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Full text of "L' Omiopatia In Italia 35.1899 50.1905"

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BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE - ROMA 


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Numeri mancanti. . 














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Fascicolo XXXV — 1899 



L’OMIOPATIA 

IILT ITALIA 


0R6AN0 DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIAHO 



tato (issate pel 18 gennaio e pel 5 aprile 1899. — Resoconto finanziario del 
1898. — Sottoscrizione per la tomba di Hahnemann. — Relazioni sui Dispen- 
sari omiopatici di Torino, Roma e Firenze per V esercizio 1898. — Note e 
notizie: Le Farmacie omiopatiche ed il Gonsiglio superiore di Sanitk; L’Omio- 
patia e 1’Ospedaletto di Santa Filomena; Gongresso ufficiale internazionale 
nel 1900; Regolamento del Gongresso internazionale omiopatico del 1900; 
Gollegio-convitto per i figli orfani dei Sanitari italiani in Perugia. 


TORINO 

STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

S3 — Via Carlo Alberto — 33 

1899 

'Hjh 


3 


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NB. Uniamo al presente fascicolo 3 fogli deUa Memoria del prof. Tommaso Oigliano ; 
II tabacco giudicato dall* esperienza (continuazione vedi fasc. XXXIII). 



Grande Repertorio clinico omiopatico, del dolt. Tommaso 
Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Traveller* in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Con*iderazioni *ul Colira a*iatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La do*e omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi *tudi di materia medica secondo la legge dei 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

U*o famigliare dei rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo- 
sizione Generale di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e pib diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITA LI AN 0 


Verbal© della seduta del Comitato, 18 gennaio 1899, 
nella Sala della Farmacia, alle ore 15. 

Sono intervenuti, oltre il Presidente ed il Vice-Segretario 
sottoscritti, i Signori: Bottino dott. Crisanto, Vice-Presidente; 
Morozzo di Bianze marchese Filippo, Cassiere; Ferreri De 
Gubernatis marchese Carlo ed ing. cav. Cesare De Mezzi Cen- 
sori; dott. Pier Antonio Bonino, Segretario e dott. Silvio 
Dematteis Vice-Segretario; quindi in numero legale per 
deliberare. 

L’ordine del giorno reca: 

Provvedimenti per il servizio interno dell'Ospedalelto . 

Il Presidente espone che il servizio d’infermeria e di cucina 
finoradisimpegnato da laici non corrisponde purtroppo alia giusta 
aspettazione, malgrado ripetuti avvisi, consigli ed anche cambia- 
menti di personale. Egli sarebbe d’avviso, eziandio esternato da 
molti patroni, che si esperisse il servizio affidato alle suore di 
San Vincenzo, le quali non possono aver altro obbiettivo che la 
cariti e lo zelo nel disimpegno delle loro attribuzioni. Tale prova 
non includerebbe aumento di spesa ordinaria; pero la loro instal- 
lazione implica un corredo e un mobilio di loro uso privato, 
sebbene di proprieta deirOspedale, colla spesa, per una volta 
tanto, di circa lire ottocento. Aggiunge infine che questa spesa, 
esorbitante bensl dal bilancio pel corrente anno, viene riparata 
con un’oblazione assicurata da un benefico patrono delPOspeda- 
letto. Chiede quindi Tavviso dei membri del Comitato. Sul qual 
propositos’irapegnaunadettagliatadiscussione, la quale approda 
alia determinazione unanime di procedere alia modificazione del 
servizio, incaricando la Presidenza ed il Cassiere di esaurire le 

1 



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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


pratiche opportune. Si conferma intanto il diffidamento dato alio 
attuale infermiere e resta convenuto che il nuovo servizio inco- 
mincia col 15 prossimo febbraio. 

Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi Tadunanza. 

Torino, 18 gennaio 1899. 

Il Vice-Segretario: 11 Presidente: 

Olivero. Bonino dott. Giuseppe. 


Verbale della seduta del Comitato 
in data 6 aprile 1899. 

Sono intervenuti i membri seguenti : Wenner cav. Emilio, 
Presidente Onorario; Morozzo di Bianze marchese Filippo, 
Cassiere; Ferreri Ue Gubernatis marchese Carlo e De Mezzi 
cav. ing. Cesare, Censori; Bonino dott. Giuseppe, Presidente 
effettivo; Bottino dott. Crisanto, Vice-Presidente; Dematteis 
dott. Silvio ed Olivero Giacomo, farmacista, Vice-Segretari. 

L’ordine del giorno reca: 

1° — Resoconto finanziario del 1898. 

Prende la parola il sig. Cassiere, il quale espone e documenta 
il seguente risultato: 

ATTIVO 

Residuo attivo del conto 1897 . L. 192,33 

Interessi consolidato.-» 1185,75 

* delle Cartelie S. Paolo . . * 465,52 

Quote dei Soci patroni dellTstituto. . . « 335,00 

« * delTOspedale di Torino * 1060,00 

* ordinari.570,00 

Retta dei Pensionanti . *.*» 1435,50 

Rimborso di ricchezza mobile * 22,05 

Oblazioni straordinarie aH’Osped. di Torino 5758,50 
Interessi del libretto in conto corrente . » 8,40 

Legato del prof. dott. Scavini . « 1000,00 

Totale attivo . . . . L. 12033,05 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


PASSIVO 


Tassa mano morta.L. 13,36 

Tassa fabbricati.* 277,99 

Ricchezza mobile.* 49,91 

Manutenzione ordinaria sede Osped. Torino *» 156,82 

Assicurazione incendi.* 39,22 

Acqua potabile.* 67,20 

Portinaio Ospedale Torino.300,00 

Infermiera-cuoca Ospedale Torino * 300,00 

Vitto per gli ammalati.» 1774,65 

Gaz e riscaldamento.* 317,90 

Piccole spese Ospedale.* 322,65 

Oggetti medicazione.« 269,80 

Dispensario Torino.* 350,00 

” Milano.« 150,00 

* Firenze.* 150.00 

* Roma . . x .** 200,00 

Napoli.* 100,00 

Spese stampa e cancelleria.* 345,38 

Spese fognatura . * 607,60 

Spese estinzione debito Wenner ...” 60,00 

Spese pel legato Scavini.* 60,00 

Acquisto fondi pubblici.n 1084,20 


Totale passivo . . . . L. 6996,68 


Ed i membri del Comitato, mentre approvano la parte passiva 
nella sua integrity, emettono il parere di impiegare Teccedenza 
attiva di L. 5000 proveniente da eccezionali oblazioni a favore 
deU’Ospedaletto omiopatico in rendita dello Stato al 4 */« °/ 0 . 

2° — Risoluzione di parcelle. 

Conformemente alia deliberazione precedente, nel mese di 
febbraio si addivenne ad un radicale cambiamento nel servizio 
interno dell’Ospedaletto che venne affidato alle Suore di S. Vin¬ 
cenzo. Tale modificazione, come era previsto, includeva eziandio 
una serie di spese che sommano alTincirca a L. 1200, sia per 
lavori alia casa, sia per acquisto di mobili, biancheria ed arnesi 
di cucina. Se non che tali passiviU venivano equilibrate da straor- 


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4 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


dinarie oblazioni versate alia cassa prima di realizzare la pre- 
detta riforma. Sono percio esposte ed esaminate e talune ridotte 
le note relative, di cui la massiraa parte sono gi& saldate. E 
poich& buonissima parte di tali oblazioni devesi attribuire alia 
beneficenza dei fratelli Rubeo generale cav. Teofilo e cav. Oreste, 
il Comitato mentre esprirae a tal uopo il senso della piu viva 
riconoscenza delibera che, anche in considerazione di precedenti 
offerte, il letto n. 3 gratuito porti il nome dei fratelli Rubeo, e 
prende in pari tempo occasione per assegnare il letto n. 1 al 
cav. Wenner. 

Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi Tadunanza. 

Torino, 5 aprile 1899. 

Il Vice-Segretario II Presidente 

Olivero. Dott. G. Bonino. 


NOTA del le sottoscrizioni alia tomba di Hahnemann, l’ammontare 
delle quali in lire 171,15, tolto l’aggio del cambio, fu versato 
dal nostro collega dott. Marangoni a mani del tesoriere dottor 
Cartier, il quale rilascio la debita quitanza. 


Dott. 

Baldelli Torquato L. 

10 

Riporto L. 
Dott. Liberali Vincenzo « 

115 

10 


Bonino Giuseppe . *» 

2b 

« Marangoni Luigi . » 

5 

*» 

Bonino Pier Antonio 

5 

*» Monti Alfonso . . » 

10 

Yt 

Bottino Crisanto . *» 

25 

Farm. Omati Giuseppe . » 

5 


Cigliano Tommaso * 

10 

Dott. Palumbo Giulio . *» 

5 

n 

Dematteis Silvio . « 

5 

« Pessarini Bernardino 

5 

»» 

Fagiani Vincenzo « 

10 

« Rabajoli Gius.Vitt. « 

10 

w 

Gaiter Silvio . . . * 

5 

» Scrivano Mario . « 

5 

** 

Held Rodolfo. . . ** 

10 

« Secondari Giuseppe « 

10 

n 

Ladelci Carlo. . . « 

10 

« Vanni Antonio . . « 

5 


A riportarsi L. 

115 

Totale L. 

185 


Ripariamo ad un’involontaria ommissione nell’elenco dei Soci 
patroni dell’Istituto pel corrente anno, inscrivendovi il nome 
dell’esimio Palumbo dott. Giulio, Napoli . 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO 


Esercizio 1898. 

Anche nel decorso anno 1898 il nostro Dispensario omiopatico 
segno an lieve ma progressivo aumento nel numero degli accor- 
renti: cosa tanto piu notevole se si considera il numero degli 
ambulatorii e poliambulanze gratuiti che quasi mensilmente sor- 
sero nella nostra cittA; tantoche al povero infermo oggidi non 
rimane che l'imbarazzo della scelta. Se a qualcuno poi venisse in 
mente di tener dietro al successivo sviluppo di tali ambulatorii 
vedrebbe che non a tutti e riservata una vita florida e rigogliosa, 
che anzi molti dopo un breve periodo di benessere fittizio e fugace 
languono e muoiono d’inanizione; alcuni colleghi poi che fanno 
parte di pubbliche ambulanze, confessano francamente che una 
volta erano gli ammalati che aspettavano il medico, ora e il 
medico che aspetta gli ammalati. 

A questa confessione faccia riscontro il seguente fatterello 
che serve a dimostrare quanto favore goda questa nostra istitu- 
zione. Nel mese di giugno u. s. fui chiamato alfOspedaletto per 
una ragazza ivi ricoverata che versava in cattive condizioni; mi 
recai all’una dopo mezzanotte; ebbene g\k sei persone erano 
accoccolate sul marciapiede in attesa che spuntasse il giorno per 
potersi presentare al Dispensario! 

Fanno altrettanto gli accorrenti ai dispensarii comuni? mi sia 
permesso di dubitarne, anzi dopo quanto m’hanno riferito leali 
colleghi posso dire recisamente: no. 

Perche dunque sobbarcarsi a tanti sacrifizi che potrebbero 
risparmiare frequentando altri ambulatorii? 

Come gik avvenne negli scorsi anni, le malattie dell’occhio 
furono quelle che piu frequentemente si presentarono alle nostre 
cure; mi persuasi sempre pih che un organo cosl delicato va 
trattato colla massima circospezione; ed a questa non difficile 
conclusione pare sieno venuti anche molti medici allopatici che 
alle basse soluzioni di sublimato corrosivo sostituirono quelle 
alFuno per 10,000 e uno per 30,000. 


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6 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Vengono in seguito le malattie dell’apparato respiratorio. 
Gli opifizi ci offrono un contingente davvero sconfortante di 
ragazze clorotiche, anemiche, dispeptiche; molte operaie devono 
alia polvere che in tali opifizi inalano, se una tubercolosi alio 
stato latente assume in poco tempo un andamento galoppante. 

Le abitazioni malsane ed il cibo insufficiente ci procurano 
pure una grande quantity di bambini che dovrebbero essere 
robusti e, invece, sono rachitici, scrofolosi, ecc. 

Piu eloquenti delle parole sono le cifre che si possono 
riscontrare nella seguente statistica: 


Nel Disper.sario annesso all’Ospedaletto e nella Farmacia 
furono curati ammalati n. 1279. 

Ripartiti nelle seguenti categorie: 


Malattie generali ed infettive. 


Apoplessia. 

3 

Anemia. 


30 

Mielite. 

4 

Cloro-anemia . . . 


26 

Tabe spinale. 

2 

Leucemia lienale . . 


1 

Idrocefalo. 

3 

Leucemia ghiandolare. 


5 

Epilessia. 

11 

Diabete mellito . . . 


4 

Coribantismo .... 

2 

Artrite urica . . . 


1 

Isterismo. 

5 

Linfangioite .... 


2 

Neurastenia. 

4 

Rachitide. 


23 

Paralisi agitante 

i 

Scrofolosi generale. . 


31 

Iperemia spinale . . 

i 

Adeniti varie . . 


32 

Vertigine. 

2 

Erisipela. 


3 



Influenza. 


3 

Malattie dell apparato respiratorio. 

Febbri intermittent! . 


2 

Corizza. 

2 

Ulcera molle . . . 


2 

Ozena . 

12 

Ulcera dura . . . . 


1 

Laringite ac. 

3 

Sifilide cronica . . 


7 

Laringite cron. 

4 

Postumi di vizio celtico 


5 

Catarro bronchiale ac. 

21 

Atrepsia. 

. 

6 

Catarro bronch. cron. 

41 




Pertosse. 

12 

Malattie del sistema nervoso. 


Enfisema polmonare . . 

1 

Nevralgia del trigemino 

. 

8 

Emoftoe. 

1 

Nevralgia sciatica . . 

. 

20 

Pneumonite. 

1 

Cefalalgia .... 


5 

Pleurodinia. 

5 

Emicrania .... 


3 

Pleurite cronica . . . 

4 


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L’OMIOPATJA IN ITALIA 


7 


Tubercolosi polmonare 


29 

Menorragia. 

i 

Broncocele .... 

. 

4 

Molimina della menopausa 

21 

Epistassi. 

. 

2 

Molimina della gravidanza 

5 

Iperemia polmonare . 

. 

1 

M8trite-endometrite . 

17 




Salpingite-ooforite . 

3 

Malattie del sistema digcrente. 


Mastite. 

2 

Stomatite. 


9 

Iperemia renale .... 

1 

Stomacace .... 


3 



Noma. 


1 

Malattie detjli ocelli. 


Faringite ac. ... 


6 

Blefarite e blefaro-cong. 

30 

Faringite cronica . . 


3 

Congiuntiv. catarrale . 

52 

Ipertrofia tonsillare 


4 

Congiuntiv. scrofolosa 

20 

Flussione dentaria . . 


9 

Dacriocistite. 

7 

Odontalgia .... 


11 

Cheratite e cherato-con- 


Disturbi da dentiz. . . 


6 

giuntivite. 

61 

Dispepsia acida . . 


3 

Cataratta. 

15 

Dispepsia nervosa . . 


4 

Coroidite e irido-coroidite 

8 

Catarro gastrico ac. . 


20 

Nistagmo. 

1 

Catarro gastrico cronico 


25 

Congiuntivite granul. . 

29 

Catarro intestinale ac. 


19 

Glaucoma. 

2 

Catarro intest, cronico 


14 

Leucoma. 

4 

Stitichezza .... 


4 

Ptosi palpebrale . . . 

1 

Emorroidi .... 


6 

Esoftalmia. 

2 

Elmintiasi .... 


3 

Macchie corneali . . 

14 

Ittero catarrale . . . 


1 

Panoftalmite .... 

4 

Paratiflite cronica . . 


1 



Gastralgia .... 


2 

Malattie delle orecchie. 


Rene mobile.... 


1 

Otite media acuta . . . 

3 




Otite media cronica 

9 

Malattie dell’apparato uro-genitale. 

Disecea e paracusia . . 

14 

Cistite acuta .... 


2 

Cofosi. 

7 

Cistite cronica . . . 


4 



Enuresi infantile . . 


6 

Malattie cutanee. 


Nefrite. 


2 

Eczema. 

29 

Gonorrea. 


4 

Psoriasi 

2 

Orchite. 


1 

Erpete. 

6 

Leucorrea .... 


8 

Prurito cutaneo.... 

3 

Amenorrea .... 


15 

Prurigine. 

1 

Dismenorrea .... 


9 

Orticaria. 

2 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Lichene . 2 

Sicosi.1 

Foruncolosi.1 

Iperidrosi.1 

Verruche.2 

Lupus.3 

Scabbia.1 

Pitiriasi.3 

Tigna.2 

Alopecia.2 


llalaltie del cuore e vasi. 

Neurosi del cuore ... 3 
Endocardite cronica . . 10 


Miocardite.4 


Varici.7 

Angioma.1 


Malattie dell’apparato locomotore. 


Reumat. articol. ac. . . 22 

Reumat. articol. cronico . 19 

Reumat. muscolare . . 29 

Osteite.12 

Periostite e carie ... 11 

Gonartrite tubercolare . 2 

Coxite.3 

Rachitide.22 


Prescrizioni . 

Visite fatte a domicilio 


n. 4493 
n 152 


Consulti dati dal dott. Bottino nella Farmacia 
ed a domicilio.n. 


893 


Ordinazioni complessive 


n. 5538 


Per la parte medica 
Dott. G. Bonino — Dott. C. Bottino 
Dott. G. V. Rabajoli. 


Totale ordinazioni ..... n. 4645 


Per la parte chirurgica 
Dott. S. Dematteis. 

* M. Scrivano. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


9 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl ROMA 


Esercizio 1898. 


II riassunto sinottico che faccio seguire a queste brevi dichia- 
razioni e la miglior prova del buon andamento del nostro Ambu- 
latorio, che, rinvigorito a vita novella da oltre tre anni dalla 
assistenza delle note patronesse, serve, per quanto le nostre forze 
lo permettono, a diffondere l’Omiopatia nelle classi povere, ed a 
rendere a queste la salute che molto spesso era stata loro tolta 
da cure disastrose. 

II numero degli amraalati curati durante il decorso anno 1898 
ha raggiunto la cifra di 520 con 2403 consultazioni, e cioe, de- 
dotti i giorni festivi in cui Tambulatorio rimane chiuso, si sono 
fatte in media 8 consultazioni al giorno. Un numero molto piu 
grande di poveri potrebbe essere da noi assistito se la ristret- 
tezza dei nostri mezzi finanziari non ci avesse obbligati a mettere 
per regola assoluta che tutti indistintamente i visitati debbono 
rilasciare alia farmacia pochi centesimi per la medicina; cente- 
simi che essi vengono a risparmiare rivolgendosi agli ambulatori 
della Congregazione di caritA o di altri istituti che nella loro 
propaganda non guardano davvero all’economia. 

Le forme morbose che maggiormente ci 6 occorso visitare 
sono state bronchiti croniche, catarri gastrici ed intestinali, forme 
nevralgiche diverse, adeniti, anemie e malattie celtiche deiruno 
e dell’altro sesso. In tutti, sebbene quasi sempre la cura officiale 
avesse gi k usati i suoi deleteri istrumenti, si sono avuti risultati 
assolutamente splendidi con casi di guarigione del tutto insperati. 
Sarebbe troppo lungo enumerare in un resoconto di questa natura 
tutti e singoli i casi important da noi assistiti durante il 1898; 
ma mi riprometto per il venturo numero del Bollettino fame una 
diligente raccolta che valga a rendere sempre pih evidente quanto 
la diffusione deH’Orniopatia sia utile ai popoli, quanto la nostra 
bandiera sia esclusivamente quella della verita e della scienza. 


Roma, 9 febbraio 1899. 


Dott. Carlo Ladelci. 


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10 


LOMIOPATIA IN ITALIA 


PBOSPETTO SINOTTICO 

degli ammalati curati nel Dispensario gratuito per i poveri 
durante l’anno 1898. 


NOME NOSOLOGICO DELLA MALATTIA 

Si 

2 | 
11 

Z — 

1 

Guariti 

Migliorali 

Rimasli in cura 

Comparsi 

1 o 2 volte 

Numero 

dellc consul tazioni 

1. Nalattie degli organi respiratori. 







Augine diverse. 

4 

1 

— 

2 

1 

10 

Asma bronchiale. 

6 

1 

1 

2 

2 

28 

Bronchiti. 

29 

9 

11 

6 

3 

82 

Bronco-alveolite cronica .... 

30 

— 

9 

5 

16 

170 

' Emottisi. 

3 

2 

— 

1 

— 

13 

Faringiti. 

6 

2 

2 

2 

— 

36 

Laringiti. 

9 

2 

5 

— 

2 

18 

Tosse convulsiva. 

11 

9 

— 

— 

2 

45 

11. Malattie degli organi digestivi. 







Gatarro gastrico. 

19 

8 

4 

3 

4 

42 

* intestinale. 

22 

7 

3 

10 

22 

147 

* gastro-intestinale . . . 

36 

17 

8 

9 

2 

122 

Flussione dentaria. 

3 

3 

— 

— 

_ 

11 

Gastralgia. 

7 

2 

2 

— 

3 

21 

Gastriti diverse. 

11 

6 

— 

— 

5 

33 

Prottite sifilitica. 

1 

1 

— 

— 

— 

11 

Tabe meseraica. 

7 

3 

2 

— 

2 

42 

111. Malattie degli organi cireolatori. 







Asma cardiaco. 

2 

— 

— 

2 

— 

72 

Arterio-sclerosi. 

1 

— 

— 

1 

— 

44 

A riportarsi 

207 

73 

47 

43 

64 

947 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


11 


NOME NOSOLOG1CO DELLA MALATTIA 

1 

Numero 
degli ammalati 

Guariti 

rs 

_o 

'te 

S 

Rimasli in cura 

Com parsi 

1 o 2 volte 

1 = 
z £ 

Riporto 

207 

73 

47 

43 

64 

947 

Lesioni valvolari. 

7 

2 

— 

1 

2 

39 

Pericardite. 

1 

— 

1 

— 

— 

14 

IV. ialatlie del sistema nerioso. 







Epilessia. 

4 

— 

2 

1 

1 

52 

Mielite. 

2 

— 

— 

— 

2 

3 

Nevralgie diverse. 

45 

11 

12 

9 

13 

207 

Prurigine. 

3 

2 

— 

— 

1 

9 

Sclerosi . 

3 

— 

1 

1 

1 

11 

Nevrastenia. 

5 

— 

2 

3 

— 

82 

V. ialattie dalle artieolazioai. 







Artriti diverse . 

6 

3 

— 

2 

1 

46 

Reumatismo articolare .... 

19 

9 

3 

4 

3 

85 

VI. Malattie della pelle, 
eostitnzioDili e glaodolari. 







Adeniti diverse. 

11 

5 

— 

4 

’2 

69 

Adipomi multipli . 

1 

— 

— 

1 

— 

18 

Anemia . 

37 

6 

11 

8 

12 

85 

Gachessia e febbri malariche . . 

25 

16 

— 

4 

5 

57 

Emorroidi . 

1 

— 

1 

— 

— 

13 

Eruzioni cutanee diverse.... 

19 

6 

3 

4 

6 

54 

Influenza . 

1 

1 

— 

— 

— 

5 

Isterismo ed istero-anemia . . . 

9 

— 

3 

3 

3 

27 

Rachitide e scrofolosi . 

7 

— 

2 

2 

3 

23 

Sifilide in vari stadi . 

32 

9 

11 

7 

5 

76 

A Hportarsi 

445 

143 

99 

97 

124 

1922 


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12 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


NOME NOSOLOGICO DELLA MALATT1A 


Biporto 

¥11. Malattie degli occbi. 

Blefarite. 

Cheratite . .. 

Cherato-congiuntivite .... 

Gongiuntivite. 

Tracoma. 

Ulcera corneale. 

¥111. ialattie delle orecchie. 
Otite diverse. 

IX. ialatiie del maseoli. 

Reumatismo rauscolare . . . 

X. Malattie sessnali e venerea. 

Blenorragia. 

Gatarro. uterino. 

Gravidanza (disturbi) .... 

Metrorragia. 

Leucorrea-. 

Parametrite. 

Ulceri veneree. 

Totale 


Numero 
degli aininalnti 

Guarili 

Migliorati 

Rimasti in cura 

|| 

s w 

a® 

o J 

<a> — 

E £ 
s n 

■o 

445 

143 

99 

97 

124 

1922 

5 

2 


1 

2 

53 

2 

2 


— 


27 

3 

2 

— 

1 


32 

9 

7 

— 

— 

2 

76 

3 

— 

— 

2 

1 

16 

3 

1 

— 

1 

1 

26 

4 

1 

— 

2 

1 

21 

9 

3 

2 

— 

4 

47 

0 

3 


_ 

1 

2 

27 

2 

— 

i 

1 

— , 

1 11 

2 

— 

2 

— 

i 

16 

3 

2 

— 

— 

1 

7 

9 

3 

2 

2 

2 

54 

5 

— 

2 

1 

2 

17 

11 

11 

— 

— 


61 

520 

180 

i 

108 

108 

142 

2403 


Dott. Carlo Ladelci. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


13 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl FIRENZE 


Esercizlo 1898. 

Nel presentare al Consiglio direttivo dell’Istituto Omiopatico 
Italiano il resoConto del Dispensario, invio a tutti i componenti 
che ebbi il piacere di conoscere lo scorsa estate, un saluto rispet- 
toso ed amichevole ed al tempo stesso un mirallegro per il buon 
avviamento dato al loro Ospedaletto omiopatico che io trovai, con 
vera soddisfazione, del tutto rispondente alle esigenze scientifiche 
moderne (senza esagerarle!). 

I miei colleghi torinesi sono certo invidiabili di avere avuto 
la fortuna, proveniente molto dalla loro energia, di fondare pei 
primi in Italia un Ospedale omiopatico ed io voglio augurarmi 
che come Torino dette la spinta al risorgimento italiano, cosi 
possa darla al risorgimento, gid iniziato, della vera medicina. 

Durante Tanno teste decorso vennero a chiedere le nostre 
cure 391 individui. Le consultazioni loro date ascesero a 840. 

1 malati vanno cosi suddivisi: 

Malattie degli organi respiratori n. 41 casi, ossia 26 casi di 
bronchite, 2 di pleurite cronica, 6 di bronco-alveolite, 5 di asma, 

2 di pleurodinia. In uno di questi con dolore fortissimo a sinistra 
che si aggravava ad ogni piccolo movimento con grave dispnea, 
Ranunc. bulb . fu ammirevole per Teffetto quasi immediato e nei 
susseguenti leggeri attacchi fu sempre la 3 a diluzione che giovo, 
non mai le alte diluzioni (tanto e difficile la scelta della diluzioni!). 

Malattie degli organi digerenti n. 74 casi, di cui 3 casi di 
faringite, 8 di tonsillite, 24 di catarro gastrico, 9 di gastralgia, 
20 di catarro intestinale subacuto e cronico, 10 di diarrea-dissen- 
teria, fra i quali 2 casi speciali: in 2 bambini dopo una paura 
avuta era incominciata una diarrea resistente a tutti i rimedi 
allopatici somministrati nel corso di 2 o 3 mesi; in pochi giorni 
la diarrea cedette a poche dosi di Ignalia 30 la quale, contra- 
riamente ail’allopatia, agi sulla causa della malattia, non sugli 
effetti che duravano da tanto tempo e forse durerebbero ancora 
senza il nostro intervento! 


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14 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Malattie del sistema nervoso n. 73 casi, ossia 6 casi di 
cefalea, 12 di epilessia nei quali mi e stato sempre utile per dira- 
dare gli accessi Sulphur ad altissima diluzione; 4 di istero-epi- 
lessia, 16 di disturbi nervosi generali, 20 di sciatiche, 13 di 
neuralgie diverse, 1 di paresi della lingua ed 1 di paralisi infantile. 

Malattie degli organi circolatori 26 casi: 22 di affezioni 
organiche del cuore e 4 di vene varicose. 

Malattie del sistema muscolare e articolare n.24 casi: 12 di 
reumatismo muscolare, 5 di poliartrite, 7 di reumatismo articolare. 

Malattie degli organi deisensi n. 40 casi: ossia 29 di congiun- 
tivite, 6 di cherato-congiuntivite, 4 di otite, 1 di sordita cronica. 

Malattie degli orgayii genitalimaschili n. 10 casi; 4 di blenor- 
ragia, 6 di ulceri veneree; 11 casi degli organi genitali femminili 
ossia 9 di leucorrea, 1 di dismenorrea, 1 di scirro della mammella. 

Malattie deUapparato urinario n. 11 casi fra cui uno di 
enuresi solo diurna e solo stando in piedi e camminando, in una 
giovinetta guarita con Zincum met . 200 e 1000. 

Fra le Malattie della pelle , n. 34 casi, dominanti le forme 
eczematose: fra queste un caso speciale nel quale Teruzione ve- 
niva da parecchi anni al cominciare del freddo nelle parti sco- 
perte, al collo e alia faccia. Sottoposta Tammalata fin dal mese 
di ottobre all’azione di Alum. 200, una dose ogni 4 giorni, non 
si e avuta alcuna manifestazione e la giovane e migliorata anche 
nello stato generale avendo Alumin. (come il vero simillimum) 
tolta anche l’ostiiiata ed abituale stitichezza. 

Malattie costituzionali e del sistema glandulare n. 47 casi 
ossia 17 di anemia, 2 di itterizia, 28 di scrofolosi in tutte le sue 
molteplici manifestazioni. 

Fra i 391 ammalati non ebbi casi importanti degni di richia- 
mare Tattenzione speciale, e me ne spiace perche TOmiopatia non 
ha potuto mostrare il valor suo come ebbi la fortuna lo scorso 
anno. Ho avuto pero la soddisfazione di rivedere individui gua- 
riti parecchi anni fa, alcuni ritornati con malattie ben differenti 
da quelle che avevano, altri semplicemente per mostrarsi in buona 
salute; di qualcuno desidero intrattenermi onde cosi rispondere 
(sebbene la miglior risposta sarebbe la noncuranza) a quegli igno- 
ranti e maligni che, pur di tentare di screditare un sistema che 
non conoscono, fra i tanti spropositi asseriscono che le nostre 
guarigioni sono semplici combinazioni e non durature. 


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L 0MI0PATIA IN ITALIA 


15 


Ne certo TOmiopatia puo sempre guarire (sarebbe un pre¬ 
tender troppo!), raa e ridottanell’impossibiliU quando e chiamata, 
come spesso succede, in extremis e allorche l’allopatia ha, coi 
suoi rimedi piii o meno razionali, prodotto guasti assolutamente 
irrimediabili. A tal proposito la memoria mi corre ad ana povera 
bambina che io visitai la scorsa estate. Era malata da soli 10 o 
12 giorni, in istato grave da soli 4 o 5. Erano gi& stati fatti due 
singoli consulti colie migliori notabilita scientifiche, le quali, na- 
turalmente, avevano approvata la cura fatta a base di strofanto 
e digitale; ma la bambina ogni giorno si aggravava. Un parent© 
mi scongiuro di vederla; la trovai in preda all’angoscia, all’af- 
fanno, al cardiopalmo; poca febbre, urine scarse. Dall’esame 
obbiettivo feci diagnosi di endocardite, poi seppi che la bimba 
si era messa in letto con una febbre reumatica accompagnata 
da dolori articolari per calmare i quali erano state fatte ripetute 
applicazioni di ittiolo che tolsero per incanto i dolori articolari, 
tanto che la bambina pareva guarita, ma il giorno dopo insor- 
sero i fenomeni, che man mano si aggravarono, e misero la povera 
piccinainpericolo; giudicai quindi i gravi sintomi cardiaciprodotti 
da metastasi e non potevo essere d’accordo per la somministra- 
zione dello strofanto e della digitale trattandosi di endocardite 
reumatica. 

Avrei dovuto abbandonare la bambina per galateo medico e 
per riguardo ai miei colleghi che gi& l’avevano dichiarata per- 
duta? Voi, o egregi colleghi dell’Istituto, mi darete la risposta 
che piu vi piacerA, ma debbo dichiararvi che Talta e nobile mis¬ 
sion© del medico mi domino, li per li credetti mio solo dovere 
di tentare il salvataggio; la vita di un individuo deve essere su¬ 
perior© ad ogni altro sentimento! percib prescrissi Abrotan. 30 
che apporto una tale miglioria in tutti i sintomi che 36 ore dopo 
il medico curante non esito a dar buone speranze alia famiglia, 
cio che non feci io, sebbene Abrotan . avesse non solo migliorati 
i sintomi del cuore ma risvegliato anche qualche dolore articolare 
sul quale contavo per essere sicuro della vera miglioria: ma per 
la fugacita dei riapparsi dolori, l’aggravamento, come di ragione, 
ritorno e non cedette neppure ad Abrotan. piu alta ne a Cactus gr. 
e la povera bimba soccombette rimpianta dai suoi genitori i quali 
temo (sperando che i miei timori siano esagerati!) abbiano incol- 
pata della grave sventura la piu innocente, 1’Omiopatia! 


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16 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Dunque fra i casi rivisti, il piu vecchio e quello di un tale 
Amedeo C... (ripresentatosi con sciatica). Sul suo congedo mili- 
tare di 6 anni fa si leggeva * riformato per congiuntimte mani- 
festamente cronica *. Dopo la leva si euro, come per lo innanzi, 
da parecchi oculisti, Tultimo dei quali gli consiglio non so quali 
operazioni che esso rifiuto. Venne da me accompagnato dalla 
sorella perche discerneva appena la luce; la vascolarizzazione 
degli occhi tanto a carico della sclerotica che della congiuntiva 
era talmente pronunciata da presentare un rossore intenso ed 
unito; era invasa anche parte della cornea che si vedeva ispes- 
sita ed opaca: e’era abbondante lacrimazione che aumentava 
insieme al dolore (non molto forte) piu sotto l’azione dell’aria 
che della luce, i cui raggi non oltrepassavano: alia congiuntivite 
cronica si era senza dubbio aggiunta una clieratite inter stiziale. 

Avrei rinviato ben volentieri il malato agli oculisti, ma esso non , 

voleva piu saperne, sicche dovetti accingermi a curarlo. La cura, 

non occorre dirlo, fu lunga e paziente; i rimedi impiegati che 

corrisposero bene furono Aeon., Bellad ., Enphras. a varie dilu- 

zioni durante il periodo infiammatorio, Spigelia talvolta, quando 

i dolori erano di carattere lancinante, poi per parecchio tempo 

Merc, sol . e Merc. corr. furono quelli che decisero il migliora- 

mento che dette luogo alia guarigione, dopo aver somministrato J 

Calc. carb. ed Hep . sulph. ad altissime diluzioni per dileguare 

gli ultimi residui deH’opacit4 corneale. Localmente la semplice 

igiene. L’individuo in meno di un anno ottenne la guarigione 

completa ed avrebbe potuto fare un buon servizio militare se i 

mezzi del nostro sistema erano conosciuti da quei medici che lo 

riformarono. Sono passati 6 anni e non ne ha piu sofferto, percio 

la guarigione non fu combinazione ne poteva essere pih decisiva 

e completa pensando anche che la vita di rivenditore di giornali 

in un’edicola e piuttosto favorevole alle recidive! 

Ho pure rivisto (con leggiero catarro bronebiale) un giovi- 
netto che io curai 3 anni fa. Quando mi fu portato la prima volta 
ricoperto di iodoformio e di fasciature, era gi£ stato operato due 
volte al piede destro per carie strumosa del calcagno. Il padre i 

ricorse all’Omiopatia perche si cominciava a parlare di una terza 
operazione. I pronostici non erano favorevoli essendo la madre 
morta di tubercolosi. Multipli erano gli ascessi piu o meno cir- 
coscritti, multiple le periostiti, il bambino si lagnava e doleva 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


17 


ovunque si toccava. Calc . carb. e Calc, phosph. a varie diluzioni 
furono i principali rimed! che svegliarono la forza vital© del pic¬ 
colo organismo, poi Faria di mare, i bagni e la rena furono ottimi 
sussidi alia cura interna che si continuo per piii di un anno ed 
ora il giovinetto e vispo ed allegro, e, notero ancora, di un’atti- 
vit k e intelligenza straordinaria. Quando lo vidi la prima volta, 
stavo facendo un’altra cura che m’incoraggio ad intraprendere 
quella che vi ho esposto. 

Era la barabina Adele .dei dintorni di Firenze, il rifiuto 

dell’allopatia, tanto soddisfacenti erano le condizioni in cui mi 
fu portata! Aveva 24 mesi ed era ammalata da piii di 12 mesi. 
La madre morta poco dopo il parto, la bambina aveva preso ii 
latte di una mucca che poi (troppo tardi) fu trovata tubercolosa. 

Figuriamoci che riddadi bacilli succedeva in quel povero cor- 
picino che io visitai 1’11 dicembre 1892 per quel dovere che abbiamo 
di sollevare Tumanita sofferente. Risparmio la descrizione del 
caso essendo molto simile all’antecedente; di pift riscontrai bron- 
chite diffusa con affanno, espettorazione densa e leggera, febbre 
vespertina ma che durava da parecchio tempo: incominciai con 
Tubercol. 30 che detti per circa un mese ogni 3 o 4 giorni. L’ef- 
fetto fu di arrestare la febbre, diminuire le suppurazioni ed avere 
un pus di buona natura, migliorare insomma lo stato general©. 
Il 15 gennaio la bronchite era quasi sparita ed apparsa un’eru- 
zione eczematosa nelle regioni auricolari e piu un’adenite alia 
regione inguinale destra. 

Passai a Calc. carb . e Silicea , ma nel marzo feci nuova- 
mente ricorso a Tubercol. che mi promuoveva la formazione di 
quei tumori ovulari prima duri, poi molli e fluttuanti che sempre 
si aprivano spontaneamente, dei quali io non ero spiacente perche 
vedevo che lo stato general© della bambina, anziche deperire, 
con tutti quei focolai di suppurazione, si faceva sempre migliore ; 
il 3 giugno molti ne erano gid cicatrizzati. Continuai con Calc . 
carb. e una dose di Tubercol. ogni settimana, tanto che il 2 luglio 
ebbi la nuova formazione di piccole adeniti ascellari che suppu- 
rarono e presto cicatrizzarono (mentre prima occorreva molto 
tempo), e non ebbi piu alcuna apparizione fino al 7 ottobre con 
qualche ingorgo glandulare al collo che fu la finale della lunga 
serie. Da allora la bambina, sebbene piena di cicatrici, e vispa e 
rigogliosa e per me la credo salvata purche lo sviluppo si faccia 

2 


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18 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


regolarmente come ho ragione di credere. (Piacemi notare che Tef- 
fettodi Tubercol. in questo caso e pure in un altro di un giovane 
seminarista fu abbastanza benefico e non credo che noi lo dovremo 
bandire dalla nostra farmacopea quale rimedio fuori di moda 
come ha fatto l’allopatia per la tubercolina di Koch!). 

Ed ora un ultimo caso che dette luogo ad un gentile comu- 
nicato sul giornale « Fieramosca « di 6 anni fa, in cui mi si rin- 
graziava della guarigione insperata di una laringite cronica curata 
inutilmente per 2 anni da uno dei migliori specialist! della cittd. 

Antonio V... voile mettere quel ringraziamento prima in 
segno di gratitudine, poi per l’indignazione di non avere per lo 
innanzi conosciuto il nostro sistema e pel sentimento umanitario 
acciocche altri sofferenti conoscessero la vera via per guarire. 
Soffriva da due anni e mezzo ed era curato colie solite applica- 
zioni locali, ma la raucedine, la difficolta e dolore all’inghiottire, 
ilsolletico allaringe, la tosse talora spasmodica, Tespettorazione 
di mucositA persistevano sempre, tanto che il malato venneda me 
ridendo e dichiarandomi apertamente che era nauseato della me- 
dicina, che non credeva piu a nulla e faceva l’ultimo tentativo 
avendoglielo suggerito un suo amico. Persuasolo che non e neces- 
sario aver fede per guarire, prescrissi poche cartine di Bellad. 30. 
In questo caso si avverava il famoso miracolo che generalmente 
si pretende allorche si cambia cura! perche la miglioria subito 
si inizio, con Bellad . 200 progredi e con Bellad . M. ottenni in 
un solo mese di cura il ristabilimento perfetto, cosicche colui 
che non credeva piu a nulla ora e il piu fervente omiopatico e 
perche non ha pih saputo cosa fosse laringite e per altre due prove 
occorse nella sua famiglia: un caso di cistite ed uno di croup 
che vi potrei qui illustrare insieme ad altri casi acuti, avanzi del- 
Tallopatia guariti col nostro cito , tide et jucunde che servireb- 
bero a dimostrare in quale errore sono coloro i quali, pur degnan- 
dosi di ammettere Tefficacia dell’Omiopatia nei casi cronici, la 
negano, non so con qual criterio o logica, per le malattie acute 
(quasi che un sistema di medicina fondato su una legge naturale 
ed indiscutibile, che conta piu rimedi dell’altro e non rimedi di 
moda, possa avere la sua sfera d’azione limitata solo ad alcune 
malattie). Ma dei casi acuti mi riservo di parlarvi in un’altra 
circostanza. 

Firenze, gennaio 1899 . Dott. T. Baldelli. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


19 


NOTE E NOTIZIE 


Le Farmacie omiopatiche ed il Consiglio superiors di Sanita. 

Gome rilevasi dai giornali politici e specialmente da quelli 
della profession© (vedi Orosi, gennaio 1899), il precitato Consesso 
dovette occuparsi della posizione delle Farmacie omiopatiche a 
proposito di una petizione inoltrata da un farmacista di Milano 
e diretta ad aprirvi una nuova Farmacia omiopatica. 

Il problema si presentava in questo caso sotto un duplice 
aspetto, vale a dire della instituzione di nuove farmacie e della 
posizione di quelle esistenti. 

Orbene, il Consiglio superior© di Sanita in sua seduta del 
31 gennaio prossimo passatodichiaro che le Farmacie omiopatiche 
da aprirsi in avvenire sieno parificate alle comuni, cioe tenute ad 
avere e vender© tutti i medicinal) contemplati dalla farmacopea 
official©, nulla ostando che in piu sieno spacciati i medicamenti 
preparati sotto forma omiopatica; in sostanza, siano osservati 
gli articoli 23 e 28 della vigente legge sanitaria. 

In secondo luogo, per le Farmacie omiopatiche gia istituite 
si riconobbe uno stato di diritto acquisito, per cui se ne permette 
l’esercizio nella forma presente. Cotali deliberazioni, ancorch^ 
non costituiscano legge, tenderebbero ad impedire 1’apertura di 
nuove Farmacie omiopatiche speciali, la qual cosa c’interessa 
solo mediocremente per quelle c\ttk ove gii esistono, essendo 
miglior cosa che ve ne esistano poche e rispondenti alle esigenze 
della dottrina omiopatica, anzich& parecchie che non ispirano 
fiducia. Ma la faccenda corre altrimenti ove nascesse il bisogno di 
istituire Pesercizio di una Farmacia omiopatica prianon esistente. 
L’obbligo di tenere e smerciare simultaneamente i medicamenti 
della farmacopea officiate, dei quali molti sono stati studiati e 
quindi dedotti dalla scuola omiopatica, per cui male a proposito 
si potrebbero chiamare allopatici, raette certamente un ostacolo 
indiretto alPesercizio farmaceutico omiopatico, e non vorremmo 
che questo fosse stato il precipuo obbiettivo del Consiglio supe¬ 
rior© di Saniti. 


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20 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Del resto non dobbiamo troppo preoccuparci di questo nuovo 
ordine di cose, giacche colla presente semiliberti di esercizio far- 
maceutico sarebbe sempre possibile intendersela coi farmacisti 
viciniori al luogo prescelto e tenere pro forma i rimedi comuni 
in luogo appartato ed in ossequio alia legge. 

Anzi la scuola omiopatica ha ragione di rallegrarsi di queste 
disposizioni, attesoch& l’equiparare le farmacie con spaccio di 
medicamenti omiopatici a quelle comuni, implica l’adempimento 
di un dovere promesso dal Governo, quale e di approvare l’edi- 
zione di una Farmacopea omiopatica ad uso di tutti i farmacisti, 
ed appunto, senza neppure prevedere le deliberazioni presenti del 
Consiglio superiore di Sanitd, i medici e farmacisti omiopatici 
nel convegno di settembre e ottobre hanno deliberato di com- 
pilare una Farmacopea omiopatica da presentarsi al Governo per 
la debita approvazione, nominando una commissione apposita, 
come leggesi nel fascicolo precedente. 

II lavoro e a buon punto ed in breve fari il suo corso e sard 
senza fallo approvato, perche il Governo non puo venire meno 
alia logica ed alle promesse precedenti. 

* 

* « 

L'Omiopatia e VOspedaletto di Santa Filomena. 

Il lettore ricorderA certamente i passi fatti dal Comitato 
presso la Direzione delFOpera pia Barolo affinche venisse resti- 
tuita alia dottrina omiopatica la sezione istituita dalla fondatrice. 
Il risultato fu pur troppo molto dissimile alia giusta aspettazione 
del Comitato, come risulta dalla seguente comunicazione: 

Torino, il 30 dicembre 1898. 

III.mo Signor Presidents 
del Comitato delVIstituto Omiopatico Italiano , 

Questa Amministrazione ha preso in esame i memoriali che 
la S. V. IU.ma ha presentato, a nome dellTstituto Omiopatico 
Italiano, coll’intento di far ripristinare la cura omiopatica nel- 
TOspedaletto di Santa Filomena, fondato in questa CittA dalla 
benemerita Marchesa di Barolo. 

L’Amministrazione, pur ricordando il lodevole servizio pre- 
stato dal distinto sanitario che per l’addietro presto l’opera sua 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


21 


secondo la dottrina omiopatica, al quale continua appunto il pa- 
gamento di un annuo assegno a titolo di pensione, ricorda altresl 
che nell’anno 1878 venne determinate di adottare un unico sistema 
di cura in tutti gli Istituti che hanno avuto la loro origine dalla 
munificenza dell’illustre Marchesa di Barolo, ed al giorno d’oggi 
non vede alcuna ragione perche si debba ritornare sul gia fatto 
coll’introdurre nuove variazioni. 

Quanto sopra si ha il pregio di notificare alia S. V. Ill.ma in 
relazione ai summentovati di Lei memoriali. 

Con distinta osservanza, 

D’incarico dell’Amministrazione 
Il Segretario : 

Aw, Paolo Pettazzi. 

Ed ora pochi commenti. Nel 1878 l’Amministrazione violo 
apertaraente la volonU della fondatrice Marchesa Barolo, la quale 
scientemente e di proposito voile istituire una Sezione omiopatica 
nelTOspedaletto sia per le piccole ricoverate, sia per le Suore 
che vi prestano servizio. Il buon senso e la correttezza esigevano 
per lo meno che fosse sentito il giudizio eziandio del Medico 
omiopatico funzionante prima di addivenire ad una determinazione 
cosl lesiva della ragione scientifica e del diritto acquisito, che 
non si possono soffocare con un assegno a titolo di pensione. Erra 
altresl la presente Direzione asserendo, che non vi e ragione di 
ritornare sopra un errore passato, come se la volontA espressa 
della fondatrice non costituisse la prima e pih rispettabile ragione. 
Il che vuol dire che per ora prevale il senso della maggioranza; 
ma verrd tempo in cui anche in questa questione avr& ragione 
Orazio: Natter am expellas furca , tamen usque recurret . 


* 

* •» 

Congresso officiate mternazionale nel 1900. 

Siamo lieti di pubblicare la circolare che il Comitato ci 
trasmise a tal riguardo. 

Onorevolissimo Collega , 

In conformita alia decisione presa nel Congresso di Londra 
nel 1896, il prossimo Congresso quinquennale d’Omiopatia sara 



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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


anticipato di un anno ed avrA luogo in Parigi durante l’Esposi- 
zione del 1900. Sara ulteriormente determinata la data (1), che 
sarA probabilmente compresa tra il 20 luglio al pi A presto ed il 
15 agosto al piu tardi. 

Aderendo ad una richiesta presentata dalla Society francese 
d’Omiopatia, la Commissione Superiore d’ammessione dei Con- 
gressi incluse il nostro nel novero dei Congressi officiali del- 
l’Esposizione. Quindi la Society francese d’Omiopatia elesse tosto 
una Commissione d’organizzazione, composta di otto membri. 

Noi abbiamo l’onore di parteciparvelo con viva preghiera di 
aiutarci per assicurare lavori per le discussioni e membri assi- 
stenti alle sedute. A tal fine voi favorirete di adoperarvi nel 
miglior modo per sollecitare gli omiopatici del vostro paese ad 
intervenire efficacemente al progettato Congresso. 

Tutte le osservazioni relative a tale assemblea saranno in 
tempo utile pubblicate nei giornali omiopatici francesi. 

Gradite, onorevolissimo Collega, l’espressione dei nostri 
fratellevoli sentimenti. 

Dottori Jousset, Presidente; Riccardo 
Hughes, Segretario permanente; 
Leon Simon Segretario; Vittore 
Chancerel ; Gounard ; Marco 
Jousset. 

Tutti i lavori dovranno essere trasmessi non piu tardi del 
1° gennaio 1900 al Segretario Dott. Leon Simon, 24, Place 
Vend6me, Paris. 


*> # 

Regolamento del Congresso internazionale omiopatico del 1900. 

Art. 1. Il 6° Congresso quinquennale d’omiopatia si terrA 
a Parigi, in una sala dei palazzi delVEsposizione universale ad 
un’epoca e per una durata che in seguito verranno flssate. 

Art. 2. Coll’aprirsi della prima seduta si procederA alia 
costituzione deH’ufficio, onde i membri saranno eletti a squittinio 


(1) Una decisione posteriore fissd la riunione tra il 18 ed il 21 luglio in 
una sala del Palazzo dei Congressi. 


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I/OMIOPATIA IN ITALIA 


23 


segreto ed a maggioranza assoluta dei voti. Esso sara composto 
d’un presidente, di due vice-presidenti, d’un segretario perma¬ 
nent©, d’un segretario general©, di due vice-segretari e d’un 
cassiere. 

II segretario permanent© pero non e soggetto a votazione. 

L’assemblea potra nominare presidenti onorari quei membri 
stranieri od altri, cui essa intendera rendere omaggio. 

Art. 3. II Congresso & aperto a tutte le persone legalmente 
autorizzate ad esercire la medicina nei rispettivi paesi. 

Gli individui sprovvisti di titolo legale saranno ammessi a 
titolo di uditori; potranno percio assistere alle sedute, ma si 
asterranno dalle discussioni e votazioni. 

Art. 4. II Comitato di organizzazione si mettenk in relazione 
coi medici stranieri alio scopo di ottenere: 

a) Un rapporto special© dei singoli paesi riferentesi ai fatti, 
che interessano l’omiopatia, avvenuti dopo la pubblicazione 
dell’ultimo rapporto quinquennale. 

b ) Lavori sui vari rami teorico-pratici d’omiopatia, lavori 
a discutersi nelle sedute e che saranno inseriti nel resoconto. 

Art. 5. Tutti i lavori deggiono essere trasmessi al Comitato 
d’organizzazione al 1° gennaio 1900. 

Art. 6. I lavori approvati dal Comitato d’organizzazione 
saranno stampati in anticipazione e distribuiti ai membri del 
Congresso che ne faranno domanda, a vece di essere letti inseduta. 

Art. 7. Per la discussion© i lavori, secondo gli argomenti 
svolti, saranno divisi nei seguenti gruppi: 

a) Medicina generate: Fisiologia, Patologia generate, 
Batteriologia, Eziologia, Diagnosi e Prognosi. 

b) Materia medica e Farmacia. 

c) Terapeutica generate: Posologia, Polifarmacia, Iso- 
patia, Sieroterapia, Opoterapia, Elettroterapia, Igiene. 

d) Terapeutica applicata: Monografie ed Osservazioni. 

e) Speciality: Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Derma- 
tologia, Oftalmologia, Otoiatria, Laringologia, Chirurgia, Odon¬ 
toiatria, Medicina Veterinaria. 

f) Diversi: Storia delPOmiopatia, Interessi professionali 
(Insegnamento, Propagazione, Stampa, Ospedali, Dispensario). 

Art. 8. Parecchi membri del Congresso saranno preventiva- 
mente designati a prendere cognizione dei lavori relativi a cia- 


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24 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


scuno dei precitati gruppi e dovranno preparare un rapporto 
complessivo. Saranao concessi dieci minuti per la lettura di 
ciascun rapporto; indi si procederA tosto alia discussione, nella 
quale ogni oratore avr& la parola per cinque minuti. 

Art. 9. II presidente avra il diritto, preso consiglio dall’ufficio, 
di pronunziare la chiusura, ove consti che una questione accenni 
per la sua lunghezza l’esclusione di altri importanti oggetti. 

Art. 10. Gli autori, se presenti, avranno diritto a parlare 
ultimi prima della chiusura della discussione ed a tal uopo loro 
saranno concessi dieci minuti. 

Art. 11. Ld lingua francese e quella ufficiale del Congresso; 
in via eccezionale, durante le discussioni saranno permesse le 
lingue inglese, tedesca, italiana, spagnuola, alia condizione che 
Toratore siasi preventivamente munito d’un interprete fra i 
membri presenti. 

Art. 12. Neirultima seduta il Congresso decider^ la sede e 
la data del prossimo Congresso quinquennale. 

Art. 13. I membri aderenti dovranno versare una quota di 
venti lire; quella degli uditori e ridotta a lire dieci. Tale versa- 
mento, destinato alle spese di corrispondenza, di stampa, ecc., 
dara diritto, per entrambe le due categorie di sottoscrittori, ad 
una copia del resoconto del Congresso. f 

Art. 14. I medici omiopatici francesi invitano i colleghi 
stranieri ad un banchetto del quale la data ed il luogo saranno 
comunicati in tempo utile. La spesa sar& sostenuta da una 
sottoscrizione aperta fra gli aderenti francesi aH’Orniopatia. 

* 

* * 

Coliegio-convit to per i figli orfanidei Sanitari italiani , Perugia. 

Ricevemmo dalla benemerita Commissione a tal uopo istituita 
il resoconto del VII esercizio, anno 1898, dal quale risulta che, 
malgrado le spese incontrate per 10 orfani ivi ricoverati, rimane 
un fondo attivo di L. 13,958. E a desiderare che si filantropica 
idea faccia la sua strada anzitutto appo i medici per quel vincolo 
di solidarieta che dovrebbe legarli, sia presso coloro che non 
sanno negare il proprio obolo per qualsiasi opera buona, obolo 
che non saprebbe essere piu modesto essendo solo di L. 5 annue. 

Stamperia dell’Union© Tip.-Editrice. — Torino. 


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— 53 — 


Carte di tutti i denti, 184. Denti cariati senz* alcun 
dolore, 164. 

C ontrarre in dietro i muscoli del vis) mostrando i 
denti sudici e neri, terzo giorno, 184. 

Denti buoni, ina sudici e raacohiati, 53 — anneriti, 
164 a. 

Odontalgia — continna fin quando cadono tutti i den¬ 
ti, 163 — intollerabile, 4 — lacerante e tirante nei denti 
superiori, diffusa alia fronte, ottavo giorno, 2 — subitanea, 
violenta, persistente in piCi denti oariati, 6. 

11 dolore nei denti dei fumatori £ carat ter izzato cosi: 

Dolore — preceduto da sensibility esagerata in to mo alia 
corona e diflfuso , generalmente , alia radice, aggravate dal 
mangiare, 163—acuto lacerante nei denti inferiori, dopo 30 
minuti, 1 — circoscritto, nella sua maggiore intensity, agli 
alveoli, ove la radice dei denti funziona da corpo estraneo 
— ripetuto fino a costringere il paziente ad estrarsi i 
denti — tirante nei denti superiori sollevato dal compri- 
mere le mascelle, 33.° giorno, 1 — come pulsazione, o do¬ 
lore saltellante , o scosse elettriche diffuse da un dente al- 
1 * altro — aggravate dalle vicissitudini atmosferiohe , spe- 
cialmente dai cambiamenti istantanei da caldo in freddo; o 
viceversa da bibite spiritose come, vino, birra ed altri sti- 
molanti, in una parola , da ogni cosa che ecciti la circola- 
zione — cagionato dalla denudazione della radice dei denti 
divenuta scabra, essendo il periostio distrutto dall’ a/.ione 
continue della nicotina , che assorbita dagli alveoli e dal 
periostio, attacca e diatrugge la dentina (1). Questi fatti 


(i) O avorio, che forma la massa principalc dei denti, e, grazie alia 

4 


— 54 — 


svolgono una peculiare malattia nei denti dei fumatori, die 
non si puo confondere con quelle dovute ad altre c&gioni ; 
(perch6 nessuna di queste e persistente e continua come la rt- 
provevole abitudine del fumare) ed ha, inoltre, fasi caratteri- 
stiche speciali: annerimento dei denti (1): ipersensibiliti do- 
lorifica* masticando: arrossimento delle gengive, quando il 
periostio e gli alveoli sono compromessi: carie dei denti, 
quando & compromesso solo il periostio della radice, che , 
perduto il rapporto con gli alveoli, non ha le vie ordioarie 
per nutrirsi: cadnta o estraaione dei denti. £l possihile la 
guarigione con la sospensione del riprovevole uso del fu¬ 
mare, 57. 

Certo & che nessun fumatore conserva bene i denti fino 
a tarda et4 come quelli che non fumano* 163. 

FAUCI 

Angina cronica con susseguente faringite cronica, 164 a. 

Arrossimento , 109. 

. Asprezza ed escoriazione, 46 — il mezzodi, 1. 

Bruciore 40, 41, 45 — e raspamento, 76. 

Calore inghiottito, 7 — e bruciore raspante fin nelT e- 
sofago e nello stomaco, 44. 


sua struttura tubulare assomigliantesi a quella delle ossa, assorbe con grande 
faciltfc. 

(i) Lo smalto, sostanza durissima che riveste la corona del dentc t 
consiste in fibre prismatiche disposte perpendicolarmente aU' asse di esso. 
Queste fibre trovansi in maggior numero alia sommita che alia base del 
dente, ove comincia il cemento. La saUva, inquinata di nicotina, corrode 
lentamente ma sicuramente lo smalto e fa apparire i denti del fumatore, 
fessi pel lungo , rendendoli neri come ebano , per le materie coloranti che 
vi depone. 


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— 55 — 


C atarro delle tonsille, 45. 

Decorticatura , 66 — con pressione alia laringe , 43 — 
-con secchezza da non poter inghiottire , nel pomeriggio , 
secondo giorno, 2. 

Deglutire — difficile, aramenoche il cibo non sia collocato 
in basso della gola, 61— difficile, anche per piccole quan¬ 
tity 59 — dolorosissimo per spasmo delle fauci, 176 — im¬ 
possible, 84 a, 177: 

Dolore — inghiottendo, 154. 

Edema all'ugola, 154, 163. Ugolite cronica, 163. 

Faringite follicolare , 164 a. 

Irritazione frequente delie fauci e laringe , seguita da 
accesso di tosse secca, specialmente la notte, 105, 163. 

Muco tenace, nono giorno, 2, la mattina, 164. 

Bussare forte abituale, guarito sospeso il fumo, 163. 

S ensazione di — arsura, 84 b — dolore a destra, quando 
non s* inghiotte, 1 — escoriazione dolorosa inghiottendo, 1 
— pressione come di qualche cosa pungente , secondo gior¬ 
no* 2 — punture ricorrenti con calore il mezzodl, 7 — ra- 
achiamento e mordimento f subito, 7 — secchezza ed irri¬ 
tazione, 2, 137, 158 — solletico ed escoriazione, che pro- 
voca tosse frequente, dopo mezz* ora, 1 — qualche cosa che 
aoffoca, 74 , 171. 

Ugola facile a rilasciarsi, 163, I 64 a. 

Sornacchio di muchi, primo giorno, 2. 

Stimolo a toss ire per escoriazione, secondo giorno, 2. 

Strettesza ed angustia in attacchi notturni russando (Co- 
rallum rub. ) con palpitazione di cuore e dolore alia nu- 
<ca, 154. 

Tonrille in flam mate cronicamente, 164 a — ingrossate, 
118, 157. 

Su mille malattie croniche della gola , 950 sono do- 
vute al tabacco, 164 a. 


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ESOFAGO 


Senso — di zaffb periodico con sorda pressione, 7 —di 
pressione nella parte inferiore inghiottendo cibo, dopo tre 
ore, 4 — come se una spazzola fosse spinta giu nell’esofago- 
fino nello-stomaco, 96 a. 

EPIGASTRIC) 

Bruciore con eruttazioni frequenti, 179, acide* 16*5. 

Galore addormentandosi, 88 

Distenzione , 137 e molti altri. 

JDolore — CO, 191 — costante indefinibile , aggravate la 
notte, e talvolta accompagnato da pulsazioni ed ansipti, 153. 

Punture , 4° e 12° giorno, 2 — violent!, sollevate dal 
riposo, secondo giorno, 2. 

Scosse — che svegliano nel primo sonnacchiare, rij^e- 
tute tutta la notte e spesso la mattina , pritna della jc o- 
lezione, 167 — che svegliano il paziente, in agitazione ed 
allarme 33, 106 — da rendere il sonno una successione di 
salti, che consumavano il paziente: a termine di.due anni 
si ripetevano anche di giorno, come scosse elettriche , 165 
— con senso di languore alio stomaco, 186. 

Torcimento ron tendenza al vomito , lacrimazione , sa- 
livazione e conati di vomito, per un quarto d’ ora, 40. Si 
portano Je inani all’epigastro e si tirano le gain be in su 
come per sollevare un gran dolore di stomaco, terzo gior~ 
no> 184. 

STOMACO 

L* uso del taba co produce anemia se attacca maggior* 
mente le vie digeivnti» 163. 



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Acidith da 6 anni, guarita sospeso il ciccare , 179, con 
*rnttazioni acide, 164. ~~ 

Anoressta 52> 00, 104. 

Appetito — canind a parossismo, 105 — fcattivo la mattina 
02 — brescrato il pritrio giorno 2, 40, 41, 46, 105 — ditni- 
nuito qualche volta con dimagrazione, 92 — incessante, se 
non si marigia si ha nausea, 162, 17 # giorno, 2 — irregola- 
xe , 109 — fterduio, 10 ,'33. 99 — perduto parecfchi mesi 
prima che la tista si alterasse , 92, senza poter mangiare 
09 — vorace dopo B o 6 ore malngiato, nei decimo anno di 
tiso, 164 vorace, che cessa appena assaggiato poche cuc- 
-chiaiate di cibo, ariche gustoso, la sera, 164. 

Crampo , secofndo e sesto giorrio, 2. 

Desiderio —• eccessivo di sostanze acide , 164 a — 
grande di bevande acide e cibi conditi di pepe, 164 — 
grande di bavande alcooliche con grande appetito, 145 — 
xmllo in una ddnna , a mezzodi il pranzo disgusta, 1 — 
^mainioso per gli stiraolanti e per i narcotici, 81 (1). 

DYgestione distutbata, 107 — guasta , 191 — fctentata , 
164 a. Indigestione, 92. ^ 

Dilatazione gastrica dal mangiare divorando e here grande 
<juantit& di acqua e vino. 

Dispepsia dtfrante 10 anni (piu'o meno) accompagnata 
'da acidith, palpitazione, ipocondria e languore , 163, 164, 
166, 171, 179. 


(i) i, una vera mania ! Si persiste tenacemente a fumare, a fiutare ed- 
a ciccare , mentre tali riprovevoli abitudini si gitidicano pericolose ! La na- 
tura steasa spesso, in tm noveUo vizio, chiede Pantitodo di quello che l’am- 
mala: similia similibus. Per6 se lc bevande alcooliche combattono gli effetti 
funzlonali del tabacco, sono purtroppo insufficienti a combattere i disordini 
orgahici. Non sorprende, dunque, che i tabaccomani sieno. salvo eccezioni, 
anche bevi tori di vino e di liquori. 


— 58 — 


Dolore , 33 , 50, 66 , 186 — mangiato appena, seguito 
due o tre ore dopo da vomito 69 — costrittivo, mangiato, 
8.° giorno, 2 — diffuso agli intestini, 183 — straziante , 
come per aceto forte bevuto in gran copia; sforzatosi a 
mangiare non si pud prendere che poco cibo: sollievo dal ri- 
poso—come per aver inghiottito cosa maggiore del convenevole, 
la mattina, 183 — come se il bolo alimentare, ad un certo- 
punto y traversasse una apertura assai stretta e, passatala f 
destasse tin dolore diffusivo ed espulsivo: i liquidi destano 
simile fenomeno, ma meno intenso — con convulsioni ge- 
nerali, curvando il capo in avanti e stiraccliiando le mem¬ 
bra, con gridi istantanei, 33, 182 — con sonnolenza, dopo 
un* ora, 169 — aggravate da una profonda inspirazione, che 
lo diffonde fino alia spina dorsale ove sembra essere solle- 
vato da una eruttazione : 24 ore dopo il paziente ha pau- 
ra di mangiare o di here per non destare il dolore: queste 
sintomo fu notate la prima volta dopo lungo uso di tabacco r 
sebbene fenomeni di languore lo avessero preludiato, 144 — 
cagionato dal deglutire, percid non si mangia neanche a 
colazione 183 —• sollevato da bibite calde, sebbene le fre- 
scbe giunte nello stomaco, sembrano sollevare di pii, 183 , 

Eruttazioni acide, 65,186,191, 179 — acide e calde la mat¬ 
tina, terzo giorno, 2 — costanti, 115 —- frequenti con sa- 
pore del cibo, primo giorno , 2 — frequenti con nausea e 
languore, dopo pochi giorni, 2 — nuraerose, specialmente 
mangiato, tutto il giorno, 2, 163, 164 , 179 — varie, dopo 
mezz' ora 4b — vacue o vuote, primo giorno, 2 — con do¬ 
lore alia regione epigastrica , 33. Inclinazione e predisposi- 
zione ad eruttare, 40. 

Fame la notte, 164 a. 

Gastralgia 66. Caso osservato in un distinto professio- 
nista di 55 anni, che cercava cal marsi con bibite alcooliche 
e con lo stesso fumo! Una notte fu preso dal solito dolore. 


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— 59 — 


che dovette essere atroce. Chiamato, accorsi, ma non potetti 
fare altro che costatarne la morte avvenuta per sincope, 
164 b. e 191. 

Inappetenza la mattina, 164 a. 

Languors — di tutte le gradazioni e sensazioni possibili, 
163, 164, 165, 167, 171, 179 — nauseoso, seoondo giorno, 1, 
2, per molti anni ,170 — subitaneo con svenimenti o li- 
potimie, che obbligano a sdraiarsi a terra, 169 — con pressione 
nello stomaco, primo giorno, 1 — con malessere di stomaco, 
primo giorno — la mattina, sornacchiando rauco, con sapore 
insipido della bocca, ottavo giorno, 2. 

Mangiare divorando, bevendo grande quantity di acqua 
e vino con susseguente digestione difficile e vomito, una 
volta, 36* anno. Dodici ore dopo mangiato, il cibo A rejetto 
intatto con liquido acido puzzolentissimo e con fnoco ed 
acidita orribili dello stomaco, 164 a. 

Nausea 9, 10, 11 — levatosi la mattina, secondo gior¬ 
no, 2 — circo8critta alio scrobicolo, 40 — costante, 84 a, 
fino alio svenimento, sollevata dall’aria aperta, dopo 2 ore, 
2 — incessante e vomito frequente, 66 — subitanea , se- 
guita da vomito, 144 o da rigurgito di piccola quantity di 
cibo, 179 —- come mal di mare con frequenti vertigini e 
sudore freddo, 69 — con parlare sconnesso per un ora, 158 
— con tendenza ad ernttare che solleva r oppression© dello 
scrobicolo, 6 — con tendenza al vomito, 46 — con pun- 
tare alia tempia sinistra, secondo giorno , 2 — con saliva 
acquosa,- il roezzodi, 4 — con topnini di ventre, primo gior¬ 
no, 2 — con vomito, 13, 16, 62, 109 — con vomito vio¬ 
lent# di gran quantity di sangue, seguito da 3 altri accessi 
con minore quantity di sangue, 93 — aggravata dal pifi 
lieve movimento, 1 — sollevata dal riposo, 1. 

Pirosi , 92, 162 — dopo un quarto d’ora, 2 — annosa, 

i 


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— 60 — 


continua, come per aver raangiato rafani, 164(1) — grande, 
147 — originatasi nello stomaco e diffusa alia gola, quarto 
giorno, 2. 

Pizzicore immediatamente mangiato, seguito da breve 
diarrea: abitualmente si ripete 3 o 4 volte al giorno, 105. 

Sensazione di pressione, 1 , 43 —- circoscritta al cardia 
mangiando, 4 a — spasmodica, subito, 4, 36 — spiacevole , 
nello stomaco che si diffonde in sopra producendo rigurgiti, 
nausea, conati di vomito e vomito , che solleva un poco; e 
che si diffonde in basso per l’intero canale intestinale produ¬ 
cendo gonfiore deH’addome e stimolo a defecare con einissione 
di flati e minzione che produce sollievo dopo uu ora, 96 a 

— come dall'essere digiuno, 105 — come di sostanza dura, 58 

— come il cibo non si digeris.se bene, 165 — come rilascia- 
mento con una certa nausea, secondo giorno , 2 — come 
sconforto nello stomaco, 132. 

S ete, 33 — aumentata, 1 — forte da fare trangugiare 
grandi bicchieri di acqua fresca, 164 — grande specialmente 
la notte, 31 — nulla, Tacqua non scende, 12° giorno, 2 — 
nulla, mentre di ordinario si beve molto , primo e secondo 
giorno. 2 — nulla, 69 — violenta, 99 — violenta la sera 
del quarto giorno, 2 . Avversione per l’acqua, secondo gior¬ 
no, 2 . Voglia smodata ed ansiosa di bere acqua, 164 a. 

Vomito . Conati ed eruttazioni a mezzodi, 4 — persi- 
stenti, 59. Sforzi violenti, 191. Recere, 10. Vomito *-*- pranzato 
cagionato da emozioni piacevoli , 164 — acre, con grandi 
sforzi, la mattina. ottavo giorno — costante, 49 — di acqua 
con offuscamento di vista, 1 r— di liquido acquoso insipido, 


(i) Curata allopaticameute per gastjite cronica cob amaricauti ecc. 
Invece era cagionata da eccessivo funiare : Tintuii, fumai meno ed il di- 
s turbo lamentato cessd. 


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— 61 — 


amarOytalvolta la mattina prima della colazione , 24 — di li¬ 
quido acre e muco, seguito da sollievo, terzo giorno, 2 — 
di liquido brunastro misto a frammenti di tabacco , prece- 
duto da defecare, 174 — di liquido in un getto luhgo, 41 

— di muco bianco, 32 — di sangue, 97 — di sangue ab- 
bondante, fipetuto due o tre volte, 24 —facile di liquidb 
acre, dopo 1 ora, 2 — frequente da priricipio, 17(5 — inces- 
sante tutta la notte, 150 — spasmodico, 50 —- violento , 
3, 21, 22, 45,66, 183 — violento con anzieta e grande de- 
bolezza, 183 — violento cagionato da irritazione della la- 
ringe, 183— violento seguito da dolor di capo, 138 — con 
diarrea 166, 161 —— cagionato da impossibility dello stomaco 
a contenere 11 cibo 84 b. 

ADDOME E SUE REGIONI 

BorborUjmi 12, 46 — nel colon trasverso , 40 — vio- 
lenti, incessanti caminando. il pomeriggio del decimo gior- 
no, 2 — inspirando profondamente, gli ultimi 8 giorni, 1 
-— con gorgoglio e tormini, primo giorno, 2 - con senso 
di freddo nella persona. 2 con predisposizione alia diar¬ 
rea, 4 c. 

Golica 36, 39, 46, 66 intestinale continua, all’ora 
del pranzo, il mezzodl, 164 a — intestinale gravissima, ri- 
petuta da sentirmi e vedermi morire : si presentava quasi 
sempre assaggiando il prirao boccone e si calmava dopo 
uno o due evacuazioni liquide fetentissime, che mi brucia- 
vano il retto da farmi svenire, 164 a -- violenta, 88, 90. 

- come da purganti, verso sera, ottavo giorno, - con diar¬ 
rea, 7 — la mattina. quinto giorno, 2 - seguita da crampo 
alio stomaco, nausea e salivazione, decimo giorno, 2. 

J>i$icnsione 117 - con durezza e dolore al tatto, 59 — 
con dolore, 1. 



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Dolori, 34 , 47 — spaventevoli. 7 — acuti negl 1 inte- 
stini con stitichezza, che i in pone l’uso dei clisteri 84 b, 164 
— spaventevoli, generali nel ventre, specialmente nell’epi- 
gastrico con violento bruciore cagionante forti grida, 16 — 
circoscritti inferiormente, con diarrea considerevole, in una 
donna, 21. £ caratteristico di questi dolori, che si destano 
pii nel lato destro che nel sinistro, il sudore freddo , 163. 

Flatulenza con dolori nel ventre seguiti da diarrea con 
tenesmo la sera, settimo giorno 1 — con nausea 157 — 
la notte, 164. 

Ipersensibilita _ da non poter esse re toccato senza provare 
dolori interni seguiti da fecre raolli che sollevano; a mez~ 
zanotte svegliandosi, 1: ed alle 4 a. m., primo giorno, 1 — 
della cute e pih in quella dello scrobicolo da non poter tol- 
lerare la pressione o il contatto del vestito, 19. 

Movimenti corae per prossima diarrea, primo giorno, 2, 

Retrazione e contrazione, 176 — con borborigmi, 36. 

Scosse nel!’ intestino, addormentatosi la notte; pii rare 
il giorno con languore di stomaco, costipazione e dispepsia, 
179. 

Sensazioni — di calore nell* intestino — di lacerature, 
la notte, ottavo giorno, 2 — di peso e distensions, 157 — 
di pressione, 43, 44 — di punture istantanee e numerose 
in tutto il ventre, dopo mezz’ora, 1. 

Tormini , primo e quarto giorno, 2 •— con borborigrai 
dopo quattro giorni , durante dodici giorni* 2 — con pun¬ 
ture, 49 — seguiti da dolore rodente nello stomaco* quarto 
giorno, 2. 

Fegato e sua regione. Dolore in tutto la regione, diffon- 
dentesi alio scrobicolo premendovi, decimo giorno, 2. Epatite 
acuta cagionata da ec *essivo fumare 134. Fegato ingrossato, 
157. Punture nel fegato sotto le false costole . verso sera r 
primo giorno, 2 — diffuse alio scrobicolo camminando, de¬ 
cimo giorno, 2 — come di aghi aggravate dal respirare $ 


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— 63 — 


prittio giorno, 2 —■ sol leva te dal curvarsi, quarto e decimo 
giorno, 2. 

Regione gastrica. Sensibility dolorosa di tutta la regione 
cagionata dal la minima pressione. La sede del dolore & real- 
men te sotto al cuore nell’ ipocondrio sinistro. La pressione 
leggiera lo solleva temporaneamente, ma dopo ritorna in 
parossismi, £ aggravata dal moto e sollevata dal riposo 
complete. Sensazione come quella che si avverte nella re¬ 
gione della milza dopo lunga corsa, 102. 

Regione iliac*. 8 ensazione di debolezza, quindicesimo gior¬ 
no, 1. 

Regione ipocondrica (lembo delle costole spurie ). Pres- 
stone , terzo giorno, 2 — sotto le costole destre, come per 
un peso gravantevi; la sede & dolente al tatto; 2. Punture 
brucianti all’estenm a sinistra, dopo cinque minuti, 2 — 
sotto le costele a destra, secondo giorno , 2 — brucianti 
nel fianco destro, primo, secondo e settimo giorno, 2. 

Regione ipogastrica ( tra gl’ inguini ). Dolore pressivo, 
violento, con nausea e oonati di vomito, t — con freddo- 
lositA della persona, 1 — sollevato da flatulenze, 1. 

Regione ombelioale. Dolore cr&mpoide, 1 — tagliente 
intorno 1’ anello, quinto giorno, 2 —- con retrazione cram- 
poide dell'anello* 1 Retrasione dolorosa, specialmente curvan- 
dosi 1. S ensazione di pressione e di lancinate, 1. 

RETTO ED ANO 


Bruciore all’ ano da svenire , cagionato da defecazioni 
liquide, 164 a. 

Dolore bruciante defecando, 1. 

Emorroidi fluenti, ricorre nti come mestrui, migliorate 
assai sospeso il fumo, 163. Accenno ad emorroidi dal di* 



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— 64 — 


ciottesimo al ventunesimo anno: al trentaseiesimo provavo 
nel retto bruciore come per fuoco acceso, 144 a. 

Prurito intorno* l’ano, 48, 104. 

Tenismo frequente con desiderio di defecare, ottavo gior¬ 
no, 2— con dolore violento al sacro, defecarldo fecce molli 
quarto giorno, 2. ■ 

Tumori emorroidatii con emorfagie ricorrfcnti gravissi- 
sime, migliornti o guariti in fiutatori e fumatori che smi- 
sero l’uso del tabacco, 1<53. * ‘ 


FECCE 


Fecce — diarroiche conbruciofe all’ano e tenesmo, 5 vol¬ 
te la notte secondo giorno,. 1-—dure piu dell’usuale e nere, 
dopo trentasei ore, 4 b— freqiienti e pastose, 43 —involon- 
tarie e molli 67 ~ istantanee quasi involontarie, pastose se- 
guite da’tenesmo, 1-—liquide con colica, 7 —molli piu dell’or- 
dinario, 44, 76 — nere e fetide, 88 — ovine che si emettono 
con aiuto di clisteri , per lb innanzi erario costantemente 
regolari, 176 — pastose, vischiose e melmose in maggiori 
quantita dell’abitnale con flatulenze, 45—sanguigne, acquose 
involontarie ed incoscienti, 59 — come per azione di par- 
gante sul colon, 20. ! 

Defecazione — involontaria, lu7—due sedute la sera, 
seguite da stimuli a defecare per lungo tempo, secondo gior¬ 
no, 2 — due volte la notte, terzo giorno ; 4 — due volte 
in ventiquattro ore , seguita da addoloramento interno del 
ventre, secondo giorno. 1 — con minzione, 107. 

JDesidcrio di defecare — frequente ma sempre con scarso 
sieto, preceduto e seguito da dolore di ventre, secondo giorno 


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1 (1) ,-* furaato mezzo sigaro la mattina* subito dopo co- 
lazionee prima cbe si finisca di fumare, 53 —» furaato a 
digiuno, la ma(;tina, 164. 

S timolo a defective — frequente ed urgente la raattina, 
ottavo giorno, 2 — vario, seguito alcune ore dopo da eva- 
cuazioni dure, 4 b. 

Peso medio, in 5, giorni prima di fupiare once 8*10: in 
5 giorni, dopo fumato* once 8,09 (102) , prima di fum*re~« 
once 6,04: fumato per 5 giorni, nnoe 4,52 (103)., 

Sforzi a defective — violenti come se le fepce fossero trat- 
tenute, pur essendo molli, 2 — con bruciore , defecato, set- 
timo giorno, 2 — per lungo tempo, secondo giorno, 2. 

Diavvea 7, 11 — a varie riprese, secondo e terzo gior¬ 
no, 2 — in attacchi frequentissimi, 151 — tre volte, il 
quarto giorno, con dolore di escoriazione all’ano> 2 — ac- 
quosa, fetida, seguita da tenesmo 1 , 42 , 46 — continua o 
quasi fin al trentaseesirao anno, 164 a — f luida, primo giorno, 

2 — impellente, acquosa, indolente , come non si osserv6 
negli sperimentatori, la mattina quattro o cinque volte, al- 
tlraata a stitichezza fino all’indomani: guarita, sospeso l’uso, 
in" due settimane, 163 — profusa, 58 , 93 — sierosa, con 
colore peculiare grigio pallido del viso, dopo uno o due 
aiini di avvelenamento cronico: il sangue diviene fluido ed 
anemieo e le congestioni passive frequenti , 65 — verde 
melmosa con tenesmo, 1 — verde bruna ed impellente da im- 
brattare il letto ed il pavimento. 163, con attacchi convulsivi 
174 — violenta* ad intervalll con tormini per alcuni giorni 
seguita d£ stitichezza, 105 — come quella del colera, 75 , t 
164 — con colica* primo giorno 2 — con debolezza grande 


(t) Sintomo frequente in tutti i tabaccomani, che ricorrono a tutte le 
irrigazioni possibili. 


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— 6G — 


agli sfinteri, 116 —con dolori che i tabaccomani chiamano 
« attacchi biHosi ripetuti > 151 — con vomito e delirio- dopo 
due ore- 71 — alle 2 a. m.. invariabilmente ogni notte, per 
8 mesi* guarito sospeso l’uso* 101 — la mattina levandosi 
alle 2 a.m., in due sedute, prima di colazione, C8. 

SStitichezza 99*164 a. 186 — predisposizione, 7 — abi- 
tuale: non potevo evacuare senza aiuto di irrigazioni, 164 
—- abituale, maggiore se si & sofferente per altra causa, 69 
— contro l f abitudine» 2 — per dodici ore, cioi defecare la 
sera invece della mattina* come era abituale; con fecce piu 
dure del solito, 1, per due giorni, 6, per quattro e sette 
giorni * 38 — ostinata talvolta alternata con diarreat 153, 
164 — ribelle* 191. 


ORGANI URINARI 

Uretra. Bruciore e solletico seguito subito da minzione 

la notte, 45- pruriente durante e dopo la minzione, ot- 

tavo giorno. 2-urinando 99. Punture urinando, 43 —• 

prima della minzione* 30. 

Uretra-meato. Infiammazione ed agglutinazione f sesto 
giorno. 2, da scindere in due il getto delFurina, 164. 

La goccetta militare potrebbe esser cagionata dal tabacco ? 
163. 

Vescica. Debolezza estreraa da non contenere le urine* 
oomplicata a catarro vescicale * 164 a. ParaJisi della vescica 
e del retto, osservata in varii casi* 53. 

Minzione. Desiderio — cos tan te, 75, 149-frequent©, 5 

— frequent© con maggiore quantity di urine* che la notte 
era emessa involontariamente in una volta, 41. Minzione in- 
volontaria, 7, 18, 19. 176. Stimolo impellente con abbondante 



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1 


— 67 — 

urina, 96 a; da essere obbligato a levarsi spesso la notte 
eon quasi incontinenza 44 164. 

Urine — abbondanti rossastri o quasi incolori nei casi di 

eccessivo uso 163, 179, 185 -aumentate rosse, fetide, ara- 

moniacali, 40; ancke per piccole dosi, 25 copiose.raa 
pallide, 42 —• frequenti piii dell’ordinario; alle volte goc- 
ciolio involontario, 43, 164 ; — giallo-rosse, 1 — giallo- 

limone-chiare, piii copiose dell* ordinario, 4 b. 4 c.-rosso- 

oscure con fetore di tabacco , 30 — scarse non eccedenti 
cento grammi la notte; minzione frequente di urine chiare 
ma non eccessive. il giorno, 163— scarse che divengono abbon¬ 
danti sospeso T uso , 163 —. soppresse, 36 — spumantissi- 
me, 164 a. 

Analisi: urine pocke ed oscure, peso specifioo 1025, rea- 
zione acida, urati e mucki in depositor senza glucosio n & 
albumina, 157. Albuminuria al secondo giorna 178. 

Prima omrv. Quantity media giornaliera delie urine, 
cinque giorni prima di fumare: Once 41,69, che contengono: 
Acido libero gr. 27,86; Urea gr. 657,69; Acido urico gr.12,83 
Cloruri gr. 148,81; Acido fosforico gr. 56,18; Acido solforico 
gr. 36,92. 

Quantita media giornaliera delle urine mentre si fuma: 

Once 39,82 eke contengono : Acido libero gr. 32,89; 
Urea gr. 615,32; Acido urico gr. 18,71; Cloruri gr. 125,77; 
Acido fosforico gr. 80,01; Acido solforico gr. 41,33. 

S econda osserv. Quantita media giornaliera delle urine 
5 giorni prima di fumare : Once 38,85 * che contengono: 
Acido libero granelli 24,64; Urea gr, 610,50; Acido urico 
gr. 10,53; Cloruri gr. 129,55; Acido fosforico gr. 44,23; A- 
cido solforico gr. 31,66. 

Quantity media giornaliera delle urine durante 5 giorni 
di fumo: Once 37,34 eke contengono: Acido libero granelli 
27,67; Urea gr. 547,96; Acido urico gr. 15,05: Cloruri gr* 
114*55; Acido fosforico gr. 74,46; Acido solforico gr. 40,01. 





— 68 — 

ORGANI GENJTALI 


Maschili avvizziti e flosci 116. Coito senza volutta e 
poco desiderio dopo uso prolungato; l’inverso accade nei prim* 
tempi dell* uso, 164 —- prolungatissimo cui segue p rostra- 
zione grave, 164 a. Debolezza con diminuzione di sperma , 
al trentaseiesimo anno. 164 a. Emculazione di liquido prosta- 
tico, ottavo grado, ?. Erezione verso la mattina. primo giorno 
2, 164 -— frequente senza voluttA, secondo giorno, 2. For - 
micoho nel ghiande 2. Impotenza: erezione e desiderio nulla 
118. Istinto venerea nullo o debole negli ultimi tempi del- 
T uso. Dal diciotteslmo al ventiduesimo anno si mani¬ 
festo potentissimo con genitali eccitatissimi, 164 a. Ripu- 
gnanza al coito alternate con desiderio smodato 164 a. Sper- 
m*torrea } 42 —- notturna, 41, 92, 164, senza svegliarsi, 
ottavo giorno, 2. Sterility dopo l’uso smodato, 164 a. 

Muliebri. Mestrui disordinati , 98 —— ritardati di un 
giorno e piO profusi dell’ ordinario , primo giorno, 1. S cola 
di poche gocce di liquido sieroso dalla vagina, quattordice- 
simo giorno dopo i mestrui, 2. Gravidanza. La moglie della 
speriraentatore soffri ‘ in 5 gravidanze , svenevolezza della 
stomaco, nausea e cefalea , cagionate dal fumo di tabacco 9 
essendone libera quando non vi si esponeva, 164. 

Etienne di Nancy nella Revue scientifique di questo anna 
dimostra con dati statistici: i bambini concepiti dalle ope- 
raie di tabacco muoiono , in media, il doppio degli altri 9 
e quelli lattati dalle medesiroe soccombono, durante la lat- 
tazicne, quasi 100 su 100! 


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— 69 — 


ORGANI RESPIRATOR11 

Laringe. Dolore costrittivo, 37 — solleticante con voce 
alterata , 83. Laringite , 164 a. Raucedine da mormorare ap- 
pena alcuni suoni inarticolati 176. Voce debole, 157 — bas- 
sa , 138 — rauca, quarto giorno, 179, 183 — velata da 
muco fortemente aderente, 164. 

Trachea. Irritazione della parte superiore , seguita da 
espettorazione M. Tosse costante , con bruciore al laringe , 
33 — osservata in chi abusa fumare sigarette, specialmen- 
te se inala il fumo , con sputo sanguigno e catarro cr<>- 
nico , 103 — costante con emaciazione e debolezza , 188 — 
secca, 1, 2, 3, 7, 13 — secca e corta, 153 — secca continua 
che talora diviene convulsiva, giorno e notte: sollevata dal 
pasto, 70 — solleticante . 58 , 104 — con singhiozzo , tal- 
volta come se si soffocasse ; per un quarto d’ ora , decimo 
giorno, 2 — per disordini cardiaci, 163; con sputi neri, 157 
la sera, 2. 

Petto. Angina pectoris. Attacco di mezz’ ora il sabato ; 
un secondo attacco la notte del lunedi seguito da morte , 
la mattina, 115. Forme varie dal semplice dolore alia ste¬ 
nocardia con sudore freddo , 163 — seguite da alterazioni 
organiche, incurabili se non si sospende in tempo l’uso del 
tabacco, 163. 

Bronchite } 164 a. 

Costrizione — violentissima, decimo giorno, 2 — circo- 
scritto alio sterno superiormente con dispnea e necessita di 
respirare profondamente, con dolore lancinante dal cuore al 
vertice del capo, 147 — con sudore freddo, 163. 

Dolore — fugace nel petto. 58 — sordo circoscritto al 
quarto spazio intercostale sinistro, e, benchS non acuto, mo- 
lestissimo, perchd accompagnato da costante sensazione di 






— 70 — 


oppressione. Non e aggravato ne sollevato dal respirare 
profondaraente , ne dal cambiare posizione. Si osserva Y at- 
tacco usualraente nel porneriggio (tranne P ora del pranzo) 
e verso la mezzanotte; sollievo la raattina senza pregiu- 
dizio del respiro » della digestione e della circolazione, 72 

— come barra di ferro che dalla mammella destra alia si¬ 
nistra, finisce per avvolgere il cuore in un cerchio di ferro. 
II cnore si arresta mortalmente per un minuto e poi si con- 
trae spasmodicamente. Questo attaccodura due ore accompa- 
gnato d’ affanno e dopo il cuore intermette ogni 4 battute. 
Per 27 anni simili attacchi, con un crescendo di pochi se- 
condi ad ore intere. si ripeterono due o tre volte al giorno 
o alia notte e cessarono sospeso V uso del tabacco , 173 — 
come per escoriazione riposando, 12.° giorno, 2. 

Emottisi ripetuta con febbre etica. Si ebbe la guarigione 
sospeso il fumo, 103. 

Espettorazione mucosa, grigia la mattina, secondo gior¬ 
no, 2 — mucosa densa come per catarro bronchiale, 163. 

Fhiccidita dei polmoni, seguito da raarasmo in un fu- 
matore, 64. 

Lamenti frequenti, come per oppressione o per males- 
sere, terzo giorno, 184- 

MaJattie di petto frequenti nelle operaie delle fabbriche 
di tabacco, 163. 

Oppressione , 50 — costrittiva con preoccupazione che 
una disgrazia abbia da sopraggiungere, terzo giorno, 2, 164 

— grande, 2, 171 —sollevata dall’inspirare profondamente, 1. 

Sensazioni : di ansieti nel petto e regione cardiaca, 49 

— di pressione con anzieta, 179, 189 — di punture, primo 
giorno, 2 — di punture , respirando profondamente , quarto 
ed ottavo giorno ,2 — di punture numerose e fugaci . a- 
vanti ed indietro, respirando profondamente, 1 — di ‘scosse 
nel petto e nella regione cardiaca ; in principio sempre la 
notte, indi, svegliatosi, il giorno » con flusso di sangue al 


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— 71 — 


w 

V- 


capo e momentanea perdita di coscienza ,45 — di soffoca- 
zione, 153 — come se i muscoli intercostali fossero tagliati 
in pezzi anteriormente e posteriormente, respirando pro- 
fondamente con pianto, aggravato dal tatto , primo giorno, 
2 — come se il petto fosse troppo angusto respirando, se- 
condo giorno* 2. 

Respirazione. L'aria espirata acquista, dopo 1’ intossica- 
zione, un odore pronunziato sui generis che 5 avvertito dal 
sofferente e da chi lo avvicina, 96 a; 

Secondo gli sperimentatori 87 e 87 a, l’acido carbonico 
cresce fumando e il vapore acqueo diminuisce, come rile- 
vasi dalle seguenti cifre : 

Cinque giorni prima di fumare Taria espirata contiene: 

Acido carbornico gran. 10456,53 
Vapore acqueo » 4667,55 

Cinque giorni dopo fmnato e fumando, l’aria espirata contiene: 

Acido carbonico gran. 10458,27 
Vapore acqueo » 4386,17 

Atti respiratorii — brevi alle volte lenti e profondi, 
talora sospesi apparentemente» 45 — corti con necessity 
di prolungarli , 133 _ deboli, 102, 103 — facili poggian- 
dosi sul lato sinistro e preraendovi la mano , 2 — irrego- 
lari ed a sospiri. 148 — lenti con torace appena dilatato , 
16 — liberi piu dell’ usato, 45 — profondi e spasmodici, 
sei per minuto* 61 — profondi e difficili con lamentO’ 183 
— prolungati, dopo 50 minuti, 40 — rapidi con difficolti 
di respirare, 40 — rapidi in una donna, 11. 

Dispnea , 32, 36, 49, 153 — a lunghi sospiri, 73 — al 
massimo grado, in un uomo, 31 — quasi costante, con ra$- 
toli sibilanti di grande noia, 70 — grande con palpitazione 
e malessere nella regione cardiaca salendo scale o strade 
erte, 144 — sempre salendo, 81 — con sospiri, 176. 


i 

i 



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— 72 — 


S income ed asfiesia, 48. 

S offocazione, 50. Parossismo ehe frequentemente desta 
ansieti spaventevole, 153. 

S ter tor 89. 98. 


CUORE 

Ahsieta precordiale istantanea, violenta, la sera* seguita 
da insonnia che obbliga ad uscire di letto, 117. 

Aritmia , quasi tutti gli osservatori citati a pag. 24 e 
seg. del num. 2 corr. anno di questo giornale. 

Ateromasia ed endocardite — ineipiente in una donna 
di 50 anni, guarita sospeso il fiutare, 132 — in un conta- 
dino di forma atletica, guarito sospeso il fiutare. 

Due figlie della prima erano cloro -aneraiche ed emofi- 
liache, ed una figlia del secondo era solo cloro-anemica seb- 
bene di scheletro ben sviluppata, con gli antitodi del tabacco 
guarirono e Tultima da sterile divenne anche madre, 163. 

Battito — paralizzato, 177 — come un soffio forte dor- 
mendo sull’orecrhio sinistro f 164 a, guarito sospeso il fu- 
mo, 163. 

Cardiopalmo dal 18° anno, in tutto i suoi stadii : dal 
debole all’ intollerabilissimo, 164 a. 

Crampo cardiaco, 164 a. 

Lolore — diffuso al vertice con sensazioni di costrizioni 
e punture al manubrio dello sterno con bisogno di profondo 
respiro, 84 a _ fisso, insistente, sordo verso la base del cuore, 
come se fosse stretto da artigli , 164 — istantaneo, lanci- 
nante e violento come se comprimesse il cuore in uuo stret- 
toio, polso insensibile, la sera fumando, (Tattacco dur6 dieci 
minuti) 112 - leggiero ma continuo , che si presentava di 
un tratto senza preludio; 1* avvertivo pii la sera , fumando 
dopo pranzo, anzicchd la raattina (gli accessi non erano di 
eguale durata, il piii lungo fu di due ore : una volta sola 


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— 73 — 


ebbi sollievo da una dose di bryonia 6 a ) 164 — profondo al 
precordio con intermittenza di pulsazioni, aggravato di 
notte* 70 — con costrizione trasversale alia parte superiore 
del petto senza poter camminare o parlare; polso insensibile, 
main fredde per piu di mezz’ora la mattina* 110. 

Palpitatione, 165, 182, 86, 91 — ambascioso, 136 

— violenta, terzo e quarto giorno, 2 — violen tissima, co- 
stringendo a muoversi attivamente, 133 — giacendo in letto 
sul lato sinistro , si 6 obbligato a girarsi sul lato destro , 
dodicesimo giorno, 2, 164 — con angoscia in gola, 143 — 
con dolore, 157 — con dolore e costrizione a forma di at- 
tacco , la mattina e la sera per avere inalato il fumo, 163 

— con oppressione e dolore fra le spalle, la notte, 109 — 
tutta la notte ; 109. 

La palpitazione si aggrava giacendo sul lato sinistro 
e si solleva dal girarsi sul lato destro, 163* 164. 

I tabaccomani si credono generalmente essere affetti da 
malattie idiopatiche di cuore se colpiti da dolore o malessere 
nella regione precordiale e senza poter giaoere sul lato 
sinistro la notte 81, 163, 164. 

Le malattie di cuore, pcrd, sono comunissime tra i ta¬ 
baccomani, che non si ravvedono in tempo, 85, 163 e mol- 
tissimi altri. 

Sangue fluido, globuli rossi rari, non confluenti, ed 
aggrinziti, 110. 

8 ensazione — di liquido che scorre internamente 163 , 
179, 182* 185. Questo fenomeno si spiega con la ipersensibi- 
li tA della intera regione cardiaca, prodotta dal nicotinismo, 
che fa discernere il fluire del sangue nel cuore ed in tutti 
i vasi annessi: loch6 non succede nello stato normale — 
come se il cuore ballasse nel petto, 164 a. 

Sofflo — sistolico quasi nei due tempi od intorno ad essi, 
157 — come il russare del gatto, udito nella regione car¬ 
diaca—-come quando accompagna il rigurgito aortico, 175* 



\'V. 


— 74 — 




Suoni — entrambi chiari ma deboli con qualche inter- 
raittenza , 148 — inandibili e movimenti deboli, dopo tre 
giorni, 184. 


POLSO ARTERIOSO 


Compressibile appena , ma perfettamente regolare 105, 
167. 

Debole — ed irritabile con carattere strano per pareccbi 
giorni, primo giorno, 2 — e piccolo, 54, 175» 176. 

Duvo e celere in un uomo, 32. 

Frequente — piu del solito* 93 — e piu pieno 4 c. La 
frequenza del polso aumenta anclie per piccole dosi ed in 
ragione diretta coll’aumentare di esse. Oscilla continuamente, 
in seguito a dosi ripetute,in modo da aumentare di alcuni 
battiti, per poi discendere al disotto della media primitiva. 
Le variazioni si ripetono senza regola oostante, 96 a. 

Impercettibile come anclie il cuore nell’ ultima mezz’ o- 
ra, 61. 

Intermittente — frequente men te con dolore al cuore, 180 
— irregolare e variabile, centotrentotto per ininuto, in breve 
tempo scese a trentotto per minuto ,181 — ventuno volte 
in ottantotto fumatori inveterati tra i ventisette e i quaran- 
tadue anni, 131 — violento, 50 e piccolo, 114, 164, 183. 

Lento , 38, 40, 95, 116, 167 ; lentissimo , 32, 36, 46, 50, 
impercettibile per quindici secondi, 59 

Molle , pieno e debole , 148 — piu che frequente (don¬ 
na) 31. 

Nullo— terzo giorno, 2 — dopo cinquanta minuti, 86. 

Percettibile appena , ottantatre pulsazioni, 84 a, 84 b — 
piccolissimo , intermittente estremamente lento, in quaran- 
tacinque pulsazioni, 16. 



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— 75 — 



Piccoo, 02 , 117, 167 — frequentissimo , 93 — rapido 
ed irregolare, 44, 117 — con pelle fredda e coverta da su- 
dore untuoso e denso, 3. 

Pieno , duro e rapido, 102. 

Pulsazioni ottantacinque. priraa e novantadue durante 
I’esperirnento, 102 quarantotto in un minuto* sedendosi, 
con polso arapio e pieno sott > le dita e rapidainente com- 
pressibile : aurnentato da ogni rainimo moviraento , piu di 
quanto occorre nello stato sano, 133. 


Quadro dimostrativo seoondo gli autori 119, 123, 124, 
125, 127, contradistinti con numeri roraani. 


Frequenra del 

polso normale 

*'••1 

prima dell’ uso 

Tempo in minuti | 

i 

decorso dall’uso 

1 

Frequenza del 
polso nei tempo 
consecutivo al- | 
l’uso,dopo parec- ! 
chie osservazioni 

i 

Media della 
frequenza, per 
ogni minuto, 
dopo 1’ uso 

I. 74 

minuti 

i 

6 

81 a 

» 

media 81,6 


* 

16 

85 a 

97 

* 93 



7 

83 a 

102 ; 

» 03,4 



8 

105 a 

110 

o 10(3 

* 


7 

76 a 

82 

* 78.2 



10 

68 a 

74 

» 70,8 


» 

6 

76 a 

94 

» 85,5 



4 

95 a 

98 

» 95,2 

I[. fumato 
sollecitam. per 


3 

94 




» 

2 

87 a 

97 

» 93,8 

III. 82 



80 a 

86 


IV. 65 


7 



media 64 


» 

7 

68 a 

74 

» 70,5 


» 

5 

76 a 

81 

» 78,4 

V. 73 

! » 

10 

71 a 

76 : 

media 73,4 

» 


6 

74 a 

87 

» 77,25 


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— 76 — 


COLLO E NUCA 

Bruciore e tensione della pelle del collo, a destra , se- 
condo giorno, 1. 

Contrattura da non potere girare il collo a destra , ot- 
tavo giorno, 2. 

Dolore nevralgico con strettezza della gola, 154. 

Pesantezza e dolore della nuca obbligante a togliersi un 
fazzoletto che la ricopre, primo giorno, 2. 

STERNO 

Pressione sopra e sotto lo sterno come per peso che vi 
graviti, terzo e quinto giorno, 2. 

Punture — sottili nel terzo medio , diffuse al resto, 1. 
— con impossibility a respirare profondamente, primo gior¬ 
no, 2. 


SPALLE, DORSO E REN I 

Bruciore sntto le scapole, second*» giorno, 2. 

Dolore — pressivo nella regione renale, urinato 46 — 
tra le scapole con oppressione al precordio, 114. 

Iperestesia lungo la spina* specialmente alia nuca ed ai 
lombi, 98. 

Pulsazioni sotto la scapola destra primo giorno 2. 

Punture tiranti nella spalla sinistra e scapola destra, 
secondo e quarto giorno, 2. 

Sensazioni di pressione dolorosa nella regione renale,! . 


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— 77 — 


LATI DEL PETTO 

Dolore — grande con ambascia al lato sinistro, special- 
mente intorno al precordio , 156 156 — sordo alternato a 
mal di gt>la, 105 — come per puntura di un coltello (dopo 
5 minuti) 1. 

Punture — a destra, quarto giorno, 2 — acute a destro 
diffuse all’ascella, sollevate dall’inspirare, dopo mezz’ ora, 1 
— come di spine sotto le costole spurie a destra con stret- 
tezza di petto 4 c. a. 2; sotto la mammella sinistra t primo 
giorno* 1. 

Sensazione di punture ai lati, respirando profondamente, 
con grande debolezza del capo, con vibrazione nel campo 
visivo da non poter distinguere gli oggetti, e senso di ubria- 
chezza, primo giorno, 2. 

LOMBI E SACRO 

Dolore — costrittivo al sacro , defecato, quarto gioruo, 
4 — int’dlerabile . costrittivo violento, tan to ai lomhi che 
al sacro, sedendosi o giacendo nel letto 4, 4 a, 4 b — pres- 
sivo nella regions lombare , al^andosi dalla sedia ed inco- 
minciando a camminare , 1 — pulsante al sacro la sera , 
sollevato dal camminare, primo giorno* 4. 

MEMBRA IN GENERALE 

Condizioni catalettiche delle braccia e gam be. La posi- 
zione data all’ arto, se non mosso , 6 mantenuta per 5 rai- 
nuti, 156. 

Contratture delle membra, secondo giorno, 184 — teta- 
niche osservate in un contadino di quarant’ anni, fumatore 
che mori di atrofia muscolare progressiva, 163. 



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78 — 


Cianosi, 32, 34, 49. 

Crampi tetanici , 154 a. 

Lebolezza grande e tremore del le mani e dei piedi, pri- 
mo giorno. 2. 

Dolore — alio sciatico destro, 164a—in tutte le mem¬ 
bra, 99. 

Paralisi e rilasciamento delle membra, 48. 

Prosirazione e debolezza delle membra, 1. 

Rigiditd, 33, 186. 

Rilasciamento e debolezza con quasi tremore incessante 
e convellimento cmvulsivo frequente, 30, 60, 181. 

S ensazione come se le dita fossero pm lunghe ( in un 
fumatore) dopo aver inspirato il fumo per tre volte, seguita, 
fumando ancora, da sensazione di aver perdut > 1’ uso delle 
gambe, dalle ginocchia in giu. Un sigaro, fumato alFaperto, 
non gli produce nulla, ma fumato in camera produce una 
specie di paralisi nei polpacci, 155. 

Stanchczza facile 164 a. 

Tremore delle membra , 34 , 43, 49, 02 — leggiero di 
tanto in tanto, 164 a — senile, 163. 


ART1 SUPERIOR! 


Braccia tenute sul petto> 98. J1 destro e come paraliz- 
zato da crampo , dodicesimo giorno , 2. 11 sinistro 6 come 
paraliz/ato ed addolorato, quinto giorno, 2. 

Contrazioni spasmodiche delle braccia e delle mani, 31. 
Dolore tirante come per un ulcera che formi circoscritto 
in uno spazio quanto uno scudo sul braccio sinistro, quarto 
giorno, 2 — alzando il braccio, primo giorno, 1 
Tcndenza a stiracchiarli, secondo giorno- 2. 



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79 — 


Tensione del braccio sinistro, specialmente nel gomito, ' 
primo giorno, 2. 

Tremore delle braccia e delle mani, 145; nei vecchi fhi- 
tatori, 163. 

Gomiti. Dolore atroce al gomito destro con contratture 
ed atrofia dei rauscoli flessori dell’ avambraccio , in un fu- 
matore di 50 anni, 163; pungente nel gomito destro da non 
potere stendere il braccio, secondo giorno, 2; tirante nel go¬ 
mito girando I’avambraceio, 163, 164. 

Avambracci. Dolore come per storta nel destro (special¬ 
mente verso il gomito ) con punture dolorose eseroitandolo, 
terzo giorno, 2. Lacerature nei tendini del sinistro, verso 
la mano e il gomito, secondo giorno, 1. 

Mani. Contrazione e rigidezza nolle giunture, primo 
giorno, 2, 58, 84 a, 116. Debolezza, primo giorno, 2. Dolore 
paralitico , tirante spasmodic') nella mano destra diffuso al 
gomito, quinto giorno , 2. La sinistre fredda e la destra 
calda, dodicesimo giorno , 2. P unture e lacerature nella de¬ 
stra, dopo dieci minuti, 2. Sensazione come di paralisi e di 
freddo, seguita da brumore ed assiderazione dei polpastrelli 
con movimento difficile, con freddo e brividd della persona, 
ottavo giorno, 1. Tremore delle mani, 183 , porgendole o 
esibendole , 68. fino al trentaseiesimo anno indi si acqui- 
st5 piu forza, 164 a ; tremolio lieve che impediva di scri- 
vere , dovendo farlo si era obbligato a dettare ; sospeso il 
fumo il disturbo lamentato cesso completamenre, 163, 164 a. 

Mano-dita C rampo in varie dita, dopo due ore, levatosi 
la mattina , secondo , terzo e quarto giorno ,4a; con for- 
micolio nel pollice, indice e medio, terzo giorno, 2. Formi - 
colio nelle dita che s’irradia prima all’articolazione del capo 
indi al gomito, 96 a. Gonfiore ricorrente, sedicesirao. dicias- 
settes. e diciottes. giorno, 2. Laceramenti dolorosi, trequenti 
nel mignolo, secondo giorno, 1. Trasalimento , 1. 



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— 80 — 


Mogigrafia. Osservata tre volte. In un uomo oltre i cin- 
quant’anni, si accoppiava a tremore del capo scrivendo, con 
gran paura di essere incolto da disgrazia viaggiando in ferro- 
via. Tali fenoraeni furono preceduti da parecchi parossisrai 
annuali di febbre intermittente perniciosa con milza normale 
e fegato grosso ( per stagnazione di tabacco ?) seguiti da 
gravi perdite di sangue dalle vie emorroidarie. Sospeso il 
fumo, da sei a sette mesi migliora molto, 163. 

ARTI 1NFERIORI 

Andutura — incerta 11 6 — in un vecchio, 117 — vacil- 
lante, dopo raezz’ora. 78, 84 a, 164, 

Camminare perfettaraente curvo con le mani prementi 
sulla regione della milza, lamentandosi ad ogni passo, 106 
— trascinandosi, 164 a. 

C ontratture delle estieraita e della spina, 178. 

C rampi tetanici e dolore alio sciatico d^stro, 164 a. 

Locomozione perduta completamente, 84 a. 

Malessere negli arti inferiori, 153. 

Paralisi con eccessiva debolezza, da essere obbligato a 
sedersi e con perdita, piu o menu di tutti i sensi, 192. Pa- 
resi da pin anni guarita sospeso il fumo, 163. 

Natiche. Dolore pressivo, sordo, diffuso alle ginocchia* 1; 
premendo su i glutei destri, la sera f primo giorno ,4b.; 
con tensione nei glutei e muscoli femorali, corue dopo lun- 
ga passeggiata, terzo giorno, 4 c. Puntuie nei glutei, pri- 
rao giorno, 1. 

Coscie. Tirature in entrambe , nono gi< rno , 2 ; nella 
sinistra, diffuse alle spalle e sotto lo sterno , ottavo gior¬ 
no, 2. 

Ginocchia. Braciore spaventevole con sensazione di spine, 
toccandosi, settimo giorno, 2. Crambo, ottavo giorno, 2. 
Punture piegandole con pressione riposandole, primo gior- 



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— 81 — 


no , 2 ; nel cavo del poplite . quarto giorno . 2. Scricchiolio 
camminando, pritno giorno, 2 ; salendo le scale nel destro, 
164. Tremore con incapacity a sostenere il peso del corpo , 
163, 172. 

Gambe. Debolezza, terzo e quarto giorno, 2. Dolor a pres- 
sivo al malleolo sinistro, 1. Freddo come di ghiaccio con calore 
della persona, primo giorno* 1. Lacerature esterne sulla tibia 
sinistra. 1 ; alia meti del terzo inferiore sinistro, primo 
giorno, 1. Scosse in diversi muscoli con agitazione ed inson- 
nia la notte, 180. S ensazione di paralisi, come int>rmenti- 
mento, dalle ginocchia in giu, quinto giorno, 2. 

Piedi. Bruciore alle piante come da ferro rovente , la 
sera, secondo giorno, 2. Debolezza come per paralisi da po- 
tere appena camminare, primo giorno. 2. Freddo —di ghiac- 
cio , non si riscaldano nel letto , primo giorno , 1 , 164 — 
intenso, continuo, diffuso alle gambe, tino quasi alle ginoc¬ 
chia, 96 a, 103, 164, 179, 185; dalle ginocchia alle dite con 
bruciore alle cosce e calore, primo, secondo, terzo e quarto 
giorno. Scosse e lacerature sul dorso del piede sinistro, pri¬ 
mo giorno } 1; sul dorso del piede destro, ricorrente , 164. 
S ensazione di paralisi al piede destro, primo giorno* 2. Tre¬ 
mor e dei piedi per lungo tempo, primo giorno, 1. 

Piedi*dita. Crampo che si estendealle ginocchia, secondo 
giorno* 1. Dolore acuto nei polpastreili del piede sinistro da 
non poter distendere le dita, sesto giorno, 2. 

Piedi-pianta addolorata, 164 z 

P E L L E 


La pelle in chi usa tabacco e suscettibile a diverse e- 
ruzioni, 164. 


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— 82 — 


Elevazioni nodose della pelle di ambe le guance sotto 
gli occhi, percettibili solo al tatto, primo giorno, 2. 

Eruzione papulosa sulla fronte con prurito sollevato dal 
fregarsi, terzo giorno, 2 — pruriente sul dorso e dita, set- 
timo giorno, 2 — sul petto, terzo giorno* 2 , 45 — sulla 
nuca, 103 — sulle estremita superiori, 179 — rossa pru¬ 
riente. generale sul dorso, quinto giorno, 2. 

Escrescenza a forma di cicatrice cartilaginea nella palma 
della mano da impedirne l’estensione completa, in un fuma- 
tore ostinato, 103, 179. 

Fignoletti alia fronte, dolorosissimi di est&, 163. 

Formicolio della pelle delle estremitk inferiori , dalle 
ginocchia alle dita dei piedi, secondo giorno, 5. 

Itteri/ia , 9 75 — in giovani ben sani, 153. 

Lividore con sudore freddo , 88. Con ogni sofferenza il 
sudore & freddo, 103. 

Macchie rosse sul viso, primo giorno, 2, a forma di raa- 
scliera, con sensazione di calore, 1(34 — sulla .^palla destra, 
con bruciore se toccate, decimo giorno, 2. 

Pallore anemico, almeno in apparenza, 150. 

Prurito frequente come per pulci, sul viso, la sera, se¬ 
condo giorno, 2* 96 a; sulle braccia e collo, terzo giorno. 2; 
sulle cosce, 40; sull’ ipocondrio destro % 1, in diversi punti, 
164 — generale, 143 — qua e la sollevato dallo sgraffiarsi 
terzo giorno, 2 — violento, 59. 

Pustole sol la fronte con prurito sollevato dallo sgraf¬ 
fiarsi. tredicesimo giorno, 2. 

Secchezza, 11, 96 a. 

Turgore cutaneo con prurito violento e leggiero, con 
traspirazione generale, 45, 46. 

Vescicole prurienti, su tutta la persona, circondate da 
areole rosee , ripiene di liquido gialliccio * con dolore esco- 
riante al tatto, quindicesimo giorno, 2; specialmente al viso 
96 a, 164. 





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— 83 — 


Vulnerabilitd cutanea cresciuta. Una piccola abrasione , 
ferita o escoriazione e seguita da flogosi grande e sensa- 
zione di tremore nella pelle, come se fosse lacerata, 83. 


SONNO 


L’ uso del tabacco favorisce il sonno, 7. 

Incubi , 164 a. 

SbadigU numerosi. secondo, terzo, quarto e quinto gior¬ 
no, 2, 4u. 92 — pranzato, primo giorno, 2 — pranzato. se- 
guiti la sonnolenza, primo giorno, 1, 2» 164. 

Tendenza a dormire , 1 — invincibile dopo pranzo, 164— 
la sera, terzo e quarto giorno, 2. 

S onnacchiare leggiero, spesso interrotto, per lo piu da 
colica o tosse, 107. 

Sonno — agitato, pesante, interrotto da dormiveglia dalle 
2 e mezza alle 5 a.m., cui segue sonno pesante, 164— cat- 
tivo a letto; si prova piu sollievo dormendo su di una pol- 
trona dopo pranzo , 164 — cattivo con svenimento, se si 
fissa lo sguardo, pranzato* 92 — cattivo con sogni distur- 
banti, 157 — irrequieto e difficile la notte con freddo ed 
agitazione , stando a letto, ottavo giorno, 92 — irrequieto 
con frequente svegliarsi per dolore nel pugno e malleolo 
sinistro, 4 a 107 —. pesante con respiro rantoloso ed irre- 
golare, sudore freddo del viso e del dorso, occhi aperti, stra- 
lunati e scosse profonde;(il paziente chiamato si desta momenta- 
neamente, beve un sorso di liquore di menta, poi cade in piu 
profondo abbandono, con faccia pallida, sudore freddo, occhi 
stravolti ed infossati, aloni blu , pupille dilatate ed insen- 
sibili, mascella inferiore abbandonata, membra rilasciate ed 
inerte, 132)— pieno la notte, secondo e quinto giorno, 2 — 
stupefaciente, non ristorante la notte» 1 — stupefaciente 



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— 84 — 


seguito da sudore copioso* 23 . Impossible dormire sul lato 
sinistro - tutti i sperimentatori. 

Insonnia . 52 98, 101 __ la sera con sonnolenza la mat- 
tina • terzo giorno, 2 — con agitazione alternata a sonno , 
disturbato da sognar visioni terribili, serpi ecc. la notte, 
81 _ per due o tre ore dopo la mezzanotte. 164 — osti- 
natissima, per vincerla si ricorre alia pipa, 164!... Le d<si 
susseguenti spesso neutralizzano le dosi antecedenti , se ri- 
petute prima che queste non sieno eliminate od esaurite, 163. 

S altare addormentandosi • 156. 

S cosse dall’epigastrio al petto seguito da veglia, 151. 

Sonnolenza 98, 184 mangiatu appena, dormendo. poi 
per qualclie ora non si puo levare senza avere una violenta 
palpitazione, quarto giorno, 2 — invincibile , opprimente , 
imrnediatamente fumato dopo pranzo e dopo colazione , 164 
— con calore ed irrequietezza , 1 _ in casa , dispare al- 
l’aria a; erta , secondo giorno , 1 , 164 — nel pomeriggio, 
anche per poco tempo, priino giorno* 1. 

Vigilia o veglia la prima parte della notte , 163 —■ se- 
guita da buon sonno fino al mattino, 102. 

S vegliarsi impossibile — varie volte la notte, priino e 
secondo giorno , 2. Lectomania, secondo, terzo e nono gior¬ 
no, 2 e 163. 

Sogni — d’incendii, prime giorno 2 — di serpenti e di 
prossima morte, 153 — disturbanti il sonno, 41 — frequenti, 
dohuosi, si sogna che un dente sia caduto, 163 — inquali- 
ficabili, 164 — interrompenti il sonno con immagini terribili 
e di forme spaventevoli, per piu di un anno. 191 — penosi, 
30 — spaventevoli e strani da svegliarsi di botto , asperso 
di sudore freddo come rugiada, senza poter parlare e muo- 
versi , verso la mezzanotte ; per essersi addormito in una 
cabina di uua nave carica di tabacco. Sebbene si conoscaper- 
fattamente dove si 6 e si ricordi ci6 che si fece nel gior¬ 
no preceaente , si tenta invano levarsi o cambiar posizio- 




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— 85 — 

ne.- Postumo del caso citato . — L’ orologio dal eassero batte 
quattro tocchi, il sofferente non sa contarli, sebbene la vi- 
brazione del suono gli freme nella persona. Nel frattempo 
osserva attentamente un marinaio che entra nella sua ca- 
bina con una lampada accesa per prendersi un ombrellino ; 
come ode che un cristallo d’ un occhio della nave si rompe 
e va via in frantumi sulla tolda. Ci6 si narra perclid si 
comprenda che il paziente avesse buoni i sensi e non fosse 
sotto l’influsso dei sogni, ma che fosse solo incapace a muo- 
versi e gli mancasse 1’ ordmario esercizio della coscienza. 
Egli mentre era cosi intontito una forte raffica di vento , 
agitando violentemente la nave, lo scosse; e rivoltosi ad un 
marinaio, che attingeva dal mare acqua per la nettezza di 
bordo, lo pregi di versargli sulla persona una secchia di ac¬ 
qua fresca. Dopo quest’aspersione ritorn6 sano e cerc6 ricor- 
darsi quanto si b narrato, 56 — spaventevoli e strani, con 
sudore freddo svegliatosi, con una specie di ebetismo tran- 
quillo; sollevato daU’essere scosso e da grandi eraozioni 
abluzioni; cagionati dal dormire in ambiente inquipato di 
tabaccp —, spaventevoli di attentati o di animali furibondi 
che aasaltano phi dorme, specialmente stando supino o co- 
ricafco sul lato sinistro, 164 — spaventevoli, 42 97 —: se- 
guiti da .aonno disturbato, 40. 

, J*cubo 164. Una .donna sogna di voier parlare, senza 
potpilo farej pojbQh^la lingua le sembra ingrassata. o che esea 
daUa bocca ed oltrepassi il naso. Vuol gridare e non pud, 
peroid piange e si desta soonsolata. primo giorno, 1. Si so¬ 
gna di passare per un foro o una porta o una strada an- 
gusta, in guisa da sentirsi oppresso e prossimo a morire 
8vegliandosi ipaventato* 163. 

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FFBBRE 


Febbrt violenta con intossicazionr*, terzo e quarto gior- 
no, 14. 

Brividi , 57 — attraverso la persona, giacendo letto in 
seguiti da nausea; voraito. mot > convulsivo delle membra 
e dei muscoli del dorso : dall’una alle quattro a. m., 93 — 
continui per quasi tutto il giorno, settimo giorno* 1 — feb- 
brili 26 — generali o»>n dolore pressivo tra le spalle, terzo 
giorno, 2 — scuotenti generali, la sera con sbadigli e ne¬ 
cessity di stiracchiarsi, primo giorno, 1, 4a- scuotenti, la 
sera, in letto, 71, 164 — serpeggianti lungo la spina, ri- 
petuti piii volte la sera, bevendo la solita birra e fumando 
con avversione al sigaro che si getta via, seguiti, ritiratosi 
in casa, da cefalea (1) pressiva circoscritta alle parti inferiori 
deirosso frontale, con freddo scuotente, avestendosi per an- 
dare a letto , cui segue snbito caldo e sudore, 139 — con 
battere dei denti all’ aria aperta, primo giorno, 1 con 
scosse tutto il giorno e sudore verso sera nelie palme della 
mano, secondo giorno* 2 — con sete> dalle cinqne alle sette 
p.m., 71 — con sonno interrotto da sogni vivi, seguiti da 
sudore generale e da stanchezza, svegliatosi la mattina — 
con sudore freddo, dopo due ore, 71 — con tremore la mat¬ 
tina all’ aria libera, secondo giorno, 2 — in tutto il pome* 


•> ■.* 

(i) Cefalea frontale martoriente progresihrk^ con dolore{did;4aoro al 
collo - con epistassi nera ed abbondante dalla narice sinistra, che soUeva, 
con lingua succida ed inappetenza, con vertigiae e incesso barcollante; la 
mattina con debolezza eccessira , mappetensa, avversione al fumo ed epi¬ 
stassi nera per qnindici niinuti della narice sinistra; il giorno con incesso 
insimro; seguita da sollievo grsdaale arrersione al fumo. 


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— 87 — 


riggio, mangiato appena alternati con calore frequente, sete 
e sudore sotto le ascelle, primo giorno, 2. 

Freddo — preceduto da pelle d* oca per tutto il giorno , 
primo giorno , 2 , con sudore freddo zampillante; da pelle 
fredda, 59, 74, pallida, 183, con sudore vischioso, 27 — in- 
tenso principiante dalle dita delle mani e piedi per inve- 
stire uniformemente la persona , con sensazione di spossa- 
tezza e stanchezza, da non poter reggere il capo, faccia 
pallida, linementi sfigurati, dopo quaranta minuti per dosi 
elevate 96 a— interno con una guancia calda e l’altra fredda, 
sudore alle mani e senza sete, quarto giorno, 2 — con ca¬ 
lore strisciante senza sete, dopo due ore, 2 —- oon tremore t 
la sera, quarto giorno, 2. 

Mancanza assoluta di calore, con estremiU fredde e 
bleu, 32. 

Superficie fredda, 96° Far. (35 5il0° C) e sudore vi¬ 
schioso, 2. 

Sensazione di freddo eccessivo 135. 

Calore — ardente alia gote destra, mentre la sinistra 6 
pallida, quinto e sesto giorno, 2 — esterno con sensazione 
di freddo e tremore interno, con avversione al pii leggiero 
lavoro, subito ,4a — maggiore nelle palme , dopo pochi 
minuti, 4 a, nella testa e faccia con bruciore delle gote, 
subito* 1 — straordinario 99 — come flussione preceduto da 
vomitq, 2 — con irrequietezza, 7 —- con mani fredde, terzo 
giorno , 2 — con secchezza crescente di minuto in minuto, 
quinto giorno, 2 — oon sudore, 9. 

Pelle c*lda e secea; temperatura ascellare (103, Far. 
39,. 9.* €|.) §4 c — secchi«8ima e caldissima, 31. 
f Sensations — di caldo jfenerale, 40 — di calore che prin¬ 
ciple nello stonjaco e si; diffonde subito al ] petto e alle te- 
sta, iuvesteudo U pep^oua conje da unvamporefino nelfe punte 
delle dita delle mani e dei piedi, senza susseguente sudore: 


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- 88 - 


per piccole dosi, 96 a, P inverso succede col freddo. Tempe- 
ratura alta, (da 98 a 99, 5° F., 36, 6° a 37, 5° Q), 61, 156. 

Orgasmo di sangue , 11 . 

Vampori al viso, primo giorno, 2. 

Sudore —alviso occupandosi anche per poco, 172 — cir- 
coscritto alle mani, dopo cinque ore, 2, 164, c, 164 — denso 
meno alia fronte. 59 — diminuito sensibilmente dal tempo 
freddo, 102 — durante il giorno, gocciolante, specialmente 
dalla fronte a destra, 164 — fetente di tabacco, 96 — fred¬ 
do alia fronte, 25, al viso, 183 — generale e copioso, 43, 
la notte, 7, 33, 54, 150 — profuso, 34, 79, 181, al capo ed 
al petto, 30 20 — vischioso con polso intermittente e lento 
96 a; la notte, primo giorno, 2, e denso, 149. Nei tabacco- 
mani il sudore freddo accompagna pareccbie sofferenze pa- 
rossistiche, come le coliche. 

Traspirazione che tramanda il fetore penetrante del ta¬ 
bacco. 


PERSONA 

Agitazione 38,88, 184 —grande 117, 179, 182, 185, 187, 
189.192, — da cambiare spesso posto, sospirando, primo gior- 
no, 2—da cercare continuo mutamento di posto,~ 143—con 
eccitabiliti 137 — cpn insonnia e scosse muicolari, 180. 

Anestesia — pii o meno completa, specialrilfchte del lato 
ginistro, degli estremi e della punta della lingua 158 — com¬ 
pleta da non sentire la puntura o il pizdlco, 178. 

Atuieia 9, 11, 88— strana, la notte soltanto l53--oon 
depressione e pensieri tristi, catntninando, terzo gitfnio, 2 
—— con inquietitudine, come da imndinente diSgrjtaSiflt, nei 
pomeriggio, decimo giorno, 2, 164 — la nfttte c6n ; sotanb 



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— 89 — 


smanioso ed interrotto, stanchezza la mattina, 163, 164, 185 

— con sudore freddo, 179 a. 

Apatia forte, nullo d& diletto; interrotta di tempo in 
tempo da desiderio fugace di scrivere su materia altre volte 
studiate, 164. 

Apprensione— di ammattire per soverchio lavoro mentale, 
163 . 164, 164 a, 185 — grande, preceduta da vomito, con 
oppressione di petto, avvilimento ed umore cattivo come 
se si temessero tristi eventi; sollevata dal pianto, secondo 
giorno, 2 — con ansietfc, scoramento e spavento per la 
morte, alle qnattro p. m. f due giorni di seguito , 2 — con 
lipemania, nausea e scoramento da credersi presso a morire; 
sollevato dal vomito, dopo il pasto, 1 — seguita da tendenza 
al suicidio, 163. 

Awersione — al lavoro, primo giorno, 2, 78 —al lavoro 
ed al moto ,70 — a trattare gli affari di famiglia, 164 ; 
caratteristica, dopo sofferenze acute prodotte da intossica- 
zione per il fumo, 96 a. 

Azione muscalare o contrattilita irregolare, maggiormente 
delle palpebre, della bocca, degli arti superiori; la quale si 
sviluppa dopo due ore, seguita da una sensazione di piacere, 
di tranquillity e di quiete, 102. 

Carattere — abbattuto, mancante di risolutezza, ipocon- 
driaco, 191 — allegro, piacevole. secondo e terzo giorno, 2 

— allegro da ballare attorno sopra una gamba , e ridendo 
senza ragione tutto il giorno, in una donna, primo giorno, 2— 
apprensivo 17, 18 — apprensivo, triste, increscioso,irrequieto, 
primo giorno , 2 — impassibile , 17, 18 — imperturbabile , 
nonostante il gravissimo stato d’un figlio moribondo, 164 — 
indolente con distrazione, 96 , 164 — intollerante di qual- 
siasi osservazione che si riceve, 164 — intrattabile, 164 a — 
ipocondriaco all’eccesso 4 a, 41, 140 — irascibile: non pote- 
vo vedere me stesso, liticavo con tutti, 164 a — irritabile 





1 


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— 90 — 


all’eccesso: si & suscettibilissimo per un nonnulla, si grida 
ed a stento si trattiene Timpeto per non bestemmiare , 45, 
164, 164 a, 164 d, 167 — misantropo, 70 — permaloso, straor- 
dinariamente irritabile: impossibile riprendere persone (an- 
che per futili motivi) senza usare modi burberi o dare in 
escandescenza, del che si ha poi pentimento, 164 a — tetro 
con ipocondria ed apprensione di morte prossima, 165. 

Collasso profondo, pallor© del viso e sudore freddo, 91. 

Contrazioni muscolari, Mani chiuse strettamente , tirate 
Sul petto: non si possono stendere le dita, n & muovere le 
braccia; i muscoli del petto e delle braccia si sentono duri 
e contratti, 178. 

Contrazioni spasmodiche dei singoli muscoli, 140. Agi- 
tazione e movimento costante dei muscoli, 148. Movimenti 
violenti del corpo, 98 — involontari di tutti i muscoli, con 
apparenza di dolore spaventevole; una mano, costantemente 
piazzata sul ventre, lavora e sgualcisce fortemente il pe¬ 
ns, 16. 

Contrazioni tetaniche violenti di tutti i flessori delle 
membra che restano sferr&ti al tronco, in mezz’ora, 174 — 
in un contadino di quarant’anni, che ne mori, 163. 

Convulsioni. Capo fortemente contratto in dietro con rig i- 
diti dei muscoli della nuca, terzo giorno, e convulsion! te¬ 
taniche ricorrenti, specialmente una settimana dopo masti- 
cato, 184. Convulsioni — cloniche seguite da grande agitazione 
muscolare, specialmente delle estremiti: i denti stridono, le 
mani e le gambe si contraggono e si distendono rapidamente 
ed alternativamente, 156 — spaventevoli con rigidity delle 
membra e contrazione violenta dei muscoli del ventre , 
flessione indietro del tronco e vasi gonfii, 32 — spasmo- 
diche, 38 — tetaniche , 26. 54, 88, 97 — seguite da raor- 
te, 27, 91. 



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- 91 — 


Debolezta — generate, 33, 35, 41; 81,104,105, 133, 164— 
grande con emaciazione, 100, da credersi affetto da tabe dor- 
sale, per parecchi anni: guarigione in sei mesi, smesso ii 
fumo, 163 — nervosa con paura, 171 — muscolare, cosl grande 
che ogni moviraento 6 difficilissimo, 59 — con indolenza , 
43 — con languore, 92 — con pallore e pupille dilatate , 
secondo giorno, 10 — verso sera, con brividi e freddo tra le 
spalle movendosi, con stordimento e punture nelle tempie , 
nella front© e nel vertioe , prirao giorno , 2 — maggiore 
nell* antimeriggio che nel pomeriggio, prirao giorno, 2, 163. 

Bolore — pressivo violento con agitazione generate e re- 
spirazione ansiosa, 1 — tirante nell’intera persona , 43 — 
sollevato per applicazioni calde alio stomaco, 163 ; dal gia* 
cere supino, 163 ; dalla dieta regolare , malgrado il buono 
appetito, di due o tre giorni, 163 — cagionato da abbassa- 
mento barometrico o cresciuta pressione atmosferica e da 
vento. 

Emaciazione 118, 168, 172 — dopo dodici giorni gli a- 
biti divengono troppo larghi , 2 — estreraa , in un calzo- 
laio creduto affetto da sifilide, che guari dopo smesso i’uso 
del tabacco, 163 — rapida, 58, 133 — come per cattiva ali- 
mentazione, malgrado i cibi sieno scelti con criterio, 164 — 
con pallore, 66 e muscoli flosci , deboli, flaccidi come di 
bambagia (specialmente al dorso e alle braccia) e gote spa- 
rute, 2, 157, 163, 179. La emaciazione si ha coll* uso inve¬ 
terate e quando il tabacco attacca maggiormente i nervi 
trofici. 

Emiplegia dopo otto anni di uso,* gnarita con gli anti- 
doti del tabacco, 92. 

Epilessia osservata in varii casi: in un pescatore di 
quarant*anni che sembrava averne cinquanta, celebre fuma- 
tore, annasatore e ciccatore : in un fioraio, impenitent© fu- 
matore, 163: in un giovanetto calzolaio, dopo pochi mesi» che 






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— 92 — 


fumava, di tanto in tanto, sigarette: in un facchino con at- 
tacchi mortali, dope inveterato maeticare : in un professore 
di musica fiutatore e fumatore abituale. Tali casi, ad ecce- 
zione del musico ohe persiste tuttora nel vizio, guarirono 
con gli antidoti del tabacco, 163. 

Giacere sul lato sinistro impossible, perchS si destano 
pulsazioni e dolori al cuore, 180, 163. 

Granchi dolorosi, 75 — con trasalimenti, 11. 

Immaginare di essere colpito da malattie strane e non 
esistenti, 164 a. 

Incapacity di trattare gli affari di ogni specie, reetando 
avvilito, debole, irresoluto, 163, 165. 

Inclinazione a giacere , bench6 in letto non si chiuda 
occhio per dormire, 70, 164, 192. 

Incostanza in tutto. 164, 164 a. 

lndifferema complela, immobility non si risponde, 60. 

Impinguare in ragione inverso della debolezza, 164. 
L’ impinguare 6 facile nella prima fase dell* avvelenamento 
lento e progressivo , contradistinto dal colore rubicondo del 
viso cbe piii tardi, a poco a poco, diviene terreo e verdo- 
gnolo. 

Irrequielezza irresistibile, smania, da non tollerare nes- 
suna posizione, 77. 

Lato sinistro piii affetto che il destro, 2, 163, 164. 

Malessere generale, 45, 79 a. Sensazione di deciso ma- 
lessere, fumato l’ottavo sigaro; vertigine e stordimento, fu- 
mato il nono. Si complicano brividi e tremore; persistendo 
a furaare il decimo sigaro, con dolore acuto negl’ intestini, 
vomito e morte nella notte, 149. 

Maniera nervosa , agitata ed inquieta, guardando come 
spiritato e spaventato, senza causa alcuna, 108, 163, 179, 
182, 192, 

Marasma avanzato, 104. 


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t 

• X 


— 93 - 

Movimenti*— continui con agitazione muscolare , 148 — 
convulsivi delle braccia, poi delle gambe, indi del corpo in- 
tero , movimenti che si aumentano progressivamente per 
sei o sette minuti e sono seguiti da grande prostrazione , 
91 — disturbati, 140 e funzioni riflesse deboli, 157 ; e mu- 
scoli volontari deboli, con vertigine, movendosi, 141 — per- 
duti per paralisi, 88 — perduti completamente nei muscoli 
antagonistic!: le ginocchia si flettano e si cade sulla sedia 
di pieno peso: gli arti, specialmente le braccia, non possono 
muoversi senz’ essere guidati da mano estranea, 49 , 163. 
Incesso pigro, esitante e trepidante, inciampando e stancan • 
dosi facilmente ; difficile salire le scale , specialmente se i 
gradini sono alti, con paura di cadere indietro, curvandosi 
in avanti, 130, 163. 

Muscoli . Sensazione di averli atrofizzatl 164, a. 

Nevralgie diverse ricorrenti: nel cordone spermatico de- 
stro e retrazione del cremastere, a parossismi; nel pudendus 
externus , svegliandosi da sonno ristoratore, alle quattro a.m. 
con erezioni dolorose e stranguria sollevata dal mingere otto 
volte urine acquose, 168; nel plesso celieco con eruttaxioni 
acide continue; nel quinto hervo intercostale sinist: o; nel 
nervo brachiale destro (1). Cessando una nevralgia un’altra 
se ne manifesta, 141, 103. 

Pallore , flaccidezza e tinta speciale della persona , che 
varia a secondo gli individui ed a secondo della durata 
deiruso, 61. 

Parossismi . Ripreso il fumare, dopo parecchi mesi di a- 
stinenza, fumando incessantemente durante un viaggio di 
nove ore in compagnia di fumatori, provai nausea gran- 
dissima, leggiere lancinate agli ipocondri; addome come piu 
largo del solito, poco dolente , aggravate dalla pressione , 


(i) Lo che cagiona la mogigraha o granchio degli amanuensi. 



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— 94 - 


sebbene anestetico, perchfe era sensibile solo alia mia mano; 
torpore delle gianture , affatto nuovo allora, della lingua , 
dei muscoli facciali e della mascella inferiore ; agitazione 
nervosa, provandomi a parlare. Tuttoci6, creduto effetto della 
stanchezza, cess6 in parte, arrivato a casa alle otto p. m. 
Sedutomi a tavola , con eccellente appetito, e presa la pri- 
ma eucchiaiata di zuppa, che era ottima , si destd nello 
stomaco un dolore istantaneo , violento, indescrivibile , da 
farmi gridare, abbandonandomi sulla sedia come corpo morto, 
bagnato da sudore freddo ed affannando come in agonia. 
Additai alia faraiglia costernatissima, con gesti . lo sto¬ 
maco come sede del male , non potendo articolare parola. 
Mi calmai giacendo in letto, coverto ben caldo. Mentre gli 
amici esterrefatti si aaciugavano le lagrime, sentii appetito, 
come prima, e chiesi da mangiare. 

Ripresa la prima eucchiaiata di zuppa ed ingoiatala avi- 
damente, si dest6 nuovamente il dolore, cosl terribile, e forse, 
peggiore di quello che accompagna il colera, e che soffersi 
precedentemente. Con acqua tiepida e solletico dell’ugola vo * 
raitai poco cibo misto ad un liquido nerastro. A cid segui 
sudore , che segno il declinare del parossismo , che fino al 
mattino si sciolse quasi interamente; ma Iasciavo colpito da 
estremo pallore, e appena avevo forza per parlare. Di tratto 
in tratto il viso riprendeva il suo colorito normale, ed il 
senso di benessere tornava completo ; il polso per6 restava 
debole. 

Dal 21 al 27 febbraio 1858 si ripetettero alfcri tre at- 
tacchi in varii parossismi, e solo con dieta rigorosa ebbi la 
convalescenza, dal primo marzo in poi. Al cinque marzo 
tentai, perfettamente rimesso, di fumare un sigaro : iinme- 
diatarnente, dopo la terza o quarta boccata di fumo, tornd il 
dolore caratteristico alio scrobicolo , il gusto rancido nella 


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bocca ed il sudore alia fronte: uq attacco era imminente , 
8misi il fumare, ed ogni cosa si dilegub, 70. 

Fumato la prima sigaretta ebbi nausea, vomito e diar- 
rea con inappetenza e febbre, che dur6 ventiquattr’ ore, 164; 
alle tre a. m. del giorno seguente , nausea e vomito di li- 
quido acquoso, biancastro ed acido, senza frammento al- 
ouno di cibo non digerito, impellente diarrea acquosa, che 
mi lascW sfinito. Dopo due ore subentrd leggera febbre con 
sensazione di freddo in tutto il corpo e febbre, che cess6 dopo 
dodici ore circa. 164. 

Paura inesplicabile con svenimenti, agitazione e tre- 
more: prima del pranzo, il mangiare calma, 164 a. 

Paura di morire —con profonda tristezza tentando sui- 
cidarsi, 191 — per apoplessia, 164. 

Pervertimento del sentimento morale specialmente fra i 
masticatori. Gli operai addetti agli opificii ov’ e vietato il 
fumare; i cocchieri che non possono fumare .specialmente gui- 
dando; i marinai, in grado minore pero; i condannati a car- 
cere mastioano tutti; e tutti questi, salvo sempre le debite 
eccezioni, danno il contigente maggiore agli accolteilatori, 
agli sparatori ed ai grassatori. 

Peso medio del corpo> 5 giorni prima di fumare, libbre 225,79 
» » mentre fumava » 225,89 

» » prima di fnraare » 224,77 

» » dopo fumato » 223,62 

Pianto facile, 164 a. 

Prole. I figli dei tabaccomani hanno la predisposizio- 
ne agli eflfetti del tabacco, ed il primo segno ne 6 Y infra- 
nabile trasporto ai vizio , (1) 94. Gli effetti sui bambini 


(i) Osaervato in un bambino di due anni, che provava sommo diletto 
odorare e mettere in bocca residui di sigari laaciati alia portata delle sue 
mani. 164. 


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— 96 — 


sono molteplici: pallore, anemia, palpitazione, disturbi della 
digestione e, frequentetaente, idrocefaloide, 163. 

Talvolta le nutrici, per addormentare i bambini ad esse 
affidati, fanno loro annasare del tabacco. Cio produce gravi 
disturbi nervosi e spesso la morte, sfuggendo al medico ed 
alle madri la cagiona peccaminosa. Dovrebbe questa sfug- 
gire ai medici che conoscessero con precisioni le differenze 
tra i sintomi delle malattie naturali e quelli dei veneficii? 

Ad un buon medico omiopatico ci6 non dovrebbe avve- 
nire. Come fidarsi dei medici che disconoscono essere V uso 
del tabacco cagione di avvelenamento, e che, per giunta, sono 
essi stessi avvelenati dalla nicotina ? 

I fanciulli dediti al tabacco sono tardi di ingegno e di 
intelligenza, banno un gusto pii o meno pronunziato per le 
bibite stimolanti, e per i condimenti ecoitanti quali pepe, 
garofani, ecc., 164; si sviluppano lentamente; non dige- 
risceno bene ; spesso soffrono dolore a destra del ventre, o 
soffrano stitichezze ; dormono male e sognono stranamente ; 
sono pallidi e di carattere fastidiosi e poco volentierosi alio 
studio. 1/ uso abituale del tabacco cagiona, senza dubbio, 
deperimento fisico e morale delle nazioni. Le statistiche sui 
nati indioano che i hgli dei tabaccomani sono, non solo di 
delicata costituzione , ma predisposti a parecchie malattie 
cerebrali, 81. (1). 


(i) A Parigi la Society contra 1 * abuso del tabacco ha presentato ai 
raembri del Parlamento una domanda per un divieto dei tabacco ai ragazzi, 
divieto simile a quello che proibisce ai cafTettieri di dare ai giovani be- 
vande alcooliche. Interpellate su questo argomento Decroix , presidente 
della Society, rispose: — La scienza, tutti lo sanno, ha mostrato che l'uso 
del tabacco apporta seri pericoli alia salute e alle facolti intellettuali dei 
giovani. L'indebolimento avvertito da qualche anno nella gioventh frances e, 


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- 97 — 


Prostraeione 39, 50, 84 b — completa con immobility 
ed apparent© insensibilita 174 — eccessiva tutta la notte # 
150 — profonda, 79, 88. 

Eilasciamento generate, con palma delle mani ruvide e 
calde, subito, 4, 40, 46. 

Eigidezaa completa dei muscoli, 32, 177. 

Scosse nel corpo intero, con pulsazioni nel capo e pal- 
pitazione, quarto giorno dopo, 2. 

Sensaeione —di caduta generate nelle forze, fumato mezzo 
sigaro in casa, 155 — di grande esaurimento, 96 — come 
se il sangue circolasse pii rapidamente e piA violentemente, 
subito ,4 — di svenire con sudori freddi dopo mangiato , 
spesso, 164 a. 

Sentirsi morire, 164 a, 

S istema nervoso - eccitabile 81, 163, 164 — eccitato so- 
verchiamente, per parecchi anni, se si fuma la mattina, 72, 
e se si furua oitre il solito 72 — scosso fumando , 92. I- 
perestesia di varii nervi, 143. 

Sposmt — olonici speoiali in tutto il corpo che aumen- 
tano di forza per quaranta minuti : le estremiti comincia- 
no a tremare, e poi tutto il corpo : i muscoli dello sterno 
sono i pift impegnati; il re?ptro ste^toroso consiste, per o- 
gni atto, in una serie di col pi corfei e ripetuti rapidamente: 
l'aria A aspirata ed espirata a scosse, 96 a — violenti con 
rantoli grandi, dopo due minuti, #8 con rotolamento nel 
petto, addome e polpacci, stiraochiando le membra e sbadi- 
gliahdo, seguiti da un senso di pesantezza plumjbea nei pie- 
di, 146. , : f 

Spavmfo otewrn”dal mofo speciaimente del treno, in 

si deve in gran parte all’ uso del tabacco. In conclusione, io credo mio 
dovere (are una proposta per 1’ utility della scienza e per in^®W8I»*TIel 
popolo fr anc—e . Dal giornale il Don, Chi^ciptte d$ Rqumuj 4 ffoveipbre 1898. 


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Co wte 



- 98 - 

un celebre fumatore, 163 — dal pensiero di dover lavorare, 
40, 42. 

Stanchezza del corpo: mi dovevo strascinare, 164 a. 

Suicidio. In seguito al pervertimento del puro senti- 
men to morale, oppure alio scoramento mortale che ingenera 
1’uso del tabacco, si propende al suicidio, adducendo, per so- 
lito , la ragione di essere stanco della vita, 164 : in un 
cinquantenne fumatore, attaccato da epltelioma (1). Tendenza 
al suicidio non potendo resistere alia vita angosciosa. per- 
che non poteva camminar bene, 164 a. 

Uu suicida, bevuto il veleno, ebbe subito due convul- 
sioni e cadde sul lato sinistro coi seguenti sintomi: bocca 
largamente aperta, lingua fuori ; labbra, superficie della 
bocca e lingua cianotiche palpebre aperte, pupille ristrette 
come teste di spille ; petecchie sul corpo con ecchimosi in 
alcuni punti; aspetto di chi muore repentinamente. Diede 
due soli atti respiratorii e mori. Rigor mortis grandissi- 
mo, 83. 

Svenimenti o lipotimie — istantanei , l 1 , 20 , 50, 60, 
87 _ violenti, 88 — con coscienza perduta # 143. Predi- 
sposizione, 10. 

SvogUatezza al lavoro ed alio studio, 164 a. 

Tendenza invincibile ed infrenabile di battere e mal- 
trattare i flgli per la minima disubbidienza, oon susseguente 
dispiacere di aver ecceduto, 104. 

Timore come di fanciulla, da non essere al caso di pre- 
sentare una petizione in una assembles o dire una parola in 
tribunale, sebbene lo sperimentatore, prima della prova, fosse 
stato sanissimo, coraggio&o e buonparlatore. Inoltre trasa- 
liva ad ogni lieve rumore e si spaventava all’ idea di stare 


r (i) V. « 1 I Mattind » f annb' IV N. 64 - Wapoii 5 <4 Man* 18*5, 



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— 99 — 


solo la notte. Narrando le sue sofferenze. assumeva Taspetto 
strano, come dell’asfissiato, 169. 

Torpore generale, 181 — principiante dalle dita delle 
mani e dei piedi e poi dalla lingua , 118 — con perdita 
completa di sensibility , dei movimenti volontarii e della 
respirazione, 33. 

TrasaUmento muscolare , 49 — facile , udendo qualche 
repentino rumore, anche lieve, leggendo con attenzione, 164. 

Tremore — convulsivo, 39 — della testa e delle mani 
con eccitamento grande come da intossicazione , mangiato , 
primo giomo, 1, 163 — di tutfa la persona, con forte scos 
se, 175 — generale* 10> 37, 75. 88 — generale con nausea, 
93 — grandissimo , 184 — isterico con trasalimento con- 
cussivo dei flessori, con grande preoccupazione d'imminente 
catastrofe e di morte. con malessere al precordio , minac- 
ciante soffocazione, per cui afferra le braccia degli astanti 
e li supplica a salvargli la vita: tale paura era seguita, 
alcune volte negli attaochi successivi, da eccitamento cor- 
porale: il conversare, il rumore dei passi ed ogni movimento 
violento degli astanti provocavano il parossismo nervoso e 
grande irritability nervosa * e la stranezza del carattere , 
156 — muscolare continuo da sembrare deforme, mentre non 
lo si A , prendendo un atteggiamento qualunque« special- 
mente congli arti infeTiori; aggravate la notte nel letto con 
movimenti involontarii -anebe dei mascoli del viso, per 
perdita di energia, forse, da degenerazione muscolare. 98 , 
148. 

Tristusa grande che Si cetca vincere, leggendo libri 
umoristici, 164. , . . 

U more cattivo, 40, 42, 48, 46 — scorato-(l) trlfcte. 1, 
36, 44, 70, 164. ' ' , . 

(i) I aacerdoti, lafa M cnpl lucita.uio U cotaggio e la hraanpp pel loro gperrieri 
con .tmgapntct jU tahacno: Unto questp p^raerte ed abratisce la natpra an ana! 


V 


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Esercizi, funzioni e ciroostanze che aggravano determinant! 
sintomi o sofferenze. 


Andarein carozzao in ferr. Sintomi nervosi gastrici ed ottici. 
Aria aperta Punture e martellam. nelle orecchie 

Calore grande Sonnolenza in casa e varii sintomi. 

Curvandosi Pesantezza al capo. Punture al fegato 

Lombaggine. 

Freddo Ombelico retratto e varii sintomi. 

Giacendo supino * Dolore al sacro. 

Giacendo sul lato sinistro Palpitazione. 

Guardando intensamente Lacrimazione. Oscuramento di vista- 
Levandosi Vertigine. 

Moto Annebbiamento della vista. Verti¬ 


gine. Cefalea. Dolore tirante nei 
globi oculari e nelle tempie. Vomito. 
Dolore airipocondrio sinistro. 
Movendo gli ocobi Pressione in essi. 

Pranzando o mangiando Pressione al lato destro della testa. 
Pranzato o mangiato Eruttazioni forti. Dolore e rodimento 

alio stomaco. Pesantezza del capo. 
Respirando Punture del fegato. 

