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LE OPERE
DI
GIORGIO VASARI
CON NUOVE ANNOTAZIONI E COMMENTI
DI
GAETANO MILANESI
Tomo IX
ODICI, AGGIUNTE E CORREZIONI
°)
IN FIRENZE
G. C. SANSONI, EDITORE
1885
LE OPERE DI GIORGIO VASARI
INDICI
LE VITE
«PIÙ KCEUEKTI
PITTORI SCULTORI ED ARCHITETTORI
SCRITTE
GIORGIO VASAEI
CON NUOVE ANNOTAZIONI. E COMMENTI
GAETANO MILANESI
Tom IX
IKDICI, AGfflllHTE E COEEEZIONI
IN FIRENZE
O. C. SANSONI, EDITORE
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GAETANO MILANESI
L'EDITORE RICONOSCENTE
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TAVOLA ALFABETICA
DELLE VITE DEGLI ARTEFICI
DESCRITTE DA GIORGIO VASARI
CON OLI ANNI DELLA LORO NASCITA E MOBTE
AVVERTENZA
Il numero romano, posto subito dopo i nomi, indica il tomo; V aràbico, la
pagina.
I nomi chiusi fra parentesi quadre sono stati aggiunti da noi, cavandoli dai
documenti.
Gli anni sono ridotti al computo comune.
SPIEGAZIONE DELLE ABBREVIATURE
a.
vale architetto
ing.
»
ingegnere
intagl.
»
intagliatore
min.
»
miniatore
mus.
»
musaicista
0.
»
orafo
i>-
»
pittore
s.
»
scultore
areu
»
aretino
boi.
»
bolognese
crem.
»
cremonese
fiam.
»
fiammingo
fer.
»
ferrarese
fior.
»
fiorentino
frane, vale francese
lomb. » lombardo
mod. » modenese
nap. » napoletano
pad. » padovano
par. » parmigiano
per. » perugino
rom. » romano
sen. » senese
urb. » urbinate
ven. » veneziano
ver. » veronese
vie. » vicentino
TAVOLA ALFABETICA
Accademici (Gli) del disegno. — Vii, 593.
Agostino [di Giovanni], s. a. sen. — I, 429.
Fiorito nel 1330. f 1348.
Agnolo [di Ventura], s. a, sen. — I, 429.
Fiorito nel 1326. f 1349?
Alberti Leon Battista [di Lorenzo], a. fior. — li, 535-.
N. 1404, 18 di febbrajo f 1472.
Albebtinelli Mabiotto [di Biagio di Bindo], p. fior. — IV, 217.
N. 1474, 13 d'ottobre, t 1515, 5 di novembre.
Allegri Antonio. — V. Correggio (da) Antonio.
Allori Alessandro [di Cristofano di Lorenzo], p. fior. — VII, 606.
N. 1535, 31 di maggio, f 1607, 25 di settembre.
Altissimo (Dell') Cristofano o Tofano [di Papi di Damiano], p. fior. —
VII, 608.
Fiorito nel 1554. f 1605, 21 di settembre.
Ammannati Bartolommeo [d'Antonio], s. a. fior. — VII, 625.
N. 1511, 15 di settembre, f 1592, 14 di aprile.
Andrea del Castagno. — V. Castagno (del) Andrea,
Andrea di Cosimo Feltbini. — V. Feltrini.
Andrea detto l'Orgagna. — V. Orgagna.
Andrea [di Piero di Marco Ferrucci] da Fiesole, s. — IV, 475.
N. 1465 f 1526, 30 di giugno.
Andrea [di Niccolò Contucci] dal Monte Sansavino, 8. a. — IV, 509.
N. 1460. f 1529.
Andrea del Sarto. — V. Sarto (del) Andrea.
4 TAVOLA ALFABETICA
Andrea [d'Ugolino] Pisano, s. a. — I, 481.
N. circa il 1273. f 1349?
Angelico fra Giovanni. — V. Fiesole (da) ecc.
Antonio [di Francesco] viniziano, p. — I, 661.
Fioriva dopo la metà del sec. ziv.
Aristotile da San Gallo. — V. Sangallo (da) Bastiano detto Aristotile*
Arnolfo di Lapo [ossia di Cambio da Colle di Val de Isa], a. 8. fior. — I, 269^
N. 1240. f 1301, 8 di marzo. *
1 Questa è la opinione più vera intorno all'anno della sua morte. Ved. l'ar-
ticolo di C. Guasti: Arnolfo quando è morto? nella Rassegna Nazionale.
Artefici italiani diversi. — VII, 571.
Artefici fiamminghi diversi. — VII, 579.
m
Baccio d'Agnolo [di Donato Baglionj], a. intag. fior. — V, 349.
N. 1462, 19 di maggio, f 1543, 6 di maggio.
Baccio da Montelupo. — V. Montelupo (da) Baccio.
Bagnacavallo (da) Bartolommeo [di Gio. Battista Ramenghi], p. boi. —
V, 349.
N. 1484. f 1542, d'agosto.
Baldovinetti Alesso [di Baldo vinetto] p. fior. — IT, 591.
N. 1427, 14 di ottobre, f 1499, 29 di agosto.
Bandinelli Baccio [di Michelangelo], p. s. fior. — VI, 133.
N. 1493, 12 di novembre, f 1560, 7 di febbrajo.
Barbiere (Del) Alessandro di Vincenzio Fei, detto, p. fior. — VII, 620*.
N. 1543. f 1592, 28 di dicembre.
Bartoli Taddeo [di Bartolo di M° Mino, barbiere], p. sen. — li, 33.
N. 1363. fl422 di settembre.
Bastiano detto Aristotile. — V. Sangallo (da) Bastiano.
Bartolommeo (don) abate di San Clemente, min. p. fior. — III, 213.
N. 1433 ? f 1491 ?
Bartolommeo (fra) [di Paolo del Fattorino] di San Marco, p. fior. —
IV, 175.
N. 1475. f 1517, 31 d'ottobre.
Beccafumi Domenico [di Iacopo di Face], p. e. maestro di getti, sen. —
V, 633.
N. 1486 f 1551, 18 di maggio.
Bellini Gentile [di Iacopo], p. ven. — III, 149.
N. 1426. f 1507, 23 di febbrajo.
Bellini Giovanni [di Iacopo], p. ven. — III, 149.
N. 1427. f 1516, 29 di novembre.
J
DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 5
Bellini Iacopo, p. ven. — III, 149.
N. 1400 V f 1464?
Bellucci [o Bell uzzi] Giovambattista, da San Marino. — V. San Marino.
Berna, p. sen. — I, 647.
N.... f 1381?
BoccÀccuto, p. crem. — IV, 577.
N. 1460? f 1518?
Bologna Giovanni [di Giovanni] s. a. fiaxn. — VII, 629.
N. 1524. f 1608, 13 di agosto.
Botticelli Sandro [di Mariano Pilipepi, dotto il], p. fior. — EU, 309.
N. 1447. f 1510, 17 di maggio.
Bramante da Urbino [Donato d'Angelo, detto], a. p. — IV, 145.
N. 1444 f 1514, 11 di marzo.
Bronzino (Agnolo di Cosimo di Mariano Tori, detto il], p. fior. — VII, 593.
N. 1502. f 1572, 23 di novembre.
Brunelleschi Filippo [di ser Brnnellesco], s. a. fior. — II, 327.
N. 1379. f 1446, 16 di aprile.
Buffalmacco Buonamico [di Cristofano, detto], p. fior. — I, 499.
Viveva ancora nel 1351.
Bugiardini Giuliano [di Pietro di Simone], p. fior. — VI, 201.
N. 1475, 29 di gennajo. f 1554, 17 di febbrajo.
Buonarroti Michelagnolo [di Lodovico], p. s. a. fior. — VII, 135.
N. 1475, 6 di marzo, f 1564, 18 di febbrajo.
'Buontalknti Bernardo [di Francesco di Domenico di Stefano], p. a. ing.
fior. — VII, 614.
N. 1536. f 1608, 5 di giugno.
Butteri Gio. Maria [di Pier Andrea dal B.° S. Sepolcro], p. fior. — VII, 608.
N. ... f 1606, 4 di settembre.
Calavrese Marco. — V. Marco Calavrese.
■Camicia Chimenti [di Lionardo d'Andrea], a. fior. — II, 647.
N. 1427. Viveva ancora nel 1505.
Camilliani Francesco [di Giovanni di Niccolò Gucci], s. fior. — VII» 628.
N.... f 1586, 13 di ottobre.
Caravaggio (da) Polidoro [Caldani], p. lomb. — V, 141.
N.... f 1543.
Carpaccio Vittore, p. ven. — III, 627.
La sua prima memoria come artista è del 1490.
Carpi (da) Girolamo [di Tommaso], p. fer. — VJ, 457.
1501. f 1556; altri dicono 1568.
Castagno (del) Andrea [di Bartolommeo di Simone], p. fior. — II, 667.
N. 1396? f 1457, 19 di agosto.
6 TAVOLA ALFABETICA
Castel Bolognese (da) Giovanni [di Bernardo Bernardi], intagl. di cam-
mei. — V, 367.
N. 1495. f 1553, 22 di maggio.
Cavallini Pietbo, p. rom. — I, 537.
N.... f 1864?
Cecca, [Francesco d'Agnolo di Francesco, detto la], a. e ing. fior. —
IH, 195.
N. 1446. 21 di dicembre f 1488, 4 di maggio.
Cellini Benvenuto [di Giovanni d'Andrea] o. s. fior. — VII, 621.
N. 1500, 3 di novembre, f 1571, 13 di febbraio.
Cioli Valerio [di Simone], s. fior. — VII, 639.
N. 1529. f 1599, 29 di dicembre.
Cimabue Giovanni, p. fior. — I, 247.
N. 1240? f 1300?
Clovio don Giulio, min. schiavone. — VII, 557..
N. 1498. f 1578, 5 di gennajo.
Contucci Andrea. — V. Andrea dal Montesansavìno.
Correggio (da) Antonio [di Pellegrino Allegri], p. — IV, 109.
N. 1494. f 1534, 5 di marzo.
Costa Lorenzo, p. fer. — III, 131.
N. 1460. f 1535, 5 di marzo.
Credi (di) Lorenzo. — V. Lorenzo di Credi.
Crocd?issaio (del), Girolamo di Francesco. — V. Macchietti Girolamo.
Cronaca, Simone [di Tommaso d'Antonio, detto il], a. fior. — IV, 441.
N. 1457, 30 di ottobre, f 1508, 21 di settembre.
Danti F. Egnazio [di Giulio], matem. e cosmogr. per. — VII, 633.
N. 1536, 29 di aprile, f 1586, 19 di ottobre.
Danti Vincenzio [di Giulio], 8. per. — VII, 630.
N. 1530 f 1576, 26 di maggio.
Desiderio [di Bartolommeo di Francesco detto Ferro] da Settignano, s..
fior. — III, 107.
N. 1428. f 1464, 16 di gennajo.
Dello [di Niccolò di Dello], p. s. fior. — II, 147.
N. 1404. Viveva ancora nel 1463.
Domenico [di Bartolommeo] Viniziano, p. — II, 667.
Fioriva nel 1438. f 1461, 15 di maggio.
Donatello. — V. Donato.
Donato [di Niccolò di Betto Bardi, volgarmente detto Donatello], s. fior^
— H, 395.
N. Ì386. f 1466, 13 di dicembre.
DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 7
Dossi Battista [di Niccolò], p. fer. — V, 83.
N.... f 1548.
Dossi [Giovanni di Niccolò, cognominato Dosso], p. fer. — V, 83*
N. circa il 1479. f 1542.
Duccio [di Buoninsegna], p. sen. — I, 653.
Fioriva nel 1278. f 1339?
Ercole [di Giulio Cesare Grandi] ferrarese, p. — IH, 5.
N. circa il 1460. f 1531.
Fabriano (da) Gentile [di Niccolò di Giovanni di Masso], p. — IH, 5.
N. circa il 1370. f intorno al 1450. ,
Fancelli Giovanni [di Paolo, detto di Stocco], 8. fior. — VII, 640.
N. . . . f 1586, 1 di luglio.
Fattore, Giovanni Francesco [Penni] (detto il), p. fior. — IV, 643.
N. 1496. * f 1536.
' Se, come parrebbe ormai provato, il Fattore fu figliuolo di Michele di
Luca tessitore di pannilini, e nacque nel 1496 e non nel 1488, come vuole il
Vasari; la sua morte sarebbe accaduta nel 1536, e non nel 1528.
Federigo di Lamberto [Sua ter man], p. fiam. — VII, 614.
N. 1524. f 1591, 1 d'ottobre.
Fei Alessandro. — V. Barbiere {del) Alessandro.
Feltrini Andrea [di Gio. di Lorenzo], detto di Cosimo, p. fior. — V, 201.
N. 1477, 12 di marzo, f 1548, 12 di maggio.
Feltro (da) Morto [Pietro Lazzo?], p. ven. — V, 201.
N. circa il 1474? t dopo il 1519.
Ferrucci Andrea. — V. Andrea da Fiesole.
Fiamminghi artefici. — V. Artefici ecc.
Fiesole (da) Andrea. V. Andrea da Fiesole.
Fiesole (da) frate Giovanni [di Pietro, detto l'Angelico], p. — II, 505.
N. 1387. f 1455, 18 di marzo.
Fiesole [da] Mino. — V, Mino da Fiesole.
Filarete, Antonio [di Pietro Averulino, detto il] , s. a. fior. — II, 45i>-
N.... f 1465?
Francesca (Della) Piero. — V. Piero della Francesca.
Francesco di Giorgio [di Martino], p. 8. a. sen. — III, 69.
N. 1439, 23 di settembre, f 1502, di gennajo.
Franciabigio, [Francesco di Cristofano detto il] p. fior. — V, 89.
N. 1482. f 1525, 14 di gennajo.
Francia Francesco [di Marco di Giacomo Raibolini], o. p. boi. — III, 533.
N. 1450. f 1517, 5 di gennajo.
8 TAVOLA ALFABETICA
Franco Battista, p. ven. — VI, 571.
N. 1498. f 1561.
Gaddi A ovolo [di Taddeo], p. fior. — I, 635.
N. 1333? f 1396, 16 di ottobre.
Gaddi Gaddo [di Zanobi], p. mus. fior. — I, 315.
N. 1259. f 1333?
Gaddi Taddeo [di Gaddo], p. fior. — I, 571.
N. circa il 1300. f 1366.
Gal ami Galasso, p. fer. — III, 89.
N. circa il 1423. f 1*73.
Gabbo (Del) Raffaellino. — V. Raffaettino del Garbo.
Gabofolo Benvenuto [di Pietro Tisi, detto il], p. fer. — VI, 457.
N. 1481. f 1559, di settembre.
Gatta (Della) don Babtolommeo. — V. Bartolommeo (don) abate di
S. Clemente.
Genoa Bartolommeo [di Girolamo], p. a. urb. — VI, 315.
N. 1518. f 1558.
Genoa Girolamo [di Bartolommeo], p. a. urb. — VI, 315.
N. 1476. f 1551, 11 di luglio.
Ghebabdi Cristofano [di Guido] detto Doceno, dal Borgo San Sepolcro,
p. — VI, 213.
N. 1508, di novembre, t 1556, 4 di aprile.
Gherardo [di Giovanni di Miniato di Gherardo del Fora], p. min fior. —
III, 237.
N. 1445. f 1497.
Ghirlandaio. — V. Grillandaio.
Ghiberti Lorenzo [di Cione], s. fior. — II, 221.
N. 1878. f 1455, 28 di novembre.
Giocondo (Fra) [Giovanni], a. ver. — V, 261.
N. 1433? f 1515.
Gioboione [Barbarelli] da Castelfranco, p. ven. — IV, 91.
N. 1478. f 1511.
Giottino (Tommaso detto). -— V. Tommaso ecc.
Giotto [di Bondone]; p. a. fior. — I, 369.
N. 1266. 1 f 1337, 8 di gennajo.
1 Secondo la testimonianza di Antonio Pucci nel suo Centiloquio, Giotto
sarebbe nato in quest'anno, e non nel 1276 come afferma il Vasari.
Giovanni da Castel Bolognese. — V. Castel Bolognese (da) Giovanni.
Giovanni (di Niccola) Pisano, s. a. — I, 293.
N. 1250? f 1329?
Girolamo da Trevioi. — V. Trevigi (da) Girolamo.
DELLE VITE DEGLI ARTEFICI
Giulio Romano [di Piero Pippi de' Iannuzzi], p. — V, 523.
N. 1492. f 1546, 1 di novembre.
Oozzoli Benozzo [di Lese di Sandro], p. fior. — III, 45.
N. 1420. f 1498.
Granacci Francesco [d'Andrea di Marco], p. fior. — V, 339.
N. 1477, 23 di luglio, f 1543, 30 di novembre.
Grandi Ercole. — V. Ercole ferrarese.
Grillandaio Benedetto [di Tommaso .Bigordi], p. fior. — VI, 531.
N. 1458. f 1497, 17 di luglio.
Grillato aio David [di Tommaso Bigordi], p. mus. fior. — VI, 531.
N. 1452, 14 di marzo, f 1525, 10 di aprile.
Grillano aio Domenico [di Tommaso Bigordi], p. fior. — III, 253.
N. 1449. f 1494, 11 di gennajo.
Grill and aio Ridolfo [di Domenico Bigordi], p. fior. — VI, 531.
N. 1483, 4 di febbrajo. t 1561, 5 di gennajo.
Iacopo di Casentino, p. fior. — I, 669.
Fioriva nella metà del secolo xrv.
Iacopo [di Lazzero di Bartolommeo] detto l'Indaco, p. fior. — ILI, 679.
N. 1477, 3 di gennajo. f 1534.
Indaco. — V. Iacopo detto l'Indaco.
Lappolz Giovanni Antonio [di Matteo di ser Iacopo], p. aret. — VI, 5.
N. 1492. f 1552.
Lastricati Zanobi [di Bernardo], s. fior. — VII, 640.
N. 1508, 13 di dicembre, f 1590, 14 di aprile.
Laurati Pietro [di Lorenzo Lorenzetti, detto], p. sen. — I, 471.
K . . . t c i rca *1 1350.
Liberale [di Iacopo], p. ver. — V, 261.
N. 1451. f 1536.
Licinio Gio. Antonio da Pordenone, p. — V, 103.
N. 1483. f 1539.
Lionardo [di ser Piero d'Antonio] da Vinci, p. s. fior. — IV, 17.
N. 1452. f 1519, 2 di maggio.
Lioni Lione, s. aret. — VII, 535.
N. . . . f 1590, 22 di luglio. '
1 V. Casati: Leone Leoni d'Arezzo scultore e Gio. Paolo Lomazzo pittore
milanese. Milano, 1884.
Lippi fra Filippo [di Tommaso], p. fior. — li, 611.
N. 1406? f 1469, 9 di ottobre.
Lippi Filippo [di fra Filippo], p. fior. — III, 461.
N. 1457. t 1504, 18 di aprile.
10 TAVOLA ALFABETICA
Lippo [di Como] p. urne. fior. — II, 11.
N. 1857. Viveva ancora nel 1435.
Lombardi Alfonso [di Niccolò Cittadella, da Lucca, detto], a. fer. — V, 83.
N. 1497? f 1537, 1 di dicembre.
Lobenzetti Ambrogio [di Lorenzo], p. sen. — I, 521.
K. sulla fine del secolo un. f circa il 1348.
i Pietro. — V. Laurati Pietro.
Loeenzetto [di Lodovico di Guglielmo], s. a. fior. — IV, 577.
N. 1489, 23 di giugno, f 1541, 15 di dicembre.
Lorenzo di Bicci, p. fior. — IT, 49.
N. 1350. f 1427.
Lobbhzo [di Andrea d'Oderigo] di Credi, p. fior. — IV, 563.
N. 1459. f 1537, 12 di gennajo.
Lorenzo (non) [di Giovanni], monaco degli Angeli di Firenze, p. min.
fior. — IL, 17.
N. 1370? t 1425?
Lorenzi Batista [di Domenico, detto Batista del Cavaliere], a. fior. —
VD, 638.
N. 1527. f 1594, 7 di gennajo.
Lorenzi Stoldo [di Giovanni], b. fior. — VII, 637.
N. 1537. f 1588, 7 di settembre.
Lotti Lorenzo. — V. Lorenzetto.
Lotto Lorenzo, p. ven. — V, 343.
N. circa il 1476. f dopo il 1554.
Maccbibtti Girolamo [di Francesco di Hariotto crocifissalo] , p. fior. —
VII, 613.
N. 1534. t 1592, 3 di gennajo.
Maiano (da) Benedetto [di Lionardo d'Antonio], a. a. fior. — III, 333.
K. 1442. f 1497, 24 di maggio.
Haiaho (da) Giuliano [di Lionardo d'Antonio], a. a. fior. — II, 467.
N. 1432. t 1490, 17 di ottobre. '
1 II mese e il giorno della sua morte si ha dalle Effemeridi di Giampietro
Leostello, pubblicate dal principe Don Gaetano Filangieri, nel voi. I, pag. 378,
do' Documénti per la Storia, le Arti e le Industrie delle Provincie Napole-
tane. Napoli, 1883, in 4°.
Manteona Andrea [di Biagio], p. pad. — III, 383.
N. 1431. f 1506, 13 di settembre.
Manzooli Tommaso [di maestro Antonio], detto Maso da San Friano, p.
fior. — V, 611.
M. 1536. t 1571, 2 di ottobre.
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— •. Pf Uterino la Modano
12 TAVOLA ALFABETICA
Movtelupo (da) Baccio [di Giovanni d'Astorre Sinibaldi], e. fior. — IV, 539.
N. 1469. f 1533?
Montelupo (da) Raffaello [di Baccio], 8. fior. — IV, 539.
N. 1505. f 1567.
Montobsoli fba oio. Ahoiolo [di Michele d* Agnolo], 8. fior. — VI, 629.
N. 1507. f 1563, 31 d'agosto.
Mobanoini Francesco [di ser Stefano], da poppi, p. fior. — VII, 610.
N. 1544. f 1597, 9 di aprile.
Mosto da Fbltbo. — V. Feltro (da) Morto,
Mosca Simone, s. a. fior. — VI, 297.
N. 1502. f 1553, d'aprile.
N aldini Battista [di Matteo], p. fior. — VII, 610.
N. 1537. f 1591, 18 di febbrajo.
Nanni d'Antonio di Banco, s. fior. — II, 161.
N. nella seconda metà del secolo xiv. f 1420, 21 di dicembre.
Xasabo (Del) Matteo, p. intagl. di cammei, ver. — V, 367.
N.... f 1548?
Niccola Pisano [di Pietro], s. a. — I, 293.
N. ne 1 primi anni del secolo xm. f 1278.
Niccolò di Pietro [di Lamberto, detto Pela], s. a. aret. — II, 135.
N. 1353? f 1420.
Orgagnà Andbea [di Cione], p. s. a. fior. — I, 593.
N. 1308? f 1368.
Palma Iacopo [d'Antonio], p. ven. — V, 243.
N. 1480. t 1528.
Panicale (da) Masolino. — V. Mas olino.
Paolo (di Mariano) Romano, s. — II, 647.
Operava nella metà del secolo xv. f 1470.
Pabmigianino. — V. Mazzuòli.
Pellegrino [di Giovanni Munari] da Mòdana, p. — IV, 643.
Fioriva nel 1483. f 1523, 21 di dicembre.
Penni Gio. Francesco, detto il Fattore. — V. Fattore,
Perugino Pietbo [di Cristoforo Vannucci, detto il], p. — III, 565.
N. 1446. t 1523, di febbrajo.
Peruzzi Baldassarre [di Giovanni di Silvestro di Salvatore], p. a. sen. —
IV, 589.
N. 1481, 7 di marzo, f 1536, 6 di gennajo.
Pesello Francesco [di Stefano, detto di], p. fior. — III, 35.
N. 1422. f 1457, 29 di luglio.
DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 13
Pesello [Giuliano d'Arrigo, chiamato], p. fior. — III, 35.
N. 1367. f 1446, 1 di aprile.
Pieri (Rossi) Stefano [di Piero], p. fior. — VII, 610.
N.... f 1629, 13 di gennajo.
Piero [di Lorenzo di Piero, detto] di Cosimo, p. fior. — IV, 131.
N. 1462. f 1521?
Piero [di Benedetto] della Francesca, dal Borgo S. Sepolcro, p. — II, 487.
N. 1420? f 1492, 12 d'ottobre.
Pintcricchio Bernardino [di Betto di Biagio, detto il], p. per. — HI, 493.
N. 1454. f 1513, 11 di dicembre.
Piombo (del) Sebastiano. — V. Sebastiano Viniziano.
Pwanello Vittore, p. gettat. di medaglie, ver. — III, 5.
N. circa il 1380? f 1455.
Pontelli Baccio [di Fino di Ventura], intagl. a. mil. fior. — II, 647.
N. 1450. Viveva ancora nel 1492.
Poggini Domenico [di Michele di Paolo di Donato], s. coniat. di medaglie,
fior. — VI, 297 ; VII, 640.
N". 1520, 24 di luglio, t 1590, 28 di settembre.
Pollaiuolo (del) Antonio [d 1 Jacopo di Giovanni Benci, detto], 0. s. p.
fior. — III, 285.
N. 1429. f 1498, 4 di febbraio.
Pollaiuolo (del) Pietro [di Jacopo di Giovanni Benci, detto], p. fior. —
IH, 285.
N. 1441. f 1489?
Pollaiuolo (del) Simone. — V. Cronaca,
Ponte (da) Giovanni [di Marco], p. fior. — I, 631.
N. 1385. f 1437.
Pontormo. — V. Puntonno.
Poppi (da) Francesco. — V. Mor andini.
Pordenone (da) Gio. Antonio. — V. Licinio Gio. Antonio.
Porta (della) fra Bartolommeo. — V. Bartolommeo (fra) ecc.
Primaticcio Francesco [di Giovanni], p. boi. — VII, 405.
N. 1504. f 1570
Properzia de 1 Rossi. — V. Rossi (de') Properzia.
Pulidoro da Caravaggio. — V. Caravaggio (da) Pulidoro.
Puligo Domenico [di Bartolommeo di Domenico Ubaldini, detto il], p. fior.
— IV, 461.
N. 1492. f 1527.
Puntormo (da) Jacopo [di Bartolommeo Carnicci], p. fior. — VI, 245.
N. 1494. f 1557, 2 di genpajo.
14 TAVOLA ALFABETICA
Quercia (dalla) Jacopo [di Pietro d'Angiolo di Guarnieri], 8. sen. — II, 109.
N. 1371. f 1438, 20 di ottobre.
Raffabllino [di Bartolommeo di Giovanni di Niccolò Capponi, detto]
del Gabbo, p. fior. — IV, 233.
N. 1466. f 1524.
Raffaello da Montelupo. — V. Montelupo (da) Raffaello.
Raffaello da Urbino [di Giovanni Santi], p. a. — IV, 815.
N. 1483, 6 d' aprile. 1 f 1520, 6 di aprile.
1 Questa data della nascita di Raffaello, assegnata già dal Bembo nel noto
■suo epitaffio dell' Urbinate, è oggi, dopo varie opinioni, riconosciuta come la più
vera. Vedi A. Reumont: Le Opere di Raffaello, nell'Arch. Stor. Ita!., tom. IX,
disp. UT, del 1882, pag. 413.
Raimondi Marcantonio. — V. Marcantonio Bolognese.
Ricciarelli Daniello da Voltebba, p. 8. — Vii, 49.
N. circa il 1509. t 1566, 4 di aprile.
Robbia (Della) Luca [di Simone], 8. fior. — H, 167.
N. 1400. f 1482, 22 di febbrajo.
Romano Giulio. — V. Griulio Romano.
Rosselli Cosimo [di Lorenzo di Filippo], p. fior. — III, 183.
N. 1438. f 1507, 7 di gennajo.
Hossellino, Antonio [di Matteo di Domenico del Borra, Gamberelli, detto
il], s. fior. — III, 93.
N. 1427. f 1478?
Rossellino, Bernardo [di Matteo di Domenico del Borra, Gamberelli,
detto il], a. fior. — III, 93.
N. 1409 f 1464.
Rossi (de') Pboperzia [di Girolamo], 8. boi. — V, 73.
N. circa 1490. f 1530, nel febbrajo.
Rossi (de 1 ) Vincenzio [di Raffaello], s. fior. — VII, 626.
N. 1525. f 1587, 3 di marzo.
Rosso (il) Giovambattista di Jacopo, detto], p. fior. — V, 155.
N. 1494, 8 di marzo, t 1541.
Rovezzano (da) Benedetto [di Bartolommeo di Grazino Grazini], s. e a.
fior. — IV, 529.
N. 1478. f poco dopo il 1556.
Rustici Gio. Francesco [di Bartolommeo], 8. a. fior. — VI, 529.
N. 1474, 13 di novembre, f 1554.
Salviati (del) Francesco [di Micbelangiolo di Gio. Battista d'Andrea
de' Rossi, cimatóre, detto], p. fior. — VII, 5.
N. 1510. f 1563, 11 di novembre.
•San Friano (da) Maso. — V. Manzuoli Tommaso.
DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 15
Sano allo (da) Antonio [di Francesco dì Bartolo di Stefano Giamberti],
a. fior. — IV, 267.
N. 1455. t 1534, 27 di dicembre.
Sanoallo (da) Antonio [di Bartolommeo d'Antonio di Bartolommeo Gor-
diani, detto], a. fior. — V, 447.
N. 1485. f 1546.
Sangallo (da) Bastiamo [di Lorenzo d'Antonio], detto Aristotile, p. a.
fior. — VI, 433.
N. 1485. t 1551, 31 di maggio.
Sangallo (da) Francesco [di Giuliano Giamberti], 8. a. fior. — VII, 624.
N. 1494, 1 di marzo, f 1576, 17 di febbrajo.
Sangallo (da) Giuliano [di Francesco di Bartolo di Stefano Giamberti], a.
fior. — IV, 292.
2*. 1445. f 1516, 20 di ottobre.
Sangemignano (da) Vincenzio. — V. Vincenzio da Sangemignano.
San Masino Gio. Battista [di Bartolommeo Bellucci o Belluzzi], a. ing.
mil. — VI, 315.
IT. 1506, 27 di settembre, f 1554, 22 di marzo.
Sanmichele Michele [di Giovanni]^ a. ver. — VI, 341
IT. 1484. t 1559.
Sansayino (da) Andrea. — V. Andrea dal Monte San Savino.
Sansavino Jacopo [d'Antonio Tatti], a fior. — VII, 465.
N. 1486, 3 di luglio, f 1570, 27 di novembre.
Santacroce Girolamo Napoletano. 8. — V, 83.
N. 1492. f 1533.
Sarto (Del) Andrea [d'Agnolo di Francesco di Luca], p. fior. — V, 5.
N. 1486, 16 di luglio, f 1531, 22 di gennajo.
Scabpaccia Vittore. — V. Carpaccio Vittore.
Sciorina (dello) Lorenzo [di Filippo], p. fior. — VII, 610.
N.... f 1598, 3 di luglio.
Sebastiano Viniziano [di Francesco Luciani], frate del Piombo, p. — V, 565.
N. 1485. f 1547, 21 di giugno.
Settignano (da) Desiderio. — V. Desiderio da Settignano.
Siena (da) Michelangelo [di Bernardino?], s. — V, 83.
Fioriva nel 1524.
Signorelli Luca [d'Egidio di Ventura], da Cortona, p. — UT, 683.
N. circa il 1441. f 1523.
Sdìone [di Giovanni Ferrucci], (dal Vasari detto fratello di Donatello),
8. fior. — II, 453.
N. 1402. Viveva ancora nel 1467.
Simone detto il Cronaca. — V. Cronaca.
16 TAVOLA ALFABETICA
Sodoma Gio. Antonio [di Jacopo Bazzi, detto il] da Vercelli, p. — VI, 379.
N. 1477. f 1549, 14 di febbrajo.
Soooi Niccolò [di Jacopo], p. fior. — VI, 17.
N. 1480. f circa il 1551.
Sogliani Giovanni Antonio [di Francesco], p. fior. — V, 123.
N. 1492. f 1544, 17 di luglio.
Spinelli Parsi [ossia Guasparri di Spinello di Luca], p. aret. — II, 275»
N. 1387. f 1452.
Spinello [di Luca Spinelli] Aretino, p. — I, 677.
N. ... f 1410, 14 di marzo.
Starnina Gherardo ]d' Jacopo], p. fior. — II, 5.
N. 1354. f 1408?
Stefano p. fior. — I, 447.
N. 1301? f 1350?
Stradano Giovanni, p. fiam. — VII, 617.
N. 1523. t 1605, 3 di novembre.
Tapi, Andrea [di Ricco], p. fior. — I, 331.
N. 1250? f dopo il 1320.
Timoteo [di Bartolommeo Vite o della Vite] da Urbino, p. — IV, 489.
N. 1467. f 1523, 10 di ottobre.
Titi, Santi [di Tito] dal Borgo S. Sepolcro, p. — VII, 619.
N. 1536, 6 ottobre, f 1603, 25 di luglio.
Tiziano da Cador [di Gregorio Vecelli], p. ven. — VII, 425.
N. 1477. t 1576, 27 di agosto.
Tommaso [di Stefano] detto Giottino, p. fior. — I, 621.
N Viveva ancora nel 1369.
Torrigiano [Piero di Torrigiano d'Antonio, detto il], s. fior. — IV, 255.
N. 1472, 24 di novembre, f 1522.
Trevigi (da) Girolamo [di Piermaria Pennacchi], p. — V, 135.
N. 1497? f 1544.
Tribolo (Niccolò, [di Raffaello] detto il), s. a. fior. — VI. 55.
N. 1485. f 1550, 7 di settembre.
Uccello, Paolo [di Dono di Paolo, detto], p. fior. — II, 203.
N. 1397. f 1475, 11 di dicembre.
Udine (da) Giovanni [di Francesco de'Ricamatori], p. — VI, 549.
N. 1487, 15 di ottobre, f 1564.
Ugolino [di Neri o Guarnieri di Graziano], p. sen. — I, 447.
N. 1260? f 1339.
Urbino (da) Raffaello. — V. Raffaello da Urbino,
Urbino (da) Timoteo. — V. Timoteo da Urbino»
DELLE VITE DEGLI ARTEFICI 17
Vaga (del) Pesino [di Giovanni Bonaccorsi, detto], p. fior. — V, 587.
N. 1499, 29 di giugno, f 1547, 19 di ottobre.
Valerio [Belli] Vicentino, intagl. di cammei. — V, 367.
N. 1468? f 1546.
Vasari Giorgio [d'Antonio], p. a. aret. — VII, 649.
N. 1511, 30 di luglio, f 1574, 27 di giugno.
Vasari Lazzaro, p. aret. — II, 553.
N. 1380. f 1452.
Vecchietto (o Vecchietta) Lorenzo [di Pietro di Giovanni, detto il] o.
p. s. sen. — III, 69.
N. 1410, 11 di agosto, f 1480 di giugno.
Vellano da Padova, s. — II, 603.
N. 1430? f 1492?
Verrocchio (del) Andrea [di Michele di Francesco doni, detto il], o. p. s.
fior. — III, 357.
N. 1435. f 1488.
Vincenzio [di Bernardo di Marco Tamagni] da San Gimignano, p. — IV, 489.
N. 1491, 10 d'aprile. La sua ultima memoria è del 1529.
Vinci (da) Lionardo. — V. Lionardo da Vinci.
Vinci (da) Pierino [di Bartolommeo di ser Piero], s. fior. — VI, 119.
N. 1520? f 1554?
Vite (delle) Timoteo. — V. Timoteo da Urbino.
Zucchero Taddeo [d'Ottaviano], da Sant'Agnolo in Vado, p. — VII, 73.
N. 1529, 1 di settembre, f 1566, 1 di settembre.
Zucchi (o del Zucca) Jacopo [di Maestro Piero di Zanobi], p. fior. — VII, 618.
N. 1541 f 1604.
Vasari. Iodici. — Voi. IX.
19
TAVOLA. DE' NOMI DELLE PERSONE
A
Abati Niccolò, detto Niccolò dell'Aba-
te, pittore modenese. — Sue notizie, VI,
481 e seg. Lavora col Primaticcio, VII,
410. Altre sue opere e notizie, ivi,
n. 3.
Abbaco e Abaco, Antonio, archi-
letto. — Pubblica un libro di antichità,
V, 431, e n. 2. — - Creato d'Antonio da
Sangallo il giovane, lo ajuta ne' dise-
gni delle forticazioni di Parma e Pia-
cenza, V, 458. — Costruisce il modello
di S. Pietro di Roma, secondo il dise-
gno del detto Antonio da Sangallo, V,
467. Mette a stampa il detto modello
insieme colla pianta di quel tempio,
ivi. Nominato, VII, 14.
* Abbaco Mario, figliuolo di Anto-
nio. — Intaglia parte delle stampe dei
libro di suo padre, V, 431, n. 3.
Acciaiuoli Angelo, vescovo di Fi-
renze. — Fa dipingere a Giottino la
cacciata del Duca d'Atene, nella torre
del Palagio del Potestà, I, 625.
Acciaiuoli Dardano. — Fa edificare
in Firenze la chiesa di S. Niccolò di
via della Scala, I, 678 e n. 2.
Acciaiuoli Donato. — Quadretti di-
pinti per lui da Francesco Salviati,
VII, 28.
Acciaiuoli Leone. — Fa dipingere
a Spinello Aretino in S. Niccolò di
Firenze, I, 678, n. 2.
Acciaiuoli Raffaello. — Aveva un
quadro di Nostra Donna dipinto da Fran-
cesco Salviati, VII, 17.
Accio Prisco, pittore romano. —
Nominato, I, 52, n. 1.
Ack Giovanni, maestro di vetri, fiam-
mingo. — Sue finestre in Santa Gudula
di Brusselle, VII, 588.
* Adeodato , scultore. — Scolpisce
l'architrave sopra la porta di S. Andrea
di Pistoia, I, 272, n. 3. Nominato, 325.
Aersen. — V. Aertsen Pietro.
Aertsen Pietro, detto Langepier, o
Pietro Lungo, pittore fiammingo, VII,
586 e n. 4.
* Agabiti Pietro Paolo, scultore da
Sassoferrato. — Lavora di terra cotta
invetriata, II, 190. Sua opera nella cap-
pella dei Cappuccini d'Arce via, ivi, n. 2.
Agatarco, greco, pittore. — Nomi-
nato, I, 50, n. 1.
Agesandro, greco, scultore. — No-
minato, I, 82.
A gol a n ti Sandro di Giovanni, mae-
stro di vetro e pittore fiorentino. — Fa
il finestrone del coro di S. Maria No-
' velia, 111,261, n.l. Affreschi nel Palazzo
del Potestà di Firenze erroneamente
attribuiti a lui, ivi. Falsamente creduto
scolare di Domenico Ghirlandajo, ivi
Agoraclito da Paro, greco, scultore
— Sue opere, I, 75.
Agostino ed Agnolo, scultori ed ar
chitetti senesi. — Loro vita, I, 429-445,
Non sono fratelli, 429, n, 1. Apprendono
l'arte da Giovanni Pisano, 430. Lo aju
tano a fare la tavola di marmo nel
Vescovado d'Arezzo, 431. Agostino dà
il disegno del Palazzo Pubblico in Siena,
ivi. Sono creati architetti del Pubblico,
432. Fanno la facciata del Duomo di
20
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Siena volta a settentrione, ivi. Edificano
la Porta Romana e rifanno quella a
Tufi, 432-433. Cominciano la chiesa e
convento di S. Francesco in detta città,
433. Chiamati ad Orvieto, fanno alcune
sculture nella facciata del Duomo, ivi.
Lodati da Giotto e da lui raccomandati
a Pier Saccone, 433-434. Lavorano la
sepoltura del vescovo Guido Tarlati
d'Arezzo, 434-436. Una tavola di marmo
storiata in S. Francesco di Bologna,
non è opera di questi artefici, 436, e
n. 1. Edificano un castello nella stessa
città, 437. Rimettono il Po nel suo letto,
ivi. Sono premiati dai signori Estensi,
438. Disegnano il nuovo Duomo di
Siena, ivi. Vi fanno la fonte pubblica
o Gaia, dove conducono l'acqua, ivi.
Edificano la sala del Gran Consiglio e ,
la torre del Palazzo Pubblico, 439.
Agnolo fa una cappella e una sepoltura
pel cardinale Giov. Gaetano Orsini in
Assisi, ivi. Agostino muore, ivi. Loro
discepoli, 440. Non hanno lavorato in
S. Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, VI,
512, n. 5. — V. Agostino di Giovanni.
Agostino d'Antonio di Duccio. —
V. Robbia (Della) Agostino.
* Agostino di Giovanni, scultore e
architetto senese. — È probabile che egli
sia l'Agostino Senese di cui scrive la
Vita il Vasari, I, 429, n. 1. Lavora nella
Torre del Palazzo Pubblico di Siena,
439, n. 2. Sino a che anno giungano le
sue memorie, ivi, n. 4. Ebbe un figliuolo
di nome Giovanni, scultore, ivi. Ha parte
principale nella costruzione della for-
tezza di Massa Marittima, 440, n. 1.
È uno degli architetti della facciata del
palazzo Sansedoni di Siena, ivi. Lavora
una cappella nella cattedrale e pieve
d'Arezzo, ivi e 311, n. 1.
* Agostino di maestro Rosso , ar-
chitetto senese. — Non è da confondere
con Agostino Senese nominato dal Va-
sari, I, 440, n. 1. È uno degli architetti
della facciata del palazzo Sansedoni in
Siena, ivi.
Agrate Marco, scultore. — Suoi la-
vori nella facciata del Duomo di Milano,
VI, 517 e n. 1.
Agresti Livio da Forlì, pittore. —
Dipinge in Vaticano, VII, 39, n. 2, e
nella chiesa di S. Spirito in Roma, ivi,
421. Lavora per il Cardinale d'Augusta,
ivi. Sue opere a Narni , ivi, e a Forlì,
422. È condotto in Augusta dal Cardi-
nale suddetto, ivi. Lavora nella Sai»
de' Re, VII, 94, e VIII, 488.
Aimo Domenico, detto il Varigoana,
e, dalla patria, il Bologna. — Scolpisce
una storia nella Madonna di Loreto, IV,
520 e n. 1. Fa una sepoltura nella Tri-
nità di Roma, V, 622. Ritrae di cera il
Laocoonte, VII, 489. Fu forse chiamata
ancora il Vpcchio da Bologna, ivi, n. 2.
Ajolle Francesco d'Agnolo di Piero,
maestro di musica. Suo ritratto dipinto
nel Chiostrino dell'Annunziata da An-
drea del Sarto, V, 16. — Insegna a can-
tare al Cellini, ivi, n. 3. Sue notizie, ivi.
Ajolle Alamanno, figliuolo di Fran-
cesco. — Insegna la musica alla figliuola
di B. Cellini, V, 16, n. 3.
Alberti Antonio, pittore ferrarese,
discepolo di Agnolo Gaddi. — Sue opere,.
1, 641, 642, n. 1. Nominato, IV, 492, n.3.
Alberti Leon Battista, architetto fio-
rentino. — Sua vita, II, 535-548. Sua
perizia nelle lettere e nelle scienze, 536,
n. 1. Sua nascita, ivi, n. 3. Sue opere-
letterarie e scientifiche, 537 e n. 2, 3,
4, 5, e 538 e n. 1. È il primo a tentare
di ridurre i versi volgari alla misura
dei latini, 538. Sue opere di architettura
in Roma, 538, n. 4 e 539, e n. 1, 2, 3.
Dà il modello della chiesa di S. Fran-
cesco a Rimini, 539 e n. 4. Trova uno
strumento per lucidare le prospettive
naturali, e per ridurre le cose piccole
in maggior forma, 540. È creduto in-
ventore delia camera ottica, ivi, n. 3.
Fa la facciata della chiesa di S. Maria
Novella di Firenze, 541 e n. 1. Dà il
disegno di varie fabbriche per i Rucellai
di Firenze, 541 e n. 2, 542 e n. 1. Fa
la tribuna della chiesa della Nunziata
in detta citta, 543, 544 e n. 1. È chia-
mato a Mantova, ove dirige varie fab-
briche, 545. Suoi disegni posseduti dal
Vasari, 546. Altre sue opere di archi-
tettura e di pittura in Firenze, 547. Suo
ritratto, ivi e n. 3. Sua destrezza e forza
fìsica, 547, n. 4. Sua morte, 548, il 1.
Commentario intorno ai suoi scritti ar-
tistici, 549-551. Il primo che tentasse
di lavorare il porfido, I, 110.
Alberti Michele, fiorentino, scolaro
di Daniello da Volterra. — Dipinge alla
Trinità de' Monti in Roma, VII, 61. Ese-
cutore ed erede in parte delle cose del-
l' arte di Daniello Ricciarelli, ivi, 69.
Albertinelli Mari otto, pittore fioren-
tino. — Sua vita, IV, 217-229. Apprende
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
21
la pittura da Cosimo Rosselli e diviene
il compagno di Fra Bartolommeo, 217.
Notizie della sua famiglia, ivi, n. 2. Dise-
gna le anticaglie raccolte dai Medici, 218.
Termina le pitture lasciate imperfette
da Fra Bartolommeo, 221. Sue pitture
in Firenze, ivi e seg. Abbandona l'arte
e apre un'osteria, 222. Ritorna all'arte
e continua a lavorare, ivi e seg. Tavola
per la Compagnia di S. Zanobi, 223 e
n. 3. Altre sue pitture a Firenze, 224.
A Viterbo e a Roma, 225. Sua morte,
ivi. Altre sue opere non ricordate dal
Vasari, 225, n. 4. Suoi disegni, 225 e
•e 227, n. 1. Suoi discepoli, 228. Albero
genealogico della sua famiglia, 231. Oli
è allogata una tavola dai Certosini di
Pavia, in sostituzione di un'altra non
altrimenti fatta da Filippino Lippi, III,
475, n. 3. Maestro del Franciabigio, V,
190, n. 1. Fa compagnia all'arte col
Bugiardini, VI, 202. Insegna a Jacopo
Pontormo, 246.
* Alberto Arnoldi. — V. Arnaldi Al-
berto.
* Alberto, frate minorità. — Lavora
nella Fontana Maggiore di Perugia, I,
307, n. 1.
* Albizo di Piero, scultore fiorentino.
— Fa l'ornamento di un tabernacolo
in Orsanmichele, II, 402, n. 5.
Alcidamo, greco, pittore. — Suaope-
Ta, I, 48.
Alcistene, pittrice greca. — Nomi-
nata, I, 50.
Al email e, greco, scultore. — Sue ope-
tc, I, 75.
* Aldegrever Alberto , incisore te-
desco, V, 439, n. 3.
Alessi Galeazzo, architetto perugino.
— Sue opere in Perugia, in Genova e
in Milano, VII, 552 e seg. Sue notizie,
555, n. 3. Si vuole autore della chiesa
di S. Caterina in Milano, VI, 516, n. 5.
* Alessio d'Andrea, pittore fioren-
tino. — Dipinge in S.Jacopo di Pìstoja,
I, 452, n. 1.
Alfani Cesare di Domenico, pittore
perugino. — Sue notizie, III, 625.
Alfani Domenico di Paris, pittore
perugino. — Discepolo di Pietro Peru-
gino, III, 596. Sue notizie, 622. Sue
pitture a Perugia, ivi e seg., V, 163,
n. 1. Raccoglie in Perugia il Rosso
fiorentino, ivi.
Alfani Orazio di Domenico, pittore
perugino. — Scolare del Perugino, III,
596. Sue pitture a Firenze, 623. A Pe-
rugia, 624, 625. Sue notizie, 624. Archi-
tetto pubblico della sua patria, ivi.
Fondatore dell'Accademia perugina del
Disegno, ivi. Sua morte, 625.
Alfonso I, duca di Ferrara. — Sue
relazioni con Raffaello, IV, 365, n. 4.
Doni da esso ricevuti, ivi.
Alfonso II d'Aragona, re di Napoli.
— Suo ritratto, II, 474, n. 3.
Allegri Antonio. — Vedi Correggio
Antonio.
* Allegri Lorenzo, pittore. — Zio
del Correggio e da alcuni detto suo
maestro, IV, 110, n. 3.
Allori Alessandro, pittore fiorentino,
detto del Bronzino, e scolare di esso
Bronzino. — Copia il ritratto del duca
Giuliano de' Medici dipinto da Raffaello,
IV, 353, n. 1. Sue pitture nel Duomo di
Pisa, V, 129. Finisce le pitture del
Poggio a Cajano cominciate da altri,
196, n. 1. Dipinge un quadro per l'ap-
parato dell'esequie del Buonarroti, VII,
308. Lavora nell'apparato per le nozze
del principe Francesco de' Medici, Vili,
617. Scolare del Bronzino e Accademico
del Disegno, VII, 606. Sue notizie, ivi
e seg. Quando morisse, 608, n. 1.
Altichieri da Zevio, pittore vero-
nese. — Nominato, III, 628. Familiare
dei Signori della Scala, 633. Sue opere
in Verona, ivi e 634, n. 2. È in Padova,
ivi, n. 4 e 634, n. 2. Qual parte avesse
nelle pitture della cappella di S. Giorgio
a Padova, 656 e seg. Suoi freschi nella
cappella di S. Felice della detta chiesa,
658.
Altissimo (dell 1 ) Gristofano, pittore
fiorentino. — Scolare del Pontormo e
poi del Bronzino, VII, 608. Accademico
del Disegno, ivi. Copia i ritratti degli
uomini illustri del Museo Giovio, 609,
n. 3. Quando mori, ivi. Manda al Vasari
dieci ritratti di uomini illustri, VIII, 374.
Alunno Niccolò da Fuligno, pittore.
— Derivazione del suo cognome, III,
508, n. 1. Sua nascita e sua famiglia,
ivi. Sue pitture a Foligno, 509 e n. 1.
In Assisi, 509 e seg. E in varii luoghi
della Marca, 510, n, 5. Alla Bastia nel-
l'Umbria, ivi. A Milano, ivi.
* Amadeo o Amadio Gio. Antonio,
scultore pavese. — Autore dell'arca di
marmo in S. Lorenzo di Cremona, ora
nel Duomo, VI, 502, n. 4. Notizie in-
torno a questa ed altre sue opere, ivi.
22
TAVOLA DET NOMI DELLE PERSONE
* Amedeo, incisore di codj, milanese.
— Sua medaglia di Bono d'Ette, III,
12, d. 1. Nominato, 28.
* Amalteo Pomponio. — Suoi affre-
schi nella Sala del Consiglio di Belluno,
III, 170, n. 6.
* Amarori Benedetto, senese, iota-
gliatore in legno. — Nominato, VII, 59,
n. 4.
* Ambrogi (degli) Marco. — Vedi
Melozzo da Forlì.
* Ambrogio d'Andrea, orafo senese.
— Fa una statua d'argento pel Duomo
di Siena, III, 304.
* Ambrogio d'Antonio, milanese,
architetto della cattedrale di Spoleto,
IV, 148, n. 1.
* Ambrogio di Baldese, pittore fio-
rentino. — Sue tre tavole in S. Stefano
al Ponte Vecchio in Firenze, I, 633,
n. 3. Sua nascita e sua morte, ivi. Suoi
lavori in Or S. Michele, I, 640, n. 4.
Dipinge nel Palazzo del Ceppo di Prato,
II, 8, n. 1.
Amflstrato, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 82.
Ammannati Bartolommeo. — La-
vora una facciata io testa della Sala
del Gran Consiglio di Firenze, IV, 453.
Gli sono date a fare alcune sculture in
Palazzo Vecchio, VI, 185. Sua statua
del Nettuno per la fonte di Piazza, 187,
191, 192. Scolpisce la sepoltura di Fran-
cesco Maria I duca d'Urbino, VI, 321.
Studia le cose di Michelangelo, VI, 574.
Fa alcune statue per una prospettiva
di una commedia, VI, 583. Lavora nel
Palazzo della Vigna Giulia, VII, 81.
Statue per la sepoltura del card. Del
Monte, VII, 227. Ruba da giovinetto a
Michelangìolo molti disegni, ivi. Scolare
di Jacopo Sansovino, VII, 510, 521. Suoi
lavori in Padova e in Roma, 521. In
Firenze, 522. Accademico del Disegno,
VII, 625. Lavora nell'apparato per le
nozze di Francesco de 1 Medici, Vili, 618,
620.
Arnolfo, pittore romano.— Sua opera,
I, 52, n. 1.
* Anastagi Gio. Batt. di Mariotto,
orafo perugino. — Fa una nave di ar-
gento disegnata dal Perugino, III, 606.
* Andrea dall' Aquila , scultore. —
Scolare di Donatello, lavora nell'Arco
del Castelnuovo a Napoli, II, 483.
* Andrea di Bonaiuto, pittore. —
Probabilmente ò l'autore della storia
di S. Ranieri nel Camposanto di Pisa».
1,553, n. 5. Chiamato a consigliare dagli
Operai del Duomo di Firenze, I, 583,
n. 2.
* Andrea di Cecco di Rinaldo da
Siena, capomaestro del Duomo di Or-
vieto. — Nominato, I, 618.
* Andrea di Giusto, pittore. — Sua
tavola in S. Lucia de'Bardi in Firenze,
III, 36, n. 4. Fu di cognome Manzini.
Ili, 53, n. 4. Padre di Giusto, pittore, ivi.
Quando morto, ivi. Sue opere a Cortona^
a Prato e a Gubbio, ivi.
* Andrea da Firenze, scultore. —
Fa la sepoltura del vescovo Simone
Vigilanti in San Francesco di Ancona,
I, 658, n. 5. È autore del monumento-
di Ferdinando Sanseverino a Napoli, ivi.
Andrea di Noferi, I astrai uolo. — -
Stima una statua di Donatello pel cam-
panile del Duomo di Firenze, II, 401,.
n. 1.
Andrea Pisano, scultore e architetto.
— Sua vita, 1, 481-497. Di chi fu figliuolo,.
481, n. 1. Fu veramente da Pori tederà*
ivi. Stato della scultura innanzi a lui,.
481. Studia le sculture antiche, 482. Fa
alcune figurine di marmo in S. Maria
a Ponte a Pisa, 483. È chiamato a
Firenze a' servigi dell'Opera del Duomo,,
ivi. Gli è dato a fare la statua di Bo-
nifazio Vili, ed altre statue e sculture
per la facciata del Duomo, 484. Suo
tabernacolo sopra una delle porte di
fianco del Duomo medesimo, ivi. Non
è autore della Vergine di marmo sopra
l'altare della Logge tta del Bigallo, I,
485-486, n. 1. Dà il disegno del castel-
lo di Scarperia, 486. Opere che si di-
cono fatte da lui in Venezia, ivi e n. 3.
Alza una parte delle mura di Firen-
ze, 486-487. Manda al Papa in Avi-
gnone una croce di getto, 487. Gli è
dato a fare una porta di bronzo per
S. Giovanni, 487. Quando comincia que-
sto lavoro e da chi aiutato, ivi, n. 3.
Si obbliga a fare 24 teste di leone per-
la mezza porta dell'opera di S. Giovanni,
ivi. È pure aiutato da Nino suo figliuolo
nel lavoro della porta di S. Giovanni,.
489. Fa il tabernacolo per l'aitar mag-
giore della chiesa suddetta, 488 e n. 1.
Sue sculture per il campanile del Duomo,.
488. Fa il modello del tempio di San
Giovanni di Pistoia, 490. Non può esser
l'autore del monumento di messer Cino
da Pistoia, ivi, n. 4. Allarga pel Duca.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
23
d'Atene la Piazza della Signoria e for-
tifica il Palazzo Pubblico, 491. Fa altri
lavori pel medesimo Duca, ivi. È fatto
cittadino fiorentino, 492. Intorno a quali
anni furono le opere sue, 493. Suoi di-
scepoli, ivi. Altri suoi discepoli non
nominati dal Vasari, 495, n. 2. Sua
morte, 495. Sua madonna sopra la porta
del Duomo d'Orvieto, non rammentata
dal Vasari, 495, n. 3. Albero genealogico
della sua famiglia, 497. Prosegue il
campanile di Giotto, 591.
* Andrea di Ristoro, da Firenze,
pittore. — Suoi dipinti nel Camposanto
di Pisa, 1, 553, n. 5 Nominato, 582, n. 1.
* Andreani Andrea, mantovano. —
Intaglia alcune storie del pavimento del
Duomo di Siena fatte dal Beccatomi,
V, 646, n. 4.
Andróbio, greco, pittore.— Sua ope-
ra, I, 48.
Androclide Giziceno, greco, pittore.
— Nominato, I, 50, n. 1.
Angelico (T). — V. Giovanni {frate)
da Fiesole.
* Angelo di Baldassarre, pittore
perugino. — Dora la statua di papa
Paolo II, scolpita dal Vellano, II, 606,
n. 3.
Angelo di Gristofano. — Fratello
del Franciabigio e suo scolare, V, 199.
Dipinge nel chiostro di S. Pancrazio e
fa un* insegna di bottega, ivi.
Angelo di Donnino (Mazzieri), pit-
tore fiorentino. Amico di Cosimo Ros-
selli. — Sue pitture a Firenze, III, 190
e n. 4. Disegna il ritratto di Benedetto
da Rovezzano, IV, 536. È chiamato a
Roma da Michelangelo perchè gli mo-
stri il modo di lavorare in fresco, VII,
175.
* Angelo di Lippo de' Vetri, da
Firenze. — Ajuta a metter in opera un
disegno per un occhio di vetro fatto da
Donatello, II, 402, n. 2.
Angelo di Lorentino o di Lorenzo,
da Arezzo, pittore. — Rifa la Nunziata
dipinta da Giovanni Toscani nel ve-
scovado d'Arezzo, I, 630. Scolare di
Domenico Pecori, III, 224.
Angiò (d') Carlo. — Sua venuta a
Firenze, I, 254-255 e n. 1. Va a vedere
la tavola dipinta da Cimabue per Santa
Maria Novella, ivi.
Angiolino di maestro Giotto, scul-
tore. — Nominato, I, 405, n. 2.
Anguisciola Anna, pittrice cremo-
nese. — Copia la Madonna della Scala
del Correggio, VI, 501, n. 2.
Anguisciola Elena, pittrice cremo-
nese. — Si fa monaca, VI, 501, n. 2.
Anguisciola Europa, pittrice cremo-
nese. — Suoi lavori, VI, 501 e n. 1.
Anguisciola Lucia, pittrice cremo-
nese. — Nominata, VI, 500.
Angnisciola Minerva, pittrice cre-
monese. — Nominata, VI, 498. Fu anche
dedita alle lettere, ivi e 501, n. 2.
Anguisciola Sofonisba, pittrice cre-
monese. — Chiamata in Spagna, V,
81. Suo disegno mandato da Tommaso
de* Cavalieri al duca Cosimo, e poi
passato nel libro del Vasari, ivi. Disce-
pola non di Giulio, ma di Bernardino
Campi, VI. 498, n. 2. Diviene cieca, ivi.
Suoi ritratti, ivi. Fa il ritratto del re e
della regina di Spagna, VI, 499 e n. 1.
Sua lettera a papa Pio IV, 499 e seg.
Dipinge il proprio ritratto, VII, 133.
* Anichini Andrea, ferrarese, inta-
gliatore di gemme, figliuolo di Fran-
cesco. — Nominato, V, 385, n. 1.
* Anichini Callisto, ferrarese, inta-
gliatore di gemme, figliuolo di Fran-
cesco. — Nominato, V, 385, n. 1.
Anichini Francesco, ferrarese, in-
tagliatore di gemme. — Dal Vasari
chiamato Luigi, V, 384. È provato che
fu d : . nome Francesco, 385, n. 1. Suoi
figliuoli, ivi.
* Anichini Luigi, ferrarese, inta-
gliatore di gemme, figliuolo di Fran-
cesco. — Nominato, V, 385, n. 1.
Annibale di Nanni di Baccio Bigio,
pittore fiorentino. — Creato di Fran-
cesco Salviati, VII, 40.
Anselmi Michelangelo, pittore par-
migiano. — Dipinge nella Madonna
della Steccata di Parma, VI, 485. Sue
notizie, ivi, n. 5.
Antermo, greco, scultore. — Sue ope-
re, I, 74.
Antifilo, greco, pittore. — Sue opere,
I, 48.
Antigono, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 68.
Antobolo, greco, pittore, discepolo
di Olimpiade. — Nominato, I, 50.
Antonello da Messina, pittore. —
Sua vita, II, 563-573. Notizie della sua
famiglia, 568, n. 1. Va in Fiandra ed
impara da Giovanni da Bruggia (Van
Eyck) il segreto di dipingere a olio,
569. Si ferma in Venezia: sue opere,
24
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
569 e seg. Insegna il suo segreto a Do-
menico Veneziano, 570. Suoi quadri in
Firenze, 571, n. 4. Sua morte, 572.
Commentario alla sua vita. Sulla que-
stione se la scoperta della pittura a
olio sia dovuta a Giovanni Van Eyck,
575-589.
Antoniasso, pittore romano.— Stima
una pittura di Filippino Lippi, III, 470.
Sua famiglia, ivi, n. 1. Sue opere in
Roma, ivi. A Velletri, ivi. A Campa-
vano, ivi. Al Monte di Rieti, ivi. A
Porano, ivi. A Poggio Nativo nell'Um-
bria, ivi. A Scandriglia, ivi. A Capua,
ivi.
* Anton j (degli) Antonio, pittore
messinese. — Sua tavola nella catte-
drale di Messina, II, 568, n. 1.
Antonio, frate olivetano, pittore. —
Suoi lavori a S. Michele in Bosco, a
Scaricalasino e a Monteoliveto Mag-
giore, VI, 473.
* Antonio d' Andreuccio , pittore
orvietano. — Lavora nel Duomo d'Or-
vieto, I, 522, n. 1.
* Antonio di Benedetto, orafo. —
Scolare di Neri di Bicci, II, 87.
* Antonio di Chellino , da Pisa,
orefice e scultore* — Garzone di Do-
natello nei lavori in S. Antonio di Pa-
dova, II, 411, n. 1.— V. Antonio da
Pisa.
Antonio di Cristoforo, scultore fio-
rentino. — Discepolo del Brunelleschi,
II, 386. Fa le statue equestri di bronzo
di Niccolò e di Borso d'Este a Ferrara,
ivi e n. 1.
Antonio di Domenico. — V. Anto-
nio di Donnino.
* Antonio di Domenico, di Sicilia.
— Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle
porte di S. Giovanni, II, 256.
* Antonio di Domenico di Nanni,
piffero, muratore. — Gli è allogato il
chiostro di S. Agostino al Monte San-
Bavino, IV, 521, n. 2.
Antonio di Donnino (Mazzieri), pit-
tore fiorentino. — Scolare del Francia-
bigio, V, 199. Dipinge nel chiostro di
S. Agostino a Monte S. Savino, 200.
Sue pitture in Arezzo, ivi. Sua tavola
nella chiesa de' Servi di Firenze, ivi e
n. 2. Dipinge nell'Apparato per le nozze
del duca Cosimo, VI, 87. Dipinge la
prospettiva d'una commedia, 445.
* Antonio di Giovanni, ricamatore
fiorentino. — Lavora nei paramenti
per S. Giovanni di Firenze, III, 299,
n. 2.
* Anton Francesco di Giovanni da
S. Giovanni di Valdarno, pittore,
nipote di Masaccio. — Nominato, II,
300, n. 1.
* Antonio (di Chellino) da Pisa. —
Lavora nell'arco di Castelnuovo a Na-
poli. II, 484.
* Antonio di Salvi, orafo fiorentino.
— Lavora nel dossale d'argento in S.
Giovanni di Firenze, III, 288, n. 1. Altre
sue notizie ed altre sue Opere, 290, n. 2.
Antonio Veneziano, pittore. — I,
661-668. Lavora nel Duomo di Siena,
661, n. 1. Scolare di Agnolo Gaddi in
Firenze, 661. Suo fresco nella Sala del
Consiglio di Venezia, 662. Suoi dipinti
in Santo Spirito, in S. Stefano e in
S. Antonio di Firenze, 662, 663. Con-
dotto a Pisa per dipingere nel Campo-
santo, 663-666. Suo modo di lavorare
a fresco. 666. Torna a Firenze e dipinge
un tabernacolo a Nuovoli, ivi. E una
tavola alla Certosa, 667. Lascia la pit-
tura e diviene medico, ivi. Muore, ivi.
Suoi disegni posseduti dal Vasari, 668.
Suo ritratto, ivi. Suoi discepoli, ivi.
Nominato, 582, n. 1. Si vuole che la-
vorasse nella storia degli Anacoreti
del Lorenzetti nel Camposanto di Pisa,
I. 473, n. 2.
Antonio da Vercelli. Fa un modello
per la cupola di S. Maria del Fiore,
II, 359.
Antonio Vite , pittore pistoiese. —
Scolare di Gherardo Stamina, II, 8.
Vuoisi che sia lo stesso che Antonio
di Filippo, pittore pistoies. , ivi, n. 1.
Dipinge il Capitolo di S. Piccola in
Pisa, ivi. Altre sue opere in Prato, in
Pistoia e nel Camposanto di Pisa, ivi. Di-
pinge nel Palazzo del Ceppo a Prato, 26.
Apelle, pittore. — Sua vittoria arti-
stica contro Protogene, L, 33. Dà una
meritata lezione a un calzolaio, I, 34.
Dipinge una Venere Dionea che si crede
essere una delle concubine di Alessan-
dro Magno, I, 35. Altre sue opere, I,
36, 37 e 38. Nominato, I, 53.
Apollonio , greco. — Maestro di
musaico del Tafi, I, 333. Lavora con
lui i musaici di S. Giovanni di Firenze,
ivi. Non fu greco, ma probabilmente
fiorentino, 340.
Apollodoro, greco. — Il primo che
ritrovasse il pennello, I, 218.
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
25
* Arcangelo di Cola, da Camerino,
pittore. — Sua tavola in Santa Lucia
de* Bardi per la cappella d' Ilarione
de' Bardi, II, 66 e 204, n. 1. Suoi lavori
a Roma, II, 294, n. 1. Ascritto alla Com-
pagnia de" Pittori di Firenze, ivi. Sua
tavola nella Pieve d'Empoli, ivi.
Ardice di Corinto, pittore. — Uno
de' primi che esercitasse la pittura,
I, 22.
* Arditi, o d'Ardito Andrea, orafo
fiorentino. — Fa la reliquia d'argento
della testa di S. Zanobi, I, 442, n. 1.
Altri suoi lavori di oreficeria per il
Duomo di Firenze, ivi. Probabilmente
autore della croce di getto pel Papa
in Avignone, dal Vasari attribuita a
Andrea Pisano, 1, 487, n. 2.
Arca ( dall' ) Niccolò. — Non fu
bolognese, ma scbiavone o meglio pu-
gliese, II, 120, n. 2. Termina l'arca di
S. Domenico in Bologna, ivi. Altri suoi
lavori in questa città, ivi. Non fu di-
scepolo d'Iacopo della Quercia, ivi.
Arellio, pittore romano. — Nominato,
1, 52, n. 1.
Aretino Lionardo. — Elegge e di-
chiara i soggetti delle storie da farsi
nella terza porta di S. Giovanni di
Firenze, II, 237, n. 2.
Aristar te, greca, pittrice. — Nomi-
nata, I, 50.
Aristide, greco, pittore. — Sua tavola
di Bacco pagata dal re Aitalo seimila
sesterzi, L, 219. Posta da Lucio Mummio
nel Tempio di Cerere, 220. Nominato,
1,52.
Aristide Tebano, pittore. — Sue ope-
re, I, 38, 39.
Aristoclide, greco, pittore. — Nomi-
nato, I, 48.
Aristofane, greco, pittore.— Sue ope-
re, I, 48. Nominato, I, 50, n. 1.
Aristofonte, pittore. — Nominato,
I, 50, n. 1.
Aristolao, greco, pittore, discepolo
di Pausia. — Sue opere, I, 47.
* Arnoldi Alberto, scultore. — Non
fu fiorentino, ma lombardo. I, 485, n. 1.
Scolare di Andrea Pisano, ivi. E autore
della Madonna di marmo nell'Orato-
rio del Bigallo di Firenze, attribuita a
Andrea Pisano, ivi Lavora i marmi
per l'ultimo fincstrato del campanile
del Duomo di Firenze, ivi. Scolpisce
l'altra mezza Madonna sopra la porta
del detto Oratorio, I, 486, n. 1.
Arnolfo di Lapo (ossia di Cambio),
architetto e scultore fiorentino. — Sua
vita, 269-292. Fa una cappella di marmo
in Santa Maria Maggiore di Roma, I.
278. n. 2. Scolpisce il ritratto di Onorio
III e la sua sepoltura, ivi. Fa la cappella
e sepoltura di papa Bonifazio VIII, ivi.
Tabernacolo col suo nome in S. Paolo
di Roma, ivi. Non fu figliuolo di Lapo,
come favoleggia il Vasari, ma di un
tal Cambio da Colle di Val d'Elsa, I,
283, n. 4. Discepolo di Niccola Pisano,
ivi. Quando nato, 284. Dà opera al di-
segno sotto Cimabue, ivi. Dà il disegno
della Loggia e dei pilastri di Orsanmi-
chele, ivi. Col suo consiglio si ordina
che nel Poggio de' Magnoli non si muri,
ivi. Fonda la Loggia e Piazza dei Priori
e alcune cappelle di Badia, ivi. Il cam-
panile di questa chiesa non è opera sua,
ivi, n. 3. Dà il disegno della chiesa di
S. Croce, 285. Fa levare intorno al
tempio di S. Giovanni tutte l'arche e
-sepolture, 285. Impelliccia di marmo
il difuori del detto tempio, ivi. Disegna
i castelli di S. Giovanni e di Castelfranco
in Valdarno, 286. Fa il disegno e mo-
dello di S. Maria del Fiore, 286-287.
È falso che da Arnolfo avesse origine
la famiglia Lapi, 288, n. 1. Dà principio
al Palazzo de'Signori, 289, 290. Sua
morte , 290. Come avesse ideato di
voltare la cupola di S. Maria del Fiore, v
292. Fa il deposito del Cardinale di
Braye in S. Domenico d'Orvieto, 291,
n. 2. Sua andata a Perugia, 307, n. 1.
Ajuta Niccola Pisano nel pergamo del
Duomo di Siena, 304, n. 2.
* Arrighetti Francesco d'Iacopo,
pittore fiorentino. — Dipinge in compa-
gnia di Mariotto di Nardo una tavola
per S. Stefano al Ponte Vecchio, I, 610,
n. 3.
Arrigo Fiammingo. — Lavora nella
Sala de' Re in Vaticano, Vili, 488.
Artemone, greco, pittore. — Sue
opere, I, 48.
Asclepiodoro, greco, pittore. — Lo-
dato da Apelle, I, 41.
Aspertini Amico. — Nominato, V,
175. Invidia il Bagnacavallo, 179. Sue
notizie, ivi, n. 2. Sue opere non ricor-
date dal Vasari, ivi. Facciate dipinte
da lui in Bologna, 180. Dipinge a Roma
e a Lucca, ivi e n. 4. Suo fresco in
Sant'Iacopo di Bologna, 181. Suo arco
trionfale per la venuta di Carlo V, ivi.
26
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Impazza, ivi. Attese anche alla scultura,
182. Suo Cristo Morto in S. Petronio,
ivi. Dipinge con ambedue le mani, ivi.
Sua natura, ivi. Lavora neir Oratorio
di S. Cecilia in Bologna, III, 136, n. 4,
540, n. 1. Invidia Properzia de' Rossi,
V, 77.
Aspertini Guido, pittore bolognese,
fratello di Amico. — Fu discepolo di
Ercole Ferrarese, III, 147. Sue opere in
Bologna, ivi, n. 3. Muore giovane, 148.
Suoi disegni nel Libro del Vasari, ivi.
* Assalonne di Ottaviano , pittore.
— Scolare del Perugino, III, 598, n. 3.
* Atalante, architetto. — Discepolo
di Leonardo da Vinci, IV, 52, n. 3.
Eccellente sonatore di lira, ivi. Sopra-
stante alle fabbriche di papa Leone, ivi.
Ultima memoria che si ha di lui, ivi.
Atemòne Maronite, greco, pittore.
— Sue opere, I, 46, 47.
Atenodoro, greco, scultore. — No-
minato, I, 82.
Aterio Labeone , pittore romano. —
Nominato, I, 51.
* Attavante, detto anche Vante,
miniatore fiorentino. — • Suoi lavori nei
libri corali del Monastero degli Angeli
di Firenze, II, 23, n. 3. Descrizione
delle sue miniature in un Codice di
Silio Italico, 523 e seg. Se dette mi-
niature gli appartengano, 526, n. 1.
Imitatore di Bartolommeo della Gatta,
HI, 225. Sua famiglia, 231. Codici da
esso miniati, ivi e seg. Dipinge le palle
della sfera o orologio di Lorenzo della
Volpaia, 234. Sua nascita, ivi. Altre
sue opere in miniatura, ivi e seg.
* Auliste o Euliste d'Angelo, da
Perugia. — Scolare del Perugino, III,
598, n. 3. Condannato dagli Otto di
Firenze, ivi.
Ausse. — V. Hemmeling, e Emme'
linck.
Avanzi o d'Avanzo Iacopo, pittore
bolognese. — Dipinge nella chiesa della
Casa di Mezzo a Bologna, II, 140.
Avanzi o d'Avanzo Iacopo, pittore
padovano o veronese. — Nominato, III,
628. Dipinge con Altichieri da Zevio a
Verona, 634. Lodato dal Mantegna, ivi.
Sue pitture a Padova, ivi. Altre sue
pitture a Verona, ivi. Qual parte abbia
avuto nei freschi della cappella di San
Giorgio a Padova, 656 e seg. Altre sue
opere a Padova, 659.
Avanzi Niccolò, veronese, intaglia-
tore di gemme. — Maestro di Matteo
del Nassaro, V, 376.
* Azzara Francesco. — Lavora nel-
l'arco di Castelnuovo a Napoli, II, 484.
B
Baccelli Domenico. — Della Com-
pagnia del Paiuolo, VI, 609.
Baccio d'Agnolo, architetto fioren-
tino. — Sua vita, V, 349-359. La sua
prima professione fu il legnaiuolo e
intarsiatore, 350. Suoi lavori in queste
arti fatti in Firenze, ivi. Va a Roma e
attende air architettura, ivi. Intaglia un
ornamento di legname per una tavola
di Fra Bartolommeo, 351. Fa la scala,
le colonne e le porte della Sala dei
Dugento, ivi. Sue fabbriche di archi-
tettura in Firenze, 351 e seg. Architetto
di Santa Maria del Fiore, comincia il
ballatoio della Cupola, 353. Principia
il pavimento di S. Maria del Fiore, 354.
Fa un arco per la venuta di Carlo V
in Firenze, ivi, n. 2. Muore, 354. Albero
della sua famiglia, 361. Prospetto cro-
nologico della sua vita e delle sue
opere, 363. Fa l'ornamento di una
tavola di Filippino Lippi, III, 474, n. 2.
È richiesto del suo parere per la Sala
del Consiglio nel Palazzo della Signoria,
IV, 448. Capomaestro della detta Sala,
449, n. 1, 450, n. 1. Biasimato per la
facciata del Palazzo Bartolini, IV, 444.
Fa un fornimento di legname per una
camera di Pier Francesco Borgherini,
V, 26. Suoi ornamenti di legname nel
Palazzo Borgherini, VI, 261, n. 4. Con-
duce in Piazza il gruppo di Ercole e
Cacco del Bandinelli, VI, 159. Stima
le statue di bronzo fatte dal Rustici
per S. Giovanni, VI, 605. Concorre al
disegno della facciata di S. Lorenzo di
Firenze, VII, 188 e n. 1. Lavora nel-
l'apparato per la venuta di Carlo V
in Firenze, VIII, 257.
Bachiacca Antonio. — V. libertini
Antonio.
Bachiacca, Francesco d' Ubertino
(detto il) pittore fiorentino. -— Fratello
di Baccio e di Antonio ricamatore, VI,
454, n. 1. Albero della sua famiglia, ivi.
Amico di Andrea del Sarto, 455. Sua
predella in S. Lorenzo di Firenze, ivi.
Sue tavole per Pier Francesco Borghe-
rini e Giov. Maria Benin tendi, ivi. È
j
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
27
preso dal duca Cosimo ai suoi servigi,
* ivi. Gli dipinge uno scrittoio a olio con
uccelli ed erbe, ivi. Suo Deposto di
Croce in S. Maria Maddalena de' Pazzi,
ivi, n. 4. Fa alcuni cartoni per arazzi,
ivi. Dipinge una grotta d'una fontana
a' Pitti, 456. Disegna per un letto rica-
mato da Antonio suo fratello, storie e
figure piccole, ivi. Sua morte, ivi. Suo
ritratto, ivi, n.2. Scolare del Perugino,
III, 592. Fratello di Baccio e di Anto-
nio ricamatore, ivi e n.3. Sue pitture a
Firenze e a Dresda, ivi e n. 4. Suoi qua-
dri per Gio. Maria Benintendi, V, 196.
Dipinge neir apparato delle nozze del
duca Cosimo, VI, 87. Dipinge negli or-
namenti di legname del Palazzo Bor-
gherini, VI, 261, n. 4. Lavora in una
prospettiva per una commedia, VI,
443. Dipinge alcune storie in un arco
trionfale, VI, 451.
Badile Antonio, pittore veronese. =
Creduto maestro di Orlando Fiacco, V,
298, n. 2.
Baglioni Atalanta. — Dà a fare un
Deposto di croce a Raffaello, IV, 325.
Baglioni Cesare, bolognese. — La-
vora nell'apparato per le nozze di Fran-
cesco de' Medici, Vili, 621.
* Baglioni Giuliano di Baccio d'A-
gnolo, architetto fiorentino. — Alza la
cupola della cattedrale di Foligno, IV,
148, n. 1.
Baglioni Raffaello. — Compagno
di G. F. Rustici nel cercare la conge-
lazione del mercurio, VI, 606.
Bagnacavallo (da) Bartolommeo ,
pittore. — Sua vita, V, 175-188. Suo
cognome, 176, n. 2. Lavora nella Pace
di Roma, 176. E in S. Petronio di
Bologna, a concorrenza di altri pittori
bolognesi, 176. In compagnia di Biagio
Pupini lavora in S. Salvadore di Bo-
logna, 177 e n. 1. Sue pitture in Bologna
nel Palazzo del Potestà, 177 e n. 4. In
, S. Vitale e nei Servi, 177, 178 e n. 1.
Altre in S. Michele in Bosco, in Santo
Stefano e in Sant'Iacopo, 178. Tavola
nella Misericordia fuori di Bologna, ivi
e n. 5. Altre sue opere non ricordate
dal Vasari, ivi, n. 6. Muore, 179. Invi-
diato da Amico Aspertini, ivi. Sue pit-
ture a Faenza, ora distrutte, 178, n. 6. Di-
pinge nelle Logge Vaticane, IV, 363. In-
segna l'arte al Primaticcio, VII,406,n.3.
Bagnacavallo Gio. Battista, pittore
bolognese. — Ajuta il Vasari nelle
pitture di Roma, VI, 229. Lavora col
Primaticcio a Fontainebleau, VII, 409.
Ajuta il Vasari nelle pitture di Roma,
VII, 681.
Baia (il), bombardiere e legnaiuolo.
— Uno de' fondatori della Compagnia
della Cazzuola, VI, 611. Il suo proprio
nome fu Jacopo di Corso. Ferito da
un colpo di bombarda, muore nel 1515,
ivi, n. 1. Lavora nell'apparato per la
venuta in Firenze di Leone X, ivi e
V, 25, n. 3.
* Baldassarre, fabbro. — Presente
al concorso per la nuova facciata del
Duomo di Firenze, IV, 308 e n. 2.
* Baldassarre Estense, pittore fer-
rarese. — Nominato come incisore di me-
daglie, III, 27. Fu scolare di Cosimo
Tura, ivi, n. 2. Sua pittura nella galleria
Costabili a Ferrara, ivi. Altre sue no-
tizie, ivi.
Baldassarre da Pescia (Turini). —
Esecutore del testamento di Raffaello
da Urbino, IV, 382.
Baldinelli Baldino, pittore fiorenti-
no. — Discepolo di Domenico del Ghir-
landaio, III, 277. Di chi fosse figliuolo
e quando nato, ivi, n. 1.
Baldini Baccio, orafo fiorentino. —
Intaglia stampe con i disegni di Sandro
Botticelli. Sue incisioni nel Libro del
Monte Santo di Dio impresso in Fi-
renze nel 1477 e nel Dante stampato
nel 1481 da Niccolò di Lorenzo della
Magna, ivi, n. 2, V, 396.
Baldini Giovanni, pittore fiorentino.
— Nominato, VI, 460. Se sia invece un
Giovanni Busini detto Sollazzino, ivi,
n. 2.
Baldinucci Filippo. — Criticato ama-
ramente dal Cinelli, I, 248, n. 1.
Baldovinetti Alesso, pittore fioren-
tino. — Sua vita, II, 591-599. Quando
nacque e sua famiglia, 591, n. 1. Sue
opere in Firenze, 592 e seg. Suo ritratto,
592, n. 3 e 4. Suo disegno posseduto
dal Vasari, 595. Impara l'arte del mu-
saico e la insegna a Domenico Ghir-
landaio, 596, 597. Suoi lavori in musaico,
596. Altro suo ritratto, 597. Suo testa-
mento, sua morte e sepoltura, ivi, n. 3.
Astuzia usata per essere ricevuto com-
messo nello spedale di S. Paolo, 598.
Suoi discepoli, ivi. Altre sue opere in
Firenze, 599, n. 2. Albero genealogico
della sua famiglia, 601. Nominato, I,
250. Racconcia i musaici di S. Giovanni,
28
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
f , 334 e 343, n. 2. Stima con Zanobi
Strozzi una tavola di Neri di Bicci, II,
60, n. 1. Stima la pittura di Dante fatta
da Domenico di Michelino, II, 85, n. 6.
Cerca un modo di dipingere diverso
dalla tempera, II, 564. Colorisce la teste
di un cartone di Maso Finiguerra fatto
a Giuliano da Maiano, V, 444. Nomi-
nato, Vili, 87.
* Balducci Giovanni, scultore e ar-
chitetto pisano. — Probabilmente sco-
lare di Andrea Pisano, I, 495, n. 2. Fa
il monumento di Guarnierì Castracani
in S. Francesco di Sarzana, ivi. E il
pergamo in S. Maria del Prato a San
Casciano, ivi. L'arca di S. Pietro Mar-
tire in Sant'Eustorgio di Milano, ivi.
Scolpisce la porta maggiore in S. Maria
di Brera, ivi.
* Balducci Matteo di Giuliano ,
pittore di Città della Pieve. — Scolare
ilei Perugino, III, 598, n. 3. Sue opere
in Siena, ivi. Impara l'arte sotto il
Sodoma, VI, 408. Sue opere, ivi. Scolare
•del Pinturi echio, ivi.
* Ballini Camillo. — Dipinge nel
soffitto della Sala de 4 Pregai a Venezia,
V, 116, n. 5.
Banco (di) Nanni di Antonio. —
V. Nanni Antonio di Banco.
Bandinelli Baccio, scultore fioren-
tino. — Sua vita, VI, 133. Figliuolo di
Michelangiolo orefice, ivi. Fu di casato
Brandirli, ivi, n. 2. Quando nato, 134 e
n. 4. È posto air orafo in bottega del
padre suo, 134. Si dà a lavorare di
rilievo, 135. Disegna il cartone del Buo-
narroti e lo straccia segretameute, 137-
138. Vuole imparare a dipingere e sua
astuzia, 138-139. Suoi lavori di pittura,
139, 147. Suoi lavori di scultura in
Firenze, 139 e seg. Va a Loreto e vi
lavora, 142. Fa incidere alcuni suoi
disegni, 140, 144. Fa il modello della
sepoltura per il re d'Inghilterra, ivi.
Copia il Laocoonte, 145 e n. 2. Disegna
una storia per S. Lorenzo, 147. È fatto
cavaliere di S. Pietro, ivi. Suo modello
del gruppo di Ercole e Cacco, 149. Lo
scolpisce in marmo, 151, 158. Suoi
cartoni, ivi. Va a Roma e vi lavora
per conto del Papa, 153. Dona un bas-
sorilievo a Carlo V ed è fatto cavaliere,
154. Gli è allogata la statua del principe
Doria, 154, 157 e n. 3, 161. Gli sono
allogate le sepolture di Leone X e di
Clemente VII, 163. E quella di Giovanni
delle Bande Nere, 168. Suoi lavori nel
Palazzo Vecchio, 170 e seg. Coro di
S. Maria del Fiore, 175 e seg. Statue
di Adamo ed Eva e del Cristo morto,
179, 180, 181. Suo alterco con Benvenuto
Celli ni, 184. Concorre alla statua d»*l
Nettuno di Piazza, 187. Suoi cartoni
per le pitture del palazzo Pitti, 188.
Cristo morto nella chiesa dei Servi, 189.
Sua morte, 190. Suoi ritratti, 1S9, n. 3,
190, n. 1. Sue qualità, 194. Albero
della sua famiglia, 196-197. Prospetto
cronologico della sua vita e delle sue
opere, 199. Finisce una storia comin-
ciata da Andrea Contucci a Loreto,
IV, 518, n. 1. Va ad imparare il dipin-
gere da Andrea del Sarto, V, 22, 23,
n. 1. Lavora nell'apparato per la venuta
in Firenze di Leone X, V, 24, 25, n. 3.
Si adopera per scampare Marcantonio
dalla prigione, V, 418. Suo disegno
intagliato da Marcantonio, ivi. Altro
suo disegno intagliato da Beatricett< .
Fa le sepolture di papa Leone X, di
papa Clemente VII e di Giovanni delle
Bande Nere, VI, 86. Maestro di Pieri-
no da Vinci, 120. Fa alcune figure per
il carro della Compagnia del Broncone,
254. Lascia non finita la statua di An-
drea D* Oria, ivi. Spezza per farne cor-
nici T Ercole del Montorsoli, 168 e 646.
Scredita l'Ercole del Montorsoli, 640.
Disegna il cartone della guerra di Pisa
di Michelangiolo, VII, 161. Ottiene un
pezzo di marmo che prima era stato
dato al Buonarroti, VII, 201 e n. 1. Fa
il modello di una N. D. per l'oriolo di
Mercato Nuovo, 489.
Bandinelli Clemente. — Figliuolo
naturale di Baccio, VI, 162. Fa di terra
un ritratto del duca Cosimo, 185. Mal-
trattato da Baccio suo padre, va a Roma
e vi muore, ivi. Lascia imperfetto un
gruppo del Cristo morto, 186.
Bandinelli Michelangiolo, orefice,
padre di Baccio. — Lodato da Raffaello
da Montelupo, IV, 553. Lavora per Lo-
renzo de' Medici duca d'Urbino, ivi. Ec-
cellente cesellatore e pratico nelle gros-
serie, VI, 133.
Bandini Giovanni. — Della Compa-
gnia della Cazzuola, VI, 613.
Bandini Giovanni di Benedetto da
Castello, scultore fiorentino. — Fa due
statue per l'apparato dell'esequie del
Buonarroti, VII, 298 e 304. Fa una
statua per la sepoltura del Buonarroti
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
29
in S. Croce di Firenze, VII, 317. Quando
morisse, VII, 633, n. 3. Lavora nella
sepoltura del Buonarroti in S. Croce, 638.
* Bandino di Stefano. — AJ uta il
Ohi berti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 255.
Barba (della) Iacopo, fonditore fio-
rentino. — Getta in bronzo alcune sta-
tuette del Bandinella VI, 153.
Barbalunga. — V. Cornelia Gio-
vanni.
Bar barelli. — V. Giorgione da Ca-
stelfranco.
Barbiere (del) Alessandro Fei, pit-
tore, scolare di Ridolfo del Ghirlandaio,
di Pietro Francia e di Maso da S. Friano.
— Accademico del Disegno, VII, 620.
Quando mori, ivi, n. 1. Ajuta il Vasari
nelle pitture del Vaticano, Vili, 457 e
n. 1. Lavora nell'apparato per le nozze
di Francesco de' Medici, Vili, 621.
Barbiere (del) Domenico, pittore,
scultore, architetto e incisore in rame,
fiorentino. — Lavora col Primaticcio
a Meudon in Francia, VII, 412. Quando
nato, ivi, n. 2. Fa il piedistallo al gruppo
delle Tre Grazie del Pilon, ivi. Fa il
vaso di rame per racchiudere il cuore
di Enrico II, ivi. E! la statua di questo
re per la sua tomba in S. Dionigi, ivi.
Suoi lavori a Troyes, ivi. Fa l'apparato
per la venuta di Enrico II e Caterina
de' Medici a Troyes, ivi. Intaglia in rame
alcune cose tratte dalle opere del Rosso,
del Primaticcio e di Michelangelo, ivi.
Lavora di stucco col Rosso a Fontai-
nebleau, V, 170. Fu di cognome Rico-
veri, 171, n. 1.
Barbi già Mezzanotte. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 612.
Barbigia (del) Niccolò. — Della
Compagnia della Cazzuola, VI, 612.
Barlacchi Domenico. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 613.
Barlacchi Tommaso , intagliatore.
— Rintaglia le stampe di Marcantonio
fatte sui disegni di Raffaello, V, 418.
Mercante di stampe, 431.
* Barili Andrea, pittore, fratello di
Gian Barile. ~ V, 7, n. 2.
* Barili Antonio , intagliatore in
legno, senese. — Suoi lavori nella
libreria del Duomo di Siena, III, 518.
Sue notizie, IV, 409-414. Sue opere,
410 e seg. Sna morte, 414. Albero
genealogico della sua famiglia, ivi.
Prospetto cronologico della sua vita e
delle sue opere, 415. Fa l'ornamento
a una tavola del Sodoma, VI, 396, n. 3.
Barile Gian, pittore fiorentino. —
Detto dal Vasari primo maestro di
Andrea del Sarto, V, 7, n. 2. Sopran-
nominato Gaiuole, ivi.
Barili Giovanni, intagliatore di le-
gno, senese. — Intaglia le porte e i
palchi di legname del palazzo Vaticano,
IV, 363. Fa l'ornamento della tavola
della Trasfigurazione di Raffaello, IV r
372, n. 1 e V, 571.
* Barili Salvi d'Andrea di Dome-
nico, scarpellino, da Rovezzano. —
Capomaestro della chiesa di S. Spirito,
V, 7, n. 2. Padre di Andrea e di Gio-
vanni, ambedue pittori, ivi.
Barna. — V. Berna.
* Barna di Turino , intagliatore
senese. — Suoi lavori nel coro del
Duomo di Siena, II, 111, n. 1.
* Barnaba di Modena, pittore. —
Suoi dipinti nel Camposanto di Pisa,.
I, 553, n. 5.
Barocci Ambrogio di Antonio, scul-
tore milanese. — Suo fregio in basso-
rilievo nel palazzo del Duca d'Urbino,.
Ili, 72, n. 1.
Barocci Federigo, da Urbino, pittore.
— Dipinge nel palazzetto di Belvedere»
VII, 91.
Baroncelli Niccolò di Gio. , fioren-
tino. — Discepolo del Brunelleschi, II,
386. Fa il modello della statua equestre
del marchese Niccolò d'Este a Ferrara»
ivi, n. 1. Getta in bronzo la statua del
marchese Borso d'Este, ivi. Fa cinque
figure di metallo per il Duomo di
Ferrara, ivi.
Baronino Bartolommeo, da Casal
Monferrato. — Mura la fonte sotto il
palazzo nuovo del Vaticano, VII, 82»
Sue notìzie, ivi, n. 1.
Barozzi. — V. Vignola Jacopo.
Bartoli Cosimo. — Possedeva ub
libro di cose d'arte scritto da Lorenza
Ghiberti, ora nella Nazionale di Firen-
ze, II, 247, n. 1. Dà notizie al Vasari
di un codice di Silio Italico, 523.
* Bartoli Giovanni, detto il Rosso,,
scultore fiorentino. — Sua statua nel
campanile del Duomo di Firenze, II,
404, n. 2. Suo mausoleo a Verona, ivi.
Sua scultura a Tolentino, ivi.
Bartoli Pieraccino. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 612.
Bartoli Taddeo, pittore senese. —
30
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
Sua vita, II, 33-42. Di chi fosse figliuolo,
33 e n. 1. Dipinge la cappella del Pa-
lazzo Pubblico di Siena, 35. Lavora in
Padova, 35. In San Oimignano, 36. In
Pisa, ivi. Suo ritratto, ivi. Sue pitture
in Volterra, 38. E in Monte Oli veto,
ivi. Sua tavola in Arezzo, ivi. Torna
in Siena, ivi. Va a Perugia e sue opere
in delta città, ivi. Torna in Siena e
muore, 39. Suo testamento e suoi eredi,
ivi, n. 2. Suo disegno posseduto dal
Vasari, 41, 42. Sua tavola nel Duomo
di Montepulciano, 41, n. 3. Albero ge-
nealogico della sua famiglia, 43. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
«uè opere, 45-48. Tavola di Martino di
Bartolommeo a lui erroneamente at-
tribuita, I, 477, n. 2. Sue pitture in
Volterra, VII, 50, n. 2.
* Bartholdi, scultore. — Sua statua
di Martino Schòngauer, V, 397, n. 1.
* Bartolo di Maestro Fredi, pittore
senese. — Non fu padre di Taddeo
Bartoli, II, 33 e n. 1. Sue opere in San
Oimignano, 34, n. 1 e 2. Sua tavola in
S. Francesco di Montalcino, ora nel-
l'Istituto delle Belle Arti di Siena, ivi,
n. 1. Sue pitture nel Duomo di Volterra,
ivi, n. 2.
Bartolo di Michele (lo stesso che
Bartoluccio, padre adottivo del Ghiberti),
— Ajuta detto Ghiberti nel lavoro delle
porte di S. Giovanni, II, 225 e 256.
* Bartolo di Niccolò. — Ajuta il
Ohi berti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 256.
* Bartolommeo (maestro), pittore,
del sec. xm. — Autore della prima
immagine della SS. Annunziata nella
•chiesa dei Servi di Firenze, I, 542, n. 1.
* Bartolommeo, pittore fiorentino.
— Contemporaneo di Cimabue, I, 264
e n. 6.
* Bartolommeo, miniatore, fratello
di Gherardo. — Nominato, III, 250.
Bartolommeo, trombone. — Delta
Compagnia della Cazzuola, VI, 613.
Bartolommeo d'Andrea della Scar-
peria (detto Banco), pittore di vetri.
— Finestre pel Camposanto di Pisa,
I, 381, n. 2.
* Bartolommeo da Cortona, scultore.
— Nominato, III, 305.
* Bartolommeo di David. — Nomi-
nato, VI, 412.
* Bartolommeo di Filippo Torelli,
miniatore. — Nominato, III, 213, n. 1.
* Bartolommeo di Francesco , le-
gnaiuolo. — Ajuta il Brunelleschi nel
fare un modello per la cupola di Santa
Maria del Fiore, II, 353, n. 1.
* Bartolommeo di Frosino, minia-
tore. — Sue miniature ora nel Museo
di S. Marco in Firenze, III, 213, n. 1.
* Bartolommeo d' Jacopo, scarpe 1-
lino e legnaiuolo senese. — Fa un
modello della cupola di S. Maria del
Fiore, II, 351, n. 1.
Bartolommeo d' Jacopo di Martino,
pittore. — Scolare di Domenico del
Ghirlandaio e padre d' Jacopo da Pon-
tormo, VI, 245.
* Bartolommeo di Pietro , detto
Baccellino, maestro di pietra, da Set-
tignano. — Guasta un marmo che
doveva servire per un altro gigante
da scolpirsi da Agostino d'Antonio
per conto degli Operai di S. Maria del
Fiore, II, 177, n. 2. Malconduce un
pezzo di marmo datogli a scolpire dagli
Operai di S. Maria del Fiore, VII, 153,
n. 2.
* Bartolommeo (detto il Bontaca),
pittore. — Figliuolo di Raffaellino del
Garbo, IV, 235. Vende a vii prezzo i
disegni del padre, ivi. Sua morte, ivi,
n. 1.
* Bartolotti Antonio , pittore. —
Da alcuni detto maestro del Correggio,
IV, 110, n. 3.
Bartoluccio. — V. Bartolo di Mi-
chele.
Basaiti Marco, pittore veneziano. —
Finisce una tavola pei Frari di Venezia,
cominciata dal Vivarini, III, 159, n. 2.
Nominato, III, 628. Chiamato erronea-
mente dal Vasari Basarini o Bassiti,
646, n. 1 e 647, n. 2. Sue opere a
Venezia, 641, n. 1, 646, 647. Nel Friuli, a
Bologna, a Berlino e a Vienna, 646, n.4.
Basarini. — V. Basaiti.
*Bassano (da) Francesco. — Dipinge
il soffitto nella Sala de'Pregai a Venezia,
V, 116, n. 5.
Bassano (da) Jacopo. — Suoi quadri
ricordati, VII, 455.
Bassiti Marco. — V. Basaiti.
* Bastiano di Corso, scultore fio-
rentino. — Ajuta Jacopo della Quercia
nel lavoro del Fonte battesimale in
S. Giovanni di Siena, II, 118, n. 1.
* Bastiano, fiorentino. — Architetto
della chiesa di S. Agostino in Roma,
II, 662.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
31
Bastiano di Francesco , scultore
fiorentino. — Fa insieme con Francesco
di Giovanni la sepoltura di Pio HI,
II, 649, n. 4.
* Bastiano di Salvadore, fiorentino.
— Maestro di legname. Intaglia un ca-
taletto dipinto da Girolamo del Pac-
chia, pittore senese, VI, 432.
Bastiano Veronese. — Lavora nel-
l'apparato per le nozze di Francesco
de'Medici, Vili, 621.
Bastian Lazzaro, pittore veneziano.
— Creduto dal Vasari fratello del Car-
paccio, III, 642. Sue opere a Venezia,
ivi, n. 3. Stima una pittura di Giorgione,
ivi. Altre sue opere a Vienna e a Ber-
gamo, ivi. Suoi disegni posseduti dal
Vasari, 643.
Battista d'Agnolo. — V. Del Moro
Battista.
Battista di Benedetto, scultore fio-
rentino. — Allievo di Bartolommeo del-
l' Ammannato, VII, 298 e 626. Fa una
statua per l'apparato dell'esequie del
Buonarroti, ivi. Ajuta il maestro nel-
l'opera della fonte di Piazza della Si-
gnoria, ivi, n. 2. Fu di cognome Fiam-
meri, ivi e n. 2.
Battista da Città di Castello, pit-
tore, VI, 215. Lavora in patria nel
palazzo Vitelli, 216.
Battista, pittore vicentino. — Intaglia
in rame, V, 423 e n. 3.
Baviera (il) garzone di Raffaello. —
Riceve in dono dal maestro alcune
stampe» IV, 354. Acquista in nome di
Raffaello una casa posta in Borgo San
Pietro a Roma, ivi, n. 4. Suo vero
nome, ivi. Fa intagliare al Caraglio i
disegni del Rosso, V, 424. Fa disegnare
a Perino del Vaga alcune delle trasfor-
mazioni degli Dei, V, 611.
Beatricetto Niccolò. — Allievo di
Marcantonio, V, 414, n. 3. Intaglia un
disegno del Bandinelli, V, 428, n. 1.
Altri suoi intagli e sue notizie, 432 e
n. 2. Nominato, VI, 508, n. 1.
Beccafumi Domenico, pittore e mae-
stro di getti, senese. — Sua vita, V,
633-654. Fu figliuolo di Giacomo di
Pace lavoratore di terra, 633 e n. 1.
Suoi primi maestri, 634. Da Lorenzo
Beccafumi ebbe il casato, ivi. Va a Roma
e studia le cose di Michelangelo e di
Raffaello, ivi. Ritorna in patria, 635.
Descrizione delle opere che vi fece, ivi
e seg. Sue storie di commesso di marmi
nel pavimento del Duomo di Siena,
645, e 1, 199. Chiamato a Genova dal prin-
cipe Doria, 649. Lavora nel palazzo di
lui, ivi, 118, 616. Va a Pisa e vi fa
alcuni quadri per il Duomo, 128, 649-
650. Torna a Siena e vi conduce altri
lavori, 651 e seg. Getta in bronzo al-
cuni angeli pel Duomo della sua pa-
tria, 652. Intaglia stampe, 423, 653. Si
ammala e muore, 654. Albero della sua
famiglia, 655. Prospetto cronologico
della sua vita e delle sue opere, 657.
Suoi lavori di commesso nel Duomo
di Siena, I, 199. Dà al Vasari notizie
intorno a Iacopo della Quercia, II, 119.
Amico di Baldassarre Peruzzi, IV, 611.
Sue pitture nella Compagnia di S. Ber-
nardino di Siena, VI, 391.
Beccaio (del) ser Raffaello. —Uno
dei fondatori della Compagnia della
Cazzuola, VI, 611.
Beceri Domenico, pittore fiorentino.
— Discepolo di Domenico Puligo, IV,
468. Ajuta il Vasari nelle pitture di
Palazzo Vecchio, VI, 242 e VII, 620.
Lavora nell'apparato per le nozze di
Francesco de' Medici, VIII, 619.
B edoli Girolamo. — V. Mazzuoli
Girolamo.
* Begarelli Antonio, plasticatore
modenese. — Creduto maestro del Cor-
reggio, IV, 110, n. 3. Sue opere, VI,
483 e seg. Opinione del Buonarroti
sopra le sue figure, VII, 281.
Beham Bartolommeo, incisore te-
desco. — Imitatore di Marcantonio, V,
414, n. 3.
* Beham Giovanni Tebaldo, incisore
tedesco. — Suoi intagli, 440, n. 2.
Bellagamba Giovanni, pittore di
Douai, VII, 583, 584, n. 1. Sue notizie,
584, n. 1. Sua tavola nel Museo di Douai,
ivi.
* Bollammo, architetto senese. —
— Compie la fonte Branda di Siena,
I, 430, n. 1.
Belli Valerio. — V. Valerio Vicen-
tino.
Bellini Gentile, pittore veneziano,
figlio d'Iacopo. — Sua vita, III, 149-
173. È chiamato Gentile in memoria
di Gentile da Fabriano, 150. Ammae-
strato nell'arte da Jacopo suo padre,
151. Sue opere a Venezia, 153, 156 e
seg. Va a Costantinopoli ed è onorato
da Maometto II, 165. Fa il ritratto del
de,tto Sultano in pittura e in medaglia,
32
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
166 e a. 2. Muore in Venezia, 168 e
n. 2. Suo testamento, ivi. Commentario
alla sua vita, 175-182. Altre sue opere
a Venezia, 177. A Milano, ivi. E a
Berlino, 178. Nominato come intaglia-
tore di medaglie, III, 27.
Bellini Giovanni, pittore veneziano.
— Sua vita, III, 149-173. Ammaestrato
nell'arte da Iacopo suo padre, 151. Sua
perizia nel fare i ritratti, 154. Impara
il segreto di colorire a olio, ivi, n. 3.
Sue pitture a Venezia, 155 e seg. Sua
morte, 162 e n. 1. Altre sue pitture a
Padova, ivi. E a Pesaro, 162. In In-
ghilterra, ivi, n. 3. E a Berlino, 164,
n. 2. Lodato dal Bembo e dall'Ariosto,
169 e 170. Sua tavola a Rimini, 170.
Suoi discepoli, ivi e seg. Sua morte,
173. Sua medaglia coniata da Vittore
Camelo, ivi, n. 2. Suo elogio scritto
dall'Aglietti, ivi. Commentario alla sua
vita, 175-182. Altre sue opere a Venezia,
178. A Vicenza, 179. A Milano, ivi. A
Firenze, 180. Suoi ritratti, ivi. Sua tavola
a Napoli, ivi. Altre sue pitture in In-
ghilterra, ivi e seg. E in Germania,
181. Sue miniature, ivi. Quadro com-
messogli dalla Marchesana di Mantova,
con invenzione del Bembo, ivi. Nominato,
V, 245. Maestro di Tiziano, VII, 426.
Suo Baccanale dipinto pel Duca di Fer-
rara, VII, 433.
Bellini Jacopo, pittore veneziano.
— Sua vita. III, 149-173. Discepolo di
Gentile da Fabriano, 149. Particolari
sulla contesa avuta con Bernardo fio-
rentino, ivi, n. 1. Fu il miglior pittore
del suo tempo in Venezia, 150. Si divide
dal maestro e va a stabilirsi a Padova,
ivi, n. 1. Suo disegno già posseduto
dalla famiglia Cornaro di Venezia, ivi.
Quando nato, ivi. Suo ritratto, 151. Sue
opere a Verona e a Venezia, ivi e seg.
Commentario alla sua vita, 175-182.
Altre sue opere a Padova, 175. E a
Venezia, 176. Quando apprendesse l'arte
da Gentile da Fabriano, III, 20. Fa pace
di offese ricevute da un Bernardo fio-
rentino, ivi. Discepolo di Gentile da
Fabriano, 23.
Belliniano o Bellini Vittore, pittore
veneziano. — Nominato, III, 628. Sue
pitture già a Venezia, ora a Vienna,
649, n. 2.
* Bello Marco, pittore. — Scolare
di Giovanni Bellini. Suo quadro a Ro-
vigo, IH, 172, n. 3.
Bellucci Gio. Battista. — V. San-
marino.
Bembo Bonifazio, pittore cremonese.
— Nominato, II, 448, n. 3. Dipinge nel
Duomo di Cremona, IV, 583, n. 2. Che
non va confuso con Bonifazio Verone-
se, VI, 492, n. 1. Dipinge nella Corte
Vecchia di Milano, ivi, n. 4.
* Bembo Gio. Francesco , detto il
Vetraio, pittore cremonese. — Dipinge
in Roma un'arme di papa Leone, V,
147. Sue pitture a Cremona e a Busseto,
ivi, n. 4. Sue pitture nel Duomo di Cre
mona erroneamente attribuite dal Va-
sari a Bonifazio Bembi, VI, 493, n. 1.
Bembo Pietro. — Card. Enea Vico,
V, 428.
* Benci di Gione. — Architetto della
cappella di S. Anna in Orsanmichele,
I, 590. É preposto alla costruzione della
Loggia de* Lanzi, 602, n. 5. Chiamato
a consigliare dagli Operai del Duomo
di Firenze, I, 583, n. 2.
Benci Domenico. — V. Beceri Do-
menico.
* Benato Jacopo di Marco, orafo ve-
neziano. — Suo crocifisso in S. Marco
di Venezia, I, 444, n. 4.
* Bene (Del) Benedetto, pittore fio-
rentino. — Scolare del Sogliani, V, 131.
Va in Francia in compagnia di Antonio
Mini, ivi e VII, 335.
Benedetto d'Antelamo, scultore. —
Sxe opere a Parma, I, 325.
* Benedetto di Domenico d'Andrea.
— Scolare di Neri di Bicci, II, 88.
Benedetto (Fra) da Fiesole, fratello
dell'Angelico. — Sue notizie, II, 506,
n. 2. Non fu mai miniatore, 528, n. 1*
* Benedetto (Sor), prete del vescovo
di Fiesole, miniatore. — Minia i libri cora-
li di S. Domenico di Fiesole, II, 528, n. 1.
Benedetto da Maiano. — V. Maiano
(da) Benedetto.
Benedetto da Rovezzano. — V. Ro-
vessano (da) Benedetto.
Benedetto da Pescia. — V. Pagni
Benedetto.
Benedetto XI. — Dove sepolto, 1,315,
n. 2. Chiama Giotto a lavorare in Ro-
ma, ivi, 382, n. 2.
* Benozzo di Niccolò, maestro di
pietra. — Nominato, I, 485, n. 1.
Benich Lavina, miniatrice fiamminga.
— Servi il re d'Inghilterra, VII, 587.
Benich Simone, miniatore fiammin-
go. — VII, 587. Sue notizie, ivi, n. 3.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
33
* Benincasa di Lotto, orafo. —
Chiamato a consigliare dagli operai
del Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
Benintendi (famiglia) detta ancora
Fallimagini. — Varj di questa famiglia
lavorarono immagini di cera, III, 375,
n. 1.
Benintendi Orsino, cerajuolo fioren-
tino. — È istruito da Andrea Verroc-
chio a fare ritratti di cera, III, 374.
Suoi lavori di immagini di cera in varie
chiese di Firenze, ivi.
* Benti Donato, scultore fiorentino.
— È autore di una cantoria di marmo
nella chiesa di S. Stefano in Genova,
II, 184, n. 1. Insieme a Benedetto da
Rovezzano lavora in S. Stefano di Ge-
nova, IV, 530, n. 2. Sue opere in Pie-
trasanta, ivi. Amicissimo di Michelan-
giolo, ivi. Sepoltura marmorea di com-
missione del Re di Francia in compagnia
del Da Rovezzano, ivi. Gli sono allogati
due angeli per il tabernacolo di Lorenzo
Stagi in S. Martino di Pietrasanta, VI,
III, n. 2. Nominato, 111.
Benvenuti Ottangolo. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 613.
Benvenuti Simone, detto dei Croce-
fissi, pittore bolognese. — Dipinge nella
chiesa della Casa di Mezzo in Bologna,
II, 140. Altre sue pitture in Bologua,
ivi, n. 2.
Bergamo (da) Fra Damiano, dome-
nicano. — Maestro di tarsie, I, 203 e
n. 2. Fa un quadro di legni tinti pel
card. Salviati, VII, 16. Sue notizie, ivi,
n. 1. Suoi lavori in S. Domenico di
Bergamo e in S. Domenico di Bologna,
ivi. Lavora di tarsia in Bologna coi
disegni del Vignola, VII, 105.
Berna, pittore senese. — Sua vita,
I, 647-651. Suo vero nome, 647, n. 1.
Suoi affreschi in S. Agostino di Siena,
647, e in Santa Margherita di Cortona,
648. In S. Agostino di Arezzo, ivi. In
S. Spirito di Firenze, 649. Altri suoi
lavori in Arezzo, ivi. Suo ritratto, ivi.
Lavora a fresco nella chiesa di San
Gemignano di Valdelsa, 650. Muore,
ivi. Suo epitaffio, ivi, n. 2. Onori resigli
dai Sangimignanesi, 650. Suoi disegni
posseduti dal Vasari, 651. Pitture giu-
dicate sue in S. Margherita di Cortona,
I, 517, n. 1.
Berna (del) Lorenzo. — Lavora
nell'apparato per le nozze di Francesco
de' Medici, Vili, 621.
Bernabei Tommaso, pittore corto-
nese, detto Papacello. — Dipinge nel
palazzo del card. Passerini, III. 694.
Sue notizie, ivi, n. 4. Sue opererà Pe-
rugia e a Cortona, ivi. Suoi disegni,
ivi. Sua morte, ivi. Discepolo di Giulio
Romano, V, 533. Dipinge nella fortezza
di Perugia, VI, 227.
Bernardetto, orafo fiorentino. — Uno
de 4 giudici nel concorso della nuova fac-
ciata di S. Maria del Fiore, IV, 308, n. 8.
Bernardetto di Mona Papera, orafo
fiorentino. — Riconduce Donatello suo
amico da Siena a Firenze, II, 415.
* Bernardi Giovanni, da Castel Bo-
lognese. — Nominato come incisore di
conj, III, 27. Si serve di alcuni disegni
di Michelangiolo per una cassetta di
cristallo pel duca Farnese, VII, 271, n. 3.
Bernardino di Giordano. — Lavora
nelle feste della Compagnia del Dia-
mante, VI, 251. Della Compagnia della
Cazzuola, VI, 613.
Bernardino, perugino. — Pittore con-
fuso col Pinturicchio, III, 502, n. 1. Sua
tavola attribuita al Pinturicchio, ora
nel museo del Louvre di Parigi, ivi.
* Bernardino, pittore. — Figliuolo
di Antoniasso, III, 470, n. 1. Sua opera
a Carrara, ivi.
Bernardo di Bruxelles, pittore. —
Lo stesso che Bernardo Dorley, o Dorlet,
o anche Dorlech, VII, 583. Studiò in
Roma sotto Raffaello e sopraintese ai
lavori degli arazzi fatti tessere in Fiandra
da papa Leone X, ivi, n. 4. Pittore di
Margherita d'Austria e di Carlo V, ivi.
Quando nato e quando morto, ivi.
* Bernardo di Francesco, maestro
di vetri, fiorentino. — Gli sono allogati
due occhi di vetro per il Duomo di
Firenze, II, 246, n. 2.
* Bernardo d' Jacopo , pittore e
mettidoro. Nominato, I, 485, n. 2.
* Bernardo di Lorenzo.— Architetto
di Niccolò V, HI, 98, n. 1.
Bernardo di Piero, scultore. —
Scambiato erroneamente con Bernardo
Daddi, I, 465. Chiamato a consigliare
dagli Operai del Duomo di Firenze, I»
583, n. 2.
* Bernardo di Piero, orafo. —
Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle porte
di S. Giovanni, II, 255.
* Bernardo da Venezia, architetta
della Certosa di Pavia, I, 270, n. 3.
Bernazzano, pittore milanese. — Ec-
Vauart. Indici. — Voi. IX.
34
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
celiente nel lavorare paesi, frutti e
animali, V, 101. Suo quadro a Milano,
102, n. 1.
* Bernini Lorenzo, scultore fioren-
tino. — Fa i mausolei di Agostino e
Sigismondo Chigi in Santa Maria del
Popolo, IV, 369, n. 4. Suo tabernacolo
di bronzo in S. Pietro di Roma, V, 626,
n. 3. Sepoltura di Urbano Vili, VII,
226, n. 1.
Bersuglia o Versuglia Giovan Do-
menico, scultore e architetto. — Lavora
a Orvieto, VI, 307, n. 1. Sue notizie,
ivi. Se fosse, come dice il Vasari,
genero di Simone Mosca, ivi.
* Bersuglia Tomeo di Menco. —
Va a lavorare a Carrara chiamatovi
dall' Ordognez, IV, 554, n. 7.
Bertani Gio. Battista, pittore, scul-
tore e architetto mantovano. — Tira a
fine la fabbrica del Duomo di Mantova,
V, 552, n. 2. Sue opere, VI, 487 e seg.
Suo libro sulla voluta jonica, 488.
Berto Linaiolo, pittore. — Manda le
sue pitture in Ungheria, II, 651. Forse
ò lo stesso che Berto di Segna, ivi, n. 4.
Muore in sul fiorire di sua vita, 651.
* Berto di Segna, pittore fiorentino.
— Ascritto al Ruolo dei pittori, II, 651,
n. 4.
Bertoldo, scultore fiorentino, disce-
polo di Donatello. — Termina i lavori
del maestro, II, 416, 423. Sua medaglia
di Maometto II, 423, n. 1. Capo del-
l'Accademia d'arti nel giardino de 1 Me-
dici, ivi. Fa due putti di legno per
l'organo del Duomo di Firenze, ivi.
Nominato come intagliatore di medaglie,
III, 29. Custode del giardino de* Medici,
IV, 257. Insegna l'arte a Giuliano Bu-
giardini, VI, 201. Rinetta i pergami di
Donatello per S. Lorenzo, VII, 141.
Suoi lavori di getto, 142.
* Bertolucci Lorenzo di Bartolom-
meo, maestro di legname. — Intaglia
il coro di S. Martino in Pietrasanta,
VI, 106.
Bertucci Iacopone. — V. Faenza
{da) Iacopone.
Berughetta Alonso, pittore spagnuo-
lo. — Termina una tavola di Filippino
Lippi, 111,474. Disegna il cartone della
guerra di Pisa di Michelangiolo, VI,
137 e VII, 161. Copia di cera il Lao-
coonte, VII, 489.
Betti Biagio. — V. Cutigliano (da)
Biagio.
* Betto di Gerì, orafo. — Chiamato
a consigliare dagli Operai del Duomo
di Firenze, I, 583, n. 2. Suoi lavori per
l'altare di S. Giovanni di Firenze, III,
288, n. 1.
* Betto di Francesco Betti, orafo
fiorentino. — Lavora nella croce d'ar-
gento per T altare di S. Giovanni di Fi-
renze; III, 288, n. 3.
* Bevegnate, frate Silvestri no, peru-
gino. — Lavora nella fontana maggiore
di Perugia, I, 307, n. 1.
* Bianchi-Ferrari Francesco detto
Frarè, pittore ferrarese. — Sua tavola
nella Galleria di Modena, attribuita al
Francia, III, 541, n. 2. Creduto maestro
del Correggio, IV, 110, n. 3.
* Bianchini Vincenzo, musaicista.
— Lavora in S. Marco di Venezia, VII,
466, n. 3, 467, n. 1.
Bianco Simone, scultore fiorentino.
— Lavorò a Venezia, III, 651. Lodato
dall'Aretino, ivi, n. 1.
Bicci di Lorenzo, pittore fiorenti-
no. — Sua vita, II, 49-60. Quando nato,
49, n. 2. Discepolo di Spinello Aretino,
49. Suoi lavori in Firenze, 50-56. Sua
prestezza nel lavorare, 52. Suoi lavori
in Arezzo, 56. Si ammala e torna in
Firenze, ivi. Continua a lavorare in Fi-
renze, 57. Muore, 58. Suoi figli, ivi. Suo
ritratto ivi. Ultimo dei maestri della
maniera di Giotto, 60. Albero genealo-
gico della sua famiglia, 61. Commen-
tario alla sua vita, 63-90. Sua tavola
nel Duomo di Firenze, II, 58, n. 3. Varie
sue opere in Firenze e in Arezzo, erro-
neamente attribuite dal Vasari a Lo-
renzo di Bicci, 64-65. Altre sue opere
in Firenze, non ricordate dal Vasari,
66-67. Sua morte, 67. Prospetto crono-
logico della sua vita e delle sue opere,
68-69. Sue pitture nel Duomo di Fi-
renze, II, 55, n. 5. Suo disegno pel mo-
numento di Luigi Marsili, II, 56, n. 2.
Suoi affreschi nella chiesa di S. Lucia
de' Bardi di Firenze, III, 36, n. 4.
Bicci (di) Neri, pittor fiorentino.—
Il Crocifisso in S. Croce attribuito a Lo-
renzo di Bicci, è opera sua, II, 51, n. 2.
Erroneamente detto dal Vasari figlio di
Lorenzo di Bicci, II, 58, n. 4. Suo ri-
tratto, 58. Suoi lavori in Firenze, 58-59.
In Arezzo, 59. Altri lavori in Firenze,
60. Commentario intorno alle sue opere,
69-70. Libro di ricordi scritto di sua
mano, 70. Tabernacolo da lui dipinto
i
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
35
per la Sala dell'Udienza dei Signori, 81.
Amico di Fra Filippo Lippi ha da lui
una tavola di un S. Girolamo per esser
dorata, 84 e n. 2. Più avido di guada-
gno che di gloria, 84-85. Deputato in-
sieme con Alessio Baldovinetti a sti-
mare la tavola colla figura del poeta
Dante dipinta da Domenico di Miche-
lino, 85, n. 6. Suoi discepoli, 87 e seg.
Biduino, scultore. — • Suo fonte bat-
tesimale in S. Frediano di Lucca, I, 325.
Bientina (del) maestro Jacopo. —
Della Compagnia della Cazzuola, VI,
613.
* Bigari Vittorio. — Sua tavola in
S. Petronio di Bologna, 133, n. 4.
Bigio, Nanni di Baccio, scultore ed
Architetto fiorentino. — Gli è allogata
la statua di papa Clemente VII nella
sua sepoltura, VI, 167. Sue copie della
Pietà scolpita da Michelangiolo, VII,
151, n. 1. Ruba da giovinetto molte
carte disegnate, al Buonarroti, VII, 227.
Rifonda il ponte di S. Maria in Roma,
VII, 234. Sue brighe per entrare archi-
tetto di S. Pietro in luogo di Miche-
langiolo, VII, 264 e n. 2. È cacciato
dalla fabbrica di S. Pietro, 266. Per
sua colpa rovina il ponte di Santa Ma-
ria, ivi. Scolare di Raffaello da Mon-
telupo e poi di Lorenzetto, VII, 551-
552. Studia architettura sotto Antonio
da Sangallo, ivi,
Bilia (della) Battista. — V. Bat-
tista da Città di Castello.
Bingo, musaicista del sec. xm. —
Probabile maestro di Andrea Tafi, I,
340.
Biondo Flavio da Forlì. — Amico
-di L. B. Alberti, II, 538.
Biringucci Vannoccio, senese. —
Nominato, VI, 93. Sue notizie, ivi, n. 1.
Bizzera o Bizzerra, pittore spagno-
lo. — Aiuta il Vasari nelle pitture di
Roma, VI, 229. Dipinge alla Trinità
de' Monti, VII, 60. Aiuta il Vasari nelle
pitture di Roma, VII, 681.
* Boateri Jacopo, pittore bolognese.
— Scolare di Francesco Francia, III,
547, n. 3. Sua tavola nella Galleria
de' Pitti, ivi.
Boccaccino Boccaccio, pittore cre-
monese. — Sua vita, IV, 581-585. A
Roma biasima le opere di Michelan-
giolo, 581. Dipinge la cappella di S.
Maria Traspontina, 582. Torna a Cre-
mona e vi dipinge nel Duomo e in altri
luoghi, 583 e n. 3. Insegna l'arte a Ca-
millo suo figliuolo, 583. Sua morte, 584
e n. 5. Sue opere ricordate, VI, 459-492.
Boccaccino Camillo, pittore cremo-
nese. — Apprende l'arte dal Boccac-
cino suo padre, IV, 583. Di pi n ire in
S. Gismondo fuori di Cremona, 5S4 e
VI, 493 e n. 2. Non tutte le pitture che
di lui cita il Vasari sono sue, IV, 5S4,
n. 3. Sua morte, ivi, n. 4.
Boccardino Giovanni di Giuliano,
detto il Boccardino vecchio, miniatore
fiorentino. — Minia i libri corali della
Badia di Firenze, III, 242. Sue minia-
ture a Firenze, a Napoli, a Perugia e
a Siena, ivi, n. 1. Sua morte, ivi.
Boeto, greco, scultore. — Nominato,
I, 68.
* Boi dr ino, intagliatore in rame. —
Incide un disegno di Tiziano, V, 433,
n. 1.
* Boldù Giovanni, incisore di conj,
veneziano. — Nominato, III, 27.
Bolgarini Bartolommeo, pittore se-
nese. — Discepolo di Pietro Lorenzetti,
I, 477. Fu frate dello spedale di S. Ma-
ria della Scala di Siena, 477, n. 2. Mi-
niò le coperte dei libri del magistrato
della Biccherna, ivi. Dipinge una tavola
per lo spedale di S. Maria della Scala,
ivi. Martino di Bartolommeo, pittore
senese, non fu suo figliuolo, ivi. Lavora
in Siena e altrove, 477. Sua tavola in
Santa Croce, 478. Fa il ritratto del mae-
stro, 479.
Bologna Giovanni, scultore fiam-
mingo. — Fa un modello per il Net-
tuno di Piazza, VI, 191. Dà notizie al
Vasari dei pittori fiamminghi, VII, 584.
Lavora nell'apparato per le nozze di
Francesco de* Medici, Vili, 619.
Bolognese Pellegrino. — V. 77-
baldi.
Boltraffio o Beltraffio Gio. Antonio,
pittore milanese. — Discepolo di Leo-
nardo da Vinci, IV, 51. Suo quadro,
prima a Bologna, ora a Parigi, ivi, n. 4.
Altre sue opere a Milano, 52, n. 1. Gli
è attribuito un quadro del Vinci, 60.
Bolz Hans, pittore fiammingo. —
VII, 586 e n. 3.
* Bonacqorso di Gino, pittore fioren-
tino. — Dipinge in S. Jacopo di Pistoia,
I, 452, n. 1.
* Bona ju ti Telemaco, architetto fio-
rentino. — Rifa la facciata del palazzo
Corsi (già Tornabuoni), II, 444.
36
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
* Bonajuto di Giovanni, pittore. —
Nominato, II, 67.
Bonanno, scultore pisano. — Fonda
li campanile del Duomo di Pisa, I, 274.
Fa la porta di bronzo del Duomo stesso,
275. E la porta di bronzo di S. Maria
Nuova di Monreale, ivi, n. 3. Nominato,
I, 325.
Bonasone Giulio, intagliatore bolo-
gnese. — Allievo di Marcantonio, V,
414, n. 3. Sue opere, 433 e n. 2.
Bonifazio, pittore veronese, detto
veneziano dal Vasari, VII, 531 e n. 5.
Sue pitture in Venezia, 531, n. 5 e 532
e n. 1.
* Bonilli Vincenzo, pittore da Pop-
pi. — Finisce la tavola fatta per la Ba-
dia di Poppi da Andrea del Sarto, V,
49, n. 5.
* Bono, pittore ferrarese. — Nomi-
nato come incisore di conj, III, 27. Sco-
lare del Pisanello, ivi. Sue pitture a
Ferrara, ivi, n. 3. Dipinge a Padova e
a Siena, ivi. Altre sue notizie, ivi.
Bonvicini Alessandro. V. Moretto
Alessandro.
* Bonzagni Gio. Federigo, incisore
di conj, parmigiano. — Nominato, III,
28.
* Bonzagni Gio. Giacomo, incisore
di conj, parmigiano. — Nominato, III,
28,
Bordone Paris, pittore trivigiano. —
Imitatore di Tiziano, VII, 461. Segue
la maniera di Giorgione, 462. Gli è tolto
un quadro da Tiziano, allogatogli per
la chiesa de* Frati Minori di Venezia,
ivi. Dipinge a Vicenza, ivi. Suoi lavori
in Venezia, ivi e 463. Altri in Treviso,
ivi e seg. Va in Francia e vi lavora per
quel re e per altri, 464. Manda quadri
in Polonia e in Fiandra, ivi. Lavora in
Augusta e in Crema, ivi. In Ci vitale, in
Genova e in Milano, 465. Sue opere
portate in Spagna, ivi. Suo quadro per
la duchessa di Savoja, 466. Quando
morisse, 465, n. 2. Lavora nella scuola
di S. Marco in Venezia, V, 246, n. 1.
Borghini Lorenzo. — Amico del
Montorsoli, VI, 652.
Borghini Don Vincenzo. — Luogo-
tenente della Compagnia del Disegno,
VI, 658.
Borgo (dal) Giovan Paolo, pittore.
— Ajuta il Vasari nelle pitture di Ro-
ma, VII 681.
Borro Batista, aretino, pittore di ve-
tri. — Allievo di Guglielmo' da Mar-
ci Ila, IV, 430. Fa due finestre per il
salotto dell'Udienza in Palazzo Vec-
chio, VII, 27.
Bos Girolamo, pittore fiammingo. —
Suoi disegni incisi da Girolamo Cocca,
V, 439. Sue tavole nel P Escuriale in
Spagna, ivi, n. 1. Lo stesso che Giro-
lamo Agnen da Herzoghenbosch, detto
anche Bosch, VII, 584, n. 3.
Bosch Girolamo. — V. Bos Giro-
lamo.
Boscoli Giovanni, scultore da Mon-
tepulciano. — Ai servigi del duca di
Parma, VII, 423. Fontane da lui fatte
per il detto duca, 422-423, n. 1. Lavora
di stucco in Palazzo Vecchio, 423. Sue
notizie, 423, n. 1. Altri suoi lavori per
il detto duca, ivi. Ha parte nelle forti-
ficazioni di Borgo S. Donnino, ivi.
Boscoli Maso da Fiesole, scultore,
scolare di Andrea da Fiesole. — La-
vora col maestro, nella sepoltura di An-
tonio Strozzi in S. Maria Novella, IV,
481. Di chi fu figliuolo, quando nacque
e quando mori, ivi, n. 2, Fa una statua
per la sepoltura di Giulio II, VII, 208.
Lavora nell'apparato per le nozze di
Francesco de' Medici, Vili, 619.
Bottegai Jacopo. — Della Compa-
gnia della Cazzuola, VI, 612.
Botticelli Battista, maestro di le-
gname. — Nominato, VII, 15. Lavora
nell'apparato per le nozze di Francesco
de' Medici, Vili, 622.
Botticelli Sandro, pittore fiorentino.
— Sua vita, III, 309-324. Scolare di
Fra Filippo Lippi, 310 e II, 627. Sua
tavola a Berlino, III, 310 e n. 3. Sue ope-
re in Firenze, 310 e seg. Dipinge a Ro-
ma nella cappella Sistina, 316. Sue stam-
pe in legno, 317-318, n. 1. Per Lorenzo
di Pier Francesco de' Medici dipinge e
storia un Dante in cartapecora, 317, n. 3.
È seguace del Savonarola, ivi. Fa diver-
se burle, 319 e segg. Sua morte, 321 e
n. 3. Altre sue pitture a Pisa, a Monte*
varchi e a Empoli, 322. Altre sue opere
non rammentate dal Vasari, 322, n. 3.
Lavora stendardi e drapperie di com-
messo, 323. Suoi disegni nel libro del
Vasari, ivi. Albero della sua famiglia,
325. Commentario alla sua vita, 327-331.
Altre sue pitture a Firenze, 327. E a
Lucca, 321. E a Manchester, ivi. Gli è
allogato, insieme con altri, il musaico-
della cappella di S. Zanobi, III, 251.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
37
* Botticini Francesco di Giovanni.
— Nominato, III, 323, n. 1.
Botticini Raffaello. — V. Raffaello
<di Francesco.
Bovio Giulio, servita. Chiama il Mon-
torsoli a Bologna per fare l' aitar mag-
giore della Chiesa dei Servi, VI, 653.
Boyvin René. — V. Renato Boivin,
francese.
Bozza Girolamo, musaicista vene-
ziano. Lavora in S. Marco di Venezia,
VII, 468 e n. 1.
Bozzacco detto Ponchino, Gio. Bat-
tista, pittore veneziano. — Sue opere
in Venezia e altrove, VI, 594 e n. 3, 595.
Bramante da Urbino, architetto e
pittore.— Sua vita, IV, 145-168. Protetto
da papa Giulio II, 145. Sua nascita e
suo vero nome e cognome, 146 e n. 1.
Studia le opere di Fra Carnevale, 147.
Va a Milano, 148. Sue opere in questa
città non registrate dal Vasari, 152,
n. 2. E a Como, Pavia e Piacenza, ivi.
Va a Roma, 152. Dipinge in S. Gio-
vanni Laterano, 153. Studia le fabbri-
•che antiche, 154. Sue opere di archi-
tettura a Roma, 154 e seg. Va a Bo-
logna, 159. Istruisce nell'Archi tettura
Raffaello, ivi. Suoi disegni a Firenze,
159, n. 2. Suo ritratto, 159. Medaglia
in suo onore, 161. Fa il disegno di S.
Maria di Loreto, 160. Fa i disegni e
comincia la fabbrica di S.. Pietro, 161.
Favorisce Raffaello e lo conduce a Ro-
ma, 164. Si dilettò di poesia, ivi e n. 2.
Sua morte e sepoltura, 164. Sue lodi
-come architetto, 164 e seg. Suoi allievi,
165 e seg. Commentario alla sua vita,
169-174. Imita in Belvedere di Roma
Ja scala del Campanile di S. Niccola di
Pisa, I, 299. Fa venire a Roma Raf-
faello, IV, 329. Fa vedere a Raffaello
le pitture della Cappella Sistina, IV, 339.
Mura a Raffaello un palazzo a Roma,
IV, 353. Riordina la loggia del cortile
-di S. Damaso in Roma, IV, 362, n. 3.
Fa venire a Roma il Marci Ha e mae-
stro Claudio, francesi, IV, 418. Comin-
cia l'ornamento di marmo della Camera
-di Nostra Donna in S. Maria di Loreto,
IV, 517. Altri suoi lavori a Loreto, 519-
520. Poco amico del Buonarroti, VII,
172. Fa il palco per dipingere la vòlta
della Cappella Sistina, 174. Tenta che
■a Raffaello sia data a dipingere l'altra
metà della vòlta della detta Cappella,176.
Favorisce Jacopo Sansovino, VII, 489.
Bramantino. — V. Suardi Sarto-
lommeo.
Bramantini Agostino, pittore mila-
nese. — Sue pitture nel Vaticano atter*
rate, II, 492. Creduto erroneamente
maestro di Bramante da Urbino, IV,
148, n. 1. Pitture falsamenta attribui-
tegli nel Vaticano, IV, 330, n. 2.
Brambilari Francesco.— V. Bram-
billa.
* Brambilla Francesco, scultore mi-
lanese. — Fa il modello di un Taber-
nacolo pel Duomo di Milano, VI, 480,
n. 3. Lavora nella facciata e nella chie-
sa del Duomo di Milano, VI, 517 e n. 2.
* Brancazio di Nofri. — Si alluoga
con Neri di Bicci, II, 89.
Brazacco. — V. Bozzacco.
* Brea Lodovico, pittore. — Dipinge
insieme col Foppa una tavola per S. Ma-
ria del Castello a Savona, II, 448, n. 3.
* Brescia (del) Andrea, pittore. —
Sue notizie e sue opere, VII, 9, n. 1. '
Brescia (del) Raffaello, pittore. —
Nominato appena dal Vasari, VII, 9.
Sue notizie, ivi, n. 1.
Bresciano Jacopo. — Scolare d' Ja-
copo Sansovino, VII, 520. Suoi lavori
nel Palazzo Pubblico di Brescia, 520-521.
* Breughel Pietro, pittore fiammin-
go. — Sua Passione di Cristo dipinta
col disegno di Alberto Duro, VII, 580,
n. 6. Nominato, VII, 584-586.
Briazi, greco, scultore. — Sue ope-
re, I, 66-77. Nominato, 80.
Brini Francesco, pittore fiorentino.
— Dipinge nella facciata di S. Maria
Nuova, III, 238. Altre sue opere, ivi.
* Brini Giovanni, pittore. — Fra-
tello di Francesco Brini. Ajuta il Va-
sari nelle pitture di Palazzo Vecchio,
IH, 239, n. 1. Suo quadro nel Mona-
stero della Nunziatina in Firenze, ivi.
Sua morte, ivi.
Bronzino Angelo, pittore fiorentino.
— - Notizie delle sue opere, VII, 593. Fu
di cognome Tori, ivi, n. 1. Scolare del
Pontormo e di Raffaellino del Garbo,
593 e IV, 241. Sue opere in Firenze,
VII, 594 e seg. Lavora pel duca d' Ur-
bino, 595. Dipinge alla Villa di Castello,
596. Fa cartoni per panni d'arazzo, 599
e VI, 283. Lavora in Pisa, VII, 600-602.
Sua tavola per Portoferrajo, 602. Si di-
lettò di poesia, 605 e n. 1. Sua natura,
605. Sua morte, 605, n. 2. Accademico
del Disegno, 593. Sue pitture incise,.
38
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
V, 438. Ritratto di Baccio Bandinelli
nel Museo del Louvre a Parigi, V, 574,
n. 5. Concorrente di Dio. Aotonio Lap-
pola VI, 6. Dipinge nell'apparato delle
nozze del duca Cosimo, VI, 87. Ricusa
di lavorare nell'apparato pel battesimo
di D. Francesco de* Medici, VI, 90. La-
vora alla Certosa presso Firenze insie-
me col Pontormo, VI, 266-270. Dipinge
il coperchio di un ritratto fatto dal Pon-
tormo, VI, 275. Lavora all'Imperiale
Villa dei duchi d' Urbioo, 276 e VII, 318.
Dipinge alla Villa di Careggi. VI, 281.
E a Castello, VI, 282. Copia un quadro
di Nostra Donna di Lionardo, VI, 284,
n. 1. Termina le pitture in S. Lorenzo,
lasciate imperfette dal Pontormo, VI,
287, n. 1. Lavora la prospettiva per una
commedia, VI, 444-445. Uno dei riforma-
tori della Compagnia del Disegno, VI,
058. Tavola della Discesa di Cristo al
Limbo per S. Croce di Firenze, VII,
711 e n. 2. Stima due quadri del Va-
sari, VII, 711, n. 4. Lavora nell'appa-
rato per le nozze di Francesco de' Me-
dici, Vili, 618.
Bruca Jacopo, scultore e architetto
fiammingo, VII, 588. Maestro di Gio-
vanni Bologna, 589.
Br uggia (da) Giovanni. — V. Eyck
(Van).
Bruggia(da) Ruggiero, pittore fiam-
mingo. — Nominato, I, 184.
Brugnoli Bernardino, architetto ve-
ronese. — Tira innanzi la fabbrica della
Madonna di Campagna presso Verona,
VI, 355 e 363. Seguita il lavoro della
Cupola e del campanile in S. Giorgio
di Verona, ivi. Fa il campanile e la
cappella maggiore del Duomo di Vero-
na, ivi.
Brugnoli Luigi, architetto. — Nomi-
nato, VI, 358. Riceve da Gian Girolamo
Sanmicheli ì disegni e i modelli fatti
per l'isola di Cipro, VI, 362. Attende
alla fortificazione di Famagosta, ivi.
Compisce la fortificazione di Legnago,
363.
Brunelleschi Filippo, scultore ed
architetto fiorentino. — Sua vita, II,
:*27-387. Sparuto della persona, 328.
Da nuova forma all'architettura, ivi.
Altre sue virtù, ivi. Sua famiglia e sua
casa, 329 e n. 1 e 2. Sua nascita, 329. .
Apprende l'arte dell'orafo, 330. Suoi
lavori di oreficeria a Pistoia, ivi. Oriuoli
lavorati e macchine da luì ideate, 330
e n. 5. Si dà all'architettura e alla
scultura, 331. Primi suoi lavori in ar-
chitettura, ivi. Fa una atatua di legno
di una Santa Maria Maddalena per i
frati di S. Spirito, ivi. Fa vedute di pro-
spettiva, 332. Impara la geometria da
Paolo Toscaoelli, 333. Studia le cose
della Scrittura Santa e dì Dante, ivi.
Fa un crocifisso di legno in concorrenza
con Donatello, 333-334 e 398. Concorre
al lavoro delle porte di S. Giovanni,
334. Sua generosità verso il Ghiberti,.
335. Va a Roma con Donatello e studia
architettura, 337. Rintraccia uno stru-
mento per alzare pietre, detto Ulivella,
338. Torna a Firenze, 339. Va a Cor-
tona a vedere un pilo antico, 340. Fa
la burla del Grasso legnaiuolo, ivi.
Aiuta il Ghiberti a ri nettare le porte
di S. Giovanni, 341. Torna a Roma, ivi.
È richiamato a Firenze per il lavoro
della cupola di Santa Maria del Fiore,
341. Suo discorso in un'adunanza con
gli Operai di detta Chiesa e con i Con-
soli dell'Arte della lana, 341-342. Ri-
cusa di fare un modello per detta cu-
pola e va a Roma, 343. Torna a Fi-
renze, e in un'altra adunanza con gli
Operai è messo fuori come pazzo, 345
e 346. Sua prova dell'uovo, 347. Sua
relazione in iscritto, ivi e seg. Gli è
allogato il lavoro della cupola predetta
in compagnia del Ghiberti, 350-352. Sop-
porta mal volentieri la compagnia del
Ghiberti, 352 e seg. Modi che usa per
liberarsene, 354 e seg. Rimano solo go-
vernatore e capo a vita di tutta la fab»
brica, 358. Non restano i malevoli di
farlo disperare, 359. Suoi provvedimenti
alle opposizioni dei lavoranti, 359. Sua
attività nel provvedere a tutto, 360-361.
È tratto per il quartiere S. Giovanni,.
361. Perchè è stato chiamato da alcuni
Filippo di Ser Brunellesco Lippi, ivi.
È fatto catturare dai Consoli dell'Arte
dei maestri e immediatamente liberato,
362, n. 1. Suoi modelli esistenti nel-
l' Opera del Duomo, ivi, n. 2. Modello
della lanterna, 363 e seg. Fa il modello
del Capitolo di S. Croce per la famiglia
Pazzi, 366, e della casa Busini (oggi
palsczo Quaratesi) ivi, e della casa e
loggia degli Innocenti, ivi. Va a Milano»
ivi. Fa il modello di varie fortezze, ivi
e 368. Modello della Badia di Fiesole,
367. Altri suoi lavori a Vico Pisano,
Pisa, Pesaro e Milano, 368. Provvede
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
39
alle fortificazioni della Castellina, di
Rencine e di Staggia, ivi, n. 2. Chiesa
di S. Lorenzo in Firenze, 368 e seg.
Modello di un palazzo per Cosimo de* Me-
dici non eseguito, 371. Tempio degli
Scolari presso il Convento degli An-
gioli, 372. Palazzo de* Pitti, ivi. Ingegni
per una festa sacra in S. Felice in Piaz-
za, 375-378. Suoi disegni per il mar-
chese di Mantova, 379. È lodato e ono-
rato da vari principi e signori, ivi. È
adoperato dalla repubblica come inge-
gnere nella guerra di Lucca, ivi, n. 2.
Altri suoi lavori in Firenze, 379. Pa-
lazzo dei Capitani di parte guelfa, 380.
Chiesa di S. Spirito, ivi e seg. Sue ri-
sposte argute, 382. Sua morte, ivi. Ono-
ri che gli son tributati e sua sepoltura,
383. Sua arme, ivi. Suoi discepoli, ivi
e 385. Suo ritratto in Santa Maria del
Fiore, 384. Sua statua, ivi, n. 2. Albero
della sua famiglia, 389. Prospetto cro-
nologico della sua vita e delle sue ope-
re, 391. Si serve per modello di S. Spi-
rito e di S. Lorenzo della Chiesa di
Sant'Apostolo, I, 235. Modo da lui tro-
vato per levare il carico e far più svelta
la cupola, 292. Concorre al lavoro delle
porte di S. Giovanni, II, 225. Nomina-
to, Vili, 87.
Brunetto, maestro d'organi vero-
nese. — V, 289.
Bruni Lionardo. — V. Aretino Lio-
nardo.
Bruno, pittore fiorentino e compa-
gno di Buffalmacco. — Dipinge in S.
Paolo a Ripa d'Arno a Pisa. I, 512.
* Bruno di Ser Lapo Mazzei, ore-
fice fiorentino. — Prende a fare il gra-
ticolato di bronzo della cappella della
Cintola nel Duomo di Prato, II, 139, n. 2.
Fa un modello per la lanterna della
cupola del Duomo di Firenze, 363, n. 1.
Termina il graticolato di bronzo della
cappella della Cintola suddetta ivi.
Brusasorci Domenico, pittore vero-
nese. — Fu di cognome Riccio, V, 379,
n. 2. Perchè chiamato Bruciasorci, ivi.
Notizie delle sue pitture in Verona, in
Mantova, Vicenza e Venezia, VI, 366
e seg. È in Trento, 368, n. 2. Sua ta-
vola in S. Barbera di Mantova, VI, 488.
E nel Duomo di detta città, 489.
Brusasorci Felice, pittore veronese.
— Sua tavola nella Chiesa della Tri-
nità in Verona, VI, 368. Studia i'arte
in Firenze, ivi.
Buda (del) Bernardo, pittore, sco-
lare di Andrea del Sarto. — Ha nome
di dipingere gl'impiccati nella facciata
del palazzo del Potestà e in quello della
Mercanzia Vecchia, V, 53. Fu di co-
gnome Rosselli, ivi, n. 2. Suoi lavori a
Perugia, ivi. E a Castel rigone, ivi.
Buda (del) Girolamo, pittore fioren-
tino. — Nominato, VI, 135.
Buffalmacco, pittore fiorentino. —
Sua vita, I, 499-520. Discepolo di An-
drea Tafi, 499. Sue burle, 499-503. Di-
pinge nel Monastero delle Donne di
Faenza, 503. Suo disegno posseduto dal
Vasari, ivi. Dipinge nella Badia di Set-
timo, 505. Fa due tavole ai monaci della
Certosa di Firenze, 506. Dipinge nella
Badia di Firenze, ivi. In Ognissanti di
Firenze, ivi. In S. Petronio di Bologna,
506-507. In S. Francesco d'Assisi, 507.
Nel Vescovado, nel Duomo vecchio e
in S. Giustino di Arezzo, 507-510. Sue
avventure con un bertuccione del ve-
scovo di quella città, 507-510. Ordina
una festa sull'Arno, 510-511. Dipinge
in S. Paolo a Ripa d'Arno, in compa-
gnia di Bruno di Giovanni, 337-511. Pit-
ture attribuitegli nel Camposanto di Pi-
sa, 513-514. Fai disegni delle pitture di
Bruno in S. Maria Novella, 514-515. Fa
un S. Cristoforo di dodici braccia, 515-
516. Dipinge in S. Giovanni fra l'Ar-
cora di Firenze, 516. In S. Francesco
e in Santa Margherita di Cortona, 517.
In S. Francesco d'Assisi nella cappella
del cardinale Alvaro, ivi. In Perugia
nella cappella Buontempi in S. Dome-
nico, ivi. Burla i Perugini nella pittura
di S. Ercolano, 518. Modo usato per
farsi pagare una pittura, 519. Muore
nello Spedale di Santa Maria Nuova di
Firenze, ivi.
Bugiardini Giuliano. — Sua vita,
VI, 201. Impara l'arte nel Giardino
de* Medici sotto Bertoldo scultore, ivi.
Amico del Buonarroti, ivi. Va alla scuo-
la di Domenico Ghirlandajo, 202. Fa
compagnia all'arte con M arlotto Al-
bertinelli, ivi. Sue opere in Firenze, ivi,
203-204-205 e seguenti. In Bologna, 204.
Sua morte, 209 e n. 1. Altre sue opere
non ricordate dal Vasari, 209, n. 2. Al-
bero della sua famiglia, 211. Racconcia
alcune tavole dipinte da Paolo Uccello,
II, 214. Stima una tavola di Jacopo del
Sellaio per la Compagnia di S. Fredia-
no, II, 643. Lavora nell'apparato per la
40
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
venuta di Leone X in Firenze, V, 25,
n. 3. Insegna a dipingere a Francesco
Salviati, VÌI, 7. È chiamato a Roma da
Micheiangiolo perchè gli mostri il modo
di lavorare in fresco, VII, 175. Suo ri-
tratto di Micheiangiolo, VII, 258 e n. 1.
Della Compagnia della Cazzuola, VI,
612. Ordina una festa per detta Com-
pagnia, 613.
Buglioni Benedetto, scultore fioren-
tino. — Eredita il segreto degli inve-
triati dai Della Robbia, II, 184, n. 1 e
III, 375. Sua nascita, II, 184. Sue opere
in Firenze, in Perugia, in Genova, a
Massa e in Pistoja, II, 184, n. 1. Sua
morte, ivi. É chiamato a giudicare il
luogo più adatto pel David di Miche-
iangiolo, ivi.
Buglioni Santi. — Non figliuolo ma
scolare di Benedetto Buglioni, III, 376,
n. 2. Sua nascita e sua famiglia, ivi e
VI, 88, n. 1. Fa degli apparati per feste
pubbliche, ivi/ Ajuta il Tribolo nell'ap-
parato per le nozze del duca Cosimo, VI,
88. Perchò detto de' Buglioni, ivi, n. 1.
Ajuta Giovanni Della Robbia nel lavoro
del fregio dello Spedale del Ceppo di Pi-
stoja, ivi. Lavora in compagnia del Ma-
rignolli all'apparato per le nozze di Don
Francesco de' Medici, ivi. Modella di
terra il ritratto di Micheiangiolo in oc-
casione delle sue esequie, ivi e III, 376
e VII, 306. Fa, coi disegni del Tribolo,
i pavimenti della libreria di S. Lorenzo,
VI, 88. Sue tavole per la chiesa detta
della Croce delle Alpi nel Pistojese, ivi
e III, 376. Figurette sopra il Ciborio
dell'aitar maggiore dell'Annunziata di
Firenze, ivi. Sua morte, VI, 88 e III, 376.
Eredita da Benedetto suo maestro il
segreto degli invetriati, II, 184, n. 1.
* Buonaccorsi Simone di Nofri. —
Stima la figura a cavallo di Giovanni
Acuto dipinta da Paolo Uccello, 11,211,
u. 3.
* Buon amico, architetto e scultore.
— Sue sculture nel Camposanto di Pisa
e nella Pieve di Mensano, terra del Se-
nese, I, 271, n. 2. Nominato, 325.
Buonamico di Cristofano. — Vedi
Buffalmacco.
Bnonafò Leonardo, monaco certo-
sino fiorentino. Fa costruire la Loggia
dello spedale del Ceppo, II, 197. Fa fare
ì bassorilievi di terra cotta invetriata
della Badia Tedalda, ivi, n. 1.
Buonarroti Michelangelo. — Sua
vita, VII, 135-317. Nasce a Chiusi nel
Casentino, 136 e n. 3. Discende dai Conti
di Canossa, ivi, n. 2. Esame di questa
opinione, 337 e seg. Prende amicizia
con Francesco Gran acci, 137. È posto
all'arte con Domenico Ghirlaudajo, 138.
Corregge un disegno del maestro, 139.
Ritrae di penna una stampa di Mar-
tino Tedesco, 140 e n. 1-2. Protetto da
Lorenzo il Magnifico disegna nel giar-
dino de* Medici e vi scolpisce una testa
di Fauno, 142. È preso in casa del Ma-
gnifico e stipendiato da lui, 143. Scol-
pisce la battaglia dei Centauri, ivi. Suo
bassorilievo di una Nostra Donna, 144.
Disegna le pitture di Masaccio nel Car-
mine, 144. Morto il Magnifico, ritorna
col padre, 145. Fa un Ercole di marmo,
ivi. Piero de' Medici gli fa fare una
statua di neve, ivi. Crocifisso di legno
per Santo Spirito, 146 e n. 1. Studia
anatomia sopra i corpi morti, 146. Va
a Bologna e poi a Venezia, ivi. Ritor-
nato a Bologna, cade in pena, ed è li-
berato da Anton Francesco Aldrovandi,
ivi. Fa per l'arca di S. Domenico un
Angiolo ed un S. Petronio, ivi e 147,
n. 1. È amato dall' Aldrovandi, 147. Tor-
na in Firenze e fa un S. Giovannino
per Lorenzo di Pier Francesco de' Me-
dici, ivi e n. 2. Fa un Cupido che poi
è venduto per antico, e suoi particola-
ri, 147-148 e n. 2, 149 e n. 1. Va a Ro
ma e comincia pel Cardinale S. Giorgio
una figura di marmo, 149 e n. 3. Fa
un cartone di un S. Francesco, 149 e
n. 4. Altro Cupido e un Bacco per Ja-
copo Gallo, 150 e n. 1. Fa una Pietà
di marmo posta in S. Pietro di Roma,
150 e n. 2. Torna in Firenze e gli è
data a fare la figura del David, 153 e
seg. Burla il Soderini, 156. David di
bronzo per il Soderini, 157. Abbozza
due tondi di marmo per Taddeo Taddei
e per Bartolommeo Pitti, ivi e n. 4. E
l'apostolo S. Matteo per l'Opera del
Duomo, ivi e n. 5. Altra Nostra Donna
in un tondo di bronzo, 158 e n. 2. Sa-
cra Famiglia dipinta per Angiolo Doni,
158. Cartone della guerra di Pisa, 159-
160. Il quale dopo aver servito di studio
a varii artefici, è stracciato, 161. Papa
Giulio II gli dà a fare la sua sepoltura,
162 e n. 1. Va a Carrara per cavar
marmi, 163. Dona due prigioni della
detta sepoltura a Roberto Strozzi. 165
e n. 1. E una Vittoria a Cosimo de* Me-
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
41
dici, 166 e n. 1. Sdegnato col Papa
fugge da Roma, e toma a Firenze, 167.
Lavora nel cartone, 168. E richiamato
dal Papa con tre Brevi a Roma, ivi.
Vuole andare a servire il Turco, ivi.
Persuaso da Pier Soderini, va a Bolo-
gna e si riconcilia col Papa, J68-169.
Vi fa di bronzo una statua del Papa,
170. Alcuni particolari sopra questa
«tatua, 171, n. 1. Suoi motti ad alcuni
bolognesi, 170. La statua del Papa è
distrutta dai bolognesi, 171. Contro sua
voglia prende a dipingere la vòlta della
Sistina, 174. Chiama a Roma varii pit-
tori fiorentini per veder da loro il modo
di dipingere in fresco, 175. Non ne re-
sta soddisfatto, ivi. Scopre la pittura
della metà della vòlta, 176. Conduce a
fine la pittura di tutta la vòlta, 177 Di-
sagio patito da lui, 178. Descrizione
delle pitture della vòlta, 179 e seg. Pa-
pa Giulio ordina che si finisca la sua
sepoltura, 187. Leone X gli dà a fare
l'opera della facciata di S. Lorenzo in
Firenze, 188. Per l'architettura vi con-
corsero molti artefici, 188 e n. 1. Va a
Carrara e a Seravezza per far cavar
marmi, 189-190. Fa il modello di al-
cune finestre inginocchiate per il pa-
lazzo de* Medici, 191. Per la morte di
papa Leone ò sospeso il lavoro della
facciata di S. Lorenzo, ivi. È chiamato
a Roma da papa Clemente, ivi. Lavora
alla Libreria e alla Sagrestia nuova di
S. Lorenzo, 192. Minacciato dal duca
d* Urbino per il contratto della sepol-
tura di Giulio II, ivi. Si accorda cogli
agenti del duca di Urbino, ivi. Torna
a Firenze e volta la cupola della Sa-
grestia nuova di S. Lorenzo, ivi. De-
scrizione di essa e della Libreria, 193
e seg. Cristo risorto per la Minerva,
194 e n. 1-2. È fatto Commissario ge-
nerale delle fortificazioni di Firenze, 194.
Fortifica il poggio di S. Miniato, ivi.
È mandato a Ferrara per vedere le for-
tificazioni di quella città e le artiglierie
del duca Alfonso, ivi. Comincia per quel
Duca il quadro di una Leda, 195. La-
vora segretamente le statue per le se-
polture medicee in S. Lorenzo, ivi. De-
scrizione di queste sepolture, ivi e seg.
É fatto de' Nove della Milizia, 197. Non
credendosi sicuro a Firenze, fugge se-
gretamente per andare a Venezia, 198.
Giunge a Ferrara ed è onorato e ca-
rezzato da quel Duca, ivi. Giunge a Ve-
nezia, e fa a preghiera del doge Grittl
un disegno per il ponte di Rialto, 199.
Richiamato in patria, vi ritorna, ivi. Fi-
nisce la Leda, ivi e 200 e n. 1. Arma
il campanile di S. Miniato, 200. Ottiene
dal Gonfaloniere di Firenze un pezzo
di marmo per farvi una statua, 201 e
n. 1. Finito 1* assedio di Firenze è cer-
cato dalla Corte, e rifugge in casa di un
amico, 201. Papa Clemente gli resti-
tuisce le solite provvisioni e vuole che
attenda all'Opera di S. Lorenzo, ivi.
Statua dell'Apollo per Baccio Valori,
ivi e n. 4. Sua risposta ad un Ferra-
rese mandatogli dal duca Alfonso, 202.
Dona a Antonio Mini la Leda con molti
cartoni e disegni, ivi. Dà a fare alcune
statue per la Sagrestia a varii maestri,
203* Dà i modelli del palco della Li-
breria di S. Lorenzo, ivi. È chiamato
a Roma dal Papa per dipingere le fac-
ciate della Cappella Sistina, 204. Fa di-
segni e schizzi per questo lavoro, ivi.
Tratta cogli agenti del duca d'Urbino
per conto della sepoltura di papa Giu-
lio, 204-205. Ricusa di prestarsi all' ope-
ra della Cittadella di Firenze, 205. Per
paura del duca Alessandro non vuol
tornare a Firenze, ivi. Accordo per la
sepoltura di papa Giulio, ivi. Attende
al cartone del Giudizio, ivi. Muore papa
Clemente, e si ferma l' opera della Sa-
grestia e della Libreria di S. Lorenzo,
ivi. Paolo III vuol servirsi di lui, 206.
Michelangiolo ricusa e tenta di partire
da Roma, ivi. È visitato in casa dal
Papa che gli promette di aju tarlo nella
sua questione col duca d' Urbino, ivi. Fa
un nuovo contratto cogli agenti del
Duca, 207. Descrizione della sepoltura
di papa Giulio, ivi e seg. Esemplare di
Dante da lui disegnato ne' margini, 207,
n. 2. Dipinge il Giudizio Finale nella
Cappella Sistina, 209 e seg. Nel dipin-
gere cade dai ponte, 211. Descrizione
di questa pittura, 212 e seg. Freschi
nella Cappella Paolina, 215. Interviene
ad una Dieta adunata per dar principio
a fortificare Borgo, 216. Comincia a
scolpire un Deposto di Croce, 217. È
creato architetto di S. Pietro, 220. Ri-
cusa qualunque provvisione per questo
carico, ivi. È approvato il suo modello,
ivi. Descrizione della nuova forma di
S. Pietro, 221 e seg. Fa un disegno per
dare una nuova forma al Campidoglio
e descrizione di esso, 222. Fa il mo-
42
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
dello del cornicione del palazzo Farne-
se, 223. Favorisce Guglielmo della Por-
ta, 225. Suo consiglio circa al monu-
mento di Paolo III, ivi e 226 e n. 1. E
circa le sepolture dei Del Monte, 226.
