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Atti Accod.
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BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE - ROMA
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Anno
Numeri mancanti. .
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Fascicolo XXXV — 1899
L’OMIOPATIA
IILT ITALIA
0R6AN0 DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIAHO
tato (issate pel 18 gennaio e pel 5 aprile 1899. — Resoconto finanziario del
1898. — Sottoscrizione per la tomba di Hahnemann. — Relazioni sui Dispen-
sari omiopatici di Torino, Roma e Firenze per V esercizio 1898. — Note e
notizie: Le Farmacie omiopatiche ed il Gonsiglio superiore di Sanitk; L’Omio-
patia e 1’Ospedaletto di Santa Filomena; Gongresso ufficiale internazionale
nel 1900; Regolamento del Gongresso internazionale omiopatico del 1900;
Gollegio-convitto per i figli orfani dei Sanitari italiani in Perugia.
TORINO
STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
S3 — Via Carlo Alberto — 33
1899
'Hjh
3
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NB. Uniamo al presente fascicolo 3 fogli deUa Memoria del prof. Tommaso Oigliano ;
II tabacco giudicato dall* esperienza (continuazione vedi fasc. XXXIII).
Grande Repertorio clinico omiopatico, del dolt. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Traveller* in Italy,
by G. Liberali M. D.
Con*iderazioni *ul Colira a*iatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La do*e omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi *tudi di materia medica secondo la legge dei
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
U*o famigliare dei rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo-
sizione Generale di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e pib diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITA LI AN 0
Verbal© della seduta del Comitato, 18 gennaio 1899,
nella Sala della Farmacia, alle ore 15.
Sono intervenuti, oltre il Presidente ed il Vice-Segretario
sottoscritti, i Signori: Bottino dott. Crisanto, Vice-Presidente;
Morozzo di Bianze marchese Filippo, Cassiere; Ferreri De
Gubernatis marchese Carlo ed ing. cav. Cesare De Mezzi Cen-
sori; dott. Pier Antonio Bonino, Segretario e dott. Silvio
Dematteis Vice-Segretario; quindi in numero legale per
deliberare.
L’ordine del giorno reca:
Provvedimenti per il servizio interno dell'Ospedalelto .
Il Presidente espone che il servizio d’infermeria e di cucina
finoradisimpegnato da laici non corrisponde purtroppo alia giusta
aspettazione, malgrado ripetuti avvisi, consigli ed anche cambia-
menti di personale. Egli sarebbe d’avviso, eziandio esternato da
molti patroni, che si esperisse il servizio affidato alle suore di
San Vincenzo, le quali non possono aver altro obbiettivo che la
cariti e lo zelo nel disimpegno delle loro attribuzioni. Tale prova
non includerebbe aumento di spesa ordinaria; pero la loro instal-
lazione implica un corredo e un mobilio di loro uso privato,
sebbene di proprieta deirOspedale, colla spesa, per una volta
tanto, di circa lire ottocento. Aggiunge infine che questa spesa,
esorbitante bensl dal bilancio pel corrente anno, viene riparata
con un’oblazione assicurata da un benefico patrono delPOspeda-
letto. Chiede quindi Tavviso dei membri del Comitato. Sul qual
propositos’irapegnaunadettagliatadiscussione, la quale approda
alia determinazione unanime di procedere alia modificazione del
servizio, incaricando la Presidenza ed il Cassiere di esaurire le
1
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
3
pratiche opportune. Si conferma intanto il diffidamento dato alio
attuale infermiere e resta convenuto che il nuovo servizio inco-
mincia col 15 prossimo febbraio.
Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi Tadunanza.
Torino, 18 gennaio 1899.
Il Vice-Segretario: 11 Presidente:
Olivero. Bonino dott. Giuseppe.
Verbale della seduta del Comitato
in data 6 aprile 1899.
Sono intervenuti i membri seguenti : Wenner cav. Emilio,
Presidente Onorario; Morozzo di Bianze marchese Filippo,
Cassiere; Ferreri Ue Gubernatis marchese Carlo e De Mezzi
cav. ing. Cesare, Censori; Bonino dott. Giuseppe, Presidente
effettivo; Bottino dott. Crisanto, Vice-Presidente; Dematteis
dott. Silvio ed Olivero Giacomo, farmacista, Vice-Segretari.
L’ordine del giorno reca:
1° — Resoconto finanziario del 1898.
Prende la parola il sig. Cassiere, il quale espone e documenta
il seguente risultato:
ATTIVO
Residuo attivo del conto 1897 . L. 192,33
Interessi consolidato.-» 1185,75
* delle Cartelie S. Paolo . . * 465,52
Quote dei Soci patroni dellTstituto. . . « 335,00
« * delTOspedale di Torino * 1060,00
* ordinari.570,00
Retta dei Pensionanti . *.*» 1435,50
Rimborso di ricchezza mobile * 22,05
Oblazioni straordinarie aH’Osped. di Torino 5758,50
Interessi del libretto in conto corrente . » 8,40
Legato del prof. dott. Scavini . « 1000,00
Totale attivo . . . . L. 12033,05
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
3
PASSIVO
Tassa mano morta.L. 13,36
Tassa fabbricati.* 277,99
Ricchezza mobile.* 49,91
Manutenzione ordinaria sede Osped. Torino *» 156,82
Assicurazione incendi.* 39,22
Acqua potabile.* 67,20
Portinaio Ospedale Torino.300,00
Infermiera-cuoca Ospedale Torino * 300,00
Vitto per gli ammalati.» 1774,65
Gaz e riscaldamento.* 317,90
Piccole spese Ospedale.* 322,65
Oggetti medicazione.« 269,80
Dispensario Torino.* 350,00
” Milano.« 150,00
* Firenze.* 150.00
* Roma . . x .** 200,00
Napoli.* 100,00
Spese stampa e cancelleria.* 345,38
Spese fognatura . * 607,60
Spese estinzione debito Wenner ...” 60,00
Spese pel legato Scavini.* 60,00
Acquisto fondi pubblici.n 1084,20
Totale passivo . . . . L. 6996,68
Ed i membri del Comitato, mentre approvano la parte passiva
nella sua integrity, emettono il parere di impiegare Teccedenza
attiva di L. 5000 proveniente da eccezionali oblazioni a favore
deU’Ospedaletto omiopatico in rendita dello Stato al 4 */« °/ 0 .
2° — Risoluzione di parcelle.
Conformemente alia deliberazione precedente, nel mese di
febbraio si addivenne ad un radicale cambiamento nel servizio
interno dell’Ospedaletto che venne affidato alle Suore di S. Vin¬
cenzo. Tale modificazione, come era previsto, includeva eziandio
una serie di spese che sommano alTincirca a L. 1200, sia per
lavori alia casa, sia per acquisto di mobili, biancheria ed arnesi
di cucina. Se non che tali passiviU venivano equilibrate da straor-
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4
L’OMIOPATIA IN ITALIA
dinarie oblazioni versate alia cassa prima di realizzare la pre-
detta riforma. Sono percio esposte ed esaminate e talune ridotte
le note relative, di cui la massiraa parte sono gi& saldate. E
poich& buonissima parte di tali oblazioni devesi attribuire alia
beneficenza dei fratelli Rubeo generale cav. Teofilo e cav. Oreste,
il Comitato mentre esprirae a tal uopo il senso della piu viva
riconoscenza delibera che, anche in considerazione di precedenti
offerte, il letto n. 3 gratuito porti il nome dei fratelli Rubeo, e
prende in pari tempo occasione per assegnare il letto n. 1 al
cav. Wenner.
Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi Tadunanza.
Torino, 5 aprile 1899.
Il Vice-Segretario II Presidente
Olivero. Dott. G. Bonino.
NOTA del le sottoscrizioni alia tomba di Hahnemann, l’ammontare
delle quali in lire 171,15, tolto l’aggio del cambio, fu versato
dal nostro collega dott. Marangoni a mani del tesoriere dottor
Cartier, il quale rilascio la debita quitanza.
Dott.
Baldelli Torquato L.
10
Riporto L.
Dott. Liberali Vincenzo «
115
10
Bonino Giuseppe . *»
2b
« Marangoni Luigi . »
5
*»
Bonino Pier Antonio
5
*» Monti Alfonso . . »
10
Yt
Bottino Crisanto . *»
25
Farm. Omati Giuseppe . »
5
Cigliano Tommaso *
10
Dott. Palumbo Giulio . *»
5
n
Dematteis Silvio . «
5
« Pessarini Bernardino
5
»»
Fagiani Vincenzo «
10
« Rabajoli Gius.Vitt. «
10
w
Gaiter Silvio . . . *
5
» Scrivano Mario . «
5
**
Held Rodolfo. . . **
10
« Secondari Giuseppe «
10
n
Ladelci Carlo. . . «
10
« Vanni Antonio . . «
5
A riportarsi L.
115
Totale L.
185
Ripariamo ad un’involontaria ommissione nell’elenco dei Soci
patroni dell’Istituto pel corrente anno, inscrivendovi il nome
dell’esimio Palumbo dott. Giulio, Napoli .
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L OMIOPATIA IN ITALIA
5
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO
Esercizio 1898.
Anche nel decorso anno 1898 il nostro Dispensario omiopatico
segno an lieve ma progressivo aumento nel numero degli accor-
renti: cosa tanto piu notevole se si considera il numero degli
ambulatorii e poliambulanze gratuiti che quasi mensilmente sor-
sero nella nostra cittA; tantoche al povero infermo oggidi non
rimane che l'imbarazzo della scelta. Se a qualcuno poi venisse in
mente di tener dietro al successivo sviluppo di tali ambulatorii
vedrebbe che non a tutti e riservata una vita florida e rigogliosa,
che anzi molti dopo un breve periodo di benessere fittizio e fugace
languono e muoiono d’inanizione; alcuni colleghi poi che fanno
parte di pubbliche ambulanze, confessano francamente che una
volta erano gli ammalati che aspettavano il medico, ora e il
medico che aspetta gli ammalati.
A questa confessione faccia riscontro il seguente fatterello
che serve a dimostrare quanto favore goda questa nostra istitu-
zione. Nel mese di giugno u. s. fui chiamato alfOspedaletto per
una ragazza ivi ricoverata che versava in cattive condizioni; mi
recai all’una dopo mezzanotte; ebbene g\k sei persone erano
accoccolate sul marciapiede in attesa che spuntasse il giorno per
potersi presentare al Dispensario!
Fanno altrettanto gli accorrenti ai dispensarii comuni? mi sia
permesso di dubitarne, anzi dopo quanto m’hanno riferito leali
colleghi posso dire recisamente: no.
Perche dunque sobbarcarsi a tanti sacrifizi che potrebbero
risparmiare frequentando altri ambulatorii?
Come gik avvenne negli scorsi anni, le malattie dell’occhio
furono quelle che piu frequentemente si presentarono alle nostre
cure; mi persuasi sempre pih che un organo cosl delicato va
trattato colla massima circospezione; ed a questa non difficile
conclusione pare sieno venuti anche molti medici allopatici che
alle basse soluzioni di sublimato corrosivo sostituirono quelle
alFuno per 10,000 e uno per 30,000.
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6
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Vengono in seguito le malattie dell’apparato respiratorio.
Gli opifizi ci offrono un contingente davvero sconfortante di
ragazze clorotiche, anemiche, dispeptiche; molte operaie devono
alia polvere che in tali opifizi inalano, se una tubercolosi alio
stato latente assume in poco tempo un andamento galoppante.
Le abitazioni malsane ed il cibo insufficiente ci procurano
pure una grande quantity di bambini che dovrebbero essere
robusti e, invece, sono rachitici, scrofolosi, ecc.
Piu eloquenti delle parole sono le cifre che si possono
riscontrare nella seguente statistica:
Nel Disper.sario annesso all’Ospedaletto e nella Farmacia
furono curati ammalati n. 1279.
Ripartiti nelle seguenti categorie:
Malattie generali ed infettive.
Apoplessia.
3
Anemia.
30
Mielite.
4
Cloro-anemia . . .
26
Tabe spinale.
2
Leucemia lienale . .
1
Idrocefalo.
3
Leucemia ghiandolare.
5
Epilessia.
11
Diabete mellito . . .
4
Coribantismo ....
2
Artrite urica . . .
1
Isterismo.
5
Linfangioite ....
2
Neurastenia.
4
Rachitide.
23
Paralisi agitante
i
Scrofolosi generale. .
31
Iperemia spinale . .
i
Adeniti varie . .
32
Vertigine.
2
Erisipela.
3
Influenza.
3
Malattie dell apparato respiratorio.
Febbri intermittent! .
2
Corizza.
2
Ulcera molle . . .
2
Ozena .
12
Ulcera dura . . . .
1
Laringite ac.
3
Sifilide cronica . .
7
Laringite cron.
4
Postumi di vizio celtico
5
Catarro bronchiale ac.
21
Atrepsia.
.
6
Catarro bronch. cron.
41
Pertosse.
12
Malattie del sistema nervoso.
Enfisema polmonare . .
1
Nevralgia del trigemino
.
8
Emoftoe.
1
Nevralgia sciatica . .
.
20
Pneumonite.
1
Cefalalgia ....
5
Pleurodinia.
5
Emicrania ....
3
Pleurite cronica . . .
4
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L’OMIOPATJA IN ITALIA
7
Tubercolosi polmonare
29
Menorragia.
i
Broncocele ....
.
4
Molimina della menopausa
21
Epistassi.
.
2
Molimina della gravidanza
5
Iperemia polmonare .
.
1
M8trite-endometrite .
17
Salpingite-ooforite .
3
Malattie del sistema digcrente.
Mastite.
2
Stomatite.
9
Iperemia renale ....
1
Stomacace ....
3
Noma.
1
Malattie detjli ocelli.
Faringite ac. ...
6
Blefarite e blefaro-cong.
30
Faringite cronica . .
3
Congiuntiv. catarrale .
52
Ipertrofia tonsillare
4
Congiuntiv. scrofolosa
20
Flussione dentaria . .
9
Dacriocistite.
7
Odontalgia ....
11
Cheratite e cherato-con-
Disturbi da dentiz. . .
6
giuntivite.
61
Dispepsia acida . .
3
Cataratta.
15
Dispepsia nervosa . .
4
Coroidite e irido-coroidite
8
Catarro gastrico ac. .
20
Nistagmo.
1
Catarro gastrico cronico
25
Congiuntivite granul. .
29
Catarro intestinale ac.
19
Glaucoma.
2
Catarro intest, cronico
14
Leucoma.
4
Stitichezza ....
4
Ptosi palpebrale . . .
1
Emorroidi ....
6
Esoftalmia.
2
Elmintiasi ....
3
Macchie corneali . .
14
Ittero catarrale . . .
1
Panoftalmite ....
4
Paratiflite cronica . .
1
Gastralgia ....
2
Malattie delle orecchie.
Rene mobile....
1
Otite media acuta . . .
3
Otite media cronica
9
Malattie dell’apparato uro-genitale.
Disecea e paracusia . .
14
Cistite acuta ....
2
Cofosi.
7
Cistite cronica . . .
4
Enuresi infantile . .
6
Malattie cutanee.
Nefrite.
2
Eczema.
29
Gonorrea.
4
Psoriasi
2
Orchite.
1
Erpete.
6
Leucorrea ....
8
Prurito cutaneo....
3
Amenorrea ....
15
Prurigine.
1
Dismenorrea ....
9
Orticaria.
2
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8
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Lichene . 2
Sicosi.1
Foruncolosi.1
Iperidrosi.1
Verruche.2
Lupus.3
Scabbia.1
Pitiriasi.3
Tigna.2
Alopecia.2
llalaltie del cuore e vasi.
Neurosi del cuore ... 3
Endocardite cronica . . 10
Miocardite.4
Varici.7
Angioma.1
Malattie dell’apparato locomotore.
Reumat. articol. ac. . . 22
Reumat. articol. cronico . 19
Reumat. muscolare . . 29
Osteite.12
Periostite e carie ... 11
Gonartrite tubercolare . 2
Coxite.3
Rachitide.22
Prescrizioni .
Visite fatte a domicilio
n. 4493
n 152
Consulti dati dal dott. Bottino nella Farmacia
ed a domicilio.n.
893
Ordinazioni complessive
n. 5538
Per la parte medica
Dott. G. Bonino — Dott. C. Bottino
Dott. G. V. Rabajoli.
Totale ordinazioni ..... n. 4645
Per la parte chirurgica
Dott. S. Dematteis.
* M. Scrivano.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
9
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl ROMA
Esercizio 1898.
II riassunto sinottico che faccio seguire a queste brevi dichia-
razioni e la miglior prova del buon andamento del nostro Ambu-
latorio, che, rinvigorito a vita novella da oltre tre anni dalla
assistenza delle note patronesse, serve, per quanto le nostre forze
lo permettono, a diffondere l’Omiopatia nelle classi povere, ed a
rendere a queste la salute che molto spesso era stata loro tolta
da cure disastrose.
II numero degli amraalati curati durante il decorso anno 1898
ha raggiunto la cifra di 520 con 2403 consultazioni, e cioe, de-
dotti i giorni festivi in cui Tambulatorio rimane chiuso, si sono
fatte in media 8 consultazioni al giorno. Un numero molto piu
grande di poveri potrebbe essere da noi assistito se la ristret-
tezza dei nostri mezzi finanziari non ci avesse obbligati a mettere
per regola assoluta che tutti indistintamente i visitati debbono
rilasciare alia farmacia pochi centesimi per la medicina; cente-
simi che essi vengono a risparmiare rivolgendosi agli ambulatori
della Congregazione di caritA o di altri istituti che nella loro
propaganda non guardano davvero all’economia.
Le forme morbose che maggiormente ci 6 occorso visitare
sono state bronchiti croniche, catarri gastrici ed intestinali, forme
nevralgiche diverse, adeniti, anemie e malattie celtiche deiruno
e dell’altro sesso. In tutti, sebbene quasi sempre la cura officiale
avesse gi k usati i suoi deleteri istrumenti, si sono avuti risultati
assolutamente splendidi con casi di guarigione del tutto insperati.
Sarebbe troppo lungo enumerare in un resoconto di questa natura
tutti e singoli i casi important da noi assistiti durante il 1898;
ma mi riprometto per il venturo numero del Bollettino fame una
diligente raccolta che valga a rendere sempre pih evidente quanto
la diffusione deH’Orniopatia sia utile ai popoli, quanto la nostra
bandiera sia esclusivamente quella della verita e della scienza.
Roma, 9 febbraio 1899.
Dott. Carlo Ladelci.
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10
LOMIOPATIA IN ITALIA
PBOSPETTO SINOTTICO
degli ammalati curati nel Dispensario gratuito per i poveri
durante l’anno 1898.
NOME NOSOLOGICO DELLA MALATTIA
Si
2 |
11
Z —
1
Guariti
Migliorali
Rimasli in cura
Comparsi
1 o 2 volte
Numero
dellc consul tazioni
1. Nalattie degli organi respiratori.
Augine diverse.
4
1
—
2
1
10
Asma bronchiale.
6
1
1
2
2
28
Bronchiti.
29
9
11
6
3
82
Bronco-alveolite cronica ....
30
—
9
5
16
170
' Emottisi.
3
2
—
1
—
13
Faringiti.
6
2
2
2
—
36
Laringiti.
9
2
5
—
2
18
Tosse convulsiva.
11
9
—
—
2
45
11. Malattie degli organi digestivi.
Gatarro gastrico.
19
8
4
3
4
42
* intestinale.
22
7
3
10
22
147
* gastro-intestinale . . .
36
17
8
9
2
122
Flussione dentaria.
3
3
—
—
_
11
Gastralgia.
7
2
2
—
3
21
Gastriti diverse.
11
6
—
—
5
33
Prottite sifilitica.
1
1
—
—
—
11
Tabe meseraica.
7
3
2
—
2
42
111. Malattie degli organi cireolatori.
Asma cardiaco.
2
—
—
2
—
72
Arterio-sclerosi.
1
—
—
1
—
44
A riportarsi
207
73
47
43
64
947
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
11
NOME NOSOLOG1CO DELLA MALATTIA
1
Numero
degli ammalati
Guariti
rs
_o
'te
S
Rimasli in cura
Com parsi
1 o 2 volte
1 =
z £
Riporto
207
73
47
43
64
947
Lesioni valvolari.
7
2
—
1
2
39
Pericardite.
1
—
1
—
—
14
IV. ialatlie del sistema nerioso.
Epilessia.
4
—
2
1
1
52
Mielite.
2
—
—
—
2
3
Nevralgie diverse.
45
11
12
9
13
207
Prurigine.
3
2
—
—
1
9
Sclerosi .
3
—
1
1
1
11
Nevrastenia.
5
—
2
3
—
82
V. ialattie dalle artieolazioai.
Artriti diverse .
6
3
—
2
1
46
Reumatismo articolare ....
19
9
3
4
3
85
VI. Malattie della pelle,
eostitnzioDili e glaodolari.
Adeniti diverse.
11
5
—
4
’2
69
Adipomi multipli .
1
—
—
1
—
18
Anemia .
37
6
11
8
12
85
Gachessia e febbri malariche . .
25
16
—
4
5
57
Emorroidi .
1
—
1
—
—
13
Eruzioni cutanee diverse....
19
6
3
4
6
54
Influenza .
1
1
—
—
—
5
Isterismo ed istero-anemia . . .
9
—
3
3
3
27
Rachitide e scrofolosi .
7
—
2
2
3
23
Sifilide in vari stadi .
32
9
11
7
5
76
A Hportarsi
445
143
99
97
124
1922
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12
l’OMIOPATIA IN ITALIA
NOME NOSOLOGICO DELLA MALATT1A
Biporto
¥11. Malattie degli occbi.
Blefarite.
Cheratite . ..
Cherato-congiuntivite ....
Gongiuntivite.
Tracoma.
Ulcera corneale.
¥111. ialattie delle orecchie.
Otite diverse.
IX. ialatiie del maseoli.
Reumatismo rauscolare . . .
X. Malattie sessnali e venerea.
Blenorragia.
Gatarro. uterino.
Gravidanza (disturbi) ....
Metrorragia.
Leucorrea-.
Parametrite.
Ulceri veneree.
Totale
Numero
degli aininalnti
Guarili
Migliorati
Rimasti in cura
||
s w
a®
o J
<a> —
E £
s n
■o
445
143
99
97
124
1922
5
2
1
2
53
2
2
—
27
3
2
—
1
32
9
7
—
—
2
76
3
—
—
2
1
16
3
1
—
1
1
26
4
1
—
2
1
21
9
3
2
—
4
47
0
3
_
1
2
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2
—
i
1
— ,
1 11
2
—
2
—
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16
3
2
—
—
1
7
9
3
2
2
2
54
5
—
2
1
2
17
11
11
—
—
61
520
180
i
108
108
142
2403
Dott. Carlo Ladelci.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
13
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl FIRENZE
Esercizlo 1898.
Nel presentare al Consiglio direttivo dell’Istituto Omiopatico
Italiano il resoConto del Dispensario, invio a tutti i componenti
che ebbi il piacere di conoscere lo scorsa estate, un saluto rispet-
toso ed amichevole ed al tempo stesso un mirallegro per il buon
avviamento dato al loro Ospedaletto omiopatico che io trovai, con
vera soddisfazione, del tutto rispondente alle esigenze scientifiche
moderne (senza esagerarle!).
I miei colleghi torinesi sono certo invidiabili di avere avuto
la fortuna, proveniente molto dalla loro energia, di fondare pei
primi in Italia un Ospedale omiopatico ed io voglio augurarmi
che come Torino dette la spinta al risorgimento italiano, cosi
possa darla al risorgimento, gid iniziato, della vera medicina.
Durante Tanno teste decorso vennero a chiedere le nostre
cure 391 individui. Le consultazioni loro date ascesero a 840.
1 malati vanno cosi suddivisi:
Malattie degli organi respiratori n. 41 casi, ossia 26 casi di
bronchite, 2 di pleurite cronica, 6 di bronco-alveolite, 5 di asma,
2 di pleurodinia. In uno di questi con dolore fortissimo a sinistra
che si aggravava ad ogni piccolo movimento con grave dispnea,
Ranunc. bulb . fu ammirevole per Teffetto quasi immediato e nei
susseguenti leggeri attacchi fu sempre la 3 a diluzione che giovo,
non mai le alte diluzioni (tanto e difficile la scelta della diluzioni!).
Malattie degli organi digerenti n. 74 casi, di cui 3 casi di
faringite, 8 di tonsillite, 24 di catarro gastrico, 9 di gastralgia,
20 di catarro intestinale subacuto e cronico, 10 di diarrea-dissen-
teria, fra i quali 2 casi speciali: in 2 bambini dopo una paura
avuta era incominciata una diarrea resistente a tutti i rimedi
allopatici somministrati nel corso di 2 o 3 mesi; in pochi giorni
la diarrea cedette a poche dosi di Ignalia 30 la quale, contra-
riamente ail’allopatia, agi sulla causa della malattia, non sugli
effetti che duravano da tanto tempo e forse durerebbero ancora
senza il nostro intervento!
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14
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Malattie del sistema nervoso n. 73 casi, ossia 6 casi di
cefalea, 12 di epilessia nei quali mi e stato sempre utile per dira-
dare gli accessi Sulphur ad altissima diluzione; 4 di istero-epi-
lessia, 16 di disturbi nervosi generali, 20 di sciatiche, 13 di
neuralgie diverse, 1 di paresi della lingua ed 1 di paralisi infantile.
Malattie degli organi circolatori 26 casi: 22 di affezioni
organiche del cuore e 4 di vene varicose.
Malattie del sistema muscolare e articolare n.24 casi: 12 di
reumatismo muscolare, 5 di poliartrite, 7 di reumatismo articolare.
Malattie degli organi deisensi n. 40 casi: ossia 29 di congiun-
tivite, 6 di cherato-congiuntivite, 4 di otite, 1 di sordita cronica.
Malattie degli orgayii genitalimaschili n. 10 casi; 4 di blenor-
ragia, 6 di ulceri veneree; 11 casi degli organi genitali femminili
ossia 9 di leucorrea, 1 di dismenorrea, 1 di scirro della mammella.
Malattie deUapparato urinario n. 11 casi fra cui uno di
enuresi solo diurna e solo stando in piedi e camminando, in una
giovinetta guarita con Zincum met . 200 e 1000.
Fra le Malattie della pelle , n. 34 casi, dominanti le forme
eczematose: fra queste un caso speciale nel quale Teruzione ve-
niva da parecchi anni al cominciare del freddo nelle parti sco-
perte, al collo e alia faccia. Sottoposta Tammalata fin dal mese
di ottobre all’azione di Alum. 200, una dose ogni 4 giorni, non
si e avuta alcuna manifestazione e la giovane e migliorata anche
nello stato generale avendo Alumin. (come il vero simillimum)
tolta anche l’ostiiiata ed abituale stitichezza.
Malattie costituzionali e del sistema glandulare n. 47 casi
ossia 17 di anemia, 2 di itterizia, 28 di scrofolosi in tutte le sue
molteplici manifestazioni.
Fra i 391 ammalati non ebbi casi importanti degni di richia-
mare Tattenzione speciale, e me ne spiace perche TOmiopatia non
ha potuto mostrare il valor suo come ebbi la fortuna lo scorso
anno. Ho avuto pero la soddisfazione di rivedere individui gua-
riti parecchi anni fa, alcuni ritornati con malattie ben differenti
da quelle che avevano, altri semplicemente per mostrarsi in buona
salute; di qualcuno desidero intrattenermi onde cosi rispondere
(sebbene la miglior risposta sarebbe la noncuranza) a quegli igno-
ranti e maligni che, pur di tentare di screditare un sistema che
non conoscono, fra i tanti spropositi asseriscono che le nostre
guarigioni sono semplici combinazioni e non durature.
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L 0MI0PATIA IN ITALIA
15
Ne certo TOmiopatia puo sempre guarire (sarebbe un pre¬
tender troppo!), raa e ridottanell’impossibiliU quando e chiamata,
come spesso succede, in extremis e allorche l’allopatia ha, coi
suoi rimedi piii o meno razionali, prodotto guasti assolutamente
irrimediabili. A tal proposito la memoria mi corre ad ana povera
bambina che io visitai la scorsa estate. Era malata da soli 10 o
12 giorni, in istato grave da soli 4 o 5. Erano gi& stati fatti due
singoli consulti colie migliori notabilita scientifiche, le quali, na-
turalmente, avevano approvata la cura fatta a base di strofanto
e digitale; ma la bambina ogni giorno si aggravava. Un parent©
mi scongiuro di vederla; la trovai in preda all’angoscia, all’af-
fanno, al cardiopalmo; poca febbre, urine scarse. Dall’esame
obbiettivo feci diagnosi di endocardite, poi seppi che la bimba
si era messa in letto con una febbre reumatica accompagnata
da dolori articolari per calmare i quali erano state fatte ripetute
applicazioni di ittiolo che tolsero per incanto i dolori articolari,
tanto che la bambina pareva guarita, ma il giorno dopo insor-
sero i fenomeni, che man mano si aggravarono, e misero la povera
piccinainpericolo; giudicai quindi i gravi sintomi cardiaciprodotti
da metastasi e non potevo essere d’accordo per la somministra-
zione dello strofanto e della digitale trattandosi di endocardite
reumatica.
Avrei dovuto abbandonare la bambina per galateo medico e
per riguardo ai miei colleghi che gi& l’avevano dichiarata per-
duta? Voi, o egregi colleghi dell’Istituto, mi darete la risposta
che piu vi piacerA, ma debbo dichiararvi che Talta e nobile mis¬
sion© del medico mi domino, li per li credetti mio solo dovere
di tentare il salvataggio; la vita di un individuo deve essere su¬
perior© ad ogni altro sentimento! percib prescrissi Abrotan. 30
che apporto una tale miglioria in tutti i sintomi che 36 ore dopo
il medico curante non esito a dar buone speranze alia famiglia,
cio che non feci io, sebbene Abrotan . avesse non solo migliorati
i sintomi del cuore ma risvegliato anche qualche dolore articolare
sul quale contavo per essere sicuro della vera miglioria: ma per
la fugacita dei riapparsi dolori, l’aggravamento, come di ragione,
ritorno e non cedette neppure ad Abrotan. piu alta ne a Cactus gr.
e la povera bimba soccombette rimpianta dai suoi genitori i quali
temo (sperando che i miei timori siano esagerati!) abbiano incol-
pata della grave sventura la piu innocente, 1’Omiopatia!
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16
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Dunque fra i casi rivisti, il piu vecchio e quello di un tale
Amedeo C... (ripresentatosi con sciatica). Sul suo congedo mili-
tare di 6 anni fa si leggeva * riformato per congiuntimte mani-
festamente cronica *. Dopo la leva si euro, come per lo innanzi,
da parecchi oculisti, Tultimo dei quali gli consiglio non so quali
operazioni che esso rifiuto. Venne da me accompagnato dalla
sorella perche discerneva appena la luce; la vascolarizzazione
degli occhi tanto a carico della sclerotica che della congiuntiva
era talmente pronunciata da presentare un rossore intenso ed
unito; era invasa anche parte della cornea che si vedeva ispes-
sita ed opaca: e’era abbondante lacrimazione che aumentava
insieme al dolore (non molto forte) piu sotto l’azione dell’aria
che della luce, i cui raggi non oltrepassavano: alia congiuntivite
cronica si era senza dubbio aggiunta una clieratite inter stiziale.
Avrei rinviato ben volentieri il malato agli oculisti, ma esso non ,
voleva piu saperne, sicche dovetti accingermi a curarlo. La cura,
non occorre dirlo, fu lunga e paziente; i rimedi impiegati che
corrisposero bene furono Aeon., Bellad ., Enphras. a varie dilu-
zioni durante il periodo infiammatorio, Spigelia talvolta, quando
i dolori erano di carattere lancinante, poi per parecchio tempo
Merc, sol . e Merc. corr. furono quelli che decisero il migliora-
mento che dette luogo alia guarigione, dopo aver somministrato J
Calc. carb. ed Hep . sulph. ad altissime diluzioni per dileguare
gli ultimi residui deH’opacit4 corneale. Localmente la semplice
igiene. L’individuo in meno di un anno ottenne la guarigione
completa ed avrebbe potuto fare un buon servizio militare se i
mezzi del nostro sistema erano conosciuti da quei medici che lo
riformarono. Sono passati 6 anni e non ne ha piu sofferto, percio
la guarigione non fu combinazione ne poteva essere pih decisiva
e completa pensando anche che la vita di rivenditore di giornali
in un’edicola e piuttosto favorevole alle recidive!
Ho pure rivisto (con leggiero catarro bronebiale) un giovi-
netto che io curai 3 anni fa. Quando mi fu portato la prima volta
ricoperto di iodoformio e di fasciature, era gi£ stato operato due
volte al piede destro per carie strumosa del calcagno. Il padre i
ricorse all’Omiopatia perche si cominciava a parlare di una terza
operazione. I pronostici non erano favorevoli essendo la madre
morta di tubercolosi. Multipli erano gli ascessi piu o meno cir-
coscritti, multiple le periostiti, il bambino si lagnava e doleva
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
17
ovunque si toccava. Calc . carb. e Calc, phosph. a varie diluzioni
furono i principali rimed! che svegliarono la forza vital© del pic¬
colo organismo, poi Faria di mare, i bagni e la rena furono ottimi
sussidi alia cura interna che si continuo per piii di un anno ed
ora il giovinetto e vispo ed allegro, e, notero ancora, di un’atti-
vit k e intelligenza straordinaria. Quando lo vidi la prima volta,
stavo facendo un’altra cura che m’incoraggio ad intraprendere
quella che vi ho esposto.
Era la barabina Adele .dei dintorni di Firenze, il rifiuto
dell’allopatia, tanto soddisfacenti erano le condizioni in cui mi
fu portata! Aveva 24 mesi ed era ammalata da piii di 12 mesi.
La madre morta poco dopo il parto, la bambina aveva preso ii
latte di una mucca che poi (troppo tardi) fu trovata tubercolosa.
Figuriamoci che riddadi bacilli succedeva in quel povero cor-
picino che io visitai 1’11 dicembre 1892 per quel dovere che abbiamo
di sollevare Tumanita sofferente. Risparmio la descrizione del
caso essendo molto simile all’antecedente; di pift riscontrai bron-
chite diffusa con affanno, espettorazione densa e leggera, febbre
vespertina ma che durava da parecchio tempo: incominciai con
Tubercol. 30 che detti per circa un mese ogni 3 o 4 giorni. L’ef-
fetto fu di arrestare la febbre, diminuire le suppurazioni ed avere
un pus di buona natura, migliorare insomma lo stato general©.
Il 15 gennaio la bronchite era quasi sparita ed apparsa un’eru-
zione eczematosa nelle regioni auricolari e piu un’adenite alia
regione inguinale destra.
Passai a Calc. carb . e Silicea , ma nel marzo feci nuova-
mente ricorso a Tubercol. che mi promuoveva la formazione di
quei tumori ovulari prima duri, poi molli e fluttuanti che sempre
si aprivano spontaneamente, dei quali io non ero spiacente perche
vedevo che lo stato general© della bambina, anziche deperire,
con tutti quei focolai di suppurazione, si faceva sempre migliore ;
il 3 giugno molti ne erano gid cicatrizzati. Continuai con Calc .
carb. e una dose di Tubercol. ogni settimana, tanto che il 2 luglio
ebbi la nuova formazione di piccole adeniti ascellari che suppu-
rarono e presto cicatrizzarono (mentre prima occorreva molto
tempo), e non ebbi piu alcuna apparizione fino al 7 ottobre con
qualche ingorgo glandulare al collo che fu la finale della lunga
serie. Da allora la bambina, sebbene piena di cicatrici, e vispa e
rigogliosa e per me la credo salvata purche lo sviluppo si faccia
2
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18
L’OMIOPATIA IN ITALIA
regolarmente come ho ragione di credere. (Piacemi notare che Tef-
fettodi Tubercol. in questo caso e pure in un altro di un giovane
seminarista fu abbastanza benefico e non credo che noi lo dovremo
bandire dalla nostra farmacopea quale rimedio fuori di moda
come ha fatto l’allopatia per la tubercolina di Koch!).
Ed ora un ultimo caso che dette luogo ad un gentile comu-
nicato sul giornale « Fieramosca « di 6 anni fa, in cui mi si rin-
graziava della guarigione insperata di una laringite cronica curata
inutilmente per 2 anni da uno dei migliori specialist! della cittd.
Antonio V... voile mettere quel ringraziamento prima in
segno di gratitudine, poi per l’indignazione di non avere per lo
innanzi conosciuto il nostro sistema e pel sentimento umanitario
acciocche altri sofferenti conoscessero la vera via per guarire.
Soffriva da due anni e mezzo ed era curato colie solite applica-
zioni locali, ma la raucedine, la difficolta e dolore all’inghiottire,
ilsolletico allaringe, la tosse talora spasmodica, Tespettorazione
di mucositA persistevano sempre, tanto che il malato venneda me
ridendo e dichiarandomi apertamente che era nauseato della me-
dicina, che non credeva piu a nulla e faceva l’ultimo tentativo
avendoglielo suggerito un suo amico. Persuasolo che non e neces-
sario aver fede per guarire, prescrissi poche cartine di Bellad. 30.
In questo caso si avverava il famoso miracolo che generalmente
si pretende allorche si cambia cura! perche la miglioria subito
si inizio, con Bellad . 200 progredi e con Bellad . M. ottenni in
un solo mese di cura il ristabilimento perfetto, cosicche colui
che non credeva piu a nulla ora e il piu fervente omiopatico e
perche non ha pih saputo cosa fosse laringite e per altre due prove
occorse nella sua famiglia: un caso di cistite ed uno di croup
che vi potrei qui illustrare insieme ad altri casi acuti, avanzi del-
Tallopatia guariti col nostro cito , tide et jucunde che servireb-
bero a dimostrare in quale errore sono coloro i quali, pur degnan-
dosi di ammettere Tefficacia dell’Omiopatia nei casi cronici, la
negano, non so con qual criterio o logica, per le malattie acute
(quasi che un sistema di medicina fondato su una legge naturale
ed indiscutibile, che conta piu rimedi dell’altro e non rimedi di
moda, possa avere la sua sfera d’azione limitata solo ad alcune
malattie). Ma dei casi acuti mi riservo di parlarvi in un’altra
circostanza.
Firenze, gennaio 1899 . Dott. T. Baldelli.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
19
NOTE E NOTIZIE
Le Farmacie omiopatiche ed il Consiglio superiors di Sanita.
Gome rilevasi dai giornali politici e specialmente da quelli
della profession© (vedi Orosi, gennaio 1899), il precitato Consesso
dovette occuparsi della posizione delle Farmacie omiopatiche a
proposito di una petizione inoltrata da un farmacista di Milano
e diretta ad aprirvi una nuova Farmacia omiopatica.
Il problema si presentava in questo caso sotto un duplice
aspetto, vale a dire della instituzione di nuove farmacie e della
posizione di quelle esistenti.
Orbene, il Consiglio superior© di Sanita in sua seduta del
31 gennaio prossimo passatodichiaro che le Farmacie omiopatiche
da aprirsi in avvenire sieno parificate alle comuni, cioe tenute ad
avere e vender© tutti i medicinal) contemplati dalla farmacopea
official©, nulla ostando che in piu sieno spacciati i medicamenti
preparati sotto forma omiopatica; in sostanza, siano osservati
gli articoli 23 e 28 della vigente legge sanitaria.
In secondo luogo, per le Farmacie omiopatiche gia istituite
si riconobbe uno stato di diritto acquisito, per cui se ne permette
l’esercizio nella forma presente. Cotali deliberazioni, ancorch^
non costituiscano legge, tenderebbero ad impedire 1’apertura di
nuove Farmacie omiopatiche speciali, la qual cosa c’interessa
solo mediocremente per quelle c\ttk ove gii esistono, essendo
miglior cosa che ve ne esistano poche e rispondenti alle esigenze
della dottrina omiopatica, anzich& parecchie che non ispirano
fiducia. Ma la faccenda corre altrimenti ove nascesse il bisogno di
istituire Pesercizio di una Farmacia omiopatica prianon esistente.
L’obbligo di tenere e smerciare simultaneamente i medicamenti
della farmacopea officiate, dei quali molti sono stati studiati e
quindi dedotti dalla scuola omiopatica, per cui male a proposito
si potrebbero chiamare allopatici, raette certamente un ostacolo
indiretto alPesercizio farmaceutico omiopatico, e non vorremmo
che questo fosse stato il precipuo obbiettivo del Consiglio supe¬
rior© di Saniti.
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20
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Del resto non dobbiamo troppo preoccuparci di questo nuovo
ordine di cose, giacche colla presente semiliberti di esercizio far-
maceutico sarebbe sempre possibile intendersela coi farmacisti
viciniori al luogo prescelto e tenere pro forma i rimedi comuni
in luogo appartato ed in ossequio alia legge.
Anzi la scuola omiopatica ha ragione di rallegrarsi di queste
disposizioni, attesoch& l’equiparare le farmacie con spaccio di
medicamenti omiopatici a quelle comuni, implica l’adempimento
di un dovere promesso dal Governo, quale e di approvare l’edi-
zione di una Farmacopea omiopatica ad uso di tutti i farmacisti,
ed appunto, senza neppure prevedere le deliberazioni presenti del
Consiglio superiore di Sanitd, i medici e farmacisti omiopatici
nel convegno di settembre e ottobre hanno deliberato di com-
pilare una Farmacopea omiopatica da presentarsi al Governo per
la debita approvazione, nominando una commissione apposita,
come leggesi nel fascicolo precedente.
II lavoro e a buon punto ed in breve fari il suo corso e sard
senza fallo approvato, perche il Governo non puo venire meno
alia logica ed alle promesse precedenti.
*
* «
L'Omiopatia e VOspedaletto di Santa Filomena.
Il lettore ricorderA certamente i passi fatti dal Comitato
presso la Direzione delFOpera pia Barolo affinche venisse resti-
tuita alia dottrina omiopatica la sezione istituita dalla fondatrice.
Il risultato fu pur troppo molto dissimile alia giusta aspettazione
del Comitato, come risulta dalla seguente comunicazione:
Torino, il 30 dicembre 1898.
III.mo Signor Presidents
del Comitato delVIstituto Omiopatico Italiano ,
Questa Amministrazione ha preso in esame i memoriali che
la S. V. IU.ma ha presentato, a nome dellTstituto Omiopatico
Italiano, coll’intento di far ripristinare la cura omiopatica nel-
TOspedaletto di Santa Filomena, fondato in questa CittA dalla
benemerita Marchesa di Barolo.
L’Amministrazione, pur ricordando il lodevole servizio pre-
stato dal distinto sanitario che per l’addietro presto l’opera sua
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
21
secondo la dottrina omiopatica, al quale continua appunto il pa-
gamento di un annuo assegno a titolo di pensione, ricorda altresl
che nell’anno 1878 venne determinate di adottare un unico sistema
di cura in tutti gli Istituti che hanno avuto la loro origine dalla
munificenza dell’illustre Marchesa di Barolo, ed al giorno d’oggi
non vede alcuna ragione perche si debba ritornare sul gia fatto
coll’introdurre nuove variazioni.
Quanto sopra si ha il pregio di notificare alia S. V. Ill.ma in
relazione ai summentovati di Lei memoriali.
Con distinta osservanza,
D’incarico dell’Amministrazione
Il Segretario :
Aw, Paolo Pettazzi.
Ed ora pochi commenti. Nel 1878 l’Amministrazione violo
apertaraente la volonU della fondatrice Marchesa Barolo, la quale
scientemente e di proposito voile istituire una Sezione omiopatica
nelTOspedaletto sia per le piccole ricoverate, sia per le Suore
che vi prestano servizio. Il buon senso e la correttezza esigevano
per lo meno che fosse sentito il giudizio eziandio del Medico
omiopatico funzionante prima di addivenire ad una determinazione
cosl lesiva della ragione scientifica e del diritto acquisito, che
non si possono soffocare con un assegno a titolo di pensione. Erra
altresl la presente Direzione asserendo, che non vi e ragione di
ritornare sopra un errore passato, come se la volontA espressa
della fondatrice non costituisse la prima e pih rispettabile ragione.
Il che vuol dire che per ora prevale il senso della maggioranza;
ma verrd tempo in cui anche in questa questione avr& ragione
Orazio: Natter am expellas furca , tamen usque recurret .
*
* •»
Congresso officiate mternazionale nel 1900.
Siamo lieti di pubblicare la circolare che il Comitato ci
trasmise a tal riguardo.
Onorevolissimo Collega ,
In conformita alia decisione presa nel Congresso di Londra
nel 1896, il prossimo Congresso quinquennale d’Omiopatia sara
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
anticipato di un anno ed avrA luogo in Parigi durante l’Esposi-
zione del 1900. Sara ulteriormente determinata la data (1), che
sarA probabilmente compresa tra il 20 luglio al pi A presto ed il
15 agosto al piu tardi.
Aderendo ad una richiesta presentata dalla Society francese
d’Omiopatia, la Commissione Superiore d’ammessione dei Con-
gressi incluse il nostro nel novero dei Congressi officiali del-
l’Esposizione. Quindi la Society francese d’Omiopatia elesse tosto
una Commissione d’organizzazione, composta di otto membri.
Noi abbiamo l’onore di parteciparvelo con viva preghiera di
aiutarci per assicurare lavori per le discussioni e membri assi-
stenti alle sedute. A tal fine voi favorirete di adoperarvi nel
miglior modo per sollecitare gli omiopatici del vostro paese ad
intervenire efficacemente al progettato Congresso.
Tutte le osservazioni relative a tale assemblea saranno in
tempo utile pubblicate nei giornali omiopatici francesi.
Gradite, onorevolissimo Collega, l’espressione dei nostri
fratellevoli sentimenti.
Dottori Jousset, Presidente; Riccardo
Hughes, Segretario permanente;
Leon Simon Segretario; Vittore
Chancerel ; Gounard ; Marco
Jousset.
Tutti i lavori dovranno essere trasmessi non piu tardi del
1° gennaio 1900 al Segretario Dott. Leon Simon, 24, Place
Vend6me, Paris.
*> #
Regolamento del Congresso internazionale omiopatico del 1900.
Art. 1. Il 6° Congresso quinquennale d’omiopatia si terrA
a Parigi, in una sala dei palazzi delVEsposizione universale ad
un’epoca e per una durata che in seguito verranno flssate.
Art. 2. Coll’aprirsi della prima seduta si procederA alia
costituzione deH’ufficio, onde i membri saranno eletti a squittinio
(1) Una decisione posteriore fissd la riunione tra il 18 ed il 21 luglio in
una sala del Palazzo dei Congressi.
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I/OMIOPATIA IN ITALIA
23
segreto ed a maggioranza assoluta dei voti. Esso sara composto
d’un presidente, di due vice-presidenti, d’un segretario perma¬
nent©, d’un segretario general©, di due vice-segretari e d’un
cassiere.
II segretario permanent© pero non e soggetto a votazione.
L’assemblea potra nominare presidenti onorari quei membri
stranieri od altri, cui essa intendera rendere omaggio.
Art. 3. II Congresso & aperto a tutte le persone legalmente
autorizzate ad esercire la medicina nei rispettivi paesi.
Gli individui sprovvisti di titolo legale saranno ammessi a
titolo di uditori; potranno percio assistere alle sedute, ma si
asterranno dalle discussioni e votazioni.
Art. 4. II Comitato di organizzazione si mettenk in relazione
coi medici stranieri alio scopo di ottenere:
a) Un rapporto special© dei singoli paesi riferentesi ai fatti,
che interessano l’omiopatia, avvenuti dopo la pubblicazione
dell’ultimo rapporto quinquennale.
b ) Lavori sui vari rami teorico-pratici d’omiopatia, lavori
a discutersi nelle sedute e che saranno inseriti nel resoconto.
Art. 5. Tutti i lavori deggiono essere trasmessi al Comitato
d’organizzazione al 1° gennaio 1900.
Art. 6. I lavori approvati dal Comitato d’organizzazione
saranno stampati in anticipazione e distribuiti ai membri del
Congresso che ne faranno domanda, a vece di essere letti inseduta.
Art. 7. Per la discussion© i lavori, secondo gli argomenti
svolti, saranno divisi nei seguenti gruppi:
a) Medicina generate: Fisiologia, Patologia generate,
Batteriologia, Eziologia, Diagnosi e Prognosi.
b) Materia medica e Farmacia.
c) Terapeutica generate: Posologia, Polifarmacia, Iso-
patia, Sieroterapia, Opoterapia, Elettroterapia, Igiene.
d) Terapeutica applicata: Monografie ed Osservazioni.
e) Speciality: Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Derma-
tologia, Oftalmologia, Otoiatria, Laringologia, Chirurgia, Odon¬
toiatria, Medicina Veterinaria.
f) Diversi: Storia delPOmiopatia, Interessi professionali
(Insegnamento, Propagazione, Stampa, Ospedali, Dispensario).
Art. 8. Parecchi membri del Congresso saranno preventiva-
mente designati a prendere cognizione dei lavori relativi a cia-
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24
L’OMIOPATIA IN ITALIA
scuno dei precitati gruppi e dovranno preparare un rapporto
complessivo. Saranao concessi dieci minuti per la lettura di
ciascun rapporto; indi si procederA tosto alia discussione, nella
quale ogni oratore avr& la parola per cinque minuti.
Art. 9. II presidente avra il diritto, preso consiglio dall’ufficio,
di pronunziare la chiusura, ove consti che una questione accenni
per la sua lunghezza l’esclusione di altri importanti oggetti.
Art. 10. Gli autori, se presenti, avranno diritto a parlare
ultimi prima della chiusura della discussione ed a tal uopo loro
saranno concessi dieci minuti.
Art. 11. Ld lingua francese e quella ufficiale del Congresso;
in via eccezionale, durante le discussioni saranno permesse le
lingue inglese, tedesca, italiana, spagnuola, alia condizione che
Toratore siasi preventivamente munito d’un interprete fra i
membri presenti.
Art. 12. Neirultima seduta il Congresso decider^ la sede e
la data del prossimo Congresso quinquennale.
Art. 13. I membri aderenti dovranno versare una quota di
venti lire; quella degli uditori e ridotta a lire dieci. Tale versa-
mento, destinato alle spese di corrispondenza, di stampa, ecc.,
dara diritto, per entrambe le due categorie di sottoscrittori, ad
una copia del resoconto del Congresso. f
Art. 14. I medici omiopatici francesi invitano i colleghi
stranieri ad un banchetto del quale la data ed il luogo saranno
comunicati in tempo utile. La spesa sar& sostenuta da una
sottoscrizione aperta fra gli aderenti francesi aH’Orniopatia.
*
* *
Coliegio-convit to per i figli orfanidei Sanitari italiani , Perugia.
Ricevemmo dalla benemerita Commissione a tal uopo istituita
il resoconto del VII esercizio, anno 1898, dal quale risulta che,
malgrado le spese incontrate per 10 orfani ivi ricoverati, rimane
un fondo attivo di L. 13,958. E a desiderare che si filantropica
idea faccia la sua strada anzitutto appo i medici per quel vincolo
di solidarieta che dovrebbe legarli, sia presso coloro che non
sanno negare il proprio obolo per qualsiasi opera buona, obolo
che non saprebbe essere piu modesto essendo solo di L. 5 annue.
Stamperia dell’Union© Tip.-Editrice. — Torino.
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— 53 —
Carte di tutti i denti, 184. Denti cariati senz* alcun
dolore, 164.
C ontrarre in dietro i muscoli del vis) mostrando i
denti sudici e neri, terzo giorno, 184.
Denti buoni, ina sudici e raacohiati, 53 — anneriti,
164 a.
Odontalgia — continna fin quando cadono tutti i den¬
ti, 163 — intollerabile, 4 — lacerante e tirante nei denti
superiori, diffusa alia fronte, ottavo giorno, 2 — subitanea,
violenta, persistente in piCi denti oariati, 6.
11 dolore nei denti dei fumatori £ carat ter izzato cosi:
Dolore — preceduto da sensibility esagerata in to mo alia
corona e diflfuso , generalmente , alia radice, aggravate dal
mangiare, 163—acuto lacerante nei denti inferiori, dopo 30
minuti, 1 — circoscritto, nella sua maggiore intensity, agli
alveoli, ove la radice dei denti funziona da corpo estraneo
— ripetuto fino a costringere il paziente ad estrarsi i
denti — tirante nei denti superiori sollevato dal compri-
mere le mascelle, 33.° giorno, 1 — come pulsazione, o do¬
lore saltellante , o scosse elettriche diffuse da un dente al-
1 * altro — aggravate dalle vicissitudini atmosferiohe , spe-
cialmente dai cambiamenti istantanei da caldo in freddo; o
viceversa da bibite spiritose come, vino, birra ed altri sti-
molanti, in una parola , da ogni cosa che ecciti la circola-
zione — cagionato dalla denudazione della radice dei denti
divenuta scabra, essendo il periostio distrutto dall’ a/.ione
continue della nicotina , che assorbita dagli alveoli e dal
periostio, attacca e diatrugge la dentina (1). Questi fatti
(i) O avorio, che forma la massa principalc dei denti, e, grazie alia
4
— 54 —
svolgono una peculiare malattia nei denti dei fumatori, die
non si puo confondere con quelle dovute ad altre c&gioni ;
(perch6 nessuna di queste e persistente e continua come la rt-
provevole abitudine del fumare) ed ha, inoltre, fasi caratteri-
stiche speciali: annerimento dei denti (1): ipersensibiliti do-
lorifica* masticando: arrossimento delle gengive, quando il
periostio e gli alveoli sono compromessi: carie dei denti,
quando & compromesso solo il periostio della radice, che ,
perduto il rapporto con gli alveoli, non ha le vie ordioarie
per nutrirsi: cadnta o estraaione dei denti. £l possihile la
guarigione con la sospensione del riprovevole uso del fu¬
mare, 57.
Certo & che nessun fumatore conserva bene i denti fino
a tarda et4 come quelli che non fumano* 163.
FAUCI
Angina cronica con susseguente faringite cronica, 164 a.
Arrossimento , 109.
. Asprezza ed escoriazione, 46 — il mezzodi, 1.
Bruciore 40, 41, 45 — e raspamento, 76.
Calore inghiottito, 7 — e bruciore raspante fin nelT e-
sofago e nello stomaco, 44.
sua struttura tubulare assomigliantesi a quella delle ossa, assorbe con grande
faciltfc.
(i) Lo smalto, sostanza durissima che riveste la corona del dentc t
consiste in fibre prismatiche disposte perpendicolarmente aU' asse di esso.
Queste fibre trovansi in maggior numero alia sommita che alia base del
dente, ove comincia il cemento. La saUva, inquinata di nicotina, corrode
lentamente ma sicuramente lo smalto e fa apparire i denti del fumatore,
fessi pel lungo , rendendoli neri come ebano , per le materie coloranti che
vi depone.
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— 55 —
C atarro delle tonsille, 45.
Decorticatura , 66 — con pressione alia laringe , 43 —
-con secchezza da non poter inghiottire , nel pomeriggio ,
secondo giorno, 2.
Deglutire — difficile, aramenoche il cibo non sia collocato
in basso della gola, 61— difficile, anche per piccole quan¬
tity 59 — dolorosissimo per spasmo delle fauci, 176 — im¬
possible, 84 a, 177:
Dolore — inghiottendo, 154.
Edema all'ugola, 154, 163. Ugolite cronica, 163.
Faringite follicolare , 164 a.
Irritazione frequente delie fauci e laringe , seguita da
accesso di tosse secca, specialmente la notte, 105, 163.
Muco tenace, nono giorno, 2, la mattina, 164.
Bussare forte abituale, guarito sospeso il fumo, 163.
S ensazione di — arsura, 84 b — dolore a destra, quando
non s* inghiotte, 1 — escoriazione dolorosa inghiottendo, 1
— pressione come di qualche cosa pungente , secondo gior¬
no* 2 — punture ricorrenti con calore il mezzodl, 7 — ra-
achiamento e mordimento f subito, 7 — secchezza ed irri¬
tazione, 2, 137, 158 — solletico ed escoriazione, che pro-
voca tosse frequente, dopo mezz* ora, 1 — qualche cosa che
aoffoca, 74 , 171.
Ugola facile a rilasciarsi, 163, I 64 a.
Sornacchio di muchi, primo giorno, 2.
Stimolo a toss ire per escoriazione, secondo giorno, 2.
Strettesza ed angustia in attacchi notturni russando (Co-
rallum rub. ) con palpitazione di cuore e dolore alia nu-
<ca, 154.
Tonrille in flam mate cronicamente, 164 a — ingrossate,
118, 157.
Su mille malattie croniche della gola , 950 sono do-
vute al tabacco, 164 a.
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ESOFAGO
Senso — di zaffb periodico con sorda pressione, 7 —di
pressione nella parte inferiore inghiottendo cibo, dopo tre
ore, 4 — come se una spazzola fosse spinta giu nell’esofago-
fino nello-stomaco, 96 a.
EPIGASTRIC)
Bruciore con eruttazioni frequenti, 179, acide* 16*5.
Galore addormentandosi, 88
Distenzione , 137 e molti altri.
JDolore — CO, 191 — costante indefinibile , aggravate la
notte, e talvolta accompagnato da pulsazioni ed ansipti, 153.
Punture , 4° e 12° giorno, 2 — violent!, sollevate dal
riposo, secondo giorno, 2.
Scosse — che svegliano nel primo sonnacchiare, rij^e-
tute tutta la notte e spesso la mattina , pritna della jc o-
lezione, 167 — che svegliano il paziente, in agitazione ed
allarme 33, 106 — da rendere il sonno una successione di
salti, che consumavano il paziente: a termine di.due anni
si ripetevano anche di giorno, come scosse elettriche , 165
— con senso di languore alio stomaco, 186.
Torcimento ron tendenza al vomito , lacrimazione , sa-
livazione e conati di vomito, per un quarto d’ ora, 40. Si
portano Je inani all’epigastro e si tirano le gain be in su
come per sollevare un gran dolore di stomaco, terzo gior~
no> 184.
STOMACO
L* uso del taba co produce anemia se attacca maggior*
mente le vie digeivnti» 163.
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Acidith da 6 anni, guarita sospeso il ciccare , 179, con
*rnttazioni acide, 164. ~~
Anoressta 52> 00, 104.
Appetito — canind a parossismo, 105 — fcattivo la mattina
02 — brescrato il pritrio giorno 2, 40, 41, 46, 105 — ditni-
nuito qualche volta con dimagrazione, 92 — incessante, se
non si marigia si ha nausea, 162, 17 # giorno, 2 — irregola-
xe , 109 — fterduio, 10 ,'33. 99 — perduto parecfchi mesi
prima che la tista si alterasse , 92, senza poter mangiare
09 — vorace dopo B o 6 ore malngiato, nei decimo anno di
tiso, 164 vorace, che cessa appena assaggiato poche cuc-
-chiaiate di cibo, ariche gustoso, la sera, 164.
Crampo , secofndo e sesto giorrio, 2.
Desiderio —• eccessivo di sostanze acide , 164 a —
grande di bevande acide e cibi conditi di pepe, 164 —
grande di bavande alcooliche con grande appetito, 145 —
xmllo in una ddnna , a mezzodi il pranzo disgusta, 1 —
^mainioso per gli stiraolanti e per i narcotici, 81 (1).
DYgestione distutbata, 107 — guasta , 191 — fctentata ,
164 a. Indigestione, 92. ^
Dilatazione gastrica dal mangiare divorando e here grande
<juantit& di acqua e vino.
Dispepsia dtfrante 10 anni (piu'o meno) accompagnata
'da acidith, palpitazione, ipocondria e languore , 163, 164,
166, 171, 179.
(i) i, una vera mania ! Si persiste tenacemente a fumare, a fiutare ed-
a ciccare , mentre tali riprovevoli abitudini si gitidicano pericolose ! La na-
tura steasa spesso, in tm noveUo vizio, chiede Pantitodo di quello che l’am-
mala: similia similibus. Per6 se lc bevande alcooliche combattono gli effetti
funzlonali del tabacco, sono purtroppo insufficienti a combattere i disordini
orgahici. Non sorprende, dunque, che i tabaccomani sieno. salvo eccezioni,
anche bevi tori di vino e di liquori.
— 58 —
Dolore , 33 , 50, 66 , 186 — mangiato appena, seguito
due o tre ore dopo da vomito 69 — costrittivo, mangiato,
8.° giorno, 2 — diffuso agli intestini, 183 — straziante ,
come per aceto forte bevuto in gran copia; sforzatosi a
mangiare non si pud prendere che poco cibo: sollievo dal ri-
poso—come per aver inghiottito cosa maggiore del convenevole,
la mattina, 183 — come se il bolo alimentare, ad un certo-
punto y traversasse una apertura assai stretta e, passatala f
destasse tin dolore diffusivo ed espulsivo: i liquidi destano
simile fenomeno, ma meno intenso — con convulsioni ge-
nerali, curvando il capo in avanti e stiraccliiando le mem¬
bra, con gridi istantanei, 33, 182 — con sonnolenza, dopo
un* ora, 169 — aggravate da una profonda inspirazione, che
lo diffonde fino alia spina dorsale ove sembra essere solle-
vato da una eruttazione : 24 ore dopo il paziente ha pau-
ra di mangiare o di here per non destare il dolore: queste
sintomo fu notate la prima volta dopo lungo uso di tabacco r
sebbene fenomeni di languore lo avessero preludiato, 144 —
cagionato dal deglutire, percid non si mangia neanche a
colazione 183 —• sollevato da bibite calde, sebbene le fre-
scbe giunte nello stomaco, sembrano sollevare di pii, 183 ,
Eruttazioni acide, 65,186,191, 179 — acide e calde la mat¬
tina, terzo giorno, 2 — costanti, 115 —- frequenti con sa-
pore del cibo, primo giorno , 2 — frequenti con nausea e
languore, dopo pochi giorni, 2 — nuraerose, specialmente
mangiato, tutto il giorno, 2, 163, 164 , 179 — varie, dopo
mezz' ora 4b — vacue o vuote, primo giorno, 2 — con do¬
lore alia regione epigastrica , 33. Inclinazione e predisposi-
zione ad eruttare, 40.
Fame la notte, 164 a.
Gastralgia 66. Caso osservato in un distinto professio-
nista di 55 anni, che cercava cal marsi con bibite alcooliche
e con lo stesso fumo! Una notte fu preso dal solito dolore.
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— 59 —
che dovette essere atroce. Chiamato, accorsi, ma non potetti
fare altro che costatarne la morte avvenuta per sincope,
164 b. e 191.
Inappetenza la mattina, 164 a.
Languors — di tutte le gradazioni e sensazioni possibili,
163, 164, 165, 167, 171, 179 — nauseoso, seoondo giorno, 1,
2, per molti anni ,170 — subitaneo con svenimenti o li-
potimie, che obbligano a sdraiarsi a terra, 169 — con pressione
nello stomaco, primo giorno, 1 — con malessere di stomaco,
primo giorno — la mattina, sornacchiando rauco, con sapore
insipido della bocca, ottavo giorno, 2.
Mangiare divorando, bevendo grande quantity di acqua
e vino con susseguente digestione difficile e vomito, una
volta, 36* anno. Dodici ore dopo mangiato, il cibo A rejetto
intatto con liquido acido puzzolentissimo e con fnoco ed
acidita orribili dello stomaco, 164 a.
Nausea 9, 10, 11 — levatosi la mattina, secondo gior¬
no, 2 — circo8critta alio scrobicolo, 40 — costante, 84 a,
fino alio svenimento, sollevata dall’aria aperta, dopo 2 ore,
2 — incessante e vomito frequente, 66 — subitanea , se-
guita da vomito, 144 o da rigurgito di piccola quantity di
cibo, 179 —- come mal di mare con frequenti vertigini e
sudore freddo, 69 — con parlare sconnesso per un ora, 158
— con tendenza ad ernttare che solleva r oppression© dello
scrobicolo, 6 — con tendenza al vomito, 46 — con pun-
tare alia tempia sinistra, secondo giorno , 2 — con saliva
acquosa,- il roezzodi, 4 — con topnini di ventre, primo gior¬
no, 2 — con vomito, 13, 16, 62, 109 — con vomito vio¬
lent# di gran quantity di sangue, seguito da 3 altri accessi
con minore quantity di sangue, 93 — aggravata dal pifi
lieve movimento, 1 — sollevata dal riposo, 1.
Pirosi , 92, 162 — dopo un quarto d’ora, 2 — annosa,
i
r
(
l
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— 60 —
continua, come per aver raangiato rafani, 164(1) — grande,
147 — originatasi nello stomaco e diffusa alia gola, quarto
giorno, 2.
Pizzicore immediatamente mangiato, seguito da breve
diarrea: abitualmente si ripete 3 o 4 volte al giorno, 105.
Sensazione di pressione, 1 , 43 —- circoscritta al cardia
mangiando, 4 a — spasmodica, subito, 4, 36 — spiacevole ,
nello stomaco che si diffonde in sopra producendo rigurgiti,
nausea, conati di vomito e vomito , che solleva un poco; e
che si diffonde in basso per l’intero canale intestinale produ¬
cendo gonfiore deH’addome e stimolo a defecare con einissione
di flati e minzione che produce sollievo dopo uu ora, 96 a
— come dall'essere digiuno, 105 — come di sostanza dura, 58
— come il cibo non si digeris.se bene, 165 — come rilascia-
mento con una certa nausea, secondo giorno , 2 — come
sconforto nello stomaco, 132.
S ete, 33 — aumentata, 1 — forte da fare trangugiare
grandi bicchieri di acqua fresca, 164 — grande specialmente
la notte, 31 — nulla, Tacqua non scende, 12° giorno, 2 —
nulla, mentre di ordinario si beve molto , primo e secondo
giorno. 2 — nulla, 69 — violenta, 99 — violenta la sera
del quarto giorno, 2 . Avversione per l’acqua, secondo gior¬
no, 2 . Voglia smodata ed ansiosa di bere acqua, 164 a.
Vomito . Conati ed eruttazioni a mezzodi, 4 — persi-
stenti, 59. Sforzi violenti, 191. Recere, 10. Vomito *-*- pranzato
cagionato da emozioni piacevoli , 164 — acre, con grandi
sforzi, la mattina. ottavo giorno — costante, 49 — di acqua
con offuscamento di vista, 1 r— di liquido acquoso insipido,
(i) Curata allopaticameute per gastjite cronica cob amaricauti ecc.
Invece era cagionata da eccessivo funiare : Tintuii, fumai meno ed il di-
s turbo lamentato cessd.
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— 61 —
amarOytalvolta la mattina prima della colazione , 24 — di li¬
quido acre e muco, seguito da sollievo, terzo giorno, 2 —
di liquido brunastro misto a frammenti di tabacco , prece-
duto da defecare, 174 — di liquido in un getto luhgo, 41
— di muco bianco, 32 — di sangue, 97 — di sangue ab-
bondante, fipetuto due o tre volte, 24 —facile di liquidb
acre, dopo 1 ora, 2 — frequente da priricipio, 17(5 — inces-
sante tutta la notte, 150 — spasmodico, 50 —- violento ,
3, 21, 22, 45,66, 183 — violento con anzieta e grande de-
bolezza, 183 — violento cagionato da irritazione della la-
ringe, 183— violento seguito da dolor di capo, 138 — con
diarrea 166, 161 —— cagionato da impossibility dello stomaco
a contenere 11 cibo 84 b.
ADDOME E SUE REGIONI
BorborUjmi 12, 46 — nel colon trasverso , 40 — vio-
lenti, incessanti caminando. il pomeriggio del decimo gior-
no, 2 — inspirando profondamente, gli ultimi 8 giorni, 1
-— con gorgoglio e tormini, primo giorno, 2 - con senso
di freddo nella persona. 2 con predisposizione alia diar¬
rea, 4 c.
Golica 36, 39, 46, 66 intestinale continua, all’ora
del pranzo, il mezzodl, 164 a — intestinale gravissima, ri-
petuta da sentirmi e vedermi morire : si presentava quasi
sempre assaggiando il prirao boccone e si calmava dopo
uno o due evacuazioni liquide fetentissime, che mi brucia-
vano il retto da farmi svenire, 164 a -- violenta, 88, 90.
- come da purganti, verso sera, ottavo giorno, - con diar¬
rea, 7 — la mattina. quinto giorno, 2 - seguita da crampo
alio stomaco, nausea e salivazione, decimo giorno, 2.
J>i$icnsione 117 - con durezza e dolore al tatto, 59 —
con dolore, 1.
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Dolori, 34 , 47 — spaventevoli. 7 — acuti negl 1 inte-
stini con stitichezza, che i in pone l’uso dei clisteri 84 b, 164
— spaventevoli, generali nel ventre, specialmente nell’epi-
gastrico con violento bruciore cagionante forti grida, 16 —
circoscritti inferiormente, con diarrea considerevole, in una
donna, 21. £ caratteristico di questi dolori, che si destano
pii nel lato destro che nel sinistro, il sudore freddo , 163.
Flatulenza con dolori nel ventre seguiti da diarrea con
tenesmo la sera, settimo giorno 1 — con nausea 157 —
la notte, 164.
Ipersensibilita _ da non poter esse re toccato senza provare
dolori interni seguiti da fecre raolli che sollevano; a mez~
zanotte svegliandosi, 1: ed alle 4 a. m., primo giorno, 1 —
della cute e pih in quella dello scrobicolo da non poter tol-
lerare la pressione o il contatto del vestito, 19.
Movimenti corae per prossima diarrea, primo giorno, 2,
Retrazione e contrazione, 176 — con borborigmi, 36.
Scosse nel!’ intestino, addormentatosi la notte; pii rare
il giorno con languore di stomaco, costipazione e dispepsia,
179.
Sensazioni — di calore nell* intestino — di lacerature,
la notte, ottavo giorno, 2 — di peso e distensions, 157 —
di pressione, 43, 44 — di punture istantanee e numerose
in tutto il ventre, dopo mezz’ora, 1.
Tormini , primo e quarto giorno, 2 •— con borborigrai
dopo quattro giorni , durante dodici giorni* 2 — con pun¬
ture, 49 — seguiti da dolore rodente nello stomaco* quarto
giorno, 2.
Fegato e sua regione. Dolore in tutto la regione, diffon-
dentesi alio scrobicolo premendovi, decimo giorno, 2. Epatite
acuta cagionata da ec *essivo fumare 134. Fegato ingrossato,
157. Punture nel fegato sotto le false costole . verso sera r
primo giorno, 2 — diffuse alio scrobicolo camminando, de¬
cimo giorno, 2 — come di aghi aggravate dal respirare $
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— 63 —
prittio giorno, 2 —■ sol leva te dal curvarsi, quarto e decimo
giorno, 2.
Regione gastrica. Sensibility dolorosa di tutta la regione
cagionata dal la minima pressione. La sede del dolore & real-
men te sotto al cuore nell’ ipocondrio sinistro. La pressione
leggiera lo solleva temporaneamente, ma dopo ritorna in
parossismi, £ aggravata dal moto e sollevata dal riposo
complete. Sensazione come quella che si avverte nella re¬
gione della milza dopo lunga corsa, 102.
Regione iliac*. 8 ensazione di debolezza, quindicesimo gior¬
no, 1.
Regione ipocondrica (lembo delle costole spurie ). Pres-
stone , terzo giorno, 2 — sotto le costole destre, come per
un peso gravantevi; la sede & dolente al tatto; 2. Punture
brucianti all’estenm a sinistra, dopo cinque minuti, 2 —
sotto le costele a destra, secondo giorno , 2 — brucianti
nel fianco destro, primo, secondo e settimo giorno, 2.
Regione ipogastrica ( tra gl’ inguini ). Dolore pressivo,
violento, con nausea e oonati di vomito, t — con freddo-
lositA della persona, 1 — sollevato da flatulenze, 1.
Regione ombelioale. Dolore cr&mpoide, 1 — tagliente
intorno 1’ anello, quinto giorno, 2 —- con retrazione cram-
poide dell'anello* 1 Retrasione dolorosa, specialmente curvan-
dosi 1. S ensazione di pressione e di lancinate, 1.
RETTO ED ANO
Bruciore all’ ano da svenire , cagionato da defecazioni
liquide, 164 a.
Dolore bruciante defecando, 1.
Emorroidi fluenti, ricorre nti come mestrui, migliorate
assai sospeso il fumo, 163. Accenno ad emorroidi dal di*
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— 64 —
ciottesimo al ventunesimo anno: al trentaseiesimo provavo
nel retto bruciore come per fuoco acceso, 144 a.
Prurito intorno* l’ano, 48, 104.
Tenismo frequente con desiderio di defecare, ottavo gior¬
no, 2— con dolore violento al sacro, defecarldo fecce molli
quarto giorno, 2. ■
Tumori emorroidatii con emorfagie ricorrfcnti gravissi-
sime, migliornti o guariti in fiutatori e fumatori che smi-
sero l’uso del tabacco, 1<53. * ‘
FECCE
Fecce — diarroiche conbruciofe all’ano e tenesmo, 5 vol¬
te la notte secondo giorno,. 1-—dure piu dell’usuale e nere,
dopo trentasei ore, 4 b— freqiienti e pastose, 43 —involon-
tarie e molli 67 ~ istantanee quasi involontarie, pastose se-
guite da’tenesmo, 1-—liquide con colica, 7 —molli piu dell’or-
dinario, 44, 76 — nere e fetide, 88 — ovine che si emettono
con aiuto di clisteri , per lb innanzi erario costantemente
regolari, 176 — pastose, vischiose e melmose in maggiori
quantita dell’abitnale con flatulenze, 45—sanguigne, acquose
involontarie ed incoscienti, 59 — come per azione di par-
gante sul colon, 20. !
Defecazione — involontaria, lu7—due sedute la sera,
seguite da stimuli a defecare per lungo tempo, secondo gior¬
no, 2 — due volte la notte, terzo giorno ; 4 — due volte
in ventiquattro ore , seguita da addoloramento interno del
ventre, secondo giorno. 1 — con minzione, 107.
JDesidcrio di defecare — frequente ma sempre con scarso
sieto, preceduto e seguito da dolore di ventre, secondo giorno
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1 (1) ,-* furaato mezzo sigaro la mattina* subito dopo co-
lazionee prima cbe si finisca di fumare, 53 —» furaato a
digiuno, la ma(;tina, 164.
S timolo a defective — frequente ed urgente la raattina,
ottavo giorno, 2 — vario, seguito alcune ore dopo da eva-
cuazioni dure, 4 b.
Peso medio, in 5, giorni prima di fupiare once 8*10: in
5 giorni, dopo fumato* once 8,09 (102) , prima di fum*re~«
once 6,04: fumato per 5 giorni, nnoe 4,52 (103).,
Sforzi a defective — violenti come se le fepce fossero trat-
tenute, pur essendo molli, 2 — con bruciore , defecato, set-
timo giorno, 2 — per lungo tempo, secondo giorno, 2.
Diavvea 7, 11 — a varie riprese, secondo e terzo gior¬
no, 2 — in attacchi frequentissimi, 151 — tre volte, il
quarto giorno, con dolore di escoriazione all’ano> 2 — ac-
quosa, fetida, seguita da tenesmo 1 , 42 , 46 — continua o
quasi fin al trentaseesirao anno, 164 a — f luida, primo giorno,
2 — impellente, acquosa, indolente , come non si osserv6
negli sperimentatori, la mattina quattro o cinque volte, al-
tlraata a stitichezza fino all’indomani: guarita, sospeso l’uso,
in" due settimane, 163 — profusa, 58 , 93 — sierosa, con
colore peculiare grigio pallido del viso, dopo uno o due
aiini di avvelenamento cronico: il sangue diviene fluido ed
anemieo e le congestioni passive frequenti , 65 — verde
melmosa con tenesmo, 1 — verde bruna ed impellente da im-
brattare il letto ed il pavimento. 163, con attacchi convulsivi
174 — violenta* ad intervalll con tormini per alcuni giorni
seguita d£ stitichezza, 105 — come quella del colera, 75 , t
164 — con colica* primo giorno 2 — con debolezza grande
(t) Sintomo frequente in tutti i tabaccomani, che ricorrono a tutte le
irrigazioni possibili.
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— 6G —
agli sfinteri, 116 —con dolori che i tabaccomani chiamano
« attacchi biHosi ripetuti > 151 — con vomito e delirio- dopo
due ore- 71 — alle 2 a. m.. invariabilmente ogni notte, per
8 mesi* guarito sospeso l’uso* 101 — la mattina levandosi
alle 2 a.m., in due sedute, prima di colazione, C8.
SStitichezza 99*164 a. 186 — predisposizione, 7 — abi-
tuale: non potevo evacuare senza aiuto di irrigazioni, 164
—- abituale, maggiore se si & sofferente per altra causa, 69
— contro l f abitudine» 2 — per dodici ore, cioi defecare la
sera invece della mattina* come era abituale; con fecce piu
dure del solito, 1, per due giorni, 6, per quattro e sette
giorni * 38 — ostinata talvolta alternata con diarreat 153,
164 — ribelle* 191.
ORGANI URINARI
Uretra. Bruciore e solletico seguito subito da minzione
la notte, 45- pruriente durante e dopo la minzione, ot-
tavo giorno. 2-urinando 99. Punture urinando, 43 —•
prima della minzione* 30.
Uretra-meato. Infiammazione ed agglutinazione f sesto
giorno. 2, da scindere in due il getto delFurina, 164.
La goccetta militare potrebbe esser cagionata dal tabacco ?
163.
Vescica. Debolezza estreraa da non contenere le urine*
oomplicata a catarro vescicale * 164 a. ParaJisi della vescica
e del retto, osservata in varii casi* 53.
Minzione. Desiderio — cos tan te, 75, 149-frequent©, 5
— frequent© con maggiore quantity di urine* che la notte
era emessa involontariamente in una volta, 41. Minzione in-
volontaria, 7, 18, 19. 176. Stimolo impellente con abbondante
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1
— 67 —
urina, 96 a; da essere obbligato a levarsi spesso la notte
eon quasi incontinenza 44 164.
Urine — abbondanti rossastri o quasi incolori nei casi di
eccessivo uso 163, 179, 185 -aumentate rosse, fetide, ara-
moniacali, 40; ancke per piccole dosi, 25 copiose.raa
pallide, 42 —• frequenti piii dell’ordinario; alle volte goc-
ciolio involontario, 43, 164 ; — giallo-rosse, 1 — giallo-
limone-chiare, piii copiose dell* ordinario, 4 b. 4 c.-rosso-
oscure con fetore di tabacco , 30 — scarse non eccedenti
cento grammi la notte; minzione frequente di urine chiare
ma non eccessive. il giorno, 163— scarse che divengono abbon¬
danti sospeso T uso , 163 —. soppresse, 36 — spumantissi-
me, 164 a.
Analisi: urine pocke ed oscure, peso specifioo 1025, rea-
zione acida, urati e mucki in depositor senza glucosio n &
albumina, 157. Albuminuria al secondo giorna 178.
Prima omrv. Quantity media giornaliera delie urine,
cinque giorni prima di fumare: Once 41,69, che contengono:
Acido libero gr. 27,86; Urea gr. 657,69; Acido urico gr.12,83
Cloruri gr. 148,81; Acido fosforico gr. 56,18; Acido solforico
gr. 36,92.
Quantita media giornaliera delle urine mentre si fuma:
Once 39,82 eke contengono : Acido libero gr. 32,89;
Urea gr. 615,32; Acido urico gr. 18,71; Cloruri gr. 125,77;
Acido fosforico gr. 80,01; Acido solforico gr. 41,33.
S econda osserv. Quantita media giornaliera delle urine
5 giorni prima di fumare : Once 38,85 * che contengono:
Acido libero granelli 24,64; Urea gr, 610,50; Acido urico
gr. 10,53; Cloruri gr. 129,55; Acido fosforico gr. 44,23; A-
cido solforico gr. 31,66.
Quantity media giornaliera delle urine durante 5 giorni
di fumo: Once 37,34 eke contengono: Acido libero granelli
27,67; Urea gr. 547,96; Acido urico gr. 15,05: Cloruri gr*
114*55; Acido fosforico gr. 74,46; Acido solforico gr. 40,01.
— 68 —
ORGANI GENJTALI
Maschili avvizziti e flosci 116. Coito senza volutta e
poco desiderio dopo uso prolungato; l’inverso accade nei prim*
tempi dell* uso, 164 —- prolungatissimo cui segue p rostra-
zione grave, 164 a. Debolezza con diminuzione di sperma ,
al trentaseiesimo anno. 164 a. Emculazione di liquido prosta-
tico, ottavo grado, ?. Erezione verso la mattina. primo giorno
2, 164 -— frequente senza voluttA, secondo giorno, 2. For -
micoho nel ghiande 2. Impotenza: erezione e desiderio nulla
118. Istinto venerea nullo o debole negli ultimi tempi del-
T uso. Dal diciotteslmo al ventiduesimo anno si mani¬
festo potentissimo con genitali eccitatissimi, 164 a. Ripu-
gnanza al coito alternate con desiderio smodato 164 a. Sper-
m*torrea } 42 —- notturna, 41, 92, 164, senza svegliarsi,
ottavo giorno, 2. Sterility dopo l’uso smodato, 164 a.
Muliebri. Mestrui disordinati , 98 —— ritardati di un
giorno e piO profusi dell’ ordinario , primo giorno, 1. S cola
di poche gocce di liquido sieroso dalla vagina, quattordice-
simo giorno dopo i mestrui, 2. Gravidanza. La moglie della
speriraentatore soffri ‘ in 5 gravidanze , svenevolezza della
stomaco, nausea e cefalea , cagionate dal fumo di tabacco 9
essendone libera quando non vi si esponeva, 164.
Etienne di Nancy nella Revue scientifique di questo anna
dimostra con dati statistici: i bambini concepiti dalle ope-
raie di tabacco muoiono , in media, il doppio degli altri 9
e quelli lattati dalle medesiroe soccombono, durante la lat-
tazicne, quasi 100 su 100!
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— 69 —
ORGANI RESPIRATOR11
Laringe. Dolore costrittivo, 37 — solleticante con voce
alterata , 83. Laringite , 164 a. Raucedine da mormorare ap-
pena alcuni suoni inarticolati 176. Voce debole, 157 — bas-
sa , 138 — rauca, quarto giorno, 179, 183 — velata da
muco fortemente aderente, 164.
Trachea. Irritazione della parte superiore , seguita da
espettorazione M. Tosse costante , con bruciore al laringe ,
33 — osservata in chi abusa fumare sigarette, specialmen-
te se inala il fumo , con sputo sanguigno e catarro cr<>-
nico , 103 — costante con emaciazione e debolezza , 188 —
secca, 1, 2, 3, 7, 13 — secca e corta, 153 — secca continua
che talora diviene convulsiva, giorno e notte: sollevata dal
pasto, 70 — solleticante . 58 , 104 — con singhiozzo , tal-
volta come se si soffocasse ; per un quarto d’ ora , decimo
giorno, 2 — per disordini cardiaci, 163; con sputi neri, 157
la sera, 2.
Petto. Angina pectoris. Attacco di mezz’ ora il sabato ;
un secondo attacco la notte del lunedi seguito da morte ,
la mattina, 115. Forme varie dal semplice dolore alia ste¬
nocardia con sudore freddo , 163 — seguite da alterazioni
organiche, incurabili se non si sospende in tempo l’uso del
tabacco, 163.
Bronchite } 164 a.
Costrizione — violentissima, decimo giorno, 2 — circo-
scritto alio sterno superiormente con dispnea e necessita di
respirare profondamente, con dolore lancinante dal cuore al
vertice del capo, 147 — con sudore freddo, 163.
Dolore — fugace nel petto. 58 — sordo circoscritto al
quarto spazio intercostale sinistro, e, benchS non acuto, mo-
lestissimo, perchd accompagnato da costante sensazione di
— 70 —
oppressione. Non e aggravato ne sollevato dal respirare
profondaraente , ne dal cambiare posizione. Si osserva Y at-
tacco usualraente nel porneriggio (tranne P ora del pranzo)
e verso la mezzanotte; sollievo la raattina senza pregiu-
dizio del respiro » della digestione e della circolazione, 72
— come barra di ferro che dalla mammella destra alia si¬
nistra, finisce per avvolgere il cuore in un cerchio di ferro.
II cnore si arresta mortalmente per un minuto e poi si con-
trae spasmodicamente. Questo attaccodura due ore accompa-
gnato d’ affanno e dopo il cuore intermette ogni 4 battute.
Per 27 anni simili attacchi, con un crescendo di pochi se-
condi ad ore intere. si ripeterono due o tre volte al giorno
o alia notte e cessarono sospeso V uso del tabacco , 173 —
come per escoriazione riposando, 12.° giorno, 2.
Emottisi ripetuta con febbre etica. Si ebbe la guarigione
sospeso il fumo, 103.
Espettorazione mucosa, grigia la mattina, secondo gior¬
no, 2 — mucosa densa come per catarro bronchiale, 163.
Fhiccidita dei polmoni, seguito da raarasmo in un fu-
matore, 64.
Lamenti frequenti, come per oppressione o per males-
sere, terzo giorno, 184-
MaJattie di petto frequenti nelle operaie delle fabbriche
di tabacco, 163.
Oppressione , 50 — costrittiva con preoccupazione che
una disgrazia abbia da sopraggiungere, terzo giorno, 2, 164
— grande, 2, 171 —sollevata dall’inspirare profondamente, 1.
Sensazioni : di ansieti nel petto e regione cardiaca, 49
— di pressione con anzieta, 179, 189 — di punture, primo
giorno, 2 — di punture , respirando profondamente , quarto
ed ottavo giorno ,2 — di punture numerose e fugaci . a-
vanti ed indietro, respirando profondamente, 1 — di ‘scosse
nel petto e nella regione cardiaca ; in principio sempre la
notte, indi, svegliatosi, il giorno » con flusso di sangue al
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— 71 —
w
V-
capo e momentanea perdita di coscienza ,45 — di soffoca-
zione, 153 — come se i muscoli intercostali fossero tagliati
in pezzi anteriormente e posteriormente, respirando pro-
fondamente con pianto, aggravato dal tatto , primo giorno,
2 — come se il petto fosse troppo angusto respirando, se-
condo giorno* 2.
Respirazione. L'aria espirata acquista, dopo 1’ intossica-
zione, un odore pronunziato sui generis che 5 avvertito dal
sofferente e da chi lo avvicina, 96 a;
Secondo gli sperimentatori 87 e 87 a, l’acido carbonico
cresce fumando e il vapore acqueo diminuisce, come rile-
vasi dalle seguenti cifre :
Cinque giorni prima di fumare Taria espirata contiene:
Acido carbornico gran. 10456,53
Vapore acqueo » 4667,55
Cinque giorni dopo fmnato e fumando, l’aria espirata contiene:
Acido carbonico gran. 10458,27
Vapore acqueo » 4386,17
Atti respiratorii — brevi alle volte lenti e profondi,
talora sospesi apparentemente» 45 — corti con necessity
di prolungarli , 133 _ deboli, 102, 103 — facili poggian-
dosi sul lato sinistro e preraendovi la mano , 2 — irrego-
lari ed a sospiri. 148 — lenti con torace appena dilatato ,
16 — liberi piu dell’ usato, 45 — profondi e spasmodici,
sei per minuto* 61 — profondi e difficili con lamentO’ 183
— prolungati, dopo 50 minuti, 40 — rapidi con difficolti
di respirare, 40 — rapidi in una donna, 11.
Dispnea , 32, 36, 49, 153 — a lunghi sospiri, 73 — al
massimo grado, in un uomo, 31 — quasi costante, con ra$-
toli sibilanti di grande noia, 70 — grande con palpitazione
e malessere nella regione cardiaca salendo scale o strade
erte, 144 — sempre salendo, 81 — con sospiri, 176.
i
i
Digitized by
— 72 —
S income ed asfiesia, 48.
S offocazione, 50. Parossismo ehe frequentemente desta
ansieti spaventevole, 153.
S ter tor 89. 98.
CUORE
Ahsieta precordiale istantanea, violenta, la sera* seguita
da insonnia che obbliga ad uscire di letto, 117.
Aritmia , quasi tutti gli osservatori citati a pag. 24 e
seg. del num. 2 corr. anno di questo giornale.
Ateromasia ed endocardite — ineipiente in una donna
di 50 anni, guarita sospeso il fiutare, 132 — in un conta-
dino di forma atletica, guarito sospeso il fiutare.
Due figlie della prima erano cloro -aneraiche ed emofi-
liache, ed una figlia del secondo era solo cloro-anemica seb-
bene di scheletro ben sviluppata, con gli antitodi del tabacco
guarirono e Tultima da sterile divenne anche madre, 163.
Battito — paralizzato, 177 — come un soffio forte dor-
mendo sull’orecrhio sinistro f 164 a, guarito sospeso il fu-
mo, 163.
Cardiopalmo dal 18° anno, in tutto i suoi stadii : dal
debole all’ intollerabilissimo, 164 a.
Crampo cardiaco, 164 a.
Lolore — diffuso al vertice con sensazioni di costrizioni
e punture al manubrio dello sterno con bisogno di profondo
respiro, 84 a _ fisso, insistente, sordo verso la base del cuore,
come se fosse stretto da artigli , 164 — istantaneo, lanci-
nante e violento come se comprimesse il cuore in uuo stret-
toio, polso insensibile, la sera fumando, (Tattacco dur6 dieci
minuti) 112 - leggiero ma continuo , che si presentava di
un tratto senza preludio; 1* avvertivo pii la sera , fumando
dopo pranzo, anzicchd la raattina (gli accessi non erano di
eguale durata, il piii lungo fu di due ore : una volta sola
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— 73 —
ebbi sollievo da una dose di bryonia 6 a ) 164 — profondo al
precordio con intermittenza di pulsazioni, aggravato di
notte* 70 — con costrizione trasversale alia parte superiore
del petto senza poter camminare o parlare; polso insensibile,
main fredde per piu di mezz’ora la mattina* 110.
Palpitatione, 165, 182, 86, 91 — ambascioso, 136
— violenta, terzo e quarto giorno, 2 — violen tissima, co-
stringendo a muoversi attivamente, 133 — giacendo in letto
sul lato sinistro , si 6 obbligato a girarsi sul lato destro ,
dodicesimo giorno, 2, 164 — con angoscia in gola, 143 —
con dolore, 157 — con dolore e costrizione a forma di at-
tacco , la mattina e la sera per avere inalato il fumo, 163
— con oppressione e dolore fra le spalle, la notte, 109 —
tutta la notte ; 109.
La palpitazione si aggrava giacendo sul lato sinistro
e si solleva dal girarsi sul lato destro, 163* 164.
I tabaccomani si credono generalmente essere affetti da
malattie idiopatiche di cuore se colpiti da dolore o malessere
nella regione precordiale e senza poter giaoere sul lato
sinistro la notte 81, 163, 164.
Le malattie di cuore, pcrd, sono comunissime tra i ta¬
baccomani, che non si ravvedono in tempo, 85, 163 e mol-
tissimi altri.
Sangue fluido, globuli rossi rari, non confluenti, ed
aggrinziti, 110.
8 ensazione — di liquido che scorre internamente 163 ,
179, 182* 185. Questo fenomeno si spiega con la ipersensibi-
li tA della intera regione cardiaca, prodotta dal nicotinismo,
che fa discernere il fluire del sangue nel cuore ed in tutti
i vasi annessi: loch6 non succede nello stato normale —
come se il cuore ballasse nel petto, 164 a.
Sofflo — sistolico quasi nei due tempi od intorno ad essi,
157 — come il russare del gatto, udito nella regione car¬
diaca—-come quando accompagna il rigurgito aortico, 175*
\'V.
— 74 —
Suoni — entrambi chiari ma deboli con qualche inter-
raittenza , 148 — inandibili e movimenti deboli, dopo tre
giorni, 184.
POLSO ARTERIOSO
Compressibile appena , ma perfettamente regolare 105,
167.
Debole — ed irritabile con carattere strano per pareccbi
giorni, primo giorno, 2 — e piccolo, 54, 175» 176.
Duvo e celere in un uomo, 32.
Frequente — piu del solito* 93 — e piu pieno 4 c. La
frequenza del polso aumenta anclie per piccole dosi ed in
ragione diretta coll’aumentare di esse. Oscilla continuamente,
in seguito a dosi ripetute,in modo da aumentare di alcuni
battiti, per poi discendere al disotto della media primitiva.
Le variazioni si ripetono senza regola oostante, 96 a.
Impercettibile come anclie il cuore nell’ ultima mezz’ o-
ra, 61.
Intermittente — frequente men te con dolore al cuore, 180
— irregolare e variabile, centotrentotto per ininuto, in breve
tempo scese a trentotto per minuto ,181 — ventuno volte
in ottantotto fumatori inveterati tra i ventisette e i quaran-
tadue anni, 131 — violento, 50 e piccolo, 114, 164, 183.
Lento , 38, 40, 95, 116, 167 ; lentissimo , 32, 36, 46, 50,
impercettibile per quindici secondi, 59
Molle , pieno e debole , 148 — piu che frequente (don¬
na) 31.
Nullo— terzo giorno, 2 — dopo cinquanta minuti, 86.
Percettibile appena , ottantatre pulsazioni, 84 a, 84 b —
piccolissimo , intermittente estremamente lento, in quaran-
tacinque pulsazioni, 16.
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— 75 —
Piccoo, 02 , 117, 167 — frequentissimo , 93 — rapido
ed irregolare, 44, 117 — con pelle fredda e coverta da su-
dore untuoso e denso, 3.
Pieno , duro e rapido, 102.
Pulsazioni ottantacinque. priraa e novantadue durante
I’esperirnento, 102 quarantotto in un minuto* sedendosi,
con polso arapio e pieno sott > le dita e rapidainente com-
pressibile : aurnentato da ogni rainimo moviraento , piu di
quanto occorre nello stato sano, 133.
Quadro dimostrativo seoondo gli autori 119, 123, 124,
125, 127, contradistinti con numeri roraani.
Frequenra del
polso normale
*'••1
prima dell’ uso
Tempo in minuti |
i
decorso dall’uso
1
Frequenza del
polso nei tempo
consecutivo al- |
l’uso,dopo parec- !
chie osservazioni
i
Media della
frequenza, per
ogni minuto,
dopo 1’ uso
I. 74
minuti
i
6
81 a
»
media 81,6
*
16
85 a
97
* 93
7
83 a
102 ;
» 03,4
8
105 a
110
o 10(3
*
7
76 a
82
* 78.2
10
68 a
74
» 70,8
»
6
76 a
94
» 85,5
4
95 a
98
» 95,2
I[. fumato
sollecitam. per
3
94
»
2
87 a
97
» 93,8
III. 82
80 a
86
IV. 65
7
media 64
»
7
68 a
74
» 70,5
»
5
76 a
81
» 78,4
V. 73
! »
10
71 a
76 :
media 73,4
»
6
74 a
87
» 77,25
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— 76 —
COLLO E NUCA
Bruciore e tensione della pelle del collo, a destra , se-
condo giorno, 1.
Contrattura da non potere girare il collo a destra , ot-
tavo giorno, 2.
Dolore nevralgico con strettezza della gola, 154.
Pesantezza e dolore della nuca obbligante a togliersi un
fazzoletto che la ricopre, primo giorno, 2.
STERNO
Pressione sopra e sotto lo sterno come per peso che vi
graviti, terzo e quinto giorno, 2.
Punture — sottili nel terzo medio , diffuse al resto, 1.
— con impossibility a respirare profondamente, primo gior¬
no, 2.
SPALLE, DORSO E REN I
Bruciore sntto le scapole, second*» giorno, 2.
Dolore — pressivo nella regione renale, urinato 46 —
tra le scapole con oppressione al precordio, 114.
Iperestesia lungo la spina* specialmente alia nuca ed ai
lombi, 98.
Pulsazioni sotto la scapola destra primo giorno 2.
Punture tiranti nella spalla sinistra e scapola destra,
secondo e quarto giorno, 2.
Sensazioni di pressione dolorosa nella regione renale,! .
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— 77 —
LATI DEL PETTO
Dolore — grande con ambascia al lato sinistro, special-
mente intorno al precordio , 156 156 — sordo alternato a
mal di gt>la, 105 — come per puntura di un coltello (dopo
5 minuti) 1.
Punture — a destra, quarto giorno, 2 — acute a destro
diffuse all’ascella, sollevate dall’inspirare, dopo mezz’ ora, 1
— come di spine sotto le costole spurie a destra con stret-
tezza di petto 4 c. a. 2; sotto la mammella sinistra t primo
giorno* 1.
Sensazione di punture ai lati, respirando profondamente,
con grande debolezza del capo, con vibrazione nel campo
visivo da non poter distinguere gli oggetti, e senso di ubria-
chezza, primo giorno, 2.
LOMBI E SACRO
Dolore — costrittivo al sacro , defecato, quarto gioruo,
4 — int’dlerabile . costrittivo violento, tan to ai lomhi che
al sacro, sedendosi o giacendo nel letto 4, 4 a, 4 b — pres-
sivo nella regions lombare , al^andosi dalla sedia ed inco-
minciando a camminare , 1 — pulsante al sacro la sera ,
sollevato dal camminare, primo giorno* 4.
MEMBRA IN GENERALE
Condizioni catalettiche delle braccia e gam be. La posi-
zione data all’ arto, se non mosso , 6 mantenuta per 5 rai-
nuti, 156.
Contratture delle membra, secondo giorno, 184 — teta-
niche osservate in un contadino di quarant’ anni, fumatore
che mori di atrofia muscolare progressiva, 163.
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78 —
Cianosi, 32, 34, 49.
Crampi tetanici , 154 a.
Lebolezza grande e tremore del le mani e dei piedi, pri-
mo giorno. 2.
Dolore — alio sciatico destro, 164a—in tutte le mem¬
bra, 99.
Paralisi e rilasciamento delle membra, 48.
Prosirazione e debolezza delle membra, 1.
Rigiditd, 33, 186.
Rilasciamento e debolezza con quasi tremore incessante
e convellimento cmvulsivo frequente, 30, 60, 181.
S ensazione come se le dita fossero pm lunghe ( in un
fumatore) dopo aver inspirato il fumo per tre volte, seguita,
fumando ancora, da sensazione di aver perdut > 1’ uso delle
gambe, dalle ginocchia in giu. Un sigaro, fumato alFaperto,
non gli produce nulla, ma fumato in camera produce una
specie di paralisi nei polpacci, 155.
Stanchczza facile 164 a.
Tremore delle membra , 34 , 43, 49, 02 — leggiero di
tanto in tanto, 164 a — senile, 163.
ART1 SUPERIOR!
Braccia tenute sul petto> 98. J1 destro e come paraliz-
zato da crampo , dodicesimo giorno , 2. 11 sinistro 6 come
paraliz/ato ed addolorato, quinto giorno, 2.
Contrazioni spasmodiche delle braccia e delle mani, 31.
Dolore tirante come per un ulcera che formi circoscritto
in uno spazio quanto uno scudo sul braccio sinistro, quarto
giorno, 2 — alzando il braccio, primo giorno, 1
Tcndenza a stiracchiarli, secondo giorno- 2.
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79 —
Tensione del braccio sinistro, specialmente nel gomito, '
primo giorno, 2.
Tremore delle braccia e delle mani, 145; nei vecchi fhi-
tatori, 163.
Gomiti. Dolore atroce al gomito destro con contratture
ed atrofia dei rauscoli flessori dell’ avambraccio , in un fu-
matore di 50 anni, 163; pungente nel gomito destro da non
potere stendere il braccio, secondo giorno, 2; tirante nel go¬
mito girando I’avambraceio, 163, 164.
Avambracci. Dolore come per storta nel destro (special¬
mente verso il gomito ) con punture dolorose eseroitandolo,
terzo giorno, 2. Lacerature nei tendini del sinistro, verso
la mano e il gomito, secondo giorno, 1.
Mani. Contrazione e rigidezza nolle giunture, primo
giorno, 2, 58, 84 a, 116. Debolezza, primo giorno, 2. Dolore
paralitico , tirante spasmodic') nella mano destra diffuso al
gomito, quinto giorno , 2. La sinistre fredda e la destra
calda, dodicesimo giorno , 2. P unture e lacerature nella de¬
stra, dopo dieci minuti, 2. Sensazione come di paralisi e di
freddo, seguita da brumore ed assiderazione dei polpastrelli
con movimento difficile, con freddo e brividd della persona,
ottavo giorno, 1. Tremore delle mani, 183 , porgendole o
esibendole , 68. fino al trentaseiesimo anno indi si acqui-
st5 piu forza, 164 a ; tremolio lieve che impediva di scri-
vere , dovendo farlo si era obbligato a dettare ; sospeso il
fumo il disturbo lamentato cesso completamenre, 163, 164 a.
Mano-dita C rampo in varie dita, dopo due ore, levatosi
la mattina , secondo , terzo e quarto giorno ,4a; con for-
micolio nel pollice, indice e medio, terzo giorno, 2. Formi -
colio nelle dita che s’irradia prima all’articolazione del capo
indi al gomito, 96 a. Gonfiore ricorrente, sedicesirao. dicias-
settes. e diciottes. giorno, 2. Laceramenti dolorosi, trequenti
nel mignolo, secondo giorno, 1. Trasalimento , 1.
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— 80 —
Mogigrafia. Osservata tre volte. In un uomo oltre i cin-
quant’anni, si accoppiava a tremore del capo scrivendo, con
gran paura di essere incolto da disgrazia viaggiando in ferro-
via. Tali fenoraeni furono preceduti da parecchi parossisrai
annuali di febbre intermittente perniciosa con milza normale
e fegato grosso ( per stagnazione di tabacco ?) seguiti da
gravi perdite di sangue dalle vie emorroidarie. Sospeso il
fumo, da sei a sette mesi migliora molto, 163.
ARTI 1NFERIORI
Andutura — incerta 11 6 — in un vecchio, 117 — vacil-
lante, dopo raezz’ora. 78, 84 a, 164,
Camminare perfettaraente curvo con le mani prementi
sulla regione della milza, lamentandosi ad ogni passo, 106
— trascinandosi, 164 a.
C ontratture delle estieraita e della spina, 178.
C rampi tetanici e dolore alio sciatico d^stro, 164 a.
Locomozione perduta completamente, 84 a.
Malessere negli arti inferiori, 153.
Paralisi con eccessiva debolezza, da essere obbligato a
sedersi e con perdita, piu o menu di tutti i sensi, 192. Pa-
resi da pin anni guarita sospeso il fumo, 163.
Natiche. Dolore pressivo, sordo, diffuso alle ginocchia* 1;
premendo su i glutei destri, la sera f primo giorno ,4b.;
con tensione nei glutei e muscoli femorali, corue dopo lun-
ga passeggiata, terzo giorno, 4 c. Puntuie nei glutei, pri-
rao giorno, 1.
Coscie. Tirature in entrambe , nono gi< rno , 2 ; nella
sinistra, diffuse alle spalle e sotto lo sterno , ottavo gior¬
no, 2.
Ginocchia. Braciore spaventevole con sensazione di spine,
toccandosi, settimo giorno, 2. Crambo, ottavo giorno, 2.
Punture piegandole con pressione riposandole, primo gior-
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— 81 —
no , 2 ; nel cavo del poplite . quarto giorno . 2. Scricchiolio
camminando, pritno giorno, 2 ; salendo le scale nel destro,
164. Tremore con incapacity a sostenere il peso del corpo ,
163, 172.
Gambe. Debolezza, terzo e quarto giorno, 2. Dolor a pres-
sivo al malleolo sinistro, 1. Freddo come di ghiaccio con calore
della persona, primo giorno* 1. Lacerature esterne sulla tibia
sinistra. 1 ; alia meti del terzo inferiore sinistro, primo
giorno, 1. Scosse in diversi muscoli con agitazione ed inson-
nia la notte, 180. S ensazione di paralisi, come int>rmenti-
mento, dalle ginocchia in giu, quinto giorno, 2.
Piedi. Bruciore alle piante come da ferro rovente , la
sera, secondo giorno, 2. Debolezza come per paralisi da po-
tere appena camminare, primo giorno. 2. Freddo —di ghiac-
cio , non si riscaldano nel letto , primo giorno , 1 , 164 —
intenso, continuo, diffuso alle gambe, tino quasi alle ginoc¬
chia, 96 a, 103, 164, 179, 185; dalle ginocchia alle dite con
bruciore alle cosce e calore, primo, secondo, terzo e quarto
giorno. Scosse e lacerature sul dorso del piede sinistro, pri¬
mo giorno } 1; sul dorso del piede destro, ricorrente , 164.
S ensazione di paralisi al piede destro, primo giorno* 2. Tre¬
mor e dei piedi per lungo tempo, primo giorno, 1.
Piedi*dita. Crampo che si estendealle ginocchia, secondo
giorno* 1. Dolore acuto nei polpastreili del piede sinistro da
non poter distendere le dita, sesto giorno, 2.
Piedi-pianta addolorata, 164 z
P E L L E
La pelle in chi usa tabacco e suscettibile a diverse e-
ruzioni, 164.
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— 82 —
Elevazioni nodose della pelle di ambe le guance sotto
gli occhi, percettibili solo al tatto, primo giorno, 2.
Eruzione papulosa sulla fronte con prurito sollevato dal
fregarsi, terzo giorno, 2 — pruriente sul dorso e dita, set-
timo giorno, 2 — sul petto, terzo giorno* 2 , 45 — sulla
nuca, 103 — sulle estremita superiori, 179 — rossa pru¬
riente. generale sul dorso, quinto giorno, 2.
Escrescenza a forma di cicatrice cartilaginea nella palma
della mano da impedirne l’estensione completa, in un fuma-
tore ostinato, 103, 179.
Fignoletti alia fronte, dolorosissimi di est&, 163.
Formicolio della pelle delle estremitk inferiori , dalle
ginocchia alle dita dei piedi, secondo giorno, 5.
Itteri/ia , 9 75 — in giovani ben sani, 153.
Lividore con sudore freddo , 88. Con ogni sofferenza il
sudore & freddo, 103.
Macchie rosse sul viso, primo giorno, 2, a forma di raa-
scliera, con sensazione di calore, 1(34 — sulla .^palla destra,
con bruciore se toccate, decimo giorno, 2.
Pallore anemico, almeno in apparenza, 150.
Prurito frequente come per pulci, sul viso, la sera, se¬
condo giorno, 2* 96 a; sulle braccia e collo, terzo giorno. 2;
sulle cosce, 40; sull’ ipocondrio destro % 1, in diversi punti,
164 — generale, 143 — qua e la sollevato dallo sgraffiarsi
terzo giorno, 2 — violento, 59.
Pustole sol la fronte con prurito sollevato dallo sgraf¬
fiarsi. tredicesimo giorno, 2.
Secchezza, 11, 96 a.
Turgore cutaneo con prurito violento e leggiero, con
traspirazione generale, 45, 46.
Vescicole prurienti, su tutta la persona, circondate da
areole rosee , ripiene di liquido gialliccio * con dolore esco-
riante al tatto, quindicesimo giorno, 2; specialmente al viso
96 a, 164.
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— 83 —
Vulnerabilitd cutanea cresciuta. Una piccola abrasione ,
ferita o escoriazione e seguita da flogosi grande e sensa-
zione di tremore nella pelle, come se fosse lacerata, 83.
SONNO
L’ uso del tabacco favorisce il sonno, 7.
Incubi , 164 a.
SbadigU numerosi. secondo, terzo, quarto e quinto gior¬
no, 2, 4u. 92 — pranzato, primo giorno, 2 — pranzato. se-
guiti la sonnolenza, primo giorno, 1, 2» 164.
Tendenza a dormire , 1 — invincibile dopo pranzo, 164—
la sera, terzo e quarto giorno, 2.
S onnacchiare leggiero, spesso interrotto, per lo piu da
colica o tosse, 107.
Sonno — agitato, pesante, interrotto da dormiveglia dalle
2 e mezza alle 5 a.m., cui segue sonno pesante, 164— cat-
tivo a letto; si prova piu sollievo dormendo su di una pol-
trona dopo pranzo , 164 — cattivo con svenimento, se si
fissa lo sguardo, pranzato* 92 — cattivo con sogni distur-
banti, 157 — irrequieto e difficile la notte con freddo ed
agitazione , stando a letto, ottavo giorno, 92 — irrequieto
con frequente svegliarsi per dolore nel pugno e malleolo
sinistro, 4 a 107 —. pesante con respiro rantoloso ed irre-
golare, sudore freddo del viso e del dorso, occhi aperti, stra-
lunati e scosse profonde;(il paziente chiamato si desta momenta-
neamente, beve un sorso di liquore di menta, poi cade in piu
profondo abbandono, con faccia pallida, sudore freddo, occhi
stravolti ed infossati, aloni blu , pupille dilatate ed insen-
sibili, mascella inferiore abbandonata, membra rilasciate ed
inerte, 132)— pieno la notte, secondo e quinto giorno, 2 —
stupefaciente, non ristorante la notte» 1 — stupefaciente
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— 84 —
seguito da sudore copioso* 23 . Impossible dormire sul lato
sinistro - tutti i sperimentatori.
Insonnia . 52 98, 101 __ la sera con sonnolenza la mat-
tina • terzo giorno, 2 — con agitazione alternata a sonno ,
disturbato da sognar visioni terribili, serpi ecc. la notte,
81 _ per due o tre ore dopo la mezzanotte. 164 — osti-
natissima, per vincerla si ricorre alia pipa, 164!... Le d<si
susseguenti spesso neutralizzano le dosi antecedenti , se ri-
petute prima che queste non sieno eliminate od esaurite, 163.
S altare addormentandosi • 156.
S cosse dall’epigastrio al petto seguito da veglia, 151.
Sonnolenza 98, 184 mangiatu appena, dormendo. poi
per qualclie ora non si puo levare senza avere una violenta
palpitazione, quarto giorno, 2 — invincibile , opprimente ,
imrnediatamente fumato dopo pranzo e dopo colazione , 164
— con calore ed irrequietezza , 1 _ in casa , dispare al-
l’aria a; erta , secondo giorno , 1 , 164 — nel pomeriggio,
anche per poco tempo, priino giorno* 1.
Vigilia o veglia la prima parte della notte , 163 —■ se-
guita da buon sonno fino al mattino, 102.
S vegliarsi impossibile — varie volte la notte, priino e
secondo giorno , 2. Lectomania, secondo, terzo e nono gior¬
no, 2 e 163.
Sogni — d’incendii, prime giorno 2 — di serpenti e di
prossima morte, 153 — disturbanti il sonno, 41 — frequenti,
dohuosi, si sogna che un dente sia caduto, 163 — inquali-
ficabili, 164 — interrompenti il sonno con immagini terribili
e di forme spaventevoli, per piu di un anno. 191 — penosi,
30 — spaventevoli e strani da svegliarsi di botto , asperso
di sudore freddo come rugiada, senza poter parlare e muo-
versi , verso la mezzanotte ; per essersi addormito in una
cabina di uua nave carica di tabacco. Sebbene si conoscaper-
fattamente dove si 6 e si ricordi ci6 che si fece nel gior¬
no preceaente , si tenta invano levarsi o cambiar posizio-
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— 85 —
ne.- Postumo del caso citato . — L’ orologio dal eassero batte
quattro tocchi, il sofferente non sa contarli, sebbene la vi-
brazione del suono gli freme nella persona. Nel frattempo
osserva attentamente un marinaio che entra nella sua ca-
bina con una lampada accesa per prendersi un ombrellino ;
come ode che un cristallo d’ un occhio della nave si rompe
e va via in frantumi sulla tolda. Ci6 si narra perclid si
comprenda che il paziente avesse buoni i sensi e non fosse
sotto l’influsso dei sogni, ma che fosse solo incapace a muo-
versi e gli mancasse 1’ ordmario esercizio della coscienza.
Egli mentre era cosi intontito una forte raffica di vento ,
agitando violentemente la nave, lo scosse; e rivoltosi ad un
marinaio, che attingeva dal mare acqua per la nettezza di
bordo, lo pregi di versargli sulla persona una secchia di ac¬
qua fresca. Dopo quest’aspersione ritorn6 sano e cerc6 ricor-
darsi quanto si b narrato, 56 — spaventevoli e strani, con
sudore freddo svegliatosi, con una specie di ebetismo tran-
quillo; sollevato daU’essere scosso e da grandi eraozioni
abluzioni; cagionati dal dormire in ambiente inquipato di
tabaccp —, spaventevoli di attentati o di animali furibondi
che aasaltano phi dorme, specialmente stando supino o co-
ricafco sul lato sinistro, 164 — spaventevoli, 42 97 —: se-
guiti da .aonno disturbato, 40.
, J*cubo 164. Una .donna sogna di voier parlare, senza
potpilo farej pojbQh^la lingua le sembra ingrassata. o che esea
daUa bocca ed oltrepassi il naso. Vuol gridare e non pud,
peroid piange e si desta soonsolata. primo giorno, 1. Si so¬
gna di passare per un foro o una porta o una strada an-
gusta, in guisa da sentirsi oppresso e prossimo a morire
8vegliandosi ipaventato* 163.
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FFBBRE
Febbrt violenta con intossicazionr*, terzo e quarto gior-
no, 14.
Brividi , 57 — attraverso la persona, giacendo letto in
seguiti da nausea; voraito. mot > convulsivo delle membra
e dei muscoli del dorso : dall’una alle quattro a. m., 93 —
continui per quasi tutto il giorno, settimo giorno* 1 — feb-
brili 26 — generali o»>n dolore pressivo tra le spalle, terzo
giorno, 2 — scuotenti generali, la sera con sbadigli e ne¬
cessity di stiracchiarsi, primo giorno, 1, 4a- scuotenti, la
sera, in letto, 71, 164 — serpeggianti lungo la spina, ri-
petuti piii volte la sera, bevendo la solita birra e fumando
con avversione al sigaro che si getta via, seguiti, ritiratosi
in casa, da cefalea (1) pressiva circoscritta alle parti inferiori
deirosso frontale, con freddo scuotente, avestendosi per an-
dare a letto , cui segue snbito caldo e sudore, 139 — con
battere dei denti all’ aria aperta, primo giorno, 1 con
scosse tutto il giorno e sudore verso sera nelie palme della
mano, secondo giorno* 2 — con sete> dalle cinqne alle sette
p.m., 71 — con sonno interrotto da sogni vivi, seguiti da
sudore generale e da stanchezza, svegliatosi la mattina —
con sudore freddo, dopo due ore, 71 — con tremore la mat¬
tina all’ aria libera, secondo giorno, 2 — in tutto il pome*
•> ■.*
(i) Cefalea frontale martoriente progresihrk^ con dolore{did;4aoro al
collo - con epistassi nera ed abbondante dalla narice sinistra, che soUeva,
con lingua succida ed inappetenza, con vertigiae e incesso barcollante; la
mattina con debolezza eccessira , mappetensa, avversione al fumo ed epi¬
stassi nera per qnindici niinuti della narice sinistra; il giorno con incesso
insimro; seguita da sollievo grsdaale arrersione al fumo.
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— 87 —
riggio, mangiato appena alternati con calore frequente, sete
e sudore sotto le ascelle, primo giorno, 2.
Freddo — preceduto da pelle d* oca per tutto il giorno ,
primo giorno , 2 , con sudore freddo zampillante; da pelle
fredda, 59, 74, pallida, 183, con sudore vischioso, 27 — in-
tenso principiante dalle dita delle mani e piedi per inve-
stire uniformemente la persona , con sensazione di spossa-
tezza e stanchezza, da non poter reggere il capo, faccia
pallida, linementi sfigurati, dopo quaranta minuti per dosi
elevate 96 a— interno con una guancia calda e l’altra fredda,
sudore alle mani e senza sete, quarto giorno, 2 — con ca¬
lore strisciante senza sete, dopo due ore, 2 —- oon tremore t
la sera, quarto giorno, 2.
Mancanza assoluta di calore, con estremiU fredde e
bleu, 32.
Superficie fredda, 96° Far. (35 5il0° C) e sudore vi¬
schioso, 2.
Sensazione di freddo eccessivo 135.
Calore — ardente alia gote destra, mentre la sinistra 6
pallida, quinto e sesto giorno, 2 — esterno con sensazione
di freddo e tremore interno, con avversione al pii leggiero
lavoro, subito ,4a — maggiore nelle palme , dopo pochi
minuti, 4 a, nella testa e faccia con bruciore delle gote,
subito* 1 — straordinario 99 — come flussione preceduto da
vomitq, 2 — con irrequietezza, 7 —- con mani fredde, terzo
giorno , 2 — con secchezza crescente di minuto in minuto,
quinto giorno, 2 — oon sudore, 9.
Pelle c*lda e secea; temperatura ascellare (103, Far.
39,. 9.* €|.) §4 c — secchi«8ima e caldissima, 31.
f Sensations — di caldo jfenerale, 40 — di calore che prin¬
ciple nello stonjaco e si; diffonde subito al ] petto e alle te-
sta, iuvesteudo U pep^oua conje da unvamporefino nelfe punte
delle dita delle mani e dei piedi, senza susseguente sudore:
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- 88 -
per piccole dosi, 96 a, P inverso succede col freddo. Tempe-
ratura alta, (da 98 a 99, 5° F., 36, 6° a 37, 5° Q), 61, 156.
Orgasmo di sangue , 11 .
Vampori al viso, primo giorno, 2.
Sudore —alviso occupandosi anche per poco, 172 — cir-
coscritto alle mani, dopo cinque ore, 2, 164, c, 164 — denso
meno alia fronte. 59 — diminuito sensibilmente dal tempo
freddo, 102 — durante il giorno, gocciolante, specialmente
dalla fronte a destra, 164 — fetente di tabacco, 96 — fred¬
do alia fronte, 25, al viso, 183 — generale e copioso, 43,
la notte, 7, 33, 54, 150 — profuso, 34, 79, 181, al capo ed
al petto, 30 20 — vischioso con polso intermittente e lento
96 a; la notte, primo giorno, 2, e denso, 149. Nei tabacco-
mani il sudore freddo accompagna pareccbie sofferenze pa-
rossistiche, come le coliche.
Traspirazione che tramanda il fetore penetrante del ta¬
bacco.
PERSONA
Agitazione 38,88, 184 —grande 117, 179, 182, 185, 187,
189.192, — da cambiare spesso posto, sospirando, primo gior-
no, 2—da cercare continuo mutamento di posto,~ 143—con
eccitabiliti 137 — cpn insonnia e scosse muicolari, 180.
Anestesia — pii o meno completa, specialrilfchte del lato
ginistro, degli estremi e della punta della lingua 158 — com¬
pleta da non sentire la puntura o il pizdlco, 178.
Atuieia 9, 11, 88— strana, la notte soltanto l53--oon
depressione e pensieri tristi, catntninando, terzo gitfnio, 2
—— con inquietitudine, come da imndinente diSgrjtaSiflt, nei
pomeriggio, decimo giorno, 2, 164 — la nfttte c6n ; sotanb
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— 89 —
smanioso ed interrotto, stanchezza la mattina, 163, 164, 185
— con sudore freddo, 179 a.
Apatia forte, nullo d& diletto; interrotta di tempo in
tempo da desiderio fugace di scrivere su materia altre volte
studiate, 164.
Apprensione— di ammattire per soverchio lavoro mentale,
163 . 164, 164 a, 185 — grande, preceduta da vomito, con
oppressione di petto, avvilimento ed umore cattivo come
se si temessero tristi eventi; sollevata dal pianto, secondo
giorno, 2 — con ansietfc, scoramento e spavento per la
morte, alle qnattro p. m. f due giorni di seguito , 2 — con
lipemania, nausea e scoramento da credersi presso a morire;
sollevato dal vomito, dopo il pasto, 1 — seguita da tendenza
al suicidio, 163.
Awersione — al lavoro, primo giorno, 2, 78 —al lavoro
ed al moto ,70 — a trattare gli affari di famiglia, 164 ;
caratteristica, dopo sofferenze acute prodotte da intossica-
zione per il fumo, 96 a.
Azione muscalare o contrattilita irregolare, maggiormente
delle palpebre, della bocca, degli arti superiori; la quale si
sviluppa dopo due ore, seguita da una sensazione di piacere,
di tranquillity e di quiete, 102.
Carattere — abbattuto, mancante di risolutezza, ipocon-
driaco, 191 — allegro, piacevole. secondo e terzo giorno, 2
— allegro da ballare attorno sopra una gamba , e ridendo
senza ragione tutto il giorno, in una donna, primo giorno, 2—
apprensivo 17, 18 — apprensivo, triste, increscioso,irrequieto,
primo giorno , 2 — impassibile , 17, 18 — imperturbabile ,
nonostante il gravissimo stato d’un figlio moribondo, 164 —
indolente con distrazione, 96 , 164 — intollerante di qual-
siasi osservazione che si riceve, 164 — intrattabile, 164 a —
ipocondriaco all’eccesso 4 a, 41, 140 — irascibile: non pote-
vo vedere me stesso, liticavo con tutti, 164 a — irritabile
1
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— 90 —
all’eccesso: si & suscettibilissimo per un nonnulla, si grida
ed a stento si trattiene Timpeto per non bestemmiare , 45,
164, 164 a, 164 d, 167 — misantropo, 70 — permaloso, straor-
dinariamente irritabile: impossibile riprendere persone (an-
che per futili motivi) senza usare modi burberi o dare in
escandescenza, del che si ha poi pentimento, 164 a — tetro
con ipocondria ed apprensione di morte prossima, 165.
Collasso profondo, pallor© del viso e sudore freddo, 91.
Contrazioni muscolari, Mani chiuse strettamente , tirate
Sul petto: non si possono stendere le dita, n & muovere le
braccia; i muscoli del petto e delle braccia si sentono duri
e contratti, 178.
Contrazioni spasmodiche dei singoli muscoli, 140. Agi-
tazione e movimento costante dei muscoli, 148. Movimenti
violenti del corpo, 98 — involontari di tutti i muscoli, con
apparenza di dolore spaventevole; una mano, costantemente
piazzata sul ventre, lavora e sgualcisce fortemente il pe¬
ns, 16.
Contrazioni tetaniche violenti di tutti i flessori delle
membra che restano sferr&ti al tronco, in mezz’ora, 174 —
in un contadino di quarant’anni, che ne mori, 163.
Convulsioni. Capo fortemente contratto in dietro con rig i-
diti dei muscoli della nuca, terzo giorno, e convulsion! te¬
taniche ricorrenti, specialmente una settimana dopo masti-
cato, 184. Convulsioni — cloniche seguite da grande agitazione
muscolare, specialmente delle estremiti: i denti stridono, le
mani e le gambe si contraggono e si distendono rapidamente
ed alternativamente, 156 — spaventevoli con rigidity delle
membra e contrazione violenta dei muscoli del ventre ,
flessione indietro del tronco e vasi gonfii, 32 — spasmo-
diche, 38 — tetaniche , 26. 54, 88, 97 — seguite da raor-
te, 27, 91.
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- 91 —
Debolezta — generate, 33, 35, 41; 81,104,105, 133, 164—
grande con emaciazione, 100, da credersi affetto da tabe dor-
sale, per parecchi anni: guarigione in sei mesi, smesso ii
fumo, 163 — nervosa con paura, 171 — muscolare, cosl grande
che ogni moviraento 6 difficilissimo, 59 — con indolenza ,
43 — con languore, 92 — con pallore e pupille dilatate ,
secondo giorno, 10 — verso sera, con brividi e freddo tra le
spalle movendosi, con stordimento e punture nelle tempie ,
nella front© e nel vertioe , prirao giorno , 2 — maggiore
nell* antimeriggio che nel pomeriggio, prirao giorno, 2, 163.
Bolore — pressivo violento con agitazione generate e re-
spirazione ansiosa, 1 — tirante nell’intera persona , 43 —
sollevato per applicazioni calde alio stomaco, 163 ; dal gia*
cere supino, 163 ; dalla dieta regolare , malgrado il buono
appetito, di due o tre giorni, 163 — cagionato da abbassa-
mento barometrico o cresciuta pressione atmosferica e da
vento.
Emaciazione 118, 168, 172 — dopo dodici giorni gli a-
biti divengono troppo larghi , 2 — estreraa , in un calzo-
laio creduto affetto da sifilide, che guari dopo smesso i’uso
del tabacco, 163 — rapida, 58, 133 — come per cattiva ali-
mentazione, malgrado i cibi sieno scelti con criterio, 164 —
con pallore, 66 e muscoli flosci , deboli, flaccidi come di
bambagia (specialmente al dorso e alle braccia) e gote spa-
rute, 2, 157, 163, 179. La emaciazione si ha coll* uso inve¬
terate e quando il tabacco attacca maggiormente i nervi
trofici.
Emiplegia dopo otto anni di uso,* gnarita con gli anti-
doti del tabacco, 92.
Epilessia osservata in varii casi: in un pescatore di
quarant*anni che sembrava averne cinquanta, celebre fuma-
tore, annasatore e ciccatore : in un fioraio, impenitent© fu-
matore, 163: in un giovanetto calzolaio, dopo pochi mesi» che
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— 92 —
fumava, di tanto in tanto, sigarette: in un facchino con at-
tacchi mortali, dope inveterato maeticare : in un professore
di musica fiutatore e fumatore abituale. Tali casi, ad ecce-
zione del musico ohe persiste tuttora nel vizio, guarirono
con gli antidoti del tabacco, 163.
Giacere sul lato sinistro impossible, perchS si destano
pulsazioni e dolori al cuore, 180, 163.
Granchi dolorosi, 75 — con trasalimenti, 11.
Immaginare di essere colpito da malattie strane e non
esistenti, 164 a.
Incapacity di trattare gli affari di ogni specie, reetando
avvilito, debole, irresoluto, 163, 165.
Inclinazione a giacere , bench6 in letto non si chiuda
occhio per dormire, 70, 164, 192.
Incostanza in tutto. 164, 164 a.
lndifferema complela, immobility non si risponde, 60.
Impinguare in ragione inverso della debolezza, 164.
L’ impinguare 6 facile nella prima fase dell* avvelenamento
lento e progressivo , contradistinto dal colore rubicondo del
viso cbe piii tardi, a poco a poco, diviene terreo e verdo-
gnolo.
Irrequielezza irresistibile, smania, da non tollerare nes-
suna posizione, 77.
Lato sinistro piii affetto che il destro, 2, 163, 164.
Malessere generale, 45, 79 a. Sensazione di deciso ma-
lessere, fumato l’ottavo sigaro; vertigine e stordimento, fu-
mato il nono. Si complicano brividi e tremore; persistendo
a furaare il decimo sigaro, con dolore acuto negl’ intestini,
vomito e morte nella notte, 149.
Maniera nervosa , agitata ed inquieta, guardando come
spiritato e spaventato, senza causa alcuna, 108, 163, 179,
182, 192,
Marasma avanzato, 104.
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t
• X
— 93 -
Movimenti*— continui con agitazione muscolare , 148 —
convulsivi delle braccia, poi delle gambe, indi del corpo in-
tero , movimenti che si aumentano progressivamente per
sei o sette minuti e sono seguiti da grande prostrazione ,
91 — disturbati, 140 e funzioni riflesse deboli, 157 ; e mu-
scoli volontari deboli, con vertigine, movendosi, 141 — per-
duti per paralisi, 88 — perduti completamente nei muscoli
antagonistic!: le ginocchia si flettano e si cade sulla sedia
di pieno peso: gli arti, specialmente le braccia, non possono
muoversi senz’ essere guidati da mano estranea, 49 , 163.
Incesso pigro, esitante e trepidante, inciampando e stancan •
dosi facilmente ; difficile salire le scale , specialmente se i
gradini sono alti, con paura di cadere indietro, curvandosi
in avanti, 130, 163.
Muscoli . Sensazione di averli atrofizzatl 164, a.
Nevralgie diverse ricorrenti: nel cordone spermatico de-
stro e retrazione del cremastere, a parossismi; nel pudendus
externus , svegliandosi da sonno ristoratore, alle quattro a.m.
con erezioni dolorose e stranguria sollevata dal mingere otto
volte urine acquose, 168; nel plesso celieco con eruttaxioni
acide continue; nel quinto hervo intercostale sinist: o; nel
nervo brachiale destro (1). Cessando una nevralgia un’altra
se ne manifesta, 141, 103.
Pallore , flaccidezza e tinta speciale della persona , che
varia a secondo gli individui ed a secondo della durata
deiruso, 61.
Parossismi . Ripreso il fumare, dopo parecchi mesi di a-
stinenza, fumando incessantemente durante un viaggio di
nove ore in compagnia di fumatori, provai nausea gran-
dissima, leggiere lancinate agli ipocondri; addome come piu
largo del solito, poco dolente , aggravate dalla pressione ,
(i) Lo che cagiona la mogigraha o granchio degli amanuensi.
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— 94 -
sebbene anestetico, perchfe era sensibile solo alia mia mano;
torpore delle gianture , affatto nuovo allora, della lingua ,
dei muscoli facciali e della mascella inferiore ; agitazione
nervosa, provandomi a parlare. Tuttoci6, creduto effetto della
stanchezza, cess6 in parte, arrivato a casa alle otto p. m.
Sedutomi a tavola , con eccellente appetito, e presa la pri-
ma eucchiaiata di zuppa, che era ottima , si destd nello
stomaco un dolore istantaneo , violento, indescrivibile , da
farmi gridare, abbandonandomi sulla sedia come corpo morto,
bagnato da sudore freddo ed affannando come in agonia.
Additai alia faraiglia costernatissima, con gesti . lo sto¬
maco come sede del male , non potendo articolare parola.
Mi calmai giacendo in letto, coverto ben caldo. Mentre gli
amici esterrefatti si aaciugavano le lagrime, sentii appetito,
come prima, e chiesi da mangiare.
Ripresa la prima eucchiaiata di zuppa ed ingoiatala avi-
damente, si dest6 nuovamente il dolore, cosl terribile, e forse,
peggiore di quello che accompagna il colera, e che soffersi
precedentemente. Con acqua tiepida e solletico dell’ugola vo *
raitai poco cibo misto ad un liquido nerastro. A cid segui
sudore , che segno il declinare del parossismo , che fino al
mattino si sciolse quasi interamente; ma Iasciavo colpito da
estremo pallore, e appena avevo forza per parlare. Di tratto
in tratto il viso riprendeva il suo colorito normale, ed il
senso di benessere tornava completo ; il polso per6 restava
debole.
Dal 21 al 27 febbraio 1858 si ripetettero alfcri tre at-
tacchi in varii parossismi, e solo con dieta rigorosa ebbi la
convalescenza, dal primo marzo in poi. Al cinque marzo
tentai, perfettamente rimesso, di fumare un sigaro : iinme-
diatarnente, dopo la terza o quarta boccata di fumo, tornd il
dolore caratteristico alio scrobicolo , il gusto rancido nella
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bocca ed il sudore alia fronte: uq attacco era imminente ,
8misi il fumare, ed ogni cosa si dilegub, 70.
Fumato la prima sigaretta ebbi nausea, vomito e diar-
rea con inappetenza e febbre, che dur6 ventiquattr’ ore, 164;
alle tre a. m. del giorno seguente , nausea e vomito di li-
quido acquoso, biancastro ed acido, senza frammento al-
ouno di cibo non digerito, impellente diarrea acquosa, che
mi lascW sfinito. Dopo due ore subentrd leggera febbre con
sensazione di freddo in tutto il corpo e febbre, che cess6 dopo
dodici ore circa. 164.
Paura inesplicabile con svenimenti, agitazione e tre-
more: prima del pranzo, il mangiare calma, 164 a.
Paura di morire —con profonda tristezza tentando sui-
cidarsi, 191 — per apoplessia, 164.
Pervertimento del sentimento morale specialmente fra i
masticatori. Gli operai addetti agli opificii ov’ e vietato il
fumare; i cocchieri che non possono fumare .specialmente gui-
dando; i marinai, in grado minore pero; i condannati a car-
cere mastioano tutti; e tutti questi, salvo sempre le debite
eccezioni, danno il contigente maggiore agli accolteilatori,
agli sparatori ed ai grassatori.
Peso medio del corpo> 5 giorni prima di fumare, libbre 225,79
» » mentre fumava » 225,89
» » prima di fnraare » 224,77
» » dopo fumato » 223,62
Pianto facile, 164 a.
Prole. I figli dei tabaccomani hanno la predisposizio-
ne agli eflfetti del tabacco, ed il primo segno ne 6 Y infra-
nabile trasporto ai vizio , (1) 94. Gli effetti sui bambini
(i) Osaervato in un bambino di due anni, che provava sommo diletto
odorare e mettere in bocca residui di sigari laaciati alia portata delle sue
mani. 164.
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— 96 —
sono molteplici: pallore, anemia, palpitazione, disturbi della
digestione e, frequentetaente, idrocefaloide, 163.
Talvolta le nutrici, per addormentare i bambini ad esse
affidati, fanno loro annasare del tabacco. Cio produce gravi
disturbi nervosi e spesso la morte, sfuggendo al medico ed
alle madri la cagiona peccaminosa. Dovrebbe questa sfug-
gire ai medici che conoscessero con precisioni le differenze
tra i sintomi delle malattie naturali e quelli dei veneficii?
Ad un buon medico omiopatico ci6 non dovrebbe avve-
nire. Come fidarsi dei medici che disconoscono essere V uso
del tabacco cagione di avvelenamento, e che, per giunta, sono
essi stessi avvelenati dalla nicotina ?
I fanciulli dediti al tabacco sono tardi di ingegno e di
intelligenza, banno un gusto pii o meno pronunziato per le
bibite stimolanti, e per i condimenti ecoitanti quali pepe,
garofani, ecc., 164; si sviluppano lentamente; non dige-
risceno bene ; spesso soffrono dolore a destra del ventre, o
soffrano stitichezze ; dormono male e sognono stranamente ;
sono pallidi e di carattere fastidiosi e poco volentierosi alio
studio. 1/ uso abituale del tabacco cagiona, senza dubbio,
deperimento fisico e morale delle nazioni. Le statistiche sui
nati indioano che i hgli dei tabaccomani sono, non solo di
delicata costituzione , ma predisposti a parecchie malattie
cerebrali, 81. (1).
(i) A Parigi la Society contra 1 * abuso del tabacco ha presentato ai
raembri del Parlamento una domanda per un divieto dei tabacco ai ragazzi,
divieto simile a quello che proibisce ai cafTettieri di dare ai giovani be-
vande alcooliche. Interpellate su questo argomento Decroix , presidente
della Society, rispose: — La scienza, tutti lo sanno, ha mostrato che l'uso
del tabacco apporta seri pericoli alia salute e alle facolti intellettuali dei
giovani. L'indebolimento avvertito da qualche anno nella gioventh frances e,
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- 97 —
Prostraeione 39, 50, 84 b — completa con immobility
ed apparent© insensibilita 174 — eccessiva tutta la notte #
150 — profonda, 79, 88.
Eilasciamento generate, con palma delle mani ruvide e
calde, subito, 4, 40, 46.
Eigidezaa completa dei muscoli, 32, 177.
Scosse nel corpo intero, con pulsazioni nel capo e pal-
pitazione, quarto giorno dopo, 2.
Sensaeione —di caduta generate nelle forze, fumato mezzo
sigaro in casa, 155 — di grande esaurimento, 96 — come
se il sangue circolasse pii rapidamente e piA violentemente,
subito ,4 — di svenire con sudori freddi dopo mangiato ,
spesso, 164 a.
Sentirsi morire, 164 a,
S istema nervoso - eccitabile 81, 163, 164 — eccitato so-
verchiamente, per parecchi anni, se si fuma la mattina, 72,
e se si furua oitre il solito 72 — scosso fumando , 92. I-
perestesia di varii nervi, 143.
Sposmt — olonici speoiali in tutto il corpo che aumen-
tano di forza per quaranta minuti : le estremiti comincia-
no a tremare, e poi tutto il corpo : i muscoli dello sterno
sono i pift impegnati; il re?ptro ste^toroso consiste, per o-
gni atto, in una serie di col pi corfei e ripetuti rapidamente:
l'aria A aspirata ed espirata a scosse, 96 a — violenti con
rantoli grandi, dopo due minuti, #8 con rotolamento nel
petto, addome e polpacci, stiraochiando le membra e sbadi-
gliahdo, seguiti da un senso di pesantezza plumjbea nei pie-
di, 146. , : f
Spavmfo otewrn”dal mofo speciaimente del treno, in
si deve in gran parte all’ uso del tabacco. In conclusione, io credo mio
dovere (are una proposta per 1’ utility della scienza e per in^®W8I»*TIel
popolo fr anc—e . Dal giornale il Don, Chi^ciptte d$ Rqumuj 4 ffoveipbre 1898.
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Co wte
- 98 -
un celebre fumatore, 163 — dal pensiero di dover lavorare,
40, 42.
Stanchezza del corpo: mi dovevo strascinare, 164 a.
Suicidio. In seguito al pervertimento del puro senti-
men to morale, oppure alio scoramento mortale che ingenera
1’uso del tabacco, si propende al suicidio, adducendo, per so-
lito , la ragione di essere stanco della vita, 164 : in un
cinquantenne fumatore, attaccato da epltelioma (1). Tendenza
al suicidio non potendo resistere alia vita angosciosa. per-
che non poteva camminar bene, 164 a.
Uu suicida, bevuto il veleno, ebbe subito due convul-
sioni e cadde sul lato sinistro coi seguenti sintomi: bocca
largamente aperta, lingua fuori ; labbra, superficie della
bocca e lingua cianotiche palpebre aperte, pupille ristrette
come teste di spille ; petecchie sul corpo con ecchimosi in
alcuni punti; aspetto di chi muore repentinamente. Diede
due soli atti respiratorii e mori. Rigor mortis grandissi-
mo, 83.
Svenimenti o lipotimie — istantanei , l 1 , 20 , 50, 60,
87 _ violenti, 88 — con coscienza perduta # 143. Predi-
sposizione, 10.
SvogUatezza al lavoro ed alio studio, 164 a.
Tendenza invincibile ed infrenabile di battere e mal-
trattare i flgli per la minima disubbidienza, oon susseguente
dispiacere di aver ecceduto, 104.
Timore come di fanciulla, da non essere al caso di pre-
sentare una petizione in una assembles o dire una parola in
tribunale, sebbene lo sperimentatore, prima della prova, fosse
stato sanissimo, coraggio&o e buonparlatore. Inoltre trasa-
liva ad ogni lieve rumore e si spaventava all’ idea di stare
r (i) V. « 1 I Mattind » f annb' IV N. 64 - Wapoii 5 <4 Man* 18*5,
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— 99 —
solo la notte. Narrando le sue sofferenze. assumeva Taspetto
strano, come dell’asfissiato, 169.
Torpore generale, 181 — principiante dalle dita delle
mani e dei piedi e poi dalla lingua , 118 — con perdita
completa di sensibility , dei movimenti volontarii e della
respirazione, 33.
TrasaUmento muscolare , 49 — facile , udendo qualche
repentino rumore, anche lieve, leggendo con attenzione, 164.
Tremore — convulsivo, 39 — della testa e delle mani
con eccitamento grande come da intossicazione , mangiato ,
primo giomo, 1, 163 — di tutfa la persona, con forte scos
se, 175 — generale* 10> 37, 75. 88 — generale con nausea,
93 — grandissimo , 184 — isterico con trasalimento con-
cussivo dei flessori, con grande preoccupazione d'imminente
catastrofe e di morte. con malessere al precordio , minac-
ciante soffocazione, per cui afferra le braccia degli astanti
e li supplica a salvargli la vita: tale paura era seguita,
alcune volte negli attaochi successivi, da eccitamento cor-
porale: il conversare, il rumore dei passi ed ogni movimento
violento degli astanti provocavano il parossismo nervoso e
grande irritability nervosa * e la stranezza del carattere ,
156 — muscolare continuo da sembrare deforme, mentre non
lo si A , prendendo un atteggiamento qualunque« special-
mente congli arti infeTiori; aggravate la notte nel letto con
movimenti involontarii -anebe dei mascoli del viso, per
perdita di energia, forse, da degenerazione muscolare. 98 ,
148.
Tristusa grande che Si cetca vincere, leggendo libri
umoristici, 164. , . .
U more cattivo, 40, 42, 48, 46 — scorato-(l) trlfcte. 1,
36, 44, 70, 164. ' ' , .
(i) I aacerdoti, lafa M cnpl lucita.uio U cotaggio e la hraanpp pel loro gperrieri
con .tmgapntct jU tahacno: Unto questp p^raerte ed abratisce la natpra an ana!
V
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Esercizi, funzioni e ciroostanze che aggravano determinant!
sintomi o sofferenze.
Andarein carozzao in ferr. Sintomi nervosi gastrici ed ottici.
Aria aperta Punture e martellam. nelle orecchie
Calore grande Sonnolenza in casa e varii sintomi.
Curvandosi Pesantezza al capo. Punture al fegato
Lombaggine.
Freddo Ombelico retratto e varii sintomi.
Giacendo supino * Dolore al sacro.
Giacendo sul lato sinistro Palpitazione.
Guardando intensamente Lacrimazione. Oscuramento di vista-
Levandosi Vertigine.
Moto Annebbiamento della vista. Verti¬
gine. Cefalea. Dolore tirante nei
globi oculari e nelle tempie. Vomito.
Dolore airipocondrio sinistro.
Movendo gli ocobi Pressione in essi.
Pranzando o mangiando Pressione al lato destro della testa.
Pranzato o mangiato Eruttazioni forti. Dolore e rodimento
alio stomaco. Pesantezza del capo.
Respirando Punture del fegato.
Respirando profondamente Borborigmi. Punture al torace.
Ridendo Punture uell’articolazione mascellare
Rincasato t Yertigine.
Riposando Punture a destra del petto. ,
Sedendosi. , Dolore al sacro
Stimolanti (liqu.vino^ ec. Diplopia
iTexnpo tewpesjfcoso _ Vari sintomi
Udendo musica Punture nelle orecofoie
Udendo rumore forte Martellamento nelle oreochie. Scosse
Prime di urinate Brueiore nelP uwtra » 1
Urinando ; Brucioree solletioo tiretra.
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Tomko-Roiu — UNIONE TIPOURAF1CO-EDITR1CE - Napoli-Milano
Dott. LUIGI FERRIO
Hedioo Assistants alTOspedale di San Giovanni in Torino,
addetto alia Olinloa Hedioa Generals.
TERMINOLOGIA CLINICA
CON SPECIALS RIGUARDO
ALLA DERIVAZIONE DEI VOCABOLI
ED AI NOUI D’ATTIOBE
♦
La nozione dei termini tecnici ogni giorno piu numerosi costi-
tuisce per lo studioso delle scienze mediche una delle maggiori
difficollA, e la memoria di molti di essi sfugge sovente anche ai
medico pid col to.
