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Full text of "Le opere di Giorgio Vasari"

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LE OPERE 



DI 




GIORGIO VASARI 



CON NUOVE ANNOTAZIONI E COMMENTI 



DI 



GAETANO MILANESI 



Tomo IX 
ODICI, AGGIUNTE E CORREZIONI 




°) 





IN FIRENZE 

G. C. SANSONI, EDITORE 
1885 



LE OPERE DI GIORGIO VASARI 



INDICI 



LE VITE 

«PIÙ KCEUEKTI 

PITTORI SCULTORI ED ARCHITETTORI 

SCRITTE 

GIORGIO VASAEI 

CON NUOVE ANNOTAZIONI. E COMMENTI 

GAETANO MILANESI 

Tom IX 
IKDICI, AGfflllHTE E COEEEZIONI 



IN FIRENZE 

O. C. SANSONI, EDITORE 



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GAETANO MILANESI 



L'EDITORE RICONOSCENTE 



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TAVOLA ALFABETICA 

DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 



DESCRITTE DA GIORGIO VASARI 



CON OLI ANNI DELLA LORO NASCITA E MOBTE 



AVVERTENZA 

Il numero romano, posto subito dopo i nomi, indica il tomo; V aràbico, la 
pagina. 

I nomi chiusi fra parentesi quadre sono stati aggiunti da noi, cavandoli dai 
documenti. 

Gli anni sono ridotti al computo comune. 



SPIEGAZIONE DELLE ABBREVIATURE 



a. 


vale architetto 


ing. 


» 


ingegnere 


intagl. 


» 


intagliatore 


min. 


» 


miniatore 


mus. 


» 


musaicista 


0. 


» 


orafo 


i>- 


» 


pittore 


s. 


» 


scultore 


areu 


» 


aretino 


boi. 


» 


bolognese 


crem. 


» 


cremonese 


fiam. 


» 


fiammingo 


fer. 


» 


ferrarese 


fior. 


» 


fiorentino 



frane, vale francese 

lomb. » lombardo 

mod. » modenese 

nap. » napoletano 

pad. » padovano 

par. » parmigiano 

per. » perugino 

rom. » romano 

sen. » senese 

urb. » urbinate 

ven. » veneziano 

ver. » veronese 

vie. » vicentino 



TAVOLA ALFABETICA 



Accademici (Gli) del disegno. — Vii, 593. 

Agostino [di Giovanni], s. a. sen. — I, 429. 
Fiorito nel 1330. f 1348. 

Agnolo [di Ventura], s. a, sen. — I, 429. 
Fiorito nel 1326. f 1349? 

Alberti Leon Battista [di Lorenzo], a. fior. — li, 535-. 
N. 1404, 18 di febbrajo f 1472. 

Albebtinelli Mabiotto [di Biagio di Bindo], p. fior. — IV, 217. 
N. 1474, 13 d'ottobre, t 1515, 5 di novembre. 

Allegri Antonio. — V. Correggio (da) Antonio. 

Allori Alessandro [di Cristofano di Lorenzo], p. fior. — VII, 606. 
N. 1535, 31 di maggio, f 1607, 25 di settembre. 

Altissimo (Dell') Cristofano o Tofano [di Papi di Damiano], p. fior. — 
VII, 608. 
Fiorito nel 1554. f 1605, 21 di settembre. 

Ammannati Bartolommeo [d'Antonio], s. a. fior. — VII, 625. 
N. 1511, 15 di settembre, f 1592, 14 di aprile. 

Andrea del Castagno. — V. Castagno (del) Andrea, 

Andrea di Cosimo Feltbini. — V. Feltrini. 

Andrea detto l'Orgagna. — V. Orgagna. 

Andrea [di Piero di Marco Ferrucci] da Fiesole, s. — IV, 475. 
N. 1465 f 1526, 30 di giugno. 

Andrea [di Niccolò Contucci] dal Monte Sansavino, 8. a. — IV, 509. 
N. 1460. f 1529. 

Andrea del Sarto. — V. Sarto (del) Andrea. 



4 TAVOLA ALFABETICA 

Andrea [d'Ugolino] Pisano, s. a. — I, 481. 
N. circa il 1273. f 1349? 

Angelico fra Giovanni. — V. Fiesole (da) ecc. 

Antonio [di Francesco] viniziano, p. — I, 661. 
Fioriva dopo la metà del sec. ziv. 

Aristotile da San Gallo. — V. Sangallo (da) Bastiano detto Aristotile* 

Arnolfo di Lapo [ossia di Cambio da Colle di Val de Isa], a. 8. fior. — I, 269^ 
N. 1240. f 1301, 8 di marzo. * 

1 Questa è la opinione più vera intorno all'anno della sua morte. Ved. l'ar- 
ticolo di C. Guasti: Arnolfo quando è morto? nella Rassegna Nazionale. 

Artefici italiani diversi. — VII, 571. 
Artefici fiamminghi diversi. — VII, 579. 

m 

Baccio d'Agnolo [di Donato Baglionj], a. intag. fior. — V, 349. 
N. 1462, 19 di maggio, f 1543, 6 di maggio. 

Baccio da Montelupo. — V. Montelupo (da) Baccio. 

Bagnacavallo (da) Bartolommeo [di Gio. Battista Ramenghi], p. boi. — 
V, 349. 
N. 1484. f 1542, d'agosto. 

Baldovinetti Alesso [di Baldo vinetto] p. fior. — IT, 591. 
N. 1427, 14 di ottobre, f 1499, 29 di agosto. 

Bandinelli Baccio [di Michelangelo], p. s. fior. — VI, 133. 
N. 1493, 12 di novembre, f 1560, 7 di febbrajo. 

Barbiere (Del) Alessandro di Vincenzio Fei, detto, p. fior. — VII, 620*. 
N. 1543. f 1592, 28 di dicembre. 

Bartoli Taddeo [di Bartolo di M° Mino, barbiere], p. sen. — li, 33. 
N. 1363. fl422 di settembre. 

Bastiano detto Aristotile. — V. Sangallo (da) Bastiano. 

Bartolommeo (don) abate di San Clemente, min. p. fior. — III, 213. 
N. 1433 ? f 1491 ? 

Bartolommeo (fra) [di Paolo del Fattorino] di San Marco, p. fior. — 

IV, 175. 

N. 1475. f 1517, 31 d'ottobre. 

Beccafumi Domenico [di Iacopo di Face], p. e. maestro di getti, sen. — 

V, 633. 

N. 1486 f 1551, 18 di maggio. 

Bellini Gentile [di Iacopo], p. ven. — III, 149. 
N. 1426. f 1507, 23 di febbrajo. 

Bellini Giovanni [di Iacopo], p. ven. — III, 149. 
N. 1427. f 1516, 29 di novembre. 



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DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 5 

Bellini Iacopo, p. ven. — III, 149. 
N. 1400 V f 1464? 

Bellucci [o Bell uzzi] Giovambattista, da San Marino. — V. San Marino. 

Berna, p. sen. — I, 647. 

N.... f 1381? 
BoccÀccuto, p. crem. — IV, 577. 

N. 1460? f 1518? 

Bologna Giovanni [di Giovanni] s. a. fiaxn. — VII, 629. 
N. 1524. f 1608, 13 di agosto. 

Botticelli Sandro [di Mariano Pilipepi, dotto il], p. fior. — EU, 309. 
N. 1447. f 1510, 17 di maggio. 

Bramante da Urbino [Donato d'Angelo, detto], a. p. — IV, 145. 
N. 1444 f 1514, 11 di marzo. 

Bronzino (Agnolo di Cosimo di Mariano Tori, detto il], p. fior. — VII, 593. 
N. 1502. f 1572, 23 di novembre. 

Brunelleschi Filippo [di ser Brnnellesco], s. a. fior. — II, 327. 
N. 1379. f 1446, 16 di aprile. 

Buffalmacco Buonamico [di Cristofano, detto], p. fior. — I, 499. 
Viveva ancora nel 1351. 

Bugiardini Giuliano [di Pietro di Simone], p. fior. — VI, 201. 
N. 1475, 29 di gennajo. f 1554, 17 di febbrajo. 

Buonarroti Michelagnolo [di Lodovico], p. s. a. fior. — VII, 135. 
N. 1475, 6 di marzo, f 1564, 18 di febbrajo. 

'Buontalknti Bernardo [di Francesco di Domenico di Stefano], p. a. ing. 
fior. — VII, 614. 
N. 1536. f 1608, 5 di giugno. 

Butteri Gio. Maria [di Pier Andrea dal B.° S. Sepolcro], p. fior. — VII, 608. 
N. ... f 1606, 4 di settembre. 

Calavrese Marco. — V. Marco Calavrese. 

■Camicia Chimenti [di Lionardo d'Andrea], a. fior. — II, 647. 
N. 1427. Viveva ancora nel 1505. 

Camilliani Francesco [di Giovanni di Niccolò Gucci], s. fior. — VII» 628. 
N.... f 1586, 13 di ottobre. 

Caravaggio (da) Polidoro [Caldani], p. lomb. — V, 141. 

N.... f 1543. 
Carpaccio Vittore, p. ven. — III, 627. 

La sua prima memoria come artista è del 1490. 

Carpi (da) Girolamo [di Tommaso], p. fer. — VJ, 457. 

1501. f 1556; altri dicono 1568. 
Castagno (del) Andrea [di Bartolommeo di Simone], p. fior. — II, 667. 

N. 1396? f 1457, 19 di agosto. 



6 TAVOLA ALFABETICA 

Castel Bolognese (da) Giovanni [di Bernardo Bernardi], intagl. di cam- 
mei. — V, 367. 
N. 1495. f 1553, 22 di maggio. 

Cavallini Pietbo, p. rom. — I, 537. 
N.... f 1864? 

Cecca, [Francesco d'Agnolo di Francesco, detto la], a. e ing. fior. — 
IH, 195. 
N. 1446. 21 di dicembre f 1488, 4 di maggio. 

Cellini Benvenuto [di Giovanni d'Andrea] o. s. fior. — VII, 621. 
N. 1500, 3 di novembre, f 1571, 13 di febbraio. 

Cioli Valerio [di Simone], s. fior. — VII, 639. 
N. 1529. f 1599, 29 di dicembre. 

Cimabue Giovanni, p. fior. — I, 247. 

N. 1240? f 1300? 
Clovio don Giulio, min. schiavone. — VII, 557.. 

N. 1498. f 1578, 5 di gennajo. 

Contucci Andrea. — V. Andrea dal Montesansavìno. 

Correggio (da) Antonio [di Pellegrino Allegri], p. — IV, 109. 

N. 1494. f 1534, 5 di marzo. 
Costa Lorenzo, p. fer. — III, 131. 

N. 1460. f 1535, 5 di marzo. 

Credi (di) Lorenzo. — V. Lorenzo di Credi. 

Crocd?issaio (del), Girolamo di Francesco. — V. Macchietti Girolamo. 

Cronaca, Simone [di Tommaso d'Antonio, detto il], a. fior. — IV, 441. 
N. 1457, 30 di ottobre, f 1508, 21 di settembre. 

Danti F. Egnazio [di Giulio], matem. e cosmogr. per. — VII, 633. 
N. 1536, 29 di aprile, f 1586, 19 di ottobre. 

Danti Vincenzio [di Giulio], 8. per. — VII, 630. 
N. 1530 f 1576, 26 di maggio. 

Desiderio [di Bartolommeo di Francesco detto Ferro] da Settignano, s.. 
fior. — III, 107. 
N. 1428. f 1464, 16 di gennajo. 

Dello [di Niccolò di Dello], p. s. fior. — II, 147. 
N. 1404. Viveva ancora nel 1463. 

Domenico [di Bartolommeo] Viniziano, p. — II, 667. 
Fioriva nel 1438. f 1461, 15 di maggio. 

Donatello. — V. Donato. 

Donato [di Niccolò di Betto Bardi, volgarmente detto Donatello], s. fior^ 
— H, 395. 
N. Ì386. f 1466, 13 di dicembre. 



DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 7 

Dossi Battista [di Niccolò], p. fer. — V, 83. 
N.... f 1548. 

Dossi [Giovanni di Niccolò, cognominato Dosso], p. fer. — V, 83* 
N. circa il 1479. f 1542. 

Duccio [di Buoninsegna], p. sen. — I, 653. 
Fioriva nel 1278. f 1339? 

Ercole [di Giulio Cesare Grandi] ferrarese, p. — IH, 5. 
N. circa il 1460. f 1531. 

Fabriano (da) Gentile [di Niccolò di Giovanni di Masso], p. — IH, 5. 
N. circa il 1370. f intorno al 1450. , 

Fancelli Giovanni [di Paolo, detto di Stocco], 8. fior. — VII, 640. 

N. . . . f 1586, 1 di luglio. 
Fattore, Giovanni Francesco [Penni] (detto il), p. fior. — IV, 643. 

N. 1496. * f 1536. 

' Se, come parrebbe ormai provato, il Fattore fu figliuolo di Michele di 
Luca tessitore di pannilini, e nacque nel 1496 e non nel 1488, come vuole il 
Vasari; la sua morte sarebbe accaduta nel 1536, e non nel 1528. 

Federigo di Lamberto [Sua ter man], p. fiam. — VII, 614. 
N. 1524. f 1591, 1 d'ottobre. 

Fei Alessandro. — V. Barbiere {del) Alessandro. 

Feltrini Andrea [di Gio. di Lorenzo], detto di Cosimo, p. fior. — V, 201. 
N. 1477, 12 di marzo, f 1548, 12 di maggio. 

Feltro (da) Morto [Pietro Lazzo?], p. ven. — V, 201. 
N. circa il 1474? t dopo il 1519. 

Ferrucci Andrea. — V. Andrea da Fiesole. 

Fiamminghi artefici. — V. Artefici ecc. 

Fiesole (da) Andrea. V. Andrea da Fiesole. 

Fiesole (da) frate Giovanni [di Pietro, detto l'Angelico], p. — II, 505. 
N. 1387. f 1455, 18 di marzo. 

Fiesole [da] Mino. — V, Mino da Fiesole. 

Filarete, Antonio [di Pietro Averulino, detto il] , s. a. fior. — II, 45i>- 
N.... f 1465? 

Francesca (Della) Piero. — V. Piero della Francesca. 

Francesco di Giorgio [di Martino], p. 8. a. sen. — III, 69. 
N. 1439, 23 di settembre, f 1502, di gennajo. 

Franciabigio, [Francesco di Cristofano detto il] p. fior. — V, 89. 
N. 1482. f 1525, 14 di gennajo. 

Francia Francesco [di Marco di Giacomo Raibolini], o. p. boi. — III, 533. 
N. 1450. f 1517, 5 di gennajo. 



8 TAVOLA ALFABETICA 

Franco Battista, p. ven. — VI, 571. 
N. 1498. f 1561. 

Gaddi A ovolo [di Taddeo], p. fior. — I, 635. 
N. 1333? f 1396, 16 di ottobre. 

Gaddi Gaddo [di Zanobi], p. mus. fior. — I, 315. 
N. 1259. f 1333? 

Gaddi Taddeo [di Gaddo], p. fior. — I, 571. 
N. circa il 1300. f 1366. 

Gal ami Galasso, p. fer. — III, 89. 
N. circa il 1423. f 1*73. 

Gabbo (Del) Raffaellino. — V. Raffaettino del Garbo. 

Gabofolo Benvenuto [di Pietro Tisi, detto il], p. fer. — VI, 457. 
N. 1481. f 1559, di settembre. 

Gatta (Della) don Babtolommeo. — V. Bartolommeo (don) abate di 
S. Clemente. 

Genoa Bartolommeo [di Girolamo], p. a. urb. — VI, 315. 
N. 1518. f 1558. 

Genoa Girolamo [di Bartolommeo], p. a. urb. — VI, 315. 
N. 1476. f 1551, 11 di luglio. 

Ghebabdi Cristofano [di Guido] detto Doceno, dal Borgo San Sepolcro, 
p. — VI, 213. 
N. 1508, di novembre, t 1556, 4 di aprile. 

Gherardo [di Giovanni di Miniato di Gherardo del Fora], p. min fior. — 
III, 237. 
N. 1445. f 1497. 

Ghirlandaio. — V. Grillandaio. 
Ghiberti Lorenzo [di Cione], s. fior. — II, 221. 
N. 1878. f 1455, 28 di novembre. 

Giocondo (Fra) [Giovanni], a. ver. — V, 261. 
N. 1433? f 1515. 

Gioboione [Barbarelli] da Castelfranco, p. ven. — IV, 91. 

N. 1478. f 1511. 
Giottino (Tommaso detto). -— V. Tommaso ecc. 

Giotto [di Bondone]; p. a. fior. — I, 369. 

N. 1266. 1 f 1337, 8 di gennajo. 

1 Secondo la testimonianza di Antonio Pucci nel suo Centiloquio, Giotto 
sarebbe nato in quest'anno, e non nel 1276 come afferma il Vasari. 

Giovanni da Castel Bolognese. — V. Castel Bolognese (da) Giovanni. 
Giovanni (di Niccola) Pisano, s. a. — I, 293. 
N. 1250? f 1329? 

Girolamo da Trevioi. — V. Trevigi (da) Girolamo. 



DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 

Giulio Romano [di Piero Pippi de' Iannuzzi], p. — V, 523. 

N. 1492. f 1546, 1 di novembre. 
Oozzoli Benozzo [di Lese di Sandro], p. fior. — III, 45. 

N. 1420. f 1498. 

Granacci Francesco [d'Andrea di Marco], p. fior. — V, 339. 
N. 1477, 23 di luglio, f 1543, 30 di novembre. 

Grandi Ercole. — V. Ercole ferrarese. 

Grillandaio Benedetto [di Tommaso .Bigordi], p. fior. — VI, 531. 
N. 1458. f 1497, 17 di luglio. 

Grillato aio David [di Tommaso Bigordi], p. mus. fior. — VI, 531. 
N. 1452, 14 di marzo, f 1525, 10 di aprile. 

Grillano aio Domenico [di Tommaso Bigordi], p. fior. — III, 253. 
N. 1449. f 1494, 11 di gennajo. 

Grill and aio Ridolfo [di Domenico Bigordi], p. fior. — VI, 531. 
N. 1483, 4 di febbrajo. t 1561, 5 di gennajo. 

Iacopo di Casentino, p. fior. — I, 669. 
Fioriva nella metà del secolo xrv. 

Iacopo [di Lazzero di Bartolommeo] detto l'Indaco, p. fior. — ILI, 679. 
N. 1477, 3 di gennajo. f 1534. 

Indaco. — V. Iacopo detto l'Indaco. 

Lappolz Giovanni Antonio [di Matteo di ser Iacopo], p. aret. — VI, 5. 
N. 1492. f 1552. 

Lastricati Zanobi [di Bernardo], s. fior. — VII, 640. 
N. 1508, 13 di dicembre, f 1590, 14 di aprile. 

Laurati Pietro [di Lorenzo Lorenzetti, detto], p. sen. — I, 471. 

K . . . t c i rca *1 1350. 
Liberale [di Iacopo], p. ver. — V, 261. 

N. 1451. f 1536. 

Licinio Gio. Antonio da Pordenone, p. — V, 103. 

N. 1483. f 1539. 
Lionardo [di ser Piero d'Antonio] da Vinci, p. s. fior. — IV, 17. 

N. 1452. f 1519, 2 di maggio. 

Lioni Lione, s. aret. — VII, 535. 

N. . . . f 1590, 22 di luglio. ' 

1 V. Casati: Leone Leoni d'Arezzo scultore e Gio. Paolo Lomazzo pittore 
milanese. Milano, 1884. 

Lippi fra Filippo [di Tommaso], p. fior. — li, 611. 

N. 1406? f 1469, 9 di ottobre. 
Lippi Filippo [di fra Filippo], p. fior. — III, 461. 

N. 1457. t 1504, 18 di aprile. 






10 TAVOLA ALFABETICA 

Lippo [di Como] p. urne. fior. — II, 11. 

N. 1857. Viveva ancora nel 1435. 
Lombardi Alfonso [di Niccolò Cittadella, da Lucca, detto], a. fer. — V, 83. 

N. 1497? f 1537, 1 di dicembre. 
Lobenzetti Ambrogio [di Lorenzo], p. sen. — I, 521. 

K. sulla fine del secolo un. f circa il 1348. 



i Pietro. — V. Laurati Pietro. 
Loeenzetto [di Lodovico di Guglielmo], s. a. fior. — IV, 577. 

N. 1489, 23 di giugno, f 1541, 15 di dicembre. 
Lorenzo di Bicci, p. fior. — IT, 49. 

N. 1350. f 1427. 
Lobbhzo [di Andrea d'Oderigo] di Credi, p. fior. — IV, 563. 

N. 1459. f 1537, 12 di gennajo. 
Lorenzo (non) [di Giovanni], monaco degli Angeli di Firenze, p. min. 
fior. — IL, 17. 

N. 1370? t 1425? 
Lorenzi Batista [di Domenico, detto Batista del Cavaliere], a. fior. — 
VD, 638. 

N. 1527. f 1594, 7 di gennajo. 
Lorenzi Stoldo [di Giovanni], b. fior. — VII, 637. 

N. 1537. f 1588, 7 di settembre. 
Lotti Lorenzo. — V. Lorenzetto. 
Lotto Lorenzo, p. ven. — V, 343. 

N. circa il 1476. f dopo il 1554. 

Maccbibtti Girolamo [di Francesco di Hariotto crocifissalo] , p. fior. — 
VII, 613. 

N. 1534. t 1592, 3 di gennajo. 
Maiano (da) Benedetto [di Lionardo d'Antonio], a. a. fior. — III, 333. 

K. 1442. f 1497, 24 di maggio. 
Haiaho (da) Giuliano [di Lionardo d'Antonio], a. a. fior. — II, 467. 

N. 1432. t 1490, 17 di ottobre. ' 

1 II mese e il giorno della sua morte si ha dalle Effemeridi di Giampietro 
Leostello, pubblicate dal principe Don Gaetano Filangieri, nel voi. I, pag. 378, 
do' Documénti per la Storia, le Arti e le Industrie delle Provincie Napole- 
tane. Napoli, 1883, in 4°. 

Manteona Andrea [di Biagio], p. pad. — III, 383. 

N. 1431. f 1506, 13 di settembre. 
Manzooli Tommaso [di maestro Antonio], detto Maso da San Friano, p. 
fior. — V, 611. 

M. 1536. t 1571, 2 di ottobre. 



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— •. Pf Uterino la Modano 



12 TAVOLA ALFABETICA 

Movtelupo (da) Baccio [di Giovanni d'Astorre Sinibaldi], e. fior. — IV, 539. 
N. 1469. f 1533? 

Montelupo (da) Raffaello [di Baccio], 8. fior. — IV, 539. 
N. 1505. f 1567. 

Montobsoli fba oio. Ahoiolo [di Michele d* Agnolo], 8. fior. — VI, 629. 
N. 1507. f 1563, 31 d'agosto. 

Mobanoini Francesco [di ser Stefano], da poppi, p. fior. — VII, 610. 
N. 1544. f 1597, 9 di aprile. 

Mosto da Fbltbo. — V. Feltro (da) Morto, 

Mosca Simone, s. a. fior. — VI, 297. 
N. 1502. f 1553, d'aprile. 

N aldini Battista [di Matteo], p. fior. — VII, 610. 
N. 1537. f 1591, 18 di febbrajo. 

Nanni d'Antonio di Banco, s. fior. — II, 161. 

N. nella seconda metà del secolo xiv. f 1420, 21 di dicembre. 

Xasabo (Del) Matteo, p. intagl. di cammei, ver. — V, 367. 
N.... f 1548? 

Niccola Pisano [di Pietro], s. a. — I, 293. 
N. ne 1 primi anni del secolo xm. f 1278. 

Niccolò di Pietro [di Lamberto, detto Pela], s. a. aret. — II, 135. 
N. 1353? f 1420. 

Orgagnà Andbea [di Cione], p. s. a. fior. — I, 593. 
N. 1308? f 1368. 

Palma Iacopo [d'Antonio], p. ven. — V, 243. 

N. 1480. t 1528. 
Panicale (da) Masolino. — V. Mas olino. 

Paolo (di Mariano) Romano, s. — II, 647. 
Operava nella metà del secolo xv. f 1470. 

Pabmigianino. — V. Mazzuòli. 

Pellegrino [di Giovanni Munari] da Mòdana, p. — IV, 643. 
Fioriva nel 1483. f 1523, 21 di dicembre. 

Penni Gio. Francesco, detto il Fattore. — V. Fattore, 

Perugino Pietbo [di Cristoforo Vannucci, detto il], p. — III, 565. 
N. 1446. t 1523, di febbrajo. 

Peruzzi Baldassarre [di Giovanni di Silvestro di Salvatore], p. a. sen. — 
IV, 589. 
N. 1481, 7 di marzo, f 1536, 6 di gennajo. 

Pesello Francesco [di Stefano, detto di], p. fior. — III, 35. 
N. 1422. f 1457, 29 di luglio. 



DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 13 

Pesello [Giuliano d'Arrigo, chiamato], p. fior. — III, 35. 

N. 1367. f 1446, 1 di aprile. 
Pieri (Rossi) Stefano [di Piero], p. fior. — VII, 610. 

N.... f 1629, 13 di gennajo. 

Piero [di Lorenzo di Piero, detto] di Cosimo, p. fior. — IV, 131. 
N. 1462. f 1521? 

Piero [di Benedetto] della Francesca, dal Borgo S. Sepolcro, p. — II, 487. 
N. 1420? f 1492, 12 d'ottobre. 

Pintcricchio Bernardino [di Betto di Biagio, detto il], p. per. — HI, 493. 
N. 1454. f 1513, 11 di dicembre. 

Piombo (del) Sebastiano. — V. Sebastiano Viniziano. 

Pwanello Vittore, p. gettat. di medaglie, ver. — III, 5. 
N. circa il 1380? f 1455. 

Pontelli Baccio [di Fino di Ventura], intagl. a. mil. fior. — II, 647. 
N. 1450. Viveva ancora nel 1492. 

Poggini Domenico [di Michele di Paolo di Donato], s. coniat. di medaglie, 
fior. — VI, 297 ; VII, 640. 
N". 1520, 24 di luglio, t 1590, 28 di settembre. 

Pollaiuolo (del) Antonio [d 1 Jacopo di Giovanni Benci, detto], 0. s. p. 
fior. — III, 285. 
N. 1429. f 1498, 4 di febbraio. 

Pollaiuolo (del) Pietro [di Jacopo di Giovanni Benci, detto], p. fior. — 
IH, 285. 
N. 1441. f 1489? 

Pollaiuolo (del) Simone. — V. Cronaca, 

Ponte (da) Giovanni [di Marco], p. fior. — I, 631. 
N. 1385. f 1437. 

Pontormo. — V. Puntonno. 

Poppi (da) Francesco. — V. Mor andini. 

Pordenone (da) Gio. Antonio. — V. Licinio Gio. Antonio. 

Porta (della) fra Bartolommeo. — V. Bartolommeo (fra) ecc. 

Primaticcio Francesco [di Giovanni], p. boi. — VII, 405. 
N. 1504. f 1570 

Properzia de 1 Rossi. — V. Rossi (de') Properzia. 

Pulidoro da Caravaggio. — V. Caravaggio (da) Pulidoro. 

Puligo Domenico [di Bartolommeo di Domenico Ubaldini, detto il], p. fior. 
— IV, 461. 
N. 1492. f 1527. 

Puntormo (da) Jacopo [di Bartolommeo Carnicci], p. fior. — VI, 245. 
N. 1494. f 1557, 2 di genpajo. 



14 TAVOLA ALFABETICA 

Quercia (dalla) Jacopo [di Pietro d'Angiolo di Guarnieri], 8. sen. — II, 109. 
N. 1371. f 1438, 20 di ottobre. 

Raffabllino [di Bartolommeo di Giovanni di Niccolò Capponi, detto] 
del Gabbo, p. fior. — IV, 233. 
N. 1466. f 1524. 

Raffaello da Montelupo. — V. Montelupo (da) Raffaello. 

Raffaello da Urbino [di Giovanni Santi], p. a. — IV, 815. 

N. 1483, 6 d' aprile. 1 f 1520, 6 di aprile. 

1 Questa data della nascita di Raffaello, assegnata già dal Bembo nel noto 
■suo epitaffio dell' Urbinate, è oggi, dopo varie opinioni, riconosciuta come la più 
vera. Vedi A. Reumont: Le Opere di Raffaello, nell'Arch. Stor. Ita!., tom. IX, 
disp. UT, del 1882, pag. 413. 

Raimondi Marcantonio. — V. Marcantonio Bolognese. 

Ricciarelli Daniello da Voltebba, p. 8. — Vii, 49. 
N. circa il 1509. t 1566, 4 di aprile. 

Robbia (Della) Luca [di Simone], 8. fior. — H, 167. 
N. 1400. f 1482, 22 di febbrajo. 

Romano Giulio. — V. Griulio Romano. 

Rosselli Cosimo [di Lorenzo di Filippo], p. fior. — III, 183. 
N. 1438. f 1507, 7 di gennajo. 

Hossellino, Antonio [di Matteo di Domenico del Borra, Gamberelli, detto 
il], s. fior. — III, 93. 
N. 1427. f 1478? 
Rossellino, Bernardo [di Matteo di Domenico del Borra, Gamberelli, 
detto il], a. fior. — III, 93. 
N. 1409 f 1464. 

Rossi (de') Pboperzia [di Girolamo], 8. boi. — V, 73. 
N. circa 1490. f 1530, nel febbrajo. 

Rossi (de 1 ) Vincenzio [di Raffaello], s. fior. — VII, 626. 
N. 1525. f 1587, 3 di marzo. 

Rosso (il) Giovambattista di Jacopo, detto], p. fior. — V, 155. 
N. 1494, 8 di marzo, t 1541. 

Rovezzano (da) Benedetto [di Bartolommeo di Grazino Grazini], s. e a. 
fior. — IV, 529. 
N. 1478. f poco dopo il 1556. 

Rustici Gio. Francesco [di Bartolommeo], 8. a. fior. — VI, 529. 
N. 1474, 13 di novembre, f 1554. 

Salviati (del) Francesco [di Micbelangiolo di Gio. Battista d'Andrea 
de' Rossi, cimatóre, detto], p. fior. — VII, 5. 
N. 1510. f 1563, 11 di novembre. 

•San Friano (da) Maso. — V. Manzuoli Tommaso. 



DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 15 

Sano allo (da) Antonio [di Francesco dì Bartolo di Stefano Giamberti], 
a. fior. — IV, 267. 
N. 1455. t 1534, 27 di dicembre. 

Sanoallo (da) Antonio [di Bartolommeo d'Antonio di Bartolommeo Gor- 
diani, detto], a. fior. — V, 447. 
N. 1485. f 1546. 

Sangallo (da) Bastiamo [di Lorenzo d'Antonio], detto Aristotile, p. a. 
fior. — VI, 433. 
N. 1485. t 1551, 31 di maggio. 

Sangallo (da) Francesco [di Giuliano Giamberti], 8. a. fior. — VII, 624. 
N. 1494, 1 di marzo, f 1576, 17 di febbrajo. 

Sangallo (da) Giuliano [di Francesco di Bartolo di Stefano Giamberti], a. 
fior. — IV, 292. 
2*. 1445. f 1516, 20 di ottobre. 

Sangemignano (da) Vincenzio. — V. Vincenzio da Sangemignano. 

San Masino Gio. Battista [di Bartolommeo Bellucci o Belluzzi], a. ing. 
mil. — VI, 315. 
IT. 1506, 27 di settembre, f 1554, 22 di marzo. 

Sanmichele Michele [di Giovanni]^ a. ver. — VI, 341 
IT. 1484. t 1559. 

Sansayino (da) Andrea. — V. Andrea dal Monte San Savino. 

Sansavino Jacopo [d'Antonio Tatti], a fior. — VII, 465. 
N. 1486, 3 di luglio, f 1570, 27 di novembre. 

Santacroce Girolamo Napoletano. 8. — V, 83. 
N. 1492. f 1533. 

Sarto (Del) Andrea [d'Agnolo di Francesco di Luca], p. fior. — V, 5. 
N. 1486, 16 di luglio, f 1531, 22 di gennajo. 

Scabpaccia Vittore. — V. Carpaccio Vittore. 

Sciorina (dello) Lorenzo [di Filippo], p. fior. — VII, 610. 
N.... f 1598, 3 di luglio. 

Sebastiano Viniziano [di Francesco Luciani], frate del Piombo, p. — V, 565. 
N. 1485. f 1547, 21 di giugno. 

Settignano (da) Desiderio. — V. Desiderio da Settignano. 

Siena (da) Michelangelo [di Bernardino?], s. — V, 83. 
Fioriva nel 1524. 

Signorelli Luca [d'Egidio di Ventura], da Cortona, p. — UT, 683. 
N. circa il 1441. f 1523. 

Sdìone [di Giovanni Ferrucci], (dal Vasari detto fratello di Donatello), 
8. fior. — II, 453. 
N. 1402. Viveva ancora nel 1467. 

Simone detto il Cronaca. — V. Cronaca. 



16 TAVOLA ALFABETICA 

Sodoma Gio. Antonio [di Jacopo Bazzi, detto il] da Vercelli, p. — VI, 379. 
N. 1477. f 1549, 14 di febbrajo. 

Soooi Niccolò [di Jacopo], p. fior. — VI, 17. 
N. 1480. f circa il 1551. 

Sogliani Giovanni Antonio [di Francesco], p. fior. — V, 123. 
N. 1492. f 1544, 17 di luglio. 

Spinelli Parsi [ossia Guasparri di Spinello di Luca], p. aret. — II, 275» 
N. 1387. f 1452. 

Spinello [di Luca Spinelli] Aretino, p. — I, 677. 
N. ... f 1410, 14 di marzo. 

Starnina Gherardo ]d' Jacopo], p. fior. — II, 5. 

N. 1354. f 1408? 
Stefano p. fior. — I, 447. 

N. 1301? f 1350? 

Stradano Giovanni, p. fiam. — VII, 617. 
N. 1523. t 1605, 3 di novembre. 

Tapi, Andrea [di Ricco], p. fior. — I, 331. 
N. 1250? f dopo il 1320. 

Timoteo [di Bartolommeo Vite o della Vite] da Urbino, p. — IV, 489. 
N. 1467. f 1523, 10 di ottobre. 

Titi, Santi [di Tito] dal Borgo S. Sepolcro, p. — VII, 619. 
N. 1536, 6 ottobre, f 1603, 25 di luglio. 

Tiziano da Cador [di Gregorio Vecelli], p. ven. — VII, 425. 
N. 1477. t 1576, 27 di agosto. 

Tommaso [di Stefano] detto Giottino, p. fior. — I, 621. 
N Viveva ancora nel 1369. 

Torrigiano [Piero di Torrigiano d'Antonio, detto il], s. fior. — IV, 255. 
N. 1472, 24 di novembre, f 1522. 

Trevigi (da) Girolamo [di Piermaria Pennacchi], p. — V, 135. 
N. 1497? f 1544. 

Tribolo (Niccolò, [di Raffaello] detto il), s. a. fior. — VI. 55. 
N. 1485. f 1550, 7 di settembre. 

Uccello, Paolo [di Dono di Paolo, detto], p. fior. — II, 203. 
N. 1397. f 1475, 11 di dicembre. 

Udine (da) Giovanni [di Francesco de'Ricamatori], p. — VI, 549. 
N. 1487, 15 di ottobre, f 1564. 

Ugolino [di Neri o Guarnieri di Graziano], p. sen. — I, 447. 
N. 1260? f 1339. 

Urbino (da) Raffaello. — V. Raffaello da Urbino, 
Urbino (da) Timoteo. — V. Timoteo da Urbino» 



DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 17 

Vaga (del) Pesino [di Giovanni Bonaccorsi, detto], p. fior. — V, 587. 
N. 1499, 29 di giugno, f 1547, 19 di ottobre. 

Valerio [Belli] Vicentino, intagl. di cammei. — V, 367. 
N. 1468? f 1546. 

Vasari Giorgio [d'Antonio], p. a. aret. — VII, 649. 
N. 1511, 30 di luglio, f 1574, 27 di giugno. 

Vasari Lazzaro, p. aret. — II, 553. 
N. 1380. f 1452. 

Vecchietto (o Vecchietta) Lorenzo [di Pietro di Giovanni, detto il] o. 
p. s. sen. — III, 69. 
N. 1410, 11 di agosto, f 1480 di giugno. 

Vellano da Padova, s. — II, 603. 
N. 1430? f 1492? 

Verrocchio (del) Andrea [di Michele di Francesco doni, detto il], o. p. s. 
fior. — III, 357. 
N. 1435. f 1488. 

Vincenzio [di Bernardo di Marco Tamagni] da San Gimignano, p. — IV, 489. 
N. 1491, 10 d'aprile. La sua ultima memoria è del 1529. 

Vinci (da) Lionardo. — V. Lionardo da Vinci. 

Vinci (da) Pierino [di Bartolommeo di ser Piero], s. fior. — VI, 119. 
N. 1520? f 1554? 

Vite (delle) Timoteo. — V. Timoteo da Urbino. 

Zucchero Taddeo [d'Ottaviano], da Sant'Agnolo in Vado, p. — VII, 73. 
N. 1529, 1 di settembre, f 1566, 1 di settembre. 

Zucchi (o del Zucca) Jacopo [di Maestro Piero di Zanobi], p. fior. — VII, 618. 
N. 1541 f 1604. 



Vasari. Iodici. — Voi. IX. 



19 



TAVOLA. DE' NOMI DELLE PERSONE 



A 



Abati Niccolò, detto Niccolò dell'Aba- 
te, pittore modenese. — Sue notizie, VI, 
481 e seg. Lavora col Primaticcio, VII, 
410. Altre sue opere e notizie, ivi, 
n. 3. 

Abbaco e Abaco, Antonio, archi- 
letto. — Pubblica un libro di antichità, 
V, 431, e n. 2. — - Creato d'Antonio da 
Sangallo il giovane, lo ajuta ne' dise- 
gni delle forticazioni di Parma e Pia- 
cenza, V, 458. — Costruisce il modello 
di S. Pietro di Roma, secondo il dise- 
gno del detto Antonio da Sangallo, V, 
467. Mette a stampa il detto modello 
insieme colla pianta di quel tempio, 
ivi. Nominato, VII, 14. 

* Abbaco Mario, figliuolo di Anto- 
nio. — Intaglia parte delle stampe dei 
libro di suo padre, V, 431, n. 3. 

Acciaiuoli Angelo, vescovo di Fi- 
renze. — Fa dipingere a Giottino la 
cacciata del Duca d'Atene, nella torre 
del Palagio del Potestà, I, 625. 

Acciaiuoli Dardano. — Fa edificare 
in Firenze la chiesa di S. Niccolò di 
via della Scala, I, 678 e n. 2. 

Acciaiuoli Donato. — Quadretti di- 
pinti per lui da Francesco Salviati, 
VII, 28. 

Acciaiuoli Leone. — Fa dipingere 
a Spinello Aretino in S. Niccolò di 
Firenze, I, 678, n. 2. 

Acciaiuoli Raffaello. — Aveva un 
quadro di Nostra Donna dipinto da Fran- 
cesco Salviati, VII, 17. 



Accio Prisco, pittore romano. — 
Nominato, I, 52, n. 1. 

Ack Giovanni, maestro di vetri, fiam- 
mingo. — Sue finestre in Santa Gudula 
di Brusselle, VII, 588. 

* Adeodato , scultore. — Scolpisce 
l'architrave sopra la porta di S. Andrea 
di Pistoia, I, 272, n. 3. Nominato, 325. 

Aersen. — V. Aertsen Pietro. 

Aertsen Pietro, detto Langepier, o 
Pietro Lungo, pittore fiammingo, VII, 
586 e n. 4. 

* Agabiti Pietro Paolo, scultore da 
Sassoferrato. — Lavora di terra cotta 
invetriata, II, 190. Sua opera nella cap- 
pella dei Cappuccini d'Arce via, ivi, n. 2. 

Agatarco, greco, pittore. — Nomi- 
nato, I, 50, n. 1. 

Agesandro, greco, scultore. — No- 
minato, I, 82. 

A gol a n ti Sandro di Giovanni, mae- 
stro di vetro e pittore fiorentino. — Fa 
il finestrone del coro di S. Maria No- 
' velia, 111,261, n.l. Affreschi nel Palazzo 
del Potestà di Firenze erroneamente 
attribuiti a lui, ivi. Falsamente creduto 
scolare di Domenico Ghirlandajo, ivi 

Agoraclito da Paro, greco, scultore 
— Sue opere, I, 75. 

Agostino ed Agnolo, scultori ed ar 
chitetti senesi. — Loro vita, I, 429-445, 
Non sono fratelli, 429, n, 1. Apprendono 
l'arte da Giovanni Pisano, 430. Lo aju 
tano a fare la tavola di marmo nel 
Vescovado d'Arezzo, 431. Agostino dà 
il disegno del Palazzo Pubblico in Siena, 
ivi. Sono creati architetti del Pubblico, 
432. Fanno la facciata del Duomo di 



20 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Siena volta a settentrione, ivi. Edificano 
la Porta Romana e rifanno quella a 
Tufi, 432-433. Cominciano la chiesa e 
convento di S. Francesco in detta città, 
433. Chiamati ad Orvieto, fanno alcune 
sculture nella facciata del Duomo, ivi. 
Lodati da Giotto e da lui raccomandati 
a Pier Saccone, 433-434. Lavorano la 
sepoltura del vescovo Guido Tarlati 
d'Arezzo, 434-436. Una tavola di marmo 
storiata in S. Francesco di Bologna, 
non è opera di questi artefici, 436, e 
n. 1. Edificano un castello nella stessa 
città, 437. Rimettono il Po nel suo letto, 
ivi. Sono premiati dai signori Estensi, 

438. Disegnano il nuovo Duomo di 
Siena, ivi. Vi fanno la fonte pubblica 
o Gaia, dove conducono l'acqua, ivi. 
Edificano la sala del Gran Consiglio e , 
la torre del Palazzo Pubblico, 439. 
Agnolo fa una cappella e una sepoltura 
pel cardinale Giov. Gaetano Orsini in 
Assisi, ivi. Agostino muore, ivi. Loro 
discepoli, 440. Non hanno lavorato in 
S. Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, VI, 
512, n. 5. — V. Agostino di Giovanni. 

Agostino d'Antonio di Duccio. — 
V. Robbia (Della) Agostino. 

* Agostino di Giovanni, scultore e 
architetto senese. — È probabile che egli 
sia l'Agostino Senese di cui scrive la 
Vita il Vasari, I, 429, n. 1. Lavora nella 
Torre del Palazzo Pubblico di Siena, 

439, n. 2. Sino a che anno giungano le 
sue memorie, ivi, n. 4. Ebbe un figliuolo 
di nome Giovanni, scultore, ivi. Ha parte 
principale nella costruzione della for- 
tezza di Massa Marittima, 440, n. 1. 
È uno degli architetti della facciata del 
palazzo Sansedoni di Siena, ivi. Lavora 
una cappella nella cattedrale e pieve 
d'Arezzo, ivi e 311, n. 1. 

* Agostino di maestro Rosso , ar- 
chitetto senese. — Non è da confondere 
con Agostino Senese nominato dal Va- 
sari, I, 440, n. 1. È uno degli architetti 
della facciata del palazzo Sansedoni in 
Siena, ivi. 

Agrate Marco, scultore. — Suoi la- 
vori nella facciata del Duomo di Milano, 
VI, 517 e n. 1. 

Agresti Livio da Forlì, pittore. — 
Dipinge in Vaticano, VII, 39, n. 2, e 
nella chiesa di S. Spirito in Roma, ivi, 

421. Lavora per il Cardinale d'Augusta, 
ivi. Sue opere a Narni , ivi, e a Forlì, 

422. È condotto in Augusta dal Cardi- 



nale suddetto, ivi. Lavora nella Sai» 
de' Re, VII, 94, e VIII, 488. 

Aimo Domenico, detto il Varigoana, 
e, dalla patria, il Bologna. — Scolpisce 
una storia nella Madonna di Loreto, IV, 
520 e n. 1. Fa una sepoltura nella Tri- 
nità di Roma, V, 622. Ritrae di cera il 
Laocoonte, VII, 489. Fu forse chiamata 
ancora il Vpcchio da Bologna, ivi, n. 2. 
Ajolle Francesco d'Agnolo di Piero, 
maestro di musica. Suo ritratto dipinto 
nel Chiostrino dell'Annunziata da An- 
drea del Sarto, V, 16. — Insegna a can- 
tare al Cellini, ivi, n. 3. Sue notizie, ivi. 
Ajolle Alamanno, figliuolo di Fran- 
cesco. — Insegna la musica alla figliuola 
di B. Cellini, V, 16, n. 3. 

Alberti Antonio, pittore ferrarese, 
discepolo di Agnolo Gaddi. — Sue opere,. 
1, 641, 642, n. 1. Nominato, IV, 492, n.3. 

Alberti Leon Battista, architetto fio- 
rentino. — Sua vita, II, 535-548. Sua 
perizia nelle lettere e nelle scienze, 536, 
n. 1. Sua nascita, ivi, n. 3. Sue opere- 
letterarie e scientifiche, 537 e n. 2, 3, 
4, 5, e 538 e n. 1. È il primo a tentare 
di ridurre i versi volgari alla misura 
dei latini, 538. Sue opere di architettura 
in Roma, 538, n. 4 e 539, e n. 1, 2, 3. 
Dà il modello della chiesa di S. Fran- 
cesco a Rimini, 539 e n. 4. Trova uno 
strumento per lucidare le prospettive 
naturali, e per ridurre le cose piccole 
in maggior forma, 540. È creduto in- 
ventore delia camera ottica, ivi, n. 3. 
Fa la facciata della chiesa di S. Maria 
Novella di Firenze, 541 e n. 1. Dà il 
disegno di varie fabbriche per i Rucellai 
di Firenze, 541 e n. 2, 542 e n. 1. Fa 
la tribuna della chiesa della Nunziata 
in detta citta, 543, 544 e n. 1. È chia- 
mato a Mantova, ove dirige varie fab- 
briche, 545. Suoi disegni posseduti dal 
Vasari, 546. Altre sue opere di archi- 
tettura e di pittura in Firenze, 547. Suo 
ritratto, ivi e n. 3. Sua destrezza e forza 
fìsica, 547, n. 4. Sua morte, 548, il 1. 
Commentario intorno ai suoi scritti ar- 
tistici, 549-551. Il primo che tentasse 
di lavorare il porfido, I, 110. 

Alberti Michele, fiorentino, scolaro 
di Daniello da Volterra. — Dipinge alla 
Trinità de' Monti in Roma, VII, 61. Ese- 
cutore ed erede in parte delle cose del- 
l' arte di Daniello Ricciarelli, ivi, 69. 

Albertinelli Mari otto, pittore fioren- 
tino. — Sua vita, IV, 217-229. Apprende 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



21 



la pittura da Cosimo Rosselli e diviene 
il compagno di Fra Bartolommeo, 217. 
Notizie della sua famiglia, ivi, n. 2. Dise- 
gna le anticaglie raccolte dai Medici, 218. 
Termina le pitture lasciate imperfette 
da Fra Bartolommeo, 221. Sue pitture 
in Firenze, ivi e seg. Abbandona l'arte 
e apre un'osteria, 222. Ritorna all'arte 
e continua a lavorare, ivi e seg. Tavola 
per la Compagnia di S. Zanobi, 223 e 
n. 3. Altre sue pitture a Firenze, 224. 
A Viterbo e a Roma, 225. Sua morte, 
ivi. Altre sue opere non ricordate dal 
Vasari, 225, n. 4. Suoi disegni, 225 e 
•e 227, n. 1. Suoi discepoli, 228. Albero 
genealogico della sua famiglia, 231. Oli 
è allogata una tavola dai Certosini di 
Pavia, in sostituzione di un'altra non 
altrimenti fatta da Filippino Lippi, III, 
475, n. 3. Maestro del Franciabigio, V, 
190, n. 1. Fa compagnia all'arte col 
Bugiardini, VI, 202. Insegna a Jacopo 
Pontormo, 246. 

* Alberto Arnoldi. — V. Arnaldi Al- 
berto. 

* Alberto, frate minorità. — Lavora 
nella Fontana Maggiore di Perugia, I, 
307, n. 1. 

* Albizo di Piero, scultore fiorentino. 

— Fa l'ornamento di un tabernacolo 
in Orsanmichele, II, 402, n. 5. 

Alcidamo, greco, pittore. — Suaope- 
Ta, I, 48. 

Alcistene, pittrice greca. — Nomi- 
nata, I, 50. 

Al email e, greco, scultore. — Sue ope- 
tc, I, 75. 

* Aldegrever Alberto , incisore te- 
desco, V, 439, n. 3. 

Alessi Galeazzo, architetto perugino. 

— Sue opere in Perugia, in Genova e 
in Milano, VII, 552 e seg. Sue notizie, 
555, n. 3. Si vuole autore della chiesa 
di S. Caterina in Milano, VI, 516, n. 5. 

* Alessio d'Andrea, pittore fioren- 
tino. — Dipinge in S.Jacopo di Pìstoja, 
I, 452, n. 1. 

Alfani Cesare di Domenico, pittore 
perugino. — Sue notizie, III, 625. 

Alfani Domenico di Paris, pittore 
perugino. — Discepolo di Pietro Peru- 
gino, III, 596. Sue notizie, 622. Sue 
pitture a Perugia, ivi e seg., V, 163, 
n. 1. Raccoglie in Perugia il Rosso 
fiorentino, ivi. 

Alfani Orazio di Domenico, pittore 
perugino. — Scolare del Perugino, III, 



596. Sue pitture a Firenze, 623. A Pe- 
rugia, 624, 625. Sue notizie, 624. Archi- 
tetto pubblico della sua patria, ivi. 
Fondatore dell'Accademia perugina del 
Disegno, ivi. Sua morte, 625. 

Alfonso I, duca di Ferrara. — Sue 
relazioni con Raffaello, IV, 365, n. 4. 
Doni da esso ricevuti, ivi. 

Alfonso II d'Aragona, re di Napoli. 

— Suo ritratto, II, 474, n. 3. 
Allegri Antonio. — Vedi Correggio 

Antonio. 

* Allegri Lorenzo, pittore. — Zio 
del Correggio e da alcuni detto suo 
maestro, IV, 110, n. 3. 

Allori Alessandro, pittore fiorentino, 
detto del Bronzino, e scolare di esso 
Bronzino. — Copia il ritratto del duca 
Giuliano de' Medici dipinto da Raffaello, 
IV, 353, n. 1. Sue pitture nel Duomo di 
Pisa, V, 129. Finisce le pitture del 
Poggio a Cajano cominciate da altri, 
196, n. 1. Dipinge un quadro per l'ap- 
parato dell'esequie del Buonarroti, VII, 
308. Lavora nell'apparato per le nozze 
del principe Francesco de' Medici, Vili, 
617. Scolare del Bronzino e Accademico 
del Disegno, VII, 606. Sue notizie, ivi 
e seg. Quando morisse, 608, n. 1. 

Altichieri da Zevio, pittore vero- 
nese. — Nominato, III, 628. Familiare 
dei Signori della Scala, 633. Sue opere 
in Verona, ivi e 634, n. 2. È in Padova, 
ivi, n. 4 e 634, n. 2. Qual parte avesse 
nelle pitture della cappella di S. Giorgio 
a Padova, 656 e seg. Suoi freschi nella 
cappella di S. Felice della detta chiesa, 
658. 

Altissimo (dell 1 ) Gristofano, pittore 
fiorentino. — Scolare del Pontormo e 
poi del Bronzino, VII, 608. Accademico 
del Disegno, ivi. Copia i ritratti degli 
uomini illustri del Museo Giovio, 609, 
n. 3. Quando mori, ivi. Manda al Vasari 
dieci ritratti di uomini illustri, VIII, 374. 

Alunno Niccolò da Fuligno, pittore. 

— Derivazione del suo cognome, III, 
508, n. 1. Sua nascita e sua famiglia, 
ivi. Sue pitture a Foligno, 509 e n. 1. 
In Assisi, 509 e seg. E in varii luoghi 
della Marca, 510, n, 5. Alla Bastia nel- 
l'Umbria, ivi. A Milano, ivi. 

* Amadeo o Amadio Gio. Antonio, 
scultore pavese. — Autore dell'arca di 
marmo in S. Lorenzo di Cremona, ora 
nel Duomo, VI, 502, n. 4. Notizie in- 
torno a questa ed altre sue opere, ivi. 



22 



TAVOLA DET NOMI DELLE PERSONE 



* Amedeo, incisore di codj, milanese. 

— Sua medaglia di Bono d'Ette, III, 
12, d. 1. Nominato, 28. 

* Amalteo Pomponio. — Suoi affre- 
schi nella Sala del Consiglio di Belluno, 

III, 170, n. 6. 

* Amarori Benedetto, senese, iota- 
gliatore in legno. — Nominato, VII, 59, 
n. 4. 

* Ambrogi (degli) Marco. — Vedi 
Melozzo da Forlì. 

* Ambrogio d'Andrea, orafo senese. 

— Fa una statua d'argento pel Duomo 
di Siena, III, 304. 

* Ambrogio d'Antonio, milanese, 
architetto della cattedrale di Spoleto, 

IV, 148, n. 1. 

* Ambrogio di Baldese, pittore fio- 
rentino. — Sue tre tavole in S. Stefano 
al Ponte Vecchio in Firenze, I, 633, 
n. 3. Sua nascita e sua morte, ivi. Suoi 
lavori in Or S. Michele, I, 640, n. 4. 
Dipinge nel Palazzo del Ceppo di Prato, 
II, 8, n. 1. 

Amflstrato, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 82. 

Ammannati Bartolommeo. — La- 
vora una facciata io testa della Sala 
del Gran Consiglio di Firenze, IV, 453. 
Gli sono date a fare alcune sculture in 
Palazzo Vecchio, VI, 185. Sua statua 
del Nettuno per la fonte di Piazza, 187, 
191, 192. Scolpisce la sepoltura di Fran- 
cesco Maria I duca d'Urbino, VI, 321. 
Studia le cose di Michelangelo, VI, 574. 
Fa alcune statue per una prospettiva 
di una commedia, VI, 583. Lavora nel 
Palazzo della Vigna Giulia, VII, 81. 
Statue per la sepoltura del card. Del 
Monte, VII, 227. Ruba da giovinetto a 
Michelangìolo molti disegni, ivi. Scolare 
di Jacopo Sansovino, VII, 510, 521. Suoi 
lavori in Padova e in Roma, 521. In 
Firenze, 522. Accademico del Disegno, 
VII, 625. Lavora nell'apparato per le 
nozze di Francesco de 1 Medici, Vili, 618, 
620. 

Arnolfo, pittore romano.— Sua opera, 
I, 52, n. 1. 

* Anastagi Gio. Batt. di Mariotto, 
orafo perugino. — Fa una nave di ar- 
gento disegnata dal Perugino, III, 606. 

* Andrea dall' Aquila , scultore. — 
Scolare di Donatello, lavora nell'Arco 
del Castelnuovo a Napoli, II, 483. 

* Andrea di Bonaiuto, pittore. — 
Probabilmente ò l'autore della storia 



di S. Ranieri nel Camposanto di Pisa». 
1,553, n. 5. Chiamato a consigliare dagli 
Operai del Duomo di Firenze, I, 583, 
n. 2. 

* Andrea di Cecco di Rinaldo da 
Siena, capomaestro del Duomo di Or- 
vieto. — Nominato, I, 618. 

* Andrea di Giusto, pittore. — Sua 
tavola in S. Lucia de'Bardi in Firenze, 
III, 36, n. 4. Fu di cognome Manzini. 
Ili, 53, n. 4. Padre di Giusto, pittore, ivi. 
Quando morto, ivi. Sue opere a Cortona^ 
a Prato e a Gubbio, ivi. 

* Andrea da Firenze, scultore. — 
Fa la sepoltura del vescovo Simone 
Vigilanti in San Francesco di Ancona, 
I, 658, n. 5. È autore del monumento- 
di Ferdinando Sanseverino a Napoli, ivi. 

Andrea di Noferi, I astrai uolo. — - 
Stima una statua di Donatello pel cam- 
panile del Duomo di Firenze, II, 401,. 
n. 1. 

Andrea Pisano, scultore e architetto. 
— Sua vita, 1, 481-497. Di chi fu figliuolo,. 
481, n. 1. Fu veramente da Pori tederà* 
ivi. Stato della scultura innanzi a lui,. 
481. Studia le sculture antiche, 482. Fa 
alcune figurine di marmo in S. Maria 
a Ponte a Pisa, 483. È chiamato a 
Firenze a' servigi dell'Opera del Duomo,, 
ivi. Gli è dato a fare la statua di Bo- 
nifazio Vili, ed altre statue e sculture 
per la facciata del Duomo, 484. Suo 
tabernacolo sopra una delle porte di 
fianco del Duomo medesimo, ivi. Non 
è autore della Vergine di marmo sopra 
l'altare della Logge tta del Bigallo, I, 
485-486, n. 1. Dà il disegno del castel- 
lo di Scarperia, 486. Opere che si di- 
cono fatte da lui in Venezia, ivi e n. 3. 
Alza una parte delle mura di Firen- 
ze, 486-487. Manda al Papa in Avi- 
gnone una croce di getto, 487. Gli è 
dato a fare una porta di bronzo per 
S. Giovanni, 487. Quando comincia que- 
sto lavoro e da chi aiutato, ivi, n. 3. 
Si obbliga a fare 24 teste di leone per- 
la mezza porta dell'opera di S. Giovanni, 
ivi. È pure aiutato da Nino suo figliuolo 
nel lavoro della porta di S. Giovanni,. 
489. Fa il tabernacolo per l'aitar mag- 
giore della chiesa suddetta, 488 e n. 1. 
Sue sculture per il campanile del Duomo,. 
488. Fa il modello del tempio di San 
Giovanni di Pistoia, 490. Non può esser 
l'autore del monumento di messer Cino 
da Pistoia, ivi, n. 4. Allarga pel Duca. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



23 



d'Atene la Piazza della Signoria e for- 
tifica il Palazzo Pubblico, 491. Fa altri 
lavori pel medesimo Duca, ivi. È fatto 
cittadino fiorentino, 492. Intorno a quali 
anni furono le opere sue, 493. Suoi di- 
scepoli, ivi. Altri suoi discepoli non 
nominati dal Vasari, 495, n. 2. Sua 
morte, 495. Sua madonna sopra la porta 
del Duomo d'Orvieto, non rammentata 
dal Vasari, 495, n. 3. Albero genealogico 
della sua famiglia, 497. Prosegue il 
campanile di Giotto, 591. 

* Andrea di Ristoro, da Firenze, 
pittore. — Suoi dipinti nel Camposanto 
di Pisa, 1, 553, n. 5 Nominato, 582, n. 1. 

* Andreani Andrea, mantovano. — 
Intaglia alcune storie del pavimento del 
Duomo di Siena fatte dal Beccatomi, 
V, 646, n. 4. 

Andróbio, greco, pittore.— Sua ope- 
ra, I, 48. 

Androclide Giziceno, greco, pittore. 
— Nominato, I, 50, n. 1. 

Angelico (T). — V. Giovanni {frate) 
da Fiesole. 

* Angelo di Baldassarre, pittore 
perugino. — Dora la statua di papa 
Paolo II, scolpita dal Vellano, II, 606, 
n. 3. 

Angelo di Gristofano. — Fratello 
del Franciabigio e suo scolare, V, 199. 
Dipinge nel chiostro di S. Pancrazio e 
fa un* insegna di bottega, ivi. 

Angelo di Donnino (Mazzieri), pit- 
tore fiorentino. Amico di Cosimo Ros- 
selli. — Sue pitture a Firenze, III, 190 
e n. 4. Disegna il ritratto di Benedetto 
da Rovezzano, IV, 536. È chiamato a 
Roma da Michelangelo perchè gli mo- 
stri il modo di lavorare in fresco, VII, 
175. 

* Angelo di Lippo de' Vetri, da 
Firenze. — Ajuta a metter in opera un 
disegno per un occhio di vetro fatto da 
Donatello, II, 402, n. 2. 

Angelo di Lorentino o di Lorenzo, 
da Arezzo, pittore. — Rifa la Nunziata 
dipinta da Giovanni Toscani nel ve- 
scovado d'Arezzo, I, 630. Scolare di 
Domenico Pecori, III, 224. 

Angiò (d') Carlo. — Sua venuta a 
Firenze, I, 254-255 e n. 1. Va a vedere 
la tavola dipinta da Cimabue per Santa 
Maria Novella, ivi. 

Angiolino di maestro Giotto, scul- 
tore. — Nominato, I, 405, n. 2. 

Anguisciola Anna, pittrice cremo- 



nese. — Copia la Madonna della Scala 
del Correggio, VI, 501, n. 2. 

Anguisciola Elena, pittrice cremo- 
nese. — Si fa monaca, VI, 501, n. 2. 

Anguisciola Europa, pittrice cremo- 
nese. — Suoi lavori, VI, 501 e n. 1. 

Anguisciola Lucia, pittrice cremo- 
nese. — Nominata, VI, 500. 

Angnisciola Minerva, pittrice cre- 
monese. — Nominata, VI, 498. Fu anche 
dedita alle lettere, ivi e 501, n. 2. 

Anguisciola Sofonisba, pittrice cre- 
monese. — Chiamata in Spagna, V, 
81. Suo disegno mandato da Tommaso 
de* Cavalieri al duca Cosimo, e poi 
passato nel libro del Vasari, ivi. Disce- 
pola non di Giulio, ma di Bernardino 
Campi, VI. 498, n. 2. Diviene cieca, ivi. 
Suoi ritratti, ivi. Fa il ritratto del re e 
della regina di Spagna, VI, 499 e n. 1. 
Sua lettera a papa Pio IV, 499 e seg. 
Dipinge il proprio ritratto, VII, 133. 

* Anichini Andrea, ferrarese, inta- 
gliatore di gemme, figliuolo di Fran- 
cesco. — Nominato, V, 385, n. 1. 

* Anichini Callisto, ferrarese, inta- 
gliatore di gemme, figliuolo di Fran- 
cesco. — Nominato, V, 385, n. 1. 

Anichini Francesco, ferrarese, in- 
tagliatore di gemme. — Dal Vasari 
chiamato Luigi, V, 384. È provato che 
fu d : . nome Francesco, 385, n. 1. Suoi 
figliuoli, ivi. 

* Anichini Luigi, ferrarese, inta- 
gliatore di gemme, figliuolo di Fran- 
cesco. — Nominato, V, 385, n. 1. 

Annibale di Nanni di Baccio Bigio, 
pittore fiorentino. — Creato di Fran- 
cesco Salviati, VII, 40. 

Anselmi Michelangelo, pittore par- 
migiano. — Dipinge nella Madonna 
della Steccata di Parma, VI, 485. Sue 
notizie, ivi, n. 5. 

Antermo, greco, scultore. — Sue ope- 
re, I, 74. 

Antifilo, greco, pittore. — Sue opere, 
I, 48. 

Antigono, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 68. 

Antobolo, greco, pittore, discepolo 
di Olimpiade. — Nominato, I, 50. 

Antonello da Messina, pittore. — 
Sua vita, II, 563-573. Notizie della sua 
famiglia, 568, n. 1. Va in Fiandra ed 
impara da Giovanni da Bruggia (Van 
Eyck) il segreto di dipingere a olio, 
569. Si ferma in Venezia: sue opere, 



24 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



569 e seg. Insegna il suo segreto a Do- 
menico Veneziano, 570. Suoi quadri in 
Firenze, 571, n. 4. Sua morte, 572. 
Commentario alla sua vita. Sulla que- 
stione se la scoperta della pittura a 
olio sia dovuta a Giovanni Van Eyck, 
575-589. 

Antoniasso, pittore romano.— Stima 
una pittura di Filippino Lippi, III, 470. 
Sua famiglia, ivi, n. 1. Sue opere in 
Roma, ivi. A Velletri, ivi. A Campa- 
vano, ivi. Al Monte di Rieti, ivi. A 
Porano, ivi. A Poggio Nativo nell'Um- 
bria, ivi. A Scandriglia, ivi. A Capua, 
ivi. 

* Anton j (degli) Antonio, pittore 
messinese. — Sua tavola nella catte- 
drale di Messina, II, 568, n. 1. 

Antonio, frate olivetano, pittore. — 
Suoi lavori a S. Michele in Bosco, a 
Scaricalasino e a Monteoliveto Mag- 
giore, VI, 473. 

* Antonio d' Andreuccio , pittore 
orvietano. — Lavora nel Duomo d'Or- 
vieto, I, 522, n. 1. 

* Antonio di Benedetto, orafo. — 
Scolare di Neri di Bicci, II, 87. 

* Antonio di Chellino , da Pisa, 
orefice e scultore* — Garzone di Do- 
natello nei lavori in S. Antonio di Pa- 
dova, II, 411, n. 1.— V. Antonio da 
Pisa. 

Antonio di Cristoforo, scultore fio- 
rentino. — Discepolo del Brunelleschi, 
II, 386. Fa le statue equestri di bronzo 
di Niccolò e di Borso d'Este a Ferrara, 
ivi e n. 1. 

Antonio di Domenico. — V. Anto- 
nio di Donnino. 

* Antonio di Domenico, di Sicilia. 
— Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle 
porte di S. Giovanni, II, 256. 

* Antonio di Domenico di Nanni, 
piffero, muratore. — Gli è allogato il 
chiostro di S. Agostino al Monte San- 
Bavino, IV, 521, n. 2. 

Antonio di Donnino (Mazzieri), pit- 
tore fiorentino. — Scolare del Francia- 
bigio, V, 199. Dipinge nel chiostro di 
S. Agostino a Monte S. Savino, 200. 
Sue pitture in Arezzo, ivi. Sua tavola 
nella chiesa de' Servi di Firenze, ivi e 
n. 2. Dipinge nell'Apparato per le nozze 
del duca Cosimo, VI, 87. Dipinge la 
prospettiva d'una commedia, 445. 

* Antonio di Giovanni, ricamatore 
fiorentino. — Lavora nei paramenti 



per S. Giovanni di Firenze, III, 299, 
n. 2. 

* Anton Francesco di Giovanni da 
S. Giovanni di Valdarno, pittore, 
nipote di Masaccio. — Nominato, II, 
300, n. 1. 

* Antonio (di Chellino) da Pisa. — 
Lavora nell'arco di Castelnuovo a Na- 
poli. II, 484. 

* Antonio di Salvi, orafo fiorentino. 
— Lavora nel dossale d'argento in S. 
Giovanni di Firenze, III, 288, n. 1. Altre 
sue notizie ed altre sue Opere, 290, n. 2. 

Antonio Veneziano, pittore. — I, 
661-668. Lavora nel Duomo di Siena, 
661, n. 1. Scolare di Agnolo Gaddi in 
Firenze, 661. Suo fresco nella Sala del 
Consiglio di Venezia, 662. Suoi dipinti 
in Santo Spirito, in S. Stefano e in 
S. Antonio di Firenze, 662, 663. Con- 
dotto a Pisa per dipingere nel Campo- 
santo, 663-666. Suo modo di lavorare 
a fresco. 666. Torna a Firenze e dipinge 
un tabernacolo a Nuovoli, ivi. E una 
tavola alla Certosa, 667. Lascia la pit- 
tura e diviene medico, ivi. Muore, ivi. 
Suoi disegni posseduti dal Vasari, 668. 
Suo ritratto, ivi. Suoi discepoli, ivi. 
Nominato, 582, n. 1. Si vuole che la- 
vorasse nella storia degli Anacoreti 
del Lorenzetti nel Camposanto di Pisa, 

I. 473, n. 2. 

Antonio da Vercelli. Fa un modello 
per la cupola di S. Maria del Fiore, 

II, 359. 

Antonio Vite , pittore pistoiese. — 
Scolare di Gherardo Stamina, II, 8. 
Vuoisi che sia lo stesso che Antonio 
di Filippo, pittore pistoies. , ivi, n. 1. 
Dipinge il Capitolo di S. Piccola in 
Pisa, ivi. Altre sue opere in Prato, in 
Pistoia e nel Camposanto di Pisa, ivi. Di- 
pinge nel Palazzo del Ceppo a Prato, 26. 

Apelle, pittore. — Sua vittoria arti- 
stica contro Protogene, L, 33. Dà una 
meritata lezione a un calzolaio, I, 34. 
Dipinge una Venere Dionea che si crede 
essere una delle concubine di Alessan- 
dro Magno, I, 35. Altre sue opere, I, 
36, 37 e 38. Nominato, I, 53. 

Apollonio , greco. — Maestro di 
musaico del Tafi, I, 333. Lavora con 
lui i musaici di S. Giovanni di Firenze, 
ivi. Non fu greco, ma probabilmente 
fiorentino, 340. 

Apollodoro, greco. — Il primo che 
ritrovasse il pennello, I, 218. 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



25 



* Arcangelo di Cola, da Camerino, 
pittore. — Sua tavola in Santa Lucia 
de* Bardi per la cappella d' Ilarione 
de' Bardi, II, 66 e 204, n. 1. Suoi lavori 
a Roma, II, 294, n. 1. Ascritto alla Com- 
pagnia de" Pittori di Firenze, ivi. Sua 
tavola nella Pieve d'Empoli, ivi. 

Ardice di Corinto, pittore. — Uno 
de' primi che esercitasse la pittura, 
I, 22. 

* Arditi, o d'Ardito Andrea, orafo 
fiorentino. — Fa la reliquia d'argento 
della testa di S. Zanobi, I, 442, n. 1. 
Altri suoi lavori di oreficeria per il 
Duomo di Firenze, ivi. Probabilmente 
autore della croce di getto pel Papa 
in Avignone, dal Vasari attribuita a 
Andrea Pisano, 1, 487, n. 2. 

Arca ( dall' ) Niccolò. — Non fu 
bolognese, ma scbiavone o meglio pu- 
gliese, II, 120, n. 2. Termina l'arca di 
S. Domenico in Bologna, ivi. Altri suoi 
lavori in questa città, ivi. Non fu di- 
scepolo d'Iacopo della Quercia, ivi. 

Arellio, pittore romano. — Nominato, 
1, 52, n. 1. 

Aretino Lionardo. — Elegge e di- 
chiara i soggetti delle storie da farsi 
nella terza porta di S. Giovanni di 
Firenze, II, 237, n. 2. 

Aristar te, greca, pittrice. — Nomi- 
nata, I, 50. 

Aristide, greco, pittore. — Sua tavola 
di Bacco pagata dal re Aitalo seimila 
sesterzi, L, 219. Posta da Lucio Mummio 
nel Tempio di Cerere, 220. Nominato, 
1,52. 

Aristide Tebano, pittore. — Sue ope- 
re, I, 38, 39. 

Aristoclide, greco, pittore. — Nomi- 
nato, I, 48. 

Aristofane, greco, pittore.— Sue ope- 
re, I, 48. Nominato, I, 50, n. 1. 

Aristofonte, pittore. — Nominato, 
I, 50, n. 1. 

Aristolao, greco, pittore, discepolo 
di Pausia. — Sue opere, I, 47. 

* Arnoldi Alberto, scultore. — Non 
fu fiorentino, ma lombardo. I, 485, n. 1. 
Scolare di Andrea Pisano, ivi. E autore 
della Madonna di marmo nell'Orato- 
rio del Bigallo di Firenze, attribuita a 
Andrea Pisano, ivi Lavora i marmi 
per l'ultimo fincstrato del campanile 
del Duomo di Firenze, ivi. Scolpisce 
l'altra mezza Madonna sopra la porta 
del detto Oratorio, I, 486, n. 1. 



Arnolfo di Lapo (ossia di Cambio), 
architetto e scultore fiorentino. — Sua 
vita, 269-292. Fa una cappella di marmo 
in Santa Maria Maggiore di Roma, I. 
278. n. 2. Scolpisce il ritratto di Onorio 
III e la sua sepoltura, ivi. Fa la cappella 
e sepoltura di papa Bonifazio VIII, ivi. 
Tabernacolo col suo nome in S. Paolo 
di Roma, ivi. Non fu figliuolo di Lapo, 
come favoleggia il Vasari, ma di un 
tal Cambio da Colle di Val d'Elsa, I, 
283, n. 4. Discepolo di Niccola Pisano, 
ivi. Quando nato, 284. Dà opera al di- 
segno sotto Cimabue, ivi. Dà il disegno 
della Loggia e dei pilastri di Orsanmi- 
chele, ivi. Col suo consiglio si ordina 
che nel Poggio de' Magnoli non si muri, 
ivi. Fonda la Loggia e Piazza dei Priori 
e alcune cappelle di Badia, ivi. Il cam- 
panile di questa chiesa non è opera sua, 
ivi, n. 3. Dà il disegno della chiesa di 
S. Croce, 285. Fa levare intorno al 
tempio di S. Giovanni tutte l'arche e 
-sepolture, 285. Impelliccia di marmo 
il difuori del detto tempio, ivi. Disegna 
i castelli di S. Giovanni e di Castelfranco 
in Valdarno, 286. Fa il disegno e mo- 
dello di S. Maria del Fiore, 286-287. 
È falso che da Arnolfo avesse origine 
la famiglia Lapi, 288, n. 1. Dà principio 
al Palazzo de'Signori, 289, 290. Sua 
morte , 290. Come avesse ideato di 
voltare la cupola di S. Maria del Fiore, v 
292. Fa il deposito del Cardinale di 
Braye in S. Domenico d'Orvieto, 291, 
n. 2. Sua andata a Perugia, 307, n. 1. 
Ajuta Niccola Pisano nel pergamo del 
Duomo di Siena, 304, n. 2. 

* Arrighetti Francesco d'Iacopo, 
pittore fiorentino. — Dipinge in compa- 
gnia di Mariotto di Nardo una tavola 
per S. Stefano al Ponte Vecchio, I, 610, 
n. 3. 

Arrigo Fiammingo. — Lavora nella 
Sala de' Re in Vaticano, Vili, 488. 

Artemone, greco, pittore. — Sue 
opere, I, 48. 

Asclepiodoro, greco, pittore. — Lo- 
dato da Apelle, I, 41. 

Aspertini Amico. — Nominato, V, 
175. Invidia il Bagnacavallo, 179. Sue 
notizie, ivi, n. 2. Sue opere non ricor- 
date dal Vasari, ivi. Facciate dipinte 
da lui in Bologna, 180. Dipinge a Roma 
e a Lucca, ivi e n. 4. Suo fresco in 
Sant'Iacopo di Bologna, 181. Suo arco 
trionfale per la venuta di Carlo V, ivi. 



26 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Impazza, ivi. Attese anche alla scultura, 
182. Suo Cristo Morto in S. Petronio, 
ivi. Dipinge con ambedue le mani, ivi. 
Sua natura, ivi. Lavora neir Oratorio 
di S. Cecilia in Bologna, III, 136, n. 4, 
540, n. 1. Invidia Properzia de' Rossi, 
V, 77. 

Aspertini Guido, pittore bolognese, 
fratello di Amico. — Fu discepolo di 
Ercole Ferrarese, III, 147. Sue opere in 
Bologna, ivi, n. 3. Muore giovane, 148. 
Suoi disegni nel Libro del Vasari, ivi. 

* Assalonne di Ottaviano , pittore. 

— Scolare del Perugino, III, 598, n. 3. 

* Atalante, architetto. — Discepolo 
di Leonardo da Vinci, IV, 52, n. 3. 
Eccellente sonatore di lira, ivi. Sopra- 
stante alle fabbriche di papa Leone, ivi. 
Ultima memoria che si ha di lui, ivi. 

Atemòne Maronite, greco, pittore. 

— Sue opere, I, 46, 47. 
Atenodoro, greco, scultore. — No- 
minato, I, 82. 

Aterio Labeone , pittore romano. — 
Nominato, I, 51. 

* Attavante, detto anche Vante, 
miniatore fiorentino. — • Suoi lavori nei 
libri corali del Monastero degli Angeli 
di Firenze, II, 23, n. 3. Descrizione 
delle sue miniature in un Codice di 
Silio Italico, 523 e seg. Se dette mi- 
niature gli appartengano, 526, n. 1. 
Imitatore di Bartolommeo della Gatta, 
HI, 225. Sua famiglia, 231. Codici da 
esso miniati, ivi e seg. Dipinge le palle 
della sfera o orologio di Lorenzo della 
Volpaia, 234. Sua nascita, ivi. Altre 
sue opere in miniatura, ivi e seg. 

* Auliste o Euliste d'Angelo, da 
Perugia. — Scolare del Perugino, III, 
598, n. 3. Condannato dagli Otto di 
Firenze, ivi. 

Ausse. — V. Hemmeling, e Emme' 
linck. 

Avanzi o d'Avanzo Iacopo, pittore 
bolognese. — Dipinge nella chiesa della 
Casa di Mezzo a Bologna, II, 140. 

Avanzi o d'Avanzo Iacopo, pittore 
padovano o veronese. — Nominato, III, 
628. Dipinge con Altichieri da Zevio a 
Verona, 634. Lodato dal Mantegna, ivi. 
Sue pitture a Padova, ivi. Altre sue 
pitture a Verona, ivi. Qual parte abbia 
avuto nei freschi della cappella di San 
Giorgio a Padova, 656 e seg. Altre sue 
opere a Padova, 659. 

Avanzi Niccolò, veronese, intaglia- 



tore di gemme. — Maestro di Matteo 
del Nassaro, V, 376. 

* Azzara Francesco. — Lavora nel- 
l'arco di Castelnuovo a Napoli, II, 484. 



B 



Baccelli Domenico. — Della Com- 
pagnia del Paiuolo, VI, 609. 

Baccio d'Agnolo, architetto fioren- 
tino. — Sua vita, V, 349-359. La sua 
prima professione fu il legnaiuolo e 
intarsiatore, 350. Suoi lavori in queste 
arti fatti in Firenze, ivi. Va a Roma e 
attende air architettura, ivi. Intaglia un 
ornamento di legname per una tavola 
di Fra Bartolommeo, 351. Fa la scala, 
le colonne e le porte della Sala dei 
Dugento, ivi. Sue fabbriche di archi- 
tettura in Firenze, 351 e seg. Architetto 
di Santa Maria del Fiore, comincia il 
ballatoio della Cupola, 353. Principia 
il pavimento di S. Maria del Fiore, 354. 
Fa un arco per la venuta di Carlo V 
in Firenze, ivi, n. 2. Muore, 354. Albero 
della sua famiglia, 361. Prospetto cro- 
nologico della sua vita e delle sue 
opere, 363. Fa l'ornamento di una 
tavola di Filippino Lippi, III, 474, n. 2. 
È richiesto del suo parere per la Sala 
del Consiglio nel Palazzo della Signoria, 

IV, 448. Capomaestro della detta Sala, 
449, n. 1, 450, n. 1. Biasimato per la 
facciata del Palazzo Bartolini, IV, 444. 
Fa un fornimento di legname per una 
camera di Pier Francesco Borgherini, 

V, 26. Suoi ornamenti di legname nel 
Palazzo Borgherini, VI, 261, n. 4. Con- 
duce in Piazza il gruppo di Ercole e 
Cacco del Bandinelli, VI, 159. Stima 
le statue di bronzo fatte dal Rustici 
per S. Giovanni, VI, 605. Concorre al 
disegno della facciata di S. Lorenzo di 
Firenze, VII, 188 e n. 1. Lavora nel- 
l'apparato per la venuta di Carlo V 
in Firenze, VIII, 257. 

Bachiacca Antonio. — V. libertini 
Antonio. 

Bachiacca, Francesco d' Ubertino 
(detto il) pittore fiorentino. -— Fratello 
di Baccio e di Antonio ricamatore, VI, 
454, n. 1. Albero della sua famiglia, ivi. 
Amico di Andrea del Sarto, 455. Sua 
predella in S. Lorenzo di Firenze, ivi. 
Sue tavole per Pier Francesco Borghe- 
rini e Giov. Maria Benin tendi, ivi. È 



j 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



27 



preso dal duca Cosimo ai suoi servigi, 
* ivi. Gli dipinge uno scrittoio a olio con 
uccelli ed erbe, ivi. Suo Deposto di 
Croce in S. Maria Maddalena de' Pazzi, 
ivi, n. 4. Fa alcuni cartoni per arazzi, 
ivi. Dipinge una grotta d'una fontana 
a' Pitti, 456. Disegna per un letto rica- 
mato da Antonio suo fratello, storie e 
figure piccole, ivi. Sua morte, ivi. Suo 
ritratto, ivi, n.2. Scolare del Perugino, 
III, 592. Fratello di Baccio e di Anto- 
nio ricamatore, ivi e n.3. Sue pitture a 
Firenze e a Dresda, ivi e n. 4. Suoi qua- 
dri per Gio. Maria Benintendi, V, 196. 
Dipinge neir apparato delle nozze del 
duca Cosimo, VI, 87. Dipinge negli or- 
namenti di legname del Palazzo Bor- 
gherini, VI, 261, n. 4. Lavora in una 
prospettiva per una commedia, VI, 
443. Dipinge alcune storie in un arco 
trionfale, VI, 451. 

Badile Antonio, pittore veronese. = 
Creduto maestro di Orlando Fiacco, V, 
298, n. 2. 

Baglioni Atalanta. — Dà a fare un 
Deposto di croce a Raffaello, IV, 325. 

Baglioni Cesare, bolognese. — La- 
vora nell'apparato per le nozze di Fran- 
cesco de' Medici, Vili, 621. 

* Baglioni Giuliano di Baccio d'A- 
gnolo, architetto fiorentino. — Alza la 
cupola della cattedrale di Foligno, IV, 
148, n. 1. 

Baglioni Raffaello. — Compagno 
di G. F. Rustici nel cercare la conge- 
lazione del mercurio, VI, 606. 

Bagnacavallo (da) Bartolommeo , 
pittore. — Sua vita, V, 175-188. Suo 
cognome, 176, n. 2. Lavora nella Pace 
di Roma, 176. E in S. Petronio di 
Bologna, a concorrenza di altri pittori 
bolognesi, 176. In compagnia di Biagio 
Pupini lavora in S. Salvadore di Bo- 
logna, 177 e n. 1. Sue pitture in Bologna 
nel Palazzo del Potestà, 177 e n. 4. In 
, S. Vitale e nei Servi, 177, 178 e n. 1. 
Altre in S. Michele in Bosco, in Santo 
Stefano e in Sant'Iacopo, 178. Tavola 
nella Misericordia fuori di Bologna, ivi 
e n. 5. Altre sue opere non ricordate 
dal Vasari, ivi, n. 6. Muore, 179. Invi- 
diato da Amico Aspertini, ivi. Sue pit- 
ture a Faenza, ora distrutte, 178, n. 6. Di- 
pinge nelle Logge Vaticane, IV, 363. In- 
segna l'arte al Primaticcio, VII,406,n.3. 

Bagnacavallo Gio. Battista, pittore 
bolognese. — Ajuta il Vasari nelle 



pitture di Roma, VI, 229. Lavora col 
Primaticcio a Fontainebleau, VII, 409. 
Ajuta il Vasari nelle pitture di Roma, 
VII, 681. 
Baia (il), bombardiere e legnaiuolo. 

— Uno de' fondatori della Compagnia 
della Cazzuola, VI, 611. Il suo proprio 
nome fu Jacopo di Corso. Ferito da 
un colpo di bombarda, muore nel 1515, 
ivi, n. 1. Lavora nell'apparato per la 
venuta in Firenze di Leone X, ivi e 
V, 25, n. 3. 

* Baldassarre, fabbro. — Presente 
al concorso per la nuova facciata del 
Duomo di Firenze, IV, 308 e n. 2. 

* Baldassarre Estense, pittore fer- 
rarese. — Nominato come incisore di me- 
daglie, III, 27. Fu scolare di Cosimo 
Tura, ivi, n. 2. Sua pittura nella galleria 
Costabili a Ferrara, ivi. Altre sue no- 
tizie, ivi. 

Baldassarre da Pescia (Turini). — 
Esecutore del testamento di Raffaello 
da Urbino, IV, 382. 

Baldinelli Baldino, pittore fiorenti- 
no. — Discepolo di Domenico del Ghir- 
landaio, III, 277. Di chi fosse figliuolo 
e quando nato, ivi, n. 1. 

Baldini Baccio, orafo fiorentino. — 
Intaglia stampe con i disegni di Sandro 
Botticelli. Sue incisioni nel Libro del 
Monte Santo di Dio impresso in Fi- 
renze nel 1477 e nel Dante stampato 
nel 1481 da Niccolò di Lorenzo della 
Magna, ivi, n. 2, V, 396. 

Baldini Giovanni, pittore fiorentino. 

— Nominato, VI, 460. Se sia invece un 
Giovanni Busini detto Sollazzino, ivi, 
n. 2. 

Baldinucci Filippo. — Criticato ama- 
ramente dal Cinelli, I, 248, n. 1. 

Baldovinetti Alesso, pittore fioren- 
tino. — Sua vita, II, 591-599. Quando 
nacque e sua famiglia, 591, n. 1. Sue 
opere in Firenze, 592 e seg. Suo ritratto, 
592, n. 3 e 4. Suo disegno posseduto 
dal Vasari, 595. Impara l'arte del mu- 
saico e la insegna a Domenico Ghir- 
landaio, 596, 597. Suoi lavori in musaico, 
596. Altro suo ritratto, 597. Suo testa- 
mento, sua morte e sepoltura, ivi, n. 3. 
Astuzia usata per essere ricevuto com- 
messo nello spedale di S. Paolo, 598. 
Suoi discepoli, ivi. Altre sue opere in 
Firenze, 599, n. 2. Albero genealogico 
della sua famiglia, 601. Nominato, I, 
250. Racconcia i musaici di S. Giovanni, 



28 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



f , 334 e 343, n. 2. Stima con Zanobi 
Strozzi una tavola di Neri di Bicci, II, 
60, n. 1. Stima la pittura di Dante fatta 
da Domenico di Michelino, II, 85, n. 6. 
Cerca un modo di dipingere diverso 
dalla tempera, II, 564. Colorisce la teste 
di un cartone di Maso Finiguerra fatto 
a Giuliano da Maiano, V, 444. Nomi- 
nato, Vili, 87. 

* Balducci Giovanni, scultore e ar- 
chitetto pisano. — Probabilmente sco- 
lare di Andrea Pisano, I, 495, n. 2. Fa 
il monumento di Guarnierì Castracani 
in S. Francesco di Sarzana, ivi. E il 
pergamo in S. Maria del Prato a San 
Casciano, ivi. L'arca di S. Pietro Mar- 
tire in Sant'Eustorgio di Milano, ivi. 
Scolpisce la porta maggiore in S. Maria 
di Brera, ivi. 

* Balducci Matteo di Giuliano , 
pittore di Città della Pieve. — Scolare 
ilei Perugino, III, 598, n. 3. Sue opere 
in Siena, ivi. Impara l'arte sotto il 
Sodoma, VI, 408. Sue opere, ivi. Scolare 
•del Pinturi echio, ivi. 

* Ballini Camillo. — Dipinge nel 
soffitto della Sala de 4 Pregai a Venezia, 
V, 116, n. 5. 

Banco (di) Nanni di Antonio. — 
V. Nanni Antonio di Banco. 

Bandinelli Baccio, scultore fioren- 
tino. — Sua vita, VI, 133. Figliuolo di 
Michelangiolo orefice, ivi. Fu di casato 
Brandirli, ivi, n. 2. Quando nato, 134 e 
n. 4. È posto air orafo in bottega del 
padre suo, 134. Si dà a lavorare di 
rilievo, 135. Disegna il cartone del Buo- 
narroti e lo straccia segretameute, 137- 

138. Vuole imparare a dipingere e sua 
astuzia, 138-139. Suoi lavori di pittura, 

139, 147. Suoi lavori di scultura in 
Firenze, 139 e seg. Va a Loreto e vi 
lavora, 142. Fa incidere alcuni suoi 
disegni, 140, 144. Fa il modello della 
sepoltura per il re d'Inghilterra, ivi. 
Copia il Laocoonte, 145 e n. 2. Disegna 
una storia per S. Lorenzo, 147. È fatto 
cavaliere di S. Pietro, ivi. Suo modello 
del gruppo di Ercole e Cacco, 149. Lo 
scolpisce in marmo, 151, 158. Suoi 
cartoni, ivi. Va a Roma e vi lavora 
per conto del Papa, 153. Dona un bas- 
sorilievo a Carlo V ed è fatto cavaliere, 
154. Gli è allogata la statua del principe 
Doria, 154, 157 e n. 3, 161. Gli sono 
allogate le sepolture di Leone X e di 
Clemente VII, 163. E quella di Giovanni 



delle Bande Nere, 168. Suoi lavori nel 
Palazzo Vecchio, 170 e seg. Coro di 
S. Maria del Fiore, 175 e seg. Statue 
di Adamo ed Eva e del Cristo morto, 
179, 180, 181. Suo alterco con Benvenuto 
Celli ni, 184. Concorre alla statua d»*l 
Nettuno di Piazza, 187. Suoi cartoni 
per le pitture del palazzo Pitti, 188. 
Cristo morto nella chiesa dei Servi, 189. 
Sua morte, 190. Suoi ritratti, 1S9, n. 3, 
190, n. 1. Sue qualità, 194. Albero 
della sua famiglia, 196-197. Prospetto 
cronologico della sua vita e delle sue 
opere, 199. Finisce una storia comin- 
ciata da Andrea Contucci a Loreto, 
IV, 518, n. 1. Va ad imparare il dipin- 
gere da Andrea del Sarto, V, 22, 23, 
n. 1. Lavora nell'apparato per la venuta 
in Firenze di Leone X, V, 24, 25, n. 3. 
Si adopera per scampare Marcantonio 
dalla prigione, V, 418. Suo disegno 
intagliato da Marcantonio, ivi. Altro 
suo disegno intagliato da Beatricett< . 
Fa le sepolture di papa Leone X, di 
papa Clemente VII e di Giovanni delle 
Bande Nere, VI, 86. Maestro di Pieri- 
no da Vinci, 120. Fa alcune figure per 
il carro della Compagnia del Broncone, 
254. Lascia non finita la statua di An- 
drea D* Oria, ivi. Spezza per farne cor- 
nici T Ercole del Montorsoli, 168 e 646. 
Scredita l'Ercole del Montorsoli, 640. 
Disegna il cartone della guerra di Pisa 
di Michelangiolo, VII, 161. Ottiene un 
pezzo di marmo che prima era stato 
dato al Buonarroti, VII, 201 e n. 1. Fa 
il modello di una N. D. per l'oriolo di 
Mercato Nuovo, 489. 

Bandinelli Clemente. — Figliuolo 
naturale di Baccio, VI, 162. Fa di terra 
un ritratto del duca Cosimo, 185. Mal- 
trattato da Baccio suo padre, va a Roma 
e vi muore, ivi. Lascia imperfetto un 
gruppo del Cristo morto, 186. 

Bandinelli Michelangiolo, orefice, 
padre di Baccio. — Lodato da Raffaello 
da Montelupo, IV, 553. Lavora per Lo- 
renzo de' Medici duca d'Urbino, ivi. Ec- 
cellente cesellatore e pratico nelle gros- 
serie, VI, 133. 

Bandini Giovanni. — Della Compa- 
gnia della Cazzuola, VI, 613. 

Bandini Giovanni di Benedetto da 
Castello, scultore fiorentino. — Fa due 
statue per l'apparato dell'esequie del 
Buonarroti, VII, 298 e 304. Fa una 
statua per la sepoltura del Buonarroti 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



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in S. Croce di Firenze, VII, 317. Quando 
morisse, VII, 633, n. 3. Lavora nella 
sepoltura del Buonarroti in S. Croce, 638. 

* Bandino di Stefano. — AJ uta il 
Ohi berti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 255. 

Barba (della) Iacopo, fonditore fio- 
rentino. — Getta in bronzo alcune sta- 
tuette del Bandinella VI, 153. 

Barbalunga. — V. Cornelia Gio- 
vanni. 

Bar barelli. — V. Giorgione da Ca- 
stelfranco. 

Barbiere (del) Alessandro Fei, pit- 
tore, scolare di Ridolfo del Ghirlandaio, 
di Pietro Francia e di Maso da S. Friano. 

— Accademico del Disegno, VII, 620. 
Quando mori, ivi, n. 1. Ajuta il Vasari 
nelle pitture del Vaticano, Vili, 457 e 
n. 1. Lavora nell'apparato per le nozze 
di Francesco de' Medici, Vili, 621. 

Barbiere (del) Domenico, pittore, 
scultore, architetto e incisore in rame, 
fiorentino. — Lavora col Primaticcio 
a Meudon in Francia, VII, 412. Quando 
nato, ivi, n. 2. Fa il piedistallo al gruppo 
delle Tre Grazie del Pilon, ivi. Fa il 
vaso di rame per racchiudere il cuore 
di Enrico II, ivi. E! la statua di questo 
re per la sua tomba in S. Dionigi, ivi. 
Suoi lavori a Troyes, ivi. Fa l'apparato 
per la venuta di Enrico II e Caterina 
de' Medici a Troyes, ivi. Intaglia in rame 
alcune cose tratte dalle opere del Rosso, 
del Primaticcio e di Michelangelo, ivi. 
Lavora di stucco col Rosso a Fontai- 
nebleau, V, 170. Fu di cognome Rico- 
veri, 171, n. 1. 

Barbi già Mezzanotte. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 612. 

Barbigia (del) Niccolò. — Della 
Compagnia della Cazzuola, VI, 612. 

Barlacchi Domenico. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Barlacchi Tommaso , intagliatore. 

— Rintaglia le stampe di Marcantonio 
fatte sui disegni di Raffaello, V, 418. 
Mercante di stampe, 431. 

* Barili Andrea, pittore, fratello di 
Gian Barile. ~ V, 7, n. 2. 

* Barili Antonio , intagliatore in 
legno, senese. — Suoi lavori nella 
libreria del Duomo di Siena, III, 518. 
Sue notizie, IV, 409-414. Sue opere, 
410 e seg. Sna morte, 414. Albero 
genealogico della sua famiglia, ivi. 
Prospetto cronologico della sua vita e 



delle sue opere, 415. Fa l'ornamento 
a una tavola del Sodoma, VI, 396, n. 3. 

Barile Gian, pittore fiorentino. — 
Detto dal Vasari primo maestro di 
Andrea del Sarto, V, 7, n. 2. Sopran- 
nominato Gaiuole, ivi. 

Barili Giovanni, intagliatore di le- 
gno, senese. — Intaglia le porte e i 
palchi di legname del palazzo Vaticano, 

IV, 363. Fa l'ornamento della tavola 
della Trasfigurazione di Raffaello, IV r 
372, n. 1 e V, 571. 

* Barili Salvi d'Andrea di Dome- 
nico, scarpellino, da Rovezzano. — 
Capomaestro della chiesa di S. Spirito, 

V, 7, n. 2. Padre di Andrea e di Gio- 
vanni, ambedue pittori, ivi. 

Barna. — V. Berna. 

* Barna di Turino , intagliatore 
senese. — Suoi lavori nel coro del 
Duomo di Siena, II, 111, n. 1. 

* Barnaba di Modena, pittore. — 
Suoi dipinti nel Camposanto di Pisa,. 
I, 553, n. 5. 

Barocci Ambrogio di Antonio, scul- 
tore milanese. — Suo fregio in basso- 
rilievo nel palazzo del Duca d'Urbino,. 
Ili, 72, n. 1. 

Barocci Federigo, da Urbino, pittore. 
— Dipinge nel palazzetto di Belvedere» 
VII, 91. 

Baroncelli Niccolò di Gio. , fioren- 
tino. — Discepolo del Brunelleschi, II, 
386. Fa il modello della statua equestre 
del marchese Niccolò d'Este a Ferrara» 
ivi, n. 1. Getta in bronzo la statua del 
marchese Borso d'Este, ivi. Fa cinque 
figure di metallo per il Duomo di 
Ferrara, ivi. 

Baronino Bartolommeo, da Casal 
Monferrato. — Mura la fonte sotto il 
palazzo nuovo del Vaticano, VII, 82» 
Sue notìzie, ivi, n. 1. 

Barozzi. — V. Vignola Jacopo. 

Bartoli Cosimo. — Possedeva ub 
libro di cose d'arte scritto da Lorenza 
Ghiberti, ora nella Nazionale di Firen- 
ze, II, 247, n. 1. Dà notizie al Vasari 
di un codice di Silio Italico, 523. 

* Bartoli Giovanni, detto il Rosso,, 
scultore fiorentino. — Sua statua nel 
campanile del Duomo di Firenze, II, 
404, n. 2. Suo mausoleo a Verona, ivi. 
Sua scultura a Tolentino, ivi. 

Bartoli Pieraccino. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 612. 
Bartoli Taddeo, pittore senese. — 



30 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



Sua vita, II, 33-42. Di chi fosse figliuolo, 
33 e n. 1. Dipinge la cappella del Pa- 
lazzo Pubblico di Siena, 35. Lavora in 
Padova, 35. In San Oimignano, 36. In 
Pisa, ivi. Suo ritratto, ivi. Sue pitture 
in Volterra, 38. E in Monte Oli veto, 
ivi. Sua tavola in Arezzo, ivi. Torna 
in Siena, ivi. Va a Perugia e sue opere 
in delta città, ivi. Torna in Siena e 
muore, 39. Suo testamento e suoi eredi, 
ivi, n. 2. Suo disegno posseduto dal 
Vasari, 41, 42. Sua tavola nel Duomo 
di Montepulciano, 41, n. 3. Albero ge- 
nealogico della sua famiglia, 43. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
«uè opere, 45-48. Tavola di Martino di 
Bartolommeo a lui erroneamente at- 
tribuita, I, 477, n. 2. Sue pitture in 
Volterra, VII, 50, n. 2. 

* Bartholdi, scultore. — Sua statua 
di Martino Schòngauer, V, 397, n. 1. 

* Bartolo di Maestro Fredi, pittore 
senese. — Non fu padre di Taddeo 
Bartoli, II, 33 e n. 1. Sue opere in San 
Oimignano, 34, n. 1 e 2. Sua tavola in 
S. Francesco di Montalcino, ora nel- 
l'Istituto delle Belle Arti di Siena, ivi, 
n. 1. Sue pitture nel Duomo di Volterra, 
ivi, n. 2. 

Bartolo di Michele (lo stesso che 
Bartoluccio, padre adottivo del Ghiberti), 

— Ajuta detto Ghiberti nel lavoro delle 
porte di S. Giovanni, II, 225 e 256. 

* Bartolo di Niccolò. — Ajuta il 
Ohi berti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 256. 

* Bartolommeo (maestro), pittore, 
del sec. xm. — Autore della prima 
immagine della SS. Annunziata nella 
•chiesa dei Servi di Firenze, I, 542, n. 1. 

* Bartolommeo, pittore fiorentino. 

— Contemporaneo di Cimabue, I, 264 
e n. 6. 

* Bartolommeo, miniatore, fratello 
di Gherardo. — Nominato, III, 250. 

Bartolommeo, trombone. — Delta 
Compagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Bartolommeo d'Andrea della Scar- 
peria (detto Banco), pittore di vetri. 

— Finestre pel Camposanto di Pisa, 
I, 381, n. 2. 

* Bartolommeo da Cortona, scultore. 

— Nominato, III, 305. 

* Bartolommeo di David. — Nomi- 
nato, VI, 412. 

* Bartolommeo di Filippo Torelli, 
miniatore. — Nominato, III, 213, n. 1. 



* Bartolommeo di Francesco , le- 
gnaiuolo. — Ajuta il Brunelleschi nel 
fare un modello per la cupola di Santa 
Maria del Fiore, II, 353, n. 1. 

* Bartolommeo di Frosino, minia- 
tore. — Sue miniature ora nel Museo 
di S. Marco in Firenze, III, 213, n. 1. 

* Bartolommeo d' Jacopo, scarpe 1- 
lino e legnaiuolo senese. — Fa un 
modello della cupola di S. Maria del 
Fiore, II, 351, n. 1. 

Bartolommeo d' Jacopo di Martino, 
pittore. — Scolare di Domenico del 
Ghirlandaio e padre d' Jacopo da Pon- 
tormo, VI, 245. 

* Bartolommeo di Pietro , detto 
Baccellino, maestro di pietra, da Set- 
tignano. — Guasta un marmo che 
doveva servire per un altro gigante 
da scolpirsi da Agostino d'Antonio 
per conto degli Operai di S. Maria del 
Fiore, II, 177, n. 2. Malconduce un 
pezzo di marmo datogli a scolpire dagli 
Operai di S. Maria del Fiore, VII, 153, 
n. 2. 

* Bartolommeo (detto il Bontaca), 
pittore. — Figliuolo di Raffaellino del 
Garbo, IV, 235. Vende a vii prezzo i 
disegni del padre, ivi. Sua morte, ivi, 
n. 1. 

* Bartolotti Antonio , pittore. — 
Da alcuni detto maestro del Correggio, 

IV, 110, n. 3. 

Bartoluccio. — V. Bartolo di Mi- 
chele. 

Basaiti Marco, pittore veneziano. — 
Finisce una tavola pei Frari di Venezia, 
cominciata dal Vivarini, III, 159, n. 2. 
Nominato, III, 628. Chiamato erronea- 
mente dal Vasari Basarini o Bassiti, 
646, n. 1 e 647, n. 2. Sue opere a 
Venezia, 641, n. 1, 646, 647. Nel Friuli, a 
Bologna, a Berlino e a Vienna, 646, n.4. 

Basarini. — V. Basaiti. 

*Bassano (da) Francesco. — Dipinge 
il soffitto nella Sala de'Pregai a Venezia, 

V, 116, n. 5. 

Bassano (da) Jacopo. — Suoi quadri 
ricordati, VII, 455. 
Bassiti Marco. — V. Basaiti. 

* Bastiano di Corso, scultore fio- 
rentino. — Ajuta Jacopo della Quercia 
nel lavoro del Fonte battesimale in 
S. Giovanni di Siena, II, 118, n. 1. 

* Bastiano, fiorentino. — Architetto 
della chiesa di S. Agostino in Roma, 
II, 662. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



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Bastiano di Francesco , scultore 
fiorentino. — Fa insieme con Francesco 
di Giovanni la sepoltura di Pio HI, 
II, 649, n. 4. 

* Bastiano di Salvadore, fiorentino. 

— Maestro di legname. Intaglia un ca- 
taletto dipinto da Girolamo del Pac- 
chia, pittore senese, VI, 432. 

Bastiano Veronese. — Lavora nel- 
l'apparato per le nozze di Francesco 
de'Medici, Vili, 621. 

Bastian Lazzaro, pittore veneziano. 

— Creduto dal Vasari fratello del Car- 
paccio, III, 642. Sue opere a Venezia, 
ivi, n. 3. Stima una pittura di Giorgione, 
ivi. Altre sue opere a Vienna e a Ber- 
gamo, ivi. Suoi disegni posseduti dal 
Vasari, 643. 

Battista d'Agnolo. — V. Del Moro 
Battista. 

Battista di Benedetto, scultore fio- 
rentino. — Allievo di Bartolommeo del- 
l' Ammannato, VII, 298 e 626. Fa una 
statua per l'apparato dell'esequie del 
Buonarroti, ivi. Ajuta il maestro nel- 
l'opera della fonte di Piazza della Si- 
gnoria, ivi, n. 2. Fu di cognome Fiam- 
meri, ivi e n. 2. 

Battista da Città di Castello, pit- 
tore, VI, 215. Lavora in patria nel 
palazzo Vitelli, 216. 

Battista, pittore vicentino. — Intaglia 
in rame, V, 423 e n. 3. 

Baviera (il) garzone di Raffaello. — 
Riceve in dono dal maestro alcune 
stampe» IV, 354. Acquista in nome di 
Raffaello una casa posta in Borgo San 
Pietro a Roma, ivi, n. 4. Suo vero 
nome, ivi. Fa intagliare al Caraglio i 
disegni del Rosso, V, 424. Fa disegnare 
a Perino del Vaga alcune delle trasfor- 
mazioni degli Dei, V, 611. 

Beatricetto Niccolò. — Allievo di 
Marcantonio, V, 414, n. 3. Intaglia un 
disegno del Bandinelli, V, 428, n. 1. 
Altri suoi intagli e sue notizie, 432 e 
n. 2. Nominato, VI, 508, n. 1. 

Beccafumi Domenico, pittore e mae- 
stro di getti, senese. — Sua vita, V, 
633-654. Fu figliuolo di Giacomo di 
Pace lavoratore di terra, 633 e n. 1. 
Suoi primi maestri, 634. Da Lorenzo 
Beccafumi ebbe il casato, ivi. Va a Roma 
e studia le cose di Michelangelo e di 
Raffaello, ivi. Ritorna in patria, 635. 
Descrizione delle opere che vi fece, ivi 
e seg. Sue storie di commesso di marmi 



nel pavimento del Duomo di Siena, 
645, e 1, 199. Chiamato a Genova dal prin- 
cipe Doria, 649. Lavora nel palazzo di 
lui, ivi, 118, 616. Va a Pisa e vi fa 
alcuni quadri per il Duomo, 128, 649- 
650. Torna a Siena e vi conduce altri 
lavori, 651 e seg. Getta in bronzo al- 
cuni angeli pel Duomo della sua pa- 
tria, 652. Intaglia stampe, 423, 653. Si 
ammala e muore, 654. Albero della sua 
famiglia, 655. Prospetto cronologico 
della sua vita e delle sue opere, 657. 
Suoi lavori di commesso nel Duomo 
di Siena, I, 199. Dà al Vasari notizie 
intorno a Iacopo della Quercia, II, 119. 
Amico di Baldassarre Peruzzi, IV, 611. 
Sue pitture nella Compagnia di S. Ber- 
nardino di Siena, VI, 391. 

Beccaio (del) ser Raffaello. —Uno 
dei fondatori della Compagnia della 
Cazzuola, VI, 611. 

Beceri Domenico, pittore fiorentino. 

— Discepolo di Domenico Puligo, IV, 
468. Ajuta il Vasari nelle pitture di 
Palazzo Vecchio, VI, 242 e VII, 620. 
Lavora nell'apparato per le nozze di 
Francesco de' Medici, VIII, 619. 

B edoli Girolamo. — V. Mazzuoli 
Girolamo. 

* Begarelli Antonio, plasticatore 
modenese. — Creduto maestro del Cor- 
reggio, IV, 110, n. 3. Sue opere, VI, 
483 e seg. Opinione del Buonarroti 
sopra le sue figure, VII, 281. 

Beham Bartolommeo, incisore te- 
desco. — Imitatore di Marcantonio, V, 
414, n. 3. 

* Beham Giovanni Tebaldo, incisore 
tedesco. — Suoi intagli, 440, n. 2. 

Bellagamba Giovanni, pittore di 
Douai, VII, 583, 584, n. 1. Sue notizie, 
584, n. 1. Sua tavola nel Museo di Douai, 
ivi. 

* Bollammo, architetto senese. — 

— Compie la fonte Branda di Siena, 
I, 430, n. 1. 

Belli Valerio. — V. Valerio Vicen- 
tino. 

Bellini Gentile, pittore veneziano, 
figlio d'Iacopo. — Sua vita, III, 149- 
173. È chiamato Gentile in memoria 
di Gentile da Fabriano, 150. Ammae- 
strato nell'arte da Jacopo suo padre, 
151. Sue opere a Venezia, 153, 156 e 
seg. Va a Costantinopoli ed è onorato 
da Maometto II, 165. Fa il ritratto del 
de,tto Sultano in pittura e in medaglia, 



32 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



166 e a. 2. Muore in Venezia, 168 e 
n. 2. Suo testamento, ivi. Commentario 
alla sua vita, 175-182. Altre sue opere 
a Venezia, 177. A Milano, ivi. E a 
Berlino, 178. Nominato come intaglia- 
tore di medaglie, III, 27. 
Bellini Giovanni, pittore veneziano. 

— Sua vita, III, 149-173. Ammaestrato 
nell'arte da Iacopo suo padre, 151. Sua 
perizia nel fare i ritratti, 154. Impara 
il segreto di colorire a olio, ivi, n. 3. 
Sue pitture a Venezia, 155 e seg. Sua 
morte, 162 e n. 1. Altre sue pitture a 
Padova, ivi. E a Pesaro, 162. In In- 
ghilterra, ivi, n. 3. E a Berlino, 164, 
n. 2. Lodato dal Bembo e dall'Ariosto, 
169 e 170. Sua tavola a Rimini, 170. 
Suoi discepoli, ivi e seg. Sua morte, 
173. Sua medaglia coniata da Vittore 
Camelo, ivi, n. 2. Suo elogio scritto 
dall'Aglietti, ivi. Commentario alla sua 
vita, 175-182. Altre sue opere a Venezia, 
178. A Vicenza, 179. A Milano, ivi. A 
Firenze, 180. Suoi ritratti, ivi. Sua tavola 
a Napoli, ivi. Altre sue pitture in In- 
ghilterra, ivi e seg. E in Germania, 
181. Sue miniature, ivi. Quadro com- 
messogli dalla Marchesana di Mantova, 
con invenzione del Bembo, ivi. Nominato, 
V, 245. Maestro di Tiziano, VII, 426. 
Suo Baccanale dipinto pel Duca di Fer- 
rara, VII, 433. 

Bellini Jacopo, pittore veneziano. 

— Sua vita. III, 149-173. Discepolo di 
Gentile da Fabriano, 149. Particolari 
sulla contesa avuta con Bernardo fio- 
rentino, ivi, n. 1. Fu il miglior pittore 
del suo tempo in Venezia, 150. Si divide 
dal maestro e va a stabilirsi a Padova, 
ivi, n. 1. Suo disegno già posseduto 
dalla famiglia Cornaro di Venezia, ivi. 
Quando nato, ivi. Suo ritratto, 151. Sue 
opere a Verona e a Venezia, ivi e seg. 
Commentario alla sua vita, 175-182. 
Altre sue opere a Padova, 175. E a 
Venezia, 176. Quando apprendesse l'arte 
da Gentile da Fabriano, III, 20. Fa pace 
di offese ricevute da un Bernardo fio- 
rentino, ivi. Discepolo di Gentile da 
Fabriano, 23. 

Belliniano o Bellini Vittore, pittore 
veneziano. — Nominato, III, 628. Sue 
pitture già a Venezia, ora a Vienna, 
649, n. 2. 

* Bello Marco, pittore. — Scolare 
di Giovanni Bellini. Suo quadro a Ro- 
vigo, IH, 172, n. 3. 



Bellucci Gio. Battista. — V. San- 
marino. 
Bembo Bonifazio, pittore cremonese. 

— Nominato, II, 448, n. 3. Dipinge nel 
Duomo di Cremona, IV, 583, n. 2. Che 
non va confuso con Bonifazio Verone- 
se, VI, 492, n. 1. Dipinge nella Corte 
Vecchia di Milano, ivi, n. 4. 

* Bembo Gio. Francesco , detto il 
Vetraio, pittore cremonese. — Dipinge 
in Roma un'arme di papa Leone, V, 
147. Sue pitture a Cremona e a Busseto, 
ivi, n. 4. Sue pitture nel Duomo di Cre 
mona erroneamente attribuite dal Va- 
sari a Bonifazio Bembi, VI, 493, n. 1. 

Bembo Pietro. — Card. Enea Vico, 
V, 428. 

* Benci di Gione. — Architetto della 
cappella di S. Anna in Orsanmichele, 
I, 590. É preposto alla costruzione della 
Loggia de* Lanzi, 602, n. 5. Chiamato 
a consigliare dagli Operai del Duomo 
di Firenze, I, 583, n. 2. 

Benci Domenico. — V. Beceri Do- 
menico. 

* Benato Jacopo di Marco, orafo ve- 
neziano. — Suo crocifisso in S. Marco 
di Venezia, I, 444, n. 4. 

* Bene (Del) Benedetto, pittore fio- 
rentino. — Scolare del Sogliani, V, 131. 
Va in Francia in compagnia di Antonio 
Mini, ivi e VII, 335. 

Benedetto d'Antelamo, scultore. — 
Sxe opere a Parma, I, 325. 

* Benedetto di Domenico d'Andrea. 

— Scolare di Neri di Bicci, II, 88. 
Benedetto (Fra) da Fiesole, fratello 

dell'Angelico. — Sue notizie, II, 506, 
n. 2. Non fu mai miniatore, 528, n. 1* 

* Benedetto (Sor), prete del vescovo 
di Fiesole, miniatore. — Minia i libri cora- 
li di S. Domenico di Fiesole, II, 528, n. 1. 

Benedetto da Maiano. — V. Maiano 
(da) Benedetto. 

Benedetto da Rovezzano. — V. Ro- 
vessano (da) Benedetto. 

Benedetto da Pescia. — V. Pagni 
Benedetto. 

Benedetto XI. — Dove sepolto, 1,315, 
n. 2. Chiama Giotto a lavorare in Ro- 
ma, ivi, 382, n. 2. 

* Benozzo di Niccolò, maestro di 
pietra. — Nominato, I, 485, n. 1. 

Benich Lavina, miniatrice fiamminga. 

— Servi il re d'Inghilterra, VII, 587. 
Benich Simone, miniatore fiammin- 
go. — VII, 587. Sue notizie, ivi, n. 3. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



33 



* Benincasa di Lotto, orafo. — 
Chiamato a consigliare dagli operai 
del Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 

Benintendi (famiglia) detta ancora 
Fallimagini. — Varj di questa famiglia 
lavorarono immagini di cera, III, 375, 
n. 1. 

Benintendi Orsino, cerajuolo fioren- 
tino. — È istruito da Andrea Verroc- 
chio a fare ritratti di cera, III, 374. 
Suoi lavori di immagini di cera in varie 
chiese di Firenze, ivi. 

* Benti Donato, scultore fiorentino. 
— È autore di una cantoria di marmo 
nella chiesa di S. Stefano in Genova, 

II, 184, n. 1. Insieme a Benedetto da 
Rovezzano lavora in S. Stefano di Ge- 
nova, IV, 530, n. 2. Sue opere in Pie- 
trasanta, ivi. Amicissimo di Michelan- 
giolo, ivi. Sepoltura marmorea di com- 
missione del Re di Francia in compagnia 
del Da Rovezzano, ivi. Gli sono allogati 
due angeli per il tabernacolo di Lorenzo 
Stagi in S. Martino di Pietrasanta, VI, 

III, n. 2. Nominato, 111. 
Benvenuti Ottangolo. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Benvenuti Simone, detto dei Croce- 
fissi, pittore bolognese. — Dipinge nella 
chiesa della Casa di Mezzo in Bologna, 
II, 140. Altre sue pitture in Bologua, 
ivi, n. 2. 

Bergamo (da) Fra Damiano, dome- 
nicano. — Maestro di tarsie, I, 203 e 
n. 2. Fa un quadro di legni tinti pel 
card. Salviati, VII, 16. Sue notizie, ivi, 
n. 1. Suoi lavori in S. Domenico di 
Bergamo e in S. Domenico di Bologna, 
ivi. Lavora di tarsia in Bologna coi 
disegni del Vignola, VII, 105. 

Berna, pittore senese. — Sua vita, 
I, 647-651. Suo vero nome, 647, n. 1. 
Suoi affreschi in S. Agostino di Siena, 

647, e in Santa Margherita di Cortona, 

648. In S. Agostino di Arezzo, ivi. In 
S. Spirito di Firenze, 649. Altri suoi 
lavori in Arezzo, ivi. Suo ritratto, ivi. 
Lavora a fresco nella chiesa di San 
Gemignano di Valdelsa, 650. Muore, 
ivi. Suo epitaffio, ivi, n. 2. Onori resigli 
dai Sangimignanesi, 650. Suoi disegni 
posseduti dal Vasari, 651. Pitture giu- 
dicate sue in S. Margherita di Cortona, 
I, 517, n. 1. 

Berna (del) Lorenzo. — Lavora 
nell'apparato per le nozze di Francesco 
de' Medici, Vili, 621. 



Bernabei Tommaso, pittore corto- 
nese, detto Papacello. — Dipinge nel 
palazzo del card. Passerini, III. 694. 
Sue notizie, ivi, n. 4. Sue opererà Pe- 
rugia e a Cortona, ivi. Suoi disegni, 
ivi. Sua morte, ivi. Discepolo di Giulio 
Romano, V, 533. Dipinge nella fortezza 
di Perugia, VI, 227. 

Bernardetto, orafo fiorentino. — Uno 
de 4 giudici nel concorso della nuova fac- 
ciata di S. Maria del Fiore, IV, 308, n. 8. 

Bernardetto di Mona Papera, orafo 
fiorentino. — Riconduce Donatello suo 
amico da Siena a Firenze, II, 415. 

* Bernardi Giovanni, da Castel Bo- 
lognese. — Nominato come incisore di 
conj, III, 27. Si serve di alcuni disegni 
di Michelangiolo per una cassetta di 
cristallo pel duca Farnese, VII, 271, n. 3. 

Bernardino di Giordano. — Lavora 
nelle feste della Compagnia del Dia- 
mante, VI, 251. Della Compagnia della 
Cazzuola, VI, 613. 

Bernardino, perugino. — Pittore con- 
fuso col Pinturicchio, III, 502, n. 1. Sua 
tavola attribuita al Pinturicchio, ora 
nel museo del Louvre di Parigi, ivi. 

* Bernardino, pittore. — Figliuolo 
di Antoniasso, III, 470, n. 1. Sua opera 
a Carrara, ivi. 

Bernardo di Bruxelles, pittore. — 
Lo stesso che Bernardo Dorley, o Dorlet, 
o anche Dorlech, VII, 583. Studiò in 
Roma sotto Raffaello e sopraintese ai 
lavori degli arazzi fatti tessere in Fiandra 
da papa Leone X, ivi, n. 4. Pittore di 
Margherita d'Austria e di Carlo V, ivi. 
Quando nato e quando morto, ivi. 

* Bernardo di Francesco, maestro 
di vetri, fiorentino. — Gli sono allogati 
due occhi di vetro per il Duomo di 
Firenze, II, 246, n. 2. 

* Bernardo d' Jacopo , pittore e 
mettidoro. Nominato, I, 485, n. 2. 

* Bernardo di Lorenzo.— Architetto 
di Niccolò V, HI, 98, n. 1. 

Bernardo di Piero, scultore. — 
Scambiato erroneamente con Bernardo 
Daddi, I, 465. Chiamato a consigliare 
dagli Operai del Duomo di Firenze, I» 
583, n. 2. 

* Bernardo di Piero, orafo. — 
Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle porte 
di S. Giovanni, II, 255. 

* Bernardo da Venezia, architetta 
della Certosa di Pavia, I, 270, n. 3. 

Bernazzano, pittore milanese. — Ec- 



Vauart. Indici. — Voi. IX. 



34 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



celiente nel lavorare paesi, frutti e 
animali, V, 101. Suo quadro a Milano, 
102, n. 1. 

* Bernini Lorenzo, scultore fioren- 
tino. — Fa i mausolei di Agostino e 
Sigismondo Chigi in Santa Maria del 
Popolo, IV, 369, n. 4. Suo tabernacolo 
di bronzo in S. Pietro di Roma, V, 626, 
n. 3. Sepoltura di Urbano Vili, VII, 
226, n. 1. 

Bersuglia o Versuglia Giovan Do- 
menico, scultore e architetto. — Lavora 
a Orvieto, VI, 307, n. 1. Sue notizie, 
ivi. Se fosse, come dice il Vasari, 
genero di Simone Mosca, ivi. 

* Bersuglia Tomeo di Menco. — 
Va a lavorare a Carrara chiamatovi 
dall' Ordognez, IV, 554, n. 7. 

Bertani Gio. Battista, pittore, scul- 
tore e architetto mantovano. — Tira a 
fine la fabbrica del Duomo di Mantova, 

V, 552, n. 2. Sue opere, VI, 487 e seg. 
Suo libro sulla voluta jonica, 488. 

Berto Linaiolo, pittore. — Manda le 
sue pitture in Ungheria, II, 651. Forse 
ò lo stesso che Berto di Segna, ivi, n. 4. 
Muore in sul fiorire di sua vita, 651. 

* Berto di Segna, pittore fiorentino. 
— Ascritto al Ruolo dei pittori, II, 651, 
n. 4. 

Bertoldo, scultore fiorentino, disce- 
polo di Donatello. — Termina i lavori 
del maestro, II, 416, 423. Sua medaglia 
di Maometto II, 423, n. 1. Capo del- 
l'Accademia d'arti nel giardino de 1 Me- 
dici, ivi. Fa due putti di legno per 
l'organo del Duomo di Firenze, ivi. 
Nominato come intagliatore di medaglie, 

III, 29. Custode del giardino de* Medici, 

IV, 257. Insegna l'arte a Giuliano Bu- 
giardini, VI, 201. Rinetta i pergami di 
Donatello per S. Lorenzo, VII, 141. 
Suoi lavori di getto, 142. 

* Bertolucci Lorenzo di Bartolom- 
meo, maestro di legname. — Intaglia 
il coro di S. Martino in Pietrasanta, 

VI, 106. 

Bertucci Iacopone. — V. Faenza 
{da) Iacopone. 

Berughetta Alonso, pittore spagnuo- 
lo. — Termina una tavola di Filippino 
Lippi, 111,474. Disegna il cartone della 
guerra di Pisa di Michelangiolo, VI, 
137 e VII, 161. Copia di cera il Lao- 
coonte, VII, 489. 

Betti Biagio. — V. Cutigliano (da) 
Biagio. 



* Betto di Gerì, orafo. — Chiamato 
a consigliare dagli Operai del Duomo 
di Firenze, I, 583, n. 2. Suoi lavori per 
l'altare di S. Giovanni di Firenze, III, 
288, n. 1. 

* Betto di Francesco Betti, orafo 
fiorentino. — Lavora nella croce d'ar- 
gento per T altare di S. Giovanni di Fi- 
renze; III, 288, n. 3. 

* Bevegnate, frate Silvestri no, peru- 
gino. — Lavora nella fontana maggiore 
di Perugia, I, 307, n. 1. 

* Bianchi-Ferrari Francesco detto 
Frarè, pittore ferrarese. — Sua tavola 
nella Galleria di Modena, attribuita al 
Francia, III, 541, n. 2. Creduto maestro 
del Correggio, IV, 110, n. 3. 

* Bianchini Vincenzo, musaicista. 

— Lavora in S. Marco di Venezia, VII, 
466, n. 3, 467, n. 1. 

Bianco Simone, scultore fiorentino. 

— Lavorò a Venezia, III, 651. Lodato 
dall'Aretino, ivi, n. 1. 

Bicci di Lorenzo, pittore fiorenti- 
no. — Sua vita, II, 49-60. Quando nato, 
49, n. 2. Discepolo di Spinello Aretino, 
49. Suoi lavori in Firenze, 50-56. Sua 
prestezza nel lavorare, 52. Suoi lavori 
in Arezzo, 56. Si ammala e torna in 
Firenze, ivi. Continua a lavorare in Fi- 
renze, 57. Muore, 58. Suoi figli, ivi. Suo 
ritratto ivi. Ultimo dei maestri della 
maniera di Giotto, 60. Albero genealo- 
gico della sua famiglia, 61. Commen- 
tario alla sua vita, 63-90. Sua tavola 
nel Duomo di Firenze, II, 58, n. 3. Varie 
sue opere in Firenze e in Arezzo, erro- 
neamente attribuite dal Vasari a Lo- 
renzo di Bicci, 64-65. Altre sue opere 
in Firenze, non ricordate dal Vasari, 
66-67. Sua morte, 67. Prospetto crono- 
logico della sua vita e delle sue opere, 
68-69. Sue pitture nel Duomo di Fi- 
renze, II, 55, n. 5. Suo disegno pel mo- 
numento di Luigi Marsili, II, 56, n. 2. 
Suoi affreschi nella chiesa di S. Lucia 
de' Bardi di Firenze, III, 36, n. 4. 

Bicci (di) Neri, pittor fiorentino.— 
Il Crocifisso in S. Croce attribuito a Lo- 
renzo di Bicci, è opera sua, II, 51, n. 2. 
Erroneamente detto dal Vasari figlio di 
Lorenzo di Bicci, II, 58, n. 4. Suo ri- 
tratto, 58. Suoi lavori in Firenze, 58-59. 
In Arezzo, 59. Altri lavori in Firenze, 
60. Commentario intorno alle sue opere, 
69-70. Libro di ricordi scritto di sua 
mano, 70. Tabernacolo da lui dipinto 



i 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



35 



per la Sala dell'Udienza dei Signori, 81. 
Amico di Fra Filippo Lippi ha da lui 
una tavola di un S. Girolamo per esser 
dorata, 84 e n. 2. Più avido di guada- 
gno che di gloria, 84-85. Deputato in- 
sieme con Alessio Baldovinetti a sti- 
mare la tavola colla figura del poeta 
Dante dipinta da Domenico di Miche- 
lino, 85, n. 6. Suoi discepoli, 87 e seg. 

Biduino, scultore. — • Suo fonte bat- 
tesimale in S. Frediano di Lucca, I, 325. 

Bientina (del) maestro Jacopo. — 
Della Compagnia della Cazzuola, VI, 
613. 

* Bigari Vittorio. — Sua tavola in 
S. Petronio di Bologna, 133, n. 4. 

Bigio, Nanni di Baccio, scultore ed 
Architetto fiorentino. — Gli è allogata 
la statua di papa Clemente VII nella 
sua sepoltura, VI, 167. Sue copie della 
Pietà scolpita da Michelangiolo, VII, 
151, n. 1. Ruba da giovinetto molte 
carte disegnate, al Buonarroti, VII, 227. 
Rifonda il ponte di S. Maria in Roma, 
VII, 234. Sue brighe per entrare archi- 
tetto di S. Pietro in luogo di Miche- 
langiolo, VII, 264 e n. 2. È cacciato 
dalla fabbrica di S. Pietro, 266. Per 
sua colpa rovina il ponte di Santa Ma- 
ria, ivi. Scolare di Raffaello da Mon- 
telupo e poi di Lorenzetto, VII, 551- 
552. Studia architettura sotto Antonio 
da Sangallo, ivi, 

Bilia (della) Battista. — V. Bat- 
tista da Città di Castello. 

Bingo, musaicista del sec. xm. — 
Probabile maestro di Andrea Tafi, I, 
340. 

Biondo Flavio da Forlì. — Amico 
-di L. B. Alberti, II, 538. 

Biringucci Vannoccio, senese. — 
Nominato, VI, 93. Sue notizie, ivi, n. 1. 

Bizzera o Bizzerra, pittore spagno- 
lo. — Aiuta il Vasari nelle pitture di 
Roma, VI, 229. Dipinge alla Trinità 
de' Monti, VII, 60. Aiuta il Vasari nelle 
pitture di Roma, VII, 681. 

* Boateri Jacopo, pittore bolognese. 
— Scolare di Francesco Francia, III, 
547, n. 3. Sua tavola nella Galleria 
de' Pitti, ivi. 

Boccaccino Boccaccio, pittore cre- 
monese. — Sua vita, IV, 581-585. A 
Roma biasima le opere di Michelan- 
giolo, 581. Dipinge la cappella di S. 
Maria Traspontina, 582. Torna a Cre- 
mona e vi dipinge nel Duomo e in altri 



luoghi, 583 e n. 3. Insegna l'arte a Ca- 
millo suo figliuolo, 583. Sua morte, 584 
e n. 5. Sue opere ricordate, VI, 459-492. 
Boccaccino Camillo, pittore cremo- 
nese. — Apprende l'arte dal Boccac- 
cino suo padre, IV, 583. Di pi n ire in 
S. Gismondo fuori di Cremona, 5S4 e 

VI, 493 e n. 2. Non tutte le pitture che 
di lui cita il Vasari sono sue, IV, 5S4, 
n. 3. Sua morte, ivi, n. 4. 

Boccardino Giovanni di Giuliano, 
detto il Boccardino vecchio, miniatore 
fiorentino. — Minia i libri corali della 
Badia di Firenze, III, 242. Sue minia- 
ture a Firenze, a Napoli, a Perugia e 
a Siena, ivi, n. 1. Sua morte, ivi. 

Boeto, greco, scultore. — Nominato, 
I, 68. 

* Boi dr ino, intagliatore in rame. — 
Incide un disegno di Tiziano, V, 433, 
n. 1. 

* Boldù Giovanni, incisore di conj, 
veneziano. — Nominato, III, 27. 

Bolgarini Bartolommeo, pittore se- 
nese. — Discepolo di Pietro Lorenzetti, 
I, 477. Fu frate dello spedale di S. Ma- 
ria della Scala di Siena, 477, n. 2. Mi- 
niò le coperte dei libri del magistrato 
della Biccherna, ivi. Dipinge una tavola 
per lo spedale di S. Maria della Scala, 
ivi. Martino di Bartolommeo, pittore 
senese, non fu suo figliuolo, ivi. Lavora 
in Siena e altrove, 477. Sua tavola in 
Santa Croce, 478. Fa il ritratto del mae- 
stro, 479. 

Bologna Giovanni, scultore fiam- 
mingo. — Fa un modello per il Net- 
tuno di Piazza, VI, 191. Dà notizie al 
Vasari dei pittori fiamminghi, VII, 584. 
Lavora nell'apparato per le nozze di 
Francesco de* Medici, Vili, 619. 

Bolognese Pellegrino. — V. 77- 
baldi. 

Boltraffio o Beltraffio Gio. Antonio, 
pittore milanese. — Discepolo di Leo- 
nardo da Vinci, IV, 51. Suo quadro, 
prima a Bologna, ora a Parigi, ivi, n. 4. 
Altre sue opere a Milano, 52, n. 1. Gli 
è attribuito un quadro del Vinci, 60. 

Bolz Hans, pittore fiammingo. — 

VII, 586 e n. 3. 

* Bonacqorso di Gino, pittore fioren- 
tino. — Dipinge in S. Jacopo di Pistoia, 
I, 452, n. 1. 

* Bona ju ti Telemaco, architetto fio- 
rentino. — Rifa la facciata del palazzo 
Corsi (già Tornabuoni), II, 444. 



36 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



* Bonajuto di Giovanni, pittore. — 
Nominato, II, 67. 

Bonanno, scultore pisano. — Fonda 
li campanile del Duomo di Pisa, I, 274. 
Fa la porta di bronzo del Duomo stesso, 
275. E la porta di bronzo di S. Maria 
Nuova di Monreale, ivi, n. 3. Nominato, 
I, 325. 

Bonasone Giulio, intagliatore bolo- 
gnese. — Allievo di Marcantonio, V, 
414, n. 3. Sue opere, 433 e n. 2. 

Bonifazio, pittore veronese, detto 
veneziano dal Vasari, VII, 531 e n. 5. 
Sue pitture in Venezia, 531, n. 5 e 532 
e n. 1. 

* Bonilli Vincenzo, pittore da Pop- 
pi. — Finisce la tavola fatta per la Ba- 
dia di Poppi da Andrea del Sarto, V, 
49, n. 5. 

* Bono, pittore ferrarese. — Nomi- 
nato come incisore di conj, III, 27. Sco- 
lare del Pisanello, ivi. Sue pitture a 
Ferrara, ivi, n. 3. Dipinge a Padova e 
a Siena, ivi. Altre sue notizie, ivi. 

Bonvicini Alessandro. V. Moretto 
Alessandro. 

* Bonzagni Gio. Federigo, incisore 
di conj, parmigiano. — Nominato, III, 
28. 

* Bonzagni Gio. Giacomo, incisore 
di conj, parmigiano. — Nominato, III, 
28, 

Bordone Paris, pittore trivigiano. — 
Imitatore di Tiziano, VII, 461. Segue 
la maniera di Giorgione, 462. Gli è tolto 
un quadro da Tiziano, allogatogli per 
la chiesa de* Frati Minori di Venezia, 
ivi. Dipinge a Vicenza, ivi. Suoi lavori 
in Venezia, ivi e 463. Altri in Treviso, 
ivi e seg. Va in Francia e vi lavora per 
quel re e per altri, 464. Manda quadri 
in Polonia e in Fiandra, ivi. Lavora in 
Augusta e in Crema, ivi. In Ci vitale, in 
Genova e in Milano, 465. Sue opere 
portate in Spagna, ivi. Suo quadro per 
la duchessa di Savoja, 466. Quando 
morisse, 465, n. 2. Lavora nella scuola 
di S. Marco in Venezia, V, 246, n. 1. 

Borghini Lorenzo. — Amico del 
Montorsoli, VI, 652. 

Borghini Don Vincenzo. — Luogo- 
tenente della Compagnia del Disegno, 
VI, 658. 

Borgo (dal) Giovan Paolo, pittore. 
— Ajuta il Vasari nelle pitture di Ro- 
ma, VII 681. 

Borro Batista, aretino, pittore di ve- 



tri. — Allievo di Guglielmo' da Mar- 
ci Ila, IV, 430. Fa due finestre per il 
salotto dell'Udienza in Palazzo Vec- 
chio, VII, 27. 

Bos Girolamo, pittore fiammingo. — 
Suoi disegni incisi da Girolamo Cocca, 
V, 439. Sue tavole nel P Escuriale in 
Spagna, ivi, n. 1. Lo stesso che Giro- 
lamo Agnen da Herzoghenbosch, detto 
anche Bosch, VII, 584, n. 3. 

Bosch Girolamo. — V. Bos Giro- 
lamo. 

Boscoli Giovanni, scultore da Mon- 
tepulciano. — Ai servigi del duca di 
Parma, VII, 423. Fontane da lui fatte 
per il detto duca, 422-423, n. 1. Lavora 
di stucco in Palazzo Vecchio, 423. Sue 
notizie, 423, n. 1. Altri suoi lavori per 
il detto duca, ivi. Ha parte nelle forti- 
ficazioni di Borgo S. Donnino, ivi. 

Boscoli Maso da Fiesole, scultore, 
scolare di Andrea da Fiesole. — La- 
vora col maestro, nella sepoltura di An- 
tonio Strozzi in S. Maria Novella, IV, 
481. Di chi fu figliuolo, quando nacque 
e quando mori, ivi, n. 2, Fa una statua 
per la sepoltura di Giulio II, VII, 208. 
Lavora nell'apparato per le nozze di 
Francesco de' Medici, Vili, 619. 

Bottegai Jacopo. — Della Compa- 
gnia della Cazzuola, VI, 612. 

Botticelli Battista, maestro di le- 
gname. — Nominato, VII, 15. Lavora 
nell'apparato per le nozze di Francesco 
de' Medici, Vili, 622. 

Botticelli Sandro, pittore fiorentino. 
— Sua vita, III, 309-324. Scolare di 
Fra Filippo Lippi, 310 e II, 627. Sua 
tavola a Berlino, III, 310 e n. 3. Sue ope- 
re in Firenze, 310 e seg. Dipinge a Ro- 
ma nella cappella Sistina, 316. Sue stam- 
pe in legno, 317-318, n. 1. Per Lorenzo 
di Pier Francesco de' Medici dipinge e 
storia un Dante in cartapecora, 317, n. 3. 
È seguace del Savonarola, ivi. Fa diver- 
se burle, 319 e segg. Sua morte, 321 e 
n. 3. Altre sue pitture a Pisa, a Monte* 
varchi e a Empoli, 322. Altre sue opere 
non rammentate dal Vasari, 322, n. 3. 
Lavora stendardi e drapperie di com- 
messo, 323. Suoi disegni nel libro del 
Vasari, ivi. Albero della sua famiglia, 
325. Commentario alla sua vita, 327-331. 
Altre sue pitture a Firenze, 327. E a 
Lucca, 321. E a Manchester, ivi. Gli è 
allogato, insieme con altri, il musaico- 
della cappella di S. Zanobi, III, 251. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



37 



* Botticini Francesco di Giovanni. 
— Nominato, III, 323, n. 1. 

Botticini Raffaello. — V. Raffaello 
<di Francesco. 

Bovio Giulio, servita. Chiama il Mon- 
torsoli a Bologna per fare l' aitar mag- 
giore della Chiesa dei Servi, VI, 653. 

Boyvin René. — V. Renato Boivin, 
francese. 

Bozza Girolamo, musaicista vene- 
ziano. Lavora in S. Marco di Venezia, 
VII, 468 e n. 1. 

Bozzacco detto Ponchino, Gio. Bat- 
tista, pittore veneziano. — Sue opere 
in Venezia e altrove, VI, 594 e n. 3, 595. 

Bramante da Urbino, architetto e 
pittore.— Sua vita, IV, 145-168. Protetto 
da papa Giulio II, 145. Sua nascita e 
suo vero nome e cognome, 146 e n. 1. 
Studia le opere di Fra Carnevale, 147. 
Va a Milano, 148. Sue opere in questa 
città non registrate dal Vasari, 152, 
n. 2. E a Como, Pavia e Piacenza, ivi. 
Va a Roma, 152. Dipinge in S. Gio- 
vanni Laterano, 153. Studia le fabbri- 
•che antiche, 154. Sue opere di archi- 
tettura a Roma, 154 e seg. Va a Bo- 
logna, 159. Istruisce nell'Archi tettura 
Raffaello, ivi. Suoi disegni a Firenze, 
159, n. 2. Suo ritratto, 159. Medaglia 
in suo onore, 161. Fa il disegno di S. 
Maria di Loreto, 160. Fa i disegni e 
comincia la fabbrica di S.. Pietro, 161. 
Favorisce Raffaello e lo conduce a Ro- 
ma, 164. Si dilettò di poesia, ivi e n. 2. 
Sua morte e sepoltura, 164. Sue lodi 
-come architetto, 164 e seg. Suoi allievi, 
165 e seg. Commentario alla sua vita, 
169-174. Imita in Belvedere di Roma 
Ja scala del Campanile di S. Niccola di 
Pisa, I, 299. Fa venire a Roma Raf- 
faello, IV, 329. Fa vedere a Raffaello 
le pitture della Cappella Sistina, IV, 339. 
Mura a Raffaello un palazzo a Roma, 
IV, 353. Riordina la loggia del cortile 
-di S. Damaso in Roma, IV, 362, n. 3. 
Fa venire a Roma il Marci Ha e mae- 
stro Claudio, francesi, IV, 418. Comin- 
cia l'ornamento di marmo della Camera 
-di Nostra Donna in S. Maria di Loreto, 
IV, 517. Altri suoi lavori a Loreto, 519- 
520. Poco amico del Buonarroti, VII, 
172. Fa il palco per dipingere la vòlta 
della Cappella Sistina, 174. Tenta che 
■a Raffaello sia data a dipingere l'altra 
metà della vòlta della detta Cappella,176. 
Favorisce Jacopo Sansovino, VII, 489. 



Bramantino. — V. Suardi Sarto- 
lommeo. 

Bramantini Agostino, pittore mila- 
nese. — Sue pitture nel Vaticano atter* 
rate, II, 492. Creduto erroneamente 
maestro di Bramante da Urbino, IV, 
148, n. 1. Pitture falsamenta attribui- 
tegli nel Vaticano, IV, 330, n. 2. 

Brambilari Francesco.— V. Bram- 
billa. 

* Brambilla Francesco, scultore mi- 
lanese. — Fa il modello di un Taber- 
nacolo pel Duomo di Milano, VI, 480, 
n. 3. Lavora nella facciata e nella chie- 
sa del Duomo di Milano, VI, 517 e n. 2. 

* Brancazio di Nofri. — Si alluoga 
con Neri di Bicci, II, 89. 

Brazacco. — V. Bozzacco. 

* Brea Lodovico, pittore. — Dipinge 
insieme col Foppa una tavola per S. Ma- 
ria del Castello a Savona, II, 448, n. 3. 

* Brescia (del) Andrea, pittore. — 
Sue notizie e sue opere, VII, 9, n. 1. ' 

Brescia (del) Raffaello, pittore. — 
Nominato appena dal Vasari, VII, 9. 
Sue notizie, ivi, n. 1. 

Bresciano Jacopo. — Scolare d' Ja- 
copo Sansovino, VII, 520. Suoi lavori 
nel Palazzo Pubblico di Brescia, 520-521. 

* Breughel Pietro, pittore fiammin- 
go. — Sua Passione di Cristo dipinta 
col disegno di Alberto Duro, VII, 580, 
n. 6. Nominato, VII, 584-586. 

Briazi, greco, scultore. — Sue ope- 
re, I, 66-77. Nominato, 80. 

Brini Francesco, pittore fiorentino. 
— Dipinge nella facciata di S. Maria 
Nuova, III, 238. Altre sue opere, ivi. 

* Brini Giovanni, pittore. — Fra- 
tello di Francesco Brini. Ajuta il Va- 
sari nelle pitture di Palazzo Vecchio, 
IH, 239, n. 1. Suo quadro nel Mona- 
stero della Nunziatina in Firenze, ivi. 
Sua morte, ivi. 

Bronzino Angelo, pittore fiorentino. 
— - Notizie delle sue opere, VII, 593. Fu 
di cognome Tori, ivi, n. 1. Scolare del 
Pontormo e di Raffaellino del Garbo, 
593 e IV, 241. Sue opere in Firenze, 
VII, 594 e seg. Lavora pel duca d' Ur- 
bino, 595. Dipinge alla Villa di Castello, 
596. Fa cartoni per panni d'arazzo, 599 
e VI, 283. Lavora in Pisa, VII, 600-602. 
Sua tavola per Portoferrajo, 602. Si di- 
lettò di poesia, 605 e n. 1. Sua natura, 
605. Sua morte, 605, n. 2. Accademico 
del Disegno, 593. Sue pitture incise,. 



38 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



V, 438. Ritratto di Baccio Bandinelli 
nel Museo del Louvre a Parigi, V, 574, 
n. 5. Concorrente di Dio. Aotonio Lap- 
pola VI, 6. Dipinge nell'apparato delle 
nozze del duca Cosimo, VI, 87. Ricusa 
di lavorare nell'apparato pel battesimo 
di D. Francesco de* Medici, VI, 90. La- 
vora alla Certosa presso Firenze insie- 
me col Pontormo, VI, 266-270. Dipinge 
il coperchio di un ritratto fatto dal Pon- 
tormo, VI, 275. Lavora all'Imperiale 
Villa dei duchi d' Urbioo, 276 e VII, 318. 
Dipinge alla Villa di Careggi. VI, 281. 
E a Castello, VI, 282. Copia un quadro 
di Nostra Donna di Lionardo, VI, 284, 
n. 1. Termina le pitture in S. Lorenzo, 
lasciate imperfette dal Pontormo, VI, 
287, n. 1. Lavora la prospettiva per una 
commedia, VI, 444-445. Uno dei riforma- 
tori della Compagnia del Disegno, VI, 
058. Tavola della Discesa di Cristo al 
Limbo per S. Croce di Firenze, VII, 
711 e n. 2. Stima due quadri del Va- 
sari, VII, 711, n. 4. Lavora nell'appa- 
rato per le nozze di Francesco de' Me- 
dici, Vili, 618. 

Bruca Jacopo, scultore e architetto 
fiammingo, VII, 588. Maestro di Gio- 
vanni Bologna, 589. 

Br uggia (da) Giovanni. — V. Eyck 
(Van). 

Bruggia(da) Ruggiero, pittore fiam- 
mingo. — Nominato, I, 184. 

Brugnoli Bernardino, architetto ve- 
ronese. — Tira innanzi la fabbrica della 
Madonna di Campagna presso Verona, 

VI, 355 e 363. Seguita il lavoro della 
Cupola e del campanile in S. Giorgio 
di Verona, ivi. Fa il campanile e la 
cappella maggiore del Duomo di Vero- 
na, ivi. 

Brugnoli Luigi, architetto. — Nomi- 
nato, VI, 358. Riceve da Gian Girolamo 
Sanmicheli ì disegni e i modelli fatti 
per l'isola di Cipro, VI, 362. Attende 
alla fortificazione di Famagosta, ivi. 
Compisce la fortificazione di Legnago, 
363. 

Brunelleschi Filippo, scultore ed 
architetto fiorentino. — Sua vita, II, 
:*27-387. Sparuto della persona, 328. 
Da nuova forma all'architettura, ivi. 
Altre sue virtù, ivi. Sua famiglia e sua 
casa, 329 e n. 1 e 2. Sua nascita, 329. . 
Apprende l'arte dell'orafo, 330. Suoi 
lavori di oreficeria a Pistoia, ivi. Oriuoli 
lavorati e macchine da luì ideate, 330 



e n. 5. Si dà all'architettura e alla 
scultura, 331. Primi suoi lavori in ar- 
chitettura, ivi. Fa una atatua di legno 
di una Santa Maria Maddalena per i 
frati di S. Spirito, ivi. Fa vedute di pro- 
spettiva, 332. Impara la geometria da 
Paolo Toscaoelli, 333. Studia le cose 
della Scrittura Santa e dì Dante, ivi. 
Fa un crocifisso di legno in concorrenza 
con Donatello, 333-334 e 398. Concorre 
al lavoro delle porte di S. Giovanni, 

334. Sua generosità verso il Ghiberti,. 

335. Va a Roma con Donatello e studia 
architettura, 337. Rintraccia uno stru- 
mento per alzare pietre, detto Ulivella, 
338. Torna a Firenze, 339. Va a Cor- 
tona a vedere un pilo antico, 340. Fa 
la burla del Grasso legnaiuolo, ivi. 
Aiuta il Ghiberti a ri nettare le porte 
di S. Giovanni, 341. Torna a Roma, ivi. 
È richiamato a Firenze per il lavoro 
della cupola di Santa Maria del Fiore, 
341. Suo discorso in un'adunanza con 
gli Operai di detta Chiesa e con i Con- 
soli dell'Arte della lana, 341-342. Ri- 
cusa di fare un modello per detta cu- 
pola e va a Roma, 343. Torna a Fi- 
renze, e in un'altra adunanza con gli 
Operai è messo fuori come pazzo, 345 
e 346. Sua prova dell'uovo, 347. Sua 
relazione in iscritto, ivi e seg. Gli è 
allogato il lavoro della cupola predetta 
in compagnia del Ghiberti, 350-352. Sop- 
porta mal volentieri la compagnia del 
Ghiberti, 352 e seg. Modi che usa per 
liberarsene, 354 e seg. Rimano solo go- 
vernatore e capo a vita di tutta la fab» 
brica, 358. Non restano i malevoli di 
farlo disperare, 359. Suoi provvedimenti 
alle opposizioni dei lavoranti, 359. Sua 
attività nel provvedere a tutto, 360-361. 
È tratto per il quartiere S. Giovanni,. 

361. Perchè è stato chiamato da alcuni 
Filippo di Ser Brunellesco Lippi, ivi. 
È fatto catturare dai Consoli dell'Arte 
dei maestri e immediatamente liberato, 

362, n. 1. Suoi modelli esistenti nel- 
l' Opera del Duomo, ivi, n. 2. Modello 
della lanterna, 363 e seg. Fa il modello 
del Capitolo di S. Croce per la famiglia 
Pazzi, 366, e della casa Busini (oggi 
palsczo Quaratesi) ivi, e della casa e 
loggia degli Innocenti, ivi. Va a Milano» 
ivi. Fa il modello di varie fortezze, ivi 
e 368. Modello della Badia di Fiesole, 
367. Altri suoi lavori a Vico Pisano, 
Pisa, Pesaro e Milano, 368. Provvede 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



39 



alle fortificazioni della Castellina, di 
Rencine e di Staggia, ivi, n. 2. Chiesa 
di S. Lorenzo in Firenze, 368 e seg. 
Modello di un palazzo per Cosimo de* Me- 
dici non eseguito, 371. Tempio degli 
Scolari presso il Convento degli An- 
gioli, 372. Palazzo de* Pitti, ivi. Ingegni 
per una festa sacra in S. Felice in Piaz- 
za, 375-378. Suoi disegni per il mar- 
chese di Mantova, 379. È lodato e ono- 
rato da vari principi e signori, ivi. È 
adoperato dalla repubblica come inge- 
gnere nella guerra di Lucca, ivi, n. 2. 
Altri suoi lavori in Firenze, 379. Pa- 
lazzo dei Capitani di parte guelfa, 380. 
Chiesa di S. Spirito, ivi e seg. Sue ri- 
sposte argute, 382. Sua morte, ivi. Ono- 
ri che gli son tributati e sua sepoltura, 
383. Sua arme, ivi. Suoi discepoli, ivi 
e 385. Suo ritratto in Santa Maria del 
Fiore, 384. Sua statua, ivi, n. 2. Albero 
della sua famiglia, 389. Prospetto cro- 
nologico della sua vita e delle sue ope- 
re, 391. Si serve per modello di S. Spi- 
rito e di S. Lorenzo della Chiesa di 
Sant'Apostolo, I, 235. Modo da lui tro- 
vato per levare il carico e far più svelta 
la cupola, 292. Concorre al lavoro delle 
porte di S. Giovanni, II, 225. Nomina- 
to, Vili, 87. 

Brunetto, maestro d'organi vero- 
nese. — V, 289. 

Bruni Lionardo. — V. Aretino Lio- 
nardo. 

Bruno, pittore fiorentino e compa- 
gno di Buffalmacco. — Dipinge in S. 
Paolo a Ripa d'Arno a Pisa. I, 512. 

* Bruno di Ser Lapo Mazzei, ore- 
fice fiorentino. — Prende a fare il gra- 
ticolato di bronzo della cappella della 
Cintola nel Duomo di Prato, II, 139, n. 2. 
Fa un modello per la lanterna della 
cupola del Duomo di Firenze, 363, n. 1. 
Termina il graticolato di bronzo della 
cappella della Cintola suddetta ivi. 

Brusasorci Domenico, pittore vero- 
nese. — Fu di cognome Riccio, V, 379, 
n. 2. Perchè chiamato Bruciasorci, ivi. 
Notizie delle sue pitture in Verona, in 
Mantova, Vicenza e Venezia, VI, 366 
e seg. È in Trento, 368, n. 2. Sua ta- 
vola in S. Barbera di Mantova, VI, 488. 
E nel Duomo di detta città, 489. 

Brusasorci Felice, pittore veronese. 
— Sua tavola nella Chiesa della Tri- 
nità in Verona, VI, 368. Studia i'arte 
in Firenze, ivi. 



Buda (del) Bernardo, pittore, sco- 
lare di Andrea del Sarto. — Ha nome 
di dipingere gl'impiccati nella facciata 
del palazzo del Potestà e in quello della 
Mercanzia Vecchia, V, 53. Fu di co- 
gnome Rosselli, ivi, n. 2. Suoi lavori a 
Perugia, ivi. E a Castel rigone, ivi. 

Buda (del) Girolamo, pittore fioren- 
tino. — Nominato, VI, 135. 

Buffalmacco, pittore fiorentino. — 
Sua vita, I, 499-520. Discepolo di An- 
drea Tafi, 499. Sue burle, 499-503. Di- 
pinge nel Monastero delle Donne di 
Faenza, 503. Suo disegno posseduto dal 
Vasari, ivi. Dipinge nella Badia di Set- 
timo, 505. Fa due tavole ai monaci della 
Certosa di Firenze, 506. Dipinge nella 
Badia di Firenze, ivi. In Ognissanti di 
Firenze, ivi. In S. Petronio di Bologna, 
506-507. In S. Francesco d'Assisi, 507. 
Nel Vescovado, nel Duomo vecchio e 
in S. Giustino di Arezzo, 507-510. Sue 
avventure con un bertuccione del ve- 
scovo di quella città, 507-510. Ordina 
una festa sull'Arno, 510-511. Dipinge 
in S. Paolo a Ripa d'Arno, in compa- 
gnia di Bruno di Giovanni, 337-511. Pit- 
ture attribuitegli nel Camposanto di Pi- 
sa, 513-514. Fai disegni delle pitture di 
Bruno in S. Maria Novella, 514-515. Fa 
un S. Cristoforo di dodici braccia, 515- 
516. Dipinge in S. Giovanni fra l'Ar- 
cora di Firenze, 516. In S. Francesco 
e in Santa Margherita di Cortona, 517. 
In S. Francesco d'Assisi nella cappella 
del cardinale Alvaro, ivi. In Perugia 
nella cappella Buontempi in S. Dome- 
nico, ivi. Burla i Perugini nella pittura 
di S. Ercolano, 518. Modo usato per 
farsi pagare una pittura, 519. Muore 
nello Spedale di Santa Maria Nuova di 
Firenze, ivi. 

Bugiardini Giuliano. — Sua vita, 
VI, 201. Impara l'arte nel Giardino 
de* Medici sotto Bertoldo scultore, ivi. 
Amico del Buonarroti, ivi. Va alla scuo- 
la di Domenico Ghirlandajo, 202. Fa 
compagnia all'arte con M arlotto Al- 
bertinelli, ivi. Sue opere in Firenze, ivi, 
203-204-205 e seguenti. In Bologna, 204. 
Sua morte, 209 e n. 1. Altre sue opere 
non ricordate dal Vasari, 209, n. 2. Al- 
bero della sua famiglia, 211. Racconcia 
alcune tavole dipinte da Paolo Uccello, 
II, 214. Stima una tavola di Jacopo del 
Sellaio per la Compagnia di S. Fredia- 
no, II, 643. Lavora nell'apparato per la 



40 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



venuta di Leone X in Firenze, V, 25, 
n. 3. Insegna a dipingere a Francesco 
Salviati, VÌI, 7. È chiamato a Roma da 
Micheiangiolo perchè gli mostri il modo 
di lavorare in fresco, VII, 175. Suo ri- 
tratto di Micheiangiolo, VII, 258 e n. 1. 
Della Compagnia della Cazzuola, VI, 
612. Ordina una festa per detta Com- 
pagnia, 613. 

Buglioni Benedetto, scultore fioren- 
tino. — Eredita il segreto degli inve- 
triati dai Della Robbia, II, 184, n. 1 e 
III, 375. Sua nascita, II, 184. Sue opere 
in Firenze, in Perugia, in Genova, a 
Massa e in Pistoja, II, 184, n. 1. Sua 
morte, ivi. É chiamato a giudicare il 
luogo più adatto pel David di Miche- 
iangiolo, ivi. 

Buglioni Santi. — Non figliuolo ma 
scolare di Benedetto Buglioni, III, 376, 
n. 2. Sua nascita e sua famiglia, ivi e 
VI, 88, n. 1. Fa degli apparati per feste 
pubbliche, ivi/ Ajuta il Tribolo nell'ap- 
parato per le nozze del duca Cosimo, VI, 
88. Perchò detto de' Buglioni, ivi, n. 1. 
Ajuta Giovanni Della Robbia nel lavoro 
del fregio dello Spedale del Ceppo di Pi- 
stoja, ivi. Lavora in compagnia del Ma- 
rignolli all'apparato per le nozze di Don 
Francesco de' Medici, ivi. Modella di 
terra il ritratto di Micheiangiolo in oc- 
casione delle sue esequie, ivi e III, 376 
e VII, 306. Fa, coi disegni del Tribolo, 
i pavimenti della libreria di S. Lorenzo, 
VI, 88. Sue tavole per la chiesa detta 
della Croce delle Alpi nel Pistojese, ivi 
e III, 376. Figurette sopra il Ciborio 
dell'aitar maggiore dell'Annunziata di 
Firenze, ivi. Sua morte, VI, 88 e III, 376. 
Eredita da Benedetto suo maestro il 
segreto degli invetriati, II, 184, n. 1. 

* Buonaccorsi Simone di Nofri. — 
Stima la figura a cavallo di Giovanni 
Acuto dipinta da Paolo Uccello, 11,211, 
u. 3. 

* Buon amico, architetto e scultore. 
— Sue sculture nel Camposanto di Pisa 
e nella Pieve di Mensano, terra del Se- 
nese, I, 271, n. 2. Nominato, 325. 

Buonamico di Cristofano. — Vedi 
Buffalmacco. 

Bnonafò Leonardo, monaco certo- 
sino fiorentino. Fa costruire la Loggia 
dello spedale del Ceppo, II, 197. Fa fare 
ì bassorilievi di terra cotta invetriata 
della Badia Tedalda, ivi, n. 1. 