Respirando profondamente Borborigmi. Punture al torace. 
Ridendo Punture uell’articolazione mascellare 

Rincasato t Yertigine. 

Riposando Punture a destra del petto. , 

Sedendosi. , Dolore al sacro 

Stimolanti (liqu.vino^ ec. Diplopia 

iTexnpo tewpesjfcoso _ Vari sintomi 

Udendo musica Punture nelle orecofoie 

Udendo rumore forte Martellamento nelle oreochie. Scosse 


Prime di urinate Brueiore nelP uwtra » 1 

Urinando ; Brucioree solletioo tiretra. 




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Tomko-Roiu — UNIONE TIPOURAF1CO-EDITR1CE - Napoli-Milano 


Dott. LUIGI FERRIO 

Hedioo Assistants alTOspedale di San Giovanni in Torino, 
addetto alia Olinloa Hedioa Generals. 


TERMINOLOGIA CLINICA 

CON SPECIALS RIGUARDO 

ALLA DERIVAZIONE DEI VOCABOLI 

ED AI NOUI D’ATTIOBE 

♦ 

La nozione dei termini tecnici ogni giorno piu numerosi costi- 
tuisce per lo studioso delle scienze mediche una delle maggiori 
difficollA, e la memoria di molti di essi sfugge sovente anche ai 
medico pid col to. 

La terminologia clinica si 6 resa anche piu difficile ed intricata 
per l’uso oramai diffusissimo di indicare molte malattie, sintomi, 
parti anatomiche, reazioni chimiche, ecc., col nome di autori. 

II dott. Ferrio, raccogliendo in un comodo Manualetto pill di 
4000 voci, ovvia a questi inconvenienti. Ciascuna voce 6 corredata 
da una breve esplicazione che ne precisa il significato e chiarisce 
le numerose sinonimie. 

L’Autore fu con ragione diligentissimo nella raccoita dei nomi 
d’autore da cui si intitolano sintomi, malattie e reazioni chimiche 
di uso clinico, studiandosi opportunamente di riportare anche quelli 
di data pih rccente. Egli informa il Iettore in modo rapido e sicuro, 
ed anche in quanto riguarda le varie e nuove forme morbose sa 
accoppiare in modo veramente felice alia esattezza la chiarezza e 
la brevity. 

Queste doti rendono utile e pregevole il Manualetto del dottore 
Ferrio, di certo assai piu pratico di altri gi& pubblicati in altre lingue. 

Prof. C. Bozzolo. 

Torino, Dicembre 1898. Un volume in-i2° di pagine 302 a due colonne, 
legato in tela, It. 5 . 


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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAF1CO-EDITRIGE - Napoli-Milaho 


DAVIDE GIORDANO 

Gururgo primario dcIl’Ospedale civile di Venezia, gii assistente alia Clinica chinirgica di Bologna 
ed incaricato deH’insegnamento della Medicioa operativa 


CHIRURGIA RENALE 


Osservazioni e riflessioni 


II rene e il fegato hanno preso ai nostri giorni una grande importanza 
in chirurgia; sono essi i grandi depuratori deH’organismo: due alleati potenti, 
o due scogli terribili, con cui si deve Jottare nelle operazioni praticate su 
qualunque parte dell’economia del corpo, e specialmente in territorio addo- 
rainale, percib la chirurgia diretta del rene o del fegato deve tenere un degno 
posto nelPinteresse del chirurgo. 

La nostra Society accettd con riconoscenza la stampa delle osservazioni 
e degli studi del distinto Prof. Giordano, perche non sono frutto speciale di 
una clinica per malattie degli organi orinari, ma raccolte in una Sezione di 
chirurgia generale, ove sfilano tutte le affezioni. I mezzi impiegati per la 
diagnosi e la cura sono i piu semplici, e alia portata di ogni medico, che 
potra applicarli con felice risultato. 

11 Prof. Giordano dichiara che non vi sono piu attenuanti pel medico 
che non sappia dare esito all’orina raccolta nella vescica, semplice serbatoio, 
e tanto meno quando l’ostacolo si trova nell’organo secretore, e cost sar& 
da tenersi non meno urgente di un cateterismo una nefrotomia. 

Sono 87 osservazioni che presentano i principali casi in cui torna utile 
la cura chirurgica delle affezioni renali. 

Sommario: Rene mobile semplice, colite, lesioni bilian, disordini genitali, 
lesioni gastriche. — Rene mobile nell’uomo. — Pielite in rene mobile. 
— Rene unico e nefroscopia. — Nefrotomia e nefrectomia. — Urone- 
frosi e idronefrosi. — Intervento chirurgico nelle nefriti. — Litone- 
frosi, pionefrosi ed ascessi paranefritici. — Tubercolosi renale. — 
Neoplasmi renali. 

Torino , Dicembre 1898. Un volume tn-12° di pag . 236 
illustrato con 14 figure nel testo t legato in tela . — Prezzo Lire 4. 


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Fascicolo XXXVI — 1899 


L’OMIOPATIA 

insr italia 


ORGAHO DELL’ ISTITDTO 0HI0PATIC0 ITALIANO 


Ttegio Decreto %4 gennaio 1886 


MA ZSi 


SOIOIARIO* — Istituto Omiopatico Italiano. Verbale della seduta del Comi- 
tato direttivo indetta per il 19 giugno, alle ore 16.30, nel locale della farmacia 
— Tabella dei malati ammessi airOspedaletto omiopatico-(via Orto botanico, 
n. 16) dall’ottobre 1897 al 30 giugno 1899 — Note cliniche — Cenni clinici 
tratti dall’Ambulatorio di Roma — Letteratura omiopatica italiana e progetto 
di una Bilioteca nelPOspedaletto di Torino. Elenco dei libri, opuscoli e gior- 
nali che figurarono all’Esposizione del 1898, ed altro di quelli ch$ iormano il 
primo nucleo della progettata biblioteca — Note enotizje’i-Cenni necrologici. 


♦ 


TORINO 

STAMPERIA DELL’UNIONE TIP.-EDITRICE 

33 — Via Carlo Alberto — 33 

1899 


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Crrande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 
Gigliano. 

Hygienic-ledical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Considerazioni sal Colira asiatico; sua profilassi e cur a 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi studi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo - 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione, risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


/ 

/ 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


1 S. 

‘ v; 


v wl 

^ rSl 

>* w 


Verbal© della Seduta del Comitato direttivo indetta per 

il 19 giugno alle ore 16,30 nel locale della farmacia. 

Sono intervenuti all’adunanza i signori Bonino dott. Giuseppe, 
President©; Bottino dott. Crisanto, Vice-Presidente; Morozzo 
di Bianze marchese Filippo, Cassiere; Ferreri Ue Gubernatis 
marchese Carlo, Censore; Bonino dott. Pier Antonio, Segre- 
tario ed Olivero Giacomo, farmacista, Vice-Segretario, e quindi 
in numero legale. 

Aperta la Seduta il President© da comunicazione della lettera 
prefettizia, n. 16516, Div. 2 a , Sez. 2 a , colla quale sono chiesti 
schiarimenti d’indole amrainistrativo-finanziaria ; quindi inter- 
pella i merabri presenti in quali termini si abbia a rispondere. 
Dopo brevissima discussion© unanimi i membri presenti conclu- 
dono doversi significare all’autorita tutoria : 

1° che dopo la quietanza rilasciata dal cav. Wenner, la 
quale si voile considerare come donazione, non intervenne piii 
alcun atto di liberalita per cui si dovesse chiedere Tassenso di 
accettazione, attesoche le oblazioni incassate da parecchi patroni, 
sebbene possano, come l’anno precedente, eccedere il fabbisogno 
della gestione annua, si da capitalizzarne provvisoriamente una 
parte, disponibile nel progettato ampliamento deirOspedaletto, 
non costituiscono donazioni, ma offerte alle quali non consta che 
si debba fissare un limite; 

2° che Tinscrivere un letto a Tizio o Caio benefattori 
costanti e un modo ovvio di significare loro la riconoscenza, alia 
stessa guisa che una civica amministrazione dedica ad un illustre 
concittadino il nomedi una via, senza che vi siastrettamentedovuta. 

Chiarito cosl il senso della deliberazione precedente, il Comi¬ 
tato ritiene chel’autorita vigile vi apporra lainvocataapprovazione. 

Esaurito Tordine del giorno sciogliesi l’adunanza. 

Torino, 19 giugno 1899. 

Il Vice-Segretario: It Presidente: 

Olivero. Bonino dott. Giuseppe. 


1 


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J 


2 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


TABELLA dei malati ammessi nell’ Ospedaletto Omiopatico o 


c r 





/. — 

Nome 

E& 

Comlfaione 

M a 1 a 11 i a 

248 

N. Carolina 

15 

scuolara 

poliartrite con vizio mitralico 1 

249 

C. Fortunata 

22 

donna di casa 

metrite ooforo-salpingite sinistra 

250 

A. Maria 

56 

id. 

nevralgia sciatico-crurale 

251 

E. Marcellina 

15 

operaia 

cherato-congiuntiv. bilaterale con 


0. Rosa 



minaccia di stafiloma a destra 

252 

58 

cameriera 

bronchite acuta 

253 

P. Giuseppe 

43 

falegname 

amigdalite acuta 

254 

G. Eleonora 

17 

contadina 

cherato-congiuntiv. sinistra con 





minaccia di stafiloma 

255 

M. Carolina 

9 

scuolara 

blefaro-congiuntivite eczematosa 

256 

P. Emilia 

15 

id. 

diabete mellito 

257 

Ch. Maria 

37 

donna di casa 

nevralgia sciatica 

258 

R. Maddalena 

50 

id. 

ulcerazione della lingua 

259 

M. Domenico 

36 

macellaio 

parestesia degli arti inferiori 

260 

G. Romeo 

30 

fabbro-ferraio 

congiuntivite granulosa 

261 

G. Antonio 

50 

negoziante 

balanorrea j 

262 

G. Emilia 

24 

benestante 

metrite-ooforo-salpingite sinistra 

263 

G. Pietro 

23 

operaia 

poliartrite subacuta 

264 

V. Angela 

24 

donna di casa 

coxite e ulcera varicosa 

265 

P. Silvio 

24 

ragioniere 

adenite inguinale suppurata ; 

266 

B. Maria 

66 

benestante 

carcinoma della mammella j 

267 

G. Eugenio 

55 

operaio 

restringimenti uretrali, fistola 





orinosa 

268 

M. Giovanni 

23 

cameriere 

adenite inguinale suppurata 

269 

270 

M. Fanero 

A. Gilardi 

28 

27 

agiata 

stiratrice 

appendicite a ripetizione 
ulcere atoniche mterdigitali 

271 

D. Filippo 

7 

contadino 

cisti retroauricolare 

272 

D. Palmira 

18 

domes tica 

adenite ascellare 

273 

P. Agostino 

28 

contadino 

emorroidi effluenti 

274 

G. Antonio 

43 

id. 

stenosi tracheale da pressione 


B. Sofia 



della tiroide ipertrofica 

275 

25 

cameriera 

catarro gastro-enterico acuto 

276 

D. Giovanni 

23 

tessitore 

pleurite cronica 

277 

R. Gaetano 

79 

ex-impiegato 

enterite cronica 

278 

N. Luigi 

30 

cuoca 

poliartrite acuta 

279 

A. Leonilda 

3 

— 

difterite 

280 

G. Romeo 

30 

fabbro 

panoftalmia 

281 

B. Giuseppina 

14 

scuolara 

ulcera alia mano provocata da 




acido fenico 

282 

M. Stefano 

58 

contadino 

cherato; congiuntivite i 

283 

M. Alessandro 

10 

id. 

impetigine al capillizio | 

284 

B. Mario 

12 

id. 

eczemaimpetiginoideal capillizio . 

285 

B. Luisa 

34 

cameriera 

bronchite subacuta I 

286 

R. Leopoldo 

56 

giornalista 

fistole perianali,eczema alia faccia j 

287 

D. Olimpia 

40 

cucitrice 

cloro-anemia i 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


(via Orto Botanico, 16) dall’Ottobre 1897 al 30 Giugno 1899. 


Giomi 
( li 

degen za 

Trattamento — Esito 

Osservazioni 

20 

cura interna, guarita 

la guarigione s’intende della poliar- 
trite, non del vizio valvolare 

10 

raschiamento uterino 

28 

cura interna, guarigione 


20 

id. e locale, guarigione 

v. note 

23 

id. guarigione 


7 

id. id. 


11 

id. 


33 

id. 

id. 

115 

id. stazionaria 


22 

id. id. 

id. 

30 

id. id. 


21 

id. guarigione 


28 

id. id. 

id. 

10 

id. e locale, guarigione 


28 

raschiamento uterino ed applica- 
zione di pessario 


14 

cura interna, guarigione 


32 

id. e locale, cicatriz- 

zazione ulcera 

id. 

10 

apertura della vhiandola, guarig. 

i 

22 

esportazione della mammella, 
guarigione 

! 

10 

uretrotomia, guarigione 


11 

apertura della ghiandola, guarig. 


30 

laparotomia, guarigione 

id. 

10 

cura interna e locale, guarigione 

8 

esportazione dellacisti, guarigione 


46 

spaccatura dell’ascesso, guarig. 


20 

cura interna, guarito 


8 

id. morto 

id. 

14 

id. guarita 


j 26 

id. migliora 


| 106 

id. morto 


8 

id. guarita 

v. storia pubblicata | 

i 9 

id. guarigione 

v. storia pubblicata 

i 11 

id. id. 


j 37 

id. ed esterna, guarig. 

v. sotto note 

10 

id. guarigione 


76 

id. migioramento 


45 

id. id. 


13 

id. guarigione 


15 

id. ed esterna, miglio- 

ramento 


i 36 

cura interna, miglioramento 



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4 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


{Segue) T ABELL A dei malati ammessi nelT Ospedaletto Omiopa 



N o m e 

Eta 

Comlizione 

M a 1 a 11 i a 

288 

M. Melania 

25 

contadina 

ulcerazione del collo uterino e 
rettocele 

289 

V. Maria 

35 

donna di casa 

endometrite con salpingite sup- 
purata destra i 

290 

G. Gesare 

4 

— 

ernia. inguinale 

291 

S. Maria 

54 

lavandaia 

poliartrite 1 

292 

A. Matteo 

45 

operaia 

cherato-congiuntivite con ulceri 
corneal i 

293 

G. Margherita 

23 

agiata 

angina sitilitica 

294 

R. Giuseppe 

14 

calzolaio 

carie costale 

295 

S. Olimpia 

23 

donna di casa 

gastralgia 

296 

G. Emilia 

19 

serva 

tosse spasmodica 

297 

M. Mose 

24 

operaio 

pleurite destra 

298 

B. Maria 

20 

operaia 

paresi del muscolo deltoide 

299 

P. Maria 

32 

cameriera 

bronco - pneumonite tubercolare 
bilaterale 

300 

T. Adelina 

18 

agiata 

manifestazioni di sifilide primaria 

301 

D. Giuseppe 

20 

negoziante 

id. id. id. 

302 

G. Filippo 

40 

contadino 

cherato-congiuntivite e ulcera 
corneale destra 

303 

B. Pietro 

32 

operaio 

emorragia cerebrale 

304 

V. Rosetta 

27 

maestra 

smagliamento muscolare 

305 

B. Giacomo 

38 

meccanico 

nevralgia sciatica 

306 

M. Elisabetta 

19 

sarta 

artrite carpo-sin. 

307 

G. Severina 

4 

— 

ascessi multipli 

308 

G. Giovanna 

44 

sigaraia 

sarcoma al collo 

309 

G. Eleonora 

17 

contadina 

cherato-congiuntivite con mi- 
naccia di stafiloma 

310 

R. Maria 

33 

id. 

sifilide terziaria 

311 

G. Teresa 

75 

donna di casa 

reumatismo muscolare 

312 

N. Luigi 

34 

portinaio 

ernia inguinale 

313 

G. Giacinta 

19 

cameriera 

angina tonsillare 

314 

S. Domenico 

30 

contadino 

artrite nodosa 

315 

M. Giuseppe 

76 

impiegato 

risipola alia gamba destra 

, 316 

B. Ernesta 

24 

levatrice 

bartolinite 

; 317 

P. Eleonora 

1 


piede equino varo 

318 

B. Giovanni 

14 

falegname 

ulcera corneale con minaccia di i 
staliloma 1 

319 

V. Giuseppe 

31 

operaio 

epididimite traumatica : 

320 

M. Michele 

40 

contadino 

cherato-congiuntivite bilaterale 

321 

S. Maria 

51 

donna di casa 

bronchite cronica i 

322 

S. Giuseppina 

35 

cameriera 

artrite poliarticolare | 

323 

M. Giuseppe 

10 

contadino 

cisti palpebrale suppurativa 1 

324 

V. Teresa 

56 

donna di casa 

iperemia midollo spinale 

325 

N. Maria 

45 

id. 

eczema 1 

326 

P. Maddalena 

77 

benestante 

nevralgie varie j 

327 

G. Luigi 

23 

sarto 

spermatorrea 

328 

M. Carolina 

9 

contadina 

poliartrite 

329 

A. M. 

22 

infermiere 

disturbi gastrici 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


tico (via Orto Botanico, 16) dall’Ottobre 1897 al 30 Giugno 1899. 


Giorni 

di 

-.degenza 

Trattamento — Esito 

Osservazioni 

34 

cura interna e locale, guarigione 


29 

id. 


15 

operato 


31 

cura interna, miglioramento 


17 

id. guarigione 

v. sotto osservazioni 

20 

id. id. 


35 

costatomia 


6mesi 

miglioramento 


30 

cura interna, miglioramento 


30 

id. guarigione 

id. id. 

34 

id. id. 

4 

id. morta 


28 

id. guarigione 


18 

id. id. 


17 

id miglioramento 


10 

id. morto 

segue cura interna 

30 

operata 

14 

cura interna, guarigione 


40 

id. id. 

v. sotto osservazioni 

35 

id. e locale, guarigione 

rimandata a casa 

20 

id. stazionaria 

14 

id. guarigione 


20 

id. id. 


13 

id. id. 


23 

operato, guarigione 


5 

cura interna, guarigione 


30 

id. miglioramento 


10 

id. guarigione 


16 

operata, guarigione 


5 

praticata la fasciatura 

in osservazione 

21 

cura interna, guarigione 

v. note 

11 

id. id. 


in cura 



id. 



id. 



5 

spaccatura della cisti, guarigione 


in cura 


id. 

40 

30 

20 

cura interna, guarigione 

migliorato 


15 

cura interna, guarigione 


14 

id. id. 



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6 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Note alia Tabella . 

251. — E. Marcellina, d’anni 15. Fin da bambina fu soggetta a 
varie manifestazioni scrofolose, crosta lattea, adeniti al collo, ecc. 
Cinque anni or sono s’inizio l’oftalmia che perdura tutt’ora. 
L’occhio sinistro presenta residui di cheratite pregressa, e leg- 
gera iniezione congiuntivale. L’occhio destro presenta cheratite 
parenchimatosa in pieno e fiorente sviluppo, a questa s’aggiunse 
quasi subito un’ ulcera corneale con tendenza a stafiloma. 
Kal. cloratum, e qualche dose di Kali bicrom. durante il periodo 
d’evoluzione dell’ulcera riportarono in pochi giorni una guari- 
gione completa residuando leggero leucoma. 

256. — P. Emilia, d’anni 15. Non si riusei a scoprire nel 
gentilizio come pure nell’anamnesi remota dell’amraalata alcunche 
ci potesse spiegare un cosi precoce insorgere del male, perche i 
prirai sintomi del male risalgono fino a 4 anni fa circa. 

La quantita media delle orine durante il periodo d’osserva- 
zione si mantiene sui 5 litri, e la quantity totale dello zucchero, 
dosato col metodo del Fehling, ci diede una media di 100 gr. al 
giorno. Dappriraa le fu somministrata Uran. nitr. che accop- 
piata ad una dieta adatta, non pero esclusivamente carnea, riporto 
il tasso dello zucchero ad un punto tale che faceva bene sperare; 
cosi pure era diminuita la sete intensa, la prostrazione delle 
forze, ecc. 

Dopo pochi giorni pero l’ammalata onde ottenere un regime 
piu adatto alia sua gola comincio ad usare ogni astuzia per 
ingannarci sulla quantity d’orina emessa e diluendo con acqua 
quella che ci presentava pel dosaggio dello zucchero. Breve, tutte 
le analisi fatte in seguito furono errate e l’aramalata per soddi- 
sfare un desiderio fanciullesco perdette un tempo prezioso, e usd 
dall’Ospedale migliorata nell’aspetto generate ma senza mutamento 
notevole per quanto riguarda la quantity e qualiti delle orine. 

257. — Ch. Maria, d’anni 37. Si presento a noi con sintomi 
di nevralgia sciatica sinistra e stitichezza accentuata. Le furono 
prescritti vari rimedi sempre con esito poco soddisfacente. Allora 
sulla guida di certi sintomi speciali si suppose ci dovesse essere 
qualche causa meccanica che mantenesse questa nevralgia e si 
passo all’esame dell’utero ed annessi. Si ritrovo infatti retrover- 
sione uterina, e forti aderenze dell’utero nella fossa iliaca sinistra; 
fu rinviata a casa non volendo sottostare ad una operazione. 


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L* OlOOPATIA IN ITALIA 


7 


260. — G. Romeo, d’anni 30. Ebbe gi k ripetute oftalmie e 
specialmente congiuntiviti granalose. Si presenta a noi reduce da 
altro istituto ospitaliero, dal quale ne uscl non volendo piu sot- 
tostare a cure locali dolorosissime cbe gli aggravavano ogni di 
piu lo stato dei suoi occbi. 

L'occhio destro presenta leggera iniezione congiuntivale. 
All’occhio sinistro si ha la congiuntiva palpebrale inferiore note- 
volmente ipertrofica ed arrossata. La congiuntiva tarsale in spe¬ 
cial modo presenta granulazioni e qualche tracoma. 

La cornea ha pure preso parte al processo flogistico ed una 
piccola ulcera vi si e insediata. — Jequirily — Kali bier . — Idat. 
flav . — Hydrarg. biclor. ed a seconda del bisogno compresse 
calde sugli occhi portarono in breve tempo ad una cosl felice 
soluzione quale neppure noi osavamo pih sperare, tanto gravi 
erano le condizioni dell’occhio. 

264. — V. Angela d’anni 24. Da cinque anni coxite sinistra: 
da 2 anni e obbligata a camminare colle grucce. I nostri sforzi 
si rivolgono specialmente a guarirla di un’ulcera varicosa sopra- 
malleolare del piede sinistro, perche al punto in cui si trova la 
coxite non lascia adito neppure a speranze di miglioramento. — 
Calcariaflnor. localmente ed internarnente provocano una pronta 
cicatrizzazione. 

270. — A. Gilardi, anni 27. Si riesce a risvegliare l’atonia 
delie ulceri mediante applicazioni locali di Calendula . 

274. — G. Antonio, d’anni 43. Le condizioni in cui versava 
quando fu accettato facevano prevedere un esito senza dubbio 
infausto. Durante la ispirazione che era difficilissima si palpava 
un fremito alia parte superiore del torace; a cio s’aggiungeva 
enuresi e qualche volta perdita involontaria delle feci: gib fin 
da bambino affetto da torpore intellettuale, ora era completa- 
mente ebete. Fu ricoverato pib per un sentimento di compassione 
che nella speranza di potergli recare giovamento; infatti la bron- 
costenosi and6 via via aumentando fino a che morl sofiocato 
8 giorni dopo il suo ingresso nell’Ospedale. 

277. — R. Gaetano, d’anni 79. Bevitore, afflitto da entente 
cronica. Prima nostra cura fu di proibirgli l’uso dei liquori e 
ridurre di molto la razione giornaliera del vino, ma egli quasi 
quotidianamente riusciva ad eludere la sorveglianza dell’infer- 
miere e si faceva portare vino e liquori; cio malgrado la diarrea 
era notevolmente diminuita sotto 1’ uso di Secale : quando un 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


mattino rientrando in camera cadde: accorso subito riscontrai 
ferita lacero-contusa alia tempia destra con lieve perdita san- 
guigna. Messo a letto non riacquisto i sensi e morl un’ora 
appresso. Essendosi vietata l’autopsia rimane il dubbio che sia 
mortoin seguito al trauma per lesioni intracraniche, o non piut- 
tosto se la caduta fu secondaria, cioe sia venuta in seguito ad 
insulto apoplettico, e questa mi pare la interpretazione giusta. 

281. —B. Giuseppina, d’anni 14. Onde disinfettare una ferita 
al dorso della mano le furono applicati da un raembro della 
famiglia una compressa imbevuta d’acido fenico puro, che pro- 
voco causticazione dei tessuti formando un’ulcera della super- 
ficie d’una moneta d’un soldo, a fondo torpido ed a margini cal- 
losi arrotondati. 

Fu praticata l’escisione di tutto il bordo calloso e stirata e 
fissata con punti di sutura la pelle circostante, onde coprire per 
quanto si poteva la ferita; dopo pochi giorni questa pelle cadde 
in necrosi e l’ulcera assunse la primitiva dimensione ed atonia 
malgrado continuate medicazioni al sublimato corrosivo. 

La presi in cura in queste condizioni e subito iniziai una me- 
dicazione con Calendula ed in poco tempo sorsero rigogliosi i 
bottoni carnosi, dopo 10 giorni la cicatrizzazione era completa. 

292. A. Matteo, d’anni 45. Tutta la.famiglia fu gia colpita da 
congiuntivite granulosa. L’ammalato pure la contrasse gid varie 
volte ed ora e alia sua quarta o quinta riproduzione. — Jequirity , 
Kali bier., M. jod. flavus — gli ritornarono in relativamente 
breve tempo gli occhi in buone condizioni. 

298. — B. Maria, d’anni 20. Qualche mese prima d’essere 
ricoverata accuso reumatalgie ed artralgie varie. Il dolore in 
seguito si localizzo al muscolo deltoide irapedendole l’abduzione 
del braccio oltreche per il dolore anche per una specie di paresi 
del muscolo stesso. Guari con Caustic massaggio e faradizzazioni. 

306. — M. Elisabetta, d’anni 19. Gentilizio immune. Da due 
mesi in seguito a repentina soppressione di traspirazione s’inizi6 
artrite del carpo destro ; in pochi giorni la mano tumefo provo- 
cando vivissimi dolori, non poteva sopportare neppure il peso 
delle lenzuola. Durante un mese circa uso quotidianamente Sali- 
cilato di soda con esito negativo. Quando ricorse a noi erano gid 
trascorsi due mesi dall’inizio del male, ma questo non era dimi- 
nuito ne punto ne poco. 

Fu curata con Kali hydriodic. e guari completamente. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


9 


318. — B. Giovanni, d’anni 14, frequentava il dispensario per 
oftalmia grave, cui s’era aggiunta ulcera corneale, la quale negli 
ultimi giorni per trascurata pulizia e mancanza assoluta di cure 
locali ben dirette, come succede il piu delle volte per ignoranza 
delle pih eleraentari norme d* igiene, minacciava di produrre 
rottura della cornea. 

Lo ricoverammo ed anche questa volta fumrno fortunati di 
aver scongiurato il grave pericolo che sembrava imminente. 
Naturalmente residuo leucoma che pero in questi giorni ando 
abbastanza rapidamente rischiarandosi. Anche qui furono ado- 
perati di preferenza i preparati di Mercur. 

325. — N. Maria, d’anni 45. Sul finire dello scorso anno le 
si svilupp6 eczema a tutto il capo , che in pochi giorni si estese 
pure agli occhi, orecchie, insomma tutto il viso ne fu colpito. 
Ricorse ad un Ospedale di questa cittA. Le furono fatte soltanto 
applicazioni locali, ed in 10 giorni l’eczema scomparve comple- 
mente. Pare non si potesse ottenere esito pih soddisfacente, ma 
di questo avviso non era certamente l’ammalata, perche man 
mano che diminuiva l’eczema la paziente dice che si sentiva una 
specie di agitazione interna, frequenti accensioni, ed in fine 
vaneggiamenti e deliri tanto che la si dovette rinchiudere al 
manicomio, ove rimase un mese. Da 15 giorni appena era uscita 
dal manicomio quando ricomparve l’eczema che ben presto le 
ricoperse tutto il viso (non poteva neppur aprire gli occhi), le 
orecchie, il collo ed anche una parte del cuoio cappelluto con 
dense croste sotto le quali c’era un gemitio continuo che procu- 
rava alia paziente bruciore e prurito insopportabile. In tali 
condizioni si trovava quando si rivolse alle nostre cure. Local- 
mente le furono mai applicate medicine di sorta e prese interna- 
mente a seconda del bisogno Rhus radic . e Hepar. Clemat. 

Dopo 25 giorni l’eczema era corapletamente scomparso: sog- 
giorn5 altri 15 giorni per guarire corapletamente dal prurito alia 
pelle che si era residuato. Nei quaranta giorni di cura il peso 
aument6 di 5 chilogrammi. 

Dott. G. Rabajoli. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


NOTE CLINICHE 


Helleborus niger . — P. G., cTanni 59, contadino. Non sof- 
ferse in antecedenza gravi malattie. Un suo fratello peri ebbe 
una breve crisi di psicopatia. 

Da un mese circa in seguito a preoccupazioni di interesse ma¬ 
terial© contrasse una forma di demenza primaria incompleta con 
senso di ebrieta, barcollamento, difficolU di reggersi sulle 
gambe, indifferenza a qualsiasi cosa; afferra difficilmente le 
domande e stenta a rispondere se pure vi riesce, non sente lo 
stimolo della fame e della sete, ne dell© escrezioni; ha l'alvo 
chiuso, e insonne e taciturno con sguardo attonito, e dimagrito. 
Hyoscyamus riusci a conciliare un po* di sonno; ma era riser- 
vato ad Helleboy'us la facoltfi di risolvere in pochi giorni e resti- 
tuire alia famiglia, omai rassegnata al triste fato, un padre amo- 
revole e riamato. II rimedio fu dato alia 3 a e 6* diluzione, 
2-3 dosi al giorno diradandole man mano la risoluzione si 
effettuava. 

Secale cornutum . — Non e questo il caso di un quadro mor- 
boso risolto con un solo farmaco, come talvolta avviene; ma 
esso merita, a parer mio, di essere segnalato per due ragioni. 
Anzitutto trattasi di donna sui 42 anni, madre di 4 figli, resa 
emaciata da un catarro gastrico enterico ribelle alia cura offi¬ 
ciate per ben sette mesi ed anche ai suoi migliori cultori in un 
primario ospedale; in secondo luogo mette conto di riscontrare 
l’indicazione positiva di un sintomo di Secale cornutum , cioe di 
freddo esterno con intolleranza di coperture, che spiccava in 
mezzo agli altri fenomeni coleriformi, cioe vomito, singhiozzo 
con intensi dolori alio stomaco, diarrea, afonia, polso filiform©, 
a volte impercettibile, pelle fredda, cospersa di sudore freddo, 
ambascia, orina scarsa e cocente. Arsenicum dato pel primo non 
valse ad arrestare Taggravazione del male, si che la prognosi 
si faceva di ora in ora pi ft infausta, quando, tenuto conto del 
precitato sintomo si ricorse a Secale cornutum , corroborato da 
qualche rara dose di Veratrum , ogni qual volta il singhiozzo si 
faceva piii intenso e restio a Secale . 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


11 


La lotta duro quarant’ott’ore, finche, operatasi una debole 
reazione ed accentuatasi la sete propria di Arsenicum , questo 
yenne dato e con progressivo vantaggio, si che la donna a poco 
a poco si riebbe, restando nullameno una lenta digestione, per 
cui si prosegue Popportuno trattamento. 

Cedron 3 a . — Donna sui 42 anni e puerpera da sei giorni. 
Ebbe una gravidanza stentata per viziosa assimilazione ed un 
parto laborioso, con perdita di sangue piuttosto eccessiva in rap- 
porto alle sue condizioni. Soppressi i lochi, insorgono accessi 
febbrili constanti dei tre stadi ma irregolari nel rinnovarsi.Tranne 
an moderato indolimento al ventre non accenna sofferenze nel 
periodo apiretico. L’intensitd degli accessi, la loro anomalia, la 
gagliarda cefalalgia con sonnolenza lasciava sospettare una base 
infettiva, per il che, date anche le condizioni di esaurimento, 
in cui trovavasi l’ammalata, non si esit6 di amministrare una dose 
di Chininum citricum 1° trit.; alia quale col ripetersi tuttavia 
Paccesso con frequenti deiezioni biliose nerastre tenne dietro 
Carduus marianus 2 a . Ma ecco rinnovarsi Paccesso dopo la tregua 
di un giorno e con intensa cefalalgia verso le cinque pomeridiane. 
Questa condizione indico il Cedron che tosto venne somministrato 
e con esito immediate), definitivo. Non e la prima voltache ricorro 
a tale farraaco in consimili circostanze dietro i consigli del com- 
pianto dottor Teste nella sua Sistematizzazione della materia 
medica , ma non ricordo di averlo adoperato in modo si pron- 
tarnente efficace in accessi intermittenti nel primo periodo 
puerperale. 

Dott. Bonino. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


CENNI CLINICI 


tratti dall'Ambulatorio di Roma 


1. — D. S. Giuseppe, di anni 54, e stato un forte bevitore di 
vino, e affetto da ateromasiavasale diffusa. Circa4 mesi addietro 
ebbe il gravissimo dispiacere della morte della moglie, e da 
allora tutte le sere e preso da forte affanno, emissione di grande 
quantity di bava schiumosa dalla bocca, dolore puntorio alia 
regione cardiaca e cosi passa tutta la notte insonne in preda a 
grave ambascia e paura di morire. Prescrivo Igyiatia amara 6 a , 
e dopo 4 giorni trovo le condizioni generali molto migliorate, 
I’ambascia notturna ed il dolore puntorio alia regione cardiaca 
molto diminuiti, e mi riferisce di avere avuto due forti emor- 
ragie emorroidali. Prescrivo Nux vomica 30*. Dopo altri cinque 
giorni ritorna soddisfattissimo della cura; mi dice che gli inco¬ 
modi accusati sono tutti cessati e che solo in prima sera lo infa- 
stidisce un leggero affanno. Prescrivo Spigelia 30 a e con questo 
rimedio le condizioni dell’infermo si rendono tanto soddisfacenti 
che egli si dice completamente guarito. 

2. — D. C. Cristoforo, di anni 37, da oltre dieci mesi soffre 
di febbri malariche a tipo quaternario con freddo, sede continua, 
lingua patinata con bordi rossi, emaciazione generate. In tutto 
questo tempo ha consumato oltre a 100 grammi di chinino in 
vari preparati. Prescrivo Arsenicum album 6 a , la febbre 
torna per altre due volte molto piii leggera, e poi non si fa pi ix 
vedere. 

3. — D. 0. G., di anni 2 Nei primi giorni di vita ebbe una 
abbondante eruzione di crosta laitea che fu retropulsa colPuso 
di poraate diverse. Nel crescere presento grave debolezza agli 
arti inferiori tanto che pote solo camminare all’etA di 2 anni col- 
I’uso interno di diversi preparati di calce e I’uso esterno di bagni 
di vino e ferro. A1 presente dopo circa 8 mesi che camminava 
abbastanza bene le si sono cominciate ad indebolire gradualmente 
le gambe ed e ridotta che non puo affatto reggersi in piedi. Pre¬ 
scrivo Sulphur 6 a : dopo 15 giorni gli arti inferiori cominciano 
a presentare un leggero grado di resistenza per cui faccio ancora 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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insistere sull* uso del rimedio per altri 10 giorni. Dopo questo 
tempo somministro Calcarea carbonica in varie diluzioni e nello 
scorcio di circa 2 mesi e mezzo la bambina riacquista completa- 
mente la forza agli arti inferiori e corre e cammina che fa piacere 
a vederla. 

4. — T. Annunziata, di anni 45, soffre da circa 8 anni di 
faringite granulare. Presenta secchezza completa della bocca, 
delle narici, delle fauci, del laringe e del faringe : granulazioni 
molto sviluppate in tutte le parti del retrobocca, ispessimento 
e turgore dei folicoli della base della lingua. Nelle indagini 
anamnestiche non mi e dato poter rintracciare nulla di notevole. 
Ordino Baryta carbonica 4 a e coll’uso di questo solo rimedio in 
circa un mese di cura l’inferma e completamente guarita. 

5. — F, Vincenzo, di anni 20, soffre da piu di due mesi di 
catarro gastro-intestinale. Presenta impossibility assoluta alle 
evacuazioni che non si effettuano che coll’uso di lassativi. Accusa 
continui dolori di ventre specialmente dopo i pasti, sensazione di 
forte bruciore alio stomaco e frequenti eccitamenti al vomito. 
Somministro Phytolacca 4 a e dopo 4 giorni mi dice che Teccita- 
mento al vomito e completamente cessato, che nei due giorni 
precedenti ha avuto due evacuazioni spontanea di feci poco com- 
patte, che i dolori sono molto diminuiti, e che e tormentato da 
un continuo gorgoglio intestinale con emissione di abbondanti 
flati fetidi. 

Somministro Carbo vegetabilis 4 a e con questo rimedio in 
meno di otto giorni l’infermo ha completamente ricuperata la 
sua salute. 

6 . — V. Leopolda, di anni 14, e una robusta ragazza da due 
anni regolarmente mestruata . Senonche ogni mese qualche 
giorno prima del periodo mestruale e presa da violenti dolori al 
vertice della testa che la obbligano per vari giorni al letto. Bel¬ 
ladonna 30° somministrata per 6 giorni alia dose di una goccia 
al giorno laliberano completamente da tale incomodo di cui ormai 
sono 16 mesi non ha piu sofferto. 

7. — La medesima dopo 5 mesi che non aveva piu i dolori di 
testa ha cominciato ad essere infastidita da frequenti Rinorragie 
accompagnate da sonnolenza continua e sintomi anemici. Calcarea 
carbonica alia 3* trituraz. ha vinto completamente in 10 giorni 
i flussi sanguigni dal naso : Cicala vivosa 200 ed Opium 200 
presi alternativamente per circa 15 giorni hanno fatto cessare 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


completamente la sonnolenza e la ragazza e tornata vispa e 
vivace come era per il passato. 

8 . — R. Ugo, di anni 5, & affetto da tosse convulsiva da 
circa 2 mesi. La tosse & molto pih insistente la notte che il giorno 
e qualche volta e accompagnata da espettorazione sanguigna. 
Prescrivo Drosera rotundifolia 4 a e con questo rimedio in circa 
20 giorni la tosse va gradualmente migliorando. Negli ultimi giorni 
gli accessi diurni sono accompagnati da copioso vomito di catarro. 
Kali carbonicum 6 a in 8 giorni tronca completamente la tosse. 

9. — C. Enrico, di anni 47, soffre da piu di 8 mesi di catarro 
intestinale. Ha stipsi abituale con scarse e laboriose defecazioni 
ogni 7 od 8 giorni, forte senso di bruciore all’ano, feci miste a 
muco sangue, borborigmi intestinali e dolori costantemente dopo 
mangiato. 

Il 30 marzo prescrivo Phytolacca 4 a . 

Il 4 aprile le deiezioni sono piil frequenti e ricoperte da 
schiuma: ripeto Phytolacca 6®. 

Il 12 accusa forte diarrea con forte senso di dolore e peso 
all’ano: ripeto Phytolacca 30®. 

Il 20 le defecazioni si sono fatte regolari, i dolori migliorati, 
i borborigmi aumentati: prescrivo Carbo animalis 3® trit. 

Il 5 maggio tutti i sintomi sarebbero guariti, ma sono soprag- 
giunti di tanto in tanto degli acuti dolori trincianti al ventre: 
ordino Mercurius cot'rosivus 18®. 

Il 19 e completamente guarito; va di corpo regolarmente 
ogni 24 ore e non sente piu disturbo alcuno. 

10. — M. Bianca, di anni 37, allatta un bambino di 6 mesi. 
Dopo sofferto di febbri intermittent! ha cominciato ad avere sen- 
sazione di dolori e punture su tutta la pelle, di anestesia 
della parte destra di tutto il corpo, e nel dare il latte al bam¬ 
bino spesso cade priva di sentimento. 

Agnus castas 4® da me prescritto nel termine di 15 giorni fa 
scomparire tutti i detti incomodi e riporta l’inferma al suo natu- 
rale benessere senza avere avuto bisogno di sospendere l’allat- 
tamento. 

11. — M. Tommaso, di anni 42, marito della precedente da 
pih di 3 anni & affetto da gastro-enterite. Accusa grave inappe- 
tenza, frequenti eccitamenti al vomito, dolori intestinali come 
per strappamento, freddo alle braccia, crampi alle gambe; tutti 
i sintomi si aggravano alle 10 del mattino. 


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L : OBUOPATIA IN ITALIA 


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Arsenicum album 6® nel termine di circa 50 giorni gli fa 
ricaperare la completa salute. 

12. — M. Valentina, di anni 10, figlia dei precedenti e affetta 
da circa 4 mesi da congiuntivite granulare destra . Con Eu - 
phrasia 6 a per uso interno ed esterno in termine di 15 giorni 
e completamente ristabilita. 

13. — M. Francesco, di anni 61, e tormentato da una Nevrosi 
che gli produce continue contratture a tutti gli arti inferiori 
tanto da impedirgli la libera deambulazione. Ha la lingua pati- 
nata con bordi rosso-accesi, e sente continuo bisogno di bagnarsi 
la bocca con acqua fresca. Prescrivo Arsenicum album 12 a e 
con questo rimedio in 11 giorni cessarono tutti i sintomi nevro- 
tici solo persistendo un forte e continuo prurito lungo alcnne 
vene leggermente varicose alia gamba sinistra. Graphites 6 a in 
circa 20 giorni fa scomparire anche questo sintomo, e l’infermo 
si dice completamente guarito. 

14. — M. Regina, di anni 14, e affetta da Parotite destra . 
Accusa forte mal di testa, impossibility di aprire la bocca, foto- 
fobia, temperatura 39°,5. 

Belladonna 6 a nel termine di otto giorni le rende la guari- 
gione completa. 

15. — G. Enrica, di anni 50, b affetta da Cherato-congiunti- 
vite cronica bilaterale accompagnata da Eritema pustoloso della 
faccia. Graphites 4 a presa per 12 giorni produce un considere- 
vole miglioramento nella condizione degli occhi e della faccia, e 
l’inferma accusa la presenza di densa nebbia davanti all’occbio 
destro. Conium maculatum 6* per 8 giorni non di alcun risul- 
tato, e gli oggetti piccoli son veduti dall’infermacome raddoppiati. 
Glonoinum 6 a in circa 20 giorni porta a completa guarigione la 
inferma che da pib di 3 anni era sofferente. 

16. — B. Italia, di anni 6, e affetta da blefarite ciliare bila¬ 
terale che si aggrava nolle ore pomeridiane. Asclepias tuberosa 
6 a per 8 giorni e Graphites 30 a per 10 giorni la tornano a per- 
fetta salute. 

17. —T.Rachele, dianni 43,soffre da vari anni di Nevrastenia 
che la tormenta in modo inusitato. A1 presente accusa inappetenza 
assolnta ed una fastidiosissima sensazione come di una quantity di 
piccoli insetti che le camminassero continuamente sopra il cervello: 
inoltre dentro alle orecchie di tanto in tanto sente come il rumore 
di una grossa caldaia in ebollizione. Prescrivo Petroleum 6 a e 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


con questo solo rimedio in circa 20 giorni si ha cessazione quasi 
assolutadei predetti sintomi, e sopravviene, ad intervaiii piu o 
meno lunghi, un generale prurito sulla pelle. Somministro Aco- 
nitum napellus 6 a e sotto 1’ uso di questo rimedio dopo 7 od 8 
giorni comparisce su tutto il corpo un’abbondante eruzione 
migliariforme prurientissima. Sulphur 30 a calma in meno di due 
giorni il prurito, ed in circa due settiraane ridona alTinferma la 
salute completa. 

18. — P. Domenica, di anni 46, e 'affetta da circa 10 anni da 
congiuntivite palpebrale granulosa bilaterale\ Gli occhi sono 
deformati, le d&nno continuo senso di bruciore, segregano discreta 
quantitadi mucopurulento.6b"a/)/«'tes4 a per 10 giorni, Eufrasia 6 a 
per 25 giorni, Sulphur 4 a per circa 2 mesi ritornano gli occhi 
dell’inferma alio stato completamente naturale, tanto che essa 
puo riprendere le abitudini della casa e attendere ai suoi lavori 
donneschi sino ad infilare da se gli aghi per cucire. 

19. — 0. Raffaela, di anni 15, non e ancora mestruata e di 
temperamento linfatico-scrofoloso. Presenta tutti i gangli Jinfa- 
tici del collo, i sottomascellari, e gli inguinali fortemente tume- 
fatti e dolenti. 

Calcaria carbonica 200 a e Graphites 200 a in circa tre mesi 
di cura la ritorna a completa salute. 

20. — D. M. Augusta, di anni 26, da circa 6 mesi soffre di 
febbri inlermittenti terzanarie . La febbre invade verso le 11 
antimeridiane con freddo intenso, e dopo 5 o 6 ore superati 
sempre i 40° decresce con sudore profuso. Nell’insorgere della 
febbre si hanno continui eccitamenti al vomito e fremiti intesti- 
nali. Ha preso per via stomacale ed ipodermica 60 grammi di 
preparati di chinino. Chiamato durante un accesso che poteva 
dirsi pernicioso somministrai grammi 0,20 Ipecaquana 3 a tritu- 
razione sciolto in Va bicchiere di acqua, da darne un cucchiaino 
ogni 10 minuti. L’accesso fu vinto, e dopo due giorni torno la 
febbre senza pero sintomi allarmanti. 

Somministrai allora Ipecaquana 30 a e con questo unico rimedio 
dopo due altri accessi 1’ uno piu leggero delTaltro Tinferma fu 
completamente guarita. 

21. — C. Rosa, di anni 18. Soffre da circa 3 anni di Catarro 
gaslro-inlestinale. Tutte le mattine si sveglia con forte dolore 
alio stomaco ; la minima quantita di cibo le produce sensazione 
di gonfiore alio stomaco ; frequenti eruttazioni acide, poco appe- 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


17 


tito, lingua patinata giallastra, sete continua di molto liquido, 
diarrea continua. 

Somministro Nux vomica 4* ed in un mese circa il suo sto- 
maco ritorna a funzionare regolarmente. 

22. — I. Maria, d’anni 63, sofFre dall’et^ di 28 anni di inco¬ 
modi vari prodotti da acido urico. A1 presente da piCi di 3 anni e 
affetta da Catarro gastro-inlestinale con stipsi abituale, dige- 
stione molto laboriosa, poco appetito, bruciore alio stomaco 
bevendo vino, lingua patinata, sete continua, facili accensioni al 
viso. Somministro Nux vomica 200 a , e con questo rimedio in 
6 giorni le condizioni dello stomaco sono molto migliorate. Al 
quinto giorno di cura si*manifesta un acuto dolore alia regione 
lombare d’ambo i lati che si estende lungo tutte le coscie. Ordino 
Rhus toxicodendron 18 a e con questo rimedio dopo 15 giorni e 
completamente ristabilita da tutti i suoi incomodi. 

23. — C. Maria, di anni 58, da vari mesi vede indebolirsi la 
vista specialmente del suo occhio sinistro con cui guardando alia 
luce viva vede molti punti neri, e guardando all’ombra vede dei 
piccoli cerchietti neri. Sepia 6 a in circa 40 giorni di cura le 
ritorna la vista alio stato normale. 

24. — M. Luigi, di anni 40, soffre da circa 7 mesi di Nevral- 
gia sciatica sinistra e Rhus toxicodendron 18 a preso per circa 
20 giorni fa diminuire considerevolmente il dolore. ma negli 
ultimi giorni appariscono urine torbide con forte sedimento rosso- 
cupo. Lycopodium 30 a in 16 giorni restituisce l’infermo a com- 
pleta sanitd. 

Dott. Carlo Ladelci. 


2 


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18 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


LETTERATURA OMIOPATICA ITALIANA 

e progetto di una Biblioteca nell’Ospedaletto di Torino 


Molti amici e seguaci dell’Omiopatia sanno che nell’Esposizione 
Nazionale Torinese dell’anno scorso figuravano in una vetrina la 
letteratura omiopatica italiana ed i preparati farmaceutici della 
nostra scuola. Ma c’e a scommettere che pochi fra essi vi fecero 
una visita personale, si che parci opportuno porgere un elenco 
in queste effemeridi delle produzioni scientifiche che videro la 
luce in Italia dall’introduzione dell’Omiopatia in poi, persuasi, 
come siamo, che molti lavori sono tuttora ignoti a non pochi cul- 
tori stessi della nostra dottrina. 

A questa idea poi si concatena un’altra, la quale consisterebbe 
nel fondare nel minor tempo e raiglior modo possibile una biblio¬ 
teca omiopatica nella sede ufficiale dell’Istituto, naturalmente 
col relativo catalogo, ove i soci possano ricorrere colie debite 
cautele per conoscere gli scritti, onde possano aver bisogno. 

Ond’e che dopo Telenco delle stampe esposte, diamo pur quello 
del primo fondo spettante alia biblioteca, per dimostrare che le 
idee non bastano, ma si deve tosto procedere alia loro realizza- 
zione. Noi nutriamo profonda fiducia che questo progetto incon- 
trera l’adesione di tutti i nostri soci, i quali si affretteranno di 
inviare quelle opere che per avventura possedessero duplicate o 
credessero meglio disporne a beneficio della scienza. 

P.S. Saranno bene accolte le correzioni od aggiunte che i 
soci saranno in grado di fare in omaggio all’esattezza. 


Elenco dei libri , opuscoli e giornali che figurarono alia 


Esposizione. 

Autore Titolo Possessore 

Angelini, Omiopatia ed Allopaiia nel cholera , 

opuscolo.Bottino 


Belluomini, Mezzi preservativi e curativi della 

rosolia e scarlaltina , opuscolo.Bonino 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


19 


Autore Titolo 

Bartoli, Regolamenio profilattico e curalivo tie l 

cholera , opuscolo. 

Bianchi, Progetto alle rappresenlanze in favore 

deirOmeopatia , opuscolo. 

Brentano, Del vero e falso croup , opuscolo. 

— Comynentario su cayitharis . 

— Omiopatia m Italia , 2 volumi. 

Belluomini, Traduzione italiana delie Malatlie cro - 

niche di Hahnemann, 4 volumi. 

Bruno, Catechismo dell Omiopatia, 1 fascicolo 
Bonino, Trattato di terapeulica omeopatica , ver- 
sione con aggiunte, 3 volumi. 

— Prinxi studi di matey'ia medica secoxido la 

legge dei simili , l volume. 

— (Jso famigliare dei rimedi omiopalici , l vol. 
Cavallaro, Nuovo corso teoi'ico-pralico di medicina 

oineopalica , 4 volumi. 

— Nuovo corso teorico * pratico di medicina 

omeopatica , 2 a edizione, incompleto. . . . 

Cigliano, Ricordi Omeopatici , 1 volumetto . . . 

— Grandee repertorio clinico alfabetico . . . 

— Principio obbiettivo e legge della medicina 

omeopatica . 

— II metodo sperxmentale , opuscolo. 

Carbonelli, L'Omiopatia o manualetto , opuscolo . 

— Omiopatia (nella Biblioteca popolare), opuscolo 

Codde, Osservazioy%i critiche contro Fleury . . 

— Saggio sulla teoria dellazione delle minims 

dosi , opuscolo. 

— Stremxa Omeopatica , opuscolo. 

Cogo, La Salute , periodico. 

De Horatiis, Oratio pro Homeopathia .... 
Dadea, Compendio di materia medica pura . . 

— LAllopatia e VOmeopatia, fascicolo . . . . 

— Cenixi critici conty'o Uffreduzzi , fascicolo . . 

D r C., Sul regime . 

De Rinaldis, Riforma omeopatica , opuscolo . . 

De Tommaso, L % Omeopatia yielle famiglie, 1 vol. . 
Fioretta, Manuals d'ostetricia , versione, 1 vol. 

2 * 


Possessore 

Fagiani 

Id. 

Farm. Schiapparclli 
Id. 

Id. 

Fagiani 

Id. 

Bonino 

Id. 

Id. 

Ospedaletto 

Bottino 

Bonino 

Farmacia 

Bottino 

Farmacia 

Bonino 

Fagiani 

Bottino 

Fagiani 

Bonino 

Id. 

Fagiani 

Bottino 

Id. 

Fagiani 

Id. 

Bottino 

Bonino 

Bottino 


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20 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Autore Titolo 

Fioretta, Precetti dieletici, 1 volumetto . . . 

Gatti, Due parole suUOmiopalia, 1 volumetto . . 

— Ueleltrobiologia, 1 volumetto. 

Granetti, La medicina specifxca, 1 volumetto . . 

Gatti e Mure, Cholera moy'bus, fascicolo. . . . 

Idelson, Hahnemann sul patibolo, fascicolo . . . 

IstitutoOmeopatico , L % Omeopatiain Italia, fasc.35. 
Liberali C., Trattalo elementare d'Omeopatia, 

1 volume. 

Liberali V., Corisiderazioni sul cholera, opuscolo 
Ladelci, Breve esposizione del sistema medico di 
Hahnemann, 1 volumetto. 

— Slorie cliniche, 1 volume. 

Massimi, Genesi delle malattie epidemiche, 1 vol. 

— Appendice alia genesi predelta, 1 fascicolo 

— Ippocrate ed Hahnemann, 1 fascicolo . . . 

— ll medico di se stesso nel cholera, 1 fascicolo 
Migliore, Prolusione al corso di materia medica 

88-89 e 89-90. 

Mengozzi, Una deliberazione del Consiglio stipe- 
riore di sanita, 1 opuscolo. 

— Memoria sulla diflerite e choley % a, 1 opuscolo 

— Medicina domestica . 

Morello, Ricostruzione della scienza della medi¬ 
cina, 1 volume. 

— Note suit'Omeopatia, 1 fascicolo . . . . . 

Monti, Stranezze ed assurdita , 1 volume . . . 

— Teresina Rodi ed un medico omeopatico, 3 vo- 

lumetti. 

Mattioli, Cenni curativi del cholera, 1 fascicolo . 
Nonnis, Gonorrea ed orchite, 1 fascicolo 

— Primi studi e continuazione, 2 fascicoli 

— Risposta a Borelli, 2 fascicoli. 

Nonnis Efisio, Addio, 1 fascicolo. 

Palumbo, Secolo omeopatico . 

— La riforma di Hahnemann, 1 fascicolo . . . 

Pompili, In difesa dell Omeopatia, 1 volume . . 

— Gunther. Medicina Omeopatica veterinaria, 

versione, 1 volume. 


Possessore 

Bonino 

Fagiani 

Id. 

Id. 

Id. 

Farmacia 


Liberali 

Farmacia 

Fagiani 

Bonino 

Liberali 

Farmacia 

Id. 

Fagiani 

Id. 

Id. 

Id. 

Bonino 

Id. 

Bottino 

Fagiani 

Id. 

Bonino 

Id. 

Fagiani 

Bonino 

Fagiani 

Bonino 

Id. 

Pompili 

Fagiani 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


21 


Autore Titolo 

Pompili — Hering. Medicina domestica , versione 

— Istruzioni popolari sul cholera, 1 fascicolo 

— Durata d'azione ed antidoti, 1 fascicolo . 

— Indicazioni speciali su 25 rimedi nelle febbri 

intermiitenti . 

— Terapeatica del cholera secondo Boenning- 

hausen , versione. 

— Che cos'd VOmeopatia, versione (Wells) . . . 

— La Rivista omiopatica (alcuni numeri) . . . 
Poeti e Colleghi, Giornale di medicina omeopatica 

— L'Omeopatia paragonata, 1 fascicolo . . . 

Peirano, Due parole ai medici italiani, 1 opuscolo 
Quaglia, Saggio d'analisi sull'Omeopatia, 1 opusc. 
Romani, Dot Irina pur a delle medicine di Hahne¬ 
mann, 3 volumi. 

Rubini, Patogenia di Cactus . 

— Piccola Guida omeopatica . 

— Statistica dei colerosi trattati colla can fora . 

— Sulla febbre gialla . 

Rubini e Cigliano, 11 Donamico, giornale . . . 

Salaghi, Patologia nuova sui ruderi deltantica, 

2 volumi. 

Scioli, Medico di casa . 

Sica, Manualetto Omeopatico . 

Triulzi, Critica della lezione di Gubler, fasc. . . 

— Influenza dell'Omeopatia sulla medicina, fasc. 

— Appendice seconda al cholera , fasc. 

— La riforma omeopatica, fasc. 

— Guida omeopatica, 1 volume. 

Tripi, Lessico . 

— Corso di studi omeopatici, 1 volume . . . . 

— Quadro delle infiammazioni, 1 fascicolo 

— Clinica Omeopatica a Palermo, 1 fascicolo 

Usay, Islituto Hahnemanniano di Genova, 1 fasc. 
Urbanetti, La dose omeopatica, 1 fascicolo . . . 


Possessore 

Pompili 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Bonino 

Fagiani 

Id. 

Id. 

Marangoni 

Cigliano 

Fagiani 

Bonino 

Fagiani 

Bonino 

Fagiani 

Bonino 

Id. 

Fagiani 

Bonino 

Fagiani 

Bonino 

Fagiani 

Bottino 

Fagiani 

Id. 

Id ‘ 

Bonino 

Id. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Elenco dei libri , opuscoli e giornali che formano il primo 
nucleo della progettata biblioteca . 

Autore Titolo Ex-possessore 

UOmiopalia in Ilalia, 10 copie per ogni numero 
uscito, eccettuati i nn. 1° e 4° che sono quasi 
esauriti. 

Fisher e Macdonald, Homeopathie Text Boock of 

Surgery .Bonino 

Boyle, Therapeutics of the Eye . Id. 

Puhlmann, Trattato di terapeutica omeopatica , 

3 volumi. Id. 

Bonino, Primi studidi materia medica omeopatica Id. 

— Uso famigliare dei rimedi omeopatici ... Id. 

Cigliano, Grande repertorio clinico omiopatico . Cigliano 
Liberali, Trattato elementare d'Omiopatia . . Liberali 

Bering, Omeopatia domestica , versione italiana . Pompili 

— Medecine homeopathique .Farm. Schiapparelli 

Brentano, U Omeopatia in Italia, 2 volumi. . . Id. 

— Commentario di Cantharis . Id. 

— Vero e falso croup . Id. 

Jahr, Medecine homeopathique, 4* edizione. . . Bottino 

Mengozzi, Medicina domestica .Farm. Schiapparelli 

Lutze, Lehrbuch der Homeopathie .Bonino 

Hahnemann, Matiere medicate par Jourdan, vol. 5 Bottino 

— Dottrina delle medicine pure, versione Romani Marangoni 
Cavallaro, Nuovo corso teorico pratico di medicina 

omeopatica .Bottino 

Wilson, 25 rimedi nella febbre intermittente . . Pompili 

Liberali V., Considerazioni sul cholera .... Liberali 
Hartmann, TMrapeuthique .Bottino 

— Maladies des Enfants . Id. 

Pompili, In difesa delVOmiopalia .Pompili 

Placci, Giornale omiopatico, 6 annate .... Bottino 
Beauvais, Clinique homeopathique, 9 volumi . . Id. 

Revue homeopathique de Geneve, 20 volumi . . Id. 

Charge et Petroz, Revue critique et retrospective, 

5 volumi. Id. 

Societe de Paris, Bulletin de medecine homeopa¬ 
thique, 8 volumi. Id. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


23 


Autore Titolo 

Libert et Leon Simon, Archives tie la medecine 

homdopathiqae , 6 volumi. 

Societe de Paris, Journal de la medecine homeopa- 

thiqae , 5 volumi. 

Society Gallicane, Journal de la medecine homeopa- 
thique , l a edizione, 8 volumi. 

— Journal de la mddecine homdopathique , 2 a edi¬ 

zione, 3 volumi.. 

Societe de Mddecins, BibliothSque homdopathique 

de Gen&ve , 6 volumi. 

Grossi, Formolario farmaceutico . 

Societd di Medici, Giornale di medicina omiopa - 

tica , Torino, fasc. 21. 

Idelson, Hahnemann sul patibolo .. 

Palumbo, Secolo omiopalico , annate diverse . . 

Pompili, Durata d'azione ed antidoli , versione . 

— Cura del cholera secondo Lippe , versione . 

— Che cos'e COmiopatia di Wells , versione . . 
Massimi, Appendice alia genesi delle malattie epi- 

demiche .. , 

Cigliano, II melodo sperimentale , prolusione . 
Migliore, Prolusione diaperlura dei corsi nell'lsti- 

tuto omeopatico di Napoli . 

Massimi, Genesi delle malattie epidemiche e con - 

tagiose . 

Pompili, Istruzione popolare sul cholera . . . 

Massimi, Ippocrate ed Hahnemann . 

Rubini, Patogenia di Cactus . 

Organo della medicina , giornale delPAccademia 
omeopatica di Palermo, alcuni numeri . . . 

Statuti fondamentali del!Accademia Sicula omio- 
patica e cenno storico . 


♦ 


Ex-possessore 

Bottino 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Id. 

Farmacia 

Ospedaletto 

Pompili 

Id. 

Id. 

Farmacia 

Id. 

Bonino 

Farmacia 

Pompili 

Farmacia 

Cigliano 

Bonino 

Id. 


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24 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


* 


NOTE E NOTIZIE 


Ospedale omeopatico erigendo a Verona . 

Pi4 volte nel nostro giornale abbiamo accennato alia tardanza 
di effettuazione del lascito Camploy, eppero incombe Pobbligo di 
esporre,per coloro che non sono associati alia Rivista Omeopatica 
di Roma, a qual punto trovasi il problema. Riportiamo quindi 
dall’ultimo numero del detto periodico quanto segue, sperando 
che alia fine la giustizia la vinca sugli ostinati pregiudizi. 

* 17iostri leltori ci hanno chiesto troppe volte e ci vengono 
sempre chiedendo di questo Ospedale che da ben 10 anni a 
questa parte 7ioi ad essi a7mimziavamo , ed il cut desiderio nel- 
Va7iimo degli amici delVOmiopatia in Italia e sefnpre vivo . 

* La miglior rispostache possiamo dare alVonesta domanda 
la troverarmo i nostri benevoli 7iel segueiite articolo che abbiafno 
dapochi giorni inserito anche in altro giomiale. Da esso ve- 
dra7ino a che pioito statino le cose; e vedranuo pare di che 
Verr ore e le umane passioni siano capaci coyitro la verita e cofitro 
la piu element are e lunpida giustizia. Auguriamoci che questa 
abbia ad uscir incolume dalla brutta prova e che 7ie sia dato 
parteciparne ai lettori la lieta 7iovella. hi caso contrario do - 
vremmo dire che si vuol far apparire 1'Italia per u7ia naziofie 
di iloti. 

“ Di an’ingiastizia minaooiata alPOmiopatia in Italia. 

* Molte gi& ne sofferse d’ingiustizie V Omiopatia in tutta 
Europa, ma ad onta di cio essa progredi sempre, e sta. 

* Ora di queste ingiustizie ho il dovere di segnalarne una 
che nuovissimamente le e minacciata in Italia. Ecco di che 
si tratta. 

** Giuseppe Camploy — un onesto industrial di Verona, che 
dalla medicina omiopatica ebbe grandi vantaggi nella salute e 
lunga vita, prese siffattamente ad amarla che morendo nel feb- 
braio 1889 lasciava, mediante regolare testamento, ogni suo avere 
al Comune della cittd natale alio scopo e con ingiunzione ben 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


25 


dichiarata d’impiantare nalla 3ua patria un piccolo ospedale omio- 
patico a beneflcio dei propri concittadini. Voile affidato il geloso 
incarico al Comune perche nella sua raente era la persuasione — 
erronea crediamo—che niuno meglio dell’autoritd municipale, 
tutrice che dev’essere del dritto dei poveri e della beneficenza 
pubblica, avrebbe potato compiere con buona volontA e coscienza 
i suoi desideri, i suoi voleri. 

* Invece cosa e avvenuto? Quel Comune dopo aver accettata 
l'eredita ed in conseguenza gli obblighi ad essa inerenti, dopo 
aver incassato somme colle quali, nel lasso di dieci anni, doveva 
venir apprestando almeno il locale per Tattuazione della carita- 
tevole opera, non si e dato per inteso di nulla, ridendosela delle 
norme piii comuni di equity e di umanitA, ed alle mie replicate 
premure, alle mie rimostranze, come parte interessata e prima- 
riamente interessata per disposizione testamentaria ben precisa, 
alle mie lettere colle quali negli anni trascorsi gli rammentavo 
il suo dovere, ha risposto sulle prime con tergiversazioni e da 
ultimo con incivile silenzio. 

* Ed ora quella rappresentanza municipale, richiamata dal 
Ministero dell’Interno airadempimento degli obblighi che le in- 
combono, vien fuori con faccia fresca presentando in risposta al 
Ministero istesso Tardita doraanda di volgere il lascito Camploy 
a beneflcio dell’Ospedale civico della cittA adducendo l’ingenua 
ragione che VOmiopatia non 6 conforme ai dettami della scienza . 

* Ah! qui cade proprio in acconcio la risposta di Apelle al 
ciabattino ! 

* Ma non A questo il terreno nel quale abbiamo ad entrare. Il 
Comune di Verona deve sapere che nel caso nostro non ha nulla 
a vedere la questione di scienza. Qui trattasi della validitA di un 
testamento: possono non piacere le disposizioni del testatore e 
allora 1’ereditA non si accetta; trattasi della libertA di disporre 
dei proprii averi come pare e piace; trattasi dei pi a sacri diritti 
della volonta umana sanzionati da leggi inviolabili. 

» E a tutelare le nostre ragioni stanno 1A gli Ospedali Omio- 
•patici di Parigi e di Londra, di Berlino e di Vienna, di Pietro- 
burgo e di Madrid, per non uscir dall’Europa, ed in ispecie il 
piccolo ospedale omiopatico che ora sorge a Torino: ospedali 
tutti fondati e ingranditi pel concorso e con lasciti di illuminati 
e benefici cittadini. E niun Governo ha osato mai impedire o con- 
trariare tali caritatevoli istituzioni. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


* Nel caso presente il nostro Governo fara lo stesso, e rite- 
niamo cheTeccelso Ministero delTInterno dar& al Municipio di 
Verona la risposta che merita. In ogni caso siamo fidenti che 
airitalianon verri inflittauna vergogna, contro la quale sapremo 
reclamare, nella certezza che non soltanto a Berlino, ma che vi 
son giudici anche a Roma. Dott. Giovacchino Pompili *. 

* 

# * 

Tomba di Hahnemann. 

Le oblazioni raccolte e quali risultano dall’ultimo numero 
della Revue homiopathique frangaise per dare onorata e meno 
indegna sepoltura alle ceneri dell’immortale fondatore della 
Omiopatia sommano a lire 17084,15. II comitato a tal uopo insti- 
tuito provvederi senza dubbio a che nel prossimo anno, ricor- 
rendo il congresso internazionale omiopatico, tutto sard in 
ordine per I’inaugurazione. 

P.S. Dopo la chiusura della nostra sottoscrizione avvenne 
ancora quella del Dott. Labisi per lire 5chesaranno versate coila 
prima occasione. 

* 

# * 

Ospedale S . Luca di IAone. 

Dal resoconto fornito al precedente numero della Revue , 
emerge lo sviluppo di detto ospedale non solo, ma specialmente 
dell’annesso dispensario, ove nello scorso anno vennero date 
24914 consultazioni. 

* 

# * 

Ospedale Omiopatico di Lipsia. 

Il Dott. Stifft, medico direttore, fornisce il consueto rapporto 
che si estende dal 21 giugno 1898 al 20 giugno p.p. Deducesi dal 
medesimo che nell’annata furono curati 238 ammalati con 15 de- 
cessi, per lo piu dovuti a malattie incurabili, ad esempio tuberco- 
losi, carcinomi, nefriti croniche, ecc. 

* 

* * 

Conferenze sui vari argomenti di Omiopatia saranno tenute 
pei medici nel locale della Policlinica durante il mese di ottobre 
da parecchi medici omiopatici di Berlino, quali Windelband, Gise- 
vius, Kroner, Borchmann, Dahlke, Dammholz, Burkhard, Sulzer. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


*• •# 

La 67 a riunione dei medici della Societa centrale omiopatica 
tedesca ebbe luogo ad Elberfeld, ove si pote riscontrare il 
progresso della nuova materia medica, e Tattrazione alia 
nostra scuola di parecchi nuovi adepti per opera delle precitate 
conferenze. 

-♦- 


CENNI NECROLOGICI 


Sereno innanzi alia morte come nei piu felici momenti di sua 
vita, dopo breve malattia, ritornava nel seno di Dio, donde s’era 
partito per il bene del suo simile, il nostro collega 

Dott. Luigi BERTOLDI 

all’etA di 87 anni, il 26 marzo decorso. 

Studente ancora ebbe occasione di leggere le opere di 
Hahnemann alia Biblioteca Alessandrina, e ne divenne caldo 
ammiratore. 

Ottenuta la laurea nel 1837, concorse all’assistentato medico 
(fu il primo fra diciannove concorrenti), e fece esperienze compa¬ 
rative nelle corsie dell’Ospedale di S. Spirito insieme ai suoi col- 
leghi Liberali, Ladelci, Uffreduzzi, Apolloni e Fiorini che furono 
poi valenti medici omiopatici. E il prof. De Mattheis, allora 
Clinico di Roma, ebbe spesso occasione di manifestare la sua 
sorpresa per Tesito funesto toccato ad alcuni infermi, e la gua- 
rigione inaspettata di altri, tutti trattati, secondo lui, collo stesso 
sistema; mentre in verity le guarigioni si dovevano alTOmio- 
patia che i suoi assistenti applicavano in gran segreto, per non 
essere espulsi dalTOspedale. Sorte che avrebbero di certo subito, 
se fosse trapelato qualche sentore d’Omiopatia, perche i grandi 
Professori di medicina in fatto di Omiopatia, senza studio o 
discussione, si sono creduti e si credono tuttavia superiori alia 
veritA. Simili a queH’astronomo che rifiuto di guardare in cielo, 
ove Galileo aveva scoperto il pianeta Giove, e ne nego assoluta- 
mente Tesistenza, per la ragione potentissima che, essendo il 
sette numero perfetto non era possibile che i pianeti fossero otto. 
Eppure se fosse sceso dall'Olimpo della sua ridicola filosofia per 
degnarsi di mettere gli occhi nel telescopio di Galileo, un solo 
sguardo sarebbe bastato a dimostrargli che la verity non era 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


dalla parte sua. Ma forse il timore di diventare discepolo, da 
quel filosofo che si faceva credere o si credeva, lo spavento ; e 
piuttosto che riconoscere una verita che avrebbe annullata la sua 
scienza tanto grave, chiuse gli occhi per poter continuare la glo- 
rificazione del numero sette. E poi Galileo era solo, e lui in 
corapagnia di tutti i sapienti del suo tempo: per cui il suo 
numero prediletto non poteva soffrire detrimento per un Galileo 
che si era preso l’ardire di verificare col telescopio le cose del 
Cielo. 

Il tempo ha reso giustizia a Galileo e negli Stati Uniti d'Ame- 
rica la sta rendendo all’Omiopatia. L’ Europa che ha chiuso gli 
occhi innanzi alia scoperta di Hahnemann, benche tardi, s’accor- 
gera che la sua Allopatia non ha maggior valore del numero 
setie di quel filosofo. 

Entusiasmato dei felici risultati ottenuti il nostro Dottore 
Bertoldi lascio la lucrosa carriera degli ospedali, e voile eserci- 
tare la pura omiopatia, ottenendo tanti e tali successi che la sua 
convinzione divenne una fede, e ne fu apostolo valoroso. 

La soddisfazione d’aver beneficato il prossimo suo fu il solo, 
ma ambito premio della sua vita opeposa ed onesta. 

Gentile, generoso, tutta scienza e fllantropia, amava, giA 
vecchio, recarsi a piedi nei piu lontani tuguri a sollevare gl’in- 
fermi colla medicina e col danaro ; perche — diceva — la sua non 
era una professione, ma una missione. 

Costretto in casa sul finir della vita, non sentiva compensata 
la spenta operositA dalle innumerevoli cure della famiglia e voile 
dar sollievo all’anima sua, nata solo per il bene, soccorrendo nel 
suo studio con consiglio gratuito gl’infermi piu poveri. 

Una stella d’amore e sparita. 

Dott. Giuseppe Secondari. 


Oltre quella che ci tocca piu da vicino e della quale si legge 
un cenno necrologico, dobbiamo pure segnalare la dipartita di 
due illustri rappresentanti dell’Omiopatia, quali furono il dot- 
tore Lorbacher di Lipsia, giA direttore dell ' Allgemeine 
homceopatische Zeitung e membro della Direzione della SocietA 
centrale: e Ludlam, giustamente riputato medico ed operatore 
al Collegio medico Hahnemann di Chicago. 


Stamperia dell’Unione Tip.-Editrice. — 



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Torino-Roma - UNIONE T1POGRAF1CO-ED1TRIGE - Napoli - Milano 


SEMEIOTTICA E DIAGNOSTICA 

GENERALI 

Delle MALATTIE ESTERNE DELL' OCCHIO 

PER IL 

D r GUGLIELMO CZERMAK 

Docente all' University e rrimo Assistente alia Clinica OculUtica Universilaria del Prof. Fuchs in Vienna. 


SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA 

TRADOTTA 

dal Prof. Dott. P. BAJARDI 

Aiulo volonlario della Clinica Oculislica Universilaria dlrella dal Professore Reymond 
Medico ordinario della Seconda Sezione dell’Ospcdale Oflalmico di Torino. 


In questo volumetto l’egregio Autore, staccandosi dal 
sistema dei Trattati generali di oculistica che trattano 
minutamente la sola parte speciale della Semeiottica e 
della Diagnostica, preferl trattare la parte generale. 

Questo sistema torner& utilissimo al medico pratico, 
che nel suo esercizio si trova in presenza di malattie ocu- 
lari, perche una esposizione riassuntiva dei punti di vista 
generali, lo dirigono rapidamente alle cure da prestarsi. 

Nella disposizione della materia l’Autore seguito l’abi- 
tuale procedimento dell’esame locale, e si sforzd, nel- 
l’esporre la Semeiottica, di mettere in evidenza i fenomeni 
obiettivi e patologici, senza preoccuparsi delle conclusioni 
che possono risultare da una combinazione di parecchi 
sintomi fra loro, o con dati di altre discipline. 

Sommario. Metodi di esami — Palpebra — Bulbo in 
totality — Congiuntiva — Sclerotica — Cornea — Camera 
anteriore — Iride — Pupilla — Cristallino — Corpo vitreo. 

Torino 1899. — Un volume in- 12° di pagine 172, 
legato in tela , L. 3,BO. 


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Torino-Roma - UNION'E TIPOGRAFICO-EDITRICE - Napoli - Milano 


Dott. GIUSEPPE GARBINI 


COMPENDIO Dl OTOIATRIA 

AD ISO 

DEGLI STUDENTI E DEI MEDICI PRATICl 


I trattati di otoiatria, molti dei quali ottimi sotto ogni rapporto, 
8i italiani che stranieri, sono tutti di grande mole e quindi gli stu¬ 
denti, sopraccarichi di studio, non hanno ne il tempo, ne la voglia 
di leggerli; cio tanto piu che l’otoiatria, quantunque nelle principali 
University abbia una cattedra, non e oggetto di esame speciale. 

I giovani dottori, in mezzo al caos del lavoro professionale, si 
trovano nelle stesse condizioni degli studenti. ed e percio che si puo 
dire una vera mosca biaiiGa quel pratico che sappia maneggiare un 
otoscopio. Per la grande maggioranza Torgano dell’udito e un’inco¬ 
gnita, e trovandosi di fronte ad una malattia d’orecchio, i pratici o 
non la curano affatto (e questi sono gli onesti) oppure usano dei 
rimedi piu o meno empirici, ma sempre senza far diagnosi di sorta. 

Volli tentare di rendere l’otologia un po’ piu famigliare, e scrissi 
questo breve compendio, sperando di riempire una lacuna. 

II mio non e un trattato. e una guida dedicata agli studenti alio 
scopo di non farli uscire dall’Universita digiuni affatto di questo 
ramo delle mediche discipline, che, quantunque specialmente fino a 
poco fa piuttosto disprezzato, ha pure la sua importanza. II mio 
lavoro e eminentemente pratico e rispecchia il metodo del mio amato 
maestro prof. Emilio De Rossi. 

Se ho raggiunto lo scopo, me lo diranno i giovani studenti: a 
me basta il conforto di aver contribuito anch’io colle mie deboli 
forze a far conoscere ed apprezzare un po’ piu questa speciality 
alia quale ho dedicato tutto me stesso. (Daiia Prefazione). 

Luglio 1899. 

Sommario: Note anatomiche e fisiologiche. — Semeiottica del- 
l’orecchio. — Terapia generale dell’orecchio. — Malattie del padi- 
glione e del condotto uditivo esterno. — Malattie della membrana 
del timpano e della tromba d’Eustachio. — Otiti medie catarrali. 
— Otiti medie purulente. — Complicazioni delle otiti medie puru- 
lente. — Malattie dell’orecchio interno. — Medicina operatoria. 

Un volume in- 12° di 144 pagine con 82 figure nel testo . 

Legato in tela , Lire 3, BO. 


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Fnscicolo XXXVIII — 1900 


L’OMIOPATIA 

11ST ITALIA 


ORGANO DELL’ ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


Regio Decreto V4 gennaio 1886 



SOIIARIO. — Istituto Omiopatico italiano. Verbali delle sedute del Gomi- 
tato direttivo in data 12 marzo 1900 e 4 giugno 1900 — Resoconto finanziario 
del 1899 — Dispensario Omiopatico di Roma — Della Farmacopea Omio- 
patifca — Note e Notizie — Necrologia. 


TORINO 

STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

83 — Via Carlo Alberto — 38 

1900 


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ftrande Bepertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 

Cigliano. 

Hysienic-SIedical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Considerazioni sal Colira asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi studi di materia medica secondo la legge del 
simlli, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo dell'Espo- 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano forraano oggetto precipuo e pib diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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I8TITUT0 OMIOPATICO ITALIANO 




ROM* W 

ew£2}S^ 


Verbale della Seduta del Comitato direttivo in data 

12 marzo 1900. 

Erano presenti: Bonino dott, Giuseppe, President© ; Bot- 
tino dott. Crisanto, Vice-Presidente; Ferreri De Gubernatis 
marches© Carlo, Demezzi cav. ing. Cesare, Moschetti cav. pro¬ 
fessor© Giuseppe, Censori; Morozzo di Bianze marchese Filippo, 
Cassiere; Bonino dott. Pier Antonio, Segretario, ed Olivero 
Giacomo, Vice-Segretario. 

L’ordine del giorno stabilisce: 

1° Transazione della lite colla signora Leoncini . 

II President© riferisce di aver invitato e fatta invitare dal 
procuratore avv. Rolfo la signora Leoncini a produrre la sua 
proposta di transazione della lite, ma non si ebbe alcun riscontro. 
Ond’e che alio stato presente Tunica soluzione b di procedere a 
sentenza nella Corte d’Appello. Tale proposta viene accettata ad 
unanimi voti dopo brevissimi commenti sul contegno della parte 
avversaria. 

2° Osservazioni prefettizie in ordine al verbale 27 no- 
vembre 1899 e relative a soluzione di parcelle. 

Sileggela lettera della Prefettura in data 7 febbraio colla quale 
si richiama Tosservanza della legge in ordine alTerogazione del 
fondodi riserva per il pagamento di parcelle. A tale riguardo 
giova ammettere ohe nel verbale non furono indicate le note cui 
si riferisce Terogazione, raa la risoluzione ebbe pero luogo e con- 
cernevala nota di L. 111,10 per coke, la nota del signor Granero 
in L. 10 per provvista di tavola alTOspedale, quella del signor 
Rastelli in L. 15 per riparazione alia macchina disinflciente, e 
quella del signor Fornaca in L. 10,10 per oggetti di cucina; 
totale L. 146,20. 

Quindi colla present© dichiarazione si spera di vedere sanata 
la precedent© iflcompleta redazione del verbale. 

1 


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2 


L'OMIOPATIA IN ITALIA 


3® Legato della baronessa Maineri Rosa. 

II Presidents comunica un estratto di testamento col quale la 
prefata signora lego all’Ospedaletto per le cure omeopatiche di 
Torino L. 25.000 da percepirsi dopo un anno senza interessi. II 
Comitato prende atto con riconoscente animo del munifico lascito 
e delibera di sollecitare presso 1’AutoriU tutoria il consenso di 
accettazione. 

4® Donazione della signorina Chatron. 

Attesoche la Prefettura ravvisa nella liberalitA della signo¬ 
rina Chatron un vero vitalizio per cui richiedesi un atto notarile; 
ritenuto inoltre che finora la signora Chatron verso solamente la 
metA della somma devoluta, riservandosi di completare lasorama 
di L. 10.000 nel corso di quest’anno; considerato ancora non 
essere neppure conveniente di addivenire a due atti notarili, il 
Comitato sarebbe d’avviso di soprassedere finche la prefata si* 
gnorina Chatron versi la rimanente somma e delibera di pregare 
il signor banchiere Musso di acquistare provvisoriamente con¬ 
solidate per la somma presso lui depositata, affinchA a tempo op¬ 
portune frutti i dovuti interessi. 

5° Conto 1899. 

Il Cassiere espone il resoconto del 1899 nei seguenti dati che 
vengono esaminati ed a voti unanimi approvati. 

A.TTIVO 

Rimanenza attiva del conto 1898 . . . L. 5130,94 


Interessi consolidate.» 1719,00 

» 1° semestre cartelle S. Paolo • 190,40 

Quote dei Soci patroni dell’Istituto . . » 325,00 

« » ordinari (esatte).... * 630,00 

» « » (da esigere) . . » 100,00 

» » patronidell’Ospedale (esatte) » 1015,00 

» » « » (da esigere) » 5,00 

Retta dei Pensionanti.- 2043,00 

Oblazioni straordinarie all’Osped. di Torino » 5270,00 
» » all’Istituto ...» 15,00 

Cassetta del Dispensario di Torino ...» 107,00 

Conto corrente.» 7,44 

Rimborso di ricchezza mobile , . . . » 14,75 

Totals attivo . , . . L. 16572,53 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


PAS3IVO 


Fabbricati, fognatura e ricchezza mobile . L. 338,81 

Tassa manomorta. 


. - 13,36 

Dispensari. 


. - 950,00 

Spese stampa. 


. - 140,00 

Cancelleria. 


. - 76,05 

Telefono. 


. - 168,10 

Assicurazioni incendi .... 


. - 39,22 

Gaz. 


. . 221,99 

Cok e legna. 


. - 111,10 

Acqua potabile. 


. . 67,80 

Vitto per l’Ospedale .... 


. - 2415,52 

Vino-Cambiano. 


, - 371,20 

Salari: Castagno mesi 1 f /a • 


. 75,00 

Suore »* 10 7, . . 


. - 225,00 

Corredo delle Suore .... 


. - 838,00 

Acquisto rendita. 


. * 9612,80 

Spese diverse. 


. - 907,85 

Totale passivo 

• 

. L. 16571,80 

Attivo. 

L. 

16572,53 

Passivo ...... 

w 

16571,80 

Rimanenza attivo . 

L. 

0,73 


II Vice-Segretario 
Olivero Giacomo. 


II Presidente 
Ronino dott. Giuseppe. 


Verbale della Seduta indetta pel 4 giugno 1900 

Sono intervenuti all’adunanza oltre i sottoscritti Presidente 
e Vice-Segretario i signori: Bottino dott. Crisanto, Vice-Presi- 
dente; Ferreri De Gubernatis marchese Carlo e Moschetti 
cav. prof. Giuseppe, Censori; Morozzo di Bianze marchese Fi¬ 
lippo, Cassiere; dott. Pierantono Bonino, segretario. 

1 * 


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4 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


L’ordine del giorno porta: 

1° Lite colla vedova Leoncini. 

II Presidente espone, che in Corte d’appello la causa venne 
giudicata in favore dell’Istituto Omiopatico; di avere quindi rice- 
vuta la parcella dei rispettivi Consulenti legali nella complessiva 
somma di L. 732 e propone di liquidarla in L. 700, provvedendo 
a tale somma non bilanciata collo storno di egual somma adibita 
per il Dispensario di Genova, Tesercizio del quale stette finorain 
sospeso fino alia soluzione della vertenza. 

II Comitato udite le spiegazioni date in proposito autorizza 
il Cassiere a soddisfare mediante lo storno precitato. 

2° Riparazioni alia casa delVOspedaletto . 

Esse consistono nella rinnovazione del pianerottolo, del primo 
piano sopra la scala minacciante rovina; nella rimessione a posto 
di molte tegole del tetto per correggere l’infiltrazione dell’acqua 
ed infine nella rinnovazione di quattro persiane alle porte delle 
camere verso il giardino. L’importo totale sarebbe di L. 120,63. 
Gli intervenuti trovando ragionevoli le spese relative ne autoriz- 
zano il pagamento sul relativo capitolo. 

3° Legato della baroiiessa Rosa Maineri. 

Il Presidente dk lettura d’una lettera prefettizia colla quale 
si chiede dove si apra la successione ed in pari tempo si richiede 
copia del testamento relativo. Aggiunge poscia che dalle infor- 
mazioni assunte presso l’esecutore testamentario avv. Presbitero 
risultache la successione sta per aprirsi in Torino; osserva in fine 
che un estratto del testamento riflettente il legato delle L. 25,000 
fu gi& rimesso alia Prefettura in un col verbale 12 marzo p. p. 

Il Comitato prende atto dello spiegazioni fornite ed incarica 
la Presidenza di rispondere in tal senso alia Prefettura affinchd 
si possa procedere alia pubblicazione voluta. 

Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi l'adunanza. 

Torino, 4 giugno 1900. 

Il Vice-Segretario 11 Presidente 

Olivero Giacomo. Bonino dott. Giuseppe. 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl ROMA 


I malati curati quest*anno al nostro Dispensario sono stati 
di gran lunga piu numerosi degli anni scorsi; e cio perche la 
veriti in medicina si fa strada per mezzo di guarigioni e non 
cogli annunzi nei giornali o colla fotografia di qualche medico a 
fianco alia reclame di una emulsione o di qualche altro preparato 
allopatico. La fine del secolo doveva vedere anche questa : la 
professione medica avvilita al punto che un sanitario non ha ri- 
tegno di fare sui giornali la stessa figura che fanno i clowns sui 
manifesti delle rappresentazioni teatrali. E poi dicono che ciarla- 
tani siamo noi! 

Novecento infermi richiesero il nostro consiglio; 100 pero ap- 
partengono a quelli rimasti in cura l’anno decorso, 800 sono 
nuovi. Le consultazioni date furono 3500. Prevalentemente i ca- 
tarri bronchiali, residui delTinfluenza, ci diedero maggior lavoro, 
e Phosphorus, Bryonia , Kali bicromalicum recarono vantaggi 
indiscutibili. Nelle bronco-alveolili, sequele di polmoniti, mal- 
trattate dall’allopatia, Licopodium, Silicea e Phosphorus giova- 
rono tan to, che quattro infermi guarirono completamente. Gelse - 
mium guarl, in due giorni, una nevralgia frontale destra 
intermittente, mentre Belladonna, Mezereum, Spigelia erano 
fallite. Un certo Munzi, fattore del duca Gaetani, malato da due 
anni di diabete grave (zucchero 85 °/oo)* guari in tre mesi col solo 
uso di Phosphoricum acidum 3, tre volte al giorno. 

La variety e la gravity dei casi curati durante questo anno 
darebbe buona messe di storie cliniche, ma, per breviti, mi pro- 
pongo di narrare la seguente, che mi sembra la pi ix degna di nota. 

Sul finire del giugno 1899 si presentava al mio Dispensario 
Coffano Giuseppe di Torino, capo operaio a Terni, messo in pen- 
sione a causa d’una malattia dichiarata incurabile, per la quale 
ricorreva alle mie cure. Era accompagnato dalla moglie di un 
certo Tione, pure operaio della Fabbrica d’arrai, che io guarii 
nell’87 a Terni di una broncopneumonite infettiva, abbandonata 
dall’allopatia. 

II povero infermo aveva un aspetto estremamente sofferente, 
pallido cereo, con voce quasi spenta, e lemani strette sulla regione 


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6 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


dello stomaco, per dare un po’ di calraa ai dolori atroci, che non 
gli davano tregua ne giorno ne notte. Mi narro che dopo essere 
stato sottoposto per sei mesi ad ogni sorta di cure, dopo avere 
sentito il parere di molti medici, decise di recarsi a Torino nella 
clinica del prof. Bozzolo all’Ospedale di San Giovanni, sperando 
di trovarvi quel sollievo che invano aveva fino allora cercato. Ivi 
fu sottoposto alle lavande dello stomaco che ebbero per unico ri- 
sultato l’arresto quasi totale delle funzioni digestive, per cui alle 5 
del pomeriggio gli venivano tolte con la sonda gastrica le so- 
stanze alimentari, ingerite al mezzogiorno, inalterate, come se 
invece che nello stomaco fossero state poste in un recipiente di 
porcellana. II prof. Bozzolo poi affido il nostro infermo alle cure 
del prof. Sansoni, che vedendo le cose andare di male in peggio 
a dispetto di tutte le cure razxonali , nel sospetto di un cancro, 
propose un’operazione: e il Coffano l’accetto, spaventato meno 
dalla morte che da quella vita di tormenti. Se non che il Bozzolo 
fu di contrario avviso, avuto riguardo alle condizioni del malato, 
talmente cachettico da poter rimanere sul tavolo operatorio. 
Questa condizione, che per un altro sarebbestata Tultima disgrazia, 
fu per il Coffano una grande fortuna, perche abbandonato l'Ospe- 
dale da cui nulla pill poteva sperare , torno a Terni senza essere 
stato toccato dai ferri chirurgici. Oppresso dagli spasimi, colle note 
della morte sul volto, si trascinava qualche volta per le vie della 
citti, ricevendo le condoglianze degli amici, che ogni giorno si 
facevano piii rari, e perche avevano esaurito il repertorio dei 
pietosi inganni, e perche le presenza di un uorao sull’orlo della 
tomba, donde nessuna forza umana puo ritrarlo, desta sempre un 
senso di profondo dolore. I medici, poi, convinti che fosse affetto 
da epitelioma, dicevano che tutto avevano tentato; ed alia moglie 
implorante soccorso, consigliavano la rassegnazione, affermando 
che se i clinici di Torino erano stati incapaci di recargli giova- 
mento, era follla sperarlo da altro sanitario qualsiasi. 

Ma la Provvidenza veglia sui miseri, e il nostro infermo ne 
trovo laministra nelTOmiopatia. Quel Tione che io guarii nell’87, 
uno dei rari amici fedeli, gli ricordo il caso suo disperato, eppur 
guarito da me, e lo persuase di recarsi a Roma per consultarmi. 
Confesso che quando vidi questo disgraziato, pallido, scheletrito, 
senza voce, colla disperazione negli occhi, e i segni del dolore su 
tutta la persona, anch’io immaginai che fosse da noverarsi fra quei 
tanti che ricorrono all’Omiopatia per non perder I’ultima illusione. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Mi narro che il suo corpo da tre mesi era freddocorae il marmo, 
senza potersi riscaldare in alcun modo, neppure dentro il letto; 
che non dormiva piu, costretto a passare la maggior parte della 
notte, camminando per la camera, ripiegato sul ventre, colie 
mani strette all’epigastrio per lenire TatrocitA dei dolori. La 
poca quantity di cibo liquido che ingeriva a malincuore per conser- 
vare quel fuggevole filo di vita, raddoppiava i dolori che allora 
dallo stomaco si irradiavano sotto lo sterno, alia papilla mam- 
maria destra, da questa alTascella e all’angolo inferiore della 
scapola corrispondente. Una forte stitichezza lo tormentava, ca- 
gionata senza dubbio dall’uso di ogni sorta di purganti, che la 
medicina razionale aveva creduto opportuno di prescrivere; 
perche i medici purgano, purgano sempre, e chiamano purgare 
il produrre un catarro intestinale acuto, come se il corpo, dopo 
la purga, si rinnovellasse tutto, e restasse libero da qualunque 
malanno, al pari di un devoto che si purga dei suoi peccati al 
confessionale per liberarsi dalle pene delfinferno. E non si accor- 
gono che sono appunto i purganti la causa della maggior parte 
delle stitichezze che affliggono 1'umanitA. 

L’esame obbiettivo non presentava nulla di notevole, ad ec- 
cezione di una forte dilatazione di stomaco: la palpazione, dolo¬ 
rosa, non faceva percepire nessun tumore, ne alia regione pilo- 
rica, ne nel resto dello stomaco; il fegato debordava di due dita 
trasverse dall’arco costale. Coffano era stato bevitore. Gli altri 
organi non presentavano nulla di rimarchevole. La diagnosi era 
incerta tra un tumore maligno, non sempre percettibile al tatto, 
ed un’ulcera dello stomaco; le nevralgie atroci sono comuni ad 
entrambele malattie, benche talora possano mancare totalmente; 
la profonda cachessia e la brevita del decorso stavano per un 
cancro: mancava la percezione diretta del tumore, ma per la 
mobility dello stomaco questa puo essere negativa anche in tu- 
mori molto sviluppati: non vi era ingorgo dei gangli sopraclavi- 
colari di sinistra, che alcuni clinici credono patognonomici del 
cancro. Per quanto tutto facesse credere all'esistenza di questa 
grave malattia, tuttavia scrissi nel mio diario : Cancro dello 
stomaco (?). Il punto interrogativo esprimeva la incertezza della 
mia diagnosi e l’esito in guarigione completa in breve tempo 
dimostro che Tincertezza era giustificata. 

Quale eradunque la veramalattia di Coffano? Lo domanderei 
a Bozzolo e Sansoni che per tanto tempo avevano tenuto l’infermo 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


sotto la loro osservazione, e volevano operarlo. Non poteva qui 
parlarsi di un semplice catarro cronico dello stomaco, perche la 
rapidity del corso — un anno — la forma dei dolori, lacachessia 
Tescludevano: non un cancro: dunque? Non rimane che Pulcera 
dello stomaco e catarro cronico consecutivo all’uso di mezzi mec- 
canici, pompa gastrica, e chimici inopportuni, purganti, cosidetti 
tonici e ferruginosi. 

E qui si dimostra I’imraensa superiority dell’Omiopatia sulla 
Allopatia, che, mentre questa si trova imbarazzata se non fa la 
diagnosi, e solo per essa « cognito morbo , facilis est curatio * 
(aforisma del resto che illude il volgo, ma e falso, perche la tisi, 
il tifo, la scarlattina, il colera, ecc., si diagnosticano a prima 
vista, e pure gli allopatici non curano con questa vantata faci¬ 
lity), TOmiopatia cura e guarisce le malattie piii gravi, anche 
quando la diagnosi, come nel caso presente, non puo esser fatta. 
Non si deve con cid credere, come strombazzano i nostri avver- 
sari, che noi non facciamo la diagnosi, che anzi questa e neces- 
saria, come ho dimostrato in altro raio scritto, per una buona cura 
omiopatica; ma quando non si puo fare, noi non stiamo aspet- 
tando che la malattia uccida il malato. Raccogliamo diligente- 
mente i sintomi che sono il vero simulacro del male, e gli oppo- 
niamo il rimedio che piii lo rassomiglia nell’esperimento sulPuomo 
sano. Ne questa e una cura sintomatica, maspecifica, perche non 
prende di mira un solo sintomo, bensi tutto il complesso dei sin- 
torai, cioe la malattia nella sua causa e nelle sue modality. Infatti 
collo scomparire di tutti i sintomi che sono Tunico effetto sensi- 
bile, deve scomparire la causa che li produce, cioe la malattia. 

Il rimedio che meglio copriva i sintomi era Nux vomica. Ne 
ordinai tre cartine al giorno della 3 a triturazione decimale per 
quindici giorni. Feci coraggio all’infermo, ma diedi poche spe- 
ranze a chi l’accompagnava. Consumata la prescrizione l’infermo 
m’informava che i dolori erano assai diminuiti, Tappetito comin- 
ciava a farsi sentire; ma la stitichezza rimaneva. Insistetti per 
altri quindici giorni sullo stesso rimedio, nella stessa dose; ed 
ebbi notizia che tutto andava migliorando. Mandai allora Sacc . 
lactis; ma il miglioramento rimase stazionario. Tornai a Nux vo¬ 
mica senza cambiare ne potenza, ne dose, e dopo venti giorni 
seppi che i dolori erano totalmente scomparsi, il vigore e la vita¬ 
lity ritornati: solo il ventre non era troppo ubbidiente. Prescrissi 
Sulphur 30, una cartina per mattina, e dopo un mese, il mio 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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client© mi scriveva che tutte le funzioni erano regolari, che era 
cresciuto dieciotio chili di peso, che mi avrebbe fatto una visita 
a Roma. 

Io Tavevo veduto una sola volta nelle condizioni descritte, e 
quando, tomato dalle visite del mattino alle consultazioni del 
mezzogiorno in casa mia, domandai ad un bell’uomo, robusto e 
vegeto che mi aspettava, in che potessi servirlo « non mi rico- 
nosce?— rispose — sono Coffano «. Per quanto la dolce sorpresa 
di rivedere in vita florida un uomo g\k moribondo fosse stata 
diminuita dalle lettere ricevute, tuttavia la soddisfazione fu 
grande, e i busti di Hahnemann e del mio maestro Bertoldi, che 
ornano il mio studio, mi apparvero divini, perche collaOmiopatia 
mi diedero il mezzo di essere realmente utile alFumaniti. 

La guarigione strepitosa venne a cognizione di tutta Terni; 
ma i medici o non sapevano o non vollero sapere che era frutto 
delFOmiopatia. Uno di questi incontrato un giorno Coffano, si 
rallegro dell’inaspettata guarigione, e domando dove fosse andato 
a curarsi; e quando seppe che era stato a Roma * naturalmente — 
disse — da Durante «. * No rispose il mio cliente — mi ha gua- 
rito il dottor Secondari *. « Ma Secondari e oraiopatico * sog- 
giunse il medico, e facendo un frettoloso saluto scomparve. Un 
altro poi ha dichiarato di non aver visitato, ne curato mai il Cof¬ 
fano: ch& altrimenti Tavrebbe guarito proprio lui. Tutto puo 
stare, anche questo; ma perche allora quel medico, tanto supe¬ 
rior© ai clinici di Torino, non portava il suo valido soccorso ad 
un uomo, che per la grave infermita aveva perduto il posto alia 
Fabbrica d’armi, e, quel che e peggio, stava perdendo la vita? E 
come si puo abbandonare alia morte chi puo essere tanto facil- 
mente salvato? 

Un uomo di coscienza non deve fare azioni simili o almeno 
dovrebbe avere il pudore di tacerle, se non vuol fare la figura di 
sciocco millantatore. N& basta: a Coffano stesso, al raorto risu- 
scitaio, non si perito di dire che gli omiopatici sono tutti impo- 
stori. Di grazia, se chi ritrae dalla tomba i morti e chiamato 
impostore, come dovranno appellarsi quelli che ve li mandano ? 

Roma, 20 maggio 1900. 

Dott. Giuseppe Secondari 
Direttore del Dispensario Omiopalico lialiano 
Sezione Roma. 


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L*OMIOPATIA IN ITALIA 


DELLA FARMACOPEA OMIOPATICA 


Argomento ora piu che mai scottante e divenuto quello se si 
debba o si possa inflessibilmente seguire le norm© dettate da 
Hahnemann nella preparazione dei medicamenti omiopatici. Nella 
sfera della nostra dottrina il dibattito fra i vari cultori di far- 
maceutica ha il suo disgraziato riscontro in quello della dosologia 
non mai definita e forse indefinibile, perche la recettiviti e la 
reazione non hanno lo stesso stampo e grado nella immensa va¬ 
riety degli uomini, ancorche si addivenisse un giorno, molto 
lontano, ad istituire differenti patogenesie dello stesso farmaco 
propinato a dosi differenti e prestabilite. Premettiamo apposita- 
mente questo confronto, perche l'invocare ad ogni momento 
eziandio in questo campo il magister dixit non e ragione sover- 
chiante coloro che cercano di far meglio. 

Lungi da noi il pensiero di scemare la grande venerazione 
che dobbiamo professare al genio di Hahnemann; ma come 
questo non poteva dare un consiglio ai suoi clienti per mezzo del 
telefono, come noi sogliamo, cosi non poteva prevedere e adot- 
tare tutti i progressi degli odierni procedimenti chimici, il che 
senza dubbio avrebbe fatto, perche la verita domino mai sempre 
il suo pensiero. 

Ed anzitutto, come mai coloro che si professano ortodossi e 
conservatori del verbo Hahnemanniano hanno adottato, se non 
in senso assoluto, almeno collateralmente, il sistema decimale 
nelle attenuazioni, mentre Hahnemann proclamo quello centesi- 
male? Egli e perche la scala decimale introdotta da Hering for- 
nisce prodotti piu omogenei e sicuri, prestandosi egualmente alle 
prescrizioni secondo quella centesimale. 

D’altronde se Hahnemann sopra 110 rimedi, di cui ci lego 
le patogenesie piu o meno elaborate o rudimentali, credette op- 
portuno di seguire le svariate seguenti formole di preparazione, 
qual ragione si ha di voler applicare dette formole ai rimedii che, 
quasi decuplicati, sono venuti dopo, e che per loro natura non si 
possono modellare su quelli studiati da Hahnemann? 


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L*0MI0PATIA IN ITALIA 11 

Ed appunto per non indugiare oltre resame di questo tema, 
passiamo a rassegna anzitutto i molteplici processi da lui indicati 
e seguiti, mettendo a raffronto quelli proposti da coloro che si 
professano suoi seguaci, come pure le modificazioni che medici e 
farmacisti credettero introdurre ascopo di sempliciU o progresso. 

Si ritenga intanto come cosa convenuta ed a titolo di chia- 
rezza, che il grano (di Norimberga, usato da Hahnemann) cor- 
risponde a gramrai 0,062; che 100 gocce d’acqua distillata equi- 
valgono a gramme 6,2, del qual peso sono pure 200 gocce di 
alcool a 85°, quale viene solitamente adoperato nelle preparazioni 
oraiopatiche. 

Or bene, mentre la triturazione 1 :100 serve come la piu 
larga base di attenuazione per le sostanze solide, non trovasi il 
perch& Hahnemann abbia invece prescritta la proporzione di 1 : 50 
per la digitale, come non si deve tacere che pel fosforo, oltre le 
solite proporzioni di esso e dello zuccaro di latte, occorrono 
ancora 15 gocce d’acqua distillata per la triturazione. 

Procedendo alle formole per ottenere le tinture dai vegetali 
freschi Hahnemann ne traccia tre, diverse per la proporzione del 
menstruo alcoolico, cioe : a) quella di esprimere il sugo e di 
unirvi egual quantity di alcool; b ) ridurre le parti vegetabili 
fresche, ma meno ricche di sugo, ad una massa fina, rimestarla 
con due terzi in peso di alcool, indi esprimere il sugo cosi alcoo- 
lizzato; c ) sminuzzare la droga, ridurla ad una fina pasta in un 
mortaio coll’aggiunta di 100 gocce d’alcool sopra 100 grani della 
sostanza medicinale (p. es., scilla), quindi stemperare tale massa 
con altre 500 gocce d’alcool, lasciarla in riposo per alcuni giorni, 
impiegando poscia della tintura, decantata, 6 gocce con 94 d’al¬ 
cool per la prima attenuazione. Il che, ridotto in peso decimale, 
corrisponde a gramme 6,20 di scilla e 18,60 di alcool, percib 
nella proporzione di 1 :3 e non di 1:2 cioe coll’aggiunta di un 
doppio peso di alcool, comeleggesi in certe farmacopee, esempio, 
quella di Schwabe. Nd comprendiarao perche Caspari pel primo 
abbia voluto ctyitrassegnare queste tre forme preparatorie co 
no me di essenze, cui solitamente s’annette un’idea di profumo o 
di distilleria. Il vero e che tal nome distintivo non e ammesso in 
tutte la farmacopee, es., araericana e francese. — Facendo posto 
alle tinture con sostanze secche Hahnemann ricorre a parecchie 
proporzioni, cioe : 1° a saturazione come nella canfora ; 2° a parti 
uguali come in Oleander; a quella di 1:5 come per Spigelia , 


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L* 0M10PAT1A IN ITALIA 


Staphysagria , Angustura ; a quel la di 1:10 come per Capsicum 
e Spongia , alia quale proporzione la farmacopea di Schwabe so- 
stituisce quella di 1 :5; a quella di 1:20, come, ad e3., per Cina 
Coccolus; di 1 :50 come per Nux vomica ed Opium; a quantity 
rispettive di droga e di alcool non indicate come per Salsapa - 
villa, China ed Ipecacuanha , a proposito della quale Schwabe 
propone la proporzione di 1:5 citando Hahnemann, che vice- 
versa tace. A1 che arrogesi che per alcune sostanze come Helle - 
borus niger , Asarum e Mezereum Hahnemann indica due modi, 
cioe per essenza colie piante fresche (qual sugo possa emergere 
dalla corteccia di Mezereum per semplice espressione ben lo sa 
chi ne fece la prova!) o per tintura della radice secca senza pre- 
cisare le proporzioni. Del pari prescrive la tintura alcoolica della 
radice di Veratrurn album senza precisare se secca o recente ne 
in quali proporzioni, alia quale deficienza Schwabe credette sup- 
plire proponendo la proporzione di 1:5 colla radice secca, ci¬ 
tando appunto Hahnemann che credette non fame menzione. — 
Del pari Hahnemann ottiene la tintura alcoolica di Guajacum 
(nelle malatlie croniche prescrive pure la triturazione 1 : 100) 
senza indicare se satura od in quale proporzione; laddove Schwabe 
propone quella di 2:9, sempre riferendosi al maestro che nel luogo 
citato non dA cenno. 

Ne si capisce poi perche a proposito di Ledum la farmacopea 
di Schwabe anteponga la proporzione di 1:5a quella di 1 : 20 
stabilita da Hahnemann, al quale fa mal a proposito appello. 

Del pari sono molteplici i modi di trattare gli acidi a fine di 
ottenere le prime attenuazioni. Infatti, mentre per Murialis 
acidum prepara la prima attenuazione con una goccia di esso 
unita a 50 gocce di alcool ed altrettante di acqua e la seconda 
con una goccia della prima con 99 d’alcool; per Nitri acidum 
forma la prima e la seconda 1:100 acquosa, stabilisce la 
3* 1:100 alcoolica; per Phosphori acidum (oltre alia tritura¬ 
zione 1:100) preferisce di sciogliere un grano delfacido in 90 gocce 
d’acqua e 10 di alcool e le seguenti centesimal alcooliche; per 
Sulphuris acidum indica la l a 1 : 100 acquosa, la 2 a e le seguenti 
alcooliche. Sono quindi quattro formole diverse per i quattro 
acidi sullodati. Vediamo ora come vi si modella la farmacopea 
poliglotta. 

Al riguardo del Murialis acidum vi si legge: Si mesce una 
parte dell’acido puro con due d'acqua distillata, valore^io (questo 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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valore 6 solo approssimativo, anche deducendo Facqua d’idrata- 
zione delFacido). La seconda decimal© o priraa centesimale si 
prepara con acqua distillata; la terza decimate con alcool idra- 
tato e le seguenti con alcool concentrato; riferendosi ad Hahne¬ 
mann, Materia med vol. V. pag. 98, che.prescrive in- 

vece quanto sopra. Per Nitri acidum stabilisce la terza decimale 
idralcoolica; laddove essa trovasi compresa nella seconda cente¬ 
simale di Hahnemann che la consiglia esclusivamente acquosa e 
certamente protesterebbe contro tale appello sbagliato. 

Per Phosphori acidum sostituisce alia precitata formola Hah¬ 
nemann la soluzione di una parte delFacido in 9 d’acqua distillata, 
riferendosi al vol. V delle Malattie croniche y ove al contrario si 
prescrive la triturazione 1 : 100, mentre nella Materia medica , 
vol. V, propone la precitata soluzione; infine per Sulphuris 
acidum propone la terza decimale idralcoolica, mentre per Hahne¬ 
mann dev’essere acquosa, essendo essa compresa nella seconda 
centesimale. 

Quest© citazioni critiche, che non sono le sole possibili, non 
signiflcano gi& che Festensore della farmacopea poliglotta non 
abbia avuto le sue brave ragioni di apportare modificazioni alle 
norme hahneraanniane, ma ebbe il torto marcio di citare Hahne¬ 
mann ogni volta che Fautore non conforta Fasserzione. — Se 
Hahnemann, in seguito ad esperimenti comparativi, scrive ( Ma¬ 
lattie croniche , vol. V, pag. 324) che per lui la preparazione 
della tintura alcoolica di Sulphur e da posporsi alia triturazione, 
perche a parer suo Falcool scioglie solo una parte dello solfo 
(ma se e corpo semplice!), perche proporre tuttavia la prepa¬ 
razione della tintura alcoolica contro Favviso del maestro, e 
dichiararsi nullameno Hahnemanniani ? Niun dubbio che la far¬ 
macopea di Hahnemann rappresenta il portato della chimica 
e delle scienze naturali in cui egli era versatissimo pei suoi 
tempi, e spinto dal desiderio di fornire preparati piu puri e 
costanti possibili, ma la scienza non- consta di cristalli inaltera- 
bili ed e cio tanto vero, che gli autori delle varie farmacopee 
succedenti alle istruzioni primitive credettero, qual piu qua! 
meno, di apportare talune varianti, se non nella sostanza, almeno 
nella forma dei procedimenti. A tal che riescirebbe difficile ri- 
scontrare una farmacopea che rispecchi Faltra; e dire che una 
sessantina di edizioni sono ormai da noverarsi! Togliamo un 
esempio, il primo che ci capita sott’occhio, cioe Aurum che, qual 


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L* OMIOPATIA IN ITALIA 


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metallo fra i piu preziosi e semplice nella sua sostanza, dovrebbe 
avere Tunanimiti dei voti; eppure di fronte all’indicazione di 
Hahnemann, che tanto nella Materia medica come nelle Malattie 
croniche sceglie per triturazione Toro in fogli della purezza di 
23 caratl e 6 grani, cioe di 23 carati e mezzo, noi leggiamo nella 
farmacopea poliglotta proposto Toro precipitato, citando Hahne¬ 
mann in forma di bugia; vediamo Buchner proporre Toro piu 
fino in fogli di 24 carati, ove sia possibile Taverlo; vediamo 
Hager e le recenti farmacopee americana e francese anteporre 
l’oro precipitato, mentre Jahre Catellan tengono la via di mezzo, 
vale a dire indicano il processo di ottenere Toro precipitato, ma 
preferirebbero Toro puro in fogli, quando si possaottenere. E qui 
il valente collega Leon Simon ci permetteri di aprire una paren- 
tesi, che non sarebbe possibile se non apprezzassimo altamente 
e sempre i suoi scritti. Egli adunque, traducendo la Materia 
medica e le Malattie croniche , riporta a proposito di Aurum: 
* Mi misi ad amministrare alTinterno una preparazione d’oro 
ottenuta triturando durante un’ora con 100 parti di zuccaro di 
latte un foglio d’oro finissimo del peso di 23 carati o 6 grani 
traduttore traditore, come egli stesso scherzosamente ci scri- 
veva un giorno. Anzi, a dimostrazione della sua indipendenza 
dall’autore, quando trattasi di cercare il meglio, fa precedere al 
capitolo dell’oro il procedimento seguito da Weber per ottenere 
Toro precipitato, sebbene non esista nelToriginale. 

Dal momento quindi che Tossequio ad Hahnemann si vuole 
per unanime consenso conciliare con la moderniU della farmacia 
chimica, cade per sua natura qualsiasi ragione di dissidio fra i 
compilatori delle varie farmacopee, siano essi medici come lo era 
il fondatore, siano farmacisti come pih abili nell? manipolazioni 
e poniamo pure nei chimici procedimenti. 

Ammessa da coloro stessi che si dichiarano continuatori del 
maestro l*autorit& di discuterne le norme farmaceutiche, chi puo 
lissare i termini del progresso, pur rispettando la semplicita e la 
genuiti dei preparati? 

Se non che e oramai venuto il tempo di esporre la ragione 
che ci guido alia ventilazione di questo argomento. Da circa due 
anni ferve uno screzio tra i farmacisti Schwabe e Steinmetz di 
Lipsia, per tante ragioni benemeriti, e gli altri membri tedeschi 
chiamati a comporre la Commissione per la redazione di una 
farmacia omiopatica officiale. Naturalmente il primo avrebbe 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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desiderata che tale fosse riconosciuta la sua poliglotta, ma di 
tale avviso non furono e non sono gli altri. D’onde un profluvio 
di articoli, opuscoli e fogli volanti, che non sempre restano nel 
libero campo della scienza e dei quali non ci dobbiamo occupare, 
riserbando di portare un giudizio sulla farmacopea omiopatica 
quando sia pubblicata, se ne sard il caso. 

Per6 il dott. Greenfield ne porge anticipato un saggio, che 
dice stargli sott’occhio, e dal quale deducesi la tendenza a sera- 
plificare le norme generali di preparazione, chiamando cioe ma- 
terie prime o preparati basici tanto le droghe gregge, i metalli, 
gli acidi, come le tinture e le essenze, e preparando in due soli 
modi le tinture di piante fresche o sostanze animali per mace- 
razione in doppio peso d’alcool, quelle di sostanze secche in 10 parti 
di alcool. — A questa succinta esposizione ei fa seguire commenti, 
che non ci sembrano abbastanza fondati. La grande maggioranza 
dei medici omiopatici, egli dice, non vorri abbandonare provati 
farmaci per adottarne altri nuovi incerti, e cio tanto pih che le 
farmacie pih accreditate non si appiglieranno alia nuova farma¬ 
copea della Commissione, quindi un nuovo elemento di scissura 
quando si avrebbe maggior bisogno di concordia. Vorrebbe 
dunque il nostro collega sostenere che, variando alquanto la 
proporzione del menstruo, verrebbe ad alterarsi la natura del 
medicamento? Vorrebbe credere, che una volta adottata una far¬ 
macopea ufficiale, le farmacie omiopatiche si rifiutino a seguirla 
pel semplice gusto di fare opposizione al portato della Commis- 
sione? Cii> non 6 ammissibile, come non si puo ammettere con 
Kallerbach, che i dati patogenetici furono ottenuti colie prepara- 
zioni hahnemanniane n& si possono alterare senza falsare i primi. 

Ci6 scrivendo, il collega teste citato ( Allg . horn . Zeitung , 
vol. 137, pag. 109) ha dimenticato che Hahnemann edifico la sua 
materia medica non solo cogli esperimenti diretti, ma mietendo 
a larga mano nella letteratura medica di tutte le scuole quei 
fenomeni che potessero essere insorti dietro venefici od eccessive 
dosi delle singole droghe anche preparate nelle piii discrepanti 
forme. Se eccettiamo Cansticiim e pochi altri detti antipsorici, i 
farmaci non sono piovuti dal cielo il giorno della non meno pro- 
digiosa opera di Hahnemann, che trasse partito della immensa 
sua erudizione per attingere nella casuistica medica un controllo 
od un’espressione delle sue prove dirette. Un altro specioso ar- 
gomento fu tratto in campo contro le innovazioni dai fautori della 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


farmacopea sedicente hahnemanniana, e consist© nel valore, o 
meglio, quoziente medicinal© attribuito ai preparati basici, il che 
includerebbe una confusione per i macrodosisti e forse un pericolo 
per gli aramalati. Ma, giusto cielo, quanti sono i medici omiopa- 
tici che prescrivono le materie prime in dosi ponderali e tolle- 
rabili, per il che provvedono le farmacologie comuni, a vece 
di quelle sufficient come prescrive Tomiopatia? Una volta po: 
raggiunta la 4 a decimal© o 2 a centesimale che differenza d’azione 
si puo sul serio denunciare se una tintura, p. es., fu preparata 
nella proporzione di 1 : 10 piuttostoche di 1 :20 o 1:100? 

E tanto meno c'entra il quoziente medicinale man mano si 
sale la scala dosologica. Rovina dunque Tomiopatia in tutti i 
paesi dove non e seguita letteralmente la farmacopea hahneman¬ 
niana, dalla quale si scosta quella stessa poliglotta? La dottrina 
omiopatica poggia per buona ventura molto al disopra di quest© 
troppo appassionato e talvolta professionali divergenze, che ne 
rallentano anziche assicurarne il trionfo. No, non crollerA l’oraio- 
patia in Germania, ancorche si lasci in disparte il valore o quo¬ 
ziente medicamentoso, da non confondersi coll’azione dinamica 
[Arzneikrafi) di Hahnemmann, la quale si svolge realmente in 
certi rimedi, puta Silicea , Lycopodium , Alumina , mediante le 
triturazioni od attenuazioni, e si attutisce in tanti altri come negli 
alcaloidi per gli stessi processi; oppure si riduca la preparazione 
delle tinture, abolendo il titolo di essenze, a due forme, Tuna per 
le droghe nello stato fresco, l’altra per i farmaci in quello secco 
e nella proporzione costante di 1 : 10. Non si abolirebbe neppure 
se si adottasse il concetto di preparare la tintura con alcool ed 
etere secondo Deventer e Kittel, perche coll’estrazione, ad 
esempio, da una pianta di tutte le parti solubili anche col soc- 
corso dell’etere, si verrebbe molto probabilmente ad ottenere 
tutto il potere medicamentoso senza turbarne l’azione elettiva 
ed individuate. 

Non subbisseri neppure TOmiopatia in Francia se in virtti 
della recente farmacopea le tinture sono pure trattate in forma 
pih 8emplice col dividere in due tempi quelle delle droghe fresche 
e succose, cioe in espressione e macerazione, nel mettere a ma- 
cerazione in parte uguale a vece di 2 / 3 le sostanze meno sature 
di sughi e, finalmente, nel macerare le parti secche nella pro¬ 
porzione fissa di 1 : 20. Non avverrA neppure il finimondo negli 
Stati Uniti d’America, ove piii che altrove fiorisce l’Omiopatia, 


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L 0MI0PATIA IN ITALIA 


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quando si segua la farmacopea teste pubblicata per cura del- 
ristituto, la quale per stabilire il valore medicinale delle tinture 
prende per punto di partenza la droga greggia secca e si serve 
di due mezzi per ottenere le tinture, cioe, della macerazione per 
le sostanze meno permeabili all'alcool, e della percolatura per 
le altre di pi ft facile solvibilitA nello stesso menstruo, adottando 
per le attenuazioni la scala decimale. Ripetiarao ancora una 
volta che per la quasi totality dei medici pratici la determina- 
zione del valore medicinale nei preparati basici non merita di 
levare talmente il carapo a rumore, ma occorre zelo e coscienza 
nel fornire farmaci genuini e puri al pubblico che vi ha fiducia. 

Ci sia lecito infine di esternare un antico desiderio, quale 
sarebbe la pubblicazione di una farmacopea omiopatica in idioma 
latino, inteso dai dotti dell’universo, come gia per Taddietro 
ne diedero I’esempio Hartmann, Caspari, Widemann, Quin, 
Kollink e Hager. Il prossimo Congresso Omiopatico internazio- 
nale a Parigi potrebbe prenderne Tiniziativa e non sarebbe il 
meno sensibile vantaggio reso alia nostra causa. 

Dott. G. Bonino. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


NOTE E NOTIZIE 


Congresso internazionale d’Omiopatia. 

Non ci sono puranco giunti tutti i lavori annunziati. Non 
possiarao promettere di tradurre e stampare in tempo utile 
quelli che non avremo ricevuti entro aprile. 

L’assemblea promette di riuscire numerosa e brillante. Pa- 
recchi Governi gia designarono delegati per farsi rappresentare. 
Noi preghiamo altresi i nostri colleghi, che contano intervenire 
al Congresso, di inviare al piu presto la loro adesione. 

II monumento d’Hahnemann al cimitero di Pere-Lachaise 
sara inaugurato l’ultirao giorno del Congresso, cio& nell’antime- 
riggio del sabbato 21 luglio. 

Noi ricordiamo che il Congresso internazionale d’Omiopatia 
avra luogo dal raercoledi 18 al sabbato 21 luglio nel recinto 
dell’Esposizione al Palazzo dei congressi, sulla riva destra della 
Senna, vicino al ponte d’Alma. 

Durante questi quattro giorni tutti i membri del Congresso 
avranno accesso nel recinto dell’Esposizione presentando la tes¬ 
sera di congressista. I membri dell’ufRcio avranno diritto ad una 
carta di ingresso permanente, valevole per tutta la durata del- 
I’Esposizione. 

Gli allievi interni degli ospedali e gli student! di medicina 
saranno ammessi nella sala delle sedute presentando la rispettiva 
tessera. Essi sono dispensati dalla quota, tranne che desiderino 
ricevere una copia del resoconto del Congresso. 

I membri deli’ufficio, ad eccezione dei presidenti d’onore e 
del segretario perpetuo, saranno eletti nel mercoledi 13 giugno 
nella seduta della Socicta francese d'Omiopalia. Tutti i medici 
omiopatici di Parigi, soci o non, sono invitati ad assistere a questa 
seduta e partecipare alia votazione. 

I presidenti d’onore sarano eletti nella prima seduta del Con¬ 
gresso, il 18 luglio. II segretario perpetuo, dott. Riccardo Hughes, 
in virtu della perpetuity delle sue funzioni, non va soggetto a 
squittinio. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


JL 


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Vi aaranno sei sedate: mercoledi 18 e venerdi 20 seduta nel- 
l’anti- e pomeriggio, giovedi 19 e sabbato 21 seduta solamente 
nel pomeriggio. 

II mattino del giovedi sari dedicato alia visita degli ospedali 
omiopatici, quello del sabbato all’inaugurazione della tomba di 
Hahnemann. 

L’ordine dei lavori e delle deliberazioni e il seguente: 

Mercoledi mattina: Discorso del Presidente. — Medicina 
generale. 

Mercoledi nel pomeriggio: LimitidelPOmiopatia. — Isopatia, 
Batteriologia, Sieroterapia, Opoterapia, ecc. 

Giovedi: Materia medica e farmacia. — Posologia, Alternanza 
dei medicamenti, Polifarmacia. 

Venerdi mattina: Monografie di malattie e medicamenti. 

Venerdi pomeriggio: Speciality, Ostetricia e Ginecologia, 
Oftalmologia, Pediatria, ecc. 

Sabbato: Storia delTOmiopatia dairultimo Congresso — Inte- 
ressi professionali. — Scelta della data e del luogo del prossimo 
Congresso. 

Alla sera , ore 7,30: Banchetto al ristorante Marguery. 

Tutte le memorie pervenuteci sono tradotte e ne e incomin- 
ciata la stampa, che sari finita in principio di luglio e posta a 
disposizione di tutti i congressisti. Per tal modo ciascuno di 
questi sari in grado di prendere cognizione di tutti i lavori pre- 
sentati sopra un argomento determinato e sari in grado di discu- 
terli seduta stante. 

Per ci6 il Comitato preparatorio credette inutile la nomina di 
relatori. Ci6 premesso, le discussioni si svilupperanino secondo le 
condizioni flssate dal regolamento pubblicato nella Revue homSo- 
pathyque frangaise, annata 1899, pag. 17. 

Non ci giunsero puranco tutti i lavori annunziati. Noi ci 
adopreremo per assicurare in tempo la traduzione e la stampa 
diquelli che riceveremo in seguito, ma senza assuraere impegni, 
solo promettiamo di pubblicarli tutti nel resoconto del Congresso* 
Noi pubblicheremo nel mese prossimo il titolo di tutte le memorie. 

Dott. Jousset 

Presidente del Comitato preparatorio. 

Dott. Leon Simon, Segretario. 

. 


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L OMIOPAT1A IN ITALIA 


* 

# « 

A Chicago sta per sorgere un nuoyo Ospedale di 500 letti, la 
raeti dei quali sari adibita alia cura omiopatica, sotto 1’egida 
della Chiesa cattolica polacca. A tal uopo sono gii stanziate 
750,000 lire. 

L’Ospedale oraiopatico di Lione nel 1899 amraise 238 ara- 
malati con soli 14 decessi per tubercolosi, cancri e simili. In 
pari tempo si diedero 26234 consultazioni nei locali annessi 
alTOspedale. II che e dovuto alia crescente fiducia nella dottrina 
habnemanniana. 

Seguono pure la linea ascendenteil Dispensario omiopatico di 
Anversa d’indole municipalee la Policlinica hahnemanniana isti- 
tuita a Bruxelles da una Societi avente analogia col nostro 
Istituto. 

Mentre le Societi omiopatiche inglese e germanica, ricono- 
scendo la necessita di rivedere ed ampliare la materia medica, ne 
escogitano il migliore programma porgendone esempi, la lette- 
ratura si arricchisce ogni giorno di nuove produzioni; di tal 
genere sono: 

II Repertorio dell* Enciclopedia di Hughes, che ne agevoleri 
grandemente l’uso; 

II Dizionario di materia medica pratica che sta pubblicando 
il dott. Clark in due volumi; 

La Medioina omiopatica d'urgenza , volume edito dal dottor 
Sieffbrs, giiautore del Formolariopraticopositivo d'omiopatia; 

Una nuova edizione degli Elementidi patologiae terapeutica 
generali , per cura del dott. Pietro Jousset, la cui abiliti e dot¬ 
trina militante si rivela eziandio nella Tubercolosi , contagiosita % 
eredita e suo trattamento , di recente pubblicazione. 


Dalla scena terrestre scomparvero teste due veterani della 
omiopatia; vogliamo dire del dott. Giovanni Sanllehy, 
Presidente della vegeta Societa omiopatica di Barcellona, e del 
dott. Pietro Arnulfl, per molte ragioni benemerito della 
omiopatia. A lui devesi Tordinato impianto della farmacia omio¬ 
patica specialein Torino, donde, e precisamente dal suo gabinetto, 
raandiamo un reverente ed estremo saluto. 



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Torino-Roma - UNION E T1POGRAFICO-EDITR1CE - Napoli-Milaao 


Dott. RAFFAELE SUPINO 

Asslstente alia Clinica Meflica Generale di Pisa. 


MANUALE 

DI 

DIAGN08TICA MEDICA 


Prefazion© del Prof. G. B. QUEIROLO 

Dircllorc della Clinica Medica Generale di Pisa. 

Sono lieto di presentare ai Medici italiani un ottimo trattato di 
Diagnostica medica. 

Non mancano in Italia manuali di semeiologia, ma questi, o sono 
senz’altro traduzioni di opere francesi e piu specialmente tedesche, 
oppure, se originali, su quelle si modellano, spesso con troppo evi- 
dente fedelta. 

II dott. Supino si e proposto, avanti tutto, di raccogliere in non 
molte pagine quanto dal punto di vista pratico e dottrinale & nozione 
necessaria per una diagnosi completa; e come questa non puo oggi 
essere tentata sulla sola base della semeiotica tisica, opportunamente 
e in giusta proporzione, ha completata la sua opera con l’esposizione 
dei vari metodi di indagine chimica, microscopica e batteriologica. 
Di piii, e questo 6 merito speciale del dott. Supino, facendo tesoro 
del largo ed importante contributo che le diverse Scuole italiane 
hanno portato all’edifizio della moderna diagnostica clinica, egli ha 
saputo, laddove Topportunita si presentava, ricordare, in modo feli- 
cemente sintetico, il risultato di molte e buone osservazioni, le quali, 
sparse in memorie a stampa o pei numerosi giornali medici, troppo 
ingiustamente vediamo trascurate; talche, questo Manuale viene per 
cio ad acquistare un’impronta simpatica di originalita che in trattati 
analoghi abitualmente fa difetto. 

II libro, bene scritto, in forma facile e concisa, si legge senza 
fatica ed e sempre chiaro; ho quindi la certezza che non gli verra 
meno un’accoglienza meritamente benevola da parte del pubblico 
medico italiano. 

Torino 1899. Un volume in-12° dipag. 368. legato in tela Li . 4. 


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Torino-Koma — UNIONE TIPOGRAFIGO-EDITRIGE — Napoli-Milano 


USO FAMIGLIARE 

DEI 

RIMEDI OMEOPATICI 


Ricordo dell’Fsposizionc Generate di Torino 1898 

Del Dottore G. BONINO 

♦ 

Introduzione. — Cenno bibliografico di Hahnemann ed origine 
dell’Oineopatia — Principii fondamentali della dottrina omeopatica 

— Qual e dunque lo stato odierno di questa scuola? —Preparazione 
ed ainministrazione dei medicamenti omeopatici—Regime dietetico. 

Pratic.a applicazione dei medicamenti. — Malattie dei centri e 
rami nervosi proprii della vita di relazione — Principali indicazioni 
di alcuni farmaci nelle psicopatie — Disturbi inerenti al sonno — 
Vertigine — Mai di capo, Cefalalgia, Cefalea — Nevralgie della faccia, 
Prosopalgia, Tic douloureux — Nevralgie brachiale, intercostale, 
sciatica e crurale — Granchio ai polpacci — Malattie degli organi 
proprii dei movimenti, cio& dei muscoli e delle articolazioni, dell’ap- 
parato visuale, dell’apparato uditivo — Alterazioni del senso olfattivo. 

Malattie della vita vegetativa. — Apparato digerente — Denti- 
zione — Angina — Sofferenze gastriche ed intestinali — Apparato 
circolatorio, respiratorio, orinario, riproduttore — Malesseri di ge- 
stazione — Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo, generali 
di nutrizione, generali d’infezione, miasmatiche, miasmatiche conta- 
giose, contagiose — Uso esterno dei rimedi omeopatici — Delle ferite 

— Delle scottature — Della congelazione — Riepilogo delle indi¬ 
cazioni dei medicamenti per uso esterno — Cenno sui primi soccorsi 
a prestarsi in caso di veneficio e di morte apparente — Apparato 
orinario. 

Vn volume «n-16 # di pag. 258, caraltere computlissimo, 

Prezzo litre S. 


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Fascicolo XL — 1901 




L’OMIOPATIA 

IICT IT-A.XjI.A. 


ORGANO DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIANO 


Regio Decreio 24 gennaio 1886 



80M9IARI0. —- Istituto Omiopatico Italiano. Verbali delle sedute del Comi- 
tato direttivo in data 8 dicembre 1900 e 25 gennaio 1901 — Bilancio pre¬ 
ventive per l’anno 1901 — Gomitato direttivo per l’anno 1901 —■ Elenco dei 
Soci contribuenti per l’esercizio 1901 — Relazioni sui Dispensari omiopatici 
di Torino e di Firenze — Necrologia — Lascito Gamploy a favore della 
Omiopatia — Genno bibliografico — Resoconto del Gongresso omiopatico 
internazionale di Parigi. 


♦ 


TORINO 

ST AM PERI A DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

33 — Via Carlo Alberto — 33 

1901 


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Torino- Roma - UNIONE T1POGRAF1CO-ED1TRICE - Napoli-Milano 


Dott. LUIGI SCABIJL 

DIRF.TTORE DEL MANICOMIO DI VOI.TERRA 


TRATTATO DI TERAPIA 

DELLE 

MALATTIE MENTALI 

AD USO 

DEI MEDICI E_DEGLI STUDENTI 

CON PREFAZIONE 

DEL 

Prof. ENRICO MORSELLI 

Direltore della Chnica Psichiatrica deH’Universiti di Genova. 

Con una Tavola a colori. 

- + - . 

11 presente volume £ il priino saggio che si pubblica in Italia di un 
Trattcito di terapia delle malattie meniali. Nello scriverlo ho procurato di 
altenermi alia sintesi esatta, alia abolizione delle discussioni, considerando 

che il libro doveva insegnare, ricordare e non gi& commentare. 

Ogui qualvolta mi si presentata l’occasione ho svolto argomenti di 
pratica manicomiale, ed ho riunito inoltre neirultima parte, brevemente, 
tutte quelle notizie che non poterono essere trattate altrove. Riguardo alia 
legislazione concernente la assistenza e cura dell’alienato, ho riuniti gli arti- 
coli del nostro codice civile e penale; dopo di aver dato esempi delle moda¬ 
lity tanto diverse nelle ammissioni e dimissioni degli alienati nelle varie 
provincie italiane, ho riportata la legge sui Manicomt approvata dal Senato, 
per comodo e desiderio di tutti quei medici i quali non la potrebbero tro- 
▼are pubblicata e diacussa nei nostri giomali di psichiatria. 

(Estratto dalla Prefazione dell’Autore). 


L’egregio prof. Morselli, nella sua Prefazione , dichiara che nel volume 
dello Scabia vi si trova la dimostrazione perentoria dei progressi compiuti 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


,\'V i v- 


Verbale della Seduta del Comitato indetta per le ore 14 
del giorno 8 dicembre 1900 nella gala dell’ Ospedaletto. 

Sono presenti: il Presidents dott. G. Bonino; il Vice-Presi- 
dente dott. C. Bottino; il Cassiere marohese Morozzo Filippo; 
i Censori ing. Demezzi cav. Cesare, Moschetti prof. cav. Giu¬ 
seppe; il Segretario dott. P. A. Bonino; i Vice-Segretari Olivero 
farmacista Giacomo, e dott. Silvio Dematteis; il dott. G. Ra- 
bajoli ed il dott. Teodoro Moschetti proponendo a socio 
ordinario. 

Sta alPordine del giorno : 

1° Bilaucio 1901. 

Il Presidente espone man mano le modificazioni al precedent© 
bilancio dettate dalle presenti circostanze ed anzitutto in ordine 
alPacquisto di lire 936 circa mediante Pincasso del legato della 
baronessa Rosa Majneri in lire 25000 sotto deduzione della tassa 
di successione in lire 1250. Al qual riguardo e sulla richiesta 
delPesecutore testamentario avv. Presbitero, il Comitato addi- 
viene alia nomina di un rappresentante delPIstituto nella persona 
del Vice-Presidente dott. Bottino, sia per ricevere il legato, sia 
per rilasciarne ricevuta. 

Sorge ancora per parte del socio dott. Dematteis il dubbio 
se Pistituto debba sottostare o meno alia tassa di successione, 
arguendo da un caso a lui noto ed in analoghe condizioni. Percio 
s’incarica il prefato rappresentante a voler assumere la dovuta 
indagine presso un giureconsulto. Il nuovo introitojii pure oc¬ 
casion© ad una interessanie discussione sulla convenienza e pos¬ 
sibility di ampliare POspedaletto. Il corollario della discussione 
si puo riassuraere nelPordine del giorno presentato dal Censore 
ing. Demezzi e concepito nei seguenti termini; 

* Risultando ferraa in tutti la convinzione dellajnecessita di 
“ auraentare la potenzialiti delPOspedale, tanto pel nuraero dei 
* letti, quanto per il personale e locali di servizio; 

1 


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2 


I/OMIOPATIA IN ITALIA 


•* Essendosi riconosciuto che i progetfi di nuove costruzioni 
« sul, o contro, l’attuale stabile renderebbero le condizioni ge- 

* nerali igieniche dell’Ospedale meno buone, e darebbero un 
«. aumento, che sufficients per il momento, ostacolerebbe ogni 
« espansione successiva; 

* Si propone di sospendere pel momento ogni idea di nuove 

* costruzioni, facendo vot.i perche si veda modo di porsi in grado 

* di acquistare la adiacente casa che per la sua vastitA darebbe 
«* un assetto definitivo alTOspedale, con sede sufficiente per un 
“ lungo periodo di anni; sarebbe igienicamente in buone condi- 

* zioni per l’aeramento, allargandosi considerevolmente il giar- 

* dino; presenterebbe il vantaggio di potersi espandere a misura 

* del bisogno, lasciando in affitto parte della casa sino a che lo 

* sviluppo delTOspedale permettesse di occuparla tutta; per la 
- speciale condizione del proprietario si potrebbe forse avere a 

* prezzo di favore, lasciando al medesirao l’uso del suo alloggio 
« (che e al piano terreno) sino al fine dei suoi giorni *». 

Rimane intanto convenuto, che il nuovo introito agevoleri per 
ora I’ammessione di ammalati gratuiti in maggior numero che non 
fosse possibile negli anni scorsi. 

Gli altri articoli della parte attiva non danno luogo ad osser- 
vazioni, per cui questo venne concretato nella cifra di lire 6452. 

La parte passiva del bilancio richiamo Tattenzione dei con- 
venuti sopra due punti, il prime dei quali concerne il dispensario 
di Napoli. Con lettera diretta al Presidente, il collega Cigliano 
proporrebbe di prendere in affitto un locale presso le cliniche 
ufficiali istituemlovi una scuola deiristituto omiopatico italiano 
alio scopo di favorire la coltura medica e farmaceutica, questa 
sopratutto, insieme alia cura e visita degli infermi. A tale scuola 
dovrebbero intervenire tutti i membri sanitari locali con un’at- 
tribuzione speciale. A tale istituzione il Coraitato dovrebbe nomi- 
nare un direttore. 

Tale proposta e trovata eccellente e, senza dubbio, i colleghi 
napoletani sarebbero tali da disimpegnarla con lustro e successo. 
Ma il Comitato deve in pari tempo preoccuparsi della parte 
flnanziaria, non accennata nella lettera e stabilire nettamente 
la posizione. L’Istituto in genere possiede al momento lire 350 
di rendita in consolidato e lire 220 in quote di soci patroni, 
suscettibili anche di cessazione, totale lire 570. A queste si ag- 
giungano lire 330 ricavande dalle quote annue comuni a tutti 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


i soci ordinari, che nel 1901 sarebbero 33 e verra un totale di 
lire 900. Da queste sono a detrarsi lire 270 per spese di starapa 
e cancelleria (le rimanenti 30 lire pas«ano a carico del conto 
speciale Genova), per cui risulteranno lire 630 divisibili fra 
cinque dispensari, cioe lire 126 per ciascuno di essi. Partendo 
da tale condizione di cose gli otto soci ordinari di Torino sor- 
reggono il proprio dispensario versando lire 240 a vece di 80; 
e ad esse si aggiunge la quota comune di lire 126, mentre la 
cassetta del dispensario provvede al rimanente. Intanto si ero- 
gano a benefizio dell'Ospedaletto )e quote dei soci patroni. 

Per tal modo e tracciata la via ai colleghi delle altre sedi, i 
quali vogliano efficacemente sostenere i dispensari locali. In fatti, 
i soci ordinari di Milano, Roma, Firenze concorrono con una 
quota suppletiva di lire 20 a costituire Tassegno del rispettivo 
dispensario, bene inteso che le oblazioni eventuali dei soci pa¬ 
troni restano a benefizio del locale dispensario. 

Sul proposito poi della Policlinica di Genova e sorta in seno 
al Comitato l’idea di erogare a benefizio di un’ambulanza, anche 
a domicilio, i proventi del capitale destinati al futuro Ospedale, 
premessa naturalmente Tapprovazione delfautorita tutoria; ma 
non essendo perveuuto ai Comitato alcun progetto iniziatore per 
parte dei colleghi genovesi, fu stabilito, che gli interessi sieno 
come per Taddietro capitalizzati, finehe giunga il momento op- 
portuno di aprire reahnente un ospedale. 

La parte passiva del bilancio viene quindi fissata in lire 
6182,15, piu lire 269,85 per fondo di riserva, quindi a pareggio 
lire 6452. 

Nessuno prendendo ulteriormente la parola a tale oggetto il 
bilancio viene approvato come segue: 

Bilancio preventivo per l’anno 1901 

ATTITO 

Sezione I. — Enlrate ordinarie . 

Interessi di Consolidate Italiano 4,50 # / 0 di 
propriety dell’ Ospedale di Genova . L. 835 20 

Idem, idem, delFOspedale di Torino . * 424 80 

Idem, idem, dell’Istituto in genere « 45 — 

A riportarsi . L. 1305 — 1305 — 


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4 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Riporto . L. 1305 — 

Interest di Consolidate) Italiano 4 °/ 0 d 1 

proprieta delTIstituto in genere . . * 305 19 

Interessi di Consolidate dell’Ospedale di 

Torino.* 170 81 

Idem, idem, dell’Ospedale di Genova * 55 — 

Idem, idem, delTOspedale di Torino da 
acquistarsi col legato Mayneri presunto in * 936 

Quote di Soci Patroni dell’Istituto . .. « 220 — 

» Ordinari * . . 620 — 

* Patroni dell’Osped. di Torino * 880 



L. 

3187 — 

3187 — 

Rette presunte di malati deg. all’Ospedale L. 

1600 — 


Interesse presunto dei fondi di Cassa depo- 



sitati in un conto corrente . 

, » 

10 — 


• 

L. 

1610 — 

1610 — 

Sezione II. — Enlrale 

siraorainarie . 


Quote presunte di nuovi Soci 

. L. 

250 — 


Cassetta del dispensario di Torino . 

, *» 

100 — 



L. 

350 — 

350 — 

Totale deu/Attivo L. 


6452 — 

PASSITO 




Rimanenza passiva del conto 1899 . 

. L. 

112 60 

112 60 

Tassa di manomorta per la rendita 

della 



Istituto e dell’Ospedale.... 

. L. 

12 60 


Imposta fabbricati e fognatura . . 

. " 

309 50 



L. 

322 10 

322 10 

Assicurazioni incendi. 

. L. 

38 45 


Abbonamentu all’acqua potabile . 

n 

67 20 



L. 

105 65 

105 65 

Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per ser- 



vizio dell’Ospedale e dispensario . 

. L. 

450 — 

450 — 

A riportarsi 

. L. 

990 35 

990 35 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


Riporto . L. 

Gas e riscaldamento.« 350 — 

Vittopergli ammalati degenti all’Ospedale * 2300 — 

Spese di manutenzione ordinaria per la 

sede dell’Ospedale di Torino . . . *» 100 — 

L. 2750 — 

Manutenzione del raobiglio e biancheria 

delTOspedale di Torino e piccole spese *» 50 — 


Oggetti di medicazione . . 


60 

— 


L. 

no 

— 

Sovvenzione al Dispensario di 

Torino . L. 

400 

— 

Id. di Roma. 

• n 

200 

— 

Id. di Napoli .... 


150 

— 

Id. di Milano 

. . *» 

150 

— 

Id. di Firenze .... 

n 

150 

— 


L. 

1050 

— 

Spese di stampa e eancelleria 

per l’Ammi- 



nistrazione. 

. . . L. 

300 

— 

Telefono per l’Ospedale 

, . . . « 

“144“ 

— 

Acquisto di Consolidato per 

l’Ospedale di 



Genova . 


840 


Fondo di riserva . . 

. . . 

*267 

65 


990 35 


2750 — 


110 — 


1050 - 

300 — 

144 - 

840 - 
207 65 


Totals del Passivo L. 


6452 — 


Segue I’ordine del giorno : 

2° Sun ogazione o conferma dei mcmbri del Comilalo . 

Sul quale oggetto non insorgendo osservazioni o proposte 
viene confermato quello in carica. 

Sono in seguito proposti ed accettati: 

Fra i soci ordinari: Dott. Teodoro Moschktti e doit. Giu¬ 
seppe Pupino-Carbonelli. 

Fra i soci patroni: Celebrini baronessa Maria, Beria con- 
tessa Cristina. 

Esaurito l'ordine del giorno sciogliesi 1’adunanza. 

Torino, 8 dicembre 1900. 

II Vice-Segretario II Presidents 

Olivero G. Dott. G. Bonino. 


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6 


L’OMIOPATJA IN ITALIA 


Verbale delTadunanza fissata pel giorno 26 gennaio 1901 
alle ore 16 nella sala dell’Ospedale. 

Erano presenti i signori: Wenner cav. Emilio, Presidente 
onorario; Ferreri De Gubernatis marcbese Carlo, Moschetti 
cav. prof. Giuseppe, DEMEZzioav. ing. Cesare, Censori; Morozzo 
di Bianze marchese Filippo, Cassiere; Bonino dott. Pier Antonio, 
Segretario; Olivero farmacista Giacomo e Dematteis dott. Silvio, 
Vice-Segretari; Losana dott. Ottavio, Rabajoli dott. Giuseppe 
Vittorio, Moschetti dott. Teodoro, soci sanitari ed il Presi¬ 
dente sottoscritto. 

L’ordine del giorno reca: 

1° Accetlazione del legato del dott . Crisanto Bottino. 

II Presidente fa una breve e ben dovuta commemorazione 
(vedi oltre) del carissimo collega ed amico estinto, delineando in 
particolar guisa la figura del medico nello stuolo militant© della 
dottrina omiopatica e la bonta del suo cuore che voile rendere 
perenne i) benefizio della Scuola cui fu nobilmente ascritto, le- 
gando una cospicua somma alTOspedaletto omiopatico di Torino 
come risulta dall’estratto del testamento qui riportato : 

* VIII. Nel giorno 2 ottobre 1898, in seguito ad un forte 
** dispiacere provato, le trentamila lire che avevo destinato ad 
•* altro lieto fine, di visa i di donarle all’Istituto omiopatico diTorino 

* creato ente morale dal Governo, debitamente riconosciuto e 
** funzionante da vari anni e per mezzo di esso all’Ospedale omio- 

* patico aperto per i poveri inferrni in via Orto Botanico, n. 16, 
•* e queste lire 30.000, unite alle lire 10.000 che gi& avevo legato 

* nel mio testamento del 1890 die ora annullo, costituiranno la 
u somma di lire 40.000 cbe il mio erede universale cav. Luigi 

Ferrero di Cavallerleone pagher& a rate di lire 4000 annue 

* pel detto Ospedale omiopatico, che al fine di ogni triennio isti- 

* tuira un letto gratuito in una camera particolare capace di 

* altri tre letti che saranno del pari eretti ogni tre anni, camera 

* che verra designata colla scritta: Lascito Bottino . 

«* Gli interessi annuali che Tlstituto accumuleri saranno a 
•* fornire, al 4 1 /f°/o, la somma di lire diecimila necessarie alia 

* fondazione di ciascun letto. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


* Siccome il mio erede universale difficilmente vorra occu- 
« parsi della riscossione dei miei crediti professional!, eccetto 

* per quelli per cui io abbia redatte o spedite le memorie o note 

* relative, cosi lo prego di rimettere alia medesima amministra- 
« zione dell’Ospedale tutti i miei registri e brogliassi onde il 
** Cassiere ed il Segretario li consultino e ne traggano le note 

* trascurate, le quali potrebbero dare una qualche somma da 

* potere instituire un altro letto gratuito pei poveri o pih me- 
« diante gli interessi composti, e questo sara un vantaggio per 

- l’opera pia perche piu facilmente ad essa pagheranno i ritar- 

- datari il loro debito, che talvolta al mio erede costerebbe noie 
« o liti. 

* Ad accelerare, per quanto e possibile, la instituzione del 
« primo letto all’Ospedale omiopatico ingiungo al caro mio erede 
« universale, nel caso di premorte delle persone cui io abbia in 
« questo mio testamento legata una somma, ovvero fissata una 
*» pensions, la somma fissata e l'annualita della pensions venga 

* versata alle rate e scadenze per ciascuna indicate fino a rag- 

- giungere le lire 40.000 all’Amministrazione delTOspedale e 
« cosi eseguita la mia volonta. 

** IX. Lego pure alia biblioteca dell’Ospedale la copia doppia 
** di tutte le opere omiopatiche che io possiedo nella libreria di 

* casa od alia villa e cio oltre quelle gi& donate prima d’ora. Se 

* saranno in numero sufficients per occupare due o tre piani sia 

* affissa la iscrizione : Dono del doll. Bolivia. 

« Qualora il mio erede non volesse ritenere per se la raccolta 
«* di opere omiopatiche che con tanta cura e non lieve dispendio 
“ composi, lo lascio libero di dispcrre a sua scelta o all’Ospedale 

* stesso omiopatico o all’Accademia Medica di Torino, onde 
«« possa forse invogliare qualche cultore delle mediche scienze a 
« studiare il nostro scientifico sistema; in nessun caso o modo 

- permetto che vada venduta o dispersa *». 

Premessa l’espressione di tutta la riconoscenza ond'e com¬ 
press Tassemblea alia memoria del benefico donatore viene posto 
secondo legge a votazione, se i convenuti accettano il legato nei 
termini sopra concepiti, ed essi porgono unanimi il loro assen- 
timento e fanno istanza all’autorita tutoria affinche voglia san* 
zionare tale deliberazione. Pero dalla discussione insorta a tale 
proposito l’assemblea decide eziandio di chiedere in via subor- 
dinata alia stessa autorita governativa l’autorizzazione di trat- 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


tare col signor erede, ove ne sia il caso, per incassare in termine 
piu breve possibile la soimna stabilita accordando una riduzione 
da convenirsi fra ambe le parti, pur senipre realizzando le con- 
dizioni annesse al legato. 