La terminologia clinica si 6 resa anche piu difficile ed intricata
per l’uso oramai diffusissimo di indicare molte malattie, sintomi,
parti anatomiche, reazioni chimiche, ecc., col nome di autori.
II dott. Ferrio, raccogliendo in un comodo Manualetto pill di
4000 voci, ovvia a questi inconvenienti. Ciascuna voce 6 corredata
da una breve esplicazione che ne precisa il significato e chiarisce
le numerose sinonimie.
L’Autore fu con ragione diligentissimo nella raccoita dei nomi
d’autore da cui si intitolano sintomi, malattie e reazioni chimiche
di uso clinico, studiandosi opportunamente di riportare anche quelli
di data pih rccente. Egli informa il Iettore in modo rapido e sicuro,
ed anche in quanto riguarda le varie e nuove forme morbose sa
accoppiare in modo veramente felice alia esattezza la chiarezza e
la brevity.
Queste doti rendono utile e pregevole il Manualetto del dottore
Ferrio, di certo assai piu pratico di altri gi& pubblicati in altre lingue.
Prof. C. Bozzolo.
Torino, Dicembre 1898. Un volume in-i2° di pagine 302 a due colonne,
legato in tela, It. 5 .
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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAF1CO-EDITRIGE - Napoli-Milaho
DAVIDE GIORDANO
Gururgo primario dcIl’Ospedale civile di Venezia, gii assistente alia Clinica chinirgica di Bologna
ed incaricato deH’insegnamento della Medicioa operativa
CHIRURGIA RENALE
Osservazioni e riflessioni
II rene e il fegato hanno preso ai nostri giorni una grande importanza
in chirurgia; sono essi i grandi depuratori deH’organismo: due alleati potenti,
o due scogli terribili, con cui si deve Jottare nelle operazioni praticate su
qualunque parte dell’economia del corpo, e specialmente in territorio addo-
rainale, percib la chirurgia diretta del rene o del fegato deve tenere un degno
posto nelPinteresse del chirurgo.
La nostra Society accettd con riconoscenza la stampa delle osservazioni
e degli studi del distinto Prof. Giordano, perche non sono frutto speciale di
una clinica per malattie degli organi orinari, ma raccolte in una Sezione di
chirurgia generale, ove sfilano tutte le affezioni. I mezzi impiegati per la
diagnosi e la cura sono i piu semplici, e alia portata di ogni medico, che
potra applicarli con felice risultato.
11 Prof. Giordano dichiara che non vi sono piu attenuanti pel medico
che non sappia dare esito all’orina raccolta nella vescica, semplice serbatoio,
e tanto meno quando l’ostacolo si trova nell’organo secretore, e cost sar&
da tenersi non meno urgente di un cateterismo una nefrotomia.
Sono 87 osservazioni che presentano i principali casi in cui torna utile
la cura chirurgica delle affezioni renali.
Sommario: Rene mobile semplice, colite, lesioni bilian, disordini genitali,
lesioni gastriche. — Rene mobile nell’uomo. — Pielite in rene mobile.
— Rene unico e nefroscopia. — Nefrotomia e nefrectomia. — Urone-
frosi e idronefrosi. — Intervento chirurgico nelle nefriti. — Litone-
frosi, pionefrosi ed ascessi paranefritici. — Tubercolosi renale. —
Neoplasmi renali.
Torino , Dicembre 1898. Un volume tn-12° di pag . 236
illustrato con 14 figure nel testo t legato in tela . — Prezzo Lire 4.
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Fascicolo XXXVI — 1899
L’OMIOPATIA
insr italia
ORGAHO DELL’ ISTITDTO 0HI0PATIC0 ITALIANO
Ttegio Decreto %4 gennaio 1886
MA ZSi
SOIOIARIO* — Istituto Omiopatico Italiano. Verbale della seduta del Comi-
tato direttivo indetta per il 19 giugno, alle ore 16.30, nel locale della farmacia
— Tabella dei malati ammessi airOspedaletto omiopatico-(via Orto botanico,
n. 16) dall’ottobre 1897 al 30 giugno 1899 — Note cliniche — Cenni clinici
tratti dall’Ambulatorio di Roma — Letteratura omiopatica italiana e progetto
di una Bilioteca nelPOspedaletto di Torino. Elenco dei libri, opuscoli e gior-
nali che figurarono all’Esposizione del 1898, ed altro di quelli ch$ iormano il
primo nucleo della progettata biblioteca — Note enotizje’i-Cenni necrologici.
♦
TORINO
STAMPERIA DELL’UNIONE TIP.-EDITRICE
33 — Via Carlo Alberto — 33
1899
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Crrande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-ledical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Considerazioni sal Colira asiatico; sua profilassi e cur a
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi studi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo -
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione, risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
/
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
1 S.
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Verbal© della Seduta del Comitato direttivo indetta per
il 19 giugno alle ore 16,30 nel locale della farmacia.
Sono intervenuti all’adunanza i signori Bonino dott. Giuseppe,
President©; Bottino dott. Crisanto, Vice-Presidente; Morozzo
di Bianze marchese Filippo, Cassiere; Ferreri Ue Gubernatis
marchese Carlo, Censore; Bonino dott. Pier Antonio, Segre-
tario ed Olivero Giacomo, farmacista, Vice-Segretario, e quindi
in numero legale.
Aperta la Seduta il President© da comunicazione della lettera
prefettizia, n. 16516, Div. 2 a , Sez. 2 a , colla quale sono chiesti
schiarimenti d’indole amrainistrativo-finanziaria ; quindi inter-
pella i merabri presenti in quali termini si abbia a rispondere.
Dopo brevissima discussion© unanimi i membri presenti conclu-
dono doversi significare all’autorita tutoria :
1° che dopo la quietanza rilasciata dal cav. Wenner, la
quale si voile considerare come donazione, non intervenne piii
alcun atto di liberalita per cui si dovesse chiedere Tassenso di
accettazione, attesoche le oblazioni incassate da parecchi patroni,
sebbene possano, come l’anno precedente, eccedere il fabbisogno
della gestione annua, si da capitalizzarne provvisoriamente una
parte, disponibile nel progettato ampliamento deirOspedaletto,
non costituiscono donazioni, ma offerte alle quali non consta che
si debba fissare un limite;
2° che Tinscrivere un letto a Tizio o Caio benefattori
costanti e un modo ovvio di significare loro la riconoscenza, alia
stessa guisa che una civica amministrazione dedica ad un illustre
concittadino il nomedi una via, senza che vi siastrettamentedovuta.
Chiarito cosl il senso della deliberazione precedente, il Comi¬
tato ritiene chel’autorita vigile vi apporra lainvocataapprovazione.
Esaurito Tordine del giorno sciogliesi l’adunanza.
Torino, 19 giugno 1899.
Il Vice-Segretario: It Presidente:
Olivero. Bonino dott. Giuseppe.
1
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J
2
L’OMIOPATIA IN ITALIA
TABELLA dei malati ammessi nell’ Ospedaletto Omiopatico o
c r
/. —
Nome
E&
Comlfaione
M a 1 a 11 i a
248
N. Carolina
15
scuolara
poliartrite con vizio mitralico 1
249
C. Fortunata
22
donna di casa
metrite ooforo-salpingite sinistra
250
A. Maria
56
id.
nevralgia sciatico-crurale
251
E. Marcellina
15
operaia
cherato-congiuntiv. bilaterale con
0. Rosa
minaccia di stafiloma a destra
252
58
cameriera
bronchite acuta
253
P. Giuseppe
43
falegname
amigdalite acuta
254
G. Eleonora
17
contadina
cherato-congiuntiv. sinistra con
minaccia di stafiloma
255
M. Carolina
9
scuolara
blefaro-congiuntivite eczematosa
256
P. Emilia
15
id.
diabete mellito
257
Ch. Maria
37
donna di casa
nevralgia sciatica
258
R. Maddalena
50
id.
ulcerazione della lingua
259
M. Domenico
36
macellaio
parestesia degli arti inferiori
260
G. Romeo
30
fabbro-ferraio
congiuntivite granulosa
261
G. Antonio
50
negoziante
balanorrea j
262
G. Emilia
24
benestante
metrite-ooforo-salpingite sinistra
263
G. Pietro
23
operaia
poliartrite subacuta
264
V. Angela
24
donna di casa
coxite e ulcera varicosa
265
P. Silvio
24
ragioniere
adenite inguinale suppurata ;
266
B. Maria
66
benestante
carcinoma della mammella j
267
G. Eugenio
55
operaio
restringimenti uretrali, fistola
orinosa
268
M. Giovanni
23
cameriere
adenite inguinale suppurata
269
270
M. Fanero
A. Gilardi
28
27
agiata
stiratrice
appendicite a ripetizione
ulcere atoniche mterdigitali
271
D. Filippo
7
contadino
cisti retroauricolare
272
D. Palmira
18
domes tica
adenite ascellare
273
P. Agostino
28
contadino
emorroidi effluenti
274
G. Antonio
43
id.
stenosi tracheale da pressione
B. Sofia
della tiroide ipertrofica
275
25
cameriera
catarro gastro-enterico acuto
276
D. Giovanni
23
tessitore
pleurite cronica
277
R. Gaetano
79
ex-impiegato
enterite cronica
278
N. Luigi
30
cuoca
poliartrite acuta
279
A. Leonilda
3
—
difterite
280
G. Romeo
30
fabbro
panoftalmia
281
B. Giuseppina
14
scuolara
ulcera alia mano provocata da
acido fenico
282
M. Stefano
58
contadino
cherato; congiuntivite i
283
M. Alessandro
10
id.
impetigine al capillizio |
284
B. Mario
12
id.
eczemaimpetiginoideal capillizio .
285
B. Luisa
34
cameriera
bronchite subacuta I
286
R. Leopoldo
56
giornalista
fistole perianali,eczema alia faccia j
287
D. Olimpia
40
cucitrice
cloro-anemia i
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
3
(via Orto Botanico, 16) dall’Ottobre 1897 al 30 Giugno 1899.
Giomi
( li
degen za
Trattamento — Esito
Osservazioni
20
cura interna, guarita
la guarigione s’intende della poliar-
trite, non del vizio valvolare
10
raschiamento uterino
28
cura interna, guarigione
20
id. e locale, guarigione
v. note
23
id. guarigione
7
id. id.
11
id.
33
id.
id.
115
id. stazionaria
22
id. id.
id.
30
id. id.
21
id. guarigione
28
id. id.
id.
10
id. e locale, guarigione
28
raschiamento uterino ed applica-
zione di pessario
14
cura interna, guarigione
32
id. e locale, cicatriz-
zazione ulcera
id.
10
apertura della vhiandola, guarig.
i
22
esportazione della mammella,
guarigione
!
10
uretrotomia, guarigione
11
apertura della ghiandola, guarig.
30
laparotomia, guarigione
id.
10
cura interna e locale, guarigione
8
esportazione dellacisti, guarigione
46
spaccatura dell’ascesso, guarig.
20
cura interna, guarito
8
id. morto
id.
14
id. guarita
j 26
id. migliora
| 106
id. morto
8
id. guarita
v. storia pubblicata |
i 9
id. guarigione
v. storia pubblicata
i 11
id. id.
j 37
id. ed esterna, guarig.
v. sotto note
10
id. guarigione
76
id. migioramento
45
id. id.
13
id. guarigione
15
id. ed esterna, miglio-
ramento
i 36
cura interna, miglioramento
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4
L’OMIOPATIA IN ITALIA
{Segue) T ABELL A dei malati ammessi nelT Ospedaletto Omiopa
N o m e
Eta
Comlizione
M a 1 a 11 i a
288
M. Melania
25
contadina
ulcerazione del collo uterino e
rettocele
289
V. Maria
35
donna di casa
endometrite con salpingite sup-
purata destra i
290
G. Gesare
4
—
ernia. inguinale
291
S. Maria
54
lavandaia
poliartrite 1
292
A. Matteo
45
operaia
cherato-congiuntivite con ulceri
corneal i
293
G. Margherita
23
agiata
angina sitilitica
294
R. Giuseppe
14
calzolaio
carie costale
295
S. Olimpia
23
donna di casa
gastralgia
296
G. Emilia
19
serva
tosse spasmodica
297
M. Mose
24
operaio
pleurite destra
298
B. Maria
20
operaia
paresi del muscolo deltoide
299
P. Maria
32
cameriera
bronco - pneumonite tubercolare
bilaterale
300
T. Adelina
18
agiata
manifestazioni di sifilide primaria
301
D. Giuseppe
20
negoziante
id. id. id.
302
G. Filippo
40
contadino
cherato-congiuntivite e ulcera
corneale destra
303
B. Pietro
32
operaio
emorragia cerebrale
304
V. Rosetta
27
maestra
smagliamento muscolare
305
B. Giacomo
38
meccanico
nevralgia sciatica
306
M. Elisabetta
19
sarta
artrite carpo-sin.
307
G. Severina
4
—
ascessi multipli
308
G. Giovanna
44
sigaraia
sarcoma al collo
309
G. Eleonora
17
contadina
cherato-congiuntivite con mi-
naccia di stafiloma
310
R. Maria
33
id.
sifilide terziaria
311
G. Teresa
75
donna di casa
reumatismo muscolare
312
N. Luigi
34
portinaio
ernia inguinale
313
G. Giacinta
19
cameriera
angina tonsillare
314
S. Domenico
30
contadino
artrite nodosa
315
M. Giuseppe
76
impiegato
risipola alia gamba destra
, 316
B. Ernesta
24
levatrice
bartolinite
; 317
P. Eleonora
1
piede equino varo
318
B. Giovanni
14
falegname
ulcera corneale con minaccia di i
staliloma 1
319
V. Giuseppe
31
operaio
epididimite traumatica :
320
M. Michele
40
contadino
cherato-congiuntivite bilaterale
321
S. Maria
51
donna di casa
bronchite cronica i
322
S. Giuseppina
35
cameriera
artrite poliarticolare |
323
M. Giuseppe
10
contadino
cisti palpebrale suppurativa 1
324
V. Teresa
56
donna di casa
iperemia midollo spinale
325
N. Maria
45
id.
eczema 1
326
P. Maddalena
77
benestante
nevralgie varie j
327
G. Luigi
23
sarto
spermatorrea
328
M. Carolina
9
contadina
poliartrite
329
A. M.
22
infermiere
disturbi gastrici
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
5
tico (via Orto Botanico, 16) dall’Ottobre 1897 al 30 Giugno 1899.
Giorni
di
-.degenza
Trattamento — Esito
Osservazioni
34
cura interna e locale, guarigione
29
id.
15
operato
31
cura interna, miglioramento
17
id. guarigione
v. sotto osservazioni
20
id. id.
35
costatomia
6mesi
miglioramento
30
cura interna, miglioramento
30
id. guarigione
id. id.
34
id. id.
4
id. morta
28
id. guarigione
18
id. id.
17
id miglioramento
10
id. morto
segue cura interna
30
operata
14
cura interna, guarigione
40
id. id.
v. sotto osservazioni
35
id. e locale, guarigione
rimandata a casa
20
id. stazionaria
14
id. guarigione
20
id. id.
13
id. id.
23
operato, guarigione
5
cura interna, guarigione
30
id. miglioramento
10
id. guarigione
16
operata, guarigione
5
praticata la fasciatura
in osservazione
21
cura interna, guarigione
v. note
11
id. id.
in cura
id.
id.
5
spaccatura della cisti, guarigione
in cura
id.
40
30
20
cura interna, guarigione
migliorato
15
cura interna, guarigione
14
id. id.
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6
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Note alia Tabella .
251. — E. Marcellina, d’anni 15. Fin da bambina fu soggetta a
varie manifestazioni scrofolose, crosta lattea, adeniti al collo, ecc.
Cinque anni or sono s’inizio l’oftalmia che perdura tutt’ora.
L’occhio sinistro presenta residui di cheratite pregressa, e leg-
gera iniezione congiuntivale. L’occhio destro presenta cheratite
parenchimatosa in pieno e fiorente sviluppo, a questa s’aggiunse
quasi subito un’ ulcera corneale con tendenza a stafiloma.
Kal. cloratum, e qualche dose di Kali bicrom. durante il periodo
d’evoluzione dell’ulcera riportarono in pochi giorni una guari-
gione completa residuando leggero leucoma.
256. — P. Emilia, d’anni 15. Non si riusei a scoprire nel
gentilizio come pure nell’anamnesi remota dell’amraalata alcunche
ci potesse spiegare un cosi precoce insorgere del male, perche i
prirai sintomi del male risalgono fino a 4 anni fa circa.
La quantita media delle orine durante il periodo d’osserva-
zione si mantiene sui 5 litri, e la quantity totale dello zucchero,
dosato col metodo del Fehling, ci diede una media di 100 gr. al
giorno. Dappriraa le fu somministrata Uran. nitr. che accop-
piata ad una dieta adatta, non pero esclusivamente carnea, riporto
il tasso dello zucchero ad un punto tale che faceva bene sperare;
cosi pure era diminuita la sete intensa, la prostrazione delle
forze, ecc.
Dopo pochi giorni pero l’ammalata onde ottenere un regime
piu adatto alia sua gola comincio ad usare ogni astuzia per
ingannarci sulla quantity d’orina emessa e diluendo con acqua
quella che ci presentava pel dosaggio dello zucchero. Breve, tutte
le analisi fatte in seguito furono errate e l’aramalata per soddi-
sfare un desiderio fanciullesco perdette un tempo prezioso, e usd
dall’Ospedale migliorata nell’aspetto generate ma senza mutamento
notevole per quanto riguarda la quantity e qualiti delle orine.
257. — Ch. Maria, d’anni 37. Si presento a noi con sintomi
di nevralgia sciatica sinistra e stitichezza accentuata. Le furono
prescritti vari rimedi sempre con esito poco soddisfacente. Allora
sulla guida di certi sintomi speciali si suppose ci dovesse essere
qualche causa meccanica che mantenesse questa nevralgia e si
passo all’esame dell’utero ed annessi. Si ritrovo infatti retrover-
sione uterina, e forti aderenze dell’utero nella fossa iliaca sinistra;
fu rinviata a casa non volendo sottostare ad una operazione.
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L* OlOOPATIA IN ITALIA
7
260. — G. Romeo, d’anni 30. Ebbe gi k ripetute oftalmie e
specialmente congiuntiviti granalose. Si presenta a noi reduce da
altro istituto ospitaliero, dal quale ne uscl non volendo piu sot-
tostare a cure locali dolorosissime cbe gli aggravavano ogni di
piu lo stato dei suoi occbi.
L'occhio destro presenta leggera iniezione congiuntivale.
All’occhio sinistro si ha la congiuntiva palpebrale inferiore note-
volmente ipertrofica ed arrossata. La congiuntiva tarsale in spe¬
cial modo presenta granulazioni e qualche tracoma.
La cornea ha pure preso parte al processo flogistico ed una
piccola ulcera vi si e insediata. — Jequirily — Kali bier . — Idat.
flav . — Hydrarg. biclor. ed a seconda del bisogno compresse
calde sugli occhi portarono in breve tempo ad una cosl felice
soluzione quale neppure noi osavamo pih sperare, tanto gravi
erano le condizioni dell’occhio.
264. — V. Angela d’anni 24. Da cinque anni coxite sinistra:
da 2 anni e obbligata a camminare colle grucce. I nostri sforzi
si rivolgono specialmente a guarirla di un’ulcera varicosa sopra-
malleolare del piede sinistro, perche al punto in cui si trova la
coxite non lascia adito neppure a speranze di miglioramento. —
Calcariaflnor. localmente ed internarnente provocano una pronta
cicatrizzazione.
270. — A. Gilardi, anni 27. Si riesce a risvegliare l’atonia
delie ulceri mediante applicazioni locali di Calendula .
274. — G. Antonio, d’anni 43. Le condizioni in cui versava
quando fu accettato facevano prevedere un esito senza dubbio
infausto. Durante la ispirazione che era difficilissima si palpava
un fremito alia parte superiore del torace; a cio s’aggiungeva
enuresi e qualche volta perdita involontaria delle feci: gib fin
da bambino affetto da torpore intellettuale, ora era completa-
mente ebete. Fu ricoverato pib per un sentimento di compassione
che nella speranza di potergli recare giovamento; infatti la bron-
costenosi and6 via via aumentando fino a che morl sofiocato
8 giorni dopo il suo ingresso nell’Ospedale.
277. — R. Gaetano, d’anni 79. Bevitore, afflitto da entente
cronica. Prima nostra cura fu di proibirgli l’uso dei liquori e
ridurre di molto la razione giornaliera del vino, ma egli quasi
quotidianamente riusciva ad eludere la sorveglianza dell’infer-
miere e si faceva portare vino e liquori; cio malgrado la diarrea
era notevolmente diminuita sotto 1’ uso di Secale : quando un
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8
L’OMIOPATIA IN ITALIA
mattino rientrando in camera cadde: accorso subito riscontrai
ferita lacero-contusa alia tempia destra con lieve perdita san-
guigna. Messo a letto non riacquisto i sensi e morl un’ora
appresso. Essendosi vietata l’autopsia rimane il dubbio che sia
mortoin seguito al trauma per lesioni intracraniche, o non piut-
tosto se la caduta fu secondaria, cioe sia venuta in seguito ad
insulto apoplettico, e questa mi pare la interpretazione giusta.
281. —B. Giuseppina, d’anni 14. Onde disinfettare una ferita
al dorso della mano le furono applicati da un raembro della
famiglia una compressa imbevuta d’acido fenico puro, che pro-
voco causticazione dei tessuti formando un’ulcera della super-
ficie d’una moneta d’un soldo, a fondo torpido ed a margini cal-
losi arrotondati.
Fu praticata l’escisione di tutto il bordo calloso e stirata e
fissata con punti di sutura la pelle circostante, onde coprire per
quanto si poteva la ferita; dopo pochi giorni questa pelle cadde
in necrosi e l’ulcera assunse la primitiva dimensione ed atonia
malgrado continuate medicazioni al sublimato corrosivo.
La presi in cura in queste condizioni e subito iniziai una me-
dicazione con Calendula ed in poco tempo sorsero rigogliosi i
bottoni carnosi, dopo 10 giorni la cicatrizzazione era completa.
292. A. Matteo, d’anni 45. Tutta la.famiglia fu gia colpita da
congiuntivite granulosa. L’ammalato pure la contrasse gid varie
volte ed ora e alia sua quarta o quinta riproduzione. — Jequirity ,
Kali bier., M. jod. flavus — gli ritornarono in relativamente
breve tempo gli occhi in buone condizioni.
298. — B. Maria, d’anni 20. Qualche mese prima d’essere
ricoverata accuso reumatalgie ed artralgie varie. Il dolore in
seguito si localizzo al muscolo deltoide irapedendole l’abduzione
del braccio oltreche per il dolore anche per una specie di paresi
del muscolo stesso. Guari con Caustic massaggio e faradizzazioni.
306. — M. Elisabetta, d’anni 19. Gentilizio immune. Da due
mesi in seguito a repentina soppressione di traspirazione s’inizi6
artrite del carpo destro ; in pochi giorni la mano tumefo provo-
cando vivissimi dolori, non poteva sopportare neppure il peso
delle lenzuola. Durante un mese circa uso quotidianamente Sali-
cilato di soda con esito negativo. Quando ricorse a noi erano gid
trascorsi due mesi dall’inizio del male, ma questo non era dimi-
nuito ne punto ne poco.
Fu curata con Kali hydriodic. e guari completamente.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
9
318. — B. Giovanni, d’anni 14, frequentava il dispensario per
oftalmia grave, cui s’era aggiunta ulcera corneale, la quale negli
ultimi giorni per trascurata pulizia e mancanza assoluta di cure
locali ben dirette, come succede il piu delle volte per ignoranza
delle pih eleraentari norme d* igiene, minacciava di produrre
rottura della cornea.
Lo ricoverammo ed anche questa volta fumrno fortunati di
aver scongiurato il grave pericolo che sembrava imminente.
Naturalmente residuo leucoma che pero in questi giorni ando
abbastanza rapidamente rischiarandosi. Anche qui furono ado-
perati di preferenza i preparati di Mercur.
325. — N. Maria, d’anni 45. Sul finire dello scorso anno le
si svilupp6 eczema a tutto il capo , che in pochi giorni si estese
pure agli occhi, orecchie, insomma tutto il viso ne fu colpito.
Ricorse ad un Ospedale di questa cittA. Le furono fatte soltanto
applicazioni locali, ed in 10 giorni l’eczema scomparve comple-
mente. Pare non si potesse ottenere esito pih soddisfacente, ma
di questo avviso non era certamente l’ammalata, perche man
mano che diminuiva l’eczema la paziente dice che si sentiva una
specie di agitazione interna, frequenti accensioni, ed in fine
vaneggiamenti e deliri tanto che la si dovette rinchiudere al
manicomio, ove rimase un mese. Da 15 giorni appena era uscita
dal manicomio quando ricomparve l’eczema che ben presto le
ricoperse tutto il viso (non poteva neppur aprire gli occhi), le
orecchie, il collo ed anche una parte del cuoio cappelluto con
dense croste sotto le quali c’era un gemitio continuo che procu-
rava alia paziente bruciore e prurito insopportabile. In tali
condizioni si trovava quando si rivolse alle nostre cure. Local-
mente le furono mai applicate medicine di sorta e prese interna-
mente a seconda del bisogno Rhus radic . e Hepar. Clemat.
Dopo 25 giorni l’eczema era corapletamente scomparso: sog-
giorn5 altri 15 giorni per guarire corapletamente dal prurito alia
pelle che si era residuato. Nei quaranta giorni di cura il peso
aument6 di 5 chilogrammi.
Dott. G. Rabajoli.
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10
L’OMIOPATIA IN ITALIA
NOTE CLINICHE
Helleborus niger . — P. G., cTanni 59, contadino. Non sof-
ferse in antecedenza gravi malattie. Un suo fratello peri ebbe
una breve crisi di psicopatia.
Da un mese circa in seguito a preoccupazioni di interesse ma¬
terial© contrasse una forma di demenza primaria incompleta con
senso di ebrieta, barcollamento, difficolU di reggersi sulle
gambe, indifferenza a qualsiasi cosa; afferra difficilmente le
domande e stenta a rispondere se pure vi riesce, non sente lo
stimolo della fame e della sete, ne dell© escrezioni; ha l'alvo
chiuso, e insonne e taciturno con sguardo attonito, e dimagrito.
Hyoscyamus riusci a conciliare un po* di sonno; ma era riser-
vato ad Helleboy'us la facoltfi di risolvere in pochi giorni e resti-
tuire alia famiglia, omai rassegnata al triste fato, un padre amo-
revole e riamato. II rimedio fu dato alia 3 a e 6* diluzione,
2-3 dosi al giorno diradandole man mano la risoluzione si
effettuava.
Secale cornutum . — Non e questo il caso di un quadro mor-
boso risolto con un solo farmaco, come talvolta avviene; ma
esso merita, a parer mio, di essere segnalato per due ragioni.
Anzitutto trattasi di donna sui 42 anni, madre di 4 figli, resa
emaciata da un catarro gastrico enterico ribelle alia cura offi¬
ciate per ben sette mesi ed anche ai suoi migliori cultori in un
primario ospedale; in secondo luogo mette conto di riscontrare
l’indicazione positiva di un sintomo di Secale cornutum , cioe di
freddo esterno con intolleranza di coperture, che spiccava in
mezzo agli altri fenomeni coleriformi, cioe vomito, singhiozzo
con intensi dolori alio stomaco, diarrea, afonia, polso filiform©,
a volte impercettibile, pelle fredda, cospersa di sudore freddo,
ambascia, orina scarsa e cocente. Arsenicum dato pel primo non
valse ad arrestare Taggravazione del male, si che la prognosi
si faceva di ora in ora pi ft infausta, quando, tenuto conto del
precitato sintomo si ricorse a Secale cornutum , corroborato da
qualche rara dose di Veratrum , ogni qual volta il singhiozzo si
faceva piii intenso e restio a Secale .
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
11
La lotta duro quarant’ott’ore, finche, operatasi una debole
reazione ed accentuatasi la sete propria di Arsenicum , questo
yenne dato e con progressivo vantaggio, si che la donna a poco
a poco si riebbe, restando nullameno una lenta digestione, per
cui si prosegue Popportuno trattamento.
Cedron 3 a . — Donna sui 42 anni e puerpera da sei giorni.
Ebbe una gravidanza stentata per viziosa assimilazione ed un
parto laborioso, con perdita di sangue piuttosto eccessiva in rap-
porto alle sue condizioni. Soppressi i lochi, insorgono accessi
febbrili constanti dei tre stadi ma irregolari nel rinnovarsi.Tranne
an moderato indolimento al ventre non accenna sofferenze nel
periodo apiretico. L’intensitd degli accessi, la loro anomalia, la
gagliarda cefalalgia con sonnolenza lasciava sospettare una base
infettiva, per il che, date anche le condizioni di esaurimento,
in cui trovavasi l’ammalata, non si esit6 di amministrare una dose
di Chininum citricum 1° trit.; alia quale col ripetersi tuttavia
Paccesso con frequenti deiezioni biliose nerastre tenne dietro
Carduus marianus 2 a . Ma ecco rinnovarsi Paccesso dopo la tregua
di un giorno e con intensa cefalalgia verso le cinque pomeridiane.
Questa condizione indico il Cedron che tosto venne somministrato
e con esito immediate), definitivo. Non e la prima voltache ricorro
a tale farraaco in consimili circostanze dietro i consigli del com-
pianto dottor Teste nella sua Sistematizzazione della materia
medica , ma non ricordo di averlo adoperato in modo si pron-
tarnente efficace in accessi intermittenti nel primo periodo
puerperale.
Dott. Bonino.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
CENNI CLINICI
tratti dall'Ambulatorio di Roma
1. — D. S. Giuseppe, di anni 54, e stato un forte bevitore di
vino, e affetto da ateromasiavasale diffusa. Circa4 mesi addietro
ebbe il gravissimo dispiacere della morte della moglie, e da
allora tutte le sere e preso da forte affanno, emissione di grande
quantity di bava schiumosa dalla bocca, dolore puntorio alia
regione cardiaca e cosi passa tutta la notte insonne in preda a
grave ambascia e paura di morire. Prescrivo Igyiatia amara 6 a ,
e dopo 4 giorni trovo le condizioni generali molto migliorate,
I’ambascia notturna ed il dolore puntorio alia regione cardiaca
molto diminuiti, e mi riferisce di avere avuto due forti emor-
ragie emorroidali. Prescrivo Nux vomica 30*. Dopo altri cinque
giorni ritorna soddisfattissimo della cura; mi dice che gli inco¬
modi accusati sono tutti cessati e che solo in prima sera lo infa-
stidisce un leggero affanno. Prescrivo Spigelia 30 a e con questo
rimedio le condizioni dell’infermo si rendono tanto soddisfacenti
che egli si dice completamente guarito.
2. — D. C. Cristoforo, di anni 37, da oltre dieci mesi soffre
di febbri malariche a tipo quaternario con freddo, sede continua,
lingua patinata con bordi rossi, emaciazione generate. In tutto
questo tempo ha consumato oltre a 100 grammi di chinino in
vari preparati. Prescrivo Arsenicum album 6 a , la febbre
torna per altre due volte molto piii leggera, e poi non si fa pi ix
vedere.
3. — D. 0. G., di anni 2 Nei primi giorni di vita ebbe una
abbondante eruzione di crosta laitea che fu retropulsa colPuso
di poraate diverse. Nel crescere presento grave debolezza agli
arti inferiori tanto che pote solo camminare all’etA di 2 anni col-
I’uso interno di diversi preparati di calce e I’uso esterno di bagni
di vino e ferro. A1 presente dopo circa 8 mesi che camminava
abbastanza bene le si sono cominciate ad indebolire gradualmente
le gambe ed e ridotta che non puo affatto reggersi in piedi. Pre¬
scrivo Sulphur 6 a : dopo 15 giorni gli arti inferiori cominciano
a presentare un leggero grado di resistenza per cui faccio ancora
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
13
insistere sull* uso del rimedio per altri 10 giorni. Dopo questo
tempo somministro Calcarea carbonica in varie diluzioni e nello
scorcio di circa 2 mesi e mezzo la bambina riacquista completa-
mente la forza agli arti inferiori e corre e cammina che fa piacere
a vederla.
4. — T. Annunziata, di anni 45, soffre da circa 8 anni di
faringite granulare. Presenta secchezza completa della bocca,
delle narici, delle fauci, del laringe e del faringe : granulazioni
molto sviluppate in tutte le parti del retrobocca, ispessimento
e turgore dei folicoli della base della lingua. Nelle indagini
anamnestiche non mi e dato poter rintracciare nulla di notevole.
Ordino Baryta carbonica 4 a e coll’uso di questo solo rimedio in
circa un mese di cura l’inferma e completamente guarita.
5. — F, Vincenzo, di anni 20, soffre da piu di due mesi di
catarro gastro-intestinale. Presenta impossibility assoluta alle
evacuazioni che non si effettuano che coll’uso di lassativi. Accusa
continui dolori di ventre specialmente dopo i pasti, sensazione di
forte bruciore alio stomaco e frequenti eccitamenti al vomito.
Somministro Phytolacca 4 a e dopo 4 giorni mi dice che Teccita-
mento al vomito e completamente cessato, che nei due giorni
precedenti ha avuto due evacuazioni spontanea di feci poco com-
patte, che i dolori sono molto diminuiti, e che e tormentato da
un continuo gorgoglio intestinale con emissione di abbondanti
flati fetidi.
Somministro Carbo vegetabilis 4 a e con questo rimedio in
meno di otto giorni l’infermo ha completamente ricuperata la
sua salute.
6 . — V. Leopolda, di anni 14, e una robusta ragazza da due
anni regolarmente mestruata . Senonche ogni mese qualche
giorno prima del periodo mestruale e presa da violenti dolori al
vertice della testa che la obbligano per vari giorni al letto. Bel¬
ladonna 30° somministrata per 6 giorni alia dose di una goccia
al giorno laliberano completamente da tale incomodo di cui ormai
sono 16 mesi non ha piu sofferto.
7. — La medesima dopo 5 mesi che non aveva piu i dolori di
testa ha cominciato ad essere infastidita da frequenti Rinorragie
accompagnate da sonnolenza continua e sintomi anemici. Calcarea
carbonica alia 3* trituraz. ha vinto completamente in 10 giorni
i flussi sanguigni dal naso : Cicala vivosa 200 ed Opium 200
presi alternativamente per circa 15 giorni hanno fatto cessare
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14
L’OMIOPATIA IN ITALIA
completamente la sonnolenza e la ragazza e tornata vispa e
vivace come era per il passato.
8 . — R. Ugo, di anni 5, & affetto da tosse convulsiva da
circa 2 mesi. La tosse & molto pih insistente la notte che il giorno
e qualche volta e accompagnata da espettorazione sanguigna.
Prescrivo Drosera rotundifolia 4 a e con questo rimedio in circa
20 giorni la tosse va gradualmente migliorando. Negli ultimi giorni
gli accessi diurni sono accompagnati da copioso vomito di catarro.
Kali carbonicum 6 a in 8 giorni tronca completamente la tosse.
9. — C. Enrico, di anni 47, soffre da piu di 8 mesi di catarro
intestinale. Ha stipsi abituale con scarse e laboriose defecazioni
ogni 7 od 8 giorni, forte senso di bruciore all’ano, feci miste a
muco sangue, borborigmi intestinali e dolori costantemente dopo
mangiato.
Il 30 marzo prescrivo Phytolacca 4 a .
Il 4 aprile le deiezioni sono piil frequenti e ricoperte da
schiuma: ripeto Phytolacca 6®.
Il 12 accusa forte diarrea con forte senso di dolore e peso
all’ano: ripeto Phytolacca 30®.
Il 20 le defecazioni si sono fatte regolari, i dolori migliorati,
i borborigmi aumentati: prescrivo Carbo animalis 3® trit.
Il 5 maggio tutti i sintomi sarebbero guariti, ma sono soprag-
giunti di tanto in tanto degli acuti dolori trincianti al ventre:
ordino Mercurius cot'rosivus 18®.
Il 19 e completamente guarito; va di corpo regolarmente
ogni 24 ore e non sente piu disturbo alcuno.
10. — M. Bianca, di anni 37, allatta un bambino di 6 mesi.
Dopo sofferto di febbri intermittent! ha cominciato ad avere sen-
sazione di dolori e punture su tutta la pelle, di anestesia
della parte destra di tutto il corpo, e nel dare il latte al bam¬
bino spesso cade priva di sentimento.
Agnus castas 4® da me prescritto nel termine di 15 giorni fa
scomparire tutti i detti incomodi e riporta l’inferma al suo natu-
rale benessere senza avere avuto bisogno di sospendere l’allat-
tamento.
11. — M. Tommaso, di anni 42, marito della precedente da
pih di 3 anni & affetto da gastro-enterite. Accusa grave inappe-
tenza, frequenti eccitamenti al vomito, dolori intestinali come
per strappamento, freddo alle braccia, crampi alle gambe; tutti
i sintomi si aggravano alle 10 del mattino.
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L : OBUOPATIA IN ITALIA
15
Arsenicum album 6® nel termine di circa 50 giorni gli fa
ricaperare la completa salute.
12. — M. Valentina, di anni 10, figlia dei precedenti e affetta
da circa 4 mesi da congiuntivite granulare destra . Con Eu -
phrasia 6 a per uso interno ed esterno in termine di 15 giorni
e completamente ristabilita.
13. — M. Francesco, di anni 61, e tormentato da una Nevrosi
che gli produce continue contratture a tutti gli arti inferiori
tanto da impedirgli la libera deambulazione. Ha la lingua pati-
nata con bordi rosso-accesi, e sente continuo bisogno di bagnarsi
la bocca con acqua fresca. Prescrivo Arsenicum album 12 a e
con questo rimedio in 11 giorni cessarono tutti i sintomi nevro-
tici solo persistendo un forte e continuo prurito lungo alcnne
vene leggermente varicose alia gamba sinistra. Graphites 6 a in
circa 20 giorni fa scomparire anche questo sintomo, e l’infermo
si dice completamente guarito.
14. — M. Regina, di anni 14, e affetta da Parotite destra .
Accusa forte mal di testa, impossibility di aprire la bocca, foto-
fobia, temperatura 39°,5.
Belladonna 6 a nel termine di otto giorni le rende la guari-
gione completa.
15. — G. Enrica, di anni 50, b affetta da Cherato-congiunti-
vite cronica bilaterale accompagnata da Eritema pustoloso della
faccia. Graphites 4 a presa per 12 giorni produce un considere-
vole miglioramento nella condizione degli occhi e della faccia, e
l’inferma accusa la presenza di densa nebbia davanti all’occbio
destro. Conium maculatum 6* per 8 giorni non di alcun risul-
tato, e gli oggetti piccoli son veduti dall’infermacome raddoppiati.
Glonoinum 6 a in circa 20 giorni porta a completa guarigione la
inferma che da pib di 3 anni era sofferente.
16. — B. Italia, di anni 6, e affetta da blefarite ciliare bila¬
terale che si aggrava nolle ore pomeridiane. Asclepias tuberosa
6 a per 8 giorni e Graphites 30 a per 10 giorni la tornano a per-
fetta salute.
17. —T.Rachele, dianni 43,soffre da vari anni di Nevrastenia
che la tormenta in modo inusitato. A1 presente accusa inappetenza
assolnta ed una fastidiosissima sensazione come di una quantity di
piccoli insetti che le camminassero continuamente sopra il cervello:
inoltre dentro alle orecchie di tanto in tanto sente come il rumore
di una grossa caldaia in ebollizione. Prescrivo Petroleum 6 a e
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16
L’OMIOPATIA IN ITALIA
con questo solo rimedio in circa 20 giorni si ha cessazione quasi
assolutadei predetti sintomi, e sopravviene, ad intervaiii piu o
meno lunghi, un generale prurito sulla pelle. Somministro Aco-
nitum napellus 6 a e sotto 1’ uso di questo rimedio dopo 7 od 8
giorni comparisce su tutto il corpo un’abbondante eruzione
migliariforme prurientissima. Sulphur 30 a calma in meno di due
giorni il prurito, ed in circa due settiraane ridona alTinferma la
salute completa.
18. — P. Domenica, di anni 46, e 'affetta da circa 10 anni da
congiuntivite palpebrale granulosa bilaterale\ Gli occhi sono
deformati, le d&nno continuo senso di bruciore, segregano discreta
quantitadi mucopurulento.6b"a/)/«'tes4 a per 10 giorni, Eufrasia 6 a
per 25 giorni, Sulphur 4 a per circa 2 mesi ritornano gli occhi
dell’inferma alio stato completamente naturale, tanto che essa
puo riprendere le abitudini della casa e attendere ai suoi lavori
donneschi sino ad infilare da se gli aghi per cucire.
19. — 0. Raffaela, di anni 15, non e ancora mestruata e di
temperamento linfatico-scrofoloso. Presenta tutti i gangli Jinfa-
tici del collo, i sottomascellari, e gli inguinali fortemente tume-
fatti e dolenti.
Calcaria carbonica 200 a e Graphites 200 a in circa tre mesi
di cura la ritorna a completa salute.
20. — D. M. Augusta, di anni 26, da circa 6 mesi soffre di
febbri inlermittenti terzanarie . La febbre invade verso le 11
antimeridiane con freddo intenso, e dopo 5 o 6 ore superati
sempre i 40° decresce con sudore profuso. Nell’insorgere della
febbre si hanno continui eccitamenti al vomito e fremiti intesti-
nali. Ha preso per via stomacale ed ipodermica 60 grammi di
preparati di chinino. Chiamato durante un accesso che poteva
dirsi pernicioso somministrai grammi 0,20 Ipecaquana 3 a tritu-
razione sciolto in Va bicchiere di acqua, da darne un cucchiaino
ogni 10 minuti. L’accesso fu vinto, e dopo due giorni torno la
febbre senza pero sintomi allarmanti.
Somministrai allora Ipecaquana 30 a e con questo unico rimedio
dopo due altri accessi 1’ uno piu leggero delTaltro Tinferma fu
completamente guarita.
21. — C. Rosa, di anni 18. Soffre da circa 3 anni di Catarro
gaslro-inlestinale. Tutte le mattine si sveglia con forte dolore
alio stomaco ; la minima quantita di cibo le produce sensazione
di gonfiore alio stomaco ; frequenti eruttazioni acide, poco appe-
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
17
tito, lingua patinata giallastra, sete continua di molto liquido,
diarrea continua.
Somministro Nux vomica 4* ed in un mese circa il suo sto-
maco ritorna a funzionare regolarmente.
22. — I. Maria, d’anni 63, sofFre dall’et^ di 28 anni di inco¬
modi vari prodotti da acido urico. A1 presente da piCi di 3 anni e
affetta da Catarro gastro-inlestinale con stipsi abituale, dige-
stione molto laboriosa, poco appetito, bruciore alio stomaco
bevendo vino, lingua patinata, sete continua, facili accensioni al
viso. Somministro Nux vomica 200 a , e con questo rimedio in
6 giorni le condizioni dello stomaco sono molto migliorate. Al
quinto giorno di cura si*manifesta un acuto dolore alia regione
lombare d’ambo i lati che si estende lungo tutte le coscie. Ordino
Rhus toxicodendron 18 a e con questo rimedio dopo 15 giorni e
completamente ristabilita da tutti i suoi incomodi.
23. — C. Maria, di anni 58, da vari mesi vede indebolirsi la
vista specialmente del suo occhio sinistro con cui guardando alia
luce viva vede molti punti neri, e guardando all’ombra vede dei
piccoli cerchietti neri. Sepia 6 a in circa 40 giorni di cura le
ritorna la vista alio stato normale.
24. — M. Luigi, di anni 40, soffre da circa 7 mesi di Nevral-
gia sciatica sinistra e Rhus toxicodendron 18 a preso per circa
20 giorni fa diminuire considerevolmente il dolore. ma negli
ultimi giorni appariscono urine torbide con forte sedimento rosso-
cupo. Lycopodium 30 a in 16 giorni restituisce l’infermo a com-
pleta sanitd.
Dott. Carlo Ladelci.
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18
L OMIOPATIA IN ITALIA
LETTERATURA OMIOPATICA ITALIANA
e progetto di una Biblioteca nell’Ospedaletto di Torino
Molti amici e seguaci dell’Omiopatia sanno che nell’Esposizione
Nazionale Torinese dell’anno scorso figuravano in una vetrina la
letteratura omiopatica italiana ed i preparati farmaceutici della
nostra scuola. Ma c’e a scommettere che pochi fra essi vi fecero
una visita personale, si che parci opportuno porgere un elenco
in queste effemeridi delle produzioni scientifiche che videro la
luce in Italia dall’introduzione dell’Omiopatia in poi, persuasi,
come siamo, che molti lavori sono tuttora ignoti a non pochi cul-
tori stessi della nostra dottrina.
A questa idea poi si concatena un’altra, la quale consisterebbe
nel fondare nel minor tempo e raiglior modo possibile una biblio¬
teca omiopatica nella sede ufficiale dell’Istituto, naturalmente
col relativo catalogo, ove i soci possano ricorrere colie debite
cautele per conoscere gli scritti, onde possano aver bisogno.
Ond’e che dopo Telenco delle stampe esposte, diamo pur quello
del primo fondo spettante alia biblioteca, per dimostrare che le
idee non bastano, ma si deve tosto procedere alia loro realizza-
zione. Noi nutriamo profonda fiducia che questo progetto incon-
trera l’adesione di tutti i nostri soci, i quali si affretteranno di
inviare quelle opere che per avventura possedessero duplicate o
credessero meglio disporne a beneficio della scienza.
P.S. Saranno bene accolte le correzioni od aggiunte che i
soci saranno in grado di fare in omaggio all’esattezza.
Elenco dei libri , opuscoli e giornali che figurarono alia
Esposizione.
Autore Titolo Possessore
Angelini, Omiopatia ed Allopaiia nel cholera ,
opuscolo.Bottino
Belluomini, Mezzi preservativi e curativi della
rosolia e scarlaltina , opuscolo.Bonino
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
19
Autore Titolo
Bartoli, Regolamenio profilattico e curalivo tie l
cholera , opuscolo.
Bianchi, Progetto alle rappresenlanze in favore
deirOmeopatia , opuscolo.
Brentano, Del vero e falso croup , opuscolo.
— Comynentario su cayitharis .
— Omiopatia m Italia , 2 volumi.
Belluomini, Traduzione italiana delie Malatlie cro -
niche di Hahnemann, 4 volumi.
Bruno, Catechismo dell Omiopatia, 1 fascicolo
Bonino, Trattato di terapeulica omeopatica , ver-
sione con aggiunte, 3 volumi.
— Prinxi studi di matey'ia medica secoxido la
legge dei simili , l volume.
— (Jso famigliare dei rimedi omiopalici , l vol.
Cavallaro, Nuovo corso teoi'ico-pralico di medicina
oineopalica , 4 volumi.
— Nuovo corso teorico * pratico di medicina
omeopatica , 2 a edizione, incompleto. . . .
Cigliano, Ricordi Omeopatici , 1 volumetto . . .
— Grandee repertorio clinico alfabetico . . .
— Principio obbiettivo e legge della medicina
omeopatica .
— II metodo sperxmentale , opuscolo.
Carbonelli, L'Omiopatia o manualetto , opuscolo .
— Omiopatia (nella Biblioteca popolare), opuscolo
Codde, Osservazioy%i critiche contro Fleury . .
— Saggio sulla teoria dellazione delle minims
dosi , opuscolo.
— Stremxa Omeopatica , opuscolo.
Cogo, La Salute , periodico.
De Horatiis, Oratio pro Homeopathia ....
Dadea, Compendio di materia medica pura . .
— LAllopatia e VOmeopatia, fascicolo . . . .
— Cenixi critici conty'o Uffreduzzi , fascicolo . .
D r C., Sul regime .
De Rinaldis, Riforma omeopatica , opuscolo . .
De Tommaso, L % Omeopatia yielle famiglie, 1 vol. .
Fioretta, Manuals d'ostetricia , versione, 1 vol.
2 *
Possessore
Fagiani
Id.
Farm. Schiapparclli
Id.
Id.
Fagiani
Id.
Bonino
Id.
Id.
Ospedaletto
Bottino
Bonino
Farmacia
Bottino
Farmacia
Bonino
Fagiani
Bottino
Fagiani
Bonino
Id.
Fagiani
Bottino
Id.
Fagiani
Id.
Bottino
Bonino
Bottino
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Autore Titolo
Fioretta, Precetti dieletici, 1 volumetto . . .
Gatti, Due parole suUOmiopalia, 1 volumetto . .
— Ueleltrobiologia, 1 volumetto.
Granetti, La medicina specifxca, 1 volumetto . .
Gatti e Mure, Cholera moy'bus, fascicolo. . . .
Idelson, Hahnemann sul patibolo, fascicolo . . .
IstitutoOmeopatico , L % Omeopatiain Italia, fasc.35.
Liberali C., Trattalo elementare d'Omeopatia,
1 volume.
Liberali V., Corisiderazioni sul cholera, opuscolo
Ladelci, Breve esposizione del sistema medico di
Hahnemann, 1 volumetto.
— Slorie cliniche, 1 volume.
Massimi, Genesi delle malattie epidemiche, 1 vol.
— Appendice alia genesi predelta, 1 fascicolo
— Ippocrate ed Hahnemann, 1 fascicolo . . .
— ll medico di se stesso nel cholera, 1 fascicolo
Migliore, Prolusione al corso di materia medica
88-89 e 89-90.
Mengozzi, Una deliberazione del Consiglio stipe-
riore di sanita, 1 opuscolo.
— Memoria sulla diflerite e choley % a, 1 opuscolo
— Medicina domestica .
Morello, Ricostruzione della scienza della medi¬
cina, 1 volume.
— Note suit'Omeopatia, 1 fascicolo . . . . .
Monti, Stranezze ed assurdita , 1 volume . . .
— Teresina Rodi ed un medico omeopatico, 3 vo-
lumetti.
Mattioli, Cenni curativi del cholera, 1 fascicolo .
Nonnis, Gonorrea ed orchite, 1 fascicolo
— Primi studi e continuazione, 2 fascicoli
— Risposta a Borelli, 2 fascicoli.
Nonnis Efisio, Addio, 1 fascicolo.
Palumbo, Secolo omeopatico .
— La riforma di Hahnemann, 1 fascicolo . . .
Pompili, In difesa dell Omeopatia, 1 volume . .
— Gunther. Medicina Omeopatica veterinaria,
versione, 1 volume.
Possessore
Bonino
Fagiani
Id.
Id.
Id.
Farmacia
Liberali
Farmacia
Fagiani
Bonino
Liberali
Farmacia
Id.
Fagiani
Id.
Id.
Id.
Bonino
Id.
Bottino
Fagiani
Id.
Bonino
Id.
Fagiani
Bonino
Fagiani
Bonino
Id.
Pompili
Fagiani
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
21
Autore Titolo
Pompili — Hering. Medicina domestica , versione
— Istruzioni popolari sul cholera, 1 fascicolo
— Durata d'azione ed antidoti, 1 fascicolo .
— Indicazioni speciali su 25 rimedi nelle febbri
intermiitenti .
— Terapeatica del cholera secondo Boenning-
hausen , versione.
— Che cos'd VOmeopatia, versione (Wells) . . .
— La Rivista omiopatica (alcuni numeri) . . .
Poeti e Colleghi, Giornale di medicina omeopatica
— L'Omeopatia paragonata, 1 fascicolo . . .
Peirano, Due parole ai medici italiani, 1 opuscolo
Quaglia, Saggio d'analisi sull'Omeopatia, 1 opusc.
Romani, Dot Irina pur a delle medicine di Hahne¬
mann, 3 volumi.
Rubini, Patogenia di Cactus .
— Piccola Guida omeopatica .
— Statistica dei colerosi trattati colla can fora .
— Sulla febbre gialla .
Rubini e Cigliano, 11 Donamico, giornale . . .
Salaghi, Patologia nuova sui ruderi deltantica,
2 volumi.
Scioli, Medico di casa .
Sica, Manualetto Omeopatico .
Triulzi, Critica della lezione di Gubler, fasc. . .
— Influenza dell'Omeopatia sulla medicina, fasc.
— Appendice seconda al cholera , fasc.
— La riforma omeopatica, fasc.
— Guida omeopatica, 1 volume.
Tripi, Lessico .
— Corso di studi omeopatici, 1 volume . . . .
— Quadro delle infiammazioni, 1 fascicolo
— Clinica Omeopatica a Palermo, 1 fascicolo
Usay, Islituto Hahnemanniano di Genova, 1 fasc.
Urbanetti, La dose omeopatica, 1 fascicolo . . .
Possessore
Pompili
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Bonino
Fagiani
Id.
Id.
Marangoni
Cigliano
Fagiani
Bonino
Fagiani
Bonino
Fagiani
Bonino
Id.
Fagiani
Bonino
Fagiani
Bonino
Fagiani
Bottino
Fagiani
Id.
Id ‘
Bonino
Id.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Elenco dei libri , opuscoli e giornali che formano il primo
nucleo della progettata biblioteca .
Autore Titolo Ex-possessore
UOmiopalia in Ilalia, 10 copie per ogni numero
uscito, eccettuati i nn. 1° e 4° che sono quasi
esauriti.
Fisher e Macdonald, Homeopathie Text Boock of
Surgery .Bonino
Boyle, Therapeutics of the Eye . Id.
Puhlmann, Trattato di terapeutica omeopatica ,
3 volumi. Id.
Bonino, Primi studidi materia medica omeopatica Id.
— Uso famigliare dei rimedi omeopatici ... Id.
Cigliano, Grande repertorio clinico omiopatico . Cigliano
Liberali, Trattato elementare d'Omiopatia . . Liberali
Bering, Omeopatia domestica , versione italiana . Pompili
— Medecine homeopathique .Farm. Schiapparelli
Brentano, U Omeopatia in Italia, 2 volumi. . . Id.
— Commentario di Cantharis . Id.
— Vero e falso croup . Id.
Jahr, Medecine homeopathique, 4* edizione. . . Bottino
Mengozzi, Medicina domestica .Farm. Schiapparelli
Lutze, Lehrbuch der Homeopathie .Bonino
Hahnemann, Matiere medicate par Jourdan, vol. 5 Bottino
— Dottrina delle medicine pure, versione Romani Marangoni
Cavallaro, Nuovo corso teorico pratico di medicina
omeopatica .Bottino
Wilson, 25 rimedi nella febbre intermittente . . Pompili
Liberali V., Considerazioni sul cholera .... Liberali
Hartmann, TMrapeuthique .Bottino
— Maladies des Enfants . Id.
Pompili, In difesa delVOmiopalia .Pompili
Placci, Giornale omiopatico, 6 annate .... Bottino
Beauvais, Clinique homeopathique, 9 volumi . . Id.
Revue homeopathique de Geneve, 20 volumi . . Id.
Charge et Petroz, Revue critique et retrospective,
5 volumi. Id.
Societe de Paris, Bulletin de medecine homeopa¬
thique, 8 volumi. Id.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
23
Autore Titolo
Libert et Leon Simon, Archives tie la medecine
homdopathiqae , 6 volumi.
Societe de Paris, Journal de la medecine homeopa-
thiqae , 5 volumi.
Society Gallicane, Journal de la medecine homeopa-
thique , l a edizione, 8 volumi.
— Journal de la mddecine homdopathique , 2 a edi¬
zione, 3 volumi..
Societe de Mddecins, BibliothSque homdopathique
de Gen&ve , 6 volumi.
Grossi, Formolario farmaceutico .
Societd di Medici, Giornale di medicina omiopa -
tica , Torino, fasc. 21.
Idelson, Hahnemann sul patibolo ..
Palumbo, Secolo omiopalico , annate diverse . .
Pompili, Durata d'azione ed antidoli , versione .
— Cura del cholera secondo Lippe , versione .
— Che cos'e COmiopatia di Wells , versione . .
Massimi, Appendice alia genesi delle malattie epi-
demiche .. ,
Cigliano, II melodo sperimentale , prolusione .
Migliore, Prolusione diaperlura dei corsi nell'lsti-
tuto omeopatico di Napoli .
Massimi, Genesi delle malattie epidemiche e con -
tagiose .
Pompili, Istruzione popolare sul cholera . . .
Massimi, Ippocrate ed Hahnemann .
Rubini, Patogenia di Cactus .
Organo della medicina , giornale delPAccademia
omeopatica di Palermo, alcuni numeri . . .
Statuti fondamentali del!Accademia Sicula omio-
patica e cenno storico .
♦
Ex-possessore
Bottino
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Id.
Farmacia
Ospedaletto
Pompili
Id.
Id.
Farmacia
Id.
Bonino
Farmacia
Pompili
Farmacia
Cigliano
Bonino
Id.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
*
NOTE E NOTIZIE
Ospedale omeopatico erigendo a Verona .
Pi4 volte nel nostro giornale abbiamo accennato alia tardanza
di effettuazione del lascito Camploy, eppero incombe Pobbligo di
esporre,per coloro che non sono associati alia Rivista Omeopatica
di Roma, a qual punto trovasi il problema. Riportiamo quindi
dall’ultimo numero del detto periodico quanto segue, sperando
che alia fine la giustizia la vinca sugli ostinati pregiudizi.
* 17iostri leltori ci hanno chiesto troppe volte e ci vengono
sempre chiedendo di questo Ospedale che da ben 10 anni a
questa parte 7ioi ad essi a7mimziavamo , ed il cut desiderio nel-
Va7iimo degli amici delVOmiopatia in Italia e sefnpre vivo .
* La miglior rispostache possiamo dare alVonesta domanda
la troverarmo i nostri benevoli 7iel segueiite articolo che abbiafno
dapochi giorni inserito anche in altro giomiale. Da esso ve-
dra7ino a che pioito statino le cose; e vedranuo pare di che
Verr ore e le umane passioni siano capaci coyitro la verita e cofitro
la piu element are e lunpida giustizia. Auguriamoci che questa
abbia ad uscir incolume dalla brutta prova e che 7ie sia dato
parteciparne ai lettori la lieta 7iovella. hi caso contrario do -
vremmo dire che si vuol far apparire 1'Italia per u7ia naziofie
di iloti.
“ Di an’ingiastizia minaooiata alPOmiopatia in Italia.
* Molte gi& ne sofferse d’ingiustizie V Omiopatia in tutta
Europa, ma ad onta di cio essa progredi sempre, e sta.
* Ora di queste ingiustizie ho il dovere di segnalarne una
che nuovissimamente le e minacciata in Italia. Ecco di che
si tratta.
** Giuseppe Camploy — un onesto industrial di Verona, che
dalla medicina omiopatica ebbe grandi vantaggi nella salute e
lunga vita, prese siffattamente ad amarla che morendo nel feb-
braio 1889 lasciava, mediante regolare testamento, ogni suo avere
al Comune della cittd natale alio scopo e con ingiunzione ben
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
25
dichiarata d’impiantare nalla 3ua patria un piccolo ospedale omio-
patico a beneflcio dei propri concittadini. Voile affidato il geloso
incarico al Comune perche nella sua raente era la persuasione —
erronea crediamo—che niuno meglio dell’autoritd municipale,
tutrice che dev’essere del dritto dei poveri e della beneficenza
pubblica, avrebbe potato compiere con buona volontA e coscienza
i suoi desideri, i suoi voleri.
* Invece cosa e avvenuto? Quel Comune dopo aver accettata
l'eredita ed in conseguenza gli obblighi ad essa inerenti, dopo
aver incassato somme colle quali, nel lasso di dieci anni, doveva
venir apprestando almeno il locale per Tattuazione della carita-
tevole opera, non si e dato per inteso di nulla, ridendosela delle
norme piii comuni di equity e di umanitA, ed alle mie replicate
premure, alle mie rimostranze, come parte interessata e prima-
riamente interessata per disposizione testamentaria ben precisa,
alle mie lettere colle quali negli anni trascorsi gli rammentavo
il suo dovere, ha risposto sulle prime con tergiversazioni e da
ultimo con incivile silenzio.
* Ed ora quella rappresentanza municipale, richiamata dal
Ministero dell’Interno airadempimento degli obblighi che le in-
combono, vien fuori con faccia fresca presentando in risposta al
Ministero istesso Tardita doraanda di volgere il lascito Camploy
a beneflcio dell’Ospedale civico della cittA adducendo l’ingenua
ragione che VOmiopatia non 6 conforme ai dettami della scienza .
* Ah! qui cade proprio in acconcio la risposta di Apelle al
ciabattino !
* Ma non A questo il terreno nel quale abbiamo ad entrare. Il
Comune di Verona deve sapere che nel caso nostro non ha nulla
a vedere la questione di scienza. Qui trattasi della validitA di un
testamento: possono non piacere le disposizioni del testatore e
allora 1’ereditA non si accetta; trattasi della libertA di disporre
dei proprii averi come pare e piace; trattasi dei pi a sacri diritti
della volonta umana sanzionati da leggi inviolabili.
» E a tutelare le nostre ragioni stanno 1A gli Ospedali Omio-
•patici di Parigi e di Londra, di Berlino e di Vienna, di Pietro-
burgo e di Madrid, per non uscir dall’Europa, ed in ispecie il
piccolo ospedale omiopatico che ora sorge a Torino: ospedali
tutti fondati e ingranditi pel concorso e con lasciti di illuminati
e benefici cittadini. E niun Governo ha osato mai impedire o con-
trariare tali caritatevoli istituzioni.
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26
L’OMIOPATIA IN ITALIA
* Nel caso presente il nostro Governo fara lo stesso, e rite-
niamo cheTeccelso Ministero delTInterno dar& al Municipio di
Verona la risposta che merita. In ogni caso siamo fidenti che
airitalianon verri inflittauna vergogna, contro la quale sapremo
reclamare, nella certezza che non soltanto a Berlino, ma che vi
son giudici anche a Roma. Dott. Giovacchino Pompili *.
*
# *
Tomba di Hahnemann.
Le oblazioni raccolte e quali risultano dall’ultimo numero
della Revue homiopathique frangaise per dare onorata e meno
indegna sepoltura alle ceneri dell’immortale fondatore della
Omiopatia sommano a lire 17084,15. II comitato a tal uopo insti-
tuito provvederi senza dubbio a che nel prossimo anno, ricor-
rendo il congresso internazionale omiopatico, tutto sard in
ordine per I’inaugurazione.
P.S. Dopo la chiusura della nostra sottoscrizione avvenne
ancora quella del Dott. Labisi per lire 5chesaranno versate coila
prima occasione.
*
# *
Ospedale S . Luca di IAone.
Dal resoconto fornito al precedente numero della Revue ,
emerge lo sviluppo di detto ospedale non solo, ma specialmente
dell’annesso dispensario, ove nello scorso anno vennero date
24914 consultazioni.
*
# *
Ospedale Omiopatico di Lipsia.
Il Dott. Stifft, medico direttore, fornisce il consueto rapporto
che si estende dal 21 giugno 1898 al 20 giugno p.p. Deducesi dal
medesimo che nell’annata furono curati 238 ammalati con 15 de-
cessi, per lo piu dovuti a malattie incurabili, ad esempio tuberco-
losi, carcinomi, nefriti croniche, ecc.
*
* *
Conferenze sui vari argomenti di Omiopatia saranno tenute
pei medici nel locale della Policlinica durante il mese di ottobre
da parecchi medici omiopatici di Berlino, quali Windelband, Gise-
vius, Kroner, Borchmann, Dahlke, Dammholz, Burkhard, Sulzer.
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27
L’OMIOPATIA IN ITALIA
*• •#
La 67 a riunione dei medici della Societa centrale omiopatica
tedesca ebbe luogo ad Elberfeld, ove si pote riscontrare il
progresso della nuova materia medica, e Tattrazione alia
nostra scuola di parecchi nuovi adepti per opera delle precitate
conferenze.
-♦-
CENNI NECROLOGICI
Sereno innanzi alia morte come nei piu felici momenti di sua
vita, dopo breve malattia, ritornava nel seno di Dio, donde s’era
partito per il bene del suo simile, il nostro collega
Dott. Luigi BERTOLDI
all’etA di 87 anni, il 26 marzo decorso.
Studente ancora ebbe occasione di leggere le opere di
Hahnemann alia Biblioteca Alessandrina, e ne divenne caldo
ammiratore.
Ottenuta la laurea nel 1837, concorse all’assistentato medico
(fu il primo fra diciannove concorrenti), e fece esperienze compa¬
rative nelle corsie dell’Ospedale di S. Spirito insieme ai suoi col-
leghi Liberali, Ladelci, Uffreduzzi, Apolloni e Fiorini che furono
poi valenti medici omiopatici. E il prof. De Mattheis, allora
Clinico di Roma, ebbe spesso occasione di manifestare la sua
sorpresa per Tesito funesto toccato ad alcuni infermi, e la gua-
rigione inaspettata di altri, tutti trattati, secondo lui, collo stesso
sistema; mentre in verity le guarigioni si dovevano alTOmio-
patia che i suoi assistenti applicavano in gran segreto, per non
essere espulsi dalTOspedale. Sorte che avrebbero di certo subito,
se fosse trapelato qualche sentore d’Omiopatia, perche i grandi
Professori di medicina in fatto di Omiopatia, senza studio o
discussione, si sono creduti e si credono tuttavia superiori alia
veritA. Simili a queH’astronomo che rifiuto di guardare in cielo,
ove Galileo aveva scoperto il pianeta Giove, e ne nego assoluta-
mente Tesistenza, per la ragione potentissima che, essendo il
sette numero perfetto non era possibile che i pianeti fossero otto.
Eppure se fosse sceso dall'Olimpo della sua ridicola filosofia per
degnarsi di mettere gli occhi nel telescopio di Galileo, un solo
sguardo sarebbe bastato a dimostrargli che la verity non era
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
dalla parte sua. Ma forse il timore di diventare discepolo, da
quel filosofo che si faceva credere o si credeva, lo spavento ; e
piuttosto che riconoscere una verita che avrebbe annullata la sua
scienza tanto grave, chiuse gli occhi per poter continuare la glo-
rificazione del numero sette. E poi Galileo era solo, e lui in
corapagnia di tutti i sapienti del suo tempo: per cui il suo
numero prediletto non poteva soffrire detrimento per un Galileo
che si era preso l’ardire di verificare col telescopio le cose del
Cielo.
Il tempo ha reso giustizia a Galileo e negli Stati Uniti d'Ame-
rica la sta rendendo all’Omiopatia. L’ Europa che ha chiuso gli
occhi innanzi alia scoperta di Hahnemann, benche tardi, s’accor-
gera che la sua Allopatia non ha maggior valore del numero
setie di quel filosofo.
Entusiasmato dei felici risultati ottenuti il nostro Dottore
Bertoldi lascio la lucrosa carriera degli ospedali, e voile eserci-
tare la pura omiopatia, ottenendo tanti e tali successi che la sua
convinzione divenne una fede, e ne fu apostolo valoroso.
La soddisfazione d’aver beneficato il prossimo suo fu il solo,
ma ambito premio della sua vita opeposa ed onesta.
Gentile, generoso, tutta scienza e fllantropia, amava, giA
vecchio, recarsi a piedi nei piu lontani tuguri a sollevare gl’in-
fermi colla medicina e col danaro ; perche — diceva — la sua non
era una professione, ma una missione.
Costretto in casa sul finir della vita, non sentiva compensata
la spenta operositA dalle innumerevoli cure della famiglia e voile
dar sollievo all’anima sua, nata solo per il bene, soccorrendo nel
suo studio con consiglio gratuito gl’infermi piu poveri.
Una stella d’amore e sparita.
Dott. Giuseppe Secondari.
Oltre quella che ci tocca piu da vicino e della quale si legge
un cenno necrologico, dobbiamo pure segnalare la dipartita di
due illustri rappresentanti dell’Omiopatia, quali furono il dot-
tore Lorbacher di Lipsia, giA direttore dell ' Allgemeine
homceopatische Zeitung e membro della Direzione della SocietA
centrale: e Ludlam, giustamente riputato medico ed operatore
al Collegio medico Hahnemann di Chicago.
Stamperia dell’Unione Tip.-Editrice. —
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Torino-Roma - UNIONE T1POGRAF1CO-ED1TRIGE - Napoli - Milano
SEMEIOTTICA E DIAGNOSTICA
GENERALI
Delle MALATTIE ESTERNE DELL' OCCHIO
PER IL
D r GUGLIELMO CZERMAK
Docente all' University e rrimo Assistente alia Clinica OculUtica Universilaria del Prof. Fuchs in Vienna.
SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA
TRADOTTA
dal Prof. Dott. P. BAJARDI
Aiulo volonlario della Clinica Oculislica Universilaria dlrella dal Professore Reymond
Medico ordinario della Seconda Sezione dell’Ospcdale Oflalmico di Torino.
In questo volumetto l’egregio Autore, staccandosi dal
sistema dei Trattati generali di oculistica che trattano
minutamente la sola parte speciale della Semeiottica e
della Diagnostica, preferl trattare la parte generale.
Questo sistema torner& utilissimo al medico pratico,
che nel suo esercizio si trova in presenza di malattie ocu-
lari, perche una esposizione riassuntiva dei punti di vista
generali, lo dirigono rapidamente alle cure da prestarsi.
Nella disposizione della materia l’Autore seguito l’abi-
tuale procedimento dell’esame locale, e si sforzd, nel-
l’esporre la Semeiottica, di mettere in evidenza i fenomeni
obiettivi e patologici, senza preoccuparsi delle conclusioni
che possono risultare da una combinazione di parecchi
sintomi fra loro, o con dati di altre discipline.
Sommario. Metodi di esami — Palpebra — Bulbo in
totality — Congiuntiva — Sclerotica — Cornea — Camera
anteriore — Iride — Pupilla — Cristallino — Corpo vitreo.
Torino 1899. — Un volume in- 12° di pagine 172,
legato in tela , L. 3,BO.
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Torino-Roma - UNION'E TIPOGRAFICO-EDITRICE - Napoli - Milano
Dott. GIUSEPPE GARBINI
COMPENDIO Dl OTOIATRIA
AD ISO
DEGLI STUDENTI E DEI MEDICI PRATICl
I trattati di otoiatria, molti dei quali ottimi sotto ogni rapporto,
8i italiani che stranieri, sono tutti di grande mole e quindi gli stu¬
denti, sopraccarichi di studio, non hanno ne il tempo, ne la voglia
di leggerli; cio tanto piu che l’otoiatria, quantunque nelle principali
University abbia una cattedra, non e oggetto di esame speciale.
I giovani dottori, in mezzo al caos del lavoro professionale, si
trovano nelle stesse condizioni degli studenti. ed e percio che si puo
dire una vera mosca biaiiGa quel pratico che sappia maneggiare un
otoscopio. Per la grande maggioranza Torgano dell’udito e un’inco¬
gnita, e trovandosi di fronte ad una malattia d’orecchio, i pratici o
non la curano affatto (e questi sono gli onesti) oppure usano dei
rimedi piu o meno empirici, ma sempre senza far diagnosi di sorta.
Volli tentare di rendere l’otologia un po’ piu famigliare, e scrissi
questo breve compendio, sperando di riempire una lacuna.
II mio non e un trattato. e una guida dedicata agli studenti alio
scopo di non farli uscire dall’Universita digiuni affatto di questo
ramo delle mediche discipline, che, quantunque specialmente fino a
poco fa piuttosto disprezzato, ha pure la sua importanza. II mio
lavoro e eminentemente pratico e rispecchia il metodo del mio amato
maestro prof. Emilio De Rossi.
Se ho raggiunto lo scopo, me lo diranno i giovani studenti: a
me basta il conforto di aver contribuito anch’io colle mie deboli
forze a far conoscere ed apprezzare un po’ piu questa speciality
alia quale ho dedicato tutto me stesso. (Daiia Prefazione).
Luglio 1899.
Sommario: Note anatomiche e fisiologiche. — Semeiottica del-
l’orecchio. — Terapia generale dell’orecchio. — Malattie del padi-
glione e del condotto uditivo esterno. — Malattie della membrana
del timpano e della tromba d’Eustachio. — Otiti medie catarrali.
— Otiti medie purulente. — Complicazioni delle otiti medie puru-
lente. — Malattie dell’orecchio interno. — Medicina operatoria.
Un volume in- 12° di 144 pagine con 82 figure nel testo .
Legato in tela , Lire 3, BO.
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Fnscicolo XXXVIII — 1900
L’OMIOPATIA
11ST ITALIA
ORGANO DELL’ ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
Regio Decreto V4 gennaio 1886
SOIIARIO. — Istituto Omiopatico italiano. Verbali delle sedute del Gomi-
tato direttivo in data 12 marzo 1900 e 4 giugno 1900 — Resoconto finanziario
del 1899 — Dispensario Omiopatico di Roma — Della Farmacopea Omio-
patifca — Note e Notizie — Necrologia.
TORINO
STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
83 — Via Carlo Alberto — 38
1900
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ftrande Bepertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
Cigliano.
Hysienic-SIedical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Considerazioni sal Colira asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi studi di materia medica secondo la legge del
simlli, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo dell'Espo-
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano forraano oggetto precipuo e pib diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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I8TITUT0 OMIOPATICO ITALIANO
ROM* W
ew£2}S^
Verbale della Seduta del Comitato direttivo in data
12 marzo 1900.
Erano presenti: Bonino dott, Giuseppe, President© ; Bot-
tino dott. Crisanto, Vice-Presidente; Ferreri De Gubernatis
marches© Carlo, Demezzi cav. ing. Cesare, Moschetti cav. pro¬
fessor© Giuseppe, Censori; Morozzo di Bianze marchese Filippo,
Cassiere; Bonino dott. Pier Antonio, Segretario, ed Olivero
Giacomo, Vice-Segretario.
L’ordine del giorno stabilisce:
1° Transazione della lite colla signora Leoncini .
II President© riferisce di aver invitato e fatta invitare dal
procuratore avv. Rolfo la signora Leoncini a produrre la sua
proposta di transazione della lite, ma non si ebbe alcun riscontro.
Ond’e che alio stato presente Tunica soluzione b di procedere a
sentenza nella Corte d’Appello. Tale proposta viene accettata ad
unanimi voti dopo brevissimi commenti sul contegno della parte
avversaria.
2° Osservazioni prefettizie in ordine al verbale 27 no-
vembre 1899 e relative a soluzione di parcelle.
Sileggela lettera della Prefettura in data 7 febbraio colla quale
si richiama Tosservanza della legge in ordine alTerogazione del
fondodi riserva per il pagamento di parcelle. A tale riguardo
giova ammettere ohe nel verbale non furono indicate le note cui
si riferisce Terogazione, raa la risoluzione ebbe pero luogo e con-
cernevala nota di L. 111,10 per coke, la nota del signor Granero
in L. 10 per provvista di tavola alTOspedale, quella del signor
Rastelli in L. 15 per riparazione alia macchina disinflciente, e
quella del signor Fornaca in L. 10,10 per oggetti di cucina;
totale L. 146,20.
Quindi colla present© dichiarazione si spera di vedere sanata
la precedent© iflcompleta redazione del verbale.
1
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L'OMIOPATIA IN ITALIA
3® Legato della baronessa Maineri Rosa.
II Presidents comunica un estratto di testamento col quale la
prefata signora lego all’Ospedaletto per le cure omeopatiche di
Torino L. 25.000 da percepirsi dopo un anno senza interessi. II
Comitato prende atto con riconoscente animo del munifico lascito
e delibera di sollecitare presso 1’AutoriU tutoria il consenso di
accettazione.
4® Donazione della signorina Chatron.
Attesoche la Prefettura ravvisa nella liberalitA della signo¬
rina Chatron un vero vitalizio per cui richiedesi un atto notarile;
ritenuto inoltre che finora la signora Chatron verso solamente la
metA della somma devoluta, riservandosi di completare lasorama
di L. 10.000 nel corso di quest’anno; considerato ancora non
essere neppure conveniente di addivenire a due atti notarili, il
Comitato sarebbe d’avviso di soprassedere finche la prefata si*
gnorina Chatron versi la rimanente somma e delibera di pregare
il signor banchiere Musso di acquistare provvisoriamente con¬
solidate per la somma presso lui depositata, affinchA a tempo op¬
portune frutti i dovuti interessi.
5° Conto 1899.
Il Cassiere espone il resoconto del 1899 nei seguenti dati che
vengono esaminati ed a voti unanimi approvati.
A.TTIVO
Rimanenza attiva del conto 1898 . . . L. 5130,94
Interessi consolidate.» 1719,00
» 1° semestre cartelle S. Paolo • 190,40
Quote dei Soci patroni dell’Istituto . . » 325,00
« » ordinari (esatte).... * 630,00
» « » (da esigere) . . » 100,00
» » patronidell’Ospedale (esatte) » 1015,00
» » « » (da esigere) » 5,00
Retta dei Pensionanti.- 2043,00
Oblazioni straordinarie all’Osped. di Torino » 5270,00
» » all’Istituto ...» 15,00
Cassetta del Dispensario di Torino ...» 107,00
Conto corrente.» 7,44
Rimborso di ricchezza mobile , . . . » 14,75
Totals attivo . , . . L. 16572,53
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L OMIOPATIA IN ITALIA
3
PAS3IVO
Fabbricati, fognatura e ricchezza mobile . L. 338,81
Tassa manomorta.
. - 13,36
Dispensari.
. - 950,00
Spese stampa.
. - 140,00
Cancelleria.
. - 76,05
Telefono.
. - 168,10
Assicurazioni incendi ....
. - 39,22
Gaz.
. . 221,99
Cok e legna.
. - 111,10
Acqua potabile.
. . 67,80
Vitto per l’Ospedale ....
. - 2415,52
Vino-Cambiano.
, - 371,20
Salari: Castagno mesi 1 f /a •
. 75,00
Suore »* 10 7, . .
. - 225,00
Corredo delle Suore ....
. - 838,00
Acquisto rendita.
. * 9612,80
Spese diverse.
. - 907,85
Totale passivo
•
. L. 16571,80
Attivo.
L.
16572,53
Passivo ......
w
16571,80
Rimanenza attivo .
L.
0,73
II Vice-Segretario
Olivero Giacomo.
II Presidente
Ronino dott. Giuseppe.
Verbale della Seduta indetta pel 4 giugno 1900
Sono intervenuti all’adunanza oltre i sottoscritti Presidente
e Vice-Segretario i signori: Bottino dott. Crisanto, Vice-Presi-
dente; Ferreri De Gubernatis marchese Carlo e Moschetti
cav. prof. Giuseppe, Censori; Morozzo di Bianze marchese Fi¬
lippo, Cassiere; dott. Pierantono Bonino, segretario.
1 *
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4
L’OMIOPATIA IN ITALIA
L’ordine del giorno porta:
1° Lite colla vedova Leoncini.
II Presidente espone, che in Corte d’appello la causa venne
giudicata in favore dell’Istituto Omiopatico; di avere quindi rice-
vuta la parcella dei rispettivi Consulenti legali nella complessiva
somma di L. 732 e propone di liquidarla in L. 700, provvedendo
a tale somma non bilanciata collo storno di egual somma adibita
per il Dispensario di Genova, Tesercizio del quale stette finorain
sospeso fino alia soluzione della vertenza.
II Comitato udite le spiegazioni date in proposito autorizza
il Cassiere a soddisfare mediante lo storno precitato.
2° Riparazioni alia casa delVOspedaletto .
Esse consistono nella rinnovazione del pianerottolo, del primo
piano sopra la scala minacciante rovina; nella rimessione a posto
di molte tegole del tetto per correggere l’infiltrazione dell’acqua
ed infine nella rinnovazione di quattro persiane alle porte delle
camere verso il giardino. L’importo totale sarebbe di L. 120,63.
Gli intervenuti trovando ragionevoli le spese relative ne autoriz-
zano il pagamento sul relativo capitolo.
3° Legato della baroiiessa Rosa Maineri.
Il Presidente dk lettura d’una lettera prefettizia colla quale
si chiede dove si apra la successione ed in pari tempo si richiede
copia del testamento relativo. Aggiunge poscia che dalle infor-
mazioni assunte presso l’esecutore testamentario avv. Presbitero
risultache la successione sta per aprirsi in Torino; osserva in fine
che un estratto del testamento riflettente il legato delle L. 25,000
fu gi& rimesso alia Prefettura in un col verbale 12 marzo p. p.
Il Comitato prende atto dello spiegazioni fornite ed incarica
la Presidenza di rispondere in tal senso alia Prefettura affinchd
si possa procedere alia pubblicazione voluta.
Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi l'adunanza.
Torino, 4 giugno 1900.
Il Vice-Segretario 11 Presidente
Olivero Giacomo. Bonino dott. Giuseppe.
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L OMIOPATIA IN ITALIA
5
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl ROMA
I malati curati quest*anno al nostro Dispensario sono stati
di gran lunga piu numerosi degli anni scorsi; e cio perche la
veriti in medicina si fa strada per mezzo di guarigioni e non
cogli annunzi nei giornali o colla fotografia di qualche medico a
fianco alia reclame di una emulsione o di qualche altro preparato
allopatico. La fine del secolo doveva vedere anche questa : la
professione medica avvilita al punto che un sanitario non ha ri-
tegno di fare sui giornali la stessa figura che fanno i clowns sui
manifesti delle rappresentazioni teatrali. E poi dicono che ciarla-
tani siamo noi!
Novecento infermi richiesero il nostro consiglio; 100 pero ap-
partengono a quelli rimasti in cura l’anno decorso, 800 sono
nuovi. Le consultazioni date furono 3500. Prevalentemente i ca-
tarri bronchiali, residui delTinfluenza, ci diedero maggior lavoro,
e Phosphorus, Bryonia , Kali bicromalicum recarono vantaggi
indiscutibili. Nelle bronco-alveolili, sequele di polmoniti, mal-
trattate dall’allopatia, Licopodium, Silicea e Phosphorus giova-
rono tan to, che quattro infermi guarirono completamente. Gelse -
mium guarl, in due giorni, una nevralgia frontale destra
intermittente, mentre Belladonna, Mezereum, Spigelia erano
fallite. Un certo Munzi, fattore del duca Gaetani, malato da due
anni di diabete grave (zucchero 85 °/oo)* guari in tre mesi col solo
uso di Phosphoricum acidum 3, tre volte al giorno.
La variety e la gravity dei casi curati durante questo anno
darebbe buona messe di storie cliniche, ma, per breviti, mi pro-
pongo di narrare la seguente, che mi sembra la pi ix degna di nota.
Sul finire del giugno 1899 si presentava al mio Dispensario
Coffano Giuseppe di Torino, capo operaio a Terni, messo in pen-
sione a causa d’una malattia dichiarata incurabile, per la quale
ricorreva alle mie cure. Era accompagnato dalla moglie di un
certo Tione, pure operaio della Fabbrica d’arrai, che io guarii
nell’87 a Terni di una broncopneumonite infettiva, abbandonata
dall’allopatia.
II povero infermo aveva un aspetto estremamente sofferente,
pallido cereo, con voce quasi spenta, e lemani strette sulla regione
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
dello stomaco, per dare un po’ di calraa ai dolori atroci, che non
gli davano tregua ne giorno ne notte. Mi narro che dopo essere
stato sottoposto per sei mesi ad ogni sorta di cure, dopo avere
sentito il parere di molti medici, decise di recarsi a Torino nella
clinica del prof. Bozzolo all’Ospedale di San Giovanni, sperando
di trovarvi quel sollievo che invano aveva fino allora cercato. Ivi
fu sottoposto alle lavande dello stomaco che ebbero per unico ri-
sultato l’arresto quasi totale delle funzioni digestive, per cui alle 5
del pomeriggio gli venivano tolte con la sonda gastrica le so-
stanze alimentari, ingerite al mezzogiorno, inalterate, come se
invece che nello stomaco fossero state poste in un recipiente di
porcellana. II prof. Bozzolo poi affido il nostro infermo alle cure
del prof. Sansoni, che vedendo le cose andare di male in peggio
a dispetto di tutte le cure razxonali , nel sospetto di un cancro,
propose un’operazione: e il Coffano l’accetto, spaventato meno
dalla morte che da quella vita di tormenti. Se non che il Bozzolo
fu di contrario avviso, avuto riguardo alle condizioni del malato,
talmente cachettico da poter rimanere sul tavolo operatorio.
Questa condizione, che per un altro sarebbestata Tultima disgrazia,
fu per il Coffano una grande fortuna, perche abbandonato l'Ospe-
dale da cui nulla pill poteva sperare , torno a Terni senza essere
stato toccato dai ferri chirurgici. Oppresso dagli spasimi, colle note
della morte sul volto, si trascinava qualche volta per le vie della
citti, ricevendo le condoglianze degli amici, che ogni giorno si
facevano piii rari, e perche avevano esaurito il repertorio dei
pietosi inganni, e perche le presenza di un uorao sull’orlo della
tomba, donde nessuna forza umana puo ritrarlo, desta sempre un
senso di profondo dolore. I medici, poi, convinti che fosse affetto
da epitelioma, dicevano che tutto avevano tentato; ed alia moglie
implorante soccorso, consigliavano la rassegnazione, affermando
che se i clinici di Torino erano stati incapaci di recargli giova-
mento, era follla sperarlo da altro sanitario qualsiasi.
Ma la Provvidenza veglia sui miseri, e il nostro infermo ne
trovo laministra nelTOmiopatia. Quel Tione che io guarii nell’87,
uno dei rari amici fedeli, gli ricordo il caso suo disperato, eppur
guarito da me, e lo persuase di recarsi a Roma per consultarmi.
Confesso che quando vidi questo disgraziato, pallido, scheletrito,
senza voce, colla disperazione negli occhi, e i segni del dolore su
tutta la persona, anch’io immaginai che fosse da noverarsi fra quei
tanti che ricorrono all’Omiopatia per non perder I’ultima illusione.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Mi narro che il suo corpo da tre mesi era freddocorae il marmo,
senza potersi riscaldare in alcun modo, neppure dentro il letto;
che non dormiva piu, costretto a passare la maggior parte della
notte, camminando per la camera, ripiegato sul ventre, colie
mani strette all’epigastrio per lenire TatrocitA dei dolori. La
poca quantity di cibo liquido che ingeriva a malincuore per conser-
vare quel fuggevole filo di vita, raddoppiava i dolori che allora
dallo stomaco si irradiavano sotto lo sterno, alia papilla mam-
maria destra, da questa alTascella e all’angolo inferiore della
scapola corrispondente. Una forte stitichezza lo tormentava, ca-
gionata senza dubbio dall’uso di ogni sorta di purganti, che la
medicina razionale aveva creduto opportuno di prescrivere;
perche i medici purgano, purgano sempre, e chiamano purgare
il produrre un catarro intestinale acuto, come se il corpo, dopo
la purga, si rinnovellasse tutto, e restasse libero da qualunque
malanno, al pari di un devoto che si purga dei suoi peccati al
confessionale per liberarsi dalle pene delfinferno. E non si accor-
gono che sono appunto i purganti la causa della maggior parte
delle stitichezze che affliggono 1'umanitA.
L’esame obbiettivo non presentava nulla di notevole, ad ec-
cezione di una forte dilatazione di stomaco: la palpazione, dolo¬
rosa, non faceva percepire nessun tumore, ne alia regione pilo-
rica, ne nel resto dello stomaco; il fegato debordava di due dita
trasverse dall’arco costale. Coffano era stato bevitore. Gli altri
organi non presentavano nulla di rimarchevole. La diagnosi era
incerta tra un tumore maligno, non sempre percettibile al tatto,
ed un’ulcera dello stomaco; le nevralgie atroci sono comuni ad
entrambele malattie, benche talora possano mancare totalmente;
la profonda cachessia e la brevita del decorso stavano per un
cancro: mancava la percezione diretta del tumore, ma per la
mobility dello stomaco questa puo essere negativa anche in tu-
mori molto sviluppati: non vi era ingorgo dei gangli sopraclavi-
colari di sinistra, che alcuni clinici credono patognonomici del
cancro. Per quanto tutto facesse credere all'esistenza di questa
grave malattia, tuttavia scrissi nel mio diario : Cancro dello
stomaco (?). Il punto interrogativo esprimeva la incertezza della
mia diagnosi e l’esito in guarigione completa in breve tempo
dimostro che Tincertezza era giustificata.
Quale eradunque la veramalattia di Coffano? Lo domanderei
a Bozzolo e Sansoni che per tanto tempo avevano tenuto l’infermo
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
sotto la loro osservazione, e volevano operarlo. Non poteva qui
parlarsi di un semplice catarro cronico dello stomaco, perche la
rapidity del corso — un anno — la forma dei dolori, lacachessia
Tescludevano: non un cancro: dunque? Non rimane che Pulcera
dello stomaco e catarro cronico consecutivo all’uso di mezzi mec-
canici, pompa gastrica, e chimici inopportuni, purganti, cosidetti
tonici e ferruginosi.
E qui si dimostra I’imraensa superiority dell’Omiopatia sulla
Allopatia, che, mentre questa si trova imbarazzata se non fa la
diagnosi, e solo per essa « cognito morbo , facilis est curatio *
(aforisma del resto che illude il volgo, ma e falso, perche la tisi,
il tifo, la scarlattina, il colera, ecc., si diagnosticano a prima
vista, e pure gli allopatici non curano con questa vantata faci¬
lity), TOmiopatia cura e guarisce le malattie piii gravi, anche
quando la diagnosi, come nel caso presente, non puo esser fatta.
Non si deve con cid credere, come strombazzano i nostri avver-
sari, che noi non facciamo la diagnosi, che anzi questa e neces-
saria, come ho dimostrato in altro raio scritto, per una buona cura
omiopatica; ma quando non si puo fare, noi non stiamo aspet-
tando che la malattia uccida il malato. Raccogliamo diligente-
mente i sintomi che sono il vero simulacro del male, e gli oppo-
niamo il rimedio che piii lo rassomiglia nell’esperimento sulPuomo
sano. Ne questa e una cura sintomatica, maspecifica, perche non
prende di mira un solo sintomo, bensi tutto il complesso dei sin-
torai, cioe la malattia nella sua causa e nelle sue modality. Infatti
collo scomparire di tutti i sintomi che sono Tunico effetto sensi-
bile, deve scomparire la causa che li produce, cioe la malattia.
Il rimedio che meglio copriva i sintomi era Nux vomica. Ne
ordinai tre cartine al giorno della 3 a triturazione decimale per
quindici giorni. Feci coraggio all’infermo, ma diedi poche spe-
ranze a chi l’accompagnava. Consumata la prescrizione l’infermo
m’informava che i dolori erano assai diminuiti, Tappetito comin-
ciava a farsi sentire; ma la stitichezza rimaneva. Insistetti per
altri quindici giorni sullo stesso rimedio, nella stessa dose; ed
ebbi notizia che tutto andava migliorando. Mandai allora Sacc .
lactis; ma il miglioramento rimase stazionario. Tornai a Nux vo¬
mica senza cambiare ne potenza, ne dose, e dopo venti giorni
seppi che i dolori erano totalmente scomparsi, il vigore e la vita¬
lity ritornati: solo il ventre non era troppo ubbidiente. Prescrissi
Sulphur 30, una cartina per mattina, e dopo un mese, il mio
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
9
client© mi scriveva che tutte le funzioni erano regolari, che era
cresciuto dieciotio chili di peso, che mi avrebbe fatto una visita
a Roma.
Io Tavevo veduto una sola volta nelle condizioni descritte, e
quando, tomato dalle visite del mattino alle consultazioni del
mezzogiorno in casa mia, domandai ad un bell’uomo, robusto e
vegeto che mi aspettava, in che potessi servirlo « non mi rico-
nosce?— rispose — sono Coffano «. Per quanto la dolce sorpresa
di rivedere in vita florida un uomo g\k moribondo fosse stata
diminuita dalle lettere ricevute, tuttavia la soddisfazione fu
grande, e i busti di Hahnemann e del mio maestro Bertoldi, che
ornano il mio studio, mi apparvero divini, perche collaOmiopatia
mi diedero il mezzo di essere realmente utile alFumaniti.
La guarigione strepitosa venne a cognizione di tutta Terni;
ma i medici o non sapevano o non vollero sapere che era frutto
delFOmiopatia. Uno di questi incontrato un giorno Coffano, si
rallegro dell’inaspettata guarigione, e domando dove fosse andato
a curarsi; e quando seppe che era stato a Roma * naturalmente —
disse — da Durante «. * No rispose il mio cliente — mi ha gua-
rito il dottor Secondari *. « Ma Secondari e oraiopatico * sog-
giunse il medico, e facendo un frettoloso saluto scomparve. Un
altro poi ha dichiarato di non aver visitato, ne curato mai il Cof¬
fano: ch& altrimenti Tavrebbe guarito proprio lui. Tutto puo
stare, anche questo; ma perche allora quel medico, tanto supe¬
rior© ai clinici di Torino, non portava il suo valido soccorso ad
un uomo, che per la grave infermita aveva perduto il posto alia
Fabbrica d’armi, e, quel che e peggio, stava perdendo la vita? E
come si puo abbandonare alia morte chi puo essere tanto facil-
mente salvato?
Un uomo di coscienza non deve fare azioni simili o almeno
dovrebbe avere il pudore di tacerle, se non vuol fare la figura di
sciocco millantatore. N& basta: a Coffano stesso, al raorto risu-
scitaio, non si perito di dire che gli omiopatici sono tutti impo-
stori. Di grazia, se chi ritrae dalla tomba i morti e chiamato
impostore, come dovranno appellarsi quelli che ve li mandano ?
Roma, 20 maggio 1900.
Dott. Giuseppe Secondari
Direttore del Dispensario Omiopalico lialiano
Sezione Roma.
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L*OMIOPATIA IN ITALIA
DELLA FARMACOPEA OMIOPATICA
Argomento ora piu che mai scottante e divenuto quello se si
debba o si possa inflessibilmente seguire le norm© dettate da
Hahnemann nella preparazione dei medicamenti omiopatici. Nella
sfera della nostra dottrina il dibattito fra i vari cultori di far-
maceutica ha il suo disgraziato riscontro in quello della dosologia
non mai definita e forse indefinibile, perche la recettiviti e la
reazione non hanno lo stesso stampo e grado nella immensa va¬
riety degli uomini, ancorche si addivenisse un giorno, molto
lontano, ad istituire differenti patogenesie dello stesso farmaco
propinato a dosi differenti e prestabilite. Premettiamo apposita-
mente questo confronto, perche l'invocare ad ogni momento
eziandio in questo campo il magister dixit non e ragione sover-
chiante coloro che cercano di far meglio.
Lungi da noi il pensiero di scemare la grande venerazione
che dobbiamo professare al genio di Hahnemann; ma come
questo non poteva dare un consiglio ai suoi clienti per mezzo del
telefono, come noi sogliamo, cosi non poteva prevedere e adot-
tare tutti i progressi degli odierni procedimenti chimici, il che
senza dubbio avrebbe fatto, perche la verita domino mai sempre
il suo pensiero.
Ed anzitutto, come mai coloro che si professano ortodossi e
conservatori del verbo Hahnemanniano hanno adottato, se non
in senso assoluto, almeno collateralmente, il sistema decimale
nelle attenuazioni, mentre Hahnemann proclamo quello centesi-
male? Egli e perche la scala decimale introdotta da Hering for-
nisce prodotti piu omogenei e sicuri, prestandosi egualmente alle
prescrizioni secondo quella centesimale.
D’altronde se Hahnemann sopra 110 rimedi, di cui ci lego
le patogenesie piu o meno elaborate o rudimentali, credette op-
portuno di seguire le svariate seguenti formole di preparazione,
qual ragione si ha di voler applicare dette formole ai rimedii che,
quasi decuplicati, sono venuti dopo, e che per loro natura non si
possono modellare su quelli studiati da Hahnemann?
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L*0MI0PATIA IN ITALIA 11
Ed appunto per non indugiare oltre resame di questo tema,
passiamo a rassegna anzitutto i molteplici processi da lui indicati
e seguiti, mettendo a raffronto quelli proposti da coloro che si
professano suoi seguaci, come pure le modificazioni che medici e
farmacisti credettero introdurre ascopo di sempliciU o progresso.
Si ritenga intanto come cosa convenuta ed a titolo di chia-
rezza, che il grano (di Norimberga, usato da Hahnemann) cor-
risponde a gramrai 0,062; che 100 gocce d’acqua distillata equi-
valgono a gramme 6,2, del qual peso sono pure 200 gocce di
alcool a 85°, quale viene solitamente adoperato nelle preparazioni
oraiopatiche.
Or bene, mentre la triturazione 1 :100 serve come la piu
larga base di attenuazione per le sostanze solide, non trovasi il
perch& Hahnemann abbia invece prescritta la proporzione di 1 : 50
per la digitale, come non si deve tacere che pel fosforo, oltre le
solite proporzioni di esso e dello zuccaro di latte, occorrono
ancora 15 gocce d’acqua distillata per la triturazione.
Procedendo alle formole per ottenere le tinture dai vegetali
freschi Hahnemann ne traccia tre, diverse per la proporzione del
menstruo alcoolico, cioe : a) quella di esprimere il sugo e di
unirvi egual quantity di alcool; b ) ridurre le parti vegetabili
fresche, ma meno ricche di sugo, ad una massa fina, rimestarla
con due terzi in peso di alcool, indi esprimere il sugo cosi alcoo-
lizzato; c ) sminuzzare la droga, ridurla ad una fina pasta in un
mortaio coll’aggiunta di 100 gocce d’alcool sopra 100 grani della
sostanza medicinale (p. es., scilla), quindi stemperare tale massa
con altre 500 gocce d’alcool, lasciarla in riposo per alcuni giorni,
impiegando poscia della tintura, decantata, 6 gocce con 94 d’al¬
cool per la prima attenuazione. Il che, ridotto in peso decimale,
corrisponde a gramme 6,20 di scilla e 18,60 di alcool, percib
nella proporzione di 1 :3 e non di 1:2 cioe coll’aggiunta di un
doppio peso di alcool, comeleggesi in certe farmacopee, esempio,
quella di Schwabe. Nd comprendiarao perche Caspari pel primo
abbia voluto ctyitrassegnare queste tre forme preparatorie co
no me di essenze, cui solitamente s’annette un’idea di profumo o
di distilleria. Il vero e che tal nome distintivo non e ammesso in
tutte la farmacopee, es., araericana e francese. — Facendo posto
alle tinture con sostanze secche Hahnemann ricorre a parecchie
proporzioni, cioe : 1° a saturazione come nella canfora ; 2° a parti
uguali come in Oleander; a quella di 1:5 come per Spigelia ,
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L* 0M10PAT1A IN ITALIA
Staphysagria , Angustura ; a quel la di 1:10 come per Capsicum
e Spongia , alia quale proporzione la farmacopea di Schwabe so-
stituisce quella di 1 :5; a quella di 1:20, come, ad e3., per Cina
Coccolus; di 1 :50 come per Nux vomica ed Opium; a quantity
rispettive di droga e di alcool non indicate come per Salsapa -
villa, China ed Ipecacuanha , a proposito della quale Schwabe
propone la proporzione di 1:5 citando Hahnemann, che vice-
versa tace. A1 che arrogesi che per alcune sostanze come Helle -
borus niger , Asarum e Mezereum Hahnemann indica due modi,
cioe per essenza colie piante fresche (qual sugo possa emergere
dalla corteccia di Mezereum per semplice espressione ben lo sa
chi ne fece la prova!) o per tintura della radice secca senza pre-
cisare le proporzioni. Del pari prescrive la tintura alcoolica della
radice di Veratrurn album senza precisare se secca o recente ne
in quali proporzioni, alia quale deficienza Schwabe credette sup-
plire proponendo la proporzione di 1:5 colla radice secca, ci¬
tando appunto Hahnemann che credette non fame menzione. —
Del pari Hahnemann ottiene la tintura alcoolica di Guajacum
(nelle malatlie croniche prescrive pure la triturazione 1 : 100)
senza indicare se satura od in quale proporzione; laddove Schwabe
propone quella di 2:9, sempre riferendosi al maestro che nel luogo
citato non dA cenno.
Ne si capisce poi perche a proposito di Ledum la farmacopea
di Schwabe anteponga la proporzione di 1:5a quella di 1 : 20
stabilita da Hahnemann, al quale fa mal a proposito appello.
Del pari sono molteplici i modi di trattare gli acidi a fine di
ottenere le prime attenuazioni. Infatti, mentre per Murialis
acidum prepara la prima attenuazione con una goccia di esso
unita a 50 gocce di alcool ed altrettante di acqua e la seconda
con una goccia della prima con 99 d’alcool; per Nitri acidum
forma la prima e la seconda 1:100 acquosa, stabilisce la
3* 1:100 alcoolica; per Phosphori acidum (oltre alia tritura¬
zione 1:100) preferisce di sciogliere un grano delfacido in 90 gocce
d’acqua e 10 di alcool e le seguenti centesimal alcooliche; per
Sulphuris acidum indica la l a 1 : 100 acquosa, la 2 a e le seguenti
alcooliche. Sono quindi quattro formole diverse per i quattro
acidi sullodati. Vediamo ora come vi si modella la farmacopea
poliglotta.
Al riguardo del Murialis acidum vi si legge: Si mesce una
parte dell’acido puro con due d'acqua distillata, valore^io (questo
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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valore 6 solo approssimativo, anche deducendo Facqua d’idrata-
zione delFacido). La seconda decimal© o priraa centesimale si
prepara con acqua distillata; la terza decimate con alcool idra-
tato e le seguenti con alcool concentrato; riferendosi ad Hahne¬
mann, Materia med vol. V. pag. 98, che.prescrive in-
vece quanto sopra. Per Nitri acidum stabilisce la terza decimale
idralcoolica; laddove essa trovasi compresa nella seconda cente¬
simale di Hahnemann che la consiglia esclusivamente acquosa e
certamente protesterebbe contro tale appello sbagliato.
Per Phosphori acidum sostituisce alia precitata formola Hah¬
nemann la soluzione di una parte delFacido in 9 d’acqua distillata,
riferendosi al vol. V delle Malattie croniche y ove al contrario si
prescrive la triturazione 1 : 100, mentre nella Materia medica ,
vol. V, propone la precitata soluzione; infine per Sulphuris
acidum propone la terza decimale idralcoolica, mentre per Hahne¬
mann dev’essere acquosa, essendo essa compresa nella seconda
centesimale.
Quest© citazioni critiche, che non sono le sole possibili, non
signiflcano gi& che Festensore della farmacopea poliglotta non
abbia avuto le sue brave ragioni di apportare modificazioni alle
norme hahneraanniane, ma ebbe il torto marcio di citare Hahne¬
mann ogni volta che Fautore non conforta Fasserzione. — Se
Hahnemann, in seguito ad esperimenti comparativi, scrive ( Ma¬
lattie croniche , vol. V, pag. 324) che per lui la preparazione
della tintura alcoolica di Sulphur e da posporsi alia triturazione,
perche a parer suo Falcool scioglie solo una parte dello solfo
(ma se e corpo semplice!), perche proporre tuttavia la prepa¬
razione della tintura alcoolica contro Favviso del maestro, e
dichiararsi nullameno Hahnemanniani ? Niun dubbio che la far¬
macopea di Hahnemann rappresenta il portato della chimica
e delle scienze naturali in cui egli era versatissimo pei suoi
tempi, e spinto dal desiderio di fornire preparati piu puri e
costanti possibili, ma la scienza non- consta di cristalli inaltera-
bili ed e cio tanto vero, che gli autori delle varie farmacopee
succedenti alle istruzioni primitive credettero, qual piu qua!
meno, di apportare talune varianti, se non nella sostanza, almeno
nella forma dei procedimenti. A tal che riescirebbe difficile ri-
scontrare una farmacopea che rispecchi Faltra; e dire che una
sessantina di edizioni sono ormai da noverarsi! Togliamo un
esempio, il primo che ci capita sott’occhio, cioe Aurum che, qual
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L* OMIOPATIA IN ITALIA
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metallo fra i piu preziosi e semplice nella sua sostanza, dovrebbe
avere Tunanimiti dei voti; eppure di fronte all’indicazione di
Hahnemann, che tanto nella Materia medica come nelle Malattie
croniche sceglie per triturazione Toro in fogli della purezza di
23 caratl e 6 grani, cioe di 23 carati e mezzo, noi leggiamo nella
farmacopea poliglotta proposto Toro precipitato, citando Hahne¬
mann in forma di bugia; vediamo Buchner proporre Toro piu
fino in fogli di 24 carati, ove sia possibile Taverlo; vediamo
Hager e le recenti farmacopee americana e francese anteporre
l’oro precipitato, mentre Jahre Catellan tengono la via di mezzo,
vale a dire indicano il processo di ottenere Toro precipitato, ma
preferirebbero Toro puro in fogli, quando si possaottenere. E qui
il valente collega Leon Simon ci permetteri di aprire una paren-
tesi, che non sarebbe possibile se non apprezzassimo altamente
e sempre i suoi scritti. Egli adunque, traducendo la Materia
medica e le Malattie croniche , riporta a proposito di Aurum:
* Mi misi ad amministrare alTinterno una preparazione d’oro
ottenuta triturando durante un’ora con 100 parti di zuccaro di
latte un foglio d’oro finissimo del peso di 23 carati o 6 grani
traduttore traditore, come egli stesso scherzosamente ci scri-
veva un giorno. Anzi, a dimostrazione della sua indipendenza
dall’autore, quando trattasi di cercare il meglio, fa precedere al
capitolo dell’oro il procedimento seguito da Weber per ottenere
Toro precipitato, sebbene non esista nelToriginale.
Dal momento quindi che Tossequio ad Hahnemann si vuole
per unanime consenso conciliare con la moderniU della farmacia
chimica, cade per sua natura qualsiasi ragione di dissidio fra i
compilatori delle varie farmacopee, siano essi medici come lo era
il fondatore, siano farmacisti come pih abili nell? manipolazioni
e poniamo pure nei chimici procedimenti.
Ammessa da coloro stessi che si dichiarano continuatori del
maestro l*autorit& di discuterne le norme farmaceutiche, chi puo
lissare i termini del progresso, pur rispettando la semplicita e la
genuiti dei preparati?
Se non che e oramai venuto il tempo di esporre la ragione
che ci guido alia ventilazione di questo argomento. Da circa due
anni ferve uno screzio tra i farmacisti Schwabe e Steinmetz di
Lipsia, per tante ragioni benemeriti, e gli altri membri tedeschi
chiamati a comporre la Commissione per la redazione di una
farmacia omiopatica officiale. Naturalmente il primo avrebbe
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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desiderata che tale fosse riconosciuta la sua poliglotta, ma di
tale avviso non furono e non sono gli altri. D’onde un profluvio
di articoli, opuscoli e fogli volanti, che non sempre restano nel
libero campo della scienza e dei quali non ci dobbiamo occupare,
riserbando di portare un giudizio sulla farmacopea omiopatica
quando sia pubblicata, se ne sard il caso.
Per6 il dott. Greenfield ne porge anticipato un saggio, che
dice stargli sott’occhio, e dal quale deducesi la tendenza a sera-
plificare le norme generali di preparazione, chiamando cioe ma-
terie prime o preparati basici tanto le droghe gregge, i metalli,
gli acidi, come le tinture e le essenze, e preparando in due soli
modi le tinture di piante fresche o sostanze animali per mace-
razione in doppio peso d’alcool, quelle di sostanze secche in 10 parti
di alcool. — A questa succinta esposizione ei fa seguire commenti,
che non ci sembrano abbastanza fondati. La grande maggioranza
dei medici omiopatici, egli dice, non vorri abbandonare provati
farmaci per adottarne altri nuovi incerti, e cio tanto pih che le
farmacie pih accreditate non si appiglieranno alia nuova farma¬
copea della Commissione, quindi un nuovo elemento di scissura
quando si avrebbe maggior bisogno di concordia. Vorrebbe
dunque il nostro collega sostenere che, variando alquanto la
proporzione del menstruo, verrebbe ad alterarsi la natura del
medicamento? Vorrebbe credere, che una volta adottata una far¬
macopea ufficiale, le farmacie omiopatiche si rifiutino a seguirla
pel semplice gusto di fare opposizione al portato della Commis-
sione? Cii> non 6 ammissibile, come non si puo ammettere con
Kallerbach, che i dati patogenetici furono ottenuti colie prepara-
zioni hahnemanniane n& si possono alterare senza falsare i primi.
Ci6 scrivendo, il collega teste citato ( Allg . horn . Zeitung ,
vol. 137, pag. 109) ha dimenticato che Hahnemann edifico la sua
materia medica non solo cogli esperimenti diretti, ma mietendo
a larga mano nella letteratura medica di tutte le scuole quei
fenomeni che potessero essere insorti dietro venefici od eccessive
dosi delle singole droghe anche preparate nelle piii discrepanti
forme. Se eccettiamo Cansticiim e pochi altri detti antipsorici, i
farmaci non sono piovuti dal cielo il giorno della non meno pro-
digiosa opera di Hahnemann, che trasse partito della immensa
sua erudizione per attingere nella casuistica medica un controllo
od un’espressione delle sue prove dirette. Un altro specioso ar-
gomento fu tratto in campo contro le innovazioni dai fautori della
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
farmacopea sedicente hahnemanniana, e consist© nel valore, o
meglio, quoziente medicinal© attribuito ai preparati basici, il che
includerebbe una confusione per i macrodosisti e forse un pericolo
per gli aramalati. Ma, giusto cielo, quanti sono i medici omiopa-
tici che prescrivono le materie prime in dosi ponderali e tolle-
rabili, per il che provvedono le farmacologie comuni, a vece
di quelle sufficient come prescrive Tomiopatia? Una volta po:
raggiunta la 4 a decimal© o 2 a centesimale che differenza d’azione
si puo sul serio denunciare se una tintura, p. es., fu preparata
nella proporzione di 1 : 10 piuttostoche di 1 :20 o 1:100?
E tanto meno c'entra il quoziente medicinale man mano si
sale la scala dosologica. Rovina dunque Tomiopatia in tutti i
paesi dove non e seguita letteralmente la farmacopea hahneman¬
niana, dalla quale si scosta quella stessa poliglotta? La dottrina
omiopatica poggia per buona ventura molto al disopra di quest©
troppo appassionato e talvolta professionali divergenze, che ne
rallentano anziche assicurarne il trionfo. No, non crollerA l’oraio-
patia in Germania, ancorche si lasci in disparte il valore o quo¬
ziente medicamentoso, da non confondersi coll’azione dinamica
[Arzneikrafi) di Hahnemmann, la quale si svolge realmente in
certi rimedi, puta Silicea , Lycopodium , Alumina , mediante le
triturazioni od attenuazioni, e si attutisce in tanti altri come negli
alcaloidi per gli stessi processi; oppure si riduca la preparazione
delle tinture, abolendo il titolo di essenze, a due forme, Tuna per
le droghe nello stato fresco, l’altra per i farmaci in quello secco
e nella proporzione costante di 1 : 10. Non si abolirebbe neppure
se si adottasse il concetto di preparare la tintura con alcool ed
etere secondo Deventer e Kittel, perche coll’estrazione, ad
esempio, da una pianta di tutte le parti solubili anche col soc-
corso dell’etere, si verrebbe molto probabilmente ad ottenere
tutto il potere medicamentoso senza turbarne l’azione elettiva
ed individuate.
Non subbisseri neppure TOmiopatia in Francia se in virtti
della recente farmacopea le tinture sono pure trattate in forma
pih 8emplice col dividere in due tempi quelle delle droghe fresche
e succose, cioe in espressione e macerazione, nel mettere a ma-
cerazione in parte uguale a vece di 2 / 3 le sostanze meno sature
di sughi e, finalmente, nel macerare le parti secche nella pro¬
porzione fissa di 1 : 20. Non avverrA neppure il finimondo negli
Stati Uniti d’America, ove piii che altrove fiorisce l’Omiopatia,
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L 0MI0PATIA IN ITALIA
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quando si segua la farmacopea teste pubblicata per cura del-
ristituto, la quale per stabilire il valore medicinale delle tinture
prende per punto di partenza la droga greggia secca e si serve
di due mezzi per ottenere le tinture, cioe, della macerazione per
le sostanze meno permeabili all'alcool, e della percolatura per
le altre di pi ft facile solvibilitA nello stesso menstruo, adottando
per le attenuazioni la scala decimale. Ripetiarao ancora una
volta che per la quasi totality dei medici pratici la determina-
zione del valore medicinale nei preparati basici non merita di
levare talmente il carapo a rumore, ma occorre zelo e coscienza
nel fornire farmaci genuini e puri al pubblico che vi ha fiducia.
Ci sia lecito infine di esternare un antico desiderio, quale
sarebbe la pubblicazione di una farmacopea omiopatica in idioma
latino, inteso dai dotti dell’universo, come gia per Taddietro
ne diedero I’esempio Hartmann, Caspari, Widemann, Quin,
Kollink e Hager. Il prossimo Congresso Omiopatico internazio-
nale a Parigi potrebbe prenderne Tiniziativa e non sarebbe il
meno sensibile vantaggio reso alia nostra causa.
Dott. G. Bonino.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
NOTE E NOTIZIE
Congresso internazionale d’Omiopatia.
Non ci sono puranco giunti tutti i lavori annunziati. Non
possiarao promettere di tradurre e stampare in tempo utile
quelli che non avremo ricevuti entro aprile.
L’assemblea promette di riuscire numerosa e brillante. Pa-
recchi Governi gia designarono delegati per farsi rappresentare.
Noi preghiamo altresi i nostri colleghi, che contano intervenire
al Congresso, di inviare al piu presto la loro adesione.
II monumento d’Hahnemann al cimitero di Pere-Lachaise
sara inaugurato l’ultirao giorno del Congresso, cio& nell’antime-
riggio del sabbato 21 luglio.
Noi ricordiamo che il Congresso internazionale d’Omiopatia
avra luogo dal raercoledi 18 al sabbato 21 luglio nel recinto
dell’Esposizione al Palazzo dei congressi, sulla riva destra della
Senna, vicino al ponte d’Alma.
Durante questi quattro giorni tutti i membri del Congresso
avranno accesso nel recinto dell’Esposizione presentando la tes¬
sera di congressista. I membri dell’ufRcio avranno diritto ad una
carta di ingresso permanente, valevole per tutta la durata del-
I’Esposizione.
Gli allievi interni degli ospedali e gli student! di medicina
saranno ammessi nella sala delle sedute presentando la rispettiva
tessera. Essi sono dispensati dalla quota, tranne che desiderino
ricevere una copia del resoconto del Congresso.
I membri deli’ufficio, ad eccezione dei presidenti d’onore e
del segretario perpetuo, saranno eletti nel mercoledi 13 giugno
nella seduta della Socicta francese d'Omiopalia. Tutti i medici
omiopatici di Parigi, soci o non, sono invitati ad assistere a questa
seduta e partecipare alia votazione.
I presidenti d’onore sarano eletti nella prima seduta del Con¬
gresso, il 18 luglio. II segretario perpetuo, dott. Riccardo Hughes,
in virtu della perpetuity delle sue funzioni, non va soggetto a
squittinio.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
JL
19
Vi aaranno sei sedate: mercoledi 18 e venerdi 20 seduta nel-
l’anti- e pomeriggio, giovedi 19 e sabbato 21 seduta solamente
nel pomeriggio.
II mattino del giovedi sari dedicato alia visita degli ospedali
omiopatici, quello del sabbato all’inaugurazione della tomba di
Hahnemann.
L’ordine dei lavori e delle deliberazioni e il seguente:
Mercoledi mattina: Discorso del Presidente. — Medicina
generale.
Mercoledi nel pomeriggio: LimitidelPOmiopatia. — Isopatia,
Batteriologia, Sieroterapia, Opoterapia, ecc.
Giovedi: Materia medica e farmacia. — Posologia, Alternanza
dei medicamenti, Polifarmacia.
Venerdi mattina: Monografie di malattie e medicamenti.
Venerdi pomeriggio: Speciality, Ostetricia e Ginecologia,
Oftalmologia, Pediatria, ecc.
Sabbato: Storia delTOmiopatia dairultimo Congresso — Inte-
ressi professionali. — Scelta della data e del luogo del prossimo
Congresso.
Alla sera , ore 7,30: Banchetto al ristorante Marguery.
Tutte le memorie pervenuteci sono tradotte e ne e incomin-
ciata la stampa, che sari finita in principio di luglio e posta a
disposizione di tutti i congressisti. Per tal modo ciascuno di
questi sari in grado di prendere cognizione di tutti i lavori pre-
sentati sopra un argomento determinato e sari in grado di discu-
terli seduta stante.
Per ci6 il Comitato preparatorio credette inutile la nomina di
relatori. Ci6 premesso, le discussioni si svilupperanino secondo le
condizioni flssate dal regolamento pubblicato nella Revue homSo-
pathyque frangaise, annata 1899, pag. 17.
Non ci giunsero puranco tutti i lavori annunziati. Noi ci
adopreremo per assicurare in tempo la traduzione e la stampa
diquelli che riceveremo in seguito, ma senza assuraere impegni,
solo promettiamo di pubblicarli tutti nel resoconto del Congresso*
Noi pubblicheremo nel mese prossimo il titolo di tutte le memorie.
Dott. Jousset
Presidente del Comitato preparatorio.
Dott. Leon Simon, Segretario.
.
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20
L OMIOPAT1A IN ITALIA
*
# «
A Chicago sta per sorgere un nuoyo Ospedale di 500 letti, la
raeti dei quali sari adibita alia cura omiopatica, sotto 1’egida
della Chiesa cattolica polacca. A tal uopo sono gii stanziate
750,000 lire.
L’Ospedale oraiopatico di Lione nel 1899 amraise 238 ara-
malati con soli 14 decessi per tubercolosi, cancri e simili. In
pari tempo si diedero 26234 consultazioni nei locali annessi
alTOspedale. II che e dovuto alia crescente fiducia nella dottrina
habnemanniana.
Seguono pure la linea ascendenteil Dispensario omiopatico di
Anversa d’indole municipalee la Policlinica hahnemanniana isti-
tuita a Bruxelles da una Societi avente analogia col nostro
Istituto.
Mentre le Societi omiopatiche inglese e germanica, ricono-
scendo la necessita di rivedere ed ampliare la materia medica, ne
escogitano il migliore programma porgendone esempi, la lette-
ratura si arricchisce ogni giorno di nuove produzioni; di tal
genere sono:
II Repertorio dell* Enciclopedia di Hughes, che ne agevoleri
grandemente l’uso;
II Dizionario di materia medica pratica che sta pubblicando
il dott. Clark in due volumi;
La Medioina omiopatica d'urgenza , volume edito dal dottor
Sieffbrs, giiautore del Formolariopraticopositivo d'omiopatia;
Una nuova edizione degli Elementidi patologiae terapeutica
generali , per cura del dott. Pietro Jousset, la cui abiliti e dot¬
trina militante si rivela eziandio nella Tubercolosi , contagiosita %
eredita e suo trattamento , di recente pubblicazione.
Dalla scena terrestre scomparvero teste due veterani della
omiopatia; vogliamo dire del dott. Giovanni Sanllehy,
Presidente della vegeta Societa omiopatica di Barcellona, e del
dott. Pietro Arnulfl, per molte ragioni benemerito della
omiopatia. A lui devesi Tordinato impianto della farmacia omio¬
patica specialein Torino, donde, e precisamente dal suo gabinetto,
raandiamo un reverente ed estremo saluto.
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Torino-Roma - UNION E T1POGRAFICO-EDITR1CE - Napoli-Milaao
Dott. RAFFAELE SUPINO
Asslstente alia Clinica Meflica Generale di Pisa.
MANUALE
DI
DIAGN08TICA MEDICA
Prefazion© del Prof. G. B. QUEIROLO
Dircllorc della Clinica Medica Generale di Pisa.
Sono lieto di presentare ai Medici italiani un ottimo trattato di
Diagnostica medica.
Non mancano in Italia manuali di semeiologia, ma questi, o sono
senz’altro traduzioni di opere francesi e piu specialmente tedesche,
oppure, se originali, su quelle si modellano, spesso con troppo evi-
dente fedelta.
II dott. Supino si e proposto, avanti tutto, di raccogliere in non
molte pagine quanto dal punto di vista pratico e dottrinale & nozione
necessaria per una diagnosi completa; e come questa non puo oggi
essere tentata sulla sola base della semeiotica tisica, opportunamente
e in giusta proporzione, ha completata la sua opera con l’esposizione
dei vari metodi di indagine chimica, microscopica e batteriologica.
Di piii, e questo 6 merito speciale del dott. Supino, facendo tesoro
del largo ed importante contributo che le diverse Scuole italiane
hanno portato all’edifizio della moderna diagnostica clinica, egli ha
saputo, laddove Topportunita si presentava, ricordare, in modo feli-
cemente sintetico, il risultato di molte e buone osservazioni, le quali,
sparse in memorie a stampa o pei numerosi giornali medici, troppo
ingiustamente vediamo trascurate; talche, questo Manuale viene per
cio ad acquistare un’impronta simpatica di originalita che in trattati
analoghi abitualmente fa difetto.
II libro, bene scritto, in forma facile e concisa, si legge senza
fatica ed e sempre chiaro; ho quindi la certezza che non gli verra
meno un’accoglienza meritamente benevola da parte del pubblico
medico italiano.
Torino 1899. Un volume in-12° dipag. 368. legato in tela Li . 4.
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Torino-Koma — UNIONE TIPOGRAFIGO-EDITRIGE — Napoli-Milano
USO FAMIGLIARE
DEI
RIMEDI OMEOPATICI
Ricordo dell’Fsposizionc Generate di Torino 1898
Del Dottore G. BONINO
♦
Introduzione. — Cenno bibliografico di Hahnemann ed origine
dell’Oineopatia — Principii fondamentali della dottrina omeopatica
— Qual e dunque lo stato odierno di questa scuola? —Preparazione
ed ainministrazione dei medicamenti omeopatici—Regime dietetico.
Pratic.a applicazione dei medicamenti. — Malattie dei centri e
rami nervosi proprii della vita di relazione — Principali indicazioni
di alcuni farmaci nelle psicopatie — Disturbi inerenti al sonno —
Vertigine — Mai di capo, Cefalalgia, Cefalea — Nevralgie della faccia,
Prosopalgia, Tic douloureux — Nevralgie brachiale, intercostale,
sciatica e crurale — Granchio ai polpacci — Malattie degli organi
proprii dei movimenti, cio& dei muscoli e delle articolazioni, dell’ap-
parato visuale, dell’apparato uditivo — Alterazioni del senso olfattivo.
Malattie della vita vegetativa. — Apparato digerente — Denti-
zione — Angina — Sofferenze gastriche ed intestinali — Apparato
circolatorio, respiratorio, orinario, riproduttore — Malesseri di ge-
stazione — Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo, generali
di nutrizione, generali d’infezione, miasmatiche, miasmatiche conta-
giose, contagiose — Uso esterno dei rimedi omeopatici — Delle ferite
— Delle scottature — Della congelazione — Riepilogo delle indi¬
cazioni dei medicamenti per uso esterno — Cenno sui primi soccorsi
a prestarsi in caso di veneficio e di morte apparente — Apparato
orinario.
Vn volume «n-16 # di pag. 258, caraltere computlissimo,
Prezzo litre S.
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Fascicolo XL — 1901
L’OMIOPATIA
IICT IT-A.XjI.A.
ORGANO DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIANO
Regio Decreio 24 gennaio 1886
80M9IARI0. —- Istituto Omiopatico Italiano. Verbali delle sedute del Comi-
tato direttivo in data 8 dicembre 1900 e 25 gennaio 1901 — Bilancio pre¬
ventive per l’anno 1901 — Gomitato direttivo per l’anno 1901 —■ Elenco dei
Soci contribuenti per l’esercizio 1901 — Relazioni sui Dispensari omiopatici
di Torino e di Firenze — Necrologia — Lascito Gamploy a favore della
Omiopatia — Genno bibliografico — Resoconto del Gongresso omiopatico
internazionale di Parigi.
♦
TORINO
ST AM PERI A DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
33 — Via Carlo Alberto — 33
1901
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Torino- Roma - UNIONE T1POGRAF1CO-ED1TRICE - Napoli-Milano
Dott. LUIGI SCABIJL
DIRF.TTORE DEL MANICOMIO DI VOI.TERRA
TRATTATO DI TERAPIA
DELLE
MALATTIE MENTALI
AD USO
DEI MEDICI E_DEGLI STUDENTI
CON PREFAZIONE
DEL
Prof. ENRICO MORSELLI
Direltore della Chnica Psichiatrica deH’Universiti di Genova.
Con una Tavola a colori.
- + - .
11 presente volume £ il priino saggio che si pubblica in Italia di un
Trattcito di terapia delle malattie meniali. Nello scriverlo ho procurato di
altenermi alia sintesi esatta, alia abolizione delle discussioni, considerando
che il libro doveva insegnare, ricordare e non gi& commentare.
Ogui qualvolta mi si presentata l’occasione ho svolto argomenti di
pratica manicomiale, ed ho riunito inoltre neirultima parte, brevemente,
tutte quelle notizie che non poterono essere trattate altrove. Riguardo alia
legislazione concernente la assistenza e cura dell’alienato, ho riuniti gli arti-
coli del nostro codice civile e penale; dopo di aver dato esempi delle moda¬
lity tanto diverse nelle ammissioni e dimissioni degli alienati nelle varie
provincie italiane, ho riportata la legge sui Manicomt approvata dal Senato,
per comodo e desiderio di tutti quei medici i quali non la potrebbero tro-
▼are pubblicata e diacussa nei nostri giomali di psichiatria.
(Estratto dalla Prefazione dell’Autore).
L’egregio prof. Morselli, nella sua Prefazione , dichiara che nel volume
dello Scabia vi si trova la dimostrazione perentoria dei progressi compiuti
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
,\'V i v-
Verbale della Seduta del Comitato indetta per le ore 14
del giorno 8 dicembre 1900 nella gala dell’ Ospedaletto.
Sono presenti: il Presidents dott. G. Bonino; il Vice-Presi-
dente dott. C. Bottino; il Cassiere marohese Morozzo Filippo;
i Censori ing. Demezzi cav. Cesare, Moschetti prof. cav. Giu¬
seppe; il Segretario dott. P. A. Bonino; i Vice-Segretari Olivero
farmacista Giacomo, e dott. Silvio Dematteis; il dott. G. Ra-
bajoli ed il dott. Teodoro Moschetti proponendo a socio
ordinario.
Sta alPordine del giorno :
1° Bilaucio 1901.
Il Presidente espone man mano le modificazioni al precedent©
bilancio dettate dalle presenti circostanze ed anzitutto in ordine
alPacquisto di lire 936 circa mediante Pincasso del legato della
baronessa Rosa Majneri in lire 25000 sotto deduzione della tassa
di successione in lire 1250. Al qual riguardo e sulla richiesta
delPesecutore testamentario avv. Presbitero, il Comitato addi-
viene alia nomina di un rappresentante delPIstituto nella persona
del Vice-Presidente dott. Bottino, sia per ricevere il legato, sia
per rilasciarne ricevuta.
Sorge ancora per parte del socio dott. Dematteis il dubbio
se Pistituto debba sottostare o meno alia tassa di successione,
arguendo da un caso a lui noto ed in analoghe condizioni. Percio
s’incarica il prefato rappresentante a voler assumere la dovuta
indagine presso un giureconsulto. Il nuovo introitojii pure oc¬
casion© ad una interessanie discussione sulla convenienza e pos¬
sibility di ampliare POspedaletto. Il corollario della discussione
si puo riassuraere nelPordine del giorno presentato dal Censore
ing. Demezzi e concepito nei seguenti termini;
* Risultando ferraa in tutti la convinzione dellajnecessita di
“ auraentare la potenzialiti delPOspedale, tanto pel nuraero dei
* letti, quanto per il personale e locali di servizio;
1
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I/OMIOPATIA IN ITALIA
•* Essendosi riconosciuto che i progetfi di nuove costruzioni
« sul, o contro, l’attuale stabile renderebbero le condizioni ge-
* nerali igieniche dell’Ospedale meno buone, e darebbero un
«. aumento, che sufficients per il momento, ostacolerebbe ogni
« espansione successiva;
* Si propone di sospendere pel momento ogni idea di nuove
* costruzioni, facendo vot.i perche si veda modo di porsi in grado
* di acquistare la adiacente casa che per la sua vastitA darebbe
«* un assetto definitivo alTOspedale, con sede sufficiente per un
“ lungo periodo di anni; sarebbe igienicamente in buone condi-
* zioni per l’aeramento, allargandosi considerevolmente il giar-
* dino; presenterebbe il vantaggio di potersi espandere a misura
* del bisogno, lasciando in affitto parte della casa sino a che lo
* sviluppo delTOspedale permettesse di occuparla tutta; per la
- speciale condizione del proprietario si potrebbe forse avere a
* prezzo di favore, lasciando al medesirao l’uso del suo alloggio
« (che e al piano terreno) sino al fine dei suoi giorni *».
Rimane intanto convenuto, che il nuovo introito agevoleri per
ora I’ammessione di ammalati gratuiti in maggior numero che non
fosse possibile negli anni scorsi.
Gli altri articoli della parte attiva non danno luogo ad osser-
vazioni, per cui questo venne concretato nella cifra di lire 6452.
La parte passiva del bilancio richiamo Tattenzione dei con-
venuti sopra due punti, il prime dei quali concerne il dispensario
di Napoli. Con lettera diretta al Presidente, il collega Cigliano
proporrebbe di prendere in affitto un locale presso le cliniche
ufficiali istituemlovi una scuola deiristituto omiopatico italiano
alio scopo di favorire la coltura medica e farmaceutica, questa
sopratutto, insieme alia cura e visita degli infermi. A tale scuola
dovrebbero intervenire tutti i membri sanitari locali con un’at-
tribuzione speciale. A tale istituzione il Coraitato dovrebbe nomi-
nare un direttore.
Tale proposta e trovata eccellente e, senza dubbio, i colleghi
napoletani sarebbero tali da disimpegnarla con lustro e successo.
Ma il Comitato deve in pari tempo preoccuparsi della parte
flnanziaria, non accennata nella lettera e stabilire nettamente
la posizione. L’Istituto in genere possiede al momento lire 350
di rendita in consolidato e lire 220 in quote di soci patroni,
suscettibili anche di cessazione, totale lire 570. A queste si ag-
giungano lire 330 ricavande dalle quote annue comuni a tutti
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
3
i soci ordinari, che nel 1901 sarebbero 33 e verra un totale di
lire 900. Da queste sono a detrarsi lire 270 per spese di starapa
e cancelleria (le rimanenti 30 lire pas«ano a carico del conto
speciale Genova), per cui risulteranno lire 630 divisibili fra
cinque dispensari, cioe lire 126 per ciascuno di essi. Partendo
da tale condizione di cose gli otto soci ordinari di Torino sor-
reggono il proprio dispensario versando lire 240 a vece di 80;
e ad esse si aggiunge la quota comune di lire 126, mentre la
cassetta del dispensario provvede al rimanente. Intanto si ero-
gano a benefizio dell'Ospedaletto )e quote dei soci patroni.
Per tal modo e tracciata la via ai colleghi delle altre sedi, i
quali vogliano efficacemente sostenere i dispensari locali. In fatti,
i soci ordinari di Milano, Roma, Firenze concorrono con una
quota suppletiva di lire 20 a costituire Tassegno del rispettivo
dispensario, bene inteso che le oblazioni eventuali dei soci pa¬
troni restano a benefizio del locale dispensario.
Sul proposito poi della Policlinica di Genova e sorta in seno
al Comitato l’idea di erogare a benefizio di un’ambulanza, anche
a domicilio, i proventi del capitale destinati al futuro Ospedale,
premessa naturalmente Tapprovazione delfautorita tutoria; ma
non essendo perveuuto ai Comitato alcun progetto iniziatore per
parte dei colleghi genovesi, fu stabilito, che gli interessi sieno
come per Taddietro capitalizzati, finehe giunga il momento op-
portuno di aprire reahnente un ospedale.
La parte passiva del bilancio viene quindi fissata in lire
6182,15, piu lire 269,85 per fondo di riserva, quindi a pareggio
lire 6452.
Nessuno prendendo ulteriormente la parola a tale oggetto il
bilancio viene approvato come segue:
Bilancio preventivo per l’anno 1901
ATTITO
Sezione I. — Enlrate ordinarie .
Interessi di Consolidate Italiano 4,50 # / 0 di
propriety dell’ Ospedale di Genova . L. 835 20
Idem, idem, delFOspedale di Torino . * 424 80
Idem, idem, dell’Istituto in genere « 45 —
A riportarsi . L. 1305 — 1305 —
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4
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Riporto . L. 1305 —
Interest di Consolidate) Italiano 4 °/ 0 d 1
proprieta delTIstituto in genere . . * 305 19
Interessi di Consolidate dell’Ospedale di
Torino.* 170 81
Idem, idem, dell’Ospedale di Genova * 55 —
Idem, idem, delTOspedale di Torino da
acquistarsi col legato Mayneri presunto in * 936
Quote di Soci Patroni dell’Istituto . .. « 220 —
» Ordinari * . . 620 —
* Patroni dell’Osped. di Torino * 880
L.
3187 —
3187 —
Rette presunte di malati deg. all’Ospedale L.
1600 —
Interesse presunto dei fondi di Cassa depo-
sitati in un conto corrente .
, »
10 —
•
L.
1610 —
1610 —
Sezione II. — Enlrale
siraorainarie .
Quote presunte di nuovi Soci
. L.
250 —
Cassetta del dispensario di Torino .
, *»
100 —
L.
350 —
350 —
Totale deu/Attivo L.
6452 —
PASSITO
Rimanenza passiva del conto 1899 .
. L.
112 60
112 60
Tassa di manomorta per la rendita
della
Istituto e dell’Ospedale....
. L.
12 60
Imposta fabbricati e fognatura . .
. "
309 50
L.
322 10
322 10
Assicurazioni incendi.
. L.
38 45
Abbonamentu all’acqua potabile .
n
67 20
L.
105 65
105 65
Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per ser-
vizio dell’Ospedale e dispensario .
. L.
450 —
450 —
A riportarsi
. L.
990 35
990 35
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
5
Riporto . L.
Gas e riscaldamento.« 350 —
Vittopergli ammalati degenti all’Ospedale * 2300 —
Spese di manutenzione ordinaria per la
sede dell’Ospedale di Torino . . . *» 100 —
L. 2750 —
Manutenzione del raobiglio e biancheria
delTOspedale di Torino e piccole spese *» 50 —
Oggetti di medicazione . .
60
—
L.
no
—
Sovvenzione al Dispensario di
Torino . L.
400
—
Id. di Roma.
• n
200
—
Id. di Napoli ....
150
—
Id. di Milano
. . *»
150
—
Id. di Firenze ....
n
150
—
L.
1050
—
Spese di stampa e eancelleria
per l’Ammi-
nistrazione.
. . . L.
300
—
Telefono per l’Ospedale
, . . . «
“144“
—
Acquisto di Consolidato per
l’Ospedale di
Genova .
840
Fondo di riserva . .
. . .
*267
65
990 35
2750 —
110 —
1050 -
300 —
144 -
840 -
207 65
Totals del Passivo L.
6452 —
Segue I’ordine del giorno :
2° Sun ogazione o conferma dei mcmbri del Comilalo .
Sul quale oggetto non insorgendo osservazioni o proposte
viene confermato quello in carica.
Sono in seguito proposti ed accettati:
Fra i soci ordinari: Dott. Teodoro Moschktti e doit. Giu¬
seppe Pupino-Carbonelli.
Fra i soci patroni: Celebrini baronessa Maria, Beria con-
tessa Cristina.
Esaurito l'ordine del giorno sciogliesi 1’adunanza.
Torino, 8 dicembre 1900.
II Vice-Segretario II Presidents
Olivero G. Dott. G. Bonino.
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6
L’OMIOPATJA IN ITALIA
Verbale delTadunanza fissata pel giorno 26 gennaio 1901
alle ore 16 nella sala dell’Ospedale.
Erano presenti i signori: Wenner cav. Emilio, Presidente
onorario; Ferreri De Gubernatis marcbese Carlo, Moschetti
cav. prof. Giuseppe, DEMEZzioav. ing. Cesare, Censori; Morozzo
di Bianze marchese Filippo, Cassiere; Bonino dott. Pier Antonio,
Segretario; Olivero farmacista Giacomo e Dematteis dott. Silvio,
Vice-Segretari; Losana dott. Ottavio, Rabajoli dott. Giuseppe
Vittorio, Moschetti dott. Teodoro, soci sanitari ed il Presi¬
dente sottoscritto.
L’ordine del giorno reca:
1° Accetlazione del legato del dott . Crisanto Bottino.
II Presidente fa una breve e ben dovuta commemorazione
(vedi oltre) del carissimo collega ed amico estinto, delineando in
particolar guisa la figura del medico nello stuolo militant© della
dottrina omiopatica e la bonta del suo cuore che voile rendere
perenne i) benefizio della Scuola cui fu nobilmente ascritto, le-
gando una cospicua somma alTOspedaletto omiopatico di Torino
come risulta dall’estratto del testamento qui riportato :
* VIII. Nel giorno 2 ottobre 1898, in seguito ad un forte
** dispiacere provato, le trentamila lire che avevo destinato ad
•* altro lieto fine, di visa i di donarle all’Istituto omiopatico diTorino
* creato ente morale dal Governo, debitamente riconosciuto e
** funzionante da vari anni e per mezzo di esso all’Ospedale omio-
* patico aperto per i poveri inferrni in via Orto Botanico, n. 16,
•* e queste lire 30.000, unite alle lire 10.000 che gi& avevo legato
* nel mio testamento del 1890 die ora annullo, costituiranno la
u somma di lire 40.000 cbe il mio erede universale cav. Luigi
Ferrero di Cavallerleone pagher& a rate di lire 4000 annue
* pel detto Ospedale omiopatico, che al fine di ogni triennio isti-
* tuira un letto gratuito in una camera particolare capace di
* altri tre letti che saranno del pari eretti ogni tre anni, camera
* che verra designata colla scritta: Lascito Bottino .
«* Gli interessi annuali che Tlstituto accumuleri saranno a
•* fornire, al 4 1 /f°/o, la somma di lire diecimila necessarie alia
* fondazione di ciascun letto.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
7
* Siccome il mio erede universale difficilmente vorra occu-
« parsi della riscossione dei miei crediti professional!, eccetto
* per quelli per cui io abbia redatte o spedite le memorie o note
* relative, cosi lo prego di rimettere alia medesima amministra-
« zione dell’Ospedale tutti i miei registri e brogliassi onde il
** Cassiere ed il Segretario li consultino e ne traggano le note
* trascurate, le quali potrebbero dare una qualche somma da
* potere instituire un altro letto gratuito pei poveri o pih me-
« diante gli interessi composti, e questo sara un vantaggio per
- l’opera pia perche piu facilmente ad essa pagheranno i ritar-
- datari il loro debito, che talvolta al mio erede costerebbe noie
« o liti.
* Ad accelerare, per quanto e possibile, la instituzione del
« primo letto all’Ospedale omiopatico ingiungo al caro mio erede
« universale, nel caso di premorte delle persone cui io abbia in
« questo mio testamento legata una somma, ovvero fissata una
*» pensions, la somma fissata e l'annualita della pensions venga
* versata alle rate e scadenze per ciascuna indicate fino a rag-
- giungere le lire 40.000 all’Amministrazione delTOspedale e
« cosi eseguita la mia volonta.
** IX. Lego pure alia biblioteca dell’Ospedale la copia doppia
** di tutte le opere omiopatiche che io possiedo nella libreria di
* casa od alia villa e cio oltre quelle gi& donate prima d’ora. Se
* saranno in numero sufficients per occupare due o tre piani sia
* affissa la iscrizione : Dono del doll. Bolivia.
« Qualora il mio erede non volesse ritenere per se la raccolta
«* di opere omiopatiche che con tanta cura e non lieve dispendio
“ composi, lo lascio libero di dispcrre a sua scelta o all’Ospedale
* stesso omiopatico o all’Accademia Medica di Torino, onde
«« possa forse invogliare qualche cultore delle mediche scienze a
« studiare il nostro scientifico sistema; in nessun caso o modo
- permetto che vada venduta o dispersa *».
Premessa l’espressione di tutta la riconoscenza ond'e com¬
press Tassemblea alia memoria del benefico donatore viene posto
secondo legge a votazione, se i convenuti accettano il legato nei
termini sopra concepiti, ed essi porgono unanimi il loro assen-
timento e fanno istanza all’autorita tutoria affinche voglia san*
zionare tale deliberazione. Pero dalla discussione insorta a tale
proposito l’assemblea decide eziandio di chiedere in via subor-
dinata alia stessa autorita governativa l’autorizzazione di trat-
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8
L’OMIOPATIA IN ITALIA
tare col signor erede, ove ne sia il caso, per incassare in termine
piu breve possibile la soimna stabilita accordando una riduzione
da convenirsi fra ambe le parti, pur senipre realizzando le con-
dizioni annesse al legato.
Se non che la perdita del prefato dott. Bottino lascia sco-
perto l’ufficio di Vice-Presidente dell’Istituto, per cui si deve
addivenire alia surrogazione ed a tal fine i Membri presenti sono
invitati a passare alia relativa votazione.
I congregati pero convergono tutti i loro vot. ed eleggono
per acclamazione a Vice-Presidente il sig. dott. Ottavio Losana,
che esterna tosto i ringraziamenti.
2° Risoluzione di parcelle e slor?w di fondi .
II Cassiere presenta alcune note di spese che riflettono e
sorpassano i capitoli 2 e 6 del bilaneio 19U0 per riparazioni im-
provvise alia casa e per pruvviste di oggetti di biancheria, per
cui chiede lo storno di corrispoiulente soimna dal capitolo 7, dal
fondo di riserva e dalle oblazioni straordinarie avvenute nel
corso dell’anno. Il Comitato, esaminate le note, approva Toperato
del Cassiere in ogni sua parte.
Esaurito l’ordine del giorno viene chiusa la seduta.
Torino, 25 gennaio 1901.
Il Vice-Segrelavio II Presidenle
Olivero Giacomo, farmaeista. Dott. G. Bonino.
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l’omiopatla in itaua
9
COMITATO DI BETTI VO PEB L’ANNO 1901
Data di nomina
Presidente Onorario
Wenner cav. Emilio.
1888
* Effettivo
Bonino dott. cav. Giuseppe.
1881
1 • Vice - Presidente
Losana dott. Ottavio.