Sdegnato coll'Ammannato e con Nanni
di Baccio Bigio, e perchè, 227. 'Papa
Giulio III gli conferma il motuproprio
di Paolo III, intorno alla fabbrica di
S. Pietro, 228. Dà consigli per i lavori
alla vigna Giulia, e rifa la scala di Bel-
vedere, ivi. Suo sonetto al Vasari che
gli presenta l'Opera delle Vite, 229.
Propone di mettere nella chiesa di S.
Giovanni de' Fiorentini le sepolture dei
Del Monte, 229. Brighe contro di lui
per cagione della fabbrica di S. Pietro,
232. Sua risposta al cardinal Cervino,
ivi. Il Papa gli fa fare un modello della
facciata di un suo palazzo, 233. Rifonda
il ponte di S. Maria di Roma, 234 e
n. 1. Il duca Cosimo tenta di farlo tor-
nare in Firenze, 236. Se ne scusa, ivi.
Ricercato sulla forma da lui ideata per
la scala della libreria di S. Lorenzo,
ivi. Sua lettera intorno a ciò, 237. Di
nuovo perseguitato dalla sètta Sangal-
lesca, 238. Nuove istanze del duca Co-
simo perchè torni a Firenze, ivi. Pa-
tisce di renella e di altri mali, 239. Sua
risposta al Papa circa le figure del Giu-
dizio, 240. Gli è tolto l'uffizio della Can-
celleria di Rimini, ivi. Muore T Urbino
suo servitore, ivi. Sua lettera per que-
sta cagione al Vasari, 241. Adoperato
nelle fortificazioni di Roma, ivi. Fugge
da Roma e va nelle montagne di Spo-
leto, 242. Torna a Roma e riprende il
lavoro della Pietà, ivi. Per qual cagio-
ne la spezzasse, 243. Quali opere finisse
nella sua gioventù e quali lasciasse im-
perfette, ivi. Madonna col Bambino nel-
la chiesa di Nostra Donna di Bruges,
243, n. 2. Abbozza uu' altra Pietà, 245.
Sdegnato per le mene dei suoi nemici,
pensa di tornarsene a Firenze, 245. Ne
ò sollecitato con lettere dal Vasari, ivi.
Manda un sonetto al Vasari per mo-
strare dì nou essere rimbambito, 246.
È confortato dal duca Cosimo a rimpa-
triare, ivi. Cagioni che lo ritengono a
Roma, ivi. Confortato dagli amici a fare
un modello della cupola dì S. Pietro,
243. Ne fa uno pìccolo dì terra ed un
altro grande dì legno, 249. Descrizione
della cupola, 250 e seg. Pio IV gli con-
ferma il motuproprio dei suoi anteces-
sori come architetto di S. Pietro, 257.
' Fa il disegno della sepoltura del mar-
chese di Marignano, ivi. Suoi ritratti,
257-258 e n. 1-2. É ricercato del suo
parere circa V alzare la vòlta della sala
grande del palazzo Ducale di Firenze,
259. É onorato in Roma dal duca Co-
simo, 260. Visitato e accarezzato dal
principe Francesco de' Medici, ivi. Fa
disegni per porta Pia e per altre porte
di Roma e per la nuova chiesa di S.
Maria degli Angeli, 260-261. Per la
stessa chiesa fa il disegno per il Cibo-
rio da gettarsi in bronzo, 261. Suoi di-
segni per la chiesa di San Giovanni
de* Fiorentini, ivi e seg. Si tenta di le-
varlo dal governo della fabbrica di S.
Pietro, 264. Suo sdegno per le brighe
di Nanni di Baccio Bigio, ivi. Manda
Daniello da Volterra ai soprastanti della
fabbrica di S. Pietro per smentire i
suoi malevoli, 265. Pensa di ritornare
a Firenze, ivi. Il Papa lo assolve dalle
calunnie dei suoi nemici, ivi. Vuole che
sia eseguito il suo disegno, 266. E or-
dina che- non si muova niente da esso
disegno, 267. Si ammala e chiama a
Roma Lionardo suo nipote, 268. Fa te-
stamento e muore, ivi. Cose d'arte tro-
vate alla sua morte, 267, n. 1. Sttoi
studj di anatomia, ivi. Onorato da varii
principi per le sue virtù, 269. Sue qua-
lità morali, intellettuali e artistiche, 270.
Sue amicizie, 271. Altri disegni per ta-
vole dipinte da Marcello Mantovano,
272. Sua statua della Vittoria, ivi e n. 3.
Ama e pratica gli artefici, 273. Ammo-
nisce Gian Bologna, ivi, n. 2. Suoi di-
scepoli, 273. Mala fortuna avuta con
loro, ivi. Voleva scrivere un libro so-
pra T anatomia, 274. Si diletta della le-
zione di Dante e di altri poeti, ivi. Com-
pone versi e ne manda alla Marchesana
di Pescara, 275. Disegna per lei una
Pietà, un Cristo e una Samaritana, ivi.
Si diletta delle Scritture Sacre e ha in
gran venerazione l'opere del Savona-
rola, ivi. Dona a variì i suoi disegni,
cartoni, pitture e modelli, 276-277. Fa
il cartone di una Venere baciata da Cu-
pido e di un Noli me tangere, dipinti
dal Pontormo, 277. Sua liberalità, ivi.
Sua memoria, ivi. Di natura sdegnosa,
278. Suoi detti notabili, 278 e seg. Suo
ritratto , 285. Gli è dato sepoltura in
S* Apostoli dì Roma, 286. A proposito
di un monumento dove il suo corpo
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
4S
posò per alcuni giorni, ivi, n. 1. Tra-
sportato a Firenze segretamente dal suo
nipote, 287. Amico di Giuliano Bugiar-
dini, VI, 201. Che gli dicesse, 206. Gli
disegna alcune figure per un suo qua-
dro, 207. Onoranza fattagli dall'Acca-
demia del disegno, 288 e seg. Descri-
zione dell'apparato per l'esequie, 296
e seg. Lodato con orazione da Bene-
detto Varchi, 314. Messo in S. Croce
in un sepolcro di marmo, 316. Albero
genealogico della sua famiglia, 318.
Commentario alla sua vita, 319-336.
Intorno ai suoi ritratti, 330 e seg. Suoi
scolari , 333 e seg. Prospetto cronolo-
gico della sua vita e delle opere, 337-
404. Il cardinale Piccolomini gli al-
loga 15 statue per la sua cappella nel
Duomo di Siena, 344-347. Madonna
per la chiesa di Nostra Donna di Bru-
ges, 348. Sepolcro di Bartolommeo Bar-
bazza, 365. Colosso sulla piazza di San
Lorenzo, ivi. É condotto generale go-
vernatore delle fortificazioni di Firenze,
366 e seg. Va a Pisa e Livorno per le
fortificazioni, 368. Riparazione d'Arno
a Pisa, ivi. Fortifica Arezzo, 369. Fugge
da Firenze ed è dichiarato ribelle, 370.
Sua lettera a G. B. della Palla , 371.
Invitato dal Duca di Mantova a fargli
qualche lavoro, ricusa, 376. Disegno
per la sepoltura del cardinal Cibo, 378.
Disegno per la casa di Baccio Valori,
381. Richiesto di disegni dal card. Pucci,
ivi. Gli è concesso il provento del porto
del Po a Piacenza, 382. Fa una testa
di cera e un disegno di S. Caterina,
383. Disegno e modello di una saliera
d'argento per il Duca d'Urbino, ivi.
Modello di cera di un cavallo per lo
stesso Duca, 385. Disegno per la sepol-
tura di Cecchino Bracci, 388. Fortifi-
cazione di Borgo, 389. Lettera a Vit-
toria Colonna, ivi. Francesco I re di
Francia gli domanda qualche lavoro di
sua mano, 390. È fatto cittadino ro-
mano, ivi. Sua risposta al re France-
sco, 391. Fortificazione di Roma, 392.
Affreschi nella cappella Paolina, ivi.
Sepolture dei parenti di papa Giulio HI
in S. Pietro in Montorio, 393. Maestro
eccellentissimo negli scorti, 1, 177. Loda
Masaccio,'!!, 294. Offende il Perugino,
III, 585. Rivale di Leonardo da Vinci,
IV, 47 e n. 3. Studia nel giardino Me-
diceo, 259. Percosso nel viso dal Tor-
rigjano, ivi. Suo cartone della Guerra
di Pisa ricordato, 320. {Suo cartone stu-
diato da Raffaello, 374. È richiesto del
suo parere per la Sala del Consiglio
nel Palazzo della Signoria, 448. Fa la-
vorare Raffaello da Montelupo nelle
sculture della sagrestia di S. Lorenzo,
543 e seg. Fa finire a Raffaello da Mon-
telupo tre figure per la sepoltura di
Giulio II, 544, n. 1. Era mancino na-
turalmente , 552. Fa alcuni disegni per
una cassetta di cristallo del card. Far-
nese, V, 373, n. 4. Suo detto a propo-
sito di una medaglia fatta da Alessan-
dro Cesati, 386. Suo detto a proposito-
di una tavola di Ugo da Carpi, 421.
Disegno del cornicione del palazzo Far-
nese, 470. Sua risposta ad un Capitolo
del Berni, finora attribuita a Sebastia-
no Veneziano, 583, n. 2. Disegno per
la sepoltura di Bartolommeo Barbazza v
VI, 60, n. 1. Il Bandinelli gli toglie il
marmo dove doveva scolpire Ercole e
Cacco, 148. Odiato da Domenico Bo-
ninsegni, e perchè, 149. Suoi cartoni
condotti in pittura dal Pontormo, 277-
Dissuade dal mettere intagli nella se-
poltura del card. Del Monte, 308. Stima
le tre statue di bronzo fatte dal Rustici
per S. Giovanni, 605. Alcuni suoi di-
segni, cartoni e modelli vanno in mano
del Rustici, 620. Fa lavorare il Moti-
torsoli nella sagrestia di S. Lorenzo e-
nel monumento di Giulio II, 633, 635.
Acconcia il Vasari con Andrea del Sar-
to, VII, 8. Suo disegno del Fetonte coi
cavalli del Sole, colorito daF. Salviati,
17. Favorisce Daniello da Volterra, 35.
Fa un disegno per la fontana di Bel-
vedere, 58. Copia della stampa di Mar-
tino Schongauer, 340. Bassorilievo dei
Centauri, 341. Statua d'Ercole, 34L
Statua di neve, ivi. Suoi lavori in S. Do-
menico di Bologna, ivi. Statua di Cu-
pido, 342. Gruppo della Pietà, 344. I
dodici Apostoli per S. Maria del Fiore,
346, 349, 351. Statua di bronzo di papa
Giulio II, 351. David di marmo, 345.
David di bronzo, 352. Gruppo del Cacco,
ivi. Cristo della Minerva, 354, 363. Fac-
ciata di S. Lorenzo, 355, 357, 362. Se-
polcri medicei, 362, 364, 376. Sagrestia
di S. Lorenzo, ivi. Libreria di S. Lo-
renzo, 364, 365. Fortificazioni di S. Mi-
niato, 366. Colorisce una Leda pel Duca
di Ferrara, 369. Giudizio finale, 384,
386, 387. Contratti per la sepoltura di
papa Giulio II, 354, 363, 377, 379, 387,.
44
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
393. Scala della libreria di S. Lorenzo,
397. Chiesa di San Giovanni de* Fio-
rentini, 397. Sepoltura del Marchese
di Mari gn ano, 398. Disegno di porta
Pia ed altre porte di Roma, 398. No-
minato, Vili, 40.
Buonconsigli Giovanni, pittore ve-
neziano. — Nominato, III, 628. Sopran-
nominato il Marescalco, 650, n. 5. Sue
opere a Venezia, a Montagnana e a
Vicenza, ivi e n. 6.
Buonflgli Benedetto , pittore peru-
gino. — Gli è data a dipingere una
cappella nel Palazzo pubblico di Peru-
gia, II, 687. Amico del Pinturicchio,
III, 505. Sue pitture a Roma, ivi, n. 2.
E a Perugia, 505.
Buoni Niccolò. — Tiene i conti di
O. F. Rustici, VI, 607. Gli rimase di
lui un crocifìsso, diversi bassirilievi e
disegni, 608. Della Compagnia del Paiuo-
lo, 609.
* Buoninsegna da Venezia. —La-
vora alla Fontana Maggiore di Peru-
gia, I, 307, n. 1.
Buono, architetto e scultore. — Au-
tore di molte cose in Ravenna, I, 271.
Fonda Castel Capuano e Castel del-
l'Uovo in Napoli, 272. Non è il fonda-
tore del campanile di S. Marco in Ve-
nezia, ivi. Non è Fautore dell'archi-
trave figurato sopra la porta di S. An-
drea di Pistoia, 272, n. 3. Quando la-
vorasse in Pistoia, ivi. Dà il disegno
d'ingrandire S. Maria Maggiore di Fi-
renze, 273, n. 1. Fa il Palazzo della
Signoria d'Arezzo, ivi e n. 3.
Buono Bartolommeo, architetto ber-
gamasco. — Conduce innanzi il campa-
nile di S. Marco in Venezia, I, 272, n. 2.
Buono (del) Marco, detto Marchino.
— Scolare di Andrea del Castagno, II,
•682 e n. 2.
Buontalenti Bernardo, pittore e ar-
chitetto fiorentino. — Dipinge nell'ap-
parato per l'esequie del Buonarroti,
VII, 310. Miniatore, architetto e acca-
demico del Disegno, 614. Sue notizie,
ivi e seg.
Buon vicini Alessandro, pittore bre-
sciano. — V. Moretto Alessandro.
* Burgkmair Hans, pittore. — Di-
scepolo di Martino Schóngauer, V, 397,
ti. 1. Suo ritratto del maestro, ivi.
Buschetto, architetto del Duomo di
Pisa, I, 237 e n. 3, 238.
Busti Agostino, scultore lombardo,
detto il Bambaja. — Nominato, III,
652, n. 1. Comincia in Milano la sepol-
tura di Gastone di Foix e fa l'altra ai »
Biraghi, IV, 542, n. 6 e 543, n. 1. VI,
514-515.
Butteri Cresci. — Lavora nell'ap-
parato per le nozze di Francesco de' Me-
dici, Vili, 617.
Buti Lucrezia, monaca. — Fugge
dal convento di Prato con fra Filippo
Lippi, II, 621 .
* Butinone Bernardo, pittore lom-
bardo. — Lavora in compagnia di Ber-
nardino Zenale, IV, 151, n. 1. Suo di-
pinto nella chiesa di S. Maria delle
Grazie a Milano, IV, 152, n. 1.
Butieo, greco, scultore. — Sue ope-
re, I, 67.
Butteri Gio. Maria, pittore fioren-
tino. — Nominato, VI, è. Fa un qua-
dro per l' apparato dell' esequie del
Buonarroti, VII, 305. Scolare del Bron-
zino e accademico del Disegno, VII,
608. Quando morì, ivi, n. 2. Lavora
nell'apparato per le nozze di France-
sco de' Medici, Vili, 617.
Gaccialupi Simone, pittore. — Forse
lo stesso che Niccolò Cartoni, III, 477,
n. 1. Sua tavola in Arezzo, ivi.
Caccianimici Francesco, pittore. —
Lavora col Rosso a Fontainebleau, V,
171.
Caccianimici Vincenzo, pittore bo-
lognese. — Amico e imitatore di Fran-
cesco Mazzuola, V, 238. Sua tavola in
S. Petronio di Bologna, ivi e n. 3.
* Cacialli Giuseppe, architetto fio-
rentino. — Dirige la continuazione del
Palazzo Pitti, II, 374, n. 2.
Caccini Giovanni, scultore. — Fa il
busto di Andrea del Sarto nel chio-
stri no dei Servi, V, 59, n. 1.
Cagliari Paolo.— V. Caliari Paolo.
Caiano (il). — Della Compagnia
della Cazzuola, VI, 613.
Calabrese, anonimo pittore. — La-
vora in compagnia di Marco Calabrese,
V, 213. Sue opere in Roma, ivi.
Calabrese Giovan Pietro, pittore.
— Prende con sé Taddeo Zuccheri
giovinetto, VII, 75.
Calabrese Marco, pittore. = Sua
vita, V, 211. Si ferma in Napoli, ivi.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
45
Di chi creduto scolare , ivi , n. 1. Sua
tavola in S. Agostino d'A versa, 212 e
n. 1. Muore, 212. Suo scolare, ivi.
Calamech Andrea, scultore, da Car-
rara. — Fa due statue per l' apparato
dell'esequie del Buonarroti, VII, 302.
Scolare dell'Ammarinato, ivi, n. 2 e 625.
Va a Messina e sue opere in quella
città, 302 e 626. Fu anche valente archi-
tetto, ivi. Quando morisse, 625, n. 2.
Calamech Lazzaro, scultore, da Car-
rara. — Fa due statue per l'apparato
dell'esequie del Buonarroti, VII, 302.
Sue notizie, ivi, n. 1.
Galamìde, greco, scultore. — Valen-
tissimo in formar cavalli, I, 65. Nomi-
nato, I, 82.
Calandrino, pittore fiorentino. —
Amico di Bruno e di Buffalmacco, I,
499. Suo vero nome, ivi, n. 2.
Calcagni Tiberio, scultore ed archi-
tetto fiorentino. — Accompagna a Fi-
renze Taddeo Zuccheri, VII, 99. Finisce
la Pietà del Buonarroti, VII, 244. Leva
la pianta della chiesa di S. Giovanni
de' Fiorentini, VII, 262. Ne fa un mo.
dello di terra, 263. Il card. Santa Fiora
gli alloga una cappella a S. Maria Mag-
giore, 264.
Calcar Giovanni. — V. Calcker.
Calcker Giovanni, pittore fiammin-
go. — Scolare di Tiziano, VII, 460 e
n. 3. Sue notizie, 460, n. 3. Amico del
Vasari. Muore giovine in Napoli, VII,
582. Il suo vero cognome fu Stephen
di Calcar nella Westfalia, ivi, n. 3.
Calcostene, greco, maestro di terre
cotte. — Nominato, I, 56.
Caldara Polidoro. — V. Caravag-
gio (da) Polidoro. .
Calendario Filippo, architetto vene-
ziano. — Nominato, I, 486, n. 3.
Caliari Paolo. — Dipinge a Tiene
nel Palazzo Portesco, VI, 369. Nella
villa Soranza a Castelfranco, nella fac-
ciata del palazzo Cappello e nella sof-
fitta del Palazzo dei Dieci in Venezia,
ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 3. Scolare
di Giovanni Caroto, 370. Sua tavola
per S. Nazaro di Verona, ivi. Sue opere
in Venezia, ivi e seg. Altre sue opere
non ricordate dal Vasari, 372, n. 2. Sua
tavola nel Duomo di Mantova, 489. Sue
pitture in S. Benedetto di Mantova, 491.
* Calvi Lazzaro, pittore genovese.
— Imitatore di Perino del Vaga, V, 619,
n. 2.
* Calvi Pantaleone, pittore genove-
se. — Imitatore di Perino del Vaga, V,
619, n. 2. -
* Calvo Agostino di Marsiano, pit-
tore genovese. — Fa dipingere due-
quadri al Puligo, IV, 472.
Calvo Marco Fabio. — Ad istanza
di Raffaello traduce Vitruvio in vol-
gare, IV, 379, n. 2.
* Calzetto o Calzetta Pietro, pit-
tore. — Cognato del Montagnana, III V
170, n. 6. Sue pitture a Padova, ivi.
Calzolaio (del) Sandrino. — Dipinge
la predella di una tavola del Sogliani
suo maestro in S. Jacopo sopr'Arno»
V. 126. Scolare del Sogliani, V. 131.
Suo tabernacolo in sul canto delle Mu-
rate, ivi. Dipinge allo Spedale del Tem-
pio, ivi.
* Camaino di Crescentino, archi-
tetto e scultore senese. — Capomae-
stro dell'Opera del Duomo di Siena, I,
432, n. 1.
* Cambiaso Giovanni, pittore geno-
vese. — Imitatore di Perino del Vaga,
V, 619, n. 2.
* Cambiaso Luca, pittore genovese.
— Imitatore di Perino del Vaga, V„
619, n. 2.
* Camelo Vittore, incisore di conj,
veneziano. — Nominato, III, 27. Fa la
medaglia di Gentile e di Giovanni Bel-
lini, III, 173, n. 2. Insieme con Pier Ma-
ria da Pescia è dal Papa stipendiato
per far coni delle monete pontificie, V»
370, n. 1.
* Camerini Giovanni, ingegnere. —
È messo in luogo del San mari no alle
fortificazioni di Portoferrajo, VI, 332,
n. 2.
Camicia Chi menti, architetto fioren-
tino. — Sua vita, II, 647-655. Lavora
per il Re d' Ungheria, 651. Sua morte,
652.
Cammei (de') Domenico, milanese.
— Incisore di pietre preziose, V, 369.
Da non confondersi con Domenico Com-
pagni né con Domenico di Polo, ivi,
n. 2. Intaglia il ritratto di Lodovico il
Moro, 369 e n. 2.
Cammilla (della) Francesco. — V.
Cammilliani Francesco.
Cammilliani o della Cammilla Fran-
cesco, scultore fiorentino e accademico
del Disegno, scolare del Bandinella —
Sue notizie, VII, 628 e n. 1. Nominato,
Vili, 391. Lavora nell'apparato per le
40
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
nozze del principe Francesco de' Me-
dici, 618 e 620.
Camillo di Ottaviano. — Lavora
nell'apparato per le nozze di France-
sco de' Medici, VII!» 618.
Campagna Girolamo, scultore pa-
dovane—Confuso con Girolamo Cam-
pagnola, III, 385, n. 1.
Campagnola Girolamo, pittore pa-
dovano. — Nominato, III, 628. Sua let-
tera a Leonico Tomeo sopra diversi
artefici lombardi, 634, n. 1.
Campagnola Giulio , pittore e inci-
sore padovano. — Nominato, III, 628.
Figliuolo di Girolamo Campagnuola,
639. Lodi che gli vengon date dai suoi
•contemporanei, ivi, n. 3. Sue opere a
Padova, ivi.
Campello (da) Fra Filippo. — Ajuto
di Jacopo tedesco nella fabbrica della
•chiesa d'Assisi, I, 279, n. 3. Architetta
la chiesa di S. Chiara del medesimo
luogo, ivi.
Campi Antonio, pittore cremonese,
fratello di Giulio. — Sue pitture in Mi-
lano, VI, 497.
Campi Bernardino, pittore cremo-
nese. — Termina un quadro del Sola-
rio a Pavia, IV, 121, n. 1. Nominato,
VI, 498, n. 2.
* Campi Felice. — Copia una tavo-
la di Fermo Guisoni, V, 553, n. 2.
Campi Galeazzo, pittore cremonese.
— Sue opere, 495 e n. 3. Suoi figliuoli,
•486.
Campi Giulio. — Suo ritratto nella
R. Galleria di Firenze, dal Baldinucci
attribuito a Galeazzo suo padre, VI,
495, n. 2, Ha i principii dell'arte da
-suo padre, e poi. segue la maniera del
Soiaro, e in ultimo si perfeziona sotto
•Giulio Romano, 496 e n. 3. Sue opere
in Cremona, 496, 502. E in Milano,
497. Suoi discepoli, 498. Sua tavola nel
Duomo di Mantova, VI, 489.
Campi Vincenzo, fratello e scolare
di Giulio, pittore cremonese. — Nomi-
nato, VI, 497 e n. 5.
Canaco, greco, scultore. — Sue ope-
re, I, 66.
Canigiani Giovanni. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 613.
Canneri Anselmo, pittore veronese.
— Discepolo di Giovanni Caroto , V,
290. Sue pitture nel palazzo de' Soranzi
a Castelfranco e sul Tesino, 291. Sue
opere in Verona, 290, n. 3.
Canozio Cristoforo da Lendinara,
fratello di Lorenzo. — Suoi lavori di
tarsia, III, 404, u. 2.
Canozio Gio. Marco da Lendinara,
figlio di Lorenzo, intarsiatore. — No-
minato, III, 404, n. 2.
Canozio Lorenzo da Lendinara. —
Concorrente del Mantegna, III, 404.
Suoi lavori di plastica a Padova, ivi.
Sue pitture in detta città, ivi, n. 2.
Suoi lavori di tarsia a Padova, a Ve-
nezia, a Modena e a Lucca, ivi.
Capanna Jacopo, pittore senese. —
Ajuta Domenico Pecori già vecchio,
III, 223, Congetture sulla sua persona,
IV, 611, n. 1.
Capanna Puccio, pittore fiorentino.
— Lavora un crocifisso in compagnia
di Giotto suo maestro, I, 394. Dipinge
in San Cataldo di Rimini, 402. In San
Francesco d'Assisi, ivi e 403. In Santa
Trinità e nella Badia di Firenze, ivi.
In S. Francesco e in S. Domenico di
Pistoia, 403. Nella chiesa degli Angeli
in Assisi, I, 403-404. Sue opere in Bo-
logna, 404. Ajuta Giotto a dipingere
in Assisi, ivi. Se sia fiorentino o d'As-
sisi, ivi. Nominato, II, 8, n. 1.
Caparra Niccolò, fabbro fiorentino.
— Sue notizie e suoi lavori di ferro,
IV, 445-447.
* Capponi Raffaello di Bartolom-
meo di Niccolò, pittore. — Sua tavola
nello spedale di S. Maria Nuova in Fi-
renze, IV, 233, n. 2. Nominato, 244, n. 1.
Capocaccia Mario anconitano. — Fa
ritratti di stucco a colori, VII, 544.
Lavora di medaglie,* ivi, n. 1.
Caporali Bartolommeo , pittore pe-
rugino. — Sue pitture nella Pinacoteca
di Perugia, III, 505, n. 3.
Caporali Giovanni Battista, e non
Benedetto, come lo chiama il Vasari.
— Discepolo del Perugino, III, 597.
Sue notizie, ivi, n. 3. Sue opere in Pe-
rugia, ivi. Si esercitò anche nell'archi-
tettura e commentò Vitruvio, 597, 598
e n. 1. Dipinge nel palazzo del card.
Passerini a Cortona, III, 694.
Caporali Giulio, pittore e architetto
perugino. — Figliuolo di Gio. Battista,
III, 598 e n. 2.
* Gaprarola (da) Cola di Matteuc- ;
ciò. — Architetto della cattedrale di !
Foligno, IV, 148, n. 1. E della Madon- ;
na della Consolazione a Todi, ivi.
Capriani Francesco, da Volterra.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
47
— Intaglia un medaglione per Cesare
Oonzaga, VI, 489-490. Sua soffitta di
legname intagliata nel Duomo di Vol-
terra, 490, n. 1.
* Caprina (del) Luca, fratello di Meo.
— Architetta col Francione il nuovo
forte di Sarzanello, II, 664 e IV, 272,
n. 2. Fortifica Librafratta e altre terre
nel pisano, II, 661.
* Caprina (del) Meo, da Settignano.
— Architetto della cattedrale di To-
rino, II, 662. Forse autore delle opere
di architettura in Roma, dal Vasari at-
tribuite al Pontelli, 663 e seg. Sua na-
scita e sua famiglia, 664. Suoi lavori
nella cattedrale di Ferrara, ivi. Disce-
polo di Niccolò Baroncelli, ivi. Suoi la-
vori in Roma, ivi e seg. È chiamato
a giudicare i disegni per la nuova fac-
ciata di S. Maria del Fiore, 665. Suo
testamento e sua morte, ivi. Albero ge-
nealogico della sua famiglia, ivi. Com-
pagno di Giuliano da San Gallo in vari
lavori a Roma, IV, 268, n. 2.
Caprioli Aliprando, da Trento. —
Intagliatore in rame, V, 422, n. 2.
* Caracci Agostino. — Incide in
sette lastre una Natività con i Magi
disegnata da B. Peruzzi, IV, 598, n. 1.
* Caracci Annibale. — Suo disegno
di una delle storie del Peruzzi alla Pace
di Roma, IV, 595, n. 1.
Caraglio Gio. Jacopo, intagliatore
veronese. — Intaglia su i disegni del
Rosso, V, 162. Fa anche delle meda-
glie, ivi, n. 3. Allievo di Marcantonio,
414, n. 3. Intaglia un disegno di Ago-
stino Veneziano, 415, n. 5. Suoi lavori
iT intaglio dai disegni di varii maestri,
424 e seg. Va in Polonia e attende ad
incider gioie e all'arhitettura, 425. In-
taglia per il Baviera le Trasformazioni
degli Dei disegnate da Perino del Va-
ga, 611.
Caradosso Ambrogio, detto il Fop-
pa, orefice e gioielliere di Pavia. —
Nominato, III, 28. Lavoratore di conj
e plasticatore, 535, n. 2. Medaglie da
lui coniate, IV, 161.
Caravaggio (da) Polidoro, pittore.
— Sua vita, V, 141-154. Di che cogno-
me fosse, 141, n. 2. Di manovale di-
viene pittore, 142. Fa compagnia con
Maturino, ivi. Lavorano di chiaro scuro
facciate di case e di palazzi, ivi. Fac-
ciata a Monte Cavallo dirimpetto a
S. Salvestro, ivi. Altra dirimpetto alla
porta del fianco di S. Salvatore del
Lauro, 143. Storia della porta del fianco
della Minerva, ivi. Fregio di sopra
S. Rocco a Ripetta, ivi. Facciata sulla
piazza di Capranica, ivi. E due di graf-
fito in Borgo Nuovo e sul canto della
Pace, 144. Altre facciate nella casa de-
gli Spinoli presso Parione e vicino a
Tordi nona, ivi. Altra nella via che va
air Immagine di Ponte, ivi. E un'altra
alla piazza della Dogana, a lato a S.
Eustachio, 145. Cappella in questa chie-
sa dipinta da lui, ivi. Facciata de" Cep-
perelli ed un* altra dietro la Minerva,
ivi. Facciata nella casa dei Savelli, ivi.
Pitture nel giardino dei Del Bufalo pres-
so Trevi, e nella casa del Baldassini
accanto a S. Agostino, 145-146. Altra
facciata a Monte Cavallo presso San-
t'Agata, 146. Facciata presso S. Pietro
in Vincula, ivi. Altra dietro Piazza Na-
vona, ivi, Altre pitture a S. Silvestro
di Monte Cavallo, nella casa, nel giar-
dino e nella cappella di Fra Mariano
Fetti, 147. Facciata della casa del Car-
dinale di Volterra presso Torre San-
guigna, ivi. Dipingono in S. Agostino
di Roma, 148. Loro facciate in Campo
Marzio, sul canto della Chiavica, sotto
S. Jacopo degli Incurabili e nella casa
de* Gaddi, 149 e n. 1. Si dividono per
cagione del sacco di Roma, 150. Ma-
turino muore di peste, ivi. Polidoro va
a Napoli e vi dipinge in S. Maria delle
Grazie ed in alcune case, ivi. Sue ta-
vole in S. Angiolo, 150-151. Va a Mes-
sina, vi dipinge e attende all'architet-
tura, 151. Archi trionfali da lui ideati
per il ritorno di Carlo V, ivi. Tavola
di un Cristo che porta la Croce, ivi.
Suoi amori, ivi. Si dispone per riveder
Roma, ed è ucciso da un suo garzone
in Messina, 152. Dipinge nelle Logge
"Vaticane, IV, 363.
Carboni Fuligno, vescovo di Fie-
sole. — Dove sepolto, I, 262, n. 3.
Carcher o Garchera Giovanni, araz-
ziere di Bruxelles. — Lavora pel duca
Cosimo, VI, 283.
Carete da Lindo, greco, scultore. —
Autore del Colosso di Rodi, I, 71 e
n. 1. Nominato, ivi, 72.
* Carli Raffaello, pittore fiorentino.
— Nominato, IV, 244, n. 1. Sue noti-
zie, IV, 250. Albero della sua famiglia,
251, n. 1. Sua tavola attribuita dal Va-
sari a Raffaellino del Garbo, ora a Lon-
48
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
dra, 251. Altre Bue tavole a Monaco
• a Firenze, 252.
Carnevale (detto Fra) Bartolom-
meo, pittore. — Sue opere studiate da
Bramante, IV, 147. Chi ama vasi Fra Bar-
tolommeo Corradini, ivi, n. 1. Sue no-
tizie, ivi. Sue pitture a Urbino e a Mi-
lano, ivi.
* Carnevali JDomenioo. — Sue pit-
ture in S. Pietro di Modena, VI, 483,
n. 2.
Caro Annibale. — Sua lettera a
Taddeo Zuccheri sulle invenzioni da
dipingersi in una camera del palazzo
di Caprarola, VII, 115-129. Eccita il
Vasari a scrivere le Vite degli Arte-
fici, VII, 682 e n. 1.
* Carota (detto il) Maestro Antonio.
— Nominato, I, 485. Suo vero nome,
ivi, n. 2. Intaglia le poppe delle ga-
lere fiorentine, secondo i disegni di Pe-
ri no del Vaga, V, 617. Architetta i
carri della Compagnia del Diamante,
VI, 251. Lavora nel palco di legname
della libreria di S. Lorenzo, VII, 203.
Caroto Giovanni Francesco, conia-
tore veronese. — Nominato, III, 27-653.
Sua tavola nella chiesa di S. Antonio
in S. Fermo, V, 277, n. 6. Scolare di
Liberale da Verona, 280. Va a stare
col Mantegna, ivi. Sue opere in Ve-
rona, ivi e seg. 284. A Milano, 282. In
Casale, 283. A Isola e a Malsessino sul
Lago di Garda, 285. Fa ritratti in pit-
tura e in medaglie, 286. Lavora bel-
lissimi paesi, 287. Muore, ivi e 290. Di-
pinge in Verona, 288. Dipinge il ri-
tratto di sé e della moglie, ivi. Dise-
gna le antichità di Verona, 289. Suoi
discepoli, ivi. Maestro di Paolo Vero-
nese, VI, 370.
Carpaccio Vittore, pittore venezia-
no. — Sua vita. III, 627-654. Detto er-
roneamente dal Vasari Scarpaccìa, 627,
n. 1. Suo ritratto, 628, n. 1. Incertezza
intorno alla sua patria e agli anni della
sua vita, 640, n. 2. Sue opere in Ve-
nezia, 640 e seg. Sua famiglia e suoi
discepoli, 642, n. 3. Commentario alla
sua vita, txK>-6?8» Altre sue opere certe
a Venezia, Suiggarda, Ferrara, Berlino,
Parigi, Milano, Capodistria e Pozzale,
6Ó1-66&
* Carpaccio Benedetto, pittore ve-
neziano. — Figliuolo o nipote di Vit-
tore* III, 642, n, & Sue opere a Vene-
zìa, ivi, A Capodistria e a Trieste, ivi.
Carpi (da) Girolamo, pittore ferra-
rese. — Sua vita, VI, 457. Si esamina
se debba dirsi de* Carpi o da Carpi,
469, n. 5. Va a Bologna e vi lavora,
470-473 e seg. Copia molte opere del
Correggio, 470 e seg. Fa compagnia
air arte con Biagio Pupini, 473. La
disfà, 474. Copia una pittura del Cor-
reggio e secondo altri del Parmigia-
nino, 477. Serve in Roma il cardinal
Farnese, ivi. Fatto architetto di Belve-
dere, 478. Torna a Ferrara, ivi. Ne rifa
il castello in parte bruciato, 479. Sua
morte, ivi. Nominato, V, 118 e n. 3.
Lavora in compagnia del Garofolo suo
maestro, VI, 466.
Carpi (da) Leonello. — Madonna
fattagli da Raffaello, IV, 348.
Carpi (da) cardinale Rodolfo. —
Possiede una Madonna di Raffaello, IV,
348. Sua morte, ivi, n. 3. Possedeva il
Virgilio detto poi Mediceo, ivi.
Carpi (da) Tommaso, pittore ferra-
rese, padre di Girolamo, VI, 469.
Carpi (da) Ugo, pittore e intaglia-
tore di stampe in legno a più colori,
I, 212. Suoi intagli, 421. Sua tavola
dipinta senza pennello in Roma, ivi e
n. 1. Detto di Michelangiolo a propo-
sito di questa tavola, ivi. Intaglia un
Diogene dal Vasari attribuito al Par-
migianino, 422, n. 1. Intaglia una sto-
ria del Beccafumi. pel pavimento del
Duomo di Siena, V, 646, n. 4. Detto di
Michelangiolo a proposito di una sua
tavola, VII. 284, n. 1.
Carso (dal) Giovanni, schiavone. —
Dipinge di grottesche nel p alazze tto di
Belvedere, VII, 91.
Carrara (da) Lorenzo. — Lavora
nell'apparato per le nozze di France-
sco de' Medici, VIII, 620.
* Carrara (da) Pietro, scultore. —
Va a lavorare a Carrara chiamatovi
dall' Ordognez, IV, 554, n. 7.
Cartoni Niccolò, detto Niccolò Zòc-
colo, pittore. — Scolare di Filippi"
Uppi, III, 477. Sue pitture in Arezzo,
ivi. Forse lo stesso che Simone Cao-
cialupi, ivi, n. 1. Finisce una tavola di
Domenico del Ghirlandaio, VI, 532.
Casa (della) Niccolò, intagliatore in
rame. — Fa il ritratto 'del duca Cosimo
deWtedici e quello del Bandinelli, at-
tribuiti dal Vasari ad Enea Vico, V,
428, n. 1.
Casali Gio. Vincenzo, scultore e ar-
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
49
chi tetto. — Lavora Dell'apparato per le
nozze di Francesco de 1 Medici, Vili, 618.
Casella Cristoforo, pittore parmi-
giano. — Sue opere, VI, 485 e n. 2.
Casignuola Jacopo, scultore mila-
nese. — Lavora in Roma, VII, 551 e
n. 2.
Casignuola Tommaso, scultore mi-
lanese. — Lavora in Roma, VII, 551.
* Cassana Giovanni Agostino. — Fa
un* aggiunta alla Madonna detta del
Baldacchino, di Raffaello, IV, 329, n. 2.
Castagno (dal) Andrea, pittore fio-
rentino. — Sua vita, II, 667-682. Come
gli venne il desiderio della pittura, 668.
Condotto a Firenze da Bernardetto
de* Medici, 669. Sue opere ivi eseguite,
ivi e seg. Migliora l'arte nel fare gli
scorti, 672. Suo cattivo naturale, 674.
Impara da Domenico Veneziano il se-
greto di dipingere a olio, 675 e n. 2.
Lo uccide a tradimento, 678, 679 e
n. 1. Suo ritratto, 678. Dipinge impic-
cati gli Albizi e perciò fu detto Andrea
degli Impiccati, 680-681. Sua morte,
681, n. 2. Suoi discepoli, 682 e n. 2.
Commentario alla sua vita, 683-689.
Altre sue notizie, 684. Si prova non
esser vero aver egli assassinato Dome-
nico Veneziano, 686 e seg. Vera data
della sua morte, 684. Nominato, Vili, 87.
* Castellani (de') Giuliano di Gio-
vanni, detto il Sollazzino, pittore, da
Firenze. — Gli è allogata una tavola
per la chiesa di Serravalle, già inco-
minciata da Bernardino del Signorac-
cio, IV, 200, n. 2.
Castellani Leonardo, pittore napo-
letano. — Nominato, V, 212.
Castelli Cristofano. — V. Casella.
* Castello Gio. Battista, pittore ge-
novese. — Imitatore di Perino del Vaga,
V, 619, n. 2.
Castiglioni (da) Bartolommeo. —
Discepolo di Giulio Romano, V, 533.
* Castriotto Fasti Jacopo. — Con-
duce, secondo il disegno di Michelan-
giolo, la fortificazione di Borgo e il
baluardo di Belvedere in Roma, VII,
217, n. 1.
Catanei Pietro, architetto e scrittore
senese. — Possedeva un quadro del
Beccatomi, V, 653. Sue notizie, ivi, n. 4.
Catena Vincenzo, pittore veneziano.
— Nominato, III, 628. Sue notizie, 643,
n. 2. Si esercitò a fare ritratti, 643.
Sue opere in Venezia, Vienna, Crema,
Liverpool, Berlino, Sarzana, Padova e
Londra, 643, n. 3.
Cattaneo Danese da Carrara, scul-
tore. — Ritrae Alessandro duca di Fi-
renze, V, 91. Amico di Francesco Tor-
bido, V, 296. Ritrae Alessandro Con-
tarmi, VI, 357. Possiede un ritratto di
mano di Tiziano, VII, 456. Scolare di
Jacopo Sansovino, VII, 522. Lavora in
Venezia, ivi, 523-525. In Padova e in
Verona, 523 e seg. Fu anche poeta, 525
e n. 2.
Cavaliere (del) Battista. — Fa una
statua per l'apparato dell'esequie del
Buonarroti, VII, 304. Scolare del Ban-
dinella ivi, n. 2. Fu della famiglia Lo-
renzi da Settignano, 638. Sue opere, ivi.
Cavalieri Gio. Battista, intagliatore
in rame, da Trento, V, *414, n. 3, 423,
n. 2, 430.
Cavalieri Tiberio. — V. Ceuli Ti-
berio.
Cavalieri (de') Tommaso. — Manda
al duca Cosimo un disegno di Sofoni-
sba Anguisciola, V, 81. Guida il lavoro
della nuova forma del Campidoglio,
secondo il disegno di Michelangiolo ,
VII, 223 e n. 1. Ha varii disegni da
Michelangiolo, VII, 271. È ritratto da
lui in un cartone, ivi. Possiede i dise-
gni di Michelangiolo messi in opera da
Fra Bastiano del Piombo, 272.
Cavalcanti Andrea di Lazzaro, detto
il Buggiano , scultore fiorentino. —
Scolare del Brunelleschi , II, 383.' Fa
l'acquaio della sagrestia del Duomo di
Firenze, ivi, n. 2. Quali opere gli si
possono attribuire in Pescia, ivi. Sua
morte e sua sepoltura, ivi. Sue opere
in S. Maria del Fiore, ivi. E a Pisa,
ivi. Erede del Brunelleschi, ivi. Ne fa
il ritratto, 384. Stima la sepoltura fatta
da Luca della Robbia per Benozzo Fe-
derighi vescovo di Fiesole, II, 176, n. 2.
Cavalli Antonio da Trento. — No-
minato, V, 422, n. 2.
Cavallini Pietro, pittore romano. —
Sua vita, I, 537-543. Discepolo di Giot-
to, 537. Sue opere in Roma, 537-539.
Dipinge l'immagine della SS. Annun-
ziata in varie chiese di Firenze, 539.
Dipinge nella chiesa di S. Francesco
di sotto in Assisi, 540. Nel Duomo di
Orvieto, 541. Sue opere di scultura, ivi.
Fu assai devoto, ivi. Suoi discepoli, ivi»
Sua morte, ivi.
Cavazzola Paolo, pittore veronese.
Vasaxi. Indici. — Voi. IX.
50
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
— Dipinge in S. Maria in Organi, V,
293. E nella Madonna della Scala, 294.
Scolare di Francesco Moroni, V, 314.
Suoi lavori in Verona, ivi e seg. Altre
sue opere non ricordate dal Vasari, 317,
n. 3. Muore giovane, 317.
* Cavino Giovanni, incisore di conj,
padovano. — Nominato, III, 27.
Gaverzaio (da) Giovanni. — V.
Giovanni da Milano.
Gavriana Francesco, incisore di conj.
— Nominato, III, 29. — V. Laurana.
Gay Guglielmo, pittore fiammingo.
— Condiscepolo del Floris, VII, 585.
Cecca (della) Bernardo. — Ajuta il
Cecca nei lavori del Palazzo della Si-
gnorìa, III, 206. E in quelli del coro
delle monache di Monticelli, ivi. Fu
della famiglia Renzi, ivi. Scolare di
Francesco d'Angelo detto la Cecca, 315,
n. 2.
Cecca (detto la) Francesco d'Angelo,
ingegnere fiorentino. — Sua vita, III,
195-204. Suoi ingegni e invenzioni per
le feste pubbliche e sacre rappresenta-
zioni, 197 e seg. Suoi disegni nel Libro
del Vasari, 201. Costrusse il ponte per
fare i mosaici della tribuna di S. Gio-
vanni, 203 e 206. Sua morte in guer-
ra, 204 e 208. Suo ritratto, ivi e n. 3.
Commentario alla sua vita, 205-209.
Sua nascita, 205. Si alloga col Fran-
cione, ivi. Suoi lavori nel Palazzo della
Signoria di Firenze, 206. Fa il coro
delle monache di Monticelli, ivi. For-
tifica con altri il castello di Colle di
Valdelsa, 207. Sue imprese nella guerra
di Sarzana, ivi. Fa la nuova fortezza
di Pietrasanta, ivi. Accomoda il cam-
panile e la. campana del Palazzo Pub-
blico di Firenze, ivi. Fa la nuova for-
tezza di Sarzana. ivi e 98, n. 1. Suo te-
stamento, 208. Sua sepoltura, 209. Pro-
spetto cronologico delia sua vita e delle
sue opere, 211.
Cecca (della) Girolamo, lavoratore
di commesso e piffero della Signoria
di Firenze. — Nominato, III, 345.
Cecca (della) Giovanni di Antonio.
— Garzone dell'Angelico nelle pitture
di una cappella in S. Pietro di Roma,
II, 516, n. 3.
* Cecco di Piero, pittore pisano. —
Restaura le pitture delFOrgagna nel
camposanto di Pisa, I, 600, n. 1. Sue
tavole in Pisa, ivi.
Cefisodoro, greco, scultore. — No-
minato, I, 66. Figliuolo di Presitele
Sue opere, I, 78.
Cegia (del) Avveduto, vaiaio. —
Amico di Francesco Salviati, VII, 42.
Cellini Baccio, intagliatore in legno.
— Lavora per il Re d'Ungheria, II,
651. Nominato, III, 344.
Cellini Benvenuto , orefice e scul-
tore fiorentino. — Nominato, 111,29.
Ritrae il duca Alessandro per le mo-
nete di Firenze, V, 91. Sua medaglia
co. ritratto di Clemente VII, 389. Sue
monete e medaglie pel duca Alessan-
dro da' Medici, 390. Suo alterco con
Baccio Bandinella VI, 184. Fa un mo-
dello per il Nettuno della Piazza della
Signoria, VI, 187-190 e seg. Nominato,
VII, 203. Accademico del Disegno. Sue
notizie, VII, 621 e seg.
* Cellino di Nese, scultore e archi-
tetto senese. — Compisce il tempio di
S. Giovanni di Pistoia, I, 490, n. 2.
. * Cenni Francesco di Ser Cenni,
pittore fiorentino. — Sue pitture in
Volterra, VII, 50, n. 2.
* Cenni Pasquino , pittore senese.
— Capitano della Compagnia di S. Luca
dell'arte dei pittori in Firenze, I, 674.
* Cennini Bernardo di Bartolom-
meo, orefice. — Ajuta il Ghi berti nel
lavoro delle porte di S. Giovanni, II,
256, n. 1. Lavora nel dossale d'argento
dell'altare di S. Giovanni di Firenze,
III, 288, n. 1.
Cennini Cennino di Drea da Colle
di Val d'Elsa, pittore. — Discepolo di
Agnolo Gaddi, I, 643. Scrive nelle Stin-
che un libro sulla pittura, 644 e n. 1.
Altre sue' notizie, ivi. Suo dipinto sotto
la loggia dello spedale di Bonifazio in
Firenze, 645. Sorte di questo suo di-
pinto, ivi, n. 1.
Centi Jacopo, scultore pistoiese. —
Lavora nell'apparato per le nozze di
Francesco de' Medici, Vili, 620.
Ceraiolo ( del ) Antonio, pittore. —
Scolare di Lorenzo di Credi, IV, 462.
Sue opere, 463. Scolare di Ridolfo del
Ghirlandaio e altre sue opere, VI, 542.
Ceri (de*) Andrea. — Prende in
bottega Perino del Vaga per insegnar-
gli l'arte del disegno, V, 589. E poi lo
acconcia con Rodolfo del' Ghirlandaio,
ivi. Sue notizie, ivi, n. 2.
* Ceri (de') Baldo, pittore. — Fratello
di Andrea de' Ceri, V, 589, n. 2.
* Ceri (de* ) Clemente, pittore. —
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
51
Fratello di Andrea de' Ceri, V, 589,
n. 2.
* Ceri (de*) Jacopo, pittore. — Fra-
tello di Andrea de'Ceri, V. 589, n. 2.
* Ceri (de') Pietro di Antonio, pit-
tore. — Padre di Andrea de' Ceri, V,
589, n. 2.
Cervelliera (del) Giovambattista, in-
tagliatore e architetto pisano. — Ter-
mina la cantoria dell'organo in San
Martino di Pietrasanta, II, 469, n. 2.
Suoi lavori nel Duomo di Pisa, 469.
Propone Perino del Vaga per le pitture
-del Duomo di Pisa, V, 618.
Cervelliera (del) Giovanni di Fran-
cesco, pittore e miniatore fiorentino. —
Scolare di Andrea del Castagno, II, 682.
Cesare da Sesto. — Suo quadro a
Milano, V, 102, n. 1.
Cesariano Cesare, pittore e archi-
tetto milanese. — Commenta Vitruvio,
IV, 149. Sue notizie, 150, n. 1. Fu sco-
laro di Bramante, ivi. Fu anche mi-
niatore, ivi. Condusse a termine l'in-
terno del Duomo di Milano, ivi.
Cesati Alessandro, detto il Greco o
il Grechetto. — Intagliatore di gemme
e di conj, V, 385. Fu di cognome Ce-
sati e non Cesari, ivi, n. 2. Sue noti-
zie, ivi. Ritrae in medaglia papa Pao-
lo III, 385. Giulio III, Pier Luigi Far-
nese, il duca Ottavio di Parma, il car-
di n al Farnese e Enrico II, re di Fran-
cia, fatto in corniola, 386. Nominato,
III, 28. Detto di Michelangelo a pro-
posito di alcune sue medaglie, VII, 284,
n. 1.
Geuli Tiberio, pisano. — Scolare di
Pierino da Vinci, VI, 131.
Cherea, greco, scultore. — Sue ope-
re, I, 66.
* Cherico (del) Francesco d'Anto-
nio, miniaiore. — Minia due antifonari
pel Duomo di Firenze (oggi nella Lau-
renziana) insieme con Zanobi Strozzi, II,
521, n. 1.
* Chiari Domenico, intagliatore di
legname, fiorentino. — Lavora nel coro
•del Duomo senese, VI, 414.
Chigi Agostino, mercante senese. —
Fa dipingere Raffaello nel suo palazzo
e nella sua cappella in S. Maria della
Pace, IV, 340. Sua morte, 369, n. 3.
Chiodarolo Gio. Maria, pittore. —
Sue pitture in S. Cecilia di Bologna,
III, 186, n. 4, 540, n. L
Christa Pietro, pittore fiammingo.
— Nominato, 1, 185 e VII, 581. Lo stesso
che Pietro Christophesen, ivi, n. 3.
Cianfanini Benedetto, pittore. —
Discepolo di Fra Bartolommeo, IV, 200.
Il suo vero nome è Giovanni, ivi, n. 1.
* Cianfanini Gio. di Benedetto. —
Scolare di Lorenzo di Credi, IV, 568,
n. 5. Stima le pitture di Rodolfo del
Ghirlandaio nella cappella del Palazzo
de* Signori, 575. Stima alcune pitture
di Andrea Feltrini e di Rodolfo del
Ghirlandaio, V, 208, n. 2. Stima gli
affreschi di Rodolfo del Ghirlandaio in
Palazzo Vecchio, VI, 539, n. 2.
Ciano , profumiere. — Fa fare ad
Agnolo di Cristofano l'insegna della
sua bottega, V, 199. Suo nome, ivi,
n. 2. Fu anche scultore, ivi. Statua di
Mercurio per Lorenzo Ridolfi, ivi.
* Giardino del Guena. — Chiamato
a consigliare dagli operai del Duomo
di Firenze, I, 583, n. 2. È fiorentino e
non forestiero, ivi.
Ciarla Magia di Gio. Battista. —
Madre di Raffaello Sanzio, IV, 316,
n. 2.
Cicilia (il), scultore fìesolano. — Fa
la sepoltura di Luigi Tornabuoni in
S. Jacopo in Campo Corbolini, IV, 484.
Cicilia Napoletano, scultore. — La-
vora nella bottega di Baccio da Mon-
telupo, IV, 554.
Ciciliano Angelo, scultore. — Sue
sculture nella facciata del Duomo di
Milano, VI, 516 e n. 3. Conduce il por-
tico di S. Celso di Milano, secondo il
disegno di Bramante, 516.
Ciciliano Jacopo. — V. Del Duca
Jacopo.
Cicla, greco, pittore. — Sue opere,
1,45.
* Cignaroli Gian Bettino. — Sua
tavola nel Duomo di Verona, V, 310,
n. 3.
* Cigoli Lodovico. — Sua tavola in
S. Maria Maggiore di Firenze, VI, 202,
n. 2.
Cima Gio. Battista, da Conegliano,
pittore. — Nominato, III, 628. Scolare
di Vincenzo Bellini, 645. Sue opere in
Venezia*, ivi. Confronto della sua ma-
niera con quella del Bellini, ivi, n. 2.
Sua tavola a Milano, ivi, n. 3. Altre
sue pitture a Vicenza, Venezia, Cone-
gliano, Gemona, Morgano, Milano, Ca-
podistria, Parma, Este, Bologna, Pa-
rigi, Londra, Manchester, Francoforte
52
TAVOLA DE' NOMI DELLE PEBSONE
sul Meno, Monaco, Berlino e Vienna,
C63-666.
Gimabue Giovanni, pittore fioren-
tino. — Sua vita, I, 247-267. Sua na-
scita, 247. È mandato dal padre a eser-
citarsi nelle lettere in S. Maria Novella,
ivi. Lo acconcia a imparare Parte da
alcuni maestri greci, 249. Fa il dossale
per la chiesa di S. Cecilia, ivi. Fa una
tavola con Nostra Donna per S. Croce,
ivi. Il ritratto di S. Francesco , ivi e
n. 3. Altra tavola grande per S. Tri-
nità, 250. Lavora in fresco allo spedale
del Porcellana, ivi e n. 2. Fa un cro-
cifisso grande per S. Croce, 251. Una
tavola con S. Francesco per S. Fran-
cesco di Pisa, ivi. Altra tavola con No-
stra Donna per la stessa chiesa, ivi.
Tavoletta con S. Agnese in S. Paolo
a Ripa d'Arno a Pisa, ivi. Dipinge in
S. Francesco d'Assisi, 252 e seg. Nel
chiostro di S. Spirito di Firenze, 254.
Manda alcune sue cose a Empoli, ivi.
Sua gran tavola con Nostra Donna
per S. Maria Novella, ivi. Cristo in
croce per S. Francesco di Pisa, 255.
Ajuta l'arte con le parole scritte per
esprimere il suo concetto, ivi. È messo
per architetto alla fabbrica di S. Maria
del Fiore in compagnia di Arnolfo, 256.
Non si ha nessun fondamento per cre-
dere che fosse messo per compagno di
Arnolfo, ivi, n. 1. Lavora di musaico
nel Duomo di Pisa, ivi, n. 2 e 343, n. 2.
Sua morte, ivi. Lascia molti discepoli,
ivi. Maestro di Giotto, ivi. Dove sotter-
rato ed epitaffio fattogli, ivi. Suo ri-
tratto, 258 e n. 1. Sua famiglia, 247.
Disegni di sua mano posseduti dal Va-
sari, 258. Commentario sulla educa-
zione artistica di Cimabue, e sulla esi-
stenza dell'arte e degli artisti in To-
scana innanzi a lui, 261-267. Nomina-
to, I, 244. Albero genealogico della sua
famiglia, 261. Per quali cagioni Cima*
bue levò maggior grido di sé, fra i
contemporanei e i predecessori, 266-67.
Gioii Simone, scultore fiorentino. —
Scolare di Andrea Contucci, IV, 523.
Condotto a lavorare a Loreto, V, 462 e
Vi, 480. Chiamato a Loreto da Antonio
da San gallo, Vr, 302.
Gioii Valerio, scultore fiorentino.—
Restaura alcune statue antiche del car-
dinal Farnese, VI, 478. Fa una statua
per l'apparato dell' esequie del Buo-
narroti, VII, 301. Fa una statua per la
sepoltura del Buonarroti in S. Croce-
di Firenze, 317 e 639. Sua morte, ivi,
n. 1. Lavora nell' apparato per le nozze
di Francesco de' Medici, Vili, 620.
Ginelli Giovanni. — Sua amara cri-
tica al Baldi n ucci, I, 248, n. 1.
* Cini Raffaello di -Tommaso, pit-
tore. — Nominato, IV, 244, n. 1.
Cini Simone, intagliatore fiorentino.
— Fa l' intaglio ad una tavola di Spi-
nello Aretino, I, 688 e n. 1.
Cinque (del) Battista, intagliatore
fiorentino. — Fa un ornamento a un'o-
pera del Tribolo, VI, 66. Lavora i ban-
chi della libreria di S. Lorenzo, VII,
203.
Ginuzzi Vanni, pittore fiorentino. —
Capitano della Compagnia di S. Luca
dei pittori in Firenze, I, 674.
Gione , orafo fiorentino. — Fa la
maggior parte de ir altare d' argento di
S. Giovanni, I, 441. Il reliquario d'ar-
gento della testa di S. Zanobi non è
lavoro suo, 442 e n. 1. Muore, 442.
* Gione, padre di Andrea Orcagna»
— Non resulta che sia mai stato orafo
di professione, I, 593, n. 2.
Gircignani Niccolò dalle Pomaran-
ce, pittore, — Lavora in Orvieto, VII,.
578. E nell'Umbria, ivi, n. 3.
Ciuffagni Bernardo, scultore fioren-
tino. — Fa un sepolcro per Sigismondo
Malatesti in S. Francesco di Rimini, II»
169, n. 1 e 462. Si vuole autore anche
della sepoltura d'Isotta degli Atti in
detta chiesa, 169. Lavora a Lucca e a
Mantova, 463. Suoi lavori nel Duomo
di Firenze, ivi, n. 1. Ajuta il Ghiberti
nel lavoro delle porte di S. Giovanni»
II, 256.
Giverchio Vincenzio, pittore, detto
dal Vasari Verchio da Brescia. — Ma
è da Crema, III, 653, n. 1. Sue opere
a Crema e a Milano, ivi. A Brescia, a
Palazzolo Bresciano e a Lovere, ivi.
Givitali Matteo , scultore lucchese»
— Sua vita e opere, II, 125-130. Sua
nascita, 125. Di chi fosse scolare, ivi.
Suoi primi lavori in Lucca, ivi. Quando
andasse a Genova, ivi. Fa la sepoltura
di Pietro da Noceto in S. Martino di
Lucca, 126. Altri suoi lavori in detta
chiesa, ivi. E in S. Michele, 127. Fa il
tempietto di marmo e la statua di San
Sebastiano all'altare di S. Regolo in
S. Martino, ivi. Fa gli ornamenti dv
marmo per gli altari del Duomo di
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
53
Pisa, 128. Fa il ponte a Moriano sul
Serchio, ivi. Suoi lavori a Genova, ivi
e 129. Sua scultura nella Galleria de-
gli Uffizi di Firenze, 129. Fa il perga-
mo per la cattedrale di Lucca e una
-statua di S. Giorgio per la piazza di
Sarzana, 129, n. 2. Sua morte, 130. Di-
scepolo d* Jacopo della Quercia, II, 119.
Suoi lavori in Lucca, ivi e 120. Sua
-statua in Pisa, di proprietà del conte
Ro8selmini Gualandi, 120, n. 1. Stima
la sepoltura del Lazzari pel Duomo di
Pistoia, scolpita da Antonio Rossellino,
III, 97, n. 2.
Claudio , francese. — Maestro di fi-
nestre invetriate, IV, 418. Muore in
Roma, 420.
* Clemente, incisore di medaglie,
da Urbino. Nominato, HI, 29.
Clementi Bartolommeo , scultore ,
-orefice ed architetto, da Reggio. —
Nominato, III, 652. Avolo di Prospero
Clementi, ivi, n. 1 e VI, 484, n. 3. Sue
opere a Reggio e a Padova, III, 652.
Sua famiglia, ivi.
* Clementi Clemente, scultore, da
Reggio, figliuolo di Bartolommeo. —
Nominato, VII, 652, u. 1.
* Clementi Giovanni Andrea, scul-
tore, da Reggio. — Figliuolo di Barto-
lommeo, III, 652, n. 1. Sue sculture a
Reggio, ivi.
* Clementi Girolamo, scultore, orafo
*e architetto, da Reggio. — Nominato,
III, 652, n. 1.
* Clementi Prospero, scultore, da
Reggio. — Nominato, III, 652, n. 1. Sue
opere, VI, 484 e seg. Sue notizie, 484,
a. 3.
Gleofanto da Corinto, greco, pittore.
— Il primo, secondo Arato, che tro-
vasse i colori nel dipingere, I, 23 e 218.
Cleside, greco, pittore. — Sua opera,
I, 48-49.
desila, greco, scultore. — Nomina-
to, I, 66.
Cleves Gios. — Gran coloritore e
ritrattista fiammingo, VII, 583. Lo stessso
che Joris Van Cleef, ivi, n. 1.
Clovio Don Giulio, miniatore croato.
— Sua vita, VII, 557. Qua! fosse il suo
•cognome, ivi, n. 2. Attende alla minia-
tura, 558. Si sforza d'imitare le opere
di Michelangiolo, ivi. Fugge pel sacco
da Roma, e si fa religioso in Mantova,
558-559. Suoi lavori per il cardinal
Orimani, per il Gaddi e per il cardinal
Farnese, 559 e seg. Descrizione delle
Btorie miniate per un Uffizio della Ma-
donna per il cardinal Farnese , 560 e
seg. Dimora appresso il duca Cosimo,
e lavori che gli fa, 566-567. Altre sue
opere in Roma, Ravenna e Parma non
ricordate dal Vasari, 569, n. 1. Suo sco-
lare, ivi, n 2. Impara la miniatura da
Girolamo dai Libri, V, 330.
* Cobelli Leone da Forlì, pittore. —
Sua cronaca, III, 64 e 65, n. 1 e 67.
Coca o Cocca Jeronimo. — V. Cock
Girolamo.
* Cocchi Pompeo di Piergentile,
pittore. — Scolare del Perugino, III,
598, n. 3.
Coccia Michele. — V. Cockier Mi-
chele.
Cock Girolamo, intagliatore fiam-
mingo. — Suoi lavori, V, 424 e n. 2,
436 e seg., 441. Intaglia alcuni disegni
dell' Hemskerck, VII, 582.
Cock Matteo, pittore fiammingo. —
Fratello di Girolamo, VII, 583 e n, 3.
Cockier o Cozier Michele, pittore
fiammingo, V, 435. Suoi lavori in pit-
tura, ivi e 436, n. 1. Sue pitture in
S. Maria de Anima in Roma, V, 573
e seg. Ritrae una tavola del Van Eyck,
VII, 582.
Coda Bartolommeo, pittore, figliuolo
di Benedetto. — Sue opere a Pesaro,
III, 172, n. 2. E a Berlino, ivi.
Coda Benedetto , pittore ferrarese.
— Discepolo di Gio. Bellini, III, 172.
Sue opere, ivi, n. 2. Dipinge in S. Co-
lomba di Rimini, V, 183 e n. 6.
* Coello Sanchez, pittore. — Sue
copie del Prometeo e del Sisifo di Ti-
ziano, VII, 451, n. 3.
* Cofacci Salvestro da Fiesole, scul-
tore. — Lavora nella bottega di Bac-
cio da Montelupo, IV, 554,
* Cagone, detto Vittorio. — Va a
lavorare a Carrara chiamatovi dall'Or-
dognez, IV, 554, n. 7.
* Cola di Li elio di Pietro da Roma.
— Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle
porte di S. Giovanni, II, 256.
* Cola di Spinello, orafo. — Alcuni
lavori d' oreficeria attribuiti a Forzore
di Spinello, si credono invece suoi, I,
442, n. 2.
Colonna Ascanio. — Dona a Giu-
lio III una tazza antica di porfido, I,
111. Dove essa al presente si trovi, ivi»
n. 1.
54
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Colle (dal) Raffaello. — Sue pitture
alla villa dell'Imperiale presso Pesaro,
V, 99 e VI, 318. Cede al Rosso l'opera
di una tavola che doveva fare pel Bor-
go, V, 163. Quando morto, ivi, n. 4.
Insegna Parte al Doceno, VI, 214. Ajuta
il Vasari nell'apparato per le nozze del
duca Alessandro, 217. Dipinge nella for-
tezza di Perugia, 227. Scolare di Giulio
Romano, V, 533. Dipinge col disegno
di Giulio Romano nel palazzo del car-
dinale Della Valle, 534. Ajuta il Vasari
nelle pitture di Roma, VI, 229. Fa i
cartoni dei disegni fatti per gli arazzi
da Angelo Bronzino, VII, 599.
Collettajo (del) Ottaviano, scultore.
— Scolare di Zanobi Lastricati e ac-
cademico del Disegno, VII, 641.
Colonna Jacopo, scultore veneziano.
— Scolare d' Jacopo Sansovino, VII,
510-514. Suoi lavori in Venezia, 514.
E in Padova, 515.
Colonna card. Pompeo. — Fa dipin-
gere a Raffaello un S. Giovanni, IV,
370. Lo dona a Jacopo da Carpi, suo
medico, 371.
* Colonna Stefano, architetto. — Suo
disegno di un bastione per Borgo San
Sepolcro, VI, 56, n. 1.
Como (da) Guido, scultore. — Suo
pergamo in S. Bartolommeo di Pistoia,
I, 333 e n. 1.
Compagni Domenico, intagliatore di
gemme, milanese. — Nominato, III, 28.
Gonipert. — V. Cuniperto.
Condivi Ascanio. — Biografo e sco-
lare di Michelangelo, VII, 273-274 e
n. 1, Modella un busto di Siila per Lo-
renzo Ridolfì, 336. Ritrae in una me-
daglia una giovane donna, ivi, n. 1. Si
ammoglia, 336. Muore annegato in un
torrente, ivi. Scrive la vita di Miche-
langiolo suo maestro, ivi.
* Consiglio di Monteleone, maestro
di vetro. — Nominato, 1, 618.
Conte (del) Jacopo, pittore fioren-
tino. — Scolare di Andrea del Sarto,
V, 58. Fu di cognome Calvi, ivi, n. 3.
Peritissimo nel far ritratti, ivi. Dipinge
nella Compagnia della Misericordia dei
Fiorentini in Roma, VII, 16. Suo qua-
dro in S. Giovanni Decollato di Roma,
VII, 31. Dipinge il ritratto del Buonar-
roti, VII, 258. Sue pitture in S. Luigi
di Roma, VII, 576. Altre sue opere, ivi
« seg.
Conti Domenico, pittore fiorentino.
— Compra la Carità dipinta da An-
drea del Sarto, V, 51. Suo scolare ed
erede delle cose dell' arte, 59. Fa fare
un epitaffio in memoria del maestro,
ivi. Dipinge nell'apparato delle nozze
del duca Cosimo, VI, 87. Scolare di
Andrea del Sarto, 444. Lavorala pro-
spettiva per una commedia, ivi.
Conti Sigismondo. — Fa dipingere
a Raffaello la Madonna detta di Foli-
gno, IV, 341-342.
* Contino Bernardino , architetto
veneziano. — Costruisce i due monu-
menti Cornaro, V, 324, n. 1.
Contucci Andrea, dal Monte San
Savino, scultore e architetto. — Sua
vita, IV, 509-24. Figliuolo di Niccolò e
non di Domenico, 509, n. 2. Nella sua
fanciullezza guardando gli armenti di-
segnava nel sabbione, 510. Condotto a
Firenze, fu posto air arte con Antonia
del Poliamolo, ivi. Fa due tavole di
terra che furono invetriate dai Della
Robbia, 510-511. Fa due capitelli al
Cronaca per la sagrestia di S. Spirito
di Firenze, 511. Gli è dato a fare il ricetto-
delia detta sagrestia e 448. Architetta
e scolpisce la cappella del Sacramento-
in detta chiesa, 512. Richiesto dal Re
di Portogallo va ai suoi servigi, 513.
Dopo nove anni ritorna a Firenze, 514.
Condotto a Roma da Giulio II gli sono
allogate due sepolture, 515. Fa S. An-
na con Nostra Donna e il Putto in S.
Agostino di Roma, 515-516, n. 1. Va a
Loreto e lavora molte cose per la Santa
Casa in detto luogo, 516 e seg. Seguita
il palazzo della canonica della Casa
suddetta ordinato da Bramante, 520.
Fa la fortificazione in detto luogo, 521.
Si fabbrica una casa al Monte Sansa-
vino e vi architetta altre cose, ivi. Per
Montepulciano fa una statua grande del
Re Porsenna, 522. San Rocco di terra
per la chiesa di Battifolle, ivi. Scolpisce
il fonte per il Battistero di Volterra,,
ivi, n. 2. Tabernacolo per il corpo di
Cristo e due statue per S. Maria del
Fiore, ivi e VI, 603-625 e seg. Dà il
disegno delle scale della salita al Ve-
scovado di Arezzo, 522. Sua morte, ivi.
Albero della sua famiglia, 525. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 527.
* Copo, maestro ingegnere. — La-
vora a condurre l'acqua nella fontana
maggiore di Perugia, I, 307, n. 1.
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
55
* Coppino di Giovanni da Malines,
ricamatore. — Lavora nei paramenti
per S. Giovanni di Firenze, III, 299, n. 2.
* Coppo di Marco valdo, pittore fio-
rentino. — Dipinge in S. Jacopo di
Pistoia, I, 452, n. 1 e 265, n. 4. Con-
temporaneo di Cimabue. Sua tavola a
Santa Maria de 1 Servi in Siena, 266.
Goriolano Cristofano, incisore in le-
gno, tedesco. — Intaglia i ritratti degli
artefici per 1* opera del Vasari, I, 244,
n. 1.
Cordegliaghi Giannetto, pittore ve-
neziano. — Nominato, III, 628. Sue
opere a Venezia, 647. A Berlino, a Vi-
cenza e in Inghilterra, ivi, n. 1. Suo
vero nome, ivi.
* Goriolano Bartolommeo, intaglia-
tore tedesco, V, 441, n. 2.
Goriolano Cristofano, incisore in le-
gno, tedesco. — Intaglia i ritratti degli
artefici per l'opera del Vasari, V, 441.
Altre sue notizie, ivi, n. 2.
* Goriolano Gio. Battista, intaglia-
tore tedesco, V, 441, n. 2.
* Goriolano Giovacchino Teodoro,
intagliatore tedesco, V, 441, n. 2.
Cornelio Pino, pittore romano. —
Nominato, I, 52, n. 1.
Cornelis Giovanni d'Amsterdam, pit-
tore. — Lo stesso che Jan Cornelius
Vermeyen o Vermey e anche Majus,
VII, 583 e n. 5. In Italia fu chiamato
Giovanni Barbalunga, ivi.
Corniole (delle) Giovanni, intaglia-
tore di gemme, fiorentino. — Impara
l'arte <T intagliare pietre preziose per
favore di Lorenzo de* Medici, V, 368.
Sue notizie, ivi, n. 1. Apprende l'arte
da Antonio Pisano, ivi. Stima le gioie
degli eredi di Lorenzo il Magnifico, ivi.
E la testa di S. Zanobi fatta da Monte
del Fora, ivi. Suo testamento e sua
morte, ivi. Fa il ritratto in corniola
del Savonarola, 369. Fu figliuolo di un
Lorenzo di Pietro, 368, n. 1. Tempera-
ture dell* orologio della torre del Sag-
gio in Mercato Nuovo, ivi.
Corniole (delle) Nanni di Prospero,
pittore fiorentino. — Nominato, VII, 6.
* Corniole (delle) Prospero di Lo-
dovico di Giovanni, intagliatore di pie-
tre dure. — Sue notizie. VII, 6, n. 1.
* Corradini Francesco, incisore di
conj, mantovano. — Nominato III, 28.
Medaglie da lui fatte, 30 e n. 2. Di
dove fosse, ivi.
Correggio (da) Antonio, pittore. —
Sua vita, IV, 109-122. Sua nascita, 110,
n. 1. Il suo cognome fu Allegri, ivi.
Quali furono i suoi maestri, ivi, n. 2.
Non fu di origine oscura, 111, n. 1.
Suoi dipinti a Parma, 111 e n. 3 e seg.
Suoi disegni nel Libro del Vasari, 113.
Altri suoi dipinti a Mantova, 115, a
Roma, a Berlino, ivi, n. 1. A Modena,
ora a Parigi, 116, n. 1. A Napoli, ivi.
A Bologna, ora all'Escuriale, ivi, n. 2.
A Reggio, 116 e seg. A Dresda, 117,
n. 2. A Londra, 118, n. 1. A Firenze,
ivi. A Madrid, ivi. Suoi ritratti, 118,
n. 2. Supposta cagione della sua morte,
119. Sua sepoltura, ivi, n. 3. Suo busto
a Correggio, 120, n. 1. Albero genea-
logico della sua famiglia, 123, Prospet-
to cronologico della sua vita e delle
sue opere, 125. Suo quadro per la
chiesa di S. Francesco a Correggio, ora
a Dresda, 125, n. 1, 127, n. 1, 128, n. 1.
A Pietroburgo, 126, n. 1, 127, n. 3. A
Parma, 129, n. 1. Sua tavola ora nella
Galleria di Parma, VI, 481 e n. 5.
Correggio (da) Pomponio, detto
Lieto, figliuolo di Antonio, pittore. —
Sue notizie e sue opere a Parma e a
Correggio, IV, 122, n. 1.
Corsi Bardo. —Amico del Montor-
soli, VI, 652.
Corsino di Buonaiuto, pittore fio-
rentino. — Capitano della Compagnia
dell* arte dei pittori in Firenze, I, 674.
* Gort Cornelio, incisore. — Intaglia
una pittura di Tiziano, VII; 451, n. 2.
Nominato, VI, 508, n. 1.
* Cortona (da) Pietro (Berrettini).
—Dipinge nella cappella del tabernaco-
lo di San Pietro in Roma, V, 626, n. 3.
Corvino Mattia, Re d'Ungheria. —
Libri per lui miniati, III, 239.
Cosini Silvio, scultore. — Scolare
di Andrea da Fiesole, IV, 481. Non
nacque a Fiesole, ma in Pisa, ivi, n. 2.
Notizie della sua famiglia, ivi. Da Ja-
copo Sansovino gli è data a fare la sua
sepoltura in Venezia, ivi. Valente nelle
grottesche, 482. Sue opere, 482 e seg.
Scortica un impiccato e si veste della
sua pelle, 483. Va a Genova ai servigi
del principe Doria, ivi e 484 e V, 613.
Lavora varie cose nel Duomo di Mila-
no, 484 e VI, 516. Sua morte, ivi. Sco-
lare di Michelangiolo VII, 333.
* Cosini Vincenzo, scultore. — Fra-
tello di Silvio, IV, 481, n. 2. Da Jacopo
50
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Sansovino gli è data a fare la sua se-
poltura in Venezia, ivi. Sue notizie, ivi.
* Cosimo di Tura, pittore ferrarese.
— Sue pitture in Ferrara, III, 92.
* Cosmati, scultori, architetti e mu-
saicisti romani. — Opera vano, di scul-
ture e musaico in Roma, A n agni, Su-
biaco e Orvieto, I, 242, n. 1.
Gosmè di Tura. — V. Cosimo di
Tura.
Cossa Francesco, pittore ferrarese.
— Sua tavola in S. Petronio di Bolo*
gna, attribuita al Costa, III, 133, n. 2.
Fu il maestro d'Ercole Ferrarese, 141,
n. 1. Suo affresco nella Madonna del
Baracane a Bologna, ivi. Sua tavola
nella Galleria di Bologna, ivi.
* Costa Annibale, pittore. — Sua
tavola pubblicata dal prof. Rosini, III,
140, n. 1.
* Costa Fermo, pittore ferrarese. —
Lavora nel Palazzo del Tè a Mantova,
III, 140, n. 1.
* Costa Francesco, pittore e inci-
sore ferrarese. — Nominato, III, 140,
n. 1.
Costa Girolamo , pittore ferrarese.
— Discendente da Lorenzo Costa, III,
140, n. 1. Sua nascita e morte, ivi.
Costa Ippolito, pittore mantovano.
— Discendente da Lorenzo Costa, III,
140, n. 1. Sua nascita e morte, ivi. Sua
tavola nel Duomo di Mantova, VI, 488.
Costa Lorenzo, pittore ferrarese. —
Sua vita, III, 131-140. Sua nascita, 131,
n. 1. Di chi sia stato discepolo, 132,
n. 1. Sue opere in Ferrara, 132. In
Ravenna, 133. In Bologna, 133, 134,
135, 136 e 137, n. 2. In Mantova, 134
e seg., e 137, n. 2. Nel Louvre, 134,
n. 3, e 137, n. 2. E nel Museo di Ber-
lino, 137, n. 2. E a Londra, ivi. E nella
Galleria de' Pitti in Firenze, ivi. E in
quella degli Uffizi, ivi. Nella Galleria
Brera a Milano, ivi. E in Inghilterra,
ivi. Suo ritratto, 137. Suoi disegni nel
Libro del Vasari, 138. Suoi discepoli,
ivi. Sua morte, 140, n. 1. Sua discen-
denza, ivi. Sue pitture in S. Cecilia di
Bologna, III, 540, n. 1. Maestro di Ben-
venuto Garofalo, VI, 460.
Costa Lorenzo , mantovano. — Di-
pinge nel palazzotto di Bel vedere, VII, 92.
* Costa Luigi, pittore ferrarese. —
Nominato, III, 140, n. 1.
Costante II imperatore. — Guasta e
spoglia la città di Roma, I, 231.
Costantino imperatore. — Opere di
scultura e di architettura fatte in Roma
al suo tempo, I, 224 e seg.
* Costanzo, incisore di conj. — No-
minato, III, 29.
* Coste Giovanni, pittore francese.
— Lavora per il Duca di Normandia,
II, 578, n. 2.
Cotignola ( da ) Bernardino. — V.
Zaganelli.
Cotignola (da) Francesco. — Sue no-
tizie, V, 255. Di che cognome fosse,
ivi, n. 2. Suoi lavori in Ravenna, 255.
In Parma, in Forlì e Imola, 256, n. 2.
Gouck Piero, pittore fiammingo. —
Fa cartoni per arazzi. Lo stesso che
Pietro Coeck, VII, 5S4 e n. 6. Traduce
in tedesco le opere di architettura del
Serlio, 584.
Cousin Jean. — V. Cugini Gio-
vanni.
Coxie Michele. — V. Cockier Mi-
chele.
Cozzarelli Giacomo, scultore e ar-
chitetto senese. — Gli sono attribuite
alcune figure di terra cotta nella chiesa
dell* Osservanza di Siena, II, 194, n. 1.
Compagno ed amico di Francesco di
Giorgio, III, 74. Sue notizie, 75, n. 1.
Modella le mensole degli angeli di bron-
zo del Duomo di Siena, V, 652.
Cratero, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 82.
Credi (di) Lorenzo, pittore fioren-
tino. — Sua vita, IV, 563-571. Non fu
di cognome Sciarpelloni, ma Barducci,
563, n. 2. E posto da Andrea suo pa-
dre ali 1 orefice, 563. Si pone alla pit-
tura sotto Andrea del Verrocchio, 564.
Va a Venezia, ivi. Vi torna per la morte
del suo maestro e conduce il corpo di
lui a Firenze, 565 e III, 372. È erede
delle cose sue dell'arte, IV, 565,575, n.l.
Conduce a termine la statua del Col-
leoni, ivi. Fa di pittura una Nostra Don-
na sul disegno di Andrea, 565. Copia per-
fettamente una tavola di Leonardo. Sue
opere, 566 a 569. Dipinge pel Duomo
di Firenze un S. Giuseppe, 567. Lavora
per la Compagnia di S. Bastiano, ivi.
Sua tavola per Montepulciano, ivi. Ta-
vola di Cestello, ivi. Dipinge in Orsan-
michele, ivi. E in S. Chiara, 568. Altri
suoi lavori in Firenze, ivi. Colorisce
per il Duo.mo di Firenze un crocifisso
in legno di Benedetto da Majano, 568,
n. 5. Per lo stesso luogo rassetta i ca-
.j
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
57
valli dell'Acuto e di Niccolò da Tolen-
tino, due sepolcri e sei apostoli, ivi. Si
commette nello spedale di S. Maria
Nuova, 569. Sua morte, ivi e n. 3. Suoi
discepoli, 570. Lascia molte opere im-
perfette, ivi. Albero della sua famiglia,
573. Prospetto cronologico della sua
vita e delle sue opere, 575. È uno dei
giudici dei disegni e modelli per la
. facciata di S. Maria del Fiore, ivi. Ag-
giunge al cune figure e fa V ornamento
alla tavola dell'Angelico in S. Dome-
nico di Fiesole, ivi. Giudica un lavoro
di musaico di Monte di Giovanili e di
David del Ghirlandaio, IV, 575 e IH,
251. Stima le pitture di Ridolfo del
Ghirlandaio in Palazzo Vecchio, IV, 375
e VI, 539, Stima un apostolo pel Duo-
mo scolpito da Baccio Bandinelli, IV,
575.
* Credi (di) Oderigo, orafo. — Fu
padre di Andrea, da cui nacque Lo-
renzo di Credi, IV, 563, n. 2.
* Gremonini Gio. Battista, pittore,
da Cento. — Ridipinge le pitture del
Galassi nella chiesa di S. Maria del
Monte presso Bologna, III, 91, n. 1.
Crescione Giovanni Filippo, pittore
napoletano. — Scolare di Marco Cala-
brese, V, 212.
Cresilla, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 59 e n. 1.
Gresiloco, greco, pittore, discepolo
d'Ape! le. — Sua opera, I, 48.
Crista Pietro. — V. Christa.
Cristofano da Modena o da Fer-
rara, pittore. — Dipinge nella chiesa
della Casa di Mezzo in Bologna, II, 140.
Scolare di Vitale Bolognese, ivi, n. 3.
Sue tavole in Bologna e nella Galleria
Costabili in Ferrara, ivi.
Cristoforo di Stefano, pittore sene-
se. — Racconcia la Madonna sopra la
porta maggiore del Duomo senese, I,
651, n. 3.
* Cristoforo di Paolo, orafo fioren-
tino. — Lavora nel dossale dell'altare
di S. Giovanni di Firenze, III, 288,
n. 1.
Crocifissa jo (del) Girolamo Mac-
chietti, detto. — Fa una storia per l'ap-
parato dell' esequie del Buonarroti, VII,
298. Discepolo di Ridolfo del Ghirlan-
dajo e accademico del disegno, VII, 613.
Quando morì, ivi, n. 3.
Crocini Antonio, fiorentino, intaglia-
tore di legname. — Lavora nell'appa-
rato per le nozze di Francesco de* Me-
dici, Vili, 622.
Cronaca (detto il) Simone del Pol-
iamolo, architetto fiorentino.— Sua vita,
IV, 441-454. Nasce da un Tommaso di
Antonio, poliamolo, 442, n. 1. Va a Ro-
ma, ivi. Perchò chiamato il Cronaca, 442.
Seguita il palazzo di Filippo Strozzi, 444
e seg. Fa la sagrestia di S. Spirito in
Firenze, 447, n. 3, 448, n. 1. Architetto
della chiesa di S. Francesco al Monte e
del convento de* Servi , 448. Capomae-
stro della Sala del Gran Consiglio di
Firenze, 449, 451. Fa la scala per la me-
desima Sala, 451. Seguace delle, dot-
trine del Savonarola, 453. Sua morte,
454. Ebbe un fratello di nome Matteo,
ivi. Albero della famiglia del Poliamo-
lo, 455. Prospetto cronologico della sua
vita e delle sue opere, 457. È il vero
autore del castello per trasportare il
David di Michelangiolo, VII, 155, n. 1.
Cugini Giovanni, architetto fran-
cese. — Suoi intagli e scritti di archi-
tettura, V, 432 e n. 2.
Cungi Battista, pittore dal Borgo
S. Sepolcro. — Ajuta il Vasari nelle
pitture di San Michele in Bosco, VI,
219, in Venezia per la Compagnia della
Calza, VI, 223 e seg. e lui a Roma,
VII, 662.
Cungi Leonardo, pittore, dal Borgo
S. Sepolcro. — Disegna la cappella del
Giudizio di Michelangelo, V, 632 e n. 2.
Dipinge nel palazzotto di Belvedere, VII,
91.
Cuniperto Re de' Longobardi. — Fa
edificare un monastero e tempio a San
Giorgio detto di Coronate, I, 234.
Cutigliano (da) Biagio, pittore. —
Scolare di Daniello da Volterra, VII,
69 e n. 3.
Cacar Guglielmo, scultore e archi-
tetto fiammingo, VII, 588 e n. 8.
D
Daddi Bernardo, pittore fiorentino.
— La tavola del tabernacolo in Or-
sanmichele, creduta finora di Ugolino
Senese, è sua opera, I, 463. Quando e
dove nato e di chi figliuolo, 464. Fu
uno dei primi consiglieri della Compa-
gnia de' pittori, ivi e 674. Maestro di
Spinello Aretino e non scolaro come
dice il Vasari, ivi. Giotto suo vero mae-
58
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
atro, ivi. Sua morte, ivi. Suoi dipinti
sopra le porte di Firenze, 464-465.
Creduto erroneamente diverso da Ber-
nardo da Firenze, 465. Sua tavola in
Ognissanti, ivi. Altro suo frammento
di tavola attualmente nella Galleria
dell'Accademia delle Belle Arti di Fi-
renze, 466. Altre due sue tavolette ora
in Siena, ivi. Alcune pitture nel Cam-
posanto di Pisa son sue, 467-468. E
sue parimente alcune di S. Paolo a Ripa
d'Arno, 468. Come giudicato dall' Ar-
noldi, dall'Orcagna e da Taddeo Gaddi,
ivi. Sua tavola già in S. Maria No-
vella, 673, n. 2. Sue pitture in S. Cro-
ce, 673. Si credono sue alcune pitture
nel Camposanto di Pisa, dal Vasari at-
tribuite ad Andrea Orgagna, 599, n. 2.
Daddi Daddo, pittore, figliuolo di
Bernardo. — Nominato, I, 464.
Daddi Simone, scultore e architetto,
figliuolo di Daddo Daddi. — Nominato,
1,464.
Dado ( del ) Maestro , incisore. —
Allievo di Marcantonio, V, 414, n. 3.
Incide le storie di Amore e Psiche di*
segnate da Michele Coccia, V, 436, n. 1.
Dale (di) Giovanni, scultore, archi-
tetto e poeta fiammingo, VII, 588.
Dalmasi Lippo, pittore bolognese. —
Sue notizie, II, 15, n. 2. Sue opere in
Bologna, 15.
* Dalmasio di Jacopo Scannatec-
ela , pittore bolognese. — Padre di
Lippo Dalmasi, II, 15, n. 2.
Danese Girolamo. — Scolare di Ti-
ziano, ajuta il maestro in molte opere,
VII, 468 e n. 2.
Danti Ignazio, perugino, frate dome-
nicano. — Sue carte geografiche, VII,
633 e seg.
* Danti Teodora, pittrice, da Peru-
gia. — Scolara del Perugino, III, 598,
n. 3.
Danti Vincenzo, orefice e scultore
perugino. — Riconduce l'acqua nella
fontana maggiore di Perugia, I, 308.
Termina due statue incominciate da
Andrea Contucci, IV, 515, n. 1. Fa un
modello del Nettuno di Piazza, VI, 192.
Fa due statue per l'apparato dell'ese-
quie del Buonarroti, VII, 301-314. Ac-
cademico del disegno, 630. Sue ope-
re in Perugia ed in Firenze, ivi e
seg. Stima due quadri del Vasari ,
711, n. 4. Lavora nell'apparato per le
nozze di Francesco de' Medici, Vili, 619.
Dario da Trevigi, pittore, allievo
dello Squarci one, III, 386. Sua tavola
a Bassano, ivi, n. 3. Amato dal Man-
tegna, 405.
Davanzo Jacopo, intagliatore di gem-
me, veronese. = Nominato dal Vasari,
e forse è sbagliato con Niccolò Avan-
zi, III, 652, n. 2.
David pistoiese, intarsiatore. — Sua
tarsia in S. Giovanni Evangelista di
Pistoia, III, 345. Forse lo stesso che
Pietro di Domenico da Lucca, ivi, n. 3.
Decio, greco, scultore. — Nominato,
I, 72.
Dedalo, greco, scultore. — Nomina-
to, I, 66. Sue opere, I, 73, n. 1.
* Dei Matteo, orefice fiorentino. —
Sua Pace per S. Giovanni di Firenze,
V, 444.
* Dei Miliano, orafo fiorentino. —
Lavora nella croce d'argento per Tal-
tare di S. Giovanni di Firenze, III, 288,
n. 3.
Dello, pittore e scultore fiorentino.
— Sua vita, II, 147-153. Attende io
gioventù alla scultura, 147. Sue opere
di terra cotta in Firenze, ivi. Fa una
statua d' ottone per l' orologio della
torre del Palazzo Pubblico di Siena,
147, n. 5. Dipinge cassoni e spalliere
per le camere dei cittadini, 148. Di-
pinge tutto il fornimento di una camera
a Giovanni de' Medici, 150. Lavora iu
fresco nel chiostro di S. Maria Novella,
ivi. È condotto in Ispagna al servizio
del Re, ivi. Torna ricco e cavaliere,
151. Sua vanagloria umiliata, ivi, Torna
in Ispagna, ivi. Sue opere rimaste in
Ispagna, 152, n. 1. Sua morte, 152 e
n. 2. Suoi disegni posseduti dal Vasa-
ri, 153. Suo ritratto, ivi. Commentario
alla sua vita, 155-160. Prospetto cro-
nologico della sua vita e delle sue ope-
re, 157. Quando nato, 155. Fa d' ottone
la figura del Mangia per sonare le ore
nell'orologio pubblico di Siena, 156. Va
col padre e col fratello a lavorare a
Venezia, ivi.
Delft ( di ) Simone , scultore fiam-
mingo, VII, 589 e n. 4.
Delminio Camillo Giulio. — Suo
libro di composizioni storiato da F.
Salviati, VII, 15.
Demarato, greco, scultore in terra
cotta. — Nominato, I, 55.
Demetrio, greco, scultore. — Sue
opere, I, 66.
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
59
Boscherini Antonio. — Lavora Del-
l' apparato per le nozze di Francesco
de* Medici, Vili, 622.
* Descberini Baccio, intagliatore di
legname, fiorentino. — Lavora nel coro
del Duomo di Siena, VI, 414.
Descherini Filippo. — Lavora nel-
l'apparato per le nozze di Francesco
de' Medici, Vili, 622.
Desiderio re de 1 Longobardi. — Edifi-
ca San Piero a Olivate nella diocesi
milanese, I, 235.
Desiderio da Settignano, scultore.
— Lavora nell'arco di Castelnuovo a
Napoli, II, 483. Sua vita, III, 107-112.
Sua nascita e sua famiglia, 107, n. 1.
Imitatore di Donatello, 107-108. Sue
sculture in Firenze, 108 e seg. Sua
morte, 110 e 111, n. 2. Suoi disegni nel
Libro del Vasari, 112. Suo ritratto, ivi.
Se sia vero che abbia lavorato nel-
l'arco di Castelnuovo a Napoli, ivi,
n. 1. Albero genealogico della sua fa-
miglia, 113. Nominato, Vili, 87.
* Desiderio da Firenze. — Lavora
in compagnia di Tiziano da Padova in
S. Marco di Venezia, VII, 515, n. 4.
* Dez Ernando, spagnolo, archi-
tetto della repubblica senese, IV, 607,
n. 3.
Diacceto (il), orefice. — Insegna a
Cecchin Salviati i principj del disegno,
VII, 5. Come si chiamasse, e quando
nato, ivi, n. 2.
Diacceto ( da ) Dionigi. — Tiene i
conti di Gio. Francesco Rustici ed ha
da lui molti bassirilievi, VI, 608.
Diamante (Fra), carmelitano, pit-
tore. — Scolare di Fra Filippo Lippi ,
II, 627. Sue pitture a Prato, ivi, n. 2.
Va a Spoleto e lavora col maestro
628. È tutore di Filippino Lippi, 629.
È carcerato, 640. Si spoglia dell'abito
carmelitano e prende quello di Valloni-
brosa, ivi. Cappellano, in luogo di Fra
Filippo, di S. Margherita in Prato, ivi.
Sua tavola, ora posseduta dalla fami-
glia Berti di Prato, 641. Sue pitture
nella cappella, Sistina a Roma, ivi.
Diana Benedetto, pittore veneziano.
— Nominato, III, 628. Sue opere a Ve-
nezia e a Crema, 650, n. 2 e 3.
Dibutade Sicionio, greco. — Il pri-
mo che abbia ritratto di terra in Roma,
I, 54.
Dimofilo, greco, scultore in terra
cotta e pittore. — Nominato, I, 55.
Dinant (da) Enrico, pittore fiam-
mingo. — Per proprio nome Kerrymet
de Bles, chiamato anche il Civetta, VII,
583 e n. 7.
* Dionigi d'Andrea di Bernardo di
Lottino, detto Danni. — Scolare di
Neri di Bicci, II, 88.
Dionisio, greco, pittore. — Nomina-
to, I, 50. e 81.
* Diotisalvi , architetto del Batti-
stero di Pisa, I, 239, n. 3.
Dipeno, greco, scultore. — Nomina-
to, I, 73.
Domenichi Lodovico. — Traduce in
lingua toscana 3 libri di pittura di L.
B. Alberti, II, 537.
* Domenico (Fra). — Sue pitture
nella cappella degli Ardinghelli in Santa
Trinità di Firenze, II, 20, n. 1.
Domenico di Baccio d'Agnolo, inta-
gliatore di legname ed architetto, V,
359. Sue architetture in Firenze, ivi.
Domenico di Bartolo, pittore senese.
— Non fu nipote nò discepolo di Tad-
deo, II, 40, n. 1. Suoi affreschi nel Pel-
legrinaio dello spedale di Siena, 40 e
n. 2. E nella sagrestia del Duomo di
di detta città, ivi. Sue opere in Firen-
ze e in Perugia, 41 e n. 1 e 2.
* Domenico da Capo d'Istria. —
— Discepolo del Brunelleschi, II, 385,
n. 4. A lui si danno le sculture di Vi-
covaro dal Vasari attribuite a Simone
Fiorentino, ivi.
* Domenico di Francesco, muratore
e legnaiuolo fiorentino. — Lo stesso
che Domenico di Francesco detto il Ca-
pitano, III, 98, n. 1. Costruisce insieme
col Francione e con La Cecca la nuova
fortezza di Sarzana, ivi e IH, 207.
* Domenico di Giovanni. — Ajuta
il Ghiberti nel lavoro delle porte di
S. Giovanni, II, 255.
* Domenico Lombardo. — Lavora
nell'arco di Castelnuovo a Napoli, II,
484.
Domenico da Lugano. — Discepolo-
del Brunelleschi, II, 385.
Domenico di Mariotto, legnaiuola
pisano. — Suoi lavori nel Duomo di
Pisa, Il 469.
* Domenico di Meo , pittore orvie-
tano. — Sue pitture nel Duomo d'Or-
vieto, attribuite dal Vasari al Cavallini,
I, 541, n. 1.
* Domenico di Michelino, pittore
fiorentino. — Autore della tavola nella.
60
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Metropolitana fiorentina col ritratto del-
l' Alighieri, attribuita all'Orgagna, I,
607, n. 2 e II, 85, n. 6. Finisce il gon-
falone per la Compagnia di S. Maria
delle Laudi in S. Francesco di Cortona
ivi. Lavora per la Compagnia di S. Za-
nobi, ivi. Perchè fu detto di Michelino,
ivi. Discepolo dell'Angelico, II, 522. Sue
opere in Firenze, ivi e n. 1.
* Domenico di Montemignano. —
Lavora nell'arco di Castel nuovo a Na-
poli, li, 484.
Domenico del Monte S. Savino,
scultore. — Scolare di Andrea Con-
tacci, IV, 523.
* Domenico di Nanni, muratore. —
Oli è allogato il chiostro di S. Agostino
al Monte Sansa vino. IV, 521, n. 2.
* Domenico di Niccolò, detto del
Coro, intagliatore senese. — Suoi la*
vori nel coro del Duomo di Siena, II,
111, n. 1.
* Domenico di Paris, fonditore. —
Sue opere a Ferrara, II, 386, n. 1.
* Domenico di Piero, detto il Pi-
sano. — Stima una tavola di Bernar-
dino del Signoraccio, IV, 648, n. 1.
* Domenico Romano, intagliatore di
gemme. — Suo cammeo nella Galleria
di Firenze, V, v 384, n. 1.
Domenico, pittore romano. — Disce-
polo ed ajuto di Francesco Salviati,
VII, 47.
* Domenico, stagnajo. — Presenta
il modello della lanterna della cupola
del Duomo di Firenze, II, 363, n. 1.
Domenico Veneziano, pittore, — Sua
vita, II, 667-682. Sue pitture in Firen-
ze, 673 e seg. A Loreto, 674. A Peru-
gia, ivi. Insegna, a dir del Vasari, ad
Andrea dal Castagno il segreto di di-
pingere a olio., 675. Se ciò sia vero,
ivi, n. 2. Ucciso a tradimento dal detto
Andrea, 678, 679 e n. 1. Sua sepoltu-
ra, 681. Sua tavola in S. Lucia de'Bar-
di, ivi. Commentario alla sua vita, 683-
689. Si prova non esser vero che egli
sia stato assassinato da Andrea dal Ca-
stagno, 686 e seg. Quando sepolto, e
dove, 688. É ajutato da Bicci di Lo-
renzo nelle pitture in S. Maria Nuova
di Firenze, II, 67. Dipinge a Loreto
con Pier della Francesca, 495. Impara
da Antonello da Messina il segreto di
dipingere a olio, 570. Se ciò sia vero,
571, n. 1. Dipinge la cappella di S. Egi-
dio in Firenze, ivi. Nominato, Vili, 87.
* Domenico da Venezia, incisore di
conj. — Nominato, III, 27.
* Dolcebuono, architetto lombardo.
— Nominato, IV, 151, n. 1.
* Dolzemele (del) Francesco di
Niccolò. — Dipinge in compagnia di
Andrea Feltrini, V, 208, n. 2.
Donatello, scultore fiorentino. — Sua
vita, II, 395-426. È di cognome de'Bar-
di, 396, n. 1. Sua eccellenza nell'arte,
396, n. 3. Fa una Nunziata di pietra
in S. Croce, 397. E un crocifisso di le-
gno biasimato dal Brunelleschi , 398.
Scolpisce la sepoltura di papa Gio-
vanni Coscia, 399. Altre sue opere in
Firenze, 400. Sue statue nella facciata
del Duomo, ivi. E nel campanile, 401 ,
n. 1 e 404 e sog. Disegno per una fine-
stra a vetri colorati pel Duomo di Fi-
renze, 402 e n. 2. Sue statue in Orsan-
michele , 402. Statua di S. Giorgio in
detto luogo, 403. Fa una Giuditta eoo
David di bronzo, 405. Altre sue scul-
ture in Firenze, 406 e seg. È amato
e protetto da Cosimo de 1 Medici, 407.
Sue sculture in casa Martelli, 408. Sue
opere in Napoli, 409. E in Prato, ivi e
410, n. 1. É chiamato a Padova a fare
la statua equestre di bronzo del Gatta-
melata, 410. Altre sue opere in Pado-
va, 411. E in Venezia, 413. E in Faen-
za, ivi. Sepoltura fatta a Montepulcia-
no, ivi. Altre sue opere in Firenze, 414.
Va a Roma e fa un tabernacolo in San
Pietro, ivi. Sue opere in Siena, ivi e
415, n. 2. Torna a Firenze, 415. Altre
sue opere nelle chiese e nelle case dei
cittadini di detta città, 415 e seg. Torna
a Roma e fa l'apparato per la festa
dell' iucorouazione dell' imperator Sigi-
smondo, 419. Gli è donato un podere
a Cafaggiolo da Piero de' Medici, 420.
Sua semplicità, ivi. Sua casa in Firen-
ze, ivi e n. 2. Sua morte e sepoltura,
421. Suo testamento, 423. Suoi disce-
poli, ivi e seg. Suoi disegni posseduti
dal Vasari e dal Borghi ni, 424, 425.
Prospetto cronologico della sua vita e
delle sue opere, 427. Sua statua della
Dovizia sulla colonna di Mercato Vec-
chio, I, 126. Sue avvertenze nel fare le
figure che dovevano stare alte e lon-
tane, I, 150. Suoi pergami di bronzo in
S. Lorenzo, 157. Riuscì eccellente nei
bassorilievi schiacciati, 158. Ajuta Lo*
renzo di Bicci nella pittura della fac-
ciata del convento di S. Croce, II, 57.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PEESONE
61
Giudica una statua di Nanni di Banco,
II, 162. Come ne accomodasse altre
quattro di lui in un pilastro d'Oraan-
michele, 163. Fa un modello della cu-
pola di S. Maria del Fiore, 164, n. 3.
Ammonisce Paolo Uccello, II, 205, 216.
Lo conduce a Padova, 214. Se vera-
mente concorresse al lavoro delle porte
di S. Giovanni, II, 226, n. 2 e 336, n.2.
Amico del Brunelleschi, 333. Fa un
crocifìsso di legno censurato dal Bru-
nelleschi, 334. Va a Roma, 337. Figura
di S. Giovanni Battista pel Duomo d'Or-
vieto, II, 339, n. 3. Fa parte del Consi-
glio per la cupola di S. Maria del Fiore,
344, n. 1. Fa un modello per la cupola
di S. Maria del Fiore, 351, n. 1. Nomi-
nato. Vili, 87.
* Donati Lorenzo, senese, intaglia-
tore in legno. — Discepolo di Antonio
Barili, IV, 414.
* Donato di Donato. — Racconcia
un musaico in S. Giovanni di Firenze,
II, 13, n. 3.
Dondi Giovanni, medico e matema-
tico padovano. — Mirabile orologio da
esso costruito, II, 594, 1.
Doni Adone, pittore, d'Assisi. — Sue
pitture a Spoleto, III, 593, n. 2. Dipinge
nella fortezza di Perugia, VI, 227. Al-
tri suoi lavori, VII, 577.
Donzello (del) Piero, pittore. — Sue
pitture nel palazzo di Poggio Reale a
Napoli, II, 470. Dipinge alcuni scudi
per l'opera di Santa Maria del Fiore,
485. Fa un crocifisso per lo spedale di
San Matteo, 486.
* Donzello (del) Polito. — Scolare
di Neri di Bicci, II, 89. Dipinge nel
palazzo di Poggio Reale di Napoli, II,
470, 474, 475, n. 1.
* Dosio Gio. Antonio. — Fa un di-
segno per la sepoltura di Clemente VII,
VI, 163, n. 1.
Dossi Dosso e Battista , pittori fer-
raresi. — Loro notizie, V, 96. Conget-
tura sul loro cognome e sul nome di
Dosso, ivi, n. 3. Scolari di Lorenzo Co-
sta, 97, n. 1 e III, 140. Lodati dall'Ario-
sto, V, 97 e n. 2. Dosso amato dal Duca
di Ferrara, 97. Lavora per il Duca di
Mantova, ivi, n. 3. Fa in Ferrara una ta-
vola per la Cattedrale, ivi e n. 5. Dipin-
gono insieme nel Palazzo Ducale, 98 e
n. 2. Sono fra loro in lite, 98. Fanno una
tavola per il Duomo diJVIodena, ivi e
il. 3. Dipingono nel palazzo del Cardinal
di Trento, ivi e n. 4. Tavola di Dosso
per la chiesa del Carmine di Modena,
98, n. 3. Altra tavola del medesimo,
ora a Dresda, ivi. Quadro di Battista,
oggi nella Galleria di Modena, ivi. Di-
pingono nel Palazzo dell' Imperiale
presso Pesaro, 99 e VI, 319. Fanno una
tavola per il Duomo di Faenza, 100 e
n. 1. Muoiono, 100, 101 e n. 1. Notizie
della loro famiglia, 101, n. 1. Altre loro
opere non ricordate dal Vasari, ivi. Ri-
tratto di Dosso nella Galleria d^gli Uf-
fizi, ivi. Sua tavola ora nella Pinaco-
teca comunale di Ferrara, VI, 462, n. 1.
Compagni del Garofolo, Vi, 463. Dosso
dipinge al Duca di Ferrara una Bacca-
nale, 474. Nominato, VII, 433.
Dossi Evangelisti, pittore. — Nomi-
nato, V, 99, n. 3.
Dovizio Bernardo, cardinale, da Bib-
biena. — Vuol dare per isposa una sua
nipote a Raffaello, IV, 380. Uno degli
eredi di Raffaello, 382, n. 2.
* Duca (del) Jacopo, scultore ed ar-
chitetto siciliano. — Aggiunge la lan-
terna e le finestre alla cupola di S.
Maria di Loreto in Roma, V, 450, n. 3.
Getta in bronzo un ciborio fatto col
disegno di Michelangiolo per S. Maria
degli Aggeli in Roma, VII, 261. Cre-
duto autore di un monumento a Mi-
chelangiolo in SS. Apostoli di Roma,
VII, 286, n. 1.
Dnca (del) Lodovico, fonditore sici-
liano. — Getta in bronzo alcune teste
cavate dall'antico, per il palazzo Ri-
dolfi di Firenze, Vili, 297, n. 2.
Duccio di Buoninsegna, pittore se-
nese. — Sua vita, I, 653-659. Sua ta-
vola ora nel Museo di Nancy, 653, n. 1.
Dà principio, a dir del Vasari, ai com-
messi di marmo del pavimento del
Duomo di Siena, 199 e 654. Se ciò sfa
vero, 654 , n. 1. Padre della scuola se-
nese, 654, n. 3. Sua tavola dell'aitar
maggiore del Duomo di Siena, 654 e 655
e n. 1. Sua tavola per S. Trinità di
Firenze, 656. Sue opere in Toscana,
ivi. Sua tavola nella Galleria delle Belle
Arti di Siena, ivi, n. 2. Altra per Santa
Maria Novella di Firenze, ivi. Altra per
la cappella del Palazzo Pubblico di
Siena, ivi. Altra già presso i signori
Metzger di Firenze, ora nella Raccolta
del fu principe Alberto d'Inghilterra, ivi»
Quando morisse e sua discendenza, 657,
n. 1. Suoi scolari, ivi. Se desse il di-
1
62
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
segno della cappella della Piazza di Sie-
na, 657, n. 2. Nominato, I, 383, n, le
472, n. 4.
Durerò Alberto, tedesco, pittore <> in-
tagliatore di stampe. — Manda a Raf-
faello un suo ritratto condotto da lui
a guazzo, IV, 354. Riceve da Raffaello
in dono molte carte disegnate di sua
mano, ivi. Sue opere, V, 399 e seg.
Conviene con Marcantonio di pubbli-
care insieme le stampe della Passione
di Cristo, 403. Ritratti da lui incisi, 409
e n. 4. Le sue stampe della Passione
di Cristo servono al Pontormo nelle
pitture della Certosa, VI, 266. Sua ta-
vola per S. Bartolommeo di Venezia,
ora nella chiesa di Strahow, VII, 433
e n. 2. Compra da Susanna Horebout
un Salvatore da lei miniato, VII, 587,
n. 5.
E
Elia, frate. — Edifica in Assisi una
chiesa col titolo di Nostra Donna, I,
279.
* Elia di Bartolommeo. — Archi-
tetto della Cattedrale di Città di Ca-
stello, IV, 148, n. 1.
Emmelinck Hans, o Giovanni, di
Bruges. — V. Memling Giovanni.
* Empoli (da) Jacopo. — Sue copie
delle pitture fatte dal Pontormo alla
Certosa, VI, 269, n. 2.
* Engelbrechtszen Cornelio. — Mae-
stro di Luca d'Olanda, V, 407, n. 1.
Enrico Maestro, scultore. — Sua
opera in Sant'Andrea di Pistoia, I, 325.
Enzola Gio. Francesco, incisore di
■conj, parmigiano. — Nominato, IH, 28.
Ercole Ferrarese, pittore. — Sua
vita, HI, 141-148. Fu di cognome Gran-
di, 141, n. 1. Sua nascita, ivi. Disce-
polo di Francesco Cossa anzi di Lorenzo
Costa, ivi e 138. Lavora a Bologna,
142. Sua abilità nel dipingere gli scorti,
144. Suo ritratto, 145. Sua tavola a
Dresda, 145, n. 1. Sdegnato perchè fu-
rono vedute per violenza le sue pitture,
torna a Ferrara, 146. Sue opere a Fer-
rara, ivi. A Cesena, Ravenna e Roma,
ivi, n. 3. Sua morte, 147. Suoi disce-
poli, ivi. Suoi disegni posseduti dal Va-
sari, 148. Sue pitture in S. Petronio di
Bologna, 133, n. 4.
* Erizzo Antonio, incisore di conj,
veneziano. — Nominato, III, 27.
Erigono, greco, pittore. — Maestro
di Pausia, I, 49.
Ermolao, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 82.
Etruschi. — Versati nelle arti del
disegno prima dei Greci, I, 23, n. 1.
Eucirapo, greco, scultore in terra
cotta. — Nominato, I, 55.
Eufranore, greco, scultore. — Sue
opere, I, 66, 67.
Eugenio IV, papa. — Fa fare al Fi-
larete la porta di bronzo di S. Pietro
di Roma, II, 453 e seg. Fa fare una
mitra d'oro al Ohi berti, II, 236.
Eupompo, greco, pittore. — Sue ope-
re, I, 31.
Eussenida, greco, pittore. — Fu di-
scepolo di Aristide, I, 31.
Euticrate, greco, scultore. — Sue
opere, I, 64.
EutigrammOj greco, scultore in terra
cotta, — Nominato, I, 55.
Evandro Aulanio, greco, scultore. —
Nominato, I, 80.
Eyck (van) Giovanni, pittore, daBrug-
gia. — Riputato l'inventore del dipin-
gere a olio, I, 184. Varie sue pitture,
ivi. Suo quadro nella Galleria di Ber-
lino, II, 565, n. 1. Trova il modo di di-
pingere a olio, 565, 566. Sue tavole a
Napoli, 567. Insegna il suo segreto ad
Antonello da Messina, 569. Sua morte
e sepoltura, ivi, n. 1.
Eyck (van) Uberto, pittore. — Fra-
tello di Giovanni, II, 565, n. 1. Tavola
dipinta da lui e da suo fratello nella
Galleria di Berlino, ivi.
F
Fabbrini Cesare di Vinci , da Pe-
retola, pittore. — Scolare ed ajuto del
Vasari, Vili, 479, n. 2.
Fabbro (del) Pippo, scolare del San-
so vi no. — Impazza, VII, 493, n. 1.
Fabio C, pittore romano. — Dipinge
il Tempio della Salute, I, 50 e n. 2 e
51, n. 1 e 219.
Fabrizio, pittore veneziano. — Sue
pitture in S. Maria del Giglio, vulgo
Zobenigo, in Venezia, VII, 532.
Facchino (del) Giuliano di Gio-
vanni, orafo fiorentino. — Scolare del
Poliamolo, III, 289. Altre sue notizie,
ivi, n. 2.
Faenza (da) Jacopone, pittore. —
TAVOLA DE' NOMI BELLE PERSONE
63
Istruisce Taddeo Zuccheri, VII, 76 e
n. 2. Dipinge nella cupola di S. Vitale
di Ravenna, 420. Sue notizie, ivi, n. 2.
Faenza (da) Marco, pittore. — Sue
pitture nel Palazzo Vecchio, VII, 422.
Sue notizie, ivi, n. 3. Lavora nell'ap-
parato per le nozze di Francesco defe-
dici, Vili, 619 e 620.
Faenza (da) Ottaviano, pittore, di-
scepolo di Giotto. — Dipinge in San
Giorgio di Ferrara, I, 404. In S. Fran-
cesco di Faenza e in Bologna, ivi.
Fagiuoli Girolamo, bolognese, inta-
gliatore in rame. — Disegni lasciatigli
dal Salviati perchè gì' intagliasse, VII,
18. Se fosse persona diversa dall'inta-
gliatore perugino chiamato Fagiolo,
V, 391, n. 1. Intaglia due disegni del
Giuntalodi, VI, 27.
* Falcone Silvio, di Sfagliano nella
Sabina, pittore. — Scolare di Miche-
langelo, VII, 333.
Falconetto Alessandro, figlio di Gio.
Maria. — Lavora di armature; si fa
soldato e muore combattendo, V, 325.
Falconetto Gio. Antonio, pittore,
fratello di Gio. Maria. — Suoi lavori
in Rovereto, in Verona e in Sacco, V,
318. Dipinge animali e frutti in minia-
tura, ivi.
Falconetto Gio. Maria, pittore e ar-
chitetto veronese. — Sue notizie, V,
318. Scolare d' Jacopo suo padre e di
Melozzo da Forlì, ivi e n. 4. Sue pit-
ture in Verona, 318, 320. Studia T ar-
chitettura e disegna le antichità di
Roma e di altri luoghi, 319. Suoi di-
pinti a Mantova e a Osimo, 320. A
Trento, 320, 321, n. 1. A Padova. 321
e seg. Fa lavorare di stucchi a Vene-
zia ed a Padova, ed insegna quest'arte
a due figliuoli, 324, 325. Sua morte,
325.
Falconetto Ottaviano, pittore e stuc-
catore veronese, V, 325.
Falconetto Provolo, pittore e stuc-
catore veronese, V, 325.
Falconi Bernardo Nello, pittore pi-
sano. — Discepolo dell' Orgagna, I, 609.
Suo affresco nel Camposanto di Pisa,
ivi, n. 2.
* Falconieri Paolo, architetto fioren-
tino. — Fa un disegno per dare com-
pimento al Palazzo Pitti, II, 374, n. 2.
Fallaro Jacopo, pittore veneziano.
— Dipinge nella chiesa degli Ingesuati
a Venezia, VII, 532.
* Fancelli Bartolo di Bernardo, da
Settignano, pittore. — Scolare del Pe-
rugino, II, 463, n. 1 e III, 598, n. 3.
Sua copia della tavola del Perugino,
rappresentante la Deposizione di Cro-
ce, ivi.
* Fancelli Domenico, scultore fio-
rentino. — Piglia a fare il sepolcro del
card. Ximene8 arci vescovo di Toledo;
ma morendo lui è fatto da altri secon-
do il suo disegno, IV, 554, n. 7. Scol-
pisce in Ispagna il sepolcro del prin-
cipe Don Giovanni, ivi. Sue notizie,
ivi.
Fancelli Giovanni, detto di Stocco,
scultore fiorentino. — Scolpisce alcune
cose per il giardino di Boboli, VI, 188-
Accademico del Disegno, VII, 640. Sua
morte, ivi, n. 3.
Fancelli Luca, architetto fiorentino.
— Eseguisce varie fabbriche disegnate
dal Brunelleschi, da Leon Battista Al-
berti, II, 373, 545, 546. Va a Mantova
e dà origine alla famiglia dei Luchi,
546. Suo nome sbagliato dal Vasari,
545, n. 2. Capomaestro di S. Maria del
Fiore, ivi.
* Fancelli Pandolfo di Bernardo,
scultore fiorentino. — Suoi lavori nel
Duomo di Pisa, 113 e seg. Sua morte
e suo testamento, 114 e n. 1. Nomina-
to, II, 463, n. 1.
* Fano (da) Girolamo. — Compisce
l'opera di Daniello da Volterra nelle
figure del Giudizio di Michelangiolo,
VII, 240, n. 1.
Fano (da Pompeo), pittore.— Inse-
gna a Taddeo Zuccheri, VII, 73 e n. 3.
Sue opere, ivi, n. 3.
Farinato Battista. — Accademico
del Disegno, VII, 621.
Farinato Paolo, pittore veronese. —
Dipinge nel Duomo di Mantova, VI,
367. Fu di cognome Uberti e discepolo
di Niccolò Giolfino, 374, n. 2 e 3. Sue
opere a Verona e a Mantova, 374, 375.
Dipinge nel palazzo ducale a Venezia,
595. Sua tavola nel Duomo di Manto-
va, 489.
Farnese Alessandro, cardinale.
Federigo Fiammingo. — V. Lam-
berto (di) Federigo.
* Federighi Antonio, scultore e ar-
chitetto senese. — Architetto della Log-
gia del Papa in Siena, III, 73, n. 1.
Sue statue nella Loggia della Mercan-
zia, 78, n. 2. Ha il carico d'insegnare il
64
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
disegno ai fanciulli della bottega del
Duomo, VI, 405.
Fei Alessandro. — V. Barbiere
(del) Alessandro.
Felart Jacopo, maestro di vetri fiam-
mingo, VII, 588.
* Felice di Michele, miniatore fio-
rentino. — Minia una parte del Saltero
nella sagrestia dello spedale di S. Ma-
ria Nuova di Firenze, IV, 584, n. 6.
Feltrini Andrea di Cosimo, pittore
fiorentino. — Sua vita, V, 204. Scolare
di Cosimo Rosselli, ivi, n. 1. Dipinge
l'ornamento intorno a una Pietà di
Pietro Perugino in S. Croce, 206 e
n. 2. Inventore delle facciate a sgraf-
fito, 206 e seg. Facciate dipinte da lui
in Firenze, 207. Lavora nella facciata
e nel cortile dei Servi, ivi. Dipinge
le cortine della tavola dell'aitar mag-
giore dei Servi, 8, n. 2 e 207 n. 2. Sue grot-
tesche nella facciata dipinta di Santa
Maria del Fiore, e nel baldacchino pa-
pale, 208. Suoi lavori per apparati e
per esequie de' principi Medici, ivi. Sua
natura, ivi. Suoi lavori in compagnia
di Francesco di Niccolò del Dolzemele,
ivi, n. 2. E di Ridolfo del Ghirlandajo,
ivi. Fa compagnia nell'arte sua con
due artefici, 208, 209. Lavora a Gio.
Maria Benintendi e al Poggio a Cajano,
209. Facciate nelle case Guidotti e Pan-
ciatichi, ivi. Lavora in uno stendardo
per la venuta di Carlo V in Firenze e
di Margherita sua figliuola, 210. Altri
suoi lavori per l'esequie del duca Ales-
sandro e per le nozze del duca Cosimo,
ivi. Sua morte, ivi e n. 3. Ajuta Piero
di Cosimo nei lavori d'una masche-
rata, IV, 137. Mette a oro le vòlte della
sala del Poggio a Cajano, 195. Suoi
lavori a' Servi, VI, 248. Architetta i
carri per la Compagnia del Diamante,
251. Lavora nell' apparato per le nozze
della duchessa Margherita, 69.
Feltro (da) Morto, pittore. — Sua
vita, V, 201. Congettura sul suo vero
nome, ivi, n. 2. Va a Roma e nel Na-
poletano dove studia le grottesche e le
anticaglie, 202, 203. Lo stesso che Pie-
tro Luzzi detto Zarotto, 203, n. 1. Tor-
nato a Roma attende a lavorar figure,
203. Va a Firenze per vedere i cartoni
di Leonardo e di Michelangiolo , ivi.
ET raccolto in casa da Andrea di Co-
simo Feltrini, 204. Dipinge nella ca-
mera del gonfaloniere Soderini nel Pa-
lazzo Pubblico, ivi. Dipinge a frate Va-
lerio de' Servi ed ad Angiolo Doni, ivi.
Fa alcuni tondi di Madonne, ivi. Va a
Venezia e ajuta Giorgione, ivi. Lavora
nel Friuli, ivi. Entra al soldo dei Ve-
neziani, ed è ucciso a Zara combatten-
do, 205 e n. 1. Eccellente nelle grotte-
sche, 205 e seguenti.
Feo d'Agnolo, gobbo. — Uno dei
fondatori della Compagnia della Caz-
zuola, VI, 611.
Fermo (da) Serafino. — Amico del
Montorsoli, VI, 652.
* Ferramola Fioravante, pittore
bresciano. — - Primo maestro del Mo-
retto, VI, 505, n. 1.
* Ferrando Spagnolo, pittore. —
Ajuta Leonardo da Vinci nel cartone
per la sala del Consiglio di Firenze,
IV, 43, n. 1.
Ferrante, maestro di getti. — Fonde
in bronzo un busto di Siila di Ascanio
Condivi, VII, 336.
Ferrara (da) Girolamo. — Chiamato
a Loreto da Antonio da Sangallo, VI,
302.
Ferrari Gaudenzio, pittore lombar-
do. — Si vuole scolare di Stefano Scotto,
del Perugino e del Giovenone, VI, 518,
n. 4 e III, 598, n. 3. Sue notizie e sue
opere, ivi e IV, 652, n. 1.
Ferrucci Francesco. — V. Tadda.
Ferrucci Francesco di Simone, scul-
tore, da Fiesole. — Maestro di An-
drea da Fiesole, IV, 475. Discepolo del
Verrocchio, III, 371. Scolpisce il sepol-
cro di Alessandro Tartagni in S. Do-
menico di Bologna e quello di Pier
Minerbetti in S. Pancrazio di Firenze,
ivi e n. 2. Altre sue opere in Prato e
in Firenze, 371, n. 2. Concorre per la
nuova facciata di S. Maria Nuova, ivi.
Sua morte, ivi. Suoi figliuoli, ivi. Au-
tore del sepolcro di Lemmo Balducci,
II, 57, n. 1. Suo lavoro nella Compa-
gnia di Sant'Agnese presso il Carmine
di Firenze, ivi.
Fiacco Orlando, pittore veronese. —
Scolaro di Francesco Torbido, V, 298.
Sue opere, ivi e seg., n. 2 e 299. Cre-
duto scolare del Badile, 298, n. 2.
Fiammingo Leonardo. — Lavora col
Rosso a Fontainebleau, V, 171.
* Fidanza, pittóre anteriore a Cima-
bue, I, 264 e n. 5.
Fidia Ateniese, scultore. — Sue
opere, I, 57, 58.
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66
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
Floriani Francesco, pittore e archi-
tetto, da Udine. — Scolare di Pelle-
grino da San Daniello, V, 110. Suoi
lavori di architettura e d'idraulica, ivi,
n. 3. Dipinge una Giuditta e fa un li-
bro a penna di disegni per 1* impera-
tore Massimiliano, 110. Sue pitture nel
Duomo di Udine, ivi, n. 4. Suo quadro
per la chiesa di Reana, ora a Vienna,
ivi.
Florigerio Sebastiano, pittore, da
Udine. — Scolare di Pellegrino da San
Daniello, V, 108. Suo vero nome, ivi,
n. 2. Ajuta il maestro nel dipingere la
tavola di Civitale, ivi. Sue tavole a
Udine e a Venezia, 108 e n. 3. Dipinge
a fresco in S. Bovo e presso la porta
del Capi tanto in Padova, 109, o. 1.
Affreschi nel convento di S. Pier Mar-
tire a Udine, 109. Ha questione con
Giovan Pietro Sarto da Moggio, e lo
uccide, ivi, n. 2. Altre sue opere a Ci-
vidale e a S. Daniele, ivi. Sua tavola
ora a Venezia, ivi. Ebbe la maniera
cruda e tagliente, 109. Si dilettò di ri-
trarre di naturale al lume di candela,
ivi. Fece alcuni ritratti, ivi. Muore, 110
e n. 2.
Floris Cornelio, architetto e scul-
tore fiammingo. — Introduce in Fian-
dra il modo di fare le grottesche, VII,
589.
Floris o Fiori Francesco, pittore
fiammingo. — Chiamato il Raffaello
Fiammingo, VII, 585. Suoi disegni in-
tagliati da Girolamo Cocca, V, 437,
n. 1, 441 e n. 1.
Foccora Giovanni. — V. Fochetta.
Fochetta Giovanni, pittore e minia-
tore francese. — Fa il ritratto di papa
Eugenio IV, nella chiesa della Minerva
a Roma, II, 461. Altre sue notizie, 461,
n. 2. Altri suoi lavori posseduti da varii,
ivi.
* Foggini Gio. Battista, scultore fio-
rentino. — Sua statua in Mercato Vec-
chio di Firenze, II, 400, n. 3.
* Folfl Mariotto di Zanobi (detto
l'Ammogliato ), legnaiuolo e architetto
fiorentino. — Fa il modello del palazzo
Uguccioni in Firenze, IV, 364, n. 3.
* Fontana Alberto, pittore mode-
nese. — Stima un quadro di uno de'Dos-
si, V, 98, n. 3. Dipinge alle Beccherie,
VI, 481, n. 3. E nel palazzo comunale
di Modena, 482, n. 1. Termina il Duo-
mo di Bergamo, II, 457, n. 3.
* Fontana Domenico. — Finisce la
loggia del cortile detto di S. Damaso
in Vaticano, IV, 362, n. 3.
Fontana Prospero, pittore bologne-
se. — Scolare di Innocenzo da Imola,
V, 188 e n. 3. Dipinge nel cortile del
palazzo nuovo in Vaticano, VII, 82.
Accademico del Disegno, 621. Sue pit-
ture in Francia, 410. Suoi quadri a
Bologna, ivi, n. 2, 415, n. 2. Lavora
nell'apparato per le nozze di France-
sco de' Medici, VIII, 621.
Foppa Ambrogio. — V. Caradosso.
Foppa Vincenzio, pittore bresciano.
— Detto Zoppa dal Vasari, II, 448.
Sue pitture nel palazzo Medici, ora Vi-
smara, a Milano, ivi. Sua tavola ora
nella Galleria Carrara a Bergamo, 448,
n. 3. Sue pitture in S. E usto rg io di
Milano, ivi. Altre sue opere da gran
tempo perdute, ivi. Prende a dipingere
con Lodovico Brea una gran tavola
per S. Maria del Castello in Savona,
ivi. Avanzi di suoi affreschi nella chie-
sa degli Olivetani a Rodengo, ivi. Sua
morte e sepoltura, ivi. Dipinge nello
spedale di Milano, 457. Nominato, IH,
628. Sue opere a Bergamo e a Bre-
scia, 639, n. 1. E a Genova, ivi.
Forlì ( da ) Guglielmo. — V. Gu-
glielmo da Forlì.
Forlì ( da ) Pietro Jacopo. — Gar-
zone dell'Angelico nelle pitture di una
cappella in S. Piero di Roma, II, 516,
n. 3.
* Formigine (il). — Intagliatore del-
l' ornamento della tavola di S. Cecilia
di Raffaello Sanzio a Bologna, III, 546,
n. 1.
Fortini David, architetto fiorentino.
— Marito di una figliuola del Tribolo,
VI, 99.
Fortori Alessandro, pittore. — Sco-
lare e ajuto del Vasari, VII, 620.
Forzore di Spinello, orafo aretino.
— Suoi lavori pel vescovado d'Arezzo,
pel cardinale da Pietramala e per la
Vernia, I, 442 e n. 2. Altre sue noti-
zie, 693, n. 1.
Foschi Fra Salvatore, pittore are-
tino. — Ajuta il Vasari nelle pitture
di Roma, VII, 681.
* Foschi Sigismondo, pittore faen-
tino. — Gli è attribuita una tavola
creduta del Sogliani nella Galleria del-
l'Accademia delle Belle Arti di Firen-
ze, V, 131, n. 1.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
67
* Fragni Lorenzo, incisore di conj,
parmigiano. — Nominato, III, 28.
*Francavilla Pietro, scultore fiam-
mingo, scolare di Gio. Bologna. — Fa
in compagnia del maestro la statua di
Ferdinando I de* Medici in Arezzo, IV,
522, n. 3.
Francesca (della) Piero, pittore, del
Borgo a San Sepolcro. — Sua vita, II,
487-501. Sue tavole in casa Marini
Franceschi a Borgo S. Sepolcro, 488,
n. 1. E in casa Frescobaldi a Firenze,
ivi. E in casa Mancini a Città di Ca-
stello, ivi. Se Luca Pacioli si appro-
priasse le sue opere di matematica, ivi,
n. 2. Suo libro di prospettiva posse-
duto da Giuseppe Bossi di Milano, ivi.
Perchè chiamato della Francesca, 489.
Lavora per il Duca d'Urbino, 490. Gar-
rone di Domenico Veneziano, ivi, n. 2.
Sua tavola coi ritratti del duca Fede-
rigo da Montefeltro e della moglie,
nella Galleria degli Uffizi, ivi, n. 3. Sue
tavole in Urbino, ivi. Sue pitture in
Pesaro, Ancona e Rimini, 491 e n. 1.
Suoi affreschi in Ferrara, ivi, n. 2.
~Sue pitture nel Palazzo Vaticano atter-
rate, 492. Torna in patria, 493. Opere
da esso ivi condotte, ivi e seg. Sue ta-
vole ora nella Galleria Nazionale di
Londra e in quella dell'Accademia di
Venezia, 495, n. 1. Dipinge a Loreto
•con Domenico Veneziano, 495. Dipin-
ge in S. Francesco d'Arezzo, ivi. De-
scrizione di dette pitture, ivi e segg.
Altre sue pitture in Arezzo, 497. La-
vora ancora in Perugia, ivi. Sua pe-
rizia nella prospettiva, 498. Studia le
pieghe de* panni sui modelli di terra
cotta, ivi. Suoi discepoli, 499 e seg.
Sua cecità e sua morte, 500, 501 e
n. 1. Suoi libri di geometria nella li-
breria dei Duchi d'Urbino, 501. Albero
genealogico della sua famiglia, 503.
Mette in opera la maniera del dipin-
gere a olio in uno stendardo per la
Nunziata d'Arezzo. Sua storia nelle
«amere vaticane, IV, 329. Abita in Ur-
bino in casa di Giovanni Santi padre
di Raffaello, 393. Suo trattato di archi-
tettura, 394.
* Franceschini Baldassarre, da Vol-
terra, pittore. — Risarcisce una pittura
di Francesco Sai vi a ti nel Palazzo della
Signoria di Firenze, VII, 24, n. 1.
Francesco Maestro, musaicista del
secolo ziii. — Probabile maestro di
Andrea Tafi, I, 340. Lavora in S. Gio-
vanni di Firenze, 343, n. 2. Forse dà
principio al musaico nell'abside della
Primaziale di Pisa, ivi.
* Francesco d'Antonio, or^fo sene-
se. — Rifa la cassetta della veste di
S. Bernardino da Siena, III, 306. Fa la
cassetta pel braccio di San Giovanni
Battista nel Duomo di Siena, IV, 411.
* Francesco d'Antonio, pittore or-
vietano. — Lavora nel Duomo d' Or-
vieto, I, 522, n. 1.
* Francesco di Barone, monaco be-
nedettino, da Perugia. — Maestro di
musaico, promuove l' andata a Orvieto
dell'Angelico, II, 530.
* Francesco di Benedetto dei Ca-
lici. — Scolare di Neri di Bicci, II, 89.
Francesco Fiorentino, pittore. —
Scolare di Lorenzo Monaco, II, 25. Ta-
bernacolo in via della Scala da esso
dipinto, ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 3.
Francesco di Giorgio. — V. Mar-
tini.
* Francesco di Giovanni, pittore
fiorentino. — Scolare di Neri di Bicci,
II, 87. Padre di Raffaello pittore con-
fuso con Raffaeli ino del Garbo, IV, 245.
Sue pitture a Empoli, ivi. Albero della
sua famiglia, ivi, n. 1.
Francesco di Giovanni, orefice fio-
rentino. — Lavora nel dossale d'argen-
to in S. Giovanni di Firenze, III, 288,
n. 1. Ajuta il Ghi berti nel lavoro delle
porte di San Giovanni, 256.
Francesco di Giovanni, scultore fio-
rentino. — Fa insieme con Bastiano di
Francesco Ferrucci la sepoltura di
Pio III, III, 649, n. 4.
Francesco di Giuliano di Baccio
d'Agnolo. — Lavora nell'apparato per
le nozze di Francesco de'Medici, Vili,
622.
* Francesco di Guido, scultore fio-
rentino. — Fa compagnia all' arte con
Topolino, VII, 283, n. 1.
* Francesco di Leonardo Del Bene.
— Scolare di Neri di Bicci, II, 89.
* Francesco di Lorenzo di Pietro.
— Fratello di Giovanni delle Corniole,
V, 368, n. 1. Suo ritratto dipinto dal
Perugino, ivi. Sua morte, ivi.
* Francesco di Marchetto, da Ve-
rona. — Ajuta il Ghiberti nel lavoro
delle 'porte di S. Giovanni, II, 256.
* Francesco di Maso. — Lavora irr
compagnia del Piloto per un apparato
68
TAVOLA DE' NOMI DELLE TERSONE
nella venuta di Carlo V in Roma, V,
603, n. 1.
Francesco di Mirozzo, o forse di
Helozzo. — Sue pitture nel palazzo del-
l'Imperiale presso Pesaro, V, 99 e
n. 4.
* Francesco di Neri, scultore fio-
rentino. — Chiamato a consigliare da-
gli operai del Duomo di Firenze, I, 583,
n. 2.
Francesco di Niccolò, pittore, detto
del Dolzemele. — Mette a oro V orna-
mento della tavola del Perugino e di
Filippino pei Servi di Firenze, III, 586,
n. 1.
Francesco di Pellegrino. — Amico
del Rosso e dilettante di pittura, V,
172. Accusato dal Rosso ingiustamente
di furto, si difende, 172, 173. Della Com-
pagnia del Paiuolo, VI, 609;
Francesco da Siena , forse de' Po
marelli. — Scolare di B. Peruzzi, IV,
604 e n. 1. Ha parte degli scritti del
maestro, 607. Fa Tarme al cardinale
di Trani in piazza Navona, ivi. Dà no-
tizie al Vasari di Baldassarre, ivi.
* Francesco Del Vagliente, orefice
fiorentino. — Garzone di Donatello nei
lavori in S. Antonio di Padova, II, 411,
n. 11.
Francia Francesco, orefice e pit-
tore bolognese. — Scolare di Marco
Zoppo, III, 406, n. 1. Sua vita, 533-
548. Sua nascita, 533. Il suo vero co-
gnome è Raibolini, e perchè detto il
Francia, ivi, n. 2. Lavora d' orefice e
fa conj per medaglie e smalti, 534-
535. Tiene la zecca di Bologna, 535.
Si dà a imparare la pittura, 536. Sue
pitture in Bologna, 537 e seg. Suo ri*
tratto, 538, n. 2. Sua tavola a Dresda,
541, n. 1. A Modena, ivi, n. 2. A Ber-
lino, ivi, n. 3. A Parma, ivi e n. 4. A
Reggio, ivi, n. 5. A Cesena, 541, 542,
n. 1. A Ferrara, 542. A Pietroburgo,
ivi, n. 3. A Londra, 543, n. 1. Altre
sue opere a Bologna, 543. Dipinge per
il Duca d'Urbino, 544. Amico di Raf-
faello, il quale gli raccomanda la sua
S. Cecilia, 546. Sua morte, ivi e 547,
n. 4. Suoi scolari, 547, n. 3. Albero
della sua famiglia, 549. Commentario
alla sua vita, 551-561. Considerazioni
sulla causa della sua morte, 551-554.
Lettera direttagli dal Sanzio, 552. Suo
ritratto donato al Sanzio, ivi. Sonetto
da lui composto in lode del medesimo,
553. Sue opere non citate dal Vasari ,.
554. A Bologna, 554, 555. A Parma»
Lucca, Milano, Torino, Vienna, 555. Io
Ungheria, Berlino, Monaco, Inghilter-
ra, 556. A Firenze, 557. Suoi figliuoli
e nipoti pittori, 558 e seg. Prospetto
cronologico della sua vita e delle sue
opere, 563. Nominato come incisore di
conj, 27. Suoi lavori nell'oratorio di
S. Cecilia in Bologna, 136, n. 4.
Francia Giacomo, pittore bolognese,
figliuolo di Francesco Francia. — Sua
tavola a Bologna, III, 545, n. 1. Altre
sue opere nella stessa città, 559 e seg»
A Roma, Milano e Berlino, 560.
* Francia Gio. Battista, pittore bo-
lognese. — Nipote di Francesco Fran-
cia, III, 560, n. 5. Si adopera nella lite
fra i pittori e la compagnia delle arti
bolognesi, 560, 561. Sue pitture rare, e-
poco conosciute, 561.
* Francia Giulio, pittore bolognese.
— Figliuolo e non nipote di France-
sco Francia, III, 558. Dipinge in com-
pagnia di suo fratello Giacomo, ivi e
seg.
Francia Pietro. — V. Toschi Pier
Francesco.
Franciabigio , pittore fiorentino. —
Sua vita, V, 189-200. Suo vero nome-
e notizie della sua famiglia, 189, n. 1.
Se apprese l'arte da Mariotto Alberti»
nelli, 190, n. 1. Dipinge in S. Pancra-
zio, 190. E in S. Pier Maggiore fa una
tavola, ivi e n. 3. Tabernacolo al canto
di S. Giobbe, 190, 191. Sua tavola in
S. Giobbe, 191 e n. 2. Sue pitture in
S. Spirito, 191. Altra sua tavola per
S. Pier Maggiore, ivi e n. 5. Dipinge
nel chiostro de* Servi, 192. Guasta in
parte, per isdegno, l'opera sua, 193 e
n. 2. Dipinge un tabernacolo a Rovez-
zano, 193. Suo cenacolo al convento
della Calza, 193, 194 e n. 1 e 2. Altro
cenacolo nel già monastero di S. Ma-
ria a Candeli. 194, n. 2. Suoi chiaro-
scuri allo Scalzo, 194 e n. 3. Lavora
per l'apparato delle nozze del duca
Lorenzo de* Medici, 195. Dipinge a Pog-
gio a Caiano, ivi. Fa una notomia per
S. Maria Nuova, 196. Dipinge nel con-
vento di S. Maria Novella, ivi. Quadro
per Gio. Maria Benintendi, ivi. Fa varii
ritratti, 197. Suo Noli me tangere, 198.
Sua morte, 198 e n. 3. Lodato dallo
Stradino, ivi. Suoi discepoli, 199. Se-
polto in S. Giobbe, 200. Amico e com-
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
69
pagno di Andrea del Sarto, 8. Dipinge
in compagnia del Feltrini le cortine del-
l'aitar maggiore dei Servi di Firenze, ivi,
Piglia a finire le storie dello Scalzo,
cominciate da Andrea del Sarto , 32.
Disegna il cartone della guerra di Pisa
'di Michelangelo, VII, 161.
* Francione, (detto il) Francesco
di Giovanni, maestro fiorentino di le-
gname. — Suoi lavori nel Duomo di
Pisa, II, 469, n. 2 e IV, n. 3. Lavora
il coro della chiesa della Nunziata di
Firenze, II, 444, n. 5. Gli è allogata la
costruzione della nuova fortezza di Sar-
^ana, III, 98, n. 1 e 207. Costruisce in-
sieme con La Cecca la nuova fortezza
di Pietrasanta, 207. Insegna ai fratelli
Sangallo, IV, 268. Comincia la costru-
zione del forte di Sarzanello, 272, n. 2.
Franco Battista, pittore veneziano.
— Sua vita, VI, 571. Disegna a Roma
le opere di Michelangiolo , 571. Vi la-
vora neir apparato per la venuta di
Carlo V, ivi e seg. Va a Firenze e la-
Tori che vi fa, 573 e seg. Vive in casa
delPAmmannato insieme col Genga e
disegna in loro compagnia, 574. Entra
al servizio del duca Cosimo, ivi. Di-
pinge nell'apparato per le nozze di
Cosimo I, 576 e VI, 86, 87. Sue storie
nel chiostro della Madonna delle Ver-
tighe a Monte Sansavino, 577. Ritorna
a Roma e vi dipinge varie cose, 578.
Va ai servigi del Duca d' Urbino, 580.
Fa disegni per i vasi di terra cotta per
la fabbrica di Castel Durante, 581. La-
vora per l'apparato nelle nozze del Duca
d'Urbino, 582. Altri suoi lavori in Ro-
ma, 583. E in Venezia, 585. Suoi di-
segni incisi, 587. Sua morte, ivi. Suoi
intagli, V, 433. Dipinge la prospettiva
jper una commedia, 445. Sue pitture nel
Duomo d'Urbino, 321.
Franco Bolognese, miniatore. — Lo-
dato da Dante, I, 385. Suoi lavori di
minio, ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 1.
Nominato, 560, n. 1.
Francucci (da) Innocenzo, pittore,
da Imola. — Nominato, V, 175. Scola-
re di Mariotto Albertinelli, 185. Stette
ancora con Francesco Francia, ivi, n. 2.
Sue opere in patria, 185, n. 3. Sue
opere a Bologna, 186. Contraffa la Ma-
donna del Pesce di Raffaello, ivi. Ta-
vole ne' Servi e in S. Salvadore di Bo-
logna, ivi. Altre sue opere, ivi, n. 5.
:Sue pitture nel Casino della Viola,
186. Tavola e cappella in S. Jacopo,
187. Suoi ritratti, ivi e 188. Muore,
188. Insegna l'arte al Primaticcio, VII,
406, n. 3.
Frate (del) Cecchino, pittore fioren-
tino. — Discepolo di Fra Bartolom-
meo, IV, 200.
Frescobaldi Stoldo. — Provveditore
della chiesa di S. Spirito, II, 381.
* Frisoni Gabbriello, scultore fer-
rarese. — Lavora nel palazzo Consta-
bili di Ferrara, VI, 462, n. 1.
Frizzi Federigo, scultore fiorentino.
— Incaricato dal Buonarroti di accon-
ciare il Cristo risorto nella Minerva,
VII, 194, n. 1, 334.
Fuccio, architetto e scultore fioren-
tino. — Favoletta intorno a lui narrata
dal Vasari, confutata, I, 295 e seg. e
n. 2. Autore della chiesa di S. Maria
sopr'Arno, 295, 296. Della sepoltura di
una regina di Cipri, in S. Francesco
d'Assisi, 296. Va a Roma e da Roma
a Napoli, 297. Finisce il Castel di Ca-
poana e il Castel dell'Uovo, ivi. Fa le
porte sopra il Volturno a Capua, un
barco a Gravina, un altro a Melfi, ed
altre cose, 298.
Fumaccini Orazio. — V. Sammac-
chini Orazio.
* Fungai Bernardino, pittore sene-
se. — Discepolo di Benvenuto del Gua-
sta, VI, 416. Sue tavole in Siena, ivi.
Maestro di Giacomo Pacchiarotti , ivi.
Fusina Andrea, scultore milanese.
— Sue sculture nel Duomo di Siena,
III, 516."
G
* Gabbiani Anton Domenico, pit-
tore fiorentino. — Imita la maniera di
Fra Bartolommeo, IV, 186, n. 1.
* Gabbriello d'Antonio, orafo se-
nese. — Suo reliquario in S. France-
sco a Lucignano, III, 687, n. 5.
* Gabuggiani, incisore in rame, fio-
rentino. — Intaglia le storie del Bec-
cafumi pel pavimento del Duomo di
Siena, V, 646, n. 4.
Gaddi Angelo, pittore fiorentino. —
Ingrandisce il Palagio del Potestà, I,
283, n. 2. Nominato, 542, n. 1. Sua
vita, 635-646. Sue opere in Firenze.
In Sant' Jacopo tra* Fossi e al Carmine,
636, 637. In S. Croce e in S. Spirito»
70
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
637. Rifa il musaico e la cornice del
tetto di S. Giovanni, 638. Fa le vòlte
e i merli nel Palazzo del Potestà, 639
e n. 1. Sua tavola in S. Pancrazio (ora
nella Galleria delle Belle Arti), 639, e
in S. Maria Maggiore, ivi. Suoi affre-
schi nella Pieve di Prato, 640. Altre
sue opere in Firenze, in S. Romeo e
in Or San Michele, ivi. Sua tavola a
S. Miniato al Monte, 640, n. 4. Rifa la
chiesa di S. Romolo, 641. Acquista ric-
chezza colla mercatura, ivi. Si mette
in dubbio quest'asserzione del Vasari,
ivi, n. 1. Muore, ivi e n. 3. Gli è allogata
la sepoltura di Pier Farnese, ivi e 610,
n.2. Sua sepoltura, ivi. Suoi discepoli,
641. Suo lavoro per lo spedale del Bi-
gallo, non ricordato da nessuno scritto-
re, 643, n. 2. Suo epitaffio, 646, n. 2. Suo
ritratto, 646. È raccomandato da Tad-
deo suo padre a Jacopo da Casentino e
a Giovanni da Milano, 584. Disegna le
statue della Loggia de" Lanzi, 604, n. 1.
Gaddi Gaddo , pittore e musai ci sta
fiorentino. — Sua vita, I, 345-357.
Ajuta Andrea Tafi nei musaici di San
Giovanni di Firenze, 346. Non apprese
il musaico dal Tafi , come dice il Va-
sari, 346, n. 1. Fa il musaico sopra la
porta principale del Duomo di Firenze,
ivi. Lavora di musaico in S. Giovanni
Laterano, in S. Pietro e in S. Maria
Maggiore, 347. Nel Duomo vecchio di
Arezzo, ivi. Nel Duomo di Pisa, 348.
Fa tavolette di musaico di guscio d' uova
per S. Giovanni di Firenze e per il re
Roberto di Napoli, 348 e n. 3. Sua ta-
vola dipinta per S. Maria Novella, 348.
Si credono sue alcune pitture a San
Francesco d'Assisi, 349, n. 1. Sua mor-
te, 349. Suoi figli e discepoli, ivi, Com-
mentario alla sua vita, 355-357. Ajuta
Fra Jacopo da Torri ta nel musaico del
Duomo di Pisa, 336. Albero genealo-
gico della sua famiglia, 353.
* Gaddi Giacomo, pittore fiorentino.
— Dipinge in S. Francesco d'Assisi, I,
643, n. 3.
Gaddi Giovanni, pittore, fratello di
Angelo. — Dipinge nel chiostro di
S. Spirito di Firenze, I, 643. E in San
Francesco d'Assisi, ivi, n. 3.
Gaddi Giovanni. — Della Compagnia
dalla Cazzuola, VI, 613.
Gaddi Taddeo, pittore fiorentino. —
Seguita il campanile di Giotto, I, 399
e 586. Discepolo di Giotto, 402. Nomina-
to, 416, 417. Sua vita, 571-591. Dipinge
in S. Croce e in altre chiese e luoghi
di Firenze, 572-575. Nella chiesa e con-
vento di S. Francesco di Pisa, 575,
576. Suo ritratto, 575. Rifonda la log-
gia di Orsanmichele in Firenze, 576.
Fa il Ponte Vecchio, 577. E il Ponte
a Santa Trinità, 578. E il muro della
costa S. Giorgio, ivi. Dipinge nel Tri-
bunale della Mercanzia vecchia, 578,
579. Sue pitture in Arezzo, 579, 580.
E nella chiesa del Sasso della Vernia
in Casentino, 580. Dipinge nel capitolo
e nella chiesa di S. Maria Novella, 580-
583. Suoi discendenti cospicui ecclesia-
stici, 583. Chiamato a consigliare dagli
operai del Duomo di Firenze, 583, n. 2.
Sua morte, ivi. Suoi disegni posseduti
dal Vasari, ivi. Commentario alla sua
vita, 587-591. Si prova che non può
aver continuato nò la loggia di Orsan-
michele, né il campanile di Giotto, né
dato il modello del Ponte Vecchio e
del Ponte a S. Trinità, ivi.
* Gaeta ( da ) Scipione ( Pulzone ).
— Scolare d' Jacopo del Conte, eccel-
lente nel far ritratti, VII, 577, n. 1.
Galante, pittore bolognese. — Sco-
lare di Lippo Dalmasi, II, 15. Suo af-
fresco in Bologna, ivi, n. 5. Suo dise-
gno posseduto dal Vasari, 15.
Galassi Galasso, pittore ferrarese.
— Fa il ritratto di Niccolò di Piero
scultore aretino, II, 140. Dipinge a fre-
sco in Bologna, ivi. Dipinge a olio,
141. Sua vita, III, 89-92. Confuso con.
Gelasio di Niccolò, 89, n. 2. Da alcuni
è detto Galasso Alghisi, ivi. Sue tavole
a Ferrara, ivi. E in Inghilterra, ivi.
Sue notizie, ivi. Può credersi che im-
parasse a colorire a olio da Ruggero
da Bruggia, 90, n. 1. Altre sue pitture
a Bologna, 90, n. 2 e 91 n. 1. Sua mor-
te, 91, n. 4. Rammentato in una Satira
dell'Ariosto, 92, n. 2.
Galasso, architetto ferrarese. — La-
vora nelle fabbriche del Duca di Fer-
rara, VI, 479.
Galeotti Pietro Paolo, incisore di
conj, romano. — Nominato, V, 390 e VI,
251. Fa dodici conj pel duca Cosimo,
III, 27 e VII, 542, 543. Sue notizie, III,
390, n. 1. È fatto cittadino fiorentino»
ivi.
Galieno, ricama tore, di Firenze. —
Lavora coi disegni di RafTaellino del
Garbo, IV, 240. Sue notizie, ivi, n. U
r
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
71
Lavora per le cattedrali di Firenze e
di Siena, ivi.
* Galilei Alessandro, architetto. —
Fa la facciata alla chiesa di S. Gio-
vanni de' Fiorentini, VII, 263, n. 3.
Galle Filippo, fiammingo. — Inta-
gliatore in rame, VII, 589.
Gambaro Lattanzio. — Scolare di
Giulio Campi, VI, 498 e 506. Sue pitture
in S. Benedetto di Mantova, 491. Sue
notizie, ivi, n. 2. Genero del Romanino
e non del Moretto, 506, n. 2. Sue opere,
ivi e seg.
* Gambassi (da) Francesco, mae-
stro di vetri. — Allogazione a lui fatta
delle finestre di vetro per il Duomo di
Firenze, II, 247, n. 1.
Gamberelli Antonio, detto Rossel-
lino, scultore fiorentino. — Stima la
sepoltura di Pietro da Noceto, scolpita
dai Civitali, II, 126. Sua vita, IH, 93-
103. Sua nascita e sua famiglia, 93,
n. 1. Sue opere in Firenze, 93. Lavora
pel Duca d'Amalfi in Napoli, 95. Sue
sculture a Empoli, 96. Fa la sepoltura
del vescovo Roverella per S. Giorgio
di Ferrara, ivi, n. 2. Suoi disegni nel
Libro del Vasari, 96. Suo ritratto, ivi.
Sua morte, 97, n. 1. Altre sue sculture
a Prato, 103, n. 1. Suo lavoro a Lon-
dra, ivi. Albero genealogico della sua
famiglia, 105.
Gamberelli Bernardo, architetto e
scultore fiorentino. — Sua vita, III, 93-
103. Sue opere in Firenze, 97. E in Pi-
stoia, ivi, n. 2. Sopraintende ai lavori
in S. Stefano Rotondo di Roma, 98,
n. 1. Lavora in Siena, 97, n. 2. Architet-
to di Niccolò V. Lavori da lui fatti per
detto Pontefice nello Stato Romano e
in Roma, 98 e seg. Sua nasciti, 102,
n. 1. Sua morte e sepoltura, ivi. Fu
l'architetto delle fabbriche fatte fare
da Pio II a Pienza, ivi, Dà il disegno
dei palazzi Piccolomini e Nerucci di
Siena, ivi. Sue opere in Santa Flora e
Lucilla d'Arezzo e nella Badia di Fi-
renze, ivi. Albero genealogico della sua
famiglia, 105.
Gand ( da ) Giusto , pittore. — Sua
tavola a olio pel Duca d'Urbino, 1, 185
e VII, 581, n. 4.
Gand (da) Martino , pittore. — No-
minato, I, 185.
Garbo (del) Raffaellino, pittore fio-
rentino. — Sua vita, IV, 233-241. Di
chi fu figliuolo, 233, n. 2. Perchè chia-
mato del Garbo, ivi. Scolaro di Filip-
pino Lippi, 235 e III, 410. Suoi lavori
a Roma, 235. E in Firenze, ivi e seg.
E a Monaco, 237, n. 1. E a Parigi,
238, n. 2, A Berlino e a Dresda, ivi.
Fa lavori meccanici a vii prezzo, 239.
Suoi disegni per i ricamatori, 239. Sua
decadenza nell'arte, 240. Sua morte,
241. Suoi discepoli, ivi. Suo ritratto,
ivi. Commentario alla sua vita, intito-
lato: Di tre pittori fiorentini di nome
Raffaello contemporanei di Raffaeli ino
del Garbo, 243-253.
* Gare Domenico di Desiderio,
detto il Franzosino. — Va a lavorare
a Carrara chiamatovi dall' Ordognez,
IV, 554, n. 7.
Garofolo Benvenuto, pittore ferra-
rese. — Fa il disegno degli arazzi pel
Duomo di Ferrara, V, 101, n. 1. Sua
vita, VI, 457. Scolare di Domenico Pa-
netti, ivi e n. 2. Poi del Boccaccino,
459. E in ultimo di Lorenzo Costa, 460.
Va a Roma e studia le opere di Raf-
faello e di Michelaogiolo, 460-461. Suoi
lavori in Ferrara, 462 e se^r. Fa com-
pagnia coi Dossi, 463. Lavora in com-
pagnia di Girolamo da Carpi, 466 e
seg. Sua cecità e sua morte, 468. Sue
qualità, ivi. Suo ritratto, 469, n. 3.
Albero della sua famiglia, 521. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 523. Commentario alla sua
Vita, 527.
* Gasparre di Giovanni, prete, da
Volterra. — Gli è dato a fare l'occhio
di vetro della facciata del Duomo di
Siena, che poi non ha effetto* IV, 435.
Gatta (della) Pietro. — Sue pitture
nelle stanze vaticane, IV, 330. Sua ta-
vola in Arezzo, ivi, n. 1.
Gatta (della) Don Bartolommeo,
miniatore e pittore fiorentino. — Sua
vita, III, 213-225. Sue miniature, 213,
n. 1. Sue opere in Arezzo, 215 e seg.
Dipinge a Roma nella cappella Sistina,
216 e 578. Suo ritratto, 217. Fa un or-
gano di cartone, 219. Altre sue pitture al
Monte San Savino e a San Sepolcro,
218, 219. Suoi scolari, 219, 221, 222.
Aveva fatto il modello della chiesa di
Nostra Donna delle Lacrime, 224. Sua
morte, ivi e n. 5. Suoi disegni posse-
duti dal Vasari, 224. Suoi imitatori
nell'arte del miniare, 225. Commenta-
rio alla sua vita, 227-235. Esame di
quel che dice il Vasari a proposito di
72
TAVOLA DF NOMI DELLE PERSONE
questo artefice, 227-231. Conclusione,
230.
Gatti Bernardino. — V. Sojaro.
Gaudenzio Milanese. — V. Ferrari.
Gemma, mereiaio. — Della Compa-
gnia della Cazzuola, VI, 613.
Genga Bartolommeo, pittore e archi-
tetto da Urbino. — Sue notizie, VI, 315.
Apprende il disegno dal padre, 325.
Studia la pittura a Firenze, 325, 326.
Si dà all'architettura, 326. Va a Roma
e disegna le fabbriche della città, ivi.
Entra al servizio del Duca d'Urbino, e
fa T apparato per le nozze di lui , ivi.
È condotto in Lombardia, 327. Dise-
gna alcune fortificazioni di Verona, VI,
327. È messo in luogo del padre sopra
le fabbriche dello Stato d'Urbino, 327.
Suoi lavori in Pesaro, ivi. Fa disegni
per fortificare Borgo in Roma, 328. Va
a Malta per attendere alle fortificazioni
di quel luogo, 329. Vi si ammala e
muore, 330. Commentario alla sua vita,
335.
Genga Girolamo , pittore e archi-
tetto da Urbino. — Sua vita, VI, 315.
È messo all'arte con Luca Signorelli,
e lavora con lui nel Duomo di Orvie-
to, ivi. Va a stare con Pietro Peru-
gino, ivi. Dipinge in Siena, 316, n. 1.
Suoi lavori in Urbino, 316. Suo qua-
dro in S. Caterina da Siena in Roma,
317 e n. 1. Si riduce in Cesena, 318.
Dipinge in questa città ed in Forlì, ivi.
Lavora alla villa dell' Imperiale presso
Pesaro, ivi. E alle fortificazioni di Pe-
saro, 319. Suoi lavori di architettura
in Sinigaglia, in Pesaro e in Mantova,
320, 321. Torna in Urbino, si ammala
e muore, 321, 322. Sue qualità, 322.
Commentario alla sua vita, 335. Dà il
lodo di una tavola del Perugino, III,
576, n. 1. Dipinge con Timoteo Vite
in Urbino e in Forli, IV, 496, n. 3 e 6.
Architetto del palazzo dell'Imperiale,
V, 99.
Gentile da Fabriano, pittore. —
Sua vita, III, 5-14. Dipinge a Roma in
concorrenza col Pisanello , 6 e n. 1.
