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Full text of "Manuale di varj ornamenti componenti la serie de' vasj antichi : si' di marmo che di bronzo esistenti in Roma e fuori"

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http://www.archive.org/details/manualedivarjorn03anto 


MANUALE 

DI    VARJ     ORNAMENTI 

COMPONENTI     LA     SERIE 

E'  V  A  S  I    ANTICHI 


Sr    DI     MARMO    CHE    DI    BRONZO 

ESISTENTI      IN     nOMA      E     FUORI 

OPERA  RACCOLTA  DISEGNATA  ED  INCISA 

DA      CARLO      ANTONINI 

ARCHITETTO    INCISOR    CAMERALE 

VOLUME    TERZO 

CHE    CONTIENE    I    VASI   ESISTENTI    NEL   CIRCONDARIO   DI   ROMA 

E     STATO     ROMANO 

DEDICATA  ALLA  SANTITÀ'  DI  NOSTRO  SIGNORE 

PAPA   PIO    SETTIMO 

FELICEMENTE     RIÌGNANTE. 


IN  ROMA  1821.  NELLA  STAxMPERLA  DE  ROMANIS 

CON     LICENZA    DE'    SUPERIORI. 


>y 


(3) 
PREFAZIONE  PER  IL  TERZO  TOxMO 

CHECONTIENE 

I    V  A  S I    ESISTENTI 

NEL  CIRCONDARIO  DI  ROJU  E  STATO  ROMANO . 


A. 


vendo  presentati  .fedelmente  incisi,  nel  primo  e  secon- 
do Tomo  i  Vasi  antichi  di  Roma  ,  in  questo  terzo  Tomo 
ho  procurato  sottoporre  al  pubblico  sguardo  sessanta  Vasi 
diversi ,  esistenti  nelle  Ville ,  e  nello  stato  Romano  :  per 
questo  unimento  molta  fatica  ho  dovuto  durare ,  accurate 
indagini  ,  spessi  viaggi ,  non  leggieri  dispendj  ;  ma  lo  sco- 
po era  troppo  lodevole ,  trattandosi  di  fare  disegno  ed 
incisione  di  monumenti  antichi ,  i  quali  trovandosi  molto 
disgiunti  dalla  Capitale  agevolmente  potevano  essere  tras- 
portati da  uno  in  altro  luogo  ,  e  così  novellamente  cade- 
re in  quella  oblivione  nella  quale  per  tanti  secoli  erano 
stati  ascosi .  E  siccome  una  parte  di  questi  e  restata  in 
quelle  citta  e  castelli  presso  i  quali  per  i  scavamenti ,  ed 
altri  lavori  di  terra  sono  stati  rinvenuti  ;  colle  sculture  che 
li  decorano  ,  col  gusto  degli  ornati  ,  colle  diversità  delle 
forme,  colla  varietà  de  soggetti  palesano  al  riguardatore 
V  antichità  dell'  epoche ,  z  lavori  greci  o  romani ,  le  deità 
che  in  quei  luoghi  si  veneravano ,  i  costumi  di  quelle  con- 
trade ,  e  per  usare  un  termine  volgare  si  possono  conside- 
rare come  palle  simpatiche  le  quali  indicano  le  metalliche 
ricchezze  ascose  nelle  viscere  di  un  terreno  ,  ove  ne'  secoli 
trasandati  sono  passate  quasi  le  vicende  di  tutto  il  mon- 
do .  Il  colto  peregrino  diligenti ssimo  investigatore  delle 
antiche  cose  per  osservare  questi  Vasi  avrebbe  dovuto  par- 
tirsi dalla   Capitale^  e  per  vie  lunghe  e  disastrose  portarsi 