1901
2°
Liberali dott. Vincenzo.
1888
1° Ce>isore
Moschetti prof. cav. Giuseppe.
1899
2°
Ferreri-De Gubernatis marches©
Carlo.
1886
3° »
De Mezzi ing. cav. Oesare.
1892
Gassier e
Morozzo di Bianze march. Filippo.
1886
Seyretario
Bonino dott. Pier Antonio.
1892
1° Vice-Serjrelai'io
Olivero Giacomo, farmacista.
1892
2°
Dematteis dott. Silvio.
1892
Elenco dei Soci contribuenti per l’Esercizio 1901
I8TITTTTO
Soci Patroni.
Marangoni cav. Gervasio, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
Socio Onorario.
01iv6 y Gros dott. Angelo, Barcellona.
Soci Or dinar i.
Baldelli dott. Torquato, Firenze.
Bonino dott. Fulvio, Torino.
Bonino dott. Giuseppe, Torino.
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10
l’OMIOPATIA IN ITALIA
Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese.
Cigliano dott. Tommaso, Napoli.
Corradi Michele, farmacista, Genova.
De Marini dott. Samuele, Genova.
Dematteis dott. Silvio, Torino.
De Rinaldis dott. Bartolomeo, Napoli.
Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova.
Gaiter dott. Silvio, Genova.
Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli.
Held dott. Rodolfo, Roma.
Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia).
Ladelci dott. Carlo, Roma.
Leccia dott. Pasquale, Napoli.
Liberali dott. Vincenzo, Roma.
Lombroso prof. Cesare, Torino.
Losana dott. Ottavio, Torino.
Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia).
Marangoni dott. Luigi, Torino.
Minali Salvatore, Napoli.
Monti dott. Alfonso, Bologna.
Moscheiti dott. Teodoro, Torino.
Nardella Liberantonio, farmacista, Napoli.
Olivero Giacomo, farmacista, Torino.
Omati Giuseppe, farmacista, Milano.
Palumbo dott. Giulio, Napoli.
Pessarini dott. Bernardino, Milano.
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli.
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino.
Schiapparelli Clemente, Torino.
Scrivano dott. Mario, Torino.
Secondari dott. Giuseppe, Roma.
Spasiano dott. Gennaro, Napoli.
Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato.
Viglino dott. Teresio, Napoli.
Zenoglio dott. Leone, Genova.
♦
j
I
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
11
OSPEDALE DI TODRUETO
Soci Patroni.
Beria di Sale contessa Cristina, Torino.
Berrone signorina Olimpia, Torino.
Boetti conte Edoardo, Torino.
Bono-Margaria Maria, Torino.
Brozolo (Di) conte Carlo, Torino.
Caffaratti Luigi, Torino.
Casalegno Rosa, Torino.
Celebrini baronessa Maria, Torino.
Cinzano cay. Enrico, Torino.
De Mezzi fratelli cay. Luigi e Cesare, Torjno.
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia.
Di Planta cav. Adolfo, Torino.
Ferreri M. ,e Carlo D. G. V. di Baussone, Torino.
Franzero Carolina, Torino.
Ghiglione ved. Giulia.
Luserna di Ror& conte Emanuele, Torino.
Luserna di Rora marchese Maurizio, Torino.
Margaria cav. Giuseppe, Torino.
Mazzucchi Michele, Torino.
Morozzo marchese Filippo, Torino.
Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino.
Musso Giuseppe, Torino.
Oddenino don Francesco, Torino.
Prata fratelli, Torino.
Riccardi di Netro contessa Augusta, Torino.
Rovere-Giacca Giovannina, Torino.
Saracco Eugenio, Torino.
Talmone Michele, Torino.
Vergnano Annibale, Torino.
Verlucca canonico Giovanni, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
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12
I/OMIOPATIA IN ITALIA
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO
Eserclzlo 1900.
Anche nel decorso anno la cifra degli accorrenti al nostro
dispensario si mantenne abbastanza elevata. E questo prova che
noi, senza battere la gran cassa, siamo abbastanza conosciuti e
che il nostro metodo di cura uicuiiira il favore del popolo; tanto
piii che la maggioranza di coloro che ci vengono a consultare
sono persone che hanno gia frequentato tutti i policlinici e le
poliambulanze e possono percio benissimo fare il paragone fra
i risultati ottenuti colie cure altrui e quelli ottenuti colle nostre.
La fiducia ognor crescente nelTefficacia della nostra cura ci
conforta a bene sperare; e noi siamo convinti che se, aumen-
tando il numero dei cultori dell’Omiopatia e i raezzi pecuniari,
si potesse aprire un altro dispensario in altro centro, noi po-
tremmo vieppiii popolarizzare la conoscenza della nostra cura e
cosi fare del bene per quanto e umanamente possibile.
Ricorsero alle nostre cure 1389 individui di cui 315 uomini,
784 donne e 290 bambini. Come al solito, anche nel decorso
anno le malattie predominant! furono le costituzionali (anemia e
clorosi), quelle dell’apparato respiratorio e le malattie oculari.
Queste ultime specialmente capitano a noi quasi sempre quando
son gii passate alio stato cronico e dichiarate inguaribili. Tut-
tavia noi otteniamo spesso buoni risultati, tantochd da molti noi
siamo creduti specialisti per le malattie d’occhi.
Gli epilettici pure ci d&nno un numeroso contingente di fre-
quentatori. Sono la maggioranza o bevitori o figli di bevitori e
percio in gran parte di essi Yabsynthium fece buona prova; cosi
pure belladonna ed altri rimed! secondo le indicazioni ci diedero
dei risultati anche in quei casi in cui il bromuro di potassio aveva
fallito, oppure aveva aggravalo il processo morboso.
In complesso siamo lieti di poter dichiarare che coloro i quali
intrapresero la nostra cura sono in gran parte guariti, altri mi-
gliorati e una minima parte stazionari. Percio siamo sempre piii
incoraggiati a continuare con fervore nella nostra opera col duplice
scopo di fare del bene e di far trionfare la dottrina omiopatica.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
13
MALATTIE CURATE NEL 1900
Malattie costituzionali ed infeltive.
Crarnpn degli scrivani .
i
Anemia e cloroai .
58
Mialg;a.
28
Leucemia. . . .
2
Miosite.
1
Linfangivite .
1
Morbo di Basedow .
1
Adeniti varie
39
Scrofolosi generale.
33
Malattie dell apparato respiratono.
Diabete mellito .
1
Corizza.
3
Tabe mesenterica .
2
Epistassi.
2
Atrepsia ....
9
Ozena .
10
Marasma senile .
4
Polipo nasale ....
1
Influenza ....
8
Broncocele.
12
Erisipela ....
3
Laringite acuta ....
6
Febbri intermittent!
2
« cronica .
6
Sifilide.
15
Tubercolosi laringea .
4
Ulcera venerea . .
3
Bronchite acuta. .
48
Vespaio ....
1
* cronica .
39
Enfisema.
4
Malattie del sistema nervoso.
Pneumonite.
2
Nevralgia del trigemino .
6
Gangrena polmonare .
1
Soiatica ....
, .
18
Tubercolosi polmonare
40
Mielite ....
.
1
Pleurite.
13
Paralisi facciale neriferica
1
Tabe dorsale. .
4
{ Malattie del sistema digerente.
Ulcera perforante del piede
3
Stomatite.
7
Paresi varie . . .
4
Epitelioma della guancia .
1
Emiplegia
• •
2
Odontalgia.
8
Eraorragia cerebrale
3
Flussione dentaria .
6
Idrocefalo cronico .
3
Angina tonsillare .
2
Epilessia ....
25
Ipertrofia cronica delle
« Jaksoniana
• •
1
tonsille.
4
Eclampsia . . .
• #
4
Faringite acuta ....
8
Emicrania . . .
4
* cronica
9
Vertigine di Meniere
1
Cancro dell’esofago.
1
Paralisi agitante
1
Dispepsia acuta ....
38
Corea .
2
* cronica .
46
Isterismo ....
p
16
Nevrosi dello stomaco.
8
Neurastenia . . .
10
Ulcera gastrica ....
1
Nevralgie varie ,
9
Cancro dello stomaco . .
9
V
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14
L OMIOPATIA IN ITALIA
Catarro intestinale acuto .
20
Congiuntivite granulosa .
24
« « cron. .
19
Cheratite e cherato
con-
Costipazione.
5
giuntivite .
• •
38
Elmintiasi.
8
Macchie eorneali
• •
29
Ittero catarrale ....
5
Leucoma ....
• •
4
Calcolosi biliare.
1
Stafiloma ....
2
Cirrosi epatica ....
1
Irite.
4
Malattie dell’apparato uro-genitale.
Coroidite ....
Glaucoma
6
6
Nefrite.
4
Ca^aratta . .
19
Rene mobile.
1
Xerosis ....
1
Cistite acuta.
4
Orzaiuolo ....
4
* cronica ....
3
Distichiasi . .
12
Enuresi infantile . . .
4
Ptosi palpebrale
1
Gonorrea.
4
Blefarospasmo .
1
Orchite ..
2
Dacriocistite . . .
7
Sarcoma del testicolo . .
1
Miopia progressiva.
1
Varicocele.
2
Daltonismo . .
2
Idrocele.
2
Les. violente della cornea
4
Polluzioni e spermatorrea.
Amenorrea.
4
10
Malattie dell’orecehio.
Dismenorrea.
14
Otite media acuta .
, .
•9
Menorragia.
3
* * cronica
.
8
Metrorragia .....
2
Disecea e paracusia
.
10
Metrite-endometrite .
8
Cofosi.
2
Salpingite-ooforite . .
Cancro dell’utero . . .
7
4
Malatlie del cuore e
dei vasi.
Fibroma dell’utero. . .
1
Endocardite cronica
12
Mastite.
1
Nevrosi del cuore .
8
Scirro della mammalia.
1
Miocardite . . .
6
Molimina della menopausa
16
Flebite . . . .
2
Disturbi da gravidanza
12
Vanci agh arti .
9
Malattie degli occhi.
Emorroidi
Varici ulcerate . .
7
5
Blefarite cigliare e blefaro-
congiuntivite ....
52
Malattie delle ossa e articolaiioni.
Congiuntivite catarrale .
47
Reumatismo articolare ac.
32
» purulenta dei
a t»
cr.
24
neonati.
3
Periostite-osteite e
osteo-
Congiuntivite flittenulare .
36
mielite .
.
13
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
15
Coxite.2
Gonartrite tubercolare . 5
. Rachitismo.12
Malattie della pelle.
Exeraa.30
Psoriasi.2
Erpete.8
Prurigine.3
Orticaria.3
Impetigine t . 4
Ectima.1
Lichene . 5
Sicosi
Foruncolosi .
Iperidrosi.1
Lupus.3
Scabbia.3
Tigna.1
Alopecia.2
Ictiosi.1
Prescrizioni.n. 4230
Visite fatte a doraicilio.80
Totale ordinazioni.n. 4310
Non possiamo quest’anno presentare l’elenco dei consulti dati
nel 1900 dal compianto dott. Bottino non avendone contezza.
Torino, 15 gennaio 1901.
Per la parte medica
Dott. G. Bonino — Dott. G. V. Rabajoli.
Per la parte chirurgica
Dott. S. Dematteis.
» T. Moschetti.
Mancano le Belasioni di Boma, Napoli e Milano.
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fC CO
16
L’OMIOPATIA IN ITALIA
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl FIRENZE
Eserclzlo 1900.
Onorevole Sig. Presidente ,
L’assenza mia durante il Congresso oraiopatico internazionale,
oveebbi il piacere d’incontrarmi con lei e col collega dott. Fagiani,
fu la causa deH’interruzione del mio assiduo servizio al Dispen¬
sario, e percio del non aumentato numero dei malati. Di piu,
dopo l’orribile caldo canicolare sofferto nella capitale francese,
dopo i bagni a vapore fatti in quei famoso * Palais des Congres
che sarebbe stato meglio chiamare ** la serra pei congressisti «,
e dopo il magno Congresso (riuscito abbasianza interessante e per
le meraorie lette e pel numero degli intervenuti, ma che avrebbe
destato un interesse maggiore se tutti fossero stati puri Hahne-
manniani nei principi e nell’applicazione e non soltanto nelle
parole) sentii il bisogno di andare a rinfrescarmi e ricreare sulla
quieta e ridente riviera adriatica, ove non ebbi quella turba di
clienti amici dell’Omiopatia come gli altri anm alia montagna e
non potei neppure avere la comoditd di recarmi periodicamente
in Firenze pei malati del Dispensario, i quail, con tutte queste
mie assenze hanno dovuto essere necessariamente in minor nu¬
mero. Essi sono stati 329 e le eonsultaziom loro date 840: essi
vengono cosi ripartiti •
Casi Consol lazioni
Malattie oculari.21 62
» nasali e auricolari.12 30
* degli organi digestivi .... 60 155
- * respiratori ... 50 132
•* ” circolatori ... 11 30
* ** sessuali e urinari . 27 74
* articolari e muscolari .... 23 49
* nervose generali. 27 63
Nevralgie diverse.21 63
Dermatosi. 36 85
Malattie costituzionali.41 97
Malati 329 840
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
17
Non raolti furono i casi degni di nota, ma di qualcuno anche
della mia pratica privata desidero farle menzione.
Incomincio dal caso di una giovane donna che dopo l’aborto
aveva da parecchi giorni una leggiera ma ben continuata emor-
ragia, insieme a questa malessere generale, febbre, polso piccolo e
frequente, sete, inappetenza; una febbre d’infezione si era senza
dqbbio iniziata e la causa dell’emorragia doveva essere la riten-
zione della placenta, percio credetti conveniente chiamar subito
uno specialista, che riconobbe necessaria e urgente l’estirpazione
manuale della placenta: non avevo tempo qui, come nell’altro
caso che pubblicai nella Rivista omiopatica dell’anno 1893, di
somministrare Pulsatilla che senza Toperazione dopo 90 ore dal
parto rinnovello le contrazioni uterine e con queste l’uscita na-
turale della placenta e cosi la cessazione di ogni altro sintoma.
Eseguita dunque benissimo l’operazione si adoperarono per disin-
fezione irrigazioni di sublimato corrosivo all’ 1 /* per mille, che
venivano ripetute due volte al giorno imperocche la febbre rin-
forzava ed era ascesa a 39,5 e 40°. Dopo due giorni, essendo
sopravvenuti i sintomi di stomatite, ptialismo e qualche vomito,
protestai (non avendolo potuto far primal), contro le iniezioni
di sublimato che avevano fatto cosi cattiva prova contro la febbre
d’infezione per la quale erano state dallo specialista adottate e
perche m’avevano aggravato il caso aggiungendomi una infezione
mercuriale! Le injezioni percio furono continuate con acqua bol-
lita leggermente alcoolizzata e internamente somministrai Nitr.
acid , 30, poi 200, ma la febbre cresceva ed aveva raggiunto
il 40,7° cun cefalea intensa, pulsazioni 120, respirazioni 32, agi-
tazione, sete, ecc. Allora mi rivolsi a Pyrogenum 6 a (non avevo
a mia disposizione una diluzione piu alta che avrei preferita):
Pyrogenum fu incominciato a somministrare verso il mezzodi,
un cucchiaio ogni ora della soluzione, 10 gocce in 200 grammi:
alia mia visita serale trovai migliore il polso in tutti i suoi ca-
ratteri, minore la cefalea e la sete, la temperatura 38,8° (mentre
la sera precedente era a 40,7°) : la notte fu abbastanza calma e
con qualche po’disonno; la mattina susseguente la temperatura era
a 37,9°, e cosi, continuando il riraedio sempre piu raramente, ebbi
dopo 6 giorni la temperatura normale chescese ancora di qualche
decimo visto il grave stato di anemia in cui la malata era ridotta.
China, Arsenicum e Ferr. arsen. feceroinun tempo relativamente
breve ritornare la malata al suo stato ordinario di buona salute.
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18
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Ho voluto far noto questo caso per I’effetto quasi immediato
che ottenni da Pyrogenum , che conoscevo per la patogenesia e
per gli esperimenti fatti dal dott. Florence, ma che adoperavo
per la prima volta in sirnili casi. Lo specialista ebbe a constatare
il miglioraraento molto sollecito che, more solito , non voile di-
rettamente attribuire al rimedio somministrato! Era confessar
troppo! Quel che e certo, il raiglioramento e la guarigione non
venneroper le tanto decantatee troppo usateinjezioni disubliraato!
In un altro caso di giovane donna pochi giorni dopo il parto
era scomparso il latte e si era palesato prima un senso di peso
poi un dolore forte alia gamba sinistra che si presentava pa-
recchio gonfia, pallida, biancastra, all’apparenza quasi traspa-
rente; i dolori talvolta erano spontanei e lancinanti, acuti ad
ogni minima pressione o movimento; era un caso abbastanza
chiaro di flegmasia alba dole ns: Apis 30 che sembrava ricoprire
l’insieme dei sintomi non arreco alcun beneficio, pero Pulsat. 30 a
e 200 fu di effetto rairabile imperocche la malata dopo una set-
timana pote alzarsi ed in parte accudire alle sue faccende.
Un uomo sui 43 anni, di buona e sana costituzione, aveva un
porro della grossezza di un bel cece al dorso della mano sinistra
che si era cosl sviluppato in soli 5 o 6 giorni; era piuttosto
roseo, insensibile, con una base molto arrossata. Fu data Thuja
internamente ed esternamente, ma il porro si infiammava e la
base si faceva anche piu rossa; allora feci applicare esterna¬
mente tintura di Anagallis arvensis , ma questa, con tutta la sua
indicazione, non fece che ridurre il tumore come un cavolo flore.
caratteristica questa di Thuja alia cui 200* diluzione volli una se¬
conds volta ricorrere, ma inutilmente. Finalmente un giorno vidi il
porro, dopo essere stato fortemente legato, cadere, ma al disotto
come se nulla fosse stato fatto osservai una escrescenza simile
alia prima, anzi, piu estesa in larghezza e con tendenza a cre-
scere. Questa era una chiara e manifests prova che il simillimum
non era stato dato, altriraenti si avrebbe avuta la caduta del-
l'escrescenza verticale colla riparazione orizzontale dei tessuti;
il simillimum fu trovato in Causticum che in una settimana
ridusse completamente il porro da renderlo invisibile.
£ davvero sorprendente come queste escrescenze formate di
papille dure coi loro vasi all’interno legati insieme e circondati
dall’epidermide, cedano sempre al rimedio ben scelto e ad alta
diluzione; ora, sul dorso di quella mano la piccola area su cui
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
19
giaceva il porro e visibile soltanto pel suo colore violaceo (che
viene pel freddo), e dovrebbe svanire, se pur non e il risultato
della legatura, ma con qual rimedio togliere, egregio sig. Presi-
dente, questo lieve difetto vascolare? (con FLuoris acidum R.).
Infine desidero far raenzione del caso gravissimo di una signora
sui 60, soggetta da molti anni a bronchiti: alia mia prima visita
la trovai con forte dispnea, con tosse frequente, espettorazione
abbondante, spumosae talvolta compatta; alTascoltazione in tutto
l’ambito toracico anteriormente e posteriormente rantoli fini
misti a rantoli mucosi a piccole e grosse bolle, nonche a ronchi
sibilanti e sonori: somministrai per qualche giorno Bryonia, e
Phosphor poi Bryonia e Ipec e le condizioni della malata
erano abbastanza migliorate e procedevano soddisfacenti quando,
5 o 6 sere dopo, fui chiamato d’urgenza perche da 6 e piu ore
era cessata la tosse, cessata l’espettorazione, intervenuto I’af-
fanno (40 respirazioni), sudori freddi e prostrazione. Detti subito
Carbo veg. 12*, poi di tratto in tratto feci respirare ossigeno ,
poi somministrai Antim . tart . 3 a tre goccie ogni quarto d’ora,
persuaso che se riuscivo a riattivare la tosse e 1’espettorazione
avrei salvata I’ammalata; infatti alia terza dose di Antim. tart.
ritorno un piccolo colpo di tosse poco energico, che poi fu sus-
seguito da altri piu validi ed in due ore la malata cambio com-
pletamente il quadro fenomenologico che Taveva messa in peri-
colo. (Qualche incredulo dell’Omiopatia li presente pote vedere
e constatare il valore e la prontezza dei nostri rimedi, pote
persuadersi che essi non sono buoni solo pei casi cronici e per
qualche raffreddore!). Quattro giorni dopo questo accidente,
mentre l’ammalata prendeva Senega per l’espettorazione un
po v scarsa in proporzione dei numerosi rantoli mucosi nel petto,
incomincio a manifestarsi un dolore posteriormente alia base del
polmone destro prima, poi a quello sinistro, dolore che peggio-
rava ad ogni inspirazione, ed era insopportabile od ogni colpo
di tosse, che era aumentata insieme a rilevante dispnea e a bri-
vidi frequenti; avevo ora un processo morboso secondario alia
estesa infiammazione della mucosa bronchiale, che aveva invaso
i lobuli polmonari nelle regioni inferiori posteriori, come potei
constatare colla percussione, ascoltazione, ecc., percio diagno-
sticai polmonite catarrale doppia. Come in tutti questi processi
secondarf la temperatura non si elevo molto, ma Tespettorazione
si fece abbondantissima, densa, giallo-verdastra, purulenta, che
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20
L’OMIOPATIA IN ITALIA
volli inviare al Gabinetto chimico-analitico per un esarae che fu
fatto il 23 ottobre dandoci: Presenza di leucociti — Qualche
fibra elastica isolata — Assenza del bacillus tubercolosus. Esame
che se era soddisfacente per I’assenza del bacillus caratteristico,
era assolutamente impressionante per le fibre elastiche. II se-
condo esame dell’espettorato fatto il 31 ottobre dava: Moltissimi
leucociti — Fibre elastiche in quantita molto maggiore nel-
Vesame precedente. DalTaumento delle fibre elastiche indicanti
sempre un processo distruttivo dei tessuti, dai sintomi subiettivi
ed obiettivi aggravati non potei a meno di far prognosi molto
riservata, imperocchfc la febbre sebben leggiera persisteva, in-
sieme alTaffanno, alia tosse continua, ai brividi frequenti, ai
sudori freddi ripetuti. I rimed? che fecero vincere questo stato
grave e percio fecero trionfare l’Omiopatia furono Carb. veg. 9
Bryonia , Antim . tart.. Senega , PhosphSulphurLycopod, Se
nei primi giorni dell’infiammazione polmonare detti Bryon. al-
ternata con Antim. tart, e anche con Senega (quando osservai
un arresto di espettorazione pur continuando i rantoli mucosi
abbondanti e quando coesisteva uno stato adinamico), se alternai
spesso Bryon. con Phosph ., lasciai poi la malata per vari giorni
sotto 1’azione di Phosph. 200 e 1000, osservando con gran sod-
disfazione nel suo stato geoierale e nello stato locale del processo
polmonare una incoraggiante miglioria, cosi che il successivo
esame dell’espettorato fatto fare il 19 novembre dava: Leuco -
citi in piccola quantita — Assenza di fibre elastiche. Per to-
gliere poi quella tendenza alia cronicita Sulphur. 200 mi fu
utilissimo, seguito da Lycop. 30, il quale mi fece sparire quel
residuo di rantoli alle basi dei polmoni. Stavo poscia pensando a
ristabilire le forze della malata che gia si levava, allorche per
un po’ di freddo preso vista la cruda stagione, la malata fu presa
da un forte raffreddore di testa con un nuovocatarro bronchial©
diffuse che mi fece in principio stare in pensiero temendo una
nuova estensione del processo ai polmoni; ma cio non fu, e questa
potrebbe servire come prova ulteriore della completa guarigione
del processo polmonare.
E per oggi basta, sperando poter ottenere negli anni avve-
nire risultati maggiori e piu brillanti.
Intanto gradisca, onorevole sig. Presidente, i miei rispettosi
e cordiali saluti.
Firenze, Gennaio 1901. Dott. T. BaLDELLI.
/
Digitized by {jC ne
l’oMIOPATIA IN ITALIA
21
Dott. CRISANTO BOTTINO
II primo giorno di questo secolo apporto il lutto nella esigua
famiglia della dottrina oraiopatica.
Un acuto e complicate) morbo polmonare spense in quattro
giorni la preziosa esistenza dell'amico e collega, che da died
giorni compiva il 77° anno. Ei nacque infatti il 21 dicembre 1823
nella piccola citta di Crescentino, che si puo appellare la culla
dell’omiopatia in Piemonte, dacche di la si mosse il dott. Chio,
il quale, in un coi medici Chatron e Tessier, fece le sue prime
armi e conquise un’onorata posizione in questa citta. Il nostro
compianto commilitone consegui il diploma sanitario nel 1847,
indi inauguro l’arte sua nell’esercito, facendo poscia la campagna
del 1849. Piii tardi, cioe nel 1853, fu traslocato a Cagliari ed
assegnato al lazzaretto militare ove imperversava il cholera,
contro il quale lotto e vinse mediante i rimedi omiopatici col
tacito consenso dei suoi superiori. Verso il linire del 1854 si
ritiroa Torino, dove rassegno le dimissioni, ascrivendosi definiti-
varaente al culto ed all’esercizio dell’omiopatia, sotto la cui ban-
diera milito per ben nove lustri, non derogando mai ai precetti
della dottrina abbracciata. In questo largo periodo di tempo
seppe, ed a buon diritto, conquistare un’eletta clientela; diresse
per ben 17 anni la clinica della sezione assegnata alia cura omio*
patica nell’Ospedaletto di Santa Filomena, sezione poscia sop-
pressa contro il volere della munifica marchesa Barolo collo
specioso pretesto di riordinare ivi il servizio sanitario.
Tutti noi sappiamo quanto zelo, quanta amorevolezza spie-
gasse nel disimpegno dell’arte, quanta correttezza e deferenza
usasse verso i colleghi, quanta tolieranza di opinioni innestasse
sulle discussioni di varia natura. E se le sue non infrequenti
infermiU, sorte per Vetk e per l’intenso lavoro precedente, non
gli permettevano di partecipare al dispensario gratuito, che da
oltre un decennio si compie nel nostro Ospedaletto, riceveva
peraltro collo stesso amore i poverelli nella farmacia, soccorren-
doli di consiglio. Ei fu socio fondatore dell’Istituto, Segretario
del medesimo dal 1886 al 1892, indi Vice-Presidente finche
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
rimase in vita. E della sua profonda quanto sincera convinzione e
del caldissimo amore verso il primo terapietto clinico ufficial-
raente riconosciuto della riforma hahnemanniana diede poi chia-
rissima prova legando la cospicua soinma di lire 40.000 per
l’istituzione di quattro letti gratuiti nei modi e sotto )e condizioni
sopra enunciate.
Permettetemi ora che da questo luogo da lui beneficato io
raandi un estremo saluto al dott. Crisanto Bottino a nome dei
patroni e del Comitato dell’Istituto omiopatico italiano.
Lascilo CAMPLOY a favore dell’Omiopatia.
Finalmente l’Amministrazione comunale di Verona decise di
aprire una sezione omiopatica nelTospedale civico per usufruire
delle 150.000 lire lasciate dal concittadino Camploy alio scopo
di aprire una clinica omiopatica nella sua citta nativa.
Cio risulta dal resoconto di una seduta consigliare riprodotto
dai giornali VArena e VAdige , non che da una lettera che
l’esimio dott. Massalongo cortesemente ci diresse in risposta ad
analoga investigazione. L’aver questi sostenuto in consiglio l'e-
quita ed il dovere di realizzare il voto del donatore oppure ri-
nunziare al lascito, ci 6 l’arra piu sicura che 1’applicazione della
terapeutica omiopatica sar k fatta con cognizione di causa e colla
massima buona fede. Ne ci smuove da questa convinzione il fatto
che il dott. Massalongo aflerm6 di essersi pronunziato avversario
deU'omiopatia in seno al Consiglio sanitario provincial©, giacch^
fra i 15.000 medici oraiopatici ora esistenti, pochi hanno inaugu¬
rate la carriera medica strettamente coU'omiopatia; che anzi i
Paoli per buona parte erano dapprima Sauli; il che non ha impe-
dito la conversion©.
Se il chiarissimo dott. Massalongo applicher£ il trattaraento
omiopatico secondo lo spirito della dottrina, si convinced di
giorno in giorno, che l’amministrazione dei farmaci secondo
l’azione elettiva previamente studiata sull’uomo sano costituisce
Tunico fondamento scientific©, che si possa avere nella terapia.
Bonino.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
23
CENNO BIBLIOGRAFICO
Farmacopea Omiopatica di Schwabe, IV* edizione
Dal solerte editors e farmacista Willmar Schwabe ricevemmo
I’ultima edizione della Farmacopea Omiopatica compilata colla
collaborazione di medici e farmacisti omiopatici.
Essa presenta iraportanti innovazioni salle precedenti edizioni
poliglottiche. Infatti, se trattasi di vegetali non si limita come
dapprima ad accennare la parte adoperata ed it richiamo a mezzo
di paragrafi alia formola generale di preparazione, ma vi si ag-
giungono le locality di origine, la descrizione botanica della
specie, i caratteri esterni della tintnra e del le prime attenuazioni
e le norme per assoggettarla ad un’analisi chimica, indicando
inline il valore potenziale della tintnra. Cosi dicasi se la materia
primaid’origine anirhale, per cui sono noverati i caratteri naturali.
Quando trattisi di prodotti chimici o di sostanze minerali
precedono i caratteri fisici, la formola chimica, il modo di pre-
pararli quando le formole chimiche comuni ne differiscono, quindi
seguono i procedimenti per l’analisi chimica e le proporzioni dei
veicoli per le prime attenuazioni.
Viene per ultimo un’importante appendice relativa alle inda-
gini degli alcaloidi nei precipui medicamenti, il che di un’im-
pronta veramente scientifica alia farmacopea.
In complesso la recente edizione segna un enorme progresso
su quelle precedenti e dobbiamo convenire, che Schwabe non
bada a sacriflzi per sostenere il prestigio delle preparazioni far-
maceutiche che escono dal suo stabilimento e sono dispensate
sulle varie plaghe mondiali.
La prima parte per6, ove si espongono le norme e le propor¬
zioni dei vari preparati non va scevra di critica, anzitutto perche
ripete gli stessi errori concernenti le citazioni di Hahnemann.
Valga un solo esempio. Per le attenuazioni delle cosi dette essenze
(a proposito di Belladonna) propone 2 gocce con 98 d’alcool, ci-
tando Hahnemann (Materia Medica , vol. I, pag. 13). Orbene, il
grande maestro non scrive 98, ma 99 a IDO gocce (99 bis 100
Tropfen). Nel fascicolo XXXVIII dell* Omiopatia in Italia ,
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24
l’OMIOPATIA IN ITALIA
abbiamo rilevata una seriedi talicitazioni inesatte, e I'adozionedi
formole farmaceutiche non indicate dalle opere hahneraanniane.
Or bene cotali inconvenienti persistono nella presente edizione.
In secondo luogo mal si comprende perche la Commipsione
accennata dalla Farmacopea di Schwabe non abbia acceduto ad
una maggiore semplificazione delle formole, giusta il concetto
della Coramissione nominata dal Governo tedesco e quello delle
farmacopee teste pubblicate a Parigi ed agli Stati Uniti. Per
buona ventura pero tale discrepanza di opinioni include poca
importanza nelle quotidiane prescrizioni di quasi tutti i seguaci
delTOraiopatia.
Bonino.
Itesocoiito del Conyresso Inlcnia/Jonale d'Omiopalia
tenuto nei giorni 18-‘21 lu-glio 1900 a Parigi
Con tale titolo il Segretario generale dott. Leon Simon di-
stribui a tutti i sottoscrittori un volume di 550 pagine ove sta
indicato il progresso delTOmiopatia nei van paesi dopo il 1896.
Da un breve esame dei varl rapporti emerge subito che gli Stati
Uniti, PInghilterra e U Germania primeggiano nella diffusione
della dottrina nuova per modo di dire, ina secolare di fatto. Se-
guono i lavori presentati ed in parte discussi come gi& si e rife-
rito nei fascicolo precedente, ove pure non furono taciute le circo-
stanze eccezionali, che non permisero al congresso tutto quello
svolgimento che si sperava. Dire poi che i processi verbali delle
sedute rispecchiano la verita in tutta la sua forma elegante, che
moralmente il congresso ottenne il sub scopo completo merce la
solerzia dei membri delTufficio, sarebbe un portare vasi a Samo.
Essi hanno ben meritato delFOmiopatia.
Bonino.
Stamperia dell’Unione Tip.-Editrice. — Torino.
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Torino-Roma — UNIONE TIPOG^AFICO-EDITRICE - Napoli-Milaho
dal la profilassi e terapia delle malattie mentali secondo la direzione scienti-
fica presa durante gli ultimi decenni dalla Psichiatria.
A qualcuno forse, vedendo indicati nel libro molti dei farmaci e dei
soccorsi adoperati contro le comuni malattie e particolarmente contro
quelle nervose, parry cheTautore abbia abbondato troppo nell’enumerazione
dei metodi e mezzi terapeutici posseduti oggi dalla Psichiatria. Certo
sarebbe un volgare errore credere che la nostra arte abbia un rimedio
contro ciascuna “ sofferenza dell’anima ,. Ma sarebbe altrettanto ingiusto
negare che attorno a noi, nelle forze fisiche che ci circondano e ci pervadono,
nei corpi materiali ed organizzali che formano il nostro ambiente, nelle
molteplici relazioni cogli altri uomini, nelle azioni e reazioni dell’aggregato
sociale sulla nostra personality, il medico-alienista non possegga altrettanti
mezzi per rinvigorire o per sedare le funzioni nervose dell’alienato ora
deficienti ed ora esuberanti, per migliorarne il ricambio, per difenderlo dalle
invasioni parassitarie, per ristabilire Tordine nella innervazione cerebrale
perturbata, per dirigerne, moderarne e risvegliarne 1’attivita psichica. La
natura delle malattie mentali e la piu difficile e piucomplessa fra tutte: cid
non toglie che il pazzo, quando non un anomalo da sorvegliare e da rie-
ducare, non sia un malato da assistere e da curare sempre come ogni altro.
Se la Psichiatria ha attinto dalla medicina comune i sussidi fisici e chi-
mici di cura, bisogea anche riconoscere che, per sua parte, il benefizio fu
ricompensato col diffondere e rinforzare in seno alia medicina medesima
la fiducia nei mezzi morali che da qualche tempo, per un eccesso di indi-
rizzo organicistico e sotto la dominazione di un anatomismo ad oltranza,
avevano perduta la loro reputazione e si giudicavano, tutt’al piu, ferri vecchi
del mestiere.
Il libro e ben fatto e contiene tutto quanto & indispensable a sapersi; la
materia vi 6 bene ordinata; e le molte indicazioni bibliografiche porgeranno
guida alio studioso che voglia risalire alle fonti e perfezionare le proprie
conoscenze circa ai van mezzi di cura. Mi auguro adunque che il libro venga
consultato spesso, perche ne trarranno mediato giovamento gli infermi affi-
dati alia assistenza dei medici pratici e a quella pur anche degli alienisti, che
qui troveranno riunito tutto quanto la loro speciality ha conquistato nd
campo terapeutico.
Torino 1900. — Un elegante volume in-/2° di pagine 508
Legato in tela, L..
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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
ClGLIANO.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Itaily,
by G. Liberali M. D.
Considerazioni snl Colira asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
JLa dose omiopatica, del dott. Giovanni LJrbanetti.
Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi stndi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare del rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo -
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le
m&lattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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Fascicolo XLI — 1901
L’OMIOPATIA
X3ST ITALIA
ORGANO DELL’ ISTITDTO OHIOPATICO 1TALIAN0
Regio Decreto V4 gennaio 1HHG
&OMMARIO. — Istituto Omiopatico Italiano. Verbali delle sedute del Comi-
tato direttivo in data 18 inarzo .1901 e 29 maggio 1901 — Gonto finanziario
e consuntivo 1900 — Dispensario omiopatico di Roma — Dispensario omio¬
patico di Milano — Si pub scegiiere il rimedio senza la diagnosi? — Un’oc-
chiata all’Omiopatia nel 1900 — Un caso nella vita di Samuele Hahnemann
che si ripele ogni giorno nello svolgimento della sua innovazione. — Note
■ e notizie *— Genno bibliografico.
TORINO
* ^TAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
33 — Via Carlo Alberto — 83
' . 1901
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CENNO BIBLIOGRAFICO
Opportimi schiarimenti sopra alcune questioni fondamentalt
della Medicina Scientifica — Ricordi dal XIX # ed Ammoni-
menti pel XX 0 Secolo (1), del Dott. Fr. Sellentin, medico
pratico in Darmstadt.
L’autore fa mosso a scrivere questo opuscolo di 146 facciate
dalla pubblicazione del Prof. Samuel col titolo di « Sette in
Medicina «, ove dice coma della Omiopatia. E siccome per scri¬
vere quel capitolo di Storia addusse citazioni erronee e concetti
malamente interpretati dalle opere di Hahnemann, il Sellentin
si assunse la giornea di rettificare le une e gli altri, tirando in
scena altresi autori della Scuola officiale, quali Schulz, Lewin ed
altri che nei loro scritti emettono giudizi pi ix imparziali e favo-
revoliin massimaalla Omiopatia.— E un libro apologetico della
riforma hahnemanniana a partire dal fondatore insino a noi, ed &
scritto con precisione e stringente logica e forse con qualche
sdegnosa espressione. — Letto con attenzione puo scuotere piti
d’un avversario, mentre arricchisce il tesoro delle cognizioni per
i seguaci dell’Omiopatia. — Per cui in considerazione anche della
mitezza del prezzo (2 marchi) lo consigliamo vivamente a coloro
che sono versati nella lingua tedesca e specialmente ai colleghi
rivolgendosi all’editore Winter in Heidelberg.
(1) Zeilgemasste Aufkldrungen uber einige Grundfragen
Wissenschaftlicher Heilhunde. Erinnerungen aus dem 19 und
mahnworte an das 20 Jahrhundert .
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
Verbale dell’ adunanza del Comitato flssata
pel giorno 18 marzo 1901.
Sono intervenuti i membri amministrativi, ad eccezione e per
legittimo motivo del Presidente onorario Wenner cav. Emilio,
e del Vice-Presidente dott. Ottavio Losana.
Stava all’ordine del giorno per invito mosso dalla Giunta
amministrativa * Una nuova deliberazione per storno di fondi
nelVesercizio 1900 «.
11 Presidente ed il Cassiere forniscono i dati per cui era neces-
sario di stornare fondi da determinati articoli e dal fondo di
riserva per far fronte a spese necessarie ed impreviste.
1 congregati convengono nel dare le debite spiegazioni all’Au-
toriti tutoria e si scioglie la seduta.
Torino, 18 marzo 1901.
II Vice-Segretario II Presidente
Olivero G. Dott. G. Bonino.
Verbale della seduta flssata pel giorno 29 maggio 1901.
Sono intervenuti il Presidente dott. G. Bonino; il Cassiere
marchese Morozzo Filippo; i due Censori Moschettj professore
cav. Giuseppe, ing. Demezzi cav. Cesare; il Segretario dottor
P. A. Bonino; i due Vice-Segretari Dematteis dott. Silvio e Oli-
vero farmacista Giacomo.
Risultano assenti i signori: Wenner cav. Emilio, Presidente
onorario; Losana dott. Ottavio, Vice-Presidente; Ferreri De
Gubernatis marchese Carlo, Censore.
L’ordine del giorno reca:
Resoconto amministralivo del 1900.
Viene esposto ed approvato senza osservazioni nei termini
^aposti alia pagina che segue.
♦ 1
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2
l’OMIOPATIA IN ITALIA
Conto Finanziario e Consuntivo 1900.
ATTIVO
Sezione I. — Enlrate ordinarie .
Interessi di Consolidate.L.
1842 72
1842 75
Rette degli ammalati deg. all'Ospedale L.
1446 —
1446 —
Quote di Soci Patroni delTIstituto . . *
w Ordinari * . . *
« Patroni dell’Osped. di Torino *
320 —
5C0 —
925
L.
1805 —
1805 —
Cassetta del Dispensario di Torino . . L.
101 80
101 80
Sezione II. — Enlrate siraordinarie.
Quote presunte di nuovi Soci e oblazioni a
favore dell’Ospedale di Torino . . L.
500 —
500 —
Totale dell’Attivo L.
. 5695 55
PASSIVO
Sezione I. — Spese ordinarie.
Tassa di manomorta.L.
» fabbricati e fognatura . . . . »
11 04
309 45
L.
320 49
320 49
Spese di manutenzione ordinaria per la
sede dell’Ospedale di Torino ...»
169 —
169 -
Assicurazione incendi.L.
Abbonamento alPacqua potabile ...”
39 22
67 20
L.
106 42
106 42
Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per ser-
vizio deU’Ospedale e Dispensario . . L.
450 —
450 —
Vitto pergli ammalati degenti all’Ospedale »
Gas e riscaldamento.»
2404 70
424 41
L.
2829 11
2829 11
Manutenzione di mobilio e biancheria del -
POspedale di Torino e piccole spese L.
119 —
119 —
Oggetti di medicazione.L.
21 50
21 50-
A riportarsi . L.
4015 52
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
3
Riporto .
L.
4015 52
Sovvenzione al Dispensario di Torino .
L.
400 —
Id. di Roma.
*»
200 —
Id. di Napoli.
**
100 —
Id. di Milano.
150 -
Id. di Firenze .
♦*
150 —
L.
1000 —
1000 —
Spese di stampa e cancelleria per l’Ammi-
nistrazione.
L.
335 53
335 53
Telefono per l’Ospedale.
n
144 15
144 15
Sezione II. — Spese straordinarie.
Fondo speciale per lite intentata dalla
ve-
dova Leoncim.
L.
700 —
700 —
Tassa sul decreto prefettizio per Taccetta-
zione lascito baronessa Majneri .
L.
30 —
30 —
Totale del Passivo
L.
6225 20
Attivo . . . . L.
5695 55
Passivo .... *
6225 20
Credito del Cassiere L.
529 65
Successivamente viene il secondo oggetto dell’ordine del
giorno:
Legato del fu dolt. Crisante Bottino.
11 Presidente d& comunicazione di uno scritto prefettizio
ove si partecipa l’approvazione per accettare il sovraccennato
legato, mediante il pagamento della relativa tassa sulle succes¬
sion!. Il Comitato prende atto di detta successione ed unanime
deliberadi renderne avvisato il signor erede affinche voglia prov-
vedere nel raodo piii acconcio e conciliativo, trattandosi di Opera
pia, per assicurare Paderapimento totale del legato, se pure non
crede piu conveniente di versare per una volta tanto una data
, somma a convenirsi, previa, ben inteso, 1’approvazione delTAuto-
riik tutoria. La trattazione di questa pratica porge argomento a
discutere in tesi generale Tampliamento dell’Ospedaletto per Tisti-
tuzione dei letti conteraplati dai legati della baronessa Majneri
e del dott. Crisante Bottino. Il Presidente espone che coll’assi-
stenza del Censore ing. Demezzi apri trattative a tal fine col pro-
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4
L’OMIOPATIA IN ITALIA
prietario del terreno attiguo alTOspedaletto, trattative cheaspet-
tano la loro soluzione da quella dell’odierno ordine del giorno e
da contributi probabili di altri benefattori.
Esaurito Tordine del giorno e chiusa la seduta.
Torino, 29 maggio 1901.
II Segretario II Presidente
Dott. Pier Antonio Bonino Dott. G. Bonino.
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 DI ROMA
L’affluenza degl’inferrai e stata quest’anno di poco superior©
a quella delTanno passato : pero piu che an migliaio ne sono stati
curati, e si sono date 3800 consultazioni. Molte oftalraie nei bam¬
bini scrofolosi, rifiuto di tutti gli specialist!, sono state guarite
con Calcarea curb . Hepar s. c. Euphrasia , in un tempo relativa-
mente breve. Le bronchiti, relitti del Vinfluenza, hanno ceduto in
genere al Phosphorus , dopo cinque o sei giorni di cura. Un caso
di diabete insipido , con forte indebolimento della vista, cedette
dopo venti giorni all’uso giornaliero di Phosphori acidum . E
questo risultato conferma sempre piu la verita della nostra legge
terapeutica, fondata sul quadro sintomatico e non sul nome della
malattia; perche, mentre nel nostro infermo esistevano tutti i
sintorai del diabete — sete, debolezza estrema, urina frequente
ed abbondante, e per di piu anche fenomeni retinici — mancava
soltanto la reazione dello zucchero, e Taltezza del peso specifico
delTurina, propria di questa malattia. Con tutto questo il Pho¬
sphori acidum porto pronta guarigione, benche da tutti sia
risaputo che questo rimedio risponde molto bene nella maggior
parte dei casi di vero diabete. Ma esso corrispondeva ai sintomi
e guari il caso. Un allopatico si sarebbe contentato di stare in
osservazione, o al pid avrebbe proibito di bere, facendo raorir
di sete il povero infermo, perche, mancando lo zucchero, non
avrebbe potuto tirar fuori la solita proibizione dei farinacei e
l’uso esclusivo della carne. Noi, al contrario, non preoccupandoci
affatto dello zucchero, che in ultima analisi e un sintomo e nulla
piu, abbiamo dato il rimedio simile, e Tabbiamo guarito. Ecco
la vera scienza.
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L OMIOPATIA IN ITALIA
5
Un altro caso bellissimo fu quello di Coffano Francesco, fratello
di quel Giuseppe, guarito da me l’anno scorso di ulcera gastrica.
Questi soffriva di catarro intestinale cronico, accompagnato da
meteorismo e diarrea dopo mangiato, borborigmi spaventevoli
coricandosi, tanto che potevano sentirsi a considerevole distanza.
Aveva il povero inferrao girato, come il fratello, parecchie cliniche,
senza per6 trarre vantaggio di sorta; sfiduciato aveva lasciato
ogni metodo di cura, sperando che la natura sapesse fare meglio
dei medici; ma gPincomodi continuavano. Avuta notizia della
guarigione del fratello, parti dal Piemonte e venne da me. Io
prescrissi Colocyntis. Dopo due mesi il Coffano era guarito cora-
pletamente e stabilmente e me ne dava contezza con una lettera
piena di gratitudine.
Colocyntis guari poi una signora di Roma, anch’ella da sette
anni malata di catarro intestinale , caratterizzato da diarrea e
dolori dodici-quindici volte al giorno ; i dolori pero si manifesta-
vano piu vivi dopo mangiato, e anche durante i pasti, tanto che
l’inferma era costretta ad abbandonare la tavola. Anche qui ogni
sortadi astringenti erano stati adoperati, piu con danno che con
vantaggio; pero questa signora, al contrario di Coffano, non aveva
perduto la sua fede nella medicina, e dovendo prendere tutti i
giorni medicamenti, si era abbonata col farmacista per un tanto
al mese. In quindici giorni guari, e fine ad oggi — e un anno —
si raantiene sana e robusta colie funzioni intestinali regolari. Il
farmacista, che si e visto sfuggire un boccone quotidiano, mi avr&
raaledetto; ma io non ho paura.
Un altro caso importantissimo, che pero non appartiene alle
cure di quest’anno, si e quello di un certo Contini Giovanni, tuber -
coloso. Quattro anni fa si presentava al mio Dispensario con una
voce cosi afona che non poteva essere percepita nemmeno a tre
metri di distanza. Era tormentato dalla tosse con espettorazione
purulenta, abbondante, di sapore dolciastro, da sudori profusi
il mattino; febbre serotina, anoressia, provocata dal creosoto
e dalTolio essenziale di trementina, e mantenuta da questi ed
altri molti medicamenti, prescritti dagli allopatici. Questo stato
durava da due anni, ma era peggiorato negli ultimi sette mesi.
Discende da famiglia tubercolosa. L’esame obbiettivo rivela infil-
trazione delTapice del polmone destro, rantoli a grosse e piccole
bolle nella fossa sotto e sopraclavicolare e sopraspinosa, laringite
tubercolare. — Di colore biondo, occhi cerulei, alto e consunto.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Non esito a dare Phosphorus 6 a diluzione, due goccie tre volte
al giorno, e prego rinfermo di farsi rivederedopo quindici giorni.
Quando torno la voce non era piu afona, ma chiara, benche non
raolto forte, l’espettorazione dirainuita, i sudori quasi scomparsi.
L’esame obbiettivo confermava il raiglioramento. Prescrivo Sacc.
lactis per altri quindici giorni, ma fu grande la mia sorpresa nel
rivedere il malato tomato quasi alio stato di prima. Amministro
Phosphorus 30*, poi 200®, poi Finke , ma senza risultato. Jorno
allora alia 6 a diluzione e il miglioramento riappare. Senza dira-
dare le dosi o cambiare la potenza il Contini prende tutti i giorni
le sei goccie di Phosphorus 6 a , e dopo quaranta giorni e completa-
mente guarito. Non piu tosse, ne sudori, ne rantoli, solo una
leggera ipofonesi ricorda che quel polmone fu malato.
Questa storia ha del miracolo; ma io la racconto, perche A la
veritA; e dopo quattro anni, perche ho voluto assicurarmi della
stability della guarigione. Il Contini oggi e vegeto e robusto e la
sua faraiglia e cresciuta d’un bel bambino.
Qualche tempo fa lessi sui muri un avviso che portava il nome
di Contini, morto dopo lunga e penosa malattia, e mi dolsi meco
stesso che costui fosse morto colTAllopatia, mentre TOmiopatia
1’aveva salvato, quando un bel giorno trovo il mio cliente in far-
macia e mi rallegro di vederlo risuscitato. — « Quello era mio
fratello, mi disse, — e morto tisico, perche non ha ascoltato i
miei consigli. Io 1* ho scongiurato di chiamar lei; ma egli ha cre-
duto piu agli amici che a me: nemmeno la mia guarigione lo ha
persuaso *.
L’ Omiopatia si trova in questa disgraziata condizione, a diffe-
renza di tutte le altre scienze, che neppure i fatti, i miracoli ,
possono scuotere i pregiudizi. Ma a noi sorride la speranza dello
avvenire, che per la verita non puo essere che sereno, e fiduciosi
battiarao la nostra via, la sola via benefica alTumahitA sofferente.
Roma, 10 giugno 1901.
Dott. Giuseppe Secondari.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
7
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl MILANO
Milano, febbraio 1901.
Onorevole signor Presidenie ,
II nostro Dispensario ebbe un andamento irregolare ed incom-
pleto per diverse circostanze, ma principalmente per la malattia
del nostro egregio farmacista Giuseppe Omati, per cui gli amma-
lati nel decorso anno ricorsero alle nostre cure in numero non
rilevante.
Le malattie prevalenti furono quelle delTalbero respiratorio,
le reumatiche e nervose; e quantunque il numero dei pazienti
sia cosi esiguo, potrei citare molti casi interessanti: ma per amor
di breviti mi limito a due soli, che bastano a dimostrare positi-
vamente I’efficacia dei nostri rimedi, quando siano bene applicati.
II 1° caso l’offre un giovanetto d’anni 14, di mestiere guantaio:
ha due fratelli e genitori sani. Da parecchi anni non fa che tos-
sire, specialmente al mattino, con espettorazione bianco-cremosa
uniforme. Non ha mai avuto febbre, e presenta un torace allun-
gato con scapole sporgenti e costole visibili. All’ascoltazione si
odono rantoli a medie bolle., solo dopo che ha tossito, e la per-
cussione e leggermente ipofonetica alia regione postero-inferiore.
notevole che egli espettora anche molte volte di seguito ed a
yolontA, emettendo sempre uno sputo uniforme come pan trito:
nessun dolore, unico fatto il dimagramento, quantunque si nutra
abbastanza bene. Questo ammalato, palleggiato da una ambulanza
all’altra, con trattamenti balsamici, antisettici, senza il minimo
risultato, fu guarito positivamente con Stannum 30° dec . nello
spazio di quattro settimane.
Nel 2° caso trattasi di una forma nervosa dello stomaco, in
Homo robusto, bevitore e fumatore: epigastrio sensibile altatto,
fegato debordante, pelle subitterica. Quasi sempre camminando,
dopo breve tratto di strada, viene c61to da una specie di crampo
per cui b costretto a fermarsi e premere fortemente sullo stomaco
per attutire il dolore. Questo povero paziente, che fu pure bistrat-
tato da molteplici medele, ricupero la salute mediante Bryonia e
_ Berberis , adoperati perseverantemente per circa due mesi.
Mi & grata l’occasione, per inviarle, ottimo signor Presidente,
i piu cordiali saluti e professarmi suo
Dev.mo collega Dott. B. Pbssarini.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
SI PUO’ SCEGLIERE IL RIMEDIO SENZA LA DIAGNOSI?
Carissimi Amici del * Secolo omiopatico * (1),
Rispondo in ritardo. Volete la raia cooperazione al giornale
in articoli e non in altro? Vorrei contentarvi, ma tra le molte
cose, che mi opprimono e che mi lasciano appena il tempo del
necessario riposo, e scrivere qualche cosa per il giornale, ci corre
molto. Non pertanto discorrero con voi di tanto in tanto sui mol-
tissimi fatti che invecchiando, anziche rendermi scettico della
medicina, come avviene ai medici allopatici che chiudono la loro
pratica con la famosa acqua calata , mi rendono serapre piu omio¬
patico e singolarraente ammiratore deWasstoma, che si pu6 fare
il medico senza la diagnosi. Dio mio! che bestemmia avr6 mai
detto? Ma ecco i fatti.
Nel mese di novembre del 1898 fui consultato dall’infermo
che descrivo.
M. P., calabrese, tipo snello, oltre i 50 anni, nessun antece-
dente degno di nota, ammogliato e senza prole, nell’agosto di
quell’anno, dopo sei bagni di mare, avverti, la mattina dell’ul-
timo, nell’orecchio sinistro la nota sensazione comunemente detta
« acqua nell'orecchio *. La mattina seguente, fatto il settimo
bagno, ebbe nell’orecchio opposto analoga sensazione.
Due giorni pi ix tardi lo incolse violenta febbre, la succennata
sensazione si trasformo in ronzio, che a sbuffi frequenti, dal basso
in alto e viceversa tra il capo e gli orecchi, lo tormentava.
Gli sbuffi si dileguarono, sebbene non del tutto, dopo un
mese; ma la febbre perduro, come per lo innanzi, remittente, con
sudore la mattina.
All’inizio del secondo mese, ai soli disturbi funzionali del—
l’udito si aggiunse, intorno all’apofisi mastoidea sinistra, un
dolore atroce continuo, incessante, con gonfiore rosso della cor-
rispondente regione, diffuso al padiglione ed anche intorno al
collo. La febbre crebbe anche toccando quaranta; ma declino
sempre con sudore la mattina. Tale quadro di fenomeni dur6 6
(1) Questo articolo, scritto per il Secolo omiopatico , che ora
ha sospeso le sue pubblicazioni, lo pubblico in questo giornale
per deferenza agli amici che me lo ispirarono.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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a 7 giorni e si dileguo ; ma la febbre resto come preludio di un
secondo attacco al lato opposto, attacco che, dal dolore nelTapo-
fisi mastoidea al gonfiore fino intorno al collo, fu simile al pre-
cedente e si dileguo anche al settimo giorno, ma con la corapleta
defervescenza.
L’aramalato, per due settimane senza ombra di febbre, si cre-
dette guarito; ma, con suasomma sorpresa, recidivo: un secondo
parossismo lo incolse, di 7 giorni per ogni lato; prima a sinistra
e poi a destra ooi medesimi sintomi: sbuffi nel cervello dall’o-
recchio, poi dolore all’apofisi mastoidea con gonfiore rosso al-
Testerno diffuso intorno al collo, febbre remittente con sudore.
In questo parossismo si ebbe di notevole: che gli sbuffi tra orecchi
e cervello si trasforraarono in lancinate e martellamenti, in ondu-
lazioni e vibrazioni dolorose ; che la deglutizione divenne dolo¬
rosa, specialraente per i liquidi, e i movimenti del collo doloro-
sissimi, massime quelli della prima vertebra cervicale.
Anche questo secondo parossismo si dileguo, ma lascio come
postumo la febbre cui segui un terzo parossismo.
Cosi dall’agosto siarao al novembre, quasi quattro mesi di
malattia, ed i nostri rispettabili colleghi in Allopatia, tra visite
assidue, consulti ripetuti ed osservazioni minuziose, non sanno
dove dirigere la navicella del loro ingegno tormentato da tutte
le ipotesi possibili ed immaginarie suggerite dalle scienze bio-
patologiche.
£ la malattia una risipola girovaga ed anomaia per ragione
traumatica, ritenendo che l’acqua avesse esercitato un trauma
neirorecchio medio ? Sarebbe strano parlare di risipola, oltre i
sessanta giorni, e col male, che non girovaga ma si ripete nelle
stesse sedi per tre volte consecutive; e ciascuna eruzione di esso,
senza le ordinarie fasi, cioe rossore, efflorescenza, distensione e
desquamazione. E una otite interna? No, perche, oltre al susurro
negli orecchi, in tutte le tre volte, mai si ebbe scolo o altro che
fosse venuto fuori dai meati auricolari, e specialmente perche la
febbre era remittente con sudore. E meningite per le forme e il
corso irregolarissimo dei sintomi? No, perche nessuna funzione
cerebrale si mostra impegnata. Allora che sara? Un dubbiol...
Un ascesso delle apofisi mastoidee? Ma il dubbio deve divenire
certezza in base al Cognito morbo facilis car alio! Subito si
propone la trapanazione, non per estrarre la marcia dall'interno
delle ossa, ma solo per esplorare % per fare la diagnosis quasi
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
come se una grave operazione sul cranio umano si potesse ugua-
gliare alia prova su di un cocomero!
Voile fortuna che I’ardito operatore si assentasse da Napoli
per urgenti suoi affari, e non tornasse subito per soddisfare
all’ansia tormentosa, meglio che dell’ammalato, della scienza allo-
patica che deve fare la diagnosi, fosse pure uccidendo rammalato.
Allora, come sempre, un amico di famiglia, per reminiscenze
di vecchi miracoli verificatisi in casa, ricordo airinferrao che si
potesse, dopo tutto, consultare uno dei voluti, a dir poco, pazzi
della medicina, un medico omiopatico; e con sconforto e scetti-
cismo insieme mi si rivolse la preghiera di visitare Pinfermo in
esame.
0 poco prima o insieme col prete, e tante volte insieme al
becchino, POmiopatia e invocata al letto dell’ammalato! La fiducia
verso noi e mossa dalla disperazione, anzi e la disperazione stessa!
Ne si potrebbe altrimenti dire nel caso presente, se dopo 4 mesi
edopotutti gPinsuccessi possibili allopatici si presenta alia nostra
clinica questo infermo:
In letto, ravvoltolato su se steBso e sul lato destro; zigorai
sporgenti; occhi spenti e sguardo languido ; viso emaciato; mento
inclinato sul petto; un fil di voce, con cui Pammalato racconta
la sua dolorosa istoria, par che esca da uno spettro, tanto e depe- .
rito Porganismo; muscoli assottigliati che si contraggono a
stento ; capi articolari sporgenti; polsi filiformi frequenti e vuoti;
temperatura 39° la sera e 37® e pochi decimi la mattina ; pelle
aggrinzita e sucida intorno alle giunture e squamante intorno
ai padiglioni degli orecchi; alia regione mastoidea sinistra una
chiazza di rosso par che accenni ad un nuovo parossismo, spe-
cialmente perche Pinfermo ivi accusa dolore. L’ammalato si duole
di dolorosa deglutizione che non gli consente ne il bere ne il
mangiare. Una dieta di latte e brodo, che detesta, concorre ad
estenuarlo.
Che pensare di questo infermo? Una diagnosi clinica e iinpos-
sibile, perche nella storia della medicina non si riscontrano casi
dello stesso tipo e che abbia avuto un nome qualunque, sia pure
senza nessun concetto. Una diagnosi funzionale e parimente im¬
possible, perche le funzioni dell’udito non sono permanentemente
offese; ne e possibile una diagnosi anatomica che mettesse in
evidenza alterazioni organiche tali da spiegare la nosologia e
specialmente il corso del caso che si e mostrato per 4 mesi con-
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L OMIOPATIA IN ITALIA
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tinui inesplicabile alle ripetute indagini degli egregi colleghi,
pei quali il cognito morbo e imprescindibile precetto della facilis
curatio , che fin oggi in tutte le malattie ben note, come tuberco-
losi, nefriti croniche e molte altre ancora, non e stata, ne sari
possibile, cio che dovrebbe rinsavirli in favore delTOmiopatia,
ma non 1’Omiopatia da ciurmatore, ma quella basata sullo studio
profondo e comparative degli effet.ti patogenetici dei farmachi
sperimentati nei sani e negli ammalati con la scorta di tutte le
scienze biologiche conosciute.
Allora, impossibile la diagnosi clinica e patologica che sia,
non resta che la diagnosi vera, reale, medica, cioe quella dei
sintomi , propugnata dagli omiopatici, precisata con il concorso
di tutte le scienze mediche col proposito di individualizzare i
sintomi del caso, in rapporto di somiglianza coi sintomi patoge¬
netici possibilmente di un solo farmaco.
D’altronde Ippocrate e tutta la plejade dei medici illustri
confessano che non e possibile diagnosticare un morbo alTesor-
dire dei primi sintomi, e tutti convengono che convenga attendere
giorni, settimane e mesi, talvolta, per spifferare una diagnosi
rigorosa: Dum Romae consulilar Saguntum expugnalum est.
Intanto nell’aspettativa della vera diagnosi, la quale spesso e
possibile, come nella tubercolosi, nel cancro, ecc., ecc., quando il
male e gi& reso incurabile, quale deve essere il dovere del medico?
I sintomi che presentava questo caso, sebbene non si potessero
precisare come dovuti ad un morbo ben delineato, erano abba-
stanza eloquenti per aspettarsi la morte dell’ammalato. Sarebbe
certamente morto, se non di altro — non potendo mangiare —
certamente A'media.
Ad evitare tale funesta conseguenza non doveva il medico
seguire la cura dei sintomi?
I nostri avversarii curano il sintoma, cioe amministrano
rimedii in tale dose, che se guarisce l’insonnia produce il vomito,
la cefalea e la stitichezza (morfina); se guarisce la stitichezza
produce la diarrea (purgante); se la diarrea, produce la stiti¬
chezza (astringenti); se richiama la diuresi deprime Tazione cor-
diaca ed impedisce il sudore, e se il sudore sopprime le urine, e
tali erano state le cure dell'infermo in esame con tutte le loro
conseguenze possibili.
Invece, noi altri curiamo non il sintoma, ma i sintomi e ammi-
nistriamo rimedii in tale dose, che si esaurisce nella sua azione
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L'OMIOPATIA IN ITALIA
stessa nel guarire non un solo, ma tutti o la maggior parte dei
sintomi che caratterizzano, non la malattia, ma i singoli malati,
avendo a guida il continuo confronto tra i sintomi dell’ammalato
e quelli del farmaco, che nell’ammalato deve agire da rimedio,
guarendo, e non da veleno, richiamando nuovi sintomi, o aggra-
vando quelli esistenti, o uccidendo addirittura.
Coi due metodiavete due conseguenze diametralmente opposte:
col primo non si fa bene e non si guarisce, o per lo meno si aggrava
certamente la malattia, sia pure quando non e ancora diagnosti-
cabile; col secondo guarendo i sintomi e la persona che li soflfre,
avrete scongiurata la malattia prima che si fosse manifestata, o
per lo meno, non avrete in nessun modo aggravata la sua naturale
evoluzione. Quante volte i tifosi non sono uccisi o aggravati da
purganti, i difterici dalle pennellazioni nelle fauci, i polmonici dai
rimedii defervescenti, ecc., ecc.? Tutto questo con TOmiopatia
non succede. Pochi granuli di Bryonia spesso scongiurano un
grave tifo, poche dosi di Belladonna o di altro rimedio prevengono
la difterite e alcune dosi di Jodium scongiurano la polmonite.
L’Omiopatia ha un valore incontestabile nelle cure preventive,
e lo dimostrano le madri che si affezionano ad esse e le praticano
peri loro figliuoli con sicura coscienza.
Dopo la breve digressione eccomi all’esame del caso nel com-
battere i sintomi i piu ordinarii che, spesso trascurati, sono seguiti
da gravi infermiU.
Nel caso attuale la cura e la guarigione dei sintomi attuali
scongiuro la morte, perche a quei sintomi altri e piu gravi ne
sarebbero seguiti. Sarebbe bastata solo la deglutizione che da dif¬
ficile fosse stata impossibile per ammazzare l’ammalato, ch’era
certamente all’orlo del sepolcro.
I farmaci che, a prima vista, mi sembravano che covrissero i
sintomi erano Pul ., Rhus , Cic. vivAr$. y che concordano nel
gonfiore rosso della pelle della regione auro-mastoidea, ma la
Pul. ha i sintomi girovaghi, specialmente intorno al collo, meno
costanti del Rhus, con dolore negli orecchi, piu la frequente reci-
diva dei medesimi sintomi; la Cic. v. i sintomi doloriflci intorno
al collo, specialmente ai muscoli trapezoidali che rilasciati
lasciano contrarre gli antagonisti; il Rhus il dolore delle fauci
non arrossite, aggravato dal deglutire, specialmente liquidi, la
febbre lunga ricorrente da mesi di carattere certo non bemgno,
l’intorpidimento della persona sollevato dal moto e lo sviluppo
del male dopo i bagni di mare.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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I rimedii su citati avevano tutti i caratteri di somiglianza col
caso, ma la Pulsatilla mi parve prima indicata, perche lamraa-
lato accusava il dolore negli orecchi, che era il preludio di un
nuovo attacco, che si doveva evitare ad ogni costo.
Pul . —30 a , gocce X in dieci cartoline, due al giorno, mattina
e sera una — scongiura la minaccia del nuovo attacco calmando
subito il dolore degli orecchi. Gli altri fenomeni persistettero,
specialmente i dolori diffusi alle spalle.
Cic. mV. — 30 a per cinque giorni, mattina e sera una dose —
scongiurb i dolori con alquanto vantaggio in generale, vantaggio
che di giorno in giorno non progredi.
Allora prescrissi Rhus lox 30 a per cinque giorni, mattina e
sera una dose. Alle prime due dosi si ebbe miglioramento gene-
rale, specialmente della febbre; si ripete la stessa prescrizione tre
volte e sempre con progressive miglioramento. Pero al 13° giorno
si ebbe un aggravamento generale con le caratteristiche dell’a-
zione del Rhus , cioe: sollievo dal caldo e dal moto. Si sospese il
rimedio per 10 giorni, a capo dei quali la guarigione fu completa.
Dolori al collo, difficoltA di deglutire, febbre, sudore e indeboli-
mento generale, tutto scomparso. L’ammalato, vedendosi cosi
guarito, riprese da se il rimedio alia 6 a attenuazione e con
costanza per altri 15 giorni, ma a capo di 5 giorni — notate,
mentre nei primi 15 giorni niigliorb con la 30 a — si aggravo
terribilmente. Consultato di urgenza prescrissi Pabulum ogni
giorno, due volte. Al 15° giorno si ebbe sensibile miglioramento,
ma la febbre si accendeva ricorrentemente, sebbene senza sin-
tomi locali. Prescrissi Rhus 100 a per 10 giorni, mattina e sera
una cartina, e la guarigione fu completa; 1* ammalato non ha
pih sofferto finora, dopo tre anni, il pih lontano accenno alia
descrittasua infermita: anzi godeflorida salute e predica il mira-
colo delTOmiopatia e, forse, fra non molto, ritornerA alia vecchia
religione ortodossa! Oh se fossero coerenti ai fatti i nostri salvati,
oggi TAUopatia non esisterebbe piu I Col latte materno si suc-
chiano certe superstizioni, cui non si ribella l’uomoanche se illu-
minato da tutta la scienza e l’esperienza del mondo! Il clistere,
il purgante, il vescicante, la camera ben chiusa, la dieta la piu
assoluta mormorano nella nostra coscienza tutte le reminiscenze
delle nostre mamme, quando con quei mezzi ci lasciarono.credere
di averci guariti da gravi infermita. Oh quanto sarebbero addo-
lorate se, rizzate sul loro avello, fossero edotte che appunto con
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
quei mezzi, neonati, non avevamo la forza di aprir gli occhi! Una
puerpera, che si nutre nel puerperio di acqua panata, e sucida,
lontana da ogni nettezza, che forza puo dare a) suo latte? 1 bam¬
bini crescono deboli, tristi, linfatici ; giovani, scartati dalle armi
in misura del 90 %, e vecchi, alle nuove generazioni, non possono
esser d’esempio che nei pregiudizi gravissimi e nella ignoranza
completa dei modi migliori come svolgere, mantenere e conser-
vare la sanita!
Insegnano le scuole! Sembrano cimiteri di viventi, senza
aria, senza nettezza, senza nutrimento; maestri e discepoli avve-
lenati dalPacido carbonico; non sanno quel che fanno; ragazzi
inchiodati sui banchi, senza aliegria, senza fuoco infantile; nulla
che accenni alPaurora della vita !
L’Omiopatia, lo sappiano i giovani, ha una missione superiore
a quella di smantellare le vecchie fortezze delPAllopatia. Deve
demolire tutte legravi superstizioni che nella casa, nella societae
nella famiglia sviluppano la tisi, il rachitismo e la delinquenza!
Gli ammaestramenti che si possono trarre da questa istoria
sono tre: 1° la guarigione sorprendente di un male certamente non
lieve ne sicuro, non col cognito morbo % ma solo col cognito ri -
medio per individuality di sintomi; 2° aver risparmiato all’amma-
lato una grave operazione, quale e la trapanazione, certamente
pericolosissima di vita; 3° PafFermazione che la 100 a di Rhus abbia
agito piii efficaceraente che la 30 a , e la30 a piu della 6 a ; e che per
trasformare il farmaco in rimedio non vi e miglior criterio che
seguirne gli effetti sullo stesso infermo, evitando gli aggravamenti
o lacomparsa di sintomi nuovi dovuti alia dose in azione, studio
possibile con PunicitA, non con la molteplicity del rimedio.
Molti progressi hanno fatto le scienze biopatologiche; ma non
si fa il medico senza lo studio assiduo, indefesso, paziente dei
sintomi che svolgono i farmaci sull'uomo alio stato sano. La
materia medica e la fiaccola che rischiara la via alle guarigioni
difficili o impossibili. Con la materia medica, divenuta coscienza,
si ha un continuo entusiasmo a misurarsi coi casi gravi e difficili,
e la vittoria spesso arride consolatrice a noi omiopatici, sebbene
la scienza ufficiale ancora ci contrasti, per dir cosi, i diritti civili,
Viviamo non per autoriti di leggi, ma per autoriti di popolo, e
questo e il migliore orgoglio della nostra Scuola.
Abbiatemi sempre con voi, se non cogli scritti, certo col cuore
sempre affezionato. Cigliano.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
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LN’OCCHIATA ALL’ OMIOPATIA NEL 1900
Non e una rassegna quellache iraprendiamo, che essa richie-
derebbe spazio, tempo ed elementi molti che non ci sono concessi.
Appuriamo piuttosto alcuni dati, che dimostrano lo stato presente
della dottrina oraiopatica dopo 110 anni dacche Hahnemann voile
rendersi ragione della legge dei Simili, gii enunciata e ripetuta-
mente molti secoli prima di lui.
L’essere dessa tuttora una scuola medica militante ed inferiore
per numero a quella tradizionale, a vece di regnare signora del
campo medico, potrebbe apparire agli occhi di taluno quale argo-
mento di sua defettibilita radicale o di trascinata esistenza, solo
perche scansa i disastrosi effetti di errate diagnosi e sfrenati
trattamenti. Ribattono invece i benpensanti, che lo svolgimento
della Scuola omiopatica non potenel secolo scorso e non puoavere
un fondamento solo negativo; che se pur fosse vera questa ipo-
tesi, essa costituirebbe la piu solenne condanna della medicina
classica, la quale, trasformandosi costantemente per la caducita
delle teorie, si sostiene per la chirurgia, i sussidi palliativi e
Tapplicazione vieppiu estesa ed inconscia della legge dei Simili.
La diffusions delTOmiopatia, giusta una recente statistica re-
datta nelTAmerica del Nord, sta in ragione diretta della maggiore
coltura intellettuale, cosicche il numero dei medici omiopatici
di fronte ai colleghi classici cresce in ragione inversa degli
analfabeti.
E questa considerazione puo valere anche per il vecchio con¬
tinents, riscontrando noi maggiore sviluppo della medicina hahne-
manniana nell’Allemagna e nell’Inghilterra, ove l’istruzione in
genere e piu radicata ed estesa.
Oltre all’educazione, un altro fattore puo concorrere alia pro-
pagazione di una nuova ideaed e I’appoggio che puo trovare nelle
autorita costituite. Ammettesi bensi, che nel cozzo delle teorie e
delle opinioni scientifiche 1’iniziativa non spetta certamente ai
governi, cui di rado sono preposti uomini enciclopedici; ma questi
dovrebbero essere spogli di un falso rispetto uraano ed acco-
gliere le ragioni esposte dalle individuality tecniche in ordine a
qualsiasi innovazione.
Cosi avvenne appunto pochi anni or sono nel lontano Messico,
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
ove un'eletta di medici omiopatici incontro favore presso il Presi-
dente della Repubblica ed il Ministro dell’interno, si che tosto
vennero istituiti a carico dello Stato un Collegio ed un Ospedale
omiopatici. E la risoluzione fu coronata da prospero successo,
dacche un resoconto redatto dal Prof. Antiga nell* anno scorso
pone in evidenza la superiority dei risultati di fronte agli altri
ospedali della capitale. Per opera poi di quella Scuola escono due
giornali, ove sono trattati argomenti dottrinari e inserite mono-
grafie terapeutiche; che, anzi, uno di questi periodici esce in
numero di 25.000 copie e viene distribuito gratis.
Per la stessa ragione l’Omiopatia percorre la suascala ascen-
dente negli Stati Uniti d’America, ove i suoi partigiani non urtano
in formidabili cittadelle di Accademie secolari, ne in una prestabi-
lita organizzazione del servizio medico, ne, potremmo aggiungere,
nella riluttanza ingiustificata dei medici, i quali, o credono nella
infallibility dell© cattedre classiche o sfiduciati nella pratica
diventano scettici, ripudiando a priori qualsiasi altra via speri-
mentale. Ed infatti continua cola l’ufficio di 20 facolty mediche,
dondesonoannualmente licenziati circa 400 neomedici tra maschi
e femmine; funzionano con evidente successo 221 ospedali tra
pubblici e privati, generali e speciali, oltre a 50 stabilimenti di
vario genere, e 55 policliniche riconosciute dall’Istituto Omio-
patico Americano, che vigeda 56 anni e novera circa 5000 membri
sanitari.
Trenta giornali medici riproducono i lavori sia dei professori,
sia dei clinici privati, e sarebbe cosa difficile il poter accennare
tutti i libri editi intorno alia nostra dottrina. Si comprende quindi
agevolmente, come contro questa potenza organizzata andrebbero
ad infrangersi le ostilita degli avversari, sicche avviene perflno
di riscontrare ospedali ascritti in parte all’Omiopatia ed in parte
alia medicina comune. Elemento poi efficace di propaganda fra
quel popolo, soprattutto positivo, e la pubblicazione dei resoconti
ufficiali degli ospedali, che depongono in favore dell’ Omiopatia.
Come primissimo fra essi conviene segnalare quello che -deducesi
da quattro ospizi di maternity diretti da medichesse omiopatiche,
cioe a Minneapolis, Filadelfia, Boston e Brooklin, ove sopra 301
partorienti non si ebbe una febbre puerperale, ne un decesso
nel 1899. Cio spiega i colossali doni come quello recentissimo
di un milione ali’ospedale di New-York, teste compiuto dalla
signora Flower.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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Un cenno poi speciale meritano le iezioni che il Prof. Kent
in Filadelfia dispensa ai medici gia laureati, le quali si possono
raffigurare altrettante succinte monografle di materia medica.
Un avvenimento poi degnissimo di nota e che dimostra in
quanta considerazione e tenuta I’Omiopatia negli Stati Uniti, fu
Tinaugurazione solenne ed ufficiale del monumento elevato ad
Hahnemann in Washington e compiuto nell’anno scorso, del che
si diede gi& conto in precedente fascicolo.
Al di qua deli’Atlantico noi troviamo la nostra dottrina non
meno fiorente, date le proporzioni, nell’Inghilterra, ancorch&
la sua popolazione sia restia in genere alle innovazioni. Cola si
contano 10 ospedali, fra cui primeggia per ogni riguardo quello
di Londra con 100 letti, sontuosamente munito di ogni mezzo
igienico e scientifico. La society medica omiopatica britannica
contava l’anno scorso 207 membri e tiene le sue sedute regolari
a Londra, nelle quali sono prodotti e svolti argomenti di patologia
e terapeutica con tale sagacia e profonditA di vedute che rivaleg-
giano colie accademie ufficiali; valgano ad esempio : rassegna di
malattie di maligna natura alio stomaco ed al duodeno; studio sulle
affezioni renali; indicazioni dietetiche speciaii; relazione tra affe-
zioni oculari e generali; superiority del trattamento omiopatico
sulla sieroterapia nella difterite, nella peste, nel tetano; appli-
cazione del calore luminoso raggiante nella terapia, ecc., ecc.
L’Allemagna, patria di Hahnemann, fu sempre ed e il campo
delle piii vive ed acerbe lotte fra le due scuole. Ivi scendono nella
lizza valorosi campioni delle opposte medicine; nullameno, in Yirtft
dell’intrinseca verity, l’Omiopatia acquista posizione vieppift
sicura; novera fra i suoi discepoli circa 500 medici; la Society
medica berlinese acquisto un terreno nei pressi della cittA per
erigervi un ospedale e fu dichiarata ente morale; frequentatis-
sima e la sua policlinica, ove due volte nell’anno si apre un corso
di Iezioni sui vari rami della dottrina omiopatica, frequentata
da medici e studenti con abbondante messe per la nuova scuola.
A Lipsia, ove funziona forse il primo stabilimento farmaceutico
omiopatico, si sta per costrurre un nuovo ospedale e fioriscono
due dispensari.
Nel campo scientifico si lavora alacremente per l’edizione di
una Materia medica tedesca , sotto la direzione del Dott. Schier,
e si stampa un accurato trattato terapeutico per cura del Dottor
Kroner. Seguono la loro via gli ospedali di Monaco, di Vienna,
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
non che quelio di Buda-Pest sotto l’egida sapiente del Professore
governativo Bakody. Due giornali scientifici ed alcuni popolari
sostengono la causa nostra e diraostrauo quanto sia il lavoro
intellettuale dei Germani. In fine non devesi passare sotto silenzio
Tistituzione di una cattedra governativa sull’Omiopatia nella
University di Tubingen, dietro parere favorevole della Camera
del Wiirttemberg.
Nella seconda patria di Hahnemann e piu specialmente a
Parigi, ove riposano le di lui ceneri, alio quali nel luglio scorso
si eresse una degna tomba, l’Omiopatia incede a passi lend, ma,
§icuri, come ne attestano i tre ospedali nella Metropoli, capaci
complessivamente di 115 letti, oltre quelio pur vigente a Lione, i
numerosi dispensari, la florida Society omiopatica francese, nolle
regolari sedute della quale sono esposti e ventilati argomenti di
d'incontestata utility, e sotto la cui egida escono due pregevoli
giornali, La Rivista e L'Arte medica , ed infine il successo dei
colleghi nolle precipue citta della Francia. Sarebbe presunzione
contraria alia natura delle grandi riforme il pretendere che ogni
giorno seguasse qualche strepitosa vittoria; quanta via per altro
si e spianata cola V Omiopatia, come puo dirsi ovunque, in un
quarto di secolo!
Nel vicino e piccolo Belgio, TOmiopatia b rappresentata da una
trentina di medici, da uno stabilimento pubblico di beneficenza,
cioe sostenuto dalla citty di Anversa, da due society, dob quella
centrale degli Omiopatici belgi ed il Circolo medico omiopatico
delle Fiandre. Questa relativa deficienza numerica ed ufficiale e
largamente compensata daU’eccellente pubblicazione del Giornale
belga d'Omiopatia, che puo stare a petto coi migliori periodici
della Scuola.
Nella Spagna il centro delTattivita si b spostato da Madrid,
malgrado l'ospedale ivi istituito dal celebre Nunez, a Barcellona,
ove tiorisce un’Accademia costituita da oltre 50 membri e si
pubblica una Rivista per cura di parecchi ed ardenti seguaci
hahnemanniani. Tale stato fiorente e dovuto in buona parte alia
energia ed al valore del semisecolare suo Presidents Saullehy,
onde fu recentemente orbata l’Accademia, che tiene pure regolari
sedute, ammirevoli per V interesse e la capacity dimostrata dai soci.
Segue del pari la sua strada l’Oraiopatia nella Russia. A Pietro-
burgo sonvi due societa mediche; da pochi anni fu inaugurate
un ospedale di 50 letti sotto il patronato della Casa regnante.
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L’OMIOPATJA IN ITALIA
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Esistono pure society nelle principal! cittA dell’ Impero e si pubbli-
cano due giornali. Anche cola il movimento e lento, ma altrettanto
positivo.
II nostro metodo e altresi rappresentato in Danimarca, nel
Portogallo, nelle Indie, nell’Australia, al Canada e perfino nel
Transvaal, il quale attraversa il suo periodo di celebrity, e di cui
in molte fattorie si tengono farmacie private, fornite dall’Olanda
e dalla Germania unitamente a pratiche Guide.
Non occorre parlare del nostro paese, perche i lettori del
giornale ne conoscono le condizioni per rispetto alia nostra dot-
trina. 6 quesito discutibile, se meglio le converrebbe un grande
centro, come nella pluralita degli altri paesi, ove fosse numeriea-
mente e degnamente sostenuta la causa con irradiazione ai piA
cospicui centri della penisola, oppure per la precedente politica
divisions persistano altrettanti nuclei locali con minore intento
e risultato finale. E possibile, ancorche non sia positivo, che il
numero dei medici omiopatici si mantenga stazionario od anche
inferiore in certi luoghi di fronte ad un periodo anteriore di
alcuni lustri, ma questo fatto si collega strettamente col com-
plesso problema della vita sociale, pi a facile ad intuirsi che
ad esprimere, mentre la sua posizione officials dinota un notevole
incremento.
Lo spirito e la corrente della Scuola officiate, a ritroso delle
affermazioni contrarie, compieranno prossimamente il resto.
Bonino.
Un caso nella vita di Samuele Hahnemann cite si ripete oyni giorno
nello svolgimcnto della sua innovazione.
Togliamo dalla ThSrapeutique integrate , diretta dal dottor
lSncausse, che a sua volta lo riferisce dagli Annates politiques et
litteraires , il racconto seguente, cui faremo seguire alcune
considerazioni:
Samuele Hahnemann sta frai grandi novatori del secolo XIX.
Incomincio, verso il 1835, una rivoluzione raedica, che dura
tutt’ora. Non discuto il sistema, stabilisco il fatto.
Un avvenimento, che non potrei abbastanza benedire, misemi
in rapporto con lui* nel momento ove la sua riputazione passava
alia gloria; vi concorsi forse in parte, e l’esposizione degli intimi
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
rapporti che passarono fra noi contribuira a far conoscere que-
st’uomo straordinario e superiore.
Mia figlia, nell’et4 di quattro anni, eraraorente; il nostro
medico, ordinario all’Hdtel-Dieu, il dott. R., aveva dichiarato nel
mattino ad un nostro amico che essa era irremissibilmente per-
duta. Sua madre ed io vegliavamo forse per 1’ultima voltapresso
la sua culla; Solcher e Goubaux vegiiavano essi pure, e nella
camera notavasi altresi un giovinetto in abito da ballo ed a noi
solo noto da tre ore, uno dei piu distinti allievi d’Ingres: Amaury
Duval.
Era stato nostro desiderio di serbare almeno un ricordo della
cara creatura che oramai piangevamo, e Amaury, sollecitato da
Solcher, che ne ando alia ricerca in una festa da ballo, consentl
di venire a noi col line di tracciare tale doloroso ritratto. Quando
il caro e valente artista (aveva 29 anni) comparve tutto turbato e
commosso in mezzo alia nostra disperazione, non ci aspettavamo,
egli non piu di noi, che alcune ore piu tardi ci avrebbe reso il
piu segnalato servizio da noi ricevuto, compiendo non solo il
ritratto, ma contribuendo alia salvezza della bambina.
Ei pose ai piedi della culla, sopra un mobile alto, una lam-
pada, la fiamma della quale era riilessa sul volto della bambina.
Gli occhi di questa erano gia chiusi, il corpo inerte, sparsi i
capelli, il pallore della faccia e delle mani eguagliava quello
del guanciale: rimanendo tuttavia un’incantevole espressione
della figura. Amaury impiego la notte nel disegno, asciugandosi
spesso le lagrime per evitarne la caduta sul foglio. Al mattino il
ritratto erafinito; sotto l’impero dell’emozione riusci a compiere
un capo d’opera. Sul punto di lasciarci ed in mezzo ai nostri rin-
graziamenti ed alia nostra commozione egli d’un tratto ci disse:
* Ma dopo tutto e poiche il vostro medico dichiara perduta
la vostra bambina, perche non vi rivolgete alia novella medicina,
che comincia a solievare rumore in Parigi; perche non sentireste
Tavviso di Hahnemann?
* Ha ragione, soggiunse Goubaux, Hahnemann e mio vicino,
ei dirnora in via Milano, rimpetto al mio stabilimento. Non lo
conosco, ma cio non monta, ci vado e ve lo riconduco *.
Eglicorre; trova venti persone neiranticamera.
Il domestico cerca dimostrargli che deve aspettare la sua
volta. * Aspettare ! grida Goubaux. La figliadel mio amico muore!
E mestieri che il dottore venga meco **. E senz’attendere risposta,
si dirige alia porta del gabinetto del medico, l’apre e giungendo
in mezzo ad un consuito: - Dottore, dice ad Hahnemann, cio che
faccio e contrario alle convenienze, ma urge che voi lasciate ogni
cosa per venir meco! Trattasi d’una incantevole bambina di
quattro anni, che muore se voi non venite. Voi non potete
lasciarla morire,... e impossibile *.
Ed il frutto del suo invincibile fascino fu che un’ora dopo
Hahnemann e sua moglie giunsero secolui nella camera della
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L OMIOPATIA IN ITALIA
21
nostra ammalata. Colla testa confusa per dolore e privazione di
sonno, credetti veder comparire un personaggio quali li descrive
Hoffmann nei suoi racconti favolosi. Di statura bassa ma robusta
e d’incesso franco, ei si presenta avvolto nella sua pelliceia col-
l’appoggio di un forte bastone sormontato da un pomo d’oro.
Ottuagenario, offriva una testa ammirabile, capelii bianchi, inor-
bidi, inanellati e cadenti sul collo, occhi azzurri con zona pallida
attorno alia pupilla, bocca superba col labbro inferiore sporgente,
naso aquilino. — Entrato, ando difilato alia culla, die uno
sguardo penetrante alia bambina e si fece raccontare lo sviluppo
della malattia, continuando a fissarla. Poscia le sue gote si arros-
sarono, inturgidirono le vene della fronte ed in atto di sdegno
disse: * Cacciate dalla finestra tutte quelle droghe, tutte quelle
fiale, esportate la culla da questa camera! Mutate la biancheria
e date da bere quant’acqua desidera. Le si caccio nelle viscere
un braciere, occorre anzitutto spegnere il fuoco! In seguito
vedremo *». — Noi gli osservammo che tale cambiamento di tem-
peratura, di biancheria, poteva riuscirle assai pericoloso ; ma egli
replied con impazienza: * Sono per lei mortali quest’ambiente
e queste droghe. Trasportatela nella sala, ritornero stasera. E
soprattutto: acqua! acqua! *>.
Ritorno alia sera, rivenne il domani ed inauguro ii tratta-
mento, limitandosi a dire in ogni visita: * Ancora un giorno
guadagnato *». Nel decimo giorno il pericolo si fece imminente.
Il freddo aveva raggiunto le ginocchia. Ei giunse alle otto pome-
ridiane, restdun quarto d’ora presso la culla, qual uomo in preda
ad un grande affanno. Quindi essendosi consigliato con sua moglie,
che l’accorapagnava sempre, ci diede un medicamento, dicendo:
Datele questo e notate se entro un’ora il polso si anima.
Alle undici, tastando il polso parvemi riscontrare una lieve
modificazione nel battito! Chiamai mia moglie, Goubaux e
Solcher. Ed eccoci tastare il polso Tun dopo l’altro coll’oriuolo
alia mano, incerti per qualche rainuto, finche, riscontrato il suo
rialzo, ci abbracciammo a vicenda.
Verso mezzanotte entro nella camera Cristiano Urhan. Mi
si appresso e con un tono di profonda convinzione mi disse: * Mio
caro Legouv6, vostra figlia e salva «. — * Ella sta alquanto meno
male, risposi io, ma a raggiungere la guarigione. » — * Vi
ripeto che essa e salva •*. Indi avvicinandosi alia culla bacio la
fronte della bambina e se ne parti.
Dopo otto giorni lapiccina entro in convalescenza.
Siffatta guarigione fu un avvenimento in Parigi, quasi una
specie di scandalo. Il mio nome non era ignoto, si grido al miracolo,
alia risurrezione! Tutto il corpo medico fu preso da violenta
irritazione; il povero medico R. fu tartassato da tutti i colleghi;
avvennero violenti discussioni alia Facolta medica. Che anzi un
medico disse in tono altezzoso nella sala del sig. Jouy : * Deploro
assai che quella piccola creatura non sia morta I piu ripete-
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Vano in coro: « Non gi k quel cerretano, ma la natura salvo la
bambina; egli approfitto dei mezzi aliopatici precedent! ». — A1
che io rispondeva quanto rispondo ancora: * Che importa a m3
se egli fu la causa o l’eventualitA? Che importa a me che dessa
sia stata salva mediante lui o nelle sue mani? Era dessa perduta
lorquando egli entro nella mia casa ? SI. Era dessa guarita quando
la lascio? Si. Non mi occorre saperne oltre per serbargli una
eterna gratitudine «. La mia infedelti alia sua dottrina non mi
rende infedele alia sua memoria, e sta per me Tessere pin potente
che abbia incontrato. II modo stesso con cui concepi la sua dot*
trina lo dipinge d’un tratto. Fu egli mosso da calcolo, interesse,
bramosia di nomea? Fu un concetto puramente scientiflco? No.
II sistema mosse dal suo cuore. Medico di grido, al possesso di
Una fra le migliori clientele, un giorno chiama il consiglio di un
collega per un suo piccino ammalato. II caso era grave, i rimedi
prescritti del pari energici, violenti, dolorosi, moxe, vascicanti,
sottrazioni sanguigne. Di repente, dopo una penosa notte passata
dal figlio, Hahnemann, preso da compassione, da orrore, esclamo:
No, non e possibile, no! Dio non creo queste care esistenze
perche noi ie sottoponiamo a simili torture! No! Non voglio
essere il carnefice dei miei figli!
Allora colla guida dei 9uoi lunghi e profondi studidi chimica,
misesi alia ricerca di una medicina novella ed ediflco questo
sistema medico, che parti dall’amore paterno. Ecco Tuomo! Qual
fu prima, tale resto in seguito. L'espressione del suo volto, il
battito quasi continuo degli angoli boccali alquanto abbassati
dall’etA, Tinsieme del suo essere rivelavano la convinzione, la
passione, l’autorit^. La sua fede religiosa nort la cedeva a quella
medica. Ne ebbi due ineccepibili prove. Un giorno di primaverA
io giungeva a lui dicendo: « 0 signor Hahnemann, quale splendido
tempo abbiamo! » — « 6 sempre bello ei mi rispose calmo 0
grave. Come Marco Aurelio, viveva in mezzo airarmonia generate.
Dopo la guarigione di mia figlia, un giorno gliene presentai il
magnifico disegno di Amaury Duval. Ei rimiro a lungo e con
emozione l’immagine della sua piccola risorta, quale faveva
veduta per la prima volta, quand’era si prossima a morire; poi
mi domanda una penna e scrive in calce:
* Dio Tha benedetta e Tha salvata — Samuele Hahnemanh **.
Ei 9i riteneva quale ministro che controfirma gli ordini del
suo Sovrano.
La di lui morte mi arreco grave dolore, e pochi uomini mi
porsero un’idea piu viva di un essere superiore.
Come dunque abbandonai la sua dottrina? Per ammirazione
verso lui. Non basta la fiducia per seguire TOmiopatia, occorre
la fede. La teoria della dosi infinitesimali urta siffattamente il
buon senso che debbesi credere ciecamente nelTuomo per credere
neila cosa. Hahnemann scomparve e con esso Toggetto del mio
culto ed i suoi successori mi sembrarono cosi lontani da lui, che
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l’oMIOPATIA IN ITALIA
23
a poco a poco e per cagione altresi di una araicizia, ritornai alia
religione raedica dei miei antenati, ove moriro. Cio non poteva
menomare Fomaggio ad Hahnemann ed il m\Q ex-voto potri forse
aver maggior pregio essendo offerto da un apostata.
Ernest Legouve dell A ccademia francese .
Questo tratto della vita fortunosa di Hahnemann, ancorche
redatto da un Accademico, include nullameno due inesattezze.
E la prima di queste riflette l’epoca delladichiarazione della legge
dei simili a norma terapeutica, la quale risale al 1810 e non al
1835, ove la dottrina aveva gia invaso buona parte d’Europa. In
secondo luogo ei si valse della sua erudizione chimica per compi-
lare la Farmacopea e non gii per istituire la nuova dottrina, la
quale ha il suo fondamento nella materia medica sperimentale.
Ed ora veniamo al fatto.
Legouve ammette che la bambina era dichiarata perduta prima
che intervenisse Hahnemann. Orbene, fu forse il genio di Hahne¬
mann, in cui la bambina non poteva aver fede veruna, oppure
Fapplicazione esatta della sua nuova dottrina che trasse a salva-
mento la caraesistenza? L’invocazione del caso e altrettanto vana
quanto ingiusta, se questo s’impone contro la sentenza dei rap-
presentanti della scienza detta classica. E poichd le statistiche
officiali da tre quarti di secolo depongono in favore del tratta-
mento norninato oraiopatico e sinonimo di nulla per i suoi avver-
sari, ne conseguirebbe che la medicina classica si rende colpevole
di una parte dei decessi, i quali non avverrebbero in virtu della
spontaneity di guarigione. Legouve, tuttoche Accademico, non
seppe sottrarsi all’impero del pregiudizio e della consuetudine;
e voile coonestaje la sua fralezza colla speciosa obiezione, che
solo un genio pu6 vincere con mezzi che per lui urtano col buon
senso! E forseche la siero-metallo- e radio-terapia colie rispettive
attivity infinitesimali, oggi ammesse dalla Scuola classica, non
avrebbero urt&to del pari il senso coraune di quel tempo, che per
buona ventura non e sinonimo costante del retto senso? Del resto
non vediamo noi tuttodi individui, le morbositi dei quali furono
risolte col sussidio delFOmiopatia, dopo aver bussato ripe-
tutamente e vanamente a varie porte della Scuola dominante,
ritornare a questa in successive contingenze di alterata salute o
per futile o per nissun motivo, tranne quello dell’andazzo comune?
vero bensi, che il prestigio dell’Omiopatia cresce in ragione
della valentia dei suoi cultori, come accade in tutti i rami dello-
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24
L OMIOPATIA IN ITALIA
scibile uraano, ma gli errori individual! non valgono a menomare
la logica del principio, oramai tetragono a tutte le mosse dei suoi
avversari in buona fede od interpret! fallaci, tetragono al tempo,
che debella le false teorie, come accade ogni due lustri nella
medicina comune.
Legouve, tuttochi Accademico, commise un enorme errore,
asserendo che i successori di Hahnemann erano si lontani da lui
nell'esercizio delTOmiopatia, da giustificare la defezione. Nessuno
dei proseliti pretende di uguagliare il genio del maestro, che lo
trasfuse nelle sue opere, ma le norme da lui lasciate, il patrimonio
dei medicamenti legato ai posteri, l’epurazione successiva e la
conferma della materia medica includono la continuazione della
riforma da lui introdotta, massime in confronto alia Scuola ordi-
naria e nessuno contested, che diventerebbe una crudele ironia
ed una solenne ingiustizia della Provvidenza, se una veritA sco-
perta in Medicina non potesse essere applicata se non se dal
Novatore. Bonino.
NOTE E NOTIZIE
La Rivista Omiopatica che per 45 anni si pubblico a Roma
sotto I’instancabile penna del nestore degli Omiopatici, Dottore
Pompili, passo a Milano sotto la direzione del giovane collega
E. Perabo, serbando il carattere hahnemanniano, come si legge
nel numero primo. — Auguriamo di cuore al successore pari
longevity e successo pel bene della nostra causa.
•
*> *
Dalla Direzione del Collegio Convitto per i figli orfani dei
Sanitari italiani in Perugia riceviarao il consueto Bollettino con
una fotografia di 21 allievi ivi ammessi. Trattandosi di un Isti-
tuto filantropico, e superfluo il raccomandarne T incoraggiamento
colTinvio di oblazioni e contribuzioni fisse.
*
* *
Si rinnova preghiera alia Direzione della «* Homeopatia * del
Messico affinche voglia inviare il numero di febbraio 1900, colle
relative appendici.
Stamperia deirUnione Tip.-Editrice. — Torino.
Di ' id by Google
Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE - Napoli-Milano
H. CHARLTON BASTIAN, M. A., H. D. Londra, F. R. S.
TERAPIAllELL’AFASIA
E DEGLI ALTIU
DISTURBI DEL LINGUAGGIO
Tradnzione italiana del Prof. UMBERTO GABBI
della R. UniversitA di Messina
La terapia dei disturbi della parola k, si pu6 dire, recente, perche ebbe i suoi primi
studt col dottor Broca, circa quarant’anni fa, e and6 via via perfezionandosi coll’osser-
vazione della parola, della lettura e della scrittura in relazione coi processi cerebrali,
per arrivare a comprcndere i difetti delle facolta di espressione.
Dno fra i piu diligenti studiosi del tema 6 il chiar.mo dottor Charlton Bastian, socio
della R. Accademia di Medicina di Torino, di quella di Londra, e di varie altre straniere.
In questo volume, che gentilmente ci accordd di tradurre, riprodusse con nuova forma
le Conferenze che egli tenne davanti il Collcgio medico di Londra nel 1897: suqualche
problema rigtiardanle l'A fasia t altri disturbi del linguaggio.
Come le semplici opinioni teoretiche o speculative su qucsto argomento sono senza
valore quando non si trovino in accordo coi fatti; cosl il dott. Bastian ebbe cura di
presentare un largo numero di casi tipici, parte osservati da lui, parte tolti da varie
sorgenti. Prefer! casi semplici, o comparativamente tali, accompagnati dal reperto
necroscopico. Alio scopo di gettar luce su questioni speciali, ricordo anche casi incom-
pleti, colla loro evidenza clinica.
L’importanza dello studio, che siamo certi i Medici italiani sapranno apprezzare, si
appalesa dall’indice dei capitoli che riportiamo qui appresso.
Prekazione. — 1. lntroduzione: dati fisiologici e psicologici. — 2. Le relazioni fra il
pensiero ed il linguaggio. — 3. La classificazione dei disordini del linguaggio. —
4. Disordini del linguaggio articolato e della scrittura dovuti ad alterazione ana-
tomica o funzionale dei centri motori. —5. Disordini del linguaggio e della scrittura
per lesione dei fascl piramidali. — 6. Lesioni anatomiche dei centri glosso-cine-
stetici e cheiro-cinestetici. — 7. Semplici insufficienze funzionali del centro
glosso-dnestetico. — 8 e 9. Malattie organiche dei centri uditivo e visivo. —
10. Amnesia incoordinata: parafasia e paragrafia. — 11. Disturbi del linguaggio
e della scrittura dovuti a lesione delle commissure fra i different centri corticali.
— 12 Modi di guarigione dell'afemia e dell’afasia - Modi di produzione delle esda-
mazioni ricorrenti ed occasionali - Tipi di disturbi del linguaggio secondo Lichtheim.
— 13. La lettura e la scrittura dei nuraeri - Preservazione o perdita della facoltA
musicale - Amimia - Scrittura a specchio. — 14. La etiologia dell’afasia e dei
congeneri disturbi del linguaggio. — 15. Diagnosi dei disturbi del linguaggio. —
46. Prognosi nei disturbi del linguaggio - Capacity per esercitare i dintti civili. —
47. Il trattamento dei disturbi del linguaggio. — Indice analitico-alfabetico.
La traduzione italiana fu da noi affidata al distinto dott. Umberto Gabbi, Professors
di Clinica alia R. UniversitA di Messina, e rispecchia esattamente le idee dell’Autore.
Torino 1901. Un vol. in-12 0 di 464 pagine con figure nel teeto f
Legato in tela. — Prezzo Zj. 0.
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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dolt. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Consideration! snl Colera asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi stndi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare del rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo-
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piii diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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J//' /1
Fascicolo \LII — 1901
L’OMIOPATIA
ORGAKO DELL’ ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
Regio Decrtto tS4 gennaio 1886
SOM9IARIO. — Istituto Omiopatico Italiano. Verbali delle sedute del Comi-
tato direttivo fissate pel giorno 5 luglio 1901 ell setterabre 1901 — Tabella
dei malati ammessi all’Ospedaletto omiopatico (via Orto botanico, n. 16) dal
1° luglio 1899 al 30 giugno 1901 — La diagnosi in medicina — Un quesito
sottoposto al Gomitato editore della “ Farmacopea „ dell’Istituto Omiopatico
Americano — Genno bibliografico — Genni necrologici — Note e notfrie.
Farmacopea Omiopatica Italiana (da pag. 1 a 32).
♦
TORINO
ST AM PERI A DELL’UNIONE TIP.-EDITRICE
1901
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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dolt. Tommaso
ClGLIANO.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Libekali M. D.
Consideration! snl Colera asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi studi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
ITso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo -
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
lntroduzione y risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piu dilTuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
Verbal© della Seduta del Comitato flssata
pel giorno 5 luglio 1901.
Sono intervenuti: il Presidente onorario sig. Wenner cava¬
lier© Emilio, il Presidente effettivo sottoscritto, il Vice-Presi-
dente dott. Ottavio Losana, i Censori sig. Demezzi ingegnere
cav. Cesare, Moschetti cav. professore Giuseppe, il Segretario
dott. Pier Antonio Bonino ed il Vice-Segretario sig. Olivero
Giacomo, farmacista. — Risultano assenti: il Cassiere marchese
Morozzo, il Censore marchese Carlo Ferreri ed il Vice-Segre-
tario dott. Silvio Dematteis.
Aperta la Seduta il Presidente dA comunicazione di una let-
tera del sig. cav. dottore Luigi Ferrero di Cavallerleone, tenente
colonnello medico nel Regio Esercito, nella quale egli dichiarasi
disposto a versare in una sola volta, cioe al 1° gennaio 1902, la
soirnna di L. 30.886, fatta pero deduzione di L. 2000 spettante
all’Erario, quale diritto di succession©, e di che ei pure assume
il pagamento, a vece di L. 40.000 pagabili in rate annuali di
L. 4000 in 10 anni, secondo la disposizione testamentaria del
beneraerito dottore Crisanto Bottino, come risulta da copia giA
rimessa all’AutoritA prefettizia. Tale proposta rispondente ad
analoga domarida direttagli, giusta la deliberazione presa dal
Comitato in sua seduta 29 maggio p. p., non puo a meno di
essere accolta con grato animo, giacche la somma corrisponde,
secondo le tavole di ammortamento, al capital© legato in rate
annoali, e per ta) modo si avrA il mezzo di soddisfare alTurgente
necessity di ampiiare TOspedaletto, impiegando in parte o tutto
il capitate suddetto nello sdoppiare ed elevare il fabbricato giA
esistente. La necessitA di aumentare la potenzialitA delKOspedale
riesce impellenle, giacche i qoattro letti gratuiti di fondazione
obbligatorii pel lascito suddetto non potrebbero aver posto nei
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2 L’OMIOPATIA IN ITALIA
locali attuali; e quindi doveroso per TAmministrazione dell’Ospe-
dale di provvedervi; inoltre coll’ampliamento dell’Ospedale si
avrebbe altresi il posto per alcuni letti a pagamento, che, se-
condo i dati dell’esperienza, rendono non solo pel pagaraento
delle proprie spese, ma d£nno un contribute per aumentare le
accettazioni gratuite, costante aspirazione dell’Amministrazione.
Quando l’Autorita tutoria voglia approvare di massima il pre¬
sente verbale, ispirato al sentimento di dare il maggiore possibile
coefficiente di potenzialita deil’Ospedale per i letti gratuiti, verra
tosto presentato alTapprovazione il progetto per le costruzioni
nuove, e sar k cosi rimosso un ostacolo ad ulteriori legati di pro-
babilissimo evento. Tale concetto riscuote Tapprovazione di tutti
i membri presenti e sciogliesi la Seduta.
Torino, 5 luglio 1901.
Il Vice-Segretario 11 Presidente
Olivero G. Dott. G. Bonino.
Verbale della Seduta del Comitato flssata
pel giorno 11 settembre 1901.
Aperta la Seduta si da lettura della deliberazione della Giunta
Provinciale Amministrativa colla quale si autorizza TAmmini-
strazione dell’Ospedaletto di accettare il legato del dott. Bottino
nella forma proposta dal Comitato ed accettata dall’erede. In base
a questa autorizzazione si ritorna a discutere sull’opportuniU di
impiegare una parte del capitale in ampliamento del locale del-
TOspedaletto. A tal fine il Presidente presenta un progetto alle-
stito dal sig. ing. Emilio Giay, quale progetto, corrispondendo
perfettamente ai requisiti dalTAmministrazione desiderati, viene
pienamente approvato.
DalTesame del progetto risulta che il numero dei letti ver-
rebbe triplicato in modo da rispondere agli impegni dall’Ammi-
nistrazione assunti verso la volonta del testatore, e aumentandosi
nello stesso tempo il numero dei letti gratuiti, corrispondere
anche alio scopo e desiderio dell’Amministrazione.
In seguito alia approvazione del progetto per parte del Comi¬
tato lo si trasrnette, unitamente alia relazione, alPAutoriti
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L’OMIOPATJA IN ITALIA
3
tutoria e si fa istanza alia medesima affinche, vista la necessita e
la convenienza di sollecitare i lavori adottando in gran parte
il sistema Hennebique proposto dalFautore del progetto, essendo
detto sistema soggetto a privativa, venga concessa la trattativa
privata per affidare al concessionario della ditta Hennebique la
costruzione della parte di lavoro ad esso relativa; e di procedere
pure per trattativa privata per Fesecuzione della parte rimanente,
che e di importanza minore.
La spesa totale 6 preventivata in L. 22.000 al massirao, come
risulta dalla relazione delFautore del progetto, compreso Fim-
pianto di un calorifero a circolazione di vapore e ventilazione
dei locali.
E poiche il versamento della somma totale giusta il patto
bilaterale non si effettuerebbe dall’erede priraa del 1° gennaio
1902, cosi FAmministrazione trovasi per ora nell’impossibilitA
di impiegare altrimenti detto capitals, mentre all’epoca or ora
indicata questo servirebbe per la parte necessaria a soddisfare
l’opera compiuta, quando essa potesse iniziarsi in breve tempo.
Esaurito l’ordine del giorno sciogliesi FAdunanza.
Torino, 11 settembre 1901.
Il Vice-Segretario II Presidente
Olivero G. Dott. G. Bonino.
1 *
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4
L OMIOPATIA IN ITALIA
TABELLA dei malati ammessi nell’ Ospedaletto Omiopatico
1
I £ §
Cj IS
' 5 o
Nome
Eli
Comlizione
M a 1 a 11 i a
i
330
R. Giovanni
33
fabbro-ferraio
amigdalite acuta
3:31
R. Pietro
50
impiegatoferrov.
rino*faringite cronica
332
B. Eulalia
18
setaiuola
cherato-congiuntivite bilaterale
con eczema facciale
333
A. Gaterina
57
contadina
panoftalmite sinistra
i 334
B. Michele
56
operaio
nevralgia sciatica
1 335
B. Michele
19
contadino
blefarite cigliare
336
N. Luigi
36
portinaio
flemmone al braccio
337
S. Vitale
40
fucinatore
coxalgia destra
338
T. Maddalena
32
orlatrice
rinite cronica, cheratite parenchi-
matosa
339
F. Anselmo
7
scuolaro
ernia inguinale
310
G. Gatterina
44
donna di casa
catarro gastrico acuto
341
G. Maria
16
legatrice
cheratite parenchimatosa sinistra ,
342
S. Giacomo
38
operaio
reumatismo poliarticolare cro- ,
nico 1
343
B. Maria
45
operaia
cherato-congiuntivite-ozena-risi-
pola ricorrente alia faccia
344
S. Rosa
30
donna di casa
sililide secondaria
345
P. Giuseppe
60
pensionato
catarro bronchiale
346
L. Gelestina
20
donna di casa
endometrite con ooforite »
347
G. Gaetano
36
impiegato
bronco-alveolite polmone destro
348
S. Felicita
25
sarta
pio-salpingitecon ooforite sinistra
349
B. Norina
25
donna di casa
1
metrorragia da ritenzione placen*
tare
350
G. Angelina
! 18
sarta
ulcera corneale
351
P. Dorotea
; is
domestica
endocardite acuta e poliartrite
352
B. Giuseppe
, 36
parrucchiere
vespaio l
353
L. Francesca
| 60
domestica
cistite cronica
354
G. Giuseppina
: 39
portinaia
catarro gastrico '1
355
B. Giuseppina
1 9
scuolara
biefaro-congiuntiv. scrofolosa f
356
F. Lnigia
17
sarta
avvelenamento da ossido di carb.
357
F. Rosa
25
id.
id. id. id. 1
358
P. Giovanni
! 33
albergatore
reumatismo poliarticolare acuto
359
B. Santino
9
benestante
ascesso sotto orbitale
360
G. Domenica
15
i
scuolara
cherato-congiuntiv. bilat. e ulcera
corn. sin. con minaccia di sta- ;
liloma
! 361
G. Anna
I 8
—
cherato-congiuntiv. scrofolosa
362
M. Camilla
20
sarta
influenza
[ 363
R. Petronilla
43
domestica
catarro gastrico cronico
364
P. Vittorio
29
carrettiere
pleurite essudativa [
i 365
G. Arnaldo
30
avvocato
febbre tifoidea 1
; 366
F. Angela
24
albergatrice
emorroidi vescicali
367
R. Anna
42
casalinga
catarro gastro-enterico
1 368
B. Gatterina
52
pensionata
catarro bronchiale cronico 1
1 369
B. Maria
30
contadina
fistola guancia da carie dentaria
i 370
B. Maria
39
domestica
sarcoma alia gengiva superiore
j 371
G. Maria
23
donna di casa
pelvi-peritonite con metrite pio-
salpingite bilaterale |
Digitized by t^ooste
L’OMIOPATIA IN ITALIA
5
(via Orto Botanico, 16) dal 1° Luglio 1899 al 30 Giugno 1901.
!
Gi^rni
Ji
| ile^enza
TraUaiueutn — K.-ito j
Owervazioni l
4
cura interna, guarigione
19
id. miglioramento
105
id. guarigione
vedansi le note
40
id. miglioramento
14
id. guarigione
40
id. miglioramento
id.
12
operato, guarigione
22
cura interna, guarigione
7 mesi
id. id.
i 10
operato, guarito
11
cura interna, guarigione
3 2
id. id.
20
id. miglioramento
id.
75
id. guarigione
20
id. id.
18
id. id.
30
cura locale id.
09
cura interna, miglioramento
31
cura locale, guarigione
6
I raschiamento, guarila
i
12
cura interna e locale, guarigione
95
| cura interna, miglioramento
id.
! 11
medicazione, guarigione
30
cura interna e lavatura vescicale,
miglioramento
28
cura interna, guarigione
35
id. id.
2
id. id.
2
id. id.
10
j id. id.
10
| operazione id.
! 75
i cura interna e locale, guarigione
I
id.
i 20
id. id.
8
id. guarigione
15
id. miglioramento
30
id. guarigione
15
id. id.
15
id. id.
20
id. id.
45
id. miglioramento
10
operazione, guarigione
10
id. id.
id.
J
30
cura locale id.
Digitized by t^oosle
G
L’OMIOPATIA IN ITALIA
(Segue) TABELLA dei malati ammessi nelT Ospedaletto Omiopa
1
O O
£ "5
/, £
Nome
Eli
Comlizione
M a 1 a 11 i a
372
R. Maria
16
domestica
ascesso cronico sottocutaneo
373
F. Vittorio
33
operaio
flemin. dtfTuso al pollice e avambr.
374
M. Antonio
23
donna di casa
endometrite fungosa con salpingo-
ooforite
375
P. Rina
36
domestica
fibromioma uterino e metrite
376
P. Maddalena
67
donna di casa
catarro bronchiale cronico
377
P. Maddalena
52
id.
entero-colite
378
P. Orsola
10
scuolara
cherato-congiuntivite scrofolosa
379
B. Marianna
35
donna di casa
enterite tubercolare
380
B. Giuseppina
34
casalinga
catarro gastro-enterico
381
R. Gatterina
39
id.
carcinoma al piloro
382
G. Francesco
15
contadino
nevrastenia gastrica
383
B. Giovanna
4
—
osteo-artrite radio omerale con
ascesso
384 1
D. Giuseppe
8
scolaro
idrocele
385
P. Gatterina
5
—
osteo-mielite epilisi omerale
386
B. Secondo
52
contadino
coxalgia destra
387
E. Margherita
20
tessitrice
bronco-alveolite
388
V. Carolina
65
casalinga
nefrite parenchimatosa
389
T. Carolina
27
sarta
endometrite
390
M. Teresa
24
casalinga
minaccia d*aborto
391
G. Maria
33
id.
endometrite
392 i
S. Afra
49
id.
catarro gastro-enterico cronico
393
P. Lucia
57
domestica
emiplegia destra darecente emor-
ragia cerebrate
394
D. Luigia
12
scuolara
ademte sottomascellare
395
B. Vittoria
14
id.
cherato-congiuntiv. catarrale
396
G. Carlo
42
contadino
enterite cronica
397
D. Antonietta
27
cameriera
tubercolosi polmonare con ca-
verne
398
B. Gamillo
38
contadino
carie costale
399
P. Giuseppina
34
serva
angina tonsillare
400
G. Maria
54
casalinga
nevralgia sciatica crurale
401
P. Giovanni
13
meccanico
febbre tifoidea
402
G. Domenica
15
casalinga
cherato-congiuntiv.sin. con ulcera
corneale
403
P. Pietro
3
—
liposarcoma alia regione ascellare
401
P. Gatterina
5
—
osteo-mielite radio
405
N. Maria
45
casalinga
reumatismo articolare
406
G. Margherita
20
sarta
bronco-alveolite eendometrite con
ooforite
407
V. Ippolita
54
casalinga
entero-colite cronica
408
F. Emma
24
sarta
sitilide terziaria
409
F. Camilla
36
id.
flemmone mano sinistra
410
M. Rosa
24
id.
panno corneale bilaterale
411
B. Giuseppina
10
scuolara
blefaro-cong. scrofolosa
412
L. Francesca
45
domestica
cistite cronica
413
P. Margherita
56
id.
nevralgie ai muscoli delPoccipite
e dorso
414 j
R. Margherita
51
id.
cherato-congiuntivite con ulceri
corneali
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
7
tico (via Orto Botanico, 16) dal 1° Luglio 1899 al 30 Giugno 1901.
| Giorni
1 <li
I digt-nza
Trattamento — Esito
Osservazioni
10
operazione, guarigione
4
id. id.
10
medicazioni locali, guarigione
30
cura interna, miglioramento
25
id. id.
10
id. guarigione
20
id. miglioramento
25
id. deceduta
vedansi le note
10
id. stazionaria
20
laparatomia esplor., stazionaria
34
cura interna, miglioramento
14
operazione, cura interna, migl.
11
id. guarigione
26
id. miglioramento
lascid l’Ospedale per affari e non pote
9
cura interna id.
50
id. stazionaria
piu farvi ritorno
20
id. e locale miglior.
25
id. guarigione
30
id. id.
20
id. e locale, miglior.
20
id. miglioramento
18
id. in via di guarigione
11
operazione, guarigione
10
cura interna, guarigione
17
id. id.
90
id. stazionaria
24
operazione, guarigione
6
cura interna, guarigione
14
id. id.
30 ,
id. id.
66
id. id.
i 12
operazione, guarigione
12 1
id. cura interna, guarig.
7
cura interna, guarigione
21
id. e medicazione lo¬
52
cale, miglioram.
id. guarigione
vedansi le note
20
id. id.
11
operazione id.
in cura
41
cura interna, guarigione
11
id. e lavatura vescica,
10
miglioramento
33
id. guarigione
i
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8
L’OMIOPATIA IN ITALIA
(Segue) TABELLA dei malati ammessi nell’Ospedaletto Omiopa '
Numero
d’ordine
Nome
Eta
Condizione
Malattia
415
P. Gatterina
5
osteo-mielite omero
416
B. Camillo
38
contadino
carie costale
417
G. Francesco
16
id.
neurastenia gastrica
418
M. Giuseppina
16
operaia
adenopatia ascellare
\
419
D. Teresa
8
blefaro - cong. scrofolosa - eczema
auricolare
420
P. Margherita
56
domestica
morbo di Pott ,
421
A. Ada
53
casalinga
nevrastenia
422
G. Carlo i
42
contadino
entero-colite
i
423
B. Maria
31
contadina
fistola guancia
424
G. Francesca
27
casalinga
aborto
425
G. Maddalena
30
id.
ago confitto profondamente nella
natica
i
426
V. Margherita
19
operaia
cherato-congiuntivite con ulcera
corneale profonda
adenite ascellare, tubercolosi pol-
monare
i i
1 i
427
G. Giovanna
18
—
i
428
B. Gatterina
21
operaia
adenite suppurata ascella destra
429
B. Gatterina
52
pensionata
catarro bronchiale e gastrico cro-
nico
430
G. Giovanni
26
muratore
contusioni varie i
t
Note alia Tabella.
332. — B. Eulalia, d’anni 18, setaiuola. Sofferse fin nei primi
anni di vita di eczema infantile ostinato, cbe si ripete negli anni
susseguenti alternato ad oftalmie: si comprende quindi come la
natura scrofolosa della malattia importasse una lunga degenza
alTOspedale; quando ne usci la guarigione era completa. I
335. — B. Michele, d’anni 19, contadino. Fu ricoverato per *
blefarite cigliare congenita: un altro suo fratello ed una sorella I
si presentarono ambulatoriaraente per identico male; cio non
ostante ne usci notevolmente migliorato.
342. — S. Giacomo, d’anni 38, operaio in cave d’amianto.
Si presento a noi dopo aver esperite cure allopatiche varie, fanghi
e bagni minerali, sempre senza risultato, neppure passeggiero: mi-
glioro invece specialmente con Colchicum e K . hydriodicum.
351. — P. Dorotea, d’anni 18, domestica. Quando ricovero
nell’Ospedaletto il reumatismo poliarticolare iniziatosi qualche
settimana avanti stava per scomparire, ma, in sua vece, progre-
diva minacciosa un'endocardite che, in breve, raggiunse una note-
vole intensita.
I sintomi di endocardite rimisero sotto l’uso di Spigelia, ma
questapurtroppo non valse ascongiurare un’insufficienzamitralica.
360. — C. Domenica, d’anni 15, scuolara. Ebbe gi k ripetute
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
9
;ico (via Orto Botanico, 16) dal 1° Luglio 1899 al 30 Giugno 1901.
< Giorni
! di
degonza
TratUim«.*nto — Em to
Osservazioni
21
operazione e cura interna, guarig.
*23
id. guarigione 1
34
cura interna, id.
u
operazione id.
6 mesi
i
cura interna id.
30
operazione id.
20
cura interna id.
7
id. id.
10
operazione id.
5
cura locale id.
3
estrazione id.
30
cura interna e locale, guarigione
32
operazione, cura interna, guarig.
20
id. guarigione
3 mesi
cura interna, miglioramento
| 1
cura locale, guarigione
oftalmie. Si presento con cherato-congiuntivite bilaterale, ulcera
corneale sinistra con minaccia di stafiloma; uscl dall’Ospedale
con macchia corneale che in pochi mesi ando scomparendo.
370. — B. Maria, d’anni 39, domestica. II tumore si presen-
tava della grossezza d’una piccola nocciuola; fattolo esarainare
alTIstituto Patologico di questa University ci venne confermata
la diagnosi di sarcoma coll’aggravante di essere un sarcoma a
grandi cellule quindi di sicura e pronta riproduzione. Ormai £
trascorso un anno e mezzo, ma per buona sorte il tumore non si
£ riprodotto. A chi si dovr£ attribuire questa mancata riproduzione?
Certo il chirurgo con una ben riuscita ablazione del tumore ed
una profonda cauterizzazione del campo operativo contribui molto
al buon esito, ma anche la Thuja che l'ammalata prese per lungo
tempo ha certamente corapletata l’opera del chirurgo.
379. — B. Marianna, d'anni 35, donna di casa. Malgrado
fosse in condizioni disperate fu ricoverata nell’Ospedaletto perche
in casa mancavano assolutamente le cose piii necessarie.
408. — F. Emma, d’anni 24, sarta. Ricorse a noi perche affetta
da terribili dolori nevralgici al capo che lafacevano quasi impazzire;
cause probabili, negando assolutamente infezioni pregresse, non
senetrovavano;finalmenteasmentire la ragazza ed a rischiarare
la nostra diagnosi comparve una gomma seguita dopo 3-4 giorni
da altre tre. Una pronta cura mercuriale laguari in pochi giorni.
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10
L’OMIOPATIA IN ITALIA
LA DIAGNOSI IN MEDICINA
L’articolo del chiarissimo dott. Cigliano comparso nelTultimo
fascicolo delTopuscolo * L'Omiopatia in Italia * mi porto a fare
alcune considerazioni.
Qaantunque io non abbia l’onore della personale conoscenza
del prelodato collega, tuttavia io conosco da tempo per il posto
eminente che occupa fra i cultori dell’Omiopatia, e non solo fra
quelli di Napoli.
Quindi premetto che quanto sto per dire non deve per nulla
pregiudicare la deferente ammirazione che ho per lui.
Egli intitola il suo articolo: Si pud scegliere il rimedio
senza la diagnosi? * e piu sotto a dirittura si dichiara * sm-
golarmente ammiratore dellassioma: Si pud fare il medico
senza la diagnosi *».
La storia clinica dell’ammalato che egli riferisce conferma
pienaraente la sua dichiarazione, e non si puo a meno di ammet-
tere che il medico omiopatico, fedele al principio su cui poggia
il suo sistema di cura, puo in ogni caso scegliere il rimedio senza
bisogno di fare la diagnosi : senza bisogno cioe, per la scelta del
rimedio , di scervellarsi colla infinita nomenclatura nosologica
per poter dare alia malattia il nome che le compete; special-
mente quando, non sapendo come rispondere al qwd agendum ?,
per riuscire almeno a soddisfare al lusso scientifico di pronun-
ciare la diagnosi, si ricorre con troppa facility alle armi per
aprire le viscere dei pazienti a scopo esplorativo.
Ma dalTammettere questo fatto all’ammettere come assioma
che si possa fare il medico senza fare delle diagnosi mi pare che
ci corra di molto; salvoche ogni volta che si e saputo scegliere
il rimedio si possa garantire la guarigione: perche, quando cid
fosse, I’infermo, nella certezza di guarire, rinunzierebbe volon-
tieri alia curiosita, che e legittima perche istintiva, di conoscere
il nome, la natura e specialmente Torigine del male che lo affligge.
Ma e ovvio il dire, che se la scienza medica fornisce al suo cul-
tore (qualunque sia il sistema di cura che egli segue) il criterio
per scegliere il rimedio nei singoli casi, non lo autorizza pero
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L OMIOPATIA IN ITALIA
11
sempre a garantire Tesito favorevole della cura. Mi riferisco ai
casi in cui, dopo un esame minuto e diligente fatto colla scorta
di tutte le cognizioni che possono aver attinenza all’arte raedica,
e col criterio della pratica, si e obbligati a dire alTaramalato o ai
famigliari che di fronte al morbo siamo del tutto o quasi del tutto
inermi. E in questi casi, che purtroppo non sono tanto rari, anche
malgrado le innegabili risorse delTOmiopatia, se il medico non
spiegail motivo della inefficacia dei rimedi con una diagnosi scien-
tiflca e per quanto si puo ben particolareggiata, egli mancherebbe
di adempiere ad una parte della sua missione, la quale in questi
casi in cui, non potendo guarire, il medico pratico pu6 soltanto
sollevare o per lo meno consolare Tinfermo (1), si riduce al saper
sostenere il prestigio scientifico dell’arte.
Siccome credo di non aver frainteso l’idea dell’egregio dot-
tore Cigliano, amraetto che, se gli scritti dei medici omiopatici
stessero, come si dice, in casa, la mia osservazione non sarebbe
che una pedanteria puerile ed inopportuna; ma siccome e da spe-
rare che qualche volta vengano sott’occhio anche agli avversari,
mi pare che il collega di Napoli nel pronunciare il suo assioma
non abbia fatto per la causa delTOmiopatia gran che di bene.
Ed ecco perche.
Tutti coloro che sono contrari alTOmiopatia, e medici e non
medici, sono tali perche dinnanzi all’azione dei rimedi ad una
dose tanto esigua che essi gratificano del titolo di ridicola, e alia
forma apparentemente assurda della legge dei simili, la scienza
ufficiale si mostra piu che mai restia ad accettare cio che non
e suscettibile di essere da essa spiegato.
Ma v’ha di piu: siccome fra gli allopatici molti sanno che in
Omiopatia per la scelta dei rimedi Tunica guida e lo studio, mai
troppo minuto, dei sintomi, e fermissima in essi Tidea che gli
omiopatici consumino tutta la loro attivita medica nello studiare
la sintomatologia dei morbi, trascurando Teziologia e Tanatomia
patologica, e conseguentemente infischiandosi , essi dicono, di
pronunziare il nome della malattia; e quindi per essi allopatici
i’Omiopatia non e scienza.
In conclusione: la dose dei rimedi, la legge secondo cui ven-
gono applicati e Taccusa che nulla vi sia di scientifico in Omio-
pdtia, ecco i tre ostacoli che questa incontra nel suo cammino.
(1) On guerit quelquefois, on soulage souvent, on console toujours.
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12
I/OMIOPATIA IN ITALIA
Per appianare i due primi tutti i medici che dopo Hahnemann
hanno scritto in favore dell’Omiopatia citano numerosissimi fatti
raccolti nella letteratura medica da Ippocrate fino a noi, i quali
tendono a confermare che lalegge dei simili, voluta o non voluta,
spiegata o non spiegata, e sempre la base naturale della terapia
medica; e che la dose omiopatica, per quanto talora infinitamente,
non e mai possibile il concepire che materialmente sia nulla; non
solo, ma bisogna ammettere che, ad essa ridotte, moltissime so-
stanze spiegano sulla vitality fisiologicae patologicadelTorganismo
animale un’azione tutt’altro che indifferente.
Quanto al terzo ostacolo che tiene TOmiopatia al disotto del
livello, diro cosi, sociale, cui dovrebbe gi& essere salita, mi per-
metto ripetere che l’assioma del dott. Cigliano non mi pare dei
piu opportuni per sfatare il concetto in cui l’Omiopatia & tenuta
dai suoi avversari.
Io sono d’avviso che, senza lanciare in atto di sfida in faccia
alia scuola ufficiale degli assiomi che si prestano troppo ad essere
male interpretati, il medico omiopatico anche il piu convinto, il
quale pero non disdegni di trovarsi e di discutere serenamente con
colleghi avversari, deve, senza tema di far torto alle sue convin-
zioni, seguire spassionataraente la scienza nella sua evoluzione
per trarne tutti i vantaggi e ammaestramenti che ne possano
scaturire sia di ordine scientifico che pratico, e poter cosi
combattere, sempre dignitosamente, in favore del sistema di
cura che egli crede il piu razionale, e mantenere cosi Tarte sua
e il titolo di cui e fregiato ail’altezza cui hanno diritto di essere
tenuti.
E fino ad ora non deve temere che cio facendo egli abbia a
pregiudicare la saldezza della base su cui poggia il suo principio,
perche, seguendo gli esperimenti di laboratorio e gli studi di cli-
nica si e obbligati (e lo dicono gli stessi allopatici) a constatare
che la pratica medica, intendo la parte che si riferisce special-
mente alia terapia, quanto a progresso va tutt’altro che di pari
passo colla teoria.
Non basta: se mai in qualche momento il suo principio venisse
a vacillare, non mancano di quando in quando gli avversari di
rinfrancarlo.
Difatti e abbastanza significante il vedere:
Che dopo tanto tempo che il bicarbonato di soda come alcalino
e il rimedio sovrano contro la pirosi, venga ora dimostrato, colla
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
13
forza persuasiva delle formole chimiche, che dopo l’uso del bicar-
bonato di soda, l’acido cloridrico del ventricolo (causa della pirosi)
b aumentato :
- NaHCOa HC1 = NaCl C0 2 -4- H 9 0
Bicarb, sodico + Ac. cloridr. = Cloruro sod. + Anidr. carb. 4- Acqua
* il cloruro sodico reagisce coll’acido carbonico sviluppatosi dalla
* combustione dei tessuti ed allora:
u HaCOs h- 2NaCl = Na 9 C0 3 2HC1.
Ac. carbonico + Cloruro sod. = Carbonato sod. -f Ac. cloridr.
** Come si vede, nel mentre il bicarbonato di sodio ha neutra-
«• lizzato una molecola di acido cloridrico nello stomaco ne sono
« ritornate due » ( Riforma Medica , n. 271, anno 1900).
Che l'acetato di tallio usato a dose omeopaiica (parole testuali)
sia capace di produrre alopecia [Berliner dermatologische Gesell -
schaft y seduta 13 novembre 1900).
Che dopo esperimenti fatti si venga a proporre di curare la
tubercolosi polmonare con iniezioni di formolo aH’l per 50.000
[British medical Journal^ 15 dicembre 1900).
Che si sia proposto, dopo un risultato favorevole, di curare
certe vertigini facendo scuotere metodicamente il capo all’infermo,
osservando che tale manovra produce la vertigine nel sano [Wiener
Klinische Wochenschrift^ 14 febbraio 1901).
Che, essendosi osservato che certi casi di malattie maligne sono
accompagnati da complicanze di erisipela, si proponga di curare i
tumori maligni col liquido del Coley il quale e composto di una
parte di tossine del bacillo prodigioso e di 4 a 5 parti di tossine
dello streptococco dell’erisipela [The Medical Chronicle , marzo
1901).
La Loggia, 14 ottohre 1901.
Dott. P. A. Boning.
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14
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Un quesito sotloposto al Comitalo editore della <a Farmacopea »
deirislilulo Omiopatico Americano.
Leggesi all’articolo Lachesis non essere risolto il dubbio, se
il serpente, donde Hering estrasse il veleno e ne allesti la pato-
genesia, fosse veramente il trigonocefalo Lachesi od il Craspe-
docefalo lanceolato od il Lachesi muto, trovandosi dissonanze tra
i caratteri descritti ed il nome comune applicato. Di fronte a tale
esitanza occorre citare la memoria letta dal dottor Leonard di
Minneapoli alia Society omiopatica di Illinois, ove egli afferma
che la spogliadel rettile, di cui tratta Hering, trovasi conservata
in alcool dalla Accademia delle Scienze di Filadelfia. Ora ci pare
cosa inesplicabile, che nessun membro del Comitato redattore co-
noscesse un fatto tale per riscontrare la verita e definire la specie.
E vero che il trigonocefalo lanceolato, proprio della Martinica,
costituisce un genere distinto dal Lachesi muto, chiamato Suru-
cuco, che trovasi lungo il rio delle Amazzoni ove risiedeva Hering;
per cui trattasi probabilmente di quest’ultimo e non del trigono¬
cefalo predetto non reperibile che alia Martinica, Santa Lucia e
Beconia. Riesce poi alquanto enigmatico il fatto che i farmacisti
Caellan di Parigi, giusta una nota inserita nella Farmacopea ,
abbiano potuto rifornirsi del medicamento detto Lachesis dalla
Martinica, denominando la specie trigonocefalo Lachesis, mentre
tale non sarebbe la sede del Lachesis di Hering. Ed ora diciamo:
a che serve citare una sorgente farmaceutica, se non e definita
la specie cui appartiene la patogenesia, con che viene a mancare
il criterio per rinnovare la preparazione? Ignoriamo se dopo 1’edi-
zione della Farmacopea sia avvenuta una dilucidazione in seno
alia professione. In caso affermativo saremmo tenut.i a chi ce la
volesse segnalare; in caso opposto s’impone una affermazione in
un senso o nell’altro pel decoro della scienza e per la verity.
Bonino.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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CENNO BIBUOGRAFICO
Farmacopea omiopalica tedesca , elaborata da una Commissione
di professori universitari, medici e farmacisti omiopatici.
Per iniziativa della Societa farraaceutica tedesca e coll’ap-
provazione del Governo di Prussia e del Wiirtemberg, venne
nominata una Commissione di 27 membri, fra cui 12 medici e
10 farmacisti omiopatici, per coinpilare una Farmacopea omio -
patica ad uso deH’Impero germanieo. Prima pero che fosse com-
piuto il lavoro recedettero 8 membri, riducendosi cosi a 19.
E poiche si trattava, fino dalle prime sedate, di semplificare
alquanto senza alterare i precetti fondamentali di Hahnemann,
cosi vennero con circolare interpellati 235 medici e 25 farmacisti
omiopatici, donde si ebbero 147 risposte favorevoli alle basi sta-
bilite dalla commissione; il che costituiva un appoggio indiscu-
tibile all’opera assunta. Dall’esame poi del lavoro risulta, che
non riscontransi differenze di rilievo nelle norme che riflettono i
locali, gli attrezzi, i veicoli adoperati neila preparazione. La diver-
genza pero che sollevo tanto clamore ed incresciosi dissidi tra la
maggioranza della Commissione e quei pochi membri che credet-
tero ritirarsi, consiste nel modo di stabilire I'unita medicinale
sopratutto nelle tinture. Queste sono, per le proporzioni della
droga e del veicolo, ridotte a due gruppi nella Farmacopea della
quale trattiamo, mentre sono parecchi nelle altre Farmacopee.
Le tinture del primo gruppo riguardano i vegetali ed animali o
loro parti ricchi di sugo o freschi, ove la droga si unisce con
doppio peso di alcool; quelle del secondo gruppo si ricavano da
sostanze secche, quali possono essere radici, corteccie, frutti,
semi, resine od anche sostanze animali e si preparano trattandole
con un decuplo peso di alcool. A questi due aggiungasi un terzo
gruppo eccezionale, ove le tinture si preparano con alcool ed
etere o con questo solo.
Le soluzioni poi tanto acquose quanto alcooliche si compiono
eziandio nella proporzione di una parte di medicamento e 10 di
alcool; portano il nome di tinture, ma rappresentano in realta
la prima attenuazione, prendendo per base di uniti medicinale la
sostanza in natura.
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L’OMJOPATIA IN ITALIA
Le tinture del prirao gruppo, malgrado la semplificazioneintro-
dotta,non' hanno lo stesso valore medicinale attesa la differenza
di menstruo naturale esistente nei vegetali od aniraali alio stato
fresco. (A questa oscillazione la Farmacopea americanaaggiunge
alcool quanto cccorre in unione col menstruo naturale per costi-
tuire il decuplo della droga considerata alio stato secco). In ogni
caso la differenza proporzionale e cosi piccolache il medico omio-
patico prescrivendo solo per eccezione rarissima il rimedio alio
stato di tintura non va incontro a serio inconveniente.
D’altra parte sara piu agevole ai farmacisti omiopatici speciali
o misti il seguire norme semplici e determinate, anziche molte-
plici e non sempre di facile applicazione.
Nella parte speciale sono dati i caratteri fisici della chimica
sostanza medicamentosa; segue la formola della preparazione e
nei casi speciali e pure indicato il procedimento delle prime atte-
nuazioni. Mancano pero molti rimedi noti nella sfera omiopatica,
sebbene poco usitati. A parte la semplificazione che si riscontra
nei testo di fronte a molte altre Farmacopee precedenti e moderne,
moditicazione che non puo naturalraente ottenere Tassentiraento
di tutti gli omiopatici, che pure devono essere liberi neilapprez-
zare le differenze nei modi di svolgere i principii fondamentali, la
pubblicazione in discorso include un vantaggio morale, quello cioe
di costituire un testo ufficiale,annesso alia Farmacopea scolastica,
rientrando cosi nell’orbita comune dell’esercizio della farmacia.
Bonino.
CENNI NECROLOGICI
Una ferale notizia, datami dagli amici di Genova, riconfer-
mata poi dai giornali locali, venne a raggiungermi nella quiete
di quelle brevi autunnali vacanze che, quando lo posso, sono uso
a concedermi la nella tranquilla campagna di Cumiana.
Il dottore Giacomo Peirano, nostro collega carissimo, e
morto dopo brevissima malattia che in pochi giorni lo vinse. Di
lui riportiamo il cenno necrologico che alcuno, che molto bene
deve averlo conosciuto, ha scritto sul Secolo XIX , Pautorevolis-
simo giornale genovese.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
17
* Ieri, lunedl, alle ore 16 e mezzo, si spegneva quasi ottan-
tenne, per broncopolmonite, nella sua abitazione di San Gero-
lamo n. 5, il decano dei medici omiopatici della Liguria, dottor
Giacomo Peirano, di Santo Stefano d’Aveto.
» Altro dei primi apostoli delPomiopatia in questi paesi (pri-
missimo essendo Tinsigne dott. Gatti), le sue cure rasentarono
spesso il miracolo, sicche ebbe fama invidiata e guadagni profes¬
sional incredibili.
« Ma tali guadagni e lo stesso censo paterno venivano assorbiti
da disastrose speculazioni in oggetti artistioi e dalla beneficenza di
cui erae(valgail vero) gli piacevad’essere stimatozelantecampione.
** Abbiamo detto disastrose speculazioni, e furono veramente
tali ed agitarono lungamente la sua esistenza; pure, di recente,
egli aveva riportato, rimpettoalla finanza, una splendida vittoria,
dope piu di trent’anni di lite, vittoria per cui, come indennita di
circa 400 quadri dal governo indebitamente sequestrati al con¬
fine, gli veniva aggiudicata una somina superiore alle 300 mila
lire. Era, inalgrado i numerosi impegni, la terra promessa hella
quale egli non doveva entrare.
« Nota pubblicamente era la sua pretesa invenzione per la
rinascita dei capelli alia quale tuttavia egli non pote mai dare
quello sviluppo che era nelle sue intenzioni.
- La sua devozione aH’omiopatia non era per nulla conven-
zionale, basandosi sopra intime convinzioni ; ma egli aveva e
conservo fino alia morte una deferenza quasi religiosa per l'azione
magnetica applicata alia cura del le malattie, azione che da gio-
vane esercito, per quanto debolmente (secondo affermava egli
stesso), e della quale, per opera altrui, provo da vecchio sulla
propria persona la benefica influenza.
* Spirito inquieto, fantastico, assetato di novita e di riforme,
egli in un momento diveniva seguace di qualunque apostolo che
sapesseentusiasmarlo, e lasua deficienza nei severi studi della pub-
blica economia gli permetteva di abbracciare dottrine impossibili,
fra le quali citeremo unicamente la divisione universale dei beni.
** Ricco di letture spiritiche ed appassionato grandemente
delle pratiche relative, egli pero, edotto da molte mistificazioni,
soleva dire: — credo alio spiritismo, ma non credo agli spiriti.
«• Abbiamo parlato in genere della fama giustamente acqui-
stata da questo pratico eedezionale: ma non possiamo non aggiun-
gere che le malattie degli organi della respirazione erano il suo
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
piu forte cavallo di battaglia. — Di bronchite e polmonite, diceva
^gli, non ho raai lasciato morire nessuno! — Chi gli avesse detto
che il primo a soccombere sarebbe lui ?
* Una pace duratura, il cui pensiero dovette sorreggerlo nel
passaggio tormentoso, prenda ora il posto delle terrene ricchezze
che gli negava il destino
Ne altro di meglio io saprei aggiungere al cenno soprariferito.
Fu serapre uorao di una bonta infinita, e ne diede prova co-
stante con un eccezionale disinteresse nell’esercizio professionale.
All’apice di ogni sua aspirazione egli ha collocato serapre il vivo
desiderio di tutta la sua vita, la fondazione di un ospedale omio-
patico; e ben coraprendendo che la generosa donazione del dot-
tore Leoncini, di 40 raila lire, disgraziatamente ridotte a ben piii
modesta somina dalle vicende della Banca Nazionale, non erano
sufficienti a tentarne l’inizio, egli nutri fino alTultimo la speranza
di potervi sopperire coi proprii averi, quando avesse ottenute le
grandi fortune che egli si riproraettevadallagiustiziadegliuomini.
Dio non ha voluto che il suo bel sogno si avverasse. Che pro-
spere arridano le sorti future al nobile desiderio per tanti anni
vagheggiato dal compianto collega.
Genova, novembre 1901.
Fagiani.
Nel giorno 18 dello scorso mese di luglio, l’Omiopatia geno-
vese ebbe a subire una gravissirna perdita per quanto essa fosse
tristamente preveduta da lungo tempo. L’onorando e tanto sti-
mato dottore Giulio Gaiter serenamente si spegneva fra le
braccia dei suoi figli nella grave etk di 82 anni.
Dopo una carriera brillante e proficua di oltre quarant’anni
d’esercizio, egli si era pressoche ritirato da Genova, dimorando
buona parte dell’anno nella sua campagna di Rivoli presso Ve¬
rona, cedendo la propria clientela, sceltissiraa e numerosa, ai
due figli Giulio e Silvio, il primo dei quali venne prematuramente
rapito, ora sono oltre quattro anni, al nostro fraterno aflfetto.
