotici e della ruvidezza apparente delle parole,
dolcissime pero in una bocca che sappia pronunciarle ; ma ora
s' accorse che non bisogna credere a quell' impossibility di cui s' era
allora accigliato.
Al suo giungere in Dresda, il Signer di Grancey provo un eru-
dele disinganno, perche 1' alto personaggio, sul quale contava il suo
amico, non godeva piu il posto primitive ; e quest' amico era stato
lui pure mandate in un' altra citta della Sassonia. Dopo numerose ed
inutili indagini, fu forza rinunciare ad ogni speranza ; un tale acci-
dente fu terribile pei poveri profughi che un si lungo viaggio aveva
rifiniti. Trovavansi sbalzati in una citta dove non conoscevano alcuno.
La salute della Signora di Grancey cominciava a patire di tanti stra-
pazzi ; e il marito che sarebbesi rassegnato con coraggio anche a un
lavoro manuale, provo i primi assalti d' infermita dolorose : a poco a
poco la famiglia profuga vende per sussistere quanto gli rimaneva di
gioielli ; e la croce di San Luigi che il Signer di Grancey aveva
ottenuta per una splendida azione era il solo bene ch' ei volesse con-
servare sine alia morte. Quando usciva colla moglie piu d' una
fronte scoprivasi all' aspetto del nobile ornamento che splendeva sul
logoro vestito del profugo francese. Edmondo vedeva pur troppo
bene lo stato dei genitori ; piu d' una volta aveva sorpreso le la-
grime negli occhi della genitrice e struggevasi di non poter aiutare
quella madre, quel padre si teneramente adorati : ne cercava di con-
tinuo i mezzi, e questa preoccupazione incessante lo rendeva triste,
pensieroso ; e la poverta dei profughi aumentava ogni giorno.
Erano a questi estremi, quando una sera Edmondo a cui i geni-
tori, perche si svagasse, avevan permesso di percorrere la citta,
torno, come sempre, sopra pensiero ma meno triste del solito. Pa-
re va che fosse dominato da un' idea grave fra la quale alcuni lampi
di speranza lucevano di tempo in tempo ; quando, abbracciando il
barone, gli dice con un trasporto anche piu vivo del consueto:
" Padre mio, oh, potessi esservi utile ! "
All' indomani mattina usci piu per tempo del solito e si diresse
verso una delle principali strade di Dresda ove dimorava un libraio ben
conosciuto nella citta, il Signer Petrus Meyer. Edmondo entra nel
magazzino di questo libraio, immenso deposito d' opere in tutte le
lingue conosciute, e chiede se possa parlare al padrone. Dopo essere
stato a prendere gli ordini di costui, ungiovine 1' introduce nel gabi-
netto del Signer Petrus Meyer, uomo d' una cinquantina d' anni,
alquanto grosso, invoke in una gran veste da camera con berretta di
panno, seduto con penna in mane innanzi ad una tavola coperta di
EXERCISE 253. 149
registri, tenendo colla sinistra, mentre scriveva, un' enorme pipa che
il circondava d' una densa atmosfera di fumo.
Dal mezzo di questa nuvola, il Signer Petrus getta gli occhi su
quel fanciullo il cui aspetto gli desta interesse, e che si presenta con
aria insieme modesta e sicura. Edmondo erasi fermato presso la porta,
col cappello in mano, e il libraio, togliendosi la pipa di bocca :
" Che volete, fanciullo mio ? " gli dice, nel linguaggio del paese.
" Signore," risponde Edmondo, " mi scuserete, spero, se sono
venuto cosi in casa vostra senza ch'io sia da voi conosciuto e senza
ch' io conosca voi."
" Si . . si . . siete straniero a quel che parmi, siete Francese ? "
" Appunto, Signore .... Ah ! Dio mio, parlo forse un cattivo
tedesco ? Ho fatto sbagli ? "
" No, fanciullo mio . . . solo un po' d' accento quanti anni
avete ? "
" Quattordici . . . ."