Se non che la perdita del prefato dott. Bottino lascia sco- 
perto l’ufficio di Vice-Presidente dell’Istituto, per cui si deve 
addivenire alia surrogazione ed a tal fine i Membri presenti sono 
invitati a passare alia relativa votazione. 

I congregati pero convergono tutti i loro vot. ed eleggono 
per acclamazione a Vice-Presidente il sig. dott. Ottavio Losana, 
che esterna tosto i ringraziamenti. 

2° Risoluzione di parcelle e slor?w di fondi . 

II Cassiere presenta alcune note di spese che riflettono e 
sorpassano i capitoli 2 e 6 del bilaneio 19U0 per riparazioni im- 
provvise alia casa e per pruvviste di oggetti di biancheria, per 
cui chiede lo storno di corrispoiulente soimna dal capitolo 7, dal 
fondo di riserva e dalle oblazioni straordinarie avvenute nel 
corso dell’anno. Il Comitato, esaminate le note, approva Toperato 
del Cassiere in ogni sua parte. 

Esaurito l’ordine del giorno viene chiusa la seduta. 

Torino, 25 gennaio 1901. 

Il Vice-Segrelavio II Presidenle 

Olivero Giacomo, farmaeista. Dott. G. Bonino. 


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l’omiopatla in itaua 


9 


COMITATO DI BETTI VO PEB L’ANNO 1901 



Data di nomina 

Presidente Onorario 

Wenner cav. Emilio. 

1888 

* Effettivo 

Bonino dott. cav. Giuseppe. 

1881 

1 • Vice - Presidente 

Losana dott. Ottavio. 

1901 

2° 

Liberali dott. Vincenzo. 

1888 

1° Ce>isore 

Moschetti prof. cav. Giuseppe. 

1899 

2° 

Ferreri-De Gubernatis marches© 



Carlo. 

1886 

3° » 

De Mezzi ing. cav. Oesare. 

1892 

Gassier e 

Morozzo di Bianze march. Filippo. 

1886 

Seyretario 

Bonino dott. Pier Antonio. 

1892 

1° Vice-Serjrelai'io 

Olivero Giacomo, farmacista. 

1892 

2° 

Dematteis dott. Silvio. 

1892 


Elenco dei Soci contribuenti per l’Esercizio 1901 


I8TITTTTO 

Soci Patroni. 

Marangoni cav. Gervasio, Torino. 
Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 

Socio Onorario. 

01iv6 y Gros dott. Angelo, Barcellona. 
Soci Or dinar i. 

Baldelli dott. Torquato, Firenze. 
Bonino dott. Fulvio, Torino. 

Bonino dott. Giuseppe, Torino. 


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10 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese. 
Cigliano dott. Tommaso, Napoli. 

Corradi Michele, farmacista, Genova. 

De Marini dott. Samuele, Genova. 

Dematteis dott. Silvio, Torino. 

De Rinaldis dott. Bartolomeo, Napoli. 

Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova. 

Gaiter dott. Silvio, Genova. 

Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli. 
Held dott. Rodolfo, Roma. 

Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia). 
Ladelci dott. Carlo, Roma. 

Leccia dott. Pasquale, Napoli. 

Liberali dott. Vincenzo, Roma. 

Lombroso prof. Cesare, Torino. 

Losana dott. Ottavio, Torino. 

Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia). 
Marangoni dott. Luigi, Torino. 

Minali Salvatore, Napoli. 

Monti dott. Alfonso, Bologna. 

Moscheiti dott. Teodoro, Torino. 

Nardella Liberantonio, farmacista, Napoli. 
Olivero Giacomo, farmacista, Torino. 

Omati Giuseppe, farmacista, Milano. 

Palumbo dott. Giulio, Napoli. 

Pessarini dott. Bernardino, Milano. 
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli. 
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino. 
Schiapparelli Clemente, Torino. 

Scrivano dott. Mario, Torino. 

Secondari dott. Giuseppe, Roma. 

Spasiano dott. Gennaro, Napoli. 

Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato. 
Viglino dott. Teresio, Napoli. 

Zenoglio dott. Leone, Genova. 


♦ 


j 

I 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


11 


OSPEDALE DI TODRUETO 

Soci Patroni. 

Beria di Sale contessa Cristina, Torino. 

Berrone signorina Olimpia, Torino. 

Boetti conte Edoardo, Torino. 

Bono-Margaria Maria, Torino. 

Brozolo (Di) conte Carlo, Torino. 

Caffaratti Luigi, Torino. 

Casalegno Rosa, Torino. 

Celebrini baronessa Maria, Torino. 

Cinzano cay. Enrico, Torino. 

De Mezzi fratelli cay. Luigi e Cesare, Torjno. 

Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia. 

Di Planta cav. Adolfo, Torino. 

Ferreri M. ,e Carlo D. G. V. di Baussone, Torino. 
Franzero Carolina, Torino. 

Ghiglione ved. Giulia. 

Luserna di Ror& conte Emanuele, Torino. 
Luserna di Rora marchese Maurizio, Torino. 
Margaria cav. Giuseppe, Torino. 

Mazzucchi Michele, Torino. 

Morozzo marchese Filippo, Torino. 

Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino. 

Musso Giuseppe, Torino. 

Oddenino don Francesco, Torino. 

Prata fratelli, Torino. 

Riccardi di Netro contessa Augusta, Torino. 
Rovere-Giacca Giovannina, Torino. 

Saracco Eugenio, Torino. 

Talmone Michele, Torino. 

Vergnano Annibale, Torino. 

Verlucca canonico Giovanni, Torino. 

Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 


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12 


I/OMIOPATIA IN ITALIA 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO 


Eserclzlo 1900. 

Anche nel decorso anno la cifra degli accorrenti al nostro 
dispensario si mantenne abbastanza elevata. E questo prova che 
noi, senza battere la gran cassa, siamo abbastanza conosciuti e 
che il nostro metodo di cura uicuiiira il favore del popolo; tanto 
piii che la maggioranza di coloro che ci vengono a consultare 
sono persone che hanno gia frequentato tutti i policlinici e le 
poliambulanze e possono percio benissimo fare il paragone fra 
i risultati ottenuti colie cure altrui e quelli ottenuti colle nostre. 

La fiducia ognor crescente nelTefficacia della nostra cura ci 
conforta a bene sperare; e noi siamo convinti che se, aumen- 
tando il numero dei cultori dell’Omiopatia e i raezzi pecuniari, 
si potesse aprire un altro dispensario in altro centro, noi po- 
tremmo vieppiii popolarizzare la conoscenza della nostra cura e 
cosi fare del bene per quanto e umanamente possibile. 

Ricorsero alle nostre cure 1389 individui di cui 315 uomini, 
784 donne e 290 bambini. Come al solito, anche nel decorso 
anno le malattie predominant! furono le costituzionali (anemia e 
clorosi), quelle dell’apparato respiratorio e le malattie oculari. 
Queste ultime specialmente capitano a noi quasi sempre quando 
son gii passate alio stato cronico e dichiarate inguaribili. Tut- 
tavia noi otteniamo spesso buoni risultati, tantochd da molti noi 
siamo creduti specialisti per le malattie d’occhi. 

Gli epilettici pure ci d&nno un numeroso contingente di fre- 
quentatori. Sono la maggioranza o bevitori o figli di bevitori e 
percio in gran parte di essi Yabsynthium fece buona prova; cosi 
pure belladonna ed altri rimed! secondo le indicazioni ci diedero 
dei risultati anche in quei casi in cui il bromuro di potassio aveva 
fallito, oppure aveva aggravalo il processo morboso. 

In complesso siamo lieti di poter dichiarare che coloro i quali 
intrapresero la nostra cura sono in gran parte guariti, altri mi- 
gliorati e una minima parte stazionari. Percio siamo sempre piii 
incoraggiati a continuare con fervore nella nostra opera col duplice 
scopo di fare del bene e di far trionfare la dottrina omiopatica. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


13 


MALATTIE CURATE NEL 1900 


Malattie costituzionali ed infeltive. 

Crarnpn degli scrivani . 

i 

Anemia e cloroai . 


58 

Mialg;a. 

28 

Leucemia. . . . 


2 

Miosite. 

1 

Linfangivite . 


1 

Morbo di Basedow . 

1 

Adeniti varie 


39 



Scrofolosi generale. 


33 

Malattie dell apparato respiratono. 

Diabete mellito . 


1 

Corizza. 

3 

Tabe mesenterica . 


2 

Epistassi. 

2 

Atrepsia .... 


9 

Ozena . 

10 

Marasma senile . 


4 

Polipo nasale .... 

1 

Influenza .... 


8 

Broncocele. 

12 

Erisipela .... 


3 

Laringite acuta .... 

6 

Febbri intermittent! 


2 

« cronica . 

6 

Sifilide. 


15 

Tubercolosi laringea . 

4 

Ulcera venerea . . 


3 

Bronchite acuta. . 

48 

Vespaio .... 


1 

* cronica . 

39 




Enfisema. 

4 

Malattie del sistema nervoso. 


Pneumonite. 

2 

Nevralgia del trigemino . 

6 

Gangrena polmonare . 

1 

Soiatica .... 

, . 

18 

Tubercolosi polmonare 

40 

Mielite .... 

. 

1 

Pleurite. 

13 

Paralisi facciale neriferica 

1 



Tabe dorsale. . 


4 

{ Malattie del sistema digerente. 

Ulcera perforante del piede 

3 

Stomatite. 

7 

Paresi varie . . . 


4 

Epitelioma della guancia . 

1 

Emiplegia 

• • 

2 

Odontalgia. 

8 

Eraorragia cerebrale 


3 

Flussione dentaria . 

6 

Idrocefalo cronico . 


3 

Angina tonsillare . 

2 

Epilessia .... 


25 

Ipertrofia cronica delle 


« Jaksoniana 

• • 

1 

tonsille. 

4 

Eclampsia . . . 

• # 

4 

Faringite acuta .... 

8 

Emicrania . . . 


4 

* cronica 

9 

Vertigine di Meniere 


1 

Cancro dell’esofago. 

1 

Paralisi agitante 


1 

Dispepsia acuta .... 

38 

Corea . 


2 

* cronica . 

46 

Isterismo .... 

p 

16 

Nevrosi dello stomaco. 

8 

Neurastenia . . . 


10 

Ulcera gastrica .... 

1 

Nevralgie varie , 


9 

Cancro dello stomaco . . 

9 

V 


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14 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


Catarro intestinale acuto . 

20 

Congiuntivite granulosa . 

24 

« « cron. . 

19 

Cheratite e cherato 

con- 


Costipazione. 

5 

giuntivite . 

• • 

38 

Elmintiasi. 

8 

Macchie eorneali 

• • 

29 

Ittero catarrale .... 

5 

Leucoma .... 

• • 

4 

Calcolosi biliare. 

1 

Stafiloma .... 


2 

Cirrosi epatica .... 

1 

Irite. 


4 

Malattie dell’apparato uro-genitale. 

Coroidite .... 
Glaucoma 


6 

6 

Nefrite. 

4 

Ca^aratta . . 


19 

Rene mobile. 

1 

Xerosis .... 


1 

Cistite acuta. 

4 

Orzaiuolo .... 


4 

* cronica .... 

3 

Distichiasi . . 


12 

Enuresi infantile . . . 

4 

Ptosi palpebrale 


1 

Gonorrea. 

4 

Blefarospasmo . 


1 

Orchite .. 

2 

Dacriocistite . . . 


7 

Sarcoma del testicolo . . 

1 

Miopia progressiva. 


1 

Varicocele. 

2 

Daltonismo . . 


2 

Idrocele. 

2 

Les. violente della cornea 

4 

Polluzioni e spermatorrea. 
Amenorrea. 

4 

10 

Malattie dell’orecehio. 


Dismenorrea. 

14 

Otite media acuta . 

, . 

•9 

Menorragia. 

3 

* * cronica 

. 

8 

Metrorragia ..... 

2 

Disecea e paracusia 

. 

10 

Metrite-endometrite . 

8 

Cofosi. 


2 

Salpingite-ooforite . . 

Cancro dell’utero . . . 

7 

4 

Malatlie del cuore e 

dei vasi. 

Fibroma dell’utero. . . 

1 

Endocardite cronica 


12 

Mastite. 

1 

Nevrosi del cuore . 


8 

Scirro della mammalia. 

1 

Miocardite . . . 


6 

Molimina della menopausa 

16 

Flebite . . . . 


2 

Disturbi da gravidanza 

12 

Vanci agh arti . 


9 

Malattie degli occhi. 


Emorroidi 

Varici ulcerate . . 


7 

5 

Blefarite cigliare e blefaro- 
congiuntivite .... 

52 

Malattie delle ossa e articolaiioni. 

Congiuntivite catarrale . 

47 

Reumatismo articolare ac. 

32 

» purulenta dei 


a t» 

cr. 

24 

neonati. 

3 

Periostite-osteite e 

osteo- 


Congiuntivite flittenulare . 

36 

mielite . 

. 

13 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


15 


Coxite.2 

Gonartrite tubercolare . 5 

. Rachitismo.12 

Malattie della pelle. 

Exeraa.30 

Psoriasi.2 

Erpete.8 

Prurigine.3 

Orticaria.3 


Impetigine t . 4 


Ectima.1 

Lichene . 5 

Sicosi 


Foruncolosi . 

Iperidrosi.1 


Lupus.3 

Scabbia.3 

Tigna.1 

Alopecia.2 

Ictiosi.1 


Prescrizioni.n. 4230 

Visite fatte a doraicilio.80 

Totale ordinazioni.n. 4310 


Non possiamo quest’anno presentare l’elenco dei consulti dati 
nel 1900 dal compianto dott. Bottino non avendone contezza. 
Torino, 15 gennaio 1901. 

Per la parte medica 

Dott. G. Bonino — Dott. G. V. Rabajoli. 

Per la parte chirurgica 
Dott. S. Dematteis. 

» T. Moschetti. 


Mancano le Belasioni di Boma, Napoli e Milano. 


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fC CO 















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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl FIRENZE 


Eserclzlo 1900. 


Onorevole Sig. Presidente , 

L’assenza mia durante il Congresso oraiopatico internazionale, 
oveebbi il piacere d’incontrarmi con lei e col collega dott. Fagiani, 
fu la causa deH’interruzione del mio assiduo servizio al Dispen¬ 
sario, e percio del non aumentato numero dei malati. Di piu, 
dopo l’orribile caldo canicolare sofferto nella capitale francese, 
dopo i bagni a vapore fatti in quei famoso * Palais des Congres 
che sarebbe stato meglio chiamare ** la serra pei congressisti «, 
e dopo il magno Congresso (riuscito abbasianza interessante e per 
le meraorie lette e pel numero degli intervenuti, ma che avrebbe 
destato un interesse maggiore se tutti fossero stati puri Hahne- 
manniani nei principi e nell’applicazione e non soltanto nelle 
parole) sentii il bisogno di andare a rinfrescarmi e ricreare sulla 
quieta e ridente riviera adriatica, ove non ebbi quella turba di 
clienti amici dell’Omiopatia come gli altri anm alia montagna e 
non potei neppure avere la comoditd di recarmi periodicamente 
in Firenze pei malati del Dispensario, i quail, con tutte queste 
mie assenze hanno dovuto essere necessariamente in minor nu¬ 
mero. Essi sono stati 329 e le eonsultaziom loro date 840: essi 


vengono cosi ripartiti • 

Casi Consol lazioni 

Malattie oculari.21 62 

» nasali e auricolari.12 30 

* degli organi digestivi .... 60 155 

- * respiratori ... 50 132 

•* ” circolatori ... 11 30 

* ** sessuali e urinari . 27 74 

* articolari e muscolari .... 23 49 

* nervose generali. 27 63 

Nevralgie diverse.21 63 

Dermatosi. 36 85 

Malattie costituzionali.41 97 


Malati 329 840 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


17 


Non raolti furono i casi degni di nota, ma di qualcuno anche 
della mia pratica privata desidero farle menzione. 

Incomincio dal caso di una giovane donna che dopo l’aborto 
aveva da parecchi giorni una leggiera ma ben continuata emor- 
ragia, insieme a questa malessere generale, febbre, polso piccolo e 
frequente, sete, inappetenza; una febbre d’infezione si era senza 
dqbbio iniziata e la causa dell’emorragia doveva essere la riten- 
zione della placenta, percio credetti conveniente chiamar subito 
uno specialista, che riconobbe necessaria e urgente l’estirpazione 
manuale della placenta: non avevo tempo qui, come nell’altro 
caso che pubblicai nella Rivista omiopatica dell’anno 1893, di 
somministrare Pulsatilla che senza Toperazione dopo 90 ore dal 
parto rinnovello le contrazioni uterine e con queste l’uscita na- 
turale della placenta e cosi la cessazione di ogni altro sintoma. 
Eseguita dunque benissimo l’operazione si adoperarono per disin- 
fezione irrigazioni di sublimato corrosivo all’ 1 /* per mille, che 
venivano ripetute due volte al giorno imperocche la febbre rin- 
forzava ed era ascesa a 39,5 e 40°. Dopo due giorni, essendo 
sopravvenuti i sintomi di stomatite, ptialismo e qualche vomito, 
protestai (non avendolo potuto far primal), contro le iniezioni 
di sublimato che avevano fatto cosi cattiva prova contro la febbre 
d’infezione per la quale erano state dallo specialista adottate e 
perche m’avevano aggravato il caso aggiungendomi una infezione 
mercuriale! Le injezioni percio furono continuate con acqua bol- 
lita leggermente alcoolizzata e internamente somministrai Nitr. 
acid , 30, poi 200, ma la febbre cresceva ed aveva raggiunto 
il 40,7° cun cefalea intensa, pulsazioni 120, respirazioni 32, agi- 
tazione, sete, ecc. Allora mi rivolsi a Pyrogenum 6 a (non avevo 
a mia disposizione una diluzione piu alta che avrei preferita): 
Pyrogenum fu incominciato a somministrare verso il mezzodi, 
un cucchiaio ogni ora della soluzione, 10 gocce in 200 grammi: 
alia mia visita serale trovai migliore il polso in tutti i suoi ca- 
ratteri, minore la cefalea e la sete, la temperatura 38,8° (mentre 
la sera precedente era a 40,7°) : la notte fu abbastanza calma e 
con qualche po’disonno; la mattina susseguente la temperatura era 
a 37,9°, e cosi, continuando il riraedio sempre piu raramente, ebbi 
dopo 6 giorni la temperatura normale chescese ancora di qualche 
decimo visto il grave stato di anemia in cui la malata era ridotta. 
China, Arsenicum e Ferr. arsen. feceroinun tempo relativamente 
breve ritornare la malata al suo stato ordinario di buona salute. 


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18 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Ho voluto far noto questo caso per I’effetto quasi immediato 
che ottenni da Pyrogenum , che conoscevo per la patogenesia e 
per gli esperimenti fatti dal dott. Florence, ma che adoperavo 
per la prima volta in sirnili casi. Lo specialista ebbe a constatare 
il miglioraraento molto sollecito che, more solito , non voile di- 
rettamente attribuire al rimedio somministrato! Era confessar 
troppo! Quel che e certo, il raiglioramento e la guarigione non 
venneroper le tanto decantatee troppo usateinjezioni disubliraato! 

In un altro caso di giovane donna pochi giorni dopo il parto 
era scomparso il latte e si era palesato prima un senso di peso 
poi un dolore forte alia gamba sinistra che si presentava pa- 
recchio gonfia, pallida, biancastra, all’apparenza quasi traspa- 
rente; i dolori talvolta erano spontanei e lancinanti, acuti ad 
ogni minima pressione o movimento; era un caso abbastanza 
chiaro di flegmasia alba dole ns: Apis 30 che sembrava ricoprire 
l’insieme dei sintomi non arreco alcun beneficio, pero Pulsat. 30 a 
e 200 fu di effetto rairabile imperocche la malata dopo una set- 
timana pote alzarsi ed in parte accudire alle sue faccende. 

Un uomo sui 43 anni, di buona e sana costituzione, aveva un 
porro della grossezza di un bel cece al dorso della mano sinistra 
che si era cosl sviluppato in soli 5 o 6 giorni; era piuttosto 
roseo, insensibile, con una base molto arrossata. Fu data Thuja 
internamente ed esternamente, ma il porro si infiammava e la 
base si faceva anche piu rossa; allora feci applicare esterna¬ 
mente tintura di Anagallis arvensis , ma questa, con tutta la sua 
indicazione, non fece che ridurre il tumore come un cavolo flore. 
caratteristica questa di Thuja alia cui 200* diluzione volli una se¬ 
conds volta ricorrere, ma inutilmente. Finalmente un giorno vidi il 
porro, dopo essere stato fortemente legato, cadere, ma al disotto 
come se nulla fosse stato fatto osservai una escrescenza simile 
alia prima, anzi, piu estesa in larghezza e con tendenza a cre- 
scere. Questa era una chiara e manifests prova che il simillimum 
non era stato dato, altriraenti si avrebbe avuta la caduta del- 
l'escrescenza verticale colla riparazione orizzontale dei tessuti; 
il simillimum fu trovato in Causticum che in una settimana 
ridusse completamente il porro da renderlo invisibile. 

£ davvero sorprendente come queste escrescenze formate di 
papille dure coi loro vasi all’interno legati insieme e circondati 
dall’epidermide, cedano sempre al rimedio ben scelto e ad alta 
diluzione; ora, sul dorso di quella mano la piccola area su cui 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


19 


giaceva il porro e visibile soltanto pel suo colore violaceo (che 
viene pel freddo), e dovrebbe svanire, se pur non e il risultato 
della legatura, ma con qual rimedio togliere, egregio sig. Presi- 
dente, questo lieve difetto vascolare? (con FLuoris acidum R.). 

Infine desidero far raenzione del caso gravissimo di una signora 
sui 60, soggetta da molti anni a bronchiti: alia mia prima visita 
la trovai con forte dispnea, con tosse frequente, espettorazione 
abbondante, spumosae talvolta compatta; alTascoltazione in tutto 
l’ambito toracico anteriormente e posteriormente rantoli fini 
misti a rantoli mucosi a piccole e grosse bolle, nonche a ronchi 
sibilanti e sonori: somministrai per qualche giorno Bryonia, e 
Phosphor poi Bryonia e Ipec e le condizioni della malata 
erano abbastanza migliorate e procedevano soddisfacenti quando, 
5 o 6 sere dopo, fui chiamato d’urgenza perche da 6 e piu ore 
era cessata la tosse, cessata l’espettorazione, intervenuto I’af- 
fanno (40 respirazioni), sudori freddi e prostrazione. Detti subito 
Carbo veg. 12*, poi di tratto in tratto feci respirare ossigeno , 
poi somministrai Antim . tart . 3 a tre goccie ogni quarto d’ora, 
persuaso che se riuscivo a riattivare la tosse e 1’espettorazione 
avrei salvata I’ammalata; infatti alia terza dose di Antim. tart. 
ritorno un piccolo colpo di tosse poco energico, che poi fu sus- 
seguito da altri piu validi ed in due ore la malata cambio com- 
pletamente il quadro fenomenologico che Taveva messa in peri- 
colo. (Qualche incredulo dell’Omiopatia li presente pote vedere 
e constatare il valore e la prontezza dei nostri rimedi, pote 
persuadersi che essi non sono buoni solo pei casi cronici e per 
qualche raffreddore!). Quattro giorni dopo questo accidente, 
mentre l’ammalata prendeva Senega per l’espettorazione un 
po v scarsa in proporzione dei numerosi rantoli mucosi nel petto, 
incomincio a manifestarsi un dolore posteriormente alia base del 
polmone destro prima, poi a quello sinistro, dolore che peggio- 
rava ad ogni inspirazione, ed era insopportabile od ogni colpo 
di tosse, che era aumentata insieme a rilevante dispnea e a bri- 
vidi frequenti; avevo ora un processo morboso secondario alia 
estesa infiammazione della mucosa bronchiale, che aveva invaso 
i lobuli polmonari nelle regioni inferiori posteriori, come potei 
constatare colla percussione, ascoltazione, ecc., percio diagno- 
sticai polmonite catarrale doppia. Come in tutti questi processi 
secondarf la temperatura non si elevo molto, ma Tespettorazione 
si fece abbondantissima, densa, giallo-verdastra, purulenta, che 


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20 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


volli inviare al Gabinetto chimico-analitico per un esarae che fu 
fatto il 23 ottobre dandoci: Presenza di leucociti — Qualche 
fibra elastica isolata — Assenza del bacillus tubercolosus. Esame 
che se era soddisfacente per I’assenza del bacillus caratteristico, 
era assolutamente impressionante per le fibre elastiche. II se- 
condo esame dell’espettorato fatto il 31 ottobre dava: Moltissimi 
leucociti — Fibre elastiche in quantita molto maggiore nel- 
Vesame precedente. DalTaumento delle fibre elastiche indicanti 
sempre un processo distruttivo dei tessuti, dai sintomi subiettivi 
ed obiettivi aggravati non potei a meno di far prognosi molto 
riservata, imperocchfc la febbre sebben leggiera persisteva, in- 
sieme alTaffanno, alia tosse continua, ai brividi frequenti, ai 
sudori freddi ripetuti. I rimed? che fecero vincere questo stato 
grave e percio fecero trionfare l’Omiopatia furono Carb. veg. 9 
Bryonia , Antim . tart.. Senega , PhosphSulphurLycopod, Se 
nei primi giorni dell’infiammazione polmonare detti Bryon. al- 
ternata con Antim. tart, e anche con Senega (quando osservai 
un arresto di espettorazione pur continuando i rantoli mucosi 
abbondanti e quando coesisteva uno stato adinamico), se alternai 
spesso Bryon. con Phosph ., lasciai poi la malata per vari giorni 
sotto 1’azione di Phosph. 200 e 1000, osservando con gran sod- 
disfazione nel suo stato geoierale e nello stato locale del processo 
polmonare una incoraggiante miglioria, cosi che il successivo 
esame dell’espettorato fatto fare il 19 novembre dava: Leuco - 
citi in piccola quantita — Assenza di fibre elastiche. Per to- 
gliere poi quella tendenza alia cronicita Sulphur. 200 mi fu 
utilissimo, seguito da Lycop. 30, il quale mi fece sparire quel 
residuo di rantoli alle basi dei polmoni. Stavo poscia pensando a 
ristabilire le forze della malata che gia si levava, allorche per 
un po’ di freddo preso vista la cruda stagione, la malata fu presa 
da un forte raffreddore di testa con un nuovocatarro bronchial© 
diffuse che mi fece in principio stare in pensiero temendo una 
nuova estensione del processo ai polmoni; ma cio non fu, e questa 
potrebbe servire come prova ulteriore della completa guarigione 
del processo polmonare. 

E per oggi basta, sperando poter ottenere negli anni avve- 
nire risultati maggiori e piu brillanti. 

Intanto gradisca, onorevole sig. Presidente, i miei rispettosi 
e cordiali saluti. 

Firenze, Gennaio 1901. Dott. T. BaLDELLI. 


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l’oMIOPATIA IN ITALIA 


21 


Dott. CRISANTO BOTTINO 


II primo giorno di questo secolo apporto il lutto nella esigua 
famiglia della dottrina oraiopatica. 

Un acuto e complicate) morbo polmonare spense in quattro 
giorni la preziosa esistenza dell'amico e collega, che da died 
giorni compiva il 77° anno. Ei nacque infatti il 21 dicembre 1823 
nella piccola citta di Crescentino, che si puo appellare la culla 
dell’omiopatia in Piemonte, dacche di la si mosse il dott. Chio, 
il quale, in un coi medici Chatron e Tessier, fece le sue prime 
armi e conquise un’onorata posizione in questa citta. Il nostro 
compianto commilitone consegui il diploma sanitario nel 1847, 
indi inauguro l’arte sua nell’esercito, facendo poscia la campagna 
del 1849. Piii tardi, cioe nel 1853, fu traslocato a Cagliari ed 
assegnato al lazzaretto militare ove imperversava il cholera, 
contro il quale lotto e vinse mediante i rimedi omiopatici col 
tacito consenso dei suoi superiori. Verso il linire del 1854 si 
ritiroa Torino, dove rassegno le dimissioni, ascrivendosi definiti- 
varaente al culto ed all’esercizio dell’omiopatia, sotto la cui ban- 
diera milito per ben nove lustri, non derogando mai ai precetti 
della dottrina abbracciata. In questo largo periodo di tempo 
seppe, ed a buon diritto, conquistare un’eletta clientela; diresse 
per ben 17 anni la clinica della sezione assegnata alia cura omio* 
patica nell’Ospedaletto di Santa Filomena, sezione poscia sop- 
pressa contro il volere della munifica marchesa Barolo collo 
specioso pretesto di riordinare ivi il servizio sanitario. 

Tutti noi sappiamo quanto zelo, quanta amorevolezza spie- 
gasse nel disimpegno dell’arte, quanta correttezza e deferenza 
usasse verso i colleghi, quanta tolieranza di opinioni innestasse 
sulle discussioni di varia natura. E se le sue non infrequenti 
infermiU, sorte per Vetk e per l’intenso lavoro precedente, non 
gli permettevano di partecipare al dispensario gratuito, che da 
oltre un decennio si compie nel nostro Ospedaletto, riceveva 
peraltro collo stesso amore i poverelli nella farmacia, soccorren- 
doli di consiglio. Ei fu socio fondatore dell’Istituto, Segretario 
del medesimo dal 1886 al 1892, indi Vice-Presidente finche 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


rimase in vita. E della sua profonda quanto sincera convinzione e 
del caldissimo amore verso il primo terapietto clinico ufficial- 
raente riconosciuto della riforma hahnemanniana diede poi chia- 
rissima prova legando la cospicua soinma di lire 40.000 per 
l’istituzione di quattro letti gratuiti nei modi e sotto )e condizioni 
sopra enunciate. 

Permettetemi ora che da questo luogo da lui beneficato io 
raandi un estremo saluto al dott. Crisanto Bottino a nome dei 
patroni e del Comitato dell’Istituto omiopatico italiano. 


Lascilo CAMPLOY a favore dell’Omiopatia. 

Finalmente l’Amministrazione comunale di Verona decise di 
aprire una sezione omiopatica nelTospedale civico per usufruire 
delle 150.000 lire lasciate dal concittadino Camploy alio scopo 
di aprire una clinica omiopatica nella sua citta nativa. 

Cio risulta dal resoconto di una seduta consigliare riprodotto 
dai giornali VArena e VAdige , non che da una lettera che 
l’esimio dott. Massalongo cortesemente ci diresse in risposta ad 
analoga investigazione. L’aver questi sostenuto in consiglio l'e- 
quita ed il dovere di realizzare il voto del donatore oppure ri- 
nunziare al lascito, ci 6 l’arra piu sicura che 1’applicazione della 
terapeutica omiopatica sar k fatta con cognizione di causa e colla 
massima buona fede. Ne ci smuove da questa convinzione il fatto 
che il dott. Massalongo aflerm6 di essersi pronunziato avversario 
deU'omiopatia in seno al Consiglio sanitario provincial©, giacch^ 
fra i 15.000 medici oraiopatici ora esistenti, pochi hanno inaugu¬ 
rate la carriera medica strettamente coU'omiopatia; che anzi i 
Paoli per buona parte erano dapprima Sauli; il che non ha impe- 
dito la conversion©. 

Se il chiarissimo dott. Massalongo applicher£ il trattaraento 
omiopatico secondo lo spirito della dottrina, si convinced di 
giorno in giorno, che l’amministrazione dei farmaci secondo 
l’azione elettiva previamente studiata sull’uomo sano costituisce 
Tunico fondamento scientific©, che si possa avere nella terapia. 

Bonino. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


23 


CENNO BIBLIOGRAFICO 

Farmacopea Omiopatica di Schwabe, IV* edizione 


Dal solerte editors e farmacista Willmar Schwabe ricevemmo 
I’ultima edizione della Farmacopea Omiopatica compilata colla 
collaborazione di medici e farmacisti omiopatici. 

Essa presenta iraportanti innovazioni salle precedenti edizioni 
poliglottiche. Infatti, se trattasi di vegetali non si limita come 
dapprima ad accennare la parte adoperata ed it richiamo a mezzo 
di paragrafi alia formola generale di preparazione, ma vi si ag- 
giungono le locality di origine, la descrizione botanica della 
specie, i caratteri esterni della tintnra e del le prime attenuazioni 
e le norme per assoggettarla ad un’analisi chimica, indicando 
inline il valore potenziale della tintnra. Cosi dicasi se la materia 
primaid’origine anirhale, per cui sono noverati i caratteri naturali. 

Quando trattisi di prodotti chimici o di sostanze minerali 
precedono i caratteri fisici, la formola chimica, il modo di pre- 
pararli quando le formole chimiche comuni ne differiscono, quindi 
seguono i procedimenti per l’analisi chimica e le proporzioni dei 
veicoli per le prime attenuazioni. 

Viene per ultimo un’importante appendice relativa alle inda- 
gini degli alcaloidi nei precipui medicamenti, il che di un’im- 
pronta veramente scientifica alia farmacopea. 

In complesso la recente edizione segna un enorme progresso 
su quelle precedenti e dobbiamo convenire, che Schwabe non 
bada a sacriflzi per sostenere il prestigio delle preparazioni far- 
maceutiche che escono dal suo stabilimento e sono dispensate 
sulle varie plaghe mondiali. 

La prima parte per6, ove si espongono le norme e le propor¬ 
zioni dei vari preparati non va scevra di critica, anzitutto perche 
ripete gli stessi errori concernenti le citazioni di Hahnemann. 
Valga un solo esempio. Per le attenuazioni delle cosi dette essenze 
(a proposito di Belladonna) propone 2 gocce con 98 d’alcool, ci- 
tando Hahnemann (Materia Medica , vol. I, pag. 13). Orbene, il 
grande maestro non scrive 98, ma 99 a IDO gocce (99 bis 100 
Tropfen). Nel fascicolo XXXVIII dell* Omiopatia in Italia , 


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24 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


abbiamo rilevata una seriedi talicitazioni inesatte, e I'adozionedi 
formole farmaceutiche non indicate dalle opere hahneraanniane. 
Or bene cotali inconvenienti persistono nella presente edizione. 

In secondo luogo mal si comprende perche la Commipsione 
accennata dalla Farmacopea di Schwabe non abbia acceduto ad 
una maggiore semplificazione delle formole, giusta il concetto 
della Coramissione nominata dal Governo tedesco e quello delle 
farmacopee teste pubblicate a Parigi ed agli Stati Uniti. Per 
buona ventura pero tale discrepanza di opinioni include poca 
importanza nelle quotidiane prescrizioni di quasi tutti i seguaci 
delTOraiopatia. 

Bonino. 


Itesocoiito del Conyresso Inlcnia/Jonale d'Omiopalia 

tenuto nei giorni 18-‘21 lu-glio 1900 a Parigi 


Con tale titolo il Segretario generale dott. Leon Simon di- 
stribui a tutti i sottoscrittori un volume di 550 pagine ove sta 
indicato il progresso delTOmiopatia nei van paesi dopo il 1896. 
Da un breve esame dei varl rapporti emerge subito che gli Stati 
Uniti, PInghilterra e U Germania primeggiano nella diffusione 
della dottrina nuova per modo di dire, ina secolare di fatto. Se- 
guono i lavori presentati ed in parte discussi come gi& si e rife- 
rito nei fascicolo precedente, ove pure non furono taciute le circo- 
stanze eccezionali, che non permisero al congresso tutto quello 
svolgimento che si sperava. Dire poi che i processi verbali delle 
sedute rispecchiano la verita in tutta la sua forma elegante, che 
moralmente il congresso ottenne il sub scopo completo merce la 
solerzia dei membri delTufficio, sarebbe un portare vasi a Samo. 
Essi hanno ben meritato delFOmiopatia. 

Bonino. 



Stamperia dell’Unione Tip.-Editrice. — Torino. 


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Torino-Roma — UNIONE TIPOG^AFICO-EDITRICE - Napoli-Milaho 


dal la profilassi e terapia delle malattie mentali secondo la direzione scienti- 

fica presa durante gli ultimi decenni dalla Psichiatria. 

A qualcuno forse, vedendo indicati nel libro molti dei farmaci e dei 
soccorsi adoperati contro le comuni malattie e particolarmente contro 
quelle nervose, parry cheTautore abbia abbondato troppo nell’enumerazione 
dei metodi e mezzi terapeutici posseduti oggi dalla Psichiatria. Certo 
sarebbe un volgare errore credere che la nostra arte abbia un rimedio 
contro ciascuna “ sofferenza dell’anima ,. Ma sarebbe altrettanto ingiusto 
negare che attorno a noi, nelle forze fisiche che ci circondano e ci pervadono, 
nei corpi materiali ed organizzali che formano il nostro ambiente, nelle 
molteplici relazioni cogli altri uomini, nelle azioni e reazioni dell’aggregato 
sociale sulla nostra personality, il medico-alienista non possegga altrettanti 
mezzi per rinvigorire o per sedare le funzioni nervose dell’alienato ora 
deficienti ed ora esuberanti, per migliorarne il ricambio, per difenderlo dalle 
invasioni parassitarie, per ristabilire Tordine nella innervazione cerebrale 
perturbata, per dirigerne, moderarne e risvegliarne 1’attivita psichica. La 
natura delle malattie mentali e la piu difficile e piucomplessa fra tutte: cid 
non toglie che il pazzo, quando non un anomalo da sorvegliare e da rie- 
ducare, non sia un malato da assistere e da curare sempre come ogni altro. 


Se la Psichiatria ha attinto dalla medicina comune i sussidi fisici e chi- 
mici di cura, bisogea anche riconoscere che, per sua parte, il benefizio fu 
ricompensato col diffondere e rinforzare in seno alia medicina medesima 
la fiducia nei mezzi morali che da qualche tempo, per un eccesso di indi- 
rizzo organicistico e sotto la dominazione di un anatomismo ad oltranza, 
avevano perduta la loro reputazione e si giudicavano, tutt’al piu, ferri vecchi 

del mestiere. 

Il libro e ben fatto e contiene tutto quanto & indispensable a sapersi; la 
materia vi 6 bene ordinata; e le molte indicazioni bibliografiche porgeranno 
guida alio studioso che voglia risalire alle fonti e perfezionare le proprie 
conoscenze circa ai van mezzi di cura. Mi auguro adunque che il libro venga 
consultato spesso, perche ne trarranno mediato giovamento gli infermi affi- 
dati alia assistenza dei medici pratici e a quella pur anche degli alienisti, che 
qui troveranno riunito tutto quanto la loro speciality ha conquistato nd 
campo terapeutico. 


Torino 1900. — Un elegante volume in-/2° di pagine 508 
Legato in tela, L.. 


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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 

ClGLIANO. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Itaily, 

by G. Liberali M. D. 

Considerazioni snl Colira asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

JLa dose omiopatica, del dott. Giovanni LJrbanetti. 

Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi stndi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare del rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo - 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le 
m&lattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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Fascicolo XLI — 1901 


L’OMIOPATIA 

X3ST ITALIA 


ORGANO DELL’ ISTITDTO OHIOPATICO 1TALIAN0 


Regio Decreto V4 gennaio 1HHG 


&OMMARIO. — Istituto Omiopatico Italiano. Verbali delle sedute del Comi- 
tato direttivo in data 18 inarzo .1901 e 29 maggio 1901 — Gonto finanziario 
e consuntivo 1900 — Dispensario omiopatico di Roma — Dispensario omio¬ 
patico di Milano — Si pub scegiiere il rimedio senza la diagnosi? — Un’oc- 
chiata all’Omiopatia nel 1900 — Un caso nella vita di Samuele Hahnemann 
che si ripele ogni giorno nello svolgimento della sua innovazione. — Note 
■ e notizie *— Genno bibliografico. 



TORINO 

* ^TAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

33 — Via Carlo Alberto — 83 

' . 1901 



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CENNO BIBLIOGRAFICO 


Opportimi schiarimenti sopra alcune questioni fondamentalt 
della Medicina Scientifica — Ricordi dal XIX # ed Ammoni- 
menti pel XX 0 Secolo (1), del Dott. Fr. Sellentin, medico 
pratico in Darmstadt. 

L’autore fa mosso a scrivere questo opuscolo di 146 facciate 
dalla pubblicazione del Prof. Samuel col titolo di « Sette in 
Medicina «, ove dice coma della Omiopatia. E siccome per scri¬ 
vere quel capitolo di Storia addusse citazioni erronee e concetti 
malamente interpretati dalle opere di Hahnemann, il Sellentin 
si assunse la giornea di rettificare le une e gli altri, tirando in 
scena altresi autori della Scuola officiale, quali Schulz, Lewin ed 
altri che nei loro scritti emettono giudizi pi ix imparziali e favo- 
revoliin massimaalla Omiopatia.— E un libro apologetico della 
riforma hahnemanniana a partire dal fondatore insino a noi, ed & 
scritto con precisione e stringente logica e forse con qualche 
sdegnosa espressione. — Letto con attenzione puo scuotere piti 
d’un avversario, mentre arricchisce il tesoro delle cognizioni per 
i seguaci dell’Omiopatia. — Per cui in considerazione anche della 
mitezza del prezzo (2 marchi) lo consigliamo vivamente a coloro 
che sono versati nella lingua tedesca e specialmente ai colleghi 
rivolgendosi all’editore Winter in Heidelberg. 


(1) Zeilgemasste Aufkldrungen uber einige Grundfragen 
Wissenschaftlicher Heilhunde. Erinnerungen aus dem 19 und 
mahnworte an das 20 Jahrhundert . 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


Verbale dell’ adunanza del Comitato flssata 
pel giorno 18 marzo 1901. 

Sono intervenuti i membri amministrativi, ad eccezione e per 
legittimo motivo del Presidente onorario Wenner cav. Emilio, 
e del Vice-Presidente dott. Ottavio Losana. 

Stava all’ordine del giorno per invito mosso dalla Giunta 
amministrativa * Una nuova deliberazione per storno di fondi 
nelVesercizio 1900 «. 

11 Presidente ed il Cassiere forniscono i dati per cui era neces- 
sario di stornare fondi da determinati articoli e dal fondo di 
riserva per far fronte a spese necessarie ed impreviste. 

1 congregati convengono nel dare le debite spiegazioni all’Au- 
toriti tutoria e si scioglie la seduta. 

Torino, 18 marzo 1901. 

II Vice-Segretario II Presidente 

Olivero G. Dott. G. Bonino. 


Verbale della seduta flssata pel giorno 29 maggio 1901. 

Sono intervenuti il Presidente dott. G. Bonino; il Cassiere 
marchese Morozzo Filippo; i due Censori Moschettj professore 
cav. Giuseppe, ing. Demezzi cav. Cesare; il Segretario dottor 
P. A. Bonino; i due Vice-Segretari Dematteis dott. Silvio e Oli- 
vero farmacista Giacomo. 

Risultano assenti i signori: Wenner cav. Emilio, Presidente 
onorario; Losana dott. Ottavio, Vice-Presidente; Ferreri De 
Gubernatis marchese Carlo, Censore. 

L’ordine del giorno reca: 

Resoconto amministralivo del 1900. 

Viene esposto ed approvato senza osservazioni nei termini 
^aposti alia pagina che segue. 

♦ 1 


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2 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


Conto Finanziario e Consuntivo 1900. 

ATTIVO 

Sezione I. — Enlrate ordinarie . 


Interessi di Consolidate.L. 

1842 72 

1842 75 

Rette degli ammalati deg. all'Ospedale L. 

1446 — 

1446 — 

Quote di Soci Patroni delTIstituto . . * 

w Ordinari * . . * 

« Patroni dell’Osped. di Torino * 

320 — 
5C0 — 
925 


L. 

1805 — 

1805 — 

Cassetta del Dispensario di Torino . . L. 

101 80 

101 80 

Sezione II. — Enlrate siraordinarie. 


Quote presunte di nuovi Soci e oblazioni a 
favore dell’Ospedale di Torino . . L. 

500 — 

500 — 

Totale dell’Attivo L. 


. 5695 55 

PASSIVO 



Sezione I. — Spese ordinarie. 


Tassa di manomorta.L. 

» fabbricati e fognatura . . . . » 

11 04 
309 45 


L. 

320 49 

320 49 

Spese di manutenzione ordinaria per la 
sede dell’Ospedale di Torino ...» 

169 — 

169 - 

Assicurazione incendi.L. 

Abbonamento alPacqua potabile ...” 

39 22 
67 20 


L. 

106 42 

106 42 

Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per ser- 
vizio deU’Ospedale e Dispensario . . L. 

450 — 

450 — 

Vitto pergli ammalati degenti all’Ospedale » 
Gas e riscaldamento.» 

2404 70 
424 41 


L. 

2829 11 

2829 11 

Manutenzione di mobilio e biancheria del - 
POspedale di Torino e piccole spese L. 

119 — 

119 — 

Oggetti di medicazione.L. 

21 50 

21 50- 

A riportarsi . L. 


4015 52 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


Riporto . 

L. 


4015 52 

Sovvenzione al Dispensario di Torino . 

L. 

400 — 


Id. di Roma. 

*» 

200 — 


Id. di Napoli. 

** 

100 — 


Id. di Milano. 


150 - 


Id. di Firenze . 

♦* 

150 — 



L. 

1000 — 

1000 — 

Spese di stampa e cancelleria per l’Ammi- 



nistrazione. 

L. 

335 53 

335 53 

Telefono per l’Ospedale. 

n 

144 15 

144 15 

Sezione II. — Spese straordinarie. 


Fondo speciale per lite intentata dalla 

ve- 



dova Leoncim. 

L. 

700 — 

700 — 

Tassa sul decreto prefettizio per Taccetta- 



zione lascito baronessa Majneri . 

L. 

30 — 

30 — 

Totale del Passivo 

L. 


6225 20 

Attivo . . . . L. 

5695 55 


Passivo .... * 

6225 20 


Credito del Cassiere L. 

529 65 



Successivamente viene il secondo oggetto dell’ordine del 
giorno: 

Legato del fu dolt. Crisante Bottino. 

11 Presidente d& comunicazione di uno scritto prefettizio 
ove si partecipa l’approvazione per accettare il sovraccennato 
legato, mediante il pagamento della relativa tassa sulle succes¬ 
sion!. Il Comitato prende atto di detta successione ed unanime 
deliberadi renderne avvisato il signor erede affinche voglia prov- 
vedere nel raodo piii acconcio e conciliativo, trattandosi di Opera 
pia, per assicurare Paderapimento totale del legato, se pure non 
crede piu conveniente di versare per una volta tanto una data 
, somma a convenirsi, previa, ben inteso, 1’approvazione delTAuto- 
riik tutoria. La trattazione di questa pratica porge argomento a 
discutere in tesi generale Tampliamento dell’Ospedaletto per Tisti- 
tuzione dei letti conteraplati dai legati della baronessa Majneri 
e del dott. Crisante Bottino. Il Presidente espone che coll’assi- 
stenza del Censore ing. Demezzi apri trattative a tal fine col pro- 


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4 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


prietario del terreno attiguo alTOspedaletto, trattative cheaspet- 
tano la loro soluzione da quella dell’odierno ordine del giorno e 
da contributi probabili di altri benefattori. 

Esaurito Tordine del giorno e chiusa la seduta. 

Torino, 29 maggio 1901. 

II Segretario II Presidente 

Dott. Pier Antonio Bonino Dott. G. Bonino. 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 DI ROMA 


L’affluenza degl’inferrai e stata quest’anno di poco superior© 
a quella delTanno passato : pero piu che an migliaio ne sono stati 
curati, e si sono date 3800 consultazioni. Molte oftalraie nei bam¬ 
bini scrofolosi, rifiuto di tutti gli specialist!, sono state guarite 
con Calcarea curb . Hepar s. c. Euphrasia , in un tempo relativa- 
mente breve. Le bronchiti, relitti del Vinfluenza, hanno ceduto in 
genere al Phosphorus , dopo cinque o sei giorni di cura. Un caso 
di diabete insipido , con forte indebolimento della vista, cedette 
dopo venti giorni all’uso giornaliero di Phosphori acidum . E 
questo risultato conferma sempre piu la verita della nostra legge 
terapeutica, fondata sul quadro sintomatico e non sul nome della 
malattia; perche, mentre nel nostro infermo esistevano tutti i 
sintorai del diabete — sete, debolezza estrema, urina frequente 
ed abbondante, e per di piu anche fenomeni retinici — mancava 
soltanto la reazione dello zucchero, e Taltezza del peso specifico 
delTurina, propria di questa malattia. Con tutto questo il Pho¬ 
sphori acidum porto pronta guarigione, benche da tutti sia 
risaputo che questo rimedio risponde molto bene nella maggior 
parte dei casi di vero diabete. Ma esso corrispondeva ai sintomi 
e guari il caso. Un allopatico si sarebbe contentato di stare in 
osservazione, o al pid avrebbe proibito di bere, facendo raorir 
di sete il povero infermo, perche, mancando lo zucchero, non 
avrebbe potuto tirar fuori la solita proibizione dei farinacei e 
l’uso esclusivo della carne. Noi, al contrario, non preoccupandoci 
affatto dello zucchero, che in ultima analisi e un sintomo e nulla 
piu, abbiamo dato il rimedio simile, e Tabbiamo guarito. Ecco 
la vera scienza. 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


Un altro caso bellissimo fu quello di Coffano Francesco, fratello 
di quel Giuseppe, guarito da me l’anno scorso di ulcera gastrica. 
Questi soffriva di catarro intestinale cronico, accompagnato da 
meteorismo e diarrea dopo mangiato, borborigmi spaventevoli 
coricandosi, tanto che potevano sentirsi a considerevole distanza. 
Aveva il povero inferrao girato, come il fratello, parecchie cliniche, 
senza per6 trarre vantaggio di sorta; sfiduciato aveva lasciato 
ogni metodo di cura, sperando che la natura sapesse fare meglio 
dei medici; ma gPincomodi continuavano. Avuta notizia della 
guarigione del fratello, parti dal Piemonte e venne da me. Io 
prescrissi Colocyntis. Dopo due mesi il Coffano era guarito cora- 
pletamente e stabilmente e me ne dava contezza con una lettera 
piena di gratitudine. 

Colocyntis guari poi una signora di Roma, anch’ella da sette 
anni malata di catarro intestinale , caratterizzato da diarrea e 
dolori dodici-quindici volte al giorno ; i dolori pero si manifesta- 
vano piu vivi dopo mangiato, e anche durante i pasti, tanto che 
l’inferma era costretta ad abbandonare la tavola. Anche qui ogni 
sortadi astringenti erano stati adoperati, piu con danno che con 
vantaggio; pero questa signora, al contrario di Coffano, non aveva 
perduto la sua fede nella medicina, e dovendo prendere tutti i 
giorni medicamenti, si era abbonata col farmacista per un tanto 
al mese. In quindici giorni guari, e fine ad oggi — e un anno — 
si raantiene sana e robusta colie funzioni intestinali regolari. Il 
farmacista, che si e visto sfuggire un boccone quotidiano, mi avr& 
raaledetto; ma io non ho paura. 

Un altro caso importantissimo, che pero non appartiene alle 
cure di quest’anno, si e quello di un certo Contini Giovanni, tuber - 
coloso. Quattro anni fa si presentava al mio Dispensario con una 
voce cosi afona che non poteva essere percepita nemmeno a tre 
metri di distanza. Era tormentato dalla tosse con espettorazione 
purulenta, abbondante, di sapore dolciastro, da sudori profusi 
il mattino; febbre serotina, anoressia, provocata dal creosoto 
e dalTolio essenziale di trementina, e mantenuta da questi ed 
altri molti medicamenti, prescritti dagli allopatici. Questo stato 
durava da due anni, ma era peggiorato negli ultimi sette mesi. 
Discende da famiglia tubercolosa. L’esame obbiettivo rivela infil- 
trazione delTapice del polmone destro, rantoli a grosse e piccole 
bolle nella fossa sotto e sopraclavicolare e sopraspinosa, laringite 
tubercolare. — Di colore biondo, occhi cerulei, alto e consunto. 


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6 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Non esito a dare Phosphorus 6 a diluzione, due goccie tre volte 
al giorno, e prego rinfermo di farsi rivederedopo quindici giorni. 
Quando torno la voce non era piu afona, ma chiara, benche non 
raolto forte, l’espettorazione dirainuita, i sudori quasi scomparsi. 
L’esame obbiettivo confermava il raiglioramento. Prescrivo Sacc. 
lactis per altri quindici giorni, ma fu grande la mia sorpresa nel 
rivedere il malato tomato quasi alio stato di prima. Amministro 
Phosphorus 30*, poi 200®, poi Finke , ma senza risultato. Jorno 
allora alia 6 a diluzione e il miglioramento riappare. Senza dira- 
dare le dosi o cambiare la potenza il Contini prende tutti i giorni 
le sei goccie di Phosphorus 6 a , e dopo quaranta giorni e completa- 
mente guarito. Non piu tosse, ne sudori, ne rantoli, solo una 
leggera ipofonesi ricorda che quel polmone fu malato. 

Questa storia ha del miracolo; ma io la racconto, perche A la 
veritA; e dopo quattro anni, perche ho voluto assicurarmi della 
stability della guarigione. Il Contini oggi e vegeto e robusto e la 
sua faraiglia e cresciuta d’un bel bambino. 

Qualche tempo fa lessi sui muri un avviso che portava il nome 
di Contini, morto dopo lunga e penosa malattia, e mi dolsi meco 
stesso che costui fosse morto colTAllopatia, mentre TOmiopatia 
1’aveva salvato, quando un bel giorno trovo il mio cliente in far- 
macia e mi rallegro di vederlo risuscitato. — « Quello era mio 
fratello, mi disse, — e morto tisico, perche non ha ascoltato i 
miei consigli. Io 1* ho scongiurato di chiamar lei; ma egli ha cre- 
duto piu agli amici che a me: nemmeno la mia guarigione lo ha 
persuaso *. 

L’ Omiopatia si trova in questa disgraziata condizione, a diffe- 
renza di tutte le altre scienze, che neppure i fatti, i miracoli , 
possono scuotere i pregiudizi. Ma a noi sorride la speranza dello 
avvenire, che per la verita non puo essere che sereno, e fiduciosi 
battiarao la nostra via, la sola via benefica alTumahitA sofferente. 

Roma, 10 giugno 1901. 

Dott. Giuseppe Secondari. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl MILANO 


Milano, febbraio 1901. 

Onorevole signor Presidenie , 

II nostro Dispensario ebbe un andamento irregolare ed incom- 
pleto per diverse circostanze, ma principalmente per la malattia 
del nostro egregio farmacista Giuseppe Omati, per cui gli amma- 
lati nel decorso anno ricorsero alle nostre cure in numero non 
rilevante. 

Le malattie prevalenti furono quelle delTalbero respiratorio, 
le reumatiche e nervose; e quantunque il numero dei pazienti 
sia cosi esiguo, potrei citare molti casi interessanti: ma per amor 
di breviti mi limito a due soli, che bastano a dimostrare positi- 
vamente I’efficacia dei nostri rimedi, quando siano bene applicati. 
II 1° caso l’offre un giovanetto d’anni 14, di mestiere guantaio: 
ha due fratelli e genitori sani. Da parecchi anni non fa che tos- 
sire, specialmente al mattino, con espettorazione bianco-cremosa 
uniforme. Non ha mai avuto febbre, e presenta un torace allun- 
gato con scapole sporgenti e costole visibili. All’ascoltazione si 
odono rantoli a medie bolle., solo dopo che ha tossito, e la per- 
cussione e leggermente ipofonetica alia regione postero-inferiore. 

notevole che egli espettora anche molte volte di seguito ed a 
yolontA, emettendo sempre uno sputo uniforme come pan trito: 
nessun dolore, unico fatto il dimagramento, quantunque si nutra 
abbastanza bene. Questo ammalato, palleggiato da una ambulanza 
all’altra, con trattamenti balsamici, antisettici, senza il minimo 
risultato, fu guarito positivamente con Stannum 30° dec . nello 
spazio di quattro settimane. 

Nel 2° caso trattasi di una forma nervosa dello stomaco, in 
Homo robusto, bevitore e fumatore: epigastrio sensibile altatto, 
fegato debordante, pelle subitterica. Quasi sempre camminando, 
dopo breve tratto di strada, viene c61to da una specie di crampo 
per cui b costretto a fermarsi e premere fortemente sullo stomaco 
per attutire il dolore. Questo povero paziente, che fu pure bistrat- 
tato da molteplici medele, ricupero la salute mediante Bryonia e 
_ Berberis , adoperati perseverantemente per circa due mesi. 

Mi & grata l’occasione, per inviarle, ottimo signor Presidente, 
i piu cordiali saluti e professarmi suo 

Dev.mo collega Dott. B. Pbssarini. 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


SI PUO’ SCEGLIERE IL RIMEDIO SENZA LA DIAGNOSI? 


Carissimi Amici del * Secolo omiopatico * (1), 

Rispondo in ritardo. Volete la raia cooperazione al giornale 
in articoli e non in altro? Vorrei contentarvi, ma tra le molte 
cose, che mi opprimono e che mi lasciano appena il tempo del 
necessario riposo, e scrivere qualche cosa per il giornale, ci corre 
molto. Non pertanto discorrero con voi di tanto in tanto sui mol- 
tissimi fatti che invecchiando, anziche rendermi scettico della 
medicina, come avviene ai medici allopatici che chiudono la loro 
pratica con la famosa acqua calata , mi rendono serapre piu omio¬ 
patico e singolarraente ammiratore deWasstoma, che si pu6 fare 
il medico senza la diagnosi. Dio mio! che bestemmia avr6 mai 
detto? Ma ecco i fatti. 

Nel mese di novembre del 1898 fui consultato dall’infermo 
che descrivo. 

M. P., calabrese, tipo snello, oltre i 50 anni, nessun antece- 
dente degno di nota, ammogliato e senza prole, nell’agosto di 
quell’anno, dopo sei bagni di mare, avverti, la mattina dell’ul- 
timo, nell’orecchio sinistro la nota sensazione comunemente detta 
« acqua nell'orecchio *. La mattina seguente, fatto il settimo 
bagno, ebbe nell’orecchio opposto analoga sensazione. 

Due giorni pi ix tardi lo incolse violenta febbre, la succennata 
sensazione si trasformo in ronzio, che a sbuffi frequenti, dal basso 
in alto e viceversa tra il capo e gli orecchi, lo tormentava. 

Gli sbuffi si dileguarono, sebbene non del tutto, dopo un 
mese; ma la febbre perduro, come per lo innanzi, remittente, con 
sudore la mattina. 

All’inizio del secondo mese, ai soli disturbi funzionali del— 
l’udito si aggiunse, intorno all’apofisi mastoidea sinistra, un 
dolore atroce continuo, incessante, con gonfiore rosso della cor- 
rispondente regione, diffuso al padiglione ed anche intorno al 
collo. La febbre crebbe anche toccando quaranta; ma declino 
sempre con sudore la mattina. Tale quadro di fenomeni dur6 6 


(1) Questo articolo, scritto per il Secolo omiopatico , che ora 
ha sospeso le sue pubblicazioni, lo pubblico in questo giornale 
per deferenza agli amici che me lo ispirarono. 


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a 7 giorni e si dileguo ; ma la febbre resto come preludio di un 
secondo attacco al lato opposto, attacco che, dal dolore nelTapo- 
fisi mastoidea al gonfiore fino intorno al collo, fu simile al pre- 
cedente e si dileguo anche al settimo giorno, ma con la corapleta 
defervescenza. 

L’aramalato, per due settimane senza ombra di febbre, si cre- 
dette guarito; ma, con suasomma sorpresa, recidivo: un secondo 
parossismo lo incolse, di 7 giorni per ogni lato; prima a sinistra 
e poi a destra ooi medesimi sintomi: sbuffi nel cervello dall’o- 
recchio, poi dolore all’apofisi mastoidea con gonfiore rosso al- 
Testerno diffuso intorno al collo, febbre remittente con sudore. 
In questo parossismo si ebbe di notevole: che gli sbuffi tra orecchi 
e cervello si trasforraarono in lancinate e martellamenti, in ondu- 
lazioni e vibrazioni dolorose ; che la deglutizione divenne dolo¬ 
rosa, specialraente per i liquidi, e i movimenti del collo doloro- 
sissimi, massime quelli della prima vertebra cervicale. 

Anche questo secondo parossismo si dileguo, ma lascio come 
postumo la febbre cui segui un terzo parossismo. 

Cosi dall’agosto siarao al novembre, quasi quattro mesi di 
malattia, ed i nostri rispettabili colleghi in Allopatia, tra visite 
assidue, consulti ripetuti ed osservazioni minuziose, non sanno 
dove dirigere la navicella del loro ingegno tormentato da tutte 
le ipotesi possibili ed immaginarie suggerite dalle scienze bio- 
patologiche. 

£ la malattia una risipola girovaga ed anomaia per ragione 
traumatica, ritenendo che l’acqua avesse esercitato un trauma 
neirorecchio medio ? Sarebbe strano parlare di risipola, oltre i 
sessanta giorni, e col male, che non girovaga ma si ripete nelle 
stesse sedi per tre volte consecutive; e ciascuna eruzione di esso, 
senza le ordinarie fasi, cioe rossore, efflorescenza, distensione e 
desquamazione. E una otite interna? No, perche, oltre al susurro 
negli orecchi, in tutte le tre volte, mai si ebbe scolo o altro che 
fosse venuto fuori dai meati auricolari, e specialmente perche la 
febbre era remittente con sudore. E meningite per le forme e il 
corso irregolarissimo dei sintomi? No, perche nessuna funzione 
cerebrale si mostra impegnata. Allora che sara? Un dubbiol... 
Un ascesso delle apofisi mastoidee? Ma il dubbio deve divenire 
certezza in base al Cognito morbo facilis car alio! Subito si 
propone la trapanazione, non per estrarre la marcia dall'interno 
delle ossa, ma solo per esplorare % per fare la diagnosis quasi 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


come se una grave operazione sul cranio umano si potesse ugua- 
gliare alia prova su di un cocomero! 

Voile fortuna che I’ardito operatore si assentasse da Napoli 
per urgenti suoi affari, e non tornasse subito per soddisfare 
all’ansia tormentosa, meglio che dell’ammalato, della scienza allo- 
patica che deve fare la diagnosi, fosse pure uccidendo rammalato. 

Allora, come sempre, un amico di famiglia, per reminiscenze 
di vecchi miracoli verificatisi in casa, ricordo airinferrao che si 
potesse, dopo tutto, consultare uno dei voluti, a dir poco, pazzi 
della medicina, un medico omiopatico; e con sconforto e scetti- 
cismo insieme mi si rivolse la preghiera di visitare Pinfermo in 
esame. 

0 poco prima o insieme col prete, e tante volte insieme al 
becchino, POmiopatia e invocata al letto dell’ammalato! La fiducia 
verso noi e mossa dalla disperazione, anzi e la disperazione stessa! 
Ne si potrebbe altrimenti dire nel caso presente, se dopo 4 mesi 
edopotutti gPinsuccessi possibili allopatici si presenta alia nostra 
clinica questo infermo: 

In letto, ravvoltolato su se steBso e sul lato destro; zigorai 
sporgenti; occhi spenti e sguardo languido ; viso emaciato; mento 
inclinato sul petto; un fil di voce, con cui Pammalato racconta 
la sua dolorosa istoria, par che esca da uno spettro, tanto e depe- . 
rito Porganismo; muscoli assottigliati che si contraggono a 
stento ; capi articolari sporgenti; polsi filiformi frequenti e vuoti; 
temperatura 39° la sera e 37® e pochi decimi la mattina ; pelle 
aggrinzita e sucida intorno alle giunture e squamante intorno 
ai padiglioni degli orecchi; alia regione mastoidea sinistra una 
chiazza di rosso par che accenni ad un nuovo parossismo, spe- 
cialmente perche Pinfermo ivi accusa dolore. L’ammalato si duole 
di dolorosa deglutizione che non gli consente ne il bere ne il 
mangiare. Una dieta di latte e brodo, che detesta, concorre ad 
estenuarlo. 

Che pensare di questo infermo? Una diagnosi clinica e iinpos- 
sibile, perche nella storia della medicina non si riscontrano casi 
dello stesso tipo e che abbia avuto un nome qualunque, sia pure 
senza nessun concetto. Una diagnosi funzionale e parimente im¬ 
possible, perche le funzioni dell’udito non sono permanentemente 
offese; ne e possibile una diagnosi anatomica che mettesse in 
evidenza alterazioni organiche tali da spiegare la nosologia e 
specialmente il corso del caso che si e mostrato per 4 mesi con- 


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tinui inesplicabile alle ripetute indagini degli egregi colleghi, 
pei quali il cognito morbo e imprescindibile precetto della facilis 
curatio , che fin oggi in tutte le malattie ben note, come tuberco- 
losi, nefriti croniche e molte altre ancora, non e stata, ne sari 
possibile, cio che dovrebbe rinsavirli in favore delTOmiopatia, 
ma non 1’Omiopatia da ciurmatore, ma quella basata sullo studio 
profondo e comparative degli effet.ti patogenetici dei farmachi 
sperimentati nei sani e negli ammalati con la scorta di tutte le 
scienze biologiche conosciute. 

Allora, impossibile la diagnosi clinica e patologica che sia, 
non resta che la diagnosi vera, reale, medica, cioe quella dei 
sintomi , propugnata dagli omiopatici, precisata con il concorso 
di tutte le scienze mediche col proposito di individualizzare i 
sintomi del caso, in rapporto di somiglianza coi sintomi patoge¬ 
netici possibilmente di un solo farmaco. 

D’altronde Ippocrate e tutta la plejade dei medici illustri 
confessano che non e possibile diagnosticare un morbo alTesor- 
dire dei primi sintomi, e tutti convengono che convenga attendere 
giorni, settimane e mesi, talvolta, per spifferare una diagnosi 
rigorosa: Dum Romae consulilar Saguntum expugnalum est. 

Intanto nell’aspettativa della vera diagnosi, la quale spesso e 
possibile, come nella tubercolosi, nel cancro, ecc., ecc., quando il 
male e gi& reso incurabile, quale deve essere il dovere del medico? 

I sintomi che presentava questo caso, sebbene non si potessero 
precisare come dovuti ad un morbo ben delineato, erano abba- 
stanza eloquenti per aspettarsi la morte dell’ammalato. Sarebbe 
certamente morto, se non di altro — non potendo mangiare — 
certamente A'media. 

Ad evitare tale funesta conseguenza non doveva il medico 
seguire la cura dei sintomi? 

I nostri avversarii curano il sintoma, cioe amministrano 
rimedii in tale dose, che se guarisce l’insonnia produce il vomito, 
la cefalea e la stitichezza (morfina); se guarisce la stitichezza 
produce la diarrea (purgante); se la diarrea, produce la stiti¬ 
chezza (astringenti); se richiama la diuresi deprime Tazione cor- 
diaca ed impedisce il sudore, e se il sudore sopprime le urine, e 
tali erano state le cure dell'infermo in esame con tutte le loro 
conseguenze possibili. 

Invece, noi altri curiamo non il sintoma, ma i sintomi e ammi- 
nistriamo rimedii in tale dose, che si esaurisce nella sua azione 


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L'OMIOPATIA IN ITALIA 


stessa nel guarire non un solo, ma tutti o la maggior parte dei 
sintomi che caratterizzano, non la malattia, ma i singoli malati, 
avendo a guida il continuo confronto tra i sintomi dell’ammalato 
e quelli del farmaco, che nell’ammalato deve agire da rimedio, 
guarendo, e non da veleno, richiamando nuovi sintomi, o aggra- 
vando quelli esistenti, o uccidendo addirittura. 

Coi due metodiavete due conseguenze diametralmente opposte: 
col primo non si fa bene e non si guarisce, o per lo meno si aggrava 
certamente la malattia, sia pure quando non e ancora diagnosti- 
cabile; col secondo guarendo i sintomi e la persona che li soflfre, 
avrete scongiurata la malattia prima che si fosse manifestata, o 
per lo meno, non avrete in nessun modo aggravata la sua naturale 
evoluzione. Quante volte i tifosi non sono uccisi o aggravati da 
purganti, i difterici dalle pennellazioni nelle fauci, i polmonici dai 
rimedii defervescenti, ecc., ecc.? Tutto questo con TOmiopatia 
non succede. Pochi granuli di Bryonia spesso scongiurano un 
grave tifo, poche dosi di Belladonna o di altro rimedio prevengono 
la difterite e alcune dosi di Jodium scongiurano la polmonite. 

L’Omiopatia ha un valore incontestabile nelle cure preventive, 
e lo dimostrano le madri che si affezionano ad esse e le praticano 
peri loro figliuoli con sicura coscienza. 

Dopo la breve digressione eccomi all’esame del caso nel com- 
battere i sintomi i piu ordinarii che, spesso trascurati, sono seguiti 
da gravi infermiU. 

Nel caso attuale la cura e la guarigione dei sintomi attuali 
scongiuro la morte, perche a quei sintomi altri e piu gravi ne 
sarebbero seguiti. Sarebbe bastata solo la deglutizione che da dif¬ 
ficile fosse stata impossibile per ammazzare l’ammalato, ch’era 
certamente all’orlo del sepolcro. 

I farmaci che, a prima vista, mi sembravano che covrissero i 
sintomi erano Pul ., Rhus , Cic. vivAr$. y che concordano nel 
gonfiore rosso della pelle della regione auro-mastoidea, ma la 
Pul. ha i sintomi girovaghi, specialmente intorno al collo, meno 
costanti del Rhus, con dolore negli orecchi, piu la frequente reci- 
diva dei medesimi sintomi; la Cic. v. i sintomi doloriflci intorno 
al collo, specialmente ai muscoli trapezoidali che rilasciati 
lasciano contrarre gli antagonisti; il Rhus il dolore delle fauci 
non arrossite, aggravato dal deglutire, specialmente liquidi, la 
febbre lunga ricorrente da mesi di carattere certo non bemgno, 
l’intorpidimento della persona sollevato dal moto e lo sviluppo 
del male dopo i bagni di mare. 


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I rimedii su citati avevano tutti i caratteri di somiglianza col 
caso, ma la Pulsatilla mi parve prima indicata, perche lamraa- 
lato accusava il dolore negli orecchi, che era il preludio di un 
nuovo attacco, che si doveva evitare ad ogni costo. 

Pul . —30 a , gocce X in dieci cartoline, due al giorno, mattina 
e sera una — scongiura la minaccia del nuovo attacco calmando 
subito il dolore degli orecchi. Gli altri fenomeni persistettero, 
specialmente i dolori diffusi alle spalle. 

Cic. mV. — 30 a per cinque giorni, mattina e sera una dose — 
scongiurb i dolori con alquanto vantaggio in generale, vantaggio 
che di giorno in giorno non progredi. 

Allora prescrissi Rhus lox 30 a per cinque giorni, mattina e 
sera una dose. Alle prime due dosi si ebbe miglioramento gene- 
rale, specialmente della febbre; si ripete la stessa prescrizione tre 
volte e sempre con progressive miglioramento. Pero al 13° giorno 
si ebbe un aggravamento generale con le caratteristiche dell’a- 
zione del Rhus , cioe: sollievo dal caldo e dal moto. Si sospese il 
rimedio per 10 giorni, a capo dei quali la guarigione fu completa. 
Dolori al collo, difficoltA di deglutire, febbre, sudore e indeboli- 
mento generale, tutto scomparso. L’ammalato, vedendosi cosi 
guarito, riprese da se il rimedio alia 6 a attenuazione e con 
costanza per altri 15 giorni, ma a capo di 5 giorni — notate, 
mentre nei primi 15 giorni niigliorb con la 30 a — si aggravo 
terribilmente. Consultato di urgenza prescrissi Pabulum ogni 
giorno, due volte. Al 15° giorno si ebbe sensibile miglioramento, 
ma la febbre si accendeva ricorrentemente, sebbene senza sin- 
tomi locali. Prescrissi Rhus 100 a per 10 giorni, mattina e sera 
una cartina, e la guarigione fu completa; 1* ammalato non ha 
pih sofferto finora, dopo tre anni, il pih lontano accenno alia 
descrittasua infermita: anzi godeflorida salute e predica il mira- 
colo delTOmiopatia e, forse, fra non molto, ritornerA alia vecchia 
religione ortodossa! Oh se fossero coerenti ai fatti i nostri salvati, 
oggi TAUopatia non esisterebbe piu I Col latte materno si suc- 
chiano certe superstizioni, cui non si ribella l’uomoanche se illu- 
minato da tutta la scienza e l’esperienza del mondo! Il clistere, 
il purgante, il vescicante, la camera ben chiusa, la dieta la piu 
assoluta mormorano nella nostra coscienza tutte le reminiscenze 
delle nostre mamme, quando con quei mezzi ci lasciarono.credere 
di averci guariti da gravi infermita. Oh quanto sarebbero addo- 
lorate se, rizzate sul loro avello, fossero edotte che appunto con 


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quei mezzi, neonati, non avevamo la forza di aprir gli occhi! Una 
puerpera, che si nutre nel puerperio di acqua panata, e sucida, 
lontana da ogni nettezza, che forza puo dare a) suo latte? 1 bam¬ 
bini crescono deboli, tristi, linfatici ; giovani, scartati dalle armi 
in misura del 90 %, e vecchi, alle nuove generazioni, non possono 
esser d’esempio che nei pregiudizi gravissimi e nella ignoranza 
completa dei modi migliori come svolgere, mantenere e conser- 
vare la sanita! 

Insegnano le scuole! Sembrano cimiteri di viventi, senza 
aria, senza nettezza, senza nutrimento; maestri e discepoli avve- 
lenati dalPacido carbonico; non sanno quel che fanno; ragazzi 
inchiodati sui banchi, senza aliegria, senza fuoco infantile; nulla 
che accenni alPaurora della vita ! 

L’Omiopatia, lo sappiano i giovani, ha una missione superiore 
a quella di smantellare le vecchie fortezze delPAllopatia. Deve 
demolire tutte legravi superstizioni che nella casa, nella societae 
nella famiglia sviluppano la tisi, il rachitismo e la delinquenza! 

Gli ammaestramenti che si possono trarre da questa istoria 
sono tre: 1° la guarigione sorprendente di un male certamente non 
lieve ne sicuro, non col cognito morbo % ma solo col cognito ri - 
medio per individuality di sintomi; 2° aver risparmiato all’amma- 
lato una grave operazione, quale e la trapanazione, certamente 
pericolosissima di vita; 3° PafFermazione che la 100 a di Rhus abbia 
agito piii efficaceraente che la 30 a , e la30 a piu della 6 a ; e che per 
trasformare il farmaco in rimedio non vi e miglior criterio che 
seguirne gli effetti sullo stesso infermo, evitando gli aggravamenti 
o lacomparsa di sintomi nuovi dovuti alia dose in azione, studio 
possibile con PunicitA, non con la molteplicity del rimedio. 

Molti progressi hanno fatto le scienze biopatologiche; ma non 
si fa il medico senza lo studio assiduo, indefesso, paziente dei 
sintomi che svolgono i farmaci sull'uomo alio stato sano. La 
materia medica e la fiaccola che rischiara la via alle guarigioni 
difficili o impossibili. Con la materia medica, divenuta coscienza, 
si ha un continuo entusiasmo a misurarsi coi casi gravi e difficili, 
e la vittoria spesso arride consolatrice a noi omiopatici, sebbene 
la scienza ufficiale ancora ci contrasti, per dir cosi, i diritti civili, 
Viviamo non per autoriti di leggi, ma per autoriti di popolo, e 
questo e il migliore orgoglio della nostra Scuola. 

Abbiatemi sempre con voi, se non cogli scritti, certo col cuore 
sempre affezionato. Cigliano. 


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LN’OCCHIATA ALL’ OMIOPATIA NEL 1900 


Non e una rassegna quellache iraprendiamo, che essa richie- 
derebbe spazio, tempo ed elementi molti che non ci sono concessi. 
Appuriamo piuttosto alcuni dati, che dimostrano lo stato presente 
della dottrina oraiopatica dopo 110 anni dacche Hahnemann voile 
rendersi ragione della legge dei Simili, gii enunciata e ripetuta- 
mente molti secoli prima di lui. 

L’essere dessa tuttora una scuola medica militante ed inferiore 
per numero a quella tradizionale, a vece di regnare signora del 
campo medico, potrebbe apparire agli occhi di taluno quale argo- 
mento di sua defettibilita radicale o di trascinata esistenza, solo 
perche scansa i disastrosi effetti di errate diagnosi e sfrenati 
trattamenti. Ribattono invece i benpensanti, che lo svolgimento 
della Scuola omiopatica non potenel secolo scorso e non puoavere 
un fondamento solo negativo; che se pur fosse vera questa ipo- 
tesi, essa costituirebbe la piu solenne condanna della medicina 
classica, la quale, trasformandosi costantemente per la caducita 
delle teorie, si sostiene per la chirurgia, i sussidi palliativi e 
Tapplicazione vieppiu estesa ed inconscia della legge dei Simili. 

La diffusions delTOmiopatia, giusta una recente statistica re- 
datta nelTAmerica del Nord, sta in ragione diretta della maggiore 
coltura intellettuale, cosicche il numero dei medici omiopatici 
di fronte ai colleghi classici cresce in ragione inversa degli 
analfabeti. 

E questa considerazione puo valere anche per il vecchio con¬ 
tinents, riscontrando noi maggiore sviluppo della medicina hahne- 
manniana nell’Allemagna e nell’Inghilterra, ove l’istruzione in 
genere e piu radicata ed estesa. 

Oltre all’educazione, un altro fattore puo concorrere alia pro- 
pagazione di una nuova ideaed e I’appoggio che puo trovare nelle 
autorita costituite. Ammettesi bensi, che nel cozzo delle teorie e 
delle opinioni scientifiche 1’iniziativa non spetta certamente ai 
governi, cui di rado sono preposti uomini enciclopedici; ma questi 
dovrebbero essere spogli di un falso rispetto uraano ed acco- 
gliere le ragioni esposte dalle individuality tecniche in ordine a 
qualsiasi innovazione. 

Cosi avvenne appunto pochi anni or sono nel lontano Messico, 


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ove un'eletta di medici omiopatici incontro favore presso il Presi- 
dente della Repubblica ed il Ministro dell’interno, si che tosto 
vennero istituiti a carico dello Stato un Collegio ed un Ospedale 
omiopatici. E la risoluzione fu coronata da prospero successo, 
dacche un resoconto redatto dal Prof. Antiga nell* anno scorso 
pone in evidenza la superiority dei risultati di fronte agli altri 
ospedali della capitale. Per opera poi di quella Scuola escono due 
giornali, ove sono trattati argomenti dottrinari e inserite mono- 
grafie terapeutiche; che, anzi, uno di questi periodici esce in 
numero di 25.000 copie e viene distribuito gratis. 

Per la stessa ragione l’Omiopatia percorre la suascala ascen- 
dente negli Stati Uniti d’America, ove i suoi partigiani non urtano 
in formidabili cittadelle di Accademie secolari, ne in una prestabi- 
lita organizzazione del servizio medico, ne, potremmo aggiungere, 
nella riluttanza ingiustificata dei medici, i quali, o credono nella 
infallibility dell© cattedre classiche o sfiduciati nella pratica 
diventano scettici, ripudiando a priori qualsiasi altra via speri- 
mentale. Ed infatti continua cola l’ufficio di 20 facolty mediche, 
dondesonoannualmente licenziati circa 400 neomedici tra maschi 
e femmine; funzionano con evidente successo 221 ospedali tra 
pubblici e privati, generali e speciali, oltre a 50 stabilimenti di 
vario genere, e 55 policliniche riconosciute dall’Istituto Omio- 
patico Americano, che vigeda 56 anni e novera circa 5000 membri 
sanitari. 

Trenta giornali medici riproducono i lavori sia dei professori, 
sia dei clinici privati, e sarebbe cosa difficile il poter accennare 
tutti i libri editi intorno alia nostra dottrina. Si comprende quindi 
agevolmente, come contro questa potenza organizzata andrebbero 
ad infrangersi le ostilita degli avversari, sicche avviene perflno 
di riscontrare ospedali ascritti in parte all’Omiopatia ed in parte 
alia medicina comune. Elemento poi efficace di propaganda fra 
quel popolo, soprattutto positivo, e la pubblicazione dei resoconti 
ufficiali degli ospedali, che depongono in favore dell’ Omiopatia. 
Come primissimo fra essi conviene segnalare quello che -deducesi 
da quattro ospizi di maternity diretti da medichesse omiopatiche, 
cioe a Minneapolis, Filadelfia, Boston e Brooklin, ove sopra 301 
partorienti non si ebbe una febbre puerperale, ne un decesso 
nel 1899. Cio spiega i colossali doni come quello recentissimo 
di un milione ali’ospedale di New-York, teste compiuto dalla 
signora Flower. 


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Un cenno poi speciale meritano le iezioni che il Prof. Kent 
in Filadelfia dispensa ai medici gia laureati, le quali si possono 
raffigurare altrettante succinte monografle di materia medica. 

Un avvenimento poi degnissimo di nota e che dimostra in 
quanta considerazione e tenuta I’Omiopatia negli Stati Uniti, fu 
Tinaugurazione solenne ed ufficiale del monumento elevato ad 
Hahnemann in Washington e compiuto nell’anno scorso, del che 
si diede gi& conto in precedente fascicolo. 

Al di qua deli’Atlantico noi troviamo la nostra dottrina non 
meno fiorente, date le proporzioni, nell’Inghilterra, ancorch& 
la sua popolazione sia restia in genere alle innovazioni. Cola si 
contano 10 ospedali, fra cui primeggia per ogni riguardo quello 
di Londra con 100 letti, sontuosamente munito di ogni mezzo 
igienico e scientifico. La society medica omiopatica britannica 
contava l’anno scorso 207 membri e tiene le sue sedute regolari 
a Londra, nelle quali sono prodotti e svolti argomenti di patologia 
e terapeutica con tale sagacia e profonditA di vedute che rivaleg- 
giano colie accademie ufficiali; valgano ad esempio : rassegna di 
malattie di maligna natura alio stomaco ed al duodeno; studio sulle 
affezioni renali; indicazioni dietetiche speciaii; relazione tra affe- 
zioni oculari e generali; superiority del trattamento omiopatico 
sulla sieroterapia nella difterite, nella peste, nel tetano; appli- 
cazione del calore luminoso raggiante nella terapia, ecc., ecc. 

L’Allemagna, patria di Hahnemann, fu sempre ed e il campo 
delle piii vive ed acerbe lotte fra le due scuole. Ivi scendono nella 
lizza valorosi campioni delle opposte medicine; nullameno, in Yirtft 
dell’intrinseca verity, l’Omiopatia acquista posizione vieppift 
sicura; novera fra i suoi discepoli circa 500 medici; la Society 
medica berlinese acquisto un terreno nei pressi della cittA per 
erigervi un ospedale e fu dichiarata ente morale; frequentatis- 
sima e la sua policlinica, ove due volte nell’anno si apre un corso 
di Iezioni sui vari rami della dottrina omiopatica, frequentata 
da medici e studenti con abbondante messe per la nuova scuola. 
A Lipsia, ove funziona forse il primo stabilimento farmaceutico 
omiopatico, si sta per costrurre un nuovo ospedale e fioriscono 
due dispensari. 

Nel campo scientifico si lavora alacremente per l’edizione di 
una Materia medica tedesca , sotto la direzione del Dott. Schier, 
e si stampa un accurato trattato terapeutico per cura del Dottor 
Kroner. Seguono la loro via gli ospedali di Monaco, di Vienna, 

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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


non che quelio di Buda-Pest sotto l’egida sapiente del Professore 
governativo Bakody. Due giornali scientifici ed alcuni popolari 
sostengono la causa nostra e diraostrauo quanto sia il lavoro 
intellettuale dei Germani. In fine non devesi passare sotto silenzio 
Tistituzione di una cattedra governativa sull’Omiopatia nella 
University di Tubingen, dietro parere favorevole della Camera 
del Wiirttemberg. 

Nella seconda patria di Hahnemann e piu specialmente a 
Parigi, ove riposano le di lui ceneri, alio quali nel luglio scorso 
si eresse una degna tomba, l’Omiopatia incede a passi lend, ma, 
§icuri, come ne attestano i tre ospedali nella Metropoli, capaci 
complessivamente di 115 letti, oltre quelio pur vigente a Lione, i 
numerosi dispensari, la florida Society omiopatica francese, nolle 
regolari sedute della quale sono esposti e ventilati argomenti di 
d'incontestata utility, e sotto la cui egida escono due pregevoli 
giornali, La Rivista e L'Arte medica , ed infine il successo dei 
colleghi nolle precipue citta della Francia. Sarebbe presunzione 
contraria alia natura delle grandi riforme il pretendere che ogni 
giorno seguasse qualche strepitosa vittoria; quanta via per altro 
si e spianata cola V Omiopatia, come puo dirsi ovunque, in un 
quarto di secolo! 

Nel vicino e piccolo Belgio, TOmiopatia b rappresentata da una 
trentina di medici, da uno stabilimento pubblico di beneficenza, 
cioe sostenuto dalla citty di Anversa, da due society, dob quella 
centrale degli Omiopatici belgi ed il Circolo medico omiopatico 
delle Fiandre. Questa relativa deficienza numerica ed ufficiale e 
largamente compensata daU’eccellente pubblicazione del Giornale 
belga d'Omiopatia, che puo stare a petto coi migliori periodici 
della Scuola. 

Nella Spagna il centro delTattivita si b spostato da Madrid, 
malgrado l'ospedale ivi istituito dal celebre Nunez, a Barcellona, 
ove tiorisce un’Accademia costituita da oltre 50 membri e si 
pubblica una Rivista per cura di parecchi ed ardenti seguaci 
hahnemanniani. Tale stato fiorente e dovuto in buona parte alia 
energia ed al valore del semisecolare suo Presidents Saullehy, 
onde fu recentemente orbata l’Accademia, che tiene pure regolari 
sedute, ammirevoli per V interesse e la capacity dimostrata dai soci. 

Segue del pari la sua strada l’Oraiopatia nella Russia. A Pietro- 
burgo sonvi due societa mediche; da pochi anni fu inaugurate 
un ospedale di 50 letti sotto il patronato della Casa regnante. 


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L’OMIOPATJA IN ITALIA 


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Esistono pure society nelle principal! cittA dell’ Impero e si pubbli- 
cano due giornali. Anche cola il movimento e lento, ma altrettanto 
positivo. 

II nostro metodo e altresi rappresentato in Danimarca, nel 
Portogallo, nelle Indie, nell’Australia, al Canada e perfino nel 
Transvaal, il quale attraversa il suo periodo di celebrity, e di cui 
in molte fattorie si tengono farmacie private, fornite dall’Olanda 
e dalla Germania unitamente a pratiche Guide. 

Non occorre parlare del nostro paese, perche i lettori del 
giornale ne conoscono le condizioni per rispetto alia nostra dot- 
trina. 6 quesito discutibile, se meglio le converrebbe un grande 
centro, come nella pluralita degli altri paesi, ove fosse numeriea- 
mente e degnamente sostenuta la causa con irradiazione ai piA 
cospicui centri della penisola, oppure per la precedente politica 
divisions persistano altrettanti nuclei locali con minore intento 
e risultato finale. E possibile, ancorche non sia positivo, che il 
numero dei medici omiopatici si mantenga stazionario od anche 
inferiore in certi luoghi di fronte ad un periodo anteriore di 
alcuni lustri, ma questo fatto si collega strettamente col com- 
plesso problema della vita sociale, pi a facile ad intuirsi che 
ad esprimere, mentre la sua posizione officials dinota un notevole 
incremento. 

Lo spirito e la corrente della Scuola officiate, a ritroso delle 
affermazioni contrarie, compieranno prossimamente il resto. 

Bonino. 


Un caso nella vita di Samuele Hahnemann cite si ripete oyni giorno 
nello svolgimcnto della sua innovazione. 

Togliamo dalla ThSrapeutique integrate , diretta dal dottor 
lSncausse, che a sua volta lo riferisce dagli Annates politiques et 
litteraires , il racconto seguente, cui faremo seguire alcune 
considerazioni: 

Samuele Hahnemann sta frai grandi novatori del secolo XIX. 
Incomincio, verso il 1835, una rivoluzione raedica, che dura 
tutt’ora. Non discuto il sistema, stabilisco il fatto. 

Un avvenimento, che non potrei abbastanza benedire, misemi 
in rapporto con lui* nel momento ove la sua riputazione passava 
alia gloria; vi concorsi forse in parte, e l’esposizione degli intimi 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


rapporti che passarono fra noi contribuira a far conoscere que- 
st’uomo straordinario e superiore. 

Mia figlia, nell’et4 di quattro anni, eraraorente; il nostro 
medico, ordinario all’Hdtel-Dieu, il dott. R., aveva dichiarato nel 
mattino ad un nostro amico che essa era irremissibilmente per- 
duta. Sua madre ed io vegliavamo forse per 1’ultima voltapresso 
la sua culla; Solcher e Goubaux vegiiavano essi pure, e nella 
camera notavasi altresi un giovinetto in abito da ballo ed a noi 
solo noto da tre ore, uno dei piu distinti allievi d’Ingres: Amaury 
Duval. 

Era stato nostro desiderio di serbare almeno un ricordo della 
cara creatura che oramai piangevamo, e Amaury, sollecitato da 
Solcher, che ne ando alia ricerca in una festa da ballo, consentl 
di venire a noi col line di tracciare tale doloroso ritratto. Quando 
il caro e valente artista (aveva 29 anni) comparve tutto turbato e 
commosso in mezzo alia nostra disperazione, non ci aspettavamo, 
egli non piu di noi, che alcune ore piu tardi ci avrebbe reso il 
piu segnalato servizio da noi ricevuto, compiendo non solo il 
ritratto, ma contribuendo alia salvezza della bambina. 

Ei pose ai piedi della culla, sopra un mobile alto, una lam- 
pada, la fiamma della quale era riilessa sul volto della bambina. 
Gli occhi di questa erano gia chiusi, il corpo inerte, sparsi i 
capelli, il pallore della faccia e delle mani eguagliava quello 
del guanciale: rimanendo tuttavia un’incantevole espressione 
della figura. Amaury impiego la notte nel disegno, asciugandosi 
spesso le lagrime per evitarne la caduta sul foglio. Al mattino il 
ritratto erafinito; sotto l’impero dell’emozione riusci a compiere 
un capo d’opera. Sul punto di lasciarci ed in mezzo ai nostri rin- 
graziamenti ed alia nostra commozione egli d’un tratto ci disse: 

* Ma dopo tutto e poiche il vostro medico dichiara perduta 
la vostra bambina, perche non vi rivolgete alia novella medicina, 
che comincia a solievare rumore in Parigi; perche non sentireste 
Tavviso di Hahnemann? 

* Ha ragione, soggiunse Goubaux, Hahnemann e mio vicino, 
ei dirnora in via Milano, rimpetto al mio stabilimento. Non lo 
conosco, ma cio non monta, ci vado e ve lo riconduco *. 

Eglicorre; trova venti persone neiranticamera. 

Il domestico cerca dimostrargli che deve aspettare la sua 
volta. * Aspettare ! grida Goubaux. La figliadel mio amico muore! 
E mestieri che il dottore venga meco **. E senz’attendere risposta, 
si dirige alia porta del gabinetto del medico, l’apre e giungendo 
in mezzo ad un consuito: - Dottore, dice ad Hahnemann, cio che 
faccio e contrario alle convenienze, ma urge che voi lasciate ogni 
cosa per venir meco! Trattasi d’una incantevole bambina di 
quattro anni, che muore se voi non venite. Voi non potete 
lasciarla morire,... e impossibile *. 

Ed il frutto del suo invincibile fascino fu che un’ora dopo 
Hahnemann e sua moglie giunsero secolui nella camera della 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


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nostra ammalata. Colla testa confusa per dolore e privazione di 
sonno, credetti veder comparire un personaggio quali li descrive 
Hoffmann nei suoi racconti favolosi. Di statura bassa ma robusta 
e d’incesso franco, ei si presenta avvolto nella sua pelliceia col- 
l’appoggio di un forte bastone sormontato da un pomo d’oro. 
Ottuagenario, offriva una testa ammirabile, capelii bianchi, inor- 
bidi, inanellati e cadenti sul collo, occhi azzurri con zona pallida 
attorno alia pupilla, bocca superba col labbro inferiore sporgente, 
naso aquilino. — Entrato, ando difilato alia culla, die uno 
sguardo penetrante alia bambina e si fece raccontare lo sviluppo 
della malattia, continuando a fissarla. Poscia le sue gote si arros- 
sarono, inturgidirono le vene della fronte ed in atto di sdegno 
disse: * Cacciate dalla finestra tutte quelle droghe, tutte quelle 
fiale, esportate la culla da questa camera! Mutate la biancheria 
e date da bere quant’acqua desidera. Le si caccio nelle viscere 
un braciere, occorre anzitutto spegnere il fuoco! In seguito 
vedremo *». — Noi gli osservammo che tale cambiamento di tem- 
peratura, di biancheria, poteva riuscirle assai pericoloso ; ma egli 
replied con impazienza: * Sono per lei mortali quest’ambiente 
e queste droghe. Trasportatela nella sala, ritornero stasera. E 
soprattutto: acqua! acqua! *>. 

Ritorno alia sera, rivenne il domani ed inauguro ii tratta- 
mento, limitandosi a dire in ogni visita: * Ancora un giorno 
guadagnato *». Nel decimo giorno il pericolo si fece imminente. 
Il freddo aveva raggiunto le ginocchia. Ei giunse alle otto pome- 
ridiane, restdun quarto d’ora presso la culla, qual uomo in preda 
ad un grande affanno. Quindi essendosi consigliato con sua moglie, 
che l’accorapagnava sempre, ci diede un medicamento, dicendo: 
Datele questo e notate se entro un’ora il polso si anima. 

Alle undici, tastando il polso parvemi riscontrare una lieve 
modificazione nel battito! Chiamai mia moglie, Goubaux e 
Solcher. Ed eccoci tastare il polso Tun dopo l’altro coll’oriuolo 
alia mano, incerti per qualche rainuto, finche, riscontrato il suo 
rialzo, ci abbracciammo a vicenda. 

Verso mezzanotte entro nella camera Cristiano Urhan. Mi 
si appresso e con un tono di profonda convinzione mi disse: * Mio 
caro Legouv6, vostra figlia e salva «. — * Ella sta alquanto meno 

male, risposi io, ma a raggiungere la guarigione. » — * Vi 

ripeto che essa e salva •*. Indi avvicinandosi alia culla bacio la 
fronte della bambina e se ne parti. 

Dopo otto giorni lapiccina entro in convalescenza. 

Siffatta guarigione fu un avvenimento in Parigi, quasi una 
specie di scandalo. Il mio nome non era ignoto, si grido al miracolo, 
alia risurrezione! Tutto il corpo medico fu preso da violenta 
irritazione; il povero medico R. fu tartassato da tutti i colleghi; 
avvennero violenti discussioni alia Facolta medica. Che anzi un 
medico disse in tono altezzoso nella sala del sig. Jouy : * Deploro 
assai che quella piccola creatura non sia morta I piu ripete- 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Vano in coro: « Non gi k quel cerretano, ma la natura salvo la 
bambina; egli approfitto dei mezzi aliopatici precedent! ». — A1 
che io rispondeva quanto rispondo ancora: * Che importa a m3 
se egli fu la causa o l’eventualitA? Che importa a me che dessa 
sia stata salva mediante lui o nelle sue mani? Era dessa perduta 
lorquando egli entro nella mia casa ? SI. Era dessa guarita quando 
la lascio? Si. Non mi occorre saperne oltre per serbargli una 
eterna gratitudine «. La mia infedelti alia sua dottrina non mi 
rende infedele alia sua memoria, e sta per me Tessere pin potente 
che abbia incontrato. II modo stesso con cui concepi la sua dot* 
trina lo dipinge d’un tratto. Fu egli mosso da calcolo, interesse, 
bramosia di nomea? Fu un concetto puramente scientiflco? No. 
II sistema mosse dal suo cuore. Medico di grido, al possesso di 
Una fra le migliori clientele, un giorno chiama il consiglio di un 
collega per un suo piccino ammalato. II caso era grave, i rimedi 
prescritti del pari energici, violenti, dolorosi, moxe, vascicanti, 
sottrazioni sanguigne. Di repente, dopo una penosa notte passata 
dal figlio, Hahnemann, preso da compassione, da orrore, esclamo: 
No, non e possibile, no! Dio non creo queste care esistenze 
perche noi ie sottoponiamo a simili torture! No! Non voglio 
essere il carnefice dei miei figli! 

Allora colla guida dei 9uoi lunghi e profondi studidi chimica, 
misesi alia ricerca di una medicina novella ed ediflco questo 
sistema medico, che parti dall’amore paterno. Ecco Tuomo! Qual 
fu prima, tale resto in seguito. L'espressione del suo volto, il 
battito quasi continuo degli angoli boccali alquanto abbassati 
dall’etA, Tinsieme del suo essere rivelavano la convinzione, la 
passione, l’autorit^. La sua fede religiosa nort la cedeva a quella 
medica. Ne ebbi due ineccepibili prove. Un giorno di primaverA 
io giungeva a lui dicendo: « 0 signor Hahnemann, quale splendido 
tempo abbiamo! » — « 6 sempre bello ei mi rispose calmo 0 
grave. Come Marco Aurelio, viveva in mezzo airarmonia generate. 
Dopo la guarigione di mia figlia, un giorno gliene presentai il 
magnifico disegno di Amaury Duval. Ei rimiro a lungo e con 
emozione l’immagine della sua piccola risorta, quale faveva 
veduta per la prima volta, quand’era si prossima a morire; poi 
mi domanda una penna e scrive in calce: 

* Dio Tha benedetta e Tha salvata — Samuele Hahnemanh **. 

Ei 9i riteneva quale ministro che controfirma gli ordini del 
suo Sovrano. 

La di lui morte mi arreco grave dolore, e pochi uomini mi 
porsero un’idea piu viva di un essere superiore. 

Come dunque abbandonai la sua dottrina? Per ammirazione 
verso lui. Non basta la fiducia per seguire TOmiopatia, occorre 
la fede. La teoria della dosi infinitesimali urta siffattamente il 
buon senso che debbesi credere ciecamente nelTuomo per credere 
neila cosa. Hahnemann scomparve e con esso Toggetto del mio 
culto ed i suoi successori mi sembrarono cosi lontani da lui, che 


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l’oMIOPATIA IN ITALIA 


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a poco a poco e per cagione altresi di una araicizia, ritornai alia 
religione raedica dei miei antenati, ove moriro. Cio non poteva 
menomare Fomaggio ad Hahnemann ed il m\Q ex-voto potri forse 
aver maggior pregio essendo offerto da un apostata. 

Ernest Legouve dell A ccademia francese . 

Questo tratto della vita fortunosa di Hahnemann, ancorche 
redatto da un Accademico, include nullameno due inesattezze. 
E la prima di queste riflette l’epoca delladichiarazione della legge 
dei simili a norma terapeutica, la quale risale al 1810 e non al 
1835, ove la dottrina aveva gia invaso buona parte d’Europa. In 
secondo luogo ei si valse della sua erudizione chimica per compi- 
lare la Farmacopea e non gii per istituire la nuova dottrina, la 
quale ha il suo fondamento nella materia medica sperimentale. 
Ed ora veniamo al fatto. 

Legouve ammette che la bambina era dichiarata perduta prima 
che intervenisse Hahnemann. Orbene, fu forse il genio di Hahne¬ 
mann, in cui la bambina non poteva aver fede veruna, oppure 
Fapplicazione esatta della sua nuova dottrina che trasse a salva- 
mento la caraesistenza? L’invocazione del caso e altrettanto vana 
quanto ingiusta, se questo s’impone contro la sentenza dei rap- 
presentanti della scienza detta classica. E poichd le statistiche 
officiali da tre quarti di secolo depongono in favore del tratta- 
mento norninato oraiopatico e sinonimo di nulla per i suoi avver- 
sari, ne conseguirebbe che la medicina classica si rende colpevole 
di una parte dei decessi, i quali non avverrebbero in virtu della 
spontaneity di guarigione. Legouve, tuttoche Accademico, non 
seppe sottrarsi all’impero del pregiudizio e della consuetudine; 
e voile coonestaje la sua fralezza colla speciosa obiezione, che 
solo un genio pu6 vincere con mezzi che per lui urtano col buon 
senso! E forseche la siero-metallo- e radio-terapia colie rispettive 
attivity infinitesimali, oggi ammesse dalla Scuola classica, non 
avrebbero urt&to del pari il senso coraune di quel tempo, che per 
buona ventura non e sinonimo costante del retto senso? Del resto 
non vediamo noi tuttodi individui, le morbositi dei quali furono 
risolte col sussidio delFOmiopatia, dopo aver bussato ripe- 
tutamente e vanamente a varie porte della Scuola dominante, 
ritornare a questa in successive contingenze di alterata salute o 
per futile o per nissun motivo, tranne quello dell’andazzo comune? 

vero bensi, che il prestigio dell’Omiopatia cresce in ragione 
della valentia dei suoi cultori, come accade in tutti i rami dello- 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


scibile uraano, ma gli errori individual! non valgono a menomare 
la logica del principio, oramai tetragono a tutte le mosse dei suoi 
avversari in buona fede od interpret! fallaci, tetragono al tempo, 
che debella le false teorie, come accade ogni due lustri nella 
medicina comune. 

Legouve, tuttochi Accademico, commise un enorme errore, 
asserendo che i successori di Hahnemann erano si lontani da lui 
nell'esercizio delTOmiopatia, da giustificare la defezione. Nessuno 
dei proseliti pretende di uguagliare il genio del maestro, che lo 
trasfuse nelle sue opere, ma le norme da lui lasciate, il patrimonio 
dei medicamenti legato ai posteri, l’epurazione successiva e la 
conferma della materia medica includono la continuazione della 
riforma da lui introdotta, massime in confronto alia Scuola ordi- 
naria e nessuno contested, che diventerebbe una crudele ironia 
ed una solenne ingiustizia della Provvidenza, se una veritA sco- 
perta in Medicina non potesse essere applicata se non se dal 
Novatore. Bonino. 


NOTE E NOTIZIE 


La Rivista Omiopatica che per 45 anni si pubblico a Roma 
sotto I’instancabile penna del nestore degli Omiopatici, Dottore 
Pompili, passo a Milano sotto la direzione del giovane collega 
E. Perabo, serbando il carattere hahnemanniano, come si legge 
nel numero primo. — Auguriamo di cuore al successore pari 
longevity e successo pel bene della nostra causa. 

• 

*> * 

Dalla Direzione del Collegio Convitto per i figli orfani dei 
Sanitari italiani in Perugia riceviarao il consueto Bollettino con 
una fotografia di 21 allievi ivi ammessi. Trattandosi di un Isti- 
tuto filantropico, e superfluo il raccomandarne T incoraggiamento 
colTinvio di oblazioni e contribuzioni fisse. 

* 

* * 

Si rinnova preghiera alia Direzione della «* Homeopatia * del 
Messico affinche voglia inviare il numero di febbraio 1900, colle 
relative appendici. 


Stamperia deirUnione Tip.-Editrice. — Torino. 


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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE - Napoli-Milano 


H. CHARLTON BASTIAN, M. A., H. D. Londra, F. R. S. 

TERAPIAllELL’AFASIA 

E DEGLI ALTIU 

DISTURBI DEL LINGUAGGIO 


Tradnzione italiana del Prof. UMBERTO GABBI 

della R. UniversitA di Messina 


La terapia dei disturbi della parola k, si pu6 dire, recente, perche ebbe i suoi primi 
studt col dottor Broca, circa quarant’anni fa, e and6 via via perfezionandosi coll’osser- 
vazione della parola, della lettura e della scrittura in relazione coi processi cerebrali, 
per arrivare a comprcndere i difetti delle facolta di espressione. 

Dno fra i piu diligenti studiosi del tema 6 il chiar.mo dottor Charlton Bastian, socio 
della R. Accademia di Medicina di Torino, di quella di Londra, e di varie altre straniere. 
In questo volume, che gentilmente ci accordd di tradurre, riprodusse con nuova forma 
le Conferenze che egli tenne davanti il Collcgio medico di Londra nel 1897: suqualche 
problema rigtiardanle l'A fasia t altri disturbi del linguaggio. 

Come le semplici opinioni teoretiche o speculative su qucsto argomento sono senza 
valore quando non si trovino in accordo coi fatti; cosl il dott. Bastian ebbe cura di 
presentare un largo numero di casi tipici, parte osservati da lui, parte tolti da varie 
sorgenti. Prefer! casi semplici, o comparativamente tali, accompagnati dal reperto 
necroscopico. Alio scopo di gettar luce su questioni speciali, ricordo anche casi incom- 
pleti, colla loro evidenza clinica. 

L’importanza dello studio, che siamo certi i Medici italiani sapranno apprezzare, si 
appalesa dall’indice dei capitoli che riportiamo qui appresso. 

Prekazione. — 1. lntroduzione: dati fisiologici e psicologici. — 2. Le relazioni fra il 
pensiero ed il linguaggio. — 3. La classificazione dei disordini del linguaggio. — 
4. Disordini del linguaggio articolato e della scrittura dovuti ad alterazione ana- 
tomica o funzionale dei centri motori. —5. Disordini del linguaggio e della scrittura 
per lesione dei fascl piramidali. — 6. Lesioni anatomiche dei centri glosso-cine- 
stetici e cheiro-cinestetici. — 7. Semplici insufficienze funzionali del centro 
glosso-dnestetico. — 8 e 9. Malattie organiche dei centri uditivo e visivo. — 
10. Amnesia incoordinata: parafasia e paragrafia. — 11. Disturbi del linguaggio 
e della scrittura dovuti a lesione delle commissure fra i different centri corticali. 

— 12 Modi di guarigione dell'afemia e dell’afasia - Modi di produzione delle esda- 
mazioni ricorrenti ed occasionali - Tipi di disturbi del linguaggio secondo Lichtheim. 

— 13. La lettura e la scrittura dei nuraeri - Preservazione o perdita della facoltA 
musicale - Amimia - Scrittura a specchio. — 14. La etiologia dell’afasia e dei 
congeneri disturbi del linguaggio. — 15. Diagnosi dei disturbi del linguaggio. — 

46. Prognosi nei disturbi del linguaggio - Capacity per esercitare i dintti civili. — 

47. Il trattamento dei disturbi del linguaggio. — Indice analitico-alfabetico. 

La traduzione italiana fu da noi affidata al distinto dott. Umberto Gabbi, Professors 
di Clinica alia R. UniversitA di Messina, e rispecchia esattamente le idee dell’Autore. 

Torino 1901. Un vol. in-12 0 di 464 pagine con figure nel teeto f 
Legato in tela. — Prezzo Zj. 0. 


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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dolt. Tommaso 

Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Consideration! snl Colera asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi stndi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare del rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo- 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piii diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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Fascicolo \LII — 1901 


L’OMIOPATIA 


ORGAKO DELL’ ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


Regio Decrtto tS4 gennaio 1886 


SOM9IARIO. — Istituto Omiopatico Italiano. Verbali delle sedute del Comi- 
tato direttivo fissate pel giorno 5 luglio 1901 ell setterabre 1901 — Tabella 
dei malati ammessi all’Ospedaletto omiopatico (via Orto botanico, n. 16) dal 
1° luglio 1899 al 30 giugno 1901 — La diagnosi in medicina — Un quesito 
sottoposto al Gomitato editore della “ Farmacopea „ dell’Istituto Omiopatico 
Americano — Genno bibliografico — Genni necrologici — Note e notfrie. 

Farmacopea Omiopatica Italiana (da pag. 1 a 32). 


♦ 


TORINO 

ST AM PERI A DELL’UNIONE TIP.-EDITRICE 
1901 


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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dolt. Tommaso 

ClGLIANO. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Libekali M. D. 

Consideration! snl Colera asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi studi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

ITso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo - 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
lntroduzione y risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piu dilTuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 



Verbal© della Seduta del Comitato flssata 
pel giorno 5 luglio 1901. 

Sono intervenuti: il Presidente onorario sig. Wenner cava¬ 
lier© Emilio, il Presidente effettivo sottoscritto, il Vice-Presi- 
dente dott. Ottavio Losana, i Censori sig. Demezzi ingegnere 
cav. Cesare, Moschetti cav. professore Giuseppe, il Segretario 
dott. Pier Antonio Bonino ed il Vice-Segretario sig. Olivero 
Giacomo, farmacista. — Risultano assenti: il Cassiere marchese 
Morozzo, il Censore marchese Carlo Ferreri ed il Vice-Segre- 
tario dott. Silvio Dematteis. 

Aperta la Seduta il Presidente dA comunicazione di una let- 
tera del sig. cav. dottore Luigi Ferrero di Cavallerleone, tenente 
colonnello medico nel Regio Esercito, nella quale egli dichiarasi 
disposto a versare in una sola volta, cioe al 1° gennaio 1902, la 
soirnna di L. 30.886, fatta pero deduzione di L. 2000 spettante 
all’Erario, quale diritto di succession©, e di che ei pure assume 
il pagamento, a vece di L. 40.000 pagabili in rate annuali di 
L. 4000 in 10 anni, secondo la disposizione testamentaria del 
beneraerito dottore Crisanto Bottino, come risulta da copia giA 
rimessa all’AutoritA prefettizia. Tale proposta rispondente ad 
analoga domarida direttagli, giusta la deliberazione presa dal 
Comitato in sua seduta 29 maggio p. p., non puo a meno di 
essere accolta con grato animo, giacche la somma corrisponde, 
secondo le tavole di ammortamento, al capital© legato in rate 
annoali, e per ta) modo si avrA il mezzo di soddisfare alTurgente 
necessity di ampiiare TOspedaletto, impiegando in parte o tutto 
il capitate suddetto nello sdoppiare ed elevare il fabbricato giA 
esistente. La necessitA di aumentare la potenzialitA delKOspedale 
riesce impellenle, giacche i qoattro letti gratuiti di fondazione 
obbligatorii pel lascito suddetto non potrebbero aver posto nei 

1 


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2 L’OMIOPATIA IN ITALIA 


locali attuali; e quindi doveroso per TAmministrazione dell’Ospe- 
dale di provvedervi; inoltre coll’ampliamento dell’Ospedale si 
avrebbe altresi il posto per alcuni letti a pagamento, che, se- 
condo i dati dell’esperienza, rendono non solo pel pagaraento 
delle proprie spese, ma d£nno un contribute per aumentare le 
accettazioni gratuite, costante aspirazione dell’Amministrazione. 

Quando l’Autorita tutoria voglia approvare di massima il pre¬ 
sente verbale, ispirato al sentimento di dare il maggiore possibile 
coefficiente di potenzialita deil’Ospedale per i letti gratuiti, verra 
tosto presentato alTapprovazione il progetto per le costruzioni 
nuove, e sar k cosi rimosso un ostacolo ad ulteriori legati di pro- 
babilissimo evento. Tale concetto riscuote Tapprovazione di tutti 
i membri presenti e sciogliesi la Seduta. 

Torino, 5 luglio 1901. 

Il Vice-Segretario 11 Presidente 

Olivero G. Dott. G. Bonino. 


Verbale della Seduta del Comitato flssata 
pel giorno 11 settembre 1901. 

Aperta la Seduta si da lettura della deliberazione della Giunta 
Provinciale Amministrativa colla quale si autorizza TAmmini- 
strazione dell’Ospedaletto di accettare il legato del dott. Bottino 
nella forma proposta dal Comitato ed accettata dall’erede. In base 
a questa autorizzazione si ritorna a discutere sull’opportuniU di 
impiegare una parte del capitale in ampliamento del locale del- 
TOspedaletto. A tal fine il Presidente presenta un progetto alle- 
stito dal sig. ing. Emilio Giay, quale progetto, corrispondendo 
perfettamente ai requisiti dalTAmministrazione desiderati, viene 
pienamente approvato. 

DalTesame del progetto risulta che il numero dei letti ver- 
rebbe triplicato in modo da rispondere agli impegni dall’Ammi- 
nistrazione assunti verso la volonta del testatore, e aumentandosi 
nello stesso tempo il numero dei letti gratuiti, corrispondere 
anche alio scopo e desiderio dell’Amministrazione. 

In seguito alia approvazione del progetto per parte del Comi¬ 
tato lo si trasrnette, unitamente alia relazione, alPAutoriti 


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L’OMIOPATJA IN ITALIA 


3 


tutoria e si fa istanza alia medesima affinche, vista la necessita e 
la convenienza di sollecitare i lavori adottando in gran parte 
il sistema Hennebique proposto dalFautore del progetto, essendo 
detto sistema soggetto a privativa, venga concessa la trattativa 
privata per affidare al concessionario della ditta Hennebique la 
costruzione della parte di lavoro ad esso relativa; e di procedere 
pure per trattativa privata per Fesecuzione della parte rimanente, 
che e di importanza minore. 

La spesa totale 6 preventivata in L. 22.000 al massirao, come 
risulta dalla relazione delFautore del progetto, compreso Fim- 
pianto di un calorifero a circolazione di vapore e ventilazione 
dei locali. 

E poiche il versamento della somma totale giusta il patto 
bilaterale non si effettuerebbe dall’erede priraa del 1° gennaio 
1902, cosi FAmministrazione trovasi per ora nell’impossibilitA 
di impiegare altrimenti detto capitals, mentre all’epoca or ora 
indicata questo servirebbe per la parte necessaria a soddisfare 
l’opera compiuta, quando essa potesse iniziarsi in breve tempo. 

Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi FAdunanza. 

Torino, 11 settembre 1901. 

Il Vice-Segretario II Presidente 

Olivero G. Dott. G. Bonino. 


1 * 


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4 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


TABELLA dei malati ammessi nell’ Ospedaletto Omiopatico 


1 

I £ § 

Cj IS 

' 5 o 

Nome 

Eli 

Comlizione 

M a 1 a 11 i a 

i 

330 

R. Giovanni 

33 

fabbro-ferraio 

amigdalite acuta 

3:31 

R. Pietro 

50 

impiegatoferrov. 

rino*faringite cronica 

332 

B. Eulalia 

18 

setaiuola 

cherato-congiuntivite bilaterale 
con eczema facciale 

333 

A. Gaterina 

57 

contadina 

panoftalmite sinistra 

i 334 

B. Michele 

56 

operaio 

nevralgia sciatica 

1 335 

B. Michele 

19 

contadino 

blefarite cigliare 

336 

N. Luigi 

36 

portinaio 

flemmone al braccio 

337 

S. Vitale 

40 

fucinatore 

coxalgia destra 

338 

T. Maddalena 

32 

orlatrice 

rinite cronica, cheratite parenchi- 
matosa 

339 

F. Anselmo 

7 

scuolaro 

ernia inguinale 

310 

G. Gatterina 

44 

donna di casa 

catarro gastrico acuto 

341 

G. Maria 

16 

legatrice 

cheratite parenchimatosa sinistra , 

342 

S. Giacomo 

38 

operaio 

reumatismo poliarticolare cro- , 
nico 1 

343 

B. Maria 

45 

operaia 

cherato-congiuntivite-ozena-risi- 
pola ricorrente alia faccia 

344 

S. Rosa 

30 

donna di casa 

sililide secondaria 

345 

P. Giuseppe 

60 

pensionato 

catarro bronchiale 

346 

L. Gelestina 

20 

donna di casa 

endometrite con ooforite » 

347 

G. Gaetano 

36 

impiegato 

bronco-alveolite polmone destro 

348 

S. Felicita 

25 

sarta 

pio-salpingitecon ooforite sinistra 

349 

B. Norina 

25 

donna di casa 

1 

metrorragia da ritenzione placen* 
tare 

350 

G. Angelina 

! 18 

sarta 

ulcera corneale 

351 

P. Dorotea 

; is 

domestica 

endocardite acuta e poliartrite 

352 

B. Giuseppe 

, 36 

parrucchiere 

vespaio l 

353 

L. Francesca 

| 60 

domestica 

cistite cronica 

354 

G. Giuseppina 

: 39 

portinaia 

catarro gastrico '1 

355 

B. Giuseppina 

1 9 

scuolara 

biefaro-congiuntiv. scrofolosa f 

356 

F. Lnigia 

17 

sarta 

avvelenamento da ossido di carb. 

357 

F. Rosa 

25 

id. 

id. id. id. 1 

358 

P. Giovanni 

! 33 

albergatore 

reumatismo poliarticolare acuto 

359 

B. Santino 

9 

benestante 

ascesso sotto orbitale 

360 

G. Domenica 

15 

i 

scuolara 

cherato-congiuntiv. bilat. e ulcera 
corn. sin. con minaccia di sta- ; 
liloma 

! 361 

G. Anna 

I 8 

— 

cherato-congiuntiv. scrofolosa 

362 

M. Camilla 

20 

sarta 

influenza 

[ 363 

R. Petronilla 

43 

domestica 

catarro gastrico cronico 

364 

P. Vittorio 

29 

carrettiere 

pleurite essudativa [ 

i 365 

G. Arnaldo 

30 

avvocato 

febbre tifoidea 1 

; 366 

F. Angela 

24 

albergatrice 

emorroidi vescicali 

367 

R. Anna 

42 

casalinga 

catarro gastro-enterico 

1 368 

B. Gatterina 

52 

pensionata 

catarro bronchiale cronico 1 

1 369 

B. Maria 

30 

contadina 

fistola guancia da carie dentaria 

i 370 

B. Maria 

39 

domestica 

sarcoma alia gengiva superiore 

j 371 

G. Maria 

23 

donna di casa 

pelvi-peritonite con metrite pio- 
salpingite bilaterale | 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


(via Orto Botanico, 16) dal 1° Luglio 1899 al 30 Giugno 1901. 


! 

Gi^rni 

Ji 

| ile^enza 

TraUaiueutn — K.-ito j 

Owervazioni l 


4 

cura interna, guarigione 



19 

id. miglioramento 



105 

id. guarigione 

vedansi le note 


40 

id. miglioramento 



14 

id. guarigione 



40 

id. miglioramento 

id. 


12 

operato, guarigione 



22 

cura interna, guarigione 


7 mesi 

id. id. 


i 10 

operato, guarito 


11 

cura interna, guarigione 


3 2 

id. id. 


20 

id. miglioramento 

id. 

75 

id. guarigione 


20 

id. id. 


18 

id. id. 


30 

cura locale id. 


09 

cura interna, miglioramento 


31 

cura locale, guarigione 


6 

I raschiamento, guarila 

i 


12 

cura interna e locale, guarigione 


95 

| cura interna, miglioramento 

id. 

! 11 

medicazione, guarigione 


30 

cura interna e lavatura vescicale, 



miglioramento 


28 

cura interna, guarigione 


35 

id. id. 


2 

id. id. 


2 

id. id. 


10 

j id. id. 


10 

| operazione id. 


! 75 

i cura interna e locale, guarigione 

I 

id. 

i 20 

id. id. 



8 

id. guarigione 



15 

id. miglioramento 



30 

id. guarigione 



15 

id. id. 



15 

id. id. 



20 

id. id. 



45 

id. miglioramento 



10 

operazione, guarigione 



10 

id. id. 

id. 

J 

30 

cura locale id. 



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G 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


(Segue) TABELLA dei malati ammessi nelT Ospedaletto Omiopa 


1 

O O 

£ "5 
/, £ 

Nome 

Eli 

Comlizione 

M a 1 a 11 i a 

372 

R. Maria 

16 

domestica 

ascesso cronico sottocutaneo 

373 

F. Vittorio 

33 

operaio 

flemin. dtfTuso al pollice e avambr. 

374 

M. Antonio 

23 

donna di casa 

endometrite fungosa con salpingo- 
ooforite 

375 

P. Rina 

36 

domestica 

fibromioma uterino e metrite 

376 

P. Maddalena 

67 

donna di casa 

catarro bronchiale cronico 

377 

P. Maddalena 

52 

id. 

entero-colite 

378 

P. Orsola 

10 

scuolara 

cherato-congiuntivite scrofolosa 

379 

B. Marianna 

35 

donna di casa 

enterite tubercolare 

380 

B. Giuseppina 

34 

casalinga 

catarro gastro-enterico 

381 

R. Gatterina 

39 

id. 

carcinoma al piloro 

382 

G. Francesco 

15 

contadino 

nevrastenia gastrica 

383 

B. Giovanna 

4 

— 

osteo-artrite radio omerale con 

ascesso 

384 1 

D. Giuseppe 

8 

scolaro 

idrocele 

385 

P. Gatterina 

5 

— 

osteo-mielite epilisi omerale 

386 

B. Secondo 

52 

contadino 

coxalgia destra 

387 

E. Margherita 

20 

tessitrice 

bronco-alveolite 

388 

V. Carolina 

65 

casalinga 

nefrite parenchimatosa 

389 

T. Carolina 

27 

sarta 

endometrite 

390 

M. Teresa 

24 

casalinga 

minaccia d*aborto 

391 

G. Maria 

33 

id. 

endometrite 

392 i 

S. Afra 

49 

id. 

catarro gastro-enterico cronico 

393 

P. Lucia 

57 

domestica 

emiplegia destra darecente emor- 
ragia cerebrate 

394 

D. Luigia 

12 

scuolara 

ademte sottomascellare 

395 

B. Vittoria 

14 

id. 

cherato-congiuntiv. catarrale 

396 

G. Carlo 

42 

contadino 

enterite cronica 

397 

D. Antonietta 

27 

cameriera 

tubercolosi polmonare con ca- 
verne 

398 

B. Gamillo 

38 

contadino 

carie costale 

399 

P. Giuseppina 

34 

serva 

angina tonsillare 

400 

G. Maria 

54 

casalinga 

nevralgia sciatica crurale 

401 

P. Giovanni 

13 

meccanico 

febbre tifoidea 

402 

G. Domenica 

15 

casalinga 

cherato-congiuntiv.sin. con ulcera 
corneale 

403 

P. Pietro 

3 

— 

liposarcoma alia regione ascellare 

401 

P. Gatterina 

5 

— 

osteo-mielite radio 

405 

N. Maria 

45 

casalinga 

reumatismo articolare 

406 

G. Margherita 

20 

sarta 

bronco-alveolite eendometrite con 
ooforite 

407 

V. Ippolita 

54 

casalinga 

entero-colite cronica 

408 

F. Emma 

24 

sarta 

sitilide terziaria 

409 

F. Camilla 

36 

id. 

flemmone mano sinistra 

410 

M. Rosa 

24 

id. 

panno corneale bilaterale 

411 

B. Giuseppina 

10 

scuolara 

blefaro-cong. scrofolosa 

412 

L. Francesca 

45 

domestica 

cistite cronica 

413 

P. Margherita 

56 

id. 

nevralgie ai muscoli delPoccipite 
e dorso 

414 j 

R. Margherita 

51 

id. 

cherato-congiuntivite con ulceri 
corneali 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


tico (via Orto Botanico, 16) dal 1° Luglio 1899 al 30 Giugno 1901. 


| Giorni 

1 <li 

I digt-nza 

Trattamento — Esito 

Osservazioni 

10 

operazione, guarigione 


4 

id. id. 


10 

medicazioni locali, guarigione 


30 

cura interna, miglioramento 


25 

id. id. 


10 

id. guarigione 


20 

id. miglioramento 


25 

id. deceduta 

vedansi le note 

10 

id. stazionaria 


20 

laparatomia esplor., stazionaria 


34 

cura interna, miglioramento 


14 

operazione, cura interna, migl. 


11 

id. guarigione 


26 

id. miglioramento 

lascid l’Ospedale per affari e non pote 

9 

cura interna id. 

50 

id. stazionaria 

piu farvi ritorno 

20 

id. e locale miglior. 

25 

id. guarigione 


30 

id. id. 


20 

id. e locale, miglior. 


20 

id. miglioramento 


18 

id. in via di guarigione 


11 

operazione, guarigione 


10 

cura interna, guarigione 


17 

id. id. 


90 

id. stazionaria 


24 

operazione, guarigione 


6 

cura interna, guarigione 


14 

id. id. 


30 , 

id. id. 


66 

id. id. 


i 12 

operazione, guarigione 


12 1 

id. cura interna, guarig. 


7 

cura interna, guarigione 


21 

id. e medicazione lo¬ 


52 

cale, miglioram. 
id. guarigione 

vedansi le note 

20 

id. id. 

11 

operazione id. 


in cura 

41 

cura interna, guarigione 


11 

id. e lavatura vescica, 


10 

miglioramento 


33 

id. guarigione 

i 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


(Segue) TABELLA dei malati ammessi nell’Ospedaletto Omiopa ' 


Numero 

d’ordine 

Nome 

Eta 

Condizione 

Malattia 


415 

P. Gatterina 

5 


osteo-mielite omero 


416 

B. Camillo 

38 

contadino 

carie costale 


417 

G. Francesco 

16 

id. 

neurastenia gastrica 


418 

M. Giuseppina 

16 

operaia 

adenopatia ascellare 

\ 

419 

D. Teresa 

8 


blefaro - cong. scrofolosa - eczema 
auricolare 


420 

P. Margherita 

56 

domestica 

morbo di Pott , 


421 

A. Ada 

53 

casalinga 

nevrastenia 


422 

G. Carlo i 

42 

contadino 

entero-colite 

i 

423 

B. Maria 

31 

contadina 

fistola guancia 


424 

G. Francesca 

27 

casalinga 

aborto 


425 

G. Maddalena 

30 

id. 

ago confitto profondamente nella 
natica 

i 

426 

V. Margherita 

19 

operaia 

cherato-congiuntivite con ulcera 
corneale profonda 
adenite ascellare, tubercolosi pol- 
monare 

i i 

1 i 

427 

G. Giovanna 

18 

— 

i 

428 

B. Gatterina 

21 

operaia 

adenite suppurata ascella destra 


429 

B. Gatterina 

52 

pensionata 

catarro bronchiale e gastrico cro- 
nico 


430 

G. Giovanni 

26 

muratore 

contusioni varie i 

t 


Note alia Tabella. 

332. — B. Eulalia, d’anni 18, setaiuola. Sofferse fin nei primi 
anni di vita di eczema infantile ostinato, cbe si ripete negli anni 
susseguenti alternato ad oftalmie: si comprende quindi come la 
natura scrofolosa della malattia importasse una lunga degenza 
alTOspedale; quando ne usci la guarigione era completa. I 

335. — B. Michele, d’anni 19, contadino. Fu ricoverato per * 

blefarite cigliare congenita: un altro suo fratello ed una sorella I 

si presentarono ambulatoriaraente per identico male; cio non 
ostante ne usci notevolmente migliorato. 

342. — S. Giacomo, d’anni 38, operaio in cave d’amianto. 

Si presento a noi dopo aver esperite cure allopatiche varie, fanghi 
e bagni minerali, sempre senza risultato, neppure passeggiero: mi- 
glioro invece specialmente con Colchicum e K . hydriodicum. 

351. — P. Dorotea, d’anni 18, domestica. Quando ricovero 
nell’Ospedaletto il reumatismo poliarticolare iniziatosi qualche 
settimana avanti stava per scomparire, ma, in sua vece, progre- 
diva minacciosa un'endocardite che, in breve, raggiunse una note- 
vole intensita. 

I sintomi di endocardite rimisero sotto l’uso di Spigelia, ma 
questapurtroppo non valse ascongiurare un’insufficienzamitralica. 

360. — C. Domenica, d’anni 15, scuolara. Ebbe gi k ripetute 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


9 


;ico (via Orto Botanico, 16) dal 1° Luglio 1899 al 30 Giugno 1901. 


< Giorni 
! di 

degonza 

TratUim«.*nto — Em to 

Osservazioni 

21 

operazione e cura interna, guarig. 

*23 

id. guarigione 1 

34 

cura interna, id. 

u 

operazione id. 

6 mesi 

i 

cura interna id. 

30 

operazione id. 


20 

cura interna id. 


7 

id. id. 


10 

operazione id. 


5 

cura locale id. 


3 

estrazione id. 


30 

cura interna e locale, guarigione 


32 

operazione, cura interna, guarig. 


20 

id. guarigione 


3 mesi 

cura interna, miglioramento 


| 1 

cura locale, guarigione 



oftalmie. Si presento con cherato-congiuntivite bilaterale, ulcera 
corneale sinistra con minaccia di stafiloma; uscl dall’Ospedale 
con macchia corneale che in pochi mesi ando scomparendo. 

370. — B. Maria, d’anni 39, domestica. II tumore si presen- 
tava della grossezza d’una piccola nocciuola; fattolo esarainare 
alTIstituto Patologico di questa University ci venne confermata 
la diagnosi di sarcoma coll’aggravante di essere un sarcoma a 
grandi cellule quindi di sicura e pronta riproduzione. Ormai £ 
trascorso un anno e mezzo, ma per buona sorte il tumore non si 
£ riprodotto. A chi si dovr£ attribuire questa mancata riproduzione? 
Certo il chirurgo con una ben riuscita ablazione del tumore ed 
una profonda cauterizzazione del campo operativo contribui molto 
al buon esito, ma anche la Thuja che l'ammalata prese per lungo 
tempo ha certamente corapletata l’opera del chirurgo. 

379. — B. Marianna, d'anni 35, donna di casa. Malgrado 
fosse in condizioni disperate fu ricoverata nell’Ospedaletto perche 
in casa mancavano assolutamente le cose piii necessarie. 

408. — F. Emma, d’anni 24, sarta. Ricorse a noi perche affetta 
da terribili dolori nevralgici al capo che lafacevano quasi impazzire; 
cause probabili, negando assolutamente infezioni pregresse, non 
senetrovavano;finalmenteasmentire la ragazza ed a rischiarare 
la nostra diagnosi comparve una gomma seguita dopo 3-4 giorni 
da altre tre. Una pronta cura mercuriale laguari in pochi giorni. 


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10 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


LA DIAGNOSI IN MEDICINA 


L’articolo del chiarissimo dott. Cigliano comparso nelTultimo 
fascicolo delTopuscolo * L'Omiopatia in Italia * mi porto a fare 
alcune considerazioni. 

Qaantunque io non abbia l’onore della personale conoscenza 
del prelodato collega, tuttavia io conosco da tempo per il posto 
eminente che occupa fra i cultori dell’Omiopatia, e non solo fra 
quelli di Napoli. 

Quindi premetto che quanto sto per dire non deve per nulla 
pregiudicare la deferente ammirazione che ho per lui. 

Egli intitola il suo articolo: Si pud scegliere il rimedio 
senza la diagnosi? * e piu sotto a dirittura si dichiara * sm- 
golarmente ammiratore dellassioma: Si pud fare il medico 
senza la diagnosi *». 

La storia clinica dell’ammalato che egli riferisce conferma 
pienaraente la sua dichiarazione, e non si puo a meno di ammet- 
tere che il medico omiopatico, fedele al principio su cui poggia 
il suo sistema di cura, puo in ogni caso scegliere il rimedio senza 
bisogno di fare la diagnosi : senza bisogno cioe, per la scelta del 
rimedio , di scervellarsi colla infinita nomenclatura nosologica 
per poter dare alia malattia il nome che le compete; special- 
mente quando, non sapendo come rispondere al qwd agendum ?, 
per riuscire almeno a soddisfare al lusso scientifico di pronun- 
ciare la diagnosi, si ricorre con troppa facility alle armi per 
aprire le viscere dei pazienti a scopo esplorativo. 

Ma dalTammettere questo fatto all’ammettere come assioma 
che si possa fare il medico senza fare delle diagnosi mi pare che 
ci corra di molto; salvoche ogni volta che si e saputo scegliere 
il rimedio si possa garantire la guarigione: perche, quando cid 
fosse, I’infermo, nella certezza di guarire, rinunzierebbe volon- 
tieri alia curiosita, che e legittima perche istintiva, di conoscere 
il nome, la natura e specialmente Torigine del male che lo affligge. 

Ma e ovvio il dire, che se la scienza medica fornisce al suo cul- 
tore (qualunque sia il sistema di cura che egli segue) il criterio 
per scegliere il rimedio nei singoli casi, non lo autorizza pero 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


11 


sempre a garantire Tesito favorevole della cura. Mi riferisco ai 
casi in cui, dopo un esame minuto e diligente fatto colla scorta 
di tutte le cognizioni che possono aver attinenza all’arte raedica, 
e col criterio della pratica, si e obbligati a dire alTaramalato o ai 
famigliari che di fronte al morbo siamo del tutto o quasi del tutto 
inermi. E in questi casi, che purtroppo non sono tanto rari, anche 
malgrado le innegabili risorse delTOmiopatia, se il medico non 
spiegail motivo della inefficacia dei rimedi con una diagnosi scien- 
tiflca e per quanto si puo ben particolareggiata, egli mancherebbe 
di adempiere ad una parte della sua missione, la quale in questi 
casi in cui, non potendo guarire, il medico pratico pu6 soltanto 
sollevare o per lo meno consolare Tinfermo (1), si riduce al saper 
sostenere il prestigio scientifico dell’arte. 

Siccome credo di non aver frainteso l’idea dell’egregio dot- 
tore Cigliano, amraetto che, se gli scritti dei medici omiopatici 
stessero, come si dice, in casa, la mia osservazione non sarebbe 
che una pedanteria puerile ed inopportuna; ma siccome e da spe- 
rare che qualche volta vengano sott’occhio anche agli avversari, 
mi pare che il collega di Napoli nel pronunciare il suo assioma 
non abbia fatto per la causa delTOmiopatia gran che di bene. 

Ed ecco perche. 

Tutti coloro che sono contrari alTOmiopatia, e medici e non 
medici, sono tali perche dinnanzi all’azione dei rimedi ad una 
dose tanto esigua che essi gratificano del titolo di ridicola, e alia 
forma apparentemente assurda della legge dei simili, la scienza 
ufficiale si mostra piu che mai restia ad accettare cio che non 
e suscettibile di essere da essa spiegato. 

Ma v’ha di piu: siccome fra gli allopatici molti sanno che in 
Omiopatia per la scelta dei rimedi Tunica guida e lo studio, mai 
troppo minuto, dei sintomi, e fermissima in essi Tidea che gli 
omiopatici consumino tutta la loro attivita medica nello studiare 
la sintomatologia dei morbi, trascurando Teziologia e Tanatomia 
patologica, e conseguentemente infischiandosi , essi dicono, di 
pronunziare il nome della malattia; e quindi per essi allopatici 
i’Omiopatia non e scienza. 

In conclusione: la dose dei rimedi, la legge secondo cui ven- 
gono applicati e Taccusa che nulla vi sia di scientifico in Omio- 
pdtia, ecco i tre ostacoli che questa incontra nel suo cammino. 


(1) On guerit quelquefois, on soulage souvent, on console toujours. 


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I/OMIOPATIA IN ITALIA 


Per appianare i due primi tutti i medici che dopo Hahnemann 
hanno scritto in favore dell’Omiopatia citano numerosissimi fatti 
raccolti nella letteratura medica da Ippocrate fino a noi, i quali 
tendono a confermare che lalegge dei simili, voluta o non voluta, 
spiegata o non spiegata, e sempre la base naturale della terapia 
medica; e che la dose omiopatica, per quanto talora infinitamente, 
non e mai possibile il concepire che materialmente sia nulla; non 
solo, ma bisogna ammettere che, ad essa ridotte, moltissime so- 
stanze spiegano sulla vitality fisiologicae patologicadelTorganismo 
animale un’azione tutt’altro che indifferente. 

Quanto al terzo ostacolo che tiene TOmiopatia al disotto del 
livello, diro cosi, sociale, cui dovrebbe gi& essere salita, mi per- 
metto ripetere che l’assioma del dott. Cigliano non mi pare dei 
piu opportuni per sfatare il concetto in cui l’Omiopatia & tenuta 
dai suoi avversari. 

Io sono d’avviso che, senza lanciare in atto di sfida in faccia 
alia scuola ufficiale degli assiomi che si prestano troppo ad essere 
male interpretati, il medico omiopatico anche il piu convinto, il 
quale pero non disdegni di trovarsi e di discutere serenamente con 
colleghi avversari, deve, senza tema di far torto alle sue convin- 
zioni, seguire spassionataraente la scienza nella sua evoluzione 
per trarne tutti i vantaggi e ammaestramenti che ne possano 
scaturire sia di ordine scientifico che pratico, e poter cosi 
combattere, sempre dignitosamente, in favore del sistema di 
cura che egli crede il piu razionale, e mantenere cosi Tarte sua 
e il titolo di cui e fregiato ail’altezza cui hanno diritto di essere 
tenuti. 

E fino ad ora non deve temere che cio facendo egli abbia a 
pregiudicare la saldezza della base su cui poggia il suo principio, 
perche, seguendo gli esperimenti di laboratorio e gli studi di cli- 
nica si e obbligati (e lo dicono gli stessi allopatici) a constatare 
che la pratica medica, intendo la parte che si riferisce special- 
mente alia terapia, quanto a progresso va tutt’altro che di pari 
passo colla teoria. 

Non basta: se mai in qualche momento il suo principio venisse 
a vacillare, non mancano di quando in quando gli avversari di 
rinfrancarlo. 

Difatti e abbastanza significante il vedere: 

Che dopo tanto tempo che il bicarbonato di soda come alcalino 
e il rimedio sovrano contro la pirosi, venga ora dimostrato, colla 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


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forza persuasiva delle formole chimiche, che dopo l’uso del bicar- 
bonato di soda, l’acido cloridrico del ventricolo (causa della pirosi) 
b aumentato : 

- NaHCOa HC1 = NaCl C0 2 -4- H 9 0 

Bicarb, sodico + Ac. cloridr. = Cloruro sod. + Anidr. carb. 4- Acqua 

* il cloruro sodico reagisce coll’acido carbonico sviluppatosi dalla 

* combustione dei tessuti ed allora: 

u HaCOs h- 2NaCl = Na 9 C0 3 2HC1. 

Ac. carbonico + Cloruro sod. = Carbonato sod. -f Ac. cloridr. 

** Come si vede, nel mentre il bicarbonato di sodio ha neutra- 
«• lizzato una molecola di acido cloridrico nello stomaco ne sono 
« ritornate due » ( Riforma Medica , n. 271, anno 1900). 

Che l'acetato di tallio usato a dose omeopaiica (parole testuali) 
sia capace di produrre alopecia [Berliner dermatologische Gesell - 
schaft y seduta 13 novembre 1900). 

Che dopo esperimenti fatti si venga a proporre di curare la 
tubercolosi polmonare con iniezioni di formolo aH’l per 50.000 
[British medical Journal^ 15 dicembre 1900). 

Che si sia proposto, dopo un risultato favorevole, di curare 
certe vertigini facendo scuotere metodicamente il capo all’infermo, 
osservando che tale manovra produce la vertigine nel sano [Wiener 
Klinische Wochenschrift^ 14 febbraio 1901). 

Che, essendosi osservato che certi casi di malattie maligne sono 
accompagnati da complicanze di erisipela, si proponga di curare i 
tumori maligni col liquido del Coley il quale e composto di una 
parte di tossine del bacillo prodigioso e di 4 a 5 parti di tossine 
dello streptococco dell’erisipela [The Medical Chronicle , marzo 
1901). 

La Loggia, 14 ottohre 1901. 

Dott. P. A. Boning. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Un quesito sotloposto al Comitalo editore della <a Farmacopea » 
deirislilulo Omiopatico Americano. 

Leggesi all’articolo Lachesis non essere risolto il dubbio, se 
il serpente, donde Hering estrasse il veleno e ne allesti la pato- 
genesia, fosse veramente il trigonocefalo Lachesi od il Craspe- 
docefalo lanceolato od il Lachesi muto, trovandosi dissonanze tra 
i caratteri descritti ed il nome comune applicato. Di fronte a tale 
esitanza occorre citare la memoria letta dal dottor Leonard di 
Minneapoli alia Society omiopatica di Illinois, ove egli afferma 
che la spogliadel rettile, di cui tratta Hering, trovasi conservata 
in alcool dalla Accademia delle Scienze di Filadelfia. Ora ci pare 
cosa inesplicabile, che nessun membro del Comitato redattore co- 
noscesse un fatto tale per riscontrare la verita e definire la specie. 

E vero che il trigonocefalo lanceolato, proprio della Martinica, 
costituisce un genere distinto dal Lachesi muto, chiamato Suru- 
cuco, che trovasi lungo il rio delle Amazzoni ove risiedeva Hering; 
per cui trattasi probabilmente di quest’ultimo e non del trigono¬ 
cefalo predetto non reperibile che alia Martinica, Santa Lucia e 
Beconia. Riesce poi alquanto enigmatico il fatto che i farmacisti 
Caellan di Parigi, giusta una nota inserita nella Farmacopea , 
abbiano potuto rifornirsi del medicamento detto Lachesis dalla 
Martinica, denominando la specie trigonocefalo Lachesis, mentre 
tale non sarebbe la sede del Lachesis di Hering. Ed ora diciamo: 
a che serve citare una sorgente farmaceutica, se non e definita 
la specie cui appartiene la patogenesia, con che viene a mancare 
il criterio per rinnovare la preparazione? Ignoriamo se dopo 1’edi- 
zione della Farmacopea sia avvenuta una dilucidazione in seno 
alia professione. In caso affermativo saremmo tenut.i a chi ce la 
volesse segnalare; in caso opposto s’impone una affermazione in 
un senso o nell’altro pel decoro della scienza e per la verity. 

Bonino. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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CENNO BIBUOGRAFICO 


Farmacopea omiopalica tedesca , elaborata da una Commissione 
di professori universitari, medici e farmacisti omiopatici. 

Per iniziativa della Societa farraaceutica tedesca e coll’ap- 
provazione del Governo di Prussia e del Wiirtemberg, venne 
nominata una Commissione di 27 membri, fra cui 12 medici e 
10 farmacisti omiopatici, per coinpilare una Farmacopea omio - 
patica ad uso deH’Impero germanieo. Prima pero che fosse com- 
piuto il lavoro recedettero 8 membri, riducendosi cosi a 19. 
E poiche si trattava, fino dalle prime sedate, di semplificare 
alquanto senza alterare i precetti fondamentali di Hahnemann, 
cosi vennero con circolare interpellati 235 medici e 25 farmacisti 
omiopatici, donde si ebbero 147 risposte favorevoli alle basi sta- 
bilite dalla commissione; il che costituiva un appoggio indiscu- 
tibile all’opera assunta. Dall’esame poi del lavoro risulta, che 
non riscontransi differenze di rilievo nelle norme che riflettono i 
locali, gli attrezzi, i veicoli adoperati neila preparazione. La diver- 
genza pero che sollevo tanto clamore ed incresciosi dissidi tra la 
maggioranza della Commissione e quei pochi membri che credet- 
tero ritirarsi, consiste nel modo di stabilire I'unita medicinale 
sopratutto nelle tinture. Queste sono, per le proporzioni della 
droga e del veicolo, ridotte a due gruppi nella Farmacopea della 
quale trattiamo, mentre sono parecchi nelle altre Farmacopee. 
Le tinture del primo gruppo riguardano i vegetali ed animali o 
loro parti ricchi di sugo o freschi, ove la droga si unisce con 
doppio peso di alcool; quelle del secondo gruppo si ricavano da 
sostanze secche, quali possono essere radici, corteccie, frutti, 
semi, resine od anche sostanze animali e si preparano trattandole 
con un decuplo peso di alcool. A questi due aggiungasi un terzo 
gruppo eccezionale, ove le tinture si preparano con alcool ed 
etere o con questo solo. 

Le soluzioni poi tanto acquose quanto alcooliche si compiono 
eziandio nella proporzione di una parte di medicamento e 10 di 
alcool; portano il nome di tinture, ma rappresentano in realta 
la prima attenuazione, prendendo per base di uniti medicinale la 
sostanza in natura. 


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L’OMJOPATIA IN ITALIA 


Le tinture del prirao gruppo, malgrado la semplificazioneintro- 
dotta,non' hanno lo stesso valore medicinale attesa la differenza 
di menstruo naturale esistente nei vegetali od aniraali alio stato 
fresco. (A questa oscillazione la Farmacopea americanaaggiunge 
alcool quanto cccorre in unione col menstruo naturale per costi- 
tuire il decuplo della droga considerata alio stato secco). In ogni 
caso la differenza proporzionale e cosi piccolache il medico omio- 
patico prescrivendo solo per eccezione rarissima il rimedio alio 
stato di tintura non va incontro a serio inconveniente. 

D’altra parte sara piu agevole ai farmacisti omiopatici speciali 
o misti il seguire norme semplici e determinate, anziche molte- 
plici e non sempre di facile applicazione. 

Nella parte speciale sono dati i caratteri fisici della chimica 
sostanza medicamentosa; segue la formola della preparazione e 
nei casi speciali e pure indicato il procedimento delle prime atte- 
nuazioni. Mancano pero molti rimedi noti nella sfera omiopatica, 
sebbene poco usitati. A parte la semplificazione che si riscontra 
nei testo di fronte a molte altre Farmacopee precedenti e moderne, 
moditicazione che non puo naturalraente ottenere Tassentiraento 
di tutti gli omiopatici, che pure devono essere liberi neilapprez- 
zare le differenze nei modi di svolgere i principii fondamentali, la 
pubblicazione in discorso include un vantaggio morale, quello cioe 
di costituire un testo ufficiale,annesso alia Farmacopea scolastica, 
rientrando cosi nell’orbita comune dell’esercizio della farmacia. 

Bonino. 


CENNI NECROLOGICI 


Una ferale notizia, datami dagli amici di Genova, riconfer- 
mata poi dai giornali locali, venne a raggiungermi nella quiete 
di quelle brevi autunnali vacanze che, quando lo posso, sono uso 
a concedermi la nella tranquilla campagna di Cumiana. 

Il dottore Giacomo Peirano, nostro collega carissimo, e 
morto dopo brevissima malattia che in pochi giorni lo vinse. Di 
lui riportiamo il cenno necrologico che alcuno, che molto bene 
deve averlo conosciuto, ha scritto sul Secolo XIX , Pautorevolis- 
simo giornale genovese. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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* Ieri, lunedl, alle ore 16 e mezzo, si spegneva quasi ottan- 
tenne, per broncopolmonite, nella sua abitazione di San Gero- 
lamo n. 5, il decano dei medici omiopatici della Liguria, dottor 
Giacomo Peirano, di Santo Stefano d’Aveto. 

» Altro dei primi apostoli delPomiopatia in questi paesi (pri- 
missimo essendo Tinsigne dott. Gatti), le sue cure rasentarono 
spesso il miracolo, sicche ebbe fama invidiata e guadagni profes¬ 
sional incredibili. 

« Ma tali guadagni e lo stesso censo paterno venivano assorbiti 
da disastrose speculazioni in oggetti artistioi e dalla beneficenza di 
cui erae(valgail vero) gli piacevad’essere stimatozelantecampione. 

** Abbiamo detto disastrose speculazioni, e furono veramente 
tali ed agitarono lungamente la sua esistenza; pure, di recente, 
egli aveva riportato, rimpettoalla finanza, una splendida vittoria, 
dope piu di trent’anni di lite, vittoria per cui, come indennita di 
circa 400 quadri dal governo indebitamente sequestrati al con¬ 
fine, gli veniva aggiudicata una somina superiore alle 300 mila 
lire. Era, inalgrado i numerosi impegni, la terra promessa hella 
quale egli non doveva entrare. 

« Nota pubblicamente era la sua pretesa invenzione per la 
rinascita dei capelli alia quale tuttavia egli non pote mai dare 
quello sviluppo che era nelle sue intenzioni. 

- La sua devozione aH’omiopatia non era per nulla conven- 
zionale, basandosi sopra intime convinzioni ; ma egli aveva e 
conservo fino alia morte una deferenza quasi religiosa per l'azione 
magnetica applicata alia cura del le malattie, azione che da gio- 
vane esercito, per quanto debolmente (secondo affermava egli 
stesso), e della quale, per opera altrui, provo da vecchio sulla 
propria persona la benefica influenza. 

* Spirito inquieto, fantastico, assetato di novita e di riforme, 
egli in un momento diveniva seguace di qualunque apostolo che 
sapesseentusiasmarlo, e lasua deficienza nei severi studi della pub- 
blica economia gli permetteva di abbracciare dottrine impossibili, 
fra le quali citeremo unicamente la divisione universale dei beni. 

** Ricco di letture spiritiche ed appassionato grandemente 
delle pratiche relative, egli pero, edotto da molte mistificazioni, 
soleva dire: — credo alio spiritismo, ma non credo agli spiriti. 