Laureatosi giovanissimo, egli si reco a perfezionare i suoi
studi nelle cliniche di Vienna, e fu tra i priini ad entusiasmarsi
della nostra teoria raedica, allora nuova, pifi specialmente appli-
candosi, in quei suoi primi anni della carriera, alia speciality
delle malattie oculari. PJtornato in patria, si uni sposo alia buona
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L’ OMI OP ATI A l.N ITALIA
e gentile che gli fu compagna sino a pochi mesi prima del suo
decesso, della nobile famiglia dei conti Della Torre. Volgevano
allora tristi i tempi per 1’Italia nostra; le fervide patriotiche
aspirazioni erano soffocate nelle dure carceri, e l'amore di liberty
si pagava col sangue di giovani martiri. Alla riconoscenza di un
umile gregario del governo locale, che esponendo la propria vita
voile salvare quella del suo benefattore, il dottor Gaiter, a tempo
avvisato, di notte, si salvo dalle ricerche della polizia, che, uni-
tamente a molti altri meno fortunati, arrestava quei baldi giovani
veronesi, rei di cospirare per l’uniti della patria.
Venne a Genova, e qui, unitamente al dottore Pietro Gatti,
che, reducedagli studi a Parigi,aveva introdotto il nuovo sistema
di cura nelle regioni liguri, e gradatamente con molti altri, me-
dici elettissimi, egli inizio la sua carriera fra noi, continuandola
con brillanti successi e fortuna per oltre quarant’anni.
Dello studio di ogni ramo, anche collateral, della medicina, il
dottor Gaiter fu sempre amantissimo, si che piu volte mi occorse
di udire dei professori universitari che la discussione scientifica
con lui non era cosa troppo facile, poiche ogni noviti della scienza
gli era nota e faraigliare. Nei consulti coi colleghi egli apporto
sempre quella sua nota caratteristica, incisiva, della veriti e del-
l’esattezza, e difficilmente il suo occhio elinico fu causa di delu-
sioni nella difficile scelta del rimedio e nel prognostico.
La perdita amarissima delTamato maestro mi fa pensare, con
rammarico, ai grandi risultati ottenuti dai vecchi precursori del-
l’Oraiopatia genovese, ora tutti scomparsi. La nuova era scien-
tiflca, il soffio della modernita che s’infiltra tra le diradate nostre
file, il graduale, invadente parallelismo che pare voglia farsi
strada fra le* due grandi scuole, sono essi un benefizio ovvero
sono un danno per la povera sofferente umanita? I veri miracoli
che tutti possiamoleggere nellaletteraturaseria,omiopatica, dovuti
ai nostri vecchi apostoli, oh perche stentano alquanto a rinnovarsi?
Io ho fede in quella brillante striscia luminosa che lascia sul
suo carnmino, anche se momentaneamente annebbiato, la VeritA —
essa b figlia di Dio — e Timmenso vuoto lasciato da quella pleiade
eletta di medici, fra i quali primi brillo il compianto dott. Gaiter,
verr<L se non oggi, domani, speriaraolo, colmato da altri valorosi
che della divina teoria dei sioiili si faranno seguaci e maestri.
Fagiani,
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
NOTE E NOTIZIE
(JUIftO BACCELLI, Veterinario Omiopatico.
II sommo clinico di Roma non solo alle umane creature ma
eziandio ai bruti vuole estendere i frutti della sua sapienza. Da
aloun tempo i giornali scientifici, politici ed agrari diffondono
con encomio 11 nuovo trattamento dell’afta epizootica introdotto
da Baccelli, consistente nell’iniezione endovenosa di pochi centi¬
gramme di sublimato corrosivo.Come in tutte le innovazioni, tanti
curati altrettanti guariti; e sia pure con vantaggio dell* eco-
nomia nazionale. II punto pero culmin&nte sotto l’aspetto scien-
tifico e Tapotoosi di un rimedio, che, per se. in dosi maggiori,
e valevole a produrre precisamente una storaatite aftosa, contro
cui se ne riconosce l’alta indicazione.
Corollariodi questa contingenzae che Guido Baccelli sostiene
in veterinaria la dottrina omiopatica, che non vuole ammettere
nella medicina umana.
Fortunate le bestie !
*
* *
Accusiamo recezionedi unaCircolare e deU’invito per il primo
Congresso Nazionale della Stampa Sanitaria Italiana da tenersi
in Roma durante le ferie pasquali del 1902.
Rivolgere le adesioni ai Segretario del Comitato, prof. Ascoli,
vico Fiarame, n. 18, Roma.
Stamperia deli’Union* TIipi43ditnce. — Torino.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Ai Soci dell’ Istituto non giungeri discaro l’apprendere la
deliberazione di pubblicare la Farmacopea omiopatica come parte
integrante del Bollettino , e cio per due ragioni: Tuna riflette
I’economia; l’altra il fatto che tutti i membri dell’Istituto ne
ricevono in tal modo una copia, sebbene ripartita in due od al
piu tre fascicoli. — Collegando gli estratti soprannumerari si
potrA avere un volumetto disponibile per gli eventuali acquisitori
a benefizio dell* Istituto stesso.
PREFAZIONE
La legge accorda al sanit.ario munito di diploma la liberti
scientifica, ond’egli risponde di fronte ai suoi clienti e percio la
scelta del metodo omiopatico, quante volte egli lo reputa supe-
riore agli altri trattamenti; gli assegna inoltre il diritto di sora-
ministrare gratuitamente i rimedi, \k dove non e esercita una
farmacia omiopatica speciale. Di piu un decreto ministeriale del
31 dicembre 1854, non mai abrogato, autorizza tutti i farmacisti
del regno ad aprire simultaneamente un esercizio omiopatico,
purch& in luogo isolato e serbate le dovute>cautele.
Dal che scaturisce la necessita, che e medici e farmacisti
trovino in una Farmacopea nazionale le norme per preparare,
conservare e spedire i medicinali omiopatici corrispondenti a
quelli, che servirono di esperimentazione, il risultato della quale
deve servire di guida per Tapplicazione della legge dei siraili.
£ pur cosa positiva che, in parecchi casi, i precetti della Far¬
macopea ufficiale non varrebbero a guarentire la genuinit4 e 1
soprattutto l’identiti delle sostanze studiate, oltre a che parecchi
medicamenti adoperati dalla scuola omiopatica non esistono nel
bodice comune di farmacia.
1 — Farmac. Omiopat. Ital.
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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Al presente si contano numerose edizioni antiche e recenti dl
Farmacopea omiopatica nelle differenti lingue, fra cui meritano
speciale menzione quella poliglotta del farmacista dott. Schwabe
di Lipsia, nonche quella edita teste dalla Society medico-omiopa-
tica francese e l’altra redatta a nome del massimo Istituto ame-
ricano ed infine quella recentissima elaborata da una Commissione
nominata dal Governo tedesco da aggiungersi alia comune
Farmacopea.
Nel nostro paese molti lustri addietro pubblicarono manuali
farmaceutici La Baja, Belluomini e Tripi; ma essi, quando pure
fossero reperibili, non risponderebbero airodierno sviluppo della
materia medica.
Quindi Tlstituto Omiopatico ltaliano in sua assemblea del
•ettembre 1898 delibero, che si addivenisse alia compilazione di
una Farmacopea omiopatica italiana da presentarsi al Governo
per l’approvazione, affi.iandone l’incarico al farmacista Omati
di Milano, al dottor V. Fagiani di fcenova ed all’estensore
sottoscritto.
Data* Tapprovazione goyernativa, questo lavoro rappresente-
rebbe un’appendice della comune Farmacopea. Di proposito
percio vi si ommette quanto in essa oppure rtei comuni trattati
tecnici trova la sua esposizione, come i caratteri fisici, chimici e
naturali delle sostanze medicinali adoperate, venendo cosl senza
scapito scientifico ad essere ridotta notevolmente la mole del
lavoro.
Una ragione in fine di questa pubblicazione sta nel fatto, pur
troppo accaduto e sempre possibile, che un medicamento adope-
rato dairOrniopatia ed inesistente nelia tabella della Farmacopea
.generate possa essere reietto nella dogana con scapito scientifico
e commerciale.
La preparazione dei farmaci omiopatici per la precisione e
purezza si presta eziandio all’ esercizio farmaceutico comune,
massime per riguardo ai medicamenti cosi detti velenosi, che in
appropriate e precise dosi diventano i piu validi sussidi curativi.
Fu nostro scopo di aggiungere alia concisione la chiarezza,
al fine di rendere questa modesta opera utile ed accetta quanto
necessaria.
Torino, agosto 1901.
Dott. Giuseppe Bonino
Presiclente dell' Istituto Omiopatico ltaliano .
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NORME GENERALI
II locale, ove si preparano e si conservano i medicamenti
omiopatici per lo smercio, deve essere secco.
Le sostanze volatili e capaci- d’inquinare gli altri preparati,
come, ad esempio, bromo, muschio, iodoformio, creosoto, acido
fenico, valeriana, assafetida ed altri ben noti, si devono tenere
in luogo isolato.
La viva luce non deve cadere sui preparati, dacche taluni di
essi ne sono alterati. Sono altresi da evitarsi possibilmente la
polvere, il fumo ed in ispecie quello del tabacco, essendo dete-
stabile il vezzo di fumare in certe farmacie, che si vorrebbero
chiamare oraiopatiche. Cerchisi di mantenere una temperatura
media tra 12 e 18 gradi, dacche calore e freddo intenso agi-
scono del pari sfavorevolmente sulle preparazioni. I mobili sieno
di legno non odorosi.
Utensili e recipienti.
Le bila>ice possono essere di metallo terso, comuni e di
precisione — oppure di cristallo per le sostanze caustiche od
igroscopiche.
I mortaj sono o di ferro lucido col pestello dello stesso me-
tallo per le sostanze molto dure, oppure di marmo levigato per
le sostanze molli come la gran parte dei vegetali freschi. I
mortaj per le triturazioni devono essere o di agata o di porcel-
lana colla parete interna appannata, nella quale condizione deve
pure trovarsi il pestello nella superficie inferiore. E a deside-
rarsi che ogni rimedio abbia il suo mortaio col nome stampato
a fuoco. Le sostanze fortemente odorose richiedono un mortaio
proprio.
Le spatole ed i cucchiai sieno d’osso, di corno o di porcellana.
Gli imbuti saranno di vetro o di porcellana, non mai di metallo.
II torchio , quando non vogliamo servirci di pezzi di tela
nuova, per Testrazione dei sughi, debb’essere di metallo terso
(per es., di stagno inargentato) e facilmente scomponibile per
la perfetta pulitura.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Gli stacci siano di crini per le grossi polveri, o di seta per
quelle piu fine. Quelli ad uso dello zuccaro di latte non servono
ad altre sostanze.
II tagliere per sminuzzare le sostanze vegetali sar& di legno
duro, levigato e senza nodi. Esso deve essere accuratamente
lavato dopo ogni operazione.
II coltello sia di acciaio ben terso.
I recipieyiti di vetro per veicoli e rimedi siano assolutamente
nuovi.
Per la conservazione e distribuzione dei farmaci sono prefe-
ribili i recipienti di vetro giallo alio scopo di scansare l’azione
chimica della luce. Sono del pari da anteporsi le boccette gialle
col relativo beccuccio per numerare piu esattamente le gocce
secondo la prescrizione medica.
I turaccioli siano di prima quality, cedevoli e non porosi.
I recipienti vitrei a tappo smerigliato devono essere a base di
potassa per evitare il distacco e la caduta di fraramenti nel
rimedio.
I bicchieri graduati o contagocce agevolano il lavoro sia per
l’acqua distillata, sia per l’alcool.
Nettezza dei recipienti ed utensili.
I vetri, le fiale, le boccette, destinati a contenere una solu-
zione, una tintura od una diluzione, servono esclusivamente per
un solo rimedio; qualsiasi cura o mezzo si adotti per ripulire i
recipienti gia adoperati non basta per renderli adatti alia prepa-
razione o conservazione di un altro medicamento. La pulitura si
compie anzitutto con acqua comune, indi con acqua bollente. I
mortaj adibiti a triturazioni in grande subiranno l’ora citata
pulitura ed inoltre saranno sottoposti all’azione di alcool acceso.
In egual modo si tratta il torchio per le tinture dopo averlo
scomposto nel cilindro bucato per contenere la sostanza spremi-
bile, nel cilindro solido premente e nella bacinella.
Solventi e veicoli.
Essi si riferiscono alTacqua distillata, all'alcool, all’etere,
alia glicerina ed alio zuccaro di latte.
L’acqua destinata alle preparazioni omiopatiche deve essere
distillata con lambicco proprio esclusivo; alio stesso si puo adat-
tare un bagno maria per la rettificazione delTalcool.
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FARMACOPEA OMIOPATIGA ITALIANA
O
L’acqua di fonte filtrata © permessa per le pozioni da consu-
mare in brevissimo spazio, escluse quelle di certi preparati cfai-
mici a basse attenuazioni.
I caratteri dell’acqua distillata puracome dell’alcool rettificato
8ono noti a tutti i farraacisti, quindi si possono ommettere.
L’alcool per uso omiopatico va considerato sotto tre gradi di
concentrazione; escludesi quello assoluto perchfe inquinato dai
mezzi di riduzione.
Quello del commercio segna per solito 81-82 gradi di con¬
centrazione e deve essere rettificato per certi usi portandolo a
gradi 91. Quello detto officinale contiene 83% parti in peso e
17 d’acqua, ha un peso specifico di 84. Si ottiene unendo una
parte in peso d’acqua a 9,64 d’alcool rettificatissimo.
L’alcool idrato si ottiene mescolando 7 parti in peso d’alcool
con 3 diacqua, laddove l’acqua alcoolizzata risulta di proporzioni
inverse, cio& di 7 parti d’acqua e 3 di alcool.
Prima di sottoporre l’alcool commerciale alia rettificazione
conviene stabilire con reattivi chimici se, per caso, esso contiene
qualche acido, ad es., acetico, cianidrico, oppure olii essenziali,
empireumatici, nel qual caso devesi rifiutare.
Sara in ogni modo sempre da preferirsi l’alcool estratto dal
vino. L’etere e la glicerina, l’estrazione ed i caratteri dei quali
sono trattati nella coraune Farmacopea, servono per la prepara-
zione di pochi farmaci punto o poco solubili nell’acqua o nell’alcool,
del che sank fatto cenno nei singoli casi.
Lo zuccaro di latte, quale sostanza indifferent©, fu scelto a
proposito per attenuare e dispensare i farmaci; e ottenuto dalle
drogherie in pani o grappoli e non in polvere, per evitare adul-
terazioni; si riduce in polvere grossa, si fa sciogliere nell’acqua
bollente in proporzione poco superior© di peso, si filtra, indi si
precipita con una tripla quantity all’incirca di alcool. I cristalli
ottenuti si lavano ancora con alcool, indi si pongono ad asciugare
sopra carta bibula in locale secco, scevro di odori.
I globuli, destinati ad essere imbevuti di medicamento, si
preparano col piu puro zuccaro di canna. Possono essere di varia
grossezza, dal granulo priraitivo (1000 per ogni gramma) al glo-
bulo di 50 centigrammi. A vece di globuli si possono pure imbe-
vere coni, dischi o pasticche fatte collo stesso zuccaro di canna.
I globuli s’imbevono aspergendoli colla diluzione voluta (e fatta
con alcool rettificatissimo) in una capsula di vetro o di porcellana
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALLANA
od in ana specie di busta di carta sugante. Dopo pochi minuti si
getta la parte eccedente di liquido, quindi i globuli si mettono a
seccare in carta nettissima, inodora, alTincirca per un’ora, segre-
gando quelli che fossero aggruppati, indi si pongono in recipiente
di vetro.
Prowista e conservazione dei farmaci.
Quando non sia altrimenti indicato nei singoii casi, valgano
le seguenti norme.
Le droghe secche, i rainerali, metalli, prodotti chimico-farma-
oeutici deggiono essere della massima genuinit& e purezza.
Alcuni preparati esclusivi all’Omiopatia trovano la descrizione
negli articoli relativi.
Le piante fresche e loro parti si raccolgono nello st&to nativo
(cioe non coltivate, tranne il caso che lo sperimeuto siasi ese-
guito in questa stessa condizione), nelT incipiente od in piena
fioritura, si puliscono esattamente strofinandole od al piu spruz-
zandole d’acqua pura. La scelta cada sopra i piu spiccati esem-
plari. I fiori si raccolgono appena sbocciati ed in tempo secco;
le foglie e le erbe quando sono bene sviluppate e prima della
fioritura; gli stipiti quando incomincia lo svolgimento delle foglie ;
le corteccie delle piante resinose si raccolgono dopo lo sviluppo
delle foglie e dei giovani germogli; quelle delle piante non resi¬
nose preferibilmente neH’autunno; le piante legnose in primavera
prima che saiga la linfa; le radici delle piante annue prima che
maturino i semi; quelle delle piante bienni nella primavera del
secondo anno ; quelle delle piante perenni in autunno; i frutti
ed i semi si raccolgono maturi, a meno che sia indicato diversa-
mente in casi speciali; dei frutti succosi devesi prontamente pre-
parare la tintura; quelli secchi si possono anche serbare in
recipienti bene asciutti.
I farmaci animali si estraggano da individui sani e bene svi-
luppati, evitando qualsiasi iniscela di sostanze eterogenee. Le
sostanze animali debbono essere protette daila luce, aria ed umi-
dit4, se deve tardare la loro riduzione in tintura e diluzioni.
Preparazione dei medicamenti*
Essendo fatto eccezionale, che il medico omiopatico prescriva
un riraedio alio stato grezzo, per ragione intrinseca alia legge dei
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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simili, ne segue la necessita di ridurre con regolari divisioni ed
operazioni i farmaci al consueto impiego (1).
Tutti i preparati si riducono a due forme, cio& a quella secca
detta triturazione ed a quella umida, che assume i titoli di solu-
zioni, tinture e diluzioni.
La triturazione si compie in mortajo, sopra indicato, me-
diante la materia prima raedicinale e lo zuccaro di latte.
Hahnemann si servi della scala centesimale. A tal fine mesco-
lava con spatola una parte di medicamento con trentatre di
zuccaro di latte in rnortajo di porcellana con fondo appannato,
•indi triturava tale miscela per6 minuti, indi, raccoltae rimescolata
la polvere durante 4 minuti, ripeteva la triturazione per altri
<5 minuti. Raschiata di nuovo la polvere vi aggiungeva altre
33 parti di zuccaro di latte con ripetuta miscela e triturazione
per la durata solita di 6 minuti; rinnovata la raschiatura aggiun¬
geva le restanti 33 parti di zuccaro di latte, ripetendo l’opera-
zione del primo terzo.
Otteneva per tal modo la prima triturazione centesimale,
ossia 1 trit. C. o Vioo* 1° seguito con questa prima triturazione,
seguendo lo stesso procedimento, otteneva la 2 a e poi la 3 a ; cioe
2 trit. C. o 2 /ioo* 3 trit. C. o 8 / 100 .
(1) A vero dire una Farmacopea non ksede propria per ventilare e risolvere
il quesito, se colle divisioni e suddivisioni regolari di un farmaco il potere
medicinale di questo scemi oppure cresca in ragione delle operazioni eseguite
mediante la triturazione dei solidi e la successione dei liqnidi che ne aumen-
tano la superficie d’azione ed agevolano l’assorbimento. Il vero che per certe
sostanze venefiche, ad es. gli alcaloidi, diminuisce il potere venefico colle atte-
nuazioni; laddove certe altre droghe inerti o quasi alio stato grezzo acquistano
potere medicamentoso coi processi farmaceutici sovra indicati, il che viene
confermato da migliaia di fatti quotidiani. E poichfc tocchiamo questo argo-
mento di valore medicinale, vuolsi qui aggiungere, che per Hahnemann Tunitk
di potere medicinale k rappresentata da una data quantila delle materie prime
o grezze, ciok metalli, minerali, prodotti chimico-farmaceutici, nonchk vegetali
alio stato secco, ed 6 pure considerata come materia prima il sugo delle piante
fresche. Questo concetto valse e vale tuttora per la piu parte delle Farmacopee,
ma quella teste edila dall’Istituio Omiopatico americano giustamente osserva
come il sugo delle piante fresche, oltre la sostanza medicinale, include il proprio
menstruo acquoso e che devesi calcolare e dedurre, per formare la tintura
alcoolica, la quale rappresenta per ci6 solo un decimo di valore medicinale
(dato che si segua la scala decimale), mentre la prima attenuazione successiva
corrisponde ad 1 / 100 , e cosl di seguito, mettendo per tal modo i preparati liquidi
ad un livello di potere medicamentoso pari a quello delle triturazioni che
incominciano colla materia prima.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA
Mediante questa 3 a centesimal© formava le successive atte-
nuazioni liquide.
Ma non tardarono discepoli suoi a sostituire la scala decimate
a quel la centesimal©, sia perch& il prodotto riesce sempre pi6
omogeneo ed esatto, sia ancora perche il passo da una tritura-
zione all’altra e minore, potendo il medico prescrivere il rimedio
in decimi, in raillesimi colla scala decimale, il che sarebbe impos¬
sible con quella centesimale, mentre la 2 a decimale corrisponde
alia l a centesimale, e la 4 a decimale alia 2 a centesimale e cost
di seguito.
Del resto il processo di triturazione si compie nello stesso
modo, data la differenza delle proporzioni.
In questa scala decimale le attenuazioni liquide si formano
colla 6 a trit., come in appresso sara indicato.
Non solo le sostanze solide possono essere triturate, ma
eziandio i liquidi, come petrolio, mercurio, serbata la voluta
proporzione ponderale.
Le materie fresche, vegetali ed animali, sono altresi suscetti-
bili di triturazione, previamente ridotte in fina poltiglia e me¬
diante l’unione di 2 parti di medicamento con 9 di veicolo.
Badisi pero, che le basse triturazioni non sono di lunga conser-
vazione; servono piuttosto alia preparazione di attenuazioni
superiori e sono da rigettarsi dopo breve tempo.
£ pure possibile preparare triturazioni servendoci di tinture
che difficilmente ed in scarsa quantita si possano provvedere,
e cio attesa la maggiore stabilita a partire dalla seconda tritura¬
zione in su per rispetto ad una corrispondente diluzione. Bene
inteso, che laprima triturazione si altera in piu breve tempo e
contiene Telemento medicinale in proporzione alquanto minore,
lo che pero non implica grave inconveniente nella pratica.
Sia per6 qualunque la scala adottata le triturazioni si possono
spingere fino alia 30 a ed oltre, non essendo improbabile che in
avvenire esse sieno anteposte alle attenuazioni liquide per la loro
fissita maggiore.
La soluzione nel suo senso chimico ha luogo per quelle
sostanze che sono solubili nell’acqua distillata, nell’alcool piu o
meno concentrato, nelPetere e nella glicerina pura od idratata.
Le soluzioni acquose si compiono per le sostanze solubili
nell’acqua e non nelTalcool, oppure decomponibili in questo,
come, ad es., avviene per taluni acidi.
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FARMAGOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
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Seguendo la scala decimale la sostanza raedicinale si scioglie
in 9 parti d’acqua distillata, costituendo la l a diluizione decimale
che segnasi tuttavia 6 ; ma vi sono casi, ove la soluzione si compie
solo in proporzione di 1 : 100 — 1 : 1000. E questa circostanza
•ar& notata nei singoli casi, tenendo di cio conto nelle successive
diluzioni. Tali solazioni non si possono serbare a lungo.
Le soluzioni alcooliche, dette pure tinture, si compiono per
quelle sostanze che, solvendosi, cedono la loro virtu medicinale
all’alcool, come ad es., terebentina, olii essenziali, canfora, ecc.
A tal uopo si scioglie 1 parte in peso di droga con 9 in peso o 10
in volume di alcool e questo prodotto equivale pure alia l a dilui¬
zione decimale, che scrivesi nullameno 6. Avviene talvolta che
la droga non h solubile in 10 volumi d’alcool, in tal caso se ne
adoperano 100, 1000, segnando il prodotto colla 2 a -3 a diluizione
decimale. A rigore di termine anche in queste soluzioni 1’acqua
contenuta nella materia prima dovrebbe essere dedotta daquella
del solvente per stabilire l’unitd esatta di valore medicinale.
La soluzione eterea, compiuta nella stessa proporzione,
avviene in vari casi, che saranno partitamente indicati.
Lo stesso dicasi della glicerina.
Le tinture , nel senso omiopatico, si ottengono da sostanze
vegetali od animali, che cedono alPalcool concentrato, oppure
idratato il loro potere medicinale.
In talune Farmacopee le tinture si ottengono da sostanze
vegetali od animali secche, mediante macerazione, mentre si
dicono essenze quelle ricavate da vegetali od animali alio stato
fresco e piu o meno ricchi di sugo. Questa suddivisione e
abbandonata ed a parer nostro con ragione da recentissime
Farmacopee.
Hahnemann in capo alia patogenesia indica la formula di
preparazione dei singoli rimedi e suddivide i vegetali freschi in
tre categorie, secondo la proporzione del sugo esistente o sup-
posto, accordando parti uguali di alcool e di sugo alia prima,
due terzi di alcool per un’unitA di vegetale alia seconds, il doppio
di alcool (valutato assoluto) per una metk di vegetale alia terza.
Per le droghe secche indica 6 proporzioni diverse di alcool
rispetto alle medesime.
Or bene, se i rimedi fossero rimasti nel numero lasciato dal-
Timmortale fondatore, non vi sarebbe consiglio migliore che
seguire scrupolosamente le sue norme. Ma i medicamenti odierni
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
sono piu che sestuplicati relativamente al patriraonio lasciatoci
da Hahnemann ed i farmacisti andrebbero incontro a gravi
dubbi e difficoltA per ascrivere le nuove sostanze alle varie for-
mole prestabilite.
Ond’e che man mano si ando semplificando le preparazioni in
modo che, al presente, si riducono sostanzialmente a due categorie.
Tale a dire a quella che deriva da vegetali od animali o loro parti
alio stato fresco, ed a quella che si ricava trattando le stesse
droghe alio stato secco.
Nella parte speciale, per brevitA, saranno segnate le prime
col § 1° e le seconde col § 2°. Nel primo caso la sostanza si smi-
nuzza, si pesta, riducesi in pasta uniforms e si colloca in reci-
piente di vetro odi maiolica verniciata, aggiungendovi un doppio
peso di alcool rettificato. II preparato si tiene per tal modo in
macerazione per due settimane, ad una temperatura di 15-20°,
agitandolo ogni giorno, indi si sottoraette ad espressione ed il
liquido, lasciato deporre, si decanta e si filtra.
Nell’assegnare una doppia quantita d’alcool si tiene conto
eziandio del menstruo naturale esistente nella sostanza adoperata,
dal che deriva che approssimativamente la parte solida rappre-
sentante l’unita di forza (come nelle triturazioni) cede il potere
medicinale a 10 parti di veicolo complessivo, di guisa che il
valore della tintura, per convenzione segnata con 0, corrisponde
ad 7io di unitA medicinale.
Se la sostanza e viscida o mucilaginosa, rendendo cosi diffi¬
cile la permeabilita alTalcool, proponesi (come nella Farmacopea
americana) di adoperare per la macerazione solamente la metA
del veicolo alcoolico. Compiuta la medesima si pratica l’espres-
sione ed il residuo si tritura alquanto, e, aggiuntovi un doppio
volume di vetro verde finamente polverizzato e colla rimanente
metA del veicolo si sottopone la massa al processo della percola-
tura (filtrazione).
Nel secondo caso si prendono le sostanze secche, vegetali od
animali, si riducono in polvere colla contusions o con speciale
raspa od anche colla triturazione. Ad 1 parte di medicinale si
aggiungono 10 parti di alcool idratato (a 70° circa), si colloca il
recipients in luogo fresco e protetto dalla luce, spesso si agita il
miscuglio; si protrae la macerazione per 14-21 giorni secondo
la tenacitA della sostanza, si esprime il liquido, si decanta e si
filtra.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
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In questo secondo modo si mantiene pure la proporzione deci-
tnale del veicolo idroalcoolico alia sostanza greggia o materia
prima. Quando occorrono modificazioni a queste norme sara fatto
cenno nei singoli articoli.
Attenuazioni.
Esse si chiamano eziandio diluzioni, potenze, dinamizzazioni,
secondo il gusto degli autori, che non puo essere qui oggetto
di discussione.
Si ottengono le attenuazioni dalle soluzioni, dalle tinture e
dalle triturazioni.
Si e proposto e da taluno ancora si consiglia di adoperare
altrettante boccette nuove, pulite nel modo gi4 indicato, quanta
sono le diluzioni a prepararsi, la capacity delle quali non sia
meno di un terzo raaggiore del liquido da immettere. Ogni boc-
cettaed ogni turacciolo devono portare il nome del rimedio e la
relativa diluzione.
Tale suggerimento e pratico, mentre sono limitate le dilu¬
zioni prestabilite; ma se queste devono raggiungere la 30*, 1 a
200* ed oltre, secondo le richieste dei medici o dei clienti, in tal
caso si puo fare un notevole risparmio di recipient, limitandoli
alle diluzioni solitamente prescritte ed a quelle che immediata-
mente le precedono per non ripetere Toperazione ogni qual volta
una boccetta di consueta diluzione si esaurisce. In questo caso
servono due grossi tubi (adibiti esclusivamentead un solo rimedio),
capaci almeno del doppio del liquido a contenersi e segnati, l’uno
all’altezza di 10 e di 100 gocce per le operazioni colTalcool,
l’altro ad analoga altezza per 10 e 100 gocce di acqua distillata.
Messe adunque 10 gocce della soluzione di tintura con 90 di
veicolo si impriraono non meno di 30 scosse alia miscela (se sono
maggiori, poco monta), indi il liquido si versa nel recipiente a
cio preparato. In certe farmacie esistono meccanismi per scuo-
tere piu boccette (di diversi rimedi) ad un tempo. S’intende, che
nei laboratorii di notevole smercio le diluzioni si preparano in
quantity maggiori, cioe di 200-300 gocce per volta, serbata
sempre la proporzione tra soluzione, tintura, ecc., ed il veicolo.
I segni fatti sui tubi danno tosto la misura del liquido da ver-
sare, da serbare e da aggiungere di nuovo. Le diluzioni succes¬
sive, che si compiono nello stesso modo e che non si voghono
ritenere, si gettano senz’altro.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALLANA
E cosa naturale, che le diluzioni a serbare (salve le modifl-
cazioni indicate nella parte speciale) si eseguiscono con alcool
rettificato, mentre per le intermedie basta l’alcool idratato;
secondo taluni anche l’acqua distillata, alcoolizzata, nella pro-
porzione di 7 : 3.
Ove non vogliasi adottare questo espediente dei tubi, restano
8empre le boccette disposte in serie secondo le diluzioni pro-
poste, per modo che, corapiuta la prima diluzione, si versano
10 gocce nella 2 a boccetta col relativo veicolo e si procede di
seguito. Nella parte speciale sara indicato il veicolo da adope-
rarsi nei singoli casi.
II farmacista e specialraente il medico deggiono ritenere, che
la prima diluzione decimale, segnata 1 dil. D., oppure <>/, o
semplicemente 1* quand’e convenuta la scala da seguire, rappre-
senta 1 / m del valore medicinale, essendoche le soluzioni siano
alcooliche, siano idriche e le tinture includono solo Vio del sud-
detto valore. E per maggiore chiarezza occorre un eserapio.
La soluzione acquosa od anche alcoolica di aurum maria -
ticum segnasi con 6 , ma contiene solo un decimo del sale, di
guisa che la successiva l a diluizione decimale non pu6 includere
che Vioo di valore medicinale, la 2 a dil. Vijooo* la 3 a Viojooo (1).
Le attenuazioni possono partire altresi dalle triturazioni.
Tornerebbe qui vana la discussione se una sostanza medici¬
nale, per se insolubile, diventi solubile colla terza triturazione
centesimal© o sesta decimale, oppure rimanga semplicemente
sospesa nel menstruo idralcoolico.
E in ogni caso dirnostrato luminosamente con inflniti fatti
positivi, che sostanze insolubili alio stato grezzo, merce la tri¬
turazione e la attenuazione, diventano capaci di operare sull’or-
ganismo malato, non importa se per semplice azione di contatto
o per reale assorbimento.
Cio ritenuto, il migliore e piu sicuro procedimento per ottenere
la diluzione dalla triturazione,potrebbe,secondo resperienza,essere
11 seguente, il quale assicura il preparato senza scostarsi da quello
comunemente adottato.
Si prendono circa cinquanta centigrammi della 6 a trituraz. D,
(1) Nella Farmacopea dell'Istituto americano le tinture e le soluzioni sono
bensi segnate O, ma da queste si passa immediatamente alia 2 a diluizione,
essendo la l a attenuazione rappresentata dalla tintura o soluzione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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che si fanno sciogliere in 5 gramrai d’acqua distil lata nel mor-
tajo relativo, agevolando la soluzione raediante vigorosa tritu-
razione, indi il liquido si versa nel tubo sopradetto o nella boc-
cetta, cui s’impriraono 50 scosse; poscia siaggiungono 5 gramrai
di alcool officinale e si ripetono le scosse. Cosi operando si
ottiene la 7 a dilazione, di cui si aggiungono 10 gocce a 90
d’alcool officinale per ottenere la 8 a diluzione, gettando il resto,
perche non si conserva a lungo.
Taluno propone di formare direttamente 1* 8 a diluzione scio-
gliendo una parte del voluto medicaraento alla6 a triturazione con
80 parti di acqua distillata e 19 d’alcool officinale. Ci sembra
preferibile il primo modo, perche con esso 1* 8 a diluzione pre-
senta maggior garanzia di conservazione.
Di questo procediraento devono tener nota i medici nella
ricettazione, dacche la prima diluzione a serbare e dispensareal
pubblico col sistema deciraale e l’ottava; laddove chi prescrive,
ad es., la 5 a o 6 a diluzione di silicea deve por mente, che esse
sono possibili solo colla scala centesiraale e corrispondono alia
10* e 12 a della scala decimale, la quale ha il vantaggio di disporre
deir8 a e 9 a diluzioni interraedie, non esistenti nella scala
centesimale.
E necessario ancora ricordare, che nella formazione delle
prime diluzioni dalle tinture pu6 avvenire, che l’unione di queste,
sebbene per se limpide, colTalcool producano intorbidamento per
la precipitazione di principii mucosi o mucilaginosi eccedenti: in
tal caso converra aggiungere acqua distillata fino a ripristinare
la limpidezza del liquido.
Modi di prescrivere e dispensare i farmaci.
In Omiopatia le ordinazioni si fanno o nella lingua interna-
zionale latina od in quella propria di ciascun paese. In omaggio
poi alia legge che ci governa, sebbene non rifletta direttamente
POmiopatia, la ricetta dev’essere scritta nella nostra lingua,
ad eccezione del nome del medicamento che si serba in latino per
convenzione universale. Un elenco pero redatto nelle due lingue
trova posto in questa Farmacopea per le ragioni esposte nella
introduzione.
Crediamo poi cosa assai convenevole far seguire una conside-
revole serie di moduli di prescrizione, quali prevalgono nei dif¬
ferent paesi.
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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA
I medicamenti si adoperano solitamente per uso interne, ma
taluni anche ad uso esterno.
Dal suesposto risulta che i farmaci si presentano sotto forma
di triturazioni, tinture, soluzioni e diluzioni. Le formule poi
piu comuni sono le pozioni, le diluzioni alcooliche, le polveri in
globuli ed in certi luoghi i coni, i dischi o le pasticche, non escluse
le sostanze in natura che noi segniamo con un 0 non tagliato per
distinguerlo dalla 6 o tintura madre che scrivesi pure T. M.
subito dopo il nome.
Rimane mai sempreinteso che, nei casi di veneficio, gli emeto-
catartici, gli antidoti e tutti gli altri sussidi sono a prescriversi
nelle consuete dosi, trattandosi di parare.ai tristi effetti di un
attentato violento e non di curare una malattia propriamente
detta, eccezione fatta per i postumi del veneficio, superata la
crisi mortale.
Esempi delle consuete formule di prescrizione.
1° Per le sostanze in natura:
1. P. Ghininum citricum 0 (ossia sostanza, oppure in natura)
center. 50; zuccaro di latte (1) gr. 1,50. Triturisi e
divid. in cartine n. 2.
II. P. Lactis acidura 0 gr. 1; acqua distillata gr. 200. Da
prendersi a cuechiai.
III. Sulphuris acidum officinale 0 gr. 5; acqua distill, gr. 300.
Ad uso esterno.
IV. Amyl, nitrit. 0 gocce 100 in vetro. Per inalazione.
V. Brorao 0 una goccia; acqua distill, gr. 75; alcool gr. 3.
Da prendersi a cucchiaini.
2° Per le triturazioni:
A) In pozione :
I. Sepia 3 a trit. D, o X, ossia 3 /io» oppure °3 trit. (ciod 3 a tri-
turazione decimale) gr. 1; acqua distillata alcoolizzata
gr. 200.
(I) i, bene avvertire che talvolta, a vece di zuccaro di latte , scrivesi Kali
simplex , oppure Viola iridis, od anche Placebo. E questi vocaboli convenzionali
significano sempre zuccaro di latte. Avviene pure talvolta che un malato, avendo
tratto vantaggio da un dato rimedio, vuol continuarne l’uso malgrado I’avviso
contrario del medico, in questo caso si pud prescrivere il rimedio, ma con segno
convenzionale, per sostituirvi lo zuccaro di latte, ad es.: Sulphur % quanto
basta per cart. n. 10. Il farmacista vi sostituira lo zuccaro di latte, ponendo la
etichetta Sulphur °/ 0 .
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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA
15 >
II. Sulphur 6 trit. G. (cio6 6 a tritur. centesimale) oppure
°°6 trit., centigr. 50; acqua distill, gr. 100.
B) In cartine o polverine:
I. Mercurius solubilis 5 a trit. D. o 5 / 10 trit. o °5 trit. (cioe
5 a triturazione decimale) gr. 1; zuccaro di latte q. b.
(cio6 25-30 centigr. per ogni polverina).' Triturisi e
diensi cartine n. 10.
II. Silicea 3 a trit. G. (cio6 3 a trit. centesimale, equivalente
alia 6 a trit. D. o °/io) centigr. 30; zuccaro di latte
gr. 2 per cartine n. 6.
III. Manganum aceticum 3 a trit. C. (ossia °°3 trit.) centigr. 20
per una cartina. Si dieno 10 cartine simili.
IV. Carbo veg. 3 a trit. D. o C. Si dieno cartine n. 12. (E con-
venuto che in tal caso si uniscono 10-12 centigr. della
triturazione a 20-25 di zuccaro di latte per ogni car¬
tina a dispensare).
V. Alumina 6 /io 0 b a trit. D. o °6 trit. (cio6 6 a triturazione
decimale) gr. 2 per 6 cartine segnate 1. 3. 5. 7. 9. 11.
ossia dispari. Zuccaro di latte oppure Kali gr. 2. Dividi
in cart. 6 segnate 2. 4. ecc. ossia pari.
In questo caso le polverine dispari contengono medicamenti,
le pari no. E cio nello scopo di diradare le dosi ad insaputa del
cliente.
Le polverine possono essere raechiuse in ostia a vece della
carta.
C) In boccette [flacons) o scatolette :
I. Arsenicum 6 a trit. D. 0%0 o °6 trit. (ciofe 6 a triturazione
decimale) gr. 1; zuccaro di latte gr. 9. Triturisi ediasi
in boccetta.
II. Carbo veg. 3 a trit. G. Una boccetta (la capacita di questa
6 nota al medico nei singoli luoghi).
D) Intavolette:
In date farmacie, massime alTestero, le triturazioni sono anclie
dispensate sotto forma di tavolette o pasticche, che si ottengono
umettando la triturazione con acqua alcoolizzata e sottoponendola
a dati modelli.
3° Per le tinture;
A) In olfazione:
I. Gelsimium & ossia T. M. (tintura madre) gocce 100 in
boccetta per olfazione.
II. Moschus gocce 100. Per olfazione.
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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIAN A
B) Per uso interno :
In pozione:
I. Juglans regia 0 o T. M. gr. 5; acqua distillata gr. 300. Da
prendersi a cucchiai.
Inboccetta:
II. Dulcamara 0 gocce 200 in boccetta. A prendersene
4 gocce mattino e sera sullo zuccaro od in un cuc-
chiaio d’acqua.
In polverine:
III. Podophyllum 0 gocce 20; zuccaro di latte gr. 10. Tritu-
rasi e dividesi in 20 polverine.
In forma idralcoolica:
IV. Camomilla 0 gocce 25; acqua distillata ed alcool aa
gr. 10. Scuotasi e diasi in boccetta. A prendersi a gocce
secondo la prescrizione.
C) Per uso esterno :
I. Arnica 0 gr. 5; acqua distillata ed alcool aa gr. 50. D. ad
uso esterno.
II. Calendula 0 o T. M. gocce 50; acqua distillata gr. 80;
alcool officinale gr. 20. Ad uso esterno.
III. Rhus radicans 0 gr. 10; alcool, acqua e glicerina neutra
aa gr. 30. Ad uso esterno.
IV. Thuya occ. 0 gr. 10. In boccetta per pennellature.
V. Urtica urens 0 gocce 50; acqua distillata gr. 50. Ad uso
esterno.
Le tinture si possono eziandio unire alTolio d’olive, di man-
dorle, alia vaselina, ecc.
4° Per le soluzioni e diluzioni:
A) In pozione:
I. Morphium aceticum 12 a D. 0 °12 a (cio6 12 a diluizione
decimale) gocce 5; acqua distillata gr. 100.
II. Pulsatilla 30 D. gocce 2; acqua distill, alcoolizzata gr. 75 (1).
Forma a preferirsi nella stagione calda per impedire il dete-
rioraraento della prescrizione.
III. Metalium album (0 Arsenicum) 200 a D. gocce 8; acqua
distillata gr. 140; alcool gr. 10. A prendersi a cuc-
chiaini diluiti in un cucchiaio d’acqua.
Questa formula idralcoolica risponde al caso di dover prose-
guire a lungo l’uso del rimedio senza ripetere la prescrizione.
(1) In questo caso alia pozione acquosa aggiungansi circa 20 gocce di alcool.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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IV. Bryonia 12 a C. gocce 4 in pozione.
Formula adottata in qualche farmacia, ove si adopera una
flala unica di nota capacity, per es., 100-120-150 grammi.
B) In forma alcoolica :
I. Mezereum 3* D. o °3 gocce 100 o 200 in vetro (o boc-
cetta). Da prendersi a gocce 1. 2. 3. 4. ecc. o sullo
zuccaro od in un cucchiaio d’acqua; 1-4 volte nelle
24 ore.
II. Spigelia 12* D. gr. 3-5-^-10 ecc. Ritengasi che 100 gocce
di diluzione alcoolica pesano 3 grammi approssimati-
vainente.
III. Bryonia 12 a . 1 flacon (boccetta). Formula adoperata a
Genova, ove la boccetta unica contiene circa 200 gocce.
A volte, massime a donne e bambini, ripugna ll sapore del-
l’alcool, in tal caso la prescrizione si puo formulare;
Zincum metallicum 6 a D. gocce 10; acqua distillata gr. 10.
Scuotasi e diasi in boccetta. A prendersene 4-5 gocce
per volta in un cucchiaio d’acqua secondo l'ordine dato.
C) In polverine:
I. Stramonium 6 a D. gocce 20; zuccaro di latte q. b. (quanto
basta). Per cartine n. 20.
II. Stramonium 6 a D. gocce 2; zuccaro di latte q. b. Fac-
ciansi cartine simili n. 10. II risultato e lo stesso, vale
a dire: 20 gocce di stramonium 6, si triturano con
zuccaro di latte gr. 2,5-3 e la massa si divide in
10 polverine.
5° Per i globuli:
Come gia si disse, questi possono avere different! dimensioni,
dal minimo granulo al globulo di 50 oentigrammi. II globulo piu
consueto e diremmo internazionale pesa da Viss ad Viso di gramma.
Nelle farmacie speciali adottasi man mano l’innovazione di
dispensare globuli di varie proporzioni per ovvie ragioni.
Ad es., nella Farmacia Omiopatica Torinese, oltre ai globuli
sopradetti, sono in vigore altri di maggiore dimensions, di guisa
che gli uni in numero di 80, gli altri in nuraero di 20 pesano
un gramma.
Le pasticcheed i dischi, ove sono in uso, pesano circa 20 cen-
tigrammi. Essi risultano di zuccaro di canna colTaggiunta di
piccola quantity di albume d’uovo per renderli piu leggieri e
porosi.
2 — Farmac. Omiopat. Hal.
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FARMA COPEA OMIOPATICA IT A LIANA
I globuli rainori, che diremo corauni, si misurano o si pesano.
I. Veratrum album 6 a D. globuli o granuli un tubo. Per
solito un tubo contiene gr. 1,50 di globuli.
II. Angustura vera 3 a D. granuli gr. 5, in vetro.
Si prescrivono anche in pozioni.
III. Phosphorus 12 a D. granuli X o 10; acqua distill, gr. 100.
Sciolgansi, da prendere secondo I’ordine.
In cartine.
IV. Phosphori acidum 30 C. gr. 5*o V; zuccaro di latte centi-
grammi 15-20. In cartine simili n. 10 (ogni cartina
contiene 5 granuli, s’intende imbevuti della 30* dilu-
zione centesimale, e 15-20 centigr. di zuccaro di latte).
V. Aconitum 6 a D. cartine n. 8.
Formula genovese per cui si tengono previainente preparate
cartine contenenti 12-15 centigrammi di zuccaro ed in ciascuna
delle quali mediant© un ago scanalato s’iinmettono 10-12 granuli
del rimedio indicato.
I globuli maggiori si pesano, si misurano o si contano, es.:
I. Belladonna 15 a D. S’imbevano globuli maggiori n. 100
(nella farmacia torinese 20 di questi globuli pesano
un gramma).
II. Tabacurn 6 globuli medii, una boccetta comune (questa
contiene 5 grammi pari a 400 globuli di mediana
dimensione).
Se non completa, valga almeno questa serie di formule pre-
scrittive come criterio per interpretare le rimanenti, che possono
discrepare secondo i medici e leabitudini locali.
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NOUME SPECIAL!
.A.
Abelmoschus — Ibisco ambretta - Malvacee.
Parte adoperata . Semi appena seccati.
Preparazione . Tintura secondo il § 2.
Abies canadensis — Abete canadense - Conifere.
P. ad. La corteccia ed i germogli freschi.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Abies nigra — Abele nero - Conifere.
P. ad. La resina
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Abrotanum (Artemisia) — Abrotano - Corimbifere.
P. ad. Foglie secche raccolte in luglio ed agosto.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Absynthium ( Artemisia ) — Assenzio - Composte.
P. ad. Tutta la pianta raccolta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
kcalypha indica — Acalifa indiana - Fuforbiacee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Acanthus mollis — Acanto molle - Acantacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Agetanilidum — Acetanilide - Antifebbrina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Acidum aceticum — Acido acetico.
Prodotto chimico.
Prep . Soluzione acquosa. La prima diluzione acquosa, la
seconda alcoolizzata.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Acidum arsenicosum. Vedi Arsenicum album.
Acidum benzoicum — Acido benzoico.
Prodotto chimico.
Prep, a) Soluzione alcoolica; b ) Triturazione.
Acidum boracicum o boricum — Acido borico.
Prodotto chimico soluhile in 25 p. d’acqua e in 15 d’alcool.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica.
Acidum carbolicum o Carboli acidum
Acido carbolico o fenico.
. Prodotto chimico.
Prep, a) Soluzioni e diluzioni alcooliche; b) Triturazione.
Acidum chlorydricum. V. Acidum munaticum.
Acidum chromicum — Acido croinico.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione e diluzioni acquose da prepararsi ad ogni
richiesta.
Acidum citricum — Acido citrico.
Prodotto chimico solubile nell’acqua e nell’alcool.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e diluzioni alcooliche.
Acidum formicum — Acido formico.
Prodotto chimico solubile nell’alcool, acqua e glicerina.
Prep. Soluzione acquosa e diluzioni alcooliche.
Acidum gallicum — Acido gallico. 1
Prodotto chimico solubile in 100 p. d’acqua, in 5 di alcool ed
in 12 di glicerina.
Prep, a) Soluzione e diluzioni alcooliche; b) Triturazione.
Acidum hydrochloricum V. Acidum muriaticuni.
Acidum hydrocyanicum
Acido idrocianico - cianidrico - prussico.
La soluzione acquosa del commercio contiene il 2 % di acido
puro.
Prep. Acido prussico del commercio ed alcool, parti uguali
per la soluzione; le successive diluzioni alcooliche, alterabili pero
e da rinnovarsi spesso.
Prescrizione non inferiore alia terza diluzione =-
2000
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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Aoidum hydrofluoricum seu Fluoris acidum
Acido fluoi idrico o iluorico.
Prodotto chimico corrosivo, quindi a serbarsi in recipients di
platino, di piombo o di guttaperca. Solubile in tutte le propor-
zioni d’acqua.
Prep. Soluzione e l a diluzione acquosa, 2 a diluzione alcooliz-
zata, 3 a alcoolica, da serbarsi in tubi di guttaperca.
Acidum lacticum — Acido lattico.
Prodotto chimico sciropposo, solubile in ogni proporzione di
acqua e di alcool.
Prep . a) Soluzioni e diluzioni prime alcooliche o acquose;
dalla 4 a in poi soluzioni alcooliche; b) Triturazione.
Acidum molybdoenicum — Acido molibdenico quasi insolubile.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Acidum muriaticum — Acido muriatico o cloridrico.
Prodotto chimico.
Prep. l a e 2 a diluzioni acquose, 3 a con alcool idrato; le suc¬
cessive con alcool officinale; le tre prime si tengano in vetro con
tappo smerigliato e si rinnovino spesso.
Acidum nitricum — Acido nitrico.
Prodotto chimico.
Prep. Come il precedente.
Acidum oxalicum — Acido ossalico.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione in 20 parti d’acqua ed
80 d’alcool, costituendo la l a diluzione = le diluzioni suc¬
cessive alcooliche.
Acidum phosphoricum — Acido fosforico.
Prodotto chimico ottenuto dalle ossa trat.tate coll’acido solfo-
rico ; liquido ; solubile; l’anidride si presenta in fiocchi.
Prep . a) Soluzione e l a diluzione acquose, 2 a diluzione alcoo-
lizzata, 3 a diluzione e successive alcooliche; h) Triturazione della
forma solida.
Acidum picricum o picrinicum — Acido picrico.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione ; b) Soluzioni e diluzioni alcooliche.
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KARMA GO PEA OMIOPATICA ITALIANA
Acidum salicylicum — Acido salicilico.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione ; b) Soluzione e diluzioni alcooliche.
Acidum sulphuricum — Acido solforico.
Prodotto chimico.
Prep. 1® e 2® diluzioni acquose, 3 a diluzione alcoolizzata, dilu¬
zioni successive alcooliche.
Le prime diluzioni sono a rinnovarsi spesso, essendo suscet-
tibili di alterazione.
Acidum tannicum — Acido tannieo.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione ; b) soluzione e diluzioni alcooliche.
Acidum tartaricum — Acido tarlarico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e diluzioni alcooliche.
Aconitinum — Aconitina - Alcaloide.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzioni e diluzioni alcooliche.
Aconitum anthora — Aconito antora - Ranuncolacee.
Prep. Tintura con tutta la pianta in fioritura secondo il § 1.
Aconitum cammarum — Aconito di grandi fiori.
Prep. Tintura colla radice secondo il § 2.
Aconitum ferox — Aconito feroce.
Prep). Como la precedente.
Aconitum lycoctonum — Aconito strozzalupo - Ranuncolacee.
Prep. Tintura colla pianta intiera raccolta in tempo di fiori¬
tura secondo il § 1.
Aconitum napellus — Aconito napello - Ranuncolacee.
Prep. Tintura con tutta la pianta in tioritura secondo il § 1.
Aconitum septentrional© — Aconito settentrionale.
Prep. Tintura colla radice fresca secondo il § 1.
Actaea racemosa. V. Cimicifuga.
Actaea spicata — Attea in spiga - Ranuncolacee.
P. ad. Radice raccolta prima della tioritura.
Prep. Tintura colla radice fresca secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAL1ANA
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Adianthum capillus veneris — Adianto capelvenere - Felci.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Adonidina
Alcaloide estratto da Adonis vernalis - Ranuncolacee.
Prep. Triturazione.
Adonis vernalis — Adonide primaverile.
P. ad. Tutta la pianta fresca e specialmente il rizoma.
Prep. Tintura secondo il § 1.
iEgopodium podagraria — Podagraria - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
JEsculus glabra — Esculo di foglie glabre - Ippocastanee.
P. ad. Seme fresco, tolta la buccia.
Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluzione con alcool idratato.
JEsculus hippocastanum — Ippocastano.
P. ad. Seme fresco, senza buccia.
Prep, a) Tintura secondo il § 1; l a diluzione con alcool idra¬
tato; b ) Triturazione.
iEthiops antimonialis — Etiope antimoniale.
Componesi con parti uguali di antimonio crudo e di etiope
minerale (solfuro nero di mercuriu). La miscela insolubile.
Prep. Triturazione.
iEthiops mineralis
Etiope minerale - Solfuro nero di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
iEthusa cynapium — Falso prezzemolo - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Agaricus bulbosus seu phalloides — Agarico falloide.
P. ad. Fungo intiero.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Agaricus emeticus — Agarico emetico - Funghi.
P. ad. e prep. Come pel precedente.
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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Agaricus muscarius — Agarico moscato- Funghi.
P. ad . e prep. Come Agarico falloide.
Agaricus pantherinus — Agarico panterino.
P. ad. e prep. Come Agarico falloide.
Agaricus procerus — Agarico lungo.
P. ad. e prep. Come Agarico falloide.
Agaricus semiglobatus — Agarico semiglobato.
P. ad. eprep. Come Agarico falloide.
Agave americana — Aloe americano - Amarillidee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo i 1 § 1.
Agnus castus (Vitex) — Agnocasto - Verbenacee.
P. ad. SommitA fiorifere e bacche mature.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Agrostemma githago — Gittaione - Cariofillee.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Ailanthus glandulosa — Ailanto glanduloso - Zantoxilee.
P. ad. Sommita fogli-fiorifere e corteccia dei giovani rami.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ajuga reptans — Consolida mezzana - Labiate.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Aletrix farinosa — Aletride farinosa - Eniodoracee.
P. ad. La radice bulbosa.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Alisma plantago — Piautaggine acquatica - Alismacee.
P . ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Allium Caepa — Cipolla - Gigliacee.
P. ad. Bulbo recente della cipolla rossa.
Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluzione alcoolidrata.
Allium sativum — Aglio comune - Gigliacee.
P. ad. Bulbo recente.
Prep. Tintura col bulbo secondo il § 1; l a diluz.con alcoolidrato.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
25
Alnus rubra seu serrulata
Ontano di foglie segliettate - Betulinee.
P. ad. Corteccia recente.
Prep. Tmtura secondo il § 1.
Aloes socotrina — Aloe socotrino - Asfodelee.
P. ad. Sugo.
Prep, a) Tintura secondo i) § 2; b) Triturazione.
Alsine media — Centonchio - Cariofillee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Alstonia scholaris — Echite verticillata - Apocinee.
P. ad. Radice secca.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Althaea officinalis — Altea officinale - Malvacee.
P. ad. Radice.
Prep, a) Tintura secondo il § 1 se fresca; b) Triturazione se
secca; 1* diluz. alcoolidrata.
Alumen — Allunie.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione
alcoolidrata; 2® diluzione alcoolica.
Alumina — Allumina - Argilla pura.
Preparato farmaceutico secondo l’indicazione data da Hah¬
nemann.
Con una soluzione alcoolica di cloruro di calcio puro, previa-
mente calcinato in capsula di porcellana e polverizzato tuttora
caldo, si tratta a gocce a gocce una soluzione acquosa e filtrata
di allume bianco romano, finche cessi Tintorbidamento prodotto
dalla precipitazione del solfato di calcio o gesso. Il liquido lim-
pido soprastante, filtrato, contiene cloridrato d’allumina, che
viene precipitata mediante una soluzione alcoolica di sale ammo*
niaco. L’allumina cosi ottenuta si arroventa ed ancor calda si
colloca in recipiente ben chiuso. Polvere amor.fa, bianca, leg-
giera, allappante, insolubile all’aria.
Prep. Triturazione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAL1ANA
Aluminium metallicum — Aluminio.
P. ad . Metallo puro.
Prep. Triturazione.
Ambra grisea — Ambra grigia.
Si ritiene come prodotto epatico od enterico del fisetere e tro-
vasi galleggiante in ispecie sulle rive del Madagascar sotto forma
di masse cineree a strati concentrici, bigie, striate, della consi-
stenza cerea, di grato odore, fusibili ed infiammabili.
P. ad. Sostanza stessa.
Prep, a) Tintura alcoolica secondo il § 2; b) Triturazione.
Ambrosia artemisiaefolia
Ambrosia artemisioide - Composte.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Ammoniacum gutti — Gomma ammoniaca - Ombrellifere.
P . ad. La gomma.
Prep. Triturazione.
Ammonium aceticum — Acetato d’ammonio.
(Spirito del Menderero).
P. ad. Il prodotto ckimico.
Prep. Soluzione acquosa; l a diluz. alcoolidrata; 2 a alcoolica.
Ammonium benzoicum — Benzoalo d’ammonio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; 1° diluz. alcool¬
idrata ; 2 a alcoolica.
Ammonium bromatum — Bromuro d’ammonio.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione
alcoolidrata.
Ammonium carbonicum — Carbonato d’ammonio.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione
alcoolidrata.
Ammonium causticum solutum — Ammoniaca liquida.
Prep. Il preparato rappresenta la soluzione; la l a diluz. con
alcool idrato da rinnovarsi ad ogni richiesta.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
27
Ammonium jodatum — foduro d’ammonio.
Prodotto chimico facilniente alterabile alia luce.
Prep. Triturazione.
Ammonium muriaticum seu chloratum
Cloruro d’ammonio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione; 1® diluz. acquosa; 2 a dilu-
zione con alcool idrato.
Ammonium nitricum — Nitralo d’ammonio.
Prodotto chimico.
Prep . a) Triturazione ; b) Soluzione acquosa, l a diluz. alcool-
idrata.
Ammonium phosphoricum — Fosfato d’ammonio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ammonium picricum — Picrato d’ammonio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione senza percussione, essendo esplosivo.
Ammonium valerianicum — Yalerianalo d’ammonio.
Preparazione chimica.
Prep. Triturazione.
Ampelopsis quinquefolia — Ampelosside di cinque foglie.
P. ad. Corteccia e giovani rami.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Amphisbaena vermicularis
Anfisibena vermicolare - Ofidii.
P . ad. Mandibola contenente il veleno.
Prep . Triturazione.
Amygdalae amarae — Mandorle amare.
P. ad. Semi maturi.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica secondo il § 2;
1* diluz. alcoolidrata.
Amyl nitrosum — Nitrito d’amile.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione alcoolica.
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28
FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Amyris gileadensis — Arairide del Gilead - Amiridee.
P. ad. Balsamo.
Prep. Soluzione alcoolica.
Anacardium oriental© — Anacardio orientale — Terebintacee.
P. ad. Sugo resinoso, acre, esistente nella noce tra il guscio
ed il seme amigdaloide.
Prep, a) Triturazione col sugo; b ) Tintura secondo il § 2
della noce ridotta in polvere grossa.
Anagallis arvensis - Anagallide - Primulacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Anatherum muricatum — Panico muricato - Graminacee.
P. ad. Rizoma secco.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Angelica Archangelica — Arcangelica officinale - Ombrellifere.
P. ad. Rizoma recente del secondo anno.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Angustura vera — Angustura vera - Rutacee.
(Da non confondersi colla Angustura spuria, che k la corteccia
di Nux vomica).
P. ad. La corteccia secca.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione.
Anilinum — Anilina.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione alcoolica. — 11 preparato e da tenersi in
vetro con tappo smerigliato.
Anilinum sulphuricum.
Come il precedente.
Anisum stellatum — Anice stellato - Magnoliacee.
P. ad. Frutto secco.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Anisum vulgare — Anice comune.
P. ad. Frutti maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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Antennaria margaritacea
Antennaria margaritacea - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Anthemis nobilis — Camomilla romana - Composte.
P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluz. alcoolidrata.
Anthracokali — Antracokali.
Preparato facendo reagire7 parti di potassa caustica in fusion©
con 5 parti di carbone fossile di Fiinfkirchen (Comitato di Barania
in Ungheria), agitando la massa, la quale, rimossa dal fuoco, si
polverizza e si conserva in piccole boccette.
Prep. Triturazione.
Anthracokali sulphuratum — Antracokali solforato.
Preparasi come il precedente ma coll’addizione di una parte
di solfo sublimato alle5 parti di carbone fossile quando la potassa
caustica e liquefatta.
Prep. Triturazione.
Antimonium arsenicicum -- Arseniato di antimonio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Antimonium arsenicosum — Arsenito d’antimonio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Antimonium crudum
Antimonio crudo - Solfuro nero d’antimonio.
Esiste in natura ma per uso omiopatico si purifica mediante
la fusione, con che si scerne dagli altri solfuri annessi e meno
fusibili.
Prep. Triturazione.
Antimonium jodatum — Ioduro d’antimonio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Antimonium kali tartaricum — Tartarus emeticus
Antimonium tartaricum — Tartaro emetico.
Tartrato di antimonio potassico solubile in 17 p. d’acqua;
insolubile neU’alcool.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA
Preparato farmaceutico.
Prep . a) Triturazione; b) Soluz. acquosa 1 :20; l a e 2 a dilu-
zione alcoolidrate, 3 a alcoolica.
Antimonium metallicum — Antimonio metallico.
Corpo semplice.
Prep. Triturazione.
Antimonium muriaticum
Cloruro d’antimonio o butirro d’antimonio.
Preparato chimico liquido, oleoso.
Prep. Triturazione.
Antimonium oxidatum — Ossido d’antimonio.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Antimonium sulphuratum aurantiacum
Solfo dorato d’antimonio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Antimonium sulphuratum rubrum
Protosolfuro rosso di antimonio - Kermes minerale.
Preparato farmaceutico.
Prep. Triturazione.
Aphis chenopodii glauci
Afide del clienopodio verde - lusetto - Afide.
P. ad. Insetto vivo.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Apis mellifera — Ape - Emitteri.
Sebbene la patogenesi sia la stessa, e invalsa pero l’abitudine di
chiamare Apis mellifera la tintura ottenuta colTimmettere in
una fiala a larga bocca le api vive (possibilmente nell’epoca dello
sciamare), agitarvele perche s’irritino e schizzino il veleno sulle
pareti del recipiente cosperse di alcool, che viene in seguito ag-
giunto flno a rappresentare il quintuplo in peso delle api intro-
dotte. Tale massa si lascia in macerazione per una settimana,
agitandola due volte al giorno, poscia si decanta la parte limpida,
che costituisce la tintura, e si filtra.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIAN A
31
Si chiarna invece Apis virus o Apisinum il veleno estratto
direttamente dal pungiglione e dal sacco annesso delle api appena
uccise.
Prep. a) Tintura nel primo caso; b) Trituraz. dell’apisina.
Apium graveolens — Sedano palustre - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Apocynum androsaemifolium
Apocino americano - Apocinee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1 , 1® diluz. alcoolidrata.
Apocynum cannabinum — Apocino canapino - Apocinee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura; l a diluz. alcoolidrata.
Apomorphinum — Apomorfina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Aqua silicata — Acqua silicata.
Cosi appellasi una soluzione satura con acqua distillata di
acido silicico appena precipitato.
Non si attenua e si adopera solo ad uso esterno.
Aquilegia vulgaris — Aquilegia comune - Ranunculacee.
P. ad. Pianta intiera in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Aralia quinquefolia sen Panax quinquefolium
Aralia canadense - Ginseng - Araliacee.
P. ad. Radice fresca. ^
Prep. Tintura secondo il § 2.
Aralia racemosa — Aralia in grappoli - Araliacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Aranea o mygale avicularis
Migale aviculare o succliia uccelli - Aracnidi.
P. ad. Animale intiero.
Prep, a) Tintura; b ) Triturazione.
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32
FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Aranea diadema — Ragno a croce papale - Aracnidi.
P. ad. Animale intiero.
Prep, a) Tintura; b) Triturazione.
Aranea Scinencia — Ragno del Kentuky.
Come i precedenti.
Aretium lappa — Bardana - Cinarocefale.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Argentum cyanatum — Cianuro d’argento.
Prodott.o chimico.
Prep. Triturazione.
Argentum jodatum — Ioduro d’argento.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Argentum metallicum sen foliatum — Argento metallico.
Corpo semplice.
Hahnemann adopero I’argento in fogli, ma ora si preferisce
quello precipitato da una soluzione neutra di nitrato o di cloruro
d’argento mediante un altro metallo come rame o zinco.
Prep. Triturazione.
Argentum muriaticum — Cloruro d’argento.
Prodotto chimico ottenuto colla reazione di nitrato d'argento
e cloruro di sodio.
Prep. Triturazione.
Argentum nitricum — Nitrato d’argento.
Prodotto chimico ottenuto colla reazione dell'acido nitrico
sull’argento metallico.
*Peep. Soluzione acquosa; l n diluz. idralcoolica, 2 a alcoolica.
Le triturazioni sono instabili e non servono se non preparate
sul momento.
Tutti i preparati a base di argento devono tenersi in recipienti
colorati in giallo o nero, cioe protetti dalla luce.
Argentum phosphoricum — Fosfato d’argento.
Prodotto chimico ottenuto facendo reagire il nitrato con un
fosfato alcalino.
Prep. Triturazione.
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Torino-Roha - UNIONE TIPOGRAFIGO-ED1TR1GE - Napoli-Milano
Doll. GIULIO MAHLER
RICETTARIO TERAPEUTICO
RAGIONAT O
AD USO DE6LI STUDENTI E DEI MEDICI PRATICI
COMPRENDENTE 2600 RIGETTE
la Posologia del Rimed!, la Cura degli Awelenamenti
Tavole delle Dost massime, delle Dost per la Pratica pediatrioa
della solubility del Rimedi, eco.
PRIMA TRADUZIONE ITALIAN A
DEL
Dott. LUIGI FERRIO
oon Note ed Aggiunte originali del Traduttore
e del Dott. FERDINANDO BATTISTINI
Docente di Patologia medica nella Regia University di Torino.
II RICETTARIO TERAPEUTICO RAGIONATO del dottore
Giulio Mahler, di cui abbiamo intrapreso la traduzione colla cer-
tezza di soddisfare con essa ad una delle principali e sempre nuove
esigenze della pratica medica, costituisce, piil che un semplice
Ricettario, un vero Trattato comodo e succinto di Terapia appli-
cata, oltre che alle malattie interne, anche alle malattie chirurgiche
generali e ad un certo numero di quelle affezioni, che, pur essendo
di pertinenza di yarie speciality, interessano piil da vicino il medico
pratico.
L’Opera 6 suddivisa in due parti, entrambe distribuite per ordine
alfabetico. La prima si occupa delle singole malattie e ne delinea
i princip! fondamentali della cura, tenendo conto non solo della
terapia medicamentosa propriamente detta, ma di tutte le relative
prescrizioni idro- ed elettroterapiche, igieniche, profilattiche, ecc. A
ciascuna malattia e annesso un buon numero di ricette ed il numero
complessivo delle formole contenute nel volume arriva a 2600,
Digitized by Google
Torino-Roma - UN IONE TIPOGRAFfCO-EDITRICE - Napoli-Milano
ricchezza die potrebbe parere eeeessiva, se non avesse Tinestimabile
vantaggio di dar campo al medico di scegliere opportunamente le
prescrizioni piu adatte al caso concreto, sulla guida di quel criterio
personale e di quella esperienza che sono sempre indispensabili per
poter trarre da libri di questa fatta tutto Futile che possono dare ed
evitarne gli inconvenienti.
Nella seconda parte sono riportati tutti i Medicamenti e le Pre-
parazioni medicamentose in uso, con relativi effetti ed applica-
zioni terapeutiche, Dosi e Metodi di somministrazione. Questa
parte yenne largamente ampliata e modificata alio scopo di ren-
derla consentanea alle usanze nostre e ai dettami della Farmacopea
italiana. I preparati contemplati in quest’ultima portano un segno
speciale, e quelle preparazioni che sono citate nel testo, ma non sono
officinali da noi, vennero corredate da una nota esplicativa, che per-
mette al medico di utilizzarle con piena conoscenza e di arricchire
cosi il proprio formolario, cosa di non secondaria importanzain molte
contingenze dell’esercizio professionale.
In Appendice al volume si trova un Breve cenno della cura degli
avvelenamenti; la Tabella delle dosi massime secondo le Farma-
copee tedesca, austriaca e italiana; una Tavola per le dosi appli-
cabili ai bambini, ed altre Tavole per le prescrizioni ad uso ipo-
dermico e per inalazioni, sulla solubility delle varie sostanze
nell’acqua, nell’alcool ed etere e sulla corrispondenza del peso
dei liquidi col numero delle gocce.
L’edizione italiana e arricchita di aggiunte, in parte per opera
del traduttore, in parte specialmente per cura del dott. F. Battistini,
docente di Patologia medica all’-Universita di Torino e ben noto
per i suoi lavori e per le sue lezioni di terapia. Queste aggiunte
svolgono molti fra i pih importanti argomenti che hanno diretta
attinenza colla pratica ed arricchiscono il lavoro di considerazioni
critiche e di vedute originali, aumentando notevolmente il pregio
dell’edizione italiana.
Torino 1901. Un volume in- 12° di pag. 760, legato in tela f L. 8 .
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Fascicolo XL111 — 1902 /
/
L’OMIOPATIA
xi?r it.A-XjI.A-
ORGANO DELL’ ISTITDTO OHIOPATICO ITALIANO
Regio Decreto 24 gennaio 1886
SOMMARIO. — Istituto Omiopatico ltaliano: Verbale della seduta del Gomi*
tato convoeato il giorno 27 dicembre 1901 — Bilancio preventivo per l’anno 1902
-- Gomitato direttivo per l’anno 1902 — Elenco dei Soci — Dispensario omio¬
patico di Torino (Esercizio 1901) — Un rimedio da studiare — Baccelli e la
Omiopatia — Cenni necrologici — Notizie.
Parmacopea Omiopatica ltaliana (da pag. 33 a 128). .
•> im
TORINO
STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
1902
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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Considerazioni sul Colera asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
lia dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi stndi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo dell'Espo -
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest'ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malaltie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piii diffuso; ma non sono esciuse le
malattie richiedenti il sartitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
Verbal© della Seduta del Comitato convocato per il giorno
27 dieembre 1901,
Intervennero: il Presidente onorario cav. Wenner, il Presi-.
dente effettivo dottor G. Bonino, il Cassiere marches© Filippo
Morozzo, il Censore ing. C. De Mezzi, il Segretario dottor P. A.
Bonino, i due Vice-Segretari Olivero Giacomo, farmacista e
dottor Silvio Dematteis.
Stanno all’ordine del giorno :
1° Bilancio 1902.
Trovandosi tuttora in corso appo la Prefettura l'autorizza-
zione concernente rampliamento delTOspedaletto, si comprende
agevolmente che il bilancio non puo a meno di essere poco solido,
prendendosi in ogni modo per base che venga favorevote la risposta
dairAutorit& tutoria.
r Quindi il bilancio viene proposto nei termini seguenti:
Bilancio preventivo per l’anno 1902.
AT TITO
Sezione I. — Enlrate ordinarie .
Interessi di Consolidate Italiano 4,50 °/ #
di propriety dell’Ospedale di Genova L. 835 20
Idem, idem, delTOspedale di Torino . » 424 80
Idem, idem, dell’Istituto in genere « 45 —
Interessi di Consolidato Italiano 4 °/ # di
propriety dell’Istituto in genere . * 305 19
Idem, idem, dell’Ospedale di Torino . ** 170 81
Idem, idem, delTOspedale di Genova . 28 —
A riportarsi L. 1809 —
1
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2
L OMIOPATIA IN ITALIA
Riporto L.
Interessi di Consolidate Italiano 4 */• di
propriety delKOspedale di Genova . *»
Interessi di Consolidate Italiano 4,50 °/ 0
di propriety dell’Ospedale di Torino »
1809 —
27 —
993 —
L.
2829 —
2829 —
Kette degli ammalati deg. all’Ospedale L.
1500 —
1500 —
Quote di Soci Patroni dell’Istituto . L.
» Ordinari » . »
» Patroni dell’Ospedale di
Torino.»
220 —
560 —
890 -
L.
1670 —
1670 —
Cassetta del Dispensario di Torino . L.
110 —
110 —
Interessi conto corrente.L.
10 —
10 —
Sezione II. — Entrate straordinarie.
Quote presunte di nuovi Soci . . . L.
Legato dott. Bottino.»
50 —
28886 —
L.
28936 -
28936 —
Totale dell’Attivo L.
35055 —
PASSIVO
Sezione I. — Spese ordinarie.
Residuo passivo del 1900 . . . . L.
499 65
499 65
Tassa di manomorta.L.
Imposta fabbricati e fognatura dell’Ospe-
dale di Torino.*
17 —
308 —
L.
325 —
325 —
Assicurazione incendi.L.
Abbonamento all’acqua potabile . . *
39 22
67 20
L.
106 42
106 42
A riportarsi L. 931 07
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
3
Riporto L.
931 07
Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per
servizio dell’Ospedale e Dispensario L.
450 —
450 —
Vittopergliammalati deg. all'Ospedale L.
2000 —
Gas e riscaldamento. *»
420 —
X L.
2420 —
2420 —
Oggetti di medicazione.L.
50 —■
50 —
Sovvenzione al Dispensario di Torino L.
400 —
Id. di Roma. *
200 —
Id. di Napoli. *
150 —
Id. di Firenze. «
150 -
Id. di Milano. *
150 —
L.
1050 —
1050 —
Spese di stampa e cancelleria per l’Ammi-
nistrazione . L.
330 —
330 —
Telefono per I’Ospedale . L.
144 20
144 20
Sezionb II. — Spese straordinarie.
Ampliamento e arredam. dell’Ospedale L.
26000 —
26000 —
Sezione III. — Movimento capitali.
Acquisto rendita per l'Osped. di Genova L.
1400 —
Sussidio vedova Leoncini .... *
200 —
L.
1600 —
1600 —
Fondo di riserva . L.
2079 73
2079 73
Totals del Passivo L.
35055 —
Nessuno dei merabri sollevando obbiezioni, il bilancio viene
approvato.
2° Storno di fondi.
11 Presidente espone che per mancato incasso di consuete quote
di Soci patroni e di straordinarie presunte oblazioni il conto spe-
ciale deirOspedaletto trovasi di fronte ad una passiviU di circa
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4
L’OMIOPATIA IN ITALIA
L. 800 per cui propone uno storno di fondi dal capitolo II al 5°
prendendo impegno di risarcire nel bilancio 1902 il conto del-
TOspedale di Genova con somma pari a quella dedottagli nel cor-
rente esercizio 1901. Ed i membri convenuti, attesa la necessity
di provvedere alle esigenze del momento, deliberano tale storno,
prelevando sull’entrata straordinaria del legato Bottino a favore
delTOspedaletto di Torino la somma che risulteni necessaria al
fine suindicato.
3° Nomina e cessazione di Soci .
II Presidente annuncia con parole di rimpianto la perdita del
Socio patrono marchese Ferreri Carlo e del Socio ordinario Giu¬
seppe Omati, farmacista omiopatico a Milano.— Propone a nuovi
Soci patroni la contessa Giulia Radicati di Brozolo ed il cava-
liere Vittorio Gibellini ed a Socio ordinario il sig. Arcari Emilio,
farmacista omiopatico a Milano.
Il Comitato prende atto con rincrescimento dei primi ed
accoglie i secondi.
4° Nomina di un Censore in surrogazione del prefato
marchese Ferreri .
A tal fine viene proposto ed aecolto con gradimento il prefato
cav. Vittorio Gibellini.
5° Presentazione di un Compendio di farmacopea omio -
patica italiana .
In seguito ad una deliberazione presa daU’Asserablea nel 1898
il Presidente partecipa essere omai stampata la Farmacopea
omiopatica e da lettura della domanda da inoltrare al Governo
unitamente a detto layoro, affinche venga riconosciuta qual testo
ufficiale da annettersi alia comune Farmacopea. — I membri del
Comitato, riconoscendo in tale atto un passo necessario nella via
ufficiale, quale deve percorrersi da tutte le forme di servizio
sanitario, approvano la stampa ed incaricano la presidenza di
sottomettere il lavoro al Governo perchfe voglia riconoscerlo
quale testo ufficiale nel Regno.
Esaurito Tordine del giorno viene sciolta l’adunanza.
Torino, 27 dicembre 1901.
Il Vice-Segretario II Presidente
Olivero. Dott. G. Bonino.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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COMITATO DIRETTIYO PER L’ANNO 1902
Data di nomina
Presidente Onorario Wenner cav. Emilio. 1888
« E/fettivo Bonino dott. cav. Giuseppe. 1881
1* Vice-Presidente Losana dott. Ottavio. 1901
2° « Liberali dott. Vincenzo. 1888
1° Censore Moschetti prof. cav. Giuseppe. 1899
2° « Db Mezzi ing. cav. Cesare. 1892
3° « Gibellini cav. Vittorio. 1901
Cassiere Morozzo di Bianze march. Filippo. 1886
Segretario Bonino dott. Pier Antonio. 1892
1° Vice-Segretario Olivero Giacomo, farmacista. 1892
2° •* Dematteis dott. Silvio. 1892
Elenco dei Soci contribuenti per l’Esercizio 1902
IBTITtTTO
Soci Patroni.
Marangoni cav. Gervasio, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
Socio Onorario .
01iv6 y Gros dott. Angelo, Barcellona.
Soci Ordinari .
Arcari Emilio, farmacista, Milano.
Baldelli dott. Torquato, Firenze.
Bonino dott. Fulvio, Torino.
Bonino dott. Giuseppe, Torino.
i *
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese.
Cigliano dott. Tommaso, Napoli.
Corradi Michele, farmacista, Genova.
Be Marini dott. Samuele, Genova.
Deraatteis dott. Silvio, Torino.
Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova.
Gaiter dott. Silvio, Genova.
Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli.
Held dott. Rodolfo, Roma.
Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia).
Ladelci dott. Carlo, Roma.
Liberali dott. Vincenzo, Roma.
Lombroso prof. Cesare, Torino.
Losana dott. Ottavio, Torino.
Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia).
Marangoni dott. Luigi, Torino.
Minali Salvatore, Napoli.
Moschetti dott. Teodoro, Torino.
Olivero Giacomo, farmacista, Torino.
Palumbo dott. Giulio, Napoli.
Pessarini dott. Bernardino, Milano.
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli.
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino.
Schiapparelli Clemente, Torino.
Scrivano dott. Mario, Torino.
Secondari dott. Giuseppe, Roma.
Spasiano dott. Gennaro, Napoli.
Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato.
Viglino dott. Teresio, Napoli.
Zenoglio dott. Leone, Genova. *
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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OQPBDA Xi~F! UDI TOBIITO
Socx Patroni .
Beria di Sale contessa Cristina, Torino.
Berrone signorina Olimpia, Torino.
Boetti conte Edoardo, Torino.
Bono-Margaria Maria, Torino.
Brozolo (Di) conte Carlo, Torino.
Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino.
Caffaratti Luigi, Torino.
Casalegno Rosa, Torino.
Celebrini baronessa Maria, Torino.
Cinzano cav. Enrico, Torino.
De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino.
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia.
Di Planta cav. Adolfo, Torino.
Ghiglione ved. Giulia.
Gibellini cav. Vittorio, Torino.
Luserna di RorA conte Emanuele, Torino.
Luserna di RorA marchese Maurizio, Torino.
Margaria cav. Giuseppe, Torino.
Mazzucchi Michele, Torino.
Morozzo marchese Filippo, Torino.
Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino.
Oddenino don Francesco, Torino.
Prata fratelli, Torino.
Riccardi di Netro contessa Augusta, Torino.
Rovere-Giacca Giovannina, Torino.
Saracco Eugenio, Torino.
Talmone Michele, Torino.
Vergnano Annibale, Torino.
Verlucca canohico Giovanni, Torino.
Wenner cav. Emilio, CuorgnA.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO
Eseroizio 1901.
Alieni dal richiamo, lasciamo che il nostro principio s’in-
filtri tra il popolo per la via piu naturale e piu sicura che &
quella della persuasione e della iiducia nella medicina dei simili,
e possiamo con soddisfazione rilevare come questa fiducia vada
sempre pin atfquistando il nostro dispensario gratuito: sono infatti
1542 gli individui che vi accorsero durante ii decorso anno 1901.
Quello che per noi significa bene si e, che gli ammalati dopo
esperimentati i buoni risultati della nuova cura intrapresa inviano
altre persone della famiglia, cosicche abbiamo intere e numerose
famiglie che ormai non ricorrono al medico di beneficenza se
non quando sono obbligati a letto e per ragioni indipendenti
dalla loro volonti non possono chiamare il medico omiopatico.
Se poi invece di tener calcolo del numero di individui che
frequentarono il dispensario, si dovesse tener calcolo del numero
delle malattie che si presentano alle nostre cure, la cifra sue-
sposta sarebbe notevolmente accresciuta, presentandosi sovente,
durante l’anno, lo stesso individuo successivamente per malattie
diverse.
Quanto alle malattie che prevalgono sono e saranno pur
troppo, per molti anni ancora, quelle originate dalla miseria e
dalla sua triste coorte: difetto di luce, d’aria e di pane.
Cosi vediamo la tubercolosi nelle vane sue manifestazioni, ai
polmoni, alle ossa, alle ghiandole tenere il poco ambito primato ;
vengono successivamente le cloro-anemiche, in parte future vit-
time della tubercolosi. Seguono i disturbi gastro-enterici causati
in massima parte dal lavoro eccessivo a cui inumani padroni sot-
topongono deboli donne o ragazze, per cui queste devono ripren-
dere il lavoro, appena hanno finito di sfamarsi.
Le malattie oculari tengono pure un posto importante aiutate,
oltreche dalla miseria, dalla ignoranza e mancanza d’igiene
adatta a organi cosl delicati. Anche la sifilide, specialmente nelle
sue manifestazioni tardive, ci spinge a riflessioni poco confor-
tanti, tanto piu se si pensa che, malgrado tutti i nostri sforzi ed
i nostri consigli, i mali che affliggono ora questa povera umanitd,
non scemeranno tanto presto ne in intensita ne in quality.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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MALATTIE CURATE NEL 1901
Malattie eostituzionali ed infettive-
Pertosse.
8
Anemia e clorosi .
60
Bronchite acuta. . . .
47
Adeniti varie . . .
36
- cronica . . .
55
Scrofolosi generate.
24
Enfisema polmonare . .
5
Diabete mellito . . .
1
Pneumonite.
1
Tabe mesenterica . .
3
Pleurite.
15
Atrepsia.
13
Tubercolosi polmonare
60
Marasma senile .
1
Influenza.
2
Malattie del sistema digerente.
Erisipela.
1
Stomatite.
11
Febbri intermittent! .
3
Odontalgia.
15
Sifilide.
24
Flussione dentaria .
10
Ulcera venerea . . .
1
Angina tonsillare .
5
Vespaio.
1
Ipertrofia cronica delle
tonsille.
4
Malattie del sistema nervoso.
Fistola dentaria. . . .
2
Nevralgia del trigemino
4
Disturbi da dentizione.
9
* sciatica .
20
Faringite acuta ....
10
Tabe dorsale. . . .
2
« cronica . . .
5
Paresi varie . . . ,
2
Catarro gastrico acuto
47
Emiplegia ....
3
* cronico .
51
Idrocefalo ....
3
Nevrosi dello stomaco .
7
Epilessia.
15
Cancro dello stomaco . .
2
Eclampsia ....
2
Catarro intestinale acuto .
24
Corea .
5
* « cronico
17
Emicrania ....
5
Costipazione.
9
Cefalalgia ....
16
Prolasso del retto . . .
3
Insonnia .
2
Elmintiasi.
5
Isterisrao.
15
Ittero catarrale ....
5
Neurastenia ....
10
Calcolosi biliare . . .
1
Nevralgie varie . . .
12
Cirrosi epatica ....
1
Mialgia.
35
Malattie dell apparato iro-genitale.
Malattie dell’apparato respiratorio.
Nefrite.
6
Corizza.
3
Rene mobile.
1
Epistassi.
3
Cistite acuta.
5
Ozena .
9
* cronica ....
4
Polipo nasale . .
1
Enuresi infantile . . .
10
Broncocele ....
13
Gonorrea.
6
Laringite acuta. . .
6
Varicocele.
3
** cronica . .
4
Idrocele.
2
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10
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Polluzioni-Spermatorrea .
3
Malattie dell’orecehio.
Amenorrea.
5
Otite media acuta .
8
Dismenorrea.
12
* cronica. . .
4
Menorragia .....
7
Disecea e paracusia . .
20
Metrorragia.
2
Cofosi.
1
Metrite-endometrite . .
6
Malattie del cnore e Ttsi.
Salpingite-ooforite . .
9
Endocardite cronica . .
18
Cancro dell’utero . . .
2
Nevrosi del cuore . . .
5
Fibroma.
4
Miocardite.
2
Mastite.
1
Varici degli arti. . . .
11
Scirro della maramella. .
2
Emorroidi.
8
Disturbi della menopausa .
26
Varici ulcerate ....
6
« gravidanza.
8
Arteriosclerosi ....
2
Prolasso delTutero . . .
Vaginite.
3
1
Malattie delle ossa e artieolarioni.
Reumatismo articol. acuto
23
Malattie degli occhi.
» » cron.
34
Blefarite cigliare e blefaro-
congiuntivite ....
56
Periostite, osteite e osteo-
mielite.
18
Congiuntivite catarrale .
42
Coxite.
7
» flittenulare.
34
Gonartrite.
16
« trauraatosa.
16
Rachitismo.
10
Cheratiti varie ....
36
Malattie della pelle.
Maccbie corneali
34
Eczema.
40
Leucoma.
4
Psoriasi ......
1
Coroidite..
1
Erpete.
4
Glaucoma.
3
Prurigine.
1
Cataratta.
14
Orticaria.
4
Pterigion.
1
Impetigine.
6
Xerosis.
1
Lichene .
3
Orzaiuolo.
2
Sicosi.
5
Distichiasi.
12
Foruncolosi.
4
Dacriocistite.
6
Lupus .
2
Miopia progressiva. . .
2
Scabbia.
6
Daltonismo.
1
Tigna.
1
Lesioni violent© dellacornea
3
Alopecia.
1
Prescrizioni.n. 4530
Visite fatte a domicilio . , * 60
Total© ordinazioni. n. 4590
Dott. G. Bonino.
* G. V. Rabajou.
« T. Moschetti.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
11
UN RIMEDIO DA STUDIARE
Non per suscitar maraviglia ma per chiamare l'attenzione
dei colleghi sovra Tapplicazione di un rimedio finora pochissimo
usitato ed in casi gravissimi come nel seguente credo conveniente
di riferire la fattispecie morbosa che segue.
C. A., d’anni 54, alto di statura e di forme proporzionate,
fa masicante militare, indi pompiere ed ora in servizio privato.
Fu mai sempre fumatore ostinato e bevitore discreto ; fornito di
appetito formidabile se non difficile; porta'sul suo ambito parecchi
nei, che rivelano in lui il miasma sicotico hahnemanniano. Non
ebbe per l'addietro rilevanti malattie; ma da otto anni all’incirca
incomincib a provare difficoltA digestiva con rutti copiosi acidi,
aiche andava riparando con pertinace uso di bicarbonato di soda.
Da alcuni mesi facendosi sempre piii difficile la digestione e dolo-
roso lo stomaco aggiungeva al bicarbonato suliodato qualche
bicchierino di Fernet , persistendo sempre a ridurre il tabacco
in fumo. Avvenne inline, quanto era inevitabile, che acutizzan-
dosi il male mi fece chiamare, accusando dolori moltiformi ali’epi-
gastrio, diffusi al fegato ed alia colonna vertebrale con vomiti
dapprima mucosi, Aland, copiosi, or acidi, or amari, nonche
intolleranza del cibo, tranne il latte freddo; alvo chiuso. Arse¬
nicum , Capsicum sollevarono in pochi giorni le sofferenze, ma
non impedirono che dopo due settimane insorgessero di nuovo
piu intense con vomito copiosissimo di sangue ridotto a posatura
di caffd e segulto da scariche alvine della stessa natura con abbon-
dante muco. L’esame ripetuto locale rivelava una sede pih inten-
samente dolente al cardias e piuttosto a sinistra, e profondamente
un tessuto resistente ma non un tumore deciso. — Trattavasi di
ulcera rotonda o di neoplasma canceroso al cardias ed alia parete
posteriore gastrica? Deponevano per la prima la copia del sangue
emesso, il risveglio dei dolori dopo il cibo, finche questo non era
reietto; militavano per il secondo la sede, la diffusions dei dolore
in alto tra le scapole, l’abuso del tabacco, l*et&, il sesso ed il
senso speciale di disfagia in corrispondenza del cardias, per
cui i cibi sembravano rattenuti da una valvola che a volte quasi
ritmiche ne permettesse parziale passaggio. — Il colorito pai-
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12
I/0M10PATIA IN IT ALU
lido, cereo sopravvenuto dopo pochi giorni poteva ascriversi ad
entrambe le affezioni. — NelTuna e nelTaltra ipotesi non era da
dissimularsi la gravita del male e della prognosi. — Phosphorus
parve indicato dalla tolleranza momentanea del cibo liquido e
freddo; Kali bichvomicum dalTemissione di muco filamentoso e dal
dolore locale; essi recarono sollievo si ma non durevole; Carbo
vegelabilis e quindi Carbo animalis produssero inline TefiFetto
anzitutto di sopprimere il vomito del sangue, che si restrinse
all’emissione per Talvo, indi ricondussero uno stato tollerabile
per se e per cibi semplici e semifluidi. — Questo trattamento
duro circa un mese con comune soddisfazione, finche, commesso
un errore dietetico ed un’infrazione al divieto del tabacco, Tam-
malato venne ripreso da intensi dolori, trafiggenti, cocenti, da
vomito or piu raro or piii frequente di muco e sangue ridotto a
forma di crusca nera, con eiezioni pure rauco-sanguigne. — Per
lo spazio di quindici giorni si lotto con varia sorte mediante
Carbo animalis , Phosphorus , Arsenicum; ma intanto lo stato
non accennava a risoluzione efficace, quando, consultando il Reper -
torio dellEnciclopedia di Allen, la mia attenzione cadde sopra
un rimedio non mai usato, voglio dire sopra Acidum Salicylicum.
Scorrendo Tabbozzo di patogenesi riferito nel testo trovai tanto
da giustificare almeno un esperimento con siffatto farmaco. Infatti
noi vi leggiamo fra altri i sintomi seguenti:
<* Bruciore nella bocca ed alia regions epigastrica. Soluzioni
* piii concentrate dell’l : 1000 sono corrosive delle mucose e pel
« momento le rendono scolorite — bruciore nella gola, faringite
emorragica con disfagia — rossezza, gonfiezza ed ulcerazioni
« piccole alia parete posteriore delle fauci, indi eliminazione di
« piccoli grumi di materia caseosa fetida con piccole tracce san-
* guigne — vomiti frequenti — erosioni nello stomaco e negli
« intestini — ecchimosi ed ulcerazioni nello stomaco — bruciore
« alia regions epigastrica
Feci tosto preparare la 4 a trit. D. e ne somministrai circa
25 centigrammi ogni 4 ore durante due giorni, indi ogni 6 ore
per un mese e da quindici giorni tre dosi nelle 24 ore prima del
cibo. — Chi lo crederebbe ? dopo la prima dose cessarono i vomiti,
che non si sono piu riprodotti in questi due mesi scorsi; scema-
rono grandemente e progressivamente i dolori airepigastrio ove
riscontrasi solo un indolimento alia forte pressione; cessarono i
rutti acidi, le eiezioni mucose e Tammalato ridotto ad uno stato
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L» J 0M10PATIA IN ITALIA
13
compassionevole durante il primo periodo riacquisto quattro chi-
lograrami io peso nello spazio di trenta giorni. — E uopo pero
aggiungere che il regime fu ridotto a latte e uova in crescent©
quantita e da parecchi giorni sono aggiunte le minestre e piccole
quantita di came.
Ho troppa esperienza della vicende mediche per intonare una
osanna anzi tempo; in ogni modo esorto caldamente i colleghi a
voler in casi analoghi esperire detto riraedio e precisarne l’indi-
cazione tenendo sott’occhio i beneficati per lungo tempo al fine
di stabilire l’azione temporanea o definitiva dell’acido salicilico
ossia ortossibenzoico che il Piria ottenne dapprima dalla salicina,
ma che ora si prepara per sintesi facendo reagire l’acido carbo-
nico sul fenato di soda. — E logico il credere che un bel giorno
saranno pur anco meglio studiate ed adoperate la Spirea a foglie
d’olmo o la Gualteria distesa, contenenti nei loro sughi il salicilato
di metile. Le patogenesie di queste due piante accennano appunto
ad affezioni acute deiresofago e dello stomaco. Non sono mai
guperflue le risorse nei casi cosi martorianti e ribelli nel medico
ministero.
Bonino.
BACCELLI E L’ OMIOPATIA
I principf della dottrina omiopatica sono strenuamente pro-
clamati dall’illustre clinico Baccelli e per il momento Ministro
d’Agricoltura del Regno d’ltalia, essendoche sempre a proposito
del metodo di cura da lui proposto nell’afta epizootica egli diramo
la seguente circolare:
• Io non ho fatto del raio metodo una privativa ne una spe-
culazione, e sento che male provvederei alia sua diffusion© ed
alia difesa di esso contro il giudizio critico di tutti gli studiosi,
qualora potesse sembrare posto sotto la tutela deir<issimo
afficio politico da me in questo momento coperto.
« Liberty dunque a tutti di sperimentarlo e di giudicarlo con
la serenitA e la gincerita della ricerca scientifica, la quale deve
trarre i propri responsi soltanto dalla evidenza dei fatti e liberti
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
pure di ripudiarlo a priori a coloro che rinunciano a fondare la
propria convinzione sugli ammaestramenti che solo dai fatti
derivano.
* Presso di me esiste oramai quasi un centinaio di relazioni
sopra piii che 2000 casi di afta, fra lievi, gravi e gravissimi,
curati col mio metodo, le quali relazioni ho gi& messo e mettero
sempre a disposizione di ogni persona onestamente amante del
vero, e faro pubblicare integralmente fra pochi giorni a van-
taggio di tutti coloro che vogliano prenderne conoscenza senza
preconcetti di qualsiasi natura e senza antipatie politiche.
* Da queste relazioni, a molte delle quali sono annesse anche
le storie cliniche dei bovini malati, risulta indubbiamente che le
iniezioni endovenose di sublimato corrosivo sono capaci di far
abortire la malattia se applicate all’inizio di questa, di far cadere
la febbre rapidamente, di affrettare la guarigione delle lesioni
locali e di impedire la comparsa di nuove afte, di conservare le
forze degli animali, di evitare il dimagramento e la perdita del
latte, del lavoro, ecc.; in una parola, di far guarire la malattia
abbreviandone la durata, risparmiandone i postumi disastrosi, e
di servire per cio anche come mezzo igienico, profilattico, estin-
guendo in sito i focolai del morbo.
«* Di fronte a queste migliaia di casi felicemente curati, stanno
vaghe affermazioni di qualche insuccesso, non confortate dalle
storie cliniche, ne da relazioni tecniche particolareggiate e pre¬
cise, su cui lo scienziato possa giudicare quanta parte delTinsuc-
cesso debba attribuirsi al metodo, quanta alle circoStanze nolle
quali e stato applicato, quanta infine agli errori od agli eccessi
temerari di taluni sperimentatori.
* Senza la esatta conoscenza di simili condizioni nessuno stu-
dioso onesto potrebbe infirmare la bontA di un metodo terapeu-
tico* che 6 suffragato da migliaia di osservazioni favorevoli,
precise ed inconfutabili.
* A questa stregua i sali di chinino ed il siero antidifterico
non si dovrebbero considerare quali specifici sovrani della malaria
e della difterite solo perch& anche oggi, ad onta della loro som-
ministrazione, non pochi individui muoiono dell’una e dell'altra
malattia, e con la stessa ragione si dovrebbe dichiarare il mer-
curio nocivo nella cura della sifllide quando per imperizia o tras-
curanza del medico qualche malato abbia avuto fenomeni di
mercurialismo piu o meno accentuati, od anche ne sia morto.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
15
« La scienza invece ci dice che ogni rimedio ha una sfera di
azione definita, al di 14 della quale agisce o puo agire come veleno;
che l’efficacia di un rimedio qualunque e legata strettamente e
dipende dal tempo di somministrazione, dalla dose, dalla gravity
della malattia, dalle complicanze o concomitanze di questa, e da
tante altre condizioni che il medico pratico, esperto, saggio e
prudente deve saper valutare caso per caso per attribuire ad
ognuno di quest! fattori il valore che merita e per regolarsi in
conseguenza.
« Tanto se si voglia considerare il dato stacistico fondato sul
fatto ultimo che e l’esito della cura, come se si prendano in esame
le modaliti e gli elementi concomitanti che possono aver contri-
buito a determinarlo, I’esperienza fattane ha dimostrato piena-
mente che il metodo da me proposto 4 fino ad oggi il sovrano
rimedio dell’afta epizootica.
« Per cio, mentre in ogni parte d’ltalia e dell’estero scien-
ziati e professionisti scrupolosi e disinteressati studiano e speri-
mentano giornalmente le iniezioni endovenose di sublimato
corrosivo nella cura dell’afta, ho la certezza che i nuovi risultati
ne confermeranno sempre piu la bonta e l’efficacia.
* E nutro pure fiducia che le persone oneste e capaci, nelle
quali la rettitudine dei giudizi scientifici non puo essere traviata
da quisquiglie o da passioni politiche o da altri motivi, non son-
tiranno il bisogno di un esperimento di Stato per giudicarlo, ma
attingendo migliore e piu piena convinzione dagli esperimenti di
liberi studiosi, e che quindi si stringeranno insieme disinteressa-
tamente a difesa del vero *•.
Orbene da oltre un secolo la scuola omiopatica tiene lo stesso
linguaggio ; non solo concesse la libertA, ma invito mai sempre
e caldamente i medici di sperimentare l’omiopatia con tutti gli
elementi della ricerca scientifica, deducendo il corollario dall’evi-
denza dei fatti, e non ripudiare a priori un metodo di cura che
urta in parte colie teorie mediche vigenti, ma s’impone a chi lo
studia sul serio. Se il Consiglio Superiore di Saniti avesse
nel 1879 seguito il consiglio dell’odierno principe della scienza
medica non sarebbe sceso a dichiarare che l’omiopatia e quasi la
negazione delle scienze positive.
Lasciando in un canto quel magnifico quasi come se le scienze
positive ammettessero quella restrizione, diremo solo che tutte le
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
scienze mediche dette positive formano il corredo della medicina
omiopatica quanto di quella non tale ed i medici titolari profes-
santi l’omiopatia non si spogliano di quanto appresero negli studi
universitari. L’omiopatia, come molto pin anziana del metodo
teste indicato per la cura aftosa, non hacentinaia, ma milioni di
relazioni di guarigioni ottenute col principio dei si mil i, e benchfc
il negarle a’ giorni nostri non approdi ad on giudizio troppo
favorevole alToppugnatore, si trova pero sempre piu comedo il
seguire l’andazzo comune perche espone a nessuna difficolta pro-
fessionale. 1 molti Ospedali omiopatici e gli Istituti policlinici
sono bensi accessibili a tutti coloro, cui talenti verificare i risul-
tati ottenuti, ma'e molto piu comodo Tastenersene e proseguire
per la gran via, rifiutando a pi'iori I’ignoto.
Ha perfettamente ragione Baccelli di pretendere che gli insuc-
cessi sieno riferiti con tutti i dati particolari per saper alTuopo
attribuirli non al metodo proposto ma agli errori di applicazione.
Cosi accadde pure in origine all’Omiopatia, allora quando taluni
pressoche ignari della materia medica o con mezzi non confessa-
bili eseguirono dei cosidetti esperimenti, a ragione pero ed a loro
tempo smascherati.
Se il Baccelli chiama specific! sovrani il chinino, il siero anti-
difterico ed il mercurio rispettivamente nella malaria, difterite
e sifilide non li dice assoluti perche alcuni casi vi sono ribelli.
In omiopatia dicesi piu propriaroente specifico quel rimedio
che risponde al pid completo quadro sintomatico simile; ma in
ogni caso giova chiarire che neanco la scuola ufficiale araraette
oggigiorno specifici assoluti per una data entiti nosografica.
Aggiungasi qui, che detta scuola non puo piu negare al chi¬
nino una facoltA febbrigena, al mercurio quella di produrre feno-
meni morbosi da confondersi con dati sintomi della sifilide, non
puo contestare che il siero antidifterico non &ia una diluzione
molto attenuata od omiopatica della difterite stessa, modificata
in parte attraverso un animale eterogeneo. Sentenze d’oro sono
poi quelle: * che la scienza ci dice, ecc. E che altra cosa pre-
dico mai sempre la dottrina omiopatica asserendo che il rimedio
diventa veleno e questo ritorna quello secondo la dose che si
adopera? Vuol dire adunque che additando l’omiopatia quale
arsenale di veleni nei tempi addietro era come sarebbe ora una
calunnia. Fortuna che questa calunniaera neutralizzata dall’altra
egualmente fondata fandonia essere i rimedi omiopatici de9tituiti
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
17
di ogni azione medicinale per Tesiguita delie dosi, le quali sono
ora post© a contributo dalla sieroterapia. Vale un Peru il con-
8ig)io dato al medico di valutare caso per caso di malatiia,
affinche possa chiamarsi pratico, esperto, saggio e prudente,
perocchi e9so consiglio collima perfettamente col principio del-
l’individualizzazione proclamato dall’Omiopatia. Quindi, a parte
la modestia, il medico seguace di Hahnemann diventa ipso facto,
per dichiarazione del sommo clinico, insignito delle accennate
prerogative. E cosi sia pure.
Bonino.
CENNI NECROLOGICI
Ed anche neirodierno numero della nostra effemeride dob-
biamo coll’amarezza nell’animo registrar© la scesa nella tomba di
due care e simpatiche figure del nostro Istituto.
OMATI GIUSEPPE
Farmaclsta In Milano.
Nato in Lodi nel 1839, Giuseppe Omati frequentava il corso
universitario di farmacia lorquando, scoppiata la guerra d’indi-
pendenza, venne ad arruolarsi nell’esercito regolare prestando
servizio negli Ospedali militari che poscia abbandonava per com-
pletare i auoi studi. Fu dappriraa farmacista in Lodi indi a
Milano, ove teneva officina mista, finche nel 1875 si dedico e
restrinse il suo esercizio alia sola Oraiopatia. In pari tempo fu
socio fondatore e zelante della SocieU lombarda di mutuo soc-
corso, in seno alia quale era altamente apprezzato. Ne sia prova
il commovente elogio funebre che un membro da essa delegato
less© sul tumulo del povero estinto. Circostanza poi per noi, col*
leghi in Hahnemann, da ricordare e quellache appunto nella sua
farmacia convenne per la prima volta il 23 agosto 1881 un nucleo
di medici omiopatici per gettare le basi dell’Istituto omiopatico
italiano del quale egli fu socio fondatore ed ordinario flnchi una
oomplicata e ribelle malattia lo trasse alia tomba il 16 dicembre
ora scorso.
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18
L OMIOPATIA IN ITALIA
All'opposto di quanto accade ogni giorno, egli appartenne
alia schiera di quegli uomini per cui crescono l’afifetto e la
stirna quanto maggiormente si studiano da vicino. £ per vero chi
non ricorda quella bonaria figura franca e leale? Chi non ap-
prezz6 la sua esattezza scrupolosa neiradempimento dell’arte sua,
frutto di onestA e di non comune coltura nei diversi rami della
scienza farmaceutica e segnatamente nella chimica e nella bota¬
nies? Quindi bene aragione ei godeva di somma fiducia presso la
sua eletta clientela, e l’lstituto omiopatico gli affidava la colia-
borazione per preparare gli elementi di una Farmacopea omio-
patica italiana. Ne potremmo chiudere queste parole con migliore
elogio, che augurando al successors farmacista omiopatico
sig. Aicari la continuazione dei principii e delle norme onde fu
continuamente inspirato il nostro Omati a cui in nome di tutto
l’lstituto mando l’estremo addio.
Bonino.
ALFONSO MONTI
Quanto e penoso il dovere di ricordare pubblicamente un caro
amico estinto, al quale una lunga serie d’anni vi ha legato con
Tamicizia e colla colleganza pig intima ed affettuosa ! Ed oggi
ancora un tale dovere mi grava l’animo dicendo quest’ultimo
addio al carissimo collega e consocio nostro, dottore commenda-
tore Alfonso Monti, deceduto nella sua nativa Bologna, il
giorno 17 dello scorso febbraio.
L’annunzio della sua morte ci pervenne dal giornale bolo-
gnese La Patria , cortesemente inviatoci da cari amici di Fer¬
rara, avendo il dottor Monti, nelle estreme sue volontA, espresso
il desiderioche nessuna speciale partecipazione venisse data della
sua morte. E tale suo desiderio fu, probabilmente, l’ultima deli¬
cate manifestazione di una fra le altissime sue virtu, la modestia.
Non so trattenermi dal ricordare, a questo proposito, un piccolo
incidents toccato a me, e che oggi, piu che mai, viene a riaffer-
mare il concetto che tutti gli amici del dottor Monti ebbero del
modestissimo suo carattere. Molti anni fa trovandomi casual-
men te a Bologna, ho voluto ricercare il carissimo collega per
stringergli la mano. Vagamente ricordando il suo indirizzo che
mi pareva in via Santo Stefano, 14 mi recai; ma non mi venne
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L’OMJOPATIA IN ITALIA
19
dato, nella lunghissima strada, di rintracciarvi la sua dimora.
Pensando che la caratteristica del medico omiopatico, purtroppo
non molto frequente, sarebbe stata sufficiente per designare il
dottor Monti che io cercavo, essendomi stato detto che altri me-
dici dello stesso casato erano in Bologna, mi diressi agli uffici
centrali delle Poste, chiedendo il preciso recapito dell’amico mio.
Lei chiede del signor cavaliere Monti; del commendatore Monti,
altri soggiunse, del direttore delle Cliniche dell’Ospedale di
Sant’Orsola, e direttore del Ricovero di Mendicity, presidente
del Comitato di Carita? No, no, risposi io; il dottor Monti, Al¬
fonso Monti, che io cerco e semplicemente un bravo medico omio¬
patico. Non potevo convincermi che il modesto, cortese, affabile
collega col quale, in occasione dei nostri congressi d’Omiopatia
m’ero trovato, passando insieme delle liete ma brevi giornate,
fosse realmente il dottor Monti che era, in Bologna, tante cose!
E credo, per quella volta, di aver rinunziato a vederlo !
Ricordo ancora, poiche l’intimo sentimento di compiacenza
che si prova quando alcuno dice cortese elogio di persona arnica
& logico ed universale, ricordo la soddisfazione da me provata
quando di lui, del Monti, udii a parlarmi da quella illustrazione
della Chirurgia italiana che e il professore Novaro. Quando,
cedendo all’acclamazione della Facolta medica genovese, lascib
la Clinica di Sant’Orsola per quella di Pammatone, egli dovette
subire i pi ix amari disinganni in compenso della sua accondiscen-
denza. Urti scortesi per parte dell’Amministrazione e della Dire-
zione. dell'Ospedale e delle Cliniche, dinieghi ostinati ed ingiusti
alle domande da lui fatte per mettere gli ambienti clinici in
quelle condizioni volute dalle esigenze non solamente scientifiche
ma persino umanitarie. In tali condizioni di cose l’animo suo
esasperato stava per consigliargli l’abbandono di Genova, e, fra
i tanti, io pure, ultiraorper meriti fra i suoi compagni del S. Gio¬
vanni di Torino, ma sempre fra i primi per affettuosa ed intima
amicizia, ho concorso ad infondergli pazienza e speranza. Fu in
tali circostanze che il prof. Novaro, pure ignorando che per col-
leganza di principii omiopatici, io fossi amico del dottor Monti,
egli mi disse che gli attuali, disastrosi contrasti gli tornavano
maggiormente penosi, confrontando cio chetrovava a Genova con
quanto aveva lasciato a Bologna, dove un Direttore che era il
tipo della piu squisita bonta e cortesia, univa, ad ogni preveg-
genza e sollecitudine amministrativa, l’affabilitd la pift premurosa
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
e cordiale per i poveri inferrai che egli giornalmente visitava o
per proprio impulse di pietd, o coi direttori delle Cliniche, ed era
del Monti che cosi mi parlava il prof. Novaro.
Povero amico nostro! Quante volte nell’animo tuo mite e gen¬
tile ti sari passato il tacito desiderio di poter aggiungere l’attri-
buto « omiopatico * all’intestazione di quelle opere ospedaliere
riunite, delle quali, a titolo onorario, eri il Direttore teCnico ed
amministrativo! — Il nostro Istituto Omiopatico Italiano, del
quale fu socio fondatore, e membro diligentissimo, perde nel
dottor Monti un carissimo collaboratore. Noi rivolgiamo caldo
augurio ad alcuno, e fosse pure a tutti fra i colleghi bolognesi
che lo hanno amato e stimato, di raccoglierne la preziosa ereditA
scientiflca. Nella dotta Bologna, dove il Placci ed il Monti hanno
lasciato non dubbie traccie del bene che pu6 fare la medicina
hahnemanniana, non d possibile che [qualche giovane medico,
amante del vero anche se non trasmessogli dalle Cattedre Ita-
liane, non cerchi di colmare il vuoto doloroso lasciato dal com-
pianto nostro collega; e noi sin d’ora, associando il rimpianto
dell’antico amico, coi voti che formiamo pel giovane che acqui-
steremo, lo accertiamo che verrA da noi accolto con tutta l’af-
fettuosasimpatiadi legionari che hanno l’altissimo ideaie in cuore
della veriti, del bene e del progresso scientifico.
Riportiamo qui l’accurato cenno necrologico che leggemmo
nella Patria di Bologna:
• Fino al principio dello scorso anno, fino al giorno, cioe, in
cui il male non lo costrinse in casa, si vedeva per via la tigura
di Alfonso Monti, bianca ed austera, un po’ militare quasi, m&
raddolcita da un sorriso bonario ; svelta e diritta, non ostante i
settantasette anni; distinta e irreprensibile sempre neli’abito nero
ed attillato. Egli andava per qualcuno dei numerosi uffici, che r
non ostante la grave eta, ancora ricopriva e disimpegnava con
l’ardore e la passione di un giovanotto. Era una fra le pi& anti che
e belle figure della vita bolognese e fra le piu simpatiche perso¬
nality della democrazia: una energia forte e buona, un carattere,
un vero ed inflessibile carattere di galantuomo e di gentiluomo.
* Nacque in Bologna nel 1824 e qui si laureo medico nel 1848
dedicandosi alia Omiopatia che esercito con intelletto e passione*
Nel 1855, quando scoppio la terribile epidemia colerica, dette
prova del suo spirito animoso portando l’opera indefessa in pro
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
21
dei colpiti dal morbo micidiale, cui spesso provvedeva del proprio
perflno i medicamenti e le cose piu necessarie.
* In quella occasione l’avvocato Enrico Fame, riconoscente
al Monti, che aveva dato il sapere ed il cuore per la guarigione,
felicemente ottenuta, delle due sue figliuole, pubblico, dedican-
dolo al suo medico, il romanzo Teresina Rodi e tin medico
omiopatico.
* Il dovere era e fu sempre la religione di Alfonso Monti, e
come per la scienza egli seppe farlo per la patria. Cosi nel 1859
corre ad arruolarsi volontario nel reggimento cavalleria Salvzzo ,
nella divisione del generate Cucchiari. Nel 1860 vestl la divisa
deli’ufficiale della guardia nazionale, nell’arma di cavalleria.
« Le benemerenze acquistate gli valsero la croce di cavaliere
dei Santi Maurizio e Lazzaro.
«* Tomato all’esercizio della sua professione e salito sempre
piti alto nella estimazione dei cittadini per la rettitudine non mai
smentita e per il forte e libero intelletto, nel 1866 fu eletto con-
sigliere comunale, poi assessore, indi membro della Commissione
municipale di sanity, il quale ultimo ufficio occupo fino al 1899.
« Da quell’epoca si moltiplicarono le pubbliche cariche cui
assurse: nel 1867 fu eletto vice-presidente della Deputazione dei
pubblici spettacoli e presidente di una Society di Tiro a segno che
egli aveva fondata, prima ancora che questa istituzione diventasse
nazionale ; nel 1868 presidente della Society Artigiana, poi pre¬
sidente della Lega per l’istruzione del popolo, presidente delle
pattuglie cittadine, direttore del Ricovero di Mendicity (1883-1897),
direttore del Lazzaretto pei vaiuolosi e colerosi, presidente del
Comitato di Cariti cittadina.
* Lo spirito generoso del Monti tendeva a tutto ci6 che fosse
nmanitario e civile onde egli fu tratto col pifi grande trasporto
verso la istituzione della Croce Rossa di cui fu uno dei pih entu-
siastici propugnatori ottenendovi il grado di tenente colonnello
ispettore medico.
«• Era vice-presidente e delegate al materiale del sottoco-
raitato regionale di Bologna.
* L’opera prestata per detta istituzione gli valse, nel 1893,
la croce di cavaliere della Corona d’ltalia, nel 1897 la medaglia
d’argento decretata ai benemeriti della Croce Rossa, e nel 1899
la commenda della Corona d’ltalia di motn proprio del Re.
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L OMIUPATIA IN ITALIA
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« Ma Tamministrazione che particolarmente il Monti predi-
lesse e a cui diede, specialmente in questi ultimi anni, la maggior
sua attivitd, fa la spedaliera. Fu in questa, e quale preposto
all f ufficio delle amministrazioni, sh’egli si conquisto una specie
di popolaritd simpatica per lo spirito di giustizia con cui proce-
deva, sapendo sernpre opportunamente discernere da caso a caso.
« Come direttore della Clinica di Sant’Orsola ebbe alto ed
attuo il concetto dell'ordine e della disciplina, e comprese sempre
le necessita dell’istituto con spirito di modernity, facendo tutto
quanto stava in lui per provvedervi. Per cio era caro ai medici
come a tutti.
* E alio spedale volse flno airultimo le sue cure, an che
quando non poteva piii recarsi al suo ufficio ; e continuo a flr-
marne le pratiche che gli recava ogni sera a casa il suo fido ed
ottimo deputato dell’amministrazione signor Giuseppe Ballarini,
fino a quando la paresi che lo aveva colpito al lato destro non
gli tolse il movimento della mano...
« Soltanto il male lento ed insidioso ha potuto fiaccare quella
fibra di acciaio e renders immote le energie profuse durante la
lunga vita per il bene degli altri.
« E morto da forte, come yisse, circondato di piet&, diamore
e di rimpianto ».
Nel n. 50 dello stesso giornale un lungo e diffuso articolo
descrive i funerali solenni ai quali tutta Bologna ha partecipato,
dalle Autoriti Governative alle Provinciali, Comunali ed Acca-
demiche, rappresentanze cittadine e nazionali di Society ed Isti-
tuti di beneficenza, rappresentanze militari, artigiane, della
Croce Rossa, e cento altre che vollero dare Testrema dimostra-
zione d’affetto e di stima generale all 'uomo buono , al cittadino
integro amante della patria, che ha dato tutta la sua gagliarda
attivith al bene altrui.
Fagiani.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
23
NOTIZIE
Leggesi nella Neue Zurcher Zeitung del 19 dicembre p. p.,
che la sig.* Merian Iselin, deceduta il giorno 15 stesso mese, lego
alia Society di beneficenza dl Basilea la cospicua somma di
L. 700.000 per fondare un Ospedale oraiopatico in detta cittA e
raise inoltre a libera disposizione della Society predetta L. 100.000,
senza contare altre L. 175.000 destinate a parecchie opere di
beneficenza pubblica.
Nel vecchio Continente la libera Elvezia primeggia adunque
finora per le alte liberality a favore della raedicina positiva dei
siraili I
»
# «
Un nuovo periodico dedicato alia difesa e propagazione della
nostra dottrina e comparso mensilmente a Barcellona, vogliamo
dire la Revista homeopatica Catalana. I redattori rispondono del
buon successo e noi le mandiamo il fraterno saluto.
»
# *
Il redattore d e\YAllgemeine homdopatische Zeitung e poeta
costante della Society omiopatica tedesca, dottore Mossa, inizio
la pubblicazione del giornale pel corrente anno coi seguenti versi,
che liberamente traduciamo :
A chi meco prest6 l’opra preziosa
ed indefessa pel giornale avito;
a chi vi lesse ognor l’arida prosa
dell’arte e della scienza al dolce invito
mando un saluto e grazie calorose.
Rechi Tanno novel conforti e rose.
B.
Stamperia dell’Unione Tip.-Editrice Torinese.
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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITALIAN A
33
Aristoloohia clematitis — Aristolochia - Aristolochiacee.
P. ad . Tutta la pianta in fioritura eccetto la radice.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Aristolochia Milhomens
Aristolochia grandiflora del Brasile - Aristolochiacee.
P. ad. Radice e fiori freschi.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Aristolochia serpentaria
Aristolochia o serpentaria della Virginia.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Arnica montana — Arnica - Composte.
P . ad. Tutta la pianta e specialmente la radice, nella fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1 per uso interno; l a diluzione
alcoolidrata.
Tintura per uso esterno ; a vece di due parti in peso d’alcool
se ne adoperano sei.
L’olio d’arnica si prepara colla stessa pianta contusa; a due
parti di questa si aggiunge una parte di alcool, si lascia macerare
per alcune ore, indi si aggiungono 40 parti d’olio d'olive, si porta
a bagno maria agitando la massa, finch^ sia evaporato Talcool:
poscia si sottomette a pressione ed infine si flltra l’olio.
Taffeta d'arnica. — Si prendono 4 parti d’ittiocolla fina-
mente tagliuzzata,che si sciolgono in bastevole quantitAdi acqua
bollente. Filtrata questa soluzione e ridotta ad un sedicesimo del
suo peso si unisce ad un infuso caldo di radice d’arnica nella pro-
porzione di 1 : 24. Tre quarti di questa miscela sono distesi su
flnissima tela di seta. Il rimanente quarto si unisce a tre parti di
tintura d’arnica per uso esterno e serve per formare gli strati
piu superficiali del taffeta (metodo Griiner).
Arsenicum album
(comunemente sotto il nome di Metallnm album)
Acido arsenioso - Metallo bianco.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione idralcoolica.
Una parte di acido arsenioso vitreo si fa, mediante ebullizione,
sciogliere in 80 p. d’acqua distillata. Alla soluzione, filtrata,
aggiungasi tanta acqua distillata per raggiungere 90 p. in peso,
3 — Farmac. Omiopat. ItaU
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
al che si uniscono ancora 10 p. di alcool rettificato. Questo pre-
parato rappresenta la seconda attenuazione decimate ancorche si
segni come tintura 6 .
Arsenioum hydrogenisatum — Arsenico idrogenato.
Gas.
Prep. Soluzione nell’acqua distillata gelida; l a diluz. alcool-
idrata.
Arsenioum jodatum (o metallum jodatum) — Ioduro d’arsenico.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione;
b) Soluzione: Ioduro d’arsenio . . p. 1
Alcool.*89
Etere."10
100
Tale soluzione segnata 6 e realmente la 2® diluzione decimale.
Le successive diluzioni si fanno con alcool.
Arsenioum metallicum — Arsenico metalloide.
Prep . Triturazione.
Arsenicum sulphuratum flavum
Orpimento - Arsenico citrino.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Arsenicum sulphuratum rubrum
Bisolfuro d’arsenio - Realgar.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Artemisia Abrotanum. V. Abrotanum.
Artemisia Absynthium. V. Absynthium.
Artemisia contra. V. Cina.
Artemisia vulgaris — Artemisia volgare - Composte.
JP. ad. Rizoma recente, raccolto in tempo secco; pulito ma
non lavato.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Arum dracunculus — Aro Serpone - Aroidee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
35
Arum italicum — Aro italico - Aroidee.
P. ad . Rizoma in primavera.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Arum maculatum — Aro macchiato - Aroidee.
Come il precedents.
Arum triphyllum — Aro triOIlo - Aroidee.
Come il precedente.
Arundo mauritanica — Cannizzola - Grarainacee.
P. ad. I germogli recenti del rizoma.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asa foetida — Assa fetida - Ombrellifere.
P. ad. Gomma resina.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Asarum oanadense — Asaro canadense - Aristolochiee.
P. ad. Radice fresca prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asarum europaeum — Asaro europeo - Aristolochiee.
P. ad. Radice fresca prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asclepias oarassavioa — Asclepiade di Carassao - Asclepiadee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asclepias gigantea. V. Calotropis gigantea.
Asclepias incarnata — Asclepiade carnicina.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asclepias siryaca seu cornuti
Asclepiade di Siria - Asclepiadee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asclepias tuberosa seu decumbens — Asclepiade inclinata.
Come la precedente.
Asclepias vincetoxicum — Asclepiade vincetossico.
P. ad. Radice e foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Digitized by t^OOQLe
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Asimina triloba — Asimina di tre lobi.
P. ad. Serai maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Asparagus officinalis — Asparago officinale — Gigliacee.
P. ad . Nuovi turioni.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asperula odorata — Asperula odorosa - Rubiacee.
P. ad. Tutta la pianta prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Asterias rubens — Stella di mare - Asteridee.
P. ad. Tutto 1’animale preso vivo.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Athamanta oreoselinum
Peucedano oreoselino - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluzione alcoolidrata.
Atriplex chenopodium. V. Chenopodium.
Atropinum — Atropina.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica secondo il § 2.
Atropinum sulphuricum — Solfato d’atropina.
Prodotto chimico.
Prep. Come il precedente.
Aurum foliatum seu metallicum — Oro.
Hahnemann servivasi dell’oro in fogli della maggiore purezza.
A1 presente econvenuto di ottenerlo per precipitazione dalcloruro
mediante una soluzione di solfato di ferro.
Prep. Triturazione.
Aurum jodatum — Protoioduro d’oro.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Aurum muriaticum — Cloruro d’oro.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione, di poca stability b) Tintura secondo
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Aurum natro-muriatioum — Cloruro d’oro sodico.
Prodotto chimico.
Prep. a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluz. alcool-
idrata. Preparato di poca stability.
Aurum sulphuratum Solfuro d’oro.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Avena sativa — Avena - Graminacee.
P. ad. Tutta la pianta coi semi appena maturi.
Prep . Tintura secondo il § 2; l a diluzione idralcoolica.
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Badiaga seu Spongia palustris — Spugna fluviatile - Alghe.
Prep . a) La tintura secondo il § 1 se coll’alga fresca; b) La
triturazione o tintura secondo il § 2 se secca.
Ballota lanata — Ballota lanosa - Labiate.
P. ad. Tutta la pianta secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Balsamum peruvianum — Balsamo peruviano.
Fluente dalla leguminosa Myroxilon pereirae.
Prep. L’oleoresina in tintura secondo il § 2.
Baptisia tinctoria — Battisia o Podaliria dei tintori - Leguminose.
P. ad. Radice colla corteccia.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Barosma orenata (Bucco) — Diosma odorosa - Rutacee.
P. ad. Foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Barosma serratifolia — Diosma a foglie seghettate.
Come la precedente.
Baryta acetica — Acetato di bario.
Prodotto chimico.
Prep, a) Soluzione idrica; l a diluzione alcoolidrata; b) Tritu¬
razione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Baryta oarbonica — Carbonato di bario.
Prodotto chimico ottenuto dal cloruro di bario col solf&to di
ammoniaca.
Prep. Triturazione.
Baryta jodata — Joduro di bario.
Prodotto chimico.
Prep . a) Soluzione alcoolica; b) Triturazione.
Baryta muriatioa — Cloruro di bario.
Prodotto chimico.
Prep, a) Soluzione acquosa; l a diluzione idralcoolica; b) Tri¬
turazione.
Bebeerinum sulfuricum — Solfato di beberina.
Sale in commercio.
Prep. Triturazione.
Belladonna — Belladonna - Solanacee.
P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Beilis perennis — Margheritine - Corimbifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Benzinum — Benzina.
Prodotto chimico.
Prep . Soluzione alcoolica.
Benzinum nitricum — Nitrato di benzina.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione alcoolica.
Benzoes aciduzn. V. Acidum benzoicum.
Benzoinum — Benzoino.
Resina dello stirace benzoino.
Prep . Triturazione.
Berberinum — Berberina - Alcaloide del Berberi comune.
Prep. Triturazione.
Berberis vulgaris — Berberi comune o crespino - Berberidee.
P. ad. Corteccia della radice.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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Betula alba — Betula - Betulinee.
P. ad. Sugo ottenuto dall’incisione fatta sul tronco d’una
pianta giovane e robusta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Bezoaris lapis — Bezoar orientate.
Concrezione intestinale della capra selvaggia caucasica.
Prep. Triturazione.
Bignonia catalpa — Catalpa - Bignoniacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Bismuthum metallioum — Bismuto.
Corpo semplice.
Prep. Triturazione.
Bismuthum muriaticum — Cloruro di bismuto.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Bismuthum nitricum o subnitricum
Magistero di bismuto.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Bismuthum oxidatum — Ossido idrato di bismuto.
£ quello studiato da Hahnemann e preparato come segue. Scio-
gliesi il metallo in acido nitrico fino a saturazione; questa soln-
zione limpida si fa gocciolare in cospicua (poniamo 50-100 volte)
quantity d’acqua pura e bene agitata; dopo un paio d’ore formasi
un precipitato bianco (ossido di bismuto) che si separa con attenta
decantazione dal liquido soprastante, quindi si tratta nuovamente
con eguale quantity d’acqua alquanto alcalinizzata ed agitasi bene
il precipitato che ne segue. Questo dopo alcune ore si separa
dal liquido soprastante mediante decantazione e mediante carta
bibula e compressione si libera dall’umidiU inerente.
Prep. Triturazione.
Bismuthum salicylioum — Salicilato di bismuto.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
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Bismuthum valerianioum — Valerianato di bismuto.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Blatta orientalis — Blatta comune - Ortotteri.
Prep. a) Tintura secondo il § 1; b) Triturazione (colPanimale
vivo ridotto a poltiglia).
Boldu (Peumus) — Boldu - Laurinee.
P. ad. Foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Boletus lariois — Boleto laricino - Funghi.
P. ad. Una parte di un esemplare.
Prep. Triturazione.
Boletus luridus — Boleto maleflco - Funghi.
P. ad. e prep. Come la precedente.
Boletus Satanas — Boleto Satana - Funghi.
P. ad. e prep. Come la precedente.
Boletus suaveolens — Boleto odoroso - Funghi.
P. ad. e prep. Come la precedente.
Bombyx chrysorrhaea — Baco dorato - Lepidotteri.
P. ad. Larva viva contusa.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Bombyx mori — Baco da seta - Lepidotteri.
P. ad. Polvere gialla che si stacca dalla farfalla rinchiusa
mentre depone le uova.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Bombyx prooessionea — Bombice processionario - Lepidotteri.
P. ad. eprep. Come la precedente.
Boraois acidum. V. Acidum boracicum.
Borax — Borato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione acquosa 1:20; 1* diluzione
idralcoolica.
Borrago officinalis — Borragine - Borraginee.
P. ad. Pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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Bothrops lanceolatus — Vipera cerulea della Martinica
Ofidi.
P. ad. Veleno.
Prep . Triturazione.
Bounafa ferula glauca — Ferula glauca - Ombrellifere.
P. ad. Radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Bovista (Lycoperdon) — Bovista - Funghi.
P. ad. II fungo raccolto raaturo in agosto.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2.
Brachyglottis repens — Brachiglottide (Puka-Puka) - Composte.
P. ad. Foglie e fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluz. idralcoolica.
Branca ursina — Branca orsina - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il 55 1.
Bromum — Bromo.
Metalloide.
Prep. Soluzione acquosa satura p. 30, acqua distillata gr. 70,
costituisce la l a diluz. = Vioo; 2 a e3 a diluz. acquose; 4 a idralcoo-
lizzata; 5* alcoolizzata, sola a ritenere; poco stabili preparati e
da rinnovarsi ogni volta fino alia 5 a .
Bruoea antidyssenterica — Brucea ferruginosa - Terebintacee.
P. ad. eprep. a) Corteccia per tintura secondo il §2; b) Tritu¬
razione.
Bruoinum — Brucina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Bryonia alba — Brionia a bacche nere - Cucurbitacee.
P. ad. Radice recente.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Bryonia dioioa — Brionia a bacche rosse - Cucurbitacee.
P. ad. eprep. Come la precedente.
Bucou. V. Barosma crenata.
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FARMAGOPEA OMIOPATICA ITAL1ANA
Bufo cinereus — Rospo comune - Batraci.
La sostanza medicamentosa si ottiene dalle ghiandole cutanee,
la secrezione delle quali si eccita raediante una corrente d’indn-
zione ivi applicata, essendo l’animale fisso con spilli alle quattro
estremitd sopra una tavoletta di sughero. L’uraore secreto si
raccoglie con una spatola d’osso e tosto si tritura collo zuccaro
di latte. Altrimenti si spande una quantity determinata di zuc¬
caro di latte sul dorso, ben lavato, prima della corrente elettrica,
indi si raccoglie e mediante la differenza di peso si puo addive-
nire alia voluta proporzione di umore secreto e di veicolo.
Bufo sahytiensis — Botta agua - Batraci.
P. ad. e prep. Secondo Mure si irrita Tanimale e se ne rac¬
coglie la saliva che si tratta per triturazione.
Buxus sempervirens — Bossolo comune - Euforbiacee.
P . ad. e prep. Foglie e corteccia fresche per tintura secondo
il § 2.
C
Cactus grandiflorus — Cereo a fiore odoroso - Cactee.
P. ad. e prep. Rami giovani e fiori raccolti in luglio per tin¬
tura secondo il § 1.
Cadmium carbonicum — Carbonato di cadmio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Cadmium jodatum — Ioduro di cadmio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Cadmium metallioum — Cadmio.
Metallo semplice.
Prep. Triturazione.
Cadmium oxidatum — Ossido di cadmio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Cadmium sulphuricum — Solfato di cadmio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione idral-
coolica.
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Calnca (Chiococca racemosa) — Cainca - Rubiacee.
P. ad. e prep. Radice secca per a) Triturazione e ft) Tintura
secondo il § 2.
Cajuputioleum — Olio di caieput - Mirtacee.
Prep. a) Tintura secondo il § 1; ft) Triturazione.
Calabar faba (Physostigma venenoeum)
Fava del Calabar - Leguminose.
P. ad. e prep. La fava per a) Tritur. e b) Tintura secondo il §2.
Caladium seguinum — Caladio o aro velenoso - Aroidee.
P. ad. e prep. Rizoma fresco per tintura secondo il § 1.
Calamus aromaticus — Calamo aromatico - Aroidee.
P. ad. e prep. Radice appena seccata e decorticata per tin¬
tura secondo il § 2.
Calcarea acetica — Acetato di calcio.
Preparato secondo Hahnemann: si fanno bollire per un’ora
valve d’ostriche ben nette in acqua comune, quindi si rompono
con mezzo non metallico, si sciolgono poscia, al fuoco, nell’aceto
distillato mediante ebullizione. Si filtra il miscuglio, si fa evapo-
rare in un recipiente di porcellana, riducendolo ad un quinto.
Questo col tempo d£ luogo a precipitato ed alia parte soprastante
limpida, che costituisce il rimedio, si aggiunga pari quantity
d’alcool per prevenire Tammuffimento.
Tale preparato equivale press’a poco alia soluzione, cioe al
10 /ioo- L® diluzioni seguenti sono alcooliche.
Calcarea arsenicica — Arseniato di calcio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Caloarea bromata — Bromuro di calcio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione e Soluzione sia idrica sia alcoolica.
Calcarea oarbonica — Carbonato di calcio.
Polvere bianchissima esistente nelle valve delTostrica.
Prep. Triturazione.
Calcarea oaustica — Calce viva.
Questo prodotto si tratta per triturazione, oppure se ne prepara
una soluzione idralcoolica 1:20 colie successive diluzioni alcooliche.
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Caloarea fluorioa — Fluoruro di calcio.
Prodotto naturale (spatofluore).
Prep . Triturazione.
Calcarea hipophosphorosa — Ipofosfito di calcio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione e 1* diluzione acquose;
2° diluzione idralcoolica.
Caloarea jodata — Ioduro di calcio.
Prodotto chimico assai deliquescente.
Prep . a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica.
Caloarea muriatica seu Calcium ohloratum (CaCU)
Cloruro di calcio.
Prodotto chimico.
Prep . Soluzione acquosa; diluz. alcooliche.
Calcarea oxalioa — Ossalato di calcio.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Calcarea phosphorica — Fosfato di calcio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Caloarea sulphurica — Solfato di calcio - Gesso.
Prep. Triturazione.
Calendula offioinalis — Calendula officinale - Composte.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1. — II taffeti di calendula si pre¬
para come quello di arnica.
Calotropis gigantea o Mudar o Madar
Asclepiade gigantesco o Madar - Asclepiadee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1; 1“ diluz. idralcoolica.
Caltha palustris — Calta acquatica - Ranuncolacee.
P. ad. Tutta la pianta in fiore.
Prep . Tintura secondo il § 1.
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Camphora — Canfora.
Olio volatile concreto ed ottenuto dal lauro-canfora.
Prep, a) Triturazione recente; b) Tintura secondo il § 1 o
Tintura satura, cioe a parti uguali di canfora ed alcool nota sotto
il nome del celebre medico napoletano Rubini.
Camphora monobromata — Monobromuro di canfora.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica.
Cancer seu Astacus fluviatilis — Gambero comune - Crostacei.
Prep. Animale vivo e contuso in poltiglia. Tintura secondo
il § 1.
Canchalagua seu Canna angustifolia
Gannacoro di foglie strette - Cannacee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1; se secche tintura secondo il § 2.
Cannabis indica — Canapa indica (Haschisch) - Urticee.
P. ad. e prep. Kstratto alcoolico per soluz. alcoolica. Som-
mitA della pianta maschia e femmina in tempo di fioritura per
tintura alcoolica secondo il § 1.
Cannabis sativa — Canapa comune - Urticee.
P. ad. e prep . SommitA fogli-fiorifere di piante maschie e
femmine per tintura secondo il § 1.
Cantharis — Cantaride - Coleotteri.
P. ad. e prep. Animale preso vivo e pesto per tintura secondo
il § 2.
Per uso esterno. La tintura si puo preparare nella propor-
zione di 1: 20. ^
Capsicum annuum — Peperone - Solanacee.
P. ad. Frutto maturo coi semi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Capsicum jamaicum — Pimento aromatico - Mirtacee.
P. ad. e prep. Tintura secondo il § 2 coi frutti maturi secchi.
Carbo animalis — Carbone animale.
Prodotto farmaceutico.
Per uso omeopatico si prepara prendendo un pezzo di cuoio
di bue, spesso, recente, non conciato, che si pone sopra carboni
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ardenti, flnche arde con flamma, indi togliesi e si spegne fra due
piastre lapidee alio scopo eziandio di sottrarlo all'aria, che lo
ridurrebbe parzialmente in cenere. Conservare il preparato in
recipiente ben cbiuso.
Prep. Triturazione.
Garbo vegetabilis — Carbone vegetale.
Si adopera quello ottenuto da carbonaie per combustione di
betula o faggio.
Prep. Triturazione.
Carboli acidum. V. Addum carbolicum .
Carboneum — Nero di fumo.
Ottenuto dal tubo di una iampada a petrolio.
Prep. Triturazione.
Carboneum chloratum — Tetracloruro di carbonio.
Prep. Tintura alcoolica.
Carboneum hydrogenisatum
Carburo d’idrogeno (gas illuminante).
Prep . Tintura alcoolica facendo attraversare 1’alcool da una
corrente di gas.
Carboneum ozigenisatum seu Pyrooarboneum
Ossido di carbonio.
Prep . Solubile nell’acqua in proporzione di 1: 40. Si saturano
80 grarami d’acqua, indi si aggiungono 20 gramini d’alcool, otte-
nendo cosi la prima diluzione idralcoolica. La seconda diluzione
sard alcoolica.
Carboneum sulphuratum seu Carburetum sulphuris
seu Alcohol sulphuris Lampadii.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione alcoolica.
Carduus benedictus — Cardo benedetto - Composte.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 2; l a diluz. alcoolidrata.
Carduus marianus — Cardo mariano - Composte.
P . ad. Semi appena maturi.
Prep. Tintura idralcoolica; l a diluz. alcoolidrata.
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Carioa papaya — Papaja - Passiflore.
P. ad. e prep. Tintura secondo il § 2 colle foglie fresche.
Carthamus tinotorius — Cartamo - Composte.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Carum carvi — Caro - Ombrellifere.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Carya alba — Noce bianca - Iuglandee.
P. ad. eprep. Fruttoin a) Tintura secondo il §2e b) Triturazione.
Cascarilla (Croton Eleuteria) — Cascarilla - Euforbiacee.
P. ad. Corteccia secca.
Prep. a) Tintura secondo il § 2 e b) Triturazione.
Cassada (Jatropha manihot) — Ianifa Manihot - Euforbiacee.
P. ad. Radice.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Castanea vesca — Castagno - Cupulifere.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Castor equi — Castagna equina.
Escrescenze verrucose al lato interno dell’articolazione tibio-
astragalea dei cavalli. Strofinandole mandano un odore special©
come di muschio.
Prep. Si riduce la sostanza in polvere con lima indi si tritura.
Castor fiber, o castoreum — Castoro - Roditori.
P. ad. Materia secreta da ghiandole situate ai lati della coda e
yersata in due sacchetti annessi, sia del maschio sia della femmina.
Prep, a) Triturazione; b ) Tintura alcoolica secondo il § 2.
Cat&lpa. V. Bignonia catalpa.
Caulophyllum thalictroides— Caulofillotalittroide- Berberidee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Causticum seu Tinctura acris sine kali — Caustico.
Preparato farmaceutico secondo le indicazioni date da Hahne¬
mann. Prendesi una data quantity di calce viva recente che si
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIAN A
immerge per un minuto nelTacqua distillata, indi si pone in una
capsula, ove cade faciimente in poivere bianca. D’altra parte si
prende un’eguale quantita di bisoifato di potassa, priraa fuso, poi
raffreddato e sciolto in pari peso d’acqua boilente. Questamassa,
mescolata in mortaio di porcellana, si mette in ritorta di vetro e
si procede a distillazione in bagno maria fino asicciti. II prodotto
limpido ha lieve sapore astringents ed i reattivi chimici non vi
svelano ne acido solforico ne calce.
Prep. Questo liquido si unisce ad eguaie quantity di alcool
costituendo la cosi detta tintura. Le diluzioni sono alcooliche.
Ceanothus americanus — Ceanoto americano - Ramnee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cedron — Cedron simaba - Simarubee.
P. ad. Semi secchi.
Prep. a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Cedrus deodora — Cedro dell’Imalaja - Conifere.
P. ad. Giovani germogli.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Celtis oocidentalis — Perlaro - Celtidee.
P. ad. Corteccia.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Centaurea tagana — Centaurea tagana - Composte.
P. ad. e prep. Radice: se fresca, tintura secondo il § 1; se
secca, secondo il § 2.
Cepa — V. Allium Cepa.
Cephalantus oocidentalis — Gefalanto occidentale - Rubiacee.
P . ad. Corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 2; l a dilnz. alcoolidrata.
Cerasus virginiana — Ciliegio della Virginia - Amigdalee.
P. ad. Corteccia secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Cereus Bonplandii — Cereo di Bonpland - Cactee.
P. ad. Stipiti freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1; l a diluz. alcoolidrata.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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Cereus serpentinus — Catto serpentino - Cactee.
P. ad. e prep. Come la precedente.
Cerium oxalioum — Ossalato di cerio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Cervus brasiliensis — Cervo del Brasile - Ruminanti.
P. ad. Un pezzo di derma peloso recente.
Prep. Triturazione.
Cetonia aurata — Cetonia doraia - Coleotteri.
P . ad. L’animale vivo, pesto.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Cetraria islandica — Cetraria islandica - Licheni.
P. ad. e prep. II lichene per tintura secondo il § 2.
Chaerophyllum temulum
Cherofillo o cerloglio macchiato - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Chamaedrys (Teucrium) — Teucrio camedrio - Labiate.
P. ad. Tutta la parte erbacea in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Chamomilla matricaria — Camomilla - Composte.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1; 1* diluz. alcoolidrata.
Chelidonium majus — Chelidonia maggiore - Papaveracee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1; 1* diluz. alcoolidrata.
Chelone glabra — Cbelone glabro - Scrofulariee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Chenopodium ambrosioides
Chenopodio ambrosoide - Chenopodiee.
P. ad. La pianta fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Chenopodium anthelminthicum
Chenopodio antelmintico - Chenopodiee.
P. ad. e prep. Come la precedente.
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4 — Farmac. Omiopat. Ital.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA
Chenopodium glaucum
Chenopodio verde-grigio - Chenopodiee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Chenopodium vulvaria scu foetidum seu olidum
Chenopodio vulvaria - Chenopodiee.
P. ad. e prep. Come la precedente.
Chimaphila umbellata — Pirola ad ombrella - Pirolacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
China (Cinchona officinalis) — China - Rubiacee.
P. ad. Corteccia.
Prep, a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 2.
Chininum arsenicicum — Arseniato di chinino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Chininum arsenicosum — Arsenito di chinino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Chininum chlorydricum seu muriaticum
Cloridrato di chinino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Chininum sulphuricum — Solfato di chinino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Chininum valerianicum — Valerianato di chinino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Chionanthus virginica — Chionanto della Virginia - Oleacee.
P. ad. Corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Chloralum hydratum — Cloralio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Tintura alcoolica; b) Triturazione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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Chloroformium — Cloroformio.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione alcoolica.
Chlorum — Cloro liquido.
. Ove pero il cloro si scioglie in proporzione di 4 5 : 1000
d’acqua.
