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OPERA NAZIONALE
dedicata agli
JARTEFICI DELLA VITTORIA
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Profili delle più alte figure della guerra d' Italia.
La collana consta dì circa 100 fascicoli di 48 pagine ciascuno (tra
CLiJ alcuni doppi di 96 pagine) ed è divisa nelle seguenti serie:
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Il Soldato Ignoto
Il Cittadino Ignoto
1 Condottieri
Gli Eroi
I Martiri
Olì Animatori
1 Grandi Invalidi
I Volontari
Gli Irredenti
1 Politici
Sono usciti finora i seguenti fascicoli :
PAOLO THAON DI REVEL . . a cura di
VITTORIO EMANUELE 111
ENRICO CAVIGLIA . .
LUIGI CADORNA . . .
FULCIERI DI CALBOLI
BENITO MUSSOLINI .
ANTONIO CANTORE .
CESARE BATTISTI . .
FILIPPO CORRIDONI .
Alberto Bottini
A. Grasselli-Barni (voi. doppio)
F. T. Marinetti
Pietro Gorgolini
Ludovico Toeplitz de G. R.
Settimelli
Maso Bisi
Paolo Maranini
Alceste De Ambris
// prezzo di ogni fascicolo è di L. 2, —
/ fascicoli doppi costano L. 3,50
L' abbonamento al primo gruppo di 20 fascicoli (complessivamente
960 pagine) costa L. 30,— inviando direttamente le ordinazioni alla
SOCIETÀ TIPOGRAFICA EDITORIALE PORTA - PIACENZA
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QUESTA RACCOLTA, CHE INTENDE CON-
SEGNARE STABILMENTE ALLA STORIA E
ALLA GLORIA LA GRANDE ARISTOCRAZIA
DELLA VITTORIOSA GUERRA D'ITALIA, È
IDEATA E ORDINATA DA MARIO CARLI:
ORNATA CON FREGI DI GUIDO MARUSSIG;
PUBBLICATA, SOTTO GLI AUSPICII DELLE
AUTORITÀ STATALI E COL FAVORE NAZIO-
NALE, DALLA SOCIETÀ TIPOGRAFICA EDI-
TORIALE PORTA IN PIACENZA.
PROPRIETÀ RISERVATA
Stampalo nello Slabilimenlo della SOC. TIP. EDIT. PORTA
in PIACENZA — SeUembre 1922
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I CONDOTTIERI
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Capitano di Fregata nella Riserva Navale
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and culmination.
Mahan
« The lif e of Nelson »
Chapter I.
Il destino, che portò il Contrammiraglio Paolo
Thaon di Revel alla carica di Capo di Stato Mag-
giore della Marina sedici mesi prima dello scoppio
della guerra europea, non è stato cieco.
Il Contrammiraglio Thaon di Revel era prov-
visto di tutte le qualità e di tutte le doti necessarie
per coprire lodevolmente l'altissimo posto.
Noto fin dai suoi giovani anni come valente ma-
rinaio, si era guadagnata, da Tenente di Vascello
anziano e da Ufficiale Superiore, la fama di brillante
manovratore e di ottimo Comandante sotto ogni
riguardo. Coloro che lo avevano avvicinato in ser-
vizio, ne apprezzavano l'intelligenza chiara, rifles-
siva, robusta; e la giustezza delle vedute in ogni
ramo dello scibile marinaro.
Rigido osservatore della disciplina, aveva sempre
comandato e predicato coU'esempio e si era ovunque
meritato il rispetto e l'affezione dei suoi ufficiali e
ALBERTO BOTTINI
dei suoi equipaggi. Egli si era costantemente dimo-
strato amante dei fatti e non amante delle parole, a
tal segno che solo pochi intimi potevano dire fino a
quale estremo limite egli fosse privo di ambizione
personale e quanto fosse solida e moderna la sua col-
tura professionale, acquistata collo studio metodico e
silenzioso ; mentre tutti coloro che avevano navigato
con lui erano testimoni delle prove spiccate di abilità
marinaresca, di audacia e di sprezzo dei pericoli, che
egli aveva dato praticamente durante tutta la sua
lunga e vigorosa vita sul mare.
Nella famiglia marinara, dove nessuna azione
può rimanere perfettamente nascosta, e dove la fama
vola pili veloce che in ogni altro ambiente, erano ben
conosciute le sue doti morali eminenti, servite da un
fisico sano e resistente a qualunque fatica, frutto di
un tenore di vita materiale sobrio e modesto ; come
erano note, del resto, la sua ferrea volontà, il suo
carattere adamantino e l'inflessibile sentimento del
dovere. Spiccava infine nella sua figura di Capo la
qualità fondamentale che lo rendeva perfettamente
atto a sopportare le piìi grandi responsabilità e ad
esercitare i piìi alti comandi: la scrupolosa e co-
raggiosa obbiettività nei giudizi e nelle decisioni.
Ecco in poche parole un tentativo di ritratto del-
l'uomo che S. M. il Re ed il Ministro Leonardi Cat-
tolica chiamarono ad assumere la carica di Capo di
Stato Maggiore della Marina alla fine di marzo
del 1913.
PAOLO THAON DI REVEL
Al Vice Ammiraglio Rocca Rey, che aveva di-
retto la Marina durante la guerra libica, succedeva
pertanto colui che la Marina doveva dapprima pre-
parare alla grande guerra, poi lanciare nella lotta,
e condurre infine sino alla vittoria.
Il Contrammiraglio di Revel, alla offerta della
carica di Capo di Stato Maggiore fattagli dal Mini-
stro, rispose con la sua abituale e franca modestia,
osservando che altri meglio di lui, a suo avviso,
avrebbe potuto assurgere all'alto posto e che egli
avrebbe di gran lunga preferito conservare il suo
incarico di Ispettore delle Siluranti, del quale si
dichiarava pienamente soddisfatto; ma alle insi-
stenze del Ministro finì per cedere, accettando la
destinazione che i suoi superiori avevano voluto
assegnargli.
Il cambio del Capo di Stato Maggiore della Ma-
rina coincideva con un mutamento della situazione
politica internazionale, cioè, con un cambiamento
nelle condizioni dell'ambiente nel quale la Marina
è per natura chiamata a compiere la sua funzione.
Infatti, chiusasi la guerra italo-turca col trattato di
Ouchy, era necessario che la Marina cessasse di la-
sciarsi tutta assorbire dalla impresa coloniale, e
ricominciasse con nuova vigoria ad allenarsi ed a
prepararsi per difendere la Patria in caso di bi-
sogno ; tanto più che le fiamme di guerra divampanti
ostinatamente nei Balcani cominciavano a preoc-
cupare tutta l'Europa.
L'influenza clie tali preoccupazioni esercita-
vano nel campo navale, traspariva già chiaramente
dalla aumentata attività delle principali marine
europee, ed erano specialmente notevoli gli accordi
conclusi dalle marine di Francia e di Inghilterra,
per preparare una stretta cooperazione fra le due
flotte nel campo strategico e nel campo tattico.
Il Contrammiraglio Thaon di Revel, entrato in
carica il 1" aprile 1913, si rese perfettamente conto
della situazione stessa. Egli impresse subito ai la-
vori dello Stato Maggiore un nuovo vigore, come
ben ricordano ancora tutti coloro che ebbero l'onore
di prestare servizio ai suoi ordini in quel periodo
di tempo. Per dare un'idea dell'impulso impresso
alla preparazione da S. E. di Revel dall'aprile 1913
all'agosto 1914, basta ricordare i seguenti punti
principali :
Egli concentrò le forze navali, ponendole sotto
un unico comando, e con apposite istruzioni pre-
scrisse che le esercitazioni fossero intensificate e si
ispirassero al carattere della guerra moderna, per
ottenere che la flotta fosse pronta in ogni istante ad
affrontare qualunque evento.
Risvegliò e rinvigorì il servizio delle informa-
zioni.
Ottenne dal Governo che le attribuzioni del
Capo di Stato Maggiore della Marina fossero meglio
precisate e che il Capo di Stato Maggiore stesso
fosse tenuto al corrente dello stato delle nostre re-
lazioni con le principali potenze estere.