«• Abbiamo parlato in genere della fama giustamente acqui- 
stata da questo pratico eedezionale: ma non possiamo non aggiun- 
gere che le malattie degli organi della respirazione erano il suo 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


piu forte cavallo di battaglia. — Di bronchite e polmonite, diceva 
^gli, non ho raai lasciato morire nessuno! — Chi gli avesse detto 
che il primo a soccombere sarebbe lui ? 

* Una pace duratura, il cui pensiero dovette sorreggerlo nel 
passaggio tormentoso, prenda ora il posto delle terrene ricchezze 
che gli negava il destino 

Ne altro di meglio io saprei aggiungere al cenno soprariferito. 

Fu serapre uorao di una bonta infinita, e ne diede prova co- 
stante con un eccezionale disinteresse nell’esercizio professionale. 
All’apice di ogni sua aspirazione egli ha collocato serapre il vivo 
desiderio di tutta la sua vita, la fondazione di un ospedale omio- 
patico; e ben coraprendendo che la generosa donazione del dot- 
tore Leoncini, di 40 raila lire, disgraziatamente ridotte a ben piii 
modesta somina dalle vicende della Banca Nazionale, non erano 
sufficienti a tentarne l’inizio, egli nutri fino alTultimo la speranza 
di potervi sopperire coi proprii averi, quando avesse ottenute le 
grandi fortune che egli si riproraettevadallagiustiziadegliuomini. 

Dio non ha voluto che il suo bel sogno si avverasse. Che pro- 
spere arridano le sorti future al nobile desiderio per tanti anni 
vagheggiato dal compianto collega. 


Genova, novembre 1901. 


Fagiani. 


Nel giorno 18 dello scorso mese di luglio, l’Omiopatia geno- 
vese ebbe a subire una gravissirna perdita per quanto essa fosse 
tristamente preveduta da lungo tempo. L’onorando e tanto sti- 
mato dottore Giulio Gaiter serenamente si spegneva fra le 
braccia dei suoi figli nella grave etk di 82 anni. 

Dopo una carriera brillante e proficua di oltre quarant’anni 
d’esercizio, egli si era pressoche ritirato da Genova, dimorando 
buona parte dell’anno nella sua campagna di Rivoli presso Ve¬ 
rona, cedendo la propria clientela, sceltissiraa e numerosa, ai 
due figli Giulio e Silvio, il primo dei quali venne prematuramente 
rapito, ora sono oltre quattro anni, al nostro fraterno aflfetto. 

Laureatosi giovanissimo, egli si reco a perfezionare i suoi 
studi nelle cliniche di Vienna, e fu tra i priini ad entusiasmarsi 
della nostra teoria raedica, allora nuova, pifi specialmente appli- 
candosi, in quei suoi primi anni della carriera, alia speciality 
delle malattie oculari. PJtornato in patria, si uni sposo alia buona 


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19 


L’ OMI OP ATI A l.N ITALIA 


e gentile che gli fu compagna sino a pochi mesi prima del suo 
decesso, della nobile famiglia dei conti Della Torre. Volgevano 
allora tristi i tempi per 1’Italia nostra; le fervide patriotiche 
aspirazioni erano soffocate nelle dure carceri, e l'amore di liberty 
si pagava col sangue di giovani martiri. Alla riconoscenza di un 
umile gregario del governo locale, che esponendo la propria vita 
voile salvare quella del suo benefattore, il dottor Gaiter, a tempo 
avvisato, di notte, si salvo dalle ricerche della polizia, che, uni- 
tamente a molti altri meno fortunati, arrestava quei baldi giovani 
veronesi, rei di cospirare per l’uniti della patria. 

Venne a Genova, e qui, unitamente al dottore Pietro Gatti, 
che, reducedagli studi a Parigi,aveva introdotto il nuovo sistema 
di cura nelle regioni liguri, e gradatamente con molti altri, me- 
dici elettissimi, egli inizio la sua carriera fra noi, continuandola 
con brillanti successi e fortuna per oltre quarant’anni. 

Dello studio di ogni ramo, anche collateral, della medicina, il 
dottor Gaiter fu sempre amantissimo, si che piu volte mi occorse 
di udire dei professori universitari che la discussione scientifica 
con lui non era cosa troppo facile, poiche ogni noviti della scienza 
gli era nota e faraigliare. Nei consulti coi colleghi egli apporto 
sempre quella sua nota caratteristica, incisiva, della veriti e del- 
l’esattezza, e difficilmente il suo occhio elinico fu causa di delu- 
sioni nella difficile scelta del rimedio e nel prognostico. 

La perdita amarissima delTamato maestro mi fa pensare, con 
rammarico, ai grandi risultati ottenuti dai vecchi precursori del- 
l’Oraiopatia genovese, ora tutti scomparsi. La nuova era scien- 
tiflca, il soffio della modernita che s’infiltra tra le diradate nostre 
file, il graduale, invadente parallelismo che pare voglia farsi 
strada fra le* due grandi scuole, sono essi un benefizio ovvero 
sono un danno per la povera sofferente umanita? I veri miracoli 
che tutti possiamoleggere nellaletteraturaseria,omiopatica, dovuti 
ai nostri vecchi apostoli, oh perche stentano alquanto a rinnovarsi? 

Io ho fede in quella brillante striscia luminosa che lascia sul 
suo carnmino, anche se momentaneamente annebbiato, la VeritA — 
essa b figlia di Dio — e Timmenso vuoto lasciato da quella pleiade 
eletta di medici, fra i quali primi brillo il compianto dott. Gaiter, 
verr<L se non oggi, domani, speriaraolo, colmato da altri valorosi 
che della divina teoria dei sioiili si faranno seguaci e maestri. 

Fagiani, 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


NOTE E NOTIZIE 


(JUIftO BACCELLI, Veterinario Omiopatico. 

II sommo clinico di Roma non solo alle umane creature ma 
eziandio ai bruti vuole estendere i frutti della sua sapienza. Da 
aloun tempo i giornali scientifici, politici ed agrari diffondono 
con encomio 11 nuovo trattamento dell’afta epizootica introdotto 
da Baccelli, consistente nell’iniezione endovenosa di pochi centi¬ 
gramme di sublimato corrosivo.Come in tutte le innovazioni, tanti 
curati altrettanti guariti; e sia pure con vantaggio dell* eco- 
nomia nazionale. II punto pero culmin&nte sotto l’aspetto scien- 
tifico e Tapotoosi di un rimedio, che, per se. in dosi maggiori, 
e valevole a produrre precisamente una storaatite aftosa, contro 
cui se ne riconosce l’alta indicazione. 

Corollariodi questa contingenzae che Guido Baccelli sostiene 
in veterinaria la dottrina omiopatica, che non vuole ammettere 
nella medicina umana. 

Fortunate le bestie ! 

* 

* * 

Accusiamo recezionedi unaCircolare e deU’invito per il primo 
Congresso Nazionale della Stampa Sanitaria Italiana da tenersi 
in Roma durante le ferie pasquali del 1902. 

Rivolgere le adesioni ai Segretario del Comitato, prof. Ascoli, 
vico Fiarame, n. 18, Roma. 


Stamperia deli’Union* TIipi43ditnce. — Torino. 


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1 


FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Ai Soci dell’ Istituto non giungeri discaro l’apprendere la 
deliberazione di pubblicare la Farmacopea omiopatica come parte 
integrante del Bollettino , e cio per due ragioni: Tuna riflette 
I’economia; l’altra il fatto che tutti i membri dell’Istituto ne 
ricevono in tal modo una copia, sebbene ripartita in due od al 
piu tre fascicoli. — Collegando gli estratti soprannumerari si 
potrA avere un volumetto disponibile per gli eventuali acquisitori 
a benefizio dell* Istituto stesso. 


PREFAZIONE 

La legge accorda al sanit.ario munito di diploma la liberti 
scientifica, ond’egli risponde di fronte ai suoi clienti e percio la 
scelta del metodo omiopatico, quante volte egli lo reputa supe- 
riore agli altri trattamenti; gli assegna inoltre il diritto di sora- 
ministrare gratuitamente i rimedi, \k dove non e esercita una 
farmacia omiopatica speciale. Di piu un decreto ministeriale del 
31 dicembre 1854, non mai abrogato, autorizza tutti i farmacisti 
del regno ad aprire simultaneamente un esercizio omiopatico, 
purch& in luogo isolato e serbate le dovute>cautele. 

Dal che scaturisce la necessita, che e medici e farmacisti 
trovino in una Farmacopea nazionale le norme per preparare, 
conservare e spedire i medicinali omiopatici corrispondenti a 
quelli, che servirono di esperimentazione, il risultato della quale 
deve servire di guida per Tapplicazione della legge dei siraili. 

£ pur cosa positiva che, in parecchi casi, i precetti della Far¬ 
macopea ufficiale non varrebbero a guarentire la genuinit4 e 1 
soprattutto l’identiti delle sostanze studiate, oltre a che parecchi 
medicamenti adoperati dalla scuola omiopatica non esistono nel 
bodice comune di farmacia. 

1 — Farmac. Omiopat. Ital. 


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2 


FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Al presente si contano numerose edizioni antiche e recenti dl 
Farmacopea omiopatica nelle differenti lingue, fra cui meritano 
speciale menzione quella poliglotta del farmacista dott. Schwabe 
di Lipsia, nonche quella edita teste dalla Society medico-omiopa- 
tica francese e l’altra redatta a nome del massimo Istituto ame- 
ricano ed infine quella recentissima elaborata da una Commissione 
nominata dal Governo tedesco da aggiungersi alia comune 
Farmacopea. 

Nel nostro paese molti lustri addietro pubblicarono manuali 
farmaceutici La Baja, Belluomini e Tripi; ma essi, quando pure 
fossero reperibili, non risponderebbero airodierno sviluppo della 
materia medica. 

Quindi Tlstituto Omiopatico ltaliano in sua assemblea del 
•ettembre 1898 delibero, che si addivenisse alia compilazione di 
una Farmacopea omiopatica italiana da presentarsi al Governo 
per l’approvazione, affi.iandone l’incarico al farmacista Omati 
di Milano, al dottor V. Fagiani di fcenova ed all’estensore 
sottoscritto. 

Data* Tapprovazione goyernativa, questo lavoro rappresente- 
rebbe un’appendice della comune Farmacopea. Di proposito 
percio vi si ommette quanto in essa oppure rtei comuni trattati 
tecnici trova la sua esposizione, come i caratteri fisici, chimici e 
naturali delle sostanze medicinali adoperate, venendo cosl senza 
scapito scientifico ad essere ridotta notevolmente la mole del 
lavoro. 

Una ragione in fine di questa pubblicazione sta nel fatto, pur 
troppo accaduto e sempre possibile, che un medicamento adope- 
rato dairOrniopatia ed inesistente nelia tabella della Farmacopea 
.generate possa essere reietto nella dogana con scapito scientifico 
e commerciale. 

La preparazione dei farmaci omiopatici per la precisione e 
purezza si presta eziandio all’ esercizio farmaceutico comune, 
massime per riguardo ai medicamenti cosi detti velenosi, che in 
appropriate e precise dosi diventano i piu validi sussidi curativi. 

Fu nostro scopo di aggiungere alia concisione la chiarezza, 
al fine di rendere questa modesta opera utile ed accetta quanto 
necessaria. 

Torino, agosto 1901. 

Dott. Giuseppe Bonino 

Presiclente dell' Istituto Omiopatico ltaliano . 


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NORME GENERALI 


II locale, ove si preparano e si conservano i medicamenti 
omiopatici per lo smercio, deve essere secco. 

Le sostanze volatili e capaci- d’inquinare gli altri preparati, 
come, ad esempio, bromo, muschio, iodoformio, creosoto, acido 
fenico, valeriana, assafetida ed altri ben noti, si devono tenere 
in luogo isolato. 

La viva luce non deve cadere sui preparati, dacche taluni di 
essi ne sono alterati. Sono altresi da evitarsi possibilmente la 
polvere, il fumo ed in ispecie quello del tabacco, essendo dete- 
stabile il vezzo di fumare in certe farmacie, che si vorrebbero 
chiamare oraiopatiche. Cerchisi di mantenere una temperatura 
media tra 12 e 18 gradi, dacche calore e freddo intenso agi- 
scono del pari sfavorevolmente sulle preparazioni. I mobili sieno 
di legno non odorosi. 

Utensili e recipienti. 

Le bila>ice possono essere di metallo terso, comuni e di 
precisione — oppure di cristallo per le sostanze caustiche od 
igroscopiche. 

I mortaj sono o di ferro lucido col pestello dello stesso me- 
tallo per le sostanze molto dure, oppure di marmo levigato per 
le sostanze molli come la gran parte dei vegetali freschi. I 
mortaj per le triturazioni devono essere o di agata o di porcel- 
lana colla parete interna appannata, nella quale condizione deve 
pure trovarsi il pestello nella superficie inferiore. E a deside- 
rarsi che ogni rimedio abbia il suo mortaio col nome stampato 
a fuoco. Le sostanze fortemente odorose richiedono un mortaio 
proprio. 

Le spatole ed i cucchiai sieno d’osso, di corno o di porcellana. 

Gli imbuti saranno di vetro o di porcellana, non mai di metallo. 

II torchio , quando non vogliamo servirci di pezzi di tela 
nuova, per Testrazione dei sughi, debb’essere di metallo terso 
(per es., di stagno inargentato) e facilmente scomponibile per 
la perfetta pulitura. 


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4 


FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Gli stacci siano di crini per le grossi polveri, o di seta per 
quelle piu fine. Quelli ad uso dello zuccaro di latte non servono 
ad altre sostanze. 

II tagliere per sminuzzare le sostanze vegetali sar& di legno 
duro, levigato e senza nodi. Esso deve essere accuratamente 
lavato dopo ogni operazione. 

II coltello sia di acciaio ben terso. 

I recipieyiti di vetro per veicoli e rimedi siano assolutamente 
nuovi. 

Per la conservazione e distribuzione dei farmaci sono prefe- 
ribili i recipienti di vetro giallo alio scopo di scansare l’azione 
chimica della luce. Sono del pari da anteporsi le boccette gialle 
col relativo beccuccio per numerare piu esattamente le gocce 
secondo la prescrizione medica. 

I turaccioli siano di prima quality, cedevoli e non porosi. 

I recipienti vitrei a tappo smerigliato devono essere a base di 
potassa per evitare il distacco e la caduta di fraramenti nel 
rimedio. 

I bicchieri graduati o contagocce agevolano il lavoro sia per 
l’acqua distillata, sia per l’alcool. 

Nettezza dei recipienti ed utensili. 

I vetri, le fiale, le boccette, destinati a contenere una solu- 
zione, una tintura od una diluzione, servono esclusivamente per 
un solo rimedio; qualsiasi cura o mezzo si adotti per ripulire i 
recipienti gia adoperati non basta per renderli adatti alia prepa- 
razione o conservazione di un altro medicamento. La pulitura si 
compie anzitutto con acqua comune, indi con acqua bollente. I 
mortaj adibiti a triturazioni in grande subiranno l’ora citata 
pulitura ed inoltre saranno sottoposti all’azione di alcool acceso. 
In egual modo si tratta il torchio per le tinture dopo averlo 
scomposto nel cilindro bucato per contenere la sostanza spremi- 
bile, nel cilindro solido premente e nella bacinella. 

Solventi e veicoli. 

Essi si riferiscono alTacqua distillata, all'alcool, all’etere, 
alia glicerina ed alio zuccaro di latte. 

L’acqua destinata alle preparazioni omiopatiche deve essere 
distillata con lambicco proprio esclusivo; alio stesso si puo adat- 
tare un bagno maria per la rettificazione delTalcool. 


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FARMACOPEA OMIOPATIGA ITALIANA 


O 


L’acqua di fonte filtrata © permessa per le pozioni da consu- 
mare in brevissimo spazio, escluse quelle di certi preparati cfai- 
mici a basse attenuazioni. 

I caratteri dell’acqua distillata puracome dell’alcool rettificato 
8ono noti a tutti i farraacisti, quindi si possono ommettere. 

L’alcool per uso omiopatico va considerato sotto tre gradi di 
concentrazione; escludesi quello assoluto perchfe inquinato dai 
mezzi di riduzione. 

Quello del commercio segna per solito 81-82 gradi di con¬ 
centrazione e deve essere rettificato per certi usi portandolo a 
gradi 91. Quello detto officinale contiene 83% parti in peso e 
17 d’acqua, ha un peso specifico di 84. Si ottiene unendo una 
parte in peso d’acqua a 9,64 d’alcool rettificatissimo. 

L’alcool idrato si ottiene mescolando 7 parti in peso d’alcool 
con 3 diacqua, laddove l’acqua alcoolizzata risulta di proporzioni 
inverse, cio& di 7 parti d’acqua e 3 di alcool. 

Prima di sottoporre l’alcool commerciale alia rettificazione 
conviene stabilire con reattivi chimici se, per caso, esso contiene 
qualche acido, ad es., acetico, cianidrico, oppure olii essenziali, 
empireumatici, nel qual caso devesi rifiutare. 

Sara in ogni modo sempre da preferirsi l’alcool estratto dal 
vino. L’etere e la glicerina, l’estrazione ed i caratteri dei quali 
sono trattati nella coraune Farmacopea, servono per la prepara- 
zione di pochi farmaci punto o poco solubili nell’acqua o nell’alcool, 
del che sank fatto cenno nei singoli casi. 

Lo zuccaro di latte, quale sostanza indifferent©, fu scelto a 
proposito per attenuare e dispensare i farmaci; e ottenuto dalle 
drogherie in pani o grappoli e non in polvere, per evitare adul- 
terazioni; si riduce in polvere grossa, si fa sciogliere nell’acqua 
bollente in proporzione poco superior© di peso, si filtra, indi si 
precipita con una tripla quantity all’incirca di alcool. I cristalli 
ottenuti si lavano ancora con alcool, indi si pongono ad asciugare 
sopra carta bibula in locale secco, scevro di odori. 

I globuli, destinati ad essere imbevuti di medicamento, si 
preparano col piu puro zuccaro di canna. Possono essere di varia 
grossezza, dal granulo priraitivo (1000 per ogni gramma) al glo- 
bulo di 50 centigrammi. A vece di globuli si possono pure imbe- 
vere coni, dischi o pasticche fatte collo stesso zuccaro di canna. 
I globuli s’imbevono aspergendoli colla diluzione voluta (e fatta 
con alcool rettificatissimo) in una capsula di vetro o di porcellana 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALLANA 


od in ana specie di busta di carta sugante. Dopo pochi minuti si 
getta la parte eccedente di liquido, quindi i globuli si mettono a 
seccare in carta nettissima, inodora, alTincirca per un’ora, segre- 
gando quelli che fossero aggruppati, indi si pongono in recipiente 
di vetro. 

Prowista e conservazione dei farmaci. 

Quando non sia altrimenti indicato nei singoii casi, valgano 
le seguenti norme. 

Le droghe secche, i rainerali, metalli, prodotti chimico-farma- 
oeutici deggiono essere della massima genuinit& e purezza. 

Alcuni preparati esclusivi all’Omiopatia trovano la descrizione 
negli articoli relativi. 

Le piante fresche e loro parti si raccolgono nello st&to nativo 
(cioe non coltivate, tranne il caso che lo sperimeuto siasi ese- 
guito in questa stessa condizione), nelT incipiente od in piena 
fioritura, si puliscono esattamente strofinandole od al piu spruz- 
zandole d’acqua pura. La scelta cada sopra i piu spiccati esem- 
plari. I fiori si raccolgono appena sbocciati ed in tempo secco; 
le foglie e le erbe quando sono bene sviluppate e prima della 
fioritura; gli stipiti quando incomincia lo svolgimento delle foglie ; 
le corteccie delle piante resinose si raccolgono dopo lo sviluppo 
delle foglie e dei giovani germogli; quelle delle piante non resi¬ 
nose preferibilmente neH’autunno; le piante legnose in primavera 
prima che saiga la linfa; le radici delle piante annue prima che 
maturino i semi; quelle delle piante bienni nella primavera del 
secondo anno ; quelle delle piante perenni in autunno; i frutti 
ed i semi si raccolgono maturi, a meno che sia indicato diversa- 
mente in casi speciali; dei frutti succosi devesi prontamente pre- 
parare la tintura; quelli secchi si possono anche serbare in 
recipienti bene asciutti. 

I farmaci animali si estraggano da individui sani e bene svi- 
luppati, evitando qualsiasi iniscela di sostanze eterogenee. Le 
sostanze animali debbono essere protette daila luce, aria ed umi- 
dit4, se deve tardare la loro riduzione in tintura e diluzioni. 

Preparazione dei medicamenti* 

Essendo fatto eccezionale, che il medico omiopatico prescriva 
un riraedio alio stato grezzo, per ragione intrinseca alia legge dei 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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simili, ne segue la necessita di ridurre con regolari divisioni ed 
operazioni i farmaci al consueto impiego (1). 

Tutti i preparati si riducono a due forme, cio& a quella secca 
detta triturazione ed a quella umida, che assume i titoli di solu- 
zioni, tinture e diluzioni. 

La triturazione si compie in mortajo, sopra indicato, me- 
diante la materia prima raedicinale e lo zuccaro di latte. 

Hahnemann si servi della scala centesimale. A tal fine mesco- 
lava con spatola una parte di medicamento con trentatre di 
zuccaro di latte in rnortajo di porcellana con fondo appannato, 
•indi triturava tale miscela per6 minuti, indi, raccoltae rimescolata 
la polvere durante 4 minuti, ripeteva la triturazione per altri 
<5 minuti. Raschiata di nuovo la polvere vi aggiungeva altre 
33 parti di zuccaro di latte con ripetuta miscela e triturazione 
per la durata solita di 6 minuti; rinnovata la raschiatura aggiun¬ 
geva le restanti 33 parti di zuccaro di latte, ripetendo l’opera- 
zione del primo terzo. 

Otteneva per tal modo la prima triturazione centesimale, 
ossia 1 trit. C. o Vioo* 1° seguito con questa prima triturazione, 
seguendo lo stesso procedimento, otteneva la 2 a e poi la 3 a ; cioe 
2 trit. C. o 2 /ioo* 3 trit. C. o 8 / 100 . 

(1) A vero dire una Farmacopea non ksede propria per ventilare e risolvere 
il quesito, se colle divisioni e suddivisioni regolari di un farmaco il potere 
medicinale di questo scemi oppure cresca in ragione delle operazioni eseguite 
mediante la triturazione dei solidi e la successione dei liqnidi che ne aumen- 
tano la superficie d’azione ed agevolano l’assorbimento. Il vero che per certe 
sostanze venefiche, ad es. gli alcaloidi, diminuisce il potere venefico colle atte- 
nuazioni; laddove certe altre droghe inerti o quasi alio stato grezzo acquistano 
potere medicamentoso coi processi farmaceutici sovra indicati, il che viene 
confermato da migliaia di fatti quotidiani. E poichfc tocchiamo questo argo- 
mento di valore medicinale, vuolsi qui aggiungere, che per Hahnemann Tunitk 
di potere medicinale k rappresentata da una data quantila delle materie prime 
o grezze, ciok metalli, minerali, prodotti chimico-farmaceutici, nonchk vegetali 
alio stato secco, ed 6 pure considerata come materia prima il sugo delle piante 
fresche. Questo concetto valse e vale tuttora per la piu parte delle Farmacopee, 
ma quella teste edila dall’Istituio Omiopatico americano giustamente osserva 
come il sugo delle piante fresche, oltre la sostanza medicinale, include il proprio 
menstruo acquoso e che devesi calcolare e dedurre, per formare la tintura 
alcoolica, la quale rappresenta per ci6 solo un decimo di valore medicinale 
(dato che si segua la scala decimale), mentre la prima attenuazione successiva 
corrisponde ad 1 / 100 , e cosl di seguito, mettendo per tal modo i preparati liquidi 
ad un livello di potere medicamentoso pari a quello delle triturazioni che 
incominciano colla materia prima. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA 


Mediante questa 3 a centesimal© formava le successive atte- 
nuazioni liquide. 

Ma non tardarono discepoli suoi a sostituire la scala decimate 
a quel la centesimal©, sia perch& il prodotto riesce sempre pi6 
omogeneo ed esatto, sia ancora perche il passo da una tritura- 
zione all’altra e minore, potendo il medico prescrivere il rimedio 
in decimi, in raillesimi colla scala decimale, il che sarebbe impos¬ 
sible con quella centesimale, mentre la 2 a decimale corrisponde 
alia l a centesimale, e la 4 a decimale alia 2 a centesimale e cost 
di seguito. 

Del resto il processo di triturazione si compie nello stesso 
modo, data la differenza delle proporzioni. 

In questa scala decimale le attenuazioni liquide si formano 
colla 6 a trit., come in appresso sara indicato. 

Non solo le sostanze solide possono essere triturate, ma 
eziandio i liquidi, come petrolio, mercurio, serbata la voluta 
proporzione ponderale. 

Le materie fresche, vegetali ed animali, sono altresi suscetti- 
bili di triturazione, previamente ridotte in fina poltiglia e me¬ 
diante l’unione di 2 parti di medicamento con 9 di veicolo. 
Badisi pero, che le basse triturazioni non sono di lunga conser- 
vazione; servono piuttosto alia preparazione di attenuazioni 
superiori e sono da rigettarsi dopo breve tempo. 

£ pure possibile preparare triturazioni servendoci di tinture 
che difficilmente ed in scarsa quantita si possano provvedere, 
e cio attesa la maggiore stabilita a partire dalla seconda tritura¬ 
zione in su per rispetto ad una corrispondente diluzione. Bene 
inteso, che laprima triturazione si altera in piu breve tempo e 
contiene Telemento medicinale in proporzione alquanto minore, 
lo che pero non implica grave inconveniente nella pratica. 

Sia per6 qualunque la scala adottata le triturazioni si possono 
spingere fino alia 30 a ed oltre, non essendo improbabile che in 
avvenire esse sieno anteposte alle attenuazioni liquide per la loro 
fissita maggiore. 

La soluzione nel suo senso chimico ha luogo per quelle 
sostanze che sono solubili nell’acqua distillata, nell’alcool piu o 
meno concentrato, nelPetere e nella glicerina pura od idratata. 

Le soluzioni acquose si compiono per le sostanze solubili 
nell’acqua e non nelTalcool, oppure decomponibili in questo, 
come, ad es., avviene per taluni acidi. 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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Seguendo la scala decimale la sostanza raedicinale si scioglie 
in 9 parti d’acqua distillata, costituendo la l a diluizione decimale 
che segnasi tuttavia 6 ; ma vi sono casi, ove la soluzione si compie 
solo in proporzione di 1 : 100 — 1 : 1000. E questa circostanza 
•ar& notata nei singoli casi, tenendo di cio conto nelle successive 
diluzioni. Tali solazioni non si possono serbare a lungo. 

Le soluzioni alcooliche, dette pure tinture, si compiono per 
quelle sostanze che, solvendosi, cedono la loro virtu medicinale 
all’alcool, come ad es., terebentina, olii essenziali, canfora, ecc. 
A tal uopo si scioglie 1 parte in peso di droga con 9 in peso o 10 
in volume di alcool e questo prodotto equivale pure alia l a dilui¬ 
zione decimale, che scrivesi nullameno 6. Avviene talvolta che 
la droga non h solubile in 10 volumi d’alcool, in tal caso se ne 
adoperano 100, 1000, segnando il prodotto colla 2 a -3 a diluizione 
decimale. A rigore di termine anche in queste soluzioni 1’acqua 
contenuta nella materia prima dovrebbe essere dedotta daquella 
del solvente per stabilire l’unitd esatta di valore medicinale. 

La soluzione eterea, compiuta nella stessa proporzione, 
avviene in vari casi, che saranno partitamente indicati. 

Lo stesso dicasi della glicerina. 

Le tinture , nel senso omiopatico, si ottengono da sostanze 
vegetali od animali, che cedono alPalcool concentrato, oppure 
idratato il loro potere medicinale. 

In talune Farmacopee le tinture si ottengono da sostanze 
vegetali od animali secche, mediante macerazione, mentre si 
dicono essenze quelle ricavate da vegetali od animali alio stato 
fresco e piu o meno ricchi di sugo. Questa suddivisione e 
abbandonata ed a parer nostro con ragione da recentissime 
Farmacopee. 

Hahnemann in capo alia patogenesia indica la formula di 
preparazione dei singoli rimedi e suddivide i vegetali freschi in 
tre categorie, secondo la proporzione del sugo esistente o sup- 
posto, accordando parti uguali di alcool e di sugo alia prima, 
due terzi di alcool per un’unitA di vegetale alia seconds, il doppio 
di alcool (valutato assoluto) per una metk di vegetale alia terza. 
Per le droghe secche indica 6 proporzioni diverse di alcool 
rispetto alle medesime. 

Or bene, se i rimedi fossero rimasti nel numero lasciato dal- 
Timmortale fondatore, non vi sarebbe consiglio migliore che 
seguire scrupolosamente le sue norme. Ma i medicamenti odierni 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


sono piu che sestuplicati relativamente al patriraonio lasciatoci 
da Hahnemann ed i farmacisti andrebbero incontro a gravi 
dubbi e difficoltA per ascrivere le nuove sostanze alle varie for- 
mole prestabilite. 

Ond’e che man mano si ando semplificando le preparazioni in 
modo che, al presente, si riducono sostanzialmente a due categorie. 
Tale a dire a quella che deriva da vegetali od animali o loro parti 
alio stato fresco, ed a quella che si ricava trattando le stesse 
droghe alio stato secco. 

Nella parte speciale, per brevitA, saranno segnate le prime 
col § 1° e le seconde col § 2°. Nel primo caso la sostanza si smi- 
nuzza, si pesta, riducesi in pasta uniforms e si colloca in reci- 
piente di vetro odi maiolica verniciata, aggiungendovi un doppio 
peso di alcool rettificato. II preparato si tiene per tal modo in 
macerazione per due settimane, ad una temperatura di 15-20°, 
agitandolo ogni giorno, indi si sottoraette ad espressione ed il 
liquido, lasciato deporre, si decanta e si filtra. 

Nell’assegnare una doppia quantita d’alcool si tiene conto 
eziandio del menstruo naturale esistente nella sostanza adoperata, 
dal che deriva che approssimativamente la parte solida rappre- 
sentante l’unita di forza (come nelle triturazioni) cede il potere 
medicinale a 10 parti di veicolo complessivo, di guisa che il 
valore della tintura, per convenzione segnata con 0, corrisponde 
ad 7io di unitA medicinale. 

Se la sostanza e viscida o mucilaginosa, rendendo cosi diffi¬ 
cile la permeabilita alTalcool, proponesi (come nella Farmacopea 
americana) di adoperare per la macerazione solamente la metA 
del veicolo alcoolico. Compiuta la medesima si pratica l’espres- 
sione ed il residuo si tritura alquanto, e, aggiuntovi un doppio 
volume di vetro verde finamente polverizzato e colla rimanente 
metA del veicolo si sottopone la massa al processo della percola- 
tura (filtrazione). 

Nel secondo caso si prendono le sostanze secche, vegetali od 
animali, si riducono in polvere colla contusions o con speciale 
raspa od anche colla triturazione. Ad 1 parte di medicinale si 
aggiungono 10 parti di alcool idratato (a 70° circa), si colloca il 
recipients in luogo fresco e protetto dalla luce, spesso si agita il 
miscuglio; si protrae la macerazione per 14-21 giorni secondo 
la tenacitA della sostanza, si esprime il liquido, si decanta e si 
filtra. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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In questo secondo modo si mantiene pure la proporzione deci- 
tnale del veicolo idroalcoolico alia sostanza greggia o materia 
prima. Quando occorrono modificazioni a queste norme sara fatto 
cenno nei singoli articoli. 

Attenuazioni. 

Esse si chiamano eziandio diluzioni, potenze, dinamizzazioni, 
secondo il gusto degli autori, che non puo essere qui oggetto 
di discussione. 

Si ottengono le attenuazioni dalle soluzioni, dalle tinture e 
dalle triturazioni. 

Si e proposto e da taluno ancora si consiglia di adoperare 
altrettante boccette nuove, pulite nel modo gi4 indicato, quanta 
sono le diluzioni a prepararsi, la capacity delle quali non sia 
meno di un terzo raaggiore del liquido da immettere. Ogni boc- 
cettaed ogni turacciolo devono portare il nome del rimedio e la 
relativa diluzione. 

Tale suggerimento e pratico, mentre sono limitate le dilu¬ 
zioni prestabilite; ma se queste devono raggiungere la 30*, 1 a 
200* ed oltre, secondo le richieste dei medici o dei clienti, in tal 
caso si puo fare un notevole risparmio di recipient, limitandoli 
alle diluzioni solitamente prescritte ed a quelle che immediata- 
mente le precedono per non ripetere Toperazione ogni qual volta 
una boccetta di consueta diluzione si esaurisce. In questo caso 
servono due grossi tubi (adibiti esclusivamentead un solo rimedio), 
capaci almeno del doppio del liquido a contenersi e segnati, l’uno 
all’altezza di 10 e di 100 gocce per le operazioni colTalcool, 
l’altro ad analoga altezza per 10 e 100 gocce di acqua distillata. 

Messe adunque 10 gocce della soluzione di tintura con 90 di 
veicolo si impriraono non meno di 30 scosse alia miscela (se sono 
maggiori, poco monta), indi il liquido si versa nel recipiente a 
cio preparato. In certe farmacie esistono meccanismi per scuo- 
tere piu boccette (di diversi rimedi) ad un tempo. S’intende, che 
nei laboratorii di notevole smercio le diluzioni si preparano in 
quantity maggiori, cioe di 200-300 gocce per volta, serbata 
sempre la proporzione tra soluzione, tintura, ecc., ed il veicolo. 
I segni fatti sui tubi danno tosto la misura del liquido da ver- 
sare, da serbare e da aggiungere di nuovo. Le diluzioni succes¬ 
sive, che si compiono nello stesso modo e che non si voghono 
ritenere, si gettano senz’altro. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALLANA 


E cosa naturale, che le diluzioni a serbare (salve le modifl- 
cazioni indicate nella parte speciale) si eseguiscono con alcool 
rettificato, mentre per le intermedie basta l’alcool idratato; 
secondo taluni anche l’acqua distillata, alcoolizzata, nella pro- 
porzione di 7 : 3. 

Ove non vogliasi adottare questo espediente dei tubi, restano 
8empre le boccette disposte in serie secondo le diluzioni pro- 
poste, per modo che, corapiuta la prima diluzione, si versano 

10 gocce nella 2 a boccetta col relativo veicolo e si procede di 
seguito. Nella parte speciale sara indicato il veicolo da adope- 
rarsi nei singoli casi. 

II farmacista e specialraente il medico deggiono ritenere, che 
la prima diluzione decimale, segnata 1 dil. D., oppure <>/, o 
semplicemente 1* quand’e convenuta la scala da seguire, rappre- 
senta 1 / m del valore medicinale, essendoche le soluzioni siano 
alcooliche, siano idriche e le tinture includono solo Vio del sud- 
detto valore. E per maggiore chiarezza occorre un eserapio. 

La soluzione acquosa od anche alcoolica di aurum maria - 
ticum segnasi con 6 , ma contiene solo un decimo del sale, di 
guisa che la successiva l a diluizione decimale non pu6 includere 
che Vioo di valore medicinale, la 2 a dil. Vijooo* la 3 a Viojooo (1). 

Le attenuazioni possono partire altresi dalle triturazioni. 

Tornerebbe qui vana la discussione se una sostanza medici¬ 
nale, per se insolubile, diventi solubile colla terza triturazione 
centesimal© o sesta decimale, oppure rimanga semplicemente 
sospesa nel menstruo idralcoolico. 

E in ogni caso dirnostrato luminosamente con inflniti fatti 
positivi, che sostanze insolubili alio stato grezzo, merce la tri¬ 
turazione e la attenuazione, diventano capaci di operare sull’or- 
ganismo malato, non importa se per semplice azione di contatto 
o per reale assorbimento. 

Cio ritenuto, il migliore e piu sicuro procedimento per ottenere 
la diluzione dalla triturazione,potrebbe,secondo resperienza,essere 

11 seguente, il quale assicura il preparato senza scostarsi da quello 
comunemente adottato. 

Si prendono circa cinquanta centigrammi della 6 a trituraz. D, 


(1) Nella Farmacopea dell'Istituto americano le tinture e le soluzioni sono 
bensi segnate O, ma da queste si passa immediatamente alia 2 a diluizione, 
essendo la l a attenuazione rappresentata dalla tintura o soluzione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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che si fanno sciogliere in 5 gramrai d’acqua distil lata nel mor- 
tajo relativo, agevolando la soluzione raediante vigorosa tritu- 
razione, indi il liquido si versa nel tubo sopradetto o nella boc- 
cetta, cui s’impriraono 50 scosse; poscia siaggiungono 5 gramrai 
di alcool officinale e si ripetono le scosse. Cosi operando si 
ottiene la 7 a dilazione, di cui si aggiungono 10 gocce a 90 
d’alcool officinale per ottenere la 8 a diluzione, gettando il resto, 
perche non si conserva a lungo. 

Taluno propone di formare direttamente 1* 8 a diluzione scio- 
gliendo una parte del voluto medicaraento alla6 a triturazione con 
80 parti di acqua distillata e 19 d’alcool officinale. Ci sembra 
preferibile il primo modo, perche con esso 1* 8 a diluzione pre- 
senta maggior garanzia di conservazione. 

Di questo procediraento devono tener nota i medici nella 
ricettazione, dacche la prima diluzione a serbare e dispensareal 
pubblico col sistema deciraale e l’ottava; laddove chi prescrive, 
ad es., la 5 a o 6 a diluzione di silicea deve por mente, che esse 
sono possibili solo colla scala centesiraale e corrispondono alia 
10* e 12 a della scala decimale, la quale ha il vantaggio di disporre 
deir8 a e 9 a diluzioni interraedie, non esistenti nella scala 
centesimale. 

E necessario ancora ricordare, che nella formazione delle 
prime diluzioni dalle tinture pu6 avvenire, che l’unione di queste, 
sebbene per se limpide, colTalcool producano intorbidamento per 
la precipitazione di principii mucosi o mucilaginosi eccedenti: in 
tal caso converra aggiungere acqua distillata fino a ripristinare 
la limpidezza del liquido. 

Modi di prescrivere e dispensare i farmaci. 

In Omiopatia le ordinazioni si fanno o nella lingua interna- 
zionale latina od in quella propria di ciascun paese. In omaggio 
poi alia legge che ci governa, sebbene non rifletta direttamente 
POmiopatia, la ricetta dev’essere scritta nella nostra lingua, 
ad eccezione del nome del medicamento che si serba in latino per 
convenzione universale. Un elenco pero redatto nelle due lingue 
trova posto in questa Farmacopea per le ragioni esposte nella 
introduzione. 

Crediamo poi cosa assai convenevole far seguire una conside- 
revole serie di moduli di prescrizione, quali prevalgono nei dif¬ 
ferent paesi. 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


I medicamenti si adoperano solitamente per uso interne, ma 
taluni anche ad uso esterno. 

Dal suesposto risulta che i farmaci si presentano sotto forma 
di triturazioni, tinture, soluzioni e diluzioni. Le formule poi 
piu comuni sono le pozioni, le diluzioni alcooliche, le polveri in 
globuli ed in certi luoghi i coni, i dischi o le pasticche, non escluse 
le sostanze in natura che noi segniamo con un 0 non tagliato per 
distinguerlo dalla 6 o tintura madre che scrivesi pure T. M. 
subito dopo il nome. 

Rimane mai sempreinteso che, nei casi di veneficio, gli emeto- 
catartici, gli antidoti e tutti gli altri sussidi sono a prescriversi 
nelle consuete dosi, trattandosi di parare.ai tristi effetti di un 
attentato violento e non di curare una malattia propriamente 
detta, eccezione fatta per i postumi del veneficio, superata la 
crisi mortale. 

Esempi delle consuete formule di prescrizione. 

1° Per le sostanze in natura: 

1. P. Ghininum citricum 0 (ossia sostanza, oppure in natura) 
center. 50; zuccaro di latte (1) gr. 1,50. Triturisi e 
divid. in cartine n. 2. 

II. P. Lactis acidura 0 gr. 1; acqua distillata gr. 200. Da 

prendersi a cuechiai. 

III. Sulphuris acidum officinale 0 gr. 5; acqua distill, gr. 300. 

Ad uso esterno. 

IV. Amyl, nitrit. 0 gocce 100 in vetro. Per inalazione. 

V. Brorao 0 una goccia; acqua distill, gr. 75; alcool gr. 3. 

Da prendersi a cucchiaini. 

2° Per le triturazioni: 

A) In pozione : 

I. Sepia 3 a trit. D, o X, ossia 3 /io» oppure °3 trit. (ciod 3 a tri- 
turazione decimale) gr. 1; acqua distillata alcoolizzata 
gr. 200. 


(I) i, bene avvertire che talvolta, a vece di zuccaro di latte , scrivesi Kali 
simplex , oppure Viola iridis, od anche Placebo. E questi vocaboli convenzionali 
significano sempre zuccaro di latte. Avviene pure talvolta che un malato, avendo 
tratto vantaggio da un dato rimedio, vuol continuarne l’uso malgrado I’avviso 
contrario del medico, in questo caso si pud prescrivere il rimedio, ma con segno 
convenzionale, per sostituirvi lo zuccaro di latte, ad es.: Sulphur % quanto 
basta per cart. n. 10. Il farmacista vi sostituira lo zuccaro di latte, ponendo la 
etichetta Sulphur °/ 0 . 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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II. Sulphur 6 trit. G. (cio6 6 a tritur. centesimale) oppure 
°°6 trit., centigr. 50; acqua distill, gr. 100. 

B) In cartine o polverine: 

I. Mercurius solubilis 5 a trit. D. o 5 / 10 trit. o °5 trit. (cioe 
5 a triturazione decimale) gr. 1; zuccaro di latte q. b. 

(cio6 25-30 centigr. per ogni polverina).' Triturisi e 
diensi cartine n. 10. 

II. Silicea 3 a trit. G. (cio6 3 a trit. centesimale, equivalente 
alia 6 a trit. D. o °/io) centigr. 30; zuccaro di latte 
gr. 2 per cartine n. 6. 

III. Manganum aceticum 3 a trit. C. (ossia °°3 trit.) centigr. 20 

per una cartina. Si dieno 10 cartine simili. 

IV. Carbo veg. 3 a trit. D. o C. Si dieno cartine n. 12. (E con- 

venuto che in tal caso si uniscono 10-12 centigr. della 
triturazione a 20-25 di zuccaro di latte per ogni car¬ 
tina a dispensare). 

V. Alumina 6 /io 0 b a trit. D. o °6 trit. (cio6 6 a triturazione 
decimale) gr. 2 per 6 cartine segnate 1. 3. 5. 7. 9. 11. 
ossia dispari. Zuccaro di latte oppure Kali gr. 2. Dividi 
in cart. 6 segnate 2. 4. ecc. ossia pari. 

In questo caso le polverine dispari contengono medicamenti, 
le pari no. E cio nello scopo di diradare le dosi ad insaputa del 
cliente. 

Le polverine possono essere raechiuse in ostia a vece della 
carta. 


C) In boccette [flacons) o scatolette : 

I. Arsenicum 6 a trit. D. 0%0 o °6 trit. (ciofe 6 a triturazione 
decimale) gr. 1; zuccaro di latte gr. 9. Triturisi ediasi 
in boccetta. 

II. Carbo veg. 3 a trit. G. Una boccetta (la capacita di questa 
6 nota al medico nei singoli luoghi). 

D) Intavolette: 

In date farmacie, massime alTestero, le triturazioni sono anclie 
dispensate sotto forma di tavolette o pasticche, che si ottengono 
umettando la triturazione con acqua alcoolizzata e sottoponendola 
a dati modelli. 

3° Per le tinture; 

A) In olfazione: 

I. Gelsimium & ossia T. M. (tintura madre) gocce 100 in 
boccetta per olfazione. 

II. Moschus gocce 100. Per olfazione. 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIAN A 


B) Per uso interno : 

In pozione: 

I. Juglans regia 0 o T. M. gr. 5; acqua distillata gr. 300. Da 
prendersi a cucchiai. 

Inboccetta: 

II. Dulcamara 0 gocce 200 in boccetta. A prendersene 

4 gocce mattino e sera sullo zuccaro od in un cuc- 
chiaio d’acqua. 

In polverine: 

III. Podophyllum 0 gocce 20; zuccaro di latte gr. 10. Tritu- 

rasi e dividesi in 20 polverine. 

In forma idralcoolica: 

IV. Camomilla 0 gocce 25; acqua distillata ed alcool aa 

gr. 10. Scuotasi e diasi in boccetta. A prendersi a gocce 
secondo la prescrizione. 

C) Per uso esterno : 

I. Arnica 0 gr. 5; acqua distillata ed alcool aa gr. 50. D. ad 

uso esterno. 

II. Calendula 0 o T. M. gocce 50; acqua distillata gr. 80; 

alcool officinale gr. 20. Ad uso esterno. 

III. Rhus radicans 0 gr. 10; alcool, acqua e glicerina neutra 

aa gr. 30. Ad uso esterno. 

IV. Thuya occ. 0 gr. 10. In boccetta per pennellature. 

V. Urtica urens 0 gocce 50; acqua distillata gr. 50. Ad uso 

esterno. 

Le tinture si possono eziandio unire alTolio d’olive, di man- 
dorle, alia vaselina, ecc. 

4° Per le soluzioni e diluzioni: 

A) In pozione: 

I. Morphium aceticum 12 a D. 0 °12 a (cio6 12 a diluizione 

decimale) gocce 5; acqua distillata gr. 100. 

II. Pulsatilla 30 D. gocce 2; acqua distill, alcoolizzata gr. 75 (1). 

Forma a preferirsi nella stagione calda per impedire il dete- 

rioraraento della prescrizione. 

III. Metalium album (0 Arsenicum) 200 a D. gocce 8; acqua 
distillata gr. 140; alcool gr. 10. A prendersi a cuc- 
chiaini diluiti in un cucchiaio d’acqua. 

Questa formula idralcoolica risponde al caso di dover prose- 
guire a lungo l’uso del rimedio senza ripetere la prescrizione. 

(1) In questo caso alia pozione acquosa aggiungansi circa 20 gocce di alcool. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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IV. Bryonia 12 a C. gocce 4 in pozione. 

Formula adottata in qualche farmacia, ove si adopera una 
flala unica di nota capacity, per es., 100-120-150 grammi. 

B) In forma alcoolica : 

I. Mezereum 3* D. o °3 gocce 100 o 200 in vetro (o boc- 

cetta). Da prendersi a gocce 1. 2. 3. 4. ecc. o sullo 
zuccaro od in un cucchiaio d’acqua; 1-4 volte nelle 
24 ore. 

II. Spigelia 12* D. gr. 3-5-^-10 ecc. Ritengasi che 100 gocce 

di diluzione alcoolica pesano 3 grammi approssimati- 
vainente. 

III. Bryonia 12 a . 1 flacon (boccetta). Formula adoperata a 
Genova, ove la boccetta unica contiene circa 200 gocce. 

A volte, massime a donne e bambini, ripugna ll sapore del- 
l’alcool, in tal caso la prescrizione si puo formulare; 

Zincum metallicum 6 a D. gocce 10; acqua distillata gr. 10. 

Scuotasi e diasi in boccetta. A prendersene 4-5 gocce 
per volta in un cucchiaio d’acqua secondo l'ordine dato. 

C) In polverine: 

I. Stramonium 6 a D. gocce 20; zuccaro di latte q. b. (quanto 
basta). Per cartine n. 20. 

II. Stramonium 6 a D. gocce 2; zuccaro di latte q. b. Fac- 
ciansi cartine simili n. 10. II risultato e lo stesso, vale 
a dire: 20 gocce di stramonium 6, si triturano con 
zuccaro di latte gr. 2,5-3 e la massa si divide in 
10 polverine. 

5° Per i globuli: 

Come gia si disse, questi possono avere different! dimensioni, 
dal minimo granulo al globulo di 50 oentigrammi. II globulo piu 
consueto e diremmo internazionale pesa da Viss ad Viso di gramma. 

Nelle farmacie speciali adottasi man mano l’innovazione di 
dispensare globuli di varie proporzioni per ovvie ragioni. 

Ad es., nella Farmacia Omiopatica Torinese, oltre ai globuli 
sopradetti, sono in vigore altri di maggiore dimensions, di guisa 
che gli uni in numero di 80, gli altri in nuraero di 20 pesano 
un gramma. 

Le pasticcheed i dischi, ove sono in uso, pesano circa 20 cen- 
tigrammi. Essi risultano di zuccaro di canna colTaggiunta di 
piccola quantity di albume d’uovo per renderli piu leggieri e 
porosi. 

2 — Farmac. Omiopat. Hal. 


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FARMA COPEA OMIOPATICA IT A LIANA 


I globuli rainori, che diremo corauni, si misurano o si pesano. 

I. Veratrum album 6 a D. globuli o granuli un tubo. Per 
solito un tubo contiene gr. 1,50 di globuli. 

II. Angustura vera 3 a D. granuli gr. 5, in vetro. 

Si prescrivono anche in pozioni. 

III. Phosphorus 12 a D. granuli X o 10; acqua distill, gr. 100. 

Sciolgansi, da prendere secondo I’ordine. 

In cartine. 

IV. Phosphori acidum 30 C. gr. 5*o V; zuccaro di latte centi- 

grammi 15-20. In cartine simili n. 10 (ogni cartina 
contiene 5 granuli, s’intende imbevuti della 30* dilu- 
zione centesimale, e 15-20 centigr. di zuccaro di latte). 

V. Aconitum 6 a D. cartine n. 8. 

Formula genovese per cui si tengono previainente preparate 
cartine contenenti 12-15 centigrammi di zuccaro ed in ciascuna 
delle quali mediant© un ago scanalato s’iinmettono 10-12 granuli 
del rimedio indicato. 

I globuli maggiori si pesano, si misurano o si contano, es.: 

I. Belladonna 15 a D. S’imbevano globuli maggiori n. 100 

(nella farmacia torinese 20 di questi globuli pesano 
un gramma). 

II. Tabacurn 6 globuli medii, una boccetta comune (questa 

contiene 5 grammi pari a 400 globuli di mediana 
dimensione). 

Se non completa, valga almeno questa serie di formule pre- 
scrittive come criterio per interpretare le rimanenti, che possono 
discrepare secondo i medici e leabitudini locali. 


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NOUME SPECIAL! 


.A. 

Abelmoschus — Ibisco ambretta - Malvacee. 

Parte adoperata . Semi appena seccati. 

Preparazione . Tintura secondo il § 2. 

Abies canadensis — Abete canadense - Conifere. 

P. ad. La corteccia ed i germogli freschi. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Abies nigra — Abele nero - Conifere. 

P. ad. La resina 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Abrotanum (Artemisia) — Abrotano - Corimbifere. 

P. ad. Foglie secche raccolte in luglio ed agosto. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Absynthium ( Artemisia ) — Assenzio - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta raccolta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

kcalypha indica — Acalifa indiana - Fuforbiacee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Acanthus mollis — Acanto molle - Acantacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Agetanilidum — Acetanilide - Antifebbrina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Acidum aceticum — Acido acetico. 

Prodotto chimico. 

Prep . Soluzione acquosa. La prima diluzione acquosa, la 
seconda alcoolizzata. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Acidum arsenicosum. Vedi Arsenicum album. 
Acidum benzoicum — Acido benzoico. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Soluzione alcoolica; b ) Triturazione. 

Acidum boracicum o boricum — Acido borico. 
Prodotto chimico soluhile in 25 p. d’acqua e in 15 d’alcool. 
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica. 

Acidum carbolicum o Carboli acidum 

Acido carbolico o fenico. 

. Prodotto chimico. 

Prep, a) Soluzioni e diluzioni alcooliche; b) Triturazione. 

Acidum chlorydricum. V. Acidum munaticum. 

Acidum chromicum — Acido croinico. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione e diluzioni acquose da prepararsi ad ogni 
richiesta. 

Acidum citricum — Acido citrico. 

Prodotto chimico solubile nell’acqua e nell’alcool. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e diluzioni alcooliche. 

Acidum formicum — Acido formico. 

Prodotto chimico solubile nell’alcool, acqua e glicerina. 

Prep. Soluzione acquosa e diluzioni alcooliche. 

Acidum gallicum — Acido gallico. 1 
Prodotto chimico solubile in 100 p. d’acqua, in 5 di alcool ed 
in 12 di glicerina. 

Prep, a) Soluzione e diluzioni alcooliche; b) Triturazione. 
Acidum hydrochloricum V. Acidum muriaticuni. 

Acidum hydrocyanicum 

Acido idrocianico - cianidrico - prussico. 

La soluzione acquosa del commercio contiene il 2 % di acido 
puro. 

Prep. Acido prussico del commercio ed alcool, parti uguali 
per la soluzione; le successive diluzioni alcooliche, alterabili pero 
e da rinnovarsi spesso. 

Prescrizione non inferiore alia terza diluzione =- 

2000 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Aoidum hydrofluoricum seu Fluoris acidum 

Acido fluoi idrico o iluorico. 

Prodotto chimico corrosivo, quindi a serbarsi in recipients di 
platino, di piombo o di guttaperca. Solubile in tutte le propor- 
zioni d’acqua. 

Prep. Soluzione e l a diluzione acquosa, 2 a diluzione alcooliz- 
zata, 3 a alcoolica, da serbarsi in tubi di guttaperca. 

Acidum lacticum — Acido lattico. 

Prodotto chimico sciropposo, solubile in ogni proporzione di 
acqua e di alcool. 

Prep . a) Soluzioni e diluzioni prime alcooliche o acquose; 
dalla 4 a in poi soluzioni alcooliche; b) Triturazione. 

Acidum molybdoenicum — Acido molibdenico quasi insolubile. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Acidum muriaticum — Acido muriatico o cloridrico. 

Prodotto chimico. 

Prep. l a e 2 a diluzioni acquose, 3 a con alcool idrato; le suc¬ 
cessive con alcool officinale; le tre prime si tengano in vetro con 
tappo smerigliato e si rinnovino spesso. 

Acidum nitricum — Acido nitrico. 

Prodotto chimico. 

Prep. Come il precedente. 

Acidum oxalicum — Acido ossalico. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione in 20 parti d’acqua ed 
80 d’alcool, costituendo la l a diluzione = le diluzioni suc¬ 

cessive alcooliche. 

Acidum phosphoricum — Acido fosforico. 

Prodotto chimico ottenuto dalle ossa trat.tate coll’acido solfo- 
rico ; liquido ; solubile; l’anidride si presenta in fiocchi. 

Prep . a) Soluzione e l a diluzione acquose, 2 a diluzione alcoo- 
lizzata, 3 a diluzione e successive alcooliche; h) Triturazione della 
forma solida. 

Acidum picricum o picrinicum — Acido picrico. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione ; b) Soluzioni e diluzioni alcooliche. 


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KARMA GO PEA OMIOPATICA ITALIANA 


Acidum salicylicum — Acido salicilico. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione ; b) Soluzione e diluzioni alcooliche. 

Acidum sulphuricum — Acido solforico. 

Prodotto chimico. 

Prep. 1® e 2® diluzioni acquose, 3 a diluzione alcoolizzata, dilu¬ 
zioni successive alcooliche. 

Le prime diluzioni sono a rinnovarsi spesso, essendo suscet- 
tibili di alterazione. 

Acidum tannicum — Acido tannieo. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione ; b) soluzione e diluzioni alcooliche. 

Acidum tartaricum — Acido tarlarico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e diluzioni alcooliche. 

Aconitinum — Aconitina - Alcaloide. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzioni e diluzioni alcooliche. 

Aconitum anthora — Aconito antora - Ranuncolacee. 
Prep. Tintura con tutta la pianta in fioritura secondo il § 1. 

Aconitum cammarum — Aconito di grandi fiori. 

Prep. Tintura colla radice secondo il § 2. 

Aconitum ferox — Aconito feroce. 

Prep). Como la precedente. 

Aconitum lycoctonum — Aconito strozzalupo - Ranuncolacee. 

Prep. Tintura colla pianta intiera raccolta in tempo di fiori¬ 
tura secondo il § 1. 

Aconitum napellus — Aconito napello - Ranuncolacee. 
Prep. Tintura con tutta la pianta in tioritura secondo il § 1. 

Aconitum septentrional© — Aconito settentrionale. 

Prep. Tintura colla radice fresca secondo il § 1. 

Actaea racemosa. V. Cimicifuga. 

Actaea spicata — Attea in spiga - Ranuncolacee. 

P. ad. Radice raccolta prima della tioritura. 

Prep. Tintura colla radice fresca secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAL1ANA 


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Adianthum capillus veneris — Adianto capelvenere - Felci. 
P. ad. Tutta la pianta. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Adonidina 

Alcaloide estratto da Adonis vernalis - Ranuncolacee. 

Prep. Triturazione. 

Adonis vernalis — Adonide primaverile. 

P. ad. Tutta la pianta fresca e specialmente il rizoma. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

iEgopodium podagraria — Podagraria - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

JEsculus glabra — Esculo di foglie glabre - Ippocastanee. 

P. ad. Seme fresco, tolta la buccia. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluzione con alcool idratato. 

JEsculus hippocastanum — Ippocastano. 

P. ad. Seme fresco, senza buccia. 

Prep, a) Tintura secondo il § 1; l a diluzione con alcool idra¬ 
tato; b ) Triturazione. 

iEthiops antimonialis — Etiope antimoniale. 
Componesi con parti uguali di antimonio crudo e di etiope 
minerale (solfuro nero di mercuriu). La miscela insolubile. 

Prep. Triturazione. 

iEthiops mineralis 

Etiope minerale - Solfuro nero di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

iEthusa cynapium — Falso prezzemolo - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Agaricus bulbosus seu phalloides — Agarico falloide. 

P. ad. Fungo intiero. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Agaricus emeticus — Agarico emetico - Funghi. 

P. ad. e prep. Come pel precedente. 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Agaricus muscarius — Agarico moscato- Funghi. 

P. ad . e prep. Come Agarico falloide. 

Agaricus pantherinus — Agarico panterino. 

P. ad. e prep. Come Agarico falloide. 

Agaricus procerus — Agarico lungo. 

P. ad. e prep. Come Agarico falloide. 

Agaricus semiglobatus — Agarico semiglobato. 

P. ad. eprep. Come Agarico falloide. 

Agave americana — Aloe americano - Amarillidee. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo i 1 § 1. 

Agnus castus (Vitex) — Agnocasto - Verbenacee. 

P. ad. SommitA fiorifere e bacche mature. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Agrostemma githago — Gittaione - Cariofillee. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Ailanthus glandulosa — Ailanto glanduloso - Zantoxilee. 

P. ad. Sommita fogli-fiorifere e corteccia dei giovani rami. 
Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ajuga reptans — Consolida mezzana - Labiate. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Aletrix farinosa — Aletride farinosa - Eniodoracee. 

P. ad. La radice bulbosa. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Alisma plantago — Piautaggine acquatica - Alismacee. 

P . ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Allium Caepa — Cipolla - Gigliacee. 

P. ad. Bulbo recente della cipolla rossa. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluzione alcoolidrata. 

Allium sativum — Aglio comune - Gigliacee. 

P. ad. Bulbo recente. 

Prep. Tintura col bulbo secondo il § 1; l a diluz.con alcoolidrato. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Alnus rubra seu serrulata 

Ontano di foglie segliettate - Betulinee. 

P. ad. Corteccia recente. 

Prep. Tmtura secondo il § 1. 

Aloes socotrina — Aloe socotrino - Asfodelee. 

P. ad. Sugo. 

Prep, a) Tintura secondo i) § 2; b) Triturazione. 

Alsine media — Centonchio - Cariofillee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Alstonia scholaris — Echite verticillata - Apocinee. 

P. ad. Radice secca. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Althaea officinalis — Altea officinale - Malvacee. 

P. ad. Radice. 

Prep, a) Tintura secondo il § 1 se fresca; b) Triturazione se 
secca; 1* diluz. alcoolidrata. 


Alumen — Allunie. 


Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione 



alcoolidrata; 2® diluzione alcoolica. 


Alumina — Allumina - Argilla pura. 

Preparato farmaceutico secondo l’indicazione data da Hah¬ 
nemann. 

Con una soluzione alcoolica di cloruro di calcio puro, previa- 
mente calcinato in capsula di porcellana e polverizzato tuttora 
caldo, si tratta a gocce a gocce una soluzione acquosa e filtrata 
di allume bianco romano, finche cessi Tintorbidamento prodotto 
dalla precipitazione del solfato di calcio o gesso. Il liquido lim- 
pido soprastante, filtrato, contiene cloridrato d’allumina, che 
viene precipitata mediante una soluzione alcoolica di sale ammo* 
niaco. L’allumina cosi ottenuta si arroventa ed ancor calda si 
colloca in recipiente ben chiuso. Polvere amor.fa, bianca, leg- 
giera, allappante, insolubile all’aria. 

Prep. Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAL1ANA 


Aluminium metallicum — Aluminio. 

P. ad . Metallo puro. 

Prep. Triturazione. 

Ambra grisea — Ambra grigia. 

Si ritiene come prodotto epatico od enterico del fisetere e tro- 
vasi galleggiante in ispecie sulle rive del Madagascar sotto forma 
di masse cineree a strati concentrici, bigie, striate, della consi- 
stenza cerea, di grato odore, fusibili ed infiammabili. 

P. ad. Sostanza stessa. 

Prep, a) Tintura alcoolica secondo il § 2; b) Triturazione. 

Ambrosia artemisiaefolia 

Ambrosia artemisioide - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Ammoniacum gutti — Gomma ammoniaca - Ombrellifere. 

P . ad. La gomma. 

Prep. Triturazione. 

Ammonium aceticum — Acetato d’ammonio. 

(Spirito del Menderero). 

P. ad. Il prodotto ckimico. 

Prep. Soluzione acquosa; l a diluz. alcoolidrata; 2 a alcoolica. 

Ammonium benzoicum — Benzoalo d’ammonio. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; 1° diluz. alcool¬ 
idrata ; 2 a alcoolica. 

Ammonium bromatum — Bromuro d’ammonio. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione 
alcoolidrata. 

Ammonium carbonicum — Carbonato d’ammonio. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione 
alcoolidrata. 

Ammonium causticum solutum — Ammoniaca liquida. 

Prep. Il preparato rappresenta la soluzione; la l a diluz. con 
alcool idrato da rinnovarsi ad ogni richiesta. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Ammonium jodatum — foduro d’ammonio. 

Prodotto chimico facilniente alterabile alia luce. 

Prep. Triturazione. 

Ammonium muriaticum seu chloratum 

Cloruro d’ammonio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione; 1® diluz. acquosa; 2 a dilu- 
zione con alcool idrato. 

Ammonium nitricum — Nitralo d’ammonio. 

Prodotto chimico. 

Prep . a) Triturazione ; b) Soluzione acquosa, l a diluz. alcool- 
idrata. 

Ammonium phosphoricum — Fosfato d’ammonio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ammonium picricum — Picrato d’ammonio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione senza percussione, essendo esplosivo. 

Ammonium valerianicum — Yalerianalo d’ammonio. 
Preparazione chimica. 

Prep. Triturazione. 

Ampelopsis quinquefolia — Ampelosside di cinque foglie. 

P. ad. Corteccia e giovani rami. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Amphisbaena vermicularis 

Anfisibena vermicolare - Ofidii. 

P . ad. Mandibola contenente il veleno. 

Prep . Triturazione. 

Amygdalae amarae — Mandorle amare. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica secondo il § 2; 
1* diluz. alcoolidrata. 

Amyl nitrosum — Nitrito d’amile. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione alcoolica. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Amyris gileadensis — Arairide del Gilead - Amiridee. 

P. ad. Balsamo. 

Prep. Soluzione alcoolica. 

Anacardium oriental© — Anacardio orientale — Terebintacee. 

P. ad. Sugo resinoso, acre, esistente nella noce tra il guscio 
ed il seme amigdaloide. 

Prep, a) Triturazione col sugo; b ) Tintura secondo il § 2 
della noce ridotta in polvere grossa. 

Anagallis arvensis - Anagallide - Primulacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Anatherum muricatum — Panico muricato - Graminacee. 

P. ad. Rizoma secco. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Angelica Archangelica — Arcangelica officinale - Ombrellifere. 

P. ad. Rizoma recente del secondo anno. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Angustura vera — Angustura vera - Rutacee. 

(Da non confondersi colla Angustura spuria, che k la corteccia 
di Nux vomica). 

P. ad. La corteccia secca. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione. 

Anilinum — Anilina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione alcoolica. — 11 preparato e da tenersi in 
vetro con tappo smerigliato. 

Anilinum sulphuricum. 

Come il precedente. 

Anisum stellatum — Anice stellato - Magnoliacee. 

P. ad. Frutto secco. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Anisum vulgare — Anice comune. 

P. ad. Frutti maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


29 


Antennaria margaritacea 

Antennaria margaritacea - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Anthemis nobilis — Camomilla romana - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluz. alcoolidrata. 

Anthracokali — Antracokali. 

Preparato facendo reagire7 parti di potassa caustica in fusion© 
con 5 parti di carbone fossile di Fiinfkirchen (Comitato di Barania 
in Ungheria), agitando la massa, la quale, rimossa dal fuoco, si 
polverizza e si conserva in piccole boccette. 

Prep. Triturazione. 

Anthracokali sulphuratum — Antracokali solforato. 
Preparasi come il precedente ma coll’addizione di una parte 
di solfo sublimato alle5 parti di carbone fossile quando la potassa 
caustica e liquefatta. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium arsenicicum -- Arseniato di antimonio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium arsenicosum — Arsenito d’antimonio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium crudum 

Antimonio crudo - Solfuro nero d’antimonio. 

Esiste in natura ma per uso omiopatico si purifica mediante 
la fusione, con che si scerne dagli altri solfuri annessi e meno 
fusibili. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium jodatum — Ioduro d’antimonio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium kali tartaricum — Tartarus emeticus 
Antimonium tartaricum — Tartaro emetico. 

Tartrato di antimonio potassico solubile in 17 p. d’acqua; 
insolubile neU’alcool. 


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30 


FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA 


Preparato farmaceutico. 

Prep . a) Triturazione; b) Soluz. acquosa 1 :20; l a e 2 a dilu- 
zione alcoolidrate, 3 a alcoolica. 

Antimonium metallicum — Antimonio metallico. 

Corpo semplice. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium muriaticum 
Cloruro d’antimonio o butirro d’antimonio. 

Preparato chimico liquido, oleoso. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium oxidatum — Ossido d’antimonio. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Antimonium sulphuratum aurantiacum 

Solfo dorato d’antimonio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Antimonium sulphuratum rubrum 

Protosolfuro rosso di antimonio - Kermes minerale. 

Preparato farmaceutico. 

Prep. Triturazione. 

Aphis chenopodii glauci 

Afide del clienopodio verde - lusetto - Afide. 

P. ad. Insetto vivo. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Apis mellifera — Ape - Emitteri. 

Sebbene la patogenesi sia la stessa, e invalsa pero l’abitudine di 
chiamare Apis mellifera la tintura ottenuta colTimmettere in 
una fiala a larga bocca le api vive (possibilmente nell’epoca dello 
sciamare), agitarvele perche s’irritino e schizzino il veleno sulle 
pareti del recipiente cosperse di alcool, che viene in seguito ag- 
giunto flno a rappresentare il quintuplo in peso delle api intro- 
dotte. Tale massa si lascia in macerazione per una settimana, 
agitandola due volte al giorno, poscia si decanta la parte limpida, 
che costituisce la tintura, e si filtra. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIAN A 


31 


Si chiarna invece Apis virus o Apisinum il veleno estratto 
direttamente dal pungiglione e dal sacco annesso delle api appena 
uccise. 

Prep. a) Tintura nel primo caso; b) Trituraz. dell’apisina. 

Apium graveolens — Sedano palustre - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Apocynum androsaemifolium 

Apocino americano - Apocinee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1 , 1® diluz. alcoolidrata. 

Apocynum cannabinum — Apocino canapino - Apocinee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura; l a diluz. alcoolidrata. 

Apomorphinum — Apomorfina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Aqua silicata — Acqua silicata. 

Cosi appellasi una soluzione satura con acqua distillata di 
acido silicico appena precipitato. 

Non si attenua e si adopera solo ad uso esterno. 

Aquilegia vulgaris — Aquilegia comune - Ranunculacee. 

P. ad. Pianta intiera in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Aralia quinquefolia sen Panax quinquefolium 

Aralia canadense - Ginseng - Araliacee. 

P. ad. Radice fresca. ^ 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Aralia racemosa — Aralia in grappoli - Araliacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Aranea o mygale avicularis 

Migale aviculare o succliia uccelli - Aracnidi. 

P. ad. Animale intiero. 

Prep, a) Tintura; b ) Triturazione. 


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32 


FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Aranea diadema — Ragno a croce papale - Aracnidi. 

P. ad. Animale intiero. 

Prep, a) Tintura; b) Triturazione. 

Aranea Scinencia — Ragno del Kentuky. 

Come i precedenti. 

Aretium lappa — Bardana - Cinarocefale. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Argentum cyanatum — Cianuro d’argento. 

Prodott.o chimico. 

Prep. Triturazione. 

Argentum jodatum — Ioduro d’argento. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Argentum metallicum sen foliatum — Argento metallico. 

Corpo semplice. 

Hahnemann adopero I’argento in fogli, ma ora si preferisce 
quello precipitato da una soluzione neutra di nitrato o di cloruro 
d’argento mediante un altro metallo come rame o zinco. 

Prep. Triturazione. 

Argentum muriaticum — Cloruro d’argento. 

Prodotto chimico ottenuto colla reazione di nitrato d'argento 
e cloruro di sodio. 

Prep. Triturazione. 

Argentum nitricum — Nitrato d’argento. 

Prodotto chimico ottenuto colla reazione dell'acido nitrico 
sull’argento metallico. 

*Peep. Soluzione acquosa; l n diluz. idralcoolica, 2 a alcoolica. 
Le triturazioni sono instabili e non servono se non preparate 
sul momento. 

Tutti i preparati a base di argento devono tenersi in recipienti 
colorati in giallo o nero, cioe protetti dalla luce. 

Argentum phosphoricum — Fosfato d’argento. 
Prodotto chimico ottenuto facendo reagire il nitrato con un 
fosfato alcalino. 

Prep. Triturazione. 



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Torino-Roha - UNIONE TIPOGRAFIGO-ED1TR1GE - Napoli-Milano 


Doll. GIULIO MAHLER 


RICETTARIO TERAPEUTICO 

RAGIONAT O 

AD USO DE6LI STUDENTI E DEI MEDICI PRATICI 

COMPRENDENTE 2600 RIGETTE 

la Posologia del Rimed!, la Cura degli Awelenamenti 
Tavole delle Dost massime, delle Dost per la Pratica pediatrioa 
della solubility del Rimedi, eco. 


PRIMA TRADUZIONE ITALIAN A 


DEL 

Dott. LUIGI FERRIO 


oon Note ed Aggiunte originali del Traduttore 

e del Dott. FERDINANDO BATTISTINI 

Docente di Patologia medica nella Regia University di Torino. 


II RICETTARIO TERAPEUTICO RAGIONATO del dottore 
Giulio Mahler, di cui abbiamo intrapreso la traduzione colla cer- 
tezza di soddisfare con essa ad una delle principali e sempre nuove 
esigenze della pratica medica, costituisce, piil che un semplice 
Ricettario, un vero Trattato comodo e succinto di Terapia appli- 
cata, oltre che alle malattie interne, anche alle malattie chirurgiche 
generali e ad un certo numero di quelle affezioni, che, pur essendo 
di pertinenza di yarie speciality, interessano piil da vicino il medico 
pratico. 

L’Opera 6 suddivisa in due parti, entrambe distribuite per ordine 
alfabetico. La prima si occupa delle singole malattie e ne delinea 
i princip! fondamentali della cura, tenendo conto non solo della 
terapia medicamentosa propriamente detta, ma di tutte le relative 
prescrizioni idro- ed elettroterapiche, igieniche, profilattiche, ecc. A 
ciascuna malattia e annesso un buon numero di ricette ed il numero 
complessivo delle formole contenute nel volume arriva a 2600, 


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Torino-Roma - UN IONE TIPOGRAFfCO-EDITRICE - Napoli-Milano 


ricchezza die potrebbe parere eeeessiva, se non avesse Tinestimabile 
vantaggio di dar campo al medico di scegliere opportunamente le 
prescrizioni piu adatte al caso concreto, sulla guida di quel criterio 
personale e di quella esperienza che sono sempre indispensabili per 
poter trarre da libri di questa fatta tutto Futile che possono dare ed 
evitarne gli inconvenienti. 

Nella seconda parte sono riportati tutti i Medicamenti e le Pre- 
parazioni medicamentose in uso, con relativi effetti ed applica- 
zioni terapeutiche, Dosi e Metodi di somministrazione. Questa 
parte yenne largamente ampliata e modificata alio scopo di ren- 
derla consentanea alle usanze nostre e ai dettami della Farmacopea 
italiana. I preparati contemplati in quest’ultima portano un segno 
speciale, e quelle preparazioni che sono citate nel testo, ma non sono 
officinali da noi, vennero corredate da una nota esplicativa, che per- 
mette al medico di utilizzarle con piena conoscenza e di arricchire 
cosi il proprio formolario, cosa di non secondaria importanzain molte 
contingenze dell’esercizio professionale. 

In Appendice al volume si trova un Breve cenno della cura degli 
avvelenamenti; la Tabella delle dosi massime secondo le Farma- 
copee tedesca, austriaca e italiana; una Tavola per le dosi appli- 
cabili ai bambini, ed altre Tavole per le prescrizioni ad uso ipo- 
dermico e per inalazioni, sulla solubility delle varie sostanze 
nell’acqua, nell’alcool ed etere e sulla corrispondenza del peso 
dei liquidi col numero delle gocce. 

L’edizione italiana e arricchita di aggiunte, in parte per opera 
del traduttore, in parte specialmente per cura del dott. F. Battistini, 
docente di Patologia medica all’-Universita di Torino e ben noto 
per i suoi lavori e per le sue lezioni di terapia. Queste aggiunte 
svolgono molti fra i pih importanti argomenti che hanno diretta 
attinenza colla pratica ed arricchiscono il lavoro di considerazioni 
critiche e di vedute originali, aumentando notevolmente il pregio 
dell’edizione italiana. 

Torino 1901. Un volume in- 12° di pag. 760, legato in tela f L. 8 . 


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Fascicolo XL111 — 1902 / 

/ 

L’OMIOPATIA 

xi?r it.A-XjI.A- 

ORGANO DELL’ ISTITDTO OHIOPATICO ITALIANO 

Regio Decreto 24 gennaio 1886 


SOMMARIO. — Istituto Omiopatico ltaliano: Verbale della seduta del Gomi* 
tato convoeato il giorno 27 dicembre 1901 — Bilancio preventivo per l’anno 1902 
-- Gomitato direttivo per l’anno 1902 — Elenco dei Soci — Dispensario omio¬ 
patico di Torino (Esercizio 1901) — Un rimedio da studiare — Baccelli e la 
Omiopatia — Cenni necrologici — Notizie. 

Parmacopea Omiopatica ltaliana (da pag. 33 a 128). . 


•> im 


TORINO 

STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 
1902 


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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 

Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Considerazioni sul Colera asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

lia dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi stndi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo dell'Espo - 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest'ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malaltie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piii diffuso; ma non sono esciuse le 
malattie richiedenti il sartitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


Verbal© della Seduta del Comitato convocato per il giorno 
27 dieembre 1901, 

Intervennero: il Presidente onorario cav. Wenner, il Presi-. 
dente effettivo dottor G. Bonino, il Cassiere marches© Filippo 
Morozzo, il Censore ing. C. De Mezzi, il Segretario dottor P. A. 
Bonino, i due Vice-Segretari Olivero Giacomo, farmacista e 
dottor Silvio Dematteis. 

Stanno all’ordine del giorno : 

1° Bilancio 1902. 

Trovandosi tuttora in corso appo la Prefettura l'autorizza- 
zione concernente rampliamento delTOspedaletto, si comprende 
agevolmente che il bilancio non puo a meno di essere poco solido, 
prendendosi in ogni modo per base che venga favorevote la risposta 
dairAutorit& tutoria. 

r Quindi il bilancio viene proposto nei termini seguenti: 

Bilancio preventivo per l’anno 1902. 

AT TITO 

Sezione I. — Enlrate ordinarie . 

Interessi di Consolidate Italiano 4,50 °/ # 

di propriety dell’Ospedale di Genova L. 835 20 
Idem, idem, delTOspedale di Torino . » 424 80 

Idem, idem, dell’Istituto in genere « 45 — 

Interessi di Consolidato Italiano 4 °/ # di 

propriety dell’Istituto in genere . * 305 19 

Idem, idem, dell’Ospedale di Torino . ** 170 81 

Idem, idem, delTOspedale di Genova . 28 — 

A riportarsi L. 1809 — 

1 


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2 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


Riporto L. 

Interessi di Consolidate Italiano 4 */• di 
propriety delKOspedale di Genova . *» 

Interessi di Consolidate Italiano 4,50 °/ 0 
di propriety dell’Ospedale di Torino » 

1809 — 

27 — 

993 — 


L. 

2829 — 

2829 — 

Kette degli ammalati deg. all’Ospedale L. 

1500 — 

1500 — 

Quote di Soci Patroni dell’Istituto . L. 

» Ordinari » . » 

» Patroni dell’Ospedale di 

Torino.» 

220 — 
560 — 

890 - 


L. 

1670 — 

1670 — 

Cassetta del Dispensario di Torino . L. 

110 — 

110 — 

Interessi conto corrente.L. 

10 — 

10 — 

Sezione II. — Entrate straordinarie. 


Quote presunte di nuovi Soci . . . L. 

Legato dott. Bottino.» 

50 — 
28886 — 


L. 

28936 - 

28936 — 

Totale dell’Attivo L. 


35055 — 

PASSIVO 



Sezione I. — Spese ordinarie. 


Residuo passivo del 1900 . . . . L. 

499 65 

499 65 

Tassa di manomorta.L. 

Imposta fabbricati e fognatura dell’Ospe- 
dale di Torino.* 

17 — 

308 — 


L. 

325 — 

325 — 

Assicurazione incendi.L. 

Abbonamento all’acqua potabile . . * 

39 22 
67 20 


L. 

106 42 

106 42 


A riportarsi L. 931 07 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


Riporto L. 

931 07 

Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per 



servizio dell’Ospedale e Dispensario L. 

450 — 

450 — 

Vittopergliammalati deg. all'Ospedale L. 

2000 — 


Gas e riscaldamento. *» 

420 — 


X L. 

2420 — 

2420 — 

Oggetti di medicazione.L. 

50 —■ 

50 — 

Sovvenzione al Dispensario di Torino L. 

400 — 


Id. di Roma. * 

200 — 


Id. di Napoli. * 

150 — 


Id. di Firenze. « 

150 - 


Id. di Milano. * 

150 — 


L. 

1050 — 

1050 — 

Spese di stampa e cancelleria per l’Ammi- 



nistrazione . L. 

330 — 

330 — 

Telefono per I’Ospedale . L. 

144 20 

144 20 

Sezionb II. — Spese straordinarie. 


Ampliamento e arredam. dell’Ospedale L. 

26000 — 

26000 — 

Sezione III. — Movimento capitali. 


Acquisto rendita per l'Osped. di Genova L. 

1400 — 


Sussidio vedova Leoncini .... * 

200 — 


L. 

1600 — 

1600 — 

Fondo di riserva . L. 

2079 73 

2079 73 

Totals del Passivo L. 


35055 — 


Nessuno dei merabri sollevando obbiezioni, il bilancio viene 
approvato. 

2° Storno di fondi. 

11 Presidente espone che per mancato incasso di consuete quote 
di Soci patroni e di straordinarie presunte oblazioni il conto spe- 
ciale deirOspedaletto trovasi di fronte ad una passiviU di circa 


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4 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


L. 800 per cui propone uno storno di fondi dal capitolo II al 5° 
prendendo impegno di risarcire nel bilancio 1902 il conto del- 
TOspedale di Genova con somma pari a quella dedottagli nel cor- 
rente esercizio 1901. Ed i membri convenuti, attesa la necessity 
di provvedere alle esigenze del momento, deliberano tale storno, 
prelevando sull’entrata straordinaria del legato Bottino a favore 
delTOspedaletto di Torino la somma che risulteni necessaria al 
fine suindicato. 

3° Nomina e cessazione di Soci . 

II Presidente annuncia con parole di rimpianto la perdita del 
Socio patrono marchese Ferreri Carlo e del Socio ordinario Giu¬ 
seppe Omati, farmacista omiopatico a Milano.— Propone a nuovi 
Soci patroni la contessa Giulia Radicati di Brozolo ed il cava- 
liere Vittorio Gibellini ed a Socio ordinario il sig. Arcari Emilio, 
farmacista omiopatico a Milano. 

Il Comitato prende atto con rincrescimento dei primi ed 
accoglie i secondi. 

4° Nomina di un Censore in surrogazione del prefato 
marchese Ferreri . 

A tal fine viene proposto ed aecolto con gradimento il prefato 
cav. Vittorio Gibellini. 

5° Presentazione di un Compendio di farmacopea omio - 
patica italiana . 

In seguito ad una deliberazione presa daU’Asserablea nel 1898 
il Presidente partecipa essere omai stampata la Farmacopea 
omiopatica e da lettura della domanda da inoltrare al Governo 
unitamente a detto layoro, affinche venga riconosciuta qual testo 
ufficiale da annettersi alia comune Farmacopea. — I membri del 
Comitato, riconoscendo in tale atto un passo necessario nella via 
ufficiale, quale deve percorrersi da tutte le forme di servizio 
sanitario, approvano la stampa ed incaricano la presidenza di 
sottomettere il lavoro al Governo perchfe voglia riconoscerlo 
quale testo ufficiale nel Regno. 

Esaurito Tordine del giorno viene sciolta l’adunanza. 

Torino, 27 dicembre 1901. 

Il Vice-Segretario II Presidente 

Olivero. Dott. G. Bonino. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


COMITATO DIRETTIYO PER L’ANNO 1902 

Data di nomina 


Presidente Onorario Wenner cav. Emilio. 1888 

« E/fettivo Bonino dott. cav. Giuseppe. 1881 

1* Vice-Presidente Losana dott. Ottavio. 1901 

2° « Liberali dott. Vincenzo. 1888 

1° Censore Moschetti prof. cav. Giuseppe. 1899 

2° « Db Mezzi ing. cav. Cesare. 1892 

3° « Gibellini cav. Vittorio. 1901 

Cassiere Morozzo di Bianze march. Filippo. 1886 

Segretario Bonino dott. Pier Antonio. 1892 

1° Vice-Segretario Olivero Giacomo, farmacista. 1892 

2° •* Dematteis dott. Silvio. 1892 


Elenco dei Soci contribuenti per l’Esercizio 1902 


IBTITtTTO 

Soci Patroni. 

Marangoni cav. Gervasio, Torino. 
Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 

Socio Onorario . 

01iv6 y Gros dott. Angelo, Barcellona. 
Soci Ordinari . 

Arcari Emilio, farmacista, Milano. 
Baldelli dott. Torquato, Firenze. 
Bonino dott. Fulvio, Torino. 

Bonino dott. Giuseppe, Torino. 

i * 


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6 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese. 
Cigliano dott. Tommaso, Napoli. 

Corradi Michele, farmacista, Genova. 

Be Marini dott. Samuele, Genova. 

Deraatteis dott. Silvio, Torino. 

Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova. 

Gaiter dott. Silvio, Genova. 

Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli. 

Held dott. Rodolfo, Roma. 

Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia). 
Ladelci dott. Carlo, Roma. 

Liberali dott. Vincenzo, Roma. 

Lombroso prof. Cesare, Torino. 

Losana dott. Ottavio, Torino. 

Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia). 
Marangoni dott. Luigi, Torino. 

Minali Salvatore, Napoli. 

Moschetti dott. Teodoro, Torino. 

Olivero Giacomo, farmacista, Torino. 
Palumbo dott. Giulio, Napoli. 

Pessarini dott. Bernardino, Milano. 
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli. 
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino. 
Schiapparelli Clemente, Torino. 

Scrivano dott. Mario, Torino. 

Secondari dott. Giuseppe, Roma. 

Spasiano dott. Gennaro, Napoli. 

Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato. 
Viglino dott. Teresio, Napoli. 

Zenoglio dott. Leone, Genova. * 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


OQPBDA Xi~F! UDI TOBIITO 

Socx Patroni . 

Beria di Sale contessa Cristina, Torino. 
Berrone signorina Olimpia, Torino. 

Boetti conte Edoardo, Torino. 

Bono-Margaria Maria, Torino. 

Brozolo (Di) conte Carlo, Torino. 

Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino. 

Caffaratti Luigi, Torino. 

Casalegno Rosa, Torino. 

Celebrini baronessa Maria, Torino. 

Cinzano cav. Enrico, Torino. 

De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino. 
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia. 

Di Planta cav. Adolfo, Torino. 

Ghiglione ved. Giulia. 

Gibellini cav. Vittorio, Torino. 

Luserna di RorA conte Emanuele, Torino. 
Luserna di RorA marchese Maurizio, Torino. 
Margaria cav. Giuseppe, Torino. 

Mazzucchi Michele, Torino. 

Morozzo marchese Filippo, Torino. 

Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino. 
Oddenino don Francesco, Torino. 

Prata fratelli, Torino. 

Riccardi di Netro contessa Augusta, Torino. 
Rovere-Giacca Giovannina, Torino. 

Saracco Eugenio, Torino. 

Talmone Michele, Torino. 

Vergnano Annibale, Torino. 

Verlucca canohico Giovanni, Torino. 

Wenner cav. Emilio, CuorgnA. 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO 


Eseroizio 1901. 

Alieni dal richiamo, lasciamo che il nostro principio s’in- 
filtri tra il popolo per la via piu naturale e piu sicura che & 
quella della persuasione e della iiducia nella medicina dei simili, 
e possiamo con soddisfazione rilevare come questa fiducia vada 
sempre pin atfquistando il nostro dispensario gratuito: sono infatti 
1542 gli individui che vi accorsero durante ii decorso anno 1901. 

Quello che per noi significa bene si e, che gli ammalati dopo 
esperimentati i buoni risultati della nuova cura intrapresa inviano 
altre persone della famiglia, cosicche abbiamo intere e numerose 
famiglie che ormai non ricorrono al medico di beneficenza se 
non quando sono obbligati a letto e per ragioni indipendenti 
dalla loro volonti non possono chiamare il medico omiopatico. 

Se poi invece di tener calcolo del numero di individui che 
frequentarono il dispensario, si dovesse tener calcolo del numero 
delle malattie che si presentano alle nostre cure, la cifra sue- 
sposta sarebbe notevolmente accresciuta, presentandosi sovente, 
durante l’anno, lo stesso individuo successivamente per malattie 
diverse. 

Quanto alle malattie che prevalgono sono e saranno pur 
troppo, per molti anni ancora, quelle originate dalla miseria e 
dalla sua triste coorte: difetto di luce, d’aria e di pane. 

Cosi vediamo la tubercolosi nelle vane sue manifestazioni, ai 
polmoni, alle ossa, alle ghiandole tenere il poco ambito primato ; 
vengono successivamente le cloro-anemiche, in parte future vit- 
time della tubercolosi. Seguono i disturbi gastro-enterici causati 
in massima parte dal lavoro eccessivo a cui inumani padroni sot- 
topongono deboli donne o ragazze, per cui queste devono ripren- 
dere il lavoro, appena hanno finito di sfamarsi. 

Le malattie oculari tengono pure un posto importante aiutate, 
oltreche dalla miseria, dalla ignoranza e mancanza d’igiene 
adatta a organi cosl delicati. Anche la sifilide, specialmente nelle 
sue manifestazioni tardive, ci spinge a riflessioni poco confor- 
tanti, tanto piu se si pensa che, malgrado tutti i nostri sforzi ed 
i nostri consigli, i mali che affliggono ora questa povera umanitd, 
non scemeranno tanto presto ne in intensita ne in quality. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


9 


MALATTIE CURATE NEL 1901 


Malattie eostituzionali ed infettive- 

Pertosse. 

8 

Anemia e clorosi . 


60 

Bronchite acuta. . . . 

47 

Adeniti varie . . . 


36 

- cronica . . . 

55 

Scrofolosi generate. 


24 

Enfisema polmonare . . 

5 

Diabete mellito . . . 


1 

Pneumonite. 

1 

Tabe mesenterica . . 


3 

Pleurite. 

15 

Atrepsia. 


13 

Tubercolosi polmonare 

60 

Marasma senile . 


1 



Influenza. 


2 

Malattie del sistema digerente. 

Erisipela. 


1 

Stomatite. 

11 

Febbri intermittent! . 


3 

Odontalgia. 

15 

Sifilide. 


24 

Flussione dentaria . 

10 

Ulcera venerea . . . 


1 

Angina tonsillare . 

5 

Vespaio. 


1 

Ipertrofia cronica delle 





tonsille. 

4 

Malattie del sistema nervoso. 


Fistola dentaria. . . . 

2 

Nevralgia del trigemino 


4 

Disturbi da dentizione. 

9 

* sciatica . 


20 

Faringite acuta .... 

10 

Tabe dorsale. . . . 


2 

« cronica . . . 

5 

Paresi varie . . . , 


2 

Catarro gastrico acuto 

47 

Emiplegia .... 


3 

* cronico . 

51 

Idrocefalo .... 


3 

Nevrosi dello stomaco . 

7 

Epilessia. 


15 

Cancro dello stomaco . . 

2 

Eclampsia .... 


2 

Catarro intestinale acuto . 

24 

Corea . 


5 

* « cronico 

17 

Emicrania .... 


5 

Costipazione. 

9 

Cefalalgia .... 


16 

Prolasso del retto . . . 

3 

Insonnia . 


2 

Elmintiasi. 

5 

Isterisrao. 


15 

Ittero catarrale .... 

5 

Neurastenia .... 


10 

Calcolosi biliare . . . 

1 

Nevralgie varie . . . 


12 

Cirrosi epatica .... 

1 

Mialgia. 


35 





Malattie dell apparato iro-genitale. 

Malattie dell’apparato respiratorio. 

Nefrite. 

6 

Corizza. 


3 

Rene mobile. 

1 

Epistassi. 


3 

Cistite acuta. 

5 

Ozena . 


9 

* cronica .... 

4 

Polipo nasale . . 


1 

Enuresi infantile . . . 

10 

Broncocele .... 


13 

Gonorrea. 

6 

Laringite acuta. . . 


6 

Varicocele. 

3 

** cronica . . 


4 

Idrocele. 

2 


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10 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Polluzioni-Spermatorrea . 

3 

Malattie dell’orecehio. 


Amenorrea. 

5 

Otite media acuta . 

8 

Dismenorrea. 

12 

* cronica. . . 

4 

Menorragia ..... 

7 

Disecea e paracusia . . 

20 

Metrorragia. 

2 

Cofosi. 

1 

Metrite-endometrite . . 

6 

Malattie del cnore e Ttsi. 


Salpingite-ooforite . . 

9 

Endocardite cronica . . 

18 

Cancro dell’utero . . . 

2 

Nevrosi del cuore . . . 

5 

Fibroma. 

4 

Miocardite. 

2 

Mastite. 

1 

Varici degli arti. . . . 

11 

Scirro della maramella. . 

2 

Emorroidi. 

8 

Disturbi della menopausa . 

26 

Varici ulcerate .... 

6 

« gravidanza. 

8 

Arteriosclerosi .... 

2 

Prolasso delTutero . . . 

Vaginite. 

3 

1 

Malattie delle ossa e artieolarioni. 

Reumatismo articol. acuto 

23 

Malattie degli occhi. 


» » cron. 

34 

Blefarite cigliare e blefaro- 
congiuntivite .... 

56 

Periostite, osteite e osteo- 
mielite. 

18 

Congiuntivite catarrale . 

42 

Coxite. 

7 

» flittenulare. 

34 

Gonartrite. 

16 

« trauraatosa. 

16 

Rachitismo. 

10 

Cheratiti varie .... 

36 

Malattie della pelle. 


Maccbie corneali 

34 

Eczema. 

40 

Leucoma. 

4 

Psoriasi ...... 

1 

Coroidite.. 

1 

Erpete. 

4 

Glaucoma. 

3 

Prurigine. 

1 

Cataratta. 

14 

Orticaria. 

4 

Pterigion. 

1 

Impetigine. 

6 

Xerosis. 

1 

Lichene . 

3 

Orzaiuolo. 

2 

Sicosi. 

5 

Distichiasi. 

12 

Foruncolosi. 

4 

Dacriocistite. 

6 

Lupus . 

2 

Miopia progressiva. . . 

2 

Scabbia. 

6 

Daltonismo. 

1 

Tigna. 

1 

Lesioni violent© dellacornea 

3 

Alopecia. 

1 


Prescrizioni.n. 4530 

Visite fatte a domicilio . , * 60 

Total© ordinazioni. n. 4590 


Dott. G. Bonino. 

* G. V. Rabajou. 
« T. Moschetti. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


11 


UN RIMEDIO DA STUDIARE 


Non per suscitar maraviglia ma per chiamare l'attenzione 
dei colleghi sovra Tapplicazione di un rimedio finora pochissimo 
usitato ed in casi gravissimi come nel seguente credo conveniente 
di riferire la fattispecie morbosa che segue. 

C. A., d’anni 54, alto di statura e di forme proporzionate, 
fa masicante militare, indi pompiere ed ora in servizio privato. 
Fu mai sempre fumatore ostinato e bevitore discreto ; fornito di 
appetito formidabile se non difficile; porta'sul suo ambito parecchi 
nei, che rivelano in lui il miasma sicotico hahnemanniano. Non 
ebbe per l'addietro rilevanti malattie; ma da otto anni all’incirca 
incomincib a provare difficoltA digestiva con rutti copiosi acidi, 
aiche andava riparando con pertinace uso di bicarbonato di soda. 
Da alcuni mesi facendosi sempre piii difficile la digestione e dolo- 
roso lo stomaco aggiungeva al bicarbonato suliodato qualche 
bicchierino di Fernet , persistendo sempre a ridurre il tabacco 
in fumo. Avvenne inline, quanto era inevitabile, che acutizzan- 
dosi il male mi fece chiamare, accusando dolori moltiformi ali’epi- 
gastrio, diffusi al fegato ed alia colonna vertebrale con vomiti 
dapprima mucosi, Aland, copiosi, or acidi, or amari, nonche 
intolleranza del cibo, tranne il latte freddo; alvo chiuso. Arse¬ 
nicum , Capsicum sollevarono in pochi giorni le sofferenze, ma 
non impedirono che dopo due settimane insorgessero di nuovo 
piu intense con vomito copiosissimo di sangue ridotto a posatura 
di caffd e segulto da scariche alvine della stessa natura con abbon- 
dante muco. L’esame ripetuto locale rivelava una sede pih inten- 
samente dolente al cardias e piuttosto a sinistra, e profondamente 
un tessuto resistente ma non un tumore deciso. — Trattavasi di 
ulcera rotonda o di neoplasma canceroso al cardias ed alia parete 
posteriore gastrica? Deponevano per la prima la copia del sangue 
emesso, il risveglio dei dolori dopo il cibo, finche questo non era 
reietto; militavano per il secondo la sede, la diffusions dei dolore 
in alto tra le scapole, l’abuso del tabacco, l*et&, il sesso ed il 
senso speciale di disfagia in corrispondenza del cardias, per 
cui i cibi sembravano rattenuti da una valvola che a volte quasi 
ritmiche ne permettesse parziale passaggio. — Il colorito pai- 


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12 


I/0M10PATIA IN IT ALU 


lido, cereo sopravvenuto dopo pochi giorni poteva ascriversi ad 
entrambe le affezioni. — NelTuna e nelTaltra ipotesi non era da 
dissimularsi la gravita del male e della prognosi. — Phosphorus 
parve indicato dalla tolleranza momentanea del cibo liquido e 
freddo; Kali bichvomicum dalTemissione di muco filamentoso e dal 
dolore locale; essi recarono sollievo si ma non durevole; Carbo 
vegelabilis e quindi Carbo animalis produssero inline TefiFetto 
anzitutto di sopprimere il vomito del sangue, che si restrinse 
all’emissione per Talvo, indi ricondussero uno stato tollerabile 
per se e per cibi semplici e semifluidi. — Questo trattamento 
duro circa un mese con comune soddisfazione, finche, commesso 
un errore dietetico ed un’infrazione al divieto del tabacco, Tam- 
malato venne ripreso da intensi dolori, trafiggenti, cocenti, da 
vomito or piu raro or piii frequente di muco e sangue ridotto a 
forma di crusca nera, con eiezioni pure rauco-sanguigne. — Per 
lo spazio di quindici giorni si lotto con varia sorte mediante 
Carbo animalis , Phosphorus , Arsenicum; ma intanto lo stato 
non accennava a risoluzione efficace, quando, consultando il Reper - 
torio dellEnciclopedia di Allen, la mia attenzione cadde sopra 
un rimedio non mai usato, voglio dire sopra Acidum Salicylicum. 
Scorrendo Tabbozzo di patogenesi riferito nel testo trovai tanto 
da giustificare almeno un esperimento con siffatto farmaco. Infatti 
noi vi leggiamo fra altri i sintomi seguenti: 

<* Bruciore nella bocca ed alia regions epigastrica. Soluzioni 

* piii concentrate dell’l : 1000 sono corrosive delle mucose e pel 
« momento le rendono scolorite — bruciore nella gola, faringite 

emorragica con disfagia — rossezza, gonfiezza ed ulcerazioni 
« piccole alia parete posteriore delle fauci, indi eliminazione di 
« piccoli grumi di materia caseosa fetida con piccole tracce san- 

* guigne — vomiti frequenti — erosioni nello stomaco e negli 
« intestini — ecchimosi ed ulcerazioni nello stomaco — bruciore 
« alia regions epigastrica 

Feci tosto preparare la 4 a trit. D. e ne somministrai circa 
25 centigrammi ogni 4 ore durante due giorni, indi ogni 6 ore 
per un mese e da quindici giorni tre dosi nelle 24 ore prima del 
cibo. — Chi lo crederebbe ? dopo la prima dose cessarono i vomiti, 
che non si sono piu riprodotti in questi due mesi scorsi; scema- 
rono grandemente e progressivamente i dolori airepigastrio ove 
riscontrasi solo un indolimento alia forte pressione; cessarono i 
rutti acidi, le eiezioni mucose e Tammalato ridotto ad uno stato 


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L» J 0M10PATIA IN ITALIA 


13 


compassionevole durante il primo periodo riacquisto quattro chi- 
lograrami io peso nello spazio di trenta giorni. — E uopo pero 
aggiungere che il regime fu ridotto a latte e uova in crescent© 
quantita e da parecchi giorni sono aggiunte le minestre e piccole 
quantita di came. 

Ho troppa esperienza della vicende mediche per intonare una 
osanna anzi tempo; in ogni modo esorto caldamente i colleghi a 
voler in casi analoghi esperire detto riraedio e precisarne l’indi- 
cazione tenendo sott’occhio i beneficati per lungo tempo al fine 
di stabilire l’azione temporanea o definitiva dell’acido salicilico 
ossia ortossibenzoico che il Piria ottenne dapprima dalla salicina, 
ma che ora si prepara per sintesi facendo reagire l’acido carbo- 
nico sul fenato di soda. — E logico il credere che un bel giorno 
saranno pur anco meglio studiate ed adoperate la Spirea a foglie 
d’olmo o la Gualteria distesa, contenenti nei loro sughi il salicilato 
di metile. Le patogenesie di queste due piante accennano appunto 
ad affezioni acute deiresofago e dello stomaco. Non sono mai 
guperflue le risorse nei casi cosi martorianti e ribelli nel medico 
ministero. 

Bonino. 


BACCELLI E L’ OMIOPATIA 


I principf della dottrina omiopatica sono strenuamente pro- 
clamati dall’illustre clinico Baccelli e per il momento Ministro 
d’Agricoltura del Regno d’ltalia, essendoche sempre a proposito 
del metodo di cura da lui proposto nell’afta epizootica egli diramo 
la seguente circolare: 

• Io non ho fatto del raio metodo una privativa ne una spe- 
culazione, e sento che male provvederei alia sua diffusion© ed 
alia difesa di esso contro il giudizio critico di tutti gli studiosi, 
qualora potesse sembrare posto sotto la tutela deir&ltissimo 
afficio politico da me in questo momento coperto. 

« Liberty dunque a tutti di sperimentarlo e di giudicarlo con 
la serenitA e la gincerita della ricerca scientifica, la quale deve 
trarre i propri responsi soltanto dalla evidenza dei fatti e liberti 


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14 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


pure di ripudiarlo a priori a coloro che rinunciano a fondare la 
propria convinzione sugli ammaestramenti che solo dai fatti 
derivano. 

* Presso di me esiste oramai quasi un centinaio di relazioni 
sopra piii che 2000 casi di afta, fra lievi, gravi e gravissimi, 
curati col mio metodo, le quali relazioni ho gi& messo e mettero 
sempre a disposizione di ogni persona onestamente amante del 
vero, e faro pubblicare integralmente fra pochi giorni a van- 
taggio di tutti coloro che vogliano prenderne conoscenza senza 
preconcetti di qualsiasi natura e senza antipatie politiche. 

* Da queste relazioni, a molte delle quali sono annesse anche 
le storie cliniche dei bovini malati, risulta indubbiamente che le 
iniezioni endovenose di sublimato corrosivo sono capaci di far 
abortire la malattia se applicate all’inizio di questa, di far cadere 
la febbre rapidamente, di affrettare la guarigione delle lesioni 
locali e di impedire la comparsa di nuove afte, di conservare le 
forze degli animali, di evitare il dimagramento e la perdita del 
latte, del lavoro, ecc.; in una parola, di far guarire la malattia 
abbreviandone la durata, risparmiandone i postumi disastrosi, e 
di servire per cio anche come mezzo igienico, profilattico, estin- 
guendo in sito i focolai del morbo. 

«* Di fronte a queste migliaia di casi felicemente curati, stanno 
vaghe affermazioni di qualche insuccesso, non confortate dalle 
storie cliniche, ne da relazioni tecniche particolareggiate e pre¬ 
cise, su cui lo scienziato possa giudicare quanta parte delTinsuc- 
cesso debba attribuirsi al metodo, quanta alle circoStanze nolle 
quali e stato applicato, quanta infine agli errori od agli eccessi 
temerari di taluni sperimentatori. 

* Senza la esatta conoscenza di simili condizioni nessuno stu- 
dioso onesto potrebbe infirmare la bontA di un metodo terapeu- 
tico* che 6 suffragato da migliaia di osservazioni favorevoli, 
precise ed inconfutabili. 

* A questa stregua i sali di chinino ed il siero antidifterico 
non si dovrebbero considerare quali specifici sovrani della malaria 
e della difterite solo perch& anche oggi, ad onta della loro som- 
ministrazione, non pochi individui muoiono dell’una e dell'altra 
malattia, e con la stessa ragione si dovrebbe dichiarare il mer- 
curio nocivo nella cura della sifllide quando per imperizia o tras- 
curanza del medico qualche malato abbia avuto fenomeni di 
mercurialismo piu o meno accentuati, od anche ne sia morto. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


15 


« La scienza invece ci dice che ogni rimedio ha una sfera di 
azione definita, al di 14 della quale agisce o puo agire come veleno; 
che l’efficacia di un rimedio qualunque e legata strettamente e 
dipende dal tempo di somministrazione, dalla dose, dalla gravity 
della malattia, dalle complicanze o concomitanze di questa, e da 
tante altre condizioni che il medico pratico, esperto, saggio e 
prudente deve saper valutare caso per caso per attribuire ad 
ognuno di quest! fattori il valore che merita e per regolarsi in 
conseguenza. 

« Tanto se si voglia considerare il dato stacistico fondato sul 
fatto ultimo che e l’esito della cura, come se si prendano in esame 
le modaliti e gli elementi concomitanti che possono aver contri- 
buito a determinarlo, I’esperienza fattane ha dimostrato piena- 
mente che il metodo da me proposto 4 fino ad oggi il sovrano 
rimedio dell’afta epizootica. 

« Per cio, mentre in ogni parte d’ltalia e dell’estero scien- 
ziati e professionisti scrupolosi e disinteressati studiano e speri- 
mentano giornalmente le iniezioni endovenose di sublimato 
corrosivo nella cura dell’afta, ho la certezza che i nuovi risultati 
ne confermeranno sempre piu la bonta e l’efficacia. 

* E nutro pure fiducia che le persone oneste e capaci, nelle 
quali la rettitudine dei giudizi scientifici non puo essere traviata 
da quisquiglie o da passioni politiche o da altri motivi, non son- 
tiranno il bisogno di un esperimento di Stato per giudicarlo, ma 
attingendo migliore e piu piena convinzione dagli esperimenti di 
liberi studiosi, e che quindi si stringeranno insieme disinteressa- 
tamente a difesa del vero *•. 

Orbene da oltre un secolo la scuola omiopatica tiene lo stesso 
linguaggio ; non solo concesse la libertA, ma invito mai sempre 
e caldamente i medici di sperimentare l’omiopatia con tutti gli 
elementi della ricerca scientifica, deducendo il corollario dall’evi- 
denza dei fatti, e non ripudiare a priori un metodo di cura che 
urta in parte colie teorie mediche vigenti, ma s’impone a chi lo 
studia sul serio. Se il Consiglio Superiore di Saniti avesse 
nel 1879 seguito il consiglio dell’odierno principe della scienza 
medica non sarebbe sceso a dichiarare che l’omiopatia e quasi la 
negazione delle scienze positive. 

Lasciando in un canto quel magnifico quasi come se le scienze 
positive ammettessero quella restrizione, diremo solo che tutte le 


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16 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


scienze mediche dette positive formano il corredo della medicina 
omiopatica quanto di quella non tale ed i medici titolari profes- 
santi l’omiopatia non si spogliano di quanto appresero negli studi 
universitari. L’omiopatia, come molto pin anziana del metodo 
teste indicato per la cura aftosa, non hacentinaia, ma milioni di 
relazioni di guarigioni ottenute col principio dei si mil i, e benchfc 
il negarle a’ giorni nostri non approdi ad on giudizio troppo 
favorevole alToppugnatore, si trova pero sempre piu comedo il 
seguire l’andazzo comune perche espone a nessuna difficolta pro- 
fessionale. 1 molti Ospedali omiopatici e gli Istituti policlinici 
sono bensi accessibili a tutti coloro, cui talenti verificare i risul- 
tati ottenuti, ma'e molto piu comodo Tastenersene e proseguire 
per la gran via, rifiutando a pi'iori I’ignoto. 

Ha perfettamente ragione Baccelli di pretendere che gli insuc- 
cessi sieno riferiti con tutti i dati particolari per saper alTuopo 
attribuirli non al metodo proposto ma agli errori di applicazione. 
Cosi accadde pure in origine all’Omiopatia, allora quando taluni 
pressoche ignari della materia medica o con mezzi non confessa- 
bili eseguirono dei cosidetti esperimenti, a ragione pero ed a loro 
tempo smascherati. 

Se il Baccelli chiama specific! sovrani il chinino, il siero anti- 
difterico ed il mercurio rispettivamente nella malaria, difterite 
e sifilide non li dice assoluti perche alcuni casi vi sono ribelli. 
In omiopatia dicesi piu propriaroente specifico quel rimedio 
che risponde al pid completo quadro sintomatico simile; ma in 
ogni caso giova chiarire che neanco la scuola ufficiale araraette 
oggigiorno specifici assoluti per una data entiti nosografica. 

Aggiungasi qui, che detta scuola non puo piu negare al chi¬ 
nino una facoltA febbrigena, al mercurio quella di produrre feno- 
meni morbosi da confondersi con dati sintomi della sifilide, non 
puo contestare che il siero antidifterico non &ia una diluzione 
molto attenuata od omiopatica della difterite stessa, modificata 
in parte attraverso un animale eterogeneo. Sentenze d’oro sono 
poi quelle: * che la scienza ci dice, ecc. E che altra cosa pre- 
dico mai sempre la dottrina omiopatica asserendo che il rimedio 
diventa veleno e questo ritorna quello secondo la dose che si 
adopera? Vuol dire adunque che additando l’omiopatia quale 
arsenale di veleni nei tempi addietro era come sarebbe ora una 
calunnia. Fortuna che questa calunniaera neutralizzata dall’altra 
egualmente fondata fandonia essere i rimedi omiopatici de9tituiti 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


17 


di ogni azione medicinale per Tesiguita delie dosi, le quali sono 
ora post© a contributo dalla sieroterapia. Vale un Peru il con- 
8ig)io dato al medico di valutare caso per caso di malatiia, 
affinche possa chiamarsi pratico, esperto, saggio e prudente, 
perocchi e9so consiglio collima perfettamente col principio del- 
l’individualizzazione proclamato dall’Omiopatia. Quindi, a parte 
la modestia, il medico seguace di Hahnemann diventa ipso facto, 
per dichiarazione del sommo clinico, insignito delle accennate 
prerogative. E cosi sia pure. 

Bonino. 


CENNI NECROLOGICI 


Ed anche neirodierno numero della nostra effemeride dob- 
biamo coll’amarezza nell’animo registrar© la scesa nella tomba di 
due care e simpatiche figure del nostro Istituto. 

OMATI GIUSEPPE 

Farmaclsta In Milano. 

Nato in Lodi nel 1839, Giuseppe Omati frequentava il corso 
universitario di farmacia lorquando, scoppiata la guerra d’indi- 
pendenza, venne ad arruolarsi nell’esercito regolare prestando 
servizio negli Ospedali militari che poscia abbandonava per com- 
pletare i auoi studi. Fu dappriraa farmacista in Lodi indi a 
Milano, ove teneva officina mista, finche nel 1875 si dedico e 
restrinse il suo esercizio alia sola Oraiopatia. In pari tempo fu 
socio fondatore e zelante della SocieU lombarda di mutuo soc- 
corso, in seno alia quale era altamente apprezzato. Ne sia prova 
il commovente elogio funebre che un membro da essa delegato 
less© sul tumulo del povero estinto. Circostanza poi per noi, col* 
leghi in Hahnemann, da ricordare e quellache appunto nella sua 
farmacia convenne per la prima volta il 23 agosto 1881 un nucleo 
di medici omiopatici per gettare le basi dell’Istituto omiopatico 
italiano del quale egli fu socio fondatore ed ordinario flnchi una 
oomplicata e ribelle malattia lo trasse alia tomba il 16 dicembre 
ora scorso. 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


All'opposto di quanto accade ogni giorno, egli appartenne 
alia schiera di quegli uomini per cui crescono l’afifetto e la 
stirna quanto maggiormente si studiano da vicino. £ per vero chi 
non ricorda quella bonaria figura franca e leale? Chi non ap- 
prezz6 la sua esattezza scrupolosa neiradempimento dell’arte sua, 
frutto di onestA e di non comune coltura nei diversi rami della 
scienza farmaceutica e segnatamente nella chimica e nella bota¬ 
nies? Quindi bene aragione ei godeva di somma fiducia presso la 
sua eletta clientela, e l’lstituto omiopatico gli affidava la colia- 
borazione per preparare gli elementi di una Farmacopea omio- 
patica italiana. Ne potremmo chiudere queste parole con migliore 
elogio, che augurando al successors farmacista omiopatico 
sig. Aicari la continuazione dei principii e delle norme onde fu 
continuamente inspirato il nostro Omati a cui in nome di tutto 
l’lstituto mando l’estremo addio. 

Bonino. 


ALFONSO MONTI 

Quanto e penoso il dovere di ricordare pubblicamente un caro 
amico estinto, al quale una lunga serie d’anni vi ha legato con 
Tamicizia e colla colleganza pig intima ed affettuosa ! Ed oggi 
ancora un tale dovere mi grava l’animo dicendo quest’ultimo 
addio al carissimo collega e consocio nostro, dottore commenda- 
tore Alfonso Monti, deceduto nella sua nativa Bologna, il 
giorno 17 dello scorso febbraio. 

L’annunzio della sua morte ci pervenne dal giornale bolo- 
gnese La Patria , cortesemente inviatoci da cari amici di Fer¬ 
rara, avendo il dottor Monti, nelle estreme sue volontA, espresso 
il desiderioche nessuna speciale partecipazione venisse data della 
sua morte. E tale suo desiderio fu, probabilmente, l’ultima deli¬ 
cate manifestazione di una fra le altissime sue virtu, la modestia. 
Non so trattenermi dal ricordare, a questo proposito, un piccolo 
incidents toccato a me, e che oggi, piu che mai, viene a riaffer- 
mare il concetto che tutti gli amici del dottor Monti ebbero del 
modestissimo suo carattere. Molti anni fa trovandomi casual- 
men te a Bologna, ho voluto ricercare il carissimo collega per 
stringergli la mano. Vagamente ricordando il suo indirizzo che 
mi pareva in via Santo Stefano, 14 mi recai; ma non mi venne 


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L’OMJOPATIA IN ITALIA 


19 


dato, nella lunghissima strada, di rintracciarvi la sua dimora. 
Pensando che la caratteristica del medico omiopatico, purtroppo 
non molto frequente, sarebbe stata sufficiente per designare il 
dottor Monti che io cercavo, essendomi stato detto che altri me- 
dici dello stesso casato erano in Bologna, mi diressi agli uffici 
centrali delle Poste, chiedendo il preciso recapito dell’amico mio. 
Lei chiede del signor cavaliere Monti; del commendatore Monti, 
altri soggiunse, del direttore delle Cliniche dell’Ospedale di 
Sant’Orsola, e direttore del Ricovero di Mendicity, presidente 
del Comitato di Carita? No, no, risposi io; il dottor Monti, Al¬ 
fonso Monti, che io cerco e semplicemente un bravo medico omio¬ 
patico. Non potevo convincermi che il modesto, cortese, affabile 
collega col quale, in occasione dei nostri congressi d’Omiopatia 
m’ero trovato, passando insieme delle liete ma brevi giornate, 
fosse realmente il dottor Monti che era, in Bologna, tante cose! 
E credo, per quella volta, di aver rinunziato a vederlo ! 

Ricordo ancora, poiche l’intimo sentimento di compiacenza 
che si prova quando alcuno dice cortese elogio di persona arnica 
& logico ed universale, ricordo la soddisfazione da me provata 
quando di lui, del Monti, udii a parlarmi da quella illustrazione 
della Chirurgia italiana che e il professore Novaro. Quando, 
cedendo all’acclamazione della Facolta medica genovese, lascib 
la Clinica di Sant’Orsola per quella di Pammatone, egli dovette 
subire i pi ix amari disinganni in compenso della sua accondiscen- 
denza. Urti scortesi per parte dell’Amministrazione e della Dire- 
zione. dell'Ospedale e delle Cliniche, dinieghi ostinati ed ingiusti 
alle domande da lui fatte per mettere gli ambienti clinici in 
quelle condizioni volute dalle esigenze non solamente scientifiche 
ma persino umanitarie. In tali condizioni di cose l’animo suo 
esasperato stava per consigliargli l’abbandono di Genova, e, fra 
i tanti, io pure, ultiraorper meriti fra i suoi compagni del S. Gio¬ 
vanni di Torino, ma sempre fra i primi per affettuosa ed intima 
amicizia, ho concorso ad infondergli pazienza e speranza. Fu in 
tali circostanze che il prof. Novaro, pure ignorando che per col- 
leganza di principii omiopatici, io fossi amico del dottor Monti, 
egli mi disse che gli attuali, disastrosi contrasti gli tornavano 
maggiormente penosi, confrontando cio chetrovava a Genova con 
quanto aveva lasciato a Bologna, dove un Direttore che era il 
tipo della piu squisita bonta e cortesia, univa, ad ogni preveg- 
genza e sollecitudine amministrativa, l’affabilitd la pift premurosa 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


e cordiale per i poveri inferrai che egli giornalmente visitava o 
per proprio impulse di pietd, o coi direttori delle Cliniche, ed era 
del Monti che cosi mi parlava il prof. Novaro. 

Povero amico nostro! Quante volte nell’animo tuo mite e gen¬ 
tile ti sari passato il tacito desiderio di poter aggiungere l’attri- 
buto « omiopatico * all’intestazione di quelle opere ospedaliere 
riunite, delle quali, a titolo onorario, eri il Direttore teCnico ed 
amministrativo! — Il nostro Istituto Omiopatico Italiano, del 
quale fu socio fondatore, e membro diligentissimo, perde nel 
dottor Monti un carissimo collaboratore. Noi rivolgiamo caldo 
augurio ad alcuno, e fosse pure a tutti fra i colleghi bolognesi 
che lo hanno amato e stimato, di raccoglierne la preziosa ereditA 
scientiflca. Nella dotta Bologna, dove il Placci ed il Monti hanno 
lasciato non dubbie traccie del bene che pu6 fare la medicina 
hahnemanniana, non d possibile che [qualche giovane medico, 
amante del vero anche se non trasmessogli dalle Cattedre Ita- 
liane, non cerchi di colmare il vuoto doloroso lasciato dal com- 
pianto nostro collega; e noi sin d’ora, associando il rimpianto 
dell’antico amico, coi voti che formiamo pel giovane che acqui- 
steremo, lo accertiamo che verrA da noi accolto con tutta l’af- 
fettuosasimpatiadi legionari che hanno l’altissimo ideaie in cuore 
della veriti, del bene e del progresso scientifico. 

Riportiamo qui l’accurato cenno necrologico che leggemmo 
nella Patria di Bologna: 

• Fino al principio dello scorso anno, fino al giorno, cioe, in 
cui il male non lo costrinse in casa, si vedeva per via la tigura 
di Alfonso Monti, bianca ed austera, un po’ militare quasi, m& 
raddolcita da un sorriso bonario ; svelta e diritta, non ostante i 
settantasette anni; distinta e irreprensibile sempre neli’abito nero 
ed attillato. Egli andava per qualcuno dei numerosi uffici, che r 
non ostante la grave eta, ancora ricopriva e disimpegnava con 
l’ardore e la passione di un giovanotto. Era una fra le pi& anti che 
e belle figure della vita bolognese e fra le piu simpatiche perso¬ 
nality della democrazia: una energia forte e buona, un carattere, 
un vero ed inflessibile carattere di galantuomo e di gentiluomo. 

* Nacque in Bologna nel 1824 e qui si laureo medico nel 1848 
dedicandosi alia Omiopatia che esercito con intelletto e passione* 
Nel 1855, quando scoppio la terribile epidemia colerica, dette 
prova del suo spirito animoso portando l’opera indefessa in pro 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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dei colpiti dal morbo micidiale, cui spesso provvedeva del proprio 
perflno i medicamenti e le cose piu necessarie. 

* In quella occasione l’avvocato Enrico Fame, riconoscente 
al Monti, che aveva dato il sapere ed il cuore per la guarigione, 
felicemente ottenuta, delle due sue figliuole, pubblico, dedican- 
dolo al suo medico, il romanzo Teresina Rodi e tin medico 
omiopatico. 

* Il dovere era e fu sempre la religione di Alfonso Monti, e 
come per la scienza egli seppe farlo per la patria. Cosi nel 1859 
corre ad arruolarsi volontario nel reggimento cavalleria Salvzzo , 
nella divisione del generate Cucchiari. Nel 1860 vestl la divisa 
deli’ufficiale della guardia nazionale, nell’arma di cavalleria. 

« Le benemerenze acquistate gli valsero la croce di cavaliere 
dei Santi Maurizio e Lazzaro. 

«* Tomato all’esercizio della sua professione e salito sempre 
piti alto nella estimazione dei cittadini per la rettitudine non mai 
smentita e per il forte e libero intelletto, nel 1866 fu eletto con- 
sigliere comunale, poi assessore, indi membro della Commissione 
municipale di sanity, il quale ultimo ufficio occupo fino al 1899. 

« Da quell’epoca si moltiplicarono le pubbliche cariche cui 
assurse: nel 1867 fu eletto vice-presidente della Deputazione dei 
pubblici spettacoli e presidente di una Society di Tiro a segno che 
egli aveva fondata, prima ancora che questa istituzione diventasse 
nazionale ; nel 1868 presidente della Society Artigiana, poi pre¬ 
sidente della Lega per l’istruzione del popolo, presidente delle 
pattuglie cittadine, direttore del Ricovero di Mendicity (1883-1897), 
direttore del Lazzaretto pei vaiuolosi e colerosi, presidente del 
Comitato di Cariti cittadina. 

* Lo spirito generoso del Monti tendeva a tutto ci6 che fosse 
nmanitario e civile onde egli fu tratto col pifi grande trasporto 
verso la istituzione della Croce Rossa di cui fu uno dei pih entu- 
siastici propugnatori ottenendovi il grado di tenente colonnello 
ispettore medico. 

«• Era vice-presidente e delegate al materiale del sottoco- 
raitato regionale di Bologna. 

* L’opera prestata per detta istituzione gli valse, nel 1893, 
la croce di cavaliere della Corona d’ltalia, nel 1897 la medaglia 
d’argento decretata ai benemeriti della Croce Rossa, e nel 1899 
la commenda della Corona d’ltalia di motn proprio del Re. 


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L OMIUPATIA IN ITALIA 


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« Ma Tamministrazione che particolarmente il Monti predi- 
lesse e a cui diede, specialmente in questi ultimi anni, la maggior 
sua attivitd, fa la spedaliera. Fu in questa, e quale preposto 
all f ufficio delle amministrazioni, sh’egli si conquisto una specie 
di popolaritd simpatica per lo spirito di giustizia con cui proce- 
deva, sapendo sernpre opportunamente discernere da caso a caso. 

« Come direttore della Clinica di Sant’Orsola ebbe alto ed 
attuo il concetto dell'ordine e della disciplina, e comprese sempre 
le necessita dell’istituto con spirito di modernity, facendo tutto 
quanto stava in lui per provvedervi. Per cio era caro ai medici 
come a tutti. 

* E alio spedale volse flno airultimo le sue cure, an che 
quando non poteva piii recarsi al suo ufficio ; e continuo a flr- 
marne le pratiche che gli recava ogni sera a casa il suo fido ed 
ottimo deputato dell’amministrazione signor Giuseppe Ballarini, 
fino a quando la paresi che lo aveva colpito al lato destro non 
gli tolse il movimento della mano... 

« Soltanto il male lento ed insidioso ha potuto fiaccare quella 
fibra di acciaio e renders immote le energie profuse durante la 
lunga vita per il bene degli altri. 

« E morto da forte, come yisse, circondato di piet&, diamore 
e di rimpianto ». 

Nel n. 50 dello stesso giornale un lungo e diffuso articolo 
descrive i funerali solenni ai quali tutta Bologna ha partecipato, 
dalle Autoriti Governative alle Provinciali, Comunali ed Acca- 
demiche, rappresentanze cittadine e nazionali di Society ed Isti- 
tuti di beneficenza, rappresentanze militari, artigiane, della 
Croce Rossa, e cento altre che vollero dare Testrema dimostra- 
zione d’affetto e di stima generale all 'uomo buono , al cittadino 
integro amante della patria, che ha dato tutta la sua gagliarda 
attivith al bene altrui. 

Fagiani. 




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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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NOTIZIE 


Leggesi nella Neue Zurcher Zeitung del 19 dicembre p. p., 
che la sig.* Merian Iselin, deceduta il giorno 15 stesso mese, lego 
alia Society di beneficenza dl Basilea la cospicua somma di 
L. 700.000 per fondare un Ospedale oraiopatico in detta cittA e 
raise inoltre a libera disposizione della Society predetta L. 100.000, 
senza contare altre L. 175.000 destinate a parecchie opere di 
beneficenza pubblica. 

Nel vecchio Continente la libera Elvezia primeggia adunque 
finora per le alte liberality a favore della raedicina positiva dei 
siraili I 

» 

# « 

Un nuovo periodico dedicato alia difesa e propagazione della 
nostra dottrina e comparso mensilmente a Barcellona, vogliamo 
dire la Revista homeopatica Catalana. I redattori rispondono del 
buon successo e noi le mandiamo il fraterno saluto. 

» 

# * 

Il redattore d e\YAllgemeine homdopatische Zeitung e poeta 
costante della Society omiopatica tedesca, dottore Mossa, inizio 
la pubblicazione del giornale pel corrente anno coi seguenti versi, 
che liberamente traduciamo : 

A chi meco prest6 l’opra preziosa 
ed indefessa pel giornale avito; 
a chi vi lesse ognor l’arida prosa 
dell’arte e della scienza al dolce invito 
mando un saluto e grazie calorose. 

Rechi Tanno novel conforti e rose. 

B. 


Stamperia dell’Unione Tip.-Editrice Torinese. 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIAN A 


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Aristoloohia clematitis — Aristolochia - Aristolochiacee. 

P. ad . Tutta la pianta in fioritura eccetto la radice. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Aristolochia Milhomens 

Aristolochia grandiflora del Brasile - Aristolochiacee. 

P. ad. Radice e fiori freschi. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Aristolochia serpentaria 

Aristolochia o serpentaria della Virginia. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Arnica montana — Arnica - Composte. 

P . ad. Tutta la pianta e specialmente la radice, nella fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1 per uso interno; l a diluzione 
alcoolidrata. 

Tintura per uso esterno ; a vece di due parti in peso d’alcool 
se ne adoperano sei. 

L’olio d’arnica si prepara colla stessa pianta contusa; a due 
parti di questa si aggiunge una parte di alcool, si lascia macerare 
per alcune ore, indi si aggiungono 40 parti d’olio d'olive, si porta 
a bagno maria agitando la massa, finch^ sia evaporato Talcool: 
poscia si sottomette a pressione ed infine si flltra l’olio. 

Taffeta d'arnica. — Si prendono 4 parti d’ittiocolla fina- 
mente tagliuzzata,che si sciolgono in bastevole quantitAdi acqua 
bollente. Filtrata questa soluzione e ridotta ad un sedicesimo del 
suo peso si unisce ad un infuso caldo di radice d’arnica nella pro- 
porzione di 1 : 24. Tre quarti di questa miscela sono distesi su 
flnissima tela di seta. Il rimanente quarto si unisce a tre parti di 
tintura d’arnica per uso esterno e serve per formare gli strati 
piu superficiali del taffeta (metodo Griiner). 

Arsenicum album 

(comunemente sotto il nome di Metallnm album) 

Acido arsenioso - Metallo bianco. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione idralcoolica. 

Una parte di acido arsenioso vitreo si fa, mediante ebullizione, 
sciogliere in 80 p. d’acqua distillata. Alla soluzione, filtrata, 
aggiungasi tanta acqua distillata per raggiungere 90 p. in peso, 

3 — Farmac. Omiopat. ItaU 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


al che si uniscono ancora 10 p. di alcool rettificato. Questo pre- 
parato rappresenta la seconda attenuazione decimate ancorche si 
segni come tintura 6 . 

Arsenioum hydrogenisatum — Arsenico idrogenato. 

Gas. 

Prep. Soluzione nell’acqua distillata gelida; l a diluz. alcool- 
idrata. 

Arsenioum jodatum (o metallum jodatum) — Ioduro d’arsenico. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; 

b) Soluzione: Ioduro d’arsenio . . p. 1 

Alcool.*89 

Etere."10 

100 

Tale soluzione segnata 6 e realmente la 2® diluzione decimale. 
Le successive diluzioni si fanno con alcool. 

Arsenioum metallicum — Arsenico metalloide. 

Prep . Triturazione. 

Arsenicum sulphuratum flavum 

Orpimento - Arsenico citrino. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Arsenicum sulphuratum rubrum 

Bisolfuro d’arsenio - Realgar. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Artemisia Abrotanum. V. Abrotanum. 

Artemisia Absynthium. V. Absynthium. 
Artemisia contra. V. Cina. 

Artemisia vulgaris — Artemisia volgare - Composte. 

JP. ad. Rizoma recente, raccolto in tempo secco; pulito ma 
non lavato. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Arum dracunculus — Aro Serpone - Aroidee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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Arum italicum — Aro italico - Aroidee. 

P. ad . Rizoma in primavera. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Arum maculatum — Aro macchiato - Aroidee. 

Come il precedents. 

Arum triphyllum — Aro triOIlo - Aroidee. 

Come il precedente. 

Arundo mauritanica — Cannizzola - Grarainacee. 

P. ad. I germogli recenti del rizoma. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asa foetida — Assa fetida - Ombrellifere. 

P. ad. Gomma resina. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Asarum oanadense — Asaro canadense - Aristolochiee. 

P. ad. Radice fresca prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asarum europaeum — Asaro europeo - Aristolochiee. 

P. ad. Radice fresca prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asclepias oarassavioa — Asclepiade di Carassao - Asclepiadee. 
P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asclepias gigantea. V. Calotropis gigantea. 

Asclepias incarnata — Asclepiade carnicina. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asclepias siryaca seu cornuti 

Asclepiade di Siria - Asclepiadee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asclepias tuberosa seu decumbens — Asclepiade inclinata. 
Come la precedente. 

Asclepias vincetoxicum — Asclepiade vincetossico. 

P. ad. Radice e foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Asimina triloba — Asimina di tre lobi. 

P. ad. Serai maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Asparagus officinalis — Asparago officinale — Gigliacee. 

P. ad . Nuovi turioni. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asperula odorata — Asperula odorosa - Rubiacee. 

P. ad. Tutta la pianta prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Asterias rubens — Stella di mare - Asteridee. 

P. ad. Tutto 1’animale preso vivo. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Athamanta oreoselinum 
Peucedano oreoselino - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluzione alcoolidrata. 
Atriplex chenopodium. V. Chenopodium. 

Atropinum — Atropina. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica secondo il § 2. 

Atropinum sulphuricum — Solfato d’atropina. 
Prodotto chimico. 

Prep. Come il precedente. 

Aurum foliatum seu metallicum — Oro. 
Hahnemann servivasi dell’oro in fogli della maggiore purezza. 
A1 presente econvenuto di ottenerlo per precipitazione dalcloruro 
mediante una soluzione di solfato di ferro. 

Prep. Triturazione. 

Aurum jodatum — Protoioduro d’oro. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Aurum muriaticum — Cloruro d’oro. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione, di poca stability b) Tintura secondo 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Aurum natro-muriatioum — Cloruro d’oro sodico. 
Prodotto chimico. 

Prep. a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluz. alcool- 
idrata. Preparato di poca stability. 

Aurum sulphuratum Solfuro d’oro. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Avena sativa — Avena - Graminacee. 

P. ad. Tutta la pianta coi semi appena maturi. 

Prep . Tintura secondo il § 2; l a diluzione idralcoolica. 


33 

Badiaga seu Spongia palustris — Spugna fluviatile - Alghe. 

Prep . a) La tintura secondo il § 1 se coll’alga fresca; b) La 
triturazione o tintura secondo il § 2 se secca. 

Ballota lanata — Ballota lanosa - Labiate. 

P. ad. Tutta la pianta secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Balsamum peruvianum — Balsamo peruviano. 

Fluente dalla leguminosa Myroxilon pereirae. 

Prep. L’oleoresina in tintura secondo il § 2. 

Baptisia tinctoria — Battisia o Podaliria dei tintori - Leguminose. 
P. ad. Radice colla corteccia. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Barosma orenata (Bucco) — Diosma odorosa - Rutacee. 

P. ad. Foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Barosma serratifolia — Diosma a foglie seghettate. 

Come la precedente. 

Baryta acetica — Acetato di bario. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Soluzione idrica; l a diluzione alcoolidrata; b) Tritu¬ 
razione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Baryta oarbonica — Carbonato di bario. 

Prodotto chimico ottenuto dal cloruro di bario col solf&to di 
ammoniaca. 

Prep. Triturazione. 

Baryta jodata — Joduro di bario. 

Prodotto chimico. 

Prep . a) Soluzione alcoolica; b) Triturazione. 

Baryta muriatioa — Cloruro di bario. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Soluzione acquosa; l a diluzione idralcoolica; b) Tri¬ 
turazione. 

Bebeerinum sulfuricum — Solfato di beberina. 

Sale in commercio. 

Prep. Triturazione. 

Belladonna — Belladonna - Solanacee. 

P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Beilis perennis — Margheritine - Corimbifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Benzinum — Benzina. 

Prodotto chimico. 

Prep . Soluzione alcoolica. 

Benzinum nitricum — Nitrato di benzina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione alcoolica. 

Benzoes aciduzn. V. Acidum benzoicum. 
Benzoinum — Benzoino. 

Resina dello stirace benzoino. 

Prep . Triturazione. 

Berberinum — Berberina - Alcaloide del Berberi comune. 
Prep. Triturazione. 

Berberis vulgaris — Berberi comune o crespino - Berberidee. 
P. ad. Corteccia della radice. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMJOPATICA 1TALIANA 


39 


Betula alba — Betula - Betulinee. 

P. ad. Sugo ottenuto dall’incisione fatta sul tronco d’una 
pianta giovane e robusta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Bezoaris lapis — Bezoar orientate. 

Concrezione intestinale della capra selvaggia caucasica. 

Prep. Triturazione. 

Bignonia catalpa — Catalpa - Bignoniacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Bismuthum metallioum — Bismuto. 

Corpo semplice. 

Prep. Triturazione. 

Bismuthum muriaticum — Cloruro di bismuto. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Bismuthum nitricum o subnitricum 

Magistero di bismuto. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Bismuthum oxidatum — Ossido idrato di bismuto. 

£ quello studiato da Hahnemann e preparato come segue. Scio- 
gliesi il metallo in acido nitrico fino a saturazione; questa soln- 
zione limpida si fa gocciolare in cospicua (poniamo 50-100 volte) 
quantity d’acqua pura e bene agitata; dopo un paio d’ore formasi 
un precipitato bianco (ossido di bismuto) che si separa con attenta 
decantazione dal liquido soprastante, quindi si tratta nuovamente 
con eguale quantity d’acqua alquanto alcalinizzata ed agitasi bene 
il precipitato che ne segue. Questo dopo alcune ore si separa 
dal liquido soprastante mediante decantazione e mediante carta 
bibula e compressione si libera dall’umidiU inerente. 

Prep. Triturazione. 

Bismuthum salicylioum — Salicilato di bismuto. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA 1TAL1ANA 


Bismuthum valerianioum — Valerianato di bismuto. 
Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Blatta orientalis — Blatta comune - Ortotteri. 

Prep. a) Tintura secondo il § 1; b) Triturazione (colPanimale 
vivo ridotto a poltiglia). 

Boldu (Peumus) — Boldu - Laurinee. 

P. ad. Foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Boletus lariois — Boleto laricino - Funghi. 

P. ad. Una parte di un esemplare. 

Prep. Triturazione. 

Boletus luridus — Boleto maleflco - Funghi. 

P. ad. e prep. Come la precedente. 

Boletus Satanas — Boleto Satana - Funghi. 

P. ad. e prep. Come la precedente. 

Boletus suaveolens — Boleto odoroso - Funghi. 

P. ad. e prep. Come la precedente. 

Bombyx chrysorrhaea — Baco dorato - Lepidotteri. 

P. ad. Larva viva contusa. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Bombyx mori — Baco da seta - Lepidotteri. 

P. ad. Polvere gialla che si stacca dalla farfalla rinchiusa 
mentre depone le uova. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Bombyx prooessionea — Bombice processionario - Lepidotteri. 
P. ad. eprep. Come la precedente. 

Boraois acidum. V. Acidum boracicum. 

Borax — Borato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione acquosa 1:20; 1* diluzione 
idralcoolica. 

Borrago officinalis — Borragine - Borraginee. 

P. ad. Pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


41 


Bothrops lanceolatus — Vipera cerulea della Martinica 

Ofidi. 

P. ad. Veleno. 

Prep . Triturazione. 

Bounafa ferula glauca — Ferula glauca - Ombrellifere. 

P. ad. Radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Bovista (Lycoperdon) — Bovista - Funghi. 

P. ad. II fungo raccolto raaturo in agosto. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. 

Brachyglottis repens — Brachiglottide (Puka-Puka) - Composte. 

P. ad. Foglie e fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluz. idralcoolica. 

Branca ursina — Branca orsina - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il 55 1. 

Bromum — Bromo. 

Metalloide. 

Prep. Soluzione acquosa satura p. 30, acqua distillata gr. 70, 
costituisce la l a diluz. = Vioo; 2 a e3 a diluz. acquose; 4 a idralcoo- 
lizzata; 5* alcoolizzata, sola a ritenere; poco stabili preparati e 
da rinnovarsi ogni volta fino alia 5 a . 

Bruoea antidyssenterica — Brucea ferruginosa - Terebintacee. 

P. ad. eprep. a) Corteccia per tintura secondo il §2; b) Tritu¬ 
razione. 

Bruoinum — Brucina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Bryonia alba — Brionia a bacche nere - Cucurbitacee. 

P. ad. Radice recente. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Bryonia dioioa — Brionia a bacche rosse - Cucurbitacee. 

P. ad. eprep. Come la precedente. 

Bucou. V. Barosma crenata. 


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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITAL1ANA 


Bufo cinereus — Rospo comune - Batraci. 

La sostanza medicamentosa si ottiene dalle ghiandole cutanee, 
la secrezione delle quali si eccita raediante una corrente d’indn- 
zione ivi applicata, essendo l’animale fisso con spilli alle quattro 
estremitd sopra una tavoletta di sughero. L’uraore secreto si 
raccoglie con una spatola d’osso e tosto si tritura collo zuccaro 
di latte. Altrimenti si spande una quantity determinata di zuc¬ 
caro di latte sul dorso, ben lavato, prima della corrente elettrica, 
indi si raccoglie e mediante la differenza di peso si puo addive- 
nire alia voluta proporzione di umore secreto e di veicolo. 

Bufo sahytiensis — Botta agua - Batraci. 

P. ad. e prep. Secondo Mure si irrita Tanimale e se ne rac¬ 
coglie la saliva che si tratta per triturazione. 

Buxus sempervirens — Bossolo comune - Euforbiacee. 

P . ad. e prep. Foglie e corteccia fresche per tintura secondo 
il § 2. 

C 

Cactus grandiflorus — Cereo a fiore odoroso - Cactee. 

P. ad. e prep. Rami giovani e fiori raccolti in luglio per tin¬ 
tura secondo il § 1. 

Cadmium carbonicum — Carbonato di cadmio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Cadmium jodatum — Ioduro di cadmio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Cadmium metallioum — Cadmio. 

Metallo semplice. 

Prep. Triturazione. 

Cadmium oxidatum — Ossido di cadmio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Cadmium sulphuricum — Solfato di cadmio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione idral- 
coolica. 


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Calnca (Chiococca racemosa) — Cainca - Rubiacee. 

P. ad. e prep. Radice secca per a) Triturazione e ft) Tintura 
secondo il § 2. 

Cajuputioleum — Olio di caieput - Mirtacee. 

Prep. a) Tintura secondo il § 1; ft) Triturazione. 

Calabar faba (Physostigma venenoeum) 

Fava del Calabar - Leguminose. 

P. ad. e prep. La fava per a) Tritur. e b) Tintura secondo il §2. 

Caladium seguinum — Caladio o aro velenoso - Aroidee. 

P. ad. e prep. Rizoma fresco per tintura secondo il § 1. 

Calamus aromaticus — Calamo aromatico - Aroidee. 

P. ad. e prep. Radice appena seccata e decorticata per tin¬ 
tura secondo il § 2. 

Calcarea acetica — Acetato di calcio. 

Preparato secondo Hahnemann: si fanno bollire per un’ora 
valve d’ostriche ben nette in acqua comune, quindi si rompono 
con mezzo non metallico, si sciolgono poscia, al fuoco, nell’aceto 
distillato mediante ebullizione. Si filtra il miscuglio, si fa evapo- 
rare in un recipiente di porcellana, riducendolo ad un quinto. 
Questo col tempo d£ luogo a precipitato ed alia parte soprastante 
limpida, che costituisce il rimedio, si aggiunga pari quantity 
d’alcool per prevenire Tammuffimento. 

Tale preparato equivale press’a poco alia soluzione, cioe al 
10 /ioo- L® diluzioni seguenti sono alcooliche. 

Calcarea arsenicica — Arseniato di calcio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Caloarea bromata — Bromuro di calcio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione e Soluzione sia idrica sia alcoolica. 

Calcarea oarbonica — Carbonato di calcio. 

Polvere bianchissima esistente nelle valve delTostrica. 

Prep. Triturazione. 

Calcarea oaustica — Calce viva. 

Questo prodotto si tratta per triturazione, oppure se ne prepara 
una soluzione idralcoolica 1:20 colie successive diluzioni alcooliche. 


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Caloarea fluorioa — Fluoruro di calcio. 

Prodotto naturale (spatofluore). 

Prep . Triturazione. 

Calcarea hipophosphorosa — Ipofosfito di calcio. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione e 1* diluzione acquose; 
2° diluzione idralcoolica. 

Caloarea jodata — Ioduro di calcio. 

Prodotto chimico assai deliquescente. 

Prep . a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica. 

Caloarea muriatica seu Calcium ohloratum (CaCU) 
Cloruro di calcio. 

Prodotto chimico. 

Prep . Soluzione acquosa; diluz. alcooliche. 

Calcarea oxalioa — Ossalato di calcio. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Calcarea phosphorica — Fosfato di calcio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Caloarea sulphurica — Solfato di calcio - Gesso. 

Prep. Triturazione. 

Calendula offioinalis — Calendula officinale - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. — II taffeti di calendula si pre¬ 
para come quello di arnica. 

Calotropis gigantea o Mudar o Madar 

Asclepiade gigantesco o Madar - Asclepiadee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1; 1“ diluz. idralcoolica. 

Caltha palustris — Calta acquatica - Ranuncolacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fiore. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 


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Camphora — Canfora. 

Olio volatile concreto ed ottenuto dal lauro-canfora. 

Prep, a) Triturazione recente; b) Tintura secondo il § 1 o 
Tintura satura, cioe a parti uguali di canfora ed alcool nota sotto 
il nome del celebre medico napoletano Rubini. 

Camphora monobromata — Monobromuro di canfora. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica. 

Cancer seu Astacus fluviatilis — Gambero comune - Crostacei. 

Prep. Animale vivo e contuso in poltiglia. Tintura secondo 

il § 1. 

Canchalagua seu Canna angustifolia 

Gannacoro di foglie strette - Cannacee. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1; se secche tintura secondo il § 2. 

Cannabis indica — Canapa indica (Haschisch) - Urticee. 

P. ad. e prep. Kstratto alcoolico per soluz. alcoolica. Som- 
mitA della pianta maschia e femmina in tempo di fioritura per 
tintura alcoolica secondo il § 1. 

Cannabis sativa — Canapa comune - Urticee. 

P. ad. e prep . SommitA fogli-fiorifere di piante maschie e 
femmine per tintura secondo il § 1. 

Cantharis — Cantaride - Coleotteri. 

P. ad. e prep. Animale preso vivo e pesto per tintura secondo 
il § 2. 

Per uso esterno. La tintura si puo preparare nella propor- 
zione di 1: 20. ^ 

Capsicum annuum — Peperone - Solanacee. 

P. ad. Frutto maturo coi semi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Capsicum jamaicum — Pimento aromatico - Mirtacee. 

P. ad. e prep. Tintura secondo il § 2 coi frutti maturi secchi. 

Carbo animalis — Carbone animale. 

Prodotto farmaceutico. 

Per uso omeopatico si prepara prendendo un pezzo di cuoio 
di bue, spesso, recente, non conciato, che si pone sopra carboni 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


ardenti, flnche arde con flamma, indi togliesi e si spegne fra due 
piastre lapidee alio scopo eziandio di sottrarlo all'aria, che lo 
ridurrebbe parzialmente in cenere. Conservare il preparato in 
recipiente ben cbiuso. 

Prep. Triturazione. 

Garbo vegetabilis — Carbone vegetale. 

Si adopera quello ottenuto da carbonaie per combustione di 
betula o faggio. 

Prep. Triturazione. 

Carboli acidum. V. Addum carbolicum . 

Carboneum — Nero di fumo. 

Ottenuto dal tubo di una iampada a petrolio. 

Prep. Triturazione. 

Carboneum chloratum — Tetracloruro di carbonio. 

Prep. Tintura alcoolica. 

Carboneum hydrogenisatum 

Carburo d’idrogeno (gas illuminante). 

Prep . Tintura alcoolica facendo attraversare 1’alcool da una 
corrente di gas. 

Carboneum ozigenisatum seu Pyrooarboneum 

Ossido di carbonio. 

Prep . Solubile nell’acqua in proporzione di 1: 40. Si saturano 
80 grarami d’acqua, indi si aggiungono 20 gramini d’alcool, otte- 
nendo cosi la prima diluzione idralcoolica. La seconda diluzione 
sard alcoolica. 

Carboneum sulphuratum seu Carburetum sulphuris 
seu Alcohol sulphuris Lampadii. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione alcoolica. 

Carduus benedictus — Cardo benedetto - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 2; l a diluz. alcoolidrata. 

Carduus marianus — Cardo mariano - Composte. 

P . ad. Semi appena maturi. 

Prep. Tintura idralcoolica; l a diluz. alcoolidrata. 


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Carioa papaya — Papaja - Passiflore. 

P. ad. e prep. Tintura secondo il § 2 colle foglie fresche. 

Carthamus tinotorius — Cartamo - Composte. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Carum carvi — Caro - Ombrellifere. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Carya alba — Noce bianca - Iuglandee. 

P. ad. eprep. Fruttoin a) Tintura secondo il §2e b) Triturazione. 

Cascarilla (Croton Eleuteria) — Cascarilla - Euforbiacee. 

P. ad. Corteccia secca. 

Prep. a) Tintura secondo il § 2 e b) Triturazione. 

Cassada (Jatropha manihot) — Ianifa Manihot - Euforbiacee. 
P. ad. Radice. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Castanea vesca — Castagno - Cupulifere. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Castor equi — Castagna equina. 

Escrescenze verrucose al lato interno dell’articolazione tibio- 
astragalea dei cavalli. Strofinandole mandano un odore special© 
come di muschio. 

Prep. Si riduce la sostanza in polvere con lima indi si tritura. 

Castor fiber, o castoreum — Castoro - Roditori. 

P. ad. Materia secreta da ghiandole situate ai lati della coda e 
yersata in due sacchetti annessi, sia del maschio sia della femmina. 
Prep, a) Triturazione; b ) Tintura alcoolica secondo il § 2. 

Cat&lpa. V. Bignonia catalpa. 

Caulophyllum thalictroides— Caulofillotalittroide- Berberidee. 
P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Causticum seu Tinctura acris sine kali — Caustico. 
Preparato farmaceutico secondo le indicazioni date da Hahne¬ 
mann. Prendesi una data quantity di calce viva recente che si 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIAN A 


immerge per un minuto nelTacqua distillata, indi si pone in una 
capsula, ove cade faciimente in poivere bianca. D’altra parte si 
prende un’eguale quantita di bisoifato di potassa, priraa fuso, poi 
raffreddato e sciolto in pari peso d’acqua boilente. Questamassa, 
mescolata in mortaio di porcellana, si mette in ritorta di vetro e 
si procede a distillazione in bagno maria fino asicciti. II prodotto 
limpido ha lieve sapore astringents ed i reattivi chimici non vi 
svelano ne acido solforico ne calce. 

Prep. Questo liquido si unisce ad eguaie quantity di alcool 
costituendo la cosi detta tintura. Le diluzioni sono alcooliche. 

Ceanothus americanus — Ceanoto americano - Ramnee. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cedron — Cedron simaba - Simarubee. 

P. ad. Semi secchi. 

Prep. a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Cedrus deodora — Cedro dell’Imalaja - Conifere. 

P. ad. Giovani germogli. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Celtis oocidentalis — Perlaro - Celtidee. 

P. ad. Corteccia. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Centaurea tagana — Centaurea tagana - Composte. 

P. ad. e prep. Radice: se fresca, tintura secondo il § 1; se 
secca, secondo il § 2. 

Cepa — V. Allium Cepa. 

Cephalantus oocidentalis — Gefalanto occidentale - Rubiacee. 

P . ad. Corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 2; l a dilnz. alcoolidrata. 

Cerasus virginiana — Ciliegio della Virginia - Amigdalee. 

P. ad. Corteccia secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Cereus Bonplandii — Cereo di Bonpland - Cactee. 

P. ad. Stipiti freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluz. alcoolidrata. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Cereus serpentinus — Catto serpentino - Cactee. 

P. ad. e prep. Come la precedente. 

Cerium oxalioum — Ossalato di cerio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Cervus brasiliensis — Cervo del Brasile - Ruminanti. 

P. ad. Un pezzo di derma peloso recente. 

Prep. Triturazione. 

Cetonia aurata — Cetonia doraia - Coleotteri. 