Prep. Parti 2,5 di acqua clorica, 7,5 di acqua distillata costi-
tuiscono la 3 a attenuazione. Le attenuazioni 4* e 5 a si fanno
acquose e da rinnovarsi spesso.
Chromicum acidum — Acido cromico.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione e diluzioni acquose fino alia 4 a .
Chrysarobinum — Crisarobina o polvere di Goa - Leguminose.
Prep. Tri tu razi one.
Chrysophanicum acidum — Acido crisofanico.
Ricavato dal reobarbaro e da alcuni licheni.
Prep. Triturazione.
Cichorium intybus — Cicoria o radicchio - Composte.
P . ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cicuta maoulata — Cicuta d’America - Ombrellifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cicuta virosa — Cicuta virosa - Ombrellifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cimex lectularius seu Acanthia lectularia
Cimice - Emitted.
Prep. Animale vivo per a) tintura alcoolica e b ) triturazione.
Cimicifuga seu Actaea racemoea
At tea in grappoli - Ranuncolacee.
P. ad. e prep. Radice fresca per tintura secondo il § 1; radice
secca per triturazione.
Cina o Semen contra -r- Cina o Seme santo - Composte.
P. ad. So m mi til fiorifere d’Aleppo.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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52
FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Cinchoninum sulphuricum — Solfato di cinconina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Cineraria maritima — Cineraria marittima - Composte.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep . Tintura secondo il § 1 .
Cinnabaris — Cinabro.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Cinnamomum — Cannella Ceylan - Laurinee.
P. ad. Corteccia.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Cirsium arvense — Cirsio campestre - Ciranocefale.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cistus canadensis — Cisto del Canada - Cistinee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Citricum acidum — Acido citrico.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Citri succus — Limone - Aurantiacee.
P. ad. e prep. Il sugo estratto, tolta la buccia, ed associato
ad eguale quantity di alcool costituisce la tintura.
Citrus vulgaris — Arancio selvatico - Aurantiacee.
P. ad. Bucce fresche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Clematis erecta — Clematite eretta - Ranuncolacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Clematis vitalba — Clematite vitalba.
P. ad. Foglie fresche in epoca della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § I.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
53
Cobaltum metallicum — Cobalto metallico.
Corpo semplice.
Prep. Ottiensi per uso omeopatico riducendolo da un cloruro
mediante Tidrogeno. Triturazione.
Coca (Erytroxylon) — Coca - Erilrossilee.
P. ad. Foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Cocainum muriaticum — Cloridrato di cocaina.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica.
Coccinella septempunctata
Coccinella con sette macchie - Coleotteri.
Prep. Animale vivo, contuso. Tintura secondo il § 2.
Cocculus indicus — Coccole di Levante - Menispermee.
P. ad. e prep. Le coccole contuse. Tintura secondo il § 2.
Coccus cacti — Gocciniglia del Messico - Emitteri.
P. ad. La cocciniglia bigia nettata con acqua tiepida ed
asciugata.
Prep, a) Tintura alcoolica; b) Triturazione.
Cochlearia armoracia — Rafano rusticano - Crucifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Codeinum — Codeina.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica.
Coffea arabica — Caffe - Rubiacee.
P. ad. Caffe Moka crudo.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Coffeinum — Caffeina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Coffeinum citricum — Citrato di caffeina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
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51
FARMACOPEA OMIOPATICA 1TAL1ANA
Colchicinum — Colchicina.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica.
Colchicum autumnale — Colchico autunnale - Gigliacee.
P. ad. e prep. a) Bulbo prima della fioritura. Tintura secondo
il § 1; b) Semi per tintura secondo il § 2; 1* diluz. alcoolidrica.
Collinsonia canadensis — Collinsonia del Canada - Labiate.
P. ad. Radice f'resca.
Prep. Tintura secondo il § 1; se secca, tintura secondo il § 2
o triturazione; 1* diluz. alcoolidrica.
Colocynthinum — Colocintina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Colocynthis — Coloquintide - Cucurbitacee.
P. ad. La polpa del trutto, rimossi i semi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Colombo — Colombo (radice) - Menispermee.
P. ad. Radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Comocladia dentata — Comocladia dentata - Terebintacee.
P. ad. Foglie e corteccia.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Conchiolinum — Conchiolino.
Parte organica della madreperla, ma adoperasi come sinonimo
di Materperlarum.
Prep. Triturazione.
Condurango (gonolobus) — Condurango - Asclepiadee.
P. ad. Corteccia secca.
Prep. Triturazione e tintura secondo il § 2.
Coniinum — Coniina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione e soluzione alcoolica.
Conium maculatum — Cicuta officinale - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1; l 1 diluz. alcoolidrata.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
55
Convallaria majalis — Giglio delle valli o mughetto - Gigliacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Convolvulus arvensis
Convolvolo dei campi o viticchio - Convolvolacee.
P . ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Convolvulus duartinus — Ipomea spinosa - Convolvulacee.
P. ad. I fiori.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Copaiva officinalis — Copaive - Leguminose.
P. ad. Oleo-resina.
Prep. Soluzione alcoolica.
Corallium rubrum — Corallo rosso - Attinoidei.
Prep. Triturazione.
Coriaria myrtifolia — Coriaria a foglie di mirtillo - Coriariacee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Coriaria rusoifolia — Coriaria a foglie di ruschio - Coriariacee.
P. ad. Semi maturi.
Prep . Tintura secondo il § 2.
Cornus circinata — Corniolo rugoso - Caprifogliacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cornus florida — Corniolo di fiori grandi - Caprifogliacee.
P. ad. Corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cornus sericea — Corniolo setaceo - Caprifogliacee.
P. ad. Corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Corydalis formosa — Coridalide formosa - Fumariacee.
P . ad. Rizoma fresco.
Prep . Tintura secondo il § 1.
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56
FARMACOPEA OMIOPAT1GA ITALIANA
Cotoinum — Cotoina - Laurinee.
Principio attivo della china-coto (Brasile).
Prep. Triturazione.
Cotyledon umbilicus — Cotiledone scodellina - Crassulacee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Crataegus oxyacantha — Spino bianco - Pomacee.
P. ad. Sommita fogli-fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Creosotum. V. Kreosotum.
Crocus sativus — Zafferano - Iridee.
P. ad. Stimrai secchi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Crotalus durissus. — Crotalo durisso.
P. ad. Veleno.
Prep . a) Triturazione; b ) Tintura e diluzioni con glicerina.
Crotalus horridus o cascavela — Serpente a sonagli - Ofidi.
P. ad. e prep. Come pel precedente.
Crotontiglium — Crotontiglio - Euforbiacee.
A. P. ad. Semi.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
B. Olio estratto dai semi: a) Triturazione; b ) Tintura alcoo-
lica 1 : 100.
Cryptopinum (alcaloide delPoppio) — Criptopino.
Prep . Triturazione.
Cubeba (piper) — Cubebe - Piperacee.
P. ad. Bacche.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione.
Cupressus sempervirens — Cipresso - Conifere.
P. ad. Germogli freschi colle foglie.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cuprum aceticum — Acetato di rame.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa 1 : 100; 2 a dilu-
zione idralcoolica; 3* alcoolica.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
57
Cuprum ammonio-sulphur icum
Solfato di rame ammoniacale.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Cuprum arsenicosum — Arsenito di rame.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Cuprum carbonicum — Carbonato di rame.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Cuprum metallicum — Rame.
Metallo.
Prep. Triturazione.
Cuprum sulphuricum — Solfato di rame.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a e 2 a diluz. acquose;
3 a diluz. alcoolidrata.
Curare — Curare.
Prodotto non ben definito proveniente dall’America meri¬
dional.
Prep . Triturazione.
Cuscuta europaea — Cuscuta - Convolvulacee.
P. ad. Fusti freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cyclamen europaeum — Pan porcino - Primulacee.
P. ad. Rizoma.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cynoglossum officinale — Cinoglossa - Borraginee.
P. ad. Radice fresca raccolta in autunno.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cynosbatus.
Escrescenze sulla rosa canina prodotte da punture d’insetti.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Cyprinus barbus — Barbio cotaune - Malacotterigi.
P. ad. Uova.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 1.
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58
FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Cypripedium pubescens — Gipripedio giallo - Orchidec.
P . ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Cytisus laburnum — Avorniello - Leguminose.
P. ad. Sommita fogli-fiorifere.
Prep . Tintura secondo il § 1.
3D
Daphne indioa — Dafne dell’India - Timelee.
P . ad. La corteccia dei rami.
Prep, a) Tintura secondo il § 2 se fresca; b) Triturazione se
secca.
Daphne laureola — Laureola - Timelee.
P. ad. La corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Datura arborea — Datura arborea - Solanacee.
P. ad. Fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Datura ferox — Datura Chinese - Solanacee.
P. ad. Semi.
Prep. Triturazione.
Datura metel — Datura metel - Solanacee.
P. ad. e prep, a) La pianta in fioritura per tintura secondo il
§ 1; b) I semi raaturi per triturazione.
Datura sanguinea — Datura sanguigna - Solanacee.
P. ad. Frutto.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Delphininum — Delflnina - Alcaloide della Staphisagria.
Prep. Triturazione.
Delphinus amazonicus — Delfino amazonico.
P. ad. Pezzo di cuoio.
Prep. Triturazione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
59
Dematium petraeum — Bisso aureo - Alghe.
P. ad. L’alga.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Derris pinnata — Derride a foglie alate.
Leguminosa della Cocincina.
P. ad. Tutta la pianta esclusa la parte legnosa.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Dictamnus albus — Dittamo bianco o frassinella - Diosmee.
P. ad. Tutta la pianta inclusa la corteccia della radice.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Digitalinum — Digitalina.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica.
Digitalis purpurea — Digitale porporea - Scrofulariee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Digitoxicum — Digitossina.
Principio attivo della digitale distinto dalla digitalina.
Prep. Triturazione; da non adoprarsi sotto la 4* tritur. D.
Dioseorea villosa — Igname selvatico - Dioscoree.
P. ad. Radice e9tratta dopo la fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Dipsacus sylvestris — Dissaco silvestre - Dissacee.
P. ad. Tutta la pianta fiorente.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Dirca palustris — Dirca palustre - Timelee.
P. ad. Corteccia fresca, specialmente il libro dei rami.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Dolichos pruriens — Mucana pruriginosa - Leguminose.
P. ad. Legume coi peli.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Doriphora deeemlineata - Dorifora di died linee.
Coleottero tetramero.
P. ad. L’animale vivo.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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60
FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIAXA
Dracontium foetidum — Draconzio fetido - Aroidee.
P. ad . La pianta in tioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Dracontium poliphyllum — Draconzio pennatofesso - Aroidee.
P, ad. e prep. Come pel precedente.
Drosera rotundifolia — Drosera di foglia rotonda - Droseracee.
P. ad. La pianta, incipient.e fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Duboisia myoporoides — Duboisia miopora - Solanacee.
P, ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Duboisinum — Duboisina.
Alcaloide della Duboisia.
Prep. Triturazione.
Dulcamara — Dulcamara - Solanacee.
P, ad, Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Dulongia acuminata — Dulongia acuminata - Kamnee.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
UES
Echites suberecta — Echite quasi eretta - Apocinee.
P. ad. Sarmento lattiginoso.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Elaeagnus angustifolia — Eleagno di foglie strette - Eleagnee.
P, ad. Semi maturi.
Prep, Tintura secondo il § 2.
Elaeis guineensis — Palma spinosa - Palme.
P, ad. Frutti maturi.
Prep . Triturazione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
61
Elaps corallinus — Elape corallina - Ofidi.
Veleno.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione in glicerina 1 / 100 ; diluzioni
pure con glicerina.
Elaterium (Momordica) — Cocoraero asinino - Cucurbitacee.
P. ad. Frutto non completamente maturo.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Emetinum — Emetina.
Alcaloide dellTpecacuana.
Prep . Triturazione.
Epigaea repens — Epigea strisciante - Ericinee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Epilobium palustre — Epilobio palustre - Onagrariee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Epiphegus virginiana
Orobanclie della Virginia - Orobanchee.
P. ad. Tutta la pianta in autunno.
Prep. Tintura secondo il § 1; l n diluz. alcoolidrica.
Equisetum arvense — Equiseto dei campi - Equisetacee.
P. ad. La pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Equisetum hyemale — Equiseto d’inverno - Equisetacee.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Erechtites hieracifolia
Senecione a foglie di leracio - Composte.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ergotinum — Ergotina.
Prodotto chimico dal la segala cornuta o meglio dal la Clarices
purpurea.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica.
Erica vulgaris — Erica comune - Ericacee.
P. ad. Pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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62
FARllACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Erigeron canadense — Erigerone del Canada - Corimbifere.
Ora comunissiraa nei campi.
P. ad. Pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Eriodyction glutinosum — Yigandia del Canada - Idrofillee.
P. ad. Foglie recentemente seccate.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Tritnrazione.
Erisimum seu Sisymbricum officinale
Sisimbrio officinale (rapa selvatica) - Crucifere.
P. ad. Pianta in fioritura. *
Prep . Tintura secondo il § 1.
Erodium cicutarium — Erodio cicutario - Geraniacee.
P. ad. Pianta in fioritura.
P. Tintura secondo il § 1.
Ervum ervilla — Ervo moco - Leguminose.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Eryngium aquaticum — Eringio acquatico - Ombrellifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Eryngium maritimum — Eringio marittimo - Ombrellifere.
P. ad. Pianta colla radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Eserinum — Eserina.
Alcaloide della fava Calabar.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Eucalyptus globulus — Eucalitto di foglia globolosa - Mirtacee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Eugenia jambos — Eugenia jambos - Mirtacee.
P. ad. Semi recenti.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
63
Eupatorium aromaticum — Eupatorio aromatico - Composte.
P. ad. e prep. Radice fresca: a) Tintura secondo il § 1;
Radice secca: b) Triturazione.
Eupatorium cannabinum — Eupatorio cannabino - Composte.
P. ad. Tutta la pianta compresa la radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Eupatorium perfoliatum — Eupatorio perfogliato - Composte.
P. ad. Sommita fogli-fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Eupatorium purpureum — Eupatorio porporino - Composte.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Euphorbia amygdaloides
Euforbio a foglie di mandorle - Euforbiacee.
P. ad. La pianta intera.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Euphorbia corollata — Euforbio ad involucro petaliforme.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Euphorbia cyparissias — Euforbio cipressino - Euforbiacee.
P. ad. Pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Euphorbia hypericifolia — Euforbia a foglie d’iperico.
P. ad. Pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Euphorbia latyris — Euforbio catapuzia.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Triturazione.
Euphorbia palustris — Euforbio dei paduli.
P. ad. Rizoma.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Euphorbia villosa — Euforbio peloso.
P. ad. Rizoma prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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64
FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Euphorbium officinale — Euforbio officinale.
P. ad. Gommoresina.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Euphrasia officinalis — Eufrasia officinale - Scrofulariee.
P. ad. Pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Eupion — Eupione.
La parte soprastante del liquido ottenuto dalla distillazione
del catrame di legno.
Prep. Soluzione alcoolica secondo il § 2.
Evonymus atropurpureus
Evonimo neroporporino - Celastrinee.
P. ad. Corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Evonymus europaeus — Evonimo d’Europa - Celastrinee.
P. ad. Frutto fresco appena comincia ad arrossare.
Prep. Tintura secondo il § 1.
F
Fagopyrum esculentum — Grano saraceno - Poligonee.
P. ad. Pianta in fiore, fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Fagus sylvestris — Faggio - Cupulifere.
P. ad. Frutti maturi.
Prep. Triturazione.
Farfara (Tussilago) — Farfara - Corimbifere.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Fel tauri — Fiele taurino.
Prep. Triturazione.
Ferri acetici liquor — Ferro acetico liquido.
Prodotto chimico.
Prep. Diluzione l a con parti 6 del ferro acetico liquido e 4 di
acqua; le successive con alcool idrato.
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FARMACOPEA OMJOPAT1CA 1TALIANA
65
Ferri et quininae oitraa — Citrato di ferro e chinina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferri et etryehninae citraa — Citrato di ferro e stricnina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferrum aoetioum siocum — Ferro acetico solido.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferrum arsenicioum - Arseniato di ferro.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferrum brom&tum — Bromuro di ferro.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione ; b) Soluzione idralcoolica.
Ferrum carbonioum — Carbonate ferroso - Idrato.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferrum jodatum aaeoharatum - Ioduro di ferro saccarato.
Preparato chimico.
Prep. La triturazione prima si fa in parti uguali del prepa¬
rato e di zuccaro di latte; le successive triturazioni 1:10.
NB. Le prime triturazioni si alterano in breve tempo.
Ferrum laotioum — Lattato di ferro.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferrum magneticum — Ferro magnetico nativo.
Prep. Triturazione.
Ferrum metallicum — Ferro ridotto coll’idrogeno.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferrum muriaticum — Sesquicloruro di ferro.
Per uso inlerno. Soluzione e diluzioni alcooliche.
Per uso esterno. Soluzione acquosa 2:100.
Ferrum phoephoricum — Fosfato di ferro.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
5 — Farmae. Omiopat. Ital .
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66
FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Ferrum sulphuricum — Solfato di ferro.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferrum tartaricum — Tartrato di ferro.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Ferula glauca. Yedi Bounafa.
Fills mas — Felce maschio - Polipodiacee.
P. ad. Ramificazioni radicali.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Fluoris aoidum. Vedi Aculum hydrofluoricum.
Foenioulum officinale — Finocchio - Ombrellifere.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Formioa rufa — Formica rosso-fulva - Imenotteri.
Insetto vivo.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Fragaria vesca — Fragola - Rosacee.
P. ad. Frutto maturo o tutta la pianta coi frutti.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Frangula (Rhamnus) — Frangola - Ramnee.
P. ad. La corteccia fresca dei giovani rami.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Frasera Oarolinensis — Frasera del Walther - Genzianee.
P. ad. La radice di due anni raccolta in ottobre o novembre.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Fraxinus americana — Frassino palustre - Oleacee.
P. ad. La corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Fraxinus excelsior — Frassino comune - Oleacee.
P. ad. La corteccia dei rami e le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Fucus vesiculosus — Fuco vescicoloso - Alghe.
P. ad. L’alga secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
67
Fumaria officinalis — Fumaria officinale - Fumariacee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
O
Oadus moorrhua — Merluzzo - Malacotterigi.
P. ad. Vertebre polverizzate.
Prep . Triturazione.
Galium aparine — Gaglio appiccamani - Rubiacee.
P. ad. La pianta in fioritura
Prep. Tintura secondo il § 1.
Gambogia (Gummigutti) — Gommagotta.
P. ad. Gomma resina.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Gaultheria procumbens — Gaulteria distesa - Ericacee.
P. ad. Pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Gelsemium sempervivens — Gelsemio lustro - Apocinee.
P. ad. Radice fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Genista tinctoria — Ginestra dei tintori - Leguminose.
Prep. SommitA fogli-fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Gentiana cruciata
Genziana decussata o minore - Genzianee.
Prep. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Gentiana lutea — Genziana gialla - Genzianee.
Come la precedente.
Geoffiroea vermifuga — Geoffrea vermifuga - Leguminose.
P. ad. Semi.
Prep. Tintura secondo il § l t
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68
FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITAUANA
Geranium maoulatum — Geranio macchiato - Geraniacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Geranium odoratum - Geranio odoroso - Geraniacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Geranio Bobertianum — Geranio Roberziano - Geraniacee.
Come il precedente.
Geum rivale — Geo rivale - Rosacee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Geum urbanum — Geo comune - Rosacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ginzeng. Vedi Aralia quinquefolia.
Glechoma hederacea
Glecoma ederaceo (edera terrestre) - Labiate.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Glonoinum — Nitroglicerina, Trinitrina.
Prodotto chimico; sostanza esplodente colla percussione.
Prep. 1* soluzione alcoolica 1 : 100, senza scuotere la boc-
cetta ; le successive diluzioni 1:10.
Gnaphalium polycephalum
Gnafalio giallo, a foglie ottuse - Corimbifere.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Gnaphalium uliginosum — Gnafalio palustre - Corimbifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Gossypium herbaoeum — Pianta del cotone - Malvacee.
P. ad. La corteccia interna della radice ed i semi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA
69
Granatum (Punica) — Melograno - Granatee.
P. ad. La corteccia della radice.
Prep. Tintura con parti uguali di alcool e di acqua; diluzioni
successive alcooliche.
Graphites — Grafite ossia percarburo di ferro.
Minerale alio stato di maggiore purezza a Passau e Bor-
rowdale.
Prep. Triturazione.
Gratiola offloinalis — Graziola - Scrofulariee.
P. ad. La pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Grindelia robusta — Grindelia robusta - Composte.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Grindelia squarrosa — Grindelia scabra - Composte.
P. ad. Foglie e capolini, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Guaco (Mikania) — Micania Guaco - Corimbifere.
P. ad. Le foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Guajacum offloinale — Guaiaco - Zigofillee.
P. ad. Resina.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Guar ana. Vedi Paullinia.
Guarea trichilioides — Guarea trichilioide - Meliacee.
P. ad. La corteccia secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Gymnocladus Canadensis
Ginnoclado del Canada - Leguminose.
P. ad. La polpa del frutto.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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70
PARMAGOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA
Haematoxylon campechianum — Campeggio - Leguminose.
P. ad. Legno.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Hamamelis Virginiana
Amamelide della Virginia - Amamelidee.
P. ad. Radice fresca della radice e dei rami.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hedeoma pulegioides
Edeoma a foglie di puleggio - Labiate.
P. ad. La pianta intiera fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hedysarum ildefonsianum
Edisaro trifogliato o Bardana brasiliana - Leguminose.
P. ad. Foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Hekla lava — Ceneri del vulcano Hekla.
Prep. Triturazione.
Helianthemum vulgar© — Eliantemo comune.
P. ad. La parte erbacea della pianta in fioritura.
Prep . Tinturajsecondo il § 1.
Helianthus annuus - Elianto, Girasole - Composte.
P. ad. Capolini coi semi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Heliotropium peruvianum — Eliotropio del Peru - Borraginee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § K
Helleborus foetidus — Elleboro fetido - Ranuncolacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Helleborus nlger — Elleboro nero - Ranuncolacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA [TALIANA
71
Helleborus orientalis - Elleboro orientate - Ranuncolacee.
P. ad. Radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Helleborus viridis — Elleboro verde - Ranuncolacee.
P. ad. Radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Helminthochorthon — Musco o Corallina Corsica - Alghe.
P. ad. L’alga.
Prep . Tintura secondo il § 2.
Helonias dioica — Elonia dioica - Gigliacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hepar sulphuris caloareum
Solfuro di calcio o fegato di solfo calcare.
Consta di parti uguali di fiori di solfo puro e di valve d’ostrica
polverizzate. La miscela si fa reagire per dieci minuti al calore
bianco, indi la massa si ritira iu recipienti a tappo smerigliato.
Prep. Triturazione.
Hepatiea triloba — Epatica di tre lobi - Ranuncolacee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Heraoleum spondilium seu Branca ursina
Eracleo spondilio - Orabrellifere.
P. ad. La parte erbacea fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hippomanes — Ippomane.
Sostanza bianca o di color olivastro cupo, mucosa, di odore
orinoso, che galleggia nel liquido allantoide della giumenta od
aderisce alia membrana dello stessonome. Per Tesperimentazione
si tolse dalla superficie linguale d*un puledro neonato, si fece sec-
care e si sottopose a triturazione.
Homeria collina
Tulipano del Capo di Buona Speranza - Iridee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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72
FARMACOPEA OHIOPAT1CA ITAUANA
Hura brasiliensis (Asaaou) — Ura del Brasile - Euforbiacee.
P. ad. Sugo emergente dall’albero mediants un’incisione.
Prep. Tintura con parte uguale di sugo e di alcool.
Hydraatinum — Idrastina - Alcaloide dell’idrastide.
Prep. Triturazione.
Hydrastis canadensis — Idrastide del Canada - Ranuncolacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hydrocotyle asiatica — Idrocotile asiatica - Ombrellifere.
P. ad. Tutta la pianta secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Hydrocyani aoidnm. Vedi Acidum hydrocyanicum.
Hydrophyllum virginicum
Idrofillo della Virginia - Idroflllee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura^secundo il § 1.
Hydropiper (Polygonum) — Erba pepe - Poligonee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hyoscyaminum — Iosciamina - Alcaloide del giusquiamo.
Prep. Triturazione.
Hyosoyamus niger — Giusquiamo nero — Solanacee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hyperioum perforatum — lperico pilatro - Ipericee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
I
Iberia amara — Iberide amara - Crucifere.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Ignatia amara — Fava di Sant’lguazio - Stricnee.
P. ad. Semi.
Prep, a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 2.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITAUANA
73
Hex aquifolium — Agrifoglio - Agrifogliacee.
P. ad. Le foglie fresche prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Hex paraguayensis — ThA del Paraguay - Agrifogliacee.
Come la precedente preparazione.
Illioium anisatum. V. Anisum stellatum.
Imperatoria Ostruthlum — Imperatoria Ostrutio - Ombrellifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Indigo — Indaco - Materia coloraute tratta dall’Indaco dei tintori
Leguminose.
P. ad. e prep. La sostanza per triturazione.
Indium metallicum — Indio - Melallo.
Prep. Triturazione.
Inula helenium — Inula elenio - Corimbifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Iodoformium — Iodoformio.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione alcoolica 1 : 100 rappresentando cosi la
1* diluzione. La prima triturazione non si conserva a lungo;
serve solo a preparare le successive.
Iodum — lodio - Metalloide.
Prep. Tintura secondo il § 1 (La triturazione e troppo instabile).
Ipecacuanha (Cephaelis) — Ipecacuana - Rubiacee.
P. ad. Radice secca.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione.
Iridium metallicum — Iridio - Metallo.
Prep. Triturazione.
Iris florentina — Iride fiorentina (Ireos - Giglio bianco) - Iridee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Iris fcetidissima — Iride fetida.
Come la precedente. .
Iris versicolor — Iride variegata.
Come la precedente.
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74
FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA
J
Jaborandi (Pilocarpus pinnatifolius) — laborandi - Rutacee.
P. ad. Foglioline secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Jacaranda Caroba — Giacaranda del Brasile - Bignoniacee.
P. ad. I fiori.
Prep. Triturazione.
Jalapa (Convolvulus) — Gialappa - Convolvolacee.
P. ad. Radice secca.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Jasminum officinale — Gelsomino bianco - Gelsominee.
P. ad. Bacche mature.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Jatropha curcas — Jatrofa catartica - Euforbiacee.
P. ad. Semi secchi.
Prep. a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Jatropha urens — Jatrofa pungente - Euforbiacee.
P. ad. Foglie fresche coi peli pungenti.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Juglans oinerea — Noce catartica - Juglandee.
P. ad. Corteccia interna della radice e dei rami.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Juglans regia — Noce comune - Juglandee.
P. ad. Foglie fresche e mallo delle noci.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Juncus effusus — Giunco sparso - Giuncacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Juncus pilosus — Luzula dei campi - Giuncacee.
P. ad. Radice fresca raccolta in primavera.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
75
Juniperus communis — Ginepro comune - Conifere.
P. ad. Bacche mature.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Juniperus Virginiana — Ginepro della Virginia - Conifere.
P. ad. Ramoscelli freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Justicia adhatoda — Carmantina adliatoda - Acantacee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1;
k:
Kali aceticum — Acetato di potassa.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione acquosa. Diluzioni alcooliche.
Kali arsenicosum — Arsenito di potassa.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Kali bichromicum — Dicromato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e due prime diluzioni
acquose; 3 a alcoolica.
Kalium bromatum — Bromuro di potassio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione acquosa; l a diluzione
idralcoolica; 2 a alcoolica.
Kali oarbonicum — Carbonato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e prima diluzione acquose ;
2 a diluzione idralcoolica.
Kali causticum — Potassa caustica fusa.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione e l a diluzione acquose; 2 a diluzione idral¬
coolica.
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76
FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TALIANA
Kali chloricum — Clorato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione (evitando la esplosione colla percus-
sione); b) Soluzione acquosa 1 : 100; l a diluzione idralcoolica
(= Viooo) ; 2 a diluz. alcoolica.
Kali chromioum — Cromato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Kali oyanatum — Cianuro di potassio.
Prep. Triturazione.
Kali ferrocyanatum — Ferrocianuro di potassio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione, l a e 2 a diluzioni acquose;
3 a alcoolica.
Kali muriaticum o Kalium ohloratum — Cloruro di patassio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose;
2 a diluz. alcoolidrata.
Kali nitrioum —■ Nitrato di potassio o Nitro.
Prodotto chimico.
Prep . a) Triturazione; b ) Soluzione e l a diluzione acquose;
2 a diluzione alcoolidrata.
Kali oxalicum — Ossalato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione 1 : 100 e l a diluzione
acquose; 2 a diluzione alcoolidrata.
Kali permanganicum — Permanganate di potassio.
Prodotto chimico.
Prep . a) Triturazione; b) Soluzione, l a , 2 a e 3 a diluzioni
acquose; 4 a alcoolidrata.
Kali phosphorioum — Fosfato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep . a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose;
2 a alcoolidrata.
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FARMACOPEA OMlOPAtlCA 1TAL1ANA
77
Kali picrioum — Picralo di polassio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Kali sulphuricum — Solfato di polassio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Kali tartarioum — Tarlrato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Kali telluricum — Telluriato di potassio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Kalium jodatum o Kali hydrojodicum — Joduro polassico.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione con alcool idrato, dilu-
zioni alcooliche.
Kalmia latifolia — Calmia di larglie foglic - Rodoracec.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Kamala — Rottlera dei tinlori - Euforbiacee.
P. ad. Polvere rossa tolta dalle capsule dei semi.
Prep. Triturazione.
Katipo latrodectus — Ragnokatipo della Nuova /clanda.
P. ad. Animale vivo.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Kerosolene — Kerosolene.
Parte piii leggiera dell’olio ottenuto dalla distillazione del-
VAlbatite della Nuova Scozia.
Prep. Triturazione.
Kino australiensis — Gomma Kino dell’Australia.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2.
Kousso-Brayera anthelmintioa — Cusso
Rosacea arborea deU’Abissinia.
P. ad. Fiori in grappoli, secchi.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2.
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78
FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Ereosotum — Creosoto.
Prodotto ottenuto dal catrame di faggio.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Xj
Laburnum (Cytisus) — Citiso avorniello - Leguminose.
P. ad. Sommit& foglie fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lac defloratum — Latte scremato.
Prep, a) Tintura alcoolica con parti uguali di latte ed alcool;
b) Triturazione.
Lacerta agilis — Lucertola comune - Sauri.
P. ad. e prep, a) Aniraale vivo schiacciato per tintura secondo
il § 1; b) Triturazione dell’aniraale secco.
Lachesis (1) — Lachesi - Ofidi.
P. ad. Veleno ottenuto dalla ghiandola alia base dei denti
uncinati.
Prep. Triturazione.
Lachnantes tinctoria — Lacnante dei tintori - Emodoracee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lactis acidum — V. Acidurn lacticum .
Lactuca sativa — Lattuga comune - Composte.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lactuca virosa — Lattuga velenosa - Composte.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lactucarium — Lattucario.
Sugo concreto della lattuga virosa e di altre specie, quindi
incostante nella composizione.
Prep. Triturazione.
(1) Molto verosimilmente trattasi del Lachesi muto o Surucucu
dei Brasiliani. Il trigonocefalo o vipera lanceolata trovasi alia
Martinica e non lungo il rio delle Amazzoni ove abitava Hering,
che pel primo ne estrasse il veleno.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
79
Lamium album — Ortica bianca - Labiate.
P. ad. Sommit4 fogli-fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lapathum acutum — Romice acuto - Poligonee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lapis albus — Gneis - Sospeso nella sorgente minerale di Gastein.
Prep. Triturazione.
Lappa minor — V. Aretium lappa.
Lathyrus sativus — Gicerchia comune - Leguminose.
P. ad. Serai maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Laurocerasus — Lauroceraso - Arnigdalee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ledum palustre — Rosmarino selvatico - Ericacee.
P. ad. Sommit& fogli-fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lepidium bonariense — Grescione americano - Crucifere.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Leptandra virginica — Veronica della Virginia - Scrofolariee.
P. ad. Radice fresca nel secondo anno.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Levistioum officinale — Ligustico comune - Ombrellifere.
P. ad. La radice fresca raccolta in autunno.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lilium superbum — Giglio superbo - Gigliacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lilium tigrinum — Giglio tigrato - Gigliacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1,
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80
FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA
Limax ater — Lumacone cinericcio - Molluschi Gasteropodi.
P. ad. Aniraale vivo, schiacciato.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Limulus Cyclops seu Xiphosura americana
Limulo ciclope comune - Crostacei.
P. ad. Sangue secco (di color ceruleo).
Prep. Triturazione.
Linaria vulgaris — Linaria comune - Scrofolariee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Linum catharticum — Lino purgativo - Linee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Linum usitatissimum — Lino comune - Linee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Liriodendron tulipifera — Liriodendro della Virginia
Magnoliacee.
P. ad. Corteccia fresca dei giovani rami.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lithium benzoicum — Benzoato di litio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Lithium bromatum — Bromuro di litio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica.
Lithium carbonicum — Carbonate di litio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Lithium muriaticum — Cloruro di litio.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione e 1* diluzione acquose, 2 a diluzione alcool-
idrata.
Lithium salicylicum — Salicilato di litio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica.
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PARUACOPEA OHIOPAT1CA 1TAL1AHA
81
Loaaa tricolor — Loasa tricolore (pnngente?)
P. ad. La pianta intiera frasca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lobelia oardinalis — Lobelia cardinale - Lobeliacee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lobelia inflate — Lobelia enfiata (dalla forma della capsula)
Lobeliacee.
P. ad. a) Tatta ia pianta fresea; b ) La medesima eecca quale
si trova in commercio.
Prep, a) Tintura secondo il § 1; b ) Tintura secondo il § 2.
Lobelia sifllitioa — Lobelia sifilitica o cerulea.
' P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lobelinum — Lobelina - Alcaloide della Lobelia inflata.
Prep. Triturazione.
Lolixun temnlentum — Loglio (Ziaama) - Graminacee.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Lonioara xyloetenm — Lonieera silostea (CHiegta selvatica)
Caprifogliacee.
P. ad. Frutti maturi.
Prep. Triturazione.
Lupulinum — Luppolina (ottenuta dagli strobili secchi del luppolo).
Prep. Triturazione.
Lupulus humulus — Luppolo rampicante - Urticee.
. P. ad. Gli strobili svilappati, freschu
Peep. Tintura secondo il § 1.
Lyoopersioum esoulentum — Pomodoro - Solanacee.
P. ad. Tatta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Lyoopodium olavatum — Licopodio comnne - Licopodiacee.
P. ad. Le epore.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2 previa rigo-
rosa triturazione delle spore in mortaio per frangerle.
6 — Farmac Omiopat. ItaU
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82
FARMACOPEA OldOPATICA ITALIANA
Lycopus virginious — Licopo della Virginia - Labiate.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Maorotinum — Macrotina - Alcaloide della Cimicifuga.
Prep. Triturazione.
Madar o Mudar. V. Calotropis.
Magnes artifloialla — Magnete artificiale.
Lastre d’acciaio rette o curve, reperibili in commercio.
Magnesia carbonica — Carbonato di magnesio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Magnesia muriatica — Gloruro di magnesio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica.
. Magnesia oxidata seu usta — Magnesia calci nate,
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Magnesia phosphorioa — Fosfato di magnesio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Magnesia sulphurica — Solfato di magnesio.
• Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e 1* diluzione acquose;
2* e 3 a idralcooliche; 4* ecc. alcooliche.
Magnolia glauoa — .Magnolia glauca o turchina - Magnoliacee.
P. ad. Fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Majorana (Origanum) — Maggiorana - Labiate.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Mammea amerioana — Mammea d’America - Guttifere.
P. ad. Gomma resina della corteccia.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2. ' i
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
83
Manoinella (Hippomane) — Mancinella - Euforbiacee.
P. ad. Frutti, foglie e corteccia freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Mandragora offlcinarum — Mandragora - Solanacee.
P. ad. L’erba fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Manganum aoetioum — Acetato di manganese.
Prodotto chimico.
Prep. a) Triturazione; b ) Soluzione acquosa, l a e 2 a diluizioni
alcoolidrate.
Manganum earbonieum — Carbonato di manganese.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
NB. I due predetti preparati hanno una comune patogenesia
nolle malattie croniche di Hahnemann.
Manganum muriatioum — Cloruro di manganese.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolidrata.
Manganum oxidatum nativum
Perossido di manganese nativo.
Prep. Triturazione.
Manganum sulphurieum — Solfato di manganese.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Marohantia polimorpha — Marcanzia polimorfa - Alghe.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Marrubium album — Marrubio comune - Labiate.
P. ad. Le foglie fresche prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Marum verum. V. Teucrium.
Mate (Hex paraguayensi) — Th6 del Paraguay - Agrifogliacee.
P. ad. Foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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FARMACOPEA OMOPATIOA ITALIAMA
Materperlarum (Kekx«rixn satgarltlfera)
Meleagrina madreperla - Ostracei dimiarii.
P. ad. Strato interno della valva oasia la madreperla* •
Prep. Triturazione.
Matioo (Piper angustifolium) — Matico - Piperacee.
P. ad. Foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Meeoninum — Meconina (glucoside dell’oppio).
Prep. Triturazione.
Medusa (Aurelia rosea) — Aurelia rosea - Acaleft.
P. ad * L’anir&ale schiacciato.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Melaleuca hypericifolia — Melaleuca a foglie d’ipperico
Mirtacee.
P. ad. Soraraitd fogli-fiorifere*
Prep. Tintura secondo il § 1.
Melastoma Ackermanni — Melastoma di Ackermann (Mure)
Melastomacee.
P. ad. Foglie.
Prep . Tintura secondo il § 2.
Melilotus alba — Meliloto bianco - Leguminose.
P. ad. Gli stipiti in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Melilotus officinalis — Meliloto officinale (trifoglio cavaUino)
Leguminose.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Melissa officinalis — Melissa officinale - Labiate.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Meloe majalis — Meloe di maggio - Coleotteri.
P. ad. Animals schiacciato.
Prep. Tintura secondo il § 1..
Meloe prosearabaeus — Meloe proscarabeo.
Come il precedente.
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PARMA CO PEA OMIOPATICA 1TAL1ANA
85
Melota&iha Yudgaris — Melotoata cc mum - Coleotteri.
P. ad. L’animale sehi&eciatou
Prep . Tintura secondo il § 1.
Menispermum oanadense — Menispermo del Canada
Menispermee.
P . ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Mentha piperita — Menta piperita - Labiate.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Mentha pnlegium — Menta puleggio.
i*. ad. eprep. Cooae la precedent*.
Menyanthes trifoliata — Trifoglio flbrino - Genzianee.
P. ad. La pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tmtura secondo il § l.
Mephitis putorius — Puzzola comune - Carnivori.
P. ad. Umore estratto dalle ghiandole perianali.
Prep . Tintura secondo il §2.
Mercurialis perennis — Mercuriale perenne - Euforbiacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Mercurius aceticus — Acetato di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Mercurius auratns — Amalgama d’oro e mercurio.
Esistono due process! per ottenerlo: Tuno consiste nel tritu-
rare senza tregua due parti di mercurio ed una di oro in polvere
coll’addizione ripartita di ventisette parti di zuccaro di latte flnch&
la massa sia ridatta a finkssima poivere, Seguendo l'altro procedi-
mento ai prendono la ste&sa proparzioni di mercurio e d’oro, si
agitano in una fiala, indi si versano in un crogiuolo spalmato
internamente di creta, e si portano a roventezza movendo in giro
il recipiente. Poscia la massa si versa in una capsula di porcellana
contenente acqoa fred da. Qneata niacela vaffreddata si tritura.
Mercurius bromatus — Bromuro di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
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86
FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Merourius corrosivus seu Sublimatus
Sublimato corrosivo o bicloruro di mercurio
Prodotto chiraico.
Prep . a) Triturazione; b ) Soluzione alcoolica.
Merourius oyanatus o cyanuretus — Cianuro di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep . a) Triturazione; b) Soluzione alcoolica 1:100.
Merourius dulois — Calomelano (protocloruro di mercurio).
Prodotto chiraico.
Prep. Triturazione.
Merourius jodatus flavus — Protojoduro di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Merourius jodatus ruber — Biioduro di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Merourius methylenus — Mercurio metilene.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Merourius nitrious — Nitrato di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione nell’acqua acidulata con
acido nitrico, l a diluzione idralcoolica, 2® diluzione alcoolica.
Merourius phosphorious — Fosfato di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Merourius prseoipitatus albus
Mercurio precipitato bianco - Cloramiduro di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Merourius prseoipitatus ruber
Mercurio precipitato rosso - Ossido di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
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FARMACOPEA OMIOPATIGA ITALIANA
87
Merourius solubilis Hahnemann
Mercurio solubile di Hahnemann - Mercurio ossidulato nero
ammoniacale.
il insolubile, malgrado il suo nome. Esso si ottiene trattando
una soluzione acquosa di nitrato neutro di mercurio coll’ammo-
niaca caustica, con che si ottiene un precipitato bigio-nerastro,
che si lava, si asciuga e si tratta per triturazione.
Merourius sulphuratus niger
Etiope minerale o solfuro nero di mercurio.
Prodotto chiraico.
Prep. Triturazione.
Merourius sulphurious — Solfato di mercurio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Merourius vivus — Mercurio metallico.
Prep. Triturazione.
Methylenum biohloratum — Bicloruro di metilene.
Prodotto chimico.
Prep. Diluzioni alcooliche ?
Mezereum (Daphne) — Dafne mezzereo - Calmelea. Timelee.
P. ad. La corteccia fresca della radice e dello stipite raccolta
prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Millefolium (Aohillea) — Millefoglio - Corimbifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Millepes (Onisous asellus) — Porcellino terrestre - Miriapodi.
P. ad. L’animale schiacciato.
Prep. Tintura secondo il § 1. ^
Mimosa humilis — Mimosa sensitiva - Leguminose.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1., .
Mitohella repens — Mitchella strisciante - Rubiacee.
P. ad. La pianta intiera.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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88
rARMACOPEA OWOPATICA ITAUAHA
Molybdoenl actfam. V. Acidum molybdoenicum.
Momordloa balsamina — Momordica balsamina - Cucurbitacee.
P. ad. Frutti maturi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Monotropa uniflora — Monotropa uniflora - Ericinee.
P. ad. La pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Morphinum — Morfina - Alcaloide dell’oppio.
Prep. Triturazione.
Morphinum aoetioum — Acetato di morfina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Morphinum muriatioum — Cloridrato di morfina.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione in 80 parti d’acqua e 19
d’alcool, I s diluzione idralcoolica, 2* diluzione alcoolica.
Morphinum sulphurioum — Solfato di morfina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Moschus mosohiferus — Muschio - Ruminanti.
P. ad. La sostanza contenuta nella borsa situata presso il
prepuzio.
Prep, a) Triturazione (eseguita in mortaio specials e fuori
dell’offlcina farmaceotica); b) Tintura alcoolica § 2.
Conservare i preparati in luogo separato.
Mures: purpureus (Purpura patula) — Porpora antica
Gasteropodi.
P. ad. Liquido contenuto in un sacchetto situato tra il cuore
ed il fegato. Liquido viscoso e quasi incoloro, ma nell’aria si fa
Yerde, giallo, azzurro, indi rosso.
Prep. Triturazione.
Muriatis aoidum. V. Acidum muriaticum.
Muaa sapientum — Banano dei saggi - Musacee.
P. ad. Fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FABMACOPEA OKIOPATICA ITALIANA
89
Muscarinum — Moscarina (alcaloide deH’Agarico moscario).
Prep. Triturazione.
Mygale lasiodora — Migale peloso di Cuba e del Texas
Aracuidi.
P. ad. e prep. Ragno preso vivo e cacciato in un recipiente con
alcoo), e questo nella proporzione approssimativa di 10: 1.
Myrloa oerifera — Mirica della cera - Miricee.
P. ad. Corteccia fresca della radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Myriatioa sebifera — Miristica del sego - Miristicee.
P. ad. Sngo rosso che stilla dalla corteccia incisa.
Prep. Triturazione.
Myroxilon peruiferum. V. Balsamum peruvianum.
Myrrha (B alsamodendron Ehrenbergianum) — Mirra
Burseracee.
P. ad. Gommo-resina.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Myrtns communis — Mirto comune - Mirtacee.
P. ad. SommitA fogli-fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
3ST
Nabalus serpentarius — Nabalo serpentario - Lattucee.
P. ad. La pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Naja trlpudians — Naja ad occhiali - Ofidi.
P. ad. Il veleno.
Prep, a) Triturazione; b ) Soluzione e diluzioni colla glicerina.
Naphta — Nafta - Bitume nativo.
Prep, a) Soluzione alcoolica; b) Triturazione.
Kaphtalinum — Naftalina.
Prodotto cbimico.
Prep, a) Triturazione; b] Soluzione alcoolica 1:15; le suc¬
cessive diluzioni 1:10.
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90
FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TALIANA
Naroelnum — Narceina - Alcaloide delPoppio.
Prep. Triturazione.
Narcissus poeticus — Narciso dei poeti - Amarillidee.
P. ad. Bulbo fresco.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Narcissus pseudonarcissus — Narciso dei prati - Amarillidee.
P. ad. Bulbo fresco.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Narcotinum — Narcotina - Alcaloide dell’oppio.
Prep. Triturazione.
Nasturtium officinale seu Sisymbrium nasturtium
Nasturzio officinale o acquatico - Grescione - Grucifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Natrum arsenicicum — Arseniato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Natrum arsenicosum — Arsenito di sodio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Natrum benzoicum — Benzoato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa; l a diluzione
alcoolidrata; 2 a alcoolica.
Natrum bromatum — Bromuro di sodio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Natrum carbonicum — Sottocarbonato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; 6) Soluzione acquosa; l a diluzione
alcoolidrata; 2 a diluzione alcoolica.
Natrum causticum — Soda caustica.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione acquosa: l a diluzione alcoolidrata; 2 a dilu¬
zione alcoolica.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
91
Natrum hydrojodicum seu jodatum — Ioduro di sodio.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione alcoolica.
Natrum hypoohlorosum — Ipoclorito di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione acquosa: l a diluzione
alcoolidrata.
Natrum hypophosphorosum — Ipofosfito di sodio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Natrum laotioum — Lattato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose;
2 a diluzione alcoolidrata.
Natrum muriaticum— Cloruro di sodio - Sal comune purificato.
Prodotto chimico.
Prep. a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose;
2 a diluzione alcoolidrata.
♦
Natrum nitrioum — Nitrato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzione acquose ;
2 a diluzione alcoolidrata.
Natrum phosphorloum — Fosfato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e due prime diluz. acquose;
3 a diluzione alcoolidrata.
Natrum ealioylioum — Salicilato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Natrum sulpho-oarbolioum — Solfofenato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Natrum sulphurioum — Solfato di sodio.
Prodotto chimico.
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e 2 prime diluzioni acquose;
3 a diluzione alcoolidrata.
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92
FARMACOPEA OMIOPATIOA 1TALIANA
Natrnm sulphuroeum — Solflto di sodio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Niocolxun oarbonionm — Carbonato di nicheHo.
Prodotto chimico.
Prep . Triturazione.
Niccolum metallioum — Nichelio-metallo.
Prep . Triturazione. **
Niccolum sulphurioum — Solfato di nichelio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Niootinum — Nicotina - Alcaloide.
Prep. Soluzione alcoolica.
Nitri acidum* V. Acidum nitricum.
Nitri Spiritus dulcis
Spirito di nitro dolce o Spirito di etere nitroso.
Preparato farmaceutico. Acido nitrico puro (1,18), alcoolcon-
centrato ed acqua distillate eta. parti 40, si versano adagio in un
matraccio contenente 5 parti di limatura di rame. Si distillano in
seguito a bagno di sabbia 40 parti di questa miscela; qoesto
liquido, neutralizzata l’eccedenza di acido con acqua di oalce, ai
pone in storta per ottenerne 20 parti, le quali si addizionano di
eguale quantity di alcool concentrato. Di questo liquido incoloro,
scevro di acido, si preparano poscia le diluzioni alcooliche.
Nitrum. Y. Kali nitricum.
Nuphar lutexun — Ninfea gialla - Niofeaeee.
P. ad. La radice fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Nux moadutta ~~ Noce moscata * Miristioee.
P. ad. Semi secchi.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2.
Nux vomica — Noce vomica ** Loganiacee.
P. ad. Semi accuratamente nettati e ridotti in polvere grossa
oppure raspati con lima adibita a questa sola sostanza.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2.
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FARM AGO PEA OMIOPATIGA ITAUANA
93
Nymphaea odorata — Nlnfea odorosa - Ninfeacee.
P. ad. II rizoma fresco.
Prep. Tintara secondo il § 1.
O
Ooimum oanum — Basilico bianco - Labiate.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Oenanthe orooata — Enante di sago gialk) - Ombrellifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Oenothera biennia — Enotera bienne - Onagrariee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Oleander — Leandro - Aporinee.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Oleum animate eethereum — Olio animale etereo o del Dippel.
Preparato chimico. Conservarsi in boccette piene, ben chiuse.
Prep. Soluzione e diluzioni alcooliche.
Oleum cajuputi. V. Cajuputioleum .
Oleum jeooria aselli seu Morrhu®
Olio di fegato di merluzzo.
Prodotto farmaoeutico.
Prep. a)Triturazione; b) Soluzione eterea, diluzioni alcooliche.
Oleum rioini — Olio del ricino comune - Euforbiacee,
Prep. Soluzione in alcool rettificatissirao.
Onisous asellus — Porcellino terrestre - Grostacei.
P. ad. L’animale vivo.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Ononis spinosa — Ononide di lungbe spke - Leguminose.
P. ad. La pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1. .
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94
FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
Onosmodium vlrginianum
Onosmodio ispido o della Virginia - Borraginee.
P. ad. La radice ed i semi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Opium (Papaver somniferom) — Oppio.
Prodotto commerciale.
P. ad. Sugo latteo essiccato dal papavero sonnifero.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica.
Oplia farinosa
Melolonta farinosa (nei dintorni di Fontainebleau).
P. ad. Animale vivo e contuso.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Opuntia vulgaris — Catto opunzia - Fico d’lndia - Cattee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Oreoselinum peucedanum. V. Athamanta oreoselinum.
Origanum vulgare — Origano volgare (erba acciuga) - Labiate.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Orobanche virginiana — Orobanche della Virginia
Orobanchee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Osmii aoidum — Acido osmico.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione e prime diluz. acquose; 4 a diluz. alcoolidrata.
Osmium — Osmio - Metallo.
Prep. Triturazione.
Ostrya virginiana — Carpino virginiano - Amentacee.
P. ad. Il legno.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Ozalis aoidum. V. Acidum oxalicum.
Oxalis acetosella — Acetosella - Ossalidee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TAL1ANA
95
Oxeodaphne oalifornioa — Lauro montano di California.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Oxydendrum arboreum — Andromeda arborea - Ericinee.
P. ad. Foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Paeonia officinalis — Peonia comune - Ranunculacee.
P. ad. La radice fresca estratta in primavera.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Palladium — Palladio - Metallo.
Prep. Triturazione.
Panax quinquefolia. Y. Aralia quinquefolia.
Papaverinum — Papaverina - Alcaloide dell’oppio.
Prep. Triturazione.
Paraffinum — ParafQna
(uno dei prodotti della distillazione del catrame vegetale).
Prep, a) Triturazione; b) Soluzione e l a diluzioue eterea, le
successive alcooliche.
Pareira brava — Cissampelo Pareira - Menispermee.
P. ad. La radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Paris quadrifolia — Paride di quattro foglie - Smilacee.
P. ad. Tutta la pianta coi frutti appena maturi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Passiflora incarnata — Passiflora a fiore porporino - Passifloree.
' P. ad. e prep, a) Le foglie fresche per tintura secondo il § 1;
6) Sugo condensato secco delle foglie per triturazione.
Pastinaca sativa — Pastinaca comune - Ombrellifere.
P. ad. La radice estratta nel secondo anno.
• Pr'ep. Tintura secondo il § 1.
Paullinia pinnata — Paullinia alata - Sapindacee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARM AGO PE A OMIOPATIGA ITAUANA
96
Faullinia sorbilis — Gnarana - Sapindacee.
P . ad. Serai impastati con cacao e manioc.
Prep. Triturazione.
Fenthorum sedoidee — Pentoro racemose - Gmsntacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Fersioa vulgaris — Pesco comune - Rosacee.
P. ad. I fiori freschi, appena sbocciati.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Petasites. Vedi Tussilago.
Petiveria tetrandra — Petiveria agliaoea - Fitolacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Petroleum — Petrolio.
Prep. Il petrolio nativo di color giallo chiaro viene trattato
con doppia quantita d’alcool rettificato, agitato, quindi filtrato.
L’olio rimasto sul filtro serve per: a) Triturazione; b ) Soluzione
con alcool rettificatissimo.
Petroselinum — Prezzemolo - Ombrellifere.
P. ad. eprep. La pianta, incipient© fioritura; Tintura secondo
il § 1; 1* diiuzione alcoolidrata.
Peuoedanum officinale — Peucedano officinale - Ombrellifere.
P. ad. La radice fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Phaseolus vulgaris — Fagiuolo comune - Leguminose.
P, ad. eprep. Triturazione del seme crudo.
Phellandrium aquatioum — Fellandrio o finoccbio acquatico
Ombrellifere.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Philadelphus coronarius — Filadelfo coronario - Filaddfee.
P. ad. Fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Phosphuri aoidum. V. Acidum pJmphoricum.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA
97
Phosphorus — Fosforo.
Corpo semplice.
Prep, a) Soluzione alcoolica. Prendasi una fiala della capacitA
di500grammi econtenente 300grammidi alcool concentratissimo,
vi si immettano circa 60 centigrammi di fosforo bianco, pellucido,
lasciando aperta la bocca del recipiente, che si fa riscaldare a
bagno maria finche il fosforo appaia liquefatto. Tolto il recipiente,
si tura, si agita, finche la massa sia raffreddata; indi si pone in
luogo fresco ed oscuro per alcuni giorni. Trascorsi questi si de-
canta il liquido, e si segna con 6. Ritiensi che 1000 gocce d’alcool
contengono5 centigr. di fosforo in soluzione pari alia 3 a diluzione
decimale approssimativa; b) Soluzione eterea. Si prepara nella
proporzione di 1:200 lasciando la tintura piu giorni in riposo in
fiala ben turata; c) Triturazione. Questa si opera nel consueto
modo mediante il fosforo ed umettando di quando in quando la
massa con alcool.
Physalia pelagica — Fisalia pelagica (Acalefi sifonofori).
P. ad. e prep. L’animale contuso per tintura secondo il § 2
Physalis alkekengi — Alchechengi - Solanacee.
P. ad. Bacche fresche raccoite in agosto.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Physostigma venenosum. V. Calabar faba.
Physostigminum. V. Eserinum.
Phytolacca decandra — Fitolacca di dieci stami - Fitolaccee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Piori aoidum. V. Acidum picrinicum.
Picrotoxinum — Picrotossina - Alcaloide del Cocculus indicus.
Prep. Triturazione.
Pilooarpinum murlattcum — Cloridrato di pilocarpina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Pilooarpinum nitrioum — Nitrato di pilocarpina.
Prep. Triturazione.
Pilocarpus. V. Jaborandi.
7 — Farmac. Omiopat. Ital.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Pimenta officinalis — Mirto pimento - Mirtacee.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
PimpineUa saxifraga — Pimpinella bianca - Ombrellifere.
P. ad. Radice fresca estratta in primavera.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Pinas Lambertiana — Pino gigante - Conifere.
P. ad. Sugo zuccherino essudato dalla corteccia.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Pinos sylvestris — Pino selvatico - Conifere.
P. ad. Germogli freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Piper methystionm seu Macropiper — Pepe-Kava
Piperacee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Piper nigrum — Pepe nero (o bianco se sbucciato) - Piperacee.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Pisoidia erythrina — Piscidia eritrina - Leguminose.
P. ad. La corteccia della radice estratta, durante la fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Pix liquids — Pece Iiquida (Catrame di Norvegia).
Prep. Tintura secondo il § 2.
Plantago major — Piantaggine di grandi foglie - Plantaginee.
P. ad. La pianta, compresa la radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Platina — Platino - Metallo, precipitato.
Prep. Triturazione.
Platina ohlorata seu muriatioa — Cloruro di platino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Platina jodata — Ioduro di platino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
99
Flectranthus fruticosus — Germanea a foglie d’ortica
Labiate.
P. ad. La pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Plumbago europaea — Piombaggine d’Europa - Piombagginee.
P. ad. La pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Plumbago littoralis — Piombaggine littorale - Piombagginee.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Plumbum aoetioum — Acetato di piombo.
Preparato chimico.
Prep, a) Triturazione ; b ) Soluz. acquosa e diluz. alcooliche.
Plumbum carbonicum — Carbonato di piombo.
Preparato chimico.
Prep. Triturazione.
Plumbum chloratum seu muriaticum — Cloruro di piombo.
Preparato chimico.
Prep. Triturazione.
Plumbum chromicum — Gromato di piombo.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Plumbum jodatum — Ioduro di piombo.
Preparato chimico.
Prep. Triturazione.
Plumbum metallioum — Piombo.
Metallo.
Ottenuto dalla precipitazione mediante lo zinco dall’acetato di
piombo.
Prep. Triturazione.
Podophyllinum — Podofillina.
Principio resinoso del Podofillo.
Prep. Triturazione.
Podophyllum peltatum — Podofillo peltato - Podofillee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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100
FARMACOPEA OMIOPAT1CA 1TALIANA
Polygala amara — Poligala amara - Poligalee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Polygonum acre seu punctatum
Poligouo acre o idropiperoide - Poligonee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Polygonum maritimum — Poligono mariuo - Poligonee.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Polyporus officinalis — Agarico bianco del larice - Funghi.
P. ad. Fungo fresco.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Polyporus pinicola — Poliporo del pino - Funghi.
P. ad. Il fungo fresco.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Populus tremuloides — Pioppo tremulo - Salicinee.
P. ad. Le foglie ed il libro freschi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Potamogeton natans — Potamogeto natante - Alismacee.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Potentilla reptans — Potentilla strisciante - Rosacee.
P. ad. La pianta, specialmente la radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Pothos foetidus — Poto fetido - Aroidee.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Primula veris — Primavera officinale - Primulacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Prinos verticillatus — Apalanca a foglie di susino
Agrifogliacee.
P. ad. La corteccia ed i frutti.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
101
Fropylaminum — Propilnmina.
Prodotto chimico.
Prep. Soluzione e l a diluzione acquose, 2 a diluz. alcoolica.
Prunus padus seu Padus avium — Ciliegio racemoso
Rosacee.
P. ad. Le foglie e la corteccia fresche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Prunus spinosa — Prugnolo - Rosacee.
P. ad. Le gem me fiorifere prima ehe si aprano.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Prunus virginiana — Ciliegio della Virginia - Rosacee.
P. ad. Il libro della corteccia fresco.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Ptelea trifoliata — Olmo di tre foglie - Xantossilee.
P. ad. Corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Pulmonaria officinalis — Polmonaria - Borraginee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Pulsatilla nigricans — Anemone dei prati - Ranuneolacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Pulsatilla nuttalliana — Pulsatilla irsuta d’America
Ranuneolacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Pyogenum seu Pyrogenum — Pus settico.
Prep. Triturazione.
Pyrethrum Parthenium — Piretro indiano composto.
P. ad. Radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Pyrocarboneum. V. Carboneum oxigemsatum.
Pyrus americana — Frassino montano.
P. ad. Corteccia fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
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102
FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
<a
Quassia amara — Legno quassio - Simarubee.
P. ad. La radice, la corteccia ed ii legno.
Prep, Tintura secondo il § 2.
Quillaia saponaria — Quillaia saponaria - Rosacee.
P. ad . Corteccia fresca.
Prep, a) Tintura secondo il §2; b ) Triturazione.
B
Ranunculus acris — Ranuncolo acre (Rotton d’oro)
Ranunculacee.
P. ad, Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ranunculus bulbosus — Ranuncolo bulboso - Ranunculacee.
P, ad. Tutta la pianta, compreso il bulbo.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ranunculus flammula — Ranuncolo delle passere
Ranuncolacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ranunculus glacialis — Ranuncolo dei ghiacciai (Carlina)
Ranuncolacee.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ranunculus repens — Ranuncolo strisciante - Ranuncolacee.
P . ad. Tutta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ranunculus sceleratus — Ranuncolo paluslre - Ranuncolacee.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Raphanus sativus niger — Ramolaccio nero - Crucifere.
P. ad. Radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALLANA
103
Ratanhia (Krameria) — Ratania - Poligalee.
P. ad. Radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Realgar. V. Arsenicum sulphuratum rubrum.
Resoroinum — Resorcina.
Prodotto chimico.
Prep, a) Soluzione alcoolica; b) Triturazione.
Rhamnus cathartica — Ramno catartico - Spin cervino
Ramnee.
P. ad. Le bacche mature.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rhamnus frangula — Ramno frangola - Spin cervino minore
Ramnee.
P. ad. La corteccia dei giovani rami raccolta in primavera.
Prep . a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 1.
Rhamnus Purshiana — Cascara Sagrada - Ramnee.
P. ad. La corteccia dei rami non aventi oltre i due anni.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2.
Rheum offloinale — Reobarbaro - Poligonee.
P. ad. La radice secca.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Rhodium oxidatum nitrieum — Nitrato di Rodio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Rhododendron chrysanthum — Rododendro di fiori gialli
Rodoracee.
P. ad. I ramoscelli colie foglie e fiori, seccbi.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b) Triturazione.
Rhus aromatica — Sommacco fragrante - Terebintacee.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rhus glabra — Sommacco glabro o della Carolina - Terebintacee.
P. ad. La corteccia e le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA
Rhus radlcans — Sommacco radicante - Terebintacee
(ritenuto come varieta del seguente).
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rhus toxicodendron — Sommacco velenoso - Terebintacee.
P. ad. Foglie fresche raccolte al tramonto del sole.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rhus venenata da assimiiarsi al Rhus vernix Iaponensis
Sommacco delle paludi - Terebintacee.
P. ad. Le foglie fresche e gli stipiti.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ricinus communis — Ricino comune - Euforbiacee.
P. ad. Semi maturi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Robinia pseudoacacia — Falsa acacia - Legurainose.
P. ad. La corteccia fresca dei giovani rami o della radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rosmarinus officinalis — Rosmarino o ramerino comune
Labiate.
P. ad. Le sommita fogli-fiorifere fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rubia tinctorum — Robbia comune - Rubiacee.
P. ad. La radice.
Prep. Se fresca, Tintura secondo il § 1; se secca, Tintura
secondo il § 2.
Rumex acetosa -- Romice acetosa - Poligonee.
P. ad. La radice estratta in giugno.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rumex crispus — Romice cresputa - Poligonee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Rumex patientia — Romice comune - Poligonee.
P. ad. Tutta la pianta in fiontura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA 1TALIANA
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Russula fcetens — Agarico fetido - Funghi.
P. ad. Una parte di fungo.
Prep. Tintura secondo il § 1 .
Ruta graveolens — linta comune - Rutacee.
P. ad. Tutta la pianta.
Prep . Tintura secondo ii § 1.
S
Sabadilla — Sabadiglia - Colcliicaree.
P. ad. 1 semi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Sabal serrulata — Corifa segliellata - Palme.
P. ad. 1 frutti maturi, freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Sabina — Sabina - Conifere.
P. ad. Summits foglifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Salamandra maculata — Salamandra giallo-nera
Anfibii-urodeli.
P. ad. e prep. Come Buf'o cviereus.
Salicinum — Salicina
Glucoside della corteccia del salice comune.
Prep. Triturazione.
Salieylicum acidum. V. Acidum salicylicum.
Salix nigra — Salcio nero - Salicinee.
P. ad. La corteccia fresca.
Prep . Tintura secondo il § l.
Salix purpurea — Salcio porporino - Salicinee.
P. ad. La corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Salol — Salolo.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
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106
FARMACOPEA OMIOPATICA ITAUANA
Salvia officinalis — Salvia comune - Labiate.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Sambucus canadensis — Sambuco del Canada - Gaprifogliacee.
P. ad. I fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Sambucus nigra — Sambuco comune - Caprifogliacee.
P. ad. Le sommiti fogli-fiorifere ed il libro della corteccia.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Sanguinaria canadensis — Sanguinaria del Canada
Papaveracee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Santalum album — Sandalo bianco - Santalacee.
P. ad. Il legno.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Santoninum — Santonina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Sapo medicinalis
Sapone medicinale (olio di mandorle e liscivia di sodio).
Prep. Triturazione.
Saponinum — Saponina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Sarracenia purpurea — Sarracenia porporina - Sarraceniacee.
P. ad. L’intiera pianta compresa la radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Sarsaparilla — Salsapariglia - Smilacinee.
P. ad. La radice secca.
Prep, a) Triturazione; b ) Tintura secondo il § 2.
Sassafras officinalis — Sassofrasso - Laurinee.
P. ad. La radice colla corteccia.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il §2.
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FARMACOPEA OMIOPATICA ITALIANA
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Soammonium halepense — Scammonea d’Aleppo
Convolvulacee.
P. ad. La gomma resina.
Prep. Triturazione.
Sohinus molle — Schino pepe molle - Terebintacee.
P. ad. Le bacche mature.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Soilla maritima — Scilla marina - Asfodelee.
P. ad. II bulbo fresco.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Scolopendra — Scolopendra - Miriapodi.
L’abbozzo della patogenesia poggia sugli effetti della morsica-
tura di specie diverse.
La preparazione sarebbe la tintura, secondo il § 1, colTanimale
vivo.
Scorpio europseus — Scorpione europeo - Aracnidi.
P. ad. e prep, a) Il veleno contenuto nella coda, per tritura¬
zione; b) L’animale vivo contuso per tintura secondo il § 1.
Scrophularia nodosa — Scrofolaria nodosa - Scrofolariee.
P. ad. La pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Scutellaria lateriflora — Scutellaria di fiori laterali
Scrofulariee.
P. ad. La pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Secale oornutum
Segale cornuta - Fungo parassita o Claviceps purpurea.
P. ad. I grani raccolti prima della messe.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura secondo il § 2.
Sedum acre — Sedo acre - Pepe dei muri - Crassulacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Sedum telephium — Sedo telefio - Erba da calli - Crassulacee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
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Selenium — Selenio.
Corpo semplice.
Prep. Triturazione.
Sempervivum tectorum Semprevivo dei tetti - Crassulacee.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Senecio aureus — Senecione di fiori gialli - Composte.
P. ad. La pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Senega polygala — Poligala virginiana - Poligalee.
P. ad. La radice secca.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione.
Senna — Sena - Leguminose.
P. ad. Le foglie secche.
Prep, a) Tintura secondo il §2; b) Triturazione.
Sepia — Sepia - Mollusco cefalopodo.
P. ad. e prep. Liquido nero (inrhiostro di china) che si rap-
prende facilmente ed e contenuto in un sacco della sepia.
Essendo pochissimo solubile nelTacqua e nelPalcool si prepara
la triturazione col liquido essiccato, eliminate le membranule ivi
pure contenute.
Serpentaria. V. Arisfolochia.
Serpyllum (Thymus) — Serpillo - Labiate.
P. ad. La pianta in tioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Silicea — Biossido di silicio - Quarzo puro.
Per uso omiopatico.
Si prepara, secondo Hahnemann, nel seguente modo. Prendasi
una parte di cristallo di rocca puro (o sabbia quarzosa previa-
mente lavata con aceto distillato) che si frantuma e ripetutamente
si roventa e si tuffa nell’acqua fredda. Si metta con quadrupla
quantita di carbonato di soda effluorescente in un crogiuolo di
ferro facendo fondere il tutto, finche non abbia piu luogo effer-
vescenza e diventi chiaro, indi si versa sopra una lastra di marmo
freddo.
Il vetro cristallino cosl ottenuto si polverizza, tuttora caldo
si mette in un recipiente con un quadruplo di peso d’acqua distil-
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lata dando luogo ad una soluzione limpida, cui, dopo filtrazione,
si aggiunge poco a poco acido cloridrico diluito, donde risulta
uno sviluppo d’acido carbonico, una soluzione di cloruro di sodio
ed un precipitato bianco, gelatinoso di Silicea , che si lava ripe-
tutamente e si pone ad asciugare in carta bibula.
Prep. a) Triturazione; b) L’acqua silicata, che si ottiene trat-
tando la silicea appena precipitata con acqua e lasciando in riposo
il liquido per due o tre settimane, da agitarsi pero spesso; in
ultimo si Ultra; c) Lo spirito silicato e una miscela a parti uguali
di acqua silicata e di alcool.
Silphium Cyrenaicum — Tassia silfio (Sylphion degli antichi)
Corimbifere.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Silphium laciniatum — Silfio lacinialo - Corimbifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Sinapis alba — Senapa bianca - Crucifere.
P. ad. I semi maturi freschi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Sinapis nigra — Senapa nera - Crucifere.
P. ad. I semi maturi freschi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Sisymbrium Sofia — Sisirabrio di fiori piccoli - Crucifere.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Slum latifolium — Sio di foglie larghe - Ombrellifere.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Solaninum — Solanina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Solanum mammosum — Solano a bacche mammellari
Solanacee.
P. ad. Le bacche mature fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
Solanum nigrum — Solano nero - Erba morella - Solanacee.
P. ad. La pianta colie bacche fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Solanum pseudocapsicum
Solano falso peperone a coccole rosse - Solanacee.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Solanum tuberosum agrotans
Palata comune guasta dal fungo Botrytis.
Prep. Triturazione.
Solidago virga aurea — Solidaggine verga d’oro - Corimbifere.
P. ad. Le sommiti fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Spartium scoparium — Ginestra da granate - Leguminose.
P. ad. I fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Spigelia anthelmia — Spigelia antelmintica - Genzianee.
P. ad. L’erba appena seccata.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Spigelia marilandica — Spigelia del Mariland - Genzianee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Spiraea ulmaria — Spirea a foglie d’olmo - Erba caprina
Rosacee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Spiranthes autumnalis — Spirante autunnale - Orchidee.
P . ad. La pianta colla radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Spongia tosta — Spugna torrefatta.
Prep. Scegliesi una spugna comune, preferibilmente dell’Arci-
pelago greco, si monda dalla sabbia e dalle conchigliette aderenti
colla percussione e non colla lavatura, si riduce in pezzi e si
tosta in tamburo di latta, finche incominci ad imbrunire, indi si
ritirae si riduce in polvere,che serve: a) per Triturazione; b) Tin¬
tura alcoolica.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA 1TALIANA
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Stachys recta seii betonica — Stachide diritta - Labiate.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Stannum chloratum seu muriaticum — Cloruro di stagno.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Stannum metallicum — Stagno metallico.
Ottenuto colla precipitazione dal cloruro mediante lo zinco.
Prep. Triturazione.
Staphysagria — Stafisagria - Ranuncolacee.
P . ad. I semi.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; ft) Triturazione.
Stibium. V. Antimonium.
Sticta pulmonaria — Stitta o lobaria polmonaria - Licheni.
P. ad. 11 lichene raccolto sull’acero.
Prep. Tintura idralcoolica secondo il § 2.
Stigmata majdis — Stimmi della zea mais.
P. ad. Stimmi bene sviluppati, freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Stillingia sylvatica — Stillingia dei boschi - Euforbiacee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Stramonium — Stramonio - Solanacee.
P. ad. eprep, a) La pianta, incipiente fioritura: Tintura secondo
il § 1; ft) I semi maturi: Tintura secondo il § 2.
Le due tinture poi si uniscono.
Strontiana oarboniea — Carbouato di stronzio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Strontiana muriatica — Cloruro di stronzio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Strophantus hispidus — Strofanto ispido - Apocinee.
P. ad. I semi maturi, freschi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
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FARMACOFEA OMIOPATICA ITALIAN A
Strychninum nitricum — Nitrato di stricnina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Strychninum purum — Stricnina pura.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Strychninum sulphuricum — Solfato di stricnina.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Succinum acidum — Acido succinico.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Sulphur — Solfo sublimato.
Prep, a) Triturazione; b) Tintura alcoolica, la quale si prepara
trattando una parte di solfo sublimato (e ripetutamente lavatocon
acqua finche la massa non dia piu reazione acida) con 10 parti di
alcool rettificatissimo; si agita il liquido, indi si mette in deposito
per 24 ore, trascorse le quali si decanta la parte limpida che
costituisce la tintura 6 ove lo zolfo entra solo per Vbooo rappresen-
tando la 3 a diluzione. La 4 a si prepara unendo parti uguali di
questa cosl detta tintura e di alcool rettificato.
Sulphuris acidum. V. Acidum sulphuricum.
Sulphur jodatum — Ioduro di solfo.
Otteuuto colla reazione di una parte di solfo e quattro di iodio.
Prep. Triturazione.
Sumbul — Radice moscata - Ombrellifere.
P. ad. La radice secca.
Prep, a) Tintura secondo il § 2; b ) Triturazione.
Symphoricarpus racemosa — Sinforicarpo di fiori racemosi
Caprifogliacee.
P. ad. Tutta la pianta fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Symphytum officinale — Consolida maggiore - Borraginee.
P. ad. La radice fresca raccolta prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
giti^ by C
FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
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Syringa vulgaris — Siringa comune - Oleacee.
P. ad. I fiori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Syzigium Jambolanum — Semi di Jambol - Mirtacee.
P. ad. I semi maturi, freschi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
T
Tabacum — Tabacco - Solanacee.
P. ad. Le foglie appena secche ed importate daU'Avana.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Tamus communis — Tamaro - Dioscoree.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Tanaoetum vulgare — Tanaceto comune - Composte.
P. ad. Sommit& fogli-fiorifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Ta nghln ia venenlfera — Tanghinia velenosa - Apocinee.
P. ad. I semi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Tanninnm — Tannino.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Taraxacum offldnale — Tarassaco officinale - Dente di leone
Composte.
P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Tarentula oubana — Ragno tarantella di Cuba - Aracnidi.
P. ad. L’animale preso vivo e contuso.
Prep. Tintura con una parte del ragno contuso, due parti di
acqua, due parti di glicerina e sei parti d’alcool.
Tarentula hispanioa — Ragno tarantella di Spagna e d’ltalia
Aracnidi.
P. ad. L’animale preso vivo e contuso.
Prep. Tintura con una parte del ragno contuso, due parti di
acqua, due parti di glicerina e sei parti d’alcool.
8 — Tarmac . Omiopat. Ital.
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FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TAUANA
Tartar! aoidum. V. Acidum tartaricum.
Tartarus emetious. Y. Antimonium kali tartaricum.
Taxus baooata — Tasso libo - Conifere.
P. ad. Sommita foglifere fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Tellurium metallioum — Tellurio - Metallo.
Prep. Triturazione.
Terebinthinee oleum
Olio di trementina estratto da varie specie di pino.
Prep. Soluzione con alcool rettificatissimo.
Tetradymit — Tetradimit.
Cristalli rari nativi della Carolina e della Georgia, contenenti
bismuto, tellurio, solfo, selenio e ferro.
Prep. Triturazione.
Teuorium marum verum — Teucrio maro - Labiate.
P. ad. La pianta in fioritura, reietta la radice.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Thallium sulphurloum — Solfato di tallio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Thaspium aureum. Y. Zizia aurea.
Thea ohinensis — Th6 verde imperiale - Cameliacee.
P. ad. Le foglie secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Theridion ourassavioum — Ragno nero di Curasao.
Prep. Tintura con una parte del ragno contuso, 2 parti d’acqua,
2 di glicerina e 6 d’alcool.
Thlaspi bursa pastoris — Tlaspi borsa pastore - Crucifere.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Thuya oooidentalis — Tuja del CanadA - Conifere.
P. ad. Le sommitA foglifere, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
La tintura per uso esterno si prepara nella proporzione di 1:5
— invece di 1:2 — come per 1’uso interno.
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FARMACOPEA OMIOPATIGA 1TALIANA
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Thymus vulgaris — Timo comune - Labiate.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Thyroidinum — Tiroidina.
Preparato opoterapico.
Prep. Triturazione.
Tilia europaea. — Tiglio nostrale - Tigliacee.
P. ad. I flori freschi.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Titanium oxidatum — Perossido titanico.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Tongo seu Dipterix odorata — Fava tongo - Leguminose.
P. ad. Il seme.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Tormentilla ereota — Tormentilla diritta - Rosacee.
P. ad. La radice fresca estratta prima della fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Tradesoantia diuretica — Tradescanzia diuretica
Commelinacee.
P. ad. Le foglie fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Trifolium arvense — Trifoglio dei campi - Leguminose.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Trifolium pratense — Trifoglio dei prati - Leguminose.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Trifolium repens — Trifoglio strisciante - Leguminose.
P. ad. La pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Trillium pendulum — Trillio inclinato - Gigliacee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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116
FARMACOPEA OMIOPAT1CA ITALIANA
Triosteum perfoliatum — Triosteo perfogliato - Caprifogliacee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Triticum repens — Gramigna - Graminacee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Trombidium muscee — Acaro moscario - Aracnidi.
P. ad. Gli acari contusi.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Tussilago farfara. V. Farfara.
Tussilago petasites — Tossillaggine petasite - Composte.
P. ad. La pianta fresca raccolta in primavera.
Prep. Tintura secondo il § 1.
TJ
TJlmus campeatris — Olmo comune - Olmacee.
P. ad. Il libro dei rami del secondo anno.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Upas — Sostanza velenosa dell’Antiaris toxicaria
Artocarpee.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Upas tieutA — Sostanza velenosa estratta da Strychnos tieutA
Apocinee.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Uranium nitrioum — Nitrato d’uranio.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Urari — Woorarl — Ouraro
Estratto da vane specie di Strychnos e messo in commercio dagli
Americani del sud.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Urtioa dioioa — Ortica dioica - Orticone - Urticee.
P. ad. Sommiti fogli-florifere.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
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TJrtioa arena — Ortica pungente - Urticee.
P. ad. e prep. Come la precedente.
TJstilago maidls — Uredine del mais - Funghi.
P. ad. II fango secco.
Prep, a) Tritarazione; b) Tintura secondo il § 2.
Uva ursi — Uva orsina - Ericacee.
P. ad. Le foglie fresche in epoca di fruttificazione.
Prep. Tintura secondo il § 1.
"V
Vaooininum — Vaccino animate.
Prep. Triturazione.
Valeriana officinalis — Valeriana officinale - Valerianee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Vanilla — Vainiglia aromatica - Orchidee.
P. ad. Le cassule mature secche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Veratrinom — Veratrina.
Prodotto chimico ottenuto dalla Sabadiglia.
Prep. Triturazione.
Veratrnm album — Veratro bianco - Melantacee.
P. ad. La radice fresca raccolta nell’incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Veratrum viride — Veratro di fiori verde-olivastri - Melantacee.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Verbasoum thapsus — Tasso barbasso - Scrofulariee.
P. ad. Tutta la pianta, incipiente fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Verbena officinalis — Verbena comune - Verbenacee.
P. ad. Tutta la pianta in fioritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OMIOPAT1CA IT A LIANA
Veronica beccabunga — Beccabunga - Scrofulariee.
P. ad. La pianta in floritura.
Prep . Tintura secondo il § 1.
Veronica officinalis — Veronica - Thk svizzero - Scrofulariee.
P. ad. Tutta la pianta in floritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Vespa crabro — Calabrone - Imenotteri.
Preparazione come per le api, sebbene ad evidenza oltremodo
difficile ad ottenersi.
Viburnum opulus — Viburno acquatico - Pallone di neve
Gaprifogliacee.
P. ad. La corteccia della radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Viburnum prunifolium — Viburno a foglie di pruno.
Caprifogliacee.
P. ad. La corteccia fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Vinca minor — Vinca minore - Apocinee.
P. ad. La pianta, incipient© floritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Vincetoxicum. V. Asclepias.
Viola odorata — Viola mammola - Violacee.
P. ad. Tutta la pianta in floritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Viola tricolor — Viola tricolore - Violacee.
P. ad. Tutta la pianta in floritura.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Vipera Berus — Vipera marasso (diffusa dalle Alpi alia Scozia)
Ofidi.
P. ad. Il veleno.
Prep. Triturazione.
Vipera Redi — Vipera aspide (del mezzodi d’Europa) - Ofidi.
P. ad. Il veleno.
Prep. Triturazione.
Visoum album — Vischio comune - Lorantacee.
P. ad. Le bacche e le foglie raccolte in autunno.
Prep . Tintura secondo il § 1.
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FABMACOPEA OMIOPATIGA IT A LIANA
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Vulpis fel — Fiele di volpe - Carnivori.
P. ad. II fiele.
Prep. Triturazione.
W
Wyethia helenloldes — Wyethia elenioide - Composte.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Xanthoxylum fraxineum — Frassino spinosoRulacee.
P. ad. La corteccia fresca e le bacche.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Xiphosura. V. LimuJus.
XyloBteum (Lonicera) — Silosteo - Caprifogliacee.
P. ad. Le bacche mature fresche.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Yucca fllamentosa — Jucca filamentosa - Gigliacee.
P. ad. La radice, le foglie ed i fiori.
Prep. Tintura secondo il § 1.
Z
Zea mais mucescens — Granoturco guasto.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Zincum aceticum — Acetato di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum bromatum — Bromuro di zinco.
Preparato chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum oarbonicum — Carbonato di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
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120
FARMACOPBA OMIOPATICA IT A LIANA
Zinoum oyanatum — Cianuro di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum jodatum — Ioduro di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum metallicum — Zinco metallico.
Ottenuto da un os8ido puro mediante Tidrogeno.
Prep. Triturazione.
Zinoum muriatioum — Cloruro di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum oxidatum — Ossido di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum phosphorioum — Fosfato di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum sulphurioum — Solfato di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zinoum valerianioum — Valerianato di zinco.
Prodotto chimico.
Prep. Triturazione.
Zingiber offloinale — Zenzero - Zingiberacee.
P. ad. La radice secca.
Prep. Tintura secondo il § 2.
Zizia aurea seu Smirnium seu Thaspium
Smirnio a fiori gialii - Ombrellifere.
P. ad. La radice fresca.
Prep. Tintura secondo il § 1.
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FARMACOPEA OHIOPATIGA 1TAUANA
121
Cenno dei rimedi isopatici, alconi dei qnali sono lultora richiesti,
massime nella medicina veterinaria ed hanno qualche rapporto
con qnelli siero- ed opoterapici.
Alveolinum — Alveolino
ossia Pus di ascesso peridentario
Prep. Triturazione.
Anthraoinum — Pus del vespaio - Antracino.
Prep. Triturazione.
Asoaridinum seu Lumbricinum — Ascaridino - Ascaridi.
Prep. Triturazione.
Balanorrhinum — Balanorrino
ossia Muco-pus secreto nella balanorrea.
Prep. Triturazione.
Boviluinum — Boviluino
L’umore secreto dagli occhi, dalle narici e dalle fauci dei buoi
alTetti dalla peste bovina.
Prep. Triturazione.
Broaaallnum — Brossolino - Pus delle ulcere veneree.
Prep. Triturazione.
Caroinominum seu Karklninum — Garcinomino
Icore secreto da carcinoma.
Prep. Triturazione.
Cariesinum — Gariesino - Pus raccolto nella carie ossea.
Prep. Triturazione.
Cholallthinum — Golelitino - Calcoli biliari.
Prep. Triturazione.
Condylominum — Condilomino - Condilomi asportati.
Prep. Triturazione.
Ooryzinum — Gorizzino
Muco secreto nella corizza sia umana, sia equina.
Prep. Triturazione.
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122
FARMACOPEA OHIOPAT1CA ITALIAMA
Dakryadaesyringinum — Fistulino - Umore secreto
nella flstola lagrimale.
Prep. Triturazione.
Dysenterinum — Diseoterino - Muco escreto Delia diseoteria.
Prep. Triturazione.
Empyeminum — Empiemino - Pus di vomica polmonare.
Prep. Triturazione.
Oalaotoplacinum — Galaltoplacino - Materia crostosa
dell’acore infantile.
Prep. Triturazione.
Qonorrhinum — Gonorrino - Sperma di polluzione notturna.
Da non confondersi collo scolo gonorroico.
Prep. Triturazione.
Helintun — Elino - Sostanza callosa ai piedi.
Prep. Triturazione.
Heroulinum — Ercolino
Schiuma della bocca in accesso epilettico.
Prep. Triturazione.
Herpinum siooum vel humldum — Erpetino secco od umido
Scaglie di erpete o di eczema
Prep. Triturazione.
Hippozceninum — Ippozenino
Umore secreto nel cimurro equino.
Prep. Triturazione.
Hydrophobinum — Idrofobino
Saliva di uomo o di animale colpito da rabbia.
Prep. Triturazione.
Influenginum — Influenzino - Umore della corizza grippale.
Prep. Triturazione.
Kynolainttm — Cbinoluino
Umore morboso secreto dalle narici e dagli occhi nella lue canina.
Prep. Triturazione.
Kynotorrhinum — Chinotorrino - Pus nell’otorrea canina.
Prep. Triturazione.
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FARMACOPEA OMIOPATICA 1TALIANA
123
Laryngophthisinum — Laringoftisino
Pus della tubercolosi lariugea.
Prep. Triturazione.
Leuoorrhinum — Leucorrino - Umore secreto nella leucorrea.
Prep. Triturazione.
Macolahepatlnu m - Maccliie epatiche; squammette staccate.
Prep. Triturazione.
Medorrhinum — Medorrino - Pus blennorragico.
Prep. Triturazione.
Morbillinum — Morbillino
Squammette nell’esfogliazione del morbillo.
Prep. Triturazione.
Nephraposteminum — Nefroapostemina
Pus della nefrite suppurativa.
Prep. Triturazione.
Nephrolithinum — Nefrolitino - Calcoli renali.
Prep. Triturazione.
Odontoneorosinum — Odontonecrosino
Porzione di dente necrosato.
Prep. Triturazione.
Odontosyringinum — Odontosiringino
Pus da fislola dentaria.
Prep. Triturazione.
Oipodopurinum — Oipodopurino
Pus uella peste periungulare dei bovini.
Prep. Triturazione.
Otorrhimun homln 11 m — Otorrino umano
Pus otorroico.
Prep. Triturazione.
Ozaenlnum — Ozenino - Pus nelTozeDa ossea.
Prep. Triturazione.
Farotidipurinum — Parotidipurino
Pus dell’ascesso parotideo.
Prep. Triturazione.
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121
FARMACOPEA OHIOPATICA ITALIANA
Pneumophthisinum — Pneumotisino
Pus tubercolare polmonare.
Prep. Triturazione.
Polipinum narium — Polipino nasale
Pezzo di polipo nasale.
Prep. Triturazione.
Psorinnm seu Soabiesinum — Psorino o Scabbiesino
Bollicine scabbiose.
Prep. Triturazione.
Pyoninum bubonum venereorum
Pionino dei bubboni venerei.
Prep. Triturazione.
Soarlatinum — Scarlattino - Squammette nell’esfogliazione.
Prep. Triturazione.
Sorophulinum — Scrofolino - Pus di ulcera scrofolosa.
Prep. Triturazione.
Sudorinum pedum — Sudorino dei piedi - Sudore.
Prep. Soluzione idralcoolica, diluzioni alcooliche.
Sudorinum phthisioum — Sudorino dei tisici - Sndore.
Prep. Come il precedente.
Syoosinum — Sicosino - Verruche (non sifilitiche).
Prep. Triturazione.
Tineinum — Tineino - Croste della tigna favosa.
Prep. Triturazione.
Urolithinum — Urolitino - Calcoli vescicali.
Prep. Triturazione.
Vaooitiinum — Yaccinino - Contenuto della pustola vaccinica.
Prep. Triturazione.
Variolinum — Yariolino - Contenuto della pustola vaiuolosa.
Prep. Triturazione.
♦
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INDICE
Prefazione . Pag. 1
Norme general i.„ 3
Utensili e recipienti.„ ,
Solventi e veicoli. 4
ProYTista, preparazione e conservazione dei farmaci . . . „ 6
Attenuazioni., 11
Modi di prescrivere c dispensare i farmaci. 13
Norme speciali.„ 19
Farmaci isopatici. ,121
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8 8* g. . S8
ERRATA-CORRIGE
Correggere.:
19 linea 12 dall’alto — secche fresche
11 , — Soluzioni Soluzione
12 * — soluzioni diluzioni
23 , — il precedente pel precedente
1 dal basso — Soluzioni Soluzione
12 dairalto — soluzione Soluzione
16 t — Soluzioni Soluzione
3 , — diluzione diluzioni
6 . — Aretium Arctium
67
15 dal basso— sempervivens Sempervirens
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Tombo-Roma — UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE — Napoli-Milano
LTJIGI SCABIA
Dlrtttore del Monicomio dl Voltarrt.
GbUID A
DELL’ INFERMIERE
OKI
MALATI DI MENTE
Delia Casa e nel Manieomio
H desiderio solo di contribuire alia educazione dell’in-
fermiere del malato di mente, di dirozzarlo per potere
disporre di una energia capace di discemere ed agire, mi
spinge alia modesta pubblicazione.
Nulla di nuovo nelle pagine scritte, ma una fedele sintesi
delle cose pita importanti a conoscersi da chi vuole custo-
dire un alienato, sintesi che h frutto dell’esperienza d’anni,
ricordo di consigli fomiti da alienisti i quali la vita hanno
consumata nel, e per il, Manieomio.
La materia h svolta in quattordici confereuze per rispeo*
chiare il metodo che tengo nell’educazione delTinfermiere,
e perchb i Colleghi i quali si vogliono incaricare di fare
altrettanto, possano trovare, per loro comodo, tutti riuniti,
con ordine, un certo numero di fatti che tante volte non
& facile evocare con prontezza; data appunto la estrema
facility e sempliciti di comprensione e di esecuzione.
(Dalla PrefaxUm),
Torino 19CH. — On volume in- 12° di 160 pagine , U. 3.
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In vendita presso 1’Union© Tip ograQ co-Edit rice Torinese
TOBINO, Oorso Baffaello, 28
Dottor PUHLMANN di Lipsia
TRATTATO
DI
TERAPEUTIGA OMEOPATICA
APPLICATA ALL’ ODIERNA MEDICINA
DEDICATO AI J8EDICI ES ALLS PERgQNE CQX.TB
Con 190 figure illustrative
Traduzione dal tedesco con Proemio ed Aggiunte
PEL
Dottor G. BONINO
Tre volumi in-8° di complessive pag. 1212. Torino 1879-80
Sotto questo titolo si presenta agli amici dell’Omeopatia un libro, il quale, addentrandosi
nelle mediche discipline piu che non sogliano finora i rispettivi scritti dedicati eziandio ai
profani, espone concisamente i criteri scientific^ che lumeggiano il curante nella retta appli-
cazione della legge dei simili.
nuovo il concetto di questo lavoro, come il suo sviluppo. Nell’introduzione infatti Tintel-
ligente lettore pu6 formarsi un concetto sull’indole delle scienze costitutive dell’arte salutare e
comprensivaraente delPOmeopatia; segue poscia una guida all’esame clinico non dissimile a
quanto viene insegnato nelle classiche scuole e con tale corredo si procede alia pertrattazione
delle singole malattie sotto Taspetto patologico e terapeutico, premesse le necessarie nozioni
anatomo-lisiologiche, corredate airuopo da apposite incisioni.
Il desiderio di rendere possibilmente completo questo lavoro nelle presenti condizioni della
Omeopatia ne ha accresciuta non poco la mole, che obbliga la sua partizione in tre volumi di
circa 400 pagine, al prezzo di I*. 3 ciascuno e I*. 8 per i 3 volumi.
Il primo di essi, oltre il proemio (che mira ad affermare la veritk della riforma medica),
Yintroduzione e Yesame clinico generico , contiene:
I. Le malattie del sistema nervoso centrale e periferico.
II. * dell’apparato locomotore.
III. , „ visivo.
IV. * „ uditivo.
. V. Nozioni anatomo-fisiologiche dell’apparato digerente.
Il secondo svolge:
(Segue) V. Le malattie dell’apparato digerente.
vi* „ circolalorjo.
VII. „ , respiratorio.
VIII. „ n uropoetico.
11 volume terzo tratta delle
IX. Malattie degli organi riproduttori.
X. , della cute e dei tessuti annessi.
XI. „ generali di nutrizione.
XII. * da infezioni.
XIII. Dei precipui venefici coi relativi sussidi.
XIV. Dei traumatismi ossia della parte terapeutica relativa.
Ghiude un indice alfabetico generale per una piu agevole ricerca.
Quest’opera & indispensabile a tutti i fautori delle cure omeopatiche: ma,per 1’ampio sviluppo
dato alia parte diagnostica e patologica, torna utilissima a tutti i Sanitari.
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a//, //
Fascicolo XLV — 1903
L’OMIOPATIA
I3ST IT-A-LI-A.
ORGANO DELL’ ISTITUTO OBIOPATICO ITiUANft
Regio Decreto 24 gennaio 1886
SOMMARIO. — Istituto Omiopatico Italiano: Verbale del Comitato pel Bi-
lancio 1903 e nomina dei nuovi membri — Elenco del Gomitato e dei Soci
pel 1903 — Dispensario omiopatico di Torino (Esereizio 1902) — Dispensario
omiopatico diRoma (Esereizio 1901 1902) — Dispensario omiopatico di Milano
(Esereizio 1902) — Notizie.
Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative a
medicamenti meno usitati (da pag. 1 a 16).
♦
TORINO
STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
28 — Corso Raffaello — 28
1903
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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Consideration! sul Colera asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi studi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigpliare del rimedi omiopatici — Ricordo delVEspo -
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione t risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
BILANGIO PREVENTIYO PER L’ANNO 1903
approvato dal Comitato direttivo in sua seduta del 10 dicembre 1902
ATTITO
Sezione I. — Entrate ordinarie .
Consolidate Italiano 4 e 4,50 */ 0 — come
risulta dal Bilancio precedente . . L.
2829 —
Idem, acquistato nel 1902 a favore del-
\
V
V.
M+ * 4
TOspedale di Genova.*
40 —
L.
2869 —
2869 —
Quote di Soci Patroni dell’Istituto . L.
220 —
** Ordinari ** . *
570 —
,
Patroni dell’Ospedale di
Torino.*
825 -
L.
1615 —
1615 —
Rette degli ammalati deg. all’Ospedale L.
1500 —
1500 —
Cassetta del Dispensario di Torino . L.
120 -
120 —
Interessi conto corrente . L.
25 —
25 —
Sezione II. — Entrate straordinarie .
Quote presunte di nuovi Soci . . . L.
50 —
Rimanenza del fondo del legato Bottino
per ampliamento ed arredamento del-
TOspedale di Torino . *
5733 50
L.
5783 50
5783 50
Totals dell’Attivo L.
11912 50
i.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
PAS8ITO
Sezione I. — Spese ordinarie .
Residuo passivo del 1901 . L.
408 50
408 50
Tassa di manomorta.L.
17 64
Imposta fabbricati e fognatura delTOspe-
dale di Torino."
308 —
L.
325 64
325 64
Assicurazione incendi.L.
39 22
Abbonarnento all'acqua potabile . »
67 20
L.
106 42
106 42
Assegno a tre Suore di S. Vincenzo per
servizio dell’Ospedale e Dispensario L.
450 —
450 —
Vittopergliammalati deg. all’Ospedale L.
Gas e riscaldamento.»
2000 —
420 —
L.
2420 —
2420 —
Oggetti di raedicazione.L.
50 —
50 —
Sovvenzione al Dispensario di Torino L.
Id. di Roma. w
400 —
200 —
Id. di Firenze."
150 -
Id. di Milano. n
150 —
L.
900 —
900 —
Spese di stampa e cancelleria per l’Ammi-
nistrazione.L.
330 —
330 —
Telefono per l’Ospedale.L.
144 —
144 —
Sezione II. — Spese straordinarie .
Acquisto renditaper TOsped. di Genova L.
Sussidio vedova Leoncini .... *
700 —
200 —
Rimanenza di spesa per arapliamento ed
arredamento deirOspedale di Torino «
5733 50
L.
6633 50
6633 50
Fondo di riserva.L.
144 44
144 44
Totals del Passivo L.
11912 50
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
3
Nella stessa seduta viene confermato in carica i) Comitato
direttivo e sono stati ammessi a Soci ordinari:
1° Dottoressa Gina Lombroso-Ferrero;
2* Dottore Enrico Perabo di Milano;
3° Dottore Attilio Mattoli a Bevagna.
A Socia patrona dell’Ospedale: Contessa Laura Govone.
A PROPOSITO DELL’OSPEDALETTO
Giusta la deliberazione presa dal Comitato in detto giorno,
il servizio interno delTOspedale verra ripreso nei primi giorni
del prossimo aprile, adibendovi per ora le camere preesistenti e
ripulite, mentre si ha fondata speranza che nel prossimo ottobre
anche la parte nuova sari in condizione voluta per estendervi il
funzionamento clinico.
E poichd la nostra mente e rivolta a questa prima creazione
deU’Istituto, ci gode Tanimo di partecipare agli amici della
nostra causa che la flglia di un nostro ex-collega, la signorina
Maria Chatron, prese la nobile determinazione di assicurare, in
epoca da determinarsi, il fondo per un letto gratuito. Confl-
diamo che cio si avveri, pur augurando lunghi anni felici alia
benefattrice.
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4
l’oMIQPATIA IN ITALIA
COMITATO DIRETTIVO PER L’ANNO 1903
Data di nomina
Presidente Onorario
Wenner cav. Emilio.
1888
* Effetlivo
Bonino dott. cav. Giuseppe.
1881
1 # Vice-Presidente
Losana dott. Ottavio.
1901
2°
Liberali dott. Vincenzo.
1888
1° Censore
Moschetti prof. cav. Giuseppe.
1899
2°
De Mezzi ing. cav. Cesare.
1892
3°
Gibellini cav. Vittorio.
1901
Cassiere
Morozzo di Bianze march. Filippo.
1886
Segretario
Bonino dott. Pier Antonio.
1892
1° Vice-Secjretario
Olivero Giacomo, farmacista.
1892
2°
Dematteis dott. Silvio.
1892
Elenco dei Soci contribuenti per l’Esercizio 1903
ISTITUTO
Soci Palroni.
Marangoni cav. Gervasio, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
Socio Onorario.
01iv6 y Gros dott. Angelo, Barcellona.
Soci Or dinar i .
Arcari Emilio, farmacista, Milano.
Baldelli dott. Torquato, Firenze.
Bonino dott. Fulvio, Torino.
Bonino dott. Giuseppe, Torino.
Digitized by t^oosle
L’OMIOPATIA IN ITALIA
5
Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese.
Cigliano dott. Tommaso, Napoli.
Corradi Michele, farmacista, Genova.
De Marini dott. Samuele, Genova.
Dematteis dott. Silvio, Torino.
Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova.
Gaiter dott. Silvio, Genova.
Hartenstein Arminio, farmacista, Napolu
Held dott. Rodolfo, Roma.
Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia).
Ladelci dott. Carlo, Roma.
Liberali dott. Vincenzo, Roma.
Lombroso prof. Cesare, Torino.
Lombroso-Ferrero dottoressa Gina, Torino.
Losana dott. Ottavio, Torino.
Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia).
Marangoni dott. Luigi, Torino.
Mattoli dott. Attilio, Bevagna.
Minali dott. Salvatore, Napoli.
Moschetti dott. Teodoro, Torino.
Olivero Giacomo, farmacista, Torino.
Palumbo dott. Giulio, Napoli.
Perabb dott. Enrico, Milano.
Pessarini dott. Bernardino, Milano,
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli.
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino.
Schiapparelli Clemente, Torino.
Scrivano dott. Mario, Torino.
Secondari dott. Giuseppe, Roma.
Spasiano dott. Gennaro, Napoli.
Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato.
Viglino dott. Teresio, Napoli.
Zenoglio dott. Leone, Genova.
Digitized by
Google
6
L’OMIOPATIA IN ITALIA
OSPBDAXiE 3DI TOBIUO
Soci Patvoni.
Berrone signorina Olimpia, Torino.
Boetti conte Edoardo, Torino.
Bono-Margaria Maria, Torino.
Brozolo (Di) conte Carlo, Torino.
Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino.
Caffaratti Luigi, Torino.
Casalegno Rosa, Torino.
Celebrini baronessa Maria, Torino.
De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino.
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia.
Di Planta cav. Adolfo, Torino.
Ghiglione ved. Giulia.
Gibellini cav. Vittorio? Torino.
Govone contessa Laura.
Luserna di Ror k conte Emanuele, Torino.
Luserna di Rora marchese Maurizio, Torino.
Margaria cav. Giuseppe, Torino.
Mazzucchi Michele, Torino.
Morozzo marchese Filippo, Torino.
Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino.
Oddenino don Francesco, Torino.
Prata fratelli, Torino.
Riccardi di Netro contessina Flaminia, Torino.
Rovere-Giacca Giovannina, Torino.
Saracco Eugenio, Torino.
Talmone Michele, Torino.
Vergnano Annibale, Torino.
Verlucca canonico Giovanni, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgn&.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
7
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO
Esercisio iOit.
Un notevole aumento nei consulti dati in questo dispensario
si not6 nel decorso anno. Furono infatti 1876 individui che ap-
profittarono della benefica istituzione, ed a questi si diedero com-
plessivamente 6720 consulti, superando di oltre un migliaio le
cifre degli anni precedents
Se le benemerite persone che col loro valido aiuto provve-
dono al mantenimento di questo dispensario potessero assistere
alia gioia di tanti poveri ammalati, i quali, grazie a loro, pos-
sono fruire della medicina di Hahnemann, come si sentirebbero
ricompensati ad usura del piccolo sacrifizio pecuniario a cui
volontariamente si sono assoggettati!
Lo specchietto qui unito dimostra come vanno ripartite le
varie forme nosologiche. Spigolando qua e 1& in questa grande
e varia messe di casi trovo qualche storia clinica, che se non
rivela nulla di nuovo, conferma pero la patogenesia dei rimedii:
B. Francesco, d’anni 21. In seguito ad un innesto di pus vac-
cinico nell’infanzia fu coperto da una eruzione di cui non sa pre-
cisare la natura; ne residuarono pero verruche che andarono
man mano scomparendo, tranne una piccola alia radice del naso,
con tendenza in questi ultimi mesi ad assumere la forma di un
cavolflore.
Thuja 200®, una dose sola seguita da Saccarum lactis basto
per far scomparire in poco tempo anche questo residuo.
P. Michele, d’anni 36. Bevitore: da quattro anni 6 soggetto
ad accessi epilettici che, dapprima radi, in capo a pochi mesi
divennero ebdomadari. Si prescrisse subito Absynthium a basse
diluzioni, che porto subito tale giovamento che dopo un mese di
cura ebbe un periodo di quattro mesi completamente tranquillo
senza accessi. In seguito ad abuso di alcoolici fu ripreso dal suo
antico male: ricorse nuovamente a noi, che gli ripetemmo YAb¬
synthium. 6 trascorso ormai oltre un anno; si ripresento al
Digitized by S.oosLe
8
L’OMIOPATIA IN ITALIA
dispensario per altri malanni, ma gli accessi epilettici non si
ripeterono.
M. Filippina, d’anni 54. Si presento a noi in uno stato com-
passionevole; quantunque non avesse fatti che pochi passi non
poteva articolar parola tanto grande era l’affanno da cui era
oppressa. Dopo averla lasciata riposare per 5 minuti si conta-
vano ancora 120 pulsazioni: si constato un soffio mitralico, polso
frequents intermittente, urine scarse, stasi polmonare.
Non c’era da dubitare circa la scelta del rimedio: le fu pre-
scritto Digitalinum , raccomandandole riposo assoluto.
Ritorno a noi dopo 8 giorni e nessuno avrebbe riconosciuto
in quella donna l’ammalata della settimana innanzi, e, quel che
piu iraporta, il miglioramento fu durevole.
F. Giovanni, d’anni 52. Si trovava alPincirca nelle condizioni
della sovraccennata ammalata, sebbene non fosse in uno stadio
cosi avanzato.
A costui pure Digitalinum porto un notevolissimo e durevole
miglioramento.
F. Vincenza, d’anni 29. Iniziatosi tumor bianco al ginocchio
due anni or sono, fece quante cure le furono consigliate; ultima
fra queste furono iniezioni intraarticolari di iodoformio e ben-
daggio gessato; risultato di queste cure fu Panchilosi dell’arti-
colazione, che dura da 7 mesi. Si presento dunque al dispensario
in condizioni tutt’altro che buone, tanto piu che il male era
ancora in evoluzione, essendovi focolai di osteite. Calcarea hypo -
phosph. dapprima e Manganum ac . in seguito non solo ridussero
di volume il ginocchio, ma ritornarono all’articolazione i suoi
movimenti norraali.
B. Domenica, d’anni 33. Soggetta a coliche epatiche. N’ebbe
sempre giovamento, specialmente da Carduus marianus.
G. Giuseppe, d'anni 23. Alopecia areata, guarita in un mese
mediante frizioni locali di Natrum muriat. in natura, sciolto
nell’acqua e lo stesso rimedio ad alte diluzioni per uso interno.
Digitized by Google
L’OMIOPATIA IN ITALIA
9
MALATTIE CURATE NEL 1902
Halattie costituzionali ed infettive.
Anemia e clorosi .
80
Adeniti varie ....
63
Scrofolosi generale.
10
Atrepsia.
11
Tabe mesenterica .
4
Marasma senile ....
2
Mixedema.
I
Diabete mellito ....
3
Influenza.
4
Erisipela.
9
Varicella.
2
Febbri intermittent! .
6
Sifilide.
22
Ulcera venerea ....
2
Vespaio.
3
Flemmone.
2
Halattie del sistema nervoso.
I
Nevralgia del trigemino .
8 1
n sciatica .
28
Nevralgie varie ....
10 j
Paralisi facciale periferica
2
* infantile . . .
2
* post-difterica. .
1
Emiplegia.
6
Mielite.
2
Tabe dorsale.
9
Apoplessia . . .
6
Idrocefalo cronico . . .
2
Epilessia.
20
• Saxoniana . .
2
Eclampsia.
4
Emicrania.
10
Cefalalgia.
15
Corea .
5
Isterismo.
8
Neurastenia.
7
Morbo di Basedow .
2
Malattie dell’apparato respiratorio.
Corizza.
7
Epistassi.
5
Ozena .......
15
Broncocele.
13
Laringite .... . . 16
Bronchite acuta. ... 62
* cronica ... 72
Enfisema polmonare . . 4
Pneuraonite.2
Tubercolosi polmonare . 74
Pleurite.16
Pio-pneumotorace ... 1
Halattie del sistema digerente.
Stomatite.3
Odontalgia.12
Fiussione dentaria ... 10
Fistola dentaria. ... 2
Angina.6
Ipertrofia cronica delle
tonsille.6
Faringite.13
Catarro gastrico acuto . 52
« cronico . 68
Nevrosi del ventricolo. . 1
Cancro del ventricolo . . 2
Catarro intestinale acuto . 36
«* « cronico 32
Costipazione ..... 19
Tiflite.1
Peritonite.2
Fissura anale .... 1
Elmintiasi . ... . 8
Ittero catarrale .... 7
Calcolosi biliare ... 3
Halattie dell’apparato oro-genitale.
Nefrite.15
Rene mobile.3
Cistite acuta.4
* cronica .... 2
Calcoli vescicali. ... 2
Enuresi infantile ... 5
Gonorrea.5
Orchite.2
Varicocele.3
Idrocele.4
Spermatorrea .... 6
Amenorrea.22
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10
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Dismenorrea.28
Menorragia.12
Metrorragia.2
Metrite-endometrite . . 18
Salpingite-ooforite ... 6
Prolasso uterino ... 3
Tumori dell’utero ... 15
Disturbi della menopausa . 30
* gravidanza. 23
Mastite.5
Ragadi al capezzolo . . 3
Scirro delle mammelle . . 2
Malattie degli occhi.
Blefarospasmo ....
Orzaiuolo.
Distichiasi.
Dacriocistite.
Blefarite cigliare e blefaro-
congiuntivite ....
Congiuntivite catarrale .
- flittenulare.
* tracomatosa
Emorragia sottocongiun-
tivale.
Lesioni violentedellacornea
Macchie corneali . . .
Leucoma.
Xerosis.
Cheratiti varie ....
Stafiloma.
Ipopion.
Irite.
Cataratta.
Coroidite.
Glaucoma.
3
5
11
7
62
59
44
54
3
3
35
10
1
41
2
1
2
23
1
3
Malattie dell’orecchio.
Otite esterna .... 4
*» media acuta ... 10
Prescrizioni ....
Visite fatte a domicilio
Totale ordinazioni
Otite media cronica . . 12
Disecia e paracusia . . 20
Cofosi.2
Malattie del cuore e dei vasi.
Endocardite cronica . . 23
Miocardite.19
Nevrosi del cuore . . .11
Aneurisma carotideo . 1
Arteriosclerosi .... 3
Varici.6
Emorroidi.9
Ulceri varicose .... 9
Malattie degli organi del movimento.
Reumatismo muscolare . 32
* articolare . 37
Periostite, osteite
e osteo-
mielite . . .
.
23
Gonartrite tubercolare
7
Coxite ....
.
15
Rachitismo.
Malattie della pelle.
15
Eczema .
35
Psoriasi .
5
Erpete . . .
10
Prurigine. .
4
Orticaria . . .
4
Impetigine
2
Eritema .
4
Lichene . .
1
Sicosi ....
3
Foruncolosi .
2
Lupus ....
4
Scabbia . . .
5
Tigna ....
3
Alopecia .
4
Onicosi
.n.
. . n
6640
80
6720
1
Per la parte medica: Dott. G. Bonino — Dott. G. V.
Rabajoli — Dottoressa Gina Lombroso-Ferrero.
Per la parte chirurgica: Dott. Silvio Dematteis.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
11
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl ROMA
Esercisio IMl-lMt.
Nel dare un cenno della gestione 1901-902 del nostro dispen-
sario, non potr6 certo dire cose nuove! La nostra clientela, fatte
poche eccezioni, e costituita dai rifiuti dei pubblici e privati
dispensari dai quali.dopo essersi esaurite tutte le risorse (sic/)
dell’arte, vengono dimessi i malati ovvero questi li abbandonano
perche pih malati di prima. Nel grande numero di malati cronici
che frequentano i vari ambulatori ve ne ha senza dubbio di quelli,
e non son pochi, che non possono guarire. E sebbene la medi-
cina sia 1’arte di guarire, pure bene spesso questo scopo non puo
essere raggiunto ! Dovrebbe pertanto il medico dotto e prudente
limitare la sua azione a migliorare, a lenire le sofferenze dei suoi
infermi e a prevenire soprattutto le complicazioni peressi funeste.
La moderna terapia pero, detta per ironia razionale, sospinge
malauguratamente e maestri ed allievi per la via opposta e non
& quindi infrequente per noi lo assistere al doloroso spettacolo di
vedere aggravate e complicate molte malattie per opera esclu-
siva del medico. Che se questi alia cognizione della infermiti,
son parole del Maestro, accoppiasse uguale cognizione delle yirtii
farmaceutiche di ogni rimedio, farebbe invero opera razionale e
conforme alio scopo che deve prefiggersi. Dopo cio non e a me-
ravigliare se molti infermi che fanno capo a noi migliorano e se
taluni anche raggiungono la guarigione.
Nel numero non indifferente di malati che domandarono le
nostre cure vanno di preferenza notate le varie forme tubercolare,
glandolare, polmonare, intestinale ed ossea: le oftalmie stru-
mose, il cancro e moltissimi casi di affezioni del tubo gastro-
intestinale. In ristretto numero le malattie delle vie urinarie:
le affezioni subacute delle vie aeree, i vizi organici del cuore
e dei grossi vasi: il reumatismo articolare cronico, la gotta, il
diabete, l’eclampsia, l’isterismo e l’epilessia.
I migliori risultati si ottennero nelle malattie del tubo dige-
rente, malattie per la massima parte peggiorate da tutti gli espe-
dienti usati dall’allopatia. Nelle forme dispeptiche gassosa e dolo¬
rosa Cham. China , Lycopod. Cupr., Nux v., Hydrastis c..
Sulphur fecero ottima prova. In alcune diarree Phosph ., Arsen.,
Merc . sol. Maggior studio, cura e tempo richiesero le vecchie
costipazioni in precipua parte aggravate dall’uso continuo dei
sali e delle acque minerali purgative e dai quotidiani ente-
roclismi semplici e medicati, ma anche qui avemmo risultati
soddisfacenti merce Natr. m., Kali carb ., Opium , Magnesia
muriatPlumb., Sulphur , ecc.
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12
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Nei pochi casi di cancro che si offrirono alia nostra osserva-
zione non credemmo intervenire, poiche in tutti era avanzata la
cachessia ed a nulla avrebbero vaiso i mezzi nostri.
Sensibili raiglioramenti avemmo nei casi di tubercolosi pol-
monare, ma non quali potrebbero forse ottenersi in malati che si
trovassero in diversa condizione di clima, di abitazione e di vitto.
Le forme strumose glandolari ed oftalmiche, ad onta delle pes-
sime condizioni igieniche nelle quali vivono grindividui che ne
sono affetti, dettero confortanti miglioramenti ed anche qualche
guarigione. Merita di essere ricordato un caso di tumor bianco
dell'articolazione tibio-tarsea sinistra in una bambina di 7 anni,
che con lunga e paziente cura guarl col solo uso interno della
Silicea a different diluzioni e con medicatura semplicissima di
Spir. silic.
Un caso d’iscuria prodotta per enorme ipertrofia della pro¬
stata, in vecchio settuagenario ebbe esito infausto: come pure
perdemrao un individuo affetto da cancro villoso della vescica,
il quale avevarao trattato per circa due anni.
Riferiro da ultimo tre casi di epilessia che furono soggetto
per noi di speciale studio.
II primo si riporta ad un individuo di oltre 40 anni di eta, il
quale ci disse esser malato di epilessia da oltre 16 anni. Nulla ci
risulto dalTanaranesi remota, nulla dall’eredita ne in linea ascen-
dente ne collateral, non fu mai alcoolista, ne soffrl mai di ma-
lattie d’infezione gravi. Di professione mosaicista, circa 16 anni
or sono fu colto sul lavoro da iraprovviso malore, perdette i sensi
e con questi la sensibilita ed il movimento degli arti di sinistra.
Dopo pochi giorni di cura riacquisto Tesercizio della parte per-
duta, ma comincio a soffrire di attacchi epilettici, da principio
leggieri (piccolo male) che si ripetevano a lunghi intervalli, man
mano piu gravi e frequenti fino al punto di divenire quotidiani e
da renderlo inabile a qualsiasi lavoro. Conserva integre le facoltA
intellettuali: la parola e leggermente balbuziente, il braccio sini-
stro paretico e leggermente retratto con semiflessione, la gamba
dello stesso lato sensibilmente atassica. Gli accessi oggi hanno
oarattere apoplettiforme. Questo caso molto probabilmente e rife-
ribile alia forma corticale. Molti riraedi furono esperiraentati,
ma senza alcun notevole risultato. Gli unici che attenuarono e
resero meno frequenti gli accessi furono Lachesis 30®, Curare 30 a .
Il suo stato quindi puo dirsi immutato: la sua condizione misera-
bilissima, lo scarso e cattivo nutrimento nonche le sofierenze
raorali di ogni specie sono tanti elementi aggravanti per lui.
Il secondo caso riguarda una donna che trovasi nei periodo
critico della vita. Da circa 6 anni, senza cause apprezzabili e
senza alcuna influenza ereditaria comincio a soffrire di turbe ner-
vose (come ella le caratterizzava) che la incoglievano nella notte.
La loro frequenza era variabilissima, in genere a lunghi inter¬
valli: al mattino nulla ricordava di quanto le era occorso. Tutta
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L 0MI0PAT1A IN ITALIA
13
dedita ad assistere il marito cbe fu malato per lunghi anni e che
poi perdette, trascuro se stessa. In seguito alle tante fatiche sop-
portate ed alle profonde eraozioni sofferte, gli aceessi si fecero
piu frequenti e piu gravi al punto di costituire il grande accesso.
Nel luglio 1901 fece ricorso all’Omiopatia dopo i soliti bromuri
e le immancabili polveri specifiche di Bologna. Fu prescritto
Cupr. m. 6 a e solo dopo quattro giorni torno un accesso gravis-
simo. Si sospese per una settiinana il detto rimedio, quindi si
prescrisse la 30 a , due sole dosi al giorno. Nel lasso di 4 mesi
ebbe due soli access! di minore intensity e durata dei precedenti.
Accentuato cosi il miglioramento, si somministro qualche dose
di Sulphur 200 a e si torno quindi al Cuprum. Essa e ancora in
cura. Soffre di tempo in tempo delle brevi assenze , senza mai
cadere; resta per qualche secondo immobile, mastica e borbotta
qualche parola incomprensibile e quasi sempre ricorda quanto le
avviene. Abbiamo molta speranza di vederla completamente
guarita.
Il terzo caso riguarda una giovinetta di 19 anni, figlia di
padre che fu epilettico e mor'i di tabe dorsale e di madre che
trovasi rinchiusa nel nostro manicomio. Soffre da bambina di una
rinite atrofica, va soggetta ad otite acuta, che termina in genere
con ascesso. Ha tutte le apparenze della scrofola torpida; men-
struazioni irregolarissime. Avvenuto lo sviluppo a 14 anni, ebbe
improvvisamente il primo accesso con tutti i sintomi, da quanto
mi fu riferito, del grande accesso.
La ripetizione degli accessi si verificava quasi periodicamente
ogni 20 giorni, per lo che fu prescritto Cuprum m. che produsse
il buon effetto di ritardare a 40 e 50 giorni Taccesso, tanto piu
riguardo alia costituzione del soggetto ed agli elementi ereditari.
Fu giuocoforza ricorrere a Calc. c. e Caustica , ad Hep. sulph.,
ad Arsenic ., a Sulph. Essa e ancora in cura; gli accessi si
ripetono meno gravi a distanza di circa due mesi. Non osiamo
far prognostici!
doloroso che alia Omiopatia si faccia ricorso spesso troppo
tardi! Nulladimeno risultati soddisfacenti non mancano. Se i
mezzi pecuniari non facessero difetto, anche presso noi si sarebbe
progredito.
Auguriamoci che cio avvenga in epoca non lontana per il
bene della umanitd.
Dott. V. Liberali.
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14
l’OMIOPATIA IN ITALIA
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl MILANO
Esercizio 190$.
Non essendosi potuto provvedere neanche per l’anno sca-
duto ad una migliore ubicazione per Pesercizio del predetto
dispensario e per incresciosa salute raalferma del medico incari-
cato, il servizio gratuito per i poveri milanesi, che ricorrono
all’omiopatia, non diede il risultato che si desiderava.
Ma ecco che con nobile iniziativa e personale sacrifizio sorse
appunto or sono due anni nella prefata cittA un ambulatorio per
opera del dott. Enrico Perabo, * nel quale ambulatorio (riferisce
il farraacista omiopatico sig. Arcari) furono nel 1902 visitati
2378 ammalati, e delle ricette fatte, pih di 500 furono spedite
assolutamente gratuite nella mia farmacia per conto dei poveri
piu bisognosi
Piu ampi ragguagli su quest’opera umanitaria si leggeranno
nel prossirao numero della Rivista Omiopatica , diretta pure
dall’egregio collega Perabo, il quale dichiara con odierna sua
lettera di annettere il suo ambulatorio all’Istituto Omiopatico,
sotto ragionevoli condizioni, il qual fatto non potrA a meno di
riscuotere il plauso di quanti s’interessano alle sorti delPOmio-
patia.
A questa lodevole condizione delle cose, aggiungasi che il
farraacista prelodato sta facendo appo PAutoritA competente la
pratica opportuna per trasportare in sede piu centrale la sua offi-
cina farmaceutica per agevolare Pincremento del dispensario. E
PIstituto Omiopatico gli continued di buon grado Pappoggio
morale e materiale che sono a sua disposizione.
P.S. AlPultima ora ci giunge la gradita notizia che il sig. Arcari
ottenne il suo scopo.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
15
NOTIZIE
II dott. Pasquale Leccia voile cortesemente mandarci una
copia stampata della conferenza che egli tenne in Aversa, sua
residenza, e che aveva per tema * la medicina scientifica e la
sua evoluzione in rapporto alTOmiopatia «.
Se non tutti i suoi numerosi uditori uscirono persuasi della
verity omiopatica e logicaraente della superiority sua sulla medi¬
cina officiale, non fu certo colpa dell’oratore, che seppe con stile
piano ed eloquente svolgere Targomento adducendo la massima
parte delle ragioni che soglionsi e devonsi addurre in sostegno
della tesi.
Abbiasi quindi Tegregio collega le nostre vive felicitazioni,
augurandogli larga messe di frutti dai suoi studi.
*
* *
Abbiamo a suo tempo riferito il muniflco legato di L. 700.000
della signora Merian-Iselin per fondare e mantenere un ospedale
omiopatico a Basilea.
Ed ora possiamo aggiungere che, malgrado le solite proteste
dei soliti oppositori, il Comitato di pubblica beneflcenza accetto
l’incarico e si dispose all’erezione di un ospedale capace almeno
di 15 letti. Uniamo i nostri auguri di pronta realizzazione.
*
-» *
A Berlino, come nella primavera precedente, ha luogo un
corso di conferenze sulTOmiopatia per i medici laureati.
Gli argomenti a trattarsi vertono sulla natura intrinseca del-
l’omiopatia, sulla scelta dei farmaci, sulla materia medico-clinica
e sulla farmacia. Conferenzieri sono i dottori Gisevius, Dahlke,
Dommholz, Bastanier, Kroner ed il farmacista Hoyer.
Le lezioni hanno luogo nella policlinica della Society omio¬
patica berlinese.
Possano ess^re numerose le reclute nel campo dei giovani
medici!
*
* *
Propaganda omiopatica in Inghillerra . — Sotto questo
titolo la Zeitschrift di Berlino nell’ultimo suo fascicolo ricava
dalla Monthly hom. Review una relazione del dott. Dyce Brown
di quanto stiasi compiendo in Inghilterra a favore della nostra
dottrina.
La Society omiopatica britannica, la fondazione della quale
risale al 1844 ed ha una sezione a Liverpool, si e proposto di
stabilire un fondo detto del vigesimo secolo per la diffusione
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16
L’OMIOPATIA IN ITALIA
dell’omiopatia nominando un Comitato misto di medici e laici, il
quale preparasse gli elementi per tenere una grande riunione
pubblica, la quale infatti ebbe luogo nel 25 delpassato aprile, ove
furono sottoscritte 1000 lire sterline, a cui un ricco fautore pro¬
mise un’aggiunta di 2000 sterline se nel corso dell’anno si veniva
a raccoglierne altre 10 mila. f2 a notarsi che in tale Commissione
vi ha una sezione di signore, le quali hanno ovunque il segreto
di stillare larghe oblazioni. Gli scopi di questo Comitato sono
molteplici; anzitutto si tratta di stabilire patogenesie di rimedi
nuovi e di quelli che finora sono conosciuti solo colla via clinica.
Indi voglionsi aiutare giovani medici che intendono recarsi all’e-
stero per lo studio dell’omiopatia od istruirsi in qualche specia¬
lity medica. pure scopo di mettere in piu intima correlazione
gli ospedali e le policliniche esistenti e fondarne ulteriori.
Oltre questo lavoro interno Tautore accentua la convenienza
di penetrare in modo aggressivo nel campo avversario nel quale
ora sopra tutto una larga serie di rimedi omiopatici sono em-
piricamente adoperati. A tal fine debbono collimare lezioni perio-
diche sulla materia medica e terapeutica omiopatica, facendo
rilevare la differenza tra le due scuole, e cio non solo in Londra
ma per turno nelle principali citti. Tali lezioni possono essere
chiuse con un esame e col rilasciare un diploma. In ultimo la
propaganda deve compiersi con succinte pubblicazioni, come gii
pratica la Lega omiopatica , e dirette ai medici classici.
E pure desiderio di portare a 120 i letti delTOspedale omio-
patico di Londra, con che questo acquista il diritto di scuola
medica pubblica.
Noi dobbiamo lottare, dice, per il nostro buon diritto senza
troppo preoccuparci della suscettibilitA altrui; dobbiamo attrarre
a noi il pubblico, poiche in quest’epoca democratica Topinione
pubblica domina ogni cosa, e porge l’elemento-danaro alia buona
riuscita.
E sia pure.
* *
A proposito della Farmacopea Omiopatica, qfre or fa un anno
fu presentata al Ministero per Tapprovazione quale testo official©
per i medici e farmacisti omiopatici italiani, ci consta che finora
trova difficile accesso nelle sfere officiali, sebbene sia giudicata
meritevole di studio e di considerazione.
E la storia di tutte le evoluzioni scientifiche e sociali. Noi
sappiamo aspettare finche giunga il momento opportuno. Intanto
quel che piu monta e che ITstituto adempi il suo dovere.
Stamprria drU’Uiiioiw Tipografico-Edilricr Torim'se.
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RAPSODIA 1)1 ANNOTAZIONI
solla materia medica e clinica relative ai medicament! meno nsitati
Questo sunto, che comprende circa un decennio, non aspira ad
essere completo, il che sarebbe semplicemente impossible, tanto
6 vasta la letteratura, che oggigiorno versa sul teraa proposto.
Fissare sempre meglio i caratteri differenziali dei rimedi
suscettibili di svariatissime applicazioni, detti policresti, e cosa
utilissima, anzi necessaria. Ed a tal fine alcune pagine della
nostra effemeride saranno dedicate in avvenire alia riproduzione
di studi sopra rimedi piu consueti, donde possano piu facilmente
emergere i tratti caratteristici e quindi differenziali dei medesimi.
Ma il pratico, che ha sulle braccia una varia ed estesa clien-
tela, s’imbatte non di rado in casi non rispondenti ai farmaci
consueti e meglio studiati; quindi sarebbe lieto di avere sotto-
mano medicamenti altrettanto peculiari, come eccezionali sono
le forme morbose che si affacciano bene spesso. Ora il giorna-
lismo tecnico e il terreno, ove si addensa la casuistica non solo
delle forme comuni colla conferma curativa dei medicamenti abi-
tuali, ma eziandio delle contingenze patologiche eccezionali,
bizzarre od ostinate, vinte infine con rimedi nuovi o troppo
negletti.
Se non che la collezione e la messa a rubrica dei casi speciali
forniti dal giornalismo & cosa data a pochi per ragioni econo-
miche e di tempo.
Spetterebbe percib questo compito ai redattori dei periodici
della professions.
Compreso da questo bisogno mi accingo a presentare un
saggio ai colleghi, non raggiungessi pure altro scopo che d’invo-
gliare altri a far meglio.
Dal che ne consegue, che il lavoro, dedicato specialmente ai
colleghi del paese, conterrA una duplice serie di studi sintetici,
cio& dei rimedi quotidianamente adoperati, e di quelli capaci di
rare applicazioni e pih sfuggevoli alia memoria.
i — Annolaxioni, ecc.
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2
Annotazioni sulla materia medica e clinica
Abrus faba seu precatorius - Jequirity . — Questa legumi-
nosa, originaria dell’ India, contiene nei suoi semi, detti fave, un
principio venefico proteide di globulina e d’albumosi, che fu dap-
prima studiata da Sidney Martin sotto il nome di Abrina. I pochi
sintomi patogenetici raccolti sarebbero : ottusiti e languidezza
generate, notevole gonfiezza delle palpebre ed infiltrazione della
congiuntiva oculo-palpebrale; merabrana pseudo-cruposa o difte-
rica che si addossa alia congiuntiva; diarrea sanguigna con fre-
quente stimolo; gastro-enterite emorragica; respirazione molto
accelerata.
Gli oftalmologi da parecchio tempo adoperano questo far-
maco sotto forma di estratto fluido diluito per combattere le
granulazioni, il tracoma ed il panno, invigilando a che l’applica-
zione non susciti aggravazione locale pifr o meno disastrosa. Da
molti anni noi adoperiamo pure in nuraerosi casi la terza dilu-
zione o triturazione intus et extra alio scopo di combattere le
congiuntiviti granulose inveterate e con frequente esito felice, il
che significa che gli oftalmoiatri seguono in cio la legge dei
simili, pur sapendo di seguirla, perocche teraono l’aggravazione
di dosi meno ponderate.
Acalypha indica. — Quest’euforbiacea, fattaci conoscere pro-
babilmente or fa un mezzo secolo dal dott. Tonnere, di Calcutta,
gode giustamente di una pronta efficacia in frequenti ricorrenze
emoftoiche del 2°e 3° stadio di tisi polmonare. 11 sangue b ruti-
lante ed il malato prova un senso di cociore sottosternale e pih
specialraente a destra secondo i molti casi ove l’abbiamo adope-
rata con vantaggio. E rimedio che in questa forma morbosa
merita maggior attenzione che per l’addietro non ebbe.
Acetanilidum o Antifebbrina . — Ebbe pur questa droga una
vita effimera fra i tanti preparati che l’inesauribile attivitA nordica
mise in circolazione medica per sedare la febbre ed il dolore.
il vero che fece il suo tempo, perche non pot& rimanere una
panacea antitermica ed analgesica; ma i molti casi di veneficio
pih o meno grave diedero origine ad un abbozzo di patogenesi,
che puo in dati casi guidare alia scelta di questa sostanza in fat-
tispecie morbose.
Ecco la patogenesi ricavata da un lavoro iniziato e troncato
del dott. Gentry:
Condizione intellettuale e morale: raente confusa, ansieti;
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relative ai medicament! meno usitati
3
Capo e capillizio: vertigine, stordimento, pulsazione nolle
tempie, dolore ottuso nel capo; trovasi molto stordito come da
veneficio; senso di pienezza nel capo; sente il capo cosl grosso da
riempire tutta la camera ;
Occhi: dilatazione della papilla;
Orecchi: canto negli orecchi;
Faccia: pallida, cianotica, labbradi color porporino carico;
Bocca, lingua e denti: lingua bruna o bruno-violacea;
Stomaco: senso di peso nello stomaco ;
Ipocondrio: senso come se il diaframma si arrestasse nel suo
ufficio e si dovesse fare sforzo per respirare senza il medesimo;
Retto, ano ed alvo: deiezioni acquose, scure, con molti
grumi di colore argilloso ;
Organi urinari ed urina: soppressione dell’urina, non puo
urinare, malgrado sia piena la vescica, urina scura;
Organi sessuali femminili: dolore nei due lati della regione
ovarica, colica mensile con tendenza ad incurvarsi e premere
1’addome;
Petto, polmoni etosse: respirazione difficile, si stringe il
petto colle mani ed offre l’aspetto di un individuo colpito da
asraa; respiro debole; sente gli abiti troppo stringenti e quasi
soffocanti; leggero dolore e qualche diffioolta nel respiro;
Cuore e polso: palpitazione con polso piccolo; azione labo-
riosa del cuore, senso di pressione attorno lo stesso, accompa-
gnato da palpitazione; palpitazione e dispnea con senso di minaccia
di morte; polso 130, pieno e duro ;
Freddo e febbre: abbassamento di temperatura, abitual-
mente accompagnato da profuso sudore, ma non sempre;
Cute: sudore freddo, eruzione morbiliiforme,color violaceo
della cute, specialmente carico sulle palpebre, al mento ed alia
regione temporale;
Sonno e sogni: insonnio; piccole dosi procurano riposo,
qualche tendenza alia sonnolenza;
Estremiti superiori: le mani diventano brune, e sotto le
unghie appare come una stasi sanguigna; tremito nervoso delle
mani; dolore nella spalla sinistra, che parte dalla regione cardiaca
ed estendentesi fino all’apice delle dita;
EstremitA inferiori: rigide, fredde, con minaccevole col-
lasso ;
Nervi: sentonsi intormentiti ovunque ;
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4
Annotazioni sulla materia medica e clinica
Generality e tratti caratteristici: malessere, prostrazione
completa, stanchezza, senso come se si affondasse nel letto, una
speciale cianosi, torpore generale, collasso minaccioso con estre-
mitk fredde, senso di prossima morte, non puo parlare, respiro
affannoso, coma completo e collasso, meglio nella posizione
inchinata.
Quindi la forma morbosa, che meglio risponde al complesso
dei sintomi e Pasmacardiaco e la stenocardia con colore violaceo-
porporino della faccia ed estremity, ed in certi casi una cefalea
espansiva a somiglianza di Glonoinum.
Acetylenum seu Calcium carburetum. — Per cura delPAc-
cademia Omiopatica di Barcellona fu iniziato un esperimento
flsiologico colla 3 a trituraz. D. Non pare che finora siasi tratto
grande partito dai sintomi conseguiti. Probabilmente Pesperi-
mento sary ripreso e con preparazioni piu dinamizzate per risen-
tirne maggiori ed estesi effetti.
Achirantes calea (famiglia delle Amarantacee). — Di questo
farmaco abbiamo il sunto patogenetico seguente: depressione
morale alternata con eccitamento, cefalalgia intensa frontale, con-
gestizia, battiti e rumori nel capo; occhi lucidi con sguardo
feroce; senso di polvere negli occhi con ardore, fotofobia, lagrime
brucianti. Epistassi; bocca secca, calda, alito caldo; fauci calde,
ardenti; faccia calda, accesa; grande peso sul petto e senso di
stringimento come da una corda; stomaco pienoe ripugnanza per
gli alimenti.
Ardore nelPuretra e tenesmo vescicale; emissione frequente
di urina scarsa.
Senso di indolimento, peso e di ammaccature nelle membra.
Generality: stupore, paura, pigrizia, desiderio di star tran-
quillo; brividi movendosi, cute ardente, secca. Antidoti: aceto
e caffe.
Sulla somma di questi fenomeni i dottori Carranza e Lagar-
reta fissarono Papplicazione del farmaco in questione nel periodo
iniziale del tifo, traendone notevole vantaggio.
Acidum aceticum. — Esiste bensi un sunto patogenetico di
quest’acido nelP Enciclopedia di Allen; ma questa b ben lungi
dalPindicare le varie applicazioni che se ne fecero e che forse
maggiori se ne faranno. Devesi poi notare, che Pacido acetico in
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relative ai medicamenti meno usitati
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debita quantita e capace di sviluppare due serie di fenomeni mor-
bosi, gli uni immediati, gli altri secondari.
Spettano ai primi: dolore violento nella bocca e nelle fauci,
indi dolori di ventre e vomito di muco sanguigno; voce rauca,
polso piccolo ma regolare, temperatura 36°,2; cute pallida, fredda,
sudata, respiro superficiale, celere. Tra i secondari, che sogliono
manifestarsi dopo 12 ore dall’ingestione dell’acido, notiamo:
urina scura, torbida, con sedimento denso, fioccoso, contenente
sangue ed albumina, squilibrio di sali ivi contenuti.
A raente di taluni autori tiene un posto di mezzo tra Apis ed
Arsenicum nelle idropisie; pelle cerea; stupore come nell’A^is
dalla quale si distingue per la presenza della sete; hail vomito e
la diarrea Ae\Y Arsenicum ma con rutti acidi e salita di acquolina
alia bocca.
II dott. Percy encomia VAceti acidum in tumori maligni al
labbro, alio stomaco ed alia laringe, dato a basse diluzioni inter-
namente ed esternamente se il tumore e pure all’esteriore; lo
encomia eziandio nella pratica ostetrica come disinfettante supe-
riore al mercurio corrosivo, all’acido fenico, nella diluzione del
3-5 per cento.
Guernsey richiamava Tattenzione dei pratici sopra tre sintomi
notevoli di questo farmaco, cioe: sete intensa e costante, urina
copiosissima e pallida, grande risoluzione di forze; quindi essi
devono servire di criterio nelle applicazioni, quali diabete, idro¬
pisie, mielite e diarrea infantile.
Acidum boracicum. — Nei casi di veneficio la pelle e colpita
da eritema, ora da papule, ora da eczema. Secondo 1’osserva-
zione ripetuta i reni e la cute sono specialmente affetti dall’uso
troppo ardito di questo acido.
L’abuso di acido borico, secondo D. Evans, determina una
risipola alia testa su fondo edematoso e squammantesi in seguito
e con caduta completa dei capelli non solo, ma di tutti i peli del
corpo. Nota inoltre la gonflezza delle ghiandole salivari. Ces-
sato Tacido borico, che si prendeva in dose di 10-18 grammi al
giorno, ogni sintomo scoraparve. Nota inoltre Tonisside e la
fenditura delle unghie.
In altro individuo (narra D. Dudley Wright), abusante di
acido borico per affezione vescicale, insorserossezza tumida della
faccia, tumefazione delle braccia e mani massime a sinistra, iper-
estesia e prurito; chiazze rosse pruriginose ai malleoli.
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Annotazioni svlla materia medica e clinica
Acicium cacodylicum. — £ acido arseaico con surrogazione
di 2 equivalenti di carbonio all’ossigeno. £ oramai venuto alia
moda il cacodilato di ferro nella clorosi, con effetto pill o mono
effimero.
Acidum camphoricum. — Sarebbesi veriflcata un’azione gio-
vevole per prevenire i sudori notturni, amministrandone an
gramma una o due ore prima del momento in cui suolsi produrre
il sudore.
Acidum chrysophanicum. — Sarebbe da consigliare nella
blefarite ciliare di soggetti scrofolosi e mal nutriti.
Acidum formicum. — Sotto il titolo di spirito di formiche &
da molto tempo ricevuto nell’arsenale terapeutico, sebbene sia
rimasto obsoleto per lungo tempo. La patogenesi esistente si
ottenne colia tintura o spirito di formiche, coll’acido formico e
formilico. £ notevole l’analogia che passa tra questa sostanza ed
Apis e Cantharis circa la loro affiniU per i reni, la vescica ed
i genitali. £noto pure che la precipua parte attiva di Apis con¬
sists in acido formico, il che spiega la somiglianza.
I fenomeni riscontrati negli arti superiori ed inferiori giusti-
ficano l’uso che si fa di formico rufa od acido formico nell’artrite
acuta anche con gonfiezza rossa delle parti.
£ stato altresi oggetto di studio del dott. Gastrow, che Tado-
pero sotto forma di iniezioni ipoderraiche ad alte diluzioni ed a
lunghi intervalli nelle piu svariate malattie, anche di natura
tubercolotica e cancerigna, purche non sia ancora intervenuto lo
state cachettico e cio nello scopo di rilevare notevolmente la resi-
stenza deU’organismo contro i germi morbosi. Non ci risulta
finora che altri abbiano seguito il suo esempio per convalidare o
meno la sua pubblicazione.
Acidum lacticum . — Produrrebbe patogenicamente uno stato
simile al reumatisrao articolare acuto. Anzi il dott. Zolatorin lo
adopero con successo in un caso inveterato di artrite deformante.
In molti casi di gotta, massime ai piedi, recidiva, con notevole
gonfiezza piuttosto pallida, abbiamo ottenuto pronto sollievo col
Lactis acidum 1* e 2 a trit. D.
Acidum nitro-mariaticum (Acqua regia). — Malgrado esista
un abbozzo di patogenesia, finora i pratici trassero poco partito
e solo lo si consiglia nella ossaluria.
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relative ai medicamenti meno usitati
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Acidum picricum. — I principali fenomeni tossici sarebbero:
itterizia (ematogena), eriteraa con papule o rubeoliforme, lingua
patinosa, anoressia, urina rosso-scura; fenomeni stati osservati
in seguito alTapplicazione di acido picrico in unguento nelle scot-
tature. II dott. Halbert 1’ adopero con successo nella mogirafia
o paralisi degli scrittori; come pure non riconosce rimedio piii
spesso indicato nella nevrastenia, massime quando questa e pro-
yocata da eccessivo lavoro intellettuale, o da violenti patemi di
animo.
II dott. Yale, colpito dall’azione vantaggiosa di acido picrico
nelle scottature, propose ed adopero tale acido in polvere sul
cotone nelle erosioni della cervice uterina.
II dott. Blackwood assevera pure di aver ricavato soddisfa-
cente azione dall’acido picrico nelle scottature di 1° e 2° grado.
II dott. Halbert lo adopera nel diabete lorquando e associato
a nevrastenia.
Non si comprende poi come questo acido, che, in base alia
sua prima sperimentazione fornita, dicesi, dal dottor Small, or
sono parecchi decennii, ed all’accurata patogenesia inclusa nella
Enciclopedia di Allen, avrebbe dovuto suscitare molteplici appli-
cazioni nell’atassia locomotrice, non conti maggiori successi, se
pure quelli conseguiti si fecero di pubblica ragione.
In virtu poi della sua azione sui globuli sanguigni viene
eziandiopropostonell’aneraia idiopatica, nella malattia di Addison
e nell*ematuria intermittente.
Acidum salicylicum . — Vi fu tempo in cui quest’acido venne
eziandio proposto per combattere la difterite mediante una
pozione composta di gr. 0,10-0,50 sopra gr. 150 d’acqua a pren*
dersene ogni ora un cucchiaio. Questa scoperta ebbe risultato
affatto negativo in successive prove nell’Ospedale Rodolfo.
Nullameno questo insuccesso non esclude la possibility che in
certi casi l’acido salicilico possa realmente giovare, ritenuto che
Tesperimento personale del dott. Lewi diede luogo ad una forma
di angina essudativa analoga a difterite. Che c’entri anche la dose
esagerata nell’insuccesso ?
Frattanto noi abbiamo la soddisfazione di poter dichiarare
che il fatto clinico esposto nel n. XLIII e relativo ad ulcera can-
cerigna alio stomaco non si e sraentito anche dopo un anno.
Arrogesi che questa sostanza, assorbita, induce fenomeni simili
in certo modo al solfato di chinino, cioe obnubilazione, para-
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Annotazioni sulla materia medica e clinica
cusie, disecea, vertigine, allucinazioni, delirio, sadori profusi, il
<jhe spiega la sua applicazione nella vertigine di Meniere.
Acidum silicicum (o Silicea). — II prof. Schulz, di Greiswald,
ei e prefisso di studiarne l’azione e la quantita nei diversi tessuti
dell’organismo, rilevando specialraente la sua elettiviti per il
tessuto cellulare.