Buonarroti Michelangelo. — Sua 



vita, VII, 135-317. Nasce a Chiusi nel 
Casentino, 136 e n. 3. Discende dai Conti 
di Canossa, ivi, n. 2. Esame di questa 
opinione, 337 e seg. Prende amicizia 
con Francesco Gran acci, 137. È posto 
all'arte con Domenico Ghirlaudajo, 138. 
Corregge un disegno del maestro, 139. 
Ritrae di penna una stampa di Mar- 
tino Tedesco, 140 e n. 1-2. Protetto da 
Lorenzo il Magnifico disegna nel giar- 
dino de* Medici e vi scolpisce una testa 
di Fauno, 142. È preso in casa del Ma- 
gnifico e stipendiato da lui, 143. Scol- 
pisce la battaglia dei Centauri, ivi. Suo 
bassorilievo di una Nostra Donna, 144. 
Disegna le pitture di Masaccio nel Car- 
mine, 144. Morto il Magnifico, ritorna 
col padre, 145. Fa un Ercole di marmo, 
ivi. Piero de' Medici gli fa fare una 
statua di neve, ivi. Crocifisso di legno 
per Santo Spirito, 146 e n. 1. Studia 
anatomia sopra i corpi morti, 146. Va 
a Bologna e poi a Venezia, ivi. Ritor- 
nato a Bologna, cade in pena, ed è li- 
berato da Anton Francesco Aldrovandi, 
ivi. Fa per l'arca di S. Domenico un 
Angiolo ed un S. Petronio, ivi e 147, 
n. 1. È amato dall' Aldrovandi, 147. Tor- 
na in Firenze e fa un S. Giovannino 
per Lorenzo di Pier Francesco de' Me- 
dici, ivi e n. 2. Fa un Cupido che poi 
è venduto per antico, e suoi particola- 
ri, 147-148 e n. 2, 149 e n. 1. Va a Ro 
ma e comincia pel Cardinale S. Giorgio 
una figura di marmo, 149 e n. 3. Fa 
un cartone di un S. Francesco, 149 e 
n. 4. Altro Cupido e un Bacco per Ja- 
copo Gallo, 150 e n. 1. Fa una Pietà 
di marmo posta in S. Pietro di Roma, 
150 e n. 2. Torna in Firenze e gli è 
data a fare la figura del David, 153 e 
seg. Burla il Soderini, 156. David di 
bronzo per il Soderini, 157. Abbozza 
due tondi di marmo per Taddeo Taddei 
e per Bartolommeo Pitti, ivi e n. 4. E 
l'apostolo S. Matteo per l'Opera del 
Duomo, ivi e n. 5. Altra Nostra Donna 
in un tondo di bronzo, 158 e n. 2. Sa- 
cra Famiglia dipinta per Angiolo Doni, 
158. Cartone della guerra di Pisa, 159- 
160. Il quale dopo aver servito di studio 
a varii artefici, è stracciato, 161. Papa 
Giulio II gli dà a fare la sua sepoltura, 
162 e n. 1. Va a Carrara per cavar 
marmi, 163. Dona due prigioni della 
detta sepoltura a Roberto Strozzi. 165 
e n. 1. E una Vittoria a Cosimo de* Me- 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



41 



dici, 166 e n. 1. Sdegnato col Papa 
fugge da Roma, e toma a Firenze, 167. 
Lavora nel cartone, 168. E richiamato 
dal Papa con tre Brevi a Roma, ivi. 
Vuole andare a servire il Turco, ivi. 
Persuaso da Pier Soderini, va a Bolo- 
gna e si riconcilia col Papa, J68-169. 
Vi fa di bronzo una statua del Papa, 
170. Alcuni particolari sopra questa 
«tatua, 171, n. 1. Suoi motti ad alcuni 
bolognesi, 170. La statua del Papa è 
distrutta dai bolognesi, 171. Contro sua 
voglia prende a dipingere la vòlta della 
Sistina, 174. Chiama a Roma varii pit- 
tori fiorentini per veder da loro il modo 
di dipingere in fresco, 175. Non ne re- 
sta soddisfatto, ivi. Scopre la pittura 
della metà della vòlta, 176. Conduce a 
fine la pittura di tutta la vòlta, 177 Di- 
sagio patito da lui, 178. Descrizione 
delle pitture della vòlta, 179 e seg. Pa- 
pa Giulio ordina che si finisca la sua 
sepoltura, 187. Leone X gli dà a fare 
l'opera della facciata di S. Lorenzo in 
Firenze, 188. Per l'architettura vi con- 
corsero molti artefici, 188 e n. 1. Va a 
Carrara e a Seravezza per far cavar 
marmi, 189-190. Fa il modello di al- 
cune finestre inginocchiate per il pa- 
lazzo de* Medici, 191. Per la morte di 
papa Leone ò sospeso il lavoro della 
facciata di S. Lorenzo, ivi. È chiamato 
a Roma da papa Clemente, ivi. Lavora 
alla Libreria e alla Sagrestia nuova di 
S. Lorenzo, 192. Minacciato dal duca 
d* Urbino per il contratto della sepol- 
tura di Giulio II, ivi. Si accorda cogli 
agenti del duca di Urbino, ivi. Torna 
a Firenze e volta la cupola della Sa- 
grestia nuova di S. Lorenzo, ivi. De- 
scrizione di essa e della Libreria, 193 
e seg. Cristo risorto per la Minerva, 
194 e n. 1-2. È fatto Commissario ge- 
nerale delle fortificazioni di Firenze, 194. 
Fortifica il poggio di S. Miniato, ivi. 
È mandato a Ferrara per vedere le for- 
tificazioni di quella città e le artiglierie 
del duca Alfonso, ivi. Comincia per quel 
Duca il quadro di una Leda, 195. La- 
vora segretamente le statue per le se- 
polture medicee in S. Lorenzo, ivi. De- 
scrizione di queste sepolture, ivi e seg. 
É fatto de' Nove della Milizia, 197. Non 
credendosi sicuro a Firenze, fugge se- 
gretamente per andare a Venezia, 198. 
Giunge a Ferrara ed è onorato e ca- 
rezzato da quel Duca, ivi. Giunge a Ve- 



nezia, e fa a preghiera del doge Grittl 
un disegno per il ponte di Rialto, 199. 
Richiamato in patria, vi ritorna, ivi. Fi- 
nisce la Leda, ivi e 200 e n. 1. Arma 
il campanile di S. Miniato, 200. Ottiene 
dal Gonfaloniere di Firenze un pezzo 
di marmo per farvi una statua, 201 e 
n. 1. Finito 1* assedio di Firenze è cer- 
cato dalla Corte, e rifugge in casa di un 
amico, 201. Papa Clemente gli resti- 
tuisce le solite provvisioni e vuole che 
attenda all'Opera di S. Lorenzo, ivi. 
Statua dell'Apollo per Baccio Valori, 
ivi e n. 4. Sua risposta ad un Ferra- 
rese mandatogli dal duca Alfonso, 202. 
Dona a Antonio Mini la Leda con molti 
cartoni e disegni, ivi. Dà a fare alcune 
statue per la Sagrestia a varii maestri, 
203* Dà i modelli del palco della Li- 
breria di S. Lorenzo, ivi. È chiamato 
a Roma dal Papa per dipingere le fac- 
ciate della Cappella Sistina, 204. Fa di- 
segni e schizzi per questo lavoro, ivi. 
Tratta cogli agenti del duca d'Urbino 
per conto della sepoltura di papa Giu- 
lio, 204-205. Ricusa di prestarsi all' ope- 
ra della Cittadella di Firenze, 205. Per 
paura del duca Alessandro non vuol 
tornare a Firenze, ivi. Accordo per la 
sepoltura di papa Giulio, ivi. Attende 
al cartone del Giudizio, ivi. Muore papa 
Clemente, e si ferma l' opera della Sa- 
grestia e della Libreria di S. Lorenzo, 
ivi. Paolo III vuol servirsi di lui, 206. 
Michelangiolo ricusa e tenta di partire 
da Roma, ivi. È visitato in casa dal 
Papa che gli promette di aju tarlo nella 
sua questione col duca d' Urbino, ivi. Fa 
un nuovo contratto cogli agenti del 
Duca, 207. Descrizione della sepoltura 
di papa Giulio, ivi e seg. Esemplare di 
Dante da lui disegnato ne' margini, 207, 
n. 2. Dipinge il Giudizio Finale nella 
Cappella Sistina, 209 e seg. Nel dipin- 
gere cade dai ponte, 211. Descrizione 
di questa pittura, 212 e seg. Freschi 
nella Cappella Paolina, 215. Interviene 
ad una Dieta adunata per dar principio 
a fortificare Borgo, 216. Comincia a 
scolpire un Deposto di Croce, 217. È 
creato architetto di S. Pietro, 220. Ri- 
cusa qualunque provvisione per questo 
carico, ivi. È approvato il suo modello, 
ivi. Descrizione della nuova forma di 
S. Pietro, 221 e seg. Fa un disegno per 
dare una nuova forma al Campidoglio 
e descrizione di esso, 222. Fa il mo- 



42 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



dello del cornicione del palazzo Farne- 
se, 223. Favorisce Guglielmo della Por- 
ta, 225. Suo consiglio circa al monu- 
mento di Paolo III, ivi e 226 e n. 1. E 
circa le sepolture dei Del Monte, 226. 
Sdegnato coll'Ammannato e con Nanni 
di Baccio Bigio, e perchè, 227. 'Papa 
Giulio III gli conferma il motuproprio 
di Paolo III, intorno alla fabbrica di 
S. Pietro, 228. Dà consigli per i lavori 
alla vigna Giulia, e rifa la scala di Bel- 
vedere, ivi. Suo sonetto al Vasari che 
gli presenta l'Opera delle Vite, 229. 
Propone di mettere nella chiesa di S. 
Giovanni de' Fiorentini le sepolture dei 
Del Monte, 229. Brighe contro di lui 
per cagione della fabbrica di S. Pietro, 
232. Sua risposta al cardinal Cervino, 
ivi. Il Papa gli fa fare un modello della 
facciata di un suo palazzo, 233. Rifonda 
il ponte di S. Maria di Roma, 234 e 
n. 1. Il duca Cosimo tenta di farlo tor- 
nare in Firenze, 236. Se ne scusa, ivi. 
Ricercato sulla forma da lui ideata per 
la scala della libreria di S. Lorenzo, 
ivi. Sua lettera intorno a ciò, 237. Di 
nuovo perseguitato dalla sètta Sangal- 
lesca, 238. Nuove istanze del duca Co- 
simo perchè torni a Firenze, ivi. Pa- 
tisce di renella e di altri mali, 239. Sua 
risposta al Papa circa le figure del Giu- 
dizio, 240. Gli è tolto l'uffizio della Can- 
celleria di Rimini, ivi. Muore T Urbino 
suo servitore, ivi. Sua lettera per que- 
sta cagione al Vasari, 241. Adoperato 
nelle fortificazioni di Roma, ivi. Fugge 
da Roma e va nelle montagne di Spo- 
leto, 242. Torna a Roma e riprende il 
lavoro della Pietà, ivi. Per qual cagio- 
ne la spezzasse, 243. Quali opere finisse 
nella sua gioventù e quali lasciasse im- 
perfette, ivi. Madonna col Bambino nel- 
la chiesa di Nostra Donna di Bruges, 
243, n. 2. Abbozza uu' altra Pietà, 245. 
Sdegnato per le mene dei suoi nemici, 
pensa di tornarsene a Firenze, 245. Ne 
ò sollecitato con lettere dal Vasari, ivi. 
Manda un sonetto al Vasari per mo- 
strare dì nou essere rimbambito, 246. 
È confortato dal duca Cosimo a rimpa- 
triare, ivi. Cagioni che lo ritengono a 
Roma, ivi. Confortato dagli amici a fare 
un modello della cupola dì S. Pietro, 
243. Ne fa uno pìccolo dì terra ed un 
altro grande dì legno, 249. Descrizione 
della cupola, 250 e seg. Pio IV gli con- 
ferma il motuproprio dei suoi anteces- 



sori come architetto di S. Pietro, 257. 
' Fa il disegno della sepoltura del mar- 
chese di Marignano, ivi. Suoi ritratti, 
257-258 e n. 1-2. É ricercato del suo 
parere circa V alzare la vòlta della sala 
grande del palazzo Ducale di Firenze, 
259. É onorato in Roma dal duca Co- 
simo, 260. Visitato e accarezzato dal 
principe Francesco de' Medici, ivi. Fa 
disegni per porta Pia e per altre porte 
di Roma e per la nuova chiesa di S. 
Maria degli Angeli, 260-261. Per la 
stessa chiesa fa il disegno per il Cibo- 
rio da gettarsi in bronzo, 261. Suoi di- 
segni per la chiesa di San Giovanni 
de* Fiorentini, ivi e seg. Si tenta di le- 
varlo dal governo della fabbrica di S. 
Pietro, 264. Suo sdegno per le brighe 
di Nanni di Baccio Bigio, ivi. Manda 
Daniello da Volterra ai soprastanti della 
fabbrica di S. Pietro per smentire i 
suoi malevoli, 265. Pensa di ritornare 
a Firenze, ivi. Il Papa lo assolve dalle 
calunnie dei suoi nemici, ivi. Vuole che 
sia eseguito il suo disegno, 266. E or- 
dina che- non si muova niente da esso 
disegno, 267. Si ammala e chiama a 
Roma Lionardo suo nipote, 268. Fa te- 
stamento e muore, ivi. Cose d'arte tro- 
vate alla sua morte, 267, n. 1. Sttoi 
studj di anatomia, ivi. Onorato da varii 
principi per le sue virtù, 269. Sue qua- 
lità morali, intellettuali e artistiche, 270. 
Sue amicizie, 271. Altri disegni per ta- 
vole dipinte da Marcello Mantovano, 
272. Sua statua della Vittoria, ivi e n. 3. 
Ama e pratica gli artefici, 273. Ammo- 
nisce Gian Bologna, ivi, n. 2. Suoi di- 
scepoli, 273. Mala fortuna avuta con 
loro, ivi. Voleva scrivere un libro so- 
pra T anatomia, 274. Si diletta della le- 
zione di Dante e di altri poeti, ivi. Com- 
pone versi e ne manda alla Marchesana 
di Pescara, 275. Disegna per lei una 
Pietà, un Cristo e una Samaritana, ivi. 
Si diletta delle Scritture Sacre e ha in 
gran venerazione l'opere del Savona- 
rola, ivi. Dona a variì i suoi disegni, 
cartoni, pitture e modelli, 276-277. Fa 
il cartone di una Venere baciata da Cu- 
pido e di un Noli me tangere, dipinti 
dal Pontormo, 277. Sua liberalità, ivi. 
Sua memoria, ivi. Di natura sdegnosa, 
278. Suoi detti notabili, 278 e seg. Suo 
ritratto , 285. Gli è dato sepoltura in 
S* Apostoli dì Roma, 286. A proposito 
di un monumento dove il suo corpo 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



4S 



posò per alcuni giorni, ivi, n. 1. Tra- 
sportato a Firenze segretamente dal suo 
nipote, 287. Amico di Giuliano Bugiar- 
dini, VI, 201. Che gli dicesse, 206. Gli 
disegna alcune figure per un suo qua- 
dro, 207. Onoranza fattagli dall'Acca- 
demia del disegno, 288 e seg. Descri- 
zione dell'apparato per l'esequie, 296 
e seg. Lodato con orazione da Bene- 
detto Varchi, 314. Messo in S. Croce 
in un sepolcro di marmo, 316. Albero 
genealogico della sua famiglia, 318. 
Commentario alla sua vita, 319-336. 
Intorno ai suoi ritratti, 330 e seg. Suoi 
scolari , 333 e seg. Prospetto cronolo- 
gico della sua vita e delle opere, 337- 
404. Il cardinale Piccolomini gli al- 
loga 15 statue per la sua cappella nel 
Duomo di Siena, 344-347. Madonna 
per la chiesa di Nostra Donna di Bru- 
ges, 348. Sepolcro di Bartolommeo Bar- 
bazza, 365. Colosso sulla piazza di San 
Lorenzo, ivi. É condotto generale go- 
vernatore delle fortificazioni di Firenze, 
366 e seg. Va a Pisa e Livorno per le 
fortificazioni, 368. Riparazione d'Arno 
a Pisa, ivi. Fortifica Arezzo, 369. Fugge 
da Firenze ed è dichiarato ribelle, 370. 
Sua lettera a G. B. della Palla , 371. 
Invitato dal Duca di Mantova a fargli 
qualche lavoro, ricusa, 376. Disegno 
per la sepoltura del cardinal Cibo, 378. 
Disegno per la casa di Baccio Valori, 
381. Richiesto di disegni dal card. Pucci, 
ivi. Gli è concesso il provento del porto 
del Po a Piacenza, 382. Fa una testa 
di cera e un disegno di S. Caterina, 
383. Disegno e modello di una saliera 
d'argento per il Duca d'Urbino, ivi. 
Modello di cera di un cavallo per lo 
stesso Duca, 385. Disegno per la sepol- 
tura di Cecchino Bracci, 388. Fortifi- 
cazione di Borgo, 389. Lettera a Vit- 
toria Colonna, ivi. Francesco I re di 
Francia gli domanda qualche lavoro di 
sua mano, 390. È fatto cittadino ro- 
mano, ivi. Sua risposta al re France- 
sco, 391. Fortificazione di Roma, 392. 
Affreschi nella cappella Paolina, ivi. 
Sepolture dei parenti di papa Giulio HI 
in S. Pietro in Montorio, 393. Maestro 
eccellentissimo negli scorti, 1, 177. Loda 
Masaccio,'!!, 294. Offende il Perugino, 

III, 585. Rivale di Leonardo da Vinci, 

IV, 47 e n. 3. Studia nel giardino Me- 
diceo, 259. Percosso nel viso dal Tor- 
rigjano, ivi. Suo cartone della Guerra 



di Pisa ricordato, 320. {Suo cartone stu- 
diato da Raffaello, 374. È richiesto del 
suo parere per la Sala del Consiglio 
nel Palazzo della Signoria, 448. Fa la- 
vorare Raffaello da Montelupo nelle 
sculture della sagrestia di S. Lorenzo, 
543 e seg. Fa finire a Raffaello da Mon- 
telupo tre figure per la sepoltura di 
Giulio II, 544, n. 1. Era mancino na- 
turalmente , 552. Fa alcuni disegni per 
una cassetta di cristallo del card. Far- 
nese, V, 373, n. 4. Suo detto a propo- 
sito di una medaglia fatta da Alessan- 
dro Cesati, 386. Suo detto a proposito- 
di una tavola di Ugo da Carpi, 421. 
Disegno del cornicione del palazzo Far- 
nese, 470. Sua risposta ad un Capitolo 
del Berni, finora attribuita a Sebastia- 
no Veneziano, 583, n. 2. Disegno per 
la sepoltura di Bartolommeo Barbazza v 
VI, 60, n. 1. Il Bandinelli gli toglie il 
marmo dove doveva scolpire Ercole e 
Cacco, 148. Odiato da Domenico Bo- 
ninsegni, e perchè, 149. Suoi cartoni 
condotti in pittura dal Pontormo, 277- 
Dissuade dal mettere intagli nella se- 
poltura del card. Del Monte, 308. Stima 
le tre statue di bronzo fatte dal Rustici 
per S. Giovanni, 605. Alcuni suoi di- 
segni, cartoni e modelli vanno in mano 
del Rustici, 620. Fa lavorare il Moti- 
torsoli nella sagrestia di S. Lorenzo e- 
nel monumento di Giulio II, 633, 635. 
Acconcia il Vasari con Andrea del Sar- 
to, VII, 8. Suo disegno del Fetonte coi 
cavalli del Sole, colorito daF. Salviati, 
17. Favorisce Daniello da Volterra, 35. 
Fa un disegno per la fontana di Bel- 
vedere, 58. Copia della stampa di Mar- 
tino Schongauer, 340. Bassorilievo dei 
Centauri, 341. Statua d'Ercole, 34L 
Statua di neve, ivi. Suoi lavori in S. Do- 
menico di Bologna, ivi. Statua di Cu- 
pido, 342. Gruppo della Pietà, 344. I 
dodici Apostoli per S. Maria del Fiore, 
346, 349, 351. Statua di bronzo di papa 
Giulio II, 351. David di marmo, 345. 
David di bronzo, 352. Gruppo del Cacco, 
ivi. Cristo della Minerva, 354, 363. Fac- 
ciata di S. Lorenzo, 355, 357, 362. Se- 
polcri medicei, 362, 364, 376. Sagrestia 
di S. Lorenzo, ivi. Libreria di S. Lo- 
renzo, 364, 365. Fortificazioni di S. Mi- 
niato, 366. Colorisce una Leda pel Duca 
di Ferrara, 369. Giudizio finale, 384, 
386, 387. Contratti per la sepoltura di 
papa Giulio II, 354, 363, 377, 379, 387,. 



44 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



393. Scala della libreria di S. Lorenzo, 
397. Chiesa di San Giovanni de* Fio- 
rentini, 397. Sepoltura del Marchese 
di Mari gn ano, 398. Disegno di porta 
Pia ed altre porte di Roma, 398. No- 
minato, Vili, 40. 

Buonconsigli Giovanni, pittore ve- 
neziano. — Nominato, III, 628. Sopran- 
nominato il Marescalco, 650, n. 5. Sue 
opere a Venezia, a Montagnana e a 
Vicenza, ivi e n. 6. 

Buonflgli Benedetto , pittore peru- 
gino. — Gli è data a dipingere una 
cappella nel Palazzo pubblico di Peru- 
gia, II, 687. Amico del Pinturicchio, 
III, 505. Sue pitture a Roma, ivi, n. 2. 
E a Perugia, 505. 

Buoni Niccolò. — Tiene i conti di 
O. F. Rustici, VI, 607. Gli rimase di 
lui un crocifìsso, diversi bassirilievi e 
disegni, 608. Della Compagnia del Paiuo- 
lo, 609. 

* Buoninsegna da Venezia. —La- 
vora alla Fontana Maggiore di Peru- 
gia, I, 307, n. 1. 

Buono, architetto e scultore. — Au- 
tore di molte cose in Ravenna, I, 271. 
Fonda Castel Capuano e Castel del- 
l'Uovo in Napoli, 272. Non è il fonda- 
tore del campanile di S. Marco in Ve- 
nezia, ivi. Non è Fautore dell'archi- 
trave figurato sopra la porta di S. An- 
drea di Pistoia, 272, n. 3. Quando la- 
vorasse in Pistoia, ivi. Dà il disegno 
d'ingrandire S. Maria Maggiore di Fi- 
renze, 273, n. 1. Fa il Palazzo della 
Signoria d'Arezzo, ivi e n. 3. 

Buono Bartolommeo, architetto ber- 
gamasco. — Conduce innanzi il campa- 
nile di S. Marco in Venezia, I, 272, n. 2. 

Buono (del) Marco, detto Marchino. 
— Scolare di Andrea del Castagno, II, 
•682 e n. 2. 

Buontalenti Bernardo, pittore e ar- 
chitetto fiorentino. — Dipinge nell'ap- 
parato per l'esequie del Buonarroti, 
VII, 310. Miniatore, architetto e acca- 
demico del Disegno, 614. Sue notizie, 
ivi e seg. 

Buon vicini Alessandro, pittore bre- 
sciano. — V. Moretto Alessandro. 

* Burgkmair Hans, pittore. — Di- 
scepolo di Martino Schóngauer, V, 397, 
ti. 1. Suo ritratto del maestro, ivi. 

Buschetto, architetto del Duomo di 
Pisa, I, 237 e n. 3, 238. 

Busti Agostino, scultore lombardo, 



detto il Bambaja. — Nominato, III, 
652, n. 1. Comincia in Milano la sepol- 
tura di Gastone di Foix e fa l'altra ai » 
Biraghi, IV, 542, n. 6 e 543, n. 1. VI, 
514-515. 

Butteri Cresci. — Lavora nell'ap- 
parato per le nozze di Francesco de' Me- 
dici, Vili, 617. 

Buti Lucrezia, monaca. — Fugge 
dal convento di Prato con fra Filippo 
Lippi, II, 621 . 

* Butinone Bernardo, pittore lom- 
bardo. — Lavora in compagnia di Ber- 
nardino Zenale, IV, 151, n. 1. Suo di- 
pinto nella chiesa di S. Maria delle 
Grazie a Milano, IV, 152, n. 1. 

Butieo, greco, scultore. — Sue ope- 
re, I, 67. 

Butteri Gio. Maria, pittore fioren- 
tino. — Nominato, VI, è. Fa un qua- 
dro per l' apparato dell' esequie del 
Buonarroti, VII, 305. Scolare del Bron- 
zino e accademico del Disegno, VII, 
608. Quando morì, ivi, n. 2. Lavora 
nell'apparato per le nozze di France- 
sco de' Medici, Vili, 617. 







Gaccialupi Simone, pittore. — Forse 
lo stesso che Niccolò Cartoni, III, 477, 
n. 1. Sua tavola in Arezzo, ivi. 

Caccianimici Francesco, pittore. — 
Lavora col Rosso a Fontainebleau, V, 
171. 

Caccianimici Vincenzo, pittore bo- 
lognese. — Amico e imitatore di Fran- 
cesco Mazzuola, V, 238. Sua tavola in 
S. Petronio di Bologna, ivi e n. 3. 

* Cacialli Giuseppe, architetto fio- 
rentino. — Dirige la continuazione del 
Palazzo Pitti, II, 374, n. 2. 

Caccini Giovanni, scultore. — Fa il 
busto di Andrea del Sarto nel chio- 
stri no dei Servi, V, 59, n. 1. 

Cagliari Paolo.— V. Caliari Paolo. 

Caiano (il). — Della Compagnia 
della Cazzuola, VI, 613. 

Calabrese, anonimo pittore. — La- 
vora in compagnia di Marco Calabrese, 
V, 213. Sue opere in Roma, ivi. 

Calabrese Giovan Pietro, pittore. 
— Prende con sé Taddeo Zuccheri 
giovinetto, VII, 75. 

Calabrese Marco, pittore. = Sua 
vita, V, 211. Si ferma in Napoli, ivi. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



45 



Di chi creduto scolare , ivi , n. 1. Sua 
tavola in S. Agostino d'A versa, 212 e 
n. 1. Muore, 212. Suo scolare, ivi. 

Calamech Andrea, scultore, da Car- 
rara. — Fa due statue per l' apparato 
dell'esequie del Buonarroti, VII, 302. 
Scolare dell'Ammarinato, ivi, n. 2 e 625. 
Va a Messina e sue opere in quella 
città, 302 e 626. Fu anche valente archi- 
tetto, ivi. Quando morisse, 625, n. 2. 

Calamech Lazzaro, scultore, da Car- 
rara. — Fa due statue per l'apparato 
dell'esequie del Buonarroti, VII, 302. 
Sue notizie, ivi, n. 1. 

Galamìde, greco, scultore. — Valen- 
tissimo in formar cavalli, I, 65. Nomi- 
nato, I, 82. 

Calandrino, pittore fiorentino. — 
Amico di Bruno e di Buffalmacco, I, 
499. Suo vero nome, ivi, n. 2. 

Calcagni Tiberio, scultore ed archi- 
tetto fiorentino. — Accompagna a Fi- 
renze Taddeo Zuccheri, VII, 99. Finisce 
la Pietà del Buonarroti, VII, 244. Leva 
la pianta della chiesa di S. Giovanni 
de' Fiorentini, VII, 262. Ne fa un mo. 
dello di terra, 263. Il card. Santa Fiora 
gli alloga una cappella a S. Maria Mag- 
giore, 264. 

Calcar Giovanni. — V. Calcker. 

Calcker Giovanni, pittore fiammin- 
go. — Scolare di Tiziano, VII, 460 e 
n. 3. Sue notizie, 460, n. 3. Amico del 
Vasari. Muore giovine in Napoli, VII, 
582. Il suo vero cognome fu Stephen 
di Calcar nella Westfalia, ivi, n. 3. 

Calcostene, greco, maestro di terre 
cotte. — Nominato, I, 56. 

Caldara Polidoro. — V. Caravag- 
gio (da) Polidoro. . 

Calendario Filippo, architetto vene- 
ziano. — Nominato, I, 486, n. 3. 

Caliari Paolo. — Dipinge a Tiene 
nel Palazzo Portesco, VI, 369. Nella 
villa Soranza a Castelfranco, nella fac- 
ciata del palazzo Cappello e nella sof- 
fitta del Palazzo dei Dieci in Venezia, 
ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 3. Scolare 
di Giovanni Caroto, 370. Sua tavola 
per S. Nazaro di Verona, ivi. Sue opere 
in Venezia, ivi e seg. Altre sue opere 
non ricordate dal Vasari, 372, n. 2. Sua 
tavola nel Duomo di Mantova, 489. Sue 
pitture in S. Benedetto di Mantova, 491. 

* Calvi Lazzaro, pittore genovese. 
— Imitatore di Perino del Vaga, V, 619, 
n. 2. 



* Calvi Pantaleone, pittore genove- 
se. — Imitatore di Perino del Vaga, V, 
619, n. 2. - 

* Calvo Agostino di Marsiano, pit- 
tore genovese. — Fa dipingere due- 
quadri al Puligo, IV, 472. 

Calvo Marco Fabio. — Ad istanza 
di Raffaello traduce Vitruvio in vol- 
gare, IV, 379, n. 2. 

* Calzetto o Calzetta Pietro, pit- 
tore. — Cognato del Montagnana, III V 
170, n. 6. Sue pitture a Padova, ivi. 

Calzolaio (del) Sandrino. — Dipinge 
la predella di una tavola del Sogliani 
suo maestro in S. Jacopo sopr'Arno» 
V. 126. Scolare del Sogliani, V. 131. 
Suo tabernacolo in sul canto delle Mu- 
rate, ivi. Dipinge allo Spedale del Tem- 
pio, ivi. 

* Camaino di Crescentino, archi- 
tetto e scultore senese. — Capomae- 
stro dell'Opera del Duomo di Siena, I, 
432, n. 1. 

* Cambiaso Giovanni, pittore geno- 
vese. — Imitatore di Perino del Vaga, 
V, 619, n. 2. 

* Cambiaso Luca, pittore genovese. 

— Imitatore di Perino del Vaga, V„ 
619, n. 2. 

* Camelo Vittore, incisore di conj, 
veneziano. — Nominato, III, 27. Fa la 
medaglia di Gentile e di Giovanni Bel- 
lini, III, 173, n. 2. Insieme con Pier Ma- 
ria da Pescia è dal Papa stipendiato 
per far coni delle monete pontificie, V» 
370, n. 1. 

* Camerini Giovanni, ingegnere. — 
È messo in luogo del San mari no alle 
fortificazioni di Portoferrajo, VI, 332, 
n. 2. 

Camicia Chi menti, architetto fioren- 
tino. — Sua vita, II, 647-655. Lavora 
per il Re d' Ungheria, 651. Sua morte, 
652. 

Cammei (de') Domenico, milanese. 

— Incisore di pietre preziose, V, 369. 
Da non confondersi con Domenico Com- 
pagni né con Domenico di Polo, ivi, 
n. 2. Intaglia il ritratto di Lodovico il 
Moro, 369 e n. 2. 

Cammilla (della) Francesco. — V. 
Cammilliani Francesco. 

Cammilliani o della Cammilla Fran- 
cesco, scultore fiorentino e accademico 
del Disegno, scolare del Bandinella — 
Sue notizie, VII, 628 e n. 1. Nominato, 
Vili, 391. Lavora nell'apparato per le 



40 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



nozze del principe Francesco de' Me- 
dici, 618 e 620. 

Camillo di Ottaviano. — Lavora 
nell'apparato per le nozze di France- 
sco de' Medici, VII!» 618. 

Campagna Girolamo, scultore pa- 
dovane—Confuso con Girolamo Cam- 
pagnola, III, 385, n. 1. 

Campagnola Girolamo, pittore pa- 
dovano. — Nominato, III, 628. Sua let- 
tera a Leonico Tomeo sopra diversi 
artefici lombardi, 634, n. 1. 

Campagnola Giulio , pittore e inci- 
sore padovano. — Nominato, III, 628. 
Figliuolo di Girolamo Campagnuola, 
639. Lodi che gli vengon date dai suoi 
•contemporanei, ivi, n. 3. Sue opere a 
Padova, ivi. 

Campello (da) Fra Filippo. — Ajuto 
di Jacopo tedesco nella fabbrica della 
•chiesa d'Assisi, I, 279, n. 3. Architetta 
la chiesa di S. Chiara del medesimo 
luogo, ivi. 

Campi Antonio, pittore cremonese, 
fratello di Giulio. — Sue pitture in Mi- 
lano, VI, 497. 

Campi Bernardino, pittore cremo- 
nese. — Termina un quadro del Sola- 
rio a Pavia, IV, 121, n. 1. Nominato, 
VI, 498, n. 2. 

* Campi Felice. — Copia una tavo- 
la di Fermo Guisoni, V, 553, n. 2. 

Campi Galeazzo, pittore cremonese. 

— Sue opere, 495 e n. 3. Suoi figliuoli, 
•486. 

Campi Giulio. — Suo ritratto nella 
R. Galleria di Firenze, dal Baldinucci 
attribuito a Galeazzo suo padre, VI, 
495, n. 2, Ha i principii dell'arte da 
-suo padre, e poi. segue la maniera del 
Soiaro, e in ultimo si perfeziona sotto 
•Giulio Romano, 496 e n. 3. Sue opere 
in Cremona, 496, 502. E in Milano, 
497. Suoi discepoli, 498. Sua tavola nel 
Duomo di Mantova, VI, 489. 

Campi Vincenzo, fratello e scolare 
di Giulio, pittore cremonese. — Nomi- 
nato, VI, 497 e n. 5. 

Canaco, greco, scultore. — Sue ope- 
re, I, 66. 

Canigiani Giovanni. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Canneri Anselmo, pittore veronese. 

— Discepolo di Giovanni Caroto , V, 
290. Sue pitture nel palazzo de' Soranzi 
a Castelfranco e sul Tesino, 291. Sue 
opere in Verona, 290, n. 3. 



Canozio Cristoforo da Lendinara, 
fratello di Lorenzo. — Suoi lavori di 
tarsia, III, 404, u. 2. 

Canozio Gio. Marco da Lendinara, 
figlio di Lorenzo, intarsiatore. — No- 
minato, III, 404, n. 2. 

Canozio Lorenzo da Lendinara. — 
Concorrente del Mantegna, III, 404. 
Suoi lavori di plastica a Padova, ivi. 
Sue pitture in detta città, ivi, n. 2. 
Suoi lavori di tarsia a Padova, a Ve- 
nezia, a Modena e a Lucca, ivi. 

Capanna Jacopo, pittore senese. — 
Ajuta Domenico Pecori già vecchio, 

III, 223, Congetture sulla sua persona, 

IV, 611, n. 1. 

Capanna Puccio, pittore fiorentino. 

— Lavora un crocifisso in compagnia 
di Giotto suo maestro, I, 394. Dipinge 
in San Cataldo di Rimini, 402. In San 
Francesco d'Assisi, ivi e 403. In Santa 
Trinità e nella Badia di Firenze, ivi. 
In S. Francesco e in S. Domenico di 
Pistoia, 403. Nella chiesa degli Angeli 
in Assisi, I, 403-404. Sue opere in Bo- 
logna, 404. Ajuta Giotto a dipingere 
in Assisi, ivi. Se sia fiorentino o d'As- 
sisi, ivi. Nominato, II, 8, n. 1. 

Caparra Niccolò, fabbro fiorentino. 

— Sue notizie e suoi lavori di ferro, 
IV, 445-447. 

* Capponi Raffaello di Bartolom- 
meo di Niccolò, pittore. — Sua tavola 
nello spedale di S. Maria Nuova in Fi- 
renze, IV, 233, n. 2. Nominato, 244, n. 1. 

Capocaccia Mario anconitano. — Fa 
ritratti di stucco a colori, VII, 544. 
Lavora di medaglie,* ivi, n. 1. 

Caporali Bartolommeo , pittore pe- 
rugino. — Sue pitture nella Pinacoteca 
di Perugia, III, 505, n. 3. 

Caporali Giovanni Battista, e non 
Benedetto, come lo chiama il Vasari. 

— Discepolo del Perugino, III, 597. 
Sue notizie, ivi, n. 3. Sue opere in Pe- 
rugia, ivi. Si esercitò anche nell'archi- 
tettura e commentò Vitruvio, 597, 598 
e n. 1. Dipinge nel palazzo del card. 
Passerini a Cortona, III, 694. 

Caporali Giulio, pittore e architetto 
perugino. — Figliuolo di Gio. Battista, 
III, 598 e n. 2. 

* Gaprarola (da) Cola di Matteuc- ; 
ciò. — Architetto della cattedrale di ! 
Foligno, IV, 148, n. 1. E della Madon- ; 
na della Consolazione a Todi, ivi. 

Capriani Francesco, da Volterra. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



47 



— Intaglia un medaglione per Cesare 
Oonzaga, VI, 489-490. Sua soffitta di 
legname intagliata nel Duomo di Vol- 
terra, 490, n. 1. 

* Caprina (del) Luca, fratello di Meo. 

— Architetta col Francione il nuovo 
forte di Sarzanello, II, 664 e IV, 272, 
n. 2. Fortifica Librafratta e altre terre 
nel pisano, II, 661. 

* Caprina (del) Meo, da Settignano. 

— Architetto della cattedrale di To- 
rino, II, 662. Forse autore delle opere 
di architettura in Roma, dal Vasari at- 
tribuite al Pontelli, 663 e seg. Sua na- 
scita e sua famiglia, 664. Suoi lavori 
nella cattedrale di Ferrara, ivi. Disce- 
polo di Niccolò Baroncelli, ivi. Suoi la- 
vori in Roma, ivi e seg. È chiamato 
a giudicare i disegni per la nuova fac- 
ciata di S. Maria del Fiore, 665. Suo 
testamento e sua morte, ivi. Albero ge- 
nealogico della sua famiglia, ivi. Com- 
pagno di Giuliano da San Gallo in vari 
lavori a Roma, IV, 268, n. 2. 

Caprioli Aliprando, da Trento. — 
Intagliatore in rame, V, 422, n. 2. 

* Caracci Agostino. — Incide in 
sette lastre una Natività con i Magi 
disegnata da B. Peruzzi, IV, 598, n. 1. 

* Caracci Annibale. — Suo disegno 
di una delle storie del Peruzzi alla Pace 
di Roma, IV, 595, n. 1. 

Caraglio Gio. Jacopo, intagliatore 
veronese. — Intaglia su i disegni del 
Rosso, V, 162. Fa anche delle meda- 
glie, ivi, n. 3. Allievo di Marcantonio, 
414, n. 3. Intaglia un disegno di Ago- 
stino Veneziano, 415, n. 5. Suoi lavori 
iT intaglio dai disegni di varii maestri, 
424 e seg. Va in Polonia e attende ad 
incider gioie e all'arhitettura, 425. In- 
taglia per il Baviera le Trasformazioni 
degli Dei disegnate da Perino del Va- 
ga, 611. 

Caradosso Ambrogio, detto il Fop- 
pa, orefice e gioielliere di Pavia. — 
Nominato, III, 28. Lavoratore di conj 
e plasticatore, 535, n. 2. Medaglie da 
lui coniate, IV, 161. 

Caravaggio (da) Polidoro, pittore. 

— Sua vita, V, 141-154. Di che cogno- 
me fosse, 141, n. 2. Di manovale di- 
viene pittore, 142. Fa compagnia con 
Maturino, ivi. Lavorano di chiaro scuro 
facciate di case e di palazzi, ivi. Fac- 
ciata a Monte Cavallo dirimpetto a 
S. Salvestro, ivi. Altra dirimpetto alla 



porta del fianco di S. Salvatore del 
Lauro, 143. Storia della porta del fianco 
della Minerva, ivi. Fregio di sopra 
S. Rocco a Ripetta, ivi. Facciata sulla 
piazza di Capranica, ivi. E due di graf- 
fito in Borgo Nuovo e sul canto della 
Pace, 144. Altre facciate nella casa de- 
gli Spinoli presso Parione e vicino a 
Tordi nona, ivi. Altra nella via che va 
air Immagine di Ponte, ivi. E un'altra 
alla piazza della Dogana, a lato a S. 
Eustachio, 145. Cappella in questa chie- 
sa dipinta da lui, ivi. Facciata de" Cep- 
perelli ed un* altra dietro la Minerva, 
ivi. Facciata nella casa dei Savelli, ivi. 
Pitture nel giardino dei Del Bufalo pres- 
so Trevi, e nella casa del Baldassini 
accanto a S. Agostino, 145-146. Altra 
facciata a Monte Cavallo presso San- 
t'Agata, 146. Facciata presso S. Pietro 
in Vincula, ivi. Altra dietro Piazza Na- 
vona, ivi, Altre pitture a S. Silvestro 
di Monte Cavallo, nella casa, nel giar- 
dino e nella cappella di Fra Mariano 
Fetti, 147. Facciata della casa del Car- 
dinale di Volterra presso Torre San- 
guigna, ivi. Dipingono in S. Agostino 
di Roma, 148. Loro facciate in Campo 
Marzio, sul canto della Chiavica, sotto 
S. Jacopo degli Incurabili e nella casa 
de* Gaddi, 149 e n. 1. Si dividono per 
cagione del sacco di Roma, 150. Ma- 
turino muore di peste, ivi. Polidoro va 
a Napoli e vi dipinge in S. Maria delle 
Grazie ed in alcune case, ivi. Sue ta- 
vole in S. Angiolo, 150-151. Va a Mes- 
sina, vi dipinge e attende all'architet- 
tura, 151. Archi trionfali da lui ideati 
per il ritorno di Carlo V, ivi. Tavola 
di un Cristo che porta la Croce, ivi. 
Suoi amori, ivi. Si dispone per riveder 
Roma, ed è ucciso da un suo garzone 
in Messina, 152. Dipinge nelle Logge 
"Vaticane, IV, 363. 

Carboni Fuligno, vescovo di Fie- 
sole. — Dove sepolto, I, 262, n. 3. 

Carcher o Garchera Giovanni, araz- 
ziere di Bruxelles. — Lavora pel duca 
Cosimo, VI, 283. 

Carete da Lindo, greco, scultore. — 
Autore del Colosso di Rodi, I, 71 e 
n. 1. Nominato, ivi, 72. 

* Carli Raffaello, pittore fiorentino. 
— Nominato, IV, 244, n. 1. Sue noti- 
zie, IV, 250. Albero della sua famiglia, 
251, n. 1. Sua tavola attribuita dal Va- 
sari a Raffaellino del Garbo, ora a Lon- 



48 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



dra, 251. Altre Bue tavole a Monaco 
• a Firenze, 252. 

Carnevale (detto Fra) Bartolom- 
meo, pittore. — Sue opere studiate da 
Bramante, IV, 147. Chi ama vasi Fra Bar- 
tolommeo Corradini, ivi, n. 1. Sue no- 
tizie, ivi. Sue pitture a Urbino e a Mi- 
lano, ivi. 

* Carnevali JDomenioo. — Sue pit- 
ture in S. Pietro di Modena, VI, 483, 
n. 2. 

Caro Annibale. — Sua lettera a 
Taddeo Zuccheri sulle invenzioni da 
dipingersi in una camera del palazzo 
di Caprarola, VII, 115-129. Eccita il 
Vasari a scrivere le Vite degli Arte- 
fici, VII, 682 e n. 1. 

* Carota (detto il) Maestro Antonio. 
— Nominato, I, 485. Suo vero nome, 
ivi, n. 2. Intaglia le poppe delle ga- 
lere fiorentine, secondo i disegni di Pe- 
ri no del Vaga, V, 617. Architetta i 
carri della Compagnia del Diamante, 
VI, 251. Lavora nel palco di legname 
della libreria di S. Lorenzo, VII, 203. 

Caroto Giovanni Francesco, conia- 
tore veronese. — Nominato, III, 27-653. 
Sua tavola nella chiesa di S. Antonio 
in S. Fermo, V, 277, n. 6. Scolare di 
Liberale da Verona, 280. Va a stare 
col Mantegna, ivi. Sue opere in Ve- 
rona, ivi e seg. 284. A Milano, 282. In 
Casale, 283. A Isola e a Malsessino sul 
Lago di Garda, 285. Fa ritratti in pit- 
tura e in medaglie, 286. Lavora bel- 
lissimi paesi, 287. Muore, ivi e 290. Di- 
pinge in Verona, 288. Dipinge il ri- 
tratto di sé e della moglie, ivi. Dise- 
gna le antichità di Verona, 289. Suoi 
discepoli, ivi. Maestro di Paolo Vero- 
nese, VI, 370. 

Carpaccio Vittore, pittore venezia- 
no. — Sua vita. III, 627-654. Detto er- 
roneamente dal Vasari Scarpaccìa, 627, 
n. 1. Suo ritratto, 628, n. 1. Incertezza 
intorno alla sua patria e agli anni della 
sua vita, 640, n. 2. Sue opere in Ve- 
nezia, 640 e seg. Sua famiglia e suoi 
discepoli, 642, n. 3. Commentario alla 
sua vita, txK>-6?8» Altre sue opere certe 
a Venezia, Suiggarda, Ferrara, Berlino, 
Parigi, Milano, Capodistria e Pozzale, 
6Ó1-66& 

* Carpaccio Benedetto, pittore ve- 
neziano. — Figliuolo o nipote di Vit- 
tore* III, 642, n, & Sue opere a Vene- 
zìa, ivi, A Capodistria e a Trieste, ivi. 



Carpi (da) Girolamo, pittore ferra- 
rese. — Sua vita, VI, 457. Si esamina 
se debba dirsi de* Carpi o da Carpi, 
469, n. 5. Va a Bologna e vi lavora, 
470-473 e seg. Copia molte opere del 
Correggio, 470 e seg. Fa compagnia 
air arte con Biagio Pupini, 473. La 
disfà, 474. Copia una pittura del Cor- 
reggio e secondo altri del Parmigia- 
nino, 477. Serve in Roma il cardinal 
Farnese, ivi. Fatto architetto di Belve- 
dere, 478. Torna a Ferrara, ivi. Ne rifa 
il castello in parte bruciato, 479. Sua 
morte, ivi. Nominato, V, 118 e n. 3. 
Lavora in compagnia del Garofolo suo 
maestro, VI, 466. 

Carpi (da) Leonello. — Madonna 
fattagli da Raffaello, IV, 348. 

Carpi (da) cardinale Rodolfo. — 
Possiede una Madonna di Raffaello, IV, 
348. Sua morte, ivi, n. 3. Possedeva il 
Virgilio detto poi Mediceo, ivi. 

Carpi (da) Tommaso, pittore ferra- 
rese, padre di Girolamo, VI, 469. 

Carpi (da) Ugo, pittore e intaglia- 
tore di stampe in legno a più colori, 
I, 212. Suoi intagli, 421. Sua tavola 
dipinta senza pennello in Roma, ivi e 
n. 1. Detto di Michelangiolo a propo- 
sito di questa tavola, ivi. Intaglia un 
Diogene dal Vasari attribuito al Par- 
migianino, 422, n. 1. Intaglia una sto- 
ria del Beccafumi. pel pavimento del 
Duomo di Siena, V, 646, n. 4. Detto di 
Michelangiolo a proposito di una sua 
tavola, VII. 284, n. 1. 

Carso (dal) Giovanni, schiavone. — 
Dipinge di grottesche nel p alazze tto di 
Belvedere, VII, 91. 

Carrara (da) Lorenzo. — Lavora 
nell'apparato per le nozze di France- 
sco de' Medici, VIII, 620. 

* Carrara (da) Pietro, scultore. — 
Va a lavorare a Carrara chiamatovi 
dall' Ordognez, IV, 554, n. 7. 

Cartoni Niccolò, detto Niccolò Zòc- 
colo, pittore. — Scolare di Filippi" 
Uppi, III, 477. Sue pitture in Arezzo, 
ivi. Forse lo stesso che Simone Cao- 
cialupi, ivi, n. 1. Finisce una tavola di 
Domenico del Ghirlandaio, VI, 532. 

Casa (della) Niccolò, intagliatore in 
rame. — Fa il ritratto 'del duca Cosimo 
deWtedici e quello del Bandinelli, at- 
tribuiti dal Vasari ad Enea Vico, V, 
428, n. 1. 

Casali Gio. Vincenzo, scultore e ar- 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



49 



chi tetto. — Lavora Dell'apparato per le 
nozze di Francesco de 1 Medici, Vili, 618. 

Casella Cristoforo, pittore parmi- 
giano. — Sue opere, VI, 485 e n. 2. 

Casignuola Jacopo, scultore mila- 
nese. — Lavora in Roma, VII, 551 e 
n. 2. 

Casignuola Tommaso, scultore mi- 
lanese. — Lavora in Roma, VII, 551. 

* Cassana Giovanni Agostino. — Fa 
un* aggiunta alla Madonna detta del 
Baldacchino, di Raffaello, IV, 329, n. 2. 

Castagno (dal) Andrea, pittore fio- 
rentino. — Sua vita, II, 667-682. Come 
gli venne il desiderio della pittura, 668. 
Condotto a Firenze da Bernardetto 
de* Medici, 669. Sue opere ivi eseguite, 
ivi e seg. Migliora l'arte nel fare gli 
scorti, 672. Suo cattivo naturale, 674. 
Impara da Domenico Veneziano il se- 
greto di dipingere a olio, 675 e n. 2. 
Lo uccide a tradimento, 678, 679 e 
n. 1. Suo ritratto, 678. Dipinge impic- 
cati gli Albizi e perciò fu detto Andrea 
degli Impiccati, 680-681. Sua morte, 
681, n. 2. Suoi discepoli, 682 e n. 2. 
Commentario alla sua vita, 683-689. 
Altre sue notizie, 684. Si prova non 
esser vero aver egli assassinato Dome- 
nico Veneziano, 686 e seg. Vera data 
della sua morte, 684. Nominato, Vili, 87. 

* Castellani (de') Giuliano di Gio- 
vanni, detto il Sollazzino, pittore, da 
Firenze. — Gli è allogata una tavola 
per la chiesa di Serravalle, già inco- 
minciata da Bernardino del Signorac- 
cio, IV, 200, n. 2. 

Castellani Leonardo, pittore napo- 
letano. — Nominato, V, 212. 
Castelli Cristofano. — V. Casella. 

* Castello Gio. Battista, pittore ge- 
novese. — Imitatore di Perino del Vaga, 
V, 619, n. 2. 

Castiglioni (da) Bartolommeo. — 
Discepolo di Giulio Romano, V, 533. 

* Castriotto Fasti Jacopo. — Con- 
duce, secondo il disegno di Michelan- 
giolo, la fortificazione di Borgo e il 
baluardo di Belvedere in Roma, VII, 
217, n. 1. 

Catanei Pietro, architetto e scrittore 
senese. — Possedeva un quadro del 
Beccatomi, V, 653. Sue notizie, ivi, n. 4. 

Catena Vincenzo, pittore veneziano. 
— Nominato, III, 628. Sue notizie, 643, 
n. 2. Si esercitò a fare ritratti, 643. 
Sue opere in Venezia, Vienna, Crema, 



Liverpool, Berlino, Sarzana, Padova e 
Londra, 643, n. 3. 

Cattaneo Danese da Carrara, scul- 
tore. — Ritrae Alessandro duca di Fi- 
renze, V, 91. Amico di Francesco Tor- 
bido, V, 296. Ritrae Alessandro Con- 
tarmi, VI, 357. Possiede un ritratto di 
mano di Tiziano, VII, 456. Scolare di 
Jacopo Sansovino, VII, 522. Lavora in 
Venezia, ivi, 523-525. In Padova e in 
Verona, 523 e seg. Fu anche poeta, 525 
e n. 2. 

Cavaliere (del) Battista. — Fa una 
statua per l'apparato dell'esequie del 
Buonarroti, VII, 304. Scolare del Ban- 
dinella ivi, n. 2. Fu della famiglia Lo- 
renzi da Settignano, 638. Sue opere, ivi. 

Cavalieri Gio. Battista, intagliatore 
in rame, da Trento, V, *414, n. 3, 423, 
n. 2, 430. 

Cavalieri Tiberio. — V. Ceuli Ti- 
berio. 

Cavalieri (de') Tommaso. — Manda 
al duca Cosimo un disegno di Sofoni- 
sba Anguisciola, V, 81. Guida il lavoro 
della nuova forma del Campidoglio, 
secondo il disegno di Michelangiolo , 
VII, 223 e n. 1. Ha varii disegni da 
Michelangiolo, VII, 271. È ritratto da 
lui in un cartone, ivi. Possiede i dise- 
gni di Michelangiolo messi in opera da 
Fra Bastiano del Piombo, 272. 

Cavalcanti Andrea di Lazzaro, detto 
il Buggiano , scultore fiorentino. — 
Scolare del Brunelleschi , II, 383.' Fa 
l'acquaio della sagrestia del Duomo di 
Firenze, ivi, n. 2. Quali opere gli si 
possono attribuire in Pescia, ivi. Sua 
morte e sua sepoltura, ivi. Sue opere 
in S. Maria del Fiore, ivi. E a Pisa, 
ivi. Erede del Brunelleschi, ivi. Ne fa 
il ritratto, 384. Stima la sepoltura fatta 
da Luca della Robbia per Benozzo Fe- 
derighi vescovo di Fiesole, II, 176, n. 2. 

Cavalli Antonio da Trento. — No- 
minato, V, 422, n. 2. 

Cavallini Pietro, pittore romano. — 
Sua vita, I, 537-543. Discepolo di Giot- 
to, 537. Sue opere in Roma, 537-539. 
Dipinge l'immagine della SS. Annun- 
ziata in varie chiese di Firenze, 539. 
Dipinge nella chiesa di S. Francesco 
di sotto in Assisi, 540. Nel Duomo di 
Orvieto, 541. Sue opere di scultura, ivi. 
Fu assai devoto, ivi. Suoi discepoli, ivi» 
Sua morte, ivi. 

Cavazzola Paolo, pittore veronese. 



Vasaxi. Indici. — Voi. IX. 



50 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



— Dipinge in S. Maria in Organi, V, 
293. E nella Madonna della Scala, 294. 
Scolare di Francesco Moroni, V, 314. 
Suoi lavori in Verona, ivi e seg. Altre 
sue opere non ricordate dal Vasari, 317, 
n. 3. Muore giovane, 317. 

* Cavino Giovanni, incisore di conj, 
padovano. — Nominato, III, 27. 

Gaverzaio (da) Giovanni. — V. 
Giovanni da Milano. 
Gavriana Francesco, incisore di conj. 

— Nominato, III, 29. — V. Laurana. 
Gay Guglielmo, pittore fiammingo. 

— Condiscepolo del Floris, VII, 585. 
Cecca (della) Bernardo. — Ajuta il 

Cecca nei lavori del Palazzo della Si- 
gnorìa, III, 206. E in quelli del coro 
delle monache di Monticelli, ivi. Fu 
della famiglia Renzi, ivi. Scolare di 
Francesco d'Angelo detto la Cecca, 315, 
n. 2. 

Cecca (detto la) Francesco d'Angelo, 
ingegnere fiorentino. — Sua vita, III, 
195-204. Suoi ingegni e invenzioni per 
le feste pubbliche e sacre rappresenta- 
zioni, 197 e seg. Suoi disegni nel Libro 
del Vasari, 201. Costrusse il ponte per 
fare i mosaici della tribuna di S. Gio- 
vanni, 203 e 206. Sua morte in guer- 
ra, 204 e 208. Suo ritratto, ivi e n. 3. 
Commentario alla sua vita, 205-209. 
Sua nascita, 205. Si alloga col Fran- 
cione, ivi. Suoi lavori nel Palazzo della 
Signoria di Firenze, 206. Fa il coro 
delle monache di Monticelli, ivi. For- 
tifica con altri il castello di Colle di 
Valdelsa, 207. Sue imprese nella guerra 
di Sarzana, ivi. Fa la nuova fortezza 
di Pietrasanta, ivi. Accomoda il cam- 
panile e la. campana del Palazzo Pub- 
blico di Firenze, ivi. Fa la nuova for- 
tezza di Sarzana. ivi e 98, n. 1. Suo te- 
stamento, 208. Sua sepoltura, 209. Pro- 
spetto cronologico delia sua vita e delle 
sue opere, 211. 

Cecca (della) Girolamo, lavoratore 
di commesso e piffero della Signoria 
di Firenze. — Nominato, III, 345. 

Cecca (della) Giovanni di Antonio. 

— Garzone dell'Angelico nelle pitture 
di una cappella in S. Pietro di Roma, 
II, 516, n. 3. 

* Cecco di Piero, pittore pisano. — 
Restaura le pitture delFOrgagna nel 
camposanto di Pisa, I, 600, n. 1. Sue 
tavole in Pisa, ivi. 

Cefisodoro, greco, scultore. — No- 



minato, I, 66. Figliuolo di Presitele 
Sue opere, I, 78. 

Cegia (del) Avveduto, vaiaio. — 
Amico di Francesco Salviati, VII, 42. 

Cellini Baccio, intagliatore in legno. 

— Lavora per il Re d'Ungheria, II, 
651. Nominato, III, 344. 

Cellini Benvenuto , orefice e scul- 
tore fiorentino. — Nominato, 111,29. 
Ritrae il duca Alessandro per le mo- 
nete di Firenze, V, 91. Sua medaglia 
co. ritratto di Clemente VII, 389. Sue 
monete e medaglie pel duca Alessan- 
dro da' Medici, 390. Suo alterco con 
Baccio Bandinella VI, 184. Fa un mo- 
dello per il Nettuno della Piazza della 
Signoria, VI, 187-190 e seg. Nominato, 
VII, 203. Accademico del Disegno. Sue 
notizie, VII, 621 e seg. 

* Cellino di Nese, scultore e archi- 
tetto senese. — Compisce il tempio di 
S. Giovanni di Pistoia, I, 490, n. 2. 

. * Cenni Francesco di Ser Cenni, 
pittore fiorentino. — Sue pitture in 
Volterra, VII, 50, n. 2. 

* Cenni Pasquino , pittore senese. 

— Capitano della Compagnia di S. Luca 
dell'arte dei pittori in Firenze, I, 674. 

* Cennini Bernardo di Bartolom- 
meo, orefice. — Ajuta il Ghi berti nel 
lavoro delle porte di S. Giovanni, II, 
256, n. 1. Lavora nel dossale d'argento 
dell'altare di S. Giovanni di Firenze, 
III, 288, n. 1. 

Cennini Cennino di Drea da Colle 
di Val d'Elsa, pittore. — Discepolo di 
Agnolo Gaddi, I, 643. Scrive nelle Stin- 
che un libro sulla pittura, 644 e n. 1. 
Altre sue' notizie, ivi. Suo dipinto sotto 
la loggia dello spedale di Bonifazio in 
Firenze, 645. Sorte di questo suo di- 
pinto, ivi, n. 1. 

Centi Jacopo, scultore pistoiese. — 
Lavora nell'apparato per le nozze di 
Francesco de' Medici, Vili, 620. 

Ceraiolo ( del ) Antonio, pittore. — 
Scolare di Lorenzo di Credi, IV, 462. 
Sue opere, 463. Scolare di Ridolfo del 
Ghirlandaio e altre sue opere, VI, 542. 

Ceri (de*) Andrea. — Prende in 
bottega Perino del Vaga per insegnar- 
gli l'arte del disegno, V, 589. E poi lo 
acconcia con Rodolfo del' Ghirlandaio, 
ivi. Sue notizie, ivi, n. 2. 

* Ceri (de') Baldo, pittore. — Fratello 
di Andrea de' Ceri, V, 589, n. 2. 

* Ceri (de* ) Clemente, pittore. — 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



51 



Fratello di Andrea de' Ceri, V, 589, 
n. 2. 

* Ceri (de*) Jacopo, pittore. — Fra- 
tello di Andrea de'Ceri, V. 589, n. 2. 

* Ceri (de') Pietro di Antonio, pit- 
tore. — Padre di Andrea de' Ceri, V, 
589, n. 2. 

Cervelliera (del) Giovambattista, in- 
tagliatore e architetto pisano. — Ter- 
mina la cantoria dell'organo in San 
Martino di Pietrasanta, II, 469, n. 2. 
Suoi lavori nel Duomo di Pisa, 469. 
Propone Perino del Vaga per le pitture 
-del Duomo di Pisa, V, 618. 

Cervelliera (del) Giovanni di Fran- 
cesco, pittore e miniatore fiorentino. — 
Scolare di Andrea del Castagno, II, 682. 

Cesare da Sesto. — Suo quadro a 
Milano, V, 102, n. 1. 

Cesariano Cesare, pittore e archi- 
tetto milanese. — Commenta Vitruvio, 
IV, 149. Sue notizie, 150, n. 1. Fu sco- 
laro di Bramante, ivi. Fu anche mi- 
niatore, ivi. Condusse a termine l'in- 
terno del Duomo di Milano, ivi. 

Cesati Alessandro, detto il Greco o 
il Grechetto. — Intagliatore di gemme 
e di conj, V, 385. Fu di cognome Ce- 
sati e non Cesari, ivi, n. 2. Sue noti- 
zie, ivi. Ritrae in medaglia papa Pao- 
lo III, 385. Giulio III, Pier Luigi Far- 
nese, il duca Ottavio di Parma, il car- 
di n al Farnese e Enrico II, re di Fran- 
cia, fatto in corniola, 386. Nominato, 
III, 28. Detto di Michelangelo a pro- 
posito di alcune sue medaglie, VII, 284, 
n. 1. 

Geuli Tiberio, pisano. — Scolare di 
Pierino da Vinci, VI, 131. 

Cherea, greco, scultore. — Sue ope- 
re, I, 66. 

* Cherico (del) Francesco d'Anto- 
nio, miniaiore. — Minia due antifonari 
pel Duomo di Firenze (oggi nella Lau- 
renziana) insieme con Zanobi Strozzi, II, 
521, n. 1. 

* Chiari Domenico, intagliatore di 
legname, fiorentino. — Lavora nel coro 
•del Duomo senese, VI, 414. 

Chigi Agostino, mercante senese. — 
Fa dipingere Raffaello nel suo palazzo 
e nella sua cappella in S. Maria della 
Pace, IV, 340. Sua morte, 369, n. 3. 

Chiodarolo Gio. Maria, pittore. — 
Sue pitture in S. Cecilia di Bologna, 
III, 186, n. 4, 540, n. L 

Christa Pietro, pittore fiammingo. 



— Nominato, 1, 185 e VII, 581. Lo stesso 
che Pietro Christophesen, ivi, n. 3. 

Cianfanini Benedetto, pittore. — 
Discepolo di Fra Bartolommeo, IV, 200. 
Il suo vero nome è Giovanni, ivi, n. 1. 

* Cianfanini Gio. di Benedetto. — 
Scolare di Lorenzo di Credi, IV, 568, 
n. 5. Stima le pitture di Rodolfo del 
Ghirlandaio nella cappella del Palazzo 
de* Signori, 575. Stima alcune pitture 
di Andrea Feltrini e di Rodolfo del 
Ghirlandaio, V, 208, n. 2. Stima gli 
affreschi di Rodolfo del Ghirlandaio in 
Palazzo Vecchio, VI, 539, n. 2. 

Ciano , profumiere. — Fa fare ad 
Agnolo di Cristofano l'insegna della 
sua bottega, V, 199. Suo nome, ivi, 
n. 2. Fu anche scultore, ivi. Statua di 
Mercurio per Lorenzo Ridolfi, ivi. 

* Giardino del Guena. — Chiamato 
a consigliare dagli operai del Duomo 
di Firenze, I, 583, n. 2. È fiorentino e 
non forestiero, ivi. 

Ciarla Magia di Gio. Battista. — 
Madre di Raffaello Sanzio, IV, 316, 
n. 2. 

Cicilia (il), scultore fìesolano. — Fa 
la sepoltura di Luigi Tornabuoni in 
S. Jacopo in Campo Corbolini, IV, 484. 

Cicilia Napoletano, scultore. — La- 
vora nella bottega di Baccio da Mon- 
telupo, IV, 554. 

Ciciliano Angelo, scultore. — Sue 
sculture nella facciata del Duomo di 
Milano, VI, 516 e n. 3. Conduce il por- 
tico di S. Celso di Milano, secondo il 
disegno di Bramante, 516. 

Ciciliano Jacopo. — V. Del Duca 
Jacopo. 

Cicla, greco, pittore. — Sue opere, 
1,45. 

* Cignaroli Gian Bettino. — Sua 
tavola nel Duomo di Verona, V, 310, 
n. 3. 

* Cigoli Lodovico. — Sua tavola in 
S. Maria Maggiore di Firenze, VI, 202, 
n. 2. 

Cima Gio. Battista, da Conegliano, 
pittore. — Nominato, III, 628. Scolare 
di Vincenzo Bellini, 645. Sue opere in 
Venezia*, ivi. Confronto della sua ma- 
niera con quella del Bellini, ivi, n. 2. 
Sua tavola a Milano, ivi, n. 3. Altre 
sue pitture a Vicenza, Venezia, Cone- 
gliano, Gemona, Morgano, Milano, Ca- 
podistria, Parma, Este, Bologna, Pa- 
rigi, Londra, Manchester, Francoforte 



52 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PEBSONE 



sul Meno, Monaco, Berlino e Vienna, 
C63-666. 

Gimabue Giovanni, pittore fioren- 
tino. — Sua vita, I, 247-267. Sua na- 
scita, 247. È mandato dal padre a eser- 
citarsi nelle lettere in S. Maria Novella, 
ivi. Lo acconcia a imparare Parte da 
alcuni maestri greci, 249. Fa il dossale 
per la chiesa di S. Cecilia, ivi. Fa una 
tavola con Nostra Donna per S. Croce, 
ivi. Il ritratto di S. Francesco , ivi e 
n. 3. Altra tavola grande per S. Tri- 
nità, 250. Lavora in fresco allo spedale 
del Porcellana, ivi e n. 2. Fa un cro- 
cifisso grande per S. Croce, 251. Una 
tavola con S. Francesco per S. Fran- 
cesco di Pisa, ivi. Altra tavola con No- 
stra Donna per la stessa chiesa, ivi. 
Tavoletta con S. Agnese in S. Paolo 
a Ripa d'Arno a Pisa, ivi. Dipinge in 
S. Francesco d'Assisi, 252 e seg. Nel 
chiostro di S. Spirito di Firenze, 254. 
Manda alcune sue cose a Empoli, ivi. 
Sua gran tavola con Nostra Donna 
per S. Maria Novella, ivi. Cristo in 
croce per S. Francesco di Pisa, 255. 
Ajuta l'arte con le parole scritte per 
esprimere il suo concetto, ivi. È messo 
per architetto alla fabbrica di S. Maria 
del Fiore in compagnia di Arnolfo, 256. 
Non si ha nessun fondamento per cre- 
dere che fosse messo per compagno di 
Arnolfo, ivi, n. 1. Lavora di musaico 
nel Duomo di Pisa, ivi, n. 2 e 343, n. 2. 
Sua morte, ivi. Lascia molti discepoli, 
ivi. Maestro di Giotto, ivi. Dove sotter- 
rato ed epitaffio fattogli, ivi. Suo ri- 
tratto, 258 e n. 1. Sua famiglia, 247. 
Disegni di sua mano posseduti dal Va- 
sari, 258. Commentario sulla educa- 
zione artistica di Cimabue, e sulla esi- 
stenza dell'arte e degli artisti in To- 
scana innanzi a lui, 261-267. Nomina- 
to, I, 244. Albero genealogico della sua 
famiglia, 261. Per quali cagioni Cima* 
bue levò maggior grido di sé, fra i 
contemporanei e i predecessori, 266-67. 

Gioii Simone, scultore fiorentino. — 
Scolare di Andrea Contucci, IV, 523. 
Condotto a lavorare a Loreto, V, 462 e 
Vi, 480. Chiamato a Loreto da Antonio 
da San gallo, Vr, 302. 

Gioii Valerio, scultore fiorentino.— 
Restaura alcune statue antiche del car- 
dinal Farnese, VI, 478. Fa una statua 
per l'apparato dell' esequie del Buo- 
narroti, VII, 301. Fa una statua per la 



sepoltura del Buonarroti in S. Croce- 
di Firenze, 317 e 639. Sua morte, ivi, 
n. 1. Lavora nell' apparato per le nozze 
di Francesco de' Medici, Vili, 620. 

Ginelli Giovanni. — Sua amara cri- 
tica al Baldi n ucci, I, 248, n. 1. 

* Cini Raffaello di -Tommaso, pit- 
tore. — Nominato, IV, 244, n. 1. 

Cini Simone, intagliatore fiorentino. 

— Fa l' intaglio ad una tavola di Spi- 
nello Aretino, I, 688 e n. 1. 

Cinque (del) Battista, intagliatore 
fiorentino. — Fa un ornamento a un'o- 
pera del Tribolo, VI, 66. Lavora i ban- 
chi della libreria di S. Lorenzo, VII, 
203. 

Ginuzzi Vanni, pittore fiorentino. — 
Capitano della Compagnia di S. Luca 
dei pittori in Firenze, I, 674. 

Gione , orafo fiorentino. — Fa la 
maggior parte de ir altare d' argento di 
S. Giovanni, I, 441. Il reliquario d'ar- 
gento della testa di S. Zanobi non è 
lavoro suo, 442 e n. 1. Muore, 442. 

* Gione, padre di Andrea Orcagna» 

— Non resulta che sia mai stato orafo 
di professione, I, 593, n. 2. 

Gircignani Niccolò dalle Pomaran- 
ce, pittore, — Lavora in Orvieto, VII,. 
578. E nell'Umbria, ivi, n. 3. 

Ciuffagni Bernardo, scultore fioren- 
tino. — Fa un sepolcro per Sigismondo 
Malatesti in S. Francesco di Rimini, II» 
169, n. 1 e 462. Si vuole autore anche 
della sepoltura d'Isotta degli Atti in 
detta chiesa, 169. Lavora a Lucca e a 
Mantova, 463. Suoi lavori nel Duomo 
di Firenze, ivi, n. 1. Ajuta il Ghiberti 
nel lavoro delle porte di S. Giovanni» 
II, 256. 

Giverchio Vincenzio, pittore, detto 
dal Vasari Verchio da Brescia. — Ma 
è da Crema, III, 653, n. 1. Sue opere 
a Crema e a Milano, ivi. A Brescia, a 
Palazzolo Bresciano e a Lovere, ivi. 

Givitali Matteo , scultore lucchese» 

— Sua vita e opere, II, 125-130. Sua 
nascita, 125. Di chi fosse scolare, ivi. 
Suoi primi lavori in Lucca, ivi. Quando 
andasse a Genova, ivi. Fa la sepoltura 
di Pietro da Noceto in S. Martino di 
Lucca, 126. Altri suoi lavori in detta 
chiesa, ivi. E in S. Michele, 127. Fa il 
tempietto di marmo e la statua di San 
Sebastiano all'altare di S. Regolo in 
S. Martino, ivi. Fa gli ornamenti dv 
marmo per gli altari del Duomo di 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



53 



Pisa, 128. Fa il ponte a Moriano sul 
Serchio, ivi. Suoi lavori a Genova, ivi 
e 129. Sua scultura nella Galleria de- 
gli Uffizi di Firenze, 129. Fa il perga- 
mo per la cattedrale di Lucca e una 
-statua di S. Giorgio per la piazza di 
Sarzana, 129, n. 2. Sua morte, 130. Di- 
scepolo d* Jacopo della Quercia, II, 119. 
Suoi lavori in Lucca, ivi e 120. Sua 
-statua in Pisa, di proprietà del conte 
Ro8selmini Gualandi, 120, n. 1. Stima 
la sepoltura del Lazzari pel Duomo di 
Pistoia, scolpita da Antonio Rossellino, 
III, 97, n. 2. 

Claudio , francese. — Maestro di fi- 
nestre invetriate, IV, 418. Muore in 
Roma, 420. 

* Clemente, incisore di medaglie, 
da Urbino. Nominato, HI, 29. 

Clementi Bartolommeo , scultore , 
-orefice ed architetto, da Reggio. — 
Nominato, III, 652. Avolo di Prospero 
Clementi, ivi, n. 1 e VI, 484, n. 3. Sue 
opere a Reggio e a Padova, III, 652. 
Sua famiglia, ivi. 

* Clementi Clemente, scultore, da 
Reggio, figliuolo di Bartolommeo. — 
Nominato, VII, 652, u. 1. 

* Clementi Giovanni Andrea, scul- 
tore, da Reggio. — Figliuolo di Barto- 
lommeo, III, 652, n. 1. Sue sculture a 
Reggio, ivi. 

* Clementi Girolamo, scultore, orafo 
*e architetto, da Reggio. — Nominato, 
III, 652, n. 1. 

* Clementi Prospero, scultore, da 
Reggio. — Nominato, III, 652, n. 1. Sue 
opere, VI, 484 e seg. Sue notizie, 484, 
a. 3. 

Gleofanto da Corinto, greco, pittore. 

— Il primo, secondo Arato, che tro- 
vasse i colori nel dipingere, I, 23 e 218. 

Cleside, greco, pittore. — Sua opera, 
I, 48-49. 

desila, greco, scultore. — Nomina- 
to, I, 66. 

Cleves Gios. — Gran coloritore e 
ritrattista fiammingo, VII, 583. Lo stessso 
che Joris Van Cleef, ivi, n. 1. 

Clovio Don Giulio, miniatore croato. 

— Sua vita, VII, 557. Qua! fosse il suo 
•cognome, ivi, n. 2. Attende alla minia- 
tura, 558. Si sforza d'imitare le opere 
di Michelangiolo, ivi. Fugge pel sacco 
da Roma, e si fa religioso in Mantova, 
558-559. Suoi lavori per il cardinal 
Orimani, per il Gaddi e per il cardinal 



Farnese, 559 e seg. Descrizione delle 
Btorie miniate per un Uffizio della Ma- 
donna per il cardinal Farnese , 560 e 
seg. Dimora appresso il duca Cosimo, 
e lavori che gli fa, 566-567. Altre sue 
opere in Roma, Ravenna e Parma non 
ricordate dal Vasari, 569, n. 1. Suo sco- 
lare, ivi, n 2. Impara la miniatura da 
Girolamo dai Libri, V, 330. 

* Cobelli Leone da Forlì, pittore. — 
Sua cronaca, III, 64 e 65, n. 1 e 67. 

Coca o Cocca Jeronimo. — V. Cock 
Girolamo. 

* Cocchi Pompeo di Piergentile, 
pittore. — Scolare del Perugino, III, 
598, n. 3. 

Coccia Michele. — V. Cockier Mi- 
chele. 

Cock Girolamo, intagliatore fiam- 
mingo. — Suoi lavori, V, 424 e n. 2, 
436 e seg., 441. Intaglia alcuni disegni 
dell' Hemskerck, VII, 582. 

Cock Matteo, pittore fiammingo. — 
Fratello di Girolamo, VII, 583 e n, 3. 

Cockier o Cozier Michele, pittore 
fiammingo, V, 435. Suoi lavori in pit- 
tura, ivi e 436, n. 1. Sue pitture in 
S. Maria de Anima in Roma, V, 573 
e seg. Ritrae una tavola del Van Eyck, 
VII, 582. 

Coda Bartolommeo, pittore, figliuolo 
di Benedetto. — Sue opere a Pesaro, 
III, 172, n. 2. E a Berlino, ivi. 

Coda Benedetto , pittore ferrarese. 

— Discepolo di Gio. Bellini, III, 172. 
Sue opere, ivi, n. 2. Dipinge in S. Co- 
lomba di Rimini, V, 183 e n. 6. 

* Coello Sanchez, pittore. — Sue 
copie del Prometeo e del Sisifo di Ti- 
ziano, VII, 451, n. 3. 

* Cofacci Salvestro da Fiesole, scul- 
tore. — Lavora nella bottega di Bac- 
cio da Montelupo, IV, 554, 

* Cagone, detto Vittorio. — Va a 
lavorare a Carrara chiamatovi dall'Or- 
dognez, IV, 554, n. 7. 

* Cola di Li elio di Pietro da Roma. 

— Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle 
porte di S. Giovanni, II, 256. 

* Cola di Spinello, orafo. — Alcuni 
lavori d' oreficeria attribuiti a Forzore 
di Spinello, si credono invece suoi, I, 
442, n. 2. 

Colonna Ascanio. — Dona a Giu- 
lio III una tazza antica di porfido, I, 
111. Dove essa al presente si trovi, ivi» 
n. 1. 



54 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Colle (dal) Raffaello. — Sue pitture 
alla villa dell'Imperiale presso Pesaro, 
V, 99 e VI, 318. Cede al Rosso l'opera 
di una tavola che doveva fare pel Bor- 
go, V, 163. Quando morto, ivi, n. 4. 
Insegna Parte al Doceno, VI, 214. Ajuta 
il Vasari nell'apparato per le nozze del 
duca Alessandro, 217. Dipinge nella for- 
tezza di Perugia, 227. Scolare di Giulio 
Romano, V, 533. Dipinge col disegno 
di Giulio Romano nel palazzo del car- 
dinale Della Valle, 534. Ajuta il Vasari 
nelle pitture di Roma, VI, 229. Fa i 
cartoni dei disegni fatti per gli arazzi 
da Angelo Bronzino, VII, 599. 

Collettajo (del) Ottaviano, scultore. 

— Scolare di Zanobi Lastricati e ac- 
cademico del Disegno, VII, 641. 

Colonna Jacopo, scultore veneziano. 

— Scolare d' Jacopo Sansovino, VII, 
510-514. Suoi lavori in Venezia, 514. 
E in Padova, 515. 

Colonna card. Pompeo. — Fa dipin- 
gere a Raffaello un S. Giovanni, IV, 
370. Lo dona a Jacopo da Carpi, suo 
medico, 371. 

* Colonna Stefano, architetto. — Suo 
disegno di un bastione per Borgo San 
Sepolcro, VI, 56, n. 1. 

Como (da) Guido, scultore. — Suo 
pergamo in S. Bartolommeo di Pistoia, 
I, 333 e n. 1. 

Compagni Domenico, intagliatore di 
gemme, milanese. — Nominato, III, 28. 

Gonipert. — V. Cuniperto. 

Condivi Ascanio. — Biografo e sco- 
lare di Michelangelo, VII, 273-274 e 
n. 1, Modella un busto di Siila per Lo- 
renzo Ridolfì, 336. Ritrae in una me- 
daglia una giovane donna, ivi, n. 1. Si 
ammoglia, 336. Muore annegato in un 
torrente, ivi. Scrive la vita di Miche- 
langiolo suo maestro, ivi. 

* Consiglio di Monteleone, maestro 
di vetro. — Nominato, 1, 618. 

Conte (del) Jacopo, pittore fioren- 
tino. — Scolare di Andrea del Sarto, 
V, 58. Fu di cognome Calvi, ivi, n. 3. 
Peritissimo nel far ritratti, ivi. Dipinge 
nella Compagnia della Misericordia dei 
Fiorentini in Roma, VII, 16. Suo qua- 
dro in S. Giovanni Decollato di Roma, 
VII, 31. Dipinge il ritratto del Buonar- 
roti, VII, 258. Sue pitture in S. Luigi 
di Roma, VII, 576. Altre sue opere, ivi 
« seg. 

Conti Domenico, pittore fiorentino. 



— Compra la Carità dipinta da An- 
drea del Sarto, V, 51. Suo scolare ed 
erede delle cose dell' arte, 59. Fa fare 
un epitaffio in memoria del maestro, 
ivi. Dipinge nell'apparato delle nozze 
del duca Cosimo, VI, 87. Scolare di 
Andrea del Sarto, 444. Lavorala pro- 
spettiva per una commedia, ivi. 

Conti Sigismondo. — Fa dipingere 
a Raffaello la Madonna detta di Foli- 
gno, IV, 341-342. 

* Contino Bernardino , architetto 
veneziano. — Costruisce i due monu- 
menti Cornaro, V, 324, n. 1. 

Contucci Andrea, dal Monte San 
Savino, scultore e architetto. — Sua 
vita, IV, 509-24. Figliuolo di Niccolò e 
non di Domenico, 509, n. 2. Nella sua 
fanciullezza guardando gli armenti di- 
segnava nel sabbione, 510. Condotto a 
Firenze, fu posto air arte con Antonia 
del Poliamolo, ivi. Fa due tavole di 
terra che furono invetriate dai Della 
Robbia, 510-511. Fa due capitelli al 
Cronaca per la sagrestia di S. Spirito 
di Firenze, 511. Gli è dato a fare il ricetto- 
delia detta sagrestia e 448. Architetta 
e scolpisce la cappella del Sacramento- 
in detta chiesa, 512. Richiesto dal Re 
di Portogallo va ai suoi servigi, 513. 
Dopo nove anni ritorna a Firenze, 514. 
Condotto a Roma da Giulio II gli sono 
allogate due sepolture, 515. Fa S. An- 
na con Nostra Donna e il Putto in S. 
Agostino di Roma, 515-516, n. 1. Va a 
Loreto e lavora molte cose per la Santa 
Casa in detto luogo, 516 e seg. Seguita 
il palazzo della canonica della Casa 
suddetta ordinato da Bramante, 520. 
Fa la fortificazione in detto luogo, 521. 
Si fabbrica una casa al Monte Sansa- 
vino e vi architetta altre cose, ivi. Per 
Montepulciano fa una statua grande del 
Re Porsenna, 522. San Rocco di terra 
per la chiesa di Battifolle, ivi. Scolpisce 
il fonte per il Battistero di Volterra,, 
ivi, n. 2. Tabernacolo per il corpo di 
Cristo e due statue per S. Maria del 
Fiore, ivi e VI, 603-625 e seg. Dà il 
disegno delle scale della salita al Ve- 
scovado di Arezzo, 522. Sua morte, ivi. 
Albero della sua famiglia, 525. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 527. 

* Copo, maestro ingegnere. — La- 
vora a condurre l'acqua nella fontana 
maggiore di Perugia, I, 307, n. 1. 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



55 



* Coppino di Giovanni da Malines, 
ricamatore. — Lavora nei paramenti 
per S. Giovanni di Firenze, III, 299, n. 2. 

* Coppo di Marco valdo, pittore fio- 
rentino. — Dipinge in S. Jacopo di 
Pistoia, I, 452, n. 1 e 265, n. 4. Con- 
temporaneo di Cimabue. Sua tavola a 
Santa Maria de 1 Servi in Siena, 266. 

Goriolano Cristofano, incisore in le- 
gno, tedesco. — Intaglia i ritratti degli 
artefici per 1* opera del Vasari, I, 244, 
n. 1. 

Cordegliaghi Giannetto, pittore ve- 
neziano. — Nominato, III, 628. Sue 
opere a Venezia, 647. A Berlino, a Vi- 
cenza e in Inghilterra, ivi, n. 1. Suo 
vero nome, ivi. 

* Goriolano Bartolommeo, intaglia- 
tore tedesco, V, 441, n. 2. 

Goriolano Cristofano, incisore in le- 
gno, tedesco. — Intaglia i ritratti degli 
artefici per l'opera del Vasari, V, 441. 
Altre sue notizie, ivi, n. 2. 

* Goriolano Gio. Battista, intaglia- 
tore tedesco, V, 441, n. 2. 

* Goriolano Giovacchino Teodoro, 
intagliatore tedesco, V, 441, n. 2. 

Cornelio Pino, pittore romano. — 
Nominato, I, 52, n. 1. 

Cornelis Giovanni d'Amsterdam, pit- 
tore. — Lo stesso che Jan Cornelius 
Vermeyen o Vermey e anche Majus, 
VII, 583 e n. 5. In Italia fu chiamato 
Giovanni Barbalunga, ivi. 

Corniole (delle) Giovanni, intaglia- 
tore di gemme, fiorentino. — Impara 
l'arte <T intagliare pietre preziose per 
favore di Lorenzo de* Medici, V, 368. 
Sue notizie, ivi, n. 1. Apprende l'arte 
da Antonio Pisano, ivi. Stima le gioie 
degli eredi di Lorenzo il Magnifico, ivi. 
E la testa di S. Zanobi fatta da Monte 
del Fora, ivi. Suo testamento e sua 
morte, ivi. Fa il ritratto in corniola 
del Savonarola, 369. Fu figliuolo di un 
Lorenzo di Pietro, 368, n. 1. Tempera- 
ture dell* orologio della torre del Sag- 
gio in Mercato Nuovo, ivi. 

Corniole (delle) Nanni di Prospero, 
pittore fiorentino. — Nominato, VII, 6. 

* Corniole (delle) Prospero di Lo- 
dovico di Giovanni, intagliatore di pie- 
tre dure. — Sue notizie. VII, 6, n. 1. 

* Corradini Francesco, incisore di 
conj, mantovano. — Nominato III, 28. 
Medaglie da lui fatte, 30 e n. 2. Di 
dove fosse, ivi. 



Correggio (da) Antonio, pittore. — 
Sua vita, IV, 109-122. Sua nascita, 110, 
n. 1. Il suo cognome fu Allegri, ivi. 
Quali furono i suoi maestri, ivi, n. 2. 
Non fu di origine oscura, 111, n. 1. 
Suoi dipinti a Parma, 111 e n. 3 e seg. 
Suoi disegni nel Libro del Vasari, 113. 
Altri suoi dipinti a Mantova, 115, a 
Roma, a Berlino, ivi, n. 1. A Modena, 
ora a Parigi, 116, n. 1. A Napoli, ivi. 
A Bologna, ora all'Escuriale, ivi, n. 2. 
A Reggio, 116 e seg. A Dresda, 117, 
n. 2. A Londra, 118, n. 1. A Firenze, 
ivi. A Madrid, ivi. Suoi ritratti, 118, 
n. 2. Supposta cagione della sua morte, 
119. Sua sepoltura, ivi, n. 3. Suo busto 
a Correggio, 120, n. 1. Albero genea- 
logico della sua famiglia, 123, Prospet- 
to cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 125. Suo quadro per la 
chiesa di S. Francesco a Correggio, ora 
a Dresda, 125, n. 1, 127, n. 1, 128, n. 1. 
A Pietroburgo, 126, n. 1, 127, n. 3. A 
Parma, 129, n. 1. Sua tavola ora nella 
Galleria di Parma, VI, 481 e n. 5. 

Correggio (da) Pomponio, detto 
Lieto, figliuolo di Antonio, pittore. — 
Sue notizie e sue opere a Parma e a 
Correggio, IV, 122, n. 1. 

Corsi Bardo. —Amico del Montor- 
soli, VI, 652. 

Corsino di Buonaiuto, pittore fio- 
rentino. — Capitano della Compagnia 
dell* arte dei pittori in Firenze, I, 674. 

* Gort Cornelio, incisore. — Intaglia 
una pittura di Tiziano, VII; 451, n. 2. 
Nominato, VI, 508, n. 1. 

* Cortona (da) Pietro (Berrettini). 
—Dipinge nella cappella del tabernaco- 
lo di San Pietro in Roma, V, 626, n. 3. 

Corvino Mattia, Re d'Ungheria. — 
Libri per lui miniati, III, 239. 

Cosini Silvio, scultore. — Scolare 
di Andrea da Fiesole, IV, 481. Non 
nacque a Fiesole, ma in Pisa, ivi, n. 2. 
Notizie della sua famiglia, ivi. Da Ja- 
copo Sansovino gli è data a fare la sua 
sepoltura in Venezia, ivi. Valente nelle 
grottesche, 482. Sue opere, 482 e seg. 
Scortica un impiccato e si veste della 
sua pelle, 483. Va a Genova ai servigi 
del principe Doria, ivi e 484 e V, 613. 
Lavora varie cose nel Duomo di Mila- 
no, 484 e VI, 516. Sua morte, ivi. Sco- 
lare di Michelangiolo VII, 333. 

* Cosini Vincenzo, scultore. — Fra- 
tello di Silvio, IV, 481, n. 2. Da Jacopo 



50 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Sansovino gli è data a fare la sua se- 
poltura in Venezia, ivi. Sue notizie, ivi. 

* Cosimo di Tura, pittore ferrarese. 

— Sue pitture in Ferrara, III, 92. 

* Cosmati, scultori, architetti e mu- 
saicisti romani. — Opera vano, di scul- 
ture e musaico in Roma, A n agni, Su- 
biaco e Orvieto, I, 242, n. 1. 

Gosmè di Tura. — V. Cosimo di 
Tura. 
Cossa Francesco, pittore ferrarese. 

— Sua tavola in S. Petronio di Bolo* 
gna, attribuita al Costa, III, 133, n. 2. 
Fu il maestro d'Ercole Ferrarese, 141, 
n. 1. Suo affresco nella Madonna del 
Baracane a Bologna, ivi. Sua tavola 
nella Galleria di Bologna, ivi. 

* Costa Annibale, pittore. — Sua 
tavola pubblicata dal prof. Rosini, III, 
140, n. 1. 

* Costa Fermo, pittore ferrarese. — 
Lavora nel Palazzo del Tè a Mantova, 
III, 140, n. 1. 

* Costa Francesco, pittore e inci- 
sore ferrarese. — Nominato, III, 140, 
n. 1. 

Costa Girolamo , pittore ferrarese. 

— Discendente da Lorenzo Costa, III, 
140, n. 1. Sua nascita e morte, ivi. 

Costa Ippolito, pittore mantovano. 

— Discendente da Lorenzo Costa, III, 
140, n. 1. Sua nascita e morte, ivi. Sua 
tavola nel Duomo di Mantova, VI, 488. 

Costa Lorenzo, pittore ferrarese. — 
Sua vita, III, 131-140. Sua nascita, 131, 
n. 1. Di chi sia stato discepolo, 132, 
n. 1. Sue opere in Ferrara, 132. In 
Ravenna, 133. In Bologna, 133, 134, 
135, 136 e 137, n. 2. In Mantova, 134 
e seg., e 137, n. 2. Nel Louvre, 134, 
n. 3, e 137, n. 2. E nel Museo di Ber- 
lino, 137, n. 2. E a Londra, ivi. E nella 
Galleria de' Pitti in Firenze, ivi. E in 
quella degli Uffizi, ivi. Nella Galleria 
Brera a Milano, ivi. E in Inghilterra, 
ivi. Suo ritratto, 137. Suoi disegni nel 
Libro del Vasari, 138. Suoi discepoli, 
ivi. Sua morte, 140, n. 1. Sua discen- 
denza, ivi. Sue pitture in S. Cecilia di 
Bologna, III, 540, n. 1. Maestro di Ben- 
venuto Garofalo, VI, 460. 

Costa Lorenzo , mantovano. — Di- 
pinge nel palazzotto di Bel vedere, VII, 92. 

* Costa Luigi, pittore ferrarese. — 
Nominato, III, 140, n. 1. 

Costante II imperatore. — Guasta e 
spoglia la città di Roma, I, 231. 



Costantino imperatore. — Opere di 
scultura e di architettura fatte in Roma 
al suo tempo, I, 224 e seg. 

* Costanzo, incisore di conj. — No- 
minato, III, 29. 

* Coste Giovanni, pittore francese. 
— Lavora per il Duca di Normandia, 
II, 578, n. 2. 

Cotignola ( da ) Bernardino. — V. 
Zaganelli. 

Cotignola (da) Francesco. — Sue no- 
tizie, V, 255. Di che cognome fosse, 
ivi, n. 2. Suoi lavori in Ravenna, 255. 
In Parma, in Forlì e Imola, 256, n. 2. 

Gouck Piero, pittore fiammingo. — 
Fa cartoni per arazzi. Lo stesso che 
Pietro Coeck, VII, 5S4 e n. 6. Traduce 
in tedesco le opere di architettura del 
Serlio, 584. 

Cousin Jean. — V. Cugini Gio- 
vanni. 

Coxie Michele. — V. Cockier Mi- 
chele. 

Cozzarelli Giacomo, scultore e ar- 
chitetto senese. — Gli sono attribuite 
alcune figure di terra cotta nella chiesa 
dell* Osservanza di Siena, II, 194, n. 1. 
Compagno ed amico di Francesco di 
Giorgio, III, 74. Sue notizie, 75, n. 1. 
Modella le mensole degli angeli di bron- 
zo del Duomo di Siena, V, 652. 

Cratero, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 82. 

Credi (di) Lorenzo, pittore fioren- 
tino. — Sua vita, IV, 563-571. Non fu 
di cognome Sciarpelloni, ma Barducci, 
563, n. 2. E posto da Andrea suo pa- 
dre ali 1 orefice, 563. Si pone alla pit- 
tura sotto Andrea del Verrocchio, 564. 
Va a Venezia, ivi. Vi torna per la morte 
del suo maestro e conduce il corpo di 
lui a Firenze, 565 e III, 372. È erede 
delle cose sue dell'arte, IV, 565,575, n.l. 
Conduce a termine la statua del Col- 
leoni, ivi. Fa di pittura una Nostra Don- 
na sul disegno di Andrea, 565. Copia per- 
fettamente una tavola di Leonardo. Sue 
opere, 566 a 569. Dipinge pel Duomo 
di Firenze un S. Giuseppe, 567. Lavora 
per la Compagnia di S. Bastiano, ivi. 
Sua tavola per Montepulciano, ivi. Ta- 
vola di Cestello, ivi. Dipinge in Orsan- 
michele, ivi. E in S. Chiara, 568. Altri 
suoi lavori in Firenze, ivi. Colorisce 
per il Duo.mo di Firenze un crocifisso 
in legno di Benedetto da Majano, 568, 
n. 5. Per lo stesso luogo rassetta i ca- 



.j 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



57 



valli dell'Acuto e di Niccolò da Tolen- 
tino, due sepolcri e sei apostoli, ivi. Si 
commette nello spedale di S. Maria 
Nuova, 569. Sua morte, ivi e n. 3. Suoi 
discepoli, 570. Lascia molte opere im- 
perfette, ivi. Albero della sua famiglia, 
573. Prospetto cronologico della sua 
vita e delle sue opere, 575. È uno dei 
giudici dei disegni e modelli per la 
. facciata di S. Maria del Fiore, ivi. Ag- 
giunge al cune figure e fa V ornamento 
alla tavola dell'Angelico in S. Dome- 
nico di Fiesole, ivi. Giudica un lavoro 
di musaico di Monte di Giovanili e di 
David del Ghirlandaio, IV, 575 e IH, 
251. Stima le pitture di Ridolfo del 
Ghirlandaio in Palazzo Vecchio, IV, 375 
e VI, 539, Stima un apostolo pel Duo- 
mo scolpito da Baccio Bandinelli, IV, 
575. 

* Credi (di) Oderigo, orafo. — Fu 
padre di Andrea, da cui nacque Lo- 
renzo di Credi, IV, 563, n. 2. 

* Gremonini Gio. Battista, pittore, 
da Cento. — Ridipinge le pitture del 
Galassi nella chiesa di S. Maria del 
Monte presso Bologna, III, 91, n. 1. 

Crescione Giovanni Filippo, pittore 
napoletano. — Scolare di Marco Cala- 
brese, V, 212. 

Cresilla, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 59 e n. 1. 

Gresiloco, greco, pittore, discepolo 
d'Ape! le. — Sua opera, I, 48. 

Crista Pietro. — V. Christa. 

Cristofano da Modena o da Fer- 
rara, pittore. — Dipinge nella chiesa 
della Casa di Mezzo in Bologna, II, 140. 
Scolare di Vitale Bolognese, ivi, n. 3. 
Sue tavole in Bologna e nella Galleria 
Costabili in Ferrara, ivi. 

Cristoforo di Stefano, pittore sene- 
se. — Racconcia la Madonna sopra la 
porta maggiore del Duomo senese, I, 
651, n. 3. 

* Cristoforo di Paolo, orafo fioren- 
tino. — Lavora nel dossale dell'altare 
di S. Giovanni di Firenze, III, 288, 
n. 1. 

Crocifissa jo (del) Girolamo Mac- 
chietti, detto. — Fa una storia per l'ap- 
parato dell' esequie del Buonarroti, VII, 
298. Discepolo di Ridolfo del Ghirlan- 
dajo e accademico del disegno, VII, 613. 
Quando morì, ivi, n. 3. 

Crocini Antonio, fiorentino, intaglia- 
tore di legname. — Lavora nell'appa- 



rato per le nozze di Francesco de* Me- 
dici, Vili, 622. 

Cronaca (detto il) Simone del Pol- 
iamolo, architetto fiorentino.— Sua vita, 
IV, 441-454. Nasce da un Tommaso di 
Antonio, poliamolo, 442, n. 1. Va a Ro- 
ma, ivi. Perchò chiamato il Cronaca, 442. 
Seguita il palazzo di Filippo Strozzi, 444 
e seg. Fa la sagrestia di S. Spirito in 
Firenze, 447, n. 3, 448, n. 1. Architetto 
della chiesa di S. Francesco al Monte e 
del convento de* Servi , 448. Capomae- 
stro della Sala del Gran Consiglio di 
Firenze, 449, 451. Fa la scala per la me- 
desima Sala, 451. Seguace delle, dot- 
trine del Savonarola, 453. Sua morte, 
454. Ebbe un fratello di nome Matteo, 
ivi. Albero della famiglia del Poliamo- 
lo, 455. Prospetto cronologico della sua 
vita e delle sue opere, 457. È il vero 
autore del castello per trasportare il 
David di Michelangiolo, VII, 155, n. 1. 

Cugini Giovanni, architetto fran- 
cese. — Suoi intagli e scritti di archi- 
tettura, V, 432 e n. 2. 

Cungi Battista, pittore dal Borgo 
S. Sepolcro. — Ajuta il Vasari nelle 
pitture di San Michele in Bosco, VI, 
219, in Venezia per la Compagnia della 
Calza, VI, 223 e seg. e lui a Roma, 
VII, 662. 

Cungi Leonardo, pittore, dal Borgo 
S. Sepolcro. — Disegna la cappella del 
Giudizio di Michelangelo, V, 632 e n. 2. 
Dipinge nel palazzotto di Belvedere, VII, 
91. 

Cuniperto Re de' Longobardi. — Fa 
edificare un monastero e tempio a San 
Giorgio detto di Coronate, I, 234. 

Cutigliano (da) Biagio, pittore. — 
Scolare di Daniello da Volterra, VII, 
69 e n. 3. 

Cacar Guglielmo, scultore e archi- 
tetto fiammingo, VII, 588 e n. 8. 



D 



Daddi Bernardo, pittore fiorentino. 
— La tavola del tabernacolo in Or- 
sanmichele, creduta finora di Ugolino 
Senese, è sua opera, I, 463. Quando e 
dove nato e di chi figliuolo, 464. Fu 
uno dei primi consiglieri della Compa- 
gnia de' pittori, ivi e 674. Maestro di 
Spinello Aretino e non scolaro come 
dice il Vasari, ivi. Giotto suo vero mae- 



58 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



atro, ivi. Sua morte, ivi. Suoi dipinti 
sopra le porte di Firenze, 464-465. 
Creduto erroneamente diverso da Ber- 
nardo da Firenze, 465. Sua tavola in 
Ognissanti, ivi. Altro suo frammento 
di tavola attualmente nella Galleria 
dell'Accademia delle Belle Arti di Fi- 
renze, 466. Altre due sue tavolette ora 
in Siena, ivi. Alcune pitture nel Cam- 
posanto di Pisa son sue, 467-468. E 
sue parimente alcune di S. Paolo a Ripa 
d'Arno, 468. Come giudicato dall' Ar- 
noldi, dall'Orcagna e da Taddeo Gaddi, 
ivi. Sua tavola già in S. Maria No- 
vella, 673, n. 2. Sue pitture in S. Cro- 
ce, 673. Si credono sue alcune pitture 
nel Camposanto di Pisa, dal Vasari at- 
tribuite ad Andrea Orgagna, 599, n. 2. 

Daddi Daddo, pittore, figliuolo di 
Bernardo. — Nominato, I, 464. 

Daddi Simone, scultore e architetto, 
figliuolo di Daddo Daddi. — Nominato, 
1,464. 

Dado ( del ) Maestro , incisore. — 
Allievo di Marcantonio, V, 414, n. 3. 
Incide le storie di Amore e Psiche di* 
segnate da Michele Coccia, V, 436, n. 1. 

Dale (di) Giovanni, scultore, archi- 
tetto e poeta fiammingo, VII, 588. 

Dalmasi Lippo, pittore bolognese. — 
Sue notizie, II, 15, n. 2. Sue opere in 
Bologna, 15. 

* Dalmasio di Jacopo Scannatec- 
ela , pittore bolognese. — Padre di 
Lippo Dalmasi, II, 15, n. 2. 

Danese Girolamo. — Scolare di Ti- 
ziano, ajuta il maestro in molte opere, 
VII, 468 e n. 2. 

Danti Ignazio, perugino, frate dome- 
nicano. — Sue carte geografiche, VII, 
633 e seg. 

* Danti Teodora, pittrice, da Peru- 
gia. — Scolara del Perugino, III, 598, 
n. 3. 

Danti Vincenzo, orefice e scultore 
perugino. — Riconduce l'acqua nella 
fontana maggiore di Perugia, I, 308. 
Termina due statue incominciate da 
Andrea Contucci, IV, 515, n. 1. Fa un 
modello del Nettuno di Piazza, VI, 192. 
Fa due statue per l'apparato dell'ese- 
quie del Buonarroti, VII, 301-314. Ac- 
cademico del disegno, 630. Sue ope- 
re in Perugia ed in Firenze, ivi e 
seg. Stima due quadri del Vasari , 
711, n. 4. Lavora nell'apparato per le 
nozze di Francesco de' Medici, Vili, 619. 



Dario da Trevigi, pittore, allievo 
dello Squarci one, III, 386. Sua tavola 
a Bassano, ivi, n. 3. Amato dal Man- 
tegna, 405. 

Davanzo Jacopo, intagliatore di gem- 
me, veronese. = Nominato dal Vasari, 
e forse è sbagliato con Niccolò Avan- 
zi, III, 652, n. 2. 

David pistoiese, intarsiatore. — Sua 
tarsia in S. Giovanni Evangelista di 
Pistoia, III, 345. Forse lo stesso che 
Pietro di Domenico da Lucca, ivi, n. 3. 

Decio, greco, scultore. — Nominato, 
I, 72. 

Dedalo, greco, scultore. — Nomina- 
to, I, 66. Sue opere, I, 73, n. 1. 

* Dei Matteo, orefice fiorentino. — 
Sua Pace per S. Giovanni di Firenze, 
V, 444. 

* Dei Miliano, orafo fiorentino. — 
Lavora nella croce d'argento per Tal- 
tare di S. Giovanni di Firenze, III, 288, 
n. 3. 

Dello, pittore e scultore fiorentino. 
— Sua vita, II, 147-153. Attende io 
gioventù alla scultura, 147. Sue opere 
di terra cotta in Firenze, ivi. Fa una 
statua d' ottone per l' orologio della 
torre del Palazzo Pubblico di Siena, 
147, n. 5. Dipinge cassoni e spalliere 
per le camere dei cittadini, 148. Di- 
pinge tutto il fornimento di una camera 
a Giovanni de' Medici, 150. Lavora iu 
fresco nel chiostro di S. Maria Novella, 
ivi. È condotto in Ispagna al servizio 
del Re, ivi. Torna ricco e cavaliere, 
151. Sua vanagloria umiliata, ivi, Torna 
in Ispagna, ivi. Sue opere rimaste in 
Ispagna, 152, n. 1. Sua morte, 152 e 
n. 2. Suoi disegni posseduti dal Vasa- 
ri, 153. Suo ritratto, ivi. Commentario 
alla sua vita, 155-160. Prospetto cro- 
nologico della sua vita e delle sue ope- 
re, 157. Quando nato, 155. Fa d' ottone 
la figura del Mangia per sonare le ore 
nell'orologio pubblico di Siena, 156. Va 
col padre e col fratello a lavorare a 
Venezia, ivi. 

Delft ( di ) Simone , scultore fiam- 
mingo, VII, 589 e n. 4. 

Delminio Camillo Giulio. — Suo 
libro di composizioni storiato da F. 
Salviati, VII, 15. 

Demarato, greco, scultore in terra 
cotta. — Nominato, I, 55. 

Demetrio, greco, scultore. — Sue 
opere, I, 66. 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



59 



Boscherini Antonio. — Lavora Del- 
l' apparato per le nozze di Francesco 
de* Medici, Vili, 622. 

* Descberini Baccio, intagliatore di 
legname, fiorentino. — Lavora nel coro 
del Duomo di Siena, VI, 414. 

Descherini Filippo. — Lavora nel- 
l'apparato per le nozze di Francesco 
de' Medici, Vili, 622. 

Desiderio re de 1 Longobardi. — Edifi- 
ca San Piero a Olivate nella diocesi 
milanese, I, 235. 

Desiderio da Settignano, scultore. 
— Lavora nell'arco di Castelnuovo a 
Napoli, II, 483. Sua vita, III, 107-112. 
Sua nascita e sua famiglia, 107, n. 1. 
Imitatore di Donatello, 107-108. Sue 
sculture in Firenze, 108 e seg. Sua 
morte, 110 e 111, n. 2. Suoi disegni nel 
Libro del Vasari, 112. Suo ritratto, ivi. 
Se sia vero che abbia lavorato nel- 
l'arco di Castelnuovo a Napoli, ivi, 
n. 1. Albero genealogico della sua fa- 
miglia, 113. Nominato, Vili, 87. 

* Desiderio da Firenze. — Lavora 
in compagnia di Tiziano da Padova in 
S. Marco di Venezia, VII, 515, n. 4. 

* Dez Ernando, spagnolo, archi- 
tetto della repubblica senese, IV, 607, 
n. 3. 

Diacceto (il), orefice. — Insegna a 
Cecchin Salviati i principj del disegno, 
VII, 5. Come si chiamasse, e quando 
nato, ivi, n. 2. 

Diacceto ( da ) Dionigi. — Tiene i 
conti di Gio. Francesco Rustici ed ha 
da lui molti bassirilievi, VI, 608. 

Diamante (Fra), carmelitano, pit- 
tore. — Scolare di Fra Filippo Lippi , 
II, 627. Sue pitture a Prato, ivi, n. 2. 
Va a Spoleto e lavora col maestro 
628. È tutore di Filippino Lippi, 629. 
È carcerato, 640. Si spoglia dell'abito 
carmelitano e prende quello di Valloni- 
brosa, ivi. Cappellano, in luogo di Fra 
Filippo, di S. Margherita in Prato, ivi. 
Sua tavola, ora posseduta dalla fami- 
glia Berti di Prato, 641. Sue pitture 
nella cappella, Sistina a Roma, ivi. 

Diana Benedetto, pittore veneziano. 
— Nominato, III, 628. Sue opere a Ve- 
nezia e a Crema, 650, n. 2 e 3. 

Dibutade Sicionio, greco. — Il pri- 
mo che abbia ritratto di terra in Roma, 
I, 54. 

Dimofilo, greco, scultore in terra 
cotta e pittore. — Nominato, I, 55. 



Dinant (da) Enrico, pittore fiam- 
mingo. — Per proprio nome Kerrymet 
de Bles, chiamato anche il Civetta, VII, 
583 e n. 7. 

* Dionigi d'Andrea di Bernardo di 
Lottino, detto Danni. — Scolare di 
Neri di Bicci, II, 88. 

Dionisio, greco, pittore. — Nomina- 
to, I, 50. e 81. 

* Diotisalvi , architetto del Batti- 
stero di Pisa, I, 239, n. 3. 

Dipeno, greco, scultore. — Nomina- 
to, I, 73. 

Domenichi Lodovico. — Traduce in 
lingua toscana 3 libri di pittura di L. 
B. Alberti, II, 537. 

* Domenico (Fra). — Sue pitture 
nella cappella degli Ardinghelli in Santa 
Trinità di Firenze, II, 20, n. 1. 

Domenico di Baccio d'Agnolo, inta- 
gliatore di legname ed architetto, V, 
359. Sue architetture in Firenze, ivi. 

Domenico di Bartolo, pittore senese. 

— Non fu nipote nò discepolo di Tad- 
deo, II, 40, n. 1. Suoi affreschi nel Pel- 
legrinaio dello spedale di Siena, 40 e 
n. 2. E nella sagrestia del Duomo di 
di detta città, ivi. Sue opere in Firen- 
ze e in Perugia, 41 e n. 1 e 2. 

* Domenico da Capo d'Istria. — 

— Discepolo del Brunelleschi, II, 385, 
n. 4. A lui si danno le sculture di Vi- 
covaro dal Vasari attribuite a Simone 
Fiorentino, ivi. 

* Domenico di Francesco, muratore 
e legnaiuolo fiorentino. — Lo stesso 
che Domenico di Francesco detto il Ca- 
pitano, III, 98, n. 1. Costruisce insieme 
col Francione e con La Cecca la nuova 
fortezza di Sarzana, ivi e IH, 207. 

* Domenico di Giovanni. — Ajuta 
il Ghiberti nel lavoro delle porte di 
S. Giovanni, II, 255. 

* Domenico Lombardo. — Lavora 
nell'arco di Castelnuovo a Napoli, II, 
484. 

Domenico da Lugano. — Discepolo- 
del Brunelleschi, II, 385. 

Domenico di Mariotto, legnaiuola 
pisano. — Suoi lavori nel Duomo di 
Pisa, Il 469. 

* Domenico di Meo , pittore orvie- 
tano. — Sue pitture nel Duomo d'Or- 
vieto, attribuite dal Vasari al Cavallini, 
I, 541, n. 1. 

* Domenico di Michelino, pittore 
fiorentino. — Autore della tavola nella. 



60 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Metropolitana fiorentina col ritratto del- 
l' Alighieri, attribuita all'Orgagna, I, 
607, n. 2 e II, 85, n. 6. Finisce il gon- 
falone per la Compagnia di S. Maria 
delle Laudi in S. Francesco di Cortona 
ivi. Lavora per la Compagnia di S. Za- 
nobi, ivi. Perchè fu detto di Michelino, 
ivi. Discepolo dell'Angelico, II, 522. Sue 
opere in Firenze, ivi e n. 1. 

* Domenico di Montemignano. — 
Lavora nell'arco di Castel nuovo a Na- 
poli, li, 484. 

Domenico del Monte S. Savino, 
scultore. — Scolare di Andrea Con- 
tacci, IV, 523. 

* Domenico di Nanni, muratore. — 
Oli è allogato il chiostro di S. Agostino 
al Monte Sansa vino. IV, 521, n. 2. 

* Domenico di Niccolò, detto del 
Coro, intagliatore senese. — Suoi la* 
vori nel coro del Duomo di Siena, II, 
111, n. 1. 

* Domenico di Paris, fonditore. — 
Sue opere a Ferrara, II, 386, n. 1. 

* Domenico di Piero, detto il Pi- 
sano. — Stima una tavola di Bernar- 
dino del Signoraccio, IV, 648, n. 1. 

* Domenico Romano, intagliatore di 
gemme. — Suo cammeo nella Galleria 
di Firenze, V, v 384, n. 1. 

Domenico, pittore romano. — Disce- 
polo ed ajuto di Francesco Salviati, 
VII, 47. 

* Domenico, stagnajo. — Presenta 
il modello della lanterna della cupola 
del Duomo di Firenze, II, 363, n. 1. 

Domenico Veneziano, pittore, — Sua 
vita, II, 667-682. Sue pitture in Firen- 
ze, 673 e seg. A Loreto, 674. A Peru- 
gia, ivi. Insegna, a dir del Vasari, ad 
Andrea dal Castagno il segreto di di- 
pingere a olio., 675. Se ciò sia vero, 
ivi, n. 2. Ucciso a tradimento dal detto 
Andrea, 678, 679 e n. 1. Sua sepoltu- 
ra, 681. Sua tavola in S. Lucia de'Bar- 
di, ivi. Commentario alla sua vita, 683- 
689. Si prova non esser vero che egli 
sia stato assassinato da Andrea dal Ca- 
stagno, 686 e seg. Quando sepolto, e 
dove, 688. É ajutato da Bicci di Lo- 
renzo nelle pitture in S. Maria Nuova 
di Firenze, II, 67. Dipinge a Loreto 
con Pier della Francesca, 495. Impara 
da Antonello da Messina il segreto di 
dipingere a olio, 570. Se ciò sia vero, 
571, n. 1. Dipinge la cappella di S. Egi- 
dio in Firenze, ivi. Nominato, Vili, 87. 



* Domenico da Venezia, incisore di 
conj. — Nominato, III, 27. 

* Dolcebuono, architetto lombardo. 
— Nominato, IV, 151, n. 1. 

* Dolzemele (del) Francesco di 
Niccolò. — Dipinge in compagnia di 
Andrea Feltrini, V, 208, n. 2. 

Donatello, scultore fiorentino. — Sua 
vita, II, 395-426. È di cognome de'Bar- 
di, 396, n. 1. Sua eccellenza nell'arte, 
396, n. 3. Fa una Nunziata di pietra 
in S. Croce, 397. E un crocifisso di le- 
gno biasimato dal Brunelleschi , 398. 
Scolpisce la sepoltura di papa Gio- 
vanni Coscia, 399. Altre sue opere in 
Firenze, 400. Sue statue nella facciata 
del Duomo, ivi. E nel campanile, 401 , 
n. 1 e 404 e sog. Disegno per una fine- 
stra a vetri colorati pel Duomo di Fi- 
renze, 402 e n. 2. Sue statue in Orsan- 
michele , 402. Statua di S. Giorgio in 
detto luogo, 403. Fa una Giuditta eoo 
David di bronzo, 405. Altre sue scul- 
ture in Firenze, 406 e seg. È amato 
e protetto da Cosimo de 1 Medici, 407. 
Sue sculture in casa Martelli, 408. Sue 
opere in Napoli, 409. E in Prato, ivi e 
410, n. 1. É chiamato a Padova a fare 
la statua equestre di bronzo del Gatta- 
melata, 410. Altre sue opere in Pado- 
va, 411. E in Venezia, 413. E in Faen- 
za, ivi. Sepoltura fatta a Montepulcia- 
no, ivi. Altre sue opere in Firenze, 414. 
Va a Roma e fa un tabernacolo in San 
Pietro, ivi. Sue opere in Siena, ivi e 
415, n. 2. Torna a Firenze, 415. Altre 
sue opere nelle chiese e nelle case dei 
cittadini di detta città, 415 e seg. Torna 
a Roma e fa l'apparato per la festa 
dell' iucorouazione dell' imperator Sigi- 
smondo, 419. Gli è donato un podere 
a Cafaggiolo da Piero de' Medici, 420. 
Sua semplicità, ivi. Sua casa in Firen- 
ze, ivi e n. 2. Sua morte e sepoltura, 
421. Suo testamento, 423. Suoi disce- 
poli, ivi e seg. Suoi disegni posseduti 
dal Vasari e dal Borghi ni, 424, 425. 
Prospetto cronologico della sua vita e 
delle sue opere, 427. Sua statua della 
Dovizia sulla colonna di Mercato Vec- 
chio, I, 126. Sue avvertenze nel fare le 
figure che dovevano stare alte e lon- 
tane, I, 150. Suoi pergami di bronzo in 
S. Lorenzo, 157. Riuscì eccellente nei 
bassorilievi schiacciati, 158. Ajuta Lo* 
renzo di Bicci nella pittura della fac- 
ciata del convento di S. Croce, II, 57. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PEESONE 



61 



Giudica una statua di Nanni di Banco, 
II, 162. Come ne accomodasse altre 
quattro di lui in un pilastro d'Oraan- 
michele, 163. Fa un modello della cu- 
pola di S. Maria del Fiore, 164, n. 3. 
Ammonisce Paolo Uccello, II, 205, 216. 
Lo conduce a Padova, 214. Se vera- 
mente concorresse al lavoro delle porte 
di S. Giovanni, II, 226, n. 2 e 336, n.2. 
Amico del Brunelleschi, 333. Fa un 
crocifìsso di legno censurato dal Bru- 
nelleschi, 334. Va a Roma, 337. Figura 
di S. Giovanni Battista pel Duomo d'Or- 
vieto, II, 339, n. 3. Fa parte del Consi- 
glio per la cupola di S. Maria del Fiore, 
344, n. 1. Fa un modello per la cupola 
di S. Maria del Fiore, 351, n. 1. Nomi- 
nato. Vili, 87. 

* Donati Lorenzo, senese, intaglia- 
tore in legno. — Discepolo di Antonio 
Barili, IV, 414. 

* Donato di Donato. — Racconcia 
un musaico in S. Giovanni di Firenze, 
II, 13, n. 3. 

Dondi Giovanni, medico e matema- 
tico padovano. — Mirabile orologio da 
esso costruito, II, 594, 1. 

Doni Adone, pittore, d'Assisi. — Sue 
pitture a Spoleto, III, 593, n. 2. Dipinge 
nella fortezza di Perugia, VI, 227. Al- 
tri suoi lavori, VII, 577. 

Donzello (del) Piero, pittore. — Sue 
pitture nel palazzo di Poggio Reale a 
Napoli, II, 470. Dipinge alcuni scudi 
per l'opera di Santa Maria del Fiore, 
485. Fa un crocifisso per lo spedale di 
San Matteo, 486. 

* Donzello (del) Polito. — Scolare 
di Neri di Bicci, II, 89. Dipinge nel 
palazzo di Poggio Reale di Napoli, II, 
470, 474, 475, n. 1. 

* Dosio Gio. Antonio. — Fa un di- 
segno per la sepoltura di Clemente VII, 
VI, 163, n. 1. 

Dossi Dosso e Battista , pittori fer- 
raresi. — Loro notizie, V, 96. Conget- 
tura sul loro cognome e sul nome di 
Dosso, ivi, n. 3. Scolari di Lorenzo Co- 
sta, 97, n. 1 e III, 140. Lodati dall'Ario- 
sto, V, 97 e n. 2. Dosso amato dal Duca 
di Ferrara, 97. Lavora per il Duca di 
Mantova, ivi, n. 3. Fa in Ferrara una ta- 
vola per la Cattedrale, ivi e n. 5. Dipin- 
gono insieme nel Palazzo Ducale, 98 e 
n. 2. Sono fra loro in lite, 98. Fanno una 
tavola per il Duomo diJVIodena, ivi e 
il. 3. Dipingono nel palazzo del Cardinal 



di Trento, ivi e n. 4. Tavola di Dosso 
per la chiesa del Carmine di Modena, 
98, n. 3. Altra tavola del medesimo, 
ora a Dresda, ivi. Quadro di Battista, 
oggi nella Galleria di Modena, ivi. Di- 
pingono nel Palazzo dell' Imperiale 
presso Pesaro, 99 e VI, 319. Fanno una 
tavola per il Duomo di Faenza, 100 e 
n. 1. Muoiono, 100, 101 e n. 1. Notizie 
della loro famiglia, 101, n. 1. Altre loro 
opere non ricordate dal Vasari, ivi. Ri- 
tratto di Dosso nella Galleria d^gli Uf- 
fizi, ivi. Sua tavola ora nella Pinaco- 
teca comunale di Ferrara, VI, 462, n. 1. 
Compagni del Garofolo, Vi, 463. Dosso 
dipinge al Duca di Ferrara una Bacca- 
nale, 474. Nominato, VII, 433. 

Dossi Evangelisti, pittore. — Nomi- 
nato, V, 99, n. 3. 

Dovizio Bernardo, cardinale, da Bib- 
biena. — Vuol dare per isposa una sua 
nipote a Raffaello, IV, 380. Uno degli 
eredi di Raffaello, 382, n. 2. 

* Duca (del) Jacopo, scultore ed ar- 
chitetto siciliano. — Aggiunge la lan- 
terna e le finestre alla cupola di S. 
Maria di Loreto in Roma, V, 450, n. 3. 
Getta in bronzo un ciborio fatto col 
disegno di Michelangiolo per S. Maria 
degli Aggeli in Roma, VII, 261. Cre- 
duto autore di un monumento a Mi- 
chelangiolo in SS. Apostoli di Roma, 
VII, 286, n. 1. 

Dnca (del) Lodovico, fonditore sici- 
liano. — Getta in bronzo alcune teste 
cavate dall'antico, per il palazzo Ri- 
dolfi di Firenze, Vili, 297, n. 2. 

Duccio di Buoninsegna, pittore se- 
nese. — Sua vita, I, 653-659. Sua ta- 
vola ora nel Museo di Nancy, 653, n. 1. 
Dà principio, a dir del Vasari, ai com- 
messi di marmo del pavimento del 
Duomo di Siena, 199 e 654. Se ciò sfa 
vero, 654 , n. 1. Padre della scuola se- 
nese, 654, n. 3. Sua tavola dell'aitar 
maggiore del Duomo di Siena, 654 e 655 
e n. 1. Sua tavola per S. Trinità di 
Firenze, 656. Sue opere in Toscana, 
ivi. Sua tavola nella Galleria delle Belle 
Arti di Siena, ivi, n. 2. Altra per Santa 
Maria Novella di Firenze, ivi. Altra per 
la cappella del Palazzo Pubblico di 
Siena, ivi. Altra già presso i signori 
Metzger di Firenze, ora nella Raccolta 
del fu principe Alberto d'Inghilterra, ivi» 
Quando morisse e sua discendenza, 657, 
n. 1. Suoi scolari, ivi. Se desse il di- 



1 



62 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



segno della cappella della Piazza di Sie- 
na, 657, n. 2. Nominato, I, 383, n, le 
472, n. 4. 

Durerò Alberto, tedesco, pittore <> in- 
tagliatore di stampe. — Manda a Raf- 
faello un suo ritratto condotto da lui 
a guazzo, IV, 354. Riceve da Raffaello 
in dono molte carte disegnate di sua 
mano, ivi. Sue opere, V, 399 e seg. 
Conviene con Marcantonio di pubbli- 
care insieme le stampe della Passione 
di Cristo, 403. Ritratti da lui incisi, 409 
e n. 4. Le sue stampe della Passione 
di Cristo servono al Pontormo nelle 
pitture della Certosa, VI, 266. Sua ta- 
vola per S. Bartolommeo di Venezia, 
ora nella chiesa di Strahow, VII, 433 
e n. 2. Compra da Susanna Horebout 
un Salvatore da lei miniato, VII, 587, 
n. 5. 



E 



Elia, frate. — Edifica in Assisi una 
chiesa col titolo di Nostra Donna, I, 
279. 

* Elia di Bartolommeo. — Archi- 
tetto della Cattedrale di Città di Ca- 
stello, IV, 148, n. 1. 

Emmelinck Hans, o Giovanni, di 
Bruges. — V. Memling Giovanni. 

* Empoli (da) Jacopo. — Sue copie 
delle pitture fatte dal Pontormo alla 
Certosa, VI, 269, n. 2. 

* Engelbrechtszen Cornelio. — Mae- 
stro di Luca d'Olanda, V, 407, n. 1. 

Enrico Maestro, scultore. — Sua 
opera in Sant'Andrea di Pistoia, I, 325. 

Enzola Gio. Francesco, incisore di 
■conj, parmigiano. — Nominato, IH, 28. 

Ercole Ferrarese, pittore. — Sua 
vita, HI, 141-148. Fu di cognome Gran- 
di, 141, n. 1. Sua nascita, ivi. Disce- 
polo di Francesco Cossa anzi di Lorenzo 
Costa, ivi e 138. Lavora a Bologna, 
142. Sua abilità nel dipingere gli scorti, 
144. Suo ritratto, 145. Sua tavola a 
Dresda, 145, n. 1. Sdegnato perchè fu- 
rono vedute per violenza le sue pitture, 
torna a Ferrara, 146. Sue opere a Fer- 
rara, ivi. A Cesena, Ravenna e Roma, 
ivi, n. 3. Sua morte, 147. Suoi disce- 
poli, ivi. Suoi disegni posseduti dal Va- 
sari, 148. Sue pitture in S. Petronio di 
Bologna, 133, n. 4. 

* Erizzo Antonio, incisore di conj, 
veneziano. — Nominato, III, 27. 



Erigono, greco, pittore. — Maestro 
di Pausia, I, 49. 

Ermolao, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 82. 

Etruschi. — Versati nelle arti del 
disegno prima dei Greci, I, 23, n. 1. 

Eucirapo, greco, scultore in terra 
cotta. — Nominato, I, 55. 

Eufranore, greco, scultore. — Sue 
opere, I, 66, 67. 

Eugenio IV, papa. — Fa fare al Fi- 
larete la porta di bronzo di S. Pietro 
di Roma, II, 453 e seg. Fa fare una 
mitra d'oro al Ohi berti, II, 236. 

Eupompo, greco, pittore. — Sue ope- 
re, I, 31. 

Eussenida, greco, pittore. — Fu di- 
scepolo di Aristide, I, 31. 

Euticrate, greco, scultore. — Sue 
opere, I, 64. 

EutigrammOj greco, scultore in terra 
cotta, — Nominato, I, 55. 

Evandro Aulanio, greco, scultore. — 
Nominato, I, 80. 

Eyck (van) Giovanni, pittore, daBrug- 
gia. — Riputato l'inventore del dipin- 
gere a olio, I, 184. Varie sue pitture, 
ivi. Suo quadro nella Galleria di Ber- 
lino, II, 565, n. 1. Trova il modo di di- 
pingere a olio, 565, 566. Sue tavole a 
Napoli, 567. Insegna il suo segreto ad 
Antonello da Messina, 569. Sua morte 
e sepoltura, ivi, n. 1. 

Eyck (van) Uberto, pittore. — Fra- 
tello di Giovanni, II, 565, n. 1. Tavola 
dipinta da lui e da suo fratello nella 
Galleria di Berlino, ivi. 



F 



Fabbrini Cesare di Vinci , da Pe- 
retola, pittore. — Scolare ed ajuto del 
Vasari, Vili, 479, n. 2. 

Fabbro (del) Pippo, scolare del San- 
so vi no. — Impazza, VII, 493, n. 1. 

Fabio C, pittore romano. — Dipinge 
il Tempio della Salute, I, 50 e n. 2 e 
51, n. 1 e 219. 

Fabrizio, pittore veneziano. — Sue 
pitture in S. Maria del Giglio, vulgo 
Zobenigo, in Venezia, VII, 532. 

Facchino (del) Giuliano di Gio- 
vanni, orafo fiorentino. — Scolare del 
Poliamolo, III, 289. Altre sue notizie, 
ivi, n. 2. 

Faenza (da) Jacopone, pittore. — 



TAVOLA DE' NOMI BELLE PERSONE 



63 



Istruisce Taddeo Zuccheri, VII, 76 e 
n. 2. Dipinge nella cupola di S. Vitale 
di Ravenna, 420. Sue notizie, ivi, n. 2. 
Faenza (da) Marco, pittore. — Sue 
pitture nel Palazzo Vecchio, VII, 422. 
Sue notizie, ivi, n. 3. Lavora nell'ap- 
parato per le nozze di Francesco defe- 
dici, Vili, 619 e 620. 

Faenza (da) Ottaviano, pittore, di- 
scepolo di Giotto. — Dipinge in San 
Giorgio di Ferrara, I, 404. In S. Fran- 
cesco di Faenza e in Bologna, ivi. 

Fagiuoli Girolamo, bolognese, inta- 
gliatore in rame. — Disegni lasciatigli 
dal Salviati perchè gì' intagliasse, VII, 
18. Se fosse persona diversa dall'inta- 
gliatore perugino chiamato Fagiolo, 
V, 391, n. 1. Intaglia due disegni del 
Giuntalodi, VI, 27. 

* Falcone Silvio, di Sfagliano nella 
Sabina, pittore. — Scolare di Miche- 
langelo, VII, 333. 

Falconetto Alessandro, figlio di Gio. 
Maria. — Lavora di armature; si fa 
soldato e muore combattendo, V, 325. 
Falconetto Gio. Antonio, pittore, 
fratello di Gio. Maria. — Suoi lavori 
in Rovereto, in Verona e in Sacco, V, 
318. Dipinge animali e frutti in minia- 
tura, ivi. 

Falconetto Gio. Maria, pittore e ar- 
chitetto veronese. — Sue notizie, V, 
318. Scolare d' Jacopo suo padre e di 
Melozzo da Forlì, ivi e n. 4. Sue pit- 
ture in Verona, 318, 320. Studia T ar- 
chitettura e disegna le antichità di 
Roma e di altri luoghi, 319. Suoi di- 
pinti a Mantova e a Osimo, 320. A 
Trento, 320, 321, n. 1. A Padova. 321 
e seg. Fa lavorare di stucchi a Vene- 
zia ed a Padova, ed insegna quest'arte 
a due figliuoli, 324, 325. Sua morte, 
325. 

Falconetto Ottaviano, pittore e stuc- 
catore veronese, V, 325. 

Falconetto Provolo, pittore e stuc- 
catore veronese, V, 325. 

Falconi Bernardo Nello, pittore pi- 
sano. — Discepolo dell' Orgagna, I, 609. 
Suo affresco nel Camposanto di Pisa, 
ivi, n. 2. 

* Falconieri Paolo, architetto fioren- 
tino. — Fa un disegno per dare com- 
pimento al Palazzo Pitti, II, 374, n. 2. 
Fallaro Jacopo, pittore veneziano. 
— Dipinge nella chiesa degli Ingesuati 
a Venezia, VII, 532. 



* Fancelli Bartolo di Bernardo, da 

Settignano, pittore. — Scolare del Pe- 
rugino, II, 463, n. 1 e III, 598, n. 3. 
Sua copia della tavola del Perugino, 
rappresentante la Deposizione di Cro- 
ce, ivi. 

* Fancelli Domenico, scultore fio- 
rentino. — Piglia a fare il sepolcro del 
card. Ximene8 arci vescovo di Toledo; 
ma morendo lui è fatto da altri secon- 
do il suo disegno, IV, 554, n. 7. Scol- 
pisce in Ispagna il sepolcro del prin- 
cipe Don Giovanni, ivi. Sue notizie, 
ivi. 

Fancelli Giovanni, detto di Stocco, 
scultore fiorentino. — Scolpisce alcune 
cose per il giardino di Boboli, VI, 188- 
Accademico del Disegno, VII, 640. Sua 
morte, ivi, n. 3. 

Fancelli Luca, architetto fiorentino. 
— Eseguisce varie fabbriche disegnate 
dal Brunelleschi, da Leon Battista Al- 
berti, II, 373, 545, 546. Va a Mantova 
e dà origine alla famiglia dei Luchi, 
546. Suo nome sbagliato dal Vasari, 
545, n. 2. Capomaestro di S. Maria del 
Fiore, ivi. 

* Fancelli Pandolfo di Bernardo, 
scultore fiorentino. — Suoi lavori nel 
Duomo di Pisa, 113 e seg. Sua morte 
e suo testamento, 114 e n. 1. Nomina- 
to, II, 463, n. 1. 

* Fano (da) Girolamo. — Compisce 
l'opera di Daniello da Volterra nelle 
figure del Giudizio di Michelangiolo, 
VII, 240, n. 1. 

Fano (da Pompeo), pittore.— Inse- 
gna a Taddeo Zuccheri, VII, 73 e n. 3. 
Sue opere, ivi, n. 3. 

Farinato Battista. — Accademico 
del Disegno, VII, 621. 

Farinato Paolo, pittore veronese. — 
Dipinge nel Duomo di Mantova, VI, 
367. Fu di cognome Uberti e discepolo 
di Niccolò Giolfino, 374, n. 2 e 3. Sue 
opere a Verona e a Mantova, 374, 375. 
Dipinge nel palazzo ducale a Venezia, 
595. Sua tavola nel Duomo di Manto- 
va, 489. 

Farnese Alessandro, cardinale. 

Federigo Fiammingo. — V. Lam- 
berto (di) Federigo. 

* Federighi Antonio, scultore e ar- 
chitetto senese. — Architetto della Log- 
gia del Papa in Siena, III, 73, n. 1. 
Sue statue nella Loggia della Mercan- 
zia, 78, n. 2. Ha il carico d'insegnare il 



64 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



disegno ai fanciulli della bottega del 
Duomo, VI, 405. 

Fei Alessandro. — V. Barbiere 
(del) Alessandro. 

Felart Jacopo, maestro di vetri fiam- 
mingo, VII, 588. 

* Felice di Michele, miniatore fio- 
rentino. — Minia una parte del Saltero 
nella sagrestia dello spedale di S. Ma- 
ria Nuova di Firenze, IV, 584, n. 6. 

Feltrini Andrea di Cosimo, pittore 
fiorentino. — Sua vita, V, 204. Scolare 
di Cosimo Rosselli, ivi, n. 1. Dipinge 
l'ornamento intorno a una Pietà di 
Pietro Perugino in S. Croce, 206 e 
n. 2. Inventore delle facciate a sgraf- 
fito, 206 e seg. Facciate dipinte da lui 
in Firenze, 207. Lavora nella facciata 
e nel cortile dei Servi, ivi. Dipinge 
le cortine della tavola dell'aitar mag- 
giore dei Servi, 8, n. 2 e 207 n. 2. Sue grot- 
tesche nella facciata dipinta di Santa 
Maria del Fiore, e nel baldacchino pa- 
pale, 208. Suoi lavori per apparati e 
per esequie de' principi Medici, ivi. Sua 
natura, ivi. Suoi lavori in compagnia 
di Francesco di Niccolò del Dolzemele, 
ivi, n. 2. E di Ridolfo del Ghirlandajo, 
ivi. Fa compagnia nell'arte sua con 
due artefici, 208, 209. Lavora a Gio. 
Maria Benintendi e al Poggio a Cajano, 
209. Facciate nelle case Guidotti e Pan- 
ciatichi, ivi. Lavora in uno stendardo 
per la venuta di Carlo V in Firenze e 
di Margherita sua figliuola, 210. Altri 
suoi lavori per l'esequie del duca Ales- 
sandro e per le nozze del duca Cosimo, 
ivi. Sua morte, ivi e n. 3. Ajuta Piero 
di Cosimo nei lavori d'una masche- 
rata, IV, 137. Mette a oro le vòlte della 
sala del Poggio a Cajano, 195. Suoi 
lavori a' Servi, VI, 248. Architetta i 
carri per la Compagnia del Diamante, 
251. Lavora nell' apparato per le nozze 
della duchessa Margherita, 69. 

Feltro (da) Morto, pittore. — Sua 
vita, V, 201. Congettura sul suo vero 
nome, ivi, n. 2. Va a Roma e nel Na- 
poletano dove studia le grottesche e le 
anticaglie, 202, 203. Lo stesso che Pie- 
tro Luzzi detto Zarotto, 203, n. 1. Tor- 
nato a Roma attende a lavorar figure, 
203. Va a Firenze per vedere i cartoni 
di Leonardo e di Michelangiolo , ivi. 
ET raccolto in casa da Andrea di Co- 
simo Feltrini, 204. Dipinge nella ca- 
mera del gonfaloniere Soderini nel Pa- 



lazzo Pubblico, ivi. Dipinge a frate Va- 
lerio de' Servi ed ad Angiolo Doni, ivi. 
Fa alcuni tondi di Madonne, ivi. Va a 
Venezia e ajuta Giorgione, ivi. Lavora 
nel Friuli, ivi. Entra al soldo dei Ve- 
neziani, ed è ucciso a Zara combatten- 
do, 205 e n. 1. Eccellente nelle grotte- 
sche, 205 e seguenti. 

Feo d'Agnolo, gobbo. — Uno dei 
fondatori della Compagnia della Caz- 
zuola, VI, 611. 

Fermo (da) Serafino. — Amico del 
Montorsoli, VI, 652. 

* Ferramola Fioravante, pittore 
bresciano. — - Primo maestro del Mo- 
retto, VI, 505, n. 1. 

* Ferrando Spagnolo, pittore. — 
Ajuta Leonardo da Vinci nel cartone 
per la sala del Consiglio di Firenze, 
IV, 43, n. 1. 

Ferrante, maestro di getti. — Fonde 
in bronzo un busto di Siila di Ascanio 
Condivi, VII, 336. 

Ferrara (da) Girolamo. — Chiamato 
a Loreto da Antonio da Sangallo, VI, 
302. 

Ferrari Gaudenzio, pittore lombar- 
do. — Si vuole scolare di Stefano Scotto, 
del Perugino e del Giovenone, VI, 518, 
n. 4 e III, 598, n. 3. Sue notizie e sue 
opere, ivi e IV, 652, n. 1. 

Ferrucci Francesco. — V. Tadda. 

Ferrucci Francesco di Simone, scul- 
tore, da Fiesole. — Maestro di An- 
drea da Fiesole, IV, 475. Discepolo del 
Verrocchio, III, 371. Scolpisce il sepol- 
cro di Alessandro Tartagni in S. Do- 
menico di Bologna e quello di Pier 
Minerbetti in S. Pancrazio di Firenze, 
ivi e n. 2. Altre sue opere in Prato e 
in Firenze, 371, n. 2. Concorre per la 
nuova facciata di S. Maria Nuova, ivi. 
Sua morte, ivi. Suoi figliuoli, ivi. Au- 
tore del sepolcro di Lemmo Balducci, 
II, 57, n. 1. Suo lavoro nella Compa- 
gnia di Sant'Agnese presso il Carmine 
di Firenze, ivi. 

Fiacco Orlando, pittore veronese. — 
Scolaro di Francesco Torbido, V, 298. 
Sue opere, ivi e seg., n. 2 e 299. Cre- 
duto scolare del Badile, 298, n. 2. 

Fiammingo Leonardo. — Lavora col 
Rosso a Fontainebleau, V, 171. 

* Fidanza, pittóre anteriore a Cima- 
bue, I, 264 e n. 5. 

Fidia Ateniese, scultore. — Sue 
opere, I, 57, 58. 




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66 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



Floriani Francesco, pittore e archi- 
tetto, da Udine. — Scolare di Pelle- 
grino da San Daniello, V, 110. Suoi 
lavori di architettura e d'idraulica, ivi, 
n. 3. Dipinge una Giuditta e fa un li- 
bro a penna di disegni per 1* impera- 
tore Massimiliano, 110. Sue pitture nel 
Duomo di Udine, ivi, n. 4. Suo quadro 
per la chiesa di Reana, ora a Vienna, 
ivi. 

Florigerio Sebastiano, pittore, da 
Udine. — Scolare di Pellegrino da San 
Daniello, V, 108. Suo vero nome, ivi, 
n. 2. Ajuta il maestro nel dipingere la 
tavola di Civitale, ivi. Sue tavole a 
Udine e a Venezia, 108 e n. 3. Dipinge 
a fresco in S. Bovo e presso la porta 
del Capi tanto in Padova, 109, o. 1. 
Affreschi nel convento di S. Pier Mar- 
tire a Udine, 109. Ha questione con 
Giovan Pietro Sarto da Moggio, e lo 
uccide, ivi, n. 2. Altre sue opere a Ci- 
vidale e a S. Daniele, ivi. Sua tavola 
ora a Venezia, ivi. Ebbe la maniera 
cruda e tagliente, 109. Si dilettò di ri- 
trarre di naturale al lume di candela, 
ivi. Fece alcuni ritratti, ivi. Muore, 110 
e n. 2. 

Floris Cornelio, architetto e scul- 
tore fiammingo. — Introduce in Fian- 
dra il modo di fare le grottesche, VII, 
589. 

Floris o Fiori Francesco, pittore 
fiammingo. — Chiamato il Raffaello 
Fiammingo, VII, 585. Suoi disegni in- 
tagliati da Girolamo Cocca, V, 437, 
n. 1, 441 e n. 1. 

Foccora Giovanni. — V. Fochetta. 

Fochetta Giovanni, pittore e minia- 
tore francese. — Fa il ritratto di papa 
Eugenio IV, nella chiesa della Minerva 
a Roma, II, 461. Altre sue notizie, 461, 
n. 2. Altri suoi lavori posseduti da varii, 
ivi. 

* Foggini Gio. Battista, scultore fio- 
rentino. — Sua statua in Mercato Vec- 
chio di Firenze, II, 400, n. 3. 

* Folfl Mariotto di Zanobi (detto 
l'Ammogliato ), legnaiuolo e architetto 
fiorentino. — Fa il modello del palazzo 
Uguccioni in Firenze, IV, 364, n. 3. 

* Fontana Alberto, pittore mode- 
nese. — Stima un quadro di uno de'Dos- 
si, V, 98, n. 3. Dipinge alle Beccherie, 
VI, 481, n. 3. E nel palazzo comunale 
di Modena, 482, n. 1. Termina il Duo- 
mo di Bergamo, II, 457, n. 3. 



* Fontana Domenico. — Finisce la 
loggia del cortile detto di S. Damaso 
in Vaticano, IV, 362, n. 3. 

Fontana Prospero, pittore bologne- 
se. — Scolare di Innocenzo da Imola, 

V, 188 e n. 3. Dipinge nel cortile del 
palazzo nuovo in Vaticano, VII, 82. 
Accademico del Disegno, 621. Sue pit- 
ture in Francia, 410. Suoi quadri a 
Bologna, ivi, n. 2, 415, n. 2. Lavora 
nell'apparato per le nozze di France- 
sco de' Medici, VIII, 621. 

Foppa Ambrogio. — V. Caradosso. 
Foppa Vincenzio, pittore bresciano. 

— Detto Zoppa dal Vasari, II, 448. 
Sue pitture nel palazzo Medici, ora Vi- 
smara, a Milano, ivi. Sua tavola ora 
nella Galleria Carrara a Bergamo, 448, 
n. 3. Sue pitture in S. E usto rg io di 
Milano, ivi. Altre sue opere da gran 
tempo perdute, ivi. Prende a dipingere 
con Lodovico Brea una gran tavola 
per S. Maria del Castello in Savona, 
ivi. Avanzi di suoi affreschi nella chie- 
sa degli Olivetani a Rodengo, ivi. Sua 
morte e sepoltura, ivi. Dipinge nello 
spedale di Milano, 457. Nominato, IH, 
628. Sue opere a Bergamo e a Bre- 
scia, 639, n. 1. E a Genova, ivi. 

Forlì ( da ) Guglielmo. — V. Gu- 
glielmo da Forlì. 

Forlì ( da ) Pietro Jacopo. — Gar- 
zone dell'Angelico nelle pitture di una 
cappella in S. Piero di Roma, II, 516, 
n. 3. 

* Formigine (il). — Intagliatore del- 
l' ornamento della tavola di S. Cecilia 
di Raffaello Sanzio a Bologna, III, 546, 
n. 1. 

Fortini David, architetto fiorentino. 

— Marito di una figliuola del Tribolo, 

VI, 99. 

Fortori Alessandro, pittore. — Sco- 
lare e ajuto del Vasari, VII, 620. 
Forzore di Spinello, orafo aretino. 

— Suoi lavori pel vescovado d'Arezzo, 
pel cardinale da Pietramala e per la 
Vernia, I, 442 e n. 2. Altre sue noti- 
zie, 693, n. 1. 

Foschi Fra Salvatore, pittore are- 
tino. — Ajuta il Vasari nelle pitture 
di Roma, VII, 681. 

* Foschi Sigismondo, pittore faen- 
tino. — Gli è attribuita una tavola 
creduta del Sogliani nella Galleria del- 
l'Accademia delle Belle Arti di Firen- 
ze, V, 131, n. 1. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



67 



* Fragni Lorenzo, incisore di conj, 
parmigiano. — Nominato, III, 28. 

*Francavilla Pietro, scultore fiam- 
mingo, scolare di Gio. Bologna. — Fa 
in compagnia del maestro la statua di 
Ferdinando I de* Medici in Arezzo, IV, 
522, n. 3. 

Francesca (della) Piero, pittore, del 
Borgo a San Sepolcro. — Sua vita, II, 
487-501. Sue tavole in casa Marini 
Franceschi a Borgo S. Sepolcro, 488, 
n. 1. E in casa Frescobaldi a Firenze, 
ivi. E in casa Mancini a Città di Ca- 
stello, ivi. Se Luca Pacioli si appro- 
priasse le sue opere di matematica, ivi, 
n. 2. Suo libro di prospettiva posse- 
duto da Giuseppe Bossi di Milano, ivi. 
Perchè chiamato della Francesca, 489. 
Lavora per il Duca d'Urbino, 490. Gar- 
rone di Domenico Veneziano, ivi, n. 2. 
Sua tavola coi ritratti del duca Fede- 
rigo da Montefeltro e della moglie, 
nella Galleria degli Uffizi, ivi, n. 3. Sue 
tavole in Urbino, ivi. Sue pitture in 
Pesaro, Ancona e Rimini, 491 e n. 1. 
Suoi affreschi in Ferrara, ivi, n. 2. 
~Sue pitture nel Palazzo Vaticano atter- 
rate, 492. Torna in patria, 493. Opere 
da esso ivi condotte, ivi e seg. Sue ta- 
vole ora nella Galleria Nazionale di 
Londra e in quella dell'Accademia di 
Venezia, 495, n. 1. Dipinge a Loreto 
•con Domenico Veneziano, 495. Dipin- 
ge in S. Francesco d'Arezzo, ivi. De- 
scrizione di dette pitture, ivi e segg. 
Altre sue pitture in Arezzo, 497. La- 
vora ancora in Perugia, ivi. Sua pe- 
rizia nella prospettiva, 498. Studia le 
pieghe de* panni sui modelli di terra 
cotta, ivi. Suoi discepoli, 499 e seg. 
Sua cecità e sua morte, 500, 501 e 
n. 1. Suoi libri di geometria nella li- 
breria dei Duchi d'Urbino, 501. Albero 
genealogico della sua famiglia, 503. 
Mette in opera la maniera del dipin- 
gere a olio in uno stendardo per la 
Nunziata d'Arezzo. Sua storia nelle 
«amere vaticane, IV, 329. Abita in Ur- 
bino in casa di Giovanni Santi padre 
di Raffaello, 393. Suo trattato di archi- 
tettura, 394. 

* Franceschini Baldassarre, da Vol- 
terra, pittore. — Risarcisce una pittura 
di Francesco Sai vi a ti nel Palazzo della 
Signoria di Firenze, VII, 24, n. 1. 

Francesco Maestro, musaicista del 
secolo ziii. — Probabile maestro di 



Andrea Tafi, I, 340. Lavora in S. Gio- 
vanni di Firenze, 343, n. 2. Forse dà 
principio al musaico nell'abside della 
Primaziale di Pisa, ivi. 

* Francesco d'Antonio, or^fo sene- 
se. — Rifa la cassetta della veste di 
S. Bernardino da Siena, III, 306. Fa la 
cassetta pel braccio di San Giovanni 
Battista nel Duomo di Siena, IV, 411. 

* Francesco d'Antonio, pittore or- 
vietano. — Lavora nel Duomo d' Or- 
vieto, I, 522, n. 1. 

* Francesco di Barone, monaco be- 
nedettino, da Perugia. — Maestro di 
musaico, promuove l' andata a Orvieto 
dell'Angelico, II, 530. 

* Francesco di Benedetto dei Ca- 
lici. — Scolare di Neri di Bicci, II, 89. 

Francesco Fiorentino, pittore. — 
Scolare di Lorenzo Monaco, II, 25. Ta- 
bernacolo in via della Scala da esso 
dipinto, ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 3. 

Francesco di Giorgio. — V. Mar- 
tini. 

* Francesco di Giovanni, pittore 
fiorentino. — Scolare di Neri di Bicci, 
II, 87. Padre di Raffaello pittore con- 
fuso con Raffaeli ino del Garbo, IV, 245. 
Sue pitture a Empoli, ivi. Albero della 
sua famiglia, ivi, n. 1. 

Francesco di Giovanni, orefice fio- 
rentino. — Lavora nel dossale d'argen- 
to in S. Giovanni di Firenze, III, 288, 
n. 1. Ajuta il Ghi berti nel lavoro delle 
porte di San Giovanni, 256. 

Francesco di Giovanni, scultore fio- 
rentino. — Fa insieme con Bastiano di 
Francesco Ferrucci la sepoltura di 
Pio III, III, 649, n. 4. 

Francesco di Giuliano di Baccio 
d'Agnolo. — Lavora nell'apparato per 
le nozze di Francesco de'Medici, Vili, 
622. 

* Francesco di Guido, scultore fio- 
rentino. — Fa compagnia all' arte con 
Topolino, VII, 283, n. 1. 

* Francesco di Leonardo Del Bene. 

— Scolare di Neri di Bicci, II, 89. 

* Francesco di Lorenzo di Pietro. 

— Fratello di Giovanni delle Corniole, 
V, 368, n. 1. Suo ritratto dipinto dal 
Perugino, ivi. Sua morte, ivi. 

* Francesco di Marchetto, da Ve- 
rona. — Ajuta il Ghiberti nel lavoro 
delle 'porte di S. Giovanni, II, 256. 

* Francesco di Maso. — Lavora irr 
compagnia del Piloto per un apparato 



68 



TAVOLA DE' NOMI DELLE TERSONE 



nella venuta di Carlo V in Roma, V, 
603, n. 1. 

Francesco di Mirozzo, o forse di 
Helozzo. — Sue pitture nel palazzo del- 
l'Imperiale presso Pesaro, V, 99 e 
n. 4. 

* Francesco di Neri, scultore fio- 
rentino. — Chiamato a consigliare da- 
gli operai del Duomo di Firenze, I, 583, 
n. 2. 

Francesco di Niccolò, pittore, detto 
del Dolzemele. — Mette a oro V orna- 
mento della tavola del Perugino e di 
Filippino pei Servi di Firenze, III, 586, 
n. 1. 

Francesco di Pellegrino. — Amico 
del Rosso e dilettante di pittura, V, 
172. Accusato dal Rosso ingiustamente 
di furto, si difende, 172, 173. Della Com- 
pagnia del Paiuolo, VI, 609; 

Francesco da Siena , forse de' Po 
marelli. — Scolare di B. Peruzzi, IV, 
604 e n. 1. Ha parte degli scritti del 
maestro, 607. Fa Tarme al cardinale 
di Trani in piazza Navona, ivi. Dà no- 
tizie al Vasari di Baldassarre, ivi. 

* Francesco Del Vagliente, orefice 
fiorentino. — Garzone di Donatello nei 
lavori in S. Antonio di Padova, II, 411, 
n. 11. 

Francia Francesco, orefice e pit- 
tore bolognese. — Scolare di Marco 
Zoppo, III, 406, n. 1. Sua vita, 533- 
548. Sua nascita, 533. Il suo vero co- 
gnome è Raibolini, e perchè detto il 
Francia, ivi, n. 2. Lavora d' orefice e 
fa conj per medaglie e smalti, 534- 
535. Tiene la zecca di Bologna, 535. 
Si dà a imparare la pittura, 536. Sue 
pitture in Bologna, 537 e seg. Suo ri* 
tratto, 538, n. 2. Sua tavola a Dresda, 
541, n. 1. A Modena, ivi, n. 2. A Ber- 
lino, ivi, n. 3. A Parma, ivi e n. 4. A 
Reggio, ivi, n. 5. A Cesena, 541, 542, 
n. 1. A Ferrara, 542. A Pietroburgo, 
ivi, n. 3. A Londra, 543, n. 1. Altre 
sue opere a Bologna, 543. Dipinge per 
il Duca d'Urbino, 544. Amico di Raf- 
faello, il quale gli raccomanda la sua 
S. Cecilia, 546. Sua morte, ivi e 547, 
n. 4. Suoi scolari, 547, n. 3. Albero 
della sua famiglia, 549. Commentario 
alla sua vita, 551-561. Considerazioni 
sulla causa della sua morte, 551-554. 
Lettera direttagli dal Sanzio, 552. Suo 
ritratto donato al Sanzio, ivi. Sonetto 
da lui composto in lode del medesimo, 



553. Sue opere non citate dal Vasari ,. 

554. A Bologna, 554, 555. A Parma» 
Lucca, Milano, Torino, Vienna, 555. Io 
Ungheria, Berlino, Monaco, Inghilter- 
ra, 556. A Firenze, 557. Suoi figliuoli 
e nipoti pittori, 558 e seg. Prospetto 
cronologico della sua vita e delle sue 
opere, 563. Nominato come incisore di 
conj, 27. Suoi lavori nell'oratorio di 
S. Cecilia in Bologna, 136, n. 4. 

Francia Giacomo, pittore bolognese, 
figliuolo di Francesco Francia. — Sua 
tavola a Bologna, III, 545, n. 1. Altre 
sue opere nella stessa città, 559 e seg» 
A Roma, Milano e Berlino, 560. 

* Francia Gio. Battista, pittore bo- 
lognese. — Nipote di Francesco Fran- 
cia, III, 560, n. 5. Si adopera nella lite 
fra i pittori e la compagnia delle arti 
bolognesi, 560, 561. Sue pitture rare, e- 
poco conosciute, 561. 

* Francia Giulio, pittore bolognese. 
— Figliuolo e non nipote di France- 
sco Francia, III, 558. Dipinge in com- 
pagnia di suo fratello Giacomo, ivi e 
seg. 

Francia Pietro. — V. Toschi Pier 
Francesco. 

Franciabigio , pittore fiorentino. — 
Sua vita, V, 189-200. Suo vero nome- 
e notizie della sua famiglia, 189, n. 1. 
Se apprese l'arte da Mariotto Alberti» 
nelli, 190, n. 1. Dipinge in S. Pancra- 
zio, 190. E in S. Pier Maggiore fa una 
tavola, ivi e n. 3. Tabernacolo al canto 
di S. Giobbe, 190, 191. Sua tavola in 
S. Giobbe, 191 e n. 2. Sue pitture in 
S. Spirito, 191. Altra sua tavola per 
S. Pier Maggiore, ivi e n. 5. Dipinge 
nel chiostro de* Servi, 192. Guasta in 
parte, per isdegno, l'opera sua, 193 e 
n. 2. Dipinge un tabernacolo a Rovez- 
zano, 193. Suo cenacolo al convento 
della Calza, 193, 194 e n. 1 e 2. Altro 
cenacolo nel già monastero di S. Ma- 
ria a Candeli. 194, n. 2. Suoi chiaro- 
scuri allo Scalzo, 194 e n. 3. Lavora 
per l'apparato delle nozze del duca 
Lorenzo de* Medici, 195. Dipinge a Pog- 
gio a Caiano, ivi. Fa una notomia per 
S. Maria Nuova, 196. Dipinge nel con- 
vento di S. Maria Novella, ivi. Quadro 
per Gio. Maria Benintendi, ivi. Fa varii 
ritratti, 197. Suo Noli me tangere, 198. 
Sua morte, 198 e n. 3. Lodato dallo 
Stradino, ivi. Suoi discepoli, 199. Se- 
polto in S. Giobbe, 200. Amico e com- 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



69 



pagno di Andrea del Sarto, 8. Dipinge 
in compagnia del Feltrini le cortine del- 
l'aitar maggiore dei Servi di Firenze, ivi, 
Piglia a finire le storie dello Scalzo, 
cominciate da Andrea del Sarto , 32. 
Disegna il cartone della guerra di Pisa 
'di Michelangelo, VII, 161. 

* Francione, (detto il) Francesco 
di Giovanni, maestro fiorentino di le- 
gname. — Suoi lavori nel Duomo di 
Pisa, II, 469, n. 2 e IV, n. 3. Lavora 
il coro della chiesa della Nunziata di 
Firenze, II, 444, n. 5. Gli è allogata la 
costruzione della nuova fortezza di Sar- 
^ana, III, 98, n. 1 e 207. Costruisce in- 
sieme con La Cecca la nuova fortezza 
di Pietrasanta, 207. Insegna ai fratelli 
Sangallo, IV, 268. Comincia la costru- 
zione del forte di Sarzanello, 272, n. 2. 

Franco Battista, pittore veneziano. 
— Sua vita, VI, 571. Disegna a Roma 
le opere di Michelangiolo , 571. Vi la- 
vora neir apparato per la venuta di 
Carlo V, ivi e seg. Va a Firenze e la- 
Tori che vi fa, 573 e seg. Vive in casa 
delPAmmannato insieme col Genga e 
disegna in loro compagnia, 574. Entra 
al servizio del duca Cosimo, ivi. Di- 
pinge nell'apparato per le nozze di 
Cosimo I, 576 e VI, 86, 87. Sue storie 
nel chiostro della Madonna delle Ver- 
tighe a Monte Sansavino, 577. Ritorna 
a Roma e vi dipinge varie cose, 578. 
Va ai servigi del Duca d' Urbino, 580. 
Fa disegni per i vasi di terra cotta per 
la fabbrica di Castel Durante, 581. La- 
vora per l'apparato nelle nozze del Duca 
d'Urbino, 582. Altri suoi lavori in Ro- 
ma, 583. E in Venezia, 585. Suoi di- 
segni incisi, 587. Sua morte, ivi. Suoi 
intagli, V, 433. Dipinge la prospettiva 
jper una commedia, 445. Sue pitture nel 
Duomo d'Urbino, 321. 

Franco Bolognese, miniatore. — Lo- 
dato da Dante, I, 385. Suoi lavori di 
minio, ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 1. 
Nominato, 560, n. 1. 

Francucci (da) Innocenzo, pittore, 
da Imola. — Nominato, V, 175. Scola- 
re di Mariotto Albertinelli, 185. Stette 
ancora con Francesco Francia, ivi, n. 2. 
Sue opere in patria, 185, n. 3. Sue 
opere a Bologna, 186. Contraffa la Ma- 
donna del Pesce di Raffaello, ivi. Ta- 
vole ne' Servi e in S. Salvadore di Bo- 
logna, ivi. Altre sue opere, ivi, n. 5. 
:Sue pitture nel Casino della Viola, 



186. Tavola e cappella in S. Jacopo, 

187. Suoi ritratti, ivi e 188. Muore, 

188. Insegna l'arte al Primaticcio, VII, 
406, n. 3. 

Frate (del) Cecchino, pittore fioren- 
tino. — Discepolo di Fra Bartolom- 
meo, IV, 200. 

Frescobaldi Stoldo. — Provveditore 
della chiesa di S. Spirito, II, 381. 

* Frisoni Gabbriello, scultore fer- 
rarese. — Lavora nel palazzo Consta- 
bili di Ferrara, VI, 462, n. 1. 

Frizzi Federigo, scultore fiorentino. 

— Incaricato dal Buonarroti di accon- 
ciare il Cristo risorto nella Minerva, 
VII, 194, n. 1, 334. 

Fuccio, architetto e scultore fioren- 
tino. — Favoletta intorno a lui narrata 
dal Vasari, confutata, I, 295 e seg. e 
n. 2. Autore della chiesa di S. Maria 
sopr'Arno, 295, 296. Della sepoltura di 
una regina di Cipri, in S. Francesco 
d'Assisi, 296. Va a Roma e da Roma 
a Napoli, 297. Finisce il Castel di Ca- 
poana e il Castel dell'Uovo, ivi. Fa le 
porte sopra il Volturno a Capua, un 
barco a Gravina, un altro a Melfi, ed 
altre cose, 298. 

Fumaccini Orazio. — V. Sammac- 
chini Orazio. 

* Fungai Bernardino, pittore sene- 
se. — Discepolo di Benvenuto del Gua- 
sta, VI, 416. Sue tavole in Siena, ivi. 
Maestro di Giacomo Pacchiarotti , ivi. 

Fusina Andrea, scultore milanese. 

— Sue sculture nel Duomo di Siena, 
III, 516." 



G 



* Gabbiani Anton Domenico, pit- 
tore fiorentino. — Imita la maniera di 
Fra Bartolommeo, IV, 186, n. 1. 

* Gabbriello d'Antonio, orafo se- 
nese. — Suo reliquario in S. France- 
sco a Lucignano, III, 687, n. 5. 

* Gabuggiani, incisore in rame, fio- 
rentino. — Intaglia le storie del Bec- 
cafumi pel pavimento del Duomo di 
Siena, V, 646, n. 4. 

Gaddi Angelo, pittore fiorentino. — 
Ingrandisce il Palagio del Potestà, I, 
283, n. 2. Nominato, 542, n. 1. Sua 
vita, 635-646. Sue opere in Firenze. 
In Sant' Jacopo tra* Fossi e al Carmine, 
636, 637. In S. Croce e in S. Spirito» 



70 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



637. Rifa il musaico e la cornice del 
tetto di S. Giovanni, 638. Fa le vòlte 
e i merli nel Palazzo del Potestà, 639 
e n. 1. Sua tavola in S. Pancrazio (ora 
nella Galleria delle Belle Arti), 639, e 
in S. Maria Maggiore, ivi. Suoi affre- 
schi nella Pieve di Prato, 640. Altre 
sue opere in Firenze, in S. Romeo e 
in Or San Michele, ivi. Sua tavola a 
S. Miniato al Monte, 640, n. 4. Rifa la 
chiesa di S. Romolo, 641. Acquista ric- 
chezza colla mercatura, ivi. Si mette 
in dubbio quest'asserzione del Vasari, 
ivi, n. 1. Muore, ivi e n. 3. Gli è allogata 
la sepoltura di Pier Farnese, ivi e 610, 
n.2. Sua sepoltura, ivi. Suoi discepoli, 
641. Suo lavoro per lo spedale del Bi- 
gallo, non ricordato da nessuno scritto- 
re, 643, n. 2. Suo epitaffio, 646, n. 2. Suo 
ritratto, 646. È raccomandato da Tad- 
deo suo padre a Jacopo da Casentino e 
a Giovanni da Milano, 584. Disegna le 
statue della Loggia de" Lanzi, 604, n. 1. 

Gaddi Gaddo , pittore e musai ci sta 
fiorentino. — Sua vita, I, 345-357. 
Ajuta Andrea Tafi nei musaici di San 
Giovanni di Firenze, 346. Non apprese 
il musaico dal Tafi , come dice il Va- 
sari, 346, n. 1. Fa il musaico sopra la 
porta principale del Duomo di Firenze, 
ivi. Lavora di musaico in S. Giovanni 
Laterano, in S. Pietro e in S. Maria 
Maggiore, 347. Nel Duomo vecchio di 
Arezzo, ivi. Nel Duomo di Pisa, 348. 
Fa tavolette di musaico di guscio d' uova 
per S. Giovanni di Firenze e per il re 
Roberto di Napoli, 348 e n. 3. Sua ta- 
vola dipinta per S. Maria Novella, 348. 
Si credono sue alcune pitture a San 
Francesco d'Assisi, 349, n. 1. Sua mor- 
te, 349. Suoi figli e discepoli, ivi, Com- 
mentario alla sua vita, 355-357. Ajuta 
Fra Jacopo da Torri ta nel musaico del 
Duomo di Pisa, 336. Albero genealo- 
gico della sua famiglia, 353. 

* Gaddi Giacomo, pittore fiorentino. 
— Dipinge in S. Francesco d'Assisi, I, 
643, n. 3. 

Gaddi Giovanni, pittore, fratello di 
Angelo. — Dipinge nel chiostro di 
S. Spirito di Firenze, I, 643. E in San 
Francesco d'Assisi, ivi, n. 3. 

Gaddi Giovanni. — Della Compagnia 
dalla Cazzuola, VI, 613. 

Gaddi Taddeo, pittore fiorentino. — 
Seguita il campanile di Giotto, I, 399 
e 586. Discepolo di Giotto, 402. Nomina- 



to, 416, 417. Sua vita, 571-591. Dipinge 
in S. Croce e in altre chiese e luoghi 
di Firenze, 572-575. Nella chiesa e con- 
vento di S. Francesco di Pisa, 575, 
576. Suo ritratto, 575. Rifonda la log- 
gia di Orsanmichele in Firenze, 576. 
Fa il Ponte Vecchio, 577. E il Ponte 
a Santa Trinità, 578. E il muro della 
costa S. Giorgio, ivi. Dipinge nel Tri- 
bunale della Mercanzia vecchia, 578, 
579. Sue pitture in Arezzo, 579, 580. 
E nella chiesa del Sasso della Vernia 
in Casentino, 580. Dipinge nel capitolo 
e nella chiesa di S. Maria Novella, 580- 
583. Suoi discendenti cospicui ecclesia- 
stici, 583. Chiamato a consigliare dagli 
operai del Duomo di Firenze, 583, n. 2. 
Sua morte, ivi. Suoi disegni posseduti 
dal Vasari, ivi. Commentario alla sua 
vita, 587-591. Si prova che non può 
aver continuato nò la loggia di Orsan- 
michele, né il campanile di Giotto, né 
dato il modello del Ponte Vecchio e 
del Ponte a S. Trinità, ivi. 
* Gaeta ( da ) Scipione ( Pulzone ). 

— Scolare d' Jacopo del Conte, eccel- 
lente nel far ritratti, VII, 577, n. 1. 

Galante, pittore bolognese. — Sco- 
lare di Lippo Dalmasi, II, 15. Suo af- 
fresco in Bologna, ivi, n. 5. Suo dise- 
gno posseduto dal Vasari, 15. 

Galassi Galasso, pittore ferrarese. 

— Fa il ritratto di Niccolò di Piero 
scultore aretino, II, 140. Dipinge a fre- 
sco in Bologna, ivi. Dipinge a olio, 
141. Sua vita, III, 89-92. Confuso con. 
Gelasio di Niccolò, 89, n. 2. Da alcuni 
è detto Galasso Alghisi, ivi. Sue tavole 
a Ferrara, ivi. E in Inghilterra, ivi. 
Sue notizie, ivi. Può credersi che im- 
parasse a colorire a olio da Ruggero 
da Bruggia, 90, n. 1. Altre sue pitture 
a Bologna, 90, n. 2 e 91 n. 1. Sua mor- 
te, 91, n. 4. Rammentato in una Satira 
dell'Ariosto, 92, n. 2. 

Galasso, architetto ferrarese. — La- 
vora nelle fabbriche del Duca di Fer- 
rara, VI, 479. 

Galeotti Pietro Paolo, incisore di 
conj, romano. — Nominato, V, 390 e VI, 
251. Fa dodici conj pel duca Cosimo, 
III, 27 e VII, 542, 543. Sue notizie, III, 
390, n. 1. È fatto cittadino fiorentino» 
ivi. 

Galieno, ricama tore, di Firenze. — 
Lavora coi disegni di RafTaellino del 
Garbo, IV, 240. Sue notizie, ivi, n. U 



r 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



71 



Lavora per le cattedrali di Firenze e 
di Siena, ivi. 

* Galilei Alessandro, architetto. — 
Fa la facciata alla chiesa di S. Gio- 
vanni de' Fiorentini, VII, 263, n. 3. 

Galle Filippo, fiammingo. — Inta- 
gliatore in rame, VII, 589. 

Gambaro Lattanzio. — Scolare di 
Giulio Campi, VI, 498 e 506. Sue pitture 
in S. Benedetto di Mantova, 491. Sue 
notizie, ivi, n. 2. Genero del Romanino 
e non del Moretto, 506, n. 2. Sue opere, 
ivi e seg. 

* Gambassi (da) Francesco, mae- 
stro di vetri. — Allogazione a lui fatta 
delle finestre di vetro per il Duomo di 
Firenze, II, 247, n. 1. 

Gamberelli Antonio, detto Rossel- 
lino, scultore fiorentino. — Stima la 
sepoltura di Pietro da Noceto, scolpita 
dai Civitali, II, 126. Sua vita, IH, 93- 
103. Sua nascita e sua famiglia, 93, 
n. 1. Sue opere in Firenze, 93. Lavora 
pel Duca d'Amalfi in Napoli, 95. Sue 
sculture a Empoli, 96. Fa la sepoltura 
del vescovo Roverella per S. Giorgio 
di Ferrara, ivi, n. 2. Suoi disegni nel 
Libro del Vasari, 96. Suo ritratto, ivi. 
Sua morte, 97, n. 1. Altre sue sculture 
a Prato, 103, n. 1. Suo lavoro a Lon- 
dra, ivi. Albero genealogico della sua 
famiglia, 105. 

Gamberelli Bernardo, architetto e 
scultore fiorentino. — Sua vita, III, 93- 
103. Sue opere in Firenze, 97. E in Pi- 
stoia, ivi, n. 2. Sopraintende ai lavori 
in S. Stefano Rotondo di Roma, 98, 
n. 1. Lavora in Siena, 97, n. 2. Architet- 
to di Niccolò V. Lavori da lui fatti per 
detto Pontefice nello Stato Romano e 
in Roma, 98 e seg. Sua nasciti, 102, 
n. 1. Sua morte e sepoltura, ivi. Fu 
l'architetto delle fabbriche fatte fare 
da Pio II a Pienza, ivi, Dà il disegno 
dei palazzi Piccolomini e Nerucci di 
Siena, ivi. Sue opere in Santa Flora e 
Lucilla d'Arezzo e nella Badia di Fi- 
renze, ivi. Albero genealogico della sua 
famiglia, 105. 

Gand ( da ) Giusto , pittore. — Sua 
tavola a olio pel Duca d'Urbino, 1, 185 
e VII, 581, n. 4. 

Gand (da) Martino , pittore. — No- 
minato, I, 185. 

Garbo (del) Raffaellino, pittore fio- 
rentino. — Sua vita, IV, 233-241. Di 
chi fu figliuolo, 233, n. 2. Perchè chia- 



mato del Garbo, ivi. Scolaro di Filip- 
pino Lippi, 235 e III, 410. Suoi lavori 
a Roma, 235. E in Firenze, ivi e seg. 
E a Monaco, 237, n. 1. E a Parigi, 
238, n. 2, A Berlino e a Dresda, ivi. 
Fa lavori meccanici a vii prezzo, 239. 
Suoi disegni per i ricamatori, 239. Sua 
decadenza nell'arte, 240. Sua morte, 
241. Suoi discepoli, ivi. Suo ritratto, 
ivi. Commentario alla sua vita, intito- 
lato: Di tre pittori fiorentini di nome 
Raffaello contemporanei di Raffaeli ino 
del Garbo, 243-253. 

* Gare Domenico di Desiderio, 
detto il Franzosino. — Va a lavorare 
a Carrara chiamatovi dall' Ordognez, 
IV, 554, n. 7. 

Garofolo Benvenuto, pittore ferra- 
rese. — Fa il disegno degli arazzi pel 
Duomo di Ferrara, V, 101, n. 1. Sua 
vita, VI, 457. Scolare di Domenico Pa- 
netti, ivi e n. 2. Poi del Boccaccino, 
459. E in ultimo di Lorenzo Costa, 460. 
Va a Roma e studia le opere di Raf- 
faello e di Michelaogiolo, 460-461. Suoi 
lavori in Ferrara, 462 e se^r. Fa com- 
pagnia coi Dossi, 463. Lavora in com- 
pagnia di Girolamo da Carpi, 466 e 
seg. Sua cecità e sua morte, 468. Sue 
qualità, ivi. Suo ritratto, 469, n. 3. 
Albero della sua famiglia, 521. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 523. Commentario alla sua 
Vita, 527. 

* Gasparre di Giovanni, prete, da 
Volterra. — Gli è dato a fare l'occhio 
di vetro della facciata del Duomo di 
Siena, che poi non ha effetto* IV, 435. 

Gatta (della) Pietro. — Sue pitture 
nelle stanze vaticane, IV, 330. Sua ta- 
vola in Arezzo, ivi, n. 1. 

Gatta (della) Don Bartolommeo, 
miniatore e pittore fiorentino. — Sua 
vita, III, 213-225. Sue miniature, 213, 
n. 1. Sue opere in Arezzo, 215 e seg. 
Dipinge a Roma nella cappella Sistina, 
216 e 578. Suo ritratto, 217. Fa un or- 
gano di cartone, 219. Altre sue pitture al 
Monte San Savino e a San Sepolcro, 
218, 219. Suoi scolari, 219, 221, 222. 
Aveva fatto il modello della chiesa di 
Nostra Donna delle Lacrime, 224. Sua 
morte, ivi e n. 5. Suoi disegni posse- 
duti dal Vasari, 224. Suoi imitatori 
nell'arte del miniare, 225. Commenta- 
rio alla sua vita, 227-235. Esame di 
quel che dice il Vasari a proposito di 



72 



TAVOLA DF NOMI DELLE PERSONE 



questo artefice, 227-231. Conclusione, 
230. 

Gatti Bernardino. — V. Sojaro. 

Gaudenzio Milanese. — V. Ferrari. 

Gemma, mereiaio. — Della Compa- 
gnia della Cazzuola, VI, 613. 

Genga Bartolommeo, pittore e archi- 
tetto da Urbino. — Sue notizie, VI, 315. 
Apprende il disegno dal padre, 325. 
Studia la pittura a Firenze, 325, 326. 
Si dà all'architettura, 326. Va a Roma 
e disegna le fabbriche della città, ivi. 
Entra al servizio del Duca d'Urbino, e 
fa T apparato per le nozze di lui , ivi. 
È condotto in Lombardia, 327. Dise- 
gna alcune fortificazioni di Verona, VI, 
327. È messo in luogo del padre sopra 
le fabbriche dello Stato d'Urbino, 327. 
Suoi lavori in Pesaro, ivi. Fa disegni 
per fortificare Borgo in Roma, 328. Va 
a Malta per attendere alle fortificazioni 
di quel luogo, 329. Vi si ammala e 
muore, 330. Commentario alla sua vita, 
335. 

Genga Girolamo , pittore e archi- 
tetto da Urbino. — Sua vita, VI, 315. 
È messo all'arte con Luca Signorelli, 
e lavora con lui nel Duomo di Orvie- 
to, ivi. Va a stare con Pietro Peru- 
gino, ivi. Dipinge in Siena, 316, n. 1. 
Suoi lavori in Urbino, 316. Suo qua- 
dro in S. Caterina da Siena in Roma, 
317 e n. 1. Si riduce in Cesena, 318. 
Dipinge in questa città ed in Forlì, ivi. 
Lavora alla villa dell' Imperiale presso 
Pesaro, ivi. E alle fortificazioni di Pe- 
saro, 319. Suoi lavori di architettura 
in Sinigaglia, in Pesaro e in Mantova, 
320, 321. Torna in Urbino, si ammala 
e muore, 321, 322. Sue qualità, 322. 
Commentario alla sua vita, 335. Dà il 
lodo di una tavola del Perugino, III, 
576, n. 1. Dipinge con Timoteo Vite 
in Urbino e in Forli, IV, 496, n. 3 e 6. 
Architetto del palazzo dell'Imperiale, 
V, 99. 