PAOLO THAON DI REVEL
Preoccupato della minaccia presentata dalla di-
slocazione delle forze navali anglo-francesi nel
Mediterraneo, fin dall'aprile 1913 intavolò trat-
tative cogli Stati Maggiori delle marine alleate (al-
lora la tedesca e la austro-ungarica) per ottenere,
in caso di guerra, concordia di sforzi e buon rendi-
mento dalle marine della Triplice Alleanza.
Le trattative iniziate nell'aprile finirono con
un vero successo italiano, cioè colla conclusione di
una Convenzione Navale interalleata che assicu-
rava il pieno concorso della flotta austriaca nelle
operazioni di guerra del Tirreno.
Rivolse subito la sua attenzione alle basi navali,
domandando l'assestamento della base di Madda-
lena e la costruzione di dighe a Taranto ed a Brin-
disi, per impedire l'accesso dei sommergibili agli
ancoraggi di quelle basi. Mediante accordi col Mi-
nistero dei Lavori Pubblici ottenne che si intra-
prendesse d'urgenza e si mandasse avanti con tena-
cia e con slancio la escavazione del porto di Brin-
disi; per rendere quella base capace di ospitare
anche una forza navale composta delle nostre più
grandi navi. In questo, come in altri provvedimenti
del genere, risiede la prova che l'Ammiraglio Thaon
di Revel, pure occupandosi della probabile guerra
nel Tirreno, non perdette di vista mai la proba-
bilità di un conflitto in Adriatico col nostro poco
sincero alleato orientale.
Diede prova di oculata preveggenza nel solle-
10 ALBERTO BOTTINI
citare il completamento delle dotazioni di carbone
e di combustibile liquido. L'importanza ed il vitale
beneficio di tale disposizione saltarono agli occhi
di tutti fin dai primi mesi di guerra.
Intuì e valutò esattamente l'importanza che i
nuovi mezzi di guerra stavano per assumere in un
eventuale futuro conflitto, e dedicò con amore
tutte le sue cure allo sviluppo dei sommergibili e
dell'arma aerea.
Non solo intuì e valutò giustamente l'impor-
tanza dei nuovi mezzi; ma ne apprezzò anche le
conseguenze e le ripercussioni iiltime sull'anda-
mento della guerra futura. Infatti: creò un Re-
parto Sommergibili presso lo Stato Maggiore, per
coordinare sia nel campo degli studi che nel campo
esecutivo, tutta la materia riguardante i sommer-
gibili; richiese ufficialmente che il numero dei no-
stri sommergibili fosse portato a 64; e diede nuovo
impulso all'allenamento guerresco dei sommergi-
bili in armamento, dedicando speciali cure al per-
sonale ad essi destinato. Capì che il progresso dei
sommergibili avrebbe ridotto l'importanza delle
grandi navi aumentando per conseguenza il com-
pito del naviglio sottile, e richiese che il numero
dei nostri Cacciatorpediniere fosse portato ad un mi-
nimo di 64. Conscio però delle limitazioni imposte
ai programmi navali dalla nostra scarsa potenzia-
lità finanziaria, preoccupato della necessità di far
presto, propose che si soprassedesse alla costruzione
PAOLO THAON DI REVEL 11
delle grandissime navi (superdreadnought) in pro-
getto, per devolvere i fondi disponibili all'incre-
mento del naviglio sottile e sommergibile.
Verso la metà del 1913 convocò e presiedette
una Commissione incaricata di studiare e proporre
la via migliore da seguire per una rapida ed efficace
organizzazione dei servizi aerei; ed istituì contem-
poraneamente un Reparto Aeronautica presso lo
Stato Maggiore. Propugnò la costruzione di abbon-
dante materiale di aviazione e la preparazione di
numerosissimo personale per il servizio del mede-
simo.
Fece studiare accuratamente il problema tlella
difesa anti-aerea sia attiva che passiva, sollecitando
la costruzione e la sistemazione di batterie antiae-
ree e progettando depositi interrati di combustibile
liquido.
Chiese insistentemente un grandisimo aumento
della dotazione di torpedini, apprezzando giusta-
mente il valore che tali armi avrebbero avuto in
una guerra futura.
Al personale, non meno che al materiale, ri-
volse le sue cure.
Appena nominato Capo di Stato Maggiore do-
mandò che i quadri organici degli ufficiali fossero
aumentati e portati all'altezza delle necessità del
servizio di guerra.
Domandò che la progettata soppressione degli
ufficiali del Corpo Reali Equipaggi fosse sospesa.
12 ALBERTO BOTTINI
Propose che la forza bilanciata del C. R. E. fosse
aumentata fino ad ottenere che le navi avessero il
loro equipaggio al completo, alFipfuori dei mili-
tari avviati ai corsi presso le varie scuole. La pra-
tica della guerra fin dai primi tempi, gli diede
ampiamente ragione.
PAOLO THAON DI REVEL 13
Mentre le nostre navi stavano per iniziare un
periodo di grandi manovre, per le quali l'Ammira-
glio Revel aveva preparato un programma che ri-
produceva seriamente ed efficacemente un caso di
vera guerra; scoppiò ai primi di agosto 1914 iì
conflitto europeo. La delicata posizione dell'Italia
richiedeva che le sue forze navali fossero riunite e
pronte allo impiego in qualsiasi istante; per questa
ragione le grandi manovre vennero rimandate e le
forze navali furono concentrate a Taranto in attesa
degli eventi. Da quel giorno la preparazione alla
guerra e le esercitazioni furono ancor maggiormente
intensificate. L'Ammiraglio di Revel rinnovò le sue
premure per l'adempimento dei principali provve-
dimenti intesi a completare l'efficienza del nostro
apparecchio navale: si applicò senza posa al lavoro
per ottenere i necessari aumenti di personale e di
materiale, rivolgendo la massima attenzione ai som-
mergibili, ai velivoli, al naviglio sottile, alle torpe-
dini, ai dragamine, agli affondamine, alle ostru-
14 ALBERTO BOTTINI
zioni ed agli antiaerei. Ordinò l'impianto di nuove
batterie per la difesa di Venezia e di Brindisi, ser-
vendosi delle artiglierie da 381 mm. già destinate
a quelle grandi navi delle quali si era sospesa la co-
struzione. Completò l'assetto logibtico delle basi e
ne predispose i mezzi di rifornimento anche per via
di terra in caso di bisogno.
Per la sua tenace insistenza si pervenne a mi-
gliorare le condizioni nautiche dell'estuario di Ve-
nezia, ad approntare la base secondaria di Porto
Corsini, ed a scavare il porto di Brindisi in misura
tale che alla vigilia dell'apertura delle ostilità esso
era pronto ad ospitare la « Squadra da Battaglia )>
Egli pensò di postare alcune artiglierie di grosso
calibro (obici e mortai) sul Lowcen, per battere le
navi ancorate a Cattaro e prendere di rovescio le
opere di difesa di quella piazza marittima. Con que-
sto provvedimento si sarebbe raggiunto lo scopo di
annullare automaticamente la base navale di Cat-
taro, e forse di provocare l'uscita del grosso della
flotta austriaca da Pola in condizioni tali da rendere
possibile quella battaglia navale che noi desidera-
vamo. Per il trasporto delle artiglierie sul Lowcen
occorrevano mezzi di trazione speciali, e la spedi-
zione esigeva la scorta e l'appoggio di un reparto di
truppe che si era calcolato dovesse essere dell'ientità
di una Divisione rinforzata. Il progetto non si potè
attiiare per cause estranee alla sfera di influenza
dell'Ammiraglio .
PAOLO THAON DI REVEL 15
L'azione dell' Ammiraglio Thaon di Revel si
estese anche al campo della nostra legislazione ma-
rittima, superando ostacoli e vincendo difl&coltà di
tradizione e di teoria spesso non indifferenti e riu-
scendo infine a provocare modifiche a quelle dispo-
sizioni di legge che si dimostravano non piìi rispon-
denti alle esigenze della guerra moderna. Così fu-
rono date disposizioni per dichiarare a suo tempo
l'Adriatico zona di guerra mediante il blocco di
sbarramento, in sostituzione del blocco litoraneo.