La qual cosa spiegherebbe la razionalita delle quotidiane
nostre applicazioni.
Acidum uricum. — Secondo il dottor Garrison Teccesso di
acido urico si dovrebbe alPabuso di acido borico nelle medica-
zioni locali.
Acocanthera venenata. — Ne fa cenno il The Homoeopathic
World (novembre 1897) come di pianta africana, eccitante del
cuore, senza porgere patogenesia.
Aconitum ferox (Aconito feroce). — D’azione piu violenta e
mortifera che il Napellus y non risulta che agisca sul trigemino;
per contro provoca maggiore dispnea, anzi Papnea, ossia respira-
zione di Cheyne-Stockes; Pindividuo e obbligato a sedere per
respirare con senso di soffocazione ed ansiet&.
Aconitum lycoctonum. — Dobbiamo specialmente al dottor
Petroz Pintroduzione di questo medicamento di cui abbozzo una
patogenesia, raccomandandolo neU’elmintiasi e nelPerpete margi¬
nal delPano. Abbiamo spesso occasione di adoperarlo efficace-
mente nella cost detta febbre verminosa con alito corrotto od
acido, sensiviti dolorosa all’epigastrio, alvo piuttosto diarroico
e lingua impaniata, e ribrezzo al cibo. Meno sicura si presenta
la sua azione nel reumatismo del cuoio capelluto, sebbene sorga
l’indicazione dai sintomi locali delPesperimento fisiologico. Su
questa sostanza fece numerosi esperiraenti in conigli il professore
Schroff, ma piuttosto sul grado di tossicita diverso nelle foglie e
nella radice, in rapporto altresi colle altre specie di aconito,
feroce, napello, antora e pannicolato. Essi pero, se indicano una
azione elettiva sul sistema nervoso, digestivo e respiratorio,
non porgono indicazioni pratiche secondo la nostra dottrina.
Adonis vernalis (Adonide primaverile). — Questo medica¬
mento, per quanto ci consta, non possiede una vera patogenesi
e gli studi che furono riferiti sul suo conto sono di carattere
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relative ai medicamenti meno usitati
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clinico, vale a dire, si trasse partito dalla sua azione tonica sul
cuore, il ritmo del quale viene meglio regolato, sui reni, aumen-
tando notevolmente la secrezione urinaria, per cui fu trovato
utile nelle idropisie da vizi cardiaci. Uopo pero e notare che le
dosi adoperate, cioe 10-15 cgr. della l a tritur. decimale, oppure
5-10 gocce per dose della tintura madre dell’adonidina, ossia
suo principio attivo, indicano che si provoco Tazione priraitiva
del farmaco, od in altri termini, l’effetto palliativo e non il cura-
tivo secondo i simili. Nullameno in casi di anasarca da vizi irre-
ducibili del cuore e lecito trarne un sussidio per quanto passeg-
gero. Alla stessa stregua viene proposto nell’asma cardiaco.
JEthiops antimonialis. — Adoperasi nell’oftalraia scrofolosa,
neH’otorrea consecutiva a scarlattina, nelTeczema facciale con
secrezione icorosa in bambini scrofolosi.
Agaricus phalloides. — Nell’esperimento questo fungo pre-
senta un gruppo di sintomi analoghi al cholera, cioe : coliche
intense, nausee, vomiti, diarrea intensa, risiforme.
Agave amey'icana. — Trovo finora la sua applicazione spe-
cialmente nell’incordatura blennorragica, nello scorbuto e nello
stomacace.
Agrostemma githago (Gittaione). - La parte attiva Gitagina
o Sapatossina, che vuolsi identica colla Saponina, esercita una
azione rilassante, paretica, sulla fibra muscolare, in modo da
rendere stentato l’incesso, e l’individuo, non badando, lascia
cadere gli oggetti dalle mani; induce pure un catarro bronchiale
con muco albuminoso, viscido, copioso, con senso di pressione
sulle pareti toraciche ; lo stesso cuore subisce Tinfluenza dira-
dando i suoi battiti. Finora la clinicae muta per quanto ci consta.
Ainas rubi'a. — 11 suo impiego e puramente terapeutico od
empirico nelle adeniti, massime sottomascellari, anche suppu-
ranti; nell’impetigine ed eczema infantile (crosta lattea); nella
leucorrea e nelle erosioni al collo uterino, che sanguinano facil-
mente, nelfamenorrea con dolore bruciante dal dorso al pube.
Alstonia scholaris. — Con larghe dosi di tintura preparata
colla corteccia il dott. Catheart ottenne specie di accessi febbrili
con brividi prevalent^ sudore con grande prostrazione e diarrea.
Quindi venne proposta nelle diarree estive dei campi militari,
provocate dal bere acqua d’origine malarica.
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Annotazioni sulla materia medica e clinica
Ammonium picricum . — Fu applicato nella nevralgia perio¬
dica del lato destro deiroccipite con dolori penetranti e diffusi
all’orecchio, aU’occhio ed alia raascella; vertigine alzandosi,
massime in ragazza irregolarmente menstruata.
Amygdalus persica . — Sacondo il dott. Ebertz, l'infuso delle
foglie o della corteccia gioverebbe per sedare il vomito delle
gestanti.
Amyl nitrit o nitrosum . — Gli esperimenti vennero fatti in
massima parte merce l’olfazione, pero il dott. Shoemaker riferisce
un caso di veneficio in seguito ad ingestione di un cucchiaino
di nitrito d’amile in natura; osservando faccia alquanto suffusa,
polso a 112 e lieve cefalalgia, estremitA fredde, respirazione
lenta ma regolare, inalterata la coscienza di se stesso ; indi polso
a 68, debole, intermittente.
Cushinz adopera questa sostanza per inalazione nella disme-
norrea con sangue scarso dichiarandosi soddisfatto. Si versano a
tal uopo 10-15 gocce della sostanza sopra il cotone di cui si
riempie una boccetta, che si apre e si odora nelle ricorrenze
dolorose.
Il prof. Woodward trova 1 *Amyl nitrit indicato nell’insola-
zione, sia nel primo stadlo di accensione e suffusion© della faccia
con turgidezza dei vasi con cardiopalmo intenso, polso rapido,
dispnea, intelligenza ottusa, mitto frequent© ed involontario; sia
nel secondo stadio di avvilimento di forze, faccia pallida, ippo-
cratica, dolori al cuore ed ai polmoni, deliquii, insonnio, inquie-
tudine, urina scarsa ed anche soppressa. Per conto nostro lo
trovammo efflcace nella menopausa colie solite accensioni alia
faccia, affanno cardiaco, senso di sbalordimento, polso accelerato,
a volte aritmico.
Secondo le indagini di Bernhein Tabbassamento della pres-
sione sanguigna indotto da inalazione del nitrito d’amile avrebbe
un’origine central© e secondo Hofmann anche leggiere dosi di
questa sostanza per iniezione ipodermica produrrebbero una
spiccata glucosuria, il che non risulta nello schema di patoge-
nesia che si possiede. Alle precedenti forme morbose suscettibili
di applicazione, aggiungansi certe intense cefalalgie, massime in
donne nervose, deboli, con freddezza e pallore della faccia, delle
mani e dei piedi; non che casi di sincope e collasso in seguito a
gravi patemi d’animo. All’uopo possono anche servire le inala-
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relative ai medicainenti rneno usitati
11
zioni. Questo farmaco porge spesso alia scuola officiate Tocca-
sione di seguire involontariamente la legge dei simili nell’angina
di petto ed in accessi d’asma.
Anacahuite [Lignum). — Facciamo appena menzione di
questa sostanza gia strombazzata efficace nella tisi, laddove le
prove istituite nell’Ospedale omiopatico di Stuttgart la dimostra-
rono affatto indifferente.
Angophora lanceolata. — Pianta che cresce in Australia ed
ha qualche rassomiglianza coireucalipto. L’efFetto patogenetico
pih spiccato e la spinta al secesso, con sangue, per cui viene
adoperata soprattutto nella dissenteria.
Anhalonium (specie di Catto). — Viene paragonata a Can -
nabis indica per le illusioni visuali sui colori, quando si chiu-
dono gli occhi. Ha pure sotto questo riguardo qualche analogia
con Coffea , Cocainum , Belladonna , Hyoscyamns.
Antipyrinum. — A proposito di questo il dott Mersch osserva
non essere dimostrato che alio stato fisiologico l’antipiriua ab-
bassi la temperatura, anzi riferisce tre casi, ove la droga data
per l’emicrania sviluppo grave reazione febbrile, in cui sarebbe,
data la concordanza degli altri sintomi, indicata omiopatica-
mente. 11 dottor Robin richiamo l’attenzione su) danno dell’anti-
pirina, poiche, data in dosi di 3 grammi durante alcuni giorni,
essa provoca Talbumina anche in reni previamente sani e ne
produce l’aumento quando gi k preesiste l’albuminuria; larghe
dosi di antipirina inducono pure Temoglobinuria secondo Simon
e Malieu.
L’antipirina sarebbe indicata nella stomatite ulcero-raem-
branosa, nella tonsillite specie a sinistra, con false membrane,
salivazione, disfagia, espettorazione di pus fetido.
Essa fu pure oggetto di studio del dott. M. Jousset, poggian-
dosi piuttosto sopra eccessive dosi propinate a malati. Tale rac-
colta, unita ad una serie di sintomi realmente sperimentali per
opera del dott. Oehme, comparve neH’AW medical , 1897. Dedu-
cesi da tale studio che l’antipirina sarebbe da esperirsi nella
epilessia, neU'eclampsia infantile, nevrastenia, nel collasso di
malattie acute, compreso il cholera; in varie dermatosi associate
a prurito, specialmente nelTorticaria, nel morbillo, nella scar-
lattina.
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12
Annotazioni sulla materia medica e clinica
II farmaco in questione sarebbe pure capace di provocare un
accesso di starnutazione violenta con corizza; troverebbe eziandio
la sua applicazione nella menorrea dolorosa, nella cefalalgia
parossisraale, nell’enuresi infantile diurna e notturna; nell’erL
tema, dapprima alia faccia ed alle braccia, e per ultimo alle
gambe, ed infine nelle profuse epistassi, adoperato sul cotone
nella proporzione di 1: 10.
Secondo il dott. Fournier, fra le altre dermatosi questa droga
offrirebbe una specie di psoriasi palmare sifiliforme.
Berridge riferisce un caso di azione eccessiva, venefica, per
individuale suscettiviti di una signora che prese una dose co-
mune di antipirina per cacciare una cefalalgia ond’era aflfetta.
Nacque tosto un senso di bruciore con formicolio alia mucosa del
naso, della faringe, bocca, laringe con afonia, indi raucedine e
molesta starnutazione. Cio spiegherebbe l’azione terapeutica nella
stomatite, ecc., di cui sopra.
Scorgendo fra i fenomeni ascrittigli una violenta emicrania
con dolore nel seno frontale, polso celere e pieno, variabile in
un colla temperatura, aumento rapido di temperatura con brividi,
febbre intensa al mattino, e lecito domandarsi, se I’applicazione
cosi frequente di questo farmaco nell’emicrania e nell'influenza,
almeno nel primo stadio, non segua la legge dei simili.
Bisogna convenire per ultimo che la collezione dei fenomeni
tossici provocati da questa droga ad uso terapeutico promette di
elevarla presto al titolo di policresto. E questo concetto viene
avvalorato da uno schema patogenetico fornitoci dal dottor Van
Royen, di Utrecht (confermato ed ampliato dal dottor Graul), il
quale ne fa seguire la lista nosologica seguente, ove Tantipirina
puo trovare applicazione: epilessia, tetano, coma, convulsioni, col-
lasso, cholera, insonnio, febbri intermittent! atipiche, cefalalgia
nervosa, prosopalgia, amaurosi, difterite, atrofia acuta del fegato,
diabete, dismenorrea, pneumonea iniziale, cardiopalmo nervoso.
Antitoxinum (Siero antidifterico). — Divisi sono i pareri
sulTutiliti del siero antidifterico e tutti in certo modo poggiano
su dati statistici, il che potrebbe dedursi dalla natura pih o meno
grave delle endemie. Medici in ospedali allopatici, prima patro-
cinatori, divennero in seguito avversari delle iniezioni del siero
antidifterico, per cui il campo e diviso in due fazioni pressoche
equivalenti.
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relative ai rnedicamenti mono usitati
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Anzi il Medical Record , di New York, riporta un caso di
morteindubbiamente provocato da iniezione diantitossina, mentre
altre statistiche d&nno un abbassamento notevolissimo di morta¬
lity mediante l’antitossina, e d’altra parte il dottor Hennig, a
Konisberg, si dichiaro avversario delle iniezioni, adducendo di
aver ottenuto miglior risultato col gargarismo di acqua di calce
e colle cravatte ghiacciate, ed il Kassowitz osserva pure che in
questi ultimi anni la mortality diminul ovunque la merce della
maggior mitezza del morbo. Il giornale Medical Brief si scaglia
pure contro l’antitossina enumerandone i danni, e nello stesso
giornale ne prende le difese il dott. Rice.
La Commissione sanitaria di Chicago si £ pronunziata in fa-
vore dell’antitossina. In ogni modo poi le ultimo discussioni
lascierebbero credere, che l’azione sua non & grande nelle gravi
epidemic, ed inoltre non sarebbero rari i casi recidivi. A parte la
difterite faringea, il dottor Anyell cita due casi di congiuntivite
difterica trattati con successo mediante antitossina. Ne si deve
tacere che il dott. Darby e d’avviso di attribuire l’azione dell’an-
titossina alia piccola proporzione di acido fenico ivi compreso, ne
manco nel campo nostro chi uso mercurius cianuretus ed il
siero ad un tempo come il dott. Purdom. Il professore di materia
medica omiopatica a Kansas, dott. Kroskey, fece uno studio
patogenetico comparativo tra acido fenico e siero antidifterico e
vi trov6 tale somiglianza per non dire identity che non esita ad
attribuire esso pure all’acido fenico l’azione del siero che lo
contiene nella proporzione di 1:100.
Secondo il dott. Monti, le iniezioni sottocutanee di siero anti¬
difterico agirebbero pure favorevolmente nei flemmoni, sopra
tutto tendenti a gangrena, ed a mente di Deschere l’antitossina
corrisponderebbe specialmente al croup difterico con respiro
come di sega e tosse abbaiante. Infine il dott. Porter non am-
mette nel siero antidifterico un’azione strettamente omiopatica,
perchy la patogenesia di esso £ ancora a farsi: ammette bensi
una relazione stretta tra l’uso del siero ed il trattamento omio-
patico.
Apiolinum. — Principio attivo ricavato AdXYApium petrose -
linum. Da non confondersi con Apium graveolens , sebbene corra
tra loro analogia.
Secondo Garner, sarebbe utile nella dismenorrea, prendendo
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Annotazioni sulla materia medica e clinica
una capsula di detta droga mattina e sera negli intervalli men-
8truali.
Apium graveolens (Sedano palustre). — Per speciale dispo-
sizione individuale una signora ebbe ripetutamente a provare dal-
l’uso del sedano coltivato, che altro non e se non una variety del
sedano palustre: senso di gonfiezza e strozzamento nella gola, e
prurito cutaneo diffuso. E terapeuticamente fu riscontrato utile
nelle ulcere granulose molto secretive; neU’intensa costrizione
sopra lo sterno, con sensazione tirante lungo il dorso giacendo.
Un abbozzo di patogenesia ottenuto colla tintura dei semi ci venne
fornita da Wesselhoeft, ma per ora non si puo trarre applicazione
di grande momento tranne in caso di prurito generale alia cute
pih verso sera e di corizza acre fluente.
Apocynum cannabinum. — Giova sempre tener presente
questo farmaco nell’anasarca, piuttosto che negli edemi parziali,
ed in dipendenza di cardiopatie organiche. Fu pure notata la sua
azione nella stranguria ed enuresi dei pescatori. Rammentiamo
un fatto clinico di respirazione di Cheyne-Stockes scongiurato
mediante questa sostanza, che solitamente viene adoperata in
t. m. od alia l 1 diluz. D.
Apomorphinum . — Un’interessante rassegna patogenetica di
questa droga trovasi ne\VEnciclopedia di Allen ed un sunto con-
simile venne compilato dal dott. M. Jousset, deducendo buona
parte dei sintomi da eccessive dosi terapeutiche o per speciale
suscettiviti del soggetto. Dal complesso fenomenologico provo-
cato sia dall'ingestione, sia da iniezioni ipodermiche, per cui sor-
sero in breve nausee e vomito, e giustificato l’uso di questa
droga nel vomito e nel collasso, che seguono Tazione del cloro-
formio nelle operazioni chirurgiche. Fu pure consigliato nel mal
di mare delle gestanti, come pure nel vomito d’origine cerebrate
come da traumatismo al capo.
Arbutinum ossia Glucoside dell'nva ursi. — Si raccomanda
non solo nel catarro vescicale, ma eziandio nella renella e nella
enuresi.
Arbutus andrachne . — Secondo il dott. Cooper eserciterebbe
una considerevole azione sull'artrite deformante e nell’eczema
con croste bianche.
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relative ai medicament! meno usitati
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Areca-Arecolinum (Noce di Betel). — Esercita un’azione
miotica, meno inten9a, ma piu pronta e transitoria dell’eserina.
Arsenicum bromatum . — £ stato adoperato (e noi stiamo
ripetendo Tesperimento) nel diabete. Raccoraandasi altresi nel-
l’acne rosacea con papule violacee sul naso.
Arsenicum hydro genisatum . — Si ritiene che eserciti una
azione piu intensa dell’acido arsenioso. Provoca prontamente una
anemia con rumore sistolico di soffio all’apice del cuore; ansieti
e vomito, durante il quale temesi vicina la morte. Ematuria.
Pustole sul ghiande e prepuzio che aprendosi danno luogo ad
ulcere superficial! rotonde. Fu adoperato nella soppressione
repentina di menstrui con vomito-catarsi, lingua secca, rossa,
fessurata.
Arsyual ossia Disodic-Methylarsyuate . — Introdotto da
Oautier come succedaneo al cacodilato e preferibile perche pro¬
duce minori effetti collateral (di aggravazione), quali un aumento
di temperatura vespertina con congestions polmonare e tendenza
all’emottisi, accensioni alia testa.
Su questi dati Lambreght ottenne buoni effetti nella tuberco-
losi polmonare con febbre vespertina e sudore notturno dandolo
alia 3* triturazione.
Asimina triloba. — Venne adoperata nell’acne pruriginosa
dapprima al lato sinistro, poscia al destro; il pruritoe piu sentito
alia sera svestendosi.
Aspido-sperminum , alcaloide del Quebracho. Apocinea. —
Il dott. Halbert lo trovo di grande giovamento in casi di asma
ribelle ai consueti rimedi e specialmente se vi ha tendenza alio
enfisema polmonare. Cosi pure lo vide efficace in un’endemia di
pertosse.
Avena sativa. — Fu finora patrocinato il suo uso per richia-
mare le forze dopo malattie esaurienti acute, come cholera e
influenza.
Fu consigliata altresi nella tabe polmonale e nell'insonnio con-
secutivo alia cessazione dell’abuso di morfina.
Suolsi dare alia dose di 5-10 gocce di tintura madre.
Ebbimo occasione di amministrarla piA volte nell’esaurimento
da influenza, come altresi nella cosidetta nevrastenia anche
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Annotazioni sulla materia medica e clinica
localizzata al capo con impossibility di lavoro mentale ed al nervo
ottico nella cosidetta astenopia, ma alia 6 a diluzione e non in
tintura madre, che ci proponiamo di propinare in prossima occa¬
sion© per riscontrarne Teffetto comparative.
Azadirachta indica . — Un sunto patogenetico ottenuto colla
tintura della corteccia dal dott. Bauerjecviene rappresentato da:
bruciore negli occhi, tinnito negli orecchi, bocca con saliva vi-
scida ed amara; malessere e borborigmi nel ventre con flatu-
lenze, membra intorpidite, febbre, che comincia con leggero
freddo o non alle ore 4,30 pom. e diminuisce a partire dalle 7,30.
Calore bruciante specialmente alia faccia, agli occhi, alia palma
delle mani edalla pianta dei piedi, all’aria libera. Copioso sudore
alia fronte, al collo ed alia parte superiore del corpo; prurito in
varie parti del corpo senza visibile eruzione, sudami al dorso.
In considerazione di tali dati questo rimedio venne applicato
felicemente nelle febbri intermittenti ribelli, nella cachessia mer¬
curials, in alcune dermatosi acute e nella influenza.
Bonino.
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Torino-Roma — UNIONE TIPOGRAFJCO-EDITRICE — Napoli-Milano
Dott. FERDINANDO BATTISTINI
NDOYE CORE PER MALATIDI CHORE
Metodi di Oertel e di Schott - Cure balnearie, idroterapiche, idrominerali
- Pratiche kinesiterapiche - Recenti studi suite cure farmaceutiche -
Cure sintomatiche degli edemi, della dispnea, dell’ insonnia e del delirio
nei cardiopatici - Riepilogo con cenni suite speciali indicazioni per le
cure nelle diverse malattie.
La terapia racdica in questi ultirai anni ha avuto un largo sviluppo rispondente alia
influenza innovatrice ed alia lebbrile attivita che caratterizza il periodo attuale, ed ha
portato tanto frutto in ogni ramo della medicina. Nel campo della pratica non tutti i
tentativi furono coronati da successo, anche perchd soventi si & cercato di applicarli con
soverchia impazienza e con insufficiente preparazione di ricerche sperimentali e di
osservazioni cliniche. Cosi si d infiltrato fra i medici un senso di scetticismo o almeno
di diffidenza, non sempre ingiustificata, verso i nuovi metodi proposti. Tuttavia fra la
falange troppo numerosa di rimedi nuovi di dubbia utility e di metodi curativi presto
dimenticati, alcuni pochi si alTermano e meritano l’attenzione del medico colto che vuole
seguire ed attuare coscienziosamente ogni utile progresso. La scelta d difficile, ed il
raccogliere la sparsa letteratura, che diventa ogni giorno piu abbondante, costa senza
dubbio non poca fatica. Anche nelle migliori opere classiche, sono appena accennate
questioni important]' e dibattute, per cui lavori speciali che riassumano diffusamente e
con criterio di critica il nuovo indirizzo, possono facilitare il cdmpito degli studiosi.
A questi criterii 6 informato il libro: Nuove cure per malati di cuore, che presen-
tiamo ai lettori. Il dott. Battistini, che da piu anni tiene un corso speciale di terapia
medica, ed d gid favorevolmente conosciuto per i Rimedi nuovi e le Note originali al
Ricettario terapeulico Mahler-Ferrio, ha raccolto in questo volume con diligente
analisi tutto quanto riguarda i progressi nelle cure fisiche e medicamentose pei malati
di cuore. I diversi metodi sono descritti nei piu minuti particolari della tecnica e discussi
scrupolosamente per modo che il medico pu6 acquistare un’idea precisa della loro
importanza. — Segnaliamo, fra i piu notevoli, il capitolo relativo al metodo di Schott,
che ha destato vivo interesse all’estero, e presso di noi si pud dire ancora quasi
completamente ignorato. Di utilita pratica affatto speciale sono i capitoli reladvi alle
cure sintomatiche degli edemi, della dispnea, ecc.
Dopo di avere svolto quasi per intiero la terapia generale delle malattie di cuore, nel
riepilogo che chiude il lavoro, 1’A. traccia una guida per l’uso dei mezzi igienico-dietetici,
fisico-meccanici e farmacologici nelle piu importauti forme speciali, toccando anche
questioni piene di attualita, quali la cura dell’insufficienza del miocardio e della neura-
stenia del cuore.
L’avere trattato le nuove cure in un campo speciale, ha permesso all’A. di dare
notevole praticitA al suo lavoro che porta in molti punti anche il frutto di ricerche ed
osservazioni personali.
(
Torino 1902 — Un elegante volume tn-12° di pagitie 448,
con 15 figure intercalate nei testa, L. 5.
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Torino-Roma - UNIONE TIPOGKAFICO-EDITKIGE - Napoli-Milano
Dottor S. JESSNER
m DELLE HATTIE DELTA PELLE
CON CENNI
SUI SIFILODERMI E SULL’ IMPIEGO DEI COSMETICI
e copioso Ricettario ad uso degli Studenti e dei Medici pratici
Traduzione italiana arricchita di numerose Aggiunta
A CURA
del Dottor ALIPPIO RONDELLI
L’Autore in questo compendio rivolse il suo studio alia disamina della
diagnosi differenziale che in Dermatologia presenta notevoli difficoltk. —
La parte terapeutica venne trattata estesainente, si sono esposti minu-
tamente non solo i varii rimedi in uso, ma anche i metodi di cura.
La parte generale occupa gran parte del volume perch& solo da una
esatta conoscenza dell’anatomia, della fisiologia, si pud rendere facile la
patologia e la terapia delle malattie della pelle. Si trovano pure esposte
numerose question! teoriche, le ulterazioni sifilitiche della pelle , perchd
queste hanno una parte importante nella diagnosi di quasi tutte le aflfe-
zioni cutanee. — Anche la Cosmesi , in quanto riguarda la cura dei peli e
della pelle, ha trovato posto in questo volume.
L’egregio Dott. Alippio Rondelli, che ne curd la traduzione, arricchl lo
studio del Jessner di numerose aggiuntc, riferendosi in particolar modo
ai casi di malattie piu comuni in Italia.
11 volume cost completato tornerk di utile istruzione ai Medici e agli
studenti, perche di ogni caso clinico troveranno nel completo ricettario il
rimedio speciale.
Sommahio DEI Capitoli. — Anatomia e fisiologia della pelle. — Diagnosi
generale dell’ ammalato. Terapia. — Anomalie funzionali. — Anomalie
della distribuzione sanguigna. — Infiammazioni della cute e del connettivo
sottocutaneo. — Infiammazione con esito in suppurazione, ulcerazioni, ecc.
— Infiammazioni granulomatose. — Infiammazioni delle ghiandole, delle
unghie. — Ipertrofia dell’epidermide, del connettivo, delle ghiandole sebacee,
dei peli, delle unghie, del pigmento. — Neoformazioni omologhe, etero-
loghe (adeniti, cisti, angiomi, varici, linfomi, sarcomi, carcinomi, ecc.). —
Alterazioni nutritizie e regressive. — Epizoi (pediculosi, pulci, acari, ecc.).
— Cosmesi: Saponi, grassi, glicerina, polveri, belletti, ecc. — Olii e pomate,
tinture, depilatorii, ecc.
Torino. Novembre 1897. Un elegante volume in- 12° di 500 pagine ,
legato in tela , prezzo Ii. 6.
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Fascicolo XLV1 — 1903
X
L’OMIOPATIA £
XlsT IT-A-LI-A.
0R6AN0 DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIANO
Regio Decrefo 24 gennaio 1886
SOMMAMO. — Istituto Omiopatico Italiano: Resoconto finanziario dell’eser-
cizio 1902 — Verbale della seduta del Comitato Direttivo — Dispensario
omiopatico di Firenze (Esercizio 1902) — Note cliniche — Cose varie.
Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative ai
medicamenti meno usitati (da pag. 17 a 28).
TORINO
STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
* 28 — Corso Raffaello — 28
1903
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y
Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
ClGLIANO.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Considerazioni gal Colira asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi stndi di materia medica secondo la legge dei
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare dei rimedi omiopatici — Ricardo delVEspo -
sizione Generale di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piti diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
HESOGONTO FINANZIARIO DELL’ESERCIZIO 1902
approvato dal Comitato Direllivo in sua Sedula 2;i Aprile 190.1
PARTE ATTIVA
Enlrale or dinar ic.
Interessi Consolidate.L. 2838 — 2838 —
Retta degli ammalati deg. all’Ospedale L. 913 — 913 —
Quote dei Soci Patroni dell’Istituto . L. 210 —
* Ordinari « . «• 525 —
* Patroni dell’Ospedale di
Torino . « 635
L. 1370 — 1370 —
Cassetta del Dispensario di Torino . L. 196 40 196 40
Interessi conto corrente.L. 235 — 235 —
Entrale siraordinarie .
Oblazione per TOspedale . . . . L. 5 — 5 —
Movimento di capitali .
Legato dott. Bottino.L. 28836 — 28836 —
Totale dell’Attivo L. 34393 40
l.
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2
L’OMIOPATIA IN ITALIA
PARTE PASSIVA
Spese or dinar ie.
Residui passivi ., .
L.
540 55
540 55
Tassa di manomorta .
L.
17 04
Imposta fabbricati e fognatura .
»
308 05
L.
325 09
325 09
Assicurazione incendi .
L.
39 22
Abbonamento all’acqua potabile
*»
70 30
L.
109 52
109 52
Assegno alle Suore per il servizio <
ilel-
I’Ospedale .
L.
495 —
495 -
Vitto per gli aramalati .
L.
1218 94
Gas e riscaldaraento ...
w
324 99
L.
1543 93
1543 93
Manutenzione mobilio e biancheria .
L.
11 50
Oggetti di medicazione.
M
5 60
L.
17 10
17 10
Sovvenzione al Dispensario di Torino
L.
400 —
Id. di Roma .
-
200 —
Id. di Milano .
150 -
Id. di Firenze .
-
150
L.
900 —
900 -
Stampa e cancelleria .
L.
440 75
Telefono per TOspedale .
»»
128 30
L.
569 05
569 05
Spese slraordinarie .
Sussidio vedova Leoncini . .
L.
200 -
200 —
Movimento di capitali.
Ampliamento dell’Ospedale .
L.
20263 80
Acquisto rendita per l’Osped. di Genova *
896 60
L.
21160 40
21160 40
Totals del Pa ssi vo
L.
25860 64
Digitized by t^oosle
l’oMIOPATIA IN ITALIA
3
RIASSUXTO
Totale deWAttivo .L. 34393 40
Totale del Passivo .25860 64
Rimanenza Attiva di Cassa L. 8532 76
Verbale della Seduta del Comitato Direttivo, ohe ebbe
luogo il giorno 25 aprile 1903.
Alia medesima sono intervenuti, oltre il Presidente ed il
Segretario sottoscritti, i signori: Marches© Filippo Morozzo
Cassiere, De Mezzi ing. cav. Cesare, Moschetti prof. cav. Giu¬
seppe, Gibellini cav. Vittorio Censori.
Sta all’ordine del giorno:
Accettazione di una rendita del Consolidato 4 V 2 °/o in L. 420,
donata dalla damigella Maria Chatron fu dott. Giuseppe Antonio,
residente a Chambery.
Il Presidente, a maggiore schiarimento, espone come tale
rendita viene rappresentata dal certificato del Debito Pubblico
portante il n. 51523 e la data di Roma 11 marzo 1903, con
godimento dal 1° gennaio 1903. Tale certificato ha la seguente
annotazione : * L'usufrutto della presente rendita spetta a Chatron
Maria fu Giuseppe Antonio, nubile, domiciliata a Chambery,
giusta la dichiarazione n. 370 emessa il 24 febbraio 1903 presso
Tlntendenza di Finanza di Torino **.
11 certificato poi di usufrutto (affidato dalla signorina Chatron
al banchiere sig. Musso G. A., via Lagrange, n. 2) e rilasciato
per riscuotere le rate trimestrali di detta rendita a cominciare
col primo corrente mese contro quietanza dell’esibitore e me¬
diant© deposito di certificato di esistenzain vitadell’usufruttuaria.
Di fronte, quindi, a tale atto generoso il Presidente propone
al Comitato di dispensare l’usufruttuaria dalla presentazione
periodica del certificato di esistenza, giusta quanto si pratica in
consimili casi e nel giusto proposito di risparmiare alia benefat-
trice un continuo dispendio, dimorando essa all’estero, ed una
inutile perdita di tempo.
I membri del Comitato accolgono con grato animo il benefico
atto e la proposta del Presidente circa il predetto certificato di
i*
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4
L’OMIOPATIA IN ITALIA
esistenza, fiduciosi che PAutoriU tutoria vorra condiyidere questa
eccezione gi k ammessa in pratica.
Si soggiunge, per norma dell’erario, che la donatrice, come
da fede di nascita annessa alia domanda presso il Debito Pub-
blico, non ha compiuti ancora gli anni cinquanta.
Esaurito l’ordine del giorno, sciogliesi la seduta.
Torino, 25 aprile 1903.
II Vice-Segreiario II Presidetite
G. Olivero. Dott. G. Bonino.
DISPENSARIO OMIOPATICO DI FIRENZE
Eserdzio IMS.
Gli ammalati che ricorsero alle nostre cure furono 328, cui
si dettero 834 consultazioni; essi vengono cosi ripartiti:
Malattie oculari.
Casi
15
Consul lazioni
46
nasali e auricolari ....
7
31
degli organi respiratori . .
35
87
*•
* circolatori . .
6
13
»
* digestiyi . .
66
166
n
" orinariesessuali
11
36
w
articolari e muscolari . .
58
126
n
nevralgie diverse (sciatiche,
tic doloroso, ecc.) . . .
20
48
*
nervose generali ....
30
66
n
della pelle.
24
61
n
costituzionali.
56
154
Risultati soddisfacenti, che i profani dell’omiopatia chiame-
rebbero anche brillanti, si sono ottenuti in parecchi casi, spe-
cialmente in quelli che erano rifluti della scuola allopatica, ma
essi non furono tipici, speciali da richiamare Pattenzione nostra,
percib credo superfluo parlarne; piuttosto, prendendo le mosse
da un caso di angina pectorns in un*ammalata del dispensario,
parlerb di altri due casi che ebbi nella clientela privata e cosi
riferiro alcune note generali, anche per la ferma convinzione
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i
l’OMIOPATIA IN ITALIA
5
formatami una volta di pid cbe pure in questa spaventosa ma-
lattia il nostro sistema dimostra il suo supremo valore, ancbe se
arriva all’ultima ora quando i malati sono stati saturati di tutte
le droghe allopatiche somministrate con tutti i criteri piilfe o meno
scientifici!
Dei tre casi, senza seguire la classificazione generate che
distingue 1 'angina pectoris in cinque forme, ma seguendo invece
quella piii naturale a seconda deiralterazione di struttura del-
l’organo cuore, due erano inorganici (l’uno di forma nervosa in
una giovane domestica, l’altro di forma diatesica in una donna
sofferente di gotta), il terzo organico in un uomo sui 65 anni gi&
diabetico, con arteriosclerosi e conseguente lesione aortica. In
tutti tre i casi la nota dominante era il dolore, quel dolore di
carattere costrittivo, di angoscia mortale che i malati, piu o
meno tutti, lo descrivono come male di morte, restando li immo-
bili solo per precauzione istintiva onde sopportarlo meglio senza
cbe poi i movimenti o la pressione, il respirare o il parlare real-
mente lo esacerbino; stanno li fissi colla paura costante di per-
dere la vita in un accesso. Rammento che il mio illustre maestro
Baccelli nelle sue splendide lezioni ci diceva di aver veduto
questa divinazione del successivo parossismo fatta con spavente-
vole certezza, e funestata ogni giorno piu dal presentimento di
morte. Infatti non giovano le premure e i consigli per alleviare
questa terribile paura, essa viene soltanto un po’ sollevata dalla
fiducia e dalla presenza del medico.
In tutti riscontrai questo quadro talvolta pii accentuato nella
forma nervosa per la piu frequente periodicity e per la piulunga
durata degli accessi, sebbene poi in questa ci sia sempre molto
meno a temere; e riguardo alia forma nervosa aggiungerb, cbe
spesso in essa si presentava il bolo isterico ed una vera nevralgia
intercostale insieme ai dolori irradiati cbe, sebbene piii estesi,
erano sempre meno spasmodici, meno angosciosi di quelli cardio-
toracici.
A proposito delle irradiazioni dolorose, la cui estensione cre¬
scents pub essere sempre considerata come sintomo di cattivo
augurio, se esse spesso interessano la spalla, braccio e mano
(plesso brachiale) nonchb le ultimo due dita (sfera del cubitale),
talvolta il collo e la mascella (plesso cervicale) e ancbe l’epigastrio
e la base del torace (frenico) e cosi il retto. e i testicoli (branche
ileo-scrotali), molto raramente si estendono ai due latidel corpo,
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6
L'OMIOPATIA IN ITALIA
particolarita che io ebbi campo di osservare e di studiare nella
forma organica in quell’uomo che dopo quattro mesi di completo
benessere per una notizia impressionante di borsa non ebbe l’ac-
cesso, raa questi dolori irradiati bilaterali, i quali avevano di
quando in quando periodiche esacerbazioni, anche queste soppor-
tabili imperocche il malato non era invaso da quella paura di
morte, aveva invece la paura del vero accesso.
Riguardo alia cura, pensando un po’ a quel che si fa in allo-
patia, in ambedue le scuole si seguono due grandi indicazioni:
1° combattere l’accesso doloroso, cercando di diminuire l’inten-
sit& e la durata del parossismo; 2° prevenire il ritorno del pa-
rossismo. L’allopatia per combattere l’accesso ci consiglia rimedi
di azione calmante, di azione vasodilatatrice, capaci di favorire
la circolazione intramiocardica, di diminuire le resistenze perife-
riche e la tensione arteriosa, di attivare l’energia delle contra-
zioni cardiache e prevenire la sincope. Qui, passando in rivista
i principali rimedi da essa usati, vediamo che prima adoperava i
rivulsivi cutanei einternamente oppio, chinino, ioduro di potassio,
la morfina, le inalazioni di etere e cloroformio, le sigarette di
cannabis indica , la faradizzazione del vago, 1’elettriciU galva-
nica, ecc.: tutti questi mezzi sono piu o meno scartati (essendo
il cloroformio pericoloso e cosi la morfina, sotto la cui azione i
parossismi possono finire subitaneamente, ma possono poi preva-
lere i sintomi venefici dovuti al rimedio, e cosi di altri), onde
oggidi quei mezzi terapeutici sono rimpiazzati dalle inalazioni di
nitrato d’amile e dalla trinitrina o nitroglicerina, da alcuni tro-
vate molto efficaci, da altri dannose, finche troviamo ora auto-
riti mediche raccomandare l’esalgina, l’antipirina, il nitrato di
sodio, 1’allile, la piridina, ecc., che molto probabilmente saranno
alia loro volta messe da parte per dimostrare quanta base scien-
tifica e pratica si aveva nel consigliarle!
Noi in omiopatianon abbiamo rimedi fuori di moda, equelli che
erano indicati molti anni fa lo sono tuttora, perche i nostri prima
di essere somministrati ai poveri malati sono bene sperimentati
e studiati nei loro sintomi in modo che la loro patogenesia e
invariabile, e quella guida sicura per la prescrizione della medi-
cina che deve guarire. Nella forma organica per combattere
l’accesso io ottenni splendido risultato con Metallum alb. 30, che
se era preso subito al principiare dell’attacco riusciva ad alle-
viare e dileguare tutti i sintomi e cio ottenni fin dal principio
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
7
della cura, sebbene Pammalato fino al 9 febbraio 1902 (giorno
in cui io lo vidi per la prima volta) fosse saturato dalle inalazioni
di etere e su larga scala da quelle di nitrato d’amile che non ave-
vano piu alcuna efficacia; ecco perche ricorse alPomiopatia, e da
quel che diro poi si vedrA che ebbe ben ragione di trovarsene
soddisfatto.
Metallum album fu pure nella forma diatesica il rimedio piii
specialmente utile nell’attacco, sebbene abbia talvolta dovuto
somministrare Digitalis per la lentezza, irregolariti e intermit-
tenza del polso, ed anche Veralrum alb. in quei momenti di
prostrazione generate, con pelle ricoperta di sudore freddo e
vischioso, e con qualche crampo alle estremita. Nella forma ner¬
vosa poi Ignatia riusci quasi sempre, e talvolta Spigelia quando
dominava la sensazione di soffocamento.
Nel dolore retrosternale con irradiazioni al torace anche bila-
terali ho trovata efficacissiraa Actea racemosa 3 a ; infatti nella
sua patogenesia abbiamo dolori che dalla regione cardiaca si
estendono atutto il petto e al braccio sinistro; palpitazioni, con-
gestione cerebrate, dispnea, faccia livida, mani fredde e sudate,
corpo pesante, braccio sinistro pesante; sintomi che in massima
parte presentava il mio ammalato di forma organica, sintomi che
piu o meno accentuati si presentano in tutti i sofferenti di Angina
pectoris .
Non trovo superfluo Paccennare al valido aiuto che ci d&nno
anche gli stimolanti come cognac, wisky, ecc., che, dati alPoc-
correnza, possono salvare la vita delPammalato evitando la para-
lisi cardiaca, e cosi in quei momenti difficili e angosciosi anche
per noi medici ricordiamoci di Ammonium carb ., di Veralrum
alb., di tilonoin e di Stigmata maidis. Il Glonoinum (la nitrogli-
cerina in allopatia ormai fuori di moda) e superiore a ogni altro
come stimolante cardiaco nei casi d’iraminente collasso; noi lo
usiamo per la sua azione secondaria: esso, pel suo potere di dila-
tare le arteriole o di paralizzare i costrittori vasomotori, per-
mette al sangue di accorrere alle arterie, e cosi e vietata la
terribile angoscia del cuore. Stigmata maidis richiede ulteriori
studi, perche se e certo che esso rende piu energica Pazione car¬
diaca regolandone il ritmo (e di qui molto probabilmente la sua
faraa di buon diuretico), ricopre anche molti sintomi teW angina
pectoris che hanno bisogno di essere ancora sperimentati
ed accertati.
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8
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Molto piii important^ e la seconda indicazione: prevenire
l’accesso, imperocche qui possiamo fare una vera cura dell’angina
senza ricorrere ai palliativi. Gia si sa che in primo luogo bisogna
evitare tutte le cause eccitanti, i forti eccitamenti mentali, gli
esercizi muscolari violenti, gli eccessi nel mangiare e nel bere
(abolendo possibilmente tutti gli alcoolici).
Nei miei due casi inorganici, in quello a forma nervosa Me -
tallum album e Ignatia presi di quando in quando fecero com-
pletamente sparire gli accessi e da circa un anno e mezzo la
giovane gode buona salute ; nella forma diatesica fu Lycopodium
il rimedio che allontano gli accessi, ma non ho potuto in questa
seguire l’andamento, essendo l’ammalata partita da Firenze. Nel-
Tuomo, a forma organica, che sotto la cura allopatica era satu-
rato di rimedi palliativi inutili e non aveva neppur il tempo di
fare una cura preventiva (e poi quale?), imperocche quando io lo
vidi, gli accessi erano tre o quattro nella giornata, spesso nelle
ore pomeridiane e la notte dopo il primo sonno, il rimedio prin¬
cipal e fin dal primo momento efficace fu Lachesis 24% una dose
ogni dodici ore. Avemmo subito diminuzione dell’intensiU degli
accessi e riduzione del loro numero tanto che siamo giunti a
quattro mesi di sosta; in questo tempo abbastanza lungo (giammai
neppur sognato durante la cura allopatica) c’era qualche volta
accenno di dolore che si dileguava subito con un po’ di acqua e
cognac, o con una cartina di Metallum alb . (adoperato molto
raramente). Ora, dalla fine di novembre 1902, epoca in cui per la
sgradevole notizia finanziaria apparve il dolore bilaterale irra-
diato con oppressione di respiro, ecc., non piii accessi, sebbene
si sia avuto un leggero ritorno del diabete che preferii domare
colla sola dietetica. Ho continuato fino a tutto gennaio a sommi-
nistrare Lachesis 200 ogni 24, ogni 48 e anche ogni 72 ore, poi
ho sospeso ogni medicina raccomandando tutte le norme neces-
sarie ed utili a tutti gli ammalati di angina pectoris .
Continuando la rassegna dei nostri principali rimedi oltre a
Metallum alb . e Lachesis abbiamo Naia utile come Lachesis
quando il dolore e la dispnea sono concomitanti di malattia or¬
ganica di cuore e si ha anche irritazione dei nervi glosso-faringei.
Aconitum , se nell’amraalato domina il sintoma mentale caratte-
ristico di questo rimedio, ansieta, paura di morte: corpo freddo,
sudore freddo, polso debole e dolore intenso in tutte le direzioni.
Spigelia quando quasi ad ogni battito cardiaco corrisponde un
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
9
dolore puntorio; dolori e palpitazioni peggiori ad ogni movimento.
Rhus-tox nella diatesi reumatica con o senza rnalattia organica,
sue indicazioni caratteristiche sono le punture al cuore con dolo¬
rosa pesantezza e rigidezza di tutto il corpo comprese le estre-
raiti, e con dolore esteso al braccio sinistro. Cactus grandifl.
quando insieme agli altri sintomi c’e la sensazione caratteristica
come se il cuore fosse preso da una mano o compresso da una
benda di ferro (probabilmente spasmodico) e cosi possiamo
anche aggiungere Arnica , Crolalus , Cuprum , Laurocerasus ,
Phytolacca.
*
* *
Avendo ritardato per ragioni professional! a fare questa
rassegna, ho voluto in questi ultimi giorni visitare gli aramalati
di cui ho parlato, ed ho con mia soddisfazione saputo dalTamma-
lata a forma nervosa che non ha avuto piu alcun attacco; e dal
vecchio a forma organica, che si presentava tanto grave da non
sapere pi ix medici e consulenti allopatici che cosa fare, ho con
piacere appreso che da ben sette mesi non ha avuto pift alcun
ritorno di dolore n6 di accesso, sebbene (e questo credo di notare)
esso non sia stato completamente alle regole prescritte ed abbia
avuto parecchie emozioni morali anche gravi; di piu notero che
dal mese di febbraio non prese piu alcuna medicina.
Saranno tutte pure combinazioni, secondo i soliti ignoranti di
oraiopatia? Ma perche tali benefiche combinazioni non si avve-
rarono durante le cure allopatiche, le quali condussero aireffetto
di moltiplicare gli accessi aggravando cosi il caso? Purtroppo
quante riflessioni e comraenti si dovrebbero fare!
Firenze, luglio 1903.
Dott. F. Baldelli.
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10
L OMIOPATIA IN ITALIA
NOTE CLINICHE
Lachesis 12 a nella respirazione interrotta detta di Cheyne
Stokes. II caso riflette un cliente piu che nonagenario, psorico,
da parecchio tempo predisposto ad aritmia cardiaca ed a disturbi
vescicali. Nel gennaio scorso contrasse una bronchite capillare
con emostasi polmonare specialmente a destra e febbre dapprima
intensa.
Dopo alcuni giorni intervenne la respirazione sopraccennata
specialmente di notte che mise in gravissimo pericolo l’ammalato.
Orbene, Lachesis corresse in breve tale condizione, sempre
minaccevole, nello spazio di circa quattro giorni.
Mercurias cyanuretus 30. Nello stesso ammalato dopo pochi
giorni si svolse il mughetto in tutto il cavo buccale e nelle fauci
specialmente a sinistra, fenomeno quasi sempre letale nelle ma-
lattie acute ed anche croniche. L’araministrazione del predetto
rimedio dissipo in pochi giorni il funesto stato morboso, il quale
essendosi pero riprodotto dopo alcuni giorni unitamente a sputo
siero-sanguigno, croceo, quale manifestazione del persistente
male fondamentale summentovato, cedette poscia all' uso di
Sulphuris acidum 5 a .
Psoricum 30. Un caso di ernia inguinale sinistra con idrocele
in un uomo sulla sessantina d’anni, piuttosto bevitore e fumatore,
sviluppatisi da circa due anni, ando man mano scomparendo entro
pochi mesi sotto Tuso del predetto rimedio propinato a rare dosi,
coadiuvato, ben inteso, da opportuno brachiere.
Conium maculatam 6\ Fu mirabilmente efficace in un caso di
tumore (ingrossamento e durezza notevole, poco dolente) orchideo
sinistro, eziandio complicato con idrocele in vecchio ottuagenario
e cio nello spazio di due mesi, senza applicazioni esterne, tranne
un adatto sospensorio.
Lactis acidum l a . Esercita una potente azione curativa sulla
artrite, anche gottosa, quando affetta repentinamente i piedi con
gonfiezza rossa, dolore giorno e notte nello stesso grado (a diffe-
renza del Ledum che contempla specialmente il pollice con aggra-
vazione notturna). Parecchi casi occorsi in questo scorcio di tempo
conferraano il fatto anche in persone di et& avanzata.
Medorrhinum 6*. Confermata la sua benefica azione nell’in-
tertrigine dei bambini atrepsici, massime se il genitore fu antece-
dentemente affetto da blennuretrite.
Bonino.
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L OMIOPATIA IN ITALIA
11
COSE YAR1E
L'adrenalina e la dosologia omiopatioa.
L’adrenalina, uno dei principi attivi, com*e noto, della capsula
soprarenale, secondo le esperienze di Moore e Puriton, esercita
un’azione ancora in modo sensibile nella proporzione di 2 / 10 ooooo
per iniezione nel tessuto sottocutaneo ischemizzando il tessuto
circostante. Tale proporzione corrisponde alia 6° diluzione della
farmacopea omiopatica, che e appunto la dose piu comunemente
adoperatanei casi clinici acuti. Che sieno diventati pure visionari
i flsiologi moderni?
*
« *
Sebbene alquanto tardi, ma con altrettanto maggior impegno,
segnaliamo la pubblicazione dell ’Anmiario sanitario italiano ,
anno III, 1903, in Milano, via Gesu, 23.
E superfluo il raccomandare tale opera per tutti coloro che
esercitano l’arte sanitaria, giacche ivi si riscontrano tutti i dati
personali che possono occorrere e quali sono diffusi in tutte le
provincie del Regno.
Ma non solo i sanitari in genere, ma eziandio i commercianti
e gli industrial trovano all’uopo in opportune rubriche coordi¬
nate le indicazioni inerenti all’arte in discorso. Nuove ed oppor¬
tune aggiunte vennero fatte per I’anno 1903 riflettenti in specie
la Stampa sanitaria e l’elenco delle Associazioni e degli Ordini dei
sanitari.
*
* *
A Berlino si e teste costituita una lega omiopatica. Nolle adu-
nanze a tale scopo tenute si sono ascritti 1400 membri, eleg-
gendo a presidente del comitato direttivo il conte Gortz-Schlitz
di Hessen ed a vice-presidente il dott. Windelband di Berlino.
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12
L 0M10PAT1A IN ITALIA
A tal fine venne adibito un giornale « Rassegna Omiopatica »
coll’edizione non minore di 10.000 copie. Cosi si risponde agli
attacchi ripetuti e violenti degli avversari. Nel fascicolo prece-
dente annunziammo pure una consimile lega in Inghilterra.
E sotto la cappa del nostro bel cielo qual e Topera dei medici
e farmacisti italiani a favore della nostra dottrina? £ increscioso
il dirlo, ma regna purtroppo una dannosa indifferenza ed uno
spirito di secessions anziche di cooperazione. E valga il vero f
offrivasi fra breve l’occasione di affermarci dinanzi il pubblico
col solennizzare l’apertura dell’Ospedaletto omiopatico in Torino,
ampliato e disposto secondo le esigenze moderne. A tal fine, in
giugno, venne diramata una circolare ai colleghi italiani per
sollecitare il loro intervento. Fu purtroppo una solenne delu-
sione! Pochi risposero e pochissimi presero impegno. Data una
tale situazione, le circostanze diranno se convenga nullameno
celebrare un po’ piii spiccatamente l’inaugurazione oppure ope-
rare come per lo passato e proseguire tale via pi h lenta, ma non
meno sicura.
Stamperia deirUnione Tip.-Editrice Torinese.
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RAPSODIA I)I ANNOTAZIONl
solla materia medica e clinica relative ai medicameati meno ositati
Siinto pator/enetico di Acidum nitricum.
Caratteri generali. — Prima di entrare nell’argomento siano
lecite due domande: l a Con quali preparati Hahnemann e com-
pagni architettarono la patogenesi tramandataci nelle malattie
croniche; furono cioe esclusivamente adoperate diluzioni piu
o meno elevate o si trasse ancora partito dei sintomi venefici
prodotti a caso o per espressa volontA? Essendo poi avve-
rata questa seconda ipotesi nella patogenesi dei consueti
trattati di materia medica, dobbiamo pure chiederci: 2® Dove
finisce l’azione fisico-chimica dell’acido e comincia quella fisio-
patologica, che sola deve servir di base alia terapeutica?
Come vedesi, non si potri affermare Pesistenza autentica di
una vera patogenesi, finche non sia stata compiuta una tale sele-
zione. Ci6 malgrado, ed a mente pure del compianto Hughes, la
clinica ha molto contribuito a fissare i caratteri del rimedio in
discorso.
E Pesperienza ha appunto assodato che esso corrisponde, di
preferenza, alle persone brune con capelli neri, agli individui
suscettibili delle vicissitudini atmosferiche, massime del tempo
umido; diminuisce la tonicitA muscolare; imprime una grande
impressionability al dolore ed al freddo.
Esercita un’azione elettiva e potente sulle membrane mucose,
massime Ik dove queste confinano colla cute, quindi sulle labbra
e gengive, narici, sulla vulva, su) glande e sull’ano.
Emaciazione, lassezza estrema nel mattino, tremito muscolare
piii al mattino che alia sera.
Ripugnanza alParia libera. Senso di mollezza nelle parti dure.
Condizioni di aggravazione. — Lo stare in camera calda, dal
tatto, dal fissare a lungo un oggetto, dopo essersi alzato dal
letto, dopo essere andato in vettura.
2 — Annotauoni, ccc.
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18
Annotazioni sulla materia medica e clinica
Condizioni di sollievo. — I fenomeni sono preferibilmente piu
raiti nell’antimeriggio, nel tempo fresco, dopo il sudore, a digiuno,
curvandosi od andando in vettura.
Morale ed intelletto. — I lavori mentali abbattono; l’indi-
viduo perde facilmente e presto il suo equilibrio mentale; lo
sforzo per concentrare la mente cagiona immediate confusione.
Le afflizioni colpiscono analogamente ad Ignatia .
Le veglie notturne, come si osserva in Cocculus , dinno
eziandio confusione mentale; memoria molto indebolita. Sovrec-
citazione nervosa; umore irritabile, che si esaspera per minime
ragioni; uggia, sfiducia; cattiveria.
Sonno. — Sonnolenza, a volte invincibile di giorno, anche
camminando, e difficolta di addormentarsi la sera, inquietudine
e svegliasi, anche troppo presto, con sussulto.
Sistema nervoso. — Dolori di piaga nelle parti interne o di
scheggia specialmente nelle mucose, oppure i dolori sono trafig-
genti verso l’esterno.
Raramente si osservano fenomeni paralitici.
Capo. — La testa duole come se fosse stretta da una morsa ;
aggravazione dai rumori, sollievo andando in vettura; la pres-
sione del cappello puo anche accrescere la sofferenza; se vi e
eruzione al capo, il suo contatto b doloroso.
Apparato visivo. — Congiuntiva infiammata; cheratite ed
ulcere perforative. (E rimedio sovrano nelle macchie corneali
residue di cheratiti). Forma di astenopia; mosche nere; ptosi ;
illusioni nei colori scuri; miopia.
Apparato uditivo. — Gonflezza, quindi ristrettezza della tuba
eustachiana; meato esterno esulcerato con escreto acquoso, fetido,
escoriante; sorditi, pero minore relativamente in mezzo ai rumori
o andando in vettura.
Diseceada catarro del timpano e della tuba eustachiana; carie
ossea massime del processo mastoideo. *
Adeniti sopra e dietro le orecchie, emormesi alle orecchie.
Apparato olfattivo. — Esulcerazione della mucosa schneide-
riana, specialmente al setto, con senso di scheggie; formazione
di croste dolorose, dure, coriacee, sanguinenti nello staccarsi;
anosmia; il processo ulcerativo puo invadere le ossa negli indi-
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relative ni mnlicamenli meno usitati
19
vidui gia sifilitici o mercurializzati (azione analoga esercitano
Hepar e Mercurins solubilis). Difterite nasale con flusso acquoso,
fetido, escoriatico; essudato copioso, bianco nolle narici.
Apparato locomotore. — Dolori come reumatici con sudore
copioso.
Dolori nel periostio. Dolori osteocopi, massime al capo, alle
tibie, piu sen tit i nelle vicissitudi ni atmosferiche umide.
Faccia. — Bolle e vescichette sulle labbra ed alTingiro.
Calore alia faccia; subtumidezza massime attorno gli occhi,
al mattino alzandosi per tempo.
Eruzione di bottoncini con areola rossa su fondo pallido e
suppuranti. Setole ed esulcerazioni alle labbra massime agli angoli
buccali.
Apparato digerente (bocca in genere, denti, gengive, istmo e
faringe). — Sensazione di piccole scheggie o di spine di pesce
nella gola ed anche in alto nel naso (sensazione analoga hanno
Argens nitricum , Hepar , Alumina e Natrnm murialicwn). Stato
anginoso con macchie bianche disseminate nella bocca, tonsille
ingrossate; lingua intirizzita, ageustia; i denti vacillano per
retrazione delle gengive, ingialliscono; afte bianche, ulcerazioni
vegetanti e dolenti come da scheggie.
Essudati crouposi, come di cuoio, nella gola; ptialismo, fetore
dalla bocca.
Tendenza a produrre inspessimento della mucosa esofagea e
del tessuto connettivo sottostante, donde restringimento; ovvero
si riscontra un'esofagite acuta, dolorosa con senso di cociore e
trafitture.
Desiderio di cose grasse, di aringhe, creta, calce e terra;
avversione al pane (come Lycopod ., Nalr . mw\; Pulsatilla).
Desiderio di carne, di cose forti od anche amilacee.
Rutti agri, aciditd di stomaco, senso ivi di languidezza; i cibi
vi rimangono a lungo.
Negli intestini dolori trafiggenti, laceranti, sensiviti esage-
rata, distensione intensa.
Eiezioni alvine di false membrane, come nella dissenteria,
coriacee, bigie, cineree, unitamente ad emorroidi; infiltrazione
e costrizione del retto; emorroidi sanguinenti in copia.
A volte le evacuazioni sono siero-croupose giallo-verdi, fetide
e corrosive, sanguigne, od anche acquose con molti sforzi, bru-
£' — Annotu uoni, ecc.
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Annotazioni sulla materia tniMlica e clinica
ciore nel retto ed all’ano; trasudamento copioso dalle emorroidi
anali. Nello stato opposto ossia di chiusura d’alvo notasi un senso
di pienezza e di scheggie.
Stomaco ed intestino^ — Abrasioni e fissure anali con senso
di escoriazione.
Le eiezioni verdi, mu cose, purulente, a volte emorragiche al
menomo moto richiamano pure il suo uso nello stadio ulcerativo
del tifo.
In casi di veneficio dall’acido nitrico oltre i fenomeni propria-
mente caustici si riscontro nell’intestino crasso fino all'ano una
condizione patologica assai simile alia dissenteria.
Apparato circolatorio. — Polso intermittente ad ogni terzo
battito; dicroto, irregolare. Pulsazione arteriosa, che scema col
bere vino.
Apparato respiratorio. — II senso penoso di scheggia si veri-
fica pure nelle corde vocali, come a volte provano i cantanti, con
sollievo restando in camera calda, raucedine cronica. Catarro
bronchiale con trasudamento sanguigno-acquoso, tosse soffocante
ed impellente al vomito.
Neoplasmi polipoidi o verrucosi alia laringe, che provocano
afonia e dispnea (se d’origine sifilitica rispecchiano viemmeglio
l’indicazione di Nitri acidum).
Torace dolente al tatto; frequenti emottisi di sangue rutilante
e copioso con grande dispnea, raucedine al mattino, diarreaesau-
riente, massime mattutina, trafitture a destra nel petto, polso
intermittente e sudore colliquativo al mattino; freddositi nel
porsi a letto, accensioni al capo oppure calore alle mani ed ai
piedi; il menomo moto provoca cardiopalmo e dispnea; rantoli
in tutto il petto, sputi fetidi, sanguigni, purulenti, di color verde
sporco.
Apparato uropoetico. — L’orina ha un odore forte come
quella di cavallo, odore d’acido ippurico; orina scarsa con cociore
e senso di trafitture nell’uretra scorrendovi l’orina; enuresi not-
turna [Benzoes acidum ha odore analogo, anzi pi it spiccato e
colore pi& bruno). Questo carattere orinoso puo decidere sulla
sua scelta in parecchie forme morbose. I reni, sotto l’azione vio-
lenta, sebbene non caustica, presentano ingrossamento, difficolU
di staccare la capsula, la sostanza corticate giallobianca senza
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relative ai medicamenti meno usitati
21
sangue, piramidi ingrossate, epitelio dei canalicoli torbido e gra-
nuloso; mancanza di coaguli fibrinosi, rnanca la secrezione della
orina.
Apparato genitale. — Leucorrea viscosa, come di lavatura
di came, oppure chiara, acre.
Infiltrazione e costrizione della vagina accompagnano il
catarro vaginale.
Un edema prepuziale puo complicare la gonorrea.
Porrifichi o condilomi ai genitali di entrambi i sessi con dolori
cocenti, trafiggenti; escrescenze polipoidi (come altresi attorno
Pano, alle narici, alle orecchie).
Intense prurito e cociore ai genitali muliebri, escoriazioni,
gemitio bianco anche in fanciulle.
Menstrui per lo pih anticipanti e copiosi, con ponzamento e
dolori diffusi anche alle cosce ; prolasso uterino.
Atrofia delle mammelle, a volte con durezze circoscritte. Scema
la secrezione lattea. Meato orinario tumido, rosso; uscita di muco
viscoso dall’uretra; ulcere molli, vegetanti e di leggieri sangui-
nenti, con secreto purulento, icoroso, fetido; flmosi.
Sistema cutaneo. — Veijruche alle mani. Ulcer! fetide, con
bordi irregolari che, tendono ad affondarsi, oppure si coprono di
esuberanti vegetazioni che sanguinano al menomo tatto ed alia
semplice medicazione, con dolori trafiggenti come da scheggie
anche brucianti, aggravati dalTappIicazione dell’acqua fredda
(indicato nelle ulceri sifilitiche dopo abuso mercuriale ed in altre
scrofolose, ove non riesce Calcarea).
Chiazze brune o cupree su tutto il corpo. Prurito cutaneo,
molesto, notturno. Geloni rosso-lividi, cocenti. Sudore alle parti
dolenti. Dolore nelle cicatrici dalle vicende atmosferiche.
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Annotazioni sulla materia medica e clinica
Sunto patogenetico di Ammonium carbonicum .
Caratteri generali. — Agisce profondamente sulForganismo
provocando colla distruzione dei globuli rossi una discrasia san-
guigna analoga alio scorbuto ed a date forme scrofolose, quindi
emorragie dal naso, dalla bocca, dagli intestini, dalFutero, dalla
vescica, di sangue scuro, che non coagula. Si direbbe un avve-
lenamento del sangue quale si osserva in certi casi di scarlattina
o risipola maligna. La decomposizione del sangue indica pure
questo rimedio nell’uremia, con sonnolenza, rantoli di grosse bolle
nei polmoni, cianosi delle labbra e lingua bruna.
Gli umori divengono acri, le lagrime escoriano le parti su
cui scorrono, cost la saliva; le deiezioni vestono lo stesso carat-
tere, come altresi i menstrui e la leucorrea escoriano i genitali
esterni; se vi e ulcera, Fumore escreto e parimenti acre. Si adatta
meglio agli individui grassi, subtumidi, che traggono una vita
sedentaria.
I muscoli diventano flosci, molli e gradatamente passano ad
emaciazione.
Senso di svenimento in luogo chiuso. Stato di esaurimento
e difetto di reazione nelle malattie zimotiche, analogo in cio ad
Arsenicum . Ammonium causlicum ha molti punti di contatto
con Ammonium carbonicum e vi si osserva pih marcata Fafonia.
Ripugnanza all’aria libera; sensiviU per questa e pel freddo;
affetta specialmente il lato destro.
Condizioni di aggravazione. — Mentre per la plurality dei
sintomi sentesi benefizio dal calore, nell'asma vi e aggravazione
in camera calda e si desidera aria libera.
II tempo umido aggrava molti malesseri; avversione alFaria
aperta, tranne negli accessi asmatici, ed all’essere lavati; aggra¬
vazione eziandio per Faria fredda. Aggravazione in luna nuova,
nel sedere, nelruttare, nel tempo umido, nel curvarsi, nel lasciar
penzoloni Farto, se affetto.
Condizioni di sollievo. — Miglioramento stando a letto, dal
calore e nel tempo secco; sollievo nel mattino.
Morale ed intelletto. — Carattere serio, timido; preoccupa-
zione della salute.
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relative ai medicament! meno usitati
Sonno. — Dorme colla bocca aperta per I’otturamento delle
narici. Incubo quasi ogni notte, nella prima parte di essa; in-
sonnio al mattino; svegliasi a volte in sudore.
Capo. — Pulsazione, battito e pressione alia fronte colla
sensazione come se dovesse scoppiare.
Apparato visivo. — Bruciore degli occhi; macchia grossa
nera oscilla nanti gli occhi; diplopia; miopia; allucinazioni nei
colori massime pel bianco e pei colori chiari.
Apparato uditivo. — Sordita; scolo acre dal condotto uditivo
esterno.
Apparato olfattivo. —Scolo acre dal naso; epistassi lavan-
dosi faccia e mani al mattino e senso come se il cervello volesse
uscire dalla fronte, sopra il naso.
Naso otturato nel decubito, si sveglia, si rizza pel bisogno
di respiro e cio specialmente verso le 3-4 del mattino.
Corizza fluente con muco oscuro-violaceo.
Apparato locomotore. — Dolore lussativo nelle articolazioni.
Coccigodinia.
Apparato digerente. — Gola gonfia, porporea, tonsille ingros-
sate e gonfiezza delle ghiandole esterne (come in certe forme
di scarlattina); inflltrazione infiammatoria del tessuto cellulare
del collo; a volte gonfiezza della parotide destra. Senso di bolo
nelle fauci; desiderio di dolciumi; emorroidi dolorose che impe-
discono il camminare (massime nell’epoca mensile). Stitichezza
da sicciti delle feci oppure diarrea dolorosa.
Apparato circolatorio. — Forte palpitazione con grande avvi-
limento di forze. Palpitazione movendosi da debolezza del cuore;
palpitazione eziandio provocata dal bagno; specie di febbre etica.
Apparato respiratorio. — Congestione ipostatica polmonare
con rantoli mucosi, e difficile espulsione degli sputi, tosse breve,
asmatica (utile, sebbene solo palliativo, perfino neU'ultimo stadio
della tisi). La tosse presenta una speciale aggravazione verso le
tre del mattino, con dispnea, perfino con sudor freddo, polso e
battito cardiaco deboli; faccia pallida e fredda. L’edema pol¬
monare e secondo taluni anche Tenfiseraa troverebbero il loro
riscontro nel rimedio in discorso. Sputi mucosi con punti san-
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Annotazioni sulla materia medica e clinica
21
guigni. Affanno di respiro quale suolsi osservare per retroces-
sione di esantema. Tosse secca come provocata da solletico
come di piuma nella laringe.
Apparato uropoetico. — Orine torbide e di odore speciale.
Apparato genitale. — Menstrui scarsi e brevi, anticipati od
anche tardivi, nerastri, con molti malesseri collateral! e quasi
coleriformi. Senso di lacerazione o scorticatura nella pelvi e nella
vagina; sangue menstruale e leucorrea acri; irritazione del cli-
toride, gonfiezza dei genitali; leucorrea copiosa, ammoniacale e
bruciore vulvare. Menischesi per condizione cloro-anemica con
cefalalgia, spesso vomito, affanno di respiro, cardiopalmo per
qualsiasi moto, polso debole, lento.
Apparato cutaneo. — Cute pomellata, pallida.
Cute picchiettata, rossa e gonfiezza diffusa in seguito al bagno;
specie di rash, analogo alia scarlattina, ma piuttosto di forma
miliare; turaefazione delle ghiandole. Sudore di preferenza nella
parte inferiore del corpo.
Riassunto. — La clinica servl mirabilmente ad. illustrare la
natura di questo farmaco, che, per quanto ne risulta, non ebbe
tutta quella applicazione per l’addietro, quale indicherebbe la
sua potenza fisio-patologica.
Cosi trova il suo posto nella risipola come nella scarlattina
maligne, se predominano prostrazione di forze, dispnea, senso
come se minacciasse una subitanea asistolia, chiazze alia cute,
ghiandole ingrossate, faccia scura, turgida; cosi pure nella risi¬
pola dei vecchi con minaccia di metastasi al cervello.
Si consiglia quale antidoto dinamico di Lachesis ed h anche
rimedio empirico (in dosi relativamente materiali) contro il vene-
ficio dei serpenti per la rassomiglianza anche nelle emorragie.
Viene pure encomiato neiravvelenamento da vapori carbonosi,
non che nella forma cianotica della meningite cerebro-spinale
con polso esile, stato stupido e cio alio scopo di eccitare la
reazione. La pratica ne trasse partito nella dilatazione cardiaca
con affanno nel moto in salita ed in un ambiente caldo, mas-
sime se vi ha tosse con sputo sanguigno, palpitazione e come
senso di retrazione all’epigastrio; e parimenti nella pneumonia
da stasi con grande avvilimento di forze e minaccia di emboli
al cuore.
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relative ni medicamenti meno usitati
Id. Nel catarro acuto tracheo-bronchiale, secco, in tempo
aspro, freddo, senso di bruciore sottosternale come da liquore
inghiottito, voce piuttosto aspra che rauca; tosse secca irrita-
tiva, che si rinnova nell’inizio di ogni inverno.
« Nella broncorragia con grave dispnea, che persiste malgrado
la cessazione del sangue.
* Nella bronchite cronica con enfisema e difficile od anche
mancante espettorazione, malgrado la tosse continua.
* Nella bronchiettasia e nelPedema polmonare Hughes l’ado-
pero eziandio nelle accensioni da menopausa. Nell’isterismo con
inquietudine, disperazione, emorragia dal retto. Nel delirium
tremens anche con ambliopia ed allucinazioni intermittent, in
individui torpidi, sfiniti.
Bacillinum o tuberculinum. — Esso e apprezzato assai da
Burnett di Londra nella meningite ed artrite tubercolare, nella
tisi polmonare e nella malattia di Bright.
Due casi riferiti recentemente Homoeopathic World con-
ferrnerebbero l’azione favorevole di Bacillinum 200 e 30 in con-
dizione etica anche assai inoltrata.
Viene altresl consigliato nella grande disposizione alle
infreddature.
Badiaga o Spongia palustris (Spugna dei laghi merid. della
Russia). — La patogenesia finoraesistente si ottenne in parte con
Tassorbimento durante la triturazione e in parte CQlla 30 a diluzione.
Ed e questa probabilmente la ragione per cui Hughes non
l’ammise nella sua Enciclopedia.
Rosenberg poi registra vari casi di guarigione, concernenti
adeniti indurite, bernoccolute agli inguini, in correlazione con
ulceri veneree malamente curate in autecedenza con mezzi esterni.
Tenendo poi conto dei fenomeni patogenetici riscontrati nel
modo suindicato e delle applicazioni empiriche si riassume la
possibile applicazione di questa droga:
NelPoftalmia scrofolosa con palpebre appiccicate dopo il sonno
per secrezione delle ghiandole meibomiane; nella corizza con
efflusso corrosivo e chiusura delle narici di quando a quando;
nel dolore pleuritico durante un catarro bronchiale con secreto
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26
Annotazioni sulia materia medica e clinica
mucoso; nell’induriraento dell© ghiandole inguinali e nelle emor-
roidi di individui scrofolosi.
Secondo Farrington Badiaga ha due punti elettivi cioe: 1* il
sistema ghiandolare producendo gonfiezza ed indurimenti, per
cui fu usata nei buboni induriti, specie quando furono bistrat-
tati (in cio rassomiglia a Carbo anim.); 2°esercita pure un’azione
sul cuore producendo palpitazione, come dopo un patema d'animo
piacevole, similmente a Coffea e Phosphorus . Non ha per6 indi-
cazione nelle affezioni organiche del cuore e
Balsamum periwianum . — Venne adoperato nella bronchite
e tubercolosi polmonare con espettorazione muco-purulenta, densa,
cremosa e bianco-gialla.
Nell’ascoltazione odonsi forti rantoli nel petto; aggiungonsi
sudori notturni e febbre etica.
La rudimentale esperimentazione di Lembke non giustifica
l’uso d’altronde positivamente utile di questo balsamo sia nel
catarro bronchiale con sputi muco-purulenti, sia nelle ulceri ato-
niche, nelle ragadi delle raammelle e delle mani come nelle fissure
anali. E pero da osservare, che nelle bronchiti acute potrebbe
eccitare un'aggravazione, dacche esso provoca coiresperimento
una tosse secca con grattare nelle fauci e nella laringe; quindi
l’obbligo di amministrarlo in potenza almeno superiore alia terza;
laddove nelle forme lente secretive si adopera alia l a -2 a tritura-
zione o diluzione.
Barosma crenala-Bucco (Diosma odorosa).— Ne parla Pied-
vache nei suoi « Medicamenti nuovi », dichiarando subito, che
questa droga non possiede oggigiorno una patogenesia e le sue
applicazioni sono il frutto di applicazioni cliniche, specialmente
nei catarri acuti delPuretra, vescica, vagina con secrezione muco-
purulenta, come pure nelle prostatiti e bronchiti croniche. Atten-
diamo quindi uno studio farmaco-dinamico per la razionale
applicazione de! rimedio.
Beilis perennis. — A mente di Burnett questo rimedio giova
nelle sofferenze dovute al ber freddo, od a cibi freddi essendo
caldo il corpo; cosi pure in affezioni sdrte da vento freddo, se la
persona trovasi accalorata. E pure raccomandato per uso esterno
nei nei . Danforth l’encomia (anche per uso esterno) nelle escoria-
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rnliilivc ai inedicamenli menu usitati
-11
zioni durante la gravidanza e nel puerperio, lorquando non riesce
Arnica.
I pochi dati patogenetici esistenti si riferiscono alia produ-
zione di foruncoli, specialmente alia nuca ed alle braccia, con
dolori diffusi al sincipite o lungo il braccio; ad accessi lievi di
vertigine e cefalea piuttosto occipitale. Praticamente poi questa
pianta, cosi comune nei carapi, viene adoperata nei disturbi di
gravidanza con spossatezza e dolori alle vene varicose; nella ver¬
tigine senile, nelTesaurimento da masturbazione, ed infine, per
correggere quella forma speciale di stanchezza, cbe nasce dallo
incessante viaggiare in ferrovia.
Benztnnm (Benzina). — I casi vieppiu frequenti di veneficio
lasciano dedurre, che tale sostanza dopo un periodo di collasso
coi soliti sintomi di colore violaceo della faccia, midriasi, inco-
scienza, polso appena percettibile, respirazione superficiale, vale
a suscitare una specie di gastrite acuta con elevata temperatura,
producendo lieve causticita della mucosa gastrica. Un interes-
sante lavoro venne a tal oggetto pubblicato recentemente nell’AW
medical dal dott. M. Jousset, donde si puo arguire che uno studio
patogenetico diretto aprira la via a molte applicazioni cliniche,
segnatamente in diverse forme di eritema, di morbillo e della
stessa porpora.
Berberis aquifolium. — Fra i suoi fenomeni patogenici sareb-
beroanotare: vomito con nausea indi cefalalgia come se una
forte benda larga due pollici stringesse la testa passando sopra
gli orecchi.
Codesti fenomeni evidentemente accennano ad una forma di
emicrania.
Belonica aquatica (o Scrofolaria acquatica). Fu oggetto
di studio di Berridge nel 1883 con diluzioni altissime; ma gli
scarsi fenomeni ottenuti non diedero luogo ad applicazioni pra-
tiche. Questo rimedio sembra essere il principale ingrediente del
rimedio Scrofoloso dell’empirica medicina Mattei.
Belula alba . — Winternitz richiama l’attenzione sopra l’ef-
fetto intensamente diuretico delle foglie di questa pianta, raccolte
in primavera e seccate in camera fresca ed aerata. La consueta
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°28
Annota/ioni sulla materia medica e clinica
sua prescrizione b di an ettogramma di foglie post© a macerare
per tre ore in un litro d’acqua, da bersi in tre volte nella gior-
nata. Riferisce lo stesso autore di aver ottenuto successo anche
in gravi affezioni renali, tornati vani gli altri rimedi.
Ed e naturale, dacche qualsiasi rimedio ha la sua peculiare
efficacia.
Bignonia-Calalpa. — Finora il suo uso fu invocato e con
successo nel periodo iniziale della blennuretrite, cioe quando si
osservano: formicolio, prurito ed ardor© nell’uretra durante il
mitto, sebbene non sia dichiarato lo scolo.
Blatta americana. — Distinta per caratteri naturali da quella
oriental©, coraune in Europa, ma non per la sua azione.
E proposta nell’ascite prodotta da nefrite; in accessi d'asma,
come pure nell’enfisema polmonare con bronchite.
I giornali poi riferiscono piti casi di idropi curate col rimedio
in discorso.
Blatta orientalis (Blatta comune). — Non esiste, per quanto
ci consta, una patogenesia di questa droga, come appena venne
abbozzata da Mure quella della Blatta americana. Quindi le appli-
cazioni sue, ed in dosi materiali, che corrispondono alia prima
triturazione, sia nelle idropi da vizi cardiaci, epatici o renali, sia
nella nefrite albuminurica come sequela o complicazione di scar-
lattina o di morbillo, hanno per ora un fondamento clinico. Sarebbe
quindi convenevole che una regolare esperimentazione sulPuomo
sano venisse istituita, coll’affidamento che ne scaturirebbero pre-
ziose applicazioni. Il dott. Ray di Calcutta riferl pure molti casi
di asma guariti o sollevati con questo rimedio; avverte pero che
se in principio dell’accesso puo convenire la prima triturazione,
in sul finire, e specie quando insorge la tosse con difficile espet;
torazione, l’insistere su tale preparato aggraverebbe la condizione
provocando perfino lo sputo sanguigno, quindi consiglia di pro-
pinarlo a diluzioni piu elevate.
Secondo altri sarebbe pure da invocare nell’asma dipendente
da enfisema polmonare.
Bonino.
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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-ED1TRICE - Napoli - Milano
D r ALBERTO BESSON
Gii capo del Laboratorio battcriolo^ico dojrli Ospedali mililari
Direttcre del Laboralorio batteriologico dell’Ospedale Pean
Laureato deiristilulo
TEGNICA MICROBIOLOGICA
E SIEROTERAPICA
(GERMI PATOGENI PER L' UO.MO E PER GLI ANIMALI)
GUIDA DEL MEDICO E DEL VETERINARIO
PER I LAVORI DI LABORATORIO
Traduzione italiana dalla seconda Edizione francese
RIVEDUTA E ARR1CCH1TA DI NOTE
PER CURA
del Dott. E. BEBTAfiELLI
Libero Docenle in igiene nell’ Universila di Torino
Con 322 incisioni intercalate nel testo, in nero e colorate
La prima parte comprende la TECNICA GEiVERALE: in ogni capitolo
ho descritto i vari metodi consigliati dagli Autori, indicando pero
sempre un metodo di elezione che io credo di consigliare, e la cui
esecuzione dara risultati soddisfacenti ai principianti; e un riassunto
dei metodi delle analisi batteriologiche dell’aria e dell’acqua.
Nella seconda parte si tratta la TECXICA SPECIALE, propria a
ciascun germe. Alio studio delle forme batteriche, ho anche aggiunto
la trattazione dei funghi parassitarii e di quei protozoarii, sul cui
significato patogenetico oggi non si ha piu alcun dubbio: i quali
vanno prendendo un forte posto sempre piu importante nella storia
naturale medica.
La massima cura e stata posta nelle figure, e ciascun germe &
stato disegnato e colorito da me stesso, copiandolo dai preparati: lo
studioso trovera in esse una guida sicura per 1’ interpretazione dei
preparati che andra a mano a mano facendo. A. Besson.
Volume 1 di pagine 340, L. 5 — II di pagine 536, L>. 1.
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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-ED1TRICE — Napoli-Milako
Dott. ALBERTO MATHIEU
Medico degll ospedali dl Parigi
TERAPIA BELLE MALATTIE dell’ INTESTINO
Traduzione italiana sulla seconda Edizione francese con Agginnte
del Dott. G. CAVALLBRO
Doccnte di Patologia speciale medica nella B. Univ^rsita di Torino
La diagnosi e la cura delle malattie dell’Apparato digerente fece cosi rapide
e feconde conquiste in questi ultimi anni grazie ai nuovi metodi di studio, da
rendere difficile alquanto tener dietro a tutto questo movimento scientifico. Si
sentiva pertanto il bisogno di un libro che riunisse tutti i nuovi fatti acquisiti e
li esponesse in modo facile e preciso. II Dott. A. Mathieu riconobbe questa lacuna
e voile colmarla. Se egli abbia raggiunto la sua meta e come, lo dimostra un fatto:
il rapido esaurimento della prima edizione della sua opera, si che dovette seguirne
immediatamente una seconda, che questa volta apparve in due volumi. Uno di
questi, dedicato alia a Terapia delle malattie dello stomaco*,
tradotto ed annotato dal Dottore G. Gavallero, che abbiamo gia presentato ai
Sanitari italiani; l’accoglienza fatta ad esso supero di gran lunga la nostra aspetta-
tiva. Ora presentiamo il secondo volume, che tratta della a Terapia delle
malattie dell 9 intestino » , egualmente tradotto dal Prof. G. Gavallero
e da lui annotato tenendo conto di quanto in proposito fu pubblicato in Italia.
Premesso un capitolo di Tecnica semeiologica, che il traduttore complete
con numerose aggiunte, il volume consta di due grandi parti. Nella prima si
prendono in esame i grandi complessi semeiologici, come la stitichezza, la diarrea;
— i grandi complessi fisiologici, come l’auto-intossicazione di origine intestinale.
— Dopo aver esposta la storia clinica e la patogenesi nei loro punti principali, se
ne danno i varii metodi di cura. — Si studiano le grandi medicazioni: lassativa
antidiarroica, antisettica, e le pratiche terapeutiche corrispondenti.
Nella parte seconda si esaminano le malattie intestinali caratterizzate da lesioni
definite, quali: l’enterite, acuta e cronica; — la dissenteria comune e cronica dei
paesicaldi; — la tiflite, la peritiflite, e l’appendicite; — l’occlusione intestinale;
— la sifilide nell’intestino; — il cancro dell’intestino; — i vermi intestinali; —
dando di ogni malattia la cura generale e speciale.
In un’Appendice si descrive la tecnica del rnassaggio dell’intestino.
Ghiude il volume un Formulario speciale di rimedi piu indicati nella cura
delle malattie dell’intestino: Purganti e lassativi; Clisteri purgativi; Acque purga¬
tive; Antisepsi intestinale; Medicazione antidiarroica; Dissenteria; Entente muco-
mernbranosa; Clorodina; Suppositori; Vermi intestinali.
Torino 1897. — Un elegante volume , legato in tela ,
illustrato con figure nel testo. L ,. 4.
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Fascicolo XLVII — 1903
L’OMIOPATIA
I3ST ITALIA
ORCANO DELL’ ISTITDTO OMIOPATICO ITALIANO
Regio Decreto *44 gennaio 1886
80MMABI0. — Istituto Omiopatico Italiano: Inaugurazione officiate del-
T Ospedale Omiopatico torinese — Benefattori eminenti dell’Ospedale
— Soci Patroni ed Oblatori dell’Ospedale — Verbale della seduta del
16 novembre 1903 — Progetto di Bilancio per l’anno 1904 presentato
ed approvato — Elenco del Comitato e dei Soci per l’anno 1904 —
Tre date che si riferiscono: 8 luglio-16 novembre 1857 - 16 novembn
1903 — Sulla specificity del mercurio nella sifilide.
Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative ai
medicamenti meno usitati (pag. 29-30).
TORINO
STAMPERIA DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
28 — Corso Raffaello — 28
1903
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Grande Repertorio cllnico omiopatico, del dolt Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by C. Liberali M. D.
Consideration! snl Colira asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi studi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo -
sxzione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
INADGDRAZIONE OFFICIALE
DELL’ OSPEDALE .OMIOPATICO TORINESE
II giorno 16 novembre 1903 segna una data preziosa per lo
svolgimento della dottrina specifica dei simili in Torino, faro di
libertA bene intesa e centro eminente di beneflcenza. Sopra questi
due eleraenti possono germogliare, crescere ed assodarsi molte
cosebuone, che poco tempo addietro sarebbero parse follia. Non
i lecito definire in modo assoluto, qual sorte avrebbe incontrata
l’idea di istituire un ospedale omiopatico nelTottavo lustro del
secolo scorso, allorquando fece la prima mostra di si la dottrina
dei simili; ma i lecito presumere che non avrebbe riuscito, si
diverso era l’ambiente di quei tempi. Mentre riescirebbe poco
interessante per i lettori profani alia medicina il riferire tutte le
metempsicosi attraversate dalla medicina tradizionale nella pato- -
logia e terapia durante il mezzo secolo scorso, uopo i pero con-
venire che inolto progresso dessa fece nello studio e nella sem-
plificazione dei medicamenti, per cui la logicatardi o tosto, sponte
aut invite, la spingera a riconoscere per base terapeutica la legge
di somiglianza. — Ma veniamo al fatto.
In seno al comitato direttivo dell’Istituto, coll'intervento dei
medici torinesi aderenti all’idea omiopatica, si e anzitutto venti-
lato l’argomento, se fosse convenevole di riprendere il servizio
ospitaliero dopo Tavvenuto ampliamento sotto forma privata,
quale fu fin dal suo inizio, oppure renderne edotto il pubblico,
sollecitando in pari tempo il cortese intervento delle autoritA che
vi potessero avere attinenza, non che qualche rappresentanza
della stampa. Prevalse quest’ultimo concetto, ed a tal fine ven-
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l’ 0M10PAT1A IN ITALIA
nero diramati gli inviti con cartolina doppia raffigurante Tedificio
dell’Ospedale visto dalla via e dal giardino.
All’ora indetta convennero infatti: S. E. Rev. ma monsignor
Spandre, parroco, nella cui giurisdizione trovasi 1’Ospedale;
cav. dott. Stefano Balp, medico provinciale e rappresentante del
prefetto; cav. dott. Camillo Tacconis, assessore dell’igiene, rap-
L’Ospedale Omiopatico veduto dalla via.
presentante del sindaco; Pagliani comm, dottor Luigi, preside
della facolta medica; Mo cav. dott. Gerolamo, presidente del-
Tordine dei medici; Lombroso comm. Cesare, prof, di medicina
legale e di psichiatria; Ferrero di Cavallerleone cav. dott. Luigi,
colonnello medico. — A questi facevano degna corona molti se-
guaci del trattamento omiopatico, colleghi carissimi accorsi da
altre citta, ed uno stuolo numeroso di patroni deU’ospedale, oltre
il comitato direttivo.
Movendo dalla sala di amministrazione la visita si svolse at-
traversando la camera di aspettazione pel dispensario gratuito.
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l’oMIOPATIA IN ITALIA
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indi per qaella delle consultazioni ove trovansi pare Tarmadio far-
maceutico per l'uso interno delTospedale e la biblioteca cbe sari
prossimamente duplicata pel dono dei libri gi& spettanti al dot-
tore Bottino, fatto dal suo erede colonnello medico Ferrero. Nella
sala attigua e disposto quanto occorre per le analisi chiraiche,
Lo stesso Ospedale veduto dal giardino.
microscopiche e per le comuni medicazioni; nel vano successivo
si notano gli apparati di elettriciti per le opportune applicazioni.
Non sono dimenticati: la camera mortuaria, per fortuna di rado
visitata; la cucina ed un lavatoio ad acqua corrente per lepronte
diainfezioni della biancheria. — Al primo piano, oltre alia ca¬
mera ben lumeggiata per le operazioni chirurgiche dove stanno
in appositi armadi disposti gli strumenti relativi, si osservano
cinque camere per gli ammalati, capaci di undid letti; una tasta
sala esposta a mezzogiorno, ove i malati, alzandosi, possono ri-
raanere lungo il giorno per respirare aria migliore; si nota in fine
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L OMIOPATIA IN ITALIA
una camera per bagno e docciature. Questo primo piano e desti-
nato agli uomini. — II secondo piano corrisponde ai primo colla
aggiunta di una spaziosa camera per ie suore. Inline una parte
del tetto e disposta a terrazzo per sciorinarvi la biancheria, ed a
momenti opportuni a godervi il sole e maggior purezza d’aria. —
L’ediflcazione si compi& economicamente merc& il sistema Hen-
nebique, sopra disegno dell’ing. Emilio Giaj. E, cosa rara,
la spesa non oltrepasso la somma stabilita in anticipazione, cioe
di L. 26.000, la merce pero di benefiche persone che vollero inter¬
venire in qualcbe provvista per l’arredamento.
Terminata la visita, che, se Tamor proprio non fa velo alia
veriti, parve incontrare il gradimento degli intervenuti, questi
presero posto nella sala del primo piano, ed il presidente dottor
Bonino credettesi in dovere di prendere la parola nei seguenti
termini:
« E pur vero, signori, che la cariti, di qualsiasi guisa si am-
manti, trova sempre accesso nei nobili cuori, e noi ne abbiamo
oggi una splendida testimonianza. Di fatto, tra le moltiplicate
opere di beneficenza, talune delle quali non parrebbero possibili,
se non fossero vere e di che giustamente va superba la nostra
diletta Torino, tiene pure un piccolo posto quella che oggi dalla
desiderata vostra presenza riceve la conferma del diritto di cit-
tadinanza. Non dico battesimo, perocche fin dal 1° giugno 1890,
nei limite di sei letti, questo asilo di sofferenti funzionala merc&
d’insigne beneraerente, il quale ci mise anzitutto in condizione di
acquisire questo stabile, la merce pure di altri filantropi, cfaeap-
portarono il loro contribute per arredarlo e costituire un fondo
per l’esercizio; benemeriti, il nome dei quali per gratitudine
venne scolpito nella lapide a destra dell’ ingresso (1); la merc&,
infine, di molti soci patroni ed oblatori, che con elargizioni
spesso ripetute coadiuvarono potentemente alio scopo, e quindi
stanno a giusto titolo registrati nella tabella annessa (2). Equity
vuole che in questo momento sia ricordata 1’opera buona e debi-
tamente ringraziata.
« fi vero pure, che prima ancora dell’esercizio ospitaliero,
cio& dal 1888, fungeva in questa casa un dispensario gratuito,
ove da quell* epoca in poi furono curati 21.861 ammalati con
(1) Vedasi a pag. 14, 1’ elenco dei Benefattori eminenti dell’Ospedale.
(2) Vedasi a pag. 15 e seg., la tabella dei Soci Patroni ed Oblatori del-
l’Ospedale.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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80.310 prescrizioni, fra cui 3365 a domicilio, e cio con qualche
risparmio delle finanze municipali. Questa povera gente che
spesso atfronta l’inclemenza del cielo e la lontananza par di
giungere in tempo per ricevere un consiglio ed una medicina,
donde, come tal Data in precedenti contingenze, e convinta di
ottenere un vantaggio, questa povera gente, dico, non pu6 essere
spinta ne da autosuggestione, ne da entusiasmo per cosa nuova,
nfe sorretta da regime succulento per seguire il nostro metodo di
cura, come a volte qualche capo ameno accampa a proposito delle
guarigioni insperate eppure positivamente avverate.
* In merito poi agli ammalati assistiti nell’Ospedaletto, dal
giugno 1890 al marzo 1902, in cui cominciarono i lavori di am-
pliamento, i registri ci dicono, che furono ammessi 473 individui
affetti da malattie qualora acute, ora croniche, con 13 decessi
dovuti a siffatte morbosit£, che la maggior parte di esse era
votata ad esito letale fin dall’ammissione.
- Ed a questo punto mi e caro il ricordare i miei coadiutori,
e cioe per la parte medica i dott. Bottino, Pier Antonio Bonino,
Ottavio Losana, Giuseppe Vittorio Rabajoli e Teodoro Moschetti;
per la parte chirurgica il dott. Silvio Dematteis.
- Orbene l’esperimento di un decennio di servizio ospitaliero
ispiro l’animo eletto del dottor Crisanto Bottino, il quale, dopo
aver dedicato la miglior parte di se al culto della medicina di
sua elezione colla fede di un apostolo, con indomita costanza e
con ineccepibile successo, lascio di se perenne ricordanza for-
nendo liberalmente i mezzi di compiere in maggiori proporzioni
l’edifizio che cortesemente voleste visitare.
- Quest’Ospedaletto, che cosi amammo finora appellare per le
anguste proporzioni, sar& bensi teatro di lotta, ma lotta contro
i mali che vieppiu complessi ci assalgono, sari campo di gara f
di emulazione cogli altri congeneri per alleviare maggiori soffe-
renze, per strappare alia parca fatale numero maggiore di vittime
umane.
u Le condizioni flnanziarie dell'Ospedale pero non consentono
a che tutti i letti siano per ora occupati gratuitamente, ma con-
fidiamo, che come per lo passato, cosi per Tavvenire, la Provvi-
denza mandi qualche benedetta rugiada di biglietti di banca,
affinche 1’esercizio sotto quest’aspetto proceda sicuro.
* Non e questo il momento ne il luogo di entrare nel dibat*
tito scientiflco circa il metodo curativo che adottiamo; mi limito
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
solo ad accennare, che pregiudizi non pocbi incepparono finora
ed inceppano il natural© svolgimento di principii, che nullameno
ressero ormai un secolo di prova, perche poggiano sopra leggi
naturali. Si crede, verbigrazia, che la dottrina dei simili nulla
abbia di comune colla scuola officiate, IA dove Tigiene, la kine-
siterapia, la chirurgia e l’idroterapia sono e deggiono essere le
stesse in qualsiasi scuola medica; Telettroterapia razionalmente
applicata poggia sulla legge dei simili, essendo veritA apodittica,
che se una debole corrente eccita o risveglia il sense ed il moto,
una corrente intensa li paralizza ambidue. A piu forte ragione la
balneoterapia, la sieroterapia, Popoterapia, le vaccinazioni pre¬
ventive suiruomo e sui bruti poggiano sopra dati biologici, che
se non si identificano colla legge dei simili, vi si approssimano
certamente e nulla condividono con quella dei contrari, quando
se ne considerino l’origine e il modo di agire, e si badi alia fa-
coltA di nuocere, cioe di aggravare il male, se adoperate in so-
verchia misura. Comuni alle due scuole sono altresl la tossico-
logia ed i cosi detti primi soccorsi, ove si tratta di rimuovere la
causa che arresta la vita o neutralizzare cbimicamente un veleno.
« Ed eccoci alia differenza essenziale, anzi Tunica che divida
le due scuole, e questa riflette la cosi detta medicina interna.
Orbene la dottrina omiopatica segue in terapeutica una legge che
rispecchia quella fisica, ammessa da tutti, che due elettricitA
dello stesso nome si repellono.
« Infatti d’un lato lo stato morboso a curarsi, dalTaltro un
medicamento che previamente studiato sulTuomo sano e capace
d’ingenerare uno stato morboso analogo, ecco due elementi con-
generi che si combattono e si elidono a vicenda quasi fagociti e
bacilli nel linguaggio moderno.
* Questa legge fu annunziata fin da Ippocrate e man mano.
fino a noi, ma solo colTesperimentazione sull’organismo sano
consigliata da Haller erealizzata da Hahnemann pote conseguire
il suo scopo; legge terapeutica che la stessa scuola officiate spesso
applica scientemente o non, spinta cora’e dallo spirito invadente
dell'eclettismo, il quale accetta i fatti utili senza preoccuparsi
della ragione.
« Come cio si spiega ? chiedesi con inutile insistenza.
« A1 che noi rispondiamo: se niun fisico ci diede mai la ra¬
gione intima del precitato rapporto elettrico; se niun farmacologo
ci diede la ragione intima d’agire d’un solo medicamento, perche
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l’oMIOPATIA IN ITALIA
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allora si pretende la ragicne intima dell’azione neutralizzante dei
simili? Accettiamo qaindi la legge quale deducesi da fatti che si
ripetono a migliaia ogni giorno per opera di 16,000 medici sparsi
sulla superflcie della terra, fatti che si realizzano nella privata
clientela e negli ospedali con un risultato ognora soddisfacente.
Dico ospedali, e non vi sia discaro che brevernente li citi.
* Esistono in ordine al vecchio continente due di essi a
Pietroburgo, due a Budapest con insegnamento governativo, due
a Vienna, uno a Lipsia, a Monaco di Baviera, a Stuttgart;
prossimamente uno a Berlino ed a Basilea, uno a Lione, tre
a Parigi, uno a Londra, Liverpool, Birmingham; a Madrid, a
Barcellona. Nel nostro paese piu specialmeute esiste un fondo
di 200.000 lire presso il raunicipio di Verona, per fondare un
piccolo ospedale (3), ed un altro fondo rninore per lo stesso
scopo a Genova.
« Al di 1& dell'Atlantico abbiamo a Messico un’universitA di
Stato con ospedale; tre ospedali a Rio Janeiro. Negli Stati Uniti
poi nel 1902 si contavano261 stabilimenti tra ospedali, manicomi,
sanatori, asili, ov’e esclusivamente ammesso il trattamento omio-
patico; si contano 20 collegi ossia universita riconosciute, ed in
parte sussidiate dai relativi Stati, colla media annua di 940 stu-
denti. (Un sunto di questi dati statistici leggesi nello stesso
Policlinico di Roma, 1° dicembre 1901). Aggiungasi che colA
prosperano altri ospedali misti, ove le due scuole rivali, non ne-
miche, funzionano indipendenti e senza il menomo urto profes¬
sional od amministrativo.
« In tal modo s’intende la vera liberU bilaterale.
* Cio malgrado la dottrina omiopatica non ha la vana pre-
tesa di compiere miracoli; essa non permette l’esercizio per assue-
tudine, anzi esige indefesso studio e fine criterio di applicazione
per !a riuscita; essa non rappresenta la rivoluzione dell'arte
salutare, sibbene concorre potentemente all’evoluzione della te-
rapia pratica, evoluzione che si osserva nella scuola officiate da
mezzo secolo in poi.
« In ogni modo & profonda convinzione dei seguaci della legge
di somiglianza, che nei limiti fissati dalla Provvidenza essa sod-
disfa meglio di qualsiasi altro metodo curativo nel presente cono-
sciuto al triplice ideale, cioe guarire in modo sicuro, pronto e
senza tormenti.
(3) Ved. pag. 17 in fine.
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I/OMIOPATIA IN ITALIA
* Ed a questo panto sia concessa un* osservazione: per la
medesima ragione che non ogni sacerdote corrisponde sempre e
nello stesso grado alia missione cui 6 ascritto, che un responso
di un avvocato non rispeqchia sempre tutta la giustizia, che un
ministro non rappresenta tutta la sapienza governativa, cost
l’operato di un medico non puo servire di criterio per giudicare
con uno o pochi fatti il valore di una dottrina medica, la quale
pud essere eccellente per se malgrado Paccidentale insufficienza
del suo cultore.
« Ma, si dirA, le accademie mediche da quasi un secolo con-
dannano inesorabilmente la riforma hahnemanniana ed i suoi
proseliti, cui percio rimane preclusa qualsiasi posizione officiate.
Or bene, oltrecche illustrazioni della scuola ortodossa, come
Hufeland, Broussais, Schmidt, Jorg, Wedekind, Bourdeu,
Trousseau, Bouchardat, Imbert Gourbejre, Marchal de Calvi,
Rijueno d’Amador, e fra noi Brera,Tommasini, Bruschi, Landini,
Rucco, si ribellarono airostracismo lanciato dalle accademie,
tocco ad Hahnemann quel che avvenne a tutti i novatori, Coper-
nico, Galileo, Gutemberg, Cristoforo Colombo, Watt, Fulton,
Denis Papin, Newton, Descartes, Parmentier, Lavoisier, Jac¬
quard, e nel campo anatomico ad Harwey, Lusitano e Vesalio;
all’introduzione della china e dell’arsenico, che ora costituiscono
il perno della terapia comune, e quel che avvenne in sulle prime
aU f odierno genio italiano, Marconi, per opera di sedicenti dotti,
che pur vanno per la maggiore.
« Ed ora alio stesso modo che nel giugno 1900 una grande
massa di cittadini applaudiva l’infelice Mac Kinley, allora presi¬
dent© degli Stati Uniti, perche voile presenziare l’inaugurazione
del monumento ad Hahnemann, eretto in una delle piii cospicue
piazze di Washington, e diede per la stessa circostanza nella sera
un solenne ricevimento nella Casa bianca, che applaudiva il bor-
gomastro, il quale con elevato discorso assunse in custodia Tin-
signe opera d’arte, cosi permettetemi, Signori, che a nome anche
del Comitato io vi rivolga le piii vive grazie per Ponore che ci
avete accordato colPintervenire a quest’inaugurazione, intervento
che per noi segna augurio di felici eventi in questa casa di
beneflcenza «.
Tale discorso fu salutato sul flnire da cortesi applausi, e tosto
il rappresentante del sindaco, cav. Tacconis, prese la parola col
dire:
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
9
“ Se la scienza puo teoricamente fare delle differenze nei me-
todi di cura, il profano queste differenze non le fa ed e grato solo
del bene che si fa. Percio la citti di Torino non poteva lasciar
passare l'incremento dell’opera pia da Lei cosl degnamente pre-
sieduta senza porgerle, oggi che se ne presentava I’occasione,
i sentimenti di riconoscenza non solo dell’amministrazione, ma di
tntta la cittadinanza.
« Questa ha un libro d’oro della carita, in cui scrive i nomi di
tutti quelli che hanno fatto e che fanno del bene nellacitti. Sono
quindi convinto e lieto di aver l'onore di rappresentare il Municipio
per dichiarare che in quel libro d’oro vogliono essere scritti i
nomi dei fondatori, il nome del dott. Bonino, che la dirige con
tanta abnegazione, i nomi di tutti coloro che cooperano con lui
a quest’opera di bene e di carita illuminata. In questi giorni, poi,
in cui si gravemente s’impone ed e ventilata la questione ospita-
liera per la nostra citt£ e tanto pia da apprezzare il contributo
recato da questo Ospedale *».
Queste parole, opportune, improntate a tutta spontaneity,
riscossero degni applausi, indi si chiuse la funzione sotto forma
modesta si, ma altamente signiflcativa per Tintervento di si chia-
rissime persone.
Poco dopo sedettero a faraigliare asciolvere i sanitari addetti
airOspedale, i colleghi estranei ed alcuni membri del Comitato.
A questo riguardo cedo volontieri la penna al carissimo amico
e collega dott. Fagiani di Genova.
« Se la solennity dell 1 inaugurazione del nostro ospedale di
via Orto Botanico, svoltasi in raodo serio ed austero, lascio nel-
1’animo di buona parte di noi che vi siamo intervenuti, un*im-
pronta quasi di mestizia, tante e cosi svariate erano le riflessioni,
i ricordi, le speranze che questo fatto, da noi cosi lungamente
desiderato ci apportava, la seconda parte di tale solennitA svol¬
tasi con tutto il carattere intimo di una festa di famiglia in uno
degli eleganti saloni del ristorante Cuccagna, che e fra i pih
apprezzati ambienti di tal genere in Torino, risollevo gli spiriti
nostri, offrendoci il campo a fraterne discussioni... che sono
appunto le migliori perche fatte amorevolmente in nome del bene
e dell'interesse comune. Tra gli intervenuti, oltre, diremo cosi,
i membri di famiglia, cioe il direttore ed i raedici dell’Ospedale,
presero parte al simpatico banchetto il prof. Cesare Lombroso,
il dott. Silvio Gaiter di Genova, il dott. Enrico Perrabo, diret-
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
tore del dispensario gratuito di Milano, coll’ottimo farraacista
sig. Arcari, il marches© Filippo Morozzo, cassiere dell'Istituto
omiopatico italiano, King. cav. De Mezzi che prest6 la saa opera
benemerita eziandio nei lavori d’ampliaraento dell’Ospedale, i
dottori Loaana, Dematteis al quale, unitamente al dottor Mario
Scrivano, e affidata la sala chirurgica. Dire che la massima cor¬
diality e la piu franca giovialitA regnarono sovrane fra gli inter-
venuti, e cosa assolutamente vana, poiche omiopatia e vocabolo
molto affine a simpatia; e gli invitati di Milano e di Genova, ai
quali, in ispirito, con lettere e telegrammi si unirono i carissimi
colleghi di Roma, di Napoli, di Firenze, di La Loggia, di Casale,
e forse altri che non ricordo, manifestarono vivamente la loro
grande soddisfazione per ravveniraento che, se Torino e l’uma-
nity segnarono nel gran libro d’oro, come con frase elevata e
gentile disse all’inaugurazione il cav. dott. Tacconis, intervenuto
in rappresentanza del sindaco, noi vecchi omiopatici e figli di
omiopatici, abbiamo segnato fra )e date piu fulgide della nostra
modesta camera. Oh ben disse nel suo brindisi Cesare Lombroso,
lo scienziato mondiale che tutte le civili nazioni lodano ed ap-
prezzano, ben disse chiamando questa festa la festa del cuore,
poiche e alia bonty della causa santa che di essa noi andiamo
debitori. E quale causa piu santa di quella che ispiro tanti e cosi
notevoli benefattori a fornirci i mezzi per poter se non compiere,
almeno ingrandire il nostro grazioso Ospedale? Quale soddisfa¬
zione e quale intima gioia pel cuore di quei buoni nel vedere
cosi efficaceraente realizzato il loro pio desiderio 1 E se per
espressa volonta manifestata dal presidente dell'Istituto molti
norai di egregi e generosi benefattori, non vennero in quell’ora
lieta calorosamente acclamati, io oggi mi ribello alia oramai
scaduta promessa di silenzio, e lascio che dal cuore erompa colle
mille benedizioni dei riconoscenti il nome del cav. Wenner, che
primo in Torino colla sapiente e modesta sua generosity, forni
i mezzi al prof. Bonino, L’apostolo prezioso ed amato dell 'Idea
nostra, di calare le prime fondamenta del nostro umanitario edi-
fizio. Salute, gloria e fortuna a lui!
« AH’applaudito brindisi del Lombroso, che riafferrao gli as-
siomi indiscutibili della legge dei simili, successero parole affet-
tuosaraente riconoscenti di chi scrive dirette al prof. Bonino, pel
quale non ebbe miglior titolo col quale esordire nel rivoigersi a
lui, che di chiamarlo I'ottimo amico del compianto suo padre. Ne
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
11
io credo che fra gli intervenuti alcuno vi fosse che tanta intensity
di amore, di affetto e di riconoscenza legasse al prof. Bonino,
Tanima di quella geniale festa del cuore.
* Ho rievocato lontani ricordi a lui carissimi, ai quali tutti
erano collegati gli antichi nomi venerati dei primi e dei piu
vecchi fra i colleghi omiopatici, come Chio, Portabava, Poetti,
Fioretta, Granetti, Codde, Wonner, Bertolino, Ajmini, Nonnis,
Demichelis, Giacobino, Bottino, Dadea, Bellotti, Vernetti, ecc.,
ed attraversando, col pensiero, vasti e lontani orizzonti, indi-
rizzai l'augurio all’amato ed assente dott. Fulvio Bonino, flglio,
che presto venga a riunirsi alia famiglia omiopatica italiana che
10 desidera, degno e valido aiuto del padre. Un saluto ed un
augurio venne mandato pure al dott. Pier Antonio Bonino, l'au-
gurio del cuore che Dio gli conservi l’esistenza preziosa del padre,
gravemente ammalato, ed i calici si toccarono inneggiando con
frasi felici il dott. Perabo di Milano, alTunione, alia fratellanza
sincera e leale fra omiopatici, anche col reciproco sacrifizio di
trascurarne le gradazioni... poiche e solo coll’affettuosa colle-
ganza fra noi, che potremo in Italia vincere le ingiustizie, le
antipatie e le lotte che inceppano il trionfo dei nostri ideali uma-
nitari e scientific. Sorse infine, a chiudere la simpatica festa di
famiglia il prof. Bonino, al quale tutti si accostarono come se
volessero stringerselo in un grande abbraccio. Con evidente com-
mozione egli ringrazio i colleghi e gli amici intervenuti alio scopo
di solennizzare la faustissima data, a proposito della quale egli
disse che non a caso l’aveva desiderata e scelta. Essa gli ricor-
dava come 46 anni addietro egli facesse approvare una seconda
sua tesi di laurea, mentre la prima, suila specificita del trier -
curio nella sifilide , gli era stata respinta dal Collegio medico,
come troppo evidentemente omiopatica. Continud dicendo che la
attuale festa, ed il sorto ediflcio di via Orto Botanico, lo com-
pensano oggi delTantico affronto, vendicandolo della inflittagli
ingiustizia. Un altro pensiero che gli rende sempre piu gradita
l'odierna festa, e la speranza che Tesempio oggi dato da Torino,
possa riflettersi suite decisioni delTautoritA comunale di Verona,
che indotta al gran rifiuto da erronei concetti scientific, sta per
tradire la solenne volontA testamentaria del defunto Cam ploy,
11 quale lascio circa L. 150.000 per la fondazione di un ospedale
omiopatico nella sua cittA natale.
« Con cavalleresca cortesia il prof. Bonino fini, applauditis-
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
simo, il suo brindisi, mandando un saluto alle madri, allespose,
alle sorelle dei soci dell’Istituto, alle graziose patrone che egli
chiamo suore di caritA della nostra pla Istituzione, al re, saggio
e baono, al quale certo non ispiacerA che Topera pietosa che ebbe
giA il soccorso del suo corapianto padre, venga a prendere basi
piu salde nella dotta e patriotica Torino, la citta che, giA foriera
dell’unitA nazionale, applaude, aiuta ed ammira ogni manifesta-
zione di scientifico progresso
Con animo visibilraente commosso disse pure il dott. Dematteis:
* Colleghi ed amici,
* Permettete che io pure in questo giorno di comune esul-
tanza, rivolga al nostro caro presidente una parola di ringrazia-
mento per quanto fece per tutti ed in special rnodo per me. Oggi
egli ha ottenuto il meritato premio alle fatiche della sua onorata
carriera, ed alia contrastata professione di fede scientiflca e col
plauso civico, ha avuto Telogio piu caro ed affettuoso di quanti
lo amano e lo ricercano con affetto di flgli e di discepoli.
* A me spetta pero manifestargli tutta la mia riconoscenza
per Tappoggio morale e materiale di cui serapre mi fu amorevol-
mente largo. Solo e sconosciuto, appena venticinquenne, mi ac-
colse all’Ospedaletto, mi fu guida solerte ed intelligente, mi
permise l’estrinsecazione di queH’attivitA che solo si conosce dal
neoflta, e consolandomi nelle sconfitte ra’incoraggiava nei suc-
cessi avviandomi a quella carriera, che oggi mi lusinga e mi
contenta. E son ben lieto che in questo giorno solenne, caro
signor presidente, mi si offra Toccasione di porgerle i raiei piu
sentiti ringraziamenti che unisco all’espressione dell’affetto piu
puro e piu santo della natura, delTaffetto filiale, che da tempo
nutro per lei
Ed ora serva di epilogo alia festa la riproduzione del rendi-
conto fatto dai giornali locali.
Leggesi anzitutto nel Momento:
“ Ieri mattina alle ore 10 l’lstituto omiopatico italiano inau-
gurava la nuova sede del suo Ospedale in via Orto Botanico, 16.
I nuovi locali spaziosi, puliti, aerati e rispondenti alle moderne
esigenze dei tempi e dell’igiene, erano visitati con interesse dai
numerosi invitati alia ceriraonia.
- S. E. R. raons. Spandre, vescovo ausiliare di Torino e
parroco dei Ss. Pietro e Paolo, si degno assistere all’inaugura-
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L OMIOPATIA IN ITALIA
13
zione del nuovo Ospedale, che sorge sotto la sua giurisdizione
parrocchiale. Fra le autoritA e celebrity mediche intervenute
abbiamo notato l’ass. Tacconis in rappresentanza del sindaco, il
dott. Balp, medico provinciale, i prof. Pagliani, Lombroso, Mo;
il colonn. mod. Ferrero di Cavallerleone, il generate Rubeo, ecc.
Nella sala, gremita da una folia di gentili signore e signorine,
ebbero luogo i discorsi. Il presidente e fondatore dott. G. Bonino
ringrazio le autorita e gli invitati, e ricordo le benemerenze e le
elargizioni di generosi oblatori, mercA i quali fu costrutto il nuovo
stabile. Diede varii ragguagli e dati sull’andamento delfistitu-
zione: il servizio ospitaliero fu iniziato nel 1890 con 6 letti, e
furono ricoverati giA 473 ammalati con appena 13 decessi; nel
corrente anno si porto la capacitA dell’Ospedale a 22 letti. Espose
le vicende della dottrina omiopatica in America (ove ebbe inizio
e maggior sviluppo), in Europaed in Italia; dottrina che, secondo
lui, rappresenta l’evoluzione della terapia pratica. Si auguro, in-
fine, che i pregiudizi, che ne inceppano lo svolgimento, abbiano
a scomparire, e felice avvenire arrida all’opera intrapresa.
• L’assessore Tacconis, a nome del sindaco Frola, rivolse elogi
all’opera filantropica del dott. Bonino, e disse che oggi appunto,
in cui singolarmente preoccupa la questione ospitaliera, la citta
di Torino scriverA nel suo libro d’oro l’lstituto omiopatico italiano.
- Alle ore 11 la funzione ebbe termine ».
Nell’/taZia Reale:
* Lunedl 16, alle ore 10, coll’intervento diS. E. R. monsignor
Spandre, dell’ass. dott. Tacconis, in rappresentanza del sindaco,
del dott. Balp, medico provinciale, dei prof. Lombroso, Pagliani,
Mo, ed altri distinti personaggi, nonchA di numerose signore e
signorine, venne inaugurato in via Orto Botanico, n. 16, il nuovo
Ospedale omiopatico.
« Dopo una visita ai nuovi locali capaci di una ventina di
letti, e rispondenti perfettamente alle moderne esigenze della
igiene, ed all’annesso dispensario per i consulti, nonchA alle sale
per le operazioni chirurgiche e per le applicazioni di elettrote-
rapia e di balneoterapia, il prof. cav. Bonino, presidente dell’Isti-
tuto omiopatico italiano, lesse dinnanzi al distinto uditorio un
breve riassunto dei progress! fatti dall’omiopatia e della sua gra¬
duate diffusione nell’Europa e nell’America, illustrando il suo dire
con cifre che parlano eloquentemente in favore dell'omiopatia.
- Questo A il primo Ospedale omiopatico che sorga in Italia, e
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
ne fu ispiratore e fondatore il prof. cav. Bonino che, con rara
bonti e rnirabile perseveranza, lottando contro mille difficoltA, e
sostenuto da una fiducia, che non venne mai mono, nella veritA
della dottrina dei simili, a cui da tanti anni ha consacrato la sua
esistenza, seppe condurre a termine la non facile impresa.
u E gli applausi che salutarono ieri la sua conferenza, e le
vive e gentili parole di elogio e di ringraziamento che a nome del
sindaco gli rivolse Tassessore Tacconis, furono certo per lui una
meritata ricompensa per la sua nobile iniziativa e per la sua
costanza *.
Nella Stampa:
L’Ospedale omiopatico ha inaugurato recentemente i suoi
nuovi locali in via Orto Botanico, n. 16, che sono aereati e spa-
ziosi, ed ebbero le lodi di chi li ebbe a visitare il giorno'dell’inau-
gurazione, come Tassessore Tacconis, rappresentante del sindaco,
il dott. Balp, medico provincials, i prof. Mo, Lombroso e Pa-
gliani, oltre ad una folia d’invitati.
* Ora l’Ospedale conta 22 letii, cioe ha pi ix che triplicata la
sua potenzialita, essendo stato inaugurato nel 1890 con 6 letti;
su 473 aramalati ricoverati non deploro che 13 decessi.
* Ebbero a parlare brevemente il fondatore dell’istituzione,
dottor Bonino, e il dottor Tacconis, che ne elogio Topera filan-
tropica *.
(1) BENEFATTORl EMINENTI DELI/OSPEDALE
Wenner cav. Emilio.
Defernex Antonietta.
Denina dott. Pietro.
Ferrero cav. Matteo.
Mayneri baronessa Rosa.
Rubeo Fratelli cav*. Oreste e Teofilo.
Bottino dott. Crisanto.
De Planta cav. Adolfo.
Ricardi di Netro contessa Augusta.
Chatron Maria.
Molinari Giov. Battista.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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(2) SOCI PATRONI ED OBLATORI DELL’OSPEDALE
Aluffi geometra Alfredo.
Bedarida Clemente.
Begey avv. Attilio.
Berrone nobile Clara.
Berrone signorina Olimpia.
Bertalot Paolina.
Blanc Luigia.
Bocca Fratelli.
Boetti conte Edoardo.
Bonardi can. cav. Stefano.
Bono-Margaria Maria.
Bono-Mazzucchi Fanny.
Borelli contessa Francesca.
Brozolo (Di) conte Carlo.
Brozolo (Di) contessa Giulia.
Brunati baronessa Innocenza.
Cadorna generate Raffaele.
Caffaratti Luigi.
Canevaro conte Bernardo.
Carbone-Berroni Giuseppina.
Casalegno Rosa.
Celebrini baronessa Maria.
Cinzano cav. Enrico.
Clausen Carlo.
S. A. I. Clotilde di Savoia.
Craponne Settimio.
De Luca cav. Giacomo.
De Magistris contessa Francesca.
Demaria generale Giovanni.
Demartini Lucia.
De Mezzi cav. Luigi e Cesare.
Demichelis avv. Giuseppe.
Demichelis avv. Teresio. .
Denina Bartolomea.
Di Falicon-Cusani contessa Maria.
Di Planta cav. Adolfo.
Donna Ernestina.
Elia Pessione Maddalena.
Fabre Signoretti Matilde.
Facchetti cav. Luigi.
Federici marchese Armando.
Ferreri conte Carlo.
Ferreri marchese Emanuele.
Fioretta Angelina.
Fioretta Carlo.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Fioretta Carolina.
Gaffodio Antonietta.
Gaj Enrico.
Galateri cav. Marco Aurelio.
Ghiglione ved. Giulia.
Ghiglione ing. cav. Luigi.
Giani Lucia e Giuseppa.
Gibellini cav. Vittorio.
Gloria contessa Adele.
Govone contessa Laura.
Gozani marchese Erasmo.
Iacopetti avv. Pier Corrado.
Iona Salomone.
Kossuth Luigi.
Laura dott. Secondo.
Lavy Corinna.
Longhi avv. comm. Giuseppe.
Losana dott. Ottavio.
Lovera contessa Clementina.
Luserna di Ror& conte Emanuele.
Luserna di Rora marchese Maurizio.
Manca cav. Vincenzo.
Margaria cav. Giuseppe.
Mazzucchi cav. Michele.
Meana conte Averardo.
Meille cav. Paolo.
Mella nobile Irene.
Montefameglio don Pietro.
Morozzo marchese Filippo.
Moschetti prof. cav. Giuseppe.
Mus 80 Giuseppe.
Nasi Maria.
Oddenino don Francesco.
Pamparato (Di) contessa Olimpia.
Pavesio Vittorio.
Pavia Giulio.
Pejretti canonico Pietro.
Pensa Serravalle contessa Maria.
Peracca conte Angelo.
Pescia Carlo.
Piacenza Emilia.
Portula conte Emanuele.
Portula conte Enrico.
Prata Antonio.
Prata Fratelli.
Ricardi di Lantosca contessa Virginia.
Riccardi di Netro contessina Flaminia.
Ricchetta di Valgoria contessa Dorotea.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
17
Rignon cav. Vittorio.
Rora contessa Amalia.
RorA conte Annibale.
Rosso Pietro.
Rovere-Giacca Giovannina.
Salino contessa Emilia.
Saracco cav. Eugenio.
Saracco cav. Leandro.
Schlaepfer Carlo.
Solaro conte Enrico.
Sterpone Bianca.
Succio Prospero.
Talmone Michele.
Thiabaud cav. Francesco.
Tricerri Alessina.
Vergnano Annibale.
Verlucca canonico Giovanni.
Vernier Antelma.
Vesme contessa Giuseppina.
Vianco canonico Michele.
Vivalda marchese Filippo.
Wenner cav. Emilio.
Wenner Federico.
Wenner Giulio.
Wenner Oscar.
Wenner Roberto.
(3) II municipio di Verona ebbe tutto il tempo di riflettere,
prima di accettare FereditA Camploy, se era disposto o no a rea-
lizzare la volonta del testatore. Se per ragioni sue vuol sottrarsi
airimpegno, vi rinunzi a benefizio di qualche altro corpo morale
che si assuma l’obbligo segnato nel testamento. fi proprio il caso
di applicare il dilemma: o sottomettersi o dimettersi.
2
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L 0MI0PATIA IN ITALIA
Verbale deil’Adunanza del 16 novembre 1903.
Assistevanoallaseduta, oltre il Presidenteedil Vice-Segretario
sottoscritti, i signori: Losana dott. Ottavio, Vice-Presidente;
Moschetti cav. prof. Giuseppe, Gibellini cav. Vittorio, De
Mezzi ing. Cesare, Censori; raarchese Morozzo Filippo, Cassiere;
Dematteis dott. Silvio, Vice-Segretario.
Aperta l'adunanza, il Presidente d& lettura del bilancio 1904
e le dilucidazioni richieste dalle singole modificazioni al bilancio
precedente.
Nessuno dei roembri presenti raovendo opposizione al bilancio,
viene approvato a voti unanimi.
Torino, 16 novembre 1903.
Il Vice-Segretario ll Presidente
Olivbro G. Dott. G. Bonino.
PROGETTO DI BILANCIO PER L’ANNO 1904
presenUlo ed approvato nella Seduta del 16 Novembre 1903.
PIBTfi ATTIVA
I. Entrate ordinarie.
Consolidato 4 % per l’lstituto . . . L. 305 19
- « per TOsp. di Genova * 28 —
* *» » di Torino. ** 170 81
- 4 72% per Tlstituto . . » 45 —
- * per TOsp. di Genova * 922 —
* » *> di Torino ** 1417 80
« 5% da acquist. sulle entrate
straordinarie.500 —
L.
3388 80
3388 80
Quote dei Soci Patroni dell’Istituto . L.
220 —
» » dell’Ospedale di
Torino.-
875
Quote dei Soci Ordinari deli’Istituio .
560 —
L.
1655 —
1655 —
A riportare . L
5043 80
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L’OMIOPATIA IN ITALIA 19
Riporto . L.
Retta dei pensionanti.L.
Cassetta del Dispensario . . . . *
lnteressi attivi del conto corrente . . •*
5043 80
2500 —
200 —
50 —
Totale delle entrate ordinarie L.
7793 80
II. Entrate straordinarie .
Quote presunte di nuovi soci . L.
50 —
III. Movimento di capitali.
Residuo legato Bottino ..... L. 2800 —
Oblazioni diverse a beneflcio dcll’Ospedale
di Torino.** 11200 —
L.
14000 -
14000 —
Riepilogo dell'Attivo.
Entrate ordinarie.L.
» straordinarie.
Movimento di capitali.
7793 80
50 —
14000 —
Totale dell’Attivo L.
21843 80
PABTE PASSIVA
Spese ordinarie .
Tassa di manomorta.L.
Imposts fabbricati e fognatura . •*
17 64
308 —
L.
325 64
325 64
Assicurazione incendi.L.
Abbonaraento all’acqua potabile .
39 22
80 -
L.
119 22
119 22
Assegno al personate di servizio . . L.
Vitto per gli ammalati.L.
Gas e riscaldamento.**
3000 —
700 —
650 -
L.
3700 —
3700 -
A riportare . L.
4794 86
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Riporto . L. 4794 80
Oggetti di medicazione.L. 50 -
Sovvenzione al Dispensario di Torino L. 500 —
Id. di Firenze.« 150 -
Id. di Milano.« 200 —
Id. di Napoli.« 150 —
L. 1000 — 1000 -
Stampa e cancelleria.L. 330 —
Telefono.. 144 _
Totale spese ordinarie . . . L. 6318 86
Spese straordinarie.
Sussidio alia vedova Leoncini . . . L. 200 —
Movimenlo di capitali.
Acqnisto rendita per l’Osped. di Genova L. 900 —
Id. di Torino.* 13000 —
L. 13900 - 13900 —
Riepilogo delle Spese.
Spese ordinarie.L. 6318 86
• straordinarie.« 200 _
Movimento di capitali.« 13900 _
Totale del Passivo L. 20418 86
RIASSUNTO
Totale dell’Af/joo.L. 21843 80
Totale del Passivo .» 20418 86
Al Fondo di risbrya L. 1424 94
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t’lOMlOPATIA IN ITAUA
21
COMITATO DIRETTIYO PER L’ANNO 1904
Data di nomina
Presidente Onorario Wenner cav. Emilio. 1888
» Eff'etlivo Bonino dott. cav. Giuseppe. 1881
1* Vice-Presidente Losana dott. Ottavio. 1901
2* » Liberali dott. Vincenzo. 1888
1* Censore Moschetti prof. cav. Giuseppe. 1899
2° » De Mezzi ing. cav. Cesare. 1892
3° » Gibbllini cav. Vittorio. 1901
Cassiere Morozzo oi Bianze inarch. Filippo. 1886
Segretario Bonino dott. Pier Antonio. 1892
1* Vice-Segretario Olivero Giacomo, farmacista. 1892
2* » Dematteis dott. Silvio. 1892
Elenco dei Soci per l’anno 1904.
IBTITUTO
Soci Patroni.
Marangoni cav. Gervasio, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
Soci Onorari.
01iv4 y Gros dott. Angelo, Barcellona.
Auletta dott. Umberto, Rio Janeiro.
Soci Ordinari.-
Arcari Emilio, farmacista, Milano.
Baldelli dott. Torquato, Firenze.
Bonino dott. Fulvio, Torino.
Bonino dott. Giuseppe, Torino.
Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese.
Digitized by t^oosle
22
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Cigliano dott. Toramaso, Napoli.
Corradi Michele, farmacista, Genova.
De Marini dott. Samuele, Genova.
Deraatteis dott. Silvio, Torino.
Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova.
Gaiter dott. Silvio, Genova.
Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli.
Held dott. Rodolfo, Roma.
Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia).
Ladelci dott. Carlo, Roma.
Liberali dott. Vincenzo, Roma.
Lombroso prof. Cesare, Torino.
Lombroso-Ferrero dottoressa Gina, Torino.
Losana dott. Ottavio, Torino.
Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia).
Marangoni dott. Luigi, Torino.
Mattoli dott. Attilio, Bevagna.
Minali dott. Salvatore, Napoli.
Moschetti dott. Teodoro, Torino.
Olivero Giacomo, farmacista, Torino.
Palumbo dott. Giulio, Napoli.
Perabo dott. Enrico, Milano.
Pessarini dott. Bernardino, Milano.
Pupino-Carbonelli dott. Giuseppe, Napoli.
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino.
Schiapparelli Clemente, Torino.
Scrivano dott. Mario, Torino.
Secondari dott. Giuseppe, Roma.
Spasiano dott. Gennaro, Napoli.
Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato.
Viglino dott. Teresio, Napoli.
Zenoglio dott. Leone, Genova.
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l’omiopatia in itaua
23
OSPBDALB JDX TOSHSTO
Soci Patroni.
Berrone signorina Olimpia, Torino.
Boetti conte Edoardo, Torino.
Bono-Margaria Maria, Torino.
Brozolo (Di) conte Carlo, Torino.
Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino.
Caffaratti Luigi, Torino.
Casalegno Rosa, Torino.
Celebrini baronessa Maria, Torino.
De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino.
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia.
Di Planta cav. Adolfo, Torino.
Ghiglione ved. Giulia.
Gibellini cav. Vittorio, Torino.
Govone contessa Laura.
Luserna di RorA conte Emanuele,Torino.
Luserna di RorA marchese Maurizio, Torino.
Margaria cav. Giuseppe, Torino.
Mazzucchi cav. Michele, Torino.
Morozzo marchese Filippo, Torino.
Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino.
Oddenino don Giuseppe, Torino.
Prata fratelli, Torino.
Riccardi di Netro contessina Flaininia, Torino.
Rovere-Giacca Giovannina, Torino.
Saracco Eugenio, Torino.
Talmone Michele, Torino.
Vergnano Annibale, Torino.
Verlucca canonico Giovanni, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
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24
l’oMIOPATIA IN ITALIA
TRE DATE CHE SI RIFERISCONO
8 Lnglio 4857 — 46 Novembre 4857 — 46 Novembre 4903
Rifacendo la via di 46 anni ci troviamo al 16 novembre del
1857, giorno in cui io presentava la mia seconda tesi di laurea:
Sulla saliva al Collegio medico delTUniversiti torinese. Dico
seconda, perch& la prima, che aveva per titolo: Sulla specificita
del mercurio nella sifilide , e prodotta 1*8 luglio, venne sempli-
cemente reietta.
Congedandomi nella seconda volta dissi: < Mentre ringrazio
il Collegio medico dell’ammissione dell’odierna tesi, spero di
dimostrare un giorno con quanta giustizia sia stata respinta la
prima », che qui riproduco a documento cronologico e di cui
conservo Toriginale col visto del Preside della Facolti medica
Bonino (omonimo) e dei consiglieri Ruatti, Bonacossa e del
professore di sifilopatia Majoli.
SULL4 SPECIFICITA DEL MERCURIO NELLA SIFILIDE
La scoperla dei rimedi specified nel senso in die
noi l'intendiamo non e il patrimonio del priino ve-
nuto, nd degli spiriti inllngardi. — Perd io non
duhito, che in quest’abboudanza di heni e di ric—
chezze onde la natura rigurgita, il Creature che ve-
glia alia conservazione delle sue opere non ahhia
provveduto alia guarigione delle nialaltie piii rile—
vanti che nflliggono il genere umano determinando
speciflci che sieno alia mano d’ogni uomo e nel suo
parse natale.
Sydenham, Medic. Prat., Pref.
Tristo ed inprato lavoro quello di andar in traccia
agli speciflci, e cosa indegnad’un grande spirito.
Trousseau e Pidoux, Mature MMieale, Vol. 4.
Mi basterA egli I’animo a rappattumare questi corifei della
medicina in argomento di tanto rilievo, mentre ognun lo sa se
sia l’ardua delle imprese trarre alTunissono le discrepanti opi¬
nion! dei medici? A compiere quest’opera mi rimane l'unico par-
tito di rilevare il bivio che trae per opposti sentieri circa Tam-
mettere o rigettare gli speciflci. Ma innanzi tratto; che cos’e uno
speciflco? Se ad altri, non gid a me, par futile una tal domanda.
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l’ OMIOPATIA IN ITALIA
25
sempreche considero la massima parte dei dissidi scientific esser
attinente al fraintendere i termini della quistione, ed appunto
dai varii significati prestati alia quality specified ebbero origine
le pin disparate sentenze sul conto di essa.
Si conviene perd in genere di appellare specifico « un medi-
camento creduto valevole a guarire sicuramente e sempre una
malattia *> (1). A me s’insegno di dir specifica « quella virtu per
cui dati medicamenti valgono a debellare certe malattie cosi dette
sui generis o prodotte da una causa speciale ** (2).
Intesa per questo verso la specificiU, essa non ha mai esi-
stito, ne per verun modo sari attuabile, e l’altalena di apoteosi
e di oblio dei tanto accarezzati specifici nelle malattie persino
miasmatiche o contagiose ci getta gi k per lo meno nel dubbio se
realmente esista un tal potere nei medicamenti. A che dunque
sono attinenti le vicissitudini d’ammissione e di negazione? Eccoci
al nodo della questione.
Lo scoprire medicamenti che rispondessero in modo certo e
costantemente al nome di ciascuna malattia conta, ecco il voto
(giacche oltremodo agevole sarebbe stato e brillante di successi
resercizio medico) ecco la vana lusinga di tutti i tempi, lo che io
ritengo per lubrico sentiero trascinante nel regno delle utopie.
Ne altrimenti pote la cosa avvenire ove si ponga mente, che
mentre d*un lato natura arricchi l'uomo di svariatissimi mezzi di
guarire, questi per sua parte, poggiando sul suo capriccio, voile
ridurre a determinati tipi le infinite foggie di malattie, sebben
natura rifugga dalle classificazioni (3) nosologiche che sotto l’ap-
parenza di agevolare lo studio dell’arte salutare sono altrettanto
inutili e dannose quanto ingegnose. Imperocche « siccome la
natura nella genesi dei morbi e sviata dalle leggi normali, chiara
cosa e non potere le malattie presentare sempre quei caratteri
costanti invariabili, che offrono tutti gli esseri organici formati
secondo il tipo regolare.e si dura tal fiata somma fatica nel
poter ravvisare le malattie dai loro caratteri organici diversifl-
canti nei vari periodi di esse, per cui non & esatto il dire di
Linneo che i sintomi stiano alle malattie come le foglie, gli steli,
i fiori ai vegetali * (4). La qual sentenza, vera nelle stesse ma¬
lattie dette sui generis , sta poi verissima nelle appellate comuni.
(1) Dictionnaire Universel de Mat. MM. de Mb'at et De Lens .
(2) Carmagnola, Prolegomeni di Mat. Med.
(3) L6vy, Traiti d'Hygi&ne.
(4) Pasero, Patoftalmologia , p. 4.
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26
L* OMIOPATIA IN ITALIA
E qui mi sento susurrar nelTorecchio che anco con sintomi
diversificanti nei varii casi il clinico scorgendo lo stesso fondo
patologico, contro questo dirige le sue mire terapeutiche anzi che
contro la bizzarra corteccia sintomatica. A1 che mi accheterei se
i piu dei medici fossero a tal orizzonte di scienza per ci6 ese-
guire; se i medici fossero consenzienti sulla condizione patolo-
gicadelle malattie anche le piu conosciute; se Tin oggi decantata
azione speciflca d’ un farmaco non yenisse la domani smentita
dalla sperienza in un caso creduto relativo alio stesso tipo mor-
boso ma modificato nel suo presentarsi al clinico; se inflne il
prefato modo di procedere terapeutico avesse per puntello il
comun senso medico; laddoye che altro rivelano quelle distin-
zioni al letto del misero di costituzione, di temperamento, di
abito, eta, sesso, condizione sociale, genere di yita e yia dicendo,
se non se che coteste condizioni esercitano un’influenza sullo svi-
luppo, sul quadro fenomenico, sulT andamento ed esito della
malattia? Cio ammesso ne deriva in yia logica che il trattamento
va modificato a ragguaglio di tutte coteste circostanze, le quali
potendo smisuratamente variare, innumerevoli dovrebbero pur
essere gli specifici per ciascuna malattia, ond’e che uno specifico
il quale corrisponda in modo sicuro al nome di un morbo riposto
nolle classificazioni nosologiche non si d&; quindi a giusto titolo
avrebbe pronunziato Trousseau: « et d’abord nous n’admettons
pas un seul sp^cifique absolu «*.
Ma la sari adunque spacciata per noi circa al possesso di spe¬
cifici? No, a patto pero di convenire con Boerrhaave: - specifico
e ogni medicamento bene applicato «. Posto cosl il problema della
scienza, esso ci conduce a quest’altra questioner qual & il cri-
terio che deve lumeggiare il medico nella scelta del farmaco onde
dir si possa appropriate a ciascun fatto morboso? Ora tal criterio
non puo altrimenti emergere che dalla scrupolosa e profonda
osseryazione delle perturbazioni indotte dai medicamenti nelPor-
ganismo messe in confronto colle malattie stesse, od in altri ter¬
mini, stabilire il rapporto tra Tazione patogenetica dei medica¬
menti e le malattie stesse.
Pervenuto a tal punto, debbo chiedere a me stesso per
satisfare al mio assunto: in qual relazione trovasi Tazione del
mercurio sulTeconomia vivente cogli effetti del virus sifllitico?
Tolsi ad arte questo esempio e cio per due ragioni. La prima sta
nella maggior certezza sulTesito dei suoi effetti curativi, una fra
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
27
le poche glorie della medicina pratica; la seconda riposa nella
piu ampia conoscenza dei nocivi o morbosi effetti del mercurio
usato e misusato nelle cento malattie, i quali costituiscono poi la
cosi detta idrargiria d’AUey, idrargirosi secondo altri, erettismo
mercuriale di Pearson, morbo raercuriale da Mathias, eczema
mercuriale da Mullin, mercurializzazione, ecc.
Sorvolo sulla storia naturale e su quanto non riguarda diret-
tamente la mia tesi onde a me il tempo, agli altri risparmiar
noia; ma non posso in pari tempo dispensarmi dal notare come
nello studio dei fenomeni morbosi mercuriali non altrimenti che
in quello di qualsiasi altro rimedio e giuocoforza, onde farsene
un adeguato concetto, sceverare i sintomi morbosi che procedono
dalle primarie impressioni sulla fibra vivente da quelli che sono
giA l'espressione di una cachessia per le gravi ed intime altera-
zioni solido-umorali indotte dalla perdurata infensa azione idrar-
girosa.
Dal non distinguere appunto questi due ordini di fenomeni
devesi ripetore il diverso concetto farmacologico or di erettiz-
zante, or di deprimente, quando di alterante, quando di dialitico
e simi 1 i in che tennero il mercurio i vari trattatisti di materia
medica, e l’immensa folia dei medici. Premetto inoltre che il
seguente per me tracciato quadro idrargiroso ben lungi dal riuscir
completo quale io vagheggiava (al qual difetto altri assai piu di
me erudito saprA supplire) raggiunge cio non di meno la suindi-
cata prefissarai meta.
FENOMENI SIFILITICI FENOMENI MERCURIALI
Dermite lepigena.
Dermite flittenigena.
* Bolligena.
» Pustuligena.
Alopecia.
Efelidi.
Sistema dermoideo.
I mercuriali aizzano la dermite e fanno
inveterare la psoriasi.
Mercuriale.
Eritemi papule.
Vescicole — Pustole.
Alopecia.
Macchie livide.
Sistema mucoso.
Ulceri di yario genere ai genitali.
Mucositi con scoli muco-puruienti, cio6
Balanite. Blenorragia, ecc.
Ulcerazioni nella bocca e nelle fauci
— Angina.
Polipi nasali.
Ozena.
Escrescenze.
Ulceri varie d’aspetto anco cancrenose
ai genitali.
Leucorrea tenace ( Gataker ).
Stranguria. Scolo di muco-pus dalla
uretra.
Stomatite aftigena — Ulcerativa — Fa-
ringo — Tonsillite — Ulcerativa.
Polipi nasali.
Ozena.
Escrescenze.
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28
l’OHIOPATIA IN ITALIA
Segue FENOMENI SIFILITIGI FENOMENI MERGURIALI
Adeniti.
Sislema linfatico.
Adeniti — Ancio-leuciti.
Reumatismo.
Periostite.
Gomme, ganglii.
Dolori osteocopi.
Carie, necrosi.
Fragilita ossea.
Esostosi.
Apparato fibro-muscolare.
Reumatismo.
Periostite.
Gomme, ganglii.
Sistema osseo.
Dolori osteocopi.
Carie, necrosi.
Fragilita ossea.
Esostosi.
Sistema nervoso.
Paralisi — Epilessia — Ipocondria —
Mania — Demenza — Apoplessia
— Sordita.
Fenomeni
Cloroanemia.
Marasmo.
Tali affezioni nervose furono pure os-
servate in seguito all’uso del mer-
curio ( Giraudeau ).
genera It.
Cloroanemia.
Marasmo.
Fenomeni piu rari.
Difetto di zoosperni. Difetto di zoosperni (Demaria).
Emottisi. Emottisi.
Ulceri nel cuore, nei grossi vasi. Ulceri, ecc. (Sachero).
Flogosi lenta delle vie lagrimali. Idem (Riberi).
Amaurosi. Amaurosi.
Indite, ecc., ecc. Indite.
NB. Per amor di brevita noterb che gli effetti mercuriali di cui non indicai
Tautore si osservano specialmente descritti in Lagneau — Giraudeau —
Vidal — Mathias — Pasero — Orftla.
Parrebbe or cosa affatto naturale il formular cotesto rapporto,
ina di buon grado lascio che altri pih versati in tali argomenti si
pronunzino. E quivi mi compiaccio citare I’espressione dei raiei
precettori.
•* Nel caso di sifllide recidiva dopo una cura mercuriale, poich&
quelli stessi sintomi rassomigliano ai cattivi effetti del mercurio,
e basta consultare Topera del Mathias sul raorbo mercuriale per
vedere che i sintomi dipendenti da abuso mercuriale hanno molta t
tnollissima analogia coi sintomi della sifilide costituzionale, in
tal caso, dico: si dovrA esperimentare la cura mercuriale, e se
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
29
ne insorge aggravazione si ricorre ai decotti dei legni sudori-
feri, ecc. (1).
«* I sistemi osseo e flbroso divengono sede di dolori attribuiti
posci&, a gran danno degli infermi, al tuttora non ispento virus
sifilitico (2).
* La sassaparilla conviene in specie lorquando dopo il tratta-
mento mercuriale rimangono sintomi tali, come dolori osteocopi
che il clinico non pud distmguerli se dipendenti dalla sifilide o
dal mercurio (3). Giova nei casi dubbi di sifilide o di morbo mer¬
curiale. debella gli effetti nocivi del mercurio uguali e forse
pi A terribili della stessa sifilide — quali sono — gengive flacide,
e facilmente sanguinanti, caduta dei capelli, dolori simulanti gli
osteocopi, macchie livid© ed ulcerose che deturpano la cute (4).
' «* Niun rimedio val meglio del calomelano nel debellare l’iri-
dite sifilitica, eppur vedano, cosa strana, l’iridite si sviluppa
sovente in seguito aU*abuso dei mercuriali; ne cerchino la spie-
gazione (5).
** fi un fatto incontrovertibile perch& flglio dell’esperienza
che dall’abuso del calomelano si riproduce l’iridite, mentre col
retto suo uso si combatte l’iridite esistente, di modo da esser
talora causa , e tal altra rimedio di essa » (6).
A tal punto venuti cade in acconcio la quistione se il criterio
che se ne potesse inferire dal suesposto paraggio debbasi ritenere
qual assoluto in terapeutica. A fine di spianare tale difficoltA sari
mestieri cimentare le sostanze medicamentosa sui bruti, sull’uomo
nei due casi e fisiologico e patologico, mettere in rapporto i loro
effetti colie malattie contro cui valesi il medico nei piu dei casi
con efficacia. Allora solamente ne sorgeri un criterio terapeutico
certo, e, spingendo l’esperimentazione, un corredo di specifici
prestantisi nelle svariate circostanze, ed il cultore d’lgea non pifi
dubbioso e titubante (7) si accostera al letto del sofferente, ma
franco e lieto di poter arrecar prode a chi languisce, ne solo
prodigar aride parole.
(1) Majoli, lezions oral® di clinica sifilitica, 15 aprile 1857.
(2) Pasero, Dermatopatologia , pag. 540.
(3*4) Carmagnola, lezioni orali delli 2 e 7 maggio 1855, trattando della sas¬
saparilla.
(5) Riberi, lezione clinica, 9 gingno 1856, parlando delle varie oftalmiti.
(6) Riberi, lezione di chirurgia, 30dicembre 1856, accennando aU’iridite come
accident® consecutivo all’operazione della cataratta.
(7) Carmagnola, nel dar fine alia sna clinica medica (13 gingno 1857).
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30
l’OMIOPATIA IN ITALIA
Concludendo percio ripongo la specificity del mercurio nel
prefato suo rapporto colla lue venerea, raentre non escludo la
possibility di altre simili relazioni tra altre forme celtiche con
altri medicamenti, ne quelle di altri rapporti fra il mercurio ed
altre malattie non sifilitiche. Bonino.
Iniziato alio studio della dottrina omiopatica fin dal primo
anno del corso universitario, venni mano mano a persuadermi
della sua verity, sia per prova personate in casi di sofierenze,
come di itterizia, di sciatica e catarro acuto bronchiale, sia per
esperimenti sopra altri individui, sia specialmente per dichiara-
zioni inconsciamente fatte dai miei stessi professori e che reli-
giosamente io raccoglieva con intima soddisfazione, citandone
alcune nella tesi stessa.
Inesperto, io credeva fermamente che il riportare le afferma-
zioni dei miei stessi maestri avesse un qualche valore per soste-
nere la tesi; ero persuaso, che la logica non dovesse essere ban-
dita nel trarre il corollario, cui conducevano le premesse ben
chiare ed espressive, ma no ; la sera precedente la laurea (e lo
ricordo come se fosse ieri) un dottore di collegio, che non voglio
nominare, presemi a braccetto, mentre si usciva in pari tempo
dall’Ospedale di San Giovanni, e bel bello mi strappo la confes-
sione della mia fede medica e dello scopo della tesi; l’indomani
mise il Collegio medico a rumore e la tesi sacrilega, tuttochd
firmata dal professore della speciale materia, fu respinta. I pie-
tosi amici del poi egli avversari aperti qualificarono la mia una
audacia senza pari ed avevano probabilmente ragione gli uni e
gli altri.
Il fatto e, che della difficilissiraa e per s& incresciosa posi-
zione creatami in parte gioii, pago di aver detta e scritta la
verity, quale mi appariva, al cospetto deU T Accademia. Concludo
col non illudermi sulla portata delHnaugurazione odierna di un
Ospedale omiopatico nella sede stessa della ripulsa della legge
attinente, ne pretendo, che la dimostrazione promessa sia com-
pleta, ma la strada e aperta ed il tempo fary certamente il resto,
con che si sappia aspettare. Dott. G. Bonino.
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RAPSODIA DI ANNOTAZIONI
solla materia medica e cliaica relative ai medicamenti meao ositati
(Vedi fa8cicoli 4-5-46)
29
Boletus laricis (Boleto laricino). — Si raccomanda nella tisi
polraonare con sudore notturno; nella febbre intermittente quo-
tidiana con anoressia, colore itterico, orine molto colorate e leg-
giero freddo; il sudore e scarso e non solleva.
Bothrops lanceolatus. — II miglior lavoro sul veleno del tri-
gonocefalo ossia sulla vipera gialla o cerulea della Martinica, da
non confondersi col Lachesis di Hering, che come gii\ ripetuta-
mente dicemmo trovasi nel Brasile lungo il rio delle Amazzoni e
non alia Martinica, il miglior lavoro, diciamo, devesi al D r Ozanam
e si trova nel vol. IV del Bulletin de la Societe Medicale homoeo-
pathique de France . Ivi trovasi un sunto patogenetico ricavato
da parecchi casi di veneflcio da morsicatura.
Tale sunto & pure riprodotto nelPEnciclopedia di Allen ed
e a meravigliarsi, come da tale sostanza siasi finora ricavato
poco vantaggio malgrado, o meglio merce l’azione analoga con
Lachesis .
E strano poi che la Farmacopea americana non menziona si
fatto medicamento che certamente raeriterebbe maggiore fortuna.
Farrington lo raccomanda specialmente nell’afasia.
Brachyglottis (PukaPuka). -- Composta della Nuova Zelanda.
Sintomi caratteristici: Senso di fluttuazione nell’addome;
dolore nella vescica dopo il mitto e nell uretra con pungere nel
pene, pressione al collo della vescica con dolore escoriativo.
Urgenza per orinare.
E per veriti l’esperimento flsiologico istituito da Fischer di
Sidney mediante la tintura preparata coi fiori e code foglie verdi
animerebbe ad esperire tal rimedio con maggior frequenza nella
nefrite albuminurica. E raccomandato infatti nella malattia del
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Bright per eccesso di fatica; Delia dismenorrea con peritonite
cronica alia base addominale e sense ondeggiante neiraddome e
nell’ovario destro.
Bromoformium (Bromoformio). — Un caso di veneficio in
un bambino di anni 4 e */* ci offre i seguenti sintomi:
Sopore intervenuto entro 12 minuti, incesso zoppicante, eie-
zione involontaria di feci e di orine, cianosi, collasso e morte
apparente.
Non ci e pervenuto il n. 2 (agosto 1903) della Homeopatia
di Messico, con preghiera di rinnovarlo.
Stamperia dell’Unione Tfyografico-Editrice Torinese.
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Torino * Ron* — UNIONE TIPOGRAF1GO-ED1TR1CE — Napoli- Milano
LUIGI SCABIA
ttltttora dal Manloomio 11 Voltam.
GUIDA
DELL' INFERMIERE
DEI
MALATI DI MENTE
nella Casa e nel Manieomio
II desiderio solo di contribuire alia educazione dell’in-
fermiere del malato di mente, di dirozzarlo per potere
disporre di una energia capace di discernere ed agire, mi
spinge alia modesta pubblicazione.
Nulla di nuovo nelle pagine scritte, ma una fedele sintesi
delle cose pih importanti a conoscersi da chi vuole custo-
dire un alienato, sintesi che fe frutto dell’esperienza d’anni.
ricordo di consigli fomiti da alienisti i quali la vita hanno
consumata nel, e per il, Manieomio.
La materia % svolta in quattordici conferenze per rispee-
ehiare il metodo che tengo nell’educazione dell’infermiere,
e perchfe i Golleghi i quali si vogliono incaricare di fare
altrettanto, possano trovare, per loro comodo, tutti riuniti,
con online, un certo numero di fatti che tante volte non
fe facile evocare con prontezza; data appunto la estrema
facililA e semplicitb di comprensione e di esecuzione.
[Dalla Prefaxione).
Torino 4901. — Un volume in-12 0 di 160 pagine, L, 3.
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Torino-Roma — UNIONE T1POGRAF1CO-EDITRICE - Napoli-Milano
6. N. DEBOVE e J. RENAULT
L’ULCER A DELLO STOHACO
Traduzione italiana del Dottor SEVERO FLARER
-♦-
Dal punto di vista clinico l’ulcera dello stomaco e una malattia
diffusissiraa, spesso subdola e per la quale non si hanno ancora ne
rimedi, ne cure certe. Essa si presents sotto due fasi: la dispeptica,
dapprima; — e poi quella coi sintomi caratteristici del male. — Ai
forti dolori, succede come conseguenza dell’ulcera il vomito, la gastror-
ragia, e una stanchezza che affligge non solo l’ammalato, ma anche
le persone che lo avvicinano, per il fatto che il male e quasi sempre
cronico, o segue la sua evoluzione per mesi ed anni intieri, senza
arrivare a completa guarigione.
In questo volumetto i distinti sanitari Debove e Renault esami-
nano tutti i casi di affezioni prodotte tanto dall’ulcera semplice, quanto
da quelle del duodeno e dell’esofago. eziologia danno i caratteri
della mucosa gastrica, neU’ulcera latente , nella acuta e traumatica;
delle ricadute: si parla dell’influenza del traumatismo, della clorosi,
della tubercolosi, della sifilide, ecc.
Nei sintomi e nelle complicazioni vengono descritti i varii periodi
del male: i dolori, i vomiti, la gastrorragia, l’anemia, l’amenorrea,
la cachessia, i disturbi nervosi; la neurastenia, l’isterismo, le crisi
gastriche, ecc.
A tutto cio seguono i metodi di cura, per guarire od alleviare la
affezione, basati sugli studii speciali di fisiologia e di patologia dello
stomaco, fatti in questi ultimi anni.
Quests monografia torna utile non solo ai sanitari, ma a tutte
quelle famiglie cbe hanno persone sofferenti d’ulcera, perche oltre i
precetti terapeutici si trovano indicati i metodi d’alimentazione pih
confacienti: la diets lattea, le polveri nutrienti, i clisteri nutrienti, e le
cure dei sintomi e delle complicazioni di si terribile affezione, la cui
T uaiigione dipende cost spesso dalla diets e dal metodo di cura.
Un elegante volume legato, L. 2,50#
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Fascicolo XI.VIII — 1904
L’OMIOPATIA
XlsT ITALIA
ORGAKO DELL’ ISTITUTO OIIOPATICO ITALIANO
Regio Deereto *J4 gennaio 1886
_ x *>
&OMMARIO. — Istituto Omiopatico Italiano: Resoconto finanziario dell’eser- *
cjzio 1903 — Dispensario omiopatico di Torino (Esercizio 1903) — Dispensario
omiopatico di Firenze (Esercizio 1903) — Dispensario omiopatico di Milano —
Cenno bibliografico — Osservazioni pratiche comparative sn Calcarea carbo -
ttica, Calcarea phosphor tea e Calcaria fluorica — Natrum sulphuricum dal
« North American Journal of Homeopathy » pel dott. Cowperthwaite — Kali
jodatum — A1 Presidente dell’Istituto Omiopatico di Torino — Notizie.
Perchfc e come seguire una enra omiopatica (da pag. 1 a 12).
TORINO
ST AM PERI A DELL’ UNIONE TIP.-EDITRICE
28 — Corso RafTaello — 28-
1904
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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Boock for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Consideration! sal Colira asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
JLa dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi stndi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
IJso famijgliare dei rimed! omiopatici — Ricardo delVEspo-
sizione Oenerale di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e pift diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
RESOCONTO FINANZIARIO DELL’ESERCIZIO 1903
approvato dal Comitato Direltivo in sua sedula del 20 aprile 1904
PASTE ATTIVA
Rimanenza attiva del Conto 1902:
1. Per residuo legato Bottino da conver-
tirsi in rendita.L. 2800 —
2. Residuo bilanciato per completare Tar-
redamento edampliam. dell’Osped. « 5732 76
L.
8532 76
8532 76
Enlrate or dinar ie .
Interessi Consol. dell’Istituto ingenereL.
* per l’Osp. di Genova *
* ** di Torino «
350 19
944 20
1588 61
L.
2883 —
2883 —
Quote dei Soci patroni dell’Istituto . L.
** * dell’ Ospedale
di Torino.»
* * Ordinari . . • . »
210 —
875
515 —
L.
1600 —
1600 —
Retta dei pensionanti.L.
1025 —
1025 —
Cassetta del dispensario di Torino . »
205 —
205 —
Interessi del conto corrente. . . . »
171 —
171 —
Entrate straorainarie.
Oblazioni diverse a beneflcio deirOspedale
di Torino.L. 11579 —
Oblazione per l’lstituto in genere . . * 50 —
L.
11629 —
11629 —
Totals dell’Attivo L.
26045 76
l.
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2
L’OMIOPATIA IN ITALIA
PARTE PASSIVA
Spese ordinarie.
Tassa di manomorta.L. 17 04
Iraposta fabbricati e fognatura . . * 308 60
L.
325 64
325 64
Assicurazione incendi.L.
Acqua potabile.*»
39 22
53 15
L.
92 37
92 37
Custode durante i lavori, indi servizio
delTOspedale.L.
490 —
490 —
Vitto e spese annesse.L.
Gas e riscaldamento.«
2370 —
441 —
L.
2811
2811 -
Telefono.«
147 55
147 55
Manutenzione mobilio e biancheria . L.
Oggetti di medicazione.«
33 —
34
L.
67 —
67 —
Sovvenzione al Dispensario di Torino L.
Id. di Firenze.*
Id. di Milano.*
400 —
150
150 —
L.
700 -
700 —
Stampa, cancelleria, mandato, verbali,
bollati, ecc.L.
546 03
546 03
Spese straordinarie .
Sussidio alia vedova Leoncini . . . L.
200 -
200 —
Movimento di capitali .
Residuo spese di costruzione ed arreda-
mento delTOspedale.L.
Fondo per acquisto rendita nel 1904 .
Acquisto rendita.«
5784 50
14000 —
567 06
L.
20351 56
20351 56
Totale del Passivo L. 25731 15
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L’OMJOPATIA IN ITALIA
3
BIASSUNTO
Totale AeXYAttivo .L. 26045 76
Totale del Passivo .** 25731 15
Rimanenza attiva L. 314 61
Tre anni or sono era an sogno quello di sviluppare rembrione
di ospedale, arredarlo ed organizzarne il servizio. E qnesto sogno
si e realizzato la merce di menti illuminate e di cuori generosi.
E non solo le spese rimasero nei limiti prestabiliti, ma un fondo
cospicuo di L. 14000 si & convertito in rendita dello Stato, baste-
vole a mantenere un letto gratuito, ed il resoconto amministrativo
per l’anno scorso si chiude con una rimanenza attiva, tenue si, ma
sempre positiva. Ma v* ha di pift. Triplicati i letti, sorgeva la
necessity di un servizio indefesso, che assorbe quasi Popeha di nn
sanitario ed ecco che la provvidenza interviene fornendo un assegno
al collega dott. Moschetti, che ne assume l’impegno, come egli
dichiara nel successivo suo scritto.
N6 debbesi tacere, che la Commissione dedicata alia questione
ospitalieracittadina propose un assegno di lire 500 annue all’Ospe-
daletto omiopatico e giova sperare che il Consiglio vi apporteri
il suo assenso.
Ghiudiamo questi cenni dicendo, che il collega omiopatico
Liberali di Roma diede provadi affetto e di stima al nostro Ospe¬
dale col mandarvi suo figlio dott. RafFaele a seguire un breve
Corso preparatorio all’esercizio deirOmiopatia.
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4
L OMIOPATIA IN ITALIA
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl TORINO
Esereiiio IMS.
Nel decorso anno 1903 furono dati complessivamente 7250
consulti a 2025 individui; l’ambulatorio si tenne, come pel pas-
sato, nei giorni di martedl, giovedi e domenica di ciascuna setti-
mana, tranne nei mesi estivi in cui le giornate si ridnssero a due
per settimana. La media degli individui fu quindi di 55 al giorno.
Le sovraesposte cifre ci paiono abbastanza eloquenti perche
sia necessario il far notare ancora una volta quanto sia apprez-
zata l'omiopatia dall’ammalato che cerca la salute in una citti
come nella nostra in cui sono pur gia tanto numerosi gli ambula¬
tor! ed i policlinici allopatici.
La seguente tabella indica cbiaramente quali siano le malattie
che pih frequentemente siamo chiamati a curare: alia testa di
queste, come si vede, stanno le malattie dell*apparato respiratorio,
in seguito vengono quelle deirapparato digerente e le cloro-
anemie, ecc. Bisogna notare che parecchie malattie che non si
potevano raggruppare sotto qualcuna delle denominazioni noso-
logiche della tabella non vennero classificate per non accrescere
di troppo il gid abbastanza lungo elenco: cosi, per esempio,
qualche frattura, ferite, ecc.
MALATTIE CURATE NEL 1903
Halattie costituzionali ed infettive.
Anemia e clorosi ... 74
Adeniti varie .... 79
Scrofolosi generate... 32
Atrepsia.15
Tabe mesenterica ... 3
Marasma senile .... 2
Influenza.6
Erisipela.8
Parotite.1
Varicella.1
Febbre malarica ... 5
Sifilide second, e terziaria 31
Ulcera venerea .... 1
Flemmone.1
Malattie deirapparato respiratorio.
Rinite cronica .... 3
Ozena.23
Epistassi.4
Broncocele.15
Laringite catarrale acuta . 18
» *» cronica 6
Tisi laringea.4
Bronchite acuta.... 74
* cronica ... 85
Asma bronchiale ... 1
Enfisema polmonare . . 2
Broncopneumonite ... 2
Tubercolosi polmonare . 104
Pleurite.21
Pio-pneumotorace ... 1
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
5
Halattie degli organi circolatori.
Endocardite cronica e ma-
lattie dell© valvole . . 41
Miocardite.15
Degeneraz. del miocardio . 4
Pericardite.1
Angina pectoris ... 4
Disord, funzion. del cuore 15
Arteriosclerosi .... 6
Varici e Ulceri varicose . 15
Emorroidi.12
Halattie del sistema digerente.
Stomatite.5
Odontalgia.18
Angina catarrale ... 4
Tonsillite.16
Ipertrofia cronica delle
tonsille.7
Faringite.6
Cancro dell’esofago . . 1
Catarro gastrico acuto . 43
« cronico . 71
Nevrosi del ventricolo. . 7
Cancro del ventricolo . . 3
Enterite catarrale acuta . 45
« ** cronica 34
Appendicite.2
Elmintiasi.14
Costipazione.13
Ittero catarrale .... 3
Corrosi epatica .... 2
Calcolosi biliare ... 2
Peritonite.1
Halattie dell’apparato nro-genitale.
Nefriti varie .... 11
Rene mobile.3
Calcolosi renale ... 2
Cistite acuta.3
» cronica .... 7
Enuresi infantile ... 9
Gonorrea.4
Orchite.1
Varicocele.3
Spermatorrea .... 9
Amenorrea.24
Dismenorrea.27
Menorragia.19
Metrorragia.11
Malattie delPutero ed an-
nessi.36
Disturbi della menopausa . 28
* gravidanza. 14
Mastite.1
Scirro della mammella. . 3
Halattie del sistema nervoso.
Nevralgia del trigemino . 16
« sciatica ... 25
Nevralgie varie .... 13
Mielite.3
Tabe dorsale.2
Paralisi infantile ... 5
Emiplegia.7
Ap*»plessia.2
Meningite.1
Idrocefalo cronico ... 3
Cefalalgia.13
Emicrania.7
Epilessia.27
Eclampsia.1
Corea.5
Isterismo.19
Nevrastenia.8
Morbo di Basedow ... 1
Halattie degli organi del movimento.
Reumatismo muscolare . 43
« articolare 39
Tubercolosi ossea ... 27
Tumor bianco al ginocchio 12
Coxite.7
Rachitismo.24
Halattie degli oeehi.
Blefarospasmo .... 1
Orzaiuolo.9
Distichiasi.15
Blefarite cigliare eblefaro-
congiuntivite .... 57
Congiuntivite catarrale . 61
« flittenulare. 56
« tracoraatosa 45
Cheratiti varie .... 39
Lesioni violentedellacornea 6
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6
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Macchiecorneali e leucoma 42
Stafiloma.3 >
Ipopion.1 ,
Irite.6
Cataratta.21
Glaucoma.7
Coroidite.3
Malattie dell’orecchio.
Otite esterna .... 6
« media acuta ... 5
» cronica .... 21
Disicea e paracusia . 16
Cofosi.4
Malattie della pelle.
Eczema .
.... 33
Psoriasi
.... 11
Erpete . .
.... 13
Orticaria .
.... 5
Impetigine
. . . . 6
Eritema .
.... 1
Lichene . .
.... 2
Sicosi . .
.... 1
Foruncolosi .
.... 2
Lupus. . .
.... 2
Scabbia . .
.... 3
Tigna . . .
.... 4
Alopecia . .
.... 2
Per la parte medica: Dott. cav. Giuseppe Bonino —
Dott. G. V. Rabajoli.
Per la parte chirurgica: Dott. Silvio Dematteis.
Nei pochi raesi dacche venne riaperto ingrandito l'Ospedale, si
osservarono, fra gli altri, due casi degni di nota.
II primo riguarda una donna di 33 anni che si presenta a noi
con cherato-congiuntivite e ipopion dell'occhio sinistro. Una pic-
cola ma profonda ulcera corneale, inizio dell’oftalmia, e ancora in
corso d'evoluzione e l’ipopion occupa tutto il quadrante inferior©
della camera anteriore.
Le fu proposto da parecchi altri medici un atto operativo che
l'ammalata rifiuto. Appena ricoverata nell’Ospedale fu sottoposta
all*uso di Hepar sulpha applicando un semplice bendaggio protet-
tivo sull'occhio ammalato.
Dopo 4 giorni l'ipopion comincio a diminuire, ed il migliora-
mento continuo con si rapida progression© che dodici giorni dopo
il suo ingresso all’ospedale si osservavano solo pih tracce d’ipopion
e questo scomparve in modo deflnitivo dopo 15 giorni di cura.
Rivenne l'ammalata dopo qualche mese e dell’antico male non
aveva pih traccia tranne un piccolo leucoma che non le arrecava
noia di sorta.
L'altro caso e molto pih important© specialmente per la gra¬
vity del male e per la prognosi infausta fatta da altri medici.
G. E., d’anni 10, non fece nessuna raalattia di rilievo tranne
un'otite sinistra sofferta due anni fa. Gentilizio immune. Un fra-
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
7
tello perd soffri, essendo bambino, qualche accesso epilettico, ed
ora e affetto di quando a quando da reumatismo articolare con
soffio mitralico.
L’ammalato inizio i suoi guai in seguito a spavento provato
pochi giorni innanzi. Quando si presento a noi, da una settimana
soffriva accessi epilettiformi, che si susseguivano ora a brevi ora
a lungbi intervalli in numero di 8-12 nolle 24 ore. II medico
curante, nella certezza che l’origine di tale male si dovesse ricer-
care nella pregressa otite, gli propose, o meglio gli impose di
andare da un chirurgo per farsi praticare la trapanazione del-
l’apofisi mastoide se voleva salva la vita. L’ammalato ricorse
invece all’Omiopatia la quale era gi& stata tentata con ottimo
successo da altri membri della famiglia, e come si vedrd non vi
ricorse invano. — Ora qui trascrivo gli appunti quali risultano
dai fogli dell’Ospedale.
L’ammalato presenta d’anormale: il labbro superiore leporino,
denti canini bifidi.
L’esame somatico non presenta nulla d’anormale: sviluppo
scheletrico regolare: cuore, polmoni, reni sani: l’intelligenza non
b molto pronta, presenta una certa ripugnanza e difficolti apro-
nunciare le parole. Appetito scarso, alvo normale.
Presenta unaleggeraemiparesi destra; soggettivamenteaccusa
a volte indebolimento al capo senza iocalizzare il male che risente,
non ebbe mai vomito, ne febbre.
Avendo presenziato a qualche accesso ho potuto riscontrare
quanto segue: l’accesso qualche volta b preveduto, avvertendo
1’ammalato pochi istanti prima che avvenga un senso di sbalordi-
mento, succedono quindi contrazioni tonico-cloniche degli arti
specialmente superiori, non ha pero mai trisma, che anzi la bocca
b mantenuta semi-aperta: le contrazioni lo portano sempre a
cadere dal lato sinistro del letto. All’accesso segue un stato di
sopore con aggravazione del dolore di capo, a) punto che qualche
volta lo porta a lagnarsi.
30 gennaio (giorno d’entrata all’ospedale). Durante lagiornata
ebbe 3 accessi o 12 durante la notte. Absynthium.
31 id. Ripete. Absynthium.
1° febbraio. Durante la giornata e la notte ebbe lunghi periodi
di tregua, e gli accessi si ripeterono poi a brevi intervalli. Cal¬
car ea carb .
2 id. Persistono accessi frequenti di notte. Aeon.
3 id. Sempre accessi frequenti, accusa dolore special¬
mente alia tempia e nuca. Golsem.
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8
L’OMIOPATIA IN IT ALU
4 febbraio. Cefalea a volte piu intensa. Atrop. sulph.
5 id. Stazionario, tende aumentare l’emiparesi. Hyen.
6 id. Durante la notte ebbe 18-20 accessi. Absynthium .
7 id. Stazionario, ripete.
9 id. Accessi sempre frequenti, emiparesi sempre piu accen-
tuata. Oenanthe.
10 id. S’aggiunge specie di torpore. Opium.
11 id. Stazionario. Ignatia — sera silicea.
12 id. Accessi sempre piu frequenti tanto di giorno che di
notte: a stento solleva un po’ il braccio destro: difficolti estrema
nel formulare la parola: si limita a pochi monosillabi. Cicuta e
gbiaccio sul capo.
13 id. Gli accessi sono tanto frequenti che non si riesce piu
a numerarli: I’ammaiato nei suoi movimenti convulsivi e portato a
cadere dal lato sinistro del letto, tanto che vi si deve mettere
un riparo perche non cada. Ignatia , ghiaccio.
14 id. L’ammalato ha perso l’uso della parola : a stento for¬
mula un * si paralisi totale destra; deglutisce un po* di latte
con difficoltA; e in uno stato convulsivo quasi continuo. Bellad.
Iodoform.
15 id. Persists stato convulsivo. Iodoform.
16 id. Stazionario. Iodoform. 3 /i 0 per uso interno e frizioni
alTinterno delle coscie ed alia tempia.
17 id. Lo stato convulsivo comincia a rimettere: ha gi& dei
periodi di calma. Iodof. internamente ed esternaraente.
18 id. Ebbe solo piu scarsi accessi, ripete.
19 id. Ebbe tre accessi durante la notte, durante la giornata
fu tranquillo, intelligenza piu sveglia, non accusa piu cefalea,
continua Temiparesi, ripete lodofoi'm.
20 id. Persiste miglioramento notevole, ripete.
21 id. Ebbe un solo accesso ; comincia ad articolare qualche
parola; muove con facility il braccio destro. Iodoform.
22 id. Non ebbe accessi. Saccar. lastis.
23 id. Ebbe unleggero accesso. Saccar . last. Iodoform solo
uso esterno.
25 id. Nessun accesso, parola e movimenti piu liberi.
26 id. L’ammalato sta gi& seduto nel letto e mangia con
appetito, persiste pero, sebbene diminuita, Temiparesi.
Da questo giorno s’inizia la convalescenza, che dura tuttavia
pochi giorni, tanto che il giorno 6 marzo lascia TOspedale felice
della completa guarigione ivi conseguita (1).
Dott. G. V. Rabajoli.
(1) Ho occasione di vedere talvolta il fanciullo, che abita a 50 chilometri da
Torino e permane lo stato buono. Un giorno solo, in seguito all’essersi esposto
al sole, risenti un dolore alia tempia sinistra, che si dilegud presto sotto l’azione
di Glonoinum. Dott. BONINO.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
9
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 Dl FIRENZE
Esereizio 190S.
All'Ospedale Omiopatico ultimamente inauguratosi a Torino
merc& Tattivita del nostro illustre presidente e merce le cospicue
oblazioni di omiopatici non egoisti che con sentimento altamente
umanitario hanno cosi fornito al popolo il mezzo di fruire dei
beneficii dell’Omiopatia, auguro vita e splendore, facendo voti
che colie sue brillanti guarigioni illumini (see possibile !) le menti
degli increduli ignoranti, augurandomi che Torino, la cittA del
progresso e della beneficenza, dopo aver avuto il vanto di iniziare
il risorgimento italiano, abbia quello di dar la spinta al risorgi-
mento della vera medicina.
Vediamo intanto con soddisfazione essere abbastanza frequen-
tati i nostri dispensari ad ontadei molteplici ambulatori allopatici
che fanno quella reclame oggi resa necessaria, reclame che
dovremmo fare anche noi uscendo dall’ormai inutile riserbo, onde
le nostre guarigioni siano pih conosciute, pih divulgate fra quel
popolo sofferente che non sa che esiste un altro e pih razionale
sistema di cura, e non sa che vi sia ne cosa sia i’Omiopatia.
Nell’anno teste decorso 352 individui ricorsero alle nostre
cure dando loro 921 consultazioni: essi sono uomini, donne o
bambini nella generality stanchi del trattamento allopatico, che
hanno avuto da qualche amico o parente notizia dell’Omiopatia e
vi hanno ricorso ritraendone nel raassimo numero vantaggi e
soddisfazione. Essi vengono cosi ripartiti:
Casi 70 di malattie degli organi digestivi, 77 degli organi
respiratori, 9 degli organi circolatori, 24 malattie auricolari,
nasali e oculari, 17 malattie sessuali e urinarie, 12 malattie arti-
colari e muscolari, 37 nervose generali, 24 neuralgie diverse,
20 malattie della pelle, 62 malattie costituzionali.
Prima di passare a dare relazione di casi di guarigione piacemi
constatare che il caso pih grave fra i 3 che riferii lo scorso anno
di angina pectoris (contro i prognostici dei nostri bravi colleghi
allopatici) ha continuato fino a circa 15 giorni fa a godere del
suo benessere osservando quelle precauzioni e quei riguardi cornu-
nemente prescritti, senza pero rimanere estraneo alle emozioni e
preoccupazioni di Borsa che e stata in questi ultimi tempi conti-
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10
L OMIOPAT1A IN ITALIA
nuamente agitata per le fasi Russo-Giapponesi. Due settimane fa,
dopo l’allarmante notizia data da un giornale cittadino che era
ordiuata la mobilitazione del nostro esercito, e che percib era
sospeso il servizio telefonico in tutta Italia, il nostro malato si
mostro impressionato, e incominci6 ad avere disturbi nuovi per
irritazione del glosso faringeo, con costrizione in gola e inability
a parlare, per questi sintomi e pure indicato Lachesis , ma non
feci in tempo a darlo che la notte seguente ritornb il dolore forte
a tutto il torace con i piu caratteristici e gravi accessi di angina,
che si ripetevano circa ogni due ore (voglio notare che il nostro
malato la sera stessa, ricorrendo una festa di famiglia, voile
mangiare e assaggiare parecchie quality di vini!): in miaassenza
etere, nitrato d’amile, ecc., erano stati abbondantemente usati
ma senza effetto. Negli accessi detti Glonoinum 3 a che trovai
inestimabile in quanto che mi toglieva l’imminenza del pericolo;
negli intervalli alternai Lachesis e Naia che diradarono gli ango-
sciosi attacchi: pel dolore esteso al torace detti Actea racemosa
che continuai lentamente per parecchi giorni, avendo in esso
riscontrata un’azione regolarizzatrice della respirazione che mi
si riferi essere talvolta arrestata (era fenomeno respiratorio di
Cheyne-Stokes ? io non m’imbattei per riscontrarlo), fatto sta che
il malato ora rientra nel suo stato normale. Cosa si sarebbe
ottenuto dai famosi rimedi eroici? dalle famose iniezioni? forse
peggio, rammento sempre ilfaut frapper juste, pas fort, che mi
diceva e mi ripeteva il buon dott. Charge quando io lo visitavo
a Parigi e poi a St-Raphael (quella ridente cittadina dove esso
si era ritirato per godere in pace la sua vecchiaia, che neppur Ik
era rispettata, avendo continuamente clienti che andavano a con-
sultarlo). Il faut frapper juste, pas fort k la risposta per tutti
coloro, parenti o amici, che incontriamo attorno ai malati ango-
scianti per xm'angina pectoris, o spasimanti per un dolore acuto,
per una neuralgia! Noi abbiamo bandito dal nostro sistema gli
agenti stupefacenti, e i narcotici tutti, di cui e capolista la mor-
fina, perche con essi non si guariscono mai le umane sofferenze;
altrimenti, senza logorare tanto il cervello, quale cosa piu facile
di ordinare a un malato, che spasima, una iniezione di morfina,
che dopo pochi minuti toglie il dolore con gran soddisfazione del
malato e degli astanti, per farli poi ricadere dopo 2 o 3 ore,
quando l’effetto della dose e esaurito, nella stessa disperazione di
prima? Siccome quel benessere temporaneo e cosi piacevole, si
ripetono le iniezioni, e cosi seguitando si arriva alia morflnomania
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
11
la quale poi entra nella categoria delle malattie incurabili. Per
alleviare cosi un male guaribilissimo se ne produce un altro incu-
rabilel questa non e certo la raissione del medico! II frapper
fort anzi trop fort deve essere abolito, e per frapper juste
occorre esaminare accuratamente il malato, studiando principal-
mente le cause (che possono aver prodotto le sofferenze), la costi-
tuzione dell’infermo, il luogo delTaffezione, il carattere del dolore,
le cause dell'esacerbazione e l’ora dell’inizio o dell'aggravamento.
A proposito dell’ora, basandomi proprio sulla precisione dell’ora
dell’attacco, avendo i rimedi i loro tratti caratteristici, anche
riguardo al tempo (per gli allopatici b proprio tempo perduto
parlarne!) rammento di aver guarito molti anni fa dalle febbri
intermittent! una bambina che iniziava Taccesso col brivido carat-
teristico ogni giorno alle 4 pomeridiane precise con Aranea dia-
dema , mentre i preparati chinacei presi antecedentemente non
avevano avuto alcun effetto (vedi Rivista Omiopatica, 1889). Sor-
volando sui molteplici casi di neuralgie, sciatiche, di tic dolorosi
che spessissimo ricorrono a noi ottenendo tutti la desiderata gua-
rigione, anche se malati da lunga data e anche dopo aver speri-
mentate tutte le risorse (?) terapeutiche allopatiche (compresi i
bagni termominerali e la tanto decantata elettriciti che per
qualche specialista e l’&ncora di salvezza) voglio riferire un caso
occorso la scorsa estate a una signora che io aveva gi& guarita
di un reumatismo articolare. La signora era in villa e si beava
del fresco serale su una terrazza; una sera piu fresca del solito,
la signora senti freddo, si copri e non si fece pift caso, pero due
giorni dopo comincio a sentirsi un dolore acuto alia base del
toracedestro, dolore che seguiva il corso delle costole; il dottore
ordind frizioni di olio di giusquiamo, poi di cloroformio, poi di
pomate di belladonna, di cocaina, ecc., ma il dolore diventava
sempre piu acuto, fino al 4° giorno in cui avverti nello stesso
lato un bruciore e un prurito intenso, insieme a una eruzione
pustolosa, bullosa, molto bruciante e pruriente; si trattava di
herpes zoster (zona); il medico crede di aver toccato il cielo con
un dito, e profetizzo che a eruzione completa il dolore cede-
rebbe! non Tavesse mai detto: la signora, oltre alle sofferenze
dell’eruzione, era martoriata dall’insistente, acuto e continuo
dolore della neurite intercostale. Chiamato a consulto un illustre
clinico, per il quid agendum perocche la diagnosi 6ra chiara, fu
stabilito di continuare la cura (?) calmante, concludendo scienti-
flcamente di ricorrere a qualche iniezione di morfina se le soffe-
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L : 0M10PAT1A IN ITALIA
renze divenivano insopportabili. Infatti vi si ricorse per 2 o
3 volte senza ottenere neppure quel benessere e quella calma tem-
poranea, che spesso non sempre si ha, tanto che la malata conscia
dei danni della morfina non voile piu saperne. — Finalmente non
avendo piu nulla a sperare dalla medicina ufficiale, fra gli spa-
simi si ricordo deirOmiopatia e mi mando a chiamare d'urgenza
dopo 40 giorni di sofferenze! Come sempre l’Omiopatia e il
refugium peccatorum! Andai, visitai ed appresi la dolorosa
istoriacon gran meraviglia, imperocche la signora avrebbedovuto
ricordarsi molto prima di chi l’aveva altra volta guarita di un
reumatismo che durava pur esso da parecchi mesi. Fra i sintomi
raccolti notai che insieme al dolore intercostale acutissimo e
continuo che non la lasciava mai riposare, vi era in tutta la zona
occupata dal Yherpes zoster (ora quasi completamente scoraparso)
unasensazione interna di bruciore insieme a una completa anestesia
dell’epidermide. Detti in principio Mezereum , poi Aclea racem
e la guarigione fu decisiva con Ranunculus bulb . a diluzioni
diverse. Piacemi notare che fin dal principio della nostra cura si
verificarono sintomi di miglioramento, primo il sonno che non
esisteva da piu settimane e col sonno la tranquillity l’appetito,
il ristabilimento delle for'ze, il benessere; in una dozzina di giorni
la nevrite era vinta, ma quanto piu rapida sarebbe stata la gua¬
rigione se la cura razionale fosse stata iniziata al principio?
Pensare che anche oggidi qualche ignorante ha la spudora-
tezza di affermare che il nostro sistema non ha base scientifica!!
Ben scriveva due mesi fa Tillustre nostro consocio, il chiarissimo
prof. Cesare Lombroso, che forse solo fra i docenti italiani
applica da 40 anni la Omiopatia alia Clinica Psichiatrica: «• Io
capisco che si deridesse VOmiopatia un mezzo secolo fa , ma
adesso cosa c'e di buono nella medicina allopatica moderna che
non sia nellindirizzo omiopalico?
Ed ora altri due casi pift o meno avanzi allopatici, imperocchi
ho sempre preferito pubblicare quelli su cui gravava una sen-
tenza, un giudizio allopatico, onde non si potesse malignamente
(come pur troppo e successo) sospettare che le diagnosi erano o
sbagliate o ad arte esagerate.
Un fanciullo di 10 anni era malato di nefrite acuta , e l’egregio
collega allopatico che lo curava aveva apertamente dichiarato
che non poteva piu far nulla. Invitato ad andarlo a visitare, e
udita tale sentenza partii senz v altro dalla villa e mi vi recai.
Trovai il fanciullo abbandonato sul letto, colla faccia edematosa
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L OMIOPATIA IN ITALIA
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marmorea, cogli occhi a mezzo aperti e fissi, indifferente alia
mie domande e che non mostrava neppure di avvertire la mia
presenza. Mentre esarainavo sommariamente il suo corpo parec-
chio edematoso compreso lo scroto e il membro, mentre 09ser-
vavo Tincipiente ascite, ebbi a notare che la faccia si faceva
accesa e cianotica, la respirazione irregolare e sempre pill acce-
lerata e 9uperficiale, insomma' ebbi la dolorosa sorpresa di pre-
senziare uno di quei tipici accessi di eclampsia per uremia.
L’attacco era il primo e per la intensity dei suoi fenomeni, com¬
preso Tabbassamento della temperatura e il polso piccolissimo e
intermittente, temevo fosse anche Tultimo, sebbene non siano
frequenti i casi di morte in un primo accesso specialmente nei
bambini. Li per li spiacquemi di essere andato a visitare un mo-
ribondo, e sotto la grave impressione stavo per dar ragione al
collega allopatico, ma mi feci animo e studiai il caso; le convul-
sioni erano cloniche, la dispnea giungeva fino all'ortopnea (in
quei polmoni non penetrava quasi niente aria, il mormorio vesci-
colare era appena percettibile, la causa era manifestamente la
grave alterazione dell’innervazione centrale). L’accesso duro circa
20 minuti (e durante questo tempo d’angoscia quel che non udi-
rono le mieorecchie! Eppure all’ingresso di ogni casa colonica
qui in Toscana e appiccicata una scritta a caratteri cubitali: «• E
proibita la bestemmia *, cio credo per salvare le apparenze, in
sostanza so che dovetti far io una romanzina di morale!). Dopo
Taccesso il fanciullo rimase in uno stato di sopore, rimanendo
immobile e aprendo appena gli occhi se veniva ripetutamente
chiamato. Sebbene temessi prossima la fine lasciai una dose di
Apis m. da darsi a cucchiaini ogni ora, se pure il fanciullo poteva
deglutire. La mattina dopo mi fu riferito che nella notte l’accesso
eclampsico era tomato altre due volte, ma molto piu leggiero,
non piii vomito e negii intervalli molto minore l’abbattimento e
la sonnolenza, il fanciullo aveva preso abbastanza regolarmente
la medicina e un po* di latte, ed aveva emesso circa 400 grammi
d’urina (che si presentava molto rossa, con molto sedimento;
esaminata, conteneva parecchia albumina). Continual con Apis , e
al 3° giorno, quando andai a visitare il piccolo raalato, seppi che gli
accessi non erano pih tornati fin dalla prima notte, che di quando
in quando appariva un po’ di sudore e che l’urina era aumentata;
trovai il fanciullo che rispondeva bene alle domande, l’edema
generate era stazionario ma quasi scomparso al membro e alio
scroto. Le speranze andavano crescendo, e consigliai mezzi atti
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
per avere un’abbondante traspirazione, visto che il polso era ora
raigliore. E continual con Apis ancora per due giorni; infatti
soddisfacenti erano i sudori, e l’urina andava ogni giorno aumen-
tando in ragione della diminuzione degli edemi. Dopo passai a
Metallum album che fece scomparire completamente l’albumina
nelle urine, e man mano ridono un po’ di forza a quel piccolo
organismo molto ridotto, che poi con China riacquisto la guari-
gione complete e duratura avendo passato l’autunno e 1'inverno
in buonissima salute. Cio certamente sorprese il collega allopa-
patico, ma more solito si euro esso forse pel sentimento uma-
nitario di saper come e con qual medicina quel fanciullo era
guarito ?
Ed ora, anziche una guarigione, una storia dolorosa di una
bambina di 11 anni, molto gracile, figlia di sani e robusti geni-
tori che fin dal 2° anno dalla sua nascita (nacque al 7° mese)
incomiucio a soffrire di una specie di angina tonsillare coi sin-
tomi: febbre fino a 40°, dolore di testa, dolore di gola, difficolU
di inghiottire, infiammazione delle tonsille le quali si presenta-
vano intensamente rosse, leggermente gonfie, con placche piu o
meno biancastre, piu o meno estese prima su una tonsilla (indif-
ferentemente a destra o a sinistra), poi regolarmente suiraltra.
Tutte le cure possibili e piu razionali erano state fatte ma
senza alcun risultato, iraperocche come figlia di un collega alio-
patico, questi si era coscienziosamente dato premura di far tutto
cio che la scienza (allopatica) consigliava, e cio che gli scienziati
gli suggerivano, persino le iniezioni di siero antidifterico consi-
gliate da un illustre professore specialista. L’egregio collega
capito in campagna dove io comunemente passo i mesi d’estate e
naturalmente un giorno sentendo il caso doloroso della sua
bimba, me ne volli informare, e dopo conosciuta la storia, fran-
camente non lo credetti un caso difficile per TOmiopatia, anzi mi
espressi in modo talmente rassicurante che 1’egregio collega il
quale aveva provato Tumanamente possibile (e forse tutto quel
che aveva fatto non era tutto favorevole e inoffensivo alio stato
generate della sua figliuola!) acconsenti con tutta lealta e fran-
chezza a farle fare la nostra cura, e di cio certo dobbiamo tribu-
targli merito e lode. Sebbene egli mi invitasse a dare qualche
rimedio, non volli intervenire per seguiree osservare fedelmente
tutte le fasi, e cio feci senza scrupoli di coscienza, imperocche
da molti mesi, durante gli attacchi, la bambina non prendeva
nulla, salvo qualche cartina di un preparato di chinina per mode-
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
15
rare la febbre (se poteva moderarla! perche quale azione mode-
ratrice puo avere la chiuina su una febbre prodotta da una
infiammazionetonsillare??). L’attacco, comeal solito, duro 8giorni
passando da uua tonsilla all’altra, e lasciando la bambina debole
e deperita. La cura doveva essere profilattica, contro la disposi-
zione, doveva essere generale non locale, doveva essere preven¬
tive, non repressiva, come 1’allopatia aveva fatto e generalmente
fa. Pensai a Barita carbon , il profllattico, e se mi fosse permesso
direi anche lo specifico di cui il dott. W. Guernsey dice che non
c*e forse preventivo pi4 certo nella sua azione, che e un rimedio
che non gli ha mai fallito e che avrebbe bisogno di una forte con-
troprova per ricredersi. L’esperienza mia particolare su moltis-
simi altri casi in bambini e in adulti mi faceva vieppiu confer-
mare nella scelta, e detti Barita carbon a varie diluzioni. Infatti
fin dal primo mese l’attacco tipico fu soppresso, avevamo pero
ad ogni mese (tanto e nel nostro organismo ogni disposizione radi-
cata) un leggiero dolore di gola con temperatura 37°,5 per una
sola giornata, di cui la bimba quasi non s’avvedeva, e poi piu
nulla, e cosi si procedette (dando per alcuni sintomi di natura
linfatica qualche dose di Calcar carbon che miglioro anche lo
stato generale). In estate la bambina fu condotta in montagna in
una locality molto fresca (forse n& la migliore ne la pih adatta),
e durante la villeggiatura, che duro quasi tre mesi, non feci dare
alcun rimedio; ritorno poi a Firenze, e alia fine di ottobre, alia
distanza di un anno, ecco un nuovo attacco, come i primi, tipico,
caratteristico. Ci6 dimostrava che le medicine avevano prima
avuto la loro benefica azione; che la cura climatica troppo pro-
lungata e forse perche troppo fresca non adatta a quella gracile
costituzione non aveva giovato nulla, e che nei tre mesi di mon¬
tagna l’azione delle medicine antecedentemente prese era svanita.
Infatti noi sappiamo che la durata d’azione di un rimedio non
e sempre la stessa, dipendendo essa dalla natura della malattia e
piu specialmente dalla idiosincrasia del malato; sappiamo poi
nel caso speciale che Barita carbon sulle prime non ha azione di
lunga durata e che bisogna ripeterlo per piu di una stagione.
Dunque occorreva somministrare nuovamente il rimedio con
tutta la sicurezza del successo, arrivando alle 50 mila diluizioni,
come il Guernsey suggerisce, mentre io m'arrestai alle 200, visto
il suo effetto soddisfacente. Cio avrei fatto quest’anno se la bam^
bina non fosse di nuovo stata posta sotto il trattamento (?) allo-
patico. L’egregio collega non sufficientemente illuminato dai
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l’OMJOPATIA IN ITALIA
12 mesi di benessere mai verificatisi nei 12 anni di vita della sua
bambina, fu logicamente (??) condotto a tornare a barcollare nel
buio allopatico che per ben 11 anni gli aveva dato cosl brillanti
risultati! Povera logical Si sta attendendo ora lo sviluppo e su
quello si spera, ma avra esso da solo la potenza e la virtu di
eliminare ogni disposizione raorbosa? sebbene lo dubiti molto, lo
voglio anch’io sperare... per la salute della cara bambina, e per
la tranquillity dei suoi genitori. Ma!...
Rinuncio a fare ulteriori e molti commenti, sperando che
TumanitA apra gli occhi pel suo bene.
Firenze, marzo 1904.
Dott. F. Baldelli.
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 DI MILANO
Riportiamo dalla Rivista omiopalica di Milano, n. 4, la seguente
relazione:
E per noi consolante constatare, come questa buona istitu-
zione, da noi stessi fondata, progredisca sempre di bene in
meglio per Taffluenza di ammalati che va continuamente aumen-
tando: basti dire che, con un medico solo, visitando due soli
giorni alia settimana e per poche ore, l’Ambulatorio ha regi-
strato nell’anno 1903 un numero di 2618 pazienti, tutti poveri e
percio tutti gratuiti.
Dato un numero cosl eccessivo di ricorrenti, e TimpossibilitA
percio da parte delTunico medico di poter sostenere coscienzio-
samente da solo un lavoro cosl gravoso, con cortese e fraterna
spontaneita, il dottor B. Pessarini (medico omiopatico) offerse
le sue utili prestazioni a favore dell’Ambulatorio: cosl, distri-
buendo tra noi il lavoro, il cbmpito nostro sary enormemente
facilitato, e reso pih efficace per tanti poveri.
La Farmacia Arcari — Tunica esclusivamente Omiopatica in
Milano — che, come al solito, fornisce le medicine gratuite
e semigratuite per gli ammalati delT Ambulatorio, spedl nel
1903 circa 600 ricette gratis e le rimanenti a mety del prezzo
usuale.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
17
Pur troppo, coll'aumentare dei pazienti, dirainuirono le obla-
zioni dei benefattori, a quest’anno, salvo il tenue ma gradito
aiuto che ITstituto Omiopatico di Torino gentilmente ci ha
dato, il nostro Ambulatorio & stato veramente dimenticato da
coloro che pure doyrebbero — e per deferenza all’Omiopatia, e
per un senso umanitario, — favorire e sostenere gii sforzi che
noi, pel progresso della nostra scuola, andiamo facendo.
Anche neirannata scorsa, abbiarao potuto in gran parte prov-
vedere a fornire i poverissimi di buoni per came e vino; a questa
opera benefica concorse efficacemente una buona e pia signora —
la signora Enrichetta Portalupi — alia quale non possiarao fare
a meno di rivolgere pubblicaraente i nostri sensi di riconoscenza.
Circa 400 di questi buoni furono cosi distribuiti a quegli ammalati
le cui condizioni miserabili impedivano loro di procurarsi gli
alimenti necessari.
L’orario del le visite resta nel corrente anno cosi stabilito:
Alla domenica dalle 8 alle 11 — Dott. E. Perabo
* « * 11 « 12 — Dott. B. Pessarini
A1 giovedi * 8 ** 10 — Dott. E. Perabo
* « « 10 * 11 — Dott. B. Pessarini.
Noi siamo convinti di adempiere scrupolosamente al nostro
dovere, e di prestare un efficacissimo aiuto a tanti poveri, che
alia miseria che li perseguita si aggiungono le malattie. E,
augurandoci che 1*Ambulatorio continui sempre bene, coll’aumen-
tare dei ricorrenti, osiamo pure sperare che anime pietose ven-
gano in appoggio dal lato flnanziario: poichd, se e doveroso per
noi prestare disinteressataraentel’opera nostra quali medici, e pure
doveroso per chi pu6, e per chi e devoto aH’Orniopatia, sostenere
materialmente la buona Istituzione.
Questa relazione & segulta da due interessantissimi casi, dei
quali il primo riflette un linfangioma della grossezza d’un arancio
al lato destro del collo da esportarsi secondo i sanitari prima con-
sigliati, e guariti merce Calcarea carbonica a diluzione elevata. Il
secondo caso riguarda un lipoma all’ipocondrio sinistro e risolto
in tre mesi mediante Sulphur , parimente ad alta diluzione. —
Stupende guarigioni per autosuggestione.
E poiche citiamo la Rivista Omtopatica, la nostra attenzione
e attratta dall’argomento relativo al futuro Ospedale Omiopatico
di Verona, che giustamente dovrebbe gi4 essere realizzato.
£ inutile ripeterne tutti gli argomenti che condannano l’Am-
2.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
ministrazione Veronese, ostinata a non voler compiere il man da to
ricevnto incassando bensl i mezzi finanziari. Se i consiglieri
comnnali hanno qualche scrupolo di scienza o coscienza nel com¬
piere cio per cui si sono impegnati nell’accettare il cospicuo
legato Camploy, vi rinunzino, trasmettano ad altro ente morale,
che si incarica del fatto, il capitale unitamente agli interessi
composti, perche le spese incontrate nella lite per sostenere una
causa ingiusta devono gravitare sui consiglieri ricalcitranti.
Quindi rinnoviamo: o dimettersi o sottomettersi.
Dott. Bonino.
CENNO BIBLIOGRAFICO
Abbiamo ricevalo e pubblichiamo il seguenle annunzio:
G. NEGRI
Medicinsi - Matematica
JL’Omiopatia in azione
primo ed unico Manuale complelo di Hedicina pratica, alia porlala di tutli
utile a Medici , Studenti e Sanitari in genere
indispensabile negli stabilimenti , nelle famiglie , negli istituti
ove si abbisogni
o 8t desideri curarsi con mezzi razionali scnza il concorso del medico
La riproduzione del-titolo basterebbe, parci, per strappare un
giudizio, se non matematico , almeno razionale anche senza essere
medico, e questo giudizio alquanto severo, trattandosi di cosa
seria, come quella che riflette la vita del nostro prossimo, verri
come corollario.
Il sig. Negri probabilmente non ha studiato ne medicina, ne
matematica, che altrimenti non avrebbe aggiogato due scienze
che in teoria possono, anzi deggiono essere d’accordo, e special-
mente in Omiopatia, ma pur troppo non in azione , come Tespe-
rienza pur troppo insegna. Che uno, non medico, come il sig. Negri,
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I.’OMIOPATIA IN ITALIA
19
a quanto si erode, possa appunto, come tale, ritenere tutto facile
e tutto esattamente solubile, non e a meravigliarsi, perocche e
precisamente lo studio che svela le dif£colt& nolle applicazioni
della scienza, e non e assolutamente in cucina o spazzolando un
abito che si studiano tutti i rami della medicina per dedurre
qualche utile corollario.
D'altronde saprebbe dirci, il sig. Negri, se la materia medica
omiopatica di cui egli ci offre un abborracciato saggio, sia stata
preparata da palafrenieri o da medici, cui egli vorrebbe con-
dannare alFostracismo ? E se questi sono inutili, cessa da se la
convenienza di offrir loro il primo ed unico Manuale complete*
di medicina. Il sig. Negri offra il suo parto illuminato agli infer-
mieri ed a tutti i profani, ma neanco agli studenti, i quali, se non
sono di belle letters o fllosofia, ecc., s’intenderanno di medicina,
ed allora smetteranno certamente i loro studi, giacche l’umanita,
per opera del Manuale unico , far& a meno dei medici, studenti e
dei sanitari in genere (come se questi non fossero medici presenti
o futuri).
£ doloroso il confesaarlo, ma i piu temibili avversari della
Omiopatia furono e sono certi suoi illusi partigiani, che, svisan-
done il concetto e promettendo cio che umanamente non si puo
affermare, le creano un ambiente di derisione e di ostilitd irame-
ritata. Non si riesce poi a comprendere come il sig. Negri abbia
inserito nella prima dispensa circolari e decreti che riflettono
l’esercizio della Omiopatia, aggiungendo che all’inaugurazione
dell’ospedaletto di Torino assisteva S. E. il Ministro della pub-
blica istruzione, il che e semplicemente una bugia.
Ed ora viene il giudizio serenamente dato ed e, che la dot-
trina omiopatica non ha comunanza di sorta colla pubblicazione
del signor Negri.
La Direzione.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
OSSERVflZIONI PRUTICHE COMPARATIVE
su
Calcarea carbonica, Calcarea phosphoriea e Calcarea fluorica
Nello spigolare la letteratura straniera trovo che il dottor
D. Clapper, nel fasc. 1°, serie 3% vol. XVIII del North American
Journal of Homeopathy , con intento assai lodevole, richiama
rattenzione dei pratici su tre grandi rimedi usati su vasta scala
dal la nostra scuola, cioe: Calcarea carbonica , Calcarea phospho-
rica e Calcarea fluorica . Ne stabilisce la fisionomia, ne rileva le
caratteristiche differenze e ne fissa le indicazioni sulla base della
materia medica e della propria esperienza. Seguendo il suo esempio
e nella flducia di far cosa utile ai miei colleghi, riferird, con-
densando, le sue osservazioni ed aggiungendo quelle note che ho
potuto trarre dalla mia privata pratica.
GiA il nostro Maestro aveva sentenziato nel 2* volume delle
sue malattie croniche essere Calcarea carbonicaxino dei piiipotenti
antipsorici, e sebbene dalla materia medica risulti non aver esso
alcuna diretta influenza su alcun organo, agisce senza dubbio su
different tessuti. Jahr, Hempell, Possart, Teste, Burt confermano
con la loro esperienza la sentenza del Maestro.
I continuatori dell'opera di Hahnemann, ed in prima linea
Jahr, Noack, Trinks, Possart trovarono in Calcarea phosphoriea
un rimedio assai affine al precedents. Agisce esso esclusivamente
sul sistema vegetativo producendo una imperfetta nutrizione cel-
lulare, quindi scadimento e distruzione dei tessuti in ispecie del-
l’osseo e del glandolare.
I sostenitori dei rimedi-tessuti additarono agli Omiopatici con
Calcarea fluorica un altro importante rimedio che in certo modo
completa il quadro nosologico dei precedent. Il biologo crede
onestamente e dice che questo agisce provvedendo alia deficients
nutrizione cellulare che si verifies nei tessuti malati, ma gli studi
e le accurate patogenesiedi Fluoris acidum e di Calcarea presen-
tati da Marcy e Peter, da Noack e Trinks, da Placci, da Jahr,
da Hughes, da Bend, da Hempel provano che agisca e guarisca
in base alia legge dei simili.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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Calcarea carbonica meglio si addice ai soggetti di carattere
dolce, con occhi cerulei, pelle bianca, addome sviluppato. Se il
paziente e un bambino, fermi i caratteri generali, questi ha ventre
gonflo e duro, capo grande, fontanelle aperte.
Calcarea phosphorica conviene invece a persona di carattere
pi A energico, con capelli scuri, occhi neri, carnagione bruna.
Addome appianato, quasi retratto. II bambino ha 1'apparenza di
on vecchio, la pelle secca e raggrinzata, fontanelle aperte, lento
sviluppo osseo, ritardo nello apprendere, nel parlare e nel
camminare.
Calcarea fluorica spiega la sua azione sul sistema glandolare,
sulle ossa, sulla pelle, sulle unghia, sullo smalto dei denti, sui
capelli, sul sistema vascolare e suirapparecchio generative e
secondo 1’esperienza del Clapper conviene alle persone di mezza
eti ed ai vecchi.
Dalla fisionomia dei tre citati rimedi ognun vede di leggieri
quanto grande sia il beneficio che da essi puo trarre il pratico
nelle proteiformi manifestazioni della scrofola, della tubercolosi
e della rachitide. Ma non sari fuor d’opera accennare per grandi
linee alle differenti malattie o condizioni morbose, nelle quali
questi potenti rnezzi terapeutici sono capaci di apportare sensibili
miglioramenti o complete guarigioni.
Tanto Calcarea carbonica , quanto Calcarea phosphorica pos-
sono convenire in talune malattie dello stomaco e delle intestina.
Nell’aciditi dello stomaco, il malato dice sentire tale aciditi, il
cibo passa indigerito per le intestina. Se si tratta di un bambino
vomita latte rappreso, le feci sono acquose, acide e contengono
latte coagulato. 11 suo capo suda specialmente nel sonno, la denti-
zione e difficile e tarda : a questo quadro ben corrisponde Calcarea
carbonica .
Ma se il malato si lagna di sentirsi troppo pieno di stomaco,
come per gas incarcerato, o accusa che il cibo, a guisa di massa,
rimane nel ventricolo, di pih qualunque cibo provoca dolori,
l’appetito e vorace, le feci sono verdastre e limacciose e nella
emissione avvi contemporanea uscita di gas; tutti i sintomi peg-
giorano nella notte, Calcarea phosphorica sari il rimedio pift
conveniente. Tutti gli omiopatici potrebbero con coscienza testi-
moniaregli splendidi risultati ottenuti dall’uso esclusivo di questi
due rimedi nelle varie forme di catarro intestinale in ispecie dei
lattanti e dei bambini ed in alcune enteriti croniche o tubercolari.
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22
L’OMIOPATIA IN ITALIA
allorquando tutte le cosi dette risorse della scuola officiate erano
state espletate con grave danno degli infermi.
Calcarea carbonica e phosphorica ben rispondono a taluni
stati morbosi della mammella e deirutero. Le giovani madri che
non hanno latte sufficiente per allevare il loro bambino trovano,
secondo l’avviso di taluni pratici, un valido aiuto in Calcarea car¬
bonica . Su questo punto pero avvi discrepanza: Io ritengo che
se il medico, alieno da qualsiasi preconcetto, troveri nei singoli
casi che la fisionomia del rimedio corrisponderi perfettamente a
quella del soggetto, niuna meraviglia che la secrezione lattea sia
per aumentare e che il risultato del rimedio sia soddisfacente. In
caso diverso non e il rimedio che fallisce, ma & il medico che si
allontana da quel binario-legge sul quale deve sempre camminare
se vuol corrispondere degnamente al suo mandato. Di utility indi-
scutibile sono gli accennati rimedi negli ingorghi della glandola
mammaria: negli ingorghi molli, elastici che alia pressione d&nno
luogo a dolori profondi, convert Calcarea carbonica, mentre nel-
l’ingorgo duro, nodoso con dolori molto piu intensi e di carattere
come nevralgico, Cafcar^^ortcasarailrimediodaprescegliersi.
Nella dismenorrea membranosa Calcarea carbonica h di grande
aiuto: le sue indicazioni sono « piccolo perdite, ma continue e
dolorose, vere mestruazioni dolorose, frequenti e irregolari;
durante il periodo, sortita dr fiocchi membranosi o di vere mem¬
brane della grossezza di un’unghia di pollice «. Con questo rimedio
si ottenne remissions di una quantity di grosse membrane e la
guarigione della dismenorrea. Calcarea carbonica e anche utilis-
sima per certi fatti che accompagnano o seguono la menopausa,
quando cioe la donna e scoraggiata, abbattuta, soffre di vertigini*
teme di perdere la ragione, il flusso sanguinoso e abbondante,
frequente, tenue e scolorato. In queste contingenze convengono
le alte attenuazioni, sempre in rapporto alia sensibility del sog¬
getto. Calcarea fluorica 6 di grande vantaggio nel prolasso dei¬
rutero per debolezza di quest’organo, con scolo tenue ed acre.
Nella letteratura si citano casi di ritardato travaglio del parto
per inerzia uterina, nei quali sembra che questo farmaco abbia
ridato energia all’utero. Nelle vene e nelle ulceri varicose si
ottennero da Calcarea fluorica soddisfacenti risultati che concor-
derebbero con quelli che si hanno da Fluoris acid .
Su certi disturbi della pelle agiscono a preferenza Calcarea
phosphorica e Calcarea fluorica , sebbene anche Calcarea fluorica
non sia da trascurarsi. Pelle sporca, coperta di piccoli bottoni, in
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L’ 0M10PAT1A IN ITALIA
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ispecie alia faccia [more punctata!), detti bottoni sono ripieni
di un liquido albuminoso. Calcay'ea phosphorica 30° e 200°. Pelle
malaticcia, ulcerata, anche per piccole gonfiature, facile a suppu-
rare. Urticaria cronica, che sparisce quasi completamente all’aria,
d&nno le indicazioni per Calcarea carbonica . Le indicazioni per
Calcarea fluorica sono le mani e le dita che con grande facility si
screpolano, le unghie che si fendono, i denti che hanno lo smalto
di cattiva natura e fragile.
Nelle fratture che ritardano il callo definitivo e di grandis-
sirao aiuto Calcarea phosphorica a variate attenuazioni.
Ricordero da ultimo la efficacia di Calcarea carbonica a dilu-
zioni medie ed alte in alcuni catarri delle vie aeree, in ispecie
quando avvi espettorazione abbondante: salata e dolciastra.
Dagli accenni fatti, in gran parte rilevati dall’articolo del
Clepper, ognun vede facilmente di quali potenti mezzi possiamo
noi disporre con questi tre preparati di calce in moltissime pra-
tiche contingenze. Per la scuola officiale rappresentano pressoche
una incognita, poichb ai suoi seguaci sono assolutamente ignote
le loro intrinseche virtft medicamentose e solo del fosfato di calce,
seguendo piu la tradizione che la intima convinzione, fanno largo
uso nel rachitismo e nella scrofola.
Come corollario aggiungerb che Calcay'ea fluorica e ancora
per rendere grandi servigi al pratico studioso, se ne continued
l’esperimento. Per mio conto posso asserire che in parecchi casi di
adenite e periadenite di natura assai dubbia, molto probabilmente
specifica, mi diede ottimi risultati prescrivendola con costanza per
lungo tempo, a different diluzioni, a seconda degli effetti che ne
otteneva. £ adunque sul tessuto glandolare che e mestieri ancora
sperimentarla, e forse in sostituzione di jodium e dei preparati
mercuriali.
Dott. V. Liberali.
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l’OMIOPATU IN ITALIA
X AT RUM SULPHURICUM
dal « North American Journal of Homeopathy »
pel Dott. COWPERTHWAITE
Uno dei rimedi della nostra materia medica il piu ingiusta-
mente negletto si e Natrum sulphuricum, 11 Cowperthwaite
richiama assai opportunamente su di esso l’attenzione dei col-
legbi e nell’interesse comune stimo conveniente riportare le sue
osservazioni su detto rimedio.
Fin dalla sua scoperta, che avvenne nel 1653, Natrum sul¬
phuricum e stato usato come lassativo e purgativo, spiegando
delle propriety simili agli altri solfati alcalini. Costituisce esso
uno dei principS piu attivi di moltissime acque alcaline tanto natu-
rali che artificiali e per cio di esso si e grandemente abusato.
I primi esperimenticon questo rimedio furono fattidaSchreter,
altri da Nenning e furono pubblicati nel 1832-33 e gli ultimi
furono completati da Lerabke nel 1873. Tutto questo materiale fu
raccolto e pubblicato in una monografia daC. Hering e dopo poco
e stato aggiunto alia letteratura di Natrum sulphuricum . Proba-
bilmente la piu importante deduzione circa le applicazioni cliniche
e quella di v. Grauvogl che proclama Natr'um sulphuricum
come tipico di cio che egli chiama una costituzione idrogenoide,
termine che egli molto acconciamente applies a una classe di
malati che hanno troppa acqua (linfa?) nei loro tessuti e le cui
condizioni sono sempre notevolmente peggiorate dal tempo umido
e dai luoghi umidi. Egli sostiene che questi malati soffriranno in
precedenza di gonorrea e che vi e un esatto nesso fra le condizioni
che essi presentano e quelle che Hahnemann chiamo sicosi, esat-
tamente come nella leucemia. Che questo rimedio sia stato speri-
mentato utile in tali contingenze, non puo negarsi, ma per lo
Omiopatico la sola pratic.a indicazione si basa suU’aggravamento
per il tempo umido ed in generate per le condizioni di umiditA.
Molte malattie, incluso un caso di diabete, si riferisce essere stato
guarito da Natrum sulphuricum . E interessante notare che raolti
casi di diatesi urica, che ai nostri tempi sembra molto comune, e
che si ritiene essere la sorgente di molte malattie, non altrimenti
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
25
p
spiegabile, presentano la storiadei sintorai della costituzione idro-
genoide di Grauyogl; in tali contingenze Natrum sulphurtcum
A riconosciuto ottimo rimedio. I. F. Allen lo ritiene ottimo nella
litemia. Non v’ ha dubbio che nel trattamento di proteiformi ain-
tomi, che si suppone essere la conseguenza dell’acido urico nel
sangue,invece di adoperare i mezzi eliminativi della vecchia scuola
che fnrono serapre di assai dubbia efficacia, otterremo maggiori
auccessi da questo e da altri rimedi omiopatici ai singoli casi.
II reumatismo, sia esso dovuto all’acido urico o meno, quando
ha una decisa aggrayazione dall’umiditi, trova in Natrum sul-
phuricum il suo rimedio.
I sintomi di questo sono in modo assai rimarchevole simili a
quelli della sciatica e di altre malattie deU’articolazione dell’anca
e si e troyato assai efficace in tutti i casi nei quali si hanno le
caratteristiche. Alcune nevralgie ed altre affezioni reumatiche
alimentate dal vivere in case umide o dal lavorare piu o meno
a lungo in atmosfere umide sono'state spesso migliorate e guarite
da Natrum sulphuricum. Ha questo la sua indicazione ed efficacia
nelle affezioni catarrali, non importa quali mucose siano attaccate,
cos! nelcatarro nasale, bronchiale ed enterico. Nel primo quando
yi sono scoli sanguigni di cattivo odore. Nel catarro bronchiale
quando prevalgono i sintomi asmatici o grande oppressione: yi
sono generalmente trafltture nel lato sinistro del petto: la tosse e
secca o yi e espettorato mucoso.’i sintomi in genere peggiorano
nella notte: il sollievo si ottiene dal malato sedendosi sul letto e
80 stenendosi con le braccia. Molti casi di asma, evidentemente
bronchiale, si dice furono guariti da questo rimedio. Non e evi-
dentemente provato che Natrum sulphuricum abbia speciale
influenza sulla tubercolosi polmonare, sebbene molti sintomi,
incluso 1’asma sopra accennato, sembrino favorevoli al suo uso.
Hering dice che in una specie di tisi, non vera tubercolosi, in
individui linfatici con espettorato muco-purulento, forti rantoli,
lobo inferiore sinistro prevalentemente affetto pu6 avere le sue
indicazioni. Nel catarro intestinale con diarrea di feci gialle,
sempre peggiore nel tempo umido ed anche dopo un cibo farinaceo
e vegetale, peggio al mattino dopo il moto, associata con grande
flatulenza, indolimento del fegato e spesso altri sintomi epatici.
Natrum sulphuricum produce sintomi epatici accentuati ed e
percio riuscito utile in yari disordini biliari. La sensibilita nella
regione epatica e uno dei sintomi piu comuni, sensibility al tatto
o nel camminare troppo presto o per una inquietezza o per un
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
profondo respiro, sternuto e tosse: qualche volta il fegato deborda
dall’&rco costale, e teso, come se dovesse scoppiare; trafitture
frequenti.nel fegato : in queste contingenze e importante ricordare
una caratteristica, cbe il peggioramento si verifica sempre col
giacere del malato sul lato sinistro. Questo e il quadro generate
di Nalrum sulphuricum in rapporto ai sintomi epatici e come
di leggieri puo presumersi dai sintomi sopra menzionati esso e
riuscito utile nelle epatiti sub-acute e croniche ed in vari disturbi
funzionali di esse, incluso Tittero catarrale. In questi casi avvi
spesso vomito di bile, diarrea cenerognola o verdiccia, lingua
bruna. Un’altra importante indicazione clinica di Nalrum sul -
phuricum e la dispepsia acida, pirosi, flatulenze, ecc., in genere in
tutti i disturbi gastrici caratterizzati da aciditi dev’essere tenuto
in considerazione. Si e detto che sia stato anche utile nella tiflite
o appendicite, ma a mio avviso tali casi non erano che coliche
flatulenti; difatti molti casi diagnosticati oggi per appendiciti non
sono che coliche pure e semplici' ed in tali contingenze, ancorche
diano luogo a leggiere infiammazioni, Nalrum sulphuricum pud
essere indicato.
Riassumendo nelle violenti coliche biliari con vomito di bile
ed amarezza della bocca, e nelle coliche flatulenti il rimedio in
parola puo essere di certo vantaggio.
Vi sono altre condizioni morbose di secondaria importanza,
nelle quali si dice Natrum sulphuricum essere stato utile. Una
di queste e Totalgia caratterizzata da dolori folgoranti nel rien-
trare in casa dopo essere stati esposti alTumiditA ; un altro sin-
torao al quale si e dato considerevole importanza per l’indicazione
di questo rimedio e il dolore dei denti migliorato dal tenereacqua
fredda in bocca. Questa caratteristica ci ricorda Bifonut, Coffea,
Pulsatilla, ma non nascondo che per i sintomi dentari causati da
carie non vidi mai guarigione coi rimedi omiopatici e l'intervento
del dentista e necessario.
Nalrum sulphuricum presenta molti sintomi oculari e non
ci e dubbio della sua utilita nella congiuntivite granulosa ; le carat-
teristiche sono lacrimazioni acri, sensibility alia luce, aggluti-
n amen to delle palpebre al mattino.
Si sostiene inline abbia sintomi simili al patereccio ed Hering
lo raccomanda quando i dolori sono piu tollerati dal malato fuori
di casa, ma molti dubitano, ed io fra questi, della esattezza di
questo sintomo e della utilita di questo rimedio nella accennata
contingenza. Dott. V. Liberali.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
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KALI JODATUM
Si dice e si ritiene che Kali jodatum sia il migliore antidoto
per combattere i cattivi effetti del mercurio e che sia on ottimo
rimedio per la cura della sifilide secondaria e terziaria. Ed invero
la sua spiccata azione sal tessuto mucoso e sal glandolare, nonch&
il suo potere disorganizzante lo fanno rassomigliare a mercurio;
come la sua influenza sul tessuto linfatico e glandolare, al punto
da produrre ingorghi e perdita di funzione, lo fanno assai somi-
gliante a jodiam . Il suo uso quindi e gi& edificato nelle nostre
mani; ma mai lo adopereremo senza studiare le condizioni del
malato. Kali jodatum ha molti sintomi comuni con gli altri pre-
parati di potassio, specialmente per il tempo deH’aggravamento,
che e sempre nelle prime ore della notte. Altra sfera d’azione di
questo preparato sono i tessuti profondi, come il fibroso e parti-
colarmente il periostio, il tessuto connettivo ed il tessuto nerveo.
Di qui le sue molteplici ed estese applicazioni nella pratica ed i
suoi grandi vantaggi.
Meritano di essere rilevate le note pratiche del dottor Stark
su questo rimedio, riportate dal North Amer. Journal of Homeo¬
pathy. Da esse emerge quanto piu ricca sia oggi la patogenesia
di questo rimedio e quanto giustificato ne sia l’uso che possano
oggi fame gli omiopatici.
In alcune nevralgie del capo & di pronta e sicura effioacia: sieno
noduli che appaiono sul pericranio accompagnati dal piu violento
e terebrante dolore; o dolore nel sincipite come se il capo dovesse
dividersi; dolori nei lati del cranio come se vi penetrasse una
vite; trafitture spasmodiche e laceranti sull’occhio sinistro; sen-
sazione di ulcerazione nel pericranio dopo essersi grattato;
in tali contingenze asserisce Stark che Kali jodatum e il solo
rimedio che abbia sollevato; molto probabilmente la sua azione
si spiega sulle aponeurosi. Il medico l’ha trovato molto utile nella
corizza che ripetutamente si manifesta in chi e stato mercurializ-
zato; ma piu volte a me reco immediati vantaggi in casi di corizza
acuti sviluppatisi in persone che, non abituate, si eranoesposte ad
aria fredda ed umida. Sintomi speciali: naso rosso e gonfio, grande
arrossamento della mucosa degli occhi, del naso, della gola, del
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L’OMiOPATIA IN ITALIA
palato con profnsa lacrimazione, violento sternuto, liquido acre,
escoriante che fluisce dal naso, qualche volta brividi ed un poco
di febbre. Anche nolle forme di corizza cronica puo avere la sua
indicazione, come rilevasi dalla materia medica.
Secondo 1’esperienza dello Stark il ioduro di potassio sarebbe
assai conveniente in certe forme bronco-polmonari con tendenza
alia consunzione, l’espettorazione sarebbe profusa, di cattivo
sapore, di color grigiastro e proverrebbe dalla parte piii profonda
del petto; sarebbe accompagnata da dolori spasmodici e da tra-
fltture che dalla cartilagine ensiforme si estenderebbero al dorso,
da profasi sudori notturni e da generate debolezza. Io ritrassi
soddisfacenti risultati da questo rimedio in parecchi casi di gra-
nulazioni faringee di antica data.
Rammentando la sfera d’azione di questo rimedio sul sistema
nervoso e sul neurilema potrebbe essere di grande utilita in
alcune nevralgie inveterate eribelli, come pure nelle vere neuriti.
A questo proposito e utile riportare le testuali parole dello Stark:
4 * Un caso che fu per me molto interessante me lo offri un malato
44 da lungo tempo di tic doloroso. I rami del 5° paio di sinistra
4 * davano da settimane atroci sofferenze. Lo curai per lungo
44 tempo con dubbio successo, o meglio potrei dire senza risul-
44 tato; quando un giorno, chiamato, trovai il malato sofferente
4 * per eriteraa nodoso delle estremit&. Somministrai Kali jodatum
4 * il quale non solo guari l’eritema, ma diede grande sollievo al
44 disturbo facciale, e con questo rimedio fu guarito «. Ho nella mia
pratica un caso di prosopalgia facciale sinistra in soggetto got*
toso il quale data da circa 16 anni. Fu ribelle al trattamento
omiopaticO, peggioro sensibilmente con quello allopatico, com-
preso l’elettrico. Fu refrattario al trattamento chirurgico, perch&
dopo Tablazione della bianca mascellare inferiore del 5° paio, gli
attacchi nevralgici continuarono intensissimi sui monconi ed il
solo rimedio che attenua e dirada, ma non guarisce le atroci sof¬
ferenze, si b Kali jodatum a differenti diluzioni.
Nel reumatismo articolare, in ispecie del ginocchio, l’artico-
lazione e gonfia e pastosa, vi e tendenza all’ infiltramento dei
tessuti circostanti, la pelle e raacchiata, i dolori hanno carattere
perforante e peggiorano alia notte.
Kali jodatum e ottimo rimedio, come pure qualche volta b
utile per prevenire gli attacchi acuti di gotta e di sciatica, quando
i dolori sono peggiori alia notte, specialmente verso mattina e
giacendo sulla parte affetta.
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l’omiopatia in itaua
29
Nella cura dei gottosi non bisogna perdere di vista una condi-
zione essenziaie per questo rimedio, il caldo che soffre il malato.
Altra condizione si e che il cibo e le bevande fredde non sono
sopportate dallo stomaco; provocano malessere. nausea ed anche
vomito.
Il reumatismo, nella gonorrea mal curata, puo, quando i
sintorai corrispondano, essere facilmeote controllato da Kali
jodatum, #
A potenze altissime 1000° riusci ad arrestare l’irite sifllitica,
Tocchio torno al suo stato normale, senza aver usato localmente
ne atropina, ne altro rimedio.
I casi di gonorrea indolente, nei quali lo scolo & denso, verde
o giallo verdastro, difficilmente possono essere curati senza Kali
jodatum .
Larghissima e la sua indicazione negli ingorghi delle glandole,
nelle affezioni anche non speciflche del periostio, nelle malattie
delle ossa e in parecchie forme di malattie cutanee come l’eritema
nodoso, la rupia, Torticaria ricorrente, ecc.
Di questo rimedio molto si 6 abusato e si abusa dai colleghi
allopatici e gli stessi risultati che essi ottengono, quando inscien-
temente applicano la legge dei simili, Tincoraggiano a continuare.
Ma i danni che provengono dall’uso continuato di questo rimedio
ai loro infermi sono da essi conosciuti e vagliati? Ho tutta la
ragione di rispondere negativamente, perche non conoscono ne
vogliono conoscere la sua azione patogenetica e bene spesso gli
aggravamenti e le nuove manifestazioni che esso produce, sono
scambiati per aggravamenti del male istesso, per il quale lo pre-
scrivono,ovvero attribuiscono l’aggravamento all’insufficiente dose
usata, di guisache, incaponiti nell’errore, raddoppiano e triplicano
le dosi, abusando nel modo pit* inumano dei loro malati. E questo
rimedio, per contrario, nelle nostre mani un potente antisifilitico
ed antipsorico, che in mille contingenze usato, secondo la immu-
tabile nostra legge, pu6, di fronte alia vecchia scuola, dimostrare
luminosamente i reali e duraturi benefici che esso puoportare alia
umanita sofferente.
Dott. V. Liberal!.
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30
L’OMIOPATIA IN ITALIA
A1 Presidente dell’Islituto Omiopatico di Torino.
Sento il dovere di porgerle i pid vivi ringraziamenti per la
benevolenza dimostratami nel fare in modo, che io ritornassi nella
piccola famiglia omiopatica di Torino, da* me abbandonata per
ragioni mie domestiche.
Nato di famiglia seguace per tradizione e convinzione della
dottrina di Hahnemann, pronipote del dott. Fioretta che tanta
impronta lascio nella nostra Torino, anch’io, appena conseguita
la laurea, mi ero dedicato con entusiasmo alia scienza dei simili
in quell’Ospedale omiopatico sotto la sua esperimentata goida.
Ma le difficolti che incontra un medico giovane per formarsi
una clientela privata in una grande citti come Torino mi spaven-
tarono; impaziente di potere bastare a me stesso coi guadagni
della mia professione, andai in condotta.
Ed ebbi campo in questi due anni di vita professionale di
osservare e studiare molti casi di malattia, formandomi sempre
pid la convinzione della superiority della omiopatia.
Ma la scienza dei simili richiedeuno studio indefesso, una fede
inconcussa. E questa fede io sento, a quello studio intensamente
intendo applicarmi. E spero colla forza della volontA di poter
corrispondere alle sue speranze e di concorrere a far trionfare
quegli alti ideali per i quali con vera fede di apostolo Ella ha
sacrificato la sua vita laboriosa.
Suo dott. Moschetti Teodoro.
Torino , 1° marzo 1904.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
31
NOTIZIE
II Governo olandese, con suo decreto 20 marzo p. p., nomino
una Comraissione, la quale e stata incaricata di elaborare un pro-
getto di farraacopea pei rimedi omiopatici come complemento
della farmacopea olandese.
Presiede tale Commissione il medico omiopatico S. I. Von
Roijen di Utrecht; ne e segretario P. Van der Vielen, farmacista
e docente aH’UniversitA di Amsterdam ; membri di essa sono:
dottor Vorhoeve, medico omiopatico a Gravenhazen, dottor Van
der Stampel, medico omiopatico ad Amsterdam e Cohen, farma¬
cista a Rotterdam.
*
* *
Come per l'addietro, cosi per quest’anno, ricevemmo YHomeo -
pathie Directory edito dalla * Homeopathie publishing Company,
12 War Wick Lane * di Londra. Esso comprende il recapito dei
medici, farmacisti, degli ospedali, giornali, ecc., sovrattutto del-
Tlmpero britannico e per sommi capi quello di tutti i paesi del
mondo. Dire della sua utilita ai colleghi omiopatici ed a coloro che
viaggiano e cosa vana, eppure non tutta la falange medico-farma-
ceutica vi flgura perch& la Societa editrice non e corrisposta
ovunque nelle sue indagini e anche quest’impresa giungera, ma
col tempo.
*
# *
L’Istituto omiopatico americano, che conta a migliaia i suoi
aggregati, include pure una sezione di statistica, che ora si propone
di raccogliere tutti i dati concernenti lo stato e lo sviluppo della
Omiopatia del mondo intero. Il presidentedi tale sezione cidiresse
a tal proposito unalettera includente una lungaserie di domande
che riflettono la situazione positiva deU'Omiopatia in Italia, al che
abbiamo sollecitamente risposto colla maggioreesattezza possibile,
essendo, a nostro modo di pensare, la verity il primo accorgimento
umano.
Stamperia delPUnione Tip.-Editrice Torinese.
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PERCH* E COME SECUIRE UN* CURE OMIOPATICA ‘
P K E A M B O L O
Dotti ed inalfabeti, ricchi e miseri, quali per la prima volta,
sfiduciati, come sovente sono, della medicina coraune, quali per
consuetudine trasmessa perfino da due o tre generazioni ricor-
rono airomiopatia nolle loro sofferenze, e questa accogliendo i
nuovi come i fedeli seguaci deve porre a contribuzione tutte le
risorse fondamentali ed accessorie per assicurarne il successo.
Ora una lunga esperienza pone per fermo, che oltre l’esatta scelta
dei medicamenti esercitano un’alta influenza sia l’esatta osser-
vanza di un adatto regime, sia il modo di conservare e prendere
i rimedi prescritti. I relativi avvertimenti dati dal medico nelle
singole prescrizioni facilmente si dimenticano o possono anche
riuscire fraintesi. Quindi nasce Tobbiettivo di queste pochepagine,
che risparmiano tempo al sanitario e possono essere consultate
sempre quando nasce un dubbio, mentre mirano ad infondere una
giusta idea del trattamento secondo l’omiopatia.
I.
La cura omiopatica ha ragione di essere .
Volge oramai un secolo, dacche il trattamento delle malattie
secondo il principio omiopatico fu proclamato dal suo fondatore
Hahnemann come il piu sicuro e benefico per il prossimo che
soffre e da circa settant’anni esso si pratica in Torino, ancorchi
pochissimi, compresi quelli che maggiormente ne avrebbero il
diritto ed il dovere, cerchino di farsene un concetto esatto. Stail
fatto, che nella mente del popolo come della classe sociale piu
elevata Oraiopatia equivalse ed equivale per lo piu a cura coi
granelli. E flno ad un certo punto tale pregiudizio b giustificato
* Vorranno i colleghi omiopatici italiani far buon viso e ritenere opportuno
il presente abbozzo dedicato alia comune clientela. Una cinquantina di copie
sark posta a disposizione di ciascuno di essi, sempre quando se ne faccia
richiesta.
3 .
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2
Perch6 e come seguire una cura omiopatica
dalla circostanza, che in origine la forma medicamentosa quasi
esclusivamente adoperata era quella dei granuli di zuccaro di
latte imbevuti del medicamento indicato. Pero tale forma andd
man mano restringendosi ed ora costituisce quasi un’eccezione a
favore dei bambini o di certi esseri sensitivi che vi hanno tuttora
una predilezione. Le pozioni, le diluzioni in boccette daprendersi
a gocce, le polverine, le triturazioni in piccole Sale, i globoli di
varie dimension^ le pastieche, ecc., moltiplicano ora i modi di
somministrare i farmaci, sia per soddisfare a date esigenze indi-
viduali, sia per evitare equivoci, allorquando piii rimedi devono
coesistere in una stessa famiglia.
Notisi pero, che la maggior parvenza materiale delle ordi-
nazioni, se soddisfa meglio ai sensi dei malati, non esclude una
alterazione vera nella dosologia per se stessa; pero quest’argo-
mento non puo essere svolto in quests nozioni elementari.
Ma, anzitutto, in che consists sostanzialmente l’omiopatia ed
in che cosa differisce dalla medicina comune?
La risposta deducesi meglio da qualche esempio che non da
lunghi ragionamenti astratti. Tutti hanno yerosimilmente osser-
vato sopra altri o sopra se stessi qualche caso di quel male, che
suolsi chiamare risipola, cioe quella rossezza turgescente della
pelle, ora liscia ora coperta di bolle, circoscritta, or flssa ora
serpeggiante, che sotto la pressione diventa pift pallida ed e
accompagnata da febbre e spesso da disordini di stomaco.
La medicina tradizionale, raggruppando tutte le diverse forme
sotto cui si presenta questa malattia, ne costitul un tipo morboso
battezzandolo col nome di risipola, contro la quale consiglia un
trattamento quasi identico per tutte le forme e con medicamenti
che provati e riprovati a caso, cio6 empiricaraente, riescirono i
pih utili nella maggioranza dei casi.
La medicina omiopatica invece non aggrega le diversissime
forme di risipola, anzi le individualizza ed a ciascuna forma
applica quel medicamento, che studiato in antecedenza sull’uomo
sano e sui bruti per le pih gravi alterazioni materiali, esercita
un'azione non solo sugli organi che si presentano malati nei sin-
goli casi, ma eziandio simile al modo con cui si presentano affetti.
II medicamento suscita la reazione dell’organismo in senso con-
trario al male ed il risultato e la risoluzione di questo quanta
volte Torganismo non e sopraffatto dalla violenza del medesimo.
Risulta ora (stando all'esempio proposto) dagli studi condotti nel
modo suddetto, che la belladonna, ad esempio, il veleno delle api.
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3
Perche e come seguire una cura omiopatica
l’euforbio, il sommacco, il borace, la pulsatilla, la grafite, la
china, il lachesi, l’idrastide, 1’acido fenico, ecc., sono capaci di
sviluppare nel corpo sano una forma specificamente different© di
risipola e quindi applicati secondo la relativa fattezza di attivita
giovano per la risoluzione della malattia.
La medicina comune esperimenta a caso i farmaci sugli amma-
lati, quella omiopatica sa in antecedenza quello che deve amrai-
nistrare ai singoli casi.
La natura ci fornisce medicamenti, che rappresentano uno
stato simile alle varie forme risipelatose, ma non sono neppure
concepibili stati opposti alle medesime. Domandare ragione intrin-
seca di questa legge di natura equivale al chiedere, perche la terra
giri da ponente ad orient© e non a viceversa.
Quando un fatto si rinnova millanta volte al giorno colla sua
inflessibile legge e cosa per lo meno oziosa il cercarne l'intima
ragione. La cura omiopatica non e piu alle sue prime prove ed il
favore, che incontra vieppiu in tutti gli strati sociali, malgrado i
potenti ostacoli sollevati dall'abitudine alPaltro metodo di cura,
dal pregiudizio flglio dell’ignoranza, dal sacrifizio che essa richiede
nel regime, come in appresso diremo, come altresi dalla lesione
di interessi materiali, prova la sua vitalita, perche fondata,
checche se ne dica, sopra una legge di natura. Ma, si puo ben
dire, la sua resistenza oramai secolare non dimostra ancora che
essa non possa noverarsi fra gli errori, dacchd altri piu gravi e
di origine ben piu remota perdurarono maggiormente, anzi per-
durano tuttora malgrado le dimostrazioni contrarie o per lo meno
ritenute tali. Una fattispecie Tabbiamo nella stessa medicina ordi-
naria, che da tanti secoli si affatica per sorprendere la ragione
intima delle raalattie architettando sempre nuove teorie, che a
vicenda si cacciano nel baratro delToblio, eppure non smette il
fatuo proposito. E d’altra parte sarebbe un errore molto strano
quello omiopatico, se volere o non si mostra piu benefico nella
pratica della pretesa verity nel campo opposto.
Noi omiopatici sosteniamo la superiority pratica della nostra
scuola su quella ordinaria malgrado le sue ammalianti risorse
palliative; ma dato e non concesso che i risultati fossero uguali
qual prova maggiore della inutilita della scuola officiate, riferen-
doci ben intesoalla cosi detta medicina interna enon alia chirurgia
ed agli altri rami sanitari, che sono patrimonio comune?
Asserirebbe pero cosa ingiusta, dimostrando pure di ignorare
la condizione presente della medicina consueta, chi dicesse non
3.*
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Perch6 e come seguire una cura omiopatica
essere questain qualche modo progredita, sia nell’arricchire il suo
arsenale dei farmaci prendendone anche molti in imprestito dalla
Omiopatia, pur tacendone quasi sempre l’origine, sia nell’appli-
care i medesirai anche inconsciamente e spesso secondo la legge
deirOraiopatiae cio con indiscutibile vantaggio dei malati. Aggiun-
giamo, che in tutti i tempi medici preclari e quasi divinatori
coscienziosi, osservando avvenute guarigioni di malattie con
rimedi, che propinati in dosi maggiori o per errore o di proposito
sono capaci di suscitare una consimile sofferenza, proclamarono
la legge terapeutica dei simili (come esprime il nome di Omiopatia).
Non e questo il luogo di riportare tali affermazioni, quali stanno
registrate nella storia della medicina, ma non crediamo tacere
un’autoritA ineccepibile, che e il Creatore stesso per bocca dei
suoi profeti.
Leggesi infatti m\YEsodo % cap. XV, vers. 23-24.
< Vennero (gli Ebrei) verso Marad e non potevano bere acqua
perocche era amara, ed il Signore addito a Mose una pianta, che
immersa nell’acqua la rese dolce i, e nel libro IV dei Re y cap. II,
vers. 19-20: * Eliseo corresse la cattiva qualitA delle acque di
Gerico e la sterilitA della terra, mettendo del sale nelle acque *,
mentre e noto che il sale essicca ed isterilisce quindi la terra.
Ora a proposito del primo passo trovasi in due libri esegetici
della Bibbia, Mechilla e Tanchuma , scritti or fanno 1600 anni,
la seguente spiegazione:
* Ben avrebbe potuto Mose seguire il consueto procedere,
correggendo Tamarezza delTacqua coll’opposto, cioe con sostanze
dolci; ma Dio voile additargli un mezzo migliore, gli indico un
legno amaro, l’Adelfa (ossia Leandro), insegnandogli che il vero
modo naturale della guarigione b quello di guarire Tamaro
mediante Tamaro *».
Senonche tocco ad Hahnemann la sorte di affermare e risol-
vere il problema esperimentando sulTuomo sano i medicamenti
per ricavarne gli effetti positivi, cioe gruppi di sofferenze che
rispecchiano quelle per cui e richiesta 1’arte salutare, e quindi
applicarli con profitto sugli amraalati secondo laprecitata legge.
Cadde e da parecchio tempo la censura mossa alia cura omio¬
patica di servirsi di mezzi velenosi, censura che fa il paio con
quell’altra, che, cioe, nei preparati omiopatici non esista sostanza
medicamentosa. Orbene, si ammette oggigiorno da tutti i medici,
che ogni medicamento somministrato in eccessiva dose si converte
in veleno e cio per tutti i metodi di cura, colla differenza che i
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Perchfc e come seguire una cura omiopatica
5
rimedi omiopatici come vengono preseritti escludono la possibility
di veneficio, il che pur troppo avviene tal fiata nella medicina
coraune.
Dalle premesse considerazioni e dunque ragionevolmente da
ammettersi la cura omiopatica.
II.
Avverienze per tenere e prendere i rimedi omiopatici .
Per conseguire una guarigione secondo il metodo omiopatico
non basta una felice scelta del rimedio fatta coll’esame piu scru-
poloso di tutti i fenomeni morbosi per riscontrarli nell’immagine
dei rimedi studiati, occorrono ancora altri coefficienti e fra
questi il conservare e prendere i rimedi nelle condizioni sia
richieste dai precetti della dottrina medica, sia consigliate dalla
esperienza. Direrao dopo delle norme igieniche da ottemperarsi.
E precipua avvertenza quella di conservare i farmaci in modo
da non venire influenzati dalla luce diretta, daU’umidit&, dal
soverchio calore e dagli odori di qualsiasi specie.
Quindi i recipienti di vetro deggiono essere avviluppati in
carta colorata, come provengono dalla farmacia, rinnovandola
quando per l’uso protratto si sciupa. Non si devono conservare i
rimedi sopra od in mobili ove esistono odori di qualsiasi specie,
compresi quelli dei flori freschi, nesi devono trasportare in tasche
imbevute di odore di tabacco o di altro anche meno acuto. Si
baderA a non lasciare i rimedi, massime sotto forma di polverine,
in ambiente umido, sia camera, o cantina, o stalla, e neppure in
luogo eccessivamente caldo.
15 vietato di travasare i rimedi da un recipiente all'altro, se
non e assolutamente nuovo e netto. I turaccioli per caso guasti
si surrogano con altri affatto nuovi e ben puliti.
Dacche i rimedi omiopatici non ammettono nella massima
parte dei casi un controllo chimico-materiale, sorge il bisogno di
guarentirne in tutti i modi la purezza e la perfetta conservazione,
senza le quali indarno se ne aspetta un benefico influsso. Ne meno
importante 6 il modo di prendere i rimedi.
Badisi in primo luogo alle prescrizioni del medico colie quali
sono indicati l’ordine, il modo ed il tempo per i singoli casi. In
genere valgano le seguenti regole principali:
Nelle malattie piii o meno lente, nelle quali l'infermo suole
disimpegnare le sue abituali occupazioni, il rimedio si prenderi
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6
Perche e come seguire una cura omiopatica
con una distanza dal cibo non minore di 1 / i ora se prima o di
2 ore se dopo il medesimo.
Nelle malattie acute poi gli intervalli, sia fra le dosi stesse, sia
dal cibo, sono generalmente piu brevi e sempre indicati dal medico.
Le polverine si sciolgono, ciascuna per volta, in un bicchierino
o cucchiaio comune di acqua fresca; tal fiata si prescrivono pol-
veri da sciogliersi in un dato numero di cucchiai d’acquada pren-
dersi partitamente; le essenze o diluzioni prescritte in boccette
si adoperano facendo cadere il numero di gocce indicate in ogni
caso o sopra un pezzetto di zuccaro da sciogliersi in bocca o nel-
Tacqua come per le polveri. Talvolta queste sono contenute in
boccette, nel qual caso se ne adopera una presina per volta o
sciolta nell’acqua od anche a secco sulla lingua nel numero di
volte pure segnato dal medico per le 24 ore. Le pozioni in Sale
o si prendono a cucchiai ordinari oppure a cucchiaini e talvolta
questi diluiti ancora nell’acqua, giusta l’avviso dato eziandio dal
sanitario. 1 globoli grossi, mediani e minimi si pongono sulla
lingua, ove scioglionsi, e cio nel numero di essi e delle volte per
ogni giorno.
E cosa indispensable che i bicchieri e i cucchiai, grandi e
piccoli, siano della massima nettezza, cioe lavati ed asciugati
prima di adoperarli, massime se accade il caso di dover prescri-
vere 1’uso alterno di due rimedi, a meno che si preferisca assegnare
un recipiente od un cucchiaio a ciascun rimedio.
III.
Norme clietetichc da osservarsi durante una cura omiopatica.
L’inesauribile vena degli oppositori ad ogni costo dell’Omiopatia
non poteva lasciare sotjto silenzio Targomento del regime, al quale
essi vogliono attribuire esclusivamente le guarigioni avvenute
senza il formidabile intervento dei rimedi detti eroici, e spesso
troppo eroici, della medicina comune. Ironicamente si disse pure
quello omiopatico il regime della fame, perche esclude tutti i tra-
viamenti, che una pervertita civilta introdusse man mano nella
vita ordinaria e tende a ripristinare un metodo di vita semplice e
fecondo di longevita maggiore. Nei primi tempi della medicina,
ove si osservava piu e si agiva meno con rimedi, si concedeva
larga parte alle misure igieniche e dietetiche. Piu tardi queste
passarono in seconda linea ed i medici vennero nel concetto di
affidare ai farmaci il compito esclusivo di sanare le malattie. Il
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Perche e come seguire una cura oniiopatica
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fondatore deirOiniopatia,coerente al suo metodo, richiamo l’atten-
zione sulla necessita di un regime semplice e se vuolsi un po*
severo, ma che include solo il precetto di allontanare tutte quelle
cause che coi cibi, colle bevande e colle nocive abitudini valgono
a turbare l’azione dei medicamenti. Quindi le norme dietetiche
consigliate dalla Omiopatia sono piuttosto negative od escludenti
e cio in modo solo relativo, giacche non sarebbe logico dettare
prescrizioni per qualsiasi gruppo di affezioni. Che anzi non man-
cano medici, i quali sono d’avviso non essere strettamente neces-
sario un regime generico proibitivo durante una cura omiopatica,
giacche non e possibile sottrarre l’ammalato a tutti gli agenti
esteriori che inquinano 1’ambiente, i cibi e le bevande, e nulla-
meno avvengono le guarigioni dati gli altri elementi per le mede-
sime. Sarebbe un’iniqua derisione, ad esempio, che un droghiere,
un barbiere, un contadino od altri, che dorma nelTinfetta atmo-
sfera della stalla, non potessero nei loro malanni seguire un
trattamenco omiopatico.
Cio malgrado, dobbiamo convenire che un ambiente puro ed
un regime dietetico semplice assicurano meglio il risultato dei
medicamenti. Ed Hahnemann consiglio di abbandonare il cliente
che non si sottomette alle necessarie modificazioni del regime di
vita, affermando essere meglio non aver malati, che quest!
disobbedienti, i quali oltraggiano l’arte ed ingannano il medico.
Pur troppo sonvi molti a’ giorni nostri, i quali antepongono
i godimenti fugaci al bene permanente della salute, alludo alia
prava abitudine del tabacco, dei liquori, dei cibi drogati ed occi-
tanti; costoro restino coi purganti, coi vescicatori, coi rimedialla
moda o di quarta pagina, il corollario sar k tutto a carico loro.
Nel seguire una cura omiopatica si deggiono eliminare non
solo come inutili, ma eziandio come nocivi :
1° Ad eccezione di quello prescritto, tutti gli altri medica¬
menti per uso sia interno sia esterno, come le tavolette o pasticche
di menta, mirra, aloe, di rabarbaro, ecc.; Je pillole, i sciroppi e
le capsule che contengono sostanze medicamentose; le infusioni,
le macerazioni, i decotti di camomilla, viole, the, gramigna,
malva, cicoria, dulcamara, salsapariglia, ecc.; i purganti, gli
emetici, i vescicanti e gli empiastri medicinali;
2° i liquori, ad eccezione del Rhum, Cognac e Kirsch in
certe circostanze segnate dal medico;
3° il the verde ed il caffe nero, sempre quando non e con-
cessospecialmentedal medico a dati individui ed in certe malattie;
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8 Perch6 e come se^riiire una cura omiopatica
vi si puo sostituire il caffe d’orzo, grano, segala, ghiande ed il
cacao o cioccolato;
4° le droghe nelle vivande, come pepe, senapa, cannella,
garofani, zenzero, noce moscata, vaniglia;
5° i vegetali crudi , come aglio, cipolla, porro, asparago,
prezzemolo, finocchio, aneto, sedano, rafano, peperone, cicoria;
6° i vini troppo alcoolici od artefatti, la birra forte od
inacidita;
7° gli acidi in genere, come sugo di limone, 1’aceto, i cavoli
sotto aceto;
8° i profumi nelle camere dei malati, eccezione fatta per lo
zuccaro od aceto sui carboni accesi. L’uso e l’opportuniti di
disinfettanti speciali dipendono dal criterio del medico ;
9° il tabacco da fumare ed in modo assoluto la masticazione
del medesimo, come pur troppo ne e invalsa l’abitudine negli
operai e contadini;
10° le profumerie inerenti alia toeletta;
11° possibilmente il lardo, lo strutto, le salsicce, la carne
grassa di oca, di anitra, l’anguilla e la lampreda;
12° i cibi molto flatulenti, come cavoli, fagiuoli, ceci,
castagne, nelle affezioni del canale digerente.
Questa lunga serie di proibizioni, si dirA, debbe senza fallo
allontanare molti dal seguire un trattamento omiopatico, osteg-
giandone quindi la diffusione. A1 che rispondiamo: chi intende e
desidera guarire nel modo piii presto e siciiro si sottomette ad on
regime, che rimuove in fondo cio che non A necessario ad una vita
normale; ricorra ad altro metodo di cura chi vuole perdurare in
abitudini non necessarie o peggio. Nelle malattie lente od invete¬
rate ed a chi ne ha l’assuefazione si concede per solito una mode-
rata dose di vino, il caffe col latte, la birra comune ed il the
cinese specialraente col latte, ed in certi casi l’uso ristretto del-
l insalata verde alia refezione meridiana.
In che modo adunque potrd dissetarsi e nutrirsi chi segue una
cura omiopatica?
1° Coll’acqua pura, non eccessivamente fredda (tranne in
affezioni speciali intestinali) con o senza zuccaro.
Colla leggiera decozione di avena, coll’acqua di riso, col latte
di mandorle dolci, senza mescolanza di quelle amare, coll’acqua
mista con albume d’uovo e zuccaro.
Col latte puro o diluito con acqua, appena munto, od anche
bollito, e per certuni col latte di burro.
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Perche e come seguire una cura omiopatica
9
Colla birra coraune, bene ferraentata e limpida.
Col vino annacquato, specialmente per le persone esauste.
Coirinfuso cafeiforrae di orzo, di grano, di segala, di capsule
di cacao, di the nero (per chi vi e assuefatto).
Col brodo di carne di manzo, bue, vitello e polio.
2° Colie uova crude o cotte, ma non sode.
Colla carne di pollame, vitello, manzo, bue, castrato, selvag-
gina, con quella magra di porco, data Tabitudine di questa, di
piccione non troppo giovane, il tutto sotto forma di lesso o di
arrosto; col prosciutto recente e magro e non troppo salato, con
lingua di bue, recente.
Coi pesci freschi, eccettuato quelli succitati, con aringhe e
sardelle, in date circostanze, purche ben lavate con acqua.
Con erbaggi cotti, ad esempio, spinacci, carote, patate, endivie,
rape, barbabietole, cavolfiori, cavoii-rape, cavoli-capuccio.
Con legumi, graminacee ed altri vegetali, come: riso, orzo,
avena, tritello, piselli, lenticchie, fave, fagiuoli, revalenta, sagou,
tapioka, salep, arrow-root, racahout; colla farina di grano in
molteplici modi preparata.
Col pane in varia guisa preparato, biscotti, biscottini, focaccie
ben cotte e non aromatizzate.
Coi frutti maturi,come: susine, ciliege, mele, pere, uva, lam-
poni, zibibbo, pesche, poponi, albicocche, ananas, datteri, aranci,
fragole, uva Spina, more, nespole, mirtilli, corniole, mandorle
dolci, flchi, conserve di frutti.
Con burro e cacio fresco non drogato.
Tracciando questo schema di regime dietetico si e ben lungi
dal considerarlo conveniente a tutte le malattie curate col metodo
omiopatico. Certe concessioni ed ora restrizioni si deggiono fare
a tenore dei vari temperamenti e dei diversi apparati affetti. In
ogni caso sari sempre miglior partito spiegare un po’ di zelo
nelTosservanzadelle normedietetiche, anzichetrasgredirnetaluna,
a volte fra le piu importanti. E per scendere a qualche dettaglio
pratico diremo che:
1° Nelle malattie a base scrofolosa e nel rachitismo, di cui
sono note le cause predisponenti ed occasionali, da rimuoversi
per ottenere un successo curativo, si concedono in un col latte
materno o di vacca le pappe di farina lattea, di latte condensato,
• di salep.
Piu tardi le zuppe col brodo di carne, e pochissima carne,
legumi in brodo e frutti, moderando assai l’uso delle patate anche
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Perche e come seguire una cura omiopatica
in sugo, uova lieveraente cotte ed un po* di vino, caffe d’orzo o di
ghiande, non dolciurai. Nel rachitisrao poi sono ancora preferibili
zuppe al brodo, carne bianca e lenticchie, una volta compiuta la
prima dentizione.
2° Nelle malattie distoraaco si eviti di prendere i cibi troppo
caldi e troppo freddi, si mastichi bene, non si compiano lavori
inteilettuali durante la digestions, si evitino i liquori, il caffe, il
pane inferigno, il cacio, i legumi flatulenti, Tinsalata, i cibi grassi
e le bevande drogate. Si raccomanda la dieta lattea, provando
quella specie di latte che meglio conviene, cioe appena munto,
crudo o bollito, acido, scremato od anche di burro, che a volte e
da preferire. Se esso non e tollerato si esperimentino le minestre
di orzo, di farina d’avena, di semolino al latte. In altri casi e da
preferirsi il brodo di carne, la carne arrostita, fredda, sardelle
ben lavate, pesci freschi.
3° Nelle affezioni croniche degli intestini le evacuazioni sono
o deficienti od eccessive, cioe abbiamo la stitichezza o la diarrea.
Nel primocaso si devono eliminare tutti i cibi flatulenti, come
cavoli, patate, cacio, pane fresco, legumi, birra fresca, il caffe;
sono invece a preferirsi la carne con erbaggi, cibi con farina, vino
leggiero, e birra buona, frutti maturi cotti in forno. Il moto rego-
lare all’aria libera ed un intelligente massaggio del ventre pos-
sono pure contribuire al sollievo. Si evitino i purganti, tranne
rarissime eccezioni che il medico deve risolvere. Giovano meglio
i clisteri di acqua tiepida coll’aggiunta di poco olio d’oliva. Alle
volte vi si possono sostituire 20-30 grammi di mannite sciolta in
acquacaldissima, il quale lassativonondisturba I’azionesimultanea
del medicamento prescritto.
Nel secondo caso giovano le minestre a base di farina, di orzo,
di avena, di grano, col sagou, colla revalenta, e se lo stomaco non
e in pari tempo molto compromesso si aggiungano la minestra al
brodo di carne, le uova a bere, ed un po’ di vino inacquato. Si
evitino in pari tempo i raffreddamenti, massime dei piedi.
4° Nelle affezioni lente delle vie respiratorie, cioe della
laringe-trachea, dei bronchi e polmoni, si concederi poco vino
anacquato, meglio un po* di birra, inoltre si eviteranno tutti i
cibi eccitanti, preferendo il latte, le uova, il burro, e le minestre
a base di fecola, come tapioka, riso, sagou e simili.
5° Nelle inveterate malattie di cuore sovrattutto sono da
evitarsi gli alcoolici, la birra forte, il the, il caffe. Alle persone
deboli ed attempate si concede alquanto vino. I cibi pitt nutritivi.
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Perchfc e come seguire ana cura omiopatica
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come came, uova, farinacei, latte ed ortaggi, latte sempre in
moderate ed anche frequenti refezioni, sono da preferire, al che
naturalmente devono concorrere quelle altre misure igieniche e
medicamentose, che ogni caso speciale richiede.
La pulitezza dei denti sia al mattino, sia dopo i pasti, si faccia
o coll’acqua pura od anche con corteccia di pane abbrustolito e
polverizzato servendosi di spazzoletta morbida, giacchd quelle
rigide a poco a poco staccano le gengive colla rovina successiva
dei denti.
Come polvere dentifricia, quando non si e sotto Pazione di un
medicamento, puo servire quella composta di creta bianca pol-
verizzata, carbonato di magnesia, conchiglia preparata e sapone
medicinale. Tale polvere tiensi dal farmacista a disposizione dei
clienti.
Come gengivario in tempo di cura serve Pacqua calda con
poco alcool rettificato o cognac. Fuori cura si pud adoperare la
tintura di Thuja con alcool o rhum, con che si consolidano le
gengive e molte volte si prevengono le nevralgie dentarie.
D. B.
♦
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Top.i.No-RnMA - UNIONE TIP0GRAF1C0-EDITRICE - Napoli-Milano
Dott. E. LECORCH^J
Profeasore aggregato alia Faoolti di Mediolna
e Medioo della Casa Dubois
LA CURA DEL DIA6ETE MELLITO
TRADOTTA ED ANNOTATA
DAL
Dott. SOIPIONB RIVA-ROOOI
Assistente alia Clinica Medica Propedeutica della R. University di Torino
Fra le malattie a cui i piu grandi lumiuari della scienza medica
portarono in ispecial modo la loro attenzione facendone oggetto di
speciali ricerche, trovasi il Diabete mellito, che, trascurato al suo
inizio, curato con errati sistemi produce neU’uomo una vita infelice e
lo trascina inesorabilmente alia tomba! Fortunatamente ai nostri
giorni un progresso si appaleso nella cura del Diabete, sia che esso
devasi all’eredita, come alia vita sedentaria, alia gotta, alia nutrizione
troppo zuccherina o troppo amidacea.
Le cure mediche adatte agli individui, la dietetica, l’igiene possono
togliere la cagione dei disturbi morbosi, mitigarne le coseguenze.
Noi siamo certi che tutti i Sanitari e tutte le famiglie approve-
ranno la traduzione che pubblichiamo del dottissimo lavoro del dottore
E. Lecorch£, fatta dal distinto dott. Scipione Riva-Roccj, colla revi-
sione del prof. Bernardino Silva; studio che presenta tutte le evolu-
zioni del Diabete mellito e ne descrive ampiamente i migliori sistemi
di cura come appare dal titolo dei vari capitoli del volume, che qui
riportiamo:
Teorie e forme cliniche del Diabete. — II regime e l’igiene dei
diabetici; regimi alimentari; igiene tisica ed esercizi; igiene della
pelle; igiene morale. — Cura farmaceutica del Diabete; antidiabetici
completi, oppiacei; antidiabetici incompleti; medicamenti coadiuvanti.
— Acque minerali nel Diabete: acque alcaline, clorurate e ferruginose.
— Cura individuate dei diabetici: forme semplici, gravi, gravissime.
— Cura del Diabete complicate: tubercolosi. cardiaci, albuminurici,
acetonemici; Diabete con lesioni epatiche; neuropatici; altre compli-
cazioni; Diabete chirargico.
Un elegante volume legato, Lire 3,& O.
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Torino-Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE - Napoli-Milaho
Dott. DE SINETY
LA
STERILITA nella donna
E SUA CURA
Traduzione del Dottor GIOVANELLI GIOVANNI
Questo studio riassume lo stato attuale della scienza relativamente alia
sterility nella donna, alia sua frequenza, alle sue cause. — una questione
che venne studiata di recente, non solo sotto l’aspetto medico o morale
che priva il matrimonio delle sue gioie, ma ancora, in Francia specialmente,
sotto l’aspetto economico e sotto quello deiravvenire di tutte le nazioni, che
sono danneggiate dalla diminuzione delle nascite.
11 tema fu discusso in molte Society di dotti e in particolar modo aJPAc-
cademia di Medicina e alia Society di Antropologia di Parigi. Tali studi
vennero riassunti dal dott De Sin£ty, e voltati in lingua italiana, dietro sug-
gerimento del compianto professor Cuzzi, dal dott. Giovanni Giovanelu,
arricchito di note e aggiunte dal prof. B. Silva.
Vi sono donne che rinunziano volontariamente alle gioie della maternity
mentre altre,non ostante il pih vivo desiderio di diventar madri, non possono
pervenirvi; questo desiderio b talmsnte forte in alcune che diviene un’ idea
fissa, e in certi casi quasi una follia; senza pensare che molte volte gli
angioletti creati col matrimonio formano i piu dolci legami degli spoei e la
mancanza loro b fonte di infiniti diapiaceri. 6 in questi casi che interviene
il medico e spesso con successo. — In quali condizioni, quando e come egli
deve intervenire b lo scopo principale di questo studio del De Sin6ty; egli si
occupd della sterility nella donna e solo accidentalmente deir infeconditli
nell’uomo.
L’autore accenna dapprima brevemente alia disposizione degli organi che
servono allariproduzione ed alle condizioni che presiedono alia fecondazione.
In successivi capitoli spiega le cause di sterilith derivanti dalla vulva e
dalla vagina, dalPutero, le deviazioni uterine, le nefriti, i turnori dell'utero,
le affezioni delle trombe e delle ovaie, le pelvi-peritoniti, i disturbi della
menstruazione, Permafrodismo, le cause generali agenti pih o meno sulla
procreazione dei due sessi, Paborto, la gravidanza extrauterina. — Infine
in un ampio capitolo dk un riassunto generate della cura della sterilitA.
Un elegante volume legato f Zj . 3, SO.
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Fascicolo \LI\ - 1904
L’OMIOPATIA
TIT ITALIA
«R6iN« DELL’ ISTITUTO OHIOPiTICO ITALIANO
Regio Dacreto 24 gennaio 1886
SOHIVARIO. — Istituto Omiopatico Italiano: Gonvocazione dei Membri del
Comitato e di tutti i Soci — La Farmacopea omiopatica ed il Consiglio Su¬
periors di Sanitk — Casi clinici raccolti nell’Ospedale — Notizie.
Rapsodia di annotazioni sulla materia medica e clinica relative ai medi-
camenti mono usitati (da pag. 31 a 36).
♦
TORINO
STAMPER!A DELL’UNIONE T1P.-EDITR1CE
28 — Corso Raflaello — 28
1904
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Grande Repertorio clinlco omiopatico, del dolt. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Book for Travellers in Italy,
by G. Liberali M. D.
Considerazioni sal Colera asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberal!.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Urbanetti.
Trattato di Terapeutica omiopatica. — Tre volumi — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Print! studi di materia medica secondo la legge del
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
Uso famigliare del rimed! omiopatici — Ricordo delVEspo -
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiaucia nel
trattamento omiopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piu diffuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitano con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO
I signori Membri del Comitato DireUivo e tutti i Sod del -
V Istituto 8ono invitati per l'Adunanza a tenersi il 17 pros -
simo novembre alle ore 14 , nella Safa delV Ospedale , per lo
sviluppo del seguente
ORDINE DEL GIORNO:
1° Bilancio 1905;
!2° Provvidenza per una macchina di ri9caldamento pel bagno;
3° Personale delFOspedale;
4° Conferma o surrogazione dei membri del Comitato;
5° Eventuale proposta di nuovi Soci.
Torino, 30 ottobre 1904.
II Preaidente
Dott. Giuseppe Boning.
11 Segretario
Dott. Pier Antonio Bonino
i
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
LA FARMACOPEA 0MI0PAT1CA
ed il Consiglio Su.peri.ore di Sanit&
Premettiamo un po’ di narrazione, affinche il giudizio ultimo su
questo avvenimento emani equanime ed aperto.
Sul finire di marzo 1902 il Presidente dell’Istituto omiopatico
italiano colla cortese interposizione di autorevole persona presen-
tava al Ministero per Tlnterno una copia della Sinossi di farma -
copea omiopatica, compilata ed edita per cura delPIstituto stesso.
Essa era accompagnata dal seguente memoriale:
< A sua Eccellenza il Ministro per Vlnterno .
< Il Senato del Regno in sua seduta 26 aprile 1873 approvava il
seguente articolo di legge, in ordine alia farmacopea ufficiale:
— Sara provveduto con decreto reale, sentito il Consiglio superiore
di sanita, alia formazione di una farmacopea speciale per l’esercizio
dell’omiopatia e sara pure approvato per decreto reale, e col parere
del detto Consiglio, uno speciale regolamento per lasorveglianza delle
farmacie omiopatiche. I medici omiopatici possono distribute rimedi
omiopatici la ove non esistono farmacie omiopatiche. —
< Cotale provvedimento, per quanto risulta,non venne preso finora
dal Governo, mentre sussistono le farmacie omiopatiche speciali e
miste, perche vi occorre un pubblico, il quale confida nel tratta-
mento omiopatico, piu che mai sicuro nelle sue applicazioni e diffuso
nella popolazione, sebbeue in modo meno appariscente. Mancata
Tiniziativa del Governo, sorge quella dell’Istituto omiopatico ita¬
liano, rappresentante legale in virtu di un regio decreto 24 gennaio
1886, il quale delibero in sua assemblea 1898 di compilare un
Manuale di farmacopea omiopatica italiana e sottoporlo alPappro-
vazione governativa, affinche serva di testo ai farmacisti e medici
omiopatici del Regno.
< Analogo fatto si e pure teste compiuto nei Governi di Prussia
e del Wiirttemberg coH’approvare una Commissione intesa a compi¬
lare una farmacopea omiopatica da annettersi a quella comune ed
applicable alPuopo in tutto Timpero della Germania. E tale lavoro
venne recentemente pubblicato a Berlino per cura stessa della
Societa generale dei farmacisti.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
S
< Col presentare poi un compendio di farmacopea omeopatica
ristituto si propone precipuamente di definire ed uniformare le
preparazioni omiopatiche, che si spacciano dalle farmacie speciali
stabilite e da quelle miste, come saggiamente si e disposto per i
medicamenti comuni.
< Persuaso che il Governo sia per accordare a queste norme far*
maceutiche la sua sanzione, richiesta dall’equita e dal buon anda-
mento del servizio sanitario in tutte le sue legali esplicazioni,
ristituto provvide alia stampa e consegnera, ove ne sia il caso, alio
Stato quel numero di copie che questo credesse opportuno sia per
le biblioteche, sia ad uso delle dogane pel traftico internazionale.
« Torino, 7 febhraio 1002.
< Dott. Giuseppe Bonino Presidente >.
Dopo pochi giorni S. E. il ministro Giolitti fece rimettere al
gentile interponente il seguente biglietto:
c Caro P.
« Roma, 9 aprile 1002.
< In risposta alia gradita lettera 23 pp. marzo, ti manifesto di
aver disposto perche il Memoriale teW Istituto omiopatico italiano
sedente in Torino e la Sinossi di farmacopea omiopatica da te invia-
timi siano sottoposti all’esame della Commissione permanente della
Farmacopea ufficiale.
< Cordiali saluti. < Affez. mo Giolitti >.
Trascorsero due anni senza che il libro ed il Memoriale fossero
oggetto di una soluzione. Infine, dopo una cortese sollecitazione,
S. E. Giolitti rispose nei seguenti termini:
« Roina, 9 aprile 1004.
< Caro P .
< Come e forse a tua conoscenza, il Memoriale dell’ Istituto omio¬
patico italiano , che a suo tempo pervenne al Ministero, fu rimesso
alia Commissione instituita per la revisione della Farmacopea uffi¬
ciale del Regno con incarico di esaminarlo e di fare quelle proposte
che avesse ritenute del caso.
< La Commissione considero che nessuna farmacopea del mondo
contiene in unico contesto le formole comuni e le formole omiopa¬
tiche e tenendo presenti i limiti segnati al proprio mandato —
i*
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L OMIOPATLA IN ITALIA
quello appunto della revisione della farmacopea gia esistente —
delibero non potersi accogliere la domanda, oggetto del memoriale
suindicato.
< Tuttavia, poiche si e ritenuto e si ritiene meritevole di studio e
di considerazione quanto fu esposto dalF Istituto omiopatico italiano ,
la pratica e stata gia trasmessa all’onorevole Consiglio superiore
di sanita per quelle proposte e per quei suggerimenti che ritenesse
opportuno di fare in proposito da servire di guida nelle ulteriori
determinazioni.
< Ti partecipo quanto sopra in risposta alia tua gradita lettera,
soggiungendo che il predetto onorevole Consesso potra esaminare
la questione, di cui trattasi, nella sua prima sessione.
< Ti restituisco le lettere inviatemi in comunicazione.
< Con affettuosi saluti.
< Affez. mo Giolitti >.
Ed il responso del superiore Consesso sanitario venne fuori il
29 pp. giugno, come risulta dalla comunicazione seguente:
« Torino, il 10 agosto 1904.
< Signor Presidente del Comitato direttivo
dell'Istituto omiopatico italiano.
< Il signor Prefetto della provincia mi da incarico di partecipare
a V. S. che il Ministero dell’Interno non ha accolto la domanda
presentata da codesto Istituto per ottenere la formazione e pubbli-
cazione ufficiale della farmacopea omiopatica, adottando il parere
espresso in adunanza 29 giugno u. s. dal Consiglio superiore di
Sanita, al quale era stata sottoposta Tistanza predetta, in conside¬
razione che non vi sono metodi per controllare scientiticamente un
medicinale omiopatico.
< Con osservanza < Pel Sindaco
i VAssess, per Vigiene C. Tacconis >.
Cio premesso, ci permettiamo una semplice domanda: Chi mai
chiese al prefato Consiglio la formazione e la pubblicazione della
farmacopea in discorso, dacche venne presentata gia compilata e
stampata per cura dell’Istituto ? Questo rimane per noi un enigma
insolubile. Ed era appunto per evitare un tale lavoro ostico per
taluno, se vuolsi, che l’lstituto aveva prevenuta la difficolta possibile
a sollevarsi. Quanto chiedevasi e troppo chiaramente espresso nel
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
5
memoriale nnito, vale a dire la ricognizione della Sinossi qual testo
normale per i preparati omiopatici. Ma a questa istanza non venne
risposto, anzi si oppose nn rifiuto complessivo sebbene indiretto,
allegando che non vi sono metodi per controllare, ecc.
L’illustre Consiglio poteva accampare molte altre difficolta, dire
per esempio, che non vi dovrebbe essere una scuola omiopatica,
perche non di sua creazione, non medici che l’esercitano con sue*
cesso, non farmacie speciali e nemmeno nn pubblico che vi ricorre
fiducioso, ma giammai arrischiare una proposizione senza fonda*
mento scientific, per adoperare il suo linguaggio.
Consoliamoci, l’odiemo responso del Consiglio superiore sanitario
fa degno riscontro con quello emesso or fanno venticinque anni dal
Consiglio superiore di pubblica istruzione. Trattavasi allora di una
domanda per istituire una cattedra d’omiopatia nell’Universita di
Roma. II precitato Consiglio oppose un rifiuto, adducendo che l’omio-
patia essendo quasi la negazione di tutte le scienze positive, giusta*
mente non deve avere collocamento nelle discipline d’istruzione
nniversitaria.
Verosimilmente i luminari scientifici di quel tempo ignoravano,
senza quasi, che l’omiopatia non differisce dalla medicina ufficiale se
non nella farmacologia, ossia nello studio dell’azione dei medica-
menti e nella legge dei simili che presiede alia terapia. Ed anche in
questi due rami della medicina la differenza e solo relativa, perche
anche la scuola classica studia le energie dei medicamenti sull’uomo
sano e sui bruti, come altresi, cosciente o non, segue nella pratica la
legge dei simili, come in mille modi e possibile dimostrare. Addu-
ciamo un esempio. Lorquando il sommo clinico Baccelli afferma, che
1’emoglobinuria puo essere prodotta da dosi anche moderate di chi-
nino e viceversa 1’emoglobinuria da perniciosa e influenzata benefica-
mente dai sali chinoidei, enuncia due fatti, di cui l’uno farmacologico,
ossia morbigeno del chinino, clinico l’altro, cioe curativo della stessa
sostanza. Un medico omiopatico eziandio dichiara, ad esempio, che
la belladonna esperimentata sull’uomo sano induce un gruppo di
sintomi rispondente ad una data forma di scarlattina, che a sua volta
guarisce, se amministrata la droga ad uno scarlattinoso nella stessa
forma. Ora, o e scienza quanto affermano ambidue, od e la negazione
della stessa nei due lati. Quel quasi e un’espressione.... non seria. Ne
sarebbe fuori proposito applicare al prefato Consiglio quanto il redat-
tore del Journal dies praticiens diceva recentemente in un resoconto
del Trattato del dott. Bonnet sull’ipnotismo e sulla suggestione: < La
cecita dei dotti nego per lungo tempo tali scienze; negavano perche
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
nop capivano. Disgraziati! Un fatto non esiste perche e inteso; e tale
perche lo e. Ancorche fosse impenetrabile a fcutti i nostri modi d’in-
terpretazione, tal fatto s’impone per l’evidenza del suo essere >. Cosi
si nega Tomiopatia perche non si vuole studiare ne esperimentare
seriamente, anzi a priori si prosc^ive. Contro la dottrina dei simili il
pregiudizio trionfo nel 79 e si mantiene nel 904.
Ma veniamo al nostro argomento e vediamo anzitutto con quanta
ponderazione deliberarono sia la Commissione permanente della far-
macopea ufficiale, sia il Consiglio superiore sanitario. E uopo intanto
premettere, che questo in sua seduta 31 gennaio 1899 (o 1898?) rico-
nobbe nelle farmacie omiopatiche speciali prima istituite un diritto
acquisito, ma stabili in pari tempo che fossero sottoposte alia legge
comune quelle da aprirsi, con che, cioe, siano pure tenuti i medici-
nali prescritti dalla farmacopea ufficiale. Non e questo il luogo d’in-
dagare lo scopo di questa misura; in ogni caso vi sono farmacie
speciali e ve ne possono essere altre miste. Questo fatto irapliche-
rebbe gia per sua natura la necessity legale di una farmacopea appo-
sita, la quale per altro non si voile riconoscere, tuttoche presentata.
perche fosse esaminata ed all’uopo riconosciuta. In altri termini par-
rebbe che il prefato Consiglio abbia voluto schermirsi da tale argo¬
mento. Eppure esiste un decreto, non mai abrogato, che porta la data
23 maggio 1842, e prescrive la visita alia farmacia omiopatica tori-
nese sotto la direzione del magistrato della Riforma e del Protome-
dicato. Ma quelli erano tempi codini!
In Prussia, oltre le farmacie omiopatiche speciali, i medici, dopo
aver subito un esame, possono ritenere una farmacia domestica e
dispensare i medicamenti. Le une e le altre sono soggette alia visita
compiuta da una Commissione governativa. Ora avvenne un giorno
che questa sequestro presso un medico una boccetta segnata Tuber -
culinum e credette spettasse alia medicina comune. Il medico rispose
essere tale rimedio preparato, studiato ed amministrato secondo i
precetti omiopatici, facendo istanza affinche la boccetta fosse esami¬
nata in un laboratorio di Stato. Questo avvenne e diedesi ragione al
medico, ammettendo trovarsi minima quantita del medicamento tuber -
colina. Ma ora viene il lato curioso. Tale rimedio era stato portato
alia 100* attenuazione, di modo cheil Governo affermo esservi medi-
cihale in tale divisione!
Aggiungasi, che la farmacopea omiopatica tedesca ad uso delllm*
pero germanico venne pubblicata per iniziativa della Societa farma-
ceutica tedesca. A tal fine fu nominata una Commissione composta
non solo di medici e farmacisti omiopatici, ma eziandio di professori
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
di chimica, farmacologia e farmacognosi della Scuola ufficiale. Dal
che e lecito dedurre, che gli scienziati tedeschi prendono le cose con
maggiore larghezza di vedute e non si adontano di aggiungere alia
farmacopea comune quella omiopatica. Esempio che la Commissione
italiana non voile imitare.
Parimente il Governo olandese emise un decreto nel marzo pp.
con cui istituiva una Commissione per completare la farmacopea neer-
landese mediante un supplemento comprendente i rimedi omiopatici.
£ presumibile che il Governo abbia sentito il previo avviso del Con-
siglio locale, percio divergente dal nostro. Che paesi minchio'ni
I’Olanda e la Germania!
Probabilmente il relatore.se vene fu uno, dell’onorevole Consiglio
opinava, che nelle farmacie omiopatiche esistano solo i misteriosi
granelli, destituiti, a parer suo, di qualsiasi azione curativa. Eppure
era cost ovvio. percorrendo anche solo le prime pagine della Sinossi,
convincersi che tutti i preparati hanno per base materie prime for-
nite dalla natura o dalla chimica, sostanze tutte suscettibili di con-
trollo. Secondo i dettami della fisico-chimica le norme di tale
compito, quando si voglia assumere, trovansi tracciate, ad esempio,
neH’ultima edizione della farmacopea omiopatica di Schwabe. Da
cotali materie prime partono, come leggesi nella stessa Sinossi, due
specie di preparati, cio& solidi, ossia triturazioni, e liquidi, per nome
potenze, diluzioni od attenuazioni.
Ora la immensa maggioranza delle prescrizioni oscilla tra la
materia prima e la sesta attenuazione, corrispondente ad Vi ooo-ooo
di sostanza medicinale. E’ forse impossibile l’investigazione di questa
ancorche portata a tale grado di frazionamento?
Relativamente alFodierno progresso la chimica di cinquant'anni
or sono trovavasi, diremo, nell’infanzia, eppure fin da quell’epoca
le reazioni chimiche svelavano gia la presenza di ‘/io-aoo. di Vioo-ooo
(per dirla in cifra rotonda) di solfo, iodo, platino, oro, arsenico,
acido ossalico, tannico, di stronziana, calcio, magnesio e parecchi altri.
Fin da quell'epoca Ehrenberg svelava col microscopio la pre¬
senza del platino, oro, argento, rame, stagno portati ad una divi¬
sions (Vio* 000 * 000 * 000 ) pari alia 10* diluzione omiopatica. Si sa da
parecchi lustri che Vi*«o*ooo di iodo scopresi coll’amido, che Vi-mo-ooo
-di cloruro sodico fc svelato col nitrato d’argento, e questi preparati
corrispondono alia 6*, 7* diluzione omiopatica. L’idrogeno solforato
sciolto nell’acqua nella proporzione di 3.000.000 reagisce ancora
sopra una lamina tersa d’argento. Il senso dell’odorato riconosce
il clorofenolo in nna soluzione eguale all’ll* diluzione.
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l’oMIOPATIA IN ITALIA
II dott. Sand trovo che Vioo-ooo di arsenico avvelena molti infusori;
Vwooo-ooo ne rallenta solo la vitalita; Vioo-ooo-ooo ne accelera lo svi-
luppo. II che dimostra anzitutto la possibilita di riscontrare la pre-
senza dell’arsenico in quel grado di attenuazione, come pure la
differenza ed anche opposizione di effetto secondo la dose. L’acido
nitrico si puoscoprire anche nella proporzione di '/ioo-ooo; il magnesio
in quella di Vu-ooo promuove l’ossidazione del mercurio. Roullin
dimostro che Yaspergillus niger cessa di svilupparsi se posto nel-
l’acqua distillata in un recipiente di rame e che lo stesso succede in
una soluzione di nitrato d’argento Vi-ooo-ooo? cosl pure il dott. Jousset
ottenne lo stesso risultato col la 30 a attenuazione della stessa sostanza.
Anzi lo stesso Roullin arresto lo sviluppo di una pianticella di grano
coll’ Vi *000*000*000 di solfato di rame, ripetendo l’esperimento eziandio
con analoghe proporzioni di bicloruro di mercurio, cloruro di sodio,
di palladio, di nitrato di piombo, solfato di zinco e cloruro di man¬
ganese. Vide Devaux annerire cellule vegetali sotto l’azione del-
l’idrogeno solforato, cui si aggiunga '| 10*000*000 di piombo.
Schulz, professore nell’Universita di Greifswald, stabili con espe-
rimenti positivi che V*o-ooo di mercurio corrosivo arresta la fermen-
tazione del lievito. Low trovo che Vio-ooo di sale d’uranio attiva la
germinazione del grano; Coupin vide che V 7 *ooo*ooo*ooo di rame eser-
cita un’azione tossica sulle piante, e tali esperienze sono confermate
dal Naegeli, che chiama oligodinamia tal modo di agire di dosi minime,
come da taluno si chiamano dinamizzazioni le diluzioni omiopatiche.
Sono note le esperienze di Darwin sulle ghiandolette della Drosera
mediante Vjo-ooo-ooo di fosfato acido di ammoniaca, pari all’8* dilu-
zione. Niun dubbio che lo scienziato Bue col suo magnetoscopio, ossia
pendolo esploratore, pote determinare fino alia 30* attenuazione
parecchi medicamenti di cui ignorava il nome.
E’ pure noto che 5 /io*ooo*ooo di tellurio imprimono il carattere agliaceo
aH’alito dell’individuo che l’ha ingerito. Risulta dagli esperimenti di
Ziegler, istituiti a proposito delle onde odiche, che una sostanza
medicinale posta in scatola e tenuta nella mano esposta al sole,
valse a produrre nell’organismo dell’esperimentatore fenomeni mor-
bosi propri dal rimedio posto alia prova. E’ pur vero che tali esperi¬
menti si ripeterono sopra 42 persone fra le piu sane ed in pari tempo
sensitive, adoperando preparazioni portate fino alia 30* attenuazione.
Inoltre si ammette con Wenzel, che un 0,00075 di digitossina
(pari alia 4* attenuazione) agisce anche per clistere.
Quando Hartcop somministra ai bambini aifetti da ostinata cefalea
0,0005 di fosforo e con vantaggio, chi puo impugnarne il fatto?
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l’omiopatia in itaua
9
11 professore Ostwald di Lipsia afferma che in nna soluzione
saturadi dato sale basta l’aggiunta di Vi-ooo-ooo-ooo della stessa materia
per determinate la cristallizzazione. Marmorek dicbiara di aver ado-
perato un siero contro la risipola nella proporzione di un centomille-
simo di milione (pari alia ll a attenuazione omiopatica e di averne
riscontrato l'effetto. Eppure nessuno della Societa di biologia in seno
alia quale espose il fatto si alzo per protestare, anzi sara ammesso
dal nostro Consiglio superiore, perche tale attenuazione usata e non
controllabile probabilmente coi reagenti chimici ora vigenti parte da
un dotto ortodosso e non da un seguace della scuola omiopatica.
Lo stesso autore riferiva nel Congresso internazionale medico
tenuto a Roma di aver ottenuto con successive colture (analoghe alle
diluzioni omiopatiche) tanta virulenza dello streptococco da uccidere
un coniglio con una quantita incredibile di tale coltura, cioe un
Vkxmkxhxxvooo di centimetro cubo, pari eziandio alia ll a attenuazione.
Bouley inoculo la morva col pus portato alia 5 a coltura nella pro¬
porzione di 1:1000, per modo che viene dimostrata un’azione posi-
tiva pari alia 15 a diluzione omiopatica. E’ ammessadai pratici l’azione
antelmintica dell’acqua ove abbia bollito il mercurio metallico, seb-
bene la chimica non ne riveli presenza.
L’azione ischemizzante dell’adrenalina, secondo Moore, si rivela
anche se applicata nella minima proporzione di 0,000,000, 245, pari
alia 7 a diluzione omiopatica e nessuno vi solleva il menomo dubbio.
Tutti ammettono il passaggio di dati medicamenti dalla nutrice al
poppante, eppure la proporzione non pud essere che sommamente
frazionata. Quale differenza chimica passa tra lo siero Behring e
quello normale? Finora nessuna, eppure ragion vuole che vi sia.
Il riscontro dell’oro neL vetro rubino era un enigma prima che
lo avesse ivi dimostrato il nuovo microscopio di Siedenstoff e Isig-
mondy, risultandone cosi la somma divisibility del prezioso metallo.
Molte prove fece il dott. Ferrand sull’ influenza della musica sui
nevrastenici ed alienati, concludendo che la medesima puo agire ora
come stimolante, ora moderatrice ed anche tossica secondo 1’inten¬
sity, come molti altri agenti terapeutici, che a piccole dosi calmano,
a dosi maggiori eccitano, ed intossicano a dosi elevate. Or bene, qual
e il crogiuolo chimico o l’arsenale fisico che tassa il valore materiale
della musica, sebbene ne sia indiscutibile l’azione?
I patologi affermano che la virulenza dei bacilli debbasi valutare
sui conigli; il che significa che spesse fiate elementi patogeni e terapici
non hanno altro controllo se non 1’organismo vivente.
Vorrebbe dirci il Consiglio Superiore con qual metodo scientifico
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10
L’OMIOPATIA IN ITALIA
si possa determinare il quantitative di Radium, di raggi Rontgen, di
raggi violetti necessario per compiere un’ incontestata azione tera-
peutica? A1 che se aggiungiamo che l’azione del radio si trasmette
ad altri corpi, dove va a finire la pretesa di tutto controllare coi mezzi
oggi posseduti? Riesce poi molto singolare, anzi inesplicabile, se non
colla legge dei simili, il fatto che i raggi Rontgen agiscono favorevol-
mente nei cancroidi, mentre Kummel vide sviluppare un carcinoma
sotto l’azione dei medesimi. Arrogesi, giusta quanto venne riferito
teste dal Policlinico , che le applicazioni radioterapiche possono pure
indurre segni generali d’intossicazione. Corollario di cio e, che rimedio
e veleno differiscono solo per l’intensita di azione come proclama la
omiopatia, quasi negazione delle scienze positive. A che vale Taffer-
mare, come tuttodi si afferma, che il valore terapeutico dei medici-
nalistain ragione della loro assimilabilita e che quindi le consuete dosi
sono piuttosto svantaggiose, se nel fatto si anatemizza la dottrina
medica seguente tali norme ?
Leggesi nel Policlinico , a proposito delle iniezioni di acido fenico
nel tetano, che < la clinica e suprema espressione della scienza me¬
dica >. Ma questa sentenza vale esclusivamente per la scuola officiale
e non per quella di Hahnemann.
Sorvoliamo la corrispondenza similare tra Tazione tossica del-
Tacido fenico ed il corteo sintomatico in genere del tetano, perche
tale considerazione ci porterebbe a dedurre che Baccelli, ispiratore
di tale applicazione, segua, malgrado suo, l’omiopatia.
Ammettiamo pure, che in genere oltre la 12 a diluzione non si
possa coi mezzi odierni riscontrare la sostanza medicinale e tanto
meno valutarne la proporzione ; rimane pero sempre un altro rea-
gente, che e l’organismo, le parti del quale una volta ammalate sono
piu facilmente impressionate da un medicamento che vi eserciti una
azione elettiva ed in modo similare, n& si richiede poi tanto sforzo di
intelligenza per ammetterne la ragionevolezza. E se questa condi-
zione si verifica migliaia di volte in ogni giorno, riesce inutile qualsiasi
diniego, parta da chicchessia.
Del resto e tesi convenuta generalmente, che bene spesso deve
essere creduto falso oggi quanto ieri era dogmaticamente vero.
Infatti quante disillusioni sull’idroterapia, sull’antisepsi, sullafar-
macologia chimica. Quanti nobili ideali cadono ogni giorno, che erano
verita scientifiche in sulle prime!
Non e gran tempo che un giornale medico locale esclamava: < si
puo essere scienziati e negare anche la luce del sole, quando non si
accordi colla loro teoria >, ed un altro medico (Quinke) soggiunge:
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L 0M10PATIA IN ITALIA
11
< andrebbe male per la terapia, se dovesse aspettare sempre la
approvazione delle ricerche esatte scientifiche >.
Non a guari il dott. Lapieque diceva in seno alia Societa biologica
parigina: « clinicamente il ferro agisce, ma come agisce? II quesito
non £ mai stato risolto e non vedo come lo potra essere >.
Come mai la cosl detta medicina scientifica deve arretrare davanti
un problema di tutti i momenti, e docile rispettar il fatto, mentre pre-
tende che l’omiopatia dia la ragione essenziale della legge dei simili?
La scuola classica per molto tempo ammise l’azione terapeutica
delle cosi dette terine indifferenti od indeterminate, come Gastein,
Johannisbad, Schlangenbad ed altre, ancorche Tanalisi chimica non
ne desse la ragione, finche collo spettroscopio vennero a scoprirsi
elementi mineralizzatori in frazioni intinitesimali, se pure non si vuol
ammettere un’azione radiante dai gas che svolgonsi da dette terme,
secondo gli studi recenti di Curie e Laborde.
Dai suesposti dati ci e lecito dedurre: 1° Che anche dosi infini-
tesimali si possono controllare coi mezzi indagatori al presente pos-
seduti; — 2° Che la dove i reagenti non arrivano, accadono fatti
sperimentali incontestabili e probativi di attivita da sostanze o forze
sommamente ridotte. — Di fronte a questa condizione di cose
ognun vede qual valore si includa nella scusa addotta dal Consiglio
Sanitario per ripudiare la farmacopea omiopatica.
Per conto nostro chiudiamo queste considerazioni colle parole
stesse del Presidente del Consiglio, il sommo Baccelli, diramate sotto
forma di circolare, lorquando era ministro d’agricoltura, e per riguardo
alle iniezioni di sublimato corrosivo nell’afta epizootica:
< Liberta adunque a tutti di esperimentarlo e di giudicarlo con la
serenita e sincerita della ricerca scientifica, la quale deve trarre i
propri responsi soltanto dall’evidenza dei fatti e liberta pure di ripu-
diarlo a priori a coloro che rinunciano a fondare la propria convin-
zione sugli ammaestramenti, che solo dai fatti derivano >.
Parole d’oro, che Tillustre Baccelli avrebbe dovuto ripetere in
seno al Consiglio e promuoverne Tapplicazione, trattandosi di un fatto
puramente sperimentale; ma cosi non avvenne, perche trattavasi
deiromiopatia sempiternamente moritura.
Torino, ottobre 1004. J3.
P . 8. - Era gia composto il precedente scritto, quando avvenne il
fatto singolare di una visita d’ordine prefettizio alia farmacia omio¬
patica in Torino, come risulta dalla seguente dichiarazione:
< I sottoscritti, in esecuzione deH’incarico loro affidato in seguito
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12
L’OMIOPATLA IN ITALIA
< a nota prefettizia 2 agosto 1904, hanno visitato la Farmacia otnio-
* patica, sita in via XX Settembre, n. 50, diretta dal signor Giacomo
< Olivero farm arista, ed hanno riconosciuto e constatato quanto segue:
< La farmacia e aperta: il suo titolare e il signor Giacomo 011-
< vero, farmacista diplomato dall’Universita di Torino, con diploma
< in data 21 luglio 1882, inscritto all’Ufficio Comunale il 25 gen-
< naio 1891 e nel Registro di prefettura il 4 marzo 1902.