Lavora nella Marca, nello Stato d'Ur-
bino, in Siena e in Firenze, 6. Suo ri-
tratto, 6, n. 4. Sue tavole nel Museo
del Louvre e in Pistoia, ivi e 7, n. 1.
Altre a Perugia e a Bari, 7. Sua morte,
13. Suoi disegni posseduti dal Vasari,
14. Commentario alla sua vita, 15-33.
Sua famiglia, 15. Da chi imparasse
Parte, 16. Dipinge in Orvieto, ivi. E in
Firenze, 17. Se è vero che lavorasse
in San Giovanni di Siena, 17, 18. Sue
pitture in Pisa, 19. E in Perugia, ivi.
In varii luoghi della Marca, ivi. E in
Milano, ivi. Quando andasse a Vene-
zia, 20. Sue pitture in detta città, 21.
E in Brescia, ivi. Sua tavola a Berli-
no, ivi. E in Inghilterra, 22. È chia-
mato a Roma, ivi. Sua morte e sepol-
tura, ivi. Suoi discepoli, 23.
Geremia da Cremona, scultore. —
Discepolo del Brunelleschi, II, 385. Sua
opera in San Lorenzo di Cremona, ivi,
n. 1. È invece dell' Omodeo, ivi e VI,
502 e n. 4. Sue notizie e sue opere,
VI, 502.
Geri, aretino, intagliatore di legna-
me. — Suoi lavori in Arezzo, III, 345.
Altre sue notizie, ivi, n. 4.
* Gerini Niccolò di Pietro, pittore
fiorentino. — Si crede sua una tavola
nella chiesa di Ognissanti, attribuita
a Giovanni da Milano, I, 585, n. 1.
Sue opere in Orsanmichele, 640, n. 4.
Resulta autore della tavola con S. Luca
attribuita dal Vasari a Jacopo di Ca-
sentino, 675, n. 1. Sua tavola dipinta
insieme con Spinello Aretino e Loren-
zo di Niccolò, prima in Santa Felicita,
ora nella Galleria delle Belle Arti di
Firenze, 691, n. 3. Dipinge nel Palazzo
del Ceppo a Prato, II, 8, n. 1.
Gerino da Pistoja, pittore. — Amico
del Pinturicchio e imitatore del Peru-
gino, III, 506. Sue opere a Pistoja, ivi
e n. 3. E in Firenze, ivi. E al Borgo
S. Sepolcro, 507, n. 1. E a S. Lucche-
se, ivi, n. 2.
Getti Bartolommeo di Z anobi, pit-
tore fiorentino, dal Vasari detto Bac-
cio Gotti. — Scolare di Ridolfo del
Ghirlandajo, IV, 462 e n. 1. Va in
Francia, ivi.
Gherardi Consiglio, pittore. — Of-
ficiale della Compagnia dell'arte dei
pittori in Firenze, I, 674 e n. 2,
Gherardi Cristofano, detto Doceno,
pittore, dal Borgo S. Sepolcro. — Sua
vita, VI, 213. Va sotto la disciplina di
Raffaello dal Colle, 214. Studia nei di-
segni del Rosso, ivi. Va alla difesa di
Firenze assediata, 215. Ajuta il Vasari
nelle pitture del palazzo de' Medici, 216.
È condotto a Città di Castello e lavora
nel palazzo Vitelli, 216. Ed in Firenze
nell' apparato per la venuta di Car-
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74
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
delle porte di S. Giovanni, II, 244, n. 2.
Quando nato, ivi. Fa una cassa di
bronzo da reliquie per il Duomo di Fi-
renze, ivi. Sua morte. Suoi Agli, ivi.
Ajuta il padre nel lavoro delle porte
suddette, 256.
Ghiberti Vittorio di Buonaccorso,
pittore, scultore e architetto. — Sua
pittura satirica contro papa Clemen-
te VII, II, 244, n. 2. Lavora a Napoli
nel palazzo del Duca di Gravina, 246.
Manda a male le facoltà lasciategli dal
padre e dall'avolo, ivi. Muore in Ascoli
ucciso da un suo servitore, ivi. Cono-
sciuto dal Vasari, 249. Accoglie in casa
sua Pietro Urbano da Pistoia, VII, 334.
Ghini Simone. — V. Simone, cre-
duto fratello di Donatello.
Ghirlanda jo (del) Rodolfo. — Stima
una tavola d' Jacopo del Sellajo pel
monastero di S. Frediano, II, 643.
Ghirlanda jo Benedetto, pittore fio-
rentino. — Sua vita, VI, 531. Finisce
le opere lasciate imperfette da Dome*
nico suo fratello, 532. Va in Francia,
ivi. Fu anche miniatore, ivi. Sua mor-
te, ivi e n. 4. Dipinge una tavola in S.
Maria Novella insieme coi fratelli, III,
268, n. 2.
Ghirlanda jo David, pittore e mu-
saicista fiorentino. — Sua vita, VI, 531.
Finisce insieme con altri un quadro
lasciato imperfetto da Domenico suo
fratello, 532. Lavora di musaico, 533.
Suo lavoro di musaico mandato in
Francia, ivi e n. 3. Altri suoi lavori
di musaico, 534 e n. 2. Fa il musaico
sulla porta dell'Annunziata dal Vasari
attribuito a Ridolfo, 540, n. 2. Gli è allo-
gato, insieme con altri, il musaico della
cappella di S. Zanobi, III, 251. Dipinge
una tavola in S. Maria Novella insie-
me coi fratelli, 268, n. 2. E nella Ba-
dia di Passignano , 272. Suoi lavori di
musaico in Orvieto e in Siena, 274,
n. 1. Dipinge nella chiesa di Cestello,
IV, 466,. n. 3.
Ghirlanda jo Domenico, pittore fio-
rentino. — Suo musaico nel Duomo di
Firenze, I, 197. Impara l'arte del mu-
saico dal Baldovinetti, II, 597. Sua vita,
IH, 253-278. Il nome della sua famiglia
-fu Bigordi, 253, n. 2. È messo dal padre
air arte dell' orafo, 254. Attende al di-
segno, ed è abilissimo nel fare ritratti,
255. Sue pitture in Firenze, ivi e seg.
Suoi disegni nel Libro del Vasari, 257.
Chiamato a Roma, dipinge nella cappel-
la Sistina e altrove, 259 e seg. Torna in
Firenze e fa le pitture della cappella mag-
giore di S. M. Novella, 260. Suo ritratto,
263. Altre sue pitture a Firenze, 269 e
seg. É oltremodo amante di lavorare,
269, 270. Sue pitture a Lucca e a Pisa,
270, 271. Giudica esattamente a occhio
la misura delle fabbriche, 271. Altre
sue pitture a Passignano, 272. E a
Carpi, a Ri mini, a Volterra, 273. Suoi
musaici a Siena e a Firenze, 274. Sue
pitture a S. Gemignano, 275. E a Sie-
na, ivi. Sua tavola a Narni, 276, n. 1.
Suoi discepoli, 277. Sua morte, ivi e
n. 2. Prospetto cronologico delle sue
opere, 279. Albero della sua famiglia,
282, 283. Gli è allogato, insieme con
altri, il musaico della cappella di San
Zanobi, 251. Dipinge nella chiesa di
Cestello, IV, 466, n. 3. Ritratto da Ri-
dolfo suo figliuolo, VI, 535. Sue pit-
ture in Volterra, VII, 50, e. 2. Prima
maestro del Buonarroti, VII, 138. No-
minato, VI», 87.
Ghirlandajo (del) Michele di Ridol-
fo. — Stima due quadri del Vasari, VII,
711, n. 4. Lavora nell'apparato per la
venuta di Carlo V in Firenze, VIII, 257.
Nominato, 392. Lavora nell'apparato
per le nozze di Francesco de* Medici,
618, 619.
Ghirlandajo Ridolfo. — Sua ami-
cizia con Raffaello, IV, 321 e 534. Fini-
sce un quadro di lui, 328. Manda molti
quadri in Inghilterra, Alemagna e Spa-
gna, 462. Lavora per l'apparato delle
nozze del duca Lorenzo de'Medici, V,195.
Dipinge insieme col Feltrini la cappella
della Sala del Papa nel Palazzo della
Signoria, 208, n. 2. Ha dimestichezza
con Andrea de' Ceri, 589. Dipinge nel-
l'apparato delle nozze del duca Cosi-
mo, VI, 86. Ricusa di lavorare nell* ap-
parato pel battesimo di D. Francesco
de'Medici, 90. Ha la cura di accon-
ciare la Sala del Papa in Firenze, 255.
Sua vita, 531. Incamminato all'arte da
David suo zio, 533. Disegna il cartone
di Michel angiolo, 534 e VII, 161. Sue
opere in Firenze, V, 535 e seg. Sua
morte, 537 e n. 2 e 547. Altre sue ope-
re, 537 e seg. Copia le forze d'Ercole
dipinte per i Medici da Antonio del
Poliamolo, 540. Musaico per la chiesa
de' Servi, ivi e n. 2. Dipinge varie cose
per apparati, 541-545. Lavora nell'ap-
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
75
parato per la venuta di Carlo V in Fi-
renze, Vili, 257.
Ghisi Adamo, incisore mantovano,
VI, 490, n. 2.
Ghisi Diana, mantovana, intaglia-
trice in rame, VI, 490 e n. 2.
Ghisi Gio. Battista. — V. Manto-
vano Gio. Battista.
Ghisi Giorgio. — Allievo di Marcan-
tonio, V, 414, n. 3. Intaglia il Parla-
mento di Scipione ed Annibale dise-
gnato da Giulio Romano, 550, n. 3.
Ghisi Teodoro. — Allievo di Mar-
cantonio, V, 414, n. 3.
Ghisoni Fermo, pittore mantovano.
— Dà al Vasari il ritratto del Costa,
III. 13^. Scolaro di Giulio Romano, ivi,
n. 1. Quando morto, ivi. Possiede il ri-
tratto del pittore Francesco Monsigno-
ri, V, 306.
* Giachetto di Benedetto, arazziere,
fiammingo. — Nominato, II, 461, n. 2.
* Giacomo di Guglielmo di ser
Gherardo, pittore, di Città della Pieve.
— Scolare del Perugino, III, 598, n. 3.
* Giacomo di Nanni , ingegnere se-
nese. — Conduce Y acqua nella fonte
pubblica di Siena, I, 438, n. 3.
* Giallo Antonio, pittore, IV, 557,
n. 4.
* Giallo Jacopo d'Antonio, minia-
tore, IV, 557, n. 4. Varii suoi lavori di
miniatura, ivi.
Gian, architetto francese. — Tempio
tondo di travertino da lui cominciato
a Roma, I, 122.
Giancristoforo, scultore romano. —
Discepolo di Paolo Romano, II, 650.
Sue opere in Roma, ivi. E alla Certosa
di Pavia, ivi, n. 2. E in altri luoghi di
Lombardia, ivi. Muore a Loreto, ivi.
Giangiacomo da Gastrocaro, pitto-
re. — Scolare di Lorenzo di Credi, IV,
566 e n. 3. Fu di cognome Mattoncini, ivi.
* Giangiacomo, napoletano, scultore.
Lavora a Carrara, IV, 556.
* Giangiacomo da Val soldo, scul-
tore. — Rifa il Tritone del Mon tor-
soli nel palazzo Doria in Genova, VI,
646, n. 1.
Giannicola Manni, pittore, di Città
della Pieve. — Discepolo del Perugino,
III, 596. Sue notizie, ivi, n. 5. Sue pit-
ture in Perugia, 596, 597, n. 1 e 2.
* Giannozzo, ricamatore fiorentino.
Lavora per il Duon**> di Firenze, IV,
240, n. 1.
* Giglio o Gilio, orafo pisano. — Fa
la figura d'argento di S. Jacopo net-
Tal tare di S.Jacopo di Pistoja, 1,443,
n. 2.
Ginori Giovambattista. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 612.
Giocondo (Fra), architetto veronese.
— Sua vita, V, 261. Dottissimo nelle
lettere greche e latine, 262. Conget-
tura siili' anno della sua nascita, ivi»
n. 1. A che ordine religioso apparte-
nesse, ivi, n. 2.^ Ri fonda il ponte della
Pietra in Verona, 263 e n. 2. Dimora
in Roma e vi studia l'antichità, 264.
Sua raccolta d'iscrizioni antiche e com-
mentari i sopra varii scrittori latini, 264,
265. Architetta due ponti sopra la Sen-
na a Parigi, 265. È uno degli archi*
tetti di S.Pietro di Roma, 153, 266,267,
n. 1. È accettato dai Veneziani il suo
parere e disegno per ovviare agli in-
terramenti delle Lagune, 267 e seg.
Dà il disegno del nuovo ponte di Rialto
a Venezia, 269. Sua descrizione, ivi e
seg. Sua morte, 273 e n. 4. Suoi lavori
idraulici e fortificazioni in Venezia, 273,.
n. 4. Commentario alla sua vita. V, 335.
Giocondo (del) Girolamo. — Uno dei
fondatori della Compagnia della Caz-
zuola, VI, 611.
Giolfino Niccolò, pittore veronese.
— Fu maestro di Paolo Fari nato, VI»
374, n. 2.
* Giolfino Paolo, fratello di Niccolò*
VI, 374, n. 3.
Giorgio, pittore di vetri, fiammingo.
— Lavora finestre per il duca Cosimo
con i disegni del Vasari, VII, 588.
* Giorgio d'Aquila, pittore fioren-
tino ai servigi del Duca di Savoia. —
Gli ò data a dipingere la cappella du-
cale di Pinerolo, in Chambery e al
Borghetto, II, 577 e n. 4.
* Giorgio di Giovanni , pittore se-
nese. — Dipinge insieme col Riccio,.
VI, 412.
* Giorgio di Sebenico, scultore. —
Suoi lavori alla porta di S. Agostino
e di S. Francesco in Ancona, I, 658,.
n. 5.
Giorgione da Castelfranco, pittore
veneziano. — Dipinge una figura che
si vede da tutti i lati, 1, 101 e IV, 98. Sua
vita, IV, 91-100. Sua nascita, 91. Il suo
vero cognome fu Barbarelli, 92, n. 1. Di-
lettasi delle cose d'amore e della musica,.
92. Suoi progressi nella pittura, ivi. Si
76
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
prova con il confronto dello stile, che
non fu, come dice il Vasari, imitatore
del Vinci, 93, n. 1. Da lui cominciò la
vera arte veneziana del colorito, ivi.
Sue opere a Venezia, 93 e Beg. , e a
Vienna, 94, n. 1 e 4. A Firenze, 94.
A Faenza, 95. Suoi ritratti, 94,95. Suoi
lavori a Castelfranco e a Trevigi, 97.
Suoi disegni nel Libro del Vasari, 99.
Sua morte, ivi. Suoi discepoli, ivi. Al-
tre sue opere non ricordate dal Va-
sari, 100, n. 1, 103 e seg. Albero ge-
nealogico della sua famiglia, 101. Com-
mentario alla sua vita, 103-107. Sua
opera a Pesaro, ora in Olanda, 104,
n. 1. A Castelfranco, 105. A Londra,
Trevigi, Verona, Cremona, Milano, Ge-
nova, Firenze, Roma, 106. A Vienna e
a Monaco, 107. Scolare di Gio. Bellini,
HI, 172. Creduto autore della scuola
di S. Marco in Venezia, V, 246, n. 1.
Dipinge la facciata del Fondaco dei Te-
deschi, VII, 428, 429.
Giotto di Boudon e, pittore, scultore
e architetto fiorentino. — Sua vita, I,
369-428. Sua nascita, 370, n. 1. Deri-
vazione del nome di Giotto, 370, n. 4.
È dal padre ceduto a Cimabue che
gì* insegna l'arte, 371. Ritrae Dante nella
cappella del Podestà, insieme con Bru-
netto Latini e Corso Donati, 372. Di-
pinge in Badia, 373. In fresco in Santa
Croce, ivi. Sua tavola nella cappella
Baroncelli in detta chiesa, 374. Vi di-
pinge un crocifìsso e una Nunziata,
375. E più un albero di croce, un ce-
nacolo ed altre cose nel refettorio, e
negli armadi di sagrestia piccole sto-
rie, ivi. Nella chiesa del Carmine e nel
palazzo di parte Guelfa, 376. Nella Pieve
e nel Duomo d'Arezzo, 376, 377. In
S. Francesco d'Assisi, 377-379. In San
Francesco di Pisa, 380. Sue storie nel
Camposanto di Pisa, 380, 381". Come
si burla di un cortigiano, 383. È man-
dato da Benedetto XI a Roma, dove
dipinge in S. Pietro, 384, 386. Fa la
nave di musaico nello stesso luogo,
386. Fa un crocifisso per S. Maria so-
pra Minerva, 387. È condotto in Avi-
gnone da Clemente V, dove lavora più
cose, ivi. Torna a Firenze e di lì va a
Padova, dove dipinge nel Santo, 388.
Va a Verona e lavora per gli Scali-
geri e in S. Francesco, ivi. Tornando
in Toscana, si ferma in Ferrara, dove
lavora per gli Estensi e in S. Agosti-
no, ivi. È condotto da Dante in Ra-
venna, ivi. Va ad Urbino e poi ad
Arezzo, dove lavora in Vescovado e in
Santa Fiora, ivi. Torna in Firenze e
dipinge nel Monastero della Donne di
Faenza, ivi. Lavora nel Duomo di Lucca
e nel castello detto della Gosta, 389.
Sua arguta risposta data al Re di Na-
poli, 390. Dipinge a Napoli a Santa
Chiara, nel Castel dell* Uovo e nell* In-
coronata, ivi e seg. Dipinge a Gaeta,
391. A Rimini, 392 e seg. Torna a la-
vorare in Ravenna, 394. Altre opere
attribuitegli nella stessa città, 394, n. 2.
Suoi crocifissi in S. Marco e in S. Ma-
ria Novella di Firenze , ivi. Altri suoi
lavori in quest'ultima chiesa, 394, 395.
In Arezzo fa il disegno della sepoltura
del vescovo Guido Tarlati, 395. Sua
tavola portata da Pier Sacconi in Arez-
zo, ivi. Ricuperata da Baccio Gondi ,
ivi. Suo crocifisso per l'eremo di Ca-
rnai doli, 396. Sue opere nella chiesa
d'Ognissanti di Firenze, 396, 397. Il
transito di Nostra Donna inciso Del-
l' Etruria Pittrice non è di lui , ma
di Fra Giovanni Angelico, 397, n. 1.
Fa il disegno del campanile del Duomo
di Firenze, e delle storie di marmo
che sono in esso, 393, 399. È fatto cit-
tadino fiorentino, 399. Dipinge alle mo-
nache di S. Giorgio, in Badia, ivi. E
nella Sala del Potestà di Firenze, ivi,
399, 400. Torna a Padova e dipinge
all'Arena nell'oratorio della Nunziata,
400 e n. 3. Va a lavorare a Milano,
400, 401 e n. 1. Tornato a Firenze,
muore, 401. Nel suo testamento lascia
una pittura al Petrarca, ivi. Dove sot-
terrato, 402. Suoi discepoli, 402-406.
Natura di Giotto e suoi motti arguti,
406 e seg. Fu anche poeta, 406, n. 2.
Commentario alla sua vita, 413-428.
Musaico della nave di S. Pietro in Ro-
ma, 197. Il più eccellente dei disce-
poli di Cimabue, 256. Abita nelle pro-
prie case del maestro, ivi. Contrasta
alla grandezza di Cimabue, ivi. Testi-
monianza di Dante, ivi. Rinnovatore
dell'arte, 257. Ritrae Arnolfo, 291.
Tiene a battesimo Taddeo Gaddi, 349.
Va ad Orvieto, 390, n. 1. Capomaestro
della chiesa di S. Reparata, 399, n. 2.
Dipinge nella Sala della Ragione di
Padova, 400, n. 2. Quando fosse in Pa-
dova, ivi, n. 3. Sua canzone sopra la
povertà, 426-428. Albero genealogico
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
77
della sua famiglia, 411. Rimuta l'arte
del dipingere dal greco in latino, 645.
* Giotto di Maestro Stefano, pit-
tore, figliuolo di Stefano fiorentino. —
Confuso dal Vasari con Tommaso di
Stefano detto Giottino, I, 621, n. 1.
Forse autore della pittura al Canto alla
Macine, del tabernacolo sulla piazza
S. Spirito, dei tre archetti nel chiostro
di questo convento, delle pitture in
Ognissanti e della Pietà nel monastero
di S. Gallo; opere tutte dal Vasari at«
tribuite a Tommaso di Stefano, 623, n. 2.
Giottino Tommaso di Stefano, pit-
tore fiorentino. — Sua vita, I, 621-
630. Suo vero nome, 621, n. 1. Di chi
fosse figliuolo, 622, 623. Suoi lavori in
Firenze, 623-626. Dipinge alle Campo-
ra fuori di Firenze, 626. E al Ponte
a' Romiti in Valdarno, ivi. Attende alla
scultura, ivi. Sue pitture in Roma, ivi.
E in Assisi, 627. Sua tavola in S. Ro-
meo di Firenze, ivi. Si ha memoria di
altra sua opera, da gran tempo per-
duta, 628, n. 2. Sua morte, 628. Suoi
discepoli, 629. Suoi disegni posseduti
dal Vasari, 630. Confusione fatta dal
Vasari relativamente a quest'artefice,
621, n. 1.
* Giosuè di Santi, scolare di Neri
di Bicci. — Sua opera in Sant'Ambro-
gio di Firenze, II, 88.
* Girolamo (Don) da Brescia, ar-
chitetto. — Comincia la chiesa di Santa
Giustina di Padova, II, 608, n. 2.
* Girolamo da Cremona, miniatore.
— Forse parla di lui il Vasari, IV, 584.
Minia nei corali del Duomo di Siena,
ivi, n. 6. E in uno antifonario oggi nel
Duomo di Chiusi, ivi.
* Girolamo di Giovanni di Stefano.
— Scolare di Neri di Bicci, II, 89.
* Girolamo d' Jacopo da Carrara ,
scultore. — Fa l'ornamento di marmo
a una madonna di Nino Pisano, I, 494,
n. 3.
* Girolamo della Massa, senese, in-
tagliatore in legno. — Discepolo di An-
tonio Barili, IV, 414.
* Girolamo di Morello, pittore. —
Forse fiorentino, anteriore a Ci ra ab uè,
I, 264 e n. 4.
Girolamo Padovano, miniatore. —
Forse lo stesso che Girolamo Campa-
gnola, III, 225, n. 1. Non resulta che
abbia miniato per la chiesa di S. Maria
Nuova di Firenze, ivi.
Giovambattista di Cristofano, ot-
tonajo, Araldo della Signoria. — Della
Compagnia della Cazzuola, VI, 613.
Giovanni, pittore fiammingo. — Mae-
stro di Giovanni da Udine nel dipin-
gere grottesche, VI. 550.
* Giovanni dell'Abaco. — Fa parte
del Consiglio per la cupola di S. Maria
del Fiore, II, 344, n. 1.
* Giovanni di Maestro Agostino,
architetto senese. — Lavora nella cat-
tedrale e nella pieve di Arezzo, 1, 311,
n. 1. Dà il disegno del nuovo Duomo
di Siena, 438, n. 2. Suo bassorilievo in
S. Bernardino di Siena, 439, n. 4. Si
obbliga a costruire e ornare una cap-
pella a Roberto Tarlati nel vescovado
d'Arezzo, 440, n. 1.
* Giovanni d'Ambrogio. — Fa un
modello per la cupola di S. Maria del
Fiore, II, 351, n. 1.
* Giovanni d'Andrea di Domenico,
scultore fiorentino. — Da Lorenzo di
Credi gli vieti data a finire la statua
equestre del Colleoni, IV, 565, n. 1.
* Giovanni d'Antonio d'Jacopo. —
Scolare di Neri di Bicci, II, 87.
* Giovanni d' Antonfrancesco da
S. Giovanni in Valdarno, pittore. —
Nominato, II, 300, n. 1.
Giovanni d'Asciano, pittore, disce-
polo del Berna. — Termina gli affre-
schi della pieve di S. Gemignano, I,
650. Lavora in Siena nello spedale della
Scala, 651. E in Firenze nelle case vec-
chie dei Medici, ivi.
* Giovanni di Balduccio da Pisa,
scultore. — Forse autore di una se-
poltura in S. Pietro in Ciel d'oro di
Pavia, VI, 512, n. 5.
* Giovanni di Bartolo, orafo senese.
— Suoi lavori a Roma, III, 303.
* Giovanni di Bettino, architetto.
— Da il disegno della cappella della
SS. Annunziata di Firenze, II, 444,
n. 5. Creduto autore della facciata di
S. Maria Novella, ivi, e 541, n. 1.
* Giovanni Bonsi, pittore. — Chia-
mato a consigliare dagli operai del
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
Giovanni (Fra), da Campi, domeni-
cano, architetto. — Continua la fab-
brica di S. Maria Novella di Firenze,
I, 351-356. Riedifica il Ponte alla Car-
raia, 356. Altre opere architettoniche
a lui attribuite, ivi. Sua morte, ivi. Si
crede da alcuni che riedificasse il Ponte
78
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Vecchio e architettasse quello di Santa
Trinità, 591.
* Giovanni di Pietro, detto Castel-
nuovo, intagliatore in legno, senese. —
Discepolo di Antonio Barili, IV, 414.
Sue opere in Siena, ivi.
Giovanni da Castelbolognese, inta-
gliatore di gioie e di medaglie. — Sue
notizie ed opere, V, 371 e seg. Si ri*
tira a Faenza e vi muore, 375 e n. 2.
* Giovanni di Cecco, capomaestro
•del Duomo di Siena. — Ne compisce
la facciata, I, 430, n. 2.
* Giovanni del Cicchia, intagliatore
senese. — Suoi lavori nel Duomo di
Siena, II, llr, n. 1.
* Giovanni di Cristofano, scultore.
— Nominato, IV, 105.
Giovanni (Frate) da Fiesole , detto
l'Angelico, pittore. — Si restituisce a
lui una tavoletta attribuita a Giotto, I,
397, n. 1. Sua vita, II, 505-526. Quando
e da chi nato, 505, n. 1. Si fa religioso
•dell' ordine dei frati Predicatori, ivi e
n. 3. Libri da esso miniati nei conventi
, di S. Marco di Firenze e di S. Dome-
nico di «Fiesole, 506. Sue tavole nella
♦Certosa di Firenze, ivi. Sue pitture in
S. Maria Novella e in S. Marco di Fi-
renze, 507 e seg. Sua tavola per l'aitar
maggiore di S. Marco, ora nella Gal-
leria dell'Accademia delle Belle Arti,
508, n. 4. Altre sue tavole parimente
in detta Galleria, ivi e 509, n. 1. E
nella Raccolta Lombardi e Baldi, 509,
n. 1. E nella Pinacoteca di Monaco,
ivi. Sua tavola nella chiesa di S. Do-
menico di Fiesole, 509, 510. Altra in
-detta chiesa, poi venduta al duca Far-
nese, 510, n. 2. Altra parimente in
«detta chiesa, ora nella Galleria del Lou-
vre, 511 , n. 1. Altre sue opere in Fi-
renze, 511, 512, n. 1 e seg. In Torino.
512, n. 2. In Cortona, 514. In Orvieto,
ivi. Trattò più volte il soggetto del
Giudizio finale, 515, n. 1. Sue tavole
in Roma, ivi. Suoi disegni nella Gal-
leria degli Uffizi, ivi. È chiamato a
Roma, 516. Opere ivi da esso condotte,
ivi e seg. Ricusa 1* Arcivescovado fio-
rentino , 517. Suoi costumi angelici ,
518 e seg. Sua morte, 520. Suoi disce-
poli, ivi e seg. Sua sepolura, 522. Li-
bri da esso miniati in S. Maria del
Fiore, ivi. Commentario alla sua vita,
527-534. Sua famiglia e sua nascita,
527. Veste l'abito dei Padri Predica-
tori, 528. Sue vicende in detta religio-
ne, ivi e 529. Quando chiamato a Ro-
ma, 529. Se veramente ricusasse T Ar-
civescovado ili Firenze, ivi e seg. Sua
andata ad Orvieto, 530. Sue pitture in
Roma, 531 e seg. Sua sepoltura, 532.
Sue tavole in S. Domenico di Cortona,
532 e seg. Altra tavola nel coro di
detta chiesa ad esso erroneamente at-
tribuita, 532. Nominato, I, 542, n. 1.
e Vili, 87.
* Giovanni di Feo, detto Barbecca,
intagliatore senese di legname. — Fonte
battesimale nel Duomo di Siena da lui
intagliato, II, 111, n. 1.
* Giovanni di Fetto, scultore. —
Sue statue nella Loggia de' Lanzi, I,
604, n. 1.
* Giovanni di Francesco. — Ajuta
il Ghiberti nel lavoro delle porte di
S. Giovanni, II, 255.
* Giovanni di Francesco da Imola,
scultore. — Sue sculture nel Duomo
di Siena, III, 305.
Giovanni di Francesco , scultore
aretino. — Discepolo di Agostino da
Siena e di Giovanni suo figliuolo, 1,311,
n. 1.
* Giovanni di Francesco, da Ro-
vezzano. — Dipinge la cappella della
SS. Annunziata, II, 444, n. 5. Litiga
con F. Filippo, III, 490.
Giovanni Franzese, miniatore. —
Chiamato da Roma in Arezzo da Gu-
glielmo da Marcilla per fargli dipin-
gere alcune cose, IV, 426.
* Giovanni di Gherardo da Prato.
— Fa parte del Consiglio per la cupo-
la di S. Maria del Fiore, II, 344, n. 1.
* Giovanni di Maestro Giorgio ,
pittore, — Scolare del Perugino, TU,
598, n. 3.
* Giovanni da S. Giovanni di Val-
damo, pittore, fratello di Masaccio. —
Nominato, II, 288, n. 1.
Giovanni di Goro , orefice fioren-
tino. — Possedeva il cartone dei Mar-
tiri ed altre cose di Peri no del Vaga,
V. 609. Fu intagliatore di corniole, VI,
152, n. 1, Quando morto, ivi.
* Giovanni di Marco, pittore. —
Dipinge in S. Trinità insieme con Gio-
vanni di Smeraldo, I, 633, n. 2. Quando
nato e quando morto, ivi. Altri suoi
lavori, ivi.
Giovanni Marliano. — Vedi Nola
{da) Giovanni.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
79
Giovanni da Milano, pittore. — Si
crede autore delle pitture in Santa
Croce, attribuite dal Vasari a Taddeo
Caddi, I, 572, n. 2. Di chi figliuolo, ivi.
È fatto cittadino fiorentino, ivi. Disce-
polo di Taddeo Gaddi, 579. Suoi lavori
fatti in compagnia di Taddeo in Arez-
zo, ivi. E nella chiesa del Sasso della
Vernia, ivi. Sua tavola in S. Croce,
adesso nella Galleria delle Belle Arti
di Firenze, 584 e n. 1. Dipinge una ta-
vola per la chiesa d'Ognissanti di Fi-
renze, 584, 585. E in Assisi, 585. Di-
pinge in Firenze varii tabernacoli in
compagnia d' Jacopo di Casentino. 670.
* Giovanni di Miniato, scarpelli no.
— Padre di Gherardo miniatore. III,
248. Lavora con Michelozzo, e va con
lui a Napoli, ivi. Sua morte, ivi.
Giovanni Modanese. — Lavora nella
Sala de' Re in Vaticano, Vili, 488.
* Giovanni di Paolo, pittore e mi-
niatore senese. — Discepolo di Gentile
da Fabriano, III, 23.
* Giovanni di Piero da Napoli. —
Dipinge una tavola per S. Chiara di
Pisa, in compagnia di Martino di Bar-
tolommeo, senese, I, 477, n. 2.
Giovanni Pisano, scultore e archi-
tetto. — Sue notizie, I, 306 e seg. Fa
la sepoltura di Urbano IV in Perugia,
306. E gli ornamenti della fontana mag-
giore di detta città, ivi. Torna in Fi-
renze, e dà opera alle mulina d'Arno,
308. Va a Pisa e conduce molti orna-
menti in S. Maria della Spina, 309. Gli
•e dato a fare Tedifizfo del Camposan-
to, ivi. Va a Napoli e fa il Castelnuovo
ed altre fabbriche, ivi. A Siena fa il
modello della facciata del Duomo, 310.
A Areazo nel Vescovado la tavola di
marmo dell'aitar maggiore, omatissi-
ma, 310, 311. La cappella degli liber-
tini, 312. E il disegno di Santa Maria
de* Servi, ivi. Lavora a Orvieto, ivi.
Scolpisce la Vergine con due angeli
nel Duomo di Firenze, e il piccolo fonte
battesimale in S. Giovanni, 312, 313.
A Bologna fa la cappella maggiore e
la tavola di marmo in S. Domenico,
313. Fa il monastero di S. Niccola e
restaura il convento di S. Domenico in
Prato, ivi. Restaura il convento di San
Domenico di Pistoia, ivi. Autore del
pergamo di marmo di S. Andrea in
detta città, ivi. E della pila dell' acqua
santa in S. Giovanni Evangelista, 314.
Fa il modello del campanile di S. Ja-
copo, ivi. La sepoltura di Benedetto XI
e del vescovo Niccolò Guidalotti in
S. Domenico di Perugia, 315. Conduce
la nave di mezzo della stessa chiesa,
ivi. A Pisa fa il pergamo grande del
Duomo, 316 e seg. Scolpisce due Ma-
donne di marmo per Ja stessa chiesa,
317. Fa la cappella della Sacra Cintola
nella cattedrale di Prato, 318. Sua pila
in S. Pietro in Vinculis nel castello di
S. Pietro presso Pisa, 319, n. 1. La-
vora anche in avorio, ivi. Muore ed è
sepolto nel Camposanto della sua pa-
tria, 319 e n. 2. Suoi discepoli, 319.
Sepolcro di sua mano per la princi-
pessa Margherita di Lussemburgo, 320,
n. 1.
Giovanni da Pisa, scultore, — Di-
scepolo di Donatello, II, 424, n. 1. Suo
lavoro di terra cotta a Padova, ivi.
Giovanni da Pistoja. — Discepolo
del Cavallini, I, 542. Lo stesso che Gio-
vanni di Bartolommeo Cristiani, 542,
n. 2. Sua tavola nell'oratorio Gherardi-
Pieraccini nel Pistojese, ivi. Altre sue
notizie, ivi.
Giovanni dal Ponte, pittore fioren-
tino. — Discepolo di Giottino, I, 629.
Sua vita, 631-634. Discepolo di Buffal-
macco, 632. Quale si crede che sia il
suo vero nome, 631, n. 1. Sue opere
nella Pieve d'Empoli, 632. E in Arezzo,
ivi. E in Firenze, 633. Perchè chiamato
dal Ponte, ivi e n. 1. Lavora a Pisa,
633. Altre sue opere in Firenze, ivi.
Sua morte, 634. Suo disegno posseduto
dal Vasari, ivi.
* Giovanni di Stefano, scultore se*
nese. — Suoi lavori di gesso nel Duo-
mo di Siena, III, 70, n. 1.
* Giovanni da Verona, scultore. —
Lavora con altri nelle loggie e nel pul-
pito in S. Pietro di Roma, II, 472,
n. 2.
* Giovanni del Trombetta, ossaio.
— Nominato, IV, 557, n. 4.
Giovanni, trombone. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 613.
Giovanni da Vicenza, scultore e ar-
chitetto. — Lavora bene fogliami e ani-
mali, VII, 527.
Gio vannini Piero, pittore. — Camar-
lingo della Compagnia dell'arte delit-
tori in Firenze, I, 674, n. 2.
Giovio Paolo, monsignore. — Eccita
il Vasari a scrivere le Vite degli Arte-
80
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
flci, VH, 682. Sua lettera a Cosimo I
in lode del Pisanello, III, 11.
Giugni (de') il Rosso, fiorentino. —
Fa ritratti in, medaglie di cera, V, 390.
Giuliano, orefice senese. — V. Mo-
relli Giuliano di Niccolò.
* Giuliano d'Andrea di Loro. —
Discepolo di Neri di Bicci, II, 87.
* Giuliano di Ser Andrea. — Ajuta
il Ghiberti nel lavoro delle porte di
S. Giovanni, II, 255.
Giuliano D' Arrigo. — V. Pesello
Giuliano.
Giuliano di Baccio d'Agnolo, inta-
gliatore di legname ed architetto fio-
rentino. — Succede al padre suo nel*
l'opera di S. Maria del Fiore. V, 354.
Suoi lavori d'architettura in Pescia, ivi.
A Montughi , a S. Miniato al Tedesco
e in Firenze, 355. Suoi lavori nella Sala
di Palazzo Vecchio, 356. Tira avanti il
pavimento di S. Maria del Fiore, 357.
Fa il modello dell'aitar maggiore e del
coro del Duomo di Firenze, 357, 358.
Suoi ornamenti per diversi quadri, 358.
Intaglia il ciborio nella Nunziata di
Arezzo e il coro dell'aitar maggiore
nel Vescovado della stessa città, 359.
Muore, ivi. Albero della sua famiglia,
361. Insieme col Bandinelli fa disegni
per l'ornamento della Sala dell'udienza
e della facciata di Palazzo Vecchio,
VI, 170, 171. Fa il modello dell'aitar
maggiore e del coro del Duomo di Fi-
renze, 177, 178. Lavora nell'apparato
per la venuta di Carlo V in Firenze,
Vili, 257.
* Giuliano di Giovanni di Poggi-
bonsi , detto il Facchino. — Ajuta il
Ghiberti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 256.
* Giuliano di Monaldo. — Ajuta il
Ghiberti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 256.
* Giuliano di Taddeo da S. Maria
a Pontanico, scultore. — Termina il
coro in S. Martino di Pietrasanta, la-
sciato incompiuto da Lorenzo Stagi,
VI, 111.
* Giuliari Cav., architetto. — Restau-
ra e finisce la cappella Pellegrini in
S* Bernardino di Verona, VI, 353, n. 2.
Giulio Romano, pittore e architetto.
— Sua vita, V, 523-557. Discepolo di
Raffaello, 523. Conduce, coi disegni di
Raffaello, molte delle pitture delle Log-
gie papali e della loggia Chigi, 524.
Lavora in alcuni quadri di Raffaello»
325. Attende all'architettura, ivi. Ar-
chitetta la villa Madama e vi dipinge,
525 e seg. Dipinge la Sala di Costan-
tino, 527 e seg. Tavola di Monte Lucci,
531. Madonna della Gatta, ivi. Tavola
in Santa Prassede di Roma, ivi. Ta-
vola per Genova, 532. Altra per S. Ma-
ria de Anima a Roma, ivi. Architetta
e dipinge il palazzo Turi ni in Roma,
534. Dà il disegno del palazzo Alberini,
ivi. Condotto in Mantova ai servigi di
quel Duca, 535. Architetta il palazzo
del Te e vi dipinge, 536 e seg. Altri
suoi lavori in Mantova, 544 e seg. In-
venta gli apparati per la venuta dì
Carlo V in Mantova, 547. Suoi lavori
per arginare il Po, 548. Fa un disegno
per la facciata di S. Petronio in Bo-
logna, 554. Ricercato per andare a
Roma come architetto della fabbrica
di S. Pietro, ammala e muore in Man-
tova, 554, 555. Albero della sua fami-
glia, 559. Prospetto cronologico della
sua vita e delle sue opere, 561. Fatto
capo da Raffaello sopra le figure delle
Loggie Vaticane, IV, 362. Ha parte
nel!' edificazione della Vigna del Papa,
363, n. 4. Fa il ritratto di Giovanna
d'Aragona, 365, n. 4. Dipinge a olio
nella Sala di Costantino, 369, n. 5.
Riscuote il resto del prezzo della ta-
vola della Trasfigurazione, 371, n. 3.
Sua tavola dipinta in compagnia di
Gio. Francesco Penni sul disegno di
Raffaello, 646, n. 1. Crede di Raffaello
il ritratto di Leone X copiato da An-
drea del Sarto, V, 42. Scelto dalla
Compagnia della Steccata di Parma
per compir l'opera del Parmigianino,
233, n. 3. Suoi disegni per le pitture
d' una cappella del Duomo di Verona,
287-292. Fa alcuni disegni osceni in-
tagliati da Marcantonio; 418.
Giulio li, papa. — Ordina la sua,
sepoltura a Michelangiolo, VII, 162.
* Giunta, pittore pisano. — Ritrae
in Assisi frate Elia, I, 249, n. 4. Pit-
ture in S. Francesco d'Assisi a lui at-
tribuite, 253, n. 1.
Giuntalochi Domenico. — V. Ginn-
t alodi.
Giuntalodi Domenico, pittore, da
Prato. — Scolare di Niccolò Soggi, VI,
23. Notizie intorno alla sua vita e alle
sue opere, 31 e seg. Albero della sua
famiglia, 51.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
81
* Giusi Giovan Battista, pittore se-
nese. — Maestro di Andrea da Bre-
scia, VII, 9, d. 1.
Giusto, maestro di tarsie, fiorentino.
— Lavora con Giuliano da Maiano i
banchi della sagrestia della Nunziata,
II, 468.
* Giusto d' Andrea di Giusto. —
Scolare di Neri di Bicci, II, 87. La-
vora per Filippo Lippi , ivi. E con Be-
nozzo Gozzoli nella chiesa di S. Ago-
stino dì S. Gemignano, 90 e III, 53, n. 4.
Memorie della sua vita, III, 54, n. 4.
Gobbo (detto il) Vittorio. — Lavora
nell'apparato per le nozze di France-
sco de' Medici, Vili, 619.
Gobbo (il), scultore milanese. — V.
Solari Cristoforo.
Gondi Bartolommeo. — Possedeva
una tavola e alcuni disegni del Soglia-
i», V, 130.
Gonzaga Lodovico, marchese di Man-
tova. — Protettore degli studi e delle
arti, III, 395, n. 1. Fa edificare la tri-
buna della chiesa della Nunziata di Fi-
renze, II, 543, 544 e n. 1.
Gorgaso, greco, scultore in terra
cotta e pittore. — Nominato, I, 55.
* Goro di Gregorio, da Siena, scul-
tore. — Autore dell' urna di S. Cerbone
nel Duomo di Massa Marittima, I, 490,
n. 4.
Gozzoli Benozzo, pittore fiorentino.
— Sua vita, III, 45-55. Sua nascita,
45, n. 1. Discepolo dell'Angelico, 45.
Dipinge col maestro la cappella del
Duomo d' Orvieto, 46, n. 1. Sue pitture
in Firenze, 46 e seg. E in Monaco, 47,
n. 1. E a Roma, 47 e seg. E in Pisa,
48 e seg. E in S. Gemignano, 50. Suoi
disegni posseduti dal Vasari e da altri,
43, n. 2 e 51. Altre sue pitture in Vol-
terra, 51, n. 5. Confuso con Melozzo da
Forlì, 51. Sua morte e sepoltura, 53.
Stima gli affreschi del Baldovinetti in
S. Trinità, insieme con Cosimo Rosselli,
il Perugino e Filippino Lippi, ivi, n. 2
e II, 595, n. 1. Suoi discepoli, III, 53. Al-
bero genealogico della sua famiglia, 57.
Commentario alla sua vita, 59-68. Sue
opere a Montefalco nell'Umbria, 59. E in
Perugia, 60. E a San Gemignano, ivi e
61. E a Castelfiorentino, 61 e 62, n. 1.
Prospetto cronologico della sua vita e
delle sue opere, 62 e seg. Ajuta il Ghi-
berti nel lavoro delle porte di S. Gio-
vanni, II, 256, n. 1. Garzone dell'An-
gelico nelle pitture di una cappella in
S. Pietro di Roma, 516, n. 3. Sue pit-
ture in Volterra, VII, 50, n. 2.
Grà (da) Marco. — Vedi Agrate
Marco.
Graffione, Giovanni (detto il), pittore
fiorentino. — Discepolo di Alesso Bal-
dovinetti, II, 598. E di Piero di Lorenzo
Zuccheri, ivi, n. 1. Quando nato, e suo
vero cognome, ivi. Sue opere in Fi-
renze, 598. Sua risposta a Lorenzo
de' Medici, ivi. Sue bizzarrie, ivi.
Granacci Francesco, pittore fioren-
tino. — Lavora nell'apparato per la ve-
nuta in Firenze di Leone X, V, 24, 25,
n. 3. Dipinge il legname d'una camera
del Borgherini, 26 e 342 e VI, 261, n. 4.
Sua vita, V, 339-345. Apprende l'arte
da Domenico Ghirlandajo, 340. Suoi
lavori in Firenze, ivi. Lavora in ap-
parati e in mascherate , ivi e seg. Fi-
nisce una tavola cominciata da Dome-
nico Ghirlandajo, 340 e VI, 532. È chia-
mato a Roma da Michelangelo, 342 e
VI, 575. Sua tavola a Città di Castello,
344, n. 3. Fa cartoni per finestre di
vetri colorati, 344. Sua natura, 345. Sua
tavola a Monteraurlo, ivi, n. 1. Sua mor-
te, 345. Altre sue notizie, ivi, n. 1. Al-
bero della sua famiglia, 347. Della Com-
pagnia della Cazzuola, 612. Fornisce il
Buonarroti de' disegni del Ghirlandajo,
VII, 138. Disegna il cartone della guerra
di Pisa di Michelangiolo, 161.
* Grandi (de') Ercole, di Giulio Ce-
sare, pittore ferrarese. — Scolare di
Lorenzo Costa, III, 141, n. 1. Supposto
autore di una tavola in S. Paolo di
Ferrara e di un'altra nella Galleria
Corsini a Roma, ivi.
Grassi (de') Giovanni, pittore, scul-
tore e architetto milanese. — Nomi-
nato, I, 572, n. 2.
* Grassi Gio. Battista, pittore friu-
lano. — Sua tavola (oggi perduta) per
S. Cristofano di Udine, 110, n. 1. Di-
pinge gli sportelli dell' organo della
chiesa di Gemona, ivi.
Grazia Lionardo, pittore pistojese,
creduto il Pistoja. — Scolare di Gio.
Francesco Penni, IV, 647, n. 2. Tavola
col suo nome in Lucca, ivi.
* Grasso Cristofano, pittore geno-
vese. — Fa dipingere due quadri al
Puligo, IV, 472.
Greci artefici. — Loro modo di di-
pingere a tempera, I, 22.
Vasari. Indici. — Voi. IX.
82
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
Gregorio (San} Magno. — Accusato
di aver guasto le opere d'arte in Ro-
ma, I, 231, 232. Difeso, 231, n. 1.
Grimer o Grimmer Jacopo, pittore
di paesi, fiammingo, VII, 586 e n. 2.
Grosso Nanni, scultore fiorentino. —
Scolare del Verrocchio, III, 370. Suo
carattere bizzarro, ivi.
Grosso Niccolò, fabbro, detto Ca-
parra. — Lavora le lumière, e altri
ferri nel palazzo Strozzi, IV, 445. Fu
persona ingegnosa e fantastica, ivi. Per-
chè fosse detto Caparra, ivi. Fa un paio
di alari per i Capitani di Parte Guelfa,
ivi. Per il re Mattia Corvino fa bellis-
simi lavori di ferro, Vili, 112.
Gruamonte , scultore. — Scolpisce
T architrave sopra la porta di Sant'An-
drea di Pistoja, I, 272, n. 3, 325.
Gualtieri, maestro di vetri, fiam-
mingo. — Fa al duca Cosimo finestre
di vetri a fuoco con i disegni del Va-
sari, VII, 588.
Guanto (da) Giusto. — V. Gand (da).
Guanto (da) Martino e Giusto. —
V. Gand (da).
Guardia (della) Niccolò, scultore e
orafo. — Discepolo di Paolo Romano,
II, 649. Fa con Pietro Paolo da Todi
le sepolture de* papi Pio II e Pio III,
ivi. Fu soltanto orefice e non scultore,
ivi, n. 4. Non può aver fatta la sepol-
tura di Pio III, ivi.
Guariento, pittore padovano. — Chia-
mato dal Vasari Guerriero e Guari ero,
III, 628-636. Sue opere a Padova, 636,
637, n. 2. In Venezia e a Bassano, 637,
n. 3. Altre sue opere a Padova, 659.
* Guasparre d'Agostino, pittore se-
nese. — Sue pitture in S. Giovanni di
Siena, III, 18.
* Guasta (del) Benvenuto di Gio-
vanni, pittore senese. — Sue pitture
in S. Giovanni di Siena, III, 18. Mae-
stro di Bernardino Fungai, VI, 416.
Sue pitture in Volterra, VII, 50, n. 2.
Guasta (del) Girolamo. — Dà il lodo
di una tavola del Perugino, HI, 576,
n. 1.
Guazzalotti Andrea, incisore di conj,
da Prato. — Nominato, III, 28. Sue no-
tizie, 28, n. 3. Medaglie da esso incise,
ivi.
* Gucci Bernardo, orafo. — Si crede
autore della Pace d'argento attribuita
al Pojlaiuoìo, III, 289, n. 2,
Guelfo Lionardo, creduto Lionardo
da Pistoja. — Scolare di Gio. Fran-
cesco Panni, IV, 647, n. 2.
Guerrini Rocco, da Marradi, archi-
tetto civile e militare. — Sue notizie,
VII, 955, n. 4.
* Gucci Lapo, pittore fiorentino. —
Nominato, I, 464. Capitano della Com-
pagnia dell'arte dei pittori in Firenze.
674.
Guillichini Lodovico, medico are-
tino. — Conduco Guglielmo da Mar-
cilla in Arezzo, IV, 423.
Guigoni o Ghisoni Fermo, pittore
mantovano. — Dipinge un cartone di
Giulio Romano suo maestro, V, 553.
Sue opere nel Duomo di Mantova, VI,
488. Sue pitture in S. Benedetto di
Mantova, 491.
Guglielmo d' Anversa , architetto
fiammingo, VII, 588.
Guglielmo da Forlì , chiamato Gu-
glielmo degli Organi, discepolo di Giotto.
— Dipinge in S. Domenico di Forlì, I,
405.
Guglielmo tedesco, architetto. —
Fonda insieme con Bonanno il campa-
nile di Pisa, I, 273 e n. 1 e 274.
Guglielmo tedesco, scolare di Gu-
glielmo della Porta. — Getta piccole
statue di bronzo, VII, 549.
* Guglielmo Monaco. — Sue scul-
ture nell'arco di Castel Nuovo a Na-
poli, II, 483.
* Guglielmo (Fra) da Pisa, domeni-
cano. — Ajuta Niccola Pisano nelle
sculture del sepolcro di S. Domenico
a Bologna, I, 297, n. 1. Ingrandisce
S. Michele in Borgo a Pisa, 299, n. 1.
* Guidizzani Marco, incisore di
conj, veneziano. — Nominato, III, 27.
* Guido da Città di Castello, inge-
gnere. — Lavora nella fontana mag-
giore di Perugia, I, 307, n. 1.
* Guido da Siena, pittore anteriore
a Cimabue. — Sua celebre tavola in
S. Domenico di Siena, I, 264, n. 1 e 472,
n. 4. Quando veramente egli visse ed
operò, 654, n. 3. Comincia da lui la
scuola senese, ivi.
* Guidoni ( Fra ) Giovanni , da Pi-
stoja, architetto. — Edifica in Firenze
la chiesa e convento di S. Antonio di
Vienna, I, 658, n. 4.
H
flemling. — V. Mèmling.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
83
Hemsen(d') Caterina, miniatrice
fiamminga. — Fu al servizio della Re-
gina d'Ungheria, VII, 588.
Hemsen (d') Giovanni, pittore fiam-
mingo. — Fu di cognome Sanders. VII,
583, n. 2.
Hemskerck Martino , pittore fiam-
mingo. — Suoi disegni intagliati da
Girolamo Cocca, V, 436 e VII, 582. La-
vora a Roma nell'apparato per la ve-
nuta di Carlo V, VI, 573. Quando e
dove nato e quando morto, VII, 582,
n. 1.
Hertoghen Girolamo. — V. Bos
Girolamo.
Horebout Gerardo Luca , pittore e
miniatore fiammingo. — Fu al servizio
del Re d'Inghilterra; sono sue le prin-
cipali miniature del Breviario del car-
dinal Grimani e 1' Uffiziolo di Carlo V.
Il suo vero nome fu Gerard Horebout
ed anche Geraert Luke Hornebaud, VII,
587 e n. 2.
Horebout Susanna. — Figliuola e
non sorella di Gerard, VII, 587 e n. 5.
Alberto Duro compra da lei un Salva-
tore miniato, ivi.
Huremboult Gerard. — V. Bore-
boat Gerardo Luca.
* Jacobello d'Antonio, pittore mes-
sinese. — Sua tavola in S. Domenico
•di Messina, II, 568, n. 1.
Jacobello e Pietro Paolo delle Ma-
segne, scultori ed architetti veneziani,
discepoli di Agostino ed Agnolo se-
nesi. — Loro tavola di marmo per San
Francesco di Bologna, I, 436, n. 1.
Scolpiscono la sepoltura di Giovanni
da Lignano in S. Domenico di Bolo-
gna, 444. Fanno 14 statue per S. Marco
di Venezia, ivi, n. 4. Jacobello ha un
figliuolo di nome Paolo scultore, ivi.
Jacone. — V. Jacopo detto Jacone.
Jacopi Marco. — Della Compagnia
della Cazzuola, VI, 612.
Jacopo o Lapo, architetto, dal Va-
sari detto tedesco. — Si crede piutto-
sto italiano, I, 279, n. 3. Architetta la
chiesa di Nostra Donna in Assisi, ivi
e 280, 281. É chiamato dai Fiorentini,
e férma la sua stanza in Firenze, 281.
Edifica il palazzo al Conte di Poppi,
in Casentino, 282. Il Vescovado d'Arez-
zo, ivi. Il palazzo de' Signori di Pietra-
mala, ivi. Le pile del Ponte alla Car-
raia, ivi. La chiesa di S. Salvadore del
Vescovado e S. Michete in piazza Pa-
della, ivi. Dà il disegno per scolare le
acque della città, ivi. E per alzare la
piazza di S. Giovanni, 282, 283. Edifica
il Ponte alle Grazie, 283. Trova il modo
di lastricare le strade, ivi. Fa il mo-
dello del Palagio del Podestà, ivi. E
di una sepoltura per Federigo impera-
tore, ivi. Muore, ivi.
Jacopo (Don), monaco degli Angioli,
fiorentino. Fu scrittore di libri corali.
— Suoi lavori, II, 22, 23. Celebrato da
Don Paolo Orlandini, 23. Sua mano
serbata come relìquia, ivi.
Jacopo (Fra), musai cista. — Se sia
lo stesso che Jacopo Torriti musaicista,
I, 339 e seg. Non potè essere scolare
del Tafi, ivi. Se egli veramente fu da
Torrita come dice il Vasari, 343.
* Jacopo d'Antonio da Bologna. —
Ajuta il Ghi berti nel lavoro delle porte
di S. Giovanni, II, 255.
* Jacopo di Bartolommeo. — Gar-
zone del Ghiberti, II, 256.
Jacopo Bolognese. — V. Avanci Ja-
copo.
Jacopo di Casentino, pittore. — Sua
vita, I, §69-675. Sua famiglia, 669. Sco-
lare di Taddeo Gaddi, ivi e 580. Suoi
lavori in Firenze, 670. In varii luoghi
del Casentino, 671. In Arezzo, ivi. Si
esercita nell'architettura, 672. Consi-
gliere della Compagnia dell'arte dei
pittori in Firenze, 674. Fa la tavola
della cappella di detta Compagnia, 675.
Muore, ivi. Suo ritratto, ivi. Suoi di-
segni posseduti dal Vasari, ivi. Suo di-
pinto per la Compagnia di Gesù Pel-
legrino, non ricordato dal Vasari, 675,
n. 3.
Jacopo del Corso, pittore. — Sco-
lare di Andrea dal Castagno, II, 682 e
n. 2.
* Jacopo di Cristofano, scultore, da
Pietrasanta. — Suoi lavori in Roma,
VI, 104 e seg. Sua morte e suoi fi-
gliuoli, 105.
Jacopo detto Jacone. — Scolare di
Andrea del Sarto, V, 58. Dipinge la
facciata del palazzo dei Buondelmonti,
ivi e n. 6. Nominato, VI, 281. Sue no-
tizie, 450 e seg. Sua intrinsechezza con
Andrea del Sarto, ivi. Lavora in Fi-
renze, ivi. Va a Roma, 451. Fa Tappa-
84
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
rato per la festa di S. Felice ip Piazza,
451, 452. Sue opere a Cortona, 452 e
n. 1. Uomo maldicente, 453. Sua morte,
454.
* Jacopo di Lotto, orvietano. — No-
minato, I, 620.
* Jacopo di Piero tedesco , sculto-
re. — Sue statue nella Loggia de'Lanzi,
I, 604, n. 1.
* Jacopo da Pietrasanta, architetto.
— Fabbrica le loggie e il pulpito di
marmo per S. Pietro di Roma, li, 472,
n. 2. — V. Jacopo di Cristofano.
Jacopo della Quercia. — V. Quer-
cia Jacopo,
Jacopo di Sandro, pittore. — La-
vora nell'apparato per la venuta a Fi-
renze di Leone X, V, 24 e n. 1. È
chiamato a Roma da Michelangiolo
perchè gli mostri il modo di lavorare
in fresco, VII, 175.
Janni, maestro francese, forse Gian-
ni. — Sua statua di S. Rocco, inta-
gliata in legno, I, 167.
Jansyoor Joost. — V. Jason Gios.
Jason Gios, scultore fiammingo, VII,
589 e n. 4.
* Ibi Sinibaldo, pittore, di Perugia.
— Scolare del Perugino, III, 598, n. 3.
Ideoco Reto, greco, scultore in terra
cotta. — Nominato, I, 55.
Ificle, greco, scultore. — Sua opera,
I, 65, 66.
Igione, greco, pittore. — Il primo
che dipingesse le figure in modo da
riconoscere i due sessi, I, 24.
Imola (da) Innocenzo. — V. Fran-
ateci Innocenzo.
Indaco, Francesco (detto 1'), fratello
di Jacopo. — Sue pitture nella Sala
de' Re in Vaticano, III, 679, n. 1. Stima
alcune pitture del Condopulo, ivi. Assai
maldicente, 681. Sue opere a Monte*
pulci ano e in Arezzo, 682. Va a Roma
e vi lavora di pittura e di terra, ivi.
Suoi disegni nel Libro del Vasari, ivi.
Dipinge nel palazzo del card, di Monte
in Roma, V, 453.
Indaco, Jacopo (detto 1'), pittore. —
Sua tavola nella Confraternita della
Nunziata di «Arezzo, I, 682, n. 3. Di-
scepolo di Domenico del Ohirlandajo,
III, 679. Sua vita, 679-682. Sua fami-
glia, 679, n. 1, Piace a Michelangiolo
pel suo buon umore, 680. Sue pitture
a Roma, ivi. Viene a fastidio a Miche-
langelo, 681. Muore, ivi. È chiamato a
Roma da Michelangiolo perchè gli mo-
stri il modo di lavorare in fresco, VII,
175.
India Tullio, pittore veronese, padre
di Bernardino. — Abile ritrattista e
copiatore, VI, 368, n. 4.
Ingegno, Andrea di Luigi (detto
1'), pittore, d'Assisi. — Scolaro del
Perugino, al dir del Vasari, III, 595.
Suoi dipinti a Perugia e a Roma, ivi.
Acceca, ivi. Beneficato dal Papa, ivi.
Correzioni degli errori ne* quali è ca-
duto il Vasari circa le notizie di detta
pittore, 617 e seg. Perchè chiamato
l'Ingegno, 619. Scolare dell'Alunno
piuttosto che del Perugino, 620. Sue
opere certe a Firenze e ad Assisi, 620,
621. Sue opere già credute pitture gio-
vanili di Raffaello, IV, 395, n. 2.
Ingoni Gio. Battista, pittore mode-
nese. — Sue opere, VI, 482.
Innocenzo III, papa. — Fa edificare
due palazzi sul Monte Vaticano, il tor-
rione tondo e parte della sagrestia vec-
chia di S. Pietro, I, 276. Col disegno
di Marchi on ne Aretino edifica la torre-
de' Conti , ivi. Conferma la regola di
S. Francesco, I, 279.
Iolpo, greco, scultore. — Sue opere,.
I, 61.
Irena, pittrice greca. — Nominata,
I, 50.
Isaia da Pisa, scultore. — Lavora
con altri nella loggia è nel pulpito in
S. Pietro di Roma, II, 472, n. 2. La-
vora neir arco di Castelnuovo a Napoli,
II, 484.
K
Kalkar (di) Giovan Stefano, pittore
fiammingo. — Disegna ed intaglia la
Notomia di Andrea Vesalio, V, 435 e
n. 3. Una sola persona con Giovan Ste-
fano fiammingo, 435, ri. 3. Contraffa le
maniere di Tiziano e di Raffaello, ivi.
Altre sue notizie, ivi.
* Lafri Jacopo, architetto pistojese.
— Sua memoria intorno alla cupola
della Madonna dell' Umiltà di Pistoja,
architettata da Ventura Vitoni e gua-
sta da Giorgio Vasari, IV, 169.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
85
Lamberti Niccolò. — Si crede una
«tessa persona con Niccolò di Piero
d'Arezzo, II, 225, n. 1.
* Lambertini Michele di Matteo,
pittore, da Bologna. — Sue pitture in
S. Giovanni di Siena, III, 18.
Lamberto d'Amsterdam, pittore. —
Padre di Federigo Sustris, VII, 583, 589,
*i. 10, 586.
Lamberto (di) Federigo, pittore
^fiammingo. — Fa un quadro per 1* ap-
parato dell' esequie del Buonarroti, VII,
299. Accademico del Disegno , 614.
Quando e dove mori, ivi, n. 1.
Lampsonio Domenico, pittore e scul-
tore fiammingo. — Dà notizie . al Va-
sari degli artefici del suo paese, VII,
579, n. 1. Sue lettere al Vasari, 590,
591 e n. 1.
Lancia Baldassarre. — Creato di
Girolamo Genga, VI, 325. Si dà all'ar-
chitettura militare, .e serve la Signoria
di Lucca e il duca Cosimo de' Medici,
ivi. Disegna la fortezza di Siena, ivi.
n. 1. Va a Malta, ivi.
Lancia Luca, scultore napoletano.
—Scolare d'Jacopo Sansovino, VII, 510.
Lancia Pompilio, scultore, da Ur-
bino. — Accademico del Disegno, VII,
641. Lavora nell' apparato per le nozze
di Francesco de'Medici, Vili, 618.
Lancillotto, pittore fiammingo. —
Lo stesso che Lancillotto Blondeel di
Bruges, VII, 584 e n. 5.
* Landenspelder Elsen Giovanni,
incisore tedesco. — Suoi lavori, V, 440
-e n. 3.
* Landò di Pietro, orafo e archi-
tetto senese. — È chiamato da Napoli
a capomaestro dell'Opera del Duomo
senese, I, 438, n. 2. Continua i con-
-dotti dell'acqua della fonte di Piazza,
ivi, n. 3. Bilica la campana del Comu-
ne di Firenze, 556, n. 2. Altre sue no-
tizie, ivi. Nominato, III, 304.
Lanferri Antonio. — Negoziante di
stampe, V, 430. Fa incidere vari dise-
gni di Michelangiolo, 431.
Lanfrani Jacopo, scultore e archi-
tetto veneziano, discepolo di Agostino
ed Agnolo senesi. — Fonda S. Fran-
cesco d'Imola e ne scolpisce la porta
principale, I, 443. Fa le sepolture del
giureconsulto Calderini e di Taddeo
Pepolì in S. Domenico di Bologna,
ivi Fonda la chiesa di S. Antonio in
Venezia, 444.
Lanzilago, pittore padovano. — Sti-
ma una pittura di Filippino Lippi, III,
470. Se sia lo stesso che Resilao che
dipinse a Padova, ivi, n. 1.
* Lapo, scultore, diverso da quello
nominato dal Vasari. — Compagno di
Arnolfo e suo condiscepolo sotto Nic-
cola Pisano, I, 283, n. 4. Ajuta il mae-
stro nel pergamo del Duomo di Siena,
304, n. 2.
Lappoli Gio. Antonio, pittore are-
tino. — Sua vita, VI, 5-16. Scolare di
Domenico Pecori, 5. Va a Firenze sotto
la disciplina del Pontormo e ne copia
le opere, 6. Disegna nello Scalzo le pit-
ture di Andrea del Sarto, 8. Sua ami-
cizia con Perino del Vaga, ivi. Torna
in Arezzo e vi dipinge, ivi. Va a Roma
e pel sacco è fatto prigione dagli Spa-
gnoli, ma gli riesce fuggire e torna in
Arezzo, 10. Suoi lavori in Arezzo, in
Casentino e in Bibbiena, 11, 12. Fa la
prospettiva per una commedia in Arez-
zo, 13. Altre sue opere nella medesima
città, 14. Sue opere a Città della Pieve
e a Pieve S, Stefano, ivi. Sua morte,
16. Suoi creati, ivi. Sue amorevolezze
verso il Rosso fiorentino, V, 165. Fa
il proprio ritratto ritoccato dal Pon-
tormo, VI, 260.
Lappoli Matteo, pittore aretino. —
Scolare di Bartolommeo della Gatta,
III, 219. Sua morte e suo testamento,
ivi, n. 6. Sue pitture in Arezzo, 220
e seg.
* Lari Antonmaria, detto il Tozzo,
pittore e architetto senese. — Sue ope-
re, IV, 602, n. 4 e 607, n. 3.
Laroca Filippo. — Amico del Mon-
torsoli, VI, 652.
Laroca Francesco. — Amico del
Montorsoli, VI, 652.
Lastricati Zanobi, scultore e fondi-
tore fiorentino. — Statua in bronzo di
Mercurio per Lorenzo Ridolfi, fatta in
compagnia di Ciano profumiere e scul-
tore, V, 199, n. 2. Nominato, VI, 124. Fa
una statua per l' apparato dell' esequie
del Buonarroti, VII, 306. Accademico
del Disegno, 640. Quando nato e quando
morto, ivi, n. 4. Lavora nell'apparato
per le nozze di Francesco de'Medici,
Vili, 618.
* Lattanzio di Giovanni, pittore. —
Scolare del Perugino, III, 598, n. 3.
* Laurana (da) Luciano di Martino,
di Schiavonia, architetto. — Se fu di-
86
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
soepolo del Brunelleschi, II, 385, n. 2.
Architetto del Palazzo di Urbino, ivi.
Qual parte abbia avuto nella costru-
zione del detto Palazzo, 654, n. 2. Pro-
tetto dal duca Federigo, ivi.
Laurati Pietro. — V. horentetxi
Pietro.
* Laureti Tommaso, pittore siciliano.
Scolare di Sebastiano Veneziano, V,
585. Suo quadro a Bologna, ivi. Ri-
tratto di Bernardino Savelli, 586. Fa il
disegno della fonte pubblica di Bolo-
gna, scolpita da Gio. Bologna, VII, 645.
* Lazzaro, scultore fiorentino. —
Scolpisce il pulpito di marmo di Santa
Maria Novella, li, 335, n. 2.
Leder er Cristoforo. — Si crede lo
stesso che Cristofaro Coriolano. V. Co-
violano.
Leno Giuliano, architetto. — Solle-
citatore delle fortificazioni di Parma e
Piacenza, V, 458. Amico di Bramante,
IV, 165.
Leocare, greco, scultore. — Sua
cooperazione al famoso sepolcro di
Mausolo re di Caria, I, 80.
* Leonardelli (Fra) Giovanni, pit-
tore e musai ci sta orvietano. — Sue pit-
ture nel Duomo d' Orvieto , attribuite
dal Vasari al Cavallini, I, 541, n. 1.
Nominato, I, 618.
* Leonardo, architetto perugino. —
Lavora nella fontana maggiore di Pe-
rugia, I, 307, n. 1.
* Leonarduzzo di Piero, legnaiuolo.
— Fa un modello della cupola di Santa
Maria del Fiore, II, 351, n. 1.
Leone (San), papa. — Rattiene Gen-
serico re de* Vandali dall' incendiar Ro-
ma, I, 229, n. 2.
* Leoni Lodovico, detto il Padova-
nino, incisore di conj. — Nominato,
III, 27.
Leonzio, greco, pittore. — Sue ope-
re, I, 49.
Leonzio, greco, scultore. — Sue ope-
re, I, 61.
* Leopardo Alessandro. — Getta
di bronzo la statua equestre del Col-
leoni, IV, 565, n. 1.
Lesbocle, greco, scultore in metallo.
— Nominato, I, 69.
Leyden ( di ) Luca , intagliatore in
rame, fiammingo. — Lo stesso che Luca
d'Olanda, VII, 589.
Liberale, pittore veronese. — Sue
notizie, V, 274. Di chi fosse scolare,
ivi e n. 2. Sue pitture a Verona, 274
e seg. Sue miniature a Siena e a Monte-
Oli veto Maggiore, 278. Dipinge a Bar
dolino, ivi. Altre sue pitture a Verona,
278, 279. Muore, 280. Suoi discepoli, ivi.
Liberale Gennesio, pittore, da Udi-
ne. — - Discepolo di Pellegrino da San
Daniello, V, 110. Imita eccellentemente
ogni sorta di pesci, 111. Al servizio
dell'Arciduca d'Austria, ivi.
Liberale Gensio. — V. Liberale^
Gennesio.
Libri (dei) Francesco, il vecchio,
miniatore veronese, V. 326. Minia ili-
bri di canto da coro in S. Giorgio, in
S. Maria in Organi e in S. Nazzaro di
Verona, 327. Sua miniatura di un San
Giovanni Evangelista in San Lionardo
de' Canonici, ivi. Padre di Girolamo
dei Libri, ivi.
Libri (de*) Francesco, il giovane,
figliuolo di Girolamo. — Miniatore, pit-
tore e architetto veronese, V, 331. La-
vora in Verona, in Padova e in Vene-
zia, 333. Preso ai suoi servigi dal Ve-
scovo di Tornai per condurlo seco in
Fiandra, ammala e muore, ivi.
Libri (dei) Girolamo, pittore e mi-
niatore veronese, — Sue pitture in Ve-
rona, V, 327 e seg. Sue miniature a
Monte Scaglioso, a Santa Giustina di
Padova, alla Badia di Praja nel Pado-
vano, a Candiana e a Verona, 330J[n-
segna la miniatura a Don Giulio Mìo-
vio. ivi. Muore, 331.
* Libri (de') Stefano, miniatore ve-
ronese. — Introduce nell'arte della mi-
niatura Liberale, V, 278, n. 1.
Liefrinck Giovanni, intagliatore in
rame, fiammingo. — Suoi intagli, V,
437 e n. 1.
Lio Frynck. — V. Liefrinck Gio-
vanni.
Lieto Pomponio. — V. Correggio
Pomponio.
Ligorio Pirro, pittore e architetto. —
Architetto di papa Pio IV, VII, 35.
Prima amico, poi avverso a Francesco
Salvi ati, 37. Nominato, 31. Architetta
il palazzo nel bosco di Belvedere, 91.
Messo sopra alla fabbrica di S. Pietro,
245. Architetto di Palazzo, 257. Uno
degli esecutori del disegno di Miche-
langiolo per la fabbrica di S. Pietro,
266. È cacciato via per la sua presun-
zione, ivi. Fa il disegno della sepoltura
di Paolo IV, 551, n. 3.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
87
Lino, scultore e architetto senese. —
Fa la cappella di S. Ranieri nel Duo-
mo di Pisa, I, 319. V. Tino.
Lienardo, scultore milanese. — La-
vora in Roma, VII, 551 e n. 1. Fu di
cognome Sormanno, ivi.
* Lionardo, scultore tedesco. — Scol-
pisce la statua equestre di legno do-
rato di Bartolommeo Colleoui nel suo
monumento a Bergamo, VI, 502, n. 4.
Lionardo di Bartolommeo, pittore
di vetri. — Finestre pel Camposanto
di Pisa, I, 381, n. 2.
Lionardo di Ser Giovanni, orafo
fiorentino. — Suoi lavori nell'altare
d'argento di S. Jacopo di Pistoja, I,
443 e II, 168, n. 2. Se sia stato mae-
stro di Luca della Robbia, II, 168, n. 2.
Lavora nel dossale d'argento in S. Gio-
vanni di Firenze, III, 288, n. 1.
Lioni Lione, aretino, intagliatore di
medaglie e scultore. — Fa la sepoltura
del Marchese di Malignano, VII, 257
e 539. Ritrae in medaglia il Buonar-
roti, ivi. Oli è donato da Michelangelo
un modello di cera di Ercole che scop-
pia Anteo, e varii disegni, 258. Sue
notizie, 535 e seg. Varii ritratti fatti
da lui in busti e in medaglie, 536, n. 1,
537, 538, 539, 540. È fatto cavaliere,
537. Sua casa in Milano da esso archi-
tettata e ornata, 540 e seg. Particolari
della sua vita, 540, n. 2. Nominato, III,
29. Riceve cortesemente Francesco Sal-
viati a Milano, VII, 35.
Lioni Pompeo, figliuolo di Lione, scul-
tore e coniatore. — Lavora in Spagna,
VII, 542. Notizie dei suoi lavori, ivi,
n. 1.
Lippi (Fra) Filippo, pittore fioren-
tino. — Sua vita, II. 611-630. Sua na-
scita, 611 e n. 2. Rimane orfano, 612.
Entra nel convento del Carmine di Fi-
renze, ivi. Impara la pittura, ivi. Suoi
primi lavori, 613. Rettore della par-
rocchia di S. Quirico a Legnaia, 614,
n. 1. Cappellano delle monache di San
Niccolò de'Frieri di Firenze e presso
quelle di Santa Margherita di Prato,
ivi. Lascia 1' abito di frate, e parte da
Firenze, 614. Fatto schiavo in Barbe-
ria, ritrae il padrone e ricupera la li-
bertà, ivi. Se ciò debba ritenersi per
vero, 615, n. 1. Va a Napoli e dipinge
una tavola pel re Alfonso, 615. Torna
a Firenze, ivi. Sue pitture in detta citta,
a Fiesole e ad Arezzo, ivi e seg. De-
dito agli amori, 616. Sue pitture a Pa-
dova e a Roma, 619. Va a Prato, se-
duce e rapisce dal convento una fan-
ciulla, 620. Ne ha un figlio, 621. Sue
opere in Prato, 621 e seg. Suo ritratto,
624. Lavora a Pistoja, 625. Altre sue
opere in Firenze, ivi e seg. E a Peru-
gia, 626. Insegna a Fra Diamante, 627.
Va a Spoleto e vi muore, 628. Racco-
manda suo figlio a Fra Diamante, 629.
È dai Fiorentini inutilmente richiesto
il suo corpo, ivi. Sua sepoltura, 630.
Suoi disegni posseduti dal Vasari, ivi.
Altre sue opere a Berlino e a Firenze,
ivi, n. 1. Albero genealogico della sua
famiglia, 631. Commentario alla sua
vita, 633-643. Prospetto cronologico
della sua vita e delle sue opere, 645.
Amico di Neri di Bicci, 84, n. 2. Le-
vato di rettore di S. Quirico a Legnaia
per avere falsificato una quietanza di
Giovanni del Cervelliera suo scolare,
III, 490. Nominato, VIII, 87.
Lippi Filippo, detto Filippino, pit-
tore fiorentino. — Suo metodo di di-
pingere all'uso greco antico, cioè fa-
cendo le figure di un sol colore in tor-
retta verde, I, 22, n. 1. Figlio di Fra
Filippo. Sua vita, III, 461-477. Disce-
polo di Fra Diamante e del Botti celli,
461. Termina le pitture della cappella
Brancacci nel Carmine di Firenze, 462.
Suo ritratto, 463. Altre sue pitture in
Firenze, ivi e seg. A Berlino, 465, n. 1.
A Prato, 465 e ség. A Monaco, ivi, n. 3.
A Lucca, 466. Dipinge due tavole per
Mattia Corvino, 467. Sua tavola a Bo-
logna, ivi. Lavora a Roma, ivi e seg.
A Spoleto fa il disegno della sepoltura
del padre, ivi. Suoi disegni posseduti
dal Vasari, 468. Suo testamento, ivi,
n. 2. Dipinge la cappella degli Strozzi
in S. Maria Novella di Firenze, 469 e
seg. Altre sue pitture a Firenze, 473 e
seg. Sua morte, 475 e 476, n. 1. Suoi
figliuoli, 476, n. 1. Onori resigli, 476.
Suoi discepoli, ivi. Commentario alla
sua vita, 479-490. Prospetto cronolo-
gico della sua vita e delle sue opere,
491, 492. Stima gli affreschi del Bai-
dovi netti in S. Trinità di Firenze, II,
595, n. 1, e III, 53, n. 2. Lavora insie-
me con Fra Diamante nella cappella
Sistina a Roma, II, 642.
Lippi Gio. Francesco, orefice. — - Fi-
gliuolo di Filippino Lippi, III, 476, n. 1.
Amico di Benvenuto Cellini, ivi.
88
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Lippi Ruberto di Filippino, pittore.
— Ha molte opere di mano di Oiovan
Francesco Rustici, VI, 608. Della Com-
pagnia del Paiuolo, 609.
Lippo, pittore fiorentino. — Stima
una statua di Donatello pel campanile
del Duòmo di Firenze, II, 401, n. 1.
Racconcia i musaici di S. Giovanni, I,
334. Discepolo di Giottino, 629. Sua
vita, II, 11-15. Sue pitture nel mona-
stero di S. Benedetto fuori di Firenze,
12. In Arezzo, ivi. In Bologna e in Pi-
stoja, ivi. In Firenze, ivi. Lavora di mu-
saico, 13, 14. Fu litigioso, 14. Muore
ucciso, ivi.
* Lippo d'Andrea, pittore. — Di-
pinge nel Palazzo del Ceppo a Prato,
II, 8, n. 1.
* Lippo di Beni vieni, pittore fioren-
tino. — Sue pitture in S. Giovanni di
Firenze, II, 13, n. 2. Avanzi di altre
sue pitture in casa Alessandri di Fi-
renze, ivi.
Lippo di Corso, pittore. — Dipinge
in compagnia di Bicci di Lorenzo nel
Duomo di Firenze, II, 67.
* Lippo di Dino, orafo fiorentino. —
Lavora in compagnia di Andrea Pi-
sano ad una delle porte di bronzo di
S. Giovanni, I, 487, n. 3.
Lisippo, greco, scultore. — Sue ope-
re, I, 62 e 63, e n. 1 e 2, e ivi, 64 e
n. 1. Nominato, 71. Maestro d'intaglio
in cavo, 218.
Lisistrato Sicionio, greco, maestro
di terre cotte. — Nominato, I, 55.
Liutprando, re dei Longobardi. —
Edifica in Pavia il tempio di S. Pietro
in Celdauro, I, 235.
* Lizignolo Giacomo , incisore di
conj, ferrarese. — Sua medaglia di
Borso d'Este, III, 12, n. 1. Nominato.
27.
Lombardi Alfonso, scultore ferra-
rese. — Sua vita, V, 83-91. Fu di co-
gnome Cittadella e oriundo di Lucca,
83, n. 2. Lavora medaglie e ritratti di
stucco e di cera, 83 e seg. Fa gli or-
namenti della porta di S. Petronio a
Bologna per la coronazione di Carlo V,
84. Scolpisce la sepoltura di Ramaz-
zotto, 85 e n. 1.. Bassorilievi all'Arca
di S. Domenico e nella porta di S. Pe-
tronio, ivi e n. 2 e 3. Figure di stucco
nello spedale della Vita, 85, 86 e n. 1.
Statua d'Ercole nel palazzo pubblico
di Bologna, 86. Angeli alla Madonna
del Baracano, ivi e n. 5. Dodici Apo-
stoli in S. Giuseppe, ivi e n. 6. Figure
di terra alla Madonna del Popolo, ivi
e n. 7. Suoi lavori di stucco a Castel-
bolognese e a Cesena, 86, 87, Suoi co-
stumi e natura, ivi. Ritrae di stucco in
medaglia e in marmo Carlo V impera-
tore. 88, 89. È condotto a Roma dal
card. Ippolito de' Medici, 89. Fa per lui
la copia di una testa antica di Vitellio,
ivi. Ritrae in marmo Clemente VII, ivi.
E Giuliano de' Medici, 90. Gli è allo-
gata la sepoltura di Clemente VII, ivi.
È data a fare a Baccio Bandi nelli con
suo gran dispiacere, 90, 91. Va a Fi-
renze e dona al duca Alessandro un
ritratto di Carlo V, 91. Ritrae detto
Duca, ivi. Torna a Bologna, vi si am-
mala e muore, ivi e n. 4. Lavorò an-
cora per il duca Federico di Mantova,
91, n. 4. Doveva fare la sepoltura del
marchese Gonzaga, ivi. Ritratto della
Duchessa d'Urbino, ivi. Fa il ritratto
del Pomponazzo e doveva far quello
di Giovanni delle Bande Nere, ivi. Gli
sono promesse le sepolture di papa
Leone e di Clemente VII, VI, 162.
Lombardi Giovanni. — Lavora Del-
l' apparato per le nozze di Francesco
de' Medici, Vili, 621.
Lombardi Girolamo, scultore ferra-
rese. — V. Lombardo Girolamo.
Lombardino Gristofano, architetto-
— È condotto a Bologna da Giulio Ro-
mano, V, 554. Lavora con lui nel dise-
gno della facciata di S. Petronio di
Bologna, ivi e n. 3. Architetto della
chiesa di S. Caterina di Milano, VI,
497 e n. 4. Finisce il portico di S. Celso
in Milano, 516 e n. 4. Disegna la fac-
ciata e la chiesa di S. Caterina in Mi-
lano, ivi.
Lombardino Tofano. — V. Lom-
bardino Cristofano.
* Lombardo Antonio, scultore vene-
ziano. — Figliuolo di Pietro, III, 676.
Lavora a Venezia col padre, ivi. Sue
sculture a Padova, ivi.
Lombardo frate Aurelio, fratello di
Girolamo, scultore e gettatore. — Fi-
nisce due Profeti abbozzati dal Sanso-
vino per la chiesa di Loreto, IV, 520,
n. 3. Lavora in compagnia del fratello
per la Madonna di Loreto e fa un ta-
bernacolo di bronzo per Milano, VI,
480 e n. 3.
Lombardo Girolamo, scultore ferra-
TAVOLA DJ? NOMI DELLE PERSONE
89
rese. — Possedeva un libro di disegni
di architettura di Andrea Contucci, IV,
514. Suo scolare, ivi. Compisce una
storia per la Madonna di Loreto co-
minciata dal suo maestro, 519 e n. 3.
Finisce quattro statue di Profeti per la
detta chiesa, 520 e n. 3. Sue notizie,
VI, 479, n. 2. Suoi lavori, 479 e seg.
* Lombardo Martino, architetto ve-
neziano. — Congiunto di Pietro Lom-
bardo, III, 676. Sue opere a Venezia,
• m
IVI.
* Lombardo Moro, architetto vene-
ziano. — Figliuolo di Martino, III, 676.
Sue opere a Venezia, ivi.
* Lombardo Pietro, architetto e scul-
tore veneziano. — Erige a Ravenna il
sepolcro di Dante, III, 674. Sue opere
a Treviso, a Cividal del Friuli, a Ve-
nezia, 675. Soprastante alle fabbriche
della Repubblica Veneta, ivi.
* Lombardo Sante, scultore e archi-
tetto veneziano. — Figliuolo di Pietro,
III, 676. Sue notizie, ivi.
* Lombardo Tullio, scultore e ar-
chitetto veneziano. — Figliuolo di Pie-
tro, III, 676. Sue opere a Venezia, a
Padova e a Treviso, ivi e seg. Sua
morte, 677.
Longhi Barbera. — Figliuola di
Luca, pittrice, VII, 421 e n. 1.
Longhi Francesco. — Figliuolo di
Luca, pittore, VII, 421, n. 1.
Longhi Luca, pittore ravignano. —
Dipinge nella chiesa di Classi, VII, 420.
Sue notizie, 421, n. 1.
Lorentino d'Angiolo, pittore aretino.
— Discepolo di Piero della Francesca,
II, 499. Sue opere in Arezzo, ivi e seg.
Lorenzetti Ambrogio, pittore se-
nese. — Sua vita, I, 521-535. Fratello
di Pietro Lorenzetti, 521, n. 1. Dipinge
in Siena nel chiostro dei Frati minori,
521. Nello spedale di Mona Agnesa,
522. Nello Spedale grande, ivi e 471, n. 2.
Nel Capitolo e nella facciata del con-
vento di S. Agostino, ivi. Nel Palazzo
della Signoria, 523. Sua tavola a Vol-
terra, ivi. Dipinge a Massa, ivi. A Or-
vieto, ivi. In Firenze nella chiesa di S.
Procolo, ivi. Nella chiesa di S. Mar-
gherita in Cortona, 524 e 517, n. 1. Sua
tavola a Monteoliveto di Chiusuri, 525.
Sua morte, ivi, n. 1. Suo ritratto, 525.
Suoi disegni posseduti dal Vasari, ivi.
Commentario alla sua vita, 527-535.
È minore a Pietro suo fratello, 471, n. 1.
Si credono de' fratelli Lorenzetti al-
cune pitture nel Camposanto di Pisa
attribuite dal Vasari a Andrea Orga-
gna, 599, n. 2.
Lorenzetti Pietro, pittore senese.
— Sua vita, I, 471-479. Di chi fu figliuo-
lo, 471, n. 1. Sua prima memoria come
pittore, ivi. È fratello di Ambrogio Lo-
renzetti, ivi. Dipinge insieme con lui
nello spedale di Siena, ivi e n. 2. Sua
tavola nel Duomo senese, ivi. Non è
imitatore di Giotto, 472, n. 1. Si crede
suo uno degli affreschi in S. Francesco
di Siena, ivi, n. 3. Non devesi attri-
buirgli tutto il merito di aver fatto
avanzare Parte della pittura in Siena,
ivi, n. 4. Dipinge una tavola a Monto-
liveto di Chiusuri, 472. Un taberna-
colo sulla piazza di S. Spirito di Fi-
renze, 472, 473. Fa una storia a fresco
nel Camposanto di Pisa, 473. Ed una
tavola per S. Francesco di Pistoja, ivi.
Dipinge in fresco e fa la tavola del-
l' aitar maggiore nella Pieve d'Arezzo,
474, 475. Lavora in S. Pietro di Roma,
in Cortona e in S. Fiora e Lucilla di
Arezzo, 476, 477. Si crede sua una Cro-
cifissione in S. Francesco d'Assisi, dal
Vasari attribuita al Cavallini, 477, n. 1.
E parimente sua una Passione di N. S.
nella stessa chiesa, dal Vasari voluta
di Giotto, ed altri due dipinti, ivi. Suo di-
segno posseduto dal Vasari, 479. Suo
ritratto, ivi. Madonna da lui dipinta sulla
porta del Duomo di Siena, 651, n. 3.
Lorenzetto, scultore e architetto fio-
rentino. — Sua vita, IV, 577-581, Di-
scepolo di Raffaello, 577. Sposa una
sorella di Giulio Romano, ivi. Finisce
la sepoltura del card. Forteguerri in
S. Jacopo di Pistoja, 578 e III, 369,
Lavora a Roma coir ajuto di Raffaello
alla sepoltura di Agostino Chigi in S.
Maria del Popolo, ivi e 369. Scolpisce
una Nostra Donna per il sepolcro di
Raffaello, 579. E quella per un mercante
de' Perini alla Trinità di Roma, ivi. Fa
il disegno del palazzo Caffarelli, e delle
stalle ad Andrea card. Della Valle,
579. Statua di S. Pietro per accompa-
gnare il S. Paolo di Paolo Romano,
580. Fa il lavoro di quadro alle sepol-
ture di Leone X e di Clemente VII al-
logate a Baccio Bandinelli, ivi e VI, 163.
Messo per architetto alla fabbrica di S.
Pietro da Antonio da Sangallo, 581.
Muore ed è sepolto in S. Pietro, ivi.
90
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Albero della sua famiglia, 587. Re-
staura un tabernacolo e fa una Madon-
na, detta oggi del Sasso, in S. Maria
della Rotonda, 382, n. 3. Particolarità
della sua vita narrata da Raffaello da
Monte lupo, 557 e seg. Disegna il car-
tone della guerra di Pisa di Michelan-
gelo, VII, 161.
Lorenzi Antonio di Gino, scultore.
— Scolare del Tribolo. Termina una
statua del maestro a Castello, VI, 82.
Fa una statua per l'apparato dell'ese-
quie del Buonarroti, VII, 305. Accade-
mico del Disegno, 636. Quando mori,
ivi, n. 3. Lavora nell'apparato per le
nozze di Francesco de' Medici, Vili, 618.
Lorenzi Battista , detto Battista
del Cavaliere, scultore fiorentino. —
Suoi lavori nel sepolcro del Buonar-
roti in S. Croce di Firenze, VII, 316.
Accademico del Disegno. 638. Sue ope-
re, ivi e seg. Lavora nell'apparato per
le nozze di Francesco de' Medici, Vili,
618.
Lorenzi Stoldo, scultore fiorentino.
— Accademico del Disegno, VII, 637.
Sue opere in Pisa e in Firenze, ivi.
Sua morte, ivi, n. 2. Lavora neir appa-
rata per le nozze di Francesco de' Me-
dici, Vili, 618.
* Lorenzo, scultore. — Lavora nel-
l'apparato per la venuta di Leone X
in Firenze, V, 25, n. 3.
Lorenzo (Don), monaco degli Angeli
di Firenze. — Sua vita, II, 17-26. Se-
guace della maniera di Taddeo Gaddi,
18. Sua tavola dell'aitar maggiore della
chiesa degli Angeli di Firenze, ivi e
n. 4. Sua descrizione, ivi. Altra tavola
alla Badia Adelmi, 19, n. 1. Altre sue
opere in Firenze e nei contorni, 19, 20,
21. E in Pisa, 21. Sua morte, ivi. Suoi
discepoli, 25. Suoi disegni posseduti
dal Vasari, 26. Commentario alla sua
vita, 27-29. Suoi lavori di minio nella
sagrestia dello spedale di S. Maria
Nuova di Firenze, 27. Sua tavola nella
Galleria degli Uffizi, 28. Altra nella
Galleria di Belle Arti di Firenze, dal
Vasari attribuita a Giotto, ivi e I, 373,
n. 2. Altre sue tavole attribuite a Fra
Giovanni Angelico, 28. Carattere e me-
rito delle sue pitture, ivi e 29. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 31, 32. Nominato, 462. Sue
pitture in Volterra, VII, 50, n. 2.
* Lorenzo Bolognese, pittore. — Di-
pinge nella chiesa della Casa di mezzo
in Bologna, II, 141, n. 1.
* Lorenzo di Domenico di Fran-
cesco. — Scolare di Neri di Bicci, II, 88.
* Lorenzo di Giovanni Pace. —
Scolare di Neri di Bicci, II, 88.
* Lorenzo di Michele, ricamatore
fiorentino, fratello di Galieno. — Lavora
per il Duomo di Firenze, IV, 240, n. 1.
* Lorenzo di Niccolò, pittore fio-
rentino. — Sua gran tavola nel coro
di S. Domenico in Cortona, II, 533 e
seg. Altra sua tavola nella collegiata
di S. Giminiano, 533, n. 1. Sua tavola
dipinta con Spinello Aretino e Niccolò
Gerini, già in S. Felicita, I, 691, n. 3.
* Lorenzo di Puccio, pittore fioren-
tino. — Nominato, I, 607, n. 2.
* Lori Francesco (o della Lora),.
fiorentino. — Architetto dell'ornamento
della fontana di Trevi a Roma, II, 539.
n. 1.
Loro (da) Carlo. — V. Portelli
Carlo.
Lotti Lodovico di Lorenzo, campa-
naio. — Padre di Lorenzetto scultore,.
IV, 577, n. 1. Suoi lavori di getto, ivL
Lotto Lorenzo, pittore. — Sue no-
tizie, V, 249. Di che patria fosse, ivi»
n. 1. Segue la maniera di Giorgione,
249. Sue opere in Venezia, ivi e seg.
E in Recanati, 250. In Ancona, 251.
Lavora a Loreto, 252. Congetture in-
torno al tempo della sua morte, ivi,
n. 4 Altre notizie sulle sue gite, 253,
n. 1. Altre sue opere non ricordate dal
Vasari, 257.
Lovanio ( da ) Dirik , pittore fiam-
mingo. — È detto erroneamente Stuetv,
bout, VII, 582, n. 4. Sue notizie, ivi.
Sue tavole a Monaco, a Berlino e a
Bruxelles, ivi. Nominato, 584.
Lovanio ( da ) Lodovico, pittore. —
Nominato, VII, 581. Si crede autore di
una tavola del 1445, ivi, n. 1. Nomina-
to, I, 185.
Luano (da) Lodovico, pittore. —
V. Lovanio (da) Lodovico.
* Luca d'Agostino di Luca Co veri.
— Scolare di Neri di Bicci, II, 89.
Luca d'Olanda. — Emulo di Alberto
Duro neir intagliare stampe, V, 406.
Sue opere, 407 e seg. Detto Luca Da-
mesz ed anche Luca di Leyden, 407,
n. 1. Il suo vero cognome era Huy-
gens, ivi. Scolare di Cornelio Engel-
brechtzen, ivi.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
91
Luca di Tornino, pittore senese. —
Il Vasari lo dice discepolo del Berna,
I, 651. Acconcia la Madonna sopra la
porta del Duomo di Siena, ivi, n. 3.
Sua tavola nella chiesa dei Cappuccini
fuori di S. Quirico, ivi. Nella Raccolta
dell'Accademia delle Belle Arti di Pisa,
ivi. E in S. Domenico d'Arezzo, 651.
Lucca (da) Antonio. — Musico e
suonatore, VI, 7.
Ludio, greco. — Pittore di paese, I,
42, 43.
Lugano ( da) Tommaso. — Scolare
d' Jacopo Sansovino, VII, 520. Lavora
nella libreria di S. Marco e nella chie-
sa di S. Bastiano in Venezia, ivi.
Luini Bernardino, pittore milanese.
— Sue pitture a Milano, IV, 59. A Sa-
remo, 585 e n. 1. Varie sue pitture at-
tribuite a Leonardo da Vinci, VI, 520,
n. 3. Altre sue opere, 519 e seg.
Luna (della) Francesca, architetto.
— In assenza del Brunelleschi "dirige
la fabbrica e loggia degli Innocenti, e
vi fa un errore, II, 366, 367. Comincia
il Palazzo dei capitani di parte Guelfa,
380. Molesta il Brunelleschi, ivi.
Luzio Romano. — Dipinge in Ge-
nova nel palazzo Doria, V, 616. Di-
pinge alcune stanze in Castel S. An-
gelo, 629.
* Luzzi Pietro, da Feltre. — Cre-
duto lo stesso che Morto da Feltre, V,
203, n. 1. Sue opere in patria e altrove,
ivi. V. Feltre (da) Pietro.
Luven, pittore fiammingo. — Forse
lo stesso che Livino d'Anversa e pro-
babilmente Livino de Witte, VII, 581,
n. 2.
* Luvoni Cristoforo, scultore. —
Suo bassorilievo sopra una porta dello
spedale di Milano, II, 455, n. 2,
M
Mabuse (di) Giovanni, pittore fiam-
mingo. — Lo stesso che Jan Gossaert,
VII, 584, n. 7.
Macchietti Girolamo. — Lavora Del-
l' apparato per le nozze di Francesco
de' Medici, VIII, 619. — V. Croci/ts-
sajo (del) Girolamo.
Machiavelli Zanobi, pittore fioren-
tino. — Discepolo del Gozzoli, III, 53.
Sue opere in Pisa, ivi, n. 3. E a Pa-
rigi, ivi. Altre sue notizie, ivi.
* Maderno Carlo, architetto. — Com-
pie la chiesa di S. Giovanni de' Fio-
rentini, VII, 263, n. 3.
* Maestro (del) Giovanni, da Car-
rara. — Nominato, VI, 111.
* Maffiofo Antonio, scultore carra-
rese. — Gli è attribuito l'altare di San
Tommaso nel Duomo di Carrara, VI,
109.
Magagni Girolamo, detto Giorno dot
Sodoma. — Sue notizie e sue opere,
VI, 409. Fa testamento e muore, ivi e
410. Fu compagno del Rustico, pittore
senese, 410. Albero della sua famiglia,
ivi, n. 1. Nominato, 399.
Maglione, scultore e architetto na-
, poletano. — Allievo di Niccola Pisano.
Fa la chiesa di S. Lorenzo di Napoli,
e finisce parte del Piscopio, I, 303.
Maiano (da) Benedetto, scultore e
architetto fiorentino. — Sua vita, III,
333-346. Lavora di tarsia, 333. Va a
Napoli e poi in Ungheria, 334, 335.
Torna a Firenze, e si dà alla scultura,.
335. Sue sculture a Firenze, ivi e seg.
E a Napoli, 337. E a Faenza, ivi. Cro-
nologia della sua vita ristabilita, ivi,
n. 2. Sue opere a S. Gemi g nano, 338,
n. 1. Fa il pergamo di marmo in Santa
Croce, 339. Comincia a edificare il pa-
lazzo Strozzi, 340. Fa il palco della
Sala dei Dugento, 341. E il portico
alla Madonna delle Grazie fuori d'A-
rezzo, 343. Erige una cappelletta fuori
di Prato, ivi. Sua morte, 344. Suoi di-
segni nel Libro del Vasari, ivi. Suo te-
stamento, ivi, n. 5. Non può avere scol-
pito un Apostolo per S. Maria del Fio-
re, 346, n. 1. Fratello e non nipote dì
Giuliano, II, 471, n. 3. Apprende da
Giuliano l'arte delle tarsie, l'architettura
e la scultura, 471. Volta la cupola della
Madonna di Loreto, 472, 473. Sue scul-
ture per la porta del Castello nuovo di
Napoli, rimaste in Firenze, 473. Fa il
ritratto di Giotto, I, 409. Fa un mo-
dello per il palazzo di Filippo Strozzi,.
IV, 443. Nominato, Vili, 87 e 112.
Maiano (da) Giovanni, scultore fio-
rentino. — Fratello di Giuliano e di
Benedetto, II, 472, n. 5. Lavora coi
fratelli nel tabernacolo della Madonna
dell'Ulivo presso Prato, ivi.
Maiano (da) Giuliano, scultore e ar-
chitetto fiorentino. — Sua vita, II, 467-
475. Studia la grammatica per farsi no-
taio, e poi si mette al legnaiuolo, 468.
«2
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Suoi lavori di tarsia in Firenze, ivi. E
in Pisa, ivi e seg. Torna a Firenze ed
attende alla scultura e all'architettura,
469. É eletto capomaestro della fab-
brica di S. Maria del Fiore, ivi. Suoi
disegni d 1 architettura posseduti dal Va-
sari, ivi e 481. Lavora per il re Alfonso,
470. È chiamato a Roma, 471. Suoi la-
vori in detta città, ivi e seg. E in Lo-
reto, 472. Torna a Napoli e vi muore,
473 e n. 3. Albero della sua famiglia,
477. Commentario alla sua vita, 479-486.
^Sua nascita, 479. Fa 1* apparato delle
feste di S. Giovanni, 480. E due armadi
per la sagrestia di S. Maria del Fiore,
ivi. Non successe al Brunelleschi nella
direzione della fabbrica di detta chie-
sa, ivi. Neppure del palazzo di S. Marco
in Roma, 481. Fa un pergamo di le-
gname per lo spedale di S. Maria Nuo-
va, e dà il disegno di una cappella
nella collegiata di San Gemignano, ivi.
Fa il modello del nuovo monastero di
Santa Flora e Lucilla di Arezzo, ivi.
Gli è allogato il palco di legname nella
Sala del Consiglio nel Palazzo della
Signoria di Firenze, ivi. Costruisce il
palazzo pel vescovo Concha in Reca-
nati, ivi. Dirige le fortificazioni di Mon-
tepoggiolo, ivi. Fa il còro di legname
per il Duomo di Perugia, 482. Lavori
ila lui fatti per il re Alfonso in Napoli,
ivi. L'arco di Castelnuovo non può es-
ser sua opera, 482. Architetto di porta
Capuana e del palazzo di Poggio Reale,
484. Sua morte, 486. Architetta la log-
gia del cortile di S. Damaso a Roma,
IV, 362, n. 3.
Mainardi Bastiano, pittore, da San
Gemignano. — Ajuta il Ghirlandajo
nelle pitture in S. Maria No velia, III,
263, n. 4. Dipinge nella Badia di Pas-
aignano, 272. Discepolo e cognato di
Domenico Ghirlandajo, 275. Sue pitture
a S. Gemignano, a Firenze, a Siena e
a Pisa, ivi. Altre sue opere a S. Ge-
mignano, 277, n. 1. Altre sue noti-
zie, ivi.
Maini Michele. — V. Marini Mi'
chele.
Mala, greco, scultore. — Sue opere,
J, 74.
* Malatesta Lionardo, pittore pi-
stoiese. — Stima una tavola di Ber-
nardino del Signoraccio, IV, 200, n. 2
e 648, n. 1. Supposto autore dei qua-
dri di Volterra, del Museo di Berlino,
di Napoli e di Castel Guidi, 648, n. L
Sue notizie, ivi.
Malatesta Sigismondo. — Fa co-
struire la chiesa di S. Francesco in Ri-
mini, II, 539 e o. 4.
Malatesti (de') Sigismondo. — Fa
innalzare il sepolcro di Isotta degli
Atti sua moglie scolpito forse da Ber-
nardo Ciuffagni, II, 169, n. 1.
* Malenotti Bastiano, maestro di le-
gname. — Fa un modello, col disegno
di Michelangiolo, di una facciata per
un palazzo del Papa, VII, 233, n. 1.
Malfetta (o Malfeti) Domenico di
Bartolommeo, pittore. — Nominato,
VIII, 355 e n. 1.
Manente da San Giovanni, medico.
— Della Compagnia della Cazzuola, VI,
613.
Manetti Antonio, architetto fioren-
tino. — Presenta il modello della lan-
terna della cupola del Duomo di Fi-
renze, II, 363, n. 1.
* Manetti Antonio di Tuccio, ma-
tematico, astronomo ed architetto fio-
rentino. — È T anonimo autore della
vita di Brunellesco, II, 329, n. 4. Inter-
viene al concorso per la facciata del
Duomo di Firenze, IV, 305 e n. 1.
* Manfredi Andrea, frate servita,
architetto. — È dato per compagno ad
Antonio Vincenzi nella fabbrica di Sau
Petronio di Bologna, I, 270, n. 5.
Mangone Giovanni, scarpelli no ed
architetto. — Scolare di Andrea da
Fiesole, IV, 480. Sua morte, ivi, n. 4.
Sue opere in Roma, ivi. Conduce a
Carrara Raffaello da Montelupo, 554.
* Manno di Benincasa, legnaiuolo.
— Fa un modello per la cupola di
S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1.
Manno, orefice fiorentino. — Nomi-
nato, V, 373 e VII, 10. Amico di Fran-
cesco Salvia ti, 42.
Mansueti Giovanni, pittore venezia-
no. -— Suo quadro a Venezia, III, 172,
n. 3. Nominato, 628. Imitatore di Gen-
tile Bellini, 648. Sue opere a Venezia,
ivi. Suo ritratto, ivi, n. 2. Sua tavola
a Berlino, ivi. Altra nella Galleria de-
gli Uffizi a Firenze, ivi.
Mantegna Andrea, pittore padovano.
— Sua vita, III, 383-409. Sua origine,
383, n. 1 e 384, n. 1. Studia sotto lo
Squarcione, che lo adotta per figliuolo,
384, 385. Suoi lavori a Padova, 387 e
seg. Sposa una figlia d' Jacopo Bellini»
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
93
389. È censurato dallo Squarcione per
la eccessiva imitazione dei marmi an-
tichi, ivi. Suo ritratto, 391. Sue pitture
a Verona, a Milano e a Fiesole, 392 e
seg. Sua andata a Firenze, 394, n. 2.
Sue opere a Mantova, 395 e seg. E a
Roma, 400 e seg. Fatto cavaliere, 400.
Incide in rame, 402. Sua morte, 407.
Lodato dall'Ariosto, 409. Albero della
sua famiglia, 411. Commentario alla
sua vita, 413-459. Suoi dipinti certi,
414-426. A Dresda, 414. A Napoli e a
Padova, 415. E a Milano, 416, 418, 421
e 424. A Venezia e a Cremona, 417.
A Torino, 418. A Berlino, 419. A Pa-
rigi, ivi e seg. A Mantova, 421. A Ro-
ma, 421 e seg. A Londra, 422, 424,
425, 426. A Firenze, 422. A Bergamo,
423. A Motta del Friuli, ivi. Suoi di-
pinti dubbi, 426-430. A Londra, 426.
A Parma, ivi. A Padova, 427. A Mi-
lano, ivi e seg. A Torino, 428. A Pa-
via, ivi. A Roma, ivi. A Mantova, 429.
A Venezia, ivi. A Monaco, 430. A Vien-
na, ivi. A Magonza, ivi. Sua bibliografia,
ivi e seg. Suoi disegni, 431-434. A Fi-
renze, 431. A Milano, 432. A Vienna,
ivi. A Parigi, ivi e seg. A Monaco, 433.
A Londra, ivi e seg. A Oxford, 434. A
Udine, ivi. Sue incisioni, 435-438. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 438-440. Suo merito artisti-
co, ivi. Disegno, 441 e seg. Colorito, 446.
Chiaroscuro, 447. Prospettiva, 448 e
seg. Architettura, 452. Paese, 453. In-
venzione e composizione, 453 e seg.
Espressione, 454 e seg. Sua popolarità,
456. Onori tributatigli dai dotti, 457.
Suoi discepoli ed imitatori, 458.
Mantovano Camillo. — Dipinge al-
l' Imperiale presso Pesaro, VI, 318. Sua
pittura nel Palazzo Ducale di Pesaro,
ivi, n. 5. Nominato, VII, 18.
Mantovano Giorgio, incisore in ra-
me. — Allievo di Marcantonio, V, 414,
n. 3. Suoi lavori, 430. Lavora anche
air agemina o damaschina, ivi, n. 1.
Incide una parte delle storie di Mosè
dipinte in Palazzo Vecchio dal Bron-
zino, 439. Incide un quadretto di An-
gelo Bronzino, VII, 596, n. 2. V. Ghisù
Mantovano Gio. Battista, intaglia-
tore in rame. — Allievo di Marcanto-
nio, V, 414, n. 3. e 426. Lavora di
stucco nel Palazzo del Te a Mantova,
540. Intaglia molti disegni di Giulio
Romano, 550. Nominato, VI, 490. Quale
fosse il suo vero cognome, ivi, n. 2.
Sue notizie, ivi. — V. Scultori.
Mantovano Marcello, creato di Pe-
rino Del Vaga. — Lo ajuta nel restauro
di una pittura di Giotto, V, 625. Di-
pinge in Castel S. Angelo coi disegni
di Perino del Vaga, 6ft2, Colorisce due
tavole secondo i disegni del Buonar-
roti, VII, 272. Dipinge in S. Spirito di
Roma, 574. Non fu mantovano, ma co-
masco, ivi, n. 4. Dipinge alla Pace di
Roma, 574. È forse di lui il ritratto di
Vittoria Colonna, attribuito a Miche-
langelo, ivi, n. 5. Dipinge in piccolo
il Giudizio del Buonarroti, 575. Dipinge
una tavola secondo il disegno del Buo-
narroti, ivi. Suo testamento, ivi, n. 2.
Mantovano Rinaldo, scolare di Giu-
lio Romano. — Ajuta il maestro nelle
pitture del Palazzo del Te, V, 537, 538,
544. Suoi lavori, VI, 489.
* Mantovano (detto il) Simone. —
Va a Carrara in compagnia di B. Or-
dognez, IV, 554, n. 7.
Manzuoli Tommaso, detto Maso da
San Friano. — Dipinge un quadro per
T apparato dell' esequie del Buonarroti,
VII, 312. Scolare di Pier Francesco di
Jacopo e accademico del Disegno, 611
e seg. Lavora nell'apparato per le nozze
di Francesco de 1 Medici, VIII,619 e 620.
* Maratta Carlo. — Restaura le pit-
ture della Farnesina, IV, 367, n. 2. Rifa
i termini dipinti da Raffaello nella Sala
della Torre Borgia, IV, 361, n. 2.
* Marcantonio, pittore, figliuolo di
Antoniasso. — Sua opera a Rieti, III r
470, n. 1.
Marcantonio Bolognese, intagliatore
di stampe, V, 395. Scolare di France-
sco Francia, si acquista il cognome dei
Franci, 404. Lavora di niello, ivi. Va
a Venezia e contraffa le stampe di Al-
berto Duro, 405, 406 e n. 1. Va a Ro-
ma e si pone a disegnare, 406. Suoi in-
tagli sui disegni di Raffaello, 411 e seg.
Ritratti da lui incisi, 414. Suoi allievi,,
ivi, n. 3 e 415. Altre sue opere, 417.
Intaglia figure oscene ed è perciò car-
cerato, 418. È liberato per interces-
sione del Cardinal dei Medici e del
Bandinelli, ivi. È taglieggiato dagli Spa-
gnoli nel sacco di Roma, 419. Sua mor-
te, 442. Commentario alla sua vita,
443. Nominato, IV, 354, n. 4. Intaglia
un disegno del Bandinelli, VI, 147. In-
taglia alcuni gruppi del cartone della.
94
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
guerra di Pisa di Michelangelo, VII,
161, n. 3.
Marcello. — Prendendo Siracusa co-
manda che si abbia rispetto a un pit-
tore famoso, I, 219.
Marchesi Girolamo da Cosignola,
pittore. — Nominato, V, 175. Di che
.cognome fosse, 182, n. 2. Fa varj ri-
tratti in Bologna, 183. Tavole e pitture
in S. Michele in Bosco, di Bologna, e
in S. Colombo di Rimini, ivi. Sua ta-
vola a Roma, ivi, n. 7. Altri suoi ri-
tratti, 184. Tavole in Monte Oli veto e
in S. Aniello di Napoli, ivi. Muore, ivi.
Altre sue notizie e opere, ivi, n. 2.
Marchetti Marco. — V. Faenza
(da) Marco.
Marchionne , scultore e architetto
aretino. — Edifica la torre de 1 Conti, I,
276. Non è sua la fabbrica della Pieve
d'Arezzo e il campanile, ma le scul-
ture della facciata, 277 e n. 1. Fa per
Innocenzo III la chiesa e lo spedale di
S. Spirito in Sassia, 277. E una cappella
in S. Maria Maggiore, 278. La sepoltura
di Onorio IH, ivi. La porta di fianco di
S. Pietro di Bologna, 278 e n. 3.
Marchissi Antonio di Giorgio, da
Settignano. — Architetto della chiesa
<li S. Giusto alle mura, III, 570. Sua
nascita e sua famiglia, ivi, n. 3. Archi-
tetto del re Ferrante di Napoli, IV,
476. Suo credito appresso quel re, ivi.
Chiama a Napoli Andrea da Fiesole,
ivi. Muore ed onori fattigli dal Re, 477.
Notizie della sua famiglia, 476, n.4. Al-
tre sue opere in diversi luoghi, ivi. Sua
morte, testamento ed eredi, ivi. Archi-
tetto della fortezza di Civitavecchia, V,
454.
Marcilla (da) Guglielmo, pittore
francese e maestro di finestre invetria-
te. ■— Sua vita, IV, 417-430. Con mae-
stro Claudio, viene a Roma per fare le
finestre del palazzo del Papa. 419. Fa
due finestre in S. Maria del Popolo, ivi.
È condotto a lavorare in Cortona, 420.
Suo modo di operare, 421 e seg, È chia-
mato in Arezzo, 423. Perchè è detto
il Priore, ivi. Sue opere in Arezzo, ivi
e seg. Dipinge le vòlte del Vescovado,
426. Fa disegni di fabbriche e di orna-
menti per cittadini aretini, le due porte
di S. Rocco e l'ornamento di macigno
alla tavola di Luca Signorelli, 429. Or-
namenti ed un lavamani per A n ghia-
ri, ivi. Fa testamento e muore, ivi e
430, n. 4. Prospetto cronologico della
sua vita e delle sue opere, 431. Nomi-
nato, I. 204. Copia il gonfalone dipinto
da Lazzaro Vasari, II, 556, n. 2.
Marco Bello. — Forse lo stesso che
Bellino Bellini, III, 175, n. 1. Sue ope-
re a Rovigo, ivi.
Marco Calabrese. — V. Calabrese
Marco.
* Marco da Campione, architetto
lombardo. — Edifica il Duomo di Mi-
lano, I, 270, n. 4.
* Marco da Firenze, scultore. —
Lavora nelle loggie e nel pulpito in San
Pietro di Roma, II, 472, n. 2.
Marco da Ravenna. — V. Ravenna
(da) Marco.
Marco da Siena, pittore. — Sue pit-
ture in Castel S. Angelo, V, 629. Di-
pinge la volta della cappella dei Della
Rovere alla Trinità dei Monti, VII, 59.
Sue notizie, ivi, n. 4. Scolare di Da-
niello da Volterra, 69.
Marcolini Francesco, intagliatore,
V, 434. Sue notizie, ivi, n. 2.
Marco Zoppo, pittore bolognese. —
Capo della scuola bolognese, III, 386,
n. 1. Allievo dello Squarcione e di Lippo
Dalraasio, ivi e n. 2. Sua tavola a Ve-
nezia, ivi. E a Parigi, ivi. Amato dal
Mantegna, 405. Sue pitture a Padova,
a Pesaro e a Bologna, 405, n. 2, 406,
n. 1.
* Marescotto Antonio , incisore di
conj, ferrarese. — Medaglie da lui fatte,
III, 28, n. 1. Sno ritratto, ivi.
Margaritone, pittore, scultore e ar-
chitetto aretino. — Sua vita, I f 359-
367. Di chi fu figliuolo, 359, n. 1. In
patria dipinge a fresco in S. Clemente,
ivi. Sua tavola e crocifisso in S. Fran-
cesco, 360. Altra tavola in S. Margheri-
ta, e in Sargiano il ritratto di S. Fran-
cesco, ivi e 361. Dona un crocifisso a
Farinata degli Uberti, 361. Quale fosse
il vero suo nome, ivi, n. 1. Tavola a
Monte San Savino da lui dipinta o re-
staurata, 362, n. 1. Dipinge in S. Dome-
nico di Arezzo, 362. A Ganghereto fa il
ritratto di S. Francesco, 363. Scolpisce
alcune figure di legno nella Pieve d'A-
rezzo, ivi. Fa la sepoltura di papa Gre-
gorio, ivi e n.4. Tira innanzi la fabbrica
del Vescovado, 364. Suo modo di pre-
parare le tavole per dipingervi, 364, 365.
Suo dossale per la Pieve ed altre cose
per S. Agnese e S. Niccolò d'Arezzo,
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
95
365. Tavole per S. Caterina di Pisa,
ivi. Crocifìsso per S. Francesco d'As-
sisi, ivi. Modello del Palazzo dei Go-
vernatori e della chiesa di S. Ciriaco
d'Ancona, 366, Sua morte e dove se-
polto, 366, 367. Continua il restauro del
Vescovado d'Arezzo, 282, n. 3 e 310.
* Mariani Mariano di Ser Eusterio,
pittore. — Scolare del Perugino, III,
598, n. 3.
* Mariano d'Antonio, pittore peru-
gino. — Gli è data a dorare la statua
di papa Paolo II scolpita dal Vellano,
II, 606, n. 3.
* Mariano di Domenico, orafo se-
nese. — Rinetta due angeli di getto
fatti pel Duomo di Siena da Francesco
di Giorgio, III, 70, n. 1.
* Mariano di Matteo, pittore, da
Roma. — Dipinge a Monte Oli veto Mag-
giore, VI, 381, n. 4.
Mariano da Pascià, pittore, scolare
di Ridolfo del Ghirlandajo. — Sue ope-
re, VI, 542. Fu di cognome Graziadei,
ivi, n. 4.
Marignolli Lorenzo, scultore. — La-
vora insieme con Santi Buglioni nell'ap-
parato per le nozze di D. Francesco
de* Medici, VI, 88, n. 1. Lavora in com-
pagnia di Pierino da Vinci, 125. E
neir apparato per le nozze di Fran-
cesco de' Medici, VIII, 621.
Marini Michele, scultore fiesolano.
— Lavora un S. Sebastiano alla Mi-
nerva di Roma, IV, 476. Detto erro-
neamente Maini, ivi, n. 1.
Marino di Siressa, pittore e minia-
tore fiammingo. — Era di Zierickzee.
Suo quadro nella Galleria di Copena-
ghen, VII, 587, n. 1.
Mariotto di Francesco, pittore e do-
ratore fiorentino. — Fa compagnia con
Andrea Feltrini, V, 208.
* Mariotto di Paolo, detto Terzuolo,
da Gubbio. — Fa un armadio pei ca-
nonici di S. Lorenzo in Perugia, III, 73,
n. 5.
* Marliano Giovanni. — V. Nola
(da) Giovanni.
Marmitta Jacopo, da Parma. — In-
tagliatore di gemme, V, 383 e n. 2. Sue
opere, 383. Gran maestro di contraf-
fare medaglie antiche, ivi.
Marmitta Lodovico, scolare di Ja-
copo Marmitta. — Lavora in Roma pel
card. Salviati, V, 383.
* Marrina, Lorenzo di Mariano
(detto il), orafo e scultore senese. —
Forse è l'autore del bassorilievo in
terra cotta invetriata nella cappella
del Palazzo de' Diavoli a Siena, II, 194,
n. 1. Sue opere in Siena, III, 517, n. 1.
Capomaestro della fabbrica del Duomo
di detta città, ivi. Lavora di terra cotta
invetriata, ivi.
Martelli Luigi. — Della Compagnia
della Cazzuola, VI, 613. Ordina una
delle feste della detta Compagnia, 618.
* Marti Agostino, pittore lucchese.
— Dipinge il colmo di una tavola di
Lionardo Grazia pistoiese, IV, 647, n. 2.
Martini Francesco di Giorgio, pit-
tore, scultore e architetto senese. —
Sua vita, III, 69-79. Quando nascesse,
69, n. 2. Se lavorasse a Orvieto, ivi.
Sue opere di scultura e pittura in Sie-
na, 70 e n. 1 e 3. Se sia stato l'archi-
tetto de' Palazzi Ducali in Urbino e in
Gubbio, 70, n. 4. Sue opere d'architet-
tura militare fatte pel Duca d'Urbino,
ivi. Suo trattato di architettura, 71,
n. 1. Inventore del baluardo e della
mina, ivi. Suoi bassorilievi nel Palazzo
Ducale di Urbino, 72, n. 1. Suoi dise-
gni, 72. Fa la medaglia di Federigo
duca d'Urbino, ivi. Se fu l'architetto
delle fabbriche fatte fare da Pio II a
Pienza, 73, n. 1. Opere di architettura
attribuitegli in Siena, ivi. Sua morte,
73 e n. 4. Sua famiglia, ivi. Onorato
da vari principi, ivi, n. 5. Disegna la
ròcca di Campagnano, ivi. Chiamato a
Milano per dare il suo consiglio per
voltare la cupola del Duomo, ivi. È
l'architetto della chiesa della Madonna
del Calcinaio fuori di Cortona, ivi. Uf-
fici da lui sostenuti in patria, ivi. Va
con Lionardo da Vinci a Pavia per
consigliare sopra l'edificazione della
nuova cattedrale di quella città, ivi. Fa
un disegno per la facciata di S. Maria
del Fiore, ivi. Fa i disegni dei palazzi
dei Comuni di Jesi e d'Ancona, ivi. Suo
ritratto, 75. Albero genealogico della
sua famiglia, 80. Prospetto cronologico
della sua vita e delle sue opere, 83. Fa,
a dir del Vasari, il tabernacolo di bron-
zo dell'aitar maggiore del Duomo di
Siena, I, 655, 656. Se ciò sia vero, 656,
n. 1. Fa due angioli di bronzo per, l'al-
tare predetto, ivi. Istruisce Baccio Pon-
telli nell'architettura militare, II, 661.
Nominato come incisore di conj, Ili, 29.
Restaura il ponte a Macereto, IV, 410.
06
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Si ha, nei suoi disegni, il primo ricor-
do di bastioni, VI, 343, n. 3. Gli sono
allogati due apostoli pel Duomo di Sie-
na, 405. È fatto maestro di disegno ai
fanciulli della bottega del Duomo sud-
detto, ivi.
Martini Giovanni, da Udine, pittore.
— Scolare di Giovanni Bellino, V, 104.
Sua tavola nel Duomo di Udine, ivi e
n. 3. Altra a Portogruaro, ivi, n. 2.
Altra in S. Piero Martire, ivi e n. 4.
Sua morte, 105, n. 1, Fu anche inta-
gliatore di legname, ivi. Sue opere non
ricordate dal Vasari, ivi.
* Martini Luciano di Lauranna. —
V. Lauranna.
Martino d'Anversa, o Buon Mar-
tino. — ■ V. Schongauer.
Martino di Bartolommeo, scultore
fiorentino. — Scolare del Montorsoli e
suo nipote, VI, 643. Va col maestro a
lavorare a Messina, 647. Lasciato ivi
in suo luogo, 652. Muore ed è sepolto
nel Capitolo della Nunziata, 659. Nomi-
nato, VII, 626 e n. 1.
* Martino di Bartolommeo, pittore
senese. — Non è figliuolo di Bartolom-
meo Bolgarini, I, 477, n. 2. Sua tavola
in S. Chiara di Pisa attribuita a Tad-
deo Bartoli, ivi. Altra tavola nello spe-
dale dei Trovatelli di Pisa, ivi. Suoi
grandi affreschi a Cascina presso Pisa,
ivi. Sue pitture nella volta della Sala
di Balia nel Palazzo Pubblico di Siena,
694, n. 1. Dipinge la mostra dell'oro-
logio pubblico di Siena, VI, 418.
Marzia, pittrice greca valentissima.
— Nominata, I, 50.
Masaccio da S. Giovanni in Val-
damo, pittore. — Sua vita, II, 287-
301. Progressi che fa fare alla pittura,
288. Sua nascita e sua famiglia, ivi,
n. 1. Suo naturale 289. Sue pitture in
Firenze, 289-292. Sue pitture in Pisa,
292. E in Roma, 293. Altre sue pitture
in Firenze nella cappella Brancacci nel
Carmine, 294-298. Sua morte, 299. Com-
pianto dal Brunellesco, 300. Albero ge-
nealogico della sua famiglia, 303. Com-
mentario alla sua vita. Sulle pitture
della cappella Brancacci nel Carmine
di Firenze, 305-325. Suo metodo di di-
pingere all' uso greco antico, cioè fa-
cendo le figure di un sol colore in tor-
retta verde, 1, 22, n. 1. Nominato, Vili, 87.
Masegne (delle) Jacob elio e Pietro
Paolo. — V. Jacobello e Pietro Paolo.
* Maso di Banco, pittore. — Nomi*
nato, I, 621, n. 1.
Maso di Bartolommeo, detto Ma-
saccio, scultore. — V. Tommaso di
Bartolommeo.
* Maso di Gristofano. — Ajuta il
Ghiberti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 255.
* Maso di Risalito , pittore fioren-
tino. — Contemporaneo di Cimabue, I,
264,
Maso da S. Friano. — V. Mazzuoli
Tommaso.
Masolino da Panicale, pittore fio-
rentino. — Sua vita. II, 263-267. Quan-
do nato e di chi figliuolo, 263, n. 1.
Lavora in Ungheria per Pippo Spano,
ivi. Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle
porte di S. Giovanni, 264. Si dà alla
pittura, ivi. Scolare dello Stamina, ivi e
n. 2 e 10. Dipinge a Roma nel palazzo
Orsini, 264. Suoi lavori in Firenze, 264»
265. Muore, 265. Molto valente nel co-
lorire a fresco, 267. Commentario alla
sua vita, 269-273. Suoi affreschi nella
chiesa collegiata di Castiglione di Olo-
na, 269, 270. Loro descrizione, 270-273.
Ajuta il Ghiberti nel lavoro delle porte
di S, Giovanni, 243.
* Mastro (del) Francesco di Filippo.
— Va a lavorare a Carrara chiama-
tovi dall' Ordognez, IV, 554, n. 7.
* Massagresa (da) Antognetto,
scultore. — Nominato, VI, 110.
* Massarelli ( de* ) Claudio, minia-
tore, da Caravaggio. — Scolare di Don
Giulio Clovio, VII, 569, n. 2.
* Masuccio, architetto e scultore na-
poletano. — Compie la chiesa di S. Lo-
renzo e il Piscopio di Napoli, 1, 303, n. 4.
Mati Giovanni d'Antonio. — La-
vora nell'apparato per le nozze di Fran-
cesco de' Medici, Vili, 621.
Matrice (dalla) Niccola o Gola, pit-
tore. — Sue notizie, V, 213. Suo co-
gnome, ivi, n. 1. Sue pitture in Ascoli
in Calabria e in Norcia, ivi, n. 1, 2, 3,
214, n. 1. Attende all'archi tettura, e sue
opere in questo esercizio, 214 e n. 1.
Fiero caso della morte di sua moglie,
214. È condotto a Città di Castello e
dipinge nel palazzo de' Vitelli, ivi. Ri-
torna ad Amatrice e muore, 215.
* Matteo da Bologna, maestro di
pietra. — Nominato, I, 618.'
* Matteo di Cecco da Assisi. — No-
minato, I, 620.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
97
* Matteo di Cione, maestro di pie-
tra e fratello di Andrea Orgagna, —
Nominato, I, 618.
* Matteo di Cristoforo, legnaiuolo.
— Fa un modello della cupola di Santa
Maria del Fiore, II, 351, n. 1.
* Matteo di Donato. — Ajuta il Ghi-
berti nel lavoro delle porte di S. Gio-
vanni, II, 256.
* Matteo di Giovanni, pittore sene-
se. — Quando mori, I, 656, n. 2. Sua
tavola nella chiesa di S. Maria de 1 Servi
di Borgo San Sepolcro, II, 493, n. 3.
* Matteo di Lionardo , detto Mat-
teaccio. — Fa un modello per la cu-
pola di S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1.
* Mattia di Tommaso , da Reggio ,
intagliatore. — Fa V ornamento di una
tavola del Perugino, III, 583, n. 3.
Maturino, pittore fiorentino. — Sua
vita unita a quella di Polidoro da Ca-
ravaggio, V, 141-154. Disegna il car-
tone della guerra di Pisa di Michela ri-
gido, VII, 161.
* Mazzei Bruno di Ser Lapo, ore-
fice. — Fa un modello della cupola di
S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1. Pre-
senta il modello della lanterna del
Duomo di Firenze, 363, n. 1. Termina
il graticolato di bronzo della cappella
della Cintola a Prato, ivi.
* Mazzingo, orafo fiorentino e la-
voratore di smalti. — Ajuta il Ghiberti
nel lavoro delle porte di S. Giovanni,
II, 255. Scolare del Poliamolo, III, 289.
Lo stesso che Antonio di Tommaso,
scolaro del Ghiberti, ivi, n. 2.
Mazzola Filippo, pittore parmigia-
no. — Padre di Francesco detto il
Parmigianino, V, 218. Sue opere, ivi,
n. 3.
Mazzola Francesco, detto il Par-
migianino, pittore. — Sua vita, V,
217-238. Apprende l' arte dagli zìi, 218.
Se avesse per maestro il Correggio,
219, n. 2. Dipinge in S. Giovanni Evan-
gelista, 220. Sue pitture in Viadana,
ivi e n. 3 e 4. Va a Roma, 221. Ritrae
sé stesso, ivi e seg. Dono fatto di qua-
dri al Papa, 223. Dipinge molti qua-
dretti venuti poi in possesso del cardi-
nale de' Medici, 224. Ritrae Lorenzo
Cibo, ivi. Tavola per Maria Bufalini,
ivi, 226 e n. 1. Quel che gli accadesse
nel sacco di Roma, 225. Va a Bologna
e fa intagliare alcuni suoi disegni, 226.
Sue pitture in Bologna, ivi e seg. È
derubato da Antonio da Trento, 227 e
n. 3. Fa disegni, 228. Ritrae il Gozza-
dino colla moglie, ivi. Quadro con Car-
lo V e la Fama, 229. Ritorna a Parma
e comincia le pitture per Santa Maria
della Steccata, ivi. Dipinge un Cupido,
230 e n. 2. Madonna detta del collo
lungo % 231 e n. 1. Si dà all'alchimia,
231 e n. 2. Ha lite colla Compagnia
della Steccata, 232. Tavola per Casal-
maggiore, ivi. Suo quadro della Lucre-
zia, 233. Muore, ivi e n. 3, 234, n. 1.
Sue qualità, 234 e seg. Albero dei Maz-
zola, 239. Prospetto cronologico della
sua vita e delle sue opere, 241. Amico
di Gio. Antonio Lappoli, VI, 10.
Mazzola Girolamo, cugino del Par-
migianino. — Dipinge a Viadana, V»
220, 235. Altre- sue opere in Parma, 235
e seg. In Pavia, in Mantova e a San
Benedetto in Polirone, 237. Suo Cupi-
do, ivi. Prospetto cronologico delle sue
opere, 241. Dipinge nella Steccata di
Parma, VI, 486. Sue pitture nel Duomo»
489 e 491. In S. Benedetto di Mantova»
491.
Mazzola Michele, pittore parmigia-
no. — Insegna a Francesco Mazzola
suo nipote, V, 218.
Mazzola Pierilario, pittore parmi-
giano. — Insegna a Francesco Mazzola
suo nipote, V, 218. Dipinge in Viadana
insieme con Girolamo Mazzuoli suo ge-
nero, 235, n. 2.
Mazzolino Lodovico, pittore ferrare-
se. Detto Malino dal Vasari. — Scolaro-
di Lorenzo Costa, III, 139. Sue opere
in Bologna, nel Museo di Berlino, in
Ferrara, in Firenze, ivi, n. 1. Sua mor-
te, ivi. Altre sue notizie, ivi.
Mazzoni Gaetano, scultore. — La-
vora nella sepoltura del card. Forte-
guerri a Pistoja, III, 369, n. 1.
Mazzoni Giulio, da Piacenza, pit-
tore, e scultore. — Scolare di Daniello-
da Volterra, VII, 70. Ha i principii
dell* arte dal Vasari, ivi. Orna di stuc-
chi e di pitture il palazzo del card. Ca-
podiferro in Roma, ivi. Fa il ritratto»
in marmo di Francesco del Nero, ivi.
Mazzoni Guido. — V. Modanino
Guido.
Medici (de') Bernardetto. — Con-
duce a Firenze e protegge Andrea dei
Castagno, II, 668.
Medici ( de' ) Cosimo I. — Insegna
al Tadda il segreto per lavorare il por-
Vasari. Indici. — Voi. IX.
98
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
fido, I, 112. Trova il modo di lavorare
il porfido, VII, 260.
Medici (de') Cosimo, il vecchio. —
Fa costruire diverse fabbriche al Bru-
nelleschi, II, 367 e seg. Protegge Do-
natello, 407. Commette a Michelozzo il
suo palazzo in via Larga, 433. Esiliato
da Firenze, conduce Michelozzo a Ve-
nezia, 434. Lo fa lavorare, ivi. Edifica il
convento di S. Marco di Firenze, 440.
Altri lavori fatti fare a Michelozzo, 442
e seg.
Medici (de*) Giuliano. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 613.
Medici (de') Lorenzo (il Magnifico).
— Apre un concorso per la facciata di
S. Maria del Fiore, V, 25. Fonda una
scuola pei giovani artisti, VII, 141. Pro-
tegge il Buonarroti, 142.
Medici ( de' ) Piero di Cosimo. —
Dona un podere a Donatello, II, 420.
Commette a Michelozzo una cappella
in S. Miniato al Monte, e quella della
SS. Annunziata di Firenze, 444.
Mei Biagio. — Quadro fattogli dal
Vasari, VIII, 291.
* Melanzi Francesco, pittore. —
Scolare del Perugino, III, 598, n. 3.
Melighi Jacopo. — V. Mitighino.
Melighino Jacopo, architetto ferra-
rese. — - Ha gran parte degli scritti del
Peruzzi, IV, 607. Favorito da Paolo III,
V, 470, 471. Nominato, VII, 106.
* Melone Altobello , pittore cremo-
nese, — Sue pitture in Cremona, IV,
583, n. 2 e VI, 459 e 492, n. 2 e 3. Di-
pinge in Milano, VI, 492.
Melozzo da Forlì, pittore. — Confuso
con Benozzo Gozzoli, III, 51. Sue pitture
in Roma, 52 e 64. Suo vero nome e co-
gnome, 64. Di chi discepolo, ivi. Altre
sue opere in Matetica, 65. A Londra
e a Parigi, 65, n. 1. E in Forli, 66. Suo
merito nella prospettiva, ivi. Gli è at-
tribuito il disegno della cattedrale di
Forlì, 67. Sua morte e sepoltura, ivi.
Onori resigli, ivi. Nominato pittore pa-
pale, ivi. Suoi ritratti, 68.
Melfi Francesco. —Scolare del Vinci,
IV, 35, n. 3. Ebbe i suoi disegni e il
suo ritratto, ivi. Sue pitture a Milano,
Parigi e Berlino, ivi.
Memling Giovanni, pittore fiammin-
go, detto anche Emmelinck e Hemling.
Suo quadro presso Cosimo de'Medici, I,
184, 185 e n. 1. Impara il modo di dipin-
gere a olio, II, 566. Scolare del Van-
der-Weyden, VII, 580. Suo quadro
presso Lorenzo de* Medici, ivi. Sua
tavola nella Gallerìa di Firenze, ivi,
n. 6.
Memmi Lippo, pittore senese. —
Cognato di Simone Martini, I, 546,
n.4 lo ajuta nelle pitture del Capitolo
di S. Maria Novella e di S. Croce in
Firenze; nella tavola di S. Caterina,
e nelle pitture di S. Paolo a Ripa a
Pisa, 554, 555. Dipinge in Sant'Agostino
di S. Gimignano, 555 e n. 2. Nella sala
del Palazzo Pubblico di detto luogo, ivi,
n. 2. Sua tavola nel Duomo di Orvieto,
ivi. Altra creduta sua in S. Agostino di
Siena, ivi. Ne fa una per il vescovo
d'Arezzo, 555, 556. E un'altra per S.
Francesco di Pistoja, 556. Dipinge in
Ancona e in Assisi, 557. Come si sotto-
scrivesse nelle sue opere, 559 e n. 1.
Sua tavola nella chiesa dei Servi in
Siena, ivi.
Memmi Simone. — V. Simone di
Martino.
Menabnoi Giusto, pittore fiorentino.
— Scolare di Giotto, III, 637, n. 4. Per-
chè detto padovano, ivi. Sue opere a
Padova, 637, n. 5, 638.
Menighella, pittore. — Sue notizie,
VII, 282, n. 1. Ha i disegni da Michelan-
giolo e il modello di un crocifisso, 282.
Sue piacevolezze, ivi.
Mennone, scultore egiziano. — Au-
tore delle tre statue che, secondo Dio-
doro Siculo, erano ali* ingresso del Tem-
pio di Tebe, I, 20, n. 1.
Menocare, greco, pittore. — Sue
opere, I, 47.
Menzocchi Francesco, pittore forli-
vese. — Scolare di Girolamo Genga,
VI, 322. Imita Marco Palmezzano e il
Rondinello, 322, 323. Sue opere in Forli,
ivi e n. 3. In Venezia, 323. E alla Ma-
donna di Loreto, 324. All'Imperiale
presso Pesaro, 318. Nominato, VII, 18.
Menzocchi Pietro Paolo. — Lavora
negli stucchi delle colonne nel cortile
di Palazzo Vecchio di Firenze, VI, 324,
n. 3. E nell'apparato per le nozze di
Francesco de* Medici, Vili, 621.
* Menzocchi Sebastiano, pittore. *—
Figliuolo di Francesco, VI, 324, n. 3.
* Marcia (del) Niccolò, scultore e
architetto senese. — - Compie il campa-
nile del Duomo di Prato, I, 318, n. 1.
Messina (da) Antonello. — V. An-
tonello da Messina.
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
99
Messia o Metsys o Matsys Quin-
tino, detto il Fabbro Ferraio, pittore
fiammingo. — Dove nato e quando
morto, VII, 582, n. 5. Ritratto suo e di
sua moglie, ivi.
Messia Giovanni. — Figliuolo di
Quintino e pittore, VII, 583.
Metrodoro, filosofo e pittore. — Sue
opere, I, 47.
Mezzabotte. — Della Compagnia
della Cazzola, VI, 612.
Micciade, greco, scultore. — Sue
opere, I, 74.
Michelangelo, senese, scultore. —
Lavora alla sepoltura di Adriano VI
a Roma, IV, 600 e V, 92. Sue notizie,
V, 92, 93. Dimora molti anni in Schia-
vonia, V, 92. Muore, 93. Congetture
sopra la sua persona, ivi, n. 1.
Michelangiolo de'Servi. — Fa l'o-
razione funebre al Mon torsoli, VI, 659.
* Michele di Ser Memmo, orafo,
scultore e architetto senese. — Tira
avanti il musaico della facciata del
Duomo di Siena, I, 654, n. 1.
Michele da Milano, pittore. — Di-
scepolo di Angelo Gaddi, I, 642 e 643,
n. 1. Chi veramente fosse, 643, n. 1.
* Michele di Monte, orafo fioren-
tino. — Lavora nel dossale d' argento
in S. Giovanni di Firenze, III, 288,
n. 1.
* Michele di Niccolò. — Ajuta il
Ghiberti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 255.
* Michele di Ronco, pittore mila-
nese. — Nominato, I, 643, n. 1.
Michele di Ridolfo del Ghirlandaio.
— Scolare di Lorenzo di Credi, VI, 543.
Sue opere, ivi e seg. — V. Ghirlan-
dajo. Michele di Ridolfo.
Michelino, pittore. — - Discepolo di
Giottino, I, 629. Sue notizie, ivi, n. 3.
Michelino, intagliatore in gemme,
fiorentino, V, 370. Sue notizie, 371, n. 1.
Michelozzo Michelozzi, scultore e
architetto fiorentino. — Sua vita. II,
431-450. Sua famiglia, 431, n. 1. La-
vora con Donatello e col Ghiberti, 432,
n. 2. Sue sculture in S. Giovanni di
Firenze, 432 e n. 3 e 433. Gli è allo-
gata una graticola di bronzo pel Duo-
mo di Firenze, 432, n. 3. Fa il modello
del palazzo Medici in via Larga, 433 e
seg. Va a Venezia con Cosimo de' Me-
dici, 434. Sue opere in* detta citta, ivi.
Torna a Firenze, ivi. Rimette le co-
lonne del Palazzo della Signoria, ivi,
435. Altri suoi lavori in detto palazzo,
ivi e seg. Edifica il convento di San
Marco, 440. E il noviziato di S. Croce,
442. E le ville di Cafaggiuolo e di Ca-
reggi, ivi. Sue fabbriche a Fiesole, ivi.
Fa il modello dell'Ospizio dei Pelle-
grini a Gerusalemme, 443. E della fac-
ciata di S. Pietro a Roma, ivi. Re-
staura la chiesa e convento di S. Maria
degli Angeli presso Assisi, ivi. Dà il di-
segno della fortezza di Perugia, 444.
Torna a Firenze e costruisce il palazzo
Tornabuoni, ivi. Fabbrica la cappella
Medici a S. Miniato al Monte, ivi. Dà
il disegno della cappella della SS. An-
nunziata, ivi. Accresce il palazzo de'Me-
dici ora Vismara, e disegna la cappella
Portinari in S. Eustorgio di Milano,
448 e 449, n. 1. Suoi lavori in Genova,
449. Sua morte, 450. Suo ritratto, ivi.
Provveditore della cupola e lanterna
di S. Maria del Fiore, ivi, n. 3. Getta
la campana per l'oriolo del Palazzo
Pubblico, ivi. Albero genealogico della
sua famiglia, 451. Gli è allogata a fare
con altri la porta di bronzo della sa-
grestìa del Duomo di Firenze, 172, n. 1.
Lavora nel pergamo del Duomo di
Prato, 410, n. 1. Sua statua d'argento
nell'altare di S. Giovanni di Firenze,
III, 288, n. 2. Fa in medaglia il ritratto
di Santi Bentivogli, Vili, 96.
* Miglioli Sperandio, incisore di
conj, mantovano. — Nominato, III, 28.
Milano (da) Gian Maria, pittore. —
Dipinge pel card. Trivulzio a una sua
villa presso Roma, VII, 51.
* Minella (del) Pietro, scultore ed
architetto senese. — Ajuta Jacopo della
Quercia nel lavoro del Fonte battesima-
le di S. Giovanni di Siena, II, 118, n. 1.
Minescheren Giovanni, architetto
fiammingo, VII, 589.
Minga (del) Andrea. — Nominato,
VI, 188. Dipinge un quadro per l'ap-
parato nell'esequie del Buonarroti, VII,
304. Discepolo di Rodolfo del Ghirlan-
daio e accademico del Disegno, 613.
Sua tavola in S. Croce, ivi, n. 1. La-
vora nell' apparato per le nozze di Fran-
cesco de' Medici, VIII, 619.
Mini Antonio, pittore fiorentino. —
Va in Francia con Benedetto pittore fio-
rentino, V, 131, e VIJ, 335. Fugge col
Buonarroti suo maestro da Firenze e
va a Venezia, VII, 198. Vende la Leda
100
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
al Re di Francia, 200-202. Possedeva il
cartone della Leda di Michelangelo suo
maestro, VI, 620, n. 3. Scolare di Mi-
chelangelo, VÌI, 273, e 334. Ha in dono
da Michelangelo il quadro della Leda,
ivi. Gli vieri rubato il detto quadro da
Giuliano Buonaccorsi, e venduto al Re,
ivi. Si ammala dal dispiacere e muore,
ivi.
Miniati Bartolommeo, pittore fio-
rentino. — Lavora col Rosso a Fon-
tainebleau, V, 171.
Miniati Giovanni. — Della Compa-
gnia della Cazzuola, VI, 612.
Minio Tiziano. — V. Padova (da)
listano.
* Mino di Graziano, pittore senese.
— Se abbia dipinto raffresco della Sala
del Consiglio del Palazzo Pubblico di
Siena, I, 563-569.
Mino da Fiesole, scultore. — Sua
vita, III, 115-125. Discepolo di Deside-
rio da Settignano, 116 e n. 3. Nato a
Poppi in Casentino e non a Fiesole.
Va a Roma ed ajuta a lavorare al-
cuni altri scultori, 117. Fa la sepoltu-
ra di Paolo li, 118. Quali opere in Ro-
ma si suppongono a lui falsamente
attribuite, 118, n. 4. Altre sue opere
in Roma, non ricordate dal Vasari, ivi.
Suoi lavori a Firenze, 119 e seg. A
Fiesole , 122. A Prato, 123. A Peru-
gia, 124. E a Volterra, ivi. Sua mor-
te, ivi e 125, n. 1. Suo testamento, 125,
n. 1. Suo ritratto, 125. Suoi disegni nel
Libro del Vasari e nella Galleria degli
Uffizi, ivi e n. 2. Albero genealogico
della sua famiglia, 127. Prospetto cro-
nologico della sua vita e delle sue ope-
re, 129. Lavora con altri nelle loggie e
nel pulpito in S. Pietro di Roma, II,
472, n. 2. Nominato, VI, 104.
Mino del Regno, scultore. — Sua
vita, II, 647-655. Sua arroganza, 647.
Fa una statua in concorrenza con Paolo
Romano, ed è vinto, 648. Sue opere a
Monte Cassino, a Napoli e a Roma,
ivi. Fa la sepoltura di papa Paolo II,
649. Ma veramente solo alcune figure
nel basamento di essa, III, 118. Credesi
che avesse nome Dino e non Mino, ivi.
Minocci Pietro Paolo. — V. Men-
zocchi Pietro Paolo pittore da Forlì.
Minore, maestro di tarsia, fioren-
tino. — Lavora con Giuliano da Majano
i banchi della sagrestia della Nunziata,
II, 468.
Mirabello di Salincorno, pittore fio-
rentino. — Scolare di Ridolfo del Gbir-
landajo e accademico del Disegno, VII,
613. Di chi fu figliuolo, ivi, n. 4. La-
vora nell'apparato per le nozze di Fran-
cesco de' Medici, VIII, 619.
Mireto Niccolò, pittore padovano. —
Sue notizie, III, 640. n. 1. Dal Vasari
chiamato Moreto e Niccolò invece ài
Giovanni, suo vero nome, ivi
Mirone, greco, scultore. —Nomina-
to, I, 57, n. 1. Sue opere, ivi, 60 e n. 1,
61 e 81 e n. 1.
Miruolo Girolamo, pittore bologne-
se. — Ai servigi del Duca di Parma,
VII, 422. Dipinge nel palazzotto del ca-
stello di Parma, ivi.
Miseron. — V. Misuroni.
Misseroni Gaspero e Girolamo. —
V. Misuroni.
* Misuroni Dionisio, intagliatore di
gemme e di cristallo. — Figliuolo di
Miseron, V, 389, n. 1. Succede al padre
nella professione e nella carica presso
la Corte di Vienna, ivi.
* Misuroni Ferdinando Eusebio, in-
tagliatore di gemme e di cristallo. —
Lavora alla Corte di Vienna, V, 389,
n. 1.
Misuroni Gaspero, milanese, inta-
gliatore di gemme e di cristallo. — -
Nominato, III, 652, n. 3, e V, 389. Suoi
lavori oggi nella Galleria degli Uffizi,
ivi, n. 1 e 2.
Misuroni Girolamo, milanese, inta-
gliatore di gemme e di cristallo. —
Nominato, III, 652, n. 3 e V, 389. Suoi
lavori oggi nella Galleria degli Uffizi»
ivi, n. 1 e 2.
* Misuroni, intagliatore di gemme
e di cristallo. — Discendente dalla fa-
miglia Misuroni o Misseroni, V, 389,
n. 2. Dichiarato nobile ed antiquario
alla Corte dell'imperatore Rodolfo II,
ivi. Suoi discendenti, ivi.
Mocetto Girolamo, detto Mosciano
da Brescia, pittore bresciano. — Di-
scepolo di Giovanni Bellini, III, 163.
Sue pitture a Venezia e a Verona, ivi r
n. 4. Fu anche pittore di vetri, ivi.
Sue pitture a Vicenza, a Modena e a
Parigi, ivi.
Moccio, scultore e architetto. — Suoi
lavori in Siena, I, 439, n. 2 e 657, n. 3.
In alcuni documenti ò detto da Peru-
gia , ivi. Fa la sepoltura de* Cerchi in
S. Domenico d'Arezzo, 658. Lavora nei'
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
101
Duomo di Firenze, ivi e n. 2. Rifa la
chiesa di S. Agostino in Arezzo, 658
•e 648. Fa la chiesa e convento di San-
t'Antonio in Firenze, ivi. Suoi lavori
in Ancona, ivi e n. 5.
Modanino, Guido Mazzoni (detto il),
scultore modenese. — Sue notizie, II,
474, n. 2. Sua Pietà lavorata in terra
cotta a Monte Oliveta di Napoli, 474 e
n. 3. Rimunerato dal re Alfonso, 474.
Modena (da) Pellegrino. — Finisce
le pitture di Perirlo del Vaga in San
Marcello, V, 610, n. 1.
* Modena (da) Tommaso, pittore. —
'Creduto inventore della pittura a olio,
II, 579, n. 1.
* Moderno, incisore di conj. — No-
minato, III, 29.
* Monchio (da) Lionardo, pittore.
— Dipinge una prospettiva in Parma,
in compagnia di Girolamo Mazzuoli,
V, 236, n. 4.
Mondella Galeazzo, veronese, inta-
gliatore. — Nominato, V, 318 e n. 3.
Montagna Barto!ommeo, pittore vi-
centino. — Nominato, III, 628. Sua pa-
tria e sue notizie, 649, n. 3. Sua tavola
a Padova, 650, n. 1. Altre sue pitture
-certe a Milano, Monte Berico, Ongiano,
Berlino, Vicenza, Modena, Bologna,
Colonia, Parigi, Padova, Verona e Lon-
dra, 672-674. Nominato, VII, 526.
Montagna Benedetto, pittore e in-
cisore vicentino.— Figliuolo di Barto-
•tolommeo. Nominato, III, 649, n. 3.
Sue opere a Milano, Venezia e Vicenza,
•674.
Montagna o Montagnana ( da) Ja-
copo, pittore padovano. — Discepolo
di Giovanni Bellini, IH, 170. Sue opere
a Padova, ivi, n. 6. Suo ritratto, ivi.
Gli furono attribuiti giustamente gli
affreschi della Sala del Consiglio di
Belluno, ivi. Altre sue notizie, ivi.
Monsignori Fra Cherubino, frate
francescano, veronese. — Scrittore e
miniatore, V, 306.
Monsignori Francesco, pittore ve-
ronese. — Detto dal Vasari Bonsignori,
HI, 653. Sue notizie, V, 299. Educato
oeir arte dal Mantegna, 300. Lavora in
Mantova, ivi e seg. Suoi lavori in Ve-
rona, 305. Muore, ivi. Suo ritratto,
306.
Monsignori Fra Girolamo, domeni-
cano, pittore veronese. — Sue pitture
in Mantova ed in Verona, V, 306 e
n. 2 e 3. Muore di peste, 307. Sue pit-
ture in S. Benedetto di Mantova, VI,
491. Sua copia di un quadro del Vinci
nella casa della Zecca di Milano, ivi.
* Monte di Giovanni del Fora, mi-
niatore fiorentino. — Fratello di Ghe-
rardo, III, 250. Suoi mini pel convento
di S. Marco, per il Duomo e per San
Giovanni di Firenze, ivi. Pregi delle
sue miniature, ivi. Testa di musaico di
S. Zanobi nel Duomo di Firenze, erro-
neamente attribuita a Gherardo, ivi. Suoi
lavori di musaico nella cappella di S.
Zanobi, non portati a compimento, ivi.
Montecarlo da Bastiano, pittore. —
Scolare di Raffaellino del Garbo e pos-
sessore del suo ritratto, IV, 241.
Montecavallo Antonio. — Architetto
della chiesa di S. Lorenzo in Damaso
a Roma, IV, 155.
Montelupo (da) Baccio, scultore e
architetto. — Sue notizie, IV, 539-543.
Fu di cognome Sinibaldi e figliuolo di
Giovanni d'Astore, 539, n. 1. Seguace
del Savonarola fugge da Firenze, e fer-
matosi a Bologna fa i dodici apostoli
per quel Duomo, 540, n. 1. A* Frari di
Venezia scolpisce un Marte nel monu-
mento di Benedetto Pesaro, ivi. Per
Pier Francesco de' Medici fa un Ercole,
540. E per un tabernacolo di Or San
Michele un S. Giovanni di bronzo, ivi.
Intaglia molti crocifissi di legno, 541.
Per la venuta di Leone X a Firenze,
fa un arco trionfale, ivi e V, 24. Va
a Lucca e vi lavora di scultura e di
architettura, IV, 541 e 542, n. 1. Vi
muore ed è sepolto in S. Paolino, da
lui architettato, 542 e n. 2. Duole molto
la sua morte ai Lucchesi, 547, Altre
sue opere non ricordate dal Vasari, ivi,
n. 2. Date della sua nascita e della sua
morte. Albero della sua famiglia, 549.
* Montelupo (da) Giuliano di Gio-
vanni di Castellano. — V. Sol lassino.
Montelupo (da) Raffaello di Baccio,
scultore e architetto. — Sue notizie,
IV, 543-562. Condotto a Loreto da An-
tonio da Sangallo, vi finisce alcune
cose da altri incominciate, ed altre ne
fa di sua fantasia, 543. Con ordine di
Michelangelo scolpisce alcune cose nella
sagrestia di S. Lorenzo, 543 e seg. In-
sieme col Tribolo scolpisce due armi
con figure per la fortezza da Basso,
544 e n. 2. Per le nozze di una figliuola
di Alessandro Antinori fa un apparata
102
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
con statue e storie, 544. Andato a Ro-
ma, il Buonarroti gli fa scolpire due
figure per la sepoltura di Giulio II, ivi
e n. 1. Fa 14 statue nell'apparato che
si fece per la venuta di Carlo V in
Roma, e due a Firenze per simile oc-
casione, 545. Lavora in Orvieto, ivi.
Torna a Roma ed è fatto architetto di
Castel S. Angiolo, 545. Dà il disegno
del palazzo del card. Crispo a Boi sena.
ivi. Fa la statua di Leone X per la se-
poltura alla Minerva, 546. E una sepol-
tura a Pescia per il Turi ni, ivi. Archi-
tetto dell* opera di S. Maria di Orvieto,
ivi. Fa porte e finestre in Castel San-
t'Angelo, 547. Muore ed è sepolto in
S. Maria di Orvieto, ivi, n. 1. Albero
della sua famiglia, 549. Frammento
della sua autobiografia, 551-562. Seri-
veva e disegnava colla mano mancina,
552. Va ali* orefice da Michelangelo
Bandinelli padre di Baccio , 553. Ap-
prende a lavorare di marmo nella bot-
tega del padre, ivi. Va a disegnare
nelle chiese del Carmine, S. Maria No-
vella e SS. Annunziata, 554. Lavora a
Carrara condottovi da Giovanni Man-
gone, 555 e seg. A Lacca finisce la
sepoltura del vescovo de' Gigli comin-
ciata da suo padre, 557. Per una ter-
zana sta un anno a letto a Firenze,
ivi. Fa dei Cristi di legno, ivi. Va per
la prima volta a Roma e lavora per
Lorenzo Lotti, ivi e seg. Scolpisce un
Ercole putto che strangola un serpe,
560. Per consiglio di Lorenzo Lotti
prende servizio come bombardiere nel
tempo del sacco di Roma, ivi. Finisce
una storia lasciata imperfetta da An-
drea Contucci a Loreto, 518. Se siano
sue due storie per la S. Casa di Lo-
reto, ivi, n. 2, 519, n. 3, 520, n. 1. Fa
l'ornamento di marmo alla lapida se-
polcrale di Andrea del Sarto, V, 59.
Condotto a lavorare a Loreto, 462. Sua
statua dell'Angelo in Castel S. Angelo,
628. Finisce un bassorilievo cominciato
dal Bandinelli, VI, 143. Scolpisce la
statua di Leone X papa, 167. Chia-
mato a Loreto da Antonio da Sangallo,
302. Lavora nel Duomo di Orvieto, 304
e 308. Lavora in Roma nell'apparato
per la venuta di Carlo V, 571. Statua di
S. Damiano per i sepolcri medicei in
S. Lorenzo, 634 e VII, 203 e n. 2. Un
Profeta e una Sibilla per la sepoltura
di Giulio II, 208. Lavora nell' apparato
per la venuta di Carlo V in Firenze»
VIII, 2581
* Montepulciano (da) Benedetto di
Giovanni, intagliatore. — Lavora nel
coro di legname del Duomo di Siena,
VI, 414.
Montepulciano (da) Mestar Gio-
vanni. — Amico del Montorsoli, VI»
646.
Montepulciano (da) Marco, pittore.
— Compisce le pitture del chiostro di
Montoliveto di Arezzo, II, 56, n. 4 e 65.
Montepulciano (da) Pasquino, scul-
tore. — Termina la graticola di bronzo
della cappella della Cintola nel Duomo
di Prato, li, 460, n. 3. Fa la sepoltura
di papa Pio II in Roma, 462. Altre sue
notizie, ivi, n. 4.
Montevarchi (da) Roberto (f). —
Scolare del Perugino, HI, 591.
Monteverde Luca, pittore, da Udine.
— Scolare di Pellegrino da S. Daniel-
lo, V, 108. Muore giovane, ivi e n. i.
Sua tavola in Udine, ivi.
* Montorfano Giovanni Donato, pit-
tore. — Suo affresco a Milano, IV, 33,
n. 1.
Montorsoli Fra Giovanni Angiolo ,
scultore. — Sua vita, VI, 629. Nasce
a Montorsoli, villa a tre miglia da Fi-
renze, ivi. É posto allo scarpellino, ivi.