Fu inoltre vietata la pesca in tutto l'Adriatico e nella
parte settentrionale del golfo di Taranto. Col primo
provvedimento si ebbe durante la guerra il vantag-
gio di rendere effettivo il blocco con uno sforzo mi-
nimo da parte delle nostre forze navali, di poter
requisire il naviglio mercantile avversario e di dare
in mano al R. Governo un prezioso pegno pel futuro
risarcimento dei danni arrecati dal nemico alla vita
e alla proprietà dei privati cittadini. Col secondo
provvedimento si portò un colpo mortale allo spio-
naggio marittimo e litoraneo.
E' doveroso ricordare che dall' Ammiraglio
Thaon di Revel parti nei primi di maggio 1915 la
prima proposta concreta di mobilitazione delle in-
dustrie militari marittime nazionali.
Volgendo la nostra neutralità verso la fine, oltre
a tutti i provvedimenti di indole strettamente guer-
resca, cui non è il caso di accennare, data l'indole
non tecnica e la misura modesta del presente studio,
16 ALBERTO BOTTINI
S. E. di Revel provvide a stringere con l'Inghilterra
e con la Francia quella convenzione navale in base
alla quale le Marine Alleate inviarono in Adriatico
naviglio di vario genere, specialmente leggero, in
misura tale da compensare affatto la nostra defi-
cienza in fatto di cacciatorpediniere; deficienza*
tanto fortemente e ripetutamente lamentata dal-
l'Ammiraglio di Revel fin dal primo giorno della
sua assunzione alla carica di Capo di Stato Mag
giore.
Le navi alleate vennero in Adriatico a porsi
sotto gli ordini diretti dei nostri Ammiragli, essendo
la direzione della guerra navale nell'Adriatico ri-
servata alla Marina Italiana. Questo punto di vista
patriottico e politico fu difeso vittoriosamente al-
lora e sempre, durante tutta la guerra, dall'Ammi-
raglio di Revel, contro le aspirazioni di coloro che
in più di una occasione tentarono di togliere al-
l'Italia la sua libertà di azione in Adriatico.
E' ormai palese a chiunque, quanto una dipen-
denza o una limitazione nella libertà dei nostri mo-
vimenti nelle acque adriatiche ci sarebbe riuscita
disastrosa nel giorno dell'armistizio, agli effetti
delle nostre più sacre aspirazioni nazionali.
4f * *
La linea seguita inflessibilmente dal Vice Am-
miraglio di Revel nella condotta della guerra dal
PAOLO THAON DI REVEL 17
24 maggio al V ottobre 1915, le sue istruzioni e
le sue previsioni, provano quanto egli avesse luci-
damente previsto la lunga durata e compreso il ca-
rattere insidioso della guerra che si combatteva, e
come egli sapesse adattarsi alle sue esigenze, evi-
tando di esporsi inutilmente, aspettando con pa-
zienza e tenacia l'occasione di nuocere al nemico,
e prestando completo sostegno all'estrema ala destra
dell'Esercito, sicché mai nessun danno essa ricevette
dal mare. Tutto l'andamento, tutta la storia delle
nostre vicende navali in Adriatico è una serie con-
tinua di prove che dimostrano la bontà dei principi
ai quali si ispirò l'azione dell'Ammiraglio Revel fin
dal primo giorno delle ostilità.
Ma l'azione dell'Ammiraglio Revel, nel periodo
che consideriamo, non sempre ebbe a svolgersi in un
ambiente facile e tranquillo, poiché nella nostra
Marina, come era avvenuto precedentemente nelle
altre marine entrate nel conflitto prima della nostra,
gli uomini di mare e di guerra stentavano a rasse-
gnarsi alla esasperazione derivante dalla forma si-
lenziosa e temporeggiante assunta dalla nuova
guerra marittima.
Nell'ottobre 1915 l'Ammiraglio Corsi, nomi-
nato Ministro della Marina, diede ufficialmente
corso alla domanda di esonero da Capo di Stato Mag-
giore della Marina, che il Vice Ammiraglio di Revel
aveva già più volte presentata in forma ufficiale al
precedente Ministro.
18 ALBERTO BOTTINI
Bisogna analizzare questo atto dell'Ammiraglio
Thaon di Revel poiché da esso emerge chiaramente
il carattere dell'uomo.
Di fronte agli impedimenti incontrati nell'a-
dempimento del suo dovere, egli esaminò fredda-
mente se per il bene del Paese e della Marina, per
le sorti della guerra, fosse più conveniente lottare
per vincere le difficoltà interne, od eliminare dalla
scena la sua stessa persona. Con la sua insuperabile
obbiettività, pure essendo convinto della bontà dei
suoi principi, giudicò che la lotta per imporre il suo
modo di vedere personale avrebbe finito, a lungo
andare, per nuocere alla condotta della guerra, e al-
lora, con gesto assolutamente spontaneo, si ritirò
silenziosamente dalla altissima carica che ricopriva.
Qualsiasi commento inteso a dare maggior risalto
alla nobiltà dell'atto, sarebbe ozioso e superfluo!
E' bene però invitare i lettori giovani a medi-
tare sul magnifico ammaestramento racchiuso in
questo esempio!
PAOLO THAON DI REVEL 19
Il Vice Ammiraglio di Revel assunse la carica
di Comandante in Capo a Venezia il 1" ottobre 1915.
Giunto a Venezia il mattino, la sera stessa aveva già
finito di prendere le consegne dal suo predecessore
e si poneva al lavoro. Chi ebbe occasione di avvici-
nare l'Ammiraglio in quei giorni, ricorda come dal
suo volto, straordinariamente espressivo, trasparis-
sero la soddisfazione per il sacrificio che aveva com-
piuto e la gioia di coprire una carica eminentemente
attiva, piena di gravi responsabilità ed in contatto
col nemico.
In brevissimo tempo il Vice Ammiraglio di
Revel conquistò la fiducia dei suoi inferiori e l'af-
fetto della popolazione civile di Venezia.
Fin dai primi giorni del suo Comando, Egli ini-
ziò il perfezionamento delle difese antiaeree e su-
bacquee della Piazza, impresse alle operazioni del-
l'Alto Adriatico un carattere spiccatamente offen-
sivo, pensando che il miglior modo di farsi temere
dal nemico consistesse appunto nell'andarlo ad of-
20 ALBERTO BOTTINI
fendere in casa sua. Aviatori, personale dei som-
mergibili, personale delle torpediniere e dei cac-
ciatorpediniere, conobbero tutti da vicino il Co-
mandante in Capo; tutti seppero leggere nei suoi
occhi la serietà dei propositi e la fiducia del suc-
cesso. Quella serie di spedizioni audaci sulla costa
nemica, che culminò piìi tardi con la gesta di Ciano
e d'Annunzio a Buccari, con il raid di Pellegrini
a Pola, con l'affondamento della a Viribus Unitis »,
fu iniziata dalle siluranti dell'Alto Adriatico poste
agli ordini dell'Ammiraglio Thaon di Revel: tipica
fra tutte l'irruzione nel Porto di Pirano, compiuta
dal Cacciatorpediniere « Zefiro » comandato dal
Capitano di Corvetta Costanzo Ciano.
Nelle acque dell'Alto Adriatico e nel territorio
del Dipartimento Marittimo di Venezia, fecero il
loro ingresso in servizio i nuovi mezzi di offesa e di
difesa, alcuni già preparati od ideati dall'Ammira-
glio Thaon di Revel durante i suoi cinque mesi di
Capo di Stato Maggiore in guerra: intendo parlare
dei M. A. S., dei treni armati per la difesa delle
coste, e dei pontoni armati con cannoni navali.
Col procedere delle operazioni, questi nuovi
mezzi ebbero sempre maggiore sviluppo, poiché Ir
pratica li dimostrava man mano sempre più utili-
Così dai modesti pontoni armati di cannoni da
120 m/m. si arrivò al « Faà di Bruno » armato con
una torre binata da 381 m/m., costruito nell'Arse-
nale di Venezia.