Gentile da Fabriano, pittore. — 
Sua vita, III, 5-14. Dipinge a Roma in 
concorrenza col Pisanello , 6 e n. 1. 
Lavora nella Marca, nello Stato d'Ur- 
bino, in Siena e in Firenze, 6. Suo ri- 
tratto, 6, n. 4. Sue tavole nel Museo 
del Louvre e in Pistoia, ivi e 7, n. 1. 
Altre a Perugia e a Bari, 7. Sua morte, 

13. Suoi disegni posseduti dal Vasari, 

14. Commentario alla sua vita, 15-33. 
Sua famiglia, 15. Da chi imparasse 



Parte, 16. Dipinge in Orvieto, ivi. E in 
Firenze, 17. Se è vero che lavorasse 
in San Giovanni di Siena, 17, 18. Sue 
pitture in Pisa, 19. E in Perugia, ivi. 
In varii luoghi della Marca, ivi. E in 
Milano, ivi. Quando andasse a Vene- 
zia, 20. Sue pitture in detta città, 21. 
E in Brescia, ivi. Sua tavola a Berli- 
no, ivi. E in Inghilterra, 22. È chia- 
mato a Roma, ivi. Sua morte e sepol- 
tura, ivi. Suoi discepoli, 23. 

Geremia da Cremona, scultore. — 
Discepolo del Brunelleschi, II, 385. Sua 
opera in San Lorenzo di Cremona, ivi, 
n. 1. È invece dell' Omodeo, ivi e VI, 
502 e n. 4. Sue notizie e sue opere, 
VI, 502. 

Geri, aretino, intagliatore di legna- 
me. — Suoi lavori in Arezzo, III, 345. 
Altre sue notizie, ivi, n. 4. 

* Gerini Niccolò di Pietro, pittore 
fiorentino. — Si crede sua una tavola 
nella chiesa di Ognissanti, attribuita 
a Giovanni da Milano, I, 585, n. 1. 
Sue opere in Orsanmichele, 640, n. 4. 
Resulta autore della tavola con S. Luca 
attribuita dal Vasari a Jacopo di Ca- 
sentino, 675, n. 1. Sua tavola dipinta 
insieme con Spinello Aretino e Loren- 
zo di Niccolò, prima in Santa Felicita, 
ora nella Galleria delle Belle Arti di 
Firenze, 691, n. 3. Dipinge nel Palazzo 
del Ceppo a Prato, II, 8, n. 1. 

Gerino da Pistoja, pittore. — Amico 
del Pinturicchio e imitatore del Peru- 
gino, III, 506. Sue opere a Pistoja, ivi 
e n. 3. E in Firenze, ivi. E al Borgo 
S. Sepolcro, 507, n. 1. E a S. Lucche- 
se, ivi, n. 2. 

Getti Bartolommeo di Z anobi, pit- 
tore fiorentino, dal Vasari detto Bac- 
cio Gotti. — Scolare di Ridolfo del 
Ghirlandajo, IV, 462 e n. 1. Va in 
Francia, ivi. 

Gherardi Consiglio, pittore. — Of- 
ficiale della Compagnia dell'arte dei 
pittori in Firenze, I, 674 e n. 2, 

Gherardi Cristofano, detto Doceno, 
pittore, dal Borgo S. Sepolcro. — Sua 
vita, VI, 213. Va sotto la disciplina di 
Raffaello dal Colle, 214. Studia nei di- 
segni del Rosso, ivi. Va alla difesa di 
Firenze assediata, 215. Ajuta il Vasari 
nelle pitture del palazzo de' Medici, 216. 
È condotto a Città di Castello e lavora 
nel palazzo Vitelli, 216. Ed in Firenze 
nell' apparato per la venuta di Car- 



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74 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



delle porte di S. Giovanni, II, 244, n. 2. 
Quando nato, ivi. Fa una cassa di 
bronzo da reliquie per il Duomo di Fi- 
renze, ivi. Sua morte. Suoi Agli, ivi. 
Ajuta il padre nel lavoro delle porte 
suddette, 256. 

Ghiberti Vittorio di Buonaccorso, 
pittore, scultore e architetto. — Sua 
pittura satirica contro papa Clemen- 
te VII, II, 244, n. 2. Lavora a Napoli 
nel palazzo del Duca di Gravina, 246. 
Manda a male le facoltà lasciategli dal 
padre e dall'avolo, ivi. Muore in Ascoli 
ucciso da un suo servitore, ivi. Cono- 
sciuto dal Vasari, 249. Accoglie in casa 
sua Pietro Urbano da Pistoia, VII, 334. 

Ghini Simone. — V. Simone, cre- 
duto fratello di Donatello. 

Ghirlanda jo (del) Rodolfo. — Stima 
una tavola d' Jacopo del Sellajo pel 
monastero di S. Frediano, II, 643. 

Ghirlanda jo Benedetto, pittore fio- 
rentino. — Sua vita, VI, 531. Finisce 
le opere lasciate imperfette da Dome* 
nico suo fratello, 532. Va in Francia, 
ivi. Fu anche miniatore, ivi. Sua mor- 
te, ivi e n. 4. Dipinge una tavola in S. 
Maria Novella insieme coi fratelli, III, 
268, n. 2. 

Ghirlanda jo David, pittore e mu- 
saicista fiorentino. — Sua vita, VI, 531. 
Finisce insieme con altri un quadro 
lasciato imperfetto da Domenico suo 
fratello, 532. Lavora di musaico, 533. 
Suo lavoro di musaico mandato in 
Francia, ivi e n. 3. Altri suoi lavori 
di musaico, 534 e n. 2. Fa il musaico 
sulla porta dell'Annunziata dal Vasari 
attribuito a Ridolfo, 540, n. 2. Gli è allo- 
gato, insieme con altri, il musaico della 
cappella di S. Zanobi, III, 251. Dipinge 
una tavola in S. Maria Novella insie- 
me coi fratelli, 268, n. 2. E nella Ba- 
dia di Passignano , 272. Suoi lavori di 
musaico in Orvieto e in Siena, 274, 
n. 1. Dipinge nella chiesa di Cestello, 
IV, 466,. n. 3. 

Ghirlanda jo Domenico, pittore fio- 
rentino. — Suo musaico nel Duomo di 
Firenze, I, 197. Impara l'arte del mu- 
saico dal Baldovinetti, II, 597. Sua vita, 
IH, 253-278. Il nome della sua famiglia 
-fu Bigordi, 253, n. 2. È messo dal padre 
air arte dell' orafo, 254. Attende al di- 
segno, ed è abilissimo nel fare ritratti, 
255. Sue pitture in Firenze, ivi e seg. 
Suoi disegni nel Libro del Vasari, 257. 



Chiamato a Roma, dipinge nella cappel- 
la Sistina e altrove, 259 e seg. Torna in 
Firenze e fa le pitture della cappella mag- 
giore di S. M. Novella, 260. Suo ritratto, 
263. Altre sue pitture a Firenze, 269 e 
seg. É oltremodo amante di lavorare, 

269, 270. Sue pitture a Lucca e a Pisa, 

270, 271. Giudica esattamente a occhio 
la misura delle fabbriche, 271. Altre 
sue pitture a Passignano, 272. E a 
Carpi, a Ri mini, a Volterra, 273. Suoi 
musaici a Siena e a Firenze, 274. Sue 
pitture a S. Gemignano, 275. E a Sie- 
na, ivi. Sua tavola a Narni, 276, n. 1. 
Suoi discepoli, 277. Sua morte, ivi e 
n. 2. Prospetto cronologico delle sue 
opere, 279. Albero della sua famiglia, 
282, 283. Gli è allogato, insieme con 
altri, il musaico della cappella di San 
Zanobi, 251. Dipinge nella chiesa di 
Cestello, IV, 466, n. 3. Ritratto da Ri- 
dolfo suo figliuolo, VI, 535. Sue pit- 
ture in Volterra, VII, 50, e. 2. Prima 
maestro del Buonarroti, VII, 138. No- 
minato, VI», 87. 

Ghirlandajo (del) Michele di Ridol- 
fo. — Stima due quadri del Vasari, VII, 
711, n. 4. Lavora nell'apparato per la 
venuta di Carlo V in Firenze, VIII, 257. 
Nominato, 392. Lavora nell'apparato 
per le nozze di Francesco de* Medici, 
618, 619. 

Ghirlandajo Ridolfo. — Sua ami- 
cizia con Raffaello, IV, 321 e 534. Fini- 
sce un quadro di lui, 328. Manda molti 
quadri in Inghilterra, Alemagna e Spa- 
gna, 462. Lavora per l'apparato delle 
nozze del duca Lorenzo de'Medici, V,195. 
Dipinge insieme col Feltrini la cappella 
della Sala del Papa nel Palazzo della 
Signoria, 208, n. 2. Ha dimestichezza 
con Andrea de' Ceri, 589. Dipinge nel- 
l'apparato delle nozze del duca Cosi- 
mo, VI, 86. Ricusa di lavorare nell* ap- 
parato pel battesimo di D. Francesco 
de'Medici, 90. Ha la cura di accon- 
ciare la Sala del Papa in Firenze, 255. 
Sua vita, 531. Incamminato all'arte da 
David suo zio, 533. Disegna il cartone 
di Michel angiolo, 534 e VII, 161. Sue 
opere in Firenze, V, 535 e seg. Sua 
morte, 537 e n. 2 e 547. Altre sue ope- 
re, 537 e seg. Copia le forze d'Ercole 
dipinte per i Medici da Antonio del 
Poliamolo, 540. Musaico per la chiesa 
de' Servi, ivi e n. 2. Dipinge varie cose 
per apparati, 541-545. Lavora nell'ap- 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



75 



parato per la venuta di Carlo V in Fi- 
renze, Vili, 257. 

Ghisi Adamo, incisore mantovano, 
VI, 490, n. 2. 

Ghisi Diana, mantovana, intaglia- 
trice in rame, VI, 490 e n. 2. 

Ghisi Gio. Battista. — V. Manto- 
vano Gio. Battista. 

Ghisi Giorgio. — Allievo di Marcan- 
tonio, V, 414, n. 3. Intaglia il Parla- 
mento di Scipione ed Annibale dise- 
gnato da Giulio Romano, 550, n. 3. 

Ghisi Teodoro. — Allievo di Mar- 
cantonio, V, 414, n. 3. 

Ghisoni Fermo, pittore mantovano. 

— Dà al Vasari il ritratto del Costa, 
III. 13^. Scolaro di Giulio Romano, ivi, 
n. 1. Quando morto, ivi. Possiede il ri- 
tratto del pittore Francesco Monsigno- 
ri, V, 306. 

* Giachetto di Benedetto, arazziere, 
fiammingo. — Nominato, II, 461, n. 2. 

* Giacomo di Guglielmo di ser 
Gherardo, pittore, di Città della Pieve. 

— Scolare del Perugino, III, 598, n. 3. 

* Giacomo di Nanni , ingegnere se- 
nese. — Conduce Y acqua nella fonte 
pubblica di Siena, I, 438, n. 3. 

* Giallo Antonio, pittore, IV, 557, 
n. 4. 

* Giallo Jacopo d'Antonio, minia- 
tore, IV, 557, n. 4. Varii suoi lavori di 
miniatura, ivi. 

Gian, architetto francese. — Tempio 
tondo di travertino da lui cominciato 
a Roma, I, 122. 

Giancristoforo, scultore romano. — 
Discepolo di Paolo Romano, II, 650. 
Sue opere in Roma, ivi. E alla Certosa 
di Pavia, ivi, n. 2. E in altri luoghi di 
Lombardia, ivi. Muore a Loreto, ivi. 

Giangiacomo da Gastrocaro, pitto- 
re. — Scolare di Lorenzo di Credi, IV, 
566 e n. 3. Fu di cognome Mattoncini, ivi. 

* Giangiacomo, napoletano, scultore. 
Lavora a Carrara, IV, 556. 

* Giangiacomo da Val soldo, scul- 
tore. — Rifa il Tritone del Mon tor- 
soli nel palazzo Doria in Genova, VI, 
646, n. 1. 

Giannicola Manni, pittore, di Città 
della Pieve. — Discepolo del Perugino, 
III, 596. Sue notizie, ivi, n. 5. Sue pit- 
ture in Perugia, 596, 597, n. 1 e 2. 

* Giannozzo, ricamatore fiorentino. 
Lavora per il Duon**> di Firenze, IV, 
240, n. 1. 



* Giglio o Gilio, orafo pisano. — Fa 
la figura d'argento di S. Jacopo net- 
Tal tare di S.Jacopo di Pistoja, 1,443, 
n. 2. 

Ginori Giovambattista. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 612. 
Giocondo (Fra), architetto veronese. 

— Sua vita, V, 261. Dottissimo nelle 
lettere greche e latine, 262. Conget- 
tura siili' anno della sua nascita, ivi» 
n. 1. A che ordine religioso apparte- 
nesse, ivi, n. 2.^ Ri fonda il ponte della 
Pietra in Verona, 263 e n. 2. Dimora 
in Roma e vi studia l'antichità, 264. 
Sua raccolta d'iscrizioni antiche e com- 
mentari i sopra varii scrittori latini, 264, 
265. Architetta due ponti sopra la Sen- 
na a Parigi, 265. È uno degli archi* 
tetti di S.Pietro di Roma, 153, 266,267, 
n. 1. È accettato dai Veneziani il suo 
parere e disegno per ovviare agli in- 
terramenti delle Lagune, 267 e seg. 
Dà il disegno del nuovo ponte di Rialto 
a Venezia, 269. Sua descrizione, ivi e 
seg. Sua morte, 273 e n. 4. Suoi lavori 
idraulici e fortificazioni in Venezia, 273,. 
n. 4. Commentario alla sua vita. V, 335. 

Giocondo (del) Girolamo. — Uno dei 
fondatori della Compagnia della Caz- 
zuola, VI, 611. 

Giolfino Niccolò, pittore veronese. 

— Fu maestro di Paolo Fari nato, VI» 
374, n. 2. 

* Giolfino Paolo, fratello di Niccolò* 
VI, 374, n. 3. 

Giorgio, pittore di vetri, fiammingo. 

— Lavora finestre per il duca Cosimo 
con i disegni del Vasari, VII, 588. 

* Giorgio d'Aquila, pittore fioren- 
tino ai servigi del Duca di Savoia. — 
Gli ò data a dipingere la cappella du- 
cale di Pinerolo, in Chambery e al 
Borghetto, II, 577 e n. 4. 

* Giorgio di Giovanni , pittore se- 
nese. — Dipinge insieme col Riccio,. 
VI, 412. 

* Giorgio di Sebenico, scultore. — 
Suoi lavori alla porta di S. Agostino 
e di S. Francesco in Ancona, I, 658,. 
n. 5. 

Giorgione da Castelfranco, pittore 
veneziano. — Dipinge una figura che 
si vede da tutti i lati, 1, 101 e IV, 98. Sua 
vita, IV, 91-100. Sua nascita, 91. Il suo 
vero cognome fu Barbarelli, 92, n. 1. Di- 
lettasi delle cose d'amore e della musica,. 
92. Suoi progressi nella pittura, ivi. Si 



76 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



prova con il confronto dello stile, che 
non fu, come dice il Vasari, imitatore 
del Vinci, 93, n. 1. Da lui cominciò la 
vera arte veneziana del colorito, ivi. 
Sue opere a Venezia, 93 e Beg. , e a 
Vienna, 94, n. 1 e 4. A Firenze, 94. 
A Faenza, 95. Suoi ritratti, 94,95. Suoi 
lavori a Castelfranco e a Trevigi, 97. 
Suoi disegni nel Libro del Vasari, 99. 
Sua morte, ivi. Suoi discepoli, ivi. Al- 
tre sue opere non ricordate dal Va- 
sari, 100, n. 1, 103 e seg. Albero ge- 
nealogico della sua famiglia, 101. Com- 
mentario alla sua vita, 103-107. Sua 
opera a Pesaro, ora in Olanda, 104, 
n. 1. A Castelfranco, 105. A Londra, 
Trevigi, Verona, Cremona, Milano, Ge- 
nova, Firenze, Roma, 106. A Vienna e 
a Monaco, 107. Scolare di Gio. Bellini, 
HI, 172. Creduto autore della scuola 
di S. Marco in Venezia, V, 246, n. 1. 
Dipinge la facciata del Fondaco dei Te- 
deschi, VII, 428, 429. 

Giotto di Boudon e, pittore, scultore 
e architetto fiorentino. — Sua vita, I, 
369-428. Sua nascita, 370, n. 1. Deri- 
vazione del nome di Giotto, 370, n. 4. 
È dal padre ceduto a Cimabue che 
gì* insegna l'arte, 371. Ritrae Dante nella 
cappella del Podestà, insieme con Bru- 
netto Latini e Corso Donati, 372. Di- 
pinge in Badia, 373. In fresco in Santa 
Croce, ivi. Sua tavola nella cappella 
Baroncelli in detta chiesa, 374. Vi di- 
pinge un crocifìsso e una Nunziata, 
375. E più un albero di croce, un ce- 
nacolo ed altre cose nel refettorio, e 
negli armadi di sagrestia piccole sto- 
rie, ivi. Nella chiesa del Carmine e nel 
palazzo di parte Guelfa, 376. Nella Pieve 
e nel Duomo d'Arezzo, 376, 377. In 
S. Francesco d'Assisi, 377-379. In San 
Francesco di Pisa, 380. Sue storie nel 
Camposanto di Pisa, 380, 381". Come 
si burla di un cortigiano, 383. È man- 
dato da Benedetto XI a Roma, dove 
dipinge in S. Pietro, 384, 386. Fa la 
nave di musaico nello stesso luogo, 
386. Fa un crocifisso per S. Maria so- 
pra Minerva, 387. È condotto in Avi- 
gnone da Clemente V, dove lavora più 
cose, ivi. Torna a Firenze e di lì va a 
Padova, dove dipinge nel Santo, 388. 
Va a Verona e lavora per gli Scali- 
geri e in S. Francesco, ivi. Tornando 
in Toscana, si ferma in Ferrara, dove 
lavora per gli Estensi e in S. Agosti- 



no, ivi. È condotto da Dante in Ra- 
venna, ivi. Va ad Urbino e poi ad 
Arezzo, dove lavora in Vescovado e in 
Santa Fiora, ivi. Torna in Firenze e 
dipinge nel Monastero della Donne di 
Faenza, ivi. Lavora nel Duomo di Lucca 
e nel castello detto della Gosta, 389. 
Sua arguta risposta data al Re di Na- 
poli, 390. Dipinge a Napoli a Santa 
Chiara, nel Castel dell* Uovo e nell* In- 
coronata, ivi e seg. Dipinge a Gaeta, 
391. A Rimini, 392 e seg. Torna a la- 
vorare in Ravenna, 394. Altre opere 
attribuitegli nella stessa città, 394, n. 2. 
Suoi crocifissi in S. Marco e in S. Ma- 
ria Novella di Firenze , ivi. Altri suoi 
lavori in quest'ultima chiesa, 394, 395. 
In Arezzo fa il disegno della sepoltura 
del vescovo Guido Tarlati, 395. Sua 
tavola portata da Pier Sacconi in Arez- 
zo, ivi. Ricuperata da Baccio Gondi , 
ivi. Suo crocifisso per l'eremo di Ca- 
rnai doli, 396. Sue opere nella chiesa 
d'Ognissanti di Firenze, 396, 397. Il 
transito di Nostra Donna inciso Del- 
l' Etruria Pittrice non è di lui , ma 
di Fra Giovanni Angelico, 397, n. 1. 
Fa il disegno del campanile del Duomo 
di Firenze, e delle storie di marmo 
che sono in esso, 393, 399. È fatto cit- 
tadino fiorentino, 399. Dipinge alle mo- 
nache di S. Giorgio, in Badia, ivi. E 
nella Sala del Potestà di Firenze, ivi, 

399, 400. Torna a Padova e dipinge 
all'Arena nell'oratorio della Nunziata, 
400 e n. 3. Va a lavorare a Milano, 

400, 401 e n. 1. Tornato a Firenze, 
muore, 401. Nel suo testamento lascia 
una pittura al Petrarca, ivi. Dove sot- 
terrato, 402. Suoi discepoli, 402-406. 
Natura di Giotto e suoi motti arguti, 
406 e seg. Fu anche poeta, 406, n. 2. 
Commentario alla sua vita, 413-428. 
Musaico della nave di S. Pietro in Ro- 
ma, 197. Il più eccellente dei disce- 
poli di Cimabue, 256. Abita nelle pro- 
prie case del maestro, ivi. Contrasta 
alla grandezza di Cimabue, ivi. Testi- 
monianza di Dante, ivi. Rinnovatore 
dell'arte, 257. Ritrae Arnolfo, 291. 
Tiene a battesimo Taddeo Gaddi, 349. 
Va ad Orvieto, 390, n. 1. Capomaestro 
della chiesa di S. Reparata, 399, n. 2. 
Dipinge nella Sala della Ragione di 
Padova, 400, n. 2. Quando fosse in Pa- 
dova, ivi, n. 3. Sua canzone sopra la 
povertà, 426-428. Albero genealogico 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



77 



della sua famiglia, 411. Rimuta l'arte 
del dipingere dal greco in latino, 645. 

* Giotto di Maestro Stefano, pit- 
tore, figliuolo di Stefano fiorentino. — 
Confuso dal Vasari con Tommaso di 
Stefano detto Giottino, I, 621, n. 1. 
Forse autore della pittura al Canto alla 
Macine, del tabernacolo sulla piazza 
S. Spirito, dei tre archetti nel chiostro 
di questo convento, delle pitture in 
Ognissanti e della Pietà nel monastero 
di S. Gallo; opere tutte dal Vasari at« 
tribuite a Tommaso di Stefano, 623, n. 2. 

Giottino Tommaso di Stefano, pit- 
tore fiorentino. — Sua vita, I, 621- 
630. Suo vero nome, 621, n. 1. Di chi 
fosse figliuolo, 622, 623. Suoi lavori in 
Firenze, 623-626. Dipinge alle Campo- 
ra fuori di Firenze, 626. E al Ponte 
a' Romiti in Valdarno, ivi. Attende alla 
scultura, ivi. Sue pitture in Roma, ivi. 
E in Assisi, 627. Sua tavola in S. Ro- 
meo di Firenze, ivi. Si ha memoria di 
altra sua opera, da gran tempo per- 
duta, 628, n. 2. Sua morte, 628. Suoi 
discepoli, 629. Suoi disegni posseduti 
dal Vasari, 630. Confusione fatta dal 
Vasari relativamente a quest'artefice, 
621, n. 1. 

* Giosuè di Santi, scolare di Neri 
di Bicci. — Sua opera in Sant'Ambro- 
gio di Firenze, II, 88. 

* Girolamo (Don) da Brescia, ar- 
chitetto. — Comincia la chiesa di Santa 
Giustina di Padova, II, 608, n. 2. 

* Girolamo da Cremona, miniatore. 

— Forse parla di lui il Vasari, IV, 584. 
Minia nei corali del Duomo di Siena, 
ivi, n. 6. E in uno antifonario oggi nel 
Duomo di Chiusi, ivi. 

* Girolamo di Giovanni di Stefano. 

— Scolare di Neri di Bicci, II, 89. 

* Girolamo d' Jacopo da Carrara , 
scultore. — Fa l'ornamento di marmo 
a una madonna di Nino Pisano, I, 494, 
n. 3. 

* Girolamo della Massa, senese, in- 
tagliatore in legno. — Discepolo di An- 
tonio Barili, IV, 414. 

* Girolamo di Morello, pittore. — 
Forse fiorentino, anteriore a Ci ra ab uè, 
I, 264 e n. 4. 

Girolamo Padovano, miniatore. — 
Forse lo stesso che Girolamo Campa- 
gnola, III, 225, n. 1. Non resulta che 
abbia miniato per la chiesa di S. Maria 
Nuova di Firenze, ivi. 



Giovambattista di Cristofano, ot- 
tonajo, Araldo della Signoria. — Della 
Compagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Giovanni, pittore fiammingo. — Mae- 
stro di Giovanni da Udine nel dipin- 
gere grottesche, VI. 550. 

* Giovanni dell'Abaco. — Fa parte 
del Consiglio per la cupola di S. Maria 
del Fiore, II, 344, n. 1. 

* Giovanni di Maestro Agostino, 
architetto senese. — Lavora nella cat- 
tedrale e nella pieve di Arezzo, 1, 311, 
n. 1. Dà il disegno del nuovo Duomo 
di Siena, 438, n. 2. Suo bassorilievo in 
S. Bernardino di Siena, 439, n. 4. Si 
obbliga a costruire e ornare una cap- 
pella a Roberto Tarlati nel vescovado 
d'Arezzo, 440, n. 1. 

* Giovanni d'Ambrogio. — Fa un 
modello per la cupola di S. Maria del 
Fiore, II, 351, n. 1. 

* Giovanni d'Andrea di Domenico, 
scultore fiorentino. — Da Lorenzo di 
Credi gli vieti data a finire la statua 
equestre del Colleoni, IV, 565, n. 1. 

* Giovanni d'Antonio d'Jacopo. — 
Scolare di Neri di Bicci, II, 87. 

* Giovanni d' Antonfrancesco da 
S. Giovanni in Valdarno, pittore. — 
Nominato, II, 300, n. 1. 

Giovanni d'Asciano, pittore, disce- 
polo del Berna. — Termina gli affre- 
schi della pieve di S. Gemignano, I, 
650. Lavora in Siena nello spedale della 
Scala, 651. E in Firenze nelle case vec- 
chie dei Medici, ivi. 

* Giovanni di Balduccio da Pisa, 
scultore. — Forse autore di una se- 
poltura in S. Pietro in Ciel d'oro di 
Pavia, VI, 512, n. 5. 

* Giovanni di Bartolo, orafo senese. 

— Suoi lavori a Roma, III, 303. 

* Giovanni di Bettino, architetto. 

— Da il disegno della cappella della 
SS. Annunziata di Firenze, II, 444, 
n. 5. Creduto autore della facciata di 
S. Maria Novella, ivi, e 541, n. 1. 

* Giovanni Bonsi, pittore. — Chia- 
mato a consigliare dagli operai del 
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 

Giovanni (Fra), da Campi, domeni- 
cano, architetto. — Continua la fab- 
brica di S. Maria Novella di Firenze, 
I, 351-356. Riedifica il Ponte alla Car- 
raia, 356. Altre opere architettoniche 
a lui attribuite, ivi. Sua morte, ivi. Si 
crede da alcuni che riedificasse il Ponte 



78 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Vecchio e architettasse quello di Santa 
Trinità, 591. 

* Giovanni di Pietro, detto Castel- 
nuovo, intagliatore in legno, senese. — 
Discepolo di Antonio Barili, IV, 414. 
Sue opere in Siena, ivi. 

Giovanni da Castelbolognese, inta- 
gliatore di gioie e di medaglie. — Sue 
notizie ed opere, V, 371 e seg. Si ri* 
tira a Faenza e vi muore, 375 e n. 2. 

* Giovanni di Cecco, capomaestro 
•del Duomo di Siena. — Ne compisce 
la facciata, I, 430, n. 2. 

* Giovanni del Cicchia, intagliatore 
senese. — Suoi lavori nel Duomo di 
Siena, II, llr, n. 1. 

* Giovanni di Cristofano, scultore. 
— Nominato, IV, 105. 

Giovanni (Frate) da Fiesole , detto 
l'Angelico, pittore. — Si restituisce a 
lui una tavoletta attribuita a Giotto, I, 
397, n. 1. Sua vita, II, 505-526. Quando 
e da chi nato, 505, n. 1. Si fa religioso 
•dell' ordine dei frati Predicatori, ivi e 
n. 3. Libri da esso miniati nei conventi 
, di S. Marco di Firenze e di S. Dome- 
nico di «Fiesole, 506. Sue tavole nella 
♦Certosa di Firenze, ivi. Sue pitture in 
S. Maria Novella e in S. Marco di Fi- 
renze, 507 e seg. Sua tavola per l'aitar 
maggiore di S. Marco, ora nella Gal- 
leria dell'Accademia delle Belle Arti, 
508, n. 4. Altre sue tavole parimente 
in detta Galleria, ivi e 509, n. 1. E 
nella Raccolta Lombardi e Baldi, 509, 
n. 1. E nella Pinacoteca di Monaco, 
ivi. Sua tavola nella chiesa di S. Do- 
menico di Fiesole, 509, 510. Altra in 
-detta chiesa, poi venduta al duca Far- 
nese, 510, n. 2. Altra parimente in 
«detta chiesa, ora nella Galleria del Lou- 
vre, 511 , n. 1. Altre sue opere in Fi- 
renze, 511, 512, n. 1 e seg. In Torino. 
512, n. 2. In Cortona, 514. In Orvieto, 
ivi. Trattò più volte il soggetto del 
Giudizio finale, 515, n. 1. Sue tavole 
in Roma, ivi. Suoi disegni nella Gal- 
leria degli Uffizi, ivi. È chiamato a 
Roma, 516. Opere ivi da esso condotte, 
ivi e seg. Ricusa 1* Arcivescovado fio- 
rentino , 517. Suoi costumi angelici , 
518 e seg. Sua morte, 520. Suoi disce- 
poli, ivi e seg. Sua sepolura, 522. Li- 
bri da esso miniati in S. Maria del 
Fiore, ivi. Commentario alla sua vita, 
527-534. Sua famiglia e sua nascita, 
527. Veste l'abito dei Padri Predica- 



tori, 528. Sue vicende in detta religio- 
ne, ivi e 529. Quando chiamato a Ro- 
ma, 529. Se veramente ricusasse T Ar- 
civescovado ili Firenze, ivi e seg. Sua 
andata ad Orvieto, 530. Sue pitture in 
Roma, 531 e seg. Sua sepoltura, 532. 
Sue tavole in S. Domenico di Cortona, 
532 e seg. Altra tavola nel coro di 
detta chiesa ad esso erroneamente at- 
tribuita, 532. Nominato, I, 542, n. 1. 
e Vili, 87. 

* Giovanni di Feo, detto Barbecca, 
intagliatore senese di legname. — Fonte 
battesimale nel Duomo di Siena da lui 
intagliato, II, 111, n. 1. 

* Giovanni di Fetto, scultore. — 
Sue statue nella Loggia de' Lanzi, I, 
604, n. 1. 

* Giovanni di Francesco. — Ajuta 
il Ghiberti nel lavoro delle porte di 
S. Giovanni, II, 255. 

* Giovanni di Francesco da Imola, 
scultore. — Sue sculture nel Duomo 
di Siena, III, 305. 

Giovanni di Francesco , scultore 
aretino. — Discepolo di Agostino da 
Siena e di Giovanni suo figliuolo, 1,311, 
n. 1. 

* Giovanni di Francesco, da Ro- 
vezzano. — Dipinge la cappella della 
SS. Annunziata, II, 444, n. 5. Litiga 
con F. Filippo, III, 490. 

Giovanni Franzese, miniatore. — 
Chiamato da Roma in Arezzo da Gu- 
glielmo da Marcilla per fargli dipin- 
gere alcune cose, IV, 426. 

* Giovanni di Gherardo da Prato. 
— Fa parte del Consiglio per la cupo- 
la di S. Maria del Fiore, II, 344, n. 1. 

* Giovanni di Maestro Giorgio , 
pittore, — Scolare del Perugino, TU, 
598, n. 3. 

* Giovanni da S. Giovanni di Val- 
damo, pittore, fratello di Masaccio. — 
Nominato, II, 288, n. 1. 

Giovanni di Goro , orefice fioren- 
tino. — Possedeva il cartone dei Mar- 
tiri ed altre cose di Peri no del Vaga, 
V. 609. Fu intagliatore di corniole, VI, 
152, n. 1, Quando morto, ivi. 

* Giovanni di Marco, pittore. — 
Dipinge in S. Trinità insieme con Gio- 
vanni di Smeraldo, I, 633, n. 2. Quando 
nato e quando morto, ivi. Altri suoi 
lavori, ivi. 

Giovanni Marliano. — Vedi Nola 
{da) Giovanni. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



79 



Giovanni da Milano, pittore. — Si 
crede autore delle pitture in Santa 
Croce, attribuite dal Vasari a Taddeo 
Caddi, I, 572, n. 2. Di chi figliuolo, ivi. 
È fatto cittadino fiorentino, ivi. Disce- 
polo di Taddeo Gaddi, 579. Suoi lavori 
fatti in compagnia di Taddeo in Arez- 
zo, ivi. E nella chiesa del Sasso della 
Vernia, ivi. Sua tavola in S. Croce, 
adesso nella Galleria delle Belle Arti 
di Firenze, 584 e n. 1. Dipinge una ta- 
vola per la chiesa d'Ognissanti di Fi- 
renze, 584, 585. E in Assisi, 585. Di- 
pinge in Firenze varii tabernacoli in 
compagnia d' Jacopo di Casentino. 670. 

* Giovanni di Miniato, scarpelli no. 
— Padre di Gherardo miniatore. III, 
248. Lavora con Michelozzo, e va con 
lui a Napoli, ivi. Sua morte, ivi. 

Giovanni Modanese. — Lavora nella 
Sala de' Re in Vaticano, Vili, 488. 

* Giovanni di Paolo, pittore e mi- 
niatore senese. — Discepolo di Gentile 
da Fabriano, III, 23. 

* Giovanni di Piero da Napoli. — 
Dipinge una tavola per S. Chiara di 
Pisa, in compagnia di Martino di Bar- 
tolommeo, senese, I, 477, n. 2. 

Giovanni Pisano, scultore e archi- 
tetto. — Sue notizie, I, 306 e seg. Fa 
la sepoltura di Urbano IV in Perugia, 
306. E gli ornamenti della fontana mag- 
giore di detta città, ivi. Torna in Fi- 
renze, e dà opera alle mulina d'Arno, 
308. Va a Pisa e conduce molti orna- 
menti in S. Maria della Spina, 309. Gli 
•e dato a fare Tedifizfo del Camposan- 
to, ivi. Va a Napoli e fa il Castelnuovo 
ed altre fabbriche, ivi. A Siena fa il 
modello della facciata del Duomo, 310. 
A Areazo nel Vescovado la tavola di 
marmo dell'aitar maggiore, omatissi- 
ma, 310, 311. La cappella degli liber- 
tini, 312. E il disegno di Santa Maria 
de* Servi, ivi. Lavora a Orvieto, ivi. 
Scolpisce la Vergine con due angeli 
nel Duomo di Firenze, e il piccolo fonte 
battesimale in S. Giovanni, 312, 313. 
A Bologna fa la cappella maggiore e 
la tavola di marmo in S. Domenico, 
313. Fa il monastero di S. Niccola e 
restaura il convento di S. Domenico in 
Prato, ivi. Restaura il convento di San 
Domenico di Pistoia, ivi. Autore del 
pergamo di marmo di S. Andrea in 
detta città, ivi. E della pila dell' acqua 
santa in S. Giovanni Evangelista, 314. 



Fa il modello del campanile di S. Ja- 
copo, ivi. La sepoltura di Benedetto XI 
e del vescovo Niccolò Guidalotti in 
S. Domenico di Perugia, 315. Conduce 
la nave di mezzo della stessa chiesa, 
ivi. A Pisa fa il pergamo grande del 
Duomo, 316 e seg. Scolpisce due Ma- 
donne di marmo per Ja stessa chiesa, 
317. Fa la cappella della Sacra Cintola 
nella cattedrale di Prato, 318. Sua pila 
in S. Pietro in Vinculis nel castello di 
S. Pietro presso Pisa, 319, n. 1. La- 
vora anche in avorio, ivi. Muore ed è 
sepolto nel Camposanto della sua pa- 
tria, 319 e n. 2. Suoi discepoli, 319. 
Sepolcro di sua mano per la princi- 
pessa Margherita di Lussemburgo, 320, 
n. 1. 

Giovanni da Pisa, scultore, — Di- 
scepolo di Donatello, II, 424, n. 1. Suo 
lavoro di terra cotta a Padova, ivi. 

Giovanni da Pistoja. — Discepolo 
del Cavallini, I, 542. Lo stesso che Gio- 
vanni di Bartolommeo Cristiani, 542, 
n. 2. Sua tavola nell'oratorio Gherardi- 
Pieraccini nel Pistojese, ivi. Altre sue 
notizie, ivi. 

Giovanni dal Ponte, pittore fioren- 
tino. — Discepolo di Giottino, I, 629. 
Sua vita, 631-634. Discepolo di Buffal- 
macco, 632. Quale si crede che sia il 
suo vero nome, 631, n. 1. Sue opere 
nella Pieve d'Empoli, 632. E in Arezzo, 
ivi. E in Firenze, 633. Perchè chiamato 
dal Ponte, ivi e n. 1. Lavora a Pisa, 
633. Altre sue opere in Firenze, ivi. 
Sua morte, 634. Suo disegno posseduto 
dal Vasari, ivi. 

* Giovanni di Stefano, scultore se* 
nese. — Suoi lavori di gesso nel Duo- 
mo di Siena, III, 70, n. 1. 

* Giovanni da Verona, scultore. — 
Lavora con altri nelle loggie e nel pul- 
pito in S. Pietro di Roma, II, 472, 
n. 2. 

* Giovanni del Trombetta, ossaio. 
— Nominato, IV, 557, n. 4. 

Giovanni, trombone. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Giovanni da Vicenza, scultore e ar- 
chitetto. — Lavora bene fogliami e ani- 
mali, VII, 527. 

Gio vannini Piero, pittore. — Camar- 
lingo della Compagnia dell'arte delit- 
tori in Firenze, I, 674, n. 2. 

Giovio Paolo, monsignore. — Eccita 
il Vasari a scrivere le Vite degli Arte- 



80 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



flci, VH, 682. Sua lettera a Cosimo I 
in lode del Pisanello, III, 11. 

Giugni (de') il Rosso, fiorentino. — 
Fa ritratti in, medaglie di cera, V, 390. 

Giuliano, orefice senese. — V. Mo- 
relli Giuliano di Niccolò. 

* Giuliano d'Andrea di Loro. — 
Discepolo di Neri di Bicci, II, 87. 

* Giuliano di Ser Andrea. — Ajuta 
il Ghiberti nel lavoro delle porte di 
S. Giovanni, II, 255. 

Giuliano D' Arrigo. — V. Pesello 
Giuliano. 

Giuliano di Baccio d'Agnolo, inta- 
gliatore di legname ed architetto fio- 
rentino. — Succede al padre suo nel* 
l'opera di S. Maria del Fiore. V, 354. 
Suoi lavori d'architettura in Pescia, ivi. 
A Montughi , a S. Miniato al Tedesco 
e in Firenze, 355. Suoi lavori nella Sala 
di Palazzo Vecchio, 356. Tira avanti il 
pavimento di S. Maria del Fiore, 357. 
Fa il modello dell'aitar maggiore e del 
coro del Duomo di Firenze, 357, 358. 
Suoi ornamenti per diversi quadri, 358. 
Intaglia il ciborio nella Nunziata di 
Arezzo e il coro dell'aitar maggiore 
nel Vescovado della stessa città, 359. 
Muore, ivi. Albero della sua famiglia, 
361. Insieme col Bandinelli fa disegni 
per l'ornamento della Sala dell'udienza 
e della facciata di Palazzo Vecchio, 
VI, 170, 171. Fa il modello dell'aitar 
maggiore e del coro del Duomo di Fi- 
renze, 177, 178. Lavora nell'apparato 
per la venuta di Carlo V in Firenze, 
Vili, 257. 

* Giuliano di Giovanni di Poggi- 
bonsi , detto il Facchino. — Ajuta il 
Ghiberti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 256. 

* Giuliano di Monaldo. — Ajuta il 
Ghiberti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 256. 

* Giuliano di Taddeo da S. Maria 
a Pontanico, scultore. — Termina il 
coro in S. Martino di Pietrasanta, la- 
sciato incompiuto da Lorenzo Stagi, 
VI, 111. 

* Giuliari Cav., architetto. — Restau- 
ra e finisce la cappella Pellegrini in 
S* Bernardino di Verona, VI, 353, n. 2. 

Giulio Romano, pittore e architetto. 
— Sua vita, V, 523-557. Discepolo di 
Raffaello, 523. Conduce, coi disegni di 
Raffaello, molte delle pitture delle Log- 
gie papali e della loggia Chigi, 524. 



Lavora in alcuni quadri di Raffaello» 
325. Attende all'architettura, ivi. Ar- 
chitetta la villa Madama e vi dipinge, 
525 e seg. Dipinge la Sala di Costan- 
tino, 527 e seg. Tavola di Monte Lucci, 
531. Madonna della Gatta, ivi. Tavola 
in Santa Prassede di Roma, ivi. Ta- 
vola per Genova, 532. Altra per S. Ma- 
ria de Anima a Roma, ivi. Architetta 
e dipinge il palazzo Turi ni in Roma, 
534. Dà il disegno del palazzo Alberini, 
ivi. Condotto in Mantova ai servigi di 
quel Duca, 535. Architetta il palazzo 
del Te e vi dipinge, 536 e seg. Altri 
suoi lavori in Mantova, 544 e seg. In- 
venta gli apparati per la venuta dì 
Carlo V in Mantova, 547. Suoi lavori 
per arginare il Po, 548. Fa un disegno 
per la facciata di S. Petronio in Bo- 
logna, 554. Ricercato per andare a 
Roma come architetto della fabbrica 
di S. Pietro, ammala e muore in Man- 
tova, 554, 555. Albero della sua fami- 
glia, 559. Prospetto cronologico della 
sua vita e delle sue opere, 561. Fatto 
capo da Raffaello sopra le figure delle 
Loggie Vaticane, IV, 362. Ha parte 
nel!' edificazione della Vigna del Papa, 
363, n. 4. Fa il ritratto di Giovanna 
d'Aragona, 365, n. 4. Dipinge a olio 
nella Sala di Costantino, 369, n. 5. 
Riscuote il resto del prezzo della ta- 
vola della Trasfigurazione, 371, n. 3. 
Sua tavola dipinta in compagnia di 
Gio. Francesco Penni sul disegno di 
Raffaello, 646, n. 1. Crede di Raffaello 
il ritratto di Leone X copiato da An- 
drea del Sarto, V, 42. Scelto dalla 
Compagnia della Steccata di Parma 
per compir l'opera del Parmigianino, 
233, n. 3. Suoi disegni per le pitture 
d' una cappella del Duomo di Verona, 
287-292. Fa alcuni disegni osceni in- 
tagliati da Marcantonio; 418. 

Giulio li, papa. — Ordina la sua, 
sepoltura a Michelangiolo, VII, 162. 

* Giunta, pittore pisano. — Ritrae 
in Assisi frate Elia, I, 249, n. 4. Pit- 
ture in S. Francesco d'Assisi a lui at- 
tribuite, 253, n. 1. 

Giuntalochi Domenico. — V. Ginn- 
t alodi. 

Giuntalodi Domenico, pittore, da 
Prato. — Scolare di Niccolò Soggi, VI, 
23. Notizie intorno alla sua vita e alle 
sue opere, 31 e seg. Albero della sua 
famiglia, 51. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



81 



* Giusi Giovan Battista, pittore se- 
nese. — Maestro di Andrea da Bre- 
scia, VII, 9, d. 1. 

Giusto, maestro di tarsie, fiorentino. 

— Lavora con Giuliano da Maiano i 
banchi della sagrestia della Nunziata, 
II, 468. 

* Giusto d' Andrea di Giusto. — 
Scolare di Neri di Bicci, II, 87. La- 
vora per Filippo Lippi , ivi. E con Be- 
nozzo Gozzoli nella chiesa di S. Ago- 
stino dì S. Gemignano, 90 e III, 53, n. 4. 
Memorie della sua vita, III, 54, n. 4. 

Gobbo (detto il) Vittorio. — Lavora 
nell'apparato per le nozze di France- 
sco de' Medici, Vili, 619. 

Gobbo (il), scultore milanese. — V. 
Solari Cristoforo. 

Gondi Bartolommeo. — Possedeva 
una tavola e alcuni disegni del Soglia- 
i», V, 130. 

Gonzaga Lodovico, marchese di Man- 
tova. — Protettore degli studi e delle 
arti, III, 395, n. 1. Fa edificare la tri- 
buna della chiesa della Nunziata di Fi- 
renze, II, 543, 544 e n. 1. 

Gorgaso, greco, scultore in terra 
cotta e pittore. — Nominato, I, 55. 

* Goro di Gregorio, da Siena, scul- 
tore. — Autore dell' urna di S. Cerbone 
nel Duomo di Massa Marittima, I, 490, 
n. 4. 

Gozzoli Benozzo, pittore fiorentino. 

— Sua vita, III, 45-55. Sua nascita, 
45, n. 1. Discepolo dell'Angelico, 45. 
Dipinge col maestro la cappella del 
Duomo d' Orvieto, 46, n. 1. Sue pitture 
in Firenze, 46 e seg. E in Monaco, 47, 
n. 1. E a Roma, 47 e seg. E in Pisa, 
48 e seg. E in S. Gemignano, 50. Suoi 
disegni posseduti dal Vasari e da altri, 
43, n. 2 e 51. Altre sue pitture in Vol- 
terra, 51, n. 5. Confuso con Melozzo da 
Forlì, 51. Sua morte e sepoltura, 53. 
Stima gli affreschi del Baldovinetti in 
S. Trinità, insieme con Cosimo Rosselli, 
il Perugino e Filippino Lippi, ivi, n. 2 
e II, 595, n. 1. Suoi discepoli, III, 53. Al- 
bero genealogico della sua famiglia, 57. 
Commentario alla sua vita, 59-68. Sue 
opere a Montefalco nell'Umbria, 59. E in 
Perugia, 60. E a San Gemignano, ivi e 
61. E a Castelfiorentino, 61 e 62, n. 1. 
Prospetto cronologico della sua vita e 
delle sue opere, 62 e seg. Ajuta il Ghi- 
berti nel lavoro delle porte di S. Gio- 
vanni, II, 256, n. 1. Garzone dell'An- 



gelico nelle pitture di una cappella in 
S. Pietro di Roma, 516, n. 3. Sue pit- 
ture in Volterra, VII, 50, n. 2. 

Grà (da) Marco. — Vedi Agrate 
Marco. 

Graffione, Giovanni (detto il), pittore 
fiorentino. — Discepolo di Alesso Bal- 
dovinetti, II, 598. E di Piero di Lorenzo 
Zuccheri, ivi, n. 1. Quando nato, e suo 
vero cognome, ivi. Sue opere in Fi- 
renze, 598. Sua risposta a Lorenzo 
de' Medici, ivi. Sue bizzarrie, ivi. 

Granacci Francesco, pittore fioren- 
tino. — Lavora nell'apparato per la ve- 
nuta in Firenze di Leone X, V, 24, 25, 
n. 3. Dipinge il legname d'una camera 
del Borgherini, 26 e 342 e VI, 261, n. 4. 
Sua vita, V, 339-345. Apprende l'arte 
da Domenico Ghirlandajo, 340. Suoi 
lavori in Firenze, ivi. Lavora in ap- 
parati e in mascherate , ivi e seg. Fi- 
nisce una tavola cominciata da Dome- 
nico Ghirlandajo, 340 e VI, 532. È chia- 
mato a Roma da Michelangelo, 342 e 

VI, 575. Sua tavola a Città di Castello, 
344, n. 3. Fa cartoni per finestre di 
vetri colorati, 344. Sua natura, 345. Sua 
tavola a Monteraurlo, ivi, n. 1. Sua mor- 
te, 345. Altre sue notizie, ivi, n. 1. Al- 
bero della sua famiglia, 347. Della Com- 
pagnia della Cazzuola, 612. Fornisce il 
Buonarroti de' disegni del Ghirlandajo, 

VII, 138. Disegna il cartone della guerra 
di Pisa di Michelangiolo, 161. 

* Grandi (de') Ercole, di Giulio Ce- 
sare, pittore ferrarese. — Scolare di 
Lorenzo Costa, III, 141, n. 1. Supposto 
autore di una tavola in S. Paolo di 
Ferrara e di un'altra nella Galleria 
Corsini a Roma, ivi. 

Grassi (de') Giovanni, pittore, scul- 
tore e architetto milanese. — Nomi- 
nato, I, 572, n. 2. 

* Grassi Gio. Battista, pittore friu- 
lano. — Sua tavola (oggi perduta) per 
S. Cristofano di Udine, 110, n. 1. Di- 
pinge gli sportelli dell' organo della 
chiesa di Gemona, ivi. 

Grazia Lionardo, pittore pistojese, 
creduto il Pistoja. — Scolare di Gio. 
Francesco Penni, IV, 647, n. 2. Tavola 
col suo nome in Lucca, ivi. 

* Grasso Cristofano, pittore geno- 
vese. — Fa dipingere due quadri al 
Puligo, IV, 472. 

Greci artefici. — Loro modo di di- 
pingere a tempera, I, 22. 



Vasari. Indici. — Voi. IX. 



82 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



Gregorio (San} Magno. — Accusato 
di aver guasto le opere d'arte in Ro- 
ma, I, 231, 232. Difeso, 231, n. 1. 

Grimer o Grimmer Jacopo, pittore 
di paesi, fiammingo, VII, 586 e n. 2. 

Grosso Nanni, scultore fiorentino. — 
Scolare del Verrocchio, III, 370. Suo 
carattere bizzarro, ivi. 

Grosso Niccolò, fabbro, detto Ca- 
parra. — Lavora le lumière, e altri 
ferri nel palazzo Strozzi, IV, 445. Fu 
persona ingegnosa e fantastica, ivi. Per- 
chè fosse detto Caparra, ivi. Fa un paio 
di alari per i Capitani di Parte Guelfa, 
ivi. Per il re Mattia Corvino fa bellis- 
simi lavori di ferro, Vili, 112. 

Gruamonte , scultore. — Scolpisce 
T architrave sopra la porta di Sant'An- 
drea di Pistoja, I, 272, n. 3, 325. 

Gualtieri, maestro di vetri, fiam- 
mingo. — Fa al duca Cosimo finestre 
di vetri a fuoco con i disegni del Va- 
sari, VII, 588. 

Guanto (da) Giusto. — V. Gand (da). 

Guanto (da) Martino e Giusto. — 
V. Gand (da). 

Guardia (della) Niccolò, scultore e 
orafo. — Discepolo di Paolo Romano, 

II, 649. Fa con Pietro Paolo da Todi 
le sepolture de* papi Pio II e Pio III, 
ivi. Fu soltanto orefice e non scultore, 
ivi, n. 4. Non può aver fatta la sepol- 
tura di Pio III, ivi. 

Guariento, pittore padovano. — Chia- 
mato dal Vasari Guerriero e Guari ero, 

III, 628-636. Sue opere a Padova, 636, 
637, n. 2. In Venezia e a Bassano, 637, 
n. 3. Altre sue opere a Padova, 659. 

* Guasparre d'Agostino, pittore se- 
nese. — Sue pitture in S. Giovanni di 
Siena, III, 18. 

* Guasta (del) Benvenuto di Gio- 
vanni, pittore senese. — Sue pitture 
in S. Giovanni di Siena, III, 18. Mae- 
stro di Bernardino Fungai, VI, 416. 
Sue pitture in Volterra, VII, 50, n. 2. 

Guasta (del) Girolamo. — Dà il lodo 
di una tavola del Perugino, HI, 576, 
n. 1. 

Guazzalotti Andrea, incisore di conj, 
da Prato. — Nominato, III, 28. Sue no- 
tizie, 28, n. 3. Medaglie da esso incise, 
ivi. 

* Gucci Bernardo, orafo. — Si crede 
autore della Pace d'argento attribuita 
al Pojlaiuoìo, III, 289, n. 2, 

Guelfo Lionardo, creduto Lionardo 



da Pistoja. — Scolare di Gio. Fran- 
cesco Panni, IV, 647, n. 2. 

Guerrini Rocco, da Marradi, archi- 
tetto civile e militare. — Sue notizie, 
VII, 955, n. 4. 

* Gucci Lapo, pittore fiorentino. — 
Nominato, I, 464. Capitano della Com- 
pagnia dell'arte dei pittori in Firenze. 
674. 

Guillichini Lodovico, medico are- 
tino. — Conduco Guglielmo da Mar- 
cilla in Arezzo, IV, 423. 

Guigoni o Ghisoni Fermo, pittore 
mantovano. — Dipinge un cartone di 
Giulio Romano suo maestro, V, 553. 
Sue opere nel Duomo di Mantova, VI, 
488. Sue pitture in S. Benedetto di 
Mantova, 491. 

Guglielmo d' Anversa , architetto 
fiammingo, VII, 588. 

Guglielmo da Forlì , chiamato Gu- 
glielmo degli Organi, discepolo di Giotto. 
— Dipinge in S. Domenico di Forlì, I, 
405. 

Guglielmo tedesco, architetto. — 
Fonda insieme con Bonanno il campa- 
nile di Pisa, I, 273 e n. 1 e 274. 

Guglielmo tedesco, scolare di Gu- 
glielmo della Porta. — Getta piccole 
statue di bronzo, VII, 549. 

* Guglielmo Monaco. — Sue scul- 
ture nell'arco di Castel Nuovo a Na- 
poli, II, 483. 

* Guglielmo (Fra) da Pisa, domeni- 
cano. — Ajuta Niccola Pisano nelle 
sculture del sepolcro di S. Domenico 
a Bologna, I, 297, n. 1. Ingrandisce 
S. Michele in Borgo a Pisa, 299, n. 1. 

* Guidizzani Marco, incisore di 
conj, veneziano. — Nominato, III, 27. 

* Guido da Città di Castello, inge- 
gnere. — Lavora nella fontana mag- 
giore di Perugia, I, 307, n. 1. 

* Guido da Siena, pittore anteriore 
a Cimabue. — Sua celebre tavola in 
S. Domenico di Siena, I, 264, n. 1 e 472, 
n. 4. Quando veramente egli visse ed 
operò, 654, n. 3. Comincia da lui la 
scuola senese, ivi. 

* Guidoni ( Fra ) Giovanni , da Pi- 
stoja, architetto. — Edifica in Firenze 
la chiesa e convento di S. Antonio di 
Vienna, I, 658, n. 4. 

H 

flemling. — V. Mèmling. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



83 



Hemsen(d') Caterina, miniatrice 
fiamminga. — Fu al servizio della Re- 
gina d'Ungheria, VII, 588. 

Hemsen (d') Giovanni, pittore fiam- 
mingo. — Fu di cognome Sanders. VII, 
583, n. 2. 

Hemskerck Martino , pittore fiam- 
mingo. — Suoi disegni intagliati da 
Girolamo Cocca, V, 436 e VII, 582. La- 
vora a Roma nell'apparato per la ve- 
nuta di Carlo V, VI, 573. Quando e 
dove nato e quando morto, VII, 582, 
n. 1. 

Hertoghen Girolamo. — V. Bos 
Girolamo. 

Horebout Gerardo Luca , pittore e 
miniatore fiammingo. — Fu al servizio 
del Re d'Inghilterra; sono sue le prin- 
cipali miniature del Breviario del car- 
dinal Grimani e 1' Uffiziolo di Carlo V. 
Il suo vero nome fu Gerard Horebout 
ed anche Geraert Luke Hornebaud, VII, 
587 e n. 2. 

Horebout Susanna. — Figliuola e 
non sorella di Gerard, VII, 587 e n. 5. 
Alberto Duro compra da lei un Salva- 
tore miniato, ivi. 

Huremboult Gerard. — V. Bore- 
boat Gerardo Luca. 



* Jacobello d'Antonio, pittore mes- 
sinese. — Sua tavola in S. Domenico 
•di Messina, II, 568, n. 1. 

Jacobello e Pietro Paolo delle Ma- 
segne, scultori ed architetti veneziani, 
discepoli di Agostino ed Agnolo se- 
nesi. — Loro tavola di marmo per San 
Francesco di Bologna, I, 436, n. 1. 
Scolpiscono la sepoltura di Giovanni 
da Lignano in S. Domenico di Bolo- 
gna, 444. Fanno 14 statue per S. Marco 
di Venezia, ivi, n. 4. Jacobello ha un 
figliuolo di nome Paolo scultore, ivi. 

Jacone. — V. Jacopo detto Jacone. 

Jacopi Marco. — Della Compagnia 
della Cazzuola, VI, 612. 

Jacopo o Lapo, architetto, dal Va- 
sari detto tedesco. — Si crede piutto- 
sto italiano, I, 279, n. 3. Architetta la 
chiesa di Nostra Donna in Assisi, ivi 
e 280, 281. É chiamato dai Fiorentini, 
e férma la sua stanza in Firenze, 281. 
Edifica il palazzo al Conte di Poppi, 
in Casentino, 282. Il Vescovado d'Arez- 



zo, ivi. Il palazzo de' Signori di Pietra- 
mala, ivi. Le pile del Ponte alla Car- 
raia, ivi. La chiesa di S. Salvadore del 
Vescovado e S. Michete in piazza Pa- 
della, ivi. Dà il disegno per scolare le 
acque della città, ivi. E per alzare la 
piazza di S. Giovanni, 282, 283. Edifica 
il Ponte alle Grazie, 283. Trova il modo 
di lastricare le strade, ivi. Fa il mo- 
dello del Palagio del Podestà, ivi. E 
di una sepoltura per Federigo impera- 
tore, ivi. Muore, ivi. 

Jacopo (Don), monaco degli Angioli, 
fiorentino. Fu scrittore di libri corali. 
— Suoi lavori, II, 22, 23. Celebrato da 
Don Paolo Orlandini, 23. Sua mano 
serbata come relìquia, ivi. 

Jacopo (Fra), musai cista. — Se sia 
lo stesso che Jacopo Torriti musaicista, 
I, 339 e seg. Non potè essere scolare 
del Tafi, ivi. Se egli veramente fu da 
Torrita come dice il Vasari, 343. 

* Jacopo d'Antonio da Bologna. — 
Ajuta il Ghi berti nel lavoro delle porte 
di S. Giovanni, II, 255. 

* Jacopo di Bartolommeo. — Gar- 
zone del Ghiberti, II, 256. 

Jacopo Bolognese. — V. Avanci Ja- 
copo. 

Jacopo di Casentino, pittore. — Sua 
vita, I, §69-675. Sua famiglia, 669. Sco- 
lare di Taddeo Gaddi, ivi e 580. Suoi 
lavori in Firenze, 670. In varii luoghi 
del Casentino, 671. In Arezzo, ivi. Si 
esercita nell'architettura, 672. Consi- 
gliere della Compagnia dell'arte dei 
pittori in Firenze, 674. Fa la tavola 
della cappella di detta Compagnia, 675. 
Muore, ivi. Suo ritratto, ivi. Suoi di- 
segni posseduti dal Vasari, ivi. Suo di- 
pinto per la Compagnia di Gesù Pel- 
legrino, non ricordato dal Vasari, 675, 
n. 3. 

Jacopo del Corso, pittore. — Sco- 
lare di Andrea dal Castagno, II, 682 e 
n. 2. 

* Jacopo di Cristofano, scultore, da 
Pietrasanta. — Suoi lavori in Roma, 
VI, 104 e seg. Sua morte e suoi fi- 
gliuoli, 105. 

Jacopo detto Jacone. — Scolare di 
Andrea del Sarto, V, 58. Dipinge la 
facciata del palazzo dei Buondelmonti, 
ivi e n. 6. Nominato, VI, 281. Sue no- 
tizie, 450 e seg. Sua intrinsechezza con 
Andrea del Sarto, ivi. Lavora in Fi- 
renze, ivi. Va a Roma, 451. Fa Tappa- 



84 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



rato per la festa di S. Felice ip Piazza, 
451, 452. Sue opere a Cortona, 452 e 
n. 1. Uomo maldicente, 453. Sua morte, 
454. 

* Jacopo di Lotto, orvietano. — No- 
minato, I, 620. 

* Jacopo di Piero tedesco , sculto- 
re. — Sue statue nella Loggia de'Lanzi, 
I, 604, n. 1. 

* Jacopo da Pietrasanta, architetto. 

— Fabbrica le loggie e il pulpito di 
marmo per S. Pietro di Roma, li, 472, 
n. 2. — V. Jacopo di Cristofano. 

Jacopo della Quercia. — V. Quer- 
cia Jacopo, 

Jacopo di Sandro, pittore. — La- 
vora nell'apparato per la venuta a Fi- 
renze di Leone X, V, 24 e n. 1. È 
chiamato a Roma da Michelangiolo 
perchè gli mostri il modo di lavorare 
in fresco, VII, 175. 

Janni, maestro francese, forse Gian- 
ni. — Sua statua di S. Rocco, inta- 
gliata in legno, I, 167. 

Jansyoor Joost. — V. Jason Gios. 

Jason Gios, scultore fiammingo, VII, 
589 e n. 4. 

* Ibi Sinibaldo, pittore, di Perugia. 

— Scolare del Perugino, III, 598, n. 3. 
Ideoco Reto, greco, scultore in terra 

cotta. — Nominato, I, 55. 

Ificle, greco, scultore. — Sua opera, 
I, 65, 66. 

Igione, greco, pittore. — Il primo 
che dipingesse le figure in modo da 
riconoscere i due sessi, I, 24. 

Imola (da) Innocenzo. — V. Fran- 
ateci Innocenzo. 

Indaco, Francesco (detto 1'), fratello 
di Jacopo. — Sue pitture nella Sala 
de' Re in Vaticano, III, 679, n. 1. Stima 
alcune pitture del Condopulo, ivi. Assai 
maldicente, 681. Sue opere a Monte* 
pulci ano e in Arezzo, 682. Va a Roma 
e vi lavora di pittura e di terra, ivi. 
Suoi disegni nel Libro del Vasari, ivi. 
Dipinge nel palazzo del card, di Monte 
in Roma, V, 453. 

Indaco, Jacopo (detto 1'), pittore. — 
Sua tavola nella Confraternita della 
Nunziata di «Arezzo, I, 682, n. 3. Di- 
scepolo di Domenico del Ohirlandajo, 
III, 679. Sua vita, 679-682. Sua fami- 
glia, 679, n. 1, Piace a Michelangiolo 
pel suo buon umore, 680. Sue pitture 
a Roma, ivi. Viene a fastidio a Miche- 
langelo, 681. Muore, ivi. È chiamato a 



Roma da Michelangiolo perchè gli mo- 
stri il modo di lavorare in fresco, VII, 
175. 

India Tullio, pittore veronese, padre 
di Bernardino. — Abile ritrattista e 
copiatore, VI, 368, n. 4. 

Ingegno, Andrea di Luigi (detto 
1'), pittore, d'Assisi. — Scolaro del 
Perugino, al dir del Vasari, III, 595. 
Suoi dipinti a Perugia e a Roma, ivi. 
Acceca, ivi. Beneficato dal Papa, ivi. 
Correzioni degli errori ne* quali è ca- 
duto il Vasari circa le notizie di detta 
pittore, 617 e seg. Perchè chiamato 
l'Ingegno, 619. Scolare dell'Alunno 
piuttosto che del Perugino, 620. Sue 
opere certe a Firenze e ad Assisi, 620, 
621. Sue opere già credute pitture gio- 
vanili di Raffaello, IV, 395, n. 2. 

Ingoni Gio. Battista, pittore mode- 
nese. — Sue opere, VI, 482. 

Innocenzo III, papa. — Fa edificare 
due palazzi sul Monte Vaticano, il tor- 
rione tondo e parte della sagrestia vec- 
chia di S. Pietro, I, 276. Col disegno 
di Marchi on ne Aretino edifica la torre- 
de' Conti , ivi. Conferma la regola di 
S. Francesco, I, 279. 

Iolpo, greco, scultore. — Sue opere,. 
I, 61. 

Irena, pittrice greca. — Nominata, 

I, 50. 

Isaia da Pisa, scultore. — Lavora 
con altri nella loggia è nel pulpito in 
S. Pietro di Roma, II, 472, n. 2. La- 
vora neir arco di Castelnuovo a Napoli, 

II, 484. 



K 



Kalkar (di) Giovan Stefano, pittore 
fiammingo. — Disegna ed intaglia la 
Notomia di Andrea Vesalio, V, 435 e 
n. 3. Una sola persona con Giovan Ste- 
fano fiammingo, 435, ri. 3. Contraffa le 
maniere di Tiziano e di Raffaello, ivi. 
Altre sue notizie, ivi. 



* Lafri Jacopo, architetto pistojese. 
— Sua memoria intorno alla cupola 
della Madonna dell' Umiltà di Pistoja, 
architettata da Ventura Vitoni e gua- 
sta da Giorgio Vasari, IV, 169. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



85 



Lamberti Niccolò. — Si crede una 
«tessa persona con Niccolò di Piero 
d'Arezzo, II, 225, n. 1. 

* Lambertini Michele di Matteo, 
pittore, da Bologna. — Sue pitture in 
S. Giovanni di Siena, III, 18. 

Lamberto d'Amsterdam, pittore. — 
Padre di Federigo Sustris, VII, 583, 589, 
*i. 10, 586. 

Lamberto (di) Federigo, pittore 
^fiammingo. — Fa un quadro per 1* ap- 
parato dell' esequie del Buonarroti, VII, 
299. Accademico del Disegno , 614. 
Quando e dove mori, ivi, n. 1. 

Lampsonio Domenico, pittore e scul- 
tore fiammingo. — Dà notizie . al Va- 
sari degli artefici del suo paese, VII, 
579, n. 1. Sue lettere al Vasari, 590, 
591 e n. 1. 

Lancia Baldassarre. — Creato di 
Girolamo Genga, VI, 325. Si dà all'ar- 
chitettura militare, .e serve la Signoria 
di Lucca e il duca Cosimo de' Medici, 
ivi. Disegna la fortezza di Siena, ivi. 
n. 1. Va a Malta, ivi. 

Lancia Luca, scultore napoletano. 
—Scolare d'Jacopo Sansovino, VII, 510. 

Lancia Pompilio, scultore, da Ur- 
bino. — Accademico del Disegno, VII, 
641. Lavora nell' apparato per le nozze 
di Francesco de'Medici, Vili, 618. 

Lancillotto, pittore fiammingo. — 
Lo stesso che Lancillotto Blondeel di 
Bruges, VII, 584 e n. 5. 

* Landenspelder Elsen Giovanni, 
incisore tedesco. — Suoi lavori, V, 440 
-e n. 3. 

* Landò di Pietro, orafo e archi- 
tetto senese. — È chiamato da Napoli 
a capomaestro dell'Opera del Duomo 
senese, I, 438, n. 2. Continua i con- 
-dotti dell'acqua della fonte di Piazza, 
ivi, n. 3. Bilica la campana del Comu- 
ne di Firenze, 556, n. 2. Altre sue no- 
tizie, ivi. Nominato, III, 304. 

Lanferri Antonio. — Negoziante di 
stampe, V, 430. Fa incidere vari dise- 
gni di Michelangiolo, 431. 

Lanfrani Jacopo, scultore e archi- 
tetto veneziano, discepolo di Agostino 
ed Agnolo senesi. — Fonda S. Fran- 
cesco d'Imola e ne scolpisce la porta 
principale, I, 443. Fa le sepolture del 
giureconsulto Calderini e di Taddeo 
Pepolì in S. Domenico di Bologna, 
ivi Fonda la chiesa di S. Antonio in 
Venezia, 444. 



Lanzilago, pittore padovano. — Sti- 
ma una pittura di Filippino Lippi, III, 
470. Se sia lo stesso che Resilao che 
dipinse a Padova, ivi, n. 1. 

* Lapo, scultore, diverso da quello 
nominato dal Vasari. — Compagno di 
Arnolfo e suo condiscepolo sotto Nic- 
cola Pisano, I, 283, n. 4. Ajuta il mae- 
stro nel pergamo del Duomo di Siena, 
304, n. 2. 

Lappoli Gio. Antonio, pittore are- 
tino. — Sua vita, VI, 5-16. Scolare di 
Domenico Pecori, 5. Va a Firenze sotto 
la disciplina del Pontormo e ne copia 
le opere, 6. Disegna nello Scalzo le pit- 
ture di Andrea del Sarto, 8. Sua ami- 
cizia con Perino del Vaga, ivi. Torna 
in Arezzo e vi dipinge, ivi. Va a Roma 
e pel sacco è fatto prigione dagli Spa- 
gnoli, ma gli riesce fuggire e torna in 
Arezzo, 10. Suoi lavori in Arezzo, in 
Casentino e in Bibbiena, 11, 12. Fa la 
prospettiva per una commedia in Arez- 
zo, 13. Altre sue opere nella medesima 
città, 14. Sue opere a Città della Pieve 
e a Pieve S, Stefano, ivi. Sua morte, 
16. Suoi creati, ivi. Sue amorevolezze 
verso il Rosso fiorentino, V, 165. Fa 
il proprio ritratto ritoccato dal Pon- 
tormo, VI, 260. 

Lappoli Matteo, pittore aretino. — 
Scolare di Bartolommeo della Gatta, 
III, 219. Sua morte e suo testamento, 
ivi, n. 6. Sue pitture in Arezzo, 220 
e seg. 

* Lari Antonmaria, detto il Tozzo, 
pittore e architetto senese. — Sue ope- 
re, IV, 602, n. 4 e 607, n. 3. 

Laroca Filippo. — Amico del Mon- 
torsoli, VI, 652. 

Laroca Francesco. — Amico del 
Montorsoli, VI, 652. 

Lastricati Zanobi, scultore e fondi- 
tore fiorentino. — Statua in bronzo di 
Mercurio per Lorenzo Ridolfi, fatta in 
compagnia di Ciano profumiere e scul- 
tore, V, 199, n. 2. Nominato, VI, 124. Fa 
una statua per l' apparato dell' esequie 
del Buonarroti, VII, 306. Accademico 
del Disegno, 640. Quando nato e quando 
morto, ivi, n. 4. Lavora nell'apparato 
per le nozze di Francesco de'Medici, 
Vili, 618. 

* Lattanzio di Giovanni, pittore. — 
Scolare del Perugino, III, 598, n. 3. 

* Laurana (da) Luciano di Martino, 
di Schiavonia, architetto. — Se fu di- 



86 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



soepolo del Brunelleschi, II, 385, n. 2. 
Architetto del Palazzo di Urbino, ivi. 
Qual parte abbia avuto nella costru- 
zione del detto Palazzo, 654, n. 2. Pro- 
tetto dal duca Federigo, ivi. 

Laurati Pietro. — V. horentetxi 
Pietro. 

* Laureti Tommaso, pittore siciliano. 
Scolare di Sebastiano Veneziano, V, 
585. Suo quadro a Bologna, ivi. Ri- 
tratto di Bernardino Savelli, 586. Fa il 
disegno della fonte pubblica di Bolo- 
gna, scolpita da Gio. Bologna, VII, 645. 

* Lazzaro, scultore fiorentino. — 
Scolpisce il pulpito di marmo di Santa 
Maria Novella, li, 335, n. 2. 

Leder er Cristoforo. — Si crede lo 
stesso che Cristofaro Coriolano. V. Co- 
violano. 

Leno Giuliano, architetto. — Solle- 
citatore delle fortificazioni di Parma e 
Piacenza, V, 458. Amico di Bramante, 
IV, 165. 

Leocare, greco, scultore. — Sua 
cooperazione al famoso sepolcro di 
Mausolo re di Caria, I, 80. 

* Leonardelli (Fra) Giovanni, pit- 
tore e musai ci sta orvietano. — Sue pit- 
ture nel Duomo d' Orvieto , attribuite 
dal Vasari al Cavallini, I, 541, n. 1. 
Nominato, I, 618. 

* Leonardo, architetto perugino. — 
Lavora nella fontana maggiore di Pe- 
rugia, I, 307, n. 1. 

* Leonarduzzo di Piero, legnaiuolo. 

— Fa un modello della cupola di Santa 
Maria del Fiore, II, 351, n. 1. 

Leone (San), papa. — Rattiene Gen- 
serico re de* Vandali dall' incendiar Ro- 
ma, I, 229, n. 2. 

* Leoni Lodovico, detto il Padova- 
nino, incisore di conj. — Nominato, 
III, 27. 

Leonzio, greco, pittore. — Sue ope- 
re, I, 49. 

Leonzio, greco, scultore. — Sue ope- 
re, I, 61. 

* Leopardo Alessandro. — Getta 
di bronzo la statua equestre del Col- 
leoni, IV, 565, n. 1. 

Lesbocle, greco, scultore in metallo. 

— Nominato, I, 69. 

Leyden ( di ) Luca , intagliatore in 
rame, fiammingo. — Lo stesso che Luca 
d'Olanda, VII, 589. 

Liberale, pittore veronese. — Sue 
notizie, V, 274. Di chi fosse scolare, 



ivi e n. 2. Sue pitture a Verona, 274 
e seg. Sue miniature a Siena e a Monte- 
Oli veto Maggiore, 278. Dipinge a Bar 
dolino, ivi. Altre sue pitture a Verona, 
278, 279. Muore, 280. Suoi discepoli, ivi. 

Liberale Gennesio, pittore, da Udi- 
ne. — - Discepolo di Pellegrino da San 
Daniello, V, 110. Imita eccellentemente 
ogni sorta di pesci, 111. Al servizio 
dell'Arciduca d'Austria, ivi. 

Liberale Gensio. — V. Liberale^ 
Gennesio. 

Libri (dei) Francesco, il vecchio, 
miniatore veronese, V. 326. Minia ili- 
bri di canto da coro in S. Giorgio, in 
S. Maria in Organi e in S. Nazzaro di 
Verona, 327. Sua miniatura di un San 
Giovanni Evangelista in San Lionardo 
de' Canonici, ivi. Padre di Girolamo 
dei Libri, ivi. 

Libri (de*) Francesco, il giovane, 
figliuolo di Girolamo. — Miniatore, pit- 
tore e architetto veronese, V, 331. La- 
vora in Verona, in Padova e in Vene- 
zia, 333. Preso ai suoi servigi dal Ve- 
scovo di Tornai per condurlo seco in 
Fiandra, ammala e muore, ivi. 

Libri (dei) Girolamo, pittore e mi- 
niatore veronese, — Sue pitture in Ve- 
rona, V, 327 e seg. Sue miniature a 
Monte Scaglioso, a Santa Giustina di 
Padova, alla Badia di Praja nel Pado- 
vano, a Candiana e a Verona, 330J[n- 
segna la miniatura a Don Giulio Mìo- 
vio. ivi. Muore, 331. 

* Libri (de') Stefano, miniatore ve- 
ronese. — Introduce nell'arte della mi- 
niatura Liberale, V, 278, n. 1. 

Liefrinck Giovanni, intagliatore in 
rame, fiammingo. — Suoi intagli, V, 
437 e n. 1. 

Lio Frynck. — V. Liefrinck Gio- 
vanni. 

Lieto Pomponio. — V. Correggio 
Pomponio. 

Ligorio Pirro, pittore e architetto. — 
Architetto di papa Pio IV, VII, 35. 
Prima amico, poi avverso a Francesco 
Salvi ati, 37. Nominato, 31. Architetta 
il palazzo nel bosco di Belvedere, 91. 
Messo sopra alla fabbrica di S. Pietro, 
245. Architetto di Palazzo, 257. Uno 
degli esecutori del disegno di Miche- 
langiolo per la fabbrica di S. Pietro, 
266. È cacciato via per la sua presun- 
zione, ivi. Fa il disegno della sepoltura 
di Paolo IV, 551, n. 3. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



87 



Lino, scultore e architetto senese. — 
Fa la cappella di S. Ranieri nel Duo- 
mo di Pisa, I, 319. V. Tino. 

Lienardo, scultore milanese. — La- 
vora in Roma, VII, 551 e n. 1. Fu di 
cognome Sormanno, ivi. 

* Lionardo, scultore tedesco. — Scol- 
pisce la statua equestre di legno do- 
rato di Bartolommeo Colleoui nel suo 
monumento a Bergamo, VI, 502, n. 4. 
Lionardo di Bartolommeo, pittore 
di vetri. — Finestre pel Camposanto 
di Pisa, I, 381, n. 2. 

Lionardo di Ser Giovanni, orafo 
fiorentino. — Suoi lavori nell'altare 
d'argento di S. Jacopo di Pistoja, I, 
443 e II, 168, n. 2. Se sia stato mae- 
stro di Luca della Robbia, II, 168, n. 2. 
Lavora nel dossale d'argento in S. Gio- 
vanni di Firenze, III, 288, n. 1. 

Lioni Lione, aretino, intagliatore di 
medaglie e scultore. — Fa la sepoltura 
del Marchese di Malignano, VII, 257 
e 539. Ritrae in medaglia il Buonar- 
roti, ivi. Oli è donato da Michelangelo 
un modello di cera di Ercole che scop- 
pia Anteo, e varii disegni, 258. Sue 
notizie, 535 e seg. Varii ritratti fatti 
da lui in busti e in medaglie, 536, n. 1, 
537, 538, 539, 540. È fatto cavaliere, 
537. Sua casa in Milano da esso archi- 
tettata e ornata, 540 e seg. Particolari 
della sua vita, 540, n. 2. Nominato, III, 
29. Riceve cortesemente Francesco Sal- 
viati a Milano, VII, 35. 

Lioni Pompeo, figliuolo di Lione, scul- 
tore e coniatore. — Lavora in Spagna, 
VII, 542. Notizie dei suoi lavori, ivi, 
n. 1. 

Lippi (Fra) Filippo, pittore fioren- 
tino. — Sua vita, II. 611-630. Sua na- 
scita, 611 e n. 2. Rimane orfano, 612. 
Entra nel convento del Carmine di Fi- 
renze, ivi. Impara la pittura, ivi. Suoi 
primi lavori, 613. Rettore della par- 
rocchia di S. Quirico a Legnaia, 614, 
n. 1. Cappellano delle monache di San 
Niccolò de'Frieri di Firenze e presso 
quelle di Santa Margherita di Prato, 
ivi. Lascia 1' abito di frate, e parte da 
Firenze, 614. Fatto schiavo in Barbe- 
ria, ritrae il padrone e ricupera la li- 
bertà, ivi. Se ciò debba ritenersi per 
vero, 615, n. 1. Va a Napoli e dipinge 
una tavola pel re Alfonso, 615. Torna 
a Firenze, ivi. Sue pitture in detta citta, 
a Fiesole e ad Arezzo, ivi e seg. De- 



dito agli amori, 616. Sue pitture a Pa- 
dova e a Roma, 619. Va a Prato, se- 
duce e rapisce dal convento una fan- 
ciulla, 620. Ne ha un figlio, 621. Sue 
opere in Prato, 621 e seg. Suo ritratto, 
624. Lavora a Pistoja, 625. Altre sue 
opere in Firenze, ivi e seg. E a Peru- 
gia, 626. Insegna a Fra Diamante, 627. 
Va a Spoleto e vi muore, 628. Racco- 
manda suo figlio a Fra Diamante, 629. 
È dai Fiorentini inutilmente richiesto 
il suo corpo, ivi. Sua sepoltura, 630. 
Suoi disegni posseduti dal Vasari, ivi. 
Altre sue opere a Berlino e a Firenze, 
ivi, n. 1. Albero genealogico della sua 
famiglia, 631. Commentario alla sua 
vita, 633-643. Prospetto cronologico 
della sua vita e delle sue opere, 645. 
Amico di Neri di Bicci, 84, n. 2. Le- 
vato di rettore di S. Quirico a Legnaia 
per avere falsificato una quietanza di 
Giovanni del Cervelliera suo scolare, 
III, 490. Nominato, VIII, 87. 

Lippi Filippo, detto Filippino, pit- 
tore fiorentino. — Suo metodo di di- 
pingere all'uso greco antico, cioè fa- 
cendo le figure di un sol colore in tor- 
retta verde, I, 22, n. 1. Figlio di Fra 
Filippo. Sua vita, III, 461-477. Disce- 
polo di Fra Diamante e del Botti celli, 
461. Termina le pitture della cappella 
Brancacci nel Carmine di Firenze, 462. 
Suo ritratto, 463. Altre sue pitture in 
Firenze, ivi e seg. A Berlino, 465, n. 1. 
A Prato, 465 e ség. A Monaco, ivi, n. 3. 
A Lucca, 466. Dipinge due tavole per 
Mattia Corvino, 467. Sua tavola a Bo- 
logna, ivi. Lavora a Roma, ivi e seg. 
A Spoleto fa il disegno della sepoltura 
del padre, ivi. Suoi disegni posseduti 
dal Vasari, 468. Suo testamento, ivi, 
n. 2. Dipinge la cappella degli Strozzi 
in S. Maria Novella di Firenze, 469 e 
seg. Altre sue pitture a Firenze, 473 e 
seg. Sua morte, 475 e 476, n. 1. Suoi 
figliuoli, 476, n. 1. Onori resigli, 476. 
Suoi discepoli, ivi. Commentario alla 
sua vita, 479-490. Prospetto cronolo- 
gico della sua vita e delle sue opere, 
491, 492. Stima gli affreschi del Bai- 
dovi netti in S. Trinità di Firenze, II, 
595, n. 1, e III, 53, n. 2. Lavora insie- 
me con Fra Diamante nella cappella 
Sistina a Roma, II, 642. 

Lippi Gio. Francesco, orefice. — - Fi- 
gliuolo di Filippino Lippi, III, 476, n. 1. 
Amico di Benvenuto Cellini, ivi. 



88 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Lippi Ruberto di Filippino, pittore. 
— Ha molte opere di mano di Oiovan 
Francesco Rustici, VI, 608. Della Com- 
pagnia del Paiuolo, 609. 

Lippo, pittore fiorentino. — Stima 
una statua di Donatello pel campanile 
del Duòmo di Firenze, II, 401, n. 1. 
Racconcia i musaici di S. Giovanni, I, 
334. Discepolo di Giottino, 629. Sua 
vita, II, 11-15. Sue pitture nel mona- 
stero di S. Benedetto fuori di Firenze, 
12. In Arezzo, ivi. In Bologna e in Pi- 
stoja, ivi. In Firenze, ivi. Lavora di mu- 
saico, 13, 14. Fu litigioso, 14. Muore 
ucciso, ivi. 

* Lippo d'Andrea, pittore. — Di- 
pinge nel Palazzo del Ceppo a Prato, 
II, 8, n. 1. 

* Lippo di Beni vieni, pittore fioren- 
tino. — Sue pitture in S. Giovanni di 
Firenze, II, 13, n. 2. Avanzi di altre 
sue pitture in casa Alessandri di Fi- 
renze, ivi. 

Lippo di Corso, pittore. — Dipinge 
in compagnia di Bicci di Lorenzo nel 
Duomo di Firenze, II, 67. 

* Lippo di Dino, orafo fiorentino. — 
Lavora in compagnia di Andrea Pi- 
sano ad una delle porte di bronzo di 
S. Giovanni, I, 487, n. 3. 

Lisippo, greco, scultore. — Sue ope- 
re, I, 62 e 63, e n. 1 e 2, e ivi, 64 e 
n. 1. Nominato, 71. Maestro d'intaglio 
in cavo, 218. 

Lisistrato Sicionio, greco, maestro 
di terre cotte. — Nominato, I, 55. 

Liutprando, re dei Longobardi. — 
Edifica in Pavia il tempio di S. Pietro 
in Celdauro, I, 235. 

* Lizignolo Giacomo , incisore di 
conj, ferrarese. — Sua medaglia di 
Borso d'Este, III, 12, n. 1. Nominato. 
27. 

Lombardi Alfonso, scultore ferra- 
rese. — Sua vita, V, 83-91. Fu di co- 
gnome Cittadella e oriundo di Lucca, 

83, n. 2. Lavora medaglie e ritratti di 
stucco e di cera, 83 e seg. Fa gli or- 
namenti della porta di S. Petronio a 
Bologna per la coronazione di Carlo V, 

84. Scolpisce la sepoltura di Ramaz- 
zotto, 85 e n. 1.. Bassorilievi all'Arca 
di S. Domenico e nella porta di S. Pe- 
tronio, ivi e n. 2 e 3. Figure di stucco 
nello spedale della Vita, 85, 86 e n. 1. 
Statua d'Ercole nel palazzo pubblico 
di Bologna, 86. Angeli alla Madonna 



del Baracano, ivi e n. 5. Dodici Apo- 
stoli in S. Giuseppe, ivi e n. 6. Figure 
di terra alla Madonna del Popolo, ivi 
e n. 7. Suoi lavori di stucco a Castel- 
bolognese e a Cesena, 86, 87, Suoi co- 
stumi e natura, ivi. Ritrae di stucco in 
medaglia e in marmo Carlo V impera- 
tore. 88, 89. È condotto a Roma dal 
card. Ippolito de' Medici, 89. Fa per lui 
la copia di una testa antica di Vitellio, 
ivi. Ritrae in marmo Clemente VII, ivi. 
E Giuliano de' Medici, 90. Gli è allo- 
gata la sepoltura di Clemente VII, ivi. 
È data a fare a Baccio Bandi nelli con 
suo gran dispiacere, 90, 91. Va a Fi- 
renze e dona al duca Alessandro un 
ritratto di Carlo V, 91. Ritrae detto 
Duca, ivi. Torna a Bologna, vi si am- 
mala e muore, ivi e n. 4. Lavorò an- 
cora per il duca Federico di Mantova, 
91, n. 4. Doveva fare la sepoltura del 
marchese Gonzaga, ivi. Ritratto della 
Duchessa d'Urbino, ivi. Fa il ritratto 
del Pomponazzo e doveva far quello 
di Giovanni delle Bande Nere, ivi. Gli 
sono promesse le sepolture di papa 
Leone e di Clemente VII, VI, 162. 

Lombardi Giovanni. — Lavora Del- 
l' apparato per le nozze di Francesco 
de' Medici, Vili, 621. 

Lombardi Girolamo, scultore ferra- 
rese. — V. Lombardo Girolamo. 

Lombardino Gristofano, architetto- 
— È condotto a Bologna da Giulio Ro- 
mano, V, 554. Lavora con lui nel dise- 
gno della facciata di S. Petronio di 
Bologna, ivi e n. 3. Architetto della 
chiesa di S. Caterina di Milano, VI, 
497 e n. 4. Finisce il portico di S. Celso 
in Milano, 516 e n. 4. Disegna la fac- 
ciata e la chiesa di S. Caterina in Mi- 
lano, ivi. 

Lombardino Tofano. — V. Lom- 
bardino Cristofano. 

* Lombardo Antonio, scultore vene- 
ziano. — Figliuolo di Pietro, III, 676. 
Lavora a Venezia col padre, ivi. Sue 
sculture a Padova, ivi. 

Lombardo frate Aurelio, fratello di 
Girolamo, scultore e gettatore. — Fi- 
nisce due Profeti abbozzati dal Sanso- 
vino per la chiesa di Loreto, IV, 520, 
n. 3. Lavora in compagnia del fratello 
per la Madonna di Loreto e fa un ta- 
bernacolo di bronzo per Milano, VI, 
480 e n. 3. 

Lombardo Girolamo, scultore ferra- 



TAVOLA DJ? NOMI DELLE PERSONE 



89 



rese. — Possedeva un libro di disegni 
di architettura di Andrea Contucci, IV, 
514. Suo scolare, ivi. Compisce una 
storia per la Madonna di Loreto co- 
minciata dal suo maestro, 519 e n. 3. 
Finisce quattro statue di Profeti per la 
detta chiesa, 520 e n. 3. Sue notizie, 
VI, 479, n. 2. Suoi lavori, 479 e seg. 

* Lombardo Martino, architetto ve- 
neziano. — Congiunto di Pietro Lom- 
bardo, III, 676. Sue opere a Venezia, 

• m 

IVI. 

* Lombardo Moro, architetto vene- 
ziano. — Figliuolo di Martino, III, 676. 
Sue opere a Venezia, ivi. 

* Lombardo Pietro, architetto e scul- 
tore veneziano. — Erige a Ravenna il 
sepolcro di Dante, III, 674. Sue opere 
a Treviso, a Cividal del Friuli, a Ve- 
nezia, 675. Soprastante alle fabbriche 
della Repubblica Veneta, ivi. 

* Lombardo Sante, scultore e archi- 
tetto veneziano. — Figliuolo di Pietro, 
III, 676. Sue notizie, ivi. 

* Lombardo Tullio, scultore e ar- 
chitetto veneziano. — Figliuolo di Pie- 
tro, III, 676. Sue opere a Venezia, a 
Padova e a Treviso, ivi e seg. Sua 
morte, 677. 

Longhi Barbera. — Figliuola di 
Luca, pittrice, VII, 421 e n. 1. 

Longhi Francesco. — Figliuolo di 
Luca, pittore, VII, 421, n. 1. 

Longhi Luca, pittore ravignano. — 
Dipinge nella chiesa di Classi, VII, 420. 
Sue notizie, 421, n. 1. 

Lorentino d'Angiolo, pittore aretino. 
— Discepolo di Piero della Francesca, 
II, 499. Sue opere in Arezzo, ivi e seg. 

Lorenzetti Ambrogio, pittore se- 
nese. — Sua vita, I, 521-535. Fratello 
di Pietro Lorenzetti, 521, n. 1. Dipinge 
in Siena nel chiostro dei Frati minori, 

521. Nello spedale di Mona Agnesa, 

522. Nello Spedale grande, ivi e 471, n. 2. 
Nel Capitolo e nella facciata del con- 
vento di S. Agostino, ivi. Nel Palazzo 
della Signoria, 523. Sua tavola a Vol- 
terra, ivi. Dipinge a Massa, ivi. A Or- 
vieto, ivi. In Firenze nella chiesa di S. 
Procolo, ivi. Nella chiesa di S. Mar- 
gherita in Cortona, 524 e 517, n. 1. Sua 
tavola a Monteoliveto di Chiusuri, 525. 
Sua morte, ivi, n. 1. Suo ritratto, 525. 
Suoi disegni posseduti dal Vasari, ivi. 
Commentario alla sua vita, 527-535. 
È minore a Pietro suo fratello, 471, n. 1. 



Si credono de' fratelli Lorenzetti al- 
cune pitture nel Camposanto di Pisa 
attribuite dal Vasari a Andrea Orga- 
gna, 599, n. 2. 

Lorenzetti Pietro, pittore senese. 
— Sua vita, I, 471-479. Di chi fu figliuo- 
lo, 471, n. 1. Sua prima memoria come 
pittore, ivi. È fratello di Ambrogio Lo- 
renzetti, ivi. Dipinge insieme con lui 
nello spedale di Siena, ivi e n. 2. Sua 
tavola nel Duomo senese, ivi. Non è 
imitatore di Giotto, 472, n. 1. Si crede 
suo uno degli affreschi in S. Francesco 
di Siena, ivi, n. 3. Non devesi attri- 
buirgli tutto il merito di aver fatto 
avanzare Parte della pittura in Siena, 
ivi, n. 4. Dipinge una tavola a Monto- 
liveto di Chiusuri, 472. Un taberna- 
colo sulla piazza di S. Spirito di Fi- 
renze, 472, 473. Fa una storia a fresco 
nel Camposanto di Pisa, 473. Ed una 
tavola per S. Francesco di Pistoja, ivi. 
Dipinge in fresco e fa la tavola del- 
l' aitar maggiore nella Pieve d'Arezzo, 
474, 475. Lavora in S. Pietro di Roma, 
in Cortona e in S. Fiora e Lucilla di 
Arezzo, 476, 477. Si crede sua una Cro- 
cifissione in S. Francesco d'Assisi, dal 
Vasari attribuita al Cavallini, 477, n. 1. 
E parimente sua una Passione di N. S. 
nella stessa chiesa, dal Vasari voluta 
di Giotto, ed altri due dipinti, ivi. Suo di- 
segno posseduto dal Vasari, 479. Suo 
ritratto, ivi. Madonna da lui dipinta sulla 
porta del Duomo di Siena, 651, n. 3. 

Lorenzetto, scultore e architetto fio- 
rentino. — Sua vita, IV, 577-581, Di- 
scepolo di Raffaello, 577. Sposa una 
sorella di Giulio Romano, ivi. Finisce 
la sepoltura del card. Forteguerri in 
S. Jacopo di Pistoja, 578 e III, 369, 
Lavora a Roma coir ajuto di Raffaello 
alla sepoltura di Agostino Chigi in S. 
Maria del Popolo, ivi e 369. Scolpisce 
una Nostra Donna per il sepolcro di 
Raffaello, 579. E quella per un mercante 
de' Perini alla Trinità di Roma, ivi. Fa 
il disegno del palazzo Caffarelli, e delle 
stalle ad Andrea card. Della Valle, 

579. Statua di S. Pietro per accompa- 
gnare il S. Paolo di Paolo Romano, 

580. Fa il lavoro di quadro alle sepol- 
ture di Leone X e di Clemente VII al- 
logate a Baccio Bandinelli, ivi e VI, 163. 
Messo per architetto alla fabbrica di S. 
Pietro da Antonio da Sangallo, 581. 
Muore ed è sepolto in S. Pietro, ivi. 



90 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Albero della sua famiglia, 587. Re- 
staura un tabernacolo e fa una Madon- 
na, detta oggi del Sasso, in S. Maria 
della Rotonda, 382, n. 3. Particolarità 
della sua vita narrata da Raffaello da 
Monte lupo, 557 e seg. Disegna il car- 
tone della guerra di Pisa di Michelan- 
gelo, VII, 161. 
Lorenzi Antonio di Gino, scultore. 

— Scolare del Tribolo. Termina una 
statua del maestro a Castello, VI, 82. 
Fa una statua per l'apparato dell'ese- 
quie del Buonarroti, VII, 305. Accade- 
mico del Disegno, 636. Quando mori, 
ivi, n. 3. Lavora nell'apparato per le 
nozze di Francesco de' Medici, Vili, 618. 

Lorenzi Battista , detto Battista 
del Cavaliere, scultore fiorentino. — 
Suoi lavori nel sepolcro del Buonar- 
roti in S. Croce di Firenze, VII, 316. 
Accademico del Disegno. 638. Sue ope- 
re, ivi e seg. Lavora nell'apparato per 
le nozze di Francesco de' Medici, Vili, 
618. 

Lorenzi Stoldo, scultore fiorentino. 

— Accademico del Disegno, VII, 637. 
Sue opere in Pisa e in Firenze, ivi. 
Sua morte, ivi, n. 2. Lavora neir appa- 
rata per le nozze di Francesco de' Me- 
dici, Vili, 618. 

* Lorenzo, scultore. — Lavora nel- 
l'apparato per la venuta di Leone X 
in Firenze, V, 25, n. 3. 

Lorenzo (Don), monaco degli Angeli 
di Firenze. — Sua vita, II, 17-26. Se- 
guace della maniera di Taddeo Gaddi, 
18. Sua tavola dell'aitar maggiore della 
chiesa degli Angeli di Firenze, ivi e 
n. 4. Sua descrizione, ivi. Altra tavola 
alla Badia Adelmi, 19, n. 1. Altre sue 
opere in Firenze e nei contorni, 19, 20, 
21. E in Pisa, 21. Sua morte, ivi. Suoi 
discepoli, 25. Suoi disegni posseduti 
dal Vasari, 26. Commentario alla sua 
vita, 27-29. Suoi lavori di minio nella 
sagrestia dello spedale di S. Maria 
Nuova di Firenze, 27. Sua tavola nella 
Galleria degli Uffizi, 28. Altra nella 
Galleria di Belle Arti di Firenze, dal 
Vasari attribuita a Giotto, ivi e I, 373, 
n. 2. Altre sue tavole attribuite a Fra 
Giovanni Angelico, 28. Carattere e me- 
rito delle sue pitture, ivi e 29. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 31, 32. Nominato, 462. Sue 
pitture in Volterra, VII, 50, n. 2. 

* Lorenzo Bolognese, pittore. — Di- 



pinge nella chiesa della Casa di mezzo 
in Bologna, II, 141, n. 1. 

* Lorenzo di Domenico di Fran- 
cesco. — Scolare di Neri di Bicci, II, 88. 

* Lorenzo di Giovanni Pace. — 
Scolare di Neri di Bicci, II, 88. 

* Lorenzo di Michele, ricamatore 
fiorentino, fratello di Galieno. — Lavora 
per il Duomo di Firenze, IV, 240, n. 1. 

* Lorenzo di Niccolò, pittore fio- 
rentino. — Sua gran tavola nel coro 
di S. Domenico in Cortona, II, 533 e 
seg. Altra sua tavola nella collegiata 
di S. Giminiano, 533, n. 1. Sua tavola 
dipinta con Spinello Aretino e Niccolò 
Gerini, già in S. Felicita, I, 691, n. 3. 

* Lorenzo di Puccio, pittore fioren- 
tino. — Nominato, I, 607, n. 2. 

* Lori Francesco (o della Lora),. 
fiorentino. — Architetto dell'ornamento 
della fontana di Trevi a Roma, II, 539. 
n. 1. 

Loro (da) Carlo. — V. Portelli 
Carlo. 

Lotti Lodovico di Lorenzo, campa- 
naio. — Padre di Lorenzetto scultore,. 

IV, 577, n. 1. Suoi lavori di getto, ivL 
Lotto Lorenzo, pittore. — Sue no- 
tizie, V, 249. Di che patria fosse, ivi» 
n. 1. Segue la maniera di Giorgione, 
249. Sue opere in Venezia, ivi e seg. 
E in Recanati, 250. In Ancona, 251. 
Lavora a Loreto, 252. Congetture in- 
torno al tempo della sua morte, ivi, 
n. 4 Altre notizie sulle sue gite, 253, 
n. 1. Altre sue opere non ricordate dal 
Vasari, 257. 

Lovanio ( da ) Dirik , pittore fiam- 
mingo. — È detto erroneamente Stuetv, 
bout, VII, 582, n. 4. Sue notizie, ivi. 
Sue tavole a Monaco, a Berlino e a 
Bruxelles, ivi. Nominato, 584. 

Lovanio ( da ) Lodovico, pittore. — 
Nominato, VII, 581. Si crede autore di 
una tavola del 1445, ivi, n. 1. Nomina- 
to, I, 185. 

Luano (da) Lodovico, pittore. — 

V. Lovanio (da) Lodovico. 

* Luca d'Agostino di Luca Co veri. 
— Scolare di Neri di Bicci, II, 89. 

Luca d'Olanda. — Emulo di Alberto 
Duro neir intagliare stampe, V, 406. 
Sue opere, 407 e seg. Detto Luca Da- 
mesz ed anche Luca di Leyden, 407, 
n. 1. Il suo vero cognome era Huy- 
gens, ivi. Scolare di Cornelio Engel- 
brechtzen, ivi. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



91 



Luca di Tornino, pittore senese. — 
Il Vasari lo dice discepolo del Berna, 
I, 651. Acconcia la Madonna sopra la 
porta del Duomo di Siena, ivi, n. 3. 
Sua tavola nella chiesa dei Cappuccini 
fuori di S. Quirico, ivi. Nella Raccolta 
dell'Accademia delle Belle Arti di Pisa, 
ivi. E in S. Domenico d'Arezzo, 651. 

Lucca (da) Antonio. — Musico e 
suonatore, VI, 7. 

Ludio, greco. — Pittore di paese, I, 
42, 43. 

Lugano ( da) Tommaso. — Scolare 
d' Jacopo Sansovino, VII, 520. Lavora 
nella libreria di S. Marco e nella chie- 
sa di S. Bastiano in Venezia, ivi. 

Luini Bernardino, pittore milanese. 

— Sue pitture a Milano, IV, 59. A Sa- 
remo, 585 e n. 1. Varie sue pitture at- 
tribuite a Leonardo da Vinci, VI, 520, 
n. 3. Altre sue opere, 519 e seg. 

Luna (della) Francesca, architetto. 

— In assenza del Brunelleschi "dirige 
la fabbrica e loggia degli Innocenti, e 
vi fa un errore, II, 366, 367. Comincia 
il Palazzo dei capitani di parte Guelfa, 
380. Molesta il Brunelleschi, ivi. 

Luzio Romano. — Dipinge in Ge- 
nova nel palazzo Doria, V, 616. Di- 
pinge alcune stanze in Castel S. An- 
gelo, 629. 

* Luzzi Pietro, da Feltre. — Cre- 
duto lo stesso che Morto da Feltre, V, 
203, n. 1. Sue opere in patria e altrove, 
ivi. V. Feltre (da) Pietro. 

Luven, pittore fiammingo. — Forse 
lo stesso che Livino d'Anversa e pro- 
babilmente Livino de Witte, VII, 581, 
n. 2. 

* Luvoni Cristoforo, scultore. — 
Suo bassorilievo sopra una porta dello 
spedale di Milano, II, 455, n. 2, 



M 



Mabuse (di) Giovanni, pittore fiam- 
mingo. — Lo stesso che Jan Gossaert, 
VII, 584, n. 7. 

Macchietti Girolamo. — Lavora Del- 
l' apparato per le nozze di Francesco 
de' Medici, VIII, 619. — V. Croci/ts- 
sajo (del) Girolamo. 

Machiavelli Zanobi, pittore fioren- 
tino. — Discepolo del Gozzoli, III, 53. 
Sue opere in Pisa, ivi, n. 3. E a Pa- 
rigi, ivi. Altre sue notizie, ivi. 



* Maderno Carlo, architetto. — Com- 
pie la chiesa di S. Giovanni de' Fio- 
rentini, VII, 263, n. 3. 

* Maestro (del) Giovanni, da Car- 
rara. — Nominato, VI, 111. 

* Maffiofo Antonio, scultore carra- 
rese. — Gli è attribuito l'altare di San 
Tommaso nel Duomo di Carrara, VI, 
109. 

Magagni Girolamo, detto Giorno dot 
Sodoma. — Sue notizie e sue opere, 
VI, 409. Fa testamento e muore, ivi e 
410. Fu compagno del Rustico, pittore 
senese, 410. Albero della sua famiglia, 
ivi, n. 1. Nominato, 399. 

Maglione, scultore e architetto na- 
, poletano. — Allievo di Niccola Pisano. 
Fa la chiesa di S. Lorenzo di Napoli, 
e finisce parte del Piscopio, I, 303. 

Maiano (da) Benedetto, scultore e 
architetto fiorentino. — Sua vita, III, 
333-346. Lavora di tarsia, 333. Va a 
Napoli e poi in Ungheria, 334, 335. 
Torna a Firenze, e si dà alla scultura,. 
335. Sue sculture a Firenze, ivi e seg. 
E a Napoli, 337. E a Faenza, ivi. Cro- 
nologia della sua vita ristabilita, ivi, 
n. 2. Sue opere a S. Gemi g nano, 338, 
n. 1. Fa il pergamo di marmo in Santa 
Croce, 339. Comincia a edificare il pa- 
lazzo Strozzi, 340. Fa il palco della 
Sala dei Dugento, 341. E il portico 
alla Madonna delle Grazie fuori d'A- 
rezzo, 343. Erige una cappelletta fuori 
di Prato, ivi. Sua morte, 344. Suoi di- 
segni nel Libro del Vasari, ivi. Suo te- 
stamento, ivi, n. 5. Non può avere scol- 
pito un Apostolo per S. Maria del Fio- 
re, 346, n. 1. Fratello e non nipote dì 
Giuliano, II, 471, n. 3. Apprende da 
Giuliano l'arte delle tarsie, l'architettura 
e la scultura, 471. Volta la cupola della 
Madonna di Loreto, 472, 473. Sue scul- 
ture per la porta del Castello nuovo di 
Napoli, rimaste in Firenze, 473. Fa il 
ritratto di Giotto, I, 409. Fa un mo- 
dello per il palazzo di Filippo Strozzi,. 
IV, 443. Nominato, Vili, 87 e 112. 

Maiano (da) Giovanni, scultore fio- 
rentino. — Fratello di Giuliano e di 
Benedetto, II, 472, n. 5. Lavora coi 
fratelli nel tabernacolo della Madonna 
dell'Ulivo presso Prato, ivi. 

Maiano (da) Giuliano, scultore e ar- 
chitetto fiorentino. — Sua vita, II, 467- 
475. Studia la grammatica per farsi no- 
taio, e poi si mette al legnaiuolo, 468. 



«2 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Suoi lavori di tarsia in Firenze, ivi. E 
in Pisa, ivi e seg. Torna a Firenze ed 
attende alla scultura e all'architettura, 

469. É eletto capomaestro della fab- 
brica di S. Maria del Fiore, ivi. Suoi 
disegni d 1 architettura posseduti dal Va- 
sari, ivi e 481. Lavora per il re Alfonso, 

470. È chiamato a Roma, 471. Suoi la- 
vori in detta città, ivi e seg. E in Lo- 
reto, 472. Torna a Napoli e vi muore, 
473 e n. 3. Albero della sua famiglia, 
477. Commentario alla sua vita, 479-486. 
^Sua nascita, 479. Fa 1* apparato delle 
feste di S. Giovanni, 480. E due armadi 
per la sagrestia di S. Maria del Fiore, 
ivi. Non successe al Brunelleschi nella 
direzione della fabbrica di detta chie- 
sa, ivi. Neppure del palazzo di S. Marco 
in Roma, 481. Fa un pergamo di le- 
gname per lo spedale di S. Maria Nuo- 
va, e dà il disegno di una cappella 
nella collegiata di San Gemignano, ivi. 
Fa il modello del nuovo monastero di 
Santa Flora e Lucilla di Arezzo, ivi. 
Gli è allogato il palco di legname nella 
Sala del Consiglio nel Palazzo della 
Signoria di Firenze, ivi. Costruisce il 
palazzo pel vescovo Concha in Reca- 
nati, ivi. Dirige le fortificazioni di Mon- 
tepoggiolo, ivi. Fa il còro di legname 
per il Duomo di Perugia, 482. Lavori 
ila lui fatti per il re Alfonso in Napoli, 
ivi. L'arco di Castelnuovo non può es- 
ser sua opera, 482. Architetto di porta 
Capuana e del palazzo di Poggio Reale, 
484. Sua morte, 486. Architetta la log- 
gia del cortile di S. Damaso a Roma, 
IV, 362, n. 3. 

Mainardi Bastiano, pittore, da San 
Gemignano. — Ajuta il Ghirlandajo 
nelle pitture in S. Maria No velia, III, 
263, n. 4. Dipinge nella Badia di Pas- 
aignano, 272. Discepolo e cognato di 
Domenico Ghirlandajo, 275. Sue pitture 
a S. Gemignano, a Firenze, a Siena e 
a Pisa, ivi. Altre sue opere a S. Ge- 
mignano, 277, n. 1. Altre sue noti- 
zie, ivi. 

Maini Michele. — V. Marini Mi' 
chele. 

Mala, greco, scultore. — Sue opere, 
J, 74. 

* Malatesta Lionardo, pittore pi- 
stoiese. — Stima una tavola di Ber- 
nardino del Signoraccio, IV, 200, n. 2 
e 648, n. 1. Supposto autore dei qua- 
dri di Volterra, del Museo di Berlino, 



di Napoli e di Castel Guidi, 648, n. L 
Sue notizie, ivi. 

Malatesta Sigismondo. — Fa co- 
struire la chiesa di S. Francesco in Ri- 
mini, II, 539 e o. 4. 

Malatesti (de') Sigismondo. — Fa 
innalzare il sepolcro di Isotta degli 
Atti sua moglie scolpito forse da Ber- 
nardo Ciuffagni, II, 169, n. 1. 

* Malenotti Bastiano, maestro di le- 
gname. — Fa un modello, col disegno 
di Michelangiolo, di una facciata per 
un palazzo del Papa, VII, 233, n. 1. 

Malfetta (o Malfeti) Domenico di 
Bartolommeo, pittore. — Nominato, 
VIII, 355 e n. 1. 

Manente da San Giovanni, medico. 

— Della Compagnia della Cazzuola, VI, 
613. 

Manetti Antonio, architetto fioren- 
tino. — Presenta il modello della lan- 
terna della cupola del Duomo di Fi- 
renze, II, 363, n. 1. 

* Manetti Antonio di Tuccio, ma- 
tematico, astronomo ed architetto fio- 
rentino. — È T anonimo autore della 
vita di Brunellesco, II, 329, n. 4. Inter- 
viene al concorso per la facciata del 
Duomo di Firenze, IV, 305 e n. 1. 

* Manfredi Andrea, frate servita, 
architetto. — È dato per compagno ad 
Antonio Vincenzi nella fabbrica di Sau 
Petronio di Bologna, I, 270, n. 5. 

Mangone Giovanni, scarpelli no ed 
architetto. — Scolare di Andrea da 
Fiesole, IV, 480. Sua morte, ivi, n. 4. 
Sue opere in Roma, ivi. Conduce a 
Carrara Raffaello da Montelupo, 554. 

* Manno di Benincasa, legnaiuolo. 

— Fa un modello per la cupola di 
S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1. 

Manno, orefice fiorentino. — Nomi- 
nato, V, 373 e VII, 10. Amico di Fran- 
cesco Salvia ti, 42. 

Mansueti Giovanni, pittore venezia- 
no. -— Suo quadro a Venezia, III, 172, 
n. 3. Nominato, 628. Imitatore di Gen- 
tile Bellini, 648. Sue opere a Venezia, 
ivi. Suo ritratto, ivi, n. 2. Sua tavola 
a Berlino, ivi. Altra nella Galleria de- 
gli Uffizi a Firenze, ivi. 

Mantegna Andrea, pittore padovano. 

— Sua vita, III, 383-409. Sua origine, 

383, n. 1 e 384, n. 1. Studia sotto lo 
Squarcione, che lo adotta per figliuolo, 

384, 385. Suoi lavori a Padova, 387 e 
seg. Sposa una figlia d' Jacopo Bellini» 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



93 



389. È censurato dallo Squarcione per 
la eccessiva imitazione dei marmi an- 
tichi, ivi. Suo ritratto, 391. Sue pitture 
a Verona, a Milano e a Fiesole, 392 e 
seg. Sua andata a Firenze, 394, n. 2. 
Sue opere a Mantova, 395 e seg. E a 
Roma, 400 e seg. Fatto cavaliere, 400. 
Incide in rame, 402. Sua morte, 407. 
Lodato dall'Ariosto, 409. Albero della 
sua famiglia, 411. Commentario alla 
sua vita, 413-459. Suoi dipinti certi, 
414-426. A Dresda, 414. A Napoli e a 
Padova, 415. E a Milano, 416, 418, 421 
e 424. A Venezia e a Cremona, 417. 
A Torino, 418. A Berlino, 419. A Pa- 
rigi, ivi e seg. A Mantova, 421. A Ro- 
ma, 421 e seg. A Londra, 422, 424, 
425, 426. A Firenze, 422. A Bergamo, 
423. A Motta del Friuli, ivi. Suoi di- 
pinti dubbi, 426-430. A Londra, 426. 
A Parma, ivi. A Padova, 427. A Mi- 
lano, ivi e seg. A Torino, 428. A Pa- 
via, ivi. A Roma, ivi. A Mantova, 429. 
A Venezia, ivi. A Monaco, 430. A Vien- 
na, ivi. A Magonza, ivi. Sua bibliografia, 
ivi e seg. Suoi disegni, 431-434. A Fi- 
renze, 431. A Milano, 432. A Vienna, 
ivi. A Parigi, ivi e seg. A Monaco, 433. 
A Londra, ivi e seg. A Oxford, 434. A 
Udine, ivi. Sue incisioni, 435-438. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 438-440. Suo merito artisti- 
co, ivi. Disegno, 441 e seg. Colorito, 446. 
Chiaroscuro, 447. Prospettiva, 448 e 
seg. Architettura, 452. Paese, 453. In- 
venzione e composizione, 453 e seg. 
Espressione, 454 e seg. Sua popolarità, 
456. Onori tributatigli dai dotti, 457. 
Suoi discepoli ed imitatori, 458. 

Mantovano Camillo. — Dipinge al- 
l' Imperiale presso Pesaro, VI, 318. Sua 
pittura nel Palazzo Ducale di Pesaro, 
ivi, n. 5. Nominato, VII, 18. 

Mantovano Giorgio, incisore in ra- 
me. — Allievo di Marcantonio, V, 414, 
n. 3. Suoi lavori, 430. Lavora anche 
air agemina o damaschina, ivi, n. 1. 
Incide una parte delle storie di Mosè 
dipinte in Palazzo Vecchio dal Bron- 
zino, 439. Incide un quadretto di An- 
gelo Bronzino, VII, 596, n. 2. V. Ghisù 

Mantovano Gio. Battista, intaglia- 
tore in rame. — Allievo di Marcanto- 
nio, V, 414, n. 3. e 426. Lavora di 
stucco nel Palazzo del Te a Mantova, 
540. Intaglia molti disegni di Giulio 
Romano, 550. Nominato, VI, 490. Quale 



fosse il suo vero cognome, ivi, n. 2. 
Sue notizie, ivi. — V. Scultori. 

Mantovano Marcello, creato di Pe- 
rino Del Vaga. — Lo ajuta nel restauro 
di una pittura di Giotto, V, 625. Di- 
pinge in Castel S. Angelo coi disegni 
di Perino del Vaga, 6ft2, Colorisce due 
tavole secondo i disegni del Buonar- 
roti, VII, 272. Dipinge in S. Spirito di 
Roma, 574. Non fu mantovano, ma co- 
masco, ivi, n. 4. Dipinge alla Pace di 
Roma, 574. È forse di lui il ritratto di 
Vittoria Colonna, attribuito a Miche- 
langelo, ivi, n. 5. Dipinge in piccolo 
il Giudizio del Buonarroti, 575. Dipinge 
una tavola secondo il disegno del Buo- 
narroti, ivi. Suo testamento, ivi, n. 2. 

Mantovano Rinaldo, scolare di Giu- 
lio Romano. — Ajuta il maestro nelle 
pitture del Palazzo del Te, V, 537, 538, 
544. Suoi lavori, VI, 489. 

* Mantovano (detto il) Simone. — 
Va a Carrara in compagnia di B. Or- 
dognez, IV, 554, n. 7. 

Manzuoli Tommaso, detto Maso da 
San Friano. — Dipinge un quadro per 
T apparato dell' esequie del Buonarroti, 
VII, 312. Scolare di Pier Francesco di 
Jacopo e accademico del Disegno, 611 
e seg. Lavora nell'apparato per le nozze 
di Francesco de 1 Medici, VIII,619 e 620. 

* Maratta Carlo. — Restaura le pit- 
ture della Farnesina, IV, 367, n. 2. Rifa 
i termini dipinti da Raffaello nella Sala 
della Torre Borgia, IV, 361, n. 2. 

* Marcantonio, pittore, figliuolo di 
Antoniasso. — Sua opera a Rieti, III r 
470, n. 1. 

Marcantonio Bolognese, intagliatore 
di stampe, V, 395. Scolare di France- 
sco Francia, si acquista il cognome dei 
Franci, 404. Lavora di niello, ivi. Va 
a Venezia e contraffa le stampe di Al- 
berto Duro, 405, 406 e n. 1. Va a Ro- 
ma e si pone a disegnare, 406. Suoi in- 
tagli sui disegni di Raffaello, 411 e seg. 
Ritratti da lui incisi, 414. Suoi allievi,, 
ivi, n. 3 e 415. Altre sue opere, 417. 
Intaglia figure oscene ed è perciò car- 
cerato, 418. È liberato per interces- 
sione del Cardinal dei Medici e del 
Bandinelli, ivi. È taglieggiato dagli Spa- 
gnoli nel sacco di Roma, 419. Sua mor- 
te, 442. Commentario alla sua vita, 
443. Nominato, IV, 354, n. 4. Intaglia 
un disegno del Bandinelli, VI, 147. In- 
taglia alcuni gruppi del cartone della. 



94 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



guerra di Pisa di Michelangelo, VII, 
161, n. 3. 

Marcello. — Prendendo Siracusa co- 
manda che si abbia rispetto a un pit- 
tore famoso, I, 219. 

Marchesi Girolamo da Cosignola, 
pittore. — Nominato, V, 175. Di che 
.cognome fosse, 182, n. 2. Fa varj ri- 
tratti in Bologna, 183. Tavole e pitture 
in S. Michele in Bosco, di Bologna, e 
in S. Colombo di Rimini, ivi. Sua ta- 
vola a Roma, ivi, n. 7. Altri suoi ri- 
tratti, 184. Tavole in Monte Oli veto e 
in S. Aniello di Napoli, ivi. Muore, ivi. 
Altre sue notizie e opere, ivi, n. 2. 

Marchetti Marco. — V. Faenza 
(da) Marco. 

Marchionne , scultore e architetto 
aretino. — Edifica la torre de 1 Conti, I, 
276. Non è sua la fabbrica della Pieve 
d'Arezzo e il campanile, ma le scul- 
ture della facciata, 277 e n. 1. Fa per 
Innocenzo III la chiesa e lo spedale di 
S. Spirito in Sassia, 277. E una cappella 
in S. Maria Maggiore, 278. La sepoltura 
di Onorio IH, ivi. La porta di fianco di 
S. Pietro di Bologna, 278 e n. 3. 

Marchissi Antonio di Giorgio, da 
Settignano. — Architetto della chiesa 
<li S. Giusto alle mura, III, 570. Sua 
nascita e sua famiglia, ivi, n. 3. Archi- 
tetto del re Ferrante di Napoli, IV, 
476. Suo credito appresso quel re, ivi. 
Chiama a Napoli Andrea da Fiesole, 
ivi. Muore ed onori fattigli dal Re, 477. 
Notizie della sua famiglia, 476, n.4. Al- 
tre sue opere in diversi luoghi, ivi. Sua 
morte, testamento ed eredi, ivi. Archi- 
tetto della fortezza di Civitavecchia, V, 
454. 

Marcilla (da) Guglielmo, pittore 
francese e maestro di finestre invetria- 
te. ■— Sua vita, IV, 417-430. Con mae- 
stro Claudio, viene a Roma per fare le 
finestre del palazzo del Papa. 419. Fa 
due finestre in S. Maria del Popolo, ivi. 
È condotto a lavorare in Cortona, 420. 
Suo modo di operare, 421 e seg, È chia- 
mato in Arezzo, 423. Perchè è detto 
il Priore, ivi. Sue opere in Arezzo, ivi 
e seg. Dipinge le vòlte del Vescovado, 
426. Fa disegni di fabbriche e di orna- 
menti per cittadini aretini, le due porte 
di S. Rocco e l'ornamento di macigno 
alla tavola di Luca Signorelli, 429. Or- 
namenti ed un lavamani per A n ghia- 
ri, ivi. Fa testamento e muore, ivi e 



430, n. 4. Prospetto cronologico della 
sua vita e delle sue opere, 431. Nomi- 
nato, I. 204. Copia il gonfalone dipinto 
da Lazzaro Vasari, II, 556, n. 2. 

Marco Bello. — Forse lo stesso che 
Bellino Bellini, III, 175, n. 1. Sue ope- 
re a Rovigo, ivi. 

Marco Calabrese. — V. Calabrese 
Marco. 

* Marco da Campione, architetto 
lombardo. — Edifica il Duomo di Mi- 
lano, I, 270, n. 4. 

* Marco da Firenze, scultore. — 
Lavora nelle loggie e nel pulpito in San 
Pietro di Roma, II, 472, n. 2. 

Marco da Ravenna. — V. Ravenna 
(da) Marco. 

Marco da Siena, pittore. — Sue pit- 
ture in Castel S. Angelo, V, 629. Di- 
pinge la volta della cappella dei Della 
Rovere alla Trinità dei Monti, VII, 59. 
Sue notizie, ivi, n. 4. Scolare di Da- 
niello da Volterra, 69. 

Marcolini Francesco, intagliatore, 
V, 434. Sue notizie, ivi, n. 2. 

Marco Zoppo, pittore bolognese. — 
Capo della scuola bolognese, III, 386, 
n. 1. Allievo dello Squarcione e di Lippo 
Dalraasio, ivi e n. 2. Sua tavola a Ve- 
nezia, ivi. E a Parigi, ivi. Amato dal 
Mantegna, 405. Sue pitture a Padova, 
a Pesaro e a Bologna, 405, n. 2, 406, 
n. 1. 

* Marescotto Antonio , incisore di 
conj, ferrarese. — Medaglie da lui fatte, 
III, 28, n. 1. Sno ritratto, ivi. 

Margaritone, pittore, scultore e ar- 
chitetto aretino. — Sua vita, I f 359- 
367. Di chi fu figliuolo, 359, n. 1. In 
patria dipinge a fresco in S. Clemente, 
ivi. Sua tavola e crocifisso in S. Fran- 
cesco, 360. Altra tavola in S. Margheri- 
ta, e in Sargiano il ritratto di S. Fran- 
cesco, ivi e 361. Dona un crocifisso a 
Farinata degli Uberti, 361. Quale fosse 
il vero suo nome, ivi, n. 1. Tavola a 
Monte San Savino da lui dipinta o re- 
staurata, 362, n. 1. Dipinge in S. Dome- 
nico di Arezzo, 362. A Ganghereto fa il 
ritratto di S. Francesco, 363. Scolpisce 
alcune figure di legno nella Pieve d'A- 
rezzo, ivi. Fa la sepoltura di papa Gre- 
gorio, ivi e n.4. Tira innanzi la fabbrica 
del Vescovado, 364. Suo modo di pre- 
parare le tavole per dipingervi, 364, 365. 
Suo dossale per la Pieve ed altre cose 
per S. Agnese e S. Niccolò d'Arezzo, 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



95 



365. Tavole per S. Caterina di Pisa, 
ivi. Crocifìsso per S. Francesco d'As- 
sisi, ivi. Modello del Palazzo dei Go- 
vernatori e della chiesa di S. Ciriaco 
d'Ancona, 366, Sua morte e dove se- 
polto, 366, 367. Continua il restauro del 
Vescovado d'Arezzo, 282, n. 3 e 310. 

* Mariani Mariano di Ser Eusterio, 
pittore. — Scolare del Perugino, III, 
598, n. 3. 

* Mariano d'Antonio, pittore peru- 
gino. — Gli è data a dorare la statua 
di papa Paolo II scolpita dal Vellano, 
II, 606, n. 3. 

* Mariano di Domenico, orafo se- 
nese. — Rinetta due angeli di getto 
fatti pel Duomo di Siena da Francesco 
di Giorgio, III, 70, n. 1. 

* Mariano di Matteo, pittore, da 
Roma. — Dipinge a Monte Oli veto Mag- 
giore, VI, 381, n. 4. 

Mariano da Pascià, pittore, scolare 
di Ridolfo del Ghirlandajo. — Sue ope- 
re, VI, 542. Fu di cognome Graziadei, 
ivi, n. 4. 

Marignolli Lorenzo, scultore. — La- 
vora insieme con Santi Buglioni nell'ap- 
parato per le nozze di D. Francesco 
de* Medici, VI, 88, n. 1. Lavora in com- 
pagnia di Pierino da Vinci, 125. E 
neir apparato per le nozze di Fran- 
cesco de' Medici, VIII, 621. 

Marini Michele, scultore fiesolano. 
— Lavora un S. Sebastiano alla Mi- 
nerva di Roma, IV, 476. Detto erro- 
neamente Maini, ivi, n. 1. 

Marino di Siressa, pittore e minia- 
tore fiammingo. — Era di Zierickzee. 
Suo quadro nella Galleria di Copena- 
ghen, VII, 587, n. 1. 

Mariotto di Francesco, pittore e do- 
ratore fiorentino. — Fa compagnia con 
Andrea Feltrini, V, 208. 

* Mariotto di Paolo, detto Terzuolo, 
da Gubbio. — Fa un armadio pei ca- 
nonici di S. Lorenzo in Perugia, III, 73, 
n. 5. 

* Marliano Giovanni. — V. Nola 
(da) Giovanni. 

Marmitta Jacopo, da Parma. — In- 
tagliatore di gemme, V, 383 e n. 2. Sue 
opere, 383. Gran maestro di contraf- 
fare medaglie antiche, ivi. 

Marmitta Lodovico, scolare di Ja- 
copo Marmitta. — Lavora in Roma pel 
card. Salviati, V, 383. 

* Marrina, Lorenzo di Mariano 



(detto il), orafo e scultore senese. — 
Forse è l'autore del bassorilievo in 
terra cotta invetriata nella cappella 
del Palazzo de' Diavoli a Siena, II, 194, 
n. 1. Sue opere in Siena, III, 517, n. 1. 
Capomaestro della fabbrica del Duomo 
di detta città, ivi. Lavora di terra cotta 
invetriata, ivi. 

Martelli Luigi. — Della Compagnia 
della Cazzuola, VI, 613. Ordina una 
delle feste della detta Compagnia, 618. 

* Marti Agostino, pittore lucchese. 
— Dipinge il colmo di una tavola di 
Lionardo Grazia pistoiese, IV, 647, n. 2. 

Martini Francesco di Giorgio, pit- 
tore, scultore e architetto senese. — 
Sua vita, III, 69-79. Quando nascesse, 
69, n. 2. Se lavorasse a Orvieto, ivi. 
Sue opere di scultura e pittura in Sie- 
na, 70 e n. 1 e 3. Se sia stato l'archi- 
tetto de' Palazzi Ducali in Urbino e in 
Gubbio, 70, n. 4. Sue opere d'architet- 
tura militare fatte pel Duca d'Urbino, 
ivi. Suo trattato di architettura, 71, 
n. 1. Inventore del baluardo e della 
mina, ivi. Suoi bassorilievi nel Palazzo 
Ducale di Urbino, 72, n. 1. Suoi dise- 
gni, 72. Fa la medaglia di Federigo 
duca d'Urbino, ivi. Se fu l'architetto 
delle fabbriche fatte fare da Pio II a 
Pienza, 73, n. 1. Opere di architettura 
attribuitegli in Siena, ivi. Sua morte, 
73 e n. 4. Sua famiglia, ivi. Onorato 
da vari principi, ivi, n. 5. Disegna la 
ròcca di Campagnano, ivi. Chiamato a 
Milano per dare il suo consiglio per 
voltare la cupola del Duomo, ivi. È 
l'architetto della chiesa della Madonna 
del Calcinaio fuori di Cortona, ivi. Uf- 
fici da lui sostenuti in patria, ivi. Va 
con Lionardo da Vinci a Pavia per 
consigliare sopra l'edificazione della 
nuova cattedrale di quella città, ivi. Fa 
un disegno per la facciata di S. Maria 
del Fiore, ivi. Fa i disegni dei palazzi 
dei Comuni di Jesi e d'Ancona, ivi. Suo 
ritratto, 75. Albero genealogico della 
sua famiglia, 80. Prospetto cronologico 
della sua vita e delle sue opere, 83. Fa, 
a dir del Vasari, il tabernacolo di bron- 
zo dell'aitar maggiore del Duomo di 
Siena, I, 655, 656. Se ciò sia vero, 656, 
n. 1. Fa due angioli di bronzo per, l'al- 
tare predetto, ivi. Istruisce Baccio Pon- 
telli nell'architettura militare, II, 661. 
Nominato come incisore di conj, Ili, 29. 
Restaura il ponte a Macereto, IV, 410. 



06 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Si ha, nei suoi disegni, il primo ricor- 
do di bastioni, VI, 343, n. 3. Gli sono 
allogati due apostoli pel Duomo di Sie- 
na, 405. È fatto maestro di disegno ai 
fanciulli della bottega del Duomo sud- 
detto, ivi. 
Martini Giovanni, da Udine, pittore. 

— Scolare di Giovanni Bellino, V, 104. 
Sua tavola nel Duomo di Udine, ivi e 
n. 3. Altra a Portogruaro, ivi, n. 2. 
Altra in S. Piero Martire, ivi e n. 4. 
Sua morte, 105, n. 1, Fu anche inta- 
gliatore di legname, ivi. Sue opere non 
ricordate dal Vasari, ivi. 

* Martini Luciano di Lauranna. — 
V. Lauranna. 

Martino d'Anversa, o Buon Mar- 
tino. — ■ V. Schongauer. 

Martino di Bartolommeo, scultore 
fiorentino. — Scolare del Montorsoli e 
suo nipote, VI, 643. Va col maestro a 
lavorare a Messina, 647. Lasciato ivi 
in suo luogo, 652. Muore ed è sepolto 
nel Capitolo della Nunziata, 659. Nomi- 
nato, VII, 626 e n. 1. 

* Martino di Bartolommeo, pittore 
senese. — Non è figliuolo di Bartolom- 
meo Bolgarini, I, 477, n. 2. Sua tavola 
in S. Chiara di Pisa attribuita a Tad- 
deo Bartoli, ivi. Altra tavola nello spe- 
dale dei Trovatelli di Pisa, ivi. Suoi 
grandi affreschi a Cascina presso Pisa, 
ivi. Sue pitture nella volta della Sala 
di Balia nel Palazzo Pubblico di Siena, 
694, n. 1. Dipinge la mostra dell'oro- 
logio pubblico di Siena, VI, 418. 

Marzia, pittrice greca valentissima. 

— Nominata, I, 50. 

Masaccio da S. Giovanni in Val- 
damo, pittore. — Sua vita, II, 287- 
301. Progressi che fa fare alla pittura, 
288. Sua nascita e sua famiglia, ivi, 
n. 1. Suo naturale 289. Sue pitture in 
Firenze, 289-292. Sue pitture in Pisa, 
292. E in Roma, 293. Altre sue pitture 
in Firenze nella cappella Brancacci nel 
Carmine, 294-298. Sua morte, 299. Com- 
pianto dal Brunellesco, 300. Albero ge- 
nealogico della sua famiglia, 303. Com- 
mentario alla sua vita. Sulle pitture 
della cappella Brancacci nel Carmine 
di Firenze, 305-325. Suo metodo di di- 
pingere all' uso greco antico, cioè fa- 
cendo le figure di un sol colore in tor- 
retta verde, 1, 22, n. 1. Nominato, Vili, 87. 

Masegne (delle) Jacob elio e Pietro 
Paolo. — V. Jacobello e Pietro Paolo. 



* Maso di Banco, pittore. — Nomi* 
nato, I, 621, n. 1. 

Maso di Bartolommeo, detto Ma- 
saccio, scultore. — V. Tommaso di 
Bartolommeo. 

* Maso di Gristofano. — Ajuta il 
Ghiberti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 255. 

* Maso di Risalito , pittore fioren- 
tino. — Contemporaneo di Cimabue, I, 
264, 

Maso da S. Friano. — V. Mazzuoli 
Tommaso. 

Masolino da Panicale, pittore fio- 
rentino. — Sua vita. II, 263-267. Quan- 
do nato e di chi figliuolo, 263, n. 1. 
Lavora in Ungheria per Pippo Spano, 
ivi. Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle 
porte di S. Giovanni, 264. Si dà alla 
pittura, ivi. Scolare dello Stamina, ivi e 
n. 2 e 10. Dipinge a Roma nel palazzo 
Orsini, 264. Suoi lavori in Firenze, 264» 
265. Muore, 265. Molto valente nel co- 
lorire a fresco, 267. Commentario alla 
sua vita, 269-273. Suoi affreschi nella 
chiesa collegiata di Castiglione di Olo- 
na, 269, 270. Loro descrizione, 270-273. 
Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle porte 
di S, Giovanni, 243. 

* Mastro (del) Francesco di Filippo. 
— Va a lavorare a Carrara chiama- 
tovi dall' Ordognez, IV, 554, n. 7. 

* Massagresa (da) Antognetto, 
scultore. — Nominato, VI, 110. 

* Massarelli ( de* ) Claudio, minia- 
tore, da Caravaggio. — Scolare di Don 
Giulio Clovio, VII, 569, n. 2. 

* Masuccio, architetto e scultore na- 
poletano. — Compie la chiesa di S. Lo- 
renzo e il Piscopio di Napoli, 1, 303, n. 4. 

Mati Giovanni d'Antonio. — La- 
vora nell'apparato per le nozze di Fran- 
cesco de' Medici, Vili, 621. 

Matrice (dalla) Niccola o Gola, pit- 
tore. — Sue notizie, V, 213. Suo co- 
gnome, ivi, n. 1. Sue pitture in Ascoli 
in Calabria e in Norcia, ivi, n. 1, 2, 3, 
214, n. 1. Attende all'archi tettura, e sue 
opere in questo esercizio, 214 e n. 1. 
Fiero caso della morte di sua moglie, 
214. È condotto a Città di Castello e 
dipinge nel palazzo de' Vitelli, ivi. Ri- 
torna ad Amatrice e muore, 215. 

* Matteo da Bologna, maestro di 
pietra. — Nominato, I, 618.' 

* Matteo di Cecco da Assisi. — No- 
minato, I, 620. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



97 



* Matteo di Cione, maestro di pie- 
tra e fratello di Andrea Orgagna, — 
Nominato, I, 618. 

* Matteo di Cristoforo, legnaiuolo. 
— Fa un modello della cupola di Santa 
Maria del Fiore, II, 351, n. 1. 

* Matteo di Donato. — Ajuta il Ghi- 
berti nel lavoro delle porte di S. Gio- 
vanni, II, 256. 

* Matteo di Giovanni, pittore sene- 
se. — Quando mori, I, 656, n. 2. Sua 
tavola nella chiesa di S. Maria de 1 Servi 
di Borgo San Sepolcro, II, 493, n. 3. 

* Matteo di Lionardo , detto Mat- 
teaccio. — Fa un modello per la cu- 
pola di S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1. 

* Mattia di Tommaso , da Reggio , 
intagliatore. — Fa V ornamento di una 
tavola del Perugino, III, 583, n. 3. 

Maturino, pittore fiorentino. — Sua 
vita unita a quella di Polidoro da Ca- 
ravaggio, V, 141-154. Disegna il car- 
tone della guerra di Pisa di Michela ri- 
gido, VII, 161. 

* Mazzei Bruno di Ser Lapo, ore- 
fice. — Fa un modello della cupola di 
S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1. Pre- 
senta il modello della lanterna del 
Duomo di Firenze, 363, n. 1. Termina 
il graticolato di bronzo della cappella 
della Cintola a Prato, ivi. 

* Mazzingo, orafo fiorentino e la- 
voratore di smalti. — Ajuta il Ghiberti 
nel lavoro delle porte di S. Giovanni, 
II, 255. Scolare del Poliamolo, III, 289. 
Lo stesso che Antonio di Tommaso, 
scolaro del Ghiberti, ivi, n. 2. 

Mazzola Filippo, pittore parmigia- 
no. — Padre di Francesco detto il 
Parmigianino, V, 218. Sue opere, ivi, 
n. 3. 

Mazzola Francesco, detto il Par- 
migianino, pittore. — Sua vita, V, 
217-238. Apprende l' arte dagli zìi, 218. 
Se avesse per maestro il Correggio, 
219, n. 2. Dipinge in S. Giovanni Evan- 
gelista, 220. Sue pitture in Viadana, 
ivi e n. 3 e 4. Va a Roma, 221. Ritrae 
sé stesso, ivi e seg. Dono fatto di qua- 
dri al Papa, 223. Dipinge molti qua- 
dretti venuti poi in possesso del cardi- 
nale de' Medici, 224. Ritrae Lorenzo 
Cibo, ivi. Tavola per Maria Bufalini, 
ivi, 226 e n. 1. Quel che gli accadesse 
nel sacco di Roma, 225. Va a Bologna 
e fa intagliare alcuni suoi disegni, 226. 
Sue pitture in Bologna, ivi e seg. È 



derubato da Antonio da Trento, 227 e 
n. 3. Fa disegni, 228. Ritrae il Gozza- 
dino colla moglie, ivi. Quadro con Car- 
lo V e la Fama, 229. Ritorna a Parma 
e comincia le pitture per Santa Maria 
della Steccata, ivi. Dipinge un Cupido, 

230 e n. 2. Madonna detta del collo 
lungo % 231 e n. 1. Si dà all'alchimia, 

231 e n. 2. Ha lite colla Compagnia 
della Steccata, 232. Tavola per Casal- 
maggiore, ivi. Suo quadro della Lucre- 
zia, 233. Muore, ivi e n. 3, 234, n. 1. 
Sue qualità, 234 e seg. Albero dei Maz- 
zola, 239. Prospetto cronologico della 
sua vita e delle sue opere, 241. Amico 
di Gio. Antonio Lappoli, VI, 10. 

Mazzola Girolamo, cugino del Par- 
migianino. — Dipinge a Viadana, V» 
220, 235. Altre- sue opere in Parma, 235 
e seg. In Pavia, in Mantova e a San 
Benedetto in Polirone, 237. Suo Cupi- 
do, ivi. Prospetto cronologico delle sue 
opere, 241. Dipinge nella Steccata di 
Parma, VI, 486. Sue pitture nel Duomo» 
489 e 491. In S. Benedetto di Mantova» 
491. 

Mazzola Michele, pittore parmigia- 
no. — Insegna a Francesco Mazzola 
suo nipote, V, 218. 

Mazzola Pierilario, pittore parmi- 
giano. — Insegna a Francesco Mazzola 
suo nipote, V, 218. Dipinge in Viadana 
insieme con Girolamo Mazzuoli suo ge- 
nero, 235, n. 2. 

Mazzolino Lodovico, pittore ferrare- 
se. Detto Malino dal Vasari. — Scolaro- 
di Lorenzo Costa, III, 139. Sue opere 
in Bologna, nel Museo di Berlino, in 
Ferrara, in Firenze, ivi, n. 1. Sua mor- 
te, ivi. Altre sue notizie, ivi. 

Mazzoni Gaetano, scultore. — La- 
vora nella sepoltura del card. Forte- 
guerri a Pistoja, III, 369, n. 1. 

Mazzoni Giulio, da Piacenza, pit- 
tore, e scultore. — Scolare di Daniello- 
da Volterra, VII, 70. Ha i principii 
dell* arte dal Vasari, ivi. Orna di stuc- 
chi e di pitture il palazzo del card. Ca- 
podiferro in Roma, ivi. Fa il ritratto» 
in marmo di Francesco del Nero, ivi. 

Mazzoni Guido. — V. Modanino 
Guido. 

Medici (de') Bernardetto. — Con- 
duce a Firenze e protegge Andrea dei 
Castagno, II, 668. 

Medici ( de' ) Cosimo I. — Insegna 
al Tadda il segreto per lavorare il por- 



Vasari. Indici. — Voi. IX. 



98 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



fido, I, 112. Trova il modo di lavorare 
il porfido, VII, 260. 

Medici (de') Cosimo, il vecchio. — 
Fa costruire diverse fabbriche al Bru- 
nelleschi, II, 367 e seg. Protegge Do- 
natello, 407. Commette a Michelozzo il 
suo palazzo in via Larga, 433. Esiliato 
da Firenze, conduce Michelozzo a Ve- 
nezia, 434. Lo fa lavorare, ivi. Edifica il 
convento di S. Marco di Firenze, 440. 
Altri lavori fatti fare a Michelozzo, 442 
e seg. 

Medici (de*) Giuliano. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Medici (de') Lorenzo (il Magnifico). 
— Apre un concorso per la facciata di 
S. Maria del Fiore, V, 25. Fonda una 
scuola pei giovani artisti, VII, 141. Pro- 
tegge il Buonarroti, 142. 

Medici ( de' ) Piero di Cosimo. — 
Dona un podere a Donatello, II, 420. 
Commette a Michelozzo una cappella 
in S. Miniato al Monte, e quella della 
SS. Annunziata di Firenze, 444. 

Mei Biagio. — Quadro fattogli dal 
Vasari, VIII, 291. 

* Melanzi Francesco, pittore. — 
Scolare del Perugino, III, 598, n. 3. 

Melighi Jacopo. — V. Mitighino. 

Melighino Jacopo, architetto ferra- 
rese. — - Ha gran parte degli scritti del 
Peruzzi, IV, 607. Favorito da Paolo III, 
V, 470, 471. Nominato, VII, 106. 

* Melone Altobello , pittore cremo- 
nese, — Sue pitture in Cremona, IV, 
583, n. 2 e VI, 459 e 492, n. 2 e 3. Di- 
pinge in Milano, VI, 492. 

Melozzo da Forlì, pittore. — Confuso 
con Benozzo Gozzoli, III, 51. Sue pitture 
in Roma, 52 e 64. Suo vero nome e co- 
gnome, 64. Di chi discepolo, ivi. Altre 
sue opere in Matetica, 65. A Londra 
e a Parigi, 65, n. 1. E in Forli, 66. Suo 
merito nella prospettiva, ivi. Gli è at- 
tribuito il disegno della cattedrale di 
Forlì, 67. Sua morte e sepoltura, ivi. 
Onori resigli, ivi. Nominato pittore pa- 
pale, ivi. Suoi ritratti, 68. 

Melfi Francesco. —Scolare del Vinci, 
IV, 35, n. 3. Ebbe i suoi disegni e il 
suo ritratto, ivi. Sue pitture a Milano, 
Parigi e Berlino, ivi. 

Memling Giovanni, pittore fiammin- 
go, detto anche Emmelinck e Hemling. 
Suo quadro presso Cosimo de'Medici, I, 
184, 185 e n. 1. Impara il modo di dipin- 
gere a olio, II, 566. Scolare del Van- 



der-Weyden, VII, 580. Suo quadro 
presso Lorenzo de* Medici, ivi. Sua 
tavola nella Gallerìa di Firenze, ivi, 
n. 6. 

Memmi Lippo, pittore senese. — 
Cognato di Simone Martini, I, 546, 
n.4 lo ajuta nelle pitture del Capitolo 
di S. Maria Novella e di S. Croce in 
Firenze; nella tavola di S. Caterina, 
e nelle pitture di S. Paolo a Ripa a 
Pisa, 554, 555. Dipinge in Sant'Agostino 
di S. Gimignano, 555 e n. 2. Nella sala 
del Palazzo Pubblico di detto luogo, ivi, 
n. 2. Sua tavola nel Duomo di Orvieto, 
ivi. Altra creduta sua in S. Agostino di 
Siena, ivi. Ne fa una per il vescovo 
d'Arezzo, 555, 556. E un'altra per S. 
Francesco di Pistoja, 556. Dipinge in 
Ancona e in Assisi, 557. Come si sotto- 
scrivesse nelle sue opere, 559 e n. 1. 
Sua tavola nella chiesa dei Servi in 
Siena, ivi. 

Memmi Simone. — V. Simone di 
Martino. 

Menabnoi Giusto, pittore fiorentino. 
— Scolare di Giotto, III, 637, n. 4. Per- 
chè detto padovano, ivi. Sue opere a 
Padova, 637, n. 5, 638. 

Menighella, pittore. — Sue notizie, 
VII, 282, n. 1. Ha i disegni da Michelan- 
giolo e il modello di un crocifisso, 282. 
Sue piacevolezze, ivi. 

Mennone, scultore egiziano. — Au- 
tore delle tre statue che, secondo Dio- 
doro Siculo, erano ali* ingresso del Tem- 
pio di Tebe, I, 20, n. 1. 

Menocare, greco, pittore. — Sue 
opere, I, 47. 

Menzocchi Francesco, pittore forli- 
vese. — Scolare di Girolamo Genga, 
VI, 322. Imita Marco Palmezzano e il 
Rondinello, 322, 323. Sue opere in Forli, 
ivi e n. 3. In Venezia, 323. E alla Ma- 
donna di Loreto, 324. All'Imperiale 
presso Pesaro, 318. Nominato, VII, 18. 

Menzocchi Pietro Paolo. — Lavora 
negli stucchi delle colonne nel cortile 
di Palazzo Vecchio di Firenze, VI, 324, 
n. 3. E nell'apparato per le nozze di 
Francesco de* Medici, Vili, 621. 

* Menzocchi Sebastiano, pittore. *— 
Figliuolo di Francesco, VI, 324, n. 3. 

* Marcia (del) Niccolò, scultore e 
architetto senese. — - Compie il campa- 
nile del Duomo di Prato, I, 318, n. 1. 

Messina (da) Antonello. — V. An- 
tonello da Messina. 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



99 



Messia o Metsys o Matsys Quin- 
tino, detto il Fabbro Ferraio, pittore 
fiammingo. — Dove nato e quando 
morto, VII, 582, n. 5. Ritratto suo e di 
sua moglie, ivi. 

Messia Giovanni. — Figliuolo di 
Quintino e pittore, VII, 583. 

Metrodoro, filosofo e pittore. — Sue 
opere, I, 47. 

Mezzabotte. — Della Compagnia 
della Cazzola, VI, 612. 

Micciade, greco, scultore. — Sue 
opere, I, 74. 

Michelangelo, senese, scultore. — 
Lavora alla sepoltura di Adriano VI 
a Roma, IV, 600 e V, 92. Sue notizie, 
V, 92, 93. Dimora molti anni in Schia- 
vonia, V, 92. Muore, 93. Congetture 
sopra la sua persona, ivi, n. 1. 

Michelangiolo de'Servi. — Fa l'o- 
razione funebre al Mon torsoli, VI, 659. 

* Michele di Ser Memmo, orafo, 
scultore e architetto senese. — Tira 
avanti il musaico della facciata del 
Duomo di Siena, I, 654, n. 1. 

Michele da Milano, pittore. — Di- 
scepolo di Angelo Gaddi, I, 642 e 643, 
n. 1. Chi veramente fosse, 643, n. 1. 

* Michele di Monte, orafo fioren- 
tino. — Lavora nel dossale d' argento 
in S. Giovanni di Firenze, III, 288, 
n. 1. 

* Michele di Niccolò. — Ajuta il 
Ghiberti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 255. 

* Michele di Ronco, pittore mila- 
nese. — Nominato, I, 643, n. 1. 

Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. 
— Scolare di Lorenzo di Credi, VI, 543. 
Sue opere, ivi e seg. — V. Ghirlan- 
dajo. Michele di Ridolfo. 

Michelino, pittore. — - Discepolo di 
Giottino, I, 629. Sue notizie, ivi, n. 3. 

Michelino, intagliatore in gemme, 
fiorentino, V, 370. Sue notizie, 371, n. 1. 

Michelozzo Michelozzi, scultore e 
architetto fiorentino. — Sua vita. II, 
431-450. Sua famiglia, 431, n. 1. La- 
vora con Donatello e col Ghiberti, 432, 
n. 2. Sue sculture in S. Giovanni di 
Firenze, 432 e n. 3 e 433. Gli è allo- 
gata una graticola di bronzo pel Duo- 
mo di Firenze, 432, n. 3. Fa il modello 
del palazzo Medici in via Larga, 433 e 
seg. Va a Venezia con Cosimo de' Me- 
dici, 434. Sue opere in* detta citta, ivi. 
Torna a Firenze, ivi. Rimette le co- 



lonne del Palazzo della Signoria, ivi, 
435. Altri suoi lavori in detto palazzo, 
ivi e seg. Edifica il convento di San 
Marco, 440. E il noviziato di S. Croce, 
442. E le ville di Cafaggiuolo e di Ca- 
reggi, ivi. Sue fabbriche a Fiesole, ivi. 
Fa il modello dell'Ospizio dei Pelle- 
grini a Gerusalemme, 443. E della fac- 
ciata di S. Pietro a Roma, ivi. Re- 
staura la chiesa e convento di S. Maria 
degli Angeli presso Assisi, ivi. Dà il di- 
segno della fortezza di Perugia, 444. 
Torna a Firenze e costruisce il palazzo 
Tornabuoni, ivi. Fabbrica la cappella 
Medici a S. Miniato al Monte, ivi. Dà 
il disegno della cappella della SS. An- 
nunziata, ivi. Accresce il palazzo de'Me- 
dici ora Vismara, e disegna la cappella 
Portinari in S. Eustorgio di Milano, 
448 e 449, n. 1. Suoi lavori in Genova, 
449. Sua morte, 450. Suo ritratto, ivi. 
Provveditore della cupola e lanterna 
di S. Maria del Fiore, ivi, n. 3. Getta 
la campana per l'oriolo del Palazzo 
Pubblico, ivi. Albero genealogico della 
sua famiglia, 451. Gli è allogata a fare 
con altri la porta di bronzo della sa- 
grestìa del Duomo di Firenze, 172, n. 1. 
Lavora nel pergamo del Duomo di 
Prato, 410, n. 1. Sua statua d'argento 
nell'altare di S. Giovanni di Firenze, 
III, 288, n. 2. Fa in medaglia il ritratto 
di Santi Bentivogli, Vili, 96. 

* Miglioli Sperandio, incisore di 
conj, mantovano. — Nominato, III, 28. 

Milano (da) Gian Maria, pittore. — 
Dipinge pel card. Trivulzio a una sua 
villa presso Roma, VII, 51. 

* Minella (del) Pietro, scultore ed 
architetto senese. — Ajuta Jacopo della 
Quercia nel lavoro del Fonte battesima- 
le di S. Giovanni di Siena, II, 118, n. 1. 

Minescheren Giovanni, architetto 
fiammingo, VII, 589. 

Minga (del) Andrea. — Nominato, 
VI, 188. Dipinge un quadro per l'ap- 
parato nell'esequie del Buonarroti, VII, 
304. Discepolo di Rodolfo del Ghirlan- 
daio e accademico del Disegno, 613. 
Sua tavola in S. Croce, ivi, n. 1. La- 
vora nell' apparato per le nozze di Fran- 
cesco de' Medici, VIII, 619. 

Mini Antonio, pittore fiorentino. — 
Va in Francia con Benedetto pittore fio- 
rentino, V, 131, e VIJ, 335. Fugge col 
Buonarroti suo maestro da Firenze e 
va a Venezia, VII, 198. Vende la Leda 



100 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



al Re di Francia, 200-202. Possedeva il 
cartone della Leda di Michelangelo suo 
maestro, VI, 620, n. 3. Scolare di Mi- 
chelangelo, VÌI, 273, e 334. Ha in dono 
da Michelangelo il quadro della Leda, 
ivi. Gli vieri rubato il detto quadro da 
Giuliano Buonaccorsi, e venduto al Re, 
ivi. Si ammala dal dispiacere e muore, 
ivi. 

Miniati Bartolommeo, pittore fio- 
rentino. — Lavora col Rosso a Fon- 
tainebleau, V, 171. 

Miniati Giovanni. — Della Compa- 
gnia della Cazzuola, VI, 612. 

Minio Tiziano. — V. Padova (da) 
listano. 

* Mino di Graziano, pittore senese. 
— Se abbia dipinto raffresco della Sala 
del Consiglio del Palazzo Pubblico di 
Siena, I, 563-569. 

Mino da Fiesole, scultore. — Sua 
vita, III, 115-125. Discepolo di Deside- 
rio da Settignano, 116 e n. 3. Nato a 
Poppi in Casentino e non a Fiesole. 
Va a Roma ed ajuta a lavorare al- 
cuni altri scultori, 117. Fa la sepoltu- 
ra di Paolo li, 118. Quali opere in Ro- 
ma si suppongono a lui falsamente 
attribuite, 118, n. 4. Altre sue opere 
in Roma, non ricordate dal Vasari, ivi. 
Suoi lavori a Firenze, 119 e seg. A 
Fiesole , 122. A Prato, 123. A Peru- 
gia, 124. E a Volterra, ivi. Sua mor- 
te, ivi e 125, n. 1. Suo testamento, 125, 
n. 1. Suo ritratto, 125. Suoi disegni nel 
Libro del Vasari e nella Galleria degli 
Uffizi, ivi e n. 2. Albero genealogico 
della sua famiglia, 127. Prospetto cro- 
nologico della sua vita e delle sue ope- 
re, 129. Lavora con altri nelle loggie e 
nel pulpito in S. Pietro di Roma, II, 
472, n. 2. Nominato, VI, 104. 

Mino del Regno, scultore. — Sua 
vita, II, 647-655. Sua arroganza, 647. 
Fa una statua in concorrenza con Paolo 
Romano, ed è vinto, 648. Sue opere a 
Monte Cassino, a Napoli e a Roma, 
ivi. Fa la sepoltura di papa Paolo II, 
649. Ma veramente solo alcune figure 
nel basamento di essa, III, 118. Credesi 
che avesse nome Dino e non Mino, ivi. 

Minocci Pietro Paolo. — V. Men- 
zocchi Pietro Paolo pittore da Forlì. 

Minore, maestro di tarsia, fioren- 
tino. — Lavora con Giuliano da Majano 
i banchi della sagrestia della Nunziata, 
II, 468. 



Mirabello di Salincorno, pittore fio- 
rentino. — Scolare di Ridolfo del Gbir- 
landajo e accademico del Disegno, VII, 
613. Di chi fu figliuolo, ivi, n. 4. La- 
vora nell'apparato per le nozze di Fran- 
cesco de' Medici, VIII, 619. 

Mireto Niccolò, pittore padovano. — 
Sue notizie, III, 640. n. 1. Dal Vasari 
chiamato Moreto e Niccolò invece ài 
Giovanni, suo vero nome, ivi 

Mirone, greco, scultore. —Nomina- 
to, I, 57, n. 1. Sue opere, ivi, 60 e n. 1, 
61 e 81 e n. 1. 

Miruolo Girolamo, pittore bologne- 
se. — Ai servigi del Duca di Parma, 
VII, 422. Dipinge nel palazzotto del ca- 
stello di Parma, ivi. 

Miseron. — V. Misuroni. 

Misseroni Gaspero e Girolamo. — 
V. Misuroni. 

* Misuroni Dionisio, intagliatore di 
gemme e di cristallo. — Figliuolo di 
Miseron, V, 389, n. 1. Succede al padre 
nella professione e nella carica presso 
la Corte di Vienna, ivi. 

* Misuroni Ferdinando Eusebio, in- 
tagliatore di gemme e di cristallo. — 
Lavora alla Corte di Vienna, V, 389, 
n. 1. 

Misuroni Gaspero, milanese, inta- 
gliatore di gemme e di cristallo. — - 
Nominato, III, 652, n. 3, e V, 389. Suoi 
lavori oggi nella Galleria degli Uffizi, 
ivi, n. 1 e 2. 

Misuroni Girolamo, milanese, inta- 
gliatore di gemme e di cristallo. — 
Nominato, III, 652, n. 3 e V, 389. Suoi 
lavori oggi nella Galleria degli Uffizi» 
ivi, n. 1 e 2. 

* Misuroni, intagliatore di gemme 
e di cristallo. — Discendente dalla fa- 
miglia Misuroni o Misseroni, V, 389, 
n. 2. Dichiarato nobile ed antiquario 
alla Corte dell'imperatore Rodolfo II, 
ivi. Suoi discendenti, ivi. 

Mocetto Girolamo, detto Mosciano 
da Brescia, pittore bresciano. — Di- 
scepolo di Giovanni Bellini, III, 163. 
Sue pitture a Venezia e a Verona, ivi r 
n. 4. Fu anche pittore di vetri, ivi. 
Sue pitture a Vicenza, a Modena e a 
Parigi, ivi. 

Moccio, scultore e architetto. — Suoi 
lavori in Siena, I, 439, n. 2 e 657, n. 3. 
In alcuni documenti ò detto da Peru- 
gia , ivi. Fa la sepoltura de* Cerchi in 
S. Domenico d'Arezzo, 658. Lavora nei' 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



101 



Duomo di Firenze, ivi e n. 2. Rifa la 
chiesa di S. Agostino in Arezzo, 658 
•e 648. Fa la chiesa e convento di San- 
t'Antonio in Firenze, ivi. Suoi lavori 
in Ancona, ivi e n. 5. 

Modanino, Guido Mazzoni (detto il), 
scultore modenese. — Sue notizie, II, 
474, n. 2. Sua Pietà lavorata in terra 
cotta a Monte Oliveta di Napoli, 474 e 
n. 3. Rimunerato dal re Alfonso, 474. 

Modena (da) Pellegrino. — Finisce 
le pitture di Perirlo del Vaga in San 
Marcello, V, 610, n. 1. 

* Modena (da) Tommaso, pittore. — 
'Creduto inventore della pittura a olio, 
II, 579, n. 1. 

* Moderno, incisore di conj. — No- 
minato, III, 29. 

* Monchio (da) Lionardo, pittore. 
— Dipinge una prospettiva in Parma, 
in compagnia di Girolamo Mazzuoli, 
V, 236, n. 4. 

Mondella Galeazzo, veronese, inta- 
gliatore. — Nominato, V, 318 e n. 3. 

Montagna Barto!ommeo, pittore vi- 
centino. — Nominato, III, 628. Sua pa- 
tria e sue notizie, 649, n. 3. Sua tavola 
a Padova, 650, n. 1. Altre sue pitture 
-certe a Milano, Monte Berico, Ongiano, 
Berlino, Vicenza, Modena, Bologna, 
Colonia, Parigi, Padova, Verona e Lon- 
dra, 672-674. Nominato, VII, 526. 

Montagna Benedetto, pittore e in- 
cisore vicentino.— Figliuolo di Barto- 
•tolommeo. Nominato, III, 649, n. 3. 
Sue opere a Milano, Venezia e Vicenza, 
•674. 

Montagna o Montagnana ( da) Ja- 
copo, pittore padovano. — Discepolo 
di Giovanni Bellini, IH, 170. Sue opere 
a Padova, ivi, n. 6. Suo ritratto, ivi. 
Gli furono attribuiti giustamente gli 
affreschi della Sala del Consiglio di 
Belluno, ivi. Altre sue notizie, ivi. 

Monsignori Fra Cherubino, frate 
francescano, veronese. — Scrittore e 
miniatore, V, 306. 

Monsignori Francesco, pittore ve- 
ronese. — Detto dal Vasari Bonsignori, 
HI, 653. Sue notizie, V, 299. Educato 
oeir arte dal Mantegna, 300. Lavora in 
Mantova, ivi e seg. Suoi lavori in Ve- 
rona, 305. Muore, ivi. Suo ritratto, 
306. 

Monsignori Fra Girolamo, domeni- 
cano, pittore veronese. — Sue pitture 
in Mantova ed in Verona, V, 306 e 



n. 2 e 3. Muore di peste, 307. Sue pit- 
ture in S. Benedetto di Mantova, VI, 
491. Sua copia di un quadro del Vinci 
nella casa della Zecca di Milano, ivi. 

* Monte di Giovanni del Fora, mi- 
niatore fiorentino. — Fratello di Ghe- 
rardo, III, 250. Suoi mini pel convento 
di S. Marco, per il Duomo e per San 
Giovanni di Firenze, ivi. Pregi delle 
sue miniature, ivi. Testa di musaico di 
S. Zanobi nel Duomo di Firenze, erro- 
neamente attribuita a Gherardo, ivi. Suoi 
lavori di musaico nella cappella di S. 
Zanobi, non portati a compimento, ivi. 

Montecarlo da Bastiano, pittore. — 
Scolare di Raffaellino del Garbo e pos- 
sessore del suo ritratto, IV, 241. 

Montecavallo Antonio. — Architetto 
della chiesa di S. Lorenzo in Damaso 
a Roma, IV, 155. 

Montelupo (da) Baccio, scultore e 
architetto. — Sue notizie, IV, 539-543. 
Fu di cognome Sinibaldi e figliuolo di 
Giovanni d'Astore, 539, n. 1. Seguace 
del Savonarola fugge da Firenze, e fer- 
matosi a Bologna fa i dodici apostoli 
per quel Duomo, 540, n. 1. A* Frari di 
Venezia scolpisce un Marte nel monu- 
mento di Benedetto Pesaro, ivi. Per 
Pier Francesco de' Medici fa un Ercole, 
540. E per un tabernacolo di Or San 
Michele un S. Giovanni di bronzo, ivi. 
Intaglia molti crocifissi di legno, 541. 
Per la venuta di Leone X a Firenze, 
fa un arco trionfale, ivi e V, 24. Va 
a Lucca e vi lavora di scultura e di 
architettura, IV, 541 e 542, n. 1. Vi 
muore ed è sepolto in S. Paolino, da 
lui architettato, 542 e n. 2. Duole molto 
la sua morte ai Lucchesi, 547, Altre 
sue opere non ricordate dal Vasari, ivi, 
n. 2. Date della sua nascita e della sua 
morte. Albero della sua famiglia, 549. 

* Montelupo (da) Giuliano di Gio- 
vanni di Castellano. — V. Sol lassino. 

Montelupo (da) Raffaello di Baccio, 
scultore e architetto. — Sue notizie, 
IV, 543-562. Condotto a Loreto da An- 
tonio da Sangallo, vi finisce alcune 
cose da altri incominciate, ed altre ne 
fa di sua fantasia, 543. Con ordine di 
Michelangelo scolpisce alcune cose nella 
sagrestia di S. Lorenzo, 543 e seg. In- 
sieme col Tribolo scolpisce due armi 
con figure per la fortezza da Basso, 
544 e n. 2. Per le nozze di una figliuola 
di Alessandro Antinori fa un apparata 



102 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



con statue e storie, 544. Andato a Ro- 
ma, il Buonarroti gli fa scolpire due 
figure per la sepoltura di Giulio II, ivi 
e n. 1. Fa 14 statue nell'apparato che 
si fece per la venuta di Carlo V in 
Roma, e due a Firenze per simile oc- 
casione, 545. Lavora in Orvieto, ivi. 
Torna a Roma ed è fatto architetto di 
Castel S. Angiolo, 545. Dà il disegno 
del palazzo del card. Crispo a Boi sena. 
ivi. Fa la statua di Leone X per la se- 
poltura alla Minerva, 546. E una sepol- 
tura a Pescia per il Turi ni, ivi. Archi- 
tetto dell* opera di S. Maria di Orvieto, 
ivi. Fa porte e finestre in Castel San- 
t'Angelo, 547. Muore ed è sepolto in 
S. Maria di Orvieto, ivi, n. 1. Albero 
della sua famiglia, 549. Frammento 
della sua autobiografia, 551-562. Seri- 
veva e disegnava colla mano mancina, 
552. Va ali* orefice da Michelangelo 
Bandinelli padre di Baccio , 553. Ap- 
prende a lavorare di marmo nella bot- 
tega del padre, ivi. Va a disegnare 
nelle chiese del Carmine, S. Maria No- 
vella e SS. Annunziata, 554. Lavora a 
Carrara condottovi da Giovanni Man- 
gone, 555 e seg. A Lacca finisce la 
sepoltura del vescovo de' Gigli comin- 
ciata da suo padre, 557. Per una ter- 
zana sta un anno a letto a Firenze, 
ivi. Fa dei Cristi di legno, ivi. Va per 
la prima volta a Roma e lavora per 
Lorenzo Lotti, ivi e seg. Scolpisce un 
Ercole putto che strangola un serpe, 
560. Per consiglio di Lorenzo Lotti 
prende servizio come bombardiere nel 
tempo del sacco di Roma, ivi. Finisce 
una storia lasciata imperfetta da An- 
drea Contucci a Loreto, 518. Se siano 
sue due storie per la S. Casa di Lo- 
reto, ivi, n. 2, 519, n. 3, 520, n. 1. Fa 
l'ornamento di marmo alla lapida se- 
polcrale di Andrea del Sarto, V, 59. 
Condotto a lavorare a Loreto, 462. Sua 
statua dell'Angelo in Castel S. Angelo, 
628. Finisce un bassorilievo cominciato 
dal Bandinelli, VI, 143. Scolpisce la 
statua di Leone X papa, 167. Chia- 
mato a Loreto da Antonio da Sangallo, 
302. Lavora nel Duomo di Orvieto, 304 
e 308. Lavora in Roma nell'apparato 
per la venuta di Carlo V, 571. Statua di 
S. Damiano per i sepolcri medicei in 
S. Lorenzo, 634 e VII, 203 e n. 2. Un 
Profeta e una Sibilla per la sepoltura 
di Giulio II, 208. Lavora nell' apparato 



per la venuta di Carlo V in Firenze» 
VIII, 2581 

* Montepulciano (da) Benedetto di 
Giovanni, intagliatore. — Lavora nel 
coro di legname del Duomo di Siena, 
VI, 414. 

Montepulciano (da) Mestar Gio- 
vanni. — Amico del Montorsoli, VI» 
646. 

Montepulciano (da) Marco, pittore. 

— Compisce le pitture del chiostro di 
Montoliveto di Arezzo, II, 56, n. 4 e 65. 

Montepulciano (da) Pasquino, scul- 
tore. — Termina la graticola di bronzo 
della cappella della Cintola nel Duomo 
di Prato, li, 460, n. 3. Fa la sepoltura 
di papa Pio II in Roma, 462. Altre sue 
notizie, ivi, n. 4. 

Montevarchi (da) Roberto (f). — 
Scolare del Perugino, HI, 591. 

Monteverde Luca, pittore, da Udine. 

— Scolare di Pellegrino da S. Daniel- 
lo, V, 108. Muore giovane, ivi e n. i. 
Sua tavola in Udine, ivi. 

* Montorfano Giovanni Donato, pit- 
tore. — Suo affresco a Milano, IV, 33, 
n. 1. 