Andrea Ferrucci gl'insegna l'arte, 629,
630. Va a Roma e lavora in S. Pietro,
630. Va a Perugia, ivi. Si reca a Vol-
terra e lavora nella sepoltura di Raf-
faello Maffei, ivi. Torna a Firenze e si
acconcia con Michelangelo per lavora-
re nella sagrestia di S. Lorenzo, ivi. Va
a Poggibonsi, presso Giovanni Nor-
chiati suo zio, ivi. Si vuol fare religioso
dell'eremo di Camaldoli, dove per di»
porto intaglia alcune mazze e bastoni»
631. Non piacendogli- quell'austerità di
vita, va alla Vernia; ma neppur quivi
si ferma, ivi. Torna a Firenze e si fa
frate degli Ingesuati, ivi. Per consiglio
di un Fra Martino de' Servi, si fa irato
in queir ordine, ivi. Rinnova alcune im-
magini di cera nella Nunziata di Fi-
renze, 632. Fa di cera Mattia Unniade ro
di Bosnia e Giacomo V d'Appiano Si-
gnore di Piombino, ivi. È chiamato a
Roma da papa Clemente per restau-
rare alcune statue, ivi. Fa il ritratto
di marmo di papa Clemente, 633. Ot-
tiene da lui un canonicato in S. Lo-
renzo per Giovanni Norchiati suo zio.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
103
ivi Lavora con Michelangelo nelle sta-
tue dei sepolcri Medicei, ivi e 64. É
chiamato dal Buonarroti a Roma a la-
vorare nella sepoltura di papa Giulio
II, 635. Dal cardinale Ippolito de" Me-
dici è proposto al cardinale Turnone
per servizio del re di Francia, ivi. Parte
di Francia disgustato e torna in Italia,
636. A Budrione visita maestro Zac-
cheria fiorentino, ivi. Fa due statue di
terra per il Capitolo generale tenuto a
Budrione da* frati de 1 Servi, ivi. Torna
a Firenze con maestro Zaccheria, ivi.
Fa il Mosè e il S. Paolo di terra per
due nicchie del Capitolo della Nunziata,
ivi. Mandato ad Arezzo a fare la sepol-
tura di Fra Angelo, generale de* Servi,
ivi. È chiamato a Firenze per fare l'ap-
parato nella venuta di Carlo V, 637. Va
ad Urbino, ivi. E a Roma e di li a
Napoli, ivi. Gli è allogata la sepoltura
del Sannazzaro, 638. Torna a Firenze
e finisce la statua di S. Cosimo, 639.
Gli ò dato a fare un Ercole per la fon-
tana di Castello, ivi. Va a Carrara, 640.
Gli è offerto di finire la statua del prin-
cipe Doria, ivi. Viene a Firenze col
marmo dell'Ercole abbozzato, ivi. Invi-
diato dal Bandinello e dal Tribolo, ivi.
Sdegnato, va a Genova, dove prende a
finire la statua del Doria, 641. Gli è
allogato un S. Giovanni Evangelista
per la cattedrale di Genova, ivi. Va a
Napoli a metter su la sepoltura del
Sannazzaro, ivi. Descrizione di essa,
ivi e seg. Fa a Genova al principe Do-
ria la sua sepoltura, 643. Suoi lavori
nel palazzo e nei giardini di esso Prin-
cipe, 645 e seg. Chiama a Genova An-
gelo e Martino suoi nipoti, 645. Fa due
ritratti di marmo di esso Principe e
due di Carlo V, 646. Ha molti amici
in Genova tra i primi gentiluomini, ivi.
Va a Roma per rivedere il Buonarroti,
ivi. Compra un cavalierato di S. Pietro,
ivi. Cerca di tornare a Firenze a finire
1* Ercole, ivi. S'alloga a fare una fonte
di marmo per la piazza del Duomo di
Messina, 647. E un* altra in sulla ma-
rina, 649. Lavora alla facciata e den-
tro il Duomo della suddetta città, 650.
Suoi lavori di architettura in Messina,
651. Conduce pel muro di S. Agnolo
T acqua per una fontana con sopra un
putto, ivi. Altra fontana al muro della
Vergine con una Vergine in marmo,
ivi. Fa un nutto ner la fontana del pa-
lazzo Laroca, ivi. Statua di S. Caterina
mandata a Taormina, ivi. Sepoltura di
Andreotto Staiti inS. Maria del Gesù,
C52, n. 1. U gran maestro di Malta
vuol tirarlo colà, e farlo cavaliere; ma
egli ricusa, 652. Ha intenzione di tor-
nare alla sua religione, ivi. Parte da
Messina, ivi. Dispone dei suoi guadagni
convenevolmente, e come, ivi. A Roma
riprende l'abito, 653. Viene a Firenze,
ivi. Va a Bologna a fare nella chiesa
de'Servi l' aitar maggiore tutto di mar-
mo, ivi. Per gli ufficj di Fra Zaccheria
il duca Cosimo gli promette di servir-
sene in qualche opera d'importanza,
654. Torna a Firenze, ivi. Ottiene di
poter fare una sepoltura nel Capitolo
della Nunziata per sé e per gli uomini
dell'Arte, 655. Con Fra Zaccheria e
Giorgio Vasari pensa di rimetter su la
Compagnia del Disegno, 656 e seg. Li-
beralità sua verso la medesima, 656. É
uno dei riformatori di essa, 658. Muore
ed è sepolto nel Capitolo della Nun-
ziata, 659. Maestro Michelangelo dei
Servi gli fa l'orazione funebre, ivi. Suoi
benemeriti, ivi. Suo gruppo di Ercole
e Anteo, spezzato dal Bandinelli, 168,
169. Lavora nell' apparato per la venuta
di Carlo V in Firenze, 573 e VIII, 259.
Gli è allogata una statua per la sa-
grestia di S. Lorenzo, VII, 203 e n. 2.
Ritrae in busto -Tommaso Cavalcanti,
601, 602.
Morandini Francesoo, pittore. —
Nominato, Vili, 392.
Morazzone Giacomo, pittore vene-
ziano. — Sua tavola in Santa Lena o
Elena di Venezia, III, 173, n. 3 e 635 e
n. 4.
Morelli Giuliano di Niccolò, orefice
senese. — Nominato, IV, 608 e V, 654.
Sue notizie, ivi, n. 2.
* Moretti Cristoforo. — Dipinge nel
Duomo di Cremona, IV, 583, n. 2.
Moretto Alessandro , pittore bre-
sciano. — Scolare di Fioravante Fer-
ramola, e poi di Tiziano, VI, 505, n. 1.
Sue opere, ivi e 506. Monumenti alla
sua memoria in Brescia e in Roma,
505, n. 1.
Moro Antonio, pittore olandese. —
Sue opere, VII, 585, 586.
Moro (del) Battista d f Agnolo , pit-
tore veronese. — Genero di Francesco
Torbido, III, 654. Sue notizie , V, 296.
Sue oitture in Verona, ivi. In Venezia
104
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
e a Murano, 297. Lavora di minio, ivi.
Intaglia alcune carte di paesi, 423» Di-
pinge nel Duomo di Mantova, VI, 967.
Sua tavola nel Duomo di Mantova, 489.
* Moro (del) Girolamo, fratello di
Marco, pittore. — Sue opere, V, 298,
n. 1.
* Moro (del) Giulio, fratello di Bat-
tista d'Agnolo, pittore, scultore e ar-
chitetto, V, 298, n. 1. Suoi lavori di
scarpello, ivi.
Moro (del) Marco, figliuolo di Bat-
tista, pittore. — Ajuta il padre nelle
pitture del palazzo Trevisani, V, 297.
Altre sue opere, 298, n. 1.
Moroceni Giacomo, pittore veneto.
— V. Morazzone.
Moroni Domenico, pittore veronese.
— Sue pitture in Verona, V, 308, 309.
Moroni Francesco, pittore veronese.
— Suoi lavori in patria, V, 309, 311,
312, 313. A Lonigo, 310. Altre sue ope-
re in varii luoghi, 313, n. 3. Sua mor-
te, 314.
Morosini Giovanni. — Edifica la
chiesa di S. Giorgio Maggiore in Ve-
nezia, I, 235.
Mosca Simone, scultore e architetto.
— Sua vita, VI, 297. Quando nato,
ivi, n. 1. È condotto a Roma da An-
tonio da Sangallo, e lavori che vi fa,
298. Intaglia la base per l'Orfeo del
Bandinella 299. Suoi lavori in Arezzo,
300 e seg. Va a lavorare a Loreto, 302
e V, 162. E a Orvieto, VI, 303-308. Muo-
re in Orvieto, 309. Albero della sua fa-
miglia, 313. Lavora nella bottega di
Baccio da Montelupo, IV, 554. È pro-
posto per gl'intagli della sepoltura dei
Del Monte, VII, 226.
* Mosca Giovanmaria, incisore di
conj, padovano. — Nominato, IH, 27.
Moschino Francesco , scultore, fi-
gliuolo di Simone Mosca. — Sue scul-
ture nel Duomo di Orvieto, VI, 305 e
seg., 308. È posto dagli operai di Or-
vieto in luogo del padre, 309. Va a Ro-
ma e scolpisce due figure per Ruberto
Strozzi, ivi. Lavora nel Duomo di Pisa,
310. Neil* apparato per le nozze del
principe Francesco de' Medici, ivi, n. 5
e VIII, 620. Sue notizie, 310, n. 5. Ac-
cademico del Disegno, VII, 639.
Mostaert Francesco, pittore fiam-
mingo. — Nominato, VII, 584 e n. 2.
Mostaert Gilis, pittore e architetto
fiammingo, VII, 586 e n. 8.
Muziano Girolamo, pittore bresciano.
— Sue opere e notizie, VI, 508 e n. 1.
N
* Nadi Gaspare. — Fa il disegno
dell'oratorio di S. Cecilia in Bologna,
III, 136, n. 4.
Naldini Battista, pittore fiorentino.
— Discepolo del Pontormo, VI, 288.
Ajuta il Vasari, VII, 99. Dipinge un
quadro nel 1* apparato per l'esequie del
Buonarroti, 308. Accademico del Dise-
gno, 610 e n. 3. Lavora nell'apparato
per le nozze di Francesco de' Medici,
VIII, 619 e 6S3.
Naldini Domenico. — Fa risolvere
il padre di Cecchin Salviati a porre il
figliuolo air orefice, VII, 6.
Naldini Lorenzo, detto Guazzetto.
— Lavora di stucco a Fontainebleau,
V, 170. Della Compagnia del P aiuolo,
VI, 609. Va in Francia con G. F. Ru-
etici suo maestro, VI, 619. Vi lavora
molte cose di scultura, 621. Caso oc-
corsogli nel tornare a Firenze, ivi. Ve-
duto disfatto il borgo fuori la porta a
S. Gallo e la sua casa, torna in Fran-
cia, ivi.
Nanni d'Antonio di Banco, scultore
fiorentino. — Sua vita, II, 161-165. Di
chi fosse discepolo, 161 e n. 2. Sue
statue nei pilastri di Orsanmichele, 162.
É ajutato da Donatello, 163. Sua statua
nella facciata di S. Maria del Fiore,
164. Se sia di lui la statua di S. Lo in
uno dei pilastri di Orsanmichele, 164
e n. 2. Ottiene molti uffici pubblici in
patria, 164. Sua morte, ivi e n. 3. Suo
ritratto , ivi, n. 3. È sua la mandorla
sopra una delle porte di S. Maria del
Fiore, ivi. É pagato per un modello
della cupola di detta chiesa, ivi.* Fa
parte del Consiglio per la cupola di
S. Maria del Fiore, 344, n. 1. Fa un
modello della cupola di S. x Maria del
Fiore, 351, n. 1. Nominato, Vili, 87,
* Nanni da Lucca, scultore. — Ajuta
Jacopo della Quercia nel lavoro del
fonte battesimale in S. Giovanni di
Siena, II, 118, n. 1.
Nannoccio della Costa S. Giorgio.
— Scolare di Andrea del Sarto, V, 58.
Va in Francia al servizio del card. Tor-
none, ivi. Nominato, VII, 6. Va a stare
con Raffaello da Brescia, 9.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
105
Narni (da) Carlo di Ser Lazzaro.
— Garzone dell'Angelico, II, 516, n. 3.
Nasi Lorenzo. — Raffaello gli di-
pinge la madonna detta del Cardelli-
no, IV, 321.
Naasaro (del) Matteo, veronese, in-
tagliatore di gemme. — Sue notizie, V,
375. Eccellente nella musica, ivi. Da
chi imparasse l'arte dell 1 intaglio, 376.
Va in Francia e lavora per quel Re,
d'intaglio, di oreficeria e disegna car-
toni per panni d'arazzi, ivi e seg. e 378.
Muore in Francia, 379.
Natalino da Murano. — Dipinge in
S. Sebastiano di Venezia, VI, 591. Sua
pittura in Udine, ivi, n. 3.
* Navarrete Gio. Ferdinando, pit-
tore, sordo-muto. — Nominato, VII,
457, n. 1.
Nealce, greco, pittore. — Nominato,
1,49.
Nebbia Cesare, pittore orvietano. —
Sue notizie, VII, 578 e n. 1.
Negro Abate. — Amico del Montor-
«oli, VI, 646.
Negrolo Filippo, milanese, intaglia-
tore di cesello e armaiolo. — Nomina-
to, V, 389.
Nelli Bastiano di Gio. Maria, da
Carrara, scultore. — Termina il coro
in S. Martino di Pietrasanta, lasciato
incompiuto da Lorenzo Stagi, VI, 111.
* Nelli Giovannino. — Va a lavo-
rare a Carrara chiamatovi dall' Ordo-
gnez, IV, 554, n. 7.
Nelli Suor Plautilla, pittrice dome-
nicana, V, 79 e n. 1. Sue pitture, 79 e
seg. Ritrae più volte Costanza de' Doni,
80.
* Nello di Giacomino, maestro di
musaico. — Giudica un musaico di An-
drea Orgagna per il Duomo d' Orvieto,
1,620.
Neroccio, architetto senese. — Bilica,
al dire del Vasari, la campana del Co-
mane di Firenze, I, 556 e n. 2.
* Neri di Fioravante, scultore e ar-
chitetto. — Nominato, I, 485, n. 1. Chia-
mato a consigliare dagli operai del Duo-
mo di Firenze, I, 583, n. 2. Rifa le vòlte
del Palazzo del Podestà in Firenze, 630,
d. 1. Architetto della cappella di S.
Anna in Orsanmichele, 590. Forse fu
maestro di Andrea Orcagna, 594, n. 1.
* Neri di Mone, pittore. — Chia-
mato a consigliare dagli operai del
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
Nerito Jacopo, pittore, da Padova.
— Discepolo di Gentile da Fabriano,
III, 23.
Nero (del) Durante, pittore, dal
Borgo S. Sepolcro. — Dipinge nel pa-
lazzotto di Belvedere, VII, 91.
Nerone, Francesco di Domenico, le-
gnaiuolo, detto. — Lavora nella Sala
del Consiglio di Firenze, IV, 449, n. 1
e 450, n. 1.
Neroni Bartolommeo, detto il Ric-
cio, pittore e architetto senese. — Sco-
lare dei Sodoma, VI, 399-412. Sue no-
tizie, ivi. Sposa la figliuola del mae-
stro, ivi. Sue miniature nella Biblio-
teca civica di Genova, ivi, n. 1. Suo
ritratto, ivi. Dipinge nel Duomo di
Siena, 412. Dà il disegno di più palazzi
in Siena, 413. Lavora in Lucca, ivi. Fa
la prospettiva per una commedia, ivi.
Disegna il coro di legname del Duomo
di Siena, 414 e n. 1. Sua morte, 415.
Ha i principii dell' arte dal Peruzzi, IV,
608. Compisce le pitture della Madonna
Rossa presso Siena, 409.
Niccola Pisano , scultore e archi-
tetto. — Sua vita, I, 293-329. Da chi
nascesse, e quando, 293, n. 1. Studia
sotto alcuni scultori greci, 293 e seg.
È chiamato a Bologna per fare la se-
poltura di S. Domenico, 296, 297 e n. 1.
Fa il modello della chiesa e di una
parte del convento di S. Domenico della
detta città, 297, n. 2. Si adopera nella
fabbrica della Badia di Settimo, 298.
Fa in Pisa il Palazzo degli Anziani, ivi.
Fu il primo che in Pisa fondò edifizi
su' pilastri con archi, 299. Col suo di-
segno si edifica la chiesa di S. Michele
in Borgo, 299. Innalza il campanile di
S. Niccola di Pisa, ivi. Scolpisce un
Deposto di croce in S. Martino di Luc-
ca, 300. Dà il disegno di S. Jacopo
di Pistoja, ivi. Per opera sua comin-
cia a risorgere l'arte, 301. Dà il di-
segno della chiesetta della Misericor-
dia di Firenze, e ne scolpisce il taber-
nacolo, 302. Getta a terra la torre del
Guardamorto, 302. Disegna il tempio di
S. Giovanni di Siena, quello di S. Tri-
nità e il monastero dalla via Faenza
di Firenze, 303. Riforma il Duomo di
Volterra, 304. Scolpisce il pergamo di
S. Giovanni di Pisa e quello del Duomo
di Siena, ivi. Fa il disegno della chiesa
e convento di S. Domenico in Arezzo,
ivi. Restaura la Pieve e fonda la chiesa
106
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
di S. Margherita a Cortona, 306. Re-
staura la chiesa e convento dei Padri
Predicatori a Viterbo, ivi. Fabbrica
una chiesa e Badia a Tagliacozzo per
Carlo I re di Napoli, ivi. Scolpisce due
storie del Giudizio Universale nella fac-
ciata del Duomo di Orvieto, ivi. Si ri-
tira in Pisa e lascia il governo delle
cose sue a Giovanni suo figliuolo, 306.
Qual parte abbia avuto nella fonte mag-
giore di Perugia, 307, n. 1. Sua morte,
308. Controversia se sia nato a Pisa o
piuttosto nella Puglia, 321. Documento
senese che ha dato luogo a questa con-
troversia, 322. Ragioni che provano
esser falsa interpretazione il dargli la
patria nella Puglia, 322, 323. Signifi-
cato della parola latina Apulia % 323.
È da credere che Niccola sia nato a
Puglia o Pulia nel Lucchese, ivi e
n. 1. Errore riguardo a suo padre, 324,
n. 1. È allogato presso Maestro Gui-
detto a Lucca, 324. Va a Pisa dove,
per la sua lunga dimora, s'acquista
l'appellazione di Pisano, o da Pisa, ivi.
È fuor di dubbio che egli è per ori-
gine e per nazione in tutto Toscano,
325. Si crede da alcuni che l'educa-
zione artistica l'avesse nel mezzogiorno
d'Italia e non in Toscana, ivi. Prove
per convalidare questa opinione, 325,
326. Differenza tra le opere di Niccola
e quelle degli scultori toscani che lo
precedettero, 326. Quando comparisce
nella storia, 327. Non ha lasciato nes-
sun documento dell' arte sua nelle Pro-
vincie napoletane, dove si vorrebbe da
alcuni nato e allevato, ivi. Differenza
tra la maniera di Niccola e quella de-
gli artefici meridionali, ivi. Esame delle
qualità particolari che formano lo stile
di Niccola, 327, 328. Non ha di comu-
ne colla scuola meridionale che il se-
guire la tradizione bizantina, 329. Scol-
pisce un Deposto di Croce sopra una
delle porte minori di S. Martino di
Lucca, 240.
* Niccolò, fiorentino, incisore di conj.
— Nominato, III, 29.
Niccolò, scultore fiorentino. — Di-
scepolo del Filarete, II, 461, Fa con
Varrone la statua di Pio II, a Ponte-
molle, 462. Restaura Tivoli, ivi. Sua
scultura in S. Pietro di Roma, ivi.
* Niccolò di Baldovino. — Ajutail
Ghiberti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 256.
* Niccolò di Beltramo, maestro di
pietra. — Nominato, I, 485, n. 1.
Niccolò Bolognese. — V. Arca{dalV)
Niccolò.
* Niccolò d'Iacopo, ricamatore fran-
cese, — Lavora nei paraménti di San
Giovanni di Firenze, III, 299, n. 2.
* Niccolò di Lorenzo. — Ajuta il
Ghiberti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, II, 256.
Niccolò V , papa. — Ediflzi da Ini
fatti costruire a Roma, II, 539.
Niccolò di Luca di Feo. — Deputato
air opera delle porte di S. Giovanni,
II, 257.
Niccolò di Piero, scultore e archi-
tetto aretino. — Sua vita, II, 135-142.
Lo stesso che Niccolò Lamberti, 135 »
n. 1. Se fosse scolare di Moccio, ivi,
n. 2. Lavora nel Duomo di Firenze,
136. Va ad Arezzo e suoi lavori in
detta città, 136, 137. Torna a Firenze
e di nuovo lavora nel Duomo, 137. Va
a Roma e fortifica il Castel Sant'An-
giolo, 138. Torna in Firenze e fa due
statue per Orsanmichele, ivi. Concorre
per fare le porte di S. Giovanni, ivi e
225. Va a Milano ed è fatto capomae-
stro dell' opera del Duomo, 138. Richia-
mato ad Arezzo si ferma a Bologna
e vi fa la sepoltura di papa Alessan-
dro V, 139. Vi muore, ivi e n. 2. Suo
ritratto, 139, 140. Si trova tra i giudici
del disegno del graticolato di bronzo
della cappella della Cintola nel Duomo
di Prato, 139, n. 2. Suoi disegni pos-
seduti dal Vasari, 142. Ricusa di an-
dare a Venezia, ivi, n. 2. Altri suoi la-
vori nel Duomo di Firenze e alla Log-
gia de* Lanzi, ivi. Fa la sepoltura di
Leone Acciaioli in S. Maria Novella,
ivi. Fa T ornamento di una delle porte
di Orsanmichele, ivi. Commentario alla
sua vita, 143-145. Forse è uno degli
autori delle statue già esistenti sulla
facciata del Duomo di Firenze, attri-
buite ad Andrea Pisano, I, 484, n. 1.
É uno de' concorrenti al lavoro delle
porte di San Giovanni, II, 225.
* Niccolò di Tommaso, pittore. —
Chiamato a consigliare dagli operai
del Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
Forse discepolo di Nardo Orcagna. Sua
tavola in S. Antonio di Napoli, I, 594,
n. 2.
* Niccolò di Tregnanuccio, orafo
senese. — Nominato, HI, 305.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
107
Nicearco, greco, pittore. — » Sue ope-
re, I, 49.
Nicerato, greco, scultore. — Sue
opere, I, 67.
Nicia Ateniese. — Valente nel chia-
ro-scuro, I, 45. Sue opere, ivi, 46.
Nicomaco, greco, pittore, discepolo
di Aristodemo. — Sue opere, I, 41, 42.
Nigetti Dionigi, detto Nigi. — Suoi
lavori di legnaiuolo nella chiesa de'Ca-
valieri di S. Stefano in Pisa, Vili, 447
e seg. Lavora nell'apparato per le nozze
di Francesco de" Medici, 622.
Nino di Andrea Pisano, scultore.
— Ajuta il padre nel getto della porta
di S. Giovanni di Firenze, I, 489. Sua
Madonna in Santa Maria Novella, 494.
Scolpisce due altre Madonne per Santa
Maria della Spina di Pisa, ivi. E l'An-
nunziata coir Angiolo in S.Caterina della
stessa città, ivi. Quando mori, 495, n. 1.
Noferi d'Antonio di Noferi, le-
gnatolo fiorentino. — Nominato, 1, 485,
n. 2. Intaglia il tabernacolo per 1* Ora-
torio del Bigallo, VI, 583, n. 3.
Nola (da) Giovanni, scultore napo-
letano. — Sue notizie, V, 94-96. La-
vora a Monteoliveto di Napoli, 94. Se-
poltura di Don Pedro di Toledo, 96 e
n. 1 e I, 120.
* Novelli Antonio, scultore fioren-
tino. — Lavora con poco successo in
terra invetriata, II, 184, n. 1.
Nncci Jacopo, pittore. — Alcune fi-
gure sue sopra la Porta S. Gallo di
Firenze, I, 465.
* Nuccio di Montino, pittore. — ,
Chiamato a consigliare dagli operai del
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
Nunziata (del) Toto, pittore. — Con-
corrente di Perino del Vaga, V, 590.
Scolare di Ridolfo del Girlandajo. Sua
tavola in compagnia del maestro, VI,
543 e n. 2. Lavora in Inghilterra, ivi,
n. 1. Ritratto da Ridolfo del Ghirlan-
daio, VI, 535. Fu persona burlevole,
ivi. Sua nascita e sua morte, ivi, n. 4.
Nuli Allegretto, pittore, da Fabria-
no. — • Sue tavole in Macerata, in Ro-
ma e nel Museo di Berlino, III, 16, n. 5.
Ascritto all'Arte de" Pittori in Firenze,
ivi. Sua morte, ivi.
o
Oderigi da Gobbio, miniatore. —
Amico di Giotto, I, 384. Minia molti
libri per la libreria del Palazzo del
Papa, 384, 385. Il Vasari possedeva al-
cuni suoi disegni, 385. Lodato da Dante,
ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 1.
Oggione (da) Marco , pittore. — Di-
scepolo di Leonardo da Vinci, IV, 52.
Sue opere a Milano e a Pavia, ivi, n. 3.
Sua morte, ivi. Gli è attribuito un qua-
dro del maestro, 60.
* Ognabene Andrea di Jacopo o
di Puccio, orafo pistojese. — Ha mano-
nel lavoro dell'altare d'argento di S. Ja-
copo di Pistoja, I, 443, n. 1.
Olimpiade, pittrice greca. — Nomi-
nata, I, 50.
* Ordognez Bartolommeo, scultore
spagnolo. — Lavora a Carrara la se-
poltura del card. Ximenes, VI, 113. Vi
muore, ivi.
Orgagna Andrea , pittore, scultore
e architetto fiorentino. — Sua vita, I,
593-615. Quale sia il suo vero cogno-
me, 593, n. 1. Discepolo di Andrea Pi-
sano, 593. O piuttosto di Neri Fiora-
vanti, 594, n. 1. Si crede che imparasse
la pittura da Nardo- suo fratello, 594,
o. 1. Dipinge con Nardo suo fratello
in S. Maria Novella, nella Nunziata, in
S. Pier Maggiore e in Sant'Apollinare
di Firenze, 594-596. Suoi lavori di pit-
tura nel Camposanto di Pisa, 596-599.
E in S. Croce di Firenze, 600. Archi-
tetta la Loggia de' Signori, 602. Ra-
gioni per le quali si prova che egli non
fu l'archi tetto di essa, ivi, n. 5. Fa al-
cune statue per la detta Loggia, 604.
Sua tavola per gli Strozzi in S. Maria
Novella, 604 e n. 2. Tavole per la cat-
tedrale di Avignone, 605. Scolpisce il
tabernacolo per la Madonna d'Orsan-
michele, ivi. Suo ritratto, 606. Altre
sue tavole in Firenze, 607. Si diletta
di far versi, ivi. Sua morte, 608 e n. 1.
Suoi discepoli, 609. Commentario alla
sua vita, sua andata e dimora in Or-
vieto, e quel che vi operasse, 617-620.
Albero genealogico della sua famiglia^
615. Nominato, 462, 463. Chiamato a
consigliare dagli operai del Duomo di
Firenze, 583, n. 2.
Orgagna Bernardo, o meglio Nardo,,
pittore e scultore fiorentino. — Ajuta
Andrea nelle pitture in S. Maria No
velia, I, 594. In quelle della Nunzia
ta, 595. E in altre chiese di Firenze,.
595, 596. Dipinge nel Camposanto di
Pisa, 599. Termina i lavori lasciati im-
108
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PER30NE
perfetti da Andrea, 607. Nominato, I,
465.
Orgagna Jacopo. — Non fa mai
scultore, I, 602, n. 1. Le sculture della
Porta a San Pier Oattolini non sono
«uè, ivi. Finisce una tavola per un pi-
lastro d' Orsanmichele, 608, n. 1. La-
vori di scultura e architettura attribui-
tigli in Firenze, 609. 610.
Orgagna Mariotto di Nardo di Gio-
no, pittore fiorentino. — Sue pitture in
S. Michele Visdomini di Firenze, 1, 610.
Si prova che non appartiene alla fa-
miglia Orgagna, ivi, n. 3. Sua tavola
nel Duomo di Firenze, ivi. Fa un car-
tone di una finestra a vetri colorati per
S. Domenico di Perugia, ivi. Sua tavola
per S. Stefano al Ponte Vecchio, fatta
in compagnia di Jacopo Arrighetti, ivi.
Dipinge a fresco sulla porta di S. Ma-
ria Primerana di Fiesole, ivi. Oli è al-
logata una tavola per l'altare dello spe-
dale di S. Matteo, ivi. Sua tavola in S.
Lorenzo, ivi. Oli ò allogata una tavola
per la Compagnia di S. Maria del Bi-
gallo, ivi. Sua morte, ivi.
Orléans (d') Francesco. — Lavora
di stucco a Fontainebleau, V, 170.
Oja (d*) Sebastiano, architetto fiam-
mingo al servizio di Carlo V e di Fi-
lippo II, VII, 588.
Opera (dell') Giovanni. — Lavo-
ra nell'apparato per le nozze di Fran-
cesco de'Medici, Vili, 618 e 620. — V.
Bandini Giovanni.
* Orioli (degli) Pietro, pittore se-
nese. — Sue pitture in S. Oiovanni di
Siena, III, 18.
* Ormanni Antonio d' Jacopo, get-
tatore senese. — Suoi lavori nel Duo-
mo di Siena, III, 518, n. 1. Altri suoi
lavori nella medesima città, ivi. Cre-
duto per errore de'Marzini, ivi.
Ottaviano da Faenza. — V. Faenza
{da) Ottaviano.
* Pacchia (del) Girolamo, pittore
senese. — Sue pitture in S. Oiovanni
di Siena, III, 18. Dà il lodo di una ta-
vola del Perugino, 576, n. 1. Dipinge
in Siena nella Compagnia di S. Ber-
nardino, VI, 391. Sue notizie e sue
opere, 428 e seg. Fu della Compagnia
deTBardotti e della Congrega de'Rozzi,
431. Fugge in Francia, ivi. Albero della
sua famiglia, ivi. Prospetto cronologico
della sua vita e delle sue opere, 432.
* Pacchiarotti Giacomo, pittore se-
nese. — Sue notìzie ed opere, VI, 415
e seg. Dipinge la mostra dell* orologio
pubblico di Siena, 417. É della Com-
pagnia dei Venturieri, 420. E poi di
quella de' Bardotti, 422. Casi che gli
avvennero, 421 e seg. Sua morte, 425.
Albero della sua famiglia, ivi. Prospetto
cronologico della sua vita e delie sue
opere, 426. Dà il lodo di una tavola
del Perugino, HI, 576, n. 1.
* Pace da Faenza, pittore, discepolo
di Giotto. — Dipinge in S. Oiovanni
Decollato di Bologna, I, 405. In S. Fran-
cesco di Forlì, ivi. La cappella di S.
Antonio in Assisi, ivi.
* Pacini Biagio di Francesco, pit-
tore fiorentino. — - Nominato, III, 319,
n. 1.
* Pacini Santi. — Sua copia di una
tavola di Andrea del Sarto, V, 39,
n. 1.
* Pacino di Valentino, orafo senese.
— Nominato, HI, 303.
Pacioli (Fra) Luca, dal Borgo San
Sepolcro, matematico. — Accusato di
plagio dal Vasari, e difeso, II, 488 e
n. 2, 498. Loda il pittore Melozso da
Forlì, IH, 66.
Pacuvio, poeta e pittore romano. —
Nominato, I, 51.
Padova (da) Tiziano, scultore. —
Lavora di stucco la cappella di S. An-
tonio di Padova, V, 325 e n. 1. Scolare
di Jacopo Sansovino, VII, 515. Suoi la-
vori in Venezia, ivi e n. 3. È in Padova,
ivi, n. 3 e 516.
* Pagani Lattanzio di Vincenzo,
pittore. — Scolare del Perugino, III,
598, n. 3. Dipinge in S. Colomba di Ri-
mini, V, 183, n. 6. Dipinge nella for-
tezza di Perugia, VI, 226.
Paggi Giovambattista, pittore. —
Nominato, V, 31, n. 3.
Pagni Benedetto da Poscia. — Sco-
lare di Oiulio Romano, V, 533. Con-
dotto a Mantova dal maestro, 535. Di-
pinge nel Palazzo del Te a Mantova,
537, 538. Sua tavola nel Duomo di Pisa,
557. Nominato, VII, 601.
* Pagni Domenico di Domenico, da
Prato, maestro di legname, — Fa il
banco delle candele per la chiesa della
Nunziata di Firenze, II, 444, n. 5.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
109
* Pagno d'Antonio da Settignano,
scultore. — Lavora con altri nelle log-
gia e nel pulpito in S. Pietro di Roma,
II, 472, n. 2.
Palla (della) Giovanni Battista. —
Vuol portare in Francia le pitture della
camera di Pier Francesco Borgherioi
fatte da Andrea del Sarto, V, 27. Com-
mette ad Andrea del Sarto due quadri
pel re di Francia, ivi, 50. Villanìa det-
tagli dalla moglie del Borgherini, VI,
263. Fa conoscere al re di Francia Gio.
Francesco Rustici, ivi, 619. Manda in
Francia un Ercole scolpito dal Buonar-
roti, VII, 145. Manda al Re di Francia
nn quadro di FraBartolommeo, IV, 188.
Palladio Andrea. — Architetta un
teatro di legname in Venezia, VII, 100.
Suo modello di un palazzo in Cividale,
ivi. Disegna la facciata di S. France-
sco della Vigna, 504, n. 1. Altre sue
•pere in varii luoghi, 527 e seg. Ao
cademico del Disegno, 621.
Pallavicino Cipriano. — Amico del
Montorsoli, VI, 646.
Pallidani Enrico. — V. Paludano.
Palidamo Guglielmo. — V. Palu-
dano.
Palma Jacopo, il vecchio. — Sua
vita, V, 243-248. Dove nascesse e quan-
do, 243. n. 1. Sue qualità artistiche,
243. Sue opere in Venezia, 244 e seg.
Suo testamento, 248, n. 1. Sua morte,
ivi, ivi. Sue opere non ricordate dal
Vasari. 248, n. 1.
Palme zz ani Marco, pittore, da Forlì.
— Scolare di Melozzo, III, 66, n. 1.
Suoi dipinti a Matetica e a Forlì, ivi.
Suo ritratto, 68. Autore della tavola
nel Duomo di Forlì, V, 253, n. 4. Suo
quadro nel Duomo di Forlì, VI, 322.
Nota cronologica delle sue pitture, 335
e seg.
* Paludano Cristiano, fratello di Gu-
glielmo. — Nominato, VII, 589, n. 3.
Paludano Enrico, fratello di Gu-
glielmo e di Cristiano. — Nominato,
VII, 5, n. 3. Diverso da Enrico detto
di Dinari t, ivi. Sua pittura in S. Fran-
cesco di Perugia, VI, 482 e n. 5. Fine-
stra a vetri colorati in San Lorenzo
della stessa città, 482, 483. Dipinge nel
Duomo di Orvieto, 482, n. 5. — V. Ar-
rigo Fiammingo.
Paludano Guglielmo, detto anche
Guglielmo Van der Broeck, scultore
fiammingo, VII, 589 e n. 3.
* Pampaloni Luigi, scultore fioren-
tino. — Scolpisce le statue di Arnolfo
e Brunellesco poste nella Piazza del
Duomo, II, 384, n, 2.
Pandolfini Filippo. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 613.
Panetti Domenico, pittore ferrarese.
— Detto erroneamente Laneto, VI, 458,
n. 2. Primo maestro del Garofolo, 458.
Panicale (da) Masolino. — V. Ma-
solino.
Panzano (da) Cosimo. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 612.
Panzano (da) Matteo. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 612. Ordina
una delle feste della Compagnia della
Cazzuola, 615.
* Paoletti Gasparo, architetto fio-
rentino. — Dirige la continuazione del
Palazzo Pitti, II, 374, n. 2.
* Paolini Berto di Giovanni , pit-
tore, di Città della Pieve. — Scolare
del Perugino, III, 598, n. 3.
* Paolo di Maestro Giovanni, scul-
tore. — Sue sculture per la Porta a
San Pier Gattolini, I, 602, n. 1.
* Paolo di Jacobello delle Mase-
gne, scultore. — Lavora al monumento
Cavalli in Venezia, I, 444, n. 4. Scol-
pisce la sepoltura di Prendi parte Pico
nella chiesa di S. Francesco della Mi-
randola, ivi.
* Paolo di Iacopino dell'Avvocato,
miniatore. — Lavora a Bologna in-
sieme a Oderigi da Gubbio, I, 385,
n. 1.
* Paolo di Matteo. — Nominato, I,
620.
Paolo Romano, scultore. — Sua vita,
li, 647-655. Sua modestia, 647. Fa una
figura a concorrenza con Mino del Re-
gno, e lo vince, 648. Fa con Maestro
Isaia da Pisa il tabernacolo per la testa
di S. Andrea, 647, n. 1. Lavora con
altri il pergamo per la benedizione pa-
pale in S. Pietro, 472 e 647. Fa la se-
poltura del cardinale Scarampi Mezza-
rota, ivi. E l'altare in S.Agnese fuori
di Roma, ivi. È uno degli scultori del-
l' arco di Castel Nuovo a Napoli, ivi •
484. Fu anche orefice, 649. Suoi disce-
poli, ivi e 650.
Paolo da Verona , ricamatore. —
Suoi lavori per S. Giovanni di Firenze,
III, 299. Altre sue notizie, ivi, n. 2. La-
vora coi disegni di Raffaellinodel Garbo,
IV, 240.
no
TAVOLA DE f NOMI DELLE PERSONE
Paolo Veronese. — Vedi Veronese
Paolo.
Papacello Tommaso. — V. Ber-
nabei.
Paperello Tommaso. — V. Ber-
nabei.
Parma (da) Daniele, pittore. — Fu
di cognome Porri, VII, 77, n. 1. Di-
pinge con Taddeo Zuccheri in S. Maria
d'Alvito negli Abruzzi, ivi, ivi.
Parmigianino, Francesco Massola.
v detto il). — Suo Diogene intagliato
non da lui, come dice il Vasari, ma da
Ugo da Carpi, V, 422, n. 1. Suoi dise-
gni intagliati da varii maestri, ivi e 423.
Intaglia air acqua forte, 423. — V. Maz-
zola Francesco.
Parrasio, greco, pittore. — Suo an-
tagonismo con Zeuzi, I, 27. Sue opere,
28, 29.
* Parrasio Angelo, pittore senese.
— Impara da Ruggero da Bruggia il
segreto del colorire a olio, III, 90, n. 1.
Di chi fu figliuolo, ivi. Sue opere in
Ferrara, ivi. Sua morte, ivi.
Particini Antonio. — Posseder* al-
cuni disegni di Aristotile da Sangallo,
VI, 450. Forse lo stesso che Antonio
della Parte, ivi, n. 1. Fu architetto, ivi.
E padre di Francesco, scultore. Lavora
nell'apparato per la venuta di Carlo V
in Firenze, VIII, 258. Nominato, 391.
Lavora nel V apparato per le nozze di
Francesco de* Medici, 621.
Particini Francesco di Gio. Batt. —
Lavora nell'apparato per le nozze di
Francesco de 1 Medici, Vili, 618.
Pasquino di Matteo , da Montepul-
ciano. — V. Montepulciano (da) Pa-
squino.
Passerini Silvio, cardinale, di Cor-
tona. — Conduce nella sua patria Gu-
glielmo da Marcilla, IV, 420.
Passerotti Bartolommeo, pittore bo-
lognese. — Ritrae in disegno il Pri-
maticcio, VII, 423. Sue notizie, 424,
n. 1.
* Passignani Domenico. — Racconcia
una testa in una delle storie di S. Fi-
lippo fatte da Andrea del Sarto nel
«hiostrino dei Servi di Firenze, V, 13,
n. 1.
* Pasti Matteo, pittore, architetto e
coniatore veronese. — Nominato, HI,
27. Dirige i lavori della chiesa di San
Francesco di Rimini, II, 539, n. 4.
* Pastorini Guido, maestro di vetro
e pittore senese. — Promette per Pa-
storino suo fratello, IV, 436. Chi avesse
per moglie, 439.
Pastorini Pastorino, maestro di ve-
tri, pittore e scultore senese. — - Sco-
lare ed erede delle cose del Parte di
Guglielmo da Marcilla, IV, 429. Sue
notizie, 433-438. Fa finestre di vetro
nel Duomo di Siena, ed ornamenti di
vetro nel pergamo di Nicola Pisano,
434. Per la venuta in Siena di Carlo V,
rifa le finestre del Palazzo della Si-
gnoria, ivi. Chiamato a Roma da Pe-
lino del Vaga, vi fa con i disegni di
lui le finestre nella sala regia del Va-
ticano, 434, 435 e V, 624. Gli è dato a
fare di vetri dipinti l'occhio grande
della facciata del Duomo di Siena, IV,
435. É fatto carcerare dall'operaio, ivi.
Dipinge una delle vòlte della Loggia
della Mercanzia in Siena, 436. Lavora
di stucco e di cera colorita ritratti di
tutto rilievo o in medaglie, ivi e 437.
Fa medaglie e conj d'acciaio, ivi, III,
20, e V, 390. Chiamato a Ferrara dal
duca Ercole II, per maestro delle stam-
pe delle sue monete, 437. Contraffa con
un suo segreto perle ed altre gioie, ivi.
Fa una finestra di vetri dipinti in Pa-
lazzo Vecchio di Firenze, 438. Sua mor-
te, ivi. Albero della sua famiglia, 439.
Prospetto cronologico della sua vita e
delle sue opere, 439, 440. Fa il ritratto
in medaglia della moglie del Vasari,
VII, 690, n. 1.
Patenier (di) Giovacchino, pittore
fiammingo. — Quando nato e quando
morto, VII, 583 e n. 8.
Passo, maestro di musaico. — Pro-
babile maestro d'Andrea Tafi, I, 340.
Lavora nel musaico di S. Giovanni di
Firenze, 343, n. 1. É cacciato per la-
dro, ivi.
Pausia Eufranore, greco, pittore. —
Sue opere, I, 45.
Pausia di Sicione, greco, pittore. —
Il primo che dipingesse palchi e vòlte,
I, 43. Altre sue opere, 44.
Pecori Domenico di Pietro di Vanni,
pittore aretino. — Scolare di Barto-
lommeo della Gatta, HI, 221. Sue pit-
ture in Arezzo, ivi e seg. Più pratico
a dipingere a tempera che a olio, 222.
Lavora finestre di vetro, 223. In com
pagnia di Stagio Sassoli fa alcune fi
nestre di vetri dipinti nel Vescovado
di Arezzo, IV, 422, n. 2. Scolare del
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
111
l'Abate di S. Clemente e maestro di
Oio. Antonio Lappoli, VI, 5. Sua tavola
finita dallo scolare, 8. Suo quadro in
Arezzo, 20, n. 1.
* Pedoni Cristofano, scultore cremo-
nese. — Arca di S. Arcaldo scolpita
da lui nel Duomo cremonese, VI, 504,
n. 1.
Pedoni Giovanni Gaspero, scultore
cremonese, VI, 503. Sue opere in Cre-
mona, 504, n. 1.
Pellegrini Pellegrino. — V. Tibaldi
Pellegrino.
Pellegrino da San Daniello, pittore,
da Udine, V, 105. Gli ò mutato il nome
di Martino in Pellegrino, e perchè, ivi.
Scolare di Giovanni Bellino, ivi. Di-
pinge i portelli dell'organo del Duomo
di Udine, 106. B la tavola nella cappel-
la di S. Giuseppe, ivi. Una Giuditta per
Messer Prè Giovanni, ivi. Tavola in
S. Maria di Ci vi tale, 107 e n. 2. Storie
a fresco in S. Antonio di San Daniello ,
ivi e n. 3. Amato e favorito dai Duchi
di Ferrara, 107. Quando morisse, ivi,
n. 4. Altre sue opere, ivi. Lavora an-
che di niello, ivi. Suoi scolari, 107.
Pellegrino da Modena, pittore. —
Sua vita, IV, 649. Fu di cognome Arc-
uisi o Munari, ivi, n. 3. Discepolo di
Raffaello, lavora nelle Logge Vaticane,
363 e 650. Dipinge in S. Eustachio, in
S. Antonio de'Portoghesi e in S. Jacopo
degli Spagnoli di Roma, ivi. Dipinge
per le feste d'Agone fatte a Roma al
tempo di Leone X, ivi, n. 3. Torna a
Modena e vi dipinge due tavole, 650,
651. Muore di ferite, 651.
* Pellisono Andrea. — Getta di
bronzo il tabernacolo pel Duomo di
Milano, VI, 480, n. 3.
Peloro Giovanni Battista, architetto
senese, scolare di B. Peruzzi. — Ar-
chitetta la chiesa di S. Gio. Battista in
Pantaneto di Siena, IV, 602, n. 4. Vi-
sita le fortezze della Maremma senese,
607, n. 3. Notizie della sua persona e
delle sue opere, 608, 609, n. 1.
Pencz Giorgio, incisore tedesco. —
Imitatore di Marcantonio, V, 414, n. 3,
440 e n. 1.
Pennacchi. — V. Trevigi (da) Gi-
rolamo.
Penni Giovanni Francesco, detto il
Fattore, pittore fiorentino. — Sua vita,
IV, 643-652. Notizie della sua famiglia,
643, n. 2. Scolare ed ere^.e delle cose
dell'arte di Raffaello, 644 e n. 1. Per-
chè detto il Fattore, 644. Lavora nelle
Logge Vaticane, ivi. Ajuta Raffaello a
dipingere i cartoni per g-li arazzi, ivi.
Dipinge nella Farnesina, ivi e n. 2. Fa
una facciata di chiaroscuro in Monte
Giordano, 645. Dipinge in S. Maria de
Anima, ivi. Va a Firenze e lavora a
Montughi, ivi. Compagno di Giulio Ro-
mano, finisce le opere di Raffaello nella
vigna del Papa e nella sala di Costan-
tino, ivi. Sua tavola a Monteluci presso
Perugia, 6i6. Gli è commessa una ta-
vola da mandarsi in Francia che co-
minciò insieme con Giulio Romano,
ivi. Si divide da Giulio Romano e par-
tisce con lui la roba di Raffaello, ivi.
Va a Mantova e di là in Lombardia;
poi a Roma e finalmente a Napoli die-
tro il Marchese del Vasto, ivi. Depone
nell'isola d'Ischia la tavola commes-
sagli da papa Clemente, ivi. Muore in
Napoli, ivi. Dipinge nelle Logge Vati-
cane, 363. Ajuta Raffaello nelle pitture
della Farnesina, 367, n. 2. Dipinge a
olio nella sala di Costantino, 369, n. 5.
Ajuta Raffaello nel colorire i cartoni
per gli arazzi, 370, n. 2. Uno degli
eredi di Raffaello, 382.
Penni Luca, pittore, fratello di Gio.
Francesco. — Sue opere in Genova , in
Lucca e in altri luoghi, IV, 647. Va in In-
ghilterra e vi lavora disegni per stam-
pe, ivi e n. 1. Dipinge col Fiosso a Fon-
tainebleau, V, 171. Intaglia dai disegni
di varii maestri, 434. Sue notizie, ivi, n.l.
Pensab ene Fra Marco, domenicano.
— Sua tavola finita da Girolamo da
Trevigi, V, 135, n. 2.
Perfetto di Giovanni, scultore. — Fa
l'ornamento di un tabernacolo di Or-
sanmichele, II, 402, n. 5.
Perugia (da) Mariano di Ser Euste-
rio, pittore. — Scolare di Pietro Peru-
gino. Sue tavole in S. Agostino di An-
cona, e in S. Domenico di Perugia, V,
251, n. 3.
* Perino, maestro di orologi. — Fa
l'orologio della torre del Mangia in
Siena, VI, 417.
* Perino da Como, architetto. — La-
vora in S. Pietro di Roma, II, 471, n.4.
Perugino , intagliatore in ra-
me. — Lavora le stampe per il Libro
di Antonio Abaco, V, 431, n. 3.
* Perugino Domenico, pittore, V, 431,
n. 3.
112
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
* Perugino Polidoro, orafo, V, 431,
u. 3.
Perugino Pietro, pittore — Sua vita,
III, 565-509. Suo vero cognome, 565, n.l.
Sua nascita, 566 e n. 2. Va a Firenze e
studia sotto il Verrocchio, 568 e IH, 371.
Sue prime opere in detta citta, ivi e seg.
Delude il Priore dei Gesuati che non si
fidava di lai, 575. Va a Siena, 576, Tor-
na di nuovo a Firenze, ivi e seg. Sue
tavole a Pavia, 577, a Londra, ivi, n. 4
A Napoli, Borgo S. Sepolcro e Bologna,
578. Chiamato a Roma da Sisto IV,
578. Torna a Perugia dove eseguisce
molti altri lavori, 580 e seg. Altre sue
opere a Firenze 584 e seg. Sua que-
rela col Buonarroti, 585. Termina una
tavola di Filippino Lippi, ivi. Biasimato
perchè ripeteva le stesse figure, 586.
Torna di nuovo a Perugia, 587. Sue
opere in detta città, suo contado e in
Assisi, ivi È derubato, 589. Tacciato di
avarizia e di poca religione, ivi, n. 1 e
590, n.l. Compra una sepoltura a Fi-
renze, 589, n. 2. Sua moglie e suoi fi-
gliuoli, 590 e n. 2. Sua morte, 590. Suoi
discepoli, ivi e seg, Condannato dagli
Otto di Firenze, 598, n. 3. Albero della
sua famiglia, 601. Commentario alla
sua vita, 603-625. Altre sue opere au-
tentiche a Cerqueto presso Perugia e a
Roma, 603. A Firenze, Cremona e a
Fano, e suo ritratto, 604. Sue opere a
Perugia, 605 e seg. A Pani cale, Betto-
na, Città della Pieve, Spello, 606. A
Trevi, Vienna e Siena, 607. Suoi dise-
gni nella Galleria degli Uffizi, 607 e seg.
Prospetto cronologico della sua vita
e deUe sue opere, 610 e seg. Esame se
a lui si riferisca un documento di allo-
gazione di alcune pitture per la Sala
del Gran Consiglio di Venezia, 614-617.
Discepolo di Piero della Francesca, II,
500. Sue pitture in Arezzo, perdute, ivi.
Stima insieme con altri gli affreschi del
Baldovinetti della cappella Gianfigliazsi
in S. Trinità, III, 53, n. 2; II, 595, n. 1.
Chiamato a giudicare una testa di S. Za-
nobi in mosaico fatta da Monte del Fora
e da David Ghirlandaio, 251 e 57£. Ter-
mina una tavola di Filippino Lippi,
475, n. 2. Giudicato dal Vasari, IV, 373.
Peruzzi Baldassarre, pittore e archi-
tetto senese. — Sua vita, IV, 589-611.
Nasce in Siena e non altrove, 590, n. 1.
È condotto a Roma da Pietro da Vol-
terra che lavorava per Adriano, VI, 591.
Sue prime opere in Roma, ivi e seg*
Va a Ostia e vi dipinge, 592. Torna a
Roma e si dedica allo studiò dell'archi-
tettura e della prospettiva, ivi. Fa il
modello del palazzo detto la Farnesina,
593. Dipinge in Roma varie facciate di
palazzi, e alla chiesa della Pace, 594,
595. Fa una delle grandi storie per l'ap-
parato fatto in Roma a Giuliano defe-
dici, 595. Altre opere a lui attribuite,
ivi, n. 3. A Francesco da Norcia fa una
porta d* ordine dorico, ed una facciata
a Francesco Buzio, 596. Dipinge nella
Chiesa di S. Caterina da Siena in Ro-
ma, ivi. A Bologna fa il disegno e il
modello della facciata di S. Petronio,
597. Per il conte Benti voglio fa' un di-
segno di una Natività coi i Magi che
colori Girolamo da Trevigi, 597, 598 e
n. 1, V, 137. Altri suoi lavori di archi-
tettura a Bologna e a Carpi, IV, 598 e
n. 3. Torna a Siena e fa disegni per le
fortificazioni di quella città, 598 e 602,
n. 1 e 2. Va a Roma ed è creato ar-
chitetto di S. Pietro dopo la morte di
Raffaello, e fa altre opere di architet-
tura in detta città, 599, n. 1. Fa l'ap-
parato per la commedia della Calan-
dra e T altro per la coronazione di Cle-
mente VII, 600 e 601, n. 1. Lavora di
pittura e di architettura nell' interno di
S. Pietro, 601, n. 2 e 3. Nel sacco di
Roma è fatto prigione dagli Spagnuoli
601. È capomaestro dell'Opera del Duo-
mo di Siena pel quale fa vani disegui,
602, n. 4. Sue non possono essere tutte
le fabbriche in Siena che gli vengono at-
tribuite, ivi. Ricusa, dice il Vasari, di
servir l' esercito che assediava Firenze,
ma ciò non concorda coi documenti %
603 n. 2. Torna a Roma e pei signori
Orsini fa disegni per palazzi fabbricati
verso Viterbo e alla Paglia, 604. Fa un
libro delle antichità di Roma e commen-
ta Vitruvio, ivi. Architetta il palazzo-
Massimi, 604. Nel cavare 1 fondamenti
di altra casa de* Massimi ritrova molti
avanzi del teatro di Marcello, ivi, n. 3.
Muore ed è sepolto nella Rotonda, 605,
606. Sua maniera di disegnare, 610, n. 1.
Albero della sua famiglia, 613. Com-
mentario alla sua vita. Studi e disegni
di monumenti antichi di Roma e di
altri luoghi, 615-625. Disegni e studi di
edifizi moderni, la più parte di propri»
invenzione 626-640. Prospettive sceni-
che in Roma, 640. Prospetto cronolo-
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
113
gico della sua vita e delle sue opere,
641. Disegna T aitar maggiore del .Duo-
mo di Siena, 1, 656, n. 1. Dà il disegno
della sepoltura di Adriano VI, V, 92.
e il. 4. Intaglia una carta. alla maniera
di Ugo da Carpi, 422. Fa disegni per la
facciata di S. Petronio di Bologna, 554.
Stima una tavola di Sebastiano vene-
ziano, 571, n. 1. Suo giudizio sopra un
dipinto del Sodoma, VI, 394. Maestro
di Daniello da Volterra, VII, 49 e n. 2.
Peruzzi Giovanni Salustio, archi-
tetto. — Figliuolo di Baldassarre, IV,
602, n. 3. Il suo vero nome è Giovan
Salverio o Salvestro, 606, n. 1. Dà i di-
segni del pòrtone di Castel S. Angiolo,
VII, 241.
Pernzzi Onorio di Baldassarre, pit-
tore. — Frate Domenicano, IV, 602,
n. 3.
Pesarese, anonimo, scultore. — Di-
scepolo di Agostino ed Agnolo senesi.
Autore della chiesa di S. Domenico di
Pesaro e delle sculture della pòrta, I,
444, 445.
Pesello, Giuliano d'Arrigo, detto,
•pittore fior. — Sua vita, III, 35-40. Suo
vero nome, 36, n. 2. Imita Andrea del
Castagno, 36. Sue opere in Firenze, ivi
e seg. E in Pistoja, 38. Sua morte, 39,
n. 3. Commentario alla sua vita, 41-43.
Quando nato, 41 . Sua famiglia, ivi. Fa
il disegno della sepoltura di Pietro Far-
nese, 42 e 1, 610, n. 2 e 641, n. 3. Stima
una statua di Pietro di Giovanni tedesco,
III, 42. Dipinge per i consoli dell'Arto
di Calimala, ivi. Presenta un modello
per la cupola di S. Maria del Fiore, ivi
e II, 351, n. 1. É deputato a sostituire
il Brunellesco, III, 42. Termina una ta-
vola cominciata da Giovanni Toscani,
III, 42 e I, 629, n. 5. Vero tempo della
sua morte, ivi. Fa parte del Consiglio
per la cupola di S. Maria del Fiore, II,
344, n. 1. Cerca un modo di dipingere
diverso dalla tempera, 564.
Pesello Francesco, detto Pesellino,
pittore fior. — Scolare di Fra Filippo,
III, 36. Sua vita, 35-40. Suoi lavori in
Firenze, 38 e 39. Suoi disegni, 39, n. 1.
Sua morte, ivi, n. 2. Commentario alla
sua vita, 41-43. Nipote e non figliuolo
del Pesello, 42 Fa una tavola insieme
con Piero di Lorenzo di Pratese per
la Chiesa della Trinità di Pistoja, che
lascia, per morte, non finita, 43. Vero
anno della sua morte, e sepoltura, ivi.
* Petrecino, incisore di conj, fioren-
tino, — Sua medaglia di Borso d'Este, III
12, n. 1 Nominato, 29. Forse lo stesso
che Pietro di Neri Razzanti, 29, n. 1.
Ottiene un privilegio dalla Repubblica
di Firenze, ivi. Maestro di Giovanni
delle Corniole, ivi.
* Petrucci Frane r sco, pittore fioren-
tino. — Sua copia della tavola del Rosso
nella chiesa di S. Spirito, V, 158, n.4.
Pianetti Orazio, scultore, allievo di
Daniello da Volterra. — Muore in Fi-
renze, VII, 63. Fu romano e di cogno-
me Piatesi, ivi, n. 2. Ritrattato dal suo
maestro, 64.
* Piazza (Fratelli) pittori. — Qnadro
a Lodi, IV, 148, n. 1.
Piccar do maestro Lorenzo, — La-
vora di stucco col Rosso in Fontaine-
bleau, V, 170.
Piccolomini card. Francesco, poi
Pio III. — Alloga le pitture della Li-
breria del Duomo di Siena al Pinturic-
chio, IV, 319, n. 2.
Pichi Gio. Maria, pittore dal Borgo
S. Sepolcro. — Scolare del Pontormo,
VI, 259. Suo quadro agli Osservanti della
sua patria, ivi.
* Pienza (da) Teseo di Bartolino ,
intagliatore. — Lavora nel coro di le-
gname del Duomo di Siena, VI, 414.
Pieri Stefano, pittore fior. — Dipinge
un quadro nell'apparato per l'esequie
del Buonarroti, VII, 312. Scolare del
Bronzino e Accademico del Disegno,
610. Sue notizie, ivi, n. 1.
' * Pietro d'Antonio, detto F annuii a,
legnaiuolo. — Fa un modello della cu-
pola di S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1.
Piero, cimatore, — Della Compagnia
della Cazzuola, VI, 613.
Piero di Cosimo, pittore fior. — Sua
vita, IV, 131-144. Sua nascita e sua fa-
miglia, 131, n.2. Perchè detto di Cosimo,
132. Va a Roma col suo maestro, ivi.
Suoi dipinti a Firenze, 193 e seg. Suo
umore stravagante, 133. Cerca d'imitare
il Vinci, 134. Inventore di mascherate,
ivi e* seg. Altre sue pitture a Firenze, '
137 e seg., a Berlino, 140, n. 1, a Londra,
142, n. 1. Sue strane usanze, 142 e seg.
Sua morte', 143 e n. 1. Suoi scolari, 144.
Suo ritratto, ivi. Altre sue opere all'Aja
e a Parigi, ivi, n. 1. Ajuta Cosimo Ros-
selli nelle pitture della Cappella Sistina,
III, 189. Maestro d'Andrea del Sarto,
V, 7. Lavora nelP apparato per la ve-
Vasari. Inaici. — Voi. IX.
114
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
nuta di Leone X in Firenze, 25, n. 3.
Insegna a Jacopo Pontorrao, VI, 246.
* Piero <}i Donato, orafo fior. — La-
vora in compagnia di Andrea Pisano
ad una delle porte di bronzo di S. Gio-
vanni, I, 487, n. 3.
* Piero d' Jacopo, orafo fior. — La-
vora in compagnia di Andrea Pisano
ad una delle porte di bronzo di S. Gio-
vanni, I, 487, n. 3.
* Piero di Piero da Verona, rica-
matore. — Lavora nei paramenti di S.
Giovanni di Firenze, IH, 299, n. 2.
* Piero da Santa Maria in Monte,
legnatolo. — Fa due modelli della cu-
pola di S. Maria del Fiore, II, 351, n. 1.
* Piero da Sesto, legnaiuolo. — La-
vora nell' apparato per la venuta di
Leone X in Firenze, V, 25, n. 3.
* Piero Antonio di Bartolommeo.
— Scolare di Neri di Bicci, II, 88.
Pier Maria da Poscia, intagliatore
in gemme e in pietre dure, V, 370.
detto il Tagliacarne perchè scolare di
Giacomo Tagliacarne genovese, ivi,
n. 1. Sua Venere di porfido nella R.
Galleria degli Uffizi, ivi. Fu di cogno-
me Serbaldi, ivi. È dal Papa stipendiato
per far conii di monete per la zecca
pontificia, ivi.
Pierino, piffero. — Della Compagnia
della Cazzuola, VI, 613.
Pietrasanta (da) Jacopo. — Archi-
tetto della chiesa di S. Agostino in
Roma, II, 662.
Pietro d'Alvaro, pittore portoghese.
— Dipinge nei Palazzo del Ceppo a
Prato, II, 8 n. 1 e 41. — Sue pitture
in Volterra e in Pisa, 41 e n. 3.
* Pietro di Domenico di Nozzo, le-
gnaiuolo e intagliatore fior. — Archi-
tetto della cupola della chiesa del Cal-
cinaio a Cortona, III, 73, n. 5. Stima un
armadio di Mariotto di Paolo da Gub-
bio, fatto per S. Lorenzo di Perugia, ivi.
* Pietro da Firenze, architetto. —
Lavora in S. Pietro di Roma, li, 471, n. 4.
* Pietro di Galeotto, pittore perugi-
no. — Comincia una tavola nel palazzo
dei signori a Perugia, terminata dal
Perugino, III. 580, n. 1.
* Pietro di Giacomo, pittore senese.
— Dipinge la mostra dell'Orologio pub-
blico di Siena, VI, 418.
* Pietro di Gheri, orafo. — Chia-
mato a consigliare dagli operai del Duo-
mo di Firenze, I, 583, n. 2.
* Pietro di Giovanni, scultore peru-
gino. — Scolpisce la nicchia di marmo
per la statua di papa Paolo II, fatta
dal Vellano, li, 606, n. 3.
* Pietro di Giovanni, tedesco, scul-
tore. — Forse è uno degli autori delle
statue già esistenti sulla facciata del
Duomo di Firenze, attribuite a Andrea
Pisano, I, 484, n. 1.
* Pietro di Martino da Milano. —
Architetto dell'Arco di Castel nuovo a
Napoli, 482, 483, 484. Lavora bassori-
lievi e statue pel medesimo Arco, 484.
* Pietro di Maestro Meo, miniatore
perugino. — Nominato, I, 642, n. 3.
* Pietro di Migliore, orafo. — Chia-
mato a consigliare dagli operai del
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
* Pietro di Niccolò, pittore e inci-
sore di conj. fior. Sue medaglie di Co-
simo e di Lorenzo de'Medici IH, 12, n.l.
Pietro da Perugia, miniatore. — Mi-
nia i libri nella libreria Piccolomini del
Duomo di Siena, I. 642.
* Pietro di Pietro del Cervelliera,
maestro di legname, corso. — Comin-
cia la cantorìa dell'organo in S. Marti-
no di Pietrasanta, II, 469, n. 2.
* Pietro di Puccio, pittore e mosai-
cista orvietano. — Sue opere nel Cam-
posanto Pisano attribuite a Buffalmac-
co, I, 513, n. 2 e II, 37, n. 2. Dipinge
nel coro della Cattedrale d'Orvieto e fa
alcuni mosaici nella facciata, I, 513, n. 2
e 522, n. 1.
Pietro e Paolo, orefici aretini. —
Discepoli d'Agostino e d'Agnolo senesi.
Lavorano una testa d' argento di S. Do-
nato per Arezzo, I, 441.
* Pietro Paolo della Monna, minia-
tore perugino. — Nominato I, 642, n. 3.
Pietro Paolo, ' da Todi, scultore. —
Discepolo di Paolo Romano, II V 649.
Fa con Niccolò della Guardia la sepol-
tura dei papi Pio II e Pio III, ivi, Fu
soltanto orefice e non scultore ivi, n. 4.
Non può aver fatta la sepoltura di Pio
III, ivi.
Pieve (della) Papino, pittore. —
Discepolo di Niccolò Soggi e da esso
ritratto, VI, 21.
Pigmalione, maestro d'intagliare l'a-
vorio in rilievo I, 218. •
* Pilon Germano, scultore francese.
Fa un gruppo delle Tre Grazie, ora al
museo del Louvre, VII, 412, n. 2.
Piloto, orefice fior. . — Persuade Pe-
TAVOLA DE' NOML DELLE PERSONE
115
Tino dèi Vaj:a, suo amico, a tornare a
Firenze in sua compagnia, V, 603. Sue
notizie e suoi lavori, ivi,n. ]. Possederà
ii Cartone di Perino del passaggio del
Mar Rosso, 609. Ha in dono un cartone
di Baccio Bandinelli, VI, 130, Uomo mal-
dicente, 453. Sue gelosie di rame nelle
finestre del palazzo Medici, VII, 191 e
n. 1. Fa la palla per la lanterna della
cupola della Sagrestia nuova di S. Lo-
renzo, 192. Fugge col Buonarroti da
Firenze e va a Venezia, 198.
Pinturicchio Bernardino , pittore
perugino. — Sua vita, III, 493-511. Sua
famiglia, 493, n. 1. Discepolo di Pietro
Perugino, 494 e 591. piuttosto del Bon-
figli e di Fiorenzo di Lorenzo, ivi, n. 1.
Dipinge la Libreria del Duomo di Siena,
494 e seg. Sue pitture a Roma, 497 e
seg. A Napoli, 500. A Orvieto, ivi, n. 4.
A Spello, 501, n.l. A Perugia, 502, n. 1.
A Parigi, ivi. Altre sue pitture a Roma,
502, 503. E a Siena, 503, 504 e n. 1. E
a Londra, 504, n. }. Sua morte, 505 e
n. 1. Suo testamento, ivi. Albero della
sua famiglia, 513. Commentario alla sua
vita, 515-528. Contratto dell'allogazione
a lui fatta delle pitture della Libreria
del Duomo di Siena, 519 e seg. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
opere, 529.
Pippi Raffaello, figliuolo di Giulio
Romano. — Muore giovane, V. 555.
* Pippo d'Antonio, fior. — Archi-
tetto della Cattedrale di Spoleto, IV,
148, n. 1.
Pireo, greco pittore di cose basse,
ma eccellente I, 42.
Pirgotele, scultore greco. — Intaglia-
tore in cavo. L, 218.
Pironi Girolamo, scultore e pittore,
vicentino. — Nominato, VII, 527.
*Pisa (da) Jsaia. — Lavora nelle scul-
ture dell'Arco del Castello Nuovo di
Napoli, III, 484. Con Paolo Romano
lavora il tabernacolo per la testa di
S. Andrea in Roma, 617, n. 1. Nomi-
nato, VI, 104.
* Pisa (da) Vito. — Fa un modello
■della cupola di S. Maria del Fiore, II,
351, n. 1.
Pisanello Ser Bernardo. — Della
Compagnia della Cazzuola, VI, 613.
Pisanello Vittore, pittore veronese.
Sua vita, III, 5-14. Compagno di An-
drea del Castagno, 5. Sue pitture in
Roma, 6. Sue notizie date da Fra Marco
de'Medici, e tratte dall'opera del Biondo
da Forlì, 8. Sue pitture in Verona, ivi
e seg. Si diletta di fare animali, 8. Lo-
dato da Michele Sanmicheli, 9. Sua ta-
vola ora a Londra, 10 n. 2. Altre sue
due tavole a Verona, ivi. Sue medaglie,
10. Lodato dal Giovio, dal Biondo, dal
Guarino e dallo Strozzi, come gettatore
di medaglie,* 10 e seg. Sua pittura in
Firenze, 13. Sua morte, ivi. Suoi dise-
gni posseduti dal Vasari, 14. Commen-
tario alla sua vita, 15-33. Ristaura
l'arte del gettar le medaglie, 24. Regi-
stro delle medaglie da esso gettate, 24
e seg. 26 n. 1. Suo ritratto, 29. Discus-
sione circa il tempo della sua morte,
30 e seg. e 32, n. 3. Se siano di sua
mano alcune tavole già in S. Francesco,
ed ora nella Galleria di Perugia, 31 e
n. 2. Suoi disegni nel Museo del Louvre,
ivi.
Pisano Niccola. — V. Niccolo Pi-
sano.
Pistoja (il) Lionardo, pittore. — Sco-
lare di Gio. Francesco Penni, IV, 647.
Varii pittori di questo nome, ivi n. ?.
Dipinge in Lucca, in Roma e in Napoli,
648. Muore, ivi.
Pistoja (da) Pietro óV Urbano. —
Creato del Buonarroti, VII, 194, 273,
333. Mandato da lui a Roma per met-
tere in opera il Cristo della Minerva,
ivi e n. 1. 334. Va a Napoli, 334. Fa un
S. Sebastiano per cavarne denari, ivi.
Pitagora Italiano, scultore da Reggio
— Sue opere I, 61 e n. 1.
Pitagora da Samo, greco, scultore. —
Sue opere, I, 61 e 62.
Pitodico, greco, scultore in metallo.
— Nominato, I, 69. e 82.
Pitti Don Miniato, olivetano. — Ajuta
il Vasari nella compilazione di una
parte delle vite, VI, 453.
Pittoni Giambattista. — V, Battista,
pittore vicentino.
* Pittori fiorentini contemporanei di
Cimabue che pattuiscono d'insegnare
a varj giovani l'arte, I, 265, n. 2.
Pizzolo Niccolò, pittore padovano. —
Allievo dello Squarcione, III, 386. Sua
pittura a Padova, 387. Ucciso a tradi-
dime nto, 388.
* Plenerio, Frate. — Conduce l'acqua
nella fontana maggiore di Perugia*, I,
307 n, 1.
Pocci Buon. — Della Compagnia della
Cazzuola, VI, 613.
116 *
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
* Poccianti Pasquale, architetto fior.
— Dirige la continuazione del Palazzo
Pitti, II, 374, n. 2.
Poggini Domenico, scultore fioren-
tino, incisore di conj e di medaglie. —
Nominato, HI, 29 e V, 391. Fu anche
scultore, ivi, n. 2. Altre sue notizie, ivi.
Fa una statua per l'apparato dell'ese-
quie del Buonarroti, VII ,«305. Acca-
demico del Disegno, 640. Lavora nel-
l'apparato per le nozze di Francesco
de* Medici, Vili, 618 e 620.
Poggini Giovan Paolo, fiorentino. —
Nominato, III, 29. Maestro di conj e
intagliatore di pietre dure, V, 391, n. 2.
Sue notizie, ivi.
Poggini Zanobi , pittore. — Ritrae
una testa di un Cristo dipinto da An-
drea del Sarto, V, 39, 40 e n. 1. Sco-
lare del Sogliani, 131. Sua tavola nella
Cattedrale di Prato, ivi, n. 4. Ritratto
da Ridolfo del Ghirlandajo, VI, 535.
Poli (da) Jacopo d'Antonio. -— Gar-
zone dell'Angelico nelle pitture di una
cappella di S. Pietro di Roma, II, 516,
ri. 3.
Policle, greco, scultore. — Nomina-
to, I, 67 e 81.
Policleto da Sicione, greco, scul-
tore. — Sue opere, I, 59, 60. Nomina-
to, 57, n. 1 e 59.
Polidette, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 82.
Polidoro, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 82.
Polignoto da Taso, greco, pittore.
— Fa progredire la pittura, I, 25. Sua
tavola nella Loggia di Pompeo a Ro-
ma, ivi. Dipinge a Delfo e in Atene,
ivi.
Polignoto, greco, scultore in metallo.
— Nominato, I, 69.
* Polito di Francesco d' Antonio.
— V. Donzello {del) Polito.
Pollajuolo (del) Antonio, orafo, pit-
tore e scultore fiorentino. — Sua vita,
III, 285-300. Sua nascita, 285, n. 1. Si
pone all'arte dell'orafo sotto Bartoluc-
cio di Michele , 286. A iuta Lorenzo
Ghiberti nel lavoro delle porte di San
Giovanni, ivi e II, 243. Lodato dal Gel-
lini, ivi, n. 3. Suoi disegni nella Galle-
pia degli Uffizi e in casa Tempi, 287, n. 3.
Fa alcune storie d'argento all'altare di
S. Giovanni, 288, n. 1. Altri suoi lavori
d'oreficeria per detta chiesa, ivi e n. 3.
Suoi discepoli in quest'arte, 289. Im-
para da suo fratello Piero la pittura,
290. Suoi dipinti a Firenze, 291 e seg.
Sue tavole a Londra, 293, n. 1. Suoi
dipinti a Arezzo, 295. Studia l'anato-
mia, ivi. Intaglia in rame, ivi e n. 3.
Suoi lavori a Roma, 295 e seg. Su»
morte, 296 e 298, n. 1. Suoi disegni,
297. Medaglie da lui coniate, ivi. Altri
suoi lavori d'oreficeria, ivi, n. 2. Sua
morte e suo testamento, 298, n. 1. Ri-
cami fatti coi suoi disegni, 299. Albero
della sua famiglia, 301. Commentario
alla sua vita, 303-307. Nominato come
incisore di conj, III, 29. Dipinge le tre
forze d'Ercole nel Palazzo de' Medici,
VI, 540.
Poli aiuolo (del) Matteo, fratello del
Cronaca. — Scolare di Antonio Ros-
sellino, IV, 454. Muore assai giovane,
ivi. Sue opere in marmo ed in bronzo,
ivi, n. 2.
Pollaiuolo (del) Pietro, fratello di
Antonio, pittore fiorentino. — Sua vita,
III, 285-300. Sua nascita, 285, n. 1.
Scolare di Andrea del Castagno, 286
e II, 682. Sue pitture a Firenze, III, 291
e seg. E a S. Gemignano, 293, n. 4.
Sua morte, 208, n. 1. Albero della sua
famiglia, 301. Commentario alla sua
vita, 303-307. Fa il modello della se-
poltura del card. Forteguerri a Pistoja,
369, n. 1.
Pollaiuolo (del) Simone. — Vedi
Cronaca.
Pollastra Giovanni, poeta aretino. —
Maestro- del Vasari nelle prime lettere,
VII, 7.
Polo (di) Agnolo, scultore. — Scola-
re del Verrocchio, III, 371. Sua opera
in Pistoja, 372, n. 1.
Polo (di) Domenico, intagliatore
fiorentino dì gemme e di medaglie. —
Nominato come incisore di conj, III, 29.
Fa il ritratto in medaglia del duca
Alessandro de' Medici, V, 384. Disce-
polo di Giovanni delle Corniole, ivi. Sé
sia lo stesso che Domenico de'Caramei
o Domenico Romano, ivi, n. 1. Fa ri-
tratti in medaglia, 384. Muore, ivi. Al-
tre sue notizie, ivi, n. 1. Fa il ritratto
in medaglia del duca Alessandro de'Me-
dici, 91.
Pomarance (dalle) Niccolò. — Vedi
Circignani Niccolò.
* Pomedello Giov. Maria, coniatore
veronese. — Nominato, III, 27.
Ponsio Paolo, scultore fiorentino. —
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
117
Lavora a Meudon col Primaticcio, VII,
413.
Ponte (dal) Bernardino d'Antonio,
maestro di getti, milanese. — Getta
le statue di Gio. Francesco Rustici
poste sopra una porta di S. Giovanni
di Firenze, VI, 626. Ajuta Michelangelo
nel getto della statua di Giulio II, papa,
VII, 171, n. 1.
Pontelli Baccio , architetto fioren-
tino. — Sua vi,ta, II, 647-655. Sue opere
a Roma, 652 e seg. E ad Assisi, 654.
Altre sue opere non rammentate dal
Vasari, ivi, n. 2. È chiamato a dirigere
la costruzione del palazzo dei - Duchi
d'Urbino, ivi. Quando morisse; ivi e 663.
Stile delle sue opere, ivi. Albero ge-
nealogico della sua famiglia, 657. Com-
mentario alla sua vita, 659-665. Sua
famiglia, 660. Discepolo- del Francione,
ivi. La sua prima arte fu la tarsia e
l'intaglio, ivi. Sue opere in Pisa, ivi.
Qual gènere di lavori eseguisse pel
Duca d'Urbino, 661. Istruito nelT archi-
tettura militare da Francesco di Gior-
gio Martini, ivi. Costruisce la fortezza
d' Osimo e disegna quella d'Jesi, ivi.
Se veramente sieno sue tutte le opere
attribuitegli dal Vasari in Roma, ivi e
seg. Se sia stato architetto della Cat-
tedrale di Torino, 662.
Pontormo (da) Jacopo, pittore fio-
rentino. <•— Sua vita, VI, 245. È posto
con Leonardo da Vinci, poi coll'Alber-
tinelli, quindi con Piero di Cosimo ed
in ultimo con Andrea del Sarto, 246.
Lavora in Firenze, 247, 248, 256 e seg.,
265, 270 e seg., 284 e seg. Sua pittura
a Pontormo, 250, 259. Dipinge per le
feste delle Compagnie del Diamante e
del Broncone, 251 e seg. Lavora per
l'apparato di Leone X, 255. Dipinge il
carro della Zecca , 256. E a Fiesole ,
257. Lavora a Poggio a Cajano, 264,
275 e seg. E alla Certosa presso Fi-
renze, 266 e seg. Dipinge un taberna-
colo presso Bohlrone per la via di Ca-
stello, 272. Colorisce un Cristo che ap-
pare alla Maddalena, e Venere baciata
da Cupido, secondo il cartone del Buo-
narroti, 277, 291 e seg. Sue pitture a
Careggi, 281. E a Castello, 282. Fa car-
toni per arazzi,. 283. Sua morte, 288.
Chi fosse il suo erede, 289, n. 1. Com-
mentario alla sua vita, 291. Sue pit-
ture per una camera di Pier Franco-
«co Borgherini, V, 26. Dipinge la pre-
della a una tavola, 17. Dipinge a Pog-
gio a Cajano, 35 e 195. Scolare di An-
drea del Sarto, 57. Ritrae il duca Ales-
sandro de' Medici, 91. Suo quadro per
Gio. Maria Benintendi, 196. Ricusa di la-
vorare nell'apparato pel battesimo di
D. Francesco de'Medici, VI, 90. È il
primo ad esser sepolto nel Capitolo
della Nunziata, 656. Disegna il cartone
della guerra' di Pisa di Michelangiolo,
VII, 161. Amato dal Buonarroti, 273.
Poppi (da) Francesco. — Scolare
del Pontormo e del Bronzino e acca-
demico del Disegno, VII, 610. Lavora
nell'apparato per le nozze di France-
sco de' Medici, Vili, 619.
Porbus Pietro, pittore fiammingo.
Nominato, VII, 586 e n. 9.
Pordenone (da) Giovan Antonio Li-
cinio, pittore, del Friuli. — Sua vita,
V, 103. Scofare di Pellegrino da S. Da-
niello, 111. Nasce in Pordenone, ivi e
n. 1. Chiamato Cuticello e con altri
nomi, ivi. Imita Giorgione, 111. Fugge
la peste, e va in contado dove lavora
molte opere, ivi e n. 3. Ritorna in Udi-
ne e vi fa una taVola in S. Pier Mar-
tire, 112 e n. 1. Dipinge nella canto-
ria dell'organo del Duomo di Udfne,
ivi e n. 2. Dipinge nella facciata del
palazzo de'Tinghi, 112, 113 e n. 1.
Lavora nella chiesa maggiore del ca-
stello' di Spilimbergo, 113 e n. 2. È con-
dotto a Piacenza, e quel che vi fa, 113.
Va a Mantova e vi dipinge la fac-
ciata del palazzo de' Ceresari , ivi e
n. 4, 5, 6. Torna a Piacenza e lavora
in S. Maria di Campagna la tribuna e
una tavola, 114 e n. 3 e 5. Dipinge il
giardino di Barnaba dal Pozzo, 114 e
n. 4. E una facciata in S. Geremia di
Venezia, 114. Fa nella Madonna del-
l'Orto una tavola, ivi e n. 7. Dipinge
altra facciata nella casa di Martino
d'Anna, 115 e n. 1. Gareggia con Ti-
ziano, 115. Sue pitture nella tribuna e
nella cappella di S. Rocco, 115 e n. 2,
116 e n. 1, 2, 3. Dipinge nella cappella
de' Pregai, 116. Tavola in S. Giovanni
di Rialto, ivi. Affreschi nel chiostro di
S. Stefano, 117 e n. 2. Sue pitture a
Genova nel palazzo Doria, 117 e 616.
Ritorna a Venezia e di 11 va a Ferrara
per disegnar panni d' arazzi a quel Du-
ca, 118. Si ammala e muore, ivi e n. 5.
Litiga coi fratelli, 119, n. 1. Sue qua-
lità morali ed artistiche, 119. Sue opere
118
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
nel Duomo di Cremona, ivi, o. 2; IV,
583, n. 2 e VI, 493. Suo quadro per
S. Giovanni Elemosinano di Venezia,
VII, 441 e n. 1.
Porfirio (di) Bernardino. — Suo la-
voro di commesso in pietre dure, VII,
616. Quando morì, ivi, n. 2.
Porta (della) Fra Bartolommeo,
pittore fiorentino. — Sua vita, IV, 175-
202. Sua nascita, 175 e n. 1. Il suo
vero cognome fu Dei-Fattorino, ivi.
Studia sotto Cosimo Rosselli e segue
la maniera del Vinci, 175. Compagno
dell'Albertinelli, 176. Sue pitture a Fi-
renze, 176 e seg. Miniature negli spor-
telli di un tabernacolo, 176 e n. 3 ; II, 417
e n. 1. Si fa frate domenicano, IV, ISO.
Altre sue opere non ricordate dal Vasa-
ri, 181 , n. 2. Altre sue pitture a Firenze,
183. Insegna a colorire a Raffaello e da
lui impara la prospettiva, 184. Sue ta-
vole a Parigi e a Besancon, 184, n. 2.
Qualità del suo stile, 186, n. 3. Va a Ro-
ma, 187. Torna a Firenze, 188. Fa un Se-
bastiano ignudo, ora a Bézenas in Fran-
cia, ivi, n. 1. Continua a dipingere a
Firenze, 189 e seg. E a Lucca, 191. E
a Prato, 193. Sua gita a Venezia, 192,
n. 1. Suoi disegni. 195. Inventa il mo-
dello di legno per lo studio delle pie-
ghe, ivi. Sua tavola ora a Napoli, 193,
n. 1. Sue opere in Arezzo, 196. A Vien-
na, ivi, n. 3. E di nuovo a Firenze,
196 e seg. Suo quadrò ora a Vienna,
198, n. 1. Altra sua tavola ora in In-
ghilterra, 198, n. 3. Suo ritratto, 199.
Sua morte, ivi. Suoi discepoli, 200. Al-
bero genealogico della sua famiglia,
203. Commentario alla sua vita, 205-
212. Prospetto cronologico della sua
vita e delle sue opere, 209 e seg. Sue
tavole a Pisa e a Pistoja, 210. A Pa-
rigi, 211. Sua dimestichezza con Raf-
faello, IV, 326. Stima alcune pitture
di Andrea Feltrini e di Rodolfo del
Ghirlandajo, V, 208, n. 2. Sue tavole
finite dal Bugiardini, VI," 203, 204.
Porta (della) Giacomo. — Termina
una cappella in S. Maria Maggiore di
Roma, VII, 264, n. 1.
Porta (della) Gio. Giacomo, scul-
tore. — Termina la chiesa de' Fioren-
tini in Roma, V, 455, n. 3. Sue opere,
VII, 544 e n. 3.
Porta Giuseppe, da Castelnuovo della
Garfagnana, detto del Salviati. — Al-
lievo di Francesco Salviati, VII, 45. Va
col maestro a Venezia dove s'accasa,
ivi. Sue pitture a Venezia e nel domi-
nio, ivi e seg. Va a Roma chiamatovi
dal card. Emulio, 46. Dipinge nella Sala
dei Re in Vaticano, ivi, VII, 93 e Vili,
488. Torna a Venezia, ivi. Dipinge nel
Palazzo Ducale, ivi. A S. Francesco
della Vigna, ivi. Ai Servi, ai Frari, alla
Madonna dell'Orto, a S. Zaccaria, a S.
Moisè, ivi. A Murano, ivi e n.8. Attese
alla geometria, 47. Trova la regola di
fare la voluta del capitello ionico, ivi e
n. 1. Altre notizie di lui come intaglia-
tore di stampe in legno, ivi, n. 2. Dise-
gna il ritratto di Francesco Marcolini,
V, 434. Concorre con altri alle pitture
della Compaguia di S. Rocco in Vene»
zia, VI, 593.
Porta (della) Guglielmo, scultore
milanese. — Impara l'arte da Gio. Gia-
como della Porta suo zio, VII, 544.
Ritrae in Milano le cose di Lionardo-
da Vinci, 545. Va collo zio a Genova
e lavora nella cappella di S. Gio. BatL,
ivi. Altre sue opere in quella città, ivi.
È condotto a Roma e raccomandata
al Buonarroti, ivi. Restaura alcune cose
antiche nel palazzo Farnese, 546. È
messo .al servigio di papa Paolo III, da
Michelangiolo, ivi. Ottiene l'uffizio del
Piombo, ivi. Fa la sepoltura del detto
papa, ivi. Altre sue opere in Roma, 548
e i). 3. Diviene nemico del Buonarroti
suo benefattore, 225.
Porta Orazio, pittore, dal Monte-
San Savino. — Scolare e ajuto del'
Vasari, VII, 620.
Porta (della) Tommaso, scultore. —
Suoi lavori in Roma, VII, 550.
Portelli Carlo, da Loro. — Dipinge
la prospettiva per una commedia, VI,
444. Scolare di Ridolfo del Ghirlandajo,
547. Sue opere, ivi e seg. Fa una sto-
ria nell'apparato delle nozze del duca
Cosimo, VII, 17. Dipinge un Crocifisso
disegnato da Francesco Salviati, 29.
Lavora nell'apparato per le nozze di
Francesco de' Medici, Vili, 618, 619.
* Portigiani Fra Domenico, fioren-
tino, maestro di getti, VII, 645.
* Portigiani Girolamo, fiorentino,
maestro di getti, VII, 645.
Portigiani Pagno, scultore, da Fie-
sole. — Costruisce la cappella della
SS. Annunziata di Firenze col disegno
di Michelozzo, II, 445. Suoi lavori in
Siena, ivi, n. 1. Dà il disegno del Da-
li
U. I".
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rrata
>•«■*•
120
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
eredi, 47?, 473. Della Compagnia del
Paiuolo, VI, 609.
Pulzone Scipione. — V. Gaeta (da)
Scipione.
Puh tornio. — V. Por tonno.
Pupini Biagio , pittore bolognese ,
detto anche delle Lame. — In compa-
gnia del Bagnacavallo lavora in S. Sai-
vadore di Bologna, V, 177. Sue pitture
a Faenza, ora distrutte, 178, n. 6. Di-
pinge in S. Michele 'in Bosco, 183.
Compagno di Girolamo da Carpi, VI,
473. Nominato, VII, 666.
Q
Quercia (della) Jacopo, scultore se-
nese. '— Sua vita, II, 109-121. Di chi
fosse figliuolo, 109, n. 2. Fa in Siena
la statua di Giovanni Ub aldi ni con
nuovo modo di sua invenzione, 110.
Altri suoi lavori fn Siena, 111. E in
Lucca, 112. Concorre al lavoro delle
porte di S. Giovanni in Firenze, 112 e
225. Suoi lavori a Ferrara, 113, n. 2.
Bassorilievo alla porta di S. Petronio in
Bologna, 113. E in S. Giacomo della
stessa città, 114, n. 3. Torna a Lucca
e fa una tavola di marmo in S. Fre-
diano, 114. Mandorla sopra una porta
del Duomo di Firenze, erroneamente
dal Vasari attribuitagli, 115 e 116, n. 1.
Torna in Siena e fa la fonte della
Piazza del Campo, 116. Perchè chia-
mato Jacopo della Fonte, ivi. Lavora
nel fonte battesimale di S. Giovanni in
Siena, 118. Fatto cavaliere e operaio
del Duomo di Siena, ivi. Suoi disegni
posseduti dal Vasari, ivi. Suo ritratto,
119. Sua morte, ivi. Suoi discepoli, 119
e 120. Albero genealogico della sua fa-
miglia, 123. Prospetto cronologico della
sua vita e delle sue opere, 131-134. Ri-
tratti, 119.
Quistelli Lucrezia. — Allieva di
Alessandro Allori, V, 80.
E
* Raes Giovanni, tappezziere fiam-
mingo. — Fa gli arazzi pel Duomo di
Ferrara, V, 101, n. 1.
* Raffaello d'Alessandro del Tede-
sco, pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1.
* Raffaello d'Andrea di Lorenzo,
pittore. — Nominato, 244, n. 1.
* Raffaello d'Antonio di Bartolom-
meo, pittore. — Nominato, IV, 244,
n. 1.
* Raffaello d'Antonio di Biagio, pit-
tore. — Ajuta Leo u ardo da Vinci nel
cartone per la Sala del Consiglio di
Firenze, IV, 43, n. 1. Nominato, 244,
n. 1.
* Raffaello di Bastiano di Compa-
gno, pittore. — Nominato, IV, 244,
u. 1.
Raffaello di Biagio, pittore e dora-
tore fiorentino. — Fa compagnia nel-
l'arte con Andrea Feltrini, V, 209.
* Raffaello di Domenico di Nic-
colò , pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1.
* Raffaello di Gallieno, pittore. —
Figliuolo di Gallieno ricamatore, IV,
240, n. 1. Nominato, 244, n. 1.
* Raffaello da Firenze, pittore. —
Sua tavola a Siena, IV, 252. Sue lodi,
253.
* Raffaello di Giovanni d'Antonio,
pittore. — Sue notizie, IV, 244, n. 1.
* Raffaello di Lorenzo di Giovanni
di Gorsino, pittore. — Nominato, IV,
244, n. 1.
* Raffaello di Niccolò da Montelupo,
pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1.
* Raffaello di Tommaso d'Antonio,
pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1.
Raffaello da Urbino. — V. Sansio
Raffaello.
* Ragusio (de) Paolo, incisore di
conj, d'Urbino. — Nominato, III, 29.
Ramazzotto, capo di parte. — Tenta
di avere la tavola delle monache di
Luco dipinta da Andrea del Sarto, V,
40 e n, 2.
* Rammazano Ercole di Rocca Con-
trada, pittore. — Scolare del Perugi-
no, III, 598, n. 3.
Ravenna (da) Marco. — Allievo di
Marcantonio, V, 414, n. 3. Suoi intagli,
415 e seg. Intaglia i disegni di Baccio
Bandinella VI, 144.
* Razzanti Pietro di Neri; intaglia-
tore di pietre dure. — Obbligato dalla
Repubblica fiorentina a insegnare l'arte
sua a' giovani fiorentini, V, 368, n. 1. —
V. Petrecino.
Razzi, Don Silvano. — Possedeva il
disegno di un Crocifìsso di Francesco
Salviati, VII, 29.
Reggio (da) Sebastiano, intagliatore
in rame. — Incide un disegno di Giulio
Romano, V, 551.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
121
Renato, francese, intagliatore in ra-
me. — Intaglia dai disegni del Rosso,
V, 433 e n. 4.
Ribaldi Giovanni, detto Boccalino,
architetto, da Carpi. — Fu uno degli
architetti che seguitarono il Palazzo
della Canonica della S. Casa di Loreto,
IV, 521. Suo disegno nella R. Galleria
di Firenze, ivi, n. 1.
* Ricamatoli Giovanni, da Udine.
— V. Udine (da) 'Giovanni.
* Ricca o Ricco Bernardino, pittore
cremonese. — Sue pitture in S. Agata
di Cremona, dal Vasari attribuite a Ca-
millo Boccaccino, IV, 584, n. 3.
Ricci Domenico e Felice. — V. Bru-
sasorci.
Ricciarelli Daniello, pittore e scul-
tore, da Volterra. — Sua vita, VII, 49-
71. Impara il disegno dal Sodoma e poi
la pittura da Baldassarre 'Peruzzi, 49
e n. 2. Suo -affresco in Volterra, ivi,
ivi. Dipinge in Volterra la facciata di
rasa Maffei, 50 e n. 1. Va a Roma e
vi porta un Cristo battuto alla colonna,
50. Dipinge al cardinale Trivulzio, 51.
Va a stare con Peri no del Vaga , ivi.
Finisce le pitture di lui in S. Marcello,
52. Suo fregio nel palazzo Massimi, ivi.
Deposto di Croce alla Trinità dei Monti
ed altre sue pitture, 52 e n. 3, 53 e
n. 1. Pitture satiriche in detto luogo
per rispondere ai suoi nemici, 55 e n. 1.
Dipinge nel palazzo Farnese, 56. E in
quello de' Medici, ivi. Per mezzo del
Buonarroti è messo a dipingere nella
Sala dei Re, 57. Fa una grotta di
stucchi per la fontana di Belvedere,
59. Dipinge una cappella in S. Ago-
stino di Roma, ivi e n. 2. Suoi cartoni
per la cappella della Rovere alla Tri-
nità, 59. Da' chi ajutato, ivi e seg. Fa
il modello di un David di terra e uno
di pittura per mona, della Casa, 61 e
D. 3. Altre pitture per il detto monsi-
gnore, 61 e seg. Fa una statua di San
Michele per il portone di Castello, 62
e 65. Gli sono allogate le pitture e le
sculture per la cappella del cardinal
Ricci di Montepulciano in S. Pietro in
Mon torio, ivi e 65. Parte per andare
a Carrara e si ferma a Firenze, ivi.
Si offre di servire il duca Cosimo, 63.
Forma di gesso le statue delle sepol-
ture medicee in S. Lorenzo, ivi. Fa
una Leda per Michele Fucchcro, ivi.
Fa di marmo la testa di Orazio Pia*
netti o Pianesi suo allievo, 64. Va a
Volterra e vi dipinge la storia degli
Innocenti, ivi e n. 2. Decollazione di
S. Giovanni, ora nella Galleria di To-
rino, ivi, n. 2. Torna a Roma e rico-
pre la soverchia nudità delle figure del
Giudizio Finhle di Michelangelo, 65 <s
240, n. 1. Ed è sopracchiamato il Bra-
giunone, ivi, n. 1. Gli è data a fare,
per consiglio di Michelangelo la sta-
tua equestre di Arrigo re di Francia,
66. Sta a dipingere la metà della Sala
dei Re, 67 e Vili, 488. Getta in bron-
zo il cavallo della statua equestre sud-
detta, ivi. Si ammala e muore, 68. Suoi
allievi, 69, 70. Finisce le pitture di
Per ino del Vaga in San Marcello, V,
610, n. 1. Fa di bronzo il. ritratto di
Michelangelo, VII, 258. Mandato da
Michelangelo ai soprastanti della fab-
brica di S. Pietro,. 265.
Ricciarelli Leonardo, pittore, da Vol-
terra. — Compra i beni di Daniello suo
zio, VII, 64. Ajuta il Vasari nei la-
vori di stucco del Palazzo Vecchio di
Firenze, Ivi. Suoi lavori in Siena, ivi,
n. 3. Lavora nelP apparato per le nozze
di Francesco de 1 Medici, Vili, 621.
Riccio Andrea, scultore veneziano.
— Amico di Antonello da Messina, II,
572. Erroneamente gli sono attribuite
dal Vasari due statue nel Palazzo della
Signoria a Venezia, 573, n. 1.
Riccio Andrea Bricsco, dettò Grispo,
padovano. — Termina una tavola in
bronzo del Vellano in S. Francesco di
Padova, II, 605, n. 1. Sue notizie, 608,
n. 2. Sue opere, ivi. E anche archi-
tetto, ivi. Sua morte, ivi. Nominato co-
me incisore di medaglie. III, 27.
* Riccio Antonio, scultore e archi-
tetto veronese. — Sue statue di Adamo
ed Eva nel Palazzo della Signoria di
Venezia, II, 573, n. 1. Sue opere di ar-
chitettura in Venezia, ivi.
Riccio Bartolommeo. — V. Neroni,.
Riccio o Ricci Pier Francesco, mag-
giordomo di casa Medici. — Avverso
al Montorsoli, VI, 640.
* Ricco di Giovanni. — Fa parte del
consiglio per la cupola di S. Maria del
Fiore, II, 344, n. 1.
* Riccomanni Francesco di Cristo-
fano. — Nipote di Leonardo, VI, 103.
Albero della sua famiglia, 105. Suo al-
tare nel Duomo di Sarzana.
* Riccomanni Leonardo, scultore,
122
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
da Pie trasanta. — Lavora col padre
in S. Agostino di Pietrasanta, VI, 103.
Suoi lavori a Genova, 104. Lascia in-
compiuta la sepoltura del doge di Cam-
po fregoao, ivi. Va* a Roma, ivi. Lavora
r altare nel Duomo di Sarzana, 108.
* Riccomanni Lorenzo di Francesco,
scultore, da Pietrasanta. — Forse è
l'autore del restauro ed ornameno della
facciata del Duomo di Sarzana, VI, 109.
Nominato, 110.
* Riccomanno di Guido, scultore, da
Pietrasanta. — Suoi lavori in compa-
gnia di Leonardo suo figliuolo in San-
t'Agostino di Pietrasanta, VI, 103. Al-
bero della sua famiglia, 105.
Richino Francesco, pittore brescia-
no. — Architetto e poeta, VI, 509 e
n. 1.
Ridolfi Bartolommeo , maestro di
stucchi, veronese, V. 326. Suoi lavori
in Verona, ivi. Condotto in Polonia, vi
lavora per quel Re di tutte le arti, ivi.
* Ridolfi Michele, pittore lucchese.
— Restaura raffresco di Cosimo Ros-
selli in S. Martino di Lucca, III, 186,
n. 3.
* Rinaldi Iacopino di Giuliano, scul-
tore. — Nominato, VI, 106.
Rinaldo Mantovano. — V. Manto'
vano Rinaldo.
Ristoro (Fra) da Campi, architetto
della chiesa di S. Maria Novella, I, 351
e 355 e seg. Compisce il palazzo del
Podestà di Firenze, 355. Riedifica le
pile del ponte alla Carraia, ivi. Lavora
in Vaticano, 356. Architetta la chiesa
di S. Maria della Minerva in Roma,
ivi. Sua morte, ivi.
* Ristoro di Giono, scultore fioren-
tino. — Non è fratello delF Orcagna,
I, 583, n. 2. Chiamato a consigliare da-
gli operai del Duomo di Firenze, ivi.
* Ristoro da Santa Giuliana, inge-
gnere. — Lavora nella fontana mag-
giore di Perugia, I, 307, n. 1.
Robbia (della) Agostino, scultore fio-
rentino. — Non è della famiglia della
Robbia, II, 177, n. 2. È fratello di Ot-
taviano di Antonio di Duccio, ivi. Sue
opere in Perugia, ivi e 178. E nella
facciata del Duomo di Modena, 177,
n. 2. Gli è allogato a fare un gigante
di marmo dagli operai di S. Maria del
Fiore, che lascia imperfetto e mal con-
dotto, ivi. Ajuta Luca della Robbia nei
lavori di terra invetriata, 174. Sua na-
scita, 177, n. 2. È accusato, insieme con
suo fratello Cosimo, del furto di certi
argenti a* Servi,, e cacciato di Firenze,
ivi. Sua morte, ivi.
Robbia (della) Fra Ambrogio, scul-
tore fiorentino. — Veste l'abito dome-
nicano, II, 181, n. 2. Suoi lavori nella
chiesa di S. Spirito di Siena, ivi. Fa
in medaglia il ritratto del Savonarola,
181, 182 e n. 1.
Robbia (della) Andrea, scultore fio-
rentino. — Quando nato. II, 179, n. 1.
Suoi lavori in Arezzo, 179. Alla Ver-
nia, ivi. E in Firenze, ivi. Sua morte
e sepoltura, 180, n. 3 e 181. Suo ri-
tratto, 180, n. 3. Suoi figli, 181. Altre
sue opere in Firenze e a Prato, 180 ,
n. 3. Suo lavoro di terra cotta nel
Duomo di Pistoja, 197.
Robbia (della) Giovanni, scultore fio-
rentino. — Suoi lavori in Firenze, II,
182, n. 2 e 193. Dà l'invetriato a un
bassorilievo di Gio. Francesco Rustici,
VI, 606.
Robbia (della) Girolamo, scultore fio-
rentino. — Suo ritratto, II, 180, n. 3.
Sue opere in Francia, 182, 183. Vi
muore, 183. Ultimo di sua famiglia ad
esercitarsi nei lavori di terra invetriata,
ivi. Altre sue notizie, ivi, n. 1.
Robbia (della) Luca, scultore fioren-
tino. — Sua vita, II, 167-185. Quandi
nato, 167, n. 2. Ove fosser le sue case,
ivi e n. 3. Messo dal padre all' arie-
deli' orefice, 168. La lascia e si dà alla
scultura, ivi. Suo ardore nel lavoro, ivi.
Condotto a Rimini, e sue opere attri-
buitegli dal Vasari in detta città, 169.
Richiamato in Firenze eseguisce dei
bassorilievi pei campanile e per l'or-
gano del Duomo, 169, 170 e n. 1 e 2.
Confronto fra le sue opere e quelle dì
Donatello, 170, 171. Gli è allogata la
porta di bronzo della sagrestia, 172 e
n* 1. Comincia a lavorare figure di
terra invetriata, 173. Lavori di simil
genere eseguiti nel Duomo di Firenze,
ivi. Trova il modo di colorire tali la-
vori, 174. Orna uno scrittoio del pa-
lazzo Medici, ivi. Ajutato da Ottaviano
e Agostino creduti suoi fratelli, 174.
Suoi lavori a S. Miniato al Monte e in
varii luoghi di Firenze, 175. E in Ispa-
gna e in Napoli, ivi. Trova il modo di
dipingere sul piano di terra cotta, ivi.
Altre sue opere in Firenze, 176 e n. 3.
E in Urbino, ivi. Sua morte, 177 e n. 1.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
123
Suo testamento, ivi. Suoi eredi e di-
scendenti che continuano a lavorare in
terra invetriata, ivi e n. 2 e pagine se-
guenti. Sua sepoltura, 181. Suo ritratto
fatto di sua mano e posseduto dal Va-
sari, 185. Albero della sua famiglia,
186, 187. Commentario alla sua vita.
Delle opere più ragguardevoli di terra
cotta invetriata in Toscana, 189-199.
Prospetto cronologico della sua vita e
delle sue opere, 201, 202. Nominato,
Viti, 87,
Robbia (della) Luca, il giovane, scul-
tore fiorentino. — Suo ritratto, II, 180,
n. 3. Fa i pavimenti delle Logge papali
per ordine di Raffaello, 182. Va in
Francia e vi muore, 183. Suo taberna-
colo di terra cotta invetriata in via Te-
desca, ora via Nazionale, 191. Fa i
pavimenti delle Logge papali per or-
dine di Raffaello, IV, 363.
Robbia (della) Luca, letterato fio-
rentino. — Sue notizie, II, 178, n. 1.
Robbia (della) Ottaviano, orafo e
scultore fiorentino. — Ajuta Luca della
Robbia ne' lavori di terra invetriata,
li, 174. Non è della famiglia della Rob-
bia, 177, n. 2. È fratello di Agostino
d'Antonio di Duccio, ivi. Fa una cam-
pana di argento indorato, ivi. Quando
nato, ivi. Suoi lavori per la mensa
della Signoria, ivi.
* Roberti (de' ) .Ercole d' Antonio ,
pittore ferrarese. — Scolare del Man-
tegna, III, 141, n. 1. Supposto autore
di varie opere in Bologna e a Dresda,
ivi. Lavora pel Duca di Ferrara, ivi.
Roberto Maestro, scultore. — Sua
opera in S. Bartolommeo di Pistoja,
I, 325.
Robetta (il), orafo e intagliatore di
stampe in rame. — È uno della com-
pagnia del Paiuolo, VI, 609. Si chiamò
di nome Cristoforo, ivi, n. 3.
Robin Giorgio. — Scolare di Lam-
berto Sustris, VII, 589.
Robyn Joris. — V. Robin.
Rocchi Cristoforo, architetto. — Alza
la Cattedrale di Lodi, IV, 148, n. 1.
Rocco Zoppo , pittore fiorentino. —
Scolare del Perugino, III, 591. Sue no-
tizie, ivi, n. 3. Sue opere, 591.
* Romanelli Angelo, intagliatore se-
nese. — - Suoi lavori nel coro del Duo-
mo di Siena, H, 111, n. 1.
* Romani Giuseppe. — Sue pitture
in S. Pietro di Modena, VI, 483, n. 2.
Romanino Girolamo, pittore brescia-
no. — Scolare di Oiorgione, III, 653,.
n. 2. Sue opere in Padova, ivi. Dipin-
ge nel Duomo di Cremona, IV, 583,
n. 2. Dipinge a Trento nel palazzo e
nel castello dell'AIbere, VI, 504, u. 2.
Sue opere in Brescia, ivi e n. 3 e 4.
Romena (da) Paolo.'— Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 613.
* Roncalli Cristofano, detto il Poma-
rancio, — Finisce la loggia del cortile
detto di S. Damaso in 'Vaticano, l\\
362, n. 3. Scolare di Niccolò Circigna-
ni, VII, 578, n. 4.
Rondinelli Niccolò, pittore, da Ra-
venna. — Discepolo di Giovanni Bel-
lini, III, 171 e V, 253. Sue opere a
Ravenna, III, 171 e V, 253, n. 3. Sue
pitture in Forlì, 253, 254. Suo qua-
dretto a Roma, 255, n. 1. Sua tavola
nel Duomo di Forlì, VI, 323.
Rosa Cristofano, pittore di prospet-
tive, bresciano, VI, 509 e n. 2. Dipinge
in S. Maria dell' Orto di Venezia, 590.
* Rosa Pietro, pittore bresciano. —
Figliuolo di Cristofano e scolare di Ti-
ziano, VI, 509, n. 2.
Rosa Stefano, pittore di prospettiva,
bresciano, VI, 509 e n. 2. Dipinge in
S. Mariii dell'Orto di Venezia, 590.
* Rosselli Bernardo di Stefano, sco-
lare di Neri di Bicci. — Lavora nella
Sala dei Signori in Palazzo Vecchio»
II, 88. Nominato, III, 191, n. 1.
Rosselli Cosimo , pittore fiorentino.
Sua vita, III, 183-191. Sua famiglia y
183, n. 1. Di chi fu scolare, ivi, n. 2,
Sue. opere in Firenze, 184 e seg., e a
Lucca, 186 e n. 3. Altre a Londra e
a Berlino, 187, n. 2. E chiamato a Ro-
ma e vi lavora per il Papa, 187 e seg.
Torna a Firenze, 189. Sua morte, ivi
e n. 5. Si applicò all'alchimia, 190.
Suoi disegni nel Libro del Vasari, ivi.
Suo ritratto, ivi. Albero genealogica
della sua famiglia, 192, 193. Scolare di
Neri di Bicci, 11, 87. Stima alcuni af-
freschi del Baldovinetti in S. Trinità
di Firenze, 595, n. 1 e III, 53, n. 2.
* Rosselli Francesco di Domenico,
pittore. — Nominato, III, 191, n. 1. '
* Rosselli Giuliano, architetto. — No-
minato, III, 191, n. 1.
* Rosselli Jacopo di Domenico, pit-
tore. — Nominato, III, 191, n. 1.
Rosselli, Jacopo di Matteo, pittore
— Nominato, III, 191, n. 1.
121
TAVOLA DE! NOMI DELLE PERSONE
* Rosselli Matteo, pittore fiorentino.
— Creduto della famiglia di Cosimo.
Nominato, III, 191, n. 1.
* Rosselli Lorenzo, battiloro. — No-
minato. Ili, 191, n. 1.
* Rosselli Don Niccolò, monaco ca-
maldolese. — 'Suoi lavori di minio in
San Mattia di Murano, II, 23, n. 1. E
nella Badia di Firenze, ivi. E in Santa
Maria della Scala di Siena, ivi.
Rosselli Piero, muratore e scultore
fiorentino. — Cava dall'Arno un pezzo
di marmo cadutovi, VI, 150. Lo con-
duce a S. Maria del Fiore, 151.
Rossellino. — V. Gamberetti Ber-
nardo e Antonio.
* Ross elio d' Jacopo Franchi, pittore;
— Dipinge in compagnia di Bicci di
Lorenzo nel Duomo di Firenze, II, 67.
* Rosselmini Domenico di Marco,
pittore pistojese. — Stima una tavola
di Bernardino del Signoraccio, IV,
200, n. 2.
Rossetti Giovan Paolo, pittore, da
Volterra, — Dipinge nella Trinità de*
Monti, VII, 60. Scolare di Daniello da
Volterra, 69.
* Rossetti Riagio, architetto ferra-
rese. — Fabbrica il palazzo Constabili
di Ferrara, VI, 462, n. 1.
* Rossetti Cesare , detto Gesarino ,
orafo e pittore, di Perugia. — Scolare
del Perugino, III, 598, n. 3.
* Rossi Giovanni di Sandro, da Fie-
sole. — Va a Carrara con l'Ordognez,
IV, 554, n. 7.
Rossi (de') Giovanni Antonio, mila-
nese, intagliatore di gemme, V, 387. Suo
cammeo coi ritratti del duca Cosimo,
della duches*a Eleonora e de' loro fi-
gliuoli, ivi. Testa di un vecchio in una
amatista, ivi, n. 2. Cammeo col ritratto
*di Francesco Zeno, ivi. Suoi medaglioni
di papa Marcello II e di Gio. Battista
Oelli, ivi. Altre sue medaglie, ivi.
Rossi (de') Properzia, scultrice bo-
lognese.- — Sua vita, V, 73-81. Di chi
fu figliuola, 74, n. 2. Intaglia figure
minutissime in noccioli di pesca, 75 e
n. 1. Chiede di lavorare in S. Petro-
nio, 76. Fa di marmo il ritratto del
conte Pepoli, ivi e n. 2. Suoi lavori
alla Madonna del Baracane, ivi, n. 1.
Scolpisce un «quadro per S. Petronio,
76, 77 e n. 1. Suo fatale amore per un
giovane, 76 e n. 3. Invidiata da Amico
Aspertini, 77. Scolpisce due Angioli
per S. Petronio, ivi e n. 4. Muore, 73
e n. 1. Suoi disegni, 78.
* Rossi (de') Michelangiolo, tessitore
di velluti, padre di Cecchin Salviati,
VII, 5.
* Rossi (de') Raffaello di Niccolò ,
pittore. — Nominato, IV, 244, n. 1.
Rossi (de*) Vincenzio, scultore. —
Termina una statua lasciata incompiuta
dal Baudinelli, VI, 174, n. 2 e 193.
Ajuta il Bandinella 184. Accademico
del Disegno. Sue notizie, VII, 626.
Quando morisse, 627, n. 2. Nominato,
Vili, 393. Lavora nell'apparato per le
nozze di Francesco de' Medici, 619.
Rossino, Giovannino (detto il). — La-
vora nell'apparato per le nozze di Fran-
cesco de* Medici, Vili, 622.
* Rosso, maestro di ge'to. — Lavora
alla fontana maggiore di Perugia, I,
307, n. 2. Se egli possa essere quel me-
desimo maestro Rosso che lavorava in
Siena nel secolo xm, ivi.
Rosso (il), pittore fiorentino. — Sua
vita, V, 155-174. Si chiamò per proprio
nome Gio. Battista d' Jacopo, 155, n. 1.
Sue qualità morali ed artistiche, 155 e
seg. Eccellente nel V architettura, 156.
Disegna il cartone di Michelangiolo,
ivi, VI, 137, VII, 161. Suo tabernacolo a
Marignolle, V, 156. Dipinge Tarme de'
Pucci e di papa Leone a'Servi, ivi e n. 1.
Suo quadro di Nostra Donna per un frate
de* Servi e affresco nel chiostro dell'An-
nunziata, 156, 157 e n. 1. Abbozza una
tavola per lo spedai in go di S. Maria Nuo-
va, 157. Dipinge per la venuta a Firenze
di papa Leone, 158. Tavola e cappella
per il signor di Piombino, ivi. Altra per
S. Spirito, ivi e n. 4. Altra per San
Lorenzo, 159. Altre sue tavole per Gio.
Bandini e Gio. Cavalcanti, ivi e n. 2.
Aneddoto di un suo bertuccione, 160 e
seg. Va a Roma e vi dipinge nella
chiesa della Pace, 161, 162 e n. 1.
Quadro per il vescovo Tornabuoni, 162.
Fa disegni per il Baviera, ivi. Decol-
lazione di S. Giovanni in una chiesuola
sulla piazza Salviati, ivi. Fatto prigione
nel sacco di Roma, fugge e si ripara
a Perugia, presso Domenico Alfani a
cui disegna un cartone, 162, 163 e n. 1.
Va al Borgo e fa per la Compagnia di
S. Croce una tavola, 163. Fa in Arezzo
i cartoni per dipingere la cappella della
Madonna delle Lacrime, 164. Fa diversi
disegni per fabbriche e pitture in Arezzo
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
125
e fuori, 165. Torna ai Borgo e vi fini-
sce una tavola per Città di Castello,
ivi. Fa notomia di uomini morti, 166.
Quel che gli accade al Borgo, ivi. Parte
alla volta di Francia, 167. Si ferma a
Venezia e disegna una carta a Pietro
Aretino, ivi. Giunge in Francia e la-
vora più tavole al re Francesco, ed ha
da lui provvisione e il dono di una
casa, ivi. Sue pitture a Fontainebleau,
ivf e seg. Ha un canonicato dal Re,
169. Fa disegni per vasi da tavola, da
credenza ed altre cose, 170. Dipinge
gli ornamenti per la venuta di Carlo V
a Parigi, ivi. Fa un S. Michele e la-
vora per il Contestabile una tavola, 171.
Minia per il Re di Francia, ivi. Com-
pone un libro di notomia, ivi. Cartoni,
delia Leda e della Sibilla Tiburtina,
ivi. Suoi lavori a Fontainebleau non
ricordati dal Vasari, 172, n. 1. Vive
splendidamente, 172. > Accusa un suo
amico del furto di alcuni denari, ivi.
Per fuggire vergogna si avvelena e
muore, 173. Altre opere a lui attri-
buite, 174, n. 1. Alloggia in Arezzo
nella casa di Gio. Antonio Lappoli, VI,
9. Gli è allogata a compire una pittura
uella Nunziata di Arezzo, 25. Lavora
neir apparato per la venuta di Leone X
a Firenze, V, 25, 26, n. 3. Amato dal
Buonarroti, 273.
Rosso Lodovico, mosaicista. — La-
vora in S. Marco di Venezia, VII, 466.
Rosso Niccolò, arazziere fiammingo.
— Fa gli arazzi pel Duca di Mantova,
coi disegni di Giulio Romano, V, 549,
550.
Rosto o Rosso Giovanni, arazziere
fiammingo. — Tesse panni di arazzo
pel Duca di Mantova, V, 550. Lavora
per il Duca Cosimo, VI, 283. France-
sco Salviati gli fa disegni per arazzi,
VII, 28.
* Rotenhauver Giovanni, pittore, di
Monaco. — Suo quadro in S. Barto-
lommeo di Venezia, VII, 433, n. 2.
4 Rouen (da) Benino di Pietro,
maestro di orologi. — Ètifà l'orologio
della torre del Mangia in Siena, VI,
418.
Rovere (della) Giuliano, cardinale.
— Commette a Vincenzo Foppa una
tavola per la chiesa di S. Maria del
Castello in Savona, II, 448, n. 3.
Rovezzano (da) Benedetto, scultore.
— Sua vita, IV, 529-536. Sua origine
e sua famiglia, 529, n. 1. In compagnia
di Donato Benti fa la cantoria dell' or-
gano in S. Stefano di Genova, 530,
n. 2. E sempre insieme col suddetto gli
viene allogata una sepoltura marmorea
di commissione del Re di Francia, ivi.
Scolpisce un camino dì macigno in casa
dei Borgherini, 530, 531. E un altro
insieme con un acquaio per Bindo Al-
to vi ti, 531. Fa la sepoltura di Piera
Soderini , ivi. Sepoltura di Oddo Alto-
viti, 532. Scolpisce l'apostolo S. Gio-
vanni Evangelista pel Duomo di Fi-
renze, ivi e n. 3. Fa la cappella e la
sepoltura per il corpo di S. Giovan
Gualberto, 532 e n. 4, 533 e n. 1. Ar-
chitetta la porta, il vestibulo ed alcu-
ne cappelle della Badia di Firenze, 535.
Fa la base di bronzo del David di Mi-
chelangiolo, pel maresciallo De Gie.
535, n. 2. È condotto in Inghilterra ai
servigi del Re, al quale fa molti la-
vori di marmo e di bronzo, 535. Tor-
nato a Firenze acceca e pochi anni
dopo muore, 535, 536. Albero della sua
famiglia, 537. Intaglia la base dell' Or-
feo del Bandinella VI, 143 e 299.
Roviale, pittore spagnolo. — Ajuta
il Vasari nelle pitture di Roma, VI e
VII, 681, 229. Creato di F. Salviati, VII,
43. Sua tavola in S. Spirito di Roma, ivi.
* Rovigno (da) Fra Bastiano, mae-
stro d' intaglio e di tarsia. — Insegna
Parte a Fra Giovanni da Verona, V,
336, 337.
* Ruberio Giov. Francesco, incisore
di conj. — ■ Nominato, III, 29.
Ru celiai Bernardo. — Sue notizie, I,
110, n. 1.
Rucellai Domenico. — Della Compa-
gnia della Cazzuola, VI, 612.
Rucellai Francesco. — Della Com-
pagnia della Cazzuola, VI, 612.
Rucellai Giovanni di Paolo. — Com-
mette T esecuzione di varie fabbriche
in Firenze a Leon Battista Alberti,
II, 541 e n. 1, 542, n. 1.
Ruggieri da Bruggia, pittore. — Im-
para da Giovanni Van Eyck il segreto
di dipingere a olio, II, 566. Lo trasmette
a Hans suo discepolo, ivi. Sue notizie,,
ivi, n. 2.
Ruggieri Ruggiero, pittore, da Bo-
logna. — Lavora col Primaticcio a
Fontainebleau, VII, 410.
Ruspali Ilarione, scultore. — Sco-
lare di Vincenzo de' Rossi, VII, 627. La-
.26
TAVOLA DE' NOMI' DELLE PERSONE
vora nell'apparato per le nozze del
principe Francesco de' Medici, Vili,
619.
* Rustici Francesco, pittore senese.
— Suoi affreschi nel Duomo di Siena,
III, 504, n. 1.
Rustici Gabbriello, pittore fiorentino.
— Discepolo di Fra Bartolommeo, IV,
200. Di chi fu figliuolo, e quando morto,
ivi, n. 1.
Rustici Giovan Francesco, scultore
e architetto fiorentino. — Sua vita, VI,
599. Da Lorenzo' il Magnifico è messo
con Andrea del Verrocchió, ivi. Par-
tito per Venezia il Verrocchió , va a
stare con Lionardo da Vinci, 600. Amato
da Lionardo, ivi. Suoi detti notabili
intorno al modo di esercitare Parte,
ivi. Impara dal Vinci molte cose, 601.
Lavora un poco anche di pittura, ivi.
Amico di Piero Martelli, al quale fa di
tondo rilievo una Nostra Donna col
Figlio in collo, ivi. Dipinge una Nostra
Donna simile alla suddetta, ivi. Si fa
-conoscere al cardinale Giovanni de' Me-
dici, ivi. Fa alcune s'tatue nella venuta
di papa Leone X a Firenze, 602. Il car-
dinale Giulio de' Medici gli dà a fare
un Mercurio di bronzo per la fontana
del cortile nel palazzo de' Medici , ivi.
Per il medesimo fa il modello di un
David da gettarsi in bronzo per il cor-
tile del detto palazzo, ivi. Gran tondo
di mezzo rilievo di bronzo con una
Nunziata per il Re di Spagna, 602,603.
Altro tondo in marmo con Nostra Don-
na, il Putto e S. Giovanni fanciullo,
pei consoli dell'arte di Por S. Maria,
-603. Gruppo di bronzo per la porta di
S. Giovanni di Firenze, 603, 625. È di-
retto e ajutato in questo lavoro da Lio-
nardo, 604 e n. 1 e IV, 50. Fa gli orna-
menti di marmo che sono intorno al S.
■Giovanni, VI, 604. Vende un suo podere
a S. Marco Vecchio, 605. Mal rimunerato
dai Consoli de' mercatanti e dai suoi
concittadini, ivi. Uno dei Ri do I fi gli è
«contrario, ivi. Chiama il Buonarroti a
stimare le dette statue di bronzo per
il S. Giovanni, ivi. Rimane disgustato,
ivi. Non vuol più opere per magistrati,
606. Mena vita solitaria nelle stanze,
della Sapienza, ivi. Si mette a cercare
il modo di congelare il mercurio, ivi.
Dipinge in un quadro a olio la Con-
versione di S. Paolo, per Piero Martelli,
ivi e VI, 147. E una caccia con diversi
animali, ivi. Cristo di mezzo rilievo in
terra cotta per le monache di S. Lucia
in via S. Gallo, poi invetriato da Gio-
vanni della Robbia, ivi. Tondo di mnrmo
con Nostra Donna per Jacopo Salviati
e molti tondi di figure e con ornamenti
per il medesimo, ivi. Caso occorsogli
nell' andare alla villa Salviati, 607. Sua
bontà d'animo e sua amorevolezza verso
i poveri, ivi. Fa un crocifisso di legno
per mandarsi in Francia, ivi. Getta 'in
bronzo il ritratto di Giuliano de* Me-
dici, di profilo,- 608. Dà a Ruberto di
Filippo Lippi pittore molte opere di
sua mano, ivi. Fa di bronzo una Grazia
che si preme una poppa, ivi. Dona a
varii cittadini cavalli di terra cotta con
uomini sopra e sotto, ivi. Dionigi da
Diacceto ha da lui molti bassirilievi ,
ivi. Si diletta di tenere e addomesti-
care animali, e di negromanzia, 608,
609. È uno della Compagnia del Paiuo-
lo, 609. Descrizione di una cena ordi-
nata dal Rustici per questa Compa-
gnia, 610 e seg. È della Compagnia
della Cazzuola, 611. Dopo la cacciata
de' Medici nel 28, se ne va in Francia,
619. Ha provvisione dal re Francesco I,
ivi. Fa il modello della statua equestre
di esso re, ivi. Gli è levata la provvi-
sione e il palazzo datogli a godere da
quel re, ivi. Soccorso da Piero Strozzi,
620. Muore, ivi. Le cose sue rimangono
per la maggior parte allo Strozzi, ivi.
Alcuni cartoni, disegni e modelli del
Buonarroti vennero in mano di esso
Rustici, ivi. Sua natura, ivi. Albero
della sua famiglia, 623. Commentario
alla sua vita, 625. Suo candelabro, ora
nel Museo Nazionale di Firenze, 627.
* Rustici Lorenzo di Cristoforo, pit-
tore senese. — Dipinge in Siena due
delle tre vòlte della Loggia della Mer-
canzia, IV, 436 e VI, 411. Scolare del
Sodoma, VI, 410. Suo umore bizzarro,
ivi e n. 2. Altre sue opere, 411. Albero
della sua famiglia, ivi, n. 2.
* Rustico, pittore fiorentino, ante-
riore a Cimabue, I, 264.
s
Sabatini Lorenzo, pittore bolognese,
allievo del Primaticcio. — Lavora in
Firenze nell' apparato per le nozze del
principe Francesco de' Medici e nel Pa«
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
127
lazzo Vecchio, VII, 415 e Vili, 620,
621. Accademico del Disegno, VII, 621.
Sagginotti Sor Bastiano. — Uno dei
fondatori della Compagnia della Caz-
zuola, VI, 611.
Salai o Salaino Andrea, pittore mi-
lanese. — Discepolo di Leonardo da
Vinci, IV, 37. Sue opere a Milano e
in Germania, ivi e n. 4. Confuso con
il Solario, ivi. Altri suoi dipinti a Mi-
lano e a Firenze, 59. Gli sono attri-
buite alcune opere del suo maestro, 60.
* Salerno (da) Andrea. — Di chi sco-
lare, III, 578, n. 1.
* Sali Piero, orafo fiorentino. — Suoi
lavori per la chiesa di S. Jacopo di
Pistoja, III, 288, n. 4.
Salincorno (di) Mirabello, pittore fio-
rentino. — Fa una storia per l' apparato
dell'esequie del Buonarroti, VII, 298.
Scolare di Ridolfo del Ghirlandajo, ivi,
n. 3.
* Salò (da) Domenico , figliuolo di
Pietro. — Ritratto di Mantova Ruzzini
da lui scolpito in casa Priuli, VII, 517,
n. 2. Altri suoi lavori in Venezia, ivi.
Salò (da) Pietro. — Scolare d' Ja-
copo Sanso vino, VII, 510, 516. Suoi la-
vori in Venezia, 517. E- in Padova, ivi.
* Salvatore d'Antonio, pittore mes-
sinese. — Padre d' Antonello, II, 568,
n. 1. Sua ta/ola in S. Francesco d'As-
sisi, ivi.
* Salvetti Francesco, scultore. —
Chiamato a consigliare dagli operai del
Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
Salviati, Francesco Rossi (detto de'),
pittore fiorentino. — Sua vita, VII, 5-
47. Nasce da Michelangelo de' Rossi,
tessitore di velluti, 5. Ai preghi di Do-
menico Naldini è posto dal padre al-
l'orefice, 6. Fa compagnia con alcuni
giovani orefici per disegnare le opere
.più lodate di Firenze, ivi. Come dive-
nisse- amicissimo di Giorgio Vasari, 7.
Si pone al. pittore sotto Giuliano Bu-
grardini, ivi. Il Vasari gli dà di nasco-
sto disegni di Andrea del Sarto, 8. Va
sotto Baccio Bandinella ivi. Raccoglie
insieme col Vasari il braccio del David
di Michel angiolo rotto nel tumulto po-
polare del 1527, ivi e 156, n. 2. Ripara
insieme col Vasari e Nannoccio della
Costa in bottega di Raffaello da Brescia
pittore, 9. Va a stare con Andrea del
Sarto, 10 e V, 58. Fa un voto per un
soldato al tempo dell'assedio, VII, 10.
E tre storie nel tabernacolo del Sacra-
mento' per i monaci di Badia, ivi. E
una Dalila per Francesco Sertini, che
la mandò in Francia, ivi. Per mezzo
di Benvenuto della Volpaia si acconcia
a Roma col cardinale Salviati, 10, 11.
Fa un quadro di Nostra Donna per esso
cardinale, 11. E fa per il medesimo un
signore francese che corre cacciando
dietro lina cervia, ivi. Ritrae una nipote
di esso cardinale e Cagnino Gonzaga
suo marito, in un quadro di Nostra
Donna, ivi. Ritrova in Roma Giorgio
Vasari e studiano insieme al Vaticano,
12. Storie della vita di S. Gio. Battista
per la cappella del card. Salviati, 13.
Ammala ed è per morire, ivi. Suo Cristo
che parla a S. Filippo e la Vergine
Annunziata, sopra la porta di dietro
di S. Maria della Pace, 14. Arme di
Bindo Aitovi ti nella facciata della sua
casa in Ponte S. Angiolo, ivi. Fa il ri-
tratto di esso Altoviti, ivi. Annunziata
in tavola a S. Francesco a Ripa, 15.
Storie di chiaroscuro per l'andata di
Carlo V a Roma, ivi. Disegni d'arazzi
per Pier Luigi Farnese, ivi. Stufa eoa
molte storie e figure in fresco per il
medesimo, ivi. Apparato per l'entrata
del detto Farnese in Castro; e scena e
prospettiva da lui fatta in quella occa-
sione, ivi. Storia un libro di composi-
zioni di Cammillo Giulio Delminio, ivi.
David unto da Samuele disegnato per
una tarsia, 16. La Visitazione, fresco
nella Compagnia della Misericordia dei
Fiorentini, in Roma, ivi. Colorisce un
Fetonte coi cavalli del Sole, disegnato
da Michelangiolo, 17. Torna a Firenze,
dove lavora nell' apparato per le nozze
del duca Cosimo, ivi. Va a Bologna,
18. Gli è allogata una tavola per lo
Spedale della Morte, ivi. Parte sdegna-
to e va a Venezia, ivi. Psiche pel car-
dinal Grìmani, in un ottangolo, ivi. Al-
cune fi gu rette in fresco, nude e vestite,
per una camera, per il medesimo, 19.
Tavola con Cristo morto per le mona-
che del Corpusdomini di Venezia, ivi.
Ritratto di Pietro Aretino, ivi. Tavola
con Nostra Donna per le monache di
S. Cristina in Bologna, ivi. Il Giovio
si adopera per condurlo ai servigi del
Duca di Mantova, 20, n. 1. Parte per
Roma, 20. Vi fa il ritratto di Giovanni
Gaddi e di Annibal Caro, ivi. Tavola
per la cappella de' cherici di camera in
128
TAVOLA DE' NOMI .DELLE PERSONE
Vaticano, ivi. Cappella in fresco nella
chiesa <Ji S. Maria dell'Anima, ivi. Di-
segna 1 età della, vita umana per di*
pingere un piatto di legno da parto-
rienti, 21. Torna a Firenze, ivi. Qua-
dro di Nostra Donna per Alamanno
Salviati, ivi. Ritrae Piero di Marco ne,
orefice e Avveduto del Cegia, vaiaio,
ivi. Oli è dato a dipingere il salotto
dell'Udienza in Palazzo Vecchio allora
Ducale, 22. Per la sua natura colle-
rica e mordace, gli si leva contro una
sètta per screditarlo, 25. Pitture a tem-
pera nel pulce di un salotto e uno
scrittoio nel detto palazzo, 27. Scena
e prospettiva per una commedia, ivi.
Ritratto di Giovanni de' Medici delle
Bande Nere, ivi. Quadro con Nostra
Donna nell'Udienza della Decima, ivi.
Fa una Carità a Ridolfo Landi, 28.
Un' altra, a Simon Corsi, ivi. Alcuni
quadretti a Donato Acciaioli, ivi. San
Tommaso che tocca le piaghe al Re-
dentore, per Tommaso Guadagni, ivi.
Cartoni della storia di Lucrezia per
mettersi in arazzi, ivi. Cartone con la
storia del Sogno di Faraone per la Sala
de'Dugento, ivi. Quadro per Alessan-
dro di Ottaviano de' Medici. 29. Altro
per Pasquino Berlini, ivi. Cartone di
un Crocifìsso, con la Maddalena ai piedi,
per il medesimo, ivi. Deposto di Croce-
per la cappella Dini in S. Croce, ivi e
VI, 711 e n. 2. Ritratto di Lelio To-
relli,' IV, 30. Conversione di S. Paolo
in un disegno intagliato da Enea Vico,
ivi. Fa un disegno per la cappella mag-
giore di S. Lorenzo, ivi. Mali uffici fat-
tigli presso il duca Cosimo, ivi. Di-
sgustato di queste persecuzioni torna
a Roma e vi compera una casa, ivi.
Gli è data a dipingere la cappella del
palazzo di S. Giorgio, 31. Natività di
S. Giovanni, i SS. Giovanni, Andrea e
Bartolommeo nella Compagnia della
Misericordia, ivi. Storie di chiaroscuro
neir apparato per la coronazione di
Giulio III, ivi. Storie di terretta alla
Compagnia del Sacramento alla Miner-
va, ivi. Due angioli in S. Lorenzo in Da-
maso, 32. Le Nozze di Cana nel refetto-
rio di S. Salvatore del Lauro, ivi. Qua-
dro a olio mandato ad Alamanno Sal-
viati, ivi. Due storie nel palazzo del cardi-
nale Ranuccio Farnese, ivi. Dà fine alla
cappella del Popolo, cominciata da Se-
bastiano del Piombo, 32, 33 e V, 572.
Storie di David, nel palazzo del card.
Riccio da Montepulciano, VII, 33. Ac-
cetta di andare in Francia ai servigi
di quel re, ivi. Avutovi cattivo, incontro,
ritorna in Italia, 35. Va a Milano ed
è ricevuto da Lione L'ioni, ivi. Torna
a Firenze, ivi. Va a Roma, ed ha lite coi
mallevadori del card, di Loreno, ivi.
Compra alcuni uffici, ivi. Ottiene di
poter fare la metà della Sala dei Re
in Vaticano, 35-37. Pei cattivi modi di
Pirro Ligorio, sdegnato, abbandona quel
lavoro e viene a Firenze, 37, 38. Torna
a Roma per vendicarsi, 38. Pietà so-
pra tela d'argento per Jacopo Salviati,
ivi. Rinfresca .un arme ducale fatto per
Alamanno Salviati, ivi. Libro di abiti
bizzarri e acconciature diverse per ma-
scherate, ivi. Ottimi consigli datigli dal
Vasari, 38, 39. Arrivato a Roma seguita
.la storia già da lui cominciata nella
Sala dei Re in Vaticano,- 39. Afflitto del*
l'animo e malsano del corpo, si am-
mala e muore, 40. Suoi pregi nell' arte
e sua natura, 41, 42. Suoi amici e di-
scepoli, 42 e seg. Scolare di Andrea
del Sarto, V, 58. Sua Visitazione inta-
gliata da Girolamo Cock, 424. Dipinge
nel palazzo Grimani a Venezia, VI, 324.
Disegna una storia per una prospettiva
da commedia, 444, 445. Lavora in Ro-
ma nell' apparato per la venuta di
Carlo V, 573. Sue pitture in S. Gio-
vanni Decollato di Roma, 579.
* Salvi Niccolò , architetto romano.
— Suoi ornamenti nella fontana di
Trevi in Roma, II, 539, n. 2.
Sammacchini Orazio, pittore bolo-
gnese. — Suo quadro in S. Giacomo
di Bologna, V, 178, n. 4. Dipinge in
Vaticano, VII, 39 e n. 2 e Vili, 488.
Dipinge nel palazzetto di Belvedere,
VII, 92. Lavora nella Sala de' Re in
Vaticano, 94. Nominato, 420. Sue pit-
ture a Roma e a Bologna, ivi. Sue no-
tizie, ivi, n. 1.
San Marino Gio. Battista, architetto
militare. — Sue notizie, VI, 330. Ge-
nero di Girolamo Genga, ivi. Apprende
l' architettura dal suocero, 331. È posto
al servizio del duca Cosimo de' Medici
per ingegnere, ivi, 332. Fortifica Pi-
stoja, ivi. Fa un baluardo a Pisa, ivi.
Sue fortificazioni a Firenze, ivi. Lavora
a quelle di Portoferrajo , di Barga e
di Piombino, 332, n. 2. Scrive un trat-
tato di fortificazione, 333 e n. 1. È in-
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
129
gegnere dell'esercito ducale nella guer-
ra di Siena, 333. Ferito all'Aiuola, muo-
re, 334. Nominato, 56, n. 1.
* Sandro del Barbiere, pittore. — V.
Barbiere (del) Alessandro.
Sangallo ( da ) Antonio Giamberti
il Vecchio, architetto fiorentino, fratello
di Giuliano. — Sua vita, IV, 267-291.
Il suo vero cognome fu de' Giamberti,
267. Allievo del Francione, 268. Pre-
senta un modello della fortezza di Sar-
zana, 272, n. 2. Perchè chiamato da
San Gallo, 274, n. 2. Fa col fratello un
modello di un palazzo per il Re di Na-
poli, 272. Abilissimo nell'intagliare cro-
cifissi in legno, 276. Suoi lavori a Ro-
ma e a Civitacastellana, 279. Suoi di-
segni, ivi, n. 3. Disegna la ròcca di
Montefìascone, 281. Torna a* servigi del
Comune di Firenze, ivi e n. 1. Rivede
le fortezze della Repubblica, 286. Fa il
modello della fortezza di Livorno, 288.
Sue opere a Montepulciano, ivi. E a
Monte San Savino, 289. Altri suoi la-
vori in Firenze, Arezzo e Cortona, 289.
Trasporta nella Piazza di Firenze il
Gigante scolpito dal Bandinelli, 290 e
VI, 159. Sua morte, IV, 290. Albero ge-
nealogico della sua famiglia, 292, 293.
Commentario alla sua vita, 295-309. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 297. Di un documento scono-
sciuto intorno alla facciata di S. Maria
del Fiore, 299. Presenta un modello
per la nuova fortezza di Sarzana, III,
207. Intaglia 1' ornamento di una tavola
di Filippino Lippi, 474, n. 2. Capomae-
stro della Sala del Consiglio nel Pa-
lazzo della Signoria, IV, 449, n. 1, 450,
n. 1. Seguita il palazzo della canonica
della Santa Casa di Loreto, 520. La-
vora neir apparato per la venuta a Fi-
renze di Leone X, V, 24. Suo taberna-
colo per la chiesa della Madonna delle
Carceri di Prato, VI, 21, 22. Chiama
varii scultori a lavorare alla Madonna
di Loreto, 63 e 302. Propone il Soggi
per la tavola da farsi alla Madonna delle
Carceri di Prato, V, 44, n. 1. Fa il ca-
stello per trasportare in Piazza il David
di Michelangiolo, VII, 155. Concorre al
disegno della facciata di S. Lorenzo di
Firenze, 188.
Sangallo (da) Antonio il Giovane,
architetto fiorentino. — Sua vita, V,
447-473. Quando nacque e di che co-
gnome fosse, 448, n. 1. Studia l'archi-
tettura presso Giuliano e Antonio suoi
zìi, 449. Ajuta Bramante, ivi. Suo au-
tografo nella Biblioteca Nazionale di
Firenze, ivi, n. 3. Sue opere in Roma,
449 e seg. Va con Bramante a Civita-
vecchia e fa il disegno delle fortifica-
zioni di quella città, 450, n. 1. Creato
architetto di S. Pietro, 453. Fortifica
Civitavecchia, 454 e n. 2. Rafforza le
Logge Vaticane, 454. Mura la chiesa
di S. Giovanni de' Fiorentini, ivi. Re-
staura la ròcca di Montefìascone, 455.
Lavora per il card. Farnese, ivi e seg.
Altri suoi lavori in Roma, 456. Fa il
cortile del Palazzo Pontificio, 457. Fac-
ciata del Palazzo della Zecca, 458. For-
tifica Parma e Piacenza, ivi. Sua ag-
giunta al Palazzo Pontificio a Roma,
459. Rifonda la chiesa di S. Maria di
Loreto/ ivi. Dopo il sacco di Roma, va
a Orvieto e vi fa un pozzo, 461. For-
tifica Ancona, 461, 462. Ordina la for-
tezza da Basso di Firenze, 462. Con-
duce a Loreto molti scultori, ivi. Dà il
disegno della fortezza ed edifizi di Ca-
stro, 463. Fa un arco trionfale in Roma
per la venuta di Carlo V, 464. Disegna
la fortezza di Nepi, 465. Rifonda ed in-
grandisce il Palazzo Apostolico, ivi.
Disegna le fortezze di Perugia e di
Ascoli, 466. Si fabbrica un palazzo in
Roma, ivi. Dà il modello della fabbrica
di S. Pietro, 467. Dirige il corso della
Marmora, 469. Ammala in Terni e
muore lasciando interrotti molti lavori,
ivi. Commentario alla sua vita, dove si
parla dei suoi disegni architettonici esi-
stenti nella R. Galleria di Firenze, 475
e seg. Imita nel pozzo d'Orvieto la
scala del campanile di San Niccola di
Pisa, I, 299. Alloga al Rosso fioren-
tino le pitture della cappella Cesi nella
Pace di Roma, V, 162, n. 1. Disegna
le sepolture di papa Leone X e di Cle-
mente VII, VI, 163. Architetta la cap-
pella Cesi in S. Maria della Pace, 299.
Disegna un altare pel Duomo d'Orvieto
a concorrenza di Michele Sanmicheli,
341, n. 1. Fabbrica la cappella Paolina,
VII, 215. Ha parole con Michelangiolo
a cagioqe della fortificazione di Borgo,
217. Ordina il portone di S. Spirito, ivi.
È lasciato continuare la chiesa di San
Giovanni de' Fiorentini, 498.
Sangallo (da) Bastiano, detto Ari-
stotile. — Sua vita, VI, 433. Scolare
di Pietro Perugino, ivi. Disegna il car-
Vasajm. Indici. — Voi. IX.
130
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
tone di Michelangelo e lo ritrae in un
quadro a olio in chiaroscuro, 434. Per-
chè detto Aristotile, ivi. Attende al T ar-
chitettura e alle cose di prospettiva,
ivi. Va a Roma, 435. Eseguisce il pa-
lazzo Pandolfini a Firenze, 436. Suoi
lavori in Firenze, ivi e seg. Sue pro-
spettive per commedie, 436, 437 e seg.
Sua disputa con Lorenzo de' Medici,
440. Torna in Roma ed è messo in
opera da Antonio da Sangallo, 446. È
provvisionato dal duca Cosimo, 449.
Sua morte, ivi. Sua amicizia con Raf-
faello, IV, 321. Lavora nell'apparato
per la venuta di Leone X a Firenze,
V, 24. Della Compagnia del Paiuolo,
VI, 609. Fa una prospettiva per una "
commedia nelle nozze del duca Cosi-
mo, 89, VII, 161 e n. 3. É chiamato a
Roma da Michelangelo perchè gli mo-
stri il modo di lavorare in fresco, 175.
Sangallo (da) Battista, detto il Gob-
bo. — Ajuta Antonio il giovane suo
fratello nei lavori di architettura, V,
463. Scrive un libro di osservazioni
sopra Vitruvio, 472.
* Sangallo (da) Bernardino. — La-
vora nell'apparato per la venuta di
Leone X in Firenze, V, 25, n.. 3.
Sangallo (da) Gio. Francesco. — Ar-
chitetto di Leone X, IV, 289, n. 5. Ri-
vede le fortezze di Montepulciano e di
Livorno, ivi! Suoi lavori a Pisa e Pi-
stoia, ivi. Sua morte, ivi. Nominato,
354, n. 4. Attende alla fabbrica di San
Pietro di Roma, VI, 434, 435. Mette in
opera il palazzo Pandolfini in Firenze,
435. Sue notizie, ivi, n. 1. Architetto e
ingegnere della Repubblica di Firenze,
ivi. Sua morte, 435.
Sangallo Francesco, pittore e archi-
tetto fiorentino. — Figliuolo di Giu-
liano, IV, 287. Suoi lavori a Firenze e
a Monte Cassino, ivi. A Prato, a Pi-
stoja, a Fucecchio, 289, n. 5. Storie
scolpite nella Madonna di Loreto, 518,
n. 3, 520, n. 1, 2. Condotto a lavorare
a Loreto, V, 462 e VI, 63. Chiamato a
Loreto da Antonio da Sangallo, V, 302.
Uno dei riformatori della Compagnia
del Disegno, 658. Accademico del Di-
segno, VII, 624. Quando nacque e quando
morì, ivi, n. 1. Sue medaglie, ivi. Stima
due quadri del Vasari, 711, n. 4. La-
vora neir apparato per la venuta di
Carlo V in Firenze, Vili, 260.
Sangallo (da) Giuliano, architetto fio-
rentino. — Sua vita, IV, 267-291. Il
suo vero cognome fu de* Giamberti,
267. Allievo del Francione, 268. Suoi
lavori a Roma, ivi, n. 2. E a Pisa, ivi,
n. 3. Fortifica la Castellina, 269 e n. 1.
Fortifica Colle di Valdelsa insieme col
La Cecca, Paolo di Francesco e il Fran-
cione, ivi. Sue opere di architettura
al Poggio a Cajano, 270. A Napoli,
272. A Ostia, ivi. Presenta un modello
della fortezza di Sarzana, ivi, n. 2. Tor-
na a Firenze e costruisce il convento
di S. Gallo, 274. Fa il modello della
sacrestia di S. Spirito, ivi, n. 1. Per-
chè chiamato da San Gallo, ivi, n. 2.
Altri suoi lavori in Firenze, 275. Di-
rige la fortezza di Poggibonsi, 275. Va
a Milano, 276. Lavora a Prato e a
Loreto, 277, A Roma, 278. A Savona,
279. Va in Francia ed è fatto prigione
dai Pisani, 280. Torna a Roma, 281.
Fa il modello della fortezza di Arezzo,
ivi, n. 4. Consiglia il Papa a far dipin-
gere la cappella Sistina a Michelan-
giolo, 284. Parte sdegnato perchè la
fabbrica di S. Pietro è data a Bra-
mante, 282. Torna a Roma e segue la
Corte in Romagna, 283. È fatto inge-
gnere e architetto del Comune di Fi-
renze, 285, n. 1. Sue opere di architet-
tura militare a Pisa, 285. É chiamato
a Roma come architetto della fabbrica
di S. Pietro, 286. Torna a Firenze e
muore, 286, 287. Albero genealogico
della sua famiglia, 292, 293. Commen-
tario alla sua vita, 295-309, Prospetto
cronologico della sua vita e delle sue
opere, 295. Di un documento scono-
sciuto intorno alla facciata di S. Maria
del Fiore, 299. Presenta un modello per
la nuova fortezza di Sarzana, III, 207.
Dà il prezzo della pittura che doveva
fare Michelangiolo nella vòlta della Si-
stina, VII, 174. Fa il castello per tra-
sportare in Piazza il David di Miche-
langiolo, 154 e seg. Architetto della
ròcca d' Ostia, VI, 343, n. 3. Architetto
della fabbrica di S. Pietro, V , 453. E
richiesto del suo parere per la Sata del
Consiglio nel Palazzo della Signoria,
IV, 448. Conduce a Roma Jacopo San-
sovino, VII, 488. .Concorre al disegno
per la facciata di S. Lorenzo di Firen-
ze, 188, n. 1.
Sanmicheli Bartolommeo, architetto
veronese. — Insegna l'arte a Michele
suo nipote, VI, 341.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
131
Sanmicheli Gian Girolamo, nipote di
Michele. — Istruito nell' architettura
dallo zio, VI, 360. Lo ajuta in molti
lavori, ivi. È fatto architetto dei Si-
gnori veneziani, ivi. Lavora alla forti-
ficazione di Zara, di Sebenico e di
Corfù, 361. Abile nel fare disegni e
modelli di architettura, ivi. É mandato
a Cipro a rivedere i luoghi di quel-
risola, e vi muore, 362.
Sanmicheli Giovanni, architetto ve-
ronese. — Insegna l'arte a Michele suo
figliuolo, VI, 341.
Sanmicheli Matteo, architetto vero-
nese, cugino di Michele. — Fortifica
la città e castello di Casale, VI, 345.
Si pone in dubbio questo fatto, ivi, n. 1.
Sepoltura in S. Francesco di Casale,
ivi e n. 2.
Sanmicheli Michele, architetto vero-
nese. — Sua vita, VI, 341. Studia 1' ar-
chitettura sotto il padre e lo zio, ivi.
Va a Roma e poi a Orvieto, ivi e n. 1.
Stima un tabernacolo di Rocco da Vi-
cenza, 341, n. 1. Disegna un altare pel
Duomo d' Orvieto, a concorrenza di An-
tonio da Sangallo, ivi. Attende alla fab-
brica del Duomo di Montefiascoue; 342.
Sepoltura di Girolamo Petrucci in San
Domenico d'Orvieto., ivi e n. 2. Forti-
fica Parma e Piacenza, 342 e V, 458. Tor-
na in patria, VI, 343. È messo in carcere
per sospetto e poi liberato, ivi. È al ser-
vizio dei Veneziani, ivi. Non fu il primo a.
fabbricare bastioni, ivi, n. 3. Rivede le
fortezze del Duca di Milano, 344. E
quelle dello Stato Veneto, 345. Va a
fortificare le terre della Dalmazia, 346.
Fortifica Corfù e i luoghi di Cipro e
di Candia, ivi. Sua fortezza a S. An-
drea di Lido a Venezia, 347. Suoi la-
vori in Verona, 350 e seg., 353 e seg.,
357 e seg., 359. A Padova, 352, 357.
£ in Venezia, 357, 358, 359. Sua morte
e sua natura, 364 e seg. Amato da
molte persone di qualità, 366. Amico
di Francesco Torbido, V, 296. Disegna
la cappella de' Magi nel Duomo di Or-
vieto, 461, n. 2. Albero della sua fami-
glia, VI, 377. Loda il Pisanello, III, 9.
Sanmicheli Paolo, architetto verone-
se. — Guida il lavoro della facciata di
S. Maria in Organi di Verona, VI, 355.
* Sanmicheli Pietro Paolo, architetto
veronese, cugino di Michele. — Forse
è l'autore del bastione detto della Mad-
dalena in Verona, VI, 343, n. 3.
Sannazzaro Jacopo. — Lascia di
esser sepolto nella chiesa della sua
villa di Mergellina, VI, 638.
San Giorgio (da) Eusebio, pittore, da
Perugia. — Discepolo del Perugino, III,
596. Sue notizie, ivi, n. 2. Sue pitture
a Perugia, ad Assisi e a Matelica, 596
e n. 2 e 3.
* Sanguigni Battista di Biagio, mi-
niatore fiorentino. — Nominato, II, 521,
n. 1.
Sansovino Andrea. — Concorre ai
disegno della facciata di S. Lorenzo di
Firenze, VII, 188.
Sansovino Jacopo, pittore e archi-
tetto fiorentino. — Descrizione delle
sue opere, VII, 485. — Fu della fami-
glia Tatti fiorentina, ivi. Mostra natu-
rale inclinazione al disegno, 486. È po-
sto sotto Andrea Contucci dal Monte
San Savino. 487. È detto perciò Jacopo
del Sansovino, ivi. Sua amicizia con An-
drea del Sarto, 488 e V, 10. Fa alcuui
modelli di putti a Nanni Unghero, VII,
488. È condotto a Roma da Giuliano da
Sangallo, ivi. È preso a favorire da Bra-
mante, 489. Suoi lavori in Roma, ivi e
seg. Torna in Firenze, 491. E vi lavora
varie opere, ivi e seg. Fa un modello
per la facciata di S. Lorenzo, 496.
Torna a Roma, ma non ottiene ciò che
desiderava, ivi. Lavori che vi fa, ivi e
seg. È fatto cavaliere di S. Pietro, 499.
Pel sacco di Roma fugge a Venezia,
ivi. Lavori che vi fa, ivi e seg. È fatto
proto -maestro, 500 e n. 2. Suoi lavori
in Padova, 506. E pei Duchi di Ferra-
ra, di Mantova e di Urbino, 508. Suo
ritratto, 509. Sue qualità, ivi e seg.
Suoi scolari, 510 e seg. Onorato e ac-
carezzato da' principi, 511. Sua morte,
512. Fa in Venezia l'edilizio della Zec-
ca, I, 124. Vi edifica la Panatteria, ivi.
Facciata di legname di Santa Maria
del Fiore per la venuta di Leone X a
Firenze, 25 e n. 3. Dà il disegno della
chiesa de' Fiorentini in Roma, 254. Pi-
glia il Tribolo nella sua bottega, VI,
57. Statua per S. Maria del Fiore, ivi.
E il Bacco per Oio. Bartolini, 58. Se-
poltura per il Re di Portogallo, ivi.
Disegna il cartone di Michelangiolo,
137 e VII, 161. Concorre al disegno
della facciata di S. Lorenzo di Firenze,
VII, 188. Amato dal Buonarroti, 273.
Albero della sua famiglia, 533.
Santacroce Girolamo, scultore napo-
132
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
tetano. — Sue notizie, V, 93. Lavora
a S. Giovanni a Carbonara, a Monte-
oli veto di Napoli e nella chiesa di Ca-
pella, 94, 1)5. Statua di Carlo V, 95.
Muore, ivi. Suoi lavori a Carrara, IV,
556. Insieme col Montorsoli lavora alla
sepoltura del Sannazzaro, VI, 638, n. 3.
Santa Croce Pippo , da .Urbino. —
Collana di nòccioli di ciliege, di pesche
e di albicocche esistente a Pesaro da
lui intagliata, V, 75, n. 1.
Santangiolo (detto il) Francesco, pit-
tore. — Ricusa di ajutare Taddeo Zuc-
cheri suo parente, VII, 74.
Santi, scarpellino. — Eseguisce in
Anghiari.due ornamenti da altare e un
lavamani di pietra, coi disegni di Gu-
glielmo da Marci 11 a, IV, 429.
* Santi di Pagno, ingegnere fioren-
tino. — Conduce in Arezzo F acqua
della fonte Veneziana, I, 672, n. 3.
Santi di Tito , pittore , dal Borgo
S. Sepolcro. — Finisce una tavola del
Sogliani per S. Domenico di Fiesole,
V, 124. Dipinge nel palazzetto di Bel-
vedere, VII, 91. E nell'apparato per
T esequie del Buonarroti, 309. Scolare
del Bronzino e del Bandinelli e acca-
demico del Disegno, 619 e n. 1. Quando
nato e quando morto, ivi. Lavora Del-
l' apparato per le nozze di Francesco
de' Medici, VIII, 618.
Santi Giovanni, padre di Raffaello.
— Non fu così mediocre pittore come
dice il Vasari, IV, 316, n.2. Sue notizie,
391 e seg. Sua tavola della Visitazione
in S. Maria di Fano, 393. Altro qua-
dro in S. Croce della stessa città, ivi.
Sue pitture a Moriteti ore, a Sinigaglia,
a Urbino e altrove, 393, 394. Scrive un
poema delle gesta del duca Federigo
d'Urbino, 394. Primo maestro di Raf-
faello, 395. Altre pitture a lui attri-
buite, 395, n. 2. Suo testamento, 396,
n. 1. Sua morte , 396. Descrizione dei
suoi dipinti tuttavia esistenti, 397-406.
Notizie di alcune pitture smarrite, in-
certe o a lui falsamente attribuite,
404-406.
San Vito (da) Amalteo Pomponio. —
Scolare e genero del Pordenone, V,
119. Sue pitture nella chiesa di Pre-
visdomini e nel Duomo di Portogrua-
ro, ivi, n. 4. Dipinge nel Duomo di
Udine i portegli dell'Organo, 120. E
lina tavola nella chiesa di S. Francesco,
ivi. Suoi affreschi ai Frati della Vigna,
ivi. Altri nella chiesa di 8. Maria di
S. Vito, ivi e n. 3. — V. Amalteo Pom?
ponto.
San Vito (da) Feliciano. — Allievo di
Daniello da Volterra, esecutore del te*
stamento ed erede di una parte delle
cose d'arte del maestro, VII, 69.
Sanzio Raffaello, pittore, da Urbino.
Sua vita, IV, 315-386. Ha i principii
dell' arte da Giovanni suo padre, 316.
È posto con Pietro Perugino, 317. Fa
una tavola per S. Francesco di Peru-
gia, ivi. Va a Città di Castello e vi di-
pinge più tavole, 318 e n. 2 e 3, 319,
n. 1. È condotto a Siena dal Pinturic-
chio e lo aiuta nel lavoro della libreria
del Duomo, 319 e seg. Va a Firenze
per vedere i cartoni di Michelangiolo
e di Lionardo, 320. Fa amicizia con
alcuni pittori fiorentini, 321. È tratte-
nuto in casa di Taddeo Taddei, a coi
fa due quadri, ivi. Madonna per Lo-
renzo Nasi, detta del Cardellino, ivi.
Torna ad Urbino per la morte dei ge-
nitori, 322. Dipinge pel Duca d' Urbino
due Nostre Donne ed un Cristo nel-
l' Orto, ivi. A Perugia dipinge una ta-
vola 'per la cappella Ansidei, 323. Sua
porte, ivi, n. 2. Fresco in S. Severo,
323. Tavola per le monache di S. An-
tonio da Padova, 324. Torna a Firenze
e vi fa il cartone del Deposto di Croce
per Atalanta Baglioni, 325. Ritratti dei
coniugi Doni, ivi. Sua Santa Famiglia
per Domenico Canigiani, ivi e seg. Si
esamina se sia quella di casa Rinuo-
cini o T altra di Monaco, 326, n. 1. Stu-
dia le cose di Masaccio, 326. Piglia
stretta dimestichezza con Fra Barto-
lommeo da S. Marco, ivi. Fa la tavola
per i Dei in S. Spirito, 328. Altra per
Siena, ivi. Va a Roma, 329. Comincia
le pitture nelle camere vaticane, 330»
Degli ajuti scientifici ed eruditi avuti
in queste pitture, ivi, n. 3. Disputa del
Sacramento, 330 e seg. Dipinge la Ma-
donna detta di Loreto, 338, 339 e n. 1.
Vede le pitture di Michelangiolo nella
cappella Sistina, 339. Dipinge il pro-
feta Isaia in S. Agostino di Roma, ivi.
Galatea nel palazzo Chigi, detto la Far-
nesina, 340. Sibille e Profeti in S. Ma-
ria della Pace a Roma, ivi. Madonna
detta di Foligno e sue vicende, 341,
342, n. 2. Miracolo di Bolsena, 342.
Carcere di S. Pietro, 343, 344, n. 1.
Storia d' Eliodoro, 345 e n. 1. Dipinge
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
133
la storia d'Attila, 347. Madonna detta
del Pesce, 348. Vicende di questa ta-
vola, ivi, d. 2. Madonna per Leonello
da Carpi, 348. Quadro della S. Cecilia
per S. Giovanni in Monte di Bologna,
349. Visione di Ezechiello per il conte
Vincenzo Ercolani di Bologna, 350.