PAOLO THAON DI REVEL 21
Per apprezzare il fervore di operazioni e di la-
voro che vigeva a Venezia in quel periodo, bisogna
aver vissuto tra le siluranti dell'Alto Adriatico od
aver lavorato nell'Arsenale di Venezia nel 1916,
quando si sentiva dovunque potente la spinta ani-
matrice del Comandante in Capo.
* * *
Nel febbraio 1917, dopo 16 mesi di brillante
comando delle Forze Navali dell'Alto Adriatico e
della Piazza di Venezia, il Vice Ammiraglio Thaon
di Revel fu nuovamente voluto e chiamato dal Go-
verno all'alta carica di Capo di Stato Maggiore
della Marina. Per puro sentimento del dovere,
benché conscio . delle gravi difficoltà che stava per
affrontare. Egli accettò il nuovo incarico. In tale
occasione le attribuzioni del Capo di Stato Maggiore
furono ampliate e meglio definite per ottenere una
azione di Comando piìi sicura e più efficace; così
il titolo di Capo di Stato Maggiore della Marina
venne integrato con quello ben piìi significativo
di Comandante in Capo delle Forze Navali mobi-
litate.
22 ALBERTO BOTTINI
Appena riprese le redini della Marina, l'Ammi-
raglio di Revel si rimise al lavoro con il suo impeto
abituale, e gli effetti della sua direzione piena di
energia e di buon senso non tardarono a manife-
starsi specialmente nella soluzione del problema di
guerra che in quel momento era il piìi grave ed il
più urgente, cioè nella difesa del traffico marittimo.
Esponiamo per sommi capi i provvedimenti da
lui attuati nel primo semestre del suo nuovo co-
mando :
Istituì Tee Ispettorato per la difesa del traffico
marittimo nazionale » e concentrò nelle mani del
l'Ispettore tutti i mezzi che si avevano pronti per
combattere i sommergibili nemici e per difendere
le nostre navi mercantili.
Intraprese l'armamento dei piroscafi con can-
noni tolti alle navi da guerra meno efficienti: sti-
molò l'industria a fornire nuove artiglierie pel me-
desimo scopo ; e fece installare la radiotelegrafia su
PAOLO THAON DI REVEL 23
tutti i piroscafi che ne erano sprovvisti, sollecitando
un provvedimento legislativo in proposito.
Stabilì di far navigare i piroscafi in convogli
scortati facendo loro percorrere, ove era possibile,
rotte costiere sotto la protezione di apposite batte-
rie, ed in comunicazione con le stazioni di vedetta.
Fece rinnovare e migliorare tutte le ostruzioni dei
nostri porti mercantili.
Ordinò alle Ditte italiane ed americane due-
cento motoscafi antisommergibili (M. A. S.), in
guisa da portare ad oltre 300 il numero di quelle
unità per il principio del 1918.
Provocò un Decreto Luogotenenziale pel quale
tutti i marittimi imbarcati su piroscafi nazionali
furono, agli effetti di legge, praticamente militariz-
zati; ed al tempo stesso tutti i contratti di arruola-
mento furono automaticamente prorogati per tutta
la durata della guerra.
Organizzò il trasporto materiali, viveri ecc. per
le truppe di Macedonia da Taranto, anziché da Na-
poli; ed il trasporto dei complementi per la Mace-
donia, sul percorso Taranto - Santi Quaranta, ridu-
cendo al minimo i rischi della navigazione.
Fece riprendere con nuova lena la costruzione
delle dighe di, Taranto e di Brindisi, nonché la
escavazione dell'Estuario Veneto e del porto di
Brindisi; decise la chiusura della rada di Augusta;
ideò e ordinò la intensa preparazione del materiale
per lo sbarramento del Canale di Otranto; e fece
24 ALBERTO BOTTINI
iniziare i lavori della base per naviglio sottile nel
lago di Varano, per l'escavazione del porto di Gal-
lipoli, e per la sistemazione del porto di Otranto.
Riordinò la difesa antiaerea di tutte le piazze
e di tutte le zone dipendenti dalla Marina secondo
un unico sistema che aveva già sperimentato con ot-
timo risultato a Venezia.
Rinforzò la difesa delle coste mediante nuove
artiglierie.
Aumentò di molto l'efficacia del concorso di-
retto della Marina all'Esercito, accrescendo il nu-
mero dei pontoni e dei (( Monitors » armati di me-
die e grandi artiglierie; in modo da rendere perfet-
tamente sicuro l'appoggio al mare della estrema ala
destra della Terza Armata.
Fece completare la sistemazione della base di
Valona.
Riordinò gli alti Comandi navali in modo da
rendere più netta la responsabilità e più efficace
l'azione degli Ammiragli.
In omaggio ai più sani e fondamentali principi
di strategia, concentrò immediatamente le forze
navali, richiamando a Taranto da Corfù, e a Brin-
disi da Valona, le divisioni che vi erano rispettiva-
mente dislocate. Inviò a Corfù due incrociatori au-
siliari ed a Valona il « Dandolo », vecchia nave
munita di ottime artiglierie, perfettamente adatte
a sostenere eventualmente dal mare le nostre
truppe di occupazione.
PAOLO THAON DI REVEL
25
Nel campo dei servizi aerei ebbe modo di espli-
care tutta la sua benefica energia organizzatrice.
Durante la sua assenza dalla direzione della Marina
i servizi aerei navali erano stati affidati all'esercito
che avrebbe dovuto farli funzionare con ufficiali
della Milizia Territoriale. Pare che il risultato del
provvedimento non fosse molto brillante; perchè di
78 sottotenenti della Milizia Territoriale ammessi al
concorso per pilota di idrovolanti, uno solo ottenne
il brevetto nel termine stabilito. L'Ammiraglio di
Revel, conscio dei bisogni dell'arma aerea e pieno
di fede (fin dal tempo di pace) nella efficacia di essa,
ottenne il pronto ritorno dell'aviazione navale alla
R. Marina e diede un rigoroso impulso alla sua
riorganizzazione. Ben presto le quotidiane incur-
sioni aeree su Fola, compiute con un numero sem-
pre crescente di apparecchi e con bombe, sempre
più potenti, dimostrarono praticamente tutto il va-
lore della rinascita dell'aviazione navale, tenace-
mente voluta ed attuata.
Rimediò alle deficienze di personale tanto nelle
categorie degli ufficiali come in quelle del C. R. E.
Disciplinò il consumo dei combustibili che co-
minciava a farsi minaccioso per l'assottigliamento
delle riserve.
* * *
Tutto ciò che ho enumerato finora non è che
26 ALBERTO BOTTINI
la cornice del quadro; la pittura è ben piìi impor-
tante.
L'Ammiraglio di Revel portò in tutto il com-
plesso organismo navale lo stesso spirito che aveva
diffuso nelle Forze Navali dell'Alto Adriatico e
nella Piazza di Venezia durante i suoi sedici mesi
di comando. Così l'attività dei M. A. S. divenne di
giorno in giorno sempre piìi intensa, le azioni e gli
agguati incessanti delle piccole navi divennero
sempre piìi persistenti e piìi efficaci, e culminarono
nel glorioso affondamento della « St. Istvan » a
Premula da parte del valoroso Comandante Rizzo.
Egli persegui con tenacia la tattica offensiva contro
le coste nemiche riuscendo a danneggiare con idro-
volanti, dirigibili e naviglio leggero le opere mili-
tari nemiche, rispettando la popolazione civile in
maggioranza italiana. Sotto il suo impulso il ne-
mico fu ricercato nelle sue basi con silenzioso e te-
nace lavoro quotidiano.
Come di una catena di monti coperta di nebbia
emergono talvolta le sole cime piìi alte, così di tutta
questa vasta attività navale vennero a conoscenza
del pubblico solo i fatti piìi fulgidi che hanno il
nome di Buccari, Muggia, Fasana, Pola, Durazzo;
mentre sono infinite le altre spedizioni che, pur non
diventando popolari, impressero al nemico un sa-
lutare rispetto per la nostra Marina.
Nello stesso tempo i nostri sommergibili dive-
nuti piii numerosi e più esperti, mietendo allori ed
PAOLO THAON DI REVEL 27
immolando martiri, portarono piii volte l'ofiFesa del
siluro al di là della fitta micidiale rete di mine su-
bacquee distesa dal nemico a protezione dei suoi ca-
nali interni.