Montorsoli Fra Giovanni Angiolo , 
scultore. — Sua vita, VI, 629. Nasce 
a Montorsoli, villa a tre miglia da Fi- 
renze, ivi. É posto allo scarpellino, ivi. 
Andrea Ferrucci gl'insegna l'arte, 629, 
630. Va a Roma e lavora in S. Pietro, 

630. Va a Perugia, ivi. Si reca a Vol- 
terra e lavora nella sepoltura di Raf- 
faello Maffei, ivi. Torna a Firenze e si 
acconcia con Michelangelo per lavora- 
re nella sagrestia di S. Lorenzo, ivi. Va 
a Poggibonsi, presso Giovanni Nor- 
chiati suo zio, ivi. Si vuol fare religioso 
dell'eremo di Camaldoli, dove per di» 
porto intaglia alcune mazze e bastoni» 

631. Non piacendogli- quell'austerità di 
vita, va alla Vernia; ma neppur quivi 
si ferma, ivi. Torna a Firenze e si fa 
frate degli Ingesuati, ivi. Per consiglio 
di un Fra Martino de' Servi, si fa irato 
in queir ordine, ivi. Rinnova alcune im- 
magini di cera nella Nunziata di Fi- 
renze, 632. Fa di cera Mattia Unniade ro 
di Bosnia e Giacomo V d'Appiano Si- 
gnore di Piombino, ivi. È chiamato a 
Roma da papa Clemente per restau- 
rare alcune statue, ivi. Fa il ritratto 
di marmo di papa Clemente, 633. Ot- 
tiene da lui un canonicato in S. Lo- 
renzo per Giovanni Norchiati suo zio. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



103 



ivi Lavora con Michelangelo nelle sta- 
tue dei sepolcri Medicei, ivi e 64. É 
chiamato dal Buonarroti a Roma a la- 
vorare nella sepoltura di papa Giulio 
II, 635. Dal cardinale Ippolito de" Me- 
dici è proposto al cardinale Turnone 
per servizio del re di Francia, ivi. Parte 
di Francia disgustato e torna in Italia, 
636. A Budrione visita maestro Zac- 
cheria fiorentino, ivi. Fa due statue di 
terra per il Capitolo generale tenuto a 
Budrione da* frati de 1 Servi, ivi. Torna 
a Firenze con maestro Zaccheria, ivi. 
Fa il Mosè e il S. Paolo di terra per 
due nicchie del Capitolo della Nunziata, 
ivi. Mandato ad Arezzo a fare la sepol- 
tura di Fra Angelo, generale de* Servi, 
ivi. È chiamato a Firenze per fare l'ap- 
parato nella venuta di Carlo V, 637. Va 
ad Urbino, ivi. E a Roma e di li a 
Napoli, ivi. Gli è allogata la sepoltura 
del Sannazzaro, 638. Torna a Firenze 
e finisce la statua di S. Cosimo, 639. 
Gli ò dato a fare un Ercole per la fon- 
tana di Castello, ivi. Va a Carrara, 640. 
Gli è offerto di finire la statua del prin- 
cipe Doria, ivi. Viene a Firenze col 
marmo dell'Ercole abbozzato, ivi. Invi- 
diato dal Bandinello e dal Tribolo, ivi. 
Sdegnato, va a Genova, dove prende a 
finire la statua del Doria, 641. Gli è 
allogato un S. Giovanni Evangelista 
per la cattedrale di Genova, ivi. Va a 
Napoli a metter su la sepoltura del 
Sannazzaro, ivi. Descrizione di essa, 
ivi e seg. Fa a Genova al principe Do- 
ria la sua sepoltura, 643. Suoi lavori 
nel palazzo e nei giardini di esso Prin- 
cipe, 645 e seg. Chiama a Genova An- 
gelo e Martino suoi nipoti, 645. Fa due 
ritratti di marmo di esso Principe e 
due di Carlo V, 646. Ha molti amici 
in Genova tra i primi gentiluomini, ivi. 
Va a Roma per rivedere il Buonarroti, 
ivi. Compra un cavalierato di S. Pietro, 
ivi. Cerca di tornare a Firenze a finire 
1* Ercole, ivi. S'alloga a fare una fonte 
di marmo per la piazza del Duomo di 
Messina, 647. E un* altra in sulla ma- 
rina, 649. Lavora alla facciata e den- 
tro il Duomo della suddetta città, 650. 
Suoi lavori di architettura in Messina, 
651. Conduce pel muro di S. Agnolo 
T acqua per una fontana con sopra un 
putto, ivi. Altra fontana al muro della 
Vergine con una Vergine in marmo, 
ivi. Fa un nutto ner la fontana del pa- 



lazzo Laroca, ivi. Statua di S. Caterina 
mandata a Taormina, ivi. Sepoltura di 
Andreotto Staiti inS. Maria del Gesù, 
C52, n. 1. U gran maestro di Malta 
vuol tirarlo colà, e farlo cavaliere; ma 
egli ricusa, 652. Ha intenzione di tor- 
nare alla sua religione, ivi. Parte da 
Messina, ivi. Dispone dei suoi guadagni 
convenevolmente, e come, ivi. A Roma 
riprende l'abito, 653. Viene a Firenze, 
ivi. Va a Bologna a fare nella chiesa 
de'Servi l' aitar maggiore tutto di mar- 
mo, ivi. Per gli ufficj di Fra Zaccheria 
il duca Cosimo gli promette di servir- 
sene in qualche opera d'importanza, 
654. Torna a Firenze, ivi. Ottiene di 
poter fare una sepoltura nel Capitolo 
della Nunziata per sé e per gli uomini 
dell'Arte, 655. Con Fra Zaccheria e 
Giorgio Vasari pensa di rimetter su la 
Compagnia del Disegno, 656 e seg. Li- 
beralità sua verso la medesima, 656. É 
uno dei riformatori di essa, 658. Muore 
ed è sepolto nel Capitolo della Nun- 
ziata, 659. Maestro Michelangelo dei 
Servi gli fa l'orazione funebre, ivi. Suoi 
benemeriti, ivi. Suo gruppo di Ercole 
e Anteo, spezzato dal Bandinelli, 168, 
169. Lavora nell' apparato per la venuta 
di Carlo V in Firenze, 573 e VIII, 259. 
Gli è allogata una statua per la sa- 
grestia di S. Lorenzo, VII, 203 e n. 2. 
Ritrae in busto -Tommaso Cavalcanti, 
601, 602. 

Morandini Francesoo, pittore. — 
Nominato, Vili, 392. 

Morazzone Giacomo, pittore vene- 
ziano. — Sua tavola in Santa Lena o 
Elena di Venezia, III, 173, n. 3 e 635 e 
n. 4. 

Morelli Giuliano di Niccolò, orefice 
senese. — Nominato, IV, 608 e V, 654. 
Sue notizie, ivi, n. 2. 

* Moretti Cristoforo. — Dipinge nel 
Duomo di Cremona, IV, 583, n. 2. 

Moretto Alessandro , pittore bre- 
sciano. — Scolare di Fioravante Fer- 
ramola, e poi di Tiziano, VI, 505, n. 1. 
Sue opere, ivi e 506. Monumenti alla 
sua memoria in Brescia e in Roma, 
505, n. 1. 

Moro Antonio, pittore olandese. — 
Sue opere, VII, 585, 586. 

Moro (del) Battista d f Agnolo , pit- 
tore veronese. — Genero di Francesco 
Torbido, III, 654. Sue notizie , V, 296. 
Sue oitture in Verona, ivi. In Venezia 



104 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



e a Murano, 297. Lavora di minio, ivi. 
Intaglia alcune carte di paesi, 423» Di- 
pinge nel Duomo di Mantova, VI, 967. 
Sua tavola nel Duomo di Mantova, 489. 

* Moro (del) Girolamo, fratello di 
Marco, pittore. — Sue opere, V, 298, 
n. 1. 

* Moro (del) Giulio, fratello di Bat- 
tista d'Agnolo, pittore, scultore e ar- 
chitetto, V, 298, n. 1. Suoi lavori di 
scarpello, ivi. 

Moro (del) Marco, figliuolo di Bat- 
tista, pittore. — Ajuta il padre nelle 
pitture del palazzo Trevisani, V, 297. 
Altre sue opere, 298, n. 1. 

Moroceni Giacomo, pittore veneto. 

— V. Morazzone. 

Moroni Domenico, pittore veronese. 

— Sue pitture in Verona, V, 308, 309. 
Moroni Francesco, pittore veronese. 

— Suoi lavori in patria, V, 309, 311, 
312, 313. A Lonigo, 310. Altre sue ope- 
re in varii luoghi, 313, n. 3. Sua mor- 
te, 314. 

Morosini Giovanni. — Edifica la 
chiesa di S. Giorgio Maggiore in Ve- 
nezia, I, 235. 

Mosca Simone, scultore e architetto. 

— Sua vita, VI, 297. Quando nato, 
ivi, n. 1. È condotto a Roma da An- 
tonio da Sangallo, e lavori che vi fa, 
298. Intaglia la base per l'Orfeo del 
Bandinella 299. Suoi lavori in Arezzo, 
300 e seg. Va a lavorare a Loreto, 302 
e V, 162. E a Orvieto, VI, 303-308. Muo- 
re in Orvieto, 309. Albero della sua fa- 
miglia, 313. Lavora nella bottega di 
Baccio da Montelupo, IV, 554. È pro- 
posto per gl'intagli della sepoltura dei 
Del Monte, VII, 226. 

* Mosca Giovanmaria, incisore di 
conj, padovano. — Nominato, IH, 27. 

Moschino Francesco , scultore, fi- 
gliuolo di Simone Mosca. — Sue scul- 
ture nel Duomo di Orvieto, VI, 305 e 
seg., 308. È posto dagli operai di Or- 
vieto in luogo del padre, 309. Va a Ro- 
ma e scolpisce due figure per Ruberto 
Strozzi, ivi. Lavora nel Duomo di Pisa, 
310. Neil* apparato per le nozze del 
principe Francesco de' Medici, ivi, n. 5 
e VIII, 620. Sue notizie, 310, n. 5. Ac- 
cademico del Disegno, VII, 639. 

Mostaert Francesco, pittore fiam- 
mingo. — Nominato, VII, 584 e n. 2. 

Mostaert Gilis, pittore e architetto 
fiammingo, VII, 586 e n. 8. 



Muziano Girolamo, pittore bresciano. 
— Sue opere e notizie, VI, 508 e n. 1. 



N 



* Nadi Gaspare. — Fa il disegno 
dell'oratorio di S. Cecilia in Bologna, 
III, 136, n. 4. 

Naldini Battista, pittore fiorentino. 

— Discepolo del Pontormo, VI, 288. 
Ajuta il Vasari, VII, 99. Dipinge un 
quadro nel 1* apparato per l'esequie del 
Buonarroti, 308. Accademico del Dise- 
gno, 610 e n. 3. Lavora nell'apparato 
per le nozze di Francesco de' Medici, 
VIII, 619 e 6S3. 

Naldini Domenico. — Fa risolvere 
il padre di Cecchin Salviati a porre il 
figliuolo air orefice, VII, 6. 

Naldini Lorenzo, detto Guazzetto. 

— Lavora di stucco a Fontainebleau, 

V, 170. Della Compagnia del P aiuolo, 

VI, 609. Va in Francia con G. F. Ru- 
etici suo maestro, VI, 619. Vi lavora 
molte cose di scultura, 621. Caso oc- 
corsogli nel tornare a Firenze, ivi. Ve- 
duto disfatto il borgo fuori la porta a 
S. Gallo e la sua casa, torna in Fran- 
cia, ivi. 

Nanni d'Antonio di Banco, scultore 
fiorentino. — Sua vita, II, 161-165. Di 
chi fosse discepolo, 161 e n. 2. Sue 
statue nei pilastri di Orsanmichele, 162. 
É ajutato da Donatello, 163. Sua statua 
nella facciata di S. Maria del Fiore, 
164. Se sia di lui la statua di S. Lo in 
uno dei pilastri di Orsanmichele, 164 
e n. 2. Ottiene molti uffici pubblici in 
patria, 164. Sua morte, ivi e n. 3. Suo 
ritratto , ivi, n. 3. È sua la mandorla 
sopra una delle porte di S. Maria del 
Fiore, ivi. É pagato per un modello 
della cupola di detta chiesa, ivi.* Fa 
parte del Consiglio per la cupola di 
S. Maria del Fiore, 344, n. 1. Fa un 
modello della cupola di S. x Maria del 
Fiore, 351, n. 1. Nominato, Vili, 87, 

* Nanni da Lucca, scultore. — Ajuta 
Jacopo della Quercia nel lavoro del 
fonte battesimale in S. Giovanni di 
Siena, II, 118, n. 1. 

Nannoccio della Costa S. Giorgio. 

— Scolare di Andrea del Sarto, V, 58. 
Va in Francia al servizio del card. Tor- 
none, ivi. Nominato, VII, 6. Va a stare 
con Raffaello da Brescia, 9. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



105 



Narni (da) Carlo di Ser Lazzaro. 
— Garzone dell'Angelico, II, 516, n. 3. 

Nasi Lorenzo. — Raffaello gli di- 
pinge la madonna detta del Cardelli- 
no, IV, 321. 

Naasaro (del) Matteo, veronese, in- 
tagliatore di gemme. — Sue notizie, V, 
375. Eccellente nella musica, ivi. Da 
chi imparasse l'arte dell 1 intaglio, 376. 
Va in Francia e lavora per quel Re, 
d'intaglio, di oreficeria e disegna car- 
toni per panni d'arazzi, ivi e seg. e 378. 
Muore in Francia, 379. 

Natalino da Murano. — Dipinge in 
S. Sebastiano di Venezia, VI, 591. Sua 
pittura in Udine, ivi, n. 3. 

* Navarrete Gio. Ferdinando, pit- 
tore, sordo-muto. — Nominato, VII, 
457, n. 1. 

Nealce, greco, pittore. — Nominato, 
1,49. 

Nebbia Cesare, pittore orvietano. — 
Sue notizie, VII, 578 e n. 1. 

Negro Abate. — Amico del Montor- 
«oli, VI, 646. 

Negrolo Filippo, milanese, intaglia- 
tore di cesello e armaiolo. — Nomina- 
to, V, 389. 

Nelli Bastiano di Gio. Maria, da 
Carrara, scultore. — Termina il coro 
in S. Martino di Pietrasanta, lasciato 
incompiuto da Lorenzo Stagi, VI, 111. 

* Nelli Giovannino. — Va a lavo- 
rare a Carrara chiamatovi dall' Ordo- 
gnez, IV, 554, n. 7. 

Nelli Suor Plautilla, pittrice dome- 
nicana, V, 79 e n. 1. Sue pitture, 79 e 
seg. Ritrae più volte Costanza de' Doni, 
80. 

* Nello di Giacomino, maestro di 
musaico. — Giudica un musaico di An- 
drea Orgagna per il Duomo d' Orvieto, 
1,620. 

Neroccio, architetto senese. — Bilica, 
al dire del Vasari, la campana del Co- 
mane di Firenze, I, 556 e n. 2. 

* Neri di Fioravante, scultore e ar- 
chitetto. — Nominato, I, 485, n. 1. Chia- 
mato a consigliare dagli operai del Duo- 
mo di Firenze, I, 583, n. 2. Rifa le vòlte 
del Palazzo del Podestà in Firenze, 630, 
d. 1. Architetto della cappella di S. 
Anna in Orsanmichele, 590. Forse fu 
maestro di Andrea Orcagna, 594, n. 1. 

* Neri di Mone, pittore. — Chia- 
mato a consigliare dagli operai del 
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 



Nerito Jacopo, pittore, da Padova. 
— Discepolo di Gentile da Fabriano, 
III, 23. 

Nero (del) Durante, pittore, dal 
Borgo S. Sepolcro. — Dipinge nel pa- 
lazzotto di Belvedere, VII, 91. 

Nerone, Francesco di Domenico, le- 
gnaiuolo, detto. — Lavora nella Sala 
del Consiglio di Firenze, IV, 449, n. 1 
e 450, n. 1. 

Neroni Bartolommeo, detto il Ric- 
cio, pittore e architetto senese. — Sco- 
lare dei Sodoma, VI, 399-412. Sue no- 
tizie, ivi. Sposa la figliuola del mae- 
stro, ivi. Sue miniature nella Biblio- 
teca civica di Genova, ivi, n. 1. Suo 
ritratto, ivi. Dipinge nel Duomo di 
Siena, 412. Dà il disegno di più palazzi 
in Siena, 413. Lavora in Lucca, ivi. Fa 
la prospettiva per una commedia, ivi. 
Disegna il coro di legname del Duomo 
di Siena, 414 e n. 1. Sua morte, 415. 
Ha i principii dell' arte dal Peruzzi, IV, 
608. Compisce le pitture della Madonna 
Rossa presso Siena, 409. 

Niccola Pisano , scultore e archi- 
tetto. — Sua vita, I, 293-329. Da chi 
nascesse, e quando, 293, n. 1. Studia 
sotto alcuni scultori greci, 293 e seg. 
È chiamato a Bologna per fare la se- 
poltura di S. Domenico, 296, 297 e n. 1. 
Fa il modello della chiesa e di una 
parte del convento di S. Domenico della 
detta città, 297, n. 2. Si adopera nella 
fabbrica della Badia di Settimo, 298. 
Fa in Pisa il Palazzo degli Anziani, ivi. 
Fu il primo che in Pisa fondò edifizi 
su' pilastri con archi, 299. Col suo di- 
segno si edifica la chiesa di S. Michele 
in Borgo, 299. Innalza il campanile di 
S. Niccola di Pisa, ivi. Scolpisce un 
Deposto di croce in S. Martino di Luc- 
ca, 300. Dà il disegno di S. Jacopo 
di Pistoja, ivi. Per opera sua comin- 
cia a risorgere l'arte, 301. Dà il di- 
segno della chiesetta della Misericor- 
dia di Firenze, e ne scolpisce il taber- 
nacolo, 302. Getta a terra la torre del 
Guardamorto, 302. Disegna il tempio di 
S. Giovanni di Siena, quello di S. Tri- 
nità e il monastero dalla via Faenza 
di Firenze, 303. Riforma il Duomo di 
Volterra, 304. Scolpisce il pergamo di 
S. Giovanni di Pisa e quello del Duomo 
di Siena, ivi. Fa il disegno della chiesa 
e convento di S. Domenico in Arezzo, 
ivi. Restaura la Pieve e fonda la chiesa 



106 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



di S. Margherita a Cortona, 306. Re- 
staura la chiesa e convento dei Padri 
Predicatori a Viterbo, ivi. Fabbrica 
una chiesa e Badia a Tagliacozzo per 
Carlo I re di Napoli, ivi. Scolpisce due 
storie del Giudizio Universale nella fac- 
ciata del Duomo di Orvieto, ivi. Si ri- 
tira in Pisa e lascia il governo delle 
cose sue a Giovanni suo figliuolo, 306. 
Qual parte abbia avuto nella fonte mag- 
giore di Perugia, 307, n. 1. Sua morte, 
308. Controversia se sia nato a Pisa o 
piuttosto nella Puglia, 321. Documento 
senese che ha dato luogo a questa con- 
troversia, 322. Ragioni che provano 
esser falsa interpretazione il dargli la 
patria nella Puglia, 322, 323. Signifi- 
cato della parola latina Apulia % 323. 
È da credere che Niccola sia nato a 
Puglia o Pulia nel Lucchese, ivi e 
n. 1. Errore riguardo a suo padre, 324, 
n. 1. È allogato presso Maestro Gui- 
detto a Lucca, 324. Va a Pisa dove, 
per la sua lunga dimora, s'acquista 
l'appellazione di Pisano, o da Pisa, ivi. 
È fuor di dubbio che egli è per ori- 
gine e per nazione in tutto Toscano, 

325. Si crede da alcuni che l'educa- 
zione artistica l'avesse nel mezzogiorno 
d'Italia e non in Toscana, ivi. Prove 
per convalidare questa opinione, 325, 

326. Differenza tra le opere di Niccola 
e quelle degli scultori toscani che lo 
precedettero, 326. Quando comparisce 
nella storia, 327. Non ha lasciato nes- 
sun documento dell' arte sua nelle Pro- 
vincie napoletane, dove si vorrebbe da 
alcuni nato e allevato, ivi. Differenza 
tra la maniera di Niccola e quella de- 
gli artefici meridionali, ivi. Esame delle 
qualità particolari che formano lo stile 
di Niccola, 327, 328. Non ha di comu- 
ne colla scuola meridionale che il se- 
guire la tradizione bizantina, 329. Scol- 
pisce un Deposto di Croce sopra una 
delle porte minori di S. Martino di 
Lucca, 240. 

* Niccolò, fiorentino, incisore di conj. 
— Nominato, III, 29. 

Niccolò, scultore fiorentino. — Di- 
scepolo del Filarete, II, 461, Fa con 
Varrone la statua di Pio II, a Ponte- 
molle, 462. Restaura Tivoli, ivi. Sua 
scultura in S. Pietro di Roma, ivi. 

* Niccolò di Baldovino. — Ajutail 
Ghiberti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 256. 



* Niccolò di Beltramo, maestro di 
pietra. — Nominato, I, 485, n. 1. 

Niccolò Bolognese. — V. Arca{dalV) 
Niccolò. 

* Niccolò d'Iacopo, ricamatore fran- 
cese, — Lavora nei paraménti di San 
Giovanni di Firenze, III, 299, n. 2. 

* Niccolò di Lorenzo. — Ajuta il 
Ghiberti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, II, 256. 

Niccolò V , papa. — Ediflzi da Ini 
fatti costruire a Roma, II, 539. 

Niccolò di Luca di Feo. — Deputato 
air opera delle porte di S. Giovanni, 
II, 257. 

Niccolò di Piero, scultore e archi- 
tetto aretino. — Sua vita, II, 135-142. 
Lo stesso che Niccolò Lamberti, 135 » 
n. 1. Se fosse scolare di Moccio, ivi, 
n. 2. Lavora nel Duomo di Firenze, 
136. Va ad Arezzo e suoi lavori in 
detta città, 136, 137. Torna a Firenze 
e di nuovo lavora nel Duomo, 137. Va 
a Roma e fortifica il Castel Sant'An- 
giolo, 138. Torna in Firenze e fa due 
statue per Orsanmichele, ivi. Concorre 
per fare le porte di S. Giovanni, ivi e 
225. Va a Milano ed è fatto capomae- 
stro dell' opera del Duomo, 138. Richia- 
mato ad Arezzo si ferma a Bologna 
e vi fa la sepoltura di papa Alessan- 
dro V, 139. Vi muore, ivi e n. 2. Suo 
ritratto, 139, 140. Si trova tra i giudici 
del disegno del graticolato di bronzo 
della cappella della Cintola nel Duomo 
di Prato, 139, n. 2. Suoi disegni pos- 
seduti dal Vasari, 142. Ricusa di an- 
dare a Venezia, ivi, n. 2. Altri suoi la- 
vori nel Duomo di Firenze e alla Log- 
gia de* Lanzi, ivi. Fa la sepoltura di 
Leone Acciaioli in S. Maria Novella, 
ivi. Fa T ornamento di una delle porte 
di Orsanmichele, ivi. Commentario alla 
sua vita, 143-145. Forse è uno degli 
autori delle statue già esistenti sulla 
facciata del Duomo di Firenze, attri- 
buite ad Andrea Pisano, I, 484, n. 1. 
É uno de' concorrenti al lavoro delle 
porte di San Giovanni, II, 225. 

* Niccolò di Tommaso, pittore. — 
Chiamato a consigliare dagli operai 
del Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 
Forse discepolo di Nardo Orcagna. Sua 
tavola in S. Antonio di Napoli, I, 594, 
n. 2. 

* Niccolò di Tregnanuccio, orafo 
senese. — Nominato, HI, 305. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



107 



Nicearco, greco, pittore. — » Sue ope- 
re, I, 49. 

Nicerato, greco, scultore. — Sue 
opere, I, 67. 

Nicia Ateniese. — Valente nel chia- 
ro-scuro, I, 45. Sue opere, ivi, 46. 

Nicomaco, greco, pittore, discepolo 
di Aristodemo. — Sue opere, I, 41, 42. 

Nigetti Dionigi, detto Nigi. — Suoi 
lavori di legnaiuolo nella chiesa de'Ca- 
valieri di S. Stefano in Pisa, Vili, 447 
e seg. Lavora nell'apparato per le nozze 
di Francesco de" Medici, 622. 

Nino di Andrea Pisano, scultore. 
— Ajuta il padre nel getto della porta 
di S. Giovanni di Firenze, I, 489. Sua 
Madonna in Santa Maria Novella, 494. 
Scolpisce due altre Madonne per Santa 
Maria della Spina di Pisa, ivi. E l'An- 
nunziata coir Angiolo in S.Caterina della 
stessa città, ivi. Quando mori, 495, n. 1. 

Noferi d'Antonio di Noferi, le- 
gnatolo fiorentino. — Nominato, 1, 485, 
n. 2. Intaglia il tabernacolo per 1* Ora- 
torio del Bigallo, VI, 583, n. 3. 

Nola (da) Giovanni, scultore napo- 
letano. — Sue notizie, V, 94-96. La- 
vora a Monteoliveto di Napoli, 94. Se- 
poltura di Don Pedro di Toledo, 96 e 
n. 1 e I, 120. 

* Novelli Antonio, scultore fioren- 
tino. — Lavora con poco successo in 
terra invetriata, II, 184, n. 1. 

Nncci Jacopo, pittore. — Alcune fi- 
gure sue sopra la Porta S. Gallo di 
Firenze, I, 465. 

* Nuccio di Montino, pittore. — , 
Chiamato a consigliare dagli operai del 
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 

Nunziata (del) Toto, pittore. — Con- 
corrente di Perino del Vaga, V, 590. 
Scolare di Ridolfo del Girlandajo. Sua 
tavola in compagnia del maestro, VI, 
543 e n. 2. Lavora in Inghilterra, ivi, 
n. 1. Ritratto da Ridolfo del Ghirlan- 
daio, VI, 535. Fu persona burlevole, 
ivi. Sua nascita e sua morte, ivi, n. 4. 

Nuli Allegretto, pittore, da Fabria- 
no. — • Sue tavole in Macerata, in Ro- 
ma e nel Museo di Berlino, III, 16, n. 5. 
Ascritto all'Arte de" Pittori in Firenze, 
ivi. Sua morte, ivi. 



o 



Oderigi da Gobbio, miniatore. — 
Amico di Giotto, I, 384. Minia molti 



libri per la libreria del Palazzo del 
Papa, 384, 385. Il Vasari possedeva al- 
cuni suoi disegni, 385. Lodato da Dante, 
ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 1. 

Oggione (da) Marco , pittore. — Di- 
scepolo di Leonardo da Vinci, IV, 52. 
Sue opere a Milano e a Pavia, ivi, n. 3. 
Sua morte, ivi. Gli è attribuito un qua- 
dro del maestro, 60. 

* Ognabene Andrea di Jacopo o 
di Puccio, orafo pistojese. — Ha mano- 
nel lavoro dell'altare d'argento di S. Ja- 
copo di Pistoja, I, 443, n. 1. 

Olimpiade, pittrice greca. — Nomi- 
nata, I, 50. 

* Ordognez Bartolommeo, scultore 
spagnolo. — Lavora a Carrara la se- 
poltura del card. Ximenes, VI, 113. Vi 
muore, ivi. 

Orgagna Andrea , pittore, scultore 
e architetto fiorentino. — Sua vita, I, 
593-615. Quale sia il suo vero cogno- 
me, 593, n. 1. Discepolo di Andrea Pi- 
sano, 593. O piuttosto di Neri Fiora- 
vanti, 594, n. 1. Si crede che imparasse 
la pittura da Nardo- suo fratello, 594, 
o. 1. Dipinge con Nardo suo fratello 
in S. Maria Novella, nella Nunziata, in 
S. Pier Maggiore e in Sant'Apollinare 
di Firenze, 594-596. Suoi lavori di pit- 
tura nel Camposanto di Pisa, 596-599. 
E in S. Croce di Firenze, 600. Archi- 
tetta la Loggia de' Signori, 602. Ra- 
gioni per le quali si prova che egli non 
fu l'archi tetto di essa, ivi, n. 5. Fa al- 
cune statue per la detta Loggia, 604. 
Sua tavola per gli Strozzi in S. Maria 
Novella, 604 e n. 2. Tavole per la cat- 
tedrale di Avignone, 605. Scolpisce il 
tabernacolo per la Madonna d'Orsan- 
michele, ivi. Suo ritratto, 606. Altre 
sue tavole in Firenze, 607. Si diletta 
di far versi, ivi. Sua morte, 608 e n. 1. 
Suoi discepoli, 609. Commentario alla 
sua vita, sua andata e dimora in Or- 
vieto, e quel che vi operasse, 617-620. 
Albero genealogico della sua famiglia^ 
615. Nominato, 462, 463. Chiamato a 
consigliare dagli operai del Duomo di 
Firenze, 583, n. 2. 

Orgagna Bernardo, o meglio Nardo,, 
pittore e scultore fiorentino. — Ajuta 
Andrea nelle pitture in S. Maria No 
velia, I, 594. In quelle della Nunzia 
ta, 595. E in altre chiese di Firenze,. 
595, 596. Dipinge nel Camposanto di 
Pisa, 599. Termina i lavori lasciati im- 



108 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PER30NE 



perfetti da Andrea, 607. Nominato, I, 
465. 

Orgagna Jacopo. — Non fa mai 
scultore, I, 602, n. 1. Le sculture della 
Porta a San Pier Oattolini non sono 
«uè, ivi. Finisce una tavola per un pi- 
lastro d' Orsanmichele, 608, n. 1. La- 
vori di scultura e architettura attribui- 
tigli in Firenze, 609. 610. 

Orgagna Mariotto di Nardo di Gio- 
no, pittore fiorentino. — Sue pitture in 
S. Michele Visdomini di Firenze, 1, 610. 
Si prova che non appartiene alla fa- 
miglia Orgagna, ivi, n. 3. Sua tavola 
nel Duomo di Firenze, ivi. Fa un car- 
tone di una finestra a vetri colorati per 
S. Domenico di Perugia, ivi. Sua tavola 
per S. Stefano al Ponte Vecchio, fatta 
in compagnia di Jacopo Arrighetti, ivi. 
Dipinge a fresco sulla porta di S. Ma- 
ria Primerana di Fiesole, ivi. Oli è al- 
logata una tavola per l'altare dello spe- 
dale di S. Matteo, ivi. Sua tavola in S. 
Lorenzo, ivi. Oli ò allogata una tavola 
per la Compagnia di S. Maria del Bi- 
gallo, ivi. Sua morte, ivi. 

Orléans (d') Francesco. — Lavora 
di stucco a Fontainebleau, V, 170. 

Oja (d*) Sebastiano, architetto fiam- 
mingo al servizio di Carlo V e di Fi- 
lippo II, VII, 588. 

Opera (dell') Giovanni. — Lavo- 
ra nell'apparato per le nozze di Fran- 
cesco de'Medici, Vili, 618 e 620. — V. 
Bandini Giovanni. 

* Orioli (degli) Pietro, pittore se- 
nese. — Sue pitture in S. Oiovanni di 
Siena, III, 18. 

* Ormanni Antonio d' Jacopo, get- 
tatore senese. — Suoi lavori nel Duo- 
mo di Siena, III, 518, n. 1. Altri suoi 
lavori nella medesima città, ivi. Cre- 
duto per errore de'Marzini, ivi. 

Ottaviano da Faenza. — V. Faenza 
{da) Ottaviano. 



* Pacchia (del) Girolamo, pittore 
senese. — Sue pitture in S. Oiovanni 
di Siena, III, 18. Dà il lodo di una ta- 
vola del Perugino, 576, n. 1. Dipinge 
in Siena nella Compagnia di S. Ber- 
nardino, VI, 391. Sue notizie e sue 
opere, 428 e seg. Fu della Compagnia 
deTBardotti e della Congrega de'Rozzi, 



431. Fugge in Francia, ivi. Albero della 
sua famiglia, ivi. Prospetto cronologico 
della sua vita e delle sue opere, 432. 

* Pacchiarotti Giacomo, pittore se- 
nese. — Sue notìzie ed opere, VI, 415 
e seg. Dipinge la mostra dell* orologio 
pubblico di Siena, 417. É della Com- 
pagnia dei Venturieri, 420. E poi di 
quella de' Bardotti, 422. Casi che gli 
avvennero, 421 e seg. Sua morte, 425. 
Albero della sua famiglia, ivi. Prospetto 
cronologico della sua vita e delie sue 
opere, 426. Dà il lodo di una tavola 
del Perugino, HI, 576, n. 1. 

* Pace da Faenza, pittore, discepolo 
di Giotto. — Dipinge in S. Oiovanni 
Decollato di Bologna, I, 405. In S. Fran- 
cesco di Forlì, ivi. La cappella di S. 
Antonio in Assisi, ivi. 

* Pacini Biagio di Francesco, pit- 
tore fiorentino. — - Nominato, III, 319, 
n. 1. 

* Pacini Santi. — Sua copia di una 
tavola di Andrea del Sarto, V, 39, 
n. 1. 

* Pacino di Valentino, orafo senese. 
— Nominato, HI, 303. 

Pacioli (Fra) Luca, dal Borgo San 
Sepolcro, matematico. — Accusato di 
plagio dal Vasari, e difeso, II, 488 e 
n. 2, 498. Loda il pittore Melozso da 
Forlì, IH, 66. 

Pacuvio, poeta e pittore romano. — 
Nominato, I, 51. 

Padova (da) Tiziano, scultore. — 
Lavora di stucco la cappella di S. An- 
tonio di Padova, V, 325 e n. 1. Scolare 
di Jacopo Sansovino, VII, 515. Suoi la- 
vori in Venezia, ivi e n. 3. È in Padova, 
ivi, n. 3 e 516. 

* Pagani Lattanzio di Vincenzo, 
pittore. — Scolare del Perugino, III, 
598, n. 3. Dipinge in S. Colomba di Ri- 
mini, V, 183, n. 6. Dipinge nella for- 
tezza di Perugia, VI, 226. 

Paggi Giovambattista, pittore. — 
Nominato, V, 31, n. 3. 

Pagni Benedetto da Poscia. — Sco- 
lare di Oiulio Romano, V, 533. Con- 
dotto a Mantova dal maestro, 535. Di- 
pinge nel Palazzo del Te a Mantova, 
537, 538. Sua tavola nel Duomo di Pisa, 
557. Nominato, VII, 601. 

* Pagni Domenico di Domenico, da 
Prato, maestro di legname, — Fa il 
banco delle candele per la chiesa della 
Nunziata di Firenze, II, 444, n. 5. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



109 



* Pagno d'Antonio da Settignano, 
scultore. — Lavora con altri nelle log- 
gia e nel pulpito in S. Pietro di Roma, 
II, 472, n. 2. 

Palla (della) Giovanni Battista. — 
Vuol portare in Francia le pitture della 
camera di Pier Francesco Borgherioi 
fatte da Andrea del Sarto, V, 27. Com- 
mette ad Andrea del Sarto due quadri 
pel re di Francia, ivi, 50. Villanìa det- 
tagli dalla moglie del Borgherini, VI, 
263. Fa conoscere al re di Francia Gio. 
Francesco Rustici, ivi, 619. Manda in 
Francia un Ercole scolpito dal Buonar- 
roti, VII, 145. Manda al Re di Francia 
nn quadro di FraBartolommeo, IV, 188. 

Palladio Andrea. — Architetta un 
teatro di legname in Venezia, VII, 100. 
Suo modello di un palazzo in Cividale, 
ivi. Disegna la facciata di S. France- 
sco della Vigna, 504, n. 1. Altre sue 
•pere in varii luoghi, 527 e seg. Ao 
cademico del Disegno, 621. 

Pallavicino Cipriano. — Amico del 
Montorsoli, VI, 646. 

Pallidani Enrico. — V. Paludano. 

Palidamo Guglielmo. — V. Palu- 
dano. 

Palma Jacopo, il vecchio. — Sua 
vita, V, 243-248. Dove nascesse e quan- 
do, 243. n. 1. Sue qualità artistiche, 
243. Sue opere in Venezia, 244 e seg. 
Suo testamento, 248, n. 1. Sua morte, 
ivi, ivi. Sue opere non ricordate dal 
Vasari. 248, n. 1. 

Palme zz ani Marco, pittore, da Forlì. 
— Scolare di Melozzo, III, 66, n. 1. 
Suoi dipinti a Matetica e a Forlì, ivi. 
Suo ritratto, 68. Autore della tavola 
nel Duomo di Forlì, V, 253, n. 4. Suo 
quadro nel Duomo di Forlì, VI, 322. 
Nota cronologica delle sue pitture, 335 
e seg. 

* Paludano Cristiano, fratello di Gu- 
glielmo. — Nominato, VII, 589, n. 3. 

Paludano Enrico, fratello di Gu- 
glielmo e di Cristiano. — Nominato, 
VII, 5, n. 3. Diverso da Enrico detto 
di Dinari t, ivi. Sua pittura in S. Fran- 
cesco di Perugia, VI, 482 e n. 5. Fine- 
stra a vetri colorati in San Lorenzo 
della stessa città, 482, 483. Dipinge nel 
Duomo di Orvieto, 482, n. 5. — V. Ar- 
rigo Fiammingo. 

Paludano Guglielmo, detto anche 
Guglielmo Van der Broeck, scultore 
fiammingo, VII, 589 e n. 3. 



* Pampaloni Luigi, scultore fioren- 
tino. — Scolpisce le statue di Arnolfo 
e Brunellesco poste nella Piazza del 
Duomo, II, 384, n, 2. 

Pandolfini Filippo. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Panetti Domenico, pittore ferrarese. 
— Detto erroneamente Laneto, VI, 458, 
n. 2. Primo maestro del Garofolo, 458. 

Panicale (da) Masolino. — V. Ma- 
solino. 

Panzano (da) Cosimo. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 612. 

Panzano (da) Matteo. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 612. Ordina 
una delle feste della Compagnia della 
Cazzuola, 615. 

* Paoletti Gasparo, architetto fio- 
rentino. — Dirige la continuazione del 
Palazzo Pitti, II, 374, n. 2. 

* Paolini Berto di Giovanni , pit- 
tore, di Città della Pieve. — Scolare 
del Perugino, III, 598, n. 3. 

* Paolo di Maestro Giovanni, scul- 
tore. — Sue sculture per la Porta a 
San Pier Gattolini, I, 602, n. 1. 

* Paolo di Jacobello delle Mase- 
gne, scultore. — Lavora al monumento 
Cavalli in Venezia, I, 444, n. 4. Scol- 
pisce la sepoltura di Prendi parte Pico 
nella chiesa di S. Francesco della Mi- 
randola, ivi. 

* Paolo di Iacopino dell'Avvocato, 
miniatore. — Lavora a Bologna in- 
sieme a Oderigi da Gubbio, I, 385, 
n. 1. 

* Paolo di Matteo. — Nominato, I, 
620. 

Paolo Romano, scultore. — Sua vita, 
li, 647-655. Sua modestia, 647. Fa una 
figura a concorrenza con Mino del Re- 
gno, e lo vince, 648. Fa con Maestro 
Isaia da Pisa il tabernacolo per la testa 
di S. Andrea, 647, n. 1. Lavora con 
altri il pergamo per la benedizione pa- 
pale in S. Pietro, 472 e 647. Fa la se- 
poltura del cardinale Scarampi Mezza- 
rota, ivi. E l'altare in S.Agnese fuori 
di Roma, ivi. È uno degli scultori del- 
l' arco di Castel Nuovo a Napoli, ivi • 
484. Fu anche orefice, 649. Suoi disce- 
poli, ivi e 650. 

Paolo da Verona , ricamatore. — 
Suoi lavori per S. Giovanni di Firenze, 

III, 299. Altre sue notizie, ivi, n. 2. La- 
vora coi disegni di Raffaellinodel Garbo, 

IV, 240. 



no 



TAVOLA DE f NOMI DELLE PERSONE 



Paolo Veronese. — Vedi Veronese 
Paolo. 

Papacello Tommaso. — V. Ber- 
nabei. 

Paperello Tommaso. — V. Ber- 
nabei. 

Parma (da) Daniele, pittore. — Fu 
di cognome Porri, VII, 77, n. 1. Di- 
pinge con Taddeo Zuccheri in S. Maria 
d'Alvito negli Abruzzi, ivi, ivi. 

Parmigianino, Francesco Massola. 
v detto il). — Suo Diogene intagliato 
non da lui, come dice il Vasari, ma da 
Ugo da Carpi, V, 422, n. 1. Suoi dise- 
gni intagliati da varii maestri, ivi e 423. 
Intaglia air acqua forte, 423. — V. Maz- 
zola Francesco. 

Parrasio, greco, pittore. — Suo an- 
tagonismo con Zeuzi, I, 27. Sue opere, 
28, 29. 

* Parrasio Angelo, pittore senese. 
— Impara da Ruggero da Bruggia il 
segreto del colorire a olio, III, 90, n. 1. 
Di chi fu figliuolo, ivi. Sue opere in 
Ferrara, ivi. Sua morte, ivi. 

Particini Antonio. — Posseder* al- 
cuni disegni di Aristotile da Sangallo, 
VI, 450. Forse lo stesso che Antonio 
della Parte, ivi, n. 1. Fu architetto, ivi. 
E padre di Francesco, scultore. Lavora 
nell'apparato per la venuta di Carlo V 
in Firenze, VIII, 258. Nominato, 391. 
Lavora nel V apparato per le nozze di 
Francesco de* Medici, 621. 

Particini Francesco di Gio. Batt. — 
Lavora nell'apparato per le nozze di 
Francesco de 1 Medici, Vili, 618. 

Pasquino di Matteo , da Montepul- 
ciano. — V. Montepulciano (da) Pa- 
squino. 

Passerini Silvio, cardinale, di Cor- 
tona. — Conduce nella sua patria Gu- 
glielmo da Marcilla, IV, 420. 

Passerotti Bartolommeo, pittore bo- 
lognese. — Ritrae in disegno il Pri- 
maticcio, VII, 423. Sue notizie, 424, 
n. 1. 

* Passignani Domenico. — Racconcia 
una testa in una delle storie di S. Fi- 
lippo fatte da Andrea del Sarto nel 
«hiostrino dei Servi di Firenze, V, 13, 
n. 1. 

* Pasti Matteo, pittore, architetto e 
coniatore veronese. — Nominato, HI, 
27. Dirige i lavori della chiesa di San 
Francesco di Rimini, II, 539, n. 4. 

* Pastorini Guido, maestro di vetro 



e pittore senese. — Promette per Pa- 
storino suo fratello, IV, 436. Chi avesse 
per moglie, 439. 

Pastorini Pastorino, maestro di ve- 
tri, pittore e scultore senese. — - Sco- 
lare ed erede delle cose del Parte di 
Guglielmo da Marcilla, IV, 429. Sue 
notizie, 433-438. Fa finestre di vetro 
nel Duomo di Siena, ed ornamenti di 
vetro nel pergamo di Nicola Pisano, 

434. Per la venuta in Siena di Carlo V, 
rifa le finestre del Palazzo della Si- 
gnoria, ivi. Chiamato a Roma da Pe- 
lino del Vaga, vi fa con i disegni di 
lui le finestre nella sala regia del Va- 
ticano, 434, 435 e V, 624. Gli è dato a 
fare di vetri dipinti l'occhio grande 
della facciata del Duomo di Siena, IV, 

435. É fatto carcerare dall'operaio, ivi. 
Dipinge una delle vòlte della Loggia 
della Mercanzia in Siena, 436. Lavora 
di stucco e di cera colorita ritratti di 
tutto rilievo o in medaglie, ivi e 437. 
Fa medaglie e conj d'acciaio, ivi, III, 
20, e V, 390. Chiamato a Ferrara dal 
duca Ercole II, per maestro delle stam- 
pe delle sue monete, 437. Contraffa con 
un suo segreto perle ed altre gioie, ivi. 
Fa una finestra di vetri dipinti in Pa- 
lazzo Vecchio di Firenze, 438. Sua mor- 
te, ivi. Albero della sua famiglia, 439. 
Prospetto cronologico della sua vita e 
delle sue opere, 439, 440. Fa il ritratto 
in medaglia della moglie del Vasari, 
VII, 690, n. 1. 

Patenier (di) Giovacchino, pittore 
fiammingo. — Quando nato e quando 
morto, VII, 583 e n. 8. 

Passo, maestro di musaico. — Pro- 
babile maestro d'Andrea Tafi, I, 340. 
Lavora nel musaico di S. Giovanni di 
Firenze, 343, n. 1. É cacciato per la- 
dro, ivi. 

Pausia Eufranore, greco, pittore. — 
Sue opere, I, 45. 

Pausia di Sicione, greco, pittore. — 
Il primo che dipingesse palchi e vòlte, 
I, 43. Altre sue opere, 44. 

Pecori Domenico di Pietro di Vanni, 
pittore aretino. — Scolare di Barto- 
lommeo della Gatta, HI, 221. Sue pit- 
ture in Arezzo, ivi e seg. Più pratico 
a dipingere a tempera che a olio, 222. 
Lavora finestre di vetro, 223. In com 
pagnia di Stagio Sassoli fa alcune fi 
nestre di vetri dipinti nel Vescovado 
di Arezzo, IV, 422, n. 2. Scolare del 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



111 



l'Abate di S. Clemente e maestro di 
Oio. Antonio Lappoli, VI, 5. Sua tavola 
finita dallo scolare, 8. Suo quadro in 
Arezzo, 20, n. 1. 

* Pedoni Cristofano, scultore cremo- 
nese. — Arca di S. Arcaldo scolpita 
da lui nel Duomo cremonese, VI, 504, 
n. 1. 

Pedoni Giovanni Gaspero, scultore 
cremonese, VI, 503. Sue opere in Cre- 
mona, 504, n. 1. 

Pellegrini Pellegrino. — V. Tibaldi 
Pellegrino. 

Pellegrino da San Daniello, pittore, 
da Udine, V, 105. Gli ò mutato il nome 
di Martino in Pellegrino, e perchè, ivi. 
Scolare di Giovanni Bellino, ivi. Di- 
pinge i portelli dell'organo del Duomo 
di Udine, 106. B la tavola nella cappel- 
la di S. Giuseppe, ivi. Una Giuditta per 
Messer Prè Giovanni, ivi. Tavola in 
S. Maria di Ci vi tale, 107 e n. 2. Storie 
a fresco in S. Antonio di San Daniello , 
ivi e n. 3. Amato e favorito dai Duchi 
di Ferrara, 107. Quando morisse, ivi, 
n. 4. Altre sue opere, ivi. Lavora an- 
che di niello, ivi. Suoi scolari, 107. 

Pellegrino da Modena, pittore. — 
Sua vita, IV, 649. Fu di cognome Arc- 
uisi o Munari, ivi, n. 3. Discepolo di 
Raffaello, lavora nelle Logge Vaticane, 
363 e 650. Dipinge in S. Eustachio, in 
S. Antonio de'Portoghesi e in S. Jacopo 
degli Spagnoli di Roma, ivi. Dipinge 
per le feste d'Agone fatte a Roma al 
tempo di Leone X, ivi, n. 3. Torna a 
Modena e vi dipinge due tavole, 650, 
651. Muore di ferite, 651. 

* Pellisono Andrea. — Getta di 
bronzo il tabernacolo pel Duomo di 
Milano, VI, 480, n. 3. 

Peloro Giovanni Battista, architetto 
senese, scolare di B. Peruzzi. — Ar- 
chitetta la chiesa di S. Gio. Battista in 
Pantaneto di Siena, IV, 602, n. 4. Vi- 
sita le fortezze della Maremma senese, 
607, n. 3. Notizie della sua persona e 
delle sue opere, 608, 609, n. 1. 

Pencz Giorgio, incisore tedesco. — 
Imitatore di Marcantonio, V, 414, n. 3, 
440 e n. 1. 

Pennacchi. — V. Trevigi (da) Gi- 
rolamo. 

Penni Giovanni Francesco, detto il 
Fattore, pittore fiorentino. — Sua vita, 
IV, 643-652. Notizie della sua famiglia, 
643, n. 2. Scolare ed ere^.e delle cose 



dell'arte di Raffaello, 644 e n. 1. Per- 
chè detto il Fattore, 644. Lavora nelle 
Logge Vaticane, ivi. Ajuta Raffaello a 
dipingere i cartoni per g-li arazzi, ivi. 
Dipinge nella Farnesina, ivi e n. 2. Fa 
una facciata di chiaroscuro in Monte 
Giordano, 645. Dipinge in S. Maria de 
Anima, ivi. Va a Firenze e lavora a 
Montughi, ivi. Compagno di Giulio Ro- 
mano, finisce le opere di Raffaello nella 
vigna del Papa e nella sala di Costan- 
tino, ivi. Sua tavola a Monteluci presso 
Perugia, 6i6. Gli è commessa una ta- 
vola da mandarsi in Francia che co- 
minciò insieme con Giulio Romano, 
ivi. Si divide da Giulio Romano e par- 
tisce con lui la roba di Raffaello, ivi. 
Va a Mantova e di là in Lombardia; 
poi a Roma e finalmente a Napoli die- 
tro il Marchese del Vasto, ivi. Depone 
nell'isola d'Ischia la tavola commes- 
sagli da papa Clemente, ivi. Muore in 
Napoli, ivi. Dipinge nelle Logge Vati- 
cane, 363. Ajuta Raffaello nelle pitture 
della Farnesina, 367, n. 2. Dipinge a 
olio nella sala di Costantino, 369, n. 5. 
Ajuta Raffaello nel colorire i cartoni 
per gli arazzi, 370, n. 2. Uno degli 
eredi di Raffaello, 382. 

Penni Luca, pittore, fratello di Gio. 
Francesco. — Sue opere in Genova , in 
Lucca e in altri luoghi, IV, 647. Va in In- 
ghilterra e vi lavora disegni per stam- 
pe, ivi e n. 1. Dipinge col Fiosso a Fon- 
tainebleau, V, 171. Intaglia dai disegni 
di varii maestri, 434. Sue notizie, ivi, n.l. 

Pensab ene Fra Marco, domenicano. 
— Sua tavola finita da Girolamo da 
Trevigi, V, 135, n. 2. 

Perfetto di Giovanni, scultore. — Fa 
l'ornamento di un tabernacolo di Or- 
sanmichele, II, 402, n. 5. 

Perugia (da) Mariano di Ser Euste- 
rio, pittore. — Scolare di Pietro Peru- 
gino. Sue tavole in S. Agostino di An- 
cona, e in S. Domenico di Perugia, V, 
251, n. 3. 

* Perino, maestro di orologi. — Fa 
l'orologio della torre del Mangia in 
Siena, VI, 417. 

* Perino da Como, architetto. — La- 
vora in S. Pietro di Roma, II, 471, n.4. 

Perugino , intagliatore in ra- 
me. — Lavora le stampe per il Libro 
di Antonio Abaco, V, 431, n. 3. 

* Perugino Domenico, pittore, V, 431, 
n. 3. 



112 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



* Perugino Polidoro, orafo, V, 431, 
u. 3. 

Perugino Pietro, pittore — Sua vita, 
III, 565-509. Suo vero cognome, 565, n.l. 
Sua nascita, 566 e n. 2. Va a Firenze e 
studia sotto il Verrocchio, 568 e IH, 371. 
Sue prime opere in detta citta, ivi e seg. 
Delude il Priore dei Gesuati che non si 
fidava di lai, 575. Va a Siena, 576, Tor- 
na di nuovo a Firenze, ivi e seg. Sue 
tavole a Pavia, 577, a Londra, ivi, n. 4 
A Napoli, Borgo S. Sepolcro e Bologna, 
578. Chiamato a Roma da Sisto IV, 
578. Torna a Perugia dove eseguisce 
molti altri lavori, 580 e seg. Altre sue 
opere a Firenze 584 e seg. Sua que- 
rela col Buonarroti, 585. Termina una 
tavola di Filippino Lippi, ivi. Biasimato 
perchè ripeteva le stesse figure, 586. 
Torna di nuovo a Perugia, 587. Sue 
opere in detta città, suo contado e in 
Assisi, ivi È derubato, 589. Tacciato di 
avarizia e di poca religione, ivi, n. 1 e 
590, n.l. Compra una sepoltura a Fi- 
renze, 589, n. 2. Sua moglie e suoi fi- 
gliuoli, 590 e n. 2. Sua morte, 590. Suoi 
discepoli, ivi e seg, Condannato dagli 
Otto di Firenze, 598, n. 3. Albero della 
sua famiglia, 601. Commentario alla 
sua vita, 603-625. Altre sue opere au- 
tentiche a Cerqueto presso Perugia e a 
Roma, 603. A Firenze, Cremona e a 
Fano, e suo ritratto, 604. Sue opere a 
Perugia, 605 e seg. A Pani cale, Betto- 
na, Città della Pieve, Spello, 606. A 
Trevi, Vienna e Siena, 607. Suoi dise- 
gni nella Galleria degli Uffizi, 607 e seg. 
Prospetto cronologico della sua vita 
e deUe sue opere, 610 e seg. Esame se 
a lui si riferisca un documento di allo- 
gazione di alcune pitture per la Sala 
del Gran Consiglio di Venezia, 614-617. 
Discepolo di Piero della Francesca, II, 
500. Sue pitture in Arezzo, perdute, ivi. 
Stima insieme con altri gli affreschi del 
Baldovinetti della cappella Gianfigliazsi 
in S. Trinità, III, 53, n. 2; II, 595, n. 1. 
Chiamato a giudicare una testa di S. Za- 
nobi in mosaico fatta da Monte del Fora 
e da David Ghirlandaio, 251 e 57£. Ter- 
mina una tavola di Filippino Lippi, 
475, n. 2. Giudicato dal Vasari, IV, 373. 

Peruzzi Baldassarre, pittore e archi- 
tetto senese. — Sua vita, IV, 589-611. 
Nasce in Siena e non altrove, 590, n. 1. 
È condotto a Roma da Pietro da Vol- 
terra che lavorava per Adriano, VI, 591. 



Sue prime opere in Roma, ivi e seg* 
Va a Ostia e vi dipinge, 592. Torna a 
Roma e si dedica allo studiò dell'archi- 
tettura e della prospettiva, ivi. Fa il 
modello del palazzo detto la Farnesina, 
593. Dipinge in Roma varie facciate di 
palazzi, e alla chiesa della Pace, 594, 
595. Fa una delle grandi storie per l'ap- 
parato fatto in Roma a Giuliano defe- 
dici, 595. Altre opere a lui attribuite, 
ivi, n. 3. A Francesco da Norcia fa una 
porta d* ordine dorico, ed una facciata 
a Francesco Buzio, 596. Dipinge nella 
Chiesa di S. Caterina da Siena in Ro- 
ma, ivi. A Bologna fa il disegno e il 
modello della facciata di S. Petronio, 
597. Per il conte Benti voglio fa' un di- 
segno di una Natività coi i Magi che 
colori Girolamo da Trevigi, 597, 598 e 
n. 1, V, 137. Altri suoi lavori di archi- 
tettura a Bologna e a Carpi, IV, 598 e 
n. 3. Torna a Siena e fa disegni per le 
fortificazioni di quella città, 598 e 602, 
n. 1 e 2. Va a Roma ed è creato ar- 
chitetto di S. Pietro dopo la morte di 
Raffaello, e fa altre opere di architet- 
tura in detta città, 599, n. 1. Fa l'ap- 
parato per la commedia della Calan- 
dra e T altro per la coronazione di Cle- 
mente VII, 600 e 601, n. 1. Lavora di 
pittura e di architettura nell' interno di 
S. Pietro, 601, n. 2 e 3. Nel sacco di 
Roma è fatto prigione dagli Spagnuoli 

601. È capomaestro dell'Opera del Duo- 
mo di Siena pel quale fa vani disegui, 

602, n. 4. Sue non possono essere tutte 
le fabbriche in Siena che gli vengono at- 
tribuite, ivi. Ricusa, dice il Vasari, di 
servir l' esercito che assediava Firenze, 
ma ciò non concorda coi documenti % 
603 n. 2. Torna a Roma e pei signori 
Orsini fa disegni per palazzi fabbricati 
verso Viterbo e alla Paglia, 604. Fa un 
libro delle antichità di Roma e commen- 
ta Vitruvio, ivi. Architetta il palazzo- 
Massimi, 604. Nel cavare 1 fondamenti 
di altra casa de* Massimi ritrova molti 
avanzi del teatro di Marcello, ivi, n. 3. 
Muore ed è sepolto nella Rotonda, 605, 
606. Sua maniera di disegnare, 610, n. 1. 
Albero della sua famiglia, 613. Com- 
mentario alla sua vita. Studi e disegni 
di monumenti antichi di Roma e di 
altri luoghi, 615-625. Disegni e studi di 
edifizi moderni, la più parte di propri» 
invenzione 626-640. Prospettive sceni- 
che in Roma, 640. Prospetto cronolo- 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



113 



gico della sua vita e delle sue opere, 
641. Disegna T aitar maggiore del .Duo- 
mo di Siena, 1, 656, n. 1. Dà il disegno 
della sepoltura di Adriano VI, V, 92. 
e il. 4. Intaglia una carta. alla maniera 
di Ugo da Carpi, 422. Fa disegni per la 
facciata di S. Petronio di Bologna, 554. 
Stima una tavola di Sebastiano vene- 
ziano, 571, n. 1. Suo giudizio sopra un 
dipinto del Sodoma, VI, 394. Maestro 
di Daniello da Volterra, VII, 49 e n. 2. 
Peruzzi Giovanni Salustio, archi- 
tetto. — Figliuolo di Baldassarre, IV, 
602, n. 3. Il suo vero nome è Giovan 
Salverio o Salvestro, 606, n. 1. Dà i di- 
segni del pòrtone di Castel S. Angiolo, 
VII, 241. 

Pernzzi Onorio di Baldassarre, pit- 
tore. — Frate Domenicano, IV, 602, 
n. 3. 

Pesarese, anonimo, scultore. — Di- 
scepolo di Agostino ed Agnolo senesi. 
Autore della chiesa di S. Domenico di 
Pesaro e delle sculture della pòrta, I, 
444, 445. 

Pesello, Giuliano d'Arrigo, detto, 
•pittore fior. — Sua vita, III, 35-40. Suo 
vero nome, 36, n. 2. Imita Andrea del 
Castagno, 36. Sue opere in Firenze, ivi 
e seg. E in Pistoja, 38. Sua morte, 39, 
n. 3. Commentario alla sua vita, 41-43. 
Quando nato, 41 . Sua famiglia, ivi. Fa 
il disegno della sepoltura di Pietro Far- 
nese, 42 e 1, 610, n. 2 e 641, n. 3. Stima 
una statua di Pietro di Giovanni tedesco, 
III, 42. Dipinge per i consoli dell'Arto 
di Calimala, ivi. Presenta un modello 
per la cupola di S. Maria del Fiore, ivi 
e II, 351, n. 1. É deputato a sostituire 
il Brunellesco, III, 42. Termina una ta- 
vola cominciata da Giovanni Toscani, 
III, 42 e I, 629, n. 5. Vero tempo della 
sua morte, ivi. Fa parte del Consiglio 
per la cupola di S. Maria del Fiore, II, 
344, n. 1. Cerca un modo di dipingere 
diverso dalla tempera, 564. 

Pesello Francesco, detto Pesellino, 
pittore fior. — Scolare di Fra Filippo, 
III, 36. Sua vita, 35-40. Suoi lavori in 
Firenze, 38 e 39. Suoi disegni, 39, n. 1. 
Sua morte, ivi, n. 2. Commentario alla 
sua vita, 41-43. Nipote e non figliuolo 
del Pesello, 42 Fa una tavola insieme 
con Piero di Lorenzo di Pratese per 
la Chiesa della Trinità di Pistoja, che 
lascia, per morte, non finita, 43. Vero 
anno della sua morte, e sepoltura, ivi. 



* Petrecino, incisore di conj, fioren- 
tino, — Sua medaglia di Borso d'Este, III 
12, n. 1 Nominato, 29. Forse lo stesso 
che Pietro di Neri Razzanti, 29, n. 1. 
Ottiene un privilegio dalla Repubblica 
di Firenze, ivi. Maestro di Giovanni 
delle Corniole, ivi. 

* Petrucci Frane r sco, pittore fioren- 
tino. — Sua copia della tavola del Rosso 
nella chiesa di S. Spirito, V, 158, n.4. 

Pianetti Orazio, scultore, allievo di 
Daniello da Volterra. — Muore in Fi- 
renze, VII, 63. Fu romano e di cogno- 
me Piatesi, ivi, n. 2. Ritrattato dal suo 
maestro, 64. 

* Piazza (Fratelli) pittori. — Qnadro 
a Lodi, IV, 148, n. 1. 

Piccar do maestro Lorenzo, — La- 
vora di stucco col Rosso in Fontaine- 
bleau, V, 170. 

Piccolomini card. Francesco, poi 
Pio III. — Alloga le pitture della Li- 
breria del Duomo di Siena al Pinturic- 
chio, IV, 319, n. 2. 

Pichi Gio. Maria, pittore dal Borgo 
S. Sepolcro. — Scolare del Pontormo, 
VI, 259. Suo quadro agli Osservanti della 
sua patria, ivi. 

* Pienza (da) Teseo di Bartolino , 
intagliatore. — Lavora nel coro di le- 
gname del Duomo di Siena, VI, 414. 

Pieri Stefano, pittore fior. — Dipinge 
un quadro nell'apparato per l'esequie 
del Buonarroti, VII, 312. Scolare del 
Bronzino e Accademico del Disegno, 
610. Sue notizie, ivi, n. 1. 
' * Pietro d'Antonio, detto F annuii a, 
legnaiuolo. — Fa un modello della cu- 
pola di S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1. 

Piero, cimatore, — Della Compagnia 
della Cazzuola, VI, 613. 

Piero di Cosimo, pittore fior. — Sua 
vita, IV, 131-144. Sua nascita e sua fa- 
miglia, 131, n.2. Perchè detto di Cosimo, 
132. Va a Roma col suo maestro, ivi. 
Suoi dipinti a Firenze, 193 e seg. Suo 
umore stravagante, 133. Cerca d'imitare 
il Vinci, 134. Inventore di mascherate, 
ivi e* seg. Altre sue pitture a Firenze, ' 
137 e seg., a Berlino, 140, n. 1, a Londra, 
142, n. 1. Sue strane usanze, 142 e seg. 
Sua morte', 143 e n. 1. Suoi scolari, 144. 
Suo ritratto, ivi. Altre sue opere all'Aja 
e a Parigi, ivi, n. 1. Ajuta Cosimo Ros- 
selli nelle pitture della Cappella Sistina, 
III, 189. Maestro d'Andrea del Sarto, 
V, 7. Lavora nelP apparato per la ve- 



Vasari. Inaici. — Voi. IX. 



114 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



nuta di Leone X in Firenze, 25, n. 3. 
Insegna a Jacopo Pontorrao, VI, 246. 

* Piero <}i Donato, orafo fior. — La- 
vora in compagnia di Andrea Pisano 
ad una delle porte di bronzo di S. Gio- 
vanni, I, 487, n. 3. 

* Piero d' Jacopo, orafo fior. — La- 
vora in compagnia di Andrea Pisano 
ad una delle porte di bronzo di S. Gio- 
vanni, I, 487, n. 3. 

* Piero di Piero da Verona, rica- 
matore. — Lavora nei paramenti di S. 
Giovanni di Firenze, IH, 299, n. 2. 

* Piero da Santa Maria in Monte, 
legnatolo. — Fa due modelli della cu- 
pola di S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1. 

* Piero da Sesto, legnaiuolo. — La- 
vora nell' apparato per la venuta di 
Leone X in Firenze, V, 25, n. 3. 

* Piero Antonio di Bartolommeo. 

— Scolare di Neri di Bicci, II, 88. 
Pier Maria da Poscia, intagliatore 

in gemme e in pietre dure, V, 370. 
detto il Tagliacarne perchè scolare di 
Giacomo Tagliacarne genovese, ivi, 
n. 1. Sua Venere di porfido nella R. 
Galleria degli Uffizi, ivi. Fu di cogno- 
me Serbaldi, ivi. È dal Papa stipendiato 
per far conii di monete per la zecca 
pontificia, ivi. 

Pierino, piffero. — Della Compagnia 
della Cazzuola, VI, 613. 

Pietrasanta (da) Jacopo. — Archi- 
tetto della chiesa di S. Agostino in 
Roma, II, 662. 

Pietro d'Alvaro, pittore portoghese. 

— Dipinge nei Palazzo del Ceppo a 
Prato, II, 8 n. 1 e 41. — Sue pitture 
in Volterra e in Pisa, 41 e n. 3. 

* Pietro di Domenico di Nozzo, le- 
gnaiuolo e intagliatore fior. — Archi- 
tetto della cupola della chiesa del Cal- 
cinaio a Cortona, III, 73, n. 5. Stima un 
armadio di Mariotto di Paolo da Gub- 
bio, fatto per S. Lorenzo di Perugia, ivi. 

* Pietro da Firenze, architetto. — 
Lavora in S. Pietro di Roma, li, 471, n. 4. 

* Pietro di Galeotto, pittore perugi- 
no. — Comincia una tavola nel palazzo 
dei signori a Perugia, terminata dal 
Perugino, III. 580, n. 1. 

* Pietro di Giacomo, pittore senese. 

— Dipinge la mostra dell'Orologio pub- 
blico di Siena, VI, 418. 

* Pietro di Gheri, orafo. — Chia- 
mato a consigliare dagli operai del Duo- 
mo di Firenze, I, 583, n. 2. 



* Pietro di Giovanni, scultore peru- 
gino. — Scolpisce la nicchia di marmo 
per la statua di papa Paolo II, fatta 
dal Vellano, li, 606, n. 3. 

* Pietro di Giovanni, tedesco, scul- 
tore. — Forse è uno degli autori delle 
statue già esistenti sulla facciata del 
Duomo di Firenze, attribuite a Andrea 
Pisano, I, 484, n. 1. 

* Pietro di Martino da Milano. — 
Architetto dell'Arco di Castel nuovo a 
Napoli, 482, 483, 484. Lavora bassori- 
lievi e statue pel medesimo Arco, 484. 

* Pietro di Maestro Meo, miniatore 
perugino. — Nominato, I, 642, n. 3. 

* Pietro di Migliore, orafo. — Chia- 
mato a consigliare dagli operai del 
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 

* Pietro di Niccolò, pittore e inci- 
sore di conj. fior. Sue medaglie di Co- 
simo e di Lorenzo de'Medici IH, 12, n.l. 

Pietro da Perugia, miniatore. — Mi- 
nia i libri nella libreria Piccolomini del 
Duomo di Siena, I. 642. 

* Pietro di Pietro del Cervelliera, 
maestro di legname, corso. — Comin- 
cia la cantorìa dell'organo in S. Marti- 
no di Pietrasanta, II, 469, n. 2. 

* Pietro di Puccio, pittore e mosai- 
cista orvietano. — Sue opere nel Cam- 
posanto Pisano attribuite a Buffalmac- 
co, I, 513, n. 2 e II, 37, n. 2. Dipinge 
nel coro della Cattedrale d'Orvieto e fa 
alcuni mosaici nella facciata, I, 513, n. 2 
e 522, n. 1. 

Pietro e Paolo, orefici aretini. — 
Discepoli d'Agostino e d'Agnolo senesi. 
Lavorano una testa d' argento di S. Do- 
nato per Arezzo, I, 441. 

* Pietro Paolo della Monna, minia- 
tore perugino. — Nominato I, 642, n. 3. 

Pietro Paolo, ' da Todi, scultore. — 
Discepolo di Paolo Romano, II V 649. 
Fa con Niccolò della Guardia la sepol- 
tura dei papi Pio II e Pio III, ivi, Fu 
soltanto orefice e non scultore ivi, n. 4. 
Non può aver fatta la sepoltura di Pio 
III, ivi. 

Pieve (della) Papino, pittore. — 
Discepolo di Niccolò Soggi e da esso 
ritratto, VI, 21. 

Pigmalione, maestro d'intagliare l'a- 
vorio in rilievo I, 218. • 

* Pilon Germano, scultore francese. 
Fa un gruppo delle Tre Grazie, ora al 
museo del Louvre, VII, 412, n. 2. 

Piloto, orefice fior. . — Persuade Pe- 



TAVOLA DE' NOML DELLE PERSONE 



115 



Tino dèi Vaj:a, suo amico, a tornare a 
Firenze in sua compagnia, V, 603. Sue 
notizie e suoi lavori, ivi,n. ]. Possederà 
ii Cartone di Perino del passaggio del 
Mar Rosso, 609. Ha in dono un cartone 
di Baccio Bandinelli, VI, 130, Uomo mal- 
dicente, 453. Sue gelosie di rame nelle 
finestre del palazzo Medici, VII, 191 e 
n. 1. Fa la palla per la lanterna della 
cupola della Sagrestia nuova di S. Lo- 
renzo, 192. Fugge col Buonarroti da 
Firenze e va a Venezia, 198. 

Pinturicchio Bernardino , pittore 
perugino. — Sua vita, III, 493-511. Sua 
famiglia, 493, n. 1. Discepolo di Pietro 
Perugino, 494 e 591. piuttosto del Bon- 
figli e di Fiorenzo di Lorenzo, ivi, n. 1. 
Dipinge la Libreria del Duomo di Siena, 
494 e seg. Sue pitture a Roma, 497 e 
seg. A Napoli, 500. A Orvieto, ivi, n. 4. 
A Spello, 501, n.l. A Perugia, 502, n. 1. 
A Parigi, ivi. Altre sue pitture a Roma, 
502, 503. E a Siena, 503, 504 e n. 1. E 
a Londra, 504, n. }. Sua morte, 505 e 
n. 1. Suo testamento, ivi. Albero della 
sua famiglia, 513. Commentario alla sua 
vita, 515-528. Contratto dell'allogazione 
a lui fatta delle pitture della Libreria 
del Duomo di Siena, 519 e seg. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
opere, 529. 

Pippi Raffaello, figliuolo di Giulio 
Romano. — Muore giovane, V. 555. 

* Pippo d'Antonio, fior. — Archi- 
tetto della Cattedrale di Spoleto, IV, 
148, n. 1. 

Pireo, greco pittore di cose basse, 
ma eccellente I, 42. 

Pirgotele, scultore greco. — Intaglia- 
tore in cavo. L, 218. 

Pironi Girolamo, scultore e pittore, 
vicentino. — Nominato, VII, 527. 

*Pisa (da) Jsaia. — Lavora nelle scul- 
ture dell'Arco del Castello Nuovo di 
Napoli, III, 484. Con Paolo Romano 
lavora il tabernacolo per la testa di 
S. Andrea in Roma, 617, n. 1. Nomi- 
nato, VI, 104. 

* Pisa (da) Vito. — Fa un modello 
■della cupola di S. Maria del Fiore, II, 
351, n. 1. 

Pisanello Ser Bernardo. — Della 
Compagnia della Cazzuola, VI, 613. 

Pisanello Vittore, pittore veronese. 
Sua vita, III, 5-14. Compagno di An- 
drea del Castagno, 5. Sue pitture in 
Roma, 6. Sue notizie date da Fra Marco 



de'Medici, e tratte dall'opera del Biondo 
da Forlì, 8. Sue pitture in Verona, ivi 
e seg. Si diletta di fare animali, 8. Lo- 
dato da Michele Sanmicheli, 9. Sua ta- 
vola ora a Londra, 10 n. 2. Altre sue 
due tavole a Verona, ivi. Sue medaglie, 
10. Lodato dal Giovio, dal Biondo, dal 
Guarino e dallo Strozzi, come gettatore 
di medaglie,* 10 e seg. Sua pittura in 
Firenze, 13. Sua morte, ivi. Suoi dise- 
gni posseduti dal Vasari, 14. Commen- 
tario alla sua vita, 15-33. Ristaura 
l'arte del gettar le medaglie, 24. Regi- 
stro delle medaglie da esso gettate, 24 
e seg. 26 n. 1. Suo ritratto, 29. Discus- 
sione circa il tempo della sua morte, 
30 e seg. e 32, n. 3. Se siano di sua 
mano alcune tavole già in S. Francesco, 
ed ora nella Galleria di Perugia, 31 e 
n. 2. Suoi disegni nel Museo del Louvre, 
ivi. 

Pisano Niccola. — V. Niccolo Pi- 
sano. 

Pistoja (il) Lionardo, pittore. — Sco- 
lare di Gio. Francesco Penni, IV, 647. 
Varii pittori di questo nome, ivi n. ?. 
Dipinge in Lucca, in Roma e in Napoli, 
648. Muore, ivi. 

Pistoja (da) Pietro óV Urbano. — 
Creato del Buonarroti, VII, 194, 273, 
333. Mandato da lui a Roma per met- 
tere in opera il Cristo della Minerva, 
ivi e n. 1. 334. Va a Napoli, 334. Fa un 
S. Sebastiano per cavarne denari, ivi. 

Pitagora Italiano, scultore da Reggio 

— Sue opere I, 61 e n. 1. 
Pitagora da Samo, greco, scultore. — 

Sue opere, I, 61 e 62. 
Pitodico, greco, scultore in metallo. 

— Nominato, I, 69. e 82. 

Pitti Don Miniato, olivetano. — Ajuta 
il Vasari nella compilazione di una 
parte delle vite, VI, 453. 

Pittoni Giambattista. — V, Battista, 
pittore vicentino. 

* Pittori fiorentini contemporanei di 
Cimabue che pattuiscono d'insegnare 
a varj giovani l'arte, I, 265, n. 2. 

Pizzolo Niccolò, pittore padovano. — 
Allievo dello Squarcione, III, 386. Sua 
pittura a Padova, 387. Ucciso a tradi- 
dime nto, 388. 

* Plenerio, Frate. — Conduce l'acqua 
nella fontana maggiore di Perugia*, I, 
307 n, 1. 

Pocci Buon. — Della Compagnia della 
Cazzuola, VI, 613. 



116 * 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



* Poccianti Pasquale, architetto fior. 

— Dirige la continuazione del Palazzo 
Pitti, II, 374, n. 2. 

Poggini Domenico, scultore fioren- 
tino, incisore di conj e di medaglie. — 
Nominato, HI, 29 e V, 391. Fu anche 
scultore, ivi, n. 2. Altre sue notizie, ivi. 
Fa una statua per l'apparato dell'ese- 
quie del Buonarroti, VII ,«305. Acca- 
demico del Disegno, 640. Lavora nel- 
l'apparato per le nozze di Francesco 
de* Medici, Vili, 618 e 620. 

Poggini Giovan Paolo, fiorentino. — 
Nominato, III, 29. Maestro di conj e 
intagliatore di pietre dure, V, 391, n. 2. 
Sue notizie, ivi. 

Poggini Zanobi , pittore. — Ritrae 
una testa di un Cristo dipinto da An- 
drea del Sarto, V, 39, 40 e n. 1. Sco- 
lare del Sogliani, 131. Sua tavola nella 
Cattedrale di Prato, ivi, n. 4. Ritratto 
da Ridolfo del Ghirlandajo, VI, 535. 

Poli (da) Jacopo d'Antonio. -— Gar- 
zone dell'Angelico nelle pitture di una 
cappella di S. Pietro di Roma, II, 516, 
ri. 3. 

Policle, greco, scultore. — Nomina- 
to, I, 67 e 81. 

Policleto da Sicione, greco, scul- 
tore. — Sue opere, I, 59, 60. Nomina- 
to, 57, n. 1 e 59. 

Polidette, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 82. 

Polidoro, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 82. 

Polignoto da Taso, greco, pittore. 

— Fa progredire la pittura, I, 25. Sua 
tavola nella Loggia di Pompeo a Ro- 
ma, ivi. Dipinge a Delfo e in Atene, 
ivi. 

Polignoto, greco, scultore in metallo. 

— Nominato, I, 69. 

* Polito di Francesco d' Antonio. 

— V. Donzello {del) Polito. 
Pollajuolo (del) Antonio, orafo, pit- 
tore e scultore fiorentino. — Sua vita, 
III, 285-300. Sua nascita, 285, n. 1. Si 
pone all'arte dell'orafo sotto Bartoluc- 
cio di Michele , 286. A iuta Lorenzo 
Ghiberti nel lavoro delle porte di San 
Giovanni, ivi e II, 243. Lodato dal Gel- 
lini, ivi, n. 3. Suoi disegni nella Galle- 
pia degli Uffizi e in casa Tempi, 287, n. 3. 
Fa alcune storie d'argento all'altare di 
S. Giovanni, 288, n. 1. Altri suoi lavori 
d'oreficeria per detta chiesa, ivi e n. 3. 
Suoi discepoli in quest'arte, 289. Im- 



para da suo fratello Piero la pittura, 
290. Suoi dipinti a Firenze, 291 e seg. 
Sue tavole a Londra, 293, n. 1. Suoi 
dipinti a Arezzo, 295. Studia l'anato- 
mia, ivi. Intaglia in rame, ivi e n. 3. 
Suoi lavori a Roma, 295 e seg. Su» 
morte, 296 e 298, n. 1. Suoi disegni, 
297. Medaglie da lui coniate, ivi. Altri 
suoi lavori d'oreficeria, ivi, n. 2. Sua 
morte e suo testamento, 298, n. 1. Ri- 
cami fatti coi suoi disegni, 299. Albero 
della sua famiglia, 301. Commentario 
alla sua vita, 303-307. Nominato come 
incisore di conj, III, 29. Dipinge le tre 
forze d'Ercole nel Palazzo de' Medici, 

VI, 540. 

Poli aiuolo (del) Matteo, fratello del 
Cronaca. — Scolare di Antonio Ros- 
sellino, IV, 454. Muore assai giovane, 
ivi. Sue opere in marmo ed in bronzo, 
ivi, n. 2. 

Pollaiuolo (del) Pietro, fratello di 
Antonio, pittore fiorentino. — Sua vita, 
III, 285-300. Sua nascita, 285, n. 1. 
Scolare di Andrea del Castagno, 286 
e II, 682. Sue pitture a Firenze, III, 291 
e seg. E a S. Gemignano, 293, n. 4. 
Sua morte, 208, n. 1. Albero della sua 
famiglia, 301. Commentario alla sua 
vita, 303-307. Fa il modello della se- 
poltura del card. Forteguerri a Pistoja, 
369, n. 1. 

Pollaiuolo (del) Simone. — Vedi 
Cronaca. 

Pollastra Giovanni, poeta aretino. — 
Maestro- del Vasari nelle prime lettere, 

VII, 7. 

Polo (di) Agnolo, scultore. — Scola- 
re del Verrocchio, III, 371. Sua opera 
in Pistoja, 372, n. 1. 

Polo (di) Domenico, intagliatore 
fiorentino dì gemme e di medaglie. — 
Nominato come incisore di conj, III, 29. 
Fa il ritratto in medaglia del duca 
Alessandro de' Medici, V, 384. Disce- 
polo di Giovanni delle Corniole, ivi. Sé 
sia lo stesso che Domenico de'Caramei 
o Domenico Romano, ivi, n. 1. Fa ri- 
tratti in medaglia, 384. Muore, ivi. Al- 
tre sue notizie, ivi, n. 1. Fa il ritratto 
in medaglia del duca Alessandro de'Me- 
dici, 91. 

Pomarance (dalle) Niccolò. — Vedi 
Circignani Niccolò. 

* Pomedello Giov. Maria, coniatore 
veronese. — Nominato, III, 27. 

Ponsio Paolo, scultore fiorentino. — 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



117 



Lavora a Meudon col Primaticcio, VII, 
413. 

Ponte (dal) Bernardino d'Antonio, 
maestro di getti, milanese. — Getta 
le statue di Gio. Francesco Rustici 
poste sopra una porta di S. Giovanni 
di Firenze, VI, 626. Ajuta Michelangelo 
nel getto della statua di Giulio II, papa, 
VII, 171, n. 1. 

Pontelli Baccio , architetto fioren- 
tino. — Sua vi,ta, II, 647-655. Sue opere 
a Roma, 652 e seg. E ad Assisi, 654. 
Altre sue opere non rammentate dal 
Vasari, ivi, n. 2. È chiamato a dirigere 
la costruzione del palazzo dei - Duchi 
d'Urbino, ivi. Quando morisse; ivi e 663. 
Stile delle sue opere, ivi. Albero ge- 
nealogico della sua famiglia, 657. Com- 
mentario alla sua vita, 659-665. Sua 
famiglia, 660. Discepolo- del Francione, 
ivi. La sua prima arte fu la tarsia e 
l'intaglio, ivi. Sue opere in Pisa, ivi. 
Qual gènere di lavori eseguisse pel 
Duca d'Urbino, 661. Istruito nelT archi- 
tettura militare da Francesco di Gior- 
gio Martini, ivi. Costruisce la fortezza 
d' Osimo e disegna quella d'Jesi, ivi. 
Se veramente sieno sue tutte le opere 
attribuitegli dal Vasari in Roma, ivi e 
seg. Se sia stato architetto della Cat- 
tedrale di Torino, 662. 

Pontormo (da) Jacopo, pittore fio- 
rentino. <•— Sua vita, VI, 245. È posto 
con Leonardo da Vinci, poi coll'Alber- 
tinelli, quindi con Piero di Cosimo ed 
in ultimo con Andrea del Sarto, 246. 
Lavora in Firenze, 247, 248, 256 e seg., 
265, 270 e seg., 284 e seg. Sua pittura 
a Pontormo, 250, 259. Dipinge per le 
feste delle Compagnie del Diamante e 
del Broncone, 251 e seg. Lavora per 
l'apparato di Leone X, 255. Dipinge il 
carro della Zecca , 256. E a Fiesole , 
257. Lavora a Poggio a Cajano, 264, 
275 e seg. E alla Certosa presso Fi- 
renze, 266 e seg. Dipinge un taberna- 
colo presso Bohlrone per la via di Ca- 
stello, 272. Colorisce un Cristo che ap- 
pare alla Maddalena, e Venere baciata 
da Cupido, secondo il cartone del Buo- 
narroti, 277, 291 e seg. Sue pitture a 
Careggi, 281. E a Castello, 282. Fa car- 
toni per arazzi,. 283. Sua morte, 288. 
Chi fosse il suo erede, 289, n. 1. Com- 
mentario alla sua vita, 291. Sue pit- 
ture per una camera di Pier Franco- 
«co Borgherini, V, 26. Dipinge la pre- 



della a una tavola, 17. Dipinge a Pog- 
gio a Cajano, 35 e 195. Scolare di An- 
drea del Sarto, 57. Ritrae il duca Ales- 
sandro de' Medici, 91. Suo quadro per 
Gio. Maria Benintendi, 196. Ricusa di la- 
vorare nell'apparato pel battesimo di 
D. Francesco de'Medici, VI, 90. È il 
primo ad esser sepolto nel Capitolo 
della Nunziata, 656. Disegna il cartone 
della guerra' di Pisa di Michelangiolo, 
VII, 161. Amato dal Buonarroti, 273. 

Poppi (da) Francesco. — Scolare 
del Pontormo e del Bronzino e acca- 
demico del Disegno, VII, 610. Lavora 
nell'apparato per le nozze di France- 
sco de' Medici, Vili, 619. 

Porbus Pietro, pittore fiammingo. 
Nominato, VII, 586 e n. 9. 

Pordenone (da) Giovan Antonio Li- 
cinio, pittore, del Friuli. — Sua vita, 
V, 103. Scofare di Pellegrino da S. Da- 
niello, 111. Nasce in Pordenone, ivi e 
n. 1. Chiamato Cuticello e con altri 
nomi, ivi. Imita Giorgione, 111. Fugge 
la peste, e va in contado dove lavora 
molte opere, ivi e n. 3. Ritorna in Udi- 
ne e vi fa una taVola in S. Pier Mar- 
tire, 112 e n. 1. Dipinge nella canto- 
ria dell'organo del Duomo di Udfne, 
ivi e n. 2. Dipinge nella facciata del 
palazzo de'Tinghi, 112, 113 e n. 1. 
Lavora nella chiesa maggiore del ca- 
stello' di Spilimbergo, 113 e n. 2. È con- 
dotto a Piacenza, e quel che vi fa, 113. 
Va a Mantova e vi dipinge la fac- 
ciata del palazzo de' Ceresari , ivi e 
n. 4, 5, 6. Torna a Piacenza e lavora 
in S. Maria di Campagna la tribuna e 
una tavola, 114 e n. 3 e 5. Dipinge il 
giardino di Barnaba dal Pozzo, 114 e 
n. 4. E una facciata in S. Geremia di 
Venezia, 114. Fa nella Madonna del- 
l'Orto una tavola, ivi e n. 7. Dipinge 
altra facciata nella casa di Martino 
d'Anna, 115 e n. 1. Gareggia con Ti- 
ziano, 115. Sue pitture nella tribuna e 
nella cappella di S. Rocco, 115 e n. 2, 
116 e n. 1, 2, 3. Dipinge nella cappella 
de' Pregai, 116. Tavola in S. Giovanni 
di Rialto, ivi. Affreschi nel chiostro di 
S. Stefano, 117 e n. 2. Sue pitture a 
Genova nel palazzo Doria, 117 e 616. 
Ritorna a Venezia e di 11 va a Ferrara 
per disegnar panni d' arazzi a quel Du- 
ca, 118. Si ammala e muore, ivi e n. 5. 
Litiga coi fratelli, 119, n. 1. Sue qua- 
lità morali ed artistiche, 119. Sue opere 



118 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



nel Duomo di Cremona, ivi, o. 2; IV, 
583, n. 2 e VI, 493. Suo quadro per 
S. Giovanni Elemosinano di Venezia, 
VII, 441 e n. 1. 

Porfirio (di) Bernardino. — Suo la- 
voro di commesso in pietre dure, VII, 
616. Quando morì, ivi, n. 2. 

Porta (della) Fra Bartolommeo, 
pittore fiorentino. — Sua vita, IV, 175- 

202. Sua nascita, 175 e n. 1. Il suo 
vero cognome fu Dei-Fattorino, ivi. 
Studia sotto Cosimo Rosselli e segue 
la maniera del Vinci, 175. Compagno 
dell'Albertinelli, 176. Sue pitture a Fi- 
renze, 176 e seg. Miniature negli spor- 
telli di un tabernacolo, 176 e n. 3 ; II, 417 
e n. 1. Si fa frate domenicano, IV, ISO. 
Altre sue opere non ricordate dal Vasa- 
ri, 181 , n. 2. Altre sue pitture a Firenze, 
183. Insegna a colorire a Raffaello e da 
lui impara la prospettiva, 184. Sue ta- 
vole a Parigi e a Besancon, 184, n. 2. 
Qualità del suo stile, 186, n. 3. Va a Ro- 
ma, 187. Torna a Firenze, 188. Fa un Se- 
bastiano ignudo, ora a Bézenas in Fran- 
cia, ivi, n. 1. Continua a dipingere a 
Firenze, 189 e seg. E a Lucca, 191. E 
a Prato, 193. Sua gita a Venezia, 192, 
n. 1. Suoi disegni. 195. Inventa il mo- 
dello di legno per lo studio delle pie- 
ghe, ivi. Sua tavola ora a Napoli, 193, 
n. 1. Sue opere in Arezzo, 196. A Vien- 
na, ivi, n. 3. E di nuovo a Firenze, 
196 e seg. Suo quadrò ora a Vienna, 
198, n. 1. Altra sua tavola ora in In- 
ghilterra, 198, n. 3. Suo ritratto, 199. 
Sua morte, ivi. Suoi discepoli, 200. Al- 
bero genealogico della sua famiglia, 

203. Commentario alla sua vita, 205- 
212. Prospetto cronologico della sua 
vita e delle sue opere, 209 e seg. Sue 
tavole a Pisa e a Pistoja, 210. A Pa- 
rigi, 211. Sua dimestichezza con Raf- 
faello, IV, 326. Stima alcune pitture 
di Andrea Feltrini e di Rodolfo del 
Ghirlandajo, V, 208, n. 2. Sue tavole 
finite dal Bugiardini, VI," 203, 204. 

Porta (della) Giacomo. — Termina 
una cappella in S. Maria Maggiore di 
Roma, VII, 264, n. 1. 

Porta (della) Gio. Giacomo, scul- 
tore. — Termina la chiesa de' Fioren- 
tini in Roma, V, 455, n. 3. Sue opere, 
VII, 544 e n. 3. 

Porta Giuseppe, da Castelnuovo della 
Garfagnana, detto del Salviati. — Al- 
lievo di Francesco Salviati, VII, 45. Va 



col maestro a Venezia dove s'accasa, 
ivi. Sue pitture a Venezia e nel domi- 
nio, ivi e seg. Va a Roma chiamatovi 
dal card. Emulio, 46. Dipinge nella Sala 
dei Re in Vaticano, ivi, VII, 93 e Vili, 
488. Torna a Venezia, ivi. Dipinge nel 
Palazzo Ducale, ivi. A S. Francesco 
della Vigna, ivi. Ai Servi, ai Frari, alla 
Madonna dell'Orto, a S. Zaccaria, a S. 
Moisè, ivi. A Murano, ivi e n.8. Attese 
alla geometria, 47. Trova la regola di 
fare la voluta del capitello ionico, ivi e 
n. 1. Altre notizie di lui come intaglia- 
tore di stampe in legno, ivi, n. 2. Dise- 
gna il ritratto di Francesco Marcolini, 
V, 434. Concorre con altri alle pitture 
della Compaguia di S. Rocco in Vene» 
zia, VI, 593. 

Porta (della) Guglielmo, scultore 
milanese. — Impara l'arte da Gio. Gia- 
como della Porta suo zio, VII, 544. 
Ritrae in Milano le cose di Lionardo- 
da Vinci, 545. Va collo zio a Genova 
e lavora nella cappella di S. Gio. BatL, 
ivi. Altre sue opere in quella città, ivi. 
È condotto a Roma e raccomandata 
al Buonarroti, ivi. Restaura alcune cose 
antiche nel palazzo Farnese, 546. È 
messo .al servigio di papa Paolo III, da 
Michelangiolo, ivi. Ottiene l'uffizio del 
Piombo, ivi. Fa la sepoltura del detto 
papa, ivi. Altre sue opere in Roma, 548 
e i). 3. Diviene nemico del Buonarroti 
suo benefattore, 225. 

Porta Orazio, pittore, dal Monte- 
San Savino. — Scolare e ajuto del' 
Vasari, VII, 620. 

Porta (della) Tommaso, scultore. — 
Suoi lavori in Roma, VII, 550. 

Portelli Carlo, da Loro. — Dipinge 
la prospettiva per una commedia, VI, 
444. Scolare di Ridolfo del Ghirlandajo, 
547. Sue opere, ivi e seg. Fa una sto- 
ria nell'apparato delle nozze del duca 
Cosimo, VII, 17. Dipinge un Crocifisso 
disegnato da Francesco Salviati, 29. 
Lavora nell'apparato per le nozze di 
Francesco de' Medici, Vili, 618, 619. 

* Portigiani Fra Domenico, fioren- 
tino, maestro di getti, VII, 645. 

* Portigiani Girolamo, fiorentino, 
maestro di getti, VII, 645. 

Portigiani Pagno, scultore, da Fie- 
sole. — Costruisce la cappella della 
SS. Annunziata di Firenze col disegno 
di Michelozzo, II, 445. Suoi lavori in 
Siena, ivi, n. 1. Dà il disegno del Da- 



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120 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



eredi, 47?, 473. Della Compagnia del 
Paiuolo, VI, 609. 

Pulzone Scipione. — V. Gaeta (da) 
Scipione. 

Puh tornio. — V. Por tonno. 

Pupini Biagio , pittore bolognese , 
detto anche delle Lame. — In compa- 
gnia del Bagnacavallo lavora in S. Sai- 
vadore di Bologna, V, 177. Sue pitture 
a Faenza, ora distrutte, 178, n. 6. Di- 
pinge in S. Michele 'in Bosco, 183. 
Compagno di Girolamo da Carpi, VI, 
473. Nominato, VII, 666. 



Q 



Quercia (della) Jacopo, scultore se- 
nese. '— Sua vita, II, 109-121. Di chi 
fosse figliuolo, 109, n. 2. Fa in Siena 
la statua di Giovanni Ub aldi ni con 
nuovo modo di sua invenzione, 110. 
Altri suoi lavori fn Siena, 111. E in 
Lucca, 112. Concorre al lavoro delle 
porte di S. Giovanni in Firenze, 112 e 
225. Suoi lavori a Ferrara, 113, n. 2. 
Bassorilievo alla porta di S. Petronio in 
Bologna, 113. E in S. Giacomo della 
stessa città, 114, n. 3. Torna a Lucca 
e fa una tavola di marmo in S. Fre- 
diano, 114. Mandorla sopra una porta 
del Duomo di Firenze, erroneamente 
dal Vasari attribuitagli, 115 e 116, n. 1. 
Torna in Siena e fa la fonte della 
Piazza del Campo, 116. Perchè chia- 
mato Jacopo della Fonte, ivi. Lavora 
nel fonte battesimale di S. Giovanni in 
Siena, 118. Fatto cavaliere e operaio 
del Duomo di Siena, ivi. Suoi disegni 
posseduti dal Vasari, ivi. Suo ritratto, 
119. Sua morte, ivi. Suoi discepoli, 119 
e 120. Albero genealogico della sua fa- 
miglia, 123. Prospetto cronologico della 
sua vita e delle sue opere, 131-134. Ri- 
tratti, 119. 

Quistelli Lucrezia. — Allieva di 
Alessandro Allori, V, 80. 



E 



* Raes Giovanni, tappezziere fiam- 
mingo. — Fa gli arazzi pel Duomo di 
Ferrara, V, 101, n. 1. 

* Raffaello d'Alessandro del Tede- 
sco, pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1. 

* Raffaello d'Andrea di Lorenzo, 
pittore. — Nominato, 244, n. 1. 



* Raffaello d'Antonio di Bartolom- 
meo, pittore. — Nominato, IV, 244, 
n. 1. 

* Raffaello d'Antonio di Biagio, pit- 
tore. — Ajuta Leo u ardo da Vinci nel 
cartone per la Sala del Consiglio di 
Firenze, IV, 43, n. 1. Nominato, 244, 
n. 1. 

* Raffaello di Bastiano di Compa- 
gno, pittore. — Nominato, IV, 244, 
u. 1. 

Raffaello di Biagio, pittore e dora- 
tore fiorentino. — Fa compagnia nel- 
l'arte con Andrea Feltrini, V, 209. 

* Raffaello di Domenico di Nic- 
colò , pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1. 

* Raffaello di Gallieno, pittore. — 
Figliuolo di Gallieno ricamatore, IV, 
240, n. 1. Nominato, 244, n. 1. 

* Raffaello da Firenze, pittore. — 
Sua tavola a Siena, IV, 252. Sue lodi, 
253. 

* Raffaello di Giovanni d'Antonio, 
pittore. — Sue notizie, IV, 244, n. 1. 

* Raffaello di Lorenzo di Giovanni 
di Gorsino, pittore. — Nominato, IV, 
244, n. 1. 

* Raffaello di Niccolò da Montelupo, 
pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1. 

* Raffaello di Tommaso d'Antonio, 
pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1. 

Raffaello da Urbino. — V. Sansio 
Raffaello. 

* Ragusio (de) Paolo, incisore di 
conj, d'Urbino. — Nominato, III, 29. 

Ramazzotto, capo di parte. — Tenta 
di avere la tavola delle monache di 
Luco dipinta da Andrea del Sarto, V, 
40 e n, 2. 

* Rammazano Ercole di Rocca Con- 
trada, pittore. — Scolare del Perugi- 
no, III, 598, n. 3. 

Ravenna (da) Marco. — Allievo di 
Marcantonio, V, 414, n. 3. Suoi intagli, 
415 e seg. Intaglia i disegni di Baccio 
Bandinella VI, 144. 

* Razzanti Pietro di Neri; intaglia- 
tore di pietre dure. — Obbligato dalla 
Repubblica fiorentina a insegnare l'arte 
sua a' giovani fiorentini, V, 368, n. 1. — 
V. Petrecino. 

Razzi, Don Silvano. — Possedeva il 
disegno di un Crocifìsso di Francesco 
Salviati, VII, 29. 

Reggio (da) Sebastiano, intagliatore 
in rame. — Incide un disegno di Giulio 
Romano, V, 551. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



121 



Renato, francese, intagliatore in ra- 
me. — Intaglia dai disegni del Rosso, 
V, 433 e n. 4. 

Ribaldi Giovanni, detto Boccalino, 
architetto, da Carpi. — Fu uno degli 
architetti che seguitarono il Palazzo 
della Canonica della S. Casa di Loreto, 
IV, 521. Suo disegno nella R. Galleria 
di Firenze, ivi, n. 1. 

* Ricamatoli Giovanni, da Udine. 
— V. Udine (da) 'Giovanni. 

* Ricca o Ricco Bernardino, pittore 
cremonese. — Sue pitture in S. Agata 
di Cremona, dal Vasari attribuite a Ca- 
millo Boccaccino, IV, 584, n. 3. 

Ricci Domenico e Felice. — V. Bru- 
sasorci. 

Ricciarelli Daniello, pittore e scul- 
tore, da Volterra. — Sua vita, VII, 49- 
71. Impara il disegno dal Sodoma e poi 
la pittura da Baldassarre 'Peruzzi, 49 
e n. 2. Suo -affresco in Volterra, ivi, 
ivi. Dipinge in Volterra la facciata di 
rasa Maffei, 50 e n. 1. Va a Roma e 
vi porta un Cristo battuto alla colonna, 
50. Dipinge al cardinale Trivulzio, 51. 
Va a stare con Peri no del Vaga , ivi. 
Finisce le pitture di lui in S. Marcello, 
52. Suo fregio nel palazzo Massimi, ivi. 
Deposto di Croce alla Trinità dei Monti 
ed altre sue pitture, 52 e n. 3, 53 e 
n. 1. Pitture satiriche in detto luogo 
per rispondere ai suoi nemici, 55 e n. 1. 
Dipinge nel palazzo Farnese, 56. E in 
quello de' Medici, ivi. Per mezzo del 
Buonarroti è messo a dipingere nella 
Sala dei Re, 57. Fa una grotta di 
stucchi per la fontana di Belvedere, 
59. Dipinge una cappella in S. Ago- 
stino di Roma, ivi e n. 2. Suoi cartoni 
per la cappella della Rovere alla Tri- 
nità, 59. Da' chi ajutato, ivi e seg. Fa 
il modello di un David di terra e uno 
di pittura per mona, della Casa, 61 e 
D. 3. Altre pitture per il detto monsi- 
gnore, 61 e seg. Fa una statua di San 
Michele per il portone di Castello, 62 
e 65. Gli sono allogate le pitture e le 
sculture per la cappella del cardinal 
Ricci di Montepulciano in S. Pietro in 
Mon torio, ivi e 65. Parte per andare 
a Carrara e si ferma a Firenze, ivi. 
Si offre di servire il duca Cosimo, 63. 
Forma di gesso le statue delle sepol- 
ture medicee in S. Lorenzo, ivi. Fa 
una Leda per Michele Fucchcro, ivi. 
Fa di marmo la testa di Orazio Pia* 



netti o Pianesi suo allievo, 64. Va a 
Volterra e vi dipinge la storia degli 
Innocenti, ivi e n. 2. Decollazione di 
S. Giovanni, ora nella Galleria di To- 
rino, ivi, n. 2. Torna a Roma e rico- 
pre la soverchia nudità delle figure del 
Giudizio Finhle di Michelangelo, 65 <s 
240, n. 1. Ed è sopracchiamato il Bra- 
giunone, ivi, n. 1. Gli è data a fare, 
per consiglio di Michelangelo la sta- 
tua equestre di Arrigo re di Francia, 
66. Sta a dipingere la metà della Sala 
dei Re, 67 e Vili, 488. Getta in bron- 
zo il cavallo della statua equestre sud- 
detta, ivi. Si ammala e muore, 68. Suoi 
allievi, 69, 70. Finisce le pitture di 
Per ino del Vaga in San Marcello, V, 
610, n. 1. Fa di bronzo il. ritratto di 
Michelangelo, VII, 258. Mandato da 
Michelangelo ai soprastanti della fab- 
brica di S. Pietro,. 265. 

Ricciarelli Leonardo, pittore, da Vol- 
terra. — Compra i beni di Daniello suo 
zio, VII, 64. Ajuta il Vasari nei la- 
vori di stucco del Palazzo Vecchio di 
Firenze, Ivi. Suoi lavori in Siena, ivi, 
n. 3. Lavora nelP apparato per le nozze 
di Francesco de 1 Medici, Vili, 621. 

Riccio Andrea, scultore veneziano. 
— Amico di Antonello da Messina, II, 
572. Erroneamente gli sono attribuite 
dal Vasari due statue nel Palazzo della 
Signoria a Venezia, 573, n. 1. 

Riccio Andrea Bricsco, dettò Grispo, 
padovano. — Termina una tavola in 
bronzo del Vellano in S. Francesco di 
Padova, II, 605, n. 1. Sue notizie, 608, 
n. 2. Sue opere, ivi. E anche archi- 
tetto, ivi. Sua morte, ivi. Nominato co- 
me incisore di medaglie. III, 27. 

* Riccio Antonio, scultore e archi- 
tetto veronese. — Sue statue di Adamo 
ed Eva nel Palazzo della Signoria di 
Venezia, II, 573, n. 1. Sue opere di ar- 
chitettura in Venezia, ivi. 

Riccio Bartolommeo. — V. Neroni,. 

Riccio o Ricci Pier Francesco, mag- 
giordomo di casa Medici. — Avverso 
al Montorsoli, VI, 640. 

* Ricco di Giovanni. — Fa parte del 
consiglio per la cupola di S. Maria del 
Fiore, II, 344, n. 1. 

* Riccomanni Francesco di Cristo- 
fano. — Nipote di Leonardo, VI, 103. 
Albero della sua famiglia, 105. Suo al- 
tare nel Duomo di Sarzana. 

* Riccomanni Leonardo, scultore, 



122 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



da Pie trasanta. — Lavora col padre 
in S. Agostino di Pietrasanta, VI, 103. 
Suoi lavori a Genova, 104. Lascia in- 
compiuta la sepoltura del doge di Cam- 
po fregoao, ivi. Va* a Roma, ivi. Lavora 
r altare nel Duomo di Sarzana, 108. 

* Riccomanni Lorenzo di Francesco, 
scultore, da Pietrasanta. — Forse è 
l'autore del restauro ed ornameno della 
facciata del Duomo di Sarzana, VI, 109. 
Nominato, 110. 

* Riccomanno di Guido, scultore, da 
Pietrasanta. — Suoi lavori in compa- 
gnia di Leonardo suo figliuolo in San- 
t'Agostino di Pietrasanta, VI, 103. Al- 
bero della sua famiglia, 105. 

Richino Francesco, pittore brescia- 
no. — Architetto e poeta, VI, 509 e 
n. 1. 

Ridolfi Bartolommeo , maestro di 
stucchi, veronese, V. 326. Suoi lavori 
in Verona, ivi. Condotto in Polonia, vi 
lavora per quel Re di tutte le arti, ivi. 

* Ridolfi Michele, pittore lucchese. 
— Restaura raffresco di Cosimo Ros- 
selli in S. Martino di Lucca, III, 186, 
n. 3. 

* Rinaldi Iacopino di Giuliano, scul- 
tore. — Nominato, VI, 106. 

Rinaldo Mantovano. — V. Manto' 
vano Rinaldo. 

Ristoro (Fra) da Campi, architetto 
della chiesa di S. Maria Novella, I, 351 
e 355 e seg. Compisce il palazzo del 
Podestà di Firenze, 355. Riedifica le 
pile del ponte alla Carraia, ivi. Lavora 
in Vaticano, 356. Architetta la chiesa 
di S. Maria della Minerva in Roma, 
ivi. Sua morte, ivi. 

* Ristoro di Giono, scultore fioren- 
tino. — Non è fratello delF Orcagna, 
I, 583, n. 2. Chiamato a consigliare da- 
gli operai del Duomo di Firenze, ivi. 

* Ristoro da Santa Giuliana, inge- 
gnere. — Lavora nella fontana mag- 
giore di Perugia, I, 307, n. 1. 

Robbia (della) Agostino, scultore fio- 
rentino. — Non è della famiglia della 
Robbia, II, 177, n. 2. È fratello di Ot- 
taviano di Antonio di Duccio, ivi. Sue 
opere in Perugia, ivi e 178. E nella 
facciata del Duomo di Modena, 177, 
n. 2. Gli è allogato a fare un gigante 
di marmo dagli operai di S. Maria del 
Fiore, che lascia imperfetto e mal con- 
dotto, ivi. Ajuta Luca della Robbia nei 
lavori di terra invetriata, 174. Sua na- 



scita, 177, n. 2. È accusato, insieme con 
suo fratello Cosimo, del furto di certi 
argenti a* Servi,, e cacciato di Firenze, 
ivi. Sua morte, ivi. 

Robbia (della) Fra Ambrogio, scul- 
tore fiorentino. — Veste l'abito dome- 
nicano, II, 181, n. 2. Suoi lavori nella 
chiesa di S. Spirito di Siena, ivi. Fa 
in medaglia il ritratto del Savonarola, 

181, 182 e n. 1. 

Robbia (della) Andrea, scultore fio- 
rentino. — Quando nato. II, 179, n. 1. 
Suoi lavori in Arezzo, 179. Alla Ver- 
nia, ivi. E in Firenze, ivi. Sua morte 
e sepoltura, 180, n. 3 e 181. Suo ri- 
tratto, 180, n. 3. Suoi figli, 181. Altre 
sue opere in Firenze e a Prato, 180 , 
n. 3. Suo lavoro di terra cotta nel 
Duomo di Pistoja, 197. 

Robbia (della) Giovanni, scultore fio- 
rentino. — Suoi lavori in Firenze, II, 

182, n. 2 e 193. Dà l'invetriato a un 
bassorilievo di Gio. Francesco Rustici, 
VI, 606. 

Robbia (della) Girolamo, scultore fio- 
rentino. — Suo ritratto, II, 180, n. 3. 
Sue opere in Francia, 182, 183. Vi 
muore, 183. Ultimo di sua famiglia ad 
esercitarsi nei lavori di terra invetriata, 
ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 1. 

Robbia (della) Luca, scultore fioren- 
tino. — Sua vita, II, 167-185. Quandi 
nato, 167, n. 2. Ove fosser le sue case, 
ivi e n. 3. Messo dal padre all' arie- 
deli' orefice, 168. La lascia e si dà alla 
scultura, ivi. Suo ardore nel lavoro, ivi. 
Condotto a Rimini, e sue opere attri- 
buitegli dal Vasari in detta città, 169. 
Richiamato in Firenze eseguisce dei 
bassorilievi pei campanile e per l'or- 
gano del Duomo, 169, 170 e n. 1 e 2. 
Confronto fra le sue opere e quelle dì 
Donatello, 170, 171. Gli è allogata la 
porta di bronzo della sagrestia, 172 e 
n* 1. Comincia a lavorare figure di 
terra invetriata, 173. Lavori di simil 
genere eseguiti nel Duomo di Firenze, 
ivi. Trova il modo di colorire tali la- 
vori, 174. Orna uno scrittoio del pa- 
lazzo Medici, ivi. Ajutato da Ottaviano 
e Agostino creduti suoi fratelli, 174. 
Suoi lavori a S. Miniato al Monte e in 
varii luoghi di Firenze, 175. E in Ispa- 
gna e in Napoli, ivi. Trova il modo di 
dipingere sul piano di terra cotta, ivi. 
Altre sue opere in Firenze, 176 e n. 3. 
E in Urbino, ivi. Sua morte, 177 e n. 1. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



123 



Suo testamento, ivi. Suoi eredi e di- 
scendenti che continuano a lavorare in 
terra invetriata, ivi e n. 2 e pagine se- 
guenti. Sua sepoltura, 181. Suo ritratto 
fatto di sua mano e posseduto dal Va- 
sari, 185. Albero della sua famiglia, 
186, 187. Commentario alla sua vita. 
Delle opere più ragguardevoli di terra 
cotta invetriata in Toscana, 189-199. 
Prospetto cronologico della sua vita e 
delle sue opere, 201, 202. Nominato, 
Viti, 87, 

Robbia (della) Luca, il giovane, scul- 
tore fiorentino. — Suo ritratto, II, 180, 
n. 3. Fa i pavimenti delle Logge papali 
per ordine di Raffaello, 182. Va in 
Francia e vi muore, 183. Suo taberna- 
colo di terra cotta invetriata in via Te- 
desca, ora via Nazionale, 191. Fa i 
pavimenti delle Logge papali per or- 
dine di Raffaello, IV, 363. 

Robbia (della) Luca, letterato fio- 
rentino. — Sue notizie, II, 178, n. 1. 

Robbia (della) Ottaviano, orafo e 
scultore fiorentino. — Ajuta Luca della 
Robbia ne' lavori di terra invetriata, 
li, 174. Non è della famiglia della Rob- 
bia, 177, n. 2. È fratello di Agostino 
d'Antonio di Duccio, ivi. Fa una cam- 
pana di argento indorato, ivi. Quando 
nato, ivi. Suoi lavori per la mensa 
della Signoria, ivi. 

* Roberti (de' ) .Ercole d' Antonio , 
pittore ferrarese. — Scolare del Man- 
tegna, III, 141, n. 1. Supposto autore 
di varie opere in Bologna e a Dresda, 
ivi. Lavora pel Duca di Ferrara, ivi. 

Roberto Maestro, scultore. — Sua 
opera in S. Bartolommeo di Pistoja, 
I, 325. 

Robetta (il), orafo e intagliatore di 
stampe in rame. — È uno della com- 
pagnia del Paiuolo, VI, 609. Si chiamò 
di nome Cristoforo, ivi, n. 3. 

Robin Giorgio. — Scolare di Lam- 
berto Sustris, VII, 589. 

Robyn Joris. — V. Robin. 

Rocchi Cristoforo, architetto. — Alza 
la Cattedrale di Lodi, IV, 148, n. 1. 

Rocco Zoppo , pittore fiorentino. — 
Scolare del Perugino, III, 591. Sue no- 
tizie, ivi, n. 3. Sue opere, 591. 

* Romanelli Angelo, intagliatore se- 
nese. — - Suoi lavori nel coro del Duo- 
mo di Siena, H, 111, n. 1. 

* Romani Giuseppe. — Sue pitture 
in S. Pietro di Modena, VI, 483, n. 2. 



Romanino Girolamo, pittore brescia- 
no. — Scolare di Oiorgione, III, 653,. 
n. 2. Sue opere in Padova, ivi. Dipin- 
ge nel Duomo di Cremona, IV, 583, 
n. 2. Dipinge a Trento nel palazzo e 
nel castello dell'AIbere, VI, 504, u. 2. 
Sue opere in Brescia, ivi e n. 3 e 4. 

Romena (da) Paolo.'— Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 613. 

* Roncalli Cristofano, detto il Poma- 
rancio, — Finisce la loggia del cortile 
detto di S. Damaso in 'Vaticano, l\\ 
362, n. 3. Scolare di Niccolò Circigna- 
ni, VII, 578, n. 4. 

Rondinelli Niccolò, pittore, da Ra- 
venna. — Discepolo di Giovanni Bel- 
lini, III, 171 e V, 253. Sue opere a 
Ravenna, III, 171 e V, 253, n. 3. Sue 
pitture in Forlì, 253, 254. Suo qua- 
dretto a Roma, 255, n. 1. Sua tavola 
nel Duomo di Forlì, VI, 323. 

Rosa Cristofano, pittore di prospet- 
tive, bresciano, VI, 509 e n. 2. Dipinge 
in S. Maria dell' Orto di Venezia, 590. 

* Rosa Pietro, pittore bresciano. — 
Figliuolo di Cristofano e scolare di Ti- 
ziano, VI, 509, n. 2. 

Rosa Stefano, pittore di prospettiva, 
bresciano, VI, 509 e n. 2. Dipinge in 
S. Mariii dell'Orto di Venezia, 590. 

* Rosselli Bernardo di Stefano, sco- 
lare di Neri di Bicci. — Lavora nella 
Sala dei Signori in Palazzo Vecchio» 
II, 88. Nominato, III, 191, n. 1. 

Rosselli Cosimo , pittore fiorentino. 
Sua vita, III, 183-191. Sua famiglia y 
183, n. 1. Di chi fu scolare, ivi, n. 2, 
Sue. opere in Firenze, 184 e seg., e a 
Lucca, 186 e n. 3. Altre a Londra e 
a Berlino, 187, n. 2. E chiamato a Ro- 
ma e vi lavora per il Papa, 187 e seg. 
Torna a Firenze, 189. Sua morte, ivi 
e n. 5. Si applicò all'alchimia, 190. 
Suoi disegni nel Libro del Vasari, ivi. 
Suo ritratto, ivi. Albero genealogica 
della sua famiglia, 192, 193. Scolare di 
Neri di Bicci, 11, 87. Stima alcuni af- 
freschi del Baldovinetti in S. Trinità 
di Firenze, 595, n. 1 e III, 53, n. 2. 

* Rosselli Francesco di Domenico, 
pittore. — Nominato, III, 191, n. 1. ' 

* Rosselli Giuliano, architetto. — No- 
minato, III, 191, n. 1. 

* Rosselli Jacopo di Domenico, pit- 
tore. — Nominato, III, 191, n. 1. 

Rosselli, Jacopo di Matteo, pittore 
— Nominato, III, 191, n. 1. 



121 



TAVOLA DE! NOMI DELLE PERSONE 



* Rosselli Matteo, pittore fiorentino. 

— Creduto della famiglia di Cosimo. 
Nominato, III, 191, n. 1. 

* Rosselli Lorenzo, battiloro. — No- 
minato. Ili, 191, n. 1. 

* Rosselli Don Niccolò, monaco ca- 
maldolese. — 'Suoi lavori di minio in 
San Mattia di Murano, II, 23, n. 1. E 
nella Badia di Firenze, ivi. E in Santa 
Maria della Scala di Siena, ivi. 

Rosselli Piero, muratore e scultore 
fiorentino. — Cava dall'Arno un pezzo 
di marmo cadutovi, VI, 150. Lo con- 
duce a S. Maria del Fiore, 151. 

Rossellino. — V. Gamberetti Ber- 
nardo e Antonio. 

* Ross elio d' Jacopo Franchi, pittore; 

— Dipinge in compagnia di Bicci di 
Lorenzo nel Duomo di Firenze, II, 67. 

* Rosselmini Domenico di Marco, 
pittore pistojese. — Stima una tavola 
di Bernardino del Signoraccio, IV, 
200, n. 2. 

Rossetti Giovan Paolo, pittore, da 
Volterra, — Dipinge nella Trinità de* 
Monti, VII, 60. Scolare di Daniello da 
Volterra, 69. 

* Rossetti Riagio, architetto ferra- 
rese. — Fabbrica il palazzo Constabili 
di Ferrara, VI, 462, n. 1. 

* Rossetti Cesare , detto Gesarino , 
orafo e pittore, di Perugia. — Scolare 
del Perugino, III, 598, n. 3. 

* Rossi Giovanni di Sandro, da Fie- 
sole. — Va a Carrara con l'Ordognez, 
IV, 554, n. 7. 

Rossi (de') Giovanni Antonio, mila- 
nese, intagliatore di gemme, V, 387. Suo 
cammeo coi ritratti del duca Cosimo, 
della duches*a Eleonora e de' loro fi- 
gliuoli, ivi. Testa di un vecchio in una 
amatista, ivi, n. 2. Cammeo col ritratto 
*di Francesco Zeno, ivi. Suoi medaglioni 
di papa Marcello II e di Gio. Battista 
Oelli, ivi. Altre sue medaglie, ivi. 

Rossi (de') Properzia, scultrice bo- 
lognese.- — Sua vita, V, 73-81. Di chi 
fu figliuola, 74, n. 2. Intaglia figure 
minutissime in noccioli di pesca, 75 e 
n. 1. Chiede di lavorare in S. Petro- 
nio, 76. Fa di marmo il ritratto del 
conte Pepoli, ivi e n. 2. Suoi lavori 
alla Madonna del Baracane, ivi, n. 1. 
Scolpisce un «quadro per S. Petronio, 
76, 77 e n. 1. Suo fatale amore per un 
giovane, 76 e n. 3. Invidiata da Amico 
Aspertini, 77. Scolpisce due Angioli 



per S. Petronio, ivi e n. 4. Muore, 73 
e n. 1. Suoi disegni, 78. 

* Rossi (de') Michelangiolo, tessitore 
di velluti, padre di Cecchin Salviati, 
VII, 5. 

* Rossi (de') Raffaello di Niccolò , 
pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1. 

Rossi (de*) Vincenzio, scultore. — 
Termina una statua lasciata incompiuta 
dal Baudinelli, VI, 174, n. 2 e 193. 
Ajuta il Bandinella 184. Accademico 
del Disegno. Sue notizie, VII, 626. 
Quando morisse, 627, n. 2. Nominato, 
Vili, 393. Lavora nell'apparato per le 
nozze di Francesco de' Medici, 619. 

Rossino, Giovannino (detto il). — La- 
vora nell'apparato per le nozze di Fran- 
cesco de* Medici, Vili, 622. 

* Rosso, maestro di ge'to. — Lavora 
alla fontana maggiore di Perugia, I, 
307, n. 2. Se egli possa essere quel me- 
desimo maestro Rosso che lavorava in 
Siena nel secolo xm, ivi. 

Rosso (il), pittore fiorentino. — Sua 
vita, V, 155-174. Si chiamò per proprio 
nome Gio. Battista d' Jacopo, 155, n. 1. 
Sue qualità morali ed artistiche, 155 e 
seg. Eccellente nel V architettura, 156. 
Disegna il cartone di Michelangiolo, 
ivi, VI, 137, VII, 161. Suo tabernacolo a 
Marignolle, V, 156. Dipinge Tarme de' 
Pucci e di papa Leone a'Servi, ivi e n. 1. 
Suo quadro di Nostra Donna per un frate 
de* Servi e affresco nel chiostro dell'An- 
nunziata, 156, 157 e n. 1. Abbozza una 
tavola per lo spedai in go di S. Maria Nuo- 
va, 157. Dipinge per la venuta a Firenze 
di papa Leone, 158. Tavola e cappella 
per il signor di Piombino, ivi. Altra per 
S. Spirito, ivi e n. 4. Altra per San 
Lorenzo, 159. Altre sue tavole per Gio. 
Bandini e Gio. Cavalcanti, ivi e n. 2. 
Aneddoto di un suo bertuccione, 160 e 
seg. Va a Roma e vi dipinge nella 
chiesa della Pace, 161, 162 e n. 1. 
Quadro per il vescovo Tornabuoni, 162. 
Fa disegni per il Baviera, ivi. Decol- 
lazione di S. Giovanni in una chiesuola 
sulla piazza Salviati, ivi. Fatto prigione 
nel sacco di Roma, fugge e si ripara 
a Perugia, presso Domenico Alfani a 
cui disegna un cartone, 162, 163 e n. 1. 
Va al Borgo e fa per la Compagnia di 
S. Croce una tavola, 163. Fa in Arezzo 
i cartoni per dipingere la cappella della 
Madonna delle Lacrime, 164. Fa diversi 
disegni per fabbriche e pitture in Arezzo 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



125 



e fuori, 165. Torna ai Borgo e vi fini- 
sce una tavola per Città di Castello, 
ivi. Fa notomia di uomini morti, 166. 
Quel che gli accade al Borgo, ivi. Parte 
alla volta di Francia, 167. Si ferma a 
Venezia e disegna una carta a Pietro 
Aretino, ivi. Giunge in Francia e la- 
vora più tavole al re Francesco, ed ha 
da lui provvisione e il dono di una 
casa, ivi. Sue pitture a Fontainebleau, 
ivf e seg. Ha un canonicato dal Re, 
169. Fa disegni per vasi da tavola, da 
credenza ed altre cose, 170. Dipinge 
gli ornamenti per la venuta di Carlo V 
a Parigi, ivi. Fa un S. Michele e la- 
vora per il Contestabile una tavola, 171. 
Minia per il Re di Francia, ivi. Com- 
pone un libro di notomia, ivi. Cartoni, 
delia Leda e della Sibilla Tiburtina, 
ivi. Suoi lavori a Fontainebleau non 
ricordati dal Vasari, 172, n. 1. Vive 
splendidamente, 172. > Accusa un suo 
amico del furto di alcuni denari, ivi. 
Per fuggire vergogna si avvelena e 
muore, 173. Altre opere a lui attri- 
buite, 174, n. 1. Alloggia in Arezzo 
nella casa di Gio. Antonio Lappoli, VI, 
9. Gli è allogata a compire una pittura 
uella Nunziata di Arezzo, 25. Lavora 
neir apparato per la venuta di Leone X 
a Firenze, V, 25, 26, n. 3. Amato dal 
Buonarroti, 273. 

Rosso Lodovico, mosaicista. — La- 
vora in S. Marco di Venezia, VII, 466. 

Rosso Niccolò, arazziere fiammingo. 

— Fa gli arazzi pel Duca di Mantova, 
coi disegni di Giulio Romano, V, 549, 
550. 

Rosto o Rosso Giovanni, arazziere 
fiammingo. — Tesse panni di arazzo 
pel Duca di Mantova, V, 550. Lavora 
per il Duca Cosimo, VI, 283. France- 
sco Salviati gli fa disegni per arazzi, 
VII, 28. 

* Rotenhauver Giovanni, pittore, di 
Monaco. — Suo quadro in S. Barto- 
lommeo di Venezia, VII, 433, n. 2. 

4 Rouen (da) Benino di Pietro, 
maestro di orologi. — Ètifà l'orologio 
della torre del Mangia in Siena, VI, 
418. 

Rovere (della) Giuliano, cardinale. 

— Commette a Vincenzo Foppa una 
tavola per la chiesa di S. Maria del 
Castello in Savona, II, 448, n. 3. 

Rovezzano (da) Benedetto, scultore. 

— Sua vita, IV, 529-536. Sua origine 



e sua famiglia, 529, n. 1. In compagnia 
di Donato Benti fa la cantoria dell' or- 
gano in S. Stefano di Genova, 530, 
n. 2. E sempre insieme col suddetto gli 
viene allogata una sepoltura marmorea 
di commissione del Re di Francia, ivi. 
Scolpisce un camino dì macigno in casa 
dei Borgherini, 530, 531. E un altro 
insieme con un acquaio per Bindo Al- 
to vi ti, 531. Fa la sepoltura di Piera 
Soderini , ivi. Sepoltura di Oddo Alto- 
viti, 532. Scolpisce l'apostolo S. Gio- 
vanni Evangelista pel Duomo di Fi- 
renze, ivi e n. 3. Fa la cappella e la 
sepoltura per il corpo di S. Giovan 
Gualberto, 532 e n. 4, 533 e n. 1. Ar- 
chitetta la porta, il vestibulo ed alcu- 
ne cappelle della Badia di Firenze, 535. 
Fa la base di bronzo del David di Mi- 
chelangiolo, pel maresciallo De Gie. 
535, n. 2. È condotto in Inghilterra ai 
servigi del Re, al quale fa molti la- 
vori di marmo e di bronzo, 535. Tor- 
nato a Firenze acceca e pochi anni 
dopo muore, 535, 536. Albero della sua 
famiglia, 537. Intaglia la base dell' Or- 
feo del Bandinella VI, 143 e 299. 

Roviale, pittore spagnolo. — Ajuta 
il Vasari nelle pitture di Roma, VI e 
VII, 681, 229. Creato di F. Salviati, VII, 
43. Sua tavola in S. Spirito di Roma, ivi. 

* Rovigno (da) Fra Bastiano, mae- 
stro d' intaglio e di tarsia. — Insegna 
Parte a Fra Giovanni da Verona, V, 
336, 337. 

* Ruberio Giov. Francesco, incisore 
di conj. — ■ Nominato, III, 29. 

Ru celiai Bernardo. — Sue notizie, I, 
110, n. 1. 

Rucellai Domenico. — Della Compa- 
gnia della Cazzuola, VI, 612. 

Rucellai Francesco. — Della Com- 
pagnia della Cazzuola, VI, 612. 

Rucellai Giovanni di Paolo. — Com- 
mette T esecuzione di varie fabbriche 
in Firenze a Leon Battista Alberti, 
II, 541 e n. 1, 542, n. 1. 

Ruggieri da Bruggia, pittore. — Im- 
para da Giovanni Van Eyck il segreto 
di dipingere a olio, II, 566. Lo trasmette 
a Hans suo discepolo, ivi. Sue notizie,, 
ivi, n. 2. 

Ruggieri Ruggiero, pittore, da Bo- 
logna. — Lavora col Primaticcio a 
Fontainebleau, VII, 410. 

Ruspali Ilarione, scultore. — Sco- 
lare di Vincenzo de' Rossi, VII, 627. La- 



.26 



TAVOLA DE' NOMI' DELLE PERSONE 



vora nell'apparato per le nozze del 
principe Francesco de' Medici, Vili, 
619. 
* Rustici Francesco, pittore senese. 

— Suoi affreschi nel Duomo di Siena, 
III, 504, n. 1. 

Rustici Gabbriello, pittore fiorentino. 

— Discepolo di Fra Bartolommeo, IV, 
200. Di chi fu figliuolo, e quando morto, 
ivi, n. 1. 

Rustici Giovan Francesco, scultore 
e architetto fiorentino. — Sua vita, VI, 
599. Da Lorenzo' il Magnifico è messo 
con Andrea del Verrocchió, ivi. Par- 
tito per Venezia il Verrocchió , va a 
stare con Lionardo da Vinci, 600. Amato 
da Lionardo, ivi. Suoi detti notabili 
intorno al modo di esercitare Parte, 
ivi. Impara dal Vinci molte cose, 601. 
Lavora un poco anche di pittura, ivi. 
Amico di Piero Martelli, al quale fa di 
tondo rilievo una Nostra Donna col 
Figlio in collo, ivi. Dipinge una Nostra 
Donna simile alla suddetta, ivi. Si fa 
-conoscere al cardinale Giovanni de' Me- 
dici, ivi. Fa alcune s'tatue nella venuta 
di papa Leone X a Firenze, 602. Il car- 
dinale Giulio de' Medici gli dà a fare 
un Mercurio di bronzo per la fontana 
del cortile nel palazzo de' Medici , ivi. 
Per il medesimo fa il modello di un 
David da gettarsi in bronzo per il cor- 
tile del detto palazzo, ivi. Gran tondo 
di mezzo rilievo di bronzo con una 
Nunziata per il Re di Spagna, 602,603. 
Altro tondo in marmo con Nostra Don- 
na, il Putto e S. Giovanni fanciullo, 
pei consoli dell'arte di Por S. Maria, 
-603. Gruppo di bronzo per la porta di 
S. Giovanni di Firenze, 603, 625. È di- 
retto e ajutato in questo lavoro da Lio- 
nardo, 604 e n. 1 e IV, 50. Fa gli orna- 
menti di marmo che sono intorno al S. 
■Giovanni, VI, 604. Vende un suo podere 
a S. Marco Vecchio, 605. Mal rimunerato 
dai Consoli de' mercatanti e dai suoi 
concittadini, ivi. Uno dei Ri do I fi gli è 
«contrario, ivi. Chiama il Buonarroti a 
stimare le dette statue di bronzo per 
il S. Giovanni, ivi. Rimane disgustato, 
ivi. Non vuol più opere per magistrati, 
606. Mena vita solitaria nelle stanze, 
della Sapienza, ivi. Si mette a cercare 
il modo di congelare il mercurio, ivi. 
Dipinge in un quadro a olio la Con- 
versione di S. Paolo, per Piero Martelli, 
ivi e VI, 147. E una caccia con diversi 



animali, ivi. Cristo di mezzo rilievo in 
terra cotta per le monache di S. Lucia 
in via S. Gallo, poi invetriato da Gio- 
vanni della Robbia, ivi. Tondo di mnrmo 
con Nostra Donna per Jacopo Salviati 
e molti tondi di figure e con ornamenti 
per il medesimo, ivi. Caso occorsogli 
nell' andare alla villa Salviati, 607. Sua 
bontà d'animo e sua amorevolezza verso 
i poveri, ivi. Fa un crocifisso di legno 
per mandarsi in Francia, ivi. Getta 'in 
bronzo il ritratto di Giuliano de* Me- 
dici, di profilo,- 608. Dà a Ruberto di 
Filippo Lippi pittore molte opere di 
sua mano, ivi. Fa di bronzo una Grazia 
che si preme una poppa, ivi. Dona a 
varii cittadini cavalli di terra cotta con 
uomini sopra e sotto, ivi. Dionigi da 
Diacceto ha da lui molti bassirilievi , 
ivi. Si diletta di tenere e addomesti- 
care animali, e di negromanzia, 608, 
609. È uno della Compagnia del Paiuo- 
lo, 609. Descrizione di una cena ordi- 
nata dal Rustici per questa Compa- 
gnia, 610 e seg. È della Compagnia 
della Cazzuola, 611. Dopo la cacciata 
de' Medici nel 28, se ne va in Francia, 

619. Ha provvisione dal re Francesco I, 
ivi. Fa il modello della statua equestre 
di esso re, ivi. Gli è levata la provvi- 
sione e il palazzo datogli a godere da 
quel re, ivi. Soccorso da Piero Strozzi, 

620. Muore, ivi. Le cose sue rimangono 
per la maggior parte allo Strozzi, ivi. 
Alcuni cartoni, disegni e modelli del 
Buonarroti vennero in mano di esso 
Rustici, ivi. Sua natura, ivi. Albero 
della sua famiglia, 623. Commentario 
alla sua vita, 625. Suo candelabro, ora 
nel Museo Nazionale di Firenze, 627. 

* Rustici Lorenzo di Cristoforo, pit- 
tore senese. — Dipinge in Siena due 
delle tre vòlte della Loggia della Mer- 
canzia, IV, 436 e VI, 411. Scolare del 
Sodoma, VI, 410. Suo umore bizzarro, 
ivi e n. 2. Altre sue opere, 411. Albero 
della sua famiglia, ivi, n. 2. 

* Rustico, pittore fiorentino, ante- 
riore a Cimabue, I, 264. 



s 



Sabatini Lorenzo, pittore bolognese, 
allievo del Primaticcio. — Lavora in 
Firenze nell' apparato per le nozze del 
principe Francesco de' Medici e nel Pa« 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



127 



lazzo Vecchio, VII, 415 e Vili, 620, 
621. Accademico del Disegno, VII, 621. 

Sagginotti Sor Bastiano. — Uno dei 
fondatori della Compagnia della Caz- 
zuola, VI, 611. 

Salai o Salaino Andrea, pittore mi- 
lanese. — Discepolo di Leonardo da 
Vinci, IV, 37. Sue opere a Milano e 
in Germania, ivi e n. 4. Confuso con 
il Solario, ivi. Altri suoi dipinti a Mi- 
lano e a Firenze, 59. Gli sono attri- 
buite alcune opere del suo maestro, 60. 

* Salerno (da) Andrea. — Di chi sco- 
lare, III, 578, n. 1. 

* Sali Piero, orafo fiorentino. — Suoi 
lavori per la chiesa di S. Jacopo di 
Pistoja, III, 288, n. 4. 

Salincorno (di) Mirabello, pittore fio- 
rentino. — Fa una storia per l' apparato 
dell'esequie del Buonarroti, VII, 298. 
Scolare di Ridolfo del Ghirlandajo, ivi, 
n. 3. 

* Salò (da) Domenico , figliuolo di 
Pietro. — Ritratto di Mantova Ruzzini 
da lui scolpito in casa Priuli, VII, 517, 
n. 2. Altri suoi lavori in Venezia, ivi. 

Salò (da) Pietro. — Scolare d' Ja- 
copo Sanso vino, VII, 510, 516. Suoi la- 
vori in Venezia, 517. E- in Padova, ivi. 

* Salvatore d'Antonio, pittore mes- 
sinese. — Padre d' Antonello, II, 568, 
n. 1. Sua ta/ola in S. Francesco d'As- 
sisi, ivi. 

* Salvetti Francesco, scultore. — 
Chiamato a consigliare dagli operai del 
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 

Salviati, Francesco Rossi (detto de'), 
pittore fiorentino. — Sua vita, VII, 5- 
47. Nasce da Michelangelo de' Rossi, 
tessitore di velluti, 5. Ai preghi di Do- 
menico Naldini è posto dal padre al- 
l'orefice, 6. Fa compagnia con alcuni 
giovani orefici per disegnare le opere 
.più lodate di Firenze, ivi. Come dive- 
nisse- amicissimo di Giorgio Vasari, 7. 
Si pone al. pittore sotto Giuliano Bu- 
grardini, ivi. Il Vasari gli dà di nasco- 
sto disegni di Andrea del Sarto, 8. Va 
sotto Baccio Bandinella ivi. Raccoglie 
insieme col Vasari il braccio del David 
di Michel angiolo rotto nel tumulto po- 
polare del 1527, ivi e 156, n. 2. Ripara 
insieme col Vasari e Nannoccio della 
Costa in bottega di Raffaello da Brescia 
pittore, 9. Va a stare con Andrea del 
Sarto, 10 e V, 58. Fa un voto per un 
soldato al tempo dell'assedio, VII, 10. 



E tre storie nel tabernacolo del Sacra- 
mento' per i monaci di Badia, ivi. E 
una Dalila per Francesco Sertini, che 
la mandò in Francia, ivi. Per mezzo 
di Benvenuto della Volpaia si acconcia 
a Roma col cardinale Salviati, 10, 11. 
Fa un quadro di Nostra Donna per esso 
cardinale, 11. E fa per il medesimo un 
signore francese che corre cacciando 
dietro lina cervia, ivi. Ritrae una nipote 
di esso cardinale e Cagnino Gonzaga 
suo marito, in un quadro di Nostra 
Donna, ivi. Ritrova in Roma Giorgio 
Vasari e studiano insieme al Vaticano, 
12. Storie della vita di S. Gio. Battista 
per la cappella del card. Salviati, 13. 
Ammala ed è per morire, ivi. Suo Cristo 
che parla a S. Filippo e la Vergine 
Annunziata, sopra la porta di dietro 
di S. Maria della Pace, 14. Arme di 
Bindo Aitovi ti nella facciata della sua 
casa in Ponte S. Angiolo, ivi. Fa il ri- 
tratto di esso Altoviti, ivi. Annunziata 
in tavola a S. Francesco a Ripa, 15. 
Storie di chiaroscuro per l'andata di 
Carlo V a Roma, ivi. Disegni d'arazzi 
per Pier Luigi Farnese, ivi. Stufa eoa 
molte storie e figure in fresco per il 
medesimo, ivi. Apparato per l'entrata 
del detto Farnese in Castro; e scena e 
prospettiva da lui fatta in quella occa- 
sione, ivi. Storia un libro di composi- 
zioni di Cammillo Giulio Delminio, ivi. 
David unto da Samuele disegnato per 
una tarsia, 16. La Visitazione, fresco 
nella Compagnia della Misericordia dei 
Fiorentini, in Roma, ivi. Colorisce un 
Fetonte coi cavalli del Sole, disegnato 
da Michelangiolo, 17. Torna a Firenze, 
dove lavora nell' apparato per le nozze 
del duca Cosimo, ivi. Va a Bologna, 
18. Gli è allogata una tavola per lo 
Spedale della Morte, ivi. Parte sdegna- 
to e va a Venezia, ivi. Psiche pel car- 
dinal Grìmani, in un ottangolo, ivi. Al- 
cune fi gu rette in fresco, nude e vestite, 
per una camera, per il medesimo, 19. 
Tavola con Cristo morto per le mona- 
che del Corpusdomini di Venezia, ivi. 
Ritratto di Pietro Aretino, ivi. Tavola 
con Nostra Donna per le monache di 
S. Cristina in Bologna, ivi. Il Giovio 
si adopera per condurlo ai servigi del 
Duca di Mantova, 20, n. 1. Parte per 
Roma, 20. Vi fa il ritratto di Giovanni 
Gaddi e di Annibal Caro, ivi. Tavola 
per la cappella de' cherici di camera in 



128 



TAVOLA DE' NOMI .DELLE PERSONE 



Vaticano, ivi. Cappella in fresco nella 
chiesa <Ji S. Maria dell'Anima, ivi. Di- 
segna 1 età della, vita umana per di* 
pingere un piatto di legno da parto- 
rienti, 21. Torna a Firenze, ivi. Qua- 
dro di Nostra Donna per Alamanno 
Salviati, ivi. Ritrae Piero di Marco ne, 
orefice e Avveduto del Cegia, vaiaio, 
ivi. Oli è dato a dipingere il salotto 
dell'Udienza in Palazzo Vecchio allora 
Ducale, 22. Per la sua natura colle- 
rica e mordace, gli si leva contro una 
sètta per screditarlo, 25. Pitture a tem- 
pera nel pulce di un salotto e uno 
scrittoio nel detto palazzo, 27. Scena 
e prospettiva per una commedia, ivi. 
Ritratto di Giovanni de' Medici delle 
Bande Nere, ivi. Quadro con Nostra 
Donna nell'Udienza della Decima, ivi. 
Fa una Carità a Ridolfo Landi, 28. 
Un' altra, a Simon Corsi, ivi. Alcuni 
quadretti a Donato Acciaioli, ivi. San 
Tommaso che tocca le piaghe al Re- 
dentore, per Tommaso Guadagni, ivi. 
Cartoni della storia di Lucrezia per 
mettersi in arazzi, ivi. Cartone con la 
storia del Sogno di Faraone per la Sala 
de'Dugento, ivi. Quadro per Alessan- 
dro di Ottaviano de' Medici. 29. Altro 
per Pasquino Berlini, ivi. Cartone di 
un Crocifìsso, con la Maddalena ai piedi, 
per il medesimo, ivi. Deposto di Croce- 
per la cappella Dini in S. Croce, ivi e 
VI, 711 e n. 2. Ritratto di Lelio To- 
relli,' IV, 30. Conversione di S. Paolo 
in un disegno intagliato da Enea Vico, 
ivi. Fa un disegno per la cappella mag- 
giore di S. Lorenzo, ivi. Mali uffici fat- 
tigli presso il duca Cosimo, ivi. Di- 
sgustato di queste persecuzioni torna 
a Roma e vi compera una casa, ivi. 
Gli è data a dipingere la cappella del 
palazzo di S. Giorgio, 31. Natività di 
S. Giovanni, i SS. Giovanni, Andrea e 
Bartolommeo nella Compagnia della 
Misericordia, ivi. Storie di chiaroscuro 
neir apparato per la coronazione di 
Giulio III, ivi. Storie di terretta alla 
Compagnia del Sacramento alla Miner- 
va, ivi. Due angioli in S. Lorenzo in Da- 
maso, 32. Le Nozze di Cana nel refetto- 
rio di S. Salvatore del Lauro, ivi. Qua- 
dro a olio mandato ad Alamanno Sal- 
viati, ivi. Due storie nel palazzo del cardi- 
nale Ranuccio Farnese, ivi. Dà fine alla 
cappella del Popolo, cominciata da Se- 
bastiano del Piombo, 32, 33 e V, 572. 



Storie di David, nel palazzo del card. 
Riccio da Montepulciano, VII, 33. Ac- 
cetta di andare in Francia ai servigi 
di quel re, ivi. Avutovi cattivo, incontro, 
ritorna in Italia, 35. Va a Milano ed 
è ricevuto da Lione L'ioni, ivi. Torna 
a Firenze, ivi. Va a Roma, ed ha lite coi 
mallevadori del card, di Loreno, ivi. 
Compra alcuni uffici, ivi. Ottiene di 
poter fare la metà della Sala dei Re 
in Vaticano, 35-37. Pei cattivi modi di 
Pirro Ligorio, sdegnato, abbandona quel 
lavoro e viene a Firenze, 37, 38. Torna 
a Roma per vendicarsi, 38. Pietà so- 
pra tela d'argento per Jacopo Salviati, 
ivi. Rinfresca .un arme ducale fatto per 
Alamanno Salviati, ivi. Libro di abiti 
bizzarri e acconciature diverse per ma- 
scherate, ivi. Ottimi consigli datigli dal 
Vasari, 38, 39. Arrivato a Roma seguita 
.la storia già da lui cominciata nella 
Sala dei Re in Vaticano,- 39. Afflitto del* 
l'animo e malsano del corpo, si am- 
mala e muore, 40. Suoi pregi nell' arte 
e sua natura, 41, 42. Suoi amici e di- 
scepoli, 42 e seg. Scolare di Andrea 
del Sarto, V, 58. Sua Visitazione inta- 
gliata da Girolamo Cock, 424. Dipinge 
nel palazzo Grimani a Venezia, VI, 324. 
Disegna una storia per una prospettiva 
da commedia, 444, 445. Lavora in Ro- 
ma nell' apparato per la venuta di 
Carlo V, 573. Sue pitture in S. Gio- 
vanni Decollato di Roma, 579. 

* Salvi Niccolò , architetto romano. 
— Suoi ornamenti nella fontana di 
Trevi in Roma, II, 539, n. 2. 

Sammacchini Orazio, pittore bolo- 
gnese. — Suo quadro in S. Giacomo 
di Bologna, V, 178, n. 4. Dipinge in 
Vaticano, VII, 39 e n. 2 e Vili, 488. 
Dipinge nel palazzetto di Belvedere, 
VII, 92. Lavora nella Sala de' Re in 
Vaticano, 94. Nominato, 420. Sue pit- 
ture a Roma e a Bologna, ivi. Sue no- 
tizie, ivi, n. 1. 

San Marino Gio. Battista, architetto 
militare. — Sue notizie, VI, 330. Ge- 
nero di Girolamo Genga, ivi. Apprende 
l' architettura dal suocero, 331. È posto 
al servizio del duca Cosimo de' Medici 
per ingegnere, ivi, 332. Fortifica Pi- 
stoja, ivi. Fa un baluardo a Pisa, ivi. 
Sue fortificazioni a Firenze, ivi. Lavora 
a quelle di Portoferrajo , di Barga e 
di Piombino, 332, n. 2. Scrive un trat- 
tato di fortificazione, 333 e n. 1. È in- 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



129 



gegnere dell'esercito ducale nella guer- 
ra di Siena, 333. Ferito all'Aiuola, muo- 
re, 334. Nominato, 56, n. 1. 

* Sandro del Barbiere, pittore. — V. 
Barbiere (del) Alessandro. 

Sangallo ( da ) Antonio Giamberti 
il Vecchio, architetto fiorentino, fratello 
di Giuliano. — Sua vita, IV, 267-291. 
Il suo vero cognome fu de' Giamberti, 
267. Allievo del Francione, 268. Pre- 
senta un modello della fortezza di Sar- 
zana, 272, n. 2. Perchè chiamato da 
San Gallo, 274, n. 2. Fa col fratello un 
modello di un palazzo per il Re di Na- 
poli, 272. Abilissimo nell'intagliare cro- 
cifissi in legno, 276. Suoi lavori a Ro- 
ma e a Civitacastellana, 279. Suoi di- 
segni, ivi, n. 3. Disegna la ròcca di 
Montefìascone, 281. Torna a* servigi del 
Comune di Firenze, ivi e n. 1. Rivede 
le fortezze della Repubblica, 286. Fa il 
modello della fortezza di Livorno, 288. 
Sue opere a Montepulciano, ivi. E a 
Monte San Savino, 289. Altri suoi la- 
vori in Firenze, Arezzo e Cortona, 289. 
Trasporta nella Piazza di Firenze il 
Gigante scolpito dal Bandinelli, 290 e 
VI, 159. Sua morte, IV, 290. Albero ge- 
nealogico della sua famiglia, 292, 293. 
Commentario alla sua vita, 295-309. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 297. Di un documento scono- 
sciuto intorno alla facciata di S. Maria 
del Fiore, 299. Presenta un modello 
per la nuova fortezza di Sarzana, III, 
207. Intaglia 1' ornamento di una tavola 
di Filippino Lippi, 474, n. 2. Capomae- 
stro della Sala del Consiglio nel Pa- 
lazzo della Signoria, IV, 449, n. 1, 450, 
n. 1. Seguita il palazzo della canonica 
della Santa Casa di Loreto, 520. La- 
vora neir apparato per la venuta a Fi- 
renze di Leone X, V, 24. Suo taberna- 
colo per la chiesa della Madonna delle 
Carceri di Prato, VI, 21, 22. Chiama 
varii scultori a lavorare alla Madonna 
di Loreto, 63 e 302. Propone il Soggi 
per la tavola da farsi alla Madonna delle 
Carceri di Prato, V, 44, n. 1. Fa il ca- 
stello per trasportare in Piazza il David 
di Michelangiolo, VII, 155. Concorre al 
disegno della facciata di S. Lorenzo di 
Firenze, 188. 

Sangallo (da) Antonio il Giovane, 
architetto fiorentino. — Sua vita, V, 
447-473. Quando nacque e di che co- 
gnome fosse, 448, n. 1. Studia l'archi- 



tettura presso Giuliano e Antonio suoi 
zìi, 449. Ajuta Bramante, ivi. Suo au- 
tografo nella Biblioteca Nazionale di 
Firenze, ivi, n. 3. Sue opere in Roma, 
449 e seg. Va con Bramante a Civita- 
vecchia e fa il disegno delle fortifica- 
zioni di quella città, 450, n. 1. Creato 
architetto di S. Pietro, 453. Fortifica 
Civitavecchia, 454 e n. 2. Rafforza le 
Logge Vaticane, 454. Mura la chiesa 
di S. Giovanni de' Fiorentini, ivi. Re- 
staura la ròcca di Montefìascone, 455. 
Lavora per il card. Farnese, ivi e seg. 
Altri suoi lavori in Roma, 456. Fa il 
cortile del Palazzo Pontificio, 457. Fac- 
ciata del Palazzo della Zecca, 458. For- 
tifica Parma e Piacenza, ivi. Sua ag- 
giunta al Palazzo Pontificio a Roma, 
459. Rifonda la chiesa di S. Maria di 
Loreto/ ivi. Dopo il sacco di Roma, va 
a Orvieto e vi fa un pozzo, 461. For- 
tifica Ancona, 461, 462. Ordina la for- 
tezza da Basso di Firenze, 462. Con- 
duce a Loreto molti scultori, ivi. Dà il 
disegno della fortezza ed edifizi di Ca- 
stro, 463. Fa un arco trionfale in Roma 
per la venuta di Carlo V, 464. Disegna 
la fortezza di Nepi, 465. Rifonda ed in- 
grandisce il Palazzo Apostolico, ivi. 
Disegna le fortezze di Perugia e di 
Ascoli, 466. Si fabbrica un palazzo in 
Roma, ivi. Dà il modello della fabbrica 
di S. Pietro, 467. Dirige il corso della 
Marmora, 469. Ammala in Terni e 
muore lasciando interrotti molti lavori, 
ivi. Commentario alla sua vita, dove si 
parla dei suoi disegni architettonici esi- 
stenti nella R. Galleria di Firenze, 475 
e seg. Imita nel pozzo d'Orvieto la 
scala del campanile di San Niccola di 
Pisa, I, 299. Alloga al Rosso fioren- 
tino le pitture della cappella Cesi nella 
Pace di Roma, V, 162, n. 1. Disegna 
le sepolture di papa Leone X e di Cle- 
mente VII, VI, 163. Architetta la cap- 
pella Cesi in S. Maria della Pace, 299. 
Disegna un altare pel Duomo d'Orvieto 
a concorrenza di Michele Sanmicheli, 
341, n. 1. Fabbrica la cappella Paolina, 
VII, 215. Ha parole con Michelangiolo 
a cagioqe della fortificazione di Borgo, 
217. Ordina il portone di S. Spirito, ivi. 
È lasciato continuare la chiesa di San 
Giovanni de' Fiorentini, 498. 

Sangallo (da) Bastiano, detto Ari- 
stotile. — Sua vita, VI, 433. Scolare 
di Pietro Perugino, ivi. Disegna il car- 



Vasajm. Indici. — Voi. IX. 



130 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



tone di Michelangelo e lo ritrae in un 
quadro a olio in chiaroscuro, 434. Per- 
chè detto Aristotile, ivi. Attende al T ar- 
chitettura e alle cose di prospettiva, 
ivi. Va a Roma, 435. Eseguisce il pa- 
lazzo Pandolfini a Firenze, 436. Suoi 
lavori in Firenze, ivi e seg. Sue pro- 
spettive per commedie, 436, 437 e seg. 
Sua disputa con Lorenzo de' Medici, 
440. Torna in Roma ed è messo in 
opera da Antonio da Sangallo, 446. È 
provvisionato dal duca Cosimo, 449. 
Sua morte, ivi. Sua amicizia con Raf- 
faello, IV, 321. Lavora nell'apparato 
per la venuta di Leone X a Firenze, 

V, 24. Della Compagnia del Paiuolo, 

VI, 609. Fa una prospettiva per una " 
commedia nelle nozze del duca Cosi- 
mo, 89, VII, 161 e n. 3. É chiamato a 
Roma da Michelangelo perchè gli mo- 
stri il modo di lavorare in fresco, 175. 

Sangallo (da) Battista, detto il Gob- 
bo. — Ajuta Antonio il giovane suo 
fratello nei lavori di architettura, V, 
463. Scrive un libro di osservazioni 
sopra Vitruvio, 472. 

* Sangallo (da) Bernardino. — La- 
vora nell'apparato per la venuta di 
Leone X in Firenze, V, 25, n.. 3. 

Sangallo (da) Gio. Francesco. — Ar- 
chitetto di Leone X, IV, 289, n. 5. Ri- 
vede le fortezze di Montepulciano e di 
Livorno, ivi! Suoi lavori a Pisa e Pi- 
stoia, ivi. Sua morte, ivi. Nominato, 
354, n. 4. Attende alla fabbrica di San 
Pietro di Roma, VI, 434, 435. Mette in 
opera il palazzo Pandolfini in Firenze, 
435. Sue notizie, ivi, n. 1. Architetto e 
ingegnere della Repubblica di Firenze, 
ivi. Sua morte, 435. 

Sangallo Francesco, pittore e archi- 
tetto fiorentino. — Figliuolo di Giu- 
liano, IV, 287. Suoi lavori a Firenze e 
a Monte Cassino, ivi. A Prato, a Pi- 
stoja, a Fucecchio, 289, n. 5. Storie 
scolpite nella Madonna di Loreto, 518, 
n. 3, 520, n. 1, 2. Condotto a lavorare 
a Loreto, V, 462 e VI, 63. Chiamato a 
Loreto da Antonio da Sangallo, V, 302. 
Uno dei riformatori della Compagnia 
del Disegno, 658. Accademico del Di- 
segno, VII, 624. Quando nacque e quando 
morì, ivi, n. 1. Sue medaglie, ivi. Stima 
due quadri del Vasari, 711, n. 4. La- 
vora neir apparato per la venuta di 
Carlo V in Firenze, Vili, 260. 

Sangallo (da) Giuliano, architetto fio- 



rentino. — Sua vita, IV, 267-291. Il 
suo vero cognome fu de* Giamberti, 
267. Allievo del Francione, 268. Suoi 
lavori a Roma, ivi, n. 2. E a Pisa, ivi, 
n. 3. Fortifica la Castellina, 269 e n. 1. 
Fortifica Colle di Valdelsa insieme col 
La Cecca, Paolo di Francesco e il Fran- 
cione, ivi. Sue opere di architettura 
al Poggio a Cajano, 270. A Napoli, 
272. A Ostia, ivi. Presenta un modello 
della fortezza di Sarzana, ivi, n. 2. Tor- 
na a Firenze e costruisce il convento 
di S. Gallo, 274. Fa il modello della 
sacrestia di S. Spirito, ivi, n. 1. Per- 
chè chiamato da San Gallo, ivi, n. 2. 
Altri suoi lavori in Firenze, 275. Di- 
rige la fortezza di Poggibonsi, 275. Va 
a Milano, 276. Lavora a Prato e a 
Loreto, 277, A Roma, 278. A Savona, 
279. Va in Francia ed è fatto prigione 
dai Pisani, 280. Torna a Roma, 281. 
Fa il modello della fortezza di Arezzo, 
ivi, n. 4. Consiglia il Papa a far dipin- 
gere la cappella Sistina a Michelan- 
giolo, 284. Parte sdegnato perchè la 
fabbrica di S. Pietro è data a Bra- 
mante, 282. Torna a Roma e segue la 
Corte in Romagna, 283. È fatto inge- 
gnere e architetto del Comune di Fi- 
renze, 285, n. 1. Sue opere di architet- 
tura militare a Pisa, 285. É chiamato 
a Roma come architetto della fabbrica 
di S. Pietro, 286. Torna a Firenze e 
muore, 286, 287. Albero genealogico 
della sua famiglia, 292, 293. Commen- 
tario alla sua vita, 295-309, Prospetto 
cronologico della sua vita e delle sue 
opere, 295. Di un documento scono- 
sciuto intorno alla facciata di S. Maria 
del Fiore, 299. Presenta un modello per 
la nuova fortezza di Sarzana, III, 207. 
Dà il prezzo della pittura che doveva 
fare Michelangiolo nella vòlta della Si- 
stina, VII, 174. Fa il castello per tra- 
sportare in Piazza il David di Miche- 
langiolo, 154 e seg. Architetto della 
ròcca d' Ostia, VI, 343, n. 3. Architetto 
della fabbrica di S. Pietro, V , 453. E 
richiesto del suo parere per la Sata del 
Consiglio nel Palazzo della Signoria, 
IV, 448. Conduce a Roma Jacopo San- 
sovino, VII, 488. .Concorre al disegno 
per la facciata di S. Lorenzo di Firen- 
ze, 188, n. 1. 

Sanmicheli Bartolommeo, architetto 
veronese. — Insegna l'arte a Michele 
suo nipote, VI, 341. 




TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



131 



Sanmicheli Gian Girolamo, nipote di 
Michele. — Istruito nell' architettura 
dallo zio, VI, 360. Lo ajuta in molti 
lavori, ivi. È fatto architetto dei Si- 
gnori veneziani, ivi. Lavora alla forti- 
ficazione di Zara, di Sebenico e di 
Corfù, 361. Abile nel fare disegni e 
modelli di architettura, ivi. É mandato 
a Cipro a rivedere i luoghi di quel- 
risola, e vi muore, 362. 

Sanmicheli Giovanni, architetto ve- 
ronese. — Insegna l'arte a Michele suo 
figliuolo, VI, 341. 

Sanmicheli Matteo, architetto vero- 
nese, cugino di Michele. — Fortifica 
la città e castello di Casale, VI, 345. 
Si pone in dubbio questo fatto, ivi, n. 1. 
Sepoltura in S. Francesco di Casale, 
ivi e n. 2. 

Sanmicheli Michele, architetto vero- 
nese. — Sua vita, VI, 341. Studia 1' ar- 
chitettura sotto il padre e lo zio, ivi. 
Va a Roma e poi a Orvieto, ivi e n. 1. 
Stima un tabernacolo di Rocco da Vi- 
cenza, 341, n. 1. Disegna un altare pel 
Duomo d' Orvieto, a concorrenza di An- 
tonio da Sangallo, ivi. Attende alla fab- 
brica del Duomo di Montefiascoue; 342. 
Sepoltura di Girolamo Petrucci in San 
Domenico d'Orvieto., ivi e n. 2. Forti- 
fica Parma e Piacenza, 342 e V, 458. Tor- 
na in patria, VI, 343. È messo in carcere 
per sospetto e poi liberato, ivi. È al ser- 
vizio dei Veneziani, ivi. Non fu il primo a. 
fabbricare bastioni, ivi, n. 3. Rivede le 
fortezze del Duca di Milano, 344. E 
quelle dello Stato Veneto, 345. Va a 
fortificare le terre della Dalmazia, 346. 
Fortifica Corfù e i luoghi di Cipro e 
di Candia, ivi. Sua fortezza a S. An- 
drea di Lido a Venezia, 347. Suoi la- 
vori in Verona, 350 e seg., 353 e seg., 
357 e seg., 359. A Padova, 352, 357. 
£ in Venezia, 357, 358, 359. Sua morte 
e sua natura, 364 e seg. Amato da 
molte persone di qualità, 366. Amico 
di Francesco Torbido, V, 296. Disegna 
la cappella de' Magi nel Duomo di Or- 
vieto, 461, n. 2. Albero della sua fami- 
glia, VI, 377. Loda il Pisanello, III, 9. 

Sanmicheli Paolo, architetto verone- 
se. — Guida il lavoro della facciata di 
S. Maria in Organi di Verona, VI, 355. 

* Sanmicheli Pietro Paolo, architetto 
veronese, cugino di Michele. — Forse 
è l'autore del bastione detto della Mad- 
dalena in Verona, VI, 343, n. 3. 



Sannazzaro Jacopo. — Lascia di 
esser sepolto nella chiesa della sua 
villa di Mergellina, VI, 638. 

San Giorgio (da) Eusebio, pittore, da 
Perugia. — Discepolo del Perugino, III, 
596. Sue notizie, ivi, n. 2. Sue pitture 
a Perugia, ad Assisi e a Matelica, 596 
e n. 2 e 3. 

* Sanguigni Battista di Biagio, mi- 
niatore fiorentino. — Nominato, II, 521, 
n. 1. 

Sansovino Andrea. — Concorre ai 
disegno della facciata di S. Lorenzo di 
Firenze, VII, 188. 

Sansovino Jacopo, pittore e archi- 
tetto fiorentino. — Descrizione delle 
sue opere, VII, 485. — Fu della fami- 
glia Tatti fiorentina, ivi. Mostra natu- 
rale inclinazione al disegno, 486. È po- 
sto sotto Andrea Contucci dal Monte 
San Savino. 487. È detto perciò Jacopo 
del Sansovino, ivi. Sua amicizia con An- 
drea del Sarto, 488 e V, 10. Fa alcuui 
modelli di putti a Nanni Unghero, VII, 
488. È condotto a Roma da Giuliano da 
Sangallo, ivi. È preso a favorire da Bra- 
mante, 489. Suoi lavori in Roma, ivi e 
seg. Torna in Firenze, 491. E vi lavora 
varie opere, ivi e seg. Fa un modello 
per la facciata di S. Lorenzo, 496. 
Torna a Roma, ma non ottiene ciò che 
desiderava, ivi. Lavori che vi fa, ivi e 
seg. È fatto cavaliere di S. Pietro, 499. 
Pel sacco di Roma fugge a Venezia, 
ivi. Lavori che vi fa, ivi e seg. È fatto 
proto -maestro, 500 e n. 2. Suoi lavori 
in Padova, 506. E pei Duchi di Ferra- 
ra, di Mantova e di Urbino, 508. Suo 
ritratto, 509. Sue qualità, ivi e seg. 
Suoi scolari, 510 e seg. Onorato e ac- 
carezzato da' principi, 511. Sua morte, 
512. Fa in Venezia l'edilizio della Zec- 
ca, I, 124. Vi edifica la Panatteria, ivi. 
Facciata di legname di Santa Maria 
del Fiore per la venuta di Leone X a 
Firenze, 25 e n. 3. Dà il disegno della 
chiesa de' Fiorentini in Roma, 254. Pi- 
glia il Tribolo nella sua bottega, VI, 
57. Statua per S. Maria del Fiore, ivi. 
E il Bacco per Oio. Bartolini, 58. Se- 
poltura per il Re di Portogallo, ivi. 
Disegna il cartone di Michelangiolo, 
137 e VII, 161. Concorre al disegno 
della facciata di S. Lorenzo di Firenze, 
VII, 188. Amato dal Buonarroti, 273. 
Albero della sua famiglia, 533. 

Santacroce Girolamo, scultore napo- 



132 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



tetano. — Sue notizie, V, 93. Lavora 
a S. Giovanni a Carbonara, a Monte- 
oli veto di Napoli e nella chiesa di Ca- 
pella, 94, 1)5. Statua di Carlo V, 95. 
Muore, ivi. Suoi lavori a Carrara, IV, 
556. Insieme col Montorsoli lavora alla 
sepoltura del Sannazzaro, VI, 638, n. 3. 

Santa Croce Pippo , da .Urbino. — 
Collana di nòccioli di ciliege, di pesche 
e di albicocche esistente a Pesaro da 
lui intagliata, V, 75, n. 1. 

Santangiolo (detto il) Francesco, pit- 
tore. — Ricusa di ajutare Taddeo Zuc- 
cheri suo parente, VII, 74. 

Santi, scarpellino. — Eseguisce in 
Anghiari.due ornamenti da altare e un 
lavamani di pietra, coi disegni di Gu- 
glielmo da Marci 11 a, IV, 429. 

* Santi di Pagno, ingegnere fioren- 
tino. — Conduce in Arezzo F acqua 
della fonte Veneziana, I, 672, n. 3. 

Santi di Tito , pittore , dal Borgo 
S. Sepolcro. — Finisce una tavola del 
Sogliani per S. Domenico di Fiesole, 
V, 124. Dipinge nel palazzetto di Bel- 
vedere, VII, 91. E nell'apparato per 
T esequie del Buonarroti, 309. Scolare 
del Bronzino e del Bandinelli e acca- 
demico del Disegno, 619 e n. 1. Quando 
nato e quando morto, ivi. Lavora Del- 
l' apparato per le nozze di Francesco 
de' Medici, VIII, 618. 

Santi Giovanni, padre di Raffaello. 
— Non fu così mediocre pittore come 
dice il Vasari, IV, 316, n.2. Sue notizie, 
391 e seg. Sua tavola della Visitazione 
in S. Maria di Fano, 393. Altro qua- 
dro in S. Croce della stessa città, ivi. 
Sue pitture a Moriteti ore, a Sinigaglia, 
a Urbino e altrove, 393, 394. Scrive un 
poema delle gesta del duca Federigo 
d'Urbino, 394. Primo maestro di Raf- 
faello, 395. Altre pitture a lui attri- 
buite, 395, n. 2. Suo testamento, 396, 
n. 1. Sua morte , 396. Descrizione dei 
suoi dipinti tuttavia esistenti, 397-406. 
Notizie di alcune pitture smarrite, in- 
certe o a lui falsamente attribuite, 
404-406. 

San Vito (da) Amalteo Pomponio. — 
Scolare e genero del Pordenone, V, 
119. Sue pitture nella chiesa di Pre- 
visdomini e nel Duomo di Portogrua- 
ro, ivi, n. 4. Dipinge nel Duomo di 
Udine i portegli dell'Organo, 120. E 
lina tavola nella chiesa di S. Francesco, 
ivi. Suoi affreschi ai Frati della Vigna, 



ivi. Altri nella chiesa di 8. Maria di 
S. Vito, ivi e n. 3. — V. Amalteo Pom? 
ponto. 

San Vito (da) Feliciano. — Allievo di 
Daniello da Volterra, esecutore del te* 
stamento ed erede di una parte delle 
cose d'arte del maestro, VII, 69. 