Santa Famiglia per i conti di Canossa,
351. Fa il ritratto a Bindo Altoviti, 351.
E una Santa Famiglia detta dell'Im-
pannata, 351, 352 e n. 1. Ritratto di
papa Leone X, 352. E quello dei duchi
Lorenzo e Giuliano de' Me di ci, ivi. Mura
un palazzo a Roma in Borgo Nuovo,
353. Fa studiare a Marcantonio l'arte
d'intagliare in rame sulle stampe di
Alberto Durerò, 354. Gli fa stampare
alcune sue cose, ivi. Dona al Baviera
suo garzone varie stampe, ivi. Ritrae
una sua amica, 355. Vicende di questo
ritratto, 355, n. 1. Tavola per S. Maria
dello Spasimo di Palermo, 357. Dipinge
nelle camere di Torre Borgia, 359. Non
vuole che si guasti una storia dipinta
da Pietro Perugino, 361. Tiene dise-
gnatori per tutta Italia e fuori, ivi. Di-
pinge di torretta alcune figure di Apo-
stoli e di altri Santi, 362. Dà nuovo di-
segno delle scale e delle logge papali
cominciate da Bramante, 362. Fa i di-
segni degli ornamenti e delle storie per
le Logge Vaticane, ivi. Continua la
loggia del cortile detto di S. Damaso
in Vaticano, ivi, n. 3. Ha il carico di
tutte le cose di pittura e di architet-
tura che si facevano in Vaticano, 363.
Dà i disegni di architettura alla Vigna
del Papa, a più case in Borgo» al pa-
lazzo di Gio. Batt. Branconio dell'Aqui-
la, 3C3, 364. Disegna il palazzo Pan-
dolfini vescovo di Troja a Firenze, 364.
Tavola per i Monaci Neri di S. Sisto
in Piacenza, 365. Quadro di San Mi-
chele, ivi. Ritrae Beatrice Ferrarese ed
altre donne, ivi. Dona al Duca di Fer-
rara il cartone di San Leone il Gran-
de, quello del S. Michele e il ritratto
di Giovanna d'Aragona fatto da Giulio
Romano, 365, n. 4. Sue relazioni coi
Gonzaga di Mantova, ivi. Quadro della
Madonna della Perla, ivi. Dipinge nel
palazzo di Agostino Chigi, detto la
Farnesina, 366. Stalle de" Chigi da lui
architettate insieme colla cappella loro
in S. Maria del Popolo, 368. Dipinge
nella detta cappella, ivi. Si opina fatta
4on suo ordine la loggia degli Orti Chi-
giani alla Lungara, ivi, n. 1. Dà ordine
per la sepoltura di Agostino Chigi in
S. Maria del Popolo, 368. Si dice che
per essa modellasse la statua del Gio-
na, scolpita p*al Lorenzetto, 369, n. 2.
Putto scolpito da Raffaello, ivi. Car-
toni per le storie della Sala di Costan-
tino, 369 e n. 5. Cartoni coloriti per
far panni d'arazzi, 369, 370. Dipinge
un S. Giovanni per il .card. Colonna,
370. Tavola della Trasfigurazione, ivi.
Vicende di questa tavola, 372, n. 1. Di-
gressione del Vasari intorno alla ma-
niera di Raffaello, 373 e seg. Suoi studj
d'architettura, 379, n. 2. Da Leone X
è chiamato a soprintendere alle anti-
chità e agli scavi di Roma, ivi. Sua
lettera intorno alle antichità di Roma,
ivi. Promette al cardinale di Bibbiena
di sposare una sua nipote, 380, 381,
n. 1. Cause vere o supposte della sua
morte, 381, 382, n. 1. Sue disposizioni
testamentarie, 382. Sua morte, 383. Ri-
trovamento delle sue ossa, 382, n. 3.
Fu liberale con ogni pittore che lo avesse
richiesto di qualche disegno, 384. Creato
architetto di S. Pietro con Breve 1° ago-
sto 1515, 385, n. 1. Fa un disegno per
la facciata di S. Lorenzo in Firenze,
ivi. Prospetto cronologico delia sua
vita e delle sue opere, 387 e seg. Com-
mentario alla sua vita, 391-416. Che
opinasse dell'architettura cosi detta go-
tica, I, 138, n. 1. Sua eccellenza nel-
l' unire i colori, 181. Fa i cartoni per
gli affreschi del Pinturicchio nella li-
breria del Duomo di Siena, III, 494.
Dipinge H gradino di un quadro del
Pinturicchio, 504, n. 1. Qual parte ab-
bia veramente u/uto nelle pitture della
libreria predetta, 524 e. seg. Suoi di-
segni a Firenze e a Perugia, 526, 527.
Sue relazioni col Francia e sua lettera
al medesimo , 545 e 552. Suo disegno
del Presepio mandato al Francia, 553.
Studia sotto il Perugino, 590. Quadro
dello Spagna a Narni attribuitogli, 594,
n. 1. Istruito nell' architettura da Bra-
mante da Urbino, IV, 159. Fa il ritrat-
to del medesimo, ivi. Studia in Firenze
con Fra Bartolommeo, 183. Termina
un quadro di lui, 187. Architetto della
chiesa degli Orefici a Roma, 604, n. 3.
Marcantonio Bolognese intaglia i suoi
disegni, V, 411 e seg. Architetto della
fabbrica di S. Pietro, 453. Suo quadro
ora nel Museo di Napoli, VI, 489, n. 5.
134
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Maestro di Giovanni da Udine, 550. Di-
segna il cartone della guerra di Pisa
di Miche- langiolo, VII, 161. Muta ma-
niera, vedute le pitture della vòlta della
Sistina, 176. Concorre al disegno della
facciata di S. Lorenzo di Firenze, 188.
Saracini Gabriele, senese. — Mette
a oro l' ornamento di una tavola di
Spinello Aretino per Monte Oli veto
Maggiore di Chi usuri, I, 688 e n. 1.
Sart (di) Giovanni, scultore fiam-
mingo, VII, 589 e n. 4.
Sarto (del) Andrea, pittore fioren-
tino. — Sua vita, V, 5-60. Sua natura
e qualità artistiche, 6. È messo all'ore-
fice, 7. È introdotto alla pittura da
Gian Barile, ivi. Va alla scuola di Pier
di Cosimo, ivi. Disegna i cartoni di Mi-
chel angiolo e di Leonardo da Vinci, 8.
Sua amicizia col Franci abigio, e com-
pagnia all'arte, ivi. Dipingono insieme
le cortine dell'aitar maggiore de'Servi,
ivi. Dipinge alla Compagnia dello Scal-
zo, 9. Sua tavola posseduta da Filippo
Spini , ivi. Fa tre tavole per la chiesa
di S. Gallo, 9, 10 e n. 1. Sua amicizia
con Jacopo Sanso vino, 10. Gli sono al-
logate le pitture nel chiostrino de'Servi.
11 e seg. Pitture a S. Salvi, 14. Tavole
in casa Barbadori, Borghini, Del Gio-
condo e de 1 Medici, 14, 15. Della storia
di Giuseppe per Zanobi Girolami, 17.
Per la Compagnia di S. Maria della
Neve, 18 e n. 1. Per Giovanni Gaddi,
per Gio. di Paolo Mereiaio e per An-
drea Sertini, 18. Sposa Lucrezia del
Fede, 19 e n. 1. Tavole per le mona-
che di via Pentolini e pel Nizza le-
gnatolo, 20. Fa i carri per la festa di
S. Giovanni, 21. Riprende a fare le pit-
ture per lo Scalzo, ivi e seg. Si serve
delle stampe di Alberto Duro, 22. In-
segna a colorire a olio a Baccio Ban-
dinelli, 22, 23. Quadro ad Alessandro
Corsini, 23 e n. 2. Quadri per Gio. Bat-
tista Puccini, 23, 24. Storie a chiaro-
scuro nella facciata di legname di Santa
Maria del Fiore, 25. Quadro per il Re
di Francia, 26 e n. 1. Storie di Giu-
seppe per una camera di Pier Fran-
cesco Borgherini, ivi e n. 2. Testa di
Cristo per la chiesa de'Servi, 27. Ta-
vola della disputa sulla Trinità nella
chiesa di S. Gallo, ivi. Va in Francia,
29 e n. 1. Suoi lavori per il re Fran-
cesco, 30. Ritorna a Firenze alle istanze
della sua donna, promettendo al Re di
ritornare, 31. Mura una casa in Fireoze
per proprio abitare, 31, n. 3. Non man-
tenendo la promessa, il Re. se ne sde-
gna, 32. Dipinge il tabernacolo fuori
la Porta a Pinti, 32, 33. Fa un' Assunta
per il Panciatichi, 33. Storia della vi-
gna di Cristo nel Porto de'Servi, 34.
Fresco della Pietà nel noviziato dei
Servi e due tavole per una camera del*
detto convento, ivi e n. 3 e 4. Santa
Famiglia per Zanobi Bracci, 35 e n. 1.
Dipinge una storia al Poggio a Caja-
no, 35. Fa un S. Giovanni Battista per
il Benintendi, 36, 37, n. 2. Ed un altro
per il gran Maestro di Francia, ma poi
venduto ad Ottaviano de' Medici, per il
quale fa ancora due Nostre Donne, 37.
Altro, quadro per monsignor di San
Biause, ivi. E una Nostra Donna per
Lorenzo Jacopi, ivi, 38 e n. 1. Altro
per Giovanni Di ni, 38 e n. 2. Ritrae
Cosimo Lapi, 38. Per la peste di Fi-
renze, fugge in Mugello, ivi. Tavola
per le monache di Luco, 38, 39 e d. 1.
La Visitazione e la testa di un Cristo
per il medesimo monastero, 39. Tavola
di Nostra Donna per Becuccio Bicchie-
raio, 40. Altra per Zanobi Bracci, ivi
e n. 4. Seguita le pittare dello Scalzo,
40, 41. Copia il ritratto di Leone X e
quello del card. Giulio de' Medici di*
pinti da Raffaello, 41 e seg. Proposto
per una tavola alla Madonna delle Car-
ceri a Prato, che è data a fare a Nic-
colò Soggi, 43 e seg. Tavola per Pisa,
44. Madonna del Sacco nel chiostro dei
Servi, 45. Finisce le pitture dello Scal-
zo, ivi e seg. Tavola per i monaci di
Vallombrosa, 46 e n. 2. Fa una tavola
a Giuliano Scala per Sarzana, ivi e n. 3.
Nunziata nella cappella Scala ai Servi,
47 e n. 1. Cenacolo di S. Salvi, 47. Di-
pinge il segno per la Compagnia di
S. Jacopo del Nicchio, 48. Ritratto di
un commesso de" monaci di Vallom-
brosa,. ivi. Ritrae se stesso in un te-
golo, ivi, 49 e n. 1. Ritratto di un ca-
nonico pisano, 49. Cartoni per gli arazzi
del Palazzo della Signoria, ivi. Tavola
per la Badia di Poppi, ivi e n. 5. Al*
tra tavola che fu finita da Gio. Anto-
nio Sogliani, 50 e n. 1. Altra per Fi-
lippo Salviati, 50. Sacrifizio d'Abramo
e la Carità per il Re di Francia, ivi e
51. Santa Famiglia per Ottaviano dei
Medici, 51. E per Giovanni Borgherini,
52 e n. 2. Fa a Paolo da Terra Rossa
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
135
un altro quadro del Sacrifizio d' Abra-
mo, 52. Gli è dato a dipingere alcuni
impiccati nella facciata del Palazzo del
Potestà ed in quella della Mercanzia
Vecchia, 53, 54. S. Bastiano dipinto
per la Compagnia di questo nome in
Firenze, 55 e n. 2. Sua morte, 56 e n. 1.
Suoi scolari , 57 e seg. Lascia erede
delle cose dell'arte Domenico Conti, 59.
Albero della sua famiglia, 61. Commen-
tario alla sua vita, 63-66. Questione
intorno alla sua nascita, 63 e seg. Se
fu di cognome Vannucchi, 64 e seg.
Spiegazione della sua sigla, 65. Notizie
della sua famiglia, 66. Si conclude che
fu di cognome Del Sarto, ivi. Prospetto
cronologico della sua vita, ivi. Disce-
polo di Piero di Cosimo, lo ajuta nei
lavori di una mascherata, IV, 137. Co-
pia il ritratto di Leone X fatto da Raf-
faello, 352, n. 2. Ajuta Domenico Pu-
ligo di disegni e di consigli 464. Suoi
lavori al Poggio a Cajano, V, 195. Di-
segna il cartone di Michelangiolo, VI,
137, VII, 161. Come deluda Baccio Ban-
dinelli, VI, 139. Insegna a Jacopo Pon-
tonaio, 246. Architetta i carri per la
Compagnia del Diamante, 251. Dipinge
negli ornamenti di legname del palazzo
Borgherini, 261, n. 4. Della Compa-,
gniu del Paiuolo, 609. Della Compa-
gnia della Cazzuola, 613.
Sassoli Fabiano di Stagio, maestro
di vetri, aretino. — Fa una finestra di
vetro per la Confraternita della Tri-
nità d'Arezzo, II, 556, n. 3. Fa le finestre
delia chiesa della Madonna delle Gra-
zie di Arezzo col disegno di Lazzaro
Vasari, 557. Muore, IV, 422. Ricordato,
VI, 21, n. 1.
Sassoli Stagio, aretino, maestro di
finestre invetriate. -— Insieme con Do-
menico Pecori pittore fa alcune fine-
stre del Vescovado di Arezzo, IV, 422,
n. 2. Si separa daf Pecori e ricetta in
casa sua Guglielmo da Marcilla, 423.
Ritratto di Niccolò Soggi, VI, 21.
Savoldo Gian Girolamo, pittore bre-
sciano. — Sue opere, VI, 507 e n. 4.
* Scacrìeri Gio. Antonio. — Termina
una tavola di Francesco Bianchi Fer-
rari, attualmente nella Galleria di Mo-
dena, III, 541, n. 2.
Scalcagna (dello) Michele. — Ajuta
il Ghiberti nel lavoro delle porte di
S. Giovanni, II, 255. Fa parte del Con-
siglio per la cupola di S. Maria del
Fiore, 344, n. 1. Fa un modello della
cupola di S. Maria del Fiore, 351,
n. 1.
Scaletti Luca, detto Figurino da
Faenza, pittore. — Scolare di Giulio
Romano, V, 551 e n. 1. — V. Faenza
(da) Figurino.
Scali Giovan Francesco. — Amico
del Montorsoli, VI, 652.
* Scalza, scultore. — Suo monu-
mento del vescovo Ferratino nel Duo-
mo di Amelia, V, 452, n. 2.
Scalza Ippolito, scultore e archi-
tetto orvietano. — Nominato, VII, 578
e n. 2.
* Scarpagnino Antonio, architetto ve-
neziano. — Fa il disegno del nuovo
Fondaco de* Tedeschi a Venezia. IV,
96, n. 1.
Scheggia, pittore fiorentino. — Ri-
tratto da Ridolfo del Ghirlandajo, VI,
535.
* Scheggini Giovanni di Michele,
detto il Graffione, pittore fiorentino. —
Nominato, V, 368, n. 1.
Scherano Alessandro, da Settignano,
scultore. — Nominato, VII, 15. Fa una
Nostra Donna nella sepoltura di Giu-
lio II col disegno di Michelangiolo,
208.
Schiavo Paolo, pittore fiorentino. —
Imita Masolino da Panicale, II, 266.
Schiavone Andrea, pittore veneziano.
— Sue notizie e sue opere , VI, 596 e
n. 1. Fu anche incisore, 597, n. 2. Sua
copia del Cenacolo di Tiziano, VII, 457,
n. 1.
Schizzone, pittore. — Compagno di
Vincenzo da S. Gemignano, IV, 492.
Schòngauer Martino, detto ancora
Martino d'Anversa o Buon Martino,
pittore e intagliatore in rame. — Sue
notizie, V, 397, n. 1. Sua statua a Col-
mar, ivi. Suoi ritratti, ivi. Sue opere.
398 e n. 1. Nominato, VII, 586 e n. 1.
Schoorl Giovanni, pittore fiammmin-
go. — Lo stesso che Jan Schoorel o
van Schorel, VII, 583, n. 9. Sue notizie,
ivi.
Scilo, greco, scultore. — - Nominato,
I. 73.
Scopa, greco, scultore. — Sue opere.
I, 77, 78, 79.
Sciorina (dello) Lorenzo. — Fa un
quadro per l'apparato dell'esequie del
Buonarroti, VII, 300. Scolare del Bron-
zino e Accademico del Disegno, ivi,
136
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
610. Lavora nell'apparato per le nozze
di Francesco de* Medici, Vili, GIS.
Scultori Adamo. — V. Ghisi Adamo.
Scultori Diana. — V. Ghisi Diana.
* Sebastiano Fiorentino, architetto.
— Fa il disegno, insieme con Jacopo di
Cristofano, della chiesa di S. Agostino
in Roma, VI, 105.
* Sebastiano da Lugano, architetto.
— Sue opere a Venezia, III, 676.
Sebastiano Veneziano, pittore. —
Sua vita, V, 565-586. Scolare di Gio-
vanni Bellini e poi di Giorgione da Ca-
stelfranco, 565. Sue opere in Venezia,
ivi e seg. Chiamato a Roma e sue opere
quivi fatte, 566 e seg. Sua concorrenza
con Raffaello, 568. Aiutato di disegni e
di consigli da Michelangelo, V, ivi. Ri-
trae varii personaggi, 573 e seg. Ottiene
l'Ufficio del Piombo, 576. Ritrae la si-
gnora Giulia Gonzaga, 578. Introduce
il modo di dipingere Bulla pietra e su'
metalli, 579, 580. Ritrae Papa Clemen-
te VII , 575, 581. Mena vita piacevo-
le e dissipata, 582, 583. Cagioni dello
sdegno nato fra lui e Michelangelo, 584.
Sua morte, 585. Suo testamento, ivi,
n. 1. Scolare di Giorgione, IV, 99. Di-
pinge in S. Maria del Popolo a Roma,
369, n. 4. Tavola della ressurrezione di
Lazzaro, 372, n. 1. Era mancino natu-
ralmente, 552. Sue pitture alla Farne-
sina, 594. Sua Visitazione intagliata dal
Cock, V, 424 e n. 3. Fa un disegno del
cornicione del palazzo Farnese, 470.
Sebeto da Verona, pittore. — Nomi-
nato, III, 628. Forse lo stesso che Ste-
fano da Zevio, 634, n. 4.
* Sebenico (da) Giorgio, scultore. —
Nominato. II, 385, n. 2.
Segher Anna. — Miniatrice fiammin-
ga, VII, 587.
Segna d'Antignano, pittore. — Capi-
tano della Compagnia dell'arte dei pit-
tori in Firenze, I, 674.
* Segna di Buonaventura, pittore se-
nese. Nominato, I, 383, n. 1. 472, n. 4.
Scolare di Duccio, 653, n. 1. Sue tavole
nell'Istituto delle Belle Arti di Siena,
ivi. Sua tavola a Castiglion Fiorentino,
ivi. Suo dipinto per la Chiesa di Leo-
ceto, ivi.
Sellaio (del) Jacopo, pittore fioren-
tino. — Scolare di Fra Filippo Lippi,
II, 627. Sue tavole in Firenze, ivi. Sua
nascita ed altre sue notizie, 642. Sua
tavola fatta per la Compagnia della
Bruciata in S. Frediano, ora nel Museo
di Berlino, ivi.
* Semini, pittore genovese, imitatore
di Perino del Vaga, V, 619, n. 2.
Serlio Sebastiano, architetto bolo-
gnese. — Scolare ed erede, in parte,
di Baldassarre P eruzzi, IV, 606. Intaglia
cose d' architettura, V, 431.
Sermoneta (da) Girolamo. — Sue
pitture in Roma in S. Salvatore in Lau-
ro, V, 626. Dipinge, una Loggia in Ca-
stel S. Angelo, 628. Gli è erroneamente
attribuita una tavola di Girolamo del
Pacchia, VI, 429. Fa un' arme nella fac-
ciata del palazzo Cesi, X, 584. Dipinge
in Vaticano, VII, 39 e n. 2. Lavora nella
sala dei Re in Vaticano, 93. Discepolo
di Perino del Vaga, 571. Sue opere, ivi
e seg. e VIII, 488.
Serristori Giovanni. — Della Compa-
gnia della Cazzuola, VI, 613.
Servellino (del) Guido, legnaiuolo pi-
sano. — Suoi lavori nel Duomo di Pi-
sa, II, 469.
Servi (de') Fra Giovan Vincenzo. —
Scolare del Montorsoli e Accademico
del disegno, VII, 641.
Sesto (da) Cesare, pittore milanese.
— Gli sono attribuiti alcuni quadri di
Leonardo da Vinci, IV, 60. Sue pitture
alla Ròcca d'Ostia, 592. Scolare di Lio-
nardo da Vinci, VI, 518. Suo quadro
nelle case della Zecca di Milano, ivi,
Sesto (da) Piero, maestro di legname.
— Conduce un arco trionfale di legna-
me secondo il disegno di Jacone, VI,
452.
Settignano (da) Antonio di Giorgio.
= V. Màrchissi Antonio.
Settignano (da) Pagno. — Nominato,
VI, 104.
* Severo, incisore di conj, ravennate.
Nominato, III, 28.
Sforza Francesco, duca di Milano.
— Dona a Cosimo de' Medici un palaz-
zo a Milano, II, 447. Fa costruire al
Filarete un grande Spedale a Milano,
455.
Sguazzella Andrea. — Creato di
Andrea del Sarto, V, 29. È da lui con-
dotto in Francia, ivi. Suo quadro della
Deposizione nel Museo del Louvre, ivi,
n. 2. Lavora in un palazzo fuor di Pa-
rigi, 57. Fu probabilmente di cognome
Chiazzella, ivi, n. 2. Succede nell'eredi-
tà d'Jacopo da Pontormo, ivi. Sue pit-
ture a Semblancay iu Francia, ivi.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
137
Siciolante Girolamo. — V. Sermo-
neta.
* Siena (da) Gregorio di Cecco di
Luca. — Figliuolo adottivo di Taddeo
Bartoli, e suo erede, li, 39, n. 2. Sua
tavola già nella sagrestia del Duomo
di Siena, ed ora nell'ufficio dell'Opera
del Duomo, ivi.
Sigismondo, imperatore. — Sua in-
coronazione a Roma, II, 419.
* Signoraccio (del) Bernardino di An-
tonio, pittore pistoiese, — Nominato, I,
600, n. 1. Padre di Fra Paolino, IV,
200, n. 2. Sue opere in Pistoja, ivi. Se-
gue la maniera del Ghirlandaio e di
Oerino, ivi. Fu di cognome Detti, ivi.
Altre sue notizie, ivi. Altre sue opere
in Pistoia, e nel territorio, ivi.
Signoraccio (del) Fra Paolino, pit-
tore domenicano da Pistoia. — Disce-
polo ed erede di molti disegni di Fra
Bartolommeo, IV, 200. Sue opere a
Pistoia e a Bibbiena, 202. Prospetto
cronologico della sua vita e delle sue
opere, 212 e seg.
* Signorelli Antonio, pittore corto-
nese. — Figliuolo di Luca, III, 696, n. 4.
Sue notizie e sue opere a Cortona, ivi.
* Signorelli Francesco di Ventura,
pittore cortonese. — Nipote di Luca,
III, 696, n. 4. Sue opere a Cortona, ivi.
E a Gubbio, ivi.
Signorelli Luca da Cortona, pittore.
— Sua vita, III, 683-696. Discepolo di
Pier della Francesca e nipote di Laz-
zaro Vasari , 683 e n. 2. Sue opere
in Arezzo, 684. E a Perugia, 685. A
Volterra, ivi. Al Monte Santa Maria,
a Città di Castello, a Cortona, 686. A
Castiglione Aretino, 687. A Siena, ora
a Berlino, ivi e 688, n. 1. A Firenze,
688. B»a Monte Oliveto presso Chiusuri,
ivi. Disegni originali di dette pitture,
ivi, n. 3. Sue pitture a Montepulciano
e a Fojano, 689. Finisce in Orvieto la
cappella cominciata da Fra Giovanni
da Fiesole, 690. Suo ritratto, ivi. Lodato
e imitato da Michelangelo, ivi. Dipinge
un suo figliuolo morto, 691. Altre sue
opere a Loreto e a Roma, ivi. Torna
a Cortona e dipinge per Arezzo, 692.
Accarezza il Vasari giovinetto e lo ani-
ma a studiare il disegno, 693. Sua ulti-
ma pittura a Cortona, 695. Sua morte,
ivi. Suoi discepoli ivi, n. 3. Sua fami-
glia, 696, n. 4. Albero della sua famiglia
697. Commentario alla sua vita, 699-
705. Altre sue opere certe non ram-
mentate dal Vasari, a Cortona, 699. A
Firenze, 700/ A Siena, 701. A Volterra,
702, 703. A Borgo S. Sepolcro, a Pe-
rugia, a Città di Castello, 703. Ad Arce-
via, a Urbino, a Milano, 704. A Parigi,
a Londra, 705. Prospetto cronologico
della sua vita e delle sue opere, 707.
Discepolo di Pier della Francesca, II,
495 e 500. Dipinge a Loreto, ivi. Sua pit-
tura nelle stanze vaticane, IV, 329, n. 4.
Maestro di Girolamo Genga, VI, 315.
Nominato, 381. Sue pitture in Volterra,
VII, 50, n. 2.
Sitiamone, greco, scultore. — Sue
opere, I, 67, 68.
Silvestro (Don), monaco camaldolese,
miniatore. — • Sua mano serbata come
reliquia, II, 23 e n. 2.
* Silvestro dall' Aquila. — Lavora
nell'arco di Castelnuovo a Napoli, II,
483.
Simone (Don), miniatore camaldolese.
— Suo lavoro in un libro corale di
Santa Croce di Firenze, II, 22, n. 1 e 2.
* Simone d* Antonio, scarpellino e
legnaiuolo senese. — Fa un modello
della cupola di Santa Maria del Fiore,
II, 351, n. 1.
Simone da Colle. — Concorre al la-
voro delle porte di S. Giovanni, 225.
Simone da Fiesole. — Malconduce
un pezzo di marmo datogli a scolpire
per un gigante dagli operai di Santa
Maria del Fiore, VII, 155. Chi fu il vero
autore di questo guasto, ivi, n. 2.
Simone Fiorentino, scultore. — Di-
scepolo del Brunelleschi, II, 386. Scol-
pisce la Madonna per l'arte degli Spe-
ziali in Or San Michele, ivi. Sue scultu-
re a Vicovaro, ivi. Se veramente si
chiamasse Simone, ivi, n. 4.
Simone, scultore fiorentino creduto
fratello di Donatello. — Sua vita II,
453, 463. Fa col Filarete la porta di
bronzo di S. Pietro in Roma, 454. E la
sepoltura di Papa Martino IV, 459. Suo
ritratto, 455. È diverso da Simone ram-
mentato dal Vasari come scolaro del
Brunelleschi, 458, n. 2. Suo vero nome,
ivi. Sue opere in Firenze, 459 e seg. E
in Prato, 460. E in Forlì, Riraini e
Arezzo, ivi. Sua morte, 461. Albero ge-
nealogico della sua famiglia, 465.
* Simone di Grimaldo, orafo. —
Chiamato a consigliare dagli operai
del Duomo di Firenze, I, 583, n. 2.
138
TAVOLA DE 1 NOMI DELLE PERSONE
Simone di Martino, pittore senese.
— Sua vita, I, 545-561. Lodato dal Pe-
trarca, 546. Se aia statò scolare di
Giotto, 546, n. 4. Sue opere in S. Pie-
tro di Roma, 546, 547. È chiamato a
lavorare in Avignone, 547. Torna a
Siena e dipinge nel palazzo pubblico,
547, 548. E in Duomo, ivi. Dipinge in
Firenze il Capitolo di S. Spirito, 549.
Suoi lavori nella chiesa e convento di
S. Maria Novella, ivi. Nel camposanto
di Pisa, 552, 553. Dipinge con Lippo
Mera mi due tavole per Pisa, 554. Torna
in Siena, e comincia la pittura sopra
il portone di Camollia, 556. Sua morte,
557, n. 1. Sue opere in Assisi, 557, 558.
Modo col quale si è sottoscritto nelle
sue opere, 558. Sbagliato dal Vasari,
ivi, n. 1. Suo ritratto, e ritratti di altre
persone da lui dipinti, 559. Sua tavola
nella chiesa di S. Lorenzo maggiore in
Napoli, 560. n. 1. Nella chiesa di S.
Domenico in Orvieto, ivi. Neil' Istituto
di Liverpool, ivi. Nella Pinacoteca di
Anversa, ivi. Commentario alla sua vita.
Sul grande affresco della sala del con-
siglio del Palazzo pubblico di Siena,
563-569. Albero genealogico della sua
famiglia, 561. Fa il ritratto di Cimabue,
di se stesso e del conte Guido Novello
nel Capitolo di S. Maria Novella, 258.
Ritrae il Duomo di Firenze nel Capitolo
di S. Maria Novella, 292. Nominato, 383,
u. le 472, n. 4.
Simone da Parigi. — Lavora di stuc-
co a Fontainebleau, V, 170.
* Sisto (fra), Domenicano, architetto.
— Dà il disegno di S. Maria Novella
di Firenze, I, 355. Compisce il palazzo
del Podestà di Firenze, ivi. Riedifica le
pile del ponte alla Carraia, ivi. Lavora
in Vaticano, 356. Architetta la chiesa
di S. Maria della Minerva in Roma, ivi.
Sua morte, ivi.
* Sisto, scultore tedesco. — Scolpi-
sce nel monumento Colleoni, la figura
equestre di Bartolommeo, VI, 502, n. 4.
Skeysers Clara. — Miniatrice fiam-
minga, VII, 587.
Smeraldo di Giovanni,* pittore. —
Dipinge in S. Trinità insieme con Gio-
vanni di Marco, 1, 633, n. 2. Sua morte,
• •
IVh
Sodoma (del) Giórno. — V. Magagni
Girolamo.
Sodoma Gio. Antonio da Vercelli
(detto il), pittore. — Sua vita, VI, 379.
È condotto a Siena da alcuni mercanti,
ivi. Disegna le cose di Jacopo della
Fonte, 380. Perchè acquistasse il 'so-
prannome di Sodoma, ivi e 389 e n. 2.
Si diletta di tenere animali rari e stra-
vaganti, 380. Dipinge a Monte Olivete
maggiore 381 e n. 5. Ritrae se stesso,
383. E a sant'Anna, 384 e n. 2. Sue
pitture in Siena, 385, 388, 390 e seg. Sue
pitture in Roma, 385, 386. È fatto ca-
valiere da papa Leone X, 387. Lavora
per il Principe di Piombino, 388. Dipin-
ge a Monte Òli veto presso Firenze, 389.
Sue pitture a Volterra, 397 e n. 2. Va
a Pisa e lavora in quella Primaziale,
397. E nella chiesa della Spina, 398.
Sua tavola a Lucca, ivi. Sua morte, ivi,
399, n. 4. Commentario alla sua vita,
401. Si esamina la questione circa la sua
patria e si risolve in favore di Vercelli,
402. Il suo vero cognome fu Bazzi e non
Razzi ivi e seg. Albero della sua fami*
glia, 404, n. 1. Fu detto anche dei Tiz-
zoni, 403. Fa sostenere in carcere Vin-
cenzo Tamagni, 405. Gli son dati a fare
i modelli di due Apostoli di bronzo, ivi.
È posto neir Opera del Duomo a inse-
gnare il disegno, ivi. Altre sue opere
non ricordate dal Vasari, ivi e seg. Pro*
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 406. Sue pitture nelle "t nze
vaticane conservate in parte da Raffael-
lo, IV, 333. Colorisce la facciata di casa
Bardi in Siena, V, 635. Insegna a dise-
gnare a Daniello da Volterra, VII, 49.
Soggi Niccolò, pittore fiorentino. —
Sua vita, VI, 17-30. Scolare di Pietro
Perugino, 17. Forse nacque in Arezzo,
ivi, n. 1. Sue opere in Firenze, 18. In
Roma, ivi. In Arezzo, 19 e seg. 24, 25.
A Monte S. Savino, 21, a Marciano, ivi
e 25, a Prato, 21 e seg. Va a Milano e
mala accoglienza fattagli dal Giunta-
lodi suo discepolo, 28. Ritorna ad Arez-
zo e vi muore, 29. Commentario alla sua
vita. Intorno alla vita e alle opere di
Domenico Giuri tal odi, 41. Stia tavola
nella Madonna delle Carceri a Prato, V,
43 e seg. Fa la scena e l'apparato per
una commedia, VI, 12.
Sogliani Giovanni Antonio, pittore
fiorentino.— Sua vita, V, 123-132. Sco-
lare di Lorenzo di Credi, 123. Tavola
nella chiesa dell' Osservanza copiata da
una dei maestro, 124 e n. 1. Suo S. Mar-
tino in Orsan miche le, 124. Imita la ma-
niera di Fra Bartolommeo, ivi. Altra ta-
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
139
vola in S. Domenico di Fiesole, finita
da Santi di Tito, ivi. Altra in S. Loren-
zo, ivi e VI, 453. Cenacolo alle monache
della Crocetta, 125. Tabernacolo in via
del Bisogno, ivi e n. 3. Fresco nel refet-
torio di Badia, 125. Due tavole per le
monache di S. Girolamo ivi, e n. 5. Sten-
dardo per la compagnia del Ceppo, 125,
126 e n. 1. Tavola in S. Jacopo sopr'Ar-
no, 126. Cenacolo nella terra d'Anghia-
ri, ivi. Due quadri, l'uno mandato in Un-
gheria e l'altro a Napoli, ivi. Pitture
nella cappella Bernardi all'Osservanza
ivi. Pitture nel Duomo di Pisa, 127 e V,
618 e 619. Finisce una tavola abboz-
zata da Andrea del Sarto per la com-
pagnia di S. Francesco di Pisa, IV, 129
e V, 50, n. 1. Sue pitture nel refettorio
di S. Marco in Firenze, IV. 129 e seg.
Sua tavola e disegni in casa Gondi, 130.
Tavola nella chiesa dello Spedale di Bo-
nifazio, 131, n. 1 e VI, 18, n. 1. Sue qua-
lità, V, 131. Suoi discepoli, ivi. Si am-
mala e muore, 132. Due tavole a lui
attribuite, ivi, n. 1. Albero della sua
famiglia, 133.
Soiaro, Bernardino Gatti (detto il),
pittore cremonese. — Finisce la tribuna
di S. Maria in Campagna, V, 114 e n. 3.
Finisce le pitture della Madonna della
Steccata, VI, 486. Altre sue opere, 494
e seg.
Solari Andrea, pittore milanese. —
Sue opere a Pavia, a Venezia, in Fran-
cia e a Siena, 120 e n. 2. Confuso con il
Salaino, IV, 37. n. 4. Sue opere a Vene-
zia e a Parigi , ivi. Gli è attribuito un
quadro di Leonardo da Virici, 60.
Solari Cristofaro detto il Gobbo, scul-
tore milanese. — Lavora nella facciata
e nella chiesa della Certosa di Pavia,
VI, 516. E nella facciata del Duomo di
Milano, ivi e n. 3. Sue opere, VII, 544.
* Solari Guiniforte, architetto, —
Continua la fabbrica dell'Ospedale di
Milano, II, 455, n. 2.
Sollazzino, pittore fiorentino. —
Guasta le pitture dell'Orgagna nel Cam-
posanto di Pisa I, 599-600. Suo vero no-
me, 600, n. 1. Dipinge a Pistoia insieme
col Volponi, ivi. Sua tavola per la chiesa
di S. Stefano a Serravalle, ivi. Altre
sue* pitture nella Pieve di Casole, ivi.
Sua morte, ivi.
Solosmeo, pittore e scultore. — Suo
vero nome, V, 58, n. 1. Scoiare di An-
drea del Sarto, 56. E di Andrea Sanso-
vino, ivi, n. 1 e VII, 510-513. Sua tavola
nella Badia di S. Fedele a Poppi, V,58.
Lavora col Tribolo nella sepoltura Bar-
bazza, VI, 60, n. 1. Sua avventura col
Bandinelli, 166. Della compagnia del
Paiuolo, 609. Finisce la sepoltura di
.Piero de'Medici a Montecassino, 513.
Sopillo, pittore greco — Nominato,
I, 50.
Sozzini Gio. Battista, senese. — Fa
ritratti di cera in medaglie, V, 390. Sue
notizie, ivi, n. 3.
Spadari Benedetto, pittore aretino.
— Apprese i principii dell' arte da Gu-
glielmo da Marci Ha, IV, 430.
Spagna, Giovanni di Pietro, (detto
il) pittore. — Discepolo di Pietro Pe-
rugino, III, 592. Fatto cittadino di Spo-
leto, 593. n. 1. Sue opere a Spoleto e
a Berlino, ivi, n. 2. Neil' Umbria, 594,
n. 1 e 2. Dipinge in compagnia di Vin-
cenzo da S. Gemignano nella chiesa di
S. Maria d'Arrone nell'Umbria, IV,
491, n. 2.
Spagnolo, anonimo, pittore. — Ajuta
Domenico Pecori in alcune pitture a
olio, III, 222.
Spani Prospero. — Rifa un S. Pro-
oolo per S. Domenico di Bologna, in
sostituzione di un altro del Buonarroti,
VII, 147, n. 1. e 342. V. Clementi Pro-
spero.
Spanzotti Martino, pittore da Casale.
— Insegna i primi rudimenti dell'arte
al Sodoma, VI, 403. n. 5.
* Sparti Marcello, scultore, da Ur-
bino. — Statua di Giove nei giardini
del Principe Doria a Genova, VI, 646,
n. 2.
* Sperandio, scultore e fonditore,
mantovano. — Se facesse in Bologna
la sepoltura di Papa Alessandro V-II,
138, n. 1.
Speranza Giovanni, pittore vicentino.
— Nominato, VII, 526*
Spilimbergo (di) Irene, scolara di Ti-
ziano. — Ritratto fattole dal suo mae-
stro, VII, 455 e n. 1 e 2.
Spillo, pittore. — È uno della compa-
gnia del Paiuolo, VI, 609. Fu di cogno-
me Lanfranchi, ivi. n. 2.
Spinelli Cola di Niccolò, orafo are-
tino. — Stima una statua di Donatello-
sul campanile del Duomo di Firenze,
II, 401, n. 1.
Spinelli Forzore, figlio di Spinello,
aretino, orafo. — Non lavorò, come
140
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
dice il Vasari, la cassa dei SS. Lau-
rentino e Pergentino, II, 283, n. 4.
Spinelli Forzore di Niccolò , orafo.
— Fa un modello della cupola di Santa
Maria del Fiore, II, 351, n. I.
Spinelli Niccolò di Forzore, incisore
di conj, fiorentino. — Sue medaglie di
Lorenzo il Magnifico, di Antonio Ge-
raldina di Alfonso I d'Este e di Gio-
vanna Albizzi, III, 29, n. 1- Sua morte
e suoi figliuoli, ivi.
* Spinelli Niccolò di Luca, orefice
aretino. — Fratello di Spinello aretino.
Si crede la stessa persona che il Ghi-
berti chiama Niccolò d'Arezzo, II, 225,
n. 1. Concorre al lavoro delle porte di
S. Giovanni, ivi.
Spinelli Parri, pittore aretino. —
Sua vita, II, 275-285. Condotto a Firenze
da Leonardo Aretino, ajuta da giova-
ne il Ghiberti nel lavoro delle porte di
S. Giovanni, 275 e 243. Si pone in dubbio
che sia stato tra i lavoranti alle porte
suddette ivi, n. 2. Ajuto di suo padre
negli affreschi del palazzo pubblico di
Siena, ivi e I, 694, n. I. Si dà alla pit-
tura e imita Masolino da Panicale e
Don Lorenzo monaco, II, 275. Faceva
le figure assai svelte, ivi. Lascia il modo
usato -dai vecchi pittori di fare di ver-
daccio sotto le carni, ivi. Richiamato in
Arezzo, ivi. Suoi lavori in detta città,
ivi e seg. Dopo una paura avuta fa-
ceva figure spaventaticce, 284. Suoi di-
segni lodati, 285. Suo ritratto, ivi. Sua
morte, ivi. Sue pitture in S. Maria delle
-Grazie fuori d'Arezzo, 179. Imita e sor-
passa il padre, I, 693.
Spinello di Luca, aretino, pittore. —
Sua vita, I, 677-694. Scolare d'Jacopo
di Casentino, 673. Notizie della sua fa-
miglia, 677, n. I. Sue opere in Firenze,
678-680. E in Arezzo, 680-682. E nella
Badia di Camaldoli, 683. Torna in Fi-
renze e dipinge nel monastero di Monte
Oliveto, ivi. E nella chiesa di S. Cate-
rina all'Antella, ivi n. 1. Altre sue opere
in Arezzo, 684-687. Fa una tavola per
la cappella maggiore di Monte Oliveto
a Chiusuri, 687 e 688, n. L'Altre sue
opere in Firenze, 689. È chiamato a
Pisa per dipingere nel Camposanto, ivi.
Altre sue opere in Pisa, 691. Torna a
Firenze e dipinge in Santa Croce, ivi.
Va ad Arezzo, e ultime sue opere in
detta città, 692. Muore per lo spavento
•di un ~sogno, ivi. Sepolto non in S.
Agostino d'Arezzo, ma nella chiesa di
Morello, 693, n. 3. Notizie circa la sua
nascita e la sua morte, ivi. Suoi disegni
posseduti dal Vasari, 693. Suo ritratto,
ivi. Sue pitture in Siena, 694, n. I. Albe-
ro genealogico della sua famiglia, 695
Fa il ritratto di Margaritone d'Arezzo,
I, 367 e n. 3.
Spini Filippo. — Possiede una ta-
vola di Andrea del Sarto, V, 9.
Squarcione Jacopo, pittore padova-
no. — Maestro del Mantegna, 111,384.
Il suo vero nome fu Francesco, ivi,
n. 3. Sue notizie, ivi. Suo ritratto, ivi
e 391. Chiamato il padre dei pittori,
385, n. 4. Raccoglitore di antichità,
386, n. 1. Si adira col Mantegna per-
chè sposò una figlia di Jacopo Bellini,
e lo censura, 389. Suo ritratto, 391.
* Stagi Lorenzo, scultore, da Pietra-
santa. — Origine della sua famiglia,
VI, 106. Suo testamento, 107. Sua
morte, ivi. Suo altare nel Duomo di
Sarzana, 108. Suo tabernacolo in San
Martino di Pietrasanta, 109. Gli è dato
a rifare di marmo il coro in detta
chiesa, 110. Altre sue opere in Pietra-
santa e a Seravezza, 112. Albero della
sua famiglia, 117.
Stagi Stagio, scultore, da Pietra-
santa. — Origine della sua famiglia,
VI, 106. Sue pile per l'acquasanta in
S. Martino di Pietrasanta, 112, 113. Pi-
lastri pel tabernacolo di detta chiesa,
113. Suoi lavori nel Duomo di Pisa,
114, 115 e V, 127, 617. Scolpisce la se-
poltura di Filippo Decio, 115. Se abbia
lavorato nel Duomo di Genova, 115
e seg. Sua morte e suo testamento, 116.
Albero della sna famiglia, 117. Nomi-
nato, VI, 310.
* Stagio di Taddeo d'Antonio. — Sco-
lare di Neri di Bicci, II, 88.
Stamina Gherardo, pittore fioren-
tino, — Sua vita, II, 5-15. Scolare di
Antonio Veneziano, 6. Dipinge nella
cappella Castellani in S. Croce di Fi-
renze, ivi. Correndo pericolo in Firen-
ze, va in Ispagna, ivi. Lavori ivi fatti,
7 e n. 1. Torna in Firenze arricchito,
ivi. Dipinge la cappella de' Pugliesi nel
Carmine, 7. Chiamato a Pisa non ac-
cetta e manda in sua vece Antonio
Viti, 8. Affresco nella facciata del pa-
lazzo di Parte Guelfa in memoria del-
l'acquisto di Pisa, 9. Muore, ivi e n. 4.
Suoi discepoli, 10. Suo ritratto, ivi»
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
141
Suoi disegni posseduti .dal Vasari, ivi.
Scolare di Antonio Veneziano, I, 668.
Stas Divick, maestro di vetri, fiam-
mingo, VII, 588.
* Stefano d'Antonio di Vanni, pittore
fiorentino. — Dipinge la facciata del
convento di S. Croce di Firenze, II,
57, n. 1. Ajuta Bicci di Lorenzo nelle
pitture in S. Marco e in Camaldoli, ivi.
Dipinge per lo spedale di S. Matteo,
ivi. Orna di pittura il sepolcro di Leramo
Balducci, ivi. Lavora nella Compagnia
di S. Frediano, ivi. Nominato, 67.
Stefano, miniatore, poi architetto fio-
rentino. — Discepolo di Gherardo, III,
241. Lo stesso che Stefano di Tommaso,
ivi, n. 4. Suoi minti, ora nel Museo di
S. Marco, ivi. Fu anche pittore, ivi.
Sue opere come architetto, ivi. Lascia
al Boccardino tutte le cose appartenenti
alla miniatura, 242.
* Stefano, pittore fiorentino. — Vedi
Stefano d'Antonio di Vanni.
Stefano, pittore fiorentino. — Sua
vita, I, 447-453. Discepolo di Giotto, e
secondo il Baldinucci anche nipote,
447 e n. 1. Dipinge nel Camposanto
di Pisa, 447. Nel chiostro di S. Spirito
di Firenze, 448. Nel primo chiostro di
S. Maria Novella e in una cappella in
chiesa, 449. È chiamato a Milano da
Matteo Visconti, 450. Infermatosi, torna
a Firenze, ivi. Dipinge nella cappella
degli Asini in S. Croce, ivi. Va a Roma
e dipinge nella cappella maggiore di
S. Pietro e in Aracoeli, ivi. Dipinge in
Assisi nella chiesa di sotto di S. Fran-
cesco, ivi e 451. In Firenze lavora il
tabernacolo presso il Ponte alla Car-
raia, 451. Sue pitture nella cappella di
S. Jacopo di Pistoja, 452. Maso detto
Giottino si crede suo figlio, 4*>2, 453,
n. 1. Suoi benemeriti verso la pittura,
453. Comincia alcuni lavori in fresco
in S. Domenico di Perugia, ivi. Si crede
che fosse anche architetto, 456. Sua
morte, ivi.
Stefano da Ferrara, pittore. — Amico
del Mantegna, III, 407. Sue pitture a
Padova, 407 e n. 1. A Milano e a Fer-
rara, ivi. Se siano esistiti due pittori
dello stesso nome e della stessa patria,
ivi.^Sue pitture a "Padova, 638.
* Stefano di Giovanni. — Capomaestro
dell'opera del Duomo senese, per il
quale architetta la cappella di S. Gio-
vanni, IV, 602, n. 4.
* Stefano Veronese, pittore, nativo
di Zevio. — Si crede autore di "una
tavola nella Pinacoteca di Brera a Mi-
lano, attribuita a Stefano fiorentino,
I, 451, n. 2. Scolare di Agnolo Gaddi r
642 e 111,628, n. 4. Nativo di Zevio, ivi.
Lodato da Donatello, 629. Confuso con
altro Stefano Veronese, 628, n. 4. Sue
opere in Verona, 629. A Mantova, 631
e seg. Creduto dal Vasari erroneamente
scolare di Liberale, 632, n. 4.
Stipace da Cipri, greco, scultore. —
Nominato, I, 67.
Stoldo di Gino Lorenzi da Settigna-
no, scultore. — Lavora nella bottega di
Baccio da Montelupo insieme con suo
fratello Giovannino, IV, 554 e nell'ap-
parato per le nozze di Francesco de'Me-
dici, Vili, 620. — V. Lorenzi.
Strada (della) Giovanni. — V. Stra-
dano Giovanni*
Stradano Giovanni, pittore fìammi nr
go. — Ajuta il Vasari, VII, 99. Dipinge
nell'apparato per l'esequie del Buonar-
roti, 309. Dà notizie al Vasari dei pit-
tori fiamminghi, 584. Accademico del
Disegno, 617. Fa cartoni per arazzi r
ivi. Quando nacque e quando mori, ivi,,
n. 1. Nominato, VIII, 392, 393.
Stratonico, greco, scultore. — Nomi-
nato, I, 68.
Stratonico Scinno, greco, scultore in
metallo. — Nominato, I, 69.
* Strozzi (degli) Francesco di Bene-
detto di Garoccio. — Stima la figura
a cavallo di Giovanni Acuto dipinta da
Paolo Uccello, II, 211, n. 3.
Strozzi Palla di Nofri. — Deputato
all'opera delle porte diS.Giov., 11.257.
Strozzi Piero. — Sovviene di denari
e di vitto Gio. F. Rustici quando era
in Francia, VI, 620.
Strozzi Zanobi di Benedetto, pittore
e miniatore fiorentino. — Stima con
Alessio Baldovinetti una tavola di Neri
di Bicci, II, 60, n. 1. Tavola di Neri di
Bicci a lui erroneamente attribuita, 73.
Discepolo dell'Angelico, 520. Sue opere
in Firenze, ivi e 521. Varii suoi lavori
di minio, 521, n. 1. Autore delle minia-
ture nei libri corali di S. Marco di Fi-
renze, 528, n. 1. Suo libro corale attri-
buito all'Angelico, già in S. Domenico
di Fiesole, ed ora nel Museo di San
Marco, ivi.
Su ave Lamberto. — V. Sustris Lam-
berto.
142
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Suardi Bartolommeo, detto Bramali-
tino. — È oscuro se le opere attribui-
tegli dal Vasari appartengano a Bra-
mante da Milano o a Bartolommeo
Suardi che vissero contemporanei con
dettò soprannome, VI, 527 e seg. Ap-
prende T architettura da Bramante da
Urbino e lo ajuta in varie sue opere,
529. Suo libro di disegni e fabbriche
antiche lombarde, ivi. Sua morte, ivi
e 511. Maestro di Bramante da Urbino,
IV, 148, n. 1.
Subisso (di) Pietro, maestro di scar-
pello, aretino. — Conduce a lavorare
Simone Mosca in Arezzo, VI, 299-300.
* Succi Domenico, pittore imolese. —
Trasporta in tela un affresco di Me-
lo zzo, III, 65.
Sustris Lamberto , intagliatore in
rame. — Suoi lavori, V, 426. Pare Io
stesso che Lamberto Sustermans, ivi,
tì. 3.
T
* Taccola Mariano, architetto senese.
— Suoi disegni di baluardi pentagonali
o bastioni, VI, 343, n. 3.
Tadda (del) Batista. — Lavora nel-
l'apparato per le nozze di Francesco
de' Medici, Vili, 621.
Tadda (del) Francesco, scultore fio-
rentino. — Riesce a intagliare il por-
fido, I, 112. Scolpisce in porfido una
tazza per una fontana del Palazzo Pitti
e una testa di Cristo, secondo il modo
trovato dal duca Cosimo de' Medici,
ivi e VII, 260. Altre sue opere, ivi, n. 1.
Nominato, VI, 129. Ajuta il Montorsoli
nella sepoltura del Sannazzaro, 638.
Tafi Andrea , pittore e musaicista
fiorentino. — Sua vita, I, 331-344. Ap-
prende l'arte del musaico a Venezia,
331. Ajuta fra Jacopo da Torri ta nel
musaico del Duomo di Pisa, 336. Sua
morte, 336 e n. 2. Suoi benemeriti
verso T arte del musaico , 336 , 337.
Commentario alla sua vita. Intorno a
Fra Jacopo Francescano e Jacopo Tur-
riti musaicisti, 339 e seg. Probabili
maestri di Andrea, 340. Nominato, I,
337.
Tagliapietra Jacopo, detto del Duca,
scultore modenese. — Amico di Ercole
Ferrarese, III, 146. Fu di cognome
Foscardi, ivi, n. 1. Sua famiglia, ivi.
Lavora a Bologna e a Ferrara, 146.
* Tagliapietra. Famiglia di artisti.
Nominata, III, 146, n. 1.
Talano (il). — Della Compagnia della
Cazzuola, VI, 613.
* Talenti Francesco, architetto e
scultore fiorentino. — Probabilmente
è l'autore della costruzione della loggia
di Orsanmichele, L, 591. Conduce a fine
il campanile di Giotto, ivi. Ingrandisce
e termina la fabbrica del Duomo, 287,
n. 1. Nominato, 485, n. 1.
* Talenti (Fra) Jacopo, architetto,
domenicano. — Continua la fabbrica di
S. Maria Novella, I, 356. Fa la sagre-
stia, il refettorio, la biblioteca e l'ospizio
del medesimo luogo, 356, 357. Compie
tutta la fabbrica, 357. Riprende la fab-
brica del nuovo convento, ivi. Sua mor-
te, ivi. Comincia il cappellone degli
Spagnoli in S. Maria Novella, 550,
n. 1.
* Talenti Simone di Francesco, ar-
chitetto fiorentino. — Sopraintende alla
costruzione del palazzo sopra la loggia
di Orsanmichele, I, 591. È preposto alla
costruzione della Loggia de' Lanzi, 602,
n. 5. Disegna la facciata della chiesa
di S. Michele, oggiS. Carlo, ivi.
Talina, sonatore. — Della Compagnia
della Cazzuola, VI, 612.
* Talpa Bartolo, incisore di conj. —
Nominato, III, 29.
Tamagni Vincenzo da S. Gemignano,
pittore. — Sua vita, IV, 489 e seg. Sco-
lare di Raffaello, 363 e 489. Lavora eoa
lui* nelle Logge Vaticane, 490. Dipinge
in Roma la facciata del palazzo del dal-
l'Aquila, ivi. Altra di Messer Antonio
Battiferro, secondo il disegno di Raf-
faello, ivi. Altre sue facciate dipinte
in Roma, ivi e seg. Altre sue opere
non ricordate dal Vasari , 491 , n. 2.
Torna alla patria pel sacco di Roma,
491. Muore, 492. Albero della sua fa-
miglia, 501. Commentario alla sua vita,
503. Sue pitture nella chiesa di San
Francesco a Montalcino, ivi. E nello
spedale della Croce di detta citta, 504.
È carcerato come debitore, ivi e VI,
405. Gli è dato a dorare, dipingere ed
ornare una cornice di legno per la Cat-
tedrale di Volterra, IV, 504. Sue tavole
in S. Gemignano, 505. Altra sua tavola
alle Pomarance, ivi. Madonna per la
Compagnia di S. Rocco in Montalcino,
ivi. Quadro per la chiesa d'Ischia presso
Grosseto , ivi e seg. Altre sue opere
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
143
in patria,' 506. Dipinge a S. Maria
d'Arrone nell'Umbria, in compagnia
dello Spagna, III, 594, n. 2.
* Tamaroccio Cesare. — Lavora nel-
l'ora torio di S. Cecilia in Bologna, III,
136, n. 4 e 540, n. I.
* Taraschi Giovanni, pittore mode-
nese. — Stima un quadro di uno dei
Dossi, V, 98, n. 3.
Tasso (del) Battista, intagliatore
fiorentino. — Lodato da Benvenuto
Cellini, III, 350. Sue opere in Firenze,
361. Scolpisce poppe di galee, ivi e V,
617. Intaglia un letto a Benvenuto Cel-
lini, ivi. Si dà all' architettura, ivi. Di-
segna la porta della chiesa di S. Ro-
molo e la loggia di Mercato Nuovo in
Firenze, ivi e VI, 95. Fa bastioni per
la difesa di Firenze, III, 352. Architetto
dell* aggiunta fatta a Palazzo Vecchio,
352. Fa il modello del palazzo del duca
Cosimo a Pisa, ivi. Suoi costumi, ivi e
seg. Sua morte e suoi figliuoli, 353.
Albero della sua famiglia, 355. E in
quello per il battesimo di D. Francesco
de'Medici, VI,89. Favorito da Pier Fran-
cesco Riccio, 91. Uomo maldicente, 453.
Loda un quadro di Francesco Salviati,
VII, 22. Gli è contrario, 25. Lavora nel
palco di legname della libreria di San
Lorenzo, 203. Lavora nel Palazzo de'Si-
gnorì, 696, 697. Lavora nell'apparato
per la venuta di Carlo V in Firenze,
Vili, 259.
Tasso (del) Cervagio, intagliatore e
scultore fiorentino. — Suoi lavori nella
Sala del Consiglio del Palazzo della
Signoria di Firenze, III. 349. Intaglia il
carro della Zecca, ivi. Sue statue per
la venuta di papa Leone X, ivi. Albero
della sua famiglia, 355.
Tasso (del) Chimenti di Domenico,
intagliatore fiorentino. — Sue opere in
Firenze, III, 350. Chiamato a giudicare
nel concorso per la nuova facciata del
Duomo di Firenze, ivi. Albero della
sua famiglia, 355. Finisce il coro del
Duomo di Perugia, II, 482. Fa il carro
della Zecca per la festa di S. Giovanni,
III, 203. Altre sue opere a Perugia, ivi.
Tasso (del) Clemente di Francesco ,
intagliatore fiorentino. — Suoi lavori
in Firenze, III,' 348. Suoi figliuoli, ivi.
Suoi fratelli, 349. Albero della sua fa-
miglia, 355. Fa l'ornamento per una
tavola di Filippino Lippi, 474, n. 2.
Tasso (del) Filippo di Battista. —
Impara V arte da Benvenuto Cellini, III,
353, n. 3.
Tasso (del) Giuliano. — Fa il carro
della Zecca per le feste di S. Giovanni,
III, 203. Lavora nell'apparato per la
venuta a Firenze di Leone X, V, 24.
Tasso (del) Lionardo, scultore fio-
rentino. — Suo S. Bastiano di legno
in S. Ambrogio di Firenze, III, 348 e IV,
523. Fa la sepoltura di Francesco della
Torre, III, 348. Altri suoi Javori in com-
pagnia di Zanobi suo fratello e di Cle-
mente suo padre , 349. Discepolo di An-
drea Contucci, IV, 523. Fa una tavola
di marmo in S. Chiara di Firenze, ivi.
Tasso (del) Marco di Domenico, in-
tagliatore fiorentino. — Seguace del
Savonarola, III, 350. Lavora a Perugia,
ivi. E in Firenze, ivi. Fa il carro della
Zecca per le feste di S. Giovanni, 203
e VI, 257.
Tasso (del) Michele, intagliatore fio-
rentino. — Suoi lavori in S. Ambrogio
e a S. Salvi, III, 349.
Taurisco, greco, pittore. — Sue opere,
I, 49.
Tedesco (del) Jacopo. — Finisce una
tavola del maestro Domenico Ghirlan-
da^, VI, 532.
Telefane Sicionio, greco, pittore. —
Uno de' primi che esercitasse la pittura,
1,22.
Telefane Focèo, greco, scultore. —
Nominato, I, 64.
Teodoro, greco, pittore. — Sue opere,
1,49.
Teodoro, greco, scultore in terracotta
— Nominato, I, 55. Sue opere, I, 68.
Tibaldi Pellegrino, pittore bologne
se. — Dipinge alla Trinità dei Monti
VII, 60. Suoi lavori in Roma, 416 e seg
A Bologna, 417. A Loreto, ivi: A Ma
cerata, a Civitanova e ad Ancona, ivi
n. 4, 418. Lavora nelle fortificazioni di
Ancona, 419. Suoi lavori a Ravenna e
a Pavia, ivi. Va in Spagna ai servigi
di quel Re, ivi, n. 3. Fa il disegno del
T Escuriale, ivi. Dà il disegno di un ta
bernacolo pel Duomo di Milano, VI
480, n. 3.
Timante; greco, pittore. — Sue opere,
1,30.
Timarete, greca, pittrice. — Nomi
nata, I, 50.
Timomaco di Bisanzio, greco, pitto-
re. — Sue opere, I, 47.
Timoteo, greco, scultore. — Sua eoo-
144
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
perazione al famoso sepolcro di Mall-
eolo re di Caria, I, 80. Altre sue opere,
ivi, 80, 81.
* Tino di Camaino, scultore e archi-
tetto senese. — Forse è il maestro Lino,
dal Vasari così chiamato, discepolo di
Giovanni Pisano, I, 319, n. 3. Fa il
monumento di Arrigo VII imperatore,
432, n. 1 e il sepolcro di Antonio d'Orso
vescovo di Firenze, ivi. Suoi lavori a
Napoli, ivi. Vi costruisce sul colle di
S. Erasmo fa chiesa e il monastero di
S. Martino, ivi. Sua morte, ivi.
Tintoretto Jacopo, pittore veneziano.
— Sue notizie, VI, 587, 588 e n. 1. Sue
opere in Venezia, 588 e seg. Accade-
mico del Disegno, VII, 621.
Tisicrate , greco , scultore. — Sue
opere, I, 64.
Tiziano Vecellio. — V. Vecelli Ti-
ziano.
* Tommaso o Maso di Bartolommeo,
detto Masaccio , scultore e fonditore
fiorentino. — Confuso con Masaccio pit-
tore, II, 291, n. 2. Getta lo sportello di
bronzo per la cappella della Cintola nel
Duomo di Prato, ivi. E per la cappella
del Crocifìsso a S. Miniato al Monte
due aquile di bronzo, ivi. Fa bombarde
e cerbottane di bronzo per la Signoria
di Firenze, pel Duca d' Urbino e per
Astorre Manfredi signore di Faenza,
ivi. Fa un cancello di bronzo per la
cappella Malatesti in S. Francesco di
Rimini, ivi. Scolpisce 1' arme di pietra
che è sul canto del palazzo Vettori in
S. Spirito, e quella della sepoltura di
Pietro Mellini in S. Croce, ivi. Dà i di-
segni del fregio, dell'architrave e dei
festoni pel cortile del palazzo de' Me-
dici oggi Riccardi, ivi. Sua morte, ivi.
Autore della porta maggiore di S. Do-
menico d'Urbino, 176, n. 3. Gli è al-
logata a fare con altri la porta di
bronzo della sagrestia del Duomo di
Firenze, 172, n. 1. Suoi lavori nella
cappella dell'Annunziata ai Servi, 116,
n. 1.
* Tommaso di Cristoforo di Braccio,
orefice fiorentino. — Ajuta il Ghiberti
nel lavoro delle porte di S. Giovanni,
II, 264, n. 1.
* Tommaso di Giovanni di Piero. —
Scolare di Neri di Bicci, II, 89.
Tommaso di Marco, pittore fioren-
tino. — Discepolo dell'Orgagna, I, 609.
Fa una tavola in S. Antonio di Pisa,
ivi. Si crede lo stesso che Tommaso
del Mazza, ivi, n. 3. Ajuta a dipingere
Pietro Nelli nella pieve dell'Impruneta,
ivi. Suoi lavori in Prato e nello spedale
di Bonifazio, ivi.
Tommaso Pisano, architetto e scul-
tore, figliuole e discepolo di Andrea
Pisano. — Fa il disegno di un palazzo
e di una sedia regale a Giovanni del-
l'Agnello, I, 493, n. 1. Quindi il monu-
mento di Margherita sua moglie, ivi.
Fu anche orafo e pittore, ivi. Finisce
la cappella del Camposanto pisano, 493.
Pone fine al campanile del Duomo di
Pisa, ivi e 274, n. 1. Fa una tavola di
marmo in S. Francesco di Pisa, ivi. Si
prova che fu figliuolo di Andrea Pisa-
no, ivi, n. 2. Nominato, 495, n. 1.
Tommaso di Stefano, detto Giottino,
pittore fiorentino. — É dubbio se fosse
figliuolo di Giotto o di Stefano, 1, 453,
n. 1.
* Tommaso di Stefano, maestro di
pietra. — Può aver fatto una statua
pel campanile di Giotto, I, 621, n. 1.
Confuso dal Vasari con Giottino, ivi.
Tommaso di Stefano, miniatore, pit-
tore e architetto fior. — Scolare di Lo-
renzo di Credi, IV, 570. Testimone del
testamento del maestro, 569, n. 2. Fu
di cognome Lunetti, 570, n. 1. Conduce il
Ponte a Sieve e quello di S. Pietro a
Ponte sul Bisenzio, e molte altre fab-
briche, essendo architetto dell'Arte della
Lana, 570. Amico del Sogliani, V, 129.
* Tonghio (del) Francesco. — Inta-
gliatore del coro di legname nel Duomo
di Siena, II, 111, n. 1 e IV, 413.
* Tonghio (del) Giacomo, figliuolo di
Francesco. — Intagliatore del coro di
legname nel Duomo di Siena, IV, 413.
* Tonno, pittore messinese. — Sco-
lare di Polidoro da Caravaggio. —
Uccide il suo maestro, V, 152, 154,
n. 1.
Topolino, scarpellino. — Amato dal
Buonarroti, VII, 283. Fa un Mercurio
nano, ivi, n. 1. Come si chiamasse, ivi,
n. 1. Scolpisce la porta di S. Maria
de' Miracoli in Castel Rigone, ivi. Fa
compagnia con Francesco di Guido
scultore, ivi.
Torbido Francesco, detto il Moro.
— Pittore veronese, III, 654. Sue pit-
ture a Venezia, ivi. Scolare ed erede
di Liberale, V, 279. Sue notizie, 291 e
seg. Apprende i principi! dell'arte da
TAVOLA DE" NOMI DELLE PERSONE
145
Giorgione e poi da Liberale, 292. Sue
opere in Verona, ivi, 293 e 294. Nel
Frinii, 292. A Bagolino, 294. Dipinge
ritratti, ivi e seg. Muore, 295. Altre
sue opere non registrate dal Vasari,
ivi, n. 3. Sue qualità, 296. Suoi amici,
ivi.
* Torelli Filippo di Matteo, minia-
tore. — Suoi fregi nei libri corali di
S. Marco di Firenze, II, 528, n. 1.
Torelli Lelio. — Segretario di Co-
simo I amatore delle arti, II, 418. Pos-
sessore di un quadro in marmo di Do-
natello, ivi.
* Torelli Matteo, miniatore. — No-
minato, III, 213, n. 1.
* Torre (della) Giulio, coniatore ve-
ronese di medaglie. — Nominato, III, 27.
Torre (della) Marcantonio. — Com-
pagno di Leonardo da Vinci negli studj
anatomici, IV, 34, 35 e n. 1.
Torri Bartolommeo, aretino. — Crea-
to di Bio. Antonio Lappoli, VI, 16.
Studia a Roma sotto Don Giulio Clovio,
ivi. Muore giovane, ivi.
Torrigiano Pietro, scultore fiorenti-
no. — Sua vita, IV, 255-264. Studia
ne' giardini di Lorenzo il Magnifico,
256. Schiaccia con un pugno il naso a
Michelangelo, 259. Fugge da Firenze e
va a Roma, 259, 260. Si fa soldato,
260. Suoi disegni nel libro del Vasari,
ivi. Va in Inghilterra e in Spagna e vi
fa opere di scultura, 260-261 e n. 1. Ac-
cusato di eresia e processato, 263. Muo-
re volontariamente, ivi. Sue sculture a
Siena, ivi, n. 3. Albero della sua fami-
glia, 265.
Torrita (da) Fra Jacopo, francescano
musaicista. — Gli è attribuita la tribu-
na in S. Giovanni di Firenze I, 335. Se
sia lo stesso che Jacopo Torri ti, 335,
n. 4. Suo musaico nel Duomo di Pisa,
335, 336. Non può esser lo stesso che
Fra Jacopo francescano che fece la Tri-
buna di S. Giovanni, 343, 344.
Toniti Jacopo, musaicista. — Se sia
lo stesso che Fra Jacopo Francescano,
musaicista, I, 341. Fa i musaici in S.
Giovanni Laterano e quelli di Santa
Maria Maggiore, ivi. Non può esser lo
stesso che Fra Jacopo da Torrita, 342.
E neppur lo stesso che Fra Jacopo
Francescano. 344.
Toscanelli Paolo, matematico fioren-
tino. — Insegna la geometria al Bru-
nelleschi, II, 333.
Toscani Giovanni, pittore aretino. —
Discepolo di Giottino, I, 629. Sue opere
in Arezzo, ivi. In Empoli, ivi. Altre sue
opere non ricordate dal Vasari, ivi, n. 5.
Nel Duomo di Pisa, 629, 630. Nel vesco-
vado d'Arezzo, 630. Quando mori e dove
sepolto, 629, n. 5. Sue pitture nella
cappella degli Ardinghelli in Santa Tri-
nità di Firenze, II, 29, n. 1. Sua tavola
in S. Trinità di Firenze, 41. n. 2.
Toschi Pier Francesco di Jacopo. —
Amico di Gio. Antonio Lappoli, VI, 7.
Scolare di Andrea del Sarto, V, 58. Di-
pinge tre tavole in S. Spirito di Firen-
ze, ivi, n. 2. Sue notizie, ivi. Dipinge
nell'apparato delle nozze del duca Co-
simo, VI, 87. Nominato, 281. Dipinge
la prospettiva per una commedia, 443.
Uno dei riformatori della Compagnia
del Disegno, 658. Lavora nell'apparato
per le nozze di Francesco de* Medici,
Vili, 619. Dipinge una storia per l'e-
sequie del Buonarroti, VII, 304.
* Tosi Raffaello di Lorenzo di Fro-
sino, pittore. — Nominato, IV, 244. n. 1.
Tossicani Giovanni. — V. Toscani
Giovanni.
Traini Francesco, pittore. — Disce-
polo di Andrea Orgagna, I, 611. Sue
tavole per la chiesa di S. Domenico in
Pisa, 611, 612 e n. 1; 613, n. 1. Se ve-
ramente fosse scolare deirOrgagna,613
n. 2.
Tranfumari Emmanuele , pittore
greco del X o XI secolo. — Suo qua-
dro a tempera, 1, 184, n. 1.
Trento (da) Antonio, intagliatore di
stampe in legno a tre colori, V, 422.
Intaglia alcuni disegni del Parmigiani-
no, ivi e seg. V, 226. Fu pittore al ser-
vizio del Re di Francia, ivi, n. 2.
* Treu Martino, incisore tedesco. —
suoi lavori, V, 440 e n. 4.
Trevigi (da) Girolamo, pittore. —
Sua vita, V, 135-139. Fu di cognome
Pennacchi, 135, n. 1. Dipinge una tavola
per la chiesa di S. Niccolò di Trevigi,
cominciata da Fra Mario Pensacene,
ivi, n. 2. Colorisce in Venezia una fac-
ciata per Andrea Odoni, 135. Dipinge
un quadro e fa di chiaroscuro alcune
storie in S. Petronio di Bologna, 136
e n. 3, 4, 5. Tavole per S. Salvatore
in detto lnogo, 136, 137. Fresco sopra
un portone in Bologna, e tavola in S.
Domenico, 137. Colorisce in un quadro
il cartone della storia dei Magi di Bal-
Vaiasi. ludici. — Voi. IX.
10
146
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
dassarre Peruzzi, ivi e n. 4 e IV, 598,
Facciate dei palazzi Dolfl e Torfanini
dipinte a chiaroscuro, V, 137 e n. 5, 6.
Dipinge nel palazzo del card. Clesio in
Trento, ivi e n. 7. Concorre a fare una
tavola per Bologna e non la ottiene,
138. Perciò sdegnato, va in Inghilterra,
ivi. È fatto da quel re suo pittore e in-
gegnere, ivi. Muore sotto Boulogne di
una cannonata, 139. Lavora in Genova
nel palazzo Doria, V, 614. Nominato,
VII. 666.
Tresco (da) Jacopo, intagliatore di
gemme e scultore. — Nominato, III, 28.
V, 387. Fu di cognome Nizsola, ivi,
n. 3. È condotto in Spagna, 388, n. 1.
Scolpisce un tabernacolo per la chiesa
dell'Escuriale, ivi. Medaglia di Giovan-
ni d'Herrera, d'Isabella Gonzaga, e
d'Ippolita sua figliuola, ivi. Onice col
ritratto di Filippo II re di Spagna, ivi.
Trezzo (da) Jacopo, nipote di Jacopo
da Trezzo, il vecchio. — Nominato, V,
389. Va in Spagna con lo zio, ivi, n. 3.
Tribolo Niccolò (detto il), scultore
e architetto fiorentino. Sua vita, VI,
55-99. Perchè detto il Tribolo, 55. Sco-
lare di Nanni Unghero, 56. E poi di
Jacopo Sansovino, 57 e VII, 510. Sue
opere in Firenze, VI, 58 e seg. 06, 86,
89 e seg. 97. Putti in marmo alla villa
Strozzi presso S. Casciano, 59. Lavora
a Bologna, ivi e 69. Suo lavoro per il
re di Francia, 61. Leva la pianta della
città di Firenze di rilievo, 62. Modella
in cera tre figure d'impiccati per An-
drea del Sarto, 63. Lavora alla Madon-
na di Loreto, ivi. Ritrae di terra le
statue di Michelangiolo in S. Lorenzo,
66. Lavora nell'apparato delle nozze
della duchessa Margherita, 67 e seg.
e Vili, 261. Suoi lavori a Castello, VI,
72 e seg. 91. E per l'apparato di Co-
simo L, 86 e seg. E in quello pel bat-
tesimo di D. Francesco de' Medici, 89
e seg. E nella scala, nel ricetto e nel
pavimento della libreria di S. Loren-
zo, 92. Lavora nell' apparato per le fe-
ste di S. Giovanni in Firenze, 94. Fa
un ornamento ad un Crocifisso nel
Duomo di Prato, 97, n. 1. Sua morte,
98 e 99, n. 1. Suo testamento e notizie
della sua famiglia, 99, n. 1. Albero
della sua famiglia, 101. Commentario
alla sua vita, 103. Fa gli ornamenti
rustici delle fontane a Castello, 1, 141.
Disegna il pavimento di commesso della
Libreria di S. Lorenzo I, 201, n. t
Scolpisce una storia nella Madonna di
Loreto, IV, 518, n. 2. Altra sua storia
in detto luogo, 520, n. 1 e 2. Armi da
Ini scolpite per la fortezza di Firenze,
544, n. 2. Condotto a lavorare a Loreto,
V, 462. Chiamato a Loreto da Antonio
da Sangallo, VI, 302. Scredita l'Ercole
del Montorsoli, 640. Disegna il cartone
della guerra di Pisa di Michelangiolo,
VII, 161. Statue per la sagrestia di S.
Lorenzo, 203 e n. 2. Va a Roma per
persuadere Michelangiolo a tornare a
Firenze, 236. Lavora nell'apparato per
la venuta di Carlo V in Firenze, Vili,
258,260.
Tromboncino, musicista veronese.—
Insegna la musica a Matteo del N&*
sarò, V, 375. Sue notizie, 376, n. 1.
Tronci Lionardo, pittore. — Creduto
uno dei Lionardi da Pistoia, IV, 647,
n. 2. Tavola col suo nome, già in Pisa,
ivi. Fu pisano e non pistoiese, 648, n. 1.
* Tucci Biagio d' Antonie, pittore
fiorentino. — Lavora col Perugino nella
■ala del Palazzo della Signoria di Fi-
renze, III, 319, n. 1.
* Tacci Gio. Maria, pittore, da Piom-
bino. Scolare del Sodoma, VI, 415.
Ajuta il maestro nelle pitture di Pisa,
ivi. Sua tavola per Radi condoli, ivi.
Tura Cosimo, pittore ferrarese. —
Scolare di Galasso, II, 142, 143. Sue
opere in Ferrara, 143. Tenuto erronea-
mente autore delle miniature de* libri
corali del Duomo e della Certosa, ora
nella Biblioteca di Ferrara, 143, 144.
Se abbia dipinto gli affreschi del gran
salone di Schifa noia, 144. Non può es-
sere stato scolare di Galasso, 145, n. 1.
Sua morte, ivi.
* Turapilli maestro Ventura di Ser
Giuliano, intagliatore e architetto se-
nese. — Suoi lavori in Siena, III, 688,
n. 1 e IV, 602, n. 4. Ha il carico d'in-
segnare il disegno ai fanciulli della bot-
tega del Duomo di Siena, VI, 405.
Turiano, greco, maestro di terre cotte
— Nominato, I, 56.
Turisi Giovanni, scultore e orafo se-
nese. — Scolare del Poliamolo, HI,
289. Sue notizie, 304. Suoi lavori d'ore-,
ficeria e di scultura in Siena, 304 e seg.
Sua morte, 306. Errore del Vasari nel
dirlo scolare del Poliamolo, ivi. Albero
della sua famiglia, 307.
* Turini Lorenzo, orafo senese, fra-
TAVOLA. DE' NOMI DELLE PERSONE
147
tello di Giovanni. — Ajuta il fratello,
III, 305.
Turino, piemontese. — Lavora nel-
l'apparato per le nozze di Franceso de*
Medici, Vili, 621.
* Turino di Sano, orafo senese, padre
<ii Giovanni e di Lorenzo Turi ni. —
Suoi lavori a Siena, III, 304 e seg.
Turpilio, cavaliere romano- e pittore.
— Nominato, I, 51.
u
* Ubaldini (degli) Guasparre, mae-
stro di orologi, da Città di Castello. —
Riatta l'orologio della torre del Mangia
in Siena, VI, 418.
libertini Antonio, ricamatore. — Fra-
Otello di Baccio e del Bachiacca, VI, 454,
n. 1. Albero della sua famiglia, ivi.
Amico di Benvenuto Cellini, 456,' n. 1.
libertini Baccio , pittore fiorentino.
— Scolare del Perugino, III, 592. Suoi
disegni posseduti dal Vasari, ivi. Fra-
tello del Bachiacca e di Antonio rica-
matore, ivi e n. 3 e VI, 454, n. 1. Al-
bero della sua famiglia, ivi.
Uccello Paolo, pittore fiorentino. —
Sua vita, II, 203-217. Di chi fu figliuolo,
203, n. 1. La sua prima arte fu 1' ore-
ficeria, ivi. Non fu scolare di Antonio
Veneziano ma forse dello Stamina, ivi,
e 668, n. 1. Suo musaico nella faccia-
ta di S. Marco a Venezia, ivi. Attende
con troppa sottigliezza alla prospet-
tiva, 203. É ammonito da Donatello,
205. Sue opere in Firenze, 206 e seg.
Difficoltà di prospettiva da lui vinte,
206. 207. Motteggia i frati di S. Miniato,
207. Perchè chiamato Paolo Uccello,
208. Suo vero nome, ivi, n. 3. Suoi dise-
gni posseduti dal Vasari, 208 e 215. Suo
merito in prospettiva, 209, 210. Cavallo
da lui dipinto in terra verde, criticato,
211. Stima una pittura di Stefano di
Antonio per S. Maria a Montici, 211,
n. 2. Introduce in pittura gli svolazzi
dei panni, 213. Lavora ad Urbino, 214,
ti. 2. Condotto a Padova da Donatello,
214. Suoi lavori in detta città, ivi e 215,
Sua semplicità nel dipingere un cam-
mello, 215. Sua venerazione per i grandi
artefici, ivi. Motteggiato da Donatello,
216. Sua morte, 217 e n. 1. Suoi eredi,
217 e n. 2. Albero genealogico della
«uà famiglia, 219. Dipinge il ritratto di
Dello, 153. Ajuta il Ghiberti nella terza
porta di S. Giovanni, 243 e 256. Sno
metodo di dipingere all'uso greco an-
tico, cioè facendo le figure di un sol
colore, in torretta verde, I, 22, n. 1.
Nominato, 417. Dipinge la sepoltura di
Giovanni Acuto, 610, n. 2.
Udine (da) Giovanni, pittore. — Sua
vita, VI, 549. Scolare di Giorgione, 550.
Va a Roma sotto Raffaello, ivi. Si fa
abile nel lavorare grottesche, ivi. La-
vora gli strumenti nel quadro della
S. Cecilia di Raffaello, 551. Studia il
modo di lavorare gli stucchi, 552. Suoi
lavori in Roma, ivi e seg., 558 e seg.,
563. É fatto cavaliere di S. Pietro, 556.
Lavora in Firenze nel palazzo de* Me-
dici, ivi e seg. Ha una pensione nel-
l'Ufficio del Piombo, 560. Suoi lavori
in Firenze, ivi. Torna in patria, 561.
Suoi lavori ivi e altrove, ivi e seg. Va
a Roma per il Giubbileo, 562. Sua morte,
564. È sepolto nella Rotonda di Roma,
ivi. Albero della sua famiglia, 565. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 567. Capo delle grottesche
delle Logge Vaticane, IV, 362. Fa gli
ornamenti alle pitture di Raffaello nella
Farnesina, IV, 367, 368. Stima una ta-
vola di Gio. B. Grassi, V, 110, n. 1.
Nei lavori delle grottesche ha per di-
scepolo Perino del Vaga, V, 594. Pit-
ture e stucchi nella Sala dei Pontefici,
595. Nominato, VII, 19. Pitture e stuc-
chi nel palano de* Medici, 191. Pitture
e stucchi nella libreria di S. Lorenzo.
204. Sue pitture non finite nel palazzo
Medici in Firenze, Vili, 249.
Uggioni. — V. Oggione (da) Marco.
Ugo d'Anversa. — Si crede che sia
Ugo Van der Goes di Gand, VII, 581,
n. 5. Lavora in patria, ivi. Si fa frate
agostiniano, ivi. Sua tavola a Monaco,
ivi. Altra in S. Maria Nuova di Firenze,
ivi. — V. Anversa (d') Ugo.
Ugo, marchese di Brandeburgo. —
Se è vero che edificasse in Toscana
sètte Badie, I, 236 e n. 2.
Ugolino, pittore senese. — Sua vita,
I, 453-456. Non si può stabilire quale
dei vani Ugolini artefici senesi sia
quello nominato dal Vasari, 453, n. 4.
Volle attenersi sempre alla maniera
greca, 454. Dipinge la tavola dell' aitar
maggiore di S. Croce, e l'altra per
S. Maria Novella di Firenze, ivi. E una
Nostra Donna in un pilastro d'Or San
148
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Michele, 455. Altra sua tavola per i
Bardi in S. Croce, 456. Muore, ivi. Com-
mentario alla sua vita, 459-469. Albero
genealogico della sua famiglia, 457.
* Ugolino di Prete Ilario, pittore,
compagno di Pietro di Puccio. — Dipin-
ge insieme con lui nel coro del Duomo
di Orvieto, I, 513, n. 2, 522, n. 1. Sue
pitture nel Duomo d'Orvieto, attribuite
dal Vasari al Cavallini, 541, n. 1. No-
minato, 618, 620.
* Ugolino di Neri, pittore senese. —
Nominato, I, 453, n. 4 e 461.
* Ugolino di Pietro, pittore senese.
— Nominato, I, 453, n. 4 e 383, n. 1.
* Ugolino di Vieri, orafo senese. —
Fa il tabernacolo d'argento smaltato
per il SS. Corporale del Duomo d* Or-
vieto, I, 441, n. 1 e III, 303.
Unghero Nanni. — Maestro del Tri-
bolo, VI, 56. Eccellente nell' intagliare
il legno, ivi, n. 1. Suoi lavori a' Servi
e nel Duomo di Firenze, ivi. Suoi la-
vori come architetto e ingegnere a Pi-
stoia, a Firenze, a Pisa, ad Arezzo, a
Borgo S. Sepolcro, ivi. Sua morte, ivi.
Suoi intagli di legno in S. Spirito di
Firenze, VII, 488.
Urbani Michelangelo da Cortona, pit-
tore e maestro di finestre di vetro. —
Scolare di Guglielmo da Marci Ila, IV,
430, n. 3.
* Urbano da Cortona, scultore. —
Garzone di Donatello nei lavori in San-
t'Antonio di Padova, II, 411, n. 1. No-
minato, III, 305.
Urbino (da) Giulio. » Maestro di
porcellane al servizio del Duca di Fer-
rara, VII, 615.
Urbino (di) Duca Guidobaldo. —
Tavole dipintegli da Raffaello, IV, 322.
Loro sorte, ivi, n. 5 e 323, n. 1.
Vaga, maestro fiorentino. — Insegna
Parte a Perino detto del Vaga, V, 590.
Lavora in Toscanella, ivi.
Vaga (del) Parino, pittore fiorentino.
— Sua vita, V, 587-632. É messo nella
bottega di Andrea de' Ceri, 589. Va a
stare con Ridolfo del Ghirlandajo, ivi.
Sua concorrenza nel disegno con Toto
del Nunziata, 590. È condotto a Roma
dal Vaga pittor fiorentino, da cui prese
il soprannome, 591. Disegna le pitture
di Michelangiolo e di Raffaello, 592.
Suoi lavori in Roma, 193 e seg. Torna
a Firenze col Piloto e quel che vi la-
vorasse, 603 e seg. Torna a Roma e vi
fa altre opere, 609 e seg. Si trova al
sacco di Roma, 611. Lavora in Geno-
va nel palazzo Doria, 612 e seg. e 117.
Suoi lavori in Pisa, 617 e seg. Ritorna
a Roma e vi fa altre pitture, 620 e seg.
Si ammala e muore ed è sepolto nella
Rotonda di Roma, 630. Suoi discepoli,
632. Disegni per una cassetta di cristal-
lo, 373, n. 4. Dipinge il tabernacolo del-
l' Immagine di Ponte a Roma, 457. Di-
segno del cornicione del palazzo Far-
nese, 470. Dipinge nelle Logge Vati-
cane, IV, 363. Chiama il Pastorino per
far le finestre in Vaticano, 434. Sposa
la sorella del Fattore, 645. Lavora in
compagnia di lui, ivi. Amico di Gio.
Antonio Lappoli, VI, 8. Cartone del
passaggio del Mar Rosso, ivi. Stima,
una prospettiva di Aristotile da San-
gallo, 447 e seg. Pitture della cappella
de' Massimi, VII, 51. Fa finire al Ric-
ciarelli una cappella in S. Marcello,
52. Disegna il cartone della guerra di
Pisa, di Michelangiolo, 161. Lavora
nella Sala dei Eie in Vaticano, VIII, 488.
Valdambrini o Valdambrino (del)
Francesco. — Concorre al lavoro delle
porte di S. Giovanni, II, 225.
Valeriano Piero, ossia Giovan Pie-
tro Balzani, di Belluno. — Maestro
d'Ippolito e di Alessandro de' Medici
e di Giorgio Vasari, VII, 7«
Valerio Vicentino, intagliatore di
gemme. — Possedeva un ritratto del
Parmigiani no, V, 223. Sue notizie, 379.
Intaglia una cassetta di cristallo per
Clemente VII, ivi. Sua descrizione, ivi,
n. 5. Lavora di medaglie, 381. Altri
suoi lavori di cristallo, ivi. Bravo con-
traffattore di medaglie antiche, ivi, n. I.
Sue opere non ricordate dal Vasari,
382, n. 1. Insegna ad una sua figliuola,
382. Muore, 383. Albero della sua fa-
miglia, 393. Nominato, III, 28.
* Valturio Roberto. — Disegna gli
strumenti e macchine militari scolpiti
in un fregio del palazzo del Duca di
Urbino, III, 72, n. 1.
Van Eyck. — V. Eyck.
Vander Weyden Ruggero, pittore,
di Bruxelles. — Dipinge nel palazzo
di detta città, VII, 580. Altre sue opere
in varii luoghi, ivi, n. 5.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PEBSONE
149
Van-Hort Lamberto , pittore fiam-
mingo. — Nominato, VII, 586 e n. 7.
Van-Hort Art , maestro di vetri ,
fiammingo, VII, 588 e n. 2.
V annoia Ignazio. — Lavora nell' ap-
parato per le nozze del principe Fran-
cesco dei Medici, VIII, 620.
* Vanni, Antonio di Francesco, pit-
tore fiorentino. — Nominato, I, 661,
n. 1.
Vanni Francesco, pittore senese. —
Termina le pitture del Sodoma in San
Domenico di Siena, VI, 395, n. 3.
* Vaprio (da) Costantino, pittore. —
Nominato, II, 448, n. 3.
Varrone, scultore fiorentino. — Di-
scepolo del Filarete, II, 461. Fa con
Niccolò fiorentino la statua di Pio II,
a Pontemolle, 462. Restaura Tivoli, ivi.
Sua scultura in S. Pietro di Roma, ivi.
Altri suoi lavori in Vaticano, nel Pan-
teon e a Castel S. Angelo, ivi, n. 1.
Vasari Antonio, padre di Giorgio.
— Nominato, II, 559.
Vasari Giorgio, figliuolo di Lazzaro,
pittore aretino, II, 557. Attende a lavo-
rare dei vasi di terra, ivi. Trova la ma-
niera di colorirli secondo l' uso anti-
co, ivi. Scuopre de* vasi antichi e li
regala a Lorenzo de* Medici , 558. La-
vora di rilievo, ivi. Sua discendenza,
ivi. Sua morte, ivi. Sua -sepoltura, ivi.
Suo ritratto, §59.
Vasari Giorgio, pittore e architetto
aretino. — Da Antonio Vasari è pre-
sentato al card. Silvio Passerini, VII,
6-7. È introdotto nelle lettere da An-
tonio Saccone e da Giovanni Pollastra,
7. Il card. Ippolito lo fa condurre a
Firenze, e lo pone in casa di Niccolò
Vespucci, cav. di Rodi, ivi. Lo acconcia
col Buonarroti, ivi. Per mezzo di Marco
da Lodi diviene amicissimo di Fran-
cesco Salviati, ivi. Con Ippolito e Ales-
sandro de 1 Medici attende alle lettere
sotto Pier Valeriano loro maestro, ivi.
Il Buonarroti, partito per Roma, lo
acconcia con Andrea del Sarto, 8. Dà
al Salviati, di nascosto, i disegni del suo
maestro, ivi. Da Ippolito de* Medici è
acconcio col Bandi nel li e vi tira il
Salviati, ivi. Raccoglie insieme col Sal-
viati il braccio del David di Michelan-
giolo, rotto nel tumulto del 1527, ivi.
È ricondotto dal padre in Arezzo, 9.
Torna a Fiienze e col Salviati attende
.a studiare nella bottega di Raffaello
da Brescia, ivi. Nel 1529 va a stare a
Pisa con Manno orefice, 10. Va a Bolo-
gna, ivi. È chiamato a Roma dal card.
Ippolito de 1 Medici, 11. Disegna insieme
con Francesco Salviati nelle camere va-
ticane, 12. Studia con esso anatomia, 13.
Ammala ed è portato in Arezzo, ivi. Sue
pitture in S. Michele in Bosco a Bolo-
gna, 18. Ricusa di andare ai servigi del
Re di Francia, 33. Non vuol dipingere
una parte della Sala dei Re in Vaticano,
36. Si adopra perchè in sua vece sia
allogata a Francesco Salviati, 37. Con-
siglia il Salviati a ridursi a Firenze,
38. Lo esorta a finire la storia alloga-
tagli per la Sala dei Re in Vaticano,
39, 40. Conserva gelosamente le lettere
scrittegli da Francesco Salviati e le sue
scritte a lui, 40 e n. 1. Sua vita, 649-
713. Commentario in aggiunta alla sua
vita, 713-724. Dedicatoria delle sue vite
degli artefici al duca Cosimo de'Medici,
I, 1-7. Lettera agli artefici del Disegno,
9-12. Lettera di G. B. Adriani al Vasari,
15-90. Proemio di tutta l'opera, 91-106.
Introduzione alle tre arti del Disegno,
107-213. Proemio delle vite, 215-244.
Anno preciso della sua nascita, VII,
650, n. 1. Tavola per Lorenzo Gamur-
rini, 651. Venere pel cardinale Ippolito
de'Medici, 654. Cristo morto per Ales-
sandro de' Medici, 656. Copia il ritratto
di Leone X, fatto da Raffaello, 662.
Sue pitture per Ottaviano de'Medici,
669. Dona due suoi quadri a Don Diego
di Mendoza, 670. Fa per Bindo Alto-
viti un Deposto di Croce, 671. Tavola
colla Giustizia pel cardinale Farnese,
672. Venere per Bindo Altoviti, 673.
Dipinge in Napoli per Tommaso Cambi,
pel Duca di Gravina e per TOrsanca,
677. Dipinge per Ranuccio Farnese,
ivi e seg. Tavola per Tommaso Cambi,
683. Quadri per monsignor de' Rossi ,
ivi. Orna di pittura la sua casa in Arez-
zo, 685 e seg, La morte di Adone per
Annibal Caro, 689. Quadro per Fran-
cesco Botti, 690. Endimione per Alfonso
Cambi, ivi. Dipinge per Bindo Altoviti,
Bernardetto de'Medici, lo Strada e il
Martelli, 690, 691. Altri lavori [n Roma
per l'Altoviti, per Andrea della Fonte,
pel vescovo di Vasona e per Pieran-
tonio Bandini, 695. Quadro per monsi-
gnor Minerbetti, 696. A Jacopo Capponi
fa in due quadri la Primavera e l'Au-
tunno, 708. Suoi lavori per Luca Tor-
150
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
rigiani, Antonio de'Nobili, Mon drago ne,
Montai vo e Don Francesco de* Medici,
ivi e 709. Tavole pei Nove Conservatori,
711. Lavora in Roma per papa Pio V,
715 e seg. Sue opere pel duca Cosimo,
718. Per Gregorio XIII, 719* Tavola
pel Guidacci, 720. Dipinge in Vaticano
la Strage degli Ugonotti, ivi e seg. Sua
morte, 723. Proemio di tutta l'opera, I,
91-106. Introduzione alle tre arti del
Disegno, 107-213. Ritocca le pitture di
Giovanni Tossicani nel Vescovado d'A-
rezzo, 630. Disegna una scala nel Pa-
lazzo de* Capitani di Parte Guelfa, II,
380. Suoi lavori in Palazzo Vecchio, 438.
Scolare di Andrea del Sarto, V, 58.
Ritrae il duca Alessandro de 1 Medici,
V, 91. Sue pitture nel Duomo di Pisa,
129. Disegno del cornicione del pa-
lazzo Farnese, 470. Carte coi sette pec-
cati mortali ritratti dal Giudizio di Mi-
chelangiolo, 553. Fa le nuove scale
del Palazzo Vecchio, ne corregge la
Sala del Gran Consiglio e vi dipinge,
451, 452. Lavora nell'apparato per le
nozze della duchessa Margherita, VI, 69.
Lavora nell'apparato pel battesimo di
D. Francesco de'Medici, 91. Finisce la
Sala dell'Udienza in Palazzo Vecchio,
193. Dipinge in Firenze nella casa dei
Medici, 215. Lavora negli apparati per
la venuta di Carlo V e per le nozze
del duca Alessandro, 216, 217. Lavora
ai frati di Camaldoli, 219. Tenta, ma
invano, di tornare in grazia del duca
Cosimo il Doceno, ivi. Dipinge a San
Michele in Bosco fuori di Bologna, ivi.
Lavora a Venezia alla Compagnia della
Calza, 223 e seg. E per il Cornaro il
palco di una camera, 225. Dipinge in
Napoli nel refettorio di Monte Oliveto,
nella chiesa di S. Giovanni a Carbonara
e nel Piscopio, 228. Suo quadro delle
nozze di Assuero, 229. Suo quadro in
S. Lorenzo di Firenze, ivi. Dipinge in
Rimini e in Ravenna, ivi. Dipinge nella
facciata del palazzo Ricasoli, 230. Di-
pinge nel palazzo Cornaro a Venezia,
359. Disegno della caduta di Lucifero
pel Sanmicheli, 365. Stima una pro-
spettiva di Aristotile da Sangallo, 447.
Pitture* nel palazzo de' Medici , 557.
Dipinge agli Olivetani in Rimini, 582.
Fa la testa e le braccia di S. Cosimo
modellato dal Buonarroti, 634. Uno dei
riformatori dell'Accademia del Disegno,
658. Favorito da papa Giulio III, VII,
58. fra una tavola per S. Piero Cigoli
di Lucca, 70 e VIII, 291, n. 1. Sue pit-
ture a Napoli, ivi. Raccoglie insieme col
Salviati il braccio del David di Miche-
langelo, rotto nel tumulto popolare
del 1527, 156, n. 2. Condotto a Firen-
ze dal cardinale di Cortona, 191. Dise-
gni e modelli per la sepoltura dei Del
Monte, 226. Mostra a Michelangelo
il modello del Palazzo Ducale di Fi-
renze e i disegni delle pitture fatte-
vi, 258. Le descrive in un dialogo, 259.
Amato dal Buonarroti 273. Lavora Del-
l' apparato per l'esequie del Buonar-
roti, 313. Disegna la sepoltura di Mi-
chelangelo, 316. Fa disegni per finestre
di vetro, 588. Pitture in una stanza
del palazzo Medici, cominciale da Gio.
da Udine, Vili, 249,250. Tavola per le
monache delle Murate in Arezzo, ivi e
seg. Lavora nell'apparato per la venuta
di Carlo V in Firenze, 254 e seg. Tavola
per la Compagnia di S. Rocco in Arezzo,
261, 269 e 274. Tavola per la chiesa
de' Frati Predicatori d' Arezzo, 269 e
270. Sua copia di un quadro di Raffael-
lo, 276. Descrizione di una sua Pa-
zienza, 298. Descrizione della Conten- ,
tezza, 300. Disegno della facciata della
casa Sforza A Imeni in Firenze, 304,
306, 307, 313. E di quella della casa
di Antonio Moutalvo, 314. Descrizio-
ne del suo quadro: La Battaglia dei
Turchi, 466 e seg. Lavora nella Sala
de'Re in Vaticano, 488. E nell'apparato
per le nozze di Francesco de' Medici,
620.
Vasari Lazzaro , pittore aretino. —
Sua vita, II, 553*559. Non fu mai pit-
tore, 553, n. 1. Amico e imitatore di
Pier della Francesca, 554. Suo affresco
in S. Domenico d'Arezzo, ivi. É abile
nel dipingere le imprese nelle barde di
cavalli, ivi. Lavora per Niccolò Picci-
nino, 555. Altre sue opere in Arezzo,
555, 556, 557. Suoi dipinti a Perugia,
556. A Montepulciano, ivi. A Castiglione
aretino, ì vi. Suoi disegni posseduti dal
Vasari, 557. Sua discendenza, ivi. Sua
morte, 558. Sua sepoltura, ivi. Suo
ritratto, 559. Albero della sua famiglia,.
561.
Vecchietta, (Lorenzo di Pietro, detto
il), pittore, scultore e orafo senese.—
Sua vita, III, 69-79. Fa il modello di
alcuni edilìzi in Siena e % nello Stato
senese, 75, n. 3. Suoi lavori di getto-
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
151
io Siena, 76, n. 1. Altri Buoi lavori di
pittura e scultura in Siena, 76 e seg.
Imitatore òV Jacopo della Quercia, 77.
Sua tavola a Pienza, 78, n. 3. E a
Firenze, ivi. E nella chiesa di S. Niccolò
allo Spedaletto nel Senese, ivi. Lavorò
anche di terra cotta, ivi. Sue statue a
Narni, ivi. Sua morte, 79, n. 1. Albero
genealogico della sua famiglia, 81. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 87. Tabernacolo di bronzo
per T aitar maggiore del Duomo di
Siena, I, 656, n. 1. Sue pitture in San
Giovanni di Siena, III, 18.
* Vecelli Cesare, pittore, cugino di
Tiziano. — È l'autore dell'opera inti-
tolata: Degli abiti antichi e moderni,
VII, 468, n. 2.
* Vecelli Fabrizio, pittore, cugino
dì Tiziano, VII, 468, n. 2.
* Vecelli Francesco, pittore, fratello
di Tiziano. — Sue notizie, VII, 468, n. 2.
* Vecelli Marco, detto Marco di Ti-
ziano, suo parente e discepolo. — Sue
notizie, VII, 468, n. 2.
Vecelli Orazio, pittore, figliuolo di
Tiziano. — Dipinge una storia nella
Sala del Gran Consiglio di Venezia,
VI, 588. Sue notizie, VII, 468, n. 2.
Ritrae Batista Ciciliano suonatore di
violone, 448.
Vecelli Tiziano , pittore veneto. —
Descrizione delle sue opere, VII, 425.
Nasce in Cadore, ivi. Nuove ed impor-
tanti notizie su questo artefice, ivi, n. 1.
Va a Venezia ed è posto air arte sotto
Gian Bellino, 426. Segue la maniera dì
Giorgione, 428. Fa il ritratto a uno dei
Barbari go, ivi e n. 3. Suoi lavori in
Venezia, 429 e n. 4, 430, 431, 432, 435,
436, 437, 438, 439, 440, 441, 444, 446,
448, 449, 451, 453, 457, 466. Suo trionfo
della Fede in stampa, 431. Lavora in
Vicenza, ivi. E a Padova, ivi. Ottiene
l'Uffizio della Senseria, 432. Dipinge pel
Duca di Ferrara, 433 e seg. Va a Bo-
logna e vi ritrae Carlo V, 440, Ritratti
di uomini illustri, 428, 429, 435, 437,
438, 440, 441, 442, 443,444,445, 446,449,
450, 454, 455, 456. Suoi lavori in Bre-
scia, 444. In Verona, 445. Sua andata
a Roma, 446. Visita Firenze, 448. È fatto
cavaliere e conte palatino da Carlo V,
449. Suoi lavori per il Re di Spagna, 451,
452, 454, 456. Sue opere non ricordate
dal Vasari, 460, n. 2. Fa i disegni e i
cartoni per i musaici di S. Marco di
Venezia, 466. Albero genealogico della
sua famiglia, 471. Prospetto cronologico
della sua vita e delle sue opere, 473.
Suo quadro a Venezia attribuito a
Giorgione, IV, 97, n. 3. Condiscepolo e
non scolare di Giorgione, 99, n. 4. Crede
di rilievo le pitture del Peruzzi alla
Farnesina, 594. Ritratto di Paolo III e
dei cardinali Farnese e Santa Fiora,
V, 628. Ritrae Carlo V, 88; Maestro di
Alessandro Moretto, VI, 505, n. 1. Detto
di Michelangiolo a proposito del ritratto
del duca Alfonso di Ferrara, VII, 284,
n. 1. Accademico del Disegno, 621.
Vecelli Tiziano di Marco, detto Ti-
zian°llo, pittore. — Scrive la vita di
Tiziano, VII, 468, n. 2.
* Vecelli Tommaso, pittore, cugino
di Tizianello. — Muore giovine, VII,
468. n. 2.
Vallano da Padova, scultore. — Sua
vita, II, 603-609. Sua nascita, 603, n. 1.
Discepolo di Donatello, 604. Termina
i lavori lasciati imperfetti dal maestro
in Padova, ivi. Attende ancora air ar-
chitettura, 605. Sue opere di architettura
e scultura in Roma, 606. Fa una statua
per i Perugini, ivi. È coniatore di me-
daglie, 607. Gli è allogata dai Veneziani
la statua di Bartolommeo da Bergamo,
ivi. Parte da Venezia disgustato e torna
a Padova, 607, 608. Muore, 608. Suo
ritratto, ivi.
Veltroni Stefano, dal Monte Sansa-
vino, pittore. — Ajuta il Vasari per
T apparato nelle nozze del duca Ales-
sandro, VI, 217. E nelle pitture di San
Michele in Bosco fuori di Bologna, 221.
Dipinge a Napoli, 228. Gli è commesso
di fare adornare le stanze e la vigna
di papa Giulio, VII, 81. Scolare e pa-
rente del Vasari, 620. Lavora nell'ap-
parato per le nozze di Francesco dei
Medici, Vili, 621.
Veneziano Agostino, incisore. — In-
cide un quadro di Andrea del Sarto,
V, 23. Allievo di Marcantonio, 414, n. 3.
Fu di cognome Musi o de Musis, 415,
n. 1. Suoi intagli, ivi e seg. e 420.
Incide la storia di Amore e Psiche
disegnata da Michele Coccia, 436, n. 1.
Intaglia disegni di Baccio Bandinella
VI, 140. Intaglia alcuni gruppi del
cartone della guerra di Pisa di Miche-
langiolo, VII, 161, n. 3.
V r n°ziano Antonio. — V. Antonio
Veneziano.
152
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
Veneziano Niccolò, ricamatore. —
Persuade Peri no del Vaga ad andare
al servizio di Andrea boria, V, 611
e seg.
* Ventura di Tnccio, legnaiuolo. —
Fa un modello della cupola di S. Maria
del Fiore, II, 351, n. 1.
Venusti Marcello. — V. Mantovano
Marcello.
Verdizzotti Gio. Maria, pittore e
letterato. — Possedeva due figure di-
pinte da Tiziano, VII, 460 e n. 1.
Verese, pittore. — Nominato, V, 439.
Forse è Jan Cornelius Vermeyen, ivi,
n. 2.
Verlo Francesco, pittore vicentino.
— Nominato, VII, 526 e n. 3.
Verona (da) Battista, pittore. —
Scolare di Tiziano, VI, 369. Dipinge a
Tiene nel palazzo Portesco, ivi. Nella
villa Soranza a Castelfranco, nella fac-
ciata del palazzo Cappello e nella sof-
fitta della Sala de'Dieci in Venezia, ivi.
Sua pittura a Vicenza, ivi.
Verona (da) Fra Giovanni. — Sua
nascita, V, 336. Apprende l'arte del
minio da Liberale veronese, ivi. E quel-
la dell'intaglio e della tarsia da Fra
Bastiano da Rovigno, ivi. Suoi lavori
di tarsia nel monastero di S. Elena
presso Venezia, 337. Sue miniature alla
Badia di Villanova in Lombardia, ivi.
Lavora a Monteoliveto maggiore, ivi. E
nella chiesa di S. Benedetto fuori di
porta a Tufi presso Siena, ivi e n. 2.
Suoi lavori a Roma, a Montoliveto di
Napoli e a Verona, 338. Sua morte, ivi.
Migliora il modo di far le tarsie, 1, 202.
Fa le spalliere, usci e sederi in prospet-
tiva nelle sale vaticane, IV, 337 e V, 623.
Lavora in Santa Maria in Organo di
Verona una sagrestia di prospettive di
legno, ivi. Fa i cori di Monte Oliveto
di Cbiusuri e di S. Benedetto di Siena,
338. La sagrestia di Monte Oliveto di
Napoli e il coro della cappella di Paolo
da Tolosa nel detto luogo, ivi. Muore,
ivi. Nominato, VI, 104.
Veronese Gio. Antonio, pittore. —
Fratello di Stefano da Zevio, V, 317.
Veronese Jacopo, pittore. — Figliuo-
lo di Gio. Antonio da Zevio, V, 318.
Veronese Paolo. — Suoi affreschi ora
nella chiesa di S. Liberale in Castel-
franco, VI, 359, n. 3. Dipinge nel Duo-
mo di Mantova, 367. Dipinge una storia
nella sala del Gran Consiglio di Vene-
zia, 588 e 595. Dipinge io S. Sebastia-
no di Veoezia, 591. Concorre con altri
alle pitture della compagnia di S. Rocco
in Venezia, 593. Dipinge nella chiesa
dell'Umiltà, ivi.
Verrocchio (del) Andrea, pittore ore-
fice e scultore fiorentino. — Sua vita,
III, 357-377. Perchè chiamato del Ver-
rocchio, 357, n. 2. Sua nascita, ivi. Sca-
glia a quattordici anni un sasso in una
tempia a Antonio di Domenico, e lo
uccide, ivi. Discepolo di Donatello, 35*,
n. 1. Suoi lavori d'oreficeria, ivi. Va
a Roma e si dà alla scultura, 359.
Sue sculture in detta citta, ivi e 360.
E in Firenze, 360 e seg. Attende an-
cora alla pittura, 363. Suoi disegni ivi.
Imitato da Leonardo da Vinci, 364.
Altre sue sculture in bronzo a Firenze,
ivi. Fa la palla di rame per la cupola
di S. Maria del Fiore, 365. Sue pitture
a Firenze, 365, 366. Lascia la pittura
per vedersi superato da Leonardo da
Vinci suo scolare, 366. Restaura un
Marsia antico di marmo, 367. Gli è com-
messa la statua equestre di Bartolom-
meo da Bergamo a Venezia, 367. Di-
sgustato con i veneziani fugge a Firen-
ze, 368. Torna a Venezia, ivi. Suo te-
stamento, ivi, n. 1. Sua morte, 368.
Sepoltura del Card. Forteguerri a Pi-
stoja a lui commessa e lasciata imper-
fetta, 369, n. 1. Suoi discepoli, 370 e seg.
Si dilettò di formare di gesso e cavare
l'effigie dei morti, 372 e seg. e Vili,
88. Suo ritratto, III, 372, n. 3. Fece cro-
cifissi di legno, 375. Albero della sua
famiglia, 379. Prospetto cronologico
della sua vita e delle sue opere, 381.
Lavora nel dossale d'argento di S. Gio-
vanni, III, 288, n. 1. Maestro di Leo-
nardo da Vinci, IV, 19. Maestro di Gio.
Francesco Rustici, VI, 599.
Verrocchio (del) Tommaso, pittore
fiorentino. — Scolare e ajuto del Va-
sari, VII, 620.
Veruzio Francesco. — V. Verlo
Francesco.
Vesalio Andrea, anatomico. — Suo
libro di notomia inciso da Giovan Ste-
fano di Kalkar, V, 435 e n. 3. Sue no-
tizie, VII, 461, n. 1. Suo ritratto fattogli
da Tiziano, ivi.
Vespucci Niccolò, cav. di Rodi. —
Accoglie in casa sua Giorgio Vasari,
VII, 7.
* Vicentino Andrea. — Dipinge nel
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
153
soffitto della Sala de* Pregai a Venezia,
V, 116, n. 5.
Vicentino Gio. Niccolò. — Stampa
alcune incisioni di Antonio da Trento,
V, 423.
* Vicenza ( da ) Rocco, scultore. —
Suo tabernacolo per la chiesa di Spello,
VI, 341, n. 1.
Vicino, o meglio Vincino, pittore
pisano, discepolo di Gaddo Oaddi. —
Lavora di musaico nel Duomo di Pisa,
i, 336, 343, n. 2 e 349. É provato che
fa pistojese e non pisano, 349.
Vico Enea, intagliatore in rame, par-
migiano. — Suoi lavori, V, 427, 428,
n. 1 e '429. Sue notizie, 427, n. 1. At-
tende allo studio delle antichità e pub-
blica opere sulle medaglie antiche, 428.
Sua morte, 429, n. 2. Allievo di Mar-
cantonio, 414, n. 3. Intaglia una Con-
versione di San Paolo di Francesco
Salviati, VII, 30.
Vignola Jacopo, pittore e architetto
bolognese. — Fa poco frutto nella
pittura, VII, 105. Sua inclinazione alle
cose di architettura, ivi. Suoi disegni
messi in opera in lavori di tarsie fatti
da Fra Damiano da Bergamo, ivi. Va
a Roma e si trattiene con Jacopo Me-
lighino, 106. Misura le anticaglie di
Roma, ivi. Forma per il Primaticcio
gran parte delle antichità di Roma, ivi e
407. È condotto da lui in Francia, ivi.
Torna a Bologna e attende alla fabbrica
di S. Petronio, ivi. Fa fare con i suoi di-
segni il naviglio per condurre le barche
in Bologna, ivi. È fatto architetto del
Papa e conduce l'acqua Vergine in
Roma, 107. Architetta la fabbrica e
palazzo di Caprarola, ivi. Descrizione
di questo palazzo e delle pitture fattevi
da Taddeo Zuccheri, ivi e seg. Scrive
varie opere, 130. Altre notizie di lui,
ivi, n. 2. Lavora nel palazzo della Vigna
Giulia, 81. Uno degli esecutori dei di-
segni di Michelangiolo per la fabbrica
di S. Pietro, 266. Pubblica un libro di
architettura, V, 432. Sue notizie, ivi, n. 1.
Villani Matteo di Giovanni. — De-
putato ali* opera delle porte di S. Gio-
vanni, II, 257.
Vincenzi Antonio, architetto bolo-
gnese. — Capomastro della Basilica di
S. Petronio di Bologna, I, 270, n. 5.
* Vincenzo, frate minorità, ingegnere.
— Lavora nella fontana maggiore di
Perugia, I, 307, n. 1.
Vincenzo di Stefano, pittore. — Fi-
gliuolo di Stefano da Zevio veronese ,
V,' 274, n. 2. Creduto maestro di Libe-
rale veronese, ivi.
Vinci (da) Giuliano. — Lavora nelle
feste della Compagnia del Diamante,
VI, 251, n. 3.
Vinci (da) Leonardo, pittore e scul-
tore fiorentino. — Sua vita, IV, 17-53.
Sue doti naturali, 17. Scrittori che ne
hanno parlato, ivi, n. 1. Sua nascita, 18
e n.l. Varietà dei suoi studj,18. Sonetto
a lui attribuito, ivi, n. 2. Studia la
pittura sotto il Verrocchio, 19. Attende
alla scultura e all'idraulica, 20. Suo
modo di ritrarre i modelli di pieghe,
ivi. Finezza e diligenza dei suoi disegni,
ivi. Alcuni di questi posseduti dal Va-
sari, ivi. Macchine da lui disegnate, ivi
e 21. Progetta alzare il tempio di San
Giovanni di Firenze, 21. Sua inclina-
zione per gli animali e per le scienze
naturali, ivi. Dipinge un angelo in un
quadro del Verrocchio e supera il mae-
stro, 22. Sue opere in Firenze, 22, 23,
25, 27. Burla un villano, 23 e seg. Va
a Milano e si fa conoscere per eccellente
sonatore di lira e poeta estemporaneo,
28. Suoi ritratti, 28, n. 2. Vi dipinge il
Cenacolo, 29 e seg. Fa il modello per
l'immagine del Duca di Milano a ca-
vallo, 33 e seg. Suoi disegni di notomia,
34 Suo Trattato della pittura scritto
con la mancina a rovescio, 37. Fa un
leone per il Re di Francia, ivi. Protegge
il Salai, ivi. Torna a Firenze, 38. Fa
un cartone di S. Anna, ora a Londra,
38, 39 e n. 1. Altre sue opere fatte in
Firenze ed ora a Parigi e a Londra,
39 e seg. Fa il cartone di una battaglia
per la Sala del Consiglio di Firenze,
41 e seg. Va a Roma, 46. Altri suoi
ingegnosi trovati, ivi. Suoi quadri per
Baldassarre Turini, ora a Dusseldorf,
47 e n. 1. Sua rivalità con Michelan-
giolo, 47. Va in Francia, ivi. Se fosse
o no poco religioso, 48 e n. 1 e 2. Sua
morte, 49. Se veramente morisse nelle
braccia di Francesco I, ivi, n. 1. Lodi
delle sue pitture, 50 e n. 1. Diresse
Francesco Rustici nel fare tre statue,
ivi. Suoi discepoli, 51 e seg. Albero
della sua famiglia, 54, 55. Commentario
alla sua vita, 57-90. Sue opere certe
non rammentate dal Vasari : A Roma,
57. A Milano e Venezia, 58. A Parigi,
ivi e seg. A Vienna, 61. A Dresda, a
154
TAVOLA DE* NOMI DELLE PERSONE
Monaco, io Hannover, all'Aja, 62. A
Pietroburgo, 63. Suoi disegni in Fi-
renze, 63 e seg. Altri suoi disegni a
Parigi, a Windsor e a Londra, 66.
Commentario dei suoi lavori scientifici,
67 e seg. Prospetto cronologico della
sua vita e delle tue opere, 87 e seg.
Sua lettera a Lodovico il Moro, 68,
n. 1. Ricordato il suo cartone per la
Sala del Palazzo della Signoria di Fi-
renze, 319. É richiesto del suo parere
per la Sala del Consiglio nel Palazzo
della Signoria, 448. Discepolo di Andrea
del Verroccbio,III,371. Conforta Baccio
Baodinelli a lavorare di rilievo, VI, 136.
Insegna a Jacopo Pon tonno, 246. Mae-
stro di Oio. Francesco Rustici, 600.
Vinci (da) Pierino, scultore fiorentino.
— Sua vita, VI, 119. Nipote di Leonardo
da Vinci , 120. Posto a stare col Bao-
dinelli e poi col Tribolo, 121. Suoi
lavori in Firenze, 122. E a Castello, ivi,
123, 124. Va a Roma e quel che vi
lavorasse, 123, 125. Cristo per Luca
Man. ni, 124. Suoi lavori in Pisa, 126,
128. Suo bassorilievo del conte Ugolino,
127. Modello per la sepoltura di Bal-
dassarre Turini, 129. Va a Genova e
vi lavora, 130. Vi ammala, ivi. Torna
a Pisa e vi muore, 131.
Vini Sebastiano, pittore veronese. —
Nominato, Vili, 392.
Virgi'io Romano, architetto. — Sco-
lare di Baldassarre Peruzzi, IV, 607.
Vigilio, pittore fiorentino. — Scolare
dell'Albertinolli, IV, 228. Sue opere a
Firenze, ora a Venezia, ivi, n. 1. Va
in Ungheria e rischia di capitar male,
228. Sua morte, 229.
* Vjsmara Giacomo, pittore. — No-
minato, II, 448, n. 3.
Visoni Ser Giovanni, prete. —Lavora
nell'apparato per la venuta di Leone X
in Firenze, V, 25, n. 3.
* Vitale Bolognese, pittore. — Mae-
stro di Cristofano da Modena, IL, 140,
n. 3. Dipinge nella chiesa della Casa
di Mezzo in Bologna, 141, n. 1.
Vite Antonio. — V. Antonio Vite.
Vite (delia) Pierantonio. — Fratello
di Timoteo, IV, 492. Fu medico e poeta,
ivi, n. 4.
Vite (della) Timoteo, pittore, da Ur-
bino. — Sua vita, IV, 489-499. Sue
opere, 492 e seg. Attende all'orefice,
492. Studia a Bologna sotto Francesco
Francia, 493, n. 1. Chiamato a Roma
da Raffaello, 494. Non Timoteo, ma
Baldassarre Peruzzi dipinse il cataletto
ed altre cose nella chiesa di S. Caterina
da Siena in Roma, 4%, n. 2. Lascia
Roma e Raffaello e ritorna in patria
e vi si ammoglia, 495, 496. Dipinge
alcune barde da cavalli insieme col
Genga, 498. Dipinge archi trionfali, ivi.
Sua morte, 499, n. 1. Lasciò opere
imperfette, poi finite da altri, 499. Pro-
spetto cronologico della sua vita e delle
sue opere, 507. 508. Suo quadro nella
Galleria di Berlino creduto di Giovanni
Santi, 406. Dipinge nel Vescovado di
Urbino, VI, 316.
Viterbo (da) Pier Francesco, inge-
gnere e architetto militare. — Attende
alle fortificazioni di Parma e Piacenza,
V, 458. Sue notizie, ivi, n. 2. Dà il di-
segno della fortezza da Basso di Firenze,
462. Nominato, VI, 319.
Vitoni Ventura, falegname' e archi-
tetto, da Pistoja. — Adoperato da Bra-
mante, IV, 165. Sue opere a Pistoja,
ivi e seg., e 167, n. 1. Architetta la
cupola di S. Maria dell* Umiltà in Pi-
stoja, 165. La chiesa di S. Gio. Battista,
167, n. 2. Quella di S. Maria delie
Grazie e di Santa Chiara, ivi. Altre
sue notizie, ivi. Trae il modello della
chiesa dell'Umiltà dal ricetto e sagrestia
di S. Spirito in Firenze, 448, n. 1.
Vittoria Alessandro , scultore , da
Trento. — Possedeva il ritratto del
Parmigianino, V, 223. Lavora alla se-
poltura Contarini in Sant'Antonio di
Padova, VI, 357. Fa il busto del San-
sovino, per il suo monumento, VII, 513,
n. 1. Jacopo Sansovino, 511. Scolare
d* Jacopo Sansovino, 518. Suoi lavori ia
Venezia, in Padova e nella Dalmazia,
ivi. Accademico del Disegno, 621.
Vivarini Antonio, pittore veneziano.
— Dipinge a Venezia con Giovanni
Vivarini e con Giovanni Tedesco, III,
667 e seg. A Bologna, a Padova e a
Roma con Bartolommeo Vivarini, 669
e seg.
Vivarini Barto 1 ommeo, pittore vene-
ziano. — Nominato, III, 628. Sue opere,
a Venezia, 648, 670, 671. A Parigi,
Napoli, Padova, Bari, Berlino, Bergamo
e Londra, 670, 671.
Vivarini Giovanni, pittore veneziano.
— Confuso con Giovanni Tedesco, III,
666 e seg. Sue opere a Venezia, 667,
668.
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
155
Vivarini Luigi il vecchio. — Sua
tavola nella Pinacoteca di Venezia, III,
159, n. 2. Si disputa se veramente sia
esistito, ivi.
Vivarini Luigi il giovine, pittore
veneziano. — Sue pitture a Venezia,
HI, 158, 159 e n. 2. A Belluno e in
Germania, 159, n. 2. A Milano, ivi.
Viviani Santi di Michele. — V. Bu-
glioni Santi.
Vivuole (delle) Raffaello. — Archi-
tetta i carri della Compagnia del Dia-
mante, VI, 251.
Volcaerts Divide, intagliatore in ra-
me, fiammingo, VII, 589.
Volpaia (della) Benvenuto, maestro
d'oriuoli, fiorentino. — Fa una carta
in rilievo di Firenze e del suo dominio,
VI, 62. È messo alla custodia d ; Bel-
vedere in Roma, 63. Raccomanua al
Papa il Tribolo, ivi Propone al cardinal
Salvi a ti, Francesco Sai v iati pittore, VII,
10, 11.
Volpaia (della) Lorenzo, maestro di
oriuoli, fiorentino. — Suo ritratto. II,
593. Sue notizie, ivi, n. 1. Orologio da
esso fabbricato per Lorenzo de'Medici,
593, 594 e n. 1. Temperatore dell* oro-
logio pubblico, 593, n. 1. Di quello di
S. Maria del Fiore e della torre del
Saggio in Mercato Nuovo, ivi. Nomi-
nato, VII, 634 e Vili, 112.
* Volponi Gio. Battista di Pietro di
Stefano, pittore pistoiese. — Dipinge
insieme col Sollazzino nella chiesa di
S. Giuseppe di Pistoja, I, 600, n. 1.
Dipinge in compagnia di Bernardino
del Signoraccio una tavola per la chiesa
di S. Andrea di Pistoja, IV, 200, n. 2.
Volterra (da) Daniello. — V. Ric-
ciarelli.
* Volterra (da) Francesco. — Sue
opere in Pisa, I, 380, n. 3.
Xenocrate, greco, scultore. — - No-
minato, I, 68.
* Zaccagnini o Zaccagna Turpino,
pittore. — Discepolo del Signorelli, III,
695, n. 3. Sue opere a Cortona, ivi.
* Zaecheria d'Andrea. — Lavora di
musaico in S. Giovanni di Firenze, I,
343, n. 2. Rifa un musaico guasto a
S. Miniato al Monte, ivi.
Zaecheria (Fra) de' Servi. — Ha in
custodia i lì pò ti del Montorsoli, VI, 643.
Raccomanda al duca Cosimo il Mon-
torsoli perchè se ne serva, 654. Coopera
a rimetter su la Compagnia del Disegno,
655.
Zaecheria o Zacch'a da Volterra,
scultore. — Per S. Giovanni in Monte
di Bologna fece i busti dei 12 Apostoli
in terra cotta, IV, 540, n. 1. Sue opere
non ricordate dal Vasari, 548. Sua
morte, ivi. Scolpisce la statua di Paolo III
a Bologna, V, 86 n. 4. Lavora nel pa-
lazzo del card. Clesio in Trento, ivi.
Ritrae di cera il Laocoonte per esser
gettato in bronzo, VII, 489.
* Zaganelli Bernardino da Goti-
gnola. — Dipinge a Ravenna in com-
pagnia di Francesco suo fratello, V,
256, n. 1. Sua tavola a Roma, ivi, n. 2.
Zamfragnino, architetto veneziano.
— È scelto il suo disegno per la rie-
dificazione del Ponte di Rialto, V, 272,
n. 1. Il suo vero nome fu Antonio
Scarpagni, detto Io Scarpagnino, ivi,
ivi.
* Zanguidi Giacomo, detto Bertoia (
pittore. — Dipinge nel castello dei
Duca di Parma, VII, 423, n. 1.
* Zanobi di Lorenzo, pittore e met-
tidoro. — Nominato, I, 485, n. 2.
* Zanobi di Fiero. — Ajuta il Ghiberti
nel lavoro delle porte di S. Giovanni,
II, 256.
penale Bernardino da Trevio, o
meglio da Tr eviglio, pittore e archi-
tetto.— Architetto del Duomo di Milano,
IV, 151. Stimato dal Vinci, ivi. Suoi
disegni nel Libro del Vasari, 152. Sue
opere a Milauo, a Brescia, a Bergamo,
a Pietroburgo, a Contro, a Varese, 151,
n. 1. Sue notizie, ivi. Altre sue notizie
ed opere, VI, 513 e n. 3.
Zeno, pittore veronese. — Sue pitture
a Riroini, III, 654 e n. 1.
Zenodoro, greco, scultore. — Sua
statua colossale, I, 72.
Zeusi, greco, pittore. — Dintorna le
sue figure con una linea bianca, I, 22,
n. 1. Dona una sua Almeno al Comune
di Girgenti, e Pane dio dei Pastori
ad Archelao re, 26. Dipinge una Penelo-
pe, ivi. Dipinge un Atleta e un Giove, 27.
* Ziraldi Guglielmo, miniatore fer-
rarese. — Autore dei libri corali ora
156
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
nella Biblioteca di Ferrara, e del Sal-
terio della Cattedrale della atesta città,
II, 145, n. 1.
Zoppa Vincemio. — V. Foppa Vin-
•censio.
Zoppo, ore 8 ce veronese. — Scolare
di Matteo del Nassaro, V, 377.
* Zoroastro (detto) Tommaso di Gio-
vanni Marini, pittore. — Discepolo di
Leonardo da Vinci, IV, 52, n. 3. Stra-
nezza del suo carattere, ivi. Sua morte *
e sepoltura, ivi.
* Zoto Angelo, pittore. — Suoi affre-
schi nel Santo di Padova, III, 170,
n. 6.
Zucca (del) Jacopo. — V. Zucehi
Jacopo.
Zuccati Valerio e Vincenzo, mu-
saicisli veneziani. — Lavorano in San
Marco di Venezia, VII, 467 e n. 2.
Valerio insieme con Francesco suo
fratello fa un ritratto in mosaico del
card. Bembo, ivi, n. 3.
Zuccheri Federigo, pittore, da San-
t'Angiolo in Vado. — Condotto giovi-
netto a Roma dal padre e preso in casa
ed istruito nell'arte da Taddeo suo
fratello, VII, 79. Lavora con lui in casa
Zambeccari a Roma e in casa Margani,
83, 85. Dipinge in S. Maria dell'Orto
a Ripa. 85. Ajuta il fratello nei lavori
dell' esequie di Carlo V, 86. E a Brac-
ciano nelle pitture per Paolo Giordano
Orsini, ivi. Dipinge nel Duomo di Orvie-
to, 87. Dipinge una facciata in Roma, 89.
Sue liti col fratello, ivi. Sue pitture nella
sala dei Palafrenieri e nel palazzo di
Araceli, 90. Ajuta il fratello nelle pitture
<lel Palazzo Vaticano, 91. Vi corre pe-
ricolo della vita, ivi. Sue pitture nel
palazzotto di Belvedere, 91 e seg. E
nell' uffizio della Ruota, 92. Suoi lavori
in Venezia per il card. Grimani e per
altri, 95 e seg. Finisce la cappella di
S. Marcello, 97. Fa pratiche, ma senza
effetto, per dipingere nella Sala grande
del Consiglio di Venezia, 99. Dipinge
-storie per un apparato in Venezia, 100.
Va col Palladio nel Friuli, ivi. Sue
pitture in Firenze, ivi. Dipinge a Roma
una cappella nel Gesù, 101. Quadri per
il Duca d'Urbino, ivi e n. 4. Altro
quadro dell'Assunta per Milano e di
un' Occasione per Perugia, 102. Dipinge
a una villa del cardinal di Ferrara a
Tivoli, ivi. Fatto accadutogli in Roma,
104, n. 2. Descrizione delle sue pitture
fatta nel palazzo di Caprarola, 107 e
seg. Sua tavola in S. Lorenzo in Da-
mato, 131. Altre sue notizie, ivi, n. 2.
Suoi disegni della Divina Commedia,
ivi. Nominato, V, 31, n, 3. Pitture alla
Trinità dei Monti, 602, d. 2. Dipinge
in S. Francesco della Vigna in Venezia,
VI, 586. Concorre con altri alle pitture
della Compagnia di S. Rocco in Venezia,
593. Accademico del Disegno, VII, 621.
Lavora nella Sala de' Re in Vaticano,
Vili, 488. Lavora nell'apparato per le
nozze di Francesco de' Medici , 620 e
621.
Zuccheri Ottaviano, pittore, da San-
t'Angiolo in Vado. — Ammaestra nel
disegno Taddeo suo figliuolo, Vii, 73.
Zuccheri Taddeo, pittore, da S. An-
giolo in Vado. — Sua vita, VII, 73-
134. Ha i principii del disegno da
Ottaviano suo padre, 73. É messo a
sfare con Pompeo da Fano, ivi. Va a
Roma, 74. È ributtato da Francesco
detto il Santangiolo, pittore, suo pa-
rente, ivi. Si acconcia con un Giovan
Piero pittore calabrese, 75. Si parte dal
medesimo, e disegna le opere di Raf-
faello, ivi. Suoi stenti, ivi. Si ammala
e ritorna in patria, 76. Torna di nuovo
in Roma e si pone sotto Jacopone da
Faenza, ivi. Rappattumatosi col suo
parente, lavorano insieme, ivi. É con-
dotto a lavorare ad Alvito da Daniele
da Parma, pittore, 77. É di nuovo in
Roma e vi lavora storie a chiaroscuro
in casa Mattei, ivi. Ottaviano suo padre
lo visita in Roma e gli lascia Federigo
suo fratello, 79. Dipinge in S. Ambrogio
de' Milanesi , ivi. Facciata dipinta in
Roma colle storie di Alessandro Magno,
ivi e seg. É chiamato in Urbino da quel
Duca, 80. 'Fa i disegni per una cappella
del Duomo di Urbino, ivi. È condotto
per lo Stato veneziano da quel Duca,
ivi. Copia per lui il quadro di Raffaello
fatto per i conti di Canossa, ivi. Ritrae
il Duca d'Urbino, 81. Torna a Roma,
ivi. Dipinge nella vigna del cardinal
Poggio nel Palazzo di Belvedere e alla
vigna di papa Giulio, ivi e 82. Altre
sue pitture in palazzi e case di Roma,
83. Dipinge nella chiesa della Consola-
zione, ivi. E in S. Marcello, 84, 89, 96.
Altre sue pitture nel palazzo papale e
in quello del card, di Mantova, ivi.
Dipinge in S. Maria dell'Orto a Ripa,
85. Tratta di andare in Francia col
TAVOLA DE' NOMI DELLE PERSONE
157
Duca di Guisa, ivi. Suoi lavori per
l'esequie di Carlo V in Roma, e nella
casa di Paolo Giordano Orsini a Brac-
ciano, ivi. Suoi freschi al giardino di
Stefano del Bufalo, ivi. Dipinge nel
Duomo di Orvieto, 87. Si ammala e
torna a Roma, ivi. Dipinge l'apparato
nella Compagnia di S. Agata de' Fio-
rentini, ivi. Piglia a dipingere il palazzo
di Caprarola, ivi. Dipinge nella sala
de* palafrenieri e nel palazzo di Araceli,
90. Ritratto della figliuola del Duca
d' Urbino, ivi. Dà i disegni delle stovi-
glie di una credenza fatta fare dal Duca
d'Urbino, ivi. Lavora di pittura alcu-
ne stanze nel Palazzo Vaticano, 91. E
nella Sala dei Re, 94, 95, VII, 39, n.2,
e Vili, 488. Quadro del Cristo per Ca-
prarola, 95. Suoi quadri mandati in
Francia, 97. Storie nel palazzo Far-
nese, ivi. Dipinge nella cappella Pucci
alla Trinità, 98, IdO, 101. Va a Firenze,
99. Si ammala e muore in Roma, 102.
Sue qualità artistiche e sua natura,
103. È sepolto nella Rotonda, 104.
Dipinge una cappella nella chiesa degli
Orefici in Roma, 131. E una facciata
di chiaro-scuro, e una cappella in Santa
Sabina di Roma, ivi. Fa due quadretti
per il cardinal Del Monte, ivi. Copia
una Santa Famiglia di Raffaello, IV»
351, n. 1. Pitture alla Trinità dei
Monti, V, 602, n. 2. Finisce una sala
nel palazzo Farnese, VII, 32.
Zuccheri Valerio e Vincenzo. — V.
Zuccati.
Zucchi Jacopo, pittore fiorentino. —
Ajuta il Vasari, VII, 99. Dipinge nel-
l'apparato per l'esequie del Buonarroti,
309. Accademico del Disegno, 618. Sue
notizie, ivi. Scolare del Vasari, 618.
Nominato, VIII, 354. Lavora nell'appa-
rato per le nozze di Francesco de'Me-
dici, 620.
159
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Accademia del Disegno. Descrìtta dal
Vasari in una lettera a Michelan-
gelo, Vili, 366 e seg.
Agliana (presso Pistoia). Chiesa di
S. Niccolò. Bernardino del Signo-
raccio, IV, 200, n. 2.
Aia 0') in Olanda. Gallerie: Leonar-
do da Vinci, IV, 62, 63. Giorgione,
IV, 104, n. 1. Palma Vecchio, V, 248,
n. 1. Piero di Cosimo, IV, 144, n. 1.
Ruggero Vander Weyden, VII, 580,
n. 5.
Alberi genealogici di famiglie artisti-
che. Mariotto Albertinelli, IV, 231.
Allegri (di Antonio da Correggio),
123. Andrea Pisano, I, 497. Bagliori i,
V,361. Baldovinetti,II, 601. Balduc-
ci (di Lorenzo di Credi), IV, 573. Bac-
cio Bandinella VI, 196, 197. Barba-
relli (di Giorgione da Castelfranco),
IV, 101. Barili, 414. Bartoli, II, 43.
Bazzi (del Sodoma), VI, 404, n. 1. Do-
menico Beccatomi, V, 655. Belli (di
Valerio Vicentino), 393. Benci (di
Antonio del Poliamolo), HI, 301. Betti
(del Pinturicchio), 513. Bicci, II, 61.
Bigordi (di Domenico del Ghirlan-
daio), IH, 282, 283. Botticini, IV, 245,
n. 1. Brunelleschi, II, 389. Giuliano
Bugiardini, VI, 211. Michelangiolo
Buonarroti, VII, 318. Caprina, II, 665.
De' Carli, IV, 251, n. 1. Cioni (Orca-
gna), I, 615. Andrea Contacci, IV,
525. Del Fattorino (di Fra Bartolom-
meo di San Marco), 203. Ferrucci (di
Andrea da Fiesole), 487. Fili pepi (di
Sandro Botticelli), IH. 325. Ferrucci
(di Simone Fiorentino), II, 465. Della
Fonte, 123. Del Fora (di Gherardo
e Monte miniatori), III, 245. France-
schi (di Piero della Francesca), 11,503.
Gambe rei li (dei Rosellino), III, 105.
Gaddi, I, 353. Gerì (di Desiderio da
Settignano) III, 113. Ghiberti. II,
251. Giotto, 1,411. Di Domenico Giun-
talodi, VI, 51. Gozzoli (di Benozzo),
III, 57. Di Francesco Gran acci, V,
347. Grazzini (di Benedetto da Ro-
vezzanb), IV, 537. Gualtieri (di Cima-
bue), 1,261. Di Fra Filippo Lippi,H,
631. Lotti (di Lorenzetto), IV, 587.
Da Maiano, II, 477. Mantegna, III,
411. Magagni, VI, 410, n. 1. Martini
(di Francesco di Giorgio), IH, 80.
Martini (di Simone), 1,561. Mazzola
(Parmigiani no), V, 239. Michelozzi,
II, 451. Mini (di Mino da Fiesole), III,
127. Di Simone e Francesco Mosca,
VI, 313. Di Girolamo del Pacchia, VI,
431. Di Giacomo Pacchiarotti, 425.
Pastorini, IV, 439. Di B. Peruzzi, 613.
Pippi (di Giulio Romano), V, 559. Di
Simone del Poliamolo, IV, 455. Pon-
telli, 11,657. Rai boli ni (di Francesco
Francia), HI, 549. Ricamatoli (di
Gio. da Udine), VI, 565. Riccoman-
ni, VI, 105. Della Robbia, II, 186,
187. Di Cosimo Rosselli, III, 192, 193.
Rustici (di Lorenzo di Cristofano,
senese), VI, 411, n. 2. Di Gio. Fran-
cesco Rustici, 623. Sangallo, IV, 292,
293. Di Michele Sanmicheli, VI, 377.
Di Andrea del Sarto, V, 61. Della
1
160
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Scheggia (Masaccio), II, 303. Signo-
relli (di Luca), HI, 697. Sinibaldi (di
Baccio e Raffaello da Montelupo), IV,
549. Sogliani, V, 133. Spinelli Spi-
nello Aretino, 1,695. Degli Stagi, VI,
117. Tamagni (di Vincenzo da San
Gemignano), IV, 501. Del Tasso, III,
355. Tatti (di Jacopo Sansovino), VII,
533. Tisi (di Benvenuto Garofalo),
VI, 521. Di Torri già no Torrigiani,
IV, 265. Triboli, VI, 101. Turini (di
Giovanni Turini), III, 307. Ubaldini
(di Domenico Puligo), IV, 469. Uc-
celli (di Paolo Uccello), II, 219. Di
Ugolino, senese, I, 457. Vannucci
(di Pietro Perugino), III, 601. Va-
sari, II, 561. Vecchietta, 111,81. Ve-
celli (di Tiziano), VII, 471. Verdi
(del Bachiacca), VI, 454, n. 1. Di Leo-
nardo da Vinci, IV, 54, 55.
Alvito (negli Abruzzi). Chiesa di S. Ma-
ria, Daniele da Parma e Taddeo
Zuccheri, VII, 77 e n. 1.
Amatrice. Chiese: S. Maria delle Lau-
di. Cola Dalla Matrice, V, 213, n. 1.
— S. Maria del Suffragio. Cola, ivi.
Amelia. Duomo. Scalzo, V, 452, n. 2.
Ancona. Chiese: S. Agostino. Moccio,
I, 658. Giorgio da Sebenico, 658,
n. 5. Lorenzo Lotto, V, 251. Pelle-
grino Tibaldi, VII, 417, n. 4. e 418.
— S. Bartolommeo. Girolamo Sermo-
neta, VII, 574, n. 2.
— S. Ciriaco. Margaritone d'Arezzo,
1,366, n.2. Pier della Francesca, li,
498. Pellegrino Tibaldi, VII, 418.
— S. Domenico. Pellegrino Tibaldi,
ivi. Tiziano, VII, 453.
— S. Francesco. Giorgio da Sebenico,
1, 658, n. 5. Maestro Andrea da Fi-
renze, ivi.
— S. Maria di Piazza. Lorenzo Lotto,
V, 252, n. 1.
— S. Niccola. Simone di Martino e
Lippo Memmi, I, 557.
— Fortificazioni. Pellegrino Tibaldi,
VII, 419.
— Loggia de'Mercanti. Moccio, 1, 658.
Pellegrino Tibaldi, VII, 418.
— Palazzo de' Governatori. Margari-
tone d'Arezzo, I, 366, n. 1.
Anghiari. Chiese: Badia a Cipriano.
Ornamento di pietra eseguito da
Santi scarpelli no col disegno fatto
da Guglielmo da Marcilla, IV, 429.
— - S. Maria del Fosso. Sogliani, V, 126
e n. 3.
Anghiari. Compagnia della Trinità.
Ornamento di pietra alla cappella
del Crocifisso, ed un lavamani nella
sagrestia, condotti da Santi scarpel-
lino col disegno di Guglielmo da
Marcilla, IV, 429.
— Compagnia. Domenico Puligo, IV,
467. n. 3.
Anno ver. Raccolta. Leonardo da Vin-
ci, IV, 62.
— Raccolta de Kestner. Sodoma, VI,
387, n. 1.
Anversa. Museo. Simone di Martino, I,
560, n. 1. Tiziano, VII, 460, n. 2.
Apparati. Per le nozze del duca Cosi-
mo con Eleonora di Toledo, VI, 86.
Per il battesimo di D. Francesco
de* Medici, 89. Per il battesimo di
Eleonora de' Medici, Vili, 424eseg.
Per la venuta di Carlo V in Firen-
ze, 254. Per l'entrata in Firenze di
Margherita de 1 Medici, 262 e seg. Per
le nozze di Francesco de'Medici con
Giovanna d'Austria. Sua descrizio-
ne, 521-622.
Aquila. Chiesa di S. Bernardino da
Siena. Cola dalla Matrice, V, 214,
n. 1.
Arcetri (fuori di Firenze). S. Leonardo.
Neri di Bicci, II, 74, 75.
Arcevia (nelle Marche). Convento di
Cappuccini. Pietro Paolo Agabiti,
II, 190, n. 2. Luca Signorelli, III, 704.
Architettura. Delle diverse pietre che
servono agli architetti per gli orna-
menti e per le statue alla scultura.
1, 108-127. Che cosa sia il lavoro di
quadro intagliato, 127. Del fare le
vòlte di getto che vengano intaglia-
te; e quando si disarmino, 139, 140.
Come si ha a conoscere uno edifi-
cio proporzionato bene, e che parti
generalmente se gli convengono, 145,
148.
Architettura detta gotica. A torto di-
sprezzata dal Vasari, I, 138. False
idee del medesimo intorno ad essa,
223, n. 1.
Ardea. Città antichissima non lontana
da Roma e di questa edificata pri-
ma. Pitture a muro. I, 23.
Arezzo. Chiese: S. Agnese. Margari-
tone, 1,365. Niccolò Cartoni, III, 477.
— S. Agostino. Taddeo Gaddi, 1, 580.
Berna, I, 648. Moccio, ivi e 658. Ja-
copo di Casentino, I, 671. Taddeo-
Bartoli, II, 38 e n. 4. Parri Spinelli
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
161
281. Bartolommeo della Gatta, III,
216. Matteo Lappoli, 220. Domenico
Pecori, 222 e VI, 20, n.l. Gerì Are-
tino, HI, 345. Signoreìli, 684.
Arezzo. Chiese: & Angiolo, Compa-
gnia. Spinello Aretino, I, 692. An-
tonio del Poliamolo, III, 295.
— SS. Annunziata. Guglielmo da Mar-
cilla, IV, 427. Rosso, VI, 25. Niccolò
Soggi, 24.
— S. Antonio. Lippo, II, 12. Niccolò
di Piero, 137. Lazzaro Vasari, 555
e IV, 426. Domenico Pecori, III,
222. Guglielmo da Marci Ila e Mae-
stro Giovanni, francese, IV, 426, n. 3.
— Dell'Ascensione. Confraternita. Gio.
Antonio Lappoli, VI, 14.
— S. Bartolommeo. Berna, I, 649. Ja-
copo di Casentino, I, 671.
— S. Benedetto. Niccolò Soggi, VI, 25.
— S. Bernardo, ex-Monastero di Uli-
vetani. Spinello , I, 684. Lorenzo di
Bicci, II, 56. Parri Spinelli, 279. Mar-
coda Montepulciano, 285. Piero della
Francesca, 497. Vasari, VII, 653.
— Carmine. Bartolommeo della Gatta,
III, 218.
— S. Caterina, Confraternita. Signo-
reìli. Ili, 684.
— S. Chiara. Vedi Murate.
— S. Cristo fano. Parri Spinelli, 11,278.
— S. Croce. Vedi S. Marco, spedale.
— Duomo. Maestro Lapo e Margari-
tone, I, 282, n. 3. Giovanni Pisano,
310. Jacopo di Casentino, 671. Gio-
vanni Tossicani, 630. Berna, 649.
Lippo Menimi, 555, 556. Taddeo Gad-
di, 580. Buffalmacco, 507. Giotto,
377 e 388. Agostino ed Agnolo se-
nesi, 395, n. 2 e 431, n. 2. Forzore
di Spinello, 442. Margaritone, 363.
Lippo, II, 12. Niccolò di Piero, 137.
Andrea della Robbia, lì, 179, n. 2.
Simone fratello di Donatello, 460.
Piero della Francesca, 497. Parri
Spinelli, 281. Gerì Aretino, III, 345.
Domenico Pecori, 223 e IV, 422, n. 2.
Bartolommeo della Gatta, III, 216.
Gian Bologna e Pietro Francavi Ila,
IV, 522, n.3. Andrea Contucci, 522.
Stagio Sassoli, 422, n. 2. Guglielmo
da Marcilla, 423, 424, 425, n. 3 e 426.
Giuliano di Baccio d'Agnolo, V, 359.
Matteo Lappoli, III, 220.
— S. Donato detto anche Duomo Vec-
chio. Bartolommeo della Gatta, IH,
217. Parri Spinelli, II, 276-280. Gu-
Vasari. Indici. — Voi. IX.
glielmo da Marcilla, 556, n. 2 e 6S0,
n. 3. Quando edificato, I, 227, n. 1.
Gaddo Gaddi, 347. Jacopo di Ca-
sentino, 671. Spinello Aretino, 680.
Arezzo. S. Domenico. Vasari, VI, 14 e
26. Guglielmo da Marcilla, IV, 428.
Angelo di Lorentino, III, 224. Barto-
lommeo della Gatta, 219. Parri Spi-
nelli, II, 282, 284. Lazzaro Vasari,
554. Niccola Pisano, I, 304. Marga-
ritone, 362. Luca di Tommè, 651.
Moccio, 658. Jacopo di Casentino,
671. Spinello, 686.
— Duomo Vecchio. Vedi S. Donato.
— Badia di S. Fiora e Lucilla. Va-
sari, VI, 229 e VII, 687. Gio. An-
tonio Lappoli, VI, 9. Niccolò Soggi,
VI, 19-25. Giuliano di Baccio d'A-
gnolo, V,359. Fra Bartolommeo, IV,
196. Baccio di Montelupo, 541, n. 1.
Bartolommeo della Gatta, IH, 217.
Domenico Pecori, 222. Bernardo Ros-
sellino, 102, n. 1. Giuliano da Ma-
jano, II, 481. Giotto, I, 388. Pietro
Laurati, 477.
— S. Francesco. Gio. Antonio Lappoli,
VI, 11. Niccolò Soggi, 20. Gugliel-
mo da Marcilla, IV, 427 e 428. Signo-
reìli, IH, 684. Matteo Lappoli, 220.
Parri Spinelli, II, 282. Andrea della
Robbia, 179. Lorenzo di Bicci, 56 e
495. Pier della Francesca, 495 e seg.
Marco da Montepulciano, 56. Mar-
garitone, I, 360. Giovanni Dal Pon-
te, 632. Spinello Aretino, 681, n. 1.
— Fraternità. Bartolommeo della Gat-
ta, HI, 215. Domenico Pecori, 223.
Jacopo di Casentino, I, 671, n. 3.
Spinello, 681. Come ebbe principio,
ivi.
— S. Gemignano. Lazzaro Vasari, II,
555.
— S. Giovanni de' Peducci. Jacopo di
Casentino, I, 671.
— S. Girolamo. Guglielmo da Mar-
cilla, IV, 427 e 429. Luca Signoreìli,
in, 692.
— S. Giuliano. Pitture di vecchia ma-
niera, I, 242.
— S. Giustina. Giovanni dal Ponte,
I, 632.
— S. Giustino. Buffalmacco, I, 510.
Parri Spinelli, II, 281. Domenico Pe-
cori, IH, 222. Spinello, I, 687.
— 5. Giusto. Spinello, I, 682.
— & Lorenzo. Luca Signoreìli, III, 684.
Spinello, I, 687.
il
162
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Arezzo. S. Laurentina e Pergentino.
Spinello, I. 682.
— Madonna della Chiave. Gio. Anto-
nio Lappoli, VI, 14.
— Madonna delle Lacrime. Architetti
che vi hanno lavorato, HI, 224, n. 3.
Antonio da Sangallo, IV, 289. Di-
segno di un ornamento con quattro
statue che doveva farsi per detta
chiesa da Andrea Contucci, IV, 522.
Pitture che doveva farvi il Rosso,
V. 164. Niccolò Soggi, VI, 20.
— S. Margherita. Margaritone, I, 360,
n. 3. Luca Signorelli, III, 692. Vasari,
VII, 671.
— S. Maria delle Grazie (fuori di
città). Neri di Bicci, II, 59 e n. 4.
Andrea della Robbia, 179. Parrj
Spinelli, 179 e 280. Cappella fatta
fare da S. Bernardino da Siena, ivi
Nuova chiesa edificata dal comune
di Arezzo, ivi. Piero della France-
sca, II, 497. Lorentino, 499. Fabiano
Sassoli e Lazzaro Vasari, 557. Bene-
detto da Majano, III, 343.
— S. Maria in Grado. Andrea della
Robbia, II, 179. Sua antichità, I, 228.
n. 1.
— S. Maria Maddalena (compagnia).
Domenico Pecori III, 221.
— S. Maria della Misericordia. Fra-
ternità. Niccolò di Piero, li, 136.
Parri Spinelli, 283.
— S. Maria de' Servi. Giovanni Pisa-
no, I, 312.
— & Marco. Spedale e Monastero di
Santa Croce. Spinello, I, 686.
— & Matteo. Giovanni dal Ponte, 1,632.
— S. Michele. Neri di Bicci, II, 59.
— Morello. Parri Spinelli, II, 284.
— Murate (monastero). Bartolommeo
della Gatta, III, 218. Niccolò Soggi,
VI, 25. Vasari, VII. 659 e n. 1, Vili,
249 e seg.
— S. Niccolò. Margaritone, I, 365.
— Nunziata. Confraternita. Spinello,
I, 682. Jacopo detto l'Indaco, ivi.
n. 3. Parri Spinelli, II, 280. Pier
della Francesca, II, 497. Francesco
Jndaco, III, 682, n. 2.
— 5. Orsina. Bartolommeo della Gatta
III, 218.
— S. Piero. Bartolommeo della Gatta.
III, 215, 216. Un frate scolaro di
Bartolommeo della Gatta, 221. Do-
menico Pecori, 221. Montorsoli, VI,
636. Vasari, VII, 651.
Arezzo. Pieve. Marchionne Aretino, I,
277. Margaritone d'Arezzo, 363 e 365.
Giotto, I, 376, 377. Agostino di Gio-
'anni, 440, n. 1. Pietro e Paolo
aretini, 441. Pietro Laura ti, 474,
475, n. 2. Giovanni Tossicani, 629.
Giovanni dal Ponte, 632. Berna, 649.
Jacopo di Casentino, 671, n. 3, 673,
684. Spinello, 681 e 684. Niccolò
di Piero, II, 137. Matteo Lappoli,
III. 220, 221. Lorenzo Ghiberti, II,
246. Parri Spinelli, II, 281, 282. Si-
mone fratello di Donatello. 460. Do-
menico Pecori, III, 221, 222. Bar-
tolommeo della Gatta, 215. Vasari,
VII, 694 e '706.
— Pitture di vecchia maniera, 1, 277.
— De' Puraccioli. Compagnia. Spinel-
lo, I, 686 Parri Spinelli, II, 284.
— S. Rocco. Guglielmo da Marcilla.
IV, 429. Vasari , 14. VII, 659. VIII,
261.
— Spirito Santo, Compagnia. Taddeo
Gaddi e Giovanni da Milano, I, 579.
Berna, 649.
— Spirito Santo, Spedale. Spinello, I,
685, 686, 687.
— SS. Trinità, Compagnia. Spinello,
I, 687. Andrea della Robbia, II, 179,
n. 2. Fabiano di Stagio Sassoli, 556,
n. 3. Matteo Lappoli, III, 220. Do-
menico Pecori, 222. Simone Caccia-
lupi, 477, n. 1. Signorelli, 684.
— S. Stefano (fuori di città). Spinello,
I, 684, n. 3.
— Fonte Guinizzelli detta Fonte Ve-
neziana. Jacopo di Casentino, I,
672. Provvedimenti del Comune circa
detta Fonte, 672, n. 3.
— Fortezza. Giuliano da Sangallo, IV,
281, n. 4.
— Fortificazioni. Buonarroti, VII, 369.
— • Palazzi e Case: Albergotti. Simo-
ne Mosca, VI, 301.
— Della Cittadella Vecchia. Jacopo
di Casentino, I, 673.
— Del Comune o dei Piori. Loren-
tino, II, 499. Don Pietro della Gat-
ta, IV, 330, n. 1. Sebastiano Vene-
ziano, V, 576, n. 1.
— Falciai. Simone Mosca, V, 462. n. 4.
— Fossombroni. Simone Mosca, V, 462
e VI, 300.
— Guillichini. Di un frate scolaro di
Bartolommeo della Gatta, III, 221.
— Di Messer Pietro Astrologo, poi
abitata da Andrea Cesalpino, dise-
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
163
gnata da Andrea Contucci, IV, 521,
522.
Arezzo. Palazzi e Case : Serragli in
Pellicceria. Simone Mosca, VI, 301.
— Vasari. Pitture fattevi da lui, VII,
671, 685 e seg. Andrea Contucci,
IV, 510.
— Pinacoteca. Bartolommeo della Gat-
ta, III, 215 n. 1.
— Tabernacolo presso la compagnia
della Nunziata. Parri Spinelli, II,
280.
— in Borgo Piano. Parri Spinelli, II,
284.
— Sul canto degli Albergotti. Spinel-
lo, I, 685.
Airone (nell'Umbria). Chiesa di Santa
Maria. Vincenzo da S. Qemignano,
IV, 491, n. 2. Spagna, ivi.
Arti del Disegno. Loro origine, 1, 215.
Presso i Caldei, ivi. Presso gli Egi-
ziani e gli Ebrei, 217. Presso i Greci
e i Romani, 218, 219. Presso gli
Etruschi, 220, 223. Decadenza delle
Arti presso i Romani, 223, 225. L'ar-
chitettura più lenta a cadere, 225,
226. Per la partenza dei Cesari da
Roma essa cade in maggior rovi-
na, 226, 228. L'invasione dei Bar-
bari nell'Impero Romano conduce
a miserabile condizione tutte le Arti
del Disegno, 228, 230. Dei danni re-
cati alle Arti dallo zelo indiscreto
dei primi Cristiani, 230, 231. Mag-
giori danni patiti per opera dell'im-
peratore Costante II e dei Saraceni,
231, 232. Dell'Arte sotto i Longo-
bardi, 232, 235. La scultura, la pit-
tura e il musaico, lasciata la imi-
tazione dei Greci, cominciano a risor-
gere per opera degli Italiani, 241.
Distinzione fra l'arte antica e la vec-
chia; e quale il Vasari chiami vec-
chia, quale antica, 242, 243. Presso
gli Etruschi, 23, n. 1.
Ascoli. Chiese : Duomo. Cola Dalla Ma-
trice. V, 214, n. 1.
— S. Francesco. Cola Dalla Matrice,
V, 213, n. 2.
— S. Maria della Scopa. Cola Dalla
Matrice, V, 214, n. 1.
— De' Minori Osservanti. Cola Dalla
Matrice, ivi.
— S. Vittóre. Cola Dalla Matrice, V,
213, n. 2.
— Fortezza. Antonio da San gal lo il
Giovane, V, 466.
Ascoli. Palazzi e Case: Del Governo,
Cola Dalla Matrice, V, 214, n. 1.
— Odoardi. Perugino, III, 587, n. 3.
— Eidol/t. Cola Dalla Matrice, V, 214,
n. 1.
— Salvati. Cola Dalia Matrice, ivi.
— Vescovado. Cola Dalla Matrice, ivi.
Asciano. Borgo di Montalboli. Giaco-
mo Pacchiarotti, VI, 416.
— Cappella di S. Cassiano alla villa
Dogarelli (presso la città). Giacomo
Pacchiarotti, VI, 416.
— Chiese: S. Agostino. Domenico di
Bartolo, II, 40, n. 1.
. — Collegiata. Riccio, VI, 412.
Asinai unga. Girone della Terra. An-
tonmaria Lari, IV, 607, n. 3.
Assisi. Chiese: Santa Chiara. Fra
Filippo di Campello, 1, 279, n. 3. Giot-
tino, 627.
— S. Damiano. Spagna, III, 594-596,
n. 2. Eusebio S. Giorgio, 596, n. 3.
— Duomo. Alunno, III, 510.
— S. Francesco. Gi otti no, I, 627. Gio-
vanni e Giacomo Gaddi, 643, n. 3.
Alunno, III, 510, n. 2. Spagna, 594.
Giovanni da Milano, 1,585. Simone
di Martino e Lippo Memmi,557. Pie-
tro Cavallini, 540. Buffalmacco, 517.
Ignoto pittore del sec. xiv, 507, n. 2.
Pietro Laura ti, 477, n. 1. Stefano
Fiorentino, 450. Agnolo Senese, 439,
n. 3. Puccio Capanna, 402, 403. Pace
da Faenza, I, 405. Giotto, 377, 379.