28 ALBERTO BOTTINI
La Marina aveva raggiunto un elevato grado di
attività quando si aperse fulminea ed inaspettata la
breccia di Caporetto, che ebbe per conseguenza la
ritirata del nostro Esercito dal Carso alla linea del
Piave. La ripercussione della ritirata dell'Esercito
sulla efficienza generale della Marina, poteva essere
tutt'altro che lieve. Se nella ritirata si fosse sgom-
brata Venezia, la Marina avrebbe perduta la sua
unica base dell'Alto Adriatico; la nostra suprema-
zia marittima in quel bacino ne sarebbe stata gran-
demente compromessa, ed avrebbe lasciato intrav-
vedere per l'avvenire della guerra le più serie con-
seguenze.
L'Ammiraglio Thaon di Revel sentì immedia-
tamente la necessità di una resistenza a qualunque
costo della Piazza di Venezia. Nella sua qualità di
Capo di Stato Maggiore della Marina e Comandante
in Capo delle Forze Navali Mobilitate, dal 26 ot-
tobre fino al 20 novembre si trattenne quasi senza
interruzione a Venezia per rendere più efficace e più
PAOLO THAON DI REVEL 29
sollecita la sua azione di Supremo Capo responsa-
bile della Marina. In continuo contatto col Capo
di Stato Maggiore dell'Esercito, col Comando della
III Armata, col Comandante della Brigata Marina,
col Comandante in Capo della Piazza di Venezia e
delle Forze Navali dell'Alto Adriatico, coi comandi
delle difese di Grado e Monf alcone, si pose in con-
dizione di apprezzare istante per istante la situa-
zione e di provvedere immediatamente in conse-
guenza.
La sua azione, in quel doloroso periodo, può
riassumersi nei seguenti punti:
1. — In seguito ad accordi colle autorità del-
l'Esercito impartì le disposizioni necessarie per la
ritirata dietro la linea del Piave delle Difese di
Grado e Monfalcone e di tutti gli altri elementi
della R. Marina. (Ritirata che si compì in ordine
perfetto, con salvataggio di tutto il materiale tra-
sportabile). Organizzò la difesa ad oltranza della
Piazza di Venezia, servendosi dei mezzi e delle armi
locali, senza pregiudicare l'efficienza delle Forze
Navali Mobilitate.
2. — Pur resistendo saldamente a Venezia,
non perdette di vista il caso che il nemico ci potesse
scacciare dalla città e dalla laguna; ed organizzò in
conseguenza una estrema difesa a Chioggia; nella
intesa di fare di Chioggia l'estremo dell'ala destra
di un nostro deprecando schieramento sull'Adige:
a Chioggia si sarebbe avuto il vantaggio di esercì-
30 ALBERTO BOTTINI
tare sempre un certo dominio su parte della laguna
veneta.
3. — Organizzò una seconda base di resi-
stenza pili a sud, col nome di (( Difesa Marittima a
Sud del Brenta », la quale nel caso si fosse perduta
Venezia avrebbe dovuto:
Coprire l'estrema ala destra dell'Esercito.
Raccogliere per mezzo della rete acquea il
materiale sgombrato dall'Arsenale di Venezia.
E servire di base ai nostri M. A. S. per ren-
dere al nemico difficile e dolorosa l'utilizzazione di
Venezia. —
Descrivere degnamente l'opera dell' Ammira-
glio di Revel dalla fine di ottobre alla fine di di-
cembre 1917 trascende di gran lunga la piccola
mole di questo opuscolo; non si può tuttavia fare
a meno di affermare che l'Ammiraglio di Revel nel
periodo critico della ritirata sul Piave fu l'anima
della difesa di Venezia e di ricordare che le folte e
baldanzose infiltrazioni di fanteria nemica, con ab-
bondanti mitragliatrici, minaccianti direttamente
Venezia attraverso la laguna fra Piave e Sile, furono
respinte da reparti marinai costituiti dall'Ammira-
glio di Revel col personale rientrato dalle Difese di
Grado e Monfalcone. Bisogna rammentare quel bat-
taglione marinai (1) comandato dal Capitano di
(I) Da questo battaglione nacque il valoroso reggimento di marinai
che prese il nome di Reggimento S. Marco, e tenne fino al giorno dell'Ar-
mistizio le trincee del basso Piave, coprendosi di gloria al Comando del
Capitano di Vascello Dentice di Frasso primit, e poi del Capitano di Fre-
gata Sirianni.
PAOLO THAON DI REVEL 31
Corvetta Starila che fu creato a Venezia fra il 30
Ottobre e PS novembre; che il 9 novembre entra-
va in linea a Coftellazzo ed il 13 dello stesso mese
sosteneva un violento attacco di arditi austro-unga-
rici, resisteva, contrattaccava, sconfiggeva ed inse-
guiva il nemico, catturando prigionieri e materiale.
Come pure è doveroso ricordare che l'Ammiraglio
di Revel era personalmente presente a quella
azione.
Con infinito amore per il semplice marinaio,
l'Ammiraglio, anche assillato dalle più gravi cure,
non perdeva mai l'occasione di pagare di persona
e di portarsi dove ferveva l'azione per incoraggia-
re e premiare i combattenti, e per assicurarsi coi
propri occhi dello stato dei materiali e delle attitu-
dini degli uomini. La lista delle ispezioni personali
condotte a fondo a tutti i servizi della Marina mo-
bilitata sono innumerevoli, come sono innumere-
voli i pronti ed efficaci provvedimenti che segui-
rono ad ogni sua visita.
Ricordiamo a mo' d'esempio la sua ricogni-
zione dell'll settembre 1917 in motoscafo fino a
5 miglia da Trieste per rendersi» conto della posi-
zione di ormeggio di due navi da guerra nemiche,
contro le quali stava progettando un attacco; i suoi
voli con idrovolanti in esperimento; la ricogni-
zione in automobile su tutta intera la costa adria-
tica per sincerarsi sulle sue difese costiere ed an-
tiaeree; la sua traversata aerea delrAdriatico in
32 ALBERTO BOTTINI
idrovolante; le sue frequenti escursioni a Saseno.
Valona, Santi Quaranta; le sue traversate in cac
ciatorpediniere, ecc.
L'Ammiraglio di Revel dovette a questa sua co-
stante linea di condotta la fortuna di trovarsi il
giorno 16 novembre 1917 presso il fanale di Piave
Vecchia mentre il nemico eseguì il primo ed ulti-
mo suo tentativo di offendere dal mare l'estrema
destra del nostro schieramento terrestre: dal fa-
nale di Piave Vecchia l'Ammiraglio di Revel, vista
delincarsi l'azione delle navi nemiche, telefonò al
Comando in Capo di Venezia ordinando un attacco
di velivoli, M. A. S. e sommergibili contro il gruppo
di navi austriache che aprivano il fuoco contro le
nostre linee di Cortellazzo. In seguito a tale ordine
uscì all'attacco, fra gli altri, il Comandante Co-
stanzo Ciano con due M. A. S. Appena il Coman-
dante Ciano ebbe risolutamente lanciato il primo
siluro, le navi austriache, volendo evitare di esporsi
a sicura perdita, si ritirarono senza essere riuscite
a raggiungere il loro obbiettivo di danneggiare le
nostre posizioni di Cortellazzo.
**■}«■
Tutto quanto ho detto finora sull'azione del-
l'Ammiraglio di Revel nel periodo acuto della riti-
rata, è efficacemente provato e documentato dall'or-
dine del giorno dell'Ammiraglio in data 1° novem-
S. M. IL RE e S. E. L AMMIRAGLIO THAON DI REVEL
a bordo di una silurante nel golfo di Venezia
PAOLO THAON DI REVEL 33
bre: sono poche righe semplici, quasi rozze, ma
piene di vita e di forza, scintillanti di sincerità e di
evidenza :
ORDINE DEL GIORNO
a La R, Marina, fin dalV inizio della guerra, ol-
tre che con la flotta, ha con reparti di uomini e con
cannoni di ogni calibro, sistemati a terra e su gal-
leggianti, sostenuto Vaia destra delVEsercito, para-
lizzando ogni azione offensiva marittima del nemico
nel Golfo di Trieste.