Sanzio Raffaello, pittore, da Urbino. 
Sua vita, IV, 315-386. Ha i principii 
dell' arte da Giovanni suo padre, 316. 
È posto con Pietro Perugino, 317. Fa 
una tavola per S. Francesco di Peru- 
gia, ivi. Va a Città di Castello e vi di- 
pinge più tavole, 318 e n. 2 e 3, 319, 
n. 1. È condotto a Siena dal Pinturic- 
chio e lo aiuta nel lavoro della libreria 
del Duomo, 319 e seg. Va a Firenze 
per vedere i cartoni di Michelangiolo 
e di Lionardo, 320. Fa amicizia con 
alcuni pittori fiorentini, 321. È tratte- 
nuto in casa di Taddeo Taddei, a coi 
fa due quadri, ivi. Madonna per Lo- 
renzo Nasi, detta del Cardellino, ivi. 
Torna ad Urbino per la morte dei ge- 
nitori, 322. Dipinge pel Duca d' Urbino 
due Nostre Donne ed un Cristo nel- 
l' Orto, ivi. A Perugia dipinge una ta- 
vola 'per la cappella Ansidei, 323. Sua 
porte, ivi, n. 2. Fresco in S. Severo, 
323. Tavola per le monache di S. An- 
tonio da Padova, 324. Torna a Firenze 
e vi fa il cartone del Deposto di Croce 
per Atalanta Baglioni, 325. Ritratti dei 
coniugi Doni, ivi. Sua Santa Famiglia 
per Domenico Canigiani, ivi e seg. Si 
esamina se sia quella di casa Rinuo- 
cini o T altra di Monaco, 326, n. 1. Stu- 
dia le cose di Masaccio, 326. Piglia 
stretta dimestichezza con Fra Barto- 
lommeo da S. Marco, ivi. Fa la tavola 
per i Dei in S. Spirito, 328. Altra per 
Siena, ivi. Va a Roma, 329. Comincia 
le pitture nelle camere vaticane, 330» 
Degli ajuti scientifici ed eruditi avuti 
in queste pitture, ivi, n. 3. Disputa del 
Sacramento, 330 e seg. Dipinge la Ma- 
donna detta di Loreto, 338, 339 e n. 1. 
Vede le pitture di Michelangiolo nella 
cappella Sistina, 339. Dipinge il pro- 
feta Isaia in S. Agostino di Roma, ivi. 
Galatea nel palazzo Chigi, detto la Far- 
nesina, 340. Sibille e Profeti in S. Ma- 
ria della Pace a Roma, ivi. Madonna 
detta di Foligno e sue vicende, 341, 
342, n. 2. Miracolo di Bolsena, 342. 
Carcere di S. Pietro, 343, 344, n. 1. 
Storia d' Eliodoro, 345 e n. 1. Dipinge 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



133 



la storia d'Attila, 347. Madonna detta 
del Pesce, 348. Vicende di questa ta- 
vola, ivi, d. 2. Madonna per Leonello 
da Carpi, 348. Quadro della S. Cecilia 
per S. Giovanni in Monte di Bologna, 
349. Visione di Ezechiello per il conte 
Vincenzo Ercolani di Bologna, 350. 
Santa Famiglia per i conti di Canossa, 
351. Fa il ritratto a Bindo Altoviti, 351. 
E una Santa Famiglia detta dell'Im- 
pannata, 351, 352 e n. 1. Ritratto di 
papa Leone X, 352. E quello dei duchi 
Lorenzo e Giuliano de' Me di ci, ivi. Mura 
un palazzo a Roma in Borgo Nuovo, 
353. Fa studiare a Marcantonio l'arte 
d'intagliare in rame sulle stampe di 
Alberto Durerò, 354. Gli fa stampare 
alcune sue cose, ivi. Dona al Baviera 
suo garzone varie stampe, ivi. Ritrae 
una sua amica, 355. Vicende di questo 
ritratto, 355, n. 1. Tavola per S. Maria 
dello Spasimo di Palermo, 357. Dipinge 
nelle camere di Torre Borgia, 359. Non 
vuole che si guasti una storia dipinta 
da Pietro Perugino, 361. Tiene dise- 
gnatori per tutta Italia e fuori, ivi. Di- 
pinge di torretta alcune figure di Apo- 
stoli e di altri Santi, 362. Dà nuovo di- 
segno delle scale e delle logge papali 
cominciate da Bramante, 362. Fa i di- 
segni degli ornamenti e delle storie per 
le Logge Vaticane, ivi. Continua la 
loggia del cortile detto di S. Damaso 
in Vaticano, ivi, n. 3. Ha il carico di 
tutte le cose di pittura e di architet- 
tura che si facevano in Vaticano, 363. 
Dà i disegni di architettura alla Vigna 
del Papa, a più case in Borgo» al pa- 
lazzo di Gio. Batt. Branconio dell'Aqui- 
la, 3C3, 364. Disegna il palazzo Pan- 
dolfini vescovo di Troja a Firenze, 364. 
Tavola per i Monaci Neri di S. Sisto 
in Piacenza, 365. Quadro di San Mi- 
chele, ivi. Ritrae Beatrice Ferrarese ed 
altre donne, ivi. Dona al Duca di Fer- 
rara il cartone di San Leone il Gran- 
de, quello del S. Michele e il ritratto 
di Giovanna d'Aragona fatto da Giulio 
Romano, 365, n. 4. Sue relazioni coi 
Gonzaga di Mantova, ivi. Quadro della 
Madonna della Perla, ivi. Dipinge nel 
palazzo di Agostino Chigi, detto la 
Farnesina, 366. Stalle de" Chigi da lui 
architettate insieme colla cappella loro 
in S. Maria del Popolo, 368. Dipinge 
nella detta cappella, ivi. Si opina fatta 
4on suo ordine la loggia degli Orti Chi- 



giani alla Lungara, ivi, n. 1. Dà ordine 
per la sepoltura di Agostino Chigi in 
S. Maria del Popolo, 368. Si dice che 
per essa modellasse la statua del Gio- 
na, scolpita p*al Lorenzetto, 369, n. 2. 
Putto scolpito da Raffaello, ivi. Car- 
toni per le storie della Sala di Costan- 
tino, 369 e n. 5. Cartoni coloriti per 
far panni d'arazzi, 369, 370. Dipinge 
un S. Giovanni per il .card. Colonna, 
370. Tavola della Trasfigurazione, ivi. 
Vicende di questa tavola, 372, n. 1. Di- 
gressione del Vasari intorno alla ma- 
niera di Raffaello, 373 e seg. Suoi studj 
d'architettura, 379, n. 2. Da Leone X 
è chiamato a soprintendere alle anti- 
chità e agli scavi di Roma, ivi. Sua 
lettera intorno alle antichità di Roma, 
ivi. Promette al cardinale di Bibbiena 
di sposare una sua nipote, 380, 381, 
n. 1. Cause vere o supposte della sua 
morte, 381, 382, n. 1. Sue disposizioni 
testamentarie, 382. Sua morte, 383. Ri- 
trovamento delle sue ossa, 382, n. 3. 
Fu liberale con ogni pittore che lo avesse 
richiesto di qualche disegno, 384. Creato 
architetto di S. Pietro con Breve 1° ago- 
sto 1515, 385, n. 1. Fa un disegno per 
la facciata di S. Lorenzo in Firenze, 
ivi. Prospetto cronologico delia sua 
vita e delle sue opere, 387 e seg. Com- 
mentario alla sua vita, 391-416. Che 
opinasse dell'architettura cosi detta go- 
tica, I, 138, n. 1. Sua eccellenza nel- 
l' unire i colori, 181. Fa i cartoni per 
gli affreschi del Pinturicchio nella li- 
breria del Duomo di Siena, III, 494. 
Dipinge H gradino di un quadro del 
Pinturicchio, 504, n. 1. Qual parte ab- 
bia veramente u/uto nelle pitture della 
libreria predetta, 524 e. seg. Suoi di- 
segni a Firenze e a Perugia, 526, 527. 
Sue relazioni col Francia e sua lettera 
al medesimo , 545 e 552. Suo disegno 
del Presepio mandato al Francia, 553. 
Studia sotto il Perugino, 590. Quadro 
dello Spagna a Narni attribuitogli, 594, 
n. 1. Istruito nell' architettura da Bra- 
mante da Urbino, IV, 159. Fa il ritrat- 
to del medesimo, ivi. Studia in Firenze 
con Fra Bartolommeo, 183. Termina 
un quadro di lui, 187. Architetto della 
chiesa degli Orefici a Roma, 604, n. 3. 
Marcantonio Bolognese intaglia i suoi 
disegni, V, 411 e seg. Architetto della 
fabbrica di S. Pietro, 453. Suo quadro 
ora nel Museo di Napoli, VI, 489, n. 5. 



134 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Maestro di Giovanni da Udine, 550. Di- 
segna il cartone della guerra di Pisa 
di Miche- langiolo, VII, 161. Muta ma- 
niera, vedute le pitture della vòlta della 
Sistina, 176. Concorre al disegno della 
facciata di S. Lorenzo di Firenze, 188. 

Saracini Gabriele, senese. — Mette 
a oro l' ornamento di una tavola di 
Spinello Aretino per Monte Oli veto 
Maggiore di Chi usuri, I, 688 e n. 1. 

Sart (di) Giovanni, scultore fiam- 
mingo, VII, 589 e n. 4. 

Sarto (del) Andrea, pittore fioren- 
tino. — Sua vita, V, 5-60. Sua natura 
e qualità artistiche, 6. È messo all'ore- 
fice, 7. È introdotto alla pittura da 
Gian Barile, ivi. Va alla scuola di Pier 
di Cosimo, ivi. Disegna i cartoni di Mi- 
chel angiolo e di Leonardo da Vinci, 8. 
Sua amicizia col Franci abigio, e com- 
pagnia all'arte, ivi. Dipingono insieme 
le cortine dell'aitar maggiore de'Servi, 
ivi. Dipinge alla Compagnia dello Scal- 
zo, 9. Sua tavola posseduta da Filippo 
Spini , ivi. Fa tre tavole per la chiesa 
di S. Gallo, 9, 10 e n. 1. Sua amicizia 
con Jacopo Sanso vino, 10. Gli sono al- 
logate le pitture nel chiostrino de'Servi. 
11 e seg. Pitture a S. Salvi, 14. Tavole 
in casa Barbadori, Borghini, Del Gio- 
condo e de 1 Medici, 14, 15. Della storia 
di Giuseppe per Zanobi Girolami, 17. 
Per la Compagnia di S. Maria della 
Neve, 18 e n. 1. Per Giovanni Gaddi, 
per Gio. di Paolo Mereiaio e per An- 
drea Sertini, 18. Sposa Lucrezia del 
Fede, 19 e n. 1. Tavole per le mona- 
che di via Pentolini e pel Nizza le- 
gnatolo, 20. Fa i carri per la festa di 
S. Giovanni, 21. Riprende a fare le pit- 
ture per lo Scalzo, ivi e seg. Si serve 
delle stampe di Alberto Duro, 22. In- 
segna a colorire a olio a Baccio Ban- 
dinelli, 22, 23. Quadro ad Alessandro 
Corsini, 23 e n. 2. Quadri per Gio. Bat- 
tista Puccini, 23, 24. Storie a chiaro- 
scuro nella facciata di legname di Santa 
Maria del Fiore, 25. Quadro per il Re 
di Francia, 26 e n. 1. Storie di Giu- 
seppe per una camera di Pier Fran- 
cesco Borgherini, ivi e n. 2. Testa di 
Cristo per la chiesa de'Servi, 27. Ta- 
vola della disputa sulla Trinità nella 
chiesa di S. Gallo, ivi. Va in Francia, 
29 e n. 1. Suoi lavori per il re Fran- 
cesco, 30. Ritorna a Firenze alle istanze 
della sua donna, promettendo al Re di 



ritornare, 31. Mura una casa in Fireoze 
per proprio abitare, 31, n. 3. Non man- 
tenendo la promessa, il Re. se ne sde- 
gna, 32. Dipinge il tabernacolo fuori 
la Porta a Pinti, 32, 33. Fa un' Assunta 
per il Panciatichi, 33. Storia della vi- 
gna di Cristo nel Porto de'Servi, 34. 
Fresco della Pietà nel noviziato dei 
Servi e due tavole per una camera del* 
detto convento, ivi e n. 3 e 4. Santa 
Famiglia per Zanobi Bracci, 35 e n. 1. 
Dipinge una storia al Poggio a Caja- 
no, 35. Fa un S. Giovanni Battista per 
il Benintendi, 36, 37, n. 2. Ed un altro 
per il gran Maestro di Francia, ma poi 
venduto ad Ottaviano de' Medici, per il 
quale fa ancora due Nostre Donne, 37. 
Altro, quadro per monsignor di San 
Biause, ivi. E una Nostra Donna per 
Lorenzo Jacopi, ivi, 38 e n. 1. Altro 
per Giovanni Di ni, 38 e n. 2. Ritrae 
Cosimo Lapi, 38. Per la peste di Fi- 
renze, fugge in Mugello, ivi. Tavola 
per le monache di Luco, 38, 39 e d. 1. 
La Visitazione e la testa di un Cristo 
per il medesimo monastero, 39. Tavola 
di Nostra Donna per Becuccio Bicchie- 
raio, 40. Altra per Zanobi Bracci, ivi 
e n. 4. Seguita le pittare dello Scalzo, 
40, 41. Copia il ritratto di Leone X e 
quello del card. Giulio de' Medici di* 
pinti da Raffaello, 41 e seg. Proposto 
per una tavola alla Madonna delle Car- 
ceri a Prato, che è data a fare a Nic- 
colò Soggi, 43 e seg. Tavola per Pisa, 
44. Madonna del Sacco nel chiostro dei 
Servi, 45. Finisce le pitture dello Scal- 
zo, ivi e seg. Tavola per i monaci di 
Vallombrosa, 46 e n. 2. Fa una tavola 
a Giuliano Scala per Sarzana, ivi e n. 3. 
Nunziata nella cappella Scala ai Servi, 
47 e n. 1. Cenacolo di S. Salvi, 47. Di- 
pinge il segno per la Compagnia di 
S. Jacopo del Nicchio, 48. Ritratto di 
un commesso de" monaci di Vallom- 
brosa,. ivi. Ritrae se stesso in un te- 
golo, ivi, 49 e n. 1. Ritratto di un ca- 
nonico pisano, 49. Cartoni per gli arazzi 
del Palazzo della Signoria, ivi. Tavola 
per la Badia di Poppi, ivi e n. 5. Al* 
tra tavola che fu finita da Gio. Anto- 
nio Sogliani, 50 e n. 1. Altra per Fi- 
lippo Salviati, 50. Sacrifizio d'Abramo 
e la Carità per il Re di Francia, ivi e 
51. Santa Famiglia per Ottaviano dei 
Medici, 51. E per Giovanni Borgherini, 
52 e n. 2. Fa a Paolo da Terra Rossa 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



135 



un altro quadro del Sacrifizio d' Abra- 
mo, 52. Gli è dato a dipingere alcuni 
impiccati nella facciata del Palazzo del 
Potestà ed in quella della Mercanzia 
Vecchia, 53, 54. S. Bastiano dipinto 
per la Compagnia di questo nome in 
Firenze, 55 e n. 2. Sua morte, 56 e n. 1. 
Suoi scolari , 57 e seg. Lascia erede 
delle cose dell'arte Domenico Conti, 59. 
Albero della sua famiglia, 61. Commen- 
tario alla sua vita, 63-66. Questione 
intorno alla sua nascita, 63 e seg. Se 
fu di cognome Vannucchi, 64 e seg. 
Spiegazione della sua sigla, 65. Notizie 
della sua famiglia, 66. Si conclude che 
fu di cognome Del Sarto, ivi. Prospetto 
cronologico della sua vita, ivi. Disce- 
polo di Piero di Cosimo, lo ajuta nei 
lavori di una mascherata, IV, 137. Co- 
pia il ritratto di Leone X fatto da Raf- 
faello, 352, n. 2. Ajuta Domenico Pu- 
ligo di disegni e di consigli 464. Suoi 
lavori al Poggio a Cajano, V, 195. Di- 
segna il cartone di Michelangiolo, VI, 
137, VII, 161. Come deluda Baccio Ban- 
dinelli, VI, 139. Insegna a Jacopo Pon- 
tonaio, 246. Architetta i carri per la 
Compagnia del Diamante, 251. Dipinge 
negli ornamenti di legname del palazzo 
Borgherini, 261, n. 4. Della Compa-, 
gniu del Paiuolo, 609. Della Compa- 
gnia della Cazzuola, 613. 

Sassoli Fabiano di Stagio, maestro 
di vetri, aretino. — Fa una finestra di 
vetro per la Confraternita della Tri- 
nità d'Arezzo, II, 556, n. 3. Fa le finestre 
delia chiesa della Madonna delle Gra- 
zie di Arezzo col disegno di Lazzaro 
Vasari, 557. Muore, IV, 422. Ricordato, 
VI, 21, n. 1. 

Sassoli Stagio, aretino, maestro di 
finestre invetriate. -— Insieme con Do- 
menico Pecori pittore fa alcune fine- 
stre del Vescovado di Arezzo, IV, 422, 
n. 2. Si separa daf Pecori e ricetta in 
casa sua Guglielmo da Marcilla, 423. 
Ritratto di Niccolò Soggi, VI, 21. 

Savoldo Gian Girolamo, pittore bre- 
sciano. — Sue opere, VI, 507 e n. 4. 

* Scacrìeri Gio. Antonio. — Termina 
una tavola di Francesco Bianchi Fer- 
rari, attualmente nella Galleria di Mo- 
dena, III, 541, n. 2. 

Scalcagna (dello) Michele. — Ajuta 
il Ghiberti nel lavoro delle porte di 
S. Giovanni, II, 255. Fa parte del Con- 
siglio per la cupola di S. Maria del 



Fiore, 344, n. 1. Fa un modello della 
cupola di S. Maria del Fiore, 351, 
n. 1. 

Scaletti Luca, detto Figurino da 
Faenza, pittore. — Scolare di Giulio 
Romano, V, 551 e n. 1. — V. Faenza 
(da) Figurino. 

Scali Giovan Francesco. — Amico 
del Montorsoli, VI, 652. 

* Scalza, scultore. — Suo monu- 
mento del vescovo Ferratino nel Duo- 
mo di Amelia, V, 452, n. 2. 

Scalza Ippolito, scultore e archi- 
tetto orvietano. — Nominato, VII, 578 
e n. 2. 

* Scarpagnino Antonio, architetto ve- 
neziano. — Fa il disegno del nuovo 
Fondaco de* Tedeschi a Venezia. IV, 
96, n. 1. 

Scheggia, pittore fiorentino. — Ri- 
tratto da Ridolfo del Ghirlandajo, VI, 
535. 

* Scheggini Giovanni di Michele, 
detto il Graffione, pittore fiorentino. — 
Nominato, V, 368, n. 1. 

Scherano Alessandro, da Settignano, 
scultore. — Nominato, VII, 15. Fa una 
Nostra Donna nella sepoltura di Giu- 
lio II col disegno di Michelangiolo, 
208. 

Schiavo Paolo, pittore fiorentino. — 
Imita Masolino da Panicale, II, 266. 

Schiavone Andrea, pittore veneziano. 
— Sue notizie e sue opere , VI, 596 e 
n. 1. Fu anche incisore, 597, n. 2. Sua 
copia del Cenacolo di Tiziano, VII, 457, 
n. 1. 

Schizzone, pittore. — Compagno di 
Vincenzo da S. Gemignano, IV, 492. 

Schòngauer Martino, detto ancora 
Martino d'Anversa o Buon Martino, 
pittore e intagliatore in rame. — Sue 
notizie, V, 397, n. 1. Sua statua a Col- 
mar, ivi. Suoi ritratti, ivi. Sue opere. 
398 e n. 1. Nominato, VII, 586 e n. 1. 

Schoorl Giovanni, pittore fiammmin- 
go. — Lo stesso che Jan Schoorel o 
van Schorel, VII, 583, n. 9. Sue notizie, 
ivi. 

Scilo, greco, scultore. — - Nominato, 
I. 73. 

Scopa, greco, scultore. — Sue opere. 
I, 77, 78, 79. 

Sciorina (dello) Lorenzo. — Fa un 
quadro per l'apparato dell'esequie del 
Buonarroti, VII, 300. Scolare del Bron- 
zino e Accademico del Disegno, ivi, 



136 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



610. Lavora nell'apparato per le nozze 
di Francesco de* Medici, Vili, GIS. 

Scultori Adamo. — V. Ghisi Adamo. 

Scultori Diana. — V. Ghisi Diana. 

* Sebastiano Fiorentino, architetto. 

— Fa il disegno, insieme con Jacopo di 
Cristofano, della chiesa di S. Agostino 
in Roma, VI, 105. 

* Sebastiano da Lugano, architetto. 

— Sue opere a Venezia, III, 676. 
Sebastiano Veneziano, pittore. — 

Sua vita, V, 565-586. Scolare di Gio- 
vanni Bellini e poi di Giorgione da Ca- 
stelfranco, 565. Sue opere in Venezia, 
ivi e seg. Chiamato a Roma e sue opere 
quivi fatte, 566 e seg. Sua concorrenza 
con Raffaello, 568. Aiutato di disegni e 
di consigli da Michelangelo, V, ivi. Ri- 
trae varii personaggi, 573 e seg. Ottiene 
l'Ufficio del Piombo, 576. Ritrae la si- 
gnora Giulia Gonzaga, 578. Introduce 
il modo di dipingere Bulla pietra e su' 
metalli, 579, 580. Ritrae Papa Clemen- 
te VII , 575, 581. Mena vita piacevo- 
le e dissipata, 582, 583. Cagioni dello 
sdegno nato fra lui e Michelangelo, 584. 
Sua morte, 585. Suo testamento, ivi, 
n. 1. Scolare di Giorgione, IV, 99. Di- 
pinge in S. Maria del Popolo a Roma, 
369, n. 4. Tavola della ressurrezione di 
Lazzaro, 372, n. 1. Era mancino natu- 
ralmente, 552. Sue pitture alla Farne- 
sina, 594. Sua Visitazione intagliata dal 
Cock, V, 424 e n. 3. Fa un disegno del 
cornicione del palazzo Farnese, 470. 

Sebeto da Verona, pittore. — Nomi- 
nato, III, 628. Forse lo stesso che Ste- 
fano da Zevio, 634, n. 4. 

* Sebenico (da) Giorgio, scultore. — 
Nominato. II, 385, n. 2. 

Segher Anna. — Miniatrice fiammin- 
ga, VII, 587. 

Segna d'Antignano, pittore. — Capi- 
tano della Compagnia dell'arte dei pit- 
tori in Firenze, I, 674. 

* Segna di Buonaventura, pittore se- 
nese. Nominato, I, 383, n. 1. 472, n. 4. 
Scolare di Duccio, 653, n. 1. Sue tavole 
nell'Istituto delle Belle Arti di Siena, 
ivi. Sua tavola a Castiglion Fiorentino, 
ivi. Suo dipinto per la Chiesa di Leo- 
ceto, ivi. 

Sellaio (del) Jacopo, pittore fioren- 
tino. — Scolare di Fra Filippo Lippi, 
II, 627. Sue tavole in Firenze, ivi. Sua 
nascita ed altre sue notizie, 642. Sua 
tavola fatta per la Compagnia della 



Bruciata in S. Frediano, ora nel Museo 
di Berlino, ivi. 

* Semini, pittore genovese, imitatore 
di Perino del Vaga, V, 619, n. 2. 

Serlio Sebastiano, architetto bolo- 
gnese. — Scolare ed erede, in parte, 
di Baldassarre P eruzzi, IV, 606. Intaglia 
cose d' architettura, V, 431. 

Sermoneta (da) Girolamo. — Sue 
pitture in Roma in S. Salvatore in Lau- 
ro, V, 626. Dipinge, una Loggia in Ca- 
stel S. Angelo, 628. Gli è erroneamente 
attribuita una tavola di Girolamo del 
Pacchia, VI, 429. Fa un' arme nella fac- 
ciata del palazzo Cesi, X, 584. Dipinge 
in Vaticano, VII, 39 e n. 2. Lavora nella 
sala dei Re in Vaticano, 93. Discepolo 
di Perino del Vaga, 571. Sue opere, ivi 
e seg. e VIII, 488. 

Serristori Giovanni. — Della Compa- 
gnia della Cazzuola, VI, 613. 

Servellino (del) Guido, legnaiuolo pi- 
sano. — Suoi lavori nel Duomo di Pi- 
sa, II, 469. 

Servi (de') Fra Giovan Vincenzo. — 
Scolare del Montorsoli e Accademico 
del disegno, VII, 641. 

Sesto (da) Cesare, pittore milanese. 

— Gli sono attribuiti alcuni quadri di 
Leonardo da Vinci, IV, 60. Sue pitture 
alla Ròcca d'Ostia, 592. Scolare di Lio- 
nardo da Vinci, VI, 518. Suo quadro 
nelle case della Zecca di Milano, ivi, 

Sesto (da) Piero, maestro di legname. 

— Conduce un arco trionfale di legna- 
me secondo il disegno di Jacone, VI, 
452. 

Settignano (da) Antonio di Giorgio. 
= V. Màrchissi Antonio. 

Settignano (da) Pagno. — Nominato, 
VI, 104. 

* Severo, incisore di conj, ravennate. 
Nominato, III, 28. 

Sforza Francesco, duca di Milano. 

— Dona a Cosimo de' Medici un palaz- 
zo a Milano, II, 447. Fa costruire al 
Filarete un grande Spedale a Milano, 
455. 

Sguazzella Andrea. — Creato di 
Andrea del Sarto, V, 29. È da lui con- 
dotto in Francia, ivi. Suo quadro della 
Deposizione nel Museo del Louvre, ivi, 
n. 2. Lavora in un palazzo fuor di Pa- 
rigi, 57. Fu probabilmente di cognome 
Chiazzella, ivi, n. 2. Succede nell'eredi- 
tà d'Jacopo da Pontormo, ivi. Sue pit- 
ture a Semblancay iu Francia, ivi. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



137 



Siciolante Girolamo. — V. Sermo- 
neta. 

* Siena (da) Gregorio di Cecco di 

Luca. — Figliuolo adottivo di Taddeo 
Bartoli, e suo erede, li, 39, n. 2. Sua 
tavola già nella sagrestia del Duomo 
di Siena, ed ora nell'ufficio dell'Opera 
del Duomo, ivi. 

Sigismondo, imperatore. — Sua in- 
coronazione a Roma, II, 419. 

* Signoraccio (del) Bernardino di An- 
tonio, pittore pistoiese, — Nominato, I, 
600, n. 1. Padre di Fra Paolino, IV, 
200, n. 2. Sue opere in Pistoja, ivi. Se- 
gue la maniera del Ghirlandaio e di 
Oerino, ivi. Fu di cognome Detti, ivi. 
Altre sue notizie, ivi. Altre sue opere 
in Pistoia, e nel territorio, ivi. 

Signoraccio (del) Fra Paolino, pit- 
tore domenicano da Pistoia. — Disce- 
polo ed erede di molti disegni di Fra 
Bartolommeo, IV, 200. Sue opere a 
Pistoia e a Bibbiena, 202. Prospetto 
cronologico della sua vita e delle sue 
opere, 212 e seg. 

* Signorelli Antonio, pittore corto- 
nese. — Figliuolo di Luca, III, 696, n. 4. 
Sue notizie e sue opere a Cortona, ivi. 

* Signorelli Francesco di Ventura, 
pittore cortonese. — Nipote di Luca, 
III, 696, n. 4. Sue opere a Cortona, ivi. 
E a Gubbio, ivi. 

Signorelli Luca da Cortona, pittore. 
— Sua vita, III, 683-696. Discepolo di 
Pier della Francesca e nipote di Laz- 
zaro Vasari , 683 e n. 2. Sue opere 
in Arezzo, 684. E a Perugia, 685. A 
Volterra, ivi. Al Monte Santa Maria, 
a Città di Castello, a Cortona, 686. A 
Castiglione Aretino, 687. A Siena, ora 
a Berlino, ivi e 688, n. 1. A Firenze, 
688. B»a Monte Oliveto presso Chiusuri, 
ivi. Disegni originali di dette pitture, 
ivi, n. 3. Sue pitture a Montepulciano 
e a Fojano, 689. Finisce in Orvieto la 
cappella cominciata da Fra Giovanni 
da Fiesole, 690. Suo ritratto, ivi. Lodato 
e imitato da Michelangelo, ivi. Dipinge 
un suo figliuolo morto, 691. Altre sue 
opere a Loreto e a Roma, ivi. Torna 
a Cortona e dipinge per Arezzo, 692. 
Accarezza il Vasari giovinetto e lo ani- 
ma a studiare il disegno, 693. Sua ulti- 
ma pittura a Cortona, 695. Sua morte, 
ivi. Suoi discepoli ivi, n. 3. Sua fami- 
glia, 696, n. 4. Albero della sua famiglia 
697. Commentario alla sua vita, 699- 



705. Altre sue opere certe non ram- 
mentate dal Vasari, a Cortona, 699. A 
Firenze, 700/ A Siena, 701. A Volterra, 
702, 703. A Borgo S. Sepolcro, a Pe- 
rugia, a Città di Castello, 703. Ad Arce- 
via, a Urbino, a Milano, 704. A Parigi, 
a Londra, 705. Prospetto cronologico 
della sua vita e delle sue opere, 707. 
Discepolo di Pier della Francesca, II, 
495 e 500. Dipinge a Loreto, ivi. Sua pit- 
tura nelle stanze vaticane, IV, 329, n. 4. 
Maestro di Girolamo Genga, VI, 315. 
Nominato, 381. Sue pitture in Volterra, 
VII, 50, n. 2. 

Sitiamone, greco, scultore. — Sue 
opere, I, 67, 68. 

Silvestro (Don), monaco camaldolese, 
miniatore. — • Sua mano serbata come 
reliquia, II, 23 e n. 2. 

* Silvestro dall' Aquila. — Lavora 
nell'arco di Castelnuovo a Napoli, II, 
483. 

Simone (Don), miniatore camaldolese. 
— Suo lavoro in un libro corale di 
Santa Croce di Firenze, II, 22, n. 1 e 2. 

* Simone d* Antonio, scarpellino e 
legnaiuolo senese. — Fa un modello 
della cupola di Santa Maria del Fiore, 
II, 351, n. 1. 

Simone da Colle. — Concorre al la- 
voro delle porte di S. Giovanni, 225. 

Simone da Fiesole. — Malconduce 
un pezzo di marmo datogli a scolpire 
per un gigante dagli operai di Santa 
Maria del Fiore, VII, 155. Chi fu il vero 
autore di questo guasto, ivi, n. 2. 

Simone Fiorentino, scultore. — Di- 
scepolo del Brunelleschi, II, 386. Scol- 
pisce la Madonna per l'arte degli Spe- 
ziali in Or San Michele, ivi. Sue scultu- 
re a Vicovaro, ivi. Se veramente si 
chiamasse Simone, ivi, n. 4. 

Simone, scultore fiorentino creduto 
fratello di Donatello. — Sua vita II, 
453, 463. Fa col Filarete la porta di 
bronzo di S. Pietro in Roma, 454. E la 
sepoltura di Papa Martino IV, 459. Suo 
ritratto, 455. È diverso da Simone ram- 
mentato dal Vasari come scolaro del 
Brunelleschi, 458, n. 2. Suo vero nome, 
ivi. Sue opere in Firenze, 459 e seg. E 
in Prato, 460. E in Forlì, Riraini e 
Arezzo, ivi. Sua morte, 461. Albero ge- 
nealogico della sua famiglia, 465. 

* Simone di Grimaldo, orafo. — 
Chiamato a consigliare dagli operai 
del Duomo di Firenze, I, 583, n. 2. 



138 



TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE 



Simone di Martino, pittore senese. 

— Sua vita, I, 545-561. Lodato dal Pe- 
trarca, 546. Se aia statò scolare di 
Giotto, 546, n. 4. Sue opere in S. Pie- 
tro di Roma, 546, 547. È chiamato a 
lavorare in Avignone, 547. Torna a 
Siena e dipinge nel palazzo pubblico, 
547, 548. E in Duomo, ivi. Dipinge in 
Firenze il Capitolo di S. Spirito, 549. 
Suoi lavori nella chiesa e convento di 
S. Maria Novella, ivi. Nel camposanto 
di Pisa, 552, 553. Dipinge con Lippo 
Mera mi due tavole per Pisa, 554. Torna 
in Siena, e comincia la pittura sopra 
il portone di Camollia, 556. Sua morte, 
557, n. 1. Sue opere in Assisi, 557, 558. 
Modo col quale si è sottoscritto nelle 
sue opere, 558. Sbagliato dal Vasari, 
ivi, n. 1. Suo ritratto, e ritratti di altre 
persone da lui dipinti, 559. Sua tavola 
nella chiesa di S. Lorenzo maggiore in 
Napoli, 560. n. 1. Nella chiesa di S. 
Domenico in Orvieto, ivi. Neil' Istituto 
di Liverpool, ivi. Nella Pinacoteca di 
Anversa, ivi. Commentario alla sua vita. 
Sul grande affresco della sala del con- 
siglio del Palazzo pubblico di Siena, 
563-569. Albero genealogico della sua 
famiglia, 561. Fa il ritratto di Cimabue, 
di se stesso e del conte Guido Novello 
nel Capitolo di S. Maria Novella, 258. 
Ritrae il Duomo di Firenze nel Capitolo 
di S. Maria Novella, 292. Nominato, 383, 
u. le 472, n. 4. 

Simone da Parigi. — Lavora di stuc- 
co a Fontainebleau, V, 170. 

* Sisto (fra), Domenicano, architetto. 

— Dà il disegno di S. Maria Novella 
di Firenze, I, 355. Compisce il palazzo 
del Podestà di Firenze, ivi. Riedifica le 
pile del ponte alla Carraia, ivi. Lavora 
in Vaticano, 356. Architetta la chiesa 
di S. Maria della Minerva in Roma, ivi. 
Sua morte, ivi. 

* Sisto, scultore tedesco. — Scolpi- 
sce nel monumento Colleoni, la figura 
equestre di Bartolommeo, VI, 502, n. 4. 

Skeysers Clara. — Miniatrice fiam- 
minga, VII, 587. 

Smeraldo di Giovanni,* pittore. — 
Dipinge in S. Trinità insieme con Gio- 
vanni di Marco, 1, 633, n. 2. Sua morte, 

• • 

IVh 

Sodoma (del) Giórno. — V. Magagni 
Girolamo. 
Sodoma Gio. Antonio da Vercelli 

(detto il), pittore. — Sua vita, VI, 379. 



È condotto a Siena da alcuni mercanti, 
ivi. Disegna le cose di Jacopo della 
Fonte, 380. Perchè acquistasse il 'so- 
prannome di Sodoma, ivi e 389 e n. 2. 
Si diletta di tenere animali rari e stra- 
vaganti, 380. Dipinge a Monte Olivete 
maggiore 381 e n. 5. Ritrae se stesso, 
383. E a sant'Anna, 384 e n. 2. Sue 
pitture in Siena, 385, 388, 390 e seg. Sue 
pitture in Roma, 385, 386. È fatto ca- 
valiere da papa Leone X, 387. Lavora 
per il Principe di Piombino, 388. Dipin- 
ge a Monte Òli veto presso Firenze, 389. 
Sue pitture a Volterra, 397 e n. 2. Va 
a Pisa e lavora in quella Primaziale, 
397. E nella chiesa della Spina, 398. 
Sua tavola a Lucca, ivi. Sua morte, ivi, 
399, n. 4. Commentario alla sua vita, 

401. Si esamina la questione circa la sua 
patria e si risolve in favore di Vercelli, 

402. Il suo vero cognome fu Bazzi e non 
Razzi ivi e seg. Albero della sua fami* 
glia, 404, n. 1. Fu detto anche dei Tiz- 
zoni, 403. Fa sostenere in carcere Vin- 
cenzo Tamagni, 405. Gli son dati a fare 
i modelli di due Apostoli di bronzo, ivi. 
È posto neir Opera del Duomo a inse- 
gnare il disegno, ivi. Altre sue opere 
non ricordate dal Vasari, ivi e seg. Pro* 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 406. Sue pitture nelle "t nze 
vaticane conservate in parte da Raffael- 
lo, IV, 333. Colorisce la facciata di casa 
Bardi in Siena, V, 635. Insegna a dise- 
gnare a Daniello da Volterra, VII, 49. 

Soggi Niccolò, pittore fiorentino. — 
Sua vita, VI, 17-30. Scolare di Pietro 
Perugino, 17. Forse nacque in Arezzo, 
ivi, n. 1. Sue opere in Firenze, 18. In 
Roma, ivi. In Arezzo, 19 e seg. 24, 25. 
A Monte S. Savino, 21, a Marciano, ivi 
e 25, a Prato, 21 e seg. Va a Milano e 
mala accoglienza fattagli dal Giunta- 
lodi suo discepolo, 28. Ritorna ad Arez- 
zo e vi muore, 29. Commentario alla sua 
vita. Intorno alla vita e alle opere di 
Domenico Giuri tal odi, 41. Stia tavola 
nella Madonna delle Carceri a Prato, V, 
43 e seg. Fa la scena e l'apparato per 
una commedia, VI, 12. 

Sogliani Giovanni Antonio, pittore 
fiorentino.— Sua vita, V, 123-132. Sco- 
lare di Lorenzo di Credi, 123. Tavola 
nella chiesa dell' Osservanza copiata da 
una dei maestro, 124 e n. 1. Suo S. Mar- 
tino in Orsan miche le, 124. Imita la ma- 
niera di Fra Bartolommeo, ivi. Altra ta- 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



139 



vola in S. Domenico di Fiesole, finita 
da Santi di Tito, ivi. Altra in S. Loren- 
zo, ivi e VI, 453. Cenacolo alle monache 
della Crocetta, 125. Tabernacolo in via 
del Bisogno, ivi e n. 3. Fresco nel refet- 
torio di Badia, 125. Due tavole per le 
monache di S. Girolamo ivi, e n. 5. Sten- 
dardo per la compagnia del Ceppo, 125, 
126 e n. 1. Tavola in S. Jacopo sopr'Ar- 
no, 126. Cenacolo nella terra d'Anghia- 
ri, ivi. Due quadri, l'uno mandato in Un- 
gheria e l'altro a Napoli, ivi. Pitture 
nella cappella Bernardi all'Osservanza 
ivi. Pitture nel Duomo di Pisa, 127 e V, 
618 e 619. Finisce una tavola abboz- 
zata da Andrea del Sarto per la com- 
pagnia di S. Francesco di Pisa, IV, 129 
e V, 50, n. 1. Sue pitture nel refettorio 
di S. Marco in Firenze, IV. 129 e seg. 
Sua tavola e disegni in casa Gondi, 130. 
Tavola nella chiesa dello Spedale di Bo- 
nifazio, 131, n. 1 e VI, 18, n. 1. Sue qua- 
lità, V, 131. Suoi discepoli, ivi. Si am- 
mala e muore, 132. Due tavole a lui 
attribuite, ivi, n. 1. Albero della sua 
famiglia, 133. 

Soiaro, Bernardino Gatti (detto il), 
pittore cremonese. — Finisce la tribuna 
di S. Maria in Campagna, V, 114 e n. 3. 
Finisce le pitture della Madonna della 
Steccata, VI, 486. Altre sue opere, 494 
e seg. 

Solari Andrea, pittore milanese. — 
Sue opere a Pavia, a Venezia, in Fran- 
cia e a Siena, 120 e n. 2. Confuso con il 
Salaino, IV, 37. n. 4. Sue opere a Vene- 
zia e a Parigi , ivi. Gli è attribuito un 
quadro di Leonardo da Virici, 60. 

Solari Cristofaro detto il Gobbo, scul- 
tore milanese. — Lavora nella facciata 
e nella chiesa della Certosa di Pavia, 
VI, 516. E nella facciata del Duomo di 
Milano, ivi e n. 3. Sue opere, VII, 544. 
* Solari Guiniforte, architetto, — 
Continua la fabbrica dell'Ospedale di 
Milano, II, 455, n. 2. 

Sollazzino, pittore fiorentino. — 
Guasta le pitture dell'Orgagna nel Cam- 
posanto di Pisa I, 599-600. Suo vero no- 
me, 600, n. 1. Dipinge a Pistoia insieme 
col Volponi, ivi. Sua tavola per la chiesa 
di S. Stefano a Serravalle, ivi. Altre 
sue* pitture nella Pieve di Casole, ivi. 
Sua morte, ivi. 

Solosmeo, pittore e scultore. — Suo 
vero nome, V, 58, n. 1. Scoiare di An- 
drea del Sarto, 56. E di Andrea Sanso- 



vino, ivi, n. 1 e VII, 510-513. Sua tavola 
nella Badia di S. Fedele a Poppi, V,58. 
Lavora col Tribolo nella sepoltura Bar- 
bazza, VI, 60, n. 1. Sua avventura col 
Bandinelli, 166. Della compagnia del 
Paiuolo, 609. Finisce la sepoltura di 
.Piero de'Medici a Montecassino, 513. 

Sopillo, pittore greco — Nominato, 
I, 50. 

Sozzini Gio. Battista, senese. — Fa 
ritratti di cera in medaglie, V, 390. Sue 
notizie, ivi, n. 3. 

Spadari Benedetto, pittore aretino. 
— Apprese i principii dell' arte da Gu- 
glielmo da Marci Ha, IV, 430. 

Spagna, Giovanni di Pietro, (detto 
il) pittore. — Discepolo di Pietro Pe- 
rugino, III, 592. Fatto cittadino di Spo- 
leto, 593. n. 1. Sue opere a Spoleto e 
a Berlino, ivi, n. 2. Neil' Umbria, 594, 
n. 1 e 2. Dipinge in compagnia di Vin- 
cenzo da S. Gemignano nella chiesa di 
S. Maria d'Arrone nell'Umbria, IV, 
491, n. 2. 

Spagnolo, anonimo, pittore. — Ajuta 
Domenico Pecori in alcune pitture a 
olio, III, 222. 

Spani Prospero. — Rifa un S. Pro- 
oolo per S. Domenico di Bologna, in 
sostituzione di un altro del Buonarroti, 
VII, 147, n. 1. e 342. V. Clementi Pro- 
spero. 

Spanzotti Martino, pittore da Casale. 

— Insegna i primi rudimenti dell'arte 
al Sodoma, VI, 403. n. 5. 

* Sparti Marcello, scultore, da Ur- 
bino. — Statua di Giove nei giardini 
del Principe Doria a Genova, VI, 646, 
n. 2. 

* Sperandio, scultore e fonditore, 
mantovano. — Se facesse in Bologna 
la sepoltura di Papa Alessandro V-II, 
138, n. 1. 

Speranza Giovanni, pittore vicentino. 

— Nominato, VII, 526* 
Spilimbergo (di) Irene, scolara di Ti- 
ziano. — Ritratto fattole dal suo mae- 
stro, VII, 455 e n. 1 e 2. 

Spillo, pittore. — È uno della compa- 
gnia del Paiuolo, VI, 609. Fu di cogno- 
me Lanfranchi, ivi. n. 2. 

Spinelli Cola di Niccolò, orafo are- 
tino. — Stima una statua di Donatello- 
sul campanile del Duomo di Firenze, 
II, 401, n. 1. 

Spinelli Forzore, figlio di Spinello, 
aretino, orafo. — Non lavorò, come 



140 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



dice il Vasari, la cassa dei SS. Lau- 
rentino e Pergentino, II, 283, n. 4. 

Spinelli Forzore di Niccolò , orafo. 
— Fa un modello della cupola di Santa 
Maria del Fiore, II, 351, n. I. 

Spinelli Niccolò di Forzore, incisore 
di conj, fiorentino. — Sue medaglie di 
Lorenzo il Magnifico, di Antonio Ge- 
raldina di Alfonso I d'Este e di Gio- 
vanna Albizzi, III, 29, n. 1- Sua morte 
e suoi figliuoli, ivi. 

* Spinelli Niccolò di Luca, orefice 
aretino. — Fratello di Spinello aretino. 
Si crede la stessa persona che il Ghi- 
berti chiama Niccolò d'Arezzo, II, 225, 
n. 1. Concorre al lavoro delle porte di 
S. Giovanni, ivi. 

Spinelli Parri, pittore aretino. — 
Sua vita, II, 275-285. Condotto a Firenze 
da Leonardo Aretino, ajuta da giova- 
ne il Ghiberti nel lavoro delle porte di 
S. Giovanni, 275 e 243. Si pone in dubbio 
che sia stato tra i lavoranti alle porte 
suddette ivi, n. 2. Ajuto di suo padre 
negli affreschi del palazzo pubblico di 
Siena, ivi e I, 694, n. I. Si dà alla pit- 
tura e imita Masolino da Panicale e 
Don Lorenzo monaco, II, 275. Faceva 
le figure assai svelte, ivi. Lascia il modo 
usato -dai vecchi pittori di fare di ver- 
daccio sotto le carni, ivi. Richiamato in 
Arezzo, ivi. Suoi lavori in detta città, 
ivi e seg. Dopo una paura avuta fa- 
ceva figure spaventaticce, 284. Suoi di- 
segni lodati, 285. Suo ritratto, ivi. Sua 
morte, ivi. Sue pitture in S. Maria delle 
-Grazie fuori d'Arezzo, 179. Imita e sor- 
passa il padre, I, 693. 

Spinello di Luca, aretino, pittore. — 
Sua vita, I, 677-694. Scolare d'Jacopo 
di Casentino, 673. Notizie della sua fa- 
miglia, 677, n. I. Sue opere in Firenze, 
678-680. E in Arezzo, 680-682. E nella 
Badia di Camaldoli, 683. Torna in Fi- 
renze e dipinge nel monastero di Monte 
Oliveto, ivi. E nella chiesa di S. Cate- 
rina all'Antella, ivi n. 1. Altre sue opere 
in Arezzo, 684-687. Fa una tavola per 
la cappella maggiore di Monte Oliveto 
a Chiusuri, 687 e 688, n. L'Altre sue 
opere in Firenze, 689. È chiamato a 
Pisa per dipingere nel Camposanto, ivi. 
Altre sue opere in Pisa, 691. Torna a 
Firenze e dipinge in Santa Croce, ivi. 
Va ad Arezzo, e ultime sue opere in 
detta città, 692. Muore per lo spavento 
•di un ~sogno, ivi. Sepolto non in S. 



Agostino d'Arezzo, ma nella chiesa di 
Morello, 693, n. 3. Notizie circa la sua 
nascita e la sua morte, ivi. Suoi disegni 
posseduti dal Vasari, 693. Suo ritratto, 
ivi. Sue pitture in Siena, 694, n. I. Albe- 
ro genealogico della sua famiglia, 695 
Fa il ritratto di Margaritone d'Arezzo, 
I, 367 e n. 3. 

Spini Filippo. — Possiede una ta- 
vola di Andrea del Sarto, V, 9. 

Squarcione Jacopo, pittore padova- 
no. — Maestro del Mantegna, 111,384. 
Il suo vero nome fu Francesco, ivi, 
n. 3. Sue notizie, ivi. Suo ritratto, ivi 
e 391. Chiamato il padre dei pittori, 

385, n. 4. Raccoglitore di antichità, 

386, n. 1. Si adira col Mantegna per- 
chè sposò una figlia di Jacopo Bellini, 
e lo censura, 389. Suo ritratto, 391. 

* Stagi Lorenzo, scultore, da Pietra- 
santa. — Origine della sua famiglia, 
VI, 106. Suo testamento, 107. Sua 
morte, ivi. Suo altare nel Duomo di 
Sarzana, 108. Suo tabernacolo in San 
Martino di Pietrasanta, 109. Gli è dato 
a rifare di marmo il coro in detta 
chiesa, 110. Altre sue opere in Pietra- 
santa e a Seravezza, 112. Albero della 
sua famiglia, 117. 

Stagi Stagio, scultore, da Pietra- 
santa. — Origine della sua famiglia, 
VI, 106. Sue pile per l'acquasanta in 
S. Martino di Pietrasanta, 112, 113. Pi- 
lastri pel tabernacolo di detta chiesa, 
113. Suoi lavori nel Duomo di Pisa, 
114, 115 e V, 127, 617. Scolpisce la se- 
poltura di Filippo Decio, 115. Se abbia 
lavorato nel Duomo di Genova, 115 
e seg. Sua morte e suo testamento, 116. 
Albero della sna famiglia, 117. Nomi- 
nato, VI, 310. 

* Stagio di Taddeo d'Antonio. — Sco- 
lare di Neri di Bicci, II, 88. 

Stamina Gherardo, pittore fioren- 
tino, — Sua vita, II, 5-15. Scolare di 
Antonio Veneziano, 6. Dipinge nella 
cappella Castellani in S. Croce di Fi- 
renze, ivi. Correndo pericolo in Firen- 
ze, va in Ispagna, ivi. Lavori ivi fatti, 
7 e n. 1. Torna in Firenze arricchito, 
ivi. Dipinge la cappella de' Pugliesi nel 
Carmine, 7. Chiamato a Pisa non ac- 
cetta e manda in sua vece Antonio 
Viti, 8. Affresco nella facciata del pa- 
lazzo di Parte Guelfa in memoria del- 
l'acquisto di Pisa, 9. Muore, ivi e n. 4. 
Suoi discepoli, 10. Suo ritratto, ivi» 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



141 



Suoi disegni posseduti .dal Vasari, ivi. 
Scolare di Antonio Veneziano, I, 668. 
Stas Divick, maestro di vetri, fiam- 
mingo, VII, 588. 

* Stefano d'Antonio di Vanni, pittore 
fiorentino. — Dipinge la facciata del 
convento di S. Croce di Firenze, II, 
57, n. 1. Ajuta Bicci di Lorenzo nelle 
pitture in S. Marco e in Camaldoli, ivi. 
Dipinge per lo spedale di S. Matteo, 
ivi. Orna di pittura il sepolcro di Leramo 
Balducci, ivi. Lavora nella Compagnia 
di S. Frediano, ivi. Nominato, 67. 

Stefano, miniatore, poi architetto fio- 
rentino. — Discepolo di Gherardo, III, 
241. Lo stesso che Stefano di Tommaso, 
ivi, n. 4. Suoi minti, ora nel Museo di 
S. Marco, ivi. Fu anche pittore, ivi. 
Sue opere come architetto, ivi. Lascia 
al Boccardino tutte le cose appartenenti 
alla miniatura, 242. 

* Stefano, pittore fiorentino. — Vedi 
Stefano d'Antonio di Vanni. 

Stefano, pittore fiorentino. — Sua 
vita, I, 447-453. Discepolo di Giotto, e 
secondo il Baldinucci anche nipote, 
447 e n. 1. Dipinge nel Camposanto 
di Pisa, 447. Nel chiostro di S. Spirito 
di Firenze, 448. Nel primo chiostro di 
S. Maria Novella e in una cappella in 
chiesa, 449. È chiamato a Milano da 
Matteo Visconti, 450. Infermatosi, torna 
a Firenze, ivi. Dipinge nella cappella 
degli Asini in S. Croce, ivi. Va a Roma 
e dipinge nella cappella maggiore di 
S. Pietro e in Aracoeli, ivi. Dipinge in 
Assisi nella chiesa di sotto di S. Fran- 
cesco, ivi e 451. In Firenze lavora il 
tabernacolo presso il Ponte alla Car- 
raia, 451. Sue pitture nella cappella di 
S. Jacopo di Pistoja, 452. Maso detto 
Giottino si crede suo figlio, 4*>2, 453, 
n. 1. Suoi benemeriti verso la pittura, 
453. Comincia alcuni lavori in fresco 
in S. Domenico di Perugia, ivi. Si crede 
che fosse anche architetto, 456. Sua 
morte, ivi. 

Stefano da Ferrara, pittore. — Amico 
del Mantegna, III, 407. Sue pitture a 
Padova, 407 e n. 1. A Milano e a Fer- 
rara, ivi. Se siano esistiti due pittori 
dello stesso nome e della stessa patria, 
ivi.^Sue pitture a "Padova, 638. 

* Stefano di Giovanni. — Capomaestro 
dell'opera del Duomo senese, per il 
quale architetta la cappella di S. Gio- 
vanni, IV, 602, n. 4. 



* Stefano Veronese, pittore, nativo 
di Zevio. — Si crede autore di "una 
tavola nella Pinacoteca di Brera a Mi- 
lano, attribuita a Stefano fiorentino, 
I, 451, n. 2. Scolare di Agnolo Gaddi r 
642 e 111,628, n. 4. Nativo di Zevio, ivi. 
Lodato da Donatello, 629. Confuso con 
altro Stefano Veronese, 628, n. 4. Sue 
opere in Verona, 629. A Mantova, 631 
e seg. Creduto dal Vasari erroneamente 
scolare di Liberale, 632, n. 4. 

Stipace da Cipri, greco, scultore. — 
Nominato, I, 67. 

Stoldo di Gino Lorenzi da Settigna- 
no, scultore. — Lavora nella bottega di 
Baccio da Montelupo insieme con suo 
fratello Giovannino, IV, 554 e nell'ap- 
parato per le nozze di Francesco de'Me- 
dici, Vili, 620. — V. Lorenzi. 

Strada (della) Giovanni. — V. Stra- 
dano Giovanni* 

Stradano Giovanni, pittore fìammi nr 
go. — Ajuta il Vasari, VII, 99. Dipinge 
nell'apparato per l'esequie del Buonar- 
roti, 309. Dà notizie al Vasari dei pit- 
tori fiamminghi, 584. Accademico del 
Disegno, 617. Fa cartoni per arazzi r 
ivi. Quando nacque e quando mori, ivi,, 
n. 1. Nominato, VIII, 392, 393. 

Stratonico, greco, scultore. — Nomi- 
nato, I, 68. 

Stratonico Scinno, greco, scultore in 
metallo. — Nominato, I, 69. 

* Strozzi (degli) Francesco di Bene- 
detto di Garoccio. — Stima la figura 
a cavallo di Giovanni Acuto dipinta da 
Paolo Uccello, II, 211, n. 3. 

Strozzi Palla di Nofri. — Deputato 
all'opera delle porte diS.Giov., 11.257. 

Strozzi Piero. — Sovviene di denari 
e di vitto Gio. F. Rustici quando era 
in Francia, VI, 620. 

Strozzi Zanobi di Benedetto, pittore 
e miniatore fiorentino. — Stima con 
Alessio Baldovinetti una tavola di Neri 
di Bicci, II, 60, n. 1. Tavola di Neri di 
Bicci a lui erroneamente attribuita, 73. 
Discepolo dell'Angelico, 520. Sue opere 
in Firenze, ivi e 521. Varii suoi lavori 
di minio, 521, n. 1. Autore delle minia- 
ture nei libri corali di S. Marco di Fi- 
renze, 528, n. 1. Suo libro corale attri- 
buito all'Angelico, già in S. Domenico 
di Fiesole, ed ora nel Museo di San 
Marco, ivi. 

Su ave Lamberto. — V. Sustris Lam- 
berto. 



142 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Suardi Bartolommeo, detto Bramali- 
tino. — È oscuro se le opere attribui- 
tegli dal Vasari appartengano a Bra- 
mante da Milano o a Bartolommeo 
Suardi che vissero contemporanei con 
dettò soprannome, VI, 527 e seg. Ap- 
prende T architettura da Bramante da 
Urbino e lo ajuta in varie sue opere, 
529. Suo libro di disegni e fabbriche 
antiche lombarde, ivi. Sua morte, ivi 
e 511. Maestro di Bramante da Urbino, 
IV, 148, n. 1. 

Subisso (di) Pietro, maestro di scar- 
pello, aretino. — Conduce a lavorare 
Simone Mosca in Arezzo, VI, 299-300. 

* Succi Domenico, pittore imolese. — 
Trasporta in tela un affresco di Me- 
lo zzo, III, 65. 

Sustris Lamberto , intagliatore in 
rame. — Suoi lavori, V, 426. Pare Io 
stesso che Lamberto Sustermans, ivi, 
tì. 3. 



T 



* Taccola Mariano, architetto senese. 
— Suoi disegni di baluardi pentagonali 
o bastioni, VI, 343, n. 3. 

Tadda (del) Batista. — Lavora nel- 
l'apparato per le nozze di Francesco 
de' Medici, Vili, 621. 

Tadda (del) Francesco, scultore fio- 
rentino. — Riesce a intagliare il por- 
fido, I, 112. Scolpisce in porfido una 
tazza per una fontana del Palazzo Pitti 
e una testa di Cristo, secondo il modo 
trovato dal duca Cosimo de' Medici, 
ivi e VII, 260. Altre sue opere, ivi, n. 1. 
Nominato, VI, 129. Ajuta il Montorsoli 
nella sepoltura del Sannazzaro, 638. 

Tafi Andrea , pittore e musaicista 
fiorentino. — Sua vita, I, 331-344. Ap- 
prende l'arte del musaico a Venezia, 
331. Ajuta fra Jacopo da Torri ta nel 
musaico del Duomo di Pisa, 336. Sua 
morte, 336 e n. 2. Suoi benemeriti 
verso T arte del musaico , 336 , 337. 
Commentario alla sua vita. Intorno a 
Fra Jacopo Francescano e Jacopo Tur- 
riti musaicisti, 339 e seg. Probabili 
maestri di Andrea, 340. Nominato, I, 
337. 

Tagliapietra Jacopo, detto del Duca, 
scultore modenese. — Amico di Ercole 
Ferrarese, III, 146. Fu di cognome 
Foscardi, ivi, n. 1. Sua famiglia, ivi. 
Lavora a Bologna e a Ferrara, 146. 



* Tagliapietra. Famiglia di artisti. 
Nominata, III, 146, n. 1. 

Talano (il). — Della Compagnia della 
Cazzuola, VI, 613. 

* Talenti Francesco, architetto e 
scultore fiorentino. — Probabilmente 
è l'autore della costruzione della loggia 
di Orsanmichele, L, 591. Conduce a fine 
il campanile di Giotto, ivi. Ingrandisce 
e termina la fabbrica del Duomo, 287, 
n. 1. Nominato, 485, n. 1. 

* Talenti (Fra) Jacopo, architetto, 
domenicano. — Continua la fabbrica di 
S. Maria Novella, I, 356. Fa la sagre- 
stia, il refettorio, la biblioteca e l'ospizio 
del medesimo luogo, 356, 357. Compie 
tutta la fabbrica, 357. Riprende la fab- 
brica del nuovo convento, ivi. Sua mor- 
te, ivi. Comincia il cappellone degli 
Spagnoli in S. Maria Novella, 550, 
n. 1. 

* Talenti Simone di Francesco, ar- 
chitetto fiorentino. — Sopraintende alla 
costruzione del palazzo sopra la loggia 
di Orsanmichele, I, 591. È preposto alla 
costruzione della Loggia de' Lanzi, 602, 
n. 5. Disegna la facciata della chiesa 
di S. Michele, oggiS. Carlo, ivi. 

Talina, sonatore. — Della Compagnia 
della Cazzuola, VI, 612. 

* Talpa Bartolo, incisore di conj. — 
Nominato, III, 29. 

Tamagni Vincenzo da S. Gemignano, 
pittore. — Sua vita, IV, 489 e seg. Sco- 
lare di Raffaello, 363 e 489. Lavora eoa 
lui* nelle Logge Vaticane, 490. Dipinge 
in Roma la facciata del palazzo del dal- 
l'Aquila, ivi. Altra di Messer Antonio 
Battiferro, secondo il disegno di Raf- 
faello, ivi. Altre sue facciate dipinte 
in Roma, ivi e seg. Altre sue opere 
non ricordate dal Vasari , 491 , n. 2. 
Torna alla patria pel sacco di Roma, 
491. Muore, 492. Albero della sua fa- 
miglia, 501. Commentario alla sua vita, 
503. Sue pitture nella chiesa di San 
Francesco a Montalcino, ivi. E nello 
spedale della Croce di detta citta, 504. 
È carcerato come debitore, ivi e VI, 
405. Gli è dato a dorare, dipingere ed 
ornare una cornice di legno per la Cat- 
tedrale di Volterra, IV, 504. Sue tavole 
in S. Gemignano, 505. Altra sua tavola 
alle Pomarance, ivi. Madonna per la 
Compagnia di S. Rocco in Montalcino, 
ivi. Quadro per la chiesa d'Ischia presso 
Grosseto , ivi e seg. Altre sue opere 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



143 



in patria,' 506. Dipinge a S. Maria 
d'Arrone nell'Umbria, in compagnia 
dello Spagna, III, 594, n. 2. 

* Tamaroccio Cesare. — Lavora nel- 
l'ora torio di S. Cecilia in Bologna, III, 
136, n. 4 e 540, n. I. 

* Taraschi Giovanni, pittore mode- 
nese. — Stima un quadro di uno dei 
Dossi, V, 98, n. 3. 

Tasso (del) Battista, intagliatore 
fiorentino. — Lodato da Benvenuto 
Cellini, III, 350. Sue opere in Firenze, 
361. Scolpisce poppe di galee, ivi e V, 
617. Intaglia un letto a Benvenuto Cel- 
lini, ivi. Si dà all' architettura, ivi. Di- 
segna la porta della chiesa di S. Ro- 
molo e la loggia di Mercato Nuovo in 
Firenze, ivi e VI, 95. Fa bastioni per 
la difesa di Firenze, III, 352. Architetto 
dell* aggiunta fatta a Palazzo Vecchio, 
352. Fa il modello del palazzo del duca 
Cosimo a Pisa, ivi. Suoi costumi, ivi e 
seg. Sua morte e suoi figliuoli, 353. 
Albero della sua famiglia, 355. E in 
quello per il battesimo di D. Francesco 
de'Medici, VI,89. Favorito da Pier Fran- 
cesco Riccio, 91. Uomo maldicente, 453. 
Loda un quadro di Francesco Salviati, 
VII, 22. Gli è contrario, 25. Lavora nel 
palco di legname della libreria di San 
Lorenzo, 203. Lavora nel Palazzo de'Si- 
gnorì, 696, 697. Lavora nell'apparato 
per la venuta di Carlo V in Firenze, 
Vili, 259. 

Tasso (del) Cervagio, intagliatore e 
scultore fiorentino. — Suoi lavori nella 
Sala del Consiglio del Palazzo della 
Signoria di Firenze, III. 349. Intaglia il 
carro della Zecca, ivi. Sue statue per 
la venuta di papa Leone X, ivi. Albero 
della sua famiglia, 355. 

Tasso (del) Chimenti di Domenico, 
intagliatore fiorentino. — Sue opere in 
Firenze, III, 350. Chiamato a giudicare 
nel concorso per la nuova facciata del 
Duomo di Firenze, ivi. Albero della 
sua famiglia, 355. Finisce il coro del 
Duomo di Perugia, II, 482. Fa il carro 
della Zecca per la festa di S. Giovanni, 
III, 203. Altre sue opere a Perugia, ivi. 

Tasso (del) Clemente di Francesco , 
intagliatore fiorentino. — Suoi lavori 
in Firenze, III,' 348. Suoi figliuoli, ivi. 
Suoi fratelli, 349. Albero della sua fa- 
miglia, 355. Fa l'ornamento per una 
tavola di Filippino Lippi, 474, n. 2. 

Tasso (del) Filippo di Battista. — 



Impara V arte da Benvenuto Cellini, III, 
353, n. 3. 

Tasso (del) Giuliano. — Fa il carro 
della Zecca per le feste di S. Giovanni, 
III, 203. Lavora nell'apparato per la 
venuta a Firenze di Leone X, V, 24. 

Tasso (del) Lionardo, scultore fio- 
rentino. — Suo S. Bastiano di legno 
in S. Ambrogio di Firenze, III, 348 e IV, 
523. Fa la sepoltura di Francesco della 
Torre, III, 348. Altri suoi Javori in com- 
pagnia di Zanobi suo fratello e di Cle- 
mente suo padre , 349. Discepolo di An- 
drea Contucci, IV, 523. Fa una tavola 
di marmo in S. Chiara di Firenze, ivi. 

Tasso (del) Marco di Domenico, in- 
tagliatore fiorentino. — Seguace del 
Savonarola, III, 350. Lavora a Perugia, 
ivi. E in Firenze, ivi. Fa il carro della 
Zecca per le feste di S. Giovanni, 203 
e VI, 257. 

Tasso (del) Michele, intagliatore fio- 
rentino. — Suoi lavori in S. Ambrogio 
e a S. Salvi, III, 349. 

Taurisco, greco, pittore. — Sue opere, 
I, 49. 

Tedesco (del) Jacopo. — Finisce una 
tavola del maestro Domenico Ghirlan- 
da^, VI, 532. 

Telefane Sicionio, greco, pittore. — 
Uno de' primi che esercitasse la pittura, 
1,22. 

Telefane Focèo, greco, scultore. — 
Nominato, I, 64. 

Teodoro, greco, pittore. — Sue opere, 
1,49. 

Teodoro, greco, scultore in terracotta 
— Nominato, I, 55. Sue opere, I, 68. 

Tibaldi Pellegrino, pittore bologne 
se. — Dipinge alla Trinità dei Monti 
VII, 60. Suoi lavori in Roma, 416 e seg 
A Bologna, 417. A Loreto, ivi: A Ma 
cerata, a Civitanova e ad Ancona, ivi 
n. 4, 418. Lavora nelle fortificazioni di 
Ancona, 419. Suoi lavori a Ravenna e 
a Pavia, ivi. Va in Spagna ai servigi 
di quel Re, ivi, n. 3. Fa il disegno del 
T Escuriale, ivi. Dà il disegno di un ta 
bernacolo pel Duomo di Milano, VI 
480, n. 3. 

Timante; greco, pittore. — Sue opere, 
1,30. 

Timarete, greca, pittrice. — Nomi 
nata, I, 50. 

Timomaco di Bisanzio, greco, pitto- 
re. — Sue opere, I, 47. 

Timoteo, greco, scultore. — Sua eoo- 



144 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



perazione al famoso sepolcro di Mall- 
eolo re di Caria, I, 80. Altre sue opere, 
ivi, 80, 81. 

* Tino di Camaino, scultore e archi- 
tetto senese. — Forse è il maestro Lino, 
dal Vasari così chiamato, discepolo di 
Giovanni Pisano, I, 319, n. 3. Fa il 
monumento di Arrigo VII imperatore, 
432, n. 1 e il sepolcro di Antonio d'Orso 
vescovo di Firenze, ivi. Suoi lavori a 
Napoli, ivi. Vi costruisce sul colle di 
S. Erasmo fa chiesa e il monastero di 
S. Martino, ivi. Sua morte, ivi. 

Tintoretto Jacopo, pittore veneziano. 
— Sue notizie, VI, 587, 588 e n. 1. Sue 
opere in Venezia, 588 e seg. Accade- 
mico del Disegno, VII, 621. 

Tisicrate , greco , scultore. — Sue 
opere, I, 64. 

Tiziano Vecellio. — V. Vecelli Ti- 
ziano. 

* Tommaso o Maso di Bartolommeo, 
detto Masaccio , scultore e fonditore 
fiorentino. — Confuso con Masaccio pit- 
tore, II, 291, n. 2. Getta lo sportello di 
bronzo per la cappella della Cintola nel 
Duomo di Prato, ivi. E per la cappella 
del Crocifìsso a S. Miniato al Monte 
due aquile di bronzo, ivi. Fa bombarde 
e cerbottane di bronzo per la Signoria 
di Firenze, pel Duca d' Urbino e per 
Astorre Manfredi signore di Faenza, 
ivi. Fa un cancello di bronzo per la 
cappella Malatesti in S. Francesco di 
Rimini, ivi. Scolpisce 1' arme di pietra 
che è sul canto del palazzo Vettori in 
S. Spirito, e quella della sepoltura di 
Pietro Mellini in S. Croce, ivi. Dà i di- 
segni del fregio, dell'architrave e dei 
festoni pel cortile del palazzo de' Me- 
dici oggi Riccardi, ivi. Sua morte, ivi. 
Autore della porta maggiore di S. Do- 
menico d'Urbino, 176, n. 3. Gli è al- 
logata a fare con altri la porta di 
bronzo della sagrestia del Duomo di 
Firenze, 172, n. 1. Suoi lavori nella 
cappella dell'Annunziata ai Servi, 116, 
n. 1. 

* Tommaso di Cristoforo di Braccio, 
orefice fiorentino. — Ajuta il Ghiberti 
nel lavoro delle porte di S. Giovanni, 
II, 264, n. 1. 

* Tommaso di Giovanni di Piero. — 
Scolare di Neri di Bicci, II, 89. 

Tommaso di Marco, pittore fioren- 
tino. — Discepolo dell'Orgagna, I, 609. 
Fa una tavola in S. Antonio di Pisa, 



ivi. Si crede lo stesso che Tommaso 
del Mazza, ivi, n. 3. Ajuta a dipingere 
Pietro Nelli nella pieve dell'Impruneta, 
ivi. Suoi lavori in Prato e nello spedale 
di Bonifazio, ivi. 

Tommaso Pisano, architetto e scul- 
tore, figliuole e discepolo di Andrea 
Pisano. — Fa il disegno di un palazzo 
e di una sedia regale a Giovanni del- 
l'Agnello, I, 493, n. 1. Quindi il monu- 
mento di Margherita sua moglie, ivi. 
Fu anche orafo e pittore, ivi. Finisce 
la cappella del Camposanto pisano, 493. 
Pone fine al campanile del Duomo di 
Pisa, ivi e 274, n. 1. Fa una tavola di 
marmo in S. Francesco di Pisa, ivi. Si 
prova che fu figliuolo di Andrea Pisa- 
no, ivi, n. 2. Nominato, 495, n. 1. 

Tommaso di Stefano, detto Giottino, 
pittore fiorentino. — É dubbio se fosse 
figliuolo di Giotto o di Stefano, 1, 453, 
n. 1. 

* Tommaso di Stefano, maestro di 
pietra. — Può aver fatto una statua 
pel campanile di Giotto, I, 621, n. 1. 
Confuso dal Vasari con Giottino, ivi. 

Tommaso di Stefano, miniatore, pit- 
tore e architetto fior. — Scolare di Lo- 
renzo di Credi, IV, 570. Testimone del 
testamento del maestro, 569, n. 2. Fu 
di cognome Lunetti, 570, n. 1. Conduce il 
Ponte a Sieve e quello di S. Pietro a 
Ponte sul Bisenzio, e molte altre fab- 
briche, essendo architetto dell'Arte della 
Lana, 570. Amico del Sogliani, V, 129. 

* Tonghio (del) Francesco. — Inta- 
gliatore del coro di legname nel Duomo 
di Siena, II, 111, n. 1 e IV, 413. 

* Tonghio (del) Giacomo, figliuolo di 
Francesco. — Intagliatore del coro di 
legname nel Duomo di Siena, IV, 413. 

* Tonno, pittore messinese. — Sco- 
lare di Polidoro da Caravaggio. — 
Uccide il suo maestro, V, 152, 154, 
n. 1. 

Topolino, scarpellino. — Amato dal 
Buonarroti, VII, 283. Fa un Mercurio 
nano, ivi, n. 1. Come si chiamasse, ivi, 
n. 1. Scolpisce la porta di S. Maria 
de' Miracoli in Castel Rigone, ivi. Fa 
compagnia con Francesco di Guido 
scultore, ivi. 

Torbido Francesco, detto il Moro. 
— Pittore veronese, III, 654. Sue pit- 
ture a Venezia, ivi. Scolare ed erede 
di Liberale, V, 279. Sue notizie, 291 e 
seg. Apprende i principi! dell'arte da 



TAVOLA DE" NOMI DELLE PERSONE 



145 



Giorgione e poi da Liberale, 292. Sue 
opere in Verona, ivi, 293 e 294. Nel 
Frinii, 292. A Bagolino, 294. Dipinge 
ritratti, ivi e seg. Muore, 295. Altre 
sue opere non registrate dal Vasari, 
ivi, n. 3. Sue qualità, 296. Suoi amici, 
ivi. 

* Torelli Filippo di Matteo, minia- 
tore. — Suoi fregi nei libri corali di 
S. Marco di Firenze, II, 528, n. 1. 

Torelli Lelio. — Segretario di Co- 
simo I amatore delle arti, II, 418. Pos- 
sessore di un quadro in marmo di Do- 
natello, ivi. 

* Torelli Matteo, miniatore. — No- 
minato, III, 213, n. 1. 

* Torre (della) Giulio, coniatore ve- 
ronese di medaglie. — Nominato, III, 27. 

Torre (della) Marcantonio. — Com- 
pagno di Leonardo da Vinci negli studj 
anatomici, IV, 34, 35 e n. 1. 

Torri Bartolommeo, aretino. — Crea- 
to di Bio. Antonio Lappoli, VI, 16. 
Studia a Roma sotto Don Giulio Clovio, 
ivi. Muore giovane, ivi. 

Torrigiano Pietro, scultore fiorenti- 
no. — Sua vita, IV, 255-264. Studia 
ne' giardini di Lorenzo il Magnifico, 
256. Schiaccia con un pugno il naso a 
Michelangelo, 259. Fugge da Firenze e 
va a Roma, 259, 260. Si fa soldato, 
260. Suoi disegni nel libro del Vasari, 
ivi. Va in Inghilterra e in Spagna e vi 
fa opere di scultura, 260-261 e n. 1. Ac- 
cusato di eresia e processato, 263. Muo- 
re volontariamente, ivi. Sue sculture a 
Siena, ivi, n. 3. Albero della sua fami- 
glia, 265. 

Torrita (da) Fra Jacopo, francescano 
musaicista. — Gli è attribuita la tribu- 
na in S. Giovanni di Firenze I, 335. Se 
sia lo stesso che Jacopo Torri ti, 335, 
n. 4. Suo musaico nel Duomo di Pisa, 
335, 336. Non può esser lo stesso che 
Fra Jacopo francescano che fece la Tri- 
buna di S. Giovanni, 343, 344. 

Toniti Jacopo, musaicista. — Se sia 
lo stesso che Fra Jacopo Francescano, 
musaicista, I, 341. Fa i musaici in S. 
Giovanni Laterano e quelli di Santa 
Maria Maggiore, ivi. Non può esser lo 
stesso che Fra Jacopo da Torrita, 342. 
E neppur lo stesso che Fra Jacopo 
Francescano. 344. 

Toscanelli Paolo, matematico fioren- 
tino. — Insegna la geometria al Bru- 
nelleschi, II, 333. 



Toscani Giovanni, pittore aretino. — 
Discepolo di Giottino, I, 629. Sue opere 
in Arezzo, ivi. In Empoli, ivi. Altre sue 
opere non ricordate dal Vasari, ivi, n. 5. 
Nel Duomo di Pisa, 629, 630. Nel vesco- 
vado d'Arezzo, 630. Quando mori e dove 
sepolto, 629, n. 5. Sue pitture nella 
cappella degli Ardinghelli in Santa Tri- 
nità di Firenze, II, 29, n. 1. Sua tavola 
in S. Trinità di Firenze, 41. n. 2. 

Toschi Pier Francesco di Jacopo. — 
Amico di Gio. Antonio Lappoli, VI, 7. 
Scolare di Andrea del Sarto, V, 58. Di- 
pinge tre tavole in S. Spirito di Firen- 
ze, ivi, n. 2. Sue notizie, ivi. Dipinge 
nell'apparato delle nozze del duca Co- 
simo, VI, 87. Nominato, 281. Dipinge 
la prospettiva per una commedia, 443. 
Uno dei riformatori della Compagnia 
del Disegno, 658. Lavora nell'apparato 
per le nozze di Francesco de* Medici, 
Vili, 619. Dipinge una storia per l'e- 
sequie del Buonarroti, VII, 304. 

* Tosi Raffaello di Lorenzo di Fro- 
sino, pittore. — Nominato, IV, 244. n. 1. 

Tossicani Giovanni. — V. Toscani 
Giovanni. 

Traini Francesco, pittore. — Disce- 
polo di Andrea Orgagna, I, 611. Sue 
tavole per la chiesa di S. Domenico in 
Pisa, 611, 612 e n. 1; 613, n. 1. Se ve- 
ramente fosse scolare deirOrgagna,613 
n. 2. 

Tranfumari Emmanuele , pittore 
greco del X o XI secolo. — Suo qua- 
dro a tempera, 1, 184, n. 1. 

Trento (da) Antonio, intagliatore di 
stampe in legno a tre colori, V, 422. 
Intaglia alcuni disegni del Parmigiani- 
no, ivi e seg. V, 226. Fu pittore al ser- 
vizio del Re di Francia, ivi, n. 2. 

* Treu Martino, incisore tedesco. — 
suoi lavori, V, 440 e n. 4. 

Trevigi (da) Girolamo, pittore. — 
Sua vita, V, 135-139. Fu di cognome 
Pennacchi, 135, n. 1. Dipinge una tavola 
per la chiesa di S. Niccolò di Trevigi, 
cominciata da Fra Mario Pensacene, 
ivi, n. 2. Colorisce in Venezia una fac- 
ciata per Andrea Odoni, 135. Dipinge 
un quadro e fa di chiaroscuro alcune 
storie in S. Petronio di Bologna, 136 
e n. 3, 4, 5. Tavole per S. Salvatore 
in detto lnogo, 136, 137. Fresco sopra 
un portone in Bologna, e tavola in S. 
Domenico, 137. Colorisce in un quadro 
il cartone della storia dei Magi di Bal- 



Vaiasi. ludici. — Voi. IX. 



10 



146 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



dassarre Peruzzi, ivi e n. 4 e IV, 598, 
Facciate dei palazzi Dolfl e Torfanini 
dipinte a chiaroscuro, V, 137 e n. 5, 6. 
Dipinge nel palazzo del card. Clesio in 
Trento, ivi e n. 7. Concorre a fare una 
tavola per Bologna e non la ottiene, 
138. Perciò sdegnato, va in Inghilterra, 
ivi. È fatto da quel re suo pittore e in- 
gegnere, ivi. Muore sotto Boulogne di 
una cannonata, 139. Lavora in Genova 
nel palazzo Doria, V, 614. Nominato, 
VII. 666. 

Tresco (da) Jacopo, intagliatore di 
gemme e scultore. — Nominato, III, 28. 
V, 387. Fu di cognome Nizsola, ivi, 
n. 3. È condotto in Spagna, 388, n. 1. 
Scolpisce un tabernacolo per la chiesa 
dell'Escuriale, ivi. Medaglia di Giovan- 
ni d'Herrera, d'Isabella Gonzaga, e 
d'Ippolita sua figliuola, ivi. Onice col 
ritratto di Filippo II re di Spagna, ivi. 

Trezzo (da) Jacopo, nipote di Jacopo 
da Trezzo, il vecchio. — Nominato, V, 
389. Va in Spagna con lo zio, ivi, n. 3. 

Tribolo Niccolò (detto il), scultore 
e architetto fiorentino. Sua vita, VI, 
55-99. Perchè detto il Tribolo, 55. Sco- 
lare di Nanni Unghero, 56. E poi di 
Jacopo Sansovino, 57 e VII, 510. Sue 
opere in Firenze, VI, 58 e seg. 06, 86, 
89 e seg. 97. Putti in marmo alla villa 
Strozzi presso S. Casciano, 59. Lavora 
a Bologna, ivi e 69. Suo lavoro per il 
re di Francia, 61. Leva la pianta della 
città di Firenze di rilievo, 62. Modella 
in cera tre figure d'impiccati per An- 
drea del Sarto, 63. Lavora alla Madon- 
na di Loreto, ivi. Ritrae di terra le 
statue di Michelangiolo in S. Lorenzo, 
66. Lavora nell'apparato delle nozze 
della duchessa Margherita, 67 e seg. 
e Vili, 261. Suoi lavori a Castello, VI, 
72 e seg. 91. E per l'apparato di Co- 
simo L, 86 e seg. E in quello pel bat- 
tesimo di D. Francesco de' Medici, 89 
e seg. E nella scala, nel ricetto e nel 
pavimento della libreria di S. Loren- 
zo, 92. Lavora nell' apparato per le fe- 
ste di S. Giovanni in Firenze, 94. Fa 
un ornamento ad un Crocifisso nel 
Duomo di Prato, 97, n. 1. Sua morte, 
98 e 99, n. 1. Suo testamento e notizie 
della sua famiglia, 99, n. 1. Albero 
della sua famiglia, 101. Commentario 
alla sua vita, 103. Fa gli ornamenti 
rustici delle fontane a Castello, 1, 141. 
Disegna il pavimento di commesso della 



Libreria di S. Lorenzo I, 201, n. t 
Scolpisce una storia nella Madonna di 
Loreto, IV, 518, n. 2. Altra sua storia 
in detto luogo, 520, n. 1 e 2. Armi da 
Ini scolpite per la fortezza di Firenze, 
544, n. 2. Condotto a lavorare a Loreto, 
V, 462. Chiamato a Loreto da Antonio 
da Sangallo, VI, 302. Scredita l'Ercole 
del Montorsoli, 640. Disegna il cartone 
della guerra di Pisa di Michelangiolo, 
VII, 161. Statue per la sagrestia di S. 
Lorenzo, 203 e n. 2. Va a Roma per 
persuadere Michelangiolo a tornare a 
Firenze, 236. Lavora nell'apparato per 
la venuta di Carlo V in Firenze, Vili, 
258,260. 

Tromboncino, musicista veronese.— 
Insegna la musica a Matteo del N&* 
sarò, V, 375. Sue notizie, 376, n. 1. 

Tronci Lionardo, pittore. — Creduto 
uno dei Lionardi da Pistoia, IV, 647, 
n. 2. Tavola col suo nome, già in Pisa, 
ivi. Fu pisano e non pistoiese, 648, n. 1. 

* Tucci Biagio d' Antonie, pittore 
fiorentino. — Lavora col Perugino nella 
■ala del Palazzo della Signoria di Fi- 
renze, III, 319, n. 1. 

* Tacci Gio. Maria, pittore, da Piom- 
bino. Scolare del Sodoma, VI, 415. 
Ajuta il maestro nelle pitture di Pisa, 
ivi. Sua tavola per Radi condoli, ivi. 

Tura Cosimo, pittore ferrarese. — 
Scolare di Galasso, II, 142, 143. Sue 
opere in Ferrara, 143. Tenuto erronea- 
mente autore delle miniature de* libri 
corali del Duomo e della Certosa, ora 
nella Biblioteca di Ferrara, 143, 144. 
Se abbia dipinto gli affreschi del gran 
salone di Schifa noia, 144. Non può es- 
sere stato scolare di Galasso, 145, n. 1. 
Sua morte, ivi. 

* Turapilli maestro Ventura di Ser 
Giuliano, intagliatore e architetto se- 
nese. — Suoi lavori in Siena, III, 688, 
n. 1 e IV, 602, n. 4. Ha il carico d'in- 
segnare il disegno ai fanciulli della bot- 
tega del Duomo di Siena, VI, 405. 

Turiano, greco, maestro di terre cotte 
— Nominato, I, 56. 

Turisi Giovanni, scultore e orafo se- 
nese. — Scolare del Poliamolo, HI, 
289. Sue notizie, 304. Suoi lavori d'ore-, 
ficeria e di scultura in Siena, 304 e seg. 
Sua morte, 306. Errore del Vasari nel 
dirlo scolare del Poliamolo, ivi. Albero 
della sua famiglia, 307. 

* Turini Lorenzo, orafo senese, fra- 



TAVOLA. DE' NOMI DELLE PERSONE 



147 



tello di Giovanni. — Ajuta il fratello, 
III, 305. 

Turino, piemontese. — Lavora nel- 
l'apparato per le nozze di Franceso de* 
Medici, Vili, 621. 

* Turino di Sano, orafo senese, padre 
<ii Giovanni e di Lorenzo Turi ni. — 
Suoi lavori a Siena, III, 304 e seg. 

Turpilio, cavaliere romano- e pittore. 
— Nominato, I, 51. 



u 



* Ubaldini (degli) Guasparre, mae- 
stro di orologi, da Città di Castello. — 
Riatta l'orologio della torre del Mangia 
in Siena, VI, 418. 

libertini Antonio, ricamatore. — Fra- 
Otello di Baccio e del Bachiacca, VI, 454, 
n. 1. Albero della sua famiglia, ivi. 
Amico di Benvenuto Cellini, 456,' n. 1. 

libertini Baccio , pittore fiorentino. 
— Scolare del Perugino, III, 592. Suoi 
disegni posseduti dal Vasari, ivi. Fra- 
tello del Bachiacca e di Antonio rica- 
matore, ivi e n. 3 e VI, 454, n. 1. Al- 
bero della sua famiglia, ivi. 

Uccello Paolo, pittore fiorentino. — 
Sua vita, II, 203-217. Di chi fu figliuolo, 
203, n. 1. La sua prima arte fu 1' ore- 
ficeria, ivi. Non fu scolare di Antonio 
Veneziano ma forse dello Stamina, ivi, 
e 668, n. 1. Suo musaico nella faccia- 
ta di S. Marco a Venezia, ivi. Attende 
con troppa sottigliezza alla prospet- 
tiva, 203. É ammonito da Donatello, 

205. Sue opere in Firenze, 206 e seg. 
Difficoltà di prospettiva da lui vinte, 

206. 207. Motteggia i frati di S. Miniato, 

207. Perchè chiamato Paolo Uccello, 

208. Suo vero nome, ivi, n. 3. Suoi dise- 
gni posseduti dal Vasari, 208 e 215. Suo 
merito in prospettiva, 209, 210. Cavallo 
da lui dipinto in terra verde, criticato, 
211. Stima una pittura di Stefano di 
Antonio per S. Maria a Montici, 211, 
n. 2. Introduce in pittura gli svolazzi 
dei panni, 213. Lavora ad Urbino, 214, 
ti. 2. Condotto a Padova da Donatello, 
214. Suoi lavori in detta città, ivi e 215, 
Sua semplicità nel dipingere un cam- 
mello, 215. Sua venerazione per i grandi 
artefici, ivi. Motteggiato da Donatello, 
216. Sua morte, 217 e n. 1. Suoi eredi, 
217 e n. 2. Albero genealogico della 
«uà famiglia, 219. Dipinge il ritratto di 



Dello, 153. Ajuta il Ghiberti nella terza 
porta di S. Giovanni, 243 e 256. Sno 
metodo di dipingere all'uso greco an- 
tico, cioè facendo le figure di un sol 
colore, in torretta verde, I, 22, n. 1. 
Nominato, 417. Dipinge la sepoltura di 
Giovanni Acuto, 610, n. 2. 

Udine (da) Giovanni, pittore. — Sua 
vita, VI, 549. Scolare di Giorgione, 550. 
Va a Roma sotto Raffaello, ivi. Si fa 
abile nel lavorare grottesche, ivi. La- 
vora gli strumenti nel quadro della 
S. Cecilia di Raffaello, 551. Studia il 
modo di lavorare gli stucchi, 552. Suoi 
lavori in Roma, ivi e seg., 558 e seg., 

563. É fatto cavaliere di S. Pietro, 556. 
Lavora in Firenze nel palazzo de* Me- 
dici, ivi e seg. Ha una pensione nel- 
l'Ufficio del Piombo, 560. Suoi lavori 
in Firenze, ivi. Torna in patria, 561. 
Suoi lavori ivi e altrove, ivi e seg. Va 
a Roma per il Giubbileo, 562. Sua morte, 

564. È sepolto nella Rotonda di Roma, 
ivi. Albero della sua famiglia, 565. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 567. Capo delle grottesche 
delle Logge Vaticane, IV, 362. Fa gli 
ornamenti alle pitture di Raffaello nella 
Farnesina, IV, 367, 368. Stima una ta- 
vola di Gio. B. Grassi, V, 110, n. 1. 
Nei lavori delle grottesche ha per di- 
scepolo Perino del Vaga, V, 594. Pit- 
ture e stucchi nella Sala dei Pontefici, 
595. Nominato, VII, 19. Pitture e stuc- 
chi nel palano de* Medici, 191. Pitture 
e stucchi nella libreria di S. Lorenzo. 
204. Sue pitture non finite nel palazzo 
Medici in Firenze, Vili, 249. 

Uggioni. — V. Oggione (da) Marco. 

Ugo d'Anversa. — Si crede che sia 
Ugo Van der Goes di Gand, VII, 581, 
n. 5. Lavora in patria, ivi. Si fa frate 
agostiniano, ivi. Sua tavola a Monaco, 
ivi. Altra in S. Maria Nuova di Firenze, 
ivi. — V. Anversa (d') Ugo. 

Ugo, marchese di Brandeburgo. — 
Se è vero che edificasse in Toscana 
sètte Badie, I, 236 e n. 2. 

Ugolino, pittore senese. — Sua vita, 
I, 453-456. Non si può stabilire quale 
dei vani Ugolini artefici senesi sia 
quello nominato dal Vasari, 453, n. 4. 
Volle attenersi sempre alla maniera 
greca, 454. Dipinge la tavola dell' aitar 
maggiore di S. Croce, e l'altra per 
S. Maria Novella di Firenze, ivi. E una 
Nostra Donna in un pilastro d'Or San 



148 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Michele, 455. Altra sua tavola per i 
Bardi in S. Croce, 456. Muore, ivi. Com- 
mentario alla sua vita, 459-469. Albero 
genealogico della sua famiglia, 457. 

* Ugolino di Prete Ilario, pittore, 
compagno di Pietro di Puccio. — Dipin- 
ge insieme con lui nel coro del Duomo 
di Orvieto, I, 513, n. 2, 522, n. 1. Sue 
pitture nel Duomo d'Orvieto, attribuite 
dal Vasari al Cavallini, 541, n. 1. No- 
minato, 618, 620. 

* Ugolino di Neri, pittore senese. — 
Nominato, I, 453, n. 4 e 461. 

* Ugolino di Pietro, pittore senese. 
— Nominato, I, 453, n. 4 e 383, n. 1. 

* Ugolino di Vieri, orafo senese. — 
Fa il tabernacolo d'argento smaltato 
per il SS. Corporale del Duomo d* Or- 
vieto, I, 441, n. 1 e III, 303. 

Unghero Nanni. — Maestro del Tri- 
bolo, VI, 56. Eccellente nell' intagliare 
il legno, ivi, n. 1. Suoi lavori a' Servi 
e nel Duomo di Firenze, ivi. Suoi la- 
vori come architetto e ingegnere a Pi- 
stoia, a Firenze, a Pisa, ad Arezzo, a 
Borgo S. Sepolcro, ivi. Sua morte, ivi. 
Suoi intagli di legno in S. Spirito di 
Firenze, VII, 488. 

Urbani Michelangelo da Cortona, pit- 
tore e maestro di finestre di vetro. — 
Scolare di Guglielmo da Marci Ila, IV, 
430, n. 3. 

* Urbano da Cortona, scultore. — 
Garzone di Donatello nei lavori in San- 
t'Antonio di Padova, II, 411, n. 1. No- 
minato, III, 305. 

Urbino (da) Giulio. » Maestro di 
porcellane al servizio del Duca di Fer- 
rara, VII, 615. 

Urbino (di) Duca Guidobaldo. — 
Tavole dipintegli da Raffaello, IV, 322. 
Loro sorte, ivi, n. 5 e 323, n. 1. 



Vaga, maestro fiorentino. — Insegna 
Parte a Perino detto del Vaga, V, 590. 
Lavora in Toscanella, ivi. 

Vaga (del) Parino, pittore fiorentino. 
— Sua vita, V, 587-632. É messo nella 
bottega di Andrea de' Ceri, 589. Va a 
stare con Ridolfo del Ghirlandajo, ivi. 
Sua concorrenza nel disegno con Toto 
del Nunziata, 590. È condotto a Roma 
dal Vaga pittor fiorentino, da cui prese 
il soprannome, 591. Disegna le pitture 



di Michelangiolo e di Raffaello, 592. 
Suoi lavori in Roma, 193 e seg. Torna 
a Firenze col Piloto e quel che vi la- 
vorasse, 603 e seg. Torna a Roma e vi 
fa altre opere, 609 e seg. Si trova al 
sacco di Roma, 611. Lavora in Geno- 
va nel palazzo Doria, 612 e seg. e 117. 
Suoi lavori in Pisa, 617 e seg. Ritorna 
a Roma e vi fa altre pitture, 620 e seg. 
Si ammala e muore ed è sepolto nella 
Rotonda di Roma, 630. Suoi discepoli, 
632. Disegni per una cassetta di cristal- 
lo, 373, n. 4. Dipinge il tabernacolo del- 
l' Immagine di Ponte a Roma, 457. Di- 
segno del cornicione del palazzo Far- 
nese, 470. Dipinge nelle Logge Vati- 
cane, IV, 363. Chiama il Pastorino per 
far le finestre in Vaticano, 434. Sposa 
la sorella del Fattore, 645. Lavora in 
compagnia di lui, ivi. Amico di Gio. 
Antonio Lappoli, VI, 8. Cartone del 
passaggio del Mar Rosso, ivi. Stima, 
una prospettiva di Aristotile da San- 
gallo, 447 e seg. Pitture della cappella 
de' Massimi, VII, 51. Fa finire al Ric- 
ciarelli una cappella in S. Marcello, 
52. Disegna il cartone della guerra di 
Pisa, di Michelangiolo, 161. Lavora 
nella Sala dei Eie in Vaticano, VIII, 488. 

Valdambrini o Valdambrino (del) 
Francesco. — Concorre al lavoro delle 
porte di S. Giovanni, II, 225. 

Valeriano Piero, ossia Giovan Pie- 
tro Balzani, di Belluno. — Maestro 
d'Ippolito e di Alessandro de' Medici 
e di Giorgio Vasari, VII, 7« 

Valerio Vicentino, intagliatore di 
gemme. — Possedeva un ritratto del 
Parmigiani no, V, 223. Sue notizie, 379. 
Intaglia una cassetta di cristallo per 
Clemente VII, ivi. Sua descrizione, ivi, 
n. 5. Lavora di medaglie, 381. Altri 
suoi lavori di cristallo, ivi. Bravo con- 
traffattore di medaglie antiche, ivi, n. I. 
Sue opere non ricordate dal Vasari, 
382, n. 1. Insegna ad una sua figliuola, 
382. Muore, 383. Albero della sua fa- 
miglia, 393. Nominato, III, 28. 

* Valturio Roberto. — Disegna gli 
strumenti e macchine militari scolpiti 
in un fregio del palazzo del Duca di 
Urbino, III, 72, n. 1. 

Van Eyck. — V. Eyck. 

Vander Weyden Ruggero, pittore, 
di Bruxelles. — Dipinge nel palazzo 
di detta città, VII, 580. Altre sue opere 
in varii luoghi, ivi, n. 5. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PEBSONE 



149 



Van-Hort Lamberto , pittore fiam- 
mingo. — Nominato, VII, 586 e n. 7. 

Van-Hort Art , maestro di vetri , 
fiammingo, VII, 588 e n. 2. 

V annoia Ignazio. — Lavora nell' ap- 
parato per le nozze del principe Fran- 
cesco dei Medici, VIII, 620. 

* Vanni, Antonio di Francesco, pit- 
tore fiorentino. — Nominato, I, 661, 
n. 1. 

Vanni Francesco, pittore senese. — 
Termina le pitture del Sodoma in San 
Domenico di Siena, VI, 395, n. 3. 

* Vaprio (da) Costantino, pittore. — 
Nominato, II, 448, n. 3. 

Varrone, scultore fiorentino. — Di- 
scepolo del Filarete, II, 461. Fa con 
Niccolò fiorentino la statua di Pio II, 
a Pontemolle, 462. Restaura Tivoli, ivi. 
Sua scultura in S. Pietro di Roma, ivi. 
Altri suoi lavori in Vaticano, nel Pan- 
teon e a Castel S. Angelo, ivi, n. 1. 

Vasari Antonio, padre di Giorgio. 
— Nominato, II, 559. 

Vasari Giorgio, figliuolo di Lazzaro, 
pittore aretino, II, 557. Attende a lavo- 
rare dei vasi di terra, ivi. Trova la ma- 
niera di colorirli secondo l' uso anti- 
co, ivi. Scuopre de* vasi antichi e li 
regala a Lorenzo de* Medici , 558. La- 
vora di rilievo, ivi. Sua discendenza, 
ivi. Sua morte, ivi. Sua -sepoltura, ivi. 
Suo ritratto, §59. 

Vasari Giorgio, pittore e architetto 
aretino. — Da Antonio Vasari è pre- 
sentato al card. Silvio Passerini, VII, 
6-7. È introdotto nelle lettere da An- 
tonio Saccone e da Giovanni Pollastra, 
7. Il card. Ippolito lo fa condurre a 
Firenze, e lo pone in casa di Niccolò 
Vespucci, cav. di Rodi, ivi. Lo acconcia 
col Buonarroti, ivi. Per mezzo di Marco 
da Lodi diviene amicissimo di Fran- 
cesco Salviati, ivi. Con Ippolito e Ales- 
sandro de 1 Medici attende alle lettere 
sotto Pier Valeriano loro maestro, ivi. 
Il Buonarroti, partito per Roma, lo 
acconcia con Andrea del Sarto, 8. Dà 
al Salviati, di nascosto, i disegni del suo 
maestro, ivi. Da Ippolito de* Medici è 
acconcio col Bandi nel li e vi tira il 
Salviati, ivi. Raccoglie insieme col Sal- 
viati il braccio del David di Michelan- 
giolo, rotto nel tumulto del 1527, ivi. 
È ricondotto dal padre in Arezzo, 9. 
Torna a Fiienze e col Salviati attende 
.a studiare nella bottega di Raffaello 



da Brescia, ivi. Nel 1529 va a stare a 
Pisa con Manno orefice, 10. Va a Bolo- 
gna, ivi. È chiamato a Roma dal card. 
Ippolito de 1 Medici, 11. Disegna insieme 
con Francesco Salviati nelle camere va- 
ticane, 12. Studia con esso anatomia, 13. 
Ammala ed è portato in Arezzo, ivi. Sue 
pitture in S. Michele in Bosco a Bolo- 
gna, 18. Ricusa di andare ai servigi del 
Re di Francia, 33. Non vuol dipingere 
una parte della Sala dei Re in Vaticano, 
36. Si adopra perchè in sua vece sia 
allogata a Francesco Salviati, 37. Con- 
siglia il Salviati a ridursi a Firenze, 

38. Lo esorta a finire la storia alloga- 
tagli per la Sala dei Re in Vaticano, 

39, 40. Conserva gelosamente le lettere 
scrittegli da Francesco Salviati e le sue 
scritte a lui, 40 e n. 1. Sua vita, 649- 
713. Commentario in aggiunta alla sua 
vita, 713-724. Dedicatoria delle sue vite 
degli artefici al duca Cosimo de'Medici, 
I, 1-7. Lettera agli artefici del Disegno, 
9-12. Lettera di G. B. Adriani al Vasari, 
15-90. Proemio di tutta l'opera, 91-106. 
Introduzione alle tre arti del Disegno, 
107-213. Proemio delle vite, 215-244. 
Anno preciso della sua nascita, VII, 
650, n. 1. Tavola per Lorenzo Gamur- 
rini, 651. Venere pel cardinale Ippolito 
de'Medici, 654. Cristo morto per Ales- 
sandro de' Medici, 656. Copia il ritratto 
di Leone X, fatto da Raffaello, 662. 
Sue pitture per Ottaviano de'Medici, 
669. Dona due suoi quadri a Don Diego 
di Mendoza, 670. Fa per Bindo Alto- 
viti un Deposto di Croce, 671. Tavola 
colla Giustizia pel cardinale Farnese, 
672. Venere per Bindo Altoviti, 673. 
Dipinge in Napoli per Tommaso Cambi, 
pel Duca di Gravina e per TOrsanca, 
677. Dipinge per Ranuccio Farnese, 
ivi e seg. Tavola per Tommaso Cambi, 
683. Quadri per monsignor de' Rossi , 
ivi. Orna di pittura la sua casa in Arez- 
zo, 685 e seg, La morte di Adone per 
Annibal Caro, 689. Quadro per Fran- 
cesco Botti, 690. Endimione per Alfonso 
Cambi, ivi. Dipinge per Bindo Altoviti, 
Bernardetto de'Medici, lo Strada e il 
Martelli, 690, 691. Altri lavori [n Roma 
per l'Altoviti, per Andrea della Fonte, 
pel vescovo di Vasona e per Pieran- 
tonio Bandini, 695. Quadro per monsi- 
gnor Minerbetti, 696. A Jacopo Capponi 
fa in due quadri la Primavera e l'Au- 
tunno, 708. Suoi lavori per Luca Tor- 



150 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



rigiani, Antonio de'Nobili, Mon drago ne, 
Montai vo e Don Francesco de* Medici, 
ivi e 709. Tavole pei Nove Conservatori, 
711. Lavora in Roma per papa Pio V, 
715 e seg. Sue opere pel duca Cosimo, 
718. Per Gregorio XIII, 719* Tavola 
pel Guidacci, 720. Dipinge in Vaticano 
la Strage degli Ugonotti, ivi e seg. Sua 
morte, 723. Proemio di tutta l'opera, I, 
91-106. Introduzione alle tre arti del 
Disegno, 107-213. Ritocca le pitture di 
Giovanni Tossicani nel Vescovado d'A- 
rezzo, 630. Disegna una scala nel Pa- 
lazzo de* Capitani di Parte Guelfa, II, 
380. Suoi lavori in Palazzo Vecchio, 438. 
Scolare di Andrea del Sarto, V, 58. 
Ritrae il duca Alessandro de 1 Medici, 
V, 91. Sue pitture nel Duomo di Pisa, 
129. Disegno del cornicione del pa- 
lazzo Farnese, 470. Carte coi sette pec- 
cati mortali ritratti dal Giudizio di Mi- 
chelangiolo, 553. Fa le nuove scale 
del Palazzo Vecchio, ne corregge la 
Sala del Gran Consiglio e vi dipinge, 
451, 452. Lavora nell'apparato per le 
nozze della duchessa Margherita, VI, 69. 
Lavora nell'apparato pel battesimo di 
D. Francesco de'Medici, 91. Finisce la 
Sala dell'Udienza in Palazzo Vecchio, 
193. Dipinge in Firenze nella casa dei 
Medici, 215. Lavora negli apparati per 
la venuta di Carlo V e per le nozze 
del duca Alessandro, 216, 217. Lavora 
ai frati di Camaldoli, 219. Tenta, ma 
invano, di tornare in grazia del duca 
Cosimo il Doceno, ivi. Dipinge a San 
Michele in Bosco fuori di Bologna, ivi. 
Lavora a Venezia alla Compagnia della 
Calza, 223 e seg. E per il Cornaro il 
palco di una camera, 225. Dipinge in 
Napoli nel refettorio di Monte Oliveto, 
nella chiesa di S. Giovanni a Carbonara 
e nel Piscopio, 228. Suo quadro delle 
nozze di Assuero, 229. Suo quadro in 
S. Lorenzo di Firenze, ivi. Dipinge in 
Rimini e in Ravenna, ivi. Dipinge nella 
facciata del palazzo Ricasoli, 230. Di- 
pinge nel palazzo Cornaro a Venezia, 
359. Disegno della caduta di Lucifero 
pel Sanmicheli, 365. Stima una pro- 
spettiva di Aristotile da Sangallo, 447. 
Pitture* nel palazzo de' Medici , 557. 
Dipinge agli Olivetani in Rimini, 582. 
Fa la testa e le braccia di S. Cosimo 
modellato dal Buonarroti, 634. Uno dei 
riformatori dell'Accademia del Disegno, 
658. Favorito da papa Giulio III, VII, 



58. fra una tavola per S. Piero Cigoli 
di Lucca, 70 e VIII, 291, n. 1. Sue pit- 
ture a Napoli, ivi. Raccoglie insieme col 
Salviati il braccio del David di Miche- 
langelo, rotto nel tumulto popolare 
del 1527, 156, n. 2. Condotto a Firen- 
ze dal cardinale di Cortona, 191. Dise- 
gni e modelli per la sepoltura dei Del 
Monte, 226. Mostra a Michelangelo 
il modello del Palazzo Ducale di Fi- 
renze e i disegni delle pitture fatte- 
vi, 258. Le descrive in un dialogo, 259. 
Amato dal Buonarroti 273. Lavora Del- 
l' apparato per l'esequie del Buonar- 
roti, 313. Disegna la sepoltura di Mi- 
chelangelo, 316. Fa disegni per finestre 
di vetro, 588. Pitture in una stanza 
del palazzo Medici, cominciale da Gio. 
da Udine, Vili, 249,250. Tavola per le 
monache delle Murate in Arezzo, ivi e 
seg. Lavora nell'apparato per la venuta 
di Carlo V in Firenze, 254 e seg. Tavola 
per la Compagnia di S. Rocco in Arezzo, 
261, 269 e 274. Tavola per la chiesa 
de' Frati Predicatori d' Arezzo, 269 e 
270. Sua copia di un quadro di Raffael- 
lo, 276. Descrizione di una sua Pa- 
zienza, 298. Descrizione della Conten- , 
tezza, 300. Disegno della facciata della 
casa Sforza A Imeni in Firenze, 304, 
306, 307, 313. E di quella della casa 
di Antonio Moutalvo, 314. Descrizio- 
ne del suo quadro: La Battaglia dei 
Turchi, 466 e seg. Lavora nella Sala 
de'Re in Vaticano, 488. E nell'apparato 
per le nozze di Francesco de' Medici, 
620. 

Vasari Lazzaro , pittore aretino. — 
Sua vita, II, 553*559. Non fu mai pit- 
tore, 553, n. 1. Amico e imitatore di 
Pier della Francesca, 554. Suo affresco 
in S. Domenico d'Arezzo, ivi. É abile 
nel dipingere le imprese nelle barde di 
cavalli, ivi. Lavora per Niccolò Picci- 
nino, 555. Altre sue opere in Arezzo, 

555, 556, 557. Suoi dipinti a Perugia, 

556. A Montepulciano, ivi. A Castiglione 
aretino, ì vi. Suoi disegni posseduti dal 
Vasari, 557. Sua discendenza, ivi. Sua 
morte, 558. Sua sepoltura, ivi. Suo 
ritratto, 559. Albero della sua famiglia,. 
561. 

Vecchietta, (Lorenzo di Pietro, detto 
il), pittore, scultore e orafo senese.— 
Sua vita, III, 69-79. Fa il modello di 
alcuni edilìzi in Siena e % nello Stato 
senese, 75, n. 3. Suoi lavori di getto- 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



151 



io Siena, 76, n. 1. Altri Buoi lavori di 
pittura e scultura in Siena, 76 e seg. 
Imitatore òV Jacopo della Quercia, 77. 
Sua tavola a Pienza, 78, n. 3. E a 
Firenze, ivi. E nella chiesa di S. Niccolò 
allo Spedaletto nel Senese, ivi. Lavorò 
anche di terra cotta, ivi. Sue statue a 
Narni, ivi. Sua morte, 79, n. 1. Albero 
genealogico della sua famiglia, 81. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 87. Tabernacolo di bronzo 
per T aitar maggiore del Duomo di 
Siena, I, 656, n. 1. Sue pitture in San 
Giovanni di Siena, III, 18. 

* Vecelli Cesare, pittore, cugino di 
Tiziano. — È l'autore dell'opera inti- 
tolata: Degli abiti antichi e moderni, 
VII, 468, n. 2. 

* Vecelli Fabrizio, pittore, cugino 
dì Tiziano, VII, 468, n. 2. 

* Vecelli Francesco, pittore, fratello 
di Tiziano. — Sue notizie, VII, 468, n. 2. 

* Vecelli Marco, detto Marco di Ti- 
ziano, suo parente e discepolo. — Sue 
notizie, VII, 468, n. 2. 

Vecelli Orazio, pittore, figliuolo di 
Tiziano. — Dipinge una storia nella 
Sala del Gran Consiglio di Venezia, 
VI, 588. Sue notizie, VII, 468, n. 2. 
Ritrae Batista Ciciliano suonatore di 
violone, 448. 

Vecelli Tiziano , pittore veneto. — 
Descrizione delle sue opere, VII, 425. 
Nasce in Cadore, ivi. Nuove ed impor- 
tanti notizie su questo artefice, ivi, n. 1. 
Va a Venezia ed è posto air arte sotto 
Gian Bellino, 426. Segue la maniera dì 
Giorgione, 428. Fa il ritratto a uno dei 
Barbari go, ivi e n. 3. Suoi lavori in 
Venezia, 429 e n. 4, 430, 431, 432, 435, 
436, 437, 438, 439, 440, 441, 444, 446, 

448, 449, 451, 453, 457, 466. Suo trionfo 
della Fede in stampa, 431. Lavora in 
Vicenza, ivi. E a Padova, ivi. Ottiene 
l'Uffizio della Senseria, 432. Dipinge pel 
Duca di Ferrara, 433 e seg. Va a Bo- 
logna e vi ritrae Carlo V, 440, Ritratti 
di uomini illustri, 428, 429, 435, 437, 
438, 440, 441, 442, 443,444,445, 446,449, 
450, 454, 455, 456. Suoi lavori in Bre- 
scia, 444. In Verona, 445. Sua andata 
a Roma, 446. Visita Firenze, 448. È fatto 
cavaliere e conte palatino da Carlo V, 

449. Suoi lavori per il Re di Spagna, 451, 
452, 454, 456. Sue opere non ricordate 
dal Vasari, 460, n. 2. Fa i disegni e i 
cartoni per i musaici di S. Marco di 



Venezia, 466. Albero genealogico della 
sua famiglia, 471. Prospetto cronologico 
della sua vita e delle sue opere, 473. 
Suo quadro a Venezia attribuito a 
Giorgione, IV, 97, n. 3. Condiscepolo e 
non scolare di Giorgione, 99, n. 4. Crede 
di rilievo le pitture del Peruzzi alla 
Farnesina, 594. Ritratto di Paolo III e 
dei cardinali Farnese e Santa Fiora, 
V, 628. Ritrae Carlo V, 88; Maestro di 
Alessandro Moretto, VI, 505, n. 1. Detto 
di Michelangiolo a proposito del ritratto 
del duca Alfonso di Ferrara, VII, 284, 
n. 1. Accademico del Disegno, 621. 

Vecelli Tiziano di Marco, detto Ti- 
zian°llo, pittore. — Scrive la vita di 
Tiziano, VII, 468, n. 2. 

* Vecelli Tommaso, pittore, cugino 
di Tizianello. — Muore giovine, VII, 
468. n. 2. 

Vallano da Padova, scultore. — Sua 
vita, II, 603-609. Sua nascita, 603, n. 1. 
Discepolo di Donatello, 604. Termina 
i lavori lasciati imperfetti dal maestro 
in Padova, ivi. Attende ancora air ar- 
chitettura, 605. Sue opere di architettura 
e scultura in Roma, 606. Fa una statua 
per i Perugini, ivi. È coniatore di me- 
daglie, 607. Gli è allogata dai Veneziani 
la statua di Bartolommeo da Bergamo, 
ivi. Parte da Venezia disgustato e torna 
a Padova, 607, 608. Muore, 608. Suo 
ritratto, ivi. 

Veltroni Stefano, dal Monte Sansa- 
vino, pittore. — Ajuta il Vasari per 
T apparato nelle nozze del duca Ales- 
sandro, VI, 217. E nelle pitture di San 
Michele in Bosco fuori di Bologna, 221. 
Dipinge a Napoli, 228. Gli è commesso 
di fare adornare le stanze e la vigna 
di papa Giulio, VII, 81. Scolare e pa- 
rente del Vasari, 620. Lavora nell'ap- 
parato per le nozze di Francesco dei 
Medici, Vili, 621. 

Veneziano Agostino, incisore. — In- 
cide un quadro di Andrea del Sarto, 

V, 23. Allievo di Marcantonio, 414, n. 3. 
Fu di cognome Musi o de Musis, 415, 
n. 1. Suoi intagli, ivi e seg. e 420. 
Incide la storia di Amore e Psiche 
disegnata da Michele Coccia, 436, n. 1. 
Intaglia disegni di Baccio Bandinella 

VI, 140. Intaglia alcuni gruppi del 
cartone della guerra di Pisa di Miche- 
langiolo, VII, 161, n. 3. 

V r n°ziano Antonio. — V. Antonio 
Veneziano. 



152 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



Veneziano Niccolò, ricamatore. — 
Persuade Peri no del Vaga ad andare 
al servizio di Andrea boria, V, 611 
e seg. 

* Ventura di Tnccio, legnaiuolo. — 
Fa un modello della cupola di S. Maria 
del Fiore, II, 351, n. 1. 

Venusti Marcello. — V. Mantovano 
Marcello. 

Verdizzotti Gio. Maria, pittore e 
letterato. — Possedeva due figure di- 
pinte da Tiziano, VII, 460 e n. 1. 

Verese, pittore. — Nominato, V, 439. 
Forse è Jan Cornelius Vermeyen, ivi, 
n. 2. 

Verlo Francesco, pittore vicentino. 
— Nominato, VII, 526 e n. 3. 

Verona (da) Battista, pittore. — 
Scolare di Tiziano, VI, 369. Dipinge a 
Tiene nel palazzo Portesco, ivi. Nella 
villa Soranza a Castelfranco, nella fac- 
ciata del palazzo Cappello e nella sof- 
fitta della Sala de'Dieci in Venezia, ivi. 
Sua pittura a Vicenza, ivi. 

Verona (da) Fra Giovanni. — Sua 
nascita, V, 336. Apprende l'arte del 
minio da Liberale veronese, ivi. E quel- 
la dell'intaglio e della tarsia da Fra 
Bastiano da Rovigno, ivi. Suoi lavori 
di tarsia nel monastero di S. Elena 
presso Venezia, 337. Sue miniature alla 
Badia di Villanova in Lombardia, ivi. 
Lavora a Monteoliveto maggiore, ivi. E 
nella chiesa di S. Benedetto fuori di 
porta a Tufi presso Siena, ivi e n. 2. 
Suoi lavori a Roma, a Montoliveto di 
Napoli e a Verona, 338. Sua morte, ivi. 
Migliora il modo di far le tarsie, 1, 202. 
Fa le spalliere, usci e sederi in prospet- 
tiva nelle sale vaticane, IV, 337 e V, 623. 
Lavora in Santa Maria in Organo di 
Verona una sagrestia di prospettive di 
legno, ivi. Fa i cori di Monte Oliveto 
di Cbiusuri e di S. Benedetto di Siena, 
338. La sagrestia di Monte Oliveto di 
Napoli e il coro della cappella di Paolo 
da Tolosa nel detto luogo, ivi. Muore, 
ivi. Nominato, VI, 104. 

Veronese Gio. Antonio, pittore. — 
Fratello di Stefano da Zevio, V, 317. 

Veronese Jacopo, pittore. — Figliuo- 
lo di Gio. Antonio da Zevio, V, 318. 

Veronese Paolo. — Suoi affreschi ora 
nella chiesa di S. Liberale in Castel- 
franco, VI, 359, n. 3. Dipinge nel Duo- 
mo di Mantova, 367. Dipinge una storia 
nella sala del Gran Consiglio di Vene- 



zia, 588 e 595. Dipinge io S. Sebastia- 
no di Veoezia, 591. Concorre con altri 
alle pitture della compagnia di S. Rocco 
in Venezia, 593. Dipinge nella chiesa 
dell'Umiltà, ivi. 

Verrocchio (del) Andrea, pittore ore- 
fice e scultore fiorentino. — Sua vita, 
III, 357-377. Perchè chiamato del Ver- 
rocchio, 357, n. 2. Sua nascita, ivi. Sca- 
glia a quattordici anni un sasso in una 
tempia a Antonio di Domenico, e lo 
uccide, ivi. Discepolo di Donatello, 35*, 
n. 1. Suoi lavori d'oreficeria, ivi. Va 
a Roma e si dà alla scultura, 359. 
Sue sculture in detta citta, ivi e 360. 
E in Firenze, 360 e seg. Attende an- 
cora alla pittura, 363. Suoi disegni ivi. 
Imitato da Leonardo da Vinci, 364. 
Altre sue sculture in bronzo a Firenze, 
ivi. Fa la palla di rame per la cupola 
di S. Maria del Fiore, 365. Sue pitture 
a Firenze, 365, 366. Lascia la pittura 
per vedersi superato da Leonardo da 
Vinci suo scolare, 366. Restaura un 
Marsia antico di marmo, 367. Gli è com- 
messa la statua equestre di Bartolom- 
meo da Bergamo a Venezia, 367. Di- 
sgustato con i veneziani fugge a Firen- 
ze, 368. Torna a Venezia, ivi. Suo te- 
stamento, ivi, n. 1. Sua morte, 368. 
Sepoltura del Card. Forteguerri a Pi- 
stoja a lui commessa e lasciata imper- 
fetta, 369, n. 1. Suoi discepoli, 370 e seg. 
Si dilettò di formare di gesso e cavare 
l'effigie dei morti, 372 e seg. e Vili, 
88. Suo ritratto, III, 372, n. 3. Fece cro- 
cifissi di legno, 375. Albero della sua 
famiglia, 379. Prospetto cronologico 
della sua vita e delle sue opere, 381. 
Lavora nel dossale d'argento di S. Gio- 
vanni, III, 288, n. 1. Maestro di Leo- 
nardo da Vinci, IV, 19. Maestro di Gio. 
Francesco Rustici, VI, 599. 

Verrocchio (del) Tommaso, pittore 
fiorentino. — Scolare e ajuto del Va- 
sari, VII, 620. 

Veruzio Francesco. — V. Verlo 
Francesco. 

Vesalio Andrea, anatomico. — Suo 
libro di notomia inciso da Giovan Ste- 
fano di Kalkar, V, 435 e n. 3. Sue no- 
tizie, VII, 461, n. 1. Suo ritratto fattogli 
da Tiziano, ivi. 

Vespucci Niccolò, cav. di Rodi. — 
Accoglie in casa sua Giorgio Vasari, 
VII, 7. 

* Vicentino Andrea. — Dipinge nel 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



153 



soffitto della Sala de* Pregai a Venezia, 
V, 116, n. 5. 

Vicentino Gio. Niccolò. — Stampa 
alcune incisioni di Antonio da Trento, 

V, 423. 

* Vicenza ( da ) Rocco, scultore. — 
Suo tabernacolo per la chiesa di Spello, 

VI, 341, n. 1. 

Vicino, o meglio Vincino, pittore 
pisano, discepolo di Gaddo Oaddi. — 
Lavora di musaico nel Duomo di Pisa, 
i, 336, 343, n. 2 e 349. É provato che 
fa pistojese e non pisano, 349. 

Vico Enea, intagliatore in rame, par- 
migiano. — Suoi lavori, V, 427, 428, 
n. 1 e '429. Sue notizie, 427, n. 1. At- 
tende allo studio delle antichità e pub- 
blica opere sulle medaglie antiche, 428. 
Sua morte, 429, n. 2. Allievo di Mar- 
cantonio, 414, n. 3. Intaglia una Con- 
versione di San Paolo di Francesco 
Salviati, VII, 30. 

Vignola Jacopo, pittore e architetto 
bolognese. — Fa poco frutto nella 
pittura, VII, 105. Sua inclinazione alle 
cose di architettura, ivi. Suoi disegni 
messi in opera in lavori di tarsie fatti 
da Fra Damiano da Bergamo, ivi. Va 
a Roma e si trattiene con Jacopo Me- 
lighino, 106. Misura le anticaglie di 
Roma, ivi. Forma per il Primaticcio 
gran parte delle antichità di Roma, ivi e 
407. È condotto da lui in Francia, ivi. 
Torna a Bologna e attende alla fabbrica 
di S. Petronio, ivi. Fa fare con i suoi di- 
segni il naviglio per condurre le barche 
in Bologna, ivi. È fatto architetto del 
Papa e conduce l'acqua Vergine in 
Roma, 107. Architetta la fabbrica e 
palazzo di Caprarola, ivi. Descrizione 
di questo palazzo e delle pitture fattevi 
da Taddeo Zuccheri, ivi e seg. Scrive 
varie opere, 130. Altre notizie di lui, 
ivi, n. 2. Lavora nel palazzo della Vigna 
Giulia, 81. Uno degli esecutori dei di- 
segni di Michelangiolo per la fabbrica 
di S. Pietro, 266. Pubblica un libro di 
architettura, V, 432. Sue notizie, ivi, n. 1. 

Villani Matteo di Giovanni. — De- 
putato ali* opera delle porte di S. Gio- 
vanni, II, 257. 

Vincenzi Antonio, architetto bolo- 
gnese. — Capomastro della Basilica di 
S. Petronio di Bologna, I, 270, n. 5. 

* Vincenzo, frate minorità, ingegnere. 
— Lavora nella fontana maggiore di 
Perugia, I, 307, n. 1. 



Vincenzo di Stefano, pittore. — Fi- 
gliuolo di Stefano da Zevio veronese , 
V,' 274, n. 2. Creduto maestro di Libe- 
rale veronese, ivi. 

Vinci (da) Giuliano. — Lavora nelle 
feste della Compagnia del Diamante, 
VI, 251, n. 3. 

Vinci (da) Leonardo, pittore e scul- 
tore fiorentino. — Sua vita, IV, 17-53. 
Sue doti naturali, 17. Scrittori che ne 
hanno parlato, ivi, n. 1. Sua nascita, 18 
e n.l. Varietà dei suoi studj,18. Sonetto 
a lui attribuito, ivi, n. 2. Studia la 
pittura sotto il Verrocchio, 19. Attende 
alla scultura e all'idraulica, 20. Suo 
modo di ritrarre i modelli di pieghe, 
ivi. Finezza e diligenza dei suoi disegni, 
ivi. Alcuni di questi posseduti dal Va- 
sari, ivi. Macchine da lui disegnate, ivi 
e 21. Progetta alzare il tempio di San 
Giovanni di Firenze, 21. Sua inclina- 
zione per gli animali e per le scienze 
naturali, ivi. Dipinge un angelo in un 
quadro del Verrocchio e supera il mae- 
stro, 22. Sue opere in Firenze, 22, 23, 
25, 27. Burla un villano, 23 e seg. Va 
a Milano e si fa conoscere per eccellente 
sonatore di lira e poeta estemporaneo, 
28. Suoi ritratti, 28, n. 2. Vi dipinge il 
Cenacolo, 29 e seg. Fa il modello per 
l'immagine del Duca di Milano a ca- 
vallo, 33 e seg. Suoi disegni di notomia, 
34 Suo Trattato della pittura scritto 
con la mancina a rovescio, 37. Fa un 
leone per il Re di Francia, ivi. Protegge 
il Salai, ivi. Torna a Firenze, 38. Fa 
un cartone di S. Anna, ora a Londra, 
38, 39 e n. 1. Altre sue opere fatte in 
Firenze ed ora a Parigi e a Londra, 
39 e seg. Fa il cartone di una battaglia 
per la Sala del Consiglio di Firenze, 
41 e seg. Va a Roma, 46. Altri suoi 
ingegnosi trovati, ivi. Suoi quadri per 
Baldassarre Turini, ora a Dusseldorf, 
47 e n. 1. Sua rivalità con Michelan- 
giolo, 47. Va in Francia, ivi. Se fosse 
o no poco religioso, 48 e n. 1 e 2. Sua 
morte, 49. Se veramente morisse nelle 
braccia di Francesco I, ivi, n. 1. Lodi 
delle sue pitture, 50 e n. 1. Diresse 
Francesco Rustici nel fare tre statue, 
ivi. Suoi discepoli, 51 e seg. Albero 
della sua famiglia, 54, 55. Commentario 
alla sua vita, 57-90. Sue opere certe 
non rammentate dal Vasari : A Roma, 
57. A Milano e Venezia, 58. A Parigi, 
ivi e seg. A Vienna, 61. A Dresda, a 



154 



TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE 



Monaco, io Hannover, all'Aja, 62. A 
Pietroburgo, 63. Suoi disegni in Fi- 
renze, 63 e seg. Altri suoi disegni a 
Parigi, a Windsor e a Londra, 66. 
Commentario dei suoi lavori scientifici, 
67 e seg. Prospetto cronologico della 
sua vita e delle tue opere, 87 e seg. 
Sua lettera a Lodovico il Moro, 68, 
n. 1. Ricordato il suo cartone per la 
Sala del Palazzo della Signoria di Fi- 
renze, 319. É richiesto del suo parere 
per la Sala del Consiglio nel Palazzo 
della Signoria, 448. Discepolo di Andrea 
del Verroccbio,III,371. Conforta Baccio 
Baodinelli a lavorare di rilievo, VI, 136. 
Insegna a Jacopo Pon tonno, 246. Mae- 
stro di Oio. Francesco Rustici, 600. 

Vinci (da) Pierino, scultore fiorentino. 
— Sua vita, VI, 119. Nipote di Leonardo 
da Vinci , 120. Posto a stare col Bao- 
dinelli e poi col Tribolo, 121. Suoi 
lavori in Firenze, 122. E a Castello, ivi, 
123, 124. Va a Roma e quel che vi 
lavorasse, 123, 125. Cristo per Luca 
Man. ni, 124. Suoi lavori in Pisa, 126, 
128. Suo bassorilievo del conte Ugolino, 
127. Modello per la sepoltura di Bal- 
dassarre Turini, 129. Va a Genova e 
vi lavora, 130. Vi ammala, ivi. Torna 
a Pisa e vi muore, 131. 

Vini Sebastiano, pittore veronese. — 
Nominato, Vili, 392. 

Virgi'io Romano, architetto. — Sco- 
lare di Baldassarre Peruzzi, IV, 607. 

Vigilio, pittore fiorentino. — Scolare 
dell'Albertinolli, IV, 228. Sue opere a 
Firenze, ora a Venezia, ivi, n. 1. Va 
in Ungheria e rischia di capitar male, 
228. Sua morte, 229. 

* Vjsmara Giacomo, pittore. — No- 
minato, II, 448, n. 3. 

Visoni Ser Giovanni, prete. —Lavora 
nell'apparato per la venuta di Leone X 
in Firenze, V, 25, n. 3. 

* Vitale Bolognese, pittore. — Mae- 
stro di Cristofano da Modena, IL, 140, 
n. 3. Dipinge nella chiesa della Casa 
di Mezzo in Bologna, 141, n. 1. 

Vite Antonio. — V. Antonio Vite. 

Vite (delia) Pierantonio. — Fratello 
di Timoteo, IV, 492. Fu medico e poeta, 
ivi, n. 4. 

Vite (della) Timoteo, pittore, da Ur- 
bino. — Sua vita, IV, 489-499. Sue 
opere, 492 e seg. Attende all'orefice, 
492. Studia a Bologna sotto Francesco 
Francia, 493, n. 1. Chiamato a Roma 



da Raffaello, 494. Non Timoteo, ma 
Baldassarre Peruzzi dipinse il cataletto 
ed altre cose nella chiesa di S. Caterina 
da Siena in Roma, 4%, n. 2. Lascia 
Roma e Raffaello e ritorna in patria 
e vi si ammoglia, 495, 496. Dipinge 
alcune barde da cavalli insieme col 
Genga, 498. Dipinge archi trionfali, ivi. 
Sua morte, 499, n. 1. Lasciò opere 
imperfette, poi finite da altri, 499. Pro- 
spetto cronologico della sua vita e delle 
sue opere, 507. 508. Suo quadro nella 
Galleria di Berlino creduto di Giovanni 
Santi, 406. Dipinge nel Vescovado di 
Urbino, VI, 316. 

Viterbo (da) Pier Francesco, inge- 
gnere e architetto militare. — Attende 
alle fortificazioni di Parma e Piacenza, 
V, 458. Sue notizie, ivi, n. 2. Dà il di- 
segno della fortezza da Basso di Firenze, 
462. Nominato, VI, 319. 

Vitoni Ventura, falegname' e archi- 
tetto, da Pistoja. — Adoperato da Bra- 
mante, IV, 165. Sue opere a Pistoja, 
ivi e seg., e 167, n. 1. Architetta la 
cupola di S. Maria dell* Umiltà in Pi- 
stoja, 165. La chiesa di S. Gio. Battista, 
167, n. 2. Quella di S. Maria delie 
Grazie e di Santa Chiara, ivi. Altre 
sue notizie, ivi. Trae il modello della 
chiesa dell'Umiltà dal ricetto e sagrestia 
di S. Spirito in Firenze, 448, n. 1. 

Vittoria Alessandro , scultore , da 
Trento. — Possedeva il ritratto del 
Parmigianino, V, 223. Lavora alla se- 
poltura Contarini in Sant'Antonio di 
Padova, VI, 357. Fa il busto del San- 
sovino, per il suo monumento, VII, 513, 
n. 1. Jacopo Sansovino, 511. Scolare 
d* Jacopo Sansovino, 518. Suoi lavori ia 
Venezia, in Padova e nella Dalmazia, 
ivi. Accademico del Disegno, 621. 

Vivarini Antonio, pittore veneziano. 

— Dipinge a Venezia con Giovanni 
Vivarini e con Giovanni Tedesco, III, 
667 e seg. A Bologna, a Padova e a 
Roma con Bartolommeo Vivarini, 669 
e seg. 

Vivarini Barto 1 ommeo, pittore vene- 
ziano. — Nominato, III, 628. Sue opere, 
a Venezia, 648, 670, 671. A Parigi, 
Napoli, Padova, Bari, Berlino, Bergamo 
e Londra, 670, 671. 

Vivarini Giovanni, pittore veneziano. 

— Confuso con Giovanni Tedesco, III, 
666 e seg. Sue opere a Venezia, 667, 
668. 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



155 



Vivarini Luigi il vecchio. — Sua 
tavola nella Pinacoteca di Venezia, III, 
159, n. 2. Si disputa se veramente sia 
esistito, ivi. 

Vivarini Luigi il giovine, pittore 
veneziano. — Sue pitture a Venezia, 
HI, 158, 159 e n. 2. A Belluno e in 
Germania, 159, n. 2. A Milano, ivi. 

Viviani Santi di Michele. — V. Bu- 
glioni Santi. 

Vivuole (delle) Raffaello. — Archi- 
tetta i carri della Compagnia del Dia- 
mante, VI, 251. 

Volcaerts Divide, intagliatore in ra- 
me, fiammingo, VII, 589. 

Volpaia (della) Benvenuto, maestro 
d'oriuoli, fiorentino. — Fa una carta 
in rilievo di Firenze e del suo dominio, 
VI, 62. È messo alla custodia d ; Bel- 
vedere in Roma, 63. Raccomanua al 
Papa il Tribolo, ivi Propone al cardinal 
Salvi a ti, Francesco Sai v iati pittore, VII, 
10, 11. 

Volpaia (della) Lorenzo, maestro di 
oriuoli, fiorentino. — Suo ritratto. II, 
593. Sue notizie, ivi, n. 1. Orologio da 
esso fabbricato per Lorenzo de'Medici, 
593, 594 e n. 1. Temperatore dell* oro- 
logio pubblico, 593, n. 1. Di quello di 
S. Maria del Fiore e della torre del 
Saggio in Mercato Nuovo, ivi. Nomi- 
nato, VII, 634 e Vili, 112. 

* Volponi Gio. Battista di Pietro di 
Stefano, pittore pistoiese. — Dipinge 
insieme col Sollazzino nella chiesa di 
S. Giuseppe di Pistoja, I, 600, n. 1. 
Dipinge in compagnia di Bernardino 
del Signoraccio una tavola per la chiesa 
di S. Andrea di Pistoja, IV, 200, n. 2. 

Volterra (da) Daniello. — V. Ric- 
ciarelli. 

* Volterra (da) Francesco. — Sue 
opere in Pisa, I, 380, n. 3. 



Xenocrate, greco, scultore. — - No- 
minato, I, 68. 



* Zaccagnini o Zaccagna Turpino, 
pittore. — Discepolo del Signorelli, III, 
695, n. 3. Sue opere a Cortona, ivi. 

* Zaecheria d'Andrea. — Lavora di 
musaico in S. Giovanni di Firenze, I, 



343, n. 2. Rifa un musaico guasto a 
S. Miniato al Monte, ivi. 

Zaecheria (Fra) de' Servi. — Ha in 
custodia i lì pò ti del Montorsoli, VI, 643. 
Raccomanda al duca Cosimo il Mon- 
torsoli perchè se ne serva, 654. Coopera 
a rimetter su la Compagnia del Disegno, 
655. 

Zaecheria o Zacch'a da Volterra, 
scultore. — Per S. Giovanni in Monte 
di Bologna fece i busti dei 12 Apostoli 
in terra cotta, IV, 540, n. 1. Sue opere 
non ricordate dal Vasari, 548. Sua 
morte, ivi. Scolpisce la statua di Paolo III 
a Bologna, V, 86 n. 4. Lavora nel pa- 
lazzo del card. Clesio in Trento, ivi. 
Ritrae di cera il Laocoonte per esser 
gettato in bronzo, VII, 489. 

* Zaganelli Bernardino da Goti- 
gnola. — Dipinge a Ravenna in com- 
pagnia di Francesco suo fratello, V, 
256, n. 1. Sua tavola a Roma, ivi, n. 2. 

Zamfragnino, architetto veneziano. 
— È scelto il suo disegno per la rie- 
dificazione del Ponte di Rialto, V, 272, 
n. 1. Il suo vero nome fu Antonio 
Scarpagni, detto Io Scarpagnino, ivi, 
ivi. 

* Zanguidi Giacomo, detto Bertoia ( 
pittore. — Dipinge nel castello dei 
Duca di Parma, VII, 423, n. 1. 

* Zanobi di Lorenzo, pittore e met- 
tidoro. — Nominato, I, 485, n. 2. 

* Zanobi di Fiero. — Ajuta il Ghiberti 
nel lavoro delle porte di S. Giovanni, 
II, 256. 

penale Bernardino da Trevio, o 
meglio da Tr eviglio, pittore e archi- 
tetto.— Architetto del Duomo di Milano, 
IV, 151. Stimato dal Vinci, ivi. Suoi 
disegni nel Libro del Vasari, 152. Sue 
opere a Milauo, a Brescia, a Bergamo, 
a Pietroburgo, a Contro, a Varese, 151, 
n. 1. Sue notizie, ivi. Altre sue notizie 
ed opere, VI, 513 e n. 3. 

Zeno, pittore veronese. — Sue pitture 
a Riroini, III, 654 e n. 1. 

Zenodoro, greco, scultore. — Sua 
statua colossale, I, 72. 

Zeusi, greco, pittore. — Dintorna le 
sue figure con una linea bianca, I, 22, 
n. 1. Dona una sua Almeno al Comune 
di Girgenti, e Pane dio dei Pastori 
ad Archelao re, 26. Dipinge una Penelo- 
pe, ivi. Dipinge un Atleta e un Giove, 27. 

* Ziraldi Guglielmo, miniatore fer- 
rarese. — Autore dei libri corali ora 



156 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



nella Biblioteca di Ferrara, e del Sal- 
terio della Cattedrale della atesta città, 
II, 145, n. 1. 

Zoppa Vincemio. — V. Foppa Vin- 
•censio. 

Zoppo, ore 8 ce veronese. — Scolare 
di Matteo del Nassaro, V, 377. 

* Zoroastro (detto) Tommaso di Gio- 
vanni Marini, pittore. — Discepolo di 
Leonardo da Vinci, IV, 52, n. 3. Stra- 
nezza del suo carattere, ivi. Sua morte * 
e sepoltura, ivi. 

* Zoto Angelo, pittore. — Suoi affre- 
schi nel Santo di Padova, III, 170, 
n. 6. 

Zucca (del) Jacopo. — V. Zucehi 
Jacopo. 

Zuccati Valerio e Vincenzo, mu- 
saicisli veneziani. — Lavorano in San 
Marco di Venezia, VII, 467 e n. 2. 
Valerio insieme con Francesco suo 
fratello fa un ritratto in mosaico del 
card. Bembo, ivi, n. 3. 

Zuccheri Federigo, pittore, da San- 
t'Angiolo in Vado. — Condotto giovi- 
netto a Roma dal padre e preso in casa 
ed istruito nell'arte da Taddeo suo 
fratello, VII, 79. Lavora con lui in casa 
Zambeccari a Roma e in casa Margani, 
83, 85. Dipinge in S. Maria dell'Orto 
a Ripa. 85. Ajuta il fratello nei lavori 
dell' esequie di Carlo V, 86. E a Brac- 
ciano nelle pitture per Paolo Giordano 
Orsini, ivi. Dipinge nel Duomo di Orvie- 
to, 87. Dipinge una facciata in Roma, 89. 
Sue liti col fratello, ivi. Sue pitture nella 
sala dei Palafrenieri e nel palazzo di 
Araceli, 90. Ajuta il fratello nelle pitture 
<lel Palazzo Vaticano, 91. Vi corre pe- 
ricolo della vita, ivi. Sue pitture nel 
palazzotto di Belvedere, 91 e seg. E 
nell' uffizio della Ruota, 92. Suoi lavori 
in Venezia per il card. Grimani e per 
altri, 95 e seg. Finisce la cappella di 
S. Marcello, 97. Fa pratiche, ma senza 
effetto, per dipingere nella Sala grande 
del Consiglio di Venezia, 99. Dipinge 
-storie per un apparato in Venezia, 100. 
Va col Palladio nel Friuli, ivi. Sue 
pitture in Firenze, ivi. Dipinge a Roma 
una cappella nel Gesù, 101. Quadri per 
il Duca d'Urbino, ivi e n. 4. Altro 
quadro dell'Assunta per Milano e di 
un' Occasione per Perugia, 102. Dipinge 
a una villa del cardinal di Ferrara a 
Tivoli, ivi. Fatto accadutogli in Roma, 
104, n. 2. Descrizione delle sue pitture 



fatta nel palazzo di Caprarola, 107 e 
seg. Sua tavola in S. Lorenzo in Da- 
mato, 131. Altre sue notizie, ivi, n. 2. 
Suoi disegni della Divina Commedia, 
ivi. Nominato, V, 31, n, 3. Pitture alla 
Trinità dei Monti, 602, d. 2. Dipinge 
in S. Francesco della Vigna in Venezia, 
VI, 586. Concorre con altri alle pitture 
della Compagnia di S. Rocco in Venezia, 
593. Accademico del Disegno, VII, 621. 
Lavora nella Sala de' Re in Vaticano, 
Vili, 488. Lavora nell'apparato per le 
nozze di Francesco de' Medici , 620 e 
621. 

Zuccheri Ottaviano, pittore, da San- 
t'Angiolo in Vado. — Ammaestra nel 
disegno Taddeo suo figliuolo, Vii, 73. 

Zuccheri Taddeo, pittore, da S. An- 
giolo in Vado. — Sua vita, VII, 73- 
134. Ha i principii del disegno da 
Ottaviano suo padre, 73. É messo a 
sfare con Pompeo da Fano, ivi. Va a 
Roma, 74. È ributtato da Francesco 
detto il Santangiolo, pittore, suo pa- 
rente, ivi. Si acconcia con un Giovan 
Piero pittore calabrese, 75. Si parte dal 
medesimo, e disegna le opere di Raf- 
faello, ivi. Suoi stenti, ivi. Si ammala 
e ritorna in patria, 76. Torna di nuovo 
in Roma e si pone sotto Jacopone da 
Faenza, ivi. Rappattumatosi col suo 
parente, lavorano insieme, ivi. É con- 
dotto a lavorare ad Alvito da Daniele 
da Parma, pittore, 77. É di nuovo in 
Roma e vi lavora storie a chiaroscuro 
in casa Mattei, ivi. Ottaviano suo padre 
lo visita in Roma e gli lascia Federigo 
suo fratello, 79. Dipinge in S. Ambrogio 
de' Milanesi , ivi. Facciata dipinta in 
Roma colle storie di Alessandro Magno, 
ivi e seg. É chiamato in Urbino da quel 
Duca, 80. 'Fa i disegni per una cappella 
del Duomo di Urbino, ivi. È condotto 
per lo Stato veneziano da quel Duca, 
ivi. Copia per lui il quadro di Raffaello 
fatto per i conti di Canossa, ivi. Ritrae 
il Duca d'Urbino, 81. Torna a Roma, 
ivi. Dipinge nella vigna del cardinal 
Poggio nel Palazzo di Belvedere e alla 
vigna di papa Giulio, ivi e 82. Altre 
sue pitture in palazzi e case di Roma, 
83. Dipinge nella chiesa della Consola- 
zione, ivi. E in S. Marcello, 84, 89, 96. 
Altre sue pitture nel palazzo papale e 
in quello del card, di Mantova, ivi. 
Dipinge in S. Maria dell'Orto a Ripa, 
85. Tratta di andare in Francia col 



TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE 



157 



Duca di Guisa, ivi. Suoi lavori per 
l'esequie di Carlo V in Roma, e nella 
casa di Paolo Giordano Orsini a Brac- 
ciano, ivi. Suoi freschi al giardino di 
Stefano del Bufalo, ivi. Dipinge nel 
Duomo di Orvieto, 87. Si ammala e 
torna a Roma, ivi. Dipinge l'apparato 
nella Compagnia di S. Agata de' Fio- 
rentini, ivi. Piglia a dipingere il palazzo 
di Caprarola, ivi. Dipinge nella sala 
de* palafrenieri e nel palazzo di Araceli, 
90. Ritratto della figliuola del Duca 
d' Urbino, ivi. Dà i disegni delle stovi- 
glie di una credenza fatta fare dal Duca 
d'Urbino, ivi. Lavora di pittura alcu- 
ne stanze nel Palazzo Vaticano, 91. E 
nella Sala dei Re, 94, 95, VII, 39, n.2, 
e Vili, 488. Quadro del Cristo per Ca- 
prarola, 95. Suoi quadri mandati in 
Francia, 97. Storie nel palazzo Far- 
nese, ivi. Dipinge nella cappella Pucci 
alla Trinità, 98, IdO, 101. Va a Firenze, 



99. Si ammala e muore in Roma, 102. 
Sue qualità artistiche e sua natura, 
103. È sepolto nella Rotonda, 104. 
Dipinge una cappella nella chiesa degli 
Orefici in Roma, 131. E una facciata 
di chiaro-scuro, e una cappella in Santa 
Sabina di Roma, ivi. Fa due quadretti 
per il cardinal Del Monte, ivi. Copia 
una Santa Famiglia di Raffaello, IV» 
351, n. 1. Pitture alla Trinità dei 
Monti, V, 602, n. 2. Finisce una sala 
nel palazzo Farnese, VII, 32. 

Zuccheri Valerio e Vincenzo. — V. 
Zuccati. 

Zucchi Jacopo, pittore fiorentino. — 
Ajuta il Vasari, VII, 99. Dipinge nel- 
l'apparato per l'esequie del Buonarroti, 
309. Accademico del Disegno, 618. Sue 
notizie, ivi. Scolare del Vasari, 618. 
Nominato, VIII, 354. Lavora nell'appa- 
rato per le nozze di Francesco de'Me- 
dici, 620. 



159 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Accademia del Disegno. Descrìtta dal 
Vasari in una lettera a Michelan- 
gelo, Vili, 366 e seg. 

Agliana (presso Pistoia). Chiesa di 
S. Niccolò. Bernardino del Signo- 
raccio, IV, 200, n. 2. 

Aia 0') in Olanda. Gallerie: Leonar- 
do da Vinci, IV, 62, 63. Giorgione, 
IV, 104, n. 1. Palma Vecchio, V, 248, 
n. 1. Piero di Cosimo, IV, 144, n. 1. 
Ruggero Vander Weyden, VII, 580, 
n. 5. 

Alberi genealogici di famiglie artisti- 
che. Mariotto Albertinelli, IV, 231. 
Allegri (di Antonio da Correggio), 
123. Andrea Pisano, I, 497. Bagliori i, 
V,361. Baldovinetti,II, 601. Balduc- 
ci (di Lorenzo di Credi), IV, 573. Bac- 
cio Bandinella VI, 196, 197. Barba- 
relli (di Giorgione da Castelfranco), 
IV, 101. Barili, 414. Bartoli, II, 43. 
Bazzi (del Sodoma), VI, 404, n. 1. Do- 
menico Beccatomi, V, 655. Belli (di 
Valerio Vicentino), 393. Benci (di 
Antonio del Poliamolo), HI, 301. Betti 
(del Pinturicchio), 513. Bicci, II, 61. 
Bigordi (di Domenico del Ghirlan- 
daio), IH, 282, 283. Botticini, IV, 245, 
n. 1. Brunelleschi, II, 389. Giuliano 
Bugiardini, VI, 211. Michelangiolo 
Buonarroti, VII, 318. Caprina, II, 665. 
De' Carli, IV, 251, n. 1. Cioni (Orca- 
gna), I, 615. Andrea Contacci, IV, 
525. Del Fattorino (di Fra Bartolom- 
meo di San Marco), 203. Ferrucci (di 



Andrea da Fiesole), 487. Fili pepi (di 
Sandro Botticelli), IH. 325. Ferrucci 
(di Simone Fiorentino), II, 465. Della 
Fonte, 123. Del Fora (di Gherardo 
e Monte miniatori), III, 245. France- 
schi (di Piero della Francesca), 11,503. 
Gambe rei li (dei Rosellino), III, 105. 
Gaddi, I, 353. Gerì (di Desiderio da 
Settignano) III, 113. Ghiberti. II, 
251. Giotto, 1,411. Di Domenico Giun- 
talodi, VI, 51. Gozzoli (di Benozzo), 
III, 57. Di Francesco Gran acci, V, 
347. Grazzini (di Benedetto da Ro- 
vezzanb), IV, 537. Gualtieri (di Cima- 
bue), 1,261. Di Fra Filippo Lippi,H, 
631. Lotti (di Lorenzetto), IV, 587. 
Da Maiano, II, 477. Mantegna, III, 
411. Magagni, VI, 410, n. 1. Martini 
(di Francesco di Giorgio), IH, 80. 
Martini (di Simone), 1,561. Mazzola 
(Parmigiani no), V, 239. Michelozzi, 
II, 451. Mini (di Mino da Fiesole), III, 
127. Di Simone e Francesco Mosca, 
VI, 313. Di Girolamo del Pacchia, VI, 
431. Di Giacomo Pacchiarotti, 425. 
Pastorini, IV, 439. Di B. Peruzzi, 613. 
Pippi (di Giulio Romano), V, 559. Di 
Simone del Poliamolo, IV, 455. Pon- 
telli, 11,657. Rai boli ni (di Francesco 
Francia), HI, 549. Ricamatoli (di 
Gio. da Udine), VI, 565. Riccoman- 
ni, VI, 105. Della Robbia, II, 186, 
187. Di Cosimo Rosselli, III, 192, 193. 
Rustici (di Lorenzo di Cristofano, 
senese), VI, 411, n. 2. Di Gio. Fran- 
cesco Rustici, 623. Sangallo, IV, 292, 
293. Di Michele Sanmicheli, VI, 377. 
Di Andrea del Sarto, V, 61. Della 



1 



160 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Scheggia (Masaccio), II, 303. Signo- 
relli (di Luca), HI, 697. Sinibaldi (di 
Baccio e Raffaello da Montelupo), IV, 
549. Sogliani, V, 133. Spinelli Spi- 
nello Aretino, 1,695. Degli Stagi, VI, 
117. Tamagni (di Vincenzo da San 
Gemignano), IV, 501. Del Tasso, III, 
355. Tatti (di Jacopo Sansovino), VII, 
533. Tisi (di Benvenuto Garofalo), 

VI, 521. Di Torri già no Torrigiani, 
IV, 265. Triboli, VI, 101. Turini (di 
Giovanni Turini), III, 307. Ubaldini 
(di Domenico Puligo), IV, 469. Uc- 
celli (di Paolo Uccello), II, 219. Di 
Ugolino, senese, I, 457. Vannucci 
(di Pietro Perugino), III, 601. Va- 
sari, II, 561. Vecchietta, 111,81. Ve- 
celli (di Tiziano), VII, 471. Verdi 
(del Bachiacca), VI, 454, n. 1. Di Leo- 
nardo da Vinci, IV, 54, 55. 

Alvito (negli Abruzzi). Chiesa di S. Ma- 
ria, Daniele da Parma e Taddeo 
Zuccheri, VII, 77 e n. 1. 

Amatrice. Chiese: S. Maria delle Lau- 
di. Cola Dalla Matrice, V, 213, n. 1. 

— S. Maria del Suffragio. Cola, ivi. 
Amelia. Duomo. Scalzo, V, 452, n. 2. 
Ancona. Chiese: S. Agostino. Moccio, 

I, 658. Giorgio da Sebenico, 658, 
n. 5. Lorenzo Lotto, V, 251. Pelle- 
grino Tibaldi, VII, 417, n. 4. e 418. 

— S. Bartolommeo. Girolamo Sermo- 
neta, VII, 574, n. 2. 

— S. Ciriaco. Margaritone d'Arezzo, 
1,366, n.2. Pier della Francesca, li, 
498. Pellegrino Tibaldi, VII, 418. 

— S. Domenico. Pellegrino Tibaldi, 
ivi. Tiziano, VII, 453. 

— S. Francesco. Giorgio da Sebenico, 
1, 658, n. 5. Maestro Andrea da Fi- 
renze, ivi. 

— S. Maria di Piazza. Lorenzo Lotto, 
V, 252, n. 1. 

— S. Niccola. Simone di Martino e 
Lippo Memmi, I, 557. 

— Fortificazioni. Pellegrino Tibaldi, 

VII, 419. 

— Loggia de'Mercanti. Moccio, 1, 658. 
Pellegrino Tibaldi, VII, 418. 

— Palazzo de' Governatori. Margari- 
tone d'Arezzo, I, 366, n. 1. 

Anghiari. Chiese: Badia a Cipriano. 
Ornamento di pietra eseguito da 
Santi scarpelli no col disegno fatto 
da Guglielmo da Marcilla, IV, 429. 

— - S. Maria del Fosso. Sogliani, V, 126 
e n. 3. 



Anghiari. Compagnia della Trinità. 
Ornamento di pietra alla cappella 
del Crocifisso, ed un lavamani nella 
sagrestia, condotti da Santi scarpel- 
lino col disegno di Guglielmo da 
Marcilla, IV, 429. 

— Compagnia. Domenico Puligo, IV, 
467. n. 3. 

Anno ver. Raccolta. Leonardo da Vin- 
ci, IV, 62. 

— Raccolta de Kestner. Sodoma, VI, 
387, n. 1. 

Anversa. Museo. Simone di Martino, I, 
560, n. 1. Tiziano, VII, 460, n. 2. 

Apparati. Per le nozze del duca Cosi- 
mo con Eleonora di Toledo, VI, 86. 
Per il battesimo di D. Francesco 
de* Medici, 89. Per il battesimo di 
Eleonora de' Medici, Vili, 424eseg. 
Per la venuta di Carlo V in Firen- 
ze, 254. Per l'entrata in Firenze di 
Margherita de 1 Medici, 262 e seg. Per 
le nozze di Francesco de'Medici con 
Giovanna d'Austria. Sua descrizio- 
ne, 521-622. 

Aquila. Chiesa di S. Bernardino da 
Siena. Cola dalla Matrice, V, 214, 
n. 1. 

Arcetri (fuori di Firenze). S. Leonardo. 
Neri di Bicci, II, 74, 75. 

Arcevia (nelle Marche). Convento di 
Cappuccini. Pietro Paolo Agabiti, 
II, 190, n. 2. Luca Signorelli, III, 704. 

Architettura. Delle diverse pietre che 
servono agli architetti per gli orna- 
menti e per le statue alla scultura. 
1, 108-127. Che cosa sia il lavoro di 
quadro intagliato, 127. Del fare le 
vòlte di getto che vengano intaglia- 
te; e quando si disarmino, 139, 140. 
Come si ha a conoscere uno edifi- 
cio proporzionato bene, e che parti 
generalmente se gli convengono, 145, 
148. 

Architettura detta gotica. A torto di- 
sprezzata dal Vasari, I, 138. False 
idee del medesimo intorno ad essa, 
223, n. 1. 

Ardea. Città antichissima non lontana 
da Roma e di questa edificata pri- 
ma. Pitture a muro. I, 23. 

Arezzo. Chiese: S. Agnese. Margari- 
tone, 1,365. Niccolò Cartoni, III, 477. 

— S. Agostino. Taddeo Gaddi, 1, 580. 
Berna, I, 648. Moccio, ivi e 658. Ja- 
copo di Casentino, I, 671. Taddeo- 
Bartoli, II, 38 e n. 4. Parri Spinelli 




TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



161 



281. Bartolommeo della Gatta, III, 

216. Matteo Lappoli, 220. Domenico 
Pecori, 222 e VI, 20, n.l. Gerì Are- 
tino, HI, 345. Signoreìli, 684. 

Arezzo. Chiese: & Angiolo, Compa- 
gnia. Spinello Aretino, I, 692. An- 
tonio del Poliamolo, III, 295. 

— SS. Annunziata. Guglielmo da Mar- 
cilla, IV, 427. Rosso, VI, 25. Niccolò 
Soggi, 24. 

— S. Antonio. Lippo, II, 12. Niccolò 
di Piero, 137. Lazzaro Vasari, 555 
e IV, 426. Domenico Pecori, III, 
222. Guglielmo da Marci Ila e Mae- 
stro Giovanni, francese, IV, 426, n. 3. 

— Dell'Ascensione. Confraternita. Gio. 
Antonio Lappoli, VI, 14. 

— S. Bartolommeo. Berna, I, 649. Ja- 
copo di Casentino, I, 671. 

— S. Benedetto. Niccolò Soggi, VI, 25. 

— S. Bernardo, ex-Monastero di Uli- 
vetani. Spinello , I, 684. Lorenzo di 
Bicci, II, 56. Parri Spinelli, 279. Mar- 
coda Montepulciano, 285. Piero della 
Francesca, 497. Vasari, VII, 653. 

— Carmine. Bartolommeo della Gatta, 

III, 218. 

— S. Caterina, Confraternita. Signo- 
reìli. Ili, 684. 

— S. Chiara. Vedi Murate. 

— S. Cristo fano. Parri Spinelli, 11,278. 

— S. Croce. Vedi S. Marco, spedale. 

— Duomo. Maestro Lapo e Margari- 
tone, I, 282, n. 3. Giovanni Pisano, 
310. Jacopo di Casentino, 671. Gio- 
vanni Tossicani, 630. Berna, 649. 
Lippo Menimi, 555, 556. Taddeo Gad- 
di, 580. Buffalmacco, 507. Giotto, 
377 e 388. Agostino ed Agnolo se- 
nesi, 395, n. 2 e 431, n. 2. Forzore 
di Spinello, 442. Margaritone, 363. 
Lippo, II, 12. Niccolò di Piero, 137. 
Andrea della Robbia, lì, 179, n. 2. 
Simone fratello di Donatello, 460. 
Piero della Francesca, 497. Parri 
Spinelli, 281. Gerì Aretino, III, 345. 
Domenico Pecori, 223 e IV, 422, n. 2. 
Bartolommeo della Gatta, III, 216. 
Gian Bologna e Pietro Francavi Ila, 

IV, 522, n.3. Andrea Contucci, 522. 
Stagio Sassoli, 422, n. 2. Guglielmo 
da Marcilla, 423, 424, 425, n. 3 e 426. 
Giuliano di Baccio d'Agnolo, V, 359. 
Matteo Lappoli, III, 220. 

— S. Donato detto anche Duomo Vec- 
chio. Bartolommeo della Gatta, IH, 

217. Parri Spinelli, II, 276-280. Gu- 

Vasari. Indici. — Voi. IX. 



glielmo da Marcilla, 556, n. 2 e 6S0, 
n. 3. Quando edificato, I, 227, n. 1. 
Gaddo Gaddi, 347. Jacopo di Ca- 
sentino, 671. Spinello Aretino, 680. 
Arezzo. S. Domenico. Vasari, VI, 14 e 
26. Guglielmo da Marcilla, IV, 428. 
Angelo di Lorentino, III, 224. Barto- 
lommeo della Gatta, 219. Parri Spi- 
nelli, II, 282, 284. Lazzaro Vasari, 
554. Niccola Pisano, I, 304. Marga- 
ritone, 362. Luca di Tommè, 651. 
Moccio, 658. Jacopo di Casentino, 
671. Spinello, 686. 

— Duomo Vecchio. Vedi S. Donato. 

— Badia di S. Fiora e Lucilla. Va- 
sari, VI, 229 e VII, 687. Gio. An- 
tonio Lappoli, VI, 9. Niccolò Soggi, 
VI, 19-25. Giuliano di Baccio d'A- 
gnolo, V,359. Fra Bartolommeo, IV, 
196. Baccio di Montelupo, 541, n. 1. 
Bartolommeo della Gatta, IH, 217. 
Domenico Pecori, 222. Bernardo Ros- 
sellino, 102, n. 1. Giuliano da Ma- 
jano, II, 481. Giotto, I, 388. Pietro 
Laurati, 477. 

— S. Francesco. Gio. Antonio Lappoli, 
VI, 11. Niccolò Soggi, 20. Gugliel- 
mo da Marcilla, IV, 427 e 428. Signo- 
reìli, IH, 684. Matteo Lappoli, 220. 
Parri Spinelli, II, 282. Andrea della 
Robbia, 179. Lorenzo di Bicci, 56 e 
495. Pier della Francesca, 495 e seg. 
Marco da Montepulciano, 56. Mar- 
garitone, I, 360. Giovanni Dal Pon- 
te, 632. Spinello Aretino, 681, n. 1. 

— Fraternità. Bartolommeo della Gat- 
ta, HI, 215. Domenico Pecori, 223. 
Jacopo di Casentino, I, 671, n. 3. 
Spinello, 681. Come ebbe principio, 
ivi. 

— S. Gemignano. Lazzaro Vasari, II, 
555. 

— S. Giovanni de' Peducci. Jacopo di 
Casentino, I, 671. 

— S. Girolamo. Guglielmo da Mar- 
cilla, IV, 427 e 429. Luca Signoreìli, 
in, 692. 

— S. Giuliano. Pitture di vecchia ma- 
niera, I, 242. 

— S. Giustina. Giovanni dal Ponte, 
I, 632. 

— S. Giustino. Buffalmacco, I, 510. 
Parri Spinelli, II, 281. Domenico Pe- 
cori, IH, 222. Spinello, I, 687. 

— 5. Giusto. Spinello, I, 682. 

— & Lorenzo. Luca Signoreìli, III, 684. 
Spinello, I, 687. 

il 



162 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Arezzo. S. Laurentina e Pergentino. 
Spinello, I. 682. 

— Madonna della Chiave. Gio. Anto- 
nio Lappoli, VI, 14. 

— Madonna delle Lacrime. Architetti 
che vi hanno lavorato, HI, 224, n. 3. 
Antonio da Sangallo, IV, 289. Di- 
segno di un ornamento con quattro 
statue che doveva farsi per detta 
chiesa da Andrea Contucci, IV, 522. 
Pitture che doveva farvi il Rosso, 

V. 164. Niccolò Soggi, VI, 20. 

— S. Margherita. Margaritone, I, 360, 
n. 3. Luca Signorelli, III, 692. Vasari, 
VII, 671. 

— S. Maria delle Grazie (fuori di 
città). Neri di Bicci, II, 59 e n. 4. 
Andrea della Robbia, 179. Parrj 
Spinelli, 179 e 280. Cappella fatta 
fare da S. Bernardino da Siena, ivi 
Nuova chiesa edificata dal comune 
di Arezzo, ivi. Piero della France- 
sca, II, 497. Lorentino, 499. Fabiano 
Sassoli e Lazzaro Vasari, 557. Bene- 
detto da Majano, III, 343. 

— S. Maria in Grado. Andrea della 
Robbia, II, 179. Sua antichità, I, 228. 
n. 1. 

— S. Maria Maddalena (compagnia). 
Domenico Pecori III, 221. 

— S. Maria della Misericordia. Fra- 
ternità. Niccolò di Piero, li, 136. 
Parri Spinelli, 283. 

— S. Maria de' Servi. Giovanni Pisa- 
no, I, 312. 

— & Marco. Spedale e Monastero di 
Santa Croce. Spinello, I, 686. 

— & Matteo. Giovanni dal Ponte, 1,632. 

— S. Michele. Neri di Bicci, II, 59. 

— Morello. Parri Spinelli, II, 284. 

— Murate (monastero). Bartolommeo 
della Gatta, III, 218. Niccolò Soggi, 

VI, 25. Vasari, VII. 659 e n. 1, Vili, 
249 e seg. 

— S. Niccolò. Margaritone, I, 365. 

— Nunziata. Confraternita. Spinello, 
I, 682. Jacopo detto l'Indaco, ivi. 
n. 3. Parri Spinelli, II, 280. Pier 
della Francesca, II, 497. Francesco 
Jndaco, III, 682, n. 2. 

— 5. Orsina. Bartolommeo della Gatta 
III, 218. 

— S. Piero. Bartolommeo della Gatta. 
III, 215, 216. Un frate scolaro di 
Bartolommeo della Gatta, 221. Do- 
menico Pecori, 221. Montorsoli, VI, 
636. Vasari, VII, 651. 



Arezzo. Pieve. Marchionne Aretino, I, 
277. Margaritone d'Arezzo, 363 e 365. 
Giotto, I, 376, 377. Agostino di Gio- 
'anni, 440, n. 1. Pietro e Paolo 
aretini, 441. Pietro Laura ti, 474, 
475, n. 2. Giovanni Tossicani, 629. 
Giovanni dal Ponte, 632. Berna, 649. 
Jacopo di Casentino, 671, n. 3, 673, 

684. Spinello, 681 e 684. Niccolò 
di Piero, II, 137. Matteo Lappoli, 

III. 220, 221. Lorenzo Ghiberti, II, 
246. Parri Spinelli, II, 281, 282. Si- 
mone fratello di Donatello. 460. Do- 
menico Pecori, III, 221, 222. Bar- 
tolommeo della Gatta, 215. Vasari, 
VII, 694 e '706. 

— Pitture di vecchia maniera, 1, 277. 

— De' Puraccioli. Compagnia. Spinel- 
lo, I, 686 Parri Spinelli, II, 284. 

— S. Rocco. Guglielmo da Marcilla. 

IV, 429. Vasari , 14. VII, 659. VIII, 
261. 

— Spirito Santo, Compagnia. Taddeo 
Gaddi e Giovanni da Milano, I, 579. 
Berna, 649. 

— Spirito Santo, Spedale. Spinello, I, 

685, 686, 687. 

— SS. Trinità, Compagnia. Spinello, 
I, 687. Andrea della Robbia, II, 179, 
n. 2. Fabiano di Stagio Sassoli, 556, 
n. 3. Matteo Lappoli, III, 220. Do- 
menico Pecori, 222. Simone Caccia- 
lupi, 477, n. 1. Signorelli, 684. 

— S. Stefano (fuori di città). Spinello, 
I, 684, n. 3. 

— Fonte Guinizzelli detta Fonte Ve- 
neziana. Jacopo di Casentino, I, 
672. Provvedimenti del Comune circa 
detta Fonte, 672, n. 3. 

— Fortezza. Giuliano da Sangallo, IV, 
281, n. 4. 

— Fortificazioni. Buonarroti, VII, 369. 
— • Palazzi e Case: Albergotti. Simo- 
ne Mosca, VI, 301. 

— Della Cittadella Vecchia. Jacopo 
di Casentino, I, 673. 

— Del Comune o dei Piori. Loren- 
tino, II, 499. Don Pietro della Gat- 
ta, IV, 330, n. 1. Sebastiano Vene- 
ziano, V, 576, n. 1. 

— Falciai. Simone Mosca, V, 462. n. 4. 

— Fossombroni. Simone Mosca, V, 462 
e VI, 300. 

— Guillichini. Di un frate scolaro di 
Bartolommeo della Gatta, III, 221. 

— Di Messer Pietro Astrologo, poi 
abitata da Andrea Cesalpino, dise- 




TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



163 



gnata da Andrea Contucci, IV, 521, 
522. 
Arezzo. Palazzi e Case : Serragli in 
Pellicceria. Simone Mosca, VI, 301. 

— Vasari. Pitture fattevi da lui, VII, 
671, 685 e seg. Andrea Contucci, 
IV, 510. 

— Pinacoteca. Bartolommeo della Gat- 
ta, III, 215 n. 1. 

— Tabernacolo presso la compagnia 
della Nunziata. Parri Spinelli, II, 
280. 

— in Borgo Piano. Parri Spinelli, II, 
284. 

— Sul canto degli Albergotti. Spinel- 
lo, I, 685. 

Airone (nell'Umbria). Chiesa di Santa 
Maria. Vincenzo da S. Qemignano, 

IV, 491, n. 2. Spagna, ivi. 

Arti del Disegno. Loro origine, 1, 215. 
Presso i Caldei, ivi. Presso gli Egi- 
ziani e gli Ebrei, 217. Presso i Greci 
e i Romani, 218, 219. Presso gli 
Etruschi, 220, 223. Decadenza delle 
Arti presso i Romani, 223, 225. L'ar- 
chitettura più lenta a cadere, 225, 
226. Per la partenza dei Cesari da 
Roma essa cade in maggior rovi- 
na, 226, 228. L'invasione dei Bar- 
bari nell'Impero Romano conduce 
a miserabile condizione tutte le Arti 
del Disegno, 228, 230. Dei danni re- 
cati alle Arti dallo zelo indiscreto 
dei primi Cristiani, 230, 231. Mag- 
giori danni patiti per opera dell'im- 
peratore Costante II e dei Saraceni, 
231, 232. Dell'Arte sotto i Longo- 
bardi, 232, 235. La scultura, la pit- 
tura e il musaico, lasciata la imi- 
tazione dei Greci, cominciano a risor- 
gere per opera degli Italiani, 241. 
Distinzione fra l'arte antica e la vec- 
chia; e quale il Vasari chiami vec- 
chia, quale antica, 242, 243. Presso 
gli Etruschi, 23, n. 1. 

Ascoli. Chiese : Duomo. Cola Dalla Ma- 
trice. V, 214, n. 1. 

— S. Francesco. Cola Dalla Matrice, 

V, 213, n. 2. 

— S. Maria della Scopa. Cola Dalla 
Matrice, V, 214, n. 1. 

— De' Minori Osservanti. Cola Dalla 
Matrice, ivi. 

— S. Vittóre. Cola Dalla Matrice, V, 
213, n. 2. 

— Fortezza. Antonio da San gal lo il 
Giovane, V, 466. 



Ascoli. Palazzi e Case: Del Governo, 
Cola Dalla Matrice, V, 214, n. 1. 

— Odoardi. Perugino, III, 587, n. 3. 

— Eidol/t. Cola Dalla Matrice, V, 214, 
n. 1. 

— Salvati. Cola Dalia Matrice, ivi. 

— Vescovado. Cola Dalla Matrice, ivi. 
Asciano. Borgo di Montalboli. Giaco- 
mo Pacchiarotti, VI, 416. 

— Cappella di S. Cassiano alla villa 
Dogarelli (presso la città). Giacomo 
Pacchiarotti, VI, 416. 

— Chiese: S. Agostino. Domenico di 
Bartolo, II, 40, n. 1. 

. — Collegiata. Riccio, VI, 412. 
Asinai unga. Girone della Terra. An- 

tonmaria Lari, IV, 607, n. 3. 
Assisi. Chiese: Santa Chiara. Fra 

Filippo di Campello, 1, 279, n. 3. Giot- 

tino, 627. 

— S. Damiano. Spagna, III, 594-596, 
n. 2. Eusebio S. Giorgio, 596, n. 3. 

— Duomo. Alunno, III, 510. 