P . ad. L’animale vivo, pesto. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Cetraria islandica — Cetraria islandica - Licheni. 

P. ad. e prep. II lichene per tintura secondo il § 2. 

Chaerophyllum temulum 
Cherofillo o cerloglio macchiato - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Chamaedrys (Teucrium) — Teucrio camedrio - Labiate. 
P. ad. Tutta la parte erbacea in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Chamomilla matricaria — Camomilla - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1; 1* diluz. alcoolidrata. 

Chelidonium majus — Chelidonia maggiore - Papaveracee. 
P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1; 1* diluz. alcoolidrata. 

Chelone glabra — Cbelone glabro - Scrofulariee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Chenopodium ambrosioides 

Chenopodio ambrosoide - Chenopodiee. 

P. ad. La pianta fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Chenopodium anthelminthicum 

Chenopodio antelmintico - Chenopodiee. 

P. ad. e prep. Come la precedente. 


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4 — Farmac. Omiopat. Ital. 



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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA 


Chenopodium glaucum 

Chenopodio verde-grigio - Chenopodiee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Chenopodium vulvaria scu foetidum seu olidum 

Chenopodio vulvaria - Chenopodiee. 

P. ad. e prep. Come la precedente. 

Chimaphila umbellata — Pirola ad ombrella - Pirolacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

China (Cinchona officinalis) — China - Rubiacee. 

P. ad. Corteccia. 

Prep, a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 2. 

Chininum arsenicicum — Arseniato di chinino. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Chininum arsenicosum — Arsenito di chinino. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Chininum chlorydricum seu muriaticum 
Cloridrato di chinino. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Chininum sulphuricum — Solfato di chinino. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Chininum valerianicum — Valerianato di chinino. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Chionanthus virginica — Chionanto della Virginia - Oleacee. 

P. ad. Corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Chloralum hydratum — Cloralio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Tintura alcoolica; b) Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Chloroformium — Cloroformio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione alcoolica. 

Chlorum — Cloro liquido. 

. Ove pero il cloro si scioglie in proporzione di 4 5 : 1000 
d’acqua. 

Prep. Parti 2,5 di acqua clorica, 7,5 di acqua distillata costi- 
tuiscono la 3 a attenuazione. Le attenuazioni 4* e 5 a si fanno 
acquose e da rinnovarsi spesso. 

Chromicum acidum — Acido cromico. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione e diluzioni acquose fino alia 4 a . 

Chrysarobinum — Crisarobina o polvere di Goa - Leguminose. 
Prep. Tri tu razi one. 

Chrysophanicum acidum — Acido crisofanico. 
Ricavato dal reobarbaro e da alcuni licheni. 

Prep. Triturazione. 

Cichorium intybus — Cicoria o radicchio - Composte. 

P . ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cicuta maoulata — Cicuta d’America - Ombrellifere. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cicuta virosa — Cicuta virosa - Ombrellifere. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cimex lectularius seu Acanthia lectularia 
Cimice - Emitted. 

Prep. Animale vivo per a) tintura alcoolica e b ) triturazione. 

Cimicifuga seu Actaea racemoea 

At tea in grappoli - Ranuncolacee. 

P. ad. e prep. Radice fresca per tintura secondo il § 1; radice 
secca per triturazione. 

Cina o Semen contra -r- Cina o Seme santo - Composte. 

P. ad. So m mi til fiorifere d’Aleppo. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Cinchoninum sulphuricum — Solfato di cinconina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Cineraria maritima — Cineraria marittima - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep . Tintura secondo il § 1 . 

Cinnabaris — Cinabro. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Cinnamomum — Cannella Ceylan - Laurinee. 

P. ad. Corteccia. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Cirsium arvense — Cirsio campestre - Ciranocefale. 

P. ad. Tutta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cistus canadensis — Cisto del Canada - Cistinee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Citricum acidum — Acido citrico. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Citri succus — Limone - Aurantiacee. 

P. ad. e prep. Il sugo estratto, tolta la buccia, ed associato 
ad eguale quantity di alcool costituisce la tintura. 

Citrus vulgaris — Arancio selvatico - Aurantiacee. 

P. ad. Bucce fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Clematis erecta — Clematite eretta - Ranuncolacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Clematis vitalba — Clematite vitalba. 

P. ad. Foglie fresche in epoca della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § I. 


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Cobaltum metallicum — Cobalto metallico. 

Corpo semplice. 

Prep. Ottiensi per uso omeopatico riducendolo da un cloruro 
mediante Tidrogeno. Triturazione. 

Coca (Erytroxylon) — Coca - Erilrossilee. 

P. ad. Foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Cocainum muriaticum — Cloridrato di cocaina. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica. 

Coccinella septempunctata 

Coccinella con sette macchie - Coleotteri. 

Prep. Animale vivo, contuso. Tintura secondo il § 2. 

Cocculus indicus — Coccole di Levante - Menispermee. 

P. ad. e prep. Le coccole contuse. Tintura secondo il § 2. 

Coccus cacti — Gocciniglia del Messico - Emitteri. 

P. ad. La cocciniglia bigia nettata con acqua tiepida ed 
asciugata. 

Prep, a) Tintura alcoolica; b) Triturazione. 

Cochlearia armoracia — Rafano rusticano - Crucifere. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Codeinum — Codeina. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica. 

Coffea arabica — Caffe - Rubiacee. 

P. ad. Caffe Moka crudo. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Coffeinum — Caffeina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Coffeinum citricum — Citrato di caffeina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TAL1ANA 


Colchicinum — Colchicina. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica. 

Colchicum autumnale — Colchico autunnale - Gigliacee. 

P. ad. e prep. a) Bulbo prima della fioritura. Tintura secondo 
il § 1; b) Semi per tintura secondo il § 2; 1* diluz. alcoolidrica. 

Collinsonia canadensis — Collinsonia del Canada - Labiate. 

P. ad. Radice f'resca. 

Prep. Tintura secondo il § 1; se secca, tintura secondo il § 2 
o triturazione; 1* diluz. alcoolidrica. 

Colocynthinum — Colocintina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Colocynthis — Coloquintide - Cucurbitacee. 

P. ad. La polpa del trutto, rimossi i semi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Colombo — Colombo (radice) - Menispermee. 

P. ad. Radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Comocladia dentata — Comocladia dentata - Terebintacee. 

P. ad. Foglie e corteccia. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Conchiolinum — Conchiolino. 

Parte organica della madreperla, ma adoperasi come sinonimo 

di Materperlarum. 

Prep. Triturazione. 

Condurango (gonolobus) — Condurango - Asclepiadee. 

P. ad. Corteccia secca. 

Prep. Triturazione e tintura secondo il § 2. 

Coniinum — Coniina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione e soluzione alcoolica. 

Conium maculatum — Cicuta officinale - Ombrellifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l 1 diluz. alcoolidrata. 


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Convallaria majalis — Giglio delle valli o mughetto - Gigliacee. 
P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Convolvulus arvensis 
Convolvolo dei campi o viticchio - Convolvolacee. 

P . ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Convolvulus duartinus — Ipomea spinosa - Convolvulacee. 
P. ad. I fiori. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Copaiva officinalis — Copaive - Leguminose. 

P. ad. Oleo-resina. 

Prep. Soluzione alcoolica. 

Corallium rubrum — Corallo rosso - Attinoidei. 

Prep. Triturazione. 

Coriaria myrtifolia — Coriaria a foglie di mirtillo - Coriariacee. 
P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Coriaria rusoifolia — Coriaria a foglie di ruschio - Coriariacee. 
P. ad. Semi maturi. 

Prep . Tintura secondo il § 2. 

Cornus circinata — Corniolo rugoso - Caprifogliacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cornus florida — Corniolo di fiori grandi - Caprifogliacee. 

P. ad. Corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cornus sericea — Corniolo setaceo - Caprifogliacee. 

P. ad. Corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Corydalis formosa — Coridalide formosa - Fumariacee. 

P . ad. Rizoma fresco. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1GA ITALIANA 


Cotoinum — Cotoina - Laurinee. 

Principio attivo della china-coto (Brasile). 

Prep. Triturazione. 

Cotyledon umbilicus — Cotiledone scodellina - Crassulacee. 
P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Crataegus oxyacantha — Spino bianco - Pomacee. 

P. ad. Sommita fogli-fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Creosotum. V. Kreosotum. 

Crocus sativus — Zafferano - Iridee. 

P. ad. Stimrai secchi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Crotalus durissus. — Crotalo durisso. 

P. ad. Veleno. 

Prep . a) Triturazione; b ) Tintura e diluzioni con glicerina. 

Crotalus horridus o cascavela — Serpente a sonagli - Ofidi. 

P. ad. e prep. Come pel precedente. 

Crotontiglium — Crotontiglio - Euforbiacee. 

A. P. ad. Semi. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

B. Olio estratto dai semi: a) Triturazione; b ) Tintura alcoo- 
lica 1 : 100. 

Cryptopinum (alcaloide delPoppio) — Criptopino. 

Prep . Triturazione. 

Cubeba (piper) — Cubebe - Piperacee. 

P. ad. Bacche. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione. 

Cupressus sempervirens — Cipresso - Conifere. 

P. ad. Germogli freschi colle foglie. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cuprum aceticum — Acetato di rame. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa 1 : 100; 2 a dilu- 
zione idralcoolica; 3* alcoolica. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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Cuprum ammonio-sulphur icum 

Solfato di rame ammoniacale. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Cuprum arsenicosum — Arsenito di rame. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Cuprum carbonicum — Carbonato di rame. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Cuprum metallicum — Rame. 

Metallo. 

Prep. Triturazione. 

Cuprum sulphuricum — Solfato di rame. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a e 2 a diluz. acquose; 
3 a diluz. alcoolidrata. 

Curare — Curare. 

Prodotto non ben definito proveniente dall’America meri¬ 
dional. 

Prep . Triturazione. 

Cuscuta europaea — Cuscuta - Convolvulacee. 

P. ad. Fusti freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cyclamen europaeum — Pan porcino - Primulacee. 

P. ad. Rizoma. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cynoglossum officinale — Cinoglossa - Borraginee. 

P. ad. Radice fresca raccolta in autunno. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cynosbatus. 

Escrescenze sulla rosa canina prodotte da punture d’insetti. 
Prep. Tintura secondo il § 2. 

Cyprinus barbus — Barbio cotaune - Malacotterigi. 

P. ad. Uova. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 1. 


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58 


FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Cypripedium pubescens — Gipripedio giallo - Orchidec. 
P . ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Cytisus laburnum — Avorniello - Leguminose. 

P. ad. Sommita fogli-fiorifere. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 


3D 

Daphne indioa — Dafne dell’India - Timelee. 

P . ad. La corteccia dei rami. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2 se fresca; b) Triturazione se 
secca. 

Daphne laureola — Laureola - Timelee. 

P. ad. La corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Datura arborea — Datura arborea - Solanacee. 

P. ad. Fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Datura ferox — Datura Chinese - Solanacee. 

P. ad. Semi. 

Prep. Triturazione. 

Datura metel — Datura metel - Solanacee. 

P. ad. e prep, a) La pianta in fioritura per tintura secondo il 
§ 1; b) I semi raaturi per triturazione. 

Datura sanguinea — Datura sanguigna - Solanacee. 

P. ad. Frutto. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Delphininum — Delflnina - Alcaloide della Staphisagria. 
Prep. Triturazione. 

Delphinus amazonicus — Delfino amazonico. 

P. ad. Pezzo di cuoio. 

Prep. Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


59 


Dematium petraeum — Bisso aureo - Alghe. 

P. ad. L’alga. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Derris pinnata — Derride a foglie alate. 

Leguminosa della Cocincina. 

P. ad. Tutta la pianta esclusa la parte legnosa. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Dictamnus albus — Dittamo bianco o frassinella - Diosmee. 
P. ad. Tutta la pianta inclusa la corteccia della radice. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Digitalinum — Digitalina. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica. 

Digitalis purpurea — Digitale porporea - Scrofulariee. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Digitoxicum — Digitossina. 

Principio attivo della digitale distinto dalla digitalina. 

Prep. Triturazione; da non adoprarsi sotto la 4* tritur. D. 

Dioseorea villosa — Igname selvatico - Dioscoree. 

P. ad. Radice e9tratta dopo la fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Dipsacus sylvestris — Dissaco silvestre - Dissacee. 

P. ad. Tutta la pianta fiorente. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Dirca palustris — Dirca palustre - Timelee. 

P. ad. Corteccia fresca, specialmente il libro dei rami. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Dolichos pruriens — Mucana pruriginosa - Leguminose. 

P. ad. Legume coi peli. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Doriphora deeemlineata - Dorifora di died linee. 

Coleottero tetramero. 

P. ad. L’animale vivo. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIAXA 


Dracontium foetidum — Draconzio fetido - Aroidee. 

P. ad . La pianta in tioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Dracontium poliphyllum — Draconzio pennatofesso - Aroidee. 

P, ad. e prep. Come pel precedente. 

Drosera rotundifolia — Drosera di foglia rotonda - Droseracee. 
P. ad. La pianta, incipient.e fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Duboisia myoporoides — Duboisia miopora - Solanacee. 

P, ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Duboisinum — Duboisina. 

Alcaloide della Duboisia. 

Prep. Triturazione. 

Dulcamara — Dulcamara - Solanacee. 

P, ad, Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Dulongia acuminata — Dulongia acuminata - Kamnee. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


UES 


Echites suberecta — Echite quasi eretta - Apocinee. 

P. ad. Sarmento lattiginoso. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Elaeagnus angustifolia — Eleagno di foglie strette - Eleagnee. 
P, ad. Semi maturi. 

Prep, Tintura secondo il § 2. 

Elaeis guineensis — Palma spinosa - Palme. 

P, ad. Frutti maturi. 

Prep . Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Elaps corallinus — Elape corallina - Ofidi. 

Veleno. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione in glicerina 1 / 100 ; diluzioni 
pure con glicerina. 

Elaterium (Momordica) — Cocoraero asinino - Cucurbitacee. 
P. ad. Frutto non completamente maturo. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Emetinum — Emetina. 

Alcaloide dellTpecacuana. 

Prep . Triturazione. 

Epigaea repens — Epigea strisciante - Ericinee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Epilobium palustre — Epilobio palustre - Onagrariee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Epiphegus virginiana 
Orobanclie della Virginia - Orobanchee. 

P. ad. Tutta la pianta in autunno. 

Prep. Tintura secondo il § 1; l n diluz. alcoolidrica. 

Equisetum arvense — Equiseto dei campi - Equisetacee. 

P. ad. La pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Equisetum hyemale — Equiseto d’inverno - Equisetacee. 
Prep. Tintura secondo il § 1. 

Erechtites hieracifolia 

Senecione a foglie di leracio - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ergotinum — Ergotina. 

Prodotto chimico dal la segala cornuta o meglio dal la Clarices 
purpurea. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica. 

Erica vulgaris — Erica comune - Ericacee. 

P. ad. Pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARllACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Erigeron canadense — Erigerone del Canada - Corimbifere. 
Ora comunissiraa nei campi. 

P. ad. Pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Eriodyction glutinosum — Yigandia del Canada - Idrofillee. 

P. ad. Foglie recentemente seccate. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Tritnrazione. 

Erisimum seu Sisymbricum officinale 

Sisimbrio officinale (rapa selvatica) - Crucifere. 

P. ad. Pianta in fioritura. * 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Erodium cicutarium — Erodio cicutario - Geraniacee. 

P. ad. Pianta in fioritura. 

P. Tintura secondo il § 1. 

Ervum ervilla — Ervo moco - Leguminose. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Eryngium aquaticum — Eringio acquatico - Ombrellifere. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Eryngium maritimum — Eringio marittimo - Ombrellifere. 

P. ad. Pianta colla radice. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Eserinum — Eserina. 

Alcaloide della fava Calabar. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Eucalyptus globulus — Eucalitto di foglia globolosa - Mirtacee. 
P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Eugenia jambos — Eugenia jambos - Mirtacee. 

P. ad. Semi recenti. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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Eupatorium aromaticum — Eupatorio aromatico - Composte. 

P. ad. e prep. Radice fresca: a) Tintura secondo il § 1; 
Radice secca: b) Triturazione. 

Eupatorium cannabinum — Eupatorio cannabino - Composte. 
P. ad. Tutta la pianta compresa la radice. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Eupatorium perfoliatum — Eupatorio perfogliato - Composte. 
P. ad. Sommita fogli-fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Eupatorium purpureum — Eupatorio porporino - Composte. 
P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Euphorbia amygdaloides 

Euforbio a foglie di mandorle - Euforbiacee. 

P. ad. La pianta intera. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Euphorbia corollata — Euforbio ad involucro petaliforme. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Euphorbia cyparissias — Euforbio cipressino - Euforbiacee. 
P. ad. Pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Euphorbia hypericifolia — Euforbia a foglie d’iperico. 

P. ad. Pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Euphorbia latyris — Euforbio catapuzia. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Triturazione. 

Euphorbia palustris — Euforbio dei paduli. 

P. ad. Rizoma. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Euphorbia villosa — Euforbio peloso. 

P. ad. Rizoma prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Euphorbium officinale — Euforbio officinale. 

P. ad. Gommoresina. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Euphrasia officinalis — Eufrasia officinale - Scrofulariee. 

P. ad. Pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Eupion — Eupione. 

La parte soprastante del liquido ottenuto dalla distillazione 
del catrame di legno. 

Prep. Soluzione alcoolica secondo il § 2. 

Evonymus atropurpureus 

Evonimo neroporporino - Celastrinee. 

P. ad. Corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Evonymus europaeus — Evonimo d’Europa - Celastrinee. 

P. ad. Frutto fresco appena comincia ad arrossare. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


F 

Fagopyrum esculentum — Grano saraceno - Poligonee. 

P. ad. Pianta in fiore, fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Fagus sylvestris — Faggio - Cupulifere. 

P. ad. Frutti maturi. 

Prep. Triturazione. 

Farfara (Tussilago) — Farfara - Corimbifere. 

P. ad. Tutta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Fel tauri — Fiele taurino. 

Prep. Triturazione. 

Ferri acetici liquor — Ferro acetico liquido. 

Prodotto chimico. 

Prep. Diluzione l a con parti 6 del ferro acetico liquido e 4 di 
acqua; le successive con alcool idrato. 


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FARMACOPEA OMJOPAT1CA 1TALIANA 


65 


Ferri et quininae oitraa — Citrato di ferro e chinina. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferri et etryehninae citraa — Citrato di ferro e stricnina. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum aoetioum siocum — Ferro acetico solido. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum arsenicioum - Arseniato di ferro. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum brom&tum — Bromuro di ferro. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione ; b) Soluzione idralcoolica. 

Ferrum carbonioum — Carbonate ferroso - Idrato. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum jodatum aaeoharatum - Ioduro di ferro saccarato. 
Preparato chimico. 

Prep. La triturazione prima si fa in parti uguali del prepa¬ 
rato e di zuccaro di latte; le successive triturazioni 1:10. 

NB. Le prime triturazioni si alterano in breve tempo. 

Ferrum laotioum — Lattato di ferro. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum magneticum — Ferro magnetico nativo. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum metallicum — Ferro ridotto coll’idrogeno. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum muriaticum — Sesquicloruro di ferro. 

Per uso inlerno. Soluzione e diluzioni alcooliche. 

Per uso esterno. Soluzione acquosa 2:100. 

Ferrum phoephoricum — Fosfato di ferro. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

5 — Farmae. Omiopat. Ital . 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Ferrum sulphuricum — Solfato di ferro. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferrum tartaricum — Tartrato di ferro. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Ferula glauca. Yedi Bounafa. 

Fills mas — Felce maschio - Polipodiacee. 

P. ad. Ramificazioni radicali. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Fluoris aoidum. Vedi Aculum hydrofluoricum. 

Foenioulum officinale — Finocchio - Ombrellifere. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Formioa rufa — Formica rosso-fulva - Imenotteri. 

Insetto vivo. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Fragaria vesca — Fragola - Rosacee. 

P. ad. Frutto maturo o tutta la pianta coi frutti. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Frangula (Rhamnus) — Frangola - Ramnee. 

P. ad. La corteccia fresca dei giovani rami. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Frasera Oarolinensis — Frasera del Walther - Genzianee. 

P. ad. La radice di due anni raccolta in ottobre o novembre. 
Prep. Tintura secondo il § 2. 

Fraxinus americana — Frassino palustre - Oleacee. 

P. ad. La corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Fraxinus excelsior — Frassino comune - Oleacee. 

P. ad. La corteccia dei rami e le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Fucus vesiculosus — Fuco vescicoloso - Alghe. 

P. ad. L’alga secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Fumaria officinalis — Fumaria officinale - Fumariacee. 
P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


O 

Oadus moorrhua — Merluzzo - Malacotterigi. 

P. ad. Vertebre polverizzate. 

Prep . Triturazione. 

Galium aparine — Gaglio appiccamani - Rubiacee. 

P. ad. La pianta in fioritura 
Prep. Tintura secondo il § 1. 

Gambogia (Gummigutti) — Gommagotta. 

P. ad. Gomma resina. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Gaultheria procumbens — Gaulteria distesa - Ericacee. 

P. ad. Pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Gelsemium sempervivens — Gelsemio lustro - Apocinee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Genista tinctoria — Ginestra dei tintori - Leguminose. 
Prep. SommitA fogli-fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Gentiana cruciata 

Genziana decussata o minore - Genzianee. 

Prep. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Gentiana lutea — Genziana gialla - Genzianee. 

Come la precedente. 

Geoffiroea vermifuga — Geoffrea vermifuga - Leguminose. 

P. ad. Semi. 

Prep. Tintura secondo il § l t 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITAUANA 


Geranium maoulatum — Geranio macchiato - Geraniacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Geranium odoratum - Geranio odoroso - Geraniacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Geranio Bobertianum — Geranio Roberziano - Geraniacee. 
Come il precedente. 

Geum rivale — Geo rivale - Rosacee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Geum urbanum — Geo comune - Rosacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ginzeng. Vedi Aralia quinquefolia. 

Glechoma hederacea 

Glecoma ederaceo (edera terrestre) - Labiate. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Glonoinum — Nitroglicerina, Trinitrina. 

Prodotto chimico; sostanza esplodente colla percussione. 
Prep. 1* soluzione alcoolica 1 : 100, senza scuotere la boc- 
cetta ; le successive diluzioni 1:10. 

Gnaphalium polycephalum 

Gnafalio giallo, a foglie ottuse - Corimbifere. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Gnaphalium uliginosum — Gnafalio palustre - Corimbifere. 
P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Gossypium herbaoeum — Pianta del cotone - Malvacee. 

P. ad. La corteccia interna della radice ed i semi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA 


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Granatum (Punica) — Melograno - Granatee. 

P. ad. La corteccia della radice. 

Prep. Tintura con parti uguali di alcool e di acqua; diluzioni 
successive alcooliche. 

Graphites — Grafite ossia percarburo di ferro. 

Minerale alio stato di maggiore purezza a Passau e Bor- 
rowdale. 

Prep. Triturazione. 

Gratiola offloinalis — Graziola - Scrofulariee. 

P. ad. La pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Grindelia robusta — Grindelia robusta - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Grindelia squarrosa — Grindelia scabra - Composte. 

P. ad. Foglie e capolini, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Guaco (Mikania) — Micania Guaco - Corimbifere. 

P. ad. Le foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Guajacum offloinale — Guaiaco - Zigofillee. 

P. ad. Resina. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Guar ana. Vedi Paullinia. 

Guarea trichilioides — Guarea trichilioide - Meliacee. 

P. ad. La corteccia secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Gymnocladus Canadensis 

Ginnoclado del Canada - Leguminose. 

P. ad. La polpa del frutto. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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PARMAGOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA 


Haematoxylon campechianum — Campeggio - Leguminose. 
P. ad. Legno. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Hamamelis Virginiana 

Amamelide della Virginia - Amamelidee. 

P. ad. Radice fresca della radice e dei rami. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hedeoma pulegioides 

Edeoma a foglie di puleggio - Labiate. 

P. ad. La pianta intiera fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hedysarum ildefonsianum 

Edisaro trifogliato o Bardana brasiliana - Leguminose. 

P. ad. Foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Hekla lava — Ceneri del vulcano Hekla. 

Prep. Triturazione. 

Helianthemum vulgar© — Eliantemo comune. 

P. ad. La parte erbacea della pianta in fioritura. 

Prep . Tinturajsecondo il § 1. 

Helianthus annuus - Elianto, Girasole - Composte. 

P. ad. Capolini coi semi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Heliotropium peruvianum — Eliotropio del Peru - Borraginee. 
P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § K 

Helleborus foetidus — Elleboro fetido - Ranuncolacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Helleborus nlger — Elleboro nero - Ranuncolacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA [TALIANA 


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Helleborus orientalis - Elleboro orientate - Ranuncolacee. 

P. ad. Radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Helleborus viridis — Elleboro verde - Ranuncolacee. 

P. ad. Radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Helminthochorthon — Musco o Corallina Corsica - Alghe. 

P. ad. L’alga. 

Prep . Tintura secondo il § 2. 

Helonias dioica — Elonia dioica - Gigliacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hepar sulphuris caloareum 

Solfuro di calcio o fegato di solfo calcare. 

Consta di parti uguali di fiori di solfo puro e di valve d’ostrica 
polverizzate. La miscela si fa reagire per dieci minuti al calore 
bianco, indi la massa si ritira iu recipienti a tappo smerigliato. 
Prep. Triturazione. 

Hepatiea triloba — Epatica di tre lobi - Ranuncolacee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Heraoleum spondilium seu Branca ursina 

Eracleo spondilio - Orabrellifere. 

P. ad. La parte erbacea fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hippomanes — Ippomane. 

Sostanza bianca o di color olivastro cupo, mucosa, di odore 
orinoso, che galleggia nel liquido allantoide della giumenta od 
aderisce alia membrana dello stessonome. Per Tesperimentazione 
si tolse dalla superficie linguale d*un puledro neonato, si fece sec- 
care e si sottopose a triturazione. 

Homeria collina 

Tulipano del Capo di Buona Speranza - Iridee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OHIOPAT1CA ITAUANA 


Hura brasiliensis (Asaaou) — Ura del Brasile - Euforbiacee. 
P. ad. Sugo emergente dall’albero mediants un’incisione. 
Prep. Tintura con parte uguale di sugo e di alcool. 

Hydraatinum — Idrastina - Alcaloide dell’idrastide. 

Prep. Triturazione. 

Hydrastis canadensis — Idrastide del Canada - Ranuncolacee. 
P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hydrocotyle asiatica — Idrocotile asiatica - Ombrellifere. 
P. ad. Tutta la pianta secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Hydrocyani aoidnm. Vedi Acidum hydrocyanicum. 

Hydrophyllum virginicum 

Idrofillo della Virginia - Idroflllee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura^secundo il § 1. 

Hydropiper (Polygonum) — Erba pepe - Poligonee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hyoscyaminum — Iosciamina - Alcaloide del giusquiamo. 
Prep. Triturazione. 

Hyosoyamus niger — Giusquiamo nero — Solanacee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hyperioum perforatum — lperico pilatro - Ipericee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

I 

Iberia amara — Iberide amara - Crucifere. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Ignatia amara — Fava di Sant’lguazio - Stricnee. 

P. ad. Semi. 

Prep, a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITAUANA 


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Hex aquifolium — Agrifoglio - Agrifogliacee. 

P. ad. Le foglie fresche prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Hex paraguayensis — ThA del Paraguay - Agrifogliacee. 
Come la precedente preparazione. 

Illioium anisatum. V. Anisum stellatum. 
Imperatoria Ostruthlum — Imperatoria Ostrutio - Ombrellifere. 
P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Indigo — Indaco - Materia coloraute tratta dall’Indaco dei tintori 

Leguminose. 

P. ad. e prep. La sostanza per triturazione. 

Indium metallicum — Indio - Melallo. 

Prep. Triturazione. 

Inula helenium — Inula elenio - Corimbifere. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Iodoformium — Iodoformio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione alcoolica 1 : 100 rappresentando cosi la 
1* diluzione. La prima triturazione non si conserva a lungo; 
serve solo a preparare le successive. 

Iodum — lodio - Metalloide. 

Prep. Tintura secondo il § 1 (La triturazione e troppo instabile). 

Ipecacuanha (Cephaelis) — Ipecacuana - Rubiacee. 

P. ad. Radice secca. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione. 

Iridium metallicum — Iridio - Metallo. 

Prep. Triturazione. 

Iris florentina — Iride fiorentina (Ireos - Giglio bianco) - Iridee. 
P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Iris fcetidissima — Iride fetida. 

Come la precedente. . 

Iris versicolor — Iride variegata. 

Come la precedente. 


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74 


FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA 


J 

Jaborandi (Pilocarpus pinnatifolius) — laborandi - Rutacee. 
P. ad. Foglioline secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Jacaranda Caroba — Giacaranda del Brasile - Bignoniacee. 

P. ad. I fiori. 

Prep. Triturazione. 

Jalapa (Convolvulus) — Gialappa - Convolvolacee. 

P. ad. Radice secca. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Jasminum officinale — Gelsomino bianco - Gelsominee. 

P. ad. Bacche mature. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Jatropha curcas — Jatrofa catartica - Euforbiacee. 

P. ad. Semi secchi. 

Prep. a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Jatropha urens — Jatrofa pungente - Euforbiacee. 

P. ad. Foglie fresche coi peli pungenti. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Juglans oinerea — Noce catartica - Juglandee. 

P. ad. Corteccia interna della radice e dei rami. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Juglans regia — Noce comune - Juglandee. 

P. ad. Foglie fresche e mallo delle noci. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Juncus effusus — Giunco sparso - Giuncacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Juncus pilosus — Luzula dei campi - Giuncacee. 

P. ad. Radice fresca raccolta in primavera. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


75 


Juniperus communis — Ginepro comune - Conifere. 

P. ad. Bacche mature. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Juniperus Virginiana — Ginepro della Virginia - Conifere. 

P. ad. Ramoscelli freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Justicia adhatoda — Carmantina adliatoda - Acantacee. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1; 


k: 

Kali aceticum — Acetato di potassa. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione acquosa. Diluzioni alcooliche. 

Kali arsenicosum — Arsenito di potassa. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Kali bichromicum — Dicromato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e due prime diluzioni 
acquose; 3 a alcoolica. 

Kalium bromatum — Bromuro di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione acquosa; l a diluzione 
idralcoolica; 2 a alcoolica. 

Kali oarbonicum — Carbonato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e prima diluzione acquose ; 
2 a diluzione idralcoolica. 

Kali causticum — Potassa caustica fusa. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione e l a diluzione acquose; 2 a diluzione idral¬ 
coolica. 


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76 


FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TALIANA 


Kali chloricum — Clorato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione (evitando la esplosione colla percus- 
sione); b) Soluzione acquosa 1 : 100; l a diluzione idralcoolica 
(= Viooo) ; 2 a diluz. alcoolica. 

Kali chromioum — Cromato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Kali oyanatum — Cianuro di potassio. 

Prep. Triturazione. 

Kali ferrocyanatum — Ferrocianuro di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione, l a e 2 a diluzioni acquose; 
3 a alcoolica. 

Kali muriaticum o Kalium ohloratum — Cloruro di patassio. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose; 
2 a diluz. alcoolidrata. 

Kali nitrioum —■ Nitrato di potassio o Nitro. 

Prodotto chimico. 

Prep . a) Triturazione; b ) Soluzione e l a diluzione acquose; 
2 a diluzione alcoolidrata. 

Kali oxalicum — Ossalato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione 1 : 100 e l a diluzione 
acquose; 2 a diluzione alcoolidrata. 

Kali permanganicum — Permanganate di potassio. 
Prodotto chimico. 

Prep . a) Triturazione; b) Soluzione, l a , 2 a e 3 a diluzioni 
acquose; 4 a alcoolidrata. 

Kali phosphorioum — Fosfato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep . a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose; 
2 a alcoolidrata. 


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FARMACOPEA OMlOPAtlCA 1TAL1ANA 


77 


Kali picrioum — Picralo di polassio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Kali sulphuricum — Solfato di polassio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Kali tartarioum — Tarlrato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Kali telluricum — Telluriato di potassio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Kalium jodatum o Kali hydrojodicum — Joduro polassico. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione con alcool idrato, dilu- 
zioni alcooliche. 

Kalmia latifolia — Calmia di larglie foglic - Rodoracec. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Kamala — Rottlera dei tinlori - Euforbiacee. 

P. ad. Polvere rossa tolta dalle capsule dei semi. 

Prep. Triturazione. 

Katipo latrodectus — Ragnokatipo della Nuova /clanda. 

P. ad. Animale vivo. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Kerosolene — Kerosolene. 

Parte piii leggiera dell’olio ottenuto dalla distillazione del- 
VAlbatite della Nuova Scozia. 

Prep. Triturazione. 

Kino australiensis — Gomma Kino dell’Australia. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. 

Kousso-Brayera anthelmintioa — Cusso 
Rosacea arborea deU’Abissinia. 

P. ad. Fiori in grappoli, secchi. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Ereosotum — Creosoto. 

Prodotto ottenuto dal catrame di faggio. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Xj 

Laburnum (Cytisus) — Citiso avorniello - Leguminose. 

P. ad. Sommit& foglie fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lac defloratum — Latte scremato. 

Prep, a) Tintura alcoolica con parti uguali di latte ed alcool; 
b) Triturazione. 

Lacerta agilis — Lucertola comune - Sauri. 

P. ad. e prep, a) Aniraale vivo schiacciato per tintura secondo 
il § 1; b) Triturazione dell’aniraale secco. 

Lachesis (1) — Lachesi - Ofidi. 

P. ad. Veleno ottenuto dalla ghiandola alia base dei denti 
uncinati. 

Prep. Triturazione. 

Lachnantes tinctoria — Lacnante dei tintori - Emodoracee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lactis acidum — V. Acidurn lacticum . 

Lactuca sativa — Lattuga comune - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lactuca virosa — Lattuga velenosa - Composte. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lactucarium — Lattucario. 

Sugo concreto della lattuga virosa e di altre specie, quindi 
incostante nella composizione. 

Prep. Triturazione. 

(1) Molto verosimilmente trattasi del Lachesi muto o Surucucu 
dei Brasiliani. Il trigonocefalo o vipera lanceolata trovasi alia 
Martinica e non lungo il rio delle Amazzoni ove abitava Hering, 
che pel primo ne estrasse il veleno. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


79 


Lamium album — Ortica bianca - Labiate. 

P. ad. Sommit4 fogli-fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lapathum acutum — Romice acuto - Poligonee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lapis albus — Gneis - Sospeso nella sorgente minerale di Gastein. 
Prep. Triturazione. 

Lappa minor — V. Aretium lappa. 

Lathyrus sativus — Gicerchia comune - Leguminose. 

P. ad. Serai maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Laurocerasus — Lauroceraso - Arnigdalee. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ledum palustre — Rosmarino selvatico - Ericacee. 

P. ad. Sommit& fogli-fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lepidium bonariense — Grescione americano - Crucifere. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Leptandra virginica — Veronica della Virginia - Scrofolariee. 

P. ad. Radice fresca nel secondo anno. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Levistioum officinale — Ligustico comune - Ombrellifere. 

P. ad. La radice fresca raccolta in autunno. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lilium superbum — Giglio superbo - Gigliacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lilium tigrinum — Giglio tigrato - Gigliacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1, 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA 


Limax ater — Lumacone cinericcio - Molluschi Gasteropodi. 

P. ad. Aniraale vivo, schiacciato. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Limulus Cyclops seu Xiphosura americana 

Limulo ciclope comune - Crostacei. 

P. ad. Sangue secco (di color ceruleo). 

Prep. Triturazione. 

Linaria vulgaris — Linaria comune - Scrofolariee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Linum catharticum — Lino purgativo - Linee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Linum usitatissimum — Lino comune - Linee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Liriodendron tulipifera — Liriodendro della Virginia 
Magnoliacee. 

P. ad. Corteccia fresca dei giovani rami. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lithium benzoicum — Benzoato di litio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Lithium bromatum — Bromuro di litio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica. 

Lithium carbonicum — Carbonate di litio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Lithium muriaticum — Cloruro di litio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione e 1* diluzione acquose, 2 a diluzione alcool- 
idrata. 

Lithium salicylicum — Salicilato di litio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica. 


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PARUACOPEA OHIOPAT1CA 1TAL1AHA 


81 


Loaaa tricolor — Loasa tricolore (pnngente?) 

P. ad. La pianta intiera frasca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lobelia oardinalis — Lobelia cardinale - Lobeliacee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lobelia inflate — Lobelia enfiata (dalla forma della capsula) 

Lobeliacee. 

P. ad. a) Tatta ia pianta fresea; b ) La medesima eecca quale 
si trova in commercio. 

Prep, a) Tintura secondo il § 1; b ) Tintura secondo il § 2. 

Lobelia sifllitioa — Lobelia sifilitica o cerulea. 

' P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lobelinum — Lobelina - Alcaloide della Lobelia inflata. 

Prep. Triturazione. 

Lolixun temnlentum — Loglio (Ziaama) - Graminacee. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Lonioara xyloetenm — Lonieera silostea (CHiegta selvatica) 

Caprifogliacee. 

P. ad. Frutti maturi. 

Prep. Triturazione. 

Lupulinum — Luppolina (ottenuta dagli strobili secchi del luppolo). 

Prep. Triturazione. 

Lupulus humulus — Luppolo rampicante - Urticee. 

. P. ad. Gli strobili svilappati, freschu 
Peep. Tintura secondo il § 1. 

Lyoopersioum esoulentum — Pomodoro - Solanacee. 

P. ad. Tatta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Lyoopodium olavatum — Licopodio comnne - Licopodiacee. 
P. ad. Le epore. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2 previa rigo- 
rosa triturazione delle spore in mortaio per frangerle. 

6 — Farmac Omiopat. ItaU 


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FARMACOPEA OldOPATICA ITALIANA 


Lycopus virginious — Licopo della Virginia - Labiate. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Maorotinum — Macrotina - Alcaloide della Cimicifuga. 
Prep. Triturazione. 

Madar o Mudar. V. Calotropis. 

Magnes artifloialla — Magnete artificiale. 

Lastre d’acciaio rette o curve, reperibili in commercio. 

Magnesia carbonica — Carbonato di magnesio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Magnesia muriatica — Gloruro di magnesio. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica. 

. Magnesia oxidata seu usta — Magnesia calci nate, 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Magnesia phosphorioa — Fosfato di magnesio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Magnesia sulphurica — Solfato di magnesio. 

• Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e 1* diluzione acquose; 
2* e 3 a idralcooliche; 4* ecc. alcooliche. 

Magnolia glauoa — .Magnolia glauca o turchina - Magnoliacee. 
P. ad. Fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Majorana (Origanum) — Maggiorana - Labiate. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Mammea amerioana — Mammea d’America - Guttifere. 

P. ad. Gomma resina della corteccia. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. ' i 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


83 


Manoinella (Hippomane) — Mancinella - Euforbiacee. 

P. ad. Frutti, foglie e corteccia freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Mandragora offlcinarum — Mandragora - Solanacee. 

P. ad. L’erba fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Manganum aoetioum — Acetato di manganese. 
Prodotto chimico. 

Prep. a) Triturazione; b ) Soluzione acquosa, l a e 2 a diluizioni 
alcoolidrate. 

Manganum earbonieum — Carbonato di manganese. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

NB. I due predetti preparati hanno una comune patogenesia 
nolle malattie croniche di Hahnemann. 

Manganum muriatioum — Cloruro di manganese. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolidrata. 

Manganum oxidatum nativum 

Perossido di manganese nativo. 

Prep. Triturazione. 

Manganum sulphurieum — Solfato di manganese. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Marohantia polimorpha — Marcanzia polimorfa - Alghe. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Marrubium album — Marrubio comune - Labiate. 

P. ad. Le foglie fresche prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Marum verum. V. Teucrium. 

Mate (Hex paraguayensi) — Th6 del Paraguay - Agrifogliacee. 

P. ad. Foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOPEA OMOPATIOA ITALIAMA 


Materperlarum (Kekx«rixn satgarltlfera) 

Meleagrina madreperla - Ostracei dimiarii. 

P. ad. Strato interno della valva oasia la madreperla* • 

Prep. Triturazione. 

Matioo (Piper angustifolium) — Matico - Piperacee. 

P. ad. Foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Meeoninum — Meconina (glucoside dell’oppio). 

Prep. Triturazione. 

Medusa (Aurelia rosea) — Aurelia rosea - Acaleft. 

P. ad * L’anir&ale schiacciato. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Melaleuca hypericifolia — Melaleuca a foglie d’ipperico 

Mirtacee. 

P. ad. Soraraitd fogli-fiorifere* 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Melastoma Ackermanni — Melastoma di Ackermann (Mure) 

Melastomacee. 

P. ad. Foglie. 

Prep . Tintura secondo il § 2. 

Melilotus alba — Meliloto bianco - Leguminose. 

P. ad. Gli stipiti in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Melilotus officinalis — Meliloto officinale (trifoglio cavaUino) 

Leguminose. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Melissa officinalis — Melissa officinale - Labiate. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Meloe majalis — Meloe di maggio - Coleotteri. 

P. ad. Animals schiacciato. 

Prep. Tintura secondo il § 1.. 

Meloe prosearabaeus — Meloe proscarabeo. 

Come il precedente. 


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PARMA CO PEA OMIOPATICA 1TAL1ANA 


85 


Melota&iha Yudgaris — Melotoata cc mum - Coleotteri. 

P. ad. L’animale sehi&eciatou 
Prep . Tintura secondo il § 1. 

Menispermum oanadense — Menispermo del Canada 
Menispermee. 

P . ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Mentha piperita — Menta piperita - Labiate. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Mentha pnlegium — Menta puleggio. 
i*. ad. eprep. Cooae la precedent*. 

Menyanthes trifoliata — Trifoglio flbrino - Genzianee. 

P. ad. La pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tmtura secondo il § l. 

Mephitis putorius — Puzzola comune - Carnivori. 

P. ad. Umore estratto dalle ghiandole perianali. 

Prep . Tintura secondo il §2. 

Mercurialis perennis — Mercuriale perenne - Euforbiacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Mercurius aceticus — Acetato di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Mercurius auratns — Amalgama d’oro e mercurio. 
Esistono due process! per ottenerlo: Tuno consiste nel tritu- 
rare senza tregua due parti di mercurio ed una di oro in polvere 
coll’addizione ripartita di ventisette parti di zuccaro di latte flnch& 
la massa sia ridatta a finkssima poivere, Seguendo l'altro procedi- 
mento ai prendono la ste&sa proparzioni di mercurio e d’oro, si 
agitano in una fiala, indi si versano in un crogiuolo spalmato 
internamente di creta, e si portano a roventezza movendo in giro 
il recipiente. Poscia la massa si versa in una capsula di porcellana 
contenente acqoa fred da. Qneata niacela vaffreddata si tritura. 

Mercurius bromatus — Bromuro di mercurio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 


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86 


FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Merourius corrosivus seu Sublimatus 

Sublimato corrosivo o bicloruro di mercurio 
Prodotto chiraico. 

Prep . a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica. 

Merourius oyanatus o cyanuretus — Cianuro di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep . a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica 1:100. 

Merourius dulois — Calomelano (protocloruro di mercurio). 
Prodotto chiraico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius jodatus flavus — Protojoduro di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius jodatus ruber — Biioduro di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius methylenus — Mercurio metilene. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius nitrious — Nitrato di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione nell’acqua acidulata con 
acido nitrico, l a diluzione idralcoolica, 2® diluzione alcoolica. 

Merourius phosphorious — Fosfato di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius prseoipitatus albus 

Mercurio precipitato bianco - Cloramiduro di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius prseoipitatus ruber 

Mercurio precipitato rosso - Ossido di mercurio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATIGA ITALIANA 


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Merourius solubilis Hahnemann 

Mercurio solubile di Hahnemann - Mercurio ossidulato nero 
ammoniacale. 

il insolubile, malgrado il suo nome. Esso si ottiene trattando 
una soluzione acquosa di nitrato neutro di mercurio coll’ammo- 
niaca caustica, con che si ottiene un precipitato bigio-nerastro, 
che si lava, si asciuga e si tratta per triturazione. 

Merourius sulphuratus niger 

Etiope minerale o solfuro nero di mercurio. 

Prodotto chiraico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius sulphurious — Solfato di mercurio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Merourius vivus — Mercurio metallico. 

Prep. Triturazione. 

Methylenum biohloratum — Bicloruro di metilene. 
Prodotto chimico. 

Prep. Diluzioni alcooliche ? 

Mezereum (Daphne) — Dafne mezzereo - Calmelea. Timelee. 
P. ad. La corteccia fresca della radice e dello stipite raccolta 
prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Millefolium (Aohillea) — Millefoglio - Corimbifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Millepes (Onisous asellus) — Porcellino terrestre - Miriapodi. 
P. ad. L’animale schiacciato. 

Prep. Tintura secondo il § 1. ^ 

Mimosa humilis — Mimosa sensitiva - Leguminose. 

P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1., . 

Mitohella repens — Mitchella strisciante - Rubiacee. 

P. ad. La pianta intiera. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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88 


rARMACOPEA OWOPATICA ITAUAHA 


Molybdoenl actfam. V. Acidum molybdoenicum. 
Momordloa balsamina — Momordica balsamina - Cucurbitacee. 
P. ad. Frutti maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Monotropa uniflora — Monotropa uniflora - Ericinee. 

P. ad. La pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Morphinum — Morfina - Alcaloide dell’oppio. 

Prep. Triturazione. 

Morphinum aoetioum — Acetato di morfina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Morphinum muriatioum — Cloridrato di morfina. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione in 80 parti d’acqua e 19 
d’alcool, I s diluzione idralcoolica, 2* diluzione alcoolica. 

Morphinum sulphurioum — Solfato di morfina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Moschus mosohiferus — Muschio - Ruminanti. 

P. ad. La sostanza contenuta nella borsa situata presso il 
prepuzio. 

Prep, a) Triturazione (eseguita in mortaio specials e fuori 
dell’offlcina farmaceotica); b) Tintura alcoolica § 2. 

Conservare i preparati in luogo separato. 

Mures: purpureus (Purpura patula) — Porpora antica 

Gasteropodi. 

P. ad. Liquido contenuto in un sacchetto situato tra il cuore 
ed il fegato. Liquido viscoso e quasi incoloro, ma nell’aria si fa 
Yerde, giallo, azzurro, indi rosso. 

Prep. Triturazione. 

Muriatis aoidum. V. Acidum muriaticum. 

Muaa sapientum — Banano dei saggi - Musacee. 

P. ad. Fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FABMACOPEA OKIOPATICA ITALIANA 


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Muscarinum — Moscarina (alcaloide deH’Agarico moscario). 
Prep. Triturazione. 

Mygale lasiodora — Migale peloso di Cuba e del Texas 

Aracuidi. 

P. ad. e prep. Ragno preso vivo e cacciato in un recipiente con 
alcoo), e questo nella proporzione approssimativa di 10: 1. 

Myrloa oerifera — Mirica della cera - Miricee. 

P. ad. Corteccia fresca della radice. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Myriatioa sebifera — Miristica del sego - Miristicee. 

P. ad. Sngo rosso che stilla dalla corteccia incisa. 

Prep. Triturazione. 

Myroxilon peruiferum. V. Balsamum peruvianum. 

Myrrha (B alsamodendron Ehrenbergianum) — Mirra 

Burseracee. 

P. ad. Gommo-resina. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Myrtns communis — Mirto comune - Mirtacee. 

P. ad. SommitA fogli-fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

3ST 

Nabalus serpentarius — Nabalo serpentario - Lattucee. 

P. ad. La pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Naja trlpudians — Naja ad occhiali - Ofidi. 

P. ad. Il veleno. 

Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione e diluzioni colla glicerina. 

Naphta — Nafta - Bitume nativo. 

Prep, a) Soluzione alcoolica; b) Triturazione. 

Kaphtalinum — Naftalina. 

Prodotto cbimico. 

Prep, a) Triturazione; b] Soluzione alcoolica 1:15; le suc¬ 
cessive diluzioni 1:10. 


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FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TALIANA 


Naroelnum — Narceina - Alcaloide delPoppio. 

Prep. Triturazione. 

Narcissus poeticus — Narciso dei poeti - Amarillidee. 

P. ad. Bulbo fresco. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Narcissus pseudonarcissus — Narciso dei prati - Amarillidee. 

P. ad. Bulbo fresco. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Narcotinum — Narcotina - Alcaloide dell’oppio. 

Prep. Triturazione. 

Nasturtium officinale seu Sisymbrium nasturtium 

Nasturzio officinale o acquatico - Grescione - Grucifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Natrum arsenicicum — Arseniato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Natrum arsenicosum — Arsenito di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Natrum benzoicum — Benzoato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione 
alcoolidrata; 2 a alcoolica. 

Natrum bromatum — Bromuro di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Natrum carbonicum — Sottocarbonato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; 6) Soluzione acquosa; l a diluzione 
alcoolidrata; 2 a diluzione alcoolica. 

Natrum causticum — Soda caustica. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione acquosa: l a diluzione alcoolidrata; 2 a dilu¬ 
zione alcoolica. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Natrum hydrojodicum seu jodatum — Ioduro di sodio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione alcoolica. 

Natrum hypoohlorosum — Ipoclorito di sodio. 
Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa: l a diluzione 
alcoolidrata. 

Natrum hypophosphorosum — Ipofosfito di sodio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Natrum laotioum — Lattato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose; 
2 a diluzione alcoolidrata. 

Natrum muriaticum— Cloruro di sodio - Sal comune purificato. 
Prodotto chimico. 

Prep. a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose; 

2 a diluzione alcoolidrata. 

♦ 

Natrum nitrioum — Nitrato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose ; 
2 a diluzione alcoolidrata. 

Natrum phosphorloum — Fosfato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e due prime diluz. acquose; 
3 a diluzione alcoolidrata. 

Natrum ealioylioum — Salicilato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Natrum sulpho-oarbolioum — Solfofenato di sodio. 
Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Natrum sulphurioum — Solfato di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e 2 prime diluzioni acquose; 
3 a diluzione alcoolidrata. 


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FARMACOPEA OMIOPATIOA 1TALIANA 


Natrnm sulphuroeum — Solflto di sodio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Niocolxun oarbonionm — Carbonato di nicheHo. 

Prodotto chimico. 

Prep . Triturazione. 

Niccolum metallioum — Nichelio-metallo. 

Prep . Triturazione. ** 

Niccolum sulphurioum — Solfato di nichelio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Niootinum — Nicotina - Alcaloide. 

Prep. Soluzione alcoolica. 

Nitri acidum* V. Acidum nitricum. 

Nitri Spiritus dulcis 

Spirito di nitro dolce o Spirito di etere nitroso. 

Preparato farmaceutico. Acido nitrico puro (1,18), alcoolcon- 
centrato ed acqua distillate eta. parti 40, si versano adagio in un 
matraccio contenente 5 parti di limatura di rame. Si distillano in 
seguito a bagno di sabbia 40 parti di questa miscela; qoesto 
liquido, neutralizzata l’eccedenza di acido con acqua di oalce, ai 
pone in storta per ottenerne 20 parti, le quali si addizionano di 
eguale quantity di alcool concentrato. Di questo liquido incoloro, 
scevro di acido, si preparano poscia le diluzioni alcooliche. 

Nitrum. Y. Kali nitricum. 

Nuphar lutexun — Ninfea gialla - Niofeaeee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Nux moadutta ~~ Noce moscata * Miristioee. 

P. ad. Semi secchi. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. 

Nux vomica — Noce vomica ** Loganiacee. 

P. ad. Semi accuratamente nettati e ridotti in polvere grossa 
oppure raspati con lima adibita a questa sola sostanza. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. 


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FARM AGO PEA OMIOPATIGA ITAUANA 


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Nymphaea odorata — Nlnfea odorosa - Ninfeacee. 

P. ad. II rizoma fresco. 

Prep. Tintara secondo il § 1. 

O 

Ooimum oanum — Basilico bianco - Labiate. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Oenanthe orooata — Enante di sago gialk) - Ombrellifere. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Oenothera biennia — Enotera bienne - Onagrariee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Oleander — Leandro - Aporinee. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Oleum animate eethereum — Olio animale etereo o del Dippel. 

Preparato chimico. Conservarsi in boccette piene, ben chiuse. 
Prep. Soluzione e diluzioni alcooliche. 

Oleum cajuputi. V. Cajuputioleum . 

Oleum jeooria aselli seu Morrhu® 

Olio di fegato di merluzzo. 

Prodotto farmaoeutico. 

Prep. a)Triturazione; b) Soluzione eterea, diluzioni alcooliche. 

Oleum rioini — Olio del ricino comune - Euforbiacee, 

Prep. Soluzione in alcool rettificatissirao. 

Onisous asellus — Porcellino terrestre - Grostacei. 

P. ad. L’animale vivo. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Ononis spinosa — Ononide di lungbe spke - Leguminose. 

P. ad. La pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. . 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


Onosmodium vlrginianum 

Onosmodio ispido o della Virginia - Borraginee. 

P. ad. La radice ed i semi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Opium (Papaver somniferom) — Oppio. 

Prodotto commerciale. 

P. ad. Sugo latteo essiccato dal papavero sonnifero. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica. 

Oplia farinosa 

Melolonta farinosa (nei dintorni di Fontainebleau). 

P. ad. Animale vivo e contuso. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Opuntia vulgaris — Catto opunzia - Fico d’lndia - Cattee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Oreoselinum peucedanum. V. Athamanta oreoselinum. 
Origanum vulgare — Origano volgare (erba acciuga) - Labiate. 
P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Orobanche virginiana — Orobanche della Virginia 
Orobanchee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Osmii aoidum — Acido osmico. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione e prime diluz. acquose; 4 a diluz. alcoolidrata. 

Osmium — Osmio - Metallo. 

Prep. Triturazione. 

Ostrya virginiana — Carpino virginiano - Amentacee. 

P. ad. Il legno. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Ozalis aoidum. V. Acidum oxalicum. 

Oxalis acetosella — Acetosella - Ossalidee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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Oxeodaphne oalifornioa — Lauro montano di California. 
P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Oxydendrum arboreum — Andromeda arborea - Ericinee. 
P. ad. Foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


Paeonia officinalis — Peonia comune - Ranunculacee. 

P. ad. La radice fresca estratta in primavera. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Palladium — Palladio - Metallo. 

Prep. Triturazione. 

Panax quinquefolia. Y. Aralia quinquefolia. 
Papaverinum — Papaverina - Alcaloide dell’oppio. 

Prep. Triturazione. 

Paraffinum — ParafQna 

(uno dei prodotti della distillazione del catrame vegetale). 
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzioue eterea, le 
successive alcooliche. 

Pareira brava — Cissampelo Pareira - Menispermee. 

P. ad. La radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Paris quadrifolia — Paride di quattro foglie - Smilacee. 

P. ad. Tutta la pianta coi frutti appena maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Passiflora incarnata — Passiflora a fiore porporino - Passifloree. 
' P. ad. e prep, a) Le foglie fresche per tintura secondo il § 1; 
6) Sugo condensato secco delle foglie per triturazione. 

Pastinaca sativa — Pastinaca comune - Ombrellifere. 

P. ad. La radice estratta nel secondo anno. 

• Pr'ep. Tintura secondo il § 1. 

Paullinia pinnata — Paullinia alata - Sapindacee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARM AGO PE A OMIOPATIGA ITAUANA 


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Faullinia sorbilis — Gnarana - Sapindacee. 

P . ad. Serai impastati con cacao e manioc. 

Prep. Triturazione. 

Fenthorum sedoidee — Pentoro racemose - Gmsntacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Fersioa vulgaris — Pesco comune - Rosacee. 

P. ad. I fiori freschi, appena sbocciati. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Petasites. Vedi Tussilago. 

Petiveria tetrandra — Petiveria agliaoea - Fitolacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Petroleum — Petrolio. 

Prep. Il petrolio nativo di color giallo chiaro viene trattato 
con doppia quantita d’alcool rettificato, agitato, quindi filtrato. 
L’olio rimasto sul filtro serve per: a) Triturazione; b ) Soluzione 
con alcool rettificatissimo. 

Petroselinum — Prezzemolo - Ombrellifere. 

P. ad. eprep. La pianta, incipient© fioritura; Tintura secondo 
il § 1; 1* diiuzione alcoolidrata. 

Peuoedanum officinale — Peucedano officinale - Ombrellifere. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Phaseolus vulgaris — Fagiuolo comune - Leguminose. 

P, ad. eprep. Triturazione del seme crudo. 

Phellandrium aquatioum — Fellandrio o finoccbio acquatico 

Ombrellifere. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Philadelphus coronarius — Filadelfo coronario - Filaddfee. 

P. ad. Fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Phosphuri aoidum. V. Acidum pJmphoricum. 


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Phosphorus — Fosforo. 

Corpo semplice. 

Prep, a) Soluzione alcoolica. Prendasi una fiala della capacitA 
di500grammi econtenente 300grammidi alcool concentratissimo, 
vi si immettano circa 60 centigrammi di fosforo bianco, pellucido, 
lasciando aperta la bocca del recipiente, che si fa riscaldare a 
bagno maria finche il fosforo appaia liquefatto. Tolto il recipiente, 
si tura, si agita, finche la massa sia raffreddata; indi si pone in 
luogo fresco ed oscuro per alcuni giorni. Trascorsi questi si de- 
canta il liquido, e si segna con 6. Ritiensi che 1000 gocce d’alcool 
contengono5 centigr. di fosforo in soluzione pari alia 3 a diluzione 
decimale approssimativa; b) Soluzione eterea. Si prepara nella 
proporzione di 1:200 lasciando la tintura piu giorni in riposo in 
fiala ben turata; c) Triturazione. Questa si opera nel consueto 
modo mediante il fosforo ed umettando di quando in quando la 
massa con alcool. 

Physalia pelagica — Fisalia pelagica (Acalefi sifonofori). 

P. ad. e prep. L’animale contuso per tintura secondo il § 2 

Physalis alkekengi — Alchechengi - Solanacee. 

P. ad. Bacche fresche raccoite in agosto. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Physostigma venenosum. V. Calabar faba. 

Physostigminum. V. Eserinum. 

Phytolacca decandra — Fitolacca di dieci stami - Fitolaccee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Piori aoidum. V. Acidum picrinicum. 

Picrotoxinum — Picrotossina - Alcaloide del Cocculus indicus. 

Prep. Triturazione. 

Pilooarpinum murlattcum — Cloridrato di pilocarpina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Pilooarpinum nitrioum — Nitrato di pilocarpina. 

Prep. Triturazione. 

Pilocarpus. V. Jaborandi. 

7 — Farmac. Omiopat. Ital. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Pimenta officinalis — Mirto pimento - Mirtacee. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

PimpineUa saxifraga — Pimpinella bianca - Ombrellifere. 

P. ad. Radice fresca estratta in primavera. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Pinas Lambertiana — Pino gigante - Conifere. 

P. ad. Sugo zuccherino essudato dalla corteccia. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Pinos sylvestris — Pino selvatico - Conifere. 

P. ad. Germogli freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Piper methystionm seu Macropiper — Pepe-Kava 
Piperacee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Piper nigrum — Pepe nero (o bianco se sbucciato) - Piperacee. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Pisoidia erythrina — Piscidia eritrina - Leguminose. 

P. ad. La corteccia della radice estratta, durante la fioritura. 
Prep. Tintura secondo il § 2. 

Pix liquids — Pece Iiquida (Catrame di Norvegia). 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Plantago major — Piantaggine di grandi foglie - Plantaginee. 

P. ad. La pianta, compresa la radice. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Platina — Platino - Metallo, precipitato. 

Prep. Triturazione. 

Platina ohlorata seu muriatioa — Cloruro di platino. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Platina jodata — Ioduro di platino. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Flectranthus fruticosus — Germanea a foglie d’ortica 

Labiate. 

P. ad. La pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Plumbago europaea — Piombaggine d’Europa - Piombagginee. 
P. ad. La pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Plumbago littoralis — Piombaggine littorale - Piombagginee. 
P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Plumbum aoetioum — Acetato di piombo. 

Preparato chimico. 

Prep, a) Triturazione ; b ) Soluz. acquosa e diluz. alcooliche. 

Plumbum carbonicum — Carbonato di piombo. 
Preparato chimico. 

Prep. Triturazione. 

Plumbum chloratum seu muriaticum — Cloruro di piombo. 

Preparato chimico. 

Prep. Triturazione. 

Plumbum chromicum — Gromato di piombo. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Plumbum jodatum — Ioduro di piombo. 

Preparato chimico. 

Prep. Triturazione. 

Plumbum metallioum — Piombo. 

Metallo. 

Ottenuto dalla precipitazione mediante lo zinco dall’acetato di 
piombo. 

Prep. Triturazione. 

Podophyllinum — Podofillina. 

Principio resinoso del Podofillo. 

Prep. Triturazione. 

Podophyllum peltatum — Podofillo peltato - Podofillee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA 1TALIANA 


Polygala amara — Poligala amara - Poligalee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Polygonum acre seu punctatum 

Poligouo acre o idropiperoide - Poligonee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Polygonum maritimum — Poligono mariuo - Poligonee. 
P. ad. Tutta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Polyporus officinalis — Agarico bianco del larice - Funghi. 
P. ad. Fungo fresco. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Polyporus pinicola — Poliporo del pino - Funghi. 

P. ad. Il fungo fresco. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Populus tremuloides — Pioppo tremulo - Salicinee. 

P. ad. Le foglie ed il libro freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Potamogeton natans — Potamogeto natante - Alismacee. 
P. ad. Tutta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Potentilla reptans — Potentilla strisciante - Rosacee. 

P. ad. La pianta, specialmente la radice. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Pothos foetidus — Poto fetido - Aroidee. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Primula veris — Primavera officinale - Primulacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Prinos verticillatus — Apalanca a foglie di susino 
Agrifogliacee. 

P. ad. La corteccia ed i frutti. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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Fropylaminum — Propilnmina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Soluzione e l a diluzione acquose, 2 a diluz. alcoolica. 

Prunus padus seu Padus avium — Ciliegio racemoso 

Rosacee. 

P. ad. Le foglie e la corteccia fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Prunus spinosa — Prugnolo - Rosacee. 

P. ad. Le gem me fiorifere prima ehe si aprano. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Prunus virginiana — Ciliegio della Virginia - Rosacee. 

P. ad. Il libro della corteccia fresco. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Ptelea trifoliata — Olmo di tre foglie - Xantossilee. 

P. ad. Corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Pulmonaria officinalis — Polmonaria - Borraginee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Pulsatilla nigricans — Anemone dei prati - Ranuneolacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Pulsatilla nuttalliana — Pulsatilla irsuta d’America 
Ranuneolacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Pyogenum seu Pyrogenum — Pus settico. 

Prep. Triturazione. 

Pyrethrum Parthenium — Piretro indiano composto. 

P. ad. Radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Pyrocarboneum. V. Carboneum oxigemsatum. 

Pyrus americana — Frassino montano. 

P. ad. Corteccia fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


<a 

Quassia amara — Legno quassio - Simarubee. 

P. ad. La radice, la corteccia ed ii legno. 

Prep, Tintura secondo il § 2. 

Quillaia saponaria — Quillaia saponaria - Rosacee. 

P. ad . Corteccia fresca. 

Prep, a) Tintura secondo il §2; b ) Triturazione. 

B 

Ranunculus acris — Ranuncolo acre (Rotton d’oro) 
Ranunculacee. 

P. ad, Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ranunculus bulbosus — Ranuncolo bulboso - Ranunculacee. 
P, ad. Tutta la pianta, compreso il bulbo. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ranunculus flammula — Ranuncolo delle passere 
Ranuncolacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ranunculus glacialis — Ranuncolo dei ghiacciai (Carlina) 
Ranuncolacee. 

P. ad. Tutta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ranunculus repens — Ranuncolo strisciante - Ranuncolacee. 

P . ad. Tutta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ranunculus sceleratus — Ranuncolo paluslre - Ranuncolacee. 
P. ad. Tutta la pianta. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Raphanus sativus niger — Ramolaccio nero - Crucifere. 

P. ad. Radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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Ratanhia (Krameria) — Ratania - Poligalee. 

P. ad. Radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Realgar. V. Arsenicum sulphuratum rubrum. 

Resoroinum — Resorcina. 

Prodotto chimico. 

Prep, a) Soluzione alcoolica; b) Triturazione. 

Rhamnus cathartica — Ramno catartico - Spin cervino 

Ramnee. 

P. ad. Le bacche mature. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rhamnus frangula — Ramno frangola - Spin cervino minore 

Ramnee. 

P. ad. La corteccia dei giovani rami raccolta in primavera. 
Prep . a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 1. 

Rhamnus Purshiana — Cascara Sagrada - Ramnee. 

P. ad. La corteccia dei rami non aventi oltre i due anni. 
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. 

Rheum offloinale — Reobarbaro - Poligonee. 

P. ad. La radice secca. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Rhodium oxidatum nitrieum — Nitrato di Rodio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Rhododendron chrysanthum — Rododendro di fiori gialli 

Rodoracee. 

P. ad. I ramoscelli colie foglie e fiori, seccbi. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione. 

Rhus aromatica — Sommacco fragrante - Terebintacee. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rhus glabra — Sommacco glabro o della Carolina - Terebintacee. 
P. ad. La corteccia e le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA 


Rhus radlcans — Sommacco radicante - Terebintacee 
(ritenuto come varieta del seguente). 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rhus toxicodendron — Sommacco velenoso - Terebintacee. 
P. ad. Foglie fresche raccolte al tramonto del sole. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rhus venenata da assimiiarsi al Rhus vernix Iaponensis 

Sommacco delle paludi - Terebintacee. 

P. ad. Le foglie fresche e gli stipiti. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ricinus communis — Ricino comune - Euforbiacee. 

P. ad. Semi maturi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Robinia pseudoacacia — Falsa acacia - Legurainose. 

P. ad. La corteccia fresca dei giovani rami o della radice. 
Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rosmarinus officinalis — Rosmarino o ramerino comune 

Labiate. 

P. ad. Le sommita fogli-fiorifere fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rubia tinctorum — Robbia comune - Rubiacee. 

P. ad. La radice. 

Prep. Se fresca, Tintura secondo il § 1; se secca, Tintura 
secondo il § 2. 

Rumex acetosa -- Romice acetosa - Poligonee. 

P. ad. La radice estratta in giugno. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rumex crispus — Romice cresputa - Poligonee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Rumex patientia — Romice comune - Poligonee. 

P. ad. Tutta la pianta in fiontura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA 1TALIANA 


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Russula fcetens — Agarico fetido - Funghi. 

P. ad. Una parte di fungo. 

Prep. Tintura secondo il § 1 . 

Ruta graveolens — linta comune - Rutacee. 

P. ad. Tutta la pianta. 

Prep . Tintura secondo ii § 1. 

S 

Sabadilla — Sabadiglia - Colcliicaree. 

P. ad. 1 semi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Sabal serrulata — Corifa segliellata - Palme. 

P. ad. 1 frutti maturi, freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Sabina — Sabina - Conifere. 

P. ad. Summits foglifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Salamandra maculata — Salamandra giallo-nera 
Anfibii-urodeli. 

P. ad. e prep. Come Buf'o cviereus. 

Salicinum — Salicina 
Glucoside della corteccia del salice comune. 
Prep. Triturazione. 

Salieylicum acidum. V. Acidum salicylicum. 

Salix nigra — Salcio nero - Salicinee. 

P. ad. La corteccia fresca. 

Prep . Tintura secondo il § l. 

Salix purpurea — Salcio porporino - Salicinee. 

P. ad. La corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Salol — Salolo. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA 


Salvia officinalis — Salvia comune - Labiate. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Sambucus canadensis — Sambuco del Canada - Gaprifogliacee. 
P. ad. I fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Sambucus nigra — Sambuco comune - Caprifogliacee. 

P. ad. Le sommiti fogli-fiorifere ed il libro della corteccia. 
Prep. Tintura secondo il § 1. 

Sanguinaria canadensis — Sanguinaria del Canada 
Papaveracee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Santalum album — Sandalo bianco - Santalacee. 

P. ad. Il legno. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Santoninum — Santonina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Sapo medicinalis 

Sapone medicinale (olio di mandorle e liscivia di sodio). 

Prep. Triturazione. 

Saponinum — Saponina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Sarracenia purpurea — Sarracenia porporina - Sarraceniacee. 
P. ad. L’intiera pianta compresa la radice. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Sarsaparilla — Salsapariglia - Smilacinee. 

P. ad. La radice secca. 

Prep, a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 2. 

Sassafras officinalis — Sassofrasso - Laurinee. 

P. ad. La radice colla corteccia. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il §2. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA 


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Soammonium halepense — Scammonea d’Aleppo 
Convolvulacee. 

P. ad. La gomma resina. 

Prep. Triturazione. 

Sohinus molle — Schino pepe molle - Terebintacee. 

P. ad. Le bacche mature. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Soilla maritima — Scilla marina - Asfodelee. 

P. ad. II bulbo fresco. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Scolopendra — Scolopendra - Miriapodi. 

L’abbozzo della patogenesia poggia sugli effetti della morsica- 
tura di specie diverse. 

La preparazione sarebbe la tintura, secondo il § 1, colTanimale 
vivo. 

Scorpio europseus — Scorpione europeo - Aracnidi. 

P. ad. e prep, a) Il veleno contenuto nella coda, per tritura¬ 
zione; b) L’animale vivo contuso per tintura secondo il § 1. 

Scrophularia nodosa — Scrofolaria nodosa - Scrofolariee. 

P. ad. La pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Scutellaria lateriflora — Scutellaria di fiori laterali 
Scrofulariee. 

P. ad. La pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Secale oornutum 

Segale cornuta - Fungo parassita o Claviceps purpurea. 

P. ad. I grani raccolti prima della messe. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. 

Sedum acre — Sedo acre - Pepe dei muri - Crassulacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Sedum telephium — Sedo telefio - Erba da calli - Crassulacee. 
P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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Selenium — Selenio. 

Corpo semplice. 

Prep. Triturazione. 

Sempervivum tectorum Semprevivo dei tetti - Crassulacee. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Senecio aureus — Senecione di fiori gialli - Composte. 

P. ad. La pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Senega polygala — Poligala virginiana - Poligalee. 

P. ad. La radice secca. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione. 

Senna — Sena - Leguminose. 

P. ad. Le foglie secche. 

Prep, a) Tintura secondo il §2; b) Triturazione. 

Sepia — Sepia - Mollusco cefalopodo. 

P. ad. e prep. Liquido nero (inrhiostro di china) che si rap- 
prende facilmente ed e contenuto in un sacco della sepia. 

Essendo pochissimo solubile nelTacqua e nelPalcool si prepara 
la triturazione col liquido essiccato, eliminate le membranule ivi 
pure contenute. 

Serpentaria. V. Arisfolochia. 

Serpyllum (Thymus) — Serpillo - Labiate. 

P. ad. La pianta in tioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Silicea — Biossido di silicio - Quarzo puro. 

Per uso omiopatico. 

Si prepara, secondo Hahnemann, nel seguente modo. Prendasi 
una parte di cristallo di rocca puro (o sabbia quarzosa previa- 
mente lavata con aceto distillato) che si frantuma e ripetutamente 
si roventa e si tuffa nell’acqua fredda. Si metta con quadrupla 
quantita di carbonato di soda effluorescente in un crogiuolo di 
ferro facendo fondere il tutto, finche non abbia piu luogo effer- 
vescenza e diventi chiaro, indi si versa sopra una lastra di marmo 
freddo. 

Il vetro cristallino cosl ottenuto si polverizza, tuttora caldo 
si mette in un recipiente con un quadruplo di peso d’acqua distil- 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA 1TALIANA 


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lata dando luogo ad una soluzione limpida, cui, dopo filtrazione, 
si aggiunge poco a poco acido cloridrico diluito, donde risulta 
uno sviluppo d’acido carbonico, una soluzione di cloruro di sodio 
ed un precipitato bianco, gelatinoso di Silicea , che si lava ripe- 
tutamente e si pone ad asciugare in carta bibula. 

Prep. a) Triturazione; b) L’acqua silicata, che si ottiene trat- 
tando la silicea appena precipitata con acqua e lasciando in riposo 
il liquido per due o tre settimane, da agitarsi pero spesso; in 
ultimo si Ultra; c) Lo spirito silicato e una miscela a parti uguali 
di acqua silicata e di alcool. 

Silphium Cyrenaicum — Tassia silfio (Sylphion degli antichi) 

Corimbifere. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Silphium laciniatum — Silfio lacinialo - Corimbifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Sinapis alba — Senapa bianca - Crucifere. 

P. ad. I semi maturi freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Sinapis nigra — Senapa nera - Crucifere. 

P. ad. I semi maturi freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Sisymbrium Sofia — Sisirabrio di fiori piccoli - Crucifere. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Slum latifolium — Sio di foglie larghe - Ombrellifere. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Solaninum — Solanina. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Solanum mammosum — Solano a bacche mammellari 
Solanacee. 

P. ad. Le bacche mature fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


Solanum nigrum — Solano nero - Erba morella - Solanacee. 
P. ad. La pianta colie bacche fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Solanum pseudocapsicum 

Solano falso peperone a coccole rosse - Solanacee. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Solanum tuberosum agrotans 

Palata comune guasta dal fungo Botrytis. 

Prep. Triturazione. 

Solidago virga aurea — Solidaggine verga d’oro - Corimbifere. 
P. ad. Le sommiti fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Spartium scoparium — Ginestra da granate - Leguminose. 

P. ad. I fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Spigelia anthelmia — Spigelia antelmintica - Genzianee. 

P. ad. L’erba appena seccata. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Spigelia marilandica — Spigelia del Mariland - Genzianee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Spiraea ulmaria — Spirea a foglie d’olmo - Erba caprina 

Rosacee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Spiranthes autumnalis — Spirante autunnale - Orchidee. 

P . ad. La pianta colla radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Spongia tosta — Spugna torrefatta. 

Prep. Scegliesi una spugna comune, preferibilmente dell’Arci- 
pelago greco, si monda dalla sabbia e dalle conchigliette aderenti 
colla percussione e non colla lavatura, si riduce in pezzi e si 
tosta in tamburo di latta, finche incominci ad imbrunire, indi si 
ritirae si riduce in polvere,che serve: a) per Triturazione; b) Tin¬ 
tura alcoolica. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA 1TALIANA 


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Stachys recta seii betonica — Stachide diritta - Labiate. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Stannum chloratum seu muriaticum — Cloruro di stagno. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Stannum metallicum — Stagno metallico. 

Ottenuto colla precipitazione dal cloruro mediante lo zinco. 
Prep. Triturazione. 

Staphysagria — Stafisagria - Ranuncolacee. 

P . ad. I semi. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; ft) Triturazione. 

Stibium. V. Antimonium. 

Sticta pulmonaria — Stitta o lobaria polmonaria - Licheni. 

P. ad. 11 lichene raccolto sull’acero. 

Prep. Tintura idralcoolica secondo il § 2. 

Stigmata majdis — Stimmi della zea mais. 

P. ad. Stimmi bene sviluppati, freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Stillingia sylvatica — Stillingia dei boschi - Euforbiacee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Stramonium — Stramonio - Solanacee. 

P. ad. eprep, a) La pianta, incipiente fioritura: Tintura secondo 
il § 1; ft) I semi maturi: Tintura secondo il § 2. 

Le due tinture poi si uniscono. 

Strontiana oarboniea — Carbouato di stronzio. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Strontiana muriatica — Cloruro di stronzio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Strophantus hispidus — Strofanto ispido - Apocinee. 

P. ad. I semi maturi, freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 


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FARMACOFEA OMIOPATICA ITALIAN A 


Strychninum nitricum — Nitrato di stricnina. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Strychninum purum — Stricnina pura. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Strychninum sulphuricum — Solfato di stricnina. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Succinum acidum — Acido succinico. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Sulphur — Solfo sublimato. 

Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica, la quale si prepara 
trattando una parte di solfo sublimato (e ripetutamente lavatocon 
acqua finche la massa non dia piu reazione acida) con 10 parti di 
alcool rettificatissimo; si agita il liquido, indi si mette in deposito 
per 24 ore, trascorse le quali si decanta la parte limpida che 
costituisce la tintura 6 ove lo zolfo entra solo per Vbooo rappresen- 
tando la 3 a diluzione. La 4 a si prepara unendo parti uguali di 
questa cosl detta tintura e di alcool rettificato. 

Sulphuris acidum. V. Acidum sulphuricum. 

Sulphur jodatum — Ioduro di solfo. 

Otteuuto colla reazione di una parte di solfo e quattro di iodio. 
Prep. Triturazione. 

Sumbul — Radice moscata - Ombrellifere. 

P. ad. La radice secca. 

Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione. 

Symphoricarpus racemosa — Sinforicarpo di fiori racemosi 

Caprifogliacee. 

P. ad. Tutta la pianta fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Symphytum officinale — Consolida maggiore - Borraginee. 

P. ad. La radice fresca raccolta prima della fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


giti^ by C 



FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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Syringa vulgaris — Siringa comune - Oleacee. 

P. ad. I fiori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Syzigium Jambolanum — Semi di Jambol - Mirtacee. 

P. ad. I semi maturi, freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

T 

Tabacum — Tabacco - Solanacee. 

P. ad. Le foglie appena secche ed importate daU'Avana. 
Prep. Tintura secondo il § 2. 

Tamus communis — Tamaro - Dioscoree. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Tanaoetum vulgare — Tanaceto comune - Composte. 

P. ad. Sommit& fogli-fiorifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Ta nghln ia venenlfera — Tanghinia velenosa - Apocinee. 

P. ad. I semi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Tanninnm — Tannino. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Taraxacum offldnale — Tarassaco officinale - Dente di leone 

Composte. 

P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Tarentula oubana — Ragno tarantella di Cuba - Aracnidi. 

P. ad. L’animale preso vivo e contuso. 

Prep. Tintura con una parte del ragno contuso, due parti di 
acqua, due parti di glicerina e sei parti d’alcool. 

Tarentula hispanioa — Ragno tarantella di Spagna e d’ltalia 

Aracnidi. 

P. ad. L’animale preso vivo e contuso. 

Prep. Tintura con una parte del ragno contuso, due parti di 
acqua, due parti di glicerina e sei parti d’alcool. 

8 — Tarmac . Omiopat. Ital. 


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FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TAUANA 


Tartar! aoidum. V. Acidum tartaricum. 

Tartarus emetious. Y. Antimonium kali tartaricum. 

Taxus baooata — Tasso libo - Conifere. 

P. ad. Sommita foglifere fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Tellurium metallioum — Tellurio - Metallo. 

Prep. Triturazione. 

Terebinthinee oleum 

Olio di trementina estratto da varie specie di pino. 

Prep. Soluzione con alcool rettificatissimo. 

Tetradymit — Tetradimit. 

Cristalli rari nativi della Carolina e della Georgia, contenenti 
bismuto, tellurio, solfo, selenio e ferro. 

Prep. Triturazione. 

Teuorium marum verum — Teucrio maro - Labiate. 

P. ad. La pianta in fioritura, reietta la radice. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Thallium sulphurloum — Solfato di tallio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Thaspium aureum. Y. Zizia aurea. 

Thea ohinensis — Th6 verde imperiale - Cameliacee. 

P. ad. Le foglie secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Theridion ourassavioum — Ragno nero di Curasao. 
Prep. Tintura con una parte del ragno contuso, 2 parti d’acqua, 
2 di glicerina e 6 d’alcool. 

Thlaspi bursa pastoris — Tlaspi borsa pastore - Crucifere. 
P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Thuya oooidentalis — Tuja del CanadA - Conifere. 

P. ad. Le sommitA foglifere, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

La tintura per uso esterno si prepara nella proporzione di 1:5 
— invece di 1:2 — come per 1’uso interno. 


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FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TALIANA 


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Thymus vulgaris — Timo comune - Labiate. 

P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Thyroidinum — Tiroidina. 

Preparato opoterapico. 

Prep. Triturazione. 

Tilia europaea. — Tiglio nostrale - Tigliacee. 

P. ad. I flori freschi. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Titanium oxidatum — Perossido titanico. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Tongo seu Dipterix odorata — Fava tongo - Leguminose. 
P. ad. Il seme. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Tormentilla ereota — Tormentilla diritta - Rosacee. 

P. ad. La radice fresca estratta prima della fioritura. 
Prep. Tintura secondo il § 1. 

Tradesoantia diuretica — Tradescanzia diuretica 
Commelinacee. 

P. ad. Le foglie fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Trifolium arvense — Trifoglio dei campi - Leguminose. 
P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Trifolium pratense — Trifoglio dei prati - Leguminose. 
P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Trifolium repens — Trifoglio strisciante - Leguminose. 
P. ad. La pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Trillium pendulum — Trillio inclinato - Gigliacee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA 


Triosteum perfoliatum — Triosteo perfogliato - Caprifogliacee. 
P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Triticum repens — Gramigna - Graminacee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Trombidium muscee — Acaro moscario - Aracnidi. 

P. ad. Gli acari contusi. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Tussilago farfara. V. Farfara. 

Tussilago petasites — Tossillaggine petasite - Composte. 

P. ad. La pianta fresca raccolta in primavera. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

TJ 

TJlmus campeatris — Olmo comune - Olmacee. 

P. ad. Il libro dei rami del secondo anno. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Upas — Sostanza velenosa dell’Antiaris toxicaria 

Artocarpee. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Upas tieutA — Sostanza velenosa estratta da Strychnos tieutA 

Apocinee. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Uranium nitrioum — Nitrato d’uranio. 

Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Urari — Woorarl — Ouraro 

Estratto da vane specie di Strychnos e messo in commercio dagli 
Americani del sud. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Urtioa dioioa — Ortica dioica - Orticone - Urticee. 

P. ad. Sommiti fogli-florifere. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


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TJrtioa arena — Ortica pungente - Urticee. 

P. ad. e prep. Come la precedente. 

TJstilago maidls — Uredine del mais - Funghi. 

P. ad. II fango secco. 

Prep, a) Tritarazione; b) Tintura secondo il § 2. 

Uva ursi — Uva orsina - Ericacee. 

P. ad. Le foglie fresche in epoca di fruttificazione. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

"V 

Vaooininum — Vaccino animate. 

Prep. Triturazione. 

Valeriana officinalis — Valeriana officinale - Valerianee. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Vanilla — Vainiglia aromatica - Orchidee. 

P. ad. Le cassule mature secche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Veratrinom — Veratrina. 

Prodotto chimico ottenuto dalla Sabadiglia. 

Prep. Triturazione. 

Veratrnm album — Veratro bianco - Melantacee. 

P. ad. La radice fresca raccolta nell’incipiente fioritura. 
Prep. Tintura secondo il § 1. 

Veratrum viride — Veratro di fiori verde-olivastri - Melantacee. 
P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Verbasoum thapsus — Tasso barbasso - Scrofulariee. 

P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Verbena officinalis — Verbena comune - Verbenacee. 

P. ad. Tutta la pianta in fioritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OMIOPAT1CA IT A LIANA 


Veronica beccabunga — Beccabunga - Scrofulariee. 

P. ad. La pianta in floritura. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 

Veronica officinalis — Veronica - Thk svizzero - Scrofulariee. 
P. ad. Tutta la pianta in floritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Vespa crabro — Calabrone - Imenotteri. 
Preparazione come per le api, sebbene ad evidenza oltremodo 
difficile ad ottenersi. 

Viburnum opulus — Viburno acquatico - Pallone di neve 
Gaprifogliacee. 

P. ad. La corteccia della radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Viburnum prunifolium — Viburno a foglie di pruno. 
Caprifogliacee. 

P. ad. La corteccia fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Vinca minor — Vinca minore - Apocinee. 

P. ad. La pianta, incipient© floritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Vincetoxicum. V. Asclepias. 

Viola odorata — Viola mammola - Violacee. 

P. ad. Tutta la pianta in floritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Viola tricolor — Viola tricolore - Violacee. 

P. ad. Tutta la pianta in floritura. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Vipera Berus — Vipera marasso (diffusa dalle Alpi alia Scozia) 

Ofidi. 

P. ad. Il veleno. 

Prep. Triturazione. 

Vipera Redi — Vipera aspide (del mezzodi d’Europa) - Ofidi. 
P. ad. Il veleno. 

Prep. Triturazione. 

Visoum album — Vischio comune - Lorantacee. 

P. ad. Le bacche e le foglie raccolte in autunno. 

Prep . Tintura secondo il § 1. 


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FABMACOPEA OMIOPATIGA IT A LIANA 


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Vulpis fel — Fiele di volpe - Carnivori. 

P. ad. II fiele. 

Prep. Triturazione. 

W 

Wyethia helenloldes — Wyethia elenioide - Composte. 
P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


Xanthoxylum fraxineum — Frassino spinosoRulacee. 
P. ad. La corteccia fresca e le bacche. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Xiphosura. V. LimuJus. 

XyloBteum (Lonicera) — Silosteo - Caprifogliacee. 

P. ad. Le bacche mature fresche. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


Yucca fllamentosa — Jucca filamentosa - Gigliacee. 
P. ad. La radice, le foglie ed i fiori. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 

Z 

Zea mais mucescens — Granoturco guasto. 
Prep. Tintura secondo il § 2. 

Zincum aceticum — Acetato di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum bromatum — Bromuro di zinco. 
Preparato chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum oarbonicum — Carbonato di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 


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FARMACOPBA OMIOPATICA IT A LIANA 


Zinoum oyanatum — Cianuro di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum jodatum — Ioduro di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum metallicum — Zinco metallico. 
Ottenuto da un os8ido puro mediante Tidrogeno. 
Prep. Triturazione. 

Zinoum muriatioum — Cloruro di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum oxidatum — Ossido di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum phosphorioum — Fosfato di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum sulphurioum — Solfato di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zinoum valerianioum — Valerianato di zinco. 
Prodotto chimico. 

Prep. Triturazione. 

Zingiber offloinale — Zenzero - Zingiberacee. 

P. ad. La radice secca. 

Prep. Tintura secondo il § 2. 

Zizia aurea seu Smirnium seu Thaspium 

Smirnio a fiori gialii - Ombrellifere. 

P. ad. La radice fresca. 

Prep. Tintura secondo il § 1. 


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FARMACOPEA OHIOPATIGA 1TAUANA 


121 


Cenno dei rimedi isopatici, alconi dei qnali sono lultora richiesti, 
massime nella medicina veterinaria ed hanno qualche rapporto 
con qnelli siero- ed opoterapici. 

Alveolinum — Alveolino 
ossia Pus di ascesso peridentario 
Prep. Triturazione. 

Anthraoinum — Pus del vespaio - Antracino. 

Prep. Triturazione. 

Asoaridinum seu Lumbricinum — Ascaridino - Ascaridi. 
Prep. Triturazione. 

Balanorrhinum — Balanorrino 
ossia Muco-pus secreto nella balanorrea. 

Prep. Triturazione. 

Boviluinum — Boviluino 

L’umore secreto dagli occhi, dalle narici e dalle fauci dei buoi 
alTetti dalla peste bovina. 

Prep. Triturazione. 

Broaaallnum — Brossolino - Pus delle ulcere veneree. 
Prep. Triturazione. 

Caroinominum seu Karklninum — Garcinomino 
Icore secreto da carcinoma. 

Prep. Triturazione. 

Cariesinum — Gariesino - Pus raccolto nella carie ossea. 
Prep. Triturazione. 

Cholallthinum — Golelitino - Calcoli biliari. 

Prep. Triturazione. 

Condylominum — Condilomino - Condilomi asportati. 
Prep. Triturazione. 

Ooryzinum — Gorizzino 
Muco secreto nella corizza sia umana, sia equina. 

Prep. Triturazione. 


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122 


FARMACOPEA OHIOPAT1CA ITALIAMA 


Dakryadaesyringinum — Fistulino - Umore secreto 
nella flstola lagrimale. 

Prep. Triturazione. 

Dysenterinum — Diseoterino - Muco escreto Delia diseoteria. 
Prep. Triturazione. 

Empyeminum — Empiemino - Pus di vomica polmonare. 
Prep. Triturazione. 

Oalaotoplacinum — Galaltoplacino - Materia crostosa 
dell’acore infantile. 

Prep. Triturazione. 

Qonorrhinum — Gonorrino - Sperma di polluzione notturna. 

Da non confondersi collo scolo gonorroico. 

Prep. Triturazione. 

Helintun — Elino - Sostanza callosa ai piedi. 

Prep. Triturazione. 

Heroulinum — Ercolino 
Schiuma della bocca in accesso epilettico. 

Prep. Triturazione. 

Herpinum siooum vel humldum — Erpetino secco od umido 
Scaglie di erpete o di eczema 
Prep. Triturazione. 

Hippozceninum — Ippozenino 
Umore secreto nel cimurro equino. 

Prep. Triturazione. 

Hydrophobinum — Idrofobino 
Saliva di uomo o di animale colpito da rabbia. 

Prep. Triturazione. 

Influenginum — Influenzino - Umore della corizza grippale. 
Prep. Triturazione. 

Kynolainttm — Cbinoluino 

Umore morboso secreto dalle narici e dagli occhi nella lue canina. 
Prep. Triturazione. 

Kynotorrhinum — Chinotorrino - Pus nell’otorrea canina. 
Prep. Triturazione. 


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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA 


123 


Laryngophthisinum — Laringoftisino 
Pus della tubercolosi lariugea. 

Prep. Triturazione. 

Leuoorrhinum — Leucorrino - Umore secreto nella leucorrea. 
Prep. Triturazione. 

Macolahepatlnu m - Maccliie epatiche; squammette staccate. 
Prep. Triturazione. 

Medorrhinum — Medorrino - Pus blennorragico. 

Prep. Triturazione. 

Morbillinum — Morbillino 
Squammette nell’esfogliazione del morbillo. 

Prep. Triturazione. 

Nephraposteminum — Nefroapostemina 
Pus della nefrite suppurativa. 

Prep. Triturazione. 

Nephrolithinum — Nefrolitino - Calcoli renali. 

Prep. Triturazione. 

Odontoneorosinum — Odontonecrosino 
Porzione di dente necrosato. 

Prep. Triturazione. 

Odontosyringinum — Odontosiringino 
Pus da fislola dentaria. 

Prep. Triturazione. 

Oipodopurinum — Oipodopurino 
Pus uella peste periungulare dei bovini. 

Prep. Triturazione. 

Otorrhimun homln 11 m — Otorrino umano 
Pus otorroico. 

Prep. Triturazione. 

Ozaenlnum — Ozenino - Pus nelTozeDa ossea. 

Prep. Triturazione. 

Farotidipurinum — Parotidipurino 
Pus dell’ascesso parotideo. 

Prep. Triturazione. 


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121 


FARMACOPEA OHIOPATICA ITALIANA 


Pneumophthisinum — Pneumotisino 
Pus tubercolare polmonare. 

Prep. Triturazione. 

Polipinum narium — Polipino nasale 
Pezzo di polipo nasale. 

Prep. Triturazione. 

Psorinnm seu Soabiesinum — Psorino o Scabbiesino 
Bollicine scabbiose. 

Prep. Triturazione. 

Pyoninum bubonum venereorum 

Pionino dei bubboni venerei. 

Prep. Triturazione. 

Soarlatinum — Scarlattino - Squammette nell’esfogliazione. 
Prep. Triturazione. 

Sorophulinum — Scrofolino - Pus di ulcera scrofolosa. 
Prep. Triturazione. 

Sudorinum pedum — Sudorino dei piedi - Sudore. 
Prep. Soluzione idralcoolica, diluzioni alcooliche. 

Sudorinum phthisioum — Sudorino dei tisici - Sndore. 
Prep. Come il precedente. 

Syoosinum — Sicosino - Verruche (non sifilitiche). 
Prep. Triturazione. 

Tineinum — Tineino - Croste della tigna favosa. 

Prep. Triturazione. 

Urolithinum — Urolitino - Calcoli vescicali. 

Prep. Triturazione. 

Vaooitiinum — Yaccinino - Contenuto della pustola vaccinica. 
Prep. Triturazione. 

Variolinum — Yariolino - Contenuto della pustola vaiuolosa. 
Prep. Triturazione. 


♦ 


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INDICE 


Prefazione . Pag. 1 

Norme general i.„ 3 

Utensili e recipienti.„ , 

Solventi e veicoli. 4 

ProYTista, preparazione e conservazione dei farmaci . . . „ 6 

Attenuazioni., 11 

Modi di prescrivere c dispensare i farmaci. 13 

Norme speciali.„ 19 

Farmaci isopatici. ,121 


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8 8* g. . S8 


ERRATA-CORRIGE 


Correggere.: 

19 linea 12 dall’alto — secche fresche 

11 , — Soluzioni Soluzione 

12 * — soluzioni diluzioni 

23 , — il precedente pel precedente 

1 dal basso — Soluzioni Soluzione 

12 dairalto — soluzione Soluzione 

16 t — Soluzioni Soluzione 

3 , — diluzione diluzioni 

6 . — Aretium Arctium 


67 


15 dal basso— sempervivens Sempervirens 


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Tombo-Roma — UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE — Napoli-Milano 


LTJIGI SCABIA 

Dlrtttore del Monicomio dl Voltarrt. 


GbUID A 

DELL’ INFERMIERE 

OKI 

MALATI DI MENTE 
Delia Casa e nel Manieomio 


H desiderio solo di contribuire alia educazione dell’in- 
fermiere del malato di mente, di dirozzarlo per potere 
disporre di una energia capace di discemere ed agire, mi 
spinge alia modesta pubblicazione. 

Nulla di nuovo nelle pagine scritte, ma una fedele sintesi 
delle cose pita importanti a conoscersi da chi vuole custo- 
dire un alienato, sintesi che h frutto dell’esperienza d’anni, 
ricordo di consigli fomiti da alienisti i quali la vita hanno 
consumata nel, e per il, Manieomio. 

La materia h svolta in quattordici confereuze per rispeo* 
chiare il metodo che tengo nell’educazione delTinfermiere, 
e perchb i Colleghi i quali si vogliono incaricare di fare 
altrettanto, possano trovare, per loro comodo, tutti riuniti, 
con ordine, un certo numero di fatti che tante volte non 
& facile evocare con prontezza; data appunto la estrema 
facility e sempliciti di comprensione e di esecuzione. 

(Dalla PrefaxUm), 

Torino 19CH. — On volume in- 12° di 160 pagine , U. 3. 


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In vendita presso 1’Union© Tip ograQ co-Edit rice Torinese 

TOBINO, Oorso Baffaello, 28 


Dottor PUHLMANN di Lipsia 


TRATTATO 

DI 

TERAPEUTIGA OMEOPATICA 

APPLICATA ALL’ ODIERNA MEDICINA 

DEDICATO AI J8EDICI ES ALLS PERgQNE CQX.TB 

Con 190 figure illustrative 

Traduzione dal tedesco con Proemio ed Aggiunte 

PEL 

Dottor G. BONINO 


Tre volumi in-8° di complessive pag. 1212. Torino 1879-80 

Sotto questo titolo si presenta agli amici dell’Omeopatia un libro, il quale, addentrandosi 
nelle mediche discipline piu che non sogliano finora i rispettivi scritti dedicati eziandio ai 
profani, espone concisamente i criteri scientific^ che lumeggiano il curante nella retta appli- 
cazione della legge dei simili. 

nuovo il concetto di questo lavoro, come il suo sviluppo. Nell’introduzione infatti Tintel- 
ligente lettore pu6 formarsi un concetto sull’indole delle scienze costitutive dell’arte salutare e 
comprensivaraente delPOmeopatia; segue poscia una guida all’esame clinico non dissimile a 
quanto viene insegnato nelle classiche scuole e con tale corredo si procede alia pertrattazione 
delle singole malattie sotto Taspetto patologico e terapeutico, premesse le necessarie nozioni 
anatomo-lisiologiche, corredate airuopo da apposite incisioni. 

Il desiderio di rendere possibilmente completo questo lavoro nelle presenti condizioni della 
Omeopatia ne ha accresciuta non poco la mole, che obbliga la sua partizione in tre volumi di 
circa 400 pagine, al prezzo di I*. 3 ciascuno e I*. 8 per i 3 volumi. 

Il primo di essi, oltre il proemio (che mira ad affermare la veritk della riforma medica), 
Yintroduzione e Yesame clinico generico , contiene: 

I. Le malattie del sistema nervoso centrale e periferico. 

II. * dell’apparato locomotore. 

III. , „ visivo. 

IV. * „ uditivo. 

. V. Nozioni anatomo-fisiologiche dell’apparato digerente. 

Il secondo svolge: 

(Segue) V. Le malattie dell’apparato digerente. 

vi* „ circolalorjo. 

VII. „ , respiratorio. 

VIII. „ n uropoetico. 

11 volume terzo tratta delle 

IX. Malattie degli organi riproduttori. 

X. , della cute e dei tessuti annessi. 

XI. „ generali di nutrizione. 

XII. * da infezioni. 

XIII. Dei precipui venefici coi relativi sussidi. 

XIV. Dei traumatismi ossia della parte terapeutica relativa. 

Ghiude un indice alfabetico generale per una piu agevole ricerca. 

Quest’opera & indispensabile a tutti i fautori delle cure omeopatiche: ma,per 1’ampio sviluppo 
dato alia parte diagnostica e patologica, torna utilissima a tutti i Sanitari. 


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a//, // 


Fascicolo XLV — 1903 


L’OMIOPATIA 

I3ST IT-A-LI-A. 


ORGANO DELL’ ISTITUTO OBIOPATICO ITiUANft 


Regio Decreto 24 gennaio 1886 


SOMMARIO. — Istituto Omiopatico Italiano: Verbale del Comitato pel Bi- 
lancio 1903 e nomina dei nuovi membri — Elenco del Gomitato e dei Soci 
pel 1903 — Dispensario omiopatico di Torino (Esereizio 1902) — Dispensario 
omiopatico diRoma (Esereizio 1901 1902) — Dispensario omiopatico di Milano 
(Esereizio 1902) — Notizie. 

Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative a 
medicamenti meno usitati (da pag. 1 a 16). 


♦ 


TORINO 

STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

28 — Corso Raffaello — 28 

1903 



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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 
Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Consideration! sul Colera asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione 

con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi studi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigpliare del rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo - 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione t risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


BILANGIO PREVENTIYO PER L’ANNO 1903 

approvato dal Comitato direttivo in sua seduta del 10 dicembre 1902 


ATTITO 

Sezione I. — Entrate ordinarie . 
Consolidate Italiano 4 e 4,50 */ 0 — come 


risulta dal Bilancio precedente . . L. 

2829 — 


Idem, acquistato nel 1902 a favore del- 

\ 

V 

V. 

M+ * 4 

TOspedale di Genova.* 

40 — 


L. 

2869 — 

2869 — 

Quote di Soci Patroni dell’Istituto . L. 

220 — 


** Ordinari ** . * 

570 — 

, 

Patroni dell’Ospedale di 

Torino.* 

825 - 


L. 

1615 — 

1615 — 

Rette degli ammalati deg. all’Ospedale L. 

1500 — 

1500 — 

Cassetta del Dispensario di Torino . L. 

120 - 

120 — 

Interessi conto corrente . L. 

25 — 

25 — 

Sezione II. — Entrate straordinarie . 


Quote presunte di nuovi Soci . . . L. 

50 — 


Rimanenza del fondo del legato Bottino 
per ampliamento ed arredamento del- 

TOspedale di Torino . * 

5733 50 


L. 

5783 50 

5783 50 

Totals dell’Attivo L. 


11912 50 


i. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


PAS8ITO 


Sezione I. — Spese ordinarie . 


Residuo passivo del 1901 . L. 

408 50 

408 50 

Tassa di manomorta.L. 

17 64 


Imposta fabbricati e fognatura delTOspe- 
dale di Torino." 

308 — 


L. 

325 64 

325 64 

Assicurazione incendi.L. 

39 22 


Abbonarnento all'acqua potabile . » 

67 20 


L. 

106 42 

106 42 

Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per 
servizio dell’Ospedale e Dispensario L. 

450 — 

450 — 

Vittopergliammalati deg. all’Ospedale L. 
Gas e riscaldamento.» 

2000 — 
420 — 


L. 

2420 — 

2420 — 

Oggetti di raedicazione.L. 

50 — 

50 — 

Sovvenzione al Dispensario di Torino L. 
Id. di Roma. w 

400 — 
200 — 


Id. di Firenze." 

150 - 


Id. di Milano. n 

150 — 


L. 

900 — 

900 — 

Spese di stampa e cancelleria per l’Ammi- 
nistrazione.L. 

330 — 

330 — 

Telefono per l’Ospedale.L. 

144 — 

144 — 

Sezione II. — Spese straordinarie . 


Acquisto renditaper TOsped. di Genova L. 
Sussidio vedova Leoncini .... * 

700 — 
200 — 


Rimanenza di spesa per arapliamento ed 
arredamento deirOspedale di Torino « 

5733 50 


L. 

6633 50 

6633 50 

Fondo di riserva.L. 

144 44 

144 44 

Totals del Passivo L. 


11912 50 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


3 


Nella stessa seduta viene confermato in carica i) Comitato 
direttivo e sono stati ammessi a Soci ordinari: 

1° Dottoressa Gina Lombroso-Ferrero; 

2* Dottore Enrico Perabo di Milano; 

3° Dottore Attilio Mattoli a Bevagna. 

A Socia patrona dell’Ospedale: Contessa Laura Govone. 


A PROPOSITO DELL’OSPEDALETTO 

Giusta la deliberazione presa dal Comitato in detto giorno, 
il servizio interno delTOspedale verra ripreso nei primi giorni 
del prossimo aprile, adibendovi per ora le camere preesistenti e 
ripulite, mentre si ha fondata speranza che nel prossimo ottobre 
anche la parte nuova sari in condizione voluta per estendervi il 
funzionamento clinico. 

E poichd la nostra mente e rivolta a questa prima creazione 
deU’Istituto, ci gode Tanimo di partecipare agli amici della 
nostra causa che la flglia di un nostro ex-collega, la signorina 
Maria Chatron, prese la nobile determinazione di assicurare, in 
epoca da determinarsi, il fondo per un letto gratuito. Confl- 
diamo che cio si avveri, pur augurando lunghi anni felici alia 
benefattrice. 


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4 

l’oMIQPATIA IN ITALIA 


COMITATO DIRETTIVO PER L’ANNO 1903 



Data di nomina 

Presidente Onorario 

Wenner cav. Emilio. 

1888 

* Effetlivo 

Bonino dott. cav. Giuseppe. 

1881 

1 # Vice-Presidente 

Losana dott. Ottavio. 

1901 

2° 

Liberali dott. Vincenzo. 

1888 

1° Censore 

Moschetti prof. cav. Giuseppe. 

1899 

2° 

De Mezzi ing. cav. Cesare. 

1892 

3° 

Gibellini cav. Vittorio. 

1901 

Cassiere 

Morozzo di Bianze march. Filippo. 

1886 

Segretario 

Bonino dott. Pier Antonio. 

1892 

1° Vice-Secjretario 

Olivero Giacomo, farmacista. 

1892 

2° 

Dematteis dott. Silvio. 

1892 


Elenco dei Soci contribuenti per l’Esercizio 1903 


ISTITUTO 

Soci Palroni. 

Marangoni cav. Gervasio, Torino. 
Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 

Socio Onorario. 

01iv6 y Gros dott. Angelo, Barcellona. 
Soci Or dinar i . 

Arcari Emilio, farmacista, Milano. 
Baldelli dott. Torquato, Firenze. 
Bonino dott. Fulvio, Torino. 

Bonino dott. Giuseppe, Torino. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese. 
Cigliano dott. Tommaso, Napoli. 

Corradi Michele, farmacista, Genova. 

De Marini dott. Samuele, Genova. 

Dematteis dott. Silvio, Torino. 

Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova. 

Gaiter dott. Silvio, Genova. 

Hartenstein Arminio, farmacista, Napolu 
Held dott. Rodolfo, Roma. 

Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia). 
Ladelci dott. Carlo, Roma. 

Liberali dott. Vincenzo, Roma. 

Lombroso prof. Cesare, Torino. 
Lombroso-Ferrero dottoressa Gina, Torino. 
Losana dott. Ottavio, Torino. 

Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia). 
Marangoni dott. Luigi, Torino. 

Mattoli dott. Attilio, Bevagna. 

Minali dott. Salvatore, Napoli. 

Moschetti dott. Teodoro, Torino. 

Olivero Giacomo, farmacista, Torino. 
Palumbo dott. Giulio, Napoli. 

Perabb dott. Enrico, Milano. 

Pessarini dott. Bernardino, Milano, 
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli. 
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino. 
Schiapparelli Clemente, Torino. 

Scrivano dott. Mario, Torino. 

Secondari dott. Giuseppe, Roma. 

Spasiano dott. Gennaro, Napoli. 

Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato. 
Viglino dott. Teresio, Napoli. 

Zenoglio dott. Leone, Genova. 


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6 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


OSPBDAXiE 3DI TOBIUO 

Soci Patvoni. 

Berrone signorina Olimpia, Torino. 

Boetti conte Edoardo, Torino. 

Bono-Margaria Maria, Torino. 

Brozolo (Di) conte Carlo, Torino. 

Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino. 

Caffaratti Luigi, Torino. 

Casalegno Rosa, Torino. 

Celebrini baronessa Maria, Torino. 

De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino. 

Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia. 

Di Planta cav. Adolfo, Torino. 

Ghiglione ved. Giulia. 

Gibellini cav. Vittorio? Torino. 

Govone contessa Laura. 

Luserna di Ror k conte Emanuele, Torino. 
Luserna di Rora marchese Maurizio, Torino. 
Margaria cav. Giuseppe, Torino. 

Mazzucchi Michele, Torino. 

Morozzo marchese Filippo, Torino. 

Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino. 

Oddenino don Francesco, Torino. 

Prata fratelli, Torino. 

Riccardi di Netro contessina Flaminia, Torino. 
Rovere-Giacca Giovannina, Torino. 

Saracco Eugenio, Torino. 

Talmone Michele, Torino. 

Vergnano Annibale, Torino. 

Verlucca canonico Giovanni, Torino. 

Wenner cav. Emilio, Cuorgn&. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO 


Esercisio iOit. 

Un notevole aumento nei consulti dati in questo dispensario 
si not6 nel decorso anno. Furono infatti 1876 individui che ap- 
profittarono della benefica istituzione, ed a questi si diedero com- 
plessivamente 6720 consulti, superando di oltre un migliaio le 
cifre degli anni precedents 

Se le benemerite persone che col loro valido aiuto provve- 
dono al mantenimento di questo dispensario potessero assistere 
alia gioia di tanti poveri ammalati, i quali, grazie a loro, pos- 
sono fruire della medicina di Hahnemann, come si sentirebbero 
ricompensati ad usura del piccolo sacrifizio pecuniario a cui 
volontariamente si sono assoggettati! 

Lo specchietto qui unito dimostra come vanno ripartite le 
varie forme nosologiche. Spigolando qua e 1& in questa grande 
e varia messe di casi trovo qualche storia clinica, che se non 
rivela nulla di nuovo, conferma pero la patogenesia dei rimedii: 

B. Francesco, d’anni 21. In seguito ad un innesto di pus vac- 
cinico nell’infanzia fu coperto da una eruzione di cui non sa pre- 
cisare la natura; ne residuarono pero verruche che andarono 
man mano scomparendo, tranne una piccola alia radice del naso, 
con tendenza in questi ultimi mesi ad assumere la forma di un 
cavolflore. 

Thuja 200®, una dose sola seguita da Saccarum lactis basto 
per far scomparire in poco tempo anche questo residuo. 

P. Michele, d’anni 36. Bevitore: da quattro anni 6 soggetto 
ad accessi epilettici che, dapprima radi, in capo a pochi mesi 
divennero ebdomadari. Si prescrisse subito Absynthium a basse 
diluzioni, che porto subito tale giovamento che dopo un mese di 
cura ebbe un periodo di quattro mesi completamente tranquillo 
senza accessi. In seguito ad abuso di alcoolici fu ripreso dal suo 
antico male: ricorse nuovamente a noi, che gli ripetemmo YAb¬ 
synthium. 6 trascorso ormai oltre un anno; si ripresento al 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


dispensario per altri malanni, ma gli accessi epilettici non si 
ripeterono. 

M. Filippina, d’anni 54. Si presento a noi in uno stato com- 
passionevole; quantunque non avesse fatti che pochi passi non 
poteva articolar parola tanto grande era l’affanno da cui era 
oppressa. Dopo averla lasciata riposare per 5 minuti si conta- 
vano ancora 120 pulsazioni: si constato un soffio mitralico, polso 
frequents intermittente, urine scarse, stasi polmonare. 

Non c’era da dubitare circa la scelta del rimedio: le fu pre- 
scritto Digitalinum , raccomandandole riposo assoluto. 

Ritorno a noi dopo 8 giorni e nessuno avrebbe riconosciuto 
in quella donna l’ammalata della settimana innanzi, e, quel che 
piu iraporta, il miglioramento fu durevole. 

F. Giovanni, d’anni 52. Si trovava alPincirca nelle condizioni 
della sovraccennata ammalata, sebbene non fosse in uno stadio 
cosi avanzato. 

A costui pure Digitalinum porto un notevolissimo e durevole 
miglioramento. 

F. Vincenza, d’anni 29. Iniziatosi tumor bianco al ginocchio 
due anni or sono, fece quante cure le furono consigliate; ultima 
fra queste furono iniezioni intraarticolari di iodoformio e ben- 
daggio gessato; risultato di queste cure fu Panchilosi dell’arti- 
colazione, che dura da 7 mesi. Si presento dunque al dispensario 
in condizioni tutt’altro che buone, tanto piu che il male era 
ancora in evoluzione, essendovi focolai di osteite. Calcarea hypo - 
phosph. dapprima e Manganum ac . in seguito non solo ridussero 
di volume il ginocchio, ma ritornarono all’articolazione i suoi 
movimenti norraali. 

B. Domenica, d’anni 33. Soggetta a coliche epatiche. N’ebbe 
sempre giovamento, specialmente da Carduus marianus. 

G. Giuseppe, d'anni 23. Alopecia areata, guarita in un mese 
mediante frizioni locali di Natrum muriat. in natura, sciolto 
nell’acqua e lo stesso rimedio ad alte diluzioni per uso interno. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


9 


MALATTIE CURATE NEL 1902 


Halattie costituzionali ed infettive. 


Anemia e clorosi . 

80 

Adeniti varie .... 

63 

Scrofolosi generale. 

10 

Atrepsia. 

11 

Tabe mesenterica . 

4 

Marasma senile .... 

2 

Mixedema. 

I 

Diabete mellito .... 

3 

Influenza. 

4 

Erisipela. 

9 

Varicella. 

2 

Febbri intermittent! . 

6 

Sifilide. 

22 

Ulcera venerea .... 

2 

Vespaio. 

3 

Flemmone. 

2 

Halattie del sistema nervoso. 

I 

Nevralgia del trigemino . 

8 1 

n sciatica . 

28 

Nevralgie varie .... 

10 j 

Paralisi facciale periferica 

2 

* infantile . . . 

2 

* post-difterica. . 

1 

Emiplegia. 

6 

Mielite. 

2 

Tabe dorsale. 

9 

Apoplessia . . . 

6 

Idrocefalo cronico . . . 

2 

Epilessia. 

20 

• Saxoniana . . 

2 

Eclampsia. 

4 

Emicrania. 

10 

Cefalalgia. 

15 

Corea . 

5 

Isterismo. 

8 

Neurastenia. 

7 

Morbo di Basedow . 

2 

Malattie dell’apparato respiratorio. 

Corizza. 

7 

Epistassi. 

5 

Ozena ....... 

15 

Broncocele. 

13 


Laringite .... . . 16 

Bronchite acuta. ... 62 

* cronica ... 72 

Enfisema polmonare . . 4 

Pneuraonite.2 

Tubercolosi polmonare . 74 

Pleurite.16 

Pio-pneumotorace ... 1 

Halattie del sistema digerente. 

Stomatite.3 

Odontalgia.12 

Fiussione dentaria ... 10 

Fistola dentaria. ... 2 

Angina.6 

Ipertrofia cronica delle 

tonsille.6 

Faringite.13 

Catarro gastrico acuto . 52 

« cronico . 68 

Nevrosi del ventricolo. . 1 

Cancro del ventricolo . . 2 

Catarro intestinale acuto . 36 

«* « cronico 32 

Costipazione ..... 19 

Tiflite.1 

Peritonite.2 

Fissura anale .... 1 

Elmintiasi . ... . 8 

Ittero catarrale .... 7 

Calcolosi biliare ... 3 

Halattie dell’apparato oro-genitale. 

Nefrite.15 

Rene mobile.3 

Cistite acuta.4 

* cronica .... 2 

Calcoli vescicali. ... 2 

Enuresi infantile ... 5 

Gonorrea.5 

Orchite.2 

Varicocele.3 

Idrocele.4 

Spermatorrea .... 6 

Amenorrea.22 


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10 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Dismenorrea.28 

Menorragia.12 

Metrorragia.2 

Metrite-endometrite . . 18 

Salpingite-ooforite ... 6 

Prolasso uterino ... 3 

Tumori dell’utero ... 15 

Disturbi della menopausa . 30 

* gravidanza. 23 

Mastite.5 

Ragadi al capezzolo . . 3 

Scirro delle mammelle . . 2 


Malattie degli occhi. 


Blefarospasmo .... 

Orzaiuolo. 

Distichiasi. 

Dacriocistite. 

Blefarite cigliare e blefaro- 
congiuntivite .... 
Congiuntivite catarrale . 

- flittenulare. 

* tracomatosa 

Emorragia sottocongiun- 

tivale. 

Lesioni violentedellacornea 
Macchie corneali . . . 

Leucoma. 

Xerosis. 

Cheratiti varie .... 

Stafiloma. 

Ipopion. 

Irite. 

Cataratta. 

Coroidite. 

Glaucoma. 


3 

5 

11 

7 

62 

59 

44 

54 

3 

3 

35 

10 

1 

41 

2 

1 

2 

23 

1 

3 


Malattie dell’orecchio. 

Otite esterna .... 4 

*» media acuta ... 10 


Prescrizioni .... 
Visite fatte a domicilio 

Totale ordinazioni 


Otite media cronica . . 12 

Disecia e paracusia . . 20 

Cofosi.2 

Malattie del cuore e dei vasi. 
Endocardite cronica . . 23 

Miocardite.19 

Nevrosi del cuore . . .11 

Aneurisma carotideo . 1 

Arteriosclerosi .... 3 

Varici.6 

Emorroidi.9 

Ulceri varicose .... 9 


Malattie degli organi del movimento. 

Reumatismo muscolare . 32 
* articolare . 37 


Periostite, osteite 

e osteo- 


mielite . . . 

. 

23 

Gonartrite tubercolare 

7 

Coxite .... 

. 

15 

Rachitismo. 

Malattie della pelle. 

15 

Eczema . 


35 

Psoriasi . 


5 

Erpete . . . 


10 

Prurigine. . 


4 

Orticaria . . . 


4 

Impetigine 


2 

Eritema . 


4 

Lichene . . 


1 

Sicosi .... 


3 

Foruncolosi . 


2 

Lupus .... 


4 

Scabbia . . . 


5 

Tigna .... 


3 

Alopecia . 


4 

Onicosi 

.n. 

. . n 

6640 

80 

6720 

1 


Per la parte medica: Dott. G. Bonino — Dott. G. V. 
Rabajoli — Dottoressa Gina Lombroso-Ferrero. 

Per la parte chirurgica: Dott. Silvio Dematteis. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


11 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl ROMA 


Esercisio IMl-lMt. 

Nel dare un cenno della gestione 1901-902 del nostro dispen- 
sario, non potr6 certo dire cose nuove! La nostra clientela, fatte 
poche eccezioni, e costituita dai rifiuti dei pubblici e privati 
dispensari dai quali.dopo essersi esaurite tutte le risorse (sic/) 
dell’arte, vengono dimessi i malati ovvero questi li abbandonano 
perche pih malati di prima. Nel grande numero di malati cronici 
che frequentano i vari ambulatori ve ne ha senza dubbio di quelli, 
e non son pochi, che non possono guarire. E sebbene la medi- 
cina sia 1’arte di guarire, pure bene spesso questo scopo non puo 
essere raggiunto ! Dovrebbe pertanto il medico dotto e prudente 
limitare la sua azione a migliorare, a lenire le sofferenze dei suoi 
infermi e a prevenire soprattutto le complicazioni peressi funeste. 
La moderna terapia pero, detta per ironia razionale, sospinge 
malauguratamente e maestri ed allievi per la via opposta e non 
& quindi infrequente per noi lo assistere al doloroso spettacolo di 
vedere aggravate e complicate molte malattie per opera esclu- 
siva del medico. Che se questi alia cognizione della infermiti, 
son parole del Maestro, accoppiasse uguale cognizione delle yirtii 
farmaceutiche di ogni rimedio, farebbe invero opera razionale e 
conforme alio scopo che deve prefiggersi. Dopo cio non e a me- 
ravigliare se molti infermi che fanno capo a noi migliorano e se 
taluni anche raggiungono la guarigione. 

Nel numero non indifferente di malati che domandarono le 
nostre cure vanno di preferenza notate le varie forme tubercolare, 
glandolare, polmonare, intestinale ed ossea: le oftalmie stru- 
mose, il cancro e moltissimi casi di affezioni del tubo gastro- 
intestinale. In ristretto numero le malattie delle vie urinarie: 
le affezioni subacute delle vie aeree, i vizi organici del cuore 
e dei grossi vasi: il reumatismo articolare cronico, la gotta, il 
diabete, l’eclampsia, l’isterismo e l’epilessia. 

I migliori risultati si ottennero nelle malattie del tubo dige- 
rente, malattie per la massima parte peggiorate da tutti gli espe- 
dienti usati dall’allopatia. Nelle forme dispeptiche gassosa e dolo¬ 
rosa Cham. China , Lycopod. Cupr., Nux v., Hydrastis c.. 
Sulphur fecero ottima prova. In alcune diarree Phosph ., Arsen., 
Merc . sol. Maggior studio, cura e tempo richiesero le vecchie 
costipazioni in precipua parte aggravate dall’uso continuo dei 
sali e delle acque minerali purgative e dai quotidiani ente- 
roclismi semplici e medicati, ma anche qui avemmo risultati 
soddisfacenti merce Natr. m., Kali carb ., Opium , Magnesia 
muriatPlumb., Sulphur , ecc. 


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12 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Nei pochi casi di cancro che si offrirono alia nostra osserva- 
zione non credemmo intervenire, poiche in tutti era avanzata la 
cachessia ed a nulla avrebbero vaiso i mezzi nostri. 

Sensibili raiglioramenti avemmo nei casi di tubercolosi pol- 
monare, ma non quali potrebbero forse ottenersi in malati che si 
trovassero in diversa condizione di clima, di abitazione e di vitto. 
Le forme strumose glandolari ed oftalmiche, ad onta delle pes- 
sime condizioni igieniche nelle quali vivono grindividui che ne 
sono affetti, dettero confortanti miglioramenti ed anche qualche 
guarigione. Merita di essere ricordato un caso di tumor bianco 
dell'articolazione tibio-tarsea sinistra in una bambina di 7 anni, 
che con lunga e paziente cura guarl col solo uso interno della 
Silicea a different diluzioni e con medicatura semplicissima di 
Spir. silic. 

Un caso d’iscuria prodotta per enorme ipertrofia della pro¬ 
stata, in vecchio settuagenario ebbe esito infausto: come pure 
perdemrao un individuo affetto da cancro villoso della vescica, 
il quale avevarao trattato per circa due anni. 

Riferiro da ultimo tre casi di epilessia che furono soggetto 
per noi di speciale studio. 

II primo si riporta ad un individuo di oltre 40 anni di eta, il 
quale ci disse esser malato di epilessia da oltre 16 anni. Nulla ci 
risulto dalTanaranesi remota, nulla dall’eredita ne in linea ascen- 
dente ne collateral, non fu mai alcoolista, ne soffrl mai di ma- 
lattie d’infezione gravi. Di professione mosaicista, circa 16 anni 
or sono fu colto sul lavoro da iraprovviso malore, perdette i sensi 
e con questi la sensibilita ed il movimento degli arti di sinistra. 
Dopo pochi giorni di cura riacquisto Tesercizio della parte per- 
duta, ma comincio a soffrire di attacchi epilettici, da principio 
leggieri (piccolo male) che si ripetevano a lunghi intervalli, man 
mano piu gravi e frequenti fino al punto di divenire quotidiani e 
da renderlo inabile a qualsiasi lavoro. Conserva integre le facoltA 
intellettuali: la parola e leggermente balbuziente, il braccio sini- 
stro paretico e leggermente retratto con semiflessione, la gamba 
dello stesso lato sensibilmente atassica. Gli accessi oggi hanno 
oarattere apoplettiforme. Questo caso molto probabilmente e rife- 
ribile alia forma corticale. Molti riraedi furono esperiraentati, 
ma senza alcun notevole risultato. Gli unici che attenuarono e 
resero meno frequenti gli accessi furono Lachesis 30®, Curare 30 a . 
Il suo stato quindi puo dirsi immutato: la sua condizione misera- 
bilissima, lo scarso e cattivo nutrimento nonche le sofierenze 
raorali di ogni specie sono tanti elementi aggravanti per lui. 

Il secondo caso riguarda una donna che trovasi nei periodo 
critico della vita. Da circa 6 anni, senza cause apprezzabili e 
senza alcuna influenza ereditaria comincio a soffrire di turbe ner- 
vose (come ella le caratterizzava) che la incoglievano nella notte. 
La loro frequenza era variabilissima, in genere a lunghi inter¬ 
valli: al mattino nulla ricordava di quanto le era occorso. Tutta 


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L 0MI0PAT1A IN ITALIA 


13 


dedita ad assistere il marito cbe fu malato per lunghi anni e che 
poi perdette, trascuro se stessa. In seguito alle tante fatiche sop- 
portate ed alle profonde eraozioni sofferte, gli aceessi si fecero 
piu frequenti e piu gravi al punto di costituire il grande accesso. 
Nel luglio 1901 fece ricorso all’Omiopatia dopo i soliti bromuri 
e le immancabili polveri specifiche di Bologna. Fu prescritto 
Cupr. m. 6 a e solo dopo quattro giorni torno un accesso gravis- 
simo. Si sospese per una settiinana il detto rimedio, quindi si 
prescrisse la 30 a , due sole dosi al giorno. Nel lasso di 4 mesi 
ebbe due soli access! di minore intensity e durata dei precedenti. 
Accentuato cosi il miglioramento, si somministro qualche dose 
di Sulphur 200 a e si torno quindi al Cuprum. Essa e ancora in 
cura. Soffre di tempo in tempo delle brevi assenze , senza mai 
cadere; resta per qualche secondo immobile, mastica e borbotta 
qualche parola incomprensibile e quasi sempre ricorda quanto le 
avviene. Abbiamo molta speranza di vederla completamente 
guarita. 

Il terzo caso riguarda una giovinetta di 19 anni, figlia di 
padre che fu epilettico e mor'i di tabe dorsale e di madre che 
trovasi rinchiusa nel nostro manicomio. Soffre da bambina di una 
rinite atrofica, va soggetta ad otite acuta, che termina in genere 
con ascesso. Ha tutte le apparenze della scrofola torpida; men- 
struazioni irregolarissime. Avvenuto lo sviluppo a 14 anni, ebbe 
improvvisamente il primo accesso con tutti i sintomi, da quanto 
mi fu riferito, del grande accesso. 

La ripetizione degli accessi si verificava quasi periodicamente 
ogni 20 giorni, per lo che fu prescritto Cuprum m. che produsse 
il buon effetto di ritardare a 40 e 50 giorni Taccesso, tanto piu 
riguardo alia costituzione del soggetto ed agli elementi ereditari. 
Fu giuocoforza ricorrere a Calc. c. e Caustica , ad Hep. sulph., 
ad Arsenic ., a Sulph. Essa e ancora in cura; gli accessi si 
ripetono meno gravi a distanza di circa due mesi. Non osiamo 
far prognostici! 

doloroso che alia Omiopatia si faccia ricorso spesso troppo 
tardi! Nulladimeno risultati soddisfacenti non mancano. Se i 
mezzi pecuniari non facessero difetto, anche presso noi si sarebbe 
progredito. 

Auguriamoci che cio avvenga in epoca non lontana per il 
bene della umanitd. 


Dott. V. Liberali. 


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14 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl MILANO 


Esercizio 190$. 

Non essendosi potuto provvedere neanche per l’anno sca- 
duto ad una migliore ubicazione per Pesercizio del predetto 
dispensario e per incresciosa salute raalferma del medico incari- 
cato, il servizio gratuito per i poveri milanesi, che ricorrono 
all’omiopatia, non diede il risultato che si desiderava. 

Ma ecco che con nobile iniziativa e personale sacrifizio sorse 
appunto or sono due anni nella prefata cittA un ambulatorio per 
opera del dott. Enrico Perabo, * nel quale ambulatorio (riferisce 
il farraacista omiopatico sig. Arcari) furono nel 1902 visitati 
2378 ammalati, e delle ricette fatte, pih di 500 furono spedite 
assolutamente gratuite nella mia farmacia per conto dei poveri 
piu bisognosi 

Piu ampi ragguagli su quest’opera umanitaria si leggeranno 
nel prossirao numero della Rivista Omiopatica , diretta pure 
dall’egregio collega Perabo, il quale dichiara con odierna sua 
lettera di annettere il suo ambulatorio all’Istituto Omiopatico, 
sotto ragionevoli condizioni, il qual fatto non potrA a meno di 
riscuotere il plauso di quanti s’interessano alle sorti delPOmio- 
patia. 

A questa lodevole condizione delle cose, aggiungasi che il 
farraacista prelodato sta facendo appo PAutoritA competente la 
pratica opportuna per trasportare in sede piu centrale la sua offi- 
cina farmaceutica per agevolare Pincremento del dispensario. E 
PIstituto Omiopatico gli continued di buon grado Pappoggio 
morale e materiale che sono a sua disposizione. 


P.S. AlPultima ora ci giunge la gradita notizia che il sig. Arcari 
ottenne il suo scopo. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


15 


NOTIZIE 


II dott. Pasquale Leccia voile cortesemente mandarci una 
copia stampata della conferenza che egli tenne in Aversa, sua 
residenza, e che aveva per tema * la medicina scientifica e la 
sua evoluzione in rapporto alTOmiopatia «. 

Se non tutti i suoi numerosi uditori uscirono persuasi della 
verity omiopatica e logicaraente della superiority sua sulla medi¬ 
cina officiale, non fu certo colpa dell’oratore, che seppe con stile 
piano ed eloquente svolgere Targomento adducendo la massima 
parte delle ragioni che soglionsi e devonsi addurre in sostegno 
della tesi. 

Abbiasi quindi Tegregio collega le nostre vive felicitazioni, 
augurandogli larga messe di frutti dai suoi studi. 

* 

* * 

Abbiamo a suo tempo riferito il muniflco legato di L. 700.000 
della signora Merian-Iselin per fondare e mantenere un ospedale 
omiopatico a Basilea. 

Ed ora possiamo aggiungere che, malgrado le solite proteste 
dei soliti oppositori, il Comitato di pubblica beneflcenza accetto 
l’incarico e si dispose all’erezione di un ospedale capace almeno 
di 15 letti. Uniamo i nostri auguri di pronta realizzazione. 

* 

-» * 

A Berlino, come nella primavera precedente, ha luogo un 
corso di conferenze sulTOmiopatia per i medici laureati. 

Gli argomenti a trattarsi vertono sulla natura intrinseca del- 
l’omiopatia, sulla scelta dei farmaci, sulla materia medico-clinica 
e sulla farmacia. Conferenzieri sono i dottori Gisevius, Dahlke, 
Dommholz, Bastanier, Kroner ed il farmacista Hoyer. 

Le lezioni hanno luogo nella policlinica della Society omio¬ 
patica berlinese. 

Possano ess^re numerose le reclute nel campo dei giovani 
medici! 

* 

* * 

Propaganda omiopatica in Inghillerra . — Sotto questo 
titolo la Zeitschrift di Berlino nell’ultimo suo fascicolo ricava 
dalla Monthly hom. Review una relazione del dott. Dyce Brown 
di quanto stiasi compiendo in Inghilterra a favore della nostra 
dottrina. 

La Society omiopatica britannica, la fondazione della quale 
risale al 1844 ed ha una sezione a Liverpool, si e proposto di 
stabilire un fondo detto del vigesimo secolo per la diffusione 


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16 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


dell’omiopatia nominando un Comitato misto di medici e laici, il 
quale preparasse gli elementi per tenere una grande riunione 
pubblica, la quale infatti ebbe luogo nel 25 delpassato aprile, ove 
furono sottoscritte 1000 lire sterline, a cui un ricco fautore pro¬ 
mise un’aggiunta di 2000 sterline se nel corso dell’anno si veniva 
a raccoglierne altre 10 mila. f2 a notarsi che in tale Commissione 
vi ha una sezione di signore, le quali hanno ovunque il segreto 
di stillare larghe oblazioni. Gli scopi di questo Comitato sono 
molteplici; anzitutto si tratta di stabilire patogenesie di rimedi 
nuovi e di quelli che finora sono conosciuti solo colla via clinica. 
Indi voglionsi aiutare giovani medici che intendono recarsi all’e- 
stero per lo studio dell’omiopatia od istruirsi in qualche specia¬ 
lity medica. pure scopo di mettere in piu intima correlazione 
gli ospedali e le policliniche esistenti e fondarne ulteriori. 

Oltre questo lavoro interno Tautore accentua la convenienza 
di penetrare in modo aggressivo nel campo avversario nel quale 
ora sopra tutto una larga serie di rimedi omiopatici sono em- 
piricamente adoperati. A tal fine debbono collimare lezioni perio- 
diche sulla materia medica e terapeutica omiopatica, facendo 
rilevare la differenza tra le due scuole, e cio non solo in Londra 
ma per turno nelle principali citti. Tali lezioni possono essere 
chiuse con un esame e col rilasciare un diploma. In ultimo la 
propaganda deve compiersi con succinte pubblicazioni, come gii 
pratica la Lega omiopatica , e dirette ai medici classici. 

E pure desiderio di portare a 120 i letti delTOspedale omio- 
patico di Londra, con che questo acquista il diritto di scuola 
medica pubblica. 

Noi dobbiamo lottare, dice, per il nostro buon diritto senza 
troppo preoccuparci della suscettibilitA altrui; dobbiamo attrarre 
a noi il pubblico, poiche in quest’epoca democratica Topinione 
pubblica domina ogni cosa, e porge l’elemento-danaro alia buona 
riuscita. 

E sia pure. 


* * 

A proposito della Farmacopea Omiopatica, qfre or fa un anno 
fu presentata al Ministero per Tapprovazione quale testo official© 
per i medici e farmacisti omiopatici italiani, ci consta che finora 
trova difficile accesso nelle sfere officiali, sebbene sia giudicata 
meritevole di studio e di considerazione. 

E la storia di tutte le evoluzioni scientifiche e sociali. Noi 
sappiamo aspettare finche giunga il momento opportuno. Intanto 
quel che piu monta e che ITstituto adempi il suo dovere. 


Stamprria drU’Uiiioiw Tipografico-Edilricr Torim'se. 


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RAPSODIA 1)1 ANNOTAZIONI 
solla materia medica e clinica relative ai medicament! meno nsitati 


Questo sunto, che comprende circa un decennio, non aspira ad 
essere completo, il che sarebbe semplicemente impossible, tanto 
6 vasta la letteratura, che oggigiorno versa sul teraa proposto. 

Fissare sempre meglio i caratteri differenziali dei rimedi 
suscettibili di svariatissime applicazioni, detti policresti, e cosa 
utilissima, anzi necessaria. Ed a tal fine alcune pagine della 
nostra effemeride saranno dedicate in avvenire alia riproduzione 
di studi sopra rimedi piu consueti, donde possano piu facilmente 
emergere i tratti caratteristici e quindi differenziali dei medesimi. 

Ma il pratico, che ha sulle braccia una varia ed estesa clien- 
tela, s’imbatte non di rado in casi non rispondenti ai farmaci 
consueti e meglio studiati; quindi sarebbe lieto di avere sotto- 
mano medicamenti altrettanto peculiari, come eccezionali sono 
le forme morbose che si affacciano bene spesso. Ora il giorna- 
lismo tecnico e il terreno, ove si addensa la casuistica non solo 
delle forme comuni colla conferma curativa dei medicamenti abi- 
tuali, ma eziandio delle contingenze patologiche eccezionali, 
bizzarre od ostinate, vinte infine con rimedi nuovi o troppo 
negletti. 

Se non che la collezione e la messa a rubrica dei casi speciali 
forniti dal giornalismo & cosa data a pochi per ragioni econo- 
miche e di tempo. 

Spetterebbe percib questo compito ai redattori dei periodici 
della professions. 

Compreso da questo bisogno mi accingo a presentare un 
saggio ai colleghi, non raggiungessi pure altro scopo che d’invo- 
gliare altri a far meglio. 

Dal che ne consegue, che il lavoro, dedicato specialmente ai 
colleghi del paese, conterrA una duplice serie di studi sintetici, 
cio& dei rimedi quotidianamente adoperati, e di quelli capaci di 
rare applicazioni e pih sfuggevoli alia memoria. 

i — Annolaxioni, ecc. 


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2 


Annotazioni sulla materia medica e clinica 


Abrus faba seu precatorius - Jequirity . — Questa legumi- 
nosa, originaria dell’ India, contiene nei suoi semi, detti fave, un 
principio venefico proteide di globulina e d’albumosi, che fu dap- 
prima studiata da Sidney Martin sotto il nome di Abrina. I pochi 
sintomi patogenetici raccolti sarebbero : ottusiti e languidezza 
generate, notevole gonfiezza delle palpebre ed infiltrazione della 
congiuntiva oculo-palpebrale; merabrana pseudo-cruposa o difte- 
rica che si addossa alia congiuntiva; diarrea sanguigna con fre- 
quente stimolo; gastro-enterite emorragica; respirazione molto 
accelerata. 

Gli oftalmologi da parecchio tempo adoperano questo far- 
maco sotto forma di estratto fluido diluito per combattere le 
granulazioni, il tracoma ed il panno, invigilando a che l’applica- 
zione non susciti aggravazione locale pifr o meno disastrosa. Da 
molti anni noi adoperiamo pure in nuraerosi casi la terza dilu- 
zione o triturazione intus et extra alio scopo di combattere le 
congiuntiviti granulose inveterate e con frequente esito felice, il 
che significa che gli oftalmoiatri seguono in cio la legge dei 
simili, pur sapendo di seguirla, perocche teraono l’aggravazione 
di dosi meno ponderate. 

Acalypha indica. — Quest’euforbiacea, fattaci conoscere pro- 
babilmente or fa un mezzo secolo dal dott. Tonnere, di Calcutta, 
gode giustamente di una pronta efficacia in frequenti ricorrenze 
emoftoiche del 2°e 3° stadio di tisi polmonare. 11 sangue b ruti- 
lante ed il malato prova un senso di cociore sottosternale e pih 
specialraente a destra secondo i molti casi ove l’abbiamo adope- 
rata con vantaggio. E rimedio che in questa forma morbosa 
merita maggior attenzione che per l’addietro non ebbe. 

Acetanilidum o Antifebbrina . — Ebbe pur questa droga una 
vita effimera fra i tanti preparati che l’inesauribile attivitA nordica 
mise in circolazione medica per sedare la febbre ed il dolore. 
il vero che fece il suo tempo, perche non pot& rimanere una 
panacea antitermica ed analgesica; ma i molti casi di veneficio 
pih o meno grave diedero origine ad un abbozzo di patogenesi, 
che puo in dati casi guidare alia scelta di questa sostanza in fat- 
tispecie morbose. 

Ecco la patogenesi ricavata da un lavoro iniziato e troncato 
del dott. Gentry: 

Condizione intellettuale e morale: raente confusa, ansieti; 


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relative ai medicament! meno usitati 


3 


Capo e capillizio: vertigine, stordimento, pulsazione nolle 
tempie, dolore ottuso nel capo; trovasi molto stordito come da 
veneficio; senso di pienezza nel capo; sente il capo cosl grosso da 
riempire tutta la camera ; 

Occhi: dilatazione della papilla; 

Orecchi: canto negli orecchi; 

Faccia: pallida, cianotica, labbradi color porporino carico; 

Bocca, lingua e denti: lingua bruna o bruno-violacea; 

Stomaco: senso di peso nello stomaco ; 

Ipocondrio: senso come se il diaframma si arrestasse nel suo 
ufficio e si dovesse fare sforzo per respirare senza il medesimo; 

Retto, ano ed alvo: deiezioni acquose, scure, con molti 
grumi di colore argilloso ; 

Organi urinari ed urina: soppressione dell’urina, non puo 
urinare, malgrado sia piena la vescica, urina scura; 

Organi sessuali femminili: dolore nei due lati della regione 
ovarica, colica mensile con tendenza ad incurvarsi e premere 
1’addome; 

Petto, polmoni etosse: respirazione difficile, si stringe il 
petto colle mani ed offre l’aspetto di un individuo colpito da 
asraa; respiro debole; sente gli abiti troppo stringenti e quasi 
soffocanti; leggero dolore e qualche diffioolta nel respiro; 

Cuore e polso: palpitazione con polso piccolo; azione labo- 
riosa del cuore, senso di pressione attorno lo stesso, accompa- 
gnato da palpitazione; palpitazione e dispnea con senso di minaccia 
di morte; polso 130, pieno e duro ; 

Freddo e febbre: abbassamento di temperatura, abitual- 
mente accompagnato da profuso sudore, ma non sempre; 

Cute: sudore freddo, eruzione morbiliiforme,color violaceo 
della cute, specialmente carico sulle palpebre, al mento ed alia 
regione temporale; 

Sonno e sogni: insonnio; piccole dosi procurano riposo, 
qualche tendenza alia sonnolenza; 

Estremiti superiori: le mani diventano brune, e sotto le 
unghie appare come una stasi sanguigna; tremito nervoso delle 
mani; dolore nella spalla sinistra, che parte dalla regione cardiaca 
ed estendentesi fino all’apice delle dita; 

EstremitA inferiori: rigide, fredde, con minaccevole col- 

lasso ; 

Nervi: sentonsi intormentiti ovunque ; 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


Generality e tratti caratteristici: malessere, prostrazione 
completa, stanchezza, senso come se si affondasse nel letto, una 
speciale cianosi, torpore generale, collasso minaccioso con estre- 
mitk fredde, senso di prossima morte, non puo parlare, respiro 
affannoso, coma completo e collasso, meglio nella posizione 
inchinata. 

Quindi la forma morbosa, che meglio risponde al complesso 
dei sintomi e Pasmacardiaco e la stenocardia con colore violaceo- 
porporino della faccia ed estremity, ed in certi casi una cefalea 
espansiva a somiglianza di Glonoinum. 

Acetylenum seu Calcium carburetum. — Per cura delPAc- 
cademia Omiopatica di Barcellona fu iniziato un esperimento 
flsiologico colla 3 a trituraz. D. Non pare che finora siasi tratto 
grande partito dai sintomi conseguiti. Probabilmente Pesperi- 
mento sary ripreso e con preparazioni piu dinamizzate per risen- 
tirne maggiori ed estesi effetti. 

Achirantes calea (famiglia delle Amarantacee). — Di questo 
farmaco abbiamo il sunto patogenetico seguente: depressione 
morale alternata con eccitamento, cefalalgia intensa frontale, con- 
gestizia, battiti e rumori nel capo; occhi lucidi con sguardo 
feroce; senso di polvere negli occhi con ardore, fotofobia, lagrime 
brucianti. Epistassi; bocca secca, calda, alito caldo; fauci calde, 
ardenti; faccia calda, accesa; grande peso sul petto e senso di 
stringimento come da una corda; stomaco pienoe ripugnanza per 
gli alimenti. 

Ardore nelPuretra e tenesmo vescicale; emissione frequente 
di urina scarsa. 

Senso di indolimento, peso e di ammaccature nelle membra. 

Generality: stupore, paura, pigrizia, desiderio di star tran- 
quillo; brividi movendosi, cute ardente, secca. Antidoti: aceto 
e caffe. 

Sulla somma di questi fenomeni i dottori Carranza e Lagar- 
reta fissarono Papplicazione del farmaco in questione nel periodo 
iniziale del tifo, traendone notevole vantaggio. 

Acidum aceticum. — Esiste bensi un sunto patogenetico di 
quest’acido nelP Enciclopedia di Allen; ma questa b ben lungi 
dalPindicare le varie applicazioni che se ne fecero e che forse 
maggiori se ne faranno. Devesi poi notare, che Pacido acetico in 


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relative ai medicamenti meno usitati 


5 


debita quantita e capace di sviluppare due serie di fenomeni mor- 
bosi, gli uni immediati, gli altri secondari. 

Spettano ai primi: dolore violento nella bocca e nelle fauci, 
indi dolori di ventre e vomito di muco sanguigno; voce rauca, 
polso piccolo ma regolare, temperatura 36°,2; cute pallida, fredda, 
sudata, respiro superficiale, celere. Tra i secondari, che sogliono 
manifestarsi dopo 12 ore dall’ingestione dell’acido, notiamo: 
urina scura, torbida, con sedimento denso, fioccoso, contenente 
sangue ed albumina, squilibrio di sali ivi contenuti. 

A raente di taluni autori tiene un posto di mezzo tra Apis ed 
Arsenicum nelle idropisie; pelle cerea; stupore come nell’A^is 
dalla quale si distingue per la presenza della sete; hail vomito e 
la diarrea Ae\Y Arsenicum ma con rutti acidi e salita di acquolina 
alia bocca. 

II dott. Percy encomia VAceti acidum in tumori maligni al 
labbro, alio stomaco ed alia laringe, dato a basse diluzioni inter- 
namente ed esternamente se il tumore e pure all’esteriore; lo 
encomia eziandio nella pratica ostetrica come disinfettante supe- 
riore al mercurio corrosivo, all’acido fenico, nella diluzione del 
3-5 per cento. 

Guernsey richiamava Tattenzione dei pratici sopra tre sintomi 
notevoli di questo farmaco, cioe: sete intensa e costante, urina 
copiosissima e pallida, grande risoluzione di forze; quindi essi 
devono servire di criterio nelle applicazioni, quali diabete, idro¬ 
pisie, mielite e diarrea infantile. 

Acidum boracicum. — Nei casi di veneficio la pelle e colpita 
da eritema, ora da papule, ora da eczema. Secondo 1’osserva- 
zione ripetuta i reni e la cute sono specialmente affetti dall’uso 
troppo ardito di questo acido. 

L’abuso di acido borico, secondo D. Evans, determina una 
risipola alia testa su fondo edematoso e squammantesi in seguito 
e con caduta completa dei capelli non solo, ma di tutti i peli del 
corpo. Nota inoltre la gonflezza delle ghiandole salivari. Ces- 
sato Tacido borico, che si prendeva in dose di 10-18 grammi al 
giorno, ogni sintomo scoraparve. Nota inoltre Tonisside e la 
fenditura delle unghie. 

In altro individuo (narra D. Dudley Wright), abusante di 
acido borico per affezione vescicale, insorserossezza tumida della 
faccia, tumefazione delle braccia e mani massime a sinistra, iper- 
estesia e prurito; chiazze rosse pruriginose ai malleoli. 


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Annotazioni svlla materia medica e clinica 


Acicium cacodylicum. — £ acido arseaico con surrogazione 
di 2 equivalenti di carbonio all’ossigeno. £ oramai venuto alia 
moda il cacodilato di ferro nella clorosi, con effetto pill o mono 
effimero. 

Acidum camphoricum. — Sarebbesi veriflcata un’azione gio- 
vevole per prevenire i sudori notturni, amministrandone an 
gramma una o due ore prima del momento in cui suolsi produrre 
il sudore. 

Acidum chrysophanicum. — Sarebbe da consigliare nella 
blefarite ciliare di soggetti scrofolosi e mal nutriti. 

Acidum formicum. — Sotto il titolo di spirito di formiche & 
da molto tempo ricevuto nell’arsenale terapeutico, sebbene sia 
rimasto obsoleto per lungo tempo. La patogenesi esistente si 
ottenne colia tintura o spirito di formiche, coll’acido formico e 
formilico. £ notevole l’analogia che passa tra questa sostanza ed 
Apis e Cantharis circa la loro affiniU per i reni, la vescica ed 
i genitali. £noto pure che la precipua parte attiva di Apis con¬ 
sists in acido formico, il che spiega la somiglianza. 

I fenomeni riscontrati negli arti superiori ed inferiori giusti- 
ficano l’uso che si fa di formico rufa od acido formico nell’artrite 
acuta anche con gonfiezza rossa delle parti. 

£ stato altresi oggetto di studio del dott. Gastrow, che Tado- 
pero sotto forma di iniezioni ipoderraiche ad alte diluzioni ed a 
lunghi intervalli nelle piu svariate malattie, anche di natura 
tubercolotica e cancerigna, purche non sia ancora intervenuto lo 
state cachettico e cio nello scopo di rilevare notevolmente la resi- 
stenza deU’organismo contro i germi morbosi. Non ci risulta 
finora che altri abbiano seguito il suo esempio per convalidare o 
meno la sua pubblicazione. 

Acidum lacticum . — Produrrebbe patogenicamente uno stato 
simile al reumatisrao articolare acuto. Anzi il dott. Zolatorin lo 
adopero con successo in un caso inveterato di artrite deformante. 
In molti casi di gotta, massime ai piedi, recidiva, con notevole 
gonfiezza piuttosto pallida, abbiamo ottenuto pronto sollievo col 
Lactis acidum 1* e 2 a trit. D. 

Acidum nitro-mariaticum (Acqua regia). — Malgrado esista 
un abbozzo di patogenesia, finora i pratici trassero poco partito 
e solo lo si consiglia nella ossaluria. 


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Acidum picricum. — I principali fenomeni tossici sarebbero: 
itterizia (ematogena), eriteraa con papule o rubeoliforme, lingua 
patinosa, anoressia, urina rosso-scura; fenomeni stati osservati 
in seguito alTapplicazione di acido picrico in unguento nelle scot- 
tature. II dott. Halbert 1’ adopero con successo nella mogirafia 
o paralisi degli scrittori; come pure non riconosce rimedio piii 
spesso indicato nella nevrastenia, massime quando questa e pro- 
yocata da eccessivo lavoro intellettuale, o da violenti patemi di 
animo. 

II dott. Yale, colpito dall’azione vantaggiosa di acido picrico 
nelle scottature, propose ed adopero tale acido in polvere sul 
cotone nelle erosioni della cervice uterina. 

II dott. Blackwood assevera pure di aver ricavato soddisfa- 
cente azione dall’acido picrico nelle scottature di 1° e 2° grado. 

II dott. Halbert lo adopera nel diabete lorquando e associato 
a nevrastenia. 

Non si comprende poi come questo acido, che, in base alia 
sua prima sperimentazione fornita, dicesi, dal dottor Small, or 
sono parecchi decennii, ed all’accurata patogenesia inclusa nella 
Enciclopedia di Allen, avrebbe dovuto suscitare molteplici appli- 
cazioni nell’atassia locomotrice, non conti maggiori successi, se 
pure quelli conseguiti si fecero di pubblica ragione. 

In virtu poi della sua azione sui globuli sanguigni viene 
eziandiopropostonell’aneraia idiopatica, nella malattia di Addison 
e nell*ematuria intermittente. 

Acidum salicylicum . — Vi fu tempo in cui quest’acido venne 
eziandio proposto per combattere la difterite mediante una 
pozione composta di gr. 0,10-0,50 sopra gr. 150 d’acqua a pren* 
dersene ogni ora un cucchiaio. Questa scoperta ebbe risultato 
affatto negativo in successive prove nell’Ospedale Rodolfo. 

Nullameno questo insuccesso non esclude la possibility che in 
certi casi l’acido salicilico possa realmente giovare, ritenuto che 
Tesperimento personale del dott. Lewi diede luogo ad una forma 
di angina essudativa analoga a difterite. Che c’entri anche la dose 
esagerata nell’insuccesso ? 

Frattanto noi abbiamo la soddisfazione di poter dichiarare 
che il fatto clinico esposto nel n. XLIII e relativo ad ulcera can- 
cerigna alio stomaco non si e sraentito anche dopo un anno. 
Arrogesi che questa sostanza, assorbita, induce fenomeni simili 
in certo modo al solfato di chinino, cioe obnubilazione, para- 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


cusie, disecea, vertigine, allucinazioni, delirio, sadori profusi, il 
<jhe spiega la sua applicazione nella vertigine di Meniere. 