Tale risultato venne raggiunto lottando diutur-
namente, per circa due anni e mezzo, contro diffi-
coltà che avrebbero potuto ritenersi insormonta-
bili; si dovette spesso aprire la via scavando canali,
contendere le batterie alle piene travolgenti, man-
tenersi isolati in squallide paludi infestate da ma-
laria, sotto r imperversare degli elementi, dei
proiettili, delle bombe.
Durante il recente ripiegamento, determinato
da esigenze strategiche, i presidi di Marina manten-
nero con salda disciplina la loro avanzata posizione
costiera fino a movimento assicurato.
Adempiuta tale missione, essi hanno ricupe-
rato e messo in salvo, con ordine perfetto, nono-
stante rincalzare del nemico e le condizioni del
mare, quanto mai avverse, il prezioso materiale da
guerra loro affidato ed ora già pronto ad affrontare
il nemico nelle nuove posizioni.
34 ALBERTO BOTTINI
Fortunato di aver assistito a sì nobile contegno
di onore della Brigata Marina, la segnalo al vostro
affetto ed alla vostra ammirazione ».
Venezia, 1° novembre 1917.
Thaon di Revel
Verso la fine del 1917 la difesa di Venezia era
seriamente consolidata; ma la piazza e la laguna si
trovavano ormai situate in prima linea. Partendo
da questa sua posizione avanzata, la Marina, diretta
dall'Ammiraglio di Revel, divenne attivissima;
come attiva si mantenne nel Basso Adriatico da
Brindisi e da Valona Verso Durazzo e verso Cattaro.
Il 1918 fu caratterizzato dallo sviluppo sempre cre-
scente delle azioni dei M. A. S., del naviglio sottile
e della aviazione, nonché dal bombardamento in
grande stile di Durazzo. Spiccarono tra le altre, la
azione di Premuda nella notte dal 9 al 10 giugno
1918, nella quale il Comandante Rizzo alla testa di
una sezione di M. A. S. affondò con siluro la dread-
nought austriaca « St. Istvan » ; e l'entrata a Pola
di Rossetti e Paolucci che nella notte dal 1* al 2 no-
vembre 1918 affondarono con siluro speciale la
dreadnought austriaca «Viribus Unitis ».
E' sommamente interessante, nel corso di que-
sto periodo, il bombardamento classico di Durazzo ;
perchè dalla condotta dell'Ammiraglio di Revel in
questa circostanza balza fuori uno dei tratti piii ca-
PAOLO THAON DI REVEL
ratteristici della sua figura di Capo: Za perfetta co-
scienza di tutte le responsabilità inerenti alla sua
alta carica e la piena e netta accettazione di esse,
specialmente nei momenti più seri.
Negli ultimi giorni del settembre 1918, il gene-
rale francese Franchet d'Esperey, Comandante del-
l'Armèe d'Orient (Truppe Alleate di Macedonia)
pel tramite del suo Governo domandò al Governo
italiano la distri^ione della base austriaca di Du-
razzo : il Governo francese nel notificare questa ne-
cessità al Governo italiano fece sapere che, qualora
la Marina Italiana non avesse creduto di compiere
subito l'operazione, la Marina Francese l'avrebbe
eseguita interamente coi suoi mezzi. La questione
fu subito esaminata a Roma in Consiglio di guerra :
l'Ammiraglio di Revel, geloso custode del prestigio
delle nostre armi, comprese immediatamente i gra-
vi danni che ci sarebbero derivati alla resa dei conti,
se la flotta francese avesse potuto combattere da sola
nel nostro teatro di guerra adriatico contro il no-
stro secolare nemico austriaco; e pertanto propose
che l'operazione contro Durazzo fosse fatta imme-
diatamente dalle forze navali italiane; e trattan-
dosi di arrischiare navi da battaglia, grandi incro-
ciatori corazzati e naviglio di ogni genere, in mi=
sura senza precedenti nella guerra, decise di assu-
mere personalmente la direzione dell'operazione.
Il Consiglio di guerra avendo accettato la sua
proposta, l'Ammiraglio di Revel si recò immediata-
36 ALBERTO BOTTINI
mente a Brindisi, ove giunse il 29 settembre; dopo
una rapidissima preparazione si imbarcò sulla
(( Dante Alighieri » ed uscì al largo il giorno 2 ot-
tobre con 29 unità italiane tra grandi e piccole, più
12 sommergibili; 19 unità leggere inglesi, 2 som-
mergibili inglesi; quattro sommergibili francesi;
ed alcuni motoscafi americani. Questa forza navale
esegui brillantemente la distruzione della base ne-
mica di Durazzo difesa da estesi campi di mine,
sommergibili ed artiglierie di medio calibro. Nelle
istruzioni emanate per l'operazione l'Ammiraglio
di Revel riservò personalmente per sé la parte più
aleatoria e più densa di responsabilità; cioè il com-
pito di osservare la base nemica di Cattaro ed attac-
care le navi nemiche che eventualmente ne uscis-
sero per assalire le forze navali nostre impegnate
nel bombardamento di Durazzo.
Pochi giorni dopo, la guerra finì vittoriosa-
mente e l'Ammiraglio di Revel partecipò la notizia
col seguente ordine del giorno :
COMANDO IN CAPO DELLE
FORZE NAVALI MOBILITATE
Ordine del giorno N. 38
Marinai!
La guerra marittima condotta in Adriatico in
unione a reparti degli Alleati e degli Stati Uniti col
PAOLO THAON DI REVEL 37
più costante e sagace ardimento nella ricerca del-
V avversario in mare aperto e dentro i muniti porti,
è finita entro Pola con uno dei più luminosi esempi
dell'eroismo italiano.
Dal primo alV ultimo giorno, voi avete perseve-
rato in una lotta senza tregua, supplendo al difetto
dei mezzi ed alla gravità dei molteplici compiti,
con una vigoria, con una audacia sempre più pron-
te e ferme.
Tutti gli italiani conoscono i nomi dei singoli
Eroi e delle vittorie fulminee, ma non a tutti è nota
V opera silenziosa, aspra, generosa compiuta in ogni
ora, in ogni evento, in ogni fortuna, quando sola-
mente una assoluta dedizione al dovere poteva su-
perare l'imparità delle condizioni e la durezza de-
gli ostacoli.
Sappia oggi la Patria, di quanti sforzi apparen-
temente ingloriosi è fatta questa Sua immensa glo-
ria. Consideri come due volte la Vittoria abbia preso
il volo e l'augurio dal gorgo ove le più potenti navi
nemiche scomparivano: da Premuda al Piave, da
Pola a Trieste e Trento.
La grande nave colata a picco nel porto di Pola
fu più che un presagio.
Nel suo nome stesso ostentava la vecchia men-
zogna delle forze, non riunite ma coatte. La duplice
dissoluzione è avvenuta. Come più non esiste l'eser-
cito, la flotta imperiale non esiste più.
38 ALBERTO BOTTINI
Onore sempre a voi tutti, onesti e prodi Mari-
nai (Tltalia!
Brindisi, 12 novembre 1918.
Il Comandante in Capo
delle Forze Navali Mobilitate
Thaon di Retel
* * *
L'armistizio che pose fine alla guerra trovò
rAmmiraglio di Revel perfettamente preparato alla
novità dei compiti ed ai nuovi ordini di idee. Si
deve alla indomabile energia dell'Ammiraglio di
Revel se tutta la Dalmazia, Trieste, Pola, Fiume
e le coste istriane, appena cessate le ostilità fu-
rono immediatamente e rapidamente occupate dalla
nostra Marina e da reparti dell'Esercito trasportati
con mezzi forniti dalla R. Marina.
Dopo l'armistizio l'Ammiraglio di Revel dedicò
tutte le sue cure all'assestamento del litorale e delle
isole redente; e prese parte alla Conferenza della
Pace in qualità di Cotìimissario Navale.
Il 4 ottobre 1919 l'Ammiraglio di Revel chiese
ed ottenne l'esonero dalla carica di Capo di Stato
Maggiore della Marina. Egli è da quel giorno Pre-
sidente del Comitato degli Ammiragli, cioè del mas-
simo organo consultivo della Regia Marina.