— S. Francesco. Gi otti no, I, 627. Gio- 
vanni e Giacomo Gaddi, 643, n. 3. 
Alunno, III, 510, n. 2. Spagna, 594. 
Giovanni da Milano, 1,585. Simone 
di Martino e Lippo Memmi,557. Pie- 
tro Cavallini, 540. Buffalmacco, 517. 
Ignoto pittore del sec. xiv, 507, n. 2. 
Pietro Laura ti, 477, n. 1. Stefano 
Fiorentino, 450. Agnolo Senese, 439, 
n. 3. Puccio Capanna, 402, 403. Pace 
da Faenza, I, 405. Giotto, 377, 379. 
Margaritone, 365. Cimabue, 252, 253 
e n. 1. Fuccio, 296, n. 1. Salvatore 
d'Antonio, II. 568, n. 1. Baccio Pon- 
tili, 654, n. 1. Bernardo Rossellino, 

. Ili, 98. Ingegno, 621. 

— S. Giacomo. Ingegno, IV, 395, n. 2. 

— S Maria degli Angeli. Spagna, 
III, 595. Perugino, 587, 588, n. 1. 
Alunno, 510. Adone Doni, VII, 577. 
Jacopo tedesco e Filippo di Cam- 
pello, 1, 279, n. 3. Michelozzo, 11,443. 
Figura votiva in cera di Lorenzo il 
Magnifico, III, 374. 

— Porta che va al Duomo. Giottino, 
I, 627. 

— Scuole Pubbliche. Niccolò Alunno, 
III, 510, n. 1. 

Atri. Duomo. Cola Dalla Matrice, V, 

214, n. 1. 
Augusburgo. Fortezza. Rocco Guer- 

rini, VII, 555, n. 4. 
Avignone. Duomo. Simone Martini, I, 

547, n. 3. 



164 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Avignone. Palazzo Papale. Simone 
Martini e Donato suo fratello, I, 
547, n. 3. Giotto, I, 387. Andrea Or- 
gagna, 6G5. 



B 



Badie. Adelmi, presso Certaldo. Lo- 
renzo Monaco, II, 19, n. 1. 

— A Cerreto, presso Certaldo. Loren- 
zo Monaco, II, 18, n. 4. 

— A Settimo, presso Firenze. Dome- 
nico Ghirlandajo, 111,271. Buffalmac- 
co, I, 505. Domenico Puligo, IV, 
467. 

— Tedaldo, nell'Aretino. Lavori di ter- 
ra cotta invetriata, II, 197, n. 1. 

Bagolino (chiesa di). Torbido, V, 294. 

Barcellona. Chiesa di S. Michele. Lo- 
dovico da Lovanio, VII, 581, n. 1. 

Bardolino. Castello sopra il Lago di 
Garda. Chiesa della Pieve. Tavola 
di Liberale da Verona, V, 278. 

Barga. Fortificazioni. G. B. Sanma- 
rino, VI, 332, n. 2. 

Bari. Chiesa di S. Agostino. Gentile 
da Fabriano, III, 7 e 19. 

— S. Niccolò. Bartolommeo Vivarini, 

III, 671. 

Bassano. Chiese: S. Francesco. Gua- 
ri ento, III, 637, n. 3. 

— Galleria Pubblica. Guariento, III, 
637. Dario da Trevigi, III, 386, n. 3. 

Bassirilievi e mezzirilievi. Vedi Scul- 
tura. 

Bastia, presso Perugia. Alunno, III, 
510, n. 5. 

Bastioni. Chi ne fu il primo inventore, 
VI, 343, n. 3. 

Battifolle (di). Chiesa nel contado di 
Arezzo. Andrea Contucci, IV, 522. 

Belcaro (presso Siena). Villa dei Tu- 
ramini. B. Peruzzi, IV, 607, n. 2. 

Belgioioso (castello di). Agostino Qnsti, 

IV, 542, n. 6. 

Belluno. Palazzi: Pubblico. Sala del 
Consiglio. Montagnana e Pomponio 
Amalteo, III, 170, n. 6. 

— Pagani. Luigi Vivarini, III, 159, 
n.2. 

Bergamo. Chiese: & Alessandro. Lot* 
to, V, 257. 

— & Bartolommeo. Lotto, ivi. 

— Basella, presso la città. Gio. Anto* 
nio Amedeo, VI, 502, n. 4. 

^- 5. Bernardino. Lotto, V, 257 



Bergamo. S. Brancaszo. Bramante, 

IV, 148, n. 1. 

— S. Domenico. Fra Damiano da Ber- 
gamo, VII, 16, n. 1. 

— Duomo. Fi la re te e Carlo Fontana, 
II, 457, n. 3. 

— S. Maria delle Grazie. Vincenzo 
Foppa, III, 639, n. 1. Bernardino Ze* 
nale, IV, 151, n. 1. 

— S. Maria Maggiore. Gio. Antonio 
Amadeo, VI, 502, n. 4. 

— S. Spirito. Lotto, V, 257. 

— Gallerie: Frizzoni. Moretto, VI, 
505, n. 1. 

— Lochis- Carrara. Man tegna, 111,423. 
Lazzaro Basti ari, 642, n. 3. Barto- 
lommeo Vivarini, 671. Zenale, IV, 
151, n. 1. Francesco Moroni, V, 313, 
n. 3. Altobello Melone, VI, 459, n. 4. 
Vincenzio Foppa, II, 448, n. 3 e III, 
639, n. 1. 

— Palazzo del Potestà. Bramante, IV, 
148, n. 1. 

Berlino. Galleria Reale. Allegretto 
Nuzi, III, 16, n. 5. Amico Aspertini, 

V, 180, n. 3. Andrea del Sarto, 46, 
n. 3. Antonello da Messina, II, 568, 
n. 1 e 570. Bagnacavallo, 178, d. 6. 
n. 1. Bartolommeo Coda, IH, 172, 
n. 2. Bartolommeo Montagna, 672. 
Bartolommeo Vivarini, 671. Botti- 
celli, 310, n.3, 312, n. 4 e 322 n. 2. 
Cordegliaghi, 647, n. 1. Correggio, 
IV, 115, n. 1. Cosimo Rosselli, IH, 
187, n. 2. David e Benedetto Ghir- 
landaj, 268, n. 2. Divik da Lovanio, 
VII, 582, n. 4. Dosso Dossi, V, 101, 
n. 1. Filippino Lippi, III, 465, n. 1. 
Fra Filippo Lippi, II, 625, n. 3 e 
630, n. 1. Filippo Mazzola, V. 218, 
n. 3. Francesco da Cotignola, V,256, 
n. 2 e, 184, n. 2. Francesco Fran- 
cia, III , 541 , n. 3, 543, n. 5 e 556. 
Francesco Melzi, IV, 35, n. 3. Fran- 
cesco Moroni, 313, n. 3. Franciabi- 
gio, V, 197, n. 2. Garofolo, VI, 465, 
n. 4. Gentile da Fabriano, III, 21. 
Giacomo e Giulio Francia, 560. Gian 
Girolamo Sa voi do, 507, n. 4. Gior- 
gione, IV, 94, n. 3. Gio. Battista Ci- 
ma, HI, 665. Giovanni Bellini, 164, 
n. 2 e 181. Giovanni e Uberto Eyck, 

II, 565, n. 1. Giovanni Mansueti, 

III, 648, n. 2. Gio. Santi, IV, 394, 
403. Giuliano Bugiardini, VI, 204, 
n. 3. Jacopo del Sellajo, II, 642. In- 
nocenzo Francucci, 186, n. 5. Lo- 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



165 



Tenzo di Credi, IV, 578, n. 2. Libe- 
rale, 275, n. 3. Lionardo daPistoja, 
IV, 647, n. 2. Lorenzo Costa, III, 
137, n. 2. Lorenzo Lotto, V, 259. 
Luigi Vivarini, III, 159, n. 2. Mante- 
gna, 419. Marco Basaiti, 646, n. 4. 
Marco Palmezzani, VI, 337, 338 e 
340. Marco Zoppo, III, 406, n. 1. 
Mazzolino, III, 139, n. 1. Michelan- 
giolo Buonarroti e Pontormo, VI, 
294. Moretto, VI, 505, n. 1. Piero 
di Cosimo, IV, 140, n.l. Raffrenino 
<lel Garbo, IV, 238, n. 2. Rocco Zop- 
po, HI, 591, n. 3. Il Rosso, V, 174, 
n.l. Ruggero Vander-Weyden, VII, 
580, n. 5. Sebastiano Veneziano, V, 
580, n. 1. Signorelli, 688, n. 1. So- 
gliani, V, 124, n. 1. Spagna, III, 593, 
n. 2. Taddeo Gaddi, I, 582, n. 1. 
Timoteo Viti , IV, 406 e 498, n. 4. 
Tiziano, VII, 460, n. 2 e 429, n. 2. 
Vincenzo Catena, III, 643, n. 3. Vit- 
tore Carpaccio, 662. 

'Berlino. Raccolta Raczynshi. Girola- 
mo Sermoneta, VII, 571, n. 2. Filippo 
Mazzola, V, 218, n. 3. Sofonisba An- 
guisciola, VI, 498, n. 3. 

Bertinoro. Casa Romagnoli. Marco 
Palmezzani, VI, 339. * 

Besancon. Cattedrale. Fra Bartolom- 
meo, IV, 184, n. 2. 

fiettona (presso Perugia). Chiesa dei 
Francescani Minori. Perugino, III, 
606. 

Bezénas (in Francia). FraBartolommeo. 
IV, 188, n. 1. 

Bibbiano (sopra Buonconvento, nel Se- 
nese). Chiesa. Andrea da Brescia, 
VII, 9, n. 1. 

Bibbiena. Chiese: & Maria del Sasso. 
Taddeo Gaddi e Jacopo di Casen- 
tino, I, 580. Gherardo miniatore, III, 
251. Stefano di Tommaso miniato- 
re, III, 241, n. 4. Fra Paolino da 
Pistoja, IV, 202 e n. 2. Gio. Anto- 
nio Lappoli, VI, 12. 
•— S. Lorenzo. Lavori di terra cotta 
invetriata, II, 198. 

— Fraternità. Gio. Antonio Lappoli, 
VI, 12. 

Boboli. Giardino attiguo al Palazzo 
Pitti di Firenze. Pilo antichissimo 
di mischio, I, 115. 

Bologna. Chiese : SS. Annunziata. 
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Fran- 
cesco Francia, 543, n. 2 e 538. 

— Casa di Mezzo (ora della Madonna 



di Mezzaratta). Galasso, III, 91, n. 4. 
Jacopo e Simone bolognesi e Cri- 
stofano ferrarese, II, 140 e n. 2 e 3, 
141, n. 1. 
Bologna. S. Cecilia. Oratorio. Gaspare 
Nadi, III, 136, n. 4. Francesco Fran- 
cia, Chiodarolo, Tamaroccio, Costa 
ferrarese, ivi e 540, n. 1. Amico 
Aspergini, ivi, ivi, e V, 179, n. 2. 

— Padri Celestini. Cristofano ferra- 
rese, II, 140, n. 3. 

— Certosa. Sepoltura di papa Ales- 
sandro V, II, 139, n. 1. 

— Collegio degli Spagnuoli. Marco 
Zoppo, III, 406, n. 1. 

— S. Cristina. F. Salviati, VII, 19. 

— S. Domenico. Niccola Pisano, 296, 
297 e n. 2. Giovanni Pisano, 313. 
Jacopo Lanfrani, 443. Jacobello e 
Pietro Paolo Veneziani, 444. Lippo 
Dalmasi , II , 15, n. 4. Niccolò del- 
l'Arca, 120, n. 2 e 121. Galasso, III, 
90, n. 2. Francesco di Simone, 371. 
Filippino Lippi, 467. Giacomo Fran- 
cia, 560. Alfonso Lombardi, V, 85 
e n. 2. Girolamo da Trevigi, 137. 
Fra Damiano da Bergamo, I, 203, 
VII, 16, n. 1. Buonarroti, 146, 147, 
n. 1 e 341, 342. Prospero Spani, 147, 
n. 1 e 342. 

— S. Donato. Giacomo Francia, III, 
560. 

— Padri Filippini. Giuliano Bugiar- 
clini, VI, 204, n. 3. 

— S. Francesco. Puccio Capanna, I, 
404. Jacobello e Pietro Paolo Ve- 
neziani, 436, n. 1. Lippo Dalmasi, II, 
15. Cristofano Ortali, 140, n. 3. Si- 
mone Benvenuti, 140, n. 2. Lorenzo 
Costa, III, 136. Mazzolino, 139, n. 1. 

— S. Giacomo. Jacopo della Quercia, 
II, 114, n. 3. 

— S. Giacomo Maggiore. Simone Ben- 
venuti, II, 140, n. 2. Francesco 
Francia, III, 537, n. 2 e 539. n. 2. 
Bagnaca vallo, V, 178, n. 4. Sam- 
macchi ui, ivi. Innocenzo Francucci, 
187 e n. 2. 

•— S. Giovanni decollato. Pace da 
Faenza, I, 405. 

— S. Giovanni in Monte. Lorenzo 
Costa, III, 136, n. 2. Zaccheria da 
Volterra, IV, 540, n. 1. 

— S. Giuseppe de' Cappuccini (presso 
la città). Marco Zoppo, III, 406, n. 1. 

— S. Giuseppe. Zaccheria da Volterra» 
IV, 548. 



166 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Bologna. Chiese: S. Lorenzo dei Quer- 
vini. Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. 

— Madonna detU del Daracane. Fran- 
cesco Coesa, III, 141, n. 1. Properzia 
de'Rossi, V, 76, n. 1. Alfonso Lom- 
bardi, 86 e n. 5. Prospero Fontana, 
VII, 415. 

— Madonna del Popolo. Alfonso Lom- 
bardi, V, 86 e n. 7. 

— S. Maria del Monte. Gio. Battista 
Cremonini, II, 91, n. 1. Galasso, III, 
89, n. 2. 

— S. Maria della Vita. Alfonso Lom- 
bardi, V, 86 e n. 1. 

— S. Martino Maggiore. Lorenzo Co- 
sta, III, 137, n. 2. Francesco Fran- 
cia, 554. Amico Aspertini, V, 180, 
n. 1. Girolamo da Carpi, VI, 475. 
Girolamo Sermoneta, VII, 572. 

— S. Matteo. Innocenzo Francucci, V, 
186, n. 5. 

— Me zzar atta. V. Chiesa della Casa 
di mezzo. 

— S. Michele in Bosco. B. Perù zzi, 

IV, 598. Alfonso Lombardi, V, 85 
e n. 1. Bagnacavallo, 178 e n. 2 e 
VI, 474, n. 4. Cotignola e Pupini, 
183. Innocenzo Francucci, 186. Do- 
ceno e Cungi, VI, 219. Veltroni, 221. 
Frate Antonio olivetano, 473.. Gior- 
gio Vasari, VI, 219 e VII, 18 e 664. 

— S. Petronio. Antonio Vincenzi e 
Padre Andrea Manfredi, I, 270, n. 5. 
Jacopo della Quercia, II, 113. Fran- 
cesco Cossa, III, 133, n. 2. Lorenzo 
Costa, 133, 134. Ercole Ferrarese, 
142 e seg. Vittorio Bigari, 133, n. 4. 

• Ercole d'Antonio Roberti, 141, n. 1. 
Giacomo Francia, 559. Zaccheria da 
Volterra, IV, 548, n. 2. B. Peruzzi, 
597, n. 2 e V, 554. Properzia de'Rossi, 

V, 76, n. 2, 77, n. 1, 2 e 4. Alfonso 
Lombardi , 85 e n. 3. Girolamo da 
Trevigi, 136. Amico Aspertini, 182. 
Vincenzo Caccianimici, 238 e n. 3. 
Parmigianino, 226. Giulio Romano, 
554. Tofano Lombardino, ivi. Tri- 
bolo, VI, 59 e 60. n. 2. Jacopo Vi- 
gnola, VII, 106. Buonarroti, 170, 
171 e n. 2. 

— S. Pietro. Marchionne, I, 278. Lo- 
renzo Costa, III, 136. Ercole d'An- 
tonio Roberti , 141 , n. 1. Ercole 
Ferrarese, 143, n. 2. Guido Asper- 
tini, 147. Bagnacavallo, V. 178, n. 6. 

— S. Procolo. Lippo Dalmasi, II, 15. 
i— 5. Salvatore. Girolamo da Trevigi, 



V, 136, 137. Bagnacavallo e Biagio» 

Pupini, 177. Innocenzo Francucci, 

186 e n. 4. Girolamo da Carpi, VI, 474. 

Bologna. Chiese: Servi. Bagnacavallo, 

V, 178. Innocenzo Francucci, 186 
e n. 3. Montorsoli, VI, 653. 

— & Stefano. Giacomo Francia, III» 
559. Bagnacavallo, V, 178 e n. 3. 

— S. Tommaso di Strada Maggiore. 
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. 

— SS. Vitale e Agricola. Francesco 
Francia e Giacomo suo figliuolo, 
545, n. 1. Bagnacavallo, ivi e V, 177. 

— Gallerie : Comunale. Simone Ben- 
venuti, II, 140, n- 2. Lorenzo Costa, 

III, 136, n. 3 e 137 n. 2. Mazzolino, 
139, n. 1. Francesco Cossa, 141, n. 1. 
Guido Aspertini, 147, n. 3. Gherar- 
do, 241, n. 1. Francesco Francia, 534, 
n. 2, 537, n. 1, 538, n. 1, 543, n. 4 e 6 
e 554. Raffaello Sanzio, 545, n. 4 e 

IV, 350, n. 1. Giacomo e Giulio Fran- 
cia, 559. Perugino, 578, n. 3. Gio. 
Battista Cima, 665. Antonio e Bar- 
tolommeo Vivarini, 669. Bagnaca- 
vallo, V, 178, n. 6. Amico Asper- 
tini, 179, n. 2. Timoteo Vite, IV, 497, 
n. 1. Giuliano Bugiardi ni, VI, 204, 
n. 3. Innocenzo Francucci, V, 186, 
n. 2 e 186, n. 5. Parmigianino, 228, 
n. 3. Doceno, VI, 222 e n. 1. Pro- 
spero Fontana, VII, 410 e n. 2. Va- 
sari, VI, 222, n. 1 e 666, n. 1. 

— Hercolani. Bartolommeo Montagna, 
III, 673. Marco Palmezzani, VI, 340. 
Innocenzo Francucci, V, 185, n. 3. 
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Ma- 
rio tto Albertinelli, IV, 225, n.4. Fran- 
cia, III, 555. 

— Salina. Prospero Fontana, VII, 410, 
n. 2. 

— Zambeccari. Giuliano Bugiardini , 

VI, 204, n. 3. 

— Palazzi e Case: Degli Albergati. 
B. Peruzzi, IV, 597, n. 2. 

— Aldovrandi. Ercole Ferrarese, III, 
133, n. 4, 143, n. 1. Lorenzo Costa* 
133, n. 4. 

— Bentivoglio. Pagno Portigiani, II* 
445, n. 1. Lorenzo Costa,' III, 135. 
Francesco Francia, 539. 

— Bolognetti. Marco Zoppo, III, 406* 
n. 1. 

— Grassi. Properzia de'Rossi, V, 75* 
n. 1. 

— Gualandi. Girolamo da Trevigi e- 
Baldassarre Peruzzi, V, 137, n. 4. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



167 



Bologna. Palazzi e Case : Afunart, oggi 
Fioresi. B. Peruzzi, IV, 597, n. 2. 

— Pubblico. Niccolò dell'Arca, II, 120 
n. 2 e 121. Alfonso Lombardi, V, 
86. Zaccheria da Volterra, 86, n. 4. 

— Ratta. Giacomo Francia, III, 559. 

— Dell'Università. Pellegrino Tibaldi, 
VII, 417 e n. 2. 

— Zampieri. Marco Zoppo, III, 406, 
n. 1. 

— Casino della Viola. Innocenzo Fran- 
cucci, V, 186. 

— Collegio degli Spagnoli. Giacomo 
Francia, III, 560. 

— Fonte in Piazza S. Petronio. Gio. 
Bologna, VII, 629, 644, 645. Tom- 
maso Laureti, 644, 645. 

— Portico (strada). Puccio Capanna, 
I, 404. 

— - Torre Garisenda, perchè penda e 
non rovini, I, 275, n. 2. 

— Villa Zambeccari. Francia, III, 554. 
Bolsena. Itola Visentina. Antonio da 

Sangallo il Giovane,» V, 455, 456. 

— Palazzo Crispo. Raffaello da Mon- 
telupo, IV, 545. Simone Mosca, VI, 
307. 

Bondeno, presso Ferrara. Chiesa Mag- 
giore. Garofalo, VI, 466. 

Borgo S. Donnino Fortificazioni. Gio- 
vanni Boscoli, VII. 423, n. 1. 

Borgo S. Sepolcro. Chiese:. S. Ago- 
stino (Pieve). Piero della France- 
sca, II, 493, n. 3. Gerino da Pistoja, 
III, 507, n. 1. 

— Buon Gesù. Gerino da Pistoja, III, 
507. 

— S. Croce. Il Rosso, V, 163. 

— Duomo. Bartolommeo della Gatta, 
III, 219. Perugino, 578 e n. 2. 

— S. Francesco. Gio. Maria Pichi, VI, 
259. 

— S. Maria de'Servi. Matteo di Gio- 
vanni, II, 493, n. 3. 

— Mura. Niccolò di Piero, II, 137. 

— Palazzi e Case: Conservatori (dei), 
ora Monte Pio. Piero della Fran- 
cesca, II, 494 e 495, n. 1. 

— Marini Franceschi. Pi»»r della Fran- 
cesca, II, 488, n. 1. 

— Municipale. Luca Signore Ili, III, 
703. 

— Spedale. Piero della Francescani, 
494, n. 1. 

Bosco, presso Alessandria della Paglia. 
Chiesa di S. Croce. Vasari, VII, 
706. 



Brà. Casa Sparvieri. Francesco Mo- 
roni, V, 313. 

Bracciano. Palazzo di Paolo Giordano 
Orsini. Taddeo e Federigo Zucche- 
ri, VII, 86. 

Brescia. Chiese: S. Alessandro. Ci- 
verchio, III, 653, n. 1. 

— 5. Clemente. Moretto, VI, 505, n. 1. 

— Duomo. Moretto, VI. 505, n. 1. 

— Duomo vecchio. Civerchio, III, 653, 
n. 1. 

— SS. Faustino e Giovita. Lattanzio 
Gambaro, VI, 506 e n. 4. 

— & Francesco. Zenale, IV, 151, n. 1. 
Girolamo Romanino, VI, 504 e n. 4. 

— S. Giulia. Sua architettura, I, 235. 

— S. Lorenzo. Lattanzio Gambàro, VI, 
507. 

— & Maria delle Grazie. Moretto, 
VI, 505, n. 1. 

— SS. Nazzario e Celso. Moretto, VI, 
505, ». 1 e 506. Tiziano, VII, 444. 

— S. Pietro in Oliveto. Moretto, VI, 
5()6. Francesco Richino, 509 e n. 1. 

— Cappella Malatesta. Gentile da Fa- 
briano, III. 21. 

— Palazzi: Gambaro, oggi Bonvicini. 
Lattanzio Gambaro, VI, 507. 

— Pubblico. Jacopo Bresciano, VII, 
520, 521. 

— Porta Brusciata. Moretta, VI, 505, 
506 e n. 1. 

— Villa Martinengo, presso la città. 
AI«^in<lro Moretto, VI, 505, n. 1. 

Bris'ghe a Chiesa dei Minori Osser- 
vanti. Marco Palmezzani, VI, 339. 

Broncone ( del ). Compagnia. Descri- 
zione di una sua festa data in Fi- 
renze, VI, 252 e s»»g. 

Bruges. Chiesa di Nostra Donna. Buo- 
narroti, VII, 158, n. 2 e 348. 

Bruxelles. Biblioteca Reale. A lavan- 
te, III, 232 

— Chiesa di Santa Gudula. Giovanni 
Ack, VII, 588. 

— Galleria. Divik da Lovanio. VII, 
582, n. 4. 

— Palazzo de' Signori. Ruggero Van- 
der-Weyden, VII, 580 e n. 5. 

Busseto. Chiesa dei Minori Osservanti. 
Gio. Francesco Bembo, V, 147, n. 4. 



e 



Caen. Museo. Perugino, III, 581, n. 4. 
Cagli. Chiese: S. Angelo. Timoteo 
Vite, IV, 496, n. 5. 



1G8 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Cagli. Chiese: S. Domenico. Gio. Santi, 

IV, 394, 402. 

— Rocca. Francesco di Giorgio, III, 70, 
n. 4. 

Calcinaja. Buffai macco, I, 519. 
Camaldoli, presso Firenze, chiesa ora 

distrutta. Lorenzo Monaco, II, 19 

e 21. 
Camaldoli. Badia. Giuliano di Baccio 

d'Agnolo, V, 358. Vasari, I, 683, 

VII, 660 e seg., 663 e 667. Spinello, 

I, 683. 

— Eremo. Giotto, I, 396. 
Campagnano, presso Roma. Chiesa di 

S. Maria. Antoniasso, III, 470, n. 1. 

— Rocca. Francesco di Giorgio, HI, 
73, n. 5. 

Campo, presso Feltre. Chiesa. Pietro 

Luzzi, V, 203, n. 1. 
Campora, monastero presso Firenze. 

Giottino, I, 626. Filippino Lippi, III, 

464. 
Campriano, fuori d'Arezzo. Domenico 

Pecori, III, 222, n. 1. 
Candia. Fortificata da Michele Sanmi- 

cheli, VI, 346. 
Candì ana. Badia. Girolamo dai Libri, 

V, 330. 

Canea (la). Fortificata da Michele San- 
micheli, VI, 346. 

Capodistria. Chiese: Duomo. Bene- 
detto Carpaccio, III, 642, n. 3. Vit- 
tore Carpaccio, 663. 

— S. Anna. Gio. Battista Cima, III, 
664. 

Capolona. Badia nel contado d'Arezzo. 
Domenico Puligo, IV, 464. 

Caprarola. Fortezza o Rocca. B. Pe- 
ruzzi, IV, 602, n. 4. Antonio da 
San gal lo il Giovane, V, 451. 

— Palazzo de' Farnesi. Antonio da 
Sangallo il Giovane, V, 451, n. 4. 
Jacopo Vignola, VII, 107. Descri- 
zione di questa fabbrica e delle sue 
pitture, ivi e seg. 

Gapua. Castello. Fuccio, I, 298. 

— Duomo. Antoniasso, III, 470, n. 1. 
Careggi. Villa de' Medici. Angelo 

Bronzino, VII, 596. Jacone, VI, 452. 
Pontormo e Angiolo Bronzino, 281. 
Carpi. Chiese: Duomo. B. Peruzzi, IV, 
598, n. 3. 

— S. Niccola. B. Peruzzi, IV, 598, n. 3. 

— Oratorio della Rotonda. B. Peruz- 
zi, IV, 598, n. 3. 

— Oratorio della Sagra. B. Peruzzi, 
IV, 598, n. 3. 



Carrara. Chiesa di S. Andrea. Bernar- 
dino figliuolo di Antoniasso, III, 
470, n. 1. 

Cartoni. Vedi Disegni. 

Casaglia, presso Ferrara. Bono ferra" 
rese, III, 27, n. 3. 

Casale di Monferrato. Chiese: S. D*- 
menico. Gio. Francesco Caroto, 7, 
283. 

— S. Francesco. Matteo Sanmichdi, 
VI, 345 e n. 2. 

— Castello. Matteo Sanmicheli, VI, 345 
e n. 1. 

— Palazzi dei Marchesi di Monfer- 
rato. Gio. Francesco Caroto, V, 283. 

Cascia, nell'Umbria. Chiesa. Niccolò 

Circignani, VII, 578, n. 3. 
Cascina, presso Pisa. Martino di Bar- 

tolommeo Senese,. I, 477, n. 2. 
Casole, nel Volterrano. Palazzo del 

Comune. Giacomo Pacchiarotti, VI, 

418. 

— Chiesa della Pieve. Sollazzino, I, 
600, n. 1. 

Castel Durante. Timoteo Vite, IV, 496. 

— Palazzo Ducale. Girolamo Genga, 
VI, 320. 

Castel fiorentino (presso). Tabernacolo. 

Gozzoli, III, 61 e 62, n. 1. 
Castelfranco, nel Friuli. Giorgione,lV, 

100, n. 1 e 105. 

— Chiesa Parrocchiale. Giorgione, 
IV, 97. 

Castelfranco di sopra, nel Valdarno. 

Castello. Arnolfo, I, 286. 
Castelfranco di sotto, nel Valdarno. 

Chiesa di S. Martino. Raffaello 

Botticini, IV, 250. 
Castelfranco, nel Veneto. Chiesa di 

S. Liberale. Bozacco, VI, 594, n. 3. 

Paolo Veronese, 359, n. 3. 

— Palazzi: Della Soranza. Battista 
da Verona e Paolo Caliari, VI, 369. 
Anselmo Canneri, V, 291. 

Castel Guidi, presso Pistoja. Lionardo 
Malatesta pistoiese, IV, 648, n. 1. 

Castellazzo d'Arconate. Palazzo Bu- 
sca. Agostino Busti, IV, 542, n. 6. 

Castellina, nel Chianti. Fortezza. Bru- 
nelleschi, II, 368, n. 2. 

Castello. Villa de' Medici. Angelo 
Bronzino, VI, 282 e VII, 596. An- 
tonio Lorenzi, 636. Montorsoli, VI, 
639. Pierino da Vinci, 122, 123, 124. 
Pontormo, 282. Tribolo, 72 e seg. 

— Villa Rinieri. Tribolo, VI, 91. 
Castelrigone , presso Perugia. Chiesi. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



169 



della Madonna dei Miracoli. Ber- 
nardo Rosselli detto del Buda, V, 
53, n. 2. Topolino, VII, 283, n. 1. 
Domenico Alfani, III, 623. 

Castiglione Aretino. Vedi Castiglione 
Fiorentino. 

Castiglione Fiorentino. Chiese: Colle- 
giata. Segna, I, 653, n. 1. Signo- 
relli, III, 687. Tommaso di Stefano, 
IV, 570, n. 3. 

— S. Francesco. Lazzaro Vasari, II > 
556. 

— S. Giuliano (Pieve). Bartolommeo 
della Gatta, III, 218. 

Castiglione d' Olona, nella provincia di 
Como. Chiesa Collegiata. Masolino 
da Panicale, II, 269, 270. Bassori- 
lievo sulla porta di detta chiesa, 
272. 

Castro (Città di). Fabbriche diverse. 
Antonio da Sangallo il Giovane, V, 
463. 

Cazzuola (Compagnia della). Quando 
e come ebbe principio, VI, 611. 
Nomi di coloro che furono di que- 
sta Compagnia, 612, 613. Descri- 
zione di alcune feste date da essa, 
613 e seg. 

Cefalù, in Sicilia. Musaici. I, 197, n. 1. 

Ceneda. Duomo. Jacobello de Flore, 
IH, 661. 

Cerbaia, fuori di Firenze. Lorenzo di 
Bicci, II, 50. 

Cerqueto , presso Perugia. Pietro Pe- 
rugino, III, 603. 

Cerreto Guidi. Chièsa di S. Leonardo. 
Lavori di terra cotta invetriata, II, 
198. 

Certaldo. Ponte dell' Agliena. Giusto 
d'Andrea, III, 53, n. 4. 

— Pretorio. Giusto d'Andrea, III, 53, 
n. 4. 

Certosa, presso Firenze. Monastero. 
Angelico, II, 506. Angelo Bronzino, 
VI, 266 e Vn, 594. Antonio Vene- 
ziano, 1, 667. Buffalmacco, 506. Fran- 
cesco Sangallo, VII, 624, n. 3. Lo- 
renzo Monaco, II, 21. Mari otto Al- 
beriinelli, IV, 221, 222, n. 1. Pon- 
tormo, VI, 266. Sepoltura degli Ac- 
ciajuoli, I, 608. 

Certosa, presso Pavia. Quando e da chi 
eretta, I, 270, n. 3. Borgognone, IV, 
148, n. 1. Gian Cristoforo, II, 650, 
n. 2. Gian Giacomo Della Porta, 
VE, 544. Marco Oggione, IV, 52, 
n. 3. Perugino, III, 577, n. 4. Cri- 



stofano Solari detto il Gobbo, VI, 
516. Solari e Campi, IV, 120, 121, 
n. 1. Fra Bartolomeo, Filippino Lip- 
pi, Albertinelli, 225, n. 4. 
Cesena. Chiesa di S. Agostino. Er- 
cole Ferrarese, III, 146, n. 3. 

— Palazzo Pubblico. Francesco Fran- 
cia, ni, 542, n. 1. 

Chimera etnisca di bronzo. Quando e 
dove trovata, I, 221. Da chi de- 
scritta, ivi, n. 1. 

Chiusa (la). Fortezza. Michele Sanmi- 
cheli, VI, 353. 

Chiusi. Chiese: Duomo. Girolamo da 
Cremona, IV, 584, n. 6. Liberale da 
Verona, V, 278, n. 1. 

— Sepoltura del re Porsenna e La- 
berinto y I, 220. 

— Torrazzo. Antonmaria Lari detto 
il Tozzo, IV, 607, n. 3. 

Chiusuri. V. Monteoliveto Maggiore. 
Classi, presso Ravenna. Badia. Luca 

Longhi, VII, 420. 
Cingoli. Chiesa de' Domenicani. Lotto, 

V, 259. 
Cipro. Fortificata da Michele Sanmi- 

cheli, VI, 346. 
Città di Castello. Chiese: S. Agostino. 

Raffaello, IV, 318 e n. 2. 

— Duomo. Elia Lombardo, IV, 148, 
n. 1. Il Rosso, V, 165, 166 e n. 1. 

— S. Cecilia. Granacci, V, 344, n. 3. 

— S. Domenico. Signorelli, III, 686. 
Raffaello, IV, 318, n. 3. 

— S. Fiorido. Doceno, VI, 223. Ri- 
dolfo del Ghirlandajo e Michele suo 
compagno, 545. 

*— S. Francesco. Se Gentile da Fa- 
briano vi dipingesse, III, 19. Signo- 
rili, 686. Raffaello, IV, 318, 319, 
u. 1. Vasari, VII, 707. 

— Servi. Antonio Alberti, I, 641. Raf- 
faello dal Colle, VI, 214, n. 2. 

— Palazzi: Mancini. Pier della Fran- 
cesca, II, 488, n. 1. Luca Signorel- 
li. III, 704. 

— Vitelli. Cola Dalla Matrice, V. 214. 
Giuliano di Baccio d'Agnolo, '.%&, 
Cristofano Gherardi e Battista della 
Bilia, VI, 216. 

Città della Pieve. Gio. Antonio Lap- 
poli, VI, 14. Perugino, IH, 588, 
n. 3. 

— Chiese; Duomo. Domenico A Mani* 
III, 623. Perugino, WJ, 

— S. Maria dei Servi. Perugino ti* 1 » 
606. 



170 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Civit acastellana. Fortezza. Antonio da 
Sangalli IV, 279, n. 3. 

— Mura. Bernardo Rosselli no, III, 99. 
Civita le del Friuli. Chiese: Duomo. 

Oio. da Udine, VI, 562. Pietro Lom- 
bardo, III, 675. 

— S. Giovanni in Valle. Sebastiano 
Florigerio, V, 109, n. 2. 

— 8. Giuseppe. Paris Bordone, VII, 465. 

— S. Maria a Castello. Paris Bordo- 
ne, VII, 465. 

— S. Maria de' Battuti. Oio. da Udine, 
VI, 562. Pellegrino da San Daniel- 
lo, V, 107 e n. 2. 

— S. Maria in Valle. Pellegrino da 
S. Daniello, V, 107, n. 4. 

— S. Spirito (Compagnia). Sebastiano 
Florigerio, V, 109, n. 2. 

— Palazzo del Comune. Montagnana, 
ni, 170, «. 6. 

Civitavecchia. Bernardo Rossellino , 
III, 99. 

— Fortificazioni. Antonio da Sangallo 
il Giovane, V, 450, n. 1, 454, n. 2. 
Baccio Pomelli, II, 655. 

Colle di Valdelsa. Casa Campana. 
Giuliano di Baccio d'Agnolo, V,355. 

— Chiesa di S. Agostino. Ridolfo del 
Ghirlandajo, VI, 545, n. 3. 

Colonia. Galleria. Bartolommeo Mon- 
tagna, III, 673. 

— Raccolta Ramboux Tavola attri- 
buita a Ugolino Senese, I, 454, n. 2. 

Comerzo. Chiesa di S. Maria. Batti- 
sta Dalmati no, V, 106, n. 1. 

Commentarii alle Vite. Di Ambrogio 
Lorenzetti, I, 527-535. Di Andrea dal 
Castagno, II, 683. Di Andrea Man- 
tegna, III, 413. Di Andrea del Sarto, 
V, 63. Di Andrea Tafi, I, 339-344. 
Antonello da Messina, II, 575. Di 
Antonio e Piero del Pollajuolo, III, 
303. Di Antonio da Sangallo, V, 
475. Di Baccio Pontelli, II, 659. Di 
Baldassarre Peruzzi, IV, 615-640. 
Di Bartolommeo della Gatta, III, 
227. Di Fra Bartolommeo da S. Mar- 
co, IV, 205. Di Benozzo Gozzo li, III, 
59. Di Benvenuto Garofolo, VI, 527. 
Di Bramante da Urbino, IV, 169- 
174. Di Cimabue, I, 261. Di Delio, 
II, 155-160. Di Domenico Puligo, IV, 
471. Di Filippino Lippi, III, 479. Di 
Fra Filippo Lippi, II, 633. Di Fran- 
cesco Francia, III, 551. Di Gaddo 
Gaddi, I, 355-357. Dei Genga, VI, 
335. Di Gherardo, miniatore, III, 247. 



Di Fra Giocondo Veronese, V, 335. 
Di Giorgione, IV, 103. Di Giotto, I, 
413-428. Di Fra Giovanni da Fie- 
sole, II, 527. Di Gio. Francesco Ru- 
stici, VI, 625. Di Giuliano da Maja- 
no, II, 479. Di Giuliano e Antonio 
da Sangallo, IV, 295-309. Di Jacopo, 
Giovanni e Gentile Bellini, III, 175. 
Di Jacopo Palma e Lorenzo Lotto, 
V, 257. Di Jacopo da Pontormo, VI, 
291. Del La Cecca, III, 205-209. Di 
Leon Battista Alberti, II, 549. Di 
Lorenzo di Bicci, II, 63-90. Di Lo- 
renzo Ohi berti, 253. Di Lorenzo Mo- 
naco, 27-29. Di Luca della Robbia, 
189-199. Di Luca Signorelli, III, 609. 
Di Marcantonio Bolognese, V, 443. 
Di Masaccio, II, 305. Di Masolino 
da Panicale , 269-273. Di Michelan- 
gelo Buonarroti, VII , 319. Di Nic- 
cola e Giovanni, pisani, I, 321-329. 
Di Niccolò di Piero, II, 143-145. Di 
Niccolò Soggi, VI, 31. Di Niccolò 
detto il Tribolo, 103. Di Pesello e 
di Francesco Peselli, III, 41-43. Di 
Pinturicchio, 515. Di Randellino del 
Garbo, IV, 243. Di Raffaello San- 
zio, 391. Di Sandro Botticella III, 
327. Del Sodoma, VI , 401. Di Ste- 
fano fiorentino, I, 459. Di Ugolino 
senese, 459. Di Vincenzo da S. Ge- 
mi gn a no, IV, 503. 

Commesso. Lavori varii che si fanno 
di questa maniera, I, 143, 145, 199. 

Como. Duomo. Bramante, IV, 152, n. 2. 
Luini, VI, 520, n. 3. 

Conegliano. Duomo. Gio. Battista Ci- 
ma, III, 664. 

Conj d'acci ajo, di bronzo e d'altri me- 
talli, I, 163-165. 

Contro. Chiesa di S. Francesco. Ze- 
nale, IV, 151, n. 1. 

Copara, presso Ferrara. Palazzo. Ga- 
rofolo e Girolamo da Carpi, VI, 
466. 

Gopenhaghen. Galleria. Marino di Si- 
ressa, VII, 587, n. 1. 

Corfù. Fortezza. Gian Girolamo San- 
micheli, VI, 361. Michele San miche- 
li, 346. 

Correggio. Chiesa di S. Quirico. Pom- 
ponio Allegri, IV, 122, n. 1. 

Cortona. Pietro Lorenzetti, I, 477. 

— Chiese: & Agata in Cantalena. 
Zaccagna, III, 695, n. 3. 

— S. Domeniro. Angelico, II, 514 e 
n. 3 e 532. Lorenzo di Niccolò Fio- 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



171 



Tentino , 533. Bartolommeo della 
Gatta, III, 219, n. 5. 
Cortona. Chiese: Duomo. Buffalmac- 
co, I, 516. Brunelleschi,II, 340 Fran- 
cesco Signore Ili, III, 686 t n. 1 e 2, 
687, n. 1 e 696, n. 4. Guglielmo da 
Marcilla, IV, 420, n. 3. Niccola Pi- 
sano, I, 305. Stadio Sassoli, 687, 
n. 3. Zaccagna, III, 695, n. 3. 

— S. Francesco. Buffalmacco, I, 517. 
Domenico di Michelino e Lorenzo 
di Puccio, 607, n. 2 e II, 522, n. 1. 

— Compagnia del Gesù. Angelico, II, 
532. Guglielmo da Marcilla, IV, 422. 
Cri sto fa no Gherardi detto Doceno, 
VI, 238. Vasari, VI, 238 e VII, 697. 

— S. Margherita. Architettata da Nic- 
cola Pisano, I, 305. Ambrogio Lo- 
renzetti, I, 517, n. 1, 524 e III, 517, 
n. 1. Andrea di Giusto, III, 53, n. 4. 
Berna, J, 648 e III, 517, n. 1. Buf- 
falmacco, I, 517. 

— Compagnia di S. Niccolò. Luca 
Signorelli, III, 699. 

— Pieve. Vedi Duomo. 

— Madonna del Calcinaio, presso la 
città. Antonio Signorelli, III, 696. 
Bernabei, 694, n. 4. Francesco di 
Giorgio, 73, n. 5. Pietro di Domeni- 
co di Nozzo, ivi. Guglielmo da Mar- 
cilla, IV, 427, n. 4. Jacone, VI, 452. 

— Palazzi e Case. Castellani. Luca 
Signorelli, III, 700. 

— Comunale. Francesco Signorelli, 

III, 696, n. 4. 

— Passerini. Guglielmo da Marcilla, 

IV, 420 e 422, n. 1. Luca Signorelli, 
Caporali e Papacello, III, 694, 695. 

— Tommasi. Signorelli, III, 687, n. 2. 
Crema. Chiese : S. Agostino. Paris Bor- 
done, VII, 464. 

— Duomo. Civerchio, III, 653, n. 1. 

— S. Maria della Croce. Benedetto 
Diana, III, 650, n. 3. 

— Spirito Santo. Vincenzo Catena, 
III, 643, n. 3. 

— Monte di Pietà. Civerchio, III, 653, 
n. 1. 

Cremona. Chiese: S. Agata. Bernar- 
dino Ricca o Ricco, IV, 584, n. 3. 
Giulio Campi, VI, 496. 

/— S. Agostino. Altobello Meloni, VI, 
492. Perugino, III, 604. 

— S. Antonio, Camillo Boccaccino, IV, 
584. 

— S. Domenico. Galeazzo Campi, VI, 
495, n. 3. 



Cremona. Chiese: Duomo. Boccaccino, 

IV, 583, n. 2, VI, 459, 492, n. 2. Al- 
tobello Melone, IV, 583, n. 2 e VI, 
459, n. 4, 492, n. 2. Bonifazio Bembo, 
Cristoforo Moretti, Girolamo Roma- 
nino, IV, 583, n. 2. Cristofano Pedo- 
ni, VI, 504, n. 1. Giò. Antonio Ama- 
deo, 502, n. 4. Gio. Francesco Bem- 
bo, V, 147, n. 4 e VI, 493, n. 1. Giu- 
lio Campi, 502. Pordenone, IV, 583 
n. 2, VI, 493 e V, 119, n. 2. 

— SS. Fabiano e Sebastiano. Galeaz 
zo Campi, VI 495, n. 3. 

— S. Francesco. Boccaccino, IV, 583 
n. 3. 

— SS. Quilico e Giuditta. Boccacci- 
no, IV, 583, n. 3. 

— S. Lorenzo. Geremia da Cremona, 
II, 385, n. 1. Omodeo, ivi. 

— & Luca. Galeazzo Campi, VI, 495, 
d. 3. 

— S. Margherita. Giulio Campi, VI, 
496 e n. 5. 

— S. Niccolò (oratorio). Gio. France- 
sco Bembo, V, 147, n. 4. 

— S. Pietro. Gio. Francesco Bembo, 

V, 147, n. 4. Soiaro, VI, 494. 

— S. Sigismondo. Camillo Boccacci- 
no, VI, 493 e n. 2 e IV, 584. Giulio 
Campi, VI, 497 e n. 1. Soiaro, VI, 
494. 

— S. Vincenzo. Gio. Cristoforo, II, 
650, n. 2. 

— Palazzi e Case: Beltrami. Mante- 
gna, III, 417. Boccaccino, IV, 583, 
d. 3. 

— Crotti già Raimondi. Gio. Gaspero 
Pedoni, VI, 504, n. 1. 

— Municipale. Gio. Gaspero Pedoni, 

VI, 504, n. 1. 

— Reale. Altobello Melone, VI, 459, 
n. 4. 

— Schinchinelli. Europa Anguisciola, 
VI, 501, n. 1. 

Custrino, in Germania. Fortezza. Roc- 
co Guerrini, VII, 555, n. 4. 

Cutigliano, presso Pistoja. Pieve. Fra 
Paolino da Pistoja, IV, 215. 

D 

Damaschina (lavoro alla) o Tausia. In 
che consista e come si faccia, I, 211. 

Danzica. Biblioteca. Martino Schòn- 
gauer, V, 398, n. 1. 

Deruta, presso Perugia. Chiesa de' Con- 
ventuali. Alunno, III, 510, n. 5. 



172 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Diamante (del) Compagnia. Descri- 
zione della festa fatta da essa in 
Firenze, VI, 250 e seg. 

Disegni e Cartoni. Che cosa sieno e 
come si facciano, I, 168, 174 e 175 
e seg. Di antichi maestri raccolti 
dal Vasari, I, 258, n. 2. Dell'Ange- 
lico, II, 515, n. 1. Di Benozzo Ooz- 
zoli, III, 49, n. 4. Del Mantegna, 431 
e seg. Di Mino da Fiesole, 125, n. 2. 
Di Pietro Perugino, 607-609. Del Pe- 
sellino, 39, n. 1. 

Disegno (del) Compagnia o Accade- 
mia in Firenze. In quali luoghi si 
radunasse, VI, 655. Rimessa su dal 
Montorsoli insieme con fra Zacche- 
ria de* Servi e Giorgio Vasari, 656. 
Descrizione della festa fatta in quella 
occasione, ivi e segg. Protetta dal 
duca Cosimo, 658. Approva i suoi 
Statuti, ivi, n. 2. Suo stemma, 659 
e n. 1. 

Dresda. Galleria Beale. Andrea del 
Sarto, V, 51, n. 3. Bachiacca, III, 
592, n. 4. Bagnacavallo, V, 178, 
n. 6. Correggio, IV, 125, n. 1, 127, 
n. 1, 128, n. 1. Dosso Dossi, V, 
98, n. 3. Ercole Ferrarese, III, 145, 
n. 1. Ercole d'Antonio Roberti, 141, 
n. 1. Francesco Francia, 541, n, 1. 
Franciabigio, 592, n. 4 e V, 197, 
n. 1. Giulio Romano, 546, n. 1 e VI, 
489, n. 5. Garofolo, VI, 465, n. 6 e 
467, n. 2. Leonardo da Vinci, IV, 62. 
Mantegna, III, 414. Niccolò dell'A- 
bate, VI, 481, n. 4. Palma Vecchio, 
V,244, n. 3 e 248, n. 1. Pàolo Ca- 
liari, VI, 372, n. 2. Parmigianino, 
V, 232, n. 2. Randellino del Gar- 
bo, IV, 238, n. 2. Raffaello, IV, 365, 
n. 1. Tiziano, VII, 435, n. 1 e 460, 
n. 2. 

Dublino. Galleria Nazionale. Marco 

Pai mezzani, VI, 337. 
Dusseldorf. Galleria. Leonardo da Vin- 
ci, IV, 47, n. 1. 



E 



Empoli. Pieve. Cimabue, I, 254. Fran- 
cesco di Giovanni Botticini e Raf- 
faello suo figlinolo, IV, 245. 247. 
Giovanni dal Ponte, I, 63i. Giovan- 
ni Toscani, I, 629. 

— Palazzo Municipale. Raffaello di 
Francesco Botticiui, IV, 247. 



F. 



Fabriano, Casa Bossi. Gentile da Fa- 
briano, III, 20. 

Faenza. Chiese: Duomo y Benedetto da 
Majano, III, 337, 338, n. 1. Dossi, V, 
100, n, 1. Innocenzo Francucci, 186, 
n. 5. 

— & Francesco. Ottaviano da Faenza, 
I, 404. 

— S. Ippolito e S. Giovanni. Nomi- 
nati, I, 301. 

— Biformati. Donatello, II, 413, n. 4. 

— Palazzi e Case: Bernardi. Gior- 
gione, IV, 95 e n. 2. 

— Libreria pubblica. Donatello, II, 
413, n. 4. 

— Orfanotrofio delle Micheline. Mar- 
co Palmezzani, VI, 336. 

Famagosta. Fortezza. Luigi Brugnoli, 

VI, 363. 
Fano. Chiese: S. Croce. Giovanni Santi, 

IV, 393-398. 

— S. Maria. Giovanni Santi, 393-398. 

— S. Maria Nuova. Perugino, 111,604. 

— S. Michele. Pompeo da Fano, VII, 
73, n. 3. 

— S. Tommaso. Giuliano Presciutto, 
IV, 405 e n. 1. 

Feltre. Chiesa : Ognissanti. Pietro Luz- 
zi, V, 203, n. 1. 

— Palazzi e Case: Avogadro Tauro 
(ora Bartoldini) Pietro Luzzi, V, 
203, n. 1. 

— Palazzo Crico. Pietro Luzzi, V, 203, 
n. 1. 

— Seminario. Pietro Luzzi, V, 203, 
n. 1. 

Ferrara. Chiese: S. Agostino. Giotto, 
I, 388. Pier della Francesca, II, 492. 

— S. Andrea. Garofolo, VI, 462. 

— & Bartolo. Benvenuto Garofolo, VI, 
462. 

— Convento di S. Bernardino. Garo- 
folo, 467 e n. 3. 

— S. Domenico. Cosimo Tura, II, 143, 
145, n. 1 e III, 92. Lorenzo Costa, 
III, 132. Garofolo, VI, 465. 

— Duomo. Alfonso Lombardo, V, 86, 
n. 6. Cosimo Tura, II, 143 e 145, 
n. 1. Dosso Dossi, V, 97, n. 5. Fran- 
cesco Francia, IH, 542 e n. 2. Ga- 
rofolo, V, 101, n. 1 e VI, 463 e n. 2. 
Giovanni Raes e Cam mi Ilo Filippi, 
V, 101, n. 1. Guglielmo Ziraldi, II, 
145, n. 1. Jacopo della Quercia, II, 
113, n. 2. Meo del Caprina, II, 664. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



173 



.Niccolò Baroncelli e Domenico di 
Paris, II, 386, n. 1. 
Ferrara. Chiese: S.Francesco. Garo- 
falo, VI, 463, 464, n. 1 e 3. Girolamo 
da Carpi, VI, 475. Tommaso da Car- 
pi, VI, 469, n. 5. 

— S. Giorgio. Antonio Rossellino, III, 
96, n. 2. Girolamo da Carpi, VI, 476. 
Ottaviano da Faenza, I, 404. 

— & Girolamo. Cosimo Tura, II, 143. 

— Monastero delle Benedettine. Tom- 
maso da Carpi, VI, 469, n. 5. 

— & Paolo. Ercole di Giulio Cesare 
Grandi, III, 141, n. 1. Girolamo da 
Carpi, VI, 476 e n. 3. 

— S. Spirito. Garofalo, VI, 463. 

— Gallerie: Comunale. Cosimo Tu- 
ra, II, 143. Dosso Dossi, VI, 462, 
n. 1. Galasso, III, 89, n. 2. Garofalo, 
VI, 463, n. 1 e 3, 464, n. 3, 465, 
n. 3 e n. 6, 466, n. 3. Vittore Car- 
paccio, III, 662. 

— Costabili. Baldassarre Estense, III, 
27, n. 2. Bono ferrarese, 27, n. 3. 
Cosimo Tura, II, 143. Cotignola, V, 
184, n. 2. Cristofano ferrarese, II, 
140, n. 3. Galasso, III, 89, n. 2. Si- 
mone Benvenuti, II, 140, n. 2. Ste- 
fano da Ferrara, III, 407, n. 1. Maz- 
zolino, III, 139, n. 1. Garofalo, Bia- 
gio Rossetti e Gabriello Frisoni, VI, 
462, n. 1. 

— Biblioteca. Libri Corali già della 
Certosa, da chi miniati, II, 143, 
144. 

— Palazzi e Case: Belfiore. Angelo 
da Siena detto Parrasio, III, 90, n. 1. 

— Ducale. Battista Dossi, V, 98, n. 2. 
Dosso Dossi, ivi e VII, 433. Duca 
tagliapietra, III, 146. Giovanni Bel- 
lini e Tiziano, VII, 433. 

— Degli Estensi. Antonio Alberti, I 
642, n. 1. Giotto, 388. 

— Muzzarelli. Garofalo e Girolamo 
da Carpi, VI, 466. 

— Soncini. Girolamo da Carpi, VI, 476. 

— Strozzi, Amico Aspertini, V, 179, 
n. 2. Lorenzo Costa, III, 132, n. 3. 

Ferrara (presso). Palazzo di Schi fa- 
noia. Affreschi da chi dipinti, II, 
144, 145, n. 1. Lorenzo Costa, III, 
132, n. 3. Pier della Francesca, II, 
491, n. 2. Galasso, Marco Zoppo, 
Cosmo di Tura e Francesco Cossa, 
III, 132, n. 3. 

Fiesole. Chiese: Badia. Brunelleschi, 
II, 367. Giuliano da Majano, 468. 



Fiesole. S. Girolamo. Andrea da Fie- 
sole, IV, 478, n. 2. 

— S. Maria Primerana. Andrea da 
Fiesole, IV, 480. Francesco San- 
gallo, VII, 624, n. 4. Mariotto di 
Nardo, I, 610, n. 3. Statua di San 
Romolo, II, 193, 194. Quadro di 
terra cotta invetriata, 194. 

— Vescovado. Andrea da Fiesole, IV, 
478. Mino da Fiesole, III, 122, n. 2 e 3. 

Fiesole (presso). Oratorio di S. An- 
sano. Angelico, II, 512, n. 2. Bot- 
ticella III, 328. Lavoro di terra cotta 
invetriata, II, 193. 

— Convento di S. Domenico. Ange- 
lico, II, 510, n. 1 e 506. Fra Bene- 
detto suo fratello, 506. Sogliani e 
Santi di Tito, V, 124. 

— Chiesa di S. Francesco. Piero di 
Cosimo, IV, 141, n. 3. 

— Palazzo Medici. Michelozzo, II, 442. 
Firenze. Chiese: S. Agnese. Compa- 
gnia. Simone Ferrucci, II, 458, n. 2. 

— S. Ambrogio. Alesso Baldovinetti, 
II, 599, n. 2. Fra Filippo Lippi, II, 
615 e n. 2. Giosuè di Santi, 88. 
Mino da Fiesole, HI, 120, n. 1. Co- 
simo Rosselli, 184, 185, n. 1. Cle- 
mente del Tasso, 348. Lionardo del 
Tasso, ivi e IV, 523, n. 4. Michele 
del Tasso, III, 349. 

— Annunziata. Convento. Leon Bat- 
tista Alberti, II, 543, 544 e n. 1. 
Alessandro Allori, VII, 606. Andrea 
dal Castagno, II, 671 e n. 1. Anto- 
nio del Ceraiolo, IV, 463 e VI, 542. 
Antonio di Donnino, V, 200, n. 2. 
Baccio d' Agnolo , 350 e n. 2. Bac- 
cio da Montelupo, IV, 547 e n. 2. 
Baldovinetti, II, 595. Clemente e 
Baccio Bandinelli, VI, 186, 189. Mae- 
stro Bartolommeo, 542, n. 1. An- 
gelo Bronzino, VII, 600. Benedetto 
Buglioni, li, 184, n.l e III, 376. Gio- 
vanni Caccini, V, 59, n. 1. Francesco 
Camilliani, VII, 628, n. 3. Dello, II, 
147. Andrea Feltrini, V, 8, n. 2, 207 
e n. 2 e VI, 248. Franciabigio, V, 8 
e 192. Taddeo Gaddi, I, 574, 575. 
Giuliano da Maiano, Giusto e Mi- 
nore legnaiuoli, li, 468. David del 
Ghirlandaio, VI, 540, n. 2. Ridolfo 
del Ghirlanda] o, 540 e n. 2. Janni 
francese, I, 167. Angelo Gaddi, ivi. 
Fra Giovanni da Fiesole, ivi. Mon- 
torsoli , VI, 635, 636, 655. Neri di 
Bicci, II, 76, 77. Andrea e Bernardo 



174 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Orcagna, I, 595. Piero di Cosimo, 
IV, 137, 138, n. 1. Pontormo, VI, 248 
e 257. Michelozzo e Pagno Porti- 
giani, II, 445. Giovanni di Bettino, 
444, n. 5. Fra licione, ivi. Domenico 
Pagni, ivi. Giovanni da Rovezzano, 
ivi. Maso di Bartolorameo, 446, n. 1. 
Puligo, IV, 466. Antonio e Giuliano 
da Sangallo, 276, 277, n. 1. Fran- 
cesco Sangailo, VII, 624 e n. 3. An- 
drea del Sarto, V, 8, 11 e seg., 15 
e seg. 27, 34, n. 3, 4, e 45. Cosimo 
Rosselli, III, 184. Rosso, V, 156 e 
n. 1 e 157 e n. 1. Nanni Unghero, 
VI, 56, n. 1. Voti o immagini di 
oro, III, 374. 
Firenze. Chiese: S. Antonio. Chiesa e 
convento presso Porta Faenza. Moc- 
cio, I, 658. 

— S. Antonio al Ponte alla Carraia. 
Antonio Veneziano, I, 663. Sbattuto 
dal vescovo Ricasoli, ivi. 

— .S. Apollinare. Domenico di Miche- 
lino, II, 522. Andrea e Bernardo 
Orcagna, I, 596. 

— Santi Apostoli. Quando e da chi 
fatta edificare, I, 235, 238. Iscri- 
zione che ne fa memoria, ivi. Sua 
architettura lodata, 332. Lavoro di 
terra cotta invetriata, II, 192. Tom- 
maso Manzuoli, VII, 612. Spinello 
Aretino, I, 680. Vasari, VII, 667 e 
seg., 669, n. 1. 

— S. Appollonia. Raffaello da Mon- 
telupo, IV, 544. 

— Badia. Da chi edificata, I, 236 e 
284, n. 2. Arnolfo, 284. Angelico, 
II, 513. Benedetto da Rovezzano, IV, 
182,535. Angelo Bronzino, VII, 594. 
Buffalmacco, I, 506. Benedetto Bu- 
glioni, II, 184, n. 1 e 192 e IV, 182. 
Puccio Capanna, I, 403. Giotto, 373 
e 399. Libri corali miniati dal Boc- 
cardino vecchio, HI, 242. Filippino 
Lippi, 464, n. 1 e 475. Masaccio, II, 
290. Mino da Fiesole, III, 120, n. 2 
e 3 e 121. Battista Naldini, VII, 611 
e n. 2. Niccola Pisano, 1, 303, n. 3. 
Don Niccolò Rosselli, II, 23, n. 1. 
Bernardo Rossellino, III, 102, n. 1. 
Francesco Salviati, VII, 10. Soglia- 
ni, V, 125 e n. 4. Zanobi Strozzi, II, 
521, n. 1. Battistadel Tasso, III, 351. 
Chimenti di Domenico del Tasso, 
350. Vasari, VII, 709. 

— & Barnaba. Lavoro di terra cotta 
invetriata, II, 191. 



Firenze. S. Basilio, al Canto alla Ma- 
cine (de' frati Ermini o Armeni). Pie- 
tro Cavallini, I, 539. Giottino, 623 e 
n. 2. 

— S. Bastiano, Compagnia. Ridolfo del 
Ghirlandajo e Michele suo. compa- 
gno, VI, 544. Lorenzo di Credi, IV, 
567 e n. 2. 

— Battilani. Compagnia. Ridolfo del 
Ghirlandaio, VI, 540. 

— Del Bernardino. Compagnia. Co- 
simo Rosselli, III, 185, n. 2. 

— Bonifazio (di). Niccolò Soggi, VI, 
18. Sogliani, ivi, n. 1 e V, 131, n. 1. 

— Della Calza. Franciabigio, V, 194 
e n. 1 e 2. Domenico Ghirlandajo, 
III, 257. Perugino e Vannini, 573, n. 2. 

— Camaldoli. Perugino, III, 569. 

— Capitolo Fiorentino. Bicci di Lo- 
renzo, II, 67. 

— S. Carlo. Vedi S. Michele in Orto. 

— Carmine. Domenico Bartoli, II, 4L 
Benedetto da Rovezzano, IV, 531, 
532. Lorenzo di Bicci, II , 53. Desi- 
derio da Settignano, III, 108. Agnolo 
Gaddi, I, 637. Giotto, 376. Jacopo 
del Sellaio, II, 627. Filippino Lippi, 
III, 462. Lorenzo Monaco, II, 20, 
n. 1. Lorenzo di Salvi, ivi. Maso- 
lino da Panicale, 265. Spinello Are- 
tino, I, 679. Gherardo Stamina, II, 
7. Vasari, VII, 707. 

— S. Cecilia. Cimabue, I, 249 e n. 1. 

— Ceppo. Compagnia. Sogliani, V, 126, 
n. 1. 

— Cestello. Vedi S. Maria Maddalena 
de' Pazzi. 

— S. Chiara. Leonardo del Tasso, IV, 
523. Lorenzo di Credi, 568, n. 1 e 2. 

— Chiarito (di). Figura votiva in cera 
di Lorenzo il Magnifico, III, 374. 

— Convertite (delle). Botticelli, IH, 
311. 

— S. Croce. Chiesa e chiostro fondato 
col disegno di Arnolfo, 1,285. Ales- 
sandro Allori, VII, 711, n. 2. An- 
drea dal Castagno, II, 672. Baldo- 
vinetti, 599, n. 2. Baccio Bandinelli, 
VI, 182, n. 1, 184, n. 1. Benedetto 
da Majano, III, 339. Lorenzo di Bicci, 
II, 51 e 57. Bicci di Lorenzo, 66 e 
67. Neri di Bicci, 51, n. 2 e 80. Bar- 
tolommeo Bolgarini, I, 478. Bron- 
zino, VII, 711, n. 2. Brunelleschi, 
366. Cimabue, I, 249 e n. 3 e 251 
e n. 1. Bernardo Daddi, 673. Desi- 
derio da Settignano, III, 109. Dona- 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



175 



tello, II, 333, 397 e 398, e 416. 
Agnolo Gaddi, I, 637, 646. Taddeo 
Gaddi, 350, 572. Lorenzo Ghiberti, 
II, 233, d. 4 e 246. Domenico Ghir- 
landaio, m, 255. Giottino, I, 624, 
n. 3. Giotto, 373, 374 e 375. Gio- 
vanni da Milano, 572, n. 2. Battista 
Lorenzi, VII, 638 e n. 2. Giovanni 
di Benedetto da Castello, 638. Mai- 
nardi, m, 275. Margaritone, 1 , 362, 
n. 1. Lippo Merami, 554. Michelozzo, 
II, 442. Andrea del Minga, VII, 613, 
n. 1. Mino da Fiesole, III, 119, n. 1. 
Andrea Orgagna, I, 600. Perugino, 
m, 577 e V, 206. Pesello, III, 37, n. 2. 
Luca della Robbia, II, 175. Antonio 
Rossellino, III, 94. Bernardo Ros- 
sellino, 97. Francesco Salviati, VII, 
29, 711. Don Simone, miniatore ca- 
maldolense, II, 22, n. 1. Spinello 
Aretino, I, 680 e 691. Gherardo 
Stamina, II, 6. Stefano Fiorentino, 
I, 450. Ugolino Senese, 454, n. 1 e 
2 e 455. Vasari, VII, 683, n. 1 e 711. 
Verrocchio, III, 361. 
Firenze. Chiese: Crocetta (della). So- 
gliani, V, 125. 

— -S. Domenico del Maglio. Verroc- 
chio, III, 365, 366, n. 1. 

— Duomo. Disegnato da Arnolfo, I, 
286. Quando ne fu gettata la prima 
pietra, 287. Iscrizione che ne fa me- 
moria, 291. Con quali denari fu 
fatta, 288. Descrizione dei suoi fon- 
damenti, ivi. Sue misure, 289, n. 1. 
Da chi descritta e illustrata, 288 e 
n. 2. Le tre principali tribune vol- 
tate da Arnolfo, 291. Cupola, 287, 
292. Dove sieno i modelli originali 
delle tribune, 292, n. 2. Modello 
della cupola, e discorsi del Brunel- 
leschi ai consoli e operai sul modo 
di voltarla, II, 339, 342. Architetti 
oltramontani e toscani chiamati a 
consiglio per la medesima, 344 e 
seg. Relazione del Brunelleschi, 347 
e seg. Altri artefici che fecero il 
modello della cupola, 351, n. 1. Al- 
logata al Brunelleschi e al Ghi- 
berti, 351 e 352. E quindi al solo 
Brunelleschi, 358. Esecuzione della 
cupola, 353 e seg. Modelli e disegni 
della medesima lasciati dal Brunel- 
leschi, 362, n. 2. Sua lanterna e mi- 
sure, 363, 365 e n. 1. Andrea da 
Fiesole, IV, 479, 480, n. 1. Acquajo 
della sagrestia fatto da Andrea Ca- 



valcanti, II, 383 e n. 2. Apostoli 
dipinti da Lorenzo di Bicci, I, 55 e 
VI, 141, n. 1. Dodici apostoli del Buo- 
narroroti, VII, 346, 349. 351. Armadi 
della sagrestia lavorati in tarsia da 
Benedetto da Majano, IH, 334, n. 2. 
Lavorati da Giuliano da Majano, II, 
469 e 480. Ballatojo della cupola 
architettato da Baccio d'Agnolo, V, 
353. Bassorilievo sulla porta che va 
a' Servi scolpito da Nanni d'Anto- 
nio di Banco, II, 116, n. 1, 164, 
n. 1 e 3. Bicci di Lorenzo, 55, n. 5 
e 67. Rossello d' Jacopo Franchi , 
ivi. Lippo di Corso, ivi. 

Campanile. Disegnato da Giot- 
to, 1, 398. Compiuto da Taddeo Gad- 
di, I, 586. Sculture fattevi da An- 
drea Pisano, I, 488 e 591. France- 
sco Talenti, ivi. Giovanni Bartoli, 
II, 404, n. 2. Bernardo Ciuffagni, 
463, n. 1. Sculture fattevi da Dona- 
tello, 401, n. 1 e 404 e seg. Da Giot- 
tino, 626. Da Luca della Robbia, 
II, 169. 

Altre sculture e pitture in 
chiesa. Cassa di bronzo per il corpo 
di S. Zanobi, fatta da Lorenzo Ghi- 
berti, 235, n. 1. Cavallo di rilievo 
fatto da Jacopo Orgagna, I, 610 e 
n. 2. Coro di marmo scolpito da 
Baccio Bandi ne Ili, VI, 175 e seg. 
Crocifìsso scolpito in legno da Be- 
nedetto da Majano e colorito da 
Lorenzo di Credi, III, 337, n. 1 e 
340 e IV, 568, n. 5. Cupola dipinta 
dal Vasari, VII, 718, 723. Facciata 
inventata da Lorenzo il Magnifico, 
e messa in opera, di legname da 
Jacopo Sana ovino a Andrea del Sar- 
to, V, 25 e ?.. 2. Figure sopra la 
porta dell'uffizio dell' opera, fatte 
da Andrea della Robbia, II, 180, 
n. 3. Finestre di vetri colorati fatti 
col disegno di Donatello, 402. Fi- 
nestre di vetri colorati fatti coi di- 
segni del Ghiberti da Bernardo di 
Francesco, 246, n. 2. S. Giuseppe, 
di Lorenzo di Credi, IV, 567. Grup- 
po della Pietà scolpito dal Buonar- 
roti, VII, 244, n. 1. Libri corali mi- 
niati dall'Angelico e da Attavante, 
II, 522, 523 e n. 1 e HI, 234. Libri 
corali miniati da Gherardo e Monte 
suo fratello, 248, 250. Madonna col 
Figliuolo in grembo, nella corte 
dell'opera, scolpita da Pagno Por- 



170 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



tigiani, II, 447, n. 4. Madonna con 
due Angeli scolpita da Giovanni Pi- 
sano, I, 312, 313. S. Marco scolpito 
da Niccolò di Piero, II, 138, n. 1, 
142, n. 2. Mariotto di Nardo, 1,610, 
n. 3. Modello dell'aitar maggiore e 
del coro fatto da Giuliano di Baccio 
d'Agnolo, V, 357, 358. Monumenti 
del cardinal Pietro Corsini e di 
Luigi Marsili dipinti da Lorenzo di 
Bicci, II, 50 e n. 2. Apostoli dipinti 
dallo stesso, 55. Monumento del ve- 
scovo Antonio d'Orso scolpito da 
maestro Tino Senese, I, 432, n. 1. 
Mosaico fatto da Domenico Ghirlan- 
do, I, 197 e III, 274. Musaici fatti 
da Monte, 251. Da Gherardo, ivi. 
Da Domenico e David del Ghirlan- 
dajo, ivi. Da Sandro Botticelli, ivi. 
Musaici fatti da Gaddo Gaddi, I, 
346 e n. 1. Testa di S. Zanobi in 
mosaico, fatta da Gherardo, III, 240. 
Non da Gherardo, ma da Monte suo 
fratello, 251. Opere di Donatello, li, 
400 e 401, n. 1 e 416. Opere di terra 
cotta invetriata di Luca della Rob- 
bia, 173 e 176, n. 3. Ornamenti in 
legno per due altari intagliati da 
Nanni Unghero, VI, 56, n. 1. Palla 
di rame della cupola fatta da An- 
drea del Verrocchio, HI, 365 e n. 1. 
Pavimento cominciato da Baccio 
d'Agnolo e continuato da Giuliano 
suo figliuolo, V, 354, 357. S. Pietro 
scolpito da Baccio Bandinelli, VI, 
141. Porta di bronzo della sagre- 
stia allogata a Luca della Robbia, 
a Michelozzo e a Maso di Barto- 
lommeo, II, 172, n. 1 e 401, n. 1. 
Reliquario della testa di S. Zanobi, 
non di maestro Cione, ma di An- 
drea Arditi, I, 442, n. 1. Ricami di 
Giannozzo, di Gallieno e di Lorenzo 
di Michele fiorentini, IV, 240, n. 1. 
Ritratto di Giovanni Acuto a ca- 
vallo, e altri lavori di Paolo Uc- 
cello, II, 211 e n. 2. Ritratto di 
Niccolò da Tolentino, a cavallo, di- 
pinto da Andrea dal Castagno, 673. 
Sculture. Di Niccolò di Piero, 136. 
Di Luca della Robbia, 170. Statua 
di S. Andrea di Andrea da Fieso- 
le, IV, 478, 489 e n. 2. Statue di 
Bernardo Ciuffagni, II, 463, n. 1. 
Statua d'un Evangelista di Nanni 
d'Antonio di Banco, 164 e n. 1. 
Statua di S. Giovanni Evangelista 



scolpita da Benedetto da Ro ve zza- 
no, IV, 532 e n. 3. Statua di S. Ja- 
copo d* Jacopo Sansovino, VI, 57 e 
VII, 491, 492, n. 2. Statue per la 
vecchia facciata, di Andrea Pisano, 
I, 483. Qua! sorte abbiano avuto, 
484, n, 1. Non si credono opera di 
Andrea, ma di altri maestri, ivi. 
Tabernacolo e due statue di Apo- 
stoli di Andrea Contucci, IV, 522, 
n. 2. Tavola di Lorenzo di Credi, 
568, n. 5. Tavola colla figura del 
poeta Dante dipinta, non dall'Or- 
gagna, ma da Domenico di Miche- 
lino, I, 607, n. 2 e II, 85, n. 6. 
Firenze. Chiese: S. Egidio. Dello, II, 
147 e 155. Lorenzo di Bicci, 55. Bicci 
di Lorenzo, 66 e 67. Il Boccardino 
vecchio, III, 242, n. 1. Domenico Ve- 
neziano, II, 571, n. 1. Andrea del 
Castagno, 670 e seg. Francesco Bri- 
ni, ivi e 239, n. 1. 

— Faenza (Monastero di). Buonamico 
Buffalmacco, I, 503. Giotto, I, 388. 

— S. Felice in piazza. Michele di Ri- 
dolfo del Ghirlandaio e Ridolfo del 
Ghirlandaio, VI, 543. Neri di Bicci, 
li, 59 e n. 2. II, 75. 

— S. Felicita. Andrea da Fiesole, IV, 
480. Bicci di Lorenzo, II, 67. Neri 
di Bicci e Spinello Aretino, II, 81. 
Angelo Bronzino, VII, 594. Brunel- 
leschi, II, 350. Pontormo, VI, 271. 
Carlo Portelli, VI, 548. Simone fra- 
tello di Donatello, II, 459. 

— S. Francesco di Paola (fuori di 
Firenze). Luca della Robbia, II, 176, 
n. 2. 

— & Francesco delle Poverine (Con- 
vento). Angelo Bronzino, VII, 594. 
Giovanni d'Andrea della Robbia, II, 
182, n. 2. 

— S. Frediano. Ridolfo del Ghirlan- 
dajo e Michele suo scolare, VI, 544. 
Gozzoli, III, 46. Jacopo del Sellaio, 
II, 627. Lorenzo di Credi, IV, 567, 
n. 5 e IV, 568. Andrea della Robbia, 
II, 180, n. 3. 

— S. Gaetano. Vedi S. Michele Ber- 
te Idi. 

— S. Gallo. Architettata insieme col 
Convento da Giuliano da San gal lo, 
IV, 274. Giottino, I, 624, 625. Andrea 
del Sarto, V, 9. 

— S. Giorgio (ora Spirito Santo alla 
Costa). Giotto, I, 399. Pesello, HI, 
38, n. 1. Raffaellino del Garbo, IV, 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



177 



236, n. 3. Ridolfo del Ghirlandajo, 
VI, 539. 
Firenze. Chiese : S. Giovanni fra VAr- 
cora. Buffalmacco, I, 516. Lippo, II, 
13, ,14. 
— S. Giovanni. Battistero. Sua archi- 
tettura lodata, I, 332. Colonne di 
Porfido, I, 113. Donatello, II, 399 e 
400. Progetto d' alzarlo fatto da Leo- 
Dardo da Vinci, IV, 21. Fonte attri- 
buito a Giovanni Pisano, I, 313, n. 2. 

Dossale d'argento. Cione, 1,441. 
Antonio del Pollajuolo, III, 288. Bot- 
to di Gerì, Leonardo di Ser Giovanni, 
Cristofano di Paolo, Michele di Mon- 
te, Antonio di Salvi, Francesco di 
Giovanni, Bernardo Cennini, ivi. n. 1. 
Verrocchio, ivi e 539, n. 1. Betto di 
Francesco Betti e Miliano di Dome- 
nico Dei, ivi, n. 3. Paci. Maso Fini- 
guerra, I, 209 e III, 287. Matteo Dei, 
ivi. 

Finestre di vetro. Gualtieri e 
Giorgio fiamminghi, VII, 588, n. 5. 
Libri Corali. Mpnte, IH, 250. 

Musaici. I, 197. Andrea Tafi e 
Apollonio greco, I, 332. Filippo di 
Corso, I, 343, n. 2. Alesso Baldovi- 
no tti, ivi. Agnolo Gaddi, I, 638. Gad- 
do Gaddi, I, 346. Fra Jacopo Fran- 
cescano, I, 335. Lippp, II, 13. Maestri 
musaicisti del sec. xm, I, 340. 

Paramenti. Antonio Del Pol- 
iamolo, Paolo da Verona, Coppino 
da Malines, Piero da Verona, Nic- 
colò d'Jacopo e Antonio di Giovanni, - 

III, 299 e n. 2. 

Porte di bronzo. Concorso alla 
seconda e terza porta, II, 223, 237, 
243, e IH, 334 e seg. Ghi berti, 227. 
237, 243. Cronologia delle porte ri- 
stabilita, 254, 258. Andrea Pisano, I, 
487, n. 3, 489, n. 3, Piero d'Jacopo. 
ivi. Lippo di Dino, ivi. Piero di Do- 
nato* ivi. 

Sculture. Andrea Contucci, IV, 
515, n. 1, VI, 603, 625 e seg. Dan li, 

IV, 515, n. 1. Michelozzo, II, 432 e 
n. 3. Rustici, VI, 603 e 625. 

Tabernacolo. Lippo di Benivie- 
ni, II, 13, n. 2. 

— S. Girolamo sulla Costa. Berughet- 
ta, III, 474. Filippino Lippi, ivi. So- 
gliani, V, 125 e n. 5. 

— S. Girolamo delle Poverine. Con- 
vento. Alessandro del Barbiere, VII, 
620, n. 1. 



Firenze. S. Giuliano. Mariotto Alber- 
tinelli, IV, 222, n. 1. Andrea dal Ca- 
stagno, II, 672. 

— 5. Giuseppe. Baccio d'Agnolo, V, 
352. Santi di Tito, VII, 619. 

— S. Giusto alle mura dei Gesuati. 
Architettata da Antonio di Giorgio, 
III, 570 e IV, 476, n. 4. Sua descri- 
zione, IH, 570 e seg. Rovinata per 
l'assedio, ivi, n. 2. Domenico del 
Ghirlandajo, 570. Perugino, ivi. Be- 
nedetto da Majano, 571. Gherardo 
miniatore, ivi. 

— S. Jacopo sopra Arno. Brunelleschi, 

II, 350. Lorenzo Monaco, 21. Sogliani 
e Sandrino del Calzolajo, V, 126. 

— S. Jacopo in Campo Corbolini. 
Cicilia, IV, 484, n. 4 e 485, n. 1. 

— S. Jacopo tra' Fossi. Fra Bartolom- 
raeo, IV, 197, n. 3. Antonio del Ce- 
rajolo, IV, 463. Agnolo Gaddi, I, 
636. Perugino, III, 576. Andrea del 
Sarto, V, 10, n. 1. 

— Innocenti. Domenico Ghirlandajo, 

III, 258. Graffione, II, 598. 

— Monastero di Lapo. Mariotto Al- 
bertinelli, IV, 225, n. 4. 

— S. Lorenzo. Sua fabbrica, II, 368, 
n. 4. Ricostruita dal Brunelleschi, 
369 e seg. Francesco Bachiacca, VI, 
455. Bertoldo, II, 415. Angelo Bron- 
zino, 287, n. 1 e VII, 604. Bene- 
detto Buglioni, II, 184, n. 1. Giu- 
liano Bugiardini, VI, 208. Deside- 
rio da Settignano, IH, 108. Dona- 
tello, II, 414, 415, 416. Facciata del 
Buonarroti, VII, 188. Gio. da Udine, 

VI, 560. Fra Filippo Lippi, II, 618, 
n. 2. Mariotto di Nardo, I, 610, n. 3. 
Michelangiolo, IV, 543, VI, 630,634, 

VII, 192 e seg.; 195, 203, n. 2; 362, 
364. 376. Baccio da Montelupo, III, 
108 e IV, 547, n. 2. Raffaello da 
Montelupo, IV, 543, VI, 634 e VII, 
803 e n. 2. Montorsoli, VI, 64, 630, 
634, 639 e VII, 203, n. 2. Piloto, V, 
603, n. 1 e VII, 192. Pontormo, VI, 
284 e seg. Antonio Rossellino, III, 
96, n. 3. Il Rosso, V, 159. France- 
sco da San gal lo, VII, 624 e n. 3. Se- 
poltura de' Martelli, 11,419. Simone 
fratello di Donateflo, 459, n. 2. So- 
gliani, V, 125 e VI, 455. Vasari, 
229 e VII, 691. Verrocchio, II, 414 
e III, 361, 362. 

— S. Lucia de' Bardi. Vedi S. Lucia 
de' Magnoli. 



Vasari. ludici. — Voi. IX. 



12 



178 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Firenze. Chiese : & Lucia de'MagnolL 
Arcangelo di Cola, II, 66, 294, n. 1 
e III, 36, d. 4. Andrea di Giusto, 36, 
n. 4. fìicci di Lorenzo, II, 66 e III, 
36, n. 4. Domenico Veneziano, II, 
681. Jacone, VI, 450. Lorenzo di 
Bicci, II, 54. Lunetta in terra coita 
invetriata, 192. Pese) lo. III, 36, n. 4. 
Don Simone, miniatore camaldo- 
lese, II, 22, n. 2. Spinello Aretino, 
I, 680. Zanobi Strozzi, II, 521. 

— S. Lucia, in via S. Gallo. Gio. 
Francesco Rustici, VI, 606. 

— Madonna delle Nevi. Desiderio da 
Setolano, III, 109, n. 1. 

— S. Maria degli Angeli. Andrea dal 
Castagno, II, 669. Atta vante, fio- 
rentino, 23, n. 3. Botticelli, III, 324. 
Angelo Bronzino, VII, 603. David 
del Ghirlandaio, VI, 533. Ridolfo 
del Obirlandajo , 538. Lorenzo Mo- 
naco, II, 18. Zanobi Strozzi, 521. 
Andrea Orgagna, I, 607. 

— S. Maria a Candela già monaste- 
ro. Franci abigio, V, 194, n. 2. 

— S. Maria del Fiore. Vedi Duo- 
mo. 

— S. Maria Maddalena de' Pazzi. 
Bachiacca, VI, 45p. Fra Bartolom- 
meo, IV* 181, n. 2. Botticelli, III, 
314, n. 1. Domenico e David del 
Ghirlandajo, ivi, n. 3. Jacopo del 
Sellajo, II, 643. Perugino, III, 584 
e n. 3. Carlo Portelli, VI, 548. Pu- 
ligo, IV, 466, n. 3, 4. Raffaellino del 
Garbo, 238, n. 1 e 239, n. 3. Cosi- 
mo Rosselli, III, 184, 185, n. 1. 

— & Maria Maggiore. Botticelli, III, 
312, n. 3. Cigoli, VI, 202, n. 2. 
Agnolo Gaddi, I, 639. Lippo, II, 12. 
Masaccio, 292. Pesello, III, 38, n. 1. 
Carlo Portelli, VI, 547. Spinello Are- 
tino, I, 678. 

— S. filaria Novella, I, 248 e n. 1 e 
294, n. 4. Sua edificazione, 350 e 
seg., 356 e seg. Da chi architettata, 
351 e seg. Sandro Agolanti, III, 261, 
n. 1. Angelico, II, 507 e 513 e n. 4. 
Andrea da Fiesole, Maso Boscoli e 
Silvio^ Cosini, IV, 481, n. 2, .3 e 482, 
n. 1, 2. Baccio d'Agnolo, V, 350 e 
n. 3. Benedetto da Majano, III, 336. 
Botticelli, 315, 316, n. 1, 323. Bru- 
nelleschi, II, 334. Buffalmacco e 
Bruno, I, 514, 515. Cimabue, 254. 
Dello, II, 150. Desiderio da Sètti- 
gnano, III, 108. Duccio, I, 656, n. 2. 



Facciata disegnata da L. B. Alber- 
ti, II, 541, n. 1. 

Farmacia. Francesco Brini, III, 
239, n. 1. Franciabigio , V, 196. 
Taddeo Gaddi, I, 581, 582. Lorenzo 
Ghiberti, II, 233. Domenico Ghir 
landajo. III, 260 e seg. Giottino,I, 
625. Francesco Granacci, V, 340. 
Filippino Lippi, III, 469 e seg. Mae- 
stro Lazzaro, II, 336, n. 2. Masac- 
cio, 291. Lippo Menami, I, 554. Suor 
Plantilla Nelli, V, 79, n. 6. Niccolò 
di Piero, II, 142, n. 2. Nino d'An- 
drea Pisano, I, 494. Andrea Orga- 
gna, 594, 604. Bernardo Or cagna, 
594. Pontorrao, VI, 256. Giovanni 
d'Andrea della Robbia, II, 182, n. 2 
e 193. Sepoltura del vescovo Aliotti 
fatta da Tino di Camaino, senese, 

I, 432, n. 1. Simone di Martino, 258, 
594, 550. Stefano fiorentino, 449, 
n. 2. Fra Jacopo Talenti, 550, n. 1. 
Paolo Uccello, II, 208 e seg. Ugo- 
lino senese, I, 454. Zanobi Strozzi, 

II, 520. Vasari, VII, 710, 715, n. 1. 
Firenze. S. Maria Nuova. Costruita 

da Michele di Fruosino, II, 55. Lo- 
renzo di Bicci, ivi. Alessio Baldovi- 
netti, 592. Andrea dal Castagno, 
676. Ausse fiammingo, I, 185. Bicci 
di Lorenzo, II, 66 e 67. Francesco 
Brini, III, 238 e 239, n. 1. Domenico 
Veneziano, I, 185 e II, 676, 677. 
Gherardo, III, 238, 248. Ugo d'An- 
versa, I, 185. 

— S. Maria sopr' Arno. Architettata 
da Fuccio, I, 295, n. 2, 296. 

— S. Maria Ughi. Domenico Ghirlan- 
dajo, III, 259. 

— S. Marco. Fra Giovanni Angelico 
e Fra Benedetto suo fratello, II, 506, 
507. Baccio da Montelupo, IV,' 541, 
n. 1. Fra Bartólommeo, 186 e n. 2 
e 196, 197, n. 1 e 2. Bicci di Lo- 
renzo, II, 64. Botticelli, III, 312, n.l. 
Pietro Cavallini, I, 539. Gherardo, 

III, 241, 250. Domenico Ghirlan- 
dajo, 258. Giotto, I, 394. Gio. da 
Udine, VI, 559. Giuliano da Ma- 
jano, II, 468. Lorenzo di Bicci, 50. 
Michelo&zo, 440. Monte, III, 250. Pie- 
ro di Cosimo, IV, 133. Antonio del 
Poliamolo, III, 293, n. 2. Cosimo 
Rosselli, 187. Stefano d'Antonio, II, 
64. Sogliani, V, 129 e seg. Zanobi 
Strozzi, II, 521, n. 1. Terra cotta 
invetriata, 193. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



179 



Firenze. Chiese: S. Marco. Compa- 
gnia. Gozzoli, III, 46, n. 2. 

— S. Martino (de'Buonomini). Filippi- 
no Lippi, III, 462, n. 2. 

— S. Martino a Porta al Prato. Ma- 
riotto Albertinelli, IV, 224, n. 3. Pe- 
rugino, III, 569. 

— S. Matteo. Lorenzo di Credi, IV, 568. 
~ S. Michele Berteldi o degli Anti- 

nori. Baccio d'Agnolo, V, 353, n. 1. 
Sculture di vecchia maniera, I, 243, 
282. 

— S. Michele in Orto (Oratorio di 
S. Carlo ), Taddeo Gaddi, I, 574 e 
n. 6. Simone di Francesco Talenti, 
I, 602, n. 5. 

— S. Michele Visdomini. Francesco 
Brini, III, 239, n. 1. Mari otto di 
Nardo, I, 610. Pontormo, VI, 258. 

— S. Michele da Piazza Padella. 
Vedi S. Michele Berteldi o degli 
Antinon. 

— S. Miniato al Monte (fuori di Fi- 
renze). Da chi edificata, I, 236. Mu- 
saico dell'abside di che tempo sia, 
237 e n. 1. Pitture antiche, 242. 
Facciata rifatta, 333. Baccio d'Agno- 
lo, V, 953 e n. 2. Filippo di Corso, 
I, 343, n.,2. Maso di Bartolommeo, 
detto Masaccio, scultore, II, 291, 
n. 2. Piero del Poliamolo, III, 291. 

9 

Luca della Robbia, II, 175. Antonio 
Rossellino, III, 94 e 96. Spinello, I, 
683. Paolo Uccello, II, 207. Zacche- 
ria*d'Andrea, I, 343, n. 2. 

— & Miniato fra le Torri. Andrea 
dal Castagno, II, 679 e n. 2. Anto- 
nio del Poliamolo, III, 291, 293. 

~ Misericordia (Oratorio del Bigallo). 
Alberto Arnoldi, I, 302, n. 1. Bene- 
detto da Majano, III, 344, n. 5. Fi- 
lippo di Cristofano, I, 302, n. 1. Ri- 
dolfo del Ghirlandaio, VI, 538 e 
n. 3. Noferi d'Antonio di Noferi, 
ivi. Niccola Pisano, I, 302. Terra 
cotta invetriata, II, 193. 

*— Murate (delle). Baccio da Montelu- 
po, IV, 541, n. 1. Desiderio da Set- 
tignano, III, 109, n. 1. Mino da Fie- 
sole, 119, n. 1. Raffaellino del Gar- 
bp, IV, 239. 

— De' Neri. Compagnia. Ridolfo del 
Ghirlandajo e Michele di Ridolfo 
del Ghirlandaio/ VI, 544. 

— S. Niccolò. Gentile da Fabriano, 
III, 7, n. 1. Masaccio, II, 290. Neri 
di Bicci, 79, 80. 



Firenze. S. Niccolò in via della Scala. 
Spinello, I, 678. Guastata da un in- 
cendio, ivi. 

— Della Nunziatina. Giovanni Brini, 

III, 239, n. 1. 

— Ognissanti. Botticelli, III, 311. Buf- 
falmacco, I, 506. Bernardo Daddi, 
465 e seg. Domenico Ghirlandajo, 
IH, 255, 258. Ridolfo del Ghirlan- 
dajo, VI, 539. Giottino, I, 625. Giot- 
to, 396. Giovanni da Milano, 584, 
585. Lavoro di terra cotta inve- 
triata, II, 192. Neri di Bicci, 58. 
Pitture di vecchia maniera, I, 243. 
Santi di Tito, VII, 619. Sculture di 
vecchia maniera, I, 482. 

— Orbatello. Domenico Ghirlandajo, 
IH, 274, n. 2. 

— Orsanmichele. Fabbrica'. Taddeo 
Gaddi, I, 576. Francesco da San- 
gallo, IV, 287. Neri Fioravanti e 
Benci di Cione, I, 590. Francesco 
Talenti, 591. Simone Talenti, ivi. 
Si prova che il tabernacolo con No- 
stra Donna, finora creduto di Ugo- 
lino Senese, è opera di Bernardo 
Daddi fiorentino, I, 459-463. 

Pitture: Botticelli, III, 323. Agno- 
lo Gaddi, I, 640. Niccolò di Pietro 
Gerini e Ambrogio di Baldese, ivi. 
n. 4. Jacopo di Casentino, 670. Lo- 
renzo di Credi, IV, 567. Antonio 4 e 
Piero del Poliamolo, III, 291. So- 
gliani, V, 124. Ugolino Senese, I, 
455 e seg. 

ScUlture: Baccio di Montelupo, 

IV, 540. Donatello, II> 334 e 402, 403. 
Lorenzo Ghiberti, 232, 233. Gio. Bo- 
logna, VII, 637, n. 2. IJanni d'An- 
tonio di Banco, II, 162, 164. Nic- 
colò di Piero, 138 e 142, n. 2. An- 
drea Orgagna, I, 605, 607. Luca 
della Robbia, II, 176. Francesco 
da Saigallo, VII, 624. Simone da 
Fiesole, II, 385. Verrocchio, III, 362 
e seg. 

— S. Pancrazio. Leon Battista Al- 
berti, II; 543 e n. 1. Mariotto Al- 
bertinelli, IV, 224. Agnolo Gaddi, I, 
630 e n. 2. Giottino, 624. Filippino 
Lippi, III, 464, n. 3. Neri di Bicci, 
II, 84. Raffaellino del Garbo, IV, 239. 
Luca della Robbia, II, 176 e n. 2. 
Francesco^ di Simone, III, 371. Za- 
nobi Strozzi, II, 521, n. 1. Clemente 
Del Tasso, III, 348. E Lionardo suo 
figliuolo, 349. 



178 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE W 



Firenze. Chiese: S. Lucia de' Magnoli. 
Arcangelo di Cola, II, 66, 294, n. 1 
e III, 36, n. 4. Andrea di Giusto, 36, 
n. 4. fìicci di Lorenzo, II, 66 e HI, 
36, n. 4. Domenico Veneziano, II, 
681. Jacone, VI, 450. Lorenzo di 
Bicci, II, 54. Lunetta in terra cotta 
invetriata, 192. Pese Ho, III, 36, n. 4. 
Don Simone, miniatore camaldo- 
lense, II, 22, n. 2. Spinello Aretin 
I, 680. Zanobi Strozzi, II, 521. 

— S. Lucia, in via S. Gallo jf on . 
Francesco Rustici, VI, 606 ^ j[j f 

— Madonna delle Nevi. D' " JOO. 
Segnano, III, 109, n. ^ drea Or- 

— S. tàaria degli Angr .^gino, III, 
Castagno, II, 669. * iiiD0 Del Gar- 
rentino, 23, n. 3 p* 

Angelo Bronzi* /■ . LoTeBZO Mo- 
del Ghirlan- 1 \^f 

del Gtiirla* A£ f0 gio Lorenzetti, I, 
naco, II J.I* 

o D f e • '' iloo & Ru/Tello. Filip- 

— S. J» ,,*• jtf, 465, n. 1. Pontormo, 
PO \i / ipP u 

~~ iridio. Agnolo Gaddi, I, 640. 

> *T 627. Jacone, VI, 450. Or- 

'V'^ 1 595, 607. Zanobi Strozzi, 

*j' sparata. Vedi Duomo. 
'%'poli- Botticelli, III, 327. Ridolfo 
" del Ghirlandajo, VI, 535. Terra cotta 
invetriata, II, 192. 
£ Jlomeo. Vedi S. Remigio. 
^ S. Romolo. Agnolo Gaddi, 1, 641 e 
n. 2. Neri di Bicci, II; 60. Battista 
Del Tasso, III, 351 e VI, 96. 
_ S. Rubilo. Vedi S. Raffaello. 

— S. Salvadore, I, 282. M.° Lapo, Be- 
nedetto da Rovezzano, IV, 533. 

— S. Salvi, monastero pre«so Firenze. 
Andrea del Sarto, V, 14 e 47 e n. 2. 
Michele Del Tasso, III, 349. 

-r- Dello Scalzo. Compagnia. Andrea 
del Sarto, V, 9, 22 e n. 1, 32, 40, 
41, 45 e seg. Antonio da Sangailo, 
IV, 276, 277, n. 1. Franciabigio, V, 
32 e 194 e n. 3. 

— S. Sebastiano. Compagnia. Andrea 
Feltrini, V, 208, n. 2. 

— S. Sianone. Ignoto del 1308, 1,267, n.l. 

— & Spirito. Baccio d'Agnolo, V, 352. 
Berna, I, 649. Botticelli, III, 310, 
n. 3. Brunelleschi, II, 331, 380. Cima- 
bue, I, 254. Andrea Contucci, IV, 
511, 512. Cronaca, 447. Franciabi- 
gio, V, 191. Agnolo Gaddi, I, 637. 



Facciata * u di, 643. Taddeo Gad.li,. 

tU II» r .io de) Ghirlanda jo e Mi- 
? Ridolfo del Ghirlandajo, 

239 4. Giottino, I, 623, 624. Giù- 

^ j da Sangailo, IV, 274, n. 1. 
.iippino Lippi, III, 464, n. 2. Lo- 
renzo di Bicci, II, 53. Fra Gio. Ang. 
Montorsoli, VII, 601, 602. Nanni di 
Baccio Bigio, 151, n. 1 e 552. Neri 
di Bicci, II, 81. Francesco Petrucci, 
V, 158, n. 4. Pietro di Cosimo, IV, 
133, n. 4. Pier Francesco d' Jacopo 
Toschi, V, 58, n. 2. Pitture di vec- 
chia maniera, I, 242. Raffaeli ino del 
Garbo, IV, 236, 237, n. 1 e 238, n. 2. 
Raffaello, 328. Il Rosso, V, 158. Si- 
mone di Martino, I, 549. Simone del 
Pollaiuolo, IV, 511, n. 2. Stefano 
fiorentino, I, 448. Jacopo San so vi no 
e Nanni Unghero, VII, 488. Anto- 
nio Veneziano, I, 662. 
Firenze. S. Stefano, al Ponte Vecchio. 
Ambrogio di Baldese, I, 633, n. 2. 
Cimabue, I, 249, n. 1. Taddeo Gaddi, 
574. Giottino, 623. Mariotto di Nardo 
e Jacopo Arrighetti, 610, n. 3. An- 
tonio Veneziano, 663. 

— 5. Tommaso, in Mercato Vecchio. 
Marchisello, I, 264. Paolo Uccello, 
II, 216. 

— S. Tommaso d'Aquino. Oratorio. 
Terra cotta invetriata, II, 192. 

— & Trinità. Mariotto Albertinelli, 
IV, 224, n. 2. Andrea del Castagno, 
II, 670. Baldovinetti, 592. Benedetto 
da Majano, III, 111, 340. Benedetto 
da Rovezzano, V, 532. Bicci di Lo- 
reszo, II, 67. Puccio Capanna, I, 
402. Cimabue, 250. Domenico di 
Bartolo, II, 41 e n. 2. Frate Dome- 
nico, 20, n. 1. Desiderio da Setti- 
gnano, III, 111. Duccio, I, 656. Gentile 
da Fabriano, III, 6, n. 4. Domenico 
del Ghirlandajo, 255. Giovanni dal 
Ponte, I, 633. Giovanni di Marco e 
Smeraldo di Giovanni, 633, n. 2. 
Lorenzo di Bicci, II, 53 e 54, n. L 
Lorenzo Monaco, 19 e 21. Miche- 
lozzo, 444, n. 4. Neri di Bicci, 60. 
Niccola Pisano, I, 303. Pesello, II, 
41, n. 2. Spinello Aretino, I, 679. 
Giovanni Toscani, I, 629, n. 5 e II» 
20, n. 1 e 41, n. 2. 

— 5. Zanobi. Compagnia. Mariotto Al- 
bertinelli, IV, 223. Benozzo Gozzoli, 
HI, 46, n. 2. Domenico di Micheli- 
no, I, 607, n. 2 e II, 522, n. 1. Ad- 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



181 



■»11a Robbia, II, 180, n. 3. Ste- 
241, n. 4. Marco di Do 
1 Tasso, 350. 
rza da Basso. Raffael- 
lo e Tribolo, IV, 544 
da Sangallo il Gio- 
• Francesco da Vi- 
vr, 66. 
I irroti, VII, 366 

^ademia delle 
ao Albertinelli, IV, 
>, n. 3. Angelico, II, 
o08, n. 4; 509, n. 1; 512, 
ò, n. 2; 514, n. 5 e 515, n. 1. 
.celli, III, 310, n. 3, 311, n. 2, 
i2, n. 1 e 327. Francesco Brini, 
239, n. 1. Angelo Bronzino, VII, 
594, n. 3, 600, n. 1 e 603, n. 1. 
Buonarroti, 157, n. 5. Andrea dal 
Castagno, II, 681, n. 1. Antonio del 
Ceraiolo, VI, 542, n. 2. Cimabue, I, 
250, n. 1. Bernardo Daddi, 466. Fra 
Bartolommeo, IV, 179, n. 2; 183, 
n. 1; 186, n. 1; 187, n. 3; 189, 
ti. 2; 192, n. 1 e 197, n. 1. Fra Fi- 
lippo Lippi, II, 615, n. 2 e 3, 616, 
ti. 1, 618, n. 1 e 619, n. 2. Fra Pao- 
«no da Pistoja, IV, 213. Del Dolze- 
raele Francesco di Niccolò, III, 586, 
n. 1. Agnolo Gaddi, I, 639, n. 2. 
■Gentile da Fabriano, III, 6, n. 4. 
Domenico Ghirlandaio , 257 , n. 2. 
Ridolfo del Obirlandajo e Michele 
di Ridolfo del Ghirlandajo, VI, 544, 
«. 3. Giovanni da Milano, I, 584, 
n. 1. Granacci , V, 344, n. 2 e 3. 
Lavori di terra cotta invetriata, VI, 
192. Filippino Lippi, III, 475, n. 2. 
Ambrogio Lorenzetti, I, 522, n. 2. 
Lorenzo di Credi, IV, 568, n. 1. Ma- 
saccio, II, 290, n. 2. Neri di Bicci, 
72, 73, 75, 78, 79, 80. Perugino, III, 
475, n. 2, 573, o. 2, 577, n. 3 e 586, 
a. 1. Pesellino, 39, n. 1. Pontormo, 
VI, 270, n. 1. Raffaeilino del Garbo, 
IV, 236, n. 1. Giovanni d'Andrea 
delia Robbia, II, 182, n. 2. Rosselli, 
III, 184, n. 3. Andrea del Sarto, V, 
10, n. 1, 34, n. 4 e 46, n. 2. Luca 
Signorelli, III, 700. Sogliani, V, 132, 
n. 1. Sigismondo Foschi , ivi. Spi- 
nello Aretino, Niccolò di Piero Ge- 
rini e Lorenzo di Niccolò, I, 691, 
d. 3. Suor Plantilla Nelli, V, 79, 
n. 3. Tribolo, VI, 66, n. 1. Verroc- 
chio, III, 366, n. 2. 



Firenze. Galleria Buonarroti, Miche- 
langiolo, VII, 144, n. 1 e 2. 

— Corsini. Botticelli, III, 329. Filip- 
pino Lippi, 464, n. 3. Raffaeilino 
del Garbo, IV, 237, n. 3. Sebastiano 
Veneziano, V, 578, n. 1. Luca Si- 
gnorelli, III, 701. 

»• Pitti. Miniature: Don Giulio Clo- 
vio, VII, 566, n. 2. 

Pitture: Angelico, II, 516, n. 1. 
Baccio Bandinelli e Andrea del Min- 
ga, VI, 188 e n. 1. Jacopo Boateri, III, 
547, n. 3. Botticelli, 322, n. 1. Bron- 
zino, VI, 280, VII, 598, 600. n. 3, 
601, n. 2 e 604, n. 2. Bugiardini,VI, 
203, n. 2. Giulio Campi, 495, n. 2. 
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Dos- 
so Dossi, V, 101, n. 1. Fra Barto- 
lommeo della Porta, IV, 189, n. 3, 
190, n. 1 e 197, n. 3. Franciabigio, 
V, 197, n. 2. Domenico Ghirlandajo, 
III, 271, n. 1. Giorgione, IV, 100, 
n. 1. Girolamo da Carpi, VI, 473, 
n. 1. Fra Filippo Lippi, II, 630, n. 1. 
Mazzolino, III, 139, n. 1. Palma Vec- 
chio, V, 248, n. 1. Fra Paolino da 
Pistoja, IV, 215. Parmigianino, V, 
231, n. 1. Pontormo, VI, 264, n. 1, 
273, n. 5 e 275, n. 1. Domenico Pu- 
ligo, IV, 465, n. 1. Raffaello, IV, 325, 
n. 2; 328, n. 3; 329, n. 2; 338, n. 2; 
350, n.2; 352, n. 1 e 2; 355, n. 1; 
V, 43, n. 1 e VII, 699, n. 3. Il Ros- 
so, V, 158, n. 4. Andrea del Sarto, 
10, n. 1; 17, n.2 e 3; 26, n. 2; 28, 
n. 3; 34, n. 1; 35, n. 1; 37, n. 2: 
39, n. 1; 40, n. 3; 47, n. 1; 49, n. 5 
e 52, n. 2. Sebastiano Veneziano, 
575, n. 3 e 581, n. 2. Luca Signo- 
relli, III, 700. Niccolò Soggi, VI. 
18, n. 2. Tiziano, VII, 441, n. 3; 
442 e n. 1; 444, n. 1; 444, n. 3; 446, 
n. 1; 450, n. 1 ; 454, n. 4 e 461, n. 1. 
Vasari, 669, n. 3. Valerio e Vin- 
cenzo Zuccati, 467, n. 3. 

— Torrigiani. Luca Signorelli, III, 
701. 

— Degli Uffizi. Disegni: V, 12, n. 2 
e 648, n. 1. Mariotto Albertinelli, 
IV, 227, n. 1. Fra Bartolommeo, 187, 
n. 3; 192, n. 1; 197, n. 3 e 198, 
n. 3. Bernardo del Buda, V, 55, 
d. 1. Boccalino, IV, 521, n. 1. Bra- 
mante da Urbino, 159, n. 2. An- 
drea Contucci, 523, n. 2. Leonardo 
da Vinci, 63 e seg. Lorenzo di Cre- 
di, 564, n. 2. Michelangelo, VII, 161, 



182 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



n. 3 e 272, n. 2. Perino del Vaga, 
V, 592, ii. 1; 594, n. 1; 597, n. 2 e 
4; 598, n. 2; 602, n. 1 e 624, n. 3. 
Pontormo, VI, 273, n. 2 e 295. B. 
Peruzzi, IV, 593, n. 3, 5; 595, n. 1; 
602, n. 4; 604, n. 3; 610, n. 1 e 
615-640. Raffaello, 368, n. 2. Raf- 
faello da Montelupo, 546, n. 5. Fran- 
cesco Salviati, VII, 17, n. 1; 24, 
n. 1; 29, n. 1 e 30, n. 2. Antonio 
da Sangallo, IV, 279, n. 3. Antonio 
da Sangallo il Giovane, V, 475-522. 
Giuliano da Sangallo, IV, 272, n. 1, 
287, n. 2 e VII, 188, n. 1. Andrea 
del Sarto, V, 28, n. 2; 39, n. 1; 
46, n. 2; 48, n. 1; 49, n, 5 e 54, n. 1. 
Sebastiano Veneziano, 581. n. 2. 
Sodoma, VI, 394, n. 3. Timoteo 
Vite, IV, 499, n. 4. 

Pitture: Mariotto Alberti nelli , 

IV, 224, n. 3. Alessandro Allori, VII, 
275, n. 2. Angelico, II, 514, n. 2 e 516, 
n. 2. Sofonisba Anguisciola, VI, 498, 
n. 2. Antonello da Messina, II, 571, 
n. 4. Baldovinetti, II, 595, n. 2. Gio- 
vanni Bellini, III, 180. Bicci di Lo- 
renzo, li, 58, n. 3 e 66. Botticelli, 
IH, 292, n. 2; 310, n. 3; 312, n. 4; 
314, n. 1; 316, n. 1; 324, n. 3; 329. 
Bronzino, VI, 456, n, 2; VII, 595, 
n. 1; 597, n. 2; 598, n. 1, 2 e 3; 
599, n. 1 ; 600, n. 1 ; 603, n. 2 ; 694, 
n. 3 e 711, n. 2. Giuliano Bugiar- 
dini, VI, 209, n. 2. Buonarroti, VII, 
159, n. 3. Antonio del Ceraiolo, IV, 
463, n. 1. Correggio, IV, 1)8, n. 1. 
Lorenzo Costa, HI, 137, n. 2. Da- 
niello da Volterra, VII, 64, n. 2. 
Domenico Veneziano, II, 682, n.2. 
Battista Dossi, V, 101, n. 1. Dosso 
Dossi, ivi. Alberto Duro, 402, n. 1. 
Fra Bartolommeo, IV, 190, nota 1; 
191, n. 3; 193, n. 3 e 176, n. 3. 
Francia, III, 557. Franciabigio, V, 
190, n. 3 e 191, n. 2. Gerino da Pi- 
stoia, III, 506, n. 3. Domenico Ghir- 
landajo, 271, n. 1. Ridolfo del Ghir- 
landaio, VI, 537, n. 1. Giorgione, IV, 
100, n. 1, 105 e 106. Giottino, 1, 628, 
n. 1. Gozzoli, III, 46, n. 2. Granacci, 

V, 343, n. 2. Jacopo di Casentino, I, 
671, n. 3. Pietro Lorenzetti, 473, n. 3. 
Leonardo da Vinci, IV, 26, n. 1, 27, 
n. 3 e 36, n. 1. Filippino Lippi, III, 
473, n. 1 e 474, n. 1. Fra Filippo 
Lippi, II, 615, n. 4 e 626, n. 1. Lo- 
renzo di Credi, III, 372, n. 3; IV, 



560, n. 4; 568, n. 3;56S, d. 6 e 569" 
n. 1. Lorenzo Monaco, II, 18, n. 4 
e 28. Mariano da Pescia, VI, 542, 
n. 5. Andrea Mantegna, III, 396, n. 1, 
402, n. 1 e 422. Giovanni Mansueti, 
648, n. 2. Mazzolino, 139, n. 1. Gio- 
vanni Memling, VII, 580, n. 6. Pie- 
tro Breughel, ivi. Francesco Men- 
zocchi, VI, 323, n. 3. Quintino Metsys, 
VII, 582, n. 5. Palma Vecchio, V, 
248, n. 1. Marco Pai mezzani, VI, 33k 
Parmigianino, V, 224, n. 1. Perugi- 
no, III, 569, n. 1; 585, n. 1; 604 e 

V, 368, n.l. Pesellino, III, 37, n. 1 e 
38, n. 1. Piero di Cosimo, IV, 138, 
n, le 139, n. 2. Pier della France- 
sca, II, 490, n. 3. Antonio del Pol- 
iamolo, III, 291, n. 2, 292, n. 2 e 294 
n. 1. Piero del Pollaiuolo, 291, n. 2. 
Pontormo, VI, 262, 275, n. 2 e 292, 
n. 1. Raffaello, IV, 322, n. 2; 338, 
n. 2; 355, n. 1 e 371, n. 1. Raffaello 
di Francesco, 249. Il Rosso, V, 159, 
li. 2 e 174, n. 1. Andrea Salai, IV r 
59. Francesco Salviati, VII, 28, n.l. 
Andrea del Sarto, V, 20, n. 2; 33, 
n. 1; 48, n. 2; 49, n. 1 e VII, 488, 
n. 1. Gian Girolamo Savoldo, VI, 507, 
n. 4. Sebastiano Veneziano, V, 567, 
n. 3 e 574, n. 2. Luca Signorelli, 
III, 689, n. 2 e 4 e 700. Sodoma, 

VI, 390, n. 1. Tiziano, VII, 435, n. 1; 
439, n. 2; 443, n. 3 e 4; 446, n. 1 e 
3 e 458, n. 5. Paolo Uccello, II, 214, 
n. 1. Vasari, VII, 657, n. 1 e 669, 
n. 2. Vecchietta, III, 78, n. 3. Fede- 
rigo Zuccheri, VII, 101, n. 4. 

Gemme e Pietre preziose in- 
cise, Alessandro Cesati, V, 386, n. 1. 
Domenico De 1 Cammei, 369, n. 3. 
Domenico Romano, 384, n. 1. Do- 
menico di Polo, ivi. Gio. da Castel 
Bolognese, 372, n. 1 e 374, n. 2. 
Giovanni delle Corniole, III, 29, n. 1 
V, 369, n. 1. Jacopo da Trezzo, 388, 
n. 2. Lodovico Marmitta, 383, n. 3. 
Pier Maria da Pescia, 370, n. 1. 
Properzia de 1 Rossi, 75, n. 1. Vale- 
rio Vicentino, 379, n. 5. Gio. Anto- 
nio de'Rossi, 387, n. 2. 

Miniature. Bernardo Buontii- 
lenti, VII, 615, n.l. Don Giulio Clo- 
vio, VII, 566, n. 1 e 567, n. 1. 
Firenze. Giardino di Boboli. Baccio 
Bandinella VI, 180 e n.2. Vincenzo 
Danti, VII, 631, n. 2. G. Bologna, 646. 
Michelangelo, 166, n. 1 e 273, n. L 



fc 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



183 



Firenze. Librerie: Magliabechiana. 
Bartolommeo della Gatta, IH, 213, 
n. 1. Boccardino il Vecchio, 242, 
d. 1. Atta vante, 234. 

«=— Mediceo-Laurenziana. Da chi ar- 
chitettata, VII, 193 e seg. Buonar- 
roti, 364, 365, 397. Pavimento. Santi 
Buglioni , VI, 88, n. 1. Tribolo, 88, 
n. 1 e 92. Attavante, III, 234. Ghe- 
rardo, 249. Antifonarii miniati da 
Zanobi Strozzi e Francesco d'Anto- 
nio del Cherico, II, 521, n. 1. Pavi- 
mento, 1, 201 e n. 2. Palco di le- 
gname e banchi eseguiti dal Carota 
e dal Tasso sui modelli di Miche- 
lafagiolo, VII, 203, IH, 351. 

— Loggib: De' Lanzi. Edificata dal- 
T Orgagna, I, 602. Si ha invece per 
certo che ne furono preposti alla 
costruzione Benci di Cione e Simo- 
ne Talenti, 602, n. 5. Jacopo di 
Piero Tedesco, 604, n. 1. Giovanni 
di Fetto, ivi. Agnolo Gaddi, ivi. Do- 
natello, II, 405, n. 2. Benvenuto 
Celimi, VII, 622. Gio. Bologna, 644. 
Niccolò di Piero, II, 142, n. 2. 

— Della Mercanzia Vecchia. Taddeo 
Gaddi, I, 578, 579. 

— Di Mercato Nuovo. Battista Del 
Tasso, III, 351. 

— Di S. Paolo. Andrea della Robbia, 
II, 180 e n. 1. 

— Degli Uffizi. Vincenzo Danti, VII, 
632. Gio. Bologna, ivi, n. 3. Vasari. 
703. 

— Mulina d'Arno. Giovanni Pisano, 

I, 308. 

— Museo Archeologico. Torso antico 
di Satiro, II, 245, n. 2. 

— Museo Nazionale. Andrea del Ca- 
stagno, II, 670, n. 4. Benedetto da 
Majano, III, 335, n. 1. Benedetto da 
Ro ve zzano, IV, 534, n. 1. Bertoldo, 

II, 423, n. 2. Filippo Brunelleschi, 
336, n. 2. Baccio Bandinella VI, 146. 
Matteo Ci vi tali, 129. Vincenzo Dan- 
ti, VII, 632, n. 1. Donatello, II, 401, 
n. 1 ; 406, n. 4 e 5; 407, n. 2 e 417, 
n. 5. Lavori di terra cotta invetria- 
ta, 191. Maso Finiguerra e Matteo 
Dei, III, 287, n. 2 e V, 444, n. 1. 
Lorenzo Ghiberti, II, 234, n. 1. Gio. 
Bologna, VII, 647. Guglielmo da 
Marcilla, IV, 428, n. 1. Guglielmo te- 

. desco, VII, 550, n. 1. Michelozzo, 
II, 433, n. 1. Mino da Fiesole, III, 
123, n. 3. Francesco Moschi no, 310, 



n. 1. Michelangiolo, VII, 143, n. 1; 
150, n. 1; 157, n.4; 166, n.l e 201, 
n. 4. Jacopo della Quercia, II, 112, 
n. 2. Pierino da Vinci, 128, n. 2. An- 
tonio del Poliamolo, III, 289, n. 1 e 
297, n. 2. Luca della Robbia, II, 170, 
n. 2 e 171, n. 1. Giovanni della 
Robbia, 193. Antonio Rosselli no, III, 
96, n. 3. Vincenzo de'Rossi, VII, 627, 
n. 2. Gio. Francesco Rustici, VI, 627. 
Jacopo. San sovino, VI, 58, n. 1 e VII, 
494, n. 1. Vecchietta, III, 78, n. 3. 
Verrocchio, III, 360, n. 1, 360, n. 2 
e 361, n. 2. 
Firenze. Museo di S. Marco. Barto- 
lommeo di Frosino, III, 213, n. 1. 
Pontormo , VI, 264, n. 2. Stefano 
miniatore, III, 241, n.4. Zanobi Stroz- 
zi, II, 528, n. 1. 

— Orologio del Museo Fisico. Loren- 
zo della Volpaia, II, 594, n. 1. 

— Orti Oricellarj. Statua mutilata di 
Andrea Pisano, I, 484, n. 1. 

— Palazzi b Case. Albizzi. Perugino, 

III, 577, n. 1. 

— Aldobrandino Puligo, IV, 465. 

— Alessandri. Fra Filippo Lippi, II, 
627, n. 1. Lippo di Beni vieni, 13, 
n.2. Botticelli, III, 329. Pesellino, 37, 
n. 4. 

— Almeni. Cristofaro Gherardi, detto 
Doceno, VI, 231 e VII, 696. • 

— Altoviti. Benedetto da Rovezzano, 

IV, 531. 

— Dell'Amelia. Domenico Puligo, IV, 
464. 

— Antinori. Ridolfo del Ghirlandajo 
VI, 535, n. 3. 

— Ba Ideili. Fra Bartolommeo, IV, 197, 
n. 1. 

— Barbadori. Brunelleschi, II, 379. An- 
drea del Sarto, V, 14. 

— Bartolini. Baccio d'Agnolo, V, 351. 

— Bartolommei. Lorenzo di Credi, 
IV, 567, n. 1. Puligo, 465. 

— Benci. Leonardo da Vinci, IV, 27 
n. 3. 

— Benintendi. Baccio d'Agnolo, V, 
352. Bachiacca, III, 592, n. 4 e VI, 
455. Franciabigio, III, 592, n. 4. 

— Borgherini (oggi Rosselli, già Del 
Turco). Baccio d'Agnolo, V, 352 
Benedetto da Rovezzano, IV, 530, 
531, n. 1. Francesco Granacci , V, 
342, 343. Giorgione, IV, 94. 

— Borghini. Andrea del Sarto, V, 14. 

— Botti. Raffaellino del Garbo, IV, 236 



184 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



e n. 2. Raffaello da Urbino, IV, 
355. 
Firenze. Palazzi b Case: Buondel- 
monti. Jacone, V. 58, n. 6. 

— Busini (oggi Guadagni). Brunelle- 
schi, II, :m. 

— De' Capitani di Parte Guelfa, Fran- 
cesco della Luna, II, 380. Brunelle- 
schi, ivi. Vasari, ivi. Giotto I, 376. 
Lippo, II, 14. Gherardo Stamina, 9. 

'— Capponi (da S. Sebastiano). Dona- 
tello, II, 417. Fra Filippo Lippi, 625. 
Francesco Brini, III, 239, n. 1. 

— Ciacchi (in Porta Rossa). Francia- 
bigio, V, 198. 

— Conti. Giuliano di Baccio d'Agnolo, 

V, 355. 

— Corsi. Luca Signorelli, III, 689, n. 1. 

— Corsini. Francesco Brini, III, 239, 
n. 1. Raffaello Carli, IV, 252. Fra 
Paolino da Pistoja, 213. 

— Covoni. Granacci, V, 344, n. 1. 

— Doni. Donatello, II, 417, n. 5. 

— Frescóbaldi. Pier della Francesca, 

II, 488, n. 1. 

— Gherardesca. Puligo, IV, 465. Pie- 
rino da Vinci, VI, 127. 

— Gianfigliazzi (ora Hooghvoorst). 
Desiderio da Settignano, III, 108 e 
n. 3. 

— Ginori. Luca Signorelli, III, 701. 

— Del Giocondo. Puligo, IV, 465. An- 
drea del Sarto, V, 14. 

— Giuntini (ora Mar tei lini). Brunel- 
teschi, II, 379. 

— Gondi. Donatello, II, 418. Giuliano 
da Sangallo, IV, 275. 

— Guicciardini. Giuliaao Bugiardini, 

VI, 205, n. 2. 

— Lanfredini (oggi Corboli). Baccio 
d'Agnolo, V, 352. Andrea Feltrini, 
207. 

— Lapi (presso Mercato Vecchio). Fi- 
lippo Brunelleschi, II, 331. 

— Mannelli. Botticella III, 330. 

— Martelli. Donatello, II, 408 e 409, 
n. 1. 

— De'Medici (ora Riccardi). Botticelli, 

III, 312, 322. Buonarroti, VII, 191. 
Donatello, II, 406 e n. 6 e 416. Gio- 
vanni d'Asciano, I, 651. Gio. da 
Udine, VI, 556, 557 e Vili, 249, 250. 
Gozzoli, III, 47, n. 1. Alfonso Lom- 
bardi, V, 90 e n, 1. Tommaso o 
Maso di Bartolommeo, detto Masac- 
cio, scultore, II, 291, n. 2. Miche- 
lozzo, 433 e seg. Pesellino, III, 37. 



Piero di Cosimo, IV, 138. Piloto, V, 
603, n. 1. Antonio del Poliamolo, 

III, 293, 294. Antonio Rosselli no, 
93 e 94, n. 1. Francesco Salviati, 
VII, 27. Andrea del Sarto, V, 15. 
Giorgio Vasari, VI, 215; 556, 557; 
VII, 656 e Vili, 249, 250. Verroc- 
chio. III, 301, 366. Leonardo da Vin- 
ci, IV, 23. 

Firenze. Montauto. Domenico di Bac- 
cio d'Agnolo, V, 359. 

— Mozzi. Lavori di terra .cotta inve- 
triata, II, 192. 

— Nasi. Vedi Del Nero. 

— Del Nero (ogpi Torri giani). Baccio 
d'Agnolo, V, 352. Domenico di Bac- 
cio d'Agnolo, 359. 

— Niccolini (al Canto de' Pazzi). Do- 
menico Puligo, IV, 464, n. 3. 

— Nobili. Donatello, II, 417. 

— Panciatichi. Mariotto Al ber tinelli, 

IV, 225, n. 4. Lorenzo di Credi, 567, 
n. 1. 

— Pandolfini (in via S. Gallo). Andrea 
del Castagno , II , 680. Domenico 
Ghirlandajo, III, 258, n. 5. Raffaello, 
IV, 364 e VI, 435. Gio. Francesco 
e Aristotile da Sangallo, ivi e 436. 

— Di Parte Guelfa. Vedi De' Capitani 
di Parte Guelfa. 

— Passerini. Ridolfo del Ghirlandajo, 
VI, 540, n. 1. 

— Pio. Domenico Veneziano, II, 675, 
n. 1. 

— Pitti. Ammannato, VII, 522. Bru- 
nelleschi, II, 372. Andrea Schiavone, 
VI, 597, n. 1, 

— Del Potestà. Sandro Agolanti, III, 
261, n. 1. Angelo di Donnino e Do- 
menico di Marco, 190, n. 4. Andrea 
del Castagno, II, 680. Agnolo Gaddi, 
I, 639. Neri Fioravanti, ivi, n. 1. 
Gi otti no, 6Z6. Giotto, 399, 400. Fra 
Filippo Lippi, II, 625. Maestro Lapo, 
I, 283. Ragioni che provano non es- 
sere di mano di Giotto le pitture 
della cappella, e per conseguenza 
neppure il ritratto di Dante, 413- 
422. 

— Pucci. Botticelli, III, 313, n. 1. Bac- 
cio da Montelupo, IV, 540. 

— Del Pugliese. Donatello, IV, 176, 
n. 3. Fra Bartolommeo, ivi e 194, 
n. 2. Piero di Cosimo, 139. 

— Ricasoli-Firidolfi. Bartolo Fancel- 
li, II. 463, n. 1. 

— Ricasoli. Vasari, VI, 230. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



185 



Firenze. Palazzi e Case: Riccardi 
Del Vernaccia. Mariotto Alberti- 
nelli, IV, 225, n. 4. 

— Della Robbia. Dove fossero le loro 
case, II, 167, n. 3. 

— Rubieri. Fra Bartolommeo, IV, 179, 
n. 2. 

— Rucellai. Leon Battista Alberti, II, 
541 e n. 2 e 542, n. 1. Granacci, V, 
343, n. 1. Filippino Lippi, III, 464, 
n. 3. 

— Salviati (già Vespucci). Botticella 
III, 312, n. 5, Fra Bartolommeo, IV, 
176. Piero di Cosimo, IV, 141, 142, 
n. 1. 

— Sertini. Andrea Feltrini, V, 207. 

— Della Signoria. Ammannato, IV, 
453. Angelo di Donnino e Pietro 
Aghi netti. III, 190, n. 4. Arnolfo, I, 
289. Baccio d'Agnolo, V, 351 e n. 2. 
Baccio Bandinelli, VI, 174 e n. 2 e 
3, 181, n. 1 e VII, 698. Domenico 
Benci, VI, 242. Benedetto da Maja- 
no, HI, 335, n. 1 e 341. Boscoli, VII, 
423. Giovanni Brini, III, 239, n. 1. 
Angelo Bronzino, VII, 596 e seg. 
Filippo Brunelleschi, II, 331. Il Cec- 
ca, III, 206. Bernardo della Cecca, 
ivi. Cronaca, IV, 449. P. Ignazio 
Danti, VII, 633 e seg., 636, n. 1. 
Desiderio da Settignano, III, 108. 
Doceno, VI, 239. Donatello, II, 406. 
Andrea Feltrini, V, 208, n. 2. Do- 
menico Ghirlandajo, III, 269, n. 4. 
Ridolfo del Ghirlandajo, V, 208, n. 2 
e VI, 539. Gio. Bologna, VII, 647. 
Giuliano di Baccio d'Agnolo, V, 356. 
Giuliano da Majano, IH, 335 e n. 1. 
Jacopo da Empoli, VI, 269, n. 2. 
Leonardo da Vinci, IV, 41 e seg. 
Fra Filippo Lippi, II, 617, n. 3. 
Marco da Faenza, VII, 422. Pietro 
Paolo Menzocchi, VI, 324, n. 3. Mi- 
chelozzo, II, 434. Jacopo Orgagna, 
I, 610. Pastorino, IV, 438. Pesello, 
III, 36. Antonio del Poliamolo, 293, 
n. 4. Piero del Poliamolo, ivi. Ber- 
nardo Rosselli , II , 88. Vincenzo 
de'Rossi, VI, 193. Lorenzo Saba- 
tini, VII, 415. Francesco Salviati, 
22 e seg. Battista Del Tasso, III, 
352 e VII, 696 e seg. Chimenti di 
Domenico Del Tasso, 350. Biagio 
Tucci e Pietro Perugino, 319, n. 1. 
Vasari, ivi e seg.; II, 438; IV, 451, 
452; VI, 193, 239; VII, 713 e 717. 
Verrocchio, III. 364. 



Firenze. De' Sommai. Donatello, II, 
418. 

— Sorbi (in via Borgo S. Jacopo). La- 
voro in terra cotta invetriata, II, 192. 

— Spini. Domenico Puligo, IV, 464, 
465, n. 1. 

— Strozzi. Benedetto da Majano, III, 
340 e IV, 443. Cronaca, 444. An- 
drea Feltrini e Francesco di Nic- 
colò, V, 208, n. 2. Niccolò Grosso, 
IV, 445, 447. 

— Taddei (oggi Pecori Giraldi). Raffael- 
lo, IV, 321. Baccio d'Agnolo, V, 352. 

— Tolomei. Mariotto Al berti nelli, IV, 
225, n. 4. Antonio del Poliamolo, 
III. 292, n. 1. 

— Torelli (di Lelio). Donatello, II, 418. 

— Tornabuoni. Domenico Ghirlandajo, 

III, 258, n. 5. Michelozzo, II, 444. 

— Uguccioni. Mariotto di Zanobi Folfi, 

IV, 364, n, 3. 

— Vecchietti. Fra Filippo Lippi, II, 
626, n. 1. 

— Palazzo Vecchio. V. Palazzo della 
Signoria. 

— Vespucci Simone. Andrea Con tuc- 
ci, IV, 510. 

— Vettori. Antonio del Poliamolo, III, 
287, n. 3. 

— Pian di Mugnone. Fra Paolino da 
Pistoja, IV, 213. 

— Piazze: S. Giovanni. Maestro La- 
po, I, 282, 283. Quando fosse am- 
mattonata, 283, n. 1. 

— Del Granduca. Vedi Piazza dei 
Signori. 

— S. Lorenzo. Baccio Bandinelli, VI, 
168, 169, n. 2. 

— Della Nunziata. Antonio da San- 
gallo, IV, 289. 

— De' Signori. Ammannati, 1,119,11, 
192, VII, 298, n. 2 e 522. Andrea 
Pisano, I, 491. Battista di Bene- 
detto Fiammeri, VII, 298, n. 2. Buo- 
narroti, I, 119. Bandinelli, ivi. 

— Poggio di S. Miniato. Fortificato 
dal Buonarroti, VII, 194. 

— Ponti: Alla Carraja. Maestro La- 
po, I, 282, n. 5. 

— Alle Grazie. Vedi A Rubaconte. 

— A Rubaconte o Ponte alle Grazie. 
Maestro Lapo, I, 283. 

— A Santa Trinità. Taddeo Gaddi, 
I, 578, n. 1. 

— Vecchio. Taddeo Gaddi, I, 577. 

— Porte : Della Città. Bernardo Dad- 
di, I, 673. 



186 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Firenze. Porte: Alla Croce. Michele 
di Ridolfo del Ghirlandaio, VI, 547. 

— S. Frediano. Andrea Pisano, I, 491. 

— S. Gallo. Michele di Ridolfo del 
Ghirlandaio, VI, 547. Jacopo Nucci, 

I, 465. 

— S. Giorgio. Bernardo Daddi, I, 464. 

— S. Piero Gattolini. Jacopo Orga- 
gna, I, 609 e n. 4. Paolo di Maestro 
Giovanni, I, 602, n. 1. 

— A Pinti. Bernardo Daddi, I, 464. 

— Al Prato. Michele di Ridolfo del 
Ghirlanda^, VI, 547. 

— Raccolte: Gaddi-Poggi. Andrea 
del Sarto, V, 18, n. 2. 

— Gagliardi. Mariotto Albertinelii, IV, 
225, n. 4. Leonardo da Vinci, 36, 
n. 1. 

— Lombardi e Baldi. Angelico, II, 
509, n. 1. Botticelli, III, 330. Cima- 
bue, I, 249, n. 2. Francesco Fran- 
cia, III, 541, n. 5. Orcagna, I, 595, 
n. 3. Luca Signore 11!, Ili, 701. Paolo 
Uccello, II, 214, n. 1. 

— Metzger. Angelico, II, 512, n. 2. 
Botticelli, HI, 330. Duccio, I, 656, 
n. 2. Ingegno, III, 620. Perugino, 
586, n. 2. Luca Signorelli, 701. 

— Volpini. Botticelli, III, 330. Fra 
Bartolommeo, IV, 196, n. 2. Loren- 
zo di Credi, IV, 567, n. 1. 

— Spedali : Del Bigatto. Angelo Gad- 
di, I, 643, n. 2. 

— Vi Bonifazio Lupi. Angelo di Don- 
nino, HI, 190. Cenni no Cenni ni, I, 
645. 

— Degli Innocenti. Brunelleschi , li, 
366. Graffione, II, 598 e n. 1. Mino 
da Fiesole, III, 122. Neri di Bicci, 

II , 75. Piero di Cosimo , IV, 141, 
n. 1. 

— Di Santa Lucia. Angelo di Don- 
nino e Pietro Aghinetti, III, 190, 
n. 4. 

— Di Santa Maria Nuova. Mariotto 
Albertinelii, IV, 180, 221. Angelico, 
II, 529, n. 1. Andrea dal Castagno, 
673. Alesso Baldovinetti , ivi. Fra 
Bartolommeo, IV, 177, 178, n. 1. 
Domenico Veneziano, ivi. Raffaello 
Capponi, IV, 233, n. 2. Felice di 
Michele, miniatore, 584, n. 6. Ghe- 
rardo, III, 248. Girolamo Padova- 
no, III, 225. Giuliano da Majano, II, 

v 481. Lorenzo Monaco, 27. Luca della 
* Robbia, 176, n. 3. Il Rosso, V, 157 

e n. 4. Verrocchio, III, 361, n. 2. 



Firenze. Di S. Matteo. Mariotto di Nar 
do, I, 610, n. 3. 

— Del Porcellana. Cimabue, L, 250 e> 
n. 2. 

— Ibrre del Guardamorto* Dove fos- 
se, I, 302. Gettata a terra da Nie- 
cola Pisano, ivi e n. 2. 

— Via de' Pittori. Origine probabile 
del suo nome, I, 265. 

— Casino da S. Marco. Baccio Ban- 
dinelti, VI, 144, n. 1. 

— Ville: Antella. Chiesa di S. Ca- 
terina. Spinello, I, 683, n. 1. 

— Borgherinù oggi Castellani (a Bel- 
losguardo). Baccio d'Agnolo, V, 352. 

— Capponi dalle Rovinate. Tommaso 
di Stefano, IV, 570, n. 2. 

— Castello. Ammannato, VII, 522. Bot- 
ticelli, IH, 312, n. 4. Donatello, II. 
407, n. 4. Luca Signorelli, III, 689. 

— Chiasso Maceregli de' Tornàbuoni 
(ora Lemmi). Domenico Ghirlandaio 
HI, 269 e n. 2. Botticelli, III, 330. 

— Demidoff. Carlo Crivelli, IH, 429. 

— PandolflnV (a Legnaja). Andrea 
del Castagno, II, 670, n. 4. 

— Petraja (a Castello). Filippo Bru- 
nelleschi, II, 331. Tribolo, VI, 79, n.2. 

— Poggio a Cajano. Filippino Lippi, 
IH, 474. Andrea del Sarto, V, 35. 
Franciabigio e Pontormo, ivi. Ales- 
sandro Allori, 36, n. 2. 

— Poggio Imperiale. Antonio da San- 
gallo, IV, 281. 

— Rucellai (a Quaracchi). Leon Bat- 
tista Alberti, II, 542, n. 1. 

— Salviati (al Ponte alla Badia). Gio. 
Francesco Rustici, VI, 606. 

Fojano, in Valdichiana. Chiese: Col- 
legiata. Quadro di terra cotta inve- 
triata, II, 195. 

— S. Dcnnenico. Quadro di terra cotta 
invetriata, II, 196. 

— S. Francesco. Quadro di terra in- 
vetriata, II, 195. 

— S. Pietro. Luca Signorelli, III, 689, 
n. 5. 

— Fortezza. Antonio Marchissi daSet- 
tignano, IV, 476, n. 4. 

Fo'ignano, presso Amatrice. Cola dalla 
Matrice, V, 213, n. 1. 

Fontainebleau. Villa Reale. Prima- 
ticcio, VII, 407 e n. 1, 408, n. 2. 
Gio. Battista Bagnacavallo, 409. Rug- 
giero Ruggieri, 410. Prospero Fon- 
tana, ivi. Niccolò dell'Abate, ivi. II 
Rosso, V, 167 e seg. e 172, n. 1. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



187 



Forli. Girolamo Cotignola, V, 184, n. 2. 

— Case: Albicini. Marco Pai mezzani, 
VI, 338. 

— Brunetti. Marco Palmezzani, VI, 
337 e 339. 

— Palmezzani. Marco Palmezzani, VI, 
340. 

— Regoli. Marco Palmezzani, VI, 338 
e 339. 

— Chiese: SS. Annunziata. Marco 
Palmezzani, VI, 337. 

— S. Biagio. Francesco Menzocchi, 
VI, 323, n. 3. 

— Canonica. Simone fratello di Dona- 
tello, II, 460. 

— Carmine. Melozzo, III, 66. Marco 
Palmezzani, ivi, n. le VI, 337. 

— S. Domenico. Guglielmo da 'Forlì, 
I, 405. 

— Duomo. Marco Palmezzani, V, 253, 
n. 4 e VI, 322. 

— S. Francesco. Timoteo Vite, IV, 
496. Girolamo Genga, ivi e VI, 318. 
Francesco Menzocchi, 323. Pace da 
Faenza, I, 405. Simone fratello di 
Donatello, II, 460. 

— S. Girolamo. VI, 340. Francesco 
da Cotignola, V, 256, n. 2. Melozzo, 
III, 68. Marco Palmezzani, 68, VI, 
335, 336 e 337. 

— S. Maria in Ripa. Marco Palmez- 
zani, VI, 336. 

— S. Mercuriale. Marco Palmezzani, 
VI, 338. 

— Degli Osservanti. Marco Palmez- 
zani, VI, 335. 

— De' Teatini. Livio Agresti, VII, 422. 

— Della Trinità. Francesco Menzoc- 
chi, VI, 323, n. 3. 

— Palazzo Ginnasiale. Francia, III, 
544, n. 1. 

— Pinacoteca Comunale. Marco Pai- 
mezzani, VI, 340. Rondinella 323, 
n. 2. 

Fórlimpopoli. Chiesa di S. Maria dei 
Servi. Marco Palmezzani, VI, 339. 

Francfort sul Meno. Istituto Stàedel. 
Gio. Battista Cima, III, 665. Moret- 
to, VI, 505, n. 1. Ruggero Vander- 
Weyden, VII, 580, n. 5. 

— Raccolta del sig. Luigi Brentano. 
Giovanni Fochetta, II, 461, n. 2. 

Fratta, presso Perugia. Chiese: Dei 
Minori Osservanti. Perugino, III, 
587, n. 3. 

— - S. Croce. Confraternita. Luca Signo- 
rili, III, 703. 



Friuli (Motta di). Galleria Scarpa* 
Mantegna, IH, 423. 

— Villa Zeno. Palladio, VII, 530. 
Fuligno. Chiese: S. Agostino. Alunno* 

III, 509. 

— S. Niccolò. Alunno, III, 509, Q. 1. 



G 



Gaeta. Chiesa dell 'Annunziata. Giot- 
to, I, 391. 

Gangherato. Margaritone d'Arezzo, L 
363. 

Gemona. Chiesa. Gio. Battista Grassi* 
V, 110, n. 1. 

— S. Maria delle Grazie. Gio. Batti- 
sta Cima, IH, 664. 

Genova. Accademia delle Belle Arti. 
Guglielmo della Porta, VII, 545, n.6. 

— Biblioteca Civica. Bartolommeo Ne- 
roni detto il Riccio, VI, 412, n. 1. 

— Chiese: SS. Cosimo e Damiano. 
Taddeo Bartoli, II, 36, n. 1. 

— Duomo. Matteo Civitali, II, 128, 129. 
Andrea Contucci, IV, 514, n. 4, 515* 
n. 1. Vincenzo Foppa, III, 639, n. 1. 
Montorsoli, VI, 641. Guglielmo della 
Porta, VII, 545 e n. 4. 

— S. Francesco del Castelletto. Peri no 
del Vaga, V, 616. 

— S. Giovanni. Compagnia. Gugliel- 
mo della Porta, VII, 545, 

— S. Giovanni Battista. Confrater- 
nita. Matteo Civitali, II, 448, n. 3. 

— S. Lorenzo. Vedi Duomo. 

— S. Marco. Gian Giacomo della Por- 
ta, VII, 544, n. 3. 

— S. Maria in Castello. Leonardo 
Riccomanni, VI, 104. 

— S. Matteo. Montorsoli, VI, 644 e seg* 

— S. Stefano. Benedetto Buglioni, II, 
184, n. 1. Donato Benti, ivi e IV, 
530, n. 2. Benedetto da Rovezzano, 
ivi. Giulio Romano, V, 532 e n. 3. 

— Palazzi e Case: Cassinelli. Gior- 
gine, IV, 106. 

— Doria. Beccafumi, V, 616, 649. Sil- 
vio Cosini, IV, 484, n. 2 e V, 613. 
Giovanni da Fiesole, ivi. Girolamo 
da Trevigi, 614. Luzio Romano, 
616. Montorsoli, VI, 645. Gian Gia- 
como da Valsoldo, 646, n. 1. Mar- 
cello Sparti, ivi, n. 2. Perino del 
Vaga, V, 612. Pordenone, 117, 616. 

— Doria di Giannettino. Perino dek 
Vaga, V, 616. 



188 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Genova. Palazzi eCasb: Giustiniani, 
Palladio, VII, 530. 

— Grimaldi. Galeazzo Alessi , VII, 
554. Guglielmo della Porta, 545 e 
n. 5. 

— Piazza della Signoria. Mon torsoli, 
VI, 641. 

— Ville: Centurioni. Galeazzo Ales- 
si, VII, 554. 

— Giustiniani. Galeazzo Alessi, VII, 
554. 

Olascovia. Raccolta del Duca di Ha- 
milton. Giuliano Bugiardioi, V, 582, 
d. 1. 

Glentyan (Scozia). Raccolta Stirling. 
Luca Signorelli, III, 705. 

Gradar a. Chiesa della Pieve. Giovan- 
ni Santi, IV, 393, 399. 

— Fortificazioni. Girolamo Genga, VI, 
319, 320. 

Gradoli. Palazzo Farnese. Antonio 
da Sangallo il Giovane, V, 451. 

Gravina. Barco. Puccio, I, 298. 

Grezzano. Villa sul Veronese. Miche- 
le Sanmicheli, VI, 358. 

Grosseto. Duomo. Antonmaria Lari, 
IV, 607, n. 3. 

— Mura Nuove. Antonmaria Lari, 607, 
n. 3. 

Grottesche. Come si lavorino, I, 193 
e seg. 

Gualdo. Chiesa di S. Benedetto. Ber- 
nardo Rossellino, III, 98. 

Guastalla. Piazza. Lione Lioni, VII, 
539, n. 1. 

Gubbio. Casa Ramelli. Andrea di Giu- 
sto, III, 53, n. 4. 

— Chiesa di S. Francesco, Francesco 
Signorelli, III, 696, n. 4. 

— Palazzo dei Duchi d* Urbino. Bac- 
cio Pontelli, II, 654, n. 2. 



Jesi. Chiesa di S. Fiorano. Lotto, V, 
258. 

— Fortezza. Baccio Pontelli, II, 661. 

— Palazzo Comunale. Andrea Con- 
tucci, IV, 522, n. 4. Francesco di 
Giorgio, III, 73, n. 5. Lotto, V, 258. 
Pompeo da Fano, VII, 73, n. 3. 

Imola. Chiese: S. Francesco. Jacopo 
La n frani, I, 443. 

— & Maccario. Confraternita. Inno- 
cenzo Francucci, V, 185, n. 3. 

— S. Maria della Regola. Innocenzo 
Francucci, V, 185, n. 3. 



Imola. Chiese: De' Riformati. Fran- 
cesco da Cotignola, V, 256, n. 2. 

— Di Valverde. Innocenzo Francucci, 

V, 185, n. 3. 

Imperiale (T). Palazzo presso Pesaro. 
Architettato ed ornato da Girolamo 
Genga, V, 99 e VI, 318. Dipinto dai 
Dossi e da Raffaello dal Colle, ivi, 
ivi e 319. Da Francesco Menzocchi 
da Forlì e da Camillo Mantovano, 

VI, 318, 319. Da Angelo Bronzino, 
ivi, 276, 318 e VII, 595. 

Impruneta. Pieve. Tommaso di Marco 

e Pietro Nelli, I, 609, n. 3. 
Inghilterra. 

Cambridge. Fitzwilliam. Ma- 
riolo Albertinelli, IV, 225, n. 4. 

Liverpool. Istituto. Vincenzo 
Catena, III, 643, n. 3. Simone di Mar- 
tino, I, 560, n. 1. Pesellino, III, 39, 
n. 1. Tiziano, VII, 429, n. 2. 

Londra. Accademia delle Belle 
Arti. Buonarroti, VII, 157, n.4. Leo- 
nardo da Vinci, IV, 39, n. 1. 

— Chiese: Di S. Paolo. Benedetto da 
Rovezzano, IV, 535, n. 3. 

— Di Westminster. Pietro Torri gia- 
no, IV, 261, n. 1. 

— Gallerie: Nazionale. Giovanni Bel- 
lini, III, 181. Simone Benich, VII, 
587, n. 3. Bono ferrarese , III , 27 , 
n. 3. Vincenzo Catena, 643, n. 3. 
Paolo Cavazzola, V, 315, n. 3. Gio. 
Battista Cima, III, 665. Cimabue, I, 
249, n. 2. Correggio, VI, 447, n. 2. 
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Dosso 
Dossi, V, 101, n. 1. Francia, III, 543, 
n. 1 e 556. Giorgione, IV, 100, n. 1 
e 106. Girolamo dai Libri, V, 328, 
n. 3. Girolamo da Trevigi, 137, n. 4. 
Gozzoli, III, 46, n. 2. Jacopo Belli- 
ni, 176, n. 2. Jacopo di Casentino, 
I, 671, n. 1. Leonardo da Vinci, 
IV, 27, n. 2, 36, n. 1 e 66. Filippino 
Lippi, III, 464, n. 3. Fra Filippo 
Lippi, II, 616, n. 2, 617, n. 3 e 618, 
n. 1. Mantegna, III, 425 e 433. Al- 
tobello Melone, VI, 459, n. 4. Me- 
lozzo, III, 65, n. 1. Francesco Mon- 
signori, V, 307, n. 2. Marco Pai- 
mezzani, VI, 337. Parmigianino, V, 
226, n. 1. Perugino, III, 577, n. 4. 
B. Peruzzi, IV, 598, n. 1 e V, 137, 
n. 4. Pesello, III, 38, n. 2. Piero di 

'Cosimo, IV, 142, n. 1. Piero della 
Francesca, II, 495, n. 1. Vittore Pi- 
sanello, III, 10, n. 2. Antonio del 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



189 



Poliamolo, 293, n. 1. Cosimo Ros- 
selli, 187, n. 2. Sebastiano Vene- 
ziano, V, 570, n. 2. Tiziano, VII, 
434, n. 1, 452, n. 3 e 458, n. 3. 
Paolo Uccello, II, 214, n. 1. Barto- 
lommeo Vivarini, III, 671. 
Inghilterra. Gallerie: Reale di Ham- 
pton- Court. Mantegna, III, 398, n. 1 
e 425. Pontormo, VI, 294. Raffaello, 

IV, 370, n. 2. 

— Reale di Windsor. Fran ci abigio, 

V, 198, n. 1. 

— Istituto. Mantegna, III, 424, 425. 

— Museo di Kensington. Andrea da 
Fiesole, IV, 478, n. 2. Buonarroti, 
VII, 150, n. 1. Agostino Rusti, IV, 
542, n. 6. Raffaello, IV, 370, n. 2. 
Antonio Rossellino, III, 103, n. 1. 
Jacopo Sansovino, VII, 490, n. 1. 

— Raccolte: Del Castello di Al- 
nuich. Sebastiano Veneziano, V, 
573, n. 1. 

— Ashburnham. Andrea del Sarto, V, 
51, n. 4. 

— Barker. Luca Signorelli, III, 701, 
705. Lorenzo di Credi, IV, 567, n. 2. 
Pinturicchio, III, 504, n. 1. 

— Beckford. Giovanni Bellini, III, 180. 

— Bridgewater. Raffaello, IV, 321, 
n. 2. Andrea Schiavone, VII, 457, 
n. 1. Andrea del Sarto, V, 33, n. 1. 
Sebastiano Veneziano, 568, n. 2. Ti- 
ziano, VII, 460, n. 2. 

— Bromley. Galasso, III, 89, n. 2. 
Bernardo Daddi, I, 465. 

— Buckingham. Cordegliaghi, ITI, 647, 
n. 1. 

— Butler Johnstone. Palma Vecchio, 
V, 248, n. 1. 

— Cowper a Panzanger. Fra Barto- 
lommeo, IV, 198, n. 3. Andrea del 
Sarto, V, 17, n. 4. 

— Del Duca di Devonshire. Tiziano, 
VII, 450, n. 1. 

— Dudley. Giovanni Bellini, III, 180. 
Carlo Crivelli, 429. Francia, 556. 
Raffaello, IV, 318, n. 3. 

— Dulwich. Raffaello, IV, 324, n. 2. 

— Fuller Maitland. Botticelli, 111,331. 
Cosimo Rosselli, 187, n. 2. Francia- 
bigio, V, 197, n. 2. 

— Hamilton. Botticelli, III, 315, n. 2. 
Mantegna, 422. 

— Hertford. Gio. Battista Cima, III, 
665. Tiziano, VII, 429, n. 2. 

— Holkham. Copia a chiaroscuro del 
cartone di Michelangiolo attribuita 



ad Aristotile da Sangallo, VII, 161, 
n. 3. 
Inghilterra. Raccolte: Di Castle Ho- 
ward. Mariotto Albertinelli , IV, 
225, n. 4. Giovanni Bellini, III, 162» 
n. 3. 

— Ivor Guest. Lorenzo Costa, III, 137, 
n. 2. 

— Kingston Lacy. Giorgione, IV, 100» 
n. 1. 

— Layard. Bono Ferrarese , III , 27 , 
n. 3. Bartolommeo Mantegna, 674. 
Gentile Bellini, 166, n. 2. 

— Marlborough. Raffaello,IV,323, n. 2. 

— Miles. Raffaello, 324, n. 2. 

— Del Duca di Northumberland. Ti- 
ziano, VII, 460, n. 2. 

— Ottley. Gentile da Fabriano, III, 22* 
Mantegna, 434. 

— Pembroke. Mantegna, III, 426. 

— Sanford. Bachi acca, VI, 455. 

— Solly. Cotignola, V, 184, n. 2. In- 
nocenzo Francucci, 186, n. 5. 

— Sutherland. Luca Penni, V, 434 r 
n. 1. 

— Del Duca di Wellington. Correg- 
gio, IV, 118, n. 1. 

— Woodburn. Antonio del Poliamolo,. 
Ili, 293, n. 1. Raffaello Carli, IV, 252. 

Manchester. Casa Richols. 
Marco Palmezzani, VI, 639. 

— Watts Russell. Gio. Battista Cima* 
IU, 665. 

Oxford. Istituto. Mantegna, III, 
434. 

— Windsor ( Castello di ). Leonardo- 
da Vinci, IV, 66. 

Invenzione dell? Storie. Che cosa 

siano, I, 168 e seg. 
Isoli, sul Lago di Garda. Chiesa degli 

Zoccolanti. Gio. Francesco Caroto, 

V, 285. 
Ischia , presso Grosseto. Chiesa di 

S. Stefano. Vincenzo Tamagni, IV* 

505 e seg. 



Lamporecchio. Chiesa di S. Stefano* 

Tavola di terra cotta invetriata, II r 

198. 
Lari, nel Pisano. Palazzo Pretorio. 

Terra cotta invetriata, H, 194. 
Lecceto, presso Siena. Chiesa di San 

JÀonardo. Segna, I, 653, n. 1. 
Legnago. Fortificato da Michele San- 

micheli, VI, 344. 



190 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Legnago. Fortezza. Luigi Brugnoli, 
VI, 363. 

— Porte, Michele Sanmicheli, VI, 353. 
Legni buoni per intagliar figure, I, 

16(5, 167. 
Libbiano, nei Volterrano. Zaccheria 

da Volterra, IV, 548, n. 2. 
Lione. Cattedrale. Perugino, III, 588, 

n. 2. 

— Museo. Andrea del Sarto, V, 53, 
n. 1. 

Lipsia. Galleria. Giuliano Bugiardini, 
VI, 204, n. 3. Fra Paolino da Pi- 
stoja, IV, 214. 

Livorno. Fortezza. Antonio da San- 
gallo, IV, 288. 

Lodi. Chiesa dell' Incoronata. Fratelli 
Piazza, IV, 148, n. 1. Cristoforo Roc- 
chi, ivi. 

Lonigo. Chiesa di Montoliveto. Fran- 
cesco Moroni, V, 310. 

Loreto. Chiese: Della Madonna. Fra 
Aurelio Lombardo, VI, 480. Baccio 
Bandi nel li, 142. Benedetto da Maja- 
no, II, 472 e III, 335. Simone Cioli, 
VI, 63, 480. Andrea Contucci, IV, 
516 e Beg., 520, 521, n. 1. Domeni- 
co Veneziano, II, 495 e 674. Pier 
della Francesca, ivi, ivi. Francesco 
Ferrucci, VI, 63. Girolamo Ferra- 
rese, 63, 479 e seg. e VII, 514. Giu- 
liano da Majano, II, 472 e V, 460. 
Lorenzo Lotto, V, 252. Francesco 
Menzocchi, VI, 324. Simone Mosca, 
63, 302. Raffaello da Montelupo, 
IV, 543 e VI, 63. Ranieri da Pietra- 
santa, VI, 63. Antonio da San gal lo 
il Giovane, V, 459. Francesco da 
Sangallo, VI, 63. Giuliano da San- 
gallo, IV, 277. Luca Signorelli, II, 
495. Pellegrino Tibaldi, VII, 417. 
Tribolo, VI, 63. 

— S. Maria. Luca Signorelli, III, 691. 

— Palazzo della Canonica della S. 
Casa. Bramante, Sangallo e Bocca- 
lino, IV, 520, 521, n. 1. 

Lo ver e. Galleria Tadini. Civerchio, 

III, 653, n. 1. 
Lucca. Chiese: S. Agostino. Cosimo 

Rosselli, III, 186, n. 3. 

— S. Frediano. Amico Aspertini, V, 
180 e n. 4. Francia, III, 555. Jacopo 
della Quercia, II, 114. Fonte Batte- 
simale di Maestro Biduiho, I, 3£5. 

— Duomo. Fra Bartolommeo, IV, 191 
e n. 1. Quando incominciato I, 240. 
Guidetto, ivi, n. 2. Niccolà Pisano, 



ivi e 300. Bartolommeo della Gatta, 
III, 213 e n. 1. Cristoforo Canozio da 
Lendinara, 404. n. 2. Matteo Civi- 
dali, II, 119 e n. 6, 120, 126, 127 
129, n. 2 e 447, n. 6. Giotto, I, 389. 
Jacopo della Quercia, II, 112. Lio- 
nardo Grazia pistojese, IV, 647, n. 2. 
Agostino Marti, ivi. Cosimo Rosselli, 

III, 186. 

Lucca. 5. Martino. Vedi Duomo. 

— S. Michele. Baccio da Montelupo, 

IV, 541, n. 2. Botticelli, HI, 331. 
Matteo Civitali, II, 120 e 127. Filip- 
pino Lìppi, III, 466, n. 3. Raffaello 
da Montelupo, IV, 557. 

— S. Paolino. Baccio da Montelupo, 
IV, 541, 542, n. 1. 

— S. Pier Cigoli. Vasari, VII, 70, 673 
e 291 e n. 1. 

— S. Ponziano. Convento. Matteo Ci- 
vitali, II, 125. Filippino Lippi, IH, 
466. Andrea Contucci, ivi. Sodoma, 
VI, 398. 

— S. Romano. Fra Bartolommeo, IV, 
191, 192 e n. 1. 

— Gallerie: Comunale. Fra Barto- 
lommeo, IV, 192, n. 1. 

— Manzi da Santa Maria. Fra Bar- 
tolommeo, IV, 191, n. 3. Giuliano 
Bugiardini, VI, 204, n. 3. Francia, 
III, 555. 

— Reale. Angelo Bronzino, VII, 598, 
n. 1. 

— Fortezza della Gosta o A g osta. 
Giotto, I, 389. 

— Palazzi: Mazzarosa. Botticelli, III, 
331. 

— Tornei. Spinello, I, 691, n. 2. 
Lucignano, nella Valdfichiana. Chiesa 

di S. Francesco. Signorelli, 111,687. 
Reliquario di Gabbriello d'Antonio, 
orafo senese, ivi, n. 5. 

Luco (monastero di) in Mugello. An- 
drea del Sarto, V, 38, 39 e n. 1. 
Vasari, VII, 708. 

Lugano. Chiesa di S. Francesco degli 
Angeli. Luini/VI, 520, n. 3. 



M 



Macerata. Duomo. Allegretto Nuzi, III, 
16, n. 5. 

Madrid. Chiesa di S. Lorenzo del- 
l>Escuriale. Pompeo Lioni, VII, 542, 
n. 1. 

— Convento degli Scalzi. Pompeo Lio- 
ni, VII, 542, n. 1. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



191 



Madrid. Accademia. Lioue Lioni, VII, 
538, n. 3. 

— Galleria. Andrea del Sarto, V, 53, 
n. 1. Sanchez Coello, VII, 451, n. 3. 
Tiziano, 452, n. 1 e 3 e 458, n. 2; 
440, n. 4; 447, n. 1; 448, n. 3; 450, 
n. 1 e 460 n. 2. Vander-Weyden , 
VII, 580, n. 5. 

— Villa del Buon Ritiro. Lione Lio- 
ni, VII, 537, n. 1 e 3. 

Magnadale, nei. Trevisano. Palazzo 
Manolesso Ferro. Paolo Caliari, VI, 
372, n. 2. 

Magonza. Galleria Urbana. Mante- 
gna, III, 430. 

Malsessino, sul Lago di Garda. Gio. 
Francesco Caroto, V, 285. 

— Chiesa. Girolamo dai Libri, V, 328, 
n. 1 e 329, n. 1. 

Malta. Valletta. Baldassarre Lancia, 

VI, 325, n. 1. 
Maniago. Palazzo dei Conti Spilim- 

bergo. Tiziano, VII, 455, n. 2. 
Mantova. Chiese: S. Agnese. Rinaldo 

Mantovano, VI, 489. 

— & Andrea. Leon Batista, Alberti, 
II, 515 e* n. 1. Lorenzo Costa, III, 
137, n. 1 e 2. Mantegna, 408, n. 1. 
Giulio Romano, V, 545. 

— S. Barbera nel Castello. Domenico 
Brusasorsi e Gio. Battista Bertani, 
VI, 488. 

— 5. Benedetto. Fra Girolamo Monsi- 
gnori, V, 306 e n. 2 e VI, 491. Ri- 
fatta col disegno di Giulio Romano, 
V, 549. Antonio Begarelli, VI, 484. 
Fermo Guisoni, Girolamo Mazzola, 
Lattanzio Gambaro e Paolo Vero- 
nese, 491. 

— S. Domenico. Stefano Veronese, III, 
63Ì. Fra Girolamo Monsignori, V, 
306. Giulio Romano, 547. 

— Duomo. Girolamo Mazzola, V, 237 
e VI, 489. Girolamo Genga, 321. 
Giulio Romano, V, 552, n. 2. Gio. 
Battista Bertani, ivi e VI, 487. Bat- 
tista del Moro, 367 e 489. Domenico 
Brusasorci, ivi, ivi. Paolo Verone- 
se, 367. Paolo Farinato, > ivi, 375 e 
489. Ippolito Costa, 488. Fermo Gui- 
soni, ivi. Giulio Campi, 489. Paolo 
Caliari, ivi. 

— S. Francesco. Stefano Veronese, III, 
632. 

— S. 'Giovanni. Girolamo Mazzola, V, 
237. 



Mantova. S. Lorenzo. Leon Batista 
Alberti, II, 515, n. 1. 

— Madonna delle Grazie (fuori di 
Mantova ). Francesco Monsignori, 
V, 302. 

— S. Maria degli Angeli. Mantegna, 
III, 429. 

— S. Maria della Vittoria. Mante- 
gna, III, 403, n. 2. 

— Ognissanti. Stefano Veronese, III, 
632, n. 3. 

— S. Sebastiano. Leon Batista Alber- 
ti, II, • 515 e n. 1. Mantegna, III, 397 
e seg. 

— & Silvestro. Lorenzo Costa, III, 136, 
137, n. 1. 

— Vescovado. Girolamo Genga, VI, 
321. 

— Degli Zoccolanti. Girolamo Maz- 
zola, V, 237. 

— Accademia delle Belle Arti. Fran- 
cesco Monsignori, V, 303, n. 2. 

— Palazzi e Case : Di S. Sebastiano. 
Lorenzo Costa, III, 134. 

— Del Castello. Giulio Romano, V, 
644. 

— De'Ceresari. Pordenone, V, 113 e 
n. 4, 5 e 6. 

— Ducale. Mantegna, III, 396, n. 1 e 
2. Francesco Monsignori, V, 303. 

— Di Giulio Romano. Da lui stesso 
fabbricato ed ornato, V, 549. 

— Di Scalcheria. Lorenzo Costa, III, 
137, n. 2. 

— Del Te. Fermo Costa, III, 140, n. 1. 
Giulio Romano, 537. Benedetto Pa- 
gri, ivi. Rinaldo Mantovano, ivi. 
Primaticcio, V, 539 e VII, 406. Gio. 
Batista Mantovano o Scultori, V,540. 

— Torelli. Giulio Romano, V, 548, 
n. 1. 

— Tulio. Giulio Romano, V, 546, n. 4. 

— Via di Rompilanza. Stefano Ve- 
ronese, III, 632, 

Marano. Castello lungo la costa del- 
l'Adriatico. Michele Sanmicheli, VI, 
349. 

Marciano, in Valdichiana. Niccolò Sog- 
gi, VI, 21 e 25. 

MarignoHe, presso Firenze. Randellino 
del Garbo, IV, 236. Rosso, V, 156. 

Marmirolo. Palazzo del Duca di Man- 
tova. Giulio Romano, V, 545. 

Masiera (vicino ad Asolo nel Trevi- 
giano ). Palazzo Barbaro , oggi 
Manni. Paolo Caliari, VI, 370. 

Massa di Carrara. Chiesa di S. Fran- 



192 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



cesco. Benedetto Buglioni, II, 184, 
n. 1. 
Massa Marittima. Ambrogio Loren- 
zertì, I, 523. 

— Duomo, Goro di Gregorio, I, 490, 
n. 4. 

Matetica di Fabriano. Chiesa degli 
Zoccolanti. Melozzo, III, 65. Marco 
Palmezzani, 66, n, 1 e VI, 337. Eu- 
sebio S. Giorgio, III, 596, n. 3. 

Medaglie. Come si fanno di bronzo, di 
argento, d'oro e di altri metalli, I, 
163, 164, 165. Di pietre orientali e 
di cammei, ivi. 

— Di Cammillo Agrippa. Gio. Bat- 
tista Sozzini, V, 390, n. 3. 

— Di Fra Paolo Albertini. Antonio 
MareBCOtto, III, 28, n. 1. 

— Di Augusto imperatore. Geremia 
da Cremona, VI, 502, n. 4. 

— Di Giovanna Albizzi. Niccola di 
Spinello (o meglio di Forzore), III, 
29, n. 1. 

— Di A Ifonso a" Aragona re di Na- 
poli. Vittor Pisane Ilo, III, 11, 25. 
Geremia da Cremona, V, 502, n. 4. 

— Di Alfonso duca di Calabria. An- 
drea Guazzalotti, III, 28, n. 3. 

— D'Inigo d' Avalos. Pisanello, III, 
26. 

— Di Gentile e Giovanni Bellini. 
Vittore Camelo, III, 173, n. 2. 

— Di Pietro Bembo. Valerio Vicen- 
tino, V, 382, n. 1. Lione Lioni, VII, 
536, n. 1. 

— Di Costanza Bentivoglio. Andrea 
Guazzalotti, HI, 28, 3. 

— Di Giovanni Bentivogli. Francia, 
III, 535. 

— Di Santi Bentivogli. Michelozzo Mi- 
chelozzi, Vili, 96. 

— Di Bramante. Caradosso, IV, 161. 

— Di Michel. Buonarroti Leone Leo- 
ni, VII, 536, n. 1. 

— Di Callisto III, papa. Andrea 
Guazzalotti, III, 28, n. 3. 

— Di Giovanni Caracciolo. Pisanello, 
III, 12. 

— Di Carlo V Imperatore. Leone 
Leoni, VII, 537. 

— Di Clemente VII, papa. Francesco 
di Girolamo dal Prato, III, 28. n. 2. 
Benvenuto Cellini, V, 389. 

— Di Pietro Candido Decembrio. Pi- 
sanello, III, 24. 

— Di G. B. Dotti da Padova. Andrea 
Guazzalotti, III, 28, n. 3. 



Medaglie. Di Alfonso II et Este. Pa- 
storino, IV, 437. 

— Di Borso d'Este. PetrellinQ, Lixi- 
pnolo, Amedeo e Pisanello, III, 12, 
n. 1. 

— D'Ercole d'Este. Corradini, III, 30, 
n. 2. 

— Di Leonello d'Este. Pisanello, 111,24. 
— ■ Di Lucrezia d'Este. Pastorino, IV, 

437. 

— Di Ottavio Farnese , duca di Par- 
ma. Pastorino, IV, 437. 

— Di Vittorino da Fé l tre. Pisanello, 
III, 25. 

— Di Braccio Fortebraccio da Mon- 
tone. Pisanello, III, 12. 

— Di Antonio Ger aldini. Niccola di 
Spinello (o meglio di Forzore), HI, 
29, n. 1. 

— Di Giulio II. Francia, III, 535. 

— Di Cecilia Gonzaga. Pisanello, III, 
26. 

«— Di Ferrante Gonzaga. Leone Leo- 
ni, VII, 536, n. 1. 

— Di Gio. Francesco Gonzaga. Pisa- 
nello, III, 25. 

— Di Ippolito Gonzaga. Leone Leoni, 
VII, 536, n. 1. Jacopo da Trezzo, ivi. 