Acidum silicicum (o Silicea). — II prof. Schulz, di Greiswald, 
ei e prefisso di studiarne l’azione e la quantita nei diversi tessuti 
dell’organismo, rilevando specialraente la sua elettiviti per il 
tessuto cellulare. 

La qual cosa spiegherebbe la razionalita delle quotidiane 
nostre applicazioni. 

Acidum uricum. — Secondo il dottor Garrison Teccesso di 
acido urico si dovrebbe alPabuso di acido borico nelle medica- 
zioni locali. 

Acocanthera venenata. — Ne fa cenno il The Homoeopathic 
World (novembre 1897) come di pianta africana, eccitante del 
cuore, senza porgere patogenesia. 

Aconitum ferox (Aconito feroce). — D’azione piu violenta e 
mortifera che il Napellus y non risulta che agisca sul trigemino; 
per contro provoca maggiore dispnea, anzi Papnea, ossia respira- 
zione di Cheyne-Stockes; Pindividuo e obbligato a sedere per 
respirare con senso di soffocazione ed ansiet&. 

Aconitum lycoctonum. — Dobbiamo specialmente al dottor 
Petroz Pintroduzione di questo medicamento di cui abbozzo una 
patogenesia, raccomandandolo neU’elmintiasi e nelPerpete margi¬ 
nal delPano. Abbiamo spesso occasione di adoperarlo efficace- 
mente nella cost detta febbre verminosa con alito corrotto od 
acido, sensiviti dolorosa all’epigastrio, alvo piuttosto diarroico 
e lingua impaniata, e ribrezzo al cibo. Meno sicura si presenta 
la sua azione nel reumatismo del cuoio capelluto, sebbene sorga 
l’indicazione dai sintomi locali delPesperimento fisiologico. Su 
questa sostanza fece numerosi esperiraenti in conigli il professore 
Schroff, ma piuttosto sul grado di tossicita diverso nelle foglie e 
nella radice, in rapporto altresi colle altre specie di aconito, 
feroce, napello, antora e pannicolato. Essi pero, se indicano una 
azione elettiva sul sistema nervoso, digestivo e respiratorio, 
non porgono indicazioni pratiche secondo la nostra dottrina. 

Adonis vernalis (Adonide primaverile). — Questo medica¬ 
mento, per quanto ci consta, non possiede una vera patogenesi 
e gli studi che furono riferiti sul suo conto sono di carattere 


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relative ai medicamenti meno usitati 


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clinico, vale a dire, si trasse partito dalla sua azione tonica sul 
cuore, il ritmo del quale viene meglio regolato, sui reni, aumen- 
tando notevolmente la secrezione urinaria, per cui fu trovato 
utile nelle idropisie da vizi cardiaci. Uopo pero e notare che le 
dosi adoperate, cioe 10-15 cgr. della l a tritur. decimale, oppure 
5-10 gocce per dose della tintura madre dell’adonidina, ossia 
suo principio attivo, indicano che si provoco Tazione priraitiva 
del farmaco, od in altri termini, l’effetto palliativo e non il cura- 
tivo secondo i simili. Nullameno in casi di anasarca da vizi irre- 
ducibili del cuore e lecito trarne un sussidio per quanto passeg- 
gero. Alla stessa stregua viene proposto nell’asma cardiaco. 

JEthiops antimonialis. — Adoperasi nell’oftalraia scrofolosa, 
neH’otorrea consecutiva a scarlattina, nelTeczema facciale con 
secrezione icorosa in bambini scrofolosi. 

Agaricus phalloides. — Nell’esperimento questo fungo pre- 
senta un gruppo di sintomi analoghi al cholera, cioe : coliche 
intense, nausee, vomiti, diarrea intensa, risiforme. 

Agave amey'icana. — Trovo finora la sua applicazione spe- 
cialmente nell’incordatura blennorragica, nello scorbuto e nello 
stomacace. 

Agrostemma githago (Gittaione). - La parte attiva Gitagina 
o Sapatossina, che vuolsi identica colla Saponina, esercita una 
azione rilassante, paretica, sulla fibra muscolare, in modo da 
rendere stentato l’incesso, e l’individuo, non badando, lascia 
cadere gli oggetti dalle mani; induce pure un catarro bronchiale 
con muco albuminoso, viscido, copioso, con senso di pressione 
sulle pareti toraciche ; lo stesso cuore subisce Tinfluenza dira- 
dando i suoi battiti. Finora la clinicae muta per quanto ci consta. 

Ainas rubi'a. — 11 suo impiego e puramente terapeutico od 
empirico nelle adeniti, massime sottomascellari, anche suppu- 
ranti; nell’impetigine ed eczema infantile (crosta lattea); nella 
leucorrea e nelle erosioni al collo uterino, che sanguinano facil- 
mente, nelfamenorrea con dolore bruciante dal dorso al pube. 

Alstonia scholaris. — Con larghe dosi di tintura preparata 
colla corteccia il dott. Catheart ottenne specie di accessi febbrili 
con brividi prevalent^ sudore con grande prostrazione e diarrea. 
Quindi venne proposta nelle diarree estive dei campi militari, 
provocate dal bere acqua d’origine malarica. 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


Ammonium picricum . — Fu applicato nella nevralgia perio¬ 
dica del lato destro deiroccipite con dolori penetranti e diffusi 
all’orecchio, aU’occhio ed alia raascella; vertigine alzandosi, 
massime in ragazza irregolarmente menstruata. 

Amygdalus persica . — Sacondo il dott. Ebertz, l'infuso delle 
foglie o della corteccia gioverebbe per sedare il vomito delle 
gestanti. 

Amyl nitrit o nitrosum . — Gli esperimenti vennero fatti in 
massima parte merce l’olfazione, pero il dott. Shoemaker riferisce 
un caso di veneficio in seguito ad ingestione di un cucchiaino 
di nitrito d’amile in natura; osservando faccia alquanto suffusa, 
polso a 112 e lieve cefalalgia, estremitA fredde, respirazione 
lenta ma regolare, inalterata la coscienza di se stesso ; indi polso 
a 68, debole, intermittente. 

Cushinz adopera questa sostanza per inalazione nella disme- 
norrea con sangue scarso dichiarandosi soddisfatto. Si versano a 
tal uopo 10-15 gocce della sostanza sopra il cotone di cui si 
riempie una boccetta, che si apre e si odora nelle ricorrenze 
dolorose. 

Il prof. Woodward trova 1 *Amyl nitrit indicato nell’insola- 
zione, sia nel primo stadlo di accensione e suffusion© della faccia 
con turgidezza dei vasi con cardiopalmo intenso, polso rapido, 
dispnea, intelligenza ottusa, mitto frequent© ed involontario; sia 
nel secondo stadio di avvilimento di forze, faccia pallida, ippo- 
cratica, dolori al cuore ed ai polmoni, deliquii, insonnio, inquie- 
tudine, urina scarsa ed anche soppressa. Per conto nostro lo 
trovammo efflcace nella menopausa colie solite accensioni alia 
faccia, affanno cardiaco, senso di sbalordimento, polso accelerato, 
a volte aritmico. 

Secondo le indagini di Bernhein Tabbassamento della pres- 
sione sanguigna indotto da inalazione del nitrito d’amile avrebbe 
un’origine central© e secondo Hofmann anche leggiere dosi di 
questa sostanza per iniezione ipodermica produrrebbero una 
spiccata glucosuria, il che non risulta nello schema di patoge- 
nesia che si possiede. Alle precedenti forme morbose suscettibili 
di applicazione, aggiungansi certe intense cefalalgie, massime in 
donne nervose, deboli, con freddezza e pallore della faccia, delle 
mani e dei piedi; non che casi di sincope e collasso in seguito a 
gravi patemi d’animo. All’uopo possono anche servire le inala- 


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relative ai medicainenti rneno usitati 


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zioni. Questo farmaco porge spesso alia scuola officiate Tocca- 
sione di seguire involontariamente la legge dei simili nell’angina 
di petto ed in accessi d’asma. 

Anacahuite [Lignum). — Facciamo appena menzione di 
questa sostanza gia strombazzata efficace nella tisi, laddove le 
prove istituite nell’Ospedale omiopatico di Stuttgart la dimostra- 
rono affatto indifferente. 

Angophora lanceolata. — Pianta che cresce in Australia ed 
ha qualche rassomiglianza coireucalipto. L’efFetto patogenetico 
pih spiccato e la spinta al secesso, con sangue, per cui viene 
adoperata soprattutto nella dissenteria. 

Anhalonium (specie di Catto). — Viene paragonata a Can - 
nabis indica per le illusioni visuali sui colori, quando si chiu- 
dono gli occhi. Ha pure sotto questo riguardo qualche analogia 
con Coffea , Cocainum , Belladonna , Hyoscyamns. 

Antipyrinum. — A proposito di questo il dott Mersch osserva 
non essere dimostrato che alio stato fisiologico l’antipiriua ab- 
bassi la temperatura, anzi riferisce tre casi, ove la droga data 
per l’emicrania sviluppo grave reazione febbrile, in cui sarebbe, 
data la concordanza degli altri sintomi, indicata omiopatica- 
mente. 11 dottor Robin richiamo l’attenzione su) danno dell’anti- 
pirina, poiche, data in dosi di 3 grammi durante alcuni giorni, 
essa provoca Talbumina anche in reni previamente sani e ne 
produce l’aumento quando gi k preesiste l’albuminuria; larghe 
dosi di antipirina inducono pure Temoglobinuria secondo Simon 
e Malieu. 

L’antipirina sarebbe indicata nella stomatite ulcero-raem- 
branosa, nella tonsillite specie a sinistra, con false membrane, 
salivazione, disfagia, espettorazione di pus fetido. 

Essa fu pure oggetto di studio del dott. M. Jousset, poggian- 
dosi piuttosto sopra eccessive dosi propinate a malati. Tale rac- 
colta, unita ad una serie di sintomi realmente sperimentali per 
opera del dott. Oehme, comparve neH’AW medical , 1897. Dedu- 
cesi da tale studio che l’antipirina sarebbe da esperirsi nella 
epilessia, neU'eclampsia infantile, nevrastenia, nel collasso di 
malattie acute, compreso il cholera; in varie dermatosi associate 
a prurito, specialmente nelTorticaria, nel morbillo, nella scar- 
lattina. 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


II farmaco in questione sarebbe pure capace di provocare un 
accesso di starnutazione violenta con corizza; troverebbe eziandio 
la sua applicazione nella menorrea dolorosa, nella cefalalgia 
parossisraale, nell’enuresi infantile diurna e notturna; nell’erL 
tema, dapprima alia faccia ed alle braccia, e per ultimo alle 
gambe, ed infine nelle profuse epistassi, adoperato sul cotone 
nella proporzione di 1: 10. 

Secondo il dott. Fournier, fra le altre dermatosi questa droga 
offrirebbe una specie di psoriasi palmare sifiliforme. 

Berridge riferisce un caso di azione eccessiva, venefica, per 
individuale suscettiviti di una signora che prese una dose co- 
mune di antipirina per cacciare una cefalalgia ond’era aflfetta. 
Nacque tosto un senso di bruciore con formicolio alia mucosa del 
naso, della faringe, bocca, laringe con afonia, indi raucedine e 
molesta starnutazione. Cio spiegherebbe l’azione terapeutica nella 
stomatite, ecc., di cui sopra. 

Scorgendo fra i fenomeni ascrittigli una violenta emicrania 
con dolore nel seno frontale, polso celere e pieno, variabile in 
un colla temperatura, aumento rapido di temperatura con brividi, 
febbre intensa al mattino, e lecito domandarsi, se I’applicazione 
cosi frequente di questo farmaco nell’emicrania e nell'influenza, 
almeno nel primo stadio, non segua la legge dei simili. 

Bisogna convenire per ultimo che la collezione dei fenomeni 
tossici provocati da questa droga ad uso terapeutico promette di 
elevarla presto al titolo di policresto. E questo concetto viene 
avvalorato da uno schema patogenetico fornitoci dal dottor Van 
Royen, di Utrecht (confermato ed ampliato dal dottor Graul), il 
quale ne fa seguire la lista nosologica seguente, ove Tantipirina 
puo trovare applicazione: epilessia, tetano, coma, convulsioni, col- 
lasso, cholera, insonnio, febbri intermittent! atipiche, cefalalgia 
nervosa, prosopalgia, amaurosi, difterite, atrofia acuta del fegato, 
diabete, dismenorrea, pneumonea iniziale, cardiopalmo nervoso. 

Antitoxinum (Siero antidifterico). — Divisi sono i pareri 
sulTutiliti del siero antidifterico e tutti in certo modo poggiano 
su dati statistici, il che potrebbe dedursi dalla natura pih o meno 
grave delle endemie. Medici in ospedali allopatici, prima patro- 
cinatori, divennero in seguito avversari delle iniezioni del siero 
antidifterico, per cui il campo e diviso in due fazioni pressoche 
equivalenti. 


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relative ai rnedicamenti mono usitati 


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Anzi il Medical Record , di New York, riporta un caso di 
morteindubbiamente provocato da iniezione diantitossina, mentre 
altre statistiche d&nno un abbassamento notevolissimo di morta¬ 
lity mediante l’antitossina, e d’altra parte il dottor Hennig, a 
Konisberg, si dichiaro avversario delle iniezioni, adducendo di 
aver ottenuto miglior risultato col gargarismo di acqua di calce 
e colle cravatte ghiacciate, ed il Kassowitz osserva pure che in 
questi ultimi anni la mortality diminul ovunque la merce della 
maggior mitezza del morbo. Il giornale Medical Brief si scaglia 
pure contro l’antitossina enumerandone i danni, e nello stesso 
giornale ne prende le difese il dott. Rice. 

La Commissione sanitaria di Chicago si £ pronunziata in fa- 
vore dell’antitossina. In ogni modo poi le ultimo discussioni 
lascierebbero credere, che l’azione sua non & grande nelle gravi 
epidemic, ed inoltre non sarebbero rari i casi recidivi. A parte la 
difterite faringea, il dottor Anyell cita due casi di congiuntivite 
difterica trattati con successo mediante antitossina. Ne si deve 
tacere che il dott. Darby e d’avviso di attribuire l’azione dell’an- 
titossina alia piccola proporzione di acido fenico ivi compreso, ne 
manco nel campo nostro chi uso mercurius cianuretus ed il 
siero ad un tempo come il dott. Purdom. Il professore di materia 
medica omiopatica a Kansas, dott. Kroskey, fece uno studio 
patogenetico comparativo tra acido fenico e siero antidifterico e 
vi trov6 tale somiglianza per non dire identity che non esita ad 
attribuire esso pure all’acido fenico l’azione del siero che lo 
contiene nella proporzione di 1:100. 

Secondo il dott. Monti, le iniezioni sottocutanee di siero anti¬ 
difterico agirebbero pure favorevolmente nei flemmoni, sopra 
tutto tendenti a gangrena, ed a mente di Deschere l’antitossina 
corrisponderebbe specialmente al croup difterico con respiro 
come di sega e tosse abbaiante. Infine il dott. Porter non am- 
mette nel siero antidifterico un’azione strettamente omiopatica, 
perchy la patogenesia di esso £ ancora a farsi: ammette bensi 
una relazione stretta tra l’uso del siero ed il trattamento omio- 
patico. 

Apiolinum. — Principio attivo ricavato AdXYApium petrose - 
linum. Da non confondersi con Apium graveolens , sebbene corra 
tra loro analogia. 

Secondo Garner, sarebbe utile nella dismenorrea, prendendo 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


una capsula di detta droga mattina e sera negli intervalli men- 
8truali. 

Apium graveolens (Sedano palustre). — Per speciale dispo- 
sizione individuale una signora ebbe ripetutamente a provare dal- 
l’uso del sedano coltivato, che altro non e se non una variety del 
sedano palustre: senso di gonfiezza e strozzamento nella gola, e 
prurito cutaneo diffuso. E terapeuticamente fu riscontrato utile 
nelle ulcere granulose molto secretive; neU’intensa costrizione 
sopra lo sterno, con sensazione tirante lungo il dorso giacendo. 
Un abbozzo di patogenesia ottenuto colla tintura dei semi ci venne 
fornita da Wesselhoeft, ma per ora non si puo trarre applicazione 
di grande momento tranne in caso di prurito generale alia cute 
pih verso sera e di corizza acre fluente. 

Apocynum cannabinum. — Giova sempre tener presente 
questo farmaco nell’anasarca, piuttosto che negli edemi parziali, 
ed in dipendenza di cardiopatie organiche. Fu pure notata la sua 
azione nella stranguria ed enuresi dei pescatori. Rammentiamo 
un fatto clinico di respirazione di Cheyne-Stockes scongiurato 
mediante questa sostanza, che solitamente viene adoperata in 
t. m. od alia l 1 diluz. D. 

Apomorphinum . — Un’interessante rassegna patogenetica di 
questa droga trovasi ne\VEnciclopedia di Allen ed un sunto con- 
simile venne compilato dal dott. M. Jousset, deducendo buona 
parte dei sintomi da eccessive dosi terapeutiche o per speciale 
suscettiviti del soggetto. Dal complesso fenomenologico provo- 
cato sia dall'ingestione, sia da iniezioni ipodermiche, per cui sor- 
sero in breve nausee e vomito, e giustificato l’uso di questa 
droga nel vomito e nel collasso, che seguono Tazione del cloro- 
formio nelle operazioni chirurgiche. Fu pure consigliato nel mal 
di mare delle gestanti, come pure nel vomito d’origine cerebrate 
come da traumatismo al capo. 

Arbutinum ossia Glucoside dell'nva ursi. — Si raccomanda 
non solo nel catarro vescicale, ma eziandio nella renella e nella 
enuresi. 

Arbutus andrachne . — Secondo il dott. Cooper eserciterebbe 
una considerevole azione sull'artrite deformante e nell’eczema 
con croste bianche. 


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relative ai medicament! meno usitati 


15 


Areca-Arecolinum (Noce di Betel). — Esercita un’azione 
miotica, meno inten9a, ma piu pronta e transitoria dell’eserina. 

Arsenicum bromatum . — £ stato adoperato (e noi stiamo 
ripetendo Tesperimento) nel diabete. Raccoraandasi altresi nel- 
l’acne rosacea con papule violacee sul naso. 

Arsenicum hydro genisatum . — Si ritiene che eserciti una 
azione piu intensa dell’acido arsenioso. Provoca prontamente una 
anemia con rumore sistolico di soffio all’apice del cuore; ansieti 
e vomito, durante il quale temesi vicina la morte. Ematuria. 
Pustole sul ghiande e prepuzio che aprendosi danno luogo ad 
ulcere superficial! rotonde. Fu adoperato nella soppressione 
repentina di menstrui con vomito-catarsi, lingua secca, rossa, 
fessurata. 

Arsyual ossia Disodic-Methylarsyuate . — Introdotto da 
Oautier come succedaneo al cacodilato e preferibile perche pro¬ 
duce minori effetti collateral (di aggravazione), quali un aumento 
di temperatura vespertina con congestions polmonare e tendenza 
all’emottisi, accensioni alia testa. 

Su questi dati Lambreght ottenne buoni effetti nella tuberco- 
losi polmonare con febbre vespertina e sudore notturno dandolo 
alia 3* triturazione. 

Asimina triloba. — Venne adoperata nell’acne pruriginosa 
dapprima al lato sinistro, poscia al destro; il pruritoe piu sentito 
alia sera svestendosi. 

Aspido-sperminum , alcaloide del Quebracho. Apocinea. — 
Il dott. Halbert lo trovo di grande giovamento in casi di asma 
ribelle ai consueti rimedi e specialmente se vi ha tendenza alio 
enfisema polmonare. Cosi pure lo vide efficace in un’endemia di 
pertosse. 

Avena sativa. — Fu finora patrocinato il suo uso per richia- 
mare le forze dopo malattie esaurienti acute, come cholera e 
influenza. 

Fu consigliata altresi nella tabe polmonale e nell'insonnio con- 
secutivo alia cessazione dell’abuso di morfina. 

Suolsi dare alia dose di 5-10 gocce di tintura madre. 

Ebbimo occasione di amministrarla piA volte nell’esaurimento 
da influenza, come altresi nella cosidetta nevrastenia anche 


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16 


Annotazioni sulla materia medica e clinica 


localizzata al capo con impossibility di lavoro mentale ed al nervo 
ottico nella cosidetta astenopia, ma alia 6 a diluzione e non in 
tintura madre, che ci proponiamo di propinare in prossima occa¬ 
sion© per riscontrarne Teffetto comparative. 

Azadirachta indica . — Un sunto patogenetico ottenuto colla 
tintura della corteccia dal dott. Bauerjecviene rappresentato da: 
bruciore negli occhi, tinnito negli orecchi, bocca con saliva vi- 
scida ed amara; malessere e borborigmi nel ventre con flatu- 
lenze, membra intorpidite, febbre, che comincia con leggero 
freddo o non alle ore 4,30 pom. e diminuisce a partire dalle 7,30. 
Calore bruciante specialmente alia faccia, agli occhi, alia palma 
delle mani edalla pianta dei piedi, all’aria libera. Copioso sudore 
alia fronte, al collo ed alia parte superiore del corpo; prurito in 
varie parti del corpo senza visibile eruzione, sudami al dorso. 

In considerazione di tali dati questo rimedio venne applicato 
felicemente nelle febbri intermittenti ribelli, nella cachessia mer¬ 
curials, in alcune dermatosi acute e nella influenza. 

Bonino. 


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Torino-Roma — UNIONE TIPOGRAFJCO-EDITRICE — Napoli-Milano 


Dott. FERDINANDO BATTISTINI 


NDOYE CORE PER MALATIDI CHORE 

Metodi di Oertel e di Schott - Cure balnearie, idroterapiche, idrominerali 
- Pratiche kinesiterapiche - Recenti studi suite cure farmaceutiche - 
Cure sintomatiche degli edemi, della dispnea, dell’ insonnia e del delirio 
nei cardiopatici - Riepilogo con cenni suite speciali indicazioni per le 
cure nelle diverse malattie. 

La terapia racdica in questi ultirai anni ha avuto un largo sviluppo rispondente alia 
influenza innovatrice ed alia lebbrile attivita che caratterizza il periodo attuale, ed ha 
portato tanto frutto in ogni ramo della medicina. Nel campo della pratica non tutti i 
tentativi furono coronati da successo, anche perchd soventi si & cercato di applicarli con 
soverchia impazienza e con insufficiente preparazione di ricerche sperimentali e di 
osservazioni cliniche. Cosi si d infiltrato fra i medici un senso di scetticismo o almeno 
di diffidenza, non sempre ingiustificata, verso i nuovi metodi proposti. Tuttavia fra la 
falange troppo numerosa di rimedi nuovi di dubbia utility e di metodi curativi presto 
dimenticati, alcuni pochi si alTermano e meritano l’attenzione del medico colto che vuole 
seguire ed attuare coscienziosamente ogni utile progresso. La scelta d difficile, ed il 
raccogliere la sparsa letteratura, che diventa ogni giorno piu abbondante, costa senza 
dubbio non poca fatica. Anche nelle migliori opere classiche, sono appena accennate 
questioni important]' e dibattute, per cui lavori speciali che riassumano diffusamente e 
con criterio di critica il nuovo indirizzo, possono facilitare il cdmpito degli studiosi. 

A questi criterii 6 informato il libro: Nuove cure per malati di cuore, che presen- 
tiamo ai lettori. Il dott. Battistini, che da piu anni tiene un corso speciale di terapia 
medica, ed d gid favorevolmente conosciuto per i Rimedi nuovi e le Note originali al 
Ricettario terapeulico Mahler-Ferrio, ha raccolto in questo volume con diligente 
analisi tutto quanto riguarda i progressi nelle cure fisiche e medicamentose pei malati 
di cuore. I diversi metodi sono descritti nei piu minuti particolari della tecnica e discussi 
scrupolosamente per modo che il medico pu6 acquistare un’idea precisa della loro 
importanza. — Segnaliamo, fra i piu notevoli, il capitolo relativo al metodo di Schott, 
che ha destato vivo interesse all’estero, e presso di noi si pud dire ancora quasi 
completamente ignorato. Di utilita pratica affatto speciale sono i capitoli reladvi alle 
cure sintomatiche degli edemi, della dispnea, ecc. 

Dopo di avere svolto quasi per intiero la terapia generale delle malattie di cuore, nel 
riepilogo che chiude il lavoro, 1’A. traccia una guida per l’uso dei mezzi igienico-dietetici, 
fisico-meccanici e farmacologici nelle piu importauti forme speciali, toccando anche 
questioni piene di attualita, quali la cura dell’insufficienza del miocardio e della neura- 
stenia del cuore. 

L’avere trattato le nuove cure in un campo speciale, ha permesso all’A. di dare 
notevole praticitA al suo lavoro che porta in molti punti anche il frutto di ricerche ed 

osservazioni personali. 

( 

Torino 1902 — Un elegante volume tn-12° di pagitie 448, 
con 15 figure intercalate nei testa, L. 5. 


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Torino-Roma - UNIONE TIPOGKAFICO-EDITKIGE - Napoli-Milano 


Dottor S. JESSNER 

m DELLE HATTIE DELTA PELLE 

CON CENNI 

SUI SIFILODERMI E SULL’ IMPIEGO DEI COSMETICI 

e copioso Ricettario ad uso degli Studenti e dei Medici pratici 


Traduzione italiana arricchita di numerose Aggiunta 

A CURA 

del Dottor ALIPPIO RONDELLI 

L’Autore in questo compendio rivolse il suo studio alia disamina della 
diagnosi differenziale che in Dermatologia presenta notevoli difficoltk. — 
La parte terapeutica venne trattata estesainente, si sono esposti minu- 
tamente non solo i varii rimedi in uso, ma anche i metodi di cura. 

La parte generale occupa gran parte del volume perch& solo da una 
esatta conoscenza dell’anatomia, della fisiologia, si pud rendere facile la 
patologia e la terapia delle malattie della pelle. Si trovano pure esposte 
numerose question! teoriche, le ulterazioni sifilitiche della pelle , perchd 
queste hanno una parte importante nella diagnosi di quasi tutte le aflfe- 
zioni cutanee. — Anche la Cosmesi , in quanto riguarda la cura dei peli e 
della pelle, ha trovato posto in questo volume. 

L’egregio Dott. Alippio Rondelli, che ne curd la traduzione, arricchl lo 
studio del Jessner di numerose aggiuntc, riferendosi in particolar modo 
ai casi di malattie piu comuni in Italia. 

11 volume cost completato tornerk di utile istruzione ai Medici e agli 
studenti, perche di ogni caso clinico troveranno nel completo ricettario il 
rimedio speciale. 

Sommahio DEI Capitoli. — Anatomia e fisiologia della pelle. — Diagnosi 
generale dell’ ammalato. Terapia. — Anomalie funzionali. — Anomalie 
della distribuzione sanguigna. — Infiammazioni della cute e del connettivo 
sottocutaneo. — Infiammazione con esito in suppurazione, ulcerazioni, ecc. 

— Infiammazioni granulomatose. — Infiammazioni delle ghiandole, delle 
unghie. — Ipertrofia dell’epidermide, del connettivo, delle ghiandole sebacee, 
dei peli, delle unghie, del pigmento. — Neoformazioni omologhe, etero- 
loghe (adeniti, cisti, angiomi, varici, linfomi, sarcomi, carcinomi, ecc.). — 
Alterazioni nutritizie e regressive. — Epizoi (pediculosi, pulci, acari, ecc.). 

— Cosmesi: Saponi, grassi, glicerina, polveri, belletti, ecc. — Olii e pomate, 
tinture, depilatorii, ecc. 

Torino. Novembre 1897. Un elegante volume in- 12° di 500 pagine , 
legato in tela , prezzo Ii. 6. 


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Fascicolo XLV1 — 1903 


X 


L’OMIOPATIA £ 

XlsT IT-A-LI-A. 


0R6AN0 DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIANO 


Regio Decrefo 24 gennaio 1886 



SOMMAMO. — Istituto Omiopatico Italiano: Resoconto finanziario dell’eser- 
cizio 1902 — Verbale della seduta del Comitato Direttivo — Dispensario 
omiopatico di Firenze (Esercizio 1902) — Note cliniche — Cose varie. 

Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative ai 
medicamenti meno usitati (da pag. 17 a 28). 


TORINO 

STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

* 28 — Corso Raffaello — 28 

1903 


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y 


Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 

ClGLIANO. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Considerazioni gal Colira asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione 

con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi stndi di materia medica secondo la legge dei 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare dei rimedi omiopatici — Ricardo delVEspo - 
sizione Generale di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piti diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


HESOGONTO FINANZIARIO DELL’ESERCIZIO 1902 

approvato dal Comitato Direllivo in sua Sedula 2;i Aprile 190.1 


PARTE ATTIVA 

Enlrale or dinar ic. 

Interessi Consolidate.L. 2838 — 2838 — 

Retta degli ammalati deg. all’Ospedale L. 913 — 913 — 

Quote dei Soci Patroni dell’Istituto . L. 210 — 

* Ordinari « . «• 525 — 

* Patroni dell’Ospedale di 

Torino . « 635 

L. 1370 — 1370 — 

Cassetta del Dispensario di Torino . L. 196 40 196 40 

Interessi conto corrente.L. 235 — 235 — 

Entrale siraordinarie . 

Oblazione per TOspedale . . . . L. 5 — 5 — 

Movimento di capitali . 

Legato dott. Bottino.L. 28836 — 28836 — 

Totale dell’Attivo L. 34393 40 

l. 


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2 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


PARTE PASSIVA 

Spese or dinar ie. 


Residui passivi ., . 

L. 

540 55 

540 55 

Tassa di manomorta . 

L. 

17 04 


Imposta fabbricati e fognatura . 

» 

308 05 



L. 

325 09 

325 09 

Assicurazione incendi . 

L. 

39 22 


Abbonamento all’acqua potabile 

*» 

70 30 



L. 

109 52 

109 52 

Assegno alle Suore per il servizio < 

ilel- 



I’Ospedale . 

L. 

495 — 

495 - 

Vitto per gli aramalati . 

L. 

1218 94 


Gas e riscaldaraento ... 

w 

324 99 



L. 

1543 93 

1543 93 

Manutenzione mobilio e biancheria . 

L. 

11 50 


Oggetti di medicazione. 

M 

5 60 



L. 

17 10 

17 10 

Sovvenzione al Dispensario di Torino 

L. 

400 — 


Id. di Roma . 

- 

200 — 


Id. di Milano . 


150 - 


Id. di Firenze . 

- 

150 



L. 

900 — 

900 - 

Stampa e cancelleria . 

L. 

440 75 


Telefono per TOspedale . 

»» 

128 30 



L. 

569 05 

569 05 

Spese slraordinarie . 



Sussidio vedova Leoncini . . 

L. 

200 - 

200 — 

Movimento di capitali. 


Ampliamento dell’Ospedale . 

L. 

20263 80 


Acquisto rendita per l’Osped. di Genova * 

896 60 



L. 

21160 40 

21160 40 

Totals del Pa ssi vo 

L. 


25860 64 


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l’oMIOPATIA IN ITALIA 


3 


RIASSUXTO 

Totale deWAttivo .L. 34393 40 

Totale del Passivo .25860 64 

Rimanenza Attiva di Cassa L. 8532 76 


Verbale della Seduta del Comitato Direttivo, ohe ebbe 
luogo il giorno 25 aprile 1903. 

Alia medesima sono intervenuti, oltre il Presidente ed il 
Segretario sottoscritti, i signori: Marches© Filippo Morozzo 
Cassiere, De Mezzi ing. cav. Cesare, Moschetti prof. cav. Giu¬ 
seppe, Gibellini cav. Vittorio Censori. 

Sta all’ordine del giorno: 

Accettazione di una rendita del Consolidato 4 V 2 °/o in L. 420, 
donata dalla damigella Maria Chatron fu dott. Giuseppe Antonio, 
residente a Chambery. 

Il Presidente, a maggiore schiarimento, espone come tale 
rendita viene rappresentata dal certificato del Debito Pubblico 
portante il n. 51523 e la data di Roma 11 marzo 1903, con 
godimento dal 1° gennaio 1903. Tale certificato ha la seguente 
annotazione : * L'usufrutto della presente rendita spetta a Chatron 
Maria fu Giuseppe Antonio, nubile, domiciliata a Chambery, 
giusta la dichiarazione n. 370 emessa il 24 febbraio 1903 presso 
Tlntendenza di Finanza di Torino **. 

11 certificato poi di usufrutto (affidato dalla signorina Chatron 
al banchiere sig. Musso G. A., via Lagrange, n. 2) e rilasciato 
per riscuotere le rate trimestrali di detta rendita a cominciare 
col primo corrente mese contro quietanza dell’esibitore e me¬ 
diant© deposito di certificato di esistenzain vitadell’usufruttuaria. 

Di fronte, quindi, a tale atto generoso il Presidente propone 
al Comitato di dispensare l’usufruttuaria dalla presentazione 
periodica del certificato di esistenza, giusta quanto si pratica in 
consimili casi e nel giusto proposito di risparmiare alia benefat- 
trice un continuo dispendio, dimorando essa all’estero, ed una 
inutile perdita di tempo. 

I membri del Comitato accolgono con grato animo il benefico 
atto e la proposta del Presidente circa il predetto certificato di 

i* 


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4 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


esistenza, fiduciosi che PAutoriU tutoria vorra condiyidere questa 
eccezione gi k ammessa in pratica. 

Si soggiunge, per norma dell’erario, che la donatrice, come 
da fede di nascita annessa alia domanda presso il Debito Pub- 
blico, non ha compiuti ancora gli anni cinquanta. 

Esaurito l’ordine del giorno, sciogliesi la seduta. 

Torino, 25 aprile 1903. 

II Vice-Segreiario II Presidetite 

G. Olivero. Dott. G. Bonino. 


DISPENSARIO OMIOPATICO DI FIRENZE 

Eserdzio IMS. 

Gli ammalati che ricorsero alle nostre cure furono 328, cui 
si dettero 834 consultazioni; essi vengono cosi ripartiti: 


Malattie oculari. 

Casi 

15 

Consul lazioni 

46 


nasali e auricolari .... 

7 

31 


degli organi respiratori . . 

35 

87 

*• 

* circolatori . . 

6 

13 

» 

* digestiyi . . 

66 

166 

n 

" orinariesessuali 

11 

36 

w 

articolari e muscolari . . 

58 

126 

n 

nevralgie diverse (sciatiche, 
tic doloroso, ecc.) . . . 

20 

48 

* 

nervose generali .... 

30 

66 

n 

della pelle. 

24 

61 

n 

costituzionali. 

56 

154 


Risultati soddisfacenti, che i profani dell’omiopatia chiame- 
rebbero anche brillanti, si sono ottenuti in parecchi casi, spe- 
cialmente in quelli che erano rifluti della scuola allopatica, ma 
essi non furono tipici, speciali da richiamare Pattenzione nostra, 
percib credo superfluo parlarne; piuttosto, prendendo le mosse 
da un caso di angina pectorns in un*ammalata del dispensario, 
parlerb di altri due casi che ebbi nella clientela privata e cosi 
riferiro alcune note generali, anche per la ferma convinzione 


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i 





l’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


formatami una volta di pid cbe pure in questa spaventosa ma- 
lattia il nostro sistema dimostra il suo supremo valore, ancbe se 
arriva all’ultima ora quando i malati sono stati saturati di tutte 
le droghe allopatiche somministrate con tutti i criteri piilfe o meno 
scientifici! 

Dei tre casi, senza seguire la classificazione generate che 
distingue 1 'angina pectoris in cinque forme, ma seguendo invece 
quella piii naturale a seconda deiralterazione di struttura del- 
l’organo cuore, due erano inorganici (l’uno di forma nervosa in 
una giovane domestica, l’altro di forma diatesica in una donna 
sofferente di gotta), il terzo organico in un uomo sui 65 anni gi& 
diabetico, con arteriosclerosi e conseguente lesione aortica. In 
tutti tre i casi la nota dominante era il dolore, quel dolore di 
carattere costrittivo, di angoscia mortale che i malati, piu o 
meno tutti, lo descrivono come male di morte, restando li immo- 
bili solo per precauzione istintiva onde sopportarlo meglio senza 
cbe poi i movimenti o la pressione, il respirare o il parlare real- 
mente lo esacerbino; stanno li fissi colla paura costante di per- 
dere la vita in un accesso. Rammento che il mio illustre maestro 
Baccelli nelle sue splendide lezioni ci diceva di aver veduto 
questa divinazione del successivo parossismo fatta con spavente- 
vole certezza, e funestata ogni giorno piu dal presentimento di 
morte. Infatti non giovano le premure e i consigli per alleviare 
questa terribile paura, essa viene soltanto un po’ sollevata dalla 
fiducia e dalla presenza del medico. 

In tutti riscontrai questo quadro talvolta pii accentuato nella 
forma nervosa per la piu frequente periodicity e per la piulunga 
durata degli accessi, sebbene poi in questa ci sia sempre molto 
meno a temere; e riguardo alia forma nervosa aggiungerb, cbe 
spesso in essa si presentava il bolo isterico ed una vera nevralgia 
intercostale insieme ai dolori irradiati cbe, sebbene piii estesi, 
erano sempre meno spasmodici, meno angosciosi di quelli cardio- 
toracici. 

A proposito delle irradiazioni dolorose, la cui estensione cre¬ 
scents pub essere sempre considerata come sintomo di cattivo 
augurio, se esse spesso interessano la spalla, braccio e mano 
(plesso brachiale) nonchb le ultimo due dita (sfera del cubitale), 
talvolta il collo e la mascella (plesso cervicale) e ancbe l’epigastrio 
e la base del torace (frenico) e cosi il retto. e i testicoli (branche 
ileo-scrotali), molto raramente si estendono ai due latidel corpo, 


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6 


L'OMIOPATIA IN ITALIA 


particolarita che io ebbi campo di osservare e di studiare nella 
forma organica in quell’uomo che dopo quattro mesi di completo 
benessere per una notizia impressionante di borsa non ebbe l’ac- 
cesso, raa questi dolori irradiati bilaterali, i quali avevano di 
quando in quando periodiche esacerbazioni, anche queste soppor- 
tabili imperocche il malato non era invaso da quella paura di 
morte, aveva invece la paura del vero accesso. 

Riguardo alia cura, pensando un po’ a quel che si fa in allo- 
patia, in ambedue le scuole si seguono due grandi indicazioni: 
1° combattere l’accesso doloroso, cercando di diminuire l’inten- 
sit& e la durata del parossismo; 2° prevenire il ritorno del pa- 
rossismo. L’allopatia per combattere l’accesso ci consiglia rimedi 
di azione calmante, di azione vasodilatatrice, capaci di favorire 
la circolazione intramiocardica, di diminuire le resistenze perife- 
riche e la tensione arteriosa, di attivare l’energia delle contra- 
zioni cardiache e prevenire la sincope. Qui, passando in rivista 
i principali rimedi da essa usati, vediamo che prima adoperava i 
rivulsivi cutanei einternamente oppio, chinino, ioduro di potassio, 
la morfina, le inalazioni di etere e cloroformio, le sigarette di 
cannabis indica , la faradizzazione del vago, 1’elettriciU galva- 

nica, ecc.: tutti questi mezzi sono piu o meno scartati (essendo 

il cloroformio pericoloso e cosi la morfina, sotto la cui azione i 
parossismi possono finire subitaneamente, ma possono poi preva- 
lere i sintomi venefici dovuti al rimedio, e cosi di altri), onde 
oggidi quei mezzi terapeutici sono rimpiazzati dalle inalazioni di 
nitrato d’amile e dalla trinitrina o nitroglicerina, da alcuni tro- 
vate molto efficaci, da altri dannose, finche troviamo ora auto- 
riti mediche raccomandare l’esalgina, l’antipirina, il nitrato di 
sodio, 1’allile, la piridina, ecc., che molto probabilmente saranno 
alia loro volta messe da parte per dimostrare quanta base scien- 
tifica e pratica si aveva nel consigliarle! 

Noi in omiopatianon abbiamo rimedi fuori di moda, equelli che 
erano indicati molti anni fa lo sono tuttora, perche i nostri prima 
di essere somministrati ai poveri malati sono bene sperimentati 
e studiati nei loro sintomi in modo che la loro patogenesia e 
invariabile, e quella guida sicura per la prescrizione della medi- 
cina che deve guarire. Nella forma organica per combattere 
l’accesso io ottenni splendido risultato con Metallum alb. 30, che 
se era preso subito al principiare dell’attacco riusciva ad alle- 
viare e dileguare tutti i sintomi e cio ottenni fin dal principio 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


della cura, sebbene Pammalato fino al 9 febbraio 1902 (giorno 
in cui io lo vidi per la prima volta) fosse saturato dalle inalazioni 
di etere e su larga scala da quelle di nitrato d’amile che non ave- 
vano piu alcuna efficacia; ecco perche ricorse alPomiopatia, e da 
quel che diro poi si vedrA che ebbe ben ragione di trovarsene 
soddisfatto. 

Metallum album fu pure nella forma diatesica il rimedio piii 
specialmente utile nell’attacco, sebbene abbia talvolta dovuto 
somministrare Digitalis per la lentezza, irregolariti e intermit- 
tenza del polso, ed anche Veralrum alb. in quei momenti di 
prostrazione generate, con pelle ricoperta di sudore freddo e 
vischioso, e con qualche crampo alle estremita. Nella forma ner¬ 
vosa poi Ignatia riusci quasi sempre, e talvolta Spigelia quando 
dominava la sensazione di soffocamento. 

Nel dolore retrosternale con irradiazioni al torace anche bila- 
terali ho trovata efficacissiraa Actea racemosa 3 a ; infatti nella 
sua patogenesia abbiamo dolori che dalla regione cardiaca si 
estendono atutto il petto e al braccio sinistro; palpitazioni, con- 
gestione cerebrate, dispnea, faccia livida, mani fredde e sudate, 
corpo pesante, braccio sinistro pesante; sintomi che in massima 
parte presentava il mio ammalato di forma organica, sintomi che 
piu o meno accentuati si presentano in tutti i sofferenti di Angina 
pectoris . 

Non trovo superfluo Paccennare al valido aiuto che ci d&nno 
anche gli stimolanti come cognac, wisky, ecc., che, dati alPoc- 
correnza, possono salvare la vita delPammalato evitando la para- 
lisi cardiaca, e cosi in quei momenti difficili e angosciosi anche 
per noi medici ricordiamoci di Ammonium carb ., di Veralrum 
alb., di tilonoin e di Stigmata maidis. Il Glonoinum (la nitrogli- 
cerina in allopatia ormai fuori di moda) e superiore a ogni altro 
come stimolante cardiaco nei casi d’iraminente collasso; noi lo 
usiamo per la sua azione secondaria: esso, pel suo potere di dila- 
tare le arteriole o di paralizzare i costrittori vasomotori, per- 
mette al sangue di accorrere alle arterie, e cosi e vietata la 
terribile angoscia del cuore. Stigmata maidis richiede ulteriori 
studi, perche se e certo che esso rende piu energica Pazione car¬ 
diaca regolandone il ritmo (e di qui molto probabilmente la sua 
faraa di buon diuretico), ricopre anche molti sintomi teW angina 
pectoris che hanno bisogno di essere ancora sperimentati 
ed accertati. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Molto piii important^ e la seconda indicazione: prevenire 
l’accesso, imperocche qui possiamo fare una vera cura dell’angina 
senza ricorrere ai palliativi. Gia si sa che in primo luogo bisogna 
evitare tutte le cause eccitanti, i forti eccitamenti mentali, gli 
esercizi muscolari violenti, gli eccessi nel mangiare e nel bere 
(abolendo possibilmente tutti gli alcoolici). 

Nei miei due casi inorganici, in quello a forma nervosa Me - 
tallum album e Ignatia presi di quando in quando fecero com- 
pletamente sparire gli accessi e da circa un anno e mezzo la 
giovane gode buona salute ; nella forma diatesica fu Lycopodium 
il rimedio che allontano gli accessi, ma non ho potuto in questa 
seguire l’andamento, essendo l’ammalata partita da Firenze. Nel- 
Tuomo, a forma organica, che sotto la cura allopatica era satu- 
rato di rimedi palliativi inutili e non aveva neppur il tempo di 
fare una cura preventiva (e poi quale?), imperocche quando io lo 
vidi, gli accessi erano tre o quattro nella giornata, spesso nelle 
ore pomeridiane e la notte dopo il primo sonno, il rimedio prin¬ 
cipal e fin dal primo momento efficace fu Lachesis 24% una dose 
ogni dodici ore. Avemmo subito diminuzione dell’intensiU degli 
accessi e riduzione del loro numero tanto che siamo giunti a 
quattro mesi di sosta; in questo tempo abbastanza lungo (giammai 
neppur sognato durante la cura allopatica) c’era qualche volta 
accenno di dolore che si dileguava subito con un po’ di acqua e 
cognac, o con una cartina di Metallum alb . (adoperato molto 
raramente). Ora, dalla fine di novembre 1902, epoca in cui per la 
sgradevole notizia finanziaria apparve il dolore bilaterale irra- 
diato con oppressione di respiro, ecc., non piii accessi, sebbene 
si sia avuto un leggero ritorno del diabete che preferii domare 
colla sola dietetica. Ho continuato fino a tutto gennaio a sommi- 
nistrare Lachesis 200 ogni 24, ogni 48 e anche ogni 72 ore, poi 
ho sospeso ogni medicina raccomandando tutte le norme neces- 
sarie ed utili a tutti gli ammalati di angina pectoris . 

Continuando la rassegna dei nostri principali rimedi oltre a 
Metallum alb . e Lachesis abbiamo Naia utile come Lachesis 
quando il dolore e la dispnea sono concomitanti di malattia or¬ 
ganica di cuore e si ha anche irritazione dei nervi glosso-faringei. 
Aconitum , se nell’amraalato domina il sintoma mentale caratte- 
ristico di questo rimedio, ansieta, paura di morte: corpo freddo, 
sudore freddo, polso debole e dolore intenso in tutte le direzioni. 
Spigelia quando quasi ad ogni battito cardiaco corrisponde un 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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dolore puntorio; dolori e palpitazioni peggiori ad ogni movimento. 
Rhus-tox nella diatesi reumatica con o senza rnalattia organica, 
sue indicazioni caratteristiche sono le punture al cuore con dolo¬ 
rosa pesantezza e rigidezza di tutto il corpo comprese le estre- 
raiti, e con dolore esteso al braccio sinistro. Cactus grandifl. 
quando insieme agli altri sintomi c’e la sensazione caratteristica 
come se il cuore fosse preso da una mano o compresso da una 
benda di ferro (probabilmente spasmodico) e cosi possiamo 
anche aggiungere Arnica , Crolalus , Cuprum , Laurocerasus , 
Phytolacca. 


* 

* * 

Avendo ritardato per ragioni professional! a fare questa 
rassegna, ho voluto in questi ultimi giorni visitare gli aramalati 
di cui ho parlato, ed ho con mia soddisfazione saputo dalTamma- 
lata a forma nervosa che non ha avuto piu alcun attacco; e dal 
vecchio a forma organica, che si presentava tanto grave da non 
sapere pi ix medici e consulenti allopatici che cosa fare, ho con 
piacere appreso che da ben sette mesi non ha avuto pift alcun 
ritorno di dolore n6 di accesso, sebbene (e questo credo di notare) 
esso non sia stato completamente alle regole prescritte ed abbia 
avuto parecchie emozioni morali anche gravi; di piu notero che 
dal mese di febbraio non prese piu alcuna medicina. 

Saranno tutte pure combinazioni, secondo i soliti ignoranti di 
oraiopatia? Ma perche tali benefiche combinazioni non si avve- 
rarono durante le cure allopatiche, le quali condussero aireffetto 
di moltiplicare gli accessi aggravando cosi il caso? Purtroppo 
quante riflessioni e comraenti si dovrebbero fare! 

Firenze, luglio 1903. 

Dott. F. Baldelli. 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


NOTE CLINICHE 


Lachesis 12 a nella respirazione interrotta detta di Cheyne 
Stokes. II caso riflette un cliente piu che nonagenario, psorico, 
da parecchio tempo predisposto ad aritmia cardiaca ed a disturbi 
vescicali. Nel gennaio scorso contrasse una bronchite capillare 
con emostasi polmonare specialmente a destra e febbre dapprima 
intensa. 

Dopo alcuni giorni intervenne la respirazione sopraccennata 
specialmente di notte che mise in gravissimo pericolo l’ammalato. 
Orbene, Lachesis corresse in breve tale condizione, sempre 
minaccevole, nello spazio di circa quattro giorni. 

Mercurias cyanuretus 30. Nello stesso ammalato dopo pochi 
giorni si svolse il mughetto in tutto il cavo buccale e nelle fauci 
specialmente a sinistra, fenomeno quasi sempre letale nelle ma- 
lattie acute ed anche croniche. L’araministrazione del predetto 
rimedio dissipo in pochi giorni il funesto stato morboso, il quale 
essendosi pero riprodotto dopo alcuni giorni unitamente a sputo 
siero-sanguigno, croceo, quale manifestazione del persistente 
male fondamentale summentovato, cedette poscia all' uso di 
Sulphuris acidum 5 a . 

Psoricum 30. Un caso di ernia inguinale sinistra con idrocele 
in un uomo sulla sessantina d’anni, piuttosto bevitore e fumatore, 
sviluppatisi da circa due anni, ando man mano scomparendo entro 
pochi mesi sotto Tuso del predetto rimedio propinato a rare dosi, 
coadiuvato, ben inteso, da opportuno brachiere. 

Conium maculatam 6\ Fu mirabilmente efficace in un caso di 
tumore (ingrossamento e durezza notevole, poco dolente) orchideo 
sinistro, eziandio complicato con idrocele in vecchio ottuagenario 
e cio nello spazio di due mesi, senza applicazioni esterne, tranne 
un adatto sospensorio. 

Lactis acidum l a . Esercita una potente azione curativa sulla 
artrite, anche gottosa, quando affetta repentinamente i piedi con 
gonfiezza rossa, dolore giorno e notte nello stesso grado (a diffe- 
renza del Ledum che contempla specialmente il pollice con aggra- 
vazione notturna). Parecchi casi occorsi in questo scorcio di tempo 
conferraano il fatto anche in persone di et& avanzata. 

Medorrhinum 6*. Confermata la sua benefica azione nell’in- 
tertrigine dei bambini atrepsici, massime se il genitore fu antece- 
dentemente affetto da blennuretrite. 

Bonino. 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


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COSE YAR1E 


L'adrenalina e la dosologia omiopatioa. 

L’adrenalina, uno dei principi attivi, com*e noto, della capsula 
soprarenale, secondo le esperienze di Moore e Puriton, esercita 
un’azione ancora in modo sensibile nella proporzione di 2 / 10 ooooo 
per iniezione nel tessuto sottocutaneo ischemizzando il tessuto 
circostante. Tale proporzione corrisponde alia 6° diluzione della 
farmacopea omiopatica, che e appunto la dose piu comunemente 
adoperatanei casi clinici acuti. Che sieno diventati pure visionari 
i flsiologi moderni? 

* 

« * 

Sebbene alquanto tardi, ma con altrettanto maggior impegno, 
segnaliamo la pubblicazione dell ’Anmiario sanitario italiano , 
anno III, 1903, in Milano, via Gesu, 23. 

E superfluo il raccomandare tale opera per tutti coloro che 
esercitano l’arte sanitaria, giacche ivi si riscontrano tutti i dati 
personali che possono occorrere e quali sono diffusi in tutte le 
provincie del Regno. 

Ma non solo i sanitari in genere, ma eziandio i commercianti 
e gli industrial trovano all’uopo in opportune rubriche coordi¬ 
nate le indicazioni inerenti all’arte in discorso. Nuove ed oppor¬ 
tune aggiunte vennero fatte per I’anno 1903 riflettenti in specie 
la Stampa sanitaria e l’elenco delle Associazioni e degli Ordini dei 
sanitari. 

* 

* * 

A Berlino si e teste costituita una lega omiopatica. Nolle adu- 
nanze a tale scopo tenute si sono ascritti 1400 membri, eleg- 
gendo a presidente del comitato direttivo il conte Gortz-Schlitz 
di Hessen ed a vice-presidente il dott. Windelband di Berlino. 


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L 0M10PAT1A IN ITALIA 


A tal fine venne adibito un giornale « Rassegna Omiopatica » 
coll’edizione non minore di 10.000 copie. Cosi si risponde agli 
attacchi ripetuti e violenti degli avversari. Nel fascicolo prece- 
dente annunziammo pure una consimile lega in Inghilterra. 

E sotto la cappa del nostro bel cielo qual e Topera dei medici 
e farmacisti italiani a favore della nostra dottrina? £ increscioso 
il dirlo, ma regna purtroppo una dannosa indifferenza ed uno 
spirito di secessions anziche di cooperazione. E valga il vero f 
offrivasi fra breve l’occasione di affermarci dinanzi il pubblico 
col solennizzare l’apertura dell’Ospedaletto omiopatico in Torino, 
ampliato e disposto secondo le esigenze moderne. A tal fine, in 
giugno, venne diramata una circolare ai colleghi italiani per 
sollecitare il loro intervento. Fu purtroppo una solenne delu- 
sione! Pochi risposero e pochissimi presero impegno. Data una 
tale situazione, le circostanze diranno se convenga nullameno 
celebrare un po’ piii spiccatamente l’inaugurazione oppure ope- 
rare come per lo passato e proseguire tale via pi h lenta, ma non 
meno sicura. 


Stamperia deirUnione Tip.-Editrice Torinese. 


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RAPSODIA I)I ANNOTAZIONl 
solla materia medica e clinica relative ai medicameati meno ositati 


Siinto pator/enetico di Acidum nitricum. 

Caratteri generali. — Prima di entrare nell’argomento siano 
lecite due domande: l a Con quali preparati Hahnemann e com- 
pagni architettarono la patogenesi tramandataci nelle malattie 
croniche; furono cioe esclusivamente adoperate diluzioni piu 
o meno elevate o si trasse ancora partito dei sintomi venefici 
prodotti a caso o per espressa volontA? Essendo poi avve- 
rata questa seconda ipotesi nella patogenesi dei consueti 
trattati di materia medica, dobbiamo pure chiederci: 2® Dove 
finisce l’azione fisico-chimica dell’acido e comincia quella fisio- 
patologica, che sola deve servir di base alia terapeutica? 

Come vedesi, non si potri affermare Pesistenza autentica di 
una vera patogenesi, finche non sia stata compiuta una tale sele- 
zione. Ci6 malgrado, ed a mente pure del compianto Hughes, la 
clinica ha molto contribuito a fissare i caratteri del rimedio in 
discorso. 

E Pesperienza ha appunto assodato che esso corrisponde, di 
preferenza, alle persone brune con capelli neri, agli individui 
suscettibili delle vicissitudini atmosferiche, massime del tempo 
umido; diminuisce la tonicitA muscolare; imprime una grande 
impressionability al dolore ed al freddo. 

Esercita un’azione elettiva e potente sulle membrane mucose, 
massime Ik dove queste confinano colla cute, quindi sulle labbra 
e gengive, narici, sulla vulva, su) glande e sull’ano. 

Emaciazione, lassezza estrema nel mattino, tremito muscolare 
piii al mattino che alia sera. 

Ripugnanza alParia libera. Senso di mollezza nelle parti dure. 

Condizioni di aggravazione. — Lo stare in camera calda, dal 
tatto, dal fissare a lungo un oggetto, dopo essersi alzato dal 
letto, dopo essere andato in vettura. 

2 — Annotauoni, ccc. 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


Condizioni di sollievo. — I fenomeni sono preferibilmente piu 
raiti nell’antimeriggio, nel tempo fresco, dopo il sudore, a digiuno, 
curvandosi od andando in vettura. 

Morale ed intelletto. — I lavori mentali abbattono; l’indi- 
viduo perde facilmente e presto il suo equilibrio mentale; lo 
sforzo per concentrare la mente cagiona immediate confusione. 

Le afflizioni colpiscono analogamente ad Ignatia . 

Le veglie notturne, come si osserva in Cocculus , dinno 
eziandio confusione mentale; memoria molto indebolita. Sovrec- 
citazione nervosa; umore irritabile, che si esaspera per minime 
ragioni; uggia, sfiducia; cattiveria. 

Sonno. — Sonnolenza, a volte invincibile di giorno, anche 
camminando, e difficolta di addormentarsi la sera, inquietudine 
e svegliasi, anche troppo presto, con sussulto. 

Sistema nervoso. — Dolori di piaga nelle parti interne o di 
scheggia specialmente nelle mucose, oppure i dolori sono trafig- 
genti verso l’esterno. 

Raramente si osservano fenomeni paralitici. 

Capo. — La testa duole come se fosse stretta da una morsa ; 
aggravazione dai rumori, sollievo andando in vettura; la pres- 
sione del cappello puo anche accrescere la sofferenza; se vi e 
eruzione al capo, il suo contatto b doloroso. 

Apparato visivo. — Congiuntiva infiammata; cheratite ed 
ulcere perforative. (E rimedio sovrano nelle macchie corneali 
residue di cheratiti). Forma di astenopia; mosche nere; ptosi ; 
illusioni nei colori scuri; miopia. 

Apparato uditivo. — Gonflezza, quindi ristrettezza della tuba 
eustachiana; meato esterno esulcerato con escreto acquoso, fetido, 
escoriante; sorditi, pero minore relativamente in mezzo ai rumori 
o andando in vettura. 

Diseceada catarro del timpano e della tuba eustachiana; carie 
ossea massime del processo mastoideo. * 

Adeniti sopra e dietro le orecchie, emormesi alle orecchie. 

Apparato olfattivo. — Esulcerazione della mucosa schneide- 
riana, specialmente al setto, con senso di scheggie; formazione 
di croste dolorose, dure, coriacee, sanguinenti nello staccarsi; 
anosmia; il processo ulcerativo puo invadere le ossa negli indi- 


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relative ni mnlicamenli meno usitati 


19 


vidui gia sifilitici o mercurializzati (azione analoga esercitano 
Hepar e Mercurins solubilis). Difterite nasale con flusso acquoso, 
fetido, escoriatico; essudato copioso, bianco nolle narici. 

Apparato locomotore. — Dolori come reumatici con sudore 
copioso. 

Dolori nel periostio. Dolori osteocopi, massime al capo, alle 
tibie, piu sen tit i nelle vicissitudi ni atmosferiche umide. 

Faccia. — Bolle e vescichette sulle labbra ed alTingiro. 

Calore alia faccia; subtumidezza massime attorno gli occhi, 
al mattino alzandosi per tempo. 

Eruzione di bottoncini con areola rossa su fondo pallido e 
suppuranti. Setole ed esulcerazioni alle labbra massime agli angoli 
buccali. 

Apparato digerente (bocca in genere, denti, gengive, istmo e 
faringe). — Sensazione di piccole scheggie o di spine di pesce 
nella gola ed anche in alto nel naso (sensazione analoga hanno 
Argens nitricum , Hepar , Alumina e Natrnm murialicwn). Stato 
anginoso con macchie bianche disseminate nella bocca, tonsille 
ingrossate; lingua intirizzita, ageustia; i denti vacillano per 
retrazione delle gengive, ingialliscono; afte bianche, ulcerazioni 
vegetanti e dolenti come da scheggie. 

Essudati crouposi, come di cuoio, nella gola; ptialismo, fetore 
dalla bocca. 

Tendenza a produrre inspessimento della mucosa esofagea e 
del tessuto connettivo sottostante, donde restringimento; ovvero 
si riscontra un'esofagite acuta, dolorosa con senso di cociore e 
trafitture. 

Desiderio di cose grasse, di aringhe, creta, calce e terra; 
avversione al pane (come Lycopod ., Nalr . mw\; Pulsatilla). 

Desiderio di carne, di cose forti od anche amilacee. 

Rutti agri, aciditd di stomaco, senso ivi di languidezza; i cibi 
vi rimangono a lungo. 

Negli intestini dolori trafiggenti, laceranti, sensiviti esage- 
rata, distensione intensa. 

Eiezioni alvine di false membrane, come nella dissenteria, 
coriacee, bigie, cineree, unitamente ad emorroidi; infiltrazione 
e costrizione del retto; emorroidi sanguinenti in copia. 

A volte le evacuazioni sono siero-croupose giallo-verdi, fetide 
e corrosive, sanguigne, od anche acquose con molti sforzi, bru- 

£' — Annotu uoni, ecc. 


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Annotazioni sulla materia tniMlica e clinica 


ciore nel retto ed all’ano; trasudamento copioso dalle emorroidi 
anali. Nello stato opposto ossia di chiusura d’alvo notasi un senso 
di pienezza e di scheggie. 

Stomaco ed intestino^ — Abrasioni e fissure anali con senso 
di escoriazione. 

Le eiezioni verdi, mu cose, purulente, a volte emorragiche al 
menomo moto richiamano pure il suo uso nello stadio ulcerativo 
del tifo. 

In casi di veneficio dall’acido nitrico oltre i fenomeni propria- 
mente caustici si riscontro nell’intestino crasso fino all'ano una 
condizione patologica assai simile alia dissenteria. 

Apparato circolatorio. — Polso intermittente ad ogni terzo 
battito; dicroto, irregolare. Pulsazione arteriosa, che scema col 
bere vino. 

Apparato respiratorio. — II senso penoso di scheggia si veri- 
fica pure nelle corde vocali, come a volte provano i cantanti, con 
sollievo restando in camera calda, raucedine cronica. Catarro 
bronchiale con trasudamento sanguigno-acquoso, tosse soffocante 
ed impellente al vomito. 

Neoplasmi polipoidi o verrucosi alia laringe, che provocano 
afonia e dispnea (se d’origine sifilitica rispecchiano viemmeglio 
l’indicazione di Nitri acidum). 

Torace dolente al tatto; frequenti emottisi di sangue rutilante 
e copioso con grande dispnea, raucedine al mattino, diarreaesau- 
riente, massime mattutina, trafitture a destra nel petto, polso 
intermittente e sudore colliquativo al mattino; freddositi nel 
porsi a letto, accensioni al capo oppure calore alle mani ed ai 
piedi; il menomo moto provoca cardiopalmo e dispnea; rantoli 
in tutto il petto, sputi fetidi, sanguigni, purulenti, di color verde 
sporco. 

Apparato uropoetico. — L’orina ha un odore forte come 
quella di cavallo, odore d’acido ippurico; orina scarsa con cociore 
e senso di trafitture nell’uretra scorrendovi l’orina; enuresi not- 
turna [Benzoes acidum ha odore analogo, anzi pi it spiccato e 
colore pi& bruno). Questo carattere orinoso puo decidere sulla 
sua scelta in parecchie forme morbose. I reni, sotto l’azione vio- 
lenta, sebbene non caustica, presentano ingrossamento, difficolU 
di staccare la capsula, la sostanza corticate giallobianca senza 


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relative ai medicamenti meno usitati 


21 


sangue, piramidi ingrossate, epitelio dei canalicoli torbido e gra- 
nuloso; mancanza di coaguli fibrinosi, rnanca la secrezione della 
orina. 

Apparato genitale. — Leucorrea viscosa, come di lavatura 
di came, oppure chiara, acre. 

Infiltrazione e costrizione della vagina accompagnano il 
catarro vaginale. 

Un edema prepuziale puo complicare la gonorrea. 

Porrifichi o condilomi ai genitali di entrambi i sessi con dolori 
cocenti, trafiggenti; escrescenze polipoidi (come altresi attorno 
Pano, alle narici, alle orecchie). 

Intense prurito e cociore ai genitali muliebri, escoriazioni, 
gemitio bianco anche in fanciulle. 

Menstrui per lo pih anticipanti e copiosi, con ponzamento e 
dolori diffusi anche alle cosce ; prolasso uterino. 

Atrofia delle mammelle, a volte con durezze circoscritte. Scema 
la secrezione lattea. Meato orinario tumido, rosso; uscita di muco 
viscoso dall’uretra; ulcere molli, vegetanti e di leggieri sangui- 
nenti, con secreto purulento, icoroso, fetido; flmosi. 

Sistema cutaneo. — Veijruche alle mani. Ulcer! fetide, con 
bordi irregolari che, tendono ad affondarsi, oppure si coprono di 
esuberanti vegetazioni che sanguinano al menomo tatto ed alia 
semplice medicazione, con dolori trafiggenti come da scheggie 
anche brucianti, aggravati dalTappIicazione dell’acqua fredda 
(indicato nelle ulceri sifilitiche dopo abuso mercuriale ed in altre 
scrofolose, ove non riesce Calcarea). 

Chiazze brune o cupree su tutto il corpo. Prurito cutaneo, 
molesto, notturno. Geloni rosso-lividi, cocenti. Sudore alle parti 
dolenti. Dolore nelle cicatrici dalle vicende atmosferiche. 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


Sunto patogenetico di Ammonium carbonicum . 

Caratteri generali. — Agisce profondamente sulForganismo 
provocando colla distruzione dei globuli rossi una discrasia san- 
guigna analoga alio scorbuto ed a date forme scrofolose, quindi 
emorragie dal naso, dalla bocca, dagli intestini, dalFutero, dalla 
vescica, di sangue scuro, che non coagula. Si direbbe un avve- 
lenamento del sangue quale si osserva in certi casi di scarlattina 
o risipola maligna. La decomposizione del sangue indica pure 
questo rimedio nell’uremia, con sonnolenza, rantoli di grosse bolle 
nei polmoni, cianosi delle labbra e lingua bruna. 

Gli umori divengono acri, le lagrime escoriano le parti su 
cui scorrono, cost la saliva; le deiezioni vestono lo stesso carat- 
tere, come altresi i menstrui e la leucorrea escoriano i genitali 
esterni; se vi e ulcera, Fumore escreto e parimenti acre. Si adatta 
meglio agli individui grassi, subtumidi, che traggono una vita 
sedentaria. 

I muscoli diventano flosci, molli e gradatamente passano ad 
emaciazione. 

Senso di svenimento in luogo chiuso. Stato di esaurimento 
e difetto di reazione nelle malattie zimotiche, analogo in cio ad 
Arsenicum . Ammonium causlicum ha molti punti di contatto 
con Ammonium carbonicum e vi si osserva pih marcata Fafonia. 

Ripugnanza all’aria libera; sensiviU per questa e pel freddo; 
affetta specialmente il lato destro. 

Condizioni di aggravazione. — Mentre per la plurality dei 
sintomi sentesi benefizio dal calore, nell'asma vi e aggravazione 
in camera calda e si desidera aria libera. 

II tempo umido aggrava molti malesseri; avversione alFaria 
aperta, tranne negli accessi asmatici, ed all’essere lavati; aggra¬ 
vazione eziandio per Faria fredda. Aggravazione in luna nuova, 
nel sedere, nelruttare, nel tempo umido, nel curvarsi, nel lasciar 
penzoloni Farto, se affetto. 

Condizioni di sollievo. — Miglioramento stando a letto, dal 
calore e nel tempo secco; sollievo nel mattino. 

Morale ed intelletto. — Carattere serio, timido; preoccupa- 
zione della salute. 


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relative ai medicament! meno usitati 


Sonno. — Dorme colla bocca aperta per I’otturamento delle 
narici. Incubo quasi ogni notte, nella prima parte di essa; in- 
sonnio al mattino; svegliasi a volte in sudore. 

Capo. — Pulsazione, battito e pressione alia fronte colla 
sensazione come se dovesse scoppiare. 

Apparato visivo. — Bruciore degli occhi; macchia grossa 
nera oscilla nanti gli occhi; diplopia; miopia; allucinazioni nei 
colori massime pel bianco e pei colori chiari. 

Apparato uditivo. — Sordita; scolo acre dal condotto uditivo 
esterno. 

Apparato olfattivo. —Scolo acre dal naso; epistassi lavan- 
dosi faccia e mani al mattino e senso come se il cervello volesse 
uscire dalla fronte, sopra il naso. 

Naso otturato nel decubito, si sveglia, si rizza pel bisogno 
di respiro e cio specialmente verso le 3-4 del mattino. 

Corizza fluente con muco oscuro-violaceo. 

Apparato locomotore. — Dolore lussativo nelle articolazioni. 
Coccigodinia. 

Apparato digerente. — Gola gonfia, porporea, tonsille ingros- 
sate e gonfiezza delle ghiandole esterne (come in certe forme 
di scarlattina); inflltrazione infiammatoria del tessuto cellulare 
del collo; a volte gonfiezza della parotide destra. Senso di bolo 
nelle fauci; desiderio di dolciumi; emorroidi dolorose che impe- 
discono il camminare (massime nell’epoca mensile). Stitichezza 
da sicciti delle feci oppure diarrea dolorosa. 

Apparato circolatorio. — Forte palpitazione con grande avvi- 
limento di forze. Palpitazione movendosi da debolezza del cuore; 
palpitazione eziandio provocata dal bagno; specie di febbre etica. 

Apparato respiratorio. — Congestione ipostatica polmonare 
con rantoli mucosi, e difficile espulsione degli sputi, tosse breve, 
asmatica (utile, sebbene solo palliativo, perfino neU'ultimo stadio 
della tisi). La tosse presenta una speciale aggravazione verso le 
tre del mattino, con dispnea, perfino con sudor freddo, polso e 
battito cardiaco deboli; faccia pallida e fredda. L’edema pol¬ 
monare e secondo taluni anche Tenfiseraa troverebbero il loro 
riscontro nel rimedio in discorso. Sputi mucosi con punti san- 


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Annotazioni sulla materia medica e clinica 


21 


guigni. Affanno di respiro quale suolsi osservare per retroces- 
sione di esantema. Tosse secca come provocata da solletico 
come di piuma nella laringe. 

Apparato uropoetico. — Orine torbide e di odore speciale. 

Apparato genitale. — Menstrui scarsi e brevi, anticipati od 
anche tardivi, nerastri, con molti malesseri collateral! e quasi 
coleriformi. Senso di lacerazione o scorticatura nella pelvi e nella 
vagina; sangue menstruale e leucorrea acri; irritazione del cli- 
toride, gonfiezza dei genitali; leucorrea copiosa, ammoniacale e 
bruciore vulvare. Menischesi per condizione cloro-anemica con 
cefalalgia, spesso vomito, affanno di respiro, cardiopalmo per 
qualsiasi moto, polso debole, lento. 

Apparato cutaneo. — Cute pomellata, pallida. 

Cute picchiettata, rossa e gonfiezza diffusa in seguito al bagno; 
specie di rash, analogo alia scarlattina, ma piuttosto di forma 
miliare; turaefazione delle ghiandole. Sudore di preferenza nella 
parte inferiore del corpo. 

Riassunto. — La clinica servl mirabilmente ad. illustrare la 
natura di questo farmaco, che, per quanto ne risulta, non ebbe 
tutta quella applicazione per l’addietro, quale indicherebbe la 
sua potenza fisio-patologica. 

Cosi trova il suo posto nella risipola come nella scarlattina 
maligne, se predominano prostrazione di forze, dispnea, senso 
come se minacciasse una subitanea asistolia, chiazze alia cute, 
ghiandole ingrossate, faccia scura, turgida; cosi pure nella risi¬ 
pola dei vecchi con minaccia di metastasi al cervello. 

Si consiglia quale antidoto dinamico di Lachesis ed h anche 
rimedio empirico (in dosi relativamente materiali) contro il vene- 
ficio dei serpenti per la rassomiglianza anche nelle emorragie. 
Viene pure encomiato neiravvelenamento da vapori carbonosi, 
non che nella forma cianotica della meningite cerebro-spinale 
con polso esile, stato stupido e cio alio scopo di eccitare la 
reazione. La pratica ne trasse partito nella dilatazione cardiaca 
con affanno nel moto in salita ed in un ambiente caldo, mas- 
sime se vi ha tosse con sputo sanguigno, palpitazione e come 
senso di retrazione all’epigastrio; e parimenti nella pneumonia 
da stasi con grande avvilimento di forze e minaccia di emboli 
al cuore. 


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relative ni medicamenti meno usitati 



Id. Nel catarro acuto tracheo-bronchiale, secco, in tempo 
aspro, freddo, senso di bruciore sottosternale come da liquore 
inghiottito, voce piuttosto aspra che rauca; tosse secca irrita- 
tiva, che si rinnova nell’inizio di ogni inverno. 

« Nella broncorragia con grave dispnea, che persiste malgrado 
la cessazione del sangue. 

* Nella bronchite cronica con enfisema e difficile od anche 
mancante espettorazione, malgrado la tosse continua. 

* Nella bronchiettasia e nelPedema polmonare Hughes l’ado- 
pero eziandio nelle accensioni da menopausa. Nell’isterismo con 
inquietudine, disperazione, emorragia dal retto. Nel delirium 
tremens anche con ambliopia ed allucinazioni intermittent, in 
individui torpidi, sfiniti. 


Bacillinum o tuberculinum. — Esso e apprezzato assai da 
Burnett di Londra nella meningite ed artrite tubercolare, nella 
tisi polmonare e nella malattia di Bright. 

Due casi riferiti recentemente Homoeopathic World con- 
ferrnerebbero l’azione favorevole di Bacillinum 200 e 30 in con- 
dizione etica anche assai inoltrata. 

Viene altresl consigliato nella grande disposizione alle 
infreddature. 

Badiaga o Spongia palustris (Spugna dei laghi merid. della 
Russia). — La patogenesia finoraesistente si ottenne in parte con 
Tassorbimento durante la triturazione e in parte CQlla 30 a diluzione. 

Ed e questa probabilmente la ragione per cui Hughes non 
l’ammise nella sua Enciclopedia. 

Rosenberg poi registra vari casi di guarigione, concernenti 
adeniti indurite, bernoccolute agli inguini, in correlazione con 
ulceri veneree malamente curate in autecedenza con mezzi esterni. 

Tenendo poi conto dei fenomeni patogenetici riscontrati nel 
modo suindicato e delle applicazioni empiriche si riassume la 
possibile applicazione di questa droga: 

NelPoftalmia scrofolosa con palpebre appiccicate dopo il sonno 
per secrezione delle ghiandole meibomiane; nella corizza con 
efflusso corrosivo e chiusura delle narici di quando a quando; 
nel dolore pleuritico durante un catarro bronchiale con secreto 


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26 


Annotazioni sulia materia medica e clinica 


mucoso; nell’induriraento dell© ghiandole inguinali e nelle emor- 
roidi di individui scrofolosi. 

Secondo Farrington Badiaga ha due punti elettivi cioe: 1* il 
sistema ghiandolare producendo gonfiezza ed indurimenti, per 
cui fu usata nei buboni induriti, specie quando furono bistrat- 
tati (in cio rassomiglia a Carbo anim.); 2°esercita pure un’azione 
sul cuore producendo palpitazione, come dopo un patema d'animo 
piacevole, similmente a Coffea e Phosphorus . Non ha per6 indi- 
cazione nelle affezioni organiche del cuore e 

Balsamum periwianum . — Venne adoperato nella bronchite 
e tubercolosi polmonare con espettorazione muco-purulenta, densa, 
cremosa e bianco-gialla. 

Nell’ascoltazione odonsi forti rantoli nel petto; aggiungonsi 
sudori notturni e febbre etica. 

La rudimentale esperimentazione di Lembke non giustifica 
l’uso d’altronde positivamente utile di questo balsamo sia nel 
catarro bronchiale con sputi muco-purulenti, sia nelle ulceri ato- 
niche, nelle ragadi delle raammelle e delle mani come nelle fissure 
anali. E pero da osservare, che nelle bronchiti acute potrebbe 
eccitare un'aggravazione, dacche esso provoca coiresperimento 
una tosse secca con grattare nelle fauci e nella laringe; quindi 
l’obbligo di amministrarlo in potenza almeno superiore alia terza; 
laddove nelle forme lente secretive si adopera alia l a -2 a tritura- 
zione o diluzione. 

Barosma crenala-Bucco (Diosma odorosa).— Ne parla Pied- 
vache nei suoi « Medicamenti nuovi », dichiarando subito, che 
questa droga non possiede oggigiorno una patogenesia e le sue 
applicazioni sono il frutto di applicazioni cliniche, specialmente 
nei catarri acuti delPuretra, vescica, vagina con secrezione muco- 
purulenta, come pure nelle prostatiti e bronchiti croniche. Atten- 
diamo quindi uno studio farmaco-dinamico per la razionale 
applicazione de! rimedio. 

Beilis perennis. — A mente di Burnett questo rimedio giova 
nelle sofferenze dovute al ber freddo, od a cibi freddi essendo 
caldo il corpo; cosi pure in affezioni sdrte da vento freddo, se la 
persona trovasi accalorata. E pure raccomandato per uso esterno 
nei nei . Danforth l’encomia (anche per uso esterno) nelle escoria- 


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rnliilivc ai inedicamenli menu usitati 


-11 


zioni durante la gravidanza e nel puerperio, lorquando non riesce 
Arnica. 

I pochi dati patogenetici esistenti si riferiscono alia produ- 
zione di foruncoli, specialmente alia nuca ed alle braccia, con 
dolori diffusi al sincipite o lungo il braccio; ad accessi lievi di 
vertigine e cefalea piuttosto occipitale. Praticamente poi questa 
pianta, cosi comune nei carapi, viene adoperata nei disturbi di 
gravidanza con spossatezza e dolori alle vene varicose; nella ver¬ 
tigine senile, nelTesaurimento da masturbazione, ed infine, per 
correggere quella forma speciale di stanchezza, cbe nasce dallo 
incessante viaggiare in ferrovia. 

Benztnnm (Benzina). — I casi vieppiu frequenti di veneficio 
lasciano dedurre, che tale sostanza dopo un periodo di collasso 
coi soliti sintomi di colore violaceo della faccia, midriasi, inco- 
scienza, polso appena percettibile, respirazione superficiale, vale 
a suscitare una specie di gastrite acuta con elevata temperatura, 
producendo lieve causticita della mucosa gastrica. Un interes- 
sante lavoro venne a tal oggetto pubblicato recentemente nell’AW 
medical dal dott. M. Jousset, donde si puo arguire che uno studio 
patogenetico diretto aprira la via a molte applicazioni cliniche, 
segnatamente in diverse forme di eritema, di morbillo e della 
stessa porpora. 

Berberis aquifolium. — Fra i suoi fenomeni patogenici sareb- 
beroanotare: vomito con nausea indi cefalalgia come se una 
forte benda larga due pollici stringesse la testa passando sopra 
gli orecchi. 

Codesti fenomeni evidentemente accennano ad una forma di 
emicrania. 

Belonica aquatica (o Scrofolaria acquatica). Fu oggetto 
di studio di Berridge nel 1883 con diluzioni altissime; ma gli 
scarsi fenomeni ottenuti non diedero luogo ad applicazioni pra- 
tiche. Questo rimedio sembra essere il principale ingrediente del 
rimedio Scrofoloso dell’empirica medicina Mattei. 

Belula alba . — Winternitz richiama l’attenzione sopra l’ef- 
fetto intensamente diuretico delle foglie di questa pianta, raccolte 
in primavera e seccate in camera fresca ed aerata. La consueta 


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°28 


Annota/ioni sulla materia medica e clinica 


sua prescrizione b di an ettogramma di foglie post© a macerare 
per tre ore in un litro d’acqua, da bersi in tre volte nella gior- 
nata. Riferisce lo stesso autore di aver ottenuto successo anche 
in gravi affezioni renali, tornati vani gli altri rimedi. 

Ed e naturale, dacche qualsiasi rimedio ha la sua peculiare 
efficacia. 

Bignonia-Calalpa. — Finora il suo uso fu invocato e con 
successo nel periodo iniziale della blennuretrite, cioe quando si 
osservano: formicolio, prurito ed ardor© nell’uretra durante il 
mitto, sebbene non sia dichiarato lo scolo. 

Blatta americana. — Distinta per caratteri naturali da quella 
oriental©, coraune in Europa, ma non per la sua azione. 

E proposta nell’ascite prodotta da nefrite; in accessi d'asma, 
come pure nell’enfisema polmonare con bronchite. 

I giornali poi riferiscono piti casi di idropi curate col rimedio 
in discorso. 

Blatta orientalis (Blatta comune). — Non esiste, per quanto 
ci consta, una patogenesia di questa droga, come appena venne 
abbozzata da Mure quella della Blatta americana. Quindi le appli- 
cazioni sue, ed in dosi materiali, che corrispondono alia prima 
triturazione, sia nelle idropi da vizi cardiaci, epatici o renali, sia 
nella nefrite albuminurica come sequela o complicazione di scar- 
lattina o di morbillo, hanno per ora un fondamento clinico. Sarebbe 
quindi convenevole che una regolare esperimentazione sulPuomo 
sano venisse istituita, coll’affidamento che ne scaturirebbero pre- 
ziose applicazioni. Il dott. Ray di Calcutta riferl pure molti casi 
di asma guariti o sollevati con questo rimedio; avverte pero che 
se in principio dell’accesso puo convenire la prima triturazione, 
in sul finire, e specie quando insorge la tosse con difficile espet; 
torazione, l’insistere su tale preparato aggraverebbe la condizione 
provocando perfino lo sputo sanguigno, quindi consiglia di pro- 
pinarlo a diluzioni piu elevate. 

Secondo altri sarebbe pure da invocare nell’asma dipendente 
da enfisema polmonare. 

Bonino. 

-■■■ 


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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-ED1TRICE - Napoli - Milano 


D r ALBERTO BESSON 

Gii capo del Laboratorio battcriolo^ico dojrli Ospedali mililari 
Direttcre del Laboralorio batteriologico dell’Ospedale Pean 
Laureato deiristilulo 


TEGNICA MICROBIOLOGICA 

E SIEROTERAPICA 

(GERMI PATOGENI PER L' UO.MO E PER GLI ANIMALI) 


GUIDA DEL MEDICO E DEL VETERINARIO 

PER I LAVORI DI LABORATORIO 


Traduzione italiana dalla seconda Edizione francese 

RIVEDUTA E ARR1CCH1TA DI NOTE 

PER CURA 

del Dott. E. BEBTAfiELLI 

Libero Docenle in igiene nell’ Universila di Torino 

Con 322 incisioni intercalate nel testo, in nero e colorate 


La prima parte comprende la TECNICA GEiVERALE: in ogni capitolo 
ho descritto i vari metodi consigliati dagli Autori, indicando pero 
sempre un metodo di elezione che io credo di consigliare, e la cui 
esecuzione dara risultati soddisfacenti ai principianti; e un riassunto 
dei metodi delle analisi batteriologiche dell’aria e dell’acqua. 

Nella seconda parte si tratta la TECXICA SPECIALE, propria a 
ciascun germe. Alio studio delle forme batteriche, ho anche aggiunto 
la trattazione dei funghi parassitarii e di quei protozoarii, sul cui 
significato patogenetico oggi non si ha piu alcun dubbio: i quali 
vanno prendendo un forte posto sempre piu importante nella storia 
naturale medica. 

La massima cura e stata posta nelle figure, e ciascun germe & 
stato disegnato e colorito da me stesso, copiandolo dai preparati: lo 
studioso trovera in esse una guida sicura per 1’ interpretazione dei 
preparati che andra a mano a mano facendo. A. Besson. 

Volume 1 di pagine 340, L. 5 — II di pagine 536, L>. 1. 


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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-ED1TRICE — Napoli-Milako 


Dott. ALBERTO MATHIEU 

Medico degll ospedali dl Parigi 


TERAPIA BELLE MALATTIE dell’ INTESTINO 


Traduzione italiana sulla seconda Edizione francese con Agginnte 
del Dott. G. CAVALLBRO 

Doccnte di Patologia speciale medica nella B. Univ^rsita di Torino 


La diagnosi e la cura delle malattie dell’Apparato digerente fece cosi rapide 
e feconde conquiste in questi ultimi anni grazie ai nuovi metodi di studio, da 
rendere difficile alquanto tener dietro a tutto questo movimento scientifico. Si 
sentiva pertanto il bisogno di un libro che riunisse tutti i nuovi fatti acquisiti e 
li esponesse in modo facile e preciso. II Dott. A. Mathieu riconobbe questa lacuna 
e voile colmarla. Se egli abbia raggiunto la sua meta e come, lo dimostra un fatto: 
il rapido esaurimento della prima edizione della sua opera, si che dovette seguirne 
immediatamente una seconda, che questa volta apparve in due volumi. Uno di 
questi, dedicato alia a Terapia delle malattie dello stomaco*, 
tradotto ed annotato dal Dottore G. Gavallero, che abbiamo gia presentato ai 
Sanitari italiani; l’accoglienza fatta ad esso supero di gran lunga la nostra aspetta- 
tiva. Ora presentiamo il secondo volume, che tratta della a Terapia delle 
malattie dell 9 intestino » , egualmente tradotto dal Prof. G. Gavallero 
e da lui annotato tenendo conto di quanto in proposito fu pubblicato in Italia. 

Premesso un capitolo di Tecnica semeiologica, che il traduttore complete 
con numerose aggiunte, il volume consta di due grandi parti. Nella prima si 
prendono in esame i grandi complessi semeiologici, come la stitichezza, la diarrea; 

— i grandi complessi fisiologici, come l’auto-intossicazione di origine intestinale. 

— Dopo aver esposta la storia clinica e la patogenesi nei loro punti principali, se 
ne danno i varii metodi di cura. — Si studiano le grandi medicazioni: lassativa 
antidiarroica, antisettica, e le pratiche terapeutiche corrispondenti. 

Nella parte seconda si esaminano le malattie intestinali caratterizzate da lesioni 
definite, quali: l’enterite, acuta e cronica; — la dissenteria comune e cronica dei 
paesicaldi; — la tiflite, la peritiflite, e l’appendicite; — l’occlusione intestinale; 

— la sifilide nell’intestino; — il cancro dell’intestino; — i vermi intestinali; — 
dando di ogni malattia la cura generale e speciale. 

In un’Appendice si descrive la tecnica del rnassaggio dell’intestino. 

Ghiude il volume un Formulario speciale di rimedi piu indicati nella cura 
delle malattie dell’intestino: Purganti e lassativi; Clisteri purgativi; Acque purga¬ 
tive; Antisepsi intestinale; Medicazione antidiarroica; Dissenteria; Entente muco- 
mernbranosa; Clorodina; Suppositori; Vermi intestinali. 


Torino 1897. — Un elegante volume , legato in tela , 
illustrato con figure nel testo. L ,. 4. 


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Fascicolo XLVII — 1903 



L’OMIOPATIA 

I3ST ITALIA 


ORCANO DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIANO 


Regio Decreto *44 gennaio 1886 


80MMABI0. — Istituto Omiopatico Italiano: Inaugurazione officiate del- 
T Ospedale Omiopatico torinese — Benefattori eminenti dell’Ospedale 
— Soci Patroni ed Oblatori dell’Ospedale — Verbale della seduta del 
16 novembre 1903 — Progetto di Bilancio per l’anno 1904 presentato 
ed approvato — Elenco del Comitato e dei Soci per l’anno 1904 — 
Tre date che si riferiscono: 8 luglio-16 novembre 1857 - 16 novembn 
1903 — Sulla specificity del mercurio nella sifilide. 

Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative ai 
medicamenti meno usitati (pag. 29-30). 



TORINO 

STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

28 — Corso Raffaello — 28 

1903 


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Grande Repertorio cllnico omiopatico, del dolt Tommaso 
Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by C. Liberali M. D. 

Consideration! snl Colira asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione 

con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi studi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo - 
sxzione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


INADGDRAZIONE OFFICIALE 

DELL’ OSPEDALE .OMIOPATICO TORINESE 


II giorno 16 novembre 1903 segna una data preziosa per lo 
svolgimento della dottrina specifica dei simili in Torino, faro di 
libertA bene intesa e centro eminente di beneflcenza. Sopra questi 
due eleraenti possono germogliare, crescere ed assodarsi molte 
cosebuone, che poco tempo addietro sarebbero parse follia. Non 
i lecito definire in modo assoluto, qual sorte avrebbe incontrata 
l’idea di istituire un ospedale omiopatico nelTottavo lustro del 
secolo scorso, allorquando fece la prima mostra di si la dottrina 
dei simili; ma i lecito presumere che non avrebbe riuscito, si 
diverso era l’ambiente di quei tempi. Mentre riescirebbe poco 
interessante per i lettori profani alia medicina il riferire tutte le 
metempsicosi attraversate dalla medicina tradizionale nella pato- - 
logia e terapia durante il mezzo secolo scorso, uopo i pero con- 
venire che inolto progresso dessa fece nello studio e nella sem- 
plificazione dei medicamenti, per cui la logicatardi o tosto, sponte 
aut invite, la spingera a riconoscere per base terapeutica la legge 
di somiglianza. — Ma veniamo al fatto. 

In seno al comitato direttivo dell’Istituto, coll'intervento dei 
medici torinesi aderenti all’idea omiopatica, si e anzitutto venti- 
lato l’argomento, se fosse convenevole di riprendere il servizio 
ospitaliero dopo Tavvenuto ampliamento sotto forma privata, 
quale fu fin dal suo inizio, oppure renderne edotto il pubblico, 
sollecitando in pari tempo il cortese intervento delle autoritA che 
vi potessero avere attinenza, non che qualche rappresentanza 
della stampa. Prevalse quest’ultimo concetto, ed a tal fine ven- 
1 


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2 


l’ 0M10PAT1A IN ITALIA 


nero diramati gli inviti con cartolina doppia raffigurante Tedificio 
dell’Ospedale visto dalla via e dal giardino. 

All’ora indetta convennero infatti: S. E. Rev. ma monsignor 
Spandre, parroco, nella cui giurisdizione trovasi 1’Ospedale; 
cav. dott. Stefano Balp, medico provinciale e rappresentante del 
prefetto; cav. dott. Camillo Tacconis, assessore dell’igiene, rap- 



L’Ospedale Omiopatico veduto dalla via. 

presentante del sindaco; Pagliani comm, dottor Luigi, preside 
della facolta medica; Mo cav. dott. Gerolamo, presidente del- 
Tordine dei medici; Lombroso comm. Cesare, prof, di medicina 
legale e di psichiatria; Ferrero di Cavallerleone cav. dott. Luigi, 
colonnello medico. — A questi facevano degna corona molti se- 
guaci del trattamento omiopatico, colleghi carissimi accorsi da 
altre citta, ed uno stuolo numeroso di patroni deU’ospedale, oltre 
il comitato direttivo. 

Movendo dalla sala di amministrazione la visita si svolse at- 
traversando la camera di aspettazione pel dispensario gratuito. 


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l’oMIOPATIA IN ITALIA 


3 


indi per qaella delle consultazioni ove trovansi pare Tarmadio far- 
maceutico per l'uso interno delTospedale e la biblioteca cbe sari 
prossimamente duplicata pel dono dei libri gi& spettanti al dot- 
tore Bottino, fatto dal suo erede colonnello medico Ferrero. Nella 
sala attigua e disposto quanto occorre per le analisi chiraiche, 



Lo stesso Ospedale veduto dal giardino. 

microscopiche e per le comuni medicazioni; nel vano successivo 
si notano gli apparati di elettriciti per le opportune applicazioni. 
Non sono dimenticati: la camera mortuaria, per fortuna di rado 
visitata; la cucina ed un lavatoio ad acqua corrente per lepronte 
diainfezioni della biancheria. — Al primo piano, oltre alia ca¬ 
mera ben lumeggiata per le operazioni chirurgiche dove stanno 
in appositi armadi disposti gli strumenti relativi, si osservano 
cinque camere per gli ammalati, capaci di undid letti; una tasta 
sala esposta a mezzogiorno, ove i malati, alzandosi, possono ri- 
raanere lungo il giorno per respirare aria migliore; si nota in fine 


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4 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


una camera per bagno e docciature. Questo primo piano e desti- 
nato agli uomini. — II secondo piano corrisponde ai primo colla 
aggiunta di una spaziosa camera per ie suore. Inline una parte 
del tetto e disposta a terrazzo per sciorinarvi la biancheria, ed a 
momenti opportuni a godervi il sole e maggior purezza d’aria. — 
L’ediflcazione si compi& economicamente merc& il sistema Hen- 
nebique, sopra disegno dell’ing. Emilio Giaj. E, cosa rara, 
la spesa non oltrepasso la somma stabilita in anticipazione, cioe 
di L. 26.000, la merce pero di benefiche persone che vollero inter¬ 
venire in qualcbe provvista per l’arredamento. 

Terminata la visita, che, se Tamor proprio non fa velo alia 
veriti, parve incontrare il gradimento degli intervenuti, questi 
presero posto nella sala del primo piano, ed il presidente dottor 
Bonino credettesi in dovere di prendere la parola nei seguenti 
termini: 

« E pur vero, signori, che la cariti, di qualsiasi guisa si am- 
manti, trova sempre accesso nei nobili cuori, e noi ne abbiamo 
oggi una splendida testimonianza. Di fatto, tra le moltiplicate 
opere di beneficenza, talune delle quali non parrebbero possibili, 
se non fossero vere e di che giustamente va superba la nostra 
diletta Torino, tiene pure un piccolo posto quella che oggi dalla 
desiderata vostra presenza riceve la conferma del diritto di cit- 
tadinanza. Non dico battesimo, perocche fin dal 1° giugno 1890, 
nei limite di sei letti, questo asilo di sofferenti funzionala merc& 
d’insigne beneraerente, il quale ci mise anzitutto in condizione di 
acquisire questo stabile, la merce pure di altri filantropi, cfaeap- 
portarono il loro contribute per arredarlo e costituire un fondo 
per l’esercizio; benemeriti, il nome dei quali per gratitudine 
venne scolpito nella lapide a destra dell’ ingresso (1); la merc&, 
infine, di molti soci patroni ed oblatori, che con elargizioni 
spesso ripetute coadiuvarono potentemente alio scopo, e quindi 
stanno a giusto titolo registrati nella tabella annessa (2). Equity 
vuole che in questo momento sia ricordata 1’opera buona e debi- 
tamente ringraziata. 

« fi vero pure, che prima ancora dell’esercizio ospitaliero, 
cio& dal 1888, fungeva in questa casa un dispensario gratuito, 
ove da quell* epoca in poi furono curati 21.861 ammalati con 

(1) Vedasi a pag. 14, 1’ elenco dei Benefattori eminenti dell’Ospedale. 

(2) Vedasi a pag. 15 e seg., la tabella dei Soci Patroni ed Oblatori del- 
l’Ospedale. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


80.310 prescrizioni, fra cui 3365 a domicilio, e cio con qualche 
risparmio delle finanze municipali. Questa povera gente che 
spesso atfronta l’inclemenza del cielo e la lontananza par di 
giungere in tempo per ricevere un consiglio ed una medicina, 
donde, come tal Data in precedenti contingenze, e convinta di 
ottenere un vantaggio, questa povera gente, dico, non pu6 essere 
spinta ne da autosuggestione, ne da entusiasmo per cosa nuova, 
nfe sorretta da regime succulento per seguire il nostro metodo di 
cura, come a volte qualche capo ameno accampa a proposito delle 
guarigioni insperate eppure positivamente avverate. 

* In merito poi agli ammalati assistiti nell’Ospedaletto, dal 
giugno 1890 al marzo 1902, in cui cominciarono i lavori di am- 
pliamento, i registri ci dicono, che furono ammessi 473 individui 
affetti da malattie qualora acute, ora croniche, con 13 decessi 
dovuti a siffatte morbosit£, che la maggior parte di esse era 
votata ad esito letale fin dall’ammissione. 

- Ed a questo punto mi e caro il ricordare i miei coadiutori, 
e cioe per la parte medica i dott. Bottino, Pier Antonio Bonino, 
Ottavio Losana, Giuseppe Vittorio Rabajoli e Teodoro Moschetti; 
per la parte chirurgica il dott. Silvio Dematteis. 

- Orbene l’esperimento di un decennio di servizio ospitaliero 
ispiro l’animo eletto del dottor Crisanto Bottino, il quale, dopo 
aver dedicato la miglior parte di se al culto della medicina di 
sua elezione colla fede di un apostolo, con indomita costanza e 
con ineccepibile successo, lascio di se perenne ricordanza for- 
nendo liberalmente i mezzi di compiere in maggiori proporzioni 
l’edifizio che cortesemente voleste visitare. 

- Quest’Ospedaletto, che cosi amammo finora appellare per le 
anguste proporzioni, sar& bensi teatro di lotta, ma lotta contro 
i mali che vieppiu complessi ci assalgono, sari campo di gara f 
di emulazione cogli altri congeneri per alleviare maggiori soffe- 
renze, per strappare alia parca fatale numero maggiore di vittime 
umane. 

u Le condizioni flnanziarie dell'Ospedale pero non consentono 
a che tutti i letti siano per ora occupati gratuitamente, ma con- 
fidiamo, che come per lo passato, cosi per Tavvenire, la Provvi- 
denza mandi qualche benedetta rugiada di biglietti di banca, 
affinche 1’esercizio sotto quest’aspetto proceda sicuro. 

* Non e questo il momento ne il luogo di entrare nel dibat* 
tito scientiflco circa il metodo curativo che adottiamo; mi limito 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


solo ad accennare, che pregiudizi non pocbi incepparono finora 
ed inceppano il natural© svolgimento di principii, che nullameno 
ressero ormai un secolo di prova, perche poggiano sopra leggi 
naturali. Si crede, verbigrazia, che la dottrina dei simili nulla 
abbia di comune colla scuola officiate, IA dove Tigiene, la kine- 
siterapia, la chirurgia e l’idroterapia sono e deggiono essere le 
stesse in qualsiasi scuola medica; Telettroterapia razionalmente 
applicata poggia sulla legge dei simili, essendo veritA apodittica, 
che se una debole corrente eccita o risveglia il sense ed il moto, 
una corrente intensa li paralizza ambidue. A piu forte ragione la 
balneoterapia, la sieroterapia, Popoterapia, le vaccinazioni pre¬ 
ventive suiruomo e sui bruti poggiano sopra dati biologici, che 
se non si identificano colla legge dei simili, vi si approssimano 
certamente e nulla condividono con quella dei contrari, quando 
se ne considerino l’origine e il modo di agire, e si badi alia fa- 
coltA di nuocere, cioe di aggravare il male, se adoperate in so- 
verchia misura. Comuni alle due scuole sono altresl la tossico- 
logia ed i cosi detti primi soccorsi, ove si tratta di rimuovere la 
causa che arresta la vita o neutralizzare cbimicamente un veleno. 

« Ed eccoci alia differenza essenziale, anzi Tunica che divida 
le due scuole, e questa riflette la cosi detta medicina interna. 
Orbene la dottrina omiopatica segue in terapeutica una legge che 
rispecchia quella fisica, ammessa da tutti, che due elettricitA 
dello stesso nome si repellono. 

« Infatti d’un lato lo stato morboso a curarsi, dalTaltro un 
medicamento che previamente studiato sulTuomo sano e capace 
d’ingenerare uno stato morboso analogo, ecco due elementi con- 
generi che si combattono e si elidono a vicenda quasi fagociti e 
bacilli nel linguaggio moderno. 

* Questa legge fu annunziata fin da Ippocrate e man mano. 
fino a noi, ma solo colTesperimentazione sull’organismo sano 
consigliata da Haller erealizzata da Hahnemann pote conseguire 
il suo scopo; legge terapeutica che la stessa scuola officiate spesso 
applica scientemente o non, spinta cora’e dallo spirito invadente 
dell'eclettismo, il quale accetta i fatti utili senza preoccuparsi 
della ragione. 

« Come cio si spiega ? chiedesi con inutile insistenza. 

« A1 che noi rispondiamo: se niun fisico ci diede mai la ra¬ 
gione intima del precitato rapporto elettrico; se niun farmacologo 
ci diede la ragione intima d’agire d’un solo medicamento, perche 


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l’oMIOPATIA IN ITALIA 


7 


allora si pretende la ragicne intima dell’azione neutralizzante dei 
simili? Accettiamo qaindi la legge quale deducesi da fatti che si 
ripetono a migliaia ogni giorno per opera di 16,000 medici sparsi 
sulla superflcie della terra, fatti che si realizzano nella privata 
clientela e negli ospedali con un risultato ognora soddisfacente. 
Dico ospedali, e non vi sia discaro che brevernente li citi. 

* Esistono in ordine al vecchio continente due di essi a 
Pietroburgo, due a Budapest con insegnamento governativo, due 
a Vienna, uno a Lipsia, a Monaco di Baviera, a Stuttgart; 
prossimamente uno a Berlino ed a Basilea, uno a Lione, tre 
a Parigi, uno a Londra, Liverpool, Birmingham; a Madrid, a 
Barcellona. Nel nostro paese piu specialmeute esiste un fondo 
di 200.000 lire presso il raunicipio di Verona, per fondare un 
piccolo ospedale (3), ed un altro fondo rninore per lo stesso 
scopo a Genova. 

« Al di 1& dell'Atlantico abbiamo a Messico un’universitA di 
Stato con ospedale; tre ospedali a Rio Janeiro. Negli Stati Uniti 
poi nel 1902 si contavano261 stabilimenti tra ospedali, manicomi, 
sanatori, asili, ov’e esclusivamente ammesso il trattamento omio- 
patico; si contano 20 collegi ossia universita riconosciute, ed in 
parte sussidiate dai relativi Stati, colla media annua di 940 stu- 
denti. (Un sunto di questi dati statistici leggesi nello stesso 
Policlinico di Roma, 1° dicembre 1901). Aggiungasi che colA 
prosperano altri ospedali misti, ove le due scuole rivali, non ne- 
miche, funzionano indipendenti e senza il menomo urto profes¬ 
sional od amministrativo. 

« In tal modo s’intende la vera liberU bilaterale. 

* Cio malgrado la dottrina omiopatica non ha la vana pre- 
tesa di compiere miracoli; essa non permette l’esercizio per assue- 
tudine, anzi esige indefesso studio e fine criterio di applicazione 
per !a riuscita; essa non rappresenta la rivoluzione dell'arte 
salutare, sibbene concorre potentemente all’evoluzione della te- 
rapia pratica, evoluzione che si osserva nella scuola officiate da 
mezzo secolo in poi. 

« In ogni modo & profonda convinzione dei seguaci della legge 
di somiglianza, che nei limiti fissati dalla Provvidenza essa sod- 
disfa meglio di qualsiasi altro metodo curativo nel presente cono- 
sciuto al triplice ideale, cioe guarire in modo sicuro, pronto e 
senza tormenti. 

(3) Ved. pag. 17 in fine. 


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I/OMIOPATIA IN ITALIA 


* Ed a questo panto sia concessa un* osservazione: per la 
medesima ragione che non ogni sacerdote corrisponde sempre e 
nello stesso grado alia missione cui 6 ascritto, che un responso 
di un avvocato non rispeqchia sempre tutta la giustizia, che un 
ministro non rappresenta tutta la sapienza governativa, cost 
l’operato di un medico non puo servire di criterio per giudicare 
con uno o pochi fatti il valore di una dottrina medica, la quale 
pud essere eccellente per se malgrado Paccidentale insufficienza 
del suo cultore. 

« Ma, si dirA, le accademie mediche da quasi un secolo con- 
dannano inesorabilmente la riforma hahnemanniana ed i suoi 
proseliti, cui percio rimane preclusa qualsiasi posizione officiate. 
Or bene, oltrecche illustrazioni della scuola ortodossa, come 
Hufeland, Broussais, Schmidt, Jorg, Wedekind, Bourdeu, 
Trousseau, Bouchardat, Imbert Gourbejre, Marchal de Calvi, 
Rijueno d’Amador, e fra noi Brera,Tommasini, Bruschi, Landini, 
Rucco, si ribellarono airostracismo lanciato dalle accademie, 
tocco ad Hahnemann quel che avvenne a tutti i novatori, Coper- 
nico, Galileo, Gutemberg, Cristoforo Colombo, Watt, Fulton, 
Denis Papin, Newton, Descartes, Parmentier, Lavoisier, Jac¬ 
quard, e nel campo anatomico ad Harwey, Lusitano e Vesalio; 
all’introduzione della china e dell’arsenico, che ora costituiscono 
il perno della terapia comune, e quel che avvenne in sulle prime 
aU f odierno genio italiano, Marconi, per opera di sedicenti dotti, 
che pur vanno per la maggiore. 

« Ed ora alio stesso modo che nel giugno 1900 una grande 
massa di cittadini applaudiva l’infelice Mac Kinley, allora presi¬ 
dent© degli Stati Uniti, perche voile presenziare l’inaugurazione 
del monumento ad Hahnemann, eretto in una delle piii cospicue 
piazze di Washington, e diede per la stessa circostanza nella sera 
un solenne ricevimento nella Casa bianca, che applaudiva il bor- 
gomastro, il quale con elevato discorso assunse in custodia Tin- 
signe opera d’arte, cosi permettetemi, Signori, che a nome anche 
del Comitato io vi rivolga le piii vive grazie per Ponore che ci 
avete accordato colPintervenire a quest’inaugurazione, intervento 
che per noi segna augurio di felici eventi in questa casa di 
beneflcenza «. 

Tale discorso fu salutato sul flnire da cortesi applausi, e tosto 
il rappresentante del sindaco, cav. Tacconis, prese la parola col 
dire: 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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“ Se la scienza puo teoricamente fare delle differenze nei me- 
todi di cura, il profano queste differenze non le fa ed e grato solo 
del bene che si fa. Percio la citti di Torino non poteva lasciar 
passare l'incremento dell’opera pia da Lei cosl degnamente pre- 
sieduta senza porgerle, oggi che se ne presentava I’occasione, 
i sentimenti di riconoscenza non solo dell’amministrazione, ma di 
tntta la cittadinanza. 

« Questa ha un libro d’oro della carita, in cui scrive i nomi di 
tutti quelli che hanno fatto e che fanno del bene nellacitti. Sono 
quindi convinto e lieto di aver l'onore di rappresentare il Municipio 
per dichiarare che in quel libro d’oro vogliono essere scritti i 
nomi dei fondatori, il nome del dott. Bonino, che la dirige con 
tanta abnegazione, i nomi di tutti coloro che cooperano con lui 
a quest’opera di bene e di carita illuminata. In questi giorni, poi, 
in cui si gravemente s’impone ed e ventilata la questione ospita- 
liera per la nostra citt£ e tanto pia da apprezzare il contributo 
recato da questo Ospedale *». 

Queste parole, opportune, improntate a tutta spontaneity, 
riscossero degni applausi, indi si chiuse la funzione sotto forma 
modesta si, ma altamente signiflcativa per Tintervento di si chia- 
rissime persone. 

Poco dopo sedettero a faraigliare asciolvere i sanitari addetti 
airOspedale, i colleghi estranei ed alcuni membri del Comitato. 
A questo riguardo cedo volontieri la penna al carissimo amico 
e collega dott. Fagiani di Genova. 

« Se la solennity dell 1 inaugurazione del nostro ospedale di 
via Orto Botanico, svoltasi in raodo serio ed austero, lascio nel- 
1’animo di buona parte di noi che vi siamo intervenuti, un*im- 
pronta quasi di mestizia, tante e cosi svariate erano le riflessioni, 
i ricordi, le speranze che questo fatto, da noi cosi lungamente 
desiderato ci apportava, la seconda parte di tale solennitA svol¬ 
tasi con tutto il carattere intimo di una festa di famiglia in uno 
degli eleganti saloni del ristorante Cuccagna, che e fra i pih 
apprezzati ambienti di tal genere in Torino, risollevo gli spiriti 
nostri, offrendoci il campo a fraterne discussioni... che sono 
appunto le migliori perche fatte amorevolmente in nome del bene 
e dell'interesse comune. Tra gli intervenuti, oltre, diremo cosi, 
i membri di famiglia, cioe il direttore ed i raedici dell’Ospedale, 
presero parte al simpatico banchetto il prof. Cesare Lombroso, 
il dott. Silvio Gaiter di Genova, il dott. Enrico Perrabo, diret- 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


tore del dispensario gratuito di Milano, coll’ottimo farraacista 
sig. Arcari, il marches© Filippo Morozzo, cassiere dell'Istituto 
omiopatico italiano, King. cav. De Mezzi che prest6 la saa opera 
benemerita eziandio nei lavori d’ampliaraento dell’Ospedale, i 
dottori Loaana, Dematteis al quale, unitamente al dottor Mario 
Scrivano, e affidata la sala chirurgica. Dire che la massima cor¬ 
diality e la piu franca giovialitA regnarono sovrane fra gli inter- 
venuti, e cosa assolutamente vana, poiche omiopatia e vocabolo 
molto affine a simpatia; e gli invitati di Milano e di Genova, ai 
quali, in ispirito, con lettere e telegrammi si unirono i carissimi 
colleghi di Roma, di Napoli, di Firenze, di La Loggia, di Casale, 
e forse altri che non ricordo, manifestarono vivamente la loro 
grande soddisfazione per ravveniraento che, se Torino e l’uma- 
nity segnarono nel gran libro d’oro, come con frase elevata e 
gentile disse all’inaugurazione il cav. dott. Tacconis, intervenuto 
in rappresentanza del sindaco, noi vecchi omiopatici e figli di 
omiopatici, abbiamo segnato fra )e date piu fulgide della nostra 
modesta camera. Oh ben disse nel suo brindisi Cesare Lombroso, 
lo scienziato mondiale che tutte le civili nazioni lodano ed ap- 
prezzano, ben disse chiamando questa festa la festa del cuore, 
poiche e alia bonty della causa santa che di essa noi andiamo 
debitori. E quale causa piu santa di quella che ispiro tanti e cosi 
notevoli benefattori a fornirci i mezzi per poter se non compiere, 
almeno ingrandire il nostro grazioso Ospedale? Quale soddisfa¬ 
zione e quale intima gioia pel cuore di quei buoni nel vedere 
cosi efficaceraente realizzato il loro pio desiderio 1 E se per 
espressa volonta manifestata dal presidente dell'Istituto molti 
norai di egregi e generosi benefattori, non vennero in quell’ora 
lieta calorosamente acclamati, io oggi mi ribello alia oramai 
scaduta promessa di silenzio, e lascio che dal cuore erompa colle 
mille benedizioni dei riconoscenti il nome del cav. Wenner, che 
primo in Torino colla sapiente e modesta sua generosity, forni 
i mezzi al prof. Bonino, L’apostolo prezioso ed amato dell 'Idea 
nostra, di calare le prime fondamenta del nostro umanitario edi- 
fizio. Salute, gloria e fortuna a lui! 

« AH’applaudito brindisi del Lombroso, che riafferrao gli as- 
siomi indiscutibili della legge dei simili, successero parole affet- 
tuosaraente riconoscenti di chi scrive dirette al prof. Bonino, pel 
quale non ebbe miglior titolo col quale esordire nel rivoigersi a 
lui, che di chiamarlo I'ottimo amico del compianto suo padre. Ne 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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io credo che fra gli intervenuti alcuno vi fosse che tanta intensity 
di amore, di affetto e di riconoscenza legasse al prof. Bonino, 
Tanima di quella geniale festa del cuore. 

* Ho rievocato lontani ricordi a lui carissimi, ai quali tutti 
erano collegati gli antichi nomi venerati dei primi e dei piu 
vecchi fra i colleghi omiopatici, come Chio, Portabava, Poetti, 
Fioretta, Granetti, Codde, Wonner, Bertolino, Ajmini, Nonnis, 
Demichelis, Giacobino, Bottino, Dadea, Bellotti, Vernetti, ecc., 
ed attraversando, col pensiero, vasti e lontani orizzonti, indi- 
rizzai l'augurio all’amato ed assente dott. Fulvio Bonino, flglio, 
che presto venga a riunirsi alia famiglia omiopatica italiana che 

10 desidera, degno e valido aiuto del padre. Un saluto ed un 
augurio venne mandato pure al dott. Pier Antonio Bonino, l'au- 
gurio del cuore che Dio gli conservi l’esistenza preziosa del padre, 
gravemente ammalato, ed i calici si toccarono inneggiando con 
frasi felici il dott. Perabo di Milano, alTunione, alia fratellanza 
sincera e leale fra omiopatici, anche col reciproco sacrifizio di 
trascurarne le gradazioni... poiche e solo coll’affettuosa colle- 
ganza fra noi, che potremo in Italia vincere le ingiustizie, le 
antipatie e le lotte che inceppano il trionfo dei nostri ideali uma- 
nitari e scientific. Sorse infine, a chiudere la simpatica festa di 
famiglia il prof. Bonino, al quale tutti si accostarono come se 
volessero stringerselo in un grande abbraccio. Con evidente com- 
mozione egli ringrazio i colleghi e gli amici intervenuti alio scopo 
di solennizzare la faustissima data, a proposito della quale egli 
disse che non a caso l’aveva desiderata e scelta. Essa gli ricor- 
dava come 46 anni addietro egli facesse approvare una seconda 
sua tesi di laurea, mentre la prima, suila specificita del trier - 
curio nella sifilide , gli era stata respinta dal Collegio medico, 
come troppo evidentemente omiopatica. Continud dicendo che la 
attuale festa, ed il sorto ediflcio di via Orto Botanico, lo com- 
pensano oggi delTantico affronto, vendicandolo della inflittagli 
ingiustizia. Un altro pensiero che gli rende sempre piu gradita 
l'odierna festa, e la speranza che Tesempio oggi dato da Torino, 
possa riflettersi suite decisioni delTautoritA comunale di Verona, 
che indotta al gran rifiuto da erronei concetti scientific, sta per 
tradire la solenne volontA testamentaria del defunto Cam ploy, 

11 quale lascio circa L. 150.000 per la fondazione di un ospedale 
omiopatico nella sua cittA natale. 

« Con cavalleresca cortesia il prof. Bonino fini, applauditis- 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


simo, il suo brindisi, mandando un saluto alle madri, allespose, 
alle sorelle dei soci dell’Istituto, alle graziose patrone che egli 
chiamo suore di caritA della nostra pla Istituzione, al re, saggio 
e baono, al quale certo non ispiacerA che Topera pietosa che ebbe 
giA il soccorso del suo corapianto padre, venga a prendere basi 
piu salde nella dotta e patriotica Torino, la citta che, giA foriera 
dell’unitA nazionale, applaude, aiuta ed ammira ogni manifesta- 
zione di scientifico progresso 

Con animo visibilraente commosso disse pure il dott. Dematteis: 

* Colleghi ed amici, 

* Permettete che io pure in questo giorno di comune esul- 
tanza, rivolga al nostro caro presidente una parola di ringrazia- 
mento per quanto fece per tutti ed in special rnodo per me. Oggi 
egli ha ottenuto il meritato premio alle fatiche della sua onorata 
carriera, ed alia contrastata professione di fede scientiflca e col 
plauso civico, ha avuto Telogio piu caro ed affettuoso di quanti 
lo amano e lo ricercano con affetto di flgli e di discepoli. 

* A me spetta pero manifestargli tutta la mia riconoscenza 
per Tappoggio morale e materiale di cui serapre mi fu amorevol- 
mente largo. Solo e sconosciuto, appena venticinquenne, mi ac- 
colse all’Ospedaletto, mi fu guida solerte ed intelligente, mi 
permise l’estrinsecazione di queH’attivitA che solo si conosce dal 
neoflta, e consolandomi nelle sconfitte ra’incoraggiava nei suc- 
cessi avviandomi a quella carriera, che oggi mi lusinga e mi 
contenta. E son ben lieto che in questo giorno solenne, caro 
signor presidente, mi si offra Toccasione di porgerle i raiei piu 
sentiti ringraziamenti che unisco all’espressione dell’affetto piu 
puro e piu santo della natura, delTaffetto filiale, che da tempo 
nutro per lei 

Ed ora serva di epilogo alia festa la riproduzione del rendi- 
conto fatto dai giornali locali. 

Leggesi anzitutto nel Momento: 

“ Ieri mattina alle ore 10 l’lstituto omiopatico italiano inau- 
gurava la nuova sede del suo Ospedale in via Orto Botanico, 16. 
I nuovi locali spaziosi, puliti, aerati e rispondenti alle moderne 
esigenze dei tempi e dell’igiene, erano visitati con interesse dai 
numerosi invitati alia ceriraonia. 

- S. E. R. raons. Spandre, vescovo ausiliare di Torino e 
parroco dei Ss. Pietro e Paolo, si degno assistere all’inaugura- 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


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zione del nuovo Ospedale, che sorge sotto la sua giurisdizione 
parrocchiale. Fra le autoritA e celebrity mediche intervenute 
abbiamo notato l’ass. Tacconis in rappresentanza del sindaco, il 
dott. Balp, medico provinciale, i prof. Pagliani, Lombroso, Mo; 
il colonn. mod. Ferrero di Cavallerleone, il generate Rubeo, ecc. 
Nella sala, gremita da una folia di gentili signore e signorine, 
ebbero luogo i discorsi. Il presidente e fondatore dott. G. Bonino 
ringrazio le autorita e gli invitati, e ricordo le benemerenze e le 
elargizioni di generosi oblatori, mercA i quali fu costrutto il nuovo 
stabile. Diede varii ragguagli e dati sull’andamento delfistitu- 
zione: il servizio ospitaliero fu iniziato nel 1890 con 6 letti, e 
furono ricoverati giA 473 ammalati con appena 13 decessi; nel 
corrente anno si porto la capacitA dell’Ospedale a 22 letti. Espose 
le vicende della dottrina omiopatica in America (ove ebbe inizio 
e maggior sviluppo), in Europaed in Italia; dottrina che, secondo 
lui, rappresenta l’evoluzione della terapia pratica. Si auguro, in- 
fine, che i pregiudizi, che ne inceppano lo svolgimento, abbiano 
a scomparire, e felice avvenire arrida all’opera intrapresa. 

• L’assessore Tacconis, a nome del sindaco Frola, rivolse elogi 
all’opera filantropica del dott. Bonino, e disse che oggi appunto, 
in cui singolarmente preoccupa la questione ospitaliera, la citta 
di Torino scriverA nel suo libro d’oro l’lstituto omiopatico italiano. 

- Alle ore 11 la funzione ebbe termine ». 

Nell’/taZia Reale: 

* Lunedl 16, alle ore 10, coll’intervento diS. E. R. monsignor 
Spandre, dell’ass. dott. Tacconis, in rappresentanza del sindaco, 
del dott. Balp, medico provinciale, dei prof. Lombroso, Pagliani, 
Mo, ed altri distinti personaggi, nonchA di numerose signore e 
signorine, venne inaugurato in via Orto Botanico, n. 16, il nuovo 
Ospedale omiopatico. 

« Dopo una visita ai nuovi locali capaci di una ventina di 
letti, e rispondenti perfettamente alle moderne esigenze della 
igiene, ed all’annesso dispensario per i consulti, nonchA alle sale 
per le operazioni chirurgiche e per le applicazioni di elettrote- 
rapia e di balneoterapia, il prof. cav. Bonino, presidente dell’Isti- 
tuto omiopatico italiano, lesse dinnanzi al distinto uditorio un 
breve riassunto dei progress! fatti dall’omiopatia e della sua gra¬ 
duate diffusione nell’Europa e nell’America, illustrando il suo dire 
con cifre che parlano eloquentemente in favore dell'omiopatia. 

- Questo A il primo Ospedale omiopatico che sorga in Italia, e 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


ne fu ispiratore e fondatore il prof. cav. Bonino che, con rara 
bonti e rnirabile perseveranza, lottando contro mille difficoltA, e 
sostenuto da una fiducia, che non venne mai mono, nella veritA 
della dottrina dei simili, a cui da tanti anni ha consacrato la sua 
esistenza, seppe condurre a termine la non facile impresa. 

u E gli applausi che salutarono ieri la sua conferenza, e le 
vive e gentili parole di elogio e di ringraziamento che a nome del 
sindaco gli rivolse Tassessore Tacconis, furono certo per lui una 
meritata ricompensa per la sua nobile iniziativa e per la sua 
costanza *. 

Nella Stampa: 

L’Ospedale omiopatico ha inaugurato recentemente i suoi 
nuovi locali in via Orto Botanico, n. 16, che sono aereati e spa- 
ziosi, ed ebbero le lodi di chi li ebbe a visitare il giorno'dell’inau- 
gurazione, come Tassessore Tacconis, rappresentante del sindaco, 
il dott. Balp, medico provincials, i prof. Mo, Lombroso e Pa- 
gliani, oltre ad una folia d’invitati. 

* Ora l’Ospedale conta 22 letii, cioe ha pi ix che triplicata la 
sua potenzialita, essendo stato inaugurato nel 1890 con 6 letti; 
su 473 aramalati ricoverati non deploro che 13 decessi. 

* Ebbero a parlare brevemente il fondatore dell’istituzione, 
dottor Bonino, e il dottor Tacconis, che ne elogio Topera filan- 
tropica *. 


(1) BENEFATTORl EMINENTI DELI/OSPEDALE 

Wenner cav. Emilio. 

Defernex Antonietta. 

Denina dott. Pietro. 

Ferrero cav. Matteo. 

Mayneri baronessa Rosa. 

Rubeo Fratelli cav*. Oreste e Teofilo. 
Bottino dott. Crisanto. 

De Planta cav. Adolfo. 

Ricardi di Netro contessa Augusta. 

Chatron Maria. 

Molinari Giov. Battista. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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(2) SOCI PATRONI ED OBLATORI DELL’OSPEDALE 

Aluffi geometra Alfredo. 

Bedarida Clemente. 

Begey avv. Attilio. 

Berrone nobile Clara. 

Berrone signorina Olimpia. 

Bertalot Paolina. 

Blanc Luigia. 

Bocca Fratelli. 

Boetti conte Edoardo. 

Bonardi can. cav. Stefano. 

Bono-Margaria Maria. 

Bono-Mazzucchi Fanny. 

Borelli contessa Francesca. 

Brozolo (Di) conte Carlo. 

Brozolo (Di) contessa Giulia. 

Brunati baronessa Innocenza. 

Cadorna generate Raffaele. 

Caffaratti Luigi. 

Canevaro conte Bernardo. 

Carbone-Berroni Giuseppina. 

Casalegno Rosa. 

Celebrini baronessa Maria. 

Cinzano cav. Enrico. 

Clausen Carlo. 

S. A. I. Clotilde di Savoia. 

Craponne Settimio. 

De Luca cav. Giacomo. 

De Magistris contessa Francesca. 

Demaria generale Giovanni. 

Demartini Lucia. 

De Mezzi cav. Luigi e Cesare. 

Demichelis avv. Giuseppe. 

Demichelis avv. Teresio. . 

Denina Bartolomea. 

Di Falicon-Cusani contessa Maria. 

Di Planta cav. Adolfo. 

Donna Ernestina. 

Elia Pessione Maddalena. 

Fabre Signoretti Matilde. 

Facchetti cav. Luigi. 

Federici marchese Armando. 

Ferreri conte Carlo. 

Ferreri marchese Emanuele. 

Fioretta Angelina. 

Fioretta Carlo. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Fioretta Carolina. 

Gaffodio Antonietta. 

Gaj Enrico. 

Galateri cav. Marco Aurelio. 

Ghiglione ved. Giulia. 

Ghiglione ing. cav. Luigi. 

Giani Lucia e Giuseppa. 

Gibellini cav. Vittorio. 

Gloria contessa Adele. 

Govone contessa Laura. 

Gozani marchese Erasmo. 

Iacopetti avv. Pier Corrado. 

Iona Salomone. 

Kossuth Luigi. 

Laura dott. Secondo. 

Lavy Corinna. 

Longhi avv. comm. Giuseppe. 

Losana dott. Ottavio. 

Lovera contessa Clementina. 

Luserna di Ror& conte Emanuele. 
Luserna di Rora marchese Maurizio. 
Manca cav. Vincenzo. 

Margaria cav. Giuseppe. 

Mazzucchi cav. Michele. 

Meana conte Averardo. 

Meille cav. Paolo. 

Mella nobile Irene. 

Montefameglio don Pietro. 

Morozzo marchese Filippo. 

Moschetti prof. cav. Giuseppe. 

Mus 80 Giuseppe. 

Nasi Maria. 

Oddenino don Francesco. 

Pamparato (Di) contessa Olimpia. 
Pavesio Vittorio. 

Pavia Giulio. 

Pejretti canonico Pietro. 

Pensa Serravalle contessa Maria. 
Peracca conte Angelo. 

Pescia Carlo. 

Piacenza Emilia. 

Portula conte Emanuele. 

Portula conte Enrico. 

Prata Antonio. 

Prata Fratelli. 

Ricardi di Lantosca contessa Virginia. 
Riccardi di Netro contessina Flaminia. 
Ricchetta di Valgoria contessa Dorotea. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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Rignon cav. Vittorio. 

Rora contessa Amalia. 

RorA conte Annibale. 

Rosso Pietro. 

Rovere-Giacca Giovannina. 
Salino contessa Emilia. 
Saracco cav. Eugenio. 
Saracco cav. Leandro. 
Schlaepfer Carlo. 

Solaro conte Enrico. 
Sterpone Bianca. 

Succio Prospero. 

Talmone Michele. 

Thiabaud cav. Francesco. 
Tricerri Alessina. 

Vergnano Annibale. 

Verlucca canonico Giovanni. 
Vernier Antelma. 

Vesme contessa Giuseppina. 
Vianco canonico Michele. 
Vivalda marchese Filippo. 
Wenner cav. Emilio. 
Wenner Federico. 

Wenner Giulio. 

Wenner Oscar. 

Wenner Roberto. 


(3) II municipio di Verona ebbe tutto il tempo di riflettere, 
prima di accettare FereditA Camploy, se era disposto o no a rea- 
lizzare la volonta del testatore. Se per ragioni sue vuol sottrarsi 
airimpegno, vi rinunzi a benefizio di qualche altro corpo morale 
che si assuma l’obbligo segnato nel testamento. fi proprio il caso 
di applicare il dilemma: o sottomettersi o dimettersi. 


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L 0MI0PATIA IN ITALIA 


Verbale deil’Adunanza del 16 novembre 1903. 

Assistevanoallaseduta, oltre il Presidenteedil Vice-Segretario 
sottoscritti, i signori: Losana dott. Ottavio, Vice-Presidente; 
Moschetti cav. prof. Giuseppe, Gibellini cav. Vittorio, De 
Mezzi ing. Cesare, Censori; raarchese Morozzo Filippo, Cassiere; 
Dematteis dott. Silvio, Vice-Segretario. 

Aperta l'adunanza, il Presidente d& lettura del bilancio 1904 
e le dilucidazioni richieste dalle singole modificazioni al bilancio 
precedente. 

Nessuno dei roembri presenti raovendo opposizione al bilancio, 
viene approvato a voti unanimi. 

Torino, 16 novembre 1903. 

Il Vice-Segretario ll Presidente 

Olivbro G. Dott. G. Bonino. 


PROGETTO DI BILANCIO PER L’ANNO 1904 

presenUlo ed approvato nella Seduta del 16 Novembre 1903. 

PIBTfi ATTIVA 

I. Entrate ordinarie. 

Consolidato 4 % per l’lstituto . . . L. 305 19 

- « per TOsp. di Genova * 28 — 

* *» » di Torino. ** 170 81 

- 4 72% per Tlstituto . . » 45 — 

- * per TOsp. di Genova * 922 — 

* » *> di Torino ** 1417 80 

« 5% da acquist. sulle entrate 

straordinarie.500 — 


L. 

3388 80 

3388 80 

Quote dei Soci Patroni dell’Istituto . L. 

220 — 


» » dell’Ospedale di 

Torino.- 

875 


Quote dei Soci Ordinari deli’Istituio . 

560 — 


L. 

1655 — 

1655 — 

A riportare . L 

5043 80 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 19 


Riporto . L. 

Retta dei pensionanti.L. 

Cassetta del Dispensario . . . . * 

lnteressi attivi del conto corrente . . •* 

5043 80 
2500 — 
200 — 
50 — 

Totale delle entrate ordinarie L. 


7793 80 

II. Entrate straordinarie . 

Quote presunte di nuovi soci . L. 

50 — 

III. Movimento di capitali. 

Residuo legato Bottino ..... L. 2800 — 
Oblazioni diverse a beneflcio dcll’Ospedale 

di Torino.** 11200 — 


L. 

14000 - 

14000 — 

Riepilogo dell'Attivo. 

Entrate ordinarie.L. 

» straordinarie. 

Movimento di capitali. 


7793 80 
50 — 
14000 — 

Totale dell’Attivo L. 


21843 80 

PABTE PASSIVA 


Spese ordinarie . 

Tassa di manomorta.L. 

Imposts fabbricati e fognatura . •* 

17 64 
308 — 


L. 

325 64 

325 64 

Assicurazione incendi.L. 

Abbonaraento all’acqua potabile . 

39 22 
80 - 


L. 

119 22 

119 22 

Assegno al personate di servizio . . L. 

Vitto per gli ammalati.L. 

Gas e riscaldamento.** 

3000 — 
700 — 

650 - 

L. 

3700 — 

3700 - 

A riportare . L. 

4794 86 


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20 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Riporto . L. 4794 80 

Oggetti di medicazione.L. 50 - 

Sovvenzione al Dispensario di Torino L. 500 — 

Id. di Firenze.« 150 - 

Id. di Milano.« 200 — 

Id. di Napoli.« 150 — 

L. 1000 — 1000 - 

Stampa e cancelleria.L. 330 — 

Telefono.. 144 _ 

Totale spese ordinarie . . . L. 6318 86 

Spese straordinarie. 

Sussidio alia vedova Leoncini . . . L. 200 — 

Movimenlo di capitali. 

Acqnisto rendita per l’Osped. di Genova L. 900 — 

Id. di Torino.* 13000 — 

L. 13900 - 13900 — 
Riepilogo delle Spese. 

Spese ordinarie.L. 6318 86 

• straordinarie.« 200 _ 

Movimento di capitali.« 13900 _ 

Totale del Passivo L. 20418 86 


RIASSUNTO 

Totale dell’Af/joo.L. 21843 80 

Totale del Passivo .» 20418 86 

Al Fondo di risbrya L. 1424 94 


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t’lOMlOPATIA IN ITAUA 


21 


COMITATO DIRETTIYO PER L’ANNO 1904 

Data di nomina 


Presidente Onorario Wenner cav. Emilio. 1888 

» Eff'etlivo Bonino dott. cav. Giuseppe. 1881 

1* Vice-Presidente Losana dott. Ottavio. 1901 

2* » Liberali dott. Vincenzo. 1888 

1* Censore Moschetti prof. cav. Giuseppe. 1899 

2° » De Mezzi ing. cav. Cesare. 1892 

3° » Gibbllini cav. Vittorio. 1901 

Cassiere Morozzo oi Bianze inarch. Filippo. 1886 

Segretario Bonino dott. Pier Antonio. 1892 

1* Vice-Segretario Olivero Giacomo, farmacista. 1892 

2* » Dematteis dott. Silvio. 1892 


Elenco dei Soci per l’anno 1904. 


IBTITUTO 

Soci Patroni. 

Marangoni cav. Gervasio, Torino. 
Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 

Soci Onorari. 

01iv4 y Gros dott. Angelo, Barcellona. 
Auletta dott. Umberto, Rio Janeiro. 

Soci Ordinari.- 

Arcari Emilio, farmacista, Milano. 

Baldelli dott. Torquato, Firenze. 

Bonino dott. Fulvio, Torino. 

Bonino dott. Giuseppe, Torino. 

Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese. 


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22 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Cigliano dott. Toramaso, Napoli. 

Corradi Michele, farmacista, Genova. 

De Marini dott. Samuele, Genova. 
Deraatteis dott. Silvio, Torino. 

Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova. 
Gaiter dott. Silvio, Genova. 

Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli. 
Held dott. Rodolfo, Roma. 

Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia). 
Ladelci dott. Carlo, Roma. 

Liberali dott. Vincenzo, Roma. 

Lombroso prof. Cesare, Torino. 
Lombroso-Ferrero dottoressa Gina, Torino. 
Losana dott. Ottavio, Torino. 

Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia). 
Marangoni dott. Luigi, Torino. 

Mattoli dott. Attilio, Bevagna. 

Minali dott. Salvatore, Napoli. 

Moschetti dott. Teodoro, Torino. 

Olivero Giacomo, farmacista, Torino. 
Palumbo dott. Giulio, Napoli. 

Perabo dott. Enrico, Milano. 

Pessarini dott. Bernardino, Milano. 
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli. 
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino. 
Schiapparelli Clemente, Torino. 

Scrivano dott. Mario, Torino. 

Secondari dott. Giuseppe, Roma. 

Spasiano dott. Gennaro, Napoli. 

Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato. 
Viglino dott. Teresio, Napoli. 

Zenoglio dott. Leone, Genova. 


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l’omiopatia in itaua 


23 


OSPBDALB JDX TOSHSTO 


Soci Patroni. 

Berrone signorina Olimpia, Torino. 

Boetti conte Edoardo, Torino. 

Bono-Margaria Maria, Torino. 

Brozolo (Di) conte Carlo, Torino. 

Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino. 

Caffaratti Luigi, Torino. 

Casalegno Rosa, Torino. 

Celebrini baronessa Maria, Torino. 

De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino. 
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia. 

Di Planta cav. Adolfo, Torino. 

Ghiglione ved. Giulia. 

Gibellini cav. Vittorio, Torino. 

Govone contessa Laura. 

Luserna di RorA conte Emanuele,Torino. 
Luserna di RorA marchese Maurizio, Torino. 
Margaria cav. Giuseppe, Torino. 

Mazzucchi cav. Michele, Torino. 

Morozzo marchese Filippo, Torino. 

Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino. 
Oddenino don Giuseppe, Torino. 

Prata fratelli, Torino. 

Riccardi di Netro contessina Flaininia, Torino. 
Rovere-Giacca Giovannina, Torino. 

Saracco Eugenio, Torino. 

Talmone Michele, Torino. 

Vergnano Annibale, Torino. 

Verlucca canonico Giovanni, Torino. 

Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 


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24 


l’oMIOPATIA IN ITALIA 


TRE DATE CHE SI RIFERISCONO 

8 Lnglio 4857 — 46 Novembre 4857 — 46 Novembre 4903 

Rifacendo la via di 46 anni ci troviamo al 16 novembre del 
1857, giorno in cui io presentava la mia seconda tesi di laurea: 
Sulla saliva al Collegio medico delTUniversiti torinese. Dico 
seconda, perch& la prima, che aveva per titolo: Sulla specificita 
del mercurio nella sifilide , e prodotta 1*8 luglio, venne sempli- 
cemente reietta. 

Congedandomi nella seconda volta dissi: < Mentre ringrazio 
il Collegio medico dell’ammissione dell’odierna tesi, spero di 
dimostrare un giorno con quanta giustizia sia stata respinta la 
prima », che qui riproduco a documento cronologico e di cui 
conservo Toriginale col visto del Preside della Facolti medica 
Bonino (omonimo) e dei consiglieri Ruatti, Bonacossa e del 
professore di sifilopatia Majoli. 


SULL4 SPECIFICITA DEL MERCURIO NELLA SIFILIDE 


La scoperla dei rimedi specified nel senso in die 
noi l'intendiamo non e il patrimonio del priino ve- 
nuto, nd degli spiriti inllngardi. — Perd io non 
duhito, che in quest’abboudanza di heni e di ric— 
chezze onde la natura rigurgita, il Creature che ve- 
glia alia conservazione delle sue opere non ahhia 
provveduto alia guarigione delle nialaltie piii rile— 
vanti che nflliggono il genere umano determinando 
speciflci che sieno alia mano d’ogni uomo e nel suo 
parse natale. 

Sydenham, Medic. Prat., Pref. 

Tristo ed inprato lavoro quello di andar in traccia 
agli speciflci, e cosa indegnad’un grande spirito. 

Trousseau e Pidoux, Mature MMieale, Vol. 4. 

Mi basterA egli I’animo a rappattumare questi corifei della 
medicina in argomento di tanto rilievo, mentre ognun lo sa se 
sia l’ardua delle imprese trarre alTunissono le discrepanti opi¬ 
nion! dei medici? A compiere quest’opera mi rimane l'unico par- 
tito di rilevare il bivio che trae per opposti sentieri circa Tam- 
mettere o rigettare gli speciflci. Ma innanzi tratto; che cos’e uno 
speciflco? Se ad altri, non gid a me, par futile una tal domanda. 


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l’ OMIOPATIA IN ITALIA 


25 


sempreche considero la massima parte dei dissidi scientific esser 
attinente al fraintendere i termini della quistione, ed appunto 
dai varii significati prestati alia quality specified ebbero origine 
le pin disparate sentenze sul conto di essa. 

Si conviene perd in genere di appellare specifico « un medi- 
camento creduto valevole a guarire sicuramente e sempre una 
malattia *> (1). A me s’insegno di dir specifica « quella virtu per 
cui dati medicamenti valgono a debellare certe malattie cosi dette 
sui generis o prodotte da una causa speciale ** (2). 

Intesa per questo verso la specificiU, essa non ha mai esi- 
stito, ne per verun modo sari attuabile, e l’altalena di apoteosi 
e di oblio dei tanto accarezzati specifici nelle malattie persino 
miasmatiche o contagiose ci getta gi k per lo meno nel dubbio se 
realmente esista un tal potere nei medicamenti. A che dunque 
sono attinenti le vicissitudini d’ammissione e di negazione? Eccoci 
al nodo della questione. 

Lo scoprire medicamenti che rispondessero in modo certo e 
costantemente al nome di ciascuna malattia conta, ecco il voto 
(giacche oltremodo agevole sarebbe stato e brillante di successi 
resercizio medico) ecco la vana lusinga di tutti i tempi, lo che io 
ritengo per lubrico sentiero trascinante nel regno delle utopie. 
Ne altrimenti pote la cosa avvenire ove si ponga mente, che 
mentre d*un lato natura arricchi l'uomo di svariatissimi mezzi di 
guarire, questi per sua parte, poggiando sul suo capriccio, voile 
ridurre a determinati tipi le infinite foggie di malattie, sebben 
natura rifugga dalle classificazioni (3) nosologiche che sotto l’ap- 
parenza di agevolare lo studio dell’arte salutare sono altrettanto 
inutili e dannose quanto ingegnose. Imperocche « siccome la 
natura nella genesi dei morbi e sviata dalle leggi normali, chiara 
cosa e non potere le malattie presentare sempre quei caratteri 
costanti invariabili, che offrono tutti gli esseri organici formati 

secondo il tipo regolare.e si dura tal fiata somma fatica nel 

poter ravvisare le malattie dai loro caratteri organici diversifl- 
canti nei vari periodi di esse, per cui non & esatto il dire di 
Linneo che i sintomi stiano alle malattie come le foglie, gli steli, 
i fiori ai vegetali * (4). La qual sentenza, vera nelle stesse ma¬ 
lattie dette sui generis , sta poi verissima nelle appellate comuni. 

(1) Dictionnaire Universel de Mat. MM. de Mb'at et De Lens . 

(2) Carmagnola, Prolegomeni di Mat. Med. 

(3) L6vy, Traiti d'Hygi&ne. 

(4) Pasero, Patoftalmologia , p. 4. 


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26 


L* OMIOPATIA IN ITALIA 


E qui mi sento susurrar nelTorecchio che anco con sintomi 
diversificanti nei varii casi il clinico scorgendo lo stesso fondo 
patologico, contro questo dirige le sue mire terapeutiche anzi che 
contro la bizzarra corteccia sintomatica. A1 che mi accheterei se 
i piu dei medici fossero a tal orizzonte di scienza per ci6 ese- 
guire; se i medici fossero consenzienti sulla condizione patolo- 
gicadelle malattie anche le piu conosciute; se Tin oggi decantata 
azione speciflca d’ un farmaco non yenisse la domani smentita 
dalla sperienza in un caso creduto relativo alio stesso tipo mor- 
boso ma modificato nel suo presentarsi al clinico; se inflne il 
prefato modo di procedere terapeutico avesse per puntello il 
comun senso medico; laddoye che altro rivelano quelle distin- 
zioni al letto del misero di costituzione, di temperamento, di 
abito, eta, sesso, condizione sociale, genere di yita e yia dicendo, 
se non se che coteste condizioni esercitano un’influenza sullo svi- 
luppo, sul quadro fenomenico, sulT andamento ed esito della 
malattia? Cio ammesso ne deriva in yia logica che il trattamento 
va modificato a ragguaglio di tutte coteste circostanze, le quali 
potendo smisuratamente variare, innumerevoli dovrebbero pur 
essere gli specifici per ciascuna malattia, ond’e che uno specifico 
il quale corrisponda in modo sicuro al nome di un morbo riposto 
nolle classificazioni nosologiche non si d&; quindi a giusto titolo 
avrebbe pronunziato Trousseau: « et d’abord nous n’admettons 
pas un seul sp^cifique absolu «*. 

Ma la sari adunque spacciata per noi circa al possesso di spe¬ 
cifici? No, a patto pero di convenire con Boerrhaave: - specifico 
e ogni medicamento bene applicato «. Posto cosl il problema della 
scienza, esso ci conduce a quest’altra questioner qual & il cri- 
terio che deve lumeggiare il medico nella scelta del farmaco onde 
dir si possa appropriate a ciascun fatto morboso? Ora tal criterio 
non puo altrimenti emergere che dalla scrupolosa e profonda 
osseryazione delle perturbazioni indotte dai medicamenti nelPor- 
ganismo messe in confronto colle malattie stesse, od in altri ter¬ 
mini, stabilire il rapporto tra Tazione patogenetica dei medica¬ 
menti e le malattie stesse. 

Pervenuto a tal punto, debbo chiedere a me stesso per 
satisfare al mio assunto: in qual relazione trovasi Tazione del 
mercurio sulTeconomia vivente cogli effetti del virus sifllitico? 
Tolsi ad arte questo esempio e cio per due ragioni. La prima sta 
nella maggior certezza sulTesito dei suoi effetti curativi, una fra 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


27 


le poche glorie della medicina pratica; la seconda riposa nella 
piu ampia conoscenza dei nocivi o morbosi effetti del mercurio 
usato e misusato nelle cento malattie, i quali costituiscono poi la 
cosi detta idrargiria d’AUey, idrargirosi secondo altri, erettismo 
mercuriale di Pearson, morbo raercuriale da Mathias, eczema 
mercuriale da Mullin, mercurializzazione, ecc. 

Sorvolo sulla storia naturale e su quanto non riguarda diret- 
tamente la mia tesi onde a me il tempo, agli altri risparmiar 
noia; ma non posso in pari tempo dispensarmi dal notare come 
nello studio dei fenomeni morbosi mercuriali non altrimenti che 
in quello di qualsiasi altro rimedio e giuocoforza, onde farsene 
un adeguato concetto, sceverare i sintomi morbosi che procedono 
dalle primarie impressioni sulla fibra vivente da quelli che sono 
giA l'espressione di una cachessia per le gravi ed intime altera- 
zioni solido-umorali indotte dalla perdurata infensa azione idrar- 
girosa. 

Dal non distinguere appunto questi due ordini di fenomeni 
devesi ripetore il diverso concetto farmacologico or di erettiz- 
zante, or di deprimente, quando di alterante, quando di dialitico 
e simi 1 i in che tennero il mercurio i vari trattatisti di materia 
medica, e l’immensa folia dei medici. Premetto inoltre che il 
seguente per me tracciato quadro idrargiroso ben lungi dal riuscir 
completo quale io vagheggiava (al qual difetto altri assai piu di 
me erudito saprA supplire) raggiunge cio non di meno la suindi- 
cata prefissarai meta. 


FENOMENI SIFILITICI FENOMENI MERCURIALI 


Dermite lepigena. 

Dermite flittenigena. 
* Bolligena. 

» Pustuligena. 

Alopecia. 

Efelidi. 


Sistema dermoideo. 

I mercuriali aizzano la dermite e fanno 
inveterare la psoriasi. 

Mercuriale. 

Eritemi papule. 

Vescicole — Pustole. 

Alopecia. 

Macchie livide. 


Sistema mucoso. 


Ulceri di yario genere ai genitali. 

Mucositi con scoli muco-puruienti, cio6 
Balanite. Blenorragia, ecc. 

Ulcerazioni nella bocca e nelle fauci 
— Angina. 

Polipi nasali. 

Ozena. 

Escrescenze. 


Ulceri varie d’aspetto anco cancrenose 
ai genitali. 

Leucorrea tenace ( Gataker ). 

Stranguria. Scolo di muco-pus dalla 
uretra. 

Stomatite aftigena — Ulcerativa — Fa- 
ringo — Tonsillite — Ulcerativa. 

Polipi nasali. 

Ozena. 

Escrescenze. 


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28 


l’OHIOPATIA IN ITALIA 


Segue FENOMENI SIFILITIGI FENOMENI MERGURIALI 


Adeniti. 


Sislema linfatico. 

Adeniti — Ancio-leuciti. 


Reumatismo. 
Periostite. 
Gomme, ganglii. 


Dolori osteocopi. 
Carie, necrosi. 
Fragilita ossea. 
Esostosi. 


Apparato fibro-muscolare. 

Reumatismo. 
Periostite. 
Gomme, ganglii. 

Sistema osseo. 

Dolori osteocopi. 
Carie, necrosi. 
Fragilita ossea. 
Esostosi. 


Sistema nervoso. 


Paralisi — Epilessia — Ipocondria — 
Mania — Demenza — Apoplessia 
— Sordita. 

Fenomeni 

Cloroanemia. 

Marasmo. 


Tali affezioni nervose furono pure os- 
servate in seguito all’uso del mer- 
curio ( Giraudeau ). 

genera It. 

Cloroanemia. 

Marasmo. 


Fenomeni piu rari. 

Difetto di zoosperni. Difetto di zoosperni (Demaria). 

Emottisi. Emottisi. 

Ulceri nel cuore, nei grossi vasi. Ulceri, ecc. (Sachero). 

Flogosi lenta delle vie lagrimali. Idem (Riberi). 

Amaurosi. Amaurosi. 

Indite, ecc., ecc. Indite. 


NB. Per amor di brevita noterb che gli effetti mercuriali di cui non indicai 
Tautore si osservano specialmente descritti in Lagneau — Giraudeau — 
Vidal — Mathias — Pasero — Orftla. 


Parrebbe or cosa affatto naturale il formular cotesto rapporto, 
ina di buon grado lascio che altri pih versati in tali argomenti si 
pronunzino. E quivi mi compiaccio citare I’espressione dei raiei 
precettori. 

•* Nel caso di sifllide recidiva dopo una cura mercuriale, poich& 
quelli stessi sintomi rassomigliano ai cattivi effetti del mercurio, 
e basta consultare Topera del Mathias sul raorbo mercuriale per 
vedere che i sintomi dipendenti da abuso mercuriale hanno molta t 
tnollissima analogia coi sintomi della sifilide costituzionale, in 
tal caso, dico: si dovrA esperimentare la cura mercuriale, e se 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


29 


ne insorge aggravazione si ricorre ai decotti dei legni sudori- 
feri, ecc. (1). 

«* I sistemi osseo e flbroso divengono sede di dolori attribuiti 
posci&, a gran danno degli infermi, al tuttora non ispento virus 
sifilitico (2). 

* La sassaparilla conviene in specie lorquando dopo il tratta- 
mento mercuriale rimangono sintomi tali, come dolori osteocopi 
che il clinico non pud distmguerli se dipendenti dalla sifilide o 
dal mercurio (3). Giova nei casi dubbi di sifilide o di morbo mer¬ 
curiale. debella gli effetti nocivi del mercurio uguali e forse 

pi A terribili della stessa sifilide — quali sono — gengive flacide, 
e facilmente sanguinanti, caduta dei capelli, dolori simulanti gli 
osteocopi, macchie livid© ed ulcerose che deturpano la cute (4). 

' «* Niun rimedio val meglio del calomelano nel debellare l’iri- 

dite sifilitica, eppur vedano, cosa strana, l’iridite si sviluppa 
sovente in seguito aU*abuso dei mercuriali; ne cerchino la spie- 
gazione (5). 

** fi un fatto incontrovertibile perch& flglio dell’esperienza 
che dall’abuso del calomelano si riproduce l’iridite, mentre col 
retto suo uso si combatte l’iridite esistente, di modo da esser 
talora causa , e tal altra rimedio di essa » (6). 

A tal punto venuti cade in acconcio la quistione se il criterio 
che se ne potesse inferire dal suesposto paraggio debbasi ritenere 
qual assoluto in terapeutica. A fine di spianare tale difficoltA sari 
mestieri cimentare le sostanze medicamentosa sui bruti, sull’uomo 
nei due casi e fisiologico e patologico, mettere in rapporto i loro 
effetti colie malattie contro cui valesi il medico nei piu dei casi 
con efficacia. Allora solamente ne sorgeri un criterio terapeutico 
certo, e, spingendo l’esperimentazione, un corredo di specifici 
prestantisi nelle svariate circostanze, ed il cultore d’lgea non pifi 
dubbioso e titubante (7) si accostera al letto del sofferente, ma 
franco e lieto di poter arrecar prode a chi languisce, ne solo 
prodigar aride parole. 