" E cosa rara il parlare si giovine una lingua straniera cosi bene
come voi parlate la nostra."
" Oh, come mi fate felice dicendomi questo ! "
" E perche ? "
" Perche .... Signore .... leri passando davanti la vostra
libreria, mi venne un pensiero ; dissi fra me : chi sa che non abbiano
bisogno d' alcuno che possa tradurre in tedesco alcuni libri scritti in
francese, oppure per compilare lettere di commercio .... e mi son
fatto lecito, Signore, di venirvi a parlare."
La fisionomia d1 Edmondo ed il modo col quale esprimevasi catti-
varono ]' attenzione del Signer Meyer.
" Chi siete voi dunque ? Siete solo a Dresda ? "
" No, Signore, sono qui coi miei genitori, e mio padre chiamasi il
barone di Grancey, cavaliere di San Luigi e gentiluomo del Delfi-
nato ; e profugo ; eravamo ricchi e nol siam piu : veggo pur troppo
quanto i miei stentano, e vorrei, giovine come sono, guadagnar danaro
per loro. Informatevi di noi dalla Signora Krantz dalla quale
siamo alloggiati, all' insegna dell' Aquila <V oro.
" Voi siete un bravo giovinetto, che Dio benedira," disse il Signer
Petrus Meyer prendendo la mano d' Edmondo con una vivacita che
smentiva la sua flemma abituale, " Si .... v' impieghero presso di
me."
" Come, Signore," grido Edmondo, abbracciandolo strettamente,
" volete darmi da lavorare ? Oh ! per poco che possa lucrare, ve ne
ringraziero tanto."
x
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" Bene, bene, ritornate domani, e non mancate .... capite, non
mancate. . . ."
Dopo aver rese nuove grazie, Edmondo usci cosi contento che
nel tornare all' Aquila d' oro andava piuttosto saltando che cammi-
nando. Giunge tutto ansante, sale ed entrando abbraccia replicate
volte il padre e la madre con lagrime di gioia di cui essi non capis-
cono la ragione.
" Cari miei parenti," die' egli, " finalmente potro lavorare ! —
potro esser buono a qualche cosa per voi."
" Tu, figlio, come mai ? "
" Si, padre, si, madre ; grazie alia lingua tedesca che mi avete
fatto imparare, guadagnero danaro per voi ; ho rinvenuto un libraio,
galantuomo, che mi ha promesso del lavoro .... Oh ! quanto sono
contento, quanto sono contento ! "
All' indomani Edmondo non manco di recarsi dal Signer Meyer :
il libraio gli detto in tedesco alcune lettere di commercio ch'egli
metteva in francese mano mano che ne intendeva il senso. Gli
dette inoltre a tradurre un' opera elementare francese che voleva pub-
blicare in tedesco. Per questi diversi lavori gli assegno un emolu-
mento di cento fiorini al mese ; cio che bastava per porre i suoi
genitori fuor di bisogno ed anche per permettere loro di fare qualche
risparmio. Ognuno si figura qual fosse la felicita d' Edmondo.
Non iscorreva giorno in cui non esclamasse con emozione : " Quanto
sono fortunato d' aver imparato il tedesco ! "
In capo a diciotto mesi, quest' agiatezza si trovo troncata, perche
il Signer Meyer cadde malato e mori, pianto da tutti i suoi, pianto
da Edmondo che vedeva in lui un secondo padre. Si liquidarono gli
affari di commercio, di modo che in lui perdettero i profughi quello che
li faceva vivere e ch' Edmondo non pote piu ritrovare. Che fare ora ?
e che divenire ? Un male insopportabile tormentava la Signora di
Grancey, il desiderio continuo, ardente di rivedere la Francia, o al-
meno di avvicinarvisi ; era quella lenta febbre che chiamasi il male
del paese (nostalgia). II suolo natale era chiuso ai proscritti ; e non
potevano neanche pensare ad arrestarsi presso la frontiera, teatro della
guerra fra la Francia e gli stati collegati. Qualche volta pareva alia
Signora di Grancey che se almeno ella stanziasse in Inghilterra,
cola, presso la sua patria, sarebbe stata meglio. La sua fantasia
agiva sul corpo gia cosl debole e quest' idea era divenuta per essa
cio che si chiama una fasazione.