Margaritone, 365. Cimabue, 252, 253
e n. 1. Fuccio, 296, n. 1. Salvatore
d'Antonio, II. 568, n. 1. Baccio Pon-
tili, 654, n. 1. Bernardo Rossellino,
. Ili, 98. Ingegno, 621.
— S. Giacomo. Ingegno, IV, 395, n. 2.
— S Maria degli Angeli. Spagna,
III, 595. Perugino, 587, 588, n. 1.
Alunno, 510. Adone Doni, VII, 577.
Jacopo tedesco e Filippo di Cam-
pello, 1, 279, n. 3. Michelozzo, 11,443.
Figura votiva in cera di Lorenzo il
Magnifico, III, 374.
— Porta che va al Duomo. Giottino,
I, 627.
— Scuole Pubbliche. Niccolò Alunno,
III, 510, n. 1.
Atri. Duomo. Cola Dalla Matrice, V,
214, n. 1.
Augusburgo. Fortezza. Rocco Guer-
rini, VII, 555, n. 4.
Avignone. Duomo. Simone Martini, I,
547, n. 3.
164
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Avignone. Palazzo Papale. Simone
Martini e Donato suo fratello, I,
547, n. 3. Giotto, I, 387. Andrea Or-
gagna, 6G5.
B
Badie. Adelmi, presso Certaldo. Lo-
renzo Monaco, II, 19, n. 1.
— A Cerreto, presso Certaldo. Loren-
zo Monaco, II, 18, n. 4.
— A Settimo, presso Firenze. Dome-
nico Ghirlandajo, 111,271. Buffalmac-
co, I, 505. Domenico Puligo, IV,
467.
— Tedaldo, nell'Aretino. Lavori di ter-
ra cotta invetriata, II, 197, n. 1.
Bagolino (chiesa di). Torbido, V, 294.
Barcellona. Chiesa di S. Michele. Lo-
dovico da Lovanio, VII, 581, n. 1.
Bardolino. Castello sopra il Lago di
Garda. Chiesa della Pieve. Tavola
di Liberale da Verona, V, 278.
Barga. Fortificazioni. G. B. Sanma-
rino, VI, 332, n. 2.
Bari. Chiesa di S. Agostino. Gentile
da Fabriano, III, 7 e 19.
— S. Niccolò. Bartolommeo Vivarini,
III, 671.
Bassano. Chiese: S. Francesco. Gua-
ri ento, III, 637, n. 3.
— Galleria Pubblica. Guariento, III,
637. Dario da Trevigi, III, 386, n. 3.
Bassirilievi e mezzirilievi. Vedi Scul-
tura.
Bastia, presso Perugia. Alunno, III,
510, n. 5.
Bastioni. Chi ne fu il primo inventore,
VI, 343, n. 3.
Battifolle (di). Chiesa nel contado di
Arezzo. Andrea Contucci, IV, 522.
Belcaro (presso Siena). Villa dei Tu-
ramini. B. Peruzzi, IV, 607, n. 2.
Belgioioso (castello di). Agostino Qnsti,
IV, 542, n. 6.
Belluno. Palazzi: Pubblico. Sala del
Consiglio. Montagnana e Pomponio
Amalteo, III, 170, n. 6.
— Pagani. Luigi Vivarini, III, 159,
n.2.
Bergamo. Chiese: & Alessandro. Lot*
to, V, 257.
— & Bartolommeo. Lotto, ivi.
— Basella, presso la città. Gio. Anto*
nio Amedeo, VI, 502, n. 4.
^- 5. Bernardino. Lotto, V, 257
Bergamo. S. Brancaszo. Bramante,
IV, 148, n. 1.
— S. Domenico. Fra Damiano da Ber-
gamo, VII, 16, n. 1.
— Duomo. Fi la re te e Carlo Fontana,
II, 457, n. 3.
— S. Maria delle Grazie. Vincenzo
Foppa, III, 639, n. 1. Bernardino Ze*
nale, IV, 151, n. 1.
— S. Maria Maggiore. Gio. Antonio
Amadeo, VI, 502, n. 4.
— S. Spirito. Lotto, V, 257.
— Gallerie: Frizzoni. Moretto, VI,
505, n. 1.
— Lochis- Carrara. Man tegna, 111,423.
Lazzaro Basti ari, 642, n. 3. Barto-
lommeo Vivarini, 671. Zenale, IV,
151, n. 1. Francesco Moroni, V, 313,
n. 3. Altobello Melone, VI, 459, n. 4.
Vincenzio Foppa, II, 448, n. 3 e III,
639, n. 1.
— Palazzo del Potestà. Bramante, IV,
148, n. 1.
Berlino. Galleria Reale. Allegretto
Nuzi, III, 16, n. 5. Amico Aspertini,
V, 180, n. 3. Andrea del Sarto, 46,
n. 3. Antonello da Messina, II, 568,
n. 1 e 570. Bagnacavallo, 178, d. 6.
n. 1. Bartolommeo Coda, IH, 172,
n. 2. Bartolommeo Montagna, 672.
Bartolommeo Vivarini, 671. Botti-
celli, 310, n.3, 312, n. 4 e 322 n. 2.
Cordegliaghi, 647, n. 1. Correggio,
IV, 115, n. 1. Cosimo Rosselli, IH,
187, n. 2. David e Benedetto Ghir-
landaj, 268, n. 2. Divik da Lovanio,
VII, 582, n. 4. Dosso Dossi, V, 101,
n. 1. Filippino Lippi, III, 465, n. 1.
Fra Filippo Lippi, II, 625, n. 3 e
630, n. 1. Filippo Mazzola, V. 218,
n. 3. Francesco da Cotignola, V,256,
n. 2 e, 184, n. 2. Francesco Fran-
cia, III , 541 , n. 3, 543, n. 5 e 556.
Francesco Melzi, IV, 35, n. 3. Fran-
cesco Moroni, 313, n. 3. Franciabi-
gio, V, 197, n. 2. Garofolo, VI, 465,
n. 4. Gentile da Fabriano, III, 21.
Giacomo e Giulio Francia, 560. Gian
Girolamo Sa voi do, 507, n. 4. Gior-
gione, IV, 94, n. 3. Gio. Battista Ci-
ma, HI, 665. Giovanni Bellini, 164,
n. 2 e 181. Giovanni e Uberto Eyck,
II, 565, n. 1. Giovanni Mansueti,
III, 648, n. 2. Gio. Santi, IV, 394,
403. Giuliano Bugiardini, VI, 204,
n. 3. Jacopo del Sellajo, II, 642. In-
nocenzo Francucci, 186, n. 5. Lo-
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
165
Tenzo di Credi, IV, 578, n. 2. Libe-
rale, 275, n. 3. Lionardo daPistoja,
IV, 647, n. 2. Lorenzo Costa, III,
137, n. 2. Lorenzo Lotto, V, 259.
Luigi Vivarini, III, 159, n. 2. Mante-
gna, 419. Marco Basaiti, 646, n. 4.
Marco Palmezzani, VI, 337, 338 e
340. Marco Zoppo, III, 406, n. 1.
Mazzolino, III, 139, n. 1. Michelan-
giolo Buonarroti e Pontormo, VI,
294. Moretto, VI, 505, n. 1. Piero
di Cosimo, IV, 140, n.l. Raffrenino
<lel Garbo, IV, 238, n. 2. Rocco Zop-
po, HI, 591, n. 3. Il Rosso, V, 174,
n.l. Ruggero Vander-Weyden, VII,
580, n. 5. Sebastiano Veneziano, V,
580, n. 1. Signorelli, 688, n. 1. So-
gliani, V, 124, n. 1. Spagna, III, 593,
n. 2. Taddeo Gaddi, I, 582, n. 1.
Timoteo Viti , IV, 406 e 498, n. 4.
Tiziano, VII, 460, n. 2 e 429, n. 2.
Vincenzo Catena, III, 643, n. 3. Vit-
tore Carpaccio, 662.
'Berlino. Raccolta Raczynshi. Girola-
mo Sermoneta, VII, 571, n. 2. Filippo
Mazzola, V, 218, n. 3. Sofonisba An-
guisciola, VI, 498, n. 3.
Bertinoro. Casa Romagnoli. Marco
Palmezzani, VI, 339. *
Besancon. Cattedrale. Fra Bartolom-
meo, IV, 184, n. 2.
fiettona (presso Perugia). Chiesa dei
Francescani Minori. Perugino, III,
606.
Bezénas (in Francia). FraBartolommeo.
IV, 188, n. 1.
Bibbiano (sopra Buonconvento, nel Se-
nese). Chiesa. Andrea da Brescia,
VII, 9, n. 1.
Bibbiena. Chiese: & Maria del Sasso.
Taddeo Gaddi e Jacopo di Casen-
tino, I, 580. Gherardo miniatore, III,
251. Stefano di Tommaso miniato-
re, III, 241, n. 4. Fra Paolino da
Pistoja, IV, 202 e n. 2. Gio. Anto-
nio Lappoli, VI, 12.
•— S. Lorenzo. Lavori di terra cotta
invetriata, II, 198.
— Fraternità. Gio. Antonio Lappoli,
VI, 12.
Boboli. Giardino attiguo al Palazzo
Pitti di Firenze. Pilo antichissimo
di mischio, I, 115.
Bologna. Chiese : SS. Annunziata.
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Fran-
cesco Francia, 543, n. 2 e 538.
— Casa di Mezzo (ora della Madonna
di Mezzaratta). Galasso, III, 91, n. 4.
Jacopo e Simone bolognesi e Cri-
stofano ferrarese, II, 140 e n. 2 e 3,
141, n. 1.
Bologna. S. Cecilia. Oratorio. Gaspare
Nadi, III, 136, n. 4. Francesco Fran-
cia, Chiodarolo, Tamaroccio, Costa
ferrarese, ivi e 540, n. 1. Amico
Aspergini, ivi, ivi, e V, 179, n. 2.
— Padri Celestini. Cristofano ferra-
rese, II, 140, n. 3.
— Certosa. Sepoltura di papa Ales-
sandro V, II, 139, n. 1.
— Collegio degli Spagnuoli. Marco
Zoppo, III, 406, n. 1.
— S. Cristina. F. Salviati, VII, 19.
— S. Domenico. Niccola Pisano, 296,
297 e n. 2. Giovanni Pisano, 313.
Jacopo Lanfrani, 443. Jacobello e
Pietro Paolo Veneziani, 444. Lippo
Dalmasi , II , 15, n. 4. Niccolò del-
l'Arca, 120, n. 2 e 121. Galasso, III,
90, n. 2. Francesco di Simone, 371.
Filippino Lippi, 467. Giacomo Fran-
cia, 560. Alfonso Lombardi, V, 85
e n. 2. Girolamo da Trevigi, 137.
Fra Damiano da Bergamo, I, 203,
VII, 16, n. 1. Buonarroti, 146, 147,
n. 1 e 341, 342. Prospero Spani, 147,
n. 1 e 342.
— S. Donato. Giacomo Francia, III,
560.
— Padri Filippini. Giuliano Bugiar-
clini, VI, 204, n. 3.
— S. Francesco. Puccio Capanna, I,
404. Jacobello e Pietro Paolo Ve-
neziani, 436, n. 1. Lippo Dalmasi, II,
15. Cristofano Ortali, 140, n. 3. Si-
mone Benvenuti, 140, n. 2. Lorenzo
Costa, III, 136. Mazzolino, 139, n. 1.
— S. Giacomo. Jacopo della Quercia,
II, 114, n. 3.
— S. Giacomo Maggiore. Simone Ben-
venuti, II, 140, n. 2. Francesco
Francia, III, 537, n. 2 e 539. n. 2.
Bagnaca vallo, V, 178, n. 4. Sam-
macchi ui, ivi. Innocenzo Francucci,
187 e n. 2.
•— S. Giovanni decollato. Pace da
Faenza, I, 405.
— S. Giovanni in Monte. Lorenzo
Costa, III, 136, n. 2. Zaccheria da
Volterra, IV, 540, n. 1.
— S. Giuseppe de' Cappuccini (presso
la città). Marco Zoppo, III, 406, n. 1.
— S. Giuseppe. Zaccheria da Volterra»
IV, 548.
166
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Bologna. Chiese: S. Lorenzo dei Quer-
vini. Lorenzo Costa, III, 137, n. 2.
— Madonna detU del Daracane. Fran-
cesco Coesa, III, 141, n. 1. Properzia
de'Rossi, V, 76, n. 1. Alfonso Lom-
bardi, 86 e n. 5. Prospero Fontana,
VII, 415.
— Madonna del Popolo. Alfonso Lom-
bardi, V, 86 e n. 7.
— S. Maria del Monte. Gio. Battista
Cremonini, II, 91, n. 1. Galasso, III,
89, n. 2.
— S. Maria della Vita. Alfonso Lom-
bardi, V, 86 e n. 1.
— S. Martino Maggiore. Lorenzo Co-
sta, III, 137, n. 2. Francesco Fran-
cia, 554. Amico Aspertini, V, 180,
n. 1. Girolamo da Carpi, VI, 475.
Girolamo Sermoneta, VII, 572.
— S. Matteo. Innocenzo Francucci, V,
186, n. 5.
— Me zzar atta. V. Chiesa della Casa
di mezzo.
— S. Michele in Bosco. B. Perù zzi,
IV, 598. Alfonso Lombardi, V, 85
e n. 1. Bagnacavallo, 178 e n. 2 e
VI, 474, n. 4. Cotignola e Pupini,
183. Innocenzo Francucci, 186. Do-
ceno e Cungi, VI, 219. Veltroni, 221.
Frate Antonio olivetano, 473.. Gior-
gio Vasari, VI, 219 e VII, 18 e 664.
— S. Petronio. Antonio Vincenzi e
Padre Andrea Manfredi, I, 270, n. 5.
Jacopo della Quercia, II, 113. Fran-
cesco Cossa, III, 133, n. 2. Lorenzo
Costa, 133, 134. Ercole Ferrarese,
142 e seg. Vittorio Bigari, 133, n. 4.
• Ercole d'Antonio Roberti, 141, n. 1.
Giacomo Francia, 559. Zaccheria da
Volterra, IV, 548, n. 2. B. Peruzzi,
597, n. 2 e V, 554. Properzia de'Rossi,
V, 76, n. 2, 77, n. 1, 2 e 4. Alfonso
Lombardi , 85 e n. 3. Girolamo da
Trevigi, 136. Amico Aspertini, 182.
Vincenzo Caccianimici, 238 e n. 3.
Parmigianino, 226. Giulio Romano,
554. Tofano Lombardino, ivi. Tri-
bolo, VI, 59 e 60. n. 2. Jacopo Vi-
gnola, VII, 106. Buonarroti, 170,
171 e n. 2.
— S. Pietro. Marchionne, I, 278. Lo-
renzo Costa, III, 136. Ercole d'An-
tonio Roberti , 141 , n. 1. Ercole
Ferrarese, 143, n. 2. Guido Asper-
tini, 147. Bagnacavallo, V. 178, n. 6.
— S. Procolo. Lippo Dalmasi, II, 15.
i— 5. Salvatore. Girolamo da Trevigi,
V, 136, 137. Bagnacavallo e Biagio»
Pupini, 177. Innocenzo Francucci,
186 e n. 4. Girolamo da Carpi, VI, 474.
Bologna. Chiese: Servi. Bagnacavallo,
V, 178. Innocenzo Francucci, 186
e n. 3. Montorsoli, VI, 653.
— & Stefano. Giacomo Francia, III»
559. Bagnacavallo, V, 178 e n. 3.
— S. Tommaso di Strada Maggiore.
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2.
— SS. Vitale e Agricola. Francesco
Francia e Giacomo suo figliuolo,
545, n. 1. Bagnacavallo, ivi e V, 177.
— Gallerie : Comunale. Simone Ben-
venuti, II, 140, n- 2. Lorenzo Costa,
III, 136, n. 3 e 137 n. 2. Mazzolino,
139, n. 1. Francesco Cossa, 141, n. 1.
Guido Aspertini, 147, n. 3. Gherar-
do, 241, n. 1. Francesco Francia, 534,
n. 2, 537, n. 1, 538, n. 1, 543, n. 4 e 6
e 554. Raffaello Sanzio, 545, n. 4 e
IV, 350, n. 1. Giacomo e Giulio Fran-
cia, 559. Perugino, 578, n. 3. Gio.
Battista Cima, 665. Antonio e Bar-
tolommeo Vivarini, 669. Bagnaca-
vallo, V, 178, n. 6. Amico Asper-
tini, 179, n. 2. Timoteo Vite, IV, 497,
n. 1. Giuliano Bugiardi ni, VI, 204,
n. 3. Innocenzo Francucci, V, 186,
n. 2 e 186, n. 5. Parmigianino, 228,
n. 3. Doceno, VI, 222 e n. 1. Pro-
spero Fontana, VII, 410 e n. 2. Va-
sari, VI, 222, n. 1 e 666, n. 1.
— Hercolani. Bartolommeo Montagna,
III, 673. Marco Palmezzani, VI, 340.
Innocenzo Francucci, V, 185, n. 3.
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Ma-
rio tto Albertinelli, IV, 225, n.4. Fran-
cia, III, 555.
— Salina. Prospero Fontana, VII, 410,
n. 2.
— Zambeccari. Giuliano Bugiardini ,
VI, 204, n. 3.
— Palazzi e Case: Degli Albergati.
B. Peruzzi, IV, 597, n. 2.
— Aldovrandi. Ercole Ferrarese, III,
133, n. 4, 143, n. 1. Lorenzo Costa*
133, n. 4.
— Bentivoglio. Pagno Portigiani, II*
445, n. 1. Lorenzo Costa,' III, 135.
Francesco Francia, 539.
— Bolognetti. Marco Zoppo, III, 406*
n. 1.
— Grassi. Properzia de'Rossi, V, 75*
n. 1.
— Gualandi. Girolamo da Trevigi e-
Baldassarre Peruzzi, V, 137, n. 4.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
167
Bologna. Palazzi e Case : Afunart, oggi
Fioresi. B. Peruzzi, IV, 597, n. 2.
— Pubblico. Niccolò dell'Arca, II, 120
n. 2 e 121. Alfonso Lombardi, V,
86. Zaccheria da Volterra, 86, n. 4.
— Ratta. Giacomo Francia, III, 559.
— Dell'Università. Pellegrino Tibaldi,
VII, 417 e n. 2.
— Zampieri. Marco Zoppo, III, 406,
n. 1.
— Casino della Viola. Innocenzo Fran-
cucci, V, 186.
— Collegio degli Spagnoli. Giacomo
Francia, III, 560.
— Fonte in Piazza S. Petronio. Gio.
Bologna, VII, 629, 644, 645. Tom-
maso Laureti, 644, 645.
— Portico (strada). Puccio Capanna,
I, 404.
— - Torre Garisenda, perchè penda e
non rovini, I, 275, n. 2.
— Villa Zambeccari. Francia, III, 554.
Bolsena. Itola Visentina. Antonio da
Sangallo il Giovane,» V, 455, 456.
— Palazzo Crispo. Raffaello da Mon-
telupo, IV, 545. Simone Mosca, VI,
307.
Bondeno, presso Ferrara. Chiesa Mag-
giore. Garofalo, VI, 466.
Borgo S. Donnino Fortificazioni. Gio-
vanni Boscoli, VII. 423, n. 1.
Borgo S. Sepolcro. Chiese:. S. Ago-
stino (Pieve). Piero della France-
sca, II, 493, n. 3. Gerino da Pistoja,
III, 507, n. 1.
— Buon Gesù. Gerino da Pistoja, III,
507.
— S. Croce. Il Rosso, V, 163.
— Duomo. Bartolommeo della Gatta,
III, 219. Perugino, 578 e n. 2.
— S. Francesco. Gio. Maria Pichi, VI,
259.
— S. Maria de'Servi. Matteo di Gio-
vanni, II, 493, n. 3.
— Mura. Niccolò di Piero, II, 137.
— Palazzi e Case: Conservatori (dei),
ora Monte Pio. Piero della Fran-
cesca, II, 494 e 495, n. 1.
— Marini Franceschi. Pi»»r della Fran-
cesca, II, 488, n. 1.
— Municipale. Luca Signore Ili, III,
703.
— Spedale. Piero della Francescani,
494, n. 1.
Bosco, presso Alessandria della Paglia.
Chiesa di S. Croce. Vasari, VII,
706.
Brà. Casa Sparvieri. Francesco Mo-
roni, V, 313.
Bracciano. Palazzo di Paolo Giordano
Orsini. Taddeo e Federigo Zucche-
ri, VII, 86.
Brescia. Chiese: S. Alessandro. Ci-
verchio, III, 653, n. 1.
— 5. Clemente. Moretto, VI, 505, n. 1.
— Duomo. Moretto, VI. 505, n. 1.
— Duomo vecchio. Civerchio, III, 653,
n. 1.
— SS. Faustino e Giovita. Lattanzio
Gambaro, VI, 506 e n. 4.
— & Francesco. Zenale, IV, 151, n. 1.
Girolamo Romanino, VI, 504 e n. 4.
— S. Giulia. Sua architettura, I, 235.
— S. Lorenzo. Lattanzio Gambàro, VI,
507.
— & Maria delle Grazie. Moretto,
VI, 505, n. 1.
— SS. Nazzario e Celso. Moretto, VI,
505, ». 1 e 506. Tiziano, VII, 444.
— S. Pietro in Oliveto. Moretto, VI,
5()6. Francesco Richino, 509 e n. 1.
— Cappella Malatesta. Gentile da Fa-
briano, III. 21.
— Palazzi: Gambaro, oggi Bonvicini.
Lattanzio Gambaro, VI, 507.
— Pubblico. Jacopo Bresciano, VII,
520, 521.
— Porta Brusciata. Moretta, VI, 505,
506 e n. 1.
— Villa Martinengo, presso la città.
AI«^in<lro Moretto, VI, 505, n. 1.
Bris'ghe a Chiesa dei Minori Osser-
vanti. Marco Palmezzani, VI, 339.
Broncone ( del ). Compagnia. Descri-
zione di una sua festa data in Fi-
renze, VI, 252 e s»»g.
Bruges. Chiesa di Nostra Donna. Buo-
narroti, VII, 158, n. 2 e 348.
Bruxelles. Biblioteca Reale. A lavan-
te, III, 232
— Chiesa di Santa Gudula. Giovanni
Ack, VII, 588.
— Galleria. Divik da Lovanio. VII,
582, n. 4.
— Palazzo de' Signori. Ruggero Van-
der-Weyden, VII, 580 e n. 5.
Busseto. Chiesa dei Minori Osservanti.
Gio. Francesco Bembo, V, 147, n. 4.
e
Caen. Museo. Perugino, III, 581, n. 4.
Cagli. Chiese: S. Angelo. Timoteo
Vite, IV, 496, n. 5.
1G8
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Cagli. Chiese: S. Domenico. Gio. Santi,
IV, 394, 402.
— Rocca. Francesco di Giorgio, III, 70,
n. 4.
Calcinaja. Buffai macco, I, 519.
Camaldoli, presso Firenze, chiesa ora
distrutta. Lorenzo Monaco, II, 19
e 21.
Camaldoli. Badia. Giuliano di Baccio
d'Agnolo, V, 358. Vasari, I, 683,
VII, 660 e seg., 663 e 667. Spinello,
I, 683.
— Eremo. Giotto, I, 396.
Campagnano, presso Roma. Chiesa di
S. Maria. Antoniasso, III, 470, n. 1.
— Rocca. Francesco di Giorgio, HI,
73, n. 5.
Campo, presso Feltre. Chiesa. Pietro
Luzzi, V, 203, n. 1.
Campora, monastero presso Firenze.
Giottino, I, 626. Filippino Lippi, III,
464.
Campriano, fuori d'Arezzo. Domenico
Pecori, III, 222, n. 1.
Candia. Fortificata da Michele Sanmi-
cheli, VI, 346.
Candì ana. Badia. Girolamo dai Libri,
V, 330.
Canea (la). Fortificata da Michele San-
micheli, VI, 346.
Capodistria. Chiese: Duomo. Bene-
detto Carpaccio, III, 642, n. 3. Vit-
tore Carpaccio, 663.
— S. Anna. Gio. Battista Cima, III,
664.
Capolona. Badia nel contado d'Arezzo.
Domenico Puligo, IV, 464.
Caprarola. Fortezza o Rocca. B. Pe-
ruzzi, IV, 602, n. 4. Antonio da
San gal lo il Giovane, V, 451.
— Palazzo de' Farnesi. Antonio da
Sangallo il Giovane, V, 451, n. 4.
Jacopo Vignola, VII, 107. Descri-
zione di questa fabbrica e delle sue
pitture, ivi e seg.
Gapua. Castello. Fuccio, I, 298.
— Duomo. Antoniasso, III, 470, n. 1.
Careggi. Villa de' Medici. Angelo
Bronzino, VII, 596. Jacone, VI, 452.
Pontormo e Angiolo Bronzino, 281.
Carpi. Chiese: Duomo. B. Peruzzi, IV,
598, n. 3.
— S. Niccola. B. Peruzzi, IV, 598, n. 3.
— Oratorio della Rotonda. B. Peruz-
zi, IV, 598, n. 3.
— Oratorio della Sagra. B. Peruzzi,
IV, 598, n. 3.
Carrara. Chiesa di S. Andrea. Bernar-
dino figliuolo di Antoniasso, III,
470, n. 1.
Cartoni. Vedi Disegni.
Casaglia, presso Ferrara. Bono ferra"
rese, III, 27, n. 3.
Casale di Monferrato. Chiese: S. D*-
menico. Gio. Francesco Caroto, 7,
283.
— S. Francesco. Matteo Sanmichdi,
VI, 345 e n. 2.
— Castello. Matteo Sanmicheli, VI, 345
e n. 1.
— Palazzi dei Marchesi di Monfer-
rato. Gio. Francesco Caroto, V, 283.
Cascia, nell'Umbria. Chiesa. Niccolò
Circignani, VII, 578, n. 3.
Cascina, presso Pisa. Martino di Bar-
tolommeo Senese,. I, 477, n. 2.
Casole, nel Volterrano. Palazzo del
Comune. Giacomo Pacchiarotti, VI,
418.
— Chiesa della Pieve. Sollazzino, I,
600, n. 1.
Castel Durante. Timoteo Vite, IV, 496.
— Palazzo Ducale. Girolamo Genga,
VI, 320.
Castel fiorentino (presso). Tabernacolo.
Gozzoli, III, 61 e 62, n. 1.
Castelfranco, nel Friuli. Giorgione,lV,
100, n. 1 e 105.
— Chiesa Parrocchiale. Giorgione,
IV, 97.
Castelfranco di sopra, nel Valdarno.
Castello. Arnolfo, I, 286.
Castelfranco di sotto, nel Valdarno.
Chiesa di S. Martino. Raffaello
Botticini, IV, 250.
Castelfranco, nel Veneto. Chiesa di
S. Liberale. Bozacco, VI, 594, n. 3.
Paolo Veronese, 359, n. 3.
— Palazzi: Della Soranza. Battista
da Verona e Paolo Caliari, VI, 369.
Anselmo Canneri, V, 291.
Castel Guidi, presso Pistoja. Lionardo
Malatesta pistoiese, IV, 648, n. 1.
Castellazzo d'Arconate. Palazzo Bu-
sca. Agostino Busti, IV, 542, n. 6.
Castellina, nel Chianti. Fortezza. Bru-
nelleschi, II, 368, n. 2.
Castello. Villa de' Medici. Angelo
Bronzino, VI, 282 e VII, 596. An-
tonio Lorenzi, 636. Montorsoli, VI,
639. Pierino da Vinci, 122, 123, 124.
Pontormo, 282. Tribolo, 72 e seg.
— Villa Rinieri. Tribolo, VI, 91.
Castelrigone , presso Perugia. Chiesi.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
169
della Madonna dei Miracoli. Ber-
nardo Rosselli detto del Buda, V,
53, n. 2. Topolino, VII, 283, n. 1.
Domenico Alfani, III, 623.
Castiglione Aretino. Vedi Castiglione
Fiorentino.
Castiglione Fiorentino. Chiese: Colle-
giata. Segna, I, 653, n. 1. Signo-
relli, III, 687. Tommaso di Stefano,
IV, 570, n. 3.
— S. Francesco. Lazzaro Vasari, II >
556.
— S. Giuliano (Pieve). Bartolommeo
della Gatta, III, 218.
Castiglione d' Olona, nella provincia di
Como. Chiesa Collegiata. Masolino
da Panicale, II, 269, 270. Bassori-
lievo sulla porta di detta chiesa,
272.
Castro (Città di). Fabbriche diverse.
Antonio da Sangallo il Giovane, V,
463.
Cazzuola (Compagnia della). Quando
e come ebbe principio, VI, 611.
Nomi di coloro che furono di que-
sta Compagnia, 612, 613. Descri-
zione di alcune feste date da essa,
613 e seg.
Cefalù, in Sicilia. Musaici. I, 197, n. 1.
Ceneda. Duomo. Jacobello de Flore,
IH, 661.
Cerbaia, fuori di Firenze. Lorenzo di
Bicci, II, 50.
Cerqueto , presso Perugia. Pietro Pe-
rugino, III, 603.
Cerreto Guidi. Chièsa di S. Leonardo.
Lavori di terra cotta invetriata, II,
198.
Certaldo. Ponte dell' Agliena. Giusto
d'Andrea, III, 53, n. 4.
— Pretorio. Giusto d'Andrea, III, 53,
n. 4.
Certosa, presso Firenze. Monastero.
Angelico, II, 506. Angelo Bronzino,
VI, 266 e Vn, 594. Antonio Vene-
ziano, 1, 667. Buffalmacco, 506. Fran-
cesco Sangallo, VII, 624, n. 3. Lo-
renzo Monaco, II, 21. Mari otto Al-
beriinelli, IV, 221, 222, n. 1. Pon-
tormo, VI, 266. Sepoltura degli Ac-
ciajuoli, I, 608.
Certosa, presso Pavia. Quando e da chi
eretta, I, 270, n. 3. Borgognone, IV,
148, n. 1. Gian Cristoforo, II, 650,
n. 2. Gian Giacomo Della Porta,
VE, 544. Marco Oggione, IV, 52,
n. 3. Perugino, III, 577, n. 4. Cri-
stofano Solari detto il Gobbo, VI,
516. Solari e Campi, IV, 120, 121,
n. 1. Fra Bartolomeo, Filippino Lip-
pi, Albertinelli, 225, n. 4.
Cesena. Chiesa di S. Agostino. Er-
cole Ferrarese, III, 146, n. 3.
— Palazzo Pubblico. Francesco Fran-
cia, ni, 542, n. 1.
Chimera etnisca di bronzo. Quando e
dove trovata, I, 221. Da chi de-
scritta, ivi, n. 1.
Chiusa (la). Fortezza. Michele Sanmi-
cheli, VI, 353.
Chiusi. Chiese: Duomo. Girolamo da
Cremona, IV, 584, n. 6. Liberale da
Verona, V, 278, n. 1.
— Sepoltura del re Porsenna e La-
berinto y I, 220.
— Torrazzo. Antonmaria Lari detto
il Tozzo, IV, 607, n. 3.
Chiusuri. V. Monteoliveto Maggiore.
Classi, presso Ravenna. Badia. Luca
Longhi, VII, 420.
Cingoli. Chiesa de' Domenicani. Lotto,
V, 259.
Cipro. Fortificata da Michele Sanmi-
cheli, VI, 346.
Città di Castello. Chiese: S. Agostino.
Raffaello, IV, 318 e n. 2.
— Duomo. Elia Lombardo, IV, 148,
n. 1. Il Rosso, V, 165, 166 e n. 1.
— S. Cecilia. Granacci, V, 344, n. 3.
— S. Domenico. Signorelli, III, 686.
Raffaello, IV, 318, n. 3.
— S. Fiorido. Doceno, VI, 223. Ri-
dolfo del Ghirlandajo e Michele suo
compagno, 545.
*— S. Francesco. Se Gentile da Fa-
briano vi dipingesse, III, 19. Signo-
rili, 686. Raffaello, IV, 318, 319,
u. 1. Vasari, VII, 707.
— Servi. Antonio Alberti, I, 641. Raf-
faello dal Colle, VI, 214, n. 2.
— Palazzi: Mancini. Pier della Fran-
cesca, II, 488, n. 1. Luca Signorel-
li. III, 704.
— Vitelli. Cola Dalla Matrice, V. 214.
Giuliano di Baccio d'Agnolo, '.%&,
Cristofano Gherardi e Battista della
Bilia, VI, 216.
Città della Pieve. Gio. Antonio Lap-
poli, VI, 14. Perugino, IH, 588,
n. 3.
— Chiese; Duomo. Domenico A Mani*
III, 623. Perugino, WJ,
— S. Maria dei Servi. Perugino ti* 1 »
606.
170
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Civit acastellana. Fortezza. Antonio da
Sangalli IV, 279, n. 3.
— Mura. Bernardo Rosselli no, III, 99.
Civita le del Friuli. Chiese: Duomo.
Oio. da Udine, VI, 562. Pietro Lom-
bardo, III, 675.
— S. Giovanni in Valle. Sebastiano
Florigerio, V, 109, n. 2.
— 8. Giuseppe. Paris Bordone, VII, 465.
— S. Maria a Castello. Paris Bordo-
ne, VII, 465.
— S. Maria de' Battuti. Oio. da Udine,
VI, 562. Pellegrino da San Daniel-
lo, V, 107 e n. 2.
— S. Maria in Valle. Pellegrino da
S. Daniello, V, 107, n. 4.
— S. Spirito (Compagnia). Sebastiano
Florigerio, V, 109, n. 2.
— Palazzo del Comune. Montagnana,
ni, 170, «. 6.
Civitavecchia. Bernardo Rossellino ,
III, 99.
— Fortificazioni. Antonio da Sangallo
il Giovane, V, 450, n. 1, 454, n. 2.
Baccio Pomelli, II, 655.
Colle di Valdelsa. Casa Campana.
Giuliano di Baccio d'Agnolo, V,355.
— Chiesa di S. Agostino. Ridolfo del
Ghirlandajo, VI, 545, n. 3.
Colonia. Galleria. Bartolommeo Mon-
tagna, III, 673.
— Raccolta Ramboux Tavola attri-
buita a Ugolino Senese, I, 454, n. 2.
Comerzo. Chiesa di S. Maria. Batti-
sta Dalmati no, V, 106, n. 1.
Commentarii alle Vite. Di Ambrogio
Lorenzetti, I, 527-535. Di Andrea dal
Castagno, II, 683. Di Andrea Man-
tegna, III, 413. Di Andrea del Sarto,
V, 63. Di Andrea Tafi, I, 339-344.
Antonello da Messina, II, 575. Di
Antonio e Piero del Pollajuolo, III,
303. Di Antonio da Sangallo, V,
475. Di Baccio Pontelli, II, 659. Di
Baldassarre Peruzzi, IV, 615-640.
Di Bartolommeo della Gatta, III,
227. Di Fra Bartolommeo da S. Mar-
co, IV, 205. Di Benozzo Gozzo li, III,
59. Di Benvenuto Garofolo, VI, 527.
Di Bramante da Urbino, IV, 169-
174. Di Cimabue, I, 261. Di Delio,
II, 155-160. Di Domenico Puligo, IV,
471. Di Filippino Lippi, III, 479. Di
Fra Filippo Lippi, II, 633. Di Fran-
cesco Francia, III, 551. Di Gaddo
Gaddi, I, 355-357. Dei Genga, VI,
335. Di Gherardo, miniatore, III, 247.
Di Fra Giocondo Veronese, V, 335.
Di Giorgione, IV, 103. Di Giotto, I,
413-428. Di Fra Giovanni da Fie-
sole, II, 527. Di Gio. Francesco Ru-
stici, VI, 625. Di Giuliano da Maja-
no, II, 479. Di Giuliano e Antonio
da Sangallo, IV, 295-309. Di Jacopo,
Giovanni e Gentile Bellini, III, 175.
Di Jacopo Palma e Lorenzo Lotto,
V, 257. Di Jacopo da Pontormo, VI,
291. Del La Cecca, III, 205-209. Di
Leon Battista Alberti, II, 549. Di
Lorenzo di Bicci, II, 63-90. Di Lo-
renzo Ohi berti, 253. Di Lorenzo Mo-
naco, 27-29. Di Luca della Robbia,
189-199. Di Luca Signorelli, III, 609.
Di Marcantonio Bolognese, V, 443.
Di Masaccio, II, 305. Di Masolino
da Panicale , 269-273. Di Michelan-
gelo Buonarroti, VII , 319. Di Nic-
cola e Giovanni, pisani, I, 321-329.
Di Niccolò di Piero, II, 143-145. Di
Niccolò Soggi, VI, 31. Di Niccolò
detto il Tribolo, 103. Di Pesello e
di Francesco Peselli, III, 41-43. Di
Pinturicchio, 515. Di Randellino del
Garbo, IV, 243. Di Raffaello San-
zio, 391. Di Sandro Botticella III,
327. Del Sodoma, VI , 401. Di Ste-
fano fiorentino, I, 459. Di Ugolino
senese, 459. Di Vincenzo da S. Ge-
mi gn a no, IV, 503.
Commesso. Lavori varii che si fanno
di questa maniera, I, 143, 145, 199.
Como. Duomo. Bramante, IV, 152, n. 2.
Luini, VI, 520, n. 3.
Conegliano. Duomo. Gio. Battista Ci-
ma, III, 664.
Conj d'acci ajo, di bronzo e d'altri me-
talli, I, 163-165.
Contro. Chiesa di S. Francesco. Ze-
nale, IV, 151, n. 1.
Copara, presso Ferrara. Palazzo. Ga-
rofolo e Girolamo da Carpi, VI,
466.
Gopenhaghen. Galleria. Marino di Si-
ressa, VII, 587, n. 1.
Corfù. Fortezza. Gian Girolamo San-
micheli, VI, 361. Michele San miche-
li, 346.
Correggio. Chiesa di S. Quirico. Pom-
ponio Allegri, IV, 122, n. 1.
Cortona. Pietro Lorenzetti, I, 477.
— Chiese: & Agata in Cantalena.
Zaccagna, III, 695, n. 3.
— S. Domeniro. Angelico, II, 514 e
n. 3 e 532. Lorenzo di Niccolò Fio-
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
171
Tentino , 533. Bartolommeo della
Gatta, III, 219, n. 5.
Cortona. Chiese: Duomo. Buffalmac-
co, I, 516. Brunelleschi,II, 340 Fran-
cesco Signore Ili, III, 686 t n. 1 e 2,
687, n. 1 e 696, n. 4. Guglielmo da
Marcilla, IV, 420, n. 3. Niccola Pi-
sano, I, 305. Stadio Sassoli, 687,
n. 3. Zaccagna, III, 695, n. 3.
— S. Francesco. Buffalmacco, I, 517.
Domenico di Michelino e Lorenzo
di Puccio, 607, n. 2 e II, 522, n. 1.
— Compagnia del Gesù. Angelico, II,
532. Guglielmo da Marcilla, IV, 422.
Cri sto fa no Gherardi detto Doceno,
VI, 238. Vasari, VI, 238 e VII, 697.
— S. Margherita. Architettata da Nic-
cola Pisano, I, 305. Ambrogio Lo-
renzetti, I, 517, n. 1, 524 e III, 517,
n. 1. Andrea di Giusto, III, 53, n. 4.
Berna, J, 648 e III, 517, n. 1. Buf-
falmacco, I, 517.
— Compagnia di S. Niccolò. Luca
Signorelli, III, 699.
— Pieve. Vedi Duomo.
— Madonna del Calcinaio, presso la
città. Antonio Signorelli, III, 696.
Bernabei, 694, n. 4. Francesco di
Giorgio, 73, n. 5. Pietro di Domeni-
co di Nozzo, ivi. Guglielmo da Mar-
cilla, IV, 427, n. 4. Jacone, VI, 452.
— Palazzi e Case. Castellani. Luca
Signorelli, III, 700.
— Comunale. Francesco Signorelli,
III, 696, n. 4.
— Passerini. Guglielmo da Marcilla,
IV, 420 e 422, n. 1. Luca Signorelli,
Caporali e Papacello, III, 694, 695.
— Tommasi. Signorelli, III, 687, n. 2.
Crema. Chiese : S. Agostino. Paris Bor-
done, VII, 464.
— Duomo. Civerchio, III, 653, n. 1.
— S. Maria della Croce. Benedetto
Diana, III, 650, n. 3.
— Spirito Santo. Vincenzo Catena,
III, 643, n. 3.
— Monte di Pietà. Civerchio, III, 653,
n. 1.
Cremona. Chiese: S. Agata. Bernar-
dino Ricca o Ricco, IV, 584, n. 3.
Giulio Campi, VI, 496.
/— S. Agostino. Altobello Meloni, VI,
492. Perugino, III, 604.
— S. Antonio, Camillo Boccaccino, IV,
584.
— S. Domenico. Galeazzo Campi, VI,
495, n. 3.
Cremona. Chiese: Duomo. Boccaccino,
IV, 583, n. 2, VI, 459, 492, n. 2. Al-
tobello Melone, IV, 583, n. 2 e VI,
459, n. 4, 492, n. 2. Bonifazio Bembo,
Cristoforo Moretti, Girolamo Roma-
nino, IV, 583, n. 2. Cristofano Pedo-
ni, VI, 504, n. 1. Giò. Antonio Ama-
deo, 502, n. 4. Gio. Francesco Bem-
bo, V, 147, n. 4 e VI, 493, n. 1. Giu-
lio Campi, 502. Pordenone, IV, 583
n. 2, VI, 493 e V, 119, n. 2.
— SS. Fabiano e Sebastiano. Galeaz
zo Campi, VI 495, n. 3.
— S. Francesco. Boccaccino, IV, 583
n. 3.
— SS. Quilico e Giuditta. Boccacci-
no, IV, 583, n. 3.
— S. Lorenzo. Geremia da Cremona,
II, 385, n. 1. Omodeo, ivi.
— & Luca. Galeazzo Campi, VI, 495,
d. 3.
— S. Margherita. Giulio Campi, VI,
496 e n. 5.
— S. Niccolò (oratorio). Gio. France-
sco Bembo, V, 147, n. 4.
— S. Pietro. Gio. Francesco Bembo,
V, 147, n. 4. Soiaro, VI, 494.
— S. Sigismondo. Camillo Boccacci-
no, VI, 493 e n. 2 e IV, 584. Giulio
Campi, VI, 497 e n. 1. Soiaro, VI,
494.
— S. Vincenzo. Gio. Cristoforo, II,
650, n. 2.
— Palazzi e Case: Beltrami. Mante-
gna, III, 417. Boccaccino, IV, 583,
d. 3.
— Crotti già Raimondi. Gio. Gaspero
Pedoni, VI, 504, n. 1.
— Municipale. Gio. Gaspero Pedoni,
VI, 504, n. 1.
— Reale. Altobello Melone, VI, 459,
n. 4.
— Schinchinelli. Europa Anguisciola,
VI, 501, n. 1.
Custrino, in Germania. Fortezza. Roc-
co Guerrini, VII, 555, n. 4.
Cutigliano, presso Pistoja. Pieve. Fra
Paolino da Pistoja, IV, 215.
D
Damaschina (lavoro alla) o Tausia. In
che consista e come si faccia, I, 211.
Danzica. Biblioteca. Martino Schòn-
gauer, V, 398, n. 1.
Deruta, presso Perugia. Chiesa de' Con-
ventuali. Alunno, III, 510, n. 5.
172
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Diamante (del) Compagnia. Descri-
zione della festa fatta da essa in
Firenze, VI, 250 e seg.
Disegni e Cartoni. Che cosa sieno e
come si facciano, I, 168, 174 e 175
e seg. Di antichi maestri raccolti
dal Vasari, I, 258, n. 2. Dell'Ange-
lico, II, 515, n. 1. Di Benozzo Ooz-
zoli, III, 49, n. 4. Del Mantegna, 431
e seg. Di Mino da Fiesole, 125, n. 2.
Di Pietro Perugino, 607-609. Del Pe-
sellino, 39, n. 1.
Disegno (del) Compagnia o Accade-
mia in Firenze. In quali luoghi si
radunasse, VI, 655. Rimessa su dal
Montorsoli insieme con fra Zacche-
ria de* Servi e Giorgio Vasari, 656.
Descrizione della festa fatta in quella
occasione, ivi e segg. Protetta dal
duca Cosimo, 658. Approva i suoi
Statuti, ivi, n. 2. Suo stemma, 659
e n. 1.
Dresda. Galleria Beale. Andrea del
Sarto, V, 51, n. 3. Bachiacca, III,
592, n. 4. Bagnacavallo, V, 178,
n. 6. Correggio, IV, 125, n. 1, 127,
n. 1, 128, n. 1. Dosso Dossi, V,
98, n. 3. Ercole Ferrarese, III, 145,
n. 1. Ercole d'Antonio Roberti, 141,
n. 1. Francesco Francia, 541, n, 1.
Franciabigio, 592, n. 4 e V, 197,
n. 1. Giulio Romano, 546, n. 1 e VI,
489, n. 5. Garofolo, VI, 465, n. 6 e
467, n. 2. Leonardo da Vinci, IV, 62.
Mantegna, III, 414. Niccolò dell'A-
bate, VI, 481, n. 4. Palma Vecchio,
V,244, n. 3 e 248, n. 1. Pàolo Ca-
liari, VI, 372, n. 2. Parmigianino,
V, 232, n. 2. Randellino del Gar-
bo, IV, 238, n. 2. Raffaello, IV, 365,
n. 1. Tiziano, VII, 435, n. 1 e 460,
n. 2.
Dublino. Galleria Nazionale. Marco
Pai mezzani, VI, 337.
Dusseldorf. Galleria. Leonardo da Vin-
ci, IV, 47, n. 1.
E
Empoli. Pieve. Cimabue, I, 254. Fran-
cesco di Giovanni Botticini e Raf-
faello suo figlinolo, IV, 245. 247.
Giovanni dal Ponte, I, 63i. Giovan-
ni Toscani, I, 629.
— Palazzo Municipale. Raffaello di
Francesco Botticiui, IV, 247.
F.
Fabriano, Casa Bossi. Gentile da Fa-
briano, III, 20.
Faenza. Chiese: Duomo y Benedetto da
Majano, III, 337, 338, n. 1. Dossi, V,
100, n, 1. Innocenzo Francucci, 186,
n. 5.
— & Francesco. Ottaviano da Faenza,
I, 404.
— S. Ippolito e S. Giovanni. Nomi-
nati, I, 301.
— Biformati. Donatello, II, 413, n. 4.
— Palazzi e Case: Bernardi. Gior-
gione, IV, 95 e n. 2.
— Libreria pubblica. Donatello, II,
413, n. 4.
— Orfanotrofio delle Micheline. Mar-
co Palmezzani, VI, 336.
Famagosta. Fortezza. Luigi Brugnoli,
VI, 363.
Fano. Chiese: S. Croce. Giovanni Santi,
IV, 393-398.
— S. Maria. Giovanni Santi, 393-398.
— S. Maria Nuova. Perugino, 111,604.
— S. Michele. Pompeo da Fano, VII,
73, n. 3.
— S. Tommaso. Giuliano Presciutto,
IV, 405 e n. 1.
Feltre. Chiesa : Ognissanti. Pietro Luz-
zi, V, 203, n. 1.
— Palazzi e Case: Avogadro Tauro
(ora Bartoldini) Pietro Luzzi, V,
203, n. 1.
— Palazzo Crico. Pietro Luzzi, V, 203,
n. 1.
— Seminario. Pietro Luzzi, V, 203,
n. 1.
Ferrara. Chiese: S. Agostino. Giotto,
I, 388. Pier della Francesca, II, 492.
— S. Andrea. Garofolo, VI, 462.
— & Bartolo. Benvenuto Garofolo, VI,
462.
— Convento di S. Bernardino. Garo-
folo, 467 e n. 3.
— S. Domenico. Cosimo Tura, II, 143,
145, n. 1 e III, 92. Lorenzo Costa,
III, 132. Garofolo, VI, 465.
— Duomo. Alfonso Lombardo, V, 86,
n. 6. Cosimo Tura, II, 143 e 145,
n. 1. Dosso Dossi, V, 97, n. 5. Fran-
cesco Francia, IH, 542 e n. 2. Ga-
rofolo, V, 101, n. 1 e VI, 463 e n. 2.
Giovanni Raes e Cam mi Ilo Filippi,
V, 101, n. 1. Guglielmo Ziraldi, II,
145, n. 1. Jacopo della Quercia, II,
113, n. 2. Meo del Caprina, II, 664.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
173
.Niccolò Baroncelli e Domenico di
Paris, II, 386, n. 1.
Ferrara. Chiese: S.Francesco. Garo-
falo, VI, 463, 464, n. 1 e 3. Girolamo
da Carpi, VI, 475. Tommaso da Car-
pi, VI, 469, n. 5.
— S. Giorgio. Antonio Rossellino, III,
96, n. 2. Girolamo da Carpi, VI, 476.
Ottaviano da Faenza, I, 404.
— & Girolamo. Cosimo Tura, II, 143.
— Monastero delle Benedettine. Tom-
maso da Carpi, VI, 469, n. 5.
— & Paolo. Ercole di Giulio Cesare
Grandi, III, 141, n. 1. Girolamo da
Carpi, VI, 476 e n. 3.
— S. Spirito. Garofalo, VI, 463.
— Gallerie: Comunale. Cosimo Tu-
ra, II, 143. Dosso Dossi, VI, 462,
n. 1. Galasso, III, 89, n. 2. Garofalo,
VI, 463, n. 1 e 3, 464, n. 3, 465,
n. 3 e n. 6, 466, n. 3. Vittore Car-
paccio, III, 662.
— Costabili. Baldassarre Estense, III,
27, n. 2. Bono ferrarese, 27, n. 3.
Cosimo Tura, II, 143. Cotignola, V,
184, n. 2. Cristofano ferrarese, II,
140, n. 3. Galasso, III, 89, n. 2. Si-
mone Benvenuti, II, 140, n. 2. Ste-
fano da Ferrara, III, 407, n. 1. Maz-
zolino, III, 139, n. 1. Garofalo, Bia-
gio Rossetti e Gabriello Frisoni, VI,
462, n. 1.
— Biblioteca. Libri Corali già della
Certosa, da chi miniati, II, 143,
144.
— Palazzi e Case: Belfiore. Angelo
da Siena detto Parrasio, III, 90, n. 1.
— Ducale. Battista Dossi, V, 98, n. 2.
Dosso Dossi, ivi e VII, 433. Duca
tagliapietra, III, 146. Giovanni Bel-
lini e Tiziano, VII, 433.
— Degli Estensi. Antonio Alberti, I
642, n. 1. Giotto, 388.
— Muzzarelli. Garofalo e Girolamo
da Carpi, VI, 466.
— Soncini. Girolamo da Carpi, VI, 476.
— Strozzi, Amico Aspertini, V, 179,
n. 2. Lorenzo Costa, III, 132, n. 3.
Ferrara (presso). Palazzo di Schi fa-
noia. Affreschi da chi dipinti, II,
144, 145, n. 1. Lorenzo Costa, III,
132, n. 3. Pier della Francesca, II,
491, n. 2. Galasso, Marco Zoppo,
Cosmo di Tura e Francesco Cossa,
III, 132, n. 3.
Fiesole. Chiese: Badia. Brunelleschi,
II, 367. Giuliano da Majano, 468.
Fiesole. S. Girolamo. Andrea da Fie-
sole, IV, 478, n. 2.
— S. Maria Primerana. Andrea da
Fiesole, IV, 480. Francesco San-
gallo, VII, 624, n. 4. Mariotto di
Nardo, I, 610, n. 3. Statua di San
Romolo, II, 193, 194. Quadro di
terra cotta invetriata, 194.
— Vescovado. Andrea da Fiesole, IV,
478. Mino da Fiesole, III, 122, n. 2 e 3.
Fiesole (presso). Oratorio di S. An-
sano. Angelico, II, 512, n. 2. Bot-
ticella III, 328. Lavoro di terra cotta
invetriata, II, 193.
— Convento di S. Domenico. Ange-
lico, II, 510, n. 1 e 506. Fra Bene-
detto suo fratello, 506. Sogliani e
Santi di Tito, V, 124.
— Chiesa di S. Francesco. Piero di
Cosimo, IV, 141, n. 3.
— Palazzo Medici. Michelozzo, II, 442.
Firenze. Chiese: S. Agnese. Compa-
gnia. Simone Ferrucci, II, 458, n. 2.
— S. Ambrogio. Alesso Baldovinetti,
II, 599, n. 2. Fra Filippo Lippi, II,
615 e n. 2. Giosuè di Santi, 88.
Mino da Fiesole, HI, 120, n. 1. Co-
simo Rosselli, 184, 185, n. 1. Cle-
mente del Tasso, 348. Lionardo del
Tasso, ivi e IV, 523, n. 4. Michele
del Tasso, III, 349.
— Annunziata. Convento. Leon Bat-
tista Alberti, II, 543, 544 e n. 1.
Alessandro Allori, VII, 606. Andrea
dal Castagno, II, 671 e n. 1. Anto-
nio del Ceraiolo, IV, 463 e VI, 542.
Antonio di Donnino, V, 200, n. 2.
Baccio d' Agnolo , 350 e n. 2. Bac-
cio da Montelupo, IV, 547 e n. 2.
Baldovinetti, II, 595. Clemente e
Baccio Bandinelli, VI, 186, 189. Mae-
stro Bartolommeo, 542, n. 1. An-
gelo Bronzino, VII, 600. Benedetto
Buglioni, li, 184, n.l e III, 376. Gio-
vanni Caccini, V, 59, n. 1. Francesco
Camilliani, VII, 628, n. 3. Dello, II,
147. Andrea Feltrini, V, 8, n. 2, 207
e n. 2 e VI, 248. Franciabigio, V, 8
e 192. Taddeo Gaddi, I, 574, 575.
Giuliano da Maiano, Giusto e Mi-
nore legnaiuoli, li, 468. David del
Ghirlandaio, VI, 540, n. 2. Ridolfo
del Ghirlanda] o, 540 e n. 2. Janni
francese, I, 167. Angelo Gaddi, ivi.
Fra Giovanni da Fiesole, ivi. Mon-
torsoli , VI, 635, 636, 655. Neri di
Bicci, II, 76, 77. Andrea e Bernardo
174
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Orcagna, I, 595. Piero di Cosimo,
IV, 137, 138, n. 1. Pontormo, VI, 248
e 257. Michelozzo e Pagno Porti-
giani, II, 445. Giovanni di Bettino,
444, n. 5. Fra licione, ivi. Domenico
Pagni, ivi. Giovanni da Rovezzano,
ivi. Maso di Bartolorameo, 446, n. 1.
Puligo, IV, 466. Antonio e Giuliano
da Sangallo, 276, 277, n. 1. Fran-
cesco Sangailo, VII, 624 e n. 3. An-
drea del Sarto, V, 8, 11 e seg., 15
e seg. 27, 34, n. 3, 4, e 45. Cosimo
Rosselli, III, 184. Rosso, V, 156 e
n. 1 e 157 e n. 1. Nanni Unghero,
VI, 56, n. 1. Voti o immagini di
oro, III, 374.
Firenze. Chiese: S. Antonio. Chiesa e
convento presso Porta Faenza. Moc-
cio, I, 658.
— S. Antonio al Ponte alla Carraia.
Antonio Veneziano, I, 663. Sbattuto
dal vescovo Ricasoli, ivi.
— .S. Apollinare. Domenico di Miche-
lino, II, 522. Andrea e Bernardo
Orcagna, I, 596.
— Santi Apostoli. Quando e da chi
fatta edificare, I, 235, 238. Iscri-
zione che ne fa memoria, ivi. Sua
architettura lodata, 332. Lavoro di
terra cotta invetriata, II, 192. Tom-
maso Manzuoli, VII, 612. Spinello
Aretino, I, 680. Vasari, VII, 667 e
seg., 669, n. 1.
— S. Appollonia. Raffaello da Mon-
telupo, IV, 544.
— Badia. Da chi edificata, I, 236 e
284, n. 2. Arnolfo, 284. Angelico,
II, 513. Benedetto da Rovezzano, IV,
182,535. Angelo Bronzino, VII, 594.
Buffalmacco, I, 506. Benedetto Bu-
glioni, II, 184, n. 1 e 192 e IV, 182.
Puccio Capanna, I, 403. Giotto, 373
e 399. Libri corali miniati dal Boc-
cardino vecchio, HI, 242. Filippino
Lippi, 464, n. 1 e 475. Masaccio, II,
290. Mino da Fiesole, III, 120, n. 2
e 3 e 121. Battista Naldini, VII, 611
e n. 2. Niccola Pisano, 1, 303, n. 3.
Don Niccolò Rosselli, II, 23, n. 1.
Bernardo Rossellino, III, 102, n. 1.
Francesco Salviati, VII, 10. Soglia-
ni, V, 125 e n. 4. Zanobi Strozzi, II,
521, n. 1. Battistadel Tasso, III, 351.
Chimenti di Domenico del Tasso,
350. Vasari, VII, 709.
— & Barnaba. Lavoro di terra cotta
invetriata, II, 191.
Firenze. S. Basilio, al Canto alla Ma-
cine (de' frati Ermini o Armeni). Pie-
tro Cavallini, I, 539. Giottino, 623 e
n. 2.
— S. Bastiano, Compagnia. Ridolfo del
Ghirlandajo e Michele suo. compa-
gno, VI, 544. Lorenzo di Credi, IV,
567 e n. 2.
— Battilani. Compagnia. Ridolfo del
Ghirlandaio, VI, 540.
— Del Bernardino. Compagnia. Co-
simo Rosselli, III, 185, n. 2.
— Bonifazio (di). Niccolò Soggi, VI,
18. Sogliani, ivi, n. 1 e V, 131, n. 1.
— Della Calza. Franciabigio, V, 194
e n. 1 e 2. Domenico Ghirlandajo,
III, 257. Perugino e Vannini, 573, n. 2.
— Camaldoli. Perugino, III, 569.
— Capitolo Fiorentino. Bicci di Lo-
renzo, II, 67.
— S. Carlo. Vedi S. Michele in Orto.
— Carmine. Domenico Bartoli, II, 4L
Benedetto da Rovezzano, IV, 531,
532. Lorenzo di Bicci, II , 53. Desi-
derio da Settignano, III, 108. Agnolo
Gaddi, I, 637. Giotto, 376. Jacopo
del Sellaio, II, 627. Filippino Lippi,
III, 462. Lorenzo Monaco, II, 20,
n. 1. Lorenzo di Salvi, ivi. Maso-
lino da Panicale, 265. Spinello Are-
tino, I, 679. Gherardo Stamina, II,
7. Vasari, VII, 707.
— S. Cecilia. Cimabue, I, 249 e n. 1.
— Ceppo. Compagnia. Sogliani, V, 126,
n. 1.
— Cestello. Vedi S. Maria Maddalena
de' Pazzi.
— S. Chiara. Leonardo del Tasso, IV,
523. Lorenzo di Credi, 568, n. 1 e 2.
— Chiarito (di). Figura votiva in cera
di Lorenzo il Magnifico, III, 374.
— Convertite (delle). Botticelli, IH,
311.
— S. Croce. Chiesa e chiostro fondato
col disegno di Arnolfo, 1,285. Ales-
sandro Allori, VII, 711, n. 2. An-
drea dal Castagno, II, 672. Baldo-
vinetti, 599, n. 2. Baccio Bandinelli,
VI, 182, n. 1, 184, n. 1. Benedetto
da Majano, III, 339. Lorenzo di Bicci,
II, 51 e 57. Bicci di Lorenzo, 66 e
67. Neri di Bicci, 51, n. 2 e 80. Bar-
tolommeo Bolgarini, I, 478. Bron-
zino, VII, 711, n. 2. Brunelleschi,
366. Cimabue, I, 249 e n. 3 e 251
e n. 1. Bernardo Daddi, 673. Desi-
derio da Settignano, III, 109. Dona-
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
175
tello, II, 333, 397 e 398, e 416.
Agnolo Gaddi, I, 637, 646. Taddeo
Gaddi, 350, 572. Lorenzo Ghiberti,
II, 233, d. 4 e 246. Domenico Ghir-
landaio, m, 255. Giottino, I, 624,
n. 3. Giotto, 373, 374 e 375. Gio-
vanni da Milano, 572, n. 2. Battista
Lorenzi, VII, 638 e n. 2. Giovanni
di Benedetto da Castello, 638. Mai-
nardi, m, 275. Margaritone, 1 , 362,
n. 1. Lippo Merami, 554. Michelozzo,
II, 442. Andrea del Minga, VII, 613,
n. 1. Mino da Fiesole, III, 119, n. 1.
Andrea Orgagna, I, 600. Perugino,
m, 577 e V, 206. Pesello, III, 37, n. 2.
Luca della Robbia, II, 175. Antonio
Rossellino, III, 94. Bernardo Ros-
sellino, 97. Francesco Salviati, VII,
29, 711. Don Simone, miniatore ca-
maldolense, II, 22, n. 1. Spinello
Aretino, I, 680 e 691. Gherardo
Stamina, II, 6. Stefano Fiorentino,
I, 450. Ugolino Senese, 454, n. 1 e
2 e 455. Vasari, VII, 683, n. 1 e 711.
Verrocchio, III, 361.
Firenze. Chiese: Crocetta (della). So-
gliani, V, 125.
— -S. Domenico del Maglio. Verroc-
chio, III, 365, 366, n. 1.
— Duomo. Disegnato da Arnolfo, I,
286. Quando ne fu gettata la prima
pietra, 287. Iscrizione che ne fa me-
moria, 291. Con quali denari fu
fatta, 288. Descrizione dei suoi fon-
damenti, ivi. Sue misure, 289, n. 1.
Da chi descritta e illustrata, 288 e
n. 2. Le tre principali tribune vol-
tate da Arnolfo, 291. Cupola, 287,
292. Dove sieno i modelli originali
delle tribune, 292, n. 2. Modello
della cupola, e discorsi del Brunel-
leschi ai consoli e operai sul modo
di voltarla, II, 339, 342. Architetti
oltramontani e toscani chiamati a
consiglio per la medesima, 344 e
seg. Relazione del Brunelleschi, 347
e seg. Altri artefici che fecero il
modello della cupola, 351, n. 1. Al-
logata al Brunelleschi e al Ghi-
berti, 351 e 352. E quindi al solo
Brunelleschi, 358. Esecuzione della
cupola, 353 e seg. Modelli e disegni
della medesima lasciati dal Brunel-
leschi, 362, n. 2. Sua lanterna e mi-
sure, 363, 365 e n. 1. Andrea da
Fiesole, IV, 479, 480, n. 1. Acquajo
della sagrestia fatto da Andrea Ca-
valcanti, II, 383 e n. 2. Apostoli
dipinti da Lorenzo di Bicci, I, 55 e
VI, 141, n. 1. Dodici apostoli del Buo-
narroroti, VII, 346, 349. 351. Armadi
della sagrestia lavorati in tarsia da
Benedetto da Majano, IH, 334, n. 2.
Lavorati da Giuliano da Majano, II,
469 e 480. Ballatojo della cupola
architettato da Baccio d'Agnolo, V,
353. Bassorilievo sulla porta che va
a' Servi scolpito da Nanni d'Anto-
nio di Banco, II, 116, n. 1, 164,
n. 1 e 3. Bicci di Lorenzo, 55, n. 5
e 67. Rossello d' Jacopo Franchi ,
ivi. Lippo di Corso, ivi.
Campanile. Disegnato da Giot-
to, 1, 398. Compiuto da Taddeo Gad-
di, I, 586. Sculture fattevi da An-
drea Pisano, I, 488 e 591. France-
sco Talenti, ivi. Giovanni Bartoli,
II, 404, n. 2. Bernardo Ciuffagni,
463, n. 1. Sculture fattevi da Dona-
tello, 401, n. 1 e 404 e seg. Da Giot-
tino, 626. Da Luca della Robbia,
II, 169.
Altre sculture e pitture in
chiesa. Cassa di bronzo per il corpo
di S. Zanobi, fatta da Lorenzo Ghi-
berti, 235, n. 1. Cavallo di rilievo
fatto da Jacopo Orgagna, I, 610 e
n. 2. Coro di marmo scolpito da
Baccio Bandi ne Ili, VI, 175 e seg.
Crocifìsso scolpito in legno da Be-
nedetto da Majano e colorito da
Lorenzo di Credi, III, 337, n. 1 e
340 e IV, 568, n. 5. Cupola dipinta
dal Vasari, VII, 718, 723. Facciata
inventata da Lorenzo il Magnifico,
e messa in opera, di legname da
Jacopo Sana ovino a Andrea del Sar-
to, V, 25 e ?.. 2. Figure sopra la
porta dell'uffizio dell' opera, fatte
da Andrea della Robbia, II, 180,
n. 3. Finestre di vetri colorati fatti
col disegno di Donatello, 402. Fi-
nestre di vetri colorati fatti coi di-
segni del Ghiberti da Bernardo di
Francesco, 246, n. 2. S. Giuseppe,
di Lorenzo di Credi, IV, 567. Grup-
po della Pietà scolpito dal Buonar-
roti, VII, 244, n. 1. Libri corali mi-
niati dall'Angelico e da Attavante,
II, 522, 523 e n. 1 e HI, 234. Libri
corali miniati da Gherardo e Monte
suo fratello, 248, 250. Madonna col
Figliuolo in grembo, nella corte
dell'opera, scolpita da Pagno Por-
170
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
tigiani, II, 447, n. 4. Madonna con
due Angeli scolpita da Giovanni Pi-
sano, I, 312, 313. S. Marco scolpito
da Niccolò di Piero, II, 138, n. 1,
142, n. 2. Mariotto di Nardo, 1,610,
n. 3. Modello dell'aitar maggiore e
del coro fatto da Giuliano di Baccio
d'Agnolo, V, 357, 358. Monumenti
del cardinal Pietro Corsini e di
Luigi Marsili dipinti da Lorenzo di
Bicci, II, 50 e n. 2. Apostoli dipinti
dallo stesso, 55. Monumento del ve-
scovo Antonio d'Orso scolpito da
maestro Tino Senese, I, 432, n. 1.
Mosaico fatto da Domenico Ghirlan-
do, I, 197 e III, 274. Musaici fatti
da Monte, 251. Da Gherardo, ivi.
Da Domenico e David del Ghirlan-
dajo, ivi. Da Sandro Botticelli, ivi.
Musaici fatti da Gaddo Gaddi, I,
346 e n. 1. Testa di S. Zanobi in
mosaico, fatta da Gherardo, III, 240.
Non da Gherardo, ma da Monte suo
fratello, 251. Opere di Donatello, li,
400 e 401, n. 1 e 416. Opere di terra
cotta invetriata di Luca della Rob-
bia, 173 e 176, n. 3. Ornamenti in
legno per due altari intagliati da
Nanni Unghero, VI, 56, n. 1. Palla
di rame della cupola fatta da An-
drea del Verrocchio, HI, 365 e n. 1.
Pavimento cominciato da Baccio
d'Agnolo e continuato da Giuliano
suo figliuolo, V, 354, 357. S. Pietro
scolpito da Baccio Bandinelli, VI,
141. Porta di bronzo della sagre-
stia allogata a Luca della Robbia,
a Michelozzo e a Maso di Barto-
lommeo, II, 172, n. 1 e 401, n. 1.
Reliquario della testa di S. Zanobi,
non di maestro Cione, ma di An-
drea Arditi, I, 442, n. 1. Ricami di
Giannozzo, di Gallieno e di Lorenzo
di Michele fiorentini, IV, 240, n. 1.
Ritratto di Giovanni Acuto a ca-
vallo, e altri lavori di Paolo Uc-
cello, II, 211 e n. 2. Ritratto di
Niccolò da Tolentino, a cavallo, di-
pinto da Andrea dal Castagno, 673.
Sculture. Di Niccolò di Piero, 136.
Di Luca della Robbia, 170. Statua
di S. Andrea di Andrea da Fieso-
le, IV, 478, 489 e n. 2. Statue di
Bernardo Ciuffagni, II, 463, n. 1.
Statua d'un Evangelista di Nanni
d'Antonio di Banco, 164 e n. 1.
Statua di S. Giovanni Evangelista
scolpita da Benedetto da Ro ve zza-
no, IV, 532 e n. 3. Statua di S. Ja-
copo d* Jacopo Sansovino, VI, 57 e
VII, 491, 492, n. 2. Statue per la
vecchia facciata, di Andrea Pisano,
I, 483. Qua! sorte abbiano avuto,
484, n, 1. Non si credono opera di
Andrea, ma di altri maestri, ivi.
Tabernacolo e due statue di Apo-
stoli di Andrea Contucci, IV, 522,
n. 2. Tavola di Lorenzo di Credi,
568, n. 5. Tavola colla figura del
poeta Dante dipinta, non dall'Or-
gagna, ma da Domenico di Miche-
lino, I, 607, n. 2 e II, 85, n. 6.
Firenze. Chiese: S. Egidio. Dello, II,
147 e 155. Lorenzo di Bicci, 55. Bicci
di Lorenzo, 66 e 67. Il Boccardino
vecchio, III, 242, n. 1. Domenico Ve-
neziano, II, 571, n. 1. Andrea del
Castagno, 670 e seg. Francesco Bri-
ni, ivi e 239, n. 1.
— Faenza (Monastero di). Buonamico
Buffalmacco, I, 503. Giotto, I, 388.
— S. Felice in piazza. Michele di Ri-
dolfo del Ghirlandaio e Ridolfo del
Ghirlandaio, VI, 543. Neri di Bicci,
li, 59 e n. 2. II, 75.
— S. Felicita. Andrea da Fiesole, IV,
480. Bicci di Lorenzo, II, 67. Neri
di Bicci e Spinello Aretino, II, 81.
Angelo Bronzino, VII, 594. Brunel-
leschi, II, 350. Pontormo, VI, 271.
Carlo Portelli, VI, 548. Simone fra-
tello di Donatello, II, 459.
— S. Francesco di Paola (fuori di
Firenze). Luca della Robbia, II, 176,
n. 2.
— & Francesco delle Poverine (Con-
vento). Angelo Bronzino, VII, 594.
Giovanni d'Andrea della Robbia, II,
182, n. 2.
— S. Frediano. Ridolfo del Ghirlan-
dajo e Michele suo scolare, VI, 544.
Gozzoli, III, 46. Jacopo del Sellaio,
II, 627. Lorenzo di Credi, IV, 567,
n. 5 e IV, 568. Andrea della Robbia,
II, 180, n. 3.
— S. Gaetano. Vedi S. Michele Ber-
te Idi.
— S. Gallo. Architettata insieme col
Convento da Giuliano da San gal lo,
IV, 274. Giottino, I, 624, 625. Andrea
del Sarto, V, 9.
— S. Giorgio (ora Spirito Santo alla
Costa). Giotto, I, 399. Pesello, HI,
38, n. 1. Raffaellino del Garbo, IV,
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
177
236, n. 3. Ridolfo del Ghirlandajo,
VI, 539.
Firenze. Chiese : S. Giovanni fra VAr-
cora. Buffalmacco, I, 516. Lippo, II,
13, ,14.
— S. Giovanni. Battistero. Sua archi-
tettura lodata, I, 332. Colonne di
Porfido, I, 113. Donatello, II, 399 e
400. Progetto d' alzarlo fatto da Leo-
Dardo da Vinci, IV, 21. Fonte attri-
buito a Giovanni Pisano, I, 313, n. 2.
Dossale d'argento. Cione, 1,441.
Antonio del Pollajuolo, III, 288. Bot-
to di Gerì, Leonardo di Ser Giovanni,
Cristofano di Paolo, Michele di Mon-
te, Antonio di Salvi, Francesco di
Giovanni, Bernardo Cennini, ivi. n. 1.
Verrocchio, ivi e 539, n. 1. Betto di
Francesco Betti e Miliano di Dome-
nico Dei, ivi, n. 3. Paci. Maso Fini-
guerra, I, 209 e III, 287. Matteo Dei,
ivi.
Finestre di vetro. Gualtieri e
Giorgio fiamminghi, VII, 588, n. 5.
Libri Corali. Mpnte, IH, 250.
Musaici. I, 197. Andrea Tafi e
Apollonio greco, I, 332. Filippo di
Corso, I, 343, n. 2. Alesso Baldovi-
no tti, ivi. Agnolo Gaddi, I, 638. Gad-
do Gaddi, I, 346. Fra Jacopo Fran-
cescano, I, 335. Lippp, II, 13. Maestri
musaicisti del sec. xm, I, 340.
Paramenti. Antonio Del Pol-
iamolo, Paolo da Verona, Coppino
da Malines, Piero da Verona, Nic-
colò d'Jacopo e Antonio di Giovanni, -
III, 299 e n. 2.
Porte di bronzo. Concorso alla
seconda e terza porta, II, 223, 237,
243, e IH, 334 e seg. Ghi berti, 227.
237, 243. Cronologia delle porte ri-
stabilita, 254, 258. Andrea Pisano, I,
487, n. 3, 489, n. 3, Piero d'Jacopo.
ivi. Lippo di Dino, ivi. Piero di Do-
nato* ivi.
Sculture. Andrea Contucci, IV,
515, n. 1, VI, 603, 625 e seg. Dan li,
IV, 515, n. 1. Michelozzo, II, 432 e
n. 3. Rustici, VI, 603 e 625.
Tabernacolo. Lippo di Benivie-
ni, II, 13, n. 2.
— S. Girolamo sulla Costa. Berughet-
ta, III, 474. Filippino Lippi, ivi. So-
gliani, V, 125 e n. 5.
— S. Girolamo delle Poverine. Con-
vento. Alessandro del Barbiere, VII,
620, n. 1.
Firenze. S. Giuliano. Mariotto Alber-
tinelli, IV, 222, n. 1. Andrea dal Ca-
stagno, II, 672.
— 5. Giuseppe. Baccio d'Agnolo, V,
352. Santi di Tito, VII, 619.
— S. Giusto alle mura dei Gesuati.
Architettata da Antonio di Giorgio,
III, 570 e IV, 476, n. 4. Sua descri-
zione, IH, 570 e seg. Rovinata per
l'assedio, ivi, n. 2. Domenico del
Ghirlandajo, 570. Perugino, ivi. Be-
nedetto da Majano, 571. Gherardo
miniatore, ivi.
— S. Jacopo sopra Arno. Brunelleschi,
II, 350. Lorenzo Monaco, 21. Sogliani
e Sandrino del Calzolajo, V, 126.
— S. Jacopo in Campo Corbolini.
Cicilia, IV, 484, n. 4 e 485, n. 1.
— S. Jacopo tra' Fossi. Fra Bartolom-
raeo, IV, 197, n. 3. Antonio del Ce-
rajolo, IV, 463. Agnolo Gaddi, I,
636. Perugino, III, 576. Andrea del
Sarto, V, 10, n. 1.
— Innocenti. Domenico Ghirlandajo,
III, 258. Graffione, II, 598.
— Monastero di Lapo. Mariotto Al-
bertinelli, IV, 225, n. 4.
— S. Lorenzo. Sua fabbrica, II, 368,
n. 4. Ricostruita dal Brunelleschi,
369 e seg. Francesco Bachiacca, VI,
455. Bertoldo, II, 415. Angelo Bron-
zino, 287, n. 1 e VII, 604. Bene-
detto Buglioni, II, 184, n. 1. Giu-
liano Bugiardini, VI, 208. Deside-
rio da Settignano, IH, 108. Dona-
tello, II, 414, 415, 416. Facciata del
Buonarroti, VII, 188. Gio. da Udine,
VI, 560. Fra Filippo Lippi, II, 618,
n. 2. Mariotto di Nardo, I, 610, n. 3.
Michelangiolo, IV, 543, VI, 630,634,
VII, 192 e seg.; 195, 203, n. 2; 362,
364. 376. Baccio da Montelupo, III,
108 e IV, 547, n. 2. Raffaello da
Montelupo, IV, 543, VI, 634 e VII,
803 e n. 2. Montorsoli, VI, 64, 630,
634, 639 e VII, 203, n. 2. Piloto, V,
603, n. 1 e VII, 192. Pontormo, VI,
284 e seg. Antonio Rossellino, III,
96, n. 3. Il Rosso, V, 159. France-
sco da San gal lo, VII, 624 e n. 3. Se-
poltura de' Martelli, 11,419. Simone
fratello di Donateflo, 459, n. 2. So-
gliani, V, 125 e VI, 455. Vasari,
229 e VII, 691. Verrocchio, II, 414
e III, 361, 362.
— S. Lucia de' Bardi. Vedi S. Lucia
de' Magnoli.
Vasari. ludici. — Voi. IX.
12
178
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Firenze. Chiese : & Lucia de'MagnolL
Arcangelo di Cola, II, 66, 294, n. 1
e III, 36, d. 4. Andrea di Giusto, 36,
n. 4. fìicci di Lorenzo, II, 66 e III,
36, n. 4. Domenico Veneziano, II,
681. Jacone, VI, 450. Lorenzo di
Bicci, II, 54. Lunetta in terra coita
invetriata, 192. Pese) lo. III, 36, n. 4.
Don Simone, miniatore camaldo-
lese, II, 22, n. 2. Spinello Aretino,
I, 680. Zanobi Strozzi, II, 521.
— S. Lucia, in via S. Gallo. Gio.
Francesco Rustici, VI, 606.
— Madonna delle Nevi. Desiderio da
Setolano, III, 109, n. 1.
— S. Maria degli Angeli. Andrea dal
Castagno, II, 669. Atta vante, fio-
rentino, 23, n. 3. Botticelli, III, 324.
Angelo Bronzino, VII, 603. David
del Ghirlandaio, VI, 533. Ridolfo
del Obirlandajo , 538. Lorenzo Mo-
naco, II, 18. Zanobi Strozzi, 521.
Andrea Orgagna, I, 607.
— S. Maria a Candela già monaste-
ro. Franci abigio, V, 194, n. 2.
— S. Maria del Fiore. Vedi Duo-
mo.
— S. Maria Maddalena de' Pazzi.
Bachiacca, VI, 45p. Fra Bartolom-
meo, IV* 181, n. 2. Botticelli, III,
314, n. 1. Domenico e David del
Ghirlandajo, ivi, n. 3. Jacopo del
Sellajo, II, 643. Perugino, III, 584
e n. 3. Carlo Portelli, VI, 548. Pu-
ligo, IV, 466, n. 3, 4. Raffaellino del
Garbo, 238, n. 1 e 239, n. 3. Cosi-
mo Rosselli, III, 184, 185, n. 1.
— & Maria Maggiore. Botticelli, III,
312, n. 3. Cigoli, VI, 202, n. 2.
Agnolo Gaddi, I, 639. Lippo, II, 12.
Masaccio, 292. Pesello, III, 38, n. 1.
Carlo Portelli, VI, 547. Spinello Are-
tino, I, 678.
— S. filaria Novella, I, 248 e n. 1 e
294, n. 4. Sua edificazione, 350 e
seg., 356 e seg. Da chi architettata,
351 e seg. Sandro Agolanti, III, 261,
n. 1. Angelico, II, 507 e 513 e n. 4.
Andrea da Fiesole, Maso Boscoli e
Silvio^ Cosini, IV, 481, n. 2, .3 e 482,
n. 1, 2. Baccio d'Agnolo, V, 350 e
n. 3. Benedetto da Majano, III, 336.
Botticelli, 315, 316, n. 1, 323. Bru-
nelleschi, II, 334. Buffalmacco e
Bruno, I, 514, 515. Cimabue, 254.
Dello, II, 150. Desiderio da Sètti-
gnano, III, 108. Duccio, I, 656, n. 2.
Facciata disegnata da L. B. Alber-
ti, II, 541, n. 1.
Farmacia. Francesco Brini, III,
239, n. 1. Franciabigio , V, 196.
Taddeo Gaddi, I, 581, 582. Lorenzo
Ghiberti, II, 233. Domenico Ghir
landajo. III, 260 e seg. Giottino,I,
625. Francesco Granacci, V, 340.
Filippino Lippi, III, 469 e seg. Mae-
stro Lazzaro, II, 336, n. 2. Masac-
cio, 291. Lippo Menami, I, 554. Suor
Plantilla Nelli, V, 79, n. 6. Niccolò
di Piero, II, 142, n. 2. Nino d'An-
drea Pisano, I, 494. Andrea Orga-
gna, 594, 604. Bernardo Or cagna,
594. Pontorrao, VI, 256. Giovanni
d'Andrea della Robbia, II, 182, n. 2
e 193. Sepoltura del vescovo Aliotti
fatta da Tino di Camaino, senese,
I, 432, n. 1. Simone di Martino, 258,
594, 550. Stefano fiorentino, 449,
n. 2. Fra Jacopo Talenti, 550, n. 1.
Paolo Uccello, II, 208 e seg. Ugo-
lino senese, I, 454. Zanobi Strozzi,
II, 520. Vasari, VII, 710, 715, n. 1.
Firenze. S. Maria Nuova. Costruita
da Michele di Fruosino, II, 55. Lo-
renzo di Bicci, ivi. Alessio Baldovi-
netti, 592. Andrea dal Castagno,
676. Ausse fiammingo, I, 185. Bicci
di Lorenzo, II, 66 e 67. Francesco
Brini, III, 238 e 239, n. 1. Domenico
Veneziano, I, 185 e II, 676, 677.
Gherardo, III, 238, 248. Ugo d'An-
versa, I, 185.
— S. Maria sopr' Arno. Architettata
da Fuccio, I, 295, n. 2, 296.
— S. Maria Ughi. Domenico Ghirlan-
dajo, III, 259.
— S. Marco. Fra Giovanni Angelico
e Fra Benedetto suo fratello, II, 506,
507. Baccio da Montelupo, IV,' 541,
n. 1. Fra Bartólommeo, 186 e n. 2
e 196, 197, n. 1 e 2. Bicci di Lo-
renzo, II, 64. Botticelli, III, 312, n.l.
Pietro Cavallini, I, 539. Gherardo,
III, 241, 250. Domenico Ghirlan-
dajo, 258. Giotto, I, 394. Gio. da
Udine, VI, 559. Giuliano da Ma-
jano, II, 468. Lorenzo di Bicci, 50.
Michelo&zo, 440. Monte, III, 250. Pie-
ro di Cosimo, IV, 133. Antonio del
Poliamolo, III, 293, n. 2. Cosimo
Rosselli, 187. Stefano d'Antonio, II,
64. Sogliani, V, 129 e seg. Zanobi
Strozzi, II, 521, n. 1. Terra cotta
invetriata, 193.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
179
Firenze. Chiese: S. Marco. Compa-
gnia. Gozzoli, III, 46, n. 2.
— S. Martino (de'Buonomini). Filippi-
no Lippi, III, 462, n. 2.
— S. Martino a Porta al Prato. Ma-
riotto Albertinelli, IV, 224, n. 3. Pe-
rugino, III, 569.
— S. Matteo. Lorenzo di Credi, IV, 568.
~ S. Michele Berteldi o degli Anti-
nori. Baccio d'Agnolo, V, 353, n. 1.
Sculture di vecchia maniera, I, 243,
282.
— S. Michele in Orto (Oratorio di
S. Carlo ), Taddeo Gaddi, I, 574 e
n. 6. Simone di Francesco Talenti,
I, 602, n. 5.
— S. Michele Visdomini. Francesco
Brini, III, 239, n. 1. Mari otto di
Nardo, I, 610. Pontormo, VI, 258.
— S. Michele da Piazza Padella.
Vedi S. Michele Berteldi o degli
Antinon.
— S. Miniato al Monte (fuori di Fi-
renze). Da chi edificata, I, 236. Mu-
saico dell'abside di che tempo sia,
237 e n. 1. Pitture antiche, 242.
Facciata rifatta, 333. Baccio d'Agno-
lo, V, 953 e n. 2. Filippo di Corso,
I, 343, n.,2. Maso di Bartolommeo,
detto Masaccio, scultore, II, 291,
n. 2. Piero del Poliamolo, III, 291.
9
Luca della Robbia, II, 175. Antonio
Rossellino, III, 94 e 96. Spinello, I,
683. Paolo Uccello, II, 207. Zacche-
ria*d'Andrea, I, 343, n. 2.
— & Miniato fra le Torri. Andrea
dal Castagno, II, 679 e n. 2. Anto-
nio del Poliamolo, III, 291, 293.
~ Misericordia (Oratorio del Bigallo).
Alberto Arnoldi, I, 302, n. 1. Bene-
detto da Majano, III, 344, n. 5. Fi-
lippo di Cristofano, I, 302, n. 1. Ri-
dolfo del Ghirlandaio, VI, 538 e
n. 3. Noferi d'Antonio di Noferi,
ivi. Niccola Pisano, I, 302. Terra
cotta invetriata, II, 193.
*— Murate (delle). Baccio da Montelu-
po, IV, 541, n. 1. Desiderio da Set-
tignano, III, 109, n. 1. Mino da Fie-
sole, 119, n. 1. Raffaellino del Gar-
bp, IV, 239.
— De' Neri. Compagnia. Ridolfo del
Ghirlandajo e Michele di Ridolfo
del Ghirlandaio/ VI, 544.
— S. Niccolò. Gentile da Fabriano,
III, 7, n. 1. Masaccio, II, 290. Neri
di Bicci, 79, 80.
Firenze. S. Niccolò in via della Scala.
Spinello, I, 678. Guastata da un in-
cendio, ivi.
— Della Nunziatina. Giovanni Brini,
III, 239, n. 1.
— Ognissanti. Botticelli, III, 311. Buf-
falmacco, I, 506. Bernardo Daddi,
465 e seg. Domenico Ghirlandajo,
IH, 255, 258. Ridolfo del Ghirlan-
dajo, VI, 539. Giottino, I, 625. Giot-
to, 396. Giovanni da Milano, 584,
585. Lavoro di terra cotta inve-
triata, II, 192. Neri di Bicci, 58.
Pitture di vecchia maniera, I, 243.
Santi di Tito, VII, 619. Sculture di
vecchia maniera, I, 482.
— Orbatello. Domenico Ghirlandajo,
IH, 274, n. 2.
— Orsanmichele. Fabbrica'. Taddeo
Gaddi, I, 576. Francesco da San-
gallo, IV, 287. Neri Fioravanti e
Benci di Cione, I, 590. Francesco
Talenti, 591. Simone Talenti, ivi.
Si prova che il tabernacolo con No-
stra Donna, finora creduto di Ugo-
lino Senese, è opera di Bernardo
Daddi fiorentino, I, 459-463.
Pitture: Botticelli, III, 323. Agno-
lo Gaddi, I, 640. Niccolò di Pietro
Gerini e Ambrogio di Baldese, ivi.
n. 4. Jacopo di Casentino, 670. Lo-
renzo di Credi, IV, 567. Antonio 4 e
Piero del Poliamolo, III, 291. So-
gliani, V, 124. Ugolino Senese, I,
455 e seg.
ScUlture: Baccio di Montelupo,
IV, 540. Donatello, II> 334 e 402, 403.
Lorenzo Ghiberti, 232, 233. Gio. Bo-
logna, VII, 637, n. 2. IJanni d'An-
tonio di Banco, II, 162, 164. Nic-
colò di Piero, 138 e 142, n. 2. An-
drea Orgagna, I, 605, 607. Luca
della Robbia, II, 176. Francesco
da Saigallo, VII, 624. Simone da
Fiesole, II, 385. Verrocchio, III, 362
e seg.
— S. Pancrazio. Leon Battista Al-
berti, II; 543 e n. 1. Mariotto Al-
bertinelli, IV, 224. Agnolo Gaddi, I,
630 e n. 2. Giottino, 624. Filippino
Lippi, III, 464, n. 3. Neri di Bicci,
II, 84. Raffaellino del Garbo, IV, 239.
Luca della Robbia, II, 176 e n. 2.
Francesco^ di Simone, III, 371. Za-
nobi Strozzi, II, 521, n. 1. Clemente
Del Tasso, III, 348. E Lionardo suo
figliuolo, 349.
178
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE W
Firenze. Chiese: S. Lucia de' Magnoli.
Arcangelo di Cola, II, 66, 294, n. 1
e III, 36, n. 4. Andrea di Giusto, 36,
n. 4. fìicci di Lorenzo, II, 66 e HI,
36, n. 4. Domenico Veneziano, II,
681. Jacone, VI, 450. Lorenzo di
Bicci, II, 54. Lunetta in terra cotta
invetriata, 192. Pese Ho, III, 36, n. 4.
Don Simone, miniatore camaldo-
lense, II, 22, n. 2. Spinello Aretin
I, 680. Zanobi Strozzi, II, 521.
— S. Lucia, in via S. Gallo jf on .
Francesco Rustici, VI, 606 ^ j[j f
— Madonna delle Nevi. D' " JOO.
Segnano, III, 109, n. ^ drea Or-
— S. tàaria degli Angr .^gino, III,
Castagno, II, 669. * iiiD0 Del Gar-
rentino, 23, n. 3 p*
Angelo Bronzi* /■ . LoTeBZO Mo-
del Ghirlan- 1 \^f
del Gtiirla* A£ f0 gio Lorenzetti, I,
naco, II J.I*
o D f e • '' iloo & Ru/Tello. Filip-
— S. J» ,,*• jtf, 465, n. 1. Pontormo,
PO \i / ipP u
~~ iridio. Agnolo Gaddi, I, 640.
> *T 627. Jacone, VI, 450. Or-
'V'^ 1 595, 607. Zanobi Strozzi,
*j' sparata. Vedi Duomo.
'%'poli- Botticelli, III, 327. Ridolfo
" del Ghirlandajo, VI, 535. Terra cotta
invetriata, II, 192.
£ Jlomeo. Vedi S. Remigio.
^ S. Romolo. Agnolo Gaddi, 1, 641 e
n. 2. Neri di Bicci, II; 60. Battista
Del Tasso, III, 351 e VI, 96.
_ S. Rubilo. Vedi S. Raffaello.
— S. Salvadore, I, 282. M.° Lapo, Be-
nedetto da Rovezzano, IV, 533.
— S. Salvi, monastero pre«so Firenze.
Andrea del Sarto, V, 14 e 47 e n. 2.
Michele Del Tasso, III, 349.
-r- Dello Scalzo. Compagnia. Andrea
del Sarto, V, 9, 22 e n. 1, 32, 40,
41, 45 e seg. Antonio da Sangailo,
IV, 276, 277, n. 1. Franciabigio, V,
32 e 194 e n. 3.
— S. Sebastiano. Compagnia. Andrea
Feltrini, V, 208, n. 2.
— S. Sianone. Ignoto del 1308, 1,267, n.l.
— & Spirito. Baccio d'Agnolo, V, 352.
Berna, I, 649. Botticelli, III, 310,
n. 3. Brunelleschi, II, 331, 380. Cima-
bue, I, 254. Andrea Contucci, IV,
511, 512. Cronaca, 447. Franciabi-
gio, V, 191. Agnolo Gaddi, I, 637.
Facciata * u di, 643. Taddeo Gad.li,.
tU II» r .io de) Ghirlanda jo e Mi-
? Ridolfo del Ghirlandajo,
239 4. Giottino, I, 623, 624. Giù-
^ j da Sangailo, IV, 274, n. 1.
.iippino Lippi, III, 464, n. 2. Lo-
renzo di Bicci, II, 53. Fra Gio. Ang.
Montorsoli, VII, 601, 602. Nanni di
Baccio Bigio, 151, n. 1 e 552. Neri
di Bicci, II, 81. Francesco Petrucci,
V, 158, n. 4. Pietro di Cosimo, IV,
133, n. 4. Pier Francesco d' Jacopo
Toschi, V, 58, n. 2. Pitture di vec-
chia maniera, I, 242. Raffaeli ino del
Garbo, IV, 236, 237, n. 1 e 238, n. 2.
Raffaello, 328. Il Rosso, V, 158. Si-
mone di Martino, I, 549. Simone del
Pollaiuolo, IV, 511, n. 2. Stefano
fiorentino, I, 448. Jacopo San so vi no
e Nanni Unghero, VII, 488. Anto-
nio Veneziano, I, 662.
Firenze. S. Stefano, al Ponte Vecchio.
Ambrogio di Baldese, I, 633, n. 2.
Cimabue, I, 249, n. 1. Taddeo Gaddi,
574. Giottino, 623. Mariotto di Nardo
e Jacopo Arrighetti, 610, n. 3. An-
tonio Veneziano, 663.
— 5. Tommaso, in Mercato Vecchio.
Marchisello, I, 264. Paolo Uccello,
II, 216.
— S. Tommaso d'Aquino. Oratorio.
Terra cotta invetriata, II, 192.
— & Trinità. Mariotto Albertinelli,
IV, 224, n. 2. Andrea del Castagno,
II, 670. Baldovinetti, 592. Benedetto
da Majano, III, 111, 340. Benedetto
da Rovezzano, V, 532. Bicci di Lo-
reszo, II, 67. Puccio Capanna, I,
402. Cimabue, 250. Domenico di
Bartolo, II, 41 e n. 2. Frate Dome-
nico, 20, n. 1. Desiderio da Setti-
gnano, III, 111. Duccio, I, 656. Gentile
da Fabriano, III, 6, n. 4. Domenico
del Ghirlandajo, 255. Giovanni dal
Ponte, I, 633. Giovanni di Marco e
Smeraldo di Giovanni, 633, n. 2.
Lorenzo di Bicci, II, 53 e 54, n. L
Lorenzo Monaco, 19 e 21. Miche-
lozzo, 444, n. 4. Neri di Bicci, 60.
Niccola Pisano, I, 303. Pesello, II,
41, n. 2. Spinello Aretino, I, 679.
Giovanni Toscani, I, 629, n. 5 e II»
20, n. 1 e 41, n. 2.
— 5. Zanobi. Compagnia. Mariotto Al-
bertinelli, IV, 223. Benozzo Gozzoli,
HI, 46, n. 2. Domenico di Micheli-
no, I, 607, n. 2 e II, 522, n. 1. Ad-
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
181
■»11a Robbia, II, 180, n. 3. Ste-
241, n. 4. Marco di Do
1 Tasso, 350.
rza da Basso. Raffael-
lo e Tribolo, IV, 544
da Sangallo il Gio-
• Francesco da Vi-
vr, 66.
I irroti, VII, 366
^ademia delle
ao Albertinelli, IV,
>, n. 3. Angelico, II,
o08, n. 4; 509, n. 1; 512,
ò, n. 2; 514, n. 5 e 515, n. 1.
.celli, III, 310, n. 3, 311, n. 2,
i2, n. 1 e 327. Francesco Brini,
239, n. 1. Angelo Bronzino, VII,
594, n. 3, 600, n. 1 e 603, n. 1.
Buonarroti, 157, n. 5. Andrea dal
Castagno, II, 681, n. 1. Antonio del
Ceraiolo, VI, 542, n. 2. Cimabue, I,
250, n. 1. Bernardo Daddi, 466. Fra
Bartolommeo, IV, 179, n. 2; 183,
n. 1; 186, n. 1; 187, n. 3; 189,
ti. 2; 192, n. 1 e 197, n. 1. Fra Fi-
lippo Lippi, II, 615, n. 2 e 3, 616,
ti. 1, 618, n. 1 e 619, n. 2. Fra Pao-
«no da Pistoja, IV, 213. Del Dolze-
raele Francesco di Niccolò, III, 586,
n. 1. Agnolo Gaddi, I, 639, n. 2.
■Gentile da Fabriano, III, 6, n. 4.
Domenico Ghirlandaio , 257 , n. 2.
Ridolfo del Obirlandajo e Michele
di Ridolfo del Ghirlandajo, VI, 544,
«. 3. Giovanni da Milano, I, 584,
n. 1. Granacci , V, 344, n. 2 e 3.
Lavori di terra cotta invetriata, VI,
192. Filippino Lippi, III, 475, n. 2.
Ambrogio Lorenzetti, I, 522, n. 2.
Lorenzo di Credi, IV, 568, n. 1. Ma-
saccio, II, 290, n. 2. Neri di Bicci,
72, 73, 75, 78, 79, 80. Perugino, III,
475, n. 2, 573, o. 2, 577, n. 3 e 586,
a. 1. Pesellino, 39, n. 1. Pontormo,
VI, 270, n. 1. Raffaeilino del Garbo,
IV, 236, n. 1. Giovanni d'Andrea
delia Robbia, II, 182, n. 2. Rosselli,
III, 184, n. 3. Andrea del Sarto, V,
10, n. 1, 34, n. 4 e 46, n. 2. Luca
Signorelli, III, 700. Sogliani, V, 132,
n. 1. Sigismondo Foschi , ivi. Spi-
nello Aretino, Niccolò di Piero Ge-
rini e Lorenzo di Niccolò, I, 691,
d. 3. Suor Plantilla Nelli, V, 79,
n. 3. Tribolo, VI, 66, n. 1. Verroc-
chio, III, 366, n. 2.
Firenze. Galleria Buonarroti, Miche-
langiolo, VII, 144, n. 1 e 2.
— Corsini. Botticelli, III, 329. Filip-
pino Lippi, 464, n. 3. Raffaeilino
del Garbo, IV, 237, n. 3. Sebastiano
Veneziano, V, 578, n. 1. Luca Si-
gnorelli, III, 701.
»• Pitti. Miniature: Don Giulio Clo-
vio, VII, 566, n. 2.
Pitture: Angelico, II, 516, n. 1.
Baccio Bandinelli e Andrea del Min-
ga, VI, 188 e n. 1. Jacopo Boateri, III,
547, n. 3. Botticelli, 322, n. 1. Bron-
zino, VI, 280, VII, 598, 600. n. 3,
601, n. 2 e 604, n. 2. Bugiardini,VI,
203, n. 2. Giulio Campi, 495, n. 2.
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Dos-
so Dossi, V, 101, n. 1. Fra Barto-
lommeo della Porta, IV, 189, n. 3,
190, n. 1 e 197, n. 3. Franciabigio,
V, 197, n. 2. Domenico Ghirlandajo,
III, 271, n. 1. Giorgione, IV, 100,
n. 1. Girolamo da Carpi, VI, 473,
n. 1. Fra Filippo Lippi, II, 630, n. 1.
Mazzolino, III, 139, n. 1. Palma Vec-
chio, V, 248, n. 1. Fra Paolino da
Pistoja, IV, 215. Parmigianino, V,
231, n. 1. Pontormo, VI, 264, n. 1,
273, n. 5 e 275, n. 1. Domenico Pu-
ligo, IV, 465, n. 1. Raffaello, IV, 325,
n. 2; 328, n. 3; 329, n. 2; 338, n. 2;
350, n.2; 352, n. 1 e 2; 355, n. 1;
V, 43, n. 1 e VII, 699, n. 3. Il Ros-
so, V, 158, n. 4. Andrea del Sarto,
10, n. 1; 17, n.2 e 3; 26, n. 2; 28,
n. 3; 34, n. 1; 35, n. 1; 37, n. 2:
39, n. 1; 40, n. 3; 47, n. 1; 49, n. 5
e 52, n. 2. Sebastiano Veneziano,
575, n. 3 e 581, n. 2. Luca Signo-
relli, III, 700. Niccolò Soggi, VI.
18, n. 2. Tiziano, VII, 441, n. 3;
442 e n. 1; 444, n. 1; 444, n. 3; 446,
n. 1; 450, n. 1 ; 454, n. 4 e 461, n. 1.
Vasari, 669, n. 3. Valerio e Vin-
cenzo Zuccati, 467, n. 3.
— Torrigiani. Luca Signorelli, III,
701.
— Degli Uffizi. Disegni: V, 12, n. 2
e 648, n. 1. Mariotto Albertinelli,
IV, 227, n. 1. Fra Bartolommeo, 187,
n. 3; 192, n. 1; 197, n. 3 e 198,
n. 3. Bernardo del Buda, V, 55,
d. 1. Boccalino, IV, 521, n. 1. Bra-
mante da Urbino, 159, n. 2. An-
drea Contucci, 523, n. 2. Leonardo
da Vinci, 63 e seg. Lorenzo di Cre-
di, 564, n. 2. Michelangelo, VII, 161,
182
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
n. 3 e 272, n. 2. Perino del Vaga,
V, 592, ii. 1; 594, n. 1; 597, n. 2 e
4; 598, n. 2; 602, n. 1 e 624, n. 3.
Pontormo, VI, 273, n. 2 e 295. B.
Peruzzi, IV, 593, n. 3, 5; 595, n. 1;
602, n. 4; 604, n. 3; 610, n. 1 e
615-640. Raffaello, 368, n. 2. Raf-
faello da Montelupo, 546, n. 5. Fran-
cesco Salviati, VII, 17, n. 1; 24,
n. 1; 29, n. 1 e 30, n. 2. Antonio
da Sangallo, IV, 279, n. 3. Antonio
da Sangallo il Giovane, V, 475-522.
Giuliano da Sangallo, IV, 272, n. 1,
287, n. 2 e VII, 188, n. 1. Andrea
del Sarto, V, 28, n. 2; 39, n. 1;
46, n. 2; 48, n. 1; 49, n, 5 e 54, n. 1.
Sebastiano Veneziano, 581. n. 2.
Sodoma, VI, 394, n. 3. Timoteo
Vite, IV, 499, n. 4.
Pitture: Mariotto Alberti nelli ,
IV, 224, n. 3. Alessandro Allori, VII,
275, n. 2. Angelico, II, 514, n. 2 e 516,
n. 2. Sofonisba Anguisciola, VI, 498,
n. 2. Antonello da Messina, II, 571,
n. 4. Baldovinetti, II, 595, n. 2. Gio-
vanni Bellini, III, 180. Bicci di Lo-
renzo, li, 58, n. 3 e 66. Botticelli,
IH, 292, n. 2; 310, n. 3; 312, n. 4;
314, n. 1; 316, n. 1; 324, n. 3; 329.
Bronzino, VI, 456, n, 2; VII, 595,
n. 1; 597, n. 2; 598, n. 1, 2 e 3;
599, n. 1 ; 600, n. 1 ; 603, n. 2 ; 694,
n. 3 e 711, n. 2. Giuliano Bugiar-
dini, VI, 209, n. 2. Buonarroti, VII,
159, n. 3. Antonio del Ceraiolo, IV,
463, n. 1. Correggio, IV, 1)8, n. 1.
Lorenzo Costa, HI, 137, n. 2. Da-
niello da Volterra, VII, 64, n. 2.
Domenico Veneziano, II, 682, n.2.
Battista Dossi, V, 101, n. 1. Dosso
Dossi, ivi. Alberto Duro, 402, n. 1.
Fra Bartolommeo, IV, 190, nota 1;
191, n. 3; 193, n. 3 e 176, n. 3.
Francia, III, 557. Franciabigio, V,
190, n. 3 e 191, n. 2. Gerino da Pi-
stoia, III, 506, n. 3. Domenico Ghir-
landajo, 271, n. 1. Ridolfo del Ghir-
landaio, VI, 537, n. 1. Giorgione, IV,
100, n. 1, 105 e 106. Giottino, 1, 628,
n. 1. Gozzoli, III, 46, n. 2. Granacci,
V, 343, n. 2. Jacopo di Casentino, I,
671, n. 3. Pietro Lorenzetti, 473, n. 3.
Leonardo da Vinci, IV, 26, n. 1, 27,
n. 3 e 36, n. 1. Filippino Lippi, III,
473, n. 1 e 474, n. 1. Fra Filippo
Lippi, II, 615, n. 4 e 626, n. 1. Lo-
renzo di Credi, III, 372, n. 3; IV,
560, n. 4; 568, n. 3;56S, d. 6 e 569"
n. 1. Lorenzo Monaco, II, 18, n. 4
e 28. Mariano da Pescia, VI, 542,
n. 5. Andrea Mantegna, III, 396, n. 1,
402, n. 1 e 422. Giovanni Mansueti,
648, n. 2. Mazzolino, 139, n. 1. Gio-
vanni Memling, VII, 580, n. 6. Pie-
tro Breughel, ivi. Francesco Men-
zocchi, VI, 323, n. 3. Quintino Metsys,
VII, 582, n. 5. Palma Vecchio, V,
248, n. 1. Marco Pai mezzani, VI, 33k
Parmigianino, V, 224, n. 1. Perugi-
no, III, 569, n. 1; 585, n. 1; 604 e
V, 368, n.l. Pesellino, III, 37, n. 1 e
38, n. 1. Piero di Cosimo, IV, 138,
n, le 139, n. 2. Pier della France-
sca, II, 490, n. 3. Antonio del Pol-
iamolo, III, 291, n. 2, 292, n. 2 e 294
n. 1. Piero del Pollaiuolo, 291, n. 2.
Pontormo, VI, 262, 275, n. 2 e 292,
n. 1. Raffaello, IV, 322, n. 2; 338,
n. 2; 355, n. 1 e 371, n. 1. Raffaello
di Francesco, 249. Il Rosso, V, 159,
li. 2 e 174, n. 1. Andrea Salai, IV r
59. Francesco Salviati, VII, 28, n.l.
Andrea del Sarto, V, 20, n. 2; 33,
n. 1; 48, n. 2; 49, n. 1 e VII, 488,
n. 1. Gian Girolamo Savoldo, VI, 507,
n. 4. Sebastiano Veneziano, V, 567,
n. 3 e 574, n. 2. Luca Signorelli,
III, 689, n. 2 e 4 e 700. Sodoma,
VI, 390, n. 1. Tiziano, VII, 435, n. 1;
439, n. 2; 443, n. 3 e 4; 446, n. 1 e
3 e 458, n. 5. Paolo Uccello, II, 214,
n. 1. Vasari, VII, 657, n. 1 e 669,
n. 2. Vecchietta, III, 78, n. 3. Fede-
rigo Zuccheri, VII, 101, n. 4.
Gemme e Pietre preziose in-
cise, Alessandro Cesati, V, 386, n. 1.
Domenico De 1 Cammei, 369, n. 3.
Domenico Romano, 384, n. 1. Do-
menico di Polo, ivi. Gio. da Castel
Bolognese, 372, n. 1 e 374, n. 2.
Giovanni delle Corniole, III, 29, n. 1
V, 369, n. 1. Jacopo da Trezzo, 388,
n. 2. Lodovico Marmitta, 383, n. 3.
Pier Maria da Pescia, 370, n. 1.
Properzia de 1 Rossi, 75, n. 1. Vale-
rio Vicentino, 379, n. 5. Gio. Anto-
nio de'Rossi, 387, n. 2.
Miniature. Bernardo Buontii-
lenti, VII, 615, n.l. Don Giulio Clo-
vio, VII, 566, n. 1 e 567, n. 1.
Firenze. Giardino di Boboli. Baccio
Bandinella VI, 180 e n.2. Vincenzo
Danti, VII, 631, n. 2. G. Bologna, 646.
Michelangelo, 166, n. 1 e 273, n. L
fc
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
183
Firenze. Librerie: Magliabechiana.
Bartolommeo della Gatta, IH, 213,
n. 1. Boccardino il Vecchio, 242,
d. 1. Atta vante, 234.
«=— Mediceo-Laurenziana. Da chi ar-
chitettata, VII, 193 e seg. Buonar-
roti, 364, 365, 397. Pavimento. Santi
Buglioni , VI, 88, n. 1. Tribolo, 88,
n. 1 e 92. Attavante, III, 234. Ghe-
rardo, 249. Antifonarii miniati da
Zanobi Strozzi e Francesco d'Anto-
nio del Cherico, II, 521, n. 1. Pavi-
mento, 1, 201 e n. 2. Palco di le-
gname e banchi eseguiti dal Carota
e dal Tasso sui modelli di Miche-
lafagiolo, VII, 203, IH, 351.
— Loggib: De' Lanzi. Edificata dal-
T Orgagna, I, 602. Si ha invece per
certo che ne furono preposti alla
costruzione Benci di Cione e Simo-
ne Talenti, 602, n. 5. Jacopo di
Piero Tedesco, 604, n. 1. Giovanni
di Fetto, ivi. Agnolo Gaddi, ivi. Do-
natello, II, 405, n. 2. Benvenuto
Celimi, VII, 622. Gio. Bologna, 644.
Niccolò di Piero, II, 142, n. 2.
— Della Mercanzia Vecchia. Taddeo
Gaddi, I, 578, 579.
— Di Mercato Nuovo. Battista Del
Tasso, III, 351.
— Di S. Paolo. Andrea della Robbia,
II, 180 e n. 1.
— Degli Uffizi. Vincenzo Danti, VII,
632. Gio. Bologna, ivi, n. 3. Vasari.
703.
— Mulina d'Arno. Giovanni Pisano,
I, 308.
— Museo Archeologico. Torso antico
di Satiro, II, 245, n. 2.
— Museo Nazionale. Andrea del Ca-
stagno, II, 670, n. 4. Benedetto da
Majano, III, 335, n. 1. Benedetto da
Ro ve zzano, IV, 534, n. 1. Bertoldo,
II, 423, n. 2. Filippo Brunelleschi,
336, n. 2. Baccio Bandinella VI, 146.
Matteo Ci vi tali, 129. Vincenzo Dan-
ti, VII, 632, n. 1. Donatello, II, 401,
n. 1 ; 406, n. 4 e 5; 407, n. 2 e 417,
n. 5. Lavori di terra cotta invetria-
ta, 191. Maso Finiguerra e Matteo
Dei, III, 287, n. 2 e V, 444, n. 1.
Lorenzo Ghiberti, II, 234, n. 1. Gio.
Bologna, VII, 647. Guglielmo da
Marcilla, IV, 428, n. 1. Guglielmo te-
. desco, VII, 550, n. 1. Michelozzo,
II, 433, n. 1. Mino da Fiesole, III,
123, n. 3. Francesco Moschi no, 310,
n. 1. Michelangiolo, VII, 143, n. 1;
150, n. 1; 157, n.4; 166, n.l e 201,
n. 4. Jacopo della Quercia, II, 112,
n. 2. Pierino da Vinci, 128, n. 2. An-
tonio del Poliamolo, III, 289, n. 1 e
297, n. 2. Luca della Robbia, II, 170,
n. 2 e 171, n. 1. Giovanni della
Robbia, 193. Antonio Rosselli no, III,
96, n. 3. Vincenzo de'Rossi, VII, 627,
n. 2. Gio. Francesco Rustici, VI, 627.
Jacopo. San sovino, VI, 58, n. 1 e VII,
494, n. 1. Vecchietta, III, 78, n. 3.
Verrocchio, III, 360, n. 1, 360, n. 2
e 361, n. 2.
Firenze. Museo di S. Marco. Barto-
lommeo di Frosino, III, 213, n. 1.
Pontormo , VI, 264, n. 2. Stefano
miniatore, III, 241, n.4. Zanobi Stroz-
zi, II, 528, n. 1.
— Orologio del Museo Fisico. Loren-
zo della Volpaia, II, 594, n. 1.
— Orti Oricellarj. Statua mutilata di
Andrea Pisano, I, 484, n. 1.
— Palazzi b Case. Albizzi. Perugino,
III, 577, n. 1.
— Aldobrandino Puligo, IV, 465.
— Alessandri. Fra Filippo Lippi, II,
627, n. 1. Lippo di Beni vieni, 13,
n.2. Botticelli, III, 329. Pesellino, 37,
n. 4.
— Almeni. Cristofaro Gherardi, detto
Doceno, VI, 231 e VII, 696. •
— Altoviti. Benedetto da Rovezzano,
IV, 531.
— Dell'Amelia. Domenico Puligo, IV,
464.
— Antinori. Ridolfo del Ghirlandajo
VI, 535, n. 3.
— Ba Ideili. Fra Bartolommeo, IV, 197,
n. 1.
— Barbadori. Brunelleschi, II, 379. An-
drea del Sarto, V, 14.
— Bartolini. Baccio d'Agnolo, V, 351.
— Bartolommei. Lorenzo di Credi,
IV, 567, n. 1. Puligo, 465.
— Benci. Leonardo da Vinci, IV, 27
n. 3.
— Benintendi. Baccio d'Agnolo, V,
352. Bachiacca, III, 592, n. 4 e VI,
455. Franciabigio, III, 592, n. 4.
— Borgherini (oggi Rosselli, già Del
Turco). Baccio d'Agnolo, V, 352
Benedetto da Rovezzano, IV, 530,
531, n. 1. Francesco Granacci , V,
342, 343. Giorgione, IV, 94.
— Borghini. Andrea del Sarto, V, 14.
— Botti. Raffaellino del Garbo, IV, 236
184
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
e n. 2. Raffaello da Urbino, IV,
355.
Firenze. Palazzi b Case: Buondel-
monti. Jacone, V. 58, n. 6.
— Busini (oggi Guadagni). Brunelle-
schi, II, :m.
— De' Capitani di Parte Guelfa, Fran-
cesco della Luna, II, 380. Brunelle-
schi, ivi. Vasari, ivi. Giotto I, 376.
Lippo, II, 14. Gherardo Stamina, 9.
'— Capponi (da S. Sebastiano). Dona-
tello, II, 417. Fra Filippo Lippi, 625.
Francesco Brini, III, 239, n. 1.
— Ciacchi (in Porta Rossa). Francia-
bigio, V, 198.
— Conti. Giuliano di Baccio d'Agnolo,
V, 355.
— Corsi. Luca Signorelli, III, 689, n. 1.
— Corsini. Francesco Brini, III, 239,
n. 1. Raffaello Carli, IV, 252. Fra
Paolino da Pistoja, 213.
— Covoni. Granacci, V, 344, n. 1.
— Doni. Donatello, II, 417, n. 5.
— Frescóbaldi. Pier della Francesca,
II, 488, n. 1.
— Gherardesca. Puligo, IV, 465. Pie-
rino da Vinci, VI, 127.
— Gianfigliazzi (ora Hooghvoorst).
Desiderio da Settignano, III, 108 e
n. 3.
— Ginori. Luca Signorelli, III, 701.
— Del Giocondo. Puligo, IV, 465. An-
drea del Sarto, V, 14.
— Giuntini (ora Mar tei lini). Brunel-
teschi, II, 379.
— Gondi. Donatello, II, 418. Giuliano
da Sangallo, IV, 275.
— Guicciardini. Giuliaao Bugiardini,
VI, 205, n. 2.
— Lanfredini (oggi Corboli). Baccio
d'Agnolo, V, 352. Andrea Feltrini,
207.
— Lapi (presso Mercato Vecchio). Fi-
lippo Brunelleschi, II, 331.
— Mannelli. Botticella III, 330.
— Martelli. Donatello, II, 408 e 409,
n. 1.
— De'Medici (ora Riccardi). Botticelli,
III, 312, 322. Buonarroti, VII, 191.
Donatello, II, 406 e n. 6 e 416. Gio-
vanni d'Asciano, I, 651. Gio. da
Udine, VI, 556, 557 e Vili, 249, 250.
Gozzoli, III, 47, n. 1. Alfonso Lom-
bardi, V, 90 e n, 1. Tommaso o
Maso di Bartolommeo, detto Masac-
cio, scultore, II, 291, n. 2. Miche-
lozzo, 433 e seg. Pesellino, III, 37.
Piero di Cosimo, IV, 138. Piloto, V,
603, n. 1. Antonio del Poliamolo,
III, 293, 294. Antonio Rosselli no,
93 e 94, n. 1. Francesco Salviati,
VII, 27. Andrea del Sarto, V, 15.
Giorgio Vasari, VI, 215; 556, 557;
VII, 656 e Vili, 249, 250. Verroc-
chio. III, 301, 366. Leonardo da Vin-
ci, IV, 23.
Firenze. Montauto. Domenico di Bac-
cio d'Agnolo, V, 359.
— Mozzi. Lavori di terra .cotta inve-
triata, II, 192.
— Nasi. Vedi Del Nero.
— Del Nero (ogpi Torri giani). Baccio
d'Agnolo, V, 352. Domenico di Bac-
cio d'Agnolo, 359.
— Niccolini (al Canto de' Pazzi). Do-
menico Puligo, IV, 464, n. 3.
— Nobili. Donatello, II, 417.
— Panciatichi. Mariotto Al ber tinelli,
IV, 225, n. 4. Lorenzo di Credi, 567,
n. 1.
— Pandolfini (in via S. Gallo). Andrea
del Castagno , II , 680. Domenico
Ghirlandajo, III, 258, n. 5. Raffaello,
IV, 364 e VI, 435. Gio. Francesco
e Aristotile da Sangallo, ivi e 436.
— Di Parte Guelfa. Vedi De' Capitani
di Parte Guelfa.
— Passerini. Ridolfo del Ghirlandajo,
VI, 540, n. 1.
— Pio. Domenico Veneziano, II, 675,
n. 1.
— Pitti. Ammannato, VII, 522. Bru-
nelleschi, II, 372. Andrea Schiavone,
VI, 597, n. 1,
— Del Potestà. Sandro Agolanti, III,
261, n. 1. Angelo di Donnino e Do-
menico di Marco, 190, n. 4. Andrea
del Castagno, II, 680. Agnolo Gaddi,
I, 639. Neri Fioravanti, ivi, n. 1.
Gi otti no, 6Z6. Giotto, 399, 400. Fra
Filippo Lippi, II, 625. Maestro Lapo,
I, 283. Ragioni che provano non es-
sere di mano di Giotto le pitture
della cappella, e per conseguenza
neppure il ritratto di Dante, 413-
422.
— Pucci. Botticelli, III, 313, n. 1. Bac-
cio da Montelupo, IV, 540.
— Del Pugliese. Donatello, IV, 176,
n. 3. Fra Bartolommeo, ivi e 194,
n. 2. Piero di Cosimo, 139.
— Ricasoli-Firidolfi. Bartolo Fancel-
li, II. 463, n. 1.
— Ricasoli. Vasari, VI, 230.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
185
Firenze. Palazzi e Case: Riccardi
Del Vernaccia. Mariotto Alberti-
nelli, IV, 225, n. 4.
— Della Robbia. Dove fossero le loro
case, II, 167, n. 3.
— Rubieri. Fra Bartolommeo, IV, 179,
n. 2.
— Rucellai. Leon Battista Alberti, II,
541 e n. 2 e 542, n. 1. Granacci, V,
343, n. 1. Filippino Lippi, III, 464,
n. 3.
— Salviati (già Vespucci). Botticella
III, 312, n. 5, Fra Bartolommeo, IV,
176. Piero di Cosimo, IV, 141, 142,
n. 1.
— Sertini. Andrea Feltrini, V, 207.
— Della Signoria. Ammannato, IV,
453. Angelo di Donnino e Pietro
Aghi netti. III, 190, n. 4. Arnolfo, I,
289. Baccio d'Agnolo, V, 351 e n. 2.
Baccio Bandinelli, VI, 174 e n. 2 e
3, 181, n. 1 e VII, 698. Domenico
Benci, VI, 242. Benedetto da Maja-
no, HI, 335, n. 1 e 341. Boscoli, VII,
423. Giovanni Brini, III, 239, n. 1.
Angelo Bronzino, VII, 596 e seg.
Filippo Brunelleschi, II, 331. Il Cec-
ca, III, 206. Bernardo della Cecca,
ivi. Cronaca, IV, 449. P. Ignazio
Danti, VII, 633 e seg., 636, n. 1.
Desiderio da Settignano, III, 108.
Doceno, VI, 239. Donatello, II, 406.
Andrea Feltrini, V, 208, n. 2. Do-
menico Ghirlandajo, III, 269, n. 4.
Ridolfo del Ghirlandajo, V, 208, n. 2
e VI, 539. Gio. Bologna, VII, 647.
Giuliano di Baccio d'Agnolo, V, 356.
Giuliano da Majano, IH, 335 e n. 1.
Jacopo da Empoli, VI, 269, n. 2.
Leonardo da Vinci, IV, 41 e seg.
Fra Filippo Lippi, II, 617, n. 3.
Marco da Faenza, VII, 422. Pietro
Paolo Menzocchi, VI, 324, n. 3. Mi-
chelozzo, II, 434. Jacopo Orgagna,
I, 610. Pastorino, IV, 438. Pesello,
III, 36. Antonio del Poliamolo, 293,
n. 4. Piero del Poliamolo, ivi. Ber-
nardo Rosselli , II , 88. Vincenzo
de'Rossi, VI, 193. Lorenzo Saba-
tini, VII, 415. Francesco Salviati,
22 e seg. Battista Del Tasso, III,
352 e VII, 696 e seg. Chimenti di
Domenico Del Tasso, 350. Biagio
Tucci e Pietro Perugino, 319, n. 1.
Vasari, ivi e seg.; II, 438; IV, 451,
452; VI, 193, 239; VII, 713 e 717.
Verrocchio, III. 364.
Firenze. De' Sommai. Donatello, II,
418.
— Sorbi (in via Borgo S. Jacopo). La-
voro in terra cotta invetriata, II, 192.
— Spini. Domenico Puligo, IV, 464,
465, n. 1.
— Strozzi. Benedetto da Majano, III,
340 e IV, 443. Cronaca, 444. An-
drea Feltrini e Francesco di Nic-
colò, V, 208, n. 2. Niccolò Grosso,
IV, 445, 447.
— Taddei (oggi Pecori Giraldi). Raffael-
lo, IV, 321. Baccio d'Agnolo, V, 352.
— Tolomei. Mariotto Al berti nelli, IV,
225, n. 4. Antonio del Poliamolo,
III. 292, n. 1.
— Torelli (di Lelio). Donatello, II, 418.
— Tornabuoni. Domenico Ghirlandajo,
III, 258, n. 5. Michelozzo, II, 444.
— Uguccioni. Mariotto di Zanobi Folfi,
IV, 364, n, 3.
— Vecchietti. Fra Filippo Lippi, II,
626, n. 1.
— Palazzo Vecchio. V. Palazzo della
Signoria.
— Vespucci Simone. Andrea Con tuc-
ci, IV, 510.
— Vettori. Antonio del Poliamolo, III,
287, n. 3.
— Pian di Mugnone. Fra Paolino da
Pistoja, IV, 213.
— Piazze: S. Giovanni. Maestro La-
po, I, 282, 283. Quando fosse am-
mattonata, 283, n. 1.
— Del Granduca. Vedi Piazza dei
Signori.
— S. Lorenzo. Baccio Bandinelli, VI,
168, 169, n. 2.
— Della Nunziata. Antonio da San-
gallo, IV, 289.
— De' Signori. Ammannati, 1,119,11,
192, VII, 298, n. 2 e 522. Andrea
Pisano, I, 491. Battista di Bene-
detto Fiammeri, VII, 298, n. 2. Buo-
narroti, I, 119. Bandinelli, ivi.
— Poggio di S. Miniato. Fortificato
dal Buonarroti, VII, 194.
— Ponti: Alla Carraja. Maestro La-
po, I, 282, n. 5.
— Alle Grazie. Vedi A Rubaconte.
— A Rubaconte o Ponte alle Grazie.
Maestro Lapo, I, 283.
— A Santa Trinità. Taddeo Gaddi,
I, 578, n. 1.
— Vecchio. Taddeo Gaddi, I, 577.
— Porte : Della Città. Bernardo Dad-
di, I, 673.
186
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Firenze. Porte: Alla Croce. Michele
di Ridolfo del Ghirlandaio, VI, 547.
— S. Frediano. Andrea Pisano, I, 491.
— S. Gallo. Michele di Ridolfo del
Ghirlandaio, VI, 547. Jacopo Nucci,
I, 465.
— S. Giorgio. Bernardo Daddi, I, 464.
— S. Piero Gattolini. Jacopo Orga-
gna, I, 609 e n. 4. Paolo di Maestro
Giovanni, I, 602, n. 1.
— A Pinti. Bernardo Daddi, I, 464.
— Al Prato. Michele di Ridolfo del
Ghirlanda^, VI, 547.
— Raccolte: Gaddi-Poggi. Andrea
del Sarto, V, 18, n. 2.
— Gagliardi. Mariotto Albertinelii, IV,
225, n. 4. Leonardo da Vinci, 36,
n. 1.
— Lombardi e Baldi. Angelico, II,
509, n. 1. Botticelli, III, 330. Cima-
bue, I, 249, n. 2. Francesco Fran-
cia, III, 541, n. 5. Orcagna, I, 595,
n. 3. Luca Signore 11!, Ili, 701. Paolo
Uccello, II, 214, n. 1.
— Metzger. Angelico, II, 512, n. 2.
Botticelli, HI, 330. Duccio, I, 656,
n. 2. Ingegno, III, 620. Perugino,
586, n. 2. Luca Signorelli, 701.
— Volpini. Botticelli, III, 330. Fra
Bartolommeo, IV, 196, n. 2. Loren-
zo di Credi, IV, 567, n. 1.
— Spedali : Del Bigatto. Angelo Gad-
di, I, 643, n. 2.
— Vi Bonifazio Lupi. Angelo di Don-
nino, HI, 190. Cenni no Cenni ni, I,
645.
— Degli Innocenti. Brunelleschi , li,
366. Graffione, II, 598 e n. 1. Mino
da Fiesole, III, 122. Neri di Bicci,
II , 75. Piero di Cosimo , IV, 141,
n. 1.
— Di Santa Lucia. Angelo di Don-
nino e Pietro Aghinetti, III, 190,
n. 4.
— Di Santa Maria Nuova. Mariotto
Albertinelii, IV, 180, 221. Angelico,
II, 529, n. 1. Andrea dal Castagno,
673. Alesso Baldovinetti , ivi. Fra
Bartolommeo, IV, 177, 178, n. 1.
Domenico Veneziano, ivi. Raffaello
Capponi, IV, 233, n. 2. Felice di
Michele, miniatore, 584, n. 6. Ghe-
rardo, III, 248. Girolamo Padova-
no, III, 225. Giuliano da Majano, II,
v 481. Lorenzo Monaco, 27. Luca della
* Robbia, 176, n. 3. Il Rosso, V, 157
e n. 4. Verrocchio, III, 361, n. 2.
Firenze. Di S. Matteo. Mariotto di Nar
do, I, 610, n. 3.
— Del Porcellana. Cimabue, L, 250 e>
n. 2.
— Ibrre del Guardamorto* Dove fos-
se, I, 302. Gettata a terra da Nie-
cola Pisano, ivi e n. 2.
— Via de' Pittori. Origine probabile
del suo nome, I, 265.
— Casino da S. Marco. Baccio Ban-
dinelti, VI, 144, n. 1.
— Ville: Antella. Chiesa di S. Ca-
terina. Spinello, I, 683, n. 1.
— Borgherinù oggi Castellani (a Bel-
losguardo). Baccio d'Agnolo, V, 352.
— Capponi dalle Rovinate. Tommaso
di Stefano, IV, 570, n. 2.
— Castello. Ammannato, VII, 522. Bot-
ticelli, IH, 312, n. 4. Donatello, II.
407, n. 4. Luca Signorelli, III, 689.
— Chiasso Maceregli de' Tornàbuoni
(ora Lemmi). Domenico Ghirlandaio
HI, 269 e n. 2. Botticelli, III, 330.
— Demidoff. Carlo Crivelli, IH, 429.
— PandolflnV (a Legnaja). Andrea
del Castagno, II, 670, n. 4.
— Petraja (a Castello). Filippo Bru-
nelleschi, II, 331. Tribolo, VI, 79, n.2.
— Poggio a Cajano. Filippino Lippi,
IH, 474. Andrea del Sarto, V, 35.
Franciabigio e Pontormo, ivi. Ales-
sandro Allori, 36, n. 2.
— Poggio Imperiale. Antonio da San-
gallo, IV, 281.
— Rucellai (a Quaracchi). Leon Bat-
tista Alberti, II, 542, n. 1.
— Salviati (al Ponte alla Badia). Gio.
Francesco Rustici, VI, 606.
Fojano, in Valdichiana. Chiese: Col-
legiata. Quadro di terra cotta inve-
triata, II, 195.
— S. Dcnnenico. Quadro di terra cotta
invetriata, II, 196.
— S. Francesco. Quadro di terra in-
vetriata, II, 195.
— S. Pietro. Luca Signorelli, III, 689,
n. 5.
— Fortezza. Antonio Marchissi daSet-
tignano, IV, 476, n. 4.
Fo'ignano, presso Amatrice. Cola dalla
Matrice, V, 213, n. 1.
Fontainebleau. Villa Reale. Prima-
ticcio, VII, 407 e n. 1, 408, n. 2.
Gio. Battista Bagnacavallo, 409. Rug-
giero Ruggieri, 410. Prospero Fon-
tana, ivi. Niccolò dell'Abate, ivi. II
Rosso, V, 167 e seg. e 172, n. 1.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
187
Forli. Girolamo Cotignola, V, 184, n. 2.
— Case: Albicini. Marco Pai mezzani,
VI, 338.
— Brunetti. Marco Palmezzani, VI,
337 e 339.
— Palmezzani. Marco Palmezzani, VI,
340.
— Regoli. Marco Palmezzani, VI, 338
e 339.
— Chiese: SS. Annunziata. Marco
Palmezzani, VI, 337.
— S. Biagio. Francesco Menzocchi,
VI, 323, n. 3.
— Canonica. Simone fratello di Dona-
tello, II, 460.
— Carmine. Melozzo, III, 66. Marco
Palmezzani, ivi, n. le VI, 337.
— S. Domenico. Guglielmo da 'Forlì,
I, 405.
— Duomo. Marco Palmezzani, V, 253,
n. 4 e VI, 322.
— S. Francesco. Timoteo Vite, IV,
496. Girolamo Genga, ivi e VI, 318.
Francesco Menzocchi, 323. Pace da
Faenza, I, 405. Simone fratello di
Donatello, II, 460.
— S. Girolamo. VI, 340. Francesco
da Cotignola, V, 256, n. 2. Melozzo,
III, 68. Marco Palmezzani, 68, VI,
335, 336 e 337.
— S. Maria in Ripa. Marco Palmez-
zani, VI, 336.
— S. Mercuriale. Marco Palmezzani,
VI, 338.
— Degli Osservanti. Marco Palmez-
zani, VI, 335.
— De' Teatini. Livio Agresti, VII, 422.
— Della Trinità. Francesco Menzoc-
chi, VI, 323, n. 3.
— Palazzo Ginnasiale. Francia, III,
544, n. 1.
— Pinacoteca Comunale. Marco Pai-
mezzani, VI, 340. Rondinella 323,
n. 2.
Fórlimpopoli. Chiesa di S. Maria dei
Servi. Marco Palmezzani, VI, 339.
Francfort sul Meno. Istituto Stàedel.
Gio. Battista Cima, III, 665. Moret-
to, VI, 505, n. 1. Ruggero Vander-
Weyden, VII, 580, n. 5.
— Raccolta del sig. Luigi Brentano.
Giovanni Fochetta, II, 461, n. 2.
Fratta, presso Perugia. Chiese: Dei
Minori Osservanti. Perugino, III,
587, n. 3.
— - S. Croce. Confraternita. Luca Signo-
rili, III, 703.
Friuli (Motta di). Galleria Scarpa*
Mantegna, IH, 423.
— Villa Zeno. Palladio, VII, 530.
Fuligno. Chiese: S. Agostino. Alunno*
III, 509.
— S. Niccolò. Alunno, III, 509, Q. 1.
G
Gaeta. Chiesa dell 'Annunziata. Giot-
to, I, 391.
Gangherato. Margaritone d'Arezzo, L
363.
Gemona. Chiesa. Gio. Battista Grassi*
V, 110, n. 1.
— S. Maria delle Grazie. Gio. Batti-
sta Cima, IH, 664.
Genova. Accademia delle Belle Arti.
Guglielmo della Porta, VII, 545, n.6.
— Biblioteca Civica. Bartolommeo Ne-
roni detto il Riccio, VI, 412, n. 1.
— Chiese: SS. Cosimo e Damiano.
Taddeo Bartoli, II, 36, n. 1.
— Duomo. Matteo Civitali, II, 128, 129.
Andrea Contucci, IV, 514, n. 4, 515*
n. 1. Vincenzo Foppa, III, 639, n. 1.
Montorsoli, VI, 641. Guglielmo della
Porta, VII, 545 e n. 4.
— S. Francesco del Castelletto. Peri no
del Vaga, V, 616.
— S. Giovanni. Compagnia. Gugliel-
mo della Porta, VII, 545,
— S. Giovanni Battista. Confrater-
nita. Matteo Civitali, II, 448, n. 3.
— S. Lorenzo. Vedi Duomo.
— S. Marco. Gian Giacomo della Por-
ta, VII, 544, n. 3.
— S. Maria in Castello. Leonardo
Riccomanni, VI, 104.
— S. Matteo. Montorsoli, VI, 644 e seg*
— S. Stefano. Benedetto Buglioni, II,
184, n. 1. Donato Benti, ivi e IV,
530, n. 2. Benedetto da Rovezzano,
ivi. Giulio Romano, V, 532 e n. 3.
— Palazzi e Case: Cassinelli. Gior-
gine, IV, 106.
— Doria. Beccafumi, V, 616, 649. Sil-
vio Cosini, IV, 484, n. 2 e V, 613.
Giovanni da Fiesole, ivi. Girolamo
da Trevigi, 614. Luzio Romano,
616. Montorsoli, VI, 645. Gian Gia-
como da Valsoldo, 646, n. 1. Mar-
cello Sparti, ivi, n. 2. Perino del
Vaga, V, 612. Pordenone, 117, 616.
— Doria di Giannettino. Perino dek
Vaga, V, 616.
188
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Genova. Palazzi eCasb: Giustiniani,
Palladio, VII, 530.
— Grimaldi. Galeazzo Alessi , VII,
554. Guglielmo della Porta, 545 e
n. 5.
— Piazza della Signoria. Mon torsoli,
VI, 641.
— Ville: Centurioni. Galeazzo Ales-
si, VII, 554.
— Giustiniani. Galeazzo Alessi, VII,
554.
Olascovia. Raccolta del Duca di Ha-
milton. Giuliano Bugiardioi, V, 582,
d. 1.
Glentyan (Scozia). Raccolta Stirling.
Luca Signorelli, III, 705.
Gradar a. Chiesa della Pieve. Giovan-
ni Santi, IV, 393, 399.
— Fortificazioni. Girolamo Genga, VI,
319, 320.
Gradoli. Palazzo Farnese. Antonio
da Sangallo il Giovane, V, 451.
Gravina. Barco. Puccio, I, 298.
Grezzano. Villa sul Veronese. Miche-
le Sanmicheli, VI, 358.
Grosseto. Duomo. Antonmaria Lari,
IV, 607, n. 3.
— Mura Nuove. Antonmaria Lari, 607,
n. 3.
Grottesche. Come si lavorino, I, 193
e seg.
Gualdo. Chiesa di S. Benedetto. Ber-
nardo Rossellino, III, 98.
Guastalla. Piazza. Lione Lioni, VII,
539, n. 1.
Gubbio. Casa Ramelli. Andrea di Giu-
sto, III, 53, n. 4.
— Chiesa di S. Francesco, Francesco
Signorelli, III, 696, n. 4.
— Palazzo dei Duchi d* Urbino. Bac-
cio Pontelli, II, 654, n. 2.
Jesi. Chiesa di S. Fiorano. Lotto, V,
258.
— Fortezza. Baccio Pontelli, II, 661.
— Palazzo Comunale. Andrea Con-
tucci, IV, 522, n. 4. Francesco di
Giorgio, III, 73, n. 5. Lotto, V, 258.
Pompeo da Fano, VII, 73, n. 3.
Imola. Chiese: S. Francesco. Jacopo
La n frani, I, 443.
— & Maccario. Confraternita. Inno-
cenzo Francucci, V, 185, n. 3.
— S. Maria della Regola. Innocenzo
Francucci, V, 185, n. 3.
Imola. Chiese: De' Riformati. Fran-
cesco da Cotignola, V, 256, n. 2.
— Di Valverde. Innocenzo Francucci,
V, 185, n. 3.
Imperiale (T). Palazzo presso Pesaro.
Architettato ed ornato da Girolamo
Genga, V, 99 e VI, 318. Dipinto dai
Dossi e da Raffaello dal Colle, ivi,
ivi e 319. Da Francesco Menzocchi
da Forlì e da Camillo Mantovano,
VI, 318, 319. Da Angelo Bronzino,
ivi, 276, 318 e VII, 595.
Impruneta. Pieve. Tommaso di Marco
e Pietro Nelli, I, 609, n. 3.
Inghilterra.
Cambridge. Fitzwilliam. Ma-
riolo Albertinelli, IV, 225, n. 4.
Liverpool. Istituto. Vincenzo
Catena, III, 643, n. 3. Simone di Mar-
tino, I, 560, n. 1. Pesellino, III, 39,
n. 1. Tiziano, VII, 429, n. 2.
Londra. Accademia delle Belle
Arti. Buonarroti, VII, 157, n.4. Leo-
nardo da Vinci, IV, 39, n. 1.
— Chiese: Di S. Paolo. Benedetto da
Rovezzano, IV, 535, n. 3.
— Di Westminster. Pietro Torri gia-
no, IV, 261, n. 1.
— Gallerie: Nazionale. Giovanni Bel-
lini, III, 181. Simone Benich, VII,
587, n. 3. Bono ferrarese , III , 27 ,
n. 3. Vincenzo Catena, 643, n. 3.
Paolo Cavazzola, V, 315, n. 3. Gio.
Battista Cima, III, 665. Cimabue, I,
249, n. 2. Correggio, VI, 447, n. 2.
Lorenzo Costa, III, 137, n. 2. Dosso
Dossi, V, 101, n. 1. Francia, III, 543,
n. 1 e 556. Giorgione, IV, 100, n. 1
e 106. Girolamo dai Libri, V, 328,
n. 3. Girolamo da Trevigi, 137, n. 4.
Gozzoli, III, 46, n. 2. Jacopo Belli-
ni, 176, n. 2. Jacopo di Casentino,
I, 671, n. 1. Leonardo da Vinci,
IV, 27, n. 2, 36, n. 1 e 66. Filippino
Lippi, III, 464, n. 3. Fra Filippo
Lippi, II, 616, n. 2, 617, n. 3 e 618,
n. 1. Mantegna, III, 425 e 433. Al-
tobello Melone, VI, 459, n. 4. Me-
lozzo, III, 65, n. 1. Francesco Mon-
signori, V, 307, n. 2. Marco Pai-
mezzani, VI, 337. Parmigianino, V,
226, n. 1. Perugino, III, 577, n. 4.
B. Peruzzi, IV, 598, n. 1 e V, 137,
n. 4. Pesello, III, 38, n. 2. Piero di
'Cosimo, IV, 142, n. 1. Piero della
Francesca, II, 495, n. 1. Vittore Pi-
sanello, III, 10, n. 2. Antonio del
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
189
Poliamolo, 293, n. 1. Cosimo Ros-
selli, 187, n. 2. Sebastiano Vene-
ziano, V, 570, n. 2. Tiziano, VII,
434, n. 1, 452, n. 3 e 458, n. 3.
Paolo Uccello, II, 214, n. 1. Barto-
lommeo Vivarini, III, 671.
Inghilterra. Gallerie: Reale di Ham-
pton- Court. Mantegna, III, 398, n. 1
e 425. Pontormo, VI, 294. Raffaello,
IV, 370, n. 2.
— Reale di Windsor. Fran ci abigio,
V, 198, n. 1.
— Istituto. Mantegna, III, 424, 425.
— Museo di Kensington. Andrea da
Fiesole, IV, 478, n. 2. Buonarroti,
VII, 150, n. 1. Agostino Rusti, IV,
542, n. 6. Raffaello, IV, 370, n. 2.
Antonio Rossellino, III, 103, n. 1.
Jacopo Sansovino, VII, 490, n. 1.
— Raccolte: Del Castello di Al-
nuich. Sebastiano Veneziano, V,
573, n. 1.
— Ashburnham. Andrea del Sarto, V,
51, n. 4.
— Barker. Luca Signorelli, III, 701,
705. Lorenzo di Credi, IV, 567, n. 2.
Pinturicchio, III, 504, n. 1.
— Beckford. Giovanni Bellini, III, 180.
— Bridgewater. Raffaello, IV, 321,
n. 2. Andrea Schiavone, VII, 457,
n. 1. Andrea del Sarto, V, 33, n. 1.
Sebastiano Veneziano, 568, n. 2. Ti-
ziano, VII, 460, n. 2.
— Bromley. Galasso, III, 89, n. 2.
Bernardo Daddi, I, 465.
— Buckingham. Cordegliaghi, ITI, 647,
n. 1.
— Butler Johnstone. Palma Vecchio,
V, 248, n. 1.
— Cowper a Panzanger. Fra Barto-
lommeo, IV, 198, n. 3. Andrea del
Sarto, V, 17, n. 4.
— Del Duca di Devonshire. Tiziano,
VII, 450, n. 1.
— Dudley. Giovanni Bellini, III, 180.
Carlo Crivelli, 429. Francia, 556.
Raffaello, IV, 318, n. 3.
— Dulwich. Raffaello, IV, 324, n. 2.
— Fuller Maitland. Botticelli, 111,331.
Cosimo Rosselli, 187, n. 2. Francia-
bigio, V, 197, n. 2.
— Hamilton. Botticelli, III, 315, n. 2.
Mantegna, 422.
— Hertford. Gio. Battista Cima, III,
665. Tiziano, VII, 429, n. 2.
— Holkham. Copia a chiaroscuro del
cartone di Michelangiolo attribuita
ad Aristotile da Sangallo, VII, 161,
n. 3.
Inghilterra. Raccolte: Di Castle Ho-
ward. Mariotto Albertinelli , IV,
225, n. 4. Giovanni Bellini, III, 162»
n. 3.
— Ivor Guest. Lorenzo Costa, III, 137,
n. 2.
— Kingston Lacy. Giorgione, IV, 100»
n. 1.
— Layard. Bono Ferrarese , III , 27 ,
n. 3. Bartolommeo Mantegna, 674.
Gentile Bellini, 166, n. 2.
— Marlborough. Raffaello,IV,323, n. 2.
— Miles. Raffaello, 324, n. 2.
— Del Duca di Northumberland. Ti-
ziano, VII, 460, n. 2.
— Ottley. Gentile da Fabriano, III, 22*
Mantegna, 434.
— Pembroke. Mantegna, III, 426.
— Sanford. Bachi acca, VI, 455.
— Solly. Cotignola, V, 184, n. 2. In-
nocenzo Francucci, 186, n. 5.
— Sutherland. Luca Penni, V, 434 r
n. 1.
— Del Duca di Wellington. Correg-
gio, IV, 118, n. 1.
— Woodburn. Antonio del Poliamolo,.
Ili, 293, n. 1. Raffaello Carli, IV, 252.
Manchester. Casa Richols.
Marco Palmezzani, VI, 639.
— Watts Russell. Gio. Battista Cima*
IU, 665.
Oxford. Istituto. Mantegna, III,
434.
— Windsor ( Castello di ). Leonardo-
da Vinci, IV, 66.
Invenzione dell? Storie. Che cosa
siano, I, 168 e seg.
Isoli, sul Lago di Garda. Chiesa degli
Zoccolanti. Gio. Francesco Caroto,
V, 285.
Ischia , presso Grosseto. Chiesa di
S. Stefano. Vincenzo Tamagni, IV*
505 e seg.
Lamporecchio. Chiesa di S. Stefano*
Tavola di terra cotta invetriata, II r
198.
Lari, nel Pisano. Palazzo Pretorio.
Terra cotta invetriata, H, 194.
Lecceto, presso Siena. Chiesa di San
JÀonardo. Segna, I, 653, n. 1.
Legnago. Fortificato da Michele San-
micheli, VI, 344.
190
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Legnago. Fortezza. Luigi Brugnoli,
VI, 363.
— Porte, Michele Sanmicheli, VI, 353.
Legni buoni per intagliar figure, I,
16(5, 167.
Libbiano, nei Volterrano. Zaccheria
da Volterra, IV, 548, n. 2.
Lione. Cattedrale. Perugino, III, 588,
n. 2.
— Museo. Andrea del Sarto, V, 53,
n. 1.
Lipsia. Galleria. Giuliano Bugiardini,
VI, 204, n. 3. Fra Paolino da Pi-
stoja, IV, 214.
Livorno. Fortezza. Antonio da San-
gallo, IV, 288.
Lodi. Chiesa dell' Incoronata. Fratelli
Piazza, IV, 148, n. 1. Cristoforo Roc-
chi, ivi.
Lonigo. Chiesa di Montoliveto. Fran-
cesco Moroni, V, 310.
Loreto. Chiese: Della Madonna. Fra
Aurelio Lombardo, VI, 480. Baccio
Bandi nel li, 142. Benedetto da Maja-
no, II, 472 e III, 335. Simone Cioli,
VI, 63, 480. Andrea Contucci, IV,
516 e Beg., 520, 521, n. 1. Domeni-
co Veneziano, II, 495 e 674. Pier
della Francesca, ivi, ivi. Francesco
Ferrucci, VI, 63. Girolamo Ferra-
rese, 63, 479 e seg. e VII, 514. Giu-
liano da Majano, II, 472 e V, 460.
Lorenzo Lotto, V, 252. Francesco
Menzocchi, VI, 324. Simone Mosca,
63, 302. Raffaello da Montelupo,
IV, 543 e VI, 63. Ranieri da Pietra-
santa, VI, 63. Antonio da San gal lo
il Giovane, V, 459. Francesco da
Sangallo, VI, 63. Giuliano da San-
gallo, IV, 277. Luca Signorelli, II,
495. Pellegrino Tibaldi, VII, 417.
Tribolo, VI, 63.
— S. Maria. Luca Signorelli, III, 691.
— Palazzo della Canonica della S.
Casa. Bramante, Sangallo e Bocca-
lino, IV, 520, 521, n. 1.
Lo ver e. Galleria Tadini. Civerchio,
III, 653, n. 1.
Lucca. Chiese: S. Agostino. Cosimo
Rosselli, III, 186, n. 3.
— S. Frediano. Amico Aspertini, V,
180 e n. 4. Francia, III, 555. Jacopo
della Quercia, II, 114. Fonte Batte-
simale di Maestro Biduiho, I, 3£5.
— Duomo. Fra Bartolommeo, IV, 191
e n. 1. Quando incominciato I, 240.
Guidetto, ivi, n. 2. Niccolà Pisano,
ivi e 300. Bartolommeo della Gatta,
III, 213 e n. 1. Cristoforo Canozio da
Lendinara, 404. n. 2. Matteo Civi-
dali, II, 119 e n. 6, 120, 126, 127
129, n. 2 e 447, n. 6. Giotto, I, 389.
Jacopo della Quercia, II, 112. Lio-
nardo Grazia pistojese, IV, 647, n. 2.
Agostino Marti, ivi. Cosimo Rosselli,
III, 186.
Lucca. 5. Martino. Vedi Duomo.
— S. Michele. Baccio da Montelupo,
IV, 541, n. 2. Botticelli, HI, 331.
Matteo Civitali, II, 120 e 127. Filip-
pino Lìppi, III, 466, n. 3. Raffaello
da Montelupo, IV, 557.
— S. Paolino. Baccio da Montelupo,
IV, 541, 542, n. 1.
— S. Pier Cigoli. Vasari, VII, 70, 673
e 291 e n. 1.
— S. Ponziano. Convento. Matteo Ci-
vitali, II, 125. Filippino Lippi, IH,
466. Andrea Contucci, ivi. Sodoma,
VI, 398.
— S. Romano. Fra Bartolommeo, IV,
191, 192 e n. 1.
— Gallerie: Comunale. Fra Barto-
lommeo, IV, 192, n. 1.
— Manzi da Santa Maria. Fra Bar-
tolommeo, IV, 191, n. 3. Giuliano
Bugiardini, VI, 204, n. 3. Francia,
III, 555.
— Reale. Angelo Bronzino, VII, 598,
n. 1.
— Fortezza della Gosta o A g osta.
Giotto, I, 389.
— Palazzi: Mazzarosa. Botticelli, III,
331.
— Tornei. Spinello, I, 691, n. 2.
Lucignano, nella Valdfichiana. Chiesa
di S. Francesco. Signorelli, 111,687.
Reliquario di Gabbriello d'Antonio,
orafo senese, ivi, n. 5.
Luco (monastero di) in Mugello. An-
drea del Sarto, V, 38, 39 e n. 1.
Vasari, VII, 708.
Lugano. Chiesa di S. Francesco degli
Angeli. Luini/VI, 520, n. 3.
M
Macerata. Duomo. Allegretto Nuzi, III,
16, n. 5.
Madrid. Chiesa di S. Lorenzo del-
l>Escuriale. Pompeo Lioni, VII, 542,
n. 1.
— Convento degli Scalzi. Pompeo Lio-
ni, VII, 542, n. 1.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
191
Madrid. Accademia. Lioue Lioni, VII,
538, n. 3.
— Galleria. Andrea del Sarto, V, 53,
n. 1. Sanchez Coello, VII, 451, n. 3.
Tiziano, 452, n. 1 e 3 e 458, n. 2;
440, n. 4; 447, n. 1; 448, n. 3; 450,
n. 1 e 460 n. 2. Vander-Weyden ,
VII, 580, n. 5.
— Villa del Buon Ritiro. Lione Lio-
ni, VII, 537, n. 1 e 3.
Magnadale, nei. Trevisano. Palazzo
Manolesso Ferro. Paolo Caliari, VI,
372, n. 2.
Magonza. Galleria Urbana. Mante-
gna, III, 430.
Malsessino, sul Lago di Garda. Gio.
Francesco Caroto, V, 285.
— Chiesa. Girolamo dai Libri, V, 328,
n. 1 e 329, n. 1.
Malta. Valletta. Baldassarre Lancia,
VI, 325, n. 1.
Maniago. Palazzo dei Conti Spilim-
bergo. Tiziano, VII, 455, n. 2.
Mantova. Chiese: S. Agnese. Rinaldo
Mantovano, VI, 489.
— & Andrea. Leon Batista, Alberti,
II, 515 e* n. 1. Lorenzo Costa, III,
137, n. 1 e 2. Mantegna, 408, n. 1.
Giulio Romano, V, 545.
— S. Barbera nel Castello. Domenico
Brusasorsi e Gio. Battista Bertani,
VI, 488.
— 5. Benedetto. Fra Girolamo Monsi-
gnori, V, 306 e n. 2 e VI, 491. Ri-
fatta col disegno di Giulio Romano,
V, 549. Antonio Begarelli, VI, 484.
Fermo Guisoni, Girolamo Mazzola,
Lattanzio Gambaro e Paolo Vero-
nese, 491.
— S. Domenico. Stefano Veronese, III,
63Ì. Fra Girolamo Monsignori, V,
306. Giulio Romano, 547.
— Duomo. Girolamo Mazzola, V, 237
e VI, 489. Girolamo Genga, 321.
Giulio Romano, V, 552, n. 2. Gio.
Battista Bertani, ivi e VI, 487. Bat-
tista del Moro, 367 e 489. Domenico
Brusasorci, ivi, ivi. Paolo Verone-
se, 367. Paolo Farinato, > ivi, 375 e
489. Ippolito Costa, 488. Fermo Gui-
soni, ivi. Giulio Campi, 489. Paolo
Caliari, ivi.
— S. Francesco. Stefano Veronese, III,
632.
— S. 'Giovanni. Girolamo Mazzola, V,
237.
Mantova. S. Lorenzo. Leon Batista
Alberti, II, 515, n. 1.
— Madonna delle Grazie (fuori di
Mantova ). Francesco Monsignori,
V, 302.
— S. Maria degli Angeli. Mantegna,
III, 429.
— S. Maria della Vittoria. Mante-
gna, III, 403, n. 2.
— Ognissanti. Stefano Veronese, III,
632, n. 3.
— S. Sebastiano. Leon Batista Alber-
ti, II, • 515 e n. 1. Mantegna, III, 397
e seg.
— & Silvestro. Lorenzo Costa, III, 136,
137, n. 1.
— Vescovado. Girolamo Genga, VI,
321.
— Degli Zoccolanti. Girolamo Maz-
zola, V, 237.
— Accademia delle Belle Arti. Fran-
cesco Monsignori, V, 303, n. 2.
— Palazzi e Case : Di S. Sebastiano.
Lorenzo Costa, III, 134.
— Del Castello. Giulio Romano, V,
644.
— De'Ceresari. Pordenone, V, 113 e
n. 4, 5 e 6.
— Ducale. Mantegna, III, 396, n. 1 e
2. Francesco Monsignori, V, 303.
— Di Giulio Romano. Da lui stesso
fabbricato ed ornato, V, 549.
— Di Scalcheria. Lorenzo Costa, III,
137, n. 2.
— Del Te. Fermo Costa, III, 140, n. 1.
Giulio Romano, 537. Benedetto Pa-
gri, ivi. Rinaldo Mantovano, ivi.
Primaticcio, V, 539 e VII, 406. Gio.
Batista Mantovano o Scultori, V,540.
— Torelli. Giulio Romano, V, 548,
n. 1.
— Tulio. Giulio Romano, V, 546, n. 4.
— Via di Rompilanza. Stefano Ve-
ronese, III, 632,
Marano. Castello lungo la costa del-
l'Adriatico. Michele Sanmicheli, VI,
349.
Marciano, in Valdichiana. Niccolò Sog-
gi, VI, 21 e 25.
MarignoHe, presso Firenze. Randellino
del Garbo, IV, 236. Rosso, V, 156.
Marmirolo. Palazzo del Duca di Man-
tova. Giulio Romano, V, 545.
Masiera (vicino ad Asolo nel Trevi-
giano ). Palazzo Barbaro , oggi
Manni. Paolo Caliari, VI, 370.
Massa di Carrara. Chiesa di S. Fran-
192
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
cesco. Benedetto Buglioni, II, 184,
n. 1.
Massa Marittima. Ambrogio Loren-
zertì, I, 523.
— Duomo, Goro di Gregorio, I, 490,
n. 4.
Matetica di Fabriano. Chiesa degli
Zoccolanti. Melozzo, III, 65. Marco
Palmezzani, 66, n, 1 e VI, 337. Eu-
sebio S. Giorgio, III, 596, n. 3.
Medaglie. Come si fanno di bronzo, di
argento, d'oro e di altri metalli, I,
163, 164, 165. Di pietre orientali e
di cammei, ivi.
— Di Cammillo Agrippa. Gio. Bat-
tista Sozzini, V, 390, n. 3.
— Di Fra Paolo Albertini. Antonio
MareBCOtto, III, 28, n. 1.
— Di Augusto imperatore. Geremia
da Cremona, VI, 502, n. 4.
— Di Giovanna Albizzi. Niccola di
Spinello (o meglio di Forzore), III,
29, n. 1.
— Di A Ifonso a" Aragona re di Na-
poli. Vittor Pisane Ilo, III, 11, 25.
Geremia da Cremona, V, 502, n. 4.
— Di Alfonso duca di Calabria. An-
drea Guazzalotti, III, 28, n. 3.
— D'Inigo d' Avalos. Pisanello, III,
26.
— Di Gentile e Giovanni Bellini.
Vittore Camelo, III, 173, n. 2.
— Di Pietro Bembo. Valerio Vicen-
tino, V, 382, n. 1. Lione Lioni, VII,
536, n. 1.
— Di Costanza Bentivoglio. Andrea
Guazzalotti, HI, 28, 3.
— Di Giovanni Bentivogli. Francia,
III, 535.
— Di Santi Bentivogli. Michelozzo Mi-
chelozzi, Vili, 96.
— Di Bramante. Caradosso, IV, 161.
— Di Michel. Buonarroti Leone Leo-
ni, VII, 536, n. 1.
— Di Callisto III, papa. Andrea
Guazzalotti, III, 28, n. 3.
— Di Giovanni Caracciolo. Pisanello,
III, 12.
— Di Carlo V Imperatore. Leone
Leoni, VII, 537.
— Di Clemente VII, papa. Francesco
di Girolamo dal Prato, III, 28. n. 2.
Benvenuto Cellini, V, 389.
— Di Pietro Candido Decembrio. Pi-
sanello, III, 24.
— Di G. B. Dotti da Padova. Andrea
Guazzalotti, III, 28, n. 3.
Medaglie. Di Alfonso II et Este. Pa-
storino, IV, 437.
— Di Borso d'Este. PetrellinQ, Lixi-
pnolo, Amedeo e Pisanello, III, 12,
n. 1.
— D'Ercole d'Este. Corradini, III, 30,
n. 2.
— Di Leonello d'Este. Pisanello, 111,24.
— ■ Di Lucrezia d'Este. Pastorino, IV,
437.
— Di Ottavio Farnese , duca di Par-
ma. Pastorino, IV, 437.
— Di Vittorino da Fé l tre. Pisanello,
III, 25.
— Di Braccio Fortebraccio da Mon-
tone. Pisanello, III, 12.
— Di Antonio Ger aldini. Niccola di
Spinello (o meglio di Forzore), HI,
29, n. 1.
— Di Giulio II. Francia, III, 535.
— Di Cecilia Gonzaga. Pisanello, III,
26.
«— Di Ferrante Gonzaga. Leone Leo-
ni, VII, 536, n. 1.
— Di Gio. Francesco Gonzaga. Pisa-
nello, III, 25.
— Di Ippolito Gonzaga. Leone Leoni,
VII, 536, n. 1. Jacopo da Trezzo, ivi.
— Di Giovanni Herrera. Jacopo da
Trezzo, V, 388, n. 2.
— D'Isotta da Rimini. Pisanello, III,
11.
— Di Lodovico III, Gonzaga. Pisa-
nello, III, 26.
— Di Carlo Malatesta. Pisanello, III,
12.
— Di Malatesta IV ', Novello. Pisa-
nello, III, 26.