— Di Giovanni Herrera. Jacopo da 
Trezzo, V, 388, n. 2. 

— D'Isotta da Rimini. Pisanello, III, 
11. 

— Di Lodovico III, Gonzaga. Pisa- 
nello, III, 26. 

— Di Carlo Malatesta. Pisanello, III, 
12. 

— Di Malatesta IV ', Novello. Pisa- 
nello, III, 26. 

— Di Sigismondo Malatesta. Pisa- 
nello, III, 11, 24. 

— • Di Maometto II. Bertoldo, II, 423, 
n. 1; Vittor Pisanello, III, 11; Di 
varj artefici, 31 e Gentile Bellini, 
166, n. 2. 

— Di Antonio Marescotto. Di lui me- 
desimo, III, 28, n. 1. 

— Di Galeazzo Marescotto. Antonio 
Marescotto, IH, 28, n. 1. 

— Di Alessandro de* Medici. Domeni- 
co di Polo, V, 384. Benvenuto Cel- 
lini, 390. 

— Di Cosimo I de'Medici. Francesco 
di Girolamo dal Prato, III, 28, n. 2. 
Pietro Paolo Galeotti, V, 390 e VII, 
543. Domenico Poggini, V, 391. 

— Di Filippo de'Medici. Pisanello, HI, 
12, n. 1. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



193 



Medaglie. Di Lorenzo il Magnifico, 
Niccolò di Spinello (o meglio di For- 
zore), III, 29, n. 1. 

— Di Martino V. Vittor Pisanello, 
HI, 11. 

— Di Francesco Molza. Leone Leoni, 
VII/ 536, n. 1. 

— Di Bonifazio march, di Monfer- 
rato. Giovan Francesco Caroto, V, 
286 e n. 2. 

— Di Muzio Scevola. Pastorino, IV, 
437. 

— Di Niccolò T, papa. Andrea Guaz- 
za lotti, III, 28, n. 3. 

— Di Giovanni Paleologo, impera- 
tore. Pisanello, III, 11, 25. 

— Di Niccolò Palmieri. Andrea Guaz- 
zalotti, III, 28, n. 3. 

— Di Paolo IL Vellano, II, 607. 

— Di Alessandro Pesenti. Caraglio, 
V, 162, n. 2. 

— Di Niccolò Piccinino. Pisanello, 
III, 11, 24. 

— Di Pio II, papa. Andrea Guazza- 
lotti, III, 28, n. 3. 

— Del Pisanello. Di lui medesimo e 
del Corradini, III, 30. 

— Di Bartolommeo Platina. Vellano, 
II, 607. 

— Di Antonio Rosello. Vellano, II, 
607. 

— Salerno {di) della principessa. Leo- 
ne Leoni, VII, 536, n. 1. 

— Di Fra Girolamo Savonarola. Gio- 
vanni delle Corniole, III, 29, n. 1. 

— Di Sigismondo J, re di Polonia. 
Caraglio, V, 162, n. 3. 

— Di Bona Sforza , regina di Polo- 
nia. Caraglio, V, 162, n. 3. 

— Di Francesco Sforza. Pisanello, III, 
25. 

— Di Sisto IV, papa. Andrea Guaz- 
zai otti, III, 28, n. 3. 

— Di Tito Vespasiano Strozzi. Pi- 
sanello, III, 26 e n. 2. 

— Di Giovanni da Tossignano. An- 
tonio Marescotto, III, 28, n. 1. 

— Di Federigo duca d'Urbino. Fran- 
cesco di Giorgio, III, 29, n. 2 e 72. 

— Di Filippo Maria Visconti. Pisa- 
nello, III, 25. 

— Di Gian Galeazzo Visconti. Pisa- 
nello, III, 12, n. 1. 

— Di Paolo Vitelli. Pastorino, IV, 437. 
Melfi. Bosco fatto da Puccio, I, 298. 
Memennano, in Casentino. Terra cotta 

invetriata, II, 199. 



Mensano (terra del Senese). Pieve. Buo- 

namico, I, 271, n. 2. 
Mergeliina, presso Napoli. Donato da 

Federigo d'Aragona al Sannazzaro 

che vi ha sepoltura, VI, 637, n. 2. 
Messina. Chiese : S. Barnaba. Andrea 

Calamech, VII. 302, n. 2. 

— Oratorio di S. Cecilia. Andrea Ca- 
lamech, VII, 302, n. 2. 

— S. Domenico. Montorsoli, VI, 651. 

— Duomo. Montorsoli, VI, 650. Mar- 
tino suo nipote, ivi, n. 3. Andrea 
Calamech, VII, 302, n. 2. 

— S. Francesco. Ruggero Vander- 
Weyden, VII, 580, n. 5. 

— & Gregorio. Andrea Calamech, VII, 
302, n. 2. 

— S. Lorenzo. Montorsoli, VI, 651. 

— S. Maria di Gesù. Montorsoli, VI. 
652, n. 1. 

— 5. Niccolò. Andrea Calamech, VII, 
302, n. 2. 

— Condotto per la fontana di San- 
t'Agno^. Montorsoli, VI, 651. 

— Fontana al muro della Vergine. 
Montorsoli, VI, 651. 

— Fontana del palazzo di Laroca. 
Montorsoli, VI, 651. 

— Palazzo Senatorio. Andrea Cala- 
mech, VII, 302, n. 2. 

— Piazze: Dell'Annunziata. Andrea 
Calamech, VII, 302, n. 2. 

— Del Duomo. Fontana di marmo del 
Montorsoli, VI, 647. Altra fontana 
del medesimo in sulla marina, 649. 

Milano. Chiese: & Ambrogio, Bra- 
mante, IV, 148, n. 1 e 152. n. 2. 
Bramantino, VI, 512. 

— S. Antonio. Zenale, IV, 151, n. 1. 

— S. Caterina (già convento). Gio- 
vanni da Milano, I, 584, n. 1. An- 
tonio Campi, VI, 497. Cristofano 
Lombardi detto il Lombardino, ivi e 
n. 4 e 516. Galeazzo A lessi, ivi, n. 5. 

— S. Celso. Angelo Siciliano, VI, 516. 
Cristofano Lombardino, ivi e n. 4. 

— Duomo. Quando e da chi fatto edi- 
ficare, I, 270, n. 4. Suo architetto. 
Marco da Campione lombardo, ivi. 
Architetti lombardi e tedeschi, 301. 
Zenale, IV, 151, n. 1. 

Architettura: Cesariano, IV, 
150, n. 1. Bramante, 152, n. 2. 

Pitture: Bernardino Zenale, IV, 
151 e VI, 513. 

Sculture: Silvio Cosini, IV, 484 
e VI, 516. Agostino Busti, IV, 542, 



Vaiaui. ludici. — . Yol. IX. 



13 



194 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



n. 6 e VI, 515, n. 1. Tabernacolo 
fatto da vani maestri, 480, il 3. 
Cristofano Solari, VII, 544 e VI, 516 
e n. 3. Angelo Siciliano, ivi. Marco 
Agrate, 517 e n. 1. Francesco Bram- 
billa, 517 e n. 2. Lione Lioni, VII, 
539, 540, n. 1. 
Milano. Chiese: S. Eustorgio. Giovan- 
ni Bai ducei, 1, 495, n. 2. Micbeiozzo, 
II, 449, n. 1. Vincenzo Poppa, 448, 
n. 3. Civercbio, III, 053, n. 1. 

— S. Francesco. Zonale, IV, 151, n. 1. 
Agostino Busti, IV, 543 e VI, 515 e 
n. 1. 

— & Maria presso & Celso. Edificata 
da Bramante, IV, 148, n. 1. Zonale, 

151, n. 1. Dolcebuono e Cristoforo 
Solari, ivi. Paris Bordone, VII, 465 
e n. 1. Gaudenzio Ferrari, VI, 519, 
n. I. Galeazzo Alessi, VII, 555, n. 1. 

— S. Maria in Brera. Giovanni Bai- 
ducei, I, 495, n. 2. Bramati tino, VI, 
511. 

— S. Maria delle Grazie. Leonardo 
da Vinci, IV, 29. Gio. Donato Mon- 
torfano, 33, n. 1. Bernardino Zo- 
nale, VI, 513, n. 3 e IV, 151, n. 1. 
Butinone, 152, n. 1. Bramante, 152, 
n. 2. Gaudenzio Ferrari, VI, 519 e 
518 n. 4. 

— 8. Maria della Pace. Marco Og- 
gione, IV, 52. 

— S. Maria della Passione. Giulio 
Campi, VI, 497. Gaudenzio Ferrari, 
IV, 652 e VI, 518, n. 4. 

— 5. Marta. Agostino Busti, IV, 542 
e VI, 514, 515, n. 1. 

— S. Maurizio (già Monastero mag- 
giore). Luini, VI, 520, n. 2. 

— S. Paolo. Giulio e Antonio Campi, 
VI, 497, 

— S. Pietro in Gessate. Civercbio, HI, 
653, n. 1. 

— S. Radegonda. Bramante, IV, 152, 
n. 2. 

— S. Satiro. Bramante, IV, 148, n. 1, 

152, n. 2 e VI, 513. Bramantino, 
529. 

— S. Sepolcro. Bramantino, II, 492, 
VI, 511 e 529. 

— S. Vincenzo. Sua arebi lettura, I, 
23». 

— S. Vittore. Galeazzo Alessi, VII, 
r>55. 

— Gallerie : Ambrosiana. Man te gn a, 
III, 418 e 432. Bernardino Luini, IV, 
59 e VI, 520, n. 3. Agostino Busti, 



IV, 542, n. 6. Libro di disegni e an- 
tiche fabbriche lombarde di Braman- 
tino, VI, 529. 
Milano. Galleria di Brera. Giotto, I, 
401, n. 1. Gentile da Fabriano, 111,19. 
Lorenzo Costa, 137, n. 2. Luigi Vi- 
varini, 159, n. 2. Gentile Bellini, 177. 
Giovaoni Bellini, 179. Mantegna, 392, 
n. 1, 424 e 427. Stefano da Ferra- 
ra, 407, n. 1. Giacomo Francia, 560. 
Vittore Carpaccio, 662 e 663. Gio. 
Battista Cima, 645, n. 3 e 664. Bar- 
tolommeo Montagna, 672. Benedetto 
Montagna, 674. Luca Signorelli, 704. 
Andrea Salai, IV, 37, n. 4. Boltraf- 
fio, 52, n. 1. Marco Oggione, 52, n. 3. 
Giorgione, 106. Fra Bartolommeo 
Carnevale, 147, n. 1. Raffaello, 319, 
n. 1. Gio. Santi, 393, 403. Timoteo Vite, 
494, n. 3 e 498, n. 1. Agostino Busti, 
542, n. 6 e 59. Filippo Mazzola, V, 
218, n. 3. Palma Vecchio, 244» n: 2. 
Francesco Monsignori, 301, n. 2. 
Francesco Moroni, 313, n. 3. Giro- 
lamo Genga, VI, 318, n. 1. Marco 
Palmezzani, 336 e 340. Paolo Ca- 
liari, 372, n. 2. Garofolo, 465, n. 5. 
Moretto, 505, n. 1. Gian Girolamo 
Savoldo, 507, n. 4. Bernardino Ze- 
nale, IV, 151, n. 1 e VI, 513, n. 3. 
Gaudenzio Ferrari, 518, n. 4. Pro- 
spero Fontana, VII, 415, n. 3. Alun- 
no, III, 510, n. 5. 

— Museo Archeologico. Agostino Bu- 
sti, VI, 515, n. 1. 

— Raccolte: Castelbarco. Altobello 
Melone, VI, 459, n. 4. 

— Vallardi. Mantegna, III, 428, 432. 
Jacobello de Flore, 660. Marco Pai- 
mezzani, VI, 339. 

— Palazzi e Case: D'Adda. Mariotto 
Albertinelli,' IV, 225, n. 4. 

— Belgioioso. Leonardo da Vinci, IV, 
58. 

— Bonomi. Luigi Vivai-ini, III, 159, 
n. 2. 

— Borromeo. Zenale, IV, 151, n. 1. 

— Corte vecchia. Altobello Melone e 
Bonifazio Bembo, VI, 492, n. 4. 

— Lattiate o Latuada. Bramantino, 
VI, 513. 

— Litta, Luini, VI, 520, n. 3. 

— Medici (ora Vismara). Michelozzo, 
II, 448. 

— Mellerio. Mantegna, III, 418. 

->*- Melzi. Cesare da Sesto, VI, 518, n. 3. 
Mantegna, III, 416. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



195 



Milano. Palazzib Case: Del marche- 
se Ostanesia. Bramantino, II, 493. 

— Pertusati. Francia, III, 555. 

— Scaccabarozzo. Bramanti no, VI, 513. 

— Scotti- Galanti. Cesare da Sesto, 
V, 102, n. 1 e VI, 518, n. 2. Ber- 
nazzano, V, 102, n. 1. 

<— Silva. Luini, VI, 520, n. 1, 

— Del Duca di Terranova, o Marini. 
Galeazzo Àlessi, VII, 555. 

— Trivulzi. Mantegna, III, 421 e 427. 

— Della Zecca. Bramantino, VI, 511. 
Gian Girolamo Savoldo, 507. Moret- 
to, 506. Leonardo da Vinci e Giro- 
lamo Monsignori, 491. 

— Arcivescovado. Bramante, IV, 152, 
n. 2. 

— Castello. Bramante, IV, 152, n. 2. 

— Rocchetta. Bramante, IV, 152, n. 2. 

— Spedale Maggiore. Bramante, IV, 
152, n.2. Filarete, II. 455. Guiniforte 
Solari, ivi, n. 2. Cristoforo Luvoni, 
ivi. Vincenzo Foppa, 457. 

— Stalle fuori di Porta Vercellina. 
Bramantino, II, 493. 

Mildeburgo (in Zelanda). Badia. Gio- 
vanni di M abuse, VII, 584.' 

Miniature. Attavante, III, 231. Barto- 
lommeo della Gatta, 213, n. 1. Ghe- 
rardo e Monte del Fora, III, 238, 
247 e seg. I Boccardroi, 242. Giulio 
Ciò vi o, VII, 557. Liberale da Vero- 
na, V, 278 e n. 1. Francesco dai Li- 
bri, 826 e n. 2. Girolamo dai Libri, 
ivi. Francesco di Girolamo dai Li- 
bri, 331. Stefano miniatore, III, 241 
e n. 4. 

Jlodelli di cera e di terra. Come si 
facciano e si rendano finiti, I, 152, 
155. Come si facciano per le figure 
di bronzo, I, 158. 

Modena. Chiese: Carmine. Dosso' Dos- 
si, V, 98, n. 3. 

— S. Domenico. Antonio Begarelli, VI, 
483. 

— Duomo. Agostino d* Antonio, VI, 
177, n. 2. Dosso e Battista Dossi, 
V, "98 e n. 3. Canozio da Lendina- 
ra, III, 404, n. 2. 

— S. Maria della Neve. Compagnia. 
Pellegrino da Modena, IV, 651 e n. 1. 

— S. Pietro. Antonio Begarelli, VI, 
483. Gio. Battista Ingoni, 483 e n. 2. 
Domenico Carnevali, ivi. Giuseppe 
Romani, ivi. 

— De' Servi. Pellegrino da Modena, 
IV, 651. 



Modena. Palazzi b Case: Campori. 
Bartolommeo Montagna, III, 673. 

— Comunale. Niccolò dell'Abate e Al- 
berto Fontana, VI, 482, n. 1. 

— Di Teodorico. I, 233. 

— Galleria Estense. Pellegrino da Mo- 
dena, IV, 651, n. 1. Francesco Bian- 
chi Ferrari e Gio. Antonio Scac- 
cieri, IH, 541, n. 2. Battista Dossi, 
V, 98, n. 3. Tiziano, VII, 429, n. 2. 
Girolamo Mocetto, III, 163, n. 4. 

— Beccherie, piccolo dell'Abate e Al- 
berto Fontana, VI, 481 e h. 3. 

— Libreria Estense. Attavante, IH, 
235. 

Monaco. Biblioteca. Giovanni Fochet- 
ta, II, 461, n. 2. 

-^ Gallerie : Reale. Angelico, II, 509, 
n. 1. Fra Filippo Lippi, II, 617, ni 1 
e 2 e III, 465, n. 3. Gozzoli, III, 47. 
n. 1. Botticelli, III, 312, n. 3. Man- 
tegna, 430 e 433. Francia, 556. Gio. 
Battista Cima, 665. Giorgione, IV, 
99, n. 2 e 107. Innocenzo Francucci, 
V, 186, n. 5. Leonardo da Vinci, 
62. Raffàellino del Garbo, 237, n. 1. 
Raffaello Carli, 252. Raffaello, 326, 
n. 1 e 351, n. 2. Andrea del Sarto, 
V, 23, n. 2. Francesco Torbido, 294. 
Marco Pai mezzani, VI, 338. Tiziano, 
VII, 449, n. 4. Ugo d'Anversa, 581, 
n. 5. Divik da Lovanio, 582, n. 4. 
Federigo di Lamberto, VII, 589, 
n. 10. Gran acci, V, 344, n. 2. Hans 
Burgkmair, 397, n. 1. Ruggero Van- 
der-Weyden, VII, 580, n. 5. 

— Del Duca di Leuchtenberg. Sa- 
laino, IV, 59. Gio. Francesco Caro- 
to, V, 288, n. 2. 

Mondavio (nella provincia d'Urbino). 

Chiesa di S. Pietro. Bartolommeo 

Gènga, VI, 328. 
Monreale (in Sicilia). Musaici, I, 197, 

n. 1. 

— Sua Badia. Quando fondata, 1, 270, 
n. 1. 

— Sepoltura di Federigo 77, impera- 
tore, secondo il modello di Maestro 
Lapo, 283. 

— S. Maria Nuova. Porta di bronzo 
di Bonanno Pisane», I, 275, n. 3. 

Montagnana (nel Padovano). Duomo. 
Gio. Buonconsigli, III, 650, n. 6. 

— Palazzo del Comune. Gio. Buon- 
consigli, III, 650, n. 6. 

Montalcino. Chiese: S. Francesco. Bar- 
tolo di Maestro- Fredi, II, 34, n. 1. 



196 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Vincenzo da S. Gemignano, IV, 503, 
504. 
Mòntalcino. Chiuse : S. Caterina. Vin- 
cenzo da S. Gemignano, IV. 504. 

— Spedale di S. Maria della Croce, 
Vincenzo da San Gemignano, IV, 
504. 

— Compagnia di S. Rocco. Vincenzo 
da S. Gemignano, IV, 505. 

Monte Baroccio (nella provincia di Ur- 
bino). Girolamo Genga, VI, 320. 

Monte Borico (fuori di Vicenza). Bar- 
tolommeo Montagna, III, 672. 

Monto Gassino. Chiesa e Monastero. 
Architettura longobarda, I, 234. 
Francesco da Sangallo, IV, 287 e 
n. 5. Solosmeo, VII, 513. 

Montefalco, nell'Umbria. Chiese: San 
Fortunato e S. Francesco. Gozzoli, 
III, 59. 

-r- S. Bartolommeo. Spagna, III, 594, 
n. 1. 

Montefiascone. Ròcca. Antonio da San- 
gallo, IV, 281. Antonio da Sangallo 
il Giovane, V, 455. 

Montefiore. Spedale. Gio. Santi; IV, 

393, 399. 

Montefiorentino (presso Urbania). Con- 
vento in detto luogo. Gio. Santi, IV, 

394, 400. 

Monte l'Abbate. Chiesa. Bartolom- 
meo Genga, VI, 328. 

Monteleone (in Calabria). Chiesa del 
Duomo. Antonio da Carrara, IV, 
485 e n. 2. 

Montelpare (nella Marca). Chiesa prio- 
rale. Alunno, III, 510, n. 5. 

Monteluce (presso Perugia). Giulio Ro- 
mano e Gio. Francesco Penni, IV, 
646, n, 1. 

Montemignajo (in Casentino). Taber- 
nacolo in terra cotta invetriata, II, 
199. 

Montemurlo ( nel Pistojese ). Oratorio 
de' Gherardi Pieraccini. Trittico 
di Giovanni di Bartolommeo Cri- 
stiani, I, 542, n. 2. 

— Pieve. Granacci, V, 345, n. 1. 
Montenero (presso Livorno). Chiesa. 

Silvio Cosini, IV, 482. 

Monte Oliveto (monastero fuori di Fi- 
renze). Lorenzo Monaco, II, 20, n. 3. 
Raffaellino del Garbo, IV, 235, 236, 
n. 1 

Monte Oliveto Maggiore (di Chiusuri 
nel Senese). Pietro Lorenzetti, I. 
472. Ambrogio Lorenzetti, 525. Spi- 



nello Aretino, 687, 688 e n. 1. Tad- 
deo Bartoli, II, 38. Luca Signorellì , 

III, 689. Fra Giovanni da Verona» 

IV, 338 e V, 337 e n. 1 e 2. Frate 
Antonio Olivetano, VI, 473. Sodoma, 
381. Mariano di Matteo, 381, n. 4. 

Monte Ortone (presso Padova). Chiesa 
di S. Maria. Jacopo Montagnana, 

III, 170, n. 6. 
Montepoggiolo. Castello (nella Roma- 
gna Toscana). Giuliano da Majano, 
II, 481. 

Montepulciano. Chiese: S. Agostino. 
Lorenzo di Credi, IV. 567, 

— S. Biagio. Antonio da Sangallo, IV, 
288. 

— Duomo. Taddeo Bartoli, II, 41, n. 3. 
Donatello, 413. Micbelozzo, ivi, n. 5. 
Andrea Contucci, IV, 522. Lazzero 
Vasari, II, 556. 

Monte Sansavino. Chiese: S. Agostino. 
Andrea Contucci , IV, 521. Dome- 
nico di Nanni piffero e Antonio suo 
figliuolo, ivi, n. 2. Giuliano di Bac- 
cio d'Agnolo, V, 358. Vasari , VII , 
" 662, 

— 5. Chiara. Compagnia. Andrea Con- 
tucci, IV, 511, n. 1. 

— Madonna delle Vertighe. Marga- 
rita ne, I, 362. n. 1. Niccolò Soggi, 
VI, 28. Ridolfo del Ghirlandaio e 
Michele suo scolare, 545. Battista 
Franco, ivi e 577. 

— S. Maria della Neve. Niccolò Sog- 
gi, VI, 21. Nanni di Baccio Bigio, 

. VII, 552. 

— Casa di Andrea Contucci da lui 
architettata, IV, 521. 

— Palazzo del card, del Monte. An- 
tonio da Sangallo, IV, 289. 

— Tabernacolo. Bartolommeo della 
• Gatta, VII, 218. 

Monte Scaglioso. Badia. Girolamo 

dai Libri, V, 330. 
Montescalari. Verrocchio, III, 369, n. 1. 
Montevarchi. Chiesa di S. Francesco^ 

Botticella HI, 322. 
Montone (nel Perugino). Chiesa dei 

Conventuali. Luca Signorelli, III» 

703. Perugino, 587, n. 3. 
Montpellier. Museo Fabre. Raffaello, 

IV, 353, n. 1. 

Montughi (presso Firenze). Gio. Fran- 
cesco Penni, IV, 645. 

— Casa di Francesco Campana. Giu- 
liano di Baccio d'Agnolo, V, 355. 

Monza. & Gio. Battista. D'architet- 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



197 



tura longobarda: da chi fatta edifi- 
care, I, 205. 

Horgano. Chiesa. Oio. Battista Cima, 
III, 664. 

Floriano (a)- Ponte presso Lucca. Mat- 
teo Civitali, II, 128. 

-MortigUano. Chiesa. Giovanni Martini, 
V, 105, n. 1. 

Jlurano. Chiese: S. Mattia. Don Ja- 
copo, miniatore, II, 23. Don Niccolò 
Rosselli, miniatore, ivi, n. 1. 

— S. Michele. Don Jacopo, miniatore, 
II, 23. 

— SS. Pietro e Paolo. Giovanni Bel- 
lini, III, 163, n. 2. 

— S. Pietro Martire. Giuseppe Porta, 
VII, 46 e n. 8. 

— Palazzo Trevisani. Battista d'A- 
gnolo, V, 297. Paolo Caliari, VI, 
372. 

— Piazza. Pietro da Salò, VII, 517. 
^Musaici antichi. A Roma % a Ravenna* 

a Venezia, a Pisa e a Firenze, I, 
197. 



N 



Tfancy. Museo. Duccio, I, 653, n. 1. 
Napoli. Chiese: S. Angiolo di Seggio 
di Nido. Donatello, II, 409, n. 2. 

— S. Angiolo in Pescheria. Caravag- 
gio, V, 150. 

— S. Antonio Abate. Niccolò di Tom- 
maso da Firenze, I. 594, n. 2. 

— S. Barbara. Giovanni Van Ejck, 
II, 567, n. 2. 

— S. Chiara. Da chi edificata, I, 390, 
n. 2. Giotto, ivi. 

— Corpus Domini. Sepoltura del duca 
di Calabria fatta da Tino t)i Ca- 
raaino senese, I, 432, n. 1. 

— S. Domenico. Raffaello, IV, 348 e 
seg. Lionardo da Pistoja, 648 e 
n. 1. 

— Duomo o Piscopio. Sua architettu- 
ra, I, 270. Perugino, III, 578, n. 1. 
Vasari, VI, 228; VII, 70, 678. Do- 
ceno, VI, 628. 

— g. Giacomo. Gio. da Nola, V, 96, 
n. 1. 

— S. Giovanni a Carbonara. Andrea 
da Firenze, I, 658, n. 5. Girolamo 
Santacroce, V 94. Vasari, VI, 228» 
VII, 70 e 677. Doceno, VI, 228. 

— Incoronata. Giotto, I, 390. Que- 
stione se siano veramente sue quelle 
oitture, ivi, n. 4, 422, 425. 



Napoli. & Lorenzo Maggiore. Maglio- 
ne e Masaccio, I. 303, n. 4. Simo- 
ne di Martino, 560, n. 1. 

— S. Maria delle Grazie. Caravag- 
gio, V, 150. 

— S. Maria detta di Domna Regina. 
Tino di Camaino, senese, I, 432, 
n. 1. 

— S. Maria Formosa. Bartolommeo 
Vivarini, III, 670. 

— S. Maria di Monte. Antonio Ros- 
sellino, III, 96, n. 1. 

— Monte Oliveto. Modanino, II, 474. 
Benedetto da Majano, III, 337. Pin- 
turicchio, 500. Fra Giovanni da Ve- 
rona, IV, 338 e V, 338. Giovanni 
da Nola e Girolamo Santacroce, V, 
94, 95. Vasari, VI, 228, VII, 70, 674 
e seg. Leonardo. da Pistoja, IV, 648, 
n. 1. 

— S. Spirito degli Incurabili. Gio. 
Francesco Pensi, IV, 646, n. 4. 

— Arco del Castel Nuovo. Giuliano 
da Majano, II, 470, 482. Pietro di 
Martino da Milano, 482. Guglielmo 
Monaco, ivi. Isaia da Pisa, ivi. Sal- 
vestro dall'Aquila, ivi. Andrea dal- 
l'Aquila, ivi. Desiderio da Setti gua- 
no, ivi. Domenico da Monteraigna- 
no, 484. Antonio da Pisa, ivi. Do- 
menico Lombardo, ivi. Francesco 
Azzara, ivi. Paolo Romano, ivi e 
647, n. 1. Giovanni Pisano. I, 309. 

— Castel Capuano. Buono, I, 271, 
272. Fuccio, 297. 

— Castel dell' Uovo. Buono, I, 271, 
•272. Fuccio, 297. Giotto, 390. 

— Castello, Chiesa e Monastero di 
S. Martino. Andrea da Fiesole, IV, 
477. Tino di Camaino, I, 432, n. 1. 

— . Biblioteca Nazionale. Boccardino 
il Vecchio, III, 242, n. 1. Gherardo, 
249. 

— Gallerie: Del Museo Nazionale. 
Giovanni Bellini, III, 180. Bartolom- 
meo Vivarini, 670. Fra Bartolom- 
meo, IV, 193, n. 1. Lionardo da Pi- 
stoja, 648, n. 1. Andrea del Sarto, 
V, 43, n. 1. Caravaggio, 151, n. 3. 
Marco Calabrese, 212, n. 1. Filippo 
Mazzola, 218, n. 3. Torbido, 295, 
n. 2. Gio. da Castel Bolognese, 373, 
n. 3. Mantiglia, III, 415 e n. 1. So- 
doma, VI, 406. Raffaello, 489, n. 5. 
Gruppo antico chiamato il Toro 
Farnese, VII, 224, n. 2. Buonarroti, 
277, n. 1. Tiziano, 443, n. 2; 446, 



198 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



n. 5; 447, o. 1 e 454, n. 4. Raffaello, 

IV, 324, n. 2. Giulio Romano, V, 
531. Sebastiano Veneziano, 573, n. 3, 
574, n. 4 e 582, n. 1. Vasari, VII, 
675, n. 1 e 2. 

Napoli. Palazzi e Cash: Fai*. Bàrio- 
lommeo Virarmi, III, 670. 

— Federici. Gio. da Udine, VI, 561 f 
n. 4. 

— Gravina. Vittorio Ghiberti, li, 246. 

— Maddaloni {del Conte di). Dona- 
tello, II, 409 e n. 3. 

— D' Ottajano. Andrea del Sarto, V, ' 
37, n. 2. 

— Di Poggio Reale. Giuliano da Ma- 
jano, Piero e Polito del Donzello, 
II, 470. 

— Reale. Giorgio Vasari, VII, 672, 
n. 1. 

— Santangelo. Sebastiano Veneziano, 

V, 573, n. 2. 

— Capodimonte.T'izì&no, VII, 446, n. 5. 

— Porta Capuana. Architettata da 
Giuliano da Majano, II, 471, 482, 
484. Giovanni da Nola, 484. 

— Sepoltura del fratello del Duca di 
Calabria. Luca della Robbia, II, 175. 

Napoli di Romania. Fortificata da Mi- 
chele Sanmicheli, VI, 346. 

Narbona. Raffaello, IV, 372, n. 1. Se- 
bastiano del Piombo, ivi. 

Marni. Chiese: & Bernardino. Vec- 
chietta, III, 78, n. 3. 

— Duomo. Vecchietta, III, 78, n. 3. 

— Fortezza. Bernardo Rossellino, III, 
yy. 

— Palazzo Pubblico. Domenico Ghir- 
landaio, III, 276, n. 1. 

Jlepi. Fortezza. Antonio da Sangallo 
il Giovane, V, 465. 

Niello. Che cosa sia e come si faccia, 
I, 208-210. 

Novi. Duomo. Agostino Busti, IV, 542, 
n. 6. 

Nuovoli (fuori di Firenze). Antonio Ve- 
neziano, I, 666. 



Q 



Oroiano. Chiesa di & Maria. Baccio 
Pomelli, II, 654, n. 2. 

Ordini. Che cosa sieno e quanti e quali. 
Vedi Architettura. 

Orgiano (presso Vicenza). Chiesa. Bar- 
tolommeo Montagna, III, 672. 

Oro. Dei varii modi di usarlo in pit- 
tura, I, 194, 195. 



Orvieto. Chiese; S. Domenico. ArnoW 
fo, I, 291, 2. Simone di Martino» 
560, n. 1. Michele Sanmicheli, VI, 
342 e n. 2. 

— Duomo. Quando ebbe principio, I, 
305, n. 2. Lorenzo Maitani, ivi. Ni©- 
cola Pisano, ivi. I Cosmati, 242» 
n. 1. Agostino ed Agnolo, senesi» 
433. Ugolino di Vieri , 441 , n. 1 • 

III, 303. Andrea Pisano e Nino suo 
figliuolo, I, 495, n. 3. Pietro di Puc- 
cio e Ugolino di Prete* Ilario, 513, 
n. 2, 522, n. 1 e 541, n. 1. Antonia 
d'Andreuccio e Francesco d* Antonio» 
522, n. 1. Ambrogio Lorensetti, 523. 
Pietro Cavallini, 541. Fra Giovanni 
Léonard el li, ivi. Domenico di Meo, 
ivi. Lippo Menimi, 555, n. 2. Ad* 
drea Orgagna, 617, 620. Donatello, 
II, 339, n. 3. Angelico, 514 e 530 e 
seg. Gentile da Fabriano, III, 16. 
Bernardo Rossellino, 99. David Ghir- 
landaio, 274, n. 1 e VI, 534, n. 2. 
Pinturicchio, III, 500, n. 4. Simone 
Mosca e Francesco Moschino, VI,. 
304, 305 e 308. Raffaello da Monte- 
lupo, ivi; 304; IV, 545 e 546, n. 2. 
Girolamo Genga, VI, 315. Luca SU 
gnor elfi, ivi e III, 690. Antonio da 
Sangallo il Giovane, V, 461, n. 2. 
Michele Sanmicheli, ivi. Giovanni 
Boscoli e Giovan Domenico Bersa- 
glia, VI, 307, n. 1. Girolamo Mu 
ziano, 508 e n. 1, Taddeo e Fede- 
rigo Zuccheri, VII, 87. Niccolò Cir- 
cignaui, 578. 

— - Palazzi: De' Conti della Cervara* 
Simone Mosca, VI, 306. 

— Gualtieri. Ingegno, IV, 395, n. 2. 
Simone Mosca, VI, 306. 

— Pozzo: Antonio da Sangallo il Gio- 
vane, V, 461 e VI, 303. Simone Mo- 
sca, ivi. 

Orzinuovi ( presso Brescia ). Michele 
Sanmicheli, VI, 344 e n. 2. 

Qfiimo. Fortezza. Baccio Pontelli, II» 
654, n. 2 e 661. 

Ostia. Bócca. Giuliano da Sangallo, 

IV, 272 e VI, 343, n. 3. Baldassarre 
Peruzzi e Cesare da Sesto, IV, 592. 



Padova. Chiese: SI Agostino. Mante» 
gna e Pizzolo, III, 387 e 'seg. 

— 5. Antonio detta del Santo. Vedi 
Santo. 



TAVOLA DET LUOGHI E DELLE COSE 



199 



Padova. Chiese: Scuola di S. Anto- 
t nio. Tiziano, VII, 431. 

— Arena, Cappellina degli Scrove- 
gni. Giotto, I, 400 e a. 3. Taddeo 
Bartoli, II, 35. 

— . S. Bovo. Sebastiano Florìgerìo, V, 
109, n. 1. 

— S. Cangiano, Andrea Riccio, II, 
608, n. 2. 

— Certosa. Bartolommeo Vivarini, III, 
670. 

— Eremitani. Giovanni da Pisa, II, 
424, n. 1. Bono Ferrarese, III, 27, 
il. 3. Squarcione, 387. Niccolò Piz- 
zolo, ivi. Mantegna, ivi. Alticbieri 
da Zevio, 634, n. 2. Guariento, 636, 
n. 2. Giusto Padovano, 638, n. 2. 
Ammannato, VII, 521, n. 4. 

— S. Francesco. Vallano, II, 605, n. 1. 
Andrea Riccio, ivi. Antonio e Bar- 
tolommeo Vivarini, III, 669. 

— Cappella di & Giorgio de' Lupi , 
634, n. 3. Jacopo Avanzi, 656, n. 2, 
657 e seg. e III, 634.,Sebeto da Ve- 
rona e Altichieri da Zevio, 634. 

— & Giovanni di Verdara. Danese 
Cattaneo, VII, 523. 

— S. Giustina. Da cbi architettata, II, 
608, n. 2. Giovanni Bellini, HI, 162, 
n. 1. Bartolommeo Clementi , 652 , 
n. 1. Romanino, 653, n. 2. Mante- 
gna, 392, n. 1. Girolamo dai Libri, 
V, 330. 

->- & Maria delle Grazie. Gio. Maria 
Falconetto, V, 322. 

— S. Maria in Vanzo. Bartolommeo 
Montagna, HI, 674. 

— Del Santo. Niccoja Pisano, I, 301. 
Giotto, 388. Taddeo Bartoli, II, 35. 
Donatello, 411, n. 1. Vellano, 604. 
Fra Filippo Lippi, 619, n. 3. Mon- 
tagnana, III, 170, n. 6. Pietro Cal- 
zetta, ivi. Matteo del Pozzo e An- 
gelo' Zoto, ivi. Jacopo Bellini, 175. 
Mantegna, 392., n. 2. Canozio da 
Lendinara, 404, n. 2. Marco Zoppo, 
405, n. 2. Stefano da Ferrara, 407. 
n. le 638. Altichieri e Avanzi, 634. 
Giusto Padovano, 637, 638, n. 1. 
Antonio Lombardo, 676. Tullio Lom- 
bardo, 677. Tiziano da Padova, V, 
325 e n. 1 VII, 516. Michele Sanmi- 
cheli, VI, 357. Alessandro Vittoria, 
ivi e VII, 518. Danese Cattaneo, VI, 
357 e VII, 523 e n. 1. Jacopo San- 
sovino, 506. Jacopo Colonna, 515. 
Pietro da Salò, 517 e n. 2. 



Padova. Chiese: De' Servi. Vellano, II, 
605, n. 1. 

— S. Sofia. Mantegna, III, 387. 

— Vescovado. Giusto Padovano, Gio- 
vanni e Antonio da Padova, III, 
637, n. 5. 

— Bastioni. Michele Sanmicheli, VI, 
352. 

— Galleria. Vincenzo Catena, III, 643, 
• n. 3. Romanino, III, 653, n. 2. 

— Palazzi b Case: Assonica. Tiziano, 
VII, 456. 

— Barbieri. Mantegna, III, 415. 

— Bembo. Giulio Campagnola, III, 639, 
n. 3. 

— Del Capitano. Avanzi, III, 659. Gio. 
Maria Falconetto, V, 322. Altichieri 
da Zevio e Ottaviano Prandino, HI, 
633, n. 4. Guariento, 636 e 637. Fra 
Filippo Lippi, Ansuino da Forlì e 
Niccolò Pizzo lo, ivi, n. 2. Sebastia- 
no Florigerio, V, 109, n. 1. 

— Capodilista. Donatello, II, 411, 412 
e n. 1. Mantegna, III, 415. 

— Comaro. Gio. Maria Falconetto, V, 
322. 

— Facciolati. Marco Palmezzani, VI, 
338. 

— Mantova Benavides, oggi Venezze. 
Ammannato, VII, 521, n. 4. 

— Municipale. Tiziano da Padova, VII, 
515, n. 3. 

— Vescovile. Montagnana, IH, 170, n. 6. 

— Vitali o Vitaliani. Paolo Uccello, 
II, 214, n. 4. 

— Orologi: Mantegna, III, 427. 

— Porte architettate da Gio. Maria 
Falconetto, V, 322. 

— Cicogna. Villa Tiene. Palladio, 
VII, 530. 

Paiuolo (Compagnia del). Che cosa 
fosse, VI, 609. Descrizione di una 
cena data da G. F. Rustici a que- 
sta Compagnia, ivi e seg. 

Palazzolo Bresciano. Chiesa. Civer- 
chio, IH, 653, n. 1. 

Palco (presso Prato). Chiesa degli 
Zoccolanti. Domenico e David del 
Ghirlandajo, HI, 276, n. 1. Filippino 
Lippi, III, 465, n. 3. 

Palermo. Chiesa di S. Maria dello 
Spasimo. Raffaello, IV, 357. 

— Musaici, 1, 197, n. 1. 

— Spedale dei Sacerdoti. Sebastiano 
Veneziano, V, 580, n. 1. 

Panicale (presso Perugia). S. Bastiano. 
Perugino, III, 606. ' 



200 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Parigi. Biblioteca Nazionale. Giovan- 
ni Fochetta, li, 461, n.2. Domenico 
del Barbiere, VII, 412, n. 2. 

— Chiesa di S. Dionigi. Domenico 
del Barbiere, VII, 412, n. 2. 

— Gallerie : Abel. Fra Bartolommeo, 

IV, 181, n. 2, 184, n. 2. 211. 

— Di Cluny. David del Gbirlandajo, 
VI, 533, n. 3. 

— Del Louvre. Cimabue, I, 251, n. 2. 
Giotto, 380, n. 1. Taddeo Bartoli,' 
II, 37, n. 2. Paolo Uccello, 214, n. 1 
e 216, n. 1. Angelico, 511, n. 1 e 
512, n. 2. Fra Filippo Lippi, 618, 
n. 1 e 620, n. 2. Gentile da Fabria- 
no, III, 6, n. 4. Disegni del Pisa- 
ne! lo, 31, n. 2. Pesellino, 39, n. 1. 
Gozzoli, 50, n. 2. Zanobi Machia- 
velli, 53, n. 3. Lorenzo Costa, 134, 
n. 3 e 137, n. 2. Girolamo Mocetto, 
163, n. 4. Domenico Ghirlandajo, 
258, n. 2. Botticella 331. Benedetto 
da Majano, 336, n. 2. Verrocchio* 
364, n. 1. Mantegna, 394, n. 1, 403, 
n. 2 e 419, 432, 433, n. 1. Pinturic- 
chio, 502, n. 1. Alunno, 509, n. 1. 
Vittore Carpaccio, 662. Gio. Battista 
Cima, 665. Bartolommeo Virarmi, 
670. Bartolommeo Montagna, 674. 
Luca Signorelli, 705. Andrea Sola- 
rio, IV, 37, n. 4 e 120, n. 2. Leo- 
nardo da Vinci, 40, 58 e seg. e 66. 
Boltraffio, 51, n, 4. Correggio, 116, 
n. 1. Mariotto Albertinelli, 224, n.2. 
Raffaellioo del Garbo, 238, n. 2. 
Raffaello, 322, n. 5, 328, n. 4, 365, 
n. 4 e V, 525, n. 1. Lorenzo di Cre- 
di, IV, 567, n. 5. B. Peruzzi, 595, 
n. 3 e 610, n. 1. Andrea del Sarto, 

V, 26, n. 1 e 30, n. 2. Andrea 
Sguazzella, 29, n. 2. Dosso Dossi, 
101, n. 1. Rosso, 158, n. 2 e 167, 
n. 1. Franciabigio , 197, n. 2. Ga- 
leazzo Mondella, 318, n. 3. Giulio 
Romano, 525, 545, n. 3, 546, n. 5, 
550, n. 1 e 553, n. 2. Sebastiano Ve- 
neziano, 574, n. 5. Bronzino, ivi e 
VII, 602, n. 1. Giuliano Bupiardini, 

VI, 206, n. 2. Pontormo, 273, n. 2. 
Gaudenzio Ferrari, 519, n, 3. Tizia- 
no, ivi. Paolo Caliari, 372. n. 2. Ri- 
dolfo del Ghirlandaio, 535, n. 2. 
Francavilla, VII, 643. Vasari, 708, 
n. 2. Francesco Salviati, 28. Miche- 
langiolo, 165, n. 2. Germano Pilon 
e Domenico del Barbiere, 412, n 2. 
Tiziano, 429, n. 2; 435, n. 2; 440, 



n. 3; 442, n. 1; 453, n. 1; 458, n. 4 
e 460, n. 2. Paris Bordone, 464, 
n. 3. 
Parigi. Gallerie: Napoleone HI, al 
Louvre. Me lo zzo, III, 65, n. 1. Coti- 
gnola, V, 184, n. 2. 

— Del Principe Girolamo Napoleone. 
Marco Zoppo, III, 386, n. 2. 

— Del Duca di S. Simon. Francesco 
Melzi, IV, 35, n. 3. 

— Raccolte: Del Duca d' Aumale. 
Piero di Cosimo, IV, 144, n. 1. 

— Reiset Botticelli, III, 322, n. 1. 
Parma. Chiese: S. Alessandro. Giro- 
lamo Mazzola, V, 235. 

— SS. Annunziata in Capo di Ponte. 
Correggio, IV, 114, n. 1. Cotignola, 
V, 183, n. 7. 

— S. Antonio. Correggio, IV, 114, n. 3. 

— Certosa. Girolamo Mazzola, V, 237. 

— Duomo. Benedetto d' A n tei amo, I, 
325. Correggio, IV, 111, n. 3 e 112. 
Pomponio Allegri, 122, n. 1. Giro- 
lamo Mazzola, V, 236 e n. 5. Pro- 
spero Clementi, VI, 484, 485. Cri- 
stoforo Caselli, 485 e n. 2. 

— S. Francesco. Girolamo Mazzola, 
V, 235 e n. 2. Michelangelo Ansel- 
mo, VI, 486. 

— S. Giovanni. Correggio, IV, 112, 

113, n. 1. Filippo Mazzola, V, 218, 
n. 3. 

— S. Giovanni Evangelista. Giacomo 
e Giulio Francia, III, 560. Parmi- 
giani no, V, 220. Girolamo Mazzola, 
236, n. 3 e 4. Cristofano Caselli, VI, 
485, n. 2. * 

— & Maria della Steccata. Parmigia- 
nino, V, 230. Girolamo Mazzola, 
236 e VI, 486. Michelangelo Ansel- 
mi, VI, 485. Sojaro, 486. 

— Degli Osservanti. Francesco da Co- 
tignola, V, 256, n. 2. 

— S. Pier Martire. Michelangelo An- 
selmi, VI, 486. 

— Gallerie: Pubblica. Francia, IH, 
555. Mantegna, III, 426. Francesco 
Francia , 541 , n. 4. Gio. Battista 
Cima, 665. Correggio, IV, 112, n.3* 

114, n.2; 114, n.3; 129, n, 1 e VI, 
481, n. 5. Parmigianino, V, 221, 
n. 2. Pierilario e Girolamo Mazzo 
la, V, 235, n. 2 e 237, n. 3. Filippo 
Mazzola, 218, n. 3. Sebastiano Ve- 
neziano, 582, n. 1. Antonio Bega- 
relli, VI, 484, n. 1. Don Giulio Clo- 
vio, VII, 569, n. 1. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



201 



Parma. Palazzi e Case : Bettoli. Lotto, 
V, 258. 

— Ducale nel Castello. Girolamo Mi- 
ruolo, VII, 422. Giacomo Zanguidi, 
423, n. 1. 

— Della Rosa Prati. Girolamo Maz- 
zola, V, 236, n. 1. 

— Sanvitali. Parmigianino , V, 220, 
n. 1. 

— Fortificazioni. Antonio da San- 
gallo il Giovane, V, 458. Giuliano 
Leno, ivi. Antonio Abaco, ivi. Pier 
Francesco da Viterbo, ivi. Michele 
Sanmicheli, ivi. 

Passignano (Badia di). Domenico e Da- 
vid del Ghirlandaio e Mainardi, III, 
272. 

Pavia. Chiese; S. Ambrogio. Da chi 
fatta edificare, I, 234. 

— Barnabiti di • Canepanova. Bra- 
mante, IV, 148, n. ]. 

— Carmine. Bernardino Za ganel li, V, 
256, n. 2. 

— Duomo. Bramante, IV, 152, n. 2. 

— S. Giovanni. Da chi fatto edificare, 
I, 234. 

— S. Maria in Portico. I, 234. 

— 5. Michele. Sua architettura, I, 234, 
n. 1. 

— Monastero nuovo. Da chi edificato, 
I, 234. 

— S. Piero in Ciel d'oro. Da chi edi- 
ficato, I, 235. Girolamo Mazzola, V, 
237. Agostino ed Agnolo senesi, VI, 
512. Giovanni di Baìduccio da Pisa, 
ivi, n. 5. 

— S. Salvatore. Da chi fatto edificare, 
I, 234. 

— Galleria Malaspina. Mantegna, III, 
428. 

— Palazzi : Della Sapienza. Pellegri- 
no Tibaldi, VII, 419. 

— IH Teodorico. I, 233. 

Perugia. Chiese: S. Agostino. Peru- 
gino, ni, 583, n. 3, 584, n. 1 e 605. 
Mattia di Tommaso da Reggio, 583, 
n. 3. Eusebio da S. Giorgio, 596. 
Domenico Alfani, V, 163, n. 1. 

— & Antonio da Padova. Pier della 
Francesca, II, 498. Raffaello, IV, 
324. 

— S. Bernardino. Agostino d'Anto- 
nio, II, 177, n. 2 e 178. Buonfigli, 
III, 506. 

— & Domenico. Giovanni Pisano, I, 
315, n. 2 e 3. Stefano fiorentino, 
453. Buffalmacco, 517. Mariotto di 



Nardo, 610, n.3. Taddeo Bartoli, II, 
38. Agostino d'Antonio, 177, n. 2. 
Fra Filippo Lippi, 626, n. 3. Gen- 
tile da Fabriano, III, 7, 19. Buon- 
figli, 505. Perugino, 605/ Bernardo 
del Buda, V, 53, n. 2. Mariano da 
Perugia, 251, n. 3. 
Perugia. Duomo. Agostino d'Antonio, 
II, 177, n. 2. Giuliano da Majano, 
482. Domenico del Tasso, ivi e III, 

349. Marco di Domenico del Tasso, 

350. Perugino, 581, n. 4. Signorelli, 
685. Guglielmo da Marcilla, IV, 429. 

— S. Francesco. Giannicola Manni, III, 
596. Domenico e Orazio Alfani, 624, 
n. 2 e 625. Berna bei, 694, n. 4. Raf- 
faello, IV, 325, 327 e 317. Gio. Battista 
Ingoni, VI, 482, n. 4. Enrico Palu- 
dano fiammingo, 482, n. 5. 

— SI Francesco al Monte ( presso la 
città). Taddeo Bartoli, II, 38 e n. 4. 
Perugino, III, 580, 581, n. 1, 605. 

— & Giuliana. Domenico Alfani, III, 
623. Domenico Bartoli, II, 41, n. 1. 

— S. Lorenzo. Enrico Paludano fiam- 
mingo, VI, 482, 483. 

— S. Maria del Popolo. Lattanzio Pa- 
gani, VI, 227. Doceno, ivi. 

— & Pietro. Benedetto Buglioni, II, 
184, n: 1. Mino da Fiesole, III, 124, 
n. 2. Boccardino il Vecchio, 242, 
n. 1. Perugino, 588, n. 2. Vasari, 
VII, 707. 

— De' Servi. Lazzaro Vasari, II, 556. 
Perugino, III, 581, n. 2. Raffaello, 
IV, 323. 

— 5. Severo. Pietro Perugino, III, 587, 
n. 2. Raffaello, ivi e IV, 323. 

— Fontana maggiore. Niccola Pisano 
ed altri maestri, I, 307, n. 1. Quando 
cominciata e quando finita, ivi. 

— Fortezza. Michelozzo, II, 444. An- 
tonio da Sangallo il Giovane, V, 466. 
Doceno, Lattanzio Pagani, Adone 
Adoni e Tommaso Papacello, VI, 
226, 227. Simone Mosca, 306. Ga- 
leazzo A lessi, VII, 552, 553. 

— Galleria. Taddeo Bartoli, II, 38, 
n. 4. Domenico Bartoli, 41, n. 1. 
Benedetto Buglioni, 184, n. 1. Pier 
della Francesca, 498, n. 1. Gentile 
da Fabriano. Ili, 7, n. 3. Fiorenzo 
di Lorenzo, 31, n. 2. Gozzoli, 60. 
Pinturicchio, 502, n. 1. Buonfigli e 
Bartolommeo Caporali, 505, n. 3. 
Perugino, 581, n. 1 e 2 e 583, n. 3. 
Giannicola Manni, 597, n. 1. Do- 



202 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



manico Alfani, 622. Loca Sigoorelli, 
703. Raffaello, IV, 328, n. 1. Bar- 
nardo del Buda, V, 53, n. 2. 
Perugia. Palazzi b Case: Baglioni. 
Domenico Veneziano, II, 674. 

— Baldeschi. Raffaello da Urbino, III, 
527. 

— Pubblico. Agostino di Antonio, H, 
177, n. 2. Benedetto Buonfigli, 687 
e III, 505, n. 3. Perugino, 580, n. 1 
e 605. Adone Adoni, VII, 577, n. 4. 

— Piazze: 5. Ercolano. Buffalmacco, 
I, 517. 

— Pubblica. Vincenzo Danti, VII, 630 
e n. 3. 

— Fontana maggiore. Giovanni Pisa- 
no, I, 306 e 307. Quando cominciata 
e quando finita, 307, n. 1. 

— Porta S. Pietro. Agostino d'Anto- 
nio, lì, 177, n. 2L 

— Sala del Cambia. Perugino, III, 581 
e seg. Giannicola Manni, 597, n. 4. 

— Sapienza vecchia. Domenico Alfa- 
ni, III, 623. 

— Spedale della Misericordia. Ago- 
stino d'Antonio, IL, 177, n. 2. 

Pesaro. Chiese: S. Antonio. Antonio 
da Murano, III, 670. 

— S. Bartolo. Giovanni Santi, IV, 393, 
399. 

— S. Casciano. Jacobello de Flore, IH» 
660. 

— S. Domenico. Scultore anonimo pe- 
sarese, I, 444, 445. Gio. Santi, IV, 
405. 

— Duomo. Pompeo da Fano, VII, 73, 
n. 3. 

— S Francesco. Giovanni Bellini, III, 
162, n. 2, 

— S. Giovanni Battista. Marco Zop- 
po, IH, 406, n. 1. Girolamo Genga, 
VI, 320. Bartolommeo suo figliuolo, 
ivi. Bartolommeo Genga, 327. 

— S. Maria delle Grazie. Cotignola, 
V, 184, n. 2. 

— S. Maria di Monte Granaro. Ja- 
cobello de Flore, III, 660. 

— S. Rocco. Bartolommeo Coda, III, 
172, n. 2. 

— Palazzi : Antaldi. Pippo Santa Cro- 
ce d'Urbino e Properzia de" Rossi, 
V, 75, n. 1. 

— Ducale. Camillo Mantovano, VI, 318, 
n. 5. Bartolommeo Genga, 327. 

— Fortificazioni. Girolamo Genga, VI, 
319. 

— Fortezza. Brunelleschi, II, 368. 



Pesaro. Villa dell'Imperiale. V. Im- 
periale. 

Peschiera. Fortezza. Michele Sanmi- 
cheii, VI, 353. 

Pescia. Chiese: Duomo. Andrea detto 
il Buggiano, li, 383, n. 2. Raffaella 
da Montelupo, IV, 546. Giuliano di 
Baccio d'Agnolo, V, 354. Pierino d* 
Vinci, VI, 129, n. 4. 

Pescia. Madonna a pie di Piazza» 
Buggiano, II, 383, n. 2. 

Piacenza. Chiese: S. Maria in Cam- 
pagna. Pordenone e Bernardino 
Gatti detto il Soiaro, V, 114 e n. 3 
e 5 e VI, 494. 

-T- S. Sepolcro. Bramante, IV, 152, 
n. 2. 

— S, Sisto. Raffaello, IV, 365. Bra- 
mante, 152, n. 2. 

— Fortificazioni. Antonio da San gal lo, 
il Giovane, V, 458. Giuliano Leno, 
ivi. Antonio Abaco, ivi. Piar Fran*» 
cesco da Viterbo, ivi. Michele San» 
micheli, ivi. 

— Giardini di Barnaba dal Pozzo. 
Pordenone, V, 114 e n. 4. 

Piancastagnaio (nel Senese). S. Fran- 
cesco. Matteo Balducci, VI, 408. 

Pienza. Duomo. Vecchietta, III, 78, 
n. 3. Bernardo Rossellino, 102, n. L 

— Palazzi: Del Comune. Bernardo 
Rossellino, IIL 102, n. 1. 

— Del Vescovado. Chi ne fu l'archi- 
tetto, HI, 73, n. 1. Bernardo Ros- 
sellino, ivi. 

— Piccolomini. Bernardo Rossellino, 
III, 102, n. 1. 

Pietrasanta. Chiese: S. Agostino, Do- 
nato Benti, IV, 530, a. 2. Ricco- 
manno di Guido e Leonardo suo 
figliuolo, VI, 103» 

— S. Martino. Lorenzo di Bartolom- 
meo Bertolucci, VI, 106. Gio. Bat- 
tista del Cervelliera e Pietro di 
Pietro suo padre, II, 469, n. 2. Do- 
nato Benti, IV, 530, n. 2 e VI, 111 
e n. 2. Lorenzo Stagi, 109. Stagio 
Stagi, 112, 113. 

— Fortezza. La Cecca e il Francione, 
III, 207. 

Pietroburgo. Gallerie : Imperiale o 
dell' Hermitage. Francesco Francia, 

III, 542, n. 3. Zenale, IV, 151, n. 1. 
Leonardo da Vinci, 63. Correggio, 

IV, 126, n. 1 e 127,. il 3. Raffaello, 
IV, 322, n. 5 e 349, n. 1. Andrea del 

* Sarto, V, 40, n. 1 e 4. Tiziano, VII, 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



203 



443, n. 2 e 447, n. 1. Raffaello di 
Francesco,. IV, 250. Il Rosso, V, 174, 
n. 1. Innocenzo Francucci, 186, n. 5. 
Sebastiano Veneziano, 582, n. 2. Giu- 
liano Bugiardini, VI, 204, n. 3. Gio. 
Bologna, VII, 647. Daniello da Vol- 
terra, 61, n. 4. 

Pietroburgo. Gallerie: Eaccolta Bi- 
koff. Sebastiano Veneziano, V, 582, 
n. 2. 

Pieve di Cadore (nel Veneto). Tiziano, 
VII, 442 e n. 3. 

Pieve di Sacco (nel Veneto). Giuseppe 
Porta, VII, 45. 

Pieve S. Stefano (in Toscana). Gio. 
Antonio Lappoli, VI, 15. 

Piombino ( luogo nel contado veneto ). 
Palazzo Cornata VI, 359. Sacche- 
ria da Volterra, IV, 548, u. 2. 

— (nel littorale toscano). Fortifica- 
zioni. G. B. Sanmarino, VI, 332, 
n. 2. 

Pisa. Chiese : S. Anna. Domenico Ghir- 
landa^, III, 271, n. 4. 

— S. Antonio. Tommaso di Marco, I, 
609. Alvaro di Pietro portoghese, 
II, 41. 

— 5. Benedetto a Ripa d'Arno. Goz- 
zoli, III, 50. 

— Carmine. Masaccio, II, 292. Fra 
Filippo Lippi, 293. 

— 8. Caterina. Margaritone, I, 365. 
Nino d'Andrea Pisano, 494. Gozzo- 
li, III, 50. Fra Bartolommeo, IV, 210. 
Francesoo Traini, I, 613, n. 1. 

— S. Chiara. Giovanni di Piero di 
Napoli, I, 477, n. 2. Martino di Bar- 
tolommeo da Siena, ivi. 

— Compagnia dei Fiorentini. Vasari, 
VII, 652. 

— S. Croce in Fossabanda (fuori di 
città). Alvaro di Pietro portoghese, 
II, 41, n. 3. Gozzoli, III, 50. 

— • Duomo. Edificato da Busohetto, I, 
237 e n. 2 e 3. Giovanni Pisano, 
316, n. 2. Gaddo Gaddi, 348. 

Musaici, I, 197. Fra Jacopo da 
Torrita, 336. Cimabue, 256, n. 2. An- 
drea Tafi, 336. Vicino, ivi. 

Campanile. Bonanno e Gugliel- 
mo tedesco, I, 274. Tommaso Pisa- 
no, ivi, n. 1 e 493, 

Pilo antico. Non rappresenta 
la caccia di Meleagro, ma la storia 
di Ippolito e di Fedra, I, 294, n. 1. 
Servi di sepoltura alla contessa Bea- 
trice, ivi. Studiato da Niccola Pi- 



sano, 295. Posto nel Camposanto, 
294, n. 1. 

Pitture. Nello di Vanni Falconi,. 
I, 609 e n. 2. Giovanni Toscani, 629, 
630. Gozzoli, III, 50, n. 2. Domenico 
Ghirlandajo, 271 e 275. Mainardi, 
ivi. Botticelli, 322. Andrea del Sar- 
to, V, 49, 50 e n. 1. Sogliani, 49, 127. 
129, 618, 619. Vasari, 128 e VII, 673. 
Angelo Bronzino, 601 e V, 129. Pe- 
rirlo del Vaga, 618. Becca fumi, 650. 
Benedetto Pagni, 557. Il Sodoma, 
397. Gio. Maria Tucci, 415. 

Sculture. Bonanno, 1, 275. Lino» 
(Tino) Senese, 319. Matteo Civitali, II, 
128. Baccio Pontelli,660. Giuliano da 
Maiano, 468. Domenico di Merlot- 
to, 469. Guido del Serve Ili no, ivi» 
Francione, ivi, n. 2 e IV, 268, n. 3. 
Giovambattista del Cervelliera, IL, 
469. Giuliano da Sangallo, IV, 268, 
n. 3. Silvio Cosini, 482, n. 3. Stagi o 
Stagi, 127, 607 e VI, 114, 115. Pan- 
doro Fancelli, VI, 113, 114. Fran- 
cesco Moschino, 310 e n. 4. 
Pisa. & Francesco. Cimabue, I, 251, 
255. Giotto, I, 380. Tommaso Pisa- 
no, 493. Taddeo Gaddi, 575, 576. 
Spinello, 691. Taddeo Bartoli, II, 
37 e n. 3. 

— & Giovanni. Quando edificato, I, 
239 e n. 3. Niccola Pisano, 304. 

— & Girolamo. Domenico Ghirlan- 
daio, III, 271, n. 4. 

— Madonna di S. Agnese. Andrea, 
del Sarto, V, 44. 

— & Maria a Ponte, Vedi S. Maria 
della Spina. 

— S. Maria della Spina. Andrea Pi- 
sano, I, 483. Nino d'Andrea Pisano, 
494. Girolamo d* Jacopo da Carrara, 
ivi, n. 3. Il Buggiano, II, 383, n.2. 
11 Sodoma, VI, 398 e n. 1. Gio. Mari» 
Tucci, 415. Giovanni Pisano, I, 309. 

— S. Matteo. Peri no del Vaga, V, 
619. 

— S. Michele in Borgo. Niccola Pi- 
sano, I, 299. Fra Guglielmo da Pi- 
sa, ivi, n. 1. Lorenzo Monaco, II , 
21. 

— S. Niccolo. Niccola Pisano, I, 299, 
n. 2. Antonio Vite, II, 8. Gozzoli, 
III, 50. 

-~ S. Paolo air Orto. Taddeo Bartoli, 
lì, 37, n. 2. 

— S. Paolo a Ripa d'Arno. Cimabue, 
I, 251. Buffalmacco, 337 e 511. Bru- 



204 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



no di Giovanni, 512. Bernardo Dad- 
di, 468. Giovanni dui Ponte, 633. 
Fisa. Chiese: S. Silvestro. Lavoro di 
terra cotta invetriata, II, 194. 

— S. Stefano de' Cavalieri. Angelo 
Bronzino, VII, 602, 603, n. 1. Va- 
sari, 704. 

— S. Vito, Convento. Gozzoli, III, 50. 

— S. Zeno. Gentile da Fabriano, III, 
19. 

— Camposanto. Architettato da Gio- 
vanni Pisano, I, 309. 

Pitture. Giotto, I, 376, n. 1 e 
380, 381. Stefano fiorentino, 447. Ber- 
nardo Daddi, 467, 468. Pietro Laurati 
(Lorenzetti), 473 e n.2. Pitture attri- 
buite a Buffalmacco, ma invece di 
Pietro di Puccio, pittore e mosai- 
cista orvietano, 513 e n. 2. Simone 
di Martino, 552 e 553. Andrea da 
Firenze, 553, n. 5. Barnaba da Mo- 
dena, ivi. Andrea Orcagna, 596, 597. 
Bernardo Orcagna, 599. Antonio Ve- 
neziano, 663. Spinello, 689. Antonio 
Vite, II, 8, n. 1. Pietro di Puccio da 
Orvieto, 37, n. 2. Taddeo Bartoli, 
ivi. Gozzoli, IH, 48 e seg. 

Sculture. Bùonamico , 1 , 271 , 
n. 2. Tino di Gamaino, 432, n. 1. 
Tommaso Pisano, 493 e n. 3. Mino 
da Fiesole, III, 123, n. 3. Antonio 
Lorenzi, VII, 636. 

Finestre di vetro. Bartolom- 
eo d'Andrea, detto Banco, I, 281, 
n. 2. Lionardo di Bartolommeo, 381, 
n. 2. 

— Cittadella vecchia^ Ponte a mare e 
Cittadella nuova. Brunelleschi, II, 
368. Giuliano da San gal lo, IV, 286. 

— Galleria dell'Accademia di Belle 
Arti. Simone di Martino, I, 554, 
n. 2. Francesco Traini, 612, n. 1. 
Luca di Tommè, 651, n. 2. Gentile 
da Fabriano, III, 19, Zanobi Machia- 
velli, 53, n. 3. Il Sodoma, VI, 398, 
n. 1. 

— Misericordia Casa (della). Gentile 
da Fabriano, III, 19. 

— Palazzi: Degli Anziani. Niccola 
Pisano, I, 298. 

— Rosselmini- Gualandi. Michelange- 
lo, o meglio Matteo Civitali, II, 120, 
n. 1. 

— Piazza del Mercato. Pierino da 
Vinci, VI, 123. 

— Seminario. Simone di Martino, I, 
554, n. 2. 



Fisa. Spedale dei Trovatelli. Marti- 
no di Bartolommeo, L, 477, n. 2. 

Pistoja. Chiese: S. Andrea. Giovanni 
Pisano, I, 313. Maestro Enrico, 325. 
Bernardino del Signoraccio, IV, 200, 
n. 2. Gio. Battista Volponi, ivi. 

— S. Antonio. Antonio Vite, IL 8, n.l. 

— S. Antonio e S. Prospero. Compa- 
gnia. Bernardino del Signoraccio, 
IV, 200, n. 2. 

— 5. Bartolommeo in Pantano. Mae- 
stro Roberto, I, 325. Guido da Co- 
mo, 333, n. 2. 

— Batistero. Vedi S. Gio. Batista. 

— S. Chiara. Vitoni, IV, 167, n. 2. 

— S. Domenico. Giovanni Pisano, I, 
313, n. 4. Puccio Capanna, 403. Ber- 
nardo Rossellino, III, 97, n. 2. An- 
tonio Rosse II ino, ivi. Fra Paolino 
da Pistoja, IV, 202 e n. 1 e 214. 
Fra Bartolommeo, 210. 

— S. Felice (fuori di città). Bernar- 
dino del Signoraccio, IV, 200, n. 2. 

— S. Francesco. Puccio Capanna, I, 
403. Pietro Laurati, 473. Lippo Mem- 
mi, 556. Bernardino del Signorac- 
cio, IV, 200, n. 2. 

— S. Giovanni Evangelista (fuorci- 
vitas). Bernardino del Signoraccio, 
IV, 200, n. 2. Giovanni Pisano, I, 
314. 

— S. Giovanni Battista (Batistero). 
Andrea Pisano e Cellino di Nese, I, 
490, n. 2. Lavoro di terra cotta inve- 
triata, II, 197. Vitoni, IV, 167, n. 2. 

— m S. Giuseppe. Sollazzino e Gio. Bat- 
tista Volponi, I, 600, n. 1. 

— S. Jacopo. Pitture. Giovanni Pi^ 
sano, I, 314. Niccola Pisano, 300. 
Pesello, III, 38, n. 2. Fra Filippo 
Lippi, II, 625, n. 2. Andrea da Fie- 
sole, IV, 477 e n. 2. Alessio d'An- 
drea, I, 452, n. 1. Bonaccorso. di 
Cino, ivi. Coppo di Marcovaldo, ivi 
e 265, n. 4. Stefano fiorentino, 452, 
n. 1. Lorenzo di Credi, IV, 566, n. 1. 

Altare d'argento e argenterie. 
Filippo Brunelleschi, II, 330. Lio- 
nardo di Ser Giovanni, III, 168, n. 2 
e I, 443. Andrea di Puccio d* Ogna- 
bene, pistojese, 443, n. 1. Maestro 
Giglio Pisano, 443, n. 2. Tommaso 
Fi ni guerra e Pietro Sali, III, 288, n. 4. 

Sculture. Andrea della Robbia, 
II, 197. 
-^ S. Lorenzo. Bernardino del Signo- 
raccio, IV, 200, n. 2. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



205 



Pistoja. Chiese: S, Maria delle .Gra- 
zie o del Letto. Vitoni, IV, 167, n. 2. 
Fra Paolino da Pistoja, 215. Loren- 
zo di Credi, 566, n. 2. 

— S. Michele di Tiziana (fuori di Pi- 
stoja). Bernardino del Signoraccio, 
IV, 200, n. 2. 

— S. Paolo, Quando incominciato a 
edificare, I, 239. Fra Paolino da Pi- 
stoja, IV, 214. 

— S. Pier Maggiore. Gerino da Pi- 
stoja, III, 506, n. 3. Ridolfo del Ghir- 
landa jo, VI, 536, n. 2. 

— Umiltà {dell') Madonna. Oerino da 
Pistoja, III , 506, n. 3. Ventura Vi- 

• toni, IV, 165, 167, n. 2. Vasari, VII, 
704. 

— 5. Vitale. Bernardino del Signorac- 
cio, IV, 200, n. 2. 

— Accademia di Lèttere, Scienze ed 
Arti. Agnolo di Polo, III, 372, n. 1. 
Fra Paolino da Pistoja, IV, 215. 

— Palazzi: Comunale. Fra Paolino 
da Pistoja, IV, 215. 

— Puccini. Gentile da Fabriano, III, 
7, n. 1. 

— Fortezza. Gio. Battista Sanmarino, 
VI, 332. 

— Spedale del Ceppo (Loggia). Bene- 
detto Buglioni, II, 184, n. 1. Fregio 
di terra cotta invetriata di Giovanni 
della Robbia, II, 197 e VI, 88, n. 1. 
Santi Buglioni, VI, 88, n. 1. Da chi 
eretta, II, 197. 

Pittura. Ebbe il suo principio in Gre- 
eia, I, 22. Questione se sia maggiore 
e più nobile della scultura, 95 e seg. 
Come si fanno e si conoscono le 
buone pitture e da che, 168-174. 
Come si debbono unire i colori a 
olio, a fresco o a tempera; e come 
le carni, i panni e tutto quello che 
si dipinge, venga nell' opera a unire 
in modo, che le figure non vengano 
divise ed abbiano rilievo e forza, e 
mostrino l'opera chiara ed aperta, 
179, 181. Del dipingere in muro, 
come si fa, e perchè si chiama la- 
vorare in fresco, 181, 182. A tem- 
pera, ovvero a uovo, su le tavole 
o tele ; e come si può usare sul muro 
che sia secco, 183, 184. A olio in 
tavola e sulle tele, 184, 187. Nel 
muro che sia secco, 187, 188. Su le 
tele, 188, 189. In pietra, e che pie- 
tre sieno buone, 189. Nelle mura di 
chiaro e scuro di varie terrette; e 



come si contraffanno le cose di bron- 
zo; e delle storie di terretta per ar- 
chi o per feste, a colla; che ò chia- 
mato a guazzo ed a tempera, 190, 
192. Pittura religiosa, come deve 
esser trattata, II, 518. Scoperta 
della maniera del dipingere a olio; 
da chi fatta, 575 e seg. 

Pò fiume. Giulio Romano, V, 548. 

Poggibonsi. Fortezza. Giuliano da San- 
galli IV, 275. 

Poggio a Gajano. Villa de' Medici, 
presso Firenze. Giuliano da San- 
gallo, l, 448, n. 3. 

Pitture. Franciabigio, V, 195, 
196, n. 1. Andrea Feltrini, 195. An- 
drea del Sarto, ivi. Pontormo, ivi 
e VI, 264. Alessandro Allori, V, 196, 
n. 1. Vasari, VII, 707. 

Poggio Nativo (Umbria). Chiese: An- 
nunziata. Antoniasso, III, 470, n. 1. 

— S. Paolo. Antoniasso, III, 470, n. 1. 
Polesine. Fratta. Villa Badoaro. Pal- 
ladio, VII, 530. 

Polirono (di) S. Benedetto. Girolamo 
Mazzola, V, 237. 

P ornar ance. Chiesa di S. Gio. Batti- 
sta. Vincenzo Tamagni, IV, 505. 

Ponte a' Romiti, in Valdarno. Gio t ti no, 
I, 626. 

Pon tignano (fuori di Siena). Certosa, 
Girolamo del Pacchia, VI, 429. 

Pontormo. Chiesa di S. Angelo. Jaco- 
po da Pontormo, VI, 259. 

Poppi, in Casentino. Chiese : Badia di 
S. Fedele. Solosmeo, V, 58, n. 1. 

— Delle Monache. Lavori in terra cotta 
invetriata, II, 199. 

— Palazzo dei conti Guidi. Maestro 
Lapo, I, 282. Jacopo di Casentino, 
671, n. 1. 

— Fuori di porta a Badia. Taberna- 
colo di terracotta invetriata, 11,199. 

Pcrrena, presso Poppi. Lavoro di terra 
cotta invetriata, II, 199. 

Porto (nel Veneto). Fortificato dal San- 
micheli, VI, 344. 

Portercole. Antonmaria Lari, IV, 607, 
n. 3. 

Portoferrajo. Fortificazioni, G. B. 
Sanmarino e Giovanni Camerini, 
VI, 332, n. 2. 

Portogallo. Monastero di Belem, At- 
tivante, III, 235. Andrea Contucci, 
513, 514, n, 1. 

Portogruaro. Chiese: Duomo. Pompo- 
nio Amalteo, V, 119, n. 4. 



206 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Portogruaro. Chiese: S. Francesco. 
Giovanni Martini, V, 104, n. 2. 

Pozzale, presto Cadore. Chiesa. Vit- 
tore Carpaccio, III; 663. 

Pozzuolo, presso Napoli. Vasari, VII, 
676. 

Praja (Badia nel Padovano). Girolamo 
dai Libri, V, 330. 

Prato. Chiese: S. Anna. Terra cotta 
invetriata, II, 199. 

— Cannine. Fra Diamante, II, 627, 
n. 2. 

— & Domenico. Giovanni Pisano, I, 
313, n. 4. Fra Filippo Lippi, 11,621, 
n. 3. 

— Duomo. Vincenzo Danti, VII, 632. 
Tribolo, VI, 97, n. 1. Tommaso di 
Marco, I, 609, n. 3. Terra cotta in- 
vetriata, II, 199. 

Cappella Maggiore. Fra Filip- 
po Lippi e Fra Diamante, li, 622, 
n. 3 e seg. 

Libri corali. Attavante , IH , 
234. 

Pergamo. Donatello, II, 410, 
n. 1. Antonio Rossellino, III, 103, 
a. 1 e 123, n. 1. Mino da Fiesole, 
ivi. 

Cappella della Sacra Cintola. 
Quando e perchè edificata, I, 318. 
Suo ingrandimento, ivi, n. 1. 

Pitture. Agnolo Gaddi, I, 640 
« n. 2. Maso di Bartolommeo detto 
Masaccio, scultore, II, 291, n. 2. Ri- 
dolfo del Ghirlandajo, 539 e n. 3. 
Zanobi Poggi ni, V, 13), n. 4. 

Graticolato. Bruno Mazzei, II, 
139, n. 2 e 363, n. 1. Pasquino da 
Montepulciano, II, 363, n. 1. Simone 
detto fratello di Donatello, 460, n. 3. 

— S. Francesco. Fra Filippo Lippi, 
II, 621. 

— Madonna delle Carceri. Andrea 
della Robbia, II, 180, n. 3. Giuliano 
da Sangallo, IV, 277. Baccio da 
Montelupo, 543, n. 2. Niccolò Soggi, 
V, 43 e seg. e VI, 22. Antonio da 
Sangallo il Vecchio, VI, 21, 22. 

— Madonna dell' Ulivo, presso Prato 
(ora nel Duomo). Cappella. Bene- 
detto da Majano, II, 472, n. 5 e III, 
343, 344. 

— S. Maria in Castello. Fra Barto- 
lommeo, IV, 193, n. 1. 

— S. Niccolo. Giovanni Pisano, I, 313. 

— S. Pier Martire. Compagnia. Nic- 
colò Soggi, VI, 23. 



Prato. 8. Rocco. Ridolfo del Ghirlan- 
dajo e Michele suo scolare, VI, 544 
e n.6. 

— S. Vincenzo. Vasari, VII, 709. 

— Ceppo. Ambrogio di Baldese, II, 8, 
n. 1. Antonio Vite, ivi e 26. Lippo 
d'Andrea, II, 8, n. 1. Niccolò di Pie- 
tro Gerioi, ivi. Pietro d'Alvaro, ìtj 
e 41 , n. 3. Fra Filippo Lippi , 621 
e 622, n. 1. 

— Collegio Cicognini. Andrea di Giu- 
sto, III, 53, n. 4. 

— Galleria Comunale. Giovanni da 
Milano, I, 584, n. 1. Fra Filippo 
Lippi, II, 620, n. 2. 

— Palazzi e Case. Berti. Fra Dia- 
mante, II, 641. 

— Del Comune. Fra Diamante, II, 627 
e 641, n. 2. Filippino Lippi, III, 466. 
u. 1. 

— Piazza di Mercato le. Filippino Lip- 
pi, III, 466, n. 2. 

Pratovecchio. Chiese: Badia. Jacopo 
da Casentino, I, 671, n. 1. 

— & Giovanni Evangelista. Jacopo 
di Casentino, I, 671, n. 1. 

Previsdomini. Chiesa. Pomponio Amai- 

teo, V, 119, n. 4. 
Prospetti Cronologici della Vita e delle 

Opere: 

— Di Baccio d'Agnolo Baglioni, V, 
363. 

— Di Baccio Bandinelli, VI, 199. 

— Di Antonio e Giovanni Barili, IV, 
415. 

— Di Taddeo Bartoli, IL, 45. 

— Di Domenico Beccafumi, V, 657. 

— Di Bicci di Lorenzo, II, 68. 

— Del Brunelleschi, II, 391. 

— Di Della Cecca, III, 211. 

— Di Andrea Contucci, IV, 527. 

— Di Antonio da Correggio, IV, 125. 

— Di Dello, II, 157. 

— Di Donatello, II, 427. 

— Di Francesco di Giorgio, III, 83. 

— Di Francesco Francia, III, 563. 

— Di Benvenuto Garofolo, VI, 523. 

— Di Domenico Ghirlandajo, III, 279. 

— Di Benozzo Gozzoli, III, 62. 

— Di Fra Filippo Lippi, II, 645. 

— Di Filippino Lippi, III, 491. 

— Di Lorenzo di Credi, IV, 575. 

— Di Lorenzo Monaco, II, 31, 32. 

— Di Andrea Mantegna, III, 438. 

— Di Guglielmo da Marcilla, IV, 431. 

— Di Mino da Fiesole, III, 129, 

— Di Girolamo Del Pacchia, VI, 432. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



207 



Prospetti Cronologici della Vita o dello 
Opere: 

— Di Giacomo Pacchiarotti, VI, 426. 

— Di Pastorino Pastorini, IV, 439. 

— Di P. Perugino, III, 610. 

— Oi Baldassarre Peroni, IV, 641. 

— Del Pintnricchio, HI, 529. 

— Di Fra Paolino da Pistoja, IV, 212. 

— Di Simone del Poliamolo, IV, 457. 

— Di Fra Bartolommeo della Porta, 
IV, 209. 

— Di Jacopo della Quercia. II, 131, 134. 

— Di Luca della Robbia, II, 201, 202. 

— Di Giulio Romano, V, 561. 

— Di Giuliano da Sangallo, IV, 295. 
Di Antonio da Sangallo, 297. 

— Di Raffaello Sanzio, IV, 387. 

— Di Andrea del Sarto, V, 66-72. 

— Di Luca Signorelli, III, 707. 

— Del Sodoma, VI, 406. 

— Di Giovanni da Udine, VI, 567. 

— Del Vecchietta, III, 87. 

— Di Tiziano Vecelli, VII, 473. 

— Di Andrea del Verrocchio, III, 381. 

— Di Leonardo da Vinci, IV, 87-90. 

— Di Timoteo Vite, IV, 507. 
Prospettiva. A che cosa serva, I, 175 

e seg. Studiata da Paolo Uccello, 
II, 203. Da Pier della Francesca, 
ivi, 498. 
Puglia o Pulia, nel Lucchese. Proba- 
bile patria di Niccola Pisano, I, 323. 



R 



Radi Villa nel Senese. Girolamo Del 
Pacchia, VI, 430. 

Radicondoli (nel Volterrano). Monaste- 
ro di S. Caterina. Oio. Maria Tacci, 
VI, 415. 

Ravenna. Insigne per edifizi e sculture 
di vecchia maniera, I, 271. 

— Chiese: S. Agata. Francesco da 
Cotignola, V, 255. 

— S. Apollinare. Rondinello, V, 254. 
Francesco da Cotignola, 255. 

— Badia di Classi. Sua architettura, 
I, 233. Francesco Cotignola, V, 255. 
Vasari, ivi, VI, 229 e VII, 685. Giu- 
liano di Baccio d'Agnolo, V, 358. 

— S. Croce. Rondinello, V, 254, n» 4. 

— S. Domenico. Lorenzo Costa, III, 
133. Giovanni Battista Contini, ivi, 
n. 1. Niccolò Rondinello, 171 e V, 
254 e n. 6. Benedetto Coda, III, 172, 
n. 2. 



Ravenna. Duomo. Nominato, L, 30. Nic- 
colò Rondinello, III, 171 e V, 253. 
Don Giulio Clovio, VII, 569,. n. 1. 

— 8. Francesco. Rondinello, V, 254. 
Nominato, I, 301. Giotto, 388. 

— S. Giovanni Evangelista. Da chi 
edificato, I, 233. Giotto, 394. Rondi- 
nello, V, 254. 

— & Giovanni Battista. Niccolò Ron- 
dinello, IR, 171. 

— S. Maria di Castelnuovo. Lorenzo 
Lotto, V, 251. • 

— & Maria in Porto. Nominata, I, 
301. Ercole Ferrarese, III, 146, n. 3. 

— S. Maria Rotonda. Volta di pietra 
di un sol pezzo detta la tomba di 
Teodorico, I, 232 e n. 1. 

— S. Martino. Sua architettura, I, 
233. 

— S. Niccolò. Rondinello, V,254. Fran- 
cesco da Cotignola, 255. 

— 5. Sebastiano. Francesco da Cod- 
inola, V, 255. 

— S. Vitale. Quasdo edificato, I, 233. 
Jacopone da Faenza, VII, 420. 

— Palazzi b Case: Lovatelli. Rondi- 
nello, V, 253, n. 3. 

— Rasparti. Marco Palmezzani, VI, 
339. 

— Traversavi. Sue vecchie sculture, 
I, 301. 

— Di Teodorico, I, 233. 

— Sepolcro di Dante. Pietro Lombar- 
do, m, 674. 

— Spedale di S. Caterina. Francesco 
da Cotignola, V, 255. 

Recanati. Chiesa di S. Domenico. Lo- 
renzo Lotto, V, 250, 251. 

— Palazzo del vescovo di Concha. Giu- 
liano da Ma j ano, IL, 481. 

Roggio. Chiese : Duomo. Bartolommeo 
e Giovanni Andrea, III, 652, n. 1. 
Prospero Clementi, ivi e VI, 484. 

— S. Giacomo. Bartolommeo Clemen- 
ti, III, 652, n. 1. 

— S. Pietro. Bartolommeo Clementi, 
III, 652, n. 1. 

— S. Prospero. Bartolommeo Clemen- 
ti, III, 652, n. 1. 

— Palazzo Donelli. Bartolommeo Cle- 
menti, III, 652, n. 1. 

Rencine. Fortezza. Brunelleschi,II, 368, 
n. 2. 

Retignano (nella Versilia). Lorenzo Sta- 
gi, VI, 112. 

Rieti. Chiese: S. Antonio del Monte. 
Antoniasso, III, 470, n. 1. 



208 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Rieti. Chiese: S. Chiara. Marcantonio 
figliuolo di Antoniasso, III, 470, n. 1. 

Rimini. Chiese: S. Cataldo. Puccio 
Capanna, r, 402. 

— S. Colomba. Benedetto Coda, III, 
172, n. 2 e V, 183 e n. 6. Cotigno- 
la e Lattanzio Pagani, ivi. 

— S. Domenico. Benedetto Coda, III, 
172, n. 2. 

— S. Francesco. Giotto, I, 392, n. 1. 
' Bernardo Ciuffagni, II, 169, n. 1 e 

462. Tommaso o Maso di Bartolom- 
meo, detto Masaccio, scultore, 291, 
n. 2. Simone detto fratello di Dona- 
tello, 460. Pier della Francesca, 491, 
n. 1. Leon Battista Alberti, 539 e 
n. 4. Giovanni Bellini, III, 170. Va- 
sari, VI, 229 e VII, 685. 

— S. Francesco (presso la città), Ja- 
cobello de Flore, III, 660. 

— S. Maria di Scolca. Vasari , VII , 
684. 

— S. Marino. Zeno veronese, III, 654, 
n. 1. 

— Monte Oliveto. Giorgio Vasari, VI, 
229 e 582. 

— S. Stefano. Sua architettura, I, 233. 

— Libreria Gambalunga. Attavante, 
III, 235. 

— Palazzo Pubblico. Domenico Ghir- 
landa^, III, 273, n." 1. 

Ritratti. Acciaiuoli Angiolo. Dome- 
nico Ghirlandajo, III, 256. Vasari, 
VIII, 93. 

— Acciaiuoli Donato. Pesello, III, 37. 
Ignoto, 292. 

— Acciaiuoli Roberto. Vasari, VIII, 
190. 

— Accolti Benedetto, cardinale. Tizia- 
no, VII, 455. 

— Accolti Bernardo. Vasari, VIir,142. 

— Accolti Francesco, giureconsulto 
aretino. Vasari , VIII, 116. Signo- 
relli, III, 684. 

— Accolti Pietro, aretino. Vasari, VIII, 
172. 

— Achillini Alessandro. Francia, III, 
557. 

— Acuto Giovanni. Paolo Uccello, II, 
211. 

— Adriani Giov. Battista. Vasari, 
Vili, 219. 

— Adriano VI, papa. Sebastiano Ve- 
neziano, V, 573. 

— S. Agostino. Melozzo, III, 65, n. 1. 

— Ajolle Francesco, musico, Andrea 
del Sarto, V, 16, n. 3. 



Ritratti. Alba (<f) duca. Lione Lioni, 
VII, 538. 

— Alber gotti Angelo. Lorentino, 11,499. 

— Alberti Leon Battista , architetto, 

II, 540. Matteo Pasti, 547, n. 3. Va- 
sari, VIII, 117. 

— Alberti, monsignore. Paris Bordo- 
ne, VII, 462. 

— Albertinelli M arlotto. Da sé stesso, 
IV, 181. 

— Alberto Magno. Angelico, II, 508. 

— Albi zzi (degli) Anton Francesco. 
Sebastiano Veneziano, V, 575 e n. 3. 
Vasari, VIII, 190. 

— Albizzi Luca di Maso. Vasari, VIII, 
93. 

— Albizzi Rinaldo. Andrea dal Ca- 
stagno, II, 677. Vasari, Vili, 91. 

— Albizzi Tommaso. Domenico Ghir- 
landa,} o, III, 256. 

— Alessandro IV, papa. Buffalmacco, 
I, 511. 

— Alessandro V, papa. Lorenzo di 
Bicci, II, 51. 

— Alessandro VI, papa. Pinturicchio, 

III, 499. 

— Alfonso 7, duca di Ferrara, VII, 
435. Alfonso Lambardi. V, 84. Gio. 
da Castel Bolognese, 371. Vasari, 

. Vili, 126 e 136. 

— Alidosio Francesco , cardinale. In- 
nocenzo Francucci, V, 187. 

— Alighieri Dante. Taddeo Gaddi, I, 
574. Giotto, 372. Ragioni per pro- 
vare non essere di mano di Giotto 
il ritratto del poeta nella cappella 
del palazzo del potestà in Firenze, 
413 a 422. Lorenzo Monaco, II, 20. 
Melozzo, III, 65, n. 1. Raffaello, IV, 
335, 336. Vasari, VII, 673. 

— Atti Stefano, romano. Vasari, Vili, 
191. 

— Almeni Sforza. Vasari, Vili, 191. 

— Altoviti Bindo. Raffaello, IV, 351. 
Francesco Salviati, VII, 14. 

— Alvi ano (a") Bartolommeo. Gio- 
vanni Bellini, III, 170, n. 4. 

— Ammannati Bartolommeo. Vasari, 
Vili, 192. 

— Anconitano Fra Gabbriello, sacri- 
sta. Vasari, Vili, 143. 

— Angelico Fra Giovanni. Vasari, 
Vili, 100. 

— Angiolini Bartolo di Angiolino. 
Masaccio, II, 295. 

— Anguillara (dell') conte Orso. Pe- 
rino del Vaga, V, 625. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



209 



Ritratti. Angvisciola Amilcare. So- 
fonisba sua figlia, VI, 498. 

— Angvisciola Asdrvbale. Sofonisba 
sua sorella, VI, 498. 

— Angvisciola Bianca. Europa sua 
figliuola, VI, 501. 

— Angiriscinfa Minerva. Sofonisba sua 
sorella, VI, 498. 

— Angvisciola Sofonisba. Da sé stes- 
sa, VI, 498, n. 2, 499 e VII, 133. 

— Anna, regina di Spagna. Pompeo 
Lioni, VII, 542, n. 1. 

— Anna (d*) Giovanti i. Tiziano, VII, 429. 

— Antinori Amerigo. Pontormo, VI, 
278. 

— Antinori Francesco. Vasari, Vili, 
190. 

— Antonino (Sant'). Angelico, II, 508 
e 517. 

— Antonio Veneziano. Da sé stesso, 
I, 668. 

— Aragona (a") Alfonso I, re di Na- 
poli. Zingaro e i Donzelli, II, 567, 
n. 2. Modani no, 474. 

— . Aragona (a") Alfonso II, duca di 
Calabria. Vasari, VIII, 110. 

— Aragona {di) Ferdinando I, re di 
Napoli. Angelico, II, 517. Zingaro e 
i Donzelli, 567, n.. 2. 

— Aragona (di) Giovanna, viceregina 
di Napoli. Giulio Romano, IV, 365, 
n. 4 e V, 525 e n. 1. Raffaello, ivi. 

— Aragona (di) Lodovico. Vasari, Vili, 
136. 

— Ardinghelli Niccolò, vescovo. Pon- 
tormo, VI, 273. 

— Ardinghelli Paolo di Lotto e sua 
moglie, I, 395. 

— Aretino Pietro (la madre di). Mat- 
teo Lappoli, III, 220. 

— Aretino Pietro. Marcantonio , V , 
4 14. Sebastiano Veneziano, 575. Ales- 
sandro Moretto, VI, 505, n. 1. Fran- 
cesco Salviati, VII, 19. Tiziano, 429, 
n. 4, 442 e n. 1 e 445. Vasari, Vili, 
142. 

— Argiropolo Giovanni. Gozzoli, III, 
49. Vasari, VIII, 100. 

— Ariosto Lodovico. Enea Vico, V, 
428. Atfonso Lombardi, 84. Vasari, 
Vili, 142. 

— Aristotile. Melozzo, III, 65, n. 1. 

— Arnolfo, architetto. Giotto, I, 291. 
Simone di Martino, I, 559. Vasari, 
VIII, 210. 

— Arrivabene Giampiero. Girolamo 
Genga, VI, 316. 



Ritratti. Assonica Francesco. Tiziano, 

VII, 456. 
— - Atene (d') Duca. Giottino, I, 626. 

— Bacci Carlo. Piero della France- 
sca, II, 497. 

— Bacci Giuliano. Matteo Lappoli, 
III, 220. Niccolò Soggi, VI, 24. 

— Bacci Luigi. Piero della France- 
sca, II, 497. 

— Bachiacca , Francesco libertini 
(detto il). Allevio Bronzino, VI, 
456, n. 2 e VII, 599. 

— Badoaro. Francesco Torbido, III, 
654. 

— Baglioni Astorre. Orlando Fiacco, 
V, 299. 

— Baglioni Braccio. Vasari, Vili, 
113. 

— Baglioni Giovanni. Gio. da Castel 
Bolognese, V, 374, n. 3. 

— Baglioni Gio. Paolo e Orazio, Lu- 
ca Signorelli, III, 690. 

— Baglioni Ridolfo. Vasari, Vili, 
189 e 190. 

— Baglioni Troilo. Pi n turiceli io, III, 
501, n. 1. 

— Baldovinetti Alesso. Da sé stesso, 
II, 592, n. 3, 4. Domenico Ghirlan- 
dajo, 597 e III, 263. 

— Baldovinetti Mariotto. Vasari, Vili, 
91. 

— Bandinelli Baccio. Niccolò della 
Casa, V, 428, n. 1. Bronzino, 574, 
n. 5. Clemente suo figliuolo, VI, 186. 
Vasari, Vili, 192. 

— Bandini Pier Antonio e sua mo- 
glie. Angelo Bronzino, VII, 595. 

— Barbadori Niccolò. Vasari, Viti, 92. 

— Barbara, cortigiana fioro ' ina. Pu- 
ligo, IV, 465. 

— Barbarigo Agostino, doge di Ve- 
nezia. Francesco Monsignori, V, 
300. 

— Barbarigo {de') uno. Tiziano , VII, 
428 e n. 3. 

— Barbarossa Federigo. Francesco 
Monsignori, V, 300. 

— Barbino Pietro nano. Valerio Cio- 
li, VII, 639. 

— Barbolani conte Girolamo. Vasari, 
VI», 167. 

— Barili Antonio. Da se stesso, IV, 
412, n. 2. 

— Bartoli Taddeo. Da sé stesso, II, 
37. 

— Bartolini Onofrio. Girolamo da Car- 
pi, VI, 473. 



Yasaki. Indici. — Voi. IX. 



14 



210 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Ritratti. Beatrice ferrarese. Raffaello, 
IV, 3j5, n. 1 e 367. 

— Becchi Gentile , vescovo d'Arezzo. 
Bartolommeo della Gatta, III, 217. 
Domenico Ghirlandajo, 266, n. 1. 
Vasari, Vili, 115. 

— Bella (la) di Tiziano. Palma Vec- 
chio, V, 248, n. 1. 

— Belgrado Raffaello. Sebastiano FIo- 
rigerio, V, 109. 

— Bellini Gentile. Da sé stesso, III, 
168, n. 3. 

— Bellini Giovanni. Da sé stesso, 
III, 180. Gentile suo fratello, 168, n.3. 

— Bellini Jacopo. Da sé stesso, III, 
151. 

— Bellucci Jacopo. Fra Filippo Lippi, 
II, 625. 

— Bembo Pietro, cardinale. Alfonso 
Lombardi, V, 84. Valerio Vicentina, 
382, n. 1. Tiziano, VII, 455 e n. 4. 
Danese Cattaneo, 523, Lione Lioni, 
536, n. 1. Vasari, VII, 679 e VIII, 142. 

— Benci Ginevra. Domenico Ghirlan- 
dajo, III, 266 e n. 1. Leonardo da 
Vìdcì, IV, 39 e n. 2. 

— Benedetto XI, papa. Simone di Mar- 
tino, I, 559. Angelico, II, 508. 

— Benivieni Girolamo. Lorenzo di 
Credi, IV, 566. 

— Bentivoglio Antonio Galeazzo. 
Francesco Francia, III, 537, h. 4. 
Amico Asperrimi, V, 179, n. 2. 

— Bentivoglio Giovanni e sua moglie. 
Lorenzo Costa, III, 135, n. 3. 

— Bentivoglio, monaco olivetano. Va- 
sari, VII, 665. 

— Bentivogli Santi. Michelozzo, Vili, 
96. Vasari, ivi. 

— Berna, pittore senese. Da sé stesso, 

I, 649. 

— Bernardino (San) da Siena. Parri 
Spinelli, II, 280. 

— Bernardo di Mona Mattea, mura- 
tore. "Vasari, Vili, 206. 

— Bernardo (beato), fiorentino. An- 
gelico, II, 508. 

— Berni Francesco. Rosso, V, 157, 
a. 3. Vasari, VIII, 166. 

— Bessarione, cardinale. Bramantino, 
VI, 492. Melozzo, III, 65, n. 1. Ga- 
lasso, 91, n. 1. Cordegliaghi, 647, 
n. 1. 

— Bicchieraio Becuccio e sua moglie. 
Andrea del Sarto, V, 40. 

— Bicci (di) Lorenzo. Neri di Bicci, 

II, 58. 



Ritratti. Bicci (di) Neri. Da sé stesso, 
li, 58. 

— Biondo da Forlì. Angelico, II, 517. 

— Boccaccio Giovanni. Vasari, VII, 
673. Raffaello, IV, 335. 

— Bologna Giovanni, Pietro Franca- 
vi Ila, VII, 643. 

— Bombaglino, capitano aretino. Va- 
sari, Vili, 191. 

— Bonaventura (San). Raffaello, IV, 
336. 

— Bonelli cardinale Alessandrino. 
Capocaccia, VII. 544, • 

— Bonifazio VIZI, papa. Andrea Pi- 
sano, I, 484. 

— Borgherini Giovanni. Giorgione, 
IV, 94. 

— Borghini Don Vincenzo. Alessan- 
dro Allori, VII, 607, n. 1. Vasari, 
Vili, 219. 

— Borgia Cesare Duca Valentino. 
Piero di Cosimo, IV, 133. Pinturic- 
chio, III, 500. 

— Borromeo, cavaliere, detto dal Va- 
sari Bonramino. Andrea Mante- 
gna, III, 391. 

— Bosso Matteo. Mantegna, III, 394, 
n. 2. 

— Botticelli Batista, maestro di le- 
gname. Vasari, Vili, 206. 

— Botticelli Sandro. Filippino Lippi, 
III, 463. 

— Bozzolo (da) Federigo Gonzaga. 
Sebastiano Veneziano, V, 574. Va- 
sari, Vili, 129. 

— Bragadino Lorenzo, ambasciatore 
veneziano. Vasari, Vili, 169. 

— Bramante da Urbino. Giulio Ro- 
mano, V, 530. Raffaello, IV, 159 e 
n. 3 e 331. Vasari, Vili, 162. 

— Brancacci Antonio. Masaccio, II, 
295. 

— Brandeburgo (de') Alberto, cardi- 
na-le. Alberto Duro, V, 409. 

— Brandeburgo (di) Federigo il Sag- 
gio. — Alberto Duro, V, 409, n. 4. 

— Bronzino Angiolo. Pontormo, VI, 
261. Alessandro Allori, VII, 607, 
n. 1. 

— Brunelleschi Filippo. Paolo Uc- 
cello, II, 215. Masaccio, 295. An- 
drea Oavalcanti, 384. Vasari, VIII, 97. 

— Bruni Lionardo, storico aretino. 
Vasari, VIU, 117. 

— Buonarroti Michelangelo, VII, 330 
e seg. Lione Lioni, 257 e 536, n. 1 
Giuliano Bugiàrdini , 258 en,l« 



Lfc, 



— I 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



211 



TI, 206. Jacopo del Conte, VII, 258. 
Daniello Ricciarelli, ivi. Alessandro 
Allori, 607, ri. 1. Vasari, 679 e Vili, 
159. 
Ritratti. Bufalini Niccolò. Pinturio- 
chio, III, 503, n. 1. 

— Buglioni Sano, canonico. Vasari, 
•Vili, 142. 

— Bugiardini Giuliano. Albertinelli, 

IV, 180. 

— Buonaveri Pietro. Liberale, V, 275. 

— Buonin8egna Fiorentino, martire. 
Angelico, II, 508. 

— Buschetti Isabella. Giulio Romano, 

V. 546. 

— Calcondila Demetrio, letterato gre- 
co. Domenico Ghiri andajo, III, 266. 
Vasari, VIII, 115. 

— Caliari Paolo. Da so stesso, VI, 
372, n. 2. 

— - Cameria, figliuola del Gran Turco. 
Tiziano, VII, 456. 

— Camerini Giovanni, architetto. Va- 
sari, Vili, 191. 

— Campana Francesco. Vasari, Vili, 
190. 

— Campi Giulio. Da sé stesso, VI, 
495, n. 2. 

— Canale (da) Luca. Paolo Uccello, 
II, 214. 

— Canneto (da) Battista. Bramantino, 
II, 492. 

— Canossi conte Girolamo. Orlando 
Fiacco, V, 299. 

-— Canossi conte Lodovico. Orlando 
Fiacco, V, 299. 

— Canossi conte Paolo. Orlando Fiac- 
co, V, 299. 

— Cappelli Barone. Spinello Aretino, 
I, 678, 679. 

— Cappello Polo, ambasciatore. Vasa- 
ri, Vili, 143. 

— Capponi Baccio. Vasari, Vili, 190. 

— Capponi Neri di Gino. Vasari, Vili, 
91. 

— Capponi Niccolò: Raffaellino del 
Garbo, IV, 236. 

— Capponi Piero. Vasari, Vili, 107. 

— Caradosso, orefice, Vasari, Vili, 
142. 

— Caraffa Andrea. Vasari, Vili, 133. 

— Caraffa Oliviero cardinale. Filip- 
pino Lippi, III, -469, n. 1. Orlando 
Fiacco, V, 298. Perugino, III, 578, 
n. 1. 

— Carlo V. Gio. da Castel Bolognese, 
V, 372. Silvio Cosini, IV, 484, Lio- 




ne Lioni, VII, 536, n. 1 e 538. Pom- 
peo Lioni, 542, n. 1. Alfonso Lom- 
bardi , V, 84 e 88, 89. Marcantonio 
Raimondi, 414. Montorsoli, VI, 646. 
Tiziano, V, 88; VII, 429, n. 4; 440 
e n. 4; 444 » 449. Vasari, VII, 680 
e Vili, 181. Enea Vico, V, 428. 
Ritratti. Carlo VII re di Francia. Bra- 
mantino, li, 492. 

— Carmagnola Francesco. Braman- 
tino, II, 492. 

— Carnesecchi Piero. Puligo, IV, 465. 
Vasari, Vili, 167. 

— Caro Annibale. Francesco Salviati, 
VII, 20. 

— Caroto Giovanni e Placida sua 
moglie. Da sé stesso, V, 228 e n. 5. 
Giulio della Torre, 289, n. 2. 

— Carpaccio Vittore. Da sé stesso, 
III, 628, n. 1. 

— Carvaial card. Bernardino.^ 
• renio Francucci, V, 188, 

— Casio (da) Girolajxfc Francesco 
Francia, III, 538, n. 2. 

— Castagno {dal) Andrea. Da sé stes- 
so, II, 678. 

— Castaldo Giovan Battista. Tizia- 
no, VII, 450. 

— Castig lione con te Baldassarre. Giu- 
lio Romano,- V, 531. 

— Castiglione (da) Francesco, cano- 
nico fiorentino. Vasari, VIII, 142. 

— Castruccio, signore di Lucca. An- 
drea Orcagna, I, 596. 

— Catullo. Raffaello, IV, 335. 

— Cavalcanti Guido. Taddeo Gaddi, 
I, 574. Vasari, VII, 673. 

— Cavalieri (de*) Tommaso. Miche- 
langelo, VII, 271. 

— Cavalierino. Giulio Romano, V, 530. 

— Cavazzola Paolo. Da so stesso, V, 
316: 

— Cecco d'Ascoli. Andrea Orgagna, 

I, 601. 

— Cegia (del) Avveduto, vaiaio. Fran- 
cesco Salviati, VII, 21. 

— Cellini Benvenuto. Vasari, VIII, 
192. 

— Cesarini card. Giuliano. Gozzoli, 
HI, 47. Vasari, Vili, 170. 

— Cherichini Giovanni di Barduccio. 
Donatello, II, 404. 

— Chiaro (beato), fiorentino. Angelico, 

II, 508. 

— Clemente V, papa. Giotto, I, 387. 

— Clemente VI, papa. Andrea Orga- 
gna, I, 601. 



212 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Ritratti. Clemente VII, papa. Alfon- 
so Lombardi, V, 84, 89 e Vili, 103. 
Gio. da Castel Bolognese, V, 371. 
Valerio Vicentino, V, 380. Benve- 
nuto Cellini, 389. Marcantonio, 414. 
Sebastiano Veneziano, 206, 575 e 
581. Giulio Romano, 530. Bugiardini, 
VI, 205. Mon torsoli, 633. Francesco 
dal Prato, VII, 150. Vasari, 665 e 
Vili, 166. 

— Cìamonteo Chaumont Carlo d'Am- 
boise. Leonardo da Vinci,* IV, 60, 
120, n. 2. 

— Cibo Lorenzo. Parmigianino , V, 
224 e n. 2. Vasari, Vili, 170. 

— Cibo card. Innocenzio. Pinturic- 
chio. III, 498. Giuliano Bugiardini, 

VI, 20J. Vasari, VIII, 138. 

— Ciciliano Battista, sonatóre di vio- 
lone. Orazio Vecelli, VII, 448. 

— Cimabue. Simone di Martino, I, 
'559. 

— Cino da Pistoja. Vasari, VII, 673. 

— Clovio Don Giulio. Da sé stesso,. 
Vii, 567, n. 1, 569, n. 1. 

— Cocchi Niccolò di Cocco. Vasari , 
Vili, 92. 

— Colombina (la) (favorita del re di 
Francia). Leonardo da Vinci, IV, 
63. 

— Colonna Antonio, principe di Sa- 
lerno. Braraantino, II, 492. Gozzoli, 
III, 47. 

— Colonna Livia. Jacopo del Conte, 

VII. 577. 

— Colonna Marcantonio. Sebastiano 
Veneziano, V, 573. 

— Colonna Pompeo, cardinale. Vasa- 
ri, Vili,. 157. 

— Colonna Prospero. Vasari , Vili , » 
184. 

— Colonna Vittoria. Sebastiano Ve- 
neziano, V, 573. Attribuito al Buo- 
narroti, ma forse di Marcello man- 
tovano, VII, 574, n. 5. 

— Consalvo Ferrante. Giorgione, IV, 
94, n. 4. 

— Contarmi Alessandro. Torbido, V, 
294. Danese Cattane», VI, 357 e VII, 
523. 

— Contarmi Gaspero, ambasciatore 
veneziano. Vasari, Vili, 169. 

— Contarino. Vasari, VII, 679. 

— Conti Sigismondo. Raffaello, IV, 
,341. 

— Cornaro Caterina, regina di Cipro. 
Jacopo Bellini, III, 151. 



Ritratti. Cornaro (la Famiglia). Tizia- 
no, VII, 460, 11. 2. 

— Cornaro Francesco, cardinale. Va- 
sari, Vili, 172. 

— Cornaro Giorgio. Jacopo Bellini , 

III, 151. 

— Cornaro Marco, cardinale. Vasari, 
Viri. 136. 

— Correggio (da) Antonio. Garabara, 

IV, 118, n. 2. 

— Corsini cardinal Pietro. Lor.nzo 
di Bicci, II, 56. 

— Corvino Mattia, re di Ungheria. 
Filippino Lippi, III, 467. 

— Costa Lorenzo. Da se stesso, III,. 
137. 

— Costanzo Matteo. Giorgione, IV, 
106. 

— Crasso Luigi. Giorgione, IV, 105. 

— Credi (di) Lorenzo. Da sé stesso, 

IV, 506. 

— Crivelli Lucrezia. Leonardo da 
Vinci, IV, 61. 

— Crofft Girolamo. Paris Bordone, 
VII, 464, n. 3. 

— Dandolo Matteo, ambasciatore ve- 
neziano. Vasari, VIII, 169. 

— Dante. V. Alighieri. 

— - Datini Francesco di Marco. Fra- 
Filippo Lippi, II, 622, n. 1. 

— Dei Benedetto. Domenico Ghiri a n- 
dajo. III, 266, ri. 1. 

— Delfìni (un gentiluomo). Tiziana, 
VII, 456. 

— Dello, pittore e scultore fiorentino. 
Paolo Uccello, II, 153. 

— Diamante (Fra). Fra Filippo Lip- 
pi, II, 624. 

— Dini Gerozzo e sua moglie. Ma- 
, riotto Albertinelli, IV, 180. 

— Divizio Bernardo, cardinale. Rafc 
faello,' IV, 360. Vasari, Vili, 138. 

— Doffì Don Andrea. Ridolfo del 
Ghirlandajo, VI, 538. 

— Donatello. Paolo Uccello, II, 215 e 
424. Masaccio, 293. Vasari, Vili, 98. 

— Donati Corso. Giotto, I, 372. 

— Donato Francesco, doge, Tiziana, 
VII, 438. 

— Domenichi Lodovico: Enea Vico, 

V, 428. 

— Domenico (San). Angelico, II, 508. 
Raffaello, IV, 336. 

— Dominici Giovanni, cardinale fio- 
rentino. Angelico, II, 508. 

— Doni Agnoh e Maddalena sua mo- 
glie. Raffaello, IV, 325. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



213 



Bi tratti. Doni Anton Francesco. Enea 
Vico, V, 428. 

— Doni Costanza. Suor Plautilla Nel- 
li, V, 80. 

— Doria principe Andrea. Alfonso 
Lombardi, V, 84. Sebastiano Vene- 
ziano, 576. Montorsoli, VI, 646. An- 
gelo Bronzino, VII, 595. Vasari, 
Vili, 173. 

— Doria cardinale. Vasari, Vili, 172. 

— Dosso Dossi. Da se stesso, V, 101, 
ii. 1. 

— Durerò Alberto. Da sé stesso, IV, 
354, V, 409 e 551. 

— Eleonora, duchessa di Urbino. Al- 
fonso Lombardi, V, 91, n. 4. Tizia- 
no, VII, 443, n. 3. 

— Elisabetta, regina di Spagna. Ti- 
ziano, VII, 460 n. 2. 

— Ennio. Raffaello, IV, 335. 

— Enckenvoirt (d') card. Guglielmo. 
Sebastiano Veneziano, V, 573. 

— Erasmo. Alberto Durerò, V, 409. 

— Ercole J, duca di Ferrara. Ercole 
«l'Antonio Roberti, III, 141, n. 1. 

— Ercole II, duca di Ferrara. Giro- 
lamo da Carpi, VI, 475. Angelo 
Bronzino, VII, 598. Vasari, VIII, 110. 

— Enrico II, re di Francia. Alessan- 
dro Cesati, V, 386. Gio. Antonio 
de* Rossi, 387, n. 2. Enea Vico, 428. 

— Enrico VII, re d'Inghilterra. Be- 
nedetto da Majano, III, 339. 

— Estouteville card. Guglielma. Mino 
da Fiesole, III, 118. 

— Eugenio IV, papa. Filarete, II, 455. 
Giovanni Foccora o Fochetta, 461. 

— Eustochio Laura, moglie di Alfon- 
so I d'Este. Tiziano, VII, 435, n. 2. 

— Fabriano (da) Gentile. Da se stes- 
s >, III, 6, n. 4. Jacopo Bellini, 176. 

— Fabrizio da Milano. Parmigianino. 
V, 226 e n. 5. 

— Faenza (da) Marco, pittore. Vasa- 
ri, VIII, 206. 

— * Faggiuola (della) Uguccione. An- 
drea Orgagna, I, 597. 

— Falganaccio. Andrea dal Castagno, 
II, 677. Vasari, Vili, 93. 

— Farnese Alessandro, cardinale, poi 
papa Paolo III. Raffaello, IV, 337. 
Alessandro Cesati, V, 386. Tiziano, 
628 e VII, 446 e n. 5. Francesco 
Sulviati, 31, 32. Vasari, Vili, 137 e 
171. 

— Farnese Giulia, Pinturicchio, III, 
499. 



Ritratti. Farnese Ottavio, duca. Ales- 
Sandro Cesati, V, 386. Tiziano, VII, 
446 e n. 5. 

— Farnese Pier Luigi. Alessandro 
Cesati, V, 386. 

— Farnese Ranuccio il vecchio. Fran- 
cesco Sai viati, VII, 32. 

— Federighi Girolamo e sua moglie. 
Raffaellino del Garbo, IV, 239. 

— Federigo, duca d'Urbino. Pier della 
Francesca, II, 490, n. 3. 

— Federigo III, imperatore di Ger- 
mania. Angelico, II, 517. 

— Felicini Bartolommeo. Francesco 
Francia, III, 537. 

— Ferdinando I, imperatore. Marcan- 
ionio, V, 414. Lione Lioni, VII, 537. 
Tiziano, 450 e n. 2. 

— Ferretti Gin. Battista. Alessandro 
Vittoria, VII, 519. 

— Fiammingo Osterichio. Vasari, 
Vili, 170. 

— Fiesole (da) Fra Giovanni. Scol- 
pito in marmo, II, 522. Luca Signo- 
relli, III, 690, n. 2. Albertinelli, IV, 
181. 

— Fiesole (da) Mino. Ignoto, III, 125. 

— Ficino Marsilio, filosofo. Domenico 
Ghirlandajo , III , 266. Gozzoli , 49. 
Andrea da Fiesole, IV, 479 e n. 4. 
Vasari, VIII, 100, 

— Figheruola Giovanni. Jacopo da 
Trezzo, V, 388, n. 1. 

— Filarete Antonio. Da se stesso, II, 
455, 461. 

— Filetto Francesco. Tiziano, VII, 455. 

— Filippo II, re di Spagna. Pompeo 
Lioni, VII, 542, n.l. Lione Lioni, 
538. Tiziano, 449 e 450, n. 1. Jaco- 
po da Trezzo, V, 388, n. 2. 

— ■ Flovenf, Adriano VI, papa.- Vasa- 
ri, Vili, 157. 

— Focione. Alessandro Cesati, V, 386. 

— Foioc (di) Gastone. Cotignola, V, 183, 
n. 1. Vasari, Vili, 123. 

— Fontani Jacopo. Torbido, V, 293. 

— Fomarina (la). Raffaello, IV, 355, 
n. 1. Sebastiano Veneziano, V, 567, 
n. 3. 

— Fortebraccio Niccolò. Bramanti no, 
II, 492. 

— Fracastoro Girolamo, medico. Ti- 
ziano, VII, 455. Gio. Francesco Ca- 
roto, V, 286. Torbido, 295. 

— Francesca (della) Piero. Da sé stes- 
so, II, 488, n. 1. 

— Francesco Maria , duca d' Urbino. 



214 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Vasari, Vili, 136 e 172. Tiziano, 
VII, 443 e n. 3. 
Ritraiti. Francesco (San). Raffaello, 

IV, 336. * 

— Francesco J, re di Francia. Raf- 
faello, IV, 360. Tiziano, VII, 437, 
444 e 450. Vasari. VII. 680. 

— Franchi (de*), veronese. Torbido, V, 
294. 

— Francia Francesco. Da sé stesso, 
III, 538, n. 2. 

— Francini Ser Matteo. Bartolom- 
meo della Gatta, III, 217. 

— Frigimelica Bonifazio. Mantegna, 
IH, 391. 

— Fuccheri o Fugger, tedesco. Gior* 
gione, IV, 99, n. 2. Vincenzo Cate- 
na, III, 644, 645, n. 1. 

— Fumanelli Antonio, medico. Fran- 
cesco Moroni, V, 313. 

— Fumani Adamo. Orlando Fiacco, 

V, 299. 

— - Gaddi Gaddo, pittore. Taddeo Gad- 

di, I, 350. 

— Gaddi Giovanni. Francesco Sai- 
viati, VII, 20. 

— Gaddi (de') Niccolò, cardinale. Va- 
sari, VIII, 172. 

— Gaddi Taddeo. Da sé stesso, I, 575. 

— Gaetano Claudio. Vasari, Vili, 191. 

— Galba, imperatore. Andrea Contuc- 
ci, IV, 510. 

— G amberei li Antonio. Da sé stesso, 
III, 96. 

— Gamurrini Niccolò. Luca Signo- 
roni, III, 692. 

— Garbo (del) Dino, medico. Andrea 
Orgagna, I, 601. 

— Garbo, (del) Raffaellino , pittore. 
Bastiano da Montecarlo, IV, 241. 

— Garganelli Domenico. Ercole Fer- 
rarese, III, 145. 

— Garofalo Benvenuto, pittore. Da se 
stesso, VI, 469, n. 3. 

— Gatta (della) Bartolommeo.. Da sé 
stesso, III, 217. 

— Gelli Gio. Battista. Gio. Antonio 
de* Rossi, V, 387, n. 2. Enea Vico, 
428. Angelo Bronzino, VII, 599. 

— Gherardesca (della) Gaddo e Neri. 
Antonio Veneziano, I, 663. 

— Gherardi Ser Carlo da Pistoja. 
Angelo Bronzino, VII, 601. 

— Ghiberti Lorenzo. Da sé stesso, II, 
249. Vasari, VIII, 98. 

■— Ghirlandaio David, pittore. Dome- 
nico Ghirlandajo, IH, 263. 



Ritratti. Ghirlandajo Domenico. Da- 
sé stesso, HI, 263. Ridolfo del Ghir- 
landajo, VL 535. 

— Ghirlandajo Ridolfo. Da sé stesso, 

VI, 541. 

— Ghirlandajo Tommaso. Domenico 
Ghirlandajo-, II, 597^ n. 2. 

— Giachinotti Girolamo. Domenico 
Ghirlandajo, III, 266. n. 1. 

— Gian Federigo , duca di Sassonia. 
Tiziano, VII, 450 e n. 3. 

— Gianfigliazzi Bong tanni. Baldovi- 
netti, II, 594. 

— Gianfigliazzi Gherardo. Baldovi- 
netli, II, 594. 

— Gianfigliazzi Giovanni. Baldovi- 
netti, II. 594. 

— Gianfigliazzi Jacopo. Baldo vinetti, 
II, 594. 

— Giberti Gianmatteo, vescovo di Ve- 
rona. Vasari, VIII, 166. 

— Gigante Girolamo. Danese Catta- 
neo, VII, 523. 

— Giocondo (del) Lisa. Leonardo da 
Vinci, IV, 39, n. 4. • 

— Giotto. Da sé stesso, I, 379. Paolo 
Uccello, II, 215. Benedetto da Maja- 
no, III, 337. Taddeo Gaddi, I, 574. 

— Giordano B., tedesco. Angel., II, 508. 

— Giorgione da Castelfranco e il suo 
padre. Da sé stesso, IV, 104, 105. 

— Giovio Paolo, vescovo.- Francesco 
da Sangallo, VII, 624, n. 4. Vasari, 

VII, 679. 

— Girolamo (S.). Melo zzo, III, 65, n. 1. 

— Giulio 11, papa. Melozzo, III, 64. 
Raffaello, IV, 337 e 338. Tiziano, 
VII, 444. 

— Giulio 111, papa. Alessandro Ce- 
sati, V, 386. 

— Giuntalodi Domenico. Niccolò Sog- 
gi, VI, 24. 

— Giusti conte Ercole. Francesco 
Monsignori, V, 307. 

— Giusti conte Z enovello. Torbido,. 
V, 294, n. 2. 

— Giustiniani* luogotenente del Gran 
Maestro di Malta. Danese Cattaneo,. 
VII, 523. 

— Gonzaga Barbara. Mantegna, III,. 
396, n. 2 e 422. 

— Gonzaga Cagnino e sua moglie- 
Francesco Salviati, VII, II. 

— Gonzaga Elisabetta. Mantegna, III, 
422. 

— Gonzaga Eleonora. Francesco Mon- 
signori, V, 302. 



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210 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Ritratti. Leccio (da) Baldassarre . Man- 
tegna, IH, 391. 

— Leno Giuliano, architetto. Giulio 
Romano, V, 530. 

— Lenzi monsig. Lorenzo. Angelo 
Bronzino, VII, 5i>5. 

— Leone X, papa. Raffaello, IV, 333 
e 360. Giuliano Bugiardi™, VI, 200. 
Vasari, VII, 662. 

— Leonora di Spagna. Lione L'ioni, 
VII, 537. 

— Leva (da) Antonio. Tiziano, VII, 
450. Vasari, Vili, 173. 

— Lippi Filippino. Da se stesso, III, 
463. 

— Lippi Fra Filippo. Da sé stesso, 
II, 624. Vasari, VIII, 100. 

— Lippomani Agostino, vescovo di 
Verona. Orlando Fiacco, V, 299. 

— Lippomani Luigi, vescovo di Ve- 
rona. Orlando Fiacco, V, 299. 

— Lira (de') Nicolo. Raffaello, IV, 
336. 

— Lodovico il Bavaro. Antonio Ve- 
neziano, I, 665. 

— Loredana Andrea. Alessandro Vit- 
toria, VII, 520. 

— Loredano Bernardo. Giorgione , 

IV, 95. 

— Loredano Leonardo, doge. Giovanni 
Bellini, III, 155 e 181. Tiziano, VII, 
437. 

— Loredano Marco. Lorenzo Lotto, 

V, 250, 

— Lorena (di) cardinale. Tiziano, 
VII, 444, n. 2. Orlando Fiacco, V, 
299. 

— Lorenzetti Pietro. Bartolommeo 
Buigarini, I, 479. 

— Lorenzo di Antonio di Giorgio. 
Gio. Antonio Lappoli, VI, 8. 

— Lucca (da) Antonio, musico. Gio. 
Antonio Lappoli, VI, 8. 

— Luna (della) Rinaldo. Mino da 
Fiesole, III, 123, n. 3. 

— Madruzzo Cristoforo, cardinale di 
Trento. Tiziano, VII, 445 e n. 3. 

— Magini Baldo. Niccolò Soggi, VI 
22. 

— Magna (della) Fra Niccolò. Vedi 
Schomberg. 

— Mainar di Bastiano. Domenico Ghir- 
landaio, III, 263. 

— Malatesta Carlo. Paolo Uccello, II, 
214. 

— Malatesta Galeotto. Benedetto da 
Majano, III, 339 e n. 1. 



Ritratti. Malatesta Pandolfo Sigismon- 
do. Pier della Francesca, II, 491, n. 1. 
Bernardo Ciuffagni, II, 463. 

— Malevolti Federigo. Vasari, VIII, 
93. 

— Mandrino Giovanni. Vasari, Vili, 
170. 

— Monetti Antonio. Paolo Uccello, II, 
216, n, 1. 

— Manetti Giannozzo. Antonio del 
Poliamolo, III, 292. 

— Manfredi (un Capitano). Vasari, 
VIII, 113. 

— Mantegna Andrea, pittore. Da sé 
stesso , III , 391. Francesco Monsi- 
gnori, V, 301. 

— Mantova (da) Giovanfrancesco. Va- 
sari, VIII, 167. 

— Maometto II. Gentile Bellini, III, 
166, n. 2. 

— Marcello II, papa. Gio. Antonio 
de'Rossi, V, 387, n. 2. 

— Mar colini Francesco. Giuseppe Por- 
ta, V, 434. 

— Margaritone à" Arezzo. Spinello 
Aretino, I, 367 e n. 3. 

— Margherita à" Austria, moglie di 
Alessandro .de* Medici. Gio. da Ca- 
stel Bolognese, V, 374 e n. 3. 

— Maria d'Austria, figliuola di Car- 
lo V. Pompeo Lioni, VII, 542, n. 1. 

— Maria, regina di Spagna. Pompeo 
Lioni, VII, 542, n. 1. Lione Lioni, 
537. 

— Marignano (Marchese di) Gian 
Giacomo de' Medici. "Francesco 
Sangallo VII, 624, n. 4. Vasari, VIII, 
217. 

— ■ Marinozzi Lionardo. Vasari, Vili, 
191. 

— Martelli Fra Luigi. Alessandro 
Allori, VII, 617, n. 1. 

— Martelli Ugolino, vescovo. Angelo 
Bronzino, VII, 595. 

— Martini Luca. Angelo Bronzino, 
VII, 600 e n. 3 e VIII, 191. 

— Martini (de'), monsignore venezia- 
no e cavalier di Rodi. Torbido, V, 
294. 

— Martini Francesco di Giorgio. Da 
sé. stesso, III, 75. 

— Martino V, papa. Masaccio, II, 294. 
Gentile da Fabriano, III, 22. * 

— Martino (Don), ambasciatore del re 
di Portogallo. Domenico Giuntalodi, 
VI, 27. 

— Marsilio pazzo. Mantegna, III, 391. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



217 



Ritratti. Marnilo, greco. Giulio Ro- 
mano, V, 531. 

— Marzi Tommaso. Lorentino, 11,499. 

— Marzuppini Carlo. Fra Filippo 
Lippi, II, 619. 

— Ma' olino da Panicale. Masaccio, 
II, 295. 

— Massimiliano imperatore. France- 
sco Monsignori, V, 301. Lione Lio- 
ni, VII, 537. 

— Medici (de*) Alessandro , duca di 
Firenze. Francesco dal Prato, V, 
91. Alfonso Lombardi , ivi. Dome- 
nico di Polo, ivi e 384. Benvenuto 
Cellini, 91 e 390. Pontormo, 91, VI, 
273 e 278. Francesco Sangallo. VII, 
624, n. 4. Vasari, V, 91; VII, 657: 
665; Vili, 173 e 241. 

— Medici ( de' ) Andrea. Domenico 
Ghirlandajo, III, 266, n. 1. 

— Medici {de') Averardo. Vasari, VIII, 
90. 

— Medici (de 3 ) Ber.nar detto. Dome- 
nico Veneziano, II, 677. 

— Medici (de*) Bia, figliuola naturale 
del duca Cosimo. Angelo Bronzino, 
VII, 598. 

— Medici (de') Carlo, proposto di 
Prato. Fra Filippo Lippi, II, 624. 

— Mèdici ( de' ) Caterina. Sebastiano 
Veneziano, V, 578. Vasari, VII, 657 
e Vili, 243 

— Medici (de') Contessina de' Bardi. 
Donatello, II, 416. 

— Medici (de') Cosimo il Vecchio. 
Botticelli, III, 315. Pontormo, VI, 
264, n. 2 e 282. 

— Medici (de') Cosimo I. Domenico 
di Polo, V, 384. Gio. Antonio de'Ros- 
si, 387. Niccolò Della Casa, 428, ni 1. 
Clemente Bandinelli, VI, 185. Ri- 
dolfo del Ghirlandaio, 545. Angelo 
Bronzino, VII, 598 e n. 1 e 601 e 
n. 2. Alessandro Allori, 607, n. 1. 
Francesco Sangallo, 624, n. 4. Va- 
sari, Vili, 187. 

— Medici (de') Donato, vescovo di Pi- 
stoia. Bernardo Rossellino, III, 97, 
il. 2. 

— Medici (de') Eleonora. Gio. Anto- 
nio de' Rossi, V, 387. 

— Medici ( de* ) Ferdinando I. Gio. 
Antonio de* Rossi, V, 387. Angelo 
Bronzino, VII, 598. Vasari, Vili, 196. 

— Mèdici (de') Filippo, arcivescovo 
di Pisa. Vittor Pisanello, III, 12, 
n. 1. 



Rit ratti.. Medici (de') Francesco I. Gio. 
Antonio de'Rossi, V, 387. Angelo 
Bronzino, VII, 598 e 604 e n. 2. Va T 
Fari, Vili, 195. 

— Medici {de') Garzia. Gio. Antonio 
de' Rossi, V, 387. Angelo Bronzino, 

VII, 598. Vasari, Vili, 196. 

— Medici (de') Giovanni di Birci. Ma- 
saccio, II, 295. Zanobi Strozzi, 521. 

— Medici (de*) Giovanni, figliuolo di 
Cosimo il Vecchio. Botticelli, III, 
315. Vasari, VM, 107. 

— Medici (de') Giovanni, di Lorenzo 
il Magnifico , poi papa Leone X. 
Raffaello, IV, 337. — V. Leone X. 

— Medici (de') Giovanni, delle Bande 
Nere. Enea Vico, V, 428. Francesco 
Salviati, VII, 27. Tiziano, 445. Fran- 
cesco Sangallo, 624, n. 4. Vasari, 

VIII, 90, 91, 136 e 143. 

— Medici (de') Giovanni, cardinale, 
figliuolo di Cosimo I. Gio. Antonio 
de* Rossi, V, 387. Angelo Bronzino. 
VII, 598 e n. 2 e 604. Vasari, VIII, 
119 e 196. 

— Medici (de') Giovanni di Pier 
Francesco. Filippino Lippi, III, 473. 
Vasari, Vili, 186. 

— Medici (de') Giuliano di Piero. 
Hàldovinetti, II, 594. Pollajuolo, IH, 
297. Botticelli, 315.' 

— Medici (de') Giuliano di Lorenzo, 
duca di Nemours. Timoteo Vite, IV, 
499. Raffaello, IV, 352. Alfonso Lom- 
bardi, V, 90. Gio. Francesco Rusti- 
ci, VI, 608. Vasari, VIII, 163. 

— Medici (de') Giulio, cardinale, poi 
Clemente VII. Raffaello, IV, 352 
e 360. Andrea del Sarto, V, 43. 
Giuliano Bugiardi ni, VI, 206. Pon- 
tormo, VI, 280. Vasari, VIII, 119; 
136; 138 e 184. 

— Medici (de') Ippolito cardinale. Raf- 
faello, IV, 361. Alfonso Lombardi, 
V, 84. Gio. da Castel Bolognese, 
372 e n. 1. Pontormo, VI, 273 e n. 5. 
Tiziano, VII, 441. Vasari, Vili, 167. 

— Medici (de') Isabella. Gio. Antonio 
de' Rossi, V, 387. 

— Medici (de') Isotta, veronese. Or- 
lando Fiacco, V, 299. 

— Medici (de') Lorenzo, detto il Ma- 
gnifico. Baldovinetti, II, 593. Dome- 
nico Ghirlandajo, III, 256. Dome- 
nico de' Cammei, V, 369, n. 3. Va- 
sari, VII, 657; Vili, 109; 111 e 240. 

— Medici (de') Lorenzo , duca d* Ur- 



218 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



bino. Raffaello, IV, 352/ Vasari, 
VIH, 143. 
Ritratti. Medici (de*) Lucrezia. Oio. 
Antonio de'Rossi, V, 387. 

— Medici (de") Maria , figliuola del 
duca Cosimo. Angelo Bronzino, VII, 
598. 

— Medici (de*) Maria Salviati. Pon- 
tormo, VI, 282. Angelo Bronzino, 
VII, 598. 

— Medici (de*) Ottaviano. Vasari, Vili, 
190 e 191. 

— Medici (de*) Piero, di Cosimo il 
Vecchio. Vasari, Vili, 90, 91. 

— Medici (de") Piero, di Lorenzo il 
Magnifico, e la moglie. Mino da Fie- 
sole, III, 123, n. 3. Gherardo, 249. 
Vasari, Vili, 119. 

— Medici (de*) Don Piero, di Cosimo I. 
Gio. Antonio de* Rossi, V, 387. Va- 
sari, Vili 196. 

— Medici (de') Pier Francesco di Gio- 
vanni. Filippino Lippi, III, 473. 

— Medici (de') Pier Francesco di Lo- 
renzo. Filippino Lippi, III, 473. 

— Medici (de') Niccolo, veronese. Or- 
lando Fiacco, V, 299. Domenico Mo- 
roni, 308. 

— Medici (de') Vincenzo, veronese. Or- 
lando Fiacco, V, 299. 

— Me lan torte. Alberto Duro, V, 409, 
n. 4. 

— Meliadusse, seguace del Duca d'A- 
tene. Giottino, I; 626. 

— Mellini Pietro. Benedetto da Ma- 
jano, III, 340, n. 1. 

— Melozzo da Forlì. Da. so stesso, 
III, 68. Palmezzani, ivi. 

— Mendozza (di) Don Diego. Riccio, 
VI, 413. Tiziano, VII, 445. 

— Menzocchi Francesco. Da sé stesso, 
VI, 323, n. 3. 

— Metsys Quintino e sua moglie. Da ' 
sé stesso, VII, 582, n. 5. 

— Michelozzo. Fra Giovanni da Fie- 
sole, II. 450 e n. 3. Vasari, VIII, 99. 

— Milanesi Don Biagio, generale val- 
lombrosano. Perugino, III, 577, n. 3. 

— Mocehigo Luigi, ambasciatore ve- 
neziano. Vasari, Vili, 169. 

— Molza Francesco. Lione Lioni, VII, 
536, n. 1. 

— Mondini Antonio da Faenza. Gior- 
gione, IV, 95, n. 3. 

— Monferrato (di) marchese Bonifa- 
zio. Vasari, VIII, 169. 

— Monferrato (di) marchese Gugliel- 



mo e sua moglie. Gio. Francesco 
Caroto, V, 283. 
Ritratti. Montaguto (da) Signorotto. 
Vasari, VIII, 191. 

— Montalvo Antonio. Vasari, VIII, 
191. 

— Monte (del) Antonio, cardinale, ve- 
scovo di Porto. Jacopo Sanso vi no, 

VII, 497. Raffaello, IV, 337. Vasari, 

VIII, 137 e 171. 

— Montefeltro (da) Guidóbaldo. Mar- 
co Zoppo, III, 406. 

— Moretto Alessandro. Lattanzio Ganv 
baro, VI, 507. 

— Morgante nano. Angelo Bronzino, 

VII, 601. 

— Moroni Francesco. Da- sé stesso, V, 
310. 

— Morosini Cipriano. Enea Vico, V f 
428. 

— Muzzarelli Giulia^ Girolamo da 
Carpi, VI, 475 e n. 2. 

— Naldini Battista, pittore. Vasari, 

VIII, 219. 

— Nanni d'Antonio di Banco. Ange- 
lico, II, 507. 

— Nanni Unghero. Vasari, Vili, 192. 

— Nardi Giuliano. Lorentino, li, 499. 
— - Navarra Pietro. Vasari, Vili, 129. 

— Nerli Tanai. Filippino Lippi, III, 
464, n. 2. 

— Nero (del) Francesco. Giulio Maz- 
zoni, VII, 70. 

— Nerone, imperatore. Andrea Con- 
tucci, IV, 510. 

— Neroni Bartolommeo, detto il Rie- 
ciò. Da sé stesso, VI, 412, n. 1. 

— Neroni Carlo. Pontormo, VI, 275. 

— Neroni Diotisalvi. Baldovinetti, II, 
594. Vasari, VIII, 107. 

— Neroni Nerone di Nigi. Vasari, 
VIII, 91. 

— Niccolini Matteo. Vasari, VIII, 190. 

— Niccolò (Beato). Angelico, II, 508. 

— Niccolò, orefice. Mantegoa, III, 39L 

— Niccolò di Piero, scultore. Galasso 
Ferrarese, II, 139, 140. 

— Niccolò IV, papa. Lorenzo di Bicci, 
II, 51. 

— Niccolò V, papa. Angelico, II, 517. 

— Nunziata, pittore. Ridolfo del Ghir- 
landajo, VI, 535. 

— Odoni Marco. Lorenzo Lotto, V, 
249. 

— Omero. Raffaello, IV, 335. 

— Onigo Alberto. Paris Bordone, VII, 
462. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



219 



Ritratti. Onofrio, arcivescovo di Pisa 
(Bartolini). Vasari, Vili, 191. 

— Onorio III, papa. Marchionne Are- 
tino, I, 278. 

— Opere (dell') Francesco di Lorenzo 
di Pietro (fratello di Giovanni delle 
Corniole). Perugino, III, 604 e V, 
368, n. 1. 

— Orsini Alfonsina. Albertinelli, IV, 
220 e n. 1. 

*— Orsini Franciotto, cardinale. Vasa- 
ri, Vili, 134 e 167. 

— Orsini Niccolò, conte di Pitigliano. 
Pinturicchio, III, 500. 

— Orsini Paolo. Paolo Uccello, II, 
214. 

— Orsini Virginio. Piero di Cosimo, 

IV, 132. 

— Osorio Don Alverio, marchese di 
Astorga. Vasari, VIII, 169. 

— Ovidio. Raffaello, IV, 335, 

— Pacecco Don Diego, duca d* A sca- 
lone. Vasari, Vili, 169. 

— Padule (da) Pietro, patriarca. An- 
gelico, II, 508. 

— Pagni Lorenzo. Vasari, Vili, 191. 

— Palladio Andrea. Orlando Fiacco, 

V, 299. 

— Palma il Vecchio (di) le figliuole. 
Dipinte dal loro padre, V, 244, n. 3. 

— Palmezzani Marco. Melozzò, III, 
68. Da sé stesso, ivi. 

— Palmieri Matteo. Antonio Rossel- 
li no, III, 96, n. 3. BoUieelli, 314. 

— Palmieri. La moglie di Matteo. Bot- 
ticelli, III, 3l4. 

— Panciatichi Bartolommeo e sua mo- 
glie. Angelo Bronzino, VII, 595 e 
n. 1. 

— Pandolfini, cardinale. Vasari, VIII, 
157. 

— Pandolfini Giannozzo, vescovo di 
Troja. Raffaello. IV, 361. 

— Panichi (de') abate. Raffaeli ino del 
Garbo, IV, 238. 

— Paolo fiorentino , patriarca. Ange- 
lico, II, 508. 

— Paolo III, papa. Cotignola, V, 184. 
Alessandro Cesari o meglio Cesati, 
385. Sebastiano Veneziano, 582. Ti- 
ziano, 628, VII, 443, 444 e 446, n. 5. 
Lione Lioni, 536, n. 1. Marcello 
Mantovano, 574. Vasari, 679. 

— Paolo IV, papa. Gio. Antonio dei 
Rossi, V, 387, n. 2. 

— Parma (da) Ottobuono. Paolo Uc- 
cello, ir, 214. 



Ritratti. Parmigianino Francesco. Da 
sé stesso, V, 221, 222, 223 e n. 1. 

— Pasqualino Alvise. Antonello da 
Messina, II, 571, n. 3. 

— Pazzi (de') Cosimo, arcivescovo di 
Firenze. Vasari, Vili, 134. 

— Pellegrini Gio. Battista. Alessan- 
dro Vittoria, VII, 520. 

— PellegHni Vincenzo. Alessandro 
Vittoria, VII, 520. 

— Pepoli Alessandro, conte. Proper- . 
zia de'Rossi, V, 76, n. 2. 

— Pero (dal) Lionello. Garofolo, VI, 
464, n. 3. 

— Perotto Niccolò. Galasso, III, 91, 
n. 1. 

— Perugino Pietro. Da sé stesso. III, 
582. Lorenzo di Creili, IV, 566. 

— Peruzzi Ridolfo, Vasari, Vili, 92. 

— Pescara (di) Ferdinando, marchese. 
Sebastiano Veneziano, V, 573. Ti- 
ziano, VII, 450. Vasari, Vili, 129. 

— Pesello. pittore. Vasari, Vili, 101. 

— Petrarca Francesco. Simone Mar- 
tini, I,. 551 e n. 1. Lorenzo Monaco, 
II, 20. Altichieri da Zevio e Otta- 

, viano Prandino, III, 633, n. 4. Raf- 
faello, IV, 335. Vasari, VII, 673. 

— Petrucci Alfonso, cardinale. Vasa- 
ri, Vili, 136. 

— Petrucci Pandolfo. Sodoma, VI, 
380, n. 1. 

— Piccolomini Giovanni, cardinale. 
Vasari, Vili, 136 e 157. 

— Piccolomini Silvio e Vittoria. Pin- 
turicchio, III, 494. 

— Pico Gio. conte della Mirandola. 
Cosimo Rosselli, IH, 184. Vasari, 
VIII, 116. 

— Pier d' Abano. Melozzo, III, 65, 
n. 1. 

— Piero di Cosimo. Francesco da San 
Gallo, IV, 144. 

— Piero di Marcane, orefice. Fran- 
cesco Salviati, VII, 21. 

— Pietramata(da) Galeotto, cardinale. 
Lorentino, II, 499. 

— Pietro (Fra), cardinale di S. Sisto. 
Rocco Zoppo III, 591. 

— Pietro Maria, medico. Lucia An- 
guisciola, VI, 501. 

— Pieve (della) Papino, pittore. Nic- 
colò Soggi suo maestro, VI, 21. 

— Pinadori Buonaccorso. Ang. Bron- 
zino, VII, 595r 

— Pio IV, papa. Gio. Antonio de'Ros- 
si, V, 387; n. 2. 



220 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Ritratti. Pio V* papa. Gio. Antonio 
de'Rossi, V, 387, u. 2. Capocaccia, 
VII, 544. 

— Pirkheimer. Alberto Duro, V, 409, 
n. 4. 

— Pitti Luca. Baldovinetti, II, 594. 

— Platina Bartolommeo. Goizoli, III, 
49. Meiozzo, III, 64. 

— Platone. Meiozzo, III, 65, n. 1. 

— Poggini Zanobi, pittore. Ridolfo del 
Ghirlandajo, VI, 535. 

— Poggio, segretario della Signoria di 
Firenze. Antonio del Poliamolo, III, 
292. 

— Poliziano A qnolo. Domenico Ghir- 
Iindnjo, III, 206. Vasari, Vili, 116. 

— Poliamolo Antonio. Filippino Lip- 
pi,.III, 463. 

— Polo Reginaldo* cardinale. Vasari, 
VII, 679. 

— Pomponazzo. Alfonso Lombardi, 
V, 91, n. t. 

— Pantano* Giulio Romano. V, 531. 

— Ponte {da) Giulia. Tiziano, VII, 
454. 

— Ponte (da) Paolo. Tiziano, VII, 454. 

— Pontormo Jacopo. Angelo Bronzi- 
no, VI, 289, n. 1, 456, n. 2, VII, 599 
e 602. Alessandro Allori, 607, n. 1. 

— Ponzetti* cardinale. Vasari, VIU, 
157. 

— Popoleschi Pietro. Domenico Ghir- 
landalo, III, 266, n. 1. 

— Porta (della) Fra Bartolommeo. 
Da sé stesso, IV, 1.99. 

— Portinari Folco. Domenico Vene- 
ziano, II, 677. 

— Pozzo Toscanelli (dal) Paolo* geo- 
metra. Baldovinetti, II, 594. Vasari, 
Vili, 100. 

— Primaticcio Francesco. Bartolom- 
meo Passerotti, VII, 423. 

— Priuli Girolamo. Tiziano, VII, 438 
e n. 3. 

— Priuli Lorenzo. Tiziano, VII, 438 
e n. 3. 

— Properzio. Raffaello IV, 335. 

— Pucci Giovanni. Vasari, Vili, 93. 

— Pucci Lorenzo* cardinale. Vasari, 
Vili, 138 e 167. 

— Pucci Puccio. Andrea dal Casta- 
imo, T, 677. Vasari, Vili, 90. 

— Pugliese (del) Francesco e la sua 
moglie. Filippino Lippi , III, 464, 
n. 1. 

— Pugliese (del) Piero. Filippino Lip- 
pi, III, 463. 



Ritratti. Pìtici Lirici, poeta. Filippino 
Lippi, III, 463. Vasari, Vili, 116. 

«— Quer (da) Francesco. Paris Bordo- 
ne, VII, 462. 

— Quirini Elisabetta. Tiziano, VII, 
45(5 e n. 3. « 

— Raffaello (Sar) di Sandro, prete, 
dio. Antonio Lappoli, VI, 8. 

— Paggio (il) sensale. Filippino Lip- 
pi, III, 463 e n. 1. 

— lìaimondi Marcantonio. Raffaello, 
IV, 345, n. 2. 

— Raimondo (Beato) di Catalogna. 
Angelico, II, 508. 

— Ramazzotto. Vasari, Vili, 133. 

— lianucci conte Agnolo. Vasari, Vili, 
170. 

— Recalchi Fra Bonaventura. Ca,vaz- 
zola, V, 316. 

— Recalchi Fra Girolamo. Cavazzo- 
I», V, 316. 

— Remigio (Beato). Angelico, II, 508. 

— Piiario Girolamo. Meiozzo, III, 64. 
liocco Zoppo, 591. 

— Uiario Pietro. Meiozzo, III. 64. 

— Riario Raffaello* cardinale di San 
Giorgio. Raffaello, IV, 343. 

— Ricasoli Gio. Battista* vescovo di 
Pistoja. Vasari, Vili, 167 e 191. 

— Ridolfi Gianfrancesco. Domenico 
Ghirlandaci, III, 266. n. 1. 

— Ridolfi Giovambattista. Vasari, 
VIII, 134. 

— Ridolfi Lorenzo. Masaccio, II, 296. 

— Rinieri da S. Gemignano. Giot- 
lino, I, 626. 

— Robbia (della) Andrea. Andrea del 
Sarto, II, 180, u. 3 e V, 13. 

— Robbia (della) Girolamo di Andrea. 
Andrea del Sarto, V, 13. 

— Robbia (della) Luca di Andrea. 
Andrea del Sarto, V, 13. 

— Robbia (della) Luca il Vecchio. 
Vasari, VIII, 100. 

— Roberti Ercole, ferrarese. Da sé 
stesso, III, 145. 

— Romano Giulio. Raffaello, IV, 345, 
ti. 2. Da sé stesso, V, 531. 

— Rossa (la) moglie del Gran Turco. 
T.ziano, VII, 456. 

— Rosselli Cosimo. Angiolo di Don- 
nino, III, 190. 

— Rosselli Donato. Lorentino, V, 499. 

— Rossi (de') Luigi, cardinale. Raf- 
faello, IV, 352, n. 2. Vasari, Vili, 157. 

— Rovere* canonico. Paris Bordone, 
VII, 4G2. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 






Ritratti. Rovere (della) Domenico, car- 
dinale. Pintu ri echio, III, 498. 

— Rovere (della) Giovanni. Melozzo, 
IH, 64. 

— Rovezzano (da) Benedetto, scul- 
tore. Agnolo di Donnino, IV, 536. 

— Rucellai Palla. Vasari, Vili, 190. 

— Sacchi (de') Caterina. Cavatola, 
V, 317. 

— Sadoleto Jacopo, cardinale. Vasari, 
VII, 679, Vili, 142. 

— Salerno (di) la Principessa. Lione 
Lioni, VII, 536, n. 1. 

— Sàlviati Francesco. Da sé 8tess.o 
VII, 23. 

— Sàlviati Ginevra. Orlando Fiacco 
V, 299. 

— Sàlviati Maria. Vasari, Vili, 187. 

— Sanazzaro Jacopo. Vasari, Vili 
142. 

— Sanbonifazio conte Francesco. Tor 
bido, V, 294. 

— San gallo (da) Francesco Giamberti 
il Vecchio. Piero di Cosimo, IV 
144. 

— Sangallo (da) Francesco di Giù 
liano. Da sé stesso, VII, 624, n. 4 

— Sangallo (da) Giuliano. Piero di 
Cosimo, IV, 144. 

— Sanmarino Gio. Battista. Vasari 
Vili, 192. 

— Sanmichele Michele. Torbido, V 
294. 

— San Miniato (da) Giovanni, me 
dico. Antonio Rosselli no, III, 103 
n. 1. 

— San Severino Federigo, cardinale 
Vasari, VIII, 128 é 137. 

— Sanseverino (di) Roberto. Piero d 
Cosimo, IV, 132. 

— Sansovino Jacopo. Andrea del Sar 
to, V, 16. 

— Santi Lione. Vasari, Vili, 191. 

— Sanzio Raffaello. Da sé stesso, IV, 
332. 

— Saracini (de') una Signora. So- 
doma, VI, 380, n. 1. 

— Sarto (del) Andrea. Da se stesso, 
33 e 48, 49 e n. 1. 

— Sassetti Federigo. Domenico Ghir- 
landajo, III, 266, n. 1. 

— Sassetti Francesco e Nera sua mo- 
glie. Domenico Ghirlandajo, IN, 256. 

— Samsoli Stagio % pittore. Niccolò 
Soggi, VI, 21. 

— Sauli Bendinello, cardinale. Var 
sari, VIII, 137. 



Ritratti. Savelli Bernardino. Tomma- 
so Laureti, V, 586. 

— Savello Gio. Battista. Sebastiano- 
Veneziano, V, 574, n. 2. 

— Savonarola Fra Girolamo. I Della 
Robbia, li, 181 e 182, n. 1. Fra Bar- 
tolorameo, IV, 179, n. 2. Raffaello, 
336. Giovanni delle Corniole, V, 309. 

— Scaligeri (degli) Famiglia. Ai ti- 
chieri da Zevio, III, 633. 

— Scappi Evangelista. Francia, III, 
557. 

— Scaramuccia, capitano degli Zin- 
gani. Leonardo da Vinci, IV, 26. 

— Scheggia, pittore. Ridolfo del Ghir- 
landaio, VI, 535. 

— - Schiava (la) di Tiziano. Palina 
Vecchio, V, 248, n. 1. 

— Schioppi (degli) Laura. Giovanni 
Caroti, V, 2S8. 

— Schomberg Fra Niccolò, cardinale. 
Fra Bartolommeo, IV, 197. Giuliano 
Bugiardini, VI, 205. Vasari, Vili, 167. 

— Schòngauer Martino. Da sé stesso, 

V, 397, n. 1. Hans Burgkmair, 397, 
n. 1. 

— Scoto Duns. Raffaello, IV, 336. 

— Serapica. Vasari, Vili, 142. 

— Seravalle Marco. Paris Bordone, 
VII, 462. 

— Serragli (V Abate). Vasari, VII, 665. 

— Sessa (di) Duca. Lucia Anguiscio- 
la, VI, 501. 

— Sforza Battista, moglie del duca 
Federigo di Montefeltro. Pier della 
Francesca, II, 491, n. 3. Fra Barto- 
lommeo Carnevale, IV, 147, n. 1. 

— Sforza Beatrice, moglie di Lodo- 
vico il Moro. Leonardo da Vinci, 
IV, 33 e n. 1. Bernardino Zenale, 
151, n. 1.. 

— Sforza Bianca. Vincenzo Foppa, II, 
448, n. 1. Giulio Campi, VI, 497, n. 1. 

— Sforza Bona, regina di Polonia. 
Gian Jacopo Caraglio, V, 426, n. 1. 

— Sforza Francesco I, duca di Mila- 
no. Vincenzo Foppa, II, 448, ri. 1. 
Vittor Pisano, III, 25. Francesco 
Monsignori, V, 300. Giulio Campi, 

VI, 497, n. 1. Tiziano, VII, 450. 

— Sforza Guidascamo, cardinale di 
Santa Fiora. Tiziano, V, 628. 

— Sforza Lodovico, detto il Moro, 
Leonardo da Vinci, IV, 33 e n. 1 
e 62. Bernardino Zenale, 151, n. 1. 
Domenico de' Cammei, V, 369. Va- 
sari, VIII, 110. 



222 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Ritratti. Sforza Massimiliano, figl.o 
di Lodovico il Moro. Zenale, IV, 151, 
n. 1. Cotignola, V, 183. Francesco 
Monsignori. 300. 

— Sigismondo, imperatore. Masaccio, 
II. 2D4. 

— Signore Ili Duca. Da sé stesso, III, 
690, n. 2. ' 

— Simone, fratello di Donatello. An- 
tonio Filarete, II, 4^5. 

— Simone di Martino. Da sé stesso, 
I. 559. 

— Simonetta (la). V. Vespucci Simo- 
netta. 

— . Sinistri, cittadino veneziano. Tizia- 
no, VII, 454. 

— Sisto IV, papa. Oozzoli, III, 50. Me- 
lozzo, 64 e 65, n. 1. Tiziano, VII, 
444. 

— Soderini Francesco. Donatello, II, 
404. 

— Soderini Francesco, cardinale. Va- 
sari, VIII, 137. 

— Soderini Niccolò. Vasari, VIII, 94. 

— Soderini Paolo Antonio. Vasari, 
VIII, 107. 

— Soderini Piero. Lorenzo di Credi, 
IV, 567, n. 1. 

— Soderini Tommaso. Filippino Lip- 
pi, IH, 462. Vasari, VIII, 92. 

— Sodoma. Da sé stesso, VI, 383. 

— Somaroni Matteo. Franciabigio, V, 
197 e n. 2. Una sua figliuola. An- 
gelo Bronzino, VII, 595. 

— Soiaro Bernardino. Da sé stesso, 

VI, 494, n. 2. 

— Solimano, imperatore. Tiziano, VII, 
429, n. 4 e 444. 

— Solone. Melozzo, III, 65, n. 1. 

— Sommaia (da) Costanza. Angelo 
Bronzino, VII, 600. 

— Spilimbergo (di) Emilia. Tiziano, 

VII, 455, n, 2. 

— Spilimbergo (di) Irene. Tiziano, 
VII, 455 e n. 1. 

— Spilimbergo (di) Jacopo. Gio. da 
Udine, VI, 561, n. 4.. 

— Spilimbergo Luigia. Gio. da U li- 
ne, VI, 561, n. 4. 

— Spinelli Parri, pittore. Marco da 
Montepulciano, II, 285. 

— Spinello Aretino, pittore* Da sé 
stesso, I, 693. 

— Spinola Francesco. Bramanti no, II, 
492. 

— Squarcia lupi Antonio, musico. Be- 
nedetto da Majano, III, 337. 



Ritratti. Squarcione Francesco. Man- 
tegna. III, 391. 

— Stampa Massimiliano. Tiziano, VII, 
4T0. 

— Stipicciano (da) Pirro. Vasari, VIII, 
191. 

— Strada Giovanni, pittore. Vasari, 
VIII, 219. 

— Stroszi Alessandro. Vasari, VIII, 
167. 

— Strozzi Filippo il Vecchio. Baldo 
vinetti, II, 594. Vasari, Vili, 190. 

— Strozzi Marietta. Desiderio da Set- 
ti gnano, III, 109. 

— • Strozzi Matteo. Vasari, VIII, 190. 

— Strozzi No feri di Palla. Man tegna, 
III, 391. 

— Strozzi Palla. Domenico Ghirlan- 
do, III, 256. Vasari, Vili, 93. 

— Strozzi Pietro. Jacopo del Conte, 
VII, 576. 

— Strozzi Tito. Baldassarre Estense, 
HI, 27. 

— Stufa (della) Princivalle. Vasari, 
Vili, 190. 

— Suriano Antonio, ambasciatore ve- 
neziano. Vasari, Vili, 169. 

— Sustris Federigo di Lamberto. Da 
sé stesso, VII, 589, n. 10. 

— Tafi Andrea. Taddeo Gaddi, 1,350, 
n. 1. 

— Tarcagnota Marullo, letterato gre- 
co. Vasari, Vili, 117. 

— Tarlati Guccio di Vanni. Berna, 
I, 649. 

— Tasso (del) Gio. Battista. Vasari, 
Vili, 192. 

— Tebaldi del Corno Cammilla. Ai- 
gelo Bronzino, VII, 600. 

— Terracina Laura. Enea Vico,V, 428 

— Tibullo.. Raffaello, IV, 335. 

— Tiepolo* generale. Danese Cattaneo, 
VII, 523. 

— Tiepolo Niccolò, ambasciatore ve- 
ueziaao. Vasari, VIII, 169. 

— Tintoretto. Paolo Caliari, VI, 372, 
n. 2. 

— Toledo (di) Eleonora, meglio di Co- 
simo I de' Medici. Angelo Bronzino, 
VII, 598 e n. 1 e 601. Vasari, Vili, 
195. 

— Toledo (di) Don Francesco. Angelo 
Bronzino, VII,*598. 

— Toledo (Si) Pietro, viceré di Napoli. 
Vasari, VIII, 173. 

— Tolentino (da) Niccolò Mauruzi. 
Andrea dal Castagno, II, §73. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



223 



Ritratti. Tolomeo. Melozzo, III, 65, n. 1. 

— Tomeo Leonico (di) il padre. Ja- 
copo Bellini, III, 176. 

— Tommaso (San) d'Aquino. Meloz- 
zo, HI, 65, n. 1. Raffaello, IV, 336. 

— Torbido Francesco. Da sé stesso, 

V, 294, n. 2. 

— Torelli Lelio. Francesco Salviati, 
VII, 30. Vasari, VIII, 191, 

— Tornabuoni, vescovo del Borgo San 
Sepolcro. Vasari, Vili, 167. 

— Tornabuoni Giovanni e sua mo- 
glie. Domenico Ghirlandaio, III, 262, 
266, n. 1. 

— Tornabuoni Lucrezia. Botticella 
III, 322. 

— Tornabuoni (de') varj individui. 
Domenico Ghirlandajo, III, 266, n. 1. 

— Tomaguinci Giovanni e Tieri. 
Domenico Ghirlandajo, III, 266, n. 1. 

— Torre (della) conte Antonio. Or- 
lando Fiacco, V, 299. 

— Torre (della) conte Giulio. Giovan 
Francesco Caroto, V, 286 e 289. 

— Torre (della) Marcantonio. Gio- 
vanni Caroto, V, 289. 

— Torre (della) conte Raimondo. Gio. 
Francesco Caroto, V, 286. 

— Toscani (de') una Signora. Sodoma, 

VI, 380, n. 1. 

— Traditi Piero. Lorentino II, 499. 

— Trevisane Camillo. Alessandro Vit- 
toria, VII, 519. 

— Trevisano Marcantonio. Tiziano, 

VII, 438. 

— Tribolo Niccolò. Vasari, Vili, 192. 

— Trivulzi Gian Giacomo. Pinturic- 
chio, III, 500. Gio. Gaspero Pedoni, 
VI, 504, n. 1. 

— Trivulzi Scaramuccia, vescovo di 
Como e poi cardinale, Vili, 157. 

— Trotti Lodovico. Garofolo, VI, 464, 
n. 3. 

— Turini Baldassarre, da Poscia. Va- 
sari, Vili, 142. 

— libertini Guglielmo, vescovo d'A- 
rezzo. Lorentino, II, 499. 

— libretto, musico. Sebastiano Vene- 
ziano, V, 566. 

— Uccello Paolo. Da sé stesso, II, 215. 
Vasari, Vili, 101. 

— Ugone (Beato), cardinale. Angelico, 
II, 508. 

— Ungheria (d') un vescovo. Mante- 
ca, III, 391. 

— Urbano V, papa. Pietro Cavallini, 
I, 539. 



Ritratti. Urbano VI, papa. Francesco 
Traini, I, 612. 

— Urbino (di) Duca. Federigo Atta- 
vante, III, 235. 

— U zzano (da) Niccolò. Lorenzo di 
Bicci, II, 54. Masaccio, 295. Vasari, 
VIII, 92. 

— Valerio Paolo. Vasari, VIII, 169. 

— Valle (della) Girolamo. Man legna, 
HI, 391. 

— Valori Baccio. Sebastiano Vene- 
ziano, V, 576. Bugiardini, VI, 206. 
Vasari, VIII, 190. 

— Valori Bartolommeo. Masaccio, II, 
296, Zanobi Strozzi, 521. 

— Vasari Antonio, Lazzaro, Gior- 
gio vecchio e Maddalena. Giorgio 
Vasari, II, 559. 

— Vasari Giorgio. Da sé stesso, VII, 
707, n. 1 e Vili, 192. 

— Vasari Niccolosa, moglie di Gior- 
gio pittore. Pastorino da Siena, VII, 
690, n. 1. 

— Vasto (del) marchese Alfonso. Ti- 
ziano, VII, 442 e n. 1. Lione Lioni, 
540. Vasari, VIII, 181. 

— Vecellio Tiziano. Paolo Caliari, 
VI, 372, n. 2. Da so stesso,' VII, 442, 
446 e n. 3 e 458 e n. 5, 

— Vellano da Padova, II, 608. 

— Veltroni Stefano. Vasari, Vili, 206. 

— Vendramin, doge» Giovanni Bellini, 
III, 180. 

— Veniero, doge. Tiziano, VII, 438. 

— Veniero Gabbriello, ambasciatore 
veneziano. Vasari, Vili, 169. 

— Verdelotto," musico francese. Seba- 
stiano Veneziano, V, 565. 

— Verità Girolamo. Torbido, V, 294, 

— Verona (da) Don Cipriano. Gio- 
vanni Caroto, V, 290. Vasari, VII, 
665. 

— Verrocchio' (del) Andrea. Lorenzo 
di Credi, III, 372, n. 3 e IV, 566 e 
n. 4. Perugino, III, 574. 

— Vesalio Andrea. Tiziano, VII, 461, 
n. 1. 

— Vespucci Amerigo. Domenico Ghir- 
landajo, Illi 255. Leonardo da Vin- 
pi, IV, 26. 

— Vespucci Niccolò, Giulio Romano, 
V, 530. 

— Vespucci Simonetta. Botticella III, 
322, n. 1. Piero di Cosimo, IV, 144, 
n. 1. 

— Vettori Francesco. Vasari, VIII, 
190. 



901 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Ritratti. Vettori Piero. Alessandro Al- 
lori, VII, 607, n. 1. 

— Vianelln Michele. Antonello da Mes- 
sina, II, 571, u. 3. 

— V imercati Gaspero. Bernardino Ze- 
nale, VI, 513, n. 3. 

— Vincenzo (San) di Valenza. Ange- 
lico, II, 50<S. 

— Vinci (da) Leonn, ' l tt l)a sé stesso, 
IV, 28, n. 2 e • , ■ :i. 1. Vasari, 

vìa, i:>o. 

— Virgilio. Melozzo, III, 65, n. 1. Raf- 
faello, IV, 335. 

— Virginia , figliuola del duca d* Ur- 
bino. Taddeo Zuccheri, VII, 90. 

— Visdomini Cerrettieri. Giottino, I, 
G2C>. 

— Vitelleschi Giovanni. Bramammo, 

II, 492. 

— Vitelli Alessandro. Vasari, Vili, 
189 e 190. 

— Vitelli Rossi Angela. Giuliano Bu- 
gi ardini, VI, 205. 

— Vitelli Chiappino. Vasari, Vili, 
219. 

-«- Vitelli Niccolò, Paolo e Vitello zzo. 
Luca Signorelli, III, 690. 

— Vitelli Niccolò. Vasari, Vili, 113 
e 134. 

— Vitelli Paolo. Vasari, Vili, 213. 

— Vitellio, imperatore. Alfonso Lom- 
bardi, V, 89. 

— Vittorino da Feltre. Melozzo, III, 
65. n. 1. 

— Volpaia (della) Lorenzo. Baldovi- 
netti, II, 593. 

— Volta (della) Bernardo. Andrea 
dal Castagno, II, 678. 

— Zanobi da Strada. Ignoto, III, 292. 

— Zeno Francesco. Gio. Antonio dei 
Rossi, V, 387, n. 2. 

— Zio Francesco. Vincenzo Catena, 

III, 643. 

— Zon Niccolò. Tiziano, VII, 456. 

— Zucchi Jacopo, pittore. Vasari, Vili, 
219. 

Rodi. Citta ricchissima di statue di 
bronzo e di marmo, I, 219. 

Roma. Chiese: S. Agnese (fuori le mu- 
ra). Sepoltura in porfido. 1, 108. Mu- 
saico antico, 197. Edificata da Co- 
stantino, 226. Paolo Romano, II, 647, 
n. 1. 

— S. Agostino. Baccio Pontelli, II, 654, 
n. 2. Bastiano fiorentina e Iacopo 
da Pietrasanta , 662 e VI, 105. Ia- 
copo detto l'Indaco, III, 680. Raf- 



faello. IV, 339. Andrea Contucci, 
515. 516, n. 1. Maturino e Polido- 
ro, V, 148. Daniello da Volterra. VII, 
59 e ti. 2. Iacopo Sansovino, 496. 
Roma. S. Ambrogio de' Milanesi. Tad- 
deo Zuccheri, VII, 79 e n. 3. 

— S. Andrea. Pellegrino Tihaldi, VII, 
417. 

— S. Anna. Perino del Vaga, V, 599. 

— »S. Antonio cU* Portoghesi- Pelle- 
grino da Modena, IV, 650. 

— S. Apostolo. Baccio Pontelli, II, 653. 
Melozzo, III, 52, 64. Bernardo Ros- 
selli no, 99. Antonjasso, III, 470, n. 1. 
Iacopo del Duca, VII, 286, n. 1. Gi- 
rolamo Sermoneta, 571. 

— Aracoeli. Stefano fiorentino, I, 450. 
Pietro Cavallini, 537, 539. Gozzoli, 

III, 47. Donatello, II, 419, n. 4. Pin- 
turicchio. III, 502,503, n. 1. Raffaello, 

IV, 341, 342, n. 1. Girolamo del 
Pacchia, VI, 428. 

— S. Bartolommeo in Isola. Perino 
del Vaga, V, 626. 

— S. Bernardo. (Compagnia). Mar- 
cello Mantovano, VII, 574, n. 3.' 

— S. Biagio sul Tevere. Bramante, 
IV, 160. 

— Camaldoli. (Ospizio alla Lungara). 
Allegretto Nuzi, III, 16, n. 5. 

— S. Caterina da Siena. Timoteo 
Vite, IV, 495, n. 2. Baldassarre Pe- 
ruzzi, ivi. Girplamo Genga, VI, 317 
e n. 1. 

— S. Cecilia in Trastevere. Pietro Ca- 
vallini, I, 538. 

— S. Clemente. Masaccio, II, 293, n. 2. 

— S. Croce in Gerusalemme. Edifi- 
cata da Costantino, I, 226. Baldas- 
sarre Peruzzi, IV, 591, n. 3. 

— S. Eligio degli Orefici. Raffaello 
Sanzio, IV, 604, n. 3. Girolamo 
Sermoneta, VII, 573. 