II barone cedette alle brame della moglie, partirono, s' imbarcarono
ad Amburgo ed in breve giunsero a Londra. Da pochi giorni
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erano in questa capitale ; ed un mattino Edmondo traversava col
padre una contrada popolosa dove la folia abbondava specialmente di
marinari. Una certa agitazione si mostrava nel popolo. La guerra
tra la Francia e 1' Inghilterra era allora nel suo pieno vigore. Spie,
mandate dalla repubblica Francese trovavansi, dicevano, a Londra ;
questa voce interpretata e ingrandita dalla plebe e dai marinari
scaldava tutte le menti. E pare che in quel giorno istesso un
uomo indicate come spia francese fosse stato inseguito invano dalla
plebaglia ammutinata. II Signor di Grancey e suo figlio igno-
ravano questa circostanza. Ben presto osservano che alcuni
uomini dal popolo li guardano, li mostrano a dito con aria di
minaccia. Studiano il passo ; ma ragunate loro s' affollano in-
torno e chiudono loro la via. La parola : Spy ! spy ! (spia, spia)
risuona alle loro orrechie : quattro uomini spiccandosi dalla folia,
s' avvanzano verso il barone e s' accingono a batterlo. Qualcuno
aveva creduto riconoscere in lui quella spia francese, oggetto d' inutili
ricerche, e tanto basto per eccitare il cieco furore del popolo contro
il Signor di Grancey che non poteva ne capire costoro ne parlar
loro. Se fosse stato solo, avrebbe probabilmente provato la sorte
piu funesta ; ma per buona ventura il figlio 1' accompagnava.
A questa terribile parola di spy, Edmondo, che 1' ha capita,
si pone innanzi al padre suo: — "Che volete ? " grida egli.
" Gettar nel Tamigi la spia francese," rispondono centinaia di
voci. Edmondo, che sublima un' energia sopranaturale, copre col
suo corpo il padre che tiene abbracciato. Si pone ad arringare in
inglese quella plebaglia furiosa, con un calore, con una logica che
trae dall' imminenza del pericolo. Dice chi e suo padre e dove
dimora. II popolo s'arresta indeciso. Dei constabili colla bacchetta
in mano, segno delle loro funzioni d' ordine e di giustizia, han tempo
di giungere sul luogo del tumulto, e liberano il Signor di Grancey
che torna finalmente col figlio a casa sua. Questa volta, lungi dal
cospetto della madre, per timore di spaventarla, Edmondo disse al
padre abbracciandolo — " Quanto vi ringrazio d' avermi fatto impa-
rare 1' inglese ! "
II termine dei patimenti giunse infine pei nostri spatriati. Un
governo piu mite prese piede in Francia. Alcuni amici erano per-
venuti a far cancellare il nome del Signor di Grancey dalla lista dei
proscritti. Un mese dopo la sua ultima avventura seppe questa
felice nuova; ed al tempo stesso gli veniva scritto che avrebbe ricu-
perata una gran parte dei beni che non erano stati venduti. Si
giudichi qual fosse la gioia di questa famiglia la quale stava infine
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per rivedere il suo paese dopo tanti dolori e tante traversie. Gli
esuli rivennero in Francia e ne toccarono con ebbrezza il suolo. II
barone e la baronessa non potevano stancarsi dal dire e dal ridire
come il figlio fosse stato loro interprete, sostegno, salvatore ! —
Edmondo non concepinne orgoglio ; ma si accerta che piu tardi,
maritato egli stesso e padre di famiglia, quando i suoi figliuoli si
scoraggiavano per le difficolta dello studio delle lingue, si dilettava,
per rincorarli, a raccontar loro la sua istoria.
FINE.
GILBERT & RIVINGTON, Printers, St. John's Square, London
,3
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