— Di Sigismondo Malatesta. Pisa-
nello, III, 11, 24.
— • Di Maometto II. Bertoldo, II, 423,
n. 1; Vittor Pisanello, III, 11; Di
varj artefici, 31 e Gentile Bellini,
166, n. 2.
— Di Antonio Marescotto. Di lui me-
desimo, III, 28, n. 1.
— Di Galeazzo Marescotto. Antonio
Marescotto, IH, 28, n. 1.
— Di Alessandro de* Medici. Domeni-
co di Polo, V, 384. Benvenuto Cel-
lini, 390.
— Di Cosimo I de'Medici. Francesco
di Girolamo dal Prato, III, 28, n. 2.
Pietro Paolo Galeotti, V, 390 e VII,
543. Domenico Poggini, V, 391.
— Di Filippo de'Medici. Pisanello, HI,
12, n. 1.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
193
Medaglie. Di Lorenzo il Magnifico,
Niccolò di Spinello (o meglio di For-
zore), III, 29, n. 1.
— Di Martino V. Vittor Pisanello,
HI, 11.
— Di Francesco Molza. Leone Leoni,
VII/ 536, n. 1.
— Di Bonifazio march, di Monfer-
rato. Giovan Francesco Caroto, V,
286 e n. 2.
— Di Muzio Scevola. Pastorino, IV,
437.
— Di Niccolò T, papa. Andrea Guaz-
za lotti, III, 28, n. 3.
— Di Giovanni Paleologo, impera-
tore. Pisanello, III, 11, 25.
— Di Niccolò Palmieri. Andrea Guaz-
zalotti, III, 28, n. 3.
— Di Paolo IL Vellano, II, 607.
— Di Alessandro Pesenti. Caraglio,
V, 162, n. 2.
— Di Niccolò Piccinino. Pisanello,
III, 11, 24.
— Di Pio II, papa. Andrea Guazza-
lotti, III, 28, n. 3.
— Del Pisanello. Di lui medesimo e
del Corradini, III, 30.
— Di Bartolommeo Platina. Vellano,
II, 607.
— Di Antonio Rosello. Vellano, II,
607.
— Salerno {di) della principessa. Leo-
ne Leoni, VII, 536, n. 1.
— Di Fra Girolamo Savonarola. Gio-
vanni delle Corniole, III, 29, n. 1.
— Di Sigismondo J, re di Polonia.
Caraglio, V, 162, n. 3.
— Di Bona Sforza , regina di Polo-
nia. Caraglio, V, 162, n. 3.
— Di Francesco Sforza. Pisanello, III,
25.
— Di Sisto IV, papa. Andrea Guaz-
zai otti, III, 28, n. 3.
— Di Tito Vespasiano Strozzi. Pi-
sanello, III, 26 e n. 2.
— Di Giovanni da Tossignano. An-
tonio Marescotto, III, 28, n. 1.
— Di Federigo duca d'Urbino. Fran-
cesco di Giorgio, III, 29, n. 2 e 72.
— Di Filippo Maria Visconti. Pisa-
nello, III, 25.
— Di Gian Galeazzo Visconti. Pisa-
nello, III, 12, n. 1.
— Di Paolo Vitelli. Pastorino, IV, 437.
Melfi. Bosco fatto da Puccio, I, 298.
Memennano, in Casentino. Terra cotta
invetriata, II, 199.
Mensano (terra del Senese). Pieve. Buo-
namico, I, 271, n. 2.
Mergeliina, presso Napoli. Donato da
Federigo d'Aragona al Sannazzaro
che vi ha sepoltura, VI, 637, n. 2.
Messina. Chiese : S. Barnaba. Andrea
Calamech, VII. 302, n. 2.
— Oratorio di S. Cecilia. Andrea Ca-
lamech, VII, 302, n. 2.
— S. Domenico. Montorsoli, VI, 651.
— Duomo. Montorsoli, VI, 650. Mar-
tino suo nipote, ivi, n. 3. Andrea
Calamech, VII, 302, n. 2.
— S. Francesco. Ruggero Vander-
Weyden, VII, 580, n. 5.
— & Gregorio. Andrea Calamech, VII,
302, n. 2.
— S. Lorenzo. Montorsoli, VI, 651.
— S. Maria di Gesù. Montorsoli, VI.
652, n. 1.
— 5. Niccolò. Andrea Calamech, VII,
302, n. 2.
— Condotto per la fontana di San-
t'Agno^. Montorsoli, VI, 651.
— Fontana al muro della Vergine.
Montorsoli, VI, 651.
— Fontana del palazzo di Laroca.
Montorsoli, VI, 651.
— Palazzo Senatorio. Andrea Cala-
mech, VII, 302, n. 2.
— Piazze: Dell'Annunziata. Andrea
Calamech, VII, 302, n. 2.
— Del Duomo. Fontana di marmo del
Montorsoli, VI, 647. Altra fontana
del medesimo in sulla marina, 649.
Milano. Chiese: & Ambrogio, Bra-
mante, IV, 148, n. 1 e 152. n. 2.
Bramantino, VI, 512.
— S. Antonio. Zenale, IV, 151, n. 1.
— S. Caterina (già convento). Gio-
vanni da Milano, I, 584, n. 1. An-
tonio Campi, VI, 497. Cristofano
Lombardi detto il Lombardino, ivi e
n. 4 e 516. Galeazzo A lessi, ivi, n. 5.
— S. Celso. Angelo Siciliano, VI, 516.
Cristofano Lombardino, ivi e n. 4.
— Duomo. Quando e da chi fatto edi-
ficare, I, 270, n. 4. Suo architetto.
Marco da Campione lombardo, ivi.
Architetti lombardi e tedeschi, 301.
Zenale, IV, 151, n. 1.
Architettura: Cesariano, IV,
150, n. 1. Bramante, 152, n. 2.
Pitture: Bernardino Zenale, IV,
151 e VI, 513.
Sculture: Silvio Cosini, IV, 484
e VI, 516. Agostino Busti, IV, 542,
Vaiaui. ludici. — . Yol. IX.
13
194
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
n. 6 e VI, 515, n. 1. Tabernacolo
fatto da vani maestri, 480, il 3.
Cristofano Solari, VII, 544 e VI, 516
e n. 3. Angelo Siciliano, ivi. Marco
Agrate, 517 e n. 1. Francesco Bram-
billa, 517 e n. 2. Lione Lioni, VII,
539, 540, n. 1.
Milano. Chiese: S. Eustorgio. Giovan-
ni Bai ducei, 1, 495, n. 2. Micbeiozzo,
II, 449, n. 1. Vincenzo Poppa, 448,
n. 3. Civercbio, III, 053, n. 1.
— S. Francesco. Zonale, IV, 151, n. 1.
Agostino Busti, IV, 543 e VI, 515 e
n. 1.
— & Maria presso & Celso. Edificata
da Bramante, IV, 148, n. 1. Zonale,
151, n. 1. Dolcebuono e Cristoforo
Solari, ivi. Paris Bordone, VII, 465
e n. 1. Gaudenzio Ferrari, VI, 519,
n. I. Galeazzo Alessi, VII, 555, n. 1.
— S. Maria in Brera. Giovanni Bai-
ducei, I, 495, n. 2. Bramati tino, VI,
511.
— S. Maria delle Grazie. Leonardo
da Vinci, IV, 29. Gio. Donato Mon-
torfano, 33, n. 1. Bernardino Zo-
nale, VI, 513, n. 3 e IV, 151, n. 1.
Butinone, 152, n. 1. Bramante, 152,
n. 2. Gaudenzio Ferrari, VI, 519 e
518 n. 4.
— 8. Maria della Pace. Marco Og-
gione, IV, 52.
— S. Maria della Passione. Giulio
Campi, VI, 497. Gaudenzio Ferrari,
IV, 652 e VI, 518, n. 4.
— 5. Marta. Agostino Busti, IV, 542
e VI, 514, 515, n. 1.
— S. Maurizio (già Monastero mag-
giore). Luini, VI, 520, n. 2.
— S. Paolo. Giulio e Antonio Campi,
VI, 497,
— S. Pietro in Gessate. Civercbio, HI,
653, n. 1.
— S. Radegonda. Bramante, IV, 152,
n. 2.
— S. Satiro. Bramante, IV, 148, n. 1,
152, n. 2 e VI, 513. Bramantino,
529.
— S. Sepolcro. Bramantino, II, 492,
VI, 511 e 529.
— S. Vincenzo. Sua arebi lettura, I,
23».
— S. Vittore. Galeazzo Alessi, VII,
r>55.
— Gallerie : Ambrosiana. Man te gn a,
III, 418 e 432. Bernardino Luini, IV,
59 e VI, 520, n. 3. Agostino Busti,
IV, 542, n. 6. Libro di disegni e an-
tiche fabbriche lombarde di Braman-
tino, VI, 529.
Milano. Galleria di Brera. Giotto, I,
401, n. 1. Gentile da Fabriano, 111,19.
Lorenzo Costa, 137, n. 2. Luigi Vi-
varini, 159, n. 2. Gentile Bellini, 177.
Giovaoni Bellini, 179. Mantegna, 392,
n. 1, 424 e 427. Stefano da Ferra-
ra, 407, n. 1. Giacomo Francia, 560.
Vittore Carpaccio, 662 e 663. Gio.
Battista Cima, 645, n. 3 e 664. Bar-
tolommeo Montagna, 672. Benedetto
Montagna, 674. Luca Signorelli, 704.
Andrea Salai, IV, 37, n. 4. Boltraf-
fio, 52, n. 1. Marco Oggione, 52, n. 3.
Giorgione, 106. Fra Bartolommeo
Carnevale, 147, n. 1. Raffaello, 319,
n. 1. Gio. Santi, 393, 403. Timoteo Vite,
494, n. 3 e 498, n. 1. Agostino Busti,
542, n. 6 e 59. Filippo Mazzola, V,
218, n. 3. Palma Vecchio, 244» n: 2.
Francesco Monsignori, 301, n. 2.
Francesco Moroni, 313, n. 3. Giro-
lamo Genga, VI, 318, n. 1. Marco
Palmezzani, 336 e 340. Paolo Ca-
liari, 372, n. 2. Garofolo, 465, n. 5.
Moretto, 505, n. 1. Gian Girolamo
Savoldo, 507, n. 4. Bernardino Ze-
nale, IV, 151, n. 1 e VI, 513, n. 3.
Gaudenzio Ferrari, 518, n. 4. Pro-
spero Fontana, VII, 415, n. 3. Alun-
no, III, 510, n. 5.
— Museo Archeologico. Agostino Bu-
sti, VI, 515, n. 1.
— Raccolte: Castelbarco. Altobello
Melone, VI, 459, n. 4.
— Vallardi. Mantegna, III, 428, 432.
Jacobello de Flore, 660. Marco Pai-
mezzani, VI, 339.
— Palazzi e Case: D'Adda. Mariotto
Albertinelli,' IV, 225, n. 4.
— Belgioioso. Leonardo da Vinci, IV,
58.
— Bonomi. Luigi Vivai-ini, III, 159,
n. 2.
— Borromeo. Zenale, IV, 151, n. 1.
— Corte vecchia. Altobello Melone e
Bonifazio Bembo, VI, 492, n. 4.
— Lattiate o Latuada. Bramantino,
VI, 513.
— Litta, Luini, VI, 520, n. 3.
— Medici (ora Vismara). Michelozzo,
II, 448.
— Mellerio. Mantegna, III, 418.
->*- Melzi. Cesare da Sesto, VI, 518, n. 3.
Mantegna, III, 416.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
195
Milano. Palazzib Case: Del marche-
se Ostanesia. Bramantino, II, 493.
— Pertusati. Francia, III, 555.
— Scaccabarozzo. Bramanti no, VI, 513.
— Scotti- Galanti. Cesare da Sesto,
V, 102, n. 1 e VI, 518, n. 2. Ber-
nazzano, V, 102, n. 1.
<— Silva. Luini, VI, 520, n. 1,
— Del Duca di Terranova, o Marini.
Galeazzo Àlessi, VII, 555.
— Trivulzi. Mantegna, III, 421 e 427.
— Della Zecca. Bramantino, VI, 511.
Gian Girolamo Savoldo, 507. Moret-
to, 506. Leonardo da Vinci e Giro-
lamo Monsignori, 491.
— Arcivescovado. Bramante, IV, 152,
n. 2.
— Castello. Bramante, IV, 152, n. 2.
— Rocchetta. Bramante, IV, 152, n. 2.
— Spedale Maggiore. Bramante, IV,
152, n.2. Filarete, II. 455. Guiniforte
Solari, ivi, n. 2. Cristoforo Luvoni,
ivi. Vincenzo Foppa, 457.
— Stalle fuori di Porta Vercellina.
Bramantino, II, 493.
Mildeburgo (in Zelanda). Badia. Gio-
vanni di M abuse, VII, 584.'
Miniature. Attavante, III, 231. Barto-
lommeo della Gatta, 213, n. 1. Ghe-
rardo e Monte del Fora, III, 238,
247 e seg. I Boccardroi, 242. Giulio
Ciò vi o, VII, 557. Liberale da Vero-
na, V, 278 e n. 1. Francesco dai Li-
bri, 826 e n. 2. Girolamo dai Libri,
ivi. Francesco di Girolamo dai Li-
bri, 331. Stefano miniatore, III, 241
e n. 4.
Jlodelli di cera e di terra. Come si
facciano e si rendano finiti, I, 152,
155. Come si facciano per le figure
di bronzo, I, 158.
Modena. Chiese: Carmine. Dosso' Dos-
si, V, 98, n. 3.
— S. Domenico. Antonio Begarelli, VI,
483.
— Duomo. Agostino d* Antonio, VI,
177, n. 2. Dosso e Battista Dossi,
V, "98 e n. 3. Canozio da Lendina-
ra, III, 404, n. 2.
— S. Maria della Neve. Compagnia.
Pellegrino da Modena, IV, 651 e n. 1.
— S. Pietro. Antonio Begarelli, VI,
483. Gio. Battista Ingoni, 483 e n. 2.
Domenico Carnevali, ivi. Giuseppe
Romani, ivi.
— De' Servi. Pellegrino da Modena,
IV, 651.
Modena. Palazzi b Case: Campori.
Bartolommeo Montagna, III, 673.
— Comunale. Niccolò dell'Abate e Al-
berto Fontana, VI, 482, n. 1.
— Di Teodorico. I, 233.
— Galleria Estense. Pellegrino da Mo-
dena, IV, 651, n. 1. Francesco Bian-
chi Ferrari e Gio. Antonio Scac-
cieri, IH, 541, n. 2. Battista Dossi,
V, 98, n. 3. Tiziano, VII, 429, n. 2.
Girolamo Mocetto, III, 163, n. 4.
— Beccherie, piccolo dell'Abate e Al-
berto Fontana, VI, 481 e h. 3.
— Libreria Estense. Attavante, IH,
235.
Monaco. Biblioteca. Giovanni Fochet-
ta, II, 461, n. 2.
-^ Gallerie : Reale. Angelico, II, 509,
n. 1. Fra Filippo Lippi, II, 617, ni 1
e 2 e III, 465, n. 3. Gozzoli, III, 47.
n. 1. Botticelli, III, 312, n. 3. Man-
tegna, 430 e 433. Francia, 556. Gio.
Battista Cima, 665. Giorgione, IV,
99, n. 2 e 107. Innocenzo Francucci,
V, 186, n. 5. Leonardo da Vinci,
62. Raffàellino del Garbo, 237, n. 1.
Raffaello Carli, 252. Raffaello, 326,
n. 1 e 351, n. 2. Andrea del Sarto,
V, 23, n. 2. Francesco Torbido, 294.
Marco Pai mezzani, VI, 338. Tiziano,
VII, 449, n. 4. Ugo d'Anversa, 581,
n. 5. Divik da Lovanio, 582, n. 4.
Federigo di Lamberto, VII, 589,
n. 10. Gran acci, V, 344, n. 2. Hans
Burgkmair, 397, n. 1. Ruggero Van-
der-Weyden, VII, 580, n. 5.
— Del Duca di Leuchtenberg. Sa-
laino, IV, 59. Gio. Francesco Caro-
to, V, 288, n. 2.
Mondavio (nella provincia d'Urbino).
Chiesa di S. Pietro. Bartolommeo
Gènga, VI, 328.
Monreale (in Sicilia). Musaici, I, 197,
n. 1.
— Sua Badia. Quando fondata, 1, 270,
n. 1.
— Sepoltura di Federigo 77, impera-
tore, secondo il modello di Maestro
Lapo, 283.
— S. Maria Nuova. Porta di bronzo
di Bonanno Pisane», I, 275, n. 3.
Montagnana (nel Padovano). Duomo.
Gio. Buonconsigli, III, 650, n. 6.
— Palazzo del Comune. Gio. Buon-
consigli, III, 650, n. 6.
Montalcino. Chiese: S. Francesco. Bar-
tolo di Maestro- Fredi, II, 34, n. 1.
196
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Vincenzo da S. Gemignano, IV, 503,
504.
Mòntalcino. Chiuse : S. Caterina. Vin-
cenzo da S. Gemignano, IV. 504.
— Spedale di S. Maria della Croce,
Vincenzo da San Gemignano, IV,
504.
— Compagnia di S. Rocco. Vincenzo
da S. Gemignano, IV, 505.
Monte Baroccio (nella provincia di Ur-
bino). Girolamo Genga, VI, 320.
Monte Borico (fuori di Vicenza). Bar-
tolommeo Montagna, III, 672.
Monto Gassino. Chiesa e Monastero.
Architettura longobarda, I, 234.
Francesco da Sangallo, IV, 287 e
n. 5. Solosmeo, VII, 513.
Montefalco, nell'Umbria. Chiese: San
Fortunato e S. Francesco. Gozzoli,
III, 59.
-r- S. Bartolommeo. Spagna, III, 594,
n. 1.
Montefiascone. Ròcca. Antonio da San-
gallo, IV, 281. Antonio da Sangallo
il Giovane, V, 455.
Montefiore. Spedale. Gio. Santi; IV,
393, 399.
Montefiorentino (presso Urbania). Con-
vento in detto luogo. Gio. Santi, IV,
394, 400.
Monte l'Abbate. Chiesa. Bartolom-
meo Genga, VI, 328.
Monteleone (in Calabria). Chiesa del
Duomo. Antonio da Carrara, IV,
485 e n. 2.
Montelpare (nella Marca). Chiesa prio-
rale. Alunno, III, 510, n. 5.
Monteluce (presso Perugia). Giulio Ro-
mano e Gio. Francesco Penni, IV,
646, n, 1.
Montemignajo (in Casentino). Taber-
nacolo in terra cotta invetriata, II,
199.
Montemurlo ( nel Pistojese ). Oratorio
de' Gherardi Pieraccini. Trittico
di Giovanni di Bartolommeo Cri-
stiani, I, 542, n. 2.
— Pieve. Granacci, V, 345, n. 1.
Montenero (presso Livorno). Chiesa.
Silvio Cosini, IV, 482.
Monte Oliveto (monastero fuori di Fi-
renze). Lorenzo Monaco, II, 20, n. 3.
Raffaellino del Garbo, IV, 235, 236,
n. 1
Monte Oliveto Maggiore (di Chiusuri
nel Senese). Pietro Lorenzetti, I.
472. Ambrogio Lorenzetti, 525. Spi-
nello Aretino, 687, 688 e n. 1. Tad-
deo Bartoli, II, 38. Luca Signorellì ,
III, 689. Fra Giovanni da Verona»
IV, 338 e V, 337 e n. 1 e 2. Frate
Antonio Olivetano, VI, 473. Sodoma,
381. Mariano di Matteo, 381, n. 4.
Monte Ortone (presso Padova). Chiesa
di S. Maria. Jacopo Montagnana,
III, 170, n. 6.
Montepoggiolo. Castello (nella Roma-
gna Toscana). Giuliano da Majano,
II, 481.
Montepulciano. Chiese: S. Agostino.
Lorenzo di Credi, IV. 567,
— S. Biagio. Antonio da Sangallo, IV,
288.
— Duomo. Taddeo Bartoli, II, 41, n. 3.
Donatello, 413. Micbelozzo, ivi, n. 5.
Andrea Contucci, IV, 522. Lazzero
Vasari, II, 556.
Monte Sansavino. Chiese: S. Agostino.
Andrea Contucci , IV, 521. Dome-
nico di Nanni piffero e Antonio suo
figliuolo, ivi, n. 2. Giuliano di Bac-
cio d'Agnolo, V, 358. Vasari , VII ,
" 662,
— 5. Chiara. Compagnia. Andrea Con-
tucci, IV, 511, n. 1.
— Madonna delle Vertighe. Marga-
rita ne, I, 362. n. 1. Niccolò Soggi,
VI, 28. Ridolfo del Ghirlandaio e
Michele suo scolare, 545. Battista
Franco, ivi e 577.
— S. Maria della Neve. Niccolò Sog-
gi, VI, 21. Nanni di Baccio Bigio,
. VII, 552.
— Casa di Andrea Contucci da lui
architettata, IV, 521.
— Palazzo del card, del Monte. An-
tonio da Sangallo, IV, 289.
— Tabernacolo. Bartolommeo della
• Gatta, VII, 218.
Monte Scaglioso. Badia. Girolamo
dai Libri, V, 330.
Montescalari. Verrocchio, III, 369, n. 1.
Montevarchi. Chiesa di S. Francesco^
Botticella HI, 322.
Montone (nel Perugino). Chiesa dei
Conventuali. Luca Signorelli, III»
703. Perugino, 587, n. 3.
Montpellier. Museo Fabre. Raffaello,
IV, 353, n. 1.
Montughi (presso Firenze). Gio. Fran-
cesco Penni, IV, 645.
— Casa di Francesco Campana. Giu-
liano di Baccio d'Agnolo, V, 355.
Monza. & Gio. Battista. D'architet-
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
197
tura longobarda: da chi fatta edifi-
care, I, 205.
Horgano. Chiesa. Oio. Battista Cima,
III, 664.
Floriano (a)- Ponte presso Lucca. Mat-
teo Civitali, II, 128.
-MortigUano. Chiesa. Giovanni Martini,
V, 105, n. 1.
Jlurano. Chiese: S. Mattia. Don Ja-
copo, miniatore, II, 23. Don Niccolò
Rosselli, miniatore, ivi, n. 1.
— S. Michele. Don Jacopo, miniatore,
II, 23.
— SS. Pietro e Paolo. Giovanni Bel-
lini, III, 163, n. 2.
— S. Pietro Martire. Giuseppe Porta,
VII, 46 e n. 8.
— Palazzo Trevisani. Battista d'A-
gnolo, V, 297. Paolo Caliari, VI,
372.
— Piazza. Pietro da Salò, VII, 517.
^Musaici antichi. A Roma % a Ravenna*
a Venezia, a Pisa e a Firenze, I,
197.
N
Tfancy. Museo. Duccio, I, 653, n. 1.
Napoli. Chiese: S. Angiolo di Seggio
di Nido. Donatello, II, 409, n. 2.
— S. Angiolo in Pescheria. Caravag-
gio, V, 150.
— S. Antonio Abate. Niccolò di Tom-
maso da Firenze, I. 594, n. 2.
— S. Barbara. Giovanni Van Ejck,
II, 567, n. 2.
— S. Chiara. Da chi edificata, I, 390,
n. 2. Giotto, ivi.
— Corpus Domini. Sepoltura del duca
di Calabria fatta da Tino t)i Ca-
raaino senese, I, 432, n. 1.
— S. Domenico. Raffaello, IV, 348 e
seg. Lionardo da Pistoja, 648 e
n. 1.
— Duomo o Piscopio. Sua architettu-
ra, I, 270. Perugino, III, 578, n. 1.
Vasari, VI, 228; VII, 70, 678. Do-
ceno, VI, 628.
— g. Giacomo. Gio. da Nola, V, 96,
n. 1.
— S. Giovanni a Carbonara. Andrea
da Firenze, I, 658, n. 5. Girolamo
Santacroce, V 94. Vasari, VI, 228»
VII, 70 e 677. Doceno, VI, 228.
— Incoronata. Giotto, I, 390. Que-
stione se siano veramente sue quelle
oitture, ivi, n. 4, 422, 425.
Napoli. & Lorenzo Maggiore. Maglio-
ne e Masaccio, I. 303, n. 4. Simo-
ne di Martino, 560, n. 1.
— S. Maria delle Grazie. Caravag-
gio, V, 150.
— S. Maria detta di Domna Regina.
Tino di Camaino, senese, I, 432,
n. 1.
— S. Maria Formosa. Bartolommeo
Vivarini, III, 670.
— S. Maria di Monte. Antonio Ros-
sellino, III, 96, n. 1.
— Monte Oliveto. Modanino, II, 474.
Benedetto da Majano, III, 337. Pin-
turicchio, 500. Fra Giovanni da Ve-
rona, IV, 338 e V, 338. Giovanni
da Nola e Girolamo Santacroce, V,
94, 95. Vasari, VI, 228, VII, 70, 674
e seg. Leonardo. da Pistoja, IV, 648,
n. 1.
— S. Spirito degli Incurabili. Gio.
Francesco Pensi, IV, 646, n. 4.
— Arco del Castel Nuovo. Giuliano
da Majano, II, 470, 482. Pietro di
Martino da Milano, 482. Guglielmo
Monaco, ivi. Isaia da Pisa, ivi. Sal-
vestro dall'Aquila, ivi. Andrea dal-
l'Aquila, ivi. Desiderio da Setti gua-
no, ivi. Domenico da Monteraigna-
no, 484. Antonio da Pisa, ivi. Do-
menico Lombardo, ivi. Francesco
Azzara, ivi. Paolo Romano, ivi e
647, n. 1. Giovanni Pisano. I, 309.
— Castel Capuano. Buono, I, 271,
272. Fuccio, 297.
— Castel dell' Uovo. Buono, I, 271,
•272. Fuccio, 297. Giotto, 390.
— Castello, Chiesa e Monastero di
S. Martino. Andrea da Fiesole, IV,
477. Tino di Camaino, I, 432, n. 1.
— . Biblioteca Nazionale. Boccardino
il Vecchio, III, 242, n. 1. Gherardo,
249.
— Gallerie: Del Museo Nazionale.
Giovanni Bellini, III, 180. Bartolom-
meo Vivarini, 670. Fra Bartolom-
meo, IV, 193, n. 1. Lionardo da Pi-
stoja, 648, n. 1. Andrea del Sarto,
V, 43, n. 1. Caravaggio, 151, n. 3.
Marco Calabrese, 212, n. 1. Filippo
Mazzola, 218, n. 3. Torbido, 295,
n. 2. Gio. da Castel Bolognese, 373,
n. 3. Mantiglia, III, 415 e n. 1. So-
doma, VI, 406. Raffaello, 489, n. 5.
Gruppo antico chiamato il Toro
Farnese, VII, 224, n. 2. Buonarroti,
277, n. 1. Tiziano, 443, n. 2; 446,
198
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
n. 5; 447, o. 1 e 454, n. 4. Raffaello,
IV, 324, n. 2. Giulio Romano, V,
531. Sebastiano Veneziano, 573, n. 3,
574, n. 4 e 582, n. 1. Vasari, VII,
675, n. 1 e 2.
Napoli. Palazzi e Cash: Fai*. Bàrio-
lommeo Virarmi, III, 670.
— Federici. Gio. da Udine, VI, 561 f
n. 4.
— Gravina. Vittorio Ghiberti, li, 246.
— Maddaloni {del Conte di). Dona-
tello, II, 409 e n. 3.
— D' Ottajano. Andrea del Sarto, V, '
37, n. 2.
— Di Poggio Reale. Giuliano da Ma-
jano, Piero e Polito del Donzello,
II, 470.
— Reale. Giorgio Vasari, VII, 672,
n. 1.
— Santangelo. Sebastiano Veneziano,
V, 573, n. 2.
— Capodimonte.T'izì&no, VII, 446, n. 5.
— Porta Capuana. Architettata da
Giuliano da Majano, II, 471, 482,
484. Giovanni da Nola, 484.
— Sepoltura del fratello del Duca di
Calabria. Luca della Robbia, II, 175.
Napoli di Romania. Fortificata da Mi-
chele Sanmicheli, VI, 346.
Narbona. Raffaello, IV, 372, n. 1. Se-
bastiano del Piombo, ivi.
Marni. Chiese: & Bernardino. Vec-
chietta, III, 78, n. 3.
— Duomo. Vecchietta, III, 78, n. 3.
— Fortezza. Bernardo Rossellino, III,
yy.
— Palazzo Pubblico. Domenico Ghir-
landaio, III, 276, n. 1.
Jlepi. Fortezza. Antonio da Sangallo
il Giovane, V, 465.
Niello. Che cosa sia e come si faccia,
I, 208-210.
Novi. Duomo. Agostino Busti, IV, 542,
n. 6.
Nuovoli (fuori di Firenze). Antonio Ve-
neziano, I, 666.
Q
Oroiano. Chiesa di & Maria. Baccio
Pomelli, II, 654, n. 2.
Ordini. Che cosa sieno e quanti e quali.
Vedi Architettura.
Orgiano (presso Vicenza). Chiesa. Bar-
tolommeo Montagna, III, 672.
Oro. Dei varii modi di usarlo in pit-
tura, I, 194, 195.
Orvieto. Chiese; S. Domenico. ArnoW
fo, I, 291, 2. Simone di Martino»
560, n. 1. Michele Sanmicheli, VI,
342 e n. 2.
— Duomo. Quando ebbe principio, I,
305, n. 2. Lorenzo Maitani, ivi. Ni©-
cola Pisano, ivi. I Cosmati, 242»
n. 1. Agostino ed Agnolo, senesi»
433. Ugolino di Vieri , 441 , n. 1 •
III, 303. Andrea Pisano e Nino suo
figliuolo, I, 495, n. 3. Pietro di Puc-
cio e Ugolino di Prete* Ilario, 513,
n. 2, 522, n. 1 e 541, n. 1. Antonia
d'Andreuccio e Francesco d* Antonio»
522, n. 1. Ambrogio Lorensetti, 523.
Pietro Cavallini, 541. Fra Giovanni
Léonard el li, ivi. Domenico di Meo,
ivi. Lippo Menimi, 555, n. 2. Ad*
drea Orgagna, 617, 620. Donatello,
II, 339, n. 3. Angelico, 514 e 530 e
seg. Gentile da Fabriano, III, 16.
Bernardo Rossellino, 99. David Ghir-
landaio, 274, n. 1 e VI, 534, n. 2.
Pinturicchio, III, 500, n. 4. Simone
Mosca e Francesco Moschino, VI,.
304, 305 e 308. Raffaello da Monte-
lupo, ivi; 304; IV, 545 e 546, n. 2.
Girolamo Genga, VI, 315. Luca SU
gnor elfi, ivi e III, 690. Antonio da
Sangallo il Giovane, V, 461, n. 2.
Michele Sanmicheli, ivi. Giovanni
Boscoli e Giovan Domenico Bersa-
glia, VI, 307, n. 1. Girolamo Mu
ziano, 508 e n. 1, Taddeo e Fede-
rigo Zuccheri, VII, 87. Niccolò Cir-
cignaui, 578.
— - Palazzi: De' Conti della Cervara*
Simone Mosca, VI, 306.
— Gualtieri. Ingegno, IV, 395, n. 2.
Simone Mosca, VI, 306.
— Pozzo: Antonio da Sangallo il Gio-
vane, V, 461 e VI, 303. Simone Mo-
sca, ivi.
Orzinuovi ( presso Brescia ). Michele
Sanmicheli, VI, 344 e n. 2.
Qfiimo. Fortezza. Baccio Pontelli, II»
654, n. 2 e 661.
Ostia. Bócca. Giuliano da Sangallo,
IV, 272 e VI, 343, n. 3. Baldassarre
Peruzzi e Cesare da Sesto, IV, 592.
Padova. Chiese: SI Agostino. Mante»
gna e Pizzolo, III, 387 e 'seg.
— 5. Antonio detta del Santo. Vedi
Santo.
TAVOLA DET LUOGHI E DELLE COSE
199
Padova. Chiese: Scuola di S. Anto-
t nio. Tiziano, VII, 431.
— Arena, Cappellina degli Scrove-
gni. Giotto, I, 400 e a. 3. Taddeo
Bartoli, II, 35.
— . S. Bovo. Sebastiano Florìgerìo, V,
109, n. 1.
— S. Cangiano, Andrea Riccio, II,
608, n. 2.
— Certosa. Bartolommeo Vivarini, III,
670.
— Eremitani. Giovanni da Pisa, II,
424, n. 1. Bono Ferrarese, III, 27,
il. 3. Squarcione, 387. Niccolò Piz-
zolo, ivi. Mantegna, ivi. Alticbieri
da Zevio, 634, n. 2. Guariento, 636,
n. 2. Giusto Padovano, 638, n. 2.
Ammannato, VII, 521, n. 4.
— S. Francesco. Vallano, II, 605, n. 1.
Andrea Riccio, ivi. Antonio e Bar-
tolommeo Vivarini, III, 669.
— Cappella di & Giorgio de' Lupi ,
634, n. 3. Jacopo Avanzi, 656, n. 2,
657 e seg. e III, 634.,Sebeto da Ve-
rona e Altichieri da Zevio, 634.
— & Giovanni di Verdara. Danese
Cattaneo, VII, 523.
— S. Giustina. Da cbi architettata, II,
608, n. 2. Giovanni Bellini, HI, 162,
n. 1. Bartolommeo Clementi , 652 ,
n. 1. Romanino, 653, n. 2. Mante-
gna, 392, n. 1. Girolamo dai Libri,
V, 330.
->- & Maria delle Grazie. Gio. Maria
Falconetto, V, 322.
— S. Maria in Vanzo. Bartolommeo
Montagna, HI, 674.
— Del Santo. Niccoja Pisano, I, 301.
Giotto, 388. Taddeo Bartoli, II, 35.
Donatello, 411, n. 1. Vellano, 604.
Fra Filippo Lippi, 619, n. 3. Mon-
tagnana, III, 170, n. 6. Pietro Cal-
zetta, ivi. Matteo del Pozzo e An-
gelo' Zoto, ivi. Jacopo Bellini, 175.
Mantegna, 392., n. 2. Canozio da
Lendinara, 404, n. 2. Marco Zoppo,
405, n. 2. Stefano da Ferrara, 407.
n. le 638. Altichieri e Avanzi, 634.
Giusto Padovano, 637, 638, n. 1.
Antonio Lombardo, 676. Tullio Lom-
bardo, 677. Tiziano da Padova, V,
325 e n. 1 VII, 516. Michele Sanmi-
cheli, VI, 357. Alessandro Vittoria,
ivi e VII, 518. Danese Cattaneo, VI,
357 e VII, 523 e n. 1. Jacopo San-
sovino, 506. Jacopo Colonna, 515.
Pietro da Salò, 517 e n. 2.
Padova. Chiese: De' Servi. Vellano, II,
605, n. 1.
— S. Sofia. Mantegna, III, 387.
— Vescovado. Giusto Padovano, Gio-
vanni e Antonio da Padova, III,
637, n. 5.
— Bastioni. Michele Sanmicheli, VI,
352.
— Galleria. Vincenzo Catena, III, 643,
• n. 3. Romanino, III, 653, n. 2.
— Palazzi b Case: Assonica. Tiziano,
VII, 456.
— Barbieri. Mantegna, III, 415.
— Bembo. Giulio Campagnola, III, 639,
n. 3.
— Del Capitano. Avanzi, III, 659. Gio.
Maria Falconetto, V, 322. Altichieri
da Zevio e Ottaviano Prandino, HI,
633, n. 4. Guariento, 636 e 637. Fra
Filippo Lippi, Ansuino da Forlì e
Niccolò Pizzo lo, ivi, n. 2. Sebastia-
no Florigerio, V, 109, n. 1.
— Capodilista. Donatello, II, 411, 412
e n. 1. Mantegna, III, 415.
— Comaro. Gio. Maria Falconetto, V,
322.
— Facciolati. Marco Palmezzani, VI,
338.
— Mantova Benavides, oggi Venezze.
Ammannato, VII, 521, n. 4.
— Municipale. Tiziano da Padova, VII,
515, n. 3.
— Vescovile. Montagnana, IH, 170, n. 6.
— Vitali o Vitaliani. Paolo Uccello,
II, 214, n. 4.
— Orologi: Mantegna, III, 427.
— Porte architettate da Gio. Maria
Falconetto, V, 322.
— Cicogna. Villa Tiene. Palladio,
VII, 530.
Paiuolo (Compagnia del). Che cosa
fosse, VI, 609. Descrizione di una
cena data da G. F. Rustici a que-
sta Compagnia, ivi e seg.
Palazzolo Bresciano. Chiesa. Civer-
chio, IH, 653, n. 1.
Palco (presso Prato). Chiesa degli
Zoccolanti. Domenico e David del
Ghirlandajo, HI, 276, n. 1. Filippino
Lippi, III, 465, n. 3.
Palermo. Chiesa di S. Maria dello
Spasimo. Raffaello, IV, 357.
— Musaici, 1, 197, n. 1.
— Spedale dei Sacerdoti. Sebastiano
Veneziano, V, 580, n. 1.
Panicale (presso Perugia). S. Bastiano.
Perugino, III, 606. '
200
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Parigi. Biblioteca Nazionale. Giovan-
ni Fochetta, li, 461, n.2. Domenico
del Barbiere, VII, 412, n. 2.
— Chiesa di S. Dionigi. Domenico
del Barbiere, VII, 412, n. 2.
— Gallerie : Abel. Fra Bartolommeo,
IV, 181, n. 2, 184, n. 2. 211.
— Di Cluny. David del Gbirlandajo,
VI, 533, n. 3.
— Del Louvre. Cimabue, I, 251, n. 2.
Giotto, 380, n. 1. Taddeo Bartoli,'
II, 37, n. 2. Paolo Uccello, 214, n. 1
e 216, n. 1. Angelico, 511, n. 1 e
512, n. 2. Fra Filippo Lippi, 618,
n. 1 e 620, n. 2. Gentile da Fabria-
no, III, 6, n. 4. Disegni del Pisa-
ne! lo, 31, n. 2. Pesellino, 39, n. 1.
Gozzoli, 50, n. 2. Zanobi Machia-
velli, 53, n. 3. Lorenzo Costa, 134,
n. 3 e 137, n. 2. Girolamo Mocetto,
163, n. 4. Domenico Ghirlandajo,
258, n. 2. Botticella 331. Benedetto
da Majano, 336, n. 2. Verrocchio*
364, n. 1. Mantegna, 394, n. 1, 403,
n. 2 e 419, 432, 433, n. 1. Pinturic-
chio, 502, n. 1. Alunno, 509, n. 1.
Vittore Carpaccio, 662. Gio. Battista
Cima, 665. Bartolommeo Virarmi,
670. Bartolommeo Montagna, 674.
Luca Signorelli, 705. Andrea Sola-
rio, IV, 37, n. 4 e 120, n. 2. Leo-
nardo da Vinci, 40, 58 e seg. e 66.
Boltraffio, 51, n, 4. Correggio, 116,
n. 1. Mariotto Albertinelli, 224, n.2.
Raffaellioo del Garbo, 238, n. 2.
Raffaello, 322, n. 5, 328, n. 4, 365,
n. 4 e V, 525, n. 1. Lorenzo di Cre-
di, IV, 567, n. 5. B. Peruzzi, 595,
n. 3 e 610, n. 1. Andrea del Sarto,
V, 26, n. 1 e 30, n. 2. Andrea
Sguazzella, 29, n. 2. Dosso Dossi,
101, n. 1. Rosso, 158, n. 2 e 167,
n. 1. Franciabigio , 197, n. 2. Ga-
leazzo Mondella, 318, n. 3. Giulio
Romano, 525, 545, n. 3, 546, n. 5,
550, n. 1 e 553, n. 2. Sebastiano Ve-
neziano, 574, n. 5. Bronzino, ivi e
VII, 602, n. 1. Giuliano Bupiardini,
VI, 206, n. 2. Pontormo, 273, n. 2.
Gaudenzio Ferrari, 519, n, 3. Tizia-
no, ivi. Paolo Caliari, 372. n. 2. Ri-
dolfo del Ghirlandaio, 535, n. 2.
Francavilla, VII, 643. Vasari, 708,
n. 2. Francesco Salviati, 28. Miche-
langiolo, 165, n. 2. Germano Pilon
e Domenico del Barbiere, 412, n 2.
Tiziano, 429, n. 2; 435, n. 2; 440,
n. 3; 442, n. 1; 453, n. 1; 458, n. 4
e 460, n. 2. Paris Bordone, 464,
n. 3.
Parigi. Gallerie: Napoleone HI, al
Louvre. Me lo zzo, III, 65, n. 1. Coti-
gnola, V, 184, n. 2.
— Del Principe Girolamo Napoleone.
Marco Zoppo, III, 386, n. 2.
— Del Duca di S. Simon. Francesco
Melzi, IV, 35, n. 3.
— Raccolte: Del Duca d' Aumale.
Piero di Cosimo, IV, 144, n. 1.
— Reiset Botticelli, III, 322, n. 1.
Parma. Chiese: S. Alessandro. Giro-
lamo Mazzola, V, 235.
— SS. Annunziata in Capo di Ponte.
Correggio, IV, 114, n. 1. Cotignola,
V, 183, n. 7.
— S. Antonio. Correggio, IV, 114, n. 3.
— Certosa. Girolamo Mazzola, V, 237.
— Duomo. Benedetto d' A n tei amo, I,
325. Correggio, IV, 111, n. 3 e 112.
Pomponio Allegri, 122, n. 1. Giro-
lamo Mazzola, V, 236 e n. 5. Pro-
spero Clementi, VI, 484, 485. Cri-
stoforo Caselli, 485 e n. 2.
— S. Francesco. Girolamo Mazzola,
V, 235 e n. 2. Michelangelo Ansel-
mo, VI, 486.
— S. Giovanni. Correggio, IV, 112,
113, n. 1. Filippo Mazzola, V, 218,
n. 3.
— S. Giovanni Evangelista. Giacomo
e Giulio Francia, III, 560. Parmi-
giani no, V, 220. Girolamo Mazzola,
236, n. 3 e 4. Cristofano Caselli, VI,
485, n. 2. *
— & Maria della Steccata. Parmigia-
nino, V, 230. Girolamo Mazzola,
236 e VI, 486. Michelangelo Ansel-
mi, VI, 485. Sojaro, 486.
— Degli Osservanti. Francesco da Co-
tignola, V, 256, n. 2.
— S. Pier Martire. Michelangelo An-
selmi, VI, 486.
— Gallerie: Pubblica. Francia, IH,
555. Mantegna, III, 426. Francesco
Francia , 541 , n. 4. Gio. Battista
Cima, 665. Correggio, IV, 112, n.3*
114, n.2; 114, n.3; 129, n, 1 e VI,
481, n. 5. Parmigianino, V, 221,
n. 2. Pierilario e Girolamo Mazzo
la, V, 235, n. 2 e 237, n. 3. Filippo
Mazzola, 218, n. 3. Sebastiano Ve-
neziano, 582, n. 1. Antonio Bega-
relli, VI, 484, n. 1. Don Giulio Clo-
vio, VII, 569, n. 1.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
201
Parma. Palazzi e Case : Bettoli. Lotto,
V, 258.
— Ducale nel Castello. Girolamo Mi-
ruolo, VII, 422. Giacomo Zanguidi,
423, n. 1.
— Della Rosa Prati. Girolamo Maz-
zola, V, 236, n. 1.
— Sanvitali. Parmigianino , V, 220,
n. 1.
— Fortificazioni. Antonio da San-
gallo il Giovane, V, 458. Giuliano
Leno, ivi. Antonio Abaco, ivi. Pier
Francesco da Viterbo, ivi. Michele
Sanmicheli, ivi.
Passignano (Badia di). Domenico e Da-
vid del Ghirlandaio e Mainardi, III,
272.
Pavia. Chiese; S. Ambrogio. Da chi
fatta edificare, I, 234.
— Barnabiti di • Canepanova. Bra-
mante, IV, 148, n. ].
— Carmine. Bernardino Za ganel li, V,
256, n. 2.
— Duomo. Bramante, IV, 152, n. 2.
— S. Giovanni. Da chi fatto edificare,
I, 234.
— S. Maria in Portico. I, 234.
— 5. Michele. Sua architettura, I, 234,
n. 1.
— Monastero nuovo. Da chi edificato,
I, 234.
— S. Piero in Ciel d'oro. Da chi edi-
ficato, I, 235. Girolamo Mazzola, V,
237. Agostino ed Agnolo senesi, VI,
512. Giovanni di Baìduccio da Pisa,
ivi, n. 5.
— S. Salvatore. Da chi fatto edificare,
I, 234.
— Galleria Malaspina. Mantegna, III,
428.
— Palazzi : Della Sapienza. Pellegri-
no Tibaldi, VII, 419.
— IH Teodorico. I, 233.
Perugia. Chiese: S. Agostino. Peru-
gino, ni, 583, n. 3, 584, n. 1 e 605.
Mattia di Tommaso da Reggio, 583,
n. 3. Eusebio da S. Giorgio, 596.
Domenico Alfani, V, 163, n. 1.
— & Antonio da Padova. Pier della
Francesca, II, 498. Raffaello, IV,
324.
— S. Bernardino. Agostino d'Anto-
nio, II, 177, n. 2 e 178. Buonfigli,
III, 506.
— & Domenico. Giovanni Pisano, I,
315, n. 2 e 3. Stefano fiorentino,
453. Buffalmacco, 517. Mariotto di
Nardo, 610, n.3. Taddeo Bartoli, II,
38. Agostino d'Antonio, 177, n. 2.
Fra Filippo Lippi, 626, n. 3. Gen-
tile da Fabriano, III, 7, 19. Buon-
figli, 505. Perugino, 605/ Bernardo
del Buda, V, 53, n. 2. Mariano da
Perugia, 251, n. 3.
Perugia. Duomo. Agostino d'Antonio,
II, 177, n. 2. Giuliano da Majano,
482. Domenico del Tasso, ivi e III,
349. Marco di Domenico del Tasso,
350. Perugino, 581, n. 4. Signorelli,
685. Guglielmo da Marcilla, IV, 429.
— S. Francesco. Giannicola Manni, III,
596. Domenico e Orazio Alfani, 624,
n. 2 e 625. Berna bei, 694, n. 4. Raf-
faello, IV, 325, 327 e 317. Gio. Battista
Ingoni, VI, 482, n. 4. Enrico Palu-
dano fiammingo, 482, n. 5.
— SI Francesco al Monte ( presso la
città). Taddeo Bartoli, II, 38 e n. 4.
Perugino, III, 580, 581, n. 1, 605.
— & Giuliana. Domenico Alfani, III,
623. Domenico Bartoli, II, 41, n. 1.
— S. Lorenzo. Enrico Paludano fiam-
mingo, VI, 482, 483.
— S. Maria del Popolo. Lattanzio Pa-
gani, VI, 227. Doceno, ivi.
— & Pietro. Benedetto Buglioni, II,
184, n: 1. Mino da Fiesole, III, 124,
n. 2. Boccardino il Vecchio, 242,
n. 1. Perugino, 588, n. 2. Vasari,
VII, 707.
— De' Servi. Lazzaro Vasari, II, 556.
Perugino, III, 581, n. 2. Raffaello,
IV, 323.
— 5. Severo. Pietro Perugino, III, 587,
n. 2. Raffaello, ivi e IV, 323.
— Fontana maggiore. Niccola Pisano
ed altri maestri, I, 307, n. 1. Quando
cominciata e quando finita, ivi.
— Fortezza. Michelozzo, II, 444. An-
tonio da Sangallo il Giovane, V, 466.
Doceno, Lattanzio Pagani, Adone
Adoni e Tommaso Papacello, VI,
226, 227. Simone Mosca, 306. Ga-
leazzo A lessi, VII, 552, 553.
— Galleria. Taddeo Bartoli, II, 38,
n. 4. Domenico Bartoli, 41, n. 1.
Benedetto Buglioni, 184, n. 1. Pier
della Francesca, 498, n. 1. Gentile
da Fabriano. Ili, 7, n. 3. Fiorenzo
di Lorenzo, 31, n. 2. Gozzoli, 60.
Pinturicchio, 502, n. 1. Buonfigli e
Bartolommeo Caporali, 505, n. 3.
Perugino, 581, n. 1 e 2 e 583, n. 3.
Giannicola Manni, 597, n. 1. Do-
202
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
manico Alfani, 622. Loca Sigoorelli,
703. Raffaello, IV, 328, n. 1. Bar-
nardo del Buda, V, 53, n. 2.
Perugia. Palazzi b Case: Baglioni.
Domenico Veneziano, II, 674.
— Baldeschi. Raffaello da Urbino, III,
527.
— Pubblico. Agostino di Antonio, H,
177, n. 2. Benedetto Buonfigli, 687
e III, 505, n. 3. Perugino, 580, n. 1
e 605. Adone Adoni, VII, 577, n. 4.
— Piazze: 5. Ercolano. Buffalmacco,
I, 517.
— Pubblica. Vincenzo Danti, VII, 630
e n. 3.
— Fontana maggiore. Giovanni Pisa-
no, I, 306 e 307. Quando cominciata
e quando finita, 307, n. 1.
— Porta S. Pietro. Agostino d'Anto-
nio, lì, 177, n. 2L
— Sala del Cambia. Perugino, III, 581
e seg. Giannicola Manni, 597, n. 4.
— Sapienza vecchia. Domenico Alfa-
ni, III, 623.
— Spedale della Misericordia. Ago-
stino d'Antonio, IL, 177, n. 2.
Pesaro. Chiese: S. Antonio. Antonio
da Murano, III, 670.
— S. Bartolo. Giovanni Santi, IV, 393,
399.
— S. Casciano. Jacobello de Flore, IH»
660.
— S. Domenico. Scultore anonimo pe-
sarese, I, 444, 445. Gio. Santi, IV,
405.
— Duomo. Pompeo da Fano, VII, 73,
n. 3.
— S Francesco. Giovanni Bellini, III,
162, n. 2,
— S. Giovanni Battista. Marco Zop-
po, IH, 406, n. 1. Girolamo Genga,
VI, 320. Bartolommeo suo figliuolo,
ivi. Bartolommeo Genga, 327.
— S. Maria delle Grazie. Cotignola,
V, 184, n. 2.
— S. Maria di Monte Granaro. Ja-
cobello de Flore, III, 660.
— S. Rocco. Bartolommeo Coda, III,
172, n. 2.
— Palazzi : Antaldi. Pippo Santa Cro-
ce d'Urbino e Properzia de" Rossi,
V, 75, n. 1.
— Ducale. Camillo Mantovano, VI, 318,
n. 5. Bartolommeo Genga, 327.
— Fortificazioni. Girolamo Genga, VI,
319.
— Fortezza. Brunelleschi, II, 368.
Pesaro. Villa dell'Imperiale. V. Im-
periale.
Peschiera. Fortezza. Michele Sanmi-
cheii, VI, 353.
Pescia. Chiese: Duomo. Andrea detto
il Buggiano, li, 383, n. 2. Raffaella
da Montelupo, IV, 546. Giuliano di
Baccio d'Agnolo, V, 354. Pierino d*
Vinci, VI, 129, n. 4.
Pescia. Madonna a pie di Piazza»
Buggiano, II, 383, n. 2.
Piacenza. Chiese: S. Maria in Cam-
pagna. Pordenone e Bernardino
Gatti detto il Soiaro, V, 114 e n. 3
e 5 e VI, 494.
-T- S. Sepolcro. Bramante, IV, 152,
n. 2.
— S, Sisto. Raffaello, IV, 365. Bra-
mante, 152, n. 2.
— Fortificazioni. Antonio da San gal lo,
il Giovane, V, 458. Giuliano Leno,
ivi. Antonio Abaco, ivi. Piar Fran*»
cesco da Viterbo, ivi. Michele San»
micheli, ivi.
— Giardini di Barnaba dal Pozzo.
Pordenone, V, 114 e n. 4.
Piancastagnaio (nel Senese). S. Fran-
cesco. Matteo Balducci, VI, 408.
Pienza. Duomo. Vecchietta, III, 78,
n. 3. Bernardo Rossellino, 102, n. L
— Palazzi: Del Comune. Bernardo
Rossellino, IIL 102, n. 1.
— Del Vescovado. Chi ne fu l'archi-
tetto, HI, 73, n. 1. Bernardo Ros-
sellino, ivi.
— Piccolomini. Bernardo Rossellino,
III, 102, n. 1.
Pietrasanta. Chiese: S. Agostino, Do-
nato Benti, IV, 530, a. 2. Ricco-
manno di Guido e Leonardo suo
figliuolo, VI, 103»
— S. Martino. Lorenzo di Bartolom-
meo Bertolucci, VI, 106. Gio. Bat-
tista del Cervelliera e Pietro di
Pietro suo padre, II, 469, n. 2. Do-
nato Benti, IV, 530, n. 2 e VI, 111
e n. 2. Lorenzo Stagi, 109. Stagio
Stagi, 112, 113.
— Fortezza. La Cecca e il Francione,
III, 207.
Pietroburgo. Gallerie : Imperiale o
dell' Hermitage. Francesco Francia,
III, 542, n. 3. Zenale, IV, 151, n. 1.
Leonardo da Vinci, 63. Correggio,
IV, 126, n. 1 e 127,. il 3. Raffaello,
IV, 322, n. 5 e 349, n. 1. Andrea del
* Sarto, V, 40, n. 1 e 4. Tiziano, VII,
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
203
443, n. 2 e 447, n. 1. Raffaello di
Francesco,. IV, 250. Il Rosso, V, 174,
n. 1. Innocenzo Francucci, 186, n. 5.
Sebastiano Veneziano, 582, n. 2. Giu-
liano Bugiardini, VI, 204, n. 3. Gio.
Bologna, VII, 647. Daniello da Vol-
terra, 61, n. 4.
Pietroburgo. Gallerie: Eaccolta Bi-
koff. Sebastiano Veneziano, V, 582,
n. 2.
Pieve di Cadore (nel Veneto). Tiziano,
VII, 442 e n. 3.
Pieve di Sacco (nel Veneto). Giuseppe
Porta, VII, 45.
Pieve S. Stefano (in Toscana). Gio.
Antonio Lappoli, VI, 15.
Piombino ( luogo nel contado veneto ).
Palazzo Cornata VI, 359. Sacche-
ria da Volterra, IV, 548, u. 2.
— (nel littorale toscano). Fortifica-
zioni. G. B. Sanmarino, VI, 332,
n. 2.
Pisa. Chiese : S. Anna. Domenico Ghir-
landa^, III, 271, n. 4.
— S. Antonio. Tommaso di Marco, I,
609. Alvaro di Pietro portoghese,
II, 41.
— 5. Benedetto a Ripa d'Arno. Goz-
zoli, III, 50.
— Carmine. Masaccio, II, 292. Fra
Filippo Lippi, 293.
— 8. Caterina. Margaritone, I, 365.
Nino d'Andrea Pisano, 494. Gozzo-
li, III, 50. Fra Bartolommeo, IV, 210.
Francesoo Traini, I, 613, n. 1.
— S. Chiara. Giovanni di Piero di
Napoli, I, 477, n. 2. Martino di Bar-
tolommeo da Siena, ivi.
— Compagnia dei Fiorentini. Vasari,
VII, 652.
— S. Croce in Fossabanda (fuori di
città). Alvaro di Pietro portoghese,
II, 41, n. 3. Gozzoli, III, 50.
— • Duomo. Edificato da Busohetto, I,
237 e n. 2 e 3. Giovanni Pisano,
316, n. 2. Gaddo Gaddi, 348.
Musaici, I, 197. Fra Jacopo da
Torrita, 336. Cimabue, 256, n. 2. An-
drea Tafi, 336. Vicino, ivi.
Campanile. Bonanno e Gugliel-
mo tedesco, I, 274. Tommaso Pisa-
no, ivi, n. 1 e 493,
Pilo antico. Non rappresenta
la caccia di Meleagro, ma la storia
di Ippolito e di Fedra, I, 294, n. 1.
Servi di sepoltura alla contessa Bea-
trice, ivi. Studiato da Niccola Pi-
sano, 295. Posto nel Camposanto,
294, n. 1.
Pitture. Nello di Vanni Falconi,.
I, 609 e n. 2. Giovanni Toscani, 629,
630. Gozzoli, III, 50, n. 2. Domenico
Ghirlandajo, 271 e 275. Mainardi,
ivi. Botticelli, 322. Andrea del Sar-
to, V, 49, 50 e n. 1. Sogliani, 49, 127.
129, 618, 619. Vasari, 128 e VII, 673.
Angelo Bronzino, 601 e V, 129. Pe-
rirlo del Vaga, 618. Becca fumi, 650.
Benedetto Pagni, 557. Il Sodoma,
397. Gio. Maria Tucci, 415.
Sculture. Bonanno, 1, 275. Lino»
(Tino) Senese, 319. Matteo Civitali, II,
128. Baccio Pontelli,660. Giuliano da
Maiano, 468. Domenico di Merlot-
to, 469. Guido del Serve Ili no, ivi»
Francione, ivi, n. 2 e IV, 268, n. 3.
Giovambattista del Cervelliera, IL,
469. Giuliano da Sangallo, IV, 268,
n. 3. Silvio Cosini, 482, n. 3. Stagi o
Stagi, 127, 607 e VI, 114, 115. Pan-
doro Fancelli, VI, 113, 114. Fran-
cesco Moschino, 310 e n. 4.
Pisa. & Francesco. Cimabue, I, 251,
255. Giotto, I, 380. Tommaso Pisa-
no, 493. Taddeo Gaddi, 575, 576.
Spinello, 691. Taddeo Bartoli, II,
37 e n. 3.
— & Giovanni. Quando edificato, I,
239 e n. 3. Niccola Pisano, 304.
— & Girolamo. Domenico Ghirlan-
daio, III, 271, n. 4.
— Madonna di S. Agnese. Andrea,
del Sarto, V, 44.
— & Maria a Ponte, Vedi S. Maria
della Spina.
— S. Maria della Spina. Andrea Pi-
sano, I, 483. Nino d'Andrea Pisano,
494. Girolamo d* Jacopo da Carrara,
ivi, n. 3. Il Buggiano, II, 383, n.2.
11 Sodoma, VI, 398 e n. 1. Gio. Mari»
Tucci, 415. Giovanni Pisano, I, 309.
— S. Matteo. Peri no del Vaga, V,
619.
— S. Michele in Borgo. Niccola Pi-
sano, I, 299. Fra Guglielmo da Pi-
sa, ivi, n. 1. Lorenzo Monaco, II ,
21.
— S. Niccolo. Niccola Pisano, I, 299,
n. 2. Antonio Vite, II, 8. Gozzoli,
III, 50.
-~ S. Paolo air Orto. Taddeo Bartoli,
lì, 37, n. 2.
— S. Paolo a Ripa d'Arno. Cimabue,
I, 251. Buffalmacco, 337 e 511. Bru-
204
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
no di Giovanni, 512. Bernardo Dad-
di, 468. Giovanni dui Ponte, 633.
Fisa. Chiese: S. Silvestro. Lavoro di
terra cotta invetriata, II, 194.
— S. Stefano de' Cavalieri. Angelo
Bronzino, VII, 602, 603, n. 1. Va-
sari, 704.
— S. Vito, Convento. Gozzoli, III, 50.
— S. Zeno. Gentile da Fabriano, III,
19.
— Camposanto. Architettato da Gio-
vanni Pisano, I, 309.
Pitture. Giotto, I, 376, n. 1 e
380, 381. Stefano fiorentino, 447. Ber-
nardo Daddi, 467, 468. Pietro Laurati
(Lorenzetti), 473 e n.2. Pitture attri-
buite a Buffalmacco, ma invece di
Pietro di Puccio, pittore e mosai-
cista orvietano, 513 e n. 2. Simone
di Martino, 552 e 553. Andrea da
Firenze, 553, n. 5. Barnaba da Mo-
dena, ivi. Andrea Orcagna, 596, 597.
Bernardo Orcagna, 599. Antonio Ve-
neziano, 663. Spinello, 689. Antonio
Vite, II, 8, n. 1. Pietro di Puccio da
Orvieto, 37, n. 2. Taddeo Bartoli,
ivi. Gozzoli, IH, 48 e seg.
Sculture. Bùonamico , 1 , 271 ,
n. 2. Tino di Gamaino, 432, n. 1.
Tommaso Pisano, 493 e n. 3. Mino
da Fiesole, III, 123, n. 3. Antonio
Lorenzi, VII, 636.
Finestre di vetro. Bartolom-
eo d'Andrea, detto Banco, I, 281,
n. 2. Lionardo di Bartolommeo, 381,
n. 2.
— Cittadella vecchia^ Ponte a mare e
Cittadella nuova. Brunelleschi, II,
368. Giuliano da San gal lo, IV, 286.
— Galleria dell'Accademia di Belle
Arti. Simone di Martino, I, 554,
n. 2. Francesco Traini, 612, n. 1.
Luca di Tommè, 651, n. 2. Gentile
da Fabriano, III, 19, Zanobi Machia-
velli, 53, n. 3. Il Sodoma, VI, 398,
n. 1.
— Misericordia Casa (della). Gentile
da Fabriano, III, 19.
— Palazzi: Degli Anziani. Niccola
Pisano, I, 298.
— Rosselmini- Gualandi. Michelange-
lo, o meglio Matteo Civitali, II, 120,
n. 1.
— Piazza del Mercato. Pierino da
Vinci, VI, 123.
— Seminario. Simone di Martino, I,
554, n. 2.
Fisa. Spedale dei Trovatelli. Marti-
no di Bartolommeo, L, 477, n. 2.
Pistoja. Chiese: S. Andrea. Giovanni
Pisano, I, 313. Maestro Enrico, 325.
Bernardino del Signoraccio, IV, 200,
n. 2. Gio. Battista Volponi, ivi.
— S. Antonio. Antonio Vite, IL 8, n.l.
— S. Antonio e S. Prospero. Compa-
gnia. Bernardino del Signoraccio,
IV, 200, n. 2.
— 5. Bartolommeo in Pantano. Mae-
stro Roberto, I, 325. Guido da Co-
mo, 333, n. 2.
— Batistero. Vedi S. Gio. Batista.
— S. Chiara. Vitoni, IV, 167, n. 2.
— S. Domenico. Giovanni Pisano, I,
313, n. 4. Puccio Capanna, 403. Ber-
nardo Rossellino, III, 97, n. 2. An-
tonio Rosse II ino, ivi. Fra Paolino
da Pistoja, IV, 202 e n. 1 e 214.
Fra Bartolommeo, 210.
— S. Felice (fuori di città). Bernar-
dino del Signoraccio, IV, 200, n. 2.
— S. Francesco. Puccio Capanna, I,
403. Pietro Laurati, 473. Lippo Mem-
mi, 556. Bernardino del Signorac-
cio, IV, 200, n. 2.
— S. Giovanni Evangelista (fuorci-
vitas). Bernardino del Signoraccio,
IV, 200, n. 2. Giovanni Pisano, I,
314.
— S. Giovanni Battista (Batistero).
Andrea Pisano e Cellino di Nese, I,
490, n. 2. Lavoro di terra cotta inve-
triata, II, 197. Vitoni, IV, 167, n. 2.
— m S. Giuseppe. Sollazzino e Gio. Bat-
tista Volponi, I, 600, n. 1.
— S. Jacopo. Pitture. Giovanni Pi^
sano, I, 314. Niccola Pisano, 300.
Pesello, III, 38, n. 2. Fra Filippo
Lippi, II, 625, n. 2. Andrea da Fie-
sole, IV, 477 e n. 2. Alessio d'An-
drea, I, 452, n. 1. Bonaccorso. di
Cino, ivi. Coppo di Marcovaldo, ivi
e 265, n. 4. Stefano fiorentino, 452,
n. 1. Lorenzo di Credi, IV, 566, n. 1.
Altare d'argento e argenterie.
Filippo Brunelleschi, II, 330. Lio-
nardo di Ser Giovanni, III, 168, n. 2
e I, 443. Andrea di Puccio d* Ogna-
bene, pistojese, 443, n. 1. Maestro
Giglio Pisano, 443, n. 2. Tommaso
Fi ni guerra e Pietro Sali, III, 288, n. 4.
Sculture. Andrea della Robbia,
II, 197.
-^ S. Lorenzo. Bernardino del Signo-
raccio, IV, 200, n. 2.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
205
Pistoja. Chiese: S, Maria delle .Gra-
zie o del Letto. Vitoni, IV, 167, n. 2.
Fra Paolino da Pistoja, 215. Loren-
zo di Credi, 566, n. 2.
— S. Michele di Tiziana (fuori di Pi-
stoja). Bernardino del Signoraccio,
IV, 200, n. 2.
— S. Paolo, Quando incominciato a
edificare, I, 239. Fra Paolino da Pi-
stoja, IV, 214.
— S. Pier Maggiore. Gerino da Pi-
stoja, III, 506, n. 3. Ridolfo del Ghir-
landa jo, VI, 536, n. 2.
— Umiltà {dell') Madonna. Oerino da
Pistoja, III , 506, n. 3. Ventura Vi-
• toni, IV, 165, 167, n. 2. Vasari, VII,
704.
— 5. Vitale. Bernardino del Signorac-
cio, IV, 200, n. 2.
— Accademia di Lèttere, Scienze ed
Arti. Agnolo di Polo, III, 372, n. 1.
Fra Paolino da Pistoja, IV, 215.
— Palazzi: Comunale. Fra Paolino
da Pistoja, IV, 215.
— Puccini. Gentile da Fabriano, III,
7, n. 1.
— Fortezza. Gio. Battista Sanmarino,
VI, 332.
— Spedale del Ceppo (Loggia). Bene-
detto Buglioni, II, 184, n. 1. Fregio
di terra cotta invetriata di Giovanni
della Robbia, II, 197 e VI, 88, n. 1.
Santi Buglioni, VI, 88, n. 1. Da chi
eretta, II, 197.
Pittura. Ebbe il suo principio in Gre-
eia, I, 22. Questione se sia maggiore
e più nobile della scultura, 95 e seg.
Come si fanno e si conoscono le
buone pitture e da che, 168-174.
Come si debbono unire i colori a
olio, a fresco o a tempera; e come
le carni, i panni e tutto quello che
si dipinge, venga nell' opera a unire
in modo, che le figure non vengano
divise ed abbiano rilievo e forza, e
mostrino l'opera chiara ed aperta,
179, 181. Del dipingere in muro,
come si fa, e perchè si chiama la-
vorare in fresco, 181, 182. A tem-
pera, ovvero a uovo, su le tavole
o tele ; e come si può usare sul muro
che sia secco, 183, 184. A olio in
tavola e sulle tele, 184, 187. Nel
muro che sia secco, 187, 188. Su le
tele, 188, 189. In pietra, e che pie-
tre sieno buone, 189. Nelle mura di
chiaro e scuro di varie terrette; e
come si contraffanno le cose di bron-
zo; e delle storie di terretta per ar-
chi o per feste, a colla; che ò chia-
mato a guazzo ed a tempera, 190,
192. Pittura religiosa, come deve
esser trattata, II, 518. Scoperta
della maniera del dipingere a olio;
da chi fatta, 575 e seg.
Pò fiume. Giulio Romano, V, 548.
Poggibonsi. Fortezza. Giuliano da San-
galli IV, 275.
Poggio a Gajano. Villa de' Medici,
presso Firenze. Giuliano da San-
gallo, l, 448, n. 3.
Pitture. Franciabigio, V, 195,
196, n. 1. Andrea Feltrini, 195. An-
drea del Sarto, ivi. Pontormo, ivi
e VI, 264. Alessandro Allori, V, 196,
n. 1. Vasari, VII, 707.
Poggio Nativo (Umbria). Chiese: An-
nunziata. Antoniasso, III, 470, n. 1.
— S. Paolo. Antoniasso, III, 470, n. 1.
Polesine. Fratta. Villa Badoaro. Pal-
ladio, VII, 530.
Polirono (di) S. Benedetto. Girolamo
Mazzola, V, 237.
P ornar ance. Chiesa di S. Gio. Batti-
sta. Vincenzo Tamagni, IV, 505.
Ponte a' Romiti, in Valdarno. Gio t ti no,
I, 626.
Pon tignano (fuori di Siena). Certosa,
Girolamo del Pacchia, VI, 429.
Pontormo. Chiesa di S. Angelo. Jaco-
po da Pontormo, VI, 259.
Poppi, in Casentino. Chiese : Badia di
S. Fedele. Solosmeo, V, 58, n. 1.
— Delle Monache. Lavori in terra cotta
invetriata, II, 199.
— Palazzo dei conti Guidi. Maestro
Lapo, I, 282. Jacopo di Casentino,
671, n. 1.
— Fuori di porta a Badia. Taberna-
colo di terracotta invetriata, 11,199.
Pcrrena, presso Poppi. Lavoro di terra
cotta invetriata, II, 199.
Porto (nel Veneto). Fortificato dal San-
micheli, VI, 344.
Portercole. Antonmaria Lari, IV, 607,
n. 3.
Portoferrajo. Fortificazioni, G. B.
Sanmarino e Giovanni Camerini,
VI, 332, n. 2.
Portogallo. Monastero di Belem, At-
tivante, III, 235. Andrea Contucci,
513, 514, n, 1.
Portogruaro. Chiese: Duomo. Pompo-
nio Amalteo, V, 119, n. 4.
206
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Portogruaro. Chiese: S. Francesco.
Giovanni Martini, V, 104, n. 2.
Pozzale, presto Cadore. Chiesa. Vit-
tore Carpaccio, III; 663.
Pozzuolo, presso Napoli. Vasari, VII,
676.
Praja (Badia nel Padovano). Girolamo
dai Libri, V, 330.
Prato. Chiese: S. Anna. Terra cotta
invetriata, II, 199.
— Cannine. Fra Diamante, II, 627,
n. 2.
— & Domenico. Giovanni Pisano, I,
313, n. 4. Fra Filippo Lippi, 11,621,
n. 3.
— Duomo. Vincenzo Danti, VII, 632.
Tribolo, VI, 97, n. 1. Tommaso di
Marco, I, 609, n. 3. Terra cotta in-
vetriata, II, 199.
Cappella Maggiore. Fra Filip-
po Lippi e Fra Diamante, li, 622,
n. 3 e seg.
Libri corali. Attavante , IH ,
234.
Pergamo. Donatello, II, 410,
n. 1. Antonio Rossellino, III, 103,
a. 1 e 123, n. 1. Mino da Fiesole,
ivi.
Cappella della Sacra Cintola.
Quando e perchè edificata, I, 318.
Suo ingrandimento, ivi, n. 1.
Pitture. Agnolo Gaddi, I, 640
« n. 2. Maso di Bartolommeo detto
Masaccio, scultore, II, 291, n. 2. Ri-
dolfo del Ghirlandajo, 539 e n. 3.
Zanobi Poggi ni, V, 13), n. 4.
Graticolato. Bruno Mazzei, II,
139, n. 2 e 363, n. 1. Pasquino da
Montepulciano, II, 363, n. 1. Simone
detto fratello di Donatello, 460, n. 3.
— S. Francesco. Fra Filippo Lippi,
II, 621.
— Madonna delle Carceri. Andrea
della Robbia, II, 180, n. 3. Giuliano
da Sangallo, IV, 277. Baccio da
Montelupo, 543, n. 2. Niccolò Soggi,
V, 43 e seg. e VI, 22. Antonio da
Sangallo il Vecchio, VI, 21, 22.
— Madonna dell' Ulivo, presso Prato
(ora nel Duomo). Cappella. Bene-
detto da Majano, II, 472, n. 5 e III,
343, 344.
— S. Maria in Castello. Fra Barto-
lommeo, IV, 193, n. 1.
— S. Niccolo. Giovanni Pisano, I, 313.
— S. Pier Martire. Compagnia. Nic-
colò Soggi, VI, 23.
Prato. 8. Rocco. Ridolfo del Ghirlan-
dajo e Michele suo scolare, VI, 544
e n.6.
— S. Vincenzo. Vasari, VII, 709.
— Ceppo. Ambrogio di Baldese, II, 8,
n. 1. Antonio Vite, ivi e 26. Lippo
d'Andrea, II, 8, n. 1. Niccolò di Pie-
tro Gerioi, ivi. Pietro d'Alvaro, ìtj
e 41 , n. 3. Fra Filippo Lippi , 621
e 622, n. 1.
— Collegio Cicognini. Andrea di Giu-
sto, III, 53, n. 4.
— Galleria Comunale. Giovanni da
Milano, I, 584, n. 1. Fra Filippo
Lippi, II, 620, n. 2.
— Palazzi e Case. Berti. Fra Dia-
mante, II, 641.
— Del Comune. Fra Diamante, II, 627
e 641, n. 2. Filippino Lippi, III, 466.
u. 1.
— Piazza di Mercato le. Filippino Lip-
pi, III, 466, n. 2.
Pratovecchio. Chiese: Badia. Jacopo
da Casentino, I, 671, n. 1.
— & Giovanni Evangelista. Jacopo
di Casentino, I, 671, n. 1.
Previsdomini. Chiesa. Pomponio Amai-
teo, V, 119, n. 4.
Prospetti Cronologici della Vita e delle
Opere:
— Di Baccio d'Agnolo Baglioni, V,
363.
— Di Baccio Bandinelli, VI, 199.
— Di Antonio e Giovanni Barili, IV,
415.
— Di Taddeo Bartoli, IL, 45.
— Di Domenico Beccafumi, V, 657.
— Di Bicci di Lorenzo, II, 68.
— Del Brunelleschi, II, 391.
— Di Della Cecca, III, 211.
— Di Andrea Contucci, IV, 527.
— Di Antonio da Correggio, IV, 125.
— Di Dello, II, 157.
— Di Donatello, II, 427.
— Di Francesco di Giorgio, III, 83.
— Di Francesco Francia, III, 563.
— Di Benvenuto Garofolo, VI, 523.
— Di Domenico Ghirlandajo, III, 279.
— Di Benozzo Gozzoli, III, 62.
— Di Fra Filippo Lippi, II, 645.
— Di Filippino Lippi, III, 491.
— Di Lorenzo di Credi, IV, 575.
— Di Lorenzo Monaco, II, 31, 32.
— Di Andrea Mantegna, III, 438.
— Di Guglielmo da Marcilla, IV, 431.
— Di Mino da Fiesole, III, 129,
— Di Girolamo Del Pacchia, VI, 432.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
207
Prospetti Cronologici della Vita o dello
Opere:
— Di Giacomo Pacchiarotti, VI, 426.
— Di Pastorino Pastorini, IV, 439.
— Di P. Perugino, III, 610.
— Oi Baldassarre Peroni, IV, 641.
— Del Pintnricchio, HI, 529.
— Di Fra Paolino da Pistoja, IV, 212.
— Di Simone del Poliamolo, IV, 457.
— Di Fra Bartolommeo della Porta,
IV, 209.
— Di Jacopo della Quercia. II, 131, 134.
— Di Luca della Robbia, II, 201, 202.
— Di Giulio Romano, V, 561.
— Di Giuliano da Sangallo, IV, 295.
Di Antonio da Sangallo, 297.
— Di Raffaello Sanzio, IV, 387.
— Di Andrea del Sarto, V, 66-72.
— Di Luca Signorelli, III, 707.
— Del Sodoma, VI, 406.
— Di Giovanni da Udine, VI, 567.
— Del Vecchietta, III, 87.
— Di Tiziano Vecelli, VII, 473.
— Di Andrea del Verrocchio, III, 381.
— Di Leonardo da Vinci, IV, 87-90.
— Di Timoteo Vite, IV, 507.
Prospettiva. A che cosa serva, I, 175
e seg. Studiata da Paolo Uccello,
II, 203. Da Pier della Francesca,
ivi, 498.
Puglia o Pulia, nel Lucchese. Proba-
bile patria di Niccola Pisano, I, 323.
R
Radi Villa nel Senese. Girolamo Del
Pacchia, VI, 430.
Radicondoli (nel Volterrano). Monaste-
ro di S. Caterina. Oio. Maria Tacci,
VI, 415.
Ravenna. Insigne per edifizi e sculture
di vecchia maniera, I, 271.
— Chiese: S. Agata. Francesco da
Cotignola, V, 255.
— S. Apollinare. Rondinello, V, 254.
Francesco da Cotignola, 255.
— Badia di Classi. Sua architettura,
I, 233. Francesco Cotignola, V, 255.
Vasari, ivi, VI, 229 e VII, 685. Giu-
liano di Baccio d'Agnolo, V, 358.
— S. Croce. Rondinello, V, 254, n» 4.
— S. Domenico. Lorenzo Costa, III,
133. Giovanni Battista Contini, ivi,
n. 1. Niccolò Rondinello, 171 e V,
254 e n. 6. Benedetto Coda, III, 172,
n. 2.
Ravenna. Duomo. Nominato, L, 30. Nic-
colò Rondinello, III, 171 e V, 253.
Don Giulio Clovio, VII, 569,. n. 1.
— 8. Francesco. Rondinello, V, 254.
Nominato, I, 301. Giotto, 388.
— S. Giovanni Evangelista. Da chi
edificato, I, 233. Giotto, 394. Rondi-
nello, V, 254.
— & Giovanni Battista. Niccolò Ron-
dinello, IR, 171.
— S. Maria di Castelnuovo. Lorenzo
Lotto, V, 251. •
— & Maria in Porto. Nominata, I,
301. Ercole Ferrarese, III, 146, n. 3.
— S. Maria Rotonda. Volta di pietra
di un sol pezzo detta la tomba di
Teodorico, I, 232 e n. 1.
— S. Martino. Sua architettura, I,
233.
— S. Niccolò. Rondinello, V,254. Fran-
cesco da Cotignola, 255.
— 5. Sebastiano. Francesco da Cod-
inola, V, 255.
— S. Vitale. Quasdo edificato, I, 233.
Jacopone da Faenza, VII, 420.
— Palazzi b Case: Lovatelli. Rondi-
nello, V, 253, n. 3.
— Rasparti. Marco Palmezzani, VI,
339.
— Traversavi. Sue vecchie sculture,
I, 301.
— Di Teodorico, I, 233.
— Sepolcro di Dante. Pietro Lombar-
do, m, 674.
— Spedale di S. Caterina. Francesco
da Cotignola, V, 255.
Recanati. Chiesa di S. Domenico. Lo-
renzo Lotto, V, 250, 251.
— Palazzo del vescovo di Concha. Giu-
liano da Ma j ano, IL, 481.
Roggio. Chiese : Duomo. Bartolommeo
e Giovanni Andrea, III, 652, n. 1.
Prospero Clementi, ivi e VI, 484.
— S. Giacomo. Bartolommeo Clemen-
ti, III, 652, n. 1.
— S. Pietro. Bartolommeo Clementi,
III, 652, n. 1.
— S. Prospero. Bartolommeo Clemen-
ti, III, 652, n. 1.
— Palazzo Donelli. Bartolommeo Cle-
menti, III, 652, n. 1.
Rencine. Fortezza. Brunelleschi,II, 368,
n. 2.
Retignano (nella Versilia). Lorenzo Sta-
gi, VI, 112.
Rieti. Chiese: S. Antonio del Monte.
Antoniasso, III, 470, n. 1.
208
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Rieti. Chiese: S. Chiara. Marcantonio
figliuolo di Antoniasso, III, 470, n. 1.
Rimini. Chiese: S. Cataldo. Puccio
Capanna, r, 402.
— S. Colomba. Benedetto Coda, III,
172, n. 2 e V, 183 e n. 6. Cotigno-
la e Lattanzio Pagani, ivi.
— S. Domenico. Benedetto Coda, III,
172, n. 2.
— S. Francesco. Giotto, I, 392, n. 1.
' Bernardo Ciuffagni, II, 169, n. 1 e
462. Tommaso o Maso di Bartolom-
meo, detto Masaccio, scultore, 291,
n. 2. Simone detto fratello di Dona-
tello, 460. Pier della Francesca, 491,
n. 1. Leon Battista Alberti, 539 e
n. 4. Giovanni Bellini, III, 170. Va-
sari, VI, 229 e VII, 685.
— S. Francesco (presso la città), Ja-
cobello de Flore, III, 660.
— S. Maria di Scolca. Vasari , VII ,
684.
— S. Marino. Zeno veronese, III, 654,
n. 1.
— Monte Oliveto. Giorgio Vasari, VI,
229 e 582.
— S. Stefano. Sua architettura, I, 233.
— Libreria Gambalunga. Attavante,
III, 235.
— Palazzo Pubblico. Domenico Ghir-
landa^, III, 273, n." 1.
Ritratti. Acciaiuoli Angiolo. Dome-
nico Ghirlandajo, III, 256. Vasari,
VIII, 93.
— Acciaiuoli Donato. Pesello, III, 37.
Ignoto, 292.
— Acciaiuoli Roberto. Vasari, VIII,
190.
— Accolti Benedetto, cardinale. Tizia-
no, VII, 455.
— Accolti Bernardo. Vasari, VIir,142.
— Accolti Francesco, giureconsulto
aretino. Vasari , VIII, 116. Signo-
relli, III, 684.
— Accolti Pietro, aretino. Vasari, VIII,
172.
— Achillini Alessandro. Francia, III,
557.
— Acuto Giovanni. Paolo Uccello, II,
211.
— Adriani Giov. Battista. Vasari,
Vili, 219.
— Adriano VI, papa. Sebastiano Ve-
neziano, V, 573.
— S. Agostino. Melozzo, III, 65, n. 1.
— Ajolle Francesco, musico, Andrea
del Sarto, V, 16, n. 3.
Ritratti. Alba (<f) duca. Lione Lioni,
VII, 538.
— Alber gotti Angelo. Lorentino, 11,499.
— Alberti Leon Battista , architetto,
II, 540. Matteo Pasti, 547, n. 3. Va-
sari, VIII, 117.
— Alberti, monsignore. Paris Bordo-
ne, VII, 462.
— Albertinelli M arlotto. Da sé stesso,
IV, 181.
— Alberto Magno. Angelico, II, 508.
— Albi zzi (degli) Anton Francesco.
Sebastiano Veneziano, V, 575 e n. 3.
Vasari, VIII, 190.
— Albizzi Luca di Maso. Vasari, VIII,
93.
— Albizzi Rinaldo. Andrea dal Ca-
stagno, II, 677. Vasari, Vili, 91.
— Albizzi Tommaso. Domenico Ghir-
landa,} o, III, 256.
— Alessandro IV, papa. Buffalmacco,
I, 511.
— Alessandro V, papa. Lorenzo di
Bicci, II, 51.
— Alessandro VI, papa. Pinturicchio,
III, 499.
— Alfonso 7, duca di Ferrara, VII,
435. Alfonso Lambardi. V, 84. Gio.
da Castel Bolognese, 371. Vasari,
. Vili, 126 e 136.
— Alidosio Francesco , cardinale. In-
nocenzo Francucci, V, 187.
— Alighieri Dante. Taddeo Gaddi, I,
574. Giotto, 372. Ragioni per pro-
vare non essere di mano di Giotto
il ritratto del poeta nella cappella
del palazzo del potestà in Firenze,
413 a 422. Lorenzo Monaco, II, 20.
Melozzo, III, 65, n. 1. Raffaello, IV,
335, 336. Vasari, VII, 673.
— Atti Stefano, romano. Vasari, Vili,
191.
— Almeni Sforza. Vasari, Vili, 191.
— Altoviti Bindo. Raffaello, IV, 351.
Francesco Salviati, VII, 14.
— Alvi ano (a") Bartolommeo. Gio-
vanni Bellini, III, 170, n. 4.
— Ammannati Bartolommeo. Vasari,
Vili, 192.
— Anconitano Fra Gabbriello, sacri-
sta. Vasari, Vili, 143.
— Angelico Fra Giovanni. Vasari,
Vili, 100.
— Angiolini Bartolo di Angiolino.
Masaccio, II, 295.
— Anguillara (dell') conte Orso. Pe-
rino del Vaga, V, 625.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
209
Ritratti. Angvisciola Amilcare. So-
fonisba sua figlia, VI, 498.
— Angvisciola Asdrvbale. Sofonisba
sua sorella, VI, 498.
— Angvisciola Bianca. Europa sua
figliuola, VI, 501.
— Angiriscinfa Minerva. Sofonisba sua
sorella, VI, 498.
— Angvisciola Sofonisba. Da sé stes-
sa, VI, 498, n. 2, 499 e VII, 133.
— Anna, regina di Spagna. Pompeo
Lioni, VII, 542, n. 1.
— Anna (d*) Giovanti i. Tiziano, VII, 429.
— Antinori Amerigo. Pontormo, VI,
278.
— Antinori Francesco. Vasari, Vili,
190.
— Antonino (Sant'). Angelico, II, 508
e 517.
— Antonio Veneziano. Da sé stesso,
I, 668.
— Aragona (a") Alfonso I, re di Na-
poli. Zingaro e i Donzelli, II, 567,
n. 2. Modani no, 474.
— . Aragona (a") Alfonso II, duca di
Calabria. Vasari, VIII, 110.
— Aragona {di) Ferdinando I, re di
Napoli. Angelico, II, 517. Zingaro e
i Donzelli, 567, n.. 2.
— Aragona (di) Giovanna, viceregina
di Napoli. Giulio Romano, IV, 365,
n. 4 e V, 525 e n. 1. Raffaello, ivi.
— Aragona (di) Lodovico. Vasari, Vili,
136.
— Ardinghelli Niccolò, vescovo. Pon-
tormo, VI, 273.
— Ardinghelli Paolo di Lotto e sua
moglie, I, 395.
— Aretino Pietro (la madre di). Mat-
teo Lappoli, III, 220.
— Aretino Pietro. Marcantonio , V ,
4 14. Sebastiano Veneziano, 575. Ales-
sandro Moretto, VI, 505, n. 1. Fran-
cesco Salviati, VII, 19. Tiziano, 429,
n. 4, 442 e n. 1 e 445. Vasari, Vili,
142.
— Argiropolo Giovanni. Gozzoli, III,
49. Vasari, VIII, 100.
— Ariosto Lodovico. Enea Vico, V,
428. Atfonso Lombardi, 84. Vasari,
Vili, 142.
— Aristotile. Melozzo, III, 65, n. 1.
— Arnolfo, architetto. Giotto, I, 291.
Simone di Martino, I, 559. Vasari,
VIII, 210.
— Arrivabene Giampiero. Girolamo
Genga, VI, 316.
Ritratti. Assonica Francesco. Tiziano,
VII, 456.
— - Atene (d') Duca. Giottino, I, 626.
— Bacci Carlo. Piero della France-
sca, II, 497.
— Bacci Giuliano. Matteo Lappoli,
III, 220. Niccolò Soggi, VI, 24.
— Bacci Luigi. Piero della France-
sca, II, 497.
— Bachiacca , Francesco libertini
(detto il). Allevio Bronzino, VI,
456, n. 2 e VII, 599.
— Badoaro. Francesco Torbido, III,
654.
— Baglioni Astorre. Orlando Fiacco,
V, 299.
— Baglioni Braccio. Vasari, Vili,
113.
— Baglioni Giovanni. Gio. da Castel
Bolognese, V, 374, n. 3.
— Baglioni Gio. Paolo e Orazio, Lu-
ca Signorelli, III, 690.
— Baglioni Ridolfo. Vasari, Vili,
189 e 190.
— Baglioni Troilo. Pi n turiceli io, III,
501, n. 1.
— Baldovinetti Alesso. Da sé stesso,
II, 592, n. 3, 4. Domenico Ghirlan-
dajo, 597 e III, 263.
— Baldovinetti Mariotto. Vasari, Vili,
91.
— Bandinelli Baccio. Niccolò della
Casa, V, 428, n. 1. Bronzino, 574,
n. 5. Clemente suo figliuolo, VI, 186.
Vasari, Vili, 192.
— Bandini Pier Antonio e sua mo-
glie. Angelo Bronzino, VII, 595.
— Barbadori Niccolò. Vasari, Viti, 92.
— Barbara, cortigiana fioro ' ina. Pu-
ligo, IV, 465.
— Barbarigo Agostino, doge di Ve-
nezia. Francesco Monsignori, V,
300.
— Barbarigo {de') uno. Tiziano , VII,
428 e n. 3.
— Barbarossa Federigo. Francesco
Monsignori, V, 300.
— Barbino Pietro nano. Valerio Cio-
li, VII, 639.
— Barbolani conte Girolamo. Vasari,
VI», 167.
— Barili Antonio. Da se stesso, IV,
412, n. 2.
— Bartoli Taddeo. Da sé stesso, II,
37.
— Bartolini Onofrio. Girolamo da Car-
pi, VI, 473.
Yasaki. Indici. — Voi. IX.
14
210
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Ritratti. Beatrice ferrarese. Raffaello,
IV, 3j5, n. 1 e 367.
— Becchi Gentile , vescovo d'Arezzo.
Bartolommeo della Gatta, III, 217.
Domenico Ghirlandajo, 266, n. 1.
Vasari, Vili, 115.
— Bella (la) di Tiziano. Palma Vec-
chio, V, 248, n. 1.
— Belgrado Raffaello. Sebastiano FIo-
rigerio, V, 109.
— Bellini Gentile. Da sé stesso, III,
168, n. 3.
— Bellini Giovanni. Da sé stesso,
III, 180. Gentile suo fratello, 168, n.3.
— Bellini Jacopo. Da sé stesso, III,
151.
— Bellucci Jacopo. Fra Filippo Lippi,
II, 625.
— Bembo Pietro, cardinale. Alfonso
Lombardi, V, 84. Valerio Vicentina,
382, n. 1. Tiziano, VII, 455 e n. 4.
Danese Cattaneo, 523, Lione Lioni,
536, n. 1. Vasari, VII, 679 e VIII, 142.
— Benci Ginevra. Domenico Ghirlan-
dajo, III, 266 e n. 1. Leonardo da
Vìdcì, IV, 39 e n. 2.
— Benedetto XI, papa. Simone di Mar-
tino, I, 559. Angelico, II, 508.
— Benivieni Girolamo. Lorenzo di
Credi, IV, 566.
— Bentivoglio Antonio Galeazzo.
Francesco Francia, III, 537, h. 4.
Amico Asperrimi, V, 179, n. 2.
— Bentivoglio Giovanni e sua moglie.
Lorenzo Costa, III, 135, n. 3.
— Bentivoglio, monaco olivetano. Va-
sari, VII, 665.
— Bentivogli Santi. Michelozzo, Vili,
96. Vasari, ivi.
— Berna, pittore senese. Da sé stesso,
I, 649.
— Bernardino (San) da Siena. Parri
Spinelli, II, 280.
— Bernardo di Mona Mattea, mura-
tore. "Vasari, Vili, 206.
— Bernardo (beato), fiorentino. An-
gelico, II, 508.
— Berni Francesco. Rosso, V, 157,
a. 3. Vasari, VIII, 166.
— Bessarione, cardinale. Bramantino,
VI, 492. Melozzo, III, 65, n. 1. Ga-
lasso, 91, n. 1. Cordegliaghi, 647,
n. 1.
— Bicchieraio Becuccio e sua moglie.
Andrea del Sarto, V, 40.
— Bicci (di) Lorenzo. Neri di Bicci,
II, 58.
Ritratti. Bicci (di) Neri. Da sé stesso,
li, 58.
— Biondo da Forlì. Angelico, II, 517.
— Boccaccio Giovanni. Vasari, VII,
673. Raffaello, IV, 335.
— Bologna Giovanni, Pietro Franca-
vi Ila, VII, 643.
— Bombaglino, capitano aretino. Va-
sari, Vili, 191.
— Bonaventura (San). Raffaello, IV,
336.
— Bonelli cardinale Alessandrino.
Capocaccia, VII. 544, •
— Bonifazio VIZI, papa. Andrea Pi-
sano, I, 484.
— Borgherini Giovanni. Giorgione,
IV, 94.
— Borghini Don Vincenzo. Alessan-
dro Allori, VII, 607, n. 1. Vasari,
Vili, 219.
— Borgia Cesare Duca Valentino.
Piero di Cosimo, IV, 133. Pinturic-
chio, III, 500.
— Borromeo, cavaliere, detto dal Va-
sari Bonramino. Andrea Mante-
gna, III, 391.
— Bosso Matteo. Mantegna, III, 394,
n. 2.
— Botticelli Batista, maestro di le-
gname. Vasari, Vili, 206.
— Botticelli Sandro. Filippino Lippi,
III, 463.
— Bozzolo (da) Federigo Gonzaga.
Sebastiano Veneziano, V, 574. Va-
sari, Vili, 129.
— Bragadino Lorenzo, ambasciatore
veneziano. Vasari, Vili, 169.
— Bramante da Urbino. Giulio Ro-
mano, V, 530. Raffaello, IV, 159 e
n. 3 e 331. Vasari, Vili, 162.
— Brancacci Antonio. Masaccio, II,
295.
— Brandeburgo (de') Alberto, cardi-
na-le. Alberto Duro, V, 409.
— Brandeburgo (di) Federigo il Sag-
gio. — Alberto Duro, V, 409, n. 4.
— Bronzino Angiolo. Pontormo, VI,
261. Alessandro Allori, VII, 607,
n. 1.
— Brunelleschi Filippo. Paolo Uc-
cello, II, 215. Masaccio, 295. An-
drea Oavalcanti, 384. Vasari, VIII, 97.
— Bruni Lionardo, storico aretino.
Vasari, VIU, 117.
— Buonarroti Michelangelo, VII, 330
e seg. Lione Lioni, 257 e 536, n. 1
Giuliano Bugiàrdini , 258 en,l«
Lfc,
— I
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
211
TI, 206. Jacopo del Conte, VII, 258.
Daniello Ricciarelli, ivi. Alessandro
Allori, 607, ri. 1. Vasari, 679 e Vili,
159.
Ritratti. Bufalini Niccolò. Pinturio-
chio, III, 503, n. 1.
— Buglioni Sano, canonico. Vasari,
•Vili, 142.
— Bugiardini Giuliano. Albertinelli,
IV, 180.
— Buonaveri Pietro. Liberale, V, 275.
— Buonin8egna Fiorentino, martire.
Angelico, II, 508.
— Buschetti Isabella. Giulio Romano,
V. 546.
— Calcondila Demetrio, letterato gre-
co. Domenico Ghiri andajo, III, 266.
Vasari, VIII, 115.
— Caliari Paolo. Da so stesso, VI,
372, n. 2.
— - Cameria, figliuola del Gran Turco.
Tiziano, VII, 456.
— Camerini Giovanni, architetto. Va-
sari, Vili, 191.
— Campana Francesco. Vasari, Vili,
190.
— Campi Giulio. Da sé stesso, VI,
495, n. 2.
— Canale (da) Luca. Paolo Uccello,
II, 214.
— Canneto (da) Battista. Bramantino,
II, 492.
— Canossi conte Girolamo. Orlando
Fiacco, V, 299.
-— Canossi conte Lodovico. Orlando
Fiacco, V, 299.
— Canossi conte Paolo. Orlando Fiac-
co, V, 299.
— Cappelli Barone. Spinello Aretino,
I, 678, 679.
— Cappello Polo, ambasciatore. Vasa-
ri, Vili, 143.
— Capponi Baccio. Vasari, Vili, 190.
— Capponi Neri di Gino. Vasari, Vili,
91.
— Capponi Niccolò: Raffaellino del
Garbo, IV, 236.
— Capponi Piero. Vasari, Vili, 107.
— Caradosso, orefice, Vasari, Vili,
142.
— Caraffa Andrea. Vasari, Vili, 133.
— Caraffa Oliviero cardinale. Filip-
pino Lippi, III, -469, n. 1. Orlando
Fiacco, V, 298. Perugino, III, 578,
n. 1.
— Carlo V. Gio. da Castel Bolognese,
V, 372. Silvio Cosini, IV, 484, Lio-
ne Lioni, VII, 536, n. 1 e 538. Pom-
peo Lioni, 542, n. 1. Alfonso Lom-
bardi , V, 84 e 88, 89. Marcantonio
Raimondi, 414. Montorsoli, VI, 646.
Tiziano, V, 88; VII, 429, n. 4; 440
e n. 4; 444 » 449. Vasari, VII, 680
e Vili, 181. Enea Vico, V, 428.
Ritratti. Carlo VII re di Francia. Bra-
mantino, li, 492.
— Carmagnola Francesco. Braman-
tino, II, 492.
— Carnesecchi Piero. Puligo, IV, 465.
Vasari, Vili, 167.
— Caro Annibale. Francesco Salviati,
VII, 20.
— Caroto Giovanni e Placida sua
moglie. Da sé stesso, V, 228 e n. 5.
Giulio della Torre, 289, n. 2.
— Carpaccio Vittore. Da sé stesso,
III, 628, n. 1.
— Carvaial card. Bernardino.^
• renio Francucci, V, 188,
— Casio (da) Girolajxfc Francesco
Francia, III, 538, n. 2.
— Castagno {dal) Andrea. Da sé stes-
so, II, 678.
— Castaldo Giovan Battista. Tizia-
no, VII, 450.
— Castig lione con te Baldassarre. Giu-
lio Romano,- V, 531.
— Castiglione (da) Francesco, cano-
nico fiorentino. Vasari, VIII, 142.
— Castruccio, signore di Lucca. An-
drea Orcagna, I, 596.
— Catullo. Raffaello, IV, 335.
— Cavalcanti Guido. Taddeo Gaddi,
I, 574. Vasari, VII, 673.
— Cavalieri (de*) Tommaso. Miche-
langelo, VII, 271.
— Cavalierino. Giulio Romano, V, 530.
— Cavazzola Paolo. Da so stesso, V,
316:
— Cecco d'Ascoli. Andrea Orgagna,
I, 601.
— Cegia (del) Avveduto, vaiaio. Fran-
cesco Salviati, VII, 21.
— Cellini Benvenuto. Vasari, VIII,
192.
— Cesarini card. Giuliano. Gozzoli,
HI, 47. Vasari, Vili, 170.
— Cherichini Giovanni di Barduccio.
Donatello, II, 404.
— Chiaro (beato), fiorentino. Angelico,
II, 508.
— Clemente V, papa. Giotto, I, 387.
— Clemente VI, papa. Andrea Orga-
gna, I, 601.
212
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Ritratti. Clemente VII, papa. Alfon-
so Lombardi, V, 84, 89 e Vili, 103.
Gio. da Castel Bolognese, V, 371.
Valerio Vicentino, V, 380. Benve-
nuto Cellini, 389. Marcantonio, 414.
Sebastiano Veneziano, 206, 575 e
581. Giulio Romano, 530. Bugiardini,
VI, 205. Mon torsoli, 633. Francesco
dal Prato, VII, 150. Vasari, 665 e
Vili, 166.
— Cìamonteo Chaumont Carlo d'Am-
boise. Leonardo da Vinci,* IV, 60,
120, n. 2.
— Cibo Lorenzo. Parmigianino , V,
224 e n. 2. Vasari, Vili, 170.
— Cibo card. Innocenzio. Pinturic-
chio. III, 498. Giuliano Bugiardini,
VI, 20J. Vasari, VIII, 138.
— Ciciliano Battista, sonatóre di vio-
lone. Orazio Vecelli, VII, 448.
— Cimabue. Simone di Martino, I,
'559.
— Cino da Pistoja. Vasari, VII, 673.
— Clovio Don Giulio. Da sé stesso,.
Vii, 567, n. 1, 569, n. 1.
— Cocchi Niccolò di Cocco. Vasari ,
Vili, 92.
— Colombina (la) (favorita del re di
Francia). Leonardo da Vinci, IV,
63.
— Colonna Antonio, principe di Sa-
lerno. Braraantino, II, 492. Gozzoli,
III, 47.
— Colonna Livia. Jacopo del Conte,
VII. 577.
— Colonna Marcantonio. Sebastiano
Veneziano, V, 573.
— Colonna Pompeo, cardinale. Vasa-
ri, Vili,. 157.
— Colonna Prospero. Vasari , Vili , »
184.
— Colonna Vittoria. Sebastiano Ve-
neziano, V, 573. Attribuito al Buo-
narroti, ma forse di Marcello man-
tovano, VII, 574, n. 5.
— Consalvo Ferrante. Giorgione, IV,
94, n. 4.
— Contarmi Alessandro. Torbido, V,
294. Danese Cattane», VI, 357 e VII,
523.
— Contarmi Gaspero, ambasciatore
veneziano. Vasari, Vili, 169.
— Contarino. Vasari, VII, 679.
— Conti Sigismondo. Raffaello, IV,
,341.
— Cornaro Caterina, regina di Cipro.
Jacopo Bellini, III, 151.
Ritratti. Cornaro (la Famiglia). Tizia-
no, VII, 460, 11. 2.
— Cornaro Francesco, cardinale. Va-
sari, Vili, 172.
— Cornaro Giorgio. Jacopo Bellini ,
III, 151.
— Cornaro Marco, cardinale. Vasari,
Viri. 136.
— Correggio (da) Antonio. Garabara,
IV, 118, n. 2.
— Corsini cardinal Pietro. Lor.nzo
di Bicci, II, 56.
— Corvino Mattia, re di Ungheria.
Filippino Lippi, III, 467.
— Costa Lorenzo. Da se stesso, III,.
137.
— Costanzo Matteo. Giorgione, IV,
106.
— Crasso Luigi. Giorgione, IV, 105.
— Credi (di) Lorenzo. Da sé stesso,
IV, 506.
— Crivelli Lucrezia. Leonardo da
Vinci, IV, 61.
— Crofft Girolamo. Paris Bordone,
VII, 464, n. 3.
— Dandolo Matteo, ambasciatore ve-
neziano. Vasari, VIII, 169.
— Dante. V. Alighieri.
— - Datini Francesco di Marco. Fra-
Filippo Lippi, II, 622, n. 1.
— Dei Benedetto. Domenico Ghiri a n-
dajo. III, 266, ri. 1.
— Delfìni (un gentiluomo). Tiziana,
VII, 456.
— Dello, pittore e scultore fiorentino.
Paolo Uccello, II, 153.
— Diamante (Fra). Fra Filippo Lip-
pi, II, 624.
— Dini Gerozzo e sua moglie. Ma-
, riotto Albertinelli, IV, 180.
— Divizio Bernardo, cardinale. Rafc
faello,' IV, 360. Vasari, Vili, 138.
— Doffì Don Andrea. Ridolfo del
Ghirlandajo, VI, 538.
— Donatello. Paolo Uccello, II, 215 e
424. Masaccio, 293. Vasari, Vili, 98.
— Donati Corso. Giotto, I, 372.
— Donato Francesco, doge, Tiziana,
VII, 438.
— Domenichi Lodovico: Enea Vico,
V, 428.
— Domenico (San). Angelico, II, 508.
Raffaello, IV, 336.
— Dominici Giovanni, cardinale fio-
rentino. Angelico, II, 508.
— Doni Agnoh e Maddalena sua mo-
glie. Raffaello, IV, 325.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
213
Bi tratti. Doni Anton Francesco. Enea
Vico, V, 428.
— Doni Costanza. Suor Plautilla Nel-
li, V, 80.
— Doria principe Andrea. Alfonso
Lombardi, V, 84. Sebastiano Vene-
ziano, 576. Montorsoli, VI, 646. An-
gelo Bronzino, VII, 595. Vasari,
Vili, 173.
— Doria cardinale. Vasari, Vili, 172.
— Dosso Dossi. Da se stesso, V, 101,
ii. 1.
— Durerò Alberto. Da sé stesso, IV,
354, V, 409 e 551.
— Eleonora, duchessa di Urbino. Al-
fonso Lombardi, V, 91, n. 4. Tizia-
no, VII, 443, n. 3.
— Elisabetta, regina di Spagna. Ti-
ziano, VII, 460 n. 2.
— Ennio. Raffaello, IV, 335.
— Enckenvoirt (d') card. Guglielmo.
Sebastiano Veneziano, V, 573.
— Erasmo. Alberto Durerò, V, 409.
— Ercole J, duca di Ferrara. Ercole
«l'Antonio Roberti, III, 141, n. 1.
— Ercole II, duca di Ferrara. Giro-
lamo da Carpi, VI, 475. Angelo
Bronzino, VII, 598. Vasari, VIII, 110.
— Enrico II, re di Francia. Alessan-
dro Cesati, V, 386. Gio. Antonio
de* Rossi, 387, n. 2. Enea Vico, 428.
— Enrico VII, re d'Inghilterra. Be-
nedetto da Majano, III, 339.
— Estouteville card. Guglielma. Mino
da Fiesole, III, 118.
— Eugenio IV, papa. Filarete, II, 455.
Giovanni Foccora o Fochetta, 461.
— Eustochio Laura, moglie di Alfon-
so I d'Este. Tiziano, VII, 435, n. 2.
— Fabriano (da) Gentile. Da se stes-
s >, III, 6, n. 4. Jacopo Bellini, 176.
— Fabrizio da Milano. Parmigianino.
V, 226 e n. 5.
— Faenza (da) Marco, pittore. Vasa-
ri, VIII, 206.
— * Faggiuola (della) Uguccione. An-
drea Orgagna, I, 597.
— Falganaccio. Andrea dal Castagno,
II, 677. Vasari, Vili, 93.
— Farnese Alessandro, cardinale, poi
papa Paolo III. Raffaello, IV, 337.
Alessandro Cesati, V, 386. Tiziano,
628 e VII, 446 e n. 5. Francesco
Sulviati, 31, 32. Vasari, Vili, 137 e
171.
— Farnese Giulia, Pinturicchio, III,
499.
Ritratti. Farnese Ottavio, duca. Ales-
Sandro Cesati, V, 386. Tiziano, VII,
446 e n. 5.
— Farnese Pier Luigi. Alessandro
Cesati, V, 386.
— Farnese Ranuccio il vecchio. Fran-
cesco Sai viati, VII, 32.
— Federighi Girolamo e sua moglie.
Raffaellino del Garbo, IV, 239.
— Federigo, duca d'Urbino. Pier della
Francesca, II, 490, n. 3.
— Federigo III, imperatore di Ger-
mania. Angelico, II, 517.
— Felicini Bartolommeo. Francesco
Francia, III, 537.
— Ferdinando I, imperatore. Marcan-
ionio, V, 414. Lione Lioni, VII, 537.
Tiziano, 450 e n. 2.
— Ferretti Gin. Battista. Alessandro
Vittoria, VII, 519.
— Fiammingo Osterichio. Vasari,
Vili, 170.
— Fiesole (da) Fra Giovanni. Scol-
pito in marmo, II, 522. Luca Signo-
relli, III, 690, n. 2. Albertinelli, IV,
181.
— Fiesole (da) Mino. Ignoto, III, 125.
— Ficino Marsilio, filosofo. Domenico
Ghirlandajo , III , 266. Gozzoli , 49.
Andrea da Fiesole, IV, 479 e n. 4.
Vasari, VIII, 100,
— Figheruola Giovanni. Jacopo da
Trezzo, V, 388, n. 1.
— Filarete Antonio. Da se stesso, II,
455, 461.
— Filetto Francesco. Tiziano, VII, 455.
— Filippo II, re di Spagna. Pompeo
Lioni, VII, 542, n.l. Lione Lioni,
538. Tiziano, 449 e 450, n. 1. Jaco-
po da Trezzo, V, 388, n. 2.
— ■ Flovenf, Adriano VI, papa.- Vasa-
ri, Vili, 157.
— Focione. Alessandro Cesati, V, 386.
— Foioc (di) Gastone. Cotignola, V, 183,
n. 1. Vasari, Vili, 123.
— Fontani Jacopo. Torbido, V, 293.
— Fomarina (la). Raffaello, IV, 355,
n. 1. Sebastiano Veneziano, V, 567,
n. 3.
— Fortebraccio Niccolò. Bramanti no,
II, 492.
— Fracastoro Girolamo, medico. Ti-
ziano, VII, 455. Gio. Francesco Ca-
roto, V, 286. Torbido, 295.
— Francesca (della) Piero. Da sé stes-
so, II, 488, n. 1.
— Francesco Maria , duca d' Urbino.
214
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Vasari, Vili, 136 e 172. Tiziano,
VII, 443 e n. 3.
Ritraiti. Francesco (San). Raffaello,
IV, 336. *
— Francesco J, re di Francia. Raf-
faello, IV, 360. Tiziano, VII, 437,
444 e 450. Vasari. VII. 680.
— Franchi (de*), veronese. Torbido, V,
294.
— Francia Francesco. Da sé stesso,
III, 538, n. 2.
— Francini Ser Matteo. Bartolom-
meo della Gatta, III, 217.
— Frigimelica Bonifazio. Mantegna,
IH, 391.
— Fuccheri o Fugger, tedesco. Gior*
gione, IV, 99, n. 2. Vincenzo Cate-
na, III, 644, 645, n. 1.
— Fumanelli Antonio, medico. Fran-
cesco Moroni, V, 313.
— Fumani Adamo. Orlando Fiacco,
V, 299.
— - Gaddi Gaddo, pittore. Taddeo Gad-
di, I, 350.
— Gaddi Giovanni. Francesco Sai-
viati, VII, 20.
— Gaddi (de') Niccolò, cardinale. Va-
sari, VIII, 172.
— Gaddi Taddeo. Da sé stesso, I, 575.
— Gaetano Claudio. Vasari, Vili, 191.
— Galba, imperatore. Andrea Contuc-
ci, IV, 510.
— G amberei li Antonio. Da sé stesso,
III, 96.
— Gamurrini Niccolò. Luca Signo-
roni, III, 692.
— Garbo (del) Dino, medico. Andrea
Orgagna, I, 601.
— Garbo, (del) Raffaellino , pittore.
Bastiano da Montecarlo, IV, 241.
— Garganelli Domenico. Ercole Fer-
rarese, III, 145.
— Garofalo Benvenuto, pittore. Da se
stesso, VI, 469, n. 3.
— Gatta (della) Bartolommeo.. Da sé
stesso, III, 217.
— Gelli Gio. Battista. Gio. Antonio
de* Rossi, V, 387, n. 2. Enea Vico,
428. Angelo Bronzino, VII, 599.
— Gherardesca (della) Gaddo e Neri.
Antonio Veneziano, I, 663.
— Gherardi Ser Carlo da Pistoja.
Angelo Bronzino, VII, 601.
— Ghiberti Lorenzo. Da sé stesso, II,
249. Vasari, VIII, 98.
■— Ghirlandaio David, pittore. Dome-
nico Ghirlandajo, IH, 263.
Ritratti. Ghirlandajo Domenico. Da-
sé stesso, HI, 263. Ridolfo del Ghir-
landajo, VL 535.
— Ghirlandajo Ridolfo. Da sé stesso,
VI, 541.
— Ghirlandajo Tommaso. Domenico
Ghirlandajo-, II, 597^ n. 2.
— Giachinotti Girolamo. Domenico
Ghirlandajo, III, 266. n. 1.
— Gian Federigo , duca di Sassonia.
Tiziano, VII, 450 e n. 3.
— Gianfigliazzi Bong tanni. Baldovi-
netti, II, 594.
— Gianfigliazzi Gherardo. Baldovi-
netli, II, 594.
— Gianfigliazzi Giovanni. Baldovi-
netti, II. 594.
— Gianfigliazzi Jacopo. Baldo vinetti,
II, 594.
— Giberti Gianmatteo, vescovo di Ve-
rona. Vasari, VIII, 166.
— Gigante Girolamo. Danese Catta-
neo, VII, 523.
— Giocondo (del) Lisa. Leonardo da
Vinci, IV, 39, n. 4. •
— Giotto. Da sé stesso, I, 379. Paolo
Uccello, II, 215. Benedetto da Maja-
no, III, 337. Taddeo Gaddi, I, 574.
— Giordano B., tedesco. Angel., II, 508.
— Giorgione da Castelfranco e il suo
padre. Da sé stesso, IV, 104, 105.
— Giovio Paolo, vescovo.- Francesco
da Sangallo, VII, 624, n. 4. Vasari,
VII, 679.
— Girolamo (S.). Melo zzo, III, 65, n. 1.
— Giulio 11, papa. Melozzo, III, 64.
Raffaello, IV, 337 e 338. Tiziano,
VII, 444.
— Giulio 111, papa. Alessandro Ce-
sati, V, 386.
— Giuntalodi Domenico. Niccolò Sog-
gi, VI, 24.
— Giusti conte Ercole. Francesco
Monsignori, V, 307.
— Giusti conte Z enovello. Torbido,.
V, 294, n. 2.
— Giustiniani* luogotenente del Gran
Maestro di Malta. Danese Cattaneo,.
VII, 523.
— Gonzaga Barbara. Mantegna, III,.
396, n. 2 e 422.
— Gonzaga Cagnino e sua moglie-
Francesco Salviati, VII, II.
— Gonzaga Elisabetta. Mantegna, III,
422.
— Gonzaga Eleonora. Francesco Mon-
signori, V, 302.
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210
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Ritratti. Leccio (da) Baldassarre . Man-
tegna, IH, 391.
— Leno Giuliano, architetto. Giulio
Romano, V, 530.
— Lenzi monsig. Lorenzo. Angelo
Bronzino, VII, 5i>5.
— Leone X, papa. Raffaello, IV, 333
e 360. Giuliano Bugiardi™, VI, 200.
Vasari, VII, 662.
— Leonora di Spagna. Lione L'ioni,
VII, 537.
— Leva (da) Antonio. Tiziano, VII,
450. Vasari, Vili, 173.
— Lippi Filippino. Da se stesso, III,
463.
— Lippi Fra Filippo. Da sé stesso,
II, 624. Vasari, VIII, 100.
— Lippomani Agostino, vescovo di
Verona. Orlando Fiacco, V, 299.
— Lippomani Luigi, vescovo di Ve-
rona. Orlando Fiacco, V, 299.
— Lira (de') Nicolo. Raffaello, IV,
336.
— Lodovico il Bavaro. Antonio Ve-
neziano, I, 665.
— Loredana Andrea. Alessandro Vit-
toria, VII, 520.
— Loredano Bernardo. Giorgione ,
IV, 95.
— Loredano Leonardo, doge. Giovanni
Bellini, III, 155 e 181. Tiziano, VII,
437.
— Loredano Marco. Lorenzo Lotto,
V, 250,
— Lorena (di) cardinale. Tiziano,
VII, 444, n. 2. Orlando Fiacco, V,
299.
— Lorenzetti Pietro. Bartolommeo
Buigarini, I, 479.
— Lorenzo di Antonio di Giorgio.
Gio. Antonio Lappoli, VI, 8.
— Lucca (da) Antonio, musico. Gio.
Antonio Lappoli, VI, 8.
— Luna (della) Rinaldo. Mino da
Fiesole, III, 123, n. 3.
— Madruzzo Cristoforo, cardinale di
Trento. Tiziano, VII, 445 e n. 3.
— Magini Baldo. Niccolò Soggi, VI
22.
— Magna (della) Fra Niccolò. Vedi
Schomberg.
— Mainar di Bastiano. Domenico Ghir-
landaio, III, 263.
— Malatesta Carlo. Paolo Uccello, II,
214.
— Malatesta Galeotto. Benedetto da
Majano, III, 339 e n. 1.
Ritratti. Malatesta Pandolfo Sigismon-
do. Pier della Francesca, II, 491, n. 1.
Bernardo Ciuffagni, II, 463.
— Malevolti Federigo. Vasari, VIII,
93.
— Mandrino Giovanni. Vasari, Vili,
170.
— Monetti Antonio. Paolo Uccello, II,
216, n, 1.
— Manetti Giannozzo. Antonio del
Poliamolo, III, 292.
— Manfredi (un Capitano). Vasari,
VIII, 113.
— Mantegna Andrea, pittore. Da sé
stesso , III , 391. Francesco Monsi-
gnori, V, 301.
— Mantova (da) Giovanfrancesco. Va-
sari, VIII, 167.
— Maometto II. Gentile Bellini, III,
166, n. 2.
— Marcello II, papa. Gio. Antonio
de'Rossi, V, 387, n. 2.
— Mar colini Francesco. Giuseppe Por-
ta, V, 434.
— Margaritone à" Arezzo. Spinello
Aretino, I, 367 e n. 3.
— Margherita à" Austria, moglie di
Alessandro .de* Medici. Gio. da Ca-
stel Bolognese, V, 374 e n. 3.
— Maria d'Austria, figliuola di Car-
lo V. Pompeo Lioni, VII, 542, n. 1.
— Maria, regina di Spagna. Pompeo
Lioni, VII, 542, n. 1. Lione Lioni,
537.
— Marignano (Marchese di) Gian
Giacomo de' Medici. "Francesco
Sangallo VII, 624, n. 4. Vasari, VIII,
217.
— ■ Marinozzi Lionardo. Vasari, Vili,
191.
— Martelli Fra Luigi. Alessandro
Allori, VII, 617, n. 1.
— Martelli Ugolino, vescovo. Angelo
Bronzino, VII, 595.
— Martini Luca. Angelo Bronzino,
VII, 600 e n. 3 e VIII, 191.
— Martini (de'), monsignore venezia-
no e cavalier di Rodi. Torbido, V,
294.
— Martini Francesco di Giorgio. Da
sé. stesso, III, 75.
— Martino V, papa. Masaccio, II, 294.
Gentile da Fabriano, III, 22. *
— Martino (Don), ambasciatore del re
di Portogallo. Domenico Giuntalodi,
VI, 27.
— Marsilio pazzo. Mantegna, III, 391.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
217
Ritratti. Marnilo, greco. Giulio Ro-
mano, V, 531.
— Marzi Tommaso. Lorentino, 11,499.
— Marzuppini Carlo. Fra Filippo
Lippi, II, 619.
— Ma' olino da Panicale. Masaccio,
II, 295.
— Massimiliano imperatore. France-
sco Monsignori, V, 301. Lione Lio-
ni, VII, 537.
— Medici (de*) Alessandro , duca di
Firenze. Francesco dal Prato, V,
91. Alfonso Lombardi , ivi. Dome-
nico di Polo, ivi e 384. Benvenuto
Cellini, 91 e 390. Pontormo, 91, VI,
273 e 278. Francesco Sangallo. VII,
624, n. 4. Vasari, V, 91; VII, 657:
665; Vili, 173 e 241.
— Medici ( de' ) Andrea. Domenico
Ghirlandajo, III, 266, n. 1.
— Medici {de') Averardo. Vasari, VIII,
90.
— Medici (de 3 ) Ber.nar detto. Dome-
nico Veneziano, II, 677.
— Medici (de*) Bia, figliuola naturale
del duca Cosimo. Angelo Bronzino,
VII, 598.
— Medici (de') Carlo, proposto di
Prato. Fra Filippo Lippi, II, 624.
— Mèdici ( de' ) Caterina. Sebastiano
Veneziano, V, 578. Vasari, VII, 657
e Vili, 243
— Medici (de') Contessina de' Bardi.
Donatello, II, 416.
— Medici (de') Cosimo il Vecchio.
Botticelli, III, 315. Pontormo, VI,
264, n. 2 e 282.
— Medici (de') Cosimo I. Domenico
di Polo, V, 384. Gio. Antonio de'Ros-
si, 387. Niccolò Della Casa, 428, ni 1.
Clemente Bandinelli, VI, 185. Ri-
dolfo del Ghirlandaio, 545. Angelo
Bronzino, VII, 598 e n. 1 e 601 e
n. 2. Alessandro Allori, 607, n. 1.
Francesco Sangallo, 624, n. 4. Va-
sari, Vili, 187.
— Medici (de') Donato, vescovo di Pi-
stoia. Bernardo Rossellino, III, 97,
il. 2.
— Medici (de') Eleonora. Gio. Anto-
nio de' Rossi, V, 387.
— Medici ( de* ) Ferdinando I. Gio.
Antonio de* Rossi, V, 387. Angelo
Bronzino, VII, 598. Vasari, Vili, 196.
— Mèdici (de') Filippo, arcivescovo
di Pisa. Vittor Pisanello, III, 12,
n. 1.
Rit ratti.. Medici (de') Francesco I. Gio.
Antonio de'Rossi, V, 387. Angelo
Bronzino, VII, 598 e 604 e n. 2. Va T
Fari, Vili, 195.
— Medici {de') Garzia. Gio. Antonio
de' Rossi, V, 387. Angelo Bronzino,
VII, 598. Vasari, Vili, 196.
— Medici (de') Giovanni di Birci. Ma-
saccio, II, 295. Zanobi Strozzi, 521.
— Medici (de*) Giovanni, figliuolo di
Cosimo il Vecchio. Botticelli, III,
315. Vasari, VM, 107.
— Medici (de') Giovanni, di Lorenzo
il Magnifico , poi papa Leone X.
Raffaello, IV, 337. — V. Leone X.
— Medici (de') Giovanni, delle Bande
Nere. Enea Vico, V, 428. Francesco
Salviati, VII, 27. Tiziano, 445. Fran-
cesco Sangallo, 624, n. 4. Vasari,
VIII, 90, 91, 136 e 143.
— Medici (de') Giovanni, cardinale,
figliuolo di Cosimo I. Gio. Antonio
de* Rossi, V, 387. Angelo Bronzino.
VII, 598 e n. 2 e 604. Vasari, VIII,
119 e 196.
— Medici (de') Giovanni di Pier
Francesco. Filippino Lippi, III, 473.
Vasari, Vili, 186.
— Medici (de') Giuliano di Piero.
Hàldovinetti, II, 594. Pollajuolo, IH,
297. Botticelli, 315.'
— Medici (de') Giuliano di Lorenzo,
duca di Nemours. Timoteo Vite, IV,
499. Raffaello, IV, 352. Alfonso Lom-
bardi, V, 90. Gio. Francesco Rusti-
ci, VI, 608. Vasari, VIII, 163.
— Medici (de') Giulio, cardinale, poi
Clemente VII. Raffaello, IV, 352
e 360. Andrea del Sarto, V, 43.
Giuliano Bugiardi ni, VI, 206. Pon-
tormo, VI, 280. Vasari, VIII, 119;
136; 138 e 184.
— Medici (de') Ippolito cardinale. Raf-
faello, IV, 361. Alfonso Lombardi,
V, 84. Gio. da Castel Bolognese,
372 e n. 1. Pontormo, VI, 273 e n. 5.
Tiziano, VII, 441. Vasari, Vili, 167.
— Medici (de') Isabella. Gio. Antonio
de' Rossi, V, 387.
— Medici (de') Isotta, veronese. Or-
lando Fiacco, V, 299.
— Medici (de') Lorenzo, detto il Ma-
gnifico. Baldovinetti, II, 593. Dome-
nico Ghirlandajo, III, 256. Dome-
nico de' Cammei, V, 369, n. 3. Va-
sari, VII, 657; Vili, 109; 111 e 240.
— Medici (de') Lorenzo , duca d* Ur-
218
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
bino. Raffaello, IV, 352/ Vasari,
VIH, 143.
Ritratti. Medici (de*) Lucrezia. Oio.
Antonio de'Rossi, V, 387.
— Medici (de") Maria , figliuola del
duca Cosimo. Angelo Bronzino, VII,
598.
— Medici (de*) Maria Salviati. Pon-
tormo, VI, 282. Angelo Bronzino,
VII, 598.
— Medici (de*) Ottaviano. Vasari, Vili,
190 e 191.
— Medici (de*) Piero, di Cosimo il
Vecchio. Vasari, Vili, 90, 91.
— Medici (de") Piero, di Lorenzo il
Magnifico, e la moglie. Mino da Fie-
sole, III, 123, n. 3. Gherardo, 249.
Vasari, Vili, 119.
— Medici (de*) Don Piero, di Cosimo I.
Gio. Antonio de* Rossi, V, 387. Va-
sari, Vili 196.
— Medici (de') Pier Francesco di Gio-
vanni. Filippino Lippi, III, 473.
— Medici (de') Pier Francesco di Lo-
renzo. Filippino Lippi, III, 473.
— Medici (de') Niccolo, veronese. Or-
lando Fiacco, V, 299. Domenico Mo-
roni, 308.
— Medici (de') Vincenzo, veronese. Or-
lando Fiacco, V, 299.
— Me lan torte. Alberto Duro, V, 409,
n. 4.
— Meliadusse, seguace del Duca d'A-
tene. Giottino, I; 626.
— Mellini Pietro. Benedetto da Ma-
jano, III, 340, n. 1.
— Melozzo da Forlì. Da. so stesso,
III, 68. Palmezzani, ivi.
— Mendozza (di) Don Diego. Riccio,
VI, 413. Tiziano, VII, 445.
— Menzocchi Francesco. Da sé stesso,
VI, 323, n. 3.
— Metsys Quintino e sua moglie. Da '
sé stesso, VII, 582, n. 5.
— Michelozzo. Fra Giovanni da Fie-
sole, II. 450 e n. 3. Vasari, VIII, 99.
— Milanesi Don Biagio, generale val-
lombrosano. Perugino, III, 577, n. 3.
— Mocehigo Luigi, ambasciatore ve-
neziano. Vasari, Vili, 169.
— Molza Francesco. Lione Lioni, VII,
536, n. 1.
— Mondini Antonio da Faenza. Gior-
gione, IV, 95, n. 3.
— Monferrato (di) marchese Bonifa-
zio. Vasari, VIII, 169.
— Monferrato (di) marchese Gugliel-
mo e sua moglie. Gio. Francesco
Caroto, V, 283.
Ritratti. Montaguto (da) Signorotto.
Vasari, VIII, 191.
— Montalvo Antonio. Vasari, VIII,
191.
— Monte (del) Antonio, cardinale, ve-
scovo di Porto. Jacopo Sanso vi no,
VII, 497. Raffaello, IV, 337. Vasari,
VIII, 137 e 171.
— Montefeltro (da) Guidóbaldo. Mar-
co Zoppo, III, 406.
— Moretto Alessandro. Lattanzio Ganv
baro, VI, 507.
— Morgante nano. Angelo Bronzino,
VII, 601.
— Moroni Francesco. Da- sé stesso, V,
310.
— Morosini Cipriano. Enea Vico, V f
428.
— Muzzarelli Giulia^ Girolamo da
Carpi, VI, 475 e n. 2.
— Naldini Battista, pittore. Vasari,
VIII, 219.
— Nanni d'Antonio di Banco. Ange-
lico, II, 507.
— Nanni Unghero. Vasari, Vili, 192.
— Nardi Giuliano. Lorentino, li, 499.
— - Navarra Pietro. Vasari, Vili, 129.
— Nerli Tanai. Filippino Lippi, III,
464, n. 2.
— Nero (del) Francesco. Giulio Maz-
zoni, VII, 70.
— Nerone, imperatore. Andrea Con-
tucci, IV, 510.
— Neroni Bartolommeo, detto il Rie-
ciò. Da sé stesso, VI, 412, n. 1.
— Neroni Carlo. Pontormo, VI, 275.
— Neroni Diotisalvi. Baldovinetti, II,
594. Vasari, VIII, 107.
— Neroni Nerone di Nigi. Vasari,
VIII, 91.
— Niccolini Matteo. Vasari, VIII, 190.
— Niccolò (Beato). Angelico, II, 508.
— Niccolò, orefice. Mantegoa, III, 39L
— Niccolò di Piero, scultore. Galasso
Ferrarese, II, 139, 140.
— Niccolò IV, papa. Lorenzo di Bicci,
II, 51.
— Niccolò V, papa. Angelico, II, 517.
— Nunziata, pittore. Ridolfo del Ghir-
landajo, VI, 535.
— Odoni Marco. Lorenzo Lotto, V,
249.
— Omero. Raffaello, IV, 335.
— Onigo Alberto. Paris Bordone, VII,
462.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
219
Ritratti. Onofrio, arcivescovo di Pisa
(Bartolini). Vasari, Vili, 191.
— Onorio III, papa. Marchionne Are-
tino, I, 278.
— Opere (dell') Francesco di Lorenzo
di Pietro (fratello di Giovanni delle
Corniole). Perugino, III, 604 e V,
368, n. 1.
— Orsini Alfonsina. Albertinelli, IV,
220 e n. 1.
*— Orsini Franciotto, cardinale. Vasa-
ri, Vili, 134 e 167.
— Orsini Niccolò, conte di Pitigliano.
Pinturicchio, III, 500.
— Orsini Paolo. Paolo Uccello, II,
214.
— Orsini Virginio. Piero di Cosimo,
IV, 132.
— Osorio Don Alverio, marchese di
Astorga. Vasari, VIII, 169.
— Ovidio. Raffaello, IV, 335,
— Pacecco Don Diego, duca d* A sca-
lone. Vasari, Vili, 169.
— Padule (da) Pietro, patriarca. An-
gelico, II, 508.
— Pagni Lorenzo. Vasari, Vili, 191.
— Palladio Andrea. Orlando Fiacco,
V, 299.
— Palma il Vecchio (di) le figliuole.
Dipinte dal loro padre, V, 244, n. 3.
— Palmezzani Marco. Melozzò, III,
68. Da sé stesso, ivi.
— Palmieri Matteo. Antonio Rossel-
li no, III, 96, n. 3. BoUieelli, 314.
— Palmieri. La moglie di Matteo. Bot-
ticelli, III, 3l4.
— Panciatichi Bartolommeo e sua mo-
glie. Angelo Bronzino, VII, 595 e
n. 1.
— Pandolfini, cardinale. Vasari, VIII,
157.
— Pandolfini Giannozzo, vescovo di
Troja. Raffaello. IV, 361.
— Panichi (de') abate. Raffaeli ino del
Garbo, IV, 238.
— Paolo fiorentino , patriarca. Ange-
lico, II, 508.
— Paolo III, papa. Cotignola, V, 184.
Alessandro Cesari o meglio Cesati,
385. Sebastiano Veneziano, 582. Ti-
ziano, 628, VII, 443, 444 e 446, n. 5.
Lione Lioni, 536, n. 1. Marcello
Mantovano, 574. Vasari, 679.
— Paolo IV, papa. Gio. Antonio dei
Rossi, V, 387, n. 2.
— Parma (da) Ottobuono. Paolo Uc-
cello, ir, 214.
Ritratti. Parmigianino Francesco. Da
sé stesso, V, 221, 222, 223 e n. 1.
— Pasqualino Alvise. Antonello da
Messina, II, 571, n. 3.
— Pazzi (de') Cosimo, arcivescovo di
Firenze. Vasari, Vili, 134.
— Pellegrini Gio. Battista. Alessan-
dro Vittoria, VII, 520.
— PellegHni Vincenzo. Alessandro
Vittoria, VII, 520.
— Pepoli Alessandro, conte. Proper- .
zia de'Rossi, V, 76, n. 2.
— Pero (dal) Lionello. Garofolo, VI,
464, n. 3.
— Perotto Niccolò. Galasso, III, 91,
n. 1.
— Perugino Pietro. Da sé stesso. III,
582. Lorenzo di Creili, IV, 566.
— Peruzzi Ridolfo, Vasari, Vili, 92.
— Pescara (di) Ferdinando, marchese.
Sebastiano Veneziano, V, 573. Ti-
ziano, VII, 450. Vasari, Vili, 129.
— Pesello. pittore. Vasari, Vili, 101.
— Petrarca Francesco. Simone Mar-
tini, I,. 551 e n. 1. Lorenzo Monaco,
II, 20. Altichieri da Zevio e Otta-
, viano Prandino, III, 633, n. 4. Raf-
faello, IV, 335. Vasari, VII, 673.
— Petrucci Alfonso, cardinale. Vasa-
ri, Vili, 136.
— Petrucci Pandolfo. Sodoma, VI,
380, n. 1.
— Piccolomini Giovanni, cardinale.
Vasari, Vili, 136 e 157.
— Piccolomini Silvio e Vittoria. Pin-
turicchio, III, 494.
— Pico Gio. conte della Mirandola.
Cosimo Rosselli, IH, 184. Vasari,
VIII, 116.
— Pier d' Abano. Melozzo, III, 65,
n. 1.
— Piero di Cosimo. Francesco da San
Gallo, IV, 144.
— Piero di Marcane, orefice. Fran-
cesco Salviati, VII, 21.
— Pietramata(da) Galeotto, cardinale.
Lorentino, II, 499.
— Pietro (Fra), cardinale di S. Sisto.
Rocco Zoppo III, 591.
— Pietro Maria, medico. Lucia An-
guisciola, VI, 501.
— Pieve (della) Papino, pittore. Nic-
colò Soggi suo maestro, VI, 21.
— Pinadori Buonaccorso. Ang. Bron-
zino, VII, 595r
— Pio IV, papa. Gio. Antonio de'Ros-
si, V, 387; n. 2.
220
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Ritratti. Pio V* papa. Gio. Antonio
de'Rossi, V, 387, u. 2. Capocaccia,
VII, 544.
— Pirkheimer. Alberto Duro, V, 409,
n. 4.
— Pitti Luca. Baldovinetti, II, 594.
— Platina Bartolommeo. Goizoli, III,
49. Meiozzo, III, 64.
— Platone. Meiozzo, III, 65, n. 1.
— Poggini Zanobi, pittore. Ridolfo del
Ghirlandajo, VI, 535.
— Poggio, segretario della Signoria di
Firenze. Antonio del Poliamolo, III,
292.
— Poliziano A qnolo. Domenico Ghir-
Iindnjo, III, 206. Vasari, Vili, 116.
— Poliamolo Antonio. Filippino Lip-
pi,.III, 463.
— Polo Reginaldo* cardinale. Vasari,
VII, 679.
— Pomponazzo. Alfonso Lombardi,
V, 91, n. t.
— Pantano* Giulio Romano. V, 531.
— Ponte {da) Giulia. Tiziano, VII,
454.
— Ponte (da) Paolo. Tiziano, VII, 454.
— Pontormo Jacopo. Angelo Bronzi-
no, VI, 289, n. 1, 456, n. 2, VII, 599
e 602. Alessandro Allori, 607, n. 1.
— Ponzetti* cardinale. Vasari, VIU,
157.
— Popoleschi Pietro. Domenico Ghir-
landalo, III, 266, n. 1.
— Porta (della) Fra Bartolommeo.
Da sé stesso, IV, 1.99.
— Portinari Folco. Domenico Vene-
ziano, II, 677.
— Pozzo Toscanelli (dal) Paolo* geo-
metra. Baldovinetti, II, 594. Vasari,
Vili, 100.
— Primaticcio Francesco. Bartolom-
meo Passerotti, VII, 423.
— Priuli Girolamo. Tiziano, VII, 438
e n. 3.
— Priuli Lorenzo. Tiziano, VII, 438
e n. 3.
— Properzio. Raffaello IV, 335.
— Pucci Giovanni. Vasari, Vili, 93.
— Pucci Lorenzo* cardinale. Vasari,
Vili, 138 e 167.
— Pucci Puccio. Andrea dal Casta-
imo, T, 677. Vasari, Vili, 90.
— Pugliese (del) Francesco e la sua
moglie. Filippino Lippi , III, 464,
n. 1.
— Pugliese (del) Piero. Filippino Lip-
pi, III, 463.
Ritratti. Pìtici Lirici, poeta. Filippino
Lippi, III, 463. Vasari, Vili, 116.
«— Quer (da) Francesco. Paris Bordo-
ne, VII, 462.
— Quirini Elisabetta. Tiziano, VII,
45(5 e n. 3. «
— Raffaello (Sar) di Sandro, prete,
dio. Antonio Lappoli, VI, 8.
— Paggio (il) sensale. Filippino Lip-
pi, III, 463 e n. 1.
— lìaimondi Marcantonio. Raffaello,
IV, 345, n. 2.
— Raimondo (Beato) di Catalogna.
Angelico, II, 508.
— Ramazzotto. Vasari, Vili, 133.
— lianucci conte Agnolo. Vasari, Vili,
170.
— Recalchi Fra Bonaventura. Ca,vaz-
zola, V, 316.
— Recalchi Fra Girolamo. Cavazzo-
I», V, 316.
— Remigio (Beato). Angelico, II, 508.
— Piiario Girolamo. Meiozzo, III, 64.
liocco Zoppo, 591.
— Uiario Pietro. Meiozzo, III. 64.
— Riario Raffaello* cardinale di San
Giorgio. Raffaello, IV, 343.
— Ricasoli Gio. Battista* vescovo di
Pistoja. Vasari, Vili, 167 e 191.
— Ridolfi Gianfrancesco. Domenico
Ghirlandaci, III, 266. n. 1.
— Ridolfi Giovambattista. Vasari,
VIII, 134.
— Ridolfi Lorenzo. Masaccio, II, 296.
— Rinieri da S. Gemignano. Giot-
lino, I, 626.
— Robbia (della) Andrea. Andrea del
Sarto, II, 180, u. 3 e V, 13.
— Robbia (della) Girolamo di Andrea.
Andrea del Sarto, V, 13.
— Robbia (della) Luca di Andrea.
Andrea del Sarto, V, 13.
— Robbia (della) Luca il Vecchio.
Vasari, VIII, 100.
— Roberti Ercole, ferrarese. Da sé
stesso, III, 145.
— Romano Giulio. Raffaello, IV, 345,
ti. 2. Da sé stesso, V, 531.
— Rossa (la) moglie del Gran Turco.
T.ziano, VII, 456.
— Rosselli Cosimo. Angiolo di Don-
nino, III, 190.
— Rosselli Donato. Lorentino, V, 499.
— Rossi (de') Luigi, cardinale. Raf-
faello, IV, 352, n. 2. Vasari, Vili, 157.
— Rovere* canonico. Paris Bordone,
VII, 4G2.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Ritratti. Rovere (della) Domenico, car-
dinale. Pintu ri echio, III, 498.
— Rovere (della) Giovanni. Melozzo,
IH, 64.
— Rovezzano (da) Benedetto, scul-
tore. Agnolo di Donnino, IV, 536.
— Rucellai Palla. Vasari, Vili, 190.
— Sacchi (de') Caterina. Cavatola,
V, 317.
— Sadoleto Jacopo, cardinale. Vasari,
VII, 679, Vili, 142.
— Salerno (di) la Principessa. Lione
Lioni, VII, 536, n. 1.
— Sàlviati Francesco. Da sé 8tess.o
VII, 23.
— Sàlviati Ginevra. Orlando Fiacco
V, 299.
— Sàlviati Maria. Vasari, Vili, 187.
— Sanazzaro Jacopo. Vasari, Vili
142.
— Sanbonifazio conte Francesco. Tor
bido, V, 294.
— San gallo (da) Francesco Giamberti
il Vecchio. Piero di Cosimo, IV
144.
— Sangallo (da) Francesco di Giù
liano. Da sé stesso, VII, 624, n. 4
— Sangallo (da) Giuliano. Piero di
Cosimo, IV, 144.
— Sanmarino Gio. Battista. Vasari
Vili, 192.
— Sanmichele Michele. Torbido, V
294.
— San Miniato (da) Giovanni, me
dico. Antonio Rosselli no, III, 103
n. 1.
— San Severino Federigo, cardinale
Vasari, VIII, 128 é 137.
— Sanseverino (di) Roberto. Piero d
Cosimo, IV, 132.
— Sansovino Jacopo. Andrea del Sar
to, V, 16.
— Santi Lione. Vasari, Vili, 191.
— Sanzio Raffaello. Da sé stesso, IV,
332.
— Saracini (de') una Signora. So-
doma, VI, 380, n. 1.
— Sarto (del) Andrea. Da se stesso,
33 e 48, 49 e n. 1.
— Sassetti Federigo. Domenico Ghir-
landajo, III, 266, n. 1.
— Sassetti Francesco e Nera sua mo-
glie. Domenico Ghirlandajo, IN, 256.
— Samsoli Stagio % pittore. Niccolò
Soggi, VI, 21.
— Sauli Bendinello, cardinale. Var
sari, VIII, 137.
Ritratti. Savelli Bernardino. Tomma-
so Laureti, V, 586.
— Savello Gio. Battista. Sebastiano-
Veneziano, V, 574, n. 2.
— Savonarola Fra Girolamo. I Della
Robbia, li, 181 e 182, n. 1. Fra Bar-
tolorameo, IV, 179, n. 2. Raffaello,
336. Giovanni delle Corniole, V, 309.
— Scaligeri (degli) Famiglia. Ai ti-
chieri da Zevio, III, 633.
— Scappi Evangelista. Francia, III,
557.
— Scaramuccia, capitano degli Zin-
gani. Leonardo da Vinci, IV, 26.
— Scheggia, pittore. Ridolfo del Ghir-
landaio, VI, 535.
— - Schiava (la) di Tiziano. Palina
Vecchio, V, 248, n. 1.
— Schioppi (degli) Laura. Giovanni
Caroti, V, 2S8.
— Schomberg Fra Niccolò, cardinale.
Fra Bartolommeo, IV, 197. Giuliano
Bugiardini, VI, 205. Vasari, Vili, 167.
— Schòngauer Martino. Da sé stesso,
V, 397, n. 1. Hans Burgkmair, 397,
n. 1.
— Scoto Duns. Raffaello, IV, 336.
— Serapica. Vasari, Vili, 142.
— Seravalle Marco. Paris Bordone,
VII, 462.
— Serragli (V Abate). Vasari, VII, 665.
— Sessa (di) Duca. Lucia Anguiscio-
la, VI, 501.
— Sforza Battista, moglie del duca
Federigo di Montefeltro. Pier della
Francesca, II, 491, n. 3. Fra Barto-
lommeo Carnevale, IV, 147, n. 1.
— Sforza Beatrice, moglie di Lodo-
vico il Moro. Leonardo da Vinci,
IV, 33 e n. 1. Bernardino Zenale,
151, n. 1..
— Sforza Bianca. Vincenzo Foppa, II,
448, n. 1. Giulio Campi, VI, 497, n. 1.
— Sforza Bona, regina di Polonia.
Gian Jacopo Caraglio, V, 426, n. 1.
— Sforza Francesco I, duca di Mila-
no. Vincenzo Foppa, II, 448, ri. 1.
Vittor Pisano, III, 25. Francesco
Monsignori, V, 300. Giulio Campi,
VI, 497, n. 1. Tiziano, VII, 450.
— Sforza Guidascamo, cardinale di
Santa Fiora. Tiziano, V, 628.
— Sforza Lodovico, detto il Moro,
Leonardo da Vinci, IV, 33 e n. 1
e 62. Bernardino Zenale, 151, n. 1.
Domenico de' Cammei, V, 369. Va-
sari, VIII, 110.
222
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Ritratti. Sforza Massimiliano, figl.o
di Lodovico il Moro. Zenale, IV, 151,
n. 1. Cotignola, V, 183. Francesco
Monsignori. 300.
— Sigismondo, imperatore. Masaccio,
II. 2D4.
— Signore Ili Duca. Da sé stesso, III,
690, n. 2. '
— Simone, fratello di Donatello. An-
tonio Filarete, II, 4^5.
— Simone di Martino. Da sé stesso,
I. 559.
— Simonetta (la). V. Vespucci Simo-
netta.
— . Sinistri, cittadino veneziano. Tizia-
no, VII, 454.
— Sisto IV, papa. Oozzoli, III, 50. Me-
lozzo, 64 e 65, n. 1. Tiziano, VII,
444.
— Soderini Francesco. Donatello, II,
404.
— Soderini Francesco, cardinale. Va-
sari, VIII, 137.
— Soderini Niccolò. Vasari, VIII, 94.
— Soderini Paolo Antonio. Vasari,
VIII, 107.
— Soderini Piero. Lorenzo di Credi,
IV, 567, n. 1.
— Soderini Tommaso. Filippino Lip-
pi, IH, 462. Vasari, VIII, 92.
— Sodoma. Da sé stesso, VI, 383.
— Somaroni Matteo. Franciabigio, V,
197 e n. 2. Una sua figliuola. An-
gelo Bronzino, VII, 595.
— Soiaro Bernardino. Da sé stesso,
VI, 494, n. 2.
— Solimano, imperatore. Tiziano, VII,
429, n. 4 e 444.
— Solone. Melozzo, III, 65, n. 1.
— Sommaia (da) Costanza. Angelo
Bronzino, VII, 600.
— Spilimbergo (di) Emilia. Tiziano,
VII, 455, n, 2.
— Spilimbergo (di) Irene. Tiziano,
VII, 455 e n. 1.
— Spilimbergo (di) Jacopo. Gio. da
Udine, VI, 561, n. 4..
— Spilimbergo Luigia. Gio. da U li-
ne, VI, 561, n. 4.
— Spinelli Parri, pittore. Marco da
Montepulciano, II, 285.
— Spinello Aretino, pittore* Da sé
stesso, I, 693.
— Spinola Francesco. Bramanti no, II,
492.
— Squarcia lupi Antonio, musico. Be-
nedetto da Majano, III, 337.
Ritratti. Squarcione Francesco. Man-
tegna. III, 391.
— Stampa Massimiliano. Tiziano, VII,
4T0.
— Stipicciano (da) Pirro. Vasari, VIII,
191.
— Strada Giovanni, pittore. Vasari,
VIII, 219.
— Stroszi Alessandro. Vasari, VIII,
167.
— Strozzi Filippo il Vecchio. Baldo
vinetti, II, 594. Vasari, Vili, 190.
— Strozzi Marietta. Desiderio da Set-
ti gnano, III, 109.
— • Strozzi Matteo. Vasari, VIII, 190.
— Strozzi No feri di Palla. Man tegna,
III, 391.
— Strozzi Palla. Domenico Ghirlan-
do, III, 256. Vasari, Vili, 93.
— Strozzi Pietro. Jacopo del Conte,
VII, 576.
— Strozzi Tito. Baldassarre Estense,
HI, 27.
— Stufa (della) Princivalle. Vasari,
Vili, 190.
— Suriano Antonio, ambasciatore ve-
neziano. Vasari, Vili, 169.
— Sustris Federigo di Lamberto. Da
sé stesso, VII, 589, n. 10.
— Tafi Andrea. Taddeo Gaddi, 1,350,
n. 1.
— Tarcagnota Marullo, letterato gre-
co. Vasari, Vili, 117.
— Tarlati Guccio di Vanni. Berna,
I, 649.
— Tasso (del) Gio. Battista. Vasari,
Vili, 192.
— Tebaldi del Corno Cammilla. Ai-
gelo Bronzino, VII, 600.
— Terracina Laura. Enea Vico,V, 428
— Tibullo.. Raffaello, IV, 335.
— Tiepolo* generale. Danese Cattaneo,
VII, 523.
— Tiepolo Niccolò, ambasciatore ve-
ueziaao. Vasari, VIII, 169.
— Tintoretto. Paolo Caliari, VI, 372,
n. 2.
— Toledo (di) Eleonora, meglio di Co-
simo I de' Medici. Angelo Bronzino,
VII, 598 e n. 1 e 601. Vasari, Vili,
195.
— Toledo (di) Don Francesco. Angelo
Bronzino, VII,*598.
— Toledo (Si) Pietro, viceré di Napoli.
Vasari, VIII, 173.
— Tolentino (da) Niccolò Mauruzi.
Andrea dal Castagno, II, §73.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
223
Ritratti. Tolomeo. Melozzo, III, 65, n. 1.
— Tomeo Leonico (di) il padre. Ja-
copo Bellini, III, 176.
— Tommaso (San) d'Aquino. Meloz-
zo, HI, 65, n. 1. Raffaello, IV, 336.
— Torbido Francesco. Da sé stesso,
V, 294, n. 2.
— Torelli Lelio. Francesco Salviati,
VII, 30. Vasari, VIII, 191,
— Tornabuoni, vescovo del Borgo San
Sepolcro. Vasari, Vili, 167.
— Tornabuoni Giovanni e sua mo-
glie. Domenico Ghirlandaio, III, 262,
266, n. 1.
— Tornabuoni Lucrezia. Botticella
III, 322.
— Tornabuoni (de') varj individui.
Domenico Ghirlandajo, III, 266, n. 1.
— Tomaguinci Giovanni e Tieri.
Domenico Ghirlandajo, III, 266, n. 1.
— Torre (della) conte Antonio. Or-
lando Fiacco, V, 299.
— Torre (della) conte Giulio. Giovan
Francesco Caroto, V, 286 e 289.
— Torre (della) Marcantonio. Gio-
vanni Caroto, V, 289.
— Torre (della) conte Raimondo. Gio.
Francesco Caroto, V, 286.
— Toscani (de') una Signora. Sodoma,
VI, 380, n. 1.
— Traditi Piero. Lorentino II, 499.
— Trevisane Camillo. Alessandro Vit-
toria, VII, 519.
— Trevisano Marcantonio. Tiziano,
VII, 438.
— Tribolo Niccolò. Vasari, Vili, 192.
— Trivulzi Gian Giacomo. Pinturic-
chio, III, 500. Gio. Gaspero Pedoni,
VI, 504, n. 1.
— Trivulzi Scaramuccia, vescovo di
Como e poi cardinale, Vili, 157.
— Trotti Lodovico. Garofolo, VI, 464,
n. 3.
— Turini Baldassarre, da Poscia. Va-
sari, Vili, 142.
— libertini Guglielmo, vescovo d'A-
rezzo. Lorentino, II, 499.
— libretto, musico. Sebastiano Vene-
ziano, V, 566.
— Uccello Paolo. Da sé stesso, II, 215.
Vasari, Vili, 101.
— Ugone (Beato), cardinale. Angelico,
II, 508.
— Ungheria (d') un vescovo. Mante-
ca, III, 391.
— Urbano V, papa. Pietro Cavallini,
I, 539.
Ritratti. Urbano VI, papa. Francesco
Traini, I, 612.
— Urbino (di) Duca. Federigo Atta-
vante, III, 235.
— U zzano (da) Niccolò. Lorenzo di
Bicci, II, 54. Masaccio, 295. Vasari,
VIII, 92.
— Valerio Paolo. Vasari, VIII, 169.
— Valle (della) Girolamo. Man legna,
HI, 391.
— Valori Baccio. Sebastiano Vene-
ziano, V, 576. Bugiardini, VI, 206.
Vasari, VIII, 190.
— Valori Bartolommeo. Masaccio, II,
296, Zanobi Strozzi, 521.
— Vasari Antonio, Lazzaro, Gior-
gio vecchio e Maddalena. Giorgio
Vasari, II, 559.
— Vasari Giorgio. Da sé stesso, VII,
707, n. 1 e Vili, 192.
— Vasari Niccolosa, moglie di Gior-
gio pittore. Pastorino da Siena, VII,
690, n. 1.
— Vasto (del) marchese Alfonso. Ti-
ziano, VII, 442 e n. 1. Lione Lioni,
540. Vasari, VIII, 181.
— Vecellio Tiziano. Paolo Caliari,
VI, 372, n. 2. Da so stesso,' VII, 442,
446 e n. 3 e 458 e n. 5,
— Vellano da Padova, II, 608.
— Veltroni Stefano. Vasari, Vili, 206.
— Vendramin, doge» Giovanni Bellini,
III, 180.
— Veniero, doge. Tiziano, VII, 438.
— Veniero Gabbriello, ambasciatore
veneziano. Vasari, Vili, 169.
— Verdelotto," musico francese. Seba-
stiano Veneziano, V, 565.
— Verità Girolamo. Torbido, V, 294,
— Verona (da) Don Cipriano. Gio-
vanni Caroto, V, 290. Vasari, VII,
665.
— Verrocchio' (del) Andrea. Lorenzo
di Credi, III, 372, n. 3 e IV, 566 e
n. 4. Perugino, III, 574.
— Vesalio Andrea. Tiziano, VII, 461,
n. 1.
— Vespucci Amerigo. Domenico Ghir-
landajo, Illi 255. Leonardo da Vin-
pi, IV, 26.
— Vespucci Niccolò, Giulio Romano,
V, 530.
— Vespucci Simonetta. Botticella III,
322, n. 1. Piero di Cosimo, IV, 144,
n. 1.
— Vettori Francesco. Vasari, VIII,
190.
901
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Ritratti. Vettori Piero. Alessandro Al-
lori, VII, 607, n. 1.
— Vianelln Michele. Antonello da Mes-
sina, II, 571, u. 3.
— V imercati Gaspero. Bernardino Ze-
nale, VI, 513, n. 3.
— Vincenzo (San) di Valenza. Ange-
lico, II, 50<S.
— Vinci (da) Leonn, ' l tt l)a sé stesso,
IV, 28, n. 2 e • , ■ :i. 1. Vasari,
vìa, i:>o.
— Virgilio. Melozzo, III, 65, n. 1. Raf-
faello, IV, 335.
— Virginia , figliuola del duca d* Ur-
bino. Taddeo Zuccheri, VII, 90.
— Visdomini Cerrettieri. Giottino, I,
G2C>.
— Vitelleschi Giovanni. Bramammo,
II, 492.
— Vitelli Alessandro. Vasari, Vili,
189 e 190.
— Vitelli Rossi Angela. Giuliano Bu-
gi ardini, VI, 205.
— Vitelli Chiappino. Vasari, Vili,
219.
-«- Vitelli Niccolò, Paolo e Vitello zzo.
Luca Signorelli, III, 690.
— Vitelli Niccolò. Vasari, Vili, 113
e 134.
— Vitelli Paolo. Vasari, Vili, 213.
— Vitellio, imperatore. Alfonso Lom-
bardi, V, 89.
— Vittorino da Feltre. Melozzo, III,
65. n. 1.
— Volpaia (della) Lorenzo. Baldovi-
netti, II, 593.
— Volta (della) Bernardo. Andrea
dal Castagno, II, 678.
— Zanobi da Strada. Ignoto, III, 292.
— Zeno Francesco. Gio. Antonio dei
Rossi, V, 387, n. 2.
— Zio Francesco. Vincenzo Catena,
III, 643.
— Zon Niccolò. Tiziano, VII, 456.
— Zucchi Jacopo, pittore. Vasari, Vili,
219.
Rodi. Citta ricchissima di statue di
bronzo e di marmo, I, 219.
Roma. Chiese: S. Agnese (fuori le mu-
ra). Sepoltura in porfido. 1, 108. Mu-
saico antico, 197. Edificata da Co-
stantino, 226. Paolo Romano, II, 647,
n. 1.
— S. Agostino. Baccio Pontelli, II, 654,
n. 2. Bastiano fiorentina e Iacopo
da Pietrasanta , 662 e VI, 105. Ia-
copo detto l'Indaco, III, 680. Raf-
faello. IV, 339. Andrea Contucci,
515. 516, n. 1. Maturino e Polido-
ro, V, 148. Daniello da Volterra. VII,
59 e ti. 2. Iacopo Sansovino, 496.
Roma. S. Ambrogio de' Milanesi. Tad-
deo Zuccheri, VII, 79 e n. 3.
— S. Andrea. Pellegrino Tihaldi, VII,
417.
— S. Anna. Perino del Vaga, V, 599.
— »S. Antonio cU* Portoghesi- Pelle-
grino da Modena, IV, 650.
— S. Apostolo. Baccio Pontelli, II, 653.
Melozzo, III, 52, 64. Bernardo Ros-
selli no, 99. Antonjasso, III, 470, n. 1.
Iacopo del Duca, VII, 286, n. 1. Gi-
rolamo Sermoneta, 571.
— Aracoeli. Stefano fiorentino, I, 450.
Pietro Cavallini, 537, 539. Gozzoli,
III, 47. Donatello, II, 419, n. 4. Pin-
turicchio. III, 502,503, n. 1. Raffaello,
IV, 341, 342, n. 1. Girolamo del
Pacchia, VI, 428.
— S. Bartolommeo in Isola. Perino
del Vaga, V, 626.
— S. Bernardo. (Compagnia). Mar-
cello Mantovano, VII, 574, n. 3.'
— S. Biagio sul Tevere. Bramante,
IV, 160.
— Camaldoli. (Ospizio alla Lungara).
Allegretto Nuzi, III, 16, n. 5.
— S. Caterina da Siena. Timoteo
Vite, IV, 495, n. 2. Baldassarre Pe-
ruzzi, ivi. Girplamo Genga, VI, 317
e n. 1.
— S. Cecilia in Trastevere. Pietro Ca-
vallini, I, 538.
— S. Clemente. Masaccio, II, 293, n. 2.
— S. Croce in Gerusalemme. Edifi-
cata da Costantino, I, 226. Baldas-
sarre Peruzzi, IV, 591, n. 3.
— S. Eligio degli Orefici. Raffaello
Sanzio, IV, 604, n. 3. Girolamo
Sermoneta, VII, 573.
— S. Eustachio. Pellegrino da Modena,
IV, 650. Polidoro da Caravaggio,
V, 145 e n. 1. Perino del Vaga, 597.
— S. Francesco a Ripa. Pietro Ca-
vallini.- I, 538. Francesco Salviati,
VII, 15.
-— Del Gesù,. Federigo Zuccheri, VII,
101.
— S. Giovanni Decollato. Iacopo del
Conte, VII, 31 e 576 n. 2. Francesco
Salviati, 31, e VI, 579. Battista Fran-
co, ivi--
— S. Giovanni de' Fiorentini. Iacopo
Sansovino * Antonio da Sangalli)
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
225
il giovane, V, 454 e VII, 263, n. 1 e
498. Giov. Batista della Porta, V,455,
n. 3. Simone Mosca, VI, 298. Buo-
narroti, VII, 261 e seg. e 397. Carlo
Maderno e Alessandro Galilei, ivi,
n. 3. Raffaello da Urbino , Baldas-
sarre Peruzzi, 498.
Roma. Chiese: S. Giovanni Laterano.