— S. Eustachio. Pellegrino da Modena, 

IV, 650. Polidoro da Caravaggio, 

V, 145 e n. 1. Perino del Vaga, 597. 

— S. Francesco a Ripa. Pietro Ca- 
vallini.- I, 538. Francesco Salviati, 
VII, 15. 

-— Del Gesù,. Federigo Zuccheri, VII, 
101. 

— S. Giovanni Decollato. Iacopo del 
Conte, VII, 31 e 576 n. 2. Francesco 
Salviati, 31, e VI, 579. Battista Fran- 
co, ivi-- 

— S. Giovanni de' Fiorentini. Iacopo 
Sansovino * Antonio da Sangalli) 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



225 



il giovane, V, 454 e VII, 263, n. 1 e 
498. Giov. Batista della Porta, V,455, 
n. 3. Simone Mosca, VI, 298. Buo- 
narroti, VII, 261 e seg. e 397. Carlo 
Maderno e Alessandro Galilei, ivi, 
n. 3. Raffaello da Urbino , Baldas- 
sarre Peruzzi, 498. 
Roma. Chiese: S. Giovanni Laterano. 
Pilo antico storiato, I, 109. Edifi- 
cato da Costantino, I, 224. Sua ar- 
chitettura e scultura, 275, 276. Fra 
Iacopo da Torrita, 335. Fra Iacopo 
da Camerino, 335, n. 4. Iacopo Tor- 
riti, 335, n. 4, 341, 342, 343, 344. Gad- 
do Gaddi, 347, n. 2. Giottino, 626. 
Arcangelo di Cola, II, 294, n. 1. Do- 
natello, 419, n. 4. Gentile da Fa- 
briano, II, 294, n. 1 e III, 6 e 22. 
Vittore Pisanello, II, 294, u. le 
III, 6. Bernardo Rossellino, 99. Be- 
nedetto Buonfigli, 505, n. 2. Bra- 
mante, IV, 153, 154, n. 1. Marcello 
Mantovano, VII, 272, 575. 

— S. Giuseppe a Ripetta. Perino del 
Vaga, V, 626. 

— S. Iacopo de' Portoghesi. Pellegrino 
da Modena, IV, 650. 

— S. Iacopo degli Spagnoli. Da chi 
architettata, II, 653, n. 5. Antonio 

• da Sangallo il giovane, V, 452. Ia- 
copo Sansovino, VII, 497. Girolamo 
Sermoneta, 572. 

— S. Lorenzo in Damato. Suoi ar- 
chitetti, IV, 155. Francesco Salviati, 
VII, 32. Federigo Zuccheri, 131. 

— S. Lorenzo in Lucina. Girolamo 
Sermoneta, VII, 573. 

— S. Lorenzo (fuor delle mura). Edifi- 
cato da Costantino, I, S26. Bernardo 
Rossellino, III, 100. 

— S. Luigi de' Francesi. Antoniasso, 
111,470, n. 1. Pellegrino Tibaldi, VII, 
416. Girolamo Sermoneta, 573. Ja- 
copo del Conte, 576. 

— S. Marcello. Perino del Vaga, V, 
600 e seg., 610, VII, 51-52. Daniello 
da Volterra, V, 610 n. 1 e VII, 51, 
52. Pellegrino da Modena, V, 610, 
n. 1. Taddeo Zuccheri, VII, 84, 89, 
96. Iacopo Sansovino, 497. 

— S. Marco. Giuliano da Maiano, II, 
472. Meo del Caprina, 664. Perugino, 
III, 579. 

— & Maria degli Angeli. Buonarroti 
e Iacopo Siciliano o del Duca, VII, 
261. 

— 8. Maria de anima. Guglielmo da 



Marcilla, IV, 420. B. Peruzzi, 600, 
n. 1. Michelangelo senese, ivi, V, 
92, n. 3. Gio. Francesco Penni, IV, 
645. Giulio Romano, V, 532. Michele 
Coxier, 573 e seg. e VII, 582. Gio. 
da Udine, VI, 559. Francesco Sal- 
viati, VII, 20. Nanni di Baccio Bigio, 
151, n. 1, 552. Girolamo Sermone- 
ta, 572. 
Roma. S. Maria della Consolazione. 
Antoniasso, III, 470, n. 1. Raffaello 
da Montelupo, IV, 546. Taddeo Zuc- 
cheri, VII, 83. 

— S. Maria di Loreto. Bramante, IV, 
160. Andrea Sansovino, ivi. Antonio 
da Sangallo il giovane, V, 450. 

— S. Maria Maggiore. Edificata sotto 
Papa Liberio, I, 226. Marchionne 
aretino, 278. Fra Jacopo da Torri- 
ta, 335. Jacopo Torriti, 'ivi, n. 4. 
Gaddo Gaddi, 347. Masaccio, 11,293. 
Arcangelo di Cola, 294, n. 1. Goz- 
zoli, III, 48. Bernardo Rossellino, 
99. Mino da Fiesole, 118. Giuliano 
da Sangallo, IV, 278. Tiberio Cai- 
cagni, VII, 264. Giacomo della Por- 
ta, ivi, n. 1. Girolamo Sermoneta, 
573. 

— S. Maria della Minerva. Giotto, 
I, 387. Angelico, II, 516, 532. Mina 
da Fiesole, III, 118. Domenico Ghir- 
landaio, 266. Verrocchio, 360, n. 1. 
Filippino Lippi, III, 468 e n. 2. Raf- 
faellino del Garbo, IV, 235. Michele 
Maini, 476. Raffaello da Montelupo, 
546 e VI, 167. Perino del Vaga, V, 
599-600. Nanni di Baccio Bigio, VI, 
167 e VII, 552. Battista Franco, VI, 
584. Francesco Salviati, VII, 31 
Buonarroti, 194 e n. 1, 354, 363. Ja- 
copo e Tommaso Casignuola, 551. 
Pirro Ligorio, ivi, n. 3. Girolamo 
Sermoneta, 573. 

— S. Maria di Monserrato. Antonio 
da Sangallo il giovane, V, 456. Fran- 
cesco da Volterra, ivi, n. 2. 

— S. Maria Nuova. Gentile da Fa- 
briano, III, 7, 22. 

— S. Maria dell' Orto a Ripa. Taddeo 
e Federigo Zuccheri, VII, 85. 

— S. Maria della Pace. Baccio Pon- 
telli, lì, 654, n. 2. Antoniasso, III, 
470, n. 1. Bramante, IV, 154. Raf- 
faello, 340. Timoteo Vite, 495, n. 1. 
B. Peruzzi, 594 e n. 2, 595 e n. 1. 
Il Rosso, V, 161, 162 e n. 1. Seba- 
stiano Veneziano, 572. Antonio da 



Vaiami. Indici. — Voi. IX. 



15 



226 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Sanpallo, VI, 299. Simone Mosca, 
ivi. Francesco Salviati, VII, 14. Mar- 
cello Mantovano, 272, 574. Girolamo 
Sermo n età, 571 , 572. Vincenzo dei 
Rossi, G26. 
Roma. Chiese: S. Maria del Pianto. 
Parino del Vaga, V, 629. 

— S. Maria del Popolo. Baccio Pon- 
telli, II, 652. Pinturicchio, III, 503, 
n. 2, 498. Bramante, IV, 155. Raf- 
faello, 368. Sebastiano Veneziano, 
369. Bernini, ivi, n. 4. Lorenzetto, 
369. Maestro Claudio e Guglielmo 
da Marcilla, 419. Andrea Sansovino, 
515, n. 2. Francesco Salviati, V, 
572, VII, 32-33, e 578. 

— S. Maria della Rotonda. Loren- 
zetto, IV, 382, n. 3, 579. Opinione 
che fosse fatta da tre architetti, 
512. Vincenzo de'Rossi, VII, 626. 

— S. Maria della Traspontina. Boc- 
cacci no, IV, 582. 

— & Maria in Trastevere. I, 537-538, 
n. 1. Gian Cristoforo, scultore, II, 
650. Bernardo Rossellino, III, 99. 
Mino da Fiesole, 118, n. 4. 

— Misericordia dei fiorentini (Com- 
pagnia). Vasari, VII, 695. Francesco 
Salviati, VII, 16. Jacopo del Conte, 
ivi. 

— S. Onofrio. Leonardo da Vinci, IV, 
57. Baldassarre Peruzzi , 591 , n. 2. 
Pinturicchio, ivi. 

— S. Paolo (fuori delle mura). Arnolfo, 
I, 278, n. 2. Pietro Cavallini, 538, 
541. Bernardo Rossellino, III, 100. 

— 5. Pietro a Montorio. Baccio Pon- 
telli, II, 653, n. 5. Bramante, IV, 160. 
Raffaello, 371, n. 3. Sebastiano Ve- 
neziano, V, 569, 580. Amman nato, 
VII, 227, 521. Buonarroti, 39& Va- 
sari, 693. 

— S. Pietro in Vaticano. Pitture e 
musaici. Giotto, I, 197, - Q 84 e n. 1, 
386. Stefano fiorentino, 450. Figure 
nel portico di maniera greca, 232. 
Gaddo Gaddi, 347. Pietro Laurati, 
476. Pietro Cavallini, 537, 538. Si- 
mone di Martino, 546-547. Ange- 
lico, II, 516, n. 3. Ugo da Carpi, V, 
421, n. 1. Gio. da Udine, VI, 559. 
Perino del Vaga, V, 62G. Pietro da 
Cortona e Bernini, ivi, n. 3. Buo- 
narroti, VII, 392. 

Sculture. Donatello, II, 414. Mi- 
«helozzo, 443. Antonio Filarete e Si- 
mone fratello di Donatello, 454. Var- 



rone e Niccolò fiorentini, 462. Pa- 
squino da Montepulciano, 462. Paolo 
Romano, 647, n. 1. Mino del Regno, 
648. Meo del Caprina, 664. Mino da 
Fiesole, IH, 118. Antonio del Pol- 
laiolo, 296, n. 1. Buonarroti, VII, 
150 e n. 2, 221 e seg., e 151. Gu- 
glielmo della Porta, 225, 546. Ber- 
nino, 226, n. 1. Lionardo milanese, 
551 e n. 1. Pinturicchio, III, 498. 
Giuliano da Sangallo, IV, 162. Bra- 
mante da Urbino, 283. Antonio da 
Sangallo il giovane, V, 453,467, 
221 e segg. Descrizione del modello 
della cupola fatta dal Buonarroti, 
250 e seg. Giuliano da Mai ano, II, 
471. Perino da Como e Pietro da 
Firenze, ivi, n. 4. Jacopo da Pietra- 
santa, Mino da Fiesole, Isaia da 
Pisa, Paolo da Roma, Pagno d'An- 
tonio da Settignano, Marco da Fi- 
renze e Giovanni da Verona, 472, 
n. 2. 
Roma. S. Pietro in vincula.- Baccio 
Poti tei li, II, 653. Bernardo Rosselli- 
no, III, 99. Giuliano da Sangallo, IV, 
279. Raffaello da Montelupo, 544. 
Simone Mosca, IV, 299. Buonarroti, 
VII, 208. 

— Santa Prassede. Bernardo Rossel- 
lino, III, 99. Giulio Romano, V, 
531-532. Niccolò Soggi, VI, 19. Ste- 
fano Pieri, VII, 610, n. 1. 

— & Rocco a Ripa. Baldassarre Pe- 
ruzzi, IV, 591. 

— S. Sabba. Bramanti no, VI, 529. 

— Santa Sabina. Taddeo Zuccheri, 
VII, 131. 

— S. Salvatore del Lauro. Perino del 
Vaga, V, 626. Girolamo Sermoneta, 
ivi. Francesco Salviati, VII, 32. 

-— S. Silvestro a Mantecavano. Fra 
Bartolommeo, IV, 187. Albertinelli, 
225. 

— S. Spirito in Saxia. B. Peruzzi, IV, 
604, n. 3. Roviale spagnolo, VII, 43. 
Livio Agresti, 421. Girolamo Ser- 
moneta, 572. 

— S. Stefano del Cacca. Perino del 
Vaga, V, 599. 

— S. Stefano in Monte Celio. Ber- 
nardo Rossellino, III, 99. 

— S. Teodoro. Bernardo Rossellino, 
III, 99. 

— S. Tommaso. Girolamo Sermoneta, 
VII, 572. 

— Trinità dei Monti. Jacopo detto 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



227 



l' Indaco, III, 680. Gio. Paolo Ros- 
setti, VII, 60. Bizzerra spagnuolo, 60. 
Pellegrino Tibaldi, 60. Taddeo Zuc- 
cheri, 98 e V, 602, n. 2. Perino del 
Vaga, V, 601 e 621, VII, 51. Da- 
niello da Volterra, 52 e n. 3, 53 e 
n. 1, 59, 60. Marco da Siena e Loren- 
zetto, IV, 579. Federigo Zuccheri, V, 
602, n. 2. Giulio Romano, 621. Gio. 
Francesco Penni, ivi. Guglielmo del- 
la Porta, 622. Domenico Aimo, ivi. 

noma. Palazzi e Case: Alberini. Gin- 

' Ho Romano, V, 534. 

— S. Apostolo. Perugino, III, 579. 

— Aracoeli. Taddeo e Federigo Zuc- 
cheri, VII , 90. 

— Baldassini. Antonio da Sangallo il 
giovane, V, 451. Perino del Vaga, 598. 

— Battiferri. Vincenzo da S. Gemi- 
cano, IV, 490. 

— Branconio. Raffaello, IV, 364, n. 2. 
Vincenzo da S. Gemignano, IV, 490. 
Gio. da Udine, VI, 555. 

— Caffarelli. Raffaello, IV, 364. n. 1. 
Lorenzetto, 579. 

— Del Campidoglio. Giuliano da San- 

gallo e Meo del Caprina, IV, 268, 
n. 2. Francesco Indaco, III, 682. Ja- 
copo di Cristofano da Pietrasanta, 
VI, 104. B. Peruzzi, IV, 595 n. 3. Buo- 
narroti, VII, 222, 

— Capodiferro oggi Spada. Giulio Maz- 
zoni, VII, 70. Girolamo Sermoneta, 
572. 

— Centelli. Antonio da Sangallo il gio- 
vane, V, 451. 

— - Del Vescovo di Cervia. Antonio da 
Sangallo il giovane, V, 456. 

— Cesi. Battista Franco e Girolamo 
da Sermoneta, VI, 584. 

— Chigi Raffaello, IV, 340. Sebastiano 
Veneziano, V, 567 e n. 1. Gio. da 
Udine e Raffaello, VI, 558. 

— Del Vescovo di Cipri. Perino del 
Vaga, V, 597. 

— Del card* Cornar o. Battista Franco, 
VI, 578. 

— Del cardinale di Corneto, ora Tor- 
lonia. Bramante, IV, 155, n. 2 e 3. 

— .Coscia. Jacopo Sansovino, VII, 497. 

— Crescenzi. Andrea del Sarto, V, 23, 
ii. 2. 

— Epifani. Vincenzo da S. Gemignano, 
IV, 491. 

— Farnese, Figura in porfido seduta, 
I, 109. Antonio da Sangallo il gio- 
vane, V, 450. Simone Mosca, VI, 



298. Francesco Sai viali, VII, 32. Tad- 
deo Zuccheri, 32, 87 e seg. , 95, 97. 
Daniello da Volterra, 56. Buonar- 
roti, 223. Guglielmo della Porta, 548, 
. n. 3. 
Roma. Farnesina (della). Gio. Fran- 
cesco Penni, IV, 644. Raffaello, 366, 
367. B. Peruzzi, 593. Giulio Roma- 
no, V, 524. Sodoma, VI, 386, n. 1. 

— Ferrantino. Antonio da Sangallo 
il giovane, V, 452. 

— Formento. Pellegrino Tibaldi, VII, 
417. 

— Fuccheri. Perino del Vaga, V, 598. 

— & Giorgio. Peruzzi, IV, 593 e n. 2. 
Francesco Salviati, VII, 31. Vasari, 
678 e seg. 

— Lante(già Turini). Giulio Romano, 
V, 534. 

— Mantova (di) del cardinale. Taddeo 
Zuccheri, VII, 84. 

— Margani. Taddeo e Federigo Zuc- 
cheri, VII, 85. 

— Massimi. B. Peruzzi, IV, 604, n. 3. 
Daniello da Volterra, VII, 52. 

— Mattei. Taddeo Zuccheri, VII, 77 e 
seg. Ammannato e Nanni di Baccio 
Bigio, 552 e n. 2. 

— Medici. Daniello da Voi terra, VII, 56. 

— Monte (di) Cardinale. Antonio da 
Sangallo il giovane, V, 452. Jacopo 
Sansovino, VII, 497. 

— Orsini in Monte Giordano. Gioi- 
ti no, I, 626. Gio. Francesco Penni, 
IV 645. 

— Poggi. Pellegrino Tibaldi, VII, 417. 

— Quirinale. Melozzo, III, 64. 

— Riccio (del) cardinale (oggi Sac- 
chetti). Antonio da Sangallo il gio- 
vane, V, 466. Francesco Salviati, 
VII, 33. Nanni di Baccio Bigio, -552. 

— Rovere. Pinturicchio. Ili, 497. 

— Salviati. Nanni di Baccio Bigio, 
VII, 552, n. 2. 

— Sciarra Colonna. Pinturicchio, III, 
498. 

— Strozzi. Francesco Moschi no, VI; 
309. 

— Tor Ionia. Vedi Cornato. 

— La Valle. Una lupa scolpita in pòr- 
fido sopra una finestra, I, 109. Raf- 
faello dal Colle, V, 534. 

— Vaticano, Fabbrica. Bernardo Ros- 
sellino, III, 100. Bramante, IV, 155, 
156, 362, n. 3. Antonio del Polia- 
molo, 156, n. 1. Giuliano da Mar 
iano, 362, n. 3. Raffaello, ivi, Cri- 



228 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Btofano Roncalli e Domenico Fon- 
tana, ivi. Luca della Robbia (il gio- 
vane) IV, 363. Antonio da Sangallo 
il giovane, V, 457, 459, 465. 

Finestre di vetro. Maestro Clau- 
dio francese e Guglielmo da Mar* 
cilla, IV, 419. Pastorino, 434, V, 624. 

Intagli e Tarsie. Giovanni Ba- 
rili, IV, 364, 414. Fra Giovanni da 
Verona, IV, 337, V, 338, 623. 

Pitture. Angelico, II, 516, n. 4. 
Melozzo, 111,64. Pinturicchio,498,499. 
Francesco Indaco, 679, n. 1. Luca 
Signorelli, IV, 329. Pier della Fran- 
cesca, 329. Don Pietro della Gatta, 
IV, 330. Bramanti no, ivi. Raffaello, 
ivi e seg., 342, 362, VI, 555. Gio- 
vanni da Udine, IV, 362. Giulio Ro- 
mano, ivi 363 e V, 527 e seg., 529 
n. 2. Bagnacavallo, IV, 373 e VI, 
229. Pellegrino da Modena, Vincenzo 
Tamagni e Polidoro da Caravaggio, 

IV, 363. Baldassarre Peruzzi, 592, 
n. 1. Gio. Francesco Penni, IV, 363 

V, 527 e seg. , 529 n. 2. Perino del 
Vaga, IV, 363, V, 594, 595, 596, 
597, 623, 624. Vasari, VI, 228. Raf- 
faello dal Colle, Ro viale e Biz- 
zera spagnuoli, 229. Gio. da Udine, 

VI, 552 e seg. Sodoma, 385. Fran- 
cesco Salviati, VII, 20, 37, 39 e n. 3. 
Daniello da Volterra, VII, 37, 57, 59. 
Orazio Sammacchini, 39 e n. 2. Gi- 
rolamo Sermoneta, 39, n. 2, 573. 
Giorgio Vasari , 39, n. 2, 715, 717, 
719, 720. Taddeo Zuccheri, 39 e 
n. 2, 82, 91. Livio Agresti, 39 e 
n. 2. Giuseppe Porta, 46. Pellegrino 
Tibaldi, 417. Tiziano, 436, n. 4. 

— Cappella Paolina. Michelangelo, 

VII, 215. Antonio da Sangallo il 
Giovane, ivi. 

Sculture. Vairone, II, 462, n. 1. 
Guglielmo della Porta, VII, 548, n. 3. 

— Cappella Sistina. Fra Diamante, 
II, 641. Filippino Lippi, 642. Cosimo 
Rosselli, III, 188, n. 1. Domenico 
Ghirlandajo, 259. Botticelli, 316. Ver- 
rocchio, 359. Perugino, 578. Don 
Bartolommeo della Gatta, ivi e 216. 
Luca Signorelli, 691, 692, n. 1. Buo- 
narroti, VII, 174 e seg., 209 e seg., 
228, 384, 386, 387. 

Roma. Palazzi e Case: Zambeccari. 
Taddeo e Federigo Zuccheri, VII, 83. 

— Zecca Vecchia. Antonio da Sangal- 
lo il Giovane, V, 458. 



Roma. Belvedere. Nicchia in pietra 
detta cipollaccto fatta fare da Cle- 
mente VII col disegno di Micbelan- 
giolo, I, 114. 

— Belvedere (di) il Bosco. Pirro Li- 
ttorio ed altri maestri, VII, 91. 

— Biblioteche: Barberiniana. Monte 
del Fora, III, 250. 

— Casanattense. Jacopo Giallo, IV, 
557, n. 4. 

— Vaticana. Attavante, III, 234, 235. 
Gherardo, 249. Don Giulio Clovio, 
VII, 569, n. 1. 

— Castel Sant'Angelo. Fabbrica. An- 
tonio da Sangallo, IV, 279. 

Pitture. Pinturicchio, III, 499, 
n. 2. Girolamo Sermoneta, V, 628. 
Luzio Romano, 629. Perino del Va- 
ga, ivi. Marco da Siena, ivi. Mar- 
cello Mantovano, 632. Gio. da Udine, 
VI, 558. 

Sculture. Niccolò di Piero, II, 
J38. Varrone, 462, n. 1. Raffaello 
da Montelupo, IV, 545, 547, V, 628. 
Verschaffelts, V, 628, n. 4. Simone 
Mosca, VI, 307. Guglielmo della 
Porta, VII, 548, n. 3. 

— Fontana di Trevi. Leon Battista 
Alberti, II, 539. Niccolò Salvi, ivi, 
n. 2. Francesco Lori, ivi, n. 1. 

— Fortificazioni. Bernardo Rosselli- 
no, III, 99. Michelangelo, VII, 216. 
Antonio da Sangallo il Giovane, 
ivi. Jacopo Castriotto, ivi. 

— Gallerie: Albani. Perugino, III, 
603. 

— Aldobrandino Leonardo da Vinci, 
IV, 57. Giorgione, 106. 

— Baldeschi. Man te gn a, III, 422 e n. 2. 

— Barberini. Leonardo da Vinci, IV, 
57. Palma Vecchio, V, 248, n. 1. 
Rondinelli, 255, n. 1. Raffaello, 355, 
n. 1. 

— Borghese. Giorgione, IV, 107. Cor- 
reggio, 115, n. 1. Fra Paolino da 
Pistoja, 212. Raffaello, 328, n. 1. 
Paolo Caliari, VI, 372, n. 2. Tizia- 
no VII, 460, n. 2. 

— Capitolina. Cola dalla Matrice, V, 
213, n, 2. 

— Chigi. Garofolo, VI, 465, n. 7. 

— Colonna. Giuliano Bugi ardi ni, VI, 
204, n. 3. 

— Corsini. Angelico, II, 515, n. 1. 
Ercole di Giulio Cesare Grandi, HI, 
141, n. 1, 146, n. 3. Fra Bartolom- 
meo, IV, 183, n. 3. Parmigianino, 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



22S> 



V, 227, n. 2. Tiziano, 628, n. 2 e 
VII, 450, n. 1. 
Roma. Gallerie: Doria. Sebastiano 
Veneziano, V, 576, n. 2. Tiziano, 
VII, 458, n. 2. Vasari, VII, 671, n. 1. 

— Fesch. Angelico, II, 515, n. 1. 

— Lateranense. Fra Filippo Lippi, 
II, 619, n. 1. Antonio Vivarini, III, 
669. Marco Palmezzani, VI, 340. 

— Rospigliosi. Correggio, IV, 115, 
n. 1. 

— Sciarra. Tiziano, V, 248, n. 1; VII, 
460, n. 2. 

— Vaticana^ Giulio Romano e Gio. 
Francesco Penni, IV, 646, n. 1 e 
V, 531, n. 3. Mantegna, III, 421. 
Pinturicchio , 502, n. 1. Perugino, 
581, n. 1, 587, n. 3 e 588, n. 2. Raf- 
faello, IV, 328, n. 1, 318, n. 1, 328, 
n. 1 e 342. Pierino da Vinci, VI, 
129, n. 1. Melozzo, III, 65. 

— Piazze: Di S. Luigi de' Francesi. 
Vincenzo da San Gemignano, IV, 
490. 

— Di Montecavallo. Colossi antichi, I, 
118. 

— Della Rotonda. Antica cassa per 
sepoltura, I, 109 e n. 2. 

— Raccolte: Dpi Conte di Bisenso. 
Quadro attribuito al Mantegna, ma 
forse del Crivelli, III, 428, 429. 

— Castellani. Andrea Contucci, IV, 
514, n. 1. 

— Mirr ghetti, negoziante. Marco Pai- 
mezzani, VI, 339. 

— Logge d' Ottavio. Opere di Arte- 
mone, I, 48. 

— Monte di Pietà. Vincenzo da San 
Gemignano, IV, 491, n. 2. 

— Pantheon. Opere di Diogene e Ca- 
riatide, I, 82, 83. Varrone, II, 462, 
n. 1. 

— Ponte S. Angelo. Paolo Romano, 
lì, 649. Lorenzetto, IV, 580. 

— Ponte di S. Maria. Nanni di Baccio 
Bigio, VII, 234. 

— Ponte Sisto. Baccio Pontelli, II, 
653. 

— Porta Pia. Buonarroti, VII, 260 e 
398. 

— Porta di S. Spirito. Antonio da 
Sangallo il Giovane, V, 465. 

— Spedale di S. Spirito in Sassia. 
Baccio Pontelli, II, 653. 

— Tabernacolo dell'Immagine di Pon- 
te. Antonio da Sangallo il Giovane, 
V, 457. Peri no del Vaga, 457 e 599. 



Roma. Tempio antico di Bacco (fuori 
delle mura), I, 108, 144. 

— Torre Borgia. Perugino, III, 579. 
Raffaello, IV, 359. 

— Torre de' Conti. Marchionne, archi- 
tetto aretino, I, 27. Gozzoli, IH, 48. 

— Vigna Giulia. Vasari, VII, 694. 

— Villa Madama (già vigna de' Me- 
dici ). Da chi edificata e perchè cosi 
detta, IV, 363, n. 4. Giulio Romano, 
V, 525 e.seg. Gio. da Udine, VI, 
555, 556, n. 1. 

Rontana. Chiesa di S. Maria. Marco 

Palmezzani, VI, 338. 
Rovereto. Gio. Antonio Falconetto, 

V, 318. 

— Chiesa di S. Francesco. Girolamo 
da Carpi, VI, 475. 

Rovigo. Galleria Comunale. Marco 
Bello, III, 172, n. 3 e 175, n. 1. 



S 



Sacco (nel Trentino). Gio. Antonio Fal- 
conetto, V, 318. 

Sant'Anna (già monastero degli Olive- 
tani presso Pienza). Sodoma, VI, 
384 e n. 2. 

San Benedetto (monastero presso Fi- 
renze, ora distrutto). Lippo, II, 12. 

San Gasciano (presso Firenze). S. Ma- 
ria del Prato. Giovanni Balducci, 
I, 495, n. 2. 

— Villa già degli Strozzi. Tribolo, 
VI, 59. Michele di Ridolfo del Ghir- 
landaio, 548, n. 2. Angelo Bronzi- 
no, VII, 595. 

S. Daniele (nel Friuli). Chiese: S. An- 
tonio. Pellegrino da San Daniello, 
V, 107 e n. 3. 

— S. Daniele di Castello. Compagnia. 
Battista Dalmati no, V, 106, n. 1. 

— S. Maria di Villanova. Compa- 
gnia. Sebastiano Fiorigerio, V, 109, 
n. 2. 

San Donato, degli Scopetini, presso 
Firenze. Filippino Lippi, III, 473, 
n. 1. 

Sant'Elena, isola presso Venezia. Mo- 
nastero. Fra Giovanni da Verona 
e Fra Bastiano da Ro vigno, V, 
337. 

Sant'Erasmo, presso Napoli. Chiesa e 
convento di S. Martino. Costruito 
da Tino di Camaino, senese, I, 432,. 
n. 1. 



230 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Santa Fiora, nel Senese. Pieve. Terre 
cotte invetriate, II, 195. 

San Francesco in Monte, nelle Mar- 
che. Lotto, V, 259. 

San Gemignano. Chiese: S. Agostino. 
Lippo Menimi, I, 555, n. 2. Bartolo 
di Maestro Fredi, II, 34 e n. 2. Giu- 
sto d'Andrea, 90. Gozzoli, HI, 51 e 
61. Mainardi, 277, n. 1. Piero del 
Pollajuolo, 293, n. 4. Benedetto da 
Majano, 338, n. 1. Fra Paolino da 
da Pistoja, IV, 214. Vincenzo Ta- 
magni, 505 e 506. 

— 5. Andrea. Gozzoli, III, 60. 

— Collegiata. Berna, I, 650. Giovanni 
d'Asciano, ivi, Bartolo di Maestro 
Fredi, II, 34. Taddeo Bartoli, 36 e 
n. 2. Giusto d'Andrea, III, 53, n. 4. 
Giuliano da Majano, 481. Lorenzo 
di Niccolò, 533, n. 1. Gozzoli, III, 50, 

, n. 5 e 60. Domenico Ghirlandajo, 
275. Lorenzo di Niccolò, II, 533, n. 1. 
Bastiano Mainardi, III, 275. Piero 
del Pollajuolo, 293, n. 4. Benedetto 
da Majano, 338, n. 1. Giusto d'An- 
drea, III, 53, n. 4. 

— S. Girolamo. Vincenzo Tamagni, 
IV, 505. 

— S. Lucia a Barbiano. Fra Paolino 
da Pistoja, IV, 214. 

— S. Maria di Barbiano. Vasari, 
VII, 666. 

— Monte uliveto. Gozzoli, III, 51, n. 2. 
Mainardi, 277, n. 1. Pinturicchio, 
502. n. 1. 

— Palazzo Pubblico. Lippo Memmi, 
I, 555, n. 2. Taddeo Bartoli, II, 36, 
n. 2. Filippino Lippi,' III, 464, n. 3. 

— Casa Pratellesi. Vincenzo Tama- 
. gni, IV, 506. 

San Giovanni ( in Valdarno ). Murato 

col disegno di Arnolfo , 1 , 286. 

Quando edificato, ivi, n. 2. 
San Giustino. Villa Bufalini. Cristo- 

fano Doceno, VI, 218. 
San Giusto (nelle Marche). Chiesa di 

S. Maria. Lotto, V, 259. 
San Godenzo ( Badia di ). Baccio da 

Montelupo, IV, 547, n. 2. 
San Lucchese. ( Chiesa presso Poggi- 

bonsi). Gerino da Pistoja, III, 507, 

n. 2. Terra cotta invetriata, II, 

196. 
Santa* Maria d'Arrone (neir Umbria). 

Spagna e Vinceuzo Tamagni, IH, 

594, n. 2. 
Santa Maria delle Grazie (in Casen- 



tino ). Lavoro in terra cotta inve- 
triata, II, 199. 

San Marino. Chiesa de' Conventuali. 
Cotignola, V, 184, n. 2. 

San Martino alla Palma (fuori di Fi- 
renze). Ridolfo del Ghirlandajo e 
Michele suo compagno, VI, 545. 

San Miniato al Monte. Chiesa. Alesso 
Baldovinetti , II, 599, n. 2. Agnolo 
Gaddi, I, 640, n. 4. Michelozzo, II, 
444. 

San Miniato al Tedesco. Palazzo Gri- 
foni. Giuliano di Baccio d'Agnolo, 

V, 355. Donatello e Pagno Porti- 
giani, II, 447 e n. 5. 

Santo-Piero (castellò nel Pisano). Chie- 
sa di S. Piero in Vinculis. Gio. 
Pisano, I, 319. n. 1. 

San Piero a Megognano (presso Pog- 
gi bonsi ). Taddeo Gaddi, I, 582, n. 1. 

San Quirico (nel Senese). Chiesa dei 
Cappuccini (fuori del paese). Luca 
di Tommè, I, 651, n. X 

San Salvatore (presso Firenze). Filip- 
pino Lippi, III, 467, n. 3. 

San Salvi (presso Firenze). Andrea del 
Sarto, V, 14 e 47 e seg. Raffaellino 
del Garbo, IV, 238, n. 2. 

San Severino. Duomo. Gentile da Fa- 
briano, III, 20. 

San Vito (nel Friuli). Chiesa di S. Ma- 
ria* Pomponio Amalteo, V, 120 e 
n. 3. 

San Vittorio (nelle Marche). Gentile 
da Fabriano, HI, 19, n. 3. 

Sargiano (Dell'Aretino). Chiesa di San 
Francesco. Margarite ne, I, 361. Pier 
della Francesca, II, 497. Parri Spi- 
nelli, 279. Domenico Pecori, 111,221. 
Niccolò Soggi, VI, 25. 

Saronno. Chiesa di S. Maria. Bernar- 
dino Luini, IV, 585 e n. 1. 

Sarzana. Chiese: Duomo. Leonardo 
Riccomanni e Francesco suo nipote, 

VI, 108. 

— S. Francesco. Giovani Balducci. I, 
495, n. 2. 

— S. Maria del Castello. Vincenzo Ca- 
tena, III, 643, n. 3. 

— Fortezza. Domenico di Francesco, 
Francione e la Cecca, III, 98, n. 1. 
e 207. 

— Piazza. Matteo Civitali, II, 129 n. 2. 

Sarz anello. Fortezza. Luca del Capri- 
na, II, 664, IV, 272, n. 2. Francionfr 
ivi. 

Sasso. {S. Maria del) V. Bibbiena. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



231 



Sasso di Monte Feltro. {Rocca di) Fran- 
cesco di Giorgio, III, 70, n. 4. 

Satoraana. (presso Pistoj a) Bernardino 
del Si gn oracció, IV, 200, n. 2. 

Savona. Agostino Busti, IV, 542. n. 6. 

— Chiesa di S. Maria del Castello. 
Vincenzo Foppa e Lodovico Brea, 

II, 448. n. 3. 

— Palazzo della Rovere. Giuliano da 
Sangallo, IV, 279. 

Scandiano. Niccolò dell'Abate, VI, 482. 

n. 1. 
Scandriglia. (Umbria) Chiesa di S. 

Maria delle Grazie. Antoniasso, 

III, 470, n. 1. 

Scaricalasino. Chiesa di Monte Olive- 
te. Frate Antonio 01ivetano,VI,473, 

Scarperia (di) Castello. Andrea Pisano, 
I, 4S6. Quando fa edificato, ivi, n. 2. 
Andrea dal Castagno, II, 680. 

Schizzi. Che cosa sieno e loro defini- 
zione, I, 174. 

Schlessheim (pcesso Monaco di Bavie- 
ra). Galleria Reale. Daniello da 
Volterra, VII, 61, n. 4. 

Scorti. Definizione uso e modo di farli, 
I, 177. 

Scultura. Che cosa sia e come sieno 
fatte le sculture buone, e che parti 
debbano avere per esser tenute per- 
fette, I, 148. Del fare i modelli di 
cera e di terra, 152-156. De' bassi 
e de' mezzi rilievi, 156-158. Dei mo- 
delli per far di bronzo le figure gran- 
di e piccole; delle loro forme e dei 
getti, 158-163. Delle figure di legno 
e de' buoni legni per farle, 166-167. 
Questione se la scultura sia più no- 
bile della pittura, I, 93 e seg. 

Sebenico. Fortezza di S. Niccolò. Gian 
Girolamo Sanmicheli, VI, 361. 

Sepolture. Acciainoli, nella Certosa 
presso Firenze, I, 608. 

— Acciainoli Leone. Niccolò di Piero, 
li, 142, n. 2. 

— ■ Acuto Giovanni* in S. Maria del 
Fiore. Paolo Uccello, I, 610, n. 2. 

— Adriano VI, papa. Michelangelo 
senese, IV, 600, n. 1. V, 92, n. 3. 

— Aginense (il) Cardinale. Jacopo 
Sansovino, VII, 499. 

— Alessandro V, papa. Niccolò di Pie- 
ro, II, 139 e n. 1. 

— Alighieri Dante. Pietro Lombardo, 
HI, 674. 

— Allotti Tedice, vescovo. Tino di Ca- 
ntiamo, I, 432, n. 1. 



Sepolture. Altovltl Oddo. Benedetto 
da Rovezzano, IV, 532. 

— Amalfi (cT) Duchessa* Antonio Ros- 
selli no, III, 95 e n. 2. 

— Fra Angiolo d'Arezzo. Montorsoli, 
VI, 636, . 

— Aragazzl Bartolommeo. Donatello, 
II. 413, n. 5. 

— Aragona (del Cardinale di) Jacopo 
Sansovino, VII, 499. 

— Bahocz Cardinal Tommaso. An- 
drea da Fiesole, IV, 479, n. 6. 

— Balducci Iremmo. Francesco di Si- 
mone Ferrucci, II, 57, n. 1. 

— Barbozzi Bartolommeo. Tribolo, 
VI, 59, 60. Michelangelo e Solosmeo, 
60, n. 1. 

— Bentlvogllo Anton Galeazzo. Jaco- 
po della Quercia, II, 114, n. 3. 

— Bertini Domenico da Gallicano. 
Matteo Civitali, II, 127. 

— Biraghi. Agostino Busti, IV, 543 e 
VI, 515, n. 1. 

— Bonafede Lionardo, vescovo. Fran- 
cesco Sangallo, VII, 624, n. 3. 

— Brancaccl Rinaldo, cardinale. Do- 
natello, II, 409, n. 2. 

— Brenzonl (de*). Giovanni Bartoli 
detto il Rosso, III, 10, n. 1. 

— Bruni Leonardo. Bernardo Rossel- 
lino, III, 97, n. 2. 361. 

— Buonarroti Michelangelo. Batti- 
sta Lorenzi, VII, 316, 317, 638 e n. 2. 
Valerio Cioli. 3Ì6, 317, 639, Giovan- 
ni Bandini, VII, 316, 317, 638. 

— Calabria (Carlo duca di). Tino di 
Camaino, I, 432, n. 1. 

— Calabria (del fratello del Duca di) 
Luca della Robbia, II, 175. 

— Campofregoso (di) Tommaso, doge. 
Leonardo Riccomanni, VI, 104. 

— Caracciolo Marino, cardinale. Ago- 
stino Busti, VI, 515, n. 1. 

— Carretto (del) Ilaria. Jacopo della 
Quercia, II, 112. 

— Castro (da) Paolo ed Angelo. Vel- 
lano da Padova, IL, 605, n. 1. 

— Cerchi (de') uno. Moccio da Siena, 
I, 657. 

— Cesis (de*), cardinale. Simone Mo- 
sca e Antonio da Sangallo, VI, 299. 

— Chelini Giovanni. Donatello, II, 447. 
n. 5. 

— Chigi Agostino. Lorenzetto, IV, 369 
e 578. 

— Cino da Pistola, Andrea Pisano» 
ma forse Agnolo e Agostino Senesi» 



232 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



o meglio Goro di Gregorio da Sie- 
na, I, 490, n. 4. 
Sepolture. Clemente VII, papa. Baccio 
Bandinella V, 90. VI, 163 e seg. 

— Clemente XI 7, papa. Ili, 95, n. 1. 

— Colleoni Bartolommeo. Gio. Anto- 
nio Araadeo, VI, 52, n. 4. 

— Colleoni Medea. Gio. Antonio Ama- 
deo, VI, 502, n. 4. 

— Contarmi Alessandro. Michele San- 
micheli, VI, 357. Alessandro Vitto- 
ria, ivi e VII, 517, n. 2. Danese Cat- 
taneo, VI, 357. Pietro da Salò, VII, 
517, n. 2. 

— Cornaro Carlotta, regina di Cipro. 
Gio. Maria Falconetto e Bernardino 
Contino, V, 324 e n. 1. 

— Cornaro Marco, cardinale. Gio.. 
Maria Falconetto e Bernardino Con- 
tino, V, 324 e n. 1. 

— Corsini Pietro. Lorenzo di Bicci, 
II, 56. 

— Corte Matteo, medico. Antonio Lo- 
renzi, VII, 636. 

— Costanza {Santa) figlinola di Co- 
stantino Imperatore, a S. Agnese 
fuor di Roma. Bassorilievo in por- 
fido, I, 108. 

— Crivelli Gio. patriarca d'Aquileja. 
Donatello, II, 419, n. 4. 

— Curzio Lancino. Agostino Busti, 

IV, 542, n. 6 e VI, 515, n. 1. 

— Dati Fra Leonardo. Lorenzo Gio- 
berti, II, 233. 

— Decio Filippo, giureconsulto. Stagio 
Stagi, VI, 112. 

— Delfino. Giulio del Moro, V, 298, n.l. 

— S. Domenico. Niccola Pisano, I, 296 
297. Niccolò dell'Arca, II, 120, n. 2., 

— Donatello, II, 421, n. 4. 

— Doria Andrea. Montorsoli, VI, 643 
e seg. 

— Enrico IL, di Francia. Domenico 
del Barbiere, VII, 412, n. 2. 

— Enrico VII, re d'Inghilterra. Pietro 
Torrigiano, IV, 261, n. 1. 

— Enrico Vili re d' Inghilterra. Be- 
nedetto da Rovezzano, VI, 145. 

— Farnese (da) Piero. Angelo Gaddi 
e Giuliano d'Arrigo detto Pesello, 
I, 610. n. 2, 641, n. 3. 

— Federighi Beno zzo, vescovo di Fie- 
sole. Luca della Robbia, II, 176, n. 2. 

— Ferratino, vescovo. Ippolito Scalza, 

V, 452, n. 2. 

— Foix (di) Gastone. Agostino Busti, 
IV, 542, VI, 514, 515, n. 1. 



Sepolture. Fortegverri Niccolò, cardi- 
nale. Verrocchio, III, 369, n. 1. Lo- 
renzetto, IV, 578. 

— Francesco Maria* duca d'Urbino. 
Girolamo Genga e Bartolommeo Am- 
man nati, VI, 321. 

— Gabbione ta Rufino, Bartolommeo 
Clementi, III, 652, n. 1. 

— Gaddi (de*) della famiglia, I, 583, 
585 e 635, n. 2. 

— Gigli Silvestro, vescovo. Raffaello 
da Montelupo, IV, 557. Baccio da 
Montelupo, IV, 541, n. 2. 

— & Giovan Gualberto. Benedetto da 
Rovezzano, IV, 532, n..4 e 533, 
n. 1. 

— Giovanni XXIII, papa. Donatello, 
II, 399. 

— Giovanni, principe di Spagna. Do- 
menico Fancelli, IV, 554, n. 7. 

— Giovio Paolo, vescovo. Francesco 
Sangallo, VII, 624 e n. 3. 

— Giugni Bernardo. Mino da Fieso- 
le, UI, 120. 

— Giulio II, papa. Michelangelo, IV, 
544, n. 1; VII, 162, n. 1, 319 e seg., 
363, 377, 379, 387, 393. Maso Boscoli 
e Alessandro Scherano, VII, 208. 
Raffaello da Montelupo, IV, 544 n. 1, 
e VII, 208. 

— Giulio III, papa. Ricordata, VII, 
226, n. 1. 

— Innocenzo Vili, papa. Antonio del 
Poliamolo, III, 296, n. 1, 395. 

— Isotta da Rimini. Ricordata, II, 
540. 

— Lazzari Filippo. Bernardo Rossel- 
lino, III, 97, n. 2. Antonio Rosselli- 
no, ivi. 

— Leone X, papa. Baccio Bandinella 
VII, 163 e seg. 

— Lippi Fra Filippo. II, 467, 468. 

— Matilde Principessa d'Arata. Tino 
di Carnai no, senese, I, 432, n. 1. 

— Maffei Raffaello, detto il Volterra- 
no. Silvio Cosini, IV, 482, 483, n. 1. 
Montorsoli, VI, 630. 

— Malatesti (de') Sigismondo. Bernar- 
do Ci u fifa g ni, II, 462. La moglie di, 
II, 169, n. 1. 

— Mantova Benavides Marco. Am- 
mannato, VII, 521, n. 4. 

— Maria d' Ungheria. Tino di Ca- 
maino,senese, I, 432, n. 1. 

— Maria di Valois moglie del Duca 
di Calabria. Tino di Camaino, se- 
nese, I, 432 n. 1. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



233 



Sepolture. Marsili Luigi. Bicci di Lo- 
renzo, II, 56, 67. 

— Martelli (de') della famiglia. Do- 
natello, II, 419. 

— Martino IV, papa. Simone disce- 
polo di Donatello, IL, 459. 

— Marzi Angelo, vescovo d* Assisi. 
Francesco da San gal lo, VII, 624 e 
n. 3. 

— Marzuppini Carlo. Desiderio da 
Settignano, III, 109. 

— Marzuppini Gregorio, III, 110, n.3. 

— Medici (de') Giovanni d'Averardo. 
II, 370. 

— Medici Gian Giacomo, marchese di 
Marignano. Buonarroti, VII, 398. 
Lione Lioni, VII, 257, 539. 

— Medici {de') Giovanni di Cosimo. 
Verrocchio, III, 362. 

— Medici (de') Giovanni delle Bande 
Nere. Baccio Bandinella VI, 168. 

— Medici (de') Lorenzo e Giuliano. 
Buonarroti, VII, 193 e seg. 195 seg., 
362, 364, 376. 

— Medici (de") Piero di Cosimo. Ver- 
rocchio, III, 362. 

— Medici (de') Piero di Lorenzo. 
Francesco da Sangallo, IV, 287 n. 5. 
Solosmeo, VII, 513. 

— Miner betti Pietro. Francesco di Si- 
mone, III, 371 e n. 3. Silvio Cosini, 
IV, 482. 

— Mocenigp Giovanni. Tullio Lom- 
bardo, IH, 677. 

— Monte (del) Antonio, cardinale. Ri- 
cordata, VI, 308 e VII, 226. Am- 
mannato, VII, 227 e 521. 

— Monte (del) Parenti di papa Giu- 
lio III. Buonarroti, VII, 393. 

— Mori Francesco. Antonio Rosselli- 
no, III, 94. 

— Noceto (da) Pietro. Matteo Ci vitali, 
II, 126 e 447, n. 6. Non fu fatta da 
Pagno Portigìani, ivi. 

— Obizi Lodovico. Lorenzo Ghiberti, 
II, 233. 

— Orso (d*) Antonio, vescovo di Fi- 
renze. Tino di Camaino, senese, I, 
432, n. 1. 

— Pandol/lni Niccolò, vescovo di Pi- 
stoia. Baccio da Montelupo, IV, 553 
e seg. 

— Paolo II, papa. Mino del Regno o 
Mino da Fiesole, II, 649, n. 1 e III, 
118. 

— Paolo III, papa. Guglielmo della 
Porta, VII, 225 e 546. 



Sepolture. Paolo IV, papa. Jacopo Ca- 
signuola, VII, 551, n. 2. Pirro Li- 
gorio, 551, n. 3. 

— Pecci Giovanni, vescovo di Gros- 
seto. Donatello, II, 415, n. 2. 

— Perini (de*) un mercante. Lorenzet- 
to, IV, 579, 

— Pesaro Benedetto. Baccio da Mon- 
telupo, IV, 540, n. 1. 

— Petrucci messer Girolamo. Miche- 
le Sanmicheli, VI 342 e n. 2. 

— Pio II, papa. Pasquino da Monte- 
pulciano, II, 462. 

— Pio III, papa. Francesco di Giovan- 
ni e Bastiano di Francesco, II, 649, 
n. 4. 

— Portogallo (di) cardinale. Antonio 
Rossellino, III, 94. 

. — Portogallo (di) re. Jacopo Sansovi- 
no e Tribolo, VI, È. 

— Friuli Giulio del Moro, V, 298, n. 1. 

— Ramazzotto. Alfonso Lombardi, V, 
85 e n. 1. 

— Rangoni Ugo, vescovo. Prospero 
Clementi, VI, 484 e n. 4. 

— Roccabonella Pietro. Vellano da 
Padova, II, 605, n. 1. 

— Rovere (della) Girolamo Basso, 
cardinale di Recanati. Andrea Con- 
tucci, IV, 515, n. 2. 

— Roverella Lorenzo, vescovo. Anto- 
nio Rossellino, III, 96, n. 2. 

— Salutati Leonardo, vescovo. Mino 
da Fiesole, III, 122, n. 2. 

— Sannazzaro Jacopo, Mon torsoli, VI, 
638, 641. 

— Sanseverino Ferdinando, principe 
di Bisiguano. Andrea da Firenze, 
I, 658, n. 5. 

— Sanzio Raffaello. Lorenzetto, IV, 
579. 

— Scarampi Mezzarota Lodovico, 
cardinale. Paolo Romano, II, 647, 
n. 1. 

— Sforza Ascanio Maria. Andrea Con- 
tucci, IV, 515, n. 2. 

— Sisto IV, papa. Antonio del Polia- 
molo, III, 296, n. 1. 

— Soderini Piero. Benedetto da Ro- 
vezzano, IV, 531. 

— Solis (de') il vescovo. Guglielmo 
della Porta, VII, 546. 

— Staiti Andreotta e figliuoli. Mon- 
torsoli, VI, 652, n. 1. 

■— Strozzi Antonio. Andrea da Fieso- 
le, Maso Boscoli e Silvio Cosini, 
IV, 481. 



231 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Sepolture. Strozzi Filippo il vecchio. 
Benedetto da Majano, III, 336. 

— Tarlati Guido, vescovo d'Arezzo. 
Agostino ed Agnolo Senesi, I, 395, 
431, n. 1. 434, 435. n. 2 e 3. 

— Tartagni Alessandro. Francesco di 
Simone Ferrucci, III, 371 e n. 2. 

— Toledo (di) Pietro e sua moglie. 
Giovanni da Nola, V, 96, n. 1. 

— Tornabuoni Francesco. Mino da 
Fiesole, III, 118. 

— Tornabuoni Lucrezia. Andrea del 
Verrocchio, III, 259 e 360, n. 1. 

. — Tornabuoni Luigi. Cicilia, IV, 484. 

— Torre {della) Francesco. Lionardo 
del Tasso, III, 348. 

— Torre (della) Girolamo e Marco 
Antonio. Andrea Riccio, II, 608 n. 2. 

— Turini Baldassarre. Pierino da 
Vinci, VI, 129 e n. 4. Raffaello da 
Montelupo, IV, 546. 

— liberti (degli), il Beato. Prospero 
Clementi, VI, 485. 

— Vgo,\\ conte. Mino da Fiesole,IlI,121. 

— Urbano Vili, papa. Bernino, VII, 
226, n. 1. 

— Venier Francesco, doge. Jacopo 
Sansovino, VII, 505, 

— Vig ila n ti Zenone o meg Ho Sitnonc, 
vescovo. Moccio senese, I, 658. An- 
drea da Firenze, 658, n. 5. 

— Villana, Beata. Desiderio da Set- 
tignano; ma invece Bernardo -Ros- 
se! lino, III, 108, n. 6. 

— Visconti Gian Galeazzo, conte di 
Virtù. Oian Giacomo della Porta, 
VII, 544. 

— Ximenes de Cisneros Francesco, 
vescovo di Toledo. Bartolommeo 
Ordognez, IV, 554, n. 7. 

— Zannetti, vescovo. Tullio Lombar- 
do, III, 677. 

— Zeno, card. Pietro Lombardo, III, 
675. 

Seravezza. Chiesa della Misericordia. 
Lorenzo Stagi, VI, 112. 

Sermoneta. Badia di S. Stefano. Gi- 
rolamo Sermoneta, VII, 571. 

Serra di S. Abbondio (Rocca della). 
Francesco di Giorgio, III, 70, n. 4. 

Serravalle (nel Pistojese). Chiese: Col- 
legiata. Tiziano, VII, 460, n. 2. 

— S. Stefano. Bernardino del Signo- 
raccio, IV, 200, n. 2. Sollazzino, ivi 
e I, 600, n. 1. 

Settimo (di) Badia (nel Fiorentino). Da 
chi edificata, I, 236. 



Sgraffiti. Che cosa sieno e come si fac- 
ciano. I, 192 e seg. 

Sieoa. Chiese: S. Agostino. Ambro- 
gio Lorenzetti, I, 522. Berna, 647. 
Perugino, III, 576 e 607. Signorelli, 
687. Antonio Ormanni, 518, n. 1. 
Sodoma, VI, 395. 

— 8. Antonio. Compagnia. Beccafumi, 

V, 653. 

— S. Bastiano. Sodoma, 390, n. 1. 

— S. Benedetto di Montoliveto (presso 
Siena). Fra Giovanni da Verona, IV, 
338. Beccafumi, V, 636. 

— S. Bernardino. Compagnia. Pietro 
Castelnuovo intagliatore, IV, 414. 
Beccafumi, V, 648 e VI, 391. Gi 
rolamo del Pacchia,- 391 e 429. So- 
doma, 391. 

— Carmine. Giacomo CozzareUi, III, 
75, n. 1. B. Peruzzi, IV, 596, 597, 
n. 1. Beccafumi, V, 638. Sodoma, 

VI, 390. Bernardino Fungai, 416. 
Paccbiarotti, 419. Girolamo del Pac- 
chia, 429. 

— S. Caterina in Fontebranda. Com- 
pagnia. Riccio, VI, 413, 415. Giro- 
lamo del Pacchia, 430. 

— S. Caterina della Notte. Compa- 
gnia. Taddeo di Bartolo, 11,35, n. 1. 

— Ora torio della contrada della Chioc- 
ciola. Andrea da Brescia, VII, 9, 
n. 1. 

— Contrada del Drago. Lorenzo detto 
il Marrina, III, 517, n. 1.. 

— S. Cristoforo. Girolamo del Pac- 
chia, VI, 430. 

— S. Domenico. Tavola di Guido di 
Graziano, senese, I. 264, n. 1; 472, 
n. 4. Sodoma, VI, 394 e 406. Fran- 
cesco Vanni, 395, n. 3. 

— S. Donato. Sodoma, VI, 393, n. 3. 

— Duomo. Fatto col modello di Gio- 
vanni Pisano, I, 310, n. 1. Maestro 
Rosso, 307, n. 1. Quando fu inal- 
zata la facciata, 430, n. 2. Da chi 
compiuta, ivi. Quando inalzata il suo 
lato destro e la facciata posteriore, 
432, n. 1. Se poterono avervi mano 
Agostino ed Agnolo architetti se- 
nesi, ivi. Si nega che essi siano au- 
tori dell 1 ingrandimento di quella 
chiesa verso piazza Manetti, 438, 
n. 2. Vi lavorarono Maestro Laudo 
e Giovanni di Maestro Agostino, 
architetti senesi, ivi. 

Cappella di S. Giovanni. Pavi- 
mento. Duccio, I, 199 e 654, n. 1. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



235 



Pinturicchio, III, 504, n. 1. Becca- 
fumi V V, 645 e seg. 

Pergamo. Niccola Pisano e Ar- 
nolfo e Lapo suoi discepoli, I, 304 
e d. 2. 

Coro, intagli. Jacopo della 
Quercia ed altri, II, 111, n. 1. Bar- 
tolommeo Neroni detto il Riccio, 
VI, 399, 412 e 414. Teseo Bartolini 
da Pienza, Benedetto da Montepul- 
ciano, Baccio Descherini e Dome- 
nico aVChiari, 414. Antonio Barili, 

IV, 411, 413. Giovanni Barili, 411 e 
n. 2, 413. Fra Giovanni da Verona, 

V, 337, n. 1. Castelnuovo, IV, 414. 

Libreria Piccolominea. Da chi 
fatta costruire, quando ed a qual 
fine, III, 494, 515 e seg. Affreschi 
del Pinturicchio coi cartoni di Raf- 
faello, 494 e IV, 319. Quando il Pin- 
turicchio li cominciò, III, 519 e seg.; 
e quando li terminò, 523, n. 3. Qual 
parte vi abbia avuto Raffaello, 524 
e seg. Gruppo antico delle. Grazie, 
497, n. 1. Libri miniati da Pietro 
da Perugia, I, 642. 

Libri corali. Boccardino vec- 
chio, HI, 242, n. 1.. Girolamo da Cre- 
mona, IV, 584, n. 6. Liberale da 
Verona, V, 278. 

Musaici e Finestre di vetro. 
Domenico Ghirlandajo, III, 274. Da- 
vid Ghirlandaio, ivi, n. 1 e VI, 534, 
n. 2. Pastorino, IV, 434, 435. 

Pitture. Riccio, VI, 414. Pietro 
Lorenzetti, I, 471, n. 2 e 651. Pin- 
turicchio, III, 523. Stefano di Gio- 
vanni, IV, 602, n. 4. Luca di Tona- 
rne, I, 651, n. 3. Cristoforo di Ste- 
fano, ivi. Duccio, 654, 655 e n. 1. 
Spinello Aretino, 694, n. 1. Grego- 
rio di Cecco, II, 39, n. 2. Domenico 
di Bartolo, 40, n. 2. Beccatomi, V, 
651 e seg. Girolamo Genga, VI, 316, 
n. 1. Peruzzi, IV, 500, n. 3. 

Sculture. Francesco di Giorgio, 
I, 655, 656 e n. 1. Vecchietta, 656, 
n. 1. Donatello, II, 415, n. 2. Jaco- 
po della Quercia, 111. Francesco di 
Giorgio, IH, 69, 70, n„ 1. Giovanni 
di Stefano, 70, n. 1. Mariano di Do- 
menico, ivi. Vecchietta, 76, n. 1 e 
78, n. 1. Ambrogio d'Andrea, 304. 
Giovanni Turini, ivi e 305, 306. Gio- 
vanni da Imola, 305. Andrea Fusi- 
na, 516. Lorenzo detto il Marrina, 
517, n. 1. Antonio Ormanni , 518, 



n. 1. Torrigiano, IV, 263, n. 3. Bec- 
cafumi, V, 652. Giacomo Cozzarelli„ 
ivi, n. 2. Buonarroti, VII, 344, 347. 
Ricami. Galieno, IV, 240, n. 1. 
Siena. Chiese: Fonte Giusta (dt), Com- 
pagnia. Lorenzo detto il Marrina, 
III, 517, n. 1. Bernardino Fungai, 
VI, 416. 

— &. Eugenio (monastero). Sodoma v 
VI, 405. 

— S. Francesco (chiesa e convento). 
Non poterono essere incominciati 
da Agostino ed Agnolo senesi, I, 
433, n. 2. Pietro Lorenzetti, 472, 
n. 3. Ambrogio Lorenzetti, 521. Pin- 
turicchio, III, 50,3, 504, n. 1. Loren- 
zo detto il Marrina, 517, n. 1. Pe- 
rugino, 576. Beccafumi, V, 648. So- 
doma, VI, 388 e n. 1. Giacomo Pac- 
chiarotti, 417. 

— 5. Giovanni (Battistero). Niccola 
Pisano, I, 303. 

Pitture. Michele Lambertini da 
Bologna, III, 18. Lorenzo di Pietro- 
detto il Vecchietta, ivi e 77, n. 3.. 
Guasparre d'Agostino, 18. Benve- 
nuto del Guasta, ivi. Pietro degli 
Orioli, ivi. Girolamo del Pacchia, 
ivi. Beccafumi, V, 651, n. 2. Andrea 
e Raffaello da Brescia, VII, 9, n. 1. 

Fonte Battesimale. Jacopo della 
Quercia, II, 118 e n. 1. Lorenzo* 
Ghiberti, 232, n. 2. Donatello, 415* 
n. 2. Pagno Portigiani, 445, n. 1- 
Grò. Turini, IH, 304. 

— & Giovanni e Gennaro , detto S. 
Giovannino sotto il Duomo. Sodo- 
ma, VI, 393, n. 4. 

— S. Lucia. Compagnia. Beccafumi v 
V, 653. 

— Madonna Rossa {la). (Cappella- 
fuori di città). Giorno del Sodoma, 
Niccolò di Piero, Bartolommeo Ne- 
roni detto il Riccio, VI, 409. 

— S. Maria degli Angeli ( fuori la 
Porta Romana). Raffaello da Fi- 
renze, IV, 252. 

— S. Maria Maddalena. Giacomo Coz- 
zarelli, III, 74. 

— S. Marta. Anton maria Lari detto 
il Tozzo, IV, 602, n. 4, 607, n. 3. 

— & Mattino. Lorenzo detto il Mar- 
rina, 111,517, n. 1. Beccafumi, V,636. 

— S. Mustiola e S. Crespino. Giorno 
del Sodoma, VI, 409. 

— Osservanza (monastero presso Sie- 
na). Terra cotta invetriata, II, 194*. 



236 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Vecchietta, ivi, d. 1. Giacomo Coz- 
zarelli, III, 75, n. 1. 
Siena. Chiese: 5. Paolo, Antonio Or- 
manni, III, 518, n. 1. 

— Serri di Maria. Lippo Merami, I, 
559, n. 1. Coppo di Marco valdo fio- 
rentino, 266. Taddeo Bartoli, 11,39, 
n. 2. Ventura di Ser Giuliano Tu- 
rapilli, IV, 602, n. 4. Bernardino 
Fungai , VI, 416. 

— Spedale della Scala. Francesco di 
Giorgio, III, 70, n. 3. Don Niccolò 
Rosselli, II, 23, n. 1. 

— & Spirito. Fra Ambrogio della 
Robbia, II, 181, n. 2. Giacomo Coz- 
zare! li, III, 75, n. 1. Matteo Bai duc- 
ei, 598, n. 3 e VI, 408. Fra Paolino da 
Pistoja, IV, 213. B. Peruzzi, 602, 
n. 4. Beccafumi, V, 639, n. 1. So- 
doma, VI, 392. Girolamo del Pac- 
chia, 430. 

— Tabernacolo dell' Arte de' Calzo- 
lari, Sodoma, VI, 391 e n. 1. 

— Baluardo di Porta S. Viene e di 
Porta Laterina. Baldassarre Pe- 
ruzzi, IV, 602, n. 2. 

— Biblioteca Comunale. Disegni. Bal- 
dassarre Peruzzi, IV, 607, n. 2. 

— Cittadella. Baldassarre Lancia, VI, 
325, n. 1. Gio. Battista Peloro, IV, 
609, n. 1. 

— Fonte Branda. Sua antica memo- 
ria, I, 430, n. 1. Maestro Bollammo, 
ivi. 

— Fonte Gaia. Agostino ed Agnolo 
senesi, I, 438. Chi vi conducesse 
T acqua e quando, ivi, n. 3. Jacopo 
della Quercia, II, 116 e n. 3. 

— Galleria delle Belle Arti. I, 264, 
n. 1. Segna, 653, n. 1. Due tavo- 
lette di Bernardo Daddi, 466. Grup- 
po antico delle Tre Grazie, III, 497, 
n. 1. Spinello Aretino, I, 688, n. 1. 
Bartolo di Maestro Fredi, lì, 34, 
n. 1. Taddeo Bartoli, 35, n. 1. Do- 
menico di Bartolo, 40, n. 2. Neri di 
Bicci, 79. Francesco di Giorgio, III, 
70, n. 3. Vecchietta, 76, n. 1 e 77, 
ti, 1. Matteo Balducci , 598 , n. 3 e 
VI, 408. Fra Bartolommeo, IV, 210. 
Antonio Barili, 413, n. 1. Martino 
Schòngauer, V, 397, n. 1, Beccafu- 
mi, 636; 637, n. 2; 638, n. 1; 647, 
n. 2 e 651, n. 1. Duccio, I, 656, n. 2. 
Sodoma, VI, 405. Giacomo Pacchia- 
rotti, 419. Girolamo del Pacchia, 
430. Andrea da Brescia, VII, 9, n. 1. 



Siena. Loggia di S. Paolo (ora Casino 
de* Nobili). Pagno Portigiani, II, 445, 
n. 1. Antonio Federighi, III, 78, n. 2. 
Vecchietta, ivi. Lorenzo detto il 
Marrina, 517, n. I. Pastorino, IV, 
436. Lorenzo Rustici, ivi. 

— Loggia del Papa. Antonio Federi- 
ghi, III, 73, n. 1, 75, n. 3. 

— Orologio Pubblico. Figura in ottone 
del Mangia fatta da Dello, II, 156. 
Da chi fatto e racconcio, VI, 417. 
Mostra dipinta da Martino di Bar- 
tolommeo, da Piero di Giacomo e 
da Giacomo Pacchiarotti, 418. 

— Palazzi e Case: Agostini, oggi 
Bindi-Sergardi. Beccafumi, V, 639 

* e n. 2. 

— Bardi. Sodoma, V, 635 e VI, 385 
e n. 1. 

— Boccardi, poi degli Anastagi. Ca- 
panna, IV, 611, n. 1. 

— Borghesi. Beccafumi, V, 635, 636. 

— Diavoli (cappella del Palazzo de*). 
Lorenzo Marrini, II, 194, n. 1. 

— Marescotti, poi Bambagini. Sodo- 
ma, VI, 396. 

— Palmieri. Antoomaria Lari, IV, 607, 
n. 3. 

— Petrucciy detto del Magnifico. Gia- 
como Cozza rei li, III, 75, n. 1. Pin- 
turicchio, 504, n. 1. Luca Signo- 
relli, 701. Girolamo Genga, VI, 316. 

— Piccolomini, Bernardo Rosse Ili no, 

III, 102, n. 1, Lorenzo detto il Mar- 
rina, 517, n. 1. 

— Piccolomini-Clementini. Capanna, 

IV, 611, n. 1. 

— Delle Papesse, ora Nerucci. Ber- 
nardo Rossellino, III, 102, n. 1. 

— Pubblico. Quando edificato, I, 431, 
n. 3. Se potè essere architettato da 
Agostino Senese, ivi. Sala del Con 
siglio architettata da Agostino ed 
Agnolo, 439, n. 1. Sua torre archi- 
tettata da Agostino di Maestro Gio- 
vanni e da Maestro Moccio, ivi, n. 2. 
Quando finita, ivi. 

Pitture. Ambrogio Lorenzetti, 
523, 527-535. Simone di Martino, 
547,548, 563-569. Duccio, I, 656, n. 2. 
Spinello Aretino, 694, n. 1. Martino 
di Bartolommeo, ivi. Taddeo Bar- 
toli, II, 35 e n. 1. Vecchietta, III, 78, 
n. 3. Sodoma, VI, 391 e seg. e 393, 
n. 2. 

Sculture. Dello, li, 147, n. 5. 
Bernardo Rossellino, IH, 97, n. 2. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



237 



Giovanni Turini, 304, 305, 306. Pie- 
tro Castelnuovo intagliatore, IV, 414. 
Beccatami, V, 640 e seg. 
Siena. Palazzi b Case: Saracini. Ric- 
cio, VI, 413. 

— Satini. Sodoma ed Antonio Barili, 

IV, 412. 

— Sergardi. Riccio, VI, 413. 

— Spannocchi. Domenico Ghirlandaio, 
Mainardi e Botticella III, 275, n. 4. 
Riccio, VI, 414. 

— Piazza del Campo (cappella della). 
Duccio, I, 657. Sodoma, VI, 396. 

— Porte: Camollia. Simone Martini, 
I, 556. 

— Romana. Agostino ed Agnolo se- 
nesi, I, 432. 

— Tufi. Agostino ed Agnolo senesi. I, 
433. Quando avesse principio, ivi , 
n. 1. 

— S. Viene o Pispini. Sodoma, VI, 
395 e n. 6. 

— Spedali: S. Maria della Scala. 
Giacomo Cozzarelli, III, 75, n. 1. 
Vecchietta, 77, n. 1 e 2. Becca fumi, 

V, 637. Ambrogio Lorenzetti I, 522 
e 471, n. 2. Pietro Lorenzetti, ivi. 
Bartolommeo Bolgarini, 477, n. 2. 
Giovanni d'Asciano, 651. Duccio, 
656, n. 2. Domenico di Bartolo, II, 
40 e n. 2. 

— Di Mona Agnesa. Ambrogio Loren- 
zetti, I, 522. 

Signa. Cappella della Beata Giovanna. 
Bicci di Lorenzo, II, 67. 

Sinigallia. Chiese: S. Maria delle 
Grazie. Baccio Pontelli, II, 654, 
n. 2. Girolamo Genga, VI, 320. 

— Vescovado. Girolamo Genga, VI, 
320. 

— Rócca. Baccio Pontelli , II, 654, n. 2. 
Soranza (presso Castelfranco, nel Ve- 
neto). Anselmo Canneri, V, 291. 

Spagna. Aranjuez. Pompeo Lioni, VII, 
542, n. 1. 

— Chiese: Del Collegio di S. llde- 
fonso. Domenico Fancelli e Barto- 
lommeo Ordognez, IV, 554, n. 7. 

— Galleria dell* Escuriale. Girolamo 
. Bos, V, 439, n. 1. Benvenuto Cel- 
imi, VII, 622, n. 1. Correggio, IV, 
116, n. 2 e 118, n. 1. Jacopo daTrez- 
zo, V,388, n. 1. Raffaello, IV, 348, 
n. 2; 358, n. 1 e 365, n. 4. Seba- 
stiano Veneziano, V, 578, n. 1 e 579, 
n. 2. Tiziano, VII, 440, n. 3; 451, 
n. 1; 451, n. 4 e 457, n. 1 e 2. 



Spagna. S. Tommaso d' Avila. Do 
meni co Fancelli, IV, 554, n. 7. 

— Sculture. Torrigiano, IV, 261, 262. 
n. 1. 

— Collegio. Bagnacavallo , V, 178 Y 
n. 6. 

•Spandan. Chiesa di S. Niccola Mag- 
giore. Rocco Guerrini, VII, 555, n. 4. 

— Fortezza. Rocco Guerrini, VII, 555, 
n. 4. 

Speda letto di Valdorcia (nel Senese >. 
Chiesa. Vecchietta, III, 78, n. 3. 

Spello. Chiese: S. Maria Maggiore. 
Perugino, III, 606. Pinturicchio, 501, 
n. 1. Rocco da Vicenza, VI, 341, n. 1. 

-7- De' Minori Conventuali. Pinturic- 
chio, III, 501, n. 1. 

Spilimbergo. Chiesa Cattedrale. Gio- 
vanni Martini, V, 105, n. 1. Porde- 
none, 113 e n. 2. 

Spoleto. Abbazia di Ferentino. Spa- 
gna, III, 593, n. 2. 

— Duomo. Ambrogio d'Antonio mila- 
nese e Pippo d'Antonio fiorentino, 
IV, 148, n. 1. Fra Filippo Lippi e 
Fra Diamante, II, 628 e n. 1. 

- S. Giacomo. Spagna, III, 593, n. 2. 
Dono Doni, ivi. 

— Palazzo Comunale. Spagna, III, 
593, n. 2. 

— Fortezza. Bernardo Rossellino, III, 
99. 

Staggia. Fortezza. Brunelleschi, II, 368, 
n. 2. 

Stampe. Delle stampe di legno, e del 
modo di farle e del primo inventor 
loro, I, 212, 213. Come si cavano 
dalle tavole o lamine incise pei la- 
vori di niello, 209. 

Statue. Di Bartolommeo Colleone, II, 
607. Del Gattamelata, 410. D; Mar- 
tino Schóngauer. Di Niccolò e Borso 
marchesi d'Este, 386, n. 1. Di Pio II, 
papa, 462. 

Stipicciano. Feudo dei Colonna. Si- 
mone Mosca, VI, 306. 

Stocolma. Museo. Tiziano, VII, 429, 
n. 2. 

Strahow (di). Chiesa del Monastero^ 
Durerò, VII, 433, n. 2. 

Stucco per le volte. Come si impasti, 
I, 139. Come di esso si facciano i 
lavori bianchi, 165. 

Stuttgardt. R. Museo. Giovanni Bel- 
lini, III, 179, n. 2. Vittore Carpac- 
cio, 662. Altobello Melone, VI, 459 > 
n. 4. 



238 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



T 



Tabernacoli ( presso Firenze). AlPAn- 
chetta. Andrea dal Castagno, II, 679, 
680 e n. 1. 

— In Firenze via dell* Agnolo, sopra 
la porta della già Scuola de' Chiè- 
rici. Luca della Robbia. II, 175 e 
n. 3. 

— In via del Bisogno. Sogliani, V, 
125 e n. 3. 

— Del Monastero di Boldrone. Pon- 
tormo, VI, 272. 

— Al canto de' Carnesecchi. Alesso 
Baldovinetti, II, 599, o, 2. Domenico 
Veneziano, 675. 

— Sul canto della piazza S. Niccolò in 
via del Cocomero. Jacopo di Casen- 
tino, I, 670. 

— A Santo Nofri nel Corso deTintori. 
Jacopo di Casentino, I, 670. 

— Al canto alla Cuculia, I, 624. Loren- 
zo di Bicci, II, 53. 

— Sul canto delle monache di Fuligno. 
Lorenzo di Bicci, II, 52. 

— Sul muro del convento di Fuligno in 
via Tedesca (ora via Nazionale). Lu- 
ca della Robbia il giovane, II, 191. 

— Al Galluzzo. Spinello Aretino, I, 
689. 

— Dei Oianfigliazzi, lung'Arno. Stefano 
fiorentino. I, 451. 

— Alla Pieve a Giogoli. Ridolfo del 
Ghirlandaio, VI, 541. 

— Sul canto de' Gori o canto de* Nelli. 
Paolo Schiavo, II, 266. 

— Della Madonna in Mercato Vecchio. 
Jacopo di Casentino e Giovanni da 
Milano, I, 670. 

— Sulla piazza di S. Marco. Gherar- 
do, III, 351. 

— In via dei Martelli. Lorenzo di Bicci, 
II, 53. 

— A Montici, sul canto di casa Cap- 
poni. Jacone, VI, 450. 

— Al Mulino dell'Abate (fuori di Porta 
Romana). Ridolfo del Ghirlandaio, 

' VI, 541 e n. 1. 

— Alle Murate. Sandrino del Calzolajo, 
V, 131. 

— Allo sdrucciolo di Orsanmichele. 
Andrea del Sarto, V, 14. 

— Fuori della Porta alla Croce. Ghe- 
rardo e Monte Del Fora, III, 351. 

— Fuori di Porta a Pinti. Andrea del 
Sarto, V, 33, n, 1. 



Tabernacoli. A Pozzolatico (fuori di Fi- 
renze). Spinello Aretino, I, 689. 

— Sul canto di via della Scala. Fran- 
cesco Fiorentino, II, 25. 

— Sul Ponte Rubaconte. Lorenzo di 
Bicci, II, 55. 

— Al Ponte a Scandicci (fuori di Fi- 
renze). Lorenzo di Bicci, II, 50. 

— in via Larga. Gherardo, III, 238. 

— Sul canto di via Mozza ora via San 
Zanobi. Puligo, IV, 467, n. 2. 

Tagliacozzo. Chiesa e Badia, Niccola 
Pisano, I, 305. 

Tarsie. Che cosa sieno e come si fac- 
ciano, I, 202, 203. 

Tartari e colature d* acque per uso di 
fontane rustiche, I, 140. Dove si tro- 
vino bellissimi e bizzarri, 141. 

Tausia. V. Damaschina (lavoro alla). 

Tavernola (in Val Trompia). Chiesa di 
S. Filastrio. Francesco Richino, VI, 
509, n. 1. 

Tavoleto (Rocca di). Francesco di Gior- 
gio, III, 70, n. 4. 

Terre cotte invetriate. In chi ne pas- 
sasse il segreto dopo la morte di 
Girolamo della Robbia, II, 184, n. 1. 
Sono di due maniere , 189. Se fos- 
sero conosciute dagli antichi, ivi, 
n. 1. Se il segreto fosse posseduto 
soltanto dalla famiglia della Robbia, 
190. 

Tiene. Palazzo Portesco. Battista da 
Verona e Paolo Caliari, VI, 369, 
370. 

Tivoli. Varrone e Niccolò fiorentini, 
discepoli del Fi lare te, II, 462. 

— Villa del card. Farnese. Federigo 
Zuccheri, VII; 102. 

Todi. Chiese: De" Riformati. Spagna, 
III, 594, n. 1. 

— Madonna della Consolazione. Bra- 
mante da Urbino e Cola da Capra- 
rola, IV, 148, n. 1. 

Tolentino. Chiesa di S. Niccolò. Gio- 
vanni Bartoli detto il Rosso, II, 404, 
n. 2. 

— Palazzo del card, di RiminL An- 
tonio da Sangallo il giovane, V, 
453. 

Torino. Biblioteca Reale. Mantegna, 
III, 428. 

— Duomo. Meo del Caprina, II, 662. 

— Gallerie: Reale. Donatello, 11,423, 
n. 4. Angelico, 512, n. 2. Piero del 
Pollajuolo, III. 292, n. 1. Mantegna, 
418. Francia, 555. Franciabigio, V, 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



239 



191, n. 5. Sodoma, VI, 405. Paolo 
Veronese, 370, n. 3 e e 372, n. 2. Da- 
niello da Volterra, VII, 64, n. 2. 
Torino. Gallerie : Harache (cT). Man- 
tegna. III, 418. 

— Museo delle antichità. Agostino 
Busti, IV, 542, n. 6. 

Toscani scultori in terra cotta. Nomi- 
nati, I, 55. 

Traù in Dalmazia. Duomo. Alessan- 
dro Vittoria, VII, 518. 

Trequanda (in Valdichiana ). Chiesa. 
Sodoma, VI, 405. 

Trento. Zaccheria da Volterra, IV, 
548, n. 2. 

— Palazzi e Case: Palazzo e Ca- 
stello delle Albere. Girolamo Roma- 
nino, VI, 504, n. 2. 

— Del cardinal Clesio. Girolamo da 
Trevigi, V, 137 e n. 7. Zaccberia 
da Volterra, 86, n. 4. 

— Cloz- Solvetti. Domenico Brusasor- 
ci, VI, 368, n. 2. 

— Del cardinal di Trento. Fratelli 
Dossi, V, 98 e n. 4. 

— Raccolta Salvadori. Tiziano, VII, 
445, n. 3. 

Trescorre (nel Bergamasco). Cappella 
de' Su ardi. Lotto, V, 257. 

Trevi. Chiesa della Madonna delle La- 
crime. Spagna, III, 594, n. 1. Peru- 
gino, 607. Antonio da Settignano, IV, 
476, n. 4. 

— Galleria. Spagna, 111,594, n. 1. 
Trevigi. V. Treviso. 

Treville ( presso Treviso ). Palazzo 
Priuli. Giuseppe Porta, VII, 45. 

Treviso. Chiese: Duomo. Andrea Ric- 
cio, 11,608. n. 2. Pietro Lombardo, 
III, 675. Tullio Lombardo, 677. Tizia- 
no, VII, 460, n.2. Paris Bordone, 462. 

— S. Francesco. Luigi Vivarini, III, 
159, n. 2. Paris Bordone, VII, 462. 

— S. Girolamo. Paris Bordone, VII, 
462. 

— ■ 5. Lorenzo. Paris Bordone, VII, 
463. 

— Madonna delle Grazie. Tullio Lom- 
bardo, III, 677. 

— S. Niccolò. Fra Marco Pensabene e 
Girolamo da Trevigi , V, 135, n. 2. 

— Ognissanti. Paris Bordone, VII, 463, 
n. 2. 

— S. Paolo. Tullio Lombardo, IH, 677. 
Paris Bordone, VII, 463. 

— Monte di Pietà, Giorgione, IV, 97, 
n. 4 e 106. 



Trieste. Duomo. Benedetto Carpaccio, 
III, 642, n. 3. 

Troyes. Chiesa di S. Stefano. Dome- 
nico del Barbiere, VII, 412, n. 2. 

— Chiesa di S. Pantaleone. Domeni- 
nico del Barbiere, VII, 412, n. 2. 

Tours. Museo. Mantegna, HI, 394, 
n. 1. 



V 



Udine. Chiese: Duomo. Francesco Fio- 
ri ani, V, 110, n. 4. Giovanni Mar- 
tini, 104, n. 3. Pellegrino da S. Da- 
niello, 106. Pomponio A mal te o, 120. 
Pordenone, 112 e n. 2. 

— S. Francesco. Pomponio Amalteo, 
V, 120. 

— 3. Giorgio. Sebastiano Florigerio, 
V, 108. 

— S. Maria di Castello. Gio. da Udi- 
ne, VI, 562. 

— & Maria delle Grazie. Luca Mon- 
teverde, V, 108 e n. 1. 

— & Pier Martire. Giovanni Martini, 
V, 104 e n. 4. Sebastiano Florige- 
rio, 109, Pordenone, 112 e n. 1. 

— Vigna {della). Pomponio Amalteo, 
V, 120. 

— Palazzi e Case: Antonini. Palla- 
dio, VII, 530. 

— Di Spilimbergo. Gio. da Udine, VI, 
561 e n. 4. 

— Tinghi. Pordenone, V, 112, 113 e 
n. 1. 

— Raccolta de Rubeis. Mantegna, IH, 
434. 

Uffizi (fabbrica degli). Vasari, I, 126. 

Ulivo (dell') Madonna (presso Prato 
in Toscana). Fratelli da Majano, II, 
472, n. 5. 

Ungheria. Museo Nazionale di Buda- 
pest. Attavante, III, 235. 

— Palazzo Fejervarij. Francia, III, 
556. 

Urbino. Giotto, I, 388. Giusto da Guan- 
to o da Gand, VII, 581, n. 4. 

— Chiese: S. Agata. Timoteo Vite, 
IV, 497. 

— & Bartolommeo. Antonio Alberti, 

I, 642, n. 1. Pier della Francesca, 

II, 490, n. 3. 

— S. Bernardino (presso la città). An- 
tonio Alberti, I, 642, n. 1. Fra Bar- 
tolommeo Carnevale, IV, 147, n. 1. 
Giovanni Santi, 404. Timoteo Vite, 
497, 498, n. 1. 



240 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Urbino. Chiese: S. Chiara, Ingegno, 
IV, 395, n. 2. Girolamo Oenga e 
Bartolorameo Ammarinati, VI, 321. 
Baccio Pontelli, II, 654, n. 2. 

— S. Domenico. Luca della Robbia, 
II, 176, n. 3. Tommaso di Barto- 
lorameo detto Masaccio, scultore, 
ivi. 

— Duomo. Battista Franco, VI, 321. 
Gio. Santi, IV, 404. Pier della Fran- 
cesca, II, 490, n. 3. Timoteo Vite, 
IV, 494, n. 3 e 496, n. 6. Girolamo 
Genga, ivi. 

— & Francesco. Antonio Alberti, I, 
641. Gio. Sauti, IV, 394, 395, n. 2 
e 401. 

— S. Maria della Bella. Fra Barto- 
tolommeo Carnevale, IV, 147, n. 1. 

— S. Maria della Nunziata extra 
muros. Gio. Santi, IV, 405. 

— S. Sebastiano. Gio. Santi, IV, 394, 
400. 

— Spirito Santo. Luca Signorelli, III, 
704. 

— SS. Trinità. Timoteo Vite, IV, 494, 
n. 4. 

— Vescovado {del). Timoteo Vite e 
Girolamo Genga, VI, 316. 

— Palazzi : Antaldi. Gio. Santi , IV, 
404. ' 

— Ducale. Ambrogio Barocci, III, 72, 
n. 1. Donatello, II, 419. Francesco 
di Giorgio, III, 70, n. 4 e 72, n. 1. 
Bartolommeo Genga, VI, 327. Giro- 
lamo Genga, 320. Luciano da Lau- 
rana, II, 385, n. 2, 654 , n. 2 e III, 
70, n. 4. Baccio Pontelli, II, 654, 
n. 2. Timoteo Vite, IV, 498, n. 2. 



Vaprio (presso Milano). Francesco Mei- 
zi, IV, 35, n. 3. 

Varallo. Chiesa del Sacro Monte. 
Gaudenzio Ferrari, VI, 518, n. 4. 

Varese. Piazza Porcaro. Zenale, IV, 
151, n. 1. 

Vasi di terra cotta dipinti in Castel 
Durante coi disegni di Battista Fran- 
co, VI, 581. Credenze di vasi do- 
nate dal Duca d'Urbino, ivi. 

Velletri. Duomo. Antoniasso, III, 470, 
n. 1. 

Venezia. Chiese : S. Antonio. Vittore 
Carpaccio, III, 641. Jacopo Lanfrani, 
1,444. Palma Vecchio, V, 244. Pietro 



da Salò, VII, 517. Danese Cattaneo, 
523. 
Venezia. S. Bartolommeo, Sebastiano 
Veneziano, V, 566. Battista Franco, 

VI, 585. Gio. Roteohamer, VII, 433, 
n. 2. 

— S. Biagio Cataldo. Michele Sanmi- 
cheli, VI, 357. 

— Calza (della) Compagnia, Tiziano 
da Padova, VII, 515, n. 3. 

— Carità (della) e Convento. Giovanni 
Bellini, III, 179. Jacobello de Flore, 
660. Tintoretto, VI, 591. Palladio, 

VII, 529. 

— Carmine. Gio. Battista Cima, III, 
664. Lorenzo Lotto, V, 250. Andrea 
Schiavone, VI, 596. 

— S. Cassiano. Antonello da Messina, 

II, 570 e n. 2. 

— S. Caterina. Paolo Caliari, VI, 373, 
n. 2. 

— Certosa. Marco Basalti, III. 646, n. 4, 
647. Pietro Lombardo, 675. 

— Corpus Domini. Jacobello de Flore, 

III, 635. 

— S. Cosimo della Giudecca. Gio- 
vanni Buonconsigli, III, 650, n. 6. 

— S. Croce della Giudecca. Jacopo 
Colonna, VII, 514. 

— Crocicchieri (de'). Alessandro Vit- 
toria, VII, 519. 

— & Elena. Morazzone Jacopo, III, 
173, n. 3. 

— S. Eufemia. Bartolommeo Vivarini, 
III, 671. 

— S. Felice. Gentile da Fabriano, III, 
21. Tintoretto, VI, 592 e n. 3. 

— S. Francesco della Vigna. Marco 
Basaiti, III, 646. Giovanni Bellini, 
163, n. 3. Battista Franco, VI, 585, 
586. Federigo Zuccheri, 586 e VII, 
96. Giuseppe Porta, 46. Jacopo San- 
so vino, 503. Palladio, 504, n. 1 e 
529, n. 2. Alessandro Vittoria, 519. 

— Frari (de'). V. S. Maria de'Frari. 

— S. Gemignano. Jacopo Sanso vino, 
VII, 505. 

— S. Geremia. Pordenone, V, 114. 

— De' Gesuiti. Tiziano , VII , 453 e 
n. 3. 

— & Giacomo dell'Orio. Giov. Buon- 
consigli, III, 650, n. 6. 

— S. Giobbe. Marco Basaiti, III, 646, 
n. 3. Giovanni Bellini, 155. Paris 
Bordone, VII, 463. Battista Franco, 
VI, 585. Gian Girolamo Savoldo, 
507, n. 4. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



241 



Venezia. Chiese: S. Giorgio Maggio- 
re. Giovanni d'Alemagna e Antonio 
Vivarini , III, 669. Jacopo Giallo , IV, 
557, n. 4. Michelozzo, II, 434. Palla- 
dio, VII, 529. 

— S. Giorgio degli Schiavoni. Vit- 
tore Carpaccio, III, 661. 

— S. Giovanni in Bragora. Giovan- 
ni Bellini, Ili, 178. Paris Bordone, 
VII, 463. Bartolommeo Vivarini, III, 

. 671. Luigi Vivarini, 159, n. 2. 

— S. Giovanni Grisostomo. Giovanni 
Bellini, IH, 178. Moro Lombardo e 
Sebastiano da Lugano, 676. Seba- 
stiano Veneziano, V, 566. Tullio 
Lombardo, 677. 

— & Giovanni Elemosinano. Porde- 
none e Tiziano, VII, 441 e n. 1. 

— S. Giovanni Evangelista. Alessan- 
dro Vittoria, VII, 518. 

— SS. Giovanni e Paolo. Giovanni 
Bellini, III, 155. Buonconsigli, 650. 
Danese Cattaneo, VII, 522, 523. Lo- 
renzo Lotto, V, 250. Mocetto, III, 
163, n. 4. Pietro, Tullio ed altri 
Lombardi, 675, 677. Giuseppe Porta, 
VII, 46, n. 7. Bartolommeo Viva- 
rini, III, 648. Alessandro Vittoria, 
VII, 519. Tiziano, VII, 438 e 439, 
n. 1. 

— S. Giovanni Nuovo. Jacopo Colon- 
na, VII, 514. 

— S. Giovanni di Rialto. Tiziano e 
Pordenone, V, 116, n. 6. 

— S. Girolamo. Confraternita. Gio- 
vanni Bellini, III, 163, 164, n. 1. 
Luigi Vivarini, 159, n. %. 

— S. Girolamo. Monastero. Jacobello 
de Flore, III, 661. 

— S. Giuliano. Boccaccino, IV, 583, 
n. 3. Gentile da Fabriano, III, 21. 
Jacopo Sansovino, VII, 505. 

— S. Giuseppe, Domenico di Pietro 
da Salò, VII, 517, n. 2. 

— Degli Ingesuati. Gio. Buonconsigli, 
III, 650, n. 6. Jacopo Fallaro, VII, 
532. 

— S. Marco. Quando cominciato a edi- 
ficare, I, 235, 236. Il suo campanile, 
non fu fondato da Buono architetto, 
I, 273. 

Musaici. Di maestri greci, I, 
197. Vincenzo Bianchini, VII, 466, 
n. 3. Girolamo Bozza, VII, 468 e 
n. 1. Paolo Uccello , II, 203, n. 1. 
Tiziano, VII, 466. Vincenzo e Vale- 
rio Zuccati, VII, 467 e n. 2. 



Pitture. Gentile Bellini, III, 177. 
Sculture. Andrea Pisano, 1,486. 
Desiderio da Firenze, VII, 515, n. 4. 
Girolamo da Ferrara, VII, 514 e 
n. 2. Jacopo Sansovino, VII, 500, 504, 
506. Pietro Lombardo, III, 675. Ja- 
cobello e Pietro Paolo veneziani, I, 
444, n. 4. Jacopo di Marco Benato, 
ivi. Pietro da Salò, VII, 517. Tizia- 
no da Padova, VII, 515. Alessandro 
Vittoria, VII, 518. 
Venezia. & Marco. (Scuola). Mansueti, 
III, 648, n. 1. Martino Lombardo, III, 
676. Palma Vecchio, V, 245. 

— S. Maria della Formosa. Domeni- 
co di Pietro da Salò, VII, 517, n. 2. 
Vincenzo Catena, III, 643, n. 3. Pal- 
ma Vecchio, V, 244. 

— S. Maria dei Frari. Marco Basaiti 
e Bartolommeo Vivarini,. Ili, 641, 
n. 1. Giovanni Bellini, III, 162, 163, 
n. 1. Baccio da Montelupo, IV, 540, 
n. 1. Danese Cattaneo, VII, 522. Do- 
natello, II, 413. Niccola Pisano, I, 
301. Giuseppe Porta, VII, 46. Jaco- 
po Sansovino, VII, 505 e n. 4. Ales- 
sandro Vittoria, VII, 519. Bartolom- 
meo Vivarini, III, 671. Luigi Vi- 
varini e Marco Basaiti, III, 159, 
n. 2. 

— S. Maria Mater Domini. Vincenzo 
Catena, III, 643, n. 3. 

— S. Maria dei Miracoli. Pietro Lom- 
bardo, HI, 675. 

— S. Maria della Misericordia. Gio. 
Batista Cima, III, 663. 

— & Maria dell'Orto. Gentile Bellini* 
III, 177. Pordenone, V, 114. Cristo- 
fano e Stefano Rosa, VI, 509 e 590. 
Tintoretto, VI, 590. 

— & Maria della Salute. Giuseppe 
Porta, VII, 45, n. 2. Tiziano, VII, 
'432, n. 1, 444, n. 5, 446, n. 2. 

— S. Maria Sebenico. Fabrizio Vene- 
ziano, VII, 532. Giuseppe Porta, VII, 
46, n. 7, Tintoretto, VI, 591 e n. 1. 

— S. Maria e S. Donato a Murano, 
Lazzaro Bastian, III, 642, n. 3. 

— S. Marina. Jacopo Colonna, VII, 
515. 

— S. Martino. Tullio Lombardo, III, 
676. 

— S. Marziale. Tiziano, VII, 430. _ 

— S. Michele a Murano. Moro Lom- 
bardo, HI, 676. 

— Minori Conventuali. V. S. Maria 
de' Frari. 



Vababi. Indici. — Voi. IX. 



16 



242 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



Venezia. Chiesb: Misericordia {della) 
(Scuola). Jacopo San so vi no, VII, 503 
« n. 3. 

— 5. Moisè. Palma Vecchio, V, 244, 
245, n. 1. 

— S. Pantaleone. Cordegliaghi , III, 
647. Antonio e Giovanni Vivarini, 
III, 667. Cristoforo da Ferrara, ivi. 

— S. Paolo. Giuseppe Porta, VII, 46. 
n. 7. 

— S. Pietro martire in Murano. An- 
drea Solario, IV, 37, n. 4 e 120, n. 2. 

— S. Rocco. Pordenone, V, 115 e n. 2. 
116 e n. 1. 2. 3. Tintoretto, VI, 590, 
593 e seg. Tiziano, IV, 97, n. 3. e 
VII, 429, n. 4. 437, 449, n. 1. 

— S. Salvadore. Danese Cattaneo, VII, 
522. Giulio del Moro, V, 298, n. 1. 
Jacopo Colonna, VII, 514. Jacopo 
Sansovino,» VII, 505. Tiziano, VII, 
449. Giorgio Spavento e Tullio Lom- 
bardo, III, 677. Alessandro Vittoria, 
VII, 519. 

— S. Sebastiano. Paolo Caliari VI, 371 
e n. 2. e 591. Tintoretto, VI, 591. 
Natalino da Murano, ivi. Tiziano, 
VII, 453. Tommaso da Lugano, VII, 
520. Andrea Schiavone, VI, 596. 
Alessandro Vittoria, VII, 518, 519. 

— Servi. Giuseppe Porta, VII, 46. 

— S. Sofia. Paolo Caliari, VI, 372, n. 2. 

— S. Spirito. Giuseppe Porta, VII, 45 
e n. 2. Jacopo Sansovino, VII, 505. 

— S. Stefano. Pietro Lombardo, III, 
675, Pordenone, V, 117 e n. 2. Ales- 
sandro Vittoria, VII, 519. 

— S. Tommaso Cantauriense. Paolo 
Veronese e Girolamo del Moro, V, 
298, n. 1. 

— Bell' Umiltà. Marco del Moro, V, 
298, n. 1. 

— S. Vitale. Vittore Carpaccio, III, 
662. 

— & Zaccaria. Giovanni Bellini, III, 
162, n. 3. Giuseppe Porta, VII, 46. 
Antonio Riccio, II, 573, n. 1. Anto- 
nio e Giovanni Vivarini, III, 668. 

— Fortezza di S. Andrea di Lido. 
Michele Sanmicheli, VI, 347. 

— Gallerie: Dell'Accademia delle 
Belle Arti. Marco Basai ti, III, 646, 
n. 3. Lazzero Bastian, III, 642, n. 3. 
Gentile Bellini, III, 154, n. 1, 177. Gio- 
vanni Bellini, III, 155, n. 3, 179, n. 1 
e 2. Jacopo Bellini, HI, 176. Boc- 
cacci no, IV, 583, n. 3. Bonifazio ve- 
ronese, VII, 531, n. 5, 532 n. 1. Gio. 



Buoncoosigli, III, 650, n. 6. Paolo 
Caliari, VI, 372, n. 2. Carpaccio, III, 
640, n. 3, 641, n. 3, 642, n. 1, 661. 
Vincenzo Catena, III, 643, n. 3. Gio. 
Batta Cima, III, 663. Benedetto Dia- 
na, III, 650, n. 3. Sebastiano Flori- 
gerio, V, 108, n. 3, 109, n. 2. Gior- 
gione, IV, 94, n. 2. Leonardo da 
Vinci, 36, n. 1, 58.' Giovanni Man- 
sueti, III, 172, n. 3, 648, n. 2. Bar- 
tolommeo Montagna, III, 673. Be- 
nedetto Montagna, III, 674. Moraz- 
zone. III, 635, n. 4. Marco del Moro, 

V, 298, n. 1. Palma Vecchio, V, 
248, n. 1. Paris Bordone, VII, 463, 
n. 2, e 5. Piero della Francesca, II, 
495, n. 1. Pordenone, V, 114, n. 7. 
Giuseppe Porta, VII, 46, n. 7. An- 
drea Riccio, II, 608," n. 2. Tintoretr 

VI, 592, n. 5. Tiziano, VII, 436, n, 2. 
437 n. 3, 440, n. 2. 459, n. 2. Gio- 
vanni Tedesco, III, 669. Antonio Vi- 
varini, ivi e 667. Bartolommeo Vi- 
varini, III, 670. Giovanni Virarmi, 
III, 667. Luigi Vivarini, III, 159, 
n. 2. 

Venezia. Gallerie: Bel Principe di 
Signe. Mantegna, II, 432. 

— Libreria di S. Marco. Ammanna- 
to, VII, 521, n. 3. 

Miniature. Attavante, III, 231, 
e seg. Battista Franco, VI, 586. Da- 
nese Cattaneo, VII, 523. Giuseppe 
Porta, VII, 46. Tintoretto, VI, 593, 
n. 1. Tommaso da Lugano, VII, 520. 

— Museo Cappello. Francesco Monsi- 
signori, V, 307, n. 2. 

— Museo Correr. Jacopo Giallo, IV, 
557, n. 4. Giovanni Martini, V, 105, 
n. 1. Valerio Vicentino, V, 382, n. 1. 
Vittore Carpaccio, III, 663. Mante- 
ca, III, 429. 

— Museo della Marciana. Valerio 
Vicentino, V, 382, n. 1. 

— Palazzi e Case : Bell* Avogaria. 
Jacobello de Flore, III, 660. 

— Barbarigo. Gentile Bellini, III, 177, 
n. 4. 

— Bragadini. Michele Sanmicheli, VI, 
359. 

— Cappello. Battista da Verona e Pao- 
lo Caliari, VI, 369. 

— Contarmi. Gio. Antonio de' Rossi, 
V, 387, n. 2. Giovanni Bellini, III, 
179. 

— Cornaro. Giovanni Bellini, III, 164. 
Doceno, VI, 225. Michele Sanmi- 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



243 



cheli, VI, 358, 359. Jacopo Sansovi- 
no, VII, 503. Giorgio Vasari, VI, 225, 
359 e VII, 671. Jacopo Bellini, III, 
176. 
Venezia. Palazzi e Case: Correr. Gi- 
rolamo Mocetto, III, 163, n. 4. 

— Craglietto. Gentile da Fabriano, III, 
21. Bartolommeo Vivarini, III, 670. 

— Do l fini oggi Manin. Jacopo San- 
sovino, VII, 503. 

— Ducale. Antonio Veneziano, I, 662 
e ii. 1. 

Pitture. Battista da Verona, VI, 
369. Gentile Bellini, III, 156, n. 2, 
177, n. 3. Giovanni Bellini, III, 156, 
n. 2. Bozacco, VI, 595. Paolo Ca- 
liari, VI, 369, 371, 588, 595. Vittore 
Carpaccio, III, 662. Vincenzo Cate- 
na, III, 643, n. 3. Gentile da Fabria- 
no, III, 21. Batista Farinato,Vt, 595. 
Battista Franco, VI, 586. Guariento, 

III, 637, n. 3. Pordenone, V, 116, 
n. 5. Francesco Bassano, Camillo 
Ballini e Andrea Vicentino, ivi. Giu- 
seppe Porta, VII, 46 e n. 1. Tinto- 
retto, VI, 588. Orazio Vecelli, ivi. 
Tiziano, VII, 432 e n. 3, 439, n. 2. 
Luigi Vivarini, III, 159, n. 2. 

Sculture. Pietro da Salò, VII, 
517. Antonio Riccio, II, 573. n. 1. 
Jacopo Sansovino, VII, 506. Ales- 
sandro Vittoria VII, 519. 

— Foscari. Paris Bordone, VII, 463. 

— Garzoni (a Ponte Casale). Jacopo 
Sansovino, VII, 503. 

— Grimani. Gentile Bellini, III, 177. 
Gio. da Udine, VI, 562. Giorgione, 

IV, 93, 105. Francesco Menzocchi, 
VI, 323. Francesco Salviati, VI, 324, 
562 e VII, 18. Michele San micheli, 
VI, 359. Tiziano, VII, 431 e n. 3. 
Federigo Zuccheri, VII, 96. 

— Leoni da S. Lorenzo. Giorgione, 
IV, 105. 

— Loredani. Tiziano, VII, 429. 

— Manfrin. Mantegna, III, 417. Marco 
Zoppo, HI, 386, n. 2. Rotamerendis, 
Bartolommeo Montagna, III, 673. Ja- 
cobello de Flore, III, 661. 

— Marcello. Giorgione, IV, 105. 

— Martini. Torbibo, III, 654. 

— Moro. Jacopo Sansovino, VII, 503. 

— Odoni. Simon Bianco, III, 651, n. 1. 
Gian Cristoforo, II, 650, n. 2. Giro- 
lamo da Trevigio, V, 135. 

— Pasqualigo. Giovanni Bellini, III, 
179. 



Venezia. Palazzi e Case: Pasquali' 
no. Giorgione, IV, 103. 

— Pisani. Paolo Caliari, VI, 373, n. 2. 

— Pubblico. Tiziano, VII, 457, n. 3. 

— Ram. Giorgione, IV, 103. 

— Reale. Paolo Caliari, VI, 373, n. 1. 

— Sanuto. Giorgione, IV, 105. 

— Servio, Giorgione, IV, 104. 

— Soranzo. Giorgione, IV, 95. 

— Tiepolo. Jacopo Sansovino, VII, 
505. 

— Vendramin. Giorgione, IV, 103, 
104. Jacopo Bellini, III, 176. Tullio 
Lombardo, III, 677. 

— Venier. Giovanni Bellini, III, 179. 
Giorgione, IV, 103. 

— Vidman. Giorgione, IV, 104. 

— Zio. Gian Cristoforo romano, II, 650, 
n.2. 

— Arsenale. Jacopo Sansovino, VII, 
506. 

— Tedeschi (de') Fondaco. Giorgione 
e Tiziano, VII, 429 e n. 1. 

— Piazza di Rialto. Pietro da Salò, 
VII, 517. 

— Ponte di Rialto. Fra Giocondo, V, 
209. Paris Bordone, VII, 462. Gior- 
gione, IV, 96. Antonio Scarpagnino, 
ivi, n. 1. 

— Procuratie vecchie. Antonio Riccio, 
II, 573, n. 1. 

— Seminario Patriarcale. Visino, IV, 
228, n. 1. 

— Spedale della Pietà. Alessandro 
Moretto, VI, 505, n. 1. 

— Uffizio detto del Proprio. Jacobel- 
lo de Flore, III, 661. 

— Via di S. Tommaso Cantauriense. 
Girolamo del Moro, V, 298, n. 1. 

— Ville: Gamberaie. (Foscari) Pal- 
ladio, VII, 530. 

— Montagna (Pisani). Palladio, VII, 
530. 

— Morocco (Mocenigo). Palladio, VII, 
530. 

— Piombino (Cornaro). Palladio, VII, 
530. 

— Zecca. Danese Cattaneo, VII, 525. 
Sansovino, I, 124, VII, 504. 

Vernia (convento della). Andrea della 
Robbia, II, 179. Lavori di terra 
cotta invetriata, 198. 

Verona. Chiese: S. Antonio. Stefano 
Veronese, III, 629. 

— S. Bartolommeo. Giovanni Caroto, 
V, 288. 

— S. Bernardino. Gio. Francesco Ca- 



244 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



roto, V, 281, 284. Paolo Cavazzola, 
315 e seg. Liberale, 274, 276. Fran- 
cesco Monsignori, 305. Domenico 
Moroni, 308. Francesco Moroui, 309 
e seg. Michele Sanmicheli, VI, 353. 
Cav. Qiuliari, ivi, n. 2. 
Verona. Chiese: S. Cosimo. Gio. Fran- 
cesco Caroto, V, 280. 

— Duomo. Jacopo Bellini, III, 151 e 
n. 1. Bernardino Brugnoli, VI, 363. 
Gio. Francesco Caroto, V, 282. Gio. 
Battista Veronese, 277. Gio. Maria 
Falconetto, 318. Liberale, 276. Fran- 
cesco Moroni, 310. Gian Bettino Ci- 
gnaroli , ivi , n. 3. Michele Sanmi- 
cheli, VI, 356 e seg. Tiziano, VII, 
445 e n. 2. Torbido, V, 292. Ales- 
sandro Vittoria, VII, 518. 

— S. Eufemia. Battista d'Agnolo, V, 
296. Gio. Francesco Caroto, 281. 
Paolo Cavazzola, 314. Stefano Ve- 
ronese, III, 630 e seg. Torbido, V, 
293, 295, n. 3. 

— S. Fermo. Giovanni Bartoli detto 
il Rosso, II, 404, n. 2 e III, 10, n. 1. 
Gio. Francesco Caroto, V, 284 e 
277', n. 6. Liberale, ivi. Francesco . 
Moroni, 313, n. 3. Vittore Pisane! lo, 
III, 10. Torbido, V, 295, n. 3.* Ste- 
fano Veronese, III, 631. 

— S. Francesco. Giotto, I, 388. 

— S. Giorgio. Bernardino Brugnoli , 
VI, 355, 363. Gio. Francesco Caro- 
to, V, 281, 287, n. 1, 289. Gio. Ma- 
ria Falconetto, 320. Francesco dai 
Libri, 327. Girolamo dai Libri, 330 
e n. 2. Michele Sanmicheli, VI, 355. 

— S. Giovanni in Fonte. Giovanni 
Caroto, V, 289 e n. 1. 

— S. Giovanni in Monte. Liberale, V, 
277. 

t- S. Girolamo. Gio. Francesco Ca- 
roto, V, 280. 

— S. Giuseppe. Battista d'Agnolo, V, 
296. 

— S. Lionardo. Francesco dai Libri , 
V, 327. Girolamo dai Libri, 328. 

— Madonna di Campagna (presso Ve- 
rona). Michele Sanmicheli, VI, 355. 
Bernardino Brugnoli, ivi e 363. 

— S. Maria in Organi. Gio. Fran- 
cesco e Giovanni Caroto, V, 288. 
Paolo Cavazzola, 293, 314. Fran- 
cesco dai Libri, 327. Girolamo dai 
Libri, 310, 327, 328, n. 1, 329, n. 1, 
330. Fra Giovanni da Verona, IV, 
337, V, 311, 312, 338. Paolo Fari- 



nato, VI, 375. Mantegna, III, 393 e 
n. 1. Francesco Moroni, V, 310, 311, 
n. 3. Michele Sanmicheli, VI, 355. 
Paolo Sanmicheli, ivi. Torbido, V» 
293. 
Verona. S. Maria della Scala. Gio. 
Francesco Caroto, V, 286. Cavaz- 
zola, 294. Girolamo dai Libri, 328. 
Liberale, 275. Torbido, 294. 

— S. Maria della Vittoria Nuova, 
Cavazzola, V, 317, n. 3. 

— S. Nastasia. Altichieri da Zevio, III, 
634, n. 2. Gio. Francesco Caroto, 
V, 287. Danese Cattaneo, VII, 523 e 
seg. Cavazzola, V, 317, n. 3. Libe- 
rale, 275. Fra Girolamo Monsigno- 
ri, 306. Vittore Pisanello, III, 8. 

— Santi Nasario e Celso. Anselmo 
Canneri, V, 290, n. 3. Paolo Cavaz- 
zola, 314. Gio. Maria Falconetto, V, 
318. Orlando Fiacco, 298, n. 2. 
Francesco dai Libri, 327. Girolamo 
dai Libri, 330. Mocetto, III, 163, 
n. 4. Francesco Monsignori, V, 305 
e n. 2. Bartolommeò Montagna, III, 
674. 

— S. Niccolò. Stefano Veronese, III, 
629. 

— & Polo. Gio. Francesco e Giovan- 
ni Caroto, V, 289, n. 1. Girolamo 
dai Libri, 328. Francesco Monsi- 
gnori, 305 e n. 1. 

— S. Stefano. Altichieri da Zevio, III, 
634, n. 2. 

— & Tommaso. Gio. Francesco Ca- 
roto, V, 282, n. 1. 

— Vescovado. Liberale, V, 276. 

— S. Vitale. Liberale, V, 277. 

— Vittoria (della). Girolamo dai Li- 
bri, V, 328. Liberale, 277. France- 
sco Moroni, 313. 

— S. Zeno. Mantegna, III, 394, n. 1. 
Torbido, V, 295, n. 3. 

— Bastione detto della' Maddalena. 
Michele Sanmicheli, VI, 343, n. 3. 
Pietro Paolo Sanmicheli, ivi. 

— Fortificazioni. Bartolommeò Gen- 
ga, VI, 327. 

— Lazzeretto. Michele Sanmicheli, VI, 
357. 

— Palazzi e Case: Albertini. Torbi- 
do, V, 295, n. 3. 

— Balladoro. Torbido, V, 295, n. 3. 

— Belfiore (di) Villa. Bartolommeò 
Ridol6, V, 326. 

— Bevilacqua. Michele Sanmicheli, VI, 
358. 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



245 



Verona. Palazzi e Case: Burri. Fran- 
cesco e Girolamo dai Libri, V, 331, 
n. 1. 

— Canossa (de* conti di). Battista d'A- 
gnolo, V, 297. Bernardino India, VI, 
368. Eliodoro Forbicini, 368, 369. 
Bartolommeo Ridolfi; V, 326. Mi- 
chele Sanmicheli, VI, 358. 

— Facciate di case. Mantegna, III, 392, 
n. 4. 

— Fiorio della Seta. Domenico Bru- 
sasorci, VI, 366. Bartolommeo Ri- 
dolfi, V, 326. 

— Fumanelli, oggi Stagnoli. Paolo ■ 
Cavazzola, V, 314 e n. 4. Paolo Fa- 
rinato, VI, 374. 

— Giusti. Gio. Francesco Caroto, V, 
285. 

— Mannelli. Torbido, V, 292. 

— Murari. Anselmo Canneri, V, 290, 
n. 3. 

— Muselli. Giorgione, IV, 106. Parmi- 
gianino, V, 223, n. 1. 

— Del Podestà. Michele Sanmicheli, 
VI, 359. 

— Della Prefettura. Michele Sanmi- 
cheli, VI, 359. 

— Pubblico. Stefano Veronese, III, 632, 
n. 1. 

— Ridolfi. Domenico Brusasorci, VI, 
367. Anselmo Canneri, V-, 290, n. 3. 

— Saraina. Torbido, V, 292. 

— Scaligeri. Altichieri da Zevio, III, 
633. Giotto, I, 388. 

— Serego. Altichieri, Avanzi e Sebeto, 
III, 634, n. 5. 

— Tiene. Bernardino India, VI, 368. 
Eliodoro Forbicini, 368 e 369. 

— Torre {della). Gio. Francesco Caro- 
to, V, 286. Gio. Maria Falconetto, 
320. 

— Piazza dell'Erbe. Liberale, V, 277, 
n. 6. 

— Piazza de* Signori. Altichieri da 
Zevio, III, 634, n. 2. 

— Pinacoteca Pubblica. Jacopo Bel- 
lini, III, 152, n. 1. Giovanni Caroto, 
V, 289, n. 1. Paolo Cavazzola, 317, 
n. 1 e 3. Girolamo dai Libri, 328, 
n. 4 e 329, n. 2. Liberale, 277, n. 5 
e 6. Marco del Moro, 298, n. 1. 
Francesco Moroni, 310, n. 1 e 2 e 
313, n. 2. Orlando Fiacco, 298, n. 2. 
Vittore Pisanello, III, 10, n. 2. Tor- 
bido, V, 295, n. 3. Gio. Battista Cima, 
III, 663. Girolamo Mocetto, 163, n. 4« 
Bartolommeo Montagna, 673. 



Verona. Ponte Nuovo. Michele Sanmi- 
cheli, VI, 353. 

— Porte della città. Michele Sanmi- 
cheli, VI, 350 e seg. 

— Via di S. Polo. Stefano Veronese, 
III, 630. 

Vetri dipinti. Come si facciano, I, 203- 
208. 

Viadana. Chiese: & Francesco. Giro- 
lamo Mazzola, V, 235. 

— S. Maria ne' Borghi. Girolamo Maz- 
zola, V, 235. 

— S. Pietro. Parmigiani no , V, 220,. 
n. 3 e 4. 

— Zoccolanti {degli). Parmigianino, V, 
220, n. 3 e 4. 

Vicenza. Chiese: S. Bartolommeo. 
Bartolommeo Montagna, III, 673. 

— S. Corona. Giovanni Bellini, III, 
179. Bartolommeo Montagna, 673. 

— Duomo. Bartolommeo Montagna, 
III, 672. Benedetto Montagna, 674. 

— S. Rocco. Gio. Buonconsigli , III, 
650, n. 6. 

— Servi. Paolo Caliari, VI, 372, n. 2. 

— Monte di Pietà. Battista da Verona, 
VI, 369. 

— Palazzi: Angarano. Palladio, VII, 
528. 

— Chiericati. Palladio, VII, 527, 528, 
n. 1. 

— Della Comunità. Palladio, VII, 527. 

— De' Godi. Palladio, VII, 528. 

— Monza. Cordegliaghi, III, 647, n. 1. 

— Pisani. Palladio, VII, 528. 

— Pogliana. Palladio, VII, 528. 

— Da Porto. Palladio, VII, 527. 

— Rapetta. Palladio, VII, 528. 

— Saraceni. Palladio, VII, 528. 

— Da Tiene. Palladio, VII, 527. 

— Trissino. Palladio, VII, 528. 

— Valmarana. Palladio, VII, 527, 528. 
Vico Pisano (di). Fortezza. Brunelle- 

schi, II, 368. 
Vicovaro. Chiesa Vecchia. Domenico 

da Capo d'Istria, II, 385, n. 4. 
Vienna. Accademia. Lazzaro Bastian, 

III, 642, n. 3. 

— Biblioteca Imperiale. Gerardo Luca 
Horebout, VII, 587, n. 2. 

— Chiesa e Convento di S. Antonio. 
Fra Giovanni Guidotti da Pistoja, I, 
658, n. 4. 

— Gallerie: Belvedere. Andrea del 
Sarto, V, 23, n. 5. Sofonisba Angui- 
sciola, VI, 498, n. 2. Antonello da 
Messina, II, 570, n. 1. Taddeo Baiv 



246 



TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE 



ioli, 37, d. 3. Marco Basalti, III, 646, 
n. 4. Giovanni Bellini, 181. Vittor 
felliniano, 649, n. 2. Vincenzo Cate- 
na, 643, n. 3. Gio. Battista Cima, 666. 
Francesco Floriani, V, 110, n. 4. Fra 
Bartolommeo, IV, 196, n, 3, 198, n. 1. 
Francia, III, 555. Giorgione, IV, 94, 
n. 1 e 4, 100, n. 1, 107. Giulio Roma- 
no, V, 546, n. 4. Leonardo da Vinci, 
IV, 61. Mantegna, HI, 430. Moretto, 
VI, 505, n. 1. Palma il Vecchio, V, 
248, n. 1. Fra Paolino da Pistoja, 
IV, 212. Parmigianino, V, 223, n. 1, 
230, n. 2 e VI, 477, n. 3. Perugino, 

III, 607. Raffaello, IV, 321, n. 2. Ti- 
ziano, VU, 429, n. 4, 447, n. 1, 450, 
n. 3 e 456, n. 4. Tommaso da Mode- 
na, II, 579, n. 1. Luigi Vivarini, III, 
159, n. 2. 

Vienna. Raccolte: Dell'Arciduca Car- 
lo, Andrea del Sarto, V, 13, n. 1, 
32, n. 2, 46, n. 2. 

-r- Lasalle. Fra Paolino da Pistoja, 

IV, 214. 

— Lichtenstein. Palma Vecchio, V, 
248, n. 1. 

— Del conte Thurn. Raffaello, IV, 351, 
n. 1. 

Vili abruna (presso Feltre). Chiesa. Pie- 
tro Lazzi, V, 203, n. 1. 

Villanata (in Lombardia). Badia. Fra 
Giovanni da Verona, V, 337. 

Viterbo. Anticaglie etnische trovate al 
tempo di Alessandro VI, 1, 220. 

— Bagni. Bernardo Rosselli no. III, 99. 

— Chiese: S. Francesco. Sebastiano 
Veneziano, V, 568. 

— S. Maria della Quercia. Fra Pao- 
lino da Pistoja e Fra Bartolommeo, 
IV, 215. 

Volterra. Chiese: S. Agostino. Alvaro 
di Pietro, portoghese, II, 41, n. 3. 
Signore! li, 111,685. Zaccheria da Vol- 
terra, IV, 548, n. 2. 

— 8. Antonio. Taddeo Bartoli, II, 38, 
d. 1 e VII, 50, n. 2. 

-v- S. Barnaba. Zaccheria da Volterra, 
IV, 548, n. 2. 



Volterra. Battistero. Andrea Con tacci, 
IV, 522, n. 2. 

— Della Croce. Zaccheria da Volterra» 
IV, 548, n. 2. 

— S. Dalmazio. Gio. Paolo Rossetti, 
VII, 69, n. 4. 

— Duomo. Taddeo Bartoli, II, 38, n. 1. 
Bartolo di Maestro Fredi, 34, n. 2. 
Francesco Capri ani, VI, 490, n. 1. 
Silvio Cosini, IV, 482, 483, n. 1. 
Gozzoli, III, 51, n. 5 e VII, 50, n. 2. 
Lionardo Pistòjese, IV, 647, n. 2. 
Lorenzo Monaco, VII, 50, n. 2. Mino 
da Fiesole, III, 124, n. 3. Rosso, V, 
158 e n. 3. Luca Signorelli, III, 70$ 
e VII, 50, n. 2. Vincenzo Tamagni, 
IV, 504. Sodoma, VI, 397, n. 2. 

— S. Francesco. Taddeo Bartoli, II, 3& 
e n. 1. Signorelli, III, 685, n. 4, 702. 
Cenni di Francesco di Ser Cenni, 
VII, 50, n. 2. 

— S. Girolamo. Benvenuto del Guasta, 
VII, 50, n. 2. Gozzoli, III, 51, n. 5. 
Tavole di terra cotta invetriata, II, 
196, 197. 

— 8. Giusto. Domenico Ghirlandajo, 
III, 273, VII, 50, n. 2. 

— S. Michele. Taddeo Bartoli, II, 38, n.l. 

— Badia di S. Saldatore. Gio. Paolo 
Rossetti, VII, 69, n. 4. 

— Pala* so de' Priori. Daniello da Vol- 
terra, VII, 49, n. 2, 50, n. 1. 

— Spedale tto (presso la città). Botti- 
celli, III, 318, n. 3. Domenico Ghir- 
landajo, 258. 

Voltrì. Villa Brig noie- Sale. Avanzo 
del Se poterò di Margherita impera- 
trice moglie di Arrigo VII, di mano 
di Giovanni Pisano, I, 320, n. 1. 

Voti o figure votive di cera. Orsino 
Benintendi, cerajolo, HI, 373 e seg. 

Vutzburgo. Fortezza. Rocco Guerrina 
VII, 555, n. 4. 



Zara. Fortificata da Gian Girolamo» 
Sanmicheli, VI, 361. 



247 



AGGIUNTE 



CIMABUE 

Voi. I, p. 247, nota 3. 

' L' albero de' Gualtieri è da noi riprodotto in fine della Vita di 
Cimabue. 

ARNOLFO 

Voi. I, p. 290, noto 2. 

La morte di Arnolfo accadde agli 8 di Marzo 1300 (stile com. 1301) 
come, meglio leggendo nelT antico Necrologio di S. Maria del Fiore, 
ha provato chiaramente il com. Cesare Guasti nel suo scritto intito- 
lato: Arnolfo quando è morto? stampato nella Rassegna Nazionale 
di Firenze (1881), confermando così quello che aveva detto a questo 
proposito il Vasari. 

NICCOLA E GIOVANNI PISANI 

Voi. T, p. 302, 321, nota 1. 

La loggetta, chiamata del Bigallo, si sa che fu innalzata nel 1352 
dalla Compagnia di S. Maria della Misericordia, che quivi aveva la 
sua sede : perciò non può essere stata architettata da Niccola Pisano, 
come vuole il Vasari. I tre tabernacoli colla Madonna, S. Pietro mar- 
tire e S. Lucia (non S. Domenico e S. Maria Maddalena) scolpiti 
nel 1413 da Filippo di Cristoforo per la facciata dell'antica residenza 
della Compagnia di S. Maria del Bigallo sulla piazza di Or San 
Michele, furono di quivi levati, e messi sulla facciata dell'attuale 



248 AGGIUNTE 

Uffizio del Bigallo, che guarda la piazza di S. Giovanni, allorquando 
nel 1425, fu fatta l'unione delle due Compagnie della Misericordia 
e del Bigallo. 

Nel Commentario alla Vita di Niccola e Giovanni Pisani, noi in- 
gannati dalle parole altrui, ponemmo tra i fautori della opinione 
de'sigg. Crowe e Cavalcasene, anche il prof. Lubke. Ma ora siamo 
oltremodo lieti di correggere il nostro involontario errore, e di potere 
aggiungere così illustre nome alla ognor più numerosa schiera di 
coloro che seguono quella che noi abbiamo difesa circa alla origine 
ed educazione artistica toscana di Niccola ; onde non possiamo tratte- 
nerci di riferire quel che il dotto prof, scrive a questo proposito in 
un suo articolo sopra alcune Memorie del sig. Kettner, anch' esso di- 
fensore della nostra opinione, pubblicato nel Beilage zur Allgemeine 
Zeitung, n. 7, 1880. 

«... Nella prima Memoria sopra Niccolò Pisano, Kettner si volge 
contro l'opinione messa fuori da Crowe e Cavalcasene, cioè che il 
grande rinnovatore della Plastica Italiana derivi dalla Puglia. Questa 
fantastica ipotesi, che non trova appoggio veruno nelle relazioni artisti- 
che dell' Italia inferiore, non può esser menata buona da nessuno che 
spassionatamente si ponga a far ricerche sullo sviluppo dell' arte 
in Italia. Perchè la Toscana fino dal principio fu sempre il centro della 
nuova formazione (di quella) e tutta l' Italia (colla sola eccezione della 
segregata ed insulare Venezia) ricevette di là ogni impulso artistico. 
L'Italia inferiore, al contrario, in ogni tempo ha avuto sempre la minor 
parte nello sviluppo della cultura di quelle bande, esposta come fu del 
continuo a diverse politiche influenze e ad invasioni di stranieri ; mo- 
strando già nell'architettura dell'epoca romana quella varia mesco- 
lanza di diversi stili, che potè ben produrre qualche magnifica opera 
d'arte, ma non già una scuola propriamente indipendente e conse- 
guente. Dacché G. Milanesi nella nuova edizione del Vasari dimostrò 
che ci sono in Toscana due luoghi che si chiamano Puglia, l' uno presso 
Lucca, l' altro presso Arezzo ; si può bene intendere l'antico documento, 
sul quale riposa l'ipotesi dell'origine meridionale Pugliese. À questo 
proposito mi permetto di fare osservare allo stimatissimo Collega fio- 
rentino, che dove .asserisce nell' acuta Memoria sopra citata, che io ap- 
partenga al numero di quelli che partecipano all'opinione del Crowe 
e del Cavalcasene, deve essere incorso un' errore o un malinteso. Nella 
seconda edizione della mia storia della Plastica, pag. 488, ho riget- 
tata anzi questa ipotesi, come insostenibile e contraria alle relazioni 
storico-artistiche dell'Italia. E neppure un istante la feci mia ». 



AGGIUNTE 249 

GIOTTO 

Voi. I, p. 898, agg. alla nota 2. 

Sopra il campanile di Giotto è da leggere il bellissimo studio cri- 
tico del cav. A. Nardini Despotti Mospignotti, intitolato 11 Cam- 
panile di S. Maria del Fiore e pubblicato in quest' anno 1885 nella 
Rassegna Nazionale di Firenze. 

Voi. I, p. 403 agg. alla nota 3. 

Le pitture del Capanna in S. Francesco di Pistoia rimaste per 
gran tempo sotto il bianco, furono or sono tre anni scoperte, ma in 
gran parte guaste e mancanti. Esse rappresentano i fatti della vita 
di S. Francesco, dove sono, da poche differenze in fuori, riprodotte le 
stesse composizioni che Giotto aveva fatte nella chiesa superiore di 
Assisi. I sigg. Crowe e Cavalcasene le hanno descritte minutamente, 
insieme colle altre pitture, parimente scoperte di sotto il bianco che 
erano nelle pareti delle cappelle laterali, di mano diversa ed inferiore. 
Vedi il Voi. Ili p. 327 e seg. della Storia della Pittura in Italia 
(edizione italiana). Firenze, Successori Lemonnier, 1885. 

Voi. I, p. 411. 

All' Albero della famiglia di Giotto sono da aggiungere Angiolino^ 
che fu padre di Bondone, fabbro ferraio, e Martino fratello di Giotto 
parimente fabbro, dimoranti ambidue in Firenze nel 1301; nel qual 
anno Martino sposò Ricca figliuola di Lore (Valore) Manetti, rigattiere. 

AGOSTINO ED AGNOLO SENESI 

Voi. I, p. 442, nota 1. 

La testa d' argento di S. Zanobi nel Duomo di Firenze ha la scritta 
in lettere di smalto, t Andreas • arditi • de florentia • me fecit. 

Questo orefice nella matricola dell'Arte della seta, sotto Tanno 
1324 è detto, Andreas Arditi de Antilla. 

STEFANO FIORENTINO e UGOLINO SANESE 

Voi. I, p. 454, nota 1 

I pezzi della tavola di Ugolino che era in S. Croce, i quali dalla 
Raccolta Ottley passarono nelle mani del rever. Gio Fuller Russell, 
furono in quest'anno (1885), essendo morto il Fuller, acquistati dalla 
Galleria Nazionale di Londra. 



250 AGGIUNTE 

SIMONE MARTINI e UPPO MEMMI 

Voi. I, p. 547, agg. *1U nota S. 

Delle pitture di Simone in Avignone il Cavalcasene ragiona più a 
lungo nella edizione italiana della Storia della pittura in Italia ; 
(Tomo III, pag. 91 e seg.) ed il sig. Eugenio Muntz in un articolo 
stampato nelle Memoires de la Sociètè des Antiquaires de France, 
Tom. XLV , e intitolato, Les peintures de Simone Martini à Abi- 
gnon. In un altro articolo : Les Peintres d'Avignon pendant le regne 
de Clement VI, inserito nel Bullettin monumentai du 1884 % egli 
tratta di altri pittori, la più parte italiani, che lavorarono nel palazzo 
papale di Avignone e nella Certosa di Villanuova. 

ANDREA ORCAGNA 

Voi. I, p. 608, nota 2. 

Questo epitaffio, se veramente è contemporaneo, non può riferirsi 
ad Andrea Orcagna, che non si sa aver fatto lavori di bronzo, ma 
piuttosto ad Andrea Pisano, autore di una delle porte di bronzo di 
S. Giovanni di Firenze. 

Voi. i, p. eoe, t. 7. 

« Discepoli di Andrea nella pittura furono Bernardo Nello di Gio- 
vanni Falconi pisano ». 

Così leggono questo passo tutte le edizioni, non esclusa la presente; 
dove è avvenuto, che per mala punteggiatura, di due artefici distinti, 
se ne è fatto un solo col nome di Bernardo Nello. Ma per noi ò chia- 
rissimo, che qui il Vasari ha inteso di nominare Bernardo fratello del- 
l' Orcagna e Nello di Giovanni o Vanni, del quale parlano il Lanzi, 
il Da Morrona e gli altri ; e che da qui in avanti, per non ripetere 
sempre lo stesso errore, si dovrà dividere 1' un nome dair altro, per 
mezzo d' una virgola. 

La tavola con S. Matteo, che ora è nella Raccolta dello Spedale 
di S. Maria Nuova, da noi attribuita a Mariotto di Nardo, creden- 
dola quella stessa che egli ebbe a. fare nel 1415 per V altare dell'Ora- 
torio dello Spedale di S. Matteo; vogliamo ora invece, dopo migliore 
esame, riconoscerla per quella che l'arte del Cambio aveva data a 
dipingere ad Andrea Orcagna nel 1367 per il suo pilastro in Or San 
Michele, la quale per essersi l' artefice ammalato e poi morto, ebbe a 
finire Jacopo suo fratello. 



AGGIUNTE 251 



. TOMMASO detto GIOTTINO 

Voi. I, p. 621, nota 1. 

Il Sig. E. Muntz ha trovato che Giottino, ossia Giotto di Stefano, 
nel 1369 era a Roma, dove con varj artefici e fiorentini e d'altri 
paesi, lavorava di pittura nel palazzo pontificio. 

DUCCIO 

Voi. I, p. 653, nota 1. 

La iscrizione del Museo di Nancy che porta Tanno 1282 e non 
il 1287, è ora riconosciuta per falsa. 

ANTONIO VENEZIANO 

Voi* I, p. 666, agg. alla nota 3. 

Si sa che M. Antonio condusse a termine le tre storie sud di 
S. Ranieri nel Camposanto, ora quasi affatto perdute, nel tempo di 
16 mesi o poco più: che dal 7 Dicembre 1384 al 10 d'Aprile 1386 
ebbe in più volte dall'operaio Parasone Grasso la somma di 210 fior, 
d'oro, compresi 14 fior, per la pigione della casa dell'Opera da lui 
abitata ; e che nel 1387 gli furono pagate lire 46 e soldi 5 prò pictura 
cappelli organorum della chiesa maggiore di Pisa. 

Pare che maestro Antonio avesse un figliuolo di nome Francesco. 
(Vedi se può essere quel Francesco di Antonio che si trova nominato 
in Firenze nel 1428.) Nelle pitture di Pisa fu aiutato da Giovanni 
(Cristiani di Pistoia) e da Pietro, suoi discepoli. 

(Vedi Tanfani, Notizie di artisti tratte dai documenti Pisani 
nel giornale La Provincia di Pisa, del 24 aprile 1881. 

JACOPO DI CASENTINO 

Voi. I, p. 670, agg. alla nota 2. 

La tavola fatta da Jacopo pel tabernacolo della Madonna di Mer- 
cato Vecchio, si vede oggi nell'Oratorio di S. Tommaso sulla piazza 
del detto Mercato. 

V. 671, aggiunta alla nota 3. 

Una tavola di Madonna che si dice d' Jacopo, ò nella Pinacoteca 
Comunale di Arezzo. 



252 AGGIUNTE 

SPINELLO ARETINO 

Voi. I, p. 695, all' Albero degli Spiseli!. 

Noi dobbiamo correggere due errori, ne* quali cademmo compilando 
quest'Albero: l'uno di aver fatto figliuolo di Spinello di Forzore, 
mentre nacque dallo stesse Forzore nel 1430, quel Niccolò che fu ec- 
cellente medaglista ed intagliatore di pietre dure; l'altro, seguitando 
in ciò le indicazioni di un erudito francese, che il detto Niccolò an- 
dasse ad abitare a Lione, e quivi, esercitando l'arte sua, morisse 
nel 1499, lasciando due figliuoli che seguitarono la professione pa- 
terna. Ora per certissimi documenti, noi possiamo provare, che Niccolò 
di Forzore, nato come è detto nel 1430, morì in Firenze ai 22 d'aprile 
del 1514, come si legge nel libro de' morti della Città; e che per con- 
seguenza, egli è persona diversa da quel Niccolò orefice fiorentino che 
dimorò e morì a Lione; il quale invece congetturiamo essere stato 
Niccolò di Giovanni, orefice, nato nel 1456, e fratello di Andrea 
Feltrini pittore, le cui memorie cessano in Firenze sul finire del 
secolo xv. 

DON LORENZO 

Voi. II, p. 17. 

In un libro di Ricordanze appartenuto al Monastero degli Angeli, 
ora nell' Archivio di Stato di Firenze, si legge a carte 65 : « Memoria 
come a dì 29 di gennaio 1414 vendemo a vita a don Lorenzo di- 
pintore da Siena del nostro Ordine, una casa con sporto posta qui di 
rimpetto a noi: a primo, via; a ij, la casa dove stette Luca di gerì; 
a iij, messer Maso delli Albizzi; a iiij, una altra casa nostra dove sta 
al presente (bianco), coli' orto di dietro infino a' beni di messer Maso : 
come è disegnato per le sciepe (siepe), per fior. 80 ; i quali avemo da 
lui contanti e doppo la sua morte torna a noi liberamante con ogni 
concime che uauesse fatto su : e doue non stesse don Lorenzo in Fi- 
renze, siamo tenuti dapigionarla e dare a lui la pigione. Àe da noi 
una scripta di questa sustantia. » 

Questo documento che, al nostro vedere, è di grande importanza, 
scoprendoci l'origine senese di Don Lorenzo, dà naturalmente a pen- 
sare, che egli abbia avuto nella sua patria il primo avviamento al- 
l' arte, e che condotto ancor giovanetto in Firenze da Giovanni suo 
padre, e poi vestito V abito di S. Romualdo nel Monastero degli An- 
geli, quivi sotto la disciplina di qualche suo correligioso si perfezio- 
nasse, specialmente nella miniatura, la quale secondo le più antfche 



AGGIUNTE 253 

memorie fu il primo suo esercizio ; e che quando uscì dal mona- 
stero per non tornarvi se non morto, si desse a dipingere tavole, 
acquistando in questa professione grande e meritata fama, come ne 
fanno fede l'opere che di lui rimangono. Ed il sapersi ora che Don 
Lorenzo nacque in Siena, fa meglio intendere il perchè egli nella sua 
maniera conservi alcunché delle qualità proprie della scuola senese, 
come fu già notato da alcuni moderni critici. 

TADDEO BABTOLI 

Voi. II, p. 39, nota 2. 

La tavola di Gregorio di Cecco di Luca è ora nella raccolta del 
palazzo dell'Opera del Duomo di Siena. 

Voi. II, p. 42, nota 1. 

Nella tavola della cappella di S. Paolo a Collegarli, divisa in cinque 
compartimenti, è in quel di mezzo N. D. con Gesù bambino in collo: 
e ne' laterali, sono a destra S. Paolo e S. Sebastiano, ed a sinistra 
S. Gio. Batista e S. Niccolò. Sotto vi si leggeva la seguente iscrizione : 

QUEL CHE DIPINSE QUESTA MADRE PURA 

CHE SEMPRE A 1 PECCATORI DI GRATIA È PIENA, 

EI FU DI BARTOLOMMÈ TADEO DA SIENA 

CON OLI ALTRI SANTI INTORNO A SUA FIGURA ; 

PREGHI SEMPRE PER ME COL SANTO AMORE 

MADRE, LA QUAL PER TE GRATIA CI PIOUB I 

E NEL MILLE TRECENTO OTTANTA E NOUE 

PRETE ANDRÉ BINDACHI ALLOR RECTORE. 



JACOPO DELLA QUERCIA 

Vcl. II, p. 120, agg. alla nota 2. 

Sopra Niccolò di Puglja o Dalmatino, buone notizie ha dato il 
Sig. Corrado Ricci nella Illustrazione Italiana del 14 gennaio 1883, 
dove si ha incisa la Madonna di terra cotta posta sulla facciata del 
palazzo, una volta del Legato, nella piazza di S. Petronio di Bologna. 
Il Vasari fa Niccolò scolare del Della Quercia, ma ciò è impossibile, 
considerato che quando l'artefice senese lavorò nella porta di S. Pe- 
tronio che fu nel 1425, Niccolò forse non era nato. Vero è nondimeno, 
che se Niccolò non potè apprendere l'arte dal Della Quercia, morto 
nel 1438, è certo che studiò nelle sue opere, e la detta Madonna di 
terracotta è imitata in gran parte da quella che il maestro senese 
scolpi nella celebre fonte Gaia di Siena. 



254 AGGIUNTE 

Voi. II, p. 139, del Commentario nota 1. 

Del Ci vitali ha scritto recentemente, dandone altre notizie, il cav. En- 
rico Ridotti nel ano bel libro: V arte in Lucca, studiata nella sua 
Cattedrale, Lucca, Canovetti 1882 in 8°. 

NICCOLÒ DI PIERO 

Voi. II, p. 126. 

Quel che racconta il Vasari circa i lavori di Niccolò di Piero per 
la Fraternità d'Arezzo è dimostrato in tutto falso dai documenti, per 
i quali sappiamo che non Niccolò, ma Bernardo Rossellino scolpi il 
bassorilievo della Madonna, le figure de' SS. Lorentino e Pergentino, 
'e quelle de' SS. Donato e Gregorio, allogategli, le prime ai 31 d'agosto 
1434 e le altre nell' anno successivo. E lo stesso Rossellino fu quello 
che cambiò il disegno della facciata della Fraternità, che avevano 
architettata a costruita nel 1375 Baldino di Cino e Niccolò di Fran- 
cesco da Firenze, e la condusse fino al ballatoio. (V. Pasqui : Guida 
d'Arezzo del 1882 a pag. 105.) 

Voi. II, p. 139, nota S. 

La morte di Niccolò di Piero accadde certamente nel 1420. Quel 
Niccolò d'Arezzo che fu giudice e consigliere nel 1444 del disegno 
presentato da Bruno Mazzei per la graticola della Cappella della Cin- 
tola di Prato, non è Niccolo di Pietro, ma Niccola o Cola di Niccolò 
degli Spinelli di Arezzo, orafo e gioielliere, morto nel 1458. Vedi l'Al- 
bero degli Spinelli in fine alla vita di Spinello Aretino, nel Voi. I. 

PAOLO UCCELLO 

Voi. II, p. 215, nota 1. 

Neil' antico refettorio del già monastero di S. Appollonia di Firenze 
( ora magazzino militare del vestiario), è in fresco un Cenacolo, che 
alcuni vorrebbero dipinto da Paolo Uccello altri da Andrea dal Ca- 
stagno. Certo è cosa bellissima, condotta con gran forza di colorito, 
che non pare in fresco ma a olio; mirabile per l'espressione eia va- 
rietà delle figure. Ma che sia dell' Uccello, come opinano alcuni, a noi 
non pare per molte ragioni, tra le quali la maggiore è, che V affresco 
di S. Appollonia patisce difetto in quella parte che formò il principale 
studio di Paolo, cioè nella prospettiva. Neppure lo crediamo di An- 
drea dal Castagno. 



AGGIUNTE 255 

DONATELLO 

Voi. IT, p. 401, agg. alla nota 1. 

Nell'ornamento dell'organo erano otto bassorilievi di marmo bianco, 
quattro dei quali col fondo di mosaico, é quattro con cori di vergini 
che suonavano varj strumenti musicali. Questi bassorilievi furono le- 
vati, quando dal gran principe Ferdinando di Toscana fu fatto fare 
un grand' organo con lavori d'intaglio di legname. 

Voi. II, p. 402, noto 8. 

È cosa incredibile che in que' tempi si gettassero, come si usò poi, 
monete o medaglie e con quella iscrizione, ne' fondamenti della fab- 
brica. 

Voi. II, p. 409, nota 3. 

Rispetto a questa testa di cavallo ha scritto una sua Memoria il 
principe Don Gaetano Filangieri, inserita nel Giornale Napoletano. 

Voi. II, p. 417. 

Noi stentiamo a credere che queste due Crocifissioni, ora nel Mu- 
seo Nazionale, sieno veramente di Donatello, parendoci di vedere nel- 
l'una, assai copiosa di figure, più la maniera tedesca così nel com- 
porre, come nel panneggiare, che quella del maestro fiorentino ; e di 
riscontrare nell' altra, tanto nel movimento delle figure quanto nel pie- 
gare delle vesti, trito ed avvolto, lo stile d'Agostino di Duccio. 

ANTONIO FILARETE e SIMONE 

Voi. II, p. 455, agg. alla nota 1. 

Fra le opere fatte dal Filarete in Roma, si deve registrare la Se- 
poltura marmorea di Antonio Ramirez de Clavibus, cardinale porto- 
ghese, morto nel 1447 e sotterrato in S. Giovanni Laterano. Questa 
sepoltura si trova oggi nel mezzo del primo pilastro della navata 
sinistra di detta chiesa. Parla di questo lavoro del Filarete una let- 
tera della Signoria di Firenze al suo oratore a Roma, del 7 di feb- 
braio 1449, pubblicata nel giornale romano, Il Buonarroti, nel qua- 
derno IV del 1855. Il Filarete fu anche medaglista, e nell'opera Les 
Medaìlleurs Italiens ecc. del sig. A. Armand già citata, è riferita 
una medaglia che il Filarete fece a se stesso. 

Il sig. L. Courajod presentò nella seduta del 4 novembre di que- 
st'anno 1885 della Società Nazionale degli Antiquarj di Francia, la 



256 AGGIUNTE 

fotografìa di una piccola figura di bronzo, conservata nella R. Rac- 
colta di Antichità di Dresda: la qual figura non è che la copia in 
piccolo della statua equestre di Marco Aurelio nella piazza del Cam* 
pidoglio. Da una iscrizione intagliata nel piedistallo della detta figura, 
si conosce che essa fu fatta dal Filarete per commissione di papa 
Eugenio IV, e donata poi dal suo autore a Piero de' Medici nel 1405 
(1465?). 

Il confronto di questa statuetta con un bassorilievo di bronzo della 
Raccolta D'Ambras a Vienna d'Austria, che rappresenta un fatto 
della Vita d'Ulisse, dà ragione di attribuire questo lavoro al Filarete. 
(Vedi Le Courier de l'Art, n. 49 del 4 dicembre 1885). 



GIULIANO DA MAJANO 

Voi. H, p. 470. 

Intorno air andata di Giuliano a Napoli ed alle opere fatte da 
lui per Alfonso duca di Calabria, si hanno alcune notizie importanti 
nelle Effemeridi di Gio. Pietro Leostello, pubblicate nel primo volume 
de' Documenti per la storia, le arti e le industrie napoletane, dal 
3Ìg. principe Don Gaetano Filangieri. Da esse si apprende che il Da 
Majano fu chiamato a Napoli da quel Duca nel 1487; che diede il 
disegno dei palazzi di Poggio reale e della Duchesca, attendendo alla 
loro costruzione ; che si acquistò appresso di Alfonso, grande stima ed 
affezione in modo, che quando Giuliano nell'ottobre del 1490 fu còlto 
da quel male che lo condusse a morte, il Duca lo fece curare da' suoi 
medici, e visitare ogni giorno da qualche suo cortigiano ; e che final- 
mente egli morì a' 17 del detto mese a ore sei di notte, ossia, secondo 
il computo moderno, alle ore 11 pomeridiane di quel giorno. 

FRATE GIO. DA FIESOLE 

Voi. II. p. 513, nota 3 e Voi. Ili, p. 511, nota 1. 

L'Annunziata che era in S. Francesco fuQri della Porta di San 
Miniato, è nella Galleria Reale di Spagna. 

Gli affreschi in S. Domenico di Fiesole furono staccati e venduti, 
l'uno con Cristo in Croce al granduca Sergio di Russia, nel 1882, 
e l'altro con N. D., S. Domenico e S. Tommaso, al Museo del Louvre 
nel 1881. 



AGGIUNTE 257 

BACCIO PONTELLI 

Voi. II, p. 653, nota 1. 

La cappella Sistina, una delle opere attribuite dal Vasari all'ar- 
ohitetto Pontelli, si è scoperto dal sig. Eugenio Muntz, mercè un do- 
cumento dell'Archivio di Stato in Roma, che essa invece fu architettata 
da maestro Giovannino di Pietro de' Dolci fiorentino, del quale si ser- 
virono in molti altri loro edilìzi i pontefici Pio II, Paolo II e Sisto IV. 

GENTILE da FABRIANO e VITTORE PISANELLO 

Voi. Ili, p. 29. 

Il vero cognome di questo Francesco medaglista non è Caurana 
o Cravana, ma Laurana, che fu nativo della Dalmazia. 

Voi. Ili, p. 30. 

Le lettere f.s.k.i.p.f.t. nella medaglia col ritratto del 
Pisanello, spiegate per Franciscus Koradinì pictor fecit, oggi con 
più ragione sono interpretate : Fides^ Spes, Karitas, Justitia, Pru- 
dentia, Fortitudo, Temperanza. 

BENOZZO GOZZOLI 

Voi. Ili, p. 45, nota 1. 

La famiglia de' Gozzoli, da cui discendeva Benozzo, era di lavo- 
ratori di terra e di piccoli possidenti, e dimorava a S. Ilario a Co- 
lombaio nel Comune della Badia di Settimo. Le più antiche sue me- 
morie risalgono al 1363 in cui viveva un Lese, padre di Gozzolo e di 
Sandro, che fu avolo del pittore. 

LORENZO COSTA 

Voi. Ili, p. 136, nota 2. 

La opinione che il quadro, ora nel coro di S. Gio. in Monte, fosse 
dipinto dal Costa, secondo il disegno del Francia, è senza fondamento. 
Basti T avvertire che il disegno di questa tavola, di mano certamente 
del Costa, un tempo attribuito a Filippino Lippi, si conserva nella Gal- 
leria di Firenze. 

La tavola che ultimamente era nella casa Strozzi di Ferrara, e 
fu venduta nel 1882 alla Galleria Nazionale di Londra, come opera 
del Costa, è invece da assegnarsi, secondo il senator Morelli, (op. cit.) 
al Grandi ferrarese. 

Vacuai. Indici. - Voi. IX. 17 



258 AGGIUNTE 



SANDRO BOTTICELLI 

Voi. Ili, p. 821, 

Furono ancora scolari di Sandro Botticella Jacopo di Domenico di 
Papi (Toschi); nato 1463 f 1530 8 di maggio: il quale, essendo di 
17 anni, stava nel 1480 con Sandro di Botticello : Gio. di Benedetto 
Cianfanini, nato 1462 f 1542: Raffaello di Lorenzo di Frosino Tosi 
nato nel 1469, e detto il Toso: Biagio d'Antonio Tucci, nato 1446 
f 1515, e nominato dal Vasari : e finalmente Jacopo di Francesco di 
Domenico Filippi, morto nel 1527. 

Voi. Ili, p. 828, nota 3. 

Una tavola quadrilunga colla Adorazione de' Magi, copiosissima di 
figure, dipinta a chiaroscuro dal Botticelli, e stata poi in parte colorita 
a olio da un mediocre pittore del secolo xvii, fu trovata tra i quadri 
de' Magazzini della Galleria degli Uffizi, e scelta fra quelle pitture 
che dovranno essere aggiunte alla Galleria medesima. 

Voi. Ili, p. 330. 

Le pitture scoperte in una camera della villa Lemmi al Chiasso 
Macerelli, furono staccate dal muro e vendute al Museo del Louvre. 

ANTONIO e PIERO POLLAIUOLI 

Voi. Ili, p. 289, noto 2. 

La Pace smaltata colla Deposizione di Cristo dalla croce, non è né 
del Poliamolo, nò di Bernardo del Facchino o Gucci, ma di Giovanni 
Soldi orefice fiorentino, fatta pel Duomo di Firenze nel 1453. 

Voi. Ili, p. 293, nota 1. 

Alla iscrizione posta nella tavola di Antonio del Poliamolo posse- 
duta del Woodburn, si aggiunga dopo Tanno 1460, die xxn • mensis • 

AGVSTI. 

Voi. HI, p. 291, nota 4. 

t 

La Nunziata, secondo il Memoriale dell' Albertini, è opera di Alesso 
Baldo vinetti, e dello stesso parere è il Sen. Morelli. Op. cit^ p. 351. 



AGGIUNTE 259 

BOTTICELLI 

Voi. in, p. 318, nota 1 in fine. 

I quattro quadretti che illustrano la novella del Boccaccio sono 
ora in possesso del sig. Lyland in Inghilterra. 

Voi. Ili, p. 317, agg. alla nota 3. 

Fra i codici acquistati dal Museo di Berlino con grande somma 
nella vendita della Galleria del Duca d' Hamilton in Londra, prezio- 
sissimo ed unico è quello in pergamena, dove il Botticelli in 84 fogli 
disegnò a penna e in contorno, altrettante composizioni bellissime per 
illustrazione della prima Cantica della Divina Commedia. 

Voi. IH, p. 318, nota 3. 

La tavola della chiesa di S. Giusto, ridotta in pessimo stato, fu 
acquistata dal cav. Giuseppe Toscanelli, il quale poi la rivendè nel 
1882 quando mise all'asta tutta la sua Raccolta. 

Voi. Ili, p. 322, agg. alla nota 1. 

Della Simonetta ha raccolto le maggiori notizie che si potessero 
avere, il cav. Achille Neri, pubblicandole nel Giornale Storico di To- 
rino. Per esse ora si sa che la Simonetta nacque in Genova da Gaspero 
Cattaneo e da Cattocchia Spinola verso il 1453; che fu maritata di 
16 anni a Marco di Piero Vespucci fiorentino, e che morì di tisico 
ai 26 d'aprile del 1476. 

BENEDETTO DA MAJANO 

Vel. Ili, p. 335, nota 1. 

Questo ornamento di marmo con due putti in bassorilievo che 
sostengono un festone, ricomparve nel 1882 alla vendita della Rac- 
colta Rusca, nel cui Catalogo a stampa si attribuiva a Desiderio da 
Settignano, e fu acquistato da un Francese. 

ANDREA VERROCCHIO 

Voi. Ili, p. 360, nota 1. 

La figura della Fede, o Speranza del monumento alla moglie di 
Francesco Tornabuoni, del quale alcuni avanzi sono ora in Firenze, si 
trova a Londra presso il sig. Cavendish Bentinck. 

(V. Muntz, Le arts a la Cour des Papes. Voi. Ili, p. 86). 



200 AGGIUNTE 



ANDREA MANTEGNA 

Voi. Ili, p. 388, note 1. 

Ma questa credenza ormai fatta concorde ed universale sulla pa- 
tavinità del Mantegna, è messa in gran dubbio da un documento che 
gli dà Vicenza per patria, scoperto in questi giorni nell'Archivio di 
Stato in Venezia dal sig. cav. F. Stefani, e da lui pubblicato nel 
Tomo XXIX dell'Archìvio Veneto. Questo documento è del 1455, e 
si riferisce ad una lite tra lo Squarcione, e il nostro pittore, il quale 
ivi è chiamato « Andream Blasii Mantegna de Vicentia, pictorem >. 

Voi. Ili, p. 394, nota 2. 

La tavola dipinta per l'abate di Fiesole ò stata riconosciuta in 
quest'anno (1885) in una tavola attribuita a Gio. Bellini, e conservata 
nella Galleria di Brera di Milano. Questa scoperta è stata fatta dal 
prof. Bertini Direttore di quella Galleria. 

Voi. Ili, p. 385, note 1. 

Giulio Gampagnuola, che il Zani fa nato nel 1482, nacque vera- 
mente nel 1478. (V. Cerroti F., Memorie per servire alla Storia 
delV Incisione ec. Roma, 1858, in 4.°). 

FILIPPO LIPPI 

Voi. IH, p. 471, note 1. 

Il contratto dell'allogazione a Filippino delle pitture della cap- 
pella Strozzi ò pubblicato nel libretto stampato in Firenze nel 1851 
per le nozze Strozzi e Centurione. 

BERNARDINO PINTURICCHIO 

Voi. Ili, p. 527, note 2. 

Modernamente il Sen. Giovanni Morelli nel suo libro: Italian Ma- 
ster s in Oerman Galleries, London, 1883 (traduzione inglese dal te- 
desco) sostiene, a pag. 316 che i due cartoni, l' uno nella Galleria di 
Firenze, e l'altro in casa de'Baglioni in Perugia, non sieno di Raf- 
faello, come è stata fino ad ora comune opinione, ma invece del Pin- 
turicchio, che riconosce come il solo autore di tutti i disegni e cartoni 
per le pitture della sala Piccolominea di Siena. 



AGGIUNTE 261 

PIETRO PERUGINO 

Voi. Ili, p. 623. 

La tavola nella Tribuna della Galleria di Firenze, con la Ma- 
donna, il Bambino e S. Elisabetta, attribuita ad Orazio Alfani, sa- 
rebbe invece di Ridolfo del Ghirlandaio, secondo il Sen. Morelli. 
Op. cit., p. 348. 

Voi. Ili, p. 581, nota 2. 

La tavola fatta per la chiesa de' Servi di Perugia, che rappre- 
senta l'Adorazione dei Magi, è ora nella Pinacoteca di quella città. 
Dopo il Vasari, fu detta del Perugino, ma delle sue prime opere, 
anche dal Rumhor. Oggi si attribuisce al Ghirlandajo. Il Morelli in- 
vece, e con buone ragioni, la restituisce al suo vero autore Fiorenzo 
di Lorenzo. 

V1TT0KE CARPACCIO 

Voi. 1U, p. 653. 

Di Vincenzo Civerchio sarà utile di leggere la importantissima 
Memoria scritta dal eh. consigliere cav. Michele Caffi, e pubblicata 
nella dispensa III del 1883 deWArch. Storico Italiano. Da essa si ri- 
leva che il Civerchio, nato nell' ultima metà del sec. xv, morì nel 1544. 

Voi. HI, p. 672, Comment. 

Il Lanzi dà a Bartolommeo Vivarini una tavola in S. Antonio di 
Pesaro. Ma essa invece è di Antonio da Murano, come apparisce dalla 
scritta: mcccclxiv. Antonius de Murano pinxit. Ora è nella Galleria 
di S. Gio. Laterano di Roma. 

Voi. Ili, p. 674. Parte settima. 

Dei Lombardi scultori ed architetti che furono della famiglia So- 
lari, ha trattato ultimamente colla sua solita erudizione e diligenza il 
già nominato signor Michele Caffi (Vedi ne\Y Archivio Storico Lom- 
bardo il fascicolo del 30 settembre 1885). Pare che non fosse de' Solari, 
come è stato creduto, lo scultore Moro, che fu figliuolo d'un Martino 
da Bergamo. 

L' albero di questa famiglia artistica si può formare così : 



262 AGGIUNTE 



Martino 

I 
Pietro 

I 



I I I I 

Giallo Santo Antonio Tallio 

I t 1515 in Ferrara t 153* 

| I mogli 

Santo ! 1 

n. 1504 t 1560 i 2. Adriana Vajra 



I i I 

Girolamo Aurelio Lodovico 

frate 
t 1663 



BRAMANTE DA URBINO 

Voi. IV, p. 161. 



Il nome del Caradosso fu Cristofano e non Ambrogio, come è stata 
finora detto. Egli fece testamento in Roma nel dicembre del 1526, 
essendo infermo, onde si può credere che non stesse molto a passare 
di questa vita. Il detto testamento fu in prima pubblicato dietro una 
copia moderna dal sig. Muntz nella Cronique des Arts et de la Cu- 
riosità del 13 marzo 1880, e poi ristampato secondo V originale, dal 
sig. A. Bertoletti (Artisti Lombardi a Roma ecc. Voi. I, 275). 

RAFFAELLO 

Voi. IV, p. 316, nota 1. 

Circa alla data della sua nascita, il prof. Piper ha provato nella 
Gazzetta d'Augusta 1881, n. 208 e 209, che essa deve restituirsi al 
6 di aprile del 1483, come già affermò il Bembo nel noto suo epitaffio 
dell'Urbinate, rifiutando come erronea quella del 28 di marzo, asse- 
gnatale dal Vasari e da altri. V. Alfredo Reumont : Le Opere di 
Raffaello. Arch. Stor. Ital. Tomo IX, Disp. III, del 1882, pag. 413. 

Voi. IV, p. 323, nota 2. 

La tavola degli Ansidei, posseduta dal duca di Marlborough fu 
acquistata in quest'anno (1885) dalla Galleria Nazionale di Londra. 

Voi. IV, p. 888. 

Sopra le vicende della Madonna detta del Velo e i varj suoi pos- 
sessori, si ha qualche altro ragguaglio nel seguente estratto di una 
lettera di anonimo al Granduca Ferdinando II de' Medici, scritta da 
Roma il 10 d' aprile 1656, il cui originale si conserva nell'Archivio di 



AGGIUNTE 263 

Stato in Firenze nel Voi. Ili, e. 7 della raccolta di Lettere Artistiche 
di diversi. Da essa lettera si ritrae, che il P. Massei della Chiesa 
Nuova aveva posto in vendita due quadri, l'uno della Madonna del Velo, 
il quale era tenuto di Raffaello cosi da Pietro da Cortona, come da 
Antonio della Cornia ; e 1' altro di una Madonna di Liònardo da Vinci. 
S' aggiunge che i suddetti si erano riservati quanto al primo quadro di 
esaminarne uno col medesimo soggetto posseduto dal principe di Sul- 
mona, per farne il confronto ; e che uno simile ne teneva il duca di 
Parma. Si voleva poi che il quadro della Chiesa Nuova, dipinto da 
Raffaello, fosse già stato nella chiesa del Popolo, e che pervenisse nelle 
mani di mons. Inghirami vescovo di Volterra, dal quale si poteva 
cavare qualche notizia o da' parenti del detto monsignore, o dai pit- 
tori. Del quadro di Raffaello domandavano lire 400 e dell'altro di 
Liònardo, che era più piccolo, 200. 

Voi. IV, p. 351, noia 1. 

La tavola dipinta da Raffaello pe' conti di Canossa, o meglio per 
Monsignor Lodovico Canossa vescovo di Bayeux, fu venduta ai Gon- 
zaga di Mantova e da questi a Carlo I re d' Inghilterra, e finalmente, 
lui morto, passò a Filippo IV re di Spagna. • 

Sostiene con buone ragioni il barone di Reumont che questo qua- 
dro sia quello stesso che ora è conosciuto sotto il nome della Ma- 
donna della Perla nella Galleria di Madrid, dove è rappresentata la 
Natività. Vedi Archivio della Società Romana, Voi. III, 1881. 

IL ROSSO 

Voi. V, p. 157. 

Monsignor Leonardo Buonafede, spedalingo di S. Maria Nuova, 
allogò il 30 di gennajo 1518 a Gio. Battista di Jacopo detto il Rosso, 
la pittura di una tavola che doveva esser posta sull'altare da co- 
struirsi nella chiesa d' Ognissanti, per il prezzo di 25 fiorini d' oro in 
oro, e ciò in nome del detto spedale, come erede di donna Francesca 
figliuola di mess. Benedetto Falcone catalano e vedova di Luigi 
De Ripoi valenziano. 

In questa tavola doveva essere dipinta nel mezzo la Madonna in 
trono col suo Figliuolo in collo, e ne' lati i Santi Giovanni Batista, 
Girolamo, Leonardo e Benedetto. 

Ma essendo nata controversia tra lo spedalingo e il pittore, essi la 
compromisero nei pittori Giuliano Bugiardini e Francesco Granacci. 

(Rogiti di F. Alfonso Corsi, Protocollo dal 1517 al 1521, nel- 
l'Archivio di Stato di Firenze). 



2G4 AGGIUNTE 



MARCO CALABRESE 

Voi. V, p. 213, agg. alla nota 1. 

Niccolò o Niccola dell' Amatrìce nacque da Mariano Filotesio il 
9 settembre 1489, e mori il 31 agosto 1559. 

(Bindi Vinc, Artisti Abruzzesi. Napoli, 1883). 

NICCOLÒ detto IL TRIBOLO 

Voi. VI, p. 112. 

Il tabernacolo scolpito nel 1502 da Lorenzo Stagi per l'altare 
maggiore della collegiata di S. Martino di Pietrasanta, fu tolto di là 
nel rinnovamento della chiesa fatto su 9 primi anni del sec. xvn e 
messo nel magazzino. Ma oggi si trova, non nella chiesa di Retignano, 
ma in quella di Farnocchia , nel Comune di Stazzema, acquistato nei 
primi anni del presente secolo da un abitante di quel luogo, il quale 
ebbe il lodevole pensiero di collocarlo nella chiesa del suo paesello. 

Nel castello di Retignano sono invece due graziosi altari dello 
Stagi. 

MICHELANGELO 

SUO CUPIDO 
Voi. VII, p. 148, nota 2. 

Il dott. Corrado Lange di Lipsia ha pubblicato nel 1883, nel fasci- 
colo 8 della Zeitschrift fur bildende Kunst, un suo scritto intitolato : 
Der Cupido des Michelangelo in Turin mit abbildungen. 

Crede l'autore che il Cupido di Michelangiolo sia quello che oggi # 
si trova tra tante statue d' Amore, nel Museo d' Antichità dell'Acca- 
demia delle Scienze di Torino, tenuto fino ad ora scultura antica e 
de' tempi classici. Esso si trova tra le sculture maggiori della sala 
del piano inferiore o terreno. È una figura di fanciullo alato, giacente 
addormentato sopra una pelle di leone che si stende a coprirgli il capo. 
Posa la testa sul braccio sinistro, e colla mano destra tiene una mazza: 
accanto ha l'arco, e dietro il capo la faretra. 

Voi. VII, p. 846. 

Nella seduta del 3 dicembre 1884 della Società Nazionale degli 
Antiquarj dì Francia, il sig. Courajod mostrò una statuetta di bronzo di 



AGGIUNTE 265 

proprietà del sig. Carlo Pultski di Pest, rappresentante David. Il 
sig. Courajod dichiarò che dopo varj esami e confronti era venuto nella 
opinione che quella statuetta riproducesse il famoso David di bronzo, 
modellato da Michelangelo col Golia sotto, commessogli dalla Repub- 
blica di Firenze per donarsi al marescial de Giè, ma che dopo la 
caduta del maresciallo, ebbe il Robertes segretario del re Luigi XII 
di Francia. 

JACOPO SANSOVINO 

Voi. VII, p. 527. 

Di Giovanni scultore ed architetto vicentino, ha discorso l'abate 
Antonio Magrini nelle sue Notizie storico-descrittive della chiesa 
cattedrale di Vicenza. Vicenza, 1848. 



267 



CORREZIONI 



Voi. I, p. 247, nota 1, v. 4: 
Che le nostre (note) sono segnate con leggi: Che quelle (note) segnate con 
un asterisco asterisco appartengono alla edizione 

Vasariana del Le Monnier. 

Voi. I, p. 531, vv. 17 e 18: 

Delle Virtù, che torno a lui si danno. 
Per questo con triunfo a lui si stanno 

leggi: DELLE VIRTÙ OHB TORNO A LUI 81 STANNO, 
PER QUESTO OON TRIUNFO A LUI SI DANNO. 



Voi. I, p. 560, n. 1, v. 4: 
Ballanti 



Bollanti. 



Voi. I, p. 600, n. 1, v. 26: 
in mano del signor Remedio Bietro 
pittore 

Voi. I, p. 622, v. 39: 
e mori nel 1404 

Voi. I, p. 629, n. 5: 
Mori a' 2 di maggio 1403 

Voi. I, p. 679, v. 29: 
Una santa scolastica 

Voi. II, p. 403, v. 24: 
fu mandato a Carrara a comprare il 
marmo 



leggi: in mano del signor Remedio 
Fezzi pittore. 



leggi: e mori nel 1409. 



leggi: Nacque nel 1372 e morì a' 2 di 
inaggio 1430. 

leggi: Una santa Scolastica. 



leggi : fu mandato a Carrara ad abboz- 
zare la statua di S. Marco. 



Voi. Ili, p.503, v.28: 
ascrive al Pinturicchio 

Voi. V, p. 448, n. 1, v. 4: 
Ma veramente pare che fosse della fa- 
miglia Coriolani 



leggi: ascrive al Pacchiarotto. 



leggi: Ma veramente pare che fosse 
della famiglia Cordiani, come hanno 
provato il cav. C. Ravioli e il ba- 
rone Geymùller. 



INDICE 



Tavola alfabetica delle Vite degli Artefici 3 

Tavola de' nomi delle persone 19 

Tavola dei luoghi e delle cose 159 

Aggiunte 247 

Correzioni 267 



Delle Opere di Giorgio Vasari con nuove note e commenti 

di Gaetano Milanesi si cominciò la stampa nella tip. di 

G. Camesecchi e figli di Firenze nel Dicembre 1877 e si compi 

con questo IX volume il 15 Dicembre 1 885. 



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LASCA, inciso in rame dal Prof. Domenico Chiossone. 

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