(1) Majoli, lezions oral® di clinica sifilitica, 15 aprile 1857. 

(2) Pasero, Dermatopatologia , pag. 540. 

(3*4) Carmagnola, lezioni orali delli 2 e 7 maggio 1855, trattando della sas¬ 
saparilla. 

(5) Riberi, lezione clinica, 9 gingno 1856, parlando delle varie oftalmiti. 

(6) Riberi, lezione di chirurgia, 30dicembre 1856, accennando aU’iridite come 
accident® consecutivo all’operazione della cataratta. 

(7) Carmagnola, nel dar fine alia sna clinica medica (13 gingno 1857). 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


Concludendo percio ripongo la specificity del mercurio nel 
prefato suo rapporto colla lue venerea, raentre non escludo la 
possibility di altre simili relazioni tra altre forme celtiche con 
altri medicamenti, ne quelle di altri rapporti fra il mercurio ed 
altre malattie non sifilitiche. Bonino. 


Iniziato alio studio della dottrina omiopatica fin dal primo 
anno del corso universitario, venni mano mano a persuadermi 
della sua verity, sia per prova personate in casi di sofierenze, 
come di itterizia, di sciatica e catarro acuto bronchiale, sia per 
esperimenti sopra altri individui, sia specialmente per dichiara- 
zioni inconsciamente fatte dai miei stessi professori e che reli- 
giosamente io raccoglieva con intima soddisfazione, citandone 
alcune nella tesi stessa. 

Inesperto, io credeva fermamente che il riportare le afferma- 
zioni dei miei stessi maestri avesse un qualche valore per soste- 
nere la tesi; ero persuaso, che la logica non dovesse essere ban- 
dita nel trarre il corollario, cui conducevano le premesse ben 
chiare ed espressive, ma no ; la sera precedente la laurea (e lo 
ricordo come se fosse ieri) un dottore di collegio, che non voglio 
nominare, presemi a braccetto, mentre si usciva in pari tempo 
dall’Ospedale di San Giovanni, e bel bello mi strappo la confes- 
sione della mia fede medica e dello scopo della tesi; l’indomani 
mise il Collegio medico a rumore e la tesi sacrilega, tuttochd 
firmata dal professore della speciale materia, fu respinta. I pie- 
tosi amici del poi egli avversari aperti qualificarono la mia una 
audacia senza pari ed avevano probabilmente ragione gli uni e 
gli altri. 

Il fatto e, che della difficilissiraa e per s& incresciosa posi- 
zione creatami in parte gioii, pago di aver detta e scritta la 
verity, quale mi appariva, al cospetto deU T Accademia. Concludo 
col non illudermi sulla portata delHnaugurazione odierna di un 
Ospedale omiopatico nella sede stessa della ripulsa della legge 
attinente, ne pretendo, che la dimostrazione promessa sia com- 
pleta, ma la strada e aperta ed il tempo fary certamente il resto, 
con che si sappia aspettare. Dott. G. Bonino. 


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RAPSODIA DI ANNOTAZIONI 
solla materia medica e cliaica relative ai medicamenti meao ositati 

(Vedi fa8cicoli 4-5-46) 


29 


Boletus laricis (Boleto laricino). — Si raccomanda nella tisi 
polraonare con sudore notturno; nella febbre intermittente quo- 
tidiana con anoressia, colore itterico, orine molto colorate e leg- 
giero freddo; il sudore e scarso e non solleva. 

Bothrops lanceolatus. — II miglior lavoro sul veleno del tri- 
gonocefalo ossia sulla vipera gialla o cerulea della Martinica, da 
non confondersi col Lachesis di Hering, che come gii\ ripetuta- 
mente dicemmo trovasi nel Brasile lungo il rio delle Amazzoni e 
non alia Martinica, il miglior lavoro, diciamo, devesi al D r Ozanam 
e si trova nel vol. IV del Bulletin de la Societe Medicale homoeo- 
pathique de France . Ivi trovasi un sunto patogenetico ricavato 
da parecchi casi di veneflcio da morsicatura. 

Tale sunto & pure riprodotto nelPEnciclopedia di Allen ed 
e a meravigliarsi, come da tale sostanza siasi finora ricavato 
poco vantaggio malgrado, o meglio merce l’azione analoga con 
Lachesis . 

E strano poi che la Farmacopea americana non menziona si 
fatto medicamento che certamente raeriterebbe maggiore fortuna. 

Farrington lo raccomanda specialmente nell’afasia. 

Brachyglottis (PukaPuka). -- Composta della Nuova Zelanda. 

Sintomi caratteristici: Senso di fluttuazione nell’addome; 
dolore nella vescica dopo il mitto e nell uretra con pungere nel 
pene, pressione al collo della vescica con dolore escoriativo. 
Urgenza per orinare. 

E per veriti l’esperimento flsiologico istituito da Fischer di 
Sidney mediante la tintura preparata coi fiori e code foglie verdi 
animerebbe ad esperire tal rimedio con maggior frequenza nella 
nefrite albuminurica. E raccomandato infatti nella malattia del 


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30 


Bright per eccesso di fatica; Delia dismenorrea con peritonite 
cronica alia base addominale e sense ondeggiante neiraddome e 
nell’ovario destro. 

Bromoformium (Bromoformio). — Un caso di veneficio in 
un bambino di anni 4 e */* ci offre i seguenti sintomi: 

Sopore intervenuto entro 12 minuti, incesso zoppicante, eie- 
zione involontaria di feci e di orine, cianosi, collasso e morte 
apparente. 


Non ci e pervenuto il n. 2 (agosto 1903) della Homeopatia 
di Messico, con preghiera di rinnovarlo. 


Stamperia dell’Unione Tfyografico-Editrice Torinese. 


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Torino * Ron* — UNIONE TIPOGRAF1GO-ED1TR1CE — Napoli- Milano 


LUIGI SCABIA 

ttltttora dal Manloomio 11 Voltam. 


GUIDA 

DELL' INFERMIERE 

DEI 

MALATI DI MENTE 

nella Casa e nel Manieomio 


II desiderio solo di contribuire alia educazione dell’in- 
fermiere del malato di mente, di dirozzarlo per potere 
disporre di una energia capace di discernere ed agire, mi 
spinge alia modesta pubblicazione. 

Nulla di nuovo nelle pagine scritte, ma una fedele sintesi 
delle cose pih importanti a conoscersi da chi vuole custo- 
dire un alienato, sintesi che fe frutto dell’esperienza d’anni. 
ricordo di consigli fomiti da alienisti i quali la vita hanno 
consumata nel, e per il, Manieomio. 

La materia % svolta in quattordici conferenze per rispee- 
ehiare il metodo che tengo nell’educazione dell’infermiere, 
e perchfe i Golleghi i quali si vogliono incaricare di fare 
altrettanto, possano trovare, per loro comodo, tutti riuniti, 
con online, un certo numero di fatti che tante volte non 
fe facile evocare con prontezza; data appunto la estrema 
facililA e semplicitb di comprensione e di esecuzione. 

[Dalla Prefaxione). 

Torino 4901. — Un volume in-12 0 di 160 pagine, L, 3. 


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Torino-Roma — UNIONE T1POGRAF1CO-EDITRICE - Napoli-Milano 


6. N. DEBOVE e J. RENAULT 


L’ULCER A DELLO STOHACO 

Traduzione italiana del Dottor SEVERO FLARER 

-♦- 

Dal punto di vista clinico l’ulcera dello stomaco e una malattia 
diffusissiraa, spesso subdola e per la quale non si hanno ancora ne 
rimedi, ne cure certe. Essa si presents sotto due fasi: la dispeptica, 
dapprima; — e poi quella coi sintomi caratteristici del male. — Ai 
forti dolori, succede come conseguenza dell’ulcera il vomito, la gastror- 
ragia, e una stanchezza che affligge non solo l’ammalato, ma anche 
le persone che lo avvicinano, per il fatto che il male e quasi sempre 
cronico, o segue la sua evoluzione per mesi ed anni intieri, senza 
arrivare a completa guarigione. 

In questo volumetto i distinti sanitari Debove e Renault esami- 
nano tutti i casi di affezioni prodotte tanto dall’ulcera semplice, quanto 
da quelle del duodeno e dell’esofago. eziologia danno i caratteri 
della mucosa gastrica, neU’ulcera latente , nella acuta e traumatica; 
delle ricadute: si parla dell’influenza del traumatismo, della clorosi, 
della tubercolosi, della sifilide, ecc. 

Nei sintomi e nelle complicazioni vengono descritti i varii periodi 
del male: i dolori, i vomiti, la gastrorragia, l’anemia, l’amenorrea, 
la cachessia, i disturbi nervosi; la neurastenia, l’isterismo, le crisi 
gastriche, ecc. 

A tutto cio seguono i metodi di cura, per guarire od alleviare la 
affezione, basati sugli studii speciali di fisiologia e di patologia dello 
stomaco, fatti in questi ultimi anni. 

Quests monografia torna utile non solo ai sanitari, ma a tutte 
quelle famiglie cbe hanno persone sofferenti d’ulcera, perche oltre i 
precetti terapeutici si trovano indicati i metodi d’alimentazione pih 
confacienti: la diets lattea, le polveri nutrienti, i clisteri nutrienti, e le 
cure dei sintomi e delle complicazioni di si terribile affezione, la cui 
T uaiigione dipende cost spesso dalla diets e dal metodo di cura. 

Un elegante volume legato, L. 2,50# 


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Fascicolo XI.VIII — 1904 


L’OMIOPATIA 

XlsT ITALIA 


ORGAKO DELL’ ISTITUTO OIIOPATICO ITALIANO 


Regio Deereto *J4 gennaio 1886 



_ x *> 

&OMMARIO. — Istituto Omiopatico Italiano: Resoconto finanziario dell’eser- * 

cjzio 1903 — Dispensario omiopatico di Torino (Esercizio 1903) — Dispensario 
omiopatico di Firenze (Esercizio 1903) — Dispensario omiopatico di Milano — 
Cenno bibliografico — Osservazioni pratiche comparative sn Calcarea carbo - 
ttica, Calcarea phosphor tea e Calcaria fluorica — Natrum sulphuricum dal 
« North American Journal of Homeopathy » pel dott. Cowperthwaite — Kali 
jodatum — A1 Presidente dell’Istituto Omiopatico di Torino — Notizie. 


Perchfc e come seguire una enra omiopatica (da pag. 1 a 12). 


TORINO 

ST AM PERI A DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE 

28 — Corso RafTaello — 28- 

1904 



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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 
Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Consideration! sal Colira asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

JLa dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi stndi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

IJso famijgliare dei rimed! omiopatici — Ricardo delVEspo- 
sizione Oenerale di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e pift diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


RESOCONTO FINANZIARIO DELL’ESERCIZIO 1903 

approvato dal Comitato Direltivo in sua sedula del 20 aprile 1904 


PASTE ATTIVA 

Rimanenza attiva del Conto 1902: 

1. Per residuo legato Bottino da conver- 
tirsi in rendita.L. 2800 — 


2. Residuo bilanciato per completare Tar- 

redamento edampliam. dell’Osped. « 5732 76 


L. 

8532 76 

8532 76 

Enlrate or dinar ie . 

Interessi Consol. dell’Istituto ingenereL. 

* per l’Osp. di Genova * 

* ** di Torino « 

350 19 
944 20 
1588 61 


L. 

2883 — 

2883 — 

Quote dei Soci patroni dell’Istituto . L. 

** * dell’ Ospedale 

di Torino.» 

* * Ordinari . . • . » 

210 — 

875 

515 — 


L. 

1600 — 

1600 — 

Retta dei pensionanti.L. 

1025 — 

1025 — 

Cassetta del dispensario di Torino . » 

205 — 

205 — 

Interessi del conto corrente. . . . » 

171 — 

171 — 

Entrate straorainarie. 

Oblazioni diverse a beneflcio deirOspedale 

di Torino.L. 11579 — 

Oblazione per l’lstituto in genere . . * 50 — 


L. 

11629 — 

11629 — 

Totals dell’Attivo L. 

26045 76 


l. 


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2 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


PARTE PASSIVA 

Spese ordinarie. 


Tassa di manomorta.L. 17 04 

Iraposta fabbricati e fognatura . . * 308 60 


L. 

325 64 

325 64 

Assicurazione incendi.L. 

Acqua potabile.*» 

39 22 
53 15 


L. 

92 37 

92 37 

Custode durante i lavori, indi servizio 
delTOspedale.L. 

490 — 

490 — 

Vitto e spese annesse.L. 

Gas e riscaldamento.« 

2370 — 

441 — 


L. 

2811 

2811 - 

Telefono.« 

147 55 

147 55 

Manutenzione mobilio e biancheria . L. 
Oggetti di medicazione.« 

33 — 

34 


L. 

67 — 

67 — 

Sovvenzione al Dispensario di Torino L. 

Id. di Firenze.* 

Id. di Milano.* 

400 — 
150 

150 — 


L. 

700 - 

700 — 

Stampa, cancelleria, mandato, verbali, 
bollati, ecc.L. 

546 03 

546 03 

Spese straordinarie . 



Sussidio alia vedova Leoncini . . . L. 

200 - 

200 — 

Movimento di capitali . 


Residuo spese di costruzione ed arreda- 

mento delTOspedale.L. 

Fondo per acquisto rendita nel 1904 . 
Acquisto rendita.« 

5784 50 
14000 — 
567 06 


L. 

20351 56 

20351 56 


Totale del Passivo L. 25731 15 


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L’OMJOPATIA IN ITALIA 


3 


BIASSUNTO 


Totale AeXYAttivo .L. 26045 76 

Totale del Passivo .** 25731 15 

Rimanenza attiva L. 314 61 


Tre anni or sono era an sogno quello di sviluppare rembrione 
di ospedale, arredarlo ed organizzarne il servizio. E qnesto sogno 
si e realizzato la merce di menti illuminate e di cuori generosi. 
E non solo le spese rimasero nei limiti prestabiliti, ma un fondo 
cospicuo di L. 14000 si & convertito in rendita dello Stato, baste- 
vole a mantenere un letto gratuito, ed il resoconto amministrativo 
per l’anno scorso si chiude con una rimanenza attiva, tenue si, ma 
sempre positiva. Ma v* ha di pift. Triplicati i letti, sorgeva la 
necessity di un servizio indefesso, che assorbe quasi Popeha di nn 
sanitario ed ecco che la provvidenza interviene fornendo un assegno 
al collega dott. Moschetti, che ne assume l’impegno, come egli 
dichiara nel successivo suo scritto. 

N6 debbesi tacere, che la Commissione dedicata alia questione 
ospitalieracittadina propose un assegno di lire 500 annue all’Ospe- 
daletto omiopatico e giova sperare che il Consiglio vi apporteri 
il suo assenso. 

Ghiudiamo questi cenni dicendo, che il collega omiopatico 
Liberali di Roma diede provadi affetto e di stima al nostro Ospe¬ 
dale col mandarvi suo figlio dott. RafFaele a seguire un breve 
Corso preparatorio all’esercizio deirOmiopatia. 


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4 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO 


Esereiiio IMS. 


Nel decorso anno 1903 furono dati complessivamente 7250 
consulti a 2025 individui; l’ambulatorio si tenne, come pel pas- 
sato, nei giorni di martedl, giovedi e domenica di ciascuna setti- 
mana, tranne nei mesi estivi in cui le giornate si ridnssero a due 
per settimana. La media degli individui fu quindi di 55 al giorno. 

Le sovraesposte cifre ci paiono abbastanza eloquenti perche 
sia necessario il far notare ancora una volta quanto sia apprez- 
zata l'omiopatia dall’ammalato che cerca la salute in una citti 
come nella nostra in cui sono pur gia tanto numerosi gli ambula¬ 
tor! ed i policlinici allopatici. 

La seguente tabella indica cbiaramente quali siano le malattie 
che pih frequentemente siamo chiamati a curare: alia testa di 
queste, come si vede, stanno le malattie dell*apparato respiratorio, 
in seguito vengono quelle deirapparato digerente e le cloro- 
anemie, ecc. Bisogna notare che parecchie malattie che non si 
potevano raggruppare sotto qualcuna delle denominazioni noso- 
logiche della tabella non vennero classificate per non accrescere 
di troppo il gid abbastanza lungo elenco: cosi, per esempio, 
qualche frattura, ferite, ecc. 

MALATTIE CURATE NEL 1903 


Halattie costituzionali ed infettive. 


Anemia e clorosi ... 74 

Adeniti varie .... 79 

Scrofolosi generate... 32 

Atrepsia.15 

Tabe mesenterica ... 3 

Marasma senile .... 2 

Influenza.6 

Erisipela.8 

Parotite.1 

Varicella.1 

Febbre malarica ... 5 

Sifilide second, e terziaria 31 
Ulcera venerea .... 1 

Flemmone.1 


Malattie deirapparato respiratorio. 


Rinite cronica .... 3 

Ozena.23 

Epistassi.4 

Broncocele.15 

Laringite catarrale acuta . 18 

» *» cronica 6 

Tisi laringea.4 

Bronchite acuta.... 74 

* cronica ... 85 

Asma bronchiale ... 1 

Enfisema polmonare . . 2 

Broncopneumonite ... 2 

Tubercolosi polmonare . 104 

Pleurite.21 

Pio-pneumotorace ... 1 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


Halattie degli organi circolatori. 


Endocardite cronica e ma- 
lattie dell© valvole . . 41 

Miocardite.15 

Degeneraz. del miocardio . 4 

Pericardite.1 

Angina pectoris ... 4 

Disord, funzion. del cuore 15 

Arteriosclerosi .... 6 

Varici e Ulceri varicose . 15 

Emorroidi.12 


Halattie del sistema digerente. 


Stomatite.5 

Odontalgia.18 

Angina catarrale ... 4 

Tonsillite.16 

Ipertrofia cronica delle 

tonsille.7 

Faringite.6 

Cancro dell’esofago . . 1 

Catarro gastrico acuto . 43 

« cronico . 71 

Nevrosi del ventricolo. . 7 

Cancro del ventricolo . . 3 

Enterite catarrale acuta . 45 

« ** cronica 34 

Appendicite.2 

Elmintiasi.14 

Costipazione.13 

Ittero catarrale .... 3 

Corrosi epatica .... 2 

Calcolosi biliare ... 2 

Peritonite.1 

Halattie dell’apparato nro-genitale. 

Nefriti varie .... 11 

Rene mobile.3 

Calcolosi renale ... 2 

Cistite acuta.3 

» cronica .... 7 

Enuresi infantile ... 9 

Gonorrea.4 

Orchite.1 

Varicocele.3 

Spermatorrea .... 9 

Amenorrea.24 

Dismenorrea.27 


Menorragia.19 

Metrorragia.11 

Malattie delPutero ed an- 

nessi.36 

Disturbi della menopausa . 28 

* gravidanza. 14 


Mastite.1 

Scirro della mammella. . 3 

Halattie del sistema nervoso. 

Nevralgia del trigemino . 16 

« sciatica ... 25 

Nevralgie varie .... 13 

Mielite.3 

Tabe dorsale.2 

Paralisi infantile ... 5 

Emiplegia.7 

Ap*»plessia.2 

Meningite.1 

Idrocefalo cronico ... 3 

Cefalalgia.13 

Emicrania.7 

Epilessia.27 

Eclampsia.1 

Corea.5 

Isterismo.19 

Nevrastenia.8 

Morbo di Basedow ... 1 


Halattie degli organi del movimento. 

Reumatismo muscolare . 43 

« articolare 39 
Tubercolosi ossea ... 27 

Tumor bianco al ginocchio 12 

Coxite.7 

Rachitismo.24 

Halattie degli oeehi. 

Blefarospasmo .... 1 

Orzaiuolo.9 

Distichiasi.15 

Blefarite cigliare eblefaro- 
congiuntivite .... 57 

Congiuntivite catarrale . 61 

« flittenulare. 56 

« tracoraatosa 45 

Cheratiti varie .... 39 
Lesioni violentedellacornea 6 


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6 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Macchiecorneali e leucoma 42 


Stafiloma.3 > 

Ipopion.1 , 

Irite.6 

Cataratta.21 

Glaucoma.7 

Coroidite.3 

Malattie dell’orecchio. 

Otite esterna .... 6 

« media acuta ... 5 

» cronica .... 21 

Disicea e paracusia . 16 

Cofosi.4 


Malattie della pelle. 


Eczema . 

.... 33 

Psoriasi 

.... 11 

Erpete . . 

.... 13 

Orticaria . 

.... 5 

Impetigine 

. . . . 6 

Eritema . 

.... 1 

Lichene . . 

.... 2 

Sicosi . . 

.... 1 

Foruncolosi . 

.... 2 

Lupus. . . 

.... 2 

Scabbia . . 

.... 3 

Tigna . . . 

.... 4 

Alopecia . . 

.... 2 


Per la parte medica: Dott. cav. Giuseppe Bonino — 
Dott. G. V. Rabajoli. 

Per la parte chirurgica: Dott. Silvio Dematteis. 


Nei pochi raesi dacche venne riaperto ingrandito l'Ospedale, si 
osservarono, fra gli altri, due casi degni di nota. 

II primo riguarda una donna di 33 anni che si presenta a noi 
con cherato-congiuntivite e ipopion dell'occhio sinistro. Una pic- 
cola ma profonda ulcera corneale, inizio dell’oftalmia, e ancora in 
corso d'evoluzione e l’ipopion occupa tutto il quadrante inferior© 
della camera anteriore. 

Le fu proposto da parecchi altri medici un atto operativo che 
l'ammalata rifiuto. Appena ricoverata nell’Ospedale fu sottoposta 
all*uso di Hepar sulpha applicando un semplice bendaggio protet- 
tivo sull'occhio ammalato. 

Dopo 4 giorni l'ipopion comincio a diminuire, ed il migliora- 
mento continuo con si rapida progression© che dodici giorni dopo 
il suo ingresso all’ospedale si osservavano solo pih tracce d’ipopion 
e questo scomparve in modo deflnitivo dopo 15 giorni di cura. 
Rivenne l'ammalata dopo qualche mese e dell’antico male non 
aveva pih traccia tranne un piccolo leucoma che non le arrecava 
noia di sorta. 

L'altro caso e molto pih important© specialmente per la gra¬ 
vity del male e per la prognosi infausta fatta da altri medici. 

G. E., d’anni 10, non fece nessuna raalattia di rilievo tranne 
un'otite sinistra sofferta due anni fa. Gentilizio immune. Un fra- 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


tello perd soffri, essendo bambino, qualche accesso epilettico, ed 
ora e affetto di quando a quando da reumatismo articolare con 
soffio mitralico. 

L’ammalato inizio i suoi guai in seguito a spavento provato 
pochi giorni innanzi. Quando si presento a noi, da una settimana 
soffriva accessi epilettiformi, che si susseguivano ora a brevi ora 
a lungbi intervalli in numero di 8-12 nolle 24 ore. II medico 
curante, nella certezza che l’origine di tale male si dovesse ricer- 
care nella pregressa otite, gli propose, o meglio gli impose di 
andare da un chirurgo per farsi praticare la trapanazione del- 
l’apofisi mastoide se voleva salva la vita. L’ammalato ricorse 
invece all’Omiopatia la quale era gi& stata tentata con ottimo 
successo da altri membri della famiglia, e come si vedrd non vi 
ricorse invano. — Ora qui trascrivo gli appunti quali risultano 
dai fogli dell’Ospedale. 

L’ammalato presenta d’anormale: il labbro superiore leporino, 
denti canini bifidi. 

L’esame somatico non presenta nulla d’anormale: sviluppo 
scheletrico regolare: cuore, polmoni, reni sani: l’intelligenza non 
b molto pronta, presenta una certa ripugnanza e difficolti apro- 
nunciare le parole. Appetito scarso, alvo normale. 

Presenta unaleggeraemiparesi destra; soggettivamenteaccusa 
a volte indebolimento al capo senza iocalizzare il male che risente, 
non ebbe mai vomito, ne febbre. 

Avendo presenziato a qualche accesso ho potuto riscontrare 
quanto segue: l’accesso qualche volta b preveduto, avvertendo 
1’ammalato pochi istanti prima che avvenga un senso di sbalordi- 
mento, succedono quindi contrazioni tonico-cloniche degli arti 
specialmente superiori, non ha pero mai trisma, che anzi la bocca 
b mantenuta semi-aperta: le contrazioni lo portano sempre a 
cadere dal lato sinistro del letto. All’accesso segue un stato di 
sopore con aggravazione del dolore di capo, a) punto che qualche 
volta lo porta a lagnarsi. 

30 gennaio (giorno d’entrata all’ospedale). Durante lagiornata 
ebbe 3 accessi o 12 durante la notte. Absynthium. 

31 id. Ripete. Absynthium. 

1° febbraio. Durante la giornata e la notte ebbe lunghi periodi 
di tregua, e gli accessi si ripeterono poi a brevi intervalli. Cal¬ 
car ea carb . 

2 id. Persistono accessi frequenti di notte. Aeon. 

3 id. Sempre accessi frequenti, accusa dolore special¬ 
mente alia tempia e nuca. Golsem. 


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8 


L’OMIOPATIA IN IT ALU 


4 febbraio. Cefalea a volte piu intensa. Atrop. sulph. 

5 id. Stazionario, tende aumentare l’emiparesi. Hyen. 

6 id. Durante la notte ebbe 18-20 accessi. Absynthium . 

7 id. Stazionario, ripete. 

9 id. Accessi sempre frequenti, emiparesi sempre piu accen- 
tuata. Oenanthe. 

10 id. S’aggiunge specie di torpore. Opium. 

11 id. Stazionario. Ignatia — sera silicea. 

12 id. Accessi sempre piu frequenti tanto di giorno che di 
notte: a stento solleva un po’ il braccio destro: difficolti estrema 
nel formulare la parola: si limita a pochi monosillabi. Cicuta e 
gbiaccio sul capo. 

13 id. Gli accessi sono tanto frequenti che non si riesce piu 
a numerarli: I’ammaiato nei suoi movimenti convulsivi e portato a 
cadere dal lato sinistro del letto, tanto che vi si deve mettere 
un riparo perche non cada. Ignatia , ghiaccio. 

14 id. L’ammalato ha perso l’uso della parola : a stento for¬ 
mula un * si paralisi totale destra; deglutisce un po* di latte 
con difficoltA; e in uno stato convulsivo quasi continuo. Bellad. 
Iodoform. 

15 id. Persists stato convulsivo. Iodoform. 

16 id. Stazionario. Iodoform. 3 /i 0 per uso interno e frizioni 
alTinterno delle coscie ed alia tempia. 

17 id. Lo stato convulsivo comincia a rimettere: ha gi& dei 
periodi di calma. Iodof. internamente ed esternaraente. 

18 id. Ebbe solo piu scarsi accessi, ripete. 

19 id. Ebbe tre accessi durante la notte, durante la giornata 
fu tranquillo, intelligenza piu sveglia, non accusa piu cefalea, 
continua Temiparesi, ripete lodofoi'm. 

20 id. Persiste miglioramento notevole, ripete. 

21 id. Ebbe un solo accesso ; comincia ad articolare qualche 
parola; muove con facility il braccio destro. Iodoform. 

22 id. Non ebbe accessi. Saccar. lastis. 

23 id. Ebbe unleggero accesso. Saccar . last. Iodoform solo 
uso esterno. 

25 id. Nessun accesso, parola e movimenti piu liberi. 

26 id. L’ammalato sta gi& seduto nel letto e mangia con 
appetito, persiste pero, sebbene diminuita, Temiparesi. 

Da questo giorno s’inizia la convalescenza, che dura tuttavia 
pochi giorni, tanto che il giorno 6 marzo lascia TOspedale felice 
della completa guarigione ivi conseguita (1). 

Dott. G. V. Rabajoli. 

(1) Ho occasione di vedere talvolta il fanciullo, che abita a 50 chilometri da 
Torino e permane lo stato buono. Un giorno solo, in seguito all’essersi esposto 
al sole, risenti un dolore alia tempia sinistra, che si dilegud presto sotto l’azione 
di Glonoinum. Dott. BONINO. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


9 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl FIRENZE 


Esereizio 190S. 

All'Ospedale Omiopatico ultimamente inauguratosi a Torino 
merc& Tattivita del nostro illustre presidente e merce le cospicue 
oblazioni di omiopatici non egoisti che con sentimento altamente 
umanitario hanno cosi fornito al popolo il mezzo di fruire dei 
beneficii dell’Omiopatia, auguro vita e splendore, facendo voti 
che colie sue brillanti guarigioni illumini (see possibile !) le menti 
degli increduli ignoranti, augurandomi che Torino, la cittA del 
progresso e della beneficenza, dopo aver avuto il vanto di iniziare 
il risorgimento italiano, abbia quello di dar la spinta al risorgi- 
mento della vera medicina. 

Vediamo intanto con soddisfazione essere abbastanza frequen- 
tati i nostri dispensari ad ontadei molteplici ambulatori allopatici 
che fanno quella reclame oggi resa necessaria, reclame che 
dovremmo fare anche noi uscendo dall’ormai inutile riserbo, onde 
le nostre guarigioni siano pih conosciute, pih divulgate fra quel 
popolo sofferente che non sa che esiste un altro e pih razionale 
sistema di cura, e non sa che vi sia ne cosa sia i’Omiopatia. 

Nell’anno teste decorso 352 individui ricorsero alle nostre 
cure dando loro 921 consultazioni: essi sono uomini, donne o 
bambini nella generality stanchi del trattamento allopatico, che 
hanno avuto da qualche amico o parente notizia dell’Omiopatia e 
vi hanno ricorso ritraendone nel raassimo numero vantaggi e 
soddisfazione. Essi vengono cosi ripartiti: 

Casi 70 di malattie degli organi digestivi, 77 degli organi 
respiratori, 9 degli organi circolatori, 24 malattie auricolari, 
nasali e oculari, 17 malattie sessuali e urinarie, 12 malattie arti- 
colari e muscolari, 37 nervose generali, 24 neuralgie diverse, 
20 malattie della pelle, 62 malattie costituzionali. 

Prima di passare a dare relazione di casi di guarigione piacemi 
constatare che il caso pih grave fra i 3 che riferii lo scorso anno 
di angina pectoris (contro i prognostici dei nostri bravi colleghi 
allopatici) ha continuato fino a circa 15 giorni fa a godere del 
suo benessere osservando quelle precauzioni e quei riguardi cornu- 
nemente prescritti, senza pero rimanere estraneo alle emozioni e 
preoccupazioni di Borsa che e stata in questi ultimi tempi conti- 


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L OMIOPAT1A IN ITALIA 


nuamente agitata per le fasi Russo-Giapponesi. Due settimane fa, 
dopo l’allarmante notizia data da un giornale cittadino che era 
ordiuata la mobilitazione del nostro esercito, e che percib era 
sospeso il servizio telefonico in tutta Italia, il nostro malato si 
mostro impressionato, e incominci6 ad avere disturbi nuovi per 
irritazione del glosso faringeo, con costrizione in gola e inability 
a parlare, per questi sintomi e pure indicato Lachesis , ma non 
feci in tempo a darlo che la notte seguente ritornb il dolore forte 
a tutto il torace con i piu caratteristici e gravi accessi di angina, 
che si ripetevano circa ogni due ore (voglio notare che il nostro 
malato la sera stessa, ricorrendo una festa di famiglia, voile 
mangiare e assaggiare parecchie quality di vini!): in miaassenza 
etere, nitrato d’amile, ecc., erano stati abbondantemente usati 
ma senza effetto. Negli accessi detti Glonoinum 3 a che trovai 
inestimabile in quanto che mi toglieva l’imminenza del pericolo; 
negli intervalli alternai Lachesis e Naia che diradarono gli ango- 
sciosi attacchi: pel dolore esteso al torace detti Actea racemosa 
che continuai lentamente per parecchi giorni, avendo in esso 
riscontrata un’azione regolarizzatrice della respirazione che mi 
si riferi essere talvolta arrestata (era fenomeno respiratorio di 
Cheyne-Stokes ? io non m’imbattei per riscontrarlo), fatto sta che 
il malato ora rientra nel suo stato normale. Cosa si sarebbe 
ottenuto dai famosi rimedi eroici? dalle famose iniezioni? forse 
peggio, rammento sempre ilfaut frapper juste, pas fort, che mi 
diceva e mi ripeteva il buon dott. Charge quando io lo visitavo 
a Parigi e poi a St-Raphael (quella ridente cittadina dove esso 
si era ritirato per godere in pace la sua vecchiaia, che neppur Ik 
era rispettata, avendo continuamente clienti che andavano a con- 
sultarlo). Il faut frapper juste, pas fort k la risposta per tutti 
coloro, parenti o amici, che incontriamo attorno ai malati ango- 
scianti per xm'angina pectoris, o spasimanti per un dolore acuto, 
per una neuralgia! Noi abbiamo bandito dal nostro sistema gli 
agenti stupefacenti, e i narcotici tutti, di cui e capolista la mor- 
fina, perche con essi non si guariscono mai le umane sofferenze; 
altrimenti, senza logorare tanto il cervello, quale cosa piu facile 
di ordinare a un malato, che spasima, una iniezione di morfina, 
che dopo pochi minuti toglie il dolore con gran soddisfazione del 
malato e degli astanti, per farli poi ricadere dopo 2 o 3 ore, 
quando l’effetto della dose e esaurito, nella stessa disperazione di 
prima? Siccome quel benessere temporaneo e cosi piacevole, si 
ripetono le iniezioni, e cosi seguitando si arriva alia morflnomania 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


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la quale poi entra nella categoria delle malattie incurabili. Per 
alleviare cosi un male guaribilissimo se ne produce un altro incu- 
rabilel questa non e certo la raissione del medico! II frapper 
fort anzi trop fort deve essere abolito, e per frapper juste 
occorre esaminare accuratamente il malato, studiando principal- 
mente le cause (che possono aver prodotto le sofferenze), la costi- 
tuzione dell’infermo, il luogo delTaffezione, il carattere del dolore, 
le cause dell'esacerbazione e l’ora dell’inizio o dell'aggravamento. 
A proposito dell’ora, basandomi proprio sulla precisione dell’ora 
dell’attacco, avendo i rimedi i loro tratti caratteristici, anche 
riguardo al tempo (per gli allopatici b proprio tempo perduto 
parlarne!) rammento di aver guarito molti anni fa dalle febbri 
intermittent! una bambina che iniziava Taccesso col brivido carat- 
teristico ogni giorno alle 4 pomeridiane precise con Aranea dia- 
dema , mentre i preparati chinacei presi antecedentemente non 
avevano avuto alcun effetto (vedi Rivista Omiopatica, 1889). Sor- 
volando sui molteplici casi di neuralgie, sciatiche, di tic dolorosi 
che spessissimo ricorrono a noi ottenendo tutti la desiderata gua- 
rigione, anche se malati da lunga data e anche dopo aver speri- 
mentate tutte le risorse (?) terapeutiche allopatiche (compresi i 
bagni termominerali e la tanto decantata elettriciti che per 
qualche specialista e l’&ncora di salvezza) voglio riferire un caso 
occorso la scorsa estate a una signora che io aveva gi& guarita 
di un reumatismo articolare. La signora era in villa e si beava 
del fresco serale su una terrazza; una sera piu fresca del solito, 
la signora senti freddo, si copri e non si fece pift caso, pero due 
giorni dopo comincio a sentirsi un dolore acuto alia base del 
toracedestro, dolore che seguiva il corso delle costole; il dottore 
ordind frizioni di olio di giusquiamo, poi di cloroformio, poi di 
pomate di belladonna, di cocaina, ecc., ma il dolore diventava 
sempre piu acuto, fino al 4° giorno in cui avverti nello stesso 
lato un bruciore e un prurito intenso, insieme a una eruzione 
pustolosa, bullosa, molto bruciante e pruriente; si trattava di 
herpes zoster (zona); il medico crede di aver toccato il cielo con 
un dito, e profetizzo che a eruzione completa il dolore cede- 
rebbe! non Tavesse mai detto: la signora, oltre alle sofferenze 
dell’eruzione, era martoriata dall’insistente, acuto e continuo 
dolore della neurite intercostale. Chiamato a consulto un illustre 
clinico, per il quid agendum perocche la diagnosi 6ra chiara, fu 
stabilito di continuare la cura (?) calmante, concludendo scienti- 
flcamente di ricorrere a qualche iniezione di morfina se le soffe- 


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L : 0M10PAT1A IN ITALIA 


renze divenivano insopportabili. Infatti vi si ricorse per 2 o 
3 volte senza ottenere neppure quel benessere e quella calma tem- 
poranea, che spesso non sempre si ha, tanto che la malata conscia 
dei danni della morfina non voile piu saperne. — Finalmente non 
avendo piu nulla a sperare dalla medicina ufficiale, fra gli spa- 
simi si ricordo deirOmiopatia e mi mando a chiamare d'urgenza 
dopo 40 giorni di sofferenze! Come sempre l’Omiopatia e il 
refugium peccatorum! Andai, visitai ed appresi la dolorosa 
istoriacon gran meraviglia, imperocche la signora avrebbedovuto 
ricordarsi molto prima di chi l’aveva altra volta guarita di un 
reumatismo che durava pur esso da parecchi mesi. Fra i sintomi 
raccolti notai che insieme al dolore intercostale acutissimo e 
continuo che non la lasciava mai riposare, vi era in tutta la zona 
occupata dal Yherpes zoster (ora quasi completamente scoraparso) 
unasensazione interna di bruciore insieme a una completa anestesia 
dell’epidermide. Detti in principio Mezereum , poi Aclea racem 
e la guarigione fu decisiva con Ranunculus bulb . a diluzioni 
diverse. Piacemi notare che fin dal principio della nostra cura si 
verificarono sintomi di miglioramento, primo il sonno che non 
esisteva da piu settimane e col sonno la tranquillity l’appetito, 
il ristabilimento delle for'ze, il benessere; in una dozzina di giorni 
la nevrite era vinta, ma quanto piu rapida sarebbe stata la gua¬ 
rigione se la cura razionale fosse stata iniziata al principio? 

Pensare che anche oggidi qualche ignorante ha la spudora- 
tezza di affermare che il nostro sistema non ha base scientifica!! 
Ben scriveva due mesi fa Tillustre nostro consocio, il chiarissimo 
prof. Cesare Lombroso, che forse solo fra i docenti italiani 
applica da 40 anni la Omiopatia alia Clinica Psichiatrica: «• Io 
capisco che si deridesse VOmiopatia un mezzo secolo fa , ma 
adesso cosa c'e di buono nella medicina allopatica moderna che 
non sia nellindirizzo omiopalico? 

Ed ora altri due casi pift o meno avanzi allopatici, imperocchi 
ho sempre preferito pubblicare quelli su cui gravava una sen- 
tenza, un giudizio allopatico, onde non si potesse malignamente 
(come pur troppo e successo) sospettare che le diagnosi erano o 
sbagliate o ad arte esagerate. 

Un fanciullo di 10 anni era malato di nefrite acuta , e l’egregio 
collega allopatico che lo curava aveva apertamente dichiarato 
che non poteva piu far nulla. Invitato ad andarlo a visitare, e 
udita tale sentenza partii senz v altro dalla villa e mi vi recai. 
Trovai il fanciullo abbandonato sul letto, colla faccia edematosa 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


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marmorea, cogli occhi a mezzo aperti e fissi, indifferente alia 
mie domande e che non mostrava neppure di avvertire la mia 
presenza. Mentre esarainavo sommariamente il suo corpo parec- 
chio edematoso compreso lo scroto e il membro, mentre 09ser- 
vavo Tincipiente ascite, ebbi a notare che la faccia si faceva 
accesa e cianotica, la respirazione irregolare e sempre pill acce- 
lerata e 9uperficiale, insomma' ebbi la dolorosa sorpresa di pre- 
senziare uno di quei tipici accessi di eclampsia per uremia. 
L’attacco era il primo e per la intensity dei suoi fenomeni, com¬ 
preso Tabbassamento della temperatura e il polso piccolissimo e 
intermittente, temevo fosse anche Tultimo, sebbene non siano 
frequenti i casi di morte in un primo accesso specialmente nei 
bambini. Li per li spiacquemi di essere andato a visitare un mo- 
ribondo, e sotto la grave impressione stavo per dar ragione al 
collega allopatico, ma mi feci animo e studiai il caso; le convul- 
sioni erano cloniche, la dispnea giungeva fino all'ortopnea (in 
quei polmoni non penetrava quasi niente aria, il mormorio vesci- 
colare era appena percettibile, la causa era manifestamente la 
grave alterazione dell’innervazione centrale). L’accesso duro circa 
20 minuti (e durante questo tempo d’angoscia quel che non udi- 
rono le mieorecchie! Eppure all’ingresso di ogni casa colonica 
qui in Toscana e appiccicata una scritta a caratteri cubitali: «• E 
proibita la bestemmia *, cio credo per salvare le apparenze, in 
sostanza so che dovetti far io una romanzina di morale!). Dopo 
Taccesso il fanciullo rimase in uno stato di sopore, rimanendo 
immobile e aprendo appena gli occhi se veniva ripetutamente 
chiamato. Sebbene temessi prossima la fine lasciai una dose di 
Apis m. da darsi a cucchiaini ogni ora, se pure il fanciullo poteva 
deglutire. La mattina dopo mi fu riferito che nella notte l’accesso 
eclampsico era tomato altre due volte, ma molto piu leggiero, 
non piii vomito e negii intervalli molto minore l’abbattimento e 
la sonnolenza, il fanciullo aveva preso abbastanza regolarmente 
la medicina e un po* di latte, ed aveva emesso circa 400 grammi 
d’urina (che si presentava molto rossa, con molto sedimento; 
esaminata, conteneva parecchia albumina). Continual con Apis , e 
al 3° giorno, quando andai a visitare il piccolo raalato, seppi che gli 
accessi non erano pih tornati fin dalla prima notte, che di quando 
in quando appariva un po’ di sudore e che l’urina era aumentata; 
trovai il fanciullo che rispondeva bene alle domande, l’edema 
generate era stazionario ma quasi scomparso al membro e alio 
scroto. Le speranze andavano crescendo, e consigliai mezzi atti 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


per avere un’abbondante traspirazione, visto che il polso era ora 
raigliore. E continual con Apis ancora per due giorni; infatti 
soddisfacenti erano i sudori, e l’urina andava ogni giorno aumen- 
tando in ragione della diminuzione degli edemi. Dopo passai a 
Metallum album che fece scomparire completamente l’albumina 
nelle urine, e man mano ridono un po’ di forza a quel piccolo 
organismo molto ridotto, che poi con China riacquisto la guari- 
gione complete e duratura avendo passato l’autunno e 1'inverno 
in buonissima salute. Cio certamente sorprese il collega allopa- 
patico, ma more solito si euro esso forse pel sentimento uma- 
nitario di saper come e con qual medicina quel fanciullo era 
guarito ? 

Ed ora, anziche una guarigione, una storia dolorosa di una 
bambina di 11 anni, molto gracile, figlia di sani e robusti geni- 
tori che fin dal 2° anno dalla sua nascita (nacque al 7° mese) 
incomiucio a soffrire di una specie di angina tonsillare coi sin- 
tomi: febbre fino a 40°, dolore di testa, dolore di gola, difficolU 
di inghiottire, infiammazione delle tonsille le quali si presenta- 
vano intensamente rosse, leggermente gonfie, con placche piu o 
meno biancastre, piu o meno estese prima su una tonsilla (indif- 
ferentemente a destra o a sinistra), poi regolarmente suiraltra. 

Tutte le cure possibili e piu razionali erano state fatte ma 
senza alcun risultato, iraperocche come figlia di un collega alio- 
patico, questi si era coscienziosamente dato premura di far tutto 
cio che la scienza (allopatica) consigliava, e cio che gli scienziati 
gli suggerivano, persino le iniezioni di siero antidifterico consi- 
gliate da un illustre professore specialista. L’egregio collega 
capito in campagna dove io comunemente passo i mesi d’estate e 
naturalmente un giorno sentendo il caso doloroso della sua 
bimba, me ne volli informare, e dopo conosciuta la storia, fran- 
camente non lo credetti un caso difficile per TOmiopatia, anzi mi 
espressi in modo talmente rassicurante che 1’egregio collega il 
quale aveva provato Tumanamente possibile (e forse tutto quel 
che aveva fatto non era tutto favorevole e inoffensivo alio stato 
generate della sua figliuola!) acconsenti con tutta lealta e fran- 
chezza a farle fare la nostra cura, e di cio certo dobbiamo tribu- 
targli merito e lode. Sebbene egli mi invitasse a dare qualche 
rimedio, non volli intervenire per seguiree osservare fedelmente 
tutte le fasi, e cio feci senza scrupoli di coscienza, imperocche 
da molti mesi, durante gli attacchi, la bambina non prendeva 
nulla, salvo qualche cartina di un preparato di chinina per mode- 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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rare la febbre (se poteva moderarla! perche quale azione mode- 
ratrice puo avere la chiuina su una febbre prodotta da una 
infiammazionetonsillare??). L’attacco, comeal solito, duro 8giorni 
passando da uua tonsilla all’altra, e lasciando la bambina debole 
e deperita. La cura doveva essere profilattica, contro la disposi- 
zione, doveva essere generale non locale, doveva essere preven¬ 
tive, non repressiva, come 1’allopatia aveva fatto e generalmente 
fa. Pensai a Barita carbon , il profllattico, e se mi fosse permesso 
direi anche lo specifico di cui il dott. W. Guernsey dice che non 
c*e forse preventivo pi4 certo nella sua azione, che e un rimedio 
che non gli ha mai fallito e che avrebbe bisogno di una forte con- 
troprova per ricredersi. L’esperienza mia particolare su moltis- 
simi altri casi in bambini e in adulti mi faceva vieppiu confer- 
mare nella scelta, e detti Barita carbon a varie diluzioni. Infatti 
fin dal primo mese l’attacco tipico fu soppresso, avevamo pero 
ad ogni mese (tanto e nel nostro organismo ogni disposizione radi- 
cata) un leggiero dolore di gola con temperatura 37°,5 per una 
sola giornata, di cui la bimba quasi non s’avvedeva, e poi piu 
nulla, e cosi si procedette (dando per alcuni sintomi di natura 
linfatica qualche dose di Calcar carbon che miglioro anche lo 
stato generale). In estate la bambina fu condotta in montagna in 
una locality molto fresca (forse n& la migliore ne la pih adatta), 
e durante la villeggiatura, che duro quasi tre mesi, non feci dare 
alcun rimedio; ritorno poi a Firenze, e alia fine di ottobre, alia 
distanza di un anno, ecco un nuovo attacco, come i primi, tipico, 
caratteristico. Ci6 dimostrava che le medicine avevano prima 
avuto la loro benefica azione; che la cura climatica troppo pro- 
lungata e forse perche troppo fresca non adatta a quella gracile 
costituzione non aveva giovato nulla, e che nei tre mesi di mon¬ 
tagna l’azione delle medicine antecedentemente prese era svanita. 

Infatti noi sappiamo che la durata d’azione di un rimedio non 
e sempre la stessa, dipendendo essa dalla natura della malattia e 
piu specialmente dalla idiosincrasia del malato; sappiamo poi 
nel caso speciale che Barita carbon sulle prime non ha azione di 
lunga durata e che bisogna ripeterlo per piu di una stagione. 
Dunque occorreva somministrare nuovamente il rimedio con 
tutta la sicurezza del successo, arrivando alle 50 mila diluizioni, 
come il Guernsey suggerisce, mentre io m'arrestai alle 200, visto 
il suo effetto soddisfacente. Cio avrei fatto quest’anno se la bam^ 
bina non fosse di nuovo stata posta sotto il trattamento (?) allo- 
patico. L’egregio collega non sufficientemente illuminato dai 


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l’OMJOPATIA IN ITALIA 


12 mesi di benessere mai verificatisi nei 12 anni di vita della sua 
bambina, fu logicamente (??) condotto a tornare a barcollare nel 
buio allopatico che per ben 11 anni gli aveva dato cosl brillanti 
risultati! Povera logical Si sta attendendo ora lo sviluppo e su 
quello si spera, ma avra esso da solo la potenza e la virtu di 
eliminare ogni disposizione raorbosa? sebbene lo dubiti molto, lo 
voglio anch’io sperare... per la salute della cara bambina, e per 
la tranquillity dei suoi genitori. Ma!... 

Rinuncio a fare ulteriori e molti commenti, sperando che 
TumanitA apra gli occhi pel suo bene. 

Firenze, marzo 1904. 

Dott. F. Baldelli. 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 DI MILANO 


Riportiamo dalla Rivista omiopalica di Milano, n. 4, la seguente 
relazione: 

E per noi consolante constatare, come questa buona istitu- 
zione, da noi stessi fondata, progredisca sempre di bene in 
meglio per Taffluenza di ammalati che va continuamente aumen- 
tando: basti dire che, con un medico solo, visitando due soli 
giorni alia settimana e per poche ore, l’Ambulatorio ha regi- 
strato nell’anno 1903 un numero di 2618 pazienti, tutti poveri e 
percio tutti gratuiti. 

Dato un numero cosl eccessivo di ricorrenti, e TimpossibilitA 
percio da parte delTunico medico di poter sostenere coscienzio- 
samente da solo un lavoro cosl gravoso, con cortese e fraterna 
spontaneita, il dottor B. Pessarini (medico omiopatico) offerse 
le sue utili prestazioni a favore dell’Ambulatorio: cosl, distri- 
buendo tra noi il lavoro, il cbmpito nostro sary enormemente 
facilitato, e reso pih efficace per tanti poveri. 

La Farmacia Arcari — Tunica esclusivamente Omiopatica in 
Milano — che, come al solito, fornisce le medicine gratuite 
e semigratuite per gli ammalati delT Ambulatorio, spedl nel 
1903 circa 600 ricette gratis e le rimanenti a mety del prezzo 
usuale. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


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Pur troppo, coll'aumentare dei pazienti, dirainuirono le obla- 
zioni dei benefattori, a quest’anno, salvo il tenue ma gradito 
aiuto che ITstituto Omiopatico di Torino gentilmente ci ha 
dato, il nostro Ambulatorio & stato veramente dimenticato da 
coloro che pure doyrebbero — e per deferenza all’Omiopatia, e 
per un senso umanitario, — favorire e sostenere gii sforzi che 
noi, pel progresso della nostra scuola, andiamo facendo. 

Anche neirannata scorsa, abbiarao potuto in gran parte prov- 
vedere a fornire i poverissimi di buoni per came e vino; a questa 
opera benefica concorse efficacemente una buona e pia signora — 
la signora Enrichetta Portalupi — alia quale non possiarao fare 
a meno di rivolgere pubblicaraente i nostri sensi di riconoscenza. 
Circa 400 di questi buoni furono cosi distribuiti a quegli ammalati 
le cui condizioni miserabili impedivano loro di procurarsi gli 
alimenti necessari. 

L’orario del le visite resta nel corrente anno cosi stabilito: 
Alla domenica dalle 8 alle 11 — Dott. E. Perabo 

* « * 11 « 12 — Dott. B. Pessarini 

A1 giovedi * 8 ** 10 — Dott. E. Perabo 

* « « 10 * 11 — Dott. B. Pessarini. 

Noi siamo convinti di adempiere scrupolosamente al nostro 

dovere, e di prestare un efficacissimo aiuto a tanti poveri, che 
alia miseria che li perseguita si aggiungono le malattie. E, 
augurandoci che 1*Ambulatorio continui sempre bene, coll’aumen- 
tare dei ricorrenti, osiamo pure sperare che anime pietose ven- 
gano in appoggio dal lato flnanziario: poichd, se e doveroso per 
noi prestare disinteressataraentel’opera nostra quali medici, e pure 
doveroso per chi pu6, e per chi e devoto aH’Orniopatia, sostenere 
materialmente la buona Istituzione. 

Questa relazione & segulta da due interessantissimi casi, dei 
quali il primo riflette un linfangioma della grossezza d’un arancio 
al lato destro del collo da esportarsi secondo i sanitari prima con- 
sigliati, e guariti merce Calcarea carbonica a diluzione elevata. Il 
secondo caso riguarda un lipoma all’ipocondrio sinistro e risolto 
in tre mesi mediante Sulphur , parimente ad alta diluzione. — 
Stupende guarigioni per autosuggestione. 

E poiche citiamo la Rivista Omtopatica, la nostra attenzione 
e attratta dall’argomento relativo al futuro Ospedale Omiopatico 
di Verona, che giustamente dovrebbe gi4 essere realizzato. 

£ inutile ripeterne tutti gli argomenti che condannano l’Am- 

2. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


ministrazione Veronese, ostinata a non voler compiere il man da to 
ricevnto incassando bensl i mezzi finanziari. Se i consiglieri 
comnnali hanno qualche scrupolo di scienza o coscienza nel com¬ 
piere cio per cui si sono impegnati nell’accettare il cospicuo 
legato Camploy, vi rinunzino, trasmettano ad altro ente morale, 
che si incarica del fatto, il capitale unitamente agli interessi 
composti, perche le spese incontrate nella lite per sostenere una 
causa ingiusta devono gravitare sui consiglieri ricalcitranti. 
Quindi rinnoviamo: o dimettersi o sottomettersi. 

Dott. Bonino. 


CENNO BIBLIOGRAFICO 


Abbiamo ricevalo e pubblichiamo il seguenle annunzio: 

G. NEGRI 

Medicinsi - Matematica 


JL’Omiopatia in azione 

primo ed unico Manuale complelo di Hedicina pratica, alia porlala di tutli 

utile a Medici , Studenti e Sanitari in genere 
indispensabile negli stabilimenti , nelle famiglie , negli istituti 
ove si abbisogni 

o 8t desideri curarsi con mezzi razionali scnza il concorso del medico 


La riproduzione del-titolo basterebbe, parci, per strappare un 
giudizio, se non matematico , almeno razionale anche senza essere 
medico, e questo giudizio alquanto severo, trattandosi di cosa 
seria, come quella che riflette la vita del nostro prossimo, verri 
come corollario. 

Il sig. Negri probabilmente non ha studiato ne medicina, ne 
matematica, che altrimenti non avrebbe aggiogato due scienze 
che in teoria possono, anzi deggiono essere d’accordo, e special- 
mente in Omiopatia, ma pur troppo non in azione , come Tespe- 
rienza pur troppo insegna. Che uno, non medico, come il sig. Negri, 


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I.’OMIOPATIA IN ITALIA 


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a quanto si erode, possa appunto, come tale, ritenere tutto facile 
e tutto esattamente solubile, non e a meravigliarsi, perocche e 
precisamente lo studio che svela le dif£colt& nolle applicazioni 
della scienza, e non e assolutamente in cucina o spazzolando un 
abito che si studiano tutti i rami della medicina per dedurre 
qualche utile corollario. 

D'altronde saprebbe dirci, il sig. Negri, se la materia medica 
omiopatica di cui egli ci offre un abborracciato saggio, sia stata 
preparata da palafrenieri o da medici, cui egli vorrebbe con- 
dannare alFostracismo ? E se questi sono inutili, cessa da se la 
convenienza di offrir loro il primo ed unico Manuale complete* 
di medicina. Il sig. Negri offra il suo parto illuminato agli infer- 
mieri ed a tutti i profani, ma neanco agli studenti, i quali, se non 
sono di belle letters o fllosofia, ecc., s’intenderanno di medicina, 
ed allora smetteranno certamente i loro studi, giacche l’umanita, 
per opera del Manuale unico , far& a meno dei medici, studenti e 
dei sanitari in genere (come se questi non fossero medici presenti 
o futuri). 

£ doloroso il confesaarlo, ma i piu temibili avversari della 
Omiopatia furono e sono certi suoi illusi partigiani, che, svisan- 
done il concetto e promettendo cio che umanamente non si puo 
affermare, le creano un ambiente di derisione e di ostilitd irame- 
ritata. Non si riesce poi a comprendere come il sig. Negri abbia 
inserito nella prima dispensa circolari e decreti che riflettono 
l’esercizio della Omiopatia, aggiungendo che all’inaugurazione 
dell’ospedaletto di Torino assisteva S. E. il Ministro della pub- 
blica istruzione, il che e semplicemente una bugia. 

Ed ora viene il giudizio serenamente dato ed e, che la dot- 
trina omiopatica non ha comunanza di sorta colla pubblicazione 
del signor Negri. 

La Direzione. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


OSSERVflZIONI PRUTICHE COMPARATIVE 

su 

Calcarea carbonica, Calcarea phosphoriea e Calcarea fluorica 


Nello spigolare la letteratura straniera trovo che il dottor 
D. Clapper, nel fasc. 1°, serie 3% vol. XVIII del North American 
Journal of Homeopathy , con intento assai lodevole, richiama 
rattenzione dei pratici su tre grandi rimedi usati su vasta scala 
dal la nostra scuola, cioe: Calcarea carbonica , Calcarea phospho- 
rica e Calcarea fluorica . Ne stabilisce la fisionomia, ne rileva le 
caratteristiche differenze e ne fissa le indicazioni sulla base della 
materia medica e della propria esperienza. Seguendo il suo esempio 
e nella flducia di far cosa utile ai miei colleghi, riferird, con- 
densando, le sue osservazioni ed aggiungendo quelle note che ho 
potuto trarre dalla mia privata pratica. 

GiA il nostro Maestro aveva sentenziato nel 2* volume delle 
sue malattie croniche essere Calcarea carbonicaxino dei piiipotenti 
antipsorici, e sebbene dalla materia medica risulti non aver esso 
alcuna diretta influenza su alcun organo, agisce senza dubbio su 
different tessuti. Jahr, Hempell, Possart, Teste, Burt confermano 
con la loro esperienza la sentenza del Maestro. 

I continuatori dell'opera di Hahnemann, ed in prima linea 
Jahr, Noack, Trinks, Possart trovarono in Calcarea phosphoriea 
un rimedio assai affine al precedents. Agisce esso esclusivamente 
sul sistema vegetativo producendo una imperfetta nutrizione cel- 
lulare, quindi scadimento e distruzione dei tessuti in ispecie del- 
l’osseo e del glandolare. 

I sostenitori dei rimedi-tessuti additarono agli Omiopatici con 
Calcarea fluorica un altro importante rimedio che in certo modo 
completa il quadro nosologico dei precedent. Il biologo crede 
onestamente e dice che questo agisce provvedendo alia deficients 
nutrizione cellulare che si verifies nei tessuti malati, ma gli studi 
e le accurate patogenesiedi Fluoris acidum e di Calcarea presen- 
tati da Marcy e Peter, da Noack e Trinks, da Placci, da Jahr, 
da Hughes, da Bend, da Hempel provano che agisca e guarisca 
in base alia legge dei simili. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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Calcarea carbonica meglio si addice ai soggetti di carattere 
dolce, con occhi cerulei, pelle bianca, addome sviluppato. Se il 
paziente e un bambino, fermi i caratteri generali, questi ha ventre 
gonflo e duro, capo grande, fontanelle aperte. 

Calcarea phosphorica conviene invece a persona di carattere 
pi A energico, con capelli scuri, occhi neri, carnagione bruna. 
Addome appianato, quasi retratto. II bambino ha 1'apparenza di 
on vecchio, la pelle secca e raggrinzata, fontanelle aperte, lento 
sviluppo osseo, ritardo nello apprendere, nel parlare e nel 
camminare. 

Calcarea fluorica spiega la sua azione sul sistema glandolare, 
sulle ossa, sulla pelle, sulle unghia, sullo smalto dei denti, sui 
capelli, sul sistema vascolare e suirapparecchio generative e 
secondo 1’esperienza del Clapper conviene alle persone di mezza 
eti ed ai vecchi. 

Dalla fisionomia dei tre citati rimedi ognun vede di leggieri 
quanto grande sia il beneficio che da essi puo trarre il pratico 
nelle proteiformi manifestazioni della scrofola, della tubercolosi 
e della rachitide. Ma non sari fuor d’opera accennare per grandi 
linee alle differenti malattie o condizioni morbose, nelle quali 
questi potenti rnezzi terapeutici sono capaci di apportare sensibili 
miglioramenti o complete guarigioni. 

Tanto Calcarea carbonica , quanto Calcarea phosphorica pos- 
sono convenire in talune malattie dello stomaco e delle intestina. 
Nell’aciditi dello stomaco, il malato dice sentire tale aciditi, il 
cibo passa indigerito per le intestina. Se si tratta di un bambino 
vomita latte rappreso, le feci sono acquose, acide e contengono 
latte coagulato. 11 suo capo suda specialmente nel sonno, la denti- 
zione e difficile e tarda : a questo quadro ben corrisponde Calcarea 
carbonica . 

Ma se il malato si lagna di sentirsi troppo pieno di stomaco, 
come per gas incarcerato, o accusa che il cibo, a guisa di massa, 
rimane nel ventricolo, di pih qualunque cibo provoca dolori, 
l’appetito e vorace, le feci sono verdastre e limacciose e nella 
emissione avvi contemporanea uscita di gas; tutti i sintomi peg- 
giorano nella notte, Calcarea phosphorica sari il rimedio pift 
conveniente. Tutti gli omiopatici potrebbero con coscienza testi- 
moniaregli splendidi risultati ottenuti dall’uso esclusivo di questi 
due rimedi nelle varie forme di catarro intestinale in ispecie dei 
lattanti e dei bambini ed in alcune enteriti croniche o tubercolari. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


allorquando tutte le cosi dette risorse della scuola officiate erano 
state espletate con grave danno degli infermi. 

Calcarea carbonica e phosphorica ben rispondono a taluni 
stati morbosi della mammella e deirutero. Le giovani madri che 
non hanno latte sufficiente per allevare il loro bambino trovano, 
secondo l’avviso di taluni pratici, un valido aiuto in Calcarea car¬ 
bonica . Su questo punto pero avvi discrepanza: Io ritengo che 
se il medico, alieno da qualsiasi preconcetto, troveri nei singoli 
casi che la fisionomia del rimedio corrisponderi perfettamente a 
quella del soggetto, niuna meraviglia che la secrezione lattea sia 
per aumentare e che il risultato del rimedio sia soddisfacente. In 
caso diverso non e il rimedio che fallisce, ma & il medico che si 
allontana da quel binario-legge sul quale deve sempre camminare 
se vuol corrispondere degnamente al suo mandato. Di utility indi- 
scutibile sono gli accennati rimedi negli ingorghi della glandola 
mammaria: negli ingorghi molli, elastici che alia pressione d&nno 
luogo a dolori profondi, convert Calcarea carbonica, mentre nel- 
l’ingorgo duro, nodoso con dolori molto piu intensi e di carattere 
come nevralgico, Cafcar^^ortcasarailrimediodaprescegliersi. 
Nella dismenorrea membranosa Calcarea carbonica h di grande 
aiuto: le sue indicazioni sono « piccolo perdite, ma continue e 
dolorose, vere mestruazioni dolorose, frequenti e irregolari; 
durante il periodo, sortita dr fiocchi membranosi o di vere mem¬ 
brane della grossezza di un’unghia di pollice «. Con questo rimedio 
si ottenne remissions di una quantity di grosse membrane e la 
guarigione della dismenorrea. Calcarea carbonica e anche utilis- 
sima per certi fatti che accompagnano o seguono la menopausa, 
quando cioe la donna e scoraggiata, abbattuta, soffre di vertigini* 
teme di perdere la ragione, il flusso sanguinoso e abbondante, 
frequente, tenue e scolorato. In queste contingenze convengono 
le alte attenuazioni, sempre in rapporto alia sensibility del sog¬ 
getto. Calcarea fluorica 6 di grande vantaggio nel prolasso dei¬ 
rutero per debolezza di quest’organo, con scolo tenue ed acre. 
Nella letteratura si citano casi di ritardato travaglio del parto 
per inerzia uterina, nei quali sembra che questo farmaco abbia 
ridato energia all’utero. Nelle vene e nelle ulceri varicose si 
ottennero da Calcarea fluorica soddisfacenti risultati che concor- 
derebbero con quelli che si hanno da Fluoris acid . 

Su certi disturbi della pelle agiscono a preferenza Calcarea 
phosphorica e Calcarea fluorica , sebbene anche Calcarea fluorica 
non sia da trascurarsi. Pelle sporca, coperta di piccoli bottoni, in 


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* 


L’ 0M10PAT1A IN ITALIA 


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ispecie alia faccia [more punctata!), detti bottoni sono ripieni 
di un liquido albuminoso. Calcay'ea phosphorica 30° e 200°. Pelle 
malaticcia, ulcerata, anche per piccole gonfiature, facile a suppu- 
rare. Urticaria cronica, che sparisce quasi completamente all’aria, 
d&nno le indicazioni per Calcarea carbonica . Le indicazioni per 
Calcarea fluorica sono le mani e le dita che con grande facility si 
screpolano, le unghie che si fendono, i denti che hanno lo smalto 
di cattiva natura e fragile. 

Nelle fratture che ritardano il callo definitivo e di grandis- 
sirao aiuto Calcarea phosphorica a variate attenuazioni. 

Ricordero da ultimo la efficacia di Calcarea carbonica a dilu- 
zioni medie ed alte in alcuni catarri delle vie aeree, in ispecie 
quando avvi espettorazione abbondante: salata e dolciastra. 

Dagli accenni fatti, in gran parte rilevati dall’articolo del 
Clepper, ognun vede facilmente di quali potenti mezzi possiamo 
noi disporre con questi tre preparati di calce in moltissime pra- 
tiche contingenze. Per la scuola officiale rappresentano pressoche 
una incognita, poichb ai suoi seguaci sono assolutamente ignote 
le loro intrinseche virtft medicamentose e solo del fosfato di calce, 
seguendo piu la tradizione che la intima convinzione, fanno largo 
uso nel rachitismo e nella scrofola. 

Come corollario aggiungerb che Calcay'ea fluorica e ancora 
per rendere grandi servigi al pratico studioso, se ne continued 
l’esperimento. Per mio conto posso asserire che in parecchi casi di 
adenite e periadenite di natura assai dubbia, molto probabilmente 
specifica, mi diede ottimi risultati prescrivendola con costanza per 
lungo tempo, a different diluzioni, a seconda degli effetti che ne 
otteneva. £ adunque sul tessuto glandolare che e mestieri ancora 
sperimentarla, e forse in sostituzione di jodium e dei preparati 
mercuriali. 

Dott. V. Liberali. 


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l’OMIOPATU IN ITALIA 


X AT RUM SULPHURICUM 

dal « North American Journal of Homeopathy » 
pel Dott. COWPERTHWAITE 


Uno dei rimedi della nostra materia medica il piu ingiusta- 
mente negletto si e Natrum sulphuricum, 11 Cowperthwaite 
richiama assai opportunamente su di esso l’attenzione dei col- 
legbi e nell’interesse comune stimo conveniente riportare le sue 
osservazioni su detto rimedio. 

Fin dalla sua scoperta, che avvenne nel 1653, Natrum sul¬ 
phuricum e stato usato come lassativo e purgativo, spiegando 
delle propriety simili agli altri solfati alcalini. Costituisce esso 
uno dei principS piu attivi di moltissime acque alcaline tanto natu- 
rali che artificiali e per cio di esso si e grandemente abusato. 

I primi esperimenticon questo rimedio furono fattidaSchreter, 
altri da Nenning e furono pubblicati nel 1832-33 e gli ultimi 
furono completati da Lerabke nel 1873. Tutto questo materiale fu 
raccolto e pubblicato in una monografia daC. Hering e dopo poco 
e stato aggiunto alia letteratura di Natrum sulphuricum . Proba- 
bilmente la piu importante deduzione circa le applicazioni cliniche 
e quella di v. Grauvogl che proclama Natr'um sulphuricum 
come tipico di cio che egli chiama una costituzione idrogenoide, 
termine che egli molto acconciamente applies a una classe di 
malati che hanno troppa acqua (linfa?) nei loro tessuti e le cui 
condizioni sono sempre notevolmente peggiorate dal tempo umido 
e dai luoghi umidi. Egli sostiene che questi malati soffriranno in 
precedenza di gonorrea e che vi e un esatto nesso fra le condizioni 
che essi presentano e quelle che Hahnemann chiamo sicosi, esat- 
tamente come nella leucemia. Che questo rimedio sia stato speri- 
mentato utile in tali contingenze, non puo negarsi, ma per lo 
Omiopatico la sola pratic.a indicazione si basa suU’aggravamento 
per il tempo umido ed in generate per le condizioni di umiditA. 
Molte malattie, incluso un caso di diabete, si riferisce essere stato 
guarito da Natrum sulphuricum . E interessante notare che raolti 
casi di diatesi urica, che ai nostri tempi sembra molto comune, e 
che si ritiene essere la sorgente di molte malattie, non altrimenti 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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p 


spiegabile, presentano la storiadei sintorai della costituzione idro- 
genoide di Grauyogl; in tali contingenze Natrum sulphurtcum 
A riconosciuto ottimo rimedio. I. F. Allen lo ritiene ottimo nella 
litemia. Non v’ ha dubbio che nel trattamento di proteiformi ain- 
tomi, che si suppone essere la conseguenza dell’acido urico nel 
sangue,invece di adoperare i mezzi eliminativi della vecchia scuola 
che fnrono serapre di assai dubbia efficacia, otterremo maggiori 
auccessi da questo e da altri rimedi omiopatici ai singoli casi. 

II reumatismo, sia esso dovuto all’acido urico o meno, quando 
ha una decisa aggrayazione dall’umiditi, trova in Natrum sul- 
phuricum il suo rimedio. 

I sintomi di questo sono in modo assai rimarchevole simili a 
quelli della sciatica e di altre malattie deU’articolazione dell’anca 
e si e troyato assai efficace in tutti i casi nei quali si hanno le 
caratteristiche. Alcune nevralgie ed altre affezioni reumatiche 
alimentate dal vivere in case umide o dal lavorare piu o meno 
a lungo in atmosfere umide sono'state spesso migliorate e guarite 
da Natrum sulphuricum. Ha questo la sua indicazione ed efficacia 
nelle affezioni catarrali, non importa quali mucose siano attaccate, 
cos! nelcatarro nasale, bronchiale ed enterico. Nel primo quando 
yi sono scoli sanguigni di cattivo odore. Nel catarro bronchiale 
quando prevalgono i sintomi asmatici o grande oppressione: yi 
sono generalmente trafltture nel lato sinistro del petto: la tosse e 
secca o yi e espettorato mucoso.’i sintomi in genere peggiorano 
nella notte: il sollievo si ottiene dal malato sedendosi sul letto e 
80 stenendosi con le braccia. Molti casi di asma, evidentemente 
bronchiale, si dice furono guariti da questo rimedio. Non e evi- 
dentemente provato che Natrum sulphuricum abbia speciale 
influenza sulla tubercolosi polmonare, sebbene molti sintomi, 
incluso 1’asma sopra accennato, sembrino favorevoli al suo uso. 
Hering dice che in una specie di tisi, non vera tubercolosi, in 
individui linfatici con espettorato muco-purulento, forti rantoli, 
lobo inferiore sinistro prevalentemente affetto pu6 avere le sue 
indicazioni. Nel catarro intestinale con diarrea di feci gialle, 
sempre peggiore nel tempo umido ed anche dopo un cibo farinaceo 
e vegetale, peggio al mattino dopo il moto, associata con grande 
flatulenza, indolimento del fegato e spesso altri sintomi epatici. 
Natrum sulphuricum produce sintomi epatici accentuati ed e 
percio riuscito utile in yari disordini biliari. La sensibilita nella 
regione epatica e uno dei sintomi piu comuni, sensibility al tatto 
o nel camminare troppo presto o per una inquietezza o per un 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


profondo respiro, sternuto e tosse: qualche volta il fegato deborda 
dall’&rco costale, e teso, come se dovesse scoppiare; trafitture 
frequenti.nel fegato : in queste contingenze e importante ricordare 
una caratteristica, cbe il peggioramento si verifica sempre col 
giacere del malato sul lato sinistro. Questo e il quadro generate 
di Nalrum sulphuricum in rapporto ai sintomi epatici e come 
di leggieri puo presumersi dai sintomi sopra menzionati esso e 
riuscito utile nelle epatiti sub-acute e croniche ed in vari disturbi 
funzionali di esse, incluso Tittero catarrale. In questi casi avvi 
spesso vomito di bile, diarrea cenerognola o verdiccia, lingua 
bruna. Un’altra importante indicazione clinica di Nalrum sul - 
phuricum e la dispepsia acida, pirosi, flatulenze, ecc., in genere in 
tutti i disturbi gastrici caratterizzati da aciditi dev’essere tenuto 
in considerazione. Si e detto che sia stato anche utile nella tiflite 
o appendicite, ma a mio avviso tali casi non erano che coliche 
flatulenti; difatti molti casi diagnosticati oggi per appendiciti non 
sono che coliche pure e semplici' ed in tali contingenze, ancorche 
diano luogo a leggiere infiammazioni, Nalrum sulphuricum pud 
essere indicato. 

Riassumendo nelle violenti coliche biliari con vomito di bile 
ed amarezza della bocca, e nelle coliche flatulenti il rimedio in 
parola puo essere di certo vantaggio. 

Vi sono altre condizioni morbose di secondaria importanza, 
nelle quali si dice Natrum sulphuricum essere stato utile. Una 
di queste e Totalgia caratterizzata da dolori folgoranti nel rien- 
trare in casa dopo essere stati esposti alTumiditA ; un altro sin- 
torao al quale si e dato considerevole importanza per l’indicazione 
di questo rimedio e il dolore dei denti migliorato dal tenereacqua 
fredda in bocca. Questa caratteristica ci ricorda Bifonut, Coffea, 
Pulsatilla, ma non nascondo che per i sintomi dentari causati da 
carie non vidi mai guarigione coi rimedi omiopatici e l'intervento 
del dentista e necessario. 

Nalrum sulphuricum presenta molti sintomi oculari e non 
ci e dubbio della sua utilita nella congiuntivite granulosa ; le carat- 
teristiche sono lacrimazioni acri, sensibility alia luce, aggluti- 
n amen to delle palpebre al mattino. 

Si sostiene inline abbia sintomi simili al patereccio ed Hering 
lo raccomanda quando i dolori sono piu tollerati dal malato fuori 
di casa, ma molti dubitano, ed io fra questi, della esattezza di 
questo sintomo e della utilita di questo rimedio nella accennata 
contingenza. Dott. V. Liberali. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


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KALI JODATUM 


Si dice e si ritiene che Kali jodatum sia il migliore antidoto 
per combattere i cattivi effetti del mercurio e che sia on ottimo 
rimedio per la cura della sifilide secondaria e terziaria. Ed invero 
la sua spiccata azione sal tessuto mucoso e sal glandolare, nonch& 
il suo potere disorganizzante lo fanno rassomigliare a mercurio; 
come la sua influenza sul tessuto linfatico e glandolare, al punto 
da produrre ingorghi e perdita di funzione, lo fanno assai somi- 
gliante a jodiam . Il suo uso quindi e gi& edificato nelle nostre 
mani; ma mai lo adopereremo senza studiare le condizioni del 
malato. Kali jodatum ha molti sintomi comuni con gli altri pre- 
parati di potassio, specialmente per il tempo deH’aggravamento, 
che e sempre nelle prime ore della notte. Altra sfera d’azione di 
questo preparato sono i tessuti profondi, come il fibroso e parti- 
colarmente il periostio, il tessuto connettivo ed il tessuto nerveo. 
Di qui le sue molteplici ed estese applicazioni nella pratica ed i 
suoi grandi vantaggi. 

Meritano di essere rilevate le note pratiche del dottor Stark 
su questo rimedio, riportate dal North Amer. Journal of Homeo¬ 
pathy. Da esse emerge quanto piu ricca sia oggi la patogenesia 
di questo rimedio e quanto giustificato ne sia l’uso che possano 
oggi fame gli omiopatici. 

In alcune nevralgie del capo & di pronta e sicura effioacia: sieno 
noduli che appaiono sul pericranio accompagnati dal piu violento 
e terebrante dolore; o dolore nel sincipite come se il capo dovesse 
dividersi; dolori nei lati del cranio come se vi penetrasse una 
vite; trafitture spasmodiche e laceranti sull’occhio sinistro; sen- 
sazione di ulcerazione nel pericranio dopo essersi grattato; 
in tali contingenze asserisce Stark che Kali jodatum e il solo 
rimedio che abbia sollevato; molto probabilmente la sua azione 
si spiega sulle aponeurosi. Il medico l’ha trovato molto utile nella 
corizza che ripetutamente si manifesta in chi e stato mercurializ- 
zato; ma piu volte a me reco immediati vantaggi in casi di corizza 
acuti sviluppatisi in persone che, non abituate, si eranoesposte ad 
aria fredda ed umida. Sintomi speciali: naso rosso e gonfio, grande 
arrossamento della mucosa degli occhi, del naso, della gola, del 


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L’OMiOPATIA IN ITALIA 


palato con profnsa lacrimazione, violento sternuto, liquido acre, 
escoriante che fluisce dal naso, qualche volta brividi ed un poco 
di febbre. Anche nolle forme di corizza cronica puo avere la sua 
indicazione, come rilevasi dalla materia medica. 

Secondo 1’esperienza dello Stark il ioduro di potassio sarebbe 
assai conveniente in certe forme bronco-polmonari con tendenza 
alia consunzione, l’espettorazione sarebbe profusa, di cattivo 
sapore, di color grigiastro e proverrebbe dalla parte piii profonda 
del petto; sarebbe accompagnata da dolori spasmodici e da tra- 
fltture che dalla cartilagine ensiforme si estenderebbero al dorso, 
da profasi sudori notturni e da generate debolezza. Io ritrassi 
soddisfacenti risultati da questo rimedio in parecchi casi di gra- 
nulazioni faringee di antica data. 

Rammentando la sfera d’azione di questo rimedio sul sistema 
nervoso e sul neurilema potrebbe essere di grande utilita in 
alcune nevralgie inveterate eribelli, come pure nelle vere neuriti. 
A questo proposito e utile riportare le testuali parole dello Stark: 
4 * Un caso che fu per me molto interessante me lo offri un malato 
44 da lungo tempo di tic doloroso. I rami del 5° paio di sinistra 
4 * davano da settimane atroci sofferenze. Lo curai per lungo 
44 tempo con dubbio successo, o meglio potrei dire senza risul- 
44 tato; quando un giorno, chiamato, trovai il malato sofferente 
4 * per eriteraa nodoso delle estremit&. Somministrai Kali jodatum 
4 * il quale non solo guari l’eritema, ma diede grande sollievo al 
44 disturbo facciale, e con questo rimedio fu guarito «. Ho nella mia 
pratica un caso di prosopalgia facciale sinistra in soggetto got* 
toso il quale data da circa 16 anni. Fu ribelle al trattamento 
omiopaticO, peggioro sensibilmente con quello allopatico, com- 
preso l’elettrico. Fu refrattario al trattamento chirurgico, perch& 
dopo Tablazione della bianca mascellare inferiore del 5° paio, gli 
attacchi nevralgici continuarono intensissimi sui monconi ed il 
solo rimedio che attenua e dirada, ma non guarisce le atroci sof¬ 
ferenze, si b Kali jodatum a differenti diluzioni. 

Nel reumatismo articolare, in ispecie del ginocchio, l’artico- 
lazione e gonfia e pastosa, vi e tendenza all’ infiltramento dei 
tessuti circostanti, la pelle e raacchiata, i dolori hanno carattere 
perforante e peggiorano alia notte. 

Kali jodatum e ottimo rimedio, come pure qualche volta b 
utile per prevenire gli attacchi acuti di gotta e di sciatica, quando 
i dolori sono peggiori alia notte, specialmente verso mattina e 
giacendo sulla parte affetta. 


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l’omiopatia in itaua 


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Nella cura dei gottosi non bisogna perdere di vista una condi- 
zione essenziaie per questo rimedio, il caldo che soffre il malato. 

Altra condizione si e che il cibo e le bevande fredde non sono 
sopportate dallo stomaco; provocano malessere. nausea ed anche 
vomito. 

Il reumatismo, nella gonorrea mal curata, puo, quando i 
sintorai corrispondano, essere facilmeote controllato da Kali 
jodatum, # 

A potenze altissime 1000° riusci ad arrestare l’irite sifllitica, 
Tocchio torno al suo stato normale, senza aver usato localmente 
ne atropina, ne altro rimedio. 

I casi di gonorrea indolente, nei quali lo scolo & denso, verde 
o giallo verdastro, difficilmente possono essere curati senza Kali 
jodatum . 

Larghissima e la sua indicazione negli ingorghi delle glandole, 
nelle affezioni anche non speciflche del periostio, nelle malattie 
delle ossa e in parecchie forme di malattie cutanee come l’eritema 
nodoso, la rupia, Torticaria ricorrente, ecc. 

Di questo rimedio molto si 6 abusato e si abusa dai colleghi 
allopatici e gli stessi risultati che essi ottengono, quando inscien- 
temente applicano la legge dei simili, Tincoraggiano a continuare. 
Ma i danni che provengono dall’uso continuato di questo rimedio 
ai loro infermi sono da essi conosciuti e vagliati? Ho tutta la 
ragione di rispondere negativamente, perche non conoscono ne 
vogliono conoscere la sua azione patogenetica e bene spesso gli 
aggravamenti e le nuove manifestazioni che esso produce, sono 
scambiati per aggravamenti del male istesso, per il quale lo pre- 
scrivono,ovvero attribuiscono l’aggravamento all’insufficiente dose 
usata, di guisache, incaponiti nell’errore, raddoppiano e triplicano 
le dosi, abusando nel modo pit* inumano dei loro malati. E questo 
rimedio, per contrario, nelle nostre mani un potente antisifilitico 
ed antipsorico, che in mille contingenze usato, secondo la immu- 
tabile nostra legge, pu6, di fronte alia vecchia scuola, dimostrare 
luminosamente i reali e duraturi benefici che esso puoportare alia 
umanita sofferente. 

Dott. V. Liberal!. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


A1 Presidente dell’Islituto Omiopatico di Torino. 

Sento il dovere di porgerle i pid vivi ringraziamenti per la 
benevolenza dimostratami nel fare in modo, che io ritornassi nella 
piccola famiglia omiopatica di Torino, da* me abbandonata per 
ragioni mie domestiche. 

Nato di famiglia seguace per tradizione e convinzione della 
dottrina di Hahnemann, pronipote del dott. Fioretta che tanta 
impronta lascio nella nostra Torino, anch’io, appena conseguita 
la laurea, mi ero dedicato con entusiasmo alia scienza dei simili 
in quell’Ospedale omiopatico sotto la sua esperimentata goida. 

Ma le difficolti che incontra un medico giovane per formarsi 
una clientela privata in una grande citti come Torino mi spaven- 
tarono; impaziente di potere bastare a me stesso coi guadagni 
della mia professione, andai in condotta. 

Ed ebbi campo in questi due anni di vita professionale di 
osservare e studiare molti casi di malattia, formandomi sempre 
pid la convinzione della superiority della omiopatia. 

Ma la scienza dei simili richiedeuno studio indefesso, una fede 
inconcussa. E questa fede io sento, a quello studio intensamente 
intendo applicarmi. E spero colla forza della volontA di poter 
corrispondere alle sue speranze e di concorrere a far trionfare 
quegli alti ideali per i quali con vera fede di apostolo Ella ha 
sacrificato la sua vita laboriosa. 

Suo dott. Moschetti Teodoro. 

Torino , 1° marzo 1904. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


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NOTIZIE 


II Governo olandese, con suo decreto 20 marzo p. p., nomino 
una Comraissione, la quale e stata incaricata di elaborare un pro- 
getto di farraacopea pei rimedi omiopatici come complemento 
della farmacopea olandese. 

Presiede tale Commissione il medico omiopatico S. I. Von 
Roijen di Utrecht; ne e segretario P. Van der Vielen, farmacista 
e docente aH’UniversitA di Amsterdam ; membri di essa sono: 
dottor Vorhoeve, medico omiopatico a Gravenhazen, dottor Van 
der Stampel, medico omiopatico ad Amsterdam e Cohen, farma¬ 
cista a Rotterdam. 

* 

* * 

Come per l'addietro, cosi per quest’anno, ricevemmo YHomeo - 
pathie Directory edito dalla * Homeopathie publishing Company, 
12 War Wick Lane * di Londra. Esso comprende il recapito dei 
medici, farmacisti, degli ospedali, giornali, ecc., sovrattutto del- 
Tlmpero britannico e per sommi capi quello di tutti i paesi del 
mondo. Dire della sua utilita ai colleghi omiopatici ed a coloro che 
viaggiano e cosa vana, eppure non tutta la falange medico-farma- 
ceutica vi flgura perch& la Societa editrice non e corrisposta 
ovunque nelle sue indagini e anche quest’impresa giungera, ma 
col tempo. 

* 

# * 

L’Istituto omiopatico americano, che conta a migliaia i suoi 
aggregati, include pure una sezione di statistica, che ora si propone 
di raccogliere tutti i dati concernenti lo stato e lo sviluppo della 
Omiopatia del mondo intero. Il presidentedi tale sezione cidiresse 
a tal proposito unalettera includente una lungaserie di domande 
che riflettono la situazione positiva deU'Omiopatia in Italia, al che 
abbiamo sollecitamente risposto colla maggioreesattezza possibile, 
essendo, a nostro modo di pensare, la verity il primo accorgimento 
umano. 


Stamperia delPUnione Tip.-Editrice Torinese. 


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PERCH* E COME SECUIRE UN* CURE OMIOPATICA ‘ 


P K E A M B O L O 

Dotti ed inalfabeti, ricchi e miseri, quali per la prima volta, 
sfiduciati, come sovente sono, della medicina coraune, quali per 
consuetudine trasmessa perfino da due o tre generazioni ricor- 
rono airomiopatia nolle loro sofferenze, e questa accogliendo i 
nuovi come i fedeli seguaci deve porre a contribuzione tutte le 
risorse fondamentali ed accessorie per assicurarne il successo. 
Ora una lunga esperienza pone per fermo, che oltre l’esatta scelta 
dei medicamenti esercitano un’alta influenza sia l’esatta osser- 
vanza di un adatto regime, sia il modo di conservare e prendere 
i rimedi prescritti. I relativi avvertimenti dati dal medico nelle 
singole prescrizioni facilmente si dimenticano o possono anche 
riuscire fraintesi. Quindi nasce Tobbiettivo di queste pochepagine, 
che risparmiano tempo al sanitario e possono essere consultate 
sempre quando nasce un dubbio, mentre mirano ad infondere una 
giusta idea del trattamento secondo l’omiopatia. 

I. 

La cura omiopatica ha ragione di essere . 

Volge oramai un secolo, dacche il trattamento delle malattie 
secondo il principio omiopatico fu proclamato dal suo fondatore 
Hahnemann come il piu sicuro e benefico per il prossimo che 
soffre e da circa settant’anni esso si pratica in Torino, ancorchi 
pochissimi, compresi quelli che maggiormente ne avrebbero il 
diritto ed il dovere, cerchino di farsene un concetto esatto. Stail 
fatto, che nella mente del popolo come della classe sociale piu 
elevata Oraiopatia equivalse ed equivale per lo piu a cura coi 
granelli. E flno ad un certo punto tale pregiudizio b giustificato 

* Vorranno i colleghi omiopatici italiani far buon viso e ritenere opportuno 
il presente abbozzo dedicato alia comune clientela. Una cinquantina di copie 
sark posta a disposizione di ciascuno di essi, sempre quando se ne faccia 
richiesta. 

3 . 


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Perch6 e come seguire una cura omiopatica 


dalla circostanza, che in origine la forma medicamentosa quasi 
esclusivamente adoperata era quella dei granuli di zuccaro di 
latte imbevuti del medicamento indicato. Pero tale forma andd 
man mano restringendosi ed ora costituisce quasi un’eccezione a 
favore dei bambini o di certi esseri sensitivi che vi hanno tuttora 
una predilezione. Le pozioni, le diluzioni in boccette daprendersi 
a gocce, le polverine, le triturazioni in piccole Sale, i globoli di 
varie dimension^ le pastieche, ecc., moltiplicano ora i modi di 
somministrare i farmaci, sia per soddisfare a date esigenze indi- 
viduali, sia per evitare equivoci, allorquando piii rimedi devono 
coesistere in una stessa famiglia. 

Notisi pero, che la maggior parvenza materiale delle ordi- 
nazioni, se soddisfa meglio ai sensi dei malati, non esclude una 
alterazione vera nella dosologia per se stessa; pero quest’argo- 
mento non puo essere svolto in quests nozioni elementari. 

Ma, anzitutto, in che consists sostanzialmente l’omiopatia ed 
in che cosa differisce dalla medicina comune? 

La risposta deducesi meglio da qualche esempio che non da 
lunghi ragionamenti astratti. Tutti hanno yerosimilmente osser- 
vato sopra altri o sopra se stessi qualche caso di quel male, che 
suolsi chiamare risipola, cioe quella rossezza turgescente della 
pelle, ora liscia ora coperta di bolle, circoscritta, or flssa ora 
serpeggiante, che sotto la pressione diventa pift pallida ed e 
accompagnata da febbre e spesso da disordini di stomaco. 

La medicina tradizionale, raggruppando tutte le diverse forme 
sotto cui si presenta questa malattia, ne costitul un tipo morboso 
battezzandolo col nome di risipola, contro la quale consiglia un 
trattamento quasi identico per tutte le forme e con medicamenti 
che provati e riprovati a caso, cio6 empiricaraente, riescirono i 
pih utili nella maggioranza dei casi. 

La medicina omiopatica invece non aggrega le diversissime 
forme di risipola, anzi le individualizza ed a ciascuna forma 
applica quel medicamento, che studiato in antecedenza sull’uomo 
sano e sui bruti per le pih gravi alterazioni materiali, esercita 
un'azione non solo sugli organi che si presentano malati nei sin- 
goli casi, ma eziandio simile al modo con cui si presentano affetti. 
II medicamento suscita la reazione dell’organismo in senso con- 
trario al male ed il risultato e la risoluzione di questo quanta 
volte Torganismo non e sopraffatto dalla violenza del medesimo. 
Risulta ora (stando all'esempio proposto) dagli studi condotti nel 
modo suddetto, che la belladonna, ad esempio, il veleno delle api. 


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Perche e come seguire una cura omiopatica 


l’euforbio, il sommacco, il borace, la pulsatilla, la grafite, la 
china, il lachesi, l’idrastide, 1’acido fenico, ecc., sono capaci di 
sviluppare nel corpo sano una forma specificamente different© di 
risipola e quindi applicati secondo la relativa fattezza di attivita 
giovano per la risoluzione della malattia. 

La medicina comune esperimenta a caso i farmaci sugli amma- 
lati, quella omiopatica sa in antecedenza quello che deve amrai- 
nistrare ai singoli casi. 

La natura ci fornisce medicamenti, che rappresentano uno 
stato simile alle varie forme risipelatose, ma non sono neppure 
concepibili stati opposti alle medesime. Domandare ragione intrin- 
seca di questa legge di natura equivale al chiedere, perche la terra 
giri da ponente ad orient© e non a viceversa. 

Quando un fatto si rinnova millanta volte al giorno colla sua 
inflessibile legge e cosa per lo meno oziosa il cercarne l'intima 
ragione. La cura omiopatica non e piu alle sue prime prove ed il 
favore, che incontra vieppiu in tutti gli strati sociali, malgrado i 
potenti ostacoli sollevati dall'abitudine alPaltro metodo di cura, 
dal pregiudizio flglio dell’ignoranza, dal sacrifizio che essa richiede 
nel regime, come in appresso diremo, come altresi dalla lesione 
di interessi materiali, prova la sua vitalita, perche fondata, 
checche se ne dica, sopra una legge di natura. Ma, si puo ben 
dire, la sua resistenza oramai secolare non dimostra ancora che 
essa non possa noverarsi fra gli errori, dacchd altri piu gravi e 
di origine ben piu remota perdurarono maggiormente, anzi per- 
durano tuttora malgrado le dimostrazioni contrarie o per lo meno 
ritenute tali. Una fattispecie Tabbiamo nella stessa medicina ordi- 
naria, che da tanti secoli si affatica per sorprendere la ragione 
intima delle raalattie architettando sempre nuove teorie, che a 
vicenda si cacciano nel baratro delToblio, eppure non smette il 
fatuo proposito. E d’altra parte sarebbe un errore molto strano 
quello omiopatico, se volere o non si mostra piu benefico nella 
pratica della pretesa verity nel campo opposto. 

Noi omiopatici sosteniamo la superiority pratica della nostra 
scuola su quella ordinaria malgrado le sue ammalianti risorse 
palliative; ma dato e non concesso che i risultati fossero uguali 
qual prova maggiore della inutilita della scuola officiate, riferen- 
doci ben intesoalla cosi detta medicina interna enon alia chirurgia 
ed agli altri rami sanitari, che sono patrimonio comune? 

Asserirebbe pero cosa ingiusta, dimostrando pure di ignorare 
la condizione presente della medicina consueta, chi dicesse non 

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Perch6 e come seguire una cura omiopatica 


essere questain qualche modo progredita, sia nell’arricchire il suo 
arsenale dei farmaci prendendone anche molti in imprestito dalla 
Omiopatia, pur tacendone quasi sempre l’origine, sia nell’appli- 
care i medesirai anche inconsciamente e spesso secondo la legge 
deirOraiopatiae cio con indiscutibile vantaggio dei malati. Aggiun- 
giamo, che in tutti i tempi medici preclari e quasi divinatori 
coscienziosi, osservando avvenute guarigioni di malattie con 
rimedi, che propinati in dosi maggiori o per errore o di proposito 
sono capaci di suscitare una consimile sofferenza, proclamarono 
la legge terapeutica dei simili (come esprime il nome di Omiopatia). 

Non e questo il luogo di riportare tali affermazioni, quali stanno 
registrate nella storia della medicina, ma non crediamo tacere 
un’autoritA ineccepibile, che e il Creatore stesso per bocca dei 
suoi profeti. 

Leggesi infatti m\YEsodo % cap. XV, vers. 23-24. 

< Vennero (gli Ebrei) verso Marad e non potevano bere acqua 
perocche era amara, ed il Signore addito a Mose una pianta, che 
immersa nell’acqua la rese dolce i, e nel libro IV dei Re y cap. II, 
vers. 19-20: * Eliseo corresse la cattiva qualitA delle acque di 
Gerico e la sterilitA della terra, mettendo del sale nelle acque *, 
mentre e noto che il sale essicca ed isterilisce quindi la terra. 

Ora a proposito del primo passo trovasi in due libri esegetici 
della Bibbia, Mechilla e Tanchuma , scritti or fanno 1600 anni, 
la seguente spiegazione: 

* Ben avrebbe potuto Mose seguire il consueto procedere, 
correggendo Tamarezza delTacqua coll’opposto, cioe con sostanze 
dolci; ma Dio voile additargli un mezzo migliore, gli indico un 
legno amaro, l’Adelfa (ossia Leandro), insegnandogli che il vero 
modo naturale della guarigione b quello di guarire Tamaro 
mediante Tamaro *». 

Senonche tocco ad Hahnemann la sorte di affermare e risol- 
vere il problema esperimentando sulTuomo sano i medicamenti 
per ricavarne gli effetti positivi, cioe gruppi di sofferenze che 
rispecchiano quelle per cui e richiesta 1’arte salutare, e quindi 
applicarli con profitto sugli amraalati secondo laprecitata legge. 

Cadde e da parecchio tempo la censura mossa alia cura omio¬ 
patica di servirsi di mezzi velenosi, censura che fa il paio con 
quell’altra, che, cioe, nei preparati omiopatici non esista sostanza 
medicamentosa. Orbene, si ammette oggigiorno da tutti i medici, 
che ogni medicamento somministrato in eccessiva dose si converte 
in veleno e cio per tutti i metodi di cura, colla differenza che i 


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Perchfc e come seguire una cura omiopatica 


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rimedi omiopatici come vengono preseritti escludono la possibility 
di veneficio, il che pur troppo avviene tal fiata nella medicina 
coraune. 

Dalle premesse considerazioni e dunque ragionevolmente da 
ammettersi la cura omiopatica. 

II. 

Avverienze per tenere e prendere i rimedi omiopatici . 

Per conseguire una guarigione secondo il metodo omiopatico 
non basta una felice scelta del rimedio fatta coll’esame piu scru- 
poloso di tutti i fenomeni morbosi per riscontrarli nell’immagine 
dei rimedi studiati, occorrono ancora altri coefficienti e fra 
questi il conservare e prendere i rimedi nelle condizioni sia 
richieste dai precetti della dottrina medica, sia consigliate dalla 
esperienza. Direrao dopo delle norme igieniche da ottemperarsi. 

E precipua avvertenza quella di conservare i farmaci in modo 
da non venire influenzati dalla luce diretta, daU’umidit&, dal 
soverchio calore e dagli odori di qualsiasi specie. 

Quindi i recipienti di vetro deggiono essere avviluppati in 
carta colorata, come provengono dalla farmacia, rinnovandola 
quando per l’uso protratto si sciupa. Non si devono conservare i 
rimedi sopra od in mobili ove esistono odori di qualsiasi specie, 
compresi quelli dei flori freschi, nesi devono trasportare in tasche 
imbevute di odore di tabacco o di altro anche meno acuto. Si 
baderA a non lasciare i rimedi, massime sotto forma di polverine, 
in ambiente umido, sia camera, o cantina, o stalla, e neppure in 
luogo eccessivamente caldo. 

15 vietato di travasare i rimedi da un recipiente all'altro, se 
non e assolutamente nuovo e netto. I turaccioli per caso guasti 
si surrogano con altri affatto nuovi e ben puliti. 

Dacche i rimedi omiopatici non ammettono nella massima 
parte dei casi un controllo chimico-materiale, sorge il bisogno di 
guarentirne in tutti i modi la purezza e la perfetta conservazione, 
senza le quali indarno se ne aspetta un benefico influsso. Ne meno 
importante 6 il modo di prendere i rimedi. 

Badisi in primo luogo alle prescrizioni del medico colie quali 
sono indicati l’ordine, il modo ed il tempo per i singoli casi. In 
genere valgano le seguenti regole principali: 

Nelle malattie piii o meno lente, nelle quali l'infermo suole 
disimpegnare le sue abituali occupazioni, il rimedio si prenderi 


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Perche e come seguire una cura omiopatica 


con una distanza dal cibo non minore di 1 / i ora se prima o di 
2 ore se dopo il medesimo. 

Nelle malattie acute poi gli intervalli, sia fra le dosi stesse, sia 
dal cibo, sono generalmente piu brevi e sempre indicati dal medico. 

Le polverine si sciolgono, ciascuna per volta, in un bicchierino 
o cucchiaio comune di acqua fresca; tal fiata si prescrivono pol- 
veri da sciogliersi in un dato numero di cucchiai d’acquada pren- 
dersi partitamente; le essenze o diluzioni prescritte in boccette 
si adoperano facendo cadere il numero di gocce indicate in ogni 
caso o sopra un pezzetto di zuccaro da sciogliersi in bocca o nel- 
Tacqua come per le polveri. Talvolta queste sono contenute in 
boccette, nel qual caso se ne adopera una presina per volta o 
sciolta nell’acqua od anche a secco sulla lingua nel numero di 
volte pure segnato dal medico per le 24 ore. Le pozioni in Sale 
o si prendono a cucchiai ordinari oppure a cucchiaini e talvolta 
questi diluiti ancora nell’acqua, giusta l’avviso dato eziandio dal 
sanitario. 1 globoli grossi, mediani e minimi si pongono sulla 
lingua, ove scioglionsi, e cio nel numero di essi e delle volte per 
ogni giorno. 

E cosa indispensable che i bicchieri e i cucchiai, grandi e 
piccoli, siano della massima nettezza, cioe lavati ed asciugati 
prima di adoperarli, massime se accade il caso di dover prescri- 
vere 1’uso alterno di due rimedi, a meno che si preferisca assegnare 
un recipiente od un cucchiaio a ciascun rimedio. 


III. 

Norme clietetichc da osservarsi durante una cura omiopatica. 

L’inesauribile vena degli oppositori ad ogni costo dell’Omiopatia 
non poteva lasciare sotjto silenzio Targomento del regime, al quale 
essi vogliono attribuire esclusivamente le guarigioni avvenute 
senza il formidabile intervento dei rimedi detti eroici, e spesso 
troppo eroici, della medicina comune. Ironicamente si disse pure 
quello omiopatico il regime della fame, perche esclude tutti i tra- 
viamenti, che una pervertita civilta introdusse man mano nella 
vita ordinaria e tende a ripristinare un metodo di vita semplice e 
fecondo di longevita maggiore. Nei primi tempi della medicina, 
ove si osservava piu e si agiva meno con rimedi, si concedeva 
larga parte alle misure igieniche e dietetiche. Piu tardi queste 
passarono in seconda linea ed i medici vennero nel concetto di 
affidare ai farmaci il compito esclusivo di sanare le malattie. Il 


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Perche e come seguire una cura oniiopatica 


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fondatore deirOiniopatia,coerente al suo metodo, richiamo l’atten- 
zione sulla necessita di un regime semplice e se vuolsi un po* 
severo, ma che include solo il precetto di allontanare tutte quelle 
cause che coi cibi, colle bevande e colle nocive abitudini valgono 
a turbare l’azione dei medicamenti. Quindi le norme dietetiche 
consigliate dalla Omiopatia sono piuttosto negative od escludenti 
e cio in modo solo relativo, giacche non sarebbe logico dettare 
prescrizioni per qualsiasi gruppo di affezioni. Che anzi non man- 
cano medici, i quali sono d’avviso non essere strettamente neces- 
sario un regime generico proibitivo durante una cura omiopatica, 
giacche non e possibile sottrarre l’ammalato a tutti gli agenti 
esteriori che inquinano 1’ambiente, i cibi e le bevande, e nulla- 
meno avvengono le guarigioni dati gli altri elementi per le mede- 
sime. Sarebbe un’iniqua derisione, ad esempio, che un droghiere, 
un barbiere, un contadino od altri, che dorma nelTinfetta atmo- 
sfera della stalla, non potessero nei loro malanni seguire un 
trattamenco omiopatico. 

Cio malgrado, dobbiamo convenire che un ambiente puro ed 
un regime dietetico semplice assicurano meglio il risultato dei 
medicamenti. Ed Hahnemann consiglio di abbandonare il cliente 
che non si sottomette alle necessarie modificazioni del regime di 
vita, affermando essere meglio non aver malati, che quest! 
disobbedienti, i quali oltraggiano l’arte ed ingannano il medico. 

Pur troppo sonvi molti a’ giorni nostri, i quali antepongono 
i godimenti fugaci al bene permanente della salute, alludo alia 
prava abitudine del tabacco, dei liquori, dei cibi drogati ed occi- 
tanti; costoro restino coi purganti, coi vescicatori, coi rimedialla 
moda o di quarta pagina, il corollario sar k tutto a carico loro. 

Nel seguire una cura omiopatica si deggiono eliminare non 
solo come inutili, ma eziandio come nocivi : 

1° Ad eccezione di quello prescritto, tutti gli altri medica¬ 
menti per uso sia interno sia esterno, come le tavolette o pasticche 
di menta, mirra, aloe, di rabarbaro, ecc.; Je pillole, i sciroppi e 
le capsule che contengono sostanze medicamentose; le infusioni, 
le macerazioni, i decotti di camomilla, viole, the, gramigna, 
malva, cicoria, dulcamara, salsapariglia, ecc.; i purganti, gli 
emetici, i vescicanti e gli empiastri medicinali; 

2° i liquori, ad eccezione del Rhum, Cognac e Kirsch in 
certe circostanze segnate dal medico; 

3° il the verde ed il caffe nero, sempre quando non e con- 
cessospecialmentedal medico a dati individui ed in certe malattie; 


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8 Perch6 e come se^riiire una cura omiopatica 

vi si puo sostituire il caffe d’orzo, grano, segala, ghiande ed il 
cacao o cioccolato; 

4° le droghe nelle vivande, come pepe, senapa, cannella, 
garofani, zenzero, noce moscata, vaniglia; 

5° i vegetali crudi , come aglio, cipolla, porro, asparago, 
prezzemolo, finocchio, aneto, sedano, rafano, peperone, cicoria; 

6° i vini troppo alcoolici od artefatti, la birra forte od 
inacidita; 

7° gli acidi in genere, come sugo di limone, 1’aceto, i cavoli 
sotto aceto; 

8° i profumi nelle camere dei malati, eccezione fatta per lo 
zuccaro od aceto sui carboni accesi. L’uso e l’opportuniti di 
disinfettanti speciali dipendono dal criterio del medico ; 

9° il tabacco da fumare ed in modo assoluto la masticazione 
del medesimo, come pur troppo ne e invalsa l’abitudine negli 
operai e contadini; 

10° le profumerie inerenti alia toeletta; 

11° possibilmente il lardo, lo strutto, le salsicce, la carne 
grassa di oca, di anitra, l’anguilla e la lampreda; 

12° i cibi molto flatulenti, come cavoli, fagiuoli, ceci, 
castagne, nelle affezioni del canale digerente. 

Questa lunga serie di proibizioni, si dirA, debbe senza fallo 
allontanare molti dal seguire un trattamento omiopatico, osteg- 
giandone quindi la diffusione. A1 che rispondiamo: chi intende e 
desidera guarire nel modo piii presto e siciiro si sottomette ad on 
regime, che rimuove in fondo cio che non A necessario ad una vita 
normale; ricorra ad altro metodo di cura chi vuole perdurare in 
abitudini non necessarie o peggio. Nelle malattie lente od invete¬ 
rate ed a chi ne ha l’assuefazione si concede per solito una mode- 
rata dose di vino, il caffe col latte, la birra comune ed il the 
cinese specialraente col latte, ed in certi casi l’uso ristretto del- 
l insalata verde alia refezione meridiana. 

In che modo adunque potrd dissetarsi e nutrirsi chi segue una 
cura omiopatica? 

1° Coll’acqua pura, non eccessivamente fredda (tranne in 
affezioni speciali intestinali) con o senza zuccaro. 

Colla leggiera decozione di avena, coll’acqua di riso, col latte 
di mandorle dolci, senza mescolanza di quelle amare, coll’acqua 
mista con albume d’uovo e zuccaro. 

Col latte puro o diluito con acqua, appena munto, od anche 
bollito, e per certuni col latte di burro. 


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Perche e come seguire una cura omiopatica 


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Colla birra coraune, bene ferraentata e limpida. 

Col vino annacquato, specialmente per le persone esauste. 

Coirinfuso cafeiforrae di orzo, di grano, di segala, di capsule 
di cacao, di the nero (per chi vi e assuefatto). 

Col brodo di carne di manzo, bue, vitello e polio. 

2° Colie uova crude o cotte, ma non sode. 

Colla carne di pollame, vitello, manzo, bue, castrato, selvag- 
gina, con quella magra di porco, data Tabitudine di questa, di 
piccione non troppo giovane, il tutto sotto forma di lesso o di 
arrosto; col prosciutto recente e magro e non troppo salato, con 
lingua di bue, recente. 

Coi pesci freschi, eccettuato quelli succitati, con aringhe e 
sardelle, in date circostanze, purche ben lavate con acqua. 

Con erbaggi cotti, ad esempio, spinacci, carote, patate, endivie, 
rape, barbabietole, cavolfiori, cavoii-rape, cavoli-capuccio. 

Con legumi, graminacee ed altri vegetali, come: riso, orzo, 
avena, tritello, piselli, lenticchie, fave, fagiuoli, revalenta, sagou, 
tapioka, salep, arrow-root, racahout; colla farina di grano in 
molteplici modi preparata. 

Col pane in varia guisa preparato, biscotti, biscottini, focaccie 
ben cotte e non aromatizzate. 

Coi frutti maturi,come: susine, ciliege, mele, pere, uva, lam- 
poni, zibibbo, pesche, poponi, albicocche, ananas, datteri, aranci, 
fragole, uva Spina, more, nespole, mirtilli, corniole, mandorle 
dolci, flchi, conserve di frutti. 

Con burro e cacio fresco non drogato. 

Tracciando questo schema di regime dietetico si e ben lungi 
dal considerarlo conveniente a tutte le malattie curate col metodo 
omiopatico. Certe concessioni ed ora restrizioni si deggiono fare 
a tenore dei vari temperamenti e dei diversi apparati affetti. In 
ogni caso sari sempre miglior partito spiegare un po’ di zelo 
nelTosservanzadelle normedietetiche, anzichetrasgredirnetaluna, 
a volte fra le piu importanti. E per scendere a qualche dettaglio 
pratico diremo che: 

1° Nelle malattie a base scrofolosa e nel rachitismo, di cui 
sono note le cause predisponenti ed occasionali, da rimuoversi 
per ottenere un successo curativo, si concedono in un col latte 
materno o di vacca le pappe di farina lattea, di latte condensato, 
• di salep. 

Piu tardi le zuppe col brodo di carne, e pochissima carne, 
legumi in brodo e frutti, moderando assai l’uso delle patate anche 


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Perche e come seguire una cura omiopatica 


in sugo, uova lieveraente cotte ed un po* di vino, caffe d’orzo o di 
ghiande, non dolciurai. Nel rachitisrao poi sono ancora preferibili 
zuppe al brodo, carne bianca e lenticchie, una volta compiuta la 
prima dentizione. 

2° Nelle malattie distoraaco si eviti di prendere i cibi troppo 
caldi e troppo freddi, si mastichi bene, non si compiano lavori 
inteilettuali durante la digestions, si evitino i liquori, il caffe, il 
pane inferigno, il cacio, i legumi flatulenti, Tinsalata, i cibi grassi 
e le bevande drogate. Si raccomanda la dieta lattea, provando 
quella specie di latte che meglio conviene, cioe appena munto, 
crudo o bollito, acido, scremato od anche di burro, che a volte e 
da preferire. Se esso non e tollerato si esperimentino le minestre 
di orzo, di farina d’avena, di semolino al latte. In altri casi e da 
preferirsi il brodo di carne, la carne arrostita, fredda, sardelle 
ben lavate, pesci freschi. 

3° Nelle affezioni croniche degli intestini le evacuazioni sono 
o deficienti od eccessive, cioe abbiamo la stitichezza o la diarrea. 

Nel primocaso si devono eliminare tutti i cibi flatulenti, come 
cavoli, patate, cacio, pane fresco, legumi, birra fresca, il caffe; 
sono invece a preferirsi la carne con erbaggi, cibi con farina, vino 
leggiero, e birra buona, frutti maturi cotti in forno. Il moto rego- 
lare all’aria libera ed un intelligente massaggio del ventre pos- 
sono pure contribuire al sollievo. Si evitino i purganti, tranne 
rarissime eccezioni che il medico deve risolvere. Giovano meglio 
i clisteri di acqua tiepida coll’aggiunta di poco olio d’oliva. Alle 
volte vi si possono sostituire 20-30 grammi di mannite sciolta in 
acquacaldissima, il quale lassativonondisturba I’azionesimultanea 
del medicamento prescritto. 

Nel secondo caso giovano le minestre a base di farina, di orzo, 
di avena, di grano, col sagou, colla revalenta, e se lo stomaco non 
e in pari tempo molto compromesso si aggiungano la minestra al 
brodo di carne, le uova a bere, ed un po’ di vino inacquato. Si 
evitino in pari tempo i raffreddamenti, massime dei piedi. 

4° Nelle affezioni lente delle vie respiratorie, cioe della 
laringe-trachea, dei bronchi e polmoni, si concederi poco vino 
anacquato, meglio un po* di birra, inoltre si eviteranno tutti i 
cibi eccitanti, preferendo il latte, le uova, il burro, e le minestre 
a base di fecola, come tapioka, riso, sagou e simili. 

5° Nelle inveterate malattie di cuore sovrattutto sono da 
evitarsi gli alcoolici, la birra forte, il the, il caffe. Alle persone 
deboli ed attempate si concede alquanto vino. I cibi pitt nutritivi. 


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Perchfc e come seguire ana cura omiopatica 


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come came, uova, farinacei, latte ed ortaggi, latte sempre in 
moderate ed anche frequenti refezioni, sono da preferire, al che 
naturalmente devono concorrere quelle altre misure igieniche e 
medicamentose, che ogni caso speciale richiede. 

La pulitezza dei denti sia al mattino, sia dopo i pasti, si faccia 
o coll’acqua pura od anche con corteccia di pane abbrustolito e 
polverizzato servendosi di spazzoletta morbida, giacchd quelle 
rigide a poco a poco staccano le gengive colla rovina successiva 
dei denti. 

Come polvere dentifricia, quando non si e sotto Pazione di un 
medicamento, puo servire quella composta di creta bianca pol- 
verizzata, carbonato di magnesia, conchiglia preparata e sapone 
medicinale. Tale polvere tiensi dal farmacista a disposizione dei 
clienti. 

Come gengivario in tempo di cura serve Pacqua calda con 
poco alcool rettificato o cognac. Fuori cura si pud adoperare la 
tintura di Thuja con alcool o rhum, con che si consolidano le 
gengive e molte volte si prevengono le nevralgie dentarie. 

D. B. 


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Top.i.No-RnMA - UNIONE TIP0GRAF1C0-EDITRICE - Napoli-Milano 


Dott. E. LECORCH^J 

Profeasore aggregato alia Faoolti di Mediolna 
e Medioo della Casa Dubois 


LA CURA DEL DIA6ETE MELLITO 

TRADOTTA ED ANNOTATA 

DAL 

Dott. SOIPIONB RIVA-ROOOI 

Assistente alia Clinica Medica Propedeutica della R. University di Torino 


Fra le malattie a cui i piu grandi lumiuari della scienza medica 
portarono in ispecial modo la loro attenzione facendone oggetto di 
speciali ricerche, trovasi il Diabete mellito, che, trascurato al suo 
inizio, curato con errati sistemi produce neU’uomo una vita infelice e 
lo trascina inesorabilmente alia tomba! Fortunatamente ai nostri 
giorni un progresso si appaleso nella cura del Diabete, sia che esso 
devasi all’eredita, come alia vita sedentaria, alia gotta, alia nutrizione 
troppo zuccherina o troppo amidacea. 

Le cure mediche adatte agli individui, la dietetica, l’igiene possono 
togliere la cagione dei disturbi morbosi, mitigarne le coseguenze. 

Noi siamo certi che tutti i Sanitari e tutte le famiglie approve- 
ranno la traduzione che pubblichiamo del dottissimo lavoro del dottore 
E. Lecorch£, fatta dal distinto dott. Scipione Riva-Roccj, colla revi- 
sione del prof. Bernardino Silva; studio che presenta tutte le evolu- 
zioni del Diabete mellito e ne descrive ampiamente i migliori sistemi 
di cura come appare dal titolo dei vari capitoli del volume, che qui 
riportiamo: 

Teorie e forme cliniche del Diabete. — II regime e l’igiene dei 
diabetici; regimi alimentari; igiene tisica ed esercizi; igiene della 
pelle; igiene morale. — Cura farmaceutica del Diabete; antidiabetici 
completi, oppiacei; antidiabetici incompleti; medicamenti coadiuvanti. 

— Acque minerali nel Diabete: acque alcaline, clorurate e ferruginose. 

— Cura individuate dei diabetici: forme semplici, gravi, gravissime. 

— Cura del Diabete complicate: tubercolosi. cardiaci, albuminurici, 
acetonemici; Diabete con lesioni epatiche; neuropatici; altre compli- 
cazioni; Diabete chirargico. 


Un elegante volume legato, Lire 3,& O. 


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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE - Napoli-Milaho 


Dott. DE SINETY 


LA 

STERILITA nella donna 

E SUA CURA 

Traduzione del Dottor GIOVANELLI GIOVANNI 


Questo studio riassume lo stato attuale della scienza relativamente alia 
sterility nella donna, alia sua frequenza, alle sue cause. — una questione 
che venne studiata di recente, non solo sotto l’aspetto medico o morale 
che priva il matrimonio delle sue gioie, ma ancora, in Francia specialmente, 
sotto l’aspetto economico e sotto quello deiravvenire di tutte le nazioni, che 
sono danneggiate dalla diminuzione delle nascite. 

11 tema fu discusso in molte Society di dotti e in particolar modo aJPAc- 
cademia di Medicina e alia Society di Antropologia di Parigi. Tali studi 
vennero riassunti dal dott De Sin£ty, e voltati in lingua italiana, dietro sug- 
gerimento del compianto professor Cuzzi, dal dott. Giovanni Giovanelu, 
arricchito di note e aggiunte dal prof. B. Silva. 

Vi sono donne che rinunziano volontariamente alle gioie della maternity 
mentre altre,non ostante il pih vivo desiderio di diventar madri, non possono 
pervenirvi; questo desiderio b talmsnte forte in alcune che diviene un’ idea 
fissa, e in certi casi quasi una follia; senza pensare che molte volte gli 
angioletti creati col matrimonio formano i piu dolci legami degli spoei e la 
mancanza loro b fonte di infiniti diapiaceri. 6 in questi casi che interviene 
il medico e spesso con successo. — In quali condizioni, quando e come egli 
deve intervenire b lo scopo principale di questo studio del De Sin6ty; egli si 
occupd della sterility nella donna e solo accidentalmente deir infeconditli 
nell’uomo. 

L’autore accenna dapprima brevemente alia disposizione degli organi che 
servono allariproduzione ed alle condizioni che presiedono alia fecondazione. 

In successivi capitoli spiega le cause di sterilith derivanti dalla vulva e 
dalla vagina, dalPutero, le deviazioni uterine, le nefriti, i turnori dell'utero, 
le affezioni delle trombe e delle ovaie, le pelvi-peritoniti, i disturbi della 
menstruazione, Permafrodismo, le cause generali agenti pih o meno sulla 
procreazione dei due sessi, Paborto, la gravidanza extrauterina. — Infine 
in un ampio capitolo dk un riassunto generate della cura della sterilitA. 

Un elegante volume legato f Zj . 3, SO. 


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Fascicolo \LI\ - 1904 



L’OMIOPATIA 

TIT ITALIA 


«R6iN« DELL’ ISTITUTO OHIOPiTICO ITALIANO 


Regio Dacreto 24 gennaio 1886 



SOHIVARIO. — Istituto Omiopatico Italiano: Gonvocazione dei Membri del 
Comitato e di tutti i Soci — La Farmacopea omiopatica ed il Consiglio Su¬ 
periors di Sanitk — Casi clinici raccolti nell’Ospedale — Notizie. 


Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative ai medi- 
camenti mono usitati (da pag. 31 a 36). 


♦ 


TORINO 

STAMPER!A DELL’UNIONE T1P.-EDITR1CE 

28 — Corso Raflaello — 28 

1904 


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Grande Repertorio clinlco omiopatico, del dolt. Tommaso 
Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Book for Travellers in Italy, 

by G. Liberali M. D. 

Considerazioni sal Colera asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberal!. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti. 

Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione 

con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Print! studi di materia medica secondo la legge del 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo - 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiaucia nel 
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitano con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 



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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


I signori Membri del Comitato DireUivo e tutti i Sod del - 
V Istituto 8ono invitati per l'Adunanza a tenersi il 17 pros - 
simo novembre alle ore 14 , nella Safa delV Ospedale , per lo 
sviluppo del seguente 

ORDINE DEL GIORNO: 

1° Bilancio 1905; 

!2° Provvidenza per una macchina di ri9caldamento pel bagno; 

3° Personale delFOspedale; 

4° Conferma o surrogazione dei membri del Comitato; 

5° Eventuale proposta di nuovi Soci. 

Torino, 30 ottobre 1904. 

II Preaidente 

Dott. Giuseppe Boning. 

11 Segretario 

Dott. Pier Antonio Bonino 
i 


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2 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


LA FARMACOPEA 0MI0PAT1CA 


ed il Consiglio Su.peri.ore di Sanit& 


Premettiamo un po’ di narrazione, affinche il giudizio ultimo su 
questo avvenimento emani equanime ed aperto. 

Sul finire di marzo 1902 il Presidente dell’Istituto omiopatico 
italiano colla cortese interposizione di autorevole persona presen- 
tava al Ministero per Tlnterno una copia della Sinossi di farma - 
copea omiopatica, compilata ed edita per cura delPIstituto stesso. 
Essa era accompagnata dal seguente memoriale: 

< A sua Eccellenza il Ministro per Vlnterno . 

< Il Senato del Regno in sua seduta 26 aprile 1873 approvava il 
seguente articolo di legge, in ordine alia farmacopea ufficiale: 
— Sara provveduto con decreto reale, sentito il Consiglio superiore 
di sanita, alia formazione di una farmacopea speciale per l’esercizio 
dell’omiopatia e sara pure approvato per decreto reale, e col parere 
del detto Consiglio, uno speciale regolamento per lasorveglianza delle 
farmacie omiopatiche. I medici omiopatici possono distribute rimedi 
omiopatici la ove non esistono farmacie omiopatiche. — 

< Cotale provvedimento, per quanto risulta,non venne preso finora 
dal Governo, mentre sussistono le farmacie omiopatiche speciali e 
miste, perche vi occorre un pubblico, il quale confida nel tratta- 
mento omiopatico, piu che mai sicuro nelle sue applicazioni e diffuso 
nella popolazione, sebbeue in modo meno appariscente. Mancata 
Tiniziativa del Governo, sorge quella dell’Istituto omiopatico ita¬ 
liano, rappresentante legale in virtu di un regio decreto 24 gennaio 
1886, il quale delibero in sua assemblea 1898 di compilare un 
Manuale di farmacopea omiopatica italiana e sottoporlo alPappro- 
vazione governativa, affinche serva di testo ai farmacisti e medici 
omiopatici del Regno. 

< Analogo fatto si e pure teste compiuto nei Governi di Prussia 
e del Wiirttemberg coH’approvare una Commissione intesa a compi¬ 
lare una farmacopea omiopatica da annettersi a quella comune ed 
applicable alPuopo in tutto Timpero della Germania. E tale lavoro 
venne recentemente pubblicato a Berlino per cura stessa della 
Societa generale dei farmacisti. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


S 


< Col presentare poi un compendio di farmacopea omeopatica 
ristituto si propone precipuamente di definire ed uniformare le 
preparazioni omiopatiche, che si spacciano dalle farmacie speciali 
stabilite e da quelle miste, come saggiamente si e disposto per i 
medicamenti comuni. 

< Persuaso che il Governo sia per accordare a queste norme far* 
maceutiche la sua sanzione, richiesta dall’equita e dal buon anda- 
mento del servizio sanitario in tutte le sue legali esplicazioni, 
ristituto provvide alia stampa e consegnera, ove ne sia il caso, alio 
Stato quel numero di copie che questo credesse opportuno sia per 
le biblioteche, sia ad uso delle dogane pel traftico internazionale. 

« Torino, 7 febhraio 1002. 

< Dott. Giuseppe Bonino Presidente >. 


Dopo pochi giorni S. E. il ministro Giolitti fece rimettere al 
gentile interponente il seguente biglietto: 


c Caro P. 


« Roma, 9 aprile 1002. 


< In risposta alia gradita lettera 23 pp. marzo, ti manifesto di 
aver disposto perche il Memoriale teW Istituto omiopatico italiano 
sedente in Torino e la Sinossi di farmacopea omiopatica da te invia- 
timi siano sottoposti all’esame della Commissione permanente della 
Farmacopea ufficiale. 

< Cordiali saluti. < Affez. mo Giolitti >. 


Trascorsero due anni senza che il libro ed il Memoriale fossero 
oggetto di una soluzione. Infine, dopo una cortese sollecitazione, 
S. E. Giolitti rispose nei seguenti termini: 

« Roina, 9 aprile 1004. 

< Caro P . 

< Come e forse a tua conoscenza, il Memoriale dell’ Istituto omio¬ 
patico italiano , che a suo tempo pervenne al Ministero, fu rimesso 
alia Commissione instituita per la revisione della Farmacopea uffi¬ 
ciale del Regno con incarico di esaminarlo e di fare quelle proposte 
che avesse ritenute del caso. 

< La Commissione considero che nessuna farmacopea del mondo 
contiene in unico contesto le formole comuni e le formole omiopa¬ 
tiche e tenendo presenti i limiti segnati al proprio mandato — 

i* 


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4 


L OMIOPATLA IN ITALIA 


quello appunto della revisione della farmacopea gia esistente — 
delibero non potersi accogliere la domanda, oggetto del memoriale 
suindicato. 

< Tuttavia, poiche si e ritenuto e si ritiene meritevole di studio e 
di considerazione quanto fu esposto dalF Istituto omiopatico italiano , 
la pratica e stata gia trasmessa all’onorevole Consiglio superiore 
di sanita per quelle proposte e per quei suggerimenti che ritenesse 
opportuno di fare in proposito da servire di guida nelle ulteriori 
determinazioni. 

< Ti partecipo quanto sopra in risposta alia tua gradita lettera, 
soggiungendo che il predetto onorevole Consesso potra esaminare 
la questione, di cui trattasi, nella sua prima sessione. 

< Ti restituisco le lettere inviatemi in comunicazione. 

< Con affettuosi saluti. 

< Affez. mo Giolitti >. 

Ed il responso del superiore Consesso sanitario venne fuori il 
29 pp. giugno, come risulta dalla comunicazione seguente: 


« Torino, il 10 agosto 1904. 

< Signor Presidente del Comitato direttivo 
dell'Istituto omiopatico italiano. 

< Il signor Prefetto della provincia mi da incarico di partecipare 
a V. S. che il Ministero dell’Interno non ha accolto la domanda 
presentata da codesto Istituto per ottenere la formazione e pubbli- 
cazione ufficiale della farmacopea omiopatica, adottando il parere 
espresso in adunanza 29 giugno u. s. dal Consiglio superiore di 
Sanita, al quale era stata sottoposta Tistanza predetta, in conside¬ 
razione che non vi sono metodi per controllare scientiticamente un 
medicinale omiopatico. 

< Con osservanza < Pel Sindaco 

i VAssess, per Vigiene C. Tacconis >. 

Cio premesso, ci permettiamo una semplice domanda: Chi mai 
chiese al prefato Consiglio la formazione e la pubblicazione della 
farmacopea in discorso, dacche venne presentata gia compilata e 
stampata per cura dell’Istituto ? Questo rimane per noi un enigma 
insolubile. Ed era appunto per evitare un tale lavoro ostico per 
taluno, se vuolsi, che l’lstituto aveva prevenuta la difficolta possibile 
a sollevarsi. Quanto chiedevasi e troppo chiaramente espresso nel 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


5 


memoriale nnito, vale a dire la ricognizione della Sinossi qual testo 
normale per i preparati omiopatici. Ma a questa istanza non venne 
risposto, anzi si oppose nn rifiuto complessivo sebbene indiretto, 
allegando che non vi sono metodi per controllare, ecc. 

L’illustre Consiglio poteva accampare molte altre difficolta, dire 
per esempio, che non vi dovrebbe essere una scuola omiopatica, 
perche non di sua creazione, non medici che l’esercitano con sue* 
cesso, non farmacie speciali e nemmeno nn pubblico che vi ricorre 
fiducioso, ma giammai arrischiare una proposizione senza fonda* 
mento scientific, per adoperare il suo linguaggio. 

Consoliamoci, l’odiemo responso del Consiglio superiore sanitario 
fa degno riscontro con quello emesso or fanno venticinque anni dal 
Consiglio superiore di pubblica istruzione. Trattavasi allora di una 
domanda per istituire una cattedra d’omiopatia nell’Universita di 
Roma. II precitato Consiglio oppose un rifiuto, adducendo che l’omio- 
patia essendo quasi la negazione di tutte le scienze positive, giusta* 
mente non deve avere collocamento nelle discipline d’istruzione 
nniversitaria. 

Verosimilmente i luminari scientifici di quel tempo ignoravano, 
senza quasi, che l’omiopatia non differisce dalla medicina ufficiale se 
non nella farmacologia, ossia nello studio dell’azione dei medica- 
menti e nella legge dei simili che presiede alia terapia. Ed anche in 
questi due rami della medicina la differenza e solo relativa, perche 
anche la scuola classica studia le energie dei medicamenti sull’uomo 
sano e sui bruti, come altresi, cosciente o non, segue nella pratica la 
legge dei simili, come in mille modi e possibile dimostrare. Addu- 
ciamo un esempio. Lorquando il sommo clinico Baccelli afferma, che 
1’emoglobinuria puo essere prodotta da dosi anche moderate di chi- 
nino e viceversa 1’emoglobinuria da perniciosa e influenzata benefica- 
mente dai sali chinoidei, enuncia due fatti, di cui l’uno farmacologico, 
ossia morbigeno del chinino, clinico l’altro, cioe curativo della stessa 
sostanza. Un medico omiopatico eziandio dichiara, ad esempio, che 
la belladonna esperimentata sull’uomo sano induce un gruppo di 
sintomi rispondente ad una data forma di scarlattina, che a sua volta 
guarisce, se amministrata la droga ad uno scarlattinoso nella stessa 
forma. Ora, o e scienza quanto affermano ambidue, od e la negazione 
della stessa nei due lati. Quel quasi e un’espressione.... non seria. Ne 
sarebbe fuori proposito applicare al prefato Consiglio quanto il redat- 
tore del Journal dies praticiens diceva recentemente in un resoconto 
del Trattato del dott. Bonnet sull’ipnotismo e sulla suggestione: < La 
cecita dei dotti nego per lungo tempo tali scienze; negavano perche 


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6 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


nop capivano. Disgraziati! Un fatto non esiste perche e inteso; e tale 
perche lo e. Ancorche fosse impenetrabile a fcutti i nostri modi d’in- 
terpretazione, tal fatto s’impone per l’evidenza del suo essere >. Cosi 
si nega Tomiopatia perche non si vuole studiare ne esperimentare 
seriamente, anzi a priori si prosc^ive. Contro la dottrina dei simili il 
pregiudizio trionfo nel 79 e si mantiene nel 904. 

Ma veniamo al nostro argomento e vediamo anzitutto con quanta 
ponderazione deliberarono sia la Commissione permanente della far- 
macopea ufficiale, sia il Consiglio superiore sanitario. E uopo intanto 
premettere, che questo in sua seduta 31 gennaio 1899 (o 1898?) rico- 
nobbe nelle farmacie omiopatiche speciali prima istituite un diritto 
acquisito, ma stabili in pari tempo che fossero sottoposte alia legge 
comune quelle da aprirsi, con che, cioe, siano pure tenuti i medici- 
nali prescritti dalla farmacopea ufficiale. Non e questo il luogo d’in- 
dagare lo scopo di questa misura; in ogni caso vi sono farmacie 
speciali e ve ne possono essere altre miste. Questo fatto irapliche- 
rebbe gia per sua natura la necessity legale di una farmacopea appo- 
sita, la quale per altro non si voile riconoscere, tuttoche presentata. 
perche fosse esaminata ed all’uopo riconosciuta. In altri termini par- 
rebbe che il prefato Consiglio abbia voluto schermirsi da tale argo¬ 
mento. Eppure esiste un decreto, non mai abrogato, che porta la data 
23 maggio 1842, e prescrive la visita alia farmacia omiopatica tori- 
nese sotto la direzione del magistrato della Riforma e del Protome- 
dicato. Ma quelli erano tempi codini! 

In Prussia, oltre le farmacie omiopatiche speciali, i medici, dopo 
aver subito un esame, possono ritenere una farmacia domestica e 
dispensare i medicamenti. Le une e le altre sono soggette alia visita 
compiuta da una Commissione governativa. Ora avvenne un giorno 
che questa sequestro presso un medico una boccetta segnata Tuber - 
culinum e credette spettasse alia medicina comune. Il medico rispose 
essere tale rimedio preparato, studiato ed amministrato secondo i 
precetti omiopatici, facendo istanza affinche la boccetta fosse esami¬ 
nata in un laboratorio di Stato. Questo avvenne e diedesi ragione al 
medico, ammettendo trovarsi minima quantita del medicamento tuber - 
colina. Ma ora viene il lato curioso. Tale rimedio era stato portato 
alia 100* attenuazione, di modo cheil Governo affermo esservi medi- 
cihale in tale divisione! 

Aggiungasi, che la farmacopea omiopatica tedesca ad uso delllm* 
pero germanico venne pubblicata per iniziativa della Societa farma- 
ceutica tedesca. A tal fine fu nominata una Commissione composta 
non solo di medici e farmacisti omiopatici, ma eziandio di professori 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


di chimica, farmacologia e farmacognosi della Scuola ufficiale. Dal 
che e lecito dedurre, che gli scienziati tedeschi prendono le cose con 
maggiore larghezza di vedute e non si adontano di aggiungere alia 
farmacopea comune quella omiopatica. Esempio che la Commissione 
italiana non voile imitare. 

Parimente il Governo olandese emise un decreto nel marzo pp. 
con cui istituiva una Commissione per completare la farmacopea neer- 
landese mediante un supplemento comprendente i rimedi omiopatici. 
£ presumibile che il Governo abbia sentito il previo avviso del Con- 
siglio locale, percio divergente dal nostro. Che paesi minchio'ni 
I’Olanda e la Germania! 

Probabilmente il relatore.se vene fu uno, dell’onorevole Consiglio 
opinava, che nelle farmacie omiopatiche esistano solo i misteriosi 
granelli, destituiti, a parer suo, di qualsiasi azione curativa. Eppure 
era cost ovvio. percorrendo anche solo le prime pagine della Sinossi, 
convincersi che tutti i preparati hanno per base materie prime for- 
nite dalla natura o dalla chimica, sostanze tutte suscettibili di con- 
trollo. Secondo i dettami della fisico-chimica le norme di tale 
compito, quando si voglia assumere, trovansi tracciate, ad esempio, 
neH’ultima edizione della farmacopea omiopatica di Schwabe. Da 
cotali materie prime partono, come leggesi nella stessa Sinossi, due 
specie di preparati, cio& solidi, ossia triturazioni, e liquidi, per nome 
potenze, diluzioni od attenuazioni. 

Ora la immensa maggioranza delle prescrizioni oscilla tra la 
materia prima e la sesta attenuazione, corrispondente ad Vi ooo-ooo 
di sostanza medicinale. E’ forse impossibile l’investigazione di questa 
ancorche portata a tale grado di frazionamento? 

Relativamente alFodierno progresso la chimica di cinquant'anni 
or sono trovavasi, diremo, nell’infanzia, eppure fin da quell’epoca 
le reazioni chimiche svelavano gia la presenza di ‘/io-aoo. di Vioo-ooo 
(per dirla in cifra rotonda) di solfo, iodo, platino, oro, arsenico, 
acido ossalico, tannico, di stronziana, calcio, magnesio e parecchi altri. 

Fin da quell'epoca Ehrenberg svelava col microscopio la pre¬ 
senza del platino, oro, argento, rame, stagno portati ad una divi¬ 
sions (Vio* 000 * 000 * 000 ) pari alia 10* diluzione omiopatica. Si sa da 
parecchi lustri che Vi*«o*ooo di iodo scopresi coll’amido, che Vi-mo-ooo 
-di cloruro sodico fc svelato col nitrato d’argento, e questi preparati 
corrispondono alia 6*, 7* diluzione omiopatica. L’idrogeno solforato 
sciolto nell’acqua nella proporzione di 3.000.000 reagisce ancora 
sopra una lamina tersa d’argento. Il senso dell’odorato riconosce 
il clorofenolo in nna soluzione eguale all’ll* diluzione. 


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l’oMIOPATIA IN ITALIA 


II dott. Sand trovo che Vioo-ooo di arsenico avvelena molti infusori; 
Vwooo-ooo ne rallenta solo la vitalita; Vioo-ooo-ooo ne accelera lo svi- 
luppo. II che dimostra anzitutto la possibilita di riscontrare la pre- 
senza dell’arsenico in quel grado di attenuazione, come pure la 
differenza ed anche opposizione di effetto secondo la dose. L’acido 
nitrico si puoscoprire anche nella proporzione di '/ioo-ooo; il magnesio 
in quella di Vu-ooo promuove l’ossidazione del mercurio. Roullin 
dimostro che Yaspergillus niger cessa di svilupparsi se posto nel- 
l’acqua distillata in un recipiente di rame e che lo stesso succede in 
una soluzione di nitrato d’argento Vi-ooo-ooo? cosl pure il dott. Jousset 
ottenne lo stesso risultato col la 30 a attenuazione della stessa sostanza. 
Anzi lo stesso Roullin arresto lo sviluppo di una pianticella di grano 
coll’ Vi *000*000*000 di solfato di rame, ripetendo l’esperimento eziandio 
con analoghe proporzioni di bicloruro di mercurio, cloruro di sodio, 
di palladio, di nitrato di piombo, solfato di zinco e cloruro di man¬ 
ganese. Vide Devaux annerire cellule vegetali sotto l’azione del- 
l’idrogeno solforato, cui si aggiunga '| 10*000*000 di piombo. 

Schulz, professore nell’Universita di Greifswald, stabili con espe- 
rimenti positivi che V*o-ooo di mercurio corrosivo arresta la fermen- 
tazione del lievito. Low trovo che Vio-ooo di sale d’uranio attiva la 
germinazione del grano; Coupin vide che V 7 *ooo*ooo*ooo di rame eser- 
cita un’azione tossica sulle piante, e tali esperienze sono confermate 
dal Naegeli, che chiama oligodinamia tal modo di agire di dosi minime, 
come da taluno si chiamano dinamizzazioni le diluzioni omiopatiche. 
Sono note le esperienze di Darwin sulle ghiandolette della Drosera 
mediante Vjo-ooo-ooo di fosfato acido di ammoniaca, pari all’8* dilu- 
zione. Niun dubbio che lo scienziato Bue col suo magnetoscopio, ossia 
pendolo esploratore, pote determinare fino alia 30* attenuazione 
parecchi medicamenti di cui ignorava il nome. 

E’ pure noto che 5 /io*ooo*ooo di tellurio imprimono il carattere agliaceo 
aH’alito dell’individuo che l’ha ingerito. Risulta dagli esperimenti di 
Ziegler, istituiti a proposito delle onde odiche, che una sostanza 
medicinale posta in scatola e tenuta nella mano esposta al sole, 
valse a produrre nell’organismo dell’esperimentatore fenomeni mor- 
bosi propri dal rimedio posto alia prova. E’ pur vero che tali esperi¬ 
menti si ripeterono sopra 42 persone fra le piu sane ed in pari tempo 
sensitive, adoperando preparazioni portate fino alia 30* attenuazione. 

Inoltre si ammette con Wenzel, che un 0,00075 di digitossina 
(pari alia 4* attenuazione) agisce anche per clistere. 

Quando Hartcop somministra ai bambini aifetti da ostinata cefalea 
0,0005 di fosforo e con vantaggio, chi puo impugnarne il fatto? 


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l’omiopatia in itaua 


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11 professore Ostwald di Lipsia afferma che in nna soluzione 
saturadi dato sale basta l’aggiunta di Vi-ooo-ooo-ooo della stessa materia 
per determinate la cristallizzazione. Marmorek dicbiara di aver ado- 
perato un siero contro la risipola nella proporzione di un centomille- 
simo di milione (pari alia ll a attenuazione omiopatica e di averne 
riscontrato l'effetto. Eppure nessuno della Societa di biologia in seno 
alia quale espose il fatto si alzo per protestare, anzi sara ammesso 
dal nostro Consiglio superiore, perche tale attenuazione usata e non 
controllabile probabilmente coi reagenti chimici ora vigenti parte da 
un dotto ortodosso e non da un seguace della scuola omiopatica. 

Lo stesso autore riferiva nel Congresso internazionale medico 
tenuto a Roma di aver ottenuto con successive colture (analoghe alle 
diluzioni omiopatiche) tanta virulenza dello streptococco da uccidere 
un coniglio con una quantita incredibile di tale coltura, cioe un 
Vkxmkxhxxvooo di centimetro cubo, pari eziandio alia ll a attenuazione. 

Bouley inoculo la morva col pus portato alia 5 a coltura nella pro¬ 
porzione di 1:1000, per modo che viene dimostrata un’azione posi- 
tiva pari alia 15 a diluzione omiopatica. E’ ammessadai pratici l’azione 
antelmintica dell’acqua ove abbia bollito il mercurio metallico, seb- 
bene la chimica non ne riveli presenza. 

L’azione ischemizzante dell’adrenalina, secondo Moore, si rivela 
anche se applicata nella minima proporzione di 0,000,000, 245, pari 
alia 7 a diluzione omiopatica e nessuno vi solleva il menomo dubbio. 
Tutti ammettono il passaggio di dati medicamenti dalla nutrice al 
poppante, eppure la proporzione non pud essere che sommamente 
frazionata. Quale differenza chimica passa tra lo siero Behring e 
quello normale? Finora nessuna, eppure ragion vuole che vi sia. 

Il riscontro dell’oro neL vetro rubino era un enigma prima che 
lo avesse ivi dimostrato il nuovo microscopio di Siedenstoff e Isig- 
mondy, risultandone cosi la somma divisibility del prezioso metallo. 

Molte prove fece il dott. Ferrand sull’ influenza della musica sui 
nevrastenici ed alienati, concludendo che la medesima puo agire ora 
come stimolante, ora moderatrice ed anche tossica secondo 1’inten¬ 
sity, come molti altri agenti terapeutici, che a piccole dosi calmano, 
a dosi maggiori eccitano, ed intossicano a dosi elevate. Or bene, qual 
e il crogiuolo chimico o l’arsenale fisico che tassa il valore materiale 
della musica, sebbene ne sia indiscutibile l’azione? 

I patologi affermano che la virulenza dei bacilli debbasi valutare 
sui conigli; il che significa che spesse fiate elementi patogeni e terapici 
non hanno altro controllo se non 1’organismo vivente. 

Vorrebbe dirci il Consiglio Superiore con qual metodo scientifico 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


si possa determinare il quantitative di Radium, di raggi Rontgen, di 
raggi violetti necessario per compiere un’ incontestata azione tera- 
peutica? A1 che se aggiungiamo che l’azione del radio si trasmette 
ad altri corpi, dove va a finire la pretesa di tutto controllare coi mezzi 
oggi posseduti? Riesce poi molto singolare, anzi inesplicabile, se non 
colla legge dei simili, il fatto che i raggi Rontgen agiscono favorevol- 
mente nei cancroidi, mentre Kummel vide sviluppare un carcinoma 
sotto l’azione dei medesimi. Arrogesi, giusta quanto venne riferito 
teste dal Policlinico , che le applicazioni radioterapiche possono pure 
indurre segni generali d’intossicazione. Corollario di cio e, che rimedio 
e veleno differiscono solo per l’intensita di azione come proclama la 
omiopatia, quasi negazione delle scienze positive. A che vale Taffer- 
mare, come tuttodi si afferma, che il valore terapeutico dei medici- 
nalistain ragione della loro assimilabilita e che quindi le consuete dosi 
sono piuttosto svantaggiose, se nel fatto si anatemizza la dottrina 
medica seguente tali norme ? 

Leggesi nel Policlinico , a proposito delle iniezioni di acido fenico 
nel tetano, che < la clinica e suprema espressione della scienza me¬ 
dica >. Ma questa sentenza vale esclusivamente per la scuola officiale 
e non per quella di Hahnemann. 

Sorvoliamo la corrispondenza similare tra Tazione tossica del- 
Tacido fenico ed il corteo sintomatico in genere del tetano, perche 
tale considerazione ci porterebbe a dedurre che Baccelli, ispiratore 
di tale applicazione, segua, malgrado suo, l’omiopatia. 

Ammettiamo pure, che in genere oltre la 12 a diluzione non si 
possa coi mezzi odierni riscontrare la sostanza medicinale e tanto 
meno valutarne la proporzione ; rimane pero sempre un altro rea- 
gente, che e l’organismo, le parti del quale una volta ammalate sono 
piu facilmente impressionate da un medicamento che vi eserciti una 
azione elettiva ed in modo similare, n& si richiede poi tanto sforzo di 
intelligenza per ammetterne la ragionevolezza. E se questa condi- 
zione si verifica migliaia di volte in ogni giorno, riesce inutile qualsiasi 
diniego, parta da chicchessia. 

Del resto e tesi convenuta generalmente, che bene spesso deve 
essere creduto falso oggi quanto ieri era dogmaticamente vero. 

Infatti quante disillusioni sull’idroterapia, sull’antisepsi, sullafar- 
macologia chimica. Quanti nobili ideali cadono ogni giorno, che erano 
verita scientifiche in sulle prime! 

Non e gran tempo che un giornale medico locale esclamava: < si 
puo essere scienziati e negare anche la luce del sole, quando non si 
accordi colla loro teoria >, ed un altro medico (Quinke) soggiunge: 


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L 0M10PATIA IN ITALIA 


11 


< andrebbe male per la terapia, se dovesse aspettare sempre la 
approvazione delle ricerche esatte scientifiche >. 

Non a guari il dott. Lapieque diceva in seno alia Societa biologica 
parigina: « clinicamente il ferro agisce, ma come agisce? II quesito 
non £ mai stato risolto e non vedo come lo potra essere >. 

Come mai la cosl detta medicina scientifica deve arretrare davanti 
un problema di tutti i momenti, e docile rispettar il fatto, mentre pre- 
tende che l’omiopatia dia la ragione essenziale della legge dei simili? 

La scuola classica per molto tempo ammise l’azione terapeutica 
delle cosi dette terine indifferenti od indeterminate, come Gastein, 
Johannisbad, Schlangenbad ed altre, ancorche Tanalisi chimica non 
ne desse la ragione, finche collo spettroscopio vennero a scoprirsi 
elementi mineralizzatori in frazioni intinitesimali, se pure non si vuol 
ammettere un’azione radiante dai gas che svolgonsi da dette terme, 
secondo gli studi recenti di Curie e Laborde. 

Dai suesposti dati ci e lecito dedurre: 1° Che anche dosi infini- 
tesimali si possono controllare coi mezzi indagatori al presente pos- 
seduti; — 2° Che la dove i reagenti non arrivano, accadono fatti 
sperimentali incontestabili e probativi di attivita da sostanze o forze 
sommamente ridotte. — Di fronte a questa condizione di cose 
ognun vede qual valore si includa nella scusa addotta dal Consiglio 
Sanitario per ripudiare la farmacopea omiopatica. 

Per conto nostro chiudiamo queste considerazioni colle parole 
stesse del Presidente del Consiglio, il sommo Baccelli, diramate sotto 
forma di circolare, lorquando era ministro d’agricoltura, e per riguardo 
alle iniezioni di sublimato corrosivo nell’afta epizootica: 

< Liberta adunque a tutti di esperimentarlo e di giudicarlo con la 
serenita e sincerita della ricerca scientifica, la quale deve trarre i 
propri responsi soltanto dall’evidenza dei fatti e liberta pure di ripu- 
diarlo a priori a coloro che rinunciano a fondare la propria convin- 
zione sugli ammaestramenti, che solo dai fatti derivano >. 

Parole d’oro, che Tillustre Baccelli avrebbe dovuto ripetere in 
seno al Consiglio e promuoverne Tapplicazione, trattandosi di un fatto 
puramente sperimentale; ma cosi non avvenne, perche trattavasi 
deiromiopatia sempiternamente moritura. 

Torino, ottobre 1004. J3. 

P . 8. - Era gia composto il precedente scritto, quando avvenne il 
fatto singolare di una visita d’ordine prefettizio alia farmacia omio¬ 
patica in Torino, come risulta dalla seguente dichiarazione: 

< I sottoscritti, in esecuzione deH’incarico loro affidato in seguito 


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12 


L’OMIOPATLA IN ITALIA 


< a nota prefettizia 2 agosto 1904, hanno visitato la Farmacia otnio- 
* patica, sita in via XX Settembre, n. 50, diretta dal signor Giacomo 

< Olivero farm arista, ed hanno riconosciuto e constatato quanto segue: 

< La farmacia e aperta: il suo titolare e il signor Giacomo 011- 

< vero, farmacista diplomato dall’Universita di Torino, con diploma 

< in data 21 luglio 1882, inscritto all’Ufficio Comunale il 25 gen- 

< naio 1891 e nel Registro di prefettura il 4 marzo 1902. 

< Il predetto titolare e presente alia visita e dimora abitualmente 

< in farmacia, non vi sono sostituti, il personale di fatica e costituito 

< da Barberis Ferdinando. 

< I locali di cui si compone la farmacia sono: 

< Bottega per accesso del pubblico ed un laboratorio attiguo. Vi 

< sono altri locali attigui, ma questi appartengono all’Amministra- 

< zione dell ’Istituto e dell’ Ospedale Omiopatico. 

< L’aspetto generate della farmacia in ordine alia distribuzione 

< dei locali e della pulizia e normale. La farmacia e provveduta di 

< Farmacopea; tale farmacopea, di cui si annette copia al verbale, 

< non e la Farmacopea ufficiale, e invece una Farmacopea edita dal- 

< YIstituto omiopatico italiano. La medesima porta il bollo della 

< farmacia e del Direttore. 