Pilo antico storiato, I, 109. Edifi-
cato da Costantino, I, 224. Sua ar-
chitettura e scultura, 275, 276. Fra
Iacopo da Torrita, 335. Fra Iacopo
da Camerino, 335, n. 4. Iacopo Tor-
riti, 335, n. 4, 341, 342, 343, 344. Gad-
do Gaddi, 347, n. 2. Giottino, 626.
Arcangelo di Cola, II, 294, n. 1. Do-
natello, 419, n. 4. Gentile da Fa-
briano, II, 294, n. 1 e III, 6 e 22.
Vittore Pisanello, II, 294, u. le
III, 6. Bernardo Rossellino, 99. Be-
nedetto Buonfigli, 505, n. 2. Bra-
mante, IV, 153, 154, n. 1. Marcello
Mantovano, VII, 272, 575.
— S. Giuseppe a Ripetta. Perino del
Vaga, V, 626.
— S. Iacopo de' Portoghesi. Pellegrino
da Modena, IV, 650.
— S. Iacopo degli Spagnoli. Da chi
architettata, II, 653, n. 5. Antonio
• da Sangallo il giovane, V, 452. Ia-
copo Sansovino, VII, 497. Girolamo
Sermoneta, 572.
— S. Lorenzo in Damato. Suoi ar-
chitetti, IV, 155. Francesco Salviati,
VII, 32. Federigo Zuccheri, 131.
— S. Lorenzo in Lucina. Girolamo
Sermoneta, VII, 573.
— S. Lorenzo (fuor delle mura). Edifi-
cato da Costantino, I, S26. Bernardo
Rossellino, III, 100.
— S. Luigi de' Francesi. Antoniasso,
111,470, n. 1. Pellegrino Tibaldi, VII,
416. Girolamo Sermoneta, 573. Ja-
copo del Conte, 576.
— S. Marcello. Perino del Vaga, V,
600 e seg., 610, VII, 51-52. Daniello
da Volterra, V, 610 n. 1 e VII, 51,
52. Pellegrino da Modena, V, 610,
n. 1. Taddeo Zuccheri, VII, 84, 89,
96. Iacopo Sansovino, 497.
— S. Marco. Giuliano da Maiano, II,
472. Meo del Caprina, 664. Perugino,
III, 579.
— & Maria degli Angeli. Buonarroti
e Iacopo Siciliano o del Duca, VII,
261.
— 8. Maria de anima. Guglielmo da
Marcilla, IV, 420. B. Peruzzi, 600,
n. 1. Michelangelo senese, ivi, V,
92, n. 3. Gio. Francesco Penni, IV,
645. Giulio Romano, V, 532. Michele
Coxier, 573 e seg. e VII, 582. Gio.
da Udine, VI, 559. Francesco Sal-
viati, VII, 20. Nanni di Baccio Bigio,
151, n. 1, 552. Girolamo Sermone-
ta, 572.
Roma. S. Maria della Consolazione.
Antoniasso, III, 470, n. 1. Raffaello
da Montelupo, IV, 546. Taddeo Zuc-
cheri, VII, 83.
— S. Maria di Loreto. Bramante, IV,
160. Andrea Sansovino, ivi. Antonio
da Sangallo il giovane, V, 450.
— S. Maria Maggiore. Edificata sotto
Papa Liberio, I, 226. Marchionne
aretino, 278. Fra Jacopo da Torri-
ta, 335. Jacopo Torriti, 'ivi, n. 4.
Gaddo Gaddi, 347. Masaccio, 11,293.
Arcangelo di Cola, 294, n. 1. Goz-
zoli, III, 48. Bernardo Rossellino,
99. Mino da Fiesole, 118. Giuliano
da Sangallo, IV, 278. Tiberio Cai-
cagni, VII, 264. Giacomo della Por-
ta, ivi, n. 1. Girolamo Sermoneta,
573.
— S. Maria della Minerva. Giotto,
I, 387. Angelico, II, 516, 532. Mina
da Fiesole, III, 118. Domenico Ghir-
landaio, 266. Verrocchio, 360, n. 1.
Filippino Lippi, III, 468 e n. 2. Raf-
faellino del Garbo, IV, 235. Michele
Maini, 476. Raffaello da Montelupo,
546 e VI, 167. Perino del Vaga, V,
599-600. Nanni di Baccio Bigio, VI,
167 e VII, 552. Battista Franco, VI,
584. Francesco Salviati, VII, 31
Buonarroti, 194 e n. 1, 354, 363. Ja-
copo e Tommaso Casignuola, 551.
Pirro Ligorio, ivi, n. 3. Girolamo
Sermoneta, 573.
— S. Maria di Monserrato. Antonio
da Sangallo il giovane, V, 456. Fran-
cesco da Volterra, ivi, n. 2.
— S. Maria Nuova. Gentile da Fa-
briano, III, 7, 22.
— S. Maria dell' Orto a Ripa. Taddeo
e Federigo Zuccheri, VII, 85.
— S. Maria della Pace. Baccio Pon-
telli, lì, 654, n. 2. Antoniasso, III,
470, n. 1. Bramante, IV, 154. Raf-
faello, 340. Timoteo Vite, 495, n. 1.
B. Peruzzi, 594 e n. 2, 595 e n. 1.
Il Rosso, V, 161, 162 e n. 1. Seba-
stiano Veneziano, 572. Antonio da
Vaiami. Indici. — Voi. IX.
15
226
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Sanpallo, VI, 299. Simone Mosca,
ivi. Francesco Salviati, VII, 14. Mar-
cello Mantovano, 272, 574. Girolamo
Sermo n età, 571 , 572. Vincenzo dei
Rossi, G26.
Roma. Chiese: S. Maria del Pianto.
Parino del Vaga, V, 629.
— S. Maria del Popolo. Baccio Pon-
telli, II, 652. Pinturicchio, III, 503,
n. 2, 498. Bramante, IV, 155. Raf-
faello, 368. Sebastiano Veneziano,
369. Bernini, ivi, n. 4. Lorenzetto,
369. Maestro Claudio e Guglielmo
da Marcilla, 419. Andrea Sansovino,
515, n. 2. Francesco Salviati, V,
572, VII, 32-33, e 578.
— S. Maria della Rotonda. Loren-
zetto, IV, 382, n. 3, 579. Opinione
che fosse fatta da tre architetti,
512. Vincenzo de'Rossi, VII, 626.
— S. Maria della Traspontina. Boc-
cacci no, IV, 582.
— & Maria in Trastevere. I, 537-538,
n. 1. Gian Cristoforo, scultore, II,
650. Bernardo Rossellino, III, 99.
Mino da Fiesole, 118, n. 4.
— Misericordia dei fiorentini (Com-
pagnia). Vasari, VII, 695. Francesco
Salviati, VII, 16. Jacopo del Conte,
ivi.
— S. Onofrio. Leonardo da Vinci, IV,
57. Baldassarre Peruzzi , 591 , n. 2.
Pinturicchio, ivi.
— S. Paolo (fuori delle mura). Arnolfo,
I, 278, n. 2. Pietro Cavallini, 538,
541. Bernardo Rossellino, III, 100.
— 5. Pietro a Montorio. Baccio Pon-
telli, II, 653, n. 5. Bramante, IV, 160.
Raffaello, 371, n. 3. Sebastiano Ve-
neziano, V, 569, 580. Amman nato,
VII, 227, 521. Buonarroti, 39& Va-
sari, 693.
— S. Pietro in Vaticano. Pitture e
musaici. Giotto, I, 197, - Q 84 e n. 1,
386. Stefano fiorentino, 450. Figure
nel portico di maniera greca, 232.
Gaddo Gaddi, 347. Pietro Laurati,
476. Pietro Cavallini, 537, 538. Si-
mone di Martino, 546-547. Ange-
lico, II, 516, n. 3. Ugo da Carpi, V,
421, n. 1. Gio. da Udine, VI, 559.
Perino del Vaga, V, 62G. Pietro da
Cortona e Bernini, ivi, n. 3. Buo-
narroti, VII, 392.
Sculture. Donatello, II, 414. Mi-
«helozzo, 443. Antonio Filarete e Si-
mone fratello di Donatello, 454. Var-
rone e Niccolò fiorentini, 462. Pa-
squino da Montepulciano, 462. Paolo
Romano, 647, n. 1. Mino del Regno,
648. Meo del Caprina, 664. Mino da
Fiesole, IH, 118. Antonio del Pol-
laiolo, 296, n. 1. Buonarroti, VII,
150 e n. 2, 221 e seg., e 151. Gu-
glielmo della Porta, 225, 546. Ber-
nino, 226, n. 1. Lionardo milanese,
551 e n. 1. Pinturicchio, III, 498.
Giuliano da Sangallo, IV, 162. Bra-
mante da Urbino, 283. Antonio da
Sangallo il giovane, V, 453,467,
221 e segg. Descrizione del modello
della cupola fatta dal Buonarroti,
250 e seg. Giuliano da Mai ano, II,
471. Perino da Como e Pietro da
Firenze, ivi, n. 4. Jacopo da Pietra-
santa, Mino da Fiesole, Isaia da
Pisa, Paolo da Roma, Pagno d'An-
tonio da Settignano, Marco da Fi-
renze e Giovanni da Verona, 472,
n. 2.
Roma. S. Pietro in vincula.- Baccio
Poti tei li, II, 653. Bernardo Rosselli-
no, III, 99. Giuliano da Sangallo, IV,
279. Raffaello da Montelupo, 544.
Simone Mosca, IV, 299. Buonarroti,
VII, 208.
— Santa Prassede. Bernardo Rossel-
lino, III, 99. Giulio Romano, V,
531-532. Niccolò Soggi, VI, 19. Ste-
fano Pieri, VII, 610, n. 1.
— & Rocco a Ripa. Baldassarre Pe-
ruzzi, IV, 591.
— S. Sabba. Bramanti no, VI, 529.
— Santa Sabina. Taddeo Zuccheri,
VII, 131.
— S. Salvatore del Lauro. Perino del
Vaga, V, 626. Girolamo Sermoneta,
ivi. Francesco Salviati, VII, 32.
-— S. Silvestro a Mantecavano. Fra
Bartolommeo, IV, 187. Albertinelli,
225.
— S. Spirito in Saxia. B. Peruzzi, IV,
604, n. 3. Roviale spagnolo, VII, 43.
Livio Agresti, 421. Girolamo Ser-
moneta, 572.
— S. Stefano del Cacca. Perino del
Vaga, V, 599.
— S. Stefano in Monte Celio. Ber-
nardo Rossellino, III, 99.
— S. Teodoro. Bernardo Rossellino,
III, 99.
— S. Tommaso. Girolamo Sermoneta,
VII, 572.
— Trinità dei Monti. Jacopo detto
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
227
l' Indaco, III, 680. Gio. Paolo Ros-
setti, VII, 60. Bizzerra spagnuolo, 60.
Pellegrino Tibaldi, 60. Taddeo Zuc-
cheri, 98 e V, 602, n. 2. Perino del
Vaga, V, 601 e 621, VII, 51. Da-
niello da Volterra, 52 e n. 3, 53 e
n. 1, 59, 60. Marco da Siena e Loren-
zetto, IV, 579. Federigo Zuccheri, V,
602, n. 2. Giulio Romano, 621. Gio.
Francesco Penni, ivi. Guglielmo del-
la Porta, 622. Domenico Aimo, ivi.
noma. Palazzi e Case: Alberini. Gin-
' Ho Romano, V, 534.
— S. Apostolo. Perugino, III, 579.
— Aracoeli. Taddeo e Federigo Zuc-
cheri, VII , 90.
— Baldassini. Antonio da Sangallo il
giovane, V, 451. Perino del Vaga, 598.
— Battiferri. Vincenzo da S. Gemi-
cano, IV, 490.
— Branconio. Raffaello, IV, 364, n. 2.
Vincenzo da S. Gemignano, IV, 490.
Gio. da Udine, VI, 555.
— Caffarelli. Raffaello, IV, 364. n. 1.
Lorenzetto, 579.
— Del Campidoglio. Giuliano da San-
gallo e Meo del Caprina, IV, 268,
n. 2. Francesco Indaco, III, 682. Ja-
copo di Cristofano da Pietrasanta,
VI, 104. B. Peruzzi, IV, 595 n. 3. Buo-
narroti, VII, 222,
— Capodiferro oggi Spada. Giulio Maz-
zoni, VII, 70. Girolamo Sermoneta,
572.
— Centelli. Antonio da Sangallo il gio-
vane, V, 451.
— - Del Vescovo di Cervia. Antonio da
Sangallo il giovane, V, 456.
— Cesi. Battista Franco e Girolamo
da Sermoneta, VI, 584.
— Chigi Raffaello, IV, 340. Sebastiano
Veneziano, V, 567 e n. 1. Gio. da
Udine e Raffaello, VI, 558.
— Del Vescovo di Cipri. Perino del
Vaga, V, 597.
— Del card* Cornar o. Battista Franco,
VI, 578.
— Del cardinale di Corneto, ora Tor-
lonia. Bramante, IV, 155, n. 2 e 3.
— .Coscia. Jacopo Sansovino, VII, 497.
— Crescenzi. Andrea del Sarto, V, 23,
ii. 2.
— Epifani. Vincenzo da S. Gemignano,
IV, 491.
— Farnese, Figura in porfido seduta,
I, 109. Antonio da Sangallo il gio-
vane, V, 450. Simone Mosca, VI,
298. Francesco Sai viali, VII, 32. Tad-
deo Zuccheri, 32, 87 e seg. , 95, 97.
Daniello da Volterra, 56. Buonar-
roti, 223. Guglielmo della Porta, 548,
. n. 3.
Roma. Farnesina (della). Gio. Fran-
cesco Penni, IV, 644. Raffaello, 366,
367. B. Peruzzi, 593. Giulio Roma-
no, V, 524. Sodoma, VI, 386, n. 1.
— Ferrantino. Antonio da Sangallo
il giovane, V, 452.
— Formento. Pellegrino Tibaldi, VII,
417.
— Fuccheri. Perino del Vaga, V, 598.
— & Giorgio. Peruzzi, IV, 593 e n. 2.
Francesco Salviati, VII, 31. Vasari,
678 e seg.
— Lante(già Turini). Giulio Romano,
V, 534.
— Mantova (di) del cardinale. Taddeo
Zuccheri, VII, 84.
— Margani. Taddeo e Federigo Zuc-
cheri, VII, 85.
— Massimi. B. Peruzzi, IV, 604, n. 3.
Daniello da Volterra, VII, 52.
— Mattei. Taddeo Zuccheri, VII, 77 e
seg. Ammannato e Nanni di Baccio
Bigio, 552 e n. 2.
— Medici. Daniello da Voi terra, VII, 56.
— Monte (di) Cardinale. Antonio da
Sangallo il giovane, V, 452. Jacopo
Sansovino, VII, 497.
— Orsini in Monte Giordano. Gioi-
ti no, I, 626. Gio. Francesco Penni,
IV 645.
— Poggi. Pellegrino Tibaldi, VII, 417.
— Quirinale. Melozzo, III, 64.
— Riccio (del) cardinale (oggi Sac-
chetti). Antonio da Sangallo il gio-
vane, V, 466. Francesco Salviati,
VII, 33. Nanni di Baccio Bigio, -552.
— Rovere. Pinturicchio. Ili, 497.
— Salviati. Nanni di Baccio Bigio,
VII, 552, n. 2.
— Sciarra Colonna. Pinturicchio, III,
498.
— Strozzi. Francesco Moschi no, VI;
309.
— Tor Ionia. Vedi Cornato.
— La Valle. Una lupa scolpita in pòr-
fido sopra una finestra, I, 109. Raf-
faello dal Colle, V, 534.
— Vaticano, Fabbrica. Bernardo Ros-
sellino, III, 100. Bramante, IV, 155,
156, 362, n. 3. Antonio del Polia-
molo, 156, n. 1. Giuliano da Mar
iano, 362, n. 3. Raffaello, ivi, Cri-
228
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Btofano Roncalli e Domenico Fon-
tana, ivi. Luca della Robbia (il gio-
vane) IV, 363. Antonio da Sangallo
il giovane, V, 457, 459, 465.
Finestre di vetro. Maestro Clau-
dio francese e Guglielmo da Mar*
cilla, IV, 419. Pastorino, 434, V, 624.
Intagli e Tarsie. Giovanni Ba-
rili, IV, 364, 414. Fra Giovanni da
Verona, IV, 337, V, 338, 623.
Pitture. Angelico, II, 516, n. 4.
Melozzo, 111,64. Pinturicchio,498,499.
Francesco Indaco, 679, n. 1. Luca
Signorelli, IV, 329. Pier della Fran-
cesca, 329. Don Pietro della Gatta,
IV, 330. Bramanti no, ivi. Raffaello,
ivi e seg., 342, 362, VI, 555. Gio-
vanni da Udine, IV, 362. Giulio Ro-
mano, ivi 363 e V, 527 e seg., 529
n. 2. Bagnacavallo, IV, 373 e VI,
229. Pellegrino da Modena, Vincenzo
Tamagni e Polidoro da Caravaggio,
IV, 363. Baldassarre Peruzzi, 592,
n. 1. Gio. Francesco Penni, IV, 363
V, 527 e seg. , 529 n. 2. Perino del
Vaga, IV, 363, V, 594, 595, 596,
597, 623, 624. Vasari, VI, 228. Raf-
faello dal Colle, Ro viale e Biz-
zera spagnuoli, 229. Gio. da Udine,
VI, 552 e seg. Sodoma, 385. Fran-
cesco Salviati, VII, 20, 37, 39 e n. 3.
Daniello da Volterra, VII, 37, 57, 59.
Orazio Sammacchini, 39 e n. 2. Gi-
rolamo Sermoneta, 39, n. 2, 573.
Giorgio Vasari , 39, n. 2, 715, 717,
719, 720. Taddeo Zuccheri, 39 e
n. 2, 82, 91. Livio Agresti, 39 e
n. 2. Giuseppe Porta, 46. Pellegrino
Tibaldi, 417. Tiziano, 436, n. 4.
— Cappella Paolina. Michelangelo,
VII, 215. Antonio da Sangallo il
Giovane, ivi.
Sculture. Vairone, II, 462, n. 1.
Guglielmo della Porta, VII, 548, n. 3.
— Cappella Sistina. Fra Diamante,
II, 641. Filippino Lippi, 642. Cosimo
Rosselli, III, 188, n. 1. Domenico
Ghirlandajo, 259. Botticelli, 316. Ver-
rocchio, 359. Perugino, 578. Don
Bartolommeo della Gatta, ivi e 216.
Luca Signorelli, 691, 692, n. 1. Buo-
narroti, VII, 174 e seg., 209 e seg.,
228, 384, 386, 387.
Roma. Palazzi e Case: Zambeccari.
Taddeo e Federigo Zuccheri, VII, 83.
— Zecca Vecchia. Antonio da Sangal-
lo il Giovane, V, 458.
Roma. Belvedere. Nicchia in pietra
detta cipollaccto fatta fare da Cle-
mente VII col disegno di Micbelan-
giolo, I, 114.
— Belvedere (di) il Bosco. Pirro Li-
ttorio ed altri maestri, VII, 91.
— Biblioteche: Barberiniana. Monte
del Fora, III, 250.
— Casanattense. Jacopo Giallo, IV,
557, n. 4.
— Vaticana. Attavante, III, 234, 235.
Gherardo, 249. Don Giulio Clovio,
VII, 569, n. 1.
— Castel Sant'Angelo. Fabbrica. An-
tonio da Sangallo, IV, 279.
Pitture. Pinturicchio, III, 499,
n. 2. Girolamo Sermoneta, V, 628.
Luzio Romano, 629. Perino del Va-
ga, ivi. Marco da Siena, ivi. Mar-
cello Mantovano, 632. Gio. da Udine,
VI, 558.
Sculture. Niccolò di Piero, II,
J38. Varrone, 462, n. 1. Raffaello
da Montelupo, IV, 545, 547, V, 628.
Verschaffelts, V, 628, n. 4. Simone
Mosca, VI, 307. Guglielmo della
Porta, VII, 548, n. 3.
— Fontana di Trevi. Leon Battista
Alberti, II, 539. Niccolò Salvi, ivi,
n. 2. Francesco Lori, ivi, n. 1.
— Fortificazioni. Bernardo Rosselli-
no, III, 99. Michelangelo, VII, 216.
Antonio da Sangallo il Giovane,
ivi. Jacopo Castriotto, ivi.
— Gallerie: Albani. Perugino, III,
603.
— Aldobrandino Leonardo da Vinci,
IV, 57. Giorgione, 106.
— Baldeschi. Man te gn a, III, 422 e n. 2.
— Barberini. Leonardo da Vinci, IV,
57. Palma Vecchio, V, 248, n. 1.
Rondinelli, 255, n. 1. Raffaello, 355,
n. 1.
— Borghese. Giorgione, IV, 107. Cor-
reggio, 115, n. 1. Fra Paolino da
Pistoja, 212. Raffaello, 328, n. 1.
Paolo Caliari, VI, 372, n. 2. Tizia-
no VII, 460, n. 2.
— Capitolina. Cola dalla Matrice, V,
213, n, 2.
— Chigi. Garofolo, VI, 465, n. 7.
— Colonna. Giuliano Bugi ardi ni, VI,
204, n. 3.
— Corsini. Angelico, II, 515, n. 1.
Ercole di Giulio Cesare Grandi, HI,
141, n. 1, 146, n. 3. Fra Bartolom-
meo, IV, 183, n. 3. Parmigianino,
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
22S>
V, 227, n. 2. Tiziano, 628, n. 2 e
VII, 450, n. 1.
Roma. Gallerie: Doria. Sebastiano
Veneziano, V, 576, n. 2. Tiziano,
VII, 458, n. 2. Vasari, VII, 671, n. 1.
— Fesch. Angelico, II, 515, n. 1.
— Lateranense. Fra Filippo Lippi,
II, 619, n. 1. Antonio Vivarini, III,
669. Marco Palmezzani, VI, 340.
— Rospigliosi. Correggio, IV, 115,
n. 1.
— Sciarra. Tiziano, V, 248, n. 1; VII,
460, n. 2.
— Vaticana^ Giulio Romano e Gio.
Francesco Penni, IV, 646, n. 1 e
V, 531, n. 3. Mantegna, III, 421.
Pinturicchio , 502, n. 1. Perugino,
581, n. 1, 587, n. 3 e 588, n. 2. Raf-
faello, IV, 328, n. 1, 318, n. 1, 328,
n. 1 e 342. Pierino da Vinci, VI,
129, n. 1. Melozzo, III, 65.
— Piazze: Di S. Luigi de' Francesi.
Vincenzo da San Gemignano, IV,
490.
— Di Montecavallo. Colossi antichi, I,
118.
— Della Rotonda. Antica cassa per
sepoltura, I, 109 e n. 2.
— Raccolte: Dpi Conte di Bisenso.
Quadro attribuito al Mantegna, ma
forse del Crivelli, III, 428, 429.
— Castellani. Andrea Contucci, IV,
514, n. 1.
— Mirr ghetti, negoziante. Marco Pai-
mezzani, VI, 339.
— Logge d' Ottavio. Opere di Arte-
mone, I, 48.
— Monte di Pietà. Vincenzo da San
Gemignano, IV, 491, n. 2.
— Pantheon. Opere di Diogene e Ca-
riatide, I, 82, 83. Varrone, II, 462,
n. 1.
— Ponte S. Angelo. Paolo Romano,
lì, 649. Lorenzetto, IV, 580.
— Ponte di S. Maria. Nanni di Baccio
Bigio, VII, 234.
— Ponte Sisto. Baccio Pontelli, II,
653.
— Porta Pia. Buonarroti, VII, 260 e
398.
— Porta di S. Spirito. Antonio da
Sangallo il Giovane, V, 465.
— Spedale di S. Spirito in Sassia.
Baccio Pontelli, II, 653.
— Tabernacolo dell'Immagine di Pon-
te. Antonio da Sangallo il Giovane,
V, 457. Peri no del Vaga, 457 e 599.
Roma. Tempio antico di Bacco (fuori
delle mura), I, 108, 144.
— Torre Borgia. Perugino, III, 579.
Raffaello, IV, 359.
— Torre de' Conti. Marchionne, archi-
tetto aretino, I, 27. Gozzoli, IH, 48.
— Vigna Giulia. Vasari, VII, 694.
— Villa Madama (già vigna de' Me-
dici ). Da chi edificata e perchè cosi
detta, IV, 363, n. 4. Giulio Romano,
V, 525 e.seg. Gio. da Udine, VI,
555, 556, n. 1.
Rontana. Chiesa di S. Maria. Marco
Palmezzani, VI, 338.
Rovereto. Gio. Antonio Falconetto,
V, 318.
— Chiesa di S. Francesco. Girolamo
da Carpi, VI, 475.
Rovigo. Galleria Comunale. Marco
Bello, III, 172, n. 3 e 175, n. 1.
S
Sacco (nel Trentino). Gio. Antonio Fal-
conetto, V, 318.
Sant'Anna (già monastero degli Olive-
tani presso Pienza). Sodoma, VI,
384 e n. 2.
San Benedetto (monastero presso Fi-
renze, ora distrutto). Lippo, II, 12.
San Gasciano (presso Firenze). S. Ma-
ria del Prato. Giovanni Balducci,
I, 495, n. 2.
— Villa già degli Strozzi. Tribolo,
VI, 59. Michele di Ridolfo del Ghir-
landaio, 548, n. 2. Angelo Bronzi-
no, VII, 595.
S. Daniele (nel Friuli). Chiese: S. An-
tonio. Pellegrino da San Daniello,
V, 107 e n. 3.
— S. Daniele di Castello. Compagnia.
Battista Dalmati no, V, 106, n. 1.
— S. Maria di Villanova. Compa-
gnia. Sebastiano Fiorigerio, V, 109,
n. 2.
San Donato, degli Scopetini, presso
Firenze. Filippino Lippi, III, 473,
n. 1.
Sant'Elena, isola presso Venezia. Mo-
nastero. Fra Giovanni da Verona
e Fra Bastiano da Ro vigno, V,
337.
Sant'Erasmo, presso Napoli. Chiesa e
convento di S. Martino. Costruito
da Tino di Camaino, senese, I, 432,.
n. 1.
230
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Santa Fiora, nel Senese. Pieve. Terre
cotte invetriate, II, 195.
San Francesco in Monte, nelle Mar-
che. Lotto, V, 259.
San Gemignano. Chiese: S. Agostino.
Lippo Menimi, I, 555, n. 2. Bartolo
di Maestro Fredi, II, 34 e n. 2. Giu-
sto d'Andrea, 90. Gozzoli, HI, 51 e
61. Mainardi, 277, n. 1. Piero del
Pollajuolo, 293, n. 4. Benedetto da
Majano, 338, n. 1. Fra Paolino da
da Pistoja, IV, 214. Vincenzo Ta-
magni, 505 e 506.
— 5. Andrea. Gozzoli, III, 60.
— Collegiata. Berna, I, 650. Giovanni
d'Asciano, ivi, Bartolo di Maestro
Fredi, II, 34. Taddeo Bartoli, 36 e
n. 2. Giusto d'Andrea, III, 53, n. 4.
Giuliano da Majano, 481. Lorenzo
di Niccolò, 533, n. 1. Gozzoli, III, 50,
, n. 5 e 60. Domenico Ghirlandajo,
275. Lorenzo di Niccolò, II, 533, n. 1.
Bastiano Mainardi, III, 275. Piero
del Pollajuolo, 293, n. 4. Benedetto
da Majano, 338, n. 1. Giusto d'An-
drea, III, 53, n. 4.
— S. Girolamo. Vincenzo Tamagni,
IV, 505.
— S. Lucia a Barbiano. Fra Paolino
da Pistoja, IV, 214.
— S. Maria di Barbiano. Vasari,
VII, 666.
— Monte uliveto. Gozzoli, III, 51, n. 2.
Mainardi, 277, n. 1. Pinturicchio,
502. n. 1.
— Palazzo Pubblico. Lippo Memmi,
I, 555, n. 2. Taddeo Bartoli, II, 36,
n. 2. Filippino Lippi,' III, 464, n. 3.
— Casa Pratellesi. Vincenzo Tama-
. gni, IV, 506.
San Giovanni ( in Valdarno ). Murato
col disegno di Arnolfo , 1 , 286.
Quando edificato, ivi, n. 2.
San Giustino. Villa Bufalini. Cristo-
fano Doceno, VI, 218.
San Giusto (nelle Marche). Chiesa di
S. Maria. Lotto, V, 259.
San Godenzo ( Badia di ). Baccio da
Montelupo, IV, 547, n. 2.
San Lucchese. ( Chiesa presso Poggi-
bonsi). Gerino da Pistoja, III, 507,
n. 2. Terra cotta invetriata, II,
196.
Santa* Maria d'Arrone (neir Umbria).
Spagna e Vinceuzo Tamagni, IH,
594, n. 2.
Santa Maria delle Grazie (in Casen-
tino ). Lavoro in terra cotta inve-
triata, II, 199.
San Marino. Chiesa de' Conventuali.
Cotignola, V, 184, n. 2.
San Martino alla Palma (fuori di Fi-
renze). Ridolfo del Ghirlandajo e
Michele suo compagno, VI, 545.
San Miniato al Monte. Chiesa. Alesso
Baldovinetti , II, 599, n. 2. Agnolo
Gaddi, I, 640, n. 4. Michelozzo, II,
444.
San Miniato al Tedesco. Palazzo Gri-
foni. Giuliano di Baccio d'Agnolo,
V, 355. Donatello e Pagno Porti-
giani, II, 447 e n. 5.
Santo-Piero (castellò nel Pisano). Chie-
sa di S. Piero in Vinculis. Gio.
Pisano, I, 319. n. 1.
San Piero a Megognano (presso Pog-
gi bonsi ). Taddeo Gaddi, I, 582, n. 1.
San Quirico (nel Senese). Chiesa dei
Cappuccini (fuori del paese). Luca
di Tommè, I, 651, n. X
San Salvatore (presso Firenze). Filip-
pino Lippi, III, 467, n. 3.
San Salvi (presso Firenze). Andrea del
Sarto, V, 14 e 47 e seg. Raffaellino
del Garbo, IV, 238, n. 2.
San Severino. Duomo. Gentile da Fa-
briano, III, 20.
San Vito (nel Friuli). Chiesa di S. Ma-
ria* Pomponio Amalteo, V, 120 e
n. 3.
San Vittorio (nelle Marche). Gentile
da Fabriano, HI, 19, n. 3.
Sargiano (Dell'Aretino). Chiesa di San
Francesco. Margarite ne, I, 361. Pier
della Francesca, II, 497. Parri Spi-
nelli, 279. Domenico Pecori, 111,221.
Niccolò Soggi, VI, 25.
Saronno. Chiesa di S. Maria. Bernar-
dino Luini, IV, 585 e n. 1.
Sarzana. Chiese: Duomo. Leonardo
Riccomanni e Francesco suo nipote,
VI, 108.
— S. Francesco. Giovani Balducci. I,
495, n. 2.
— S. Maria del Castello. Vincenzo Ca-
tena, III, 643, n. 3.
— Fortezza. Domenico di Francesco,
Francione e la Cecca, III, 98, n. 1.
e 207.
— Piazza. Matteo Civitali, II, 129 n. 2.
Sarz anello. Fortezza. Luca del Capri-
na, II, 664, IV, 272, n. 2. Francionfr
ivi.
Sasso. {S. Maria del) V. Bibbiena.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
231
Sasso di Monte Feltro. {Rocca di) Fran-
cesco di Giorgio, III, 70, n. 4.
Satoraana. (presso Pistoj a) Bernardino
del Si gn oracció, IV, 200, n. 2.
Savona. Agostino Busti, IV, 542. n. 6.
— Chiesa di S. Maria del Castello.
Vincenzo Foppa e Lodovico Brea,
II, 448. n. 3.
— Palazzo della Rovere. Giuliano da
Sangallo, IV, 279.
Scandiano. Niccolò dell'Abate, VI, 482.
n. 1.
Scandriglia. (Umbria) Chiesa di S.
Maria delle Grazie. Antoniasso,
III, 470, n. 1.
Scaricalasino. Chiesa di Monte Olive-
te. Frate Antonio 01ivetano,VI,473,
Scarperia (di) Castello. Andrea Pisano,
I, 4S6. Quando fa edificato, ivi, n. 2.
Andrea dal Castagno, II, 680.
Schizzi. Che cosa sieno e loro defini-
zione, I, 174.
Schlessheim (pcesso Monaco di Bavie-
ra). Galleria Reale. Daniello da
Volterra, VII, 61, n. 4.
Scorti. Definizione uso e modo di farli,
I, 177.
Scultura. Che cosa sia e come sieno
fatte le sculture buone, e che parti
debbano avere per esser tenute per-
fette, I, 148. Del fare i modelli di
cera e di terra, 152-156. De' bassi
e de' mezzi rilievi, 156-158. Dei mo-
delli per far di bronzo le figure gran-
di e piccole; delle loro forme e dei
getti, 158-163. Delle figure di legno
e de' buoni legni per farle, 166-167.
Questione se la scultura sia più no-
bile della pittura, I, 93 e seg.
Sebenico. Fortezza di S. Niccolò. Gian
Girolamo Sanmicheli, VI, 361.
Sepolture. Acciainoli, nella Certosa
presso Firenze, I, 608.
— Acciainoli Leone. Niccolò di Piero,
li, 142, n. 2.
— ■ Acuto Giovanni* in S. Maria del
Fiore. Paolo Uccello, I, 610, n. 2.
— Adriano VI, papa. Michelangelo
senese, IV, 600, n. 1. V, 92, n. 3.
— Aginense (il) Cardinale. Jacopo
Sansovino, VII, 499.
— Alessandro V, papa. Niccolò di Pie-
ro, II, 139 e n. 1.
— Alighieri Dante. Pietro Lombardo,
HI, 674.
— Allotti Tedice, vescovo. Tino di Ca-
ntiamo, I, 432, n. 1.
Sepolture. Altovltl Oddo. Benedetto
da Rovezzano, IV, 532.
— Amalfi (cT) Duchessa* Antonio Ros-
selli no, III, 95 e n. 2.
— Fra Angiolo d'Arezzo. Montorsoli,
VI, 636, .
— Aragazzl Bartolommeo. Donatello,
II. 413, n. 5.
— Aragona (del Cardinale di) Jacopo
Sansovino, VII, 499.
— Bahocz Cardinal Tommaso. An-
drea da Fiesole, IV, 479, n. 6.
— Balducci Iremmo. Francesco di Si-
mone Ferrucci, II, 57, n. 1.
— Barbozzi Bartolommeo. Tribolo,
VI, 59, 60. Michelangelo e Solosmeo,
60, n. 1.
— Bentlvogllo Anton Galeazzo. Jaco-
po della Quercia, II, 114, n. 3.
— Bertini Domenico da Gallicano.
Matteo Civitali, II, 127.
— Biraghi. Agostino Busti, IV, 543 e
VI, 515, n. 1.
— Bonafede Lionardo, vescovo. Fran-
cesco Sangallo, VII, 624, n. 3.
— Brancaccl Rinaldo, cardinale. Do-
natello, II, 409, n. 2.
— Brenzonl (de*). Giovanni Bartoli
detto il Rosso, III, 10, n. 1.
— Bruni Leonardo. Bernardo Rossel-
lino, III, 97, n. 2. 361.
— Buonarroti Michelangelo. Batti-
sta Lorenzi, VII, 316, 317, 638 e n. 2.
Valerio Cioli. 3Ì6, 317, 639, Giovan-
ni Bandini, VII, 316, 317, 638.
— Calabria (Carlo duca di). Tino di
Camaino, I, 432, n. 1.
— Calabria (del fratello del Duca di)
Luca della Robbia, II, 175.
— Campofregoso (di) Tommaso, doge.
Leonardo Riccomanni, VI, 104.
— Caracciolo Marino, cardinale. Ago-
stino Busti, VI, 515, n. 1.
— Carretto (del) Ilaria. Jacopo della
Quercia, II, 112.
— Castro (da) Paolo ed Angelo. Vel-
lano da Padova, IL, 605, n. 1.
— Cerchi (de') uno. Moccio da Siena,
I, 657.
— Cesis (de*), cardinale. Simone Mo-
sca e Antonio da Sangallo, VI, 299.
— Chelini Giovanni. Donatello, II, 447.
n. 5.
— Chigi Agostino. Lorenzetto, IV, 369
e 578.
— Cino da Pistola, Andrea Pisano»
ma forse Agnolo e Agostino Senesi»
232
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
o meglio Goro di Gregorio da Sie-
na, I, 490, n. 4.
Sepolture. Clemente VII, papa. Baccio
Bandinella V, 90. VI, 163 e seg.
— Clemente XI 7, papa. Ili, 95, n. 1.
— Colleoni Bartolommeo. Gio. Anto-
nio Araadeo, VI, 52, n. 4.
— Colleoni Medea. Gio. Antonio Ama-
deo, VI, 502, n. 4.
— Contarmi Alessandro. Michele San-
micheli, VI, 357. Alessandro Vitto-
ria, ivi e VII, 517, n. 2. Danese Cat-
taneo, VI, 357. Pietro da Salò, VII,
517, n. 2.
— Cornaro Carlotta, regina di Cipro.
Gio. Maria Falconetto e Bernardino
Contino, V, 324 e n. 1.
— Cornaro Marco, cardinale. Gio..
Maria Falconetto e Bernardino Con-
tino, V, 324 e n. 1.
— Corsini Pietro. Lorenzo di Bicci,
II, 56.
— Corte Matteo, medico. Antonio Lo-
renzi, VII, 636.
— Costanza {Santa) figlinola di Co-
stantino Imperatore, a S. Agnese
fuor di Roma. Bassorilievo in por-
fido, I, 108.
— Crivelli Gio. patriarca d'Aquileja.
Donatello, II, 419, n. 4.
— Curzio Lancino. Agostino Busti,
IV, 542, n. 6 e VI, 515, n. 1.
— Dati Fra Leonardo. Lorenzo Gio-
berti, II, 233.
— Decio Filippo, giureconsulto. Stagio
Stagi, VI, 112.
— Delfino. Giulio del Moro, V, 298, n.l.
— S. Domenico. Niccola Pisano, I, 296
297. Niccolò dell'Arca, II, 120, n. 2.,
— Donatello, II, 421, n. 4.
— Doria Andrea. Montorsoli, VI, 643
e seg.
— Enrico IL, di Francia. Domenico
del Barbiere, VII, 412, n. 2.
— Enrico VII, re d'Inghilterra. Pietro
Torrigiano, IV, 261, n. 1.
— Enrico Vili re d' Inghilterra. Be-
nedetto da Rovezzano, VI, 145.
— Farnese (da) Piero. Angelo Gaddi
e Giuliano d'Arrigo detto Pesello,
I, 610. n. 2, 641, n. 3.
— Federighi Beno zzo, vescovo di Fie-
sole. Luca della Robbia, II, 176, n. 2.
— Ferratino, vescovo. Ippolito Scalza,
V, 452, n. 2.
— Foix (di) Gastone. Agostino Busti,
IV, 542, VI, 514, 515, n. 1.
Sepolture. Fortegverri Niccolò, cardi-
nale. Verrocchio, III, 369, n. 1. Lo-
renzetto, IV, 578.
— Francesco Maria* duca d'Urbino.
Girolamo Genga e Bartolommeo Am-
man nati, VI, 321.
— Gabbione ta Rufino, Bartolommeo
Clementi, III, 652, n. 1.
— Gaddi (de*) della famiglia, I, 583,
585 e 635, n. 2.
— Gigli Silvestro, vescovo. Raffaello
da Montelupo, IV, 557. Baccio da
Montelupo, IV, 541, n. 2.
— & Giovan Gualberto. Benedetto da
Rovezzano, IV, 532, n..4 e 533,
n. 1.
— Giovanni XXIII, papa. Donatello,
II, 399.
— Giovanni, principe di Spagna. Do-
menico Fancelli, IV, 554, n. 7.
— Giovio Paolo, vescovo. Francesco
Sangallo, VII, 624 e n. 3.
— Giugni Bernardo. Mino da Fieso-
le, UI, 120.
— Giulio II, papa. Michelangelo, IV,
544, n. 1; VII, 162, n. 1, 319 e seg.,
363, 377, 379, 387, 393. Maso Boscoli
e Alessandro Scherano, VII, 208.
Raffaello da Montelupo, IV, 544 n. 1,
e VII, 208.
— Giulio III, papa. Ricordata, VII,
226, n. 1.
— Innocenzo Vili, papa. Antonio del
Poliamolo, III, 296, n. 1, 395.
— Isotta da Rimini. Ricordata, II,
540.
— Lazzari Filippo. Bernardo Rossel-
lino, III, 97, n. 2. Antonio Rosselli-
no, ivi.
— Leone X, papa. Baccio Bandinella
VII, 163 e seg.
— Lippi Fra Filippo. II, 467, 468.
— Matilde Principessa d'Arata. Tino
di Carnai no, senese, I, 432, n. 1.
— Maffei Raffaello, detto il Volterra-
no. Silvio Cosini, IV, 482, 483, n. 1.
Montorsoli, VI, 630.
— Malatesti (de') Sigismondo. Bernar-
do Ci u fifa g ni, II, 462. La moglie di,
II, 169, n. 1.
— Mantova Benavides Marco. Am-
mannato, VII, 521, n. 4.
— Maria d' Ungheria. Tino di Ca-
maino,senese, I, 432, n. 1.
— Maria di Valois moglie del Duca
di Calabria. Tino di Camaino, se-
nese, I, 432 n. 1.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
233
Sepolture. Marsili Luigi. Bicci di Lo-
renzo, II, 56, 67.
— Martelli (de') della famiglia. Do-
natello, II, 419.
— Martino IV, papa. Simone disce-
polo di Donatello, IL, 459.
— Marzi Angelo, vescovo d* Assisi.
Francesco da San gal lo, VII, 624 e
n. 3.
— Marzuppini Carlo. Desiderio da
Settignano, III, 109.
— Marzuppini Gregorio, III, 110, n.3.
— Medici (de') Giovanni d'Averardo.
II, 370.
— Medici Gian Giacomo, marchese di
Marignano. Buonarroti, VII, 398.
Lione Lioni, VII, 257, 539.
— Medici {de') Giovanni di Cosimo.
Verrocchio, III, 362.
— Medici (de') Giovanni delle Bande
Nere. Baccio Bandinella VI, 168.
— Medici (de') Lorenzo e Giuliano.
Buonarroti, VII, 193 e seg. 195 seg.,
362, 364, 376.
— Medici (de") Piero di Cosimo. Ver-
rocchio, III, 362.
— Medici (de') Piero di Lorenzo.
Francesco da Sangallo, IV, 287 n. 5.
Solosmeo, VII, 513.
— Miner betti Pietro. Francesco di Si-
mone, III, 371 e n. 3. Silvio Cosini,
IV, 482.
— Mocenigp Giovanni. Tullio Lom-
bardo, IH, 677.
— Monte (del) Antonio, cardinale. Ri-
cordata, VI, 308 e VII, 226. Am-
mannato, VII, 227 e 521.
— Monte (del) Parenti di papa Giu-
lio III. Buonarroti, VII, 393.
— Mori Francesco. Antonio Rosselli-
no, III, 94.
— Noceto (da) Pietro. Matteo Ci vitali,
II, 126 e 447, n. 6. Non fu fatta da
Pagno Portigìani, ivi.
— Obizi Lodovico. Lorenzo Ghiberti,
II, 233.
— Orso (d*) Antonio, vescovo di Fi-
renze. Tino di Camaino, senese, I,
432, n. 1.
— Pandol/lni Niccolò, vescovo di Pi-
stoia. Baccio da Montelupo, IV, 553
e seg.
— Paolo II, papa. Mino del Regno o
Mino da Fiesole, II, 649, n. 1 e III,
118.
— Paolo III, papa. Guglielmo della
Porta, VII, 225 e 546.
Sepolture. Paolo IV, papa. Jacopo Ca-
signuola, VII, 551, n. 2. Pirro Li-
gorio, 551, n. 3.
— Pecci Giovanni, vescovo di Gros-
seto. Donatello, II, 415, n. 2.
— Perini (de*) un mercante. Lorenzet-
to, IV, 579,
— Pesaro Benedetto. Baccio da Mon-
telupo, IV, 540, n. 1.
— Petrucci messer Girolamo. Miche-
le Sanmicheli, VI 342 e n. 2.
— Pio II, papa. Pasquino da Monte-
pulciano, II, 462.
— Pio III, papa. Francesco di Giovan-
ni e Bastiano di Francesco, II, 649,
n. 4.
— Portogallo (di) cardinale. Antonio
Rossellino, III, 94.
. — Portogallo (di) re. Jacopo Sansovi-
no e Tribolo, VI, È.
— Friuli Giulio del Moro, V, 298, n. 1.
— Ramazzotto. Alfonso Lombardi, V,
85 e n. 1.
— Rangoni Ugo, vescovo. Prospero
Clementi, VI, 484 e n. 4.
— Roccabonella Pietro. Vellano da
Padova, II, 605, n. 1.
— Rovere (della) Girolamo Basso,
cardinale di Recanati. Andrea Con-
tucci, IV, 515, n. 2.
— Roverella Lorenzo, vescovo. Anto-
nio Rossellino, III, 96, n. 2.
— Salutati Leonardo, vescovo. Mino
da Fiesole, III, 122, n. 2.
— Sannazzaro Jacopo, Mon torsoli, VI,
638, 641.
— Sanseverino Ferdinando, principe
di Bisiguano. Andrea da Firenze,
I, 658, n. 5.
— Sanzio Raffaello. Lorenzetto, IV,
579.
— Scarampi Mezzarota Lodovico,
cardinale. Paolo Romano, II, 647,
n. 1.
— Sforza Ascanio Maria. Andrea Con-
tucci, IV, 515, n. 2.
— Sisto IV, papa. Antonio del Polia-
molo, III, 296, n. 1.
— Soderini Piero. Benedetto da Ro-
vezzano, IV, 531.
— Solis (de') il vescovo. Guglielmo
della Porta, VII, 546.
— Staiti Andreotta e figliuoli. Mon-
torsoli, VI, 652, n. 1.
■— Strozzi Antonio. Andrea da Fieso-
le, Maso Boscoli e Silvio Cosini,
IV, 481.
231
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Sepolture. Strozzi Filippo il vecchio.
Benedetto da Majano, III, 336.
— Tarlati Guido, vescovo d'Arezzo.
Agostino ed Agnolo Senesi, I, 395,
431, n. 1. 434, 435. n. 2 e 3.
— Tartagni Alessandro. Francesco di
Simone Ferrucci, III, 371 e n. 2.
— Toledo (di) Pietro e sua moglie.
Giovanni da Nola, V, 96, n. 1.
— Tornabuoni Francesco. Mino da
Fiesole, III, 118.
— Tornabuoni Lucrezia. Andrea del
Verrocchio, III, 259 e 360, n. 1.
. — Tornabuoni Luigi. Cicilia, IV, 484.
— Torre {della) Francesco. Lionardo
del Tasso, III, 348.
— Torre (della) Girolamo e Marco
Antonio. Andrea Riccio, II, 608 n. 2.
— Turini Baldassarre. Pierino da
Vinci, VI, 129 e n. 4. Raffaello da
Montelupo, IV, 546.
— liberti (degli), il Beato. Prospero
Clementi, VI, 485.
— Vgo,\\ conte. Mino da Fiesole,IlI,121.
— Urbano Vili, papa. Bernino, VII,
226, n. 1.
— Venier Francesco, doge. Jacopo
Sansovino, VII, 505,
— Vig ila n ti Zenone o meg Ho Sitnonc,
vescovo. Moccio senese, I, 658. An-
drea da Firenze, 658, n. 5.
— Villana, Beata. Desiderio da Set-
tignano; ma invece Bernardo -Ros-
se! lino, III, 108, n. 6.
— Visconti Gian Galeazzo, conte di
Virtù. Oian Giacomo della Porta,
VII, 544.
— Ximenes de Cisneros Francesco,
vescovo di Toledo. Bartolommeo
Ordognez, IV, 554, n. 7.
— Zannetti, vescovo. Tullio Lombar-
do, III, 677.
— Zeno, card. Pietro Lombardo, III,
675.
Seravezza. Chiesa della Misericordia.
Lorenzo Stagi, VI, 112.
Sermoneta. Badia di S. Stefano. Gi-
rolamo Sermoneta, VII, 571.
Serra di S. Abbondio (Rocca della).
Francesco di Giorgio, III, 70, n. 4.
Serravalle (nel Pistojese). Chiese: Col-
legiata. Tiziano, VII, 460, n. 2.
— S. Stefano. Bernardino del Signo-
raccio, IV, 200, n. 2. Sollazzino, ivi
e I, 600, n. 1.
Settimo (di) Badia (nel Fiorentino). Da
chi edificata, I, 236.
Sgraffiti. Che cosa sieno e come si fac-
ciano. I, 192 e seg.
Sieoa. Chiese: S. Agostino. Ambro-
gio Lorenzetti, I, 522. Berna, 647.
Perugino, III, 576 e 607. Signorelli,
687. Antonio Ormanni, 518, n. 1.
Sodoma, VI, 395.
— 8. Antonio. Compagnia. Beccafumi,
V, 653.
— S. Bastiano. Sodoma, 390, n. 1.
— S. Benedetto di Montoliveto (presso
Siena). Fra Giovanni da Verona, IV,
338. Beccafumi, V, 636.
— S. Bernardino. Compagnia. Pietro
Castelnuovo intagliatore, IV, 414.
Beccafumi, V, 648 e VI, 391. Gi
rolamo del Pacchia,- 391 e 429. So-
doma, 391.
— Carmine. Giacomo CozzareUi, III,
75, n. 1. B. Peruzzi, IV, 596, 597,
n. 1. Beccafumi, V, 638. Sodoma,
VI, 390. Bernardino Fungai, 416.
Paccbiarotti, 419. Girolamo del Pac-
chia, 429.
— S. Caterina in Fontebranda. Com-
pagnia. Riccio, VI, 413, 415. Giro-
lamo del Pacchia, 430.
— S. Caterina della Notte. Compa-
gnia. Taddeo di Bartolo, 11,35, n. 1.
— Ora torio della contrada della Chioc-
ciola. Andrea da Brescia, VII, 9,
n. 1.
— Contrada del Drago. Lorenzo detto
il Marrina, III, 517, n. 1..
— S. Cristoforo. Girolamo del Pac-
chia, VI, 430.
— S. Domenico. Tavola di Guido di
Graziano, senese, I. 264, n. 1; 472,
n. 4. Sodoma, VI, 394 e 406. Fran-
cesco Vanni, 395, n. 3.
— S. Donato. Sodoma, VI, 393, n. 3.
— Duomo. Fatto col modello di Gio-
vanni Pisano, I, 310, n. 1. Maestro
Rosso, 307, n. 1. Quando fu inal-
zata la facciata, 430, n. 2. Da chi
compiuta, ivi. Quando inalzata il suo
lato destro e la facciata posteriore,
432, n. 1. Se poterono avervi mano
Agostino ed Agnolo architetti se-
nesi, ivi. Si nega che essi siano au-
tori dell 1 ingrandimento di quella
chiesa verso piazza Manetti, 438,
n. 2. Vi lavorarono Maestro Laudo
e Giovanni di Maestro Agostino,
architetti senesi, ivi.
Cappella di S. Giovanni. Pavi-
mento. Duccio, I, 199 e 654, n. 1.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
235
Pinturicchio, III, 504, n. 1. Becca-
fumi V V, 645 e seg.
Pergamo. Niccola Pisano e Ar-
nolfo e Lapo suoi discepoli, I, 304
e d. 2.
Coro, intagli. Jacopo della
Quercia ed altri, II, 111, n. 1. Bar-
tolommeo Neroni detto il Riccio,
VI, 399, 412 e 414. Teseo Bartolini
da Pienza, Benedetto da Montepul-
ciano, Baccio Descherini e Dome-
nico aVChiari, 414. Antonio Barili,
IV, 411, 413. Giovanni Barili, 411 e
n. 2, 413. Fra Giovanni da Verona,
V, 337, n. 1. Castelnuovo, IV, 414.
Libreria Piccolominea. Da chi
fatta costruire, quando ed a qual
fine, III, 494, 515 e seg. Affreschi
del Pinturicchio coi cartoni di Raf-
faello, 494 e IV, 319. Quando il Pin-
turicchio li cominciò, III, 519 e seg.;
e quando li terminò, 523, n. 3. Qual
parte vi abbia avuto Raffaello, 524
e seg. Gruppo antico delle. Grazie,
497, n. 1. Libri miniati da Pietro
da Perugia, I, 642.
Libri corali. Boccardino vec-
chio, HI, 242, n. 1.. Girolamo da Cre-
mona, IV, 584, n. 6. Liberale da
Verona, V, 278.
Musaici e Finestre di vetro.
Domenico Ghirlandajo, III, 274. Da-
vid Ghirlandaio, ivi, n. 1 e VI, 534,
n. 2. Pastorino, IV, 434, 435.
Pitture. Riccio, VI, 414. Pietro
Lorenzetti, I, 471, n. 2 e 651. Pin-
turicchio, III, 523. Stefano di Gio-
vanni, IV, 602, n. 4. Luca di Tona-
rne, I, 651, n. 3. Cristoforo di Ste-
fano, ivi. Duccio, 654, 655 e n. 1.
Spinello Aretino, 694, n. 1. Grego-
rio di Cecco, II, 39, n. 2. Domenico
di Bartolo, 40, n. 2. Beccatomi, V,
651 e seg. Girolamo Genga, VI, 316,
n. 1. Peruzzi, IV, 500, n. 3.
Sculture. Francesco di Giorgio,
I, 655, 656 e n. 1. Vecchietta, 656,
n. 1. Donatello, II, 415, n. 2. Jaco-
po della Quercia, 111. Francesco di
Giorgio, IH, 69, 70, n„ 1. Giovanni
di Stefano, 70, n. 1. Mariano di Do-
menico, ivi. Vecchietta, 76, n. 1 e
78, n. 1. Ambrogio d'Andrea, 304.
Giovanni Turini, ivi e 305, 306. Gio-
vanni da Imola, 305. Andrea Fusi-
na, 516. Lorenzo detto il Marrina,
517, n. 1. Antonio Ormanni , 518,
n. 1. Torrigiano, IV, 263, n. 3. Bec-
cafumi, V, 652. Giacomo Cozzarelli„
ivi, n. 2. Buonarroti, VII, 344, 347.
Ricami. Galieno, IV, 240, n. 1.
Siena. Chiese: Fonte Giusta (dt), Com-
pagnia. Lorenzo detto il Marrina,
III, 517, n. 1. Bernardino Fungai,
VI, 416.
— &. Eugenio (monastero). Sodoma v
VI, 405.
— S. Francesco (chiesa e convento).
Non poterono essere incominciati
da Agostino ed Agnolo senesi, I,
433, n. 2. Pietro Lorenzetti, 472,
n. 3. Ambrogio Lorenzetti, 521. Pin-
turicchio, III, 50,3, 504, n. 1. Loren-
zo detto il Marrina, 517, n. 1. Pe-
rugino, 576. Beccafumi, V, 648. So-
doma, VI, 388 e n. 1. Giacomo Pac-
chiarotti, 417.
— 5. Giovanni (Battistero). Niccola
Pisano, I, 303.
Pitture. Michele Lambertini da
Bologna, III, 18. Lorenzo di Pietro-
detto il Vecchietta, ivi e 77, n. 3..
Guasparre d'Agostino, 18. Benve-
nuto del Guasta, ivi. Pietro degli
Orioli, ivi. Girolamo del Pacchia,
ivi. Beccafumi, V, 651, n. 2. Andrea
e Raffaello da Brescia, VII, 9, n. 1.
Fonte Battesimale. Jacopo della
Quercia, II, 118 e n. 1. Lorenzo*
Ghiberti, 232, n. 2. Donatello, 415*
n. 2. Pagno Portigiani, 445, n. 1-
Grò. Turini, IH, 304.
— & Giovanni e Gennaro , detto S.
Giovannino sotto il Duomo. Sodo-
ma, VI, 393, n. 4.
— S. Lucia. Compagnia. Beccafumi v
V, 653.
— Madonna Rossa {la). (Cappella-
fuori di città). Giorno del Sodoma,
Niccolò di Piero, Bartolommeo Ne-
roni detto il Riccio, VI, 409.
— S. Maria degli Angeli ( fuori la
Porta Romana). Raffaello da Fi-
renze, IV, 252.
— S. Maria Maddalena. Giacomo Coz-
zarelli, III, 74.
— S. Marta. Anton maria Lari detto
il Tozzo, IV, 602, n. 4, 607, n. 3.
— & Mattino. Lorenzo detto il Mar-
rina, 111,517, n. 1. Beccafumi, V,636.
— S. Mustiola e S. Crespino. Giorno
del Sodoma, VI, 409.
— Osservanza (monastero presso Sie-
na). Terra cotta invetriata, II, 194*.
236
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Vecchietta, ivi, d. 1. Giacomo Coz-
zarelli, III, 75, n. 1.
Siena. Chiese: 5. Paolo, Antonio Or-
manni, III, 518, n. 1.
— Serri di Maria. Lippo Merami, I,
559, n. 1. Coppo di Marco valdo fio-
rentino, 266. Taddeo Bartoli, 11,39,
n. 2. Ventura di Ser Giuliano Tu-
rapilli, IV, 602, n. 4. Bernardino
Fungai , VI, 416.
— Spedale della Scala. Francesco di
Giorgio, III, 70, n. 3. Don Niccolò
Rosselli, II, 23, n. 1.
— & Spirito. Fra Ambrogio della
Robbia, II, 181, n. 2. Giacomo Coz-
zare! li, III, 75, n. 1. Matteo Bai duc-
ei, 598, n. 3 e VI, 408. Fra Paolino da
Pistoja, IV, 213. B. Peruzzi, 602,
n. 4. Beccafumi, V, 639, n. 1. So-
doma, VI, 392. Girolamo del Pac-
chia, 430.
— Tabernacolo dell' Arte de' Calzo-
lari, Sodoma, VI, 391 e n. 1.
— Baluardo di Porta S. Viene e di
Porta Laterina. Baldassarre Pe-
ruzzi, IV, 602, n. 2.
— Biblioteca Comunale. Disegni. Bal-
dassarre Peruzzi, IV, 607, n. 2.
— Cittadella. Baldassarre Lancia, VI,
325, n. 1. Gio. Battista Peloro, IV,
609, n. 1.
— Fonte Branda. Sua antica memo-
ria, I, 430, n. 1. Maestro Bollammo,
ivi.
— Fonte Gaia. Agostino ed Agnolo
senesi, I, 438. Chi vi conducesse
T acqua e quando, ivi, n. 3. Jacopo
della Quercia, II, 116 e n. 3.
— Galleria delle Belle Arti. I, 264,
n. 1. Segna, 653, n. 1. Due tavo-
lette di Bernardo Daddi, 466. Grup-
po antico delle Tre Grazie, III, 497,
n. 1. Spinello Aretino, I, 688, n. 1.
Bartolo di Maestro Fredi, lì, 34,
n. 1. Taddeo Bartoli, 35, n. 1. Do-
menico di Bartolo, 40, n. 2. Neri di
Bicci, 79. Francesco di Giorgio, III,
70, n. 3. Vecchietta, 76, n. 1 e 77,
ti, 1. Matteo Balducci , 598 , n. 3 e
VI, 408. Fra Bartolommeo, IV, 210.
Antonio Barili, 413, n. 1. Martino
Schòngauer, V, 397, n. 1, Beccafu-
mi, 636; 637, n. 2; 638, n. 1; 647,
n. 2 e 651, n. 1. Duccio, I, 656, n. 2.
Sodoma, VI, 405. Giacomo Pacchia-
rotti, 419. Girolamo del Pacchia,
430. Andrea da Brescia, VII, 9, n. 1.
Siena. Loggia di S. Paolo (ora Casino
de* Nobili). Pagno Portigiani, II, 445,
n. 1. Antonio Federighi, III, 78, n. 2.
Vecchietta, ivi. Lorenzo detto il
Marrina, 517, n. I. Pastorino, IV,
436. Lorenzo Rustici, ivi.
— Loggia del Papa. Antonio Federi-
ghi, III, 73, n. 1, 75, n. 3.
— Orologio Pubblico. Figura in ottone
del Mangia fatta da Dello, II, 156.
Da chi fatto e racconcio, VI, 417.
Mostra dipinta da Martino di Bar-
tolommeo, da Piero di Giacomo e
da Giacomo Pacchiarotti, 418.
— Palazzi e Case: Agostini, oggi
Bindi-Sergardi. Beccafumi, V, 639
* e n. 2.
— Bardi. Sodoma, V, 635 e VI, 385
e n. 1.
— Boccardi, poi degli Anastagi. Ca-
panna, IV, 611, n. 1.
— Borghesi. Beccafumi, V, 635, 636.
— Diavoli (cappella del Palazzo de*).
Lorenzo Marrini, II, 194, n. 1.
— Marescotti, poi Bambagini. Sodo-
ma, VI, 396.
— Palmieri. Antoomaria Lari, IV, 607,
n. 3.
— Petrucciy detto del Magnifico. Gia-
como Cozza rei li, III, 75, n. 1. Pin-
turicchio, 504, n. 1. Luca Signo-
relli, 701. Girolamo Genga, VI, 316.
— Piccolomini, Bernardo Rosse Ili no,
III, 102, n. 1, Lorenzo detto il Mar-
rina, 517, n. 1.
— Piccolomini-Clementini. Capanna,
IV, 611, n. 1.
— Delle Papesse, ora Nerucci. Ber-
nardo Rossellino, III, 102, n. 1.
— Pubblico. Quando edificato, I, 431,
n. 3. Se potè essere architettato da
Agostino Senese, ivi. Sala del Con
siglio architettata da Agostino ed
Agnolo, 439, n. 1. Sua torre archi-
tettata da Agostino di Maestro Gio-
vanni e da Maestro Moccio, ivi, n. 2.
Quando finita, ivi.
Pitture. Ambrogio Lorenzetti,
523, 527-535. Simone di Martino,
547,548, 563-569. Duccio, I, 656, n. 2.
Spinello Aretino, 694, n. 1. Martino
di Bartolommeo, ivi. Taddeo Bar-
toli, II, 35 e n. 1. Vecchietta, III, 78,
n. 3. Sodoma, VI, 391 e seg. e 393,
n. 2.
Sculture. Dello, li, 147, n. 5.
Bernardo Rossellino, IH, 97, n. 2.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
237
Giovanni Turini, 304, 305, 306. Pie-
tro Castelnuovo intagliatore, IV, 414.
Beccatami, V, 640 e seg.
Siena. Palazzi b Case: Saracini. Ric-
cio, VI, 413.
— Satini. Sodoma ed Antonio Barili,
IV, 412.
— Sergardi. Riccio, VI, 413.
— Spannocchi. Domenico Ghirlandaio,
Mainardi e Botticella III, 275, n. 4.
Riccio, VI, 414.
— Piazza del Campo (cappella della).
Duccio, I, 657. Sodoma, VI, 396.
— Porte: Camollia. Simone Martini,
I, 556.
— Romana. Agostino ed Agnolo se-
nesi, I, 432.
— Tufi. Agostino ed Agnolo senesi. I,
433. Quando avesse principio, ivi ,
n. 1.
— S. Viene o Pispini. Sodoma, VI,
395 e n. 6.
— Spedali: S. Maria della Scala.
Giacomo Cozzarelli, III, 75, n. 1.
Vecchietta, 77, n. 1 e 2. Becca fumi,
V, 637. Ambrogio Lorenzetti I, 522
e 471, n. 2. Pietro Lorenzetti, ivi.
Bartolommeo Bolgarini, 477, n. 2.
Giovanni d'Asciano, 651. Duccio,
656, n. 2. Domenico di Bartolo, II,
40 e n. 2.
— Di Mona Agnesa. Ambrogio Loren-
zetti, I, 522.
Signa. Cappella della Beata Giovanna.
Bicci di Lorenzo, II, 67.
Sinigallia. Chiese: S. Maria delle
Grazie. Baccio Pontelli, II, 654,
n. 2. Girolamo Genga, VI, 320.
— Vescovado. Girolamo Genga, VI,
320.
— Rócca. Baccio Pontelli , II, 654, n. 2.
Soranza (presso Castelfranco, nel Ve-
neto). Anselmo Canneri, V, 291.
Spagna. Aranjuez. Pompeo Lioni, VII,
542, n. 1.
— Chiese: Del Collegio di S. llde-
fonso. Domenico Fancelli e Barto-
lommeo Ordognez, IV, 554, n. 7.
— Galleria dell* Escuriale. Girolamo
. Bos, V, 439, n. 1. Benvenuto Cel-
imi, VII, 622, n. 1. Correggio, IV,
116, n. 2 e 118, n. 1. Jacopo daTrez-
zo, V,388, n. 1. Raffaello, IV, 348,
n. 2; 358, n. 1 e 365, n. 4. Seba-
stiano Veneziano, V, 578, n. 1 e 579,
n. 2. Tiziano, VII, 440, n. 3; 451,
n. 1; 451, n. 4 e 457, n. 1 e 2.
Spagna. S. Tommaso d' Avila. Do
meni co Fancelli, IV, 554, n. 7.
— Sculture. Torrigiano, IV, 261, 262.
n. 1.
— Collegio. Bagnacavallo , V, 178 Y
n. 6.
•Spandan. Chiesa di S. Niccola Mag-
giore. Rocco Guerrini, VII, 555, n. 4.
— Fortezza. Rocco Guerrini, VII, 555,
n. 4.
Speda letto di Valdorcia (nel Senese >.
Chiesa. Vecchietta, III, 78, n. 3.
Spello. Chiese: S. Maria Maggiore.
Perugino, III, 606. Pinturicchio, 501,
n. 1. Rocco da Vicenza, VI, 341, n. 1.
-7- De' Minori Conventuali. Pinturic-
chio, III, 501, n. 1.
Spilimbergo. Chiesa Cattedrale. Gio-
vanni Martini, V, 105, n. 1. Porde-
none, 113 e n. 2.
Spoleto. Abbazia di Ferentino. Spa-
gna, III, 593, n. 2.
— Duomo. Ambrogio d'Antonio mila-
nese e Pippo d'Antonio fiorentino,
IV, 148, n. 1. Fra Filippo Lippi e
Fra Diamante, II, 628 e n. 1.
- S. Giacomo. Spagna, III, 593, n. 2.
Dono Doni, ivi.
— Palazzo Comunale. Spagna, III,
593, n. 2.
— Fortezza. Bernardo Rossellino, III,
99.
Staggia. Fortezza. Brunelleschi, II, 368,
n. 2.
Stampe. Delle stampe di legno, e del
modo di farle e del primo inventor
loro, I, 212, 213. Come si cavano
dalle tavole o lamine incise pei la-
vori di niello, 209.
Statue. Di Bartolommeo Colleone, II,
607. Del Gattamelata, 410. D; Mar-
tino Schóngauer. Di Niccolò e Borso
marchesi d'Este, 386, n. 1. Di Pio II,
papa, 462.
Stipicciano. Feudo dei Colonna. Si-
mone Mosca, VI, 306.
Stocolma. Museo. Tiziano, VII, 429,
n. 2.
Strahow (di). Chiesa del Monastero^
Durerò, VII, 433, n. 2.
Stucco per le volte. Come si impasti,
I, 139. Come di esso si facciano i
lavori bianchi, 165.
Stuttgardt. R. Museo. Giovanni Bel-
lini, III, 179, n. 2. Vittore Carpac-
cio, 662. Altobello Melone, VI, 459 >
n. 4.
238
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
T
Tabernacoli ( presso Firenze). AlPAn-
chetta. Andrea dal Castagno, II, 679,
680 e n. 1.
— In Firenze via dell* Agnolo, sopra
la porta della già Scuola de' Chiè-
rici. Luca della Robbia. II, 175 e
n. 3.
— In via del Bisogno. Sogliani, V,
125 e n. 3.
— Del Monastero di Boldrone. Pon-
tormo, VI, 272.
— Al canto de' Carnesecchi. Alesso
Baldovinetti, II, 599, o, 2. Domenico
Veneziano, 675.
— Sul canto della piazza S. Niccolò in
via del Cocomero. Jacopo di Casen-
tino, I, 670.
— A Santo Nofri nel Corso deTintori.
Jacopo di Casentino, I, 670.
— Al canto alla Cuculia, I, 624. Loren-
zo di Bicci, II, 53.
— Sul canto delle monache di Fuligno.
Lorenzo di Bicci, II, 52.
— Sul muro del convento di Fuligno in
via Tedesca (ora via Nazionale). Lu-
ca della Robbia il giovane, II, 191.
— Al Galluzzo. Spinello Aretino, I,
689.
— Dei Oianfigliazzi, lung'Arno. Stefano
fiorentino. I, 451.
— Alla Pieve a Giogoli. Ridolfo del
Ghirlandaio, VI, 541.
— Sul canto de' Gori o canto de* Nelli.
Paolo Schiavo, II, 266.
— Della Madonna in Mercato Vecchio.
Jacopo di Casentino e Giovanni da
Milano, I, 670.
— Sulla piazza di S. Marco. Gherar-
do, III, 351.
— In via dei Martelli. Lorenzo di Bicci,
II, 53.
— A Montici, sul canto di casa Cap-
poni. Jacone, VI, 450.
— Al Mulino dell'Abate (fuori di Porta
Romana). Ridolfo del Ghirlandaio,
' VI, 541 e n. 1.
— Alle Murate. Sandrino del Calzolajo,
V, 131.
— Allo sdrucciolo di Orsanmichele.
Andrea del Sarto, V, 14.
— Fuori della Porta alla Croce. Ghe-
rardo e Monte Del Fora, III, 351.
— Fuori di Porta a Pinti. Andrea del
Sarto, V, 33, n, 1.
Tabernacoli. A Pozzolatico (fuori di Fi-
renze). Spinello Aretino, I, 689.
— Sul canto di via della Scala. Fran-
cesco Fiorentino, II, 25.
— Sul Ponte Rubaconte. Lorenzo di
Bicci, II, 55.
— Al Ponte a Scandicci (fuori di Fi-
renze). Lorenzo di Bicci, II, 50.
— in via Larga. Gherardo, III, 238.
— Sul canto di via Mozza ora via San
Zanobi. Puligo, IV, 467, n. 2.
Tagliacozzo. Chiesa e Badia, Niccola
Pisano, I, 305.
Tarsie. Che cosa sieno e come si fac-
ciano, I, 202, 203.
Tartari e colature d* acque per uso di
fontane rustiche, I, 140. Dove si tro-
vino bellissimi e bizzarri, 141.
Tausia. V. Damaschina (lavoro alla).
Tavernola (in Val Trompia). Chiesa di
S. Filastrio. Francesco Richino, VI,
509, n. 1.
Tavoleto (Rocca di). Francesco di Gior-
gio, III, 70, n. 4.
Terre cotte invetriate. In chi ne pas-
sasse il segreto dopo la morte di
Girolamo della Robbia, II, 184, n. 1.
Sono di due maniere , 189. Se fos-
sero conosciute dagli antichi, ivi,
n. 1. Se il segreto fosse posseduto
soltanto dalla famiglia della Robbia,
190.
Tiene. Palazzo Portesco. Battista da
Verona e Paolo Caliari, VI, 369,
370.
Tivoli. Varrone e Niccolò fiorentini,
discepoli del Fi lare te, II, 462.
— Villa del card. Farnese. Federigo
Zuccheri, VII; 102.
Todi. Chiese: De" Riformati. Spagna,
III, 594, n. 1.
— Madonna della Consolazione. Bra-
mante da Urbino e Cola da Capra-
rola, IV, 148, n. 1.
Tolentino. Chiesa di S. Niccolò. Gio-
vanni Bartoli detto il Rosso, II, 404,
n. 2.
— Palazzo del card, di RiminL An-
tonio da Sangallo il giovane, V,
453.
Torino. Biblioteca Reale. Mantegna,
III, 428.
— Duomo. Meo del Caprina, II, 662.
— Gallerie: Reale. Donatello, 11,423,
n. 4. Angelico, 512, n. 2. Piero del
Pollajuolo, III. 292, n. 1. Mantegna,
418. Francia, 555. Franciabigio, V,
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
239
191, n. 5. Sodoma, VI, 405. Paolo
Veronese, 370, n. 3 e e 372, n. 2. Da-
niello da Volterra, VII, 64, n. 2.
Torino. Gallerie : Harache (cT). Man-
tegna. III, 418.
— Museo delle antichità. Agostino
Busti, IV, 542, n. 6.
Toscani scultori in terra cotta. Nomi-
nati, I, 55.
Traù in Dalmazia. Duomo. Alessan-
dro Vittoria, VII, 518.
Trequanda (in Valdichiana ). Chiesa.
Sodoma, VI, 405.
Trento. Zaccheria da Volterra, IV,
548, n. 2.
— Palazzi e Case: Palazzo e Ca-
stello delle Albere. Girolamo Roma-
nino, VI, 504, n. 2.
— Del cardinal Clesio. Girolamo da
Trevigi, V, 137 e n. 7. Zaccberia
da Volterra, 86, n. 4.
— Cloz- Solvetti. Domenico Brusasor-
ci, VI, 368, n. 2.
— Del cardinal di Trento. Fratelli
Dossi, V, 98 e n. 4.
— Raccolta Salvadori. Tiziano, VII,
445, n. 3.
Trescorre (nel Bergamasco). Cappella
de' Su ardi. Lotto, V, 257.
Trevi. Chiesa della Madonna delle La-
crime. Spagna, III, 594, n. 1. Peru-
gino, 607. Antonio da Settignano, IV,
476, n. 4.
— Galleria. Spagna, 111,594, n. 1.
Trevigi. V. Treviso.
Treville ( presso Treviso ). Palazzo
Priuli. Giuseppe Porta, VII, 45.
Treviso. Chiese: Duomo. Andrea Ric-
cio, 11,608. n. 2. Pietro Lombardo,
III, 675. Tullio Lombardo, 677. Tizia-
no, VII, 460, n.2. Paris Bordone, 462.
— S. Francesco. Luigi Vivarini, III,
159, n. 2. Paris Bordone, VII, 462.
— S. Girolamo. Paris Bordone, VII,
462.
— ■ 5. Lorenzo. Paris Bordone, VII,
463.
— Madonna delle Grazie. Tullio Lom-
bardo, III, 677.
— S. Niccolò. Fra Marco Pensabene e
Girolamo da Trevigi , V, 135, n. 2.
— Ognissanti. Paris Bordone, VII, 463,
n. 2.
— S. Paolo. Tullio Lombardo, IH, 677.
Paris Bordone, VII, 463.
— Monte di Pietà, Giorgione, IV, 97,
n. 4 e 106.
Trieste. Duomo. Benedetto Carpaccio,
III, 642, n. 3.
Troyes. Chiesa di S. Stefano. Dome-
nico del Barbiere, VII, 412, n. 2.
— Chiesa di S. Pantaleone. Domeni-
nico del Barbiere, VII, 412, n. 2.
Tours. Museo. Mantegna, HI, 394,
n. 1.
V
Udine. Chiese: Duomo. Francesco Fio-
ri ani, V, 110, n. 4. Giovanni Mar-
tini, 104, n. 3. Pellegrino da S. Da-
niello, 106. Pomponio A mal te o, 120.
Pordenone, 112 e n. 2.
— S. Francesco. Pomponio Amalteo,
V, 120.
— 3. Giorgio. Sebastiano Florigerio,
V, 108.
— S. Maria di Castello. Gio. da Udi-
ne, VI, 562.
— & Maria delle Grazie. Luca Mon-
teverde, V, 108 e n. 1.
— & Pier Martire. Giovanni Martini,
V, 104 e n. 4. Sebastiano Florige-
rio, 109, Pordenone, 112 e n. 1.
— Vigna {della). Pomponio Amalteo,
V, 120.
— Palazzi e Case: Antonini. Palla-
dio, VII, 530.
— Di Spilimbergo. Gio. da Udine, VI,
561 e n. 4.
— Tinghi. Pordenone, V, 112, 113 e
n. 1.
— Raccolta de Rubeis. Mantegna, IH,
434.
Uffizi (fabbrica degli). Vasari, I, 126.
Ulivo (dell') Madonna (presso Prato
in Toscana). Fratelli da Majano, II,
472, n. 5.
Ungheria. Museo Nazionale di Buda-
pest. Attavante, III, 235.
— Palazzo Fejervarij. Francia, III,
556.
Urbino. Giotto, I, 388. Giusto da Guan-
to o da Gand, VII, 581, n. 4.
— Chiese: S. Agata. Timoteo Vite,
IV, 497.
— & Bartolommeo. Antonio Alberti,
I, 642, n. 1. Pier della Francesca,
II, 490, n. 3.
— S. Bernardino (presso la città). An-
tonio Alberti, I, 642, n. 1. Fra Bar-
tolommeo Carnevale, IV, 147, n. 1.
Giovanni Santi, 404. Timoteo Vite,
497, 498, n. 1.
240
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Urbino. Chiese: S. Chiara, Ingegno,
IV, 395, n. 2. Girolamo Oenga e
Bartolorameo Ammarinati, VI, 321.
Baccio Pontelli, II, 654, n. 2.
— S. Domenico. Luca della Robbia,
II, 176, n. 3. Tommaso di Barto-
lorameo detto Masaccio, scultore,
ivi.
— Duomo. Battista Franco, VI, 321.
Gio. Santi, IV, 404. Pier della Fran-
cesca, II, 490, n. 3. Timoteo Vite,
IV, 494, n. 3 e 496, n. 6. Girolamo
Genga, ivi.
— & Francesco. Antonio Alberti, I,
641. Gio. Sauti, IV, 394, 395, n. 2
e 401.
— S. Maria della Bella. Fra Barto-
tolommeo Carnevale, IV, 147, n. 1.
— S. Maria della Nunziata extra
muros. Gio. Santi, IV, 405.
— S. Sebastiano. Gio. Santi, IV, 394,
400.
— Spirito Santo. Luca Signorelli, III,
704.
— SS. Trinità. Timoteo Vite, IV, 494,
n. 4.
— Vescovado {del). Timoteo Vite e
Girolamo Genga, VI, 316.
— Palazzi : Antaldi. Gio. Santi , IV,
404. '
— Ducale. Ambrogio Barocci, III, 72,
n. 1. Donatello, II, 419. Francesco
di Giorgio, III, 70, n. 4 e 72, n. 1.
Bartolommeo Genga, VI, 327. Giro-
lamo Genga, 320. Luciano da Lau-
rana, II, 385, n. 2, 654 , n. 2 e III,
70, n. 4. Baccio Pontelli, II, 654,
n. 2. Timoteo Vite, IV, 498, n. 2.
Vaprio (presso Milano). Francesco Mei-
zi, IV, 35, n. 3.
Varallo. Chiesa del Sacro Monte.
Gaudenzio Ferrari, VI, 518, n. 4.
Varese. Piazza Porcaro. Zenale, IV,
151, n. 1.
Vasi di terra cotta dipinti in Castel
Durante coi disegni di Battista Fran-
co, VI, 581. Credenze di vasi do-
nate dal Duca d'Urbino, ivi.
Velletri. Duomo. Antoniasso, III, 470,
n. 1.
Venezia. Chiese : S. Antonio. Vittore
Carpaccio, III, 641. Jacopo Lanfrani,
1,444. Palma Vecchio, V, 244. Pietro
da Salò, VII, 517. Danese Cattaneo,
523.
Venezia. S. Bartolommeo, Sebastiano
Veneziano, V, 566. Battista Franco,
VI, 585. Gio. Roteohamer, VII, 433,
n. 2.
— S. Biagio Cataldo. Michele Sanmi-
cheli, VI, 357.
— Calza (della) Compagnia, Tiziano
da Padova, VII, 515, n. 3.
— Carità (della) e Convento. Giovanni
Bellini, III, 179. Jacobello de Flore,
660. Tintoretto, VI, 591. Palladio,
VII, 529.
— Carmine. Gio. Battista Cima, III,
664. Lorenzo Lotto, V, 250. Andrea
Schiavone, VI, 596.
— S. Cassiano. Antonello da Messina,
II, 570 e n. 2.
— S. Caterina. Paolo Caliari, VI, 373,
n. 2.
— Certosa. Marco Basalti, III. 646, n. 4,
647. Pietro Lombardo, 675.
— Corpus Domini. Jacobello de Flore,
III, 635.
— S. Cosimo della Giudecca. Gio-
vanni Buonconsigli, III, 650, n. 6.
— S. Croce della Giudecca. Jacopo
Colonna, VII, 514.
— Crocicchieri (de'). Alessandro Vit-
toria, VII, 519.
— & Elena. Morazzone Jacopo, III,
173, n. 3.
— S. Eufemia. Bartolommeo Vivarini,
III, 671.
— S. Felice. Gentile da Fabriano, III,
21. Tintoretto, VI, 592 e n. 3.
— S. Francesco della Vigna. Marco
Basaiti, III, 646. Giovanni Bellini,
163, n. 3. Battista Franco, VI, 585,
586. Federigo Zuccheri, 586 e VII,
96. Giuseppe Porta, 46. Jacopo San-
so vino, 503. Palladio, 504, n. 1 e
529, n. 2. Alessandro Vittoria, 519.
— Frari (de'). V. S. Maria de'Frari.
— S. Gemignano. Jacopo Sanso vino,
VII, 505.
— S. Geremia. Pordenone, V, 114.
— De' Gesuiti. Tiziano , VII , 453 e
n. 3.
— & Giacomo dell'Orio. Giov. Buon-
consigli, III, 650, n. 6.
— S. Giobbe. Marco Basaiti, III, 646,
n. 3. Giovanni Bellini, 155. Paris
Bordone, VII, 463. Battista Franco,
VI, 585. Gian Girolamo Savoldo,
507, n. 4.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
241
Venezia. Chiese: S. Giorgio Maggio-
re. Giovanni d'Alemagna e Antonio
Vivarini , III, 669. Jacopo Giallo , IV,
557, n. 4. Michelozzo, II, 434. Palla-
dio, VII, 529.
— S. Giorgio degli Schiavoni. Vit-
tore Carpaccio, III, 661.
— S. Giovanni in Bragora. Giovan-
ni Bellini, Ili, 178. Paris Bordone,
VII, 463. Bartolommeo Vivarini, III,
. 671. Luigi Vivarini, 159, n. 2.
— S. Giovanni Grisostomo. Giovanni
Bellini, IH, 178. Moro Lombardo e
Sebastiano da Lugano, 676. Seba-
stiano Veneziano, V, 566. Tullio
Lombardo, 677.
— & Giovanni Elemosinano. Porde-
none e Tiziano, VII, 441 e n. 1.
— S. Giovanni Evangelista. Alessan-
dro Vittoria, VII, 518.
— SS. Giovanni e Paolo. Giovanni
Bellini, III, 155. Buonconsigli, 650.
Danese Cattaneo, VII, 522, 523. Lo-
renzo Lotto, V, 250. Mocetto, III,
163, n. 4. Pietro, Tullio ed altri
Lombardi, 675, 677. Giuseppe Porta,
VII, 46, n. 7. Bartolommeo Viva-
rini, III, 648. Alessandro Vittoria,
VII, 519. Tiziano, VII, 438 e 439,
n. 1.
— S. Giovanni Nuovo. Jacopo Colon-
na, VII, 514.
— S. Giovanni di Rialto. Tiziano e
Pordenone, V, 116, n. 6.
— S. Girolamo. Confraternita. Gio-
vanni Bellini, III, 163, 164, n. 1.
Luigi Vivarini, 159, n. %.
— S. Girolamo. Monastero. Jacobello
de Flore, III, 661.
— S. Giuliano. Boccaccino, IV, 583,
n. 3. Gentile da Fabriano, III, 21.
Jacopo Sansovino, VII, 505.
— S. Giuseppe, Domenico di Pietro
da Salò, VII, 517, n. 2.
— Degli Ingesuati. Gio. Buonconsigli,
III, 650, n. 6. Jacopo Fallaro, VII,
532.
— S. Marco. Quando cominciato a edi-
ficare, I, 235, 236. Il suo campanile,
non fu fondato da Buono architetto,
I, 273.
Musaici. Di maestri greci, I,
197. Vincenzo Bianchini, VII, 466,
n. 3. Girolamo Bozza, VII, 468 e
n. 1. Paolo Uccello , II, 203, n. 1.
Tiziano, VII, 466. Vincenzo e Vale-
rio Zuccati, VII, 467 e n. 2.
Pitture. Gentile Bellini, III, 177.
Sculture. Andrea Pisano, 1,486.
Desiderio da Firenze, VII, 515, n. 4.
Girolamo da Ferrara, VII, 514 e
n. 2. Jacopo Sansovino, VII, 500, 504,
506. Pietro Lombardo, III, 675. Ja-
cobello e Pietro Paolo veneziani, I,
444, n. 4. Jacopo di Marco Benato,
ivi. Pietro da Salò, VII, 517. Tizia-
no da Padova, VII, 515. Alessandro
Vittoria, VII, 518.
Venezia. & Marco. (Scuola). Mansueti,
III, 648, n. 1. Martino Lombardo, III,
676. Palma Vecchio, V, 245.
— S. Maria della Formosa. Domeni-
co di Pietro da Salò, VII, 517, n. 2.
Vincenzo Catena, III, 643, n. 3. Pal-
ma Vecchio, V, 244.
— S. Maria dei Frari. Marco Basaiti
e Bartolommeo Vivarini,. Ili, 641,
n. 1. Giovanni Bellini, III, 162, 163,
n. 1. Baccio da Montelupo, IV, 540,
n. 1. Danese Cattaneo, VII, 522. Do-
natello, II, 413. Niccola Pisano, I,
301. Giuseppe Porta, VII, 46. Jaco-
po Sansovino, VII, 505 e n. 4. Ales-
sandro Vittoria, VII, 519. Bartolom-
meo Vivarini, III, 671. Luigi Vi-
varini e Marco Basaiti, III, 159,
n. 2.
— S. Maria Mater Domini. Vincenzo
Catena, III, 643, n. 3.
— S. Maria dei Miracoli. Pietro Lom-
bardo, HI, 675.
— S. Maria della Misericordia. Gio.
Batista Cima, III, 663.
— & Maria dell'Orto. Gentile Bellini*
III, 177. Pordenone, V, 114. Cristo-
fano e Stefano Rosa, VI, 509 e 590.
Tintoretto, VI, 590.
— & Maria della Salute. Giuseppe
Porta, VII, 45, n. 2. Tiziano, VII,
'432, n. 1, 444, n. 5, 446, n. 2.
— S. Maria Sebenico. Fabrizio Vene-
ziano, VII, 532. Giuseppe Porta, VII,
46, n. 7, Tintoretto, VI, 591 e n. 1.
— S. Maria e S. Donato a Murano,
Lazzaro Bastian, III, 642, n. 3.
— S. Marina. Jacopo Colonna, VII,
515.
— S. Martino. Tullio Lombardo, III,
676.
— S. Marziale. Tiziano, VII, 430. _
— S. Michele a Murano. Moro Lom-
bardo, HI, 676.
— Minori Conventuali. V. S. Maria
de' Frari.
Vababi. Indici. — Voi. IX.
16
242
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
Venezia. Chiesb: Misericordia {della)
(Scuola). Jacopo San so vi no, VII, 503
« n. 3.
— 5. Moisè. Palma Vecchio, V, 244,
245, n. 1.
— S. Pantaleone. Cordegliaghi , III,
647. Antonio e Giovanni Vivarini,
III, 667. Cristoforo da Ferrara, ivi.
— S. Paolo. Giuseppe Porta, VII, 46.
n. 7.
— S. Pietro martire in Murano. An-
drea Solario, IV, 37, n. 4 e 120, n. 2.
— S. Rocco. Pordenone, V, 115 e n. 2.
116 e n. 1. 2. 3. Tintoretto, VI, 590,
593 e seg. Tiziano, IV, 97, n. 3. e
VII, 429, n. 4. 437, 449, n. 1.
— S. Salvadore. Danese Cattaneo, VII,
522. Giulio del Moro, V, 298, n. 1.
Jacopo Colonna, VII, 514. Jacopo
Sansovino,» VII, 505. Tiziano, VII,
449. Giorgio Spavento e Tullio Lom-
bardo, III, 677. Alessandro Vittoria,
VII, 519.
— S. Sebastiano. Paolo Caliari VI, 371
e n. 2. e 591. Tintoretto, VI, 591.
Natalino da Murano, ivi. Tiziano,
VII, 453. Tommaso da Lugano, VII,
520. Andrea Schiavone, VI, 596.
Alessandro Vittoria, VII, 518, 519.
— Servi. Giuseppe Porta, VII, 46.
— S. Sofia. Paolo Caliari, VI, 372, n. 2.
— S. Spirito. Giuseppe Porta, VII, 45
e n. 2. Jacopo Sansovino, VII, 505.
— S. Stefano. Pietro Lombardo, III,
675, Pordenone, V, 117 e n. 2. Ales-
sandro Vittoria, VII, 519.
— S. Tommaso Cantauriense. Paolo
Veronese e Girolamo del Moro, V,
298, n. 1.
— Bell' Umiltà. Marco del Moro, V,
298, n. 1.
— S. Vitale. Vittore Carpaccio, III,
662.
— & Zaccaria. Giovanni Bellini, III,
162, n. 3. Giuseppe Porta, VII, 46.
Antonio Riccio, II, 573, n. 1. Anto-
nio e Giovanni Vivarini, III, 668.
— Fortezza di S. Andrea di Lido.
Michele Sanmicheli, VI, 347.
— Gallerie: Dell'Accademia delle
Belle Arti. Marco Basai ti, III, 646,
n. 3. Lazzero Bastian, III, 642, n. 3.
Gentile Bellini, III, 154, n. 1, 177. Gio-
vanni Bellini, III, 155, n. 3, 179, n. 1
e 2. Jacopo Bellini, HI, 176. Boc-
cacci no, IV, 583, n. 3. Bonifazio ve-
ronese, VII, 531, n. 5, 532 n. 1. Gio.
Buoncoosigli, III, 650, n. 6. Paolo
Caliari, VI, 372, n. 2. Carpaccio, III,
640, n. 3, 641, n. 3, 642, n. 1, 661.
Vincenzo Catena, III, 643, n. 3. Gio.
Batta Cima, III, 663. Benedetto Dia-
na, III, 650, n. 3. Sebastiano Flori-
gerio, V, 108, n. 3, 109, n. 2. Gior-
gione, IV, 94, n. 2. Leonardo da
Vinci, 36, n. 1, 58.' Giovanni Man-
sueti, III, 172, n. 3, 648, n. 2. Bar-
tolommeo Montagna, III, 673. Be-
nedetto Montagna, III, 674. Moraz-
zone. III, 635, n. 4. Marco del Moro,
V, 298, n. 1. Palma Vecchio, V,
248, n. 1. Paris Bordone, VII, 463,
n. 2, e 5. Piero della Francesca, II,
495, n. 1. Pordenone, V, 114, n. 7.
Giuseppe Porta, VII, 46, n. 7. An-
drea Riccio, II, 608," n. 2. Tintoretr
VI, 592, n. 5. Tiziano, VII, 436, n, 2.
437 n. 3, 440, n. 2. 459, n. 2. Gio-
vanni Tedesco, III, 669. Antonio Vi-
varini, ivi e 667. Bartolommeo Vi-
varini, III, 670. Giovanni Virarmi,
III, 667. Luigi Vivarini, III, 159,
n. 2.
Venezia. Gallerie: Bel Principe di
Signe. Mantegna, II, 432.
— Libreria di S. Marco. Ammanna-
to, VII, 521, n. 3.
Miniature. Attavante, III, 231,
e seg. Battista Franco, VI, 586. Da-
nese Cattaneo, VII, 523. Giuseppe
Porta, VII, 46. Tintoretto, VI, 593,
n. 1. Tommaso da Lugano, VII, 520.
— Museo Cappello. Francesco Monsi-
signori, V, 307, n. 2.
— Museo Correr. Jacopo Giallo, IV,
557, n. 4. Giovanni Martini, V, 105,
n. 1. Valerio Vicentino, V, 382, n. 1.
Vittore Carpaccio, III, 663. Mante-
ca, III, 429.
— Museo della Marciana. Valerio
Vicentino, V, 382, n. 1.
— Palazzi e Case : Bell* Avogaria.
Jacobello de Flore, III, 660.
— Barbarigo. Gentile Bellini, III, 177,
n. 4.
— Bragadini. Michele Sanmicheli, VI,
359.
— Cappello. Battista da Verona e Pao-
lo Caliari, VI, 369.
— Contarmi. Gio. Antonio de' Rossi,
V, 387, n. 2. Giovanni Bellini, III,
179.
— Cornaro. Giovanni Bellini, III, 164.
Doceno, VI, 225. Michele Sanmi-
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
243
cheli, VI, 358, 359. Jacopo Sansovi-
no, VII, 503. Giorgio Vasari, VI, 225,
359 e VII, 671. Jacopo Bellini, III,
176.
Venezia. Palazzi e Case: Correr. Gi-
rolamo Mocetto, III, 163, n. 4.
— Craglietto. Gentile da Fabriano, III,
21. Bartolommeo Vivarini, III, 670.
— Do l fini oggi Manin. Jacopo San-
sovino, VII, 503.
— Ducale. Antonio Veneziano, I, 662
e ii. 1.
Pitture. Battista da Verona, VI,
369. Gentile Bellini, III, 156, n. 2,
177, n. 3. Giovanni Bellini, III, 156,
n. 2. Bozacco, VI, 595. Paolo Ca-
liari, VI, 369, 371, 588, 595. Vittore
Carpaccio, III, 662. Vincenzo Cate-
na, III, 643, n. 3. Gentile da Fabria-
no, III, 21. Batista Farinato,Vt, 595.
Battista Franco, VI, 586. Guariento,
III, 637, n. 3. Pordenone, V, 116,
n. 5. Francesco Bassano, Camillo
Ballini e Andrea Vicentino, ivi. Giu-
seppe Porta, VII, 46 e n. 1. Tinto-
retto, VI, 588. Orazio Vecelli, ivi.
Tiziano, VII, 432 e n. 3, 439, n. 2.
Luigi Vivarini, III, 159, n. 2.
Sculture. Pietro da Salò, VII,
517. Antonio Riccio, II, 573. n. 1.
Jacopo Sansovino, VII, 506. Ales-
sandro Vittoria VII, 519.
— Foscari. Paris Bordone, VII, 463.
— Garzoni (a Ponte Casale). Jacopo
Sansovino, VII, 503.
— Grimani. Gentile Bellini, III, 177.
Gio. da Udine, VI, 562. Giorgione,
IV, 93, 105. Francesco Menzocchi,
VI, 323. Francesco Salviati, VI, 324,
562 e VII, 18. Michele San micheli,
VI, 359. Tiziano, VII, 431 e n. 3.
Federigo Zuccheri, VII, 96.
— Leoni da S. Lorenzo. Giorgione,
IV, 105.
— Loredani. Tiziano, VII, 429.
— Manfrin. Mantegna, III, 417. Marco
Zoppo, HI, 386, n. 2. Rotamerendis,
Bartolommeo Montagna, III, 673. Ja-
cobello de Flore, III, 661.
— Marcello. Giorgione, IV, 105.
— Martini. Torbibo, III, 654.
— Moro. Jacopo Sansovino, VII, 503.
— Odoni. Simon Bianco, III, 651, n. 1.
Gian Cristoforo, II, 650, n. 2. Giro-
lamo da Trevigio, V, 135.
— Pasqualigo. Giovanni Bellini, III,
179.
Venezia. Palazzi e Case: Pasquali'
no. Giorgione, IV, 103.
— Pisani. Paolo Caliari, VI, 373, n. 2.
— Pubblico. Tiziano, VII, 457, n. 3.
— Ram. Giorgione, IV, 103.
— Reale. Paolo Caliari, VI, 373, n. 1.
— Sanuto. Giorgione, IV, 105.
— Servio, Giorgione, IV, 104.
— Soranzo. Giorgione, IV, 95.
— Tiepolo. Jacopo Sansovino, VII,
505.
— Vendramin. Giorgione, IV, 103,
104. Jacopo Bellini, III, 176. Tullio
Lombardo, III, 677.
— Venier. Giovanni Bellini, III, 179.
Giorgione, IV, 103.
— Vidman. Giorgione, IV, 104.
— Zio. Gian Cristoforo romano, II, 650,
n.2.
— Arsenale. Jacopo Sansovino, VII,
506.
— Tedeschi (de') Fondaco. Giorgione
e Tiziano, VII, 429 e n. 1.
— Piazza di Rialto. Pietro da Salò,
VII, 517.
— Ponte di Rialto. Fra Giocondo, V,
209. Paris Bordone, VII, 462. Gior-
gione, IV, 96. Antonio Scarpagnino,
ivi, n. 1.
— Procuratie vecchie. Antonio Riccio,
II, 573, n. 1.
— Seminario Patriarcale. Visino, IV,
228, n. 1.
— Spedale della Pietà. Alessandro
Moretto, VI, 505, n. 1.
— Uffizio detto del Proprio. Jacobel-
lo de Flore, III, 661.
— Via di S. Tommaso Cantauriense.
Girolamo del Moro, V, 298, n. 1.
— Ville: Gamberaie. (Foscari) Pal-
ladio, VII, 530.
— Montagna (Pisani). Palladio, VII,
530.
— Morocco (Mocenigo). Palladio, VII,
530.
— Piombino (Cornaro). Palladio, VII,
530.
— Zecca. Danese Cattaneo, VII, 525.
Sansovino, I, 124, VII, 504.
Vernia (convento della). Andrea della
Robbia, II, 179. Lavori di terra
cotta invetriata, 198.
Verona. Chiese: S. Antonio. Stefano
Veronese, III, 629.
— S. Bartolommeo. Giovanni Caroto,
V, 288.
— S. Bernardino. Gio. Francesco Ca-
244
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
roto, V, 281, 284. Paolo Cavazzola,
315 e seg. Liberale, 274, 276. Fran-
cesco Monsignori, 305. Domenico
Moroni, 308. Francesco Moroui, 309
e seg. Michele Sanmicheli, VI, 353.
Cav. Qiuliari, ivi, n. 2.
Verona. Chiese: S. Cosimo. Gio. Fran-
cesco Caroto, V, 280.
— Duomo. Jacopo Bellini, III, 151 e
n. 1. Bernardino Brugnoli, VI, 363.
Gio. Francesco Caroto, V, 282. Gio.
Battista Veronese, 277. Gio. Maria
Falconetto, 318. Liberale, 276. Fran-
cesco Moroni, 310. Gian Bettino Ci-
gnaroli , ivi , n. 3. Michele Sanmi-
cheli, VI, 356 e seg. Tiziano, VII,
445 e n. 2. Torbido, V, 292. Ales-
sandro Vittoria, VII, 518.
— S. Eufemia. Battista d'Agnolo, V,
296. Gio. Francesco Caroto, 281.
Paolo Cavazzola, 314. Stefano Ve-
ronese, III, 630 e seg. Torbido, V,
293, 295, n. 3.
— S. Fermo. Giovanni Bartoli detto
il Rosso, II, 404, n. 2 e III, 10, n. 1.
Gio. Francesco Caroto, V, 284 e
277', n. 6. Liberale, ivi. Francesco .
Moroni, 313, n. 3. Vittore Pisane! lo,
III, 10. Torbido, V, 295, n. 3.* Ste-
fano Veronese, III, 631.
— S. Francesco. Giotto, I, 388.
— S. Giorgio. Bernardino Brugnoli ,
VI, 355, 363. Gio. Francesco Caro-
to, V, 281, 287, n. 1, 289. Gio. Ma-
ria Falconetto, 320. Francesco dai
Libri, 327. Girolamo dai Libri, 330
e n. 2. Michele Sanmicheli, VI, 355.
— S. Giovanni in Fonte. Giovanni
Caroto, V, 289 e n. 1.
— S. Giovanni in Monte. Liberale, V,
277.
t- S. Girolamo. Gio. Francesco Ca-
roto, V, 280.
— S. Giuseppe. Battista d'Agnolo, V,
296.
— S. Lionardo. Francesco dai Libri ,
V, 327. Girolamo dai Libri, 328.
— Madonna di Campagna (presso Ve-
rona). Michele Sanmicheli, VI, 355.
Bernardino Brugnoli, ivi e 363.
— S. Maria in Organi. Gio. Fran-
cesco e Giovanni Caroto, V, 288.
Paolo Cavazzola, 293, 314. Fran-
cesco dai Libri, 327. Girolamo dai
Libri, 310, 327, 328, n. 1, 329, n. 1,
330. Fra Giovanni da Verona, IV,
337, V, 311, 312, 338. Paolo Fari-
nato, VI, 375. Mantegna, III, 393 e
n. 1. Francesco Moroni, V, 310, 311,
n. 3. Michele Sanmicheli, VI, 355.
Paolo Sanmicheli, ivi. Torbido, V»
293.
Verona. S. Maria della Scala. Gio.
Francesco Caroto, V, 286. Cavaz-
zola, 294. Girolamo dai Libri, 328.
Liberale, 275. Torbido, 294.
— S. Maria della Vittoria Nuova,
Cavazzola, V, 317, n. 3.
— S. Nastasia. Altichieri da Zevio, III,
634, n. 2. Gio. Francesco Caroto,
V, 287. Danese Cattaneo, VII, 523 e
seg. Cavazzola, V, 317, n. 3. Libe-
rale, 275. Fra Girolamo Monsigno-
ri, 306. Vittore Pisanello, III, 8.
— Santi Nasario e Celso. Anselmo
Canneri, V, 290, n. 3. Paolo Cavaz-
zola, 314. Gio. Maria Falconetto, V,
318. Orlando Fiacco, 298, n. 2.
Francesco dai Libri, 327. Girolamo
dai Libri, 330. Mocetto, III, 163,
n. 4. Francesco Monsignori, V, 305
e n. 2. Bartolommeò Montagna, III,
674.
— S. Niccolò. Stefano Veronese, III,
629.
— & Polo. Gio. Francesco e Giovan-
ni Caroto, V, 289, n. 1. Girolamo
dai Libri, 328. Francesco Monsi-
gnori, 305 e n. 1.
— S. Stefano. Altichieri da Zevio, III,
634, n. 2.
— & Tommaso. Gio. Francesco Ca-
roto, V, 282, n. 1.
— Vescovado. Liberale, V, 276.
— S. Vitale. Liberale, V, 277.
— Vittoria (della). Girolamo dai Li-
bri, V, 328. Liberale, 277. France-
sco Moroni, 313.
— S. Zeno. Mantegna, III, 394, n. 1.
Torbido, V, 295, n. 3.
— Bastione detto della' Maddalena.
Michele Sanmicheli, VI, 343, n. 3.
Pietro Paolo Sanmicheli, ivi.
— Fortificazioni. Bartolommeò Gen-
ga, VI, 327.
— Lazzeretto. Michele Sanmicheli, VI,
357.
— Palazzi e Case: Albertini. Torbi-
do, V, 295, n. 3.
— Balladoro. Torbido, V, 295, n. 3.
— Belfiore (di) Villa. Bartolommeò
Ridol6, V, 326.
— Bevilacqua. Michele Sanmicheli, VI,
358.
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
245
Verona. Palazzi e Case: Burri. Fran-
cesco e Girolamo dai Libri, V, 331,
n. 1.
— Canossa (de* conti di). Battista d'A-
gnolo, V, 297. Bernardino India, VI,
368. Eliodoro Forbicini, 368, 369.
Bartolommeo Ridolfi; V, 326. Mi-
chele Sanmicheli, VI, 358.
— Facciate di case. Mantegna, III, 392,
n. 4.
— Fiorio della Seta. Domenico Bru-
sasorci, VI, 366. Bartolommeo Ri-
dolfi, V, 326.
— Fumanelli, oggi Stagnoli. Paolo ■
Cavazzola, V, 314 e n. 4. Paolo Fa-
rinato, VI, 374.
— Giusti. Gio. Francesco Caroto, V,
285.
— Mannelli. Torbido, V, 292.
— Murari. Anselmo Canneri, V, 290,
n. 3.
— Muselli. Giorgione, IV, 106. Parmi-
gianino, V, 223, n. 1.
— Del Podestà. Michele Sanmicheli,
VI, 359.
— Della Prefettura. Michele Sanmi-
cheli, VI, 359.
— Pubblico. Stefano Veronese, III, 632,
n. 1.
— Ridolfi. Domenico Brusasorci, VI,
367. Anselmo Canneri, V-, 290, n. 3.
— Saraina. Torbido, V, 292.
— Scaligeri. Altichieri da Zevio, III,
633. Giotto, I, 388.
— Serego. Altichieri, Avanzi e Sebeto,
III, 634, n. 5.
— Tiene. Bernardino India, VI, 368.
Eliodoro Forbicini, 368 e 369.
— Torre {della). Gio. Francesco Caro-
to, V, 286. Gio. Maria Falconetto,
320.
— Piazza dell'Erbe. Liberale, V, 277,
n. 6.
— Piazza de* Signori. Altichieri da
Zevio, III, 634, n. 2.
— Pinacoteca Pubblica. Jacopo Bel-
lini, III, 152, n. 1. Giovanni Caroto,
V, 289, n. 1. Paolo Cavazzola, 317,
n. 1 e 3. Girolamo dai Libri, 328,
n. 4 e 329, n. 2. Liberale, 277, n. 5
e 6. Marco del Moro, 298, n. 1.
Francesco Moroni, 310, n. 1 e 2 e
313, n. 2. Orlando Fiacco, 298, n. 2.
Vittore Pisanello, III, 10, n. 2. Tor-
bido, V, 295, n. 3. Gio. Battista Cima,
III, 663. Girolamo Mocetto, 163, n. 4«
Bartolommeo Montagna, 673.
Verona. Ponte Nuovo. Michele Sanmi-
cheli, VI, 353.
— Porte della città. Michele Sanmi-
cheli, VI, 350 e seg.
— Via di S. Polo. Stefano Veronese,
III, 630.
Vetri dipinti. Come si facciano, I, 203-
208.
Viadana. Chiese: & Francesco. Giro-
lamo Mazzola, V, 235.
— S. Maria ne' Borghi. Girolamo Maz-
zola, V, 235.
— S. Pietro. Parmigiani no , V, 220,.
n. 3 e 4.
— Zoccolanti {degli). Parmigianino, V,
220, n. 3 e 4.
Vicenza. Chiese: S. Bartolommeo.
Bartolommeo Montagna, III, 673.
— S. Corona. Giovanni Bellini, III,
179. Bartolommeo Montagna, 673.
— Duomo. Bartolommeo Montagna,
III, 672. Benedetto Montagna, 674.
— S. Rocco. Gio. Buonconsigli , III,
650, n. 6.
— Servi. Paolo Caliari, VI, 372, n. 2.
— Monte di Pietà. Battista da Verona,
VI, 369.
— Palazzi: Angarano. Palladio, VII,
528.
— Chiericati. Palladio, VII, 527, 528,
n. 1.
— Della Comunità. Palladio, VII, 527.
— De' Godi. Palladio, VII, 528.
— Monza. Cordegliaghi, III, 647, n. 1.
— Pisani. Palladio, VII, 528.
— Pogliana. Palladio, VII, 528.
— Da Porto. Palladio, VII, 527.
— Rapetta. Palladio, VII, 528.
— Saraceni. Palladio, VII, 528.
— Da Tiene. Palladio, VII, 527.
— Trissino. Palladio, VII, 528.
— Valmarana. Palladio, VII, 527, 528.
Vico Pisano (di). Fortezza. Brunelle-
schi, II, 368.
Vicovaro. Chiesa Vecchia. Domenico
da Capo d'Istria, II, 385, n. 4.
Vienna. Accademia. Lazzaro Bastian,
III, 642, n. 3.
— Biblioteca Imperiale. Gerardo Luca
Horebout, VII, 587, n. 2.
— Chiesa e Convento di S. Antonio.
Fra Giovanni Guidotti da Pistoja, I,
658, n. 4.
— Gallerie: Belvedere. Andrea del
Sarto, V, 23, n. 5. Sofonisba Angui-
sciola, VI, 498, n. 2. Antonello da
Messina, II, 570, n. 1. Taddeo Baiv
246
TAVOLA DEI LUOGHI E DELLE COSE
ioli, 37, d. 3. Marco Basalti, III, 646,
n. 4. Giovanni Bellini, 181. Vittor
felliniano, 649, n. 2. Vincenzo Cate-
na, 643, n. 3. Gio. Battista Cima, 666.
Francesco Floriani, V, 110, n. 4. Fra
Bartolommeo, IV, 196, n, 3, 198, n. 1.
Francia, III, 555. Giorgione, IV, 94,
n. 1 e 4, 100, n. 1, 107. Giulio Roma-
no, V, 546, n. 4. Leonardo da Vinci,
IV, 61. Mantegna, HI, 430. Moretto,
VI, 505, n. 1. Palma il Vecchio, V,
248, n. 1. Fra Paolino da Pistoja,
IV, 212. Parmigianino, V, 223, n. 1,
230, n. 2 e VI, 477, n. 3. Perugino,
III, 607. Raffaello, IV, 321, n. 2. Ti-
ziano, VU, 429, n. 4, 447, n. 1, 450,
n. 3 e 456, n. 4. Tommaso da Mode-
na, II, 579, n. 1. Luigi Vivarini, III,
159, n. 2.
Vienna. Raccolte: Dell'Arciduca Car-
lo, Andrea del Sarto, V, 13, n. 1,
32, n. 2, 46, n. 2.
-r- Lasalle. Fra Paolino da Pistoja,
IV, 214.
— Lichtenstein. Palma Vecchio, V,
248, n. 1.
— Del conte Thurn. Raffaello, IV, 351,
n. 1.
Vili abruna (presso Feltre). Chiesa. Pie-
tro Lazzi, V, 203, n. 1.
Villanata (in Lombardia). Badia. Fra
Giovanni da Verona, V, 337.
Viterbo. Anticaglie etnische trovate al
tempo di Alessandro VI, 1, 220.
— Bagni. Bernardo Rosselli no. III, 99.
— Chiese: S. Francesco. Sebastiano
Veneziano, V, 568.
— S. Maria della Quercia. Fra Pao-
lino da Pistoja e Fra Bartolommeo,
IV, 215.
Volterra. Chiese: S. Agostino. Alvaro
di Pietro, portoghese, II, 41, n. 3.
Signore! li, 111,685. Zaccheria da Vol-
terra, IV, 548, n. 2.
— 8. Antonio. Taddeo Bartoli, II, 38,
d. 1 e VII, 50, n. 2.
-v- S. Barnaba. Zaccheria da Volterra,
IV, 548, n. 2.
Volterra. Battistero. Andrea Con tacci,
IV, 522, n. 2.
— Della Croce. Zaccheria da Volterra»
IV, 548, n. 2.
— S. Dalmazio. Gio. Paolo Rossetti,
VII, 69, n. 4.
— Duomo. Taddeo Bartoli, II, 38, n. 1.
Bartolo di Maestro Fredi, 34, n. 2.
Francesco Capri ani, VI, 490, n. 1.
Silvio Cosini, IV, 482, 483, n. 1.
Gozzoli, III, 51, n. 5 e VII, 50, n. 2.
Lionardo Pistòjese, IV, 647, n. 2.
Lorenzo Monaco, VII, 50, n. 2. Mino
da Fiesole, III, 124, n. 3. Rosso, V,
158 e n. 3. Luca Signorelli, III, 70$
e VII, 50, n. 2. Vincenzo Tamagni,
IV, 504. Sodoma, VI, 397, n. 2.
— S. Francesco. Taddeo Bartoli, II, 3&
e n. 1. Signorelli, III, 685, n. 4, 702.
Cenni di Francesco di Ser Cenni,
VII, 50, n. 2.
— S. Girolamo. Benvenuto del Guasta,
VII, 50, n. 2. Gozzoli, III, 51, n. 5.
Tavole di terra cotta invetriata, II,
196, 197.
— 8. Giusto. Domenico Ghirlandajo,
III, 273, VII, 50, n. 2.
— S. Michele. Taddeo Bartoli, II, 38, n.l.
— Badia di S. Saldatore. Gio. Paolo
Rossetti, VII, 69, n. 4.
— Pala* so de' Priori. Daniello da Vol-
terra, VII, 49, n. 2, 50, n. 1.
— Spedale tto (presso la città). Botti-
celli, III, 318, n. 3. Domenico Ghir-
landajo, 258.
Voltrì. Villa Brig noie- Sale. Avanzo
del Se poterò di Margherita impera-
trice moglie di Arrigo VII, di mano
di Giovanni Pisano, I, 320, n. 1.
Voti o figure votive di cera. Orsino
Benintendi, cerajolo, HI, 373 e seg.
Vutzburgo. Fortezza. Rocco Guerrina
VII, 555, n. 4.
Zara. Fortificata da Gian Girolamo»
Sanmicheli, VI, 361.
247
AGGIUNTE
CIMABUE
Voi. I, p. 247, nota 3.
' L' albero de' Gualtieri è da noi riprodotto in fine della Vita di
Cimabue.
ARNOLFO
Voi. I, p. 290, noto 2.
La morte di Arnolfo accadde agli 8 di Marzo 1300 (stile com. 1301)
come, meglio leggendo nelT antico Necrologio di S. Maria del Fiore,
ha provato chiaramente il com. Cesare Guasti nel suo scritto intito-
lato: Arnolfo quando è morto? stampato nella Rassegna Nazionale
di Firenze (1881), confermando così quello che aveva detto a questo
proposito il Vasari.
NICCOLA E GIOVANNI PISANI
Voi. T, p. 302, 321, nota 1.
La loggetta, chiamata del Bigallo, si sa che fu innalzata nel 1352
dalla Compagnia di S. Maria della Misericordia, che quivi aveva la
sua sede : perciò non può essere stata architettata da Niccola Pisano,
come vuole il Vasari. I tre tabernacoli colla Madonna, S. Pietro mar-
tire e S. Lucia (non S. Domenico e S. Maria Maddalena) scolpiti
nel 1413 da Filippo di Cristoforo per la facciata dell'antica residenza
della Compagnia di S. Maria del Bigallo sulla piazza di Or San
Michele, furono di quivi levati, e messi sulla facciata dell'attuale
248 AGGIUNTE
Uffizio del Bigallo, che guarda la piazza di S. Giovanni, allorquando
nel 1425, fu fatta l'unione delle due Compagnie della Misericordia
e del Bigallo.
Nel Commentario alla Vita di Niccola e Giovanni Pisani, noi in-
gannati dalle parole altrui, ponemmo tra i fautori della opinione
de'sigg. Crowe e Cavalcasene, anche il prof. Lubke. Ma ora siamo
oltremodo lieti di correggere il nostro involontario errore, e di potere
aggiungere così illustre nome alla ognor più numerosa schiera di
coloro che seguono quella che noi abbiamo difesa circa alla origine
ed educazione artistica toscana di Niccola ; onde non possiamo tratte-
nerci di riferire quel che il dotto prof, scrive a questo proposito in
un suo articolo sopra alcune Memorie del sig. Kettner, anch' esso di-
fensore della nostra opinione, pubblicato nel Beilage zur Allgemeine
Zeitung, n. 7, 1880.
«... Nella prima Memoria sopra Niccolò Pisano, Kettner si volge
contro l'opinione messa fuori da Crowe e Cavalcasene, cioè che il
grande rinnovatore della Plastica Italiana derivi dalla Puglia. Questa
fantastica ipotesi, che non trova appoggio veruno nelle relazioni artisti-
che dell' Italia inferiore, non può esser menata buona da nessuno che
spassionatamente si ponga a far ricerche sullo sviluppo dell' arte
in Italia. Perchè la Toscana fino dal principio fu sempre il centro della
nuova formazione (di quella) e tutta l' Italia (colla sola eccezione della
segregata ed insulare Venezia) ricevette di là ogni impulso artistico.
L'Italia inferiore, al contrario, in ogni tempo ha avuto sempre la minor
parte nello sviluppo della cultura di quelle bande, esposta come fu del
continuo a diverse politiche influenze e ad invasioni di stranieri ; mo-
strando già nell'architettura dell'epoca romana quella varia mesco-
lanza di diversi stili, che potè ben produrre qualche magnifica opera
d'arte, ma non già una scuola propriamente indipendente e conse-
guente. Dacché G. Milanesi nella nuova edizione del Vasari dimostrò
che ci sono in Toscana due luoghi che si chiamano Puglia, l' uno presso
Lucca, l' altro presso Arezzo ; si può bene intendere l'antico documento,
sul quale riposa l'ipotesi dell'origine meridionale Pugliese. À questo
proposito mi permetto di fare osservare allo stimatissimo Collega fio-
rentino, che dove .asserisce nell' acuta Memoria sopra citata, che io ap-
partenga al numero di quelli che partecipano all'opinione del Crowe
e del Cavalcasene, deve essere incorso un' errore o un malinteso. Nella
seconda edizione della mia storia della Plastica, pag. 488, ho riget-
tata anzi questa ipotesi, come insostenibile e contraria alle relazioni
storico-artistiche dell'Italia. E neppure un istante la feci mia ».
AGGIUNTE 249
GIOTTO
Voi. I, p. 898, agg. alla nota 2.
Sopra il campanile di Giotto è da leggere il bellissimo studio cri-
tico del cav. A. Nardini Despotti Mospignotti, intitolato 11 Cam-
panile di S. Maria del Fiore e pubblicato in quest' anno 1885 nella
Rassegna Nazionale di Firenze.
Voi. I, p. 403 agg. alla nota 3.
Le pitture del Capanna in S. Francesco di Pistoia rimaste per
gran tempo sotto il bianco, furono or sono tre anni scoperte, ma in
gran parte guaste e mancanti. Esse rappresentano i fatti della vita
di S. Francesco, dove sono, da poche differenze in fuori, riprodotte le
stesse composizioni che Giotto aveva fatte nella chiesa superiore di
Assisi. I sigg. Crowe e Cavalcasene le hanno descritte minutamente,
insieme colle altre pitture, parimente scoperte di sotto il bianco che
erano nelle pareti delle cappelle laterali, di mano diversa ed inferiore.
Vedi il Voi. Ili p. 327 e seg. della Storia della Pittura in Italia
(edizione italiana). Firenze, Successori Lemonnier, 1885.
Voi. I, p. 411.
All' Albero della famiglia di Giotto sono da aggiungere Angiolino^
che fu padre di Bondone, fabbro ferraio, e Martino fratello di Giotto
parimente fabbro, dimoranti ambidue in Firenze nel 1301; nel qual
anno Martino sposò Ricca figliuola di Lore (Valore) Manetti, rigattiere.
AGOSTINO ED AGNOLO SENESI
Voi. I, p. 442, nota 1.
La testa d' argento di S. Zanobi nel Duomo di Firenze ha la scritta
in lettere di smalto, t Andreas • arditi • de florentia • me fecit.
Questo orefice nella matricola dell'Arte della seta, sotto Tanno
1324 è detto, Andreas Arditi de Antilla.
STEFANO FIORENTINO e UGOLINO SANESE
Voi. I, p. 454, nota 1
I pezzi della tavola di Ugolino che era in S. Croce, i quali dalla
Raccolta Ottley passarono nelle mani del rever. Gio Fuller Russell,
furono in quest'anno (1885), essendo morto il Fuller, acquistati dalla
Galleria Nazionale di Londra.
250 AGGIUNTE
SIMONE MARTINI e UPPO MEMMI
Voi. I, p. 547, agg. *1U nota S.
Delle pitture di Simone in Avignone il Cavalcasene ragiona più a
lungo nella edizione italiana della Storia della pittura in Italia ;
(Tomo III, pag. 91 e seg.) ed il sig. Eugenio Muntz in un articolo
stampato nelle Memoires de la Sociètè des Antiquaires de France,
Tom. XLV , e intitolato, Les peintures de Simone Martini à Abi-
gnon. In un altro articolo : Les Peintres d'Avignon pendant le regne
de Clement VI, inserito nel Bullettin monumentai du 1884 % egli
tratta di altri pittori, la più parte italiani, che lavorarono nel palazzo
papale di Avignone e nella Certosa di Villanuova.
ANDREA ORCAGNA
Voi. I, p. 608, nota 2.
Questo epitaffio, se veramente è contemporaneo, non può riferirsi
ad Andrea Orcagna, che non si sa aver fatto lavori di bronzo, ma
piuttosto ad Andrea Pisano, autore di una delle porte di bronzo di
S. Giovanni di Firenze.
Voi. i, p. eoe, t. 7.
« Discepoli di Andrea nella pittura furono Bernardo Nello di Gio-
vanni Falconi pisano ».
Così leggono questo passo tutte le edizioni, non esclusa la presente;
dove è avvenuto, che per mala punteggiatura, di due artefici distinti,
se ne è fatto un solo col nome di Bernardo Nello. Ma per noi ò chia-
rissimo, che qui il Vasari ha inteso di nominare Bernardo fratello del-
l' Orcagna e Nello di Giovanni o Vanni, del quale parlano il Lanzi,
il Da Morrona e gli altri ; e che da qui in avanti, per non ripetere
sempre lo stesso errore, si dovrà dividere 1' un nome dair altro, per
mezzo d' una virgola.
La tavola con S. Matteo, che ora è nella Raccolta dello Spedale
di S. Maria Nuova, da noi attribuita a Mariotto di Nardo, creden-
dola quella stessa che egli ebbe a. fare nel 1415 per V altare dell'Ora-
torio dello Spedale di S. Matteo; vogliamo ora invece, dopo migliore
esame, riconoscerla per quella che l'arte del Cambio aveva data a
dipingere ad Andrea Orcagna nel 1367 per il suo pilastro in Or San
Michele, la quale per essersi l' artefice ammalato e poi morto, ebbe a
finire Jacopo suo fratello.
AGGIUNTE 251
. TOMMASO detto GIOTTINO
Voi. I, p. 621, nota 1.
Il Sig. E. Muntz ha trovato che Giottino, ossia Giotto di Stefano,
nel 1369 era a Roma, dove con varj artefici e fiorentini e d'altri
paesi, lavorava di pittura nel palazzo pontificio.
DUCCIO
Voi. I, p. 653, nota 1.
La iscrizione del Museo di Nancy che porta Tanno 1282 e non
il 1287, è ora riconosciuta per falsa.
ANTONIO VENEZIANO
Voi* I, p. 666, agg. alla nota 3.
Si sa che M. Antonio condusse a termine le tre storie sud di
S. Ranieri nel Camposanto, ora quasi affatto perdute, nel tempo di
16 mesi o poco più: che dal 7 Dicembre 1384 al 10 d'Aprile 1386
ebbe in più volte dall'operaio Parasone Grasso la somma di 210 fior,
d'oro, compresi 14 fior, per la pigione della casa dell'Opera da lui
abitata ; e che nel 1387 gli furono pagate lire 46 e soldi 5 prò pictura
cappelli organorum della chiesa maggiore di Pisa.
Pare che maestro Antonio avesse un figliuolo di nome Francesco.
(Vedi se può essere quel Francesco di Antonio che si trova nominato
in Firenze nel 1428.) Nelle pitture di Pisa fu aiutato da Giovanni
(Cristiani di Pistoia) e da Pietro, suoi discepoli.
(Vedi Tanfani, Notizie di artisti tratte dai documenti Pisani
nel giornale La Provincia di Pisa, del 24 aprile 1881.
JACOPO DI CASENTINO
Voi. I, p. 670, agg. alla nota 2.
La tavola fatta da Jacopo pel tabernacolo della Madonna di Mer-
cato Vecchio, si vede oggi nell'Oratorio di S. Tommaso sulla piazza
del detto Mercato.
V. 671, aggiunta alla nota 3.
Una tavola di Madonna che si dice d' Jacopo, ò nella Pinacoteca
Comunale di Arezzo.
252 AGGIUNTE
SPINELLO ARETINO
Voi. I, p. 695, all' Albero degli Spiseli!.
Noi dobbiamo correggere due errori, ne* quali cademmo compilando
quest'Albero: l'uno di aver fatto figliuolo di Spinello di Forzore,
mentre nacque dallo stesse Forzore nel 1430, quel Niccolò che fu ec-
cellente medaglista ed intagliatore di pietre dure; l'altro, seguitando
in ciò le indicazioni di un erudito francese, che il detto Niccolò an-
dasse ad abitare a Lione, e quivi, esercitando l'arte sua, morisse
nel 1499, lasciando due figliuoli che seguitarono la professione pa-
terna. Ora per certissimi documenti, noi possiamo provare, che Niccolò
di Forzore, nato come è detto nel 1430, morì in Firenze ai 22 d'aprile
del 1514, come si legge nel libro de' morti della Città; e che per con-
seguenza, egli è persona diversa da quel Niccolò orefice fiorentino che
dimorò e morì a Lione; il quale invece congetturiamo essere stato
Niccolò di Giovanni, orefice, nato nel 1456, e fratello di Andrea
Feltrini pittore, le cui memorie cessano in Firenze sul finire del
secolo xv.
DON LORENZO
Voi. II, p. 17.
In un libro di Ricordanze appartenuto al Monastero degli Angeli,
ora nell' Archivio di Stato di Firenze, si legge a carte 65 : « Memoria
come a dì 29 di gennaio 1414 vendemo a vita a don Lorenzo di-
pintore da Siena del nostro Ordine, una casa con sporto posta qui di
rimpetto a noi: a primo, via; a ij, la casa dove stette Luca di gerì;
a iij, messer Maso delli Albizzi; a iiij, una altra casa nostra dove sta
al presente (bianco), coli' orto di dietro infino a' beni di messer Maso :
come è disegnato per le sciepe (siepe), per fior. 80 ; i quali avemo da
lui contanti e doppo la sua morte torna a noi liberamante con ogni
concime che uauesse fatto su : e doue non stesse don Lorenzo in Fi-
renze, siamo tenuti dapigionarla e dare a lui la pigione. Àe da noi
una scripta di questa sustantia. »
Questo documento che, al nostro vedere, è di grande importanza,
scoprendoci l'origine senese di Don Lorenzo, dà naturalmente a pen-
sare, che egli abbia avuto nella sua patria il primo avviamento al-
l' arte, e che condotto ancor giovanetto in Firenze da Giovanni suo
padre, e poi vestito V abito di S. Romualdo nel Monastero degli An-
geli, quivi sotto la disciplina di qualche suo correligioso si perfezio-
nasse, specialmente nella miniatura, la quale secondo le più antfche
AGGIUNTE 253
memorie fu il primo suo esercizio ; e che quando uscì dal mona-
stero per non tornarvi se non morto, si desse a dipingere tavole,
acquistando in questa professione grande e meritata fama, come ne
fanno fede l'opere che di lui rimangono. Ed il sapersi ora che Don
Lorenzo nacque in Siena, fa meglio intendere il perchè egli nella sua
maniera conservi alcunché delle qualità proprie della scuola senese,
come fu già notato da alcuni moderni critici.
TADDEO BABTOLI
Voi. II, p. 39, nota 2.
La tavola di Gregorio di Cecco di Luca è ora nella raccolta del
palazzo dell'Opera del Duomo di Siena.
Voi. II, p. 42, nota 1.
Nella tavola della cappella di S. Paolo a Collegarli, divisa in cinque
compartimenti, è in quel di mezzo N. D. con Gesù bambino in collo:
e ne' laterali, sono a destra S. Paolo e S. Sebastiano, ed a sinistra
S. Gio. Batista e S. Niccolò. Sotto vi si leggeva la seguente iscrizione :
QUEL CHE DIPINSE QUESTA MADRE PURA
CHE SEMPRE A 1 PECCATORI DI GRATIA È PIENA,
EI FU DI BARTOLOMMÈ TADEO DA SIENA
CON OLI ALTRI SANTI INTORNO A SUA FIGURA ;
PREGHI SEMPRE PER ME COL SANTO AMORE
MADRE, LA QUAL PER TE GRATIA CI PIOUB I
E NEL MILLE TRECENTO OTTANTA E NOUE
PRETE ANDRÉ BINDACHI ALLOR RECTORE.
JACOPO DELLA QUERCIA
Vcl. II, p. 120, agg. alla nota 2.
Sopra Niccolò di Puglja o Dalmatino, buone notizie ha dato il
Sig. Corrado Ricci nella Illustrazione Italiana del 14 gennaio 1883,
dove si ha incisa la Madonna di terra cotta posta sulla facciata del
palazzo, una volta del Legato, nella piazza di S. Petronio di Bologna.
Il Vasari fa Niccolò scolare del Della Quercia, ma ciò è impossibile,
considerato che quando l'artefice senese lavorò nella porta di S. Pe-
tronio che fu nel 1425, Niccolò forse non era nato. Vero è nondimeno,
che se Niccolò non potè apprendere l'arte dal Della Quercia, morto
nel 1438, è certo che studiò nelle sue opere, e la detta Madonna di
terracotta è imitata in gran parte da quella che il maestro senese
scolpi nella celebre fonte Gaia di Siena.
254 AGGIUNTE
Voi. II, p. 139, del Commentario nota 1.
Del Ci vitali ha scritto recentemente, dandone altre notizie, il cav. En-
rico Ridotti nel ano bel libro: V arte in Lucca, studiata nella sua
Cattedrale, Lucca, Canovetti 1882 in 8°.
NICCOLÒ DI PIERO
Voi. II, p. 126.
Quel che racconta il Vasari circa i lavori di Niccolò di Piero per
la Fraternità d'Arezzo è dimostrato in tutto falso dai documenti, per
i quali sappiamo che non Niccolò, ma Bernardo Rossellino scolpi il
bassorilievo della Madonna, le figure de' SS. Lorentino e Pergentino,
'e quelle de' SS. Donato e Gregorio, allogategli, le prime ai 31 d'agosto
1434 e le altre nell' anno successivo. E lo stesso Rossellino fu quello
che cambiò il disegno della facciata della Fraternità, che avevano
architettata a costruita nel 1375 Baldino di Cino e Niccolò di Fran-
cesco da Firenze, e la condusse fino al ballatoio. (V. Pasqui : Guida
d'Arezzo del 1882 a pag. 105.)
Voi. II, p. 139, nota S.
La morte di Niccolò di Piero accadde certamente nel 1420. Quel
Niccolò d'Arezzo che fu giudice e consigliere nel 1444 del disegno
presentato da Bruno Mazzei per la graticola della Cappella della Cin-
tola di Prato, non è Niccolo di Pietro, ma Niccola o Cola di Niccolò
degli Spinelli di Arezzo, orafo e gioielliere, morto nel 1458. Vedi l'Al-
bero degli Spinelli in fine alla vita di Spinello Aretino, nel Voi. I.
PAOLO UCCELLO
Voi. II, p. 215, nota 1.
Neil' antico refettorio del già monastero di S. Appollonia di Firenze
( ora magazzino militare del vestiario), è in fresco un Cenacolo, che
alcuni vorrebbero dipinto da Paolo Uccello altri da Andrea dal Ca-
stagno. Certo è cosa bellissima, condotta con gran forza di colorito,
che non pare in fresco ma a olio; mirabile per l'espressione eia va-
rietà delle figure. Ma che sia dell' Uccello, come opinano alcuni, a noi
non pare per molte ragioni, tra le quali la maggiore è, che V affresco
di S. Appollonia patisce difetto in quella parte che formò il principale
studio di Paolo, cioè nella prospettiva. Neppure lo crediamo di An-
drea dal Castagno.
AGGIUNTE 255
DONATELLO
Voi. IT, p. 401, agg. alla nota 1.
Nell'ornamento dell'organo erano otto bassorilievi di marmo bianco,
quattro dei quali col fondo di mosaico, é quattro con cori di vergini
che suonavano varj strumenti musicali. Questi bassorilievi furono le-
vati, quando dal gran principe Ferdinando di Toscana fu fatto fare
un grand' organo con lavori d'intaglio di legname.
Voi. II, p. 402, noto 8.
È cosa incredibile che in que' tempi si gettassero, come si usò poi,
monete o medaglie e con quella iscrizione, ne' fondamenti della fab-
brica.
Voi. II, p. 409, nota 3.
Rispetto a questa testa di cavallo ha scritto una sua Memoria il
principe Don Gaetano Filangieri, inserita nel Giornale Napoletano.
Voi. II, p. 417.
Noi stentiamo a credere che queste due Crocifissioni, ora nel Mu-
seo Nazionale, sieno veramente di Donatello, parendoci di vedere nel-
l'una, assai copiosa di figure, più la maniera tedesca così nel com-
porre, come nel panneggiare, che quella del maestro fiorentino ; e di
riscontrare nell' altra, tanto nel movimento delle figure quanto nel pie-
gare delle vesti, trito ed avvolto, lo stile d'Agostino di Duccio.
ANTONIO FILARETE e SIMONE
Voi. II, p. 455, agg. alla nota 1.
Fra le opere fatte dal Filarete in Roma, si deve registrare la Se-
poltura marmorea di Antonio Ramirez de Clavibus, cardinale porto-
ghese, morto nel 1447 e sotterrato in S. Giovanni Laterano. Questa
sepoltura si trova oggi nel mezzo del primo pilastro della navata
sinistra di detta chiesa. Parla di questo lavoro del Filarete una let-
tera della Signoria di Firenze al suo oratore a Roma, del 7 di feb-
braio 1449, pubblicata nel giornale romano, Il Buonarroti, nel qua-
derno IV del 1855. Il Filarete fu anche medaglista, e nell'opera Les
Medaìlleurs Italiens ecc. del sig. A. Armand già citata, è riferita
una medaglia che il Filarete fece a se stesso.
Il sig. L. Courajod presentò nella seduta del 4 novembre di que-
st'anno 1885 della Società Nazionale degli Antiquarj di Francia, la
256 AGGIUNTE
fotografìa di una piccola figura di bronzo, conservata nella R. Rac-
colta di Antichità di Dresda: la qual figura non è che la copia in
piccolo della statua equestre di Marco Aurelio nella piazza del Cam*
pidoglio. Da una iscrizione intagliata nel piedistallo della detta figura,
si conosce che essa fu fatta dal Filarete per commissione di papa
Eugenio IV, e donata poi dal suo autore a Piero de' Medici nel 1405
(1465?).
Il confronto di questa statuetta con un bassorilievo di bronzo della
Raccolta D'Ambras a Vienna d'Austria, che rappresenta un fatto
della Vita d'Ulisse, dà ragione di attribuire questo lavoro al Filarete.
(Vedi Le Courier de l'Art, n. 49 del 4 dicembre 1885).
GIULIANO DA MAJANO
Voi. H, p. 470.
Intorno air andata di Giuliano a Napoli ed alle opere fatte da
lui per Alfonso duca di Calabria, si hanno alcune notizie importanti
nelle Effemeridi di Gio. Pietro Leostello, pubblicate nel primo volume
de' Documenti per la storia, le arti e le industrie napoletane, dal
3Ìg. principe Don Gaetano Filangieri. Da esse si apprende che il Da
Majano fu chiamato a Napoli da quel Duca nel 1487; che diede il
disegno dei palazzi di Poggio reale e della Duchesca, attendendo alla
loro costruzione ; che si acquistò appresso di Alfonso, grande stima ed
affezione in modo, che quando Giuliano nell'ottobre del 1490 fu còlto
da quel male che lo condusse a morte, il Duca lo fece curare da' suoi
medici, e visitare ogni giorno da qualche suo cortigiano ; e che final-
mente egli morì a' 17 del detto mese a ore sei di notte, ossia, secondo
il computo moderno, alle ore 11 pomeridiane di quel giorno.
FRATE GIO. DA FIESOLE
Voi. II. p. 513, nota 3 e Voi. Ili, p. 511, nota 1.
L'Annunziata che era in S. Francesco fuQri della Porta di San
Miniato, è nella Galleria Reale di Spagna.
Gli affreschi in S. Domenico di Fiesole furono staccati e venduti,
l'uno con Cristo in Croce al granduca Sergio di Russia, nel 1882,
e l'altro con N. D., S. Domenico e S. Tommaso, al Museo del Louvre
nel 1881.
AGGIUNTE 257
BACCIO PONTELLI
Voi. II, p. 653, nota 1.
La cappella Sistina, una delle opere attribuite dal Vasari all'ar-
ohitetto Pontelli, si è scoperto dal sig. Eugenio Muntz, mercè un do-
cumento dell'Archivio di Stato in Roma, che essa invece fu architettata
da maestro Giovannino di Pietro de' Dolci fiorentino, del quale si ser-
virono in molti altri loro edilìzi i pontefici Pio II, Paolo II e Sisto IV.
GENTILE da FABRIANO e VITTORE PISANELLO
Voi. Ili, p. 29.
Il vero cognome di questo Francesco medaglista non è Caurana
o Cravana, ma Laurana, che fu nativo della Dalmazia.
Voi. Ili, p. 30.
Le lettere f.s.k.i.p.f.t. nella medaglia col ritratto del
Pisanello, spiegate per Franciscus Koradinì pictor fecit, oggi con
più ragione sono interpretate : Fides^ Spes, Karitas, Justitia, Pru-
dentia, Fortitudo, Temperanza.
BENOZZO GOZZOLI
Voi. Ili, p. 45, nota 1.
La famiglia de' Gozzoli, da cui discendeva Benozzo, era di lavo-
ratori di terra e di piccoli possidenti, e dimorava a S. Ilario a Co-
lombaio nel Comune della Badia di Settimo. Le più antiche sue me-
morie risalgono al 1363 in cui viveva un Lese, padre di Gozzolo e di
Sandro, che fu avolo del pittore.
LORENZO COSTA
Voi. Ili, p. 136, nota 2.
La opinione che il quadro, ora nel coro di S. Gio. in Monte, fosse
dipinto dal Costa, secondo il disegno del Francia, è senza fondamento.
Basti T avvertire che il disegno di questa tavola, di mano certamente
del Costa, un tempo attribuito a Filippino Lippi, si conserva nella Gal-
leria di Firenze.
La tavola che ultimamente era nella casa Strozzi di Ferrara, e
fu venduta nel 1882 alla Galleria Nazionale di Londra, come opera
del Costa, è invece da assegnarsi, secondo il senator Morelli, (op. cit.)
al Grandi ferrarese.
Vacuai. Indici. - Voi. IX. 17
258 AGGIUNTE
SANDRO BOTTICELLI
Voi. Ili, p. 821,
Furono ancora scolari di Sandro Botticella Jacopo di Domenico di
Papi (Toschi); nato 1463 f 1530 8 di maggio: il quale, essendo di
17 anni, stava nel 1480 con Sandro di Botticello : Gio. di Benedetto
Cianfanini, nato 1462 f 1542: Raffaello di Lorenzo di Frosino Tosi
nato nel 1469, e detto il Toso: Biagio d'Antonio Tucci, nato 1446
f 1515, e nominato dal Vasari : e finalmente Jacopo di Francesco di
Domenico Filippi, morto nel 1527.
Voi. Ili, p. 828, nota 3.
Una tavola quadrilunga colla Adorazione de' Magi, copiosissima di
figure, dipinta a chiaroscuro dal Botticelli, e stata poi in parte colorita
a olio da un mediocre pittore del secolo xvii, fu trovata tra i quadri
de' Magazzini della Galleria degli Uffizi, e scelta fra quelle pitture
che dovranno essere aggiunte alla Galleria medesima.
Voi. Ili, p. 330.
Le pitture scoperte in una camera della villa Lemmi al Chiasso
Macerelli, furono staccate dal muro e vendute al Museo del Louvre.
ANTONIO e PIERO POLLAIUOLI
Voi. Ili, p. 289, noto 2.
La Pace smaltata colla Deposizione di Cristo dalla croce, non è né
del Poliamolo, nò di Bernardo del Facchino o Gucci, ma di Giovanni
Soldi orefice fiorentino, fatta pel Duomo di Firenze nel 1453.
Voi. Ili, p. 293, nota 1.
Alla iscrizione posta nella tavola di Antonio del Poliamolo posse-
duta del Woodburn, si aggiunga dopo Tanno 1460, die xxn • mensis •
AGVSTI.
Voi. HI, p. 291, nota 4.
t
La Nunziata, secondo il Memoriale dell' Albertini, è opera di Alesso
Baldo vinetti, e dello stesso parere è il Sen. Morelli. Op. cit^ p. 351.
AGGIUNTE 259
BOTTICELLI
Voi. in, p. 318, nota 1 in fine.
I quattro quadretti che illustrano la novella del Boccaccio sono
ora in possesso del sig. Lyland in Inghilterra.
Voi. Ili, p. 317, agg. alla nota 3.
Fra i codici acquistati dal Museo di Berlino con grande somma
nella vendita della Galleria del Duca d' Hamilton in Londra, prezio-
sissimo ed unico è quello in pergamena, dove il Botticelli in 84 fogli
disegnò a penna e in contorno, altrettante composizioni bellissime per
illustrazione della prima Cantica della Divina Commedia.
Voi. IH, p. 318, nota 3.
La tavola della chiesa di S. Giusto, ridotta in pessimo stato, fu
acquistata dal cav. Giuseppe Toscanelli, il quale poi la rivendè nel
1882 quando mise all'asta tutta la sua Raccolta.
Voi. Ili, p. 322, agg. alla nota 1.
Della Simonetta ha raccolto le maggiori notizie che si potessero
avere, il cav. Achille Neri, pubblicandole nel Giornale Storico di To-
rino. Per esse ora si sa che la Simonetta nacque in Genova da Gaspero
Cattaneo e da Cattocchia Spinola verso il 1453; che fu maritata di
16 anni a Marco di Piero Vespucci fiorentino, e che morì di tisico
ai 26 d'aprile del 1476.
BENEDETTO DA MAJANO
Vel. Ili, p. 335, nota 1.
Questo ornamento di marmo con due putti in bassorilievo che
sostengono un festone, ricomparve nel 1882 alla vendita della Rac-
colta Rusca, nel cui Catalogo a stampa si attribuiva a Desiderio da
Settignano, e fu acquistato da un Francese.
ANDREA VERROCCHIO
Voi. Ili, p. 360, nota 1.
La figura della Fede, o Speranza del monumento alla moglie di
Francesco Tornabuoni, del quale alcuni avanzi sono ora in Firenze, si
trova a Londra presso il sig. Cavendish Bentinck.
(V. Muntz, Le arts a la Cour des Papes. Voi. Ili, p. 86).
200 AGGIUNTE
ANDREA MANTEGNA
Voi. Ili, p. 388, note 1.
Ma questa credenza ormai fatta concorde ed universale sulla pa-
tavinità del Mantegna, è messa in gran dubbio da un documento che
gli dà Vicenza per patria, scoperto in questi giorni nell'Archivio di
Stato in Venezia dal sig. cav. F. Stefani, e da lui pubblicato nel
Tomo XXIX dell'Archìvio Veneto. Questo documento è del 1455, e
si riferisce ad una lite tra lo Squarcione, e il nostro pittore, il quale
ivi è chiamato « Andream Blasii Mantegna de Vicentia, pictorem >.
Voi. Ili, p. 394, nota 2.
La tavola dipinta per l'abate di Fiesole ò stata riconosciuta in
quest'anno (1885) in una tavola attribuita a Gio. Bellini, e conservata
nella Galleria di Brera di Milano. Questa scoperta è stata fatta dal
prof. Bertini Direttore di quella Galleria.
Voi. Ili, p. 385, note 1.
Giulio Gampagnuola, che il Zani fa nato nel 1482, nacque vera-
mente nel 1478. (V. Cerroti F., Memorie per servire alla Storia
delV Incisione ec. Roma, 1858, in 4.°).
FILIPPO LIPPI
Voi. IH, p. 471, note 1.
Il contratto dell'allogazione a Filippino delle pitture della cap-
pella Strozzi ò pubblicato nel libretto stampato in Firenze nel 1851
per le nozze Strozzi e Centurione.
BERNARDINO PINTURICCHIO
Voi. Ili, p. 527, note 2.
Modernamente il Sen. Giovanni Morelli nel suo libro: Italian Ma-
ster s in Oerman Galleries, London, 1883 (traduzione inglese dal te-
desco) sostiene, a pag. 316 che i due cartoni, l' uno nella Galleria di
Firenze, e l'altro in casa de'Baglioni in Perugia, non sieno di Raf-
faello, come è stata fino ad ora comune opinione, ma invece del Pin-
turicchio, che riconosce come il solo autore di tutti i disegni e cartoni
per le pitture della sala Piccolominea di Siena.
AGGIUNTE 261
PIETRO PERUGINO
Voi. Ili, p. 623.
La tavola nella Tribuna della Galleria di Firenze, con la Ma-
donna, il Bambino e S. Elisabetta, attribuita ad Orazio Alfani, sa-
rebbe invece di Ridolfo del Ghirlandaio, secondo il Sen. Morelli.
Op. cit., p. 348.
Voi. Ili, p. 581, nota 2.
La tavola fatta per la chiesa de' Servi di Perugia, che rappre-
senta l'Adorazione dei Magi, è ora nella Pinacoteca di quella città.
Dopo il Vasari, fu detta del Perugino, ma delle sue prime opere,
anche dal Rumhor. Oggi si attribuisce al Ghirlandajo. Il Morelli in-
vece, e con buone ragioni, la restituisce al suo vero autore Fiorenzo
di Lorenzo.
V1TT0KE CARPACCIO
Voi. 1U, p. 653.
Di Vincenzo Civerchio sarà utile di leggere la importantissima
Memoria scritta dal eh. consigliere cav. Michele Caffi, e pubblicata
nella dispensa III del 1883 deWArch. Storico Italiano. Da essa si ri-
leva che il Civerchio, nato nell' ultima metà del sec. xv, morì nel 1544.
Voi. HI, p. 672, Comment.
Il Lanzi dà a Bartolommeo Vivarini una tavola in S. Antonio di
Pesaro. Ma essa invece è di Antonio da Murano, come apparisce dalla
scritta: mcccclxiv. Antonius de Murano pinxit. Ora è nella Galleria
di S. Gio. Laterano di Roma.
Voi. Ili, p. 674. Parte settima.
Dei Lombardi scultori ed architetti che furono della famiglia So-
lari, ha trattato ultimamente colla sua solita erudizione e diligenza il
già nominato signor Michele Caffi (Vedi ne\Y Archivio Storico Lom-
bardo il fascicolo del 30 settembre 1885). Pare che non fosse de' Solari,
come è stato creduto, lo scultore Moro, che fu figliuolo d'un Martino
da Bergamo.
L' albero di questa famiglia artistica si può formare così :
262 AGGIUNTE
Martino
I
Pietro
I
I I I I
Giallo Santo Antonio Tallio
I t 1515 in Ferrara t 153*
| I mogli
Santo ! 1
n. 1504 t 1560 i 2. Adriana Vajra
I i I
Girolamo Aurelio Lodovico
frate
t 1663
BRAMANTE DA URBINO
Voi. IV, p. 161.
Il nome del Caradosso fu Cristofano e non Ambrogio, come è stata
finora detto. Egli fece testamento in Roma nel dicembre del 1526,
essendo infermo, onde si può credere che non stesse molto a passare
di questa vita. Il detto testamento fu in prima pubblicato dietro una
copia moderna dal sig. Muntz nella Cronique des Arts et de la Cu-
riosità del 13 marzo 1880, e poi ristampato secondo V originale, dal
sig. A. Bertoletti (Artisti Lombardi a Roma ecc. Voi. I, 275).
RAFFAELLO
Voi. IV, p. 316, nota 1.
Circa alla data della sua nascita, il prof. Piper ha provato nella
Gazzetta d'Augusta 1881, n. 208 e 209, che essa deve restituirsi al
6 di aprile del 1483, come già affermò il Bembo nel noto suo epitaffio
dell'Urbinate, rifiutando come erronea quella del 28 di marzo, asse-
gnatale dal Vasari e da altri. V. Alfredo Reumont : Le Opere di
Raffaello. Arch. Stor. Ital. Tomo IX, Disp. III, del 1882, pag. 413.
Voi. IV, p. 323, nota 2.
La tavola degli Ansidei, posseduta dal duca di Marlborough fu
acquistata in quest'anno (1885) dalla Galleria Nazionale di Londra.
Voi. IV, p. 888.
Sopra le vicende della Madonna detta del Velo e i varj suoi pos-
sessori, si ha qualche altro ragguaglio nel seguente estratto di una
lettera di anonimo al Granduca Ferdinando II de' Medici, scritta da
Roma il 10 d' aprile 1656, il cui originale si conserva nell'Archivio di
AGGIUNTE 263
Stato in Firenze nel Voi. Ili, e. 7 della raccolta di Lettere Artistiche
di diversi. Da essa lettera si ritrae, che il P. Massei della Chiesa
Nuova aveva posto in vendita due quadri, l'uno della Madonna del Velo,
il quale era tenuto di Raffaello cosi da Pietro da Cortona, come da
Antonio della Cornia ; e 1' altro di una Madonna di Liònardo da Vinci.
S' aggiunge che i suddetti si erano riservati quanto al primo quadro di
esaminarne uno col medesimo soggetto posseduto dal principe di Sul-
mona, per farne il confronto ; e che uno simile ne teneva il duca di
Parma. Si voleva poi che il quadro della Chiesa Nuova, dipinto da
Raffaello, fosse già stato nella chiesa del Popolo, e che pervenisse nelle
mani di mons. Inghirami vescovo di Volterra, dal quale si poteva
cavare qualche notizia o da' parenti del detto monsignore, o dai pit-
tori. Del quadro di Raffaello domandavano lire 400 e dell'altro di
Liònardo, che era più piccolo, 200.
Voi. IV, p. 351, noia 1.
La tavola dipinta da Raffaello pe' conti di Canossa, o meglio per
Monsignor Lodovico Canossa vescovo di Bayeux, fu venduta ai Gon-
zaga di Mantova e da questi a Carlo I re d' Inghilterra, e finalmente,
lui morto, passò a Filippo IV re di Spagna. •
Sostiene con buone ragioni il barone di Reumont che questo qua-
dro sia quello stesso che ora è conosciuto sotto il nome della Ma-
donna della Perla nella Galleria di Madrid, dove è rappresentata la
Natività. Vedi Archivio della Società Romana, Voi. III, 1881.
IL ROSSO
Voi. V, p. 157.
Monsignor Leonardo Buonafede, spedalingo di S. Maria Nuova,
allogò il 30 di gennajo 1518 a Gio. Battista di Jacopo detto il Rosso,
la pittura di una tavola che doveva esser posta sull'altare da co-
struirsi nella chiesa d' Ognissanti, per il prezzo di 25 fiorini d' oro in
oro, e ciò in nome del detto spedale, come erede di donna Francesca
figliuola di mess. Benedetto Falcone catalano e vedova di Luigi
De Ripoi valenziano.
In questa tavola doveva essere dipinta nel mezzo la Madonna in
trono col suo Figliuolo in collo, e ne' lati i Santi Giovanni Batista,
Girolamo, Leonardo e Benedetto.
Ma essendo nata controversia tra lo spedalingo e il pittore, essi la
compromisero nei pittori Giuliano Bugiardini e Francesco Granacci.
(Rogiti di F. Alfonso Corsi, Protocollo dal 1517 al 1521, nel-
l'Archivio di Stato di Firenze).
2G4 AGGIUNTE
MARCO CALABRESE
Voi. V, p. 213, agg. alla nota 1.
Niccolò o Niccola dell' Amatrìce nacque da Mariano Filotesio il
9 settembre 1489, e mori il 31 agosto 1559.
(Bindi Vinc, Artisti Abruzzesi. Napoli, 1883).
NICCOLÒ detto IL TRIBOLO
Voi. VI, p. 112.
Il tabernacolo scolpito nel 1502 da Lorenzo Stagi per l'altare
maggiore della collegiata di S. Martino di Pietrasanta, fu tolto di là
nel rinnovamento della chiesa fatto su 9 primi anni del sec. xvn e
messo nel magazzino. Ma oggi si trova, non nella chiesa di Retignano,
ma in quella di Farnocchia , nel Comune di Stazzema, acquistato nei
primi anni del presente secolo da un abitante di quel luogo, il quale
ebbe il lodevole pensiero di collocarlo nella chiesa del suo paesello.
Nel castello di Retignano sono invece due graziosi altari dello
Stagi.
MICHELANGELO
SUO CUPIDO
Voi. VII, p. 148, nota 2.
Il dott. Corrado Lange di Lipsia ha pubblicato nel 1883, nel fasci-
colo 8 della Zeitschrift fur bildende Kunst, un suo scritto intitolato :
Der Cupido des Michelangelo in Turin mit abbildungen.
Crede l'autore che il Cupido di Michelangiolo sia quello che oggi #
si trova tra tante statue d' Amore, nel Museo d' Antichità dell'Acca-
demia delle Scienze di Torino, tenuto fino ad ora scultura antica e
de' tempi classici. Esso si trova tra le sculture maggiori della sala
del piano inferiore o terreno. È una figura di fanciullo alato, giacente
addormentato sopra una pelle di leone che si stende a coprirgli il capo.
Posa la testa sul braccio sinistro, e colla mano destra tiene una mazza:
accanto ha l'arco, e dietro il capo la faretra.
Voi. VII, p. 846.
Nella seduta del 3 dicembre 1884 della Società Nazionale degli
Antiquarj dì Francia, il sig. Courajod mostrò una statuetta di bronzo di
AGGIUNTE 265
proprietà del sig. Carlo Pultski di Pest, rappresentante David. Il
sig. Courajod dichiarò che dopo varj esami e confronti era venuto nella
opinione che quella statuetta riproducesse il famoso David di bronzo,
modellato da Michelangelo col Golia sotto, commessogli dalla Repub-
blica di Firenze per donarsi al marescial de Giè, ma che dopo la
caduta del maresciallo, ebbe il Robertes segretario del re Luigi XII
di Francia.
JACOPO SANSOVINO
Voi. VII, p. 527.
Di Giovanni scultore ed architetto vicentino, ha discorso l'abate
Antonio Magrini nelle sue Notizie storico-descrittive della chiesa
cattedrale di Vicenza. Vicenza, 1848.
267
CORREZIONI
Voi. I, p. 247, nota 1, v. 4:
Che le nostre (note) sono segnate con leggi: Che quelle (note) segnate con
un asterisco asterisco appartengono alla edizione
Vasariana del Le Monnier.
Voi. I, p. 531, vv. 17 e 18:
Delle Virtù, che torno a lui si danno.
Per questo con triunfo a lui si stanno
leggi: DELLE VIRTÙ OHB TORNO A LUI 81 STANNO,
PER QUESTO OON TRIUNFO A LUI SI DANNO.
Voi. I, p. 560, n. 1, v. 4:
Ballanti
Bollanti.
Voi. I, p. 600, n. 1, v. 26:
in mano del signor Remedio Bietro
pittore
Voi. I, p. 622, v. 39:
e mori nel 1404
Voi. I, p. 629, n. 5:
Mori a' 2 di maggio 1403
Voi. I, p. 679, v. 29:
Una santa scolastica
Voi. II, p. 403, v. 24:
fu mandato a Carrara a comprare il
marmo
leggi: in mano del signor Remedio
Fezzi pittore.
leggi: e mori nel 1409.
leggi: Nacque nel 1372 e morì a' 2 di
inaggio 1430.
leggi: Una santa Scolastica.
leggi : fu mandato a Carrara ad abboz-
zare la statua di S. Marco.
Voi. Ili, p.503, v.28:
ascrive al Pinturicchio
Voi. V, p. 448, n. 1, v. 4:
Ma veramente pare che fosse della fa-
miglia Coriolani
leggi: ascrive al Pacchiarotto.
leggi: Ma veramente pare che fosse
della famiglia Cordiani, come hanno
provato il cav. C. Ravioli e il ba-
rone Geymùller.
INDICE
Tavola alfabetica delle Vite degli Artefici 3
Tavola de' nomi delle persone 19
Tavola dei luoghi e delle cose 159
Aggiunte 247
Correzioni 267
Delle Opere di Giorgio Vasari con nuove note e commenti
di Gaetano Milanesi si cominciò la stampa nella tip. di
G. Camesecchi e figli di Firenze nel Dicembre 1877 e si compi
con questo IX volume il 15 Dicembre 1 885.
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Storia del Teatro popolare italiano di Adolfo Bartoli. — Un vo-
lume in-8° (edizione di 350 esemplari in carta come sopra) di pagi-
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Le Rime di Guido Cavalcanti — Testo critico pubblicato per cura
di Nicola Arnone. — Un voi. in-8° (edizione di 350 esemplari in
carta come sopra) di pag. cxlii-104 L. 9,00
Le Rime burlesche, edite e inedite, di Antonftranceseo Graz-
zi ni detto II Lasca. Testo critico con una Introduzione del Dott.
Carlo Verzone. - Un grosso volume in-8° di pag. cxxiv-684, (Edi-
zione di 400 esemplari in carta giallo-avorio e 16 in-4° in carta a
mano di Fabriano legati alla Bodoniana), con autografo e ritratto del
LASCA, inciso in rame dal Prof. Domenico Chiossone.
Edizione in-8°. L. 25,00
» in-4° » 60,00
Liriche edite ed Inedite di Fazio degli liberti —Testo critico,
con una Introduzione sulla famiglia e sulla vita dell' Autore, per cura
di Adolfo Renier. - Un volume in-8°, (Ediz. di 350 esemplari in
carta giallo-avorio) di pag. ccclxxii-270 L« 20,00
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