CENNI BIOGRAFICI
Paolo Thaon di Revel nacque a Torino il 10
giugno 1859 dal Conte Ottavio e della Contessa Ca-
rolina, nata Regard de Clermont de Vars, gentil-
donna savoiarda.
La famiglia Thaon di Revel, originaria della
Contea di Nizza, diede per secoli alla Patria uomini
insigni e difensori fedeli e valorosi. Eccone qualche
esempio :
Bisavolo delV Ammiraglio: Carlo Francesco
Thaon di Revel e Saint André - Viceré di Sardegna
nel 1787 - Comandante Generale dell'Esercito Pie-
montese nella guerra delle Alpi contro la Francia
nel 1792, vincitore all'Authion ed a Milleforche -
Generale d'Armata 1794 - Governatore di Torino
nel 1797 - Investito dei pieni poteri d'Alter Ego nel
1799 - Reggente l'isola di Sardegna nel 1803 - Gran
Maestro d'Artiglieria nel 1806 - Insignito del Col-
lare dell'Annunziata.
40
ALBERTO BOTTINI
Avo dell' Ammiraglio : Ignazio di Revel - Mini-
stro plenipotenziario in Olanda nel 1789, a Parigi
nel 1796, a Londra nel 1799 - Ambasciatore straor-
dinario a Parigi nel 1814, ottenne la unione di Ge-
nova al Regno di Sardegna - Governatore di Genova
e Ministro di Stato nel 1815 - Generale d'Armata
nel 1816 - Viceré di Sardegna nel 1818 - Governa-
tore di Torino nel 1820 - Investito dei pieni poteri
di Alter Ego nel 1821 - Maresciallo di Savoia nel
1829 - Presidente del Consiglio di Stato nel 1831 -
Insignito del Collare dell' Anunziata.
Pro-zio delVAm.m,iraglio: Giuseppe Alessandro
di Revel - Generale di Fanteria nel 1812 - Gover-
natore di Torino nel 1814 - Ispettore Generale del-
l'Esercito - Fondatore dell'Arma dei Carabinieri
Reali nel 1814 - Insignito del Collare dell'Annun-
ziata.
Zio delVAm^miraglio: Adriano di Revel - Diplo-
matico distintissimo - In età giovanissima fu Mini-
stro del Re di Sardegna, prima a Londra, poi a
Vienna - Nel 1852 a Vienna, con azione audacis-
sima ed abilissima, ottenne che il governo austriaco
restituisse i beni che aveva confiscati ai liberali del
lombardo-veneto rifugiati in Piemonte.
Zio deir Am^miraglio : Genova di Revel - Te-
nente Generale - Segnalatosi in Crimea e nella
guerra del 1859 - Combattente nel 1866 nel qua-
PAOLO THAON DI REVEL 41
drato di Villafranca - Ministro della Guerra - Insi-
gnito del Collare dell'Annunziata.
Padre dell' Ammiraglio : Ottavio di Revel - De-
putato al Parlamento - Ministro delle Finanze di
Re Carlo Alberto - Firmatario dello Statuto.
Fratelli delF Ammiraglio : Ignazio di Revel -
Senatore del Regno.
Adriano di Revel - Generale di Cavalleria.
Vittorio di Revel - Già Console Generale, ora
Ministro Plenipotenziario a riposo.
L'Ammiraglio di Revel appartiene dunque, pel
tramite di ambedue i suoi genitori, a quella vec-
chia nobiltà piemontese, devota per tradizione e
per sentimento alla Patria ed al Sovrano; ornata,
nella grande maggioranza, di belle virtù militari,
civiche e domestiche; la quale nel periodo del no-
stro Risorgimento, comprendendo i nuovi tempi e
sposando con mirabile chiaroveggenza le nuove
idee, seppe unirsi alla borghesia intellettuale di
tutta Italia, e contribuire potentemente con essa, a
costo di non pochi sacrifici, al trionfo dell'ideale
italiano di Libertà e di Unità. E' quindi doveroso
oservare come l'Ammiraglio Thaon di Revel, nel
compiere così egregiamente il suo dovere verso la
Patria, come Capo responsabile della Marina nella
grande guerra, abbia in pari tempo continuato una
gloriosa tradizione della sua famiglia.
42 ALBERTO BOTTINI
Paolo Thaon di Revel ricevette la prima istru-
zione a Torino nel collegio di Valsalice, indi alla
età di 11 anni fu condotto a Genova per compiere
gli studi preparatori alla carriera navale nel col-
legio « Picone ». Nell'anno 1873 fu ammesso alla
Regia Scuola di Marina di Napoli, nel 1875 passò
alla Regia Scuola di Marina di Genova, donde uscì
col grado di Guardia Marina nel 1877.
Dal principio del 1879 alla metà del 1882 fu
imbarcato sulla Regia Fregata « Garibaldi », colla
quale compì uno dei più interessanti e proficui giri
del mondo che si ricordi nella storia della nostra
Marina.
Nel 1880 fu promosso Sottotenente e nel 1886
Tenente di Vascello. Negli ultimi anni di Sottote-
nente e nei primi di Tenente di Vascello, fu ad-
detto alla persona di S. A. R. il Principe Eugenio
di Carignano, in qualità di Ufficiale di Ordinanza.
Col grado di Tenente di Vascello fu imbarcato suc-
cessivamente sulle Regie Navi « Bausan », « Città
di Genova », « Montebello », « Atlante », ecc.
E' degno di ricordo il suo imbarco in comando
della torpediniera di 1* classe « Sparviero », du-
rante il quale si affermarono le sue doti di marinaio
e si rivelarono le sue qualità di brillante manovra-
tore di siluranti (1893-94).
Anche maggiormente degno di nota è il suo im-
barco sulla R. Nave « Palinuro ». Egli comandò
questa nave, negli anni 1894 e 1895, durante due
PAOLO THAON DI REVEL 43
campagne alla vela della Scuola Mozzi con lunghi
itinerari nel Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico.
Nel 1895 fu promosso Capitano di Corvetta, e
con questo grado imbarcò successivamente sulle
Regie Navi « Savoia » e « Piemonte » in qualità di
Comandante in seconda.
Dal 1896 al 1900 fu Aiutante di Campo Effet-
tivo di S. M. Re Umberto.
Nel 1899 fu promosso Capitano di Fregata e
con tale grado, fra il 1900 ed il 1904, fu Coman-
dante in ir della Regia Nave « Saint-Bon » e Co-
mandante successivamente delle Regie Navi-Scuola
(( Caracciolo » ed « Amerigo Vespucci ».
Nel 1904 fu promosso Capitano di Vascello. Dal
1904 alla fine del 1905 tenne il Comando della Re-
gia Scuola Macchinisti a Venezia; e dalla fine del
1905 alla fine del 1907 tenne il Comando della Re-
gia Accademia Navale di Livorno, nella posizione
di Comandante in II" colle funzioni di Coman-
dante. Durante le campagne di istruzione degli Al-
lievi dell'Accademia nel 1906 e 1907 comandò la
Nave-Scuola « Etna » : quelle due campagne di
istruzione son ricordate fra le più interessanti e le
più feconde di insegnamenti nautici e marinare-
schi, finora compiute dagli Allievi.
Dal novembre 1907 al novembre 1909 tenne il
Comando della Regia Nave «Vittorio Emanuele »
facente parte delle Forze Navali del Mediterraneo.
Al suo sbarco fu accompagnato da un magnifico en-
44 ALBERTO BOTTINI
comic da parte di S. E. il Vice Ammiraglio Grenet.
allora Comandante in Capo delle Forze Navali.
Nell'aprile 1910 fu promosso Contr' Ammira-
glio.
Nel febbraio 1911 fu nominato Aiutante di
Campo Generale effettivo di S. M. Vittorio Ema-
nuele III.