1   * 


(4) 
ne  luoghi  indicati ,  incerto  ancora  se  V  urbanità  del  pro- 
prietario glie  li  mostrasse  ,  o^'^ero  se  V  assenza  di  quello  con 
dispendiosa  dimora  glie  ne  procrastinasse  la  i^eduta  .  Per 
o^i^iare  a  tutti  questi  disordini ,  io  medesimo  per  molto 
tempo  sono  andato  dos^e  sapci'o  essert^ene  alcuno  ,  ne  ho 
prese  le  necessarie  misure ,  ed  adendoli  accuratamente  di- 
segnati ,  gli  ho  incisi  e  fatti  incidere  in  rame ,  ed  ora  col- 
la stampa  li  pongo  innanzi  agli  occhi  purgati  degli  ama- 
tori delle  antichità  e  belle  Arti .  Ragione  di  do<^ere  esige- 
i^a  che  avessero  qualche  breve  esplicazione  per  elettrizzare 
la  vista  dei  ri sguar danti ,  e  per  dare  alcune  notizie  inser- 
i'ienti  ali  erudi zioni ,  ed  alla  Archeologia:  io  mi  sono  fat- 
to carico  di  scrii^ere  e  stampare  queste  congiuntamente 
ai  Fasi,  bramando  di  ritornare  alla  nostra  età  ,  alle  no- 
stre manifatture ,  quelle  sapci^oli  im'enzioni  del  secolo  d'oro  , 
quell'impareggiabile  genio  delle  menti,  e  de' greci  scalpel- 
li .  Alla  stampa  e  doinito  il  nostro  addottrinamento  ;  la 
stampa  è  quella  che  tarpa  le  ali  al  tempo  ,  e  gli  strappa 
dai  voraci  denti  le  bellezze ,  e  le  arti  degli  antichi  ;  ed 
io  industriosamente  consegnando  tutto  alla  stampa  ,  ho  as- 
sicurata ai  monumenti  antichi  una  durei^ole  esistenza,  ed  ho 
fatto  non  leggiero  giovamento  ed  utilità  a  quelle  dotte  per- 
sone ,  che  traggono  dalle  cose  degli  antichi  a  pubblico 
bene  utilissimi  partiti . 


(5) 

INDICE 

CON    LA    SPIEGAZIONE    DE    VASI 

DELTERZOTOMO 

CHE     CONTENGONO     QUELLI 

DELLE  VICINANZE  DI  ROMA  E  DELLO  STATO  ROMANO. 


1. 


B. 


►enchè  diversi  di  forma  fra  loro  ,  pure  eleganti  ambedue 
sono  questi  Vasi ,  1'  uno  e  1'  altro  destinati  ad  uso  di  con- 
tenere le  ceneri  di  un  estinto  ,  come  la  picciola  tabella 
quadrata  ne  dà  indizio  non  equivoco;  non  vi  si  legge  no- 
me alcuno  ,  ma  si  può  credere  che  il  primo  destinato  fosse 
per  uso  comico  dalle  maschere  ,  dalla  lira  ,  dalle  tibie  ,  e 
dagli  altri  consimili  simboli  che  vi  sono  scolpiti  ;  né  le 
frondi  di  viti  disdicono  ,  poiché  si  sa  che  il  teatro  venne 
a  Bacco  ed  alle  sue  feste  attribuito  .  Nel  secondo  non  si 
vede  altra  caratteristica  che  un  bucranio  ed  encarpi  ,  onde 
a  qualche  inserviente  de'  sagrifizj  ha  potuto  probabilmen- 
te appartenere . 


La  qualità  delle  foglie  lisce  ,  delle  quali  è  ricoperto 
questo  semplicissimo  Vaso  e'  indica  ,  che  non  fu  destinato 
ad  altr  uso  che  a  contenere  dell'  acqua  ;  il  suo  carattere 
è  molto  sodo  ,  e  forse  ora  è  mancante  del  suo  piede  ,  se 
pure  non  fu  l' uso  che  non  lo  ammettesse . 


Questo  antico  Vaso  gentilmente  ornato  di  scanalature 
sì  nel  coperchio  a  spira  incavate ,  che  nel  fondo  in  rilie- 


(6) 
To .  ha  dae  maschere  per  manichi .  dalle  quali  ne  nasco- 
no degli    arabeschi    che    vestono    ali   intorno   il  corpo    dì 
detto  Taso  . 


La  semplicità  e  la  buona  proporzione  tanto  del  \  a- 
so  .  quanto  della  Tazza  di  questa  tavola  .  non  solamente 
conservano  una  assai  bella  forma  nell'  insieme  .  ma  con- 
tribuiscono ancora  a  dargli  una  sinj^olarità  :  e  tanto  la 
zona  liscia  del  primo  .  quanto  il  naturale  intreccio  de  ser- 
pi  nella   seconda  sono  stati  eccellentemente  adattati . 


A  contenere  le  ceneri  di  un  Flavio  Aurelio  vissuto 
soli  sedici  anni  fu  destinato  questo  \'aso  .  che  ha  la  for- 
ma delle  olle  fittili .  ma  più  è  fornito  di  un  piede  .  che  in 
quelle  non  si  trova  generalmente .  Un  Genietto  che  lo 
adoma  con  serti  di  foglie .  un  nido  di  volatili  .  e  due  ca- 
gnolini .  semJjrano  indicarci  che  il  defonto  non  avea  an- 
cora abbandonato  i  trastulli  dell'  età  giovanile ,  e  forse  an- 
che   che  si  occupava   della  caccia  in  sua  vita . 


Oltre  la  rarità  della  materia  evvi  a  notare  in  questo 
\  aso  la.  bella  forma  del  suo  corpo  .  la  sveltezza  del  suo 
coperchio  come  membro  amovibile ,  e  la  sodezza  del  suo 
piede  come  parte  stabile  e  sostenitrice  di  tutto  il  Vaso  . 
Questo  deve  esser  parto  di  un  artefice  giudizioso  e  ben 
istruito  neD.  appropriare  ad  ogni  cosa  il  suo  giusto  carat- 
tere secondo  la  propria  natura  .  che  è  quel  pregio  eh  eb- 
bero gì'  inventori  degli  Ordini   architettonici . 


(7) 

7- 

Il  Vaso  che  si  presenta  bizzarramente  ornato  di  fe- 
stoni ,  foglie  ,  e  scanalature  ,  pel  lituo  che  tì  si  vede  scol- 
pito potrebbe  indicarcelo  appartenente  ad  un   augure . 

8. 

Che  ad  uso  Bacchico  fosse  destinato  questo  Vaso  ce 
lo  dimostrano  e  la  testa  che  sembra  di  questo  nume  ,  e 
i  tralci  di  yite  che  gli  servono  di  manichi  ,  e  di  ornamen- 
to del  corpo ,  che  non  manca  di  una  bella  forma . 


\J  iscrizione  di  questo  Vaso  cinerario  ci  dice  che  una 
certa  Asinia  Fortunata  liberta  di  Lucio  lo  fece  per  grati- 
tudine ,  ma  per  le  ceneri  di  chi  ?  Qaesto  è  ciò  che  non 
apparisce  ,  se  pure  non  si  Toglia  dire  che  lo  facesse  pel 
suo  padrone  Lucio  medesimo .  E  ben  si  conviene  al  gu- 
sto di  una  femmina  il  carattere  meschino  di  tutto  l' orna- 
mento ,  e  la  miseria  di  quelle  due  piccole  sfingi ,  che  vi 
sono  poste  in  vece  di  manichi  ,  forse  che  le  dette  sfingi 
siano  per  denotare  che  si  soleva  lasciar  dubbioso  .  come 
nell'  iscrizioni  ,  la  pertinenza  delle  ceneri  inclusevi  di  quel- 
lo ,  il  cui  nome  la  femina  volle  occultato  - 

IO. 

Altro  non  presenta  questo  Vaso  che  una  buona  for- 
ma ornata  da  semplici  baccelli  nel  fondo  ,  e  nella  parte 
superiore  del  suo  corpo . 

11. 

Per  le  ceneri  di  L.  Vocullio  Gemellino ,  Primipilo 
della  Coorte  \UI.  fecero  questo  Vaso  L.  Vibio  secondo ,  e 


(8) 
L.  Vocullio  Giustino  Liberto,  a  quel  loro  meritevole  de- 
funto .  La  forma  è  la  solita  di  buona  proporzione  ,  orna- 
ta di  tralci  di  vite  nel  corpo  ,  e  di  foglie  d' acanto  nel  co- 
perchio resta  così  nobilitata  ;  ma  ciò  che  vi  è  di  singola- 
re sono  le  due  pelli  di  Capriolo  nel  sito  de  manichi  ;  an- 
che queste  sono  arredi  de'  seguaci  di  Bacco  ,  la  di  cui 
iniziazione  si  credeva  contribuire  alla  felicità  del  defonto 
negli  Elisi . 

12. 

Di  ottima  forma  e  proporzione  è  questo  Vaso  di  Ala- 
bastro orientale  ;  benché  affatto  semplice  e  liscio  ,  tuttavia 
dimostra  una  somma  eleganza  ;  non  vi  è  parte  che  non 
sia  di  buona  sagoma;  gentilissimo  il  coperchio,  su fiiciente 
il  labro  ,  ampio  il  corpo  ,  soda  la  base  ,  e  niente  pesanti 
1  manichi;  cose  tutte  che  ne  producono  una  armoniosa  sim- 
metria ,  e  ci  provano  che  la  bellezza  può  ritrovarsi  senza 
la  ricchezza  dell'  ornamento  ;  e  però  nel  suo  genere  non 
può  desiderarsi  di  più  . 

Egualmente  di  buona  forma  e  proporzione  è  ancor 
questo  ,  nn  poco  più  sodo  nel  carattere  ,  e  più  nobilitato 
da  ornamento  ;  i  due  serpi  sono  disposti  assai  bene  a  for- 
mare co  loro  intrecci  i  manichi  ,  e  ad  interrompere  co' lo- 
ro corpi  e  code  le  scanalature  di  tutto  il  Vaso ,  benché  tal 
fatta  di  scanalature  non  solo  son  tratte  dalla  forma  di- 
quelle proprie  dell'ordine  Dorico  ,  che  è  il  più  sodo  degli 
altri ,  ma    corrispondono  al  serpeggiamento  de'  manichi  . 

l4-   e    i5. 

Il  corpo  di  questo  eruditissimo ,  e  singolare  Vaso 
sembra  quasi  un  tronco  di  ara ,  ovvero  un  sacro  puteale  , 


(9) 
ma  il  collo  ed  il  fondo  lo  rendono    un  Vaso    avente    un 
bassorilievo  sacro  a  molte  deità  ,   e  gli  antichi   ino^eo-nosa- 
mente  lo  hanno  così   formato  per  1'  integrità    del    bassori- 
lievo ,  il  quale  semplicemente  fra  due  listelli  veste  tutto  il 
suddetto  .   Vi  si  osservano  sei  ballatrici    con  succinta    ve- 
ste ,   e   sei  candelabri ,   che  alternandosi    formano    la  com- 
posizione della  Scultura  .   Le  danzanti  per  la  mitella    ra- 
diata  che  portano    sulla    fronte,   sono  ,   e  saranno  sempre 
un  soggetto  delle  ingegnose  ed   erudite  ricerche  degli  an- 
liquarj  .  Alcuni    hanno    creduto    essere    queste  le   Vergini 
spartane  coronate  di  palma  danzanti  pei  sacrifizj  .  L' insi- 
gne Winckelmann    spiegando    la    base  triangolare  di   un 
candelabro  della  Villa  Albani  avente  nelle   tre  parti    una 
di  queste  ,  coi  simboli  del  flore  ,   delle  frutta  ,   e  del   fuo- 
co ,  ha  creduto   che  fossero  le  Ore  deità  delle  stagioni    fi- 
glie  di  Giove    e    di    Temide  ,  compagne    delle  Grazie  :  e 
r  une  e  le    altre    mischiatamente    sono    introdotte  in  una 
Ode  di  Pindaro  in  lode  di  Senofonte  di  Corinto  ,   e  sono 
riguardate  tutte    come    ninfe    dedicate  ad  Apollo  dio  del 
Sole  .  Anticamente  le  stagioni  erano   tre  ,  Primavera  ,  Au- 
tunno ,   ed  Inverno .   Esichio    scrive   che    le  Ore   erano  tre 
nominate  Eunomia  ,   Irene  ,  e  Dice  .   Questo    unimento  di 
Ore  e  di   Grazie  era  praticato  dagli  antichi  ;   mentre  nar- 
ra Pausania     che  Baticle    uno    dei    primi  Scultori ,  aveva 
scolpito  due  Ore  ,  e   due  Grazie  nel  trono  della  statua  di 
Apollo  ad  Amicle  .  Tre  Ore    ha  dipinte  Raffaele  da  Urbi- 
no nel  convito  degli  Dei    nella    Farnesina  .   Queste  si  ve- 
stivano succintamente  come  cantò  Ovidio  nei  fasti ,  cosic- 
ché sembra    potersi    conchiudere    che    in    questo  Vaso  vi 
siano  le  tre  Ore  e  le  tre  Grazie  danzanti  intorno  ai    sacri 
Candelabri    ardenti ,   e  ciò  è  analogo  in  tutto  al    numero 
ed  al  costume  degli  antichi  ;  come  ancora  si  potrebbe  opi- 
nare ,  che    le    corone  di    palma  o  radiate    convenissero  a 

2 


(io)' 
quelle  per  essere  tutte  sacre  ad  Apollo.  Io  però  sono  di 
avviso  che  tutte  le  sacre  ballatrici  avessero  sul  capo  una 
corona  di  laminette  metalliche  mobili  ,  le  quali  alterna- 
tamente battendosi  fra  loro ,  destasse  nella  alternaziojie 
dei  colpi  dei  piedi  ,  e  delle  mosse  della  testa  un  gratissi- 
mo  suono  armonico  .  Riguardo  poi  ai  sei  candelabri  si 
deve  notare  ,  che  sono  tutti  di  forma  diversa  ,  e  distinti 
nei  loro  piedi  ;  poiché  nel  primo  vi  è  accennato  un  Amo- 
rino ,  nel  secondo  due  Fauni,  nel  terzo  tre  Delfini,  ie\ 
quarto  due  Sfingi ,  nel  quinto  due  Delfini ,  e  nel  sesto  fi.- 
nalmente  tre  Chimere  .  Fu  dunque  questo  Vaso  promis- 
cuamente dedicato  a  tutte  quelle  divinità  ,  che  hanno  tali 
simboli  per  attributi  ,  e  perciò  conchiudiamo  che  Cupido , 
Bacco  ,  Nettuno  ,  Nemesi  ,  Venere  ,  e  forse  Ercole  avessero 
in   questo  Vaso  una  pertinenza  ed   im   comune   donativo  . 

l6. 

Non  è  commendabile  in  questo  Vaso  il  trasporto  del- 
le maschere  barbate  che  si  è  fatto  al  fondo  dal  proprio 
e  più  competente  sito  loro  eh'  è  la  parte  superiore  del  cor- 
po ove  atte  sono  a  far  le  veci  di  manichi  ,  e  dove  riman- 
gono più  visibili  e  meglio  illuminate  ;  ma  a  che  non  in- 
duce la  smania  di  novità?  la  figurina  posta  nel  mezzo 
senza  simboli  e  caratteri  non  si  può  attribuire  ad  alcun 
soggetto  ,  ma  gli  ornamenti ,  e  la  forma  tutto  insieme  ci 
danno  un  mediocre  Vaso  . 

17- 

Più  ragionato  ,  di  figura  e  proporzione  migliore  è  il 
Taso  presente ,  sicuramente  servito  per  cratere ,  come  oltre 
la  forma  ,  la  mancanza  di  coperchio  ce  ne  dà  indizio . 
Unico  fu  r  ornamento  che  si  propose  il  giudizioso  Artefi- 
ce ,  cioè  le  5ole   sca^ialature    furono   destinate  a   nobilitar- 


lo  ,  e  vi  introdusse  soltanto  tutte  le  variazioni  delle  quali 
esse  sono  suscctlibili ,  concave  e  rette  nel  corpo ,  convesse 
e  rette  anch'  esse  nel  fondo  ma  alternate  da  piccioli  bac- 
celli ,  finalmente  nuovamente  concave  nel  piede  ma  spi- 
rali ;  questo  è  ciò  che  si  chiama  variare  senza  peccare 
contro  r  uniformità  del   carattere  , 

18. 

Potrebbe  ravvisarsi  un  cratere  anche  in  questo  Vaso, 
benché  manchi  della  grazia  solita  che  alla  loro  forma  suol 
darsi ,  come  vedemmo  nel  precedente  .  Gli  ornamenti  pe- 
rò non  sono  spregevoli  ;  alcuni  putti  che  si  occupano  ncll' 
ornare  di  festoni  il  collo  ,  che  fa  figura  di  un  fregio  ,  vi 
sono  ben  collocati  e  fan  bene  l'  officio  loro  ;  il  corpo  ed 
il  fondo  del  Vaso  che  sono  confusi  in  una  sola  forma  ven- 
gono distinti  da  perpendicolari  baccelli  ,  sopra  de  quali 
un  giro  di  grandi  e  lisce  foglie  che  uniscono  ad  altre  pic- 
ciole  ne  definiscono  il  fondo  5  il  piede  anch'  esso  ornato 
di  scanalature  in  incavo  e  picciole  foglie  non  manca  cor- 
rispondere al  tutto   insieme  . 

Questa  Tazza  elevata  da  una  specie  di  candelabro , 
è  forse  servita  a  qualche  uso  domestico,  ma  siccome  man- 
ca di  caratteristici  emblemi ,  non  si  può  attribuire  preci- 
samente ad  alcun  destino  . 

20. 

Noi  abbiamo  veduto  molti  altri  Vasi  di  questa  stessa 
forma  e  proporzione  nella  nostra  collezione,  ma  però  nmno 
ne  abbiam  riportato  che  per  ornamento  avesse  il  capo 
della  Gorgone  solo  senz  altro  accompagnamento  ,  e  sen- 
za che  possa  avere  allusione  alcuna  col  destino  di  questo 


9 


Vaso  ,  qualora  non  si  voglia  credere  che  fosse  monumen- 
to dedicato  a  Pallade,  giacché  questa  Dea  soleva  sempre 
aver  scolpita  nella  sua  egide  questo  medesimo  capo  della 
Gorgone ,  come  trofeo  di   sua   vittoriosa   vendetta . 


21 


0  a  Venere  ,  o  a  Nettuno  sembra  appartenuto  que- 
sto Vaso  ,  poiché  i  due  delfini  che  gli  servono  di  mani- 
chi a  queste  due  Deità  si  convengono  egualmente  ;  un 
delfino  si  vede  sempre  presso  di  Nettuno  che  con  la  destra 
impugna  il  tridente  ,  ed  un  delfino  parimente  si  trova  pres- 
so di  Venere  perché  quella  Dea  nacque  dalle  onde  del 
mare  ,  onde  suol  rappresentarsi  sempre  nuda  quando  pres- 
so di  se  ha  il  delfino  ,  che  la  distingue  per  Venere  marina. 


22. 


Tanto  la  tabella  ini  poco  capricciosa  ,  quanto  la  for- 
ma del  presente  Vaso  e'  indica  che  servir  dovea  di  cine- 
rario ad  un  estinto  ,  il  cui  nome  non  vi  fu  apposto  ,  o 
pure  si  é  trovato  cancellato .  Non  è  ben  chiaro  qual  sorta 
di  volatili  becchi  ad  un  bel  grappolo  d' u>  a  che  in  mezzo 
a  due  tralci  di  vite  s"  ir.alza  ;  se  potesse  accertarsi  che  fos- 
sero due  corri,  noi  a\remmo  qui  riuniti  gli  emblemi  di 
Apollo  e  di  Bacco  e  ne  conchiudcremmo  che  uno  di  quei 
poeti  chiamali  vinosi  da  Orazio  ebbe  in  esso  le  ceneri 
sue  ;  e  si  potrebbe  dire  che  si  credette  sì  celebre  ,  che  non 
vi  fosse  bisogno  di  apporsi  il  nome  per  distinguerlo  dagli 
altri  che  nella  stessa  stanza   sepolcrale  ebbero  luogo. 

23. 

Elegante  al  sommo  è  questa  tazza  ,  che  sembra  più 
tosto  esser  servita  di  Tripode,  nel  quale  si  riiuilscono  la 
bellezza  delle  forme  di  ciascuna  parte ,  e  la  corrispondcn- 


(  i3  ] 
za  di  buona  proporzione  fra  esse  .  Ad  incominciare  dalla 
Tazza  è  questa  regolarmente  ornata  nel  suo  collo  e  labro, 
ba  il  suo  fondo  liscio  ,  ma  le  ali  e  le  tre  leste  delle  tre 
sfingi  che  le  reggono  ne  lutcrpongoiio  la  mancanza  di  or- 
namenti. Jl  suo  basamento  su  cui  poggiano  le  sfingi  è 
jeraplicc  ne"  membri  ,  ma  non  manca  de'  simboli  scolpiti 
in  ciascun  campo  ;  il  Pegaso  che  \i  reggiamo  ,  la  spada  , 
e  la  Gorgone  ci  manifestano  che  all'  impresa  di  Perseo 
tutti  appartenendo ,  si  riferiscono  a  quella  Dea ,  cioè  a 
Pallade  ,  che  gli  servì  di  guida  ,  d' istruzione  ,  e  di   ajuto  . 

24. 

Riunisce  bastantemente,  benché  in  podii  membri,  un 
buon  insieme  questo  Vaso  ,  che  più  propriamente  chiama ;• 
si  dovrebbe  una  tazza  ;  un  cane  che  sitibondo  s'  inerpica 
sul  labro  per  estinguere  la  sua  sete  serve  per  manico  uni- 
co, e  in  questo  modo  co.iferma  sempre  più