< Esiste il registro copia ricette, e l’ultima ricetta porta il nu- 

< mero 67882 in data 29 ottobre 1904. Il registro per la vendita dei 

< veleni non esiste, perche la farmacia non vende veleni per uso indu- 

< striate. Non esiste la raccolta delle ricette originali dei veleni, 

< perche nella medicina omiopatica non si fanno mai prescrizioni di 

< sostanze venefiche in dosi tali da poter dar luogo ad avvelenamenti. 

< Oltre al materiale arredante la farmacia, cioe la ordinaria supellet- 

< tile, nella farmacia esistono due bilancie e speciali apparecchi.tanto 

< per le triturazioni quanto per le diluzioni. I veleni sono conservati 

< in armadio speciale la cui chiave £ custodita dal titolare. Le boc- 

< cette contenenti le sostanze velenose portano la dicitura: Veleno 

< ed il teschio. I medicinali sono chiusi in recipienti adatti, costituiti 

< cioe da boccie di vetro, chiaro e oscuro, vasi di porcellana, tiretti 

< di legno, ecc. Riguardo alia qualita dei medicinali risulta che i 

< medesimi sono quasi esclusivamente costituiti da sali minerali, salt 

< di alcaloidi naturali ed artificiali, da tinture ottenute da vegetali 

< freschi o secchi e preparate con metodi speciali, di cui nella pre- 

< detta Farmacopea. Tanto i primi quanto le seconde non si usano 

< alio stato puro. Le sostanze solide sono commiste a zucchero di 

< latte in misura da formare un prodotto col decimo(l* triturazione), 

< col centesimo (2* triturazione), col millesimo (3 a triturazione), ecc., 


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L’OHIOPATIA IN ITALIA 


13 


< di sostanza attiva. Le sostanze liquide o tinture vengono diluite con 

< alcool nelle stesse proporzioni sovraindicate per le sostanze solide 

< (l a , 2*, 3* ecc. diluizione). Nella farmacia si trovano gia pronte e 

< contenute in apposite boccette tutte le triturazioni e tutte le dilu- 

< zioni. Lo stato di conservazione delle tinture e perfetto, per quanto 

< si puo giudicare dall’aspetto esterno. 

< II titolare venne diffidato di attenersi scrupolosamente alle pre- 

< scrizioni dell’art. 78 del regolamento generate sanitario. 

< Di quanto sopra si e compilato apposito verbale in duplice copia 

< da trasmettere aH’Ufficiale sanitario ed al signor Prefetto. 

< Torino, li 24 ottobre 1904. 

< P. I’ Ufficiale sanitario: Dott. Edoardo Testera. 

11 Perito chimico farm.: Dott. Possetto Giovanni. 

11 Segretario: Podio Giacomo ». 


Cosi che mentre il Ministero dell’Interno per organo del Consiglio 
superiore di sanita dichiara invisitabili le farmacie omiopatiche col 
vano pretesto addotto, col mezzo dei prefetti ne prescrive la visita. 
Nfe £ a supporre che l’ispezione rifletta gli scaffali, le sedie, gli uten- 
sili, ecc., della farmacia, il che importerebbe per nulla al pubblico 
accorrente, si bene i medicinali tenuti in provvigione e suscettibili di 
smercio. Or bene, se questi sono riconosciuti normali da un perito 
chimico farmacista, se per uso pubblico si devono allestire preparati 
secondo un tecnicismo speciale, deU’efficacia dei quali sono giudici 
competenti solo i medici omiopatici esercenti, se, come sopra si e 
dimostrato, sono passive di controllo vero quasi tutte le preparazioni 
poste in opera al giorno d’oggi, si domanda con qual logica l’altefato 
Consiglio superiore non voile riconoscere come normale la farma- 
copea compilata per cura dell’Istituto omiopatico italiano. 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


14 


CASI CLINICI RKCCOLTI NELL’ OSPEOHLE 


P. G., d’anni 17, garzone muratore, entra all’ospedale il 1° luglio 
1904. Nulla di notevole nel gentilizio. Non ebbe mai malattie veneree, 
ne sifilitiche. 

Venti giorni prima della sua entrata all’ospedale era caduto da 
un’altezza di 5 metri, battendo sulla ghiaia e riportando vane lesioni 
alia faccia con commozione cerebrale durata oltre un’ora. 

Le lesioni guarirono in dieci giorni, dopo i quali l’ammalato 
comincid ad accusare cefalea intensissima, prevalentemente temporale 
a sinistra, con elevazioni terraiche e qualche volta vomito. 

Stato presente. — Stato attonito - Ecchimosi palpebrale sinistra— 
Ipocinesia del facciale di sinistra - Movimenti attivi e passivi degli 
arti normali — Riflessi rotulei assenti - Non disturbi nella minzione - 
Stipsi ostinata - Ventre avallato - Pupille non reagenti alia luce; 
disuguali - Polso raro e teso - Lingua fortemente patinosa - Gengive 
fuliginose. 

All’esame delle urine non si trova ne albumina, ne zucchero - 
Nulla di anormale si riscontra all’esame degli organi endotoracici ed 
addominali. 

L’ammalato risponde a stento alle domande, accusando una cefalea 
intensissima, pulsante prevalentemente temporale sinistra. 

II 1° giorno si somministra Hypericum 6 a , due goccie in un cuc- 
chiaio d’acqua ogni due ore. II 2" giorno e stazionario: si ripete la 
stessa prescrizione. 

II 3 luglio aveva passato una notte agitatissima. Stato soporoso; 
talora e colpito da contrazioni generali. Si prescrive Gelsemium 3 a , 
due goccie in un cucchiaio d’acqua ogni ora. 

4 luglio. Notte piu tranquilla; stazionario. Si continua il Gelse¬ 
mium fino al giorno 18 luglio. Intanto le condizioni generali si sono 
fatte gravissime. Ebbe vomito. Nessun sintomo di localizzazione della 
lesione cerebrale. Si prescrive Apomorphinum 3 gr. 

19 luglio. Stato comatoso. Veratrum viride 6’ 3 dosi nelle 24 ore. 
Si giunge cosi fino al giorno 23 luglio, in cui si trova 1’ammalato 
alquanto raigliorato dello stato comatoso in cui si trovava. La cefalea 
& meno intensa, ma piu diffusa. Perdura perdita delle urine. Ebbe di 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


15 


ntiovo contrazioni generali. Si prescrive Jodoformium 3 /oo 60 cgr. al 
giorno, divisi in tre carte, da prendersi internamente e una soluzione 
alcoolicA di Jodoformium 0 per frizioni alle tempie e neirinterno delle 
coscie. Sotto V uso continuato di questo rimedio, contro ogni aspetta- 
zione, essendo il caso disperato, le condizioni generali migliorano 
lentamente giorno per giorno. Diminuisce la cefalea, scompare la stipsi 
e, mentre prima ogni due giorni bisognava somministrargli un clistere 
di acqua calda con glicerina per avere la defecazione, ora questa 
avviene spontaneamente. 

Si arriva in queste condizioni al 14 agosto. II polso, che prima si 
era sempre mantenuto sotto alle 60 pulsazioni al minuto, si fa piu 
frequente e raggiunge ora le 100 pulsazioni; & pero regolare, ritmico. * 
In vista di questa tachicardia si prescrive Coffea 3\ Sotto l’uso della 
Coffea le pulsazioni si riducono a 80. Due giorni dopo si ritorna al 
Jodoformium intus et extra , diminuendone giorno per giorno la dose. 

II miglioramento continua lentamente. L’ammalato si nutre bene e 
digerisce. La cefalea & quasi scomparsa. Non ebbe piu contrazioni. II 
giorno 20 agosto si alza e si sospende il rimedio. 

II 30 agosto si manda a casa relativamente guarito (1). 

Evidentemente in questo ammalato si trattava di un caso di com- 
pressione cerebrale dipendente dal trauma sofferto al capo. Ora 
questa compressione era data certamente da un versamento prodot- 
tosi nell’interno del cranio, versamento che poteva essere un ema- 
toma o anclie un piccolo ascesso. Ma dove era la lesione causa della 
compressione? I sintomi di focolaio cosi detti che sono provocati dalla 

(1) A proposito del ca90 riferito nel precedente fascicolo, il caro college 
Mossa nel n. 25-26 del VAllgem . homoop . Zeitung (vol. 148) muoveva alcune 
osservazioni, ritenendo impropria la denominazione di apasmi epilettiformi con 
emiparesi, ed ascrivendo piuttosto questi sintomi a trasudamento nelle circon- 
voluzioni temporali destre. A schiarimento di detto caso A par necessario 
aggiungere, che Totite media riferita, ebbe luogo a sinistra ma an anno in 
antecedenza, dopo la quale non ebbe piu a provare sofferenza locale di sorta. 

E vero atyresl che i dolori piu intensi cefalici erano sentiti piu a sinistra e non 
nelle circonvoluzioni a destra. Il titolo di spasmi epilettiformi si riferiva piut¬ 
tosto alia forma sintomatica che alia fattispecie patologica, che probabilmente 
Tu una meningite parziale, cui si riferiscono il grido, l'afasia, l’ineguaglianza 
delle pupille e gli spasmi quasi ininterrotti. Ci6 che pih interessa A l’azione 
curativa del jodoformio, i cui fenomeni raccolti da vari casi di venefido e riferiti 
nella ciclopedia di Hughes confermano la somiglianza col predetto caso clinico, 
ed A appunto a rimpiangere che non siasi propinato dapprima. 

Il caso oggi riferito conferma la specials azione del jodoformio in forme 
meningee, sia che preceda un trauma, sia che derivino da altre cause. 

Dott. Bonino. 

♦ 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


distruzione della sost&nza cerebrate e dalla compression delle parti 
dell'encefalo adiacenti e che sono diversi secondo la sede della lesione, 
mancavano completamente, non essendosi osservata n6 paralisi, ne 
paresi in alcuna parte del corpo. 

Non essendosi quindi potuto localizzare il punto preciso in cuiera 
avvenuta la compression, non si pote ricorrere alia trapanazione del 
cranio, e basandosi sulla nostra materia medica si trovo finalmente 
il rimedio che salvo il nostro ammalato. E questo e gia il secondo 
caso in cui il Jodoformium ha riportato vittoria su due gravissime 
lesioni cerebrali. Il primo caso, pubblicato nel precedente fascicolo, 
riguardava un fanciullo colpito da accessi epilettiformi dipendenti da 
affezione meningea. Causa diversa, ma sintomi press’a poco simili. 

Il jodoformio infatti ha fra i suoi sintomi patogenetici tremiti e 
convulsioni, cefalea con vomito, coma, paralisi degli sfinteri. 

A. F., di anni 16, garzone macellaio, entra nell’ospedale il 
18 agosto 1904. Non presenta nulla di notevole nel gentilizio e nella 
anamnesi remota. In seguito a causa che egli non sa precisare (pro- 
babile uso prolungato di cibi vegetali crudi) da un mese ha giornal- 
mente 8-10 scariche diarroiche senza dolori colici. Si presenta quindi 
a noi in istato di profondo deperimento. All’esame non presenta gran 
che di notevole. Lingua patinosa, umida. Colorito acceso. Nulla agli 
organi toracici. Non esiste tumore di milza. In corrispondenza della 
regione epatica accusa dolore nelle ispirazioni profonde e alia palpa- 
zione, e si nota una leggera tumefazione. Elevazioni forti della tem- 
peratura (39,6). Accusa molta sete; 1’appetito & conservato. Le 
evacuazioni avvengono senza sforzo e specialmente nelle ore mattu- 
tine, risentendo egli una grande spossatezza dopo ognuna di esse. Le 
feci sono di colore giallo-verdastro, con muco e contengono delle pic- 
cole masse indurite, nerastre. Le urine sono molto torbide e rosse. 
Non contengono albumina. 

Oenothera biennis e Rhus toxicodendron somministrati in prin- 
cipio fallirono completamente. Podophyllinum 3 /oo somministrato in 
terza giornata comincio a diminuire il numero delle scariche, fino a 
che l’ammalato dopo una settimana ebbe il suo alvo normale. Scom- 
parve il dolore alia regione epatica e la tumefazione e Tammalato 
Y8 settembre use! completamente ristabilito. 

C. L., di anni 63, entra nell’ospedale il 31 agosto 1904. Nulla di 
notevole nel gentilizio e nell’anamnesi remota. Dieci anni sono, in 
seguito a reumatismo sofferto, comincio ad accusare dolori nevralgici 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 17 

alia guancia destra. Da due anni questi dolori andarono aggravandosi 
sempre piu e non cedevano ai soliti analgesici. L’ammalato fece gia 
molte cure da distinti specialisti in malattie nervose, ma non ne ebbe 
mai il benche minimo sollievo. 

La nevralgia era il piu delle volte limitata alia branca media del 
trigemino, raramente con diffusione alia branca inferiore. Gli accessi 
nevralgici erano terribili, tanto che durante questi l’ammalato doveva 
stare completamente immobile, non poteva prestare attenzione ad 
altro, tanto l’intensita del dolore gli toglieva la facolta di percezione 
del mondo esterno. 

Il primo giorno che fu ricoverato era appunto in preda ad un 
accesso, che duro quasi tutta la giornata. Mezereum per tre o quattro 
giorni gli impedl il rinnovarsi dell’accesso, che Tassall il quinto giorno, 
ma non piu colla violenza di prima. Il sesto giorno si incomincio a 
somministrargli Thuja e Coccus cacti mattino e sera, che lo migliora- 
rono al punto di non sentire piu che un leggero indolimento alia 
guancia. Esce il 14 settembre munito di rimedio, che avra continuato 
ancora almeno per un mese. L’ammalato, che prima della sua entrata 
airospedale era obbligato a succhiare gli alimenti liquidi per mezzo 
di una cannula, perchfc il movimento della masticazione gli era impos¬ 
sible, quando use! poteva mangiare liberamente e masticare. 

C. F., d’anni 66, fu ricoverata il 19 settembre 1904, perche da piu 
giorni aveva dei forti disturbi nella minzione. All’esame si riscontra 
un piccolo polipo sessile dell’uretra, che si esporta colle forbici. 

I disturbi diminuiscono, l’ammalata urina piil liberamente ed esce 
come guarita il 29 settembre. Senonche due giorni dopo la sua uscita 
dallo ospedale l’ammalata si ripresenta a noi, dicendo di aver avuto 
nella notte forte stranguria. Si sonda la donna e infatti esce una note- 
vole quantita di urina che essa non poteva emettere. Ma da cosa era 
prodotta questa irritazione vescicale, per cui essa soventissimo nella 
giornata e piu ancora nella notte sentiva lo stimolo della minzione e 
non poteva soddisfarvi? Con un esame accurato si riscontra che nella 
parte posteriore dell’uretra esistono altri polipi, i quali certamente 
sono la causa continua di questa irritazione. Si incomincia a sommini- 
strare, quasi a scopo palliativo, una dose ogni ora di Pareira brava l a , 
che gia rese grandi servizi nelle irritazioni dell’uretra prodotte dal 
passaggio di calcoli. Qui avevamo dei sintomi simili, eccetto l’ema- 
turia, che l’ammalata mai osservo. Infatti per due o tre giorni Tam- 
malata urino liberamente e si diceva guarita, se non che noi non la 
illudemmo, persuadendola invece a incominciare una cura interna e 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


* 

prolungata per combattere la diatesi poliposa. Si prescrisse quindi 
Thuja internameute ed esternamente e finora l’ammalata sta bene. 

Riservandoci di dare un resoconto ampio e dettagliato del movi- 
mento nel nostro ospedale in un prossimo fasc.icolo, partecipiamo fin 
d’ora che ammontano a 162 gli ammalati ricoverati nell’ospedale dopo 
l’inaugurazione avvenuta in novembre dell’anno scorso. 

Dal 1° gennaio corrente anno si diedero all’ambulatorio oltre a 
7000 consulti. E se cosi continua, come tutto induce a sperare, l’omio- 
patia si fara sempre piu strada a sollievo dei miseri. 

Dott. T. Moschetti 

Medico assislenle. 


NOTIZIE 


Dalla Neue Ziircher Zeitung 23 p. p. agosto rileviamo che si e 
costituita una Societa col capitale di L. 160.000, per erigere un Sana¬ 
toria Omiopatico a Davos , sotto la direzione medica del dott. Nebel. 

Giova qui ricordare che fin dal 1899 venne inaugurato a Riva sul 
lago di Garda un Sanatorio Omiopatico sotto la direzione del dottore 
Hartung. 

E poiche siamo suirargomento accusiamo pure ricevuta di una 
circolare annunziante Tesercizio del Primo Sanatorio Italiano per 
ammalati di petto , a Pineta di Sorteuna nell’Alta Valtellina, e diretto 
dal dott. Zubiani. 

* 

« # 

La direzione del Collegio-Convitto per gli orfani dei Sanitari 
italiani, con sede a Perugia, invia il solito rendiconto; donde risulta, 
che nello scorso anno vennero benificati n. 60 orfani, 29 orfane e 17 
convittori. In tal guisa segna un continuo incremento. 

# # 

La Giunta amministrativa dell’ Ospedale Omiopatico “ Nino Dios 9 
a Barcellonahadeliberato di elevare a cinquanta il numero dei letti ed 
accogliere eziandio donne povere, che occuperanno il piano superiore. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Tale decisione, dice giustamente il medico direttore lose Giro Savall, 
e dovuta ai brillanti risultati ottenuti finora, e donde viene animate la 
beneficenza dei Barcellonesi. 

* 

« * 

A Bruxelles ebbe luogo nel febbraio scorso una riunione di medici 
omiopatici non solo della capitale ma altresl delle provincie. II risul- 
tato fu la costituzione della Societa belga cT Omiopatia , di cui furono 
eletti il dottor Sentin a presidente ed il dottor Nyssens a segretario. 
Organo di questa Societa sara il Journal beige d'Homiopatkie, cosi 
benemerito della nostra causa. 

« 

* * 

L 'Istituto omiopatico americano tenne la sua annua riunione (60*) 
e piu propriamente dal 20 al 25 p. p. giugno presso la cascata del 
Niagara. Una fra le piu important conclusioni fu quella di nominare 
un comitato per l’esperimentazione dei medicamenti, affidandone il 
progetto al dottor Bellows. Immediatamente a tale scopo furono 
sottoscritti oltre 2000 dollari. 

* 

* * 

Leggesi nel Journal beige (marzo e aprile 1904). Il numero degli 
studenti negli ultimi anni crebbe notevolmente nel Collegio medico 
omiopatico di New York merce le sue grandi risorse cliniche. Giascun 
anno di studi b diviso in sezioni, cui e devoluto un dato numero di 
letti. Per tal modo lo studente e posto in contatto immediato col 
paziente, l’esamina, dirige la cura sotto la guida di abili maestri, 
vigila sull’andamento della inalattia e sugli effetti del trattamento 
medico e chirurgico. La clinica dispone di 1300 letti ove annualmente 
vengono assistiti 50.000 ammalati. 

* 

* * 

Sono in via di realizzazione due nuovi Ospedali omiopatici, di cui 
l’uno a Chicago annesso al Collegio medico omiopatico e che costera 
500.000 dollari donati da Hoyt e Crane; l’altro a Sprongfield (Massa- 
chusset) del costo di 100.000 dollari provveduti generosamente da 
Daniel Wesson. 

* 

* « 

Riferisce il dottor Schier da Mainz, che da due anni era st&ta tolta 
ai medici la facolta di distribute i medicamenti, ma fin dal giugno 
p. p. venne riaccordata. 


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L OMIOPATIA IN ITALIA 


* 

* * 

Ci gode l’animo di poter comunicare, che i lavori preparatorii per 
l’erezione di un Ospedale omiopatico a Basilea sono a buon punto, ed 
e probabile che incominci al piu presto la fabbricazione. Esso sara 
sotto la direzione del medico Scheidegger, prima esercente in Aarau. 

* 

* # 

* Soddisfazione nel foro. „ Cosl s’inti tola un articoletto nella 
Allg. hom. Zeitung relativo ad una querela sporta daldottor Monde di 
Zurigo contro il dottor Spatz, redattore del Munch . medic. Wochen - 
schrift , che in occasione dell’offerta al prefato dottor Mende della 
cattedra di omiopatia all’Universita di Leida, gli aveva affibiatoil 
titolo di ciarlatano. La quistione fu trattata davanti il tribunale il 
31 p. p. maggio, il quale inflisse una multa di 150 marchi al dottor 
Spatz o 30 giorni di prigione, coll’obbligo d’inserire la sentenza nel suo 
giornale. A nulla valsero tutte le solite obbiezioni mosse alia dottrina 
omiopatica, appunti brillantemente e facilmente refutati dal dottor 
Gisevius di Berlino. 

Questo fatto diede occasione alia Societa centrale omiopatica 
tedesca di far inserire nelle Milnchener neuste Nachrichten ladichia- 
razione che segue: 

* La Societa centrale omiopatica,quale rappresentante riconosciuta 
dai medici omiopatici tedeschi, dichiara, che il parere comunicato dal 
ministro pel culto della Baviera ed emesso dalle tre facolta sul conto 
dell’omiopatia, come pure il parere del professore V. Winkel e del 
dottor Krecke in rapporto al processo contro il consigliere aulico 
dottor Spatz ,indicano Tomiopatia siccome parto fantastico e falso, 
avece di dimostrare che sieno errati gli esperimenti su cui poggia la 
precipua legge omiopatica, quella cioe dei simili. Essa protesta contro 
le erronee nozioni di dotti, che sebbene ignari affatto dell’omiopatia 
vengono designati come giudici della medesima, rafforzando cosi, col- 
l’aiuto di una stampa parziale, i pregiudizi diffusi sul suo conto. Pro¬ 
testa energicamente contro I’inusitata offesa per parte dei dottori 
Winkel, Spatz e Krecke, che i medici omiopatici siano guidati da 
semplice e basso interesse materiale. Protesta a nome di tanti colleghi 
riconosciuti dalle leggi dello Stato, dai giuri medici d’onore e come 
aventi pienamente gli stessi diritti. Protesta inline nell’ interesse del 
senso morale, del decoro ed ideale medico. 

• Firmati: Dott. Wapler, Windelbaud, SchnUtoen. * 


JNIOftf TlP-ftHT. TOWNESL 


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RAPSODIA DI ANNOTAZION1 
snlla nateria nedica e clinica relative ai nedicameiti aeio ositati 

(Vedi fascicoli *5 - 46 • 47 ) 


Cajeputum. — E consigliato nel singhiozzo ostinato sia nel parlare, 
ridere, mangiare, sia in qualsiasi moto. 

Caladium seguinum. — Varo velenoso. Malgrado la sua esposizione 
patogenetica piuttosto diffusa, pare abbia trovata scarsa applicazione. 
Si narrano pochi casi di prurito ai genitali maschili, ribelli a parecchi 
altri rimedii e curati col medesimo. Nella propria pratica ci occorse 
di combattere favorevolmente con tal farmaco un prurito gia invete- 
rato con gontiezza del prepuzio. Dudgeon raccomanda eziandio questo 
farmaco alia 3 a diluzione nel prurito vulvare. 

Calcarea acetica (Acetato di calcio). — Esiste bensi, come ognuno 
sa, una specie di patogenesia di questo sale nel V volume della materia 
medica di Hahnemann, ma da quanto risulta fu scarsa la sua appli¬ 
cazione. Trovasi poi specialmente raccomandata nella diarrea profusa, 
indolente e guari esauriente dei bambini; nel sudoremattutino; nella 
vertigine, passeggiando alFaria libera; nei rutti acidi e fetidi. Fu pure 
consigliata nella bronchite membranosa; ne riferisce Allen un caso 
ostinato ove, dopo l’insuccesso di parecchi altri rimedi, fu curato con 
questo. Dopo frequenti recidive piu rivestimenti delle mucose bron- 
chiali furono espettorati e fu salvo il malato omai morente. Cosi nella 
dismenorrea membranosa in pazienti che hanno l’abito di calcarea. 
Nell’adiposita; nell’emicrania con grande freddezza nel capo ed aci- 
dita gastrica. Raccomandato da Bahr nel catarro cronico dello stomaco 
e degli intestini nei bambini. 

Calcarea arsenicosa (Arsenito di calcio). — In pratica venne con¬ 
sigliata neirepilessia di pazienti coH’abito di calcarea. Nella tabe 
mesenterica e nella lenta tisi polmonare con emottisi. Dispnea da 
atonia cardiaca. Nefrite acuta e cronica. Cessa l’appetito nella tisi. 

Secondo il dott. Majumbar conviene pure nellefebbri larvate, lente, 
intermittent!; nella gonfiezza del fegato e della milza in bambini 


3 - Annotinioni, tcc. 


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32 


Annotazioni sulla materia medica e clinica 


scrofolosi e malsani dalla nascita, ed abitanti in regioni paludose; in 
fine in gravi casi di albuminuria e di stenocardia. 

Calcium bromatum (Calcarea bromata. Bromuro di calcio). — 
Fu oggetto di studio del dottor Mitchell, e sebbene non abbia per ora 
un fondamento patogenetico, nullameno riesce nelle affezioni cerebrali 
acute (meningite od eclampsia) di bambini tubercolotici, rachitici, 
disposti a sudore notturno della testa , con dentizione e chiusura tar- 
diva delle fontanelle. Si e del pari proposto per combattere l’insonnio 
dei bambini rachitici. 

Calcarea caustica. — Si raccomanda la sua applicazione per 
risolvere i foruncoli ed i vespai. 

Calcarea chlorata (Ipoclorito di calce). — Sotto forma di acqua di 
calce clorata una goccia o meno per ogni dose fu consigliata dal 
dottor Neidhard nella difterite. 

Calcarea fluorica (Fluoruro di calcio). — II sunto patogenetico 
raccolto dai dottori Murch, Bell e Smith (specialmente i dolori provati 
alle ossa carpee, la corizza retronasale, la sensivita e lieve gonfiezza 
dei piedi, la siccita della bocca e delle fauci) e ben lungi dal giustificare 
Tutilissimo ed oramai esteso uso di questadroganell’osteo-periostite, 
nella carie e soprattutto nell’osteo-mielite del carpo e delle dita (spina 
ventosa) con che sia protratto anche per mesi. Molti casi favorevoli 
nella nostra clinica passata confermano l’utilita sopradetta. Vuolsi 
pure raccomandare negliascessi tubercolotici; in tumori palpebrali; 
aneurismi; nel cefaloematoma e nel patereccio traumatico. La sua 
sfera di azione si aggira soprattutto nel profondo squilibrio organico 
dei tessuti, massime osseo,quindi ognun vede che una vera e completa 
patogenesi non si puo sviluppare sull’uomo, ragion per cui Tesperi- 
mento sotto questo aspetto deve compiersi in ispecie sui bruti e le 
molteplici applicazioni all’uomo poggeranno piuttosto sopra induzioni. 
In ogni caso non sono a disprezzarsi i fatti clinici ripetutamente con- 
formati e che riguardano la cataratta, anche senile. Parecchi casi 
occorsici non attinenti a vizio artritico confermano Tazione di questo 
farmaco se non per risolvere almeno per ritardare lo sviluppo della 
cataratta. E indicata nelle emorroidi, nei menstrui eccessivi con dolori 
ponzanti nelle ectopie con prolasso dell’utero, con dolori tiranti nella 
regione uterina e nelle cosce. La sinovite cronica del ginocchio, il 
patereccio, la lombaggine, piu sentita nel primo moto meno in quello 


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relative ai medicamenti meno usitati 


33 


continuato (ad es. Rhus), prodotta eziandio da sforzo (dilombatura). 
Croste dure nelle palme delle mani con o senza fissura, ganglio ten- 
dineo, pervertita assimilazione delle ossa, massime dei denti, esostosi 
da traumatismo, periostite cronica, esostosi aspre, carie, che trae alia 
formazione di ascessi pelvici, od anche delle narici sia da lue sifilitica, 
sia da abuso di mercurio, tumori ossei, indurimento di testicoli, nodi, 
lapidei e tumefazioni nelle mammelle, adeniti indurite, lapidee, fistola 
dentale, varici ed ulceri varicose entrano nella sfera di questo rimedio. 

Riferisce Kale di aver ottenuta la risoluzione di indurimenti ed 
ipertrofia della parotide mediante la 3* trit. d.; aggiungendo di aver 
ricavato molto vantaggio nei tumori palpebrali di vario genere. Cosi 
pure riesce nella tonsillite follicolare ove continui tappi mucosi si 
formano nelle cripte tonsillari. 

Calcarea hypophosphorica. — Esercita la sua azione precipua- 
mente sul sistema osseo e nelle grosse articolazioni, quindi spesso 
trova la sua indicazione nella coxite scrofolosa, come centinaia di fatti 
confermano. Venne pure riscontrata la sua efficacia nella tisi polmo- 
nare, massime nel 1° stadio, concorde in cio con calcarea phosphorica, 
non che nella neurastenia con profusi sudori notturni, aspetto pallido, 
emaciato, perdita di appetito e di poter virile. 

Calcarea iodata (Ioduro di calcio). — Non per deduzione logica 
da patogenesi, sibbene da ripetuto esperimento clinico viene patro- 
cinato l’uso di questo sale calcare: nelle adeniti sottomascellari, nella 
meningite tubercolosa, nell’idrocefalo cronico. nelle vegetazioni poli- 
pose del naso e deU’orecchio, in adenoidi del naso, nell 1 ipertrofia ton- 
sillare con cripte e sinuosita, nella tosse cronica, diurna e notturna, 
con sudore notturno, febbre etica, espettorazione verde, purulenta; 
nella bronchite specialmente cronica di bambini scrofolosi, esili, con 
adeniti cervicali; nel varo migliare e nel fibroma uterino; trovansi 
pure registrate diverse guarigioni di fibromi mammari. 

Calcarea muriatica , Calcium chloratum (Cloruro di calcio). — 
Notiamo di passaggio, che Allen nella sua Enciclopedia riporta con 
questo titolo lo studio fisiologico della sorgente di Creuznach, la quale 
ha una composizione molto pit complessa e non pud identificarsi col 
cloruro di calcio puro. Aggiungasi che sotto la rubrica calcarea chlo- 
rata da per formola CaCh, mentre l’ipoclorito da intendersi sotto il 
titolo di calcarea chlorata ha la formola GaClo. Secondo Hughes e da 
consigliarsi il sale, di cui ci occupiamo, nell’eczema infantile; e pure 
adottato esternamente nei foruncoli, scemandone le sofferenze. 


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34 


Annotazioni sulla materia medica e clinica 


Calcarea ovorum (Guscio delle uova). — I nostricolleghi d’America 
insistono nel chiamare questo rimedio col nome di ova testa . Secondo 
D. Edson riuscirebbe spesso nella leucorrea quando presentasi il sin- 
tomo di rottura in due del dorso ed in pari tempo allacciato con uno 
spago. Riscontra lo stesso autore un meraviglioso effetto in detto 
rimedio per domare i dolori del cancro. 

Calcarea picrata (Picrato di calcio). — E stato consigliato dal 
dottor Houghton nelPotite esterna ricorrente. 

Calcarea silicata . — Produsse, secondo riferisce Oehme,una rapida 
guarigione d’idrocele in tin bambino dopo Pinsuccesso di Rhododendron 
e Graphites. Un cenno patogenetico venne fornito dal dottor Boyd 
(North. Amer. Journ. of Horn., Nov. 94) con termini cost comuni a 
tanti altri farmaci, per cui non si possono dedurre specifiche indica- 
zioni. Sono inoltre riportati parecchi casi di atrofia infantile corretta 
con questo rimedio. 

Calcarea sulphurica (Solfato di calcio, gesso). — Spetta ai rimedi 
di Schiissler e viene proposto nei processi suppurativi lorche Pascesso 
e aperto ed il pus e giallo, denso; cosl pure nelle suppurazioni ton- 
sillari, nelPipopion, nelle ferite suppuranti, e nei processi suppurativi 
polmonari. Agisce a guisa di Hepar, e quando questo cessa di operare. 
Raccomandato eziandio da Siemsen nel fibroma e mioma uterini, non 
operabili e con emorragie fetide; cost dicasi nelPeczema del capillizio 
nei bambini con ingrossamento ghiandolare. 

Calotrophis gigantea o madar. — E raccomandata dal Dr. Gramm 
nella sifilide, quando Porganismo e gia saturo di mercurio, come pure 
nelPanemia incipiente da lue sifilitica; cosl nella lepra tubercolare, 
nel lupus facciale; in dolori violenti in ambedue le gambe, con gonfiezza 
e rigidita delle ginocchia, per cui non puo camminare. Un medico 
indiano riferisce di aver ottenuta la scomparsa dei segni fisici in una 
tisi polmonare mediante Puso di questa pianta alia 1* d. e protratto 
per piu mesi. Un lavoro molto accurato del dottor Nunez, medico 
benemerito di Madrid, comparve or sono 30 anni nel Criterio medico 
dal quale prorompe un serio invito ai colleghi per diffonderne la 
applicazione. 

Caltha palustris (Calta acquatica). — Consigliata nel pemfigo, 
lorquando le bolle sono circondate da un cercine molto pruriginoso. 


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relative ai medicamenti meno usitati 


35 


Entro tre giomi le bolle si trasformano in croste. E da raccomandarsi 
eziandio, giusta la propria esperienza, nell’anasarca da nefrite albu- 
minurica in seguito a scarlattina, come pure nell’edema polmonare e 
della faccia. 

Camphora monobromata (Monobromuro di canfora). — Ha per 
effetto di sopprimere il latte, ed k adoperato nella spermatorrea, 
segulta da erezioni dolorose e da tenesmo vescicale; nello spasmo del 
muscolo costrittore vaginale sotto forma di vaginismo e ninfomania; 
nella paralisi agitante; nell’eclampsia infantile anche da dentizione; 
nel colera infantile. 

Codeste applicazioni non poggiano finora sopra dati patogenetici 
speciali, ma piuttosto su tentativi, tenendo per base l’azione studiata 
di camphora. 

Canchalaqua (Cannacoro di foglie strette). — Trova la sua appli- 
cazione nelle febbri intermittenti delle regioni calde, con indolimento 
generale e senso di contusione, nausea e conati al vomito. La pelle 
si raggrinza come nelle lavandaie. 

Canjerana. — E pianta brasiliana spettante alle meliacee, di cui 
De Menezes descrisse i caratteri botanici e preparo una tintura perche 
fosse soggetta ad esperimentazione. 

Carboneum oxigenisatum — Pyrocarboneum (Ossido di carbonio). 
— Fraisuoi sintomi si annoverano: tendenza a girare in circolo; 
mandibole fermamente chiuse; anestesia cutanea, che scompare 
tosto per leggero tocco con ferro caldo; grande sonnolenza per parecchi 
giorni; vescichette lungo il corso dei nervi, quindi la sua indicazione 
nel pemfigo con vesciche larghe e sottili. 

Cardine (Preparato col cuore di animali). — Proposto per toni- 
cizzare il cuore (ma in quale circostanza?). 

Carica papaya. — E stata proposta questa cucurbitacea delle isole 
Molucche nell’otite media suppurativa. Priva finora di patogenesia, 
fu solo empirico l’uso che ne fecero i dottori Pehrson e Collyns in 
affezioni reumatiche, nell’ ipertrofia del cuore e nella stessa elefantiasi. 

Cassia obtusifolia. — Si hanno alcuni cenni pratici da Leal la 
Rotta di Bogota, che l’adopero alia 3 a e 6» att. d. nella sovreccitazione 


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36 


Aiinota/.ioni sulla materia medica e clinica relative ecc. 


della febbre tifoidea e del tifo, specialmente la notte, negli esantemi 
acuti di carattere maligno, come vaiuolo, morbillo, risipola con mi- 
naccia di cangrena, cost pure dicasi nel periodo freddoso di febbre 
intermittente; nell’ insolazione, e nel carbonchio (Cartier). 

Cassia tomentosa. — Fu adoperata e quindi consigliata dal dottor 
Gaitan nella febbre tifoide e nella dissenteria. 

Castanea vesea (foglie di castagno). — NelYEnciclopedta di Allen 
esiste bensi un abbozzo di patogenesi, ma non si riscontra traccia di 
fenomeni attinenti alia tosse convulsiva, ove e marcatissima la sua 
azione, massime se amministrato nel primo periodo del male. Non 
occorre dare il decotto di foglie, ma bastano globuli imbevuti delle 
prime diluzioni. 

Castor equi (Castagna equina). — Finora la sua applicazione e 
ristretta alle ragadi dei capezzoli mammari nolle nutrici. Si notano 
eziandio dolori pungenti nel torace. Un unguento fatto con 1 gramma 
di castor equi, 5 grammi di lanolina e 29 grammi di vaselina (Sieffert) 
serve non solo per le ragadi sopradette, ma eziandio per le dita dei 
violinisti e pianisti affetti da fessure e friabilita delle unghie. 

B. 


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Torino-Roma — UNIONE TIPOGRAFIGO-EDITRICE - Napoli-Milano 


Dott. R. OZENNE 

LE EMORROIDX 


Traduzione del Dott. ALIPIO RONDHLL1 


Le Emorroidi, considerate in antico come le vene d’oro 
della longevity, come parafulmini provvidenziali, come 
emuntorii salutari delle persone sanguigne — grazie ai pro¬ 
gress) dell’anatomia, della fisiologia, vennero riconosciute 
tumori varicosi delle vene della regione ano-rettale, come 
causa di flebiti croniche, quando non siano curate in 
tempo — oltre alle sofferenze d’ogni natura che sempre 
recano con loro. — Scomparvero le dottrine fantastiche, 
per lasciar posto a dotti lavori clinici che portarono al- 
l’applicazione di cure chirurgiche, mediche e igieniche per 
la guarigione del male. 

Fra gli studiosi della terapia delle emorroidi annoverasi 
il distinto Dott. E. Ozenne, chirurgo dell’Ospedale St-La- 
zare di Parigi, il quale seppe riunire nel Trattatello che 
presentiamo agli Italiani la sintesi degli studi fatti, e addi- 
tare le migliori cure sanitarie, nonche le norme igieniche 
e antisettiche per prevenire e combattere le affezioni in¬ 
terne ed esterne. 

In prova diamo il titolo dei capitoli principali: 

Definizione — Nozioni storiche — Divisione — Caratteri anatomici 
e istologici — Diagnosi delle emorroidi interne ed esterne — Cura 
delle emorroidi sintomaticbe e idiopaticbe — Cura medica e cura cbi- 
rurgica delle emorroidi esterne — Cura delle interne — Riassunto. 
terapeutico — Igiene degli emorroidali. 

Un elegante volume legato, L. 2,50. 


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Torino - Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-ED1TRICE — Napoli - Milano 


LABADIE-LAGRATTE 


PATOGENESI f CURA BELLE NEFRITI 

E DEL MORBO Dl BRIGHT 

traduzione 

del Dott. AXJBONIO ZUBIANI 


La storia delle Nefriti e del morbo di Bright ha percorso mold 
stadii distinti, caratterizzati ciascuno dall’acquisto di cognizioni nuove 
e da speciali interpretazioni nella patologia generate. 

Net primo periodo che arrivo sino at 1836, si conobbero le rela- 
zioni fra le idropisie e le lesioni renali, — in appresso si studio le varie 
specie di nefriti: acuta, interstiziale, cronica, — per arrivare alle idee 
moderae che stabiliscono essere le nefriti alterazioni dei reni prodotte 
da albuminuria, edemi ed uremia, causate dalla presenza nell’orga- 
nismb di tossine. 11 veleno del morbo di Bright eccita vertigini, 
cefalalgia, delirio, convulsioni, dispnea, disturbi gastro-intestinali; 
determina le lesioni del fegato, del miocardio, delle glandole della 
pelle e del tubo digerente. 

Una simile malattia attiro l’attenzione dei pid celebri sanitari; a 
gruppi si distinguono gli studi pubblicati sulle Riviste di medicina, 
in Trattati speciali, difficili a rintracciarsi e non alia portata del 
clinico chiamato d'urgenza al letto di un colpito dal morbo di Bright, 
o da una nefrite, che pub presentarsi sotto molteplici aspetti. 

Spettava al Dottore Labadie-Lagrave, invitato dal Charcot, il 
riunire i sistemi di diagnosi, le eziologie, i sistemi pid proficui di cura 
contro il terribile morbo che colpisce l’umanita in tutti i suoi stadii 
d’eta, e in ogni condizione sociale. Studio che siamo lieti di poter 
presentare nella nostra lingua a tutti i Sanitari. 

Somuario: Cenni storici, generality — Eziologia delle Nefriti — Pato¬ 
logia — Cura, profilassi — Cura antiflogistica, diuretica, purgativa, diafo- 
retica — Cura delle idropisie — Cura ricostituente — Cura dell’uremia — 
Cura igienica delle varie specie di nefriti — Cura della nefrite gravidica. 

Un elegante volume legato — L. 3,50. 


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Fascicolo L — li)Or> 


VJ 


-♦ || “ 

L’OMIOPATIA 

XlsT ITALIA 


0R6AN0 DELL’ ISTITOTO 0MI0PATIC0 ITALIANO 


Regio Decreto 24 gennaio IHH6 



SOltfHARIO. — Istituto Omiopatico Italiano. - Parte araministrativa: Verbal® 
della Seduta del Comitato, indetta d’urgenza per il giorno 2 novembre 1904 — 
Verbale della Seduta fissata per il 17 novembre 1904 — Progetto di Bilancio 
pel 1905 — Comitato Direttivo per il 1905 — Elenco dei Soci — Dispensario 
Omiopatico di Torino (Esercizio 1904) — Malattie curate nel 1904 — Casi 
clinici dell’Ambulatorio — Tabella dei malati ammessi neirOspedaletto Omio¬ 
patico di Torino — Tabelle dei malati ricoverati dopo l’ampliamento — 
Glinica Omiopatica in Napoli — Ambulatorio Omiopatico di Milano — Notizie 
— Cenni necrologici. 


TORINO 

STAMPERIA DELL’UNIONE TIP.-ED1TR1CE 

’8 — Corso Raffaello - 28 

1905 


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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso 

Gigliano. 

Hygienic-Medical Hand-Book for Travellers in Italy, 

by C. Libkrali M. D. 

Consideration! sni Colera asiatico; sua profilassi e cura 
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali. 

La dose omiopatica, del dott. Giovanni Uhbanetti. 

Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi. — Versione 
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino. 

Primi stndi di materia medica secondo la legge dei 
simili, del dott. Giuseppe Bonino. 

IJso famigliare dei rimedi omiopatici. — Ricordo delVEspo - 
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino. 

La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della 
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser- 
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel 
trattamento orniopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un 
profano formano oggetto precipuo e piu dilTuso; ma non sono escluse le 
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente 
adoperati. 


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1STITUTO OMIOPATICO ITALIANO 


PARTE AMMINISTR ATIVA 

Verbale della Seduta del Comitato, indetta d’urgenza per 
il giorno 2 novembre 1004. 

Sono presenti, oltre il Presidente ed il Vice-Segretario sotto- 
scritti, i signori: Wenner cav. Emilio, Presidente onorario; Losana 
dott. Ottavio, Vice-Presidente; inarchese Morozzo Filippo, Cassiere; 
cav. Cesare De Mezzi e Moschetti cav. prof. Giuseppe, Censori; dottor 
Silvio Dematteis, Vice-Segretario. 

Oggetto dell’odierna adunanza e: Comunicazione intorno ad una 
disposizione ereditaria a benefizio dell' Istituto. A tal line il Presi¬ 
dente espone ai membri presenti, come oggi stesso seppe dagli eredi 
legittimi del fu Molinari Giovanni Battista Francesco deceduto in 
Genova il 16 scorso ottobre, che questi con suo testamento olografo 
chiamo ad erede della quota disponibile P Istituto Omiopatico ita- 
liano. Invita quindi il Comitato a prendere le disposizioni che reputa 
opportune. I membri presenti, per tutelare gli interessi dell’ Istituto, 
in attesa di vedere se o meno debba questo accettare l’eredita stessa 
e per assistere alia confezione dell’inventario, in via d’urgenza da 
mandato al Presidente di far legale procura all’avvocato Rolfo Carlo, 
consulente dell’Istituto, riservandosi di ulteriormente deliberare in 
proposito, dopo visto quale sia l’entita e la disponibilita dell’erediti 
stessa ad inventario finito. 

Esaurito l’ordine del giorno si scioglie Padunanza. 

Sullo stesso argomento verte Padunanza del Comitato tenuta il 
27 novembre 1904. Ai predetti membri del Comitato si aggiunse il 
cav. Gibellini Vittorio, pure Censore. 

Aperta la seduta, il Presidente riferisce in merito all’eredita 
Molinari, che dall’ inventario, fatto sotto l’assistenza dell’avv. Rolfo, 
rappresentante dell’Istituto, Passe ereditario ammonterebbe a circa 
un milione, per cui spetterebbe all’ Istituto Omiopatico la somma di 
circa lire 500.000, come dal testamento annesso. Risulterebbe inoltre, 


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2 L’OMIOPATIA IN ITALIA 

che la famiglia Molinari e decisa d’impugnare il testamento, ed offre 
a titolo di tacitazione dei diritti delPIstituto Omiopatico la somma 
derisoria di lire 30.000. 

II Presidents interpella quindi i signori Consiglieri, i quali una- 
nimi deliberano di far domanda alia Giunta Provinciale Amministra- 
tiva per aver Pautorizzazione ad accettare Peredita suddetta ed a 
sostenere anche in via legale i diritti delPIstituto, credendo di man- 
care al dovere di coscienziosi amministratori quando si accettasse 
una tale transazione. 

A tal fine venne unita al verbale una copia del testamento e 
delPinventario, e piu tardi un consulto legale scritto, favorevole 
alPaccettazione dell’eredita. 

11 Vice-Segretario 11 Presidents 

Olivero Giacomo. Bonino dott. Giuseppe. 

Verbale della Seduta fissata per il 17 novembre 1904, 

con invito esteso a tutti i-soci delPIstituto, e pubblicato nel 
precedente fascicolo. 

Sonointervenuti: Wenner cav. Emilio, Presidente onorario; Bonino 
dott. Giuseppe, Presidente effettivo; Morozzo marcbese Filippo, Cas- 
siere; Mosciietti prof. cav. Giuseppe, De Mezzi cav. Cesare, Girellini 
cav. Vittorio, Censori; Bonino dott. Pier Antonio, Segret.; Olivero far- 
macista Giacomo, Vice-Segret.; dott. Perabo nobile Enrico, Rabajoli 
dott. Vittorio Giuseppe e Mosciietti dott. Teodoro, soci ordinari. 

Aperta la seduta, il Presidente fa dar lettura del seguente 

PROOETTO DI BILANCIO PEL 1905 


PARTE ATTIVA 

Fondo presunto di avanzo degli esercizi pre- 


cedenti.L. 1724- 98 

Entrate ordinarie . 

Interessi del Consolidate.L. 3372 — 

Quote dei Soci Patroni delPIstituto . . . w 210 — 

> > delPOsp. di Torino „ 885 — 

> Ordinari delP Istituto . . „ 625 — 

L. 1720 - 1720 — 


A riportare . L. (>816 98 


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L OMIOPATIA IN 

ITALIA 


3 


Riporto . L. 

6816 98 

Rette (lei Pensionanti. 

. . L. 

3000 — 

3000 — 

Cassetta del Dispensario .... 

. . L. 

300 — 

300 — 

Interessi del conto corrente . . . 

. . L. 

25 — 

25 — 

Entrate straordinarie. 



Quote presunte di nuovi Soci . . . 

. . L. 

200 — 


Sussidio dal Municipio di Torino . . 

> 

500 — 



L. 

700 — 

700 — 


Totale Attiyo L. 

10841 98 

PARTE PA8SIVA 



Spese ordinarie. 



Tassa di manoinorta.. 

. . L. 

20 — 


Imposta fabbrieati e fognatura . . 

> 

317 — 



L. 

337 — 

337 — 

Assicurazione ineendi. 

. . L. 

51 65 


Abbonamento all’acqua potabile . . 

. . > 

56 — 



L. 

107 65 

107 65 

Assegno a 4 suore ed un fratello per servizio 



delTOspedale. 

. . L. 

800 - 

800 — 

Vitto e spese inerenti per 1’Ospedale 

. . L. 

4200 — 


Gas e riscaldamento. 

. . > 

550 — 



L. 

4750 — 

4750 — 

Oggetti di medicazione. 

. L. 

50 — 

50 — 

Sowenzione ai Dispensarii di Torino 

. . L. 

700 — 


> > Milano. 

> 

200 — 


> > Firenze 

. . > 

150 — 


> > Napoli . 

. > 

150 — 



L. 

1200 — 

1200 - 

Stampa e cancelleria. 

. L. 

400 — 

400 — 

Telefono. 

. L. 

149 — 

149 — 

Totale 

spese ordinarie L. 

7793 65 



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4 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


Riporto . L. 7793 65 
Spese straordinarie. 

Sovvenzione alia vedova Leoncini . . . L. 200 — 

Acquisto di rendita per l’Osp. di Genova . > 700 — 

Manutenzione mobilio, biancheria e piccole 

spese irapreviste per TOspedale . . > 200 — 

L. 1100 - 1100 — 

Totale Passiyo L. 8893 65 


R1ASSUMTO 

Totale dell 'Attivo .L. 10841 93 

Totale del Passivo .> 8893 65 

Fondo di riserva L. 1948 28 


Nell’esporre il presente bilancio, il Presidente richiama anzitutto 
l’attenzione dell’adunanza sulla necessity di aggiungere una suora per 
il servizio interno dell’Ospedale, non bastando quelle esistenti per le 
veglie notturne ai malati piu gravi. Riconoscendo necessaria tale 
modificazione per il buon andamento dell’esercizio, i membri unanimi 
deliberano cotale aumento di personale, stanziando il relativo assegno 
e la spesa annessa pel corredo, giusta le condizioni intese colla 
Piccola Casa del Cottolengo. Chiedono quindi che questa determina- 
zione sia approvata dalla Giunta Amministrativa. 

Espone in seguito il Presidente come una delle macchine riscal- 
danti pel bagno, all’atto pratico dopo alcuni bagni si rende inservibile; 
che la medesima fu gia riparata per ben due volte dal costruttore, 
ma inutilmente; anzi, invitato a provvedere, non risponde. Trattasi 
ora se si debba iniziare una lite, oppure ricorrere ad altro costrut¬ 
tore, che interpellate in proposito si assumerebbe Timpegno di cor- 
reggere il difetto al prezzo di lire 30. L’adunanza, dopo discussione, 
delibera di non impegnarsi in una lite per tale proposito, ed accetta 
il partito dell’altro costruttore sotto garanzia dell’uso. 

Circa i Dispensarii leggesi lettera del dott. V. Liberali, nella 
quale si assume l’incarico di riattivare il Dispensario di Roma 
sospeso da 2 anni per mancanza di locale, con che l’lstituto bilanci 
nuovamente le consuete lire 200 a tal fine. L’Adunanza si esprime 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 5 


favorevolmente a tale domanda, e delibera tale stanziamento appena 
consti il funzionare di detto ambulatorio pubblico prelevando Tac- 
cordata sovvenzione o sulle entrate straordinarie od inscrivendola 
complessivamente nel bilancio 1906. E questa deliberazione sotto- 
ponesi pure all’Auto rita amministrativa. 

Considerando, che finora uno dei due Yice-Presidenti ebbe resi- 
denza fuori della sede dell'Istituto, e che detta carica venne 
rappresentata prima dal dott. Cigliano di Napoli, indi dal dott. Libe- 
rali di Roma, si viene neirodierna seduta a stabilire che pel venturo 
1905 tale ufficio passi al dott. E. Perabo di Milano, rimanendo con- 
ferniata la carica per gli altri membri del Gomitato. 

Sono proposti ed ammessi i due nuovi soci ordinari: dott. Raffaele 
Liberali di Roma, e Jauregui Moreno di Messico. 

Esaurito TOrdine del giorno, sciogliesi la seduta. 

Torino, 17 noveinbre 1904. 

II Segretario II Presidente 

Dott. Pier Antonio Bomno Bomno dott. Giuseppe 


COMLTATO DIRETTIVO PER L’ANNO 1905 





Data di uomiua 

Presidente Onorario 

Wenner cav. Emilio. 

1888 


> Eff'ettivo 

Bonino dott. cav. Giuseppe. 

1881 

1° 

Vice-Presidente 

Losana dott. Ottavio. 

1901 

2° 

> 

Perabo dott. nobile Enrico. 

1904 

1° 

Censore 

Moschetti prof. cav. Giuseppe. 

1899 

2° 

> 

De Mezzi ing. cav. Cesare. 

1892 

3° 

> 

Gibellini cav. Vittorio. 

1901 

Cassiei e 

Morozzo di Bianze march. Filippo. 

1886 

Segretario 

Bonino dott. Pier Antonio. 

1892 

i # 

Vice-Segretario 

Olivero Giacomo, farmacista. 

1892 

*)u 

> 

Dematteis dott. Silvio. 

1892 


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2 



L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Elenco dei Soci per l’anno 1905 


ISTITUTO 
Soci Patroni. 

Marangoni cav. Gervasio, Torino. 
Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 

Soci Onorari . 

Olive y Gros dott. Angelo, Barcellona. 
Auletta dott. Umberto, Rio Janeiro. 

Soci Ordinari . 

Arcari Emilio, farmacista, Milano. 

Baldelli dott. Torquato, Firenze. 

Bonino dott. Fulvio, Torino. 

Bonino dott. Giuseppe, Torino. 

Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese. 
Cigliano dott. Tommaso, Napoli. 

Corradi Michele, farmacista, Genova. 

De Marini dott. Samuele, Genova. 

Dematteis dott. Silvio, Torino. 

Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova. 

Gaiter dott. Silvio, Genova. 

Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli. 
Held dott. Rodolfo, Roma. 

Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia). 
Ladelci dott. Carlo, Roma. 

Lazotti Domenico, farmacista, Genova. 
Liberali dott. Raffaele, Roma. 

Liberali dott. Vincenzo, Roma. 

Lombroso prof. Cesare, Torino. 
Lombroso-Ferrero dottoressa Gina, Torino. 
Losana dott. Ottavio, Torino. 

Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia). 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


7 


Marangoni dott. Luigi, Torino. 

Mattoli dott. Attilio, Bevagna. 

Minali dott. Salvatore, Napoli. 

Moschetti dott. Teodoro, Torino. 

Olivero Giacomo, farmacista, Torino. 
Palumbo dott. Giulio, Napoli. 

Perabo dott. Enrico, Milano. 

Pessarini dott. Bernardino, Milano. 
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino. 
Scliiapparelli Clemente, Torino. 

Scrivano dott. Mario, Torino. 

Secondari dott. Giuseppe, Roma. 

Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato. 
Viglino dott. Teresio, Napoli. 

Zenoglio dott. Leone, Genova. 


OSPEUALE DI TORINO 


Soci Vatroni. 

Berrone ing. Giuseppe, Genova. 

Boetti conte Edoardo, Torino. 

Bono-Margaria Maria, Torino. 

Brozolo (Di) conte Carlo, Torino. 

Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino. 

Caffaratti Luigi, Torino. 

Camusso comm. ing. Ernesto, Torino. 
Casalegno Rosa, Torino. 

Celebrini baronessa Maria, Torino. 

De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino. 
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia. 

Di Planta cav. Adolfo, Torino. 

Ghiglione ved. Giulia. 

Giaj ing. Emilio, Torino. 

Gibellini cav. Vittorio, Torino. 
Gonella-Pacchiotti nobile Angiolina, Torino. 
Govone contessa Laura. 


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8 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Luserna di Rora conte Emanuele, Torino. 
Luserna di Rora marchese Maurizio, Torino. 
Margaria Celestina, Torino. 

Mazzucchi cav. Michele, Torino. 

Morozzo marchese Filippo, Torino. 

Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino. 
Oddenino don Giuseppe, Torino. 

Prata fratelli, Torino. 

Riccardi di Netro contessina Flaminia, Torino. 
Richetta di Valgoria contessa Dorotea, Torino. 
Rovere-Giacca Giovannina, Torino. 

Saracco cav. Eugenio, Torino. 

Talmone Michele, Torino. 

Vergnano Annibale, Torino. 

Verlucea canonico Giovanni, Torino. 

Wenner cav. Emilio, Cuorgne. 


DISPENSARIO 0MI0PATIC0 DI TORINO 


fisercizio 1904. 

Siamo lieti di accertare, che nello scorso anno vi fu un aumento 
notevole nel numero di coloro che accorrono fiduciosi al nostro 
dispensario. Furono infatti 8500 i consulti dati complessivamente a 
2270 individui. 

L’ambulatorio quest’anno fu ininterrottamente tenuto per tre 
giorni della settimana. II carissimo collega Raffaele Liberali (1) ci 
aiuto molto nel disbrigare il nostro abbastanza arduo lavoro, e fran- 
camente rimpiangiamo di non poterlo avere per Tavvenire con noi 
perche sarebbe stato per Tospedale un acquisto assai prezioso. 

Come tutti gli anni, esponiamo la seguente tabella per indicare 
le malattie che piu specialmente siamo chiamati a curare. 


(1) Venuto da Roma espressamente per vedere da vicino l’applicaiion© 
dell’omiopatia alia clinica. 


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L 0M10PATIA IN ITALIA 


9 


MALATTIE CURATE NEL 1904 


Malallie coslituzionali ed iniettive. 


Anemia e clorosi . . . .119 

Adeniti varie.56 

Scrofolosi generate .... 41 

Sifilide.25 

Atrepsia.21 

Malaria.11 

Tube mesenterica .... 8 

Erisipela.4 

Flemmone.4 

Emofilia.2 

Marasma senile.2 

Influenza.1 

Parotite.1 

Varicella.1 

Ulcera molle. 1 

Malallie degli organi respiratorii. 

Rinite cronica.5 

Ozena.14 

Epistassi.3 

Broncocele.19 

Laringite catarrale acuta . 11 

> > cronica . 16 

Tisi laringea.2 

Bronchite acuta.58 

> cronica .... 65 

Asma bronchiale .... 7 

Enfisema polmonare ... 6 

Broncopneuinonite .... 4 

Tubercolosi polmonare . . 132 

Pleurite.13 

Pertosse.8 

Malattie degli organi circolalorii. 

Vizi valvolari del cuore . . 27 
Miocardite.3 


Degeneraz. grassa del cuore 3 ! 
Angina pectoris .18 I 


Arteriosclerosi.3 

Varici ed ulceri varicose . . 21 

Emorroidi.14 

Flebite.2 

Malallie degli organi digerenti. 

Stomatite.12 

Odontalgia.32 

Tonsillite.14 

Faringite.8 

Cancro dell’esofago ... 3 

Catarro gastrico acuto . . 66 

> > cronico . . 54 

Nevrosi del ventricolo. . . 15 

Malatlie dell’apparato uro-genilale. 

Nefrite.16 

Rene mobile.8 

Calcolosi renale.5 

Cistite.5 

Enuresi. 8 

Gonorrea.7 

Orchite.2 

Varicocele.1 

Spermatorrea.3 

Impotenza.1 

Paraflmosi. ..2 

Amenorrea.31 

Dismenorrea.23 

Menorragia.19 

Metrorragia.2 

Endometrite.20 

Salpingo-ooforite .... 12 

Disturbi della menopausa . 33 

> gravidanza . 12 

Dilatazione del ventricolo . 1 

Cancro del ventricolo ... 6 

Enterite acuta.23 

> cronica.40 


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10 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Appendicite.1 

Elmintiasi.14 

Costipazione.33 

Ittero catarrale.1 

Calcolosi biliare.3 

Peritonite. 1 

Prolasso del retto .... 2 

Fistola anale.2 

Ernia inguinale.4 

Malaltie degli organi del movimento. 
Reumatismo muscolare . . 77 
> articolare . . 77 
Tubercolosi ossea .... 24 
Tumor bianco al ginocchio . 8 

Coxite.6 

Scirro della mammella . . 4 

Malattie del sislema nenoso. 
Nevralgia del trigemino . . 12 

> sciatica .... 20 

Nevralgie varie.23 

Mielite.2 

Tabe dorsale ..3 

Paralisi infantile .... 4 

Emiplegia.11 

Meningite.1 

Cefalalgia.56 

Emicrania.8 

Epilessia.37 

Eclampsia ....... 5 

Corea. 7 

Isterismo.32 

Nevrastenia.41 

Sinovite. .. 1 

Malattie degli occhi. 

Blefarospasmo.3 

Orzaiuolo.12 

Distichiasi.8 


I Blefarite cigliare e blefaro- 

congiuntivite.75 

Dacriocistite.10 

Congiuntivite catarrale . . 60 

> flittenulare . 31 

> tracoraatosa . 27* 

I Cheratiti varie.45 

Lesioni violente della cornea 5 
| Macchie corneali .... 31 

| Statiloma. 1 

Retinite. 2 

Irite.3 

Cataratta.34 

Glaucoma.7 

Malattie dell’orecchia. 

Otite esterna.3 

Otite media acuta .... 5 

Otite cronica.7 

Disecea e paracusia ... 18 

| Cofosi.5 

Malattie della pclle. 

Eczema.42 

Psoriasi.2 

Erpete.7 

, Orticaria.5 

j Impetigine.11 


Eritema.1 


Lichene........ 7 

Sicosi.2 

Foruncolosi. 1 

Lupus.5 

Scabbia.7 

Tigna . ..3 

Coroidite.7 

Miopia progressiva .... 6 

Ambliopia alcoolica ... 7 

Alopecia.3 

Pitiriasi. ....... 4 


Per la parte medica : Dott. cav. Giuseppe Bonino — 
Dott. G. V. Rabajoli — Dott. MoscHEm Teodoro. 

per la parte chirurgica : Dott. Silvio Dematteis. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


11 


CASI CLINICI DELL’AMBULATORIO 


B. C., di anni 3, ebbe meningite un anno fa. Da un mese e mezzo 
d soggetto ad accessi epilettici che si ripetono fino a quattro o cinque 
volte al giorno. Presenta emiparesi dal lato destro. Capo grosso e 
suture del capo tuttora aperte; sudore al capo durante il sonno, 
ventre da batrace. 

Si prescrive Calcarea carbonica, globuli medii. Dopo 14 giorni il 
ragazzo ci viene riportato, e i parenti ci dicono che gradatamente gli 
accessi diminuirono fino a scomparire. Da due o tre giorni non e piii 
soggetto che a semplici assenze. 

B. E., tessitrice, di anni 22, nubile. Da un anno & soggetta a 
cefalea giornaliera sollevata dal freddo. Mestrui scarsissimi. Pallore 
notevole della cute e delle mucose visibili. Si prescrive Pulsatilla 6 a , 

10 goccie al giorno. Ritorna 14 giorni dopo, dicendo che era scom- 
parsa completamente la cefalea ed accusando ancora inappetenza, 
debolezza e cardiopalmo alia minima fatica. Airemometria si trova 

11 30 % di emoglobina. Si prescrive Pulsatilla e Sulphur alternati 
mattino e sera. Dopo un mese la rivediamo notevolmente migliorata. 
Ad un nuovo esame del sangue, Temometro ci da il 70 %. Si prosegue 
per qualche tempo ancora lo stesso rimedio. 

B. E., spolatrice, di anni 16, e un’altra frequentatrice del nostro 
Dispensario che ricevette notevole vantaggio per la sua anemia dal- 
Puso alternato di Pulsatilla e Sulphur . Quando si presento la prima 
volta da noi era ancora amenorroica, notevole era il pallore della 
cute e delle mucose, esisteva soffio anemico al cuore e alle giugulari, 
ed accusava i soliti disturbi prodotti dall’anemia. Infatti all’emometro 
trovamrao il 25 % di emoglobina. Dopo tre mesi di uso continuato di 
questi due rimedii comparvero i mestrui, le si colorirono le guancie, 
le vennero le forze, le scomparve il cardiopalmo. Non si sentiva piu 
il soffio al cuore e alle giugulari, e Temometro ci dava T85 %. 

Ed ecco come senza tante iniezioni di ferro si pud guarire 
l’anemia, perche non si deve credere che in questa malattia vi sia 
bisogno di artificialmente introdurre Temoglobina mancante, ma 
bisogna dare il rimedio piu appropriate a favorire la funzione degli 
organi ematopoietici. E per noi omiopatici questo rimedio e quello 
che nella sua patogenesia presenta maggior numero di sintomi simili 


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12 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


al quadro morboso che ci si presenta. Cos! anche noi prescriviamo i 
preparati di ferro nella cosi detta falsa pletora, maper noi questi non 
sono gli specified delPanemia, perche noi non consideriamo Panemia 
come ente morboso a se, noi studiamo il quadro sintomatico che ci 
presenta ciascun anemico e, se conosciamo bene la materia medica e 
quindi imbrocchiamo il rimedio simile, quasi sempre lo guariamo. 

B. E., di anni 12, era soggetto da due anni ad accessi epiletti- 
formi, che erano stati aggravati dalPabuso dei bromuri. Quando si 
presenta a noi e da qualche tempo sorpreso dagli accessi 8-10 volte 
al giorno. Se ne e sorpreso di notte, perde Purina in letto. Dopo l'uso 
di Belladonna 6 a per un mese, ritorna senza aver piu avuto accessi 
da qualche giorno, ha solo piu qualche assenza che scomparve piu 
tardi colPuso continuato di Calcarea carbonica. 

B. A., d’anni 22, e da qualche tempo affetta da cefalea con nausea 
e vomito, edemi alle tibie ed alia faccia, specie alia cute delle regioni 
sopraorbitali. Si esaraina Purina, e si riscontra in essa abbondante 
albumina. Apis 3 a in una settimana ha fatto scomparire gli edemi, la 
cefalea e le nausee; ad un nuovo esame non si riscontra piu albumina 
nelle urine. 

C. M., di 29 mesi, in seguito a nutrizione inadatta, e affetta da tre 
mesi da gastroenterite che Pha ridotta in uno stato compassionevole 
di atrepsia. Aceti acidum 3° in due mesi la ricondusse alio stato di 
perfetta salute. 

C. P., di anni 37, figlio di padre alcoolista, e soggetto ad accessi 
epilettici tutti i mesi. Absynthium 1* lo guari completamente. 

Un altro caso di nefrite guarito con Apis lo troviamo nelPoperaia 
G. M., di anni 25, che da circa due anni soffriva di cefalea, nausea, 
debolezza generale. Gia curata con insuccesso per anemia, si pre¬ 
senta a noi con la faccia edematosa ed edemi agli arti inferiori. 
AlPesame delPurina si riscontra il 2 %o di albumina. Dopo due mesi 
di uso delP/lp/s 3°, miglioramento notevole delle condizioni generali, 
scomparsa degli edemi e dell’albumina nelPurina. 

M. G., di anni 12, si presenta a noi con diarrea datante da tre 
mesi, con tenesmo e bruciore alPano. Crotontiglium 3° diminui in 
quattro giorni notevolmente il numero delle scariche e il tenesmo ; 
persistevano pero gravi le condizioni generali delPinfermo in istato 
di vera cachessia. Calcarea arsenicica in un mese lo ricondusse alio 
stato di perfetta salute. 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


13 


M. R., di anni 27, affetta da una leucorrea abbondante che datava 
da tre mesi con grande prostrazione di forze, vide scomparire com- 
pletamente la causa della sua debolezza in una sola settimana dietro 
l’uso di Hydrasthium muriaticum. 

M. T., di anni 6, affetta da osteomielite tubercolare delle ossa del 
tarso del piede destro con seno fistoloso, fu guarita in un mese dalla 
somministrazione di Calcarea fluorica. 

M. V., di anni 37, da 7 mesi non vide piu i suoi mestrui; accusa 
dolore ovarico a sinistra con abbondante leucorrea; nessun sintomo 
di gravidanza. Pulsatilla 6 a in un mese fece scomparire il dolore 
ovarico e la leucorrea, e la donna quando si presenta a noi la seconda 
volta dopo un mese e da quattro giorni sotto regolare mestruazione. 

R. N., di anni 30, affetta da colica ovarica destra con leucorrea, 
fu guarita da una sola somministrazione di Colocynthis 3° sulla 
guida del sintomo da essa accusato che provava sollievo dal piegarsi 
in due e premere forte sulla parte dolente. 

T. F., di anni 61, non poteva da sei mesi lavorare per un dolore 
lungo lo sciatico destro che saliva dal piede all’anca, con aggrava- 
zione di notte e nel moto delFarto. Strychninum sulfuricum in un 
mese lo ricondusse alio stato di poter di nuovo lavorare. 

N. B., di anni 27, in seguito a pregresso reumatismo articolare 
presentava tumefazione all’articolazione radiocarpea sinistra con 
rigidita articolare e tumefazione al ginocchio destro pure con rigi- 
dita. Causticum 6° dopo tre mesi gli rese possibili i movimenti delle 
due articolazioni e fece diminuire notevolmente le tumefazioni 
articolari. 

V. C., di anni 19, e una ragazza apparentemente robusta che 
aveva la disgrazia di perdere Turina sia di giorno che di notte. E 
per questa incontinenza ognuno potra immaginare quanti medici 
avra consultati questa ragazza, quante medicine avra ingoiato! 
Venne da noi gia sfiduciata e senza nessuna speranza, dicendo che 
dopo noi non avrebbe piu provato nessuno. Ed infatti non ne ebbe 
piu bisogno perche in 20 giorni sotto l’uso del Causticum scomparve 
l’enuresi, e tuttora noi la vediamo qualche volta per altri disturbi, 
ma sempre continua a mantenersi docile ai suoi voleri lo sfintere 
vescicale domato dal Causticum . Dott. Moschetti. 


♦ 


3 


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14 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


T ABELL A degli ammalati ammessi nelT Ospedaletto Omiopatico di 


, £S 

1 2 =5 

; II 

Nome 

Eli 

| Condizione 

Malattia 

431 

B. Giulia 

22 

sarta 

diabete insipido 

, 432 

R. Margherita 

51 

domestica 

cherato-congiuntivite con ulceri 

r.nrnpali 

433 

D. Giuseppa 

45 

casalinga 

igroma della rotula I 

434 

B. Erminia 

23 

id. 

cistite 

435 

L. Maria 

29 

id. 

idrope ascite da tubercolosi del 
fegato l 

436 

G. Felice 

43 

| meccanico 

tubercolosi polmonare | 

437 

N. Francesco 

22 

) operaio 

fistola dentaria 

438 

R. Ambrogio 

55 

panettiere 

falegname 

catarro gastro-enterico 

439 

P. Alessandro 

25 

fistola anale 

440 

V. Giovanna 

40 

giardiniera 

isterismo 

441 

G. Martino 

34 

t cameriere 

tubercolosi polmonare 

442 

D. Stella 

9 

scuolara 

tiflite 

443 

M. Giuseppe 

55 

legatore libri 

cicatrice dolorosa del cuoio ca- 
pelluto 

endometrite e salpingooforiteble- , 
norragica 1 

444 

Z. Gelestina 

25 

casalinga 

445 

R. Garlo 

35 

chimico 

lipemanla 

446 

R. Giovanni 

57 

benestante 

id. 

447 

B. Secondina 

18 

modista 

metrorragia da aborto 

448 

V. Giuseppina 

56 

casalinga 

cherato-congiuntivite con ulcera 
corneale 
endometrite 

449 

V. Francesca 

28 

sarta 

450 

P. Giovanni , 

51 

calzolaio 

congiuntivite catarrale j 

451 

S. Giuseppa 

56 

casalinga 

fibroma delFutero 

452 

P. Maria 1 

40 

cenciaiuola 

entente acuta 

453 

M. Maria 

17 

sarta 

anemia 

454 

G. Gaterina i 

21 

guantaia 

adenite ascellare 

455 

B. Gaterina 

52 

casalinga 

bronchite cronica 

456 

L. Maddalena j 

30 

id. 

ascesso linfatico al ginocchio 

457 

A. Anna 

30 

orlatrice 

ascesso della tiroide 

458 

G. Secondo 

55 

portinaio 

gastrite cronica con ematemesi e 
melena 

459 

M. Innocenza 

65 

casalinga 

enfisema polmonare 

460 

B. Maria 

8 

scuolara 

ascesso freddo da carie vertebrale 

461 

D. Teresa I 

l 

21 

1 sarta 

cherato-congiuntivite con ulceri 
corneali 

462 

G. Augusto 

34 

contadino 

mania di persecuzione 

463 

M. Ernesta 

29 

casalinga 

adenomi al collo 

464 

B. Marietta 

27 

id. 

parametrite 

465 j 

G. Maria 1 

34 

id. 

isterismo 

466 

0. Carolina I 

24 

id. 

gastro-enterite 

467 

T. Anita 

35 

id. 

dismenorrea 

468 » 

G. Luigia 

28 

id. 

cherato-congiuntivite con panno 
corneale 
polisierosite 

i 469 

G. Elvira 

12 

scuolara 

470 ! 

L. Speranza 

60 

agiata 

lipomi multipli al capo 

471 l 

G. Domenica . 

56 

casalinga 

ascesso freddo da cane costale 

472 ; 

G. Maria 

28 

negoziante 

endometrite 

473 , 

R. Domenico ! 

35 

rnuratore 

sciatica 


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L OMIOPATLA IN ITALIA 


15 


Torino (via Orto Botanico, 16) dal 1* Luglio 1901 al 31 Maggio 1902. 



Giorni 

! 



di 

Trattamento — K^itu 

Osservazioni 


degeuza 




17 

cura interna, miglioramento 



3 mesi 

id. guarigione 



lmese 

operazione id. 



4 

cura interna e locale, miglioram. 



10 

i 

paracentesi, miglioramento 

esce stazionaria dell’affezione epatica 


10 

cura interna, stazionario 



12 1 

operazione, guarigione 


10 

cura interna, id. 


i 10 , 

operazione, id. 


« 

cura interna, miglioramento 


20 

id. stazionario 


13 

id. guarigione 


15 

operazione, id. 


t 6 

cura locale e interna, miglioram. 


10 

cura interna, stazionario 


10 

id. id. 


7 

raschiam. dell’utero, guarigione 


10 

cura interna e locale, id. 


20 

cura locale, guarigione 


29 

cura interna e locale, guarigione 


13 

id. miglioramento 


11 

id. guarigione 


5 

id. miglioramento 


5 

operazione, id. 


2 mesi 

cura interna, morte 


40 

1 operazione, guarigione 


10 

id. id. 

dopo successive medicazioni pratica* 

1 mese 

cura interna, id. 

tele per parecchi giorni dopo la 



sua degenza. 

13 

id. miglioramento 


33 

operaz. e cura interna, miglioram. 


9 

cura interna e locale, id. 


7 

id. stazionario 


10 

operazione, guarigione 


10 

cura locale, miglioramento 



12 

cura interna, stazionaria 


8 

id. guarigione 


10 

id. id. 


2 mesi 

id. miglioramento 


20 

id. guarigione 


10 

operazione id. 


, 16 

id. id. 


8 

| cura interna e locale, guarigione 


1 3 

1 id. notevole miglioram. 



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16 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


TABBLLA degli ammalati ricoverati dopo 


Nuraero 

d’ordine 

Nome 

EtA 

Condizione 

i 

I. Antonina 

33 

contadina 

! 2 

G. Clelia 

21 

agiata 

3 

M. Maria 

19 

casalinga 

* 

M. Giovanna 

42 

id. 

5 

M. Fedele 

23 

maestro 

6 

G. Pia 

15 

serva 

7 

F. Domenica 

28 

casalinga 

8 

T. Virginia 

16 

domestica 

9 

M. Teresa 

60 

casalinga 

10 

D. Eloisa 

12 

scuolara 

11 

G. Olimpia 

13 

id. 

1-2 

B. Maria 

6 

id. 

13 

B. Giovanna 

20 

sarta 

14 

V. Luisa 

22 

istitutrice 

15 

M. Teresa 

22 

domestica 

16 

M. Teresa 

33 

casalinga 

17 

V. Angela 

58 

id. 

18 

F. Teresa 

58 

id. 

19 

0. Maria 

15 

pulitrice oro 

20 

M. Anna 

39 

agiata 

21 

R. Benedetta 

61 

sarta 

22 

M. Teresa 

22 

domestica 

23 

T. Felicita 

15 

scuolara 

24 

R. Giuseppe 

49 

contadino 

25 

G. Luigia 

25 

agiata 

26 

F. Domenica 

28 

casalinga 

27 

M. Vincenzo 

16 

calzolaio 

28 

D. Margherita 

57 

casalinga 

29 

R. Maria 

42 

id. 

30 

F. Teresa 

28 

operaia 

31 

V. Guido 

17 

operaio 

32 

P. Maddalena 

70 

casalinga 

33 

T. Teresa 

26 ; 

operaia 

34 

B. Margherita 

26 

casalinga 

35 

P. Teresa 

80 

id. 

36 

G. Pietro 

49 

cocchiere 

37 

R. Margherita 

6 

_ 

38 

G. Gaterina 

4 

— 

39 j 

V. Amalia 

32 

casalinga 

40 ! 

B. Giovanni 

31 

fumista 

41 

G. Pietro 

35 

lattoniere 

42 

A. Rosa 

32 

casalinga 

43 

G. Angelo 

34 

impiegato 

44 

G. Angela 

17 

contadina 

45 

• G. Giovanna 

6 | 

_ 

46 

! M. Giorgio 

25 I 

operaio 


M a I a L t i a 


cherato-congiuntivite con ipopion 
o. s. 

nevrastenia 

bronco-alveolite destra 
nevrastenia 

ciierato-congiuntivite destra 
erisipela facciale 
cherato-congiuntivite sinistra 
pleurite essudativa 
paranoia 

msuOicienza e isterismo 
reumatismo poliarticolare acuto 
ed endocardite 
congiuntivite blenorragica 
congiuntivite granulosa 
sitilide secondaria 
erisipela facciale 
ovarite sinistra 
nevrastenia 
catarro gastrico 
epilessia 

anemia cerebrale 
reumatismo articolare cronico 
menorragia 

manifestaz. multiple scrofolose 

ulcera perforante del piede 

cherato-congiuntivite 

cheratite 

artrite diffusa 

mielite 

insufticienza mitrale 

cherato-congiuntivite 

reumatismo poliarticolare acuto 

artrite cronica 

eresipela facciale 

endometrite 

arteriosclerosi 

reumatismo poliarticol. con en¬ 
docardite 
adenite cervicale 
enterite 

tubercolosi polmonare 
cherato-congiuntivite 
congiuntivite granulosa con ul¬ 
cera corneale 
endometrite 

reumatismo poliarticolare acuto 
reumatismo poliarticol. acuto con 
endocardite 
elmintiasi 
sciatica 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


17 


1’ ampliamento, ciod dall’April© 1903 al 31 Dicembre 1904. 


Giorni 

di 

dc^enza 

TratUimenlo — Esitu Osservazioni | 

28 

cur a interna, guarigione 

37 

id. 

miglioramento 1 

40 

id. 

guarigione j 

27 

id. 

miglioramento j 

26 

id. 

e locale, guarigione 1 

3 

id. 

guarigione 

35 

id. 

e locale, guarigione 

15 

id. 

guarigione 

11 

id. 

stazionaria 

40 

id. 

guarigione 

27 

id. 

id. 

14 

id. 

e locale, guarigione 

78 

id. 

id. id. 

40 

id. 

guarigione 1 

6 

id. 

id. 

23 

id. 

e locale, guarigione 

10 

id. 

miglioramento 

33 

id. 

guarigione 

30 

id. 

id. 

20 

id. 

id. 

36 

id. 

id. 

5 

id. 

id. 

5 mesi 

id. 

id. 

25 

id. 

e locale, guarigione 

10 

id. 

id. miglior. 

23 

id. 

id. guarigione 

60 

id. 

guarigione 

60 

id. 

miglioramento 

60 

id. 

stazionaria 

13 

id. 

e locale, guarigione 

17 

id. 

guarigione 

23 

id. 

miglioramento 

7 

id. 

guarigione 

30 

id. 

e locale, guarigione 

3 

— 

stazionaria fu tenuta ire giorni in osservazione 

27 

cura interna, guarigione | 

10 

operazione, 

id. 

10 

cura interna 

id. 

9 

id. 

stazionaria 

11 

w. 

e locale, miglior. 

9 

id. 

id. id. 

20 

id. 

id. guarigione 

20 

id. 

guarigione 

30 

id. 

id. residuo vizio cardiaco compensate 

26 

id. 

id. 

30 

id. 

id. 


Digitized by t^oosle 



18 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


(Segue) TABELLA degli amm&lati ricoverati dopo 


111 

Nome 

Eli 

._ 

Condiziuue 

Mai at ti a 

! ! 47 

F. Angelo 

36 

operaio 

itterizia catarrale 

; 48 

L. Rosa 

38 

contadina 

ascesso freddo 

}; 49 

B. Lucia 

15 

operaia 

angina follicolare 

50 

B. Severina 

4 

— 

blefaro-congiuntivite 

51 

G. Maria 

15 

operaia 

reumatismo articolare acuto 

52 

G. Clotilde 

19 

id. 

appendicite 

53 

S. Antonietta 

49 

cuoca 

insufficienza mitrale scompensata 

54 

P. Giovanni 

8 

gcolaro 

congiuntivite acuta 

55 

B. Tecla 

45 

domestica 

id. id. 

56 

G. Angelo 

40 

operaio 

gastro-enterite acuta 

57 

D. Maria 

25 

operaia 

bronchite acuta 

58 

S. Marco 

20 

cameriere 

orchite 

59 

G. Angela 

15 

operaia 

cheratite ulcerosa 

60 

G. Gustavo 

27 

cocchiere 

pleurite 

61 

G. Emilio 

10 

scolaro 

meningo-epilessia 

62 

M. Luigi 

15 

id. 

malaria 

63 

R. Silvestro 

35 

operaio 

gastro-enterite acuta 

64 

G. Lidia 

16 

operaia 

congiuntivite granulosa con che¬ 
ratite ulcerosa sinistra 

65 

V. Rosa 

30 

maestra 

nevrastenia 

66 

R. Maria 

24 

operaia 

cloro-anemia 

67 

S. Silvio 

40 

muratore 

reumatismo articolare acuto 

68 

P. Vittoria 

36 

casalinga 

incipiente tabe dors, post-sifilitica 

69 

D. Carlo 

65 

calzolaio 

bronchite acuta 

70 

S. Lorenzo 

4 

— 

broncopneumonite 

71 

G. Paolo ; 

10 

scolaro 

ascesso faringeo 

72 

C. Antonio 

11 

contadino 

paresi dei muscoli della gamba 
sinistra in seguito a eclampsia 

73 

P. Francesco 

56 

contadino 

lipoma alia nuca 

74 

F. Gatterina 

9 

scolara 

tonsil lite 

75 

A. Eugenia 

16 

operaia 

tonsil lite 

76 

G. Mario 

18 

studente 

splenomegalia primitiva 

77 

M. Giovanni 

18 

operaio 

malaria 

78 

B. Orsola 

22 

casalinga 

adenite ascellare 

79 

B. Antonietta 

25 

fioraia 

pleurite secca 

80 

B. Oreste 

4 

— 

ernia inguinale destra 

81 

S. Albina 

13 

scuolara 

polmonite acuta 

82 

G. Angela 

15 

tessitrice 

tifo addominale 

83 

S. Giacinta 

17 

sarta 

insufficienza mitrale scompensata 

84 

G. Maria 

20 

id. 

tonsillite 

85 

R. Carolina 

30 

cameriera 

paresi del braccio destro di ori* 
gine isterica 

86 

G. Francesco 

26 

parrucchiere 

nefrite 

87 

S. Filomena 

47 

sigaraia 

gastrite acuta 

88 

G. Luigia 

30 

casalinga 

cherato congiuntivite cronica 

89 

V. Otello 

10 

scolaro 

impetigine 

90 

M. Luigi 

40 

manovale 

morbo di Menifcre 

91 

G. Maria 

68 

casalinga 

bronchite 

92 

A. Gaterina 

22 

stiratrice 

tifo addominale 

93 

G. Maria 

16 

sarta 

cherato-congiuntivite sinistra con 
ulcera corneale 


Digitized by t^oosle 



L’OMIOPATIA IN ITALIA 


19 


r&mpli&mento, cio6 dalT April© 1903 al 31 Dicembre 1904. 


Giorni 

di 

degenza 

Trattamento — Esito 

Ossenrazioni 1 

16 

cura interna, guarigione 

r ’ ' ’ ’ - ‘ T * -1 

30 

operazione, 

id. 

j 

4 

cura interna 

id. 

l 

19 

id. 

id. 

1 

14 

id. 

id. 

i 

30 

id. 

id. 

i 

15 

id. 

miglioramento 


i 8 

id. 

guarigione 


10 

id. 

id. 


10 

id. 

id. 


15 

id. 

id. 


30 

id. 

id. 


8 

id. 

miglioramento 

esce per continuare la cura ambu- 

30 

id. 

guarigione 

latoriarnente 

37 

id. 

id. 

caso gia pubblicato 

30 

id. 

id. 


20 

id. 

id. 


3 mesi 

id. 

e locale, guarigione 


2 id. 

id. 

miglioramento 


2 id. 

id. 

guarigione 


30 

id. 

id. 


! 27 

id. 

miglioramento 

| 

i io 

id. 

guarigione 

1 

1 45 

id. 

id. 

i 

1 3 

spaccatura, 

id. 


10 

cura interna, miglioramento 

da pubblicare , 

5 

operazione, 

guarigione 


4 

cura interna 

id. 


3 

id. 

id. 

i 

3 

osserTazione 

stazionario 

i 

30 

cura interna, guarigione 


10 

operazione, 

id. 

i 

7 

cura interna, miglioramento 


10 

osserTazione 

stazionario 

1 

• | 

10 

cura interna 

guarigione 


2 mesi 

id. 

id. 


30 

id. 

migliorata 


1 7 

id. 

guarigione 


! 30 

L 

id. 

id. 


I 

id. 

stazionario 


i 7 

id. 

guarigione 


3 mesi 

id. 

miglioramento 


10 

id. 

guarigione 


18 

id. 

id. 


30 

id. 

id. 

1 

40 

id. 

id. 


21 

id. 

miglioramento 

; 


Digitized by t^oosle 




20 


L’OMIOPATU IN ITALIA 


(Segue) T.A.BELLA degli ammalati ricoverati dopo 


Numero 

d'online 

Nome 

Eta 

Comlizione 

Malattia 

94 

M. Giovanni 

14 

scolaro 

gastro-enterite acuta 

95 

M. Domenico 

43 

macellaio 

ascesso periuretrale con infiltra- 
zione urinosa - uretrite, cistite 
con pielonefrite ascendente 

96 

P. Giovanni 

23 

meccanico 

reumatismo poliarticolare acuto 

97 

S. Francesca 

17 

sarta 

cloro-anemia' 

98 

G. Vittoria 

49 

cameriera 

endometrite fungosa 

99 

G. Lidia 

17 

operaia 

congiuntivite tracomatosa 

100 

G. Pietro 

6 

— 

polmonite acuta 

101 

S. Gaterina 

16 

operaia 

adenite sottomascellare 

102 

G. Giovanni 

18 

manovale 

epilessia 

103 

G. Gaterina 

25 

guantaia 

adenite ascellare 

104 

D. Anna 

24 

negoziante 

mastite tubercolare 

105 

M. Mario 

10 

scolaro 

nevralgia intercostale 

106 

S. Giuseppina 

57 

casalinga 

nevrastenia 

107 

G. Stefano 

39 

impiegato 

lipemanla 

108 

V. Ernesto 

6 

— 

catarro bronchiale 

109 

S. Pasquale 

16 

contadino 

reumatismo acuto 

110 

D. Maddalena 

22 

sarta 

sciatica 

111 

G. Cristina 

11 

scolara 

cherato-congiuntivite 

112 

B. Giovanni 

34 

manovale 

bronco-pneumonite 

113 

P. Maria 

38 

casalinga 

metrorragia da ritenzione placen- 
taria 

114 

B. Elisa 

36 

id. 

pelviperitonite acuta 

115 

M. Alfredo 

32 

falegname 

polmonite 

116 

S. Ernesta 

28 

casalinga 

catarro bronchiale 

117 

P. Adelaide 

46 

id. 

cherato-congiuntivite 

118 

N. Maria 

23 

i operaia 

calcolosi renale 

119 

G. Esterina 

29 ! 

casalinga 

isterismo 

120 

F. Maria 

21 

stiratrice 

reumatismo articolare acuto 

121 

G. Giuseppe 

18 

contadino 

osteomielite del perone destro 

122 

G. Teresa 

11 

scolara 

cherato-congiuntivite 

123 

G. Edvige 

12 

id. 

cherato-congiuntivite 

124 

B. Domenico 

27 

I operaio 

enterite acuta 

125 

P. Vittorio 

30 

id. 

gonartrite tubercolare 

126 

R. Matteo 

16 

id. 

reumatismo 

127 

B. Antonio 

42 

id. 

sciatica 

1 128 ! 

G. Rosina 

17 

stiratrice 

catarro intestinale 

! 129 

B. Salvatore 

15 

i scolaro 

elmintiasi 

i 130 | 

A. Filippo 

16 

garzone 

enterite 

131 | 

D. Domenica 

30 

casalinga 

endometrite e salpingo-ooforite 

132 

G. Maria 

19 

contadina 

osteosarcoma del bacino 

133 

Z. Cecilia 

18 

sarta 

enterite 

134 

O. Maria 

. 16 

id. 

epilessia 

135 

N. Marianna 

25 

id. 

bronchite 

136 

G. Edvige 

12 

scolara 

congiuntivite flittenulare 

137 

G. Luigi 

63 

sacerdote 

nevralgia del trigemino 

138 

G. Carlo 

12 

scolaro 

corea 

139 

i R. Giovanna 

32 

casalinga 

malaria 


Digitized by t^oosle 



L’OMIOPATIA IN ITALIA 


21 


rampliamento, cioe dall’April© 1903 al 31 Dicembre 1904. 


Giorni 

di 

degeuza 

1 

Trattamento — Esito 

1 

Osstrvazioai 

i! 

14 

cura interna, guarigione 

3 mesi 

operazione, cura interna e locale, | 


miglioramento 

ii 

40 

cura interna 

guarigione ! 

2 

osservazione 

stazionaria ! 

20 

raschiamento uterino e cura lo- | 


cale, guarigione 

42 

cura interna, 

guarigione 

15 

id. 

id. ' 

10 

operazione, 

id. 

6 

osservazione 

stazionario j 

7 

operazione, guarigione j 

27 

cura interna e locale, miglioram. 

5 

id. 

guarigione j 

30 

id. 

miglioramento 

5 

id. 

stazionario 

esce e viene internato in una casa ! 

4 

id. 

miglioramento 

di salute j 

16 

id. 

guarigione • 

2 mesi 

id. 

id. 

21 

id. 

e locale, guarigione 

12 

id. guarigione j 

12 

raschiamento uterino, guarigione 

10 j 

j i 

cura interna, guarigione 

45 1 

id. 

morte 

10 

id. 

guarigione j 

7 

id. 

e locale, guarigione 1 

20 ! 

id. 

guarigione 

23 

id. 

miglioramento 

34 

id. 

guarigione > 

30 | 

operazione, 

guarigione 

10 1 

cura interna e locale, miglioram. 

12 

id. 

id. guarigione 

7 

id. 

guarigione 

20 , 

cura interna 

e bendaggio inges- j 


sato, stazionano 

3 

cura interna, 

stazionario 1 

; 36 

id. 

guarigione 

i 8 

id. 

id. 

4 

id. 

id. 

21 

id. 

id. 

51 

id. 

e locale, guarigione 

30 

osservazione 

stazionario ! 

7 1 

cura interna, miglioramento 1 

1 26 1 

id. 

id. , 

20 | 

id. 

guarigione i 

5 

id. 

miglioramento 


15 

id. 

id. 


6 

id. 

stazionario 


20 

id. 

guarigione 



Digitized by t^oosle 




22 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


(Segue) TABELLA degli amm&lati ricoverati dopo 


Numero 

d'ordiiic 

Nome 

EtA 

r.oiulizionr* 

i 

M a 1 a 11 i a 

I 

1 

no 

M. Teresa 

f' 35 

casalinga 

tiflite 

141 

G. Giuseppe 

56 

muratore 

congestione cerebrale 

142 

G. Antonio 

64 

negoziante 

! cirrosi del fegato 

143 

G. Felicita 

66 

casalinga 

polipo delFuretra 

144 

S. Antonio 

42 

operaio 

callo suppurato 

145 

F. Adolfo 

17 

id. 

flemmone mano destra 

146 

V. Clotilda 

i 35 

casalinga 

enfisema polmonare 

147 

L. Maria 

19 

tessitrice 

cloro-anemia 

148 

F. Ferdinando 

- 68 

casalinga 

congiuntivite acuta 

149 

V. Guido 

18 

operaio 

edema angionevrotico gamba si¬ 
nistra post-tifico 

150 

P. Francesca 

I ^ 

scolara 

blefaro-congiuntivite exematosa 

151 

I. Giustina 

! 12 

id. 

unghia incarnata 

152 

B. Vincenzo 

70 

sacerdote 

gastrite cronica 

153 

G. Felicita 

66 

casalinga 

stranguria da polipi all’uretra e 
vescica 

154 

G. Barbara 

46 

cuoca 

ascesso gengivale 

155 

P. Maddalena 

70 

casalinga 

polmonite acuta 

156 

V. Pierina 

38 

id. 

pleurodinia 

157 

G. Bartolomeo 

ii 

scolaro 

flemmone dito pollice mano dest. 

158 

F. Luigi 

24 

ortolano 

pleurite 

159 

Z. Giuseppe 

18 

selciatore i 

pericardite 

160 

R. Vittorina 

19 

operaia 

cloro-anemia 

161 

A. Giuseppe 

10 

scolaro 

angina tonsillare 

162 

i 

i 

S. Giacinta 

17 

sarta 

insufficienza e stenosi della val- 
vola mitrale in periodo di scorn- | 
penso avanzato 

1 163 

B. Michele 

20 

operaio 

nevralgia ileoscrotale 

i 164 

S. Pio 

50 1 

id. 

meteorismo intestinale 

' 165 

M. Maria 

15 

casalinga 

malaria 

| 166 

if 

C. Irene 

11 

scolara 

cherato* congiuntivite con ulceri 
corneal i 

167 

L. Emilio 

45 

contadino 

ascesso acuto natica destra 

168 

S. Giovanna 

37 

casalinga 

bronchite diffusa con focolai di 
bronco-polmonite tubercolare 

169 

T. Elisabetta 

22 

agiata 

reumatisino poliarticolare acuto 

170 

R. Costanza i 

74 i 

id. 

nevrastenia i 

171 

A. Serafmo 

69 

falegname ■ 

sciatica 

172 

Z. Tersilla , 

29 

casalinga 

gastrite 

173 

P. Enrichetta 1 

25 

cucitrice 

singhiozzo spasmodico 

174 

A. Maria [ 

21 

cameriera 

ulcera atonica del piede 

, 175 

S. Lorenzo ( 

6 

— 

bronchite 

176 

V. Angela I 

17 

operaia 

cherato-congiuntivite acuta 

177 

G. Giovanni | 

55 

cocchiere | 

poliartrite reumatica cronica 

178 

D. Domenico 

49 

operaio | 

ascesso linfatico al collo 

179 

V. Giorgio 

56 

• manovale 

sciatica 

180 

G. Francesca 

63 , 

casalinga 

miocardite 

181 

F. Maddalena 

16 

domestica 

cloro-anemia e insufficienza mi¬ 
trale compensata 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


23 


raxnpliamento, ciod dall'Aprile 1903 al 31 Dicembre 1904. 


Giorni 

di 

de^enza 

Tratlameiito — Esito ! Osservazioni 

30 

1 

cura interna, guarigione | 

20 

id. migliorato | 

70 

id. morte | 

10 

id. ed operaz., miglioram. 1 

7 

operazione, guarigione 

4 

operazione, guarigione dopo sue* 1 


cessivemedicazioni praticategli i 


ambulatoriamente 

4 

cura interna, migiioramento i 

2 mesi 

id. id. 

2 

id. id. i 

10 

id. guarigione 

11 

id. migiioramento 

6 

operazione, guarigione 

5 mesi 

cura interna, migiioramento 

15 

i 

id. id. 

7 

id. ed operaz., guarigione 

35 

id. guarigione 

4 

id. id. 

10 

operazione, id. ! 

» 10 

cura interna, id. 

1 6 

osservazione, stazionario ' 

14 

cura interna, migiioramento 1 

5 

id. guarigione 

32 

id. morte 

l 

3 mesi 

id. migiioramento i 

10 

id. id. ! 

20 

id. guarigione 

20 

id. id. > 

10 

operazione, guarigione 1 

30 

cura interna, stazionaria I 

10 

•A • • 1 

id. guarigione 

2 mesi 

id. migiioramento 

3 mesi 

id. guarigione | 

9 

id. id. 

',*2 mesi 

id. id. 

39 

id. e locale, guarigione 

15 

id. guarigione 

1 20 

id. e locale, guarigione 

! 18 

cura interna, migiioramento 

7 

id. id. continua la cura ambulatoriamente 

i 41 

id. guarigione con migiioramento 

; 10 

id. migliorata 

i 67 

I 

id. id. 


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24 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


{Segue) T-A.BELLA degli ammalati ricorerati dopo 


Numero 

d’ordine 

Nome 

EUi 

Condizione 

M a 1 a 11 i a 

182 

B. Innocenzo 

64 

contadino 

bronchite diffusa 

183 

G. Vittorio 

54 

impiegato 

nevras tenia 

184 

A. Teresa 

6 

— 

atrepsia 

l 185 

S. Caterina 

56 

cameriera 

catarro bronchiale 

I 186 

A. Filippo 

16 

garzone 

enterite 

i 187 

F. Maria 

33 

casalinga 

enfisema polmonare 

! 188 

C. Emilio 

10 

scolaro 1 

angina 

189 

G. Teresa 

54 

casalinga 

reumatismo poliarticolare acuto 

190 

D. Antonietta 

25 

domestica 

cloro-anemia 

191 

B. Angelo 

49 , 

: cameriere 

siHlide terziaria 

192 

B. Maddalena 

33 

tessitrice 

tiflite 

193 

t/l 

L. Giuseppe 

63 

contadino 

1 

sarcoma del rene 

i 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 25 


l’ampliamento, cio6 dall’Aprile 1903 al 31 Dicembre 1904. 


Giorni 






di 

Tratliimento — Ksilo 


Osserva/.ioni 


depenza 

_ - _ 

___ 



___. 

25 

cura interna, guarigione 




10 

id. 

stazionario 




10 

id. 

migliorata 




30 

id. 

guarigione 




20 

id. 

id. 




18 

id. 

id. 




2 

id. 

migliorato 




30 

id. 

guarigione 




10 

id. 

migliorata 




15 1 

id. 

migliorato 




30 

id. 

guarigione 




30 ; 

laparotomia 

esplorativa e cura 





interna, stazionario 





PERSONALE S ANITA RIO 

Per la parte medica: Bonino cav. dott. Giuseppe, Direttore 
Rabajoli dott. Giu8eppb Vittorio 
Moschetti dott. Teodoro. 

Per la parte operativa: Dematteis dott. Silvio. 




26 


l’OMIOPATIA IN ITALIA 


Prof. Tommaso Cigliano 

CLINICA OMIOPATICA IN NAPOLI 

sotto gli anspicii dell' Istitoto Omiopatico Italiano 

Eseroizlo 1903*1904 

Diecimila prescrizioni ntwve - Cinquemila ripetute (1) 


ABBREVI AZIONI 

C. A . Cura allopatica. — C. 0. Cura omiopatica. — (S. I\) Sintoma patogenetico del 
rimedio in uso. — Le abbreviazioni farmaceutiche dei rimedii sono purtroppo note. 


Cap. I. 

Cefalea. — Raimonda Gennaro di anni 35. Cefalea a sinistra da 
un anno con trasudamento di sangue fra i capelli e leucorrea. 

C. 0. — Sepia 30 a , g. X c. X, una cartina la mattifia e dopo Atro - 
pinum p., 30 a , g. XX c. X, una cartina la sera guarirono il male, che 
dopo 6 mesi si ripetette, ma guari con Tistesso trattamento. 

Cefalea . — Esposito Immacolatina di anni 16. Tipo esile. Cefalea 
quotidiana con catameni abbondanti, 2 volte al mese fin dalPinizio 
dello sviluppo a 13 anni. 

C. 0. — Kali bicrom. 100 a , g. X c. X, una cartina al giorno, sistemo 
le regole per quantita e per tempo e guari la cefalea. 

Cefalea . — Giovannina Dangelo di anni 39. Cefalea con debo- 
lezza, che si aggravava per catameni abbondanti, ricorrenti 2 o 3 volte 
nel mese. 

C. 0 . — Phosph. acid. 30 a , 10 globuli la sera ed irrigazioni vagi- 
nali d’acqua caldissima la guarirono in poco tempo. Sono 3 mesi che 
funziona in regola. 

Emicrania. — Lamparella Carmela, maritata con 10 figli. Due 
anni or sono ebbe una grave emorragia. Dopo l’ultimo sgravo ebbe 


(1) Cosi immane lavoro compiuto in termine relativamente breve rivela la potenza 
e la benefica volonta deirinsigne Collega partenopeo, il quale provvide pure i medi- 
cinali, non ricevendo altro compenso che il tenue sussidio di lire 150 dall*Istituto 
Omiopatico per Tannata 1004. La Direzione. 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


27 


anemia ed e tuttora aneraica. Latta da 11 mesi. Soffri sempre d’emi- 
crania. Venne al dispensario neirultimo parossismo. L’emicrania si 
originava dall’occipite e si difFondeva come senso di freddo sul ver- 
tice e sul capo, si accompagnava da stitichezza e si aggravava la sera. 

C. 0. — Castor equi 6 a , g. X c. VI la guari dopo laprima cartina, 
come pure si dileguo completamente la stitichezza. Gli attacchi si 
ripetevano tutti i mesi. Rividi l’ammalata dopo un anno florida e ben 
regolata, e mi assicuro che nessun altro attacco di emicrania ebbe a 
soffrire dopo la cura. La guarigione delPemicrania e un desiderato 
di tutti i metodi di medicare, il quale non e realizzabile altrimenti 
che con Pomiopatia. 

Un altro caso ho guarito con Mercurio preparato Rubini , in un 
uomo di 50 anni, che ne soffriva da un ventennio, ne aveva soflferto 
mali celtici, solo era fumatore ostinato. Dopo la guarigione resto ed e 
devotissimo e fedele all’ Omiopatia ed ha smesso anche l’uso del fumo. 

Nella mia pratica ho notato che l’uso dei rimedi omiopatici, che 
abituano la funzione della guarigione a ridestarsi per le piu lievi 
sofferenze, anche quando sono indizi e prodromi di gravi processi, 
destano nell’organismo una ripugnanza spontanea a tutte le sostanze 
che agiscono come tossiche, tabacco, spiritosi, caffe ed altre. Queste 
sostanze possono essere rimedii prodigiosi quando combattono certi 
determinati mali, e quando la quantita assorbita e tale che non ecceda 
il potere eliminativo degli organi destinati a tali uffici. Se le quan¬ 
tita assorbite in una data unita di tempo sono maggiori di quelle 
eliminabili, creano il veneficio, che si rivela con sintomi caratteristici 
e molto vaghi, ma ben rilevati da chi studia seriamente la Materia 
medica omiopatica. 

Cefalea. — Cevali Riccardo. Tipo tendente alia scrofola nasale. 
Bambino ebbe il tifo. Cefalea scolastica quotidianamente da oltre un 
mese con esacerbazioni periodiche, piu a destra. Causa del male fu- 
rono lavori eccessivi di memoria passiva senza comprensione, ecolalia. 

C. 0. — Cedron 60 a , g. V c. VI, lo calrao dopo 2 cartine, mentre 
con le altre 4 lo aggravo. Pabulum 4 giorni e riposo mentale comple- 
tarono la cura. 

Cefalea . — Rosa Patierno d’anni 20. Tipo gracile. Cefalea a sinistra 
inveterata. 

C . 0. — Zingiber 300 a , V c. VI, una cartina ogni 2 giorni, la guari. 

Emicrania. — Addeo Carlo d’anni 30, parrucchiere, da Portici, 
fumatore. Emicrania dalPeta di 15 anni che si e sempre piu aggra- 


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28 


L OMIOPATIA IN ITALIA 


vata, o quotidianamente, o 2 volte la settimana, accompagnata da 
stitichezza. La sera e la notte era sempre calmo. II dolore sovente si 
circoscriveva a destra della fronte. 

C. 0. — Nat. mur. 1000*, g. V c. VI, una cartina ogni 2 giorni, lo 
guari, facendo sparire la stitichezza. L’istesso rimedio, ma una car¬ 
tina ogni 4 giorni completo la cura. L’ammalato durante la cura 
ridusse il fumo a 1 sigaro mentre prima erano 3. 

Nevralgia frontale. — Matarozza Grazia di anni 25, impiegata 
nella fabbrica del tabacco da 18 mesi, ben complessa e funzionabene. 
Nevralgia al lato destro della fronte continua da 15 giorni. Ha cariati 
2 inolari inferiori. 

C. 0 . — Zingiber 300 ft , non rispose bene, mentre il Plantago 
m. 6 a , 2 gocce la sera la guarirono. E chiaro, il male era cagionato 
dal tabacco, di cui Plantago e antidoto. 

Emicrania con nevralgia facciale. — Sreller Angiolina d’anni 64. 
Emicrania con nevralgia facciale da ambo i lati. Da 15 anni ne soffre 
ricorrentemente con parossismi durante non piu di 3 giorni. Venne al 
dispensario per un parossismo che le durava da piu di 20 giorni. 

C. 0. — Sang. c. 30 a , g. XV c. XVI, 2 cartine al giorno per 8 giorni, 
la miglioro, specie al lato destro preferito dal rimedio, dopo altri 
8 giorni miglioro il sinistro, ma non completamente. Pabulum per 
15 giorni completo la cura. 

Cefalea. — Varriale Giuseppe. Cefalea nervosa atroce ricorrente; 
ricorse al dispensario in un parossismo gravissimo. 

C. 0. — Ignatia 6 a , g. V c. VI, una la sera la guari. 

Emiplegia. — M. V. di anni 54, ben complesso. Reumi vaghi nelle 
grandi giunture da tempo indeterminato. Due anni or sono fu colpito 
da apoplessia con emiplegia del lato sinistro e perdita di coscienza. 

C. A. — Dopo tutte le cure allopatiche resto emiplegico, ed in 
tale stato venne al dispensario. L’emiplegia era come torpore negli 
arti con dolori intorno al cuore o a quel lato. Caratteristica era una 
cefalea come contrattura della radice del naso piu verso il lato sinistro 
con gran stordimento e difficolta pei lavori mentali. Si aggravava la 
mattina col mutar del tempo. Soffio aortico. Embolia cerebrale. 

C. 0. — Niccolum sulph. 6 a , una cartina al giorno lo comincio a 
migliorare dai piedi in su e poi dalle dita al braccio, mentre poi la 
cefalea cedeva a gradi progressivamente in 70 giorni. Dopo 2 anni 
riveggo Tammalato soddisfatto della cura, ma il soffio persiste. 


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L’OAJIOPATJA IN ITALIA 


29 


Emiplegia. — Della Valle Mattia di anni 67. E emiplegico a destra 
con attacco istantaneo senza perdere la coscienza e la parola da tre 
inesi. Cuore sano. 

C . 0. — Cicuta tnr. 30\ g. V c. VI, non la miglioro. Segale cor- 
nuta 30 a la miglioro fin dalle prime dosi, ma in seguito Taggravo por- 
tandole dolore fugace all’arto inferiore destro, ora nell’anca, ora nella 
coscia ed ora nel piede (S. V.). II dolore talvolta colpisce anche il cuore. 
II ventre funziona bene, mentre prima della cura era quasi stitico. 
Urina bene. Segale cornutu 200 a , a rari intervalli, completo la cura. 

Susurro delVorecchio . — Teresa Novi d'anni 54, ben complessa. 
Catameni scomparsi da 6 o 7 mesi. Pei soliti fenomeni della meno- 
pausa ne Lachesis ne altri rimedii risposero. Un susurro all’orecchio 
destro con vertigine si complied alia menopausa. 

C . 0 . — SalyciL acid . 6 a , X c. X, una dose al giorno, la miglioro ai 
primi 2 giorni; terminata la cura di 10 giorni, una mattina si sveglio 
con dolore al capo e specie alia fronte, si levo e si sviluppo un gran 
vampore dal dorso alia nuca ed al capo, cui segu'i quasi perdita dei 
sensi. Si riebbe in 4 o 5 giorni consecutivi, e la sordia neirorecchio 
destro scomparve, raggravamento del SalyciL acid . Pabulum in 
6 giorni calmo la testa ma si sviluppo gonfiore ai piedi. Si tratta di 
nefriteV Riveggo l’infermo dopo mesi, ed il gonfiore dei piedi e diie- 
guato! (S. P.). 

Cefalea. — Gennaro Vacca d’anni 26, fabbro-ferraio. Cefalea da 
S giorni, in seguito a sudore retropulso, si solleva andando a letto, in 
certi giorni si complica con leggera febbre die rimette con sudori. 
La cefalea e accompagnata da dolori per tutto il corpo. 

C. 0. — Chamomilla 1000 a , °2 cartine al giorno. Dopo il primo 
giorno il dolore si calmo e guari dopo 4 giorni. Caratteristica: sudore 
retropulso. 

Giovanni Caruso. Dolore forte all’arcata sopraciliare destra dif- 
fuso all’arcata zigomatica ed all’emicranio destro con interessamento 
della narice destra. 

C. 0. — Zingiber 3U0 a lo calmo. La caratteristica del dolore era 
Taggravamento quando andava a letto verso le 8; il dolore comincio 
a sparire solo sulla regione preorbitaria ove vi era un lieve gonfiore, 
che in seguito si sciolse. 

lnsolazione. — Simeone Gennaro di anni 32, scaricante. Dopo 
una giornata di lavoro al sole d’agosto, come del resto e sua abitu- 
dine, la sera ebbe una gran febbre e dolori di ventre senza defecare, 


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30 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


malgrado Tuso di 20 clisteri in 3 giorni. La febbre miglioro in 6 giorni, 
pero gli si sviluppo una terribile cefalea da non dormire ne notte ne 
giorno. Dopo sei giorni di malattia ricorse al dispensario. 

C. 0 . — Glonoin 60 a , 2 dosi al giorno, lo calmo alia testa, ma dopo 
si ripristinarono i dolori del ventre. Pabulum per 6 giorni completo 
la cura. II male evidentemente era una insolazione del ventre, ma le 
cure inopportune dei clisteri ne avevano disordinato il corso, che il 
rimedio ben scelto dapprima ripristino e poi completo la guarigione. 

Cefalea . — Rosa Bellocchio di anni 35. Aspetto florido, stordi- 
mento generale con grande abbattimento e cefalea, ritardo di 8 giorni 
dei catameni. Tale malanno fu cagionato dall’aver messo in un dente 
cariato un brandello di foglia di tabacco. Poco dopo resto intontita, 
e per 8 giorni ebbe febbre con freddo la sera e la mattina. 

C. 0. — Canfora idrata , una dose al giorno, la guarl subito. 

Questo caso e istruttivo per dimostrare che anche le dosi insigni- 
ficanti delle droghe siano capaci di sviluppare effetti patogenetici, e 
che possono durare anche per giorni quantunque non si ripetano 
quotidianamente. La canfora agi d’antidoto. 

Cefalea . — Persico Pasquale di anni 18, barbiere, fumatore di 
sigarette. Ricorre al dispensario per fiacchezza generale, che non gli 
consente di adempiere alle sue occupazioni. 

C. 0. — Ignatia 6 a , g. XX c. XX, 2 cartine al giorno, lo miglioro, 
pero ebbe, come sintomi patogenetici, cefalea frontale che si estende 
a tutto il capo dalla mattina lino alle 12. Pabulum una dose al giorno 
in 5 giorni completo la cura. 

Epilessia. — Incisa Luigi di anni 14, da Baronissi. Epilessia da 
4 anni. Bambino ebbe commozione cerebrale. Il padre era accanito 
fumatore; 6 anni fa soffri di tenia e non si sa se fosse stata espulsa o 
no. Gli attacchi sono preludiati da lamenti e tiratura delle braccia. 

C. 0. — Asterias flav. 6 a , g. XL c. XL, una cartina al giorno per 
4 mesi, lo guari. 

Cefalea. — De Luca Ciro di anni 30. Cefalea ostinata frontale per 
3 anni continui, meno nel sonno della notte, accompagnata da irasci- 
bilita nervosa. 

C. A. — Mercurio eioduri in abbondanza senza risultato alcuno. 

C. 0. — Chionantes 6 a e bagni del Garigliano lo guarirono. Ora 
sono sei mesi e la guarigione dura. 

Cefalea. — Cubicciotti Bernardino. Cefalea con vertigine, con 


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L 0MI0PAT1A IN ITALIA 


31 


impossibility di serbare la direzione canuninando, vista irregolare 
per abuso di tabacco da naso per 4 anni. 

C. 0. — Sospensione del tabacco, Phosph. 30 a , una dose al giorno, 
lo guari in 10 giorni. 

Meningite. — Gatto Raffaela di anni 36, coniugata, con 9 figli. 
Gravida da 5 mesi. Anamnesi negativa. Cefalea continua fino al collo 
da 2\ giorni con febbre e freddo notte e giorno. Secondo la paziente 
la cagione del male sarebbe stata il dolore provato per la perdita di 
un figlio. Le urine erano rosse come sangue. 

C. A. — I medici allopatici Tavevano dichiarata incurabile, cre- 
dendola affetta da meningite, dopo tutte le loro prescrizioni. 

('. O. — Ignatia 30 a , g. X c. X, una cartina al giorno, la miglioro 
dopo le prime dosi; 20 giorni dopo la cura ebbe un nuovo attacco di 
cefalea con febbre e freddo. Cicuta vir. 30 a , Xc. X,i cartine al giorno, 
la guari completamente. 

Cefalea forse per meningite cronica. — De Luca Ciro muratore, 
fumatore accanito. Cefalea da 15 anni con faringite. 

C. A. — Infruttuose riuscirono le cure assidue e razionali della 
nostra consorella allopatica. 

C. 0. — Chionantes virg. 6 a , scelta sulla guida dei sintomi, lo 
guari in una settimana. 

Delirio di persecuzione. — S. P. di anni 36, alto, ben sviluppato, 
padre di 5 figliuoli, non fumatore, lavoratore indefesso in oreficeria. 
I)a giovanotto soffri sempre dolori ricorrenti al fegato che euro per 
lo piu con magnesia muriatica. Un bel giorno fu preso da cefalea ter- 
ribile circoscritta tra il bregma ed il vertice, come fuoco che dovesse 
far esplodere il cranio con paura di essere ucciso od offeso in mille 
guise da quanti lo circondavano, nieno dai figliuoli cui ricorreva; ela 
medesima paura aveva per le persone e la casa sua, e gli sembrava, 
con gran terrore, che da un momento albaltro gli menassero tutto in 
soqquadro, e spesso fuggiva di casa. 

C. A . — Isolamento in manicomio, ma la famiglia non lo consent! 
per scarsezza di mezzi o per quella abituale ripugnanza che tutti 
hanno per gli ospedali. 

C. 0. — Belladonna per 8 giorni, nulla. Arsenium 30 a , mattina e 
sera una dose, in 8 giorni lo migliorarono ed in altrettanti lo guari- 
rono. Lo riveggo dopo 6 anni in ottimo stato di salute. 

L'indicazione fu basata sulla sensazione di fuoco caratteristica 
deWAvsenico, mentre 1’altra di Belladonna , basata sulla tendenza a 


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32 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


fuggire per la paura di essere aggredito, non corrispose. Forse non 
fu abbastanza attenuata la dose prescritta, ovvero il delirio era un 
fenomeno transitorio nel corso del male che comincio da anni col 
dolore al fegato ? Inclino a credere che la seconda ipotesi e preferi- 
bile alia prima, perche i rimedii che piu rispondono all’individualita, 
meno alle accidentalita dei mali, riescono piu efficaci nella pratica. 
E la personificazione dei sintomi la chiave sicura per la scelta del 
riraedio efficace. 

Epiiessia. — Eugenio Cherubino d'anni 21. Epilessia da bambino, 
nessun caso in famiglia. Quando venne al dispensario aveva una 
ecchimosi molto estesa aH’occhio per caduta. 

C. 0. — Applicazioni di acqua fredda con Tapsia gargunica tol- 
sero l’ecchimosi, mentre Asterias fiav . 6 a , una cartina al giorno per 
un mese, rese rarissimi gli attacchi epilettici, ed ora e guarito ripe- 
tendo ancora il rimedio, con intervalli piu o meno lunghi, da oltre 
un anno. 

Epilessia per avvelenamento di nicotina. — Guadagno Giovanni 
d’anni 60, fumatore. In famiglia nessun caso d’epilessia. Fu colpito da 
epilessia nel 30 novembre 1882; nel marzo e giugno 1883 si rivolse 
all’omiopatia. 

C. 0 . — Atrap. sylph. 6 a , una goccia al giorno, lo guari. Ridu- 
zione del fumo. Riveggo Pammalato dopo 17 anni e mi dice di non 
averavuto nessun altro attacco epilettico, pero ha ridotto il fumo da 
6 sigari al giorno a mezzo sigaro solo. 

Epilessia. — M. V. di anni 18. Da bambina soffriva di epilessia. 
Gli attacchi erano preludiati da contratture delle dita delle mani piu 
a destra che a sinistra. 

C. 0. — Cup. m. 30 a , scongiuro il preludio calmando anche 3 mesi 
dopo un dolore al ventre. 

Asterias fiav. 6 a , una dose al giorno per 11 mesi, la guari perfet- 
tamente. 

Epilessia . — Giovanni Lauro, nato nel 1874. Aspetto florido e 
robusto, fumatore accanito. Da tre anni soffriva di attacchi quotidiani 
di epilessia. 

C. 0. — Sospensione del fumo ed Asterias fiav. 6 a lo guari. Sono 
oramai 4 mesi che non ha piu attacchi, sebbene non abbia preso 
medicina. 


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L OMIOPATJA IN ITALIA 


33 


Cap. II. — PEDIATRIA 
Chiarimento. 

La maggior parte delle febbri di questa rubrica, come gastriche, 
tifoidi, infettive o febbricole, dopo abuso di purganti e di clisteri all’ipo- 
solfito, all’acido borico, alia creolina e al sale da cucina, dovrebbero 
definirsi come febbri da intossicazioni medicinali; anche perchesimili 
febbri non contaminate dai rimedii allopatici — come il lettore stesso 
potra rilevare — sono prontamente curate dalle cure omiopatiche; 
non pertanto il nome dato alle febbri e in rapporto ai sintomi che 
meglio le caratterizzavano, quando non erano sostenute da lesioni 
anatomiche. La temperatura oscillante tra 40° e 39° e decimi, in 
media, caratteristica con ingrandimento di milza o meno, la tifoide e 
con corso meno lunga la gastrica; la temperatura oscillante tra 38° 
e 39° con apiressie piu o meno lunghe, la febbricola; la grande ema- 
ciazione con diarrea piu o meno caratteristica, la febbre etica. Molte 
volte abbiamo accettata la denominazione data dagli allopatici stessi, 
contentandoci di rilevare i sintomi caratteristici per la scelta del 
rimedio, e la differenza della cura omiopatica con quella allopatica, 
che restava inefficaee ovvero aggravava il male. 

Gastro-enterite acuta .— Schiattarella Vincenzo di mesi 10. Diarrea 
con vomito, febbre ed abbattimento. 

C. A. — Veratrum album 30 a e Cuprum arscninosum 30 a , 5 glo- 
buli ogni ora alternativamente per 10 volte al giorno. Guari in pochi 
giorni, pero quattro giorni dopo si riprodusse la diarrea e si manifesto 
la dentizione con gonfiore delle gengive. 

C. 0. — Arnica montana 30 a , 15 globuli al giorno in tre volte, 
completo la cura al sesto giorno. 

Questa cura dimostra quanto siaopportuno sospendere il rimedio 
appena il miglioramento o l’aggravamento dipenda dal medesimo e 
attenersi al metodo aspettante fin quando l’azione del rimedio non 
sia completamente esaurita. Ma come realizzare questo saggio cri- 
terio di Hahnemann, quando gli ammalati non si possono vedere 
spessissimo, ovvero non sono intelligenti a segno da seguire tutte le 
prescrizioni che il medico omiopatico loro suggerisce? Invece il pub- 
blico, educato dalFAllopatia, il quale crede e pensa che i rimedii 
facciano sempre bene e spesso in ragione della maggiore ripetizione 
delle dosi e delle quantita progressivamente aumentate, non e facile 
a secondare qualsiasi consiglio in contrario. 


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34 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Enterite acuta. — Sasso Filoinena di 18 mesi. Diarrea da un mese, 
7 od 8 scariche al giorno, senza vomito. 

C. A. — Uso Iposolfito sodico ed infuso di camomilla per entero- 
clisma senza vantaggio. Si nutrisce di latte di asina e capra. Aspetto 
emaciato con grande abbattimento. 

C. 0. — Sulphur sp. d. 30 n e Nux V. 30 a alternativamente, 10 volte 
al giorno, 5 globuli per dose, lji migliorarono in sei giorni, e piu tardi 
le produssero stiticliezza, ma continuando sempre i rimedii ebbe una 
grande diarrea, 6 o 7 scariche al giorno come acqua. 

Atropinum sulphuricum 30 a , 40 globuli al giorno in otto volte, 
arresto la diarrea dopo quattro giorni. L 'Atropinum continuato svi- 
luppo sonnolenza (S. P.) verso il mezzodi e dopo il mangiare, accom- 
pagnato da un po’ di febbre. Antidoto Morphium purum 30 a per tre 
giorni guari ogni cosa. 

Enterite . — De Falco Maria di mesi 16. Diarrea con febbre ed 
emaciazione da 3 mesi. Non uso clisteri, ma succhio il latte della 
madre incinta di 3 mesi. 

C. (). — Atropinum sulphuricum 30 a , glob., Cuprum arseniccr- 
sum 30 a , glob., 10 volte al giorno alternativamente 5 globuli per dose 
e, sospeso il latte materno, guari completamente, sebbene, come 
dichiara la madre, non abbia eseguita la cura con tutto il rigore 
richiesto. 

Febbre da intossicazione . — Nicino Salvatore di anni 9. Febbre 
violenta ed istantanea. 

C. A. — Prese un purgante, che rovescio e si aggravo. Venne 
airambulatorio abbattutissimo, con grave delirio e stitichezza. 
Sospetto di meningite acuta. Le urine erano scarse. 

C. 0. — Atropinum purum 6 a , 30 globuli al giorno in 6 volte; 
dopo tre giorni si sollevo lo stato grave; al4° giorno la febbre rimise 
con gran sudore, ritorno il giorno dopo, ma trascorsi otto giorni con 
tipo di febbre remittente, l’ammalato guari. 

Emiplegia . — Caropreso Jolanda di mesi 22. Paralisi emiplegica 
a destra dall’eta di sei o sette mesi, migliorata dalla cura omiopatica 
di 5 mesi, a capo di cui soffri grave ileotifo e ne guari con Rhus 
tox 30 a in un mese. Poco tempo passo in discreta sanita, e poi fu col- 
pita da morbillo che la lascio sciupatissima in forze. Nella convale- 
scenza fu colpita da bronco-polmonite. Febbre alta da tre giorni, 
respiro frequentissimo ansioso, tosse continua stizzosa, delirio alter- 
nato a sonnolenza. Diarrea profusa e ventre timpanitico, Ars.joda- 


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l’OMIOPATIA IN ITALIA 


35 


turn 30*, 4 dosi al giorno, ogni due ore, 10 globuli ed abluzioni fredde 
con lo stesso rimedio. I polsi raigliorarono dopo pochi giorni, ma 
rinferma rifiutava qualunque cibo. Stazionaria in tale stato fino al 
21° giorno, in cui una crisi regolare pose termine al male. 

La paralisi infantile si ripristino come innanzi e lo stesso rimedio 
per un mese continuato, mattina e sera, la guar). 

Febbricola con diarrea. — Salicio Peppino di anni 2, ammalato 
da quasi un anno. 

C. A. — Uso per enteroclisma, due volte al giorno, 25 grammi 
di / posolfito sodico ogni giorno. L 'Iposolfiio combatteva o produceva 
la febbre? Ebbe eruzione al capo, gonfiore dell’addome, ascesso 
sulla tibia sinistra. Non sono questi fenomeni deireliminazione del- 
VIposolfiio? Sulphur sp. d. 30 a e Nux V. 30 a , alternativamente per 
10 volte al giorno, 5 globuli per ogni dose, lo guarirono, pero l’ascesso 
persistette e si guari con Hepar sulphur is 30 a , dopo 5 giorni di cura. 

Febbre tifoidea. — Tarasco Antonio di anni 4. Febbre tifoidea da 
15 giorni con tosse secea e diarrea verdastra, con agitazione not- 
turna, urine scarse. 

C. (). — Baptisia tinrt. 0 a , g. XX in 250 grammi d’acqua, una 
cuccliiaiata ogni ora per 4 volte al giorno, lo guari dopo 4 giorni: 
pero la madre, per la smania di fare qualche cosa, lo sottopose al 
regime dei clisteri < VJposo/fito di soda. Ritorno la febbre e la diarrea, 
che guarirono dopo pochi giorni con Sulph . sp. d . 30 a e Nux V. 30 a 
otto dosi al giorno alternativamente, 5 globuli per volta. 

E addirittura una ossessione per medici e non medici il proposito 
di tormentare con clisteri semplici o medicati l’intestino, quando 
questo ha maggior bisogno di riposo per guarire. Se la persona amnia- 
lata ha bisogno di guardare il letto per guarire, perche poi le sue 
parti, quanto piu sono ammalate, tanto piu debbono esercitarsi nelle 
relative funzioniV Nella tifoide non e forse ammalata la superficie 
della mucosa intestinale e che per curarsi si pone in riposo sponta- 
neainente con la stitichezzaV 

La causa della febbre o e l’intiammazione dell’intestino, o le pto¬ 
maine del bacillo tifoso assorbito. In ambo i casi, il clistere fa male: 
o perche desta attivita funzionale, quando invece il riposo e neces- 
sario per guarire, o perche, sbarazzando Tintestino dal materiale in 
contatto delle mucose, apre nuove vie alle ptomaine intestinali, che 
aggravano il male, eppero i purganti, come i clisteri, non solo non 
guariscono, ma ritardano e spesso aggravano il corso delle tifoidi e 
di tutte le malattie infettive intestinali. 


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36 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


Rispettare la stitichezza quando e assolutamente richiesta dal 
riposo dell’organo ammalato e stato ed e regola costante della mia 
pratica e con successi indiscutibilraente superiori alia regola opposta: 
chi non defeca perche e normale la canalizzazione intestinale, non 
muore, ma guarisce cito tute et iucunde . A parita di condizione, la 
diarrea e sintomo molto piu grave della stitichezza nelle malattie 
febbrili. ( Continua ). 


AMBULATORIO 0MI0PATIC0 DI MILANO 


E con sentita soddisfazione che riferiamo anno per anno il buon 
andamento A^W Ambulatorio Omiopatico di Milano , rilevando un 
progresso continuo nel suo funzionamento. Questa nostra Istitu- 
zione, in solo quattro anni di vita, e riuscita a mettersi in rilievo 
per Taffluenza di ainmalati che vi ricorre, affluenza veramente 
straordinaria date le poche ore che ci restano da dedicarle. 

Non possiamo certo attribuire questo soddisfacente risultato ne 
alia reclame che mai abbiamo fatta ne a persone amiche dell’Omio- 
patia che si siano interessate (escluse pochissime) alPandamento del- 
l’Ambulatorio. Con tanti seguaci che la scienza Hahnemanniana ha 
in Milano, pare impossibile che nessuno si prenda cura di questa 
istituzione veramente omiopatica, e la lascino vivere di vita propria, 
senza neppure occuparsi a mandarvi ammalati. 

E questa una delle ragioni per le quali TOmiopatia non puo 
progredire che lentamente; l’indifferenza, l’apatia de’suoi seguaci, 
una certa paura morbosa di mettersi in vista a mantenere i prin- 
cipii Hahnemanniani e di incorrere nel ridicolo, tutto cio congiura 
contro il naturale progresso che la nostra Scuola dovrebbe fare. 

Sorvolando semplicemente sopra tale questione, che pure e di 
vitale interesse per i cultori e gli amici dell’Omiopatia, ci sentiamo 
d’altra parte ben soddisfatti di potere — per quanto cosi isolati — 
mantenere in vita il nostro Dispensario, e constatare come il numero 
dei ricorrenti vada sempre aumentando, per quanto — ripetiamo — 
si debbano forzatamente limitare le ore delle visite. 

kWIstituto Omiopatico di Torino , che, come al solito, aiuta 
finanziariamente il nostro Ambulatorio, inviamo sentite grazie, come 
esprimiamo la nostra riconoscenza al farmacista Arcari per medi¬ 
cine gratuite fornite agli ammalati poveri. A nome poi di questi 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 37 

disgraziati ammalati poveri, ringraziamo la buona signora Portalupi 
Enrichetta, la quale li ha sollevati dalla loro straziante miseria, 
fornendo, durante la malattia, dei buoni per carne, vino, pane, ecc., 
e ai signori capitano Ghezzi, e Piacenza, che ci hanno inviato il 
loro obolo. 

Le visite gratuite fatte nel Dispensario durante l’annata decorsa 
ammontano a 2670: e tali prestazioni mediche furono compiute in 
parte dal dott. E. Perabo, in parte dal dott. B. Pessarini. La Far- 
macia Omiopatica ha eseguite circa 300 ricette gratuite e 2300 semi- 
gratuite. 

I giorni di visite sono limitati al seguente orario: nella stagione 
invernale, al Gioved) e alia Domenica dalle ore 8 alle 12, nella 
stagione estiva solo alia Domenica dalle 6 alle 12. 

La deficienza di tempo e di spazio non ci permette di esporre 
casi clinici: cio che non mancheremo pero di fare in uno dei numeri 
successivi. 

Non resta che augurare all’ istituzione da noi fondata e soste- 
nuta che possa trovare persone che seriamente la patrocinino, appor- 
tando cosi un ottimo beneficio non solo ai tanti poveri che ad essa 
concorrono, ma alia scuola nostra, alia scienza Hahnemanniana. 

Dott. Enrico Perabo. 


NOTIZIE 


II primo Ospedale Omiopatico in Berlino 
(dalla Zeitschrift, Vol. XXIV, fasc. 1°). 

Giusta l’avviso dato nel precedente fascicolo, il primo Ospedale 
Omiopatico berlinese venne aperto in modo decoroso e solenne il 
giorno 19 novembre 1901. Noi crediamo nostro dovere il manifestare 
ai nostri lettori, che abbracciano la massima parte dei medici omio- 
patici tedeschi non solo, ma altresi in gran parte quelli fuori Ger¬ 
mania, lo scopo di questo Istituto e la sua importanza, vale a dire 
le sue future aspirazioni. Dato l’isolamento dell’Omiopatia in Ger¬ 
mania, era ben da aspettarsi che la realizzazione di un’ impresa si 
importante e necessaria per TOmiopatia movesse solo dai mezzi 
forniti dai medici omiopatici e loro aderenti. 

Questa circostanza spiega pure perche lo svolgimento dell’im¬ 
presa dovette mantenersi in modesti iimiti, come imponevano i 


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38 l’omiopatia in italia 

limitati mezzi dei privati. In ogni modo e degno di nota il fatto che 
circa tre quarti di milione, valore approssiniativo dell’opera com- 
piuta, poterono essere accumulati. Debbesi pero subito soggiungere 
che la massima parte dei fondi proviene dal legato Wiesike e quella 
minima dall’Associazione per l’Ospedale in discorso. 

La storia retrospettiva deH’Ospedale rimonta ad un quarto di 
secolo. Fin da quel tempo 1* Unione dei Medici Omiopatici di Berlino 
ravviso quale sua meta principale l’erezione di un Ospedale nella 
Capitale allemanna, ed a tal fine liomino un Comitato assegnandogli 
la missione di coltivare tale idea. Esso constava e consta tuttora di 
medici e laid, che eleggono una presidenza di cinque medici e di sei 
laici. Questa si assunse con regolare contratto l’amministrazione del 
lascito Wiesike, e tiene vivo il pensiero del pubblico a favore 
deirOspedale. 

Il terreno misura 10 jugeri (circa 3800 m. q.) ed e quindi suscet- 
tibile d’ampliazione quando soccorrano i mezzi. 

Questo Istituto e eretto in corpo morale, e ne e cassiere il 
sig. Ziesch. — Preoccupava alquanto l’ubicazione del terreno scelto 
(Lichterfelde), alquanto distante dal centro della citta, donde vi si 
arriva pero con un’ora e mezza di vettura, nella quale condizione si 
trova un altro nuovo e grande Ospedale. 

Militava poi a favore della scelta la differenza considerevole di 
prezzo di terreno, Teccellente aria, dovizia di luce e la bonta del- 
l’acqua, si che col tempo potrebbe anche essere adibito il locale 
annesso ad uso di Sanatorio. 

Le maggiori camere contengono al massimo 4 letti, le minori 2, 
ed un letto quelle di prima classe, col relativo prezzo di 5, 7, 10 
died marchi al giorno; secondo le circostanze poi, vi saranno pure 
letti gratuiti. E scopo poi precipuo quello di aumentare i letti di 
terza classe per ivi istituire una Clinica Medica per avviare giovani 
medici all’esercizio della Omiopatia. 

La vitalita finanziaria dell’Istituto e assicurata sia colla rima- 
nente meta del lascito precitato, sia colle quote annue dei membri 
della Societa Medica berlinese; ne vi e a dubitare sull’affluenza 
all’Ospedale Omiopatico del pubblico locale che ne sente sommo 
bisogno. 

La Direzione medica e affatto libera, quindi il dott. Schwarz, cui 
e affidata la gestione economica e tecnica, rendera conto periodico 
alia Presidenza della Societa. 

Per evitare poi estranei aiuti sotto il rapporto ginecologico- 


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39 


L’OMIOPATIA IN ITALIA 


chirurgico, il prefato medico Schwarz funse, pendente un anno, qua! 
assistente del prof. Lindner nell’Ospedale Civile di Dresda. 

Infatti era interesse dell’ Ospedale Omiopatico che i varii casi 
chirurgici potessero essere trattati nel medesimo in correlazione col 
trattamento interno. 

Non e pur anco bisogno di ricordare che V Istituto e munito di 
laboratorii fisico-chimici, di tutti i soccorsi inoderni diagnostici e di 
tutte le risorse medico-meccaniche odiernamente conosciute. 

Cosi si mise in opera, secondo la previdenza uinana, quanto occor- 
reva per imprimere vita alia nuova impresa. 

E fatto il primo passo, quello cioe di allestire un solido baluardo 
airOmiopatia, ove non solo possiamo affermare il nostro diritto di 
esistenza, ma diniostrare la superiority del nostro trattamento sugli 
altri, ove fondare un luogo di ricovero per coloro che si affidano al 
nostro metodo di cura. 

E ora prezzo dell’opera l'estendere T impresa assunta con tanta 
fiducia e con altrettante speranze, affinche possa soddisfare agli 
innumerevoli bisogni; e uopo acquistare tale posizione, che i suoi 
frutti si estendano a tutta la Germania e pareggiare, se e possibile, 
quella dei nostri confratelli al di la dell’Oceano. 

Per raggiungere tale scopo conviene che tutti i medici omiopatici 
cooperino alTincremento dei mezzi, sia con annui contributi, sia col 
sollecitare donazioni dai fautori della nostra dottrina, trattandosi 
ora di sostenere un fatto compiuto. 

Nel corrente anno doveva tenersi negli Stati Uniti d’America il 
solito Congresso Omiopatico internazionale quinquennale, ma esso e 
rinviato alhanno venturo. scegliendo per sede Atlantic City e nomi- 
nando per Segretario permanente il dott. Knox Shaw in surrogazione 
di Hughes deceduto. 

Uecentemente comparve a Lione un nuovo giornale omiopatico 
col titolo di Propagateur de 1' Homoeopathie, sotto la direzione del 
dott. Jules Gallavardin. Il titolo include lo scopo principale, che e il 
diniostrare col ragionamento la natura scientifica della legge dei 
simili. Diamo il benvenuto al confratello ed auguriamo larga messe 
di successo. 

Nel n. 7-8 del p. p. febbraio XAllgemeine homceop. Zeitung ripro- 
duce una lettera di Hahnemann al barone di Bonninghausen, e cio a 


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L’OMIOPATIA IN ITALIA 


doppio titolo, sia come specie di reliquia del grande maestro, sia 
quale documento di quanta stima portasse al suo collaboratore. 
Questo fatto ci porge l’occasione di ricordare, che noi pure possediamo 
un prezioso ricordo Hahnemanniano, cioe una piccola ciocca auten- 
tica di capelli, che il dott. Chatron tolse all’immortale nostro ante- 
signano nel comporlo nella bara, e gentilmente regalataci dalla figlia 
Maria Chatron, cosi benemerita del nostro Ospedaletto. 


Accusiamo ricevuta della Tesi inaugurale del dott. Nilo Cairo da 
Silva (Rio Janeiro) intitolata semplicemente: Similia similibus 
curantur. In essa trovansi condensati pressoche tutti gli argomenti 
che militano in favore della dottrina dei simili. Si abbia l’autore le 
nostre vive felicitazioni. D. Bonino. 


Della Revista homeopatica di Barcellona non ci e arrivato il 
numero di novembre dell’annata XV. 

De\Y Omeopatia di Mexico mancano i numeri dal luglio 1904 
inclusivo in poi. 


CENNI NECROLOGICI 


All’ultimo momento rileviamo d&lYAllgemeine homoeopathische 
Zeitung Tinattesa dipartita del suo redattore-capo 

®ott. EMANUELE HOSSA 

avvenuta 1*8 del passato marzo. 

Ad esso ci legava una cara amicizia contratta a Stuttgart nel 1888 
in occasione di un breve viaggio e sempre tenuta accesa sia con cor- 
rispondenza, sia nel riportare, come egli soleva, nel giornale sopra 
detto, quelle poche cose che egli spigolava ne\Y Omiopatia in Italia. 

Tutto il mondo omiopatico conosceva la sua abilita letteraria, 
scientifica, come la sua vena poetica per solennizzare la bandiera 
Hahnemanniana. 

Mandiamo le nostre vive condoglianze alia figlia, pregando il 
dott. Stiegele, ora direttore del giornale, di fargliele pervenire. 

Bonino. 


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INDICE DEI FASCICOLI XLI-L 


Fascicolo 41. 

Verbali concernenti il conto 1900 e l’accettazione del legato 

Bottino. Fag. 1-3 

Dispensario Omiopatico di Roma e Milano.> 4-7 

Si puo scegliere il rimedio senza la Diagnosi? (Cigliano). . > 8 

Un’occhiata all’Omiopatia nel 1900 (Bonino).> 15 

Un caso nella vita pratica di Hahnemann (Bonino) ...» 19 

Fascicolo 42. 

Deliberazione per adoperare il legato Bottino per Pampliamento 

dell’Ospedale.» 1 

Tabella dei curati nell’Ospedale dal 1° luglio 1899 al 30 giugno 

1901 — con note.> 5 

La Diagnosi in medicina (dott. Pier Antonio Bonino) . . . > 10 

Quesito farmaceutico sul Lachesis (Bonino).> 14 

Farmacopea Omiopatica tedesca. - Cenno bibliografico (Bonino) 15 

Necrologie — D. Giacomo Peirano e Git)lio Gaiter (Fagiani) > 16 

Raccelli, Veterinario Omiopatico.> 20 

Farmacopea Omiopatica italiana. — Introduzione . . . . > 1 


Fascicolo 43. 

Seduta del Comitato del Bilancio 1902.> 1 

Comitato direttivo ed Elenco dei Soci.' > 5 

Dispensario Omiopatico di Torino 1901..> 8 

Un rimedio da studiare. — Acid. Salicylicum (Bonino) . . > 11 

Baccelli e POmiopatia (Bonino) .> 13 

Cenni Necrologici: Omati Giuseppe ed Alfonso Monti . . > 17 

Notizie circa Perigendo Ospedale a Basilea.> 23 

Seguito e fine della Farmacopea Omiopatica.> 33 


Fascicolo 44. 

Verbali relativi ai progetti d’ampliamento dell’Ospedale . > 1 

Dispensario Omiopatico di Firenze.> 3 

Come la Scuola officiate condanni e comprovi ad un tempo POmio¬ 
patia (Bonino).> 9 


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\* rt i.r*}lj«ia ii’ (Lo.-h-Ihius P-impi'i ■■ Kv-ir'io . . > p) 

.!i\fi:se.> 2! 

Fascicolo 46. 

Bilancio pel 1903 .> 1 

Elenco del Comitato e dei Soci pel 1903 .> 4 

Dispensario di Torino 1902 .» 7 

» Roma >.» 11 

» Milano >.> 14 

Notizie.> 15 

Rapsodia di annotazioni sulla materia Medica e Clinica relative 

ai medicamenti menO usitati (Bonino).> 1 


Fascicolo 46. 

Resoconto finanziario 1902 e DonazioneChatron . . 

Dispensario di Firenze 1902. 

Note cliniche (Bonino). 

Cose varie. 

Rapsodia di annotazioni, seguito. 

Fascicolo 47. 

Inaugurazione dell’Ospedale. 

Elenco dei patroni e benefattori dell’Ospedale . . . 

Bilancio 1904 . 

Elenco dei membri del Comitato e dei Soci per l’anno 

Sulla specificita del mercurio. 

Rapsodia di annotazioni. 

Fascicolo 48. 


Resoconto finanziario del 1903.> 1 

Dispensario Omiopatico di Torino 1903. * 4 

> > Firenze >.> 9 

> > Milano >.> 16 

L’Omiopatia in azione di Negri — Recensione.> 18 

Osservazioni pratiche comparative su Calcareu carbonica, 

phosphorica o fluorica (Liberali).> 20 

Natrum Sulphuricum, studio riportato (Liberali) . . . . > 24 

Kaliurn jodatum, studio riportato (Liberali). > 27 

Lettera del dott. Moschetti.> 30 

Notizie.> 31 

Perche e come seguire una cura Omiopatica (Bonino) . . > 1 


> 1 

> 4 

> 10 

> 11 
> 17 


> i 

> 14 

> 18 
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> 24 

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Id : . 5 : |’t rt l In: M .it 9 ;• ( .» ii «'4* } --u - • !* '* ? • 

| i * 1 , \' M ) . . . . . . i O t . 

Casi clinici raccolti nell’Ospedale (Moschettd. ■ 

Notizie.» 

Rapsodia di annotazioni.» 


14 

18 

31 


F(lArtr.oIn 50. 


Verbale con cui viene annunciata l’eredita Molinari 1 

Progetto di bilancio 1905.> 2 

Lista del Comitato e dei Soci pel 1905 . 5 

Dispensario di Torino 1904 e casi clinici.-- 8 

Tabella dei malati curati nell’Ospedale dal 1° luglio 1901 al 

31 maggio 1902.* 15 

Id. dall'aprile 1903 al 31 dicembre 1904 .> 17 

Clinica Omiopatica di Napoli (Cigmano) .> 26 

Ambulatorio di Milano 1904 » 36 

Notizie. 37 

Cenno necrologico di Emilio Mosca.? 40 


Union* Tip.. Edit TorintM. 
















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Torino-Roma - UNIONE TlPOGRAFlCO-EDlTKlCt: - Napoli-Milano 


laJCCVTSTURTK 

DELLO 

S T O M 7^ <3 O 

PER 

G. M. DI-150VT c RE.VIOiVD 

Traduzione del Dottor LUIGI SANSONI 


La lavatura dello stomaco e un processo diagnostico 
e terapeutico relativamente recente perche non entrd nella 
pratica che da una ventina d’anni. 11 suo uso, neil’esplo- 
razione dello stomaco malato, lo studio dei dati che pud 
fornire, tornano utilissimi nel diagnosticare e guarire mol- 
tissime malattie; in ispecie: nelle dispepsie, negli avvele- 
namenti, nell’imbarazzo gastrico; nell’atonia muscolare: 
nell’obliterazione, ostruzione del piloro, compressione del 
duodeno. Nei vomiti isterici della gravidanza; contro il 
mericismo, la gastralgia, 1’anoressia, la bulimia, negli 
alienati, nell’occlusione intestinale, contro il meteorismo, 
in molte malattie dei bambini, ecc. 

Nel volume del Debove e Remond, recentemente tra- 
dotto dal Dott. Luigi Sansoni (che si occupd con amore 
di tutti gli studi delle malattie interne), si trova la Storia 
della lavatura dello stomaco, — la Tecnica dell’opera- 
zione: Esplorazione dello stomaco a digiuno; dopo un 
pasto; dopo l’azione di eccitanti chimici e termici. — La 
lavatura come mezzo di diagnosi tanto nel cancro, che 
nell’ulcera, nelle gastriti: Applicazioni terapeutiche. — 
L’ ipernutrizione. 

Un elegante volume legato, Li. 3,50. 


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Torino - Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRiCE TORINESE - Napoli - Milano 


DIAGNOSTICA SPERIMENTALE, SIEROTERAPIA 

E PROFILASSI 

DELLE 

Malattie Jnfettive 

PER IL 

Dott. 33. M[ JL El 5 l 


Traduzione italiana del Dott. EL BERTARELIJ 

LUxro doeento in Igiene all' UnirersiU di Torino 

Questo sintetico Manuale fu dall’A. compilato per dedicarlo ai suoi colleghi medid 
militari della Germania; che, per ottima iniziativa del compianto generate medico 
prof. Von Coler, sono chiamati a seguire per turno, come coltura complementare ai loro 
studi, un Gorso di Batteriologia e Sieroterapia, applicato alia diagnostica e al tratta- 
mento delle Malattie infettiye. L’A. voile appunto che questo suo Manuale servisse di 
promemoria e di guida per richiamare ad ogni momento ed in modo facile alia mente 
del pratico le cognizioni essenziali che in un tale cosi utile Gorso vengono insegnate, e 
che e necessario siano tenute sempre presenti da chi intende esercitare la professione 
salutare con giusto criterio e con ragione scientifica. 

L’utiliti di una tale sintesi, elaborata da uno studioso che ha segulto un’ottima 
scuola, e tradotta nella nostra lingua da altro studioso che conosce molto bene la 
materia che ne e l’oggetto, apparira chiara a ogni medico, specialmente, che non avendo 
opportunity o tempo di approfondire la nuova e oramai poderosa dottrina delle infezioni, 
sente pure il doveroso desiderio di avere su di essa delle idee concrete e positive. 

Questo lavoro delPE. Marx, a cui il dottore Bertarelli aggiunse annotazioni per 
rilevare il contributo utile dei seri lavoratori italiani nel progresso dei singoli argo- 
menti, h tanto piraccomandabile, perchfc non e in esso riportato sui diversi temi tutto 
quanto di buono e di mediocre si fe iatto o che senza ragione si e esageratamente 
magnificato e non di rado di sana pianta inventato, ma si tocca soltanto di cio che vi 
ha di veramente positivo e meno controverso nella scienza. 

I giudizi che da il Marx su parecchi lavori non potranno sempre piacere agli autori; 
ma sono quelli divisi dalla grande maggioranza degli scienziati di buona fede e sono 
quindi degni della massima considerazione. E questa & anche una ragione, per cui io 
presento molto volentieri questa accurata traduzione tanto ai giovani principianti che 
ai pih provetti cultori della raedicina; persuaso che gli uni e gli altri x n troveranno non 
solo cognizioni di tutta utilita pratica, ma pure un sano indirizzo per discernere l’oro 
dall’orpello nella tanta congerie di pubblicazioni, che sugli argomenti delle infezioni, 
dei sieri, delle immunity e simili, ingombra non sempre a ragione la biblioteca di coloro, 
che vogliono tenersi al corrente coi progressi delle scienze biologiche. 

PrtfaxLoni ill Pn(. L. Paouami. 

SOMMARIO: Colera. Tifo. Peste. Tubercolosi. l^bbra. Difterite. Tetano. Infezioni. Poliartrite. Potano- 
nite. Meningite. Influenza. Congiuntivite. Infezioni veneree. Tosse ferina. Febbri. Febbre gialla. Malaria. — 
Vaiuolo. Morbillo. Tifo. Carbonchio. Mom. Rabbia. 

Infezioni date da streptothrix. 

Intossicazioni infettiye date dagli aliment!. 

Deterrainazione del valore immunizzante e controllo del siero antidifterico ed antitetanico. 

Torino 1902. Un volume in-!2° di pagine 274, in brossura, L. 


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06 6IU 2002 


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