Alla fine del 1911, nell'imminenza della guerra
contro la Turchia, l'Ammiraglio di Revel fu eso-
nerato dalla carica di Aiutante di Campo Generale
di S. M. il Re e nominato Comandante della IV' Di-
visione Navale, costituita dalle Regie Navi « G. Ga-
ribaldi » (Ammiraglia), (( Varese », (( F. Ferruc-
cio » e « Marco Polo ». Con questa Divisione egli
prese parte a tutta la guerra libica, distinguendosi
per attività, perizia e coraggio, come lo prova la
bella motivazione colla quale gli fu conferita alla
fine della campagna la Commenda dell'Ordine Mi-
litare di Savoia. Neil' opera dell' Ammiraglio di
Revel durante la guerra libica, spiccano sopratutto :
la sua operazione di Beyruth e la parte da lui presa
nel bombardamento dei forti dei Dardanelli e ne'
bombardamento di Tripoli.
A Beyruth, nel 1912, l'Ammiraglio di Revel
colla (( Garibaldi » e col a Ferruccio » in condi-
zioni difficilissime dal punto di vista internaziona-
le, affondò le due navi da guerra turche «Avnillah»
e (( Angora » ormeggiate in porto.
Dopo la cessazione delle ostilità, nell'ottobre
PAOLO THAON DI REVEL
1912, r Ammiraglio di Revel fu esonerato dal co-
mando della IV Divisione e nominato Ispettore
delle Siluranti, con insegna sulla R. Nave « Vettor
Pisani ».
Nel marzo 1913, come si è detto in principio
volendosi ritirare dal servizio attivo il Capo di Stato
Maggiore, Vice Ammiraglio Rocca Rey, S. M. il Re
ed il Ministro della Marina scelsero a sostituirlo il
Contrammiraglio Thaon di Revel, che ne assunse la
successione nell'aprile dello stesso anno.
Nel giugno 1913, il Contrammiraglio di Revel
fu promosso Vice Ammiraglio.
Dall'ottobre del 1915 al febbraio 1917, come
si è eposto precedentemente. Egli tenne il Co-
mando in Capo delle Forze Navali dell'Alto Adria-
tico e del Dipartimento e Piazza di Venezia.
Nel febbraio 1917 fu nominato Senatore del
Regno.
Dal febbraio 1917 al novembre 1919 ebbe l'ef-
fettivo comando di tutta la Marina col titolo di Capo
di Stato Maggiore della Marina e Comandante in
Capo delle Forze Navali Mobilitate.
Il 6 novembre 1918, di Motu-proprio di S. M.
il Re, fu promosso Ammiraglio per merito di
guerra.
Il 24 novembre 1919, in seguito a sua do-
manda, fu esonerato dalla carica di Capo di Stato
Maggiore e Comandante in Capo delle Forze Navali
46
ALBERTO BOTTINI
Mobilitate, e nominato Ispettore Generale della
Regia Marina.
Il 30 maggio 1920, essendo stata soppressa la
carica di Ispettore Generale della R. Marina, l'Am-
miraglio Thaon di Revel fu nominato Presidente
del Comitato degli Ammiragli, massimo Corpo con-
sultivo della Regia Marina: è questa la carica che
Egli riveste attualmente.
PAOLO THAON DI REVEL 47
PRINCIPALI DECORAZIONI NAZIO-
NALI DELLE QUALI E' INSIGNITO
L'AMMIRAGLIO THAON DI REVEL.
Medaglia (Toro istituita con R. D. 6 Maggio 1909 N. 358 : « Per
essersi segnalato nel prestare soccorso alle popolazioni
funestate dal terremoto del 28 Dicembre 1908 ».
Medaglia commemorativa istituita con R. D. 20 Febbraio 1910:
« Per l'opera soccorritrice del 28 Dicembre 1908 ».
Com,m,endatore delVOrdine Militare di Savoia per R. D. 16
Marzo 1910: « Per la costante attività, il coraggio e la
perizia dimostrata al Comando di una Divisione Navale
durante tutta la guerra distinguendosi in particolare
modo nell'attacco delle fortificazioni dei Dardanelli, ma
più ancora nella fazione compiuta a Beyrouth che egli
personalmente comandò e diresse, nella quale, in circo-
stanze difficili di ordine internazionale, affondò le due
navi da guerra turche rifugiate nel porto, con esecuzione
piena degli ordini avuti e con intero successo ».
(Mediterraneo, 1911-12).
Medaglia com,mem.orativa della guerra italo-turca 1911-1912,
istituita con R. D. 21 Novembre 1912, N. 1342.
Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone della Co-
rona d Italia (Motu- proprio di S. M; il Re), per Decreto
2 Aprile 1914.
Cavaliere di Gran Croce delVOrdine dei SS. Maurizio e Laz-
zaro (Motu-proprio di S. M. il Re), per Decreto 11 Ot-
tobre 1915.
Grande Ufficiale delVOrdine Militare di Savoia (Motu-proprio
di S. M. il Re), per Decreto 29 Dicembre 1916: « Per di-
stinti servizi resi durante la campagna di guerra
1915-16 ».
48 ' ALBERTO BOTTINI
Croce al Merito di Guerra (Motu-proprio di S. M. il Re), isti-
tuita con R. D. 19 Gennaio 1918 N. 205.
Croce al Merito di Guerra {2^ concessione), per Decreto 5 Lu-
glio 1921.
Croce al Merito di Guerra (3** concessione), per Decreto 26
Agosto 1921.
Medaglia comniemorativa della guerra 1915-18, istituita con
R. D. 29 Luglio 1920 N. 1241.
Gran Croce delV Ordine Militare di Savoia (Motu-proprio di
, S. M. il Re), per Decreto 1" Giugno 1919 : « Capo di
Stato Maggiore della Marina e Comandante in Capo
delle Forze Navali Mobilitate dal Febbraio 1917, nella
suprema direzione della guerra in Adriatico e della
azione bellica ovunque esercitata da mezzi della Regia
Marina, ha dato alta prova di singolare perizia, somma
energia, perspicuo apprezzamento delle situazioni bel-
liche. Nonostante la gravità e la persistenza delle insi-
die nemiche, mercè i provvedimenti da lui ordinati e
le mirabili virtìi della nostra gente di mare, i traffici ma-
rittimi hanno potuto svolgersi così da assicurare in ogni
tempo al Paese gli indispensabili rifornimenti. Con fer-
vore e tenacia ha provveduto all'apprestamento di mezzi
complementari di offesa e difesa che meglio convenivano
alle peculiari caratteristiche della guerra combattuta in
Adriatico, ed alla preparazione degli uomini che con
l'impiego di essi hanno inflitto al nemico perdite gra-
vissime e circonfuso di gloria imperitura la Marina Ita-
liana. Sotto il suo alto comando la R. Marina ha pre-
stato validissimo contributo alla Vittoria ».
Cavaliere delV Ordine Supremo della SS. Annunziata (Motu-
proprio di S. M. il Re), 4 Novembre 1919.
Bah Gran Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta, Mag-
gio 1922.
AGLI
ARTEFICI DELLA VITTORIA
COLLABORANO:
Gabriele d'Annunzio
Agostino Lanzillo
Fernando Agnoletti
Paolo Maranini
Eugenio Barbarich
F. T. Marinetti
Sem Benelli
Arturo Marpìcati
Maso Bisi
Italo Minunni
Massimo Bontempelli
Ettore Moschino
Giuseppe Bottai
Benito Mussolini
Alberto Bottini
Vico Pellizzari
Giuseppe Brunati
Vanna Piccini
Paolo Buzzi
Francesco Picco
Mario Carli
Antonio Pirazzoli
Bruno Corra
Enrico Rocca
Alceste De Ambris
Gino Rocca
Cesare M. Devecchi
Massimo Rocca
Sandro Forti
Alfredo Rocco
Umberto Foscanelli
Arturo Rossato
Antonino Foschini
Cesare Rossi
Luigi Freddi
Emilio Settimelli
Mario dei Gaslini
Luigi Siciliani
Angelo Gatti
Ardengo Soffici
Pietro Gorgolini
Ludovico Toeplitz de Grand Ry
Annibale Grasselli - Barni
Vincenzo Torraca
Ettore Janni
Augusto Turati
PREZZO L. 2.—
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DG
556
T4.5B6
Bottini, Alberto
L'ammiraglio Paolo Thaon
di Revel