< Il predetto titolare e presente alia visita e dimora abitualmente
< in farmacia, non vi sono sostituti, il personale di fatica e costituito
< da Barberis Ferdinando.
< I locali di cui si compone la farmacia sono:
< Bottega per accesso del pubblico ed un laboratorio attiguo. Vi
< sono altri locali attigui, ma questi appartengono all’Amministra-
< zione dell ’Istituto e dell’ Ospedale Omiopatico.
< L’aspetto generate della farmacia in ordine alia distribuzione
< dei locali e della pulizia e normale. La farmacia e provveduta di
< Farmacopea; tale farmacopea, di cui si annette copia al verbale,
< non e la Farmacopea ufficiale, e invece una Farmacopea edita dal-
< YIstituto omiopatico italiano. La medesima porta il bollo della
< farmacia e del Direttore.
< Esiste il registro copia ricette, e l’ultima ricetta porta il nu-
< mero 67882 in data 29 ottobre 1904. Il registro per la vendita dei
< veleni non esiste, perche la farmacia non vende veleni per uso indu-
< striate. Non esiste la raccolta delle ricette originali dei veleni,
< perche nella medicina omiopatica non si fanno mai prescrizioni di
< sostanze venefiche in dosi tali da poter dar luogo ad avvelenamenti.
< Oltre al materiale arredante la farmacia, cioe la ordinaria supellet-
< tile, nella farmacia esistono due bilancie e speciali apparecchi.tanto
< per le triturazioni quanto per le diluzioni. I veleni sono conservati
< in armadio speciale la cui chiave £ custodita dal titolare. Le boc-
< cette contenenti le sostanze velenose portano la dicitura: Veleno
< ed il teschio. I medicinali sono chiusi in recipienti adatti, costituiti
< cioe da boccie di vetro, chiaro e oscuro, vasi di porcellana, tiretti
< di legno, ecc. Riguardo alia qualita dei medicinali risulta che i
< medesimi sono quasi esclusivamente costituiti da sali minerali, salt
< di alcaloidi naturali ed artificiali, da tinture ottenute da vegetali
< freschi o secchi e preparate con metodi speciali, di cui nella pre-
< detta Farmacopea. Tanto i primi quanto le seconde non si usano
< alio stato puro. Le sostanze solide sono commiste a zucchero di
< latte in misura da formare un prodotto col decimo(l* triturazione),
< col centesimo (2* triturazione), col millesimo (3 a triturazione), ecc.,
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L’OHIOPATIA IN ITALIA
13
< di sostanza attiva. Le sostanze liquide o tinture vengono diluite con
< alcool nelle stesse proporzioni sovraindicate per le sostanze solide
< (l a , 2*, 3* ecc. diluizione). Nella farmacia si trovano gia pronte e
< contenute in apposite boccette tutte le triturazioni e tutte le dilu-
< zioni. Lo stato di conservazione delle tinture e perfetto, per quanto
< si puo giudicare dall’aspetto esterno.
< II titolare venne diffidato di attenersi scrupolosamente alle pre-
< scrizioni dell’art. 78 del regolamento generate sanitario.
< Di quanto sopra si e compilato apposito verbale in duplice copia
< da trasmettere aH’Ufficiale sanitario ed al signor Prefetto.
< Torino, li 24 ottobre 1904.
< P. I’ Ufficiale sanitario: Dott. Edoardo Testera.
11 Perito chimico farm.: Dott. Possetto Giovanni.
11 Segretario: Podio Giacomo ».
Cosi che mentre il Ministero dell’Interno per organo del Consiglio
superiore di sanita dichiara invisitabili le farmacie omiopatiche col
vano pretesto addotto, col mezzo dei prefetti ne prescrive la visita.
Nfe £ a supporre che l’ispezione rifletta gli scaffali, le sedie, gli uten-
sili, ecc., della farmacia, il che importerebbe per nulla al pubblico
accorrente, si bene i medicinali tenuti in provvigione e suscettibili di
smercio. Or bene, se questi sono riconosciuti normali da un perito
chimico farmacista, se per uso pubblico si devono allestire preparati
secondo un tecnicismo speciale, deU’efficacia dei quali sono giudici
competenti solo i medici omiopatici esercenti, se, come sopra si e
dimostrato, sono passive di controllo vero quasi tutte le preparazioni
poste in opera al giorno d’oggi, si domanda con qual logica l’altefato
Consiglio superiore non voile riconoscere come normale la farma-
copea compilata per cura dell’Istituto omiopatico italiano.
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L OMIOPATIA IN ITALIA
14
CASI CLINICI RKCCOLTI NELL’ OSPEOHLE
P. G., d’anni 17, garzone muratore, entra all’ospedale il 1° luglio
1904. Nulla di notevole nel gentilizio. Non ebbe mai malattie veneree,
ne sifilitiche.
Venti giorni prima della sua entrata all’ospedale era caduto da
un’altezza di 5 metri, battendo sulla ghiaia e riportando vane lesioni
alia faccia con commozione cerebrale durata oltre un’ora.
Le lesioni guarirono in dieci giorni, dopo i quali l’ammalato
comincid ad accusare cefalea intensissima, prevalentemente temporale
a sinistra, con elevazioni terraiche e qualche volta vomito.
Stato presente. — Stato attonito - Ecchimosi palpebrale sinistra—
Ipocinesia del facciale di sinistra - Movimenti attivi e passivi degli
arti normali — Riflessi rotulei assenti - Non disturbi nella minzione -
Stipsi ostinata - Ventre avallato - Pupille non reagenti alia luce;
disuguali - Polso raro e teso - Lingua fortemente patinosa - Gengive
fuliginose.
All’esame delle urine non si trova ne albumina, ne zucchero -
Nulla di anormale si riscontra all’esame degli organi endotoracici ed
addominali.
L’ammalato risponde a stento alle domande, accusando una cefalea
intensissima, pulsante prevalentemente temporale sinistra.
II 1° giorno si somministra Hypericum 6 a , due goccie in un cuc-
chiaio d’acqua ogni due ore. II 2" giorno e stazionario: si ripete la
stessa prescrizione.
II 3 luglio aveva passato una notte agitatissima. Stato soporoso;
talora e colpito da contrazioni generali. Si prescrive Gelsemium 3 a ,
due goccie in un cucchiaio d’acqua ogni ora.
4 luglio. Notte piu tranquilla; stazionario. Si continua il Gelse¬
mium fino al giorno 18 luglio. Intanto le condizioni generali si sono
fatte gravissime. Ebbe vomito. Nessun sintomo di localizzazione della
lesione cerebrale. Si prescrive Apomorphinum 3 gr.
19 luglio. Stato comatoso. Veratrum viride 6’ 3 dosi nelle 24 ore.
Si giunge cosi fino al giorno 23 luglio, in cui si trova 1’ammalato
alquanto raigliorato dello stato comatoso in cui si trovava. La cefalea
& meno intensa, ma piu diffusa. Perdura perdita delle urine. Ebbe di
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
15
ntiovo contrazioni generali. Si prescrive Jodoformium 3 /oo 60 cgr. al
giorno, divisi in tre carte, da prendersi internamente e una soluzione
alcoolicA di Jodoformium 0 per frizioni alle tempie e neirinterno delle
coscie. Sotto V uso continuato di questo rimedio, contro ogni aspetta-
zione, essendo il caso disperato, le condizioni generali migliorano
lentamente giorno per giorno. Diminuisce la cefalea, scompare la stipsi
e, mentre prima ogni due giorni bisognava somministrargli un clistere
di acqua calda con glicerina per avere la defecazione, ora questa
avviene spontaneamente.
Si arriva in queste condizioni al 14 agosto. II polso, che prima si
era sempre mantenuto sotto alle 60 pulsazioni al minuto, si fa piu
frequente e raggiunge ora le 100 pulsazioni; & pero regolare, ritmico. *
In vista di questa tachicardia si prescrive Coffea 3\ Sotto l’uso della
Coffea le pulsazioni si riducono a 80. Due giorni dopo si ritorna al
Jodoformium intus et extra , diminuendone giorno per giorno la dose.
II miglioramento continua lentamente. L’ammalato si nutre bene e
digerisce. La cefalea & quasi scomparsa. Non ebbe piu contrazioni. II
giorno 20 agosto si alza e si sospende il rimedio.
II 30 agosto si manda a casa relativamente guarito (1).
Evidentemente in questo ammalato si trattava di un caso di com-
pressione cerebrale dipendente dal trauma sofferto al capo. Ora
questa compressione era data certamente da un versamento prodot-
tosi nell’interno del cranio, versamento che poteva essere un ema-
toma o anclie un piccolo ascesso. Ma dove era la lesione causa della
compressione? I sintomi di focolaio cosi detti che sono provocati dalla
(1) A proposito del ca90 riferito nel precedente fascicolo, il caro college
Mossa nel n. 25-26 del VAllgem . homoop . Zeitung (vol. 148) muoveva alcune
osservazioni, ritenendo impropria la denominazione di apasmi epilettiformi con
emiparesi, ed ascrivendo piuttosto questi sintomi a trasudamento nelle circon-
voluzioni temporali destre. A schiarimento di detto caso A par necessario
aggiungere, che Totite media riferita, ebbe luogo a sinistra ma an anno in
antecedenza, dopo la quale non ebbe piu a provare sofferenza locale di sorta.
E vero atyresl che i dolori piu intensi cefalici erano sentiti piu a sinistra e non
nelle circonvoluzioni a destra. Il titolo di spasmi epilettiformi si riferiva piut¬
tosto alia forma sintomatica che alia fattispecie patologica, che probabilmente
Tu una meningite parziale, cui si riferiscono il grido, l'afasia, l’ineguaglianza
delle pupille e gli spasmi quasi ininterrotti. Ci6 che pih interessa A l’azione
curativa del jodoformio, i cui fenomeni raccolti da vari casi di venefido e riferiti
nella ciclopedia di Hughes confermano la somiglianza col predetto caso clinico,
ed A appunto a rimpiangere che non siasi propinato dapprima.
Il caso oggi riferito conferma la specials azione del jodoformio in forme
meningee, sia che preceda un trauma, sia che derivino da altre cause.
Dott. Bonino.
♦
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
distruzione della sost&nza cerebrate e dalla compression delle parti
dell'encefalo adiacenti e che sono diversi secondo la sede della lesione,
mancavano completamente, non essendosi osservata n6 paralisi, ne
paresi in alcuna parte del corpo.
Non essendosi quindi potuto localizzare il punto preciso in cuiera
avvenuta la compression, non si pote ricorrere alia trapanazione del
cranio, e basandosi sulla nostra materia medica si trovo finalmente
il rimedio che salvo il nostro ammalato. E questo e gia il secondo
caso in cui il Jodoformium ha riportato vittoria su due gravissime
lesioni cerebrali. Il primo caso, pubblicato nel precedente fascicolo,
riguardava un fanciullo colpito da accessi epilettiformi dipendenti da
affezione meningea. Causa diversa, ma sintomi press’a poco simili.
Il jodoformio infatti ha fra i suoi sintomi patogenetici tremiti e
convulsioni, cefalea con vomito, coma, paralisi degli sfinteri.
A. F., di anni 16, garzone macellaio, entra nell’ospedale il
18 agosto 1904. Non presenta nulla di notevole nel gentilizio e nella
anamnesi remota. In seguito a causa che egli non sa precisare (pro-
babile uso prolungato di cibi vegetali crudi) da un mese ha giornal-
mente 8-10 scariche diarroiche senza dolori colici. Si presenta quindi
a noi in istato di profondo deperimento. All’esame non presenta gran
che di notevole. Lingua patinosa, umida. Colorito acceso. Nulla agli
organi toracici. Non esiste tumore di milza. In corrispondenza della
regione epatica accusa dolore nelle ispirazioni profonde e alia palpa-
zione, e si nota una leggera tumefazione. Elevazioni forti della tem-
peratura (39,6). Accusa molta sete; 1’appetito & conservato. Le
evacuazioni avvengono senza sforzo e specialmente nelle ore mattu-
tine, risentendo egli una grande spossatezza dopo ognuna di esse. Le
feci sono di colore giallo-verdastro, con muco e contengono delle pic-
cole masse indurite, nerastre. Le urine sono molto torbide e rosse.
Non contengono albumina.
Oenothera biennis e Rhus toxicodendron somministrati in prin-
cipio fallirono completamente. Podophyllinum 3 /oo somministrato in
terza giornata comincio a diminuire il numero delle scariche, fino a
che l’ammalato dopo una settimana ebbe il suo alvo normale. Scom-
parve il dolore alia regione epatica e la tumefazione e Tammalato
Y8 settembre use! completamente ristabilito.
C. L., di anni 63, entra nell’ospedale il 31 agosto 1904. Nulla di
notevole nel gentilizio e nell’anamnesi remota. Dieci anni sono, in
seguito a reumatismo sofferto, comincio ad accusare dolori nevralgici
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L’OMIOPATIA IN ITALIA 17
alia guancia destra. Da due anni questi dolori andarono aggravandosi
sempre piu e non cedevano ai soliti analgesici. L’ammalato fece gia
molte cure da distinti specialisti in malattie nervose, ma non ne ebbe
mai il benche minimo sollievo.
La nevralgia era il piu delle volte limitata alia branca media del
trigemino, raramente con diffusione alia branca inferiore. Gli accessi
nevralgici erano terribili, tanto che durante questi l’ammalato doveva
stare completamente immobile, non poteva prestare attenzione ad
altro, tanto l’intensita del dolore gli toglieva la facolta di percezione
del mondo esterno.
Il primo giorno che fu ricoverato era appunto in preda ad un
accesso, che duro quasi tutta la giornata. Mezereum per tre o quattro
giorni gli impedl il rinnovarsi dell’accesso, che Tassall il quinto giorno,
ma non piu colla violenza di prima. Il sesto giorno si incomincio a
somministrargli Thuja e Coccus cacti mattino e sera, che lo migliora-
rono al punto di non sentire piu che un leggero indolimento alia
guancia. Esce il 14 settembre munito di rimedio, che avra continuato
ancora almeno per un mese. L’ammalato, che prima della sua entrata
airospedale era obbligato a succhiare gli alimenti liquidi per mezzo
di una cannula, perchfc il movimento della masticazione gli era impos¬
sible, quando use! poteva mangiare liberamente e masticare.
C. F., d’anni 66, fu ricoverata il 19 settembre 1904, perche da piu
giorni aveva dei forti disturbi nella minzione. All’esame si riscontra
un piccolo polipo sessile dell’uretra, che si esporta colle forbici.
I disturbi diminuiscono, l’ammalata urina piil liberamente ed esce
come guarita il 29 settembre. Senonche due giorni dopo la sua uscita
dallo ospedale l’ammalata si ripresenta a noi, dicendo di aver avuto
nella notte forte stranguria. Si sonda la donna e infatti esce una note-
vole quantita di urina che essa non poteva emettere. Ma da cosa era
prodotta questa irritazione vescicale, per cui essa soventissimo nella
giornata e piu ancora nella notte sentiva lo stimolo della minzione e
non poteva soddisfarvi? Con un esame accurato si riscontra che nella
parte posteriore dell’uretra esistono altri polipi, i quali certamente
sono la causa continua di questa irritazione. Si incomincia a sommini-
strare, quasi a scopo palliativo, una dose ogni ora di Pareira brava l a ,
che gia rese grandi servizi nelle irritazioni dell’uretra prodotte dal
passaggio di calcoli. Qui avevamo dei sintomi simili, eccetto l’ema-
turia, che l’ammalata mai osservo. Infatti per due o tre giorni Tam-
malata urino liberamente e si diceva guarita, se non che noi non la
illudemmo, persuadendola invece a incominciare una cura interna e
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
*
prolungata per combattere la diatesi poliposa. Si prescrisse quindi
Thuja internameute ed esternamente e finora l’ammalata sta bene.
Riservandoci di dare un resoconto ampio e dettagliato del movi-
mento nel nostro ospedale in un prossimo fasc.icolo, partecipiamo fin
d’ora che ammontano a 162 gli ammalati ricoverati nell’ospedale dopo
l’inaugurazione avvenuta in novembre dell’anno scorso.
Dal 1° gennaio corrente anno si diedero all’ambulatorio oltre a
7000 consulti. E se cosi continua, come tutto induce a sperare, l’omio-
patia si fara sempre piu strada a sollievo dei miseri.
Dott. T. Moschetti
Medico assislenle.
NOTIZIE
Dalla Neue Ziircher Zeitung 23 p. p. agosto rileviamo che si e
costituita una Societa col capitale di L. 160.000, per erigere un Sana¬
toria Omiopatico a Davos , sotto la direzione medica del dott. Nebel.
Giova qui ricordare che fin dal 1899 venne inaugurato a Riva sul
lago di Garda un Sanatorio Omiopatico sotto la direzione del dottore
Hartung.
E poiche siamo suirargomento accusiamo pure ricevuta di una
circolare annunziante Tesercizio del Primo Sanatorio Italiano per
ammalati di petto , a Pineta di Sorteuna nell’Alta Valtellina, e diretto
dal dott. Zubiani.
*
« #
La direzione del Collegio-Convitto per gli orfani dei Sanitari
italiani, con sede a Perugia, invia il solito rendiconto; donde risulta,
che nello scorso anno vennero benificati n. 60 orfani, 29 orfane e 17
convittori. In tal guisa segna un continuo incremento.
# #
La Giunta amministrativa dell’ Ospedale Omiopatico “ Nino Dios 9
a Barcellonahadeliberato di elevare a cinquanta il numero dei letti ed
accogliere eziandio donne povere, che occuperanno il piano superiore.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
Tale decisione, dice giustamente il medico direttore lose Giro Savall,
e dovuta ai brillanti risultati ottenuti finora, e donde viene animate la
beneficenza dei Barcellonesi.
*
« *
A Bruxelles ebbe luogo nel febbraio scorso una riunione di medici
omiopatici non solo della capitale ma altresl delle provincie. II risul-
tato fu la costituzione della Societa belga cT Omiopatia , di cui furono
eletti il dottor Sentin a presidente ed il dottor Nyssens a segretario.
Organo di questa Societa sara il Journal beige d'Homiopatkie, cosi
benemerito della nostra causa.
«
* *
L 'Istituto omiopatico americano tenne la sua annua riunione (60*)
e piu propriamente dal 20 al 25 p. p. giugno presso la cascata del
Niagara. Una fra le piu important conclusioni fu quella di nominare
un comitato per l’esperimentazione dei medicamenti, affidandone il
progetto al dottor Bellows. Immediatamente a tale scopo furono
sottoscritti oltre 2000 dollari.
*
* *
Leggesi nel Journal beige (marzo e aprile 1904). Il numero degli
studenti negli ultimi anni crebbe notevolmente nel Collegio medico
omiopatico di New York merce le sue grandi risorse cliniche. Giascun
anno di studi b diviso in sezioni, cui e devoluto un dato numero di
letti. Per tal modo lo studente e posto in contatto immediato col
paziente, l’esamina, dirige la cura sotto la guida di abili maestri,
vigila sull’andamento della inalattia e sugli effetti del trattamento
medico e chirurgico. La clinica dispone di 1300 letti ove annualmente
vengono assistiti 50.000 ammalati.
*
* *
Sono in via di realizzazione due nuovi Ospedali omiopatici, di cui
l’uno a Chicago annesso al Collegio medico omiopatico e che costera
500.000 dollari donati da Hoyt e Crane; l’altro a Sprongfield (Massa-
chusset) del costo di 100.000 dollari provveduti generosamente da
Daniel Wesson.
*
* «
Riferisce il dottor Schier da Mainz, che da due anni era st&ta tolta
ai medici la facolta di distribute i medicamenti, ma fin dal giugno
p. p. venne riaccordata.
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20
L OMIOPATIA IN ITALIA
*
* *
Ci gode l’animo di poter comunicare, che i lavori preparatorii per
l’erezione di un Ospedale omiopatico a Basilea sono a buon punto, ed
e probabile che incominci al piu presto la fabbricazione. Esso sara
sotto la direzione del medico Scheidegger, prima esercente in Aarau.
*
* #
* Soddisfazione nel foro. „ Cosl s’inti tola un articoletto nella
Allg. hom. Zeitung relativo ad una querela sporta daldottor Monde di
Zurigo contro il dottor Spatz, redattore del Munch . medic. Wochen -
schrift , che in occasione dell’offerta al prefato dottor Mende della
cattedra di omiopatia all’Universita di Leida, gli aveva affibiatoil
titolo di ciarlatano. La quistione fu trattata davanti il tribunale il
31 p. p. maggio, il quale inflisse una multa di 150 marchi al dottor
Spatz o 30 giorni di prigione, coll’obbligo d’inserire la sentenza nel suo
giornale. A nulla valsero tutte le solite obbiezioni mosse alia dottrina
omiopatica, appunti brillantemente e facilmente refutati dal dottor
Gisevius di Berlino.
Questo fatto diede occasione alia Societa centrale omiopatica
tedesca di far inserire nelle Milnchener neuste Nachrichten ladichia-
razione che segue:
* La Societa centrale omiopatica,quale rappresentante riconosciuta
dai medici omiopatici tedeschi, dichiara, che il parere comunicato dal
ministro pel culto della Baviera ed emesso dalle tre facolta sul conto
dell’omiopatia, come pure il parere del professore V. Winkel e del
dottor Krecke in rapporto al processo contro il consigliere aulico
dottor Spatz ,indicano Tomiopatia siccome parto fantastico e falso,
avece di dimostrare che sieno errati gli esperimenti su cui poggia la
precipua legge omiopatica, quella cioe dei simili. Essa protesta contro
le erronee nozioni di dotti, che sebbene ignari affatto dell’omiopatia
vengono designati come giudici della medesima, rafforzando cosi, col-
l’aiuto di una stampa parziale, i pregiudizi diffusi sul suo conto. Pro¬
testa energicamente contro I’inusitata offesa per parte dei dottori
Winkel, Spatz e Krecke, che i medici omiopatici siano guidati da
semplice e basso interesse materiale. Protesta a nome di tanti colleghi
riconosciuti dalle leggi dello Stato, dai giuri medici d’onore e come
aventi pienamente gli stessi diritti. Protesta inline nell’ interesse del
senso morale, del decoro ed ideale medico.
• Firmati: Dott. Wapler, Windelbaud, SchnUtoen. *
JNIOftf TlP-ftHT. TOWNESL
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RAPSODIA DI ANNOTAZION1
snlla nateria nedica e clinica relative ai nedicameiti aeio ositati
(Vedi fascicoli *5 - 46 • 47 )
Cajeputum. — E consigliato nel singhiozzo ostinato sia nel parlare,
ridere, mangiare, sia in qualsiasi moto.
Caladium seguinum. — Varo velenoso. Malgrado la sua esposizione
patogenetica piuttosto diffusa, pare abbia trovata scarsa applicazione.
Si narrano pochi casi di prurito ai genitali maschili, ribelli a parecchi
altri rimedii e curati col medesimo. Nella propria pratica ci occorse
di combattere favorevolmente con tal farmaco un prurito gia invete-
rato con gontiezza del prepuzio. Dudgeon raccomanda eziandio questo
farmaco alia 3 a diluzione nel prurito vulvare.
Calcarea acetica (Acetato di calcio). — Esiste bensi, come ognuno
sa, una specie di patogenesia di questo sale nel V volume della materia
medica di Hahnemann, ma da quanto risulta fu scarsa la sua appli¬
cazione. Trovasi poi specialmente raccomandata nella diarrea profusa,
indolente e guari esauriente dei bambini; nel sudoremattutino; nella
vertigine, passeggiando alFaria libera; nei rutti acidi e fetidi. Fu pure
consigliata nella bronchite membranosa; ne riferisce Allen un caso
ostinato ove, dopo l’insuccesso di parecchi altri rimedi, fu curato con
questo. Dopo frequenti recidive piu rivestimenti delle mucose bron-
chiali furono espettorati e fu salvo il malato omai morente. Cosi nella
dismenorrea membranosa in pazienti che hanno l’abito di calcarea.
Nell’adiposita; nell’emicrania con grande freddezza nel capo ed aci-
dita gastrica. Raccomandato da Bahr nel catarro cronico dello stomaco
e degli intestini nei bambini.
Calcarea arsenicosa (Arsenito di calcio). — In pratica venne con¬
sigliata neirepilessia di pazienti coH’abito di calcarea. Nella tabe
mesenterica e nella lenta tisi polmonare con emottisi. Dispnea da
atonia cardiaca. Nefrite acuta e cronica. Cessa l’appetito nella tisi.
Secondo il dott. Majumbar conviene pure nellefebbri larvate, lente,
intermittent!; nella gonfiezza del fegato e della milza in bambini
3 - Annotinioni, tcc.
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32
Annotazioni sulla materia medica e clinica
scrofolosi e malsani dalla nascita, ed abitanti in regioni paludose; in
fine in gravi casi di albuminuria e di stenocardia.
Calcium bromatum (Calcarea bromata. Bromuro di calcio). —
Fu oggetto di studio del dottor Mitchell, e sebbene non abbia per ora
un fondamento patogenetico, nullameno riesce nelle affezioni cerebrali
acute (meningite od eclampsia) di bambini tubercolotici, rachitici,
disposti a sudore notturno della testa , con dentizione e chiusura tar-
diva delle fontanelle. Si e del pari proposto per combattere l’insonnio
dei bambini rachitici.
Calcarea caustica. — Si raccomanda la sua applicazione per
risolvere i foruncoli ed i vespai.
Calcarea chlorata (Ipoclorito di calce). — Sotto forma di acqua di
calce clorata una goccia o meno per ogni dose fu consigliata dal
dottor Neidhard nella difterite.
Calcarea fluorica (Fluoruro di calcio). — II sunto patogenetico
raccolto dai dottori Murch, Bell e Smith (specialmente i dolori provati
alle ossa carpee, la corizza retronasale, la sensivita e lieve gonfiezza
dei piedi, la siccita della bocca e delle fauci) e ben lungi dal giustificare
Tutilissimo ed oramai esteso uso di questadroganell’osteo-periostite,
nella carie e soprattutto nell’osteo-mielite del carpo e delle dita (spina
ventosa) con che sia protratto anche per mesi. Molti casi favorevoli
nella nostra clinica passata confermano l’utilita sopradetta. Vuolsi
pure raccomandare negliascessi tubercolotici; in tumori palpebrali;
aneurismi; nel cefaloematoma e nel patereccio traumatico. La sua
sfera di azione si aggira soprattutto nel profondo squilibrio organico
dei tessuti, massime osseo,quindi ognun vede che una vera e completa
patogenesi non si puo sviluppare sull’uomo, ragion per cui Tesperi-
mento sotto questo aspetto deve compiersi in ispecie sui bruti e le
molteplici applicazioni all’uomo poggeranno piuttosto sopra induzioni.
In ogni caso non sono a disprezzarsi i fatti clinici ripetutamente con-
formati e che riguardano la cataratta, anche senile. Parecchi casi
occorsici non attinenti a vizio artritico confermano Tazione di questo
farmaco se non per risolvere almeno per ritardare lo sviluppo della
cataratta. E indicata nelle emorroidi, nei menstrui eccessivi con dolori
ponzanti nelle ectopie con prolasso dell’utero, con dolori tiranti nella
regione uterina e nelle cosce. La sinovite cronica del ginocchio, il
patereccio, la lombaggine, piu sentita nel primo moto meno in quello
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relative ai medicamenti meno usitati
33
continuato (ad es. Rhus), prodotta eziandio da sforzo (dilombatura).
Croste dure nelle palme delle mani con o senza fissura, ganglio ten-
dineo, pervertita assimilazione delle ossa, massime dei denti, esostosi
da traumatismo, periostite cronica, esostosi aspre, carie, che trae alia
formazione di ascessi pelvici, od anche delle narici sia da lue sifilitica,
sia da abuso di mercurio, tumori ossei, indurimento di testicoli, nodi,
lapidei e tumefazioni nelle mammelle, adeniti indurite, lapidee, fistola
dentale, varici ed ulceri varicose entrano nella sfera di questo rimedio.
Riferisce Kale di aver ottenuta la risoluzione di indurimenti ed
ipertrofia della parotide mediante la 3* trit. d.; aggiungendo di aver
ricavato molto vantaggio nei tumori palpebrali di vario genere. Cosi
pure riesce nella tonsillite follicolare ove continui tappi mucosi si
formano nelle cripte tonsillari.
Calcarea hypophosphorica. — Esercita la sua azione precipua-
mente sul sistema osseo e nelle grosse articolazioni, quindi spesso
trova la sua indicazione nella coxite scrofolosa, come centinaia di fatti
confermano. Venne pure riscontrata la sua efficacia nella tisi polmo-
nare, massime nel 1° stadio, concorde in cio con calcarea phosphorica,
non che nella neurastenia con profusi sudori notturni, aspetto pallido,
emaciato, perdita di appetito e di poter virile.
Calcarea iodata (Ioduro di calcio). — Non per deduzione logica
da patogenesi, sibbene da ripetuto esperimento clinico viene patro-
cinato l’uso di questo sale calcare: nelle adeniti sottomascellari, nella
meningite tubercolosa, nell’idrocefalo cronico. nelle vegetazioni poli-
pose del naso e deU’orecchio, in adenoidi del naso, nell 1 ipertrofia ton-
sillare con cripte e sinuosita, nella tosse cronica, diurna e notturna,
con sudore notturno, febbre etica, espettorazione verde, purulenta;
nella bronchite specialmente cronica di bambini scrofolosi, esili, con
adeniti cervicali; nel varo migliare e nel fibroma uterino; trovansi
pure registrate diverse guarigioni di fibromi mammari.
Calcarea muriatica , Calcium chloratum (Cloruro di calcio). —
Notiamo di passaggio, che Allen nella sua Enciclopedia riporta con
questo titolo lo studio fisiologico della sorgente di Creuznach, la quale
ha una composizione molto pit complessa e non pud identificarsi col
cloruro di calcio puro. Aggiungasi che sotto la rubrica calcarea chlo-
rata da per formola CaCh, mentre l’ipoclorito da intendersi sotto il
titolo di calcarea chlorata ha la formola GaClo. Secondo Hughes e da
consigliarsi il sale, di cui ci occupiamo, nell’eczema infantile; e pure
adottato esternamente nei foruncoli, scemandone le sofferenze.
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34
Annotazioni sulla materia medica e clinica
Calcarea ovorum (Guscio delle uova). — I nostricolleghi d’America
insistono nel chiamare questo rimedio col nome di ova testa . Secondo
D. Edson riuscirebbe spesso nella leucorrea quando presentasi il sin-
tomo di rottura in due del dorso ed in pari tempo allacciato con uno
spago. Riscontra lo stesso autore un meraviglioso effetto in detto
rimedio per domare i dolori del cancro.
Calcarea picrata (Picrato di calcio). — E stato consigliato dal
dottor Houghton nelPotite esterna ricorrente.
Calcarea silicata . — Produsse, secondo riferisce Oehme,una rapida
guarigione d’idrocele in tin bambino dopo Pinsuccesso di Rhododendron
e Graphites. Un cenno patogenetico venne fornito dal dottor Boyd
(North. Amer. Journ. of Horn., Nov. 94) con termini cost comuni a
tanti altri farmaci, per cui non si possono dedurre specifiche indica-
zioni. Sono inoltre riportati parecchi casi di atrofia infantile corretta
con questo rimedio.
Calcarea sulphurica (Solfato di calcio, gesso). — Spetta ai rimedi
di Schiissler e viene proposto nei processi suppurativi lorche Pascesso
e aperto ed il pus e giallo, denso; cosl pure nelle suppurazioni ton-
sillari, nelPipopion, nelle ferite suppuranti, e nei processi suppurativi
polmonari. Agisce a guisa di Hepar, e quando questo cessa di operare.
Raccomandato eziandio da Siemsen nel fibroma e mioma uterini, non
operabili e con emorragie fetide; cost dicasi nelPeczema del capillizio
nei bambini con ingrossamento ghiandolare.
Calotrophis gigantea o madar. — E raccomandata dal Dr. Gramm
nella sifilide, quando Porganismo e gia saturo di mercurio, come pure
nelPanemia incipiente da lue sifilitica; cosl nella lepra tubercolare,
nel lupus facciale; in dolori violenti in ambedue le gambe, con gonfiezza
e rigidita delle ginocchia, per cui non puo camminare. Un medico
indiano riferisce di aver ottenuta la scomparsa dei segni fisici in una
tisi polmonare mediante Puso di questa pianta alia 1* d. e protratto
per piu mesi. Un lavoro molto accurato del dottor Nunez, medico
benemerito di Madrid, comparve or sono 30 anni nel Criterio medico
dal quale prorompe un serio invito ai colleghi per diffonderne la
applicazione.
Caltha palustris (Calta acquatica). — Consigliata nel pemfigo,
lorquando le bolle sono circondate da un cercine molto pruriginoso.
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relative ai medicamenti meno usitati
35
Entro tre giomi le bolle si trasformano in croste. E da raccomandarsi
eziandio, giusta la propria esperienza, nell’anasarca da nefrite albu-
minurica in seguito a scarlattina, come pure nell’edema polmonare e
della faccia.
Camphora monobromata (Monobromuro di canfora). — Ha per
effetto di sopprimere il latte, ed k adoperato nella spermatorrea,
segulta da erezioni dolorose e da tenesmo vescicale; nello spasmo del
muscolo costrittore vaginale sotto forma di vaginismo e ninfomania;
nella paralisi agitante; nell’eclampsia infantile anche da dentizione;
nel colera infantile.
Codeste applicazioni non poggiano finora sopra dati patogenetici
speciali, ma piuttosto su tentativi, tenendo per base l’azione studiata
di camphora.
Canchalaqua (Cannacoro di foglie strette). — Trova la sua appli-
cazione nelle febbri intermittenti delle regioni calde, con indolimento
generale e senso di contusione, nausea e conati al vomito. La pelle
si raggrinza come nelle lavandaie.
Canjerana. — E pianta brasiliana spettante alle meliacee, di cui
De Menezes descrisse i caratteri botanici e preparo una tintura perche
fosse soggetta ad esperimentazione.
Carboneum oxigenisatum — Pyrocarboneum (Ossido di carbonio).
— Fraisuoi sintomi si annoverano: tendenza a girare in circolo;
mandibole fermamente chiuse; anestesia cutanea, che scompare
tosto per leggero tocco con ferro caldo; grande sonnolenza per parecchi
giorni; vescichette lungo il corso dei nervi, quindi la sua indicazione
nel pemfigo con vesciche larghe e sottili.
Cardine (Preparato col cuore di animali). — Proposto per toni-
cizzare il cuore (ma in quale circostanza?).
Carica papaya. — E stata proposta questa cucurbitacea delle isole
Molucche nell’otite media suppurativa. Priva finora di patogenesia,
fu solo empirico l’uso che ne fecero i dottori Pehrson e Collyns in
affezioni reumatiche, nell’ ipertrofia del cuore e nella stessa elefantiasi.
Cassia obtusifolia. — Si hanno alcuni cenni pratici da Leal la
Rotta di Bogota, che l’adopero alia 3 a e 6» att. d. nella sovreccitazione
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36
Aiinota/.ioni sulla materia medica e clinica relative ecc.
della febbre tifoidea e del tifo, specialmente la notte, negli esantemi
acuti di carattere maligno, come vaiuolo, morbillo, risipola con mi-
naccia di cangrena, cost pure dicasi nel periodo freddoso di febbre
intermittente; nell’ insolazione, e nel carbonchio (Cartier).
Cassia tomentosa. — Fu adoperata e quindi consigliata dal dottor
Gaitan nella febbre tifoide e nella dissenteria.
Castanea vesea (foglie di castagno). — NelYEnciclopedta di Allen
esiste bensi un abbozzo di patogenesi, ma non si riscontra traccia di
fenomeni attinenti alia tosse convulsiva, ove e marcatissima la sua
azione, massime se amministrato nel primo periodo del male. Non
occorre dare il decotto di foglie, ma bastano globuli imbevuti delle
prime diluzioni.
Castor equi (Castagna equina). — Finora la sua applicazione e
ristretta alle ragadi dei capezzoli mammari nolle nutrici. Si notano
eziandio dolori pungenti nel torace. Un unguento fatto con 1 gramma
di castor equi, 5 grammi di lanolina e 29 grammi di vaselina (Sieffert)
serve non solo per le ragadi sopradette, ma eziandio per le dita dei
violinisti e pianisti affetti da fessure e friabilita delle unghie.
B.
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Torino-Roma — UNIONE TIPOGRAFIGO-EDITRICE - Napoli-Milano
Dott. R. OZENNE
LE EMORROIDX
Traduzione del Dott. ALIPIO RONDHLL1
Le Emorroidi, considerate in antico come le vene d’oro
della longevity, come parafulmini provvidenziali, come
emuntorii salutari delle persone sanguigne — grazie ai pro¬
gress) dell’anatomia, della fisiologia, vennero riconosciute
tumori varicosi delle vene della regione ano-rettale, come
causa di flebiti croniche, quando non siano curate in
tempo — oltre alle sofferenze d’ogni natura che sempre
recano con loro. — Scomparvero le dottrine fantastiche,
per lasciar posto a dotti lavori clinici che portarono al-
l’applicazione di cure chirurgiche, mediche e igieniche per
la guarigione del male.
Fra gli studiosi della terapia delle emorroidi annoverasi
il distinto Dott. E. Ozenne, chirurgo dell’Ospedale St-La-
zare di Parigi, il quale seppe riunire nel Trattatello che
presentiamo agli Italiani la sintesi degli studi fatti, e addi-
tare le migliori cure sanitarie, nonche le norme igieniche
e antisettiche per prevenire e combattere le affezioni in¬
terne ed esterne.
In prova diamo il titolo dei capitoli principali:
Definizione — Nozioni storiche — Divisione — Caratteri anatomici
e istologici — Diagnosi delle emorroidi interne ed esterne — Cura
delle emorroidi sintomaticbe e idiopaticbe — Cura medica e cura cbi-
rurgica delle emorroidi esterne — Cura delle interne — Riassunto.
terapeutico — Igiene degli emorroidali.
Un elegante volume legato, L. 2,50.
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Torino - Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-ED1TRICE — Napoli - Milano
LABADIE-LAGRATTE
PATOGENESI f CURA BELLE NEFRITI
E DEL MORBO Dl BRIGHT
traduzione
del Dott. AXJBONIO ZUBIANI
La storia delle Nefriti e del morbo di Bright ha percorso mold
stadii distinti, caratterizzati ciascuno dall’acquisto di cognizioni nuove
e da speciali interpretazioni nella patologia generate.
Net primo periodo che arrivo sino at 1836, si conobbero le rela-
zioni fra le idropisie e le lesioni renali, — in appresso si studio le varie
specie di nefriti: acuta, interstiziale, cronica, — per arrivare alle idee
moderae che stabiliscono essere le nefriti alterazioni dei reni prodotte
da albuminuria, edemi ed uremia, causate dalla presenza nell’orga-
nismb di tossine. 11 veleno del morbo di Bright eccita vertigini,
cefalalgia, delirio, convulsioni, dispnea, disturbi gastro-intestinali;
determina le lesioni del fegato, del miocardio, delle glandole della
pelle e del tubo digerente.
Una simile malattia attiro l’attenzione dei pid celebri sanitari; a
gruppi si distinguono gli studi pubblicati sulle Riviste di medicina,
in Trattati speciali, difficili a rintracciarsi e non alia portata del
clinico chiamato d'urgenza al letto di un colpito dal morbo di Bright,
o da una nefrite, che pub presentarsi sotto molteplici aspetti.
Spettava al Dottore Labadie-Lagrave, invitato dal Charcot, il
riunire i sistemi di diagnosi, le eziologie, i sistemi pid proficui di cura
contro il terribile morbo che colpisce l’umanita in tutti i suoi stadii
d’eta, e in ogni condizione sociale. Studio che siamo lieti di poter
presentare nella nostra lingua a tutti i Sanitari.
Somuario: Cenni storici, generality — Eziologia delle Nefriti — Pato¬
logia — Cura, profilassi — Cura antiflogistica, diuretica, purgativa, diafo-
retica — Cura delle idropisie — Cura ricostituente — Cura dell’uremia —
Cura igienica delle varie specie di nefriti — Cura della nefrite gravidica.
Un elegante volume legato — L. 3,50.
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Fascicolo L — li)Or>
VJ
-♦ || “
L’OMIOPATIA
XlsT ITALIA
0R6AN0 DELL’ ISTITOTO 0MI0PATIC0 ITALIANO
Regio Decreto 24 gennaio IHH6
SOltfHARIO. — Istituto Omiopatico Italiano. - Parte araministrativa: Verbal®
della Seduta del Comitato, indetta d’urgenza per il giorno 2 novembre 1904 —
Verbale della Seduta fissata per il 17 novembre 1904 — Progetto di Bilancio
pel 1905 — Comitato Direttivo per il 1905 — Elenco dei Soci — Dispensario
Omiopatico di Torino (Esercizio 1904) — Malattie curate nel 1904 — Casi
clinici dell’Ambulatorio — Tabella dei malati ammessi neirOspedaletto Omio¬
patico di Torino — Tabelle dei malati ricoverati dopo l’ampliamento —
Glinica Omiopatica in Napoli — Ambulatorio Omiopatico di Milano — Notizie
— Cenni necrologici.
TORINO
STAMPERIA DELL’UNIONE TIP.-ED1TR1CE
’8 — Corso Raffaello - 28
1905
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Grande Repertorio clinico omiopatico, del dott. Tommaso
Gigliano.
Hygienic-Medical Hand-Book for Travellers in Italy,
by C. Libkrali M. D.
Consideration! sni Colera asiatico; sua profilassi e cura
omiopatica, del dott. Vincenzo Liberali.
La dose omiopatica, del dott. Giovanni Uhbanetti.
Trattato di Terapentica omiopatica. — Tre volumi. — Versione
con proemio ed aggiunte del dott. Giuseppe Bonino.
Primi stndi di materia medica secondo la legge dei
simili, del dott. Giuseppe Bonino.
IJso famigliare dei rimedi omiopatici. — Ricordo delVEspo -
sizione Generate di Torino del 1898 — del dott. Giuseppe Bonino.
La ragione di quest’ultima pubblicazione, come leggesi a pag. 12 della
Introduzione , risponde ad un bisogno espresso sovente e da molti, che ser-
bano la loro convinzione nella superiority definitiva e quindi la fiducia nel
trattamento orniopatico. In essa le malattie accessibili ai mezzi di un
profano formano oggetto precipuo e piu dilTuso; ma non sono escluse le
malattie richiedenti il sanitario con un ricordo dei farmaci solitamente
adoperati.
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1STITUTO OMIOPATICO ITALIANO
PARTE AMMINISTR ATIVA
Verbale della Seduta del Comitato, indetta d’urgenza per
il giorno 2 novembre 1004.
Sono presenti, oltre il Presidente ed il Vice-Segretario sotto-
scritti, i signori: Wenner cav. Emilio, Presidente onorario; Losana
dott. Ottavio, Vice-Presidente; inarchese Morozzo Filippo, Cassiere;
cav. Cesare De Mezzi e Moschetti cav. prof. Giuseppe, Censori; dottor
Silvio Dematteis, Vice-Segretario.
Oggetto dell’odierna adunanza e: Comunicazione intorno ad una
disposizione ereditaria a benefizio dell' Istituto. A tal line il Presi¬
dente espone ai membri presenti, come oggi stesso seppe dagli eredi
legittimi del fu Molinari Giovanni Battista Francesco deceduto in
Genova il 16 scorso ottobre, che questi con suo testamento olografo
chiamo ad erede della quota disponibile P Istituto Omiopatico ita-
liano. Invita quindi il Comitato a prendere le disposizioni che reputa
opportune. I membri presenti, per tutelare gli interessi dell’ Istituto,
in attesa di vedere se o meno debba questo accettare l’eredita stessa
e per assistere alia confezione dell’inventario, in via d’urgenza da
mandato al Presidente di far legale procura all’avvocato Rolfo Carlo,
consulente dell’Istituto, riservandosi di ulteriormente deliberare in
proposito, dopo visto quale sia l’entita e la disponibilita dell’erediti
stessa ad inventario finito.
Esaurito l’ordine del giorno si scioglie Padunanza.
Sullo stesso argomento verte Padunanza del Comitato tenuta il
27 novembre 1904. Ai predetti membri del Comitato si aggiunse il
cav. Gibellini Vittorio, pure Censore.
Aperta la seduta, il Presidente riferisce in merito all’eredita
Molinari, che dall’ inventario, fatto sotto l’assistenza dell’avv. Rolfo,
rappresentante dell’Istituto, Passe ereditario ammonterebbe a circa
un milione, per cui spetterebbe all’ Istituto Omiopatico la somma di
circa lire 500.000, come dal testamento annesso. Risulterebbe inoltre,
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2 L’OMIOPATIA IN ITALIA
che la famiglia Molinari e decisa d’impugnare il testamento, ed offre
a titolo di tacitazione dei diritti delPIstituto Omiopatico la somma
derisoria di lire 30.000.
II Presidents interpella quindi i signori Consiglieri, i quali una-
nimi deliberano di far domanda alia Giunta Provinciale Amministra-
tiva per aver Pautorizzazione ad accettare Peredita suddetta ed a
sostenere anche in via legale i diritti delPIstituto, credendo di man-
care al dovere di coscienziosi amministratori quando si accettasse
una tale transazione.
A tal fine venne unita al verbale una copia del testamento e
delPinventario, e piu tardi un consulto legale scritto, favorevole
alPaccettazione dell’eredita.
11 Vice-Segretario 11 Presidents
Olivero Giacomo. Bonino dott. Giuseppe.
Verbale della Seduta fissata per il 17 novembre 1904,
con invito esteso a tutti i-soci delPIstituto, e pubblicato nel
precedente fascicolo.
Sonointervenuti: Wenner cav. Emilio, Presidente onorario; Bonino
dott. Giuseppe, Presidente effettivo; Morozzo marcbese Filippo, Cas-
siere; Mosciietti prof. cav. Giuseppe, De Mezzi cav. Cesare, Girellini
cav. Vittorio, Censori; Bonino dott. Pier Antonio, Segret.; Olivero far-
macista Giacomo, Vice-Segret.; dott. Perabo nobile Enrico, Rabajoli
dott. Vittorio Giuseppe e Mosciietti dott. Teodoro, soci ordinari.
Aperta la seduta, il Presidente fa dar lettura del seguente
PROOETTO DI BILANCIO PEL 1905
PARTE ATTIVA
Fondo presunto di avanzo degli esercizi pre-
cedenti.L. 1724- 98
Entrate ordinarie .
Interessi del Consolidate.L. 3372 —
Quote dei Soci Patroni delPIstituto . . . w 210 —
> > delPOsp. di Torino „ 885 —
> Ordinari delP Istituto . . „ 625 —
L. 1720 - 1720 —
A riportare . L. (>816 98
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L OMIOPATIA IN
ITALIA
3
Riporto . L.
6816 98
Rette (lei Pensionanti.
. . L.
3000 —
3000 —
Cassetta del Dispensario ....
. . L.
300 —
300 —
Interessi del conto corrente . . .
. . L.
25 —
25 —
Entrate straordinarie.
Quote presunte di nuovi Soci . . .
. . L.
200 —
Sussidio dal Municipio di Torino . .
>
500 —
L.
700 —
700 —
Totale Attiyo L.
10841 98
PARTE PA8SIVA
Spese ordinarie.
Tassa di manoinorta..
. . L.
20 —
Imposta fabbrieati e fognatura . .
>
317 —
L.
337 —
337 —
Assicurazione ineendi.
. . L.
51 65
Abbonamento all’acqua potabile . .
. . >
56 —
L.
107 65
107 65
Assegno a 4 suore ed un fratello per servizio
delTOspedale.
. . L.
800 -
800 —
Vitto e spese inerenti per 1’Ospedale
. . L.
4200 —
Gas e riscaldamento.
. . >
550 —
L.
4750 —
4750 —
Oggetti di medicazione.
. L.
50 —
50 —
Sowenzione ai Dispensarii di Torino
. . L.
700 —
> > Milano.
>
200 —
> > Firenze
. . >
150 —
> > Napoli .
. >
150 —
L.
1200 —
1200 -
Stampa e cancelleria.
. L.
400 —
400 —
Telefono.
. L.
149 —
149 —
Totale
spese ordinarie L.
7793 65
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4
L OMIOPATIA IN ITALIA
Riporto . L. 7793 65
Spese straordinarie.
Sovvenzione alia vedova Leoncini . . . L. 200 —
Acquisto di rendita per l’Osp. di Genova . > 700 —
Manutenzione mobilio, biancheria e piccole
spese irapreviste per TOspedale . . > 200 —
L. 1100 - 1100 —
Totale Passiyo L. 8893 65
R1ASSUMTO
Totale dell 'Attivo .L. 10841 93
Totale del Passivo .> 8893 65
Fondo di riserva L. 1948 28
Nell’esporre il presente bilancio, il Presidente richiama anzitutto
l’attenzione dell’adunanza sulla necessity di aggiungere una suora per
il servizio interno dell’Ospedale, non bastando quelle esistenti per le
veglie notturne ai malati piu gravi. Riconoscendo necessaria tale
modificazione per il buon andamento dell’esercizio, i membri unanimi
deliberano cotale aumento di personale, stanziando il relativo assegno
e la spesa annessa pel corredo, giusta le condizioni intese colla
Piccola Casa del Cottolengo. Chiedono quindi che questa determina-
zione sia approvata dalla Giunta Amministrativa.
Espone in seguito il Presidente come una delle macchine riscal-
danti pel bagno, all’atto pratico dopo alcuni bagni si rende inservibile;
che la medesima fu gia riparata per ben due volte dal costruttore,
ma inutilmente; anzi, invitato a provvedere, non risponde. Trattasi
ora se si debba iniziare una lite, oppure ricorrere ad altro costrut¬
tore, che interpellate in proposito si assumerebbe Timpegno di cor-
reggere il difetto al prezzo di lire 30. L’adunanza, dopo discussione,
delibera di non impegnarsi in una lite per tale proposito, ed accetta
il partito dell’altro costruttore sotto garanzia dell’uso.
Circa i Dispensarii leggesi lettera del dott. V. Liberali, nella
quale si assume l’incarico di riattivare il Dispensario di Roma
sospeso da 2 anni per mancanza di locale, con che l’lstituto bilanci
nuovamente le consuete lire 200 a tal fine. L’Adunanza si esprime
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L’OMIOPATIA IN ITALIA 5
favorevolmente a tale domanda, e delibera tale stanziamento appena
consti il funzionare di detto ambulatorio pubblico prelevando Tac-
cordata sovvenzione o sulle entrate straordinarie od inscrivendola
complessivamente nel bilancio 1906. E questa deliberazione sotto-
ponesi pure all’Auto rita amministrativa.
Considerando, che finora uno dei due Yice-Presidenti ebbe resi-
denza fuori della sede dell'Istituto, e che detta carica venne
rappresentata prima dal dott. Cigliano di Napoli, indi dal dott. Libe-
rali di Roma, si viene neirodierna seduta a stabilire che pel venturo
1905 tale ufficio passi al dott. E. Perabo di Milano, rimanendo con-
ferniata la carica per gli altri membri del Gomitato.
Sono proposti ed ammessi i due nuovi soci ordinari: dott. Raffaele
Liberali di Roma, e Jauregui Moreno di Messico.
Esaurito TOrdine del giorno, sciogliesi la seduta.
Torino, 17 noveinbre 1904.
II Segretario II Presidente
Dott. Pier Antonio Bomno Bomno dott. Giuseppe
COMLTATO DIRETTIVO PER L’ANNO 1905
Data di uomiua
Presidente Onorario
Wenner cav. Emilio.
1888
> Eff'ettivo
Bonino dott. cav. Giuseppe.
1881
1°
Vice-Presidente
Losana dott. Ottavio.
1901
2°
>
Perabo dott. nobile Enrico.
1904
1°
Censore
Moschetti prof. cav. Giuseppe.
1899
2°
>
De Mezzi ing. cav. Cesare.
1892
3°
>
Gibellini cav. Vittorio.
1901
Cassiei e
Morozzo di Bianze march. Filippo.
1886
Segretario
Bonino dott. Pier Antonio.
1892
i #
Vice-Segretario
Olivero Giacomo, farmacista.
1892
*)u
>
Dematteis dott. Silvio.
1892
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2
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Elenco dei Soci per l’anno 1905
ISTITUTO
Soci Patroni.
Marangoni cav. Gervasio, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
Soci Onorari .
Olive y Gros dott. Angelo, Barcellona.
Auletta dott. Umberto, Rio Janeiro.
Soci Ordinari .
Arcari Emilio, farmacista, Milano.
Baldelli dott. Torquato, Firenze.
Bonino dott. Fulvio, Torino.
Bonino dott. Giuseppe, Torino.
Bonino dott. Pier Antonio, Loggia Torinese.
Cigliano dott. Tommaso, Napoli.
Corradi Michele, farmacista, Genova.
De Marini dott. Samuele, Genova.
Dematteis dott. Silvio, Torino.
Fagiani dott. cav. Vincenzo, Genova.
Gaiter dott. Silvio, Genova.
Hartenstein Arminio, farmacista, Napoli.
Held dott. Rodolfo, Roma.
Labisi dott. Alessandro, Noto (Sicilia).
Ladelci dott. Carlo, Roma.
Lazotti Domenico, farmacista, Genova.
Liberali dott. Raffaele, Roma.
Liberali dott. Vincenzo, Roma.
Lombroso prof. Cesare, Torino.
Lombroso-Ferrero dottoressa Gina, Torino.
Losana dott. Ottavio, Torino.
Maltese dott. Felice, Vittoria (Sicilia).
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
7
Marangoni dott. Luigi, Torino.
Mattoli dott. Attilio, Bevagna.
Minali dott. Salvatore, Napoli.
Moschetti dott. Teodoro, Torino.
Olivero Giacomo, farmacista, Torino.
Palumbo dott. Giulio, Napoli.
Perabo dott. Enrico, Milano.
Pessarini dott. Bernardino, Milano.
Rabajoli dott. Giuseppe Vittorio, Torino.
Scliiapparelli Clemente, Torino.
Scrivano dott. Mario, Torino.
Secondari dott. Giuseppe, Roma.
Vanni dott. Antonio, Casale Monferrato.
Viglino dott. Teresio, Napoli.
Zenoglio dott. Leone, Genova.
OSPEUALE DI TORINO
Soci Vatroni.
Berrone ing. Giuseppe, Genova.
Boetti conte Edoardo, Torino.
Bono-Margaria Maria, Torino.
Brozolo (Di) conte Carlo, Torino.
Brozolo (Di) contessa Giulia, Torino.
Caffaratti Luigi, Torino.
Camusso comm. ing. Ernesto, Torino.
Casalegno Rosa, Torino.
Celebrini baronessa Maria, Torino.
De Mezzi fratelli cav. Luigi e Cesare, Torino.
Di Falicon-Cusani contessa Maria, Spezia.
Di Planta cav. Adolfo, Torino.
Ghiglione ved. Giulia.
Giaj ing. Emilio, Torino.
Gibellini cav. Vittorio, Torino.
Gonella-Pacchiotti nobile Angiolina, Torino.
Govone contessa Laura.
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8
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Luserna di Rora conte Emanuele, Torino.
Luserna di Rora marchese Maurizio, Torino.
Margaria Celestina, Torino.
Mazzucchi cav. Michele, Torino.
Morozzo marchese Filippo, Torino.
Moschetti prof. cav. Giuseppe, Torino.
Oddenino don Giuseppe, Torino.
Prata fratelli, Torino.
Riccardi di Netro contessina Flaminia, Torino.
Richetta di Valgoria contessa Dorotea, Torino.
Rovere-Giacca Giovannina, Torino.
Saracco cav. Eugenio, Torino.
Talmone Michele, Torino.
Vergnano Annibale, Torino.
Verlucea canonico Giovanni, Torino.
Wenner cav. Emilio, Cuorgne.
DISPENSARIO 0MI0PATIC0 DI TORINO
fisercizio 1904.
Siamo lieti di accertare, che nello scorso anno vi fu un aumento
notevole nel numero di coloro che accorrono fiduciosi al nostro
dispensario. Furono infatti 8500 i consulti dati complessivamente a
2270 individui.
L’ambulatorio quest’anno fu ininterrottamente tenuto per tre
giorni della settimana. II carissimo collega Raffaele Liberali (1) ci
aiuto molto nel disbrigare il nostro abbastanza arduo lavoro, e fran-
camente rimpiangiamo di non poterlo avere per Tavvenire con noi
perche sarebbe stato per Tospedale un acquisto assai prezioso.
Come tutti gli anni, esponiamo la seguente tabella per indicare
le malattie che piu specialmente siamo chiamati a curare.
(1) Venuto da Roma espressamente per vedere da vicino l’applicaiion©
dell’omiopatia alia clinica.
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L 0M10PATIA IN ITALIA
9
MALATTIE CURATE NEL 1904
Malallie coslituzionali ed iniettive.
Anemia e clorosi . . . .119
Adeniti varie.56
Scrofolosi generate .... 41
Sifilide.25
Atrepsia.21
Malaria.11
Tube mesenterica .... 8
Erisipela.4
Flemmone.4
Emofilia.2
Marasma senile.2
Influenza.1
Parotite.1
Varicella.1
Ulcera molle. 1
Malallie degli organi respiratorii.
Rinite cronica.5
Ozena.14
Epistassi.3
Broncocele.19
Laringite catarrale acuta . 11
> > cronica . 16
Tisi laringea.2
Bronchite acuta.58
> cronica .... 65
Asma bronchiale .... 7
Enfisema polmonare ... 6
Broncopneuinonite .... 4
Tubercolosi polmonare . . 132
Pleurite.13
Pertosse.8
Malattie degli organi circolalorii.
Vizi valvolari del cuore . . 27
Miocardite.3
Degeneraz. grassa del cuore 3 !
Angina pectoris .18 I
Arteriosclerosi.3
Varici ed ulceri varicose . . 21
Emorroidi.14
Flebite.2
Malallie degli organi digerenti.
Stomatite.12
Odontalgia.32
Tonsillite.14
Faringite.8
Cancro dell’esofago ... 3
Catarro gastrico acuto . . 66
> > cronico . . 54
Nevrosi del ventricolo. . . 15
Malatlie dell’apparato uro-genilale.
Nefrite.16
Rene mobile.8
Calcolosi renale.5
Cistite.5
Enuresi. 8
Gonorrea.7
Orchite.2
Varicocele.1
Spermatorrea.3
Impotenza.1
Paraflmosi. ..2
Amenorrea.31
Dismenorrea.23
Menorragia.19
Metrorragia.2
Endometrite.20
Salpingo-ooforite .... 12
Disturbi della menopausa . 33
> gravidanza . 12
Dilatazione del ventricolo . 1
Cancro del ventricolo ... 6
Enterite acuta.23
> cronica.40
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10
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Appendicite.1
Elmintiasi.14
Costipazione.33
Ittero catarrale.1
Calcolosi biliare.3
Peritonite. 1
Prolasso del retto .... 2
Fistola anale.2
Ernia inguinale.4
Malaltie degli organi del movimento.
Reumatismo muscolare . . 77
> articolare . . 77
Tubercolosi ossea .... 24
Tumor bianco al ginocchio . 8
Coxite.6
Scirro della mammella . . 4
Malattie del sislema nenoso.
Nevralgia del trigemino . . 12
> sciatica .... 20
Nevralgie varie.23
Mielite.2
Tabe dorsale ..3
Paralisi infantile .... 4
Emiplegia.11
Meningite.1
Cefalalgia.56
Emicrania.8
Epilessia.37
Eclampsia ....... 5
Corea. 7
Isterismo.32
Nevrastenia.41
Sinovite. .. 1
Malattie degli occhi.
Blefarospasmo.3
Orzaiuolo.12
Distichiasi.8
I Blefarite cigliare e blefaro-
congiuntivite.75
Dacriocistite.10
Congiuntivite catarrale . . 60
> flittenulare . 31
> tracoraatosa . 27*
I Cheratiti varie.45
Lesioni violente della cornea 5
| Macchie corneali .... 31
| Statiloma. 1
Retinite. 2
Irite.3
Cataratta.34
Glaucoma.7
Malattie dell’orecchia.
Otite esterna.3
Otite media acuta .... 5
Otite cronica.7
Disecea e paracusia ... 18
| Cofosi.5
Malattie della pclle.
Eczema.42
Psoriasi.2
Erpete.7
, Orticaria.5
j Impetigine.11
Eritema.1
Lichene........ 7
Sicosi.2
Foruncolosi. 1
Lupus.5
Scabbia.7
Tigna . ..3
Coroidite.7
Miopia progressiva .... 6
Ambliopia alcoolica ... 7
Alopecia.3
Pitiriasi. ....... 4
Per la parte medica : Dott. cav. Giuseppe Bonino —
Dott. G. V. Rabajoli — Dott. MoscHEm Teodoro.
per la parte chirurgica : Dott. Silvio Dematteis.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
11
CASI CLINICI DELL’AMBULATORIO
B. C., di anni 3, ebbe meningite un anno fa. Da un mese e mezzo
d soggetto ad accessi epilettici che si ripetono fino a quattro o cinque
volte al giorno. Presenta emiparesi dal lato destro. Capo grosso e
suture del capo tuttora aperte; sudore al capo durante il sonno,
ventre da batrace.
Si prescrive Calcarea carbonica, globuli medii. Dopo 14 giorni il
ragazzo ci viene riportato, e i parenti ci dicono che gradatamente gli
accessi diminuirono fino a scomparire. Da due o tre giorni non e piii
soggetto che a semplici assenze.
B. E., tessitrice, di anni 22, nubile. Da un anno & soggetta a
cefalea giornaliera sollevata dal freddo. Mestrui scarsissimi. Pallore
notevole della cute e delle mucose visibili. Si prescrive Pulsatilla 6 a ,
10 goccie al giorno. Ritorna 14 giorni dopo, dicendo che era scom-
parsa completamente la cefalea ed accusando ancora inappetenza,
debolezza e cardiopalmo alia minima fatica. Airemometria si trova
11 30 % di emoglobina. Si prescrive Pulsatilla e Sulphur alternati
mattino e sera. Dopo un mese la rivediamo notevolmente migliorata.
Ad un nuovo esame del sangue, Temometro ci da il 70 %. Si prosegue
per qualche tempo ancora lo stesso rimedio.
B. E., spolatrice, di anni 16, e un’altra frequentatrice del nostro
Dispensario che ricevette notevole vantaggio per la sua anemia dal-
Puso alternato di Pulsatilla e Sulphur . Quando si presento la prima
volta da noi era ancora amenorroica, notevole era il pallore della
cute e delle mucose, esisteva soffio anemico al cuore e alle giugulari,
ed accusava i soliti disturbi prodotti dall’anemia. Infatti all’emometro
trovamrao il 25 % di emoglobina. Dopo tre mesi di uso continuato di
questi due rimedii comparvero i mestrui, le si colorirono le guancie,
le vennero le forze, le scomparve il cardiopalmo. Non si sentiva piu
il soffio al cuore e alle giugulari, e Temometro ci dava T85 %.
Ed ecco come senza tante iniezioni di ferro si pud guarire
l’anemia, perche non si deve credere che in questa malattia vi sia
bisogno di artificialmente introdurre Temoglobina mancante, ma
bisogna dare il rimedio piu appropriate a favorire la funzione degli
organi ematopoietici. E per noi omiopatici questo rimedio e quello
che nella sua patogenesia presenta maggior numero di sintomi simili
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12
L’OMIOPATIA IN ITALIA
al quadro morboso che ci si presenta. Cos! anche noi prescriviamo i
preparati di ferro nella cosi detta falsa pletora, maper noi questi non
sono gli specified delPanemia, perche noi non consideriamo Panemia
come ente morboso a se, noi studiamo il quadro sintomatico che ci
presenta ciascun anemico e, se conosciamo bene la materia medica e
quindi imbrocchiamo il rimedio simile, quasi sempre lo guariamo.
B. E., di anni 12, era soggetto da due anni ad accessi epiletti-
formi, che erano stati aggravati dalPabuso dei bromuri. Quando si
presenta a noi e da qualche tempo sorpreso dagli accessi 8-10 volte
al giorno. Se ne e sorpreso di notte, perde Purina in letto. Dopo l'uso
di Belladonna 6 a per un mese, ritorna senza aver piu avuto accessi
da qualche giorno, ha solo piu qualche assenza che scomparve piu
tardi colPuso continuato di Calcarea carbonica.
B. A., d’anni 22, e da qualche tempo affetta da cefalea con nausea
e vomito, edemi alle tibie ed alia faccia, specie alia cute delle regioni
sopraorbitali. Si esaraina Purina, e si riscontra in essa abbondante
albumina. Apis 3 a in una settimana ha fatto scomparire gli edemi, la
cefalea e le nausee; ad un nuovo esame non si riscontra piu albumina
nelle urine.
C. M., di 29 mesi, in seguito a nutrizione inadatta, e affetta da tre
mesi da gastroenterite che Pha ridotta in uno stato compassionevole
di atrepsia. Aceti acidum 3° in due mesi la ricondusse alio stato di
perfetta salute.
C. P., di anni 37, figlio di padre alcoolista, e soggetto ad accessi
epilettici tutti i mesi. Absynthium 1* lo guari completamente.
Un altro caso di nefrite guarito con Apis lo troviamo nelPoperaia
G. M., di anni 25, che da circa due anni soffriva di cefalea, nausea,
debolezza generale. Gia curata con insuccesso per anemia, si pre¬
senta a noi con la faccia edematosa ed edemi agli arti inferiori.
AlPesame delPurina si riscontra il 2 %o di albumina. Dopo due mesi
di uso delP/lp/s 3°, miglioramento notevole delle condizioni generali,
scomparsa degli edemi e dell’albumina nelPurina.
M. G., di anni 12, si presenta a noi con diarrea datante da tre
mesi, con tenesmo e bruciore alPano. Crotontiglium 3° diminui in
quattro giorni notevolmente il numero delle scariche e il tenesmo ;
persistevano pero gravi le condizioni generali delPinfermo in istato
di vera cachessia. Calcarea arsenicica in un mese lo ricondusse alio
stato di perfetta salute.
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
13
M. R., di anni 27, affetta da una leucorrea abbondante che datava
da tre mesi con grande prostrazione di forze, vide scomparire com-
pletamente la causa della sua debolezza in una sola settimana dietro
l’uso di Hydrasthium muriaticum.
M. T., di anni 6, affetta da osteomielite tubercolare delle ossa del
tarso del piede destro con seno fistoloso, fu guarita in un mese dalla
somministrazione di Calcarea fluorica.
M. V., di anni 37, da 7 mesi non vide piu i suoi mestrui; accusa
dolore ovarico a sinistra con abbondante leucorrea; nessun sintomo
di gravidanza. Pulsatilla 6 a in un mese fece scomparire il dolore
ovarico e la leucorrea, e la donna quando si presenta a noi la seconda
volta dopo un mese e da quattro giorni sotto regolare mestruazione.
R. N., di anni 30, affetta da colica ovarica destra con leucorrea,
fu guarita da una sola somministrazione di Colocynthis 3° sulla
guida del sintomo da essa accusato che provava sollievo dal piegarsi
in due e premere forte sulla parte dolente.
T. F., di anni 61, non poteva da sei mesi lavorare per un dolore
lungo lo sciatico destro che saliva dal piede all’anca, con aggrava-
zione di notte e nel moto delFarto. Strychninum sulfuricum in un
mese lo ricondusse alio stato di poter di nuovo lavorare.
N. B., di anni 27, in seguito a pregresso reumatismo articolare
presentava tumefazione all’articolazione radiocarpea sinistra con
rigidita articolare e tumefazione al ginocchio destro pure con rigi-
dita. Causticum 6° dopo tre mesi gli rese possibili i movimenti delle
due articolazioni e fece diminuire notevolmente le tumefazioni
articolari.
V. C., di anni 19, e una ragazza apparentemente robusta che
aveva la disgrazia di perdere Turina sia di giorno che di notte. E
per questa incontinenza ognuno potra immaginare quanti medici
avra consultati questa ragazza, quante medicine avra ingoiato!
Venne da noi gia sfiduciata e senza nessuna speranza, dicendo che
dopo noi non avrebbe piu provato nessuno. Ed infatti non ne ebbe
piu bisogno perche in 20 giorni sotto l’uso del Causticum scomparve
l’enuresi, e tuttora noi la vediamo qualche volta per altri disturbi,
ma sempre continua a mantenersi docile ai suoi voleri lo sfintere
vescicale domato dal Causticum . Dott. Moschetti.
♦
3
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14
L’OMIOPATIA IN ITALIA
T ABELL A degli ammalati ammessi nelT Ospedaletto Omiopatico di
, £S
1 2 =5
; II
Nome
Eli
| Condizione
Malattia
431
B. Giulia
22
sarta
diabete insipido
, 432
R. Margherita
51
domestica
cherato-congiuntivite con ulceri
r.nrnpali
433
D. Giuseppa
45
casalinga
igroma della rotula I
434
B. Erminia
23
id.
cistite
435
L. Maria
29
id.
idrope ascite da tubercolosi del
fegato l
436
G. Felice
43
| meccanico
tubercolosi polmonare |
437
N. Francesco
22
) operaio
fistola dentaria
438
R. Ambrogio
55
panettiere
falegname
catarro gastro-enterico
439
P. Alessandro
25
fistola anale
440
V. Giovanna
40
giardiniera
isterismo
441
G. Martino
34
t cameriere
tubercolosi polmonare
442
D. Stella
9
scuolara
tiflite
443
M. Giuseppe
55
legatore libri
cicatrice dolorosa del cuoio ca-
pelluto
endometrite e salpingooforiteble- ,
norragica 1
444
Z. Gelestina
25
casalinga
445
R. Garlo
35
chimico
lipemanla
446
R. Giovanni
57
benestante
id.
447
B. Secondina
18
modista
metrorragia da aborto
448
V. Giuseppina
56
casalinga
cherato-congiuntivite con ulcera
corneale
endometrite
449
V. Francesca
28
sarta
450
P. Giovanni ,
51
calzolaio
congiuntivite catarrale j
451
S. Giuseppa
56
casalinga
fibroma delFutero
452
P. Maria 1
40
cenciaiuola
entente acuta
453
M. Maria
17
sarta
anemia
454
G. Gaterina i
21
guantaia
adenite ascellare
455
B. Gaterina
52
casalinga
bronchite cronica
456
L. Maddalena j
30
id.
ascesso linfatico al ginocchio
457
A. Anna
30
orlatrice
ascesso della tiroide
458
G. Secondo
55
portinaio
gastrite cronica con ematemesi e
melena
459
M. Innocenza
65
casalinga
enfisema polmonare
460
B. Maria
8
scuolara
ascesso freddo da carie vertebrale
461
D. Teresa I
l
21
1 sarta
cherato-congiuntivite con ulceri
corneali
462
G. Augusto
34
contadino
mania di persecuzione
463
M. Ernesta
29
casalinga
adenomi al collo
464
B. Marietta
27
id.
parametrite
465 j
G. Maria 1
34
id.
isterismo
466
0. Carolina I
24
id.
gastro-enterite
467
T. Anita
35
id.
dismenorrea
468 »
G. Luigia
28
id.
cherato-congiuntivite con panno
corneale
polisierosite
i 469
G. Elvira
12
scuolara
470 !
L. Speranza
60
agiata
lipomi multipli al capo
471 l
G. Domenica .
56
casalinga
ascesso freddo da cane costale
472 ;
G. Maria
28
negoziante
endometrite
473 ,
R. Domenico !
35
rnuratore
sciatica
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L OMIOPATLA IN ITALIA
15
Torino (via Orto Botanico, 16) dal 1* Luglio 1901 al 31 Maggio 1902.
Giorni
!
di
Trattamento — K^itu
Osservazioni
degeuza
17
cura interna, miglioramento
3 mesi
id. guarigione
lmese
operazione id.
4
cura interna e locale, miglioram.
10
i
paracentesi, miglioramento
esce stazionaria dell’affezione epatica
10
cura interna, stazionario
12 1
operazione, guarigione
10
cura interna, id.
i 10 ,
operazione, id.
«
cura interna, miglioramento
20
id. stazionario
13
id. guarigione
15
operazione, id.
t 6
cura locale e interna, miglioram.
10
cura interna, stazionario
10
id. id.
7
raschiam. dell’utero, guarigione
10
cura interna e locale, id.
20
cura locale, guarigione
29
cura interna e locale, guarigione
13
id. miglioramento
11
id. guarigione
5
id. miglioramento
5
operazione, id.
2 mesi
cura interna, morte
40
1 operazione, guarigione
10
id. id.
dopo successive medicazioni pratica*
1 mese
cura interna, id.
tele per parecchi giorni dopo la
sua degenza.
13
id. miglioramento
33
operaz. e cura interna, miglioram.
9
cura interna e locale, id.
7
id. stazionario
10
operazione, guarigione
10
cura locale, miglioramento
12
cura interna, stazionaria
8
id. guarigione
10
id. id.
2 mesi
id. miglioramento
20
id. guarigione
10
operazione id.
, 16
id. id.
8
| cura interna e locale, guarigione
1 3
1 id. notevole miglioram.
Digitized by Google
16
L’OMIOPATIA IN ITALIA
TABBLLA degli ammalati ricoverati dopo
Nuraero
d’ordine
Nome
EtA
Condizione
i
I. Antonina
33
contadina
! 2
G. Clelia
21
agiata
3
M. Maria
19
casalinga
*
M. Giovanna
42
id.
5
M. Fedele
23
maestro
6
G. Pia
15
serva
7
F. Domenica
28
casalinga
8
T. Virginia
16
domestica
9
M. Teresa
60
casalinga
10
D. Eloisa
12
scuolara
11
G. Olimpia
13
id.
1-2
B. Maria
6
id.
13
B. Giovanna
20
sarta
14
V. Luisa
22
istitutrice
15
M. Teresa
22
domestica
16
M. Teresa
33
casalinga
17
V. Angela
58
id.
18
F. Teresa
58
id.
19
0. Maria
15
pulitrice oro
20
M. Anna
39
agiata
21
R. Benedetta
61
sarta
22
M. Teresa
22
domestica
23
T. Felicita
15
scuolara
24
R. Giuseppe
49
contadino
25
G. Luigia
25
agiata
26
F. Domenica
28
casalinga
27
M. Vincenzo
16
calzolaio
28
D. Margherita
57
casalinga
29
R. Maria
42
id.
30
F. Teresa
28
operaia
31
V. Guido
17
operaio
32
P. Maddalena
70
casalinga
33
T. Teresa
26 ;
operaia
34
B. Margherita
26
casalinga
35
P. Teresa
80
id.
36
G. Pietro
49
cocchiere
37
R. Margherita
6
_
38
G. Gaterina
4
—
39 j
V. Amalia
32
casalinga
40 !
B. Giovanni
31
fumista
41
G. Pietro
35
lattoniere
42
A. Rosa
32
casalinga
43
G. Angelo
34
impiegato
44
G. Angela
17
contadina
45
• G. Giovanna
6 |
_
46
! M. Giorgio
25 I
operaio
M a I a L t i a
cherato-congiuntivite con ipopion
o. s.
nevrastenia
bronco-alveolite destra
nevrastenia
ciierato-congiuntivite destra
erisipela facciale
cherato-congiuntivite sinistra
pleurite essudativa
paranoia
msuOicienza e isterismo
reumatismo poliarticolare acuto
ed endocardite
congiuntivite blenorragica
congiuntivite granulosa
sitilide secondaria
erisipela facciale
ovarite sinistra
nevrastenia
catarro gastrico
epilessia
anemia cerebrale
reumatismo articolare cronico
menorragia
manifestaz. multiple scrofolose
ulcera perforante del piede
cherato-congiuntivite
cheratite
artrite diffusa
mielite
insufticienza mitrale
cherato-congiuntivite
reumatismo poliarticolare acuto
artrite cronica
eresipela facciale
endometrite
arteriosclerosi
reumatismo poliarticol. con en¬
docardite
adenite cervicale
enterite
tubercolosi polmonare
cherato-congiuntivite
congiuntivite granulosa con ul¬
cera corneale
endometrite
reumatismo poliarticolare acuto
reumatismo poliarticol. acuto con
endocardite
elmintiasi
sciatica
Digitized by Google
L’OMIOPATIA IN ITALIA
17
1’ ampliamento, ciod dall’April© 1903 al 31 Dicembre 1904.
Giorni
di
dc^enza
TratUimenlo — Esitu Osservazioni |
28
cur a interna, guarigione
37
id.
miglioramento 1
40
id.
guarigione j
27
id.
miglioramento j
26
id.
e locale, guarigione 1
3
id.
guarigione
35
id.
e locale, guarigione
15
id.
guarigione
11
id.
stazionaria
40
id.
guarigione
27
id.
id.
14
id.
e locale, guarigione
78
id.
id. id.
40
id.
guarigione 1
6
id.
id.
23
id.
e locale, guarigione
10
id.
miglioramento
33
id.
guarigione
30
id.
id.
20
id.
id.
36
id.
id.
5
id.
id.
5 mesi
id.
id.
25
id.
e locale, guarigione
10
id.
id. miglior.
23
id.
id. guarigione
60
id.
guarigione
60
id.
miglioramento
60
id.
stazionaria
13
id.
e locale, guarigione
17
id.
guarigione
23
id.
miglioramento
7
id.
guarigione
30
id.
e locale, guarigione
3
—
stazionaria fu tenuta ire giorni in osservazione
27
cura interna, guarigione |
10
operazione,
id.
10
cura interna
id.
9
id.
stazionaria
11
w.
e locale, miglior.
9
id.
id. id.
20
id.
id. guarigione
20
id.
guarigione
30
id.
id. residuo vizio cardiaco compensate
26
id.
id.
30
id.
id.
Digitized by t^oosle
18
l’OMIOPATIA IN ITALIA
(Segue) TABELLA degli amm&lati ricoverati dopo
111
Nome
Eli
._
Condiziuue
Mai at ti a
! ! 47
F. Angelo
36
operaio
itterizia catarrale
; 48
L. Rosa
38
contadina
ascesso freddo
}; 49
B. Lucia
15
operaia
angina follicolare
50
B. Severina
4
—
blefaro-congiuntivite
51
G. Maria
15
operaia
reumatismo articolare acuto
52
G. Clotilde
19
id.
appendicite
53
S. Antonietta
49
cuoca
insufficienza mitrale scompensata
54
P. Giovanni
8
gcolaro
congiuntivite acuta
55
B. Tecla
45
domestica
id. id.
56
G. Angelo
40
operaio
gastro-enterite acuta
57
D. Maria
25
operaia
bronchite acuta
58
S. Marco
20
cameriere
orchite
59
G. Angela
15
operaia
cheratite ulcerosa
60
G. Gustavo
27
cocchiere
pleurite
61
G. Emilio
10
scolaro
meningo-epilessia
62
M. Luigi
15
id.
malaria
63
R. Silvestro
35
operaio
gastro-enterite acuta
64
G. Lidia
16
operaia
congiuntivite granulosa con che¬
ratite ulcerosa sinistra
65
V. Rosa
30
maestra
nevrastenia
66
R. Maria
24
operaia
cloro-anemia
67
S. Silvio
40
muratore
reumatismo articolare acuto
68
P. Vittoria
36
casalinga
incipiente tabe dors, post-sifilitica
69
D. Carlo
65
calzolaio
bronchite acuta
70
S. Lorenzo
4
—
broncopneumonite
71
G. Paolo ;
10
scolaro
ascesso faringeo
72
C. Antonio
11
contadino
paresi dei muscoli della gamba
sinistra in seguito a eclampsia
73
P. Francesco
56
contadino
lipoma alia nuca
74
F. Gatterina
9
scolara
tonsil lite
75
A. Eugenia
16
operaia
tonsil lite
76
G. Mario
18
studente
splenomegalia primitiva
77
M. Giovanni
18
operaio
malaria
78
B. Orsola
22
casalinga
adenite ascellare
79
B. Antonietta
25
fioraia
pleurite secca
80
B. Oreste
4
—
ernia inguinale destra
81
S. Albina
13
scuolara
polmonite acuta
82
G. Angela
15
tessitrice
tifo addominale
83
S. Giacinta
17
sarta
insufficienza mitrale scompensata
84
G. Maria
20
id.
tonsillite
85
R. Carolina
30
cameriera
paresi del braccio destro di ori*
gine isterica
86
G. Francesco
26
parrucchiere
nefrite
87
S. Filomena
47
sigaraia
gastrite acuta
88
G. Luigia
30
casalinga
cherato congiuntivite cronica
89
V. Otello
10
scolaro
impetigine
90
M. Luigi
40
manovale
morbo di Menifcre
91
G. Maria
68
casalinga
bronchite
92
A. Gaterina
22
stiratrice
tifo addominale
93
G. Maria
16
sarta
cherato-congiuntivite sinistra con
ulcera corneale
Digitized by t^oosle
L’OMIOPATIA IN ITALIA
19
r&mpli&mento, cio6 dalT April© 1903 al 31 Dicembre 1904.
Giorni
di
degenza
Trattamento — Esito
Ossenrazioni 1
16
cura interna, guarigione
r ’ ' ’ ’ - ‘ T * -1
30
operazione,
id.
j
4
cura interna
id.
l
19
id.
id.
1
14
id.
id.
i
30
id.
id.
i
15
id.
miglioramento
i 8
id.
guarigione
10
id.
id.
10
id.
id.
15
id.
id.
30
id.
id.
8
id.
miglioramento
esce per continuare la cura ambu-
30
id.
guarigione
latoriarnente
37
id.
id.
caso gia pubblicato
30
id.
id.
20
id.
id.
3 mesi
id.
e locale, guarigione
2 id.
id.
miglioramento
2 id.
id.
guarigione
30
id.
id.
! 27
id.
miglioramento
|
i io
id.
guarigione
1
1 45
id.
id.
i
1 3
spaccatura,
id.
10
cura interna, miglioramento
da pubblicare ,
5
operazione,
guarigione
4
cura interna
id.
3
id.
id.
i
3
osserTazione
stazionario
i
30
cura interna, guarigione
10
operazione,
id.
i
7
cura interna, miglioramento
10
osserTazione
stazionario
1
• |
10
cura interna
guarigione
2 mesi
id.
id.
30
id.
migliorata
1 7
id.
guarigione
! 30
L
id.
id.
I
id.
stazionario
i 7
id.
guarigione
3 mesi
id.
miglioramento
10
id.
guarigione
18
id.
id.
30
id.
id.
1
40
id.
id.
21
id.
miglioramento
;
Digitized by t^oosle
20
L’OMIOPATU IN ITALIA
(Segue) T.A.BELLA degli ammalati ricoverati dopo
Numero
d'online
Nome
Eta
Comlizione
Malattia
94
M. Giovanni
14
scolaro
gastro-enterite acuta
95
M. Domenico
43
macellaio
ascesso periuretrale con infiltra-
zione urinosa - uretrite, cistite
con pielonefrite ascendente
96
P. Giovanni
23
meccanico
reumatismo poliarticolare acuto
97
S. Francesca
17
sarta
cloro-anemia'
98
G. Vittoria
49
cameriera
endometrite fungosa
99
G. Lidia
17
operaia
congiuntivite tracomatosa
100
G. Pietro
6
—
polmonite acuta
101
S. Gaterina
16
operaia
adenite sottomascellare
102
G. Giovanni
18
manovale
epilessia
103
G. Gaterina
25
guantaia
adenite ascellare
104
D. Anna
24
negoziante
mastite tubercolare
105
M. Mario
10
scolaro
nevralgia intercostale
106
S. Giuseppina
57
casalinga
nevrastenia
107
G. Stefano
39
impiegato
lipemanla
108
V. Ernesto
6
—
catarro bronchiale
109
S. Pasquale
16
contadino
reumatismo acuto
110
D. Maddalena
22
sarta
sciatica
111
G. Cristina
11
scolara
cherato-congiuntivite
112
B. Giovanni
34
manovale
bronco-pneumonite
113
P. Maria
38
casalinga
metrorragia da ritenzione placen-
taria
114
B. Elisa
36
id.
pelviperitonite acuta
115
M. Alfredo
32
falegname
polmonite
116
S. Ernesta
28
casalinga
catarro bronchiale
117
P. Adelaide
46
id.
cherato-congiuntivite
118
N. Maria
23
i operaia
calcolosi renale
119
G. Esterina
29 !
casalinga
isterismo
120
F. Maria
21
stiratrice
reumatismo articolare acuto
121
G. Giuseppe
18
contadino
osteomielite del perone destro
122
G. Teresa
11
scolara
cherato-congiuntivite
123
G. Edvige
12
id.
cherato-congiuntivite
124
B. Domenico
27
I operaio
enterite acuta
125
P. Vittorio
30
id.
gonartrite tubercolare
126
R. Matteo
16
id.
reumatismo
127
B. Antonio
42
id.
sciatica
1 128 !
G. Rosina
17
stiratrice
catarro intestinale
! 129
B. Salvatore
15
i scolaro
elmintiasi
i 130 |
A. Filippo
16
garzone
enterite
131 |
D. Domenica
30
casalinga
endometrite e salpingo-ooforite
132
G. Maria
19
contadina
osteosarcoma del bacino
133
Z. Cecilia
18
sarta
enterite
134
O. Maria
. 16
id.
epilessia
135
N. Marianna
25
id.
bronchite
136
G. Edvige
12
scolara
congiuntivite flittenulare
137
G. Luigi
63
sacerdote
nevralgia del trigemino
138
G. Carlo
12
scolaro
corea
139
i R. Giovanna
32
casalinga
malaria
Digitized by t^oosle
L’OMIOPATIA IN ITALIA
21
rampliamento, cioe dall’April© 1903 al 31 Dicembre 1904.
Giorni
di
degeuza
1
Trattamento — Esito
1
Osstrvazioai
i!
14
cura interna, guarigione
3 mesi
operazione, cura interna e locale, |
miglioramento
ii
40
cura interna
guarigione !
2
osservazione
stazionaria !
20
raschiamento uterino e cura lo- |
cale, guarigione
42
cura interna,
guarigione
15
id.
id. '
10
operazione,
id.
6
osservazione
stazionario j
7
operazione, guarigione j
27
cura interna e locale, miglioram.
5
id.
guarigione j
30
id.
miglioramento
5
id.
stazionario
esce e viene internato in una casa !
4
id.
miglioramento
di salute j
16
id.
guarigione •
2 mesi
id.
id.
21
id.
e locale, guarigione
12
id. guarigione j
12
raschiamento uterino, guarigione
10 j
j i
cura interna, guarigione
45 1
id.
morte
10
id.
guarigione j
7
id.
e locale, guarigione 1
20 !
id.
guarigione
23
id.
miglioramento
34
id.
guarigione >
30 |
operazione,
guarigione
10 1
cura interna e locale, miglioram.
12
id.
id. guarigione
7
id.
guarigione
20 ,
cura interna
e bendaggio inges- j
sato, stazionano
3
cura interna,
stazionario 1
; 36
id.
guarigione
i 8
id.
id.
4
id.
id.
21
id.
id.
51
id.
e locale, guarigione
30
osservazione
stazionario !
7 1
cura interna, miglioramento 1
1 26 1
id.
id. ,
20 |
id.
guarigione i
5
id.
miglioramento
15
id.
id.
6
id.
stazionario
20
id.
guarigione
Digitized by t^oosle
22
l’OMIOPATIA IN ITALIA
(Segue) TABELLA degli amm&lati ricoverati dopo
Numero
d'ordiiic
Nome
EtA
r.oiulizionr*
i
M a 1 a 11 i a
I
1
no
M. Teresa
f' 35
casalinga
tiflite
141
G. Giuseppe
56
muratore
congestione cerebrale
142
G. Antonio
64
negoziante
! cirrosi del fegato
143
G. Felicita
66
casalinga
polipo delFuretra
144
S. Antonio
42
operaio
callo suppurato
145
F. Adolfo
17
id.
flemmone mano destra
146
V. Clotilda
i 35
casalinga
enfisema polmonare
147
L. Maria
19
tessitrice
cloro-anemia
148
F. Ferdinando
- 68
casalinga
congiuntivite acuta
149
V. Guido
18
operaio
edema angionevrotico gamba si¬
nistra post-tifico
150
P. Francesca
I ^
scolara
blefaro-congiuntivite exematosa
151
I. Giustina
! 12
id.
unghia incarnata
152
B. Vincenzo
70
sacerdote
gastrite cronica
153
G. Felicita
66
casalinga
stranguria da polipi all’uretra e
vescica
154
G. Barbara
46
cuoca
ascesso gengivale
155
P. Maddalena
70
casalinga
polmonite acuta
156
V. Pierina
38
id.
pleurodinia
157
G. Bartolomeo
ii
scolaro
flemmone dito pollice mano dest.
158
F. Luigi
24
ortolano
pleurite
159
Z. Giuseppe
18
selciatore i
pericardite
160
R. Vittorina
19
operaia
cloro-anemia
161
A. Giuseppe
10
scolaro
angina tonsillare
162
i
i
S. Giacinta
17
sarta
insufficienza e stenosi della val-
vola mitrale in periodo di scorn- |
penso avanzato
1 163
B. Michele
20
operaio
nevralgia ileoscrotale
i 164
S. Pio
50 1
id.
meteorismo intestinale
' 165
M. Maria
15
casalinga
malaria
| 166
if
C. Irene
11
scolara
cherato* congiuntivite con ulceri
corneal i
167
L. Emilio
45
contadino
ascesso acuto natica destra
168
S. Giovanna
37
casalinga
bronchite diffusa con focolai di
bronco-polmonite tubercolare
169
T. Elisabetta
22
agiata
reumatisino poliarticolare acuto
170
R. Costanza i
74 i
id.
nevrastenia i
171
A. Serafmo
69
falegname ■
sciatica
172
Z. Tersilla ,
29
casalinga
gastrite
173
P. Enrichetta 1
25
cucitrice
singhiozzo spasmodico
174
A. Maria [
21
cameriera
ulcera atonica del piede
, 175
S. Lorenzo (
6
—
bronchite
176
V. Angela I
17
operaia
cherato-congiuntivite acuta
177
G. Giovanni |
55
cocchiere |
poliartrite reumatica cronica
178
D. Domenico
49
operaio |
ascesso linfatico al collo
179
V. Giorgio
56
• manovale
sciatica
180
G. Francesca
63 ,
casalinga
miocardite
181
F. Maddalena
16
domestica
cloro-anemia e insufficienza mi¬
trale compensata
Digitized by Google
L’OMIOPATIA IN ITALIA
23
raxnpliamento, ciod dall'Aprile 1903 al 31 Dicembre 1904.
Giorni
di
de^enza
Tratlameiito — Esito ! Osservazioni
30
1
cura interna, guarigione |
20
id. migliorato |
70
id. morte |
10
id. ed operaz., miglioram. 1
7
operazione, guarigione
4
operazione, guarigione dopo sue* 1
cessivemedicazioni praticategli i
ambulatoriamente
4
cura interna, migiioramento i
2 mesi
id. id.
2
id. id. i
10
id. guarigione
11
id. migiioramento
6
operazione, guarigione
5 mesi
cura interna, migiioramento
15
i
id. id.
7
id. ed operaz., guarigione
35
id. guarigione
4
id. id.
10
operazione, id. !
» 10
cura interna, id.
1 6
osservazione, stazionario '
14
cura interna, migiioramento 1
5
id. guarigione
32
id. morte
l
3 mesi
id. migiioramento i
10
id. id. !
20
id. guarigione
20
id. id. >
10
operazione, guarigione 1
30
cura interna, stazionaria I
10
•A • • 1
id. guarigione
2 mesi
id. migiioramento
3 mesi
id. guarigione |
9
id. id.
',*2 mesi
id. id.
39
id. e locale, guarigione
15
id. guarigione
1 20
id. e locale, guarigione
! 18
cura interna, migiioramento
7
id. id. continua la cura ambulatoriamente
i 41
id. guarigione con migiioramento
; 10
id. migliorata
i 67
I
id. id.
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24
L’OMIOPATIA IN ITALIA
{Segue) T-A.BELLA degli ammalati ricorerati dopo
Numero
d’ordine
Nome
EUi
Condizione
M a 1 a 11 i a
182
B. Innocenzo
64
contadino
bronchite diffusa
183
G. Vittorio
54
impiegato
nevras tenia
184
A. Teresa
6
—
atrepsia
l 185
S. Caterina
56
cameriera
catarro bronchiale
I 186
A. Filippo
16
garzone
enterite
i 187
F. Maria
33
casalinga
enfisema polmonare
! 188
C. Emilio
10
scolaro 1
angina
189
G. Teresa
54
casalinga
reumatismo poliarticolare acuto
190
D. Antonietta
25
domestica
cloro-anemia
191
B. Angelo
49 ,
: cameriere
siHlide terziaria
192
B. Maddalena
33
tessitrice
tiflite
193
t/l
L. Giuseppe
63
contadino
1
sarcoma del rene
i
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L’OMIOPATIA IN ITALIA 25
l’ampliamento, cio6 dall’Aprile 1903 al 31 Dicembre 1904.
Giorni
di
Tratliimento — Ksilo
Osserva/.ioni
depenza
_ - _
___
___.
25
cura interna, guarigione
10
id.
stazionario
10
id.
migliorata
30
id.
guarigione
20
id.
id.
18
id.
id.
2
id.
migliorato
30
id.
guarigione
10
id.
migliorata
15 1
id.
migliorato
30
id.
guarigione
30 ;
laparotomia
esplorativa e cura
interna, stazionario
PERSONALE S ANITA RIO
Per la parte medica: Bonino cav. dott. Giuseppe, Direttore
Rabajoli dott. Giu8eppb Vittorio
Moschetti dott. Teodoro.
Per la parte operativa: Dematteis dott. Silvio.
26
l’OMIOPATIA IN ITALIA
Prof. Tommaso Cigliano
CLINICA OMIOPATICA IN NAPOLI
sotto gli anspicii dell' Istitoto Omiopatico Italiano
Eseroizlo 1903*1904
Diecimila prescrizioni ntwve - Cinquemila ripetute (1)
ABBREVI AZIONI
C. A . Cura allopatica. — C. 0. Cura omiopatica. — (S. I\) Sintoma patogenetico del
rimedio in uso. — Le abbreviazioni farmaceutiche dei rimedii sono purtroppo note.
Cap. I.
Cefalea. — Raimonda Gennaro di anni 35. Cefalea a sinistra da
un anno con trasudamento di sangue fra i capelli e leucorrea.
C. 0. — Sepia 30 a , g. X c. X, una cartina la mattifia e dopo Atro -
pinum p., 30 a , g. XX c. X, una cartina la sera guarirono il male, che
dopo 6 mesi si ripetette, ma guari con Tistesso trattamento.
Cefalea . — Esposito Immacolatina di anni 16. Tipo esile. Cefalea
quotidiana con catameni abbondanti, 2 volte al mese fin dalPinizio
dello sviluppo a 13 anni.
C. 0. — Kali bicrom. 100 a , g. X c. X, una cartina al giorno, sistemo
le regole per quantita e per tempo e guari la cefalea.
Cefalea . — Giovannina Dangelo di anni 39. Cefalea con debo-
lezza, che si aggravava per catameni abbondanti, ricorrenti 2 o 3 volte
nel mese.
C. 0 . — Phosph. acid. 30 a , 10 globuli la sera ed irrigazioni vagi-
nali d’acqua caldissima la guarirono in poco tempo. Sono 3 mesi che
funziona in regola.
Emicrania. — Lamparella Carmela, maritata con 10 figli. Due
anni or sono ebbe una grave emorragia. Dopo l’ultimo sgravo ebbe
(1) Cosi immane lavoro compiuto in termine relativamente breve rivela la potenza
e la benefica volonta deirinsigne Collega partenopeo, il quale provvide pure i medi-
cinali, non ricevendo altro compenso che il tenue sussidio di lire 150 dall*Istituto
Omiopatico per Tannata 1004. La Direzione.
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
27
anemia ed e tuttora aneraica. Latta da 11 mesi. Soffri sempre d’emi-
crania. Venne al dispensario neirultimo parossismo. L’emicrania si
originava dall’occipite e si difFondeva come senso di freddo sul ver-
tice e sul capo, si accompagnava da stitichezza e si aggravava la sera.
C. 0. — Castor equi 6 a , g. X c. VI la guari dopo laprima cartina,
come pure si dileguo completamente la stitichezza. Gli attacchi si
ripetevano tutti i mesi. Rividi l’ammalata dopo un anno florida e ben
regolata, e mi assicuro che nessun altro attacco di emicrania ebbe a
soffrire dopo la cura. La guarigione delPemicrania e un desiderato
di tutti i metodi di medicare, il quale non e realizzabile altrimenti
che con Pomiopatia.
Un altro caso ho guarito con Mercurio preparato Rubini , in un
uomo di 50 anni, che ne soffriva da un ventennio, ne aveva soflferto
mali celtici, solo era fumatore ostinato. Dopo la guarigione resto ed e
devotissimo e fedele all’ Omiopatia ed ha smesso anche l’uso del fumo.
Nella mia pratica ho notato che l’uso dei rimedi omiopatici, che
abituano la funzione della guarigione a ridestarsi per le piu lievi
sofferenze, anche quando sono indizi e prodromi di gravi processi,
destano nell’organismo una ripugnanza spontanea a tutte le sostanze
che agiscono come tossiche, tabacco, spiritosi, caffe ed altre. Queste
sostanze possono essere rimedii prodigiosi quando combattono certi
determinati mali, e quando la quantita assorbita e tale che non ecceda
il potere eliminativo degli organi destinati a tali uffici. Se le quan¬
tita assorbite in una data unita di tempo sono maggiori di quelle
eliminabili, creano il veneficio, che si rivela con sintomi caratteristici
e molto vaghi, ma ben rilevati da chi studia seriamente la Materia
medica omiopatica.
Cefalea. — Cevali Riccardo. Tipo tendente alia scrofola nasale.
Bambino ebbe il tifo. Cefalea scolastica quotidianamente da oltre un
mese con esacerbazioni periodiche, piu a destra. Causa del male fu-
rono lavori eccessivi di memoria passiva senza comprensione, ecolalia.
C. 0. — Cedron 60 a , g. V c. VI, lo calrao dopo 2 cartine, mentre
con le altre 4 lo aggravo. Pabulum 4 giorni e riposo mentale comple-
tarono la cura.
Cefalea . — Rosa Patierno d’anni 20. Tipo gracile. Cefalea a sinistra
inveterata.
C . 0. — Zingiber 300 a , V c. VI, una cartina ogni 2 giorni, la guari.
Emicrania. — Addeo Carlo d’anni 30, parrucchiere, da Portici,
fumatore. Emicrania dalPeta di 15 anni che si e sempre piu aggra-
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28
L OMIOPATIA IN ITALIA
vata, o quotidianamente, o 2 volte la settimana, accompagnata da
stitichezza. La sera e la notte era sempre calmo. II dolore sovente si
circoscriveva a destra della fronte.
C. 0. — Nat. mur. 1000*, g. V c. VI, una cartina ogni 2 giorni, lo
guari, facendo sparire la stitichezza. L’istesso rimedio, ma una car¬
tina ogni 4 giorni completo la cura. L’ammalato durante la cura
ridusse il fumo a 1 sigaro mentre prima erano 3.
Nevralgia frontale. — Matarozza Grazia di anni 25, impiegata
nella fabbrica del tabacco da 18 mesi, ben complessa e funzionabene.
Nevralgia al lato destro della fronte continua da 15 giorni. Ha cariati
2 inolari inferiori.
C. 0 . — Zingiber 300 ft , non rispose bene, mentre il Plantago
m. 6 a , 2 gocce la sera la guarirono. E chiaro, il male era cagionato
dal tabacco, di cui Plantago e antidoto.
Emicrania con nevralgia facciale. — Sreller Angiolina d’anni 64.
Emicrania con nevralgia facciale da ambo i lati. Da 15 anni ne soffre
ricorrentemente con parossismi durante non piu di 3 giorni. Venne al
dispensario per un parossismo che le durava da piu di 20 giorni.
C. 0. — Sang. c. 30 a , g. XV c. XVI, 2 cartine al giorno per 8 giorni,
la miglioro, specie al lato destro preferito dal rimedio, dopo altri
8 giorni miglioro il sinistro, ma non completamente. Pabulum per
15 giorni completo la cura.
Cefalea. — Varriale Giuseppe. Cefalea nervosa atroce ricorrente;
ricorse al dispensario in un parossismo gravissimo.
C. 0. — Ignatia 6 a , g. V c. VI, una la sera la guari.
Emiplegia. — M. V. di anni 54, ben complesso. Reumi vaghi nelle
grandi giunture da tempo indeterminato. Due anni or sono fu colpito
da apoplessia con emiplegia del lato sinistro e perdita di coscienza.
C. A. — Dopo tutte le cure allopatiche resto emiplegico, ed in
tale stato venne al dispensario. L’emiplegia era come torpore negli
arti con dolori intorno al cuore o a quel lato. Caratteristica era una
cefalea come contrattura della radice del naso piu verso il lato sinistro
con gran stordimento e difficolta pei lavori mentali. Si aggravava la
mattina col mutar del tempo. Soffio aortico. Embolia cerebrale.
C. 0. — Niccolum sulph. 6 a , una cartina al giorno lo comincio a
migliorare dai piedi in su e poi dalle dita al braccio, mentre poi la
cefalea cedeva a gradi progressivamente in 70 giorni. Dopo 2 anni
riveggo Tammalato soddisfatto della cura, ma il soffio persiste.
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L’OAJIOPATJA IN ITALIA
29
Emiplegia. — Della Valle Mattia di anni 67. E emiplegico a destra
con attacco istantaneo senza perdere la coscienza e la parola da tre
inesi. Cuore sano.
C . 0. — Cicuta tnr. 30\ g. V c. VI, non la miglioro. Segale cor-
nuta 30 a la miglioro fin dalle prime dosi, ma in seguito Taggravo por-
tandole dolore fugace all’arto inferiore destro, ora nell’anca, ora nella
coscia ed ora nel piede (S. V.). II dolore talvolta colpisce anche il cuore.
II ventre funziona bene, mentre prima della cura era quasi stitico.
Urina bene. Segale cornutu 200 a , a rari intervalli, completo la cura.
Susurro delVorecchio . — Teresa Novi d'anni 54, ben complessa.
Catameni scomparsi da 6 o 7 mesi. Pei soliti fenomeni della meno-
pausa ne Lachesis ne altri rimedii risposero. Un susurro all’orecchio
destro con vertigine si complied alia menopausa.
C . 0 . — SalyciL acid . 6 a , X c. X, una dose al giorno, la miglioro ai
primi 2 giorni; terminata la cura di 10 giorni, una mattina si sveglio
con dolore al capo e specie alia fronte, si levo e si sviluppo un gran
vampore dal dorso alia nuca ed al capo, cui segu'i quasi perdita dei
sensi. Si riebbe in 4 o 5 giorni consecutivi, e la sordia neirorecchio
destro scomparve, raggravamento del SalyciL acid . Pabulum in
6 giorni calmo la testa ma si sviluppo gonfiore ai piedi. Si tratta di
nefriteV Riveggo l’infermo dopo mesi, ed il gonfiore dei piedi e diie-
guato! (S. P.).
Cefalea. — Gennaro Vacca d’anni 26, fabbro-ferraio. Cefalea da
S giorni, in seguito a sudore retropulso, si solleva andando a letto, in
certi giorni si complica con leggera febbre die rimette con sudori.
La cefalea e accompagnata da dolori per tutto il corpo.
C. 0. — Chamomilla 1000 a , °2 cartine al giorno. Dopo il primo
giorno il dolore si calmo e guari dopo 4 giorni. Caratteristica: sudore
retropulso.
Giovanni Caruso. Dolore forte all’arcata sopraciliare destra dif-
fuso all’arcata zigomatica ed all’emicranio destro con interessamento
della narice destra.
C. 0. — Zingiber 3U0 a lo calmo. La caratteristica del dolore era
Taggravamento quando andava a letto verso le 8; il dolore comincio
a sparire solo sulla regione preorbitaria ove vi era un lieve gonfiore,
che in seguito si sciolse.
lnsolazione. — Simeone Gennaro di anni 32, scaricante. Dopo
una giornata di lavoro al sole d’agosto, come del resto e sua abitu-
dine, la sera ebbe una gran febbre e dolori di ventre senza defecare,
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30
L’OMIOPATIA IN ITALIA
malgrado Tuso di 20 clisteri in 3 giorni. La febbre miglioro in 6 giorni,
pero gli si sviluppo una terribile cefalea da non dormire ne notte ne
giorno. Dopo sei giorni di malattia ricorse al dispensario.
C. 0 . — Glonoin 60 a , 2 dosi al giorno, lo calmo alia testa, ma dopo
si ripristinarono i dolori del ventre. Pabulum per 6 giorni completo
la cura. II male evidentemente era una insolazione del ventre, ma le
cure inopportune dei clisteri ne avevano disordinato il corso, che il
rimedio ben scelto dapprima ripristino e poi completo la guarigione.
Cefalea . — Rosa Bellocchio di anni 35. Aspetto florido, stordi-
mento generale con grande abbattimento e cefalea, ritardo di 8 giorni
dei catameni. Tale malanno fu cagionato dall’aver messo in un dente
cariato un brandello di foglia di tabacco. Poco dopo resto intontita,
e per 8 giorni ebbe febbre con freddo la sera e la mattina.
C. 0. — Canfora idrata , una dose al giorno, la guarl subito.
Questo caso e istruttivo per dimostrare che anche le dosi insigni-
ficanti delle droghe siano capaci di sviluppare effetti patogenetici, e
che possono durare anche per giorni quantunque non si ripetano
quotidianamente. La canfora agi d’antidoto.
Cefalea . — Persico Pasquale di anni 18, barbiere, fumatore di
sigarette. Ricorre al dispensario per fiacchezza generale, che non gli
consente di adempiere alle sue occupazioni.
C. 0. — Ignatia 6 a , g. XX c. XX, 2 cartine al giorno, lo miglioro,
pero ebbe, come sintomi patogenetici, cefalea frontale che si estende
a tutto il capo dalla mattina lino alle 12. Pabulum una dose al giorno
in 5 giorni completo la cura.
Epilessia. — Incisa Luigi di anni 14, da Baronissi. Epilessia da
4 anni. Bambino ebbe commozione cerebrale. Il padre era accanito
fumatore; 6 anni fa soffri di tenia e non si sa se fosse stata espulsa o
no. Gli attacchi sono preludiati da lamenti e tiratura delle braccia.
C. 0. — Asterias flav. 6 a , g. XL c. XL, una cartina al giorno per
4 mesi, lo guari.
Cefalea. — De Luca Ciro di anni 30. Cefalea ostinata frontale per
3 anni continui, meno nel sonno della notte, accompagnata da irasci-
bilita nervosa.
C. A. — Mercurio eioduri in abbondanza senza risultato alcuno.
C. 0. — Chionantes 6 a e bagni del Garigliano lo guarirono. Ora
sono sei mesi e la guarigione dura.
Cefalea. — Cubicciotti Bernardino. Cefalea con vertigine, con
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L 0MI0PAT1A IN ITALIA
31
impossibility di serbare la direzione canuninando, vista irregolare
per abuso di tabacco da naso per 4 anni.
C. 0. — Sospensione del tabacco, Phosph. 30 a , una dose al giorno,
lo guari in 10 giorni.
Meningite. — Gatto Raffaela di anni 36, coniugata, con 9 figli.
Gravida da 5 mesi. Anamnesi negativa. Cefalea continua fino al collo
da 2\ giorni con febbre e freddo notte e giorno. Secondo la paziente
la cagione del male sarebbe stata il dolore provato per la perdita di
un figlio. Le urine erano rosse come sangue.
C. A. — I medici allopatici Tavevano dichiarata incurabile, cre-
dendola affetta da meningite, dopo tutte le loro prescrizioni.
('. O. — Ignatia 30 a , g. X c. X, una cartina al giorno, la miglioro
dopo le prime dosi; 20 giorni dopo la cura ebbe un nuovo attacco di
cefalea con febbre e freddo. Cicuta vir. 30 a , Xc. X,i cartine al giorno,
la guari completamente.
Cefalea forse per meningite cronica. — De Luca Ciro muratore,
fumatore accanito. Cefalea da 15 anni con faringite.
C. A. — Infruttuose riuscirono le cure assidue e razionali della
nostra consorella allopatica.
C. 0. — Chionantes virg. 6 a , scelta sulla guida dei sintomi, lo
guari in una settimana.
Delirio di persecuzione. — S. P. di anni 36, alto, ben sviluppato,
padre di 5 figliuoli, non fumatore, lavoratore indefesso in oreficeria.
I)a giovanotto soffri sempre dolori ricorrenti al fegato che euro per
lo piu con magnesia muriatica. Un bel giorno fu preso da cefalea ter-
ribile circoscritta tra il bregma ed il vertice, come fuoco che dovesse
far esplodere il cranio con paura di essere ucciso od offeso in mille
guise da quanti lo circondavano, nieno dai figliuoli cui ricorreva; ela
medesima paura aveva per le persone e la casa sua, e gli sembrava,
con gran terrore, che da un momento albaltro gli menassero tutto in
soqquadro, e spesso fuggiva di casa.
C. A . — Isolamento in manicomio, ma la famiglia non lo consent!
per scarsezza di mezzi o per quella abituale ripugnanza che tutti
hanno per gli ospedali.
C. 0. — Belladonna per 8 giorni, nulla. Arsenium 30 a , mattina e
sera una dose, in 8 giorni lo migliorarono ed in altrettanti lo guari-
rono. Lo riveggo dopo 6 anni in ottimo stato di salute.
L'indicazione fu basata sulla sensazione di fuoco caratteristica
deWAvsenico, mentre 1’altra di Belladonna , basata sulla tendenza a
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32
L’OMIOPATIA IN ITALIA
fuggire per la paura di essere aggredito, non corrispose. Forse non
fu abbastanza attenuata la dose prescritta, ovvero il delirio era un
fenomeno transitorio nel corso del male che comincio da anni col
dolore al fegato ? Inclino a credere che la seconda ipotesi e preferi-
bile alia prima, perche i rimedii che piu rispondono all’individualita,
meno alle accidentalita dei mali, riescono piu efficaci nella pratica.
E la personificazione dei sintomi la chiave sicura per la scelta del
riraedio efficace.
Epiiessia. — Eugenio Cherubino d'anni 21. Epilessia da bambino,
nessun caso in famiglia. Quando venne al dispensario aveva una
ecchimosi molto estesa aH’occhio per caduta.
C. 0. — Applicazioni di acqua fredda con Tapsia gargunica tol-
sero l’ecchimosi, mentre Asterias fiav . 6 a , una cartina al giorno per
un mese, rese rarissimi gli attacchi epilettici, ed ora e guarito ripe-
tendo ancora il rimedio, con intervalli piu o meno lunghi, da oltre
un anno.
Epilessia per avvelenamento di nicotina. — Guadagno Giovanni
d’anni 60, fumatore. In famiglia nessun caso d’epilessia. Fu colpito da
epilessia nel 30 novembre 1882; nel marzo e giugno 1883 si rivolse
all’omiopatia.
C. 0 . — Atrap. sylph. 6 a , una goccia al giorno, lo guari. Ridu-
zione del fumo. Riveggo Pammalato dopo 17 anni e mi dice di non
averavuto nessun altro attacco epilettico, pero ha ridotto il fumo da
6 sigari al giorno a mezzo sigaro solo.
Epilessia. — M. V. di anni 18. Da bambina soffriva di epilessia.
Gli attacchi erano preludiati da contratture delle dita delle mani piu
a destra che a sinistra.
C. 0. — Cup. m. 30 a , scongiuro il preludio calmando anche 3 mesi
dopo un dolore al ventre.
Asterias fiav. 6 a , una dose al giorno per 11 mesi, la guari perfet-
tamente.
Epilessia . — Giovanni Lauro, nato nel 1874. Aspetto florido e
robusto, fumatore accanito. Da tre anni soffriva di attacchi quotidiani
di epilessia.
C. 0. — Sospensione del fumo ed Asterias fiav. 6 a lo guari. Sono
oramai 4 mesi che non ha piu attacchi, sebbene non abbia preso
medicina.
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L OMIOPATJA IN ITALIA
33
Cap. II. — PEDIATRIA
Chiarimento.
La maggior parte delle febbri di questa rubrica, come gastriche,
tifoidi, infettive o febbricole, dopo abuso di purganti e di clisteri all’ipo-
solfito, all’acido borico, alia creolina e al sale da cucina, dovrebbero
definirsi come febbri da intossicazioni medicinali; anche perchesimili
febbri non contaminate dai rimedii allopatici — come il lettore stesso
potra rilevare — sono prontamente curate dalle cure omiopatiche;
non pertanto il nome dato alle febbri e in rapporto ai sintomi che
meglio le caratterizzavano, quando non erano sostenute da lesioni
anatomiche. La temperatura oscillante tra 40° e 39° e decimi, in
media, caratteristica con ingrandimento di milza o meno, la tifoide e
con corso meno lunga la gastrica; la temperatura oscillante tra 38°
e 39° con apiressie piu o meno lunghe, la febbricola; la grande ema-
ciazione con diarrea piu o meno caratteristica, la febbre etica. Molte
volte abbiamo accettata la denominazione data dagli allopatici stessi,
contentandoci di rilevare i sintomi caratteristici per la scelta del
rimedio, e la differenza della cura omiopatica con quella allopatica,
che restava inefficaee ovvero aggravava il male.
Gastro-enterite acuta .— Schiattarella Vincenzo di mesi 10. Diarrea
con vomito, febbre ed abbattimento.
C. A. — Veratrum album 30 a e Cuprum arscninosum 30 a , 5 glo-
buli ogni ora alternativamente per 10 volte al giorno. Guari in pochi
giorni, pero quattro giorni dopo si riprodusse la diarrea e si manifesto
la dentizione con gonfiore delle gengive.
C. 0. — Arnica montana 30 a , 15 globuli al giorno in tre volte,
completo la cura al sesto giorno.
Questa cura dimostra quanto siaopportuno sospendere il rimedio
appena il miglioramento o l’aggravamento dipenda dal medesimo e
attenersi al metodo aspettante fin quando l’azione del rimedio non
sia completamente esaurita. Ma come realizzare questo saggio cri-
terio di Hahnemann, quando gli ammalati non si possono vedere
spessissimo, ovvero non sono intelligenti a segno da seguire tutte le
prescrizioni che il medico omiopatico loro suggerisce? Invece il pub-
blico, educato dalFAllopatia, il quale crede e pensa che i rimedii
facciano sempre bene e spesso in ragione della maggiore ripetizione
delle dosi e delle quantita progressivamente aumentate, non e facile
a secondare qualsiasi consiglio in contrario.
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34
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Enterite acuta. — Sasso Filoinena di 18 mesi. Diarrea da un mese,
7 od 8 scariche al giorno, senza vomito.
C. A. — Uso Iposolfito sodico ed infuso di camomilla per entero-
clisma senza vantaggio. Si nutrisce di latte di asina e capra. Aspetto
emaciato con grande abbattimento.
C. 0. — Sulphur sp. d. 30 n e Nux V. 30 a alternativamente, 10 volte
al giorno, 5 globuli per dose, lji migliorarono in sei giorni, e piu tardi
le produssero stiticliezza, ma continuando sempre i rimedii ebbe una
grande diarrea, 6 o 7 scariche al giorno come acqua.
Atropinum sulphuricum 30 a , 40 globuli al giorno in otto volte,
arresto la diarrea dopo quattro giorni. L 'Atropinum continuato svi-
luppo sonnolenza (S. P.) verso il mezzodi e dopo il mangiare, accom-
pagnato da un po’ di febbre. Antidoto Morphium purum 30 a per tre
giorni guari ogni cosa.
Enterite . — De Falco Maria di mesi 16. Diarrea con febbre ed
emaciazione da 3 mesi. Non uso clisteri, ma succhio il latte della
madre incinta di 3 mesi.
C. (). — Atropinum sulphuricum 30 a , glob., Cuprum arseniccr-
sum 30 a , glob., 10 volte al giorno alternativamente 5 globuli per dose
e, sospeso il latte materno, guari completamente, sebbene, come
dichiara la madre, non abbia eseguita la cura con tutto il rigore
richiesto.
Febbre da intossicazione . — Nicino Salvatore di anni 9. Febbre
violenta ed istantanea.
C. A. — Prese un purgante, che rovescio e si aggravo. Venne
airambulatorio abbattutissimo, con grave delirio e stitichezza.
Sospetto di meningite acuta. Le urine erano scarse.
C. 0. — Atropinum purum 6 a , 30 globuli al giorno in 6 volte;
dopo tre giorni si sollevo lo stato grave; al4° giorno la febbre rimise
con gran sudore, ritorno il giorno dopo, ma trascorsi otto giorni con
tipo di febbre remittente, l’ammalato guari.
Emiplegia . — Caropreso Jolanda di mesi 22. Paralisi emiplegica
a destra dall’eta di sei o sette mesi, migliorata dalla cura omiopatica
di 5 mesi, a capo di cui soffri grave ileotifo e ne guari con Rhus
tox 30 a in un mese. Poco tempo passo in discreta sanita, e poi fu col-
pita da morbillo che la lascio sciupatissima in forze. Nella convale-
scenza fu colpita da bronco-polmonite. Febbre alta da tre giorni,
respiro frequentissimo ansioso, tosse continua stizzosa, delirio alter-
nato a sonnolenza. Diarrea profusa e ventre timpanitico, Ars.joda-
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l’OMIOPATIA IN ITALIA
35
turn 30*, 4 dosi al giorno, ogni due ore, 10 globuli ed abluzioni fredde
con lo stesso rimedio. I polsi raigliorarono dopo pochi giorni, ma
rinferma rifiutava qualunque cibo. Stazionaria in tale stato fino al
21° giorno, in cui una crisi regolare pose termine al male.
La paralisi infantile si ripristino come innanzi e lo stesso rimedio
per un mese continuato, mattina e sera, la guar).
Febbricola con diarrea. — Salicio Peppino di anni 2, ammalato
da quasi un anno.
C. A. — Uso per enteroclisma, due volte al giorno, 25 grammi
di / posolfito sodico ogni giorno. L 'Iposolfiio combatteva o produceva
la febbre? Ebbe eruzione al capo, gonfiore dell’addome, ascesso
sulla tibia sinistra. Non sono questi fenomeni deireliminazione del-
VIposolfiio? Sulphur sp. d. 30 a e Nux V. 30 a , alternativamente per
10 volte al giorno, 5 globuli per ogni dose, lo guarirono, pero l’ascesso
persistette e si guari con Hepar sulphur is 30 a , dopo 5 giorni di cura.
Febbre tifoidea. — Tarasco Antonio di anni 4. Febbre tifoidea da
15 giorni con tosse secea e diarrea verdastra, con agitazione not-
turna, urine scarse.
C. (). — Baptisia tinrt. 0 a , g. XX in 250 grammi d’acqua, una
cuccliiaiata ogni ora per 4 volte al giorno, lo guari dopo 4 giorni:
pero la madre, per la smania di fare qualche cosa, lo sottopose al
regime dei clisteri < VJposo/fito di soda. Ritorno la febbre e la diarrea,
che guarirono dopo pochi giorni con Sulph . sp. d . 30 a e Nux V. 30 a
otto dosi al giorno alternativamente, 5 globuli per volta.
E addirittura una ossessione per medici e non medici il proposito
di tormentare con clisteri semplici o medicati l’intestino, quando
questo ha maggior bisogno di riposo per guarire. Se la persona amnia-
lata ha bisogno di guardare il letto per guarire, perche poi le sue
parti, quanto piu sono ammalate, tanto piu debbono esercitarsi nelle
relative funzioniV Nella tifoide non e forse ammalata la superficie
della mucosa intestinale e che per curarsi si pone in riposo sponta-
neainente con la stitichezzaV
La causa della febbre o e l’intiammazione dell’intestino, o le pto¬
maine del bacillo tifoso assorbito. In ambo i casi, il clistere fa male:
o perche desta attivita funzionale, quando invece il riposo e neces-
sario per guarire, o perche, sbarazzando Tintestino dal materiale in
contatto delle mucose, apre nuove vie alle ptomaine intestinali, che
aggravano il male, eppero i purganti, come i clisteri, non solo non
guariscono, ma ritardano e spesso aggravano il corso delle tifoidi e
di tutte le malattie infettive intestinali.
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36
L’OMIOPATIA IN ITALIA
Rispettare la stitichezza quando e assolutamente richiesta dal
riposo dell’organo ammalato e stato ed e regola costante della mia
pratica e con successi indiscutibilraente superiori alia regola opposta:
chi non defeca perche e normale la canalizzazione intestinale, non
muore, ma guarisce cito tute et iucunde . A parita di condizione, la
diarrea e sintomo molto piu grave della stitichezza nelle malattie
febbrili. ( Continua ).
AMBULATORIO 0MI0PATIC0 DI MILANO
E con sentita soddisfazione che riferiamo anno per anno il buon
andamento A^W Ambulatorio Omiopatico di Milano , rilevando un
progresso continuo nel suo funzionamento. Questa nostra Istitu-
zione, in solo quattro anni di vita, e riuscita a mettersi in rilievo
per Taffluenza di ainmalati che vi ricorre, affluenza veramente
straordinaria date le poche ore che ci restano da dedicarle.
Non possiamo certo attribuire questo soddisfacente risultato ne
alia reclame che mai abbiamo fatta ne a persone amiche dell’Omio-
patia che si siano interessate (escluse pochissime) alPandamento del-
l’Ambulatorio. Con tanti seguaci che la scienza Hahnemanniana ha
in Milano, pare impossibile che nessuno si prenda cura di questa
istituzione veramente omiopatica, e la lascino vivere di vita propria,
senza neppure occuparsi a mandarvi ammalati.
E questa una delle ragioni per le quali TOmiopatia non puo
progredire che lentamente; l’indifferenza, l’apatia de’suoi seguaci,
una certa paura morbosa di mettersi in vista a mantenere i prin-
cipii Hahnemanniani e di incorrere nel ridicolo, tutto cio congiura
contro il naturale progresso che la nostra Scuola dovrebbe fare.
Sorvolando semplicemente sopra tale questione, che pure e di
vitale interesse per i cultori e gli amici dell’Omiopatia, ci sentiamo
d’altra parte ben soddisfatti di potere — per quanto cosi isolati —
mantenere in vita il nostro Dispensario, e constatare come il numero
dei ricorrenti vada sempre aumentando, per quanto — ripetiamo —
si debbano forzatamente limitare le ore delle visite.
kWIstituto Omiopatico di Torino , che, come al solito, aiuta
finanziariamente il nostro Ambulatorio, inviamo sentite grazie, come
esprimiamo la nostra riconoscenza al farmacista Arcari per medi¬
cine gratuite fornite agli ammalati poveri. A nome poi di questi
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L’OMIOPATIA IN ITALIA 37
disgraziati ammalati poveri, ringraziamo la buona signora Portalupi
Enrichetta, la quale li ha sollevati dalla loro straziante miseria,
fornendo, durante la malattia, dei buoni per carne, vino, pane, ecc.,
e ai signori capitano Ghezzi, e Piacenza, che ci hanno inviato il
loro obolo.
Le visite gratuite fatte nel Dispensario durante l’annata decorsa
ammontano a 2670: e tali prestazioni mediche furono compiute in
parte dal dott. E. Perabo, in parte dal dott. B. Pessarini. La Far-
macia Omiopatica ha eseguite circa 300 ricette gratuite e 2300 semi-
gratuite.
I giorni di visite sono limitati al seguente orario: nella stagione
invernale, al Gioved) e alia Domenica dalle ore 8 alle 12, nella
stagione estiva solo alia Domenica dalle 6 alle 12.
La deficienza di tempo e di spazio non ci permette di esporre
casi clinici: cio che non mancheremo pero di fare in uno dei numeri
successivi.
Non resta che augurare all’ istituzione da noi fondata e soste-
nuta che possa trovare persone che seriamente la patrocinino, appor-
tando cosi un ottimo beneficio non solo ai tanti poveri che ad essa
concorrono, ma alia scuola nostra, alia scienza Hahnemanniana.
Dott. Enrico Perabo.
NOTIZIE
II primo Ospedale Omiopatico in Berlino
(dalla Zeitschrift, Vol. XXIV, fasc. 1°).
Giusta l’avviso dato nel precedente fascicolo, il primo Ospedale
Omiopatico berlinese venne aperto in modo decoroso e solenne il
giorno 19 novembre 1901. Noi crediamo nostro dovere il manifestare
ai nostri lettori, che abbracciano la massima parte dei medici omio-
patici tedeschi non solo, ma altresi in gran parte quelli fuori Ger¬
mania, lo scopo di questo Istituto e la sua importanza, vale a dire
le sue future aspirazioni. Dato l’isolamento dell’Omiopatia in Ger¬
mania, era ben da aspettarsi che la realizzazione di un’ impresa si
importante e necessaria per TOmiopatia movesse solo dai mezzi
forniti dai medici omiopatici e loro aderenti.
Questa circostanza spiega pure perche lo svolgimento dell’im¬
presa dovette mantenersi in modesti iimiti, come imponevano i
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38 l’omiopatia in italia
limitati mezzi dei privati. In ogni modo e degno di nota il fatto che
circa tre quarti di milione, valore approssiniativo dell’opera com-
piuta, poterono essere accumulati. Debbesi pero subito soggiungere
che la massima parte dei fondi proviene dal legato Wiesike e quella
minima dall’Associazione per l’Ospedale in discorso.
La storia retrospettiva deH’Ospedale rimonta ad un quarto di
secolo. Fin da quel tempo 1* Unione dei Medici Omiopatici di Berlino
ravviso quale sua meta principale l’erezione di un Ospedale nella
Capitale allemanna, ed a tal fine liomino un Comitato assegnandogli
la missione di coltivare tale idea. Esso constava e consta tuttora di
medici e laid, che eleggono una presidenza di cinque medici e di sei
laici. Questa si assunse con regolare contratto l’amministrazione del
lascito Wiesike, e tiene vivo il pensiero del pubblico a favore
deirOspedale.
Il terreno misura 10 jugeri (circa 3800 m. q.) ed e quindi suscet-
tibile d’ampliazione quando soccorrano i mezzi.
Questo Istituto e eretto in corpo morale, e ne e cassiere il
sig. Ziesch. — Preoccupava alquanto l’ubicazione del terreno scelto
(Lichterfelde), alquanto distante dal centro della citta, donde vi si
arriva pero con un’ora e mezza di vettura, nella quale condizione si
trova un altro nuovo e grande Ospedale.
Militava poi a favore della scelta la differenza considerevole di
prezzo di terreno, Teccellente aria, dovizia di luce e la bonta del-
l’acqua, si che col tempo potrebbe anche essere adibito il locale
annesso ad uso di Sanatorio.
Le maggiori camere contengono al massimo 4 letti, le minori 2,
ed un letto quelle di prima classe, col relativo prezzo di 5, 7, 10
died marchi al giorno; secondo le circostanze poi, vi saranno pure
letti gratuiti. E scopo poi precipuo quello di aumentare i letti di
terza classe per ivi istituire una Clinica Medica per avviare giovani
medici all’esercizio della Omiopatia.
La vitalita finanziaria dell’Istituto e assicurata sia colla rima-
nente meta del lascito precitato, sia colle quote annue dei membri
della Societa Medica berlinese; ne vi e a dubitare sull’affluenza
all’Ospedale Omiopatico del pubblico locale che ne sente sommo
bisogno.
La Direzione medica e affatto libera, quindi il dott. Schwarz, cui
e affidata la gestione economica e tecnica, rendera conto periodico
alia Presidenza della Societa.
Per evitare poi estranei aiuti sotto il rapporto ginecologico-
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39
L’OMIOPATIA IN ITALIA
chirurgico, il prefato medico Schwarz funse, pendente un anno, qua!
assistente del prof. Lindner nell’Ospedale Civile di Dresda.
Infatti era interesse dell’ Ospedale Omiopatico che i varii casi
chirurgici potessero essere trattati nel medesimo in correlazione col
trattamento interno.
Non e pur anco bisogno di ricordare che V Istituto e munito di
laboratorii fisico-chimici, di tutti i soccorsi inoderni diagnostici e di
tutte le risorse medico-meccaniche odiernamente conosciute.
Cosi si mise in opera, secondo la previdenza uinana, quanto occor-
reva per imprimere vita alia nuova impresa.
E fatto il primo passo, quello cioe di allestire un solido baluardo
airOmiopatia, ove non solo possiamo affermare il nostro diritto di
esistenza, ma diniostrare la superiority del nostro trattamento sugli
altri, ove fondare un luogo di ricovero per coloro che si affidano al
nostro metodo di cura.
E ora prezzo dell’opera l'estendere T impresa assunta con tanta
fiducia e con altrettante speranze, affinche possa soddisfare agli
innumerevoli bisogni; e uopo acquistare tale posizione, che i suoi
frutti si estendano a tutta la Germania e pareggiare, se e possibile,
quella dei nostri confratelli al di la dell’Oceano.
Per raggiungere tale scopo conviene che tutti i medici omiopatici
cooperino alTincremento dei mezzi, sia con annui contributi, sia col
sollecitare donazioni dai fautori della nostra dottrina, trattandosi
ora di sostenere un fatto compiuto.
Nel corrente anno doveva tenersi negli Stati Uniti d’America il
solito Congresso Omiopatico internazionale quinquennale, ma esso e
rinviato alhanno venturo. scegliendo per sede Atlantic City e nomi-
nando per Segretario permanente il dott. Knox Shaw in surrogazione
di Hughes deceduto.
Uecentemente comparve a Lione un nuovo giornale omiopatico
col titolo di Propagateur de 1' Homoeopathie, sotto la direzione del
dott. Jules Gallavardin. Il titolo include lo scopo principale, che e il
diniostrare col ragionamento la natura scientifica della legge dei
simili. Diamo il benvenuto al confratello ed auguriamo larga messe
di successo.
Nel n. 7-8 del p. p. febbraio XAllgemeine homceop. Zeitung ripro-
duce una lettera di Hahnemann al barone di Bonninghausen, e cio a
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L’OMIOPATIA IN ITALIA
doppio titolo, sia come specie di reliquia del grande maestro, sia
quale documento di quanta stima portasse al suo collaboratore.
Questo fatto ci porge l’occasione di ricordare, che noi pure possediamo
un prezioso ricordo Hahnemanniano, cioe una piccola ciocca auten-
tica di capelli, che il dott. Chatron tolse all’immortale nostro ante-
signano nel comporlo nella bara, e gentilmente regalataci dalla figlia
Maria Chatron, cosi benemerita del nostro Ospedaletto.
Accusiamo ricevuta della Tesi inaugurale del dott. Nilo Cairo da
Silva (Rio Janeiro) intitolata semplicemente: Similia similibus
curantur. In essa trovansi condensati pressoche tutti gli argomenti
che militano in favore della dottrina dei simili. Si abbia l’autore le
nostre vive felicitazioni. D. Bonino.
Della Revista homeopatica di Barcellona non ci e arrivato il
numero di novembre dell’annata XV.
De\Y Omeopatia di Mexico mancano i numeri dal luglio 1904
inclusivo in poi.
CENNI NECROLOGICI
All’ultimo momento rileviamo d&lYAllgemeine homoeopathische
Zeitung Tinattesa dipartita del suo redattore-capo
®ott. EMANUELE HOSSA
avvenuta 1*8 del passato marzo.
Ad esso ci legava una cara amicizia contratta a Stuttgart nel 1888
in occasione di un breve viaggio e sempre tenuta accesa sia con cor-
rispondenza, sia nel riportare, come egli soleva, nel giornale sopra
detto, quelle poche cose che egli spigolava ne\Y Omiopatia in Italia.
Tutto il mondo omiopatico conosceva la sua abilita letteraria,
scientifica, come la sua vena poetica per solennizzare la bandiera
Hahnemanniana.
Mandiamo le nostre vive condoglianze alia figlia, pregando il
dott. Stiegele, ora direttore del giornale, di fargliele pervenire.
Bonino.
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INDICE DEI FASCICOLI XLI-L
Fascicolo 41.
Verbali concernenti il conto 1900 e l’accettazione del legato
Bottino. Fag. 1-3
Dispensario Omiopatico di Roma e Milano.> 4-7
Si puo scegliere il rimedio senza la Diagnosi? (Cigliano). . > 8
Un’occhiata all’Omiopatia nel 1900 (Bonino).> 15
Un caso nella vita pratica di Hahnemann (Bonino) ...» 19
Fascicolo 42.
Deliberazione per adoperare il legato Bottino per Pampliamento
dell’Ospedale.» 1
Tabella dei curati nell’Ospedale dal 1° luglio 1899 al 30 giugno
1901 — con note.> 5
La Diagnosi in medicina (dott. Pier Antonio Bonino) . . . > 10
Quesito farmaceutico sul Lachesis (Bonino).> 14
Farmacopea Omiopatica tedesca. - Cenno bibliografico (Bonino) 15
Necrologie — D. Giacomo Peirano e Git)lio Gaiter (Fagiani) > 16
Raccelli, Veterinario Omiopatico.> 20
Farmacopea Omiopatica italiana. — Introduzione . . . . > 1
Fascicolo 43.
Seduta del Comitato del Bilancio 1902.> 1
Comitato direttivo ed Elenco dei Soci.' > 5
Dispensario Omiopatico di Torino 1901..> 8
Un rimedio da studiare. — Acid. Salicylicum (Bonino) . . > 11
Baccelli e POmiopatia (Bonino) .> 13
Cenni Necrologici: Omati Giuseppe ed Alfonso Monti . . > 17
Notizie circa Perigendo Ospedale a Basilea.> 23
Seguito e fine della Farmacopea Omiopatica.> 33
Fascicolo 44.
Verbali relativi ai progetti d’ampliamento dell’Ospedale . > 1
Dispensario Omiopatico di Firenze.> 3
Come la Scuola officiate condanni e comprovi ad un tempo POmio¬
patia (Bonino).> 9
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;i '--I,.p 1'; il'ca.'ia <)t l i nv ! ’'‘ i }J'ii'in> \ !.m\i-
i.i.'ju-e);./' 1 ,~
\* rt i.r*}lj«ia ii’ (Lo.-h-Ihius P-impi'i ■■ Kv-ir'io . . > p)
.!i\fi:se.> 2!
Fascicolo 46.
Bilancio pel 1903 .> 1
Elenco del Comitato e dei Soci pel 1903 .> 4
Dispensario di Torino 1902 .» 7
» Roma >.» 11
» Milano >.> 14
Notizie.> 15
Rapsodia di annotazioni sulla materia Medica e Clinica relative
ai medicamenti menO usitati (Bonino).> 1
Fascicolo 46.
Resoconto finanziario 1902 e DonazioneChatron . .
Dispensario di Firenze 1902.
Note cliniche (Bonino).
Cose varie.
Rapsodia di annotazioni, seguito.
Fascicolo 47.
Inaugurazione dell’Ospedale.
Elenco dei patroni e benefattori dell’Ospedale . . .
Bilancio 1904 .
Elenco dei membri del Comitato e dei Soci per l’anno
Sulla specificita del mercurio.
Rapsodia di annotazioni.
Fascicolo 48.
Resoconto finanziario del 1903.> 1
Dispensario Omiopatico di Torino 1903. * 4
> > Firenze >.> 9
> > Milano >.> 16
L’Omiopatia in azione di Negri — Recensione.> 18
Osservazioni pratiche comparative su Calcareu carbonica,
phosphorica o fluorica (Liberali).> 20
Natrum Sulphuricum, studio riportato (Liberali) . . . . > 24
Kaliurn jodatum, studio riportato (Liberali). > 27
Lettera del dott. Moschetti.> 30
Notizie.> 31
Perche e come seguire una cura Omiopatica (Bonino) . . > 1
> 1
> 4
> 10
> 11
> 17
> i
> 14
> 18
» 21
> 24
> 29
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Id : . 5 : |’t rt l In: M .it 9 ;• ( .» ii «'4* } --u - • !* '* ? •
| i * 1 , \' M ) . . . . . . i O t .
Casi clinici raccolti nell’Ospedale (Moschettd. ■
Notizie.»
Rapsodia di annotazioni.»
14
18
31
F(lArtr.oIn 50.
Verbale con cui viene annunciata l’eredita Molinari 1
Progetto di bilancio 1905.> 2
Lista del Comitato e dei Soci pel 1905 . 5
Dispensario di Torino 1904 e casi clinici.-- 8
Tabella dei malati curati nell’Ospedale dal 1° luglio 1901 al
31 maggio 1902.* 15
Id. dall'aprile 1903 al 31 dicembre 1904 .> 17
Clinica Omiopatica di Napoli (Cigmano) .> 26
Ambulatorio di Milano 1904 » 36
Notizie. 37
Cenno necrologico di Emilio Mosca.? 40
Union* Tip.. Edit TorintM.
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Torino-Roma - UNIONE TlPOGRAFlCO-EDlTKlCt: - Napoli-Milano
laJCCVTSTURTK
DELLO
S T O M 7^ <3 O
PER
G. M. DI-150VT c RE.VIOiVD
Traduzione del Dottor LUIGI SANSONI
La lavatura dello stomaco e un processo diagnostico
e terapeutico relativamente recente perche non entrd nella
pratica che da una ventina d’anni. 11 suo uso, neil’esplo-
razione dello stomaco malato, lo studio dei dati che pud
fornire, tornano utilissimi nel diagnosticare e guarire mol-
tissime malattie; in ispecie: nelle dispepsie, negli avvele-
namenti, nell’imbarazzo gastrico; nell’atonia muscolare:
nell’obliterazione, ostruzione del piloro, compressione del
duodeno. Nei vomiti isterici della gravidanza; contro il
mericismo, la gastralgia, 1’anoressia, la bulimia, negli
alienati, nell’occlusione intestinale, contro il meteorismo,
in molte malattie dei bambini, ecc.
Nel volume del Debove e Remond, recentemente tra-
dotto dal Dott. Luigi Sansoni (che si occupd con amore
di tutti gli studi delle malattie interne), si trova la Storia
della lavatura dello stomaco, — la Tecnica dell’opera-
zione: Esplorazione dello stomaco a digiuno; dopo un
pasto; dopo l’azione di eccitanti chimici e termici. — La
lavatura come mezzo di diagnosi tanto nel cancro, che
nell’ulcera, nelle gastriti: Applicazioni terapeutiche. —
L’ ipernutrizione.
Un elegante volume legato, Li. 3,50.
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Torino - Roma - UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRiCE TORINESE - Napoli - Milano
DIAGNOSTICA SPERIMENTALE, SIEROTERAPIA
E PROFILASSI
DELLE
Malattie Jnfettive
PER IL
Dott. 33. M[ JL El 5 l
Traduzione italiana del Dott. EL BERTARELIJ
LUxro doeento in Igiene all' UnirersiU di Torino
Questo sintetico Manuale fu dall’A. compilato per dedicarlo ai suoi colleghi medid
militari della Germania; che, per ottima iniziativa del compianto generate medico
prof. Von Coler, sono chiamati a seguire per turno, come coltura complementare ai loro
studi, un Gorso di Batteriologia e Sieroterapia, applicato alia diagnostica e al tratta-
mento delle Malattie infettiye. L’A. voile appunto che questo suo Manuale servisse di
promemoria e di guida per richiamare ad ogni momento ed in modo facile alia mente
del pratico le cognizioni essenziali che in un tale cosi utile Gorso vengono insegnate, e
che e necessario siano tenute sempre presenti da chi intende esercitare la professione
salutare con giusto criterio e con ragione scientifica.
L’utiliti di una tale sintesi, elaborata da uno studioso che ha segulto un’ottima
scuola, e tradotta nella nostra lingua da altro studioso che conosce molto bene la
materia che ne e l’oggetto, apparira chiara a ogni medico, specialmente, che non avendo
opportunity o tempo di approfondire la nuova e oramai poderosa dottrina delle infezioni,
sente pure il doveroso desiderio di avere su di essa delle idee concrete e positive.
Questo lavoro delPE. Marx, a cui il dottore Bertarelli aggiunse annotazioni per
rilevare il contributo utile dei seri lavoratori italiani nel progresso dei singoli argo-
menti, h tanto piraccomandabile, perchfc non e in esso riportato sui diversi temi tutto
quanto di buono e di mediocre si fe iatto o che senza ragione si e esageratamente
magnificato e non di rado di sana pianta inventato, ma si tocca soltanto di cio che vi
ha di veramente positivo e meno controverso nella scienza.
I giudizi che da il Marx su parecchi lavori non potranno sempre piacere agli autori;
ma sono quelli divisi dalla grande maggioranza degli scienziati di buona fede e sono
quindi degni della massima considerazione. E questa & anche una ragione, per cui io
presento molto volentieri questa accurata traduzione tanto ai giovani principianti che
ai pih provetti cultori della raedicina; persuaso che gli uni e gli altri x n troveranno non
solo cognizioni di tutta utilita pratica, ma pure un sano indirizzo per discernere l’oro
dall’orpello nella tanta congerie di pubblicazioni, che sugli argomenti delle infezioni,
dei sieri, delle immunity e simili, ingombra non sempre a ragione la biblioteca di coloro,
che vogliono tenersi al corrente coi progressi delle scienze biologiche.
PrtfaxLoni ill Pn(. L. Paouami.
SOMMARIO: Colera. Tifo. Peste. Tubercolosi. l^bbra. Difterite. Tetano. Infezioni. Poliartrite. Potano-
nite. Meningite. Influenza. Congiuntivite. Infezioni veneree. Tosse ferina. Febbri. Febbre gialla. Malaria. —
Vaiuolo. Morbillo. Tifo. Carbonchio. Mom. Rabbia.
Infezioni date da streptothrix.
Intossicazioni infettiye date dagli aliment!.
Deterrainazione del valore immunizzante e controllo del siero antidifterico ed antitetanico.
Torino 1902. Un volume in-!2° di pagine 274, in brossura, L.
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06 6IU 2002
LEGATOR IA 3G s.n.c.
CC RESTAURO L1BRI
^5 ^ ,a ' SIC * oro Del 1 ' ngo, 46/C/d
00137 ROMA Tel ■ bax06822712
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