Digitized by the Internet Archive
in 2009 with funding from
Research Library, The Getty Research Institute
http://www.archive.org/details/manualedivarjorn03anto
MANUALE
DI VARJ ORNAMENTI
COMPONENTI LA SERIE
E' V A S I ANTICHI
Sr DI MARMO CHE DI BRONZO
ESISTENTI IN nOMA E FUORI
OPERA RACCOLTA DISEGNATA ED INCISA
DA CARLO ANTONINI
ARCHITETTO INCISOR CAMERALE
VOLUME TERZO
CHE CONTIENE I VASI ESISTENTI NEL CIRCONDARIO DI ROMA
E STATO ROMANO
DEDICATA ALLA SANTITÀ' DI NOSTRO SIGNORE
PAPA PIO SETTIMO
FELICEMENTE RIÌGNANTE.
IN ROMA 1821. NELLA STAxMPERLA DE ROMANIS
CON LICENZA DE' SUPERIORI.
>y
(3)
PREFAZIONE PER IL TERZO TOxMO
CHECONTIENE
I V A S I ESISTENTI
NEL CIRCONDARIO DI ROJU E STATO ROMANO .
A.
vendo presentati .fedelmente incisi, nel primo e secon-
do Tomo i Vasi antichi di Roma , in questo terzo Tomo
ho procurato sottoporre al pubblico sguardo sessanta Vasi
diversi , esistenti nelle Ville , e nello stato Romano : per
questo unimento molta fatica ho dovuto durare , accurate
indagini , spessi viaggi , non leggieri dispendj ; ma lo sco-
po era troppo lodevole , trattandosi di fare disegno ed
incisione di monumenti antichi , i quali trovandosi molto
disgiunti dalla Capitale agevolmente potevano essere tras-
portati da uno in altro luogo , e così novellamente cade-
re in quella oblivione nella quale per tanti secoli erano
stati ascosi . E siccome una parte di questi e restata in
quelle citta e castelli presso i quali per i scavamenti , ed
altri lavori di terra sono stati rinvenuti ; colle sculture che
li decorano , col gusto degli ornati , colle diversità delle
forme, colla varietà de soggetti palesano al riguardatore
V antichità dell' epoche , z lavori greci o romani , le deità
che in quei luoghi si veneravano , i costumi di quelle con-
trade , e per usare un termine volgare si possono conside-
rare come palle simpatiche le quali indicano le metalliche
ricchezze ascose nelle viscere di un terreno , ove ne' secoli
trasandati sono passate quasi le vicende di tutto il mon-
do . Il colto peregrino diligenti ssimo investigatore delle
antiche cose per osservare questi Vasi avrebbe dovuto par-
tirsi dalla Capitale^ e per vie lunghe e disastrose portarsi
1 *
(4)
ne luoghi indicati , incerto ancora se V urbanità del pro-
prietario glie li mostrasse , o^'^ero se V assenza di quello con
dispendiosa dimora glie ne procrastinasse la i^eduta . Per
o^i^iare a tutti questi disordini , io medesimo per molto
tempo sono andato dos^e sapci'o essert^ene alcuno , ne ho
prese le necessarie misure , ed adendoli accuratamente di-
segnati , gli ho incisi e fatti incidere in rame , ed ora col-
la stampa li pongo innanzi agli occhi purgati degli ama-
tori delle antichità e belle Arti . Ragione di do<^ere esige-
i^a che avessero qualche breve esplicazione per elettrizzare
la vista dei ri sguar danti , e per dare alcune notizie inser-
i'ienti ali erudi zioni , ed alla Archeologia: io mi sono fat-
to carico di scrii^ere e stampare queste congiuntamente
ai Fasi, bramando di ritornare alla nostra età , alle no-
stre manifatture , quelle sapci^oli im'enzioni del secolo d'oro ,
quell'impareggiabile genio delle menti, e de' greci scalpel-
li . Alla stampa e doinito il nostro addottrinamento ; la
stampa è quella che tarpa le ali al tempo , e gli strappa
dai voraci denti le bellezze , e le arti degli antichi ; ed
io industriosamente consegnando tutto alla stampa , ho as-
sicurata ai monumenti antichi una durei^ole esistenza, ed ho
fatto non leggiero giovamento ed utilità a quelle dotte per-
sone , che traggono dalle cose degli antichi a pubblico
bene utilissimi partiti .
(5)
INDICE
CON LA SPIEGAZIONE DE VASI
DELTERZOTOMO
CHE CONTENGONO QUELLI
DELLE VICINANZE DI ROMA E DELLO STATO ROMANO.
1.
B.
►enchè diversi di forma fra loro , pure eleganti ambedue
sono questi Vasi , 1' uno e 1' altro destinati ad uso di con-
tenere le ceneri di un estinto , come la picciola tabella
quadrata ne dà indizio non equivoco; non vi si legge no-
me alcuno , ma si può credere che il primo destinato fosse
per uso comico dalle maschere , dalla lira , dalle tibie , e
dagli altri consimili simboli che vi sono scolpiti ; né le
frondi di viti disdicono , poiché si sa che il teatro venne
a Bacco ed alle sue feste attribuito . Nel secondo non si
vede altra caratteristica che un bucranio ed encarpi , onde
a qualche inserviente de' sagrifizj ha potuto probabilmen-
te appartenere .
La qualità delle foglie lisce , delle quali è ricoperto
questo semplicissimo Vaso e' indica , che non fu destinato
ad altr uso che a contenere dell' acqua ; il suo carattere
è molto sodo , e forse ora è mancante del suo piede , se
pure non fu l' uso che non lo ammettesse .
Questo antico Vaso gentilmente ornato di scanalature
sì nel coperchio a spira incavate , che nel fondo in rilie-
(6)
To . ha dae maschere per manichi . dalle quali ne nasco-
no degli arabeschi che vestono ali intorno il corpo dì
detto Taso .
La semplicità e la buona proporzione tanto del \ a-
so . quanto della Tazza di questa tavola . non solamente
conservano una assai bella forma nell' insieme . ma con-
tribuiscono ancora a dargli una sinj^olarità : e tanto la
zona liscia del primo . quanto il naturale intreccio de ser-
pi nella seconda sono stati eccellentemente adattati .
A contenere le ceneri di un Flavio Aurelio vissuto
soli sedici anni fu destinato questo \'aso . che ha la for-
ma delle olle fittili . ma più è fornito di un piede . che in
quelle non si trova generalmente . Un Genietto che lo
adoma con serti di foglie . un nido di volatili . e due ca-
gnolini . semJjrano indicarci che il defonto non avea an-
cora abbandonato i trastulli dell' età giovanile , e forse an-
che che si occupava della caccia in sua vita .
Oltre la rarità della materia evvi a notare in questo
\ aso la. bella forma del suo corpo . la sveltezza del suo
coperchio come membro amovibile , e la sodezza del suo
piede come parte stabile e sostenitrice di tutto il Vaso .
Questo deve esser parto di un artefice giudizioso e ben
istruito neD. appropriare ad ogni cosa il suo giusto carat-
tere secondo la propria natura . che è quel pregio eh eb-
bero gì' inventori degli Ordini architettonici .
(7)
7-
Il Vaso che si presenta bizzarramente ornato di fe-
stoni , foglie , e scanalature , pel lituo che tì si vede scol-
pito potrebbe indicarcelo appartenente ad un augure .
8.
Che ad uso Bacchico fosse destinato questo Vaso ce
lo dimostrano e la testa che sembra di questo nume , e
i tralci di yite che gli servono di manichi , e di ornamen-
to del corpo , che non manca di una bella forma .
\J iscrizione di questo Vaso cinerario ci dice che una
certa Asinia Fortunata liberta di Lucio lo fece per grati-
tudine , ma per le ceneri di chi ? Qaesto è ciò che non
apparisce , se pure non si Toglia dire che lo facesse pel
suo padrone Lucio medesimo . E ben si conviene al gu-
sto di una femmina il carattere meschino di tutto l' orna-
mento , e la miseria di quelle due piccole sfingi , che vi
sono poste in vece di manichi , forse che le dette sfingi
siano per denotare che si soleva lasciar dubbioso . come
nell' iscrizioni , la pertinenza delle ceneri inclusevi di quel-
lo , il cui nome la femina volle occultato -
IO.
Altro non presenta questo Vaso che una buona for-
ma ornata da semplici baccelli nel fondo , e nella parte
superiore del suo corpo .
11.
Per le ceneri di L. Vocullio Gemellino , Primipilo
della Coorte \UI. fecero questo Vaso L. Vibio secondo , e
(8)
L. Vocullio Giustino Liberto, a quel loro meritevole de-
funto . La forma è la solita di buona proporzione , orna-
ta di tralci di vite nel corpo , e di foglie d' acanto nel co-
perchio resta così nobilitata ; ma ciò che vi è di singola-
re sono le due pelli di Capriolo nel sito de manichi ; an-
che queste sono arredi de' seguaci di Bacco , la di cui
iniziazione si credeva contribuire alla felicità del defonto
negli Elisi .
12.
Di ottima forma e proporzione è questo Vaso di Ala-
bastro orientale ; benché affatto semplice e liscio , tuttavia
dimostra una somma eleganza ; non vi è parte che non
sia di buona sagoma; gentilissimo il coperchio, su fiiciente
il labro , ampio il corpo , soda la base , e niente pesanti
1 manichi; cose tutte che ne producono una armoniosa sim-
metria , e ci provano che la bellezza può ritrovarsi senza
la ricchezza dell' ornamento ; e però nel suo genere non
può desiderarsi di più .
Egualmente di buona forma e proporzione è ancor
questo , nn poco più sodo nel carattere , e più nobilitato
da ornamento ; i due serpi sono disposti assai bene a for-
mare co loro intrecci i manichi , e ad interrompere co' lo-
ro corpi e code le scanalature di tutto il Vaso , benché tal
fatta di scanalature non solo son tratte dalla forma di-
quelle proprie dell'ordine Dorico , che è il più sodo degli
altri , ma corrispondono al serpeggiamento de' manichi .
l4- e i5.
Il corpo di questo eruditissimo , e singolare Vaso
sembra quasi un tronco di ara , ovvero un sacro puteale ,
(9)
ma il collo ed il fondo lo rendono un Vaso avente un
bassorilievo sacro a molte deità , e gli antichi ino^eo-nosa-
mente lo hanno così formato per 1' integrità del bassori-
lievo , il quale semplicemente fra due listelli veste tutto il
suddetto . Vi si osservano sei ballatrici con succinta ve-
ste , e sei candelabri , che alternandosi formano la com-
posizione della Scultura . Le danzanti per la mitella ra-
diata che portano sulla fronte, sono , e saranno sempre
un soggetto delle ingegnose ed erudite ricerche degli an-
liquarj . Alcuni hanno creduto essere queste le Vergini
spartane coronate di palma danzanti pei sacrifizj . L' insi-
gne Winckelmann spiegando la base triangolare di un
candelabro della Villa Albani avente nelle tre parti una
di queste , coi simboli del flore , delle frutta , e del fuo-
co , ha creduto che fossero le Ore deità delle stagioni fi-
glie di Giove e di Temide , compagne delle Grazie : e
r une e le altre mischiatamente sono introdotte in una
Ode di Pindaro in lode di Senofonte di Corinto , e sono
riguardate tutte come ninfe dedicate ad Apollo dio del
Sole . Anticamente le stagioni erano tre , Primavera , Au-
tunno , ed Inverno . Esichio scrive che le Ore erano tre
nominate Eunomia , Irene , e Dice . Questo unimento di
Ore e di Grazie era praticato dagli antichi ; mentre nar-
ra Pausania che Baticle uno dei primi Scultori , aveva
scolpito due Ore , e due Grazie nel trono della statua di
Apollo ad Amicle . Tre Ore ha dipinte Raffaele da Urbi-
no nel convito degli Dei nella Farnesina . Queste si ve-
stivano succintamente come cantò Ovidio nei fasti , cosic-
ché sembra potersi conchiudere che in questo Vaso vi
siano le tre Ore e le tre Grazie danzanti intorno ai sacri
Candelabri ardenti , e ciò è analogo in tutto al numero
ed al costume degli antichi ; come ancora si potrebbe opi-
nare , che le corone di palma o radiate convenissero a
2
(io)'
quelle per essere tutte sacre ad Apollo. Io però sono di
avviso che tutte le sacre ballatrici avessero sul capo una
corona di laminette metalliche mobili , le quali alterna-
tamente battendosi fra loro , destasse nella alternaziojie
dei colpi dei piedi , e delle mosse della testa un gratissi-
mo suono armonico . Riguardo poi ai sei candelabri si
deve notare , che sono tutti di forma diversa , e distinti
nei loro piedi ; poiché nel primo vi è accennato un Amo-
rino , nel secondo due Fauni, nel terzo tre Delfini, ie\
quarto due Sfingi , nel quinto due Delfini , e nel sesto fi.-
nalmente tre Chimere . Fu dunque questo Vaso promis-
cuamente dedicato a tutte quelle divinità , che hanno tali
simboli per attributi , e perciò conchiudiamo che Cupido ,
Bacco , Nettuno , Nemesi , Venere , e forse Ercole avessero
in questo Vaso una pertinenza ed im comune donativo .
l6.
Non è commendabile in questo Vaso il trasporto del-
le maschere barbate che si è fatto al fondo dal proprio
e più competente sito loro eh' è la parte superiore del cor-
po ove atte sono a far le veci di manichi , e dove riman-
gono più visibili e meglio illuminate ; ma a che non in-
duce la smania di novità? la figurina posta nel mezzo
senza simboli e caratteri non si può attribuire ad alcun
soggetto , ma gli ornamenti , e la forma tutto insieme ci
danno un mediocre Vaso .
17-
Più ragionato , di figura e proporzione migliore è il
Taso presente , sicuramente servito per cratere , come oltre
la forma , la mancanza di coperchio ce ne dà indizio .
Unico fu r ornamento che si propose il giudizioso Artefi-
ce , cioè le 5ole sca^ialature furono destinate a nobilitar-
lo , e vi introdusse soltanto tutte le variazioni delle quali
esse sono suscctlibili , concave e rette nel corpo , convesse
e rette anch' esse nel fondo ma alternate da piccioli bac-
celli , finalmente nuovamente concave nel piede ma spi-
rali ; questo è ciò che si chiama variare senza peccare
contro r uniformità del carattere ,
18.
Potrebbe ravvisarsi un cratere anche in questo Vaso,
benché manchi della grazia solita che alla loro forma suol
darsi , come vedemmo nel precedente . Gli ornamenti pe-
rò non sono spregevoli ; alcuni putti che si occupano ncll'
ornare di festoni il collo , che fa figura di un fregio , vi
sono ben collocati e fan bene l' officio loro ; il corpo ed
il fondo del Vaso che sono confusi in una sola forma ven-
gono distinti da perpendicolari baccelli , sopra de quali
un giro di grandi e lisce foglie che uniscono ad altre pic-
ciole ne definiscono il fondo 5 il piede anch' esso ornato
di scanalature in incavo e picciole foglie non manca cor-
rispondere al tutto insieme .
Questa Tazza elevata da una specie di candelabro ,
è forse servita a qualche uso domestico, ma siccome man-
ca di caratteristici emblemi , non si può attribuire preci-
samente ad alcun destino .
20.
Noi abbiamo veduto molti altri Vasi di questa stessa
forma e proporzione nella nostra collezione, ma però nmno
ne abbiam riportato che per ornamento avesse il capo
della Gorgone solo senz altro accompagnamento , e sen-
za che possa avere allusione alcuna col destino di questo
9
Vaso , qualora non si voglia credere che fosse monumen-
to dedicato a Pallade, giacché questa Dea soleva sempre
aver scolpita nella sua egide questo medesimo capo della
Gorgone , come trofeo di sua vittoriosa vendetta .
21
0 a Venere , o a Nettuno sembra appartenuto que-
sto Vaso , poiché i due delfini che gli servono di mani-
chi a queste due Deità si convengono egualmente ; un
delfino si vede sempre presso di Nettuno che con la destra
impugna il tridente , ed un delfino parimente si trova pres-
so di Venere perché quella Dea nacque dalle onde del
mare , onde suol rappresentarsi sempre nuda quando pres-
so di se ha il delfino , che la distingue per Venere marina.
22.
Tanto la tabella ini poco capricciosa , quanto la for-
ma del presente Vaso e' indica che servir dovea di cine-
rario ad un estinto , il cui nome non vi fu apposto , o
pure si é trovato cancellato . Non è ben chiaro qual sorta
di volatili becchi ad un bel grappolo d' u> a che in mezzo
a due tralci di vite s" ir.alza ; se potesse accertarsi che fos-
sero due corri, noi a\remmo qui riuniti gli emblemi di
Apollo e di Bacco e ne conchiudcremmo che uno di quei
poeti chiamali vinosi da Orazio ebbe in esso le ceneri
sue ; e si potrebbe dire che si credette sì celebre , che non
vi fosse bisogno di apporsi il nome per distinguerlo dagli
altri che nella stessa stanza sepolcrale ebbero luogo.
23.
Elegante al sommo è questa tazza , che sembra più
tosto esser servita di Tripode, nel quale si riiuilscono la
bellezza delle forme di ciascuna parte , e la corrispondcn-
( i3 ]
za di buona proporzione fra esse . Ad incominciare dalla
Tazza è questa regolarmente ornata nel suo collo e labro,
ba il suo fondo liscio , ma le ali e le tre leste delle tre
sfingi che le reggono ne lutcrpongoiio la mancanza di or-
namenti. Jl suo basamento su cui poggiano le sfingi è
jeraplicc ne" membri , ma non manca de' simboli scolpiti
in ciascun campo ; il Pegaso che \i reggiamo , la spada ,
e la Gorgone ci manifestano che all' impresa di Perseo
tutti appartenendo , si riferiscono a quella Dea , cioè a
Pallade , che gli servì di guida , d' istruzione , e di ajuto .
24.
Riunisce bastantemente, benché in podii membri, un
buon insieme questo Vaso , che più propriamente chiama ;•
si dovrebbe una tazza ; un cane che sitibondo s' inerpica
sul labro per estinguere la sua sete serve per manico uni-
co, e in questo modo co.iferma sempre più il suo carat-
tere di tazza e non di vaso . Il suo labro è ornato da fe-
stone di foglie d' alloro ; il sub corpo e fondo da bellissi-
me e grandiose foglie frappate con altre foglie lisce e
fiori intermedj , il piede vestito di altra specie di foglie
palustri, che tutto insieme ne forma un ragionato ornamento.
25.
Bello assolutamente per la sua proporzione e forma
è il Vaso presente di un carattere ne sodo , nò gentile ,
ma fra Y uno e l' altro ; corrisponde ancora a questo ca-
rattere la riunione di parli liscie con altre gentilmente
ornate , in modo che tutto è in corrispondenza , onde è
nel suo genere imo de' più belli e ragionati ; non essen-
dovi alcun distintivo non si potrebbe accertare il suo uso,
se pur que' piccioli serpenti nel basso de' manichi non ce
ne volessero indicare il rapporto farmacio ad Esculapio .^
(^4)
26.
Questo Vaso benché abbia il suo coperchio e piede
liscio , ha però il suo corpo benissimo ornato avendo il
collo decorato da bel meandro , il corpo circondato da
baccelli incavali divisi dal collo con picciole perle , e il
fondo da quattro foglie ben grandi frappeggiate con inter-
medie altrettante foglie liscie , che tutto insieme formano
'' un buon Vaso .
27.
Nai vediamo questo Vaso corrispondere architettoni-
camente alle gentilezze , ed ornamento deir ordine Corin-
zio , che paragonato fu dagli antichi al carattere di una
gentil verginella pomposamente abbigliata . Le maschere
e i tralci di vite che formano corona al suo corpo hanno
il doppio oggetto e di accennarcelo Bacchico , e d' inter-
rompere il continuato scanalamento delmedesimo.il giro
di graziose foglie di acanto corrisponde a meraviglia ad
accompagnare i due manichi ; le maschere sileniche che li
reggono ed accompagnano alla corona , interrompono i
baccelli, e danno un ampiezza alla forma del fondo che
senza di qucsla sarebbe troppo ristretto . Il piede è di
buon garbo , ed in corrispondenza col resto sì per gli or-
nati che per la figura .
28,
Dopo il carattere Corinzio , noi ravvisiamo in questo
Vaso le sodezze dell" ordine Dorico , il cui pregio era la
robustezza . La sua forma può considerarsi simile alla pre-
cedente, ed anche il suo piede più solido . Convenientissi-
mi sono que" bucranj , distintivi del Dorico, e forse que-
sti bastavano per ornamento del Vaso di questo carattere ,
(.5)
che per la patera e iirceolo e per gli encarpi ci viene in-
dicato per uso di un Tempio, nel quale possono aver avuto
culto comune Ercole pe"* bucranj , Bacco per le maschere
Faunine o Sileniche , e V^enere se i due volatili sono due
colombe, o Apollo se questi fossero due corvi , il che non
apparisce sì chiaro . L* insieme di questo cratere è bello
e di buona proporzione .
Lodata la forma e proporzione del presente Vaso ,
non avendo il medesimo alcun ornato caratteristico non
si può attribuirne l' uso ; le maschere che si veggono sotto
del labro sembrano di Genj , ma senza un carattere di-
stintivo , essendo però bene adattate per il sito ; il giro de'
manichi gentili contribuisce molto a dargli del grande ,
come anche la grandiosa baccellatura del fondo -, il suo
piede è semplice , ma di buon garbo .
Nuova non è certo la forma generale di questo Vaso
ornatissirao , nò la forma de^ manichi . Le due maschere ,
come que' due Genj adulti, non possono aver corrisponden-
za con altra Deità che con Bacco , benché non vi sia al-
tro indizio che il grappolo di uva che hanno nelle mani,
e che non apparisce d' onde V abbiano distaccato .
01.
Capricciosi sono in verità gli ornamenti di questo
Vaso , e difficil cosa è il trarne ragione dalla loro riunio-
ne . Un Leone in mezzo a due Cani che placidamente lo
mirano , in cima al coperchio , non è collocamento pro-
prio e adattato ; le due maschere del Dio Pan ornate di
tralci di vite hanno corrispondenza , ma i due rami di
(i6)
lauro qual rapporto hanno essi con Pan ? e quei piccoli
uccelli a chi si riferiscono ? forse lo Scultore volle mostra-
re la sua abilità ne' varj generi di animali e di piante ,
e ciò gli è bastato .
32.
Molto pregevole è la forma e proporzione di questo
gran Vaso benché semplice e di pochi membri composto ,
e diverso dal più comune garbo nell' insieme . Le bellis-
sime scanalature ondulanti nel corpo , che hanno un ac-
compagnamento nel piede , servono a meraviglia per torre
quel contorno rettilineo del corpo stesso che lo rendereb-
be men grato ; il fondo ornato di baccelli rilevati ci dà
tutto insieme un sodo e piacevole ornamento .
33.
Singolari sono i manichi che nascono dalla parte su-
periore del corpo di questo Vaso di bella forma e grazio-
si ornamenti , che per i tralci di vite senza di altro sim-
bolo e' indica che fosse addetto al servizio di Bacco .
34.
Nel suo genere è nobile , grandioso , e di buona pro-
porzione questo Vaso , che partecipa della forma di una
Tazza o di un Olla cineraria , ornatissima di graziosi e
gentili arabeschi nel corpo , di bucranj e festoni nel co-
perchio , e di scanalatin*e nel piede. Le due maschere bar-
bate , che fanno l'acuto di manichi, hanno il capo coper-
to da una specie di cuffia Egizia , ed in ciò sono singola-
ri . Le patere fra i bucranj del coperchio ci potrebbero
far pensare che forse contenne le ceneri di un inservien-
te a sagrifizj , o forse fu di un qualche uso ne' sagrifizj
medesimi, mentre all'uno e ali/ altro oggetto hanno po-
tuto e^ser fatti .
( '7 )
55.
1/ oo^getto di questa collezione essendo quello soltan-
to di far vedere le diverse forme e variata maniera di or-
nare i Vasi che con tanto gusto e sapere seppero ideare
gli antichi fino quasi air infinito , non ha permesso che in
molti di essi si veda rappresentata la parte posteriore che
talvolta si rende necessaria per rilevarne il soggetto rap-
presentatovi ; ciò appunto è accaduto nel caso nostro , do-
ve è impossibile di rilevare ciò che vogliano figurare que-
sti quattro Eroi nudi , armati soltanto di scudo ed asta ;
forse rappresentano essi quei campioni Greci che abban-
donarono Filottete neir Isola di Lemno , poiché ferito ed
impiagato non potea sostenersi in piedi non che marciare
e combattere con loro .
36.
Li' ornamento del presente V aso corrisponde al carat-
tere grandioso e semplice del medesimo 5 con giudiziosa
simmetria si è lasciato liscio il coperchio per corrispondere
al piede privo parimente di ogni ornamento . Se il corpo
è ornato intieramente , lo è per la massima parte da gran-
diose frondi quasi semplici , e piccoli baccelli , che alter-
nativamente situati si le une che gli altri formano un in-
treccio quanto semplice altrettanto piacevole ; qualche ara-
besco gentile orna il collo, e questo resta giudiziosamente
inserrato da due serpi per parte che gli servono di mani-
co col loro intreccio assai bene combinato ; farmacio avreb-
be dovuto essere 1^ uso di questo Vaso , se non fu un vo-
to alle Deità salutifere .
• . 37.
Unico al certo , per quanto si sappia , è il complesso
del Vaso presente , non già per riguardo alla forma che
3
(18)
è quella comune di tutti i crateri , ma bensì in quanto
alla composizione . Quattro figure muliebri dell'Iside Egi-
zia , deziotano la natura , investono il corpo e sostengono
il labro di esso , ed abbenchè sembrino nude , tuttavia è
certo per la cuffia che reggono in testa che nel resto del
corpo sono ricoperte da una sottilissima veste , che quasi
fatta a maglia ne mostra la forma in modo da compa-
rir nuda affatto , a chi poco è pratico di quello stile che
in molte statue di questa Dea Egizia ci rimangono anco-
ra nella primiera rappresentanza antichissima ; calcano que-
ste co' piedi una testa di leone , simbolo della forza di
essa ; poiché presso gli Egizj la forza era indicata colla
rappresentanza del più forte degli animali prodotti dalla
natura , quindi è che sarebbe leggerezza il dubitare che
il presente cratere destinato fosse a contenere dell^ acqua,
la quale secondo il sistema degli Egizj era il solo elemento
da cui dipendevano tutti gli altri , e che que' loro sacerdoti
seppero dimostrare astutamente ai Caldei essere maggiore
e più potente del fuoco medesimo : forse questa scultura
è un' imitazione e non un monumento di quella nazione
di cui è la relazione rappresentatavi .
38.
L' Aquila posta in cima di questo Vaso come simbolo
di Giove celeste , potrebbe denotare il suo dominio e be-
nefico influsso sopra la pastorizia , 1' agricoltura , e la cac-
cia . Le due maschere con corna di montone possono de-
notare la vita degli uomini occupati nel gregge cioè i
pastori ; gli arabeschi di fogliami diversi indicare possono
la coltura de' campi , T agricoltura ^ e finalmente ne' varj
volatili e ne' Leoni 1' occupazione della caccia di ogni spe-
cie . Impegnano a così pensare le soverchie divisioni ri-
partite in zone del Vaso medesimo 5 avendo il fondo , il
coperchio , ed il piede decorosamente ornato di foglie
diverse .
Ha qualche diversità nella sua forma dagli altri Vasi
il presente , poiché ristretto nel fondo e nel basso del suo
corpo , molto poi dilata nella parte superiore presso del
labbro ; ma più diversifica per la tabella ansata scolpitavi
nel mezzo , ove si veggono tre figure stanti , di Bacco nel
mezzo , di Mercurio a destra , e di Pallade a sinistra ; il
caduceo ed il petaso ci assicura il Mercurio , 1' asta e l'el-
mo la Pallade ; alle due maschere conviene però ricono-
scere la terza cioè il Bacco , perchè rivolto col dorso e la
sinistra nascosta , sembra indicare colla destra la masche-
ra di un Fauno ; non ci presenta alcun altro suo distin-
tivo . Tre parimente sono i serpi che sono scolpiti in que-
sto Vaso , due che servono di manichi , ed uno che si av-
volge nel fondo e lo circonda . Questi serpi convengono
a Mercurio perchè di essi ornò la sua verga ^ spettano a
Bacco perchè nelle sue ciste era religiosamente conservato
il serpe per ciò detto Dionisiaco ; appartengano finalmen-
te alla datta Minerva come quella che al par di Escula-
pio colla sua dottrina illustrò la medicina, d'onde il so-
pranome riportò di Minerva medica , il cui simulacro ap-
punto da un serpe veniva distinto .
40.
Tutto Bacchico è questo Vaso; la danza di Fauni,
Satiri , e Menadi che ne fregia il corpo ci denota quelle
danze Dionisiache che presso gli antichi erano si celebri
che gradite . I serpi Dionisiaci che ne formano i manichi
corrispondono a questo stesso fine , i tralci di vite indi-
cano lo stesso ; gli ornati del fondo , del coperchio , e del
3 *
{20)
piede sono abbellimenti proprj architettonici e comuni
ornamenti .
4'-
Si volle questo Vaso più grandioso che ampio da chi
ne fece il pensiero ; e 1' ornamento medesimo si formò col-
la medesima idea . La pina nella cima , le teste di leo-
ne , e le corone di quercie , cose sono tutte che alla Ma-
dre Frigia , cioè a Cibele si appartengono senza dubita-
zione , e forse per uso di un qualche di lei Tempio fu
destinato . Il carattere , la forma , e l' insieme presentano
una buona proporzione e generalmente non comune .
42.
Quasi due tazze una posta al rovescio suir altra può
considerarsi la composizione di questo Vaso nella sua rap-
presentanza ed insieme , se non che la tazza inferiore è
sostenuta da un piede , 1' altra invece è terminata da un
piccolo coperchio e da una pina ? ed ha di più questa i
due manichi , pe' quali V insieme ne risulta di un Vaso
molto ampio e sodo . I due manichi mentre figurano il
corpo di un serpe squamoso , terminano non con la testa
ma con una punta di saetta , quale talvolta suol rappre-
sentarsi la lingua di questi rettili . Nella parte superiore
s' intersecano due tralci di vite , uno abbondante di foglie
e grappoli , 1' altro sterile del tutto , e due piccole Incer-
te vi si veggono inerpicarsi vicine . La metà inferiore poi
oltre r ornamento di rami carichi di pine , presenta non si
sa bene se un cane o un lupetto in atto di nascondersi ;
anche in ciò non potrebbe escludersi la pertinenza di Bacco.
43.
In questo Vaso si ravvisa un misto di grande e di
meschino , una superfluità di ornamento unita alla man-
(.1)
canza di membri necessarj ; convien dire però che ha del
merito ; se il labro avesse un aggetto maggiore della sco-
zia che ne forma il collo , se le maschere non avessero
un rilievo cosi meschino che le fa comparire schiacciate ,
se le scanalature del corpo fossero più sottili, e se final-
mente r ovolo sopra la scozia del piede avesse più agget-
to , farebbe ancor meglio ; il tutto assieme è buono asso-
lutamente .
44.
Gentile e nel tempo stesso grandioso è questo crate-
re , la cui forma è la solita de più belli ; non è cosi ele-
gante il suo piede im poco troppo dilatato nel suo pian-
tato . Gli ornamenti sotto del labro sono a suo luogo e
ben distribuiti , ma quelle teste di Gorgone che pendono
hanno un poco di stravaganza. Le teste taurine e gli en-
carpi escludono ogni relazione con Bacco : comunque siasi
è molto pregevole. *
45.
Il vedere le zampe di leone fare le veci de' mani-
chi , quando V uso di esse è stato sempre di servire per
piede , non può render paghi que' che ragionano . Nel re-
stante nobile e ricco e molto pregevole . I fanciulli Tri-
toni che accompagnano Portunno o sia il figliuolo di Ma-
tuta divenuti entrambi deità marine , ci potrebbero indi-
care quel Dio che cavalcando un cavallo marino come
presidente de' porti viene da loro corteggiato , e nello stes-
so tempo farci pensare che in qualche di lui tempio aves-
se il suo uso questo bel Vaso .
Eccovi un cratere che non abbisogna di spiegazione
per la pertinenza , che dalla danza bacchica ci viene ac-
o
certata ; ne per la forma e proporzione che è la pjù ele-
gante , e comune . Sopra le due maschere potevano sor-
gere i manichi , ma dovendo forse essere stabile non v'era
d' uopo di manichi , tanto più che senza questi resta ba-
stantemente bello e regolare .
47-
Mirabili furono gli antichi artefici nel variare le loro
opere senza però mai prescindere dalla ragione, e dal bello;
già si deve intendere de' buoni tempi e de' maestri ec-
cellenti , perchè de' cattivi artisti non vi è stata penuria
giammai , abbenchè negli antichi vi fu sempre una nor-
ma ed una ragion di operare più certa e più rispettata ,
per cui le opere pessime ancora si vedono provenire da
buone massime sfigurate da una esecuzione strapazzata da
mano ignorante e mal pratica , Un cratere dunque è sen-
za dubbio ancor questo , il di cui insieme non varia da-
gli altri , se non che avendovi fatto intorno al corpo una
scultiu'a di molto rilievo si pensò renderne spazioso anche
il piantato , e perciò il fondo di esso fu fatto più ampio ,
a cui le due teste di caproni servono a maggiormente di-
latarlo , mentre gli forma manico ; le baccellature del fon-
do sono pesanti , e se fossero più gentili e più leggiero
il piantato del piede , farebbe assai meglio .
48.
Nobile veramente , ricco , e grandioso è il presente
cratere, nel mentre che lo stile dell^ ornato non mostra ele-
ganza , benché vi sia molto lavoro , e non vi manchi an-
cor bizzarria e novità ne' suoi manichi . Un Genietto che
ripieno già il suo calato di grappoli sta mirandolo lieto ,
forse pronto per caricarsene ; altro genietto stanco dall' aver
fatto egli forse quella raccolta si sta assiso in graziosa pò-
(.3)
silura rivolto al compagno , e alla località sua forma l' ac-
compagnamento dell' altro manico composto dal collo e
testa di un drago , che termina nel basso in fogliami . So-
no il soggetto della scultura i tralci di viti , che tutto in-
vestono il corpo ed il fondo del Vaso , disposti in buona
maniera per riempire tutto il sito .
45-
Per la sua forma e per gli ornamenti è molto pre-
gevole questo grandioso cratere , destinato certamente per
uso ; e forse dono fatto ad un Tempio , come il sagrifizio
solenne che vi è scolpito lo attesta , ed in cui si vede che
una Matrona avendo già imposto su di un ara le primi-
zie de' frutti presenta di più un bove vinato al Sacerdote
che A'elato sta già pronto per farne l'immolazione nel men-
tre che con le mani instruisce la donna che ne sta facen-
do r offerta ; una fanciulla e due altre donne assistono
presso del sacerdote al sagrifizio , il quale però non è chia-
ro a chi sia destinato ; T offerta de* frutti e' indicherebbe
Vesta , o la Dea Tellure , ma a queste Dee non si sagri-
fica>a col sangue; il bove ci richiamerebbe Ercole e Gio-
ve medesimo ; comunque siasi la mancanza del rimanente
della scultura nella parte posteriore non ci permette de-
ciderlo ; ciò che sembra certo , questo non fu a Bacco de-
stinato perchè de' suoi attributi non ve n è iieppur uno .
5o.
Non V* è che bizzarria in questo urceolo , che non ha
neppure forma graziosa , ma avendo appartenuto ad un
bassorilievo , fu trattato al solito come un accessorio , e po-
co s' interessarono della sua eleganza e de' simboli , che d'al-
tronde nel bassorilievo saranno stati espressi bastantemente.
( A )
Un altro sagrifizio , ma non incerto come quello del
num. li^. si osserva ancora in questo cratere ,. della stessa
buona forma e caratterie grandioso degli altri . Bacco as-
solutamente è il nume a cui si sagrifica da una persona
barbata e velata che perciò deve essere un devoto Roma-
no , il caprone che vien tratto dal vittimarlo che ha già
pronta la scure ,• ci dichiara che a Bacco deve essere im-
molato ; la donna che lo siegue portando il vaglio misti-
co in mano cel conferma ; un altra donna che porta in
mano dentro una patera altra offerta che sembra di po-
mi non disdice al soggetto ; e finalmente i festoni di ede-
ra e di viti che tutto investono il sotto del labro intorno
intorno,, compiscono di assicurarcene la rappresentanza e
la pertinenza .
52.
A Nettuno fu sacro certamente questo cratere grandio-
so nelle forme , e singolare per la sua insolita dilatazione
nel fondo , che tuttavia non è ingrata . Due cavalli mari-
ni in bella positura stanno come in guardia del triden-
te, cioè dello scettro del loro Dio, ed è ben ideato, per-
chè quel nume era molto geloso del proprio impero sul
mare , ed abbiam in Virgilio il forte rimprovero che Net-
tuno fece ad Eolo che senza suo permesso si era fatto le-
cito di turbare le onde e sconvolgerle fino al fondo per
sommergere le navi di Enea , Non UH , gridò Nettuno ai
venti impertinenti esecutori de* comandi del loro Re Eolo ,
Non UH imperium Pelagi sacrumque tridentem sed niihi
sorte datum . Qui le onde accennate sono nella massima
placidezza , ed i mostri benché pieni di spirito jono in
tutta la quiete inservienti al loro nume.
(.5)
53.
In questo cratere non ini sagrifìzio , ma una danza ,
o almeno una marcia dionisiaca si vede rappresentata , do-
ve spicca nel mezzo il Nume medesimo che armato di tirso
sta in atto di appoggiarsi ad un Fauno uno de' suoi fe-
deli seguaci che lo sostiene; alla destra di Bacco evvi una
Menade che suonando una tibia precede il suo dio ; pres-
so del Fauno altro seguace suona il cembalo in forma di
tamburello per far rimbombare per tutto ed annunciare
la presenza del Nume . Il rimanente della rappresentanza
è nascosto , ma nella metà posteriore non potè esser dis-
simile , anzi compiva il soggetto cogli altri seguaci di Bac-
co , Sileno , Aerato , e Satiri , che formano sempre il suo
corteggio , e che lo seguirono sempre nelle sue marce ? tut-
to il campo indica chiaramente una vigna ; ma fuori del
corpo non vi è simbolo alcuno di Bacco mentre i mani-
chi il fondo ed il piede sono ornati di scanalature , fo-
gliami , e teste di leoni .
54. e 55.
Una danza bacchica di Menadi fatta in memoria di
quella in cui lacerarono esse in brani il povero Penteo
che tardi troppo si determinò a riconoscere per figlio di
Giove e per nume Bacco medesimo , è rappresentata egre-
giamente in questo cratere . Sei sono le figure, tutte mulie-
bri , che la compongono ; la prima è appoggiata al suo tir-
so , essa egualmiente che la sesta sembrano stare in guardia
per le altre ; la seconda impugna con la destra una spa-
da con cui ha fatto in pezzi un capriolo che tiene con
la sinistra , tanto nell' azione che nelle vesti vi apparisce
la furia ; la terza percuote il cembalo , quel gran tamburo
istromento della quiete e del riposo nemico , e che regge
(26)
con la sinistra , rivolta alla quarta , che più furiosa di tut-
te impugna ancor essa la spada per dar la morte ad al-
tro capriolo che tiene afferrato colla sinistra ^ termina la
quinta che sta rivolta verso lo strepito , tenendo una co-
rona forse destinata a coronare il simulacro del Nume ,
avanti al quale si solevano fare simili danze . Ancor que-
sto cratere nel piede e fondo non ha altro indizio che si
rapporti al soggetto .
56.
Si vede la medesima forma de' crateri conservata an-
che in questo , ma nell' ornamento molto si discosta da-
gli altri che abbiamo sin qui veduti , e vi è certamente
molto capriccio . Una Baccante co' crotali ed un Fau-
no col tirso sono le sole due figure che danzanti si veg-
gono scolpite nel corpo di questo cratere , e sono state
come chiuse dentro di un quadro formato con serti di
frondina ; annodati e colla estremità svolazzanti e pen-
denti sono questi serti, che posti in tal modo lo singola-
rizzano dagli altri ; più capricciosi poi sono i manichi che
con attorcigliamenti di più giri formati da un solo stelo
interrotto in tre luoghi da picciole foglie d' acanto , for-
mano un bellissimo ornamento -, le due maschere sOno di
Sileno , e perciò corrispondono al resto ; nel piede di buo-
na forma non v' è alcun emblema di Bacco .
57.
Molto più ampio e più simile ad una tazza che ad
un cratere è questo Vaso per la sua forma veramente ele-
gante e proporzionata , che pur tuttavia deve aver avuto
1 uso medesimo de' crateri . Se si rifletta alla rappresen-
tanza certa di una vendemla fatta da^Genj si dovrà con-
cludere che ancor «piesto entra nella massima par te de' Vasi
che sempre più in maggior numero che ad altre deità a
Bacco si trovano appartenere; tanto il tino che i tre gra-
ziosi Gemetti e le viti vi sono cosi ben distribuiti che co-
stituiscono un elegante composizione, e de' tempi sicura-
mente felici ; anche i manichi hanno una qualche parti-
ticolarità nella cima formata da più frondi ritorte in pun-
ta e ben aggruppate -, il suo fondo e più il piede sono
semplici ma grandiosi onde formano un sostegno stabile
senza esser pesanti .
58.
Non è ingrato 1" insieme e la forma di questo Vaso ,
ricoperto di ornati grandiosi e semplici , ma di niun si-
gnificato particolare , e sono quei medesimi che soglionsi
fare generalmente ne' membri di Architettura ; non ha di-
fetti ma neppure bellezze prescindendo dal buon insieme .
5^. e ^o.
Una , anzi forse la più pregevole , delle Tazze an-
tiche è la presente e per la sua mole e pel suo lavoro ,
e si dica ancora per la bella forma , monumento singola-
rissimo . Chiunque bramasse di rilevare il contenuto delle
nostre figure che vi sono scolpite basterà che consulti ne'
Monumenti inediti dell' immortai Winkelmann i numeri
6ZJ.. e 65. e qui basterà d' indicare che vi sono espresse
le fatiche di Ercole a incominciare da quella del leone
strangolato , poi il cerbero incatenato dopo la liberazione
di Teseo , la quadriga tolta a Diomede , 1' uccisione dell'
idra Lernea , la cerva raggiunta , gli uccelli stinfalidi uc-
cisi a colpi di freccia , il cinghiale d' Erimanto , e appres-
so il toro di Greta condotto ad Argo , il discccamento
della valle di Tempe , il combattimento in cui uccise il
tricorpore Gerione , indi Ercole che uccide il serpente per
( ^8 )
rapire i pomi fieli Esperidi da lui custoditi , e finalmente
il suo combattimento con il centauro Orione ; e siccome
le imprese d Ercole non sarebbero per se stesse rarissime
nelle sculture antiche superstiti , cosi le figure che forma-
no in questo marmo 1' accompagnamento di Ercole sono
quelle che lo rendono unico e pregiatissimo , e degno di
chiudere la nostra utilissima collezione del presente Tomo ,
nel suo genere la più completa di tutte , anzi anch^ essa
unica e singolare come la presente Tazza che la compisce .
IMPRIMATUR
Si Videbitur Rev. P. Sac. P. A. Mag.
Candldiis Maria Fiauini Archiep. Philipp. Vicesger.
IMPRIMA TUR,
Philippus Anfossi Mag. Ord. Praed. Sac. Palai. Apost.
T. ITI
^/-fj
%
K
;><J.<i.\»->*>.«---
un
'?'m^ anàc^ ^^ ^////a^.'^/^'a.Tu'
s^
T.m.
'{■M0*f*ffff0^r€(fmw»imm . >• « *>m»;
CiioO trol"f7c ni unorati Jtictoyo e/
v^
-^t?*1»*.««:^*. ■» •■>■*«%>>;'. ■
T.JU
Tin
(y
Zc^^ dnàis^^ -^^ ^'iZ/ayc^^^^nni^ My S'trr/itw Zfe^/^^jp^
->
T.m.
Y^^'ip /7?7A?/^ /rr/ v/Zr ^y/z-r/ ,/yc'r>r/,/ < u 4/^f<''/7M7fff
T.iir.
TJJI.
i7
..i/n fùna- lUa/ficv
pTgi^ymu^^
fcrfa. Ca./i
ùn£U
^-Sir.
r.m.
fC
V i(Jc ' (/?/ //(^^ ?ie/ 6//an/i7ip ?( ^/>i\
h/'
v?iar
f/ ióai^jm/a
/'///
//
Y.K/^ t/ Pitica ?l€/ ^^ff^^^y j:^^^.^^
^a//('
IMI.
^z
~\
M '^^
^
Il
1
P'
II
, tm^,'4.
i.;li!!l.llilhiilll!llii!.l
ì;11ì;!
HHlllOll
à
r/pz/zb^ m '^yy/Za ^MamS^élà/u'UW V/?/^/
T.m
/3
J^/t "^l'^^ ^l^a^ti^ t// ^yìf/a^/-a^t^ ó^nm/a/r
T.IJI
'4
'/'a.w ^/?zù'cc t,
'?/■/Z^^ /^/y/^^^-
V-i
I
TIU.
r(7
Q^^r anù:^^ à^^^.'o W^ i^^mame ^ .^ema
T.ni.
T.m
r.m
'iTaxxa (Z7t^ca, e^iùàfente i/i y! ^-ao/o à C^na^nìcaìì^
T.in.
■zo
^ckfo tl'Tz/iùu:^ ù-cn/aù? /m?n di t^rr/a fVarjiinùi
T.m
"^J d^ft'' r y.! ////('('
//f'J f//rf r ///'(////
r./jj.
I
una Jtanza Jei)o/c^raA
^■■;iiiiiiiii;ii;iiiiii:iiij:i;ili;,||||y^i^
T/m,
2;}
'^rri^ic^ /^7^zryz /rt>i--(^ctay^io^?^i: ì/^J^ttùl
T.m.
-Ah
T.JT7.
"2^
frirri c/c ^P/Tìa
T.m
e &*fc^ (^//i/ii\^ t^^à'^^^^È/P/z/r />/ - '/'/■r//
Hiii!i:nii:i[MMliili,HiiiiiMiMHi'iiiirilliiili!,r'l
T.UL
^Jxcfc f7nA'rx> /rm/a/to rte/Ze CojnjJaffK d/ i4rma.
/;///
'7 a,ir /7;r/zi-'^ ^/}^^).jr /^ f ^/A'/ ?/9r//rr
%^
l'ajr c/n/ico trp^2/-aTc> mCte^
TUI
■-'f-^
3i?
^(ZJ(7 é/nÙcc nc/ra
G/àz' /r '2/e//et^r:
.'■■:."!.:::.:."A^!i:.;illi:ilii:iti«ii..HÌ!ltU.:n;!-:uUi-.:-'. illilil
T.JJI.
) a^o k^L^/itcci
ói"!^, L^,»pA
Tnr.
."•2
un
^luZJO UJ///i\'
\
Ll!!!l'l!llLIIMIM(l[lin![i:!:iii(:(!lM.||illllliiniMlllLHi:
rm
l^j(p^^r^ccy trc^i^-a^
" "ii!illi'':"iVi"';!l,l::!:iillllilll!ll|IHI|l||||n
T.m
Ókl/O r ^ìlTtCO
T.7TT
a."
la^<;' c/?iùi^c' Ca^-UiP Iri7iy7i/i' a^^tpv/c
!• T.JZ/
Jfi
^W^ ^/z/t'có" //V^;
??ccna^
V
7'.J/I
MMMmmmm.
Ya^tP ^?z^^c
//?Vi7^ ^'^/?W
iil"llii'!:.'i'liiiii'i!i!Hi!:ii:: i.iiLii::i::i:iii:,i!ii!,i:iiiiì
Tin
*? Otfr ^fi/it'C'
T.m
p
^a^p UnùkiP m-/^ C-^^i^a et , V^/v////,^ -
cùji ^ /f^/////<V d>/j/^/^-2
^/>/^/ //^////'
y
ZUJ
'/^aj0 ,^;iluio trcfi/aù' /// f^na. Ma^na. al Ca<7ma^'
r./Tr
?W^ (Ùit/^p ?7JA?7^:^a^^e^^^^ma '
^ /y<z^'(? ,.yf??/ic^
'rei-^cLÙ» ài Ky(i^iA(2Ù
|]|liH.'lllllMMilinll|iil'lllìlMlMl.i.l'|!|l'llllllihl|llllllllllllililllll
T.nj
^^ ■■:i!'"i:ì:' "ii!iiiìiiMiinii;ihr!iHi:iiiiiinii'ii!niiini:, : „,_. :\\\\w:\
T.m
e ado (u(/7cc tJ\72r<z.to /?i e cc/cl t^'/i/n^^i't (nT^iT^àiir/l
T.IU
^lajo cattato c/a^ i/y^y ^a^àori/t'ei'o t^^^'éntìco z^;?/ ^c
amjjy
^.Li.L. À. Ai,^ak.:i..A..,..i,>^
.ni.lll.lllilll.lllillllllllli.lllllliln..
iii..ni^;ii|llM.ii'.:iil;uiliillllllll
C a^i^ (I pacco V^cnraZo e ti '2'^^ n^r direna m^éi^cr/f
^l^a^o U4??tu
uMiiiiiiiiii^
^^('/u' r/r/Wrfj/Zf' tu ( ^r.
V;ì(Z
^^^^-^-MilMiUMIu^: i.a.HlkilllilillJljliJli^^
i
n?%//.i %2yM.
>(im
U^oimTo ()i
']'///,f . fc/ru?f<{ d J^n-c'
/.m
/ (/'<c> //^^^v?-? r/^^ /^^ù//^'i'a /// ^
/^■//^^Q'(:3^^^^UrM
T ai
pra^ o7i
^""-IQ
X
fOLIO
MIC,
ÒU
&1-6
^■4"^»
P-"^' ''rW^-*i"'-'^'J^'
<*^'4;f.'ì ,
."JìÌÉM^
^W
'^\
'4ft-'3ri& ^*4^9!i'.'
^:^
J .
w
f^"?:
:•-} -■
:-f3p .
';i;;y.i
mist
1^
i.'"*i
jii:
m-
m-'
.•*-
.C!VV'-U'
rrv
mm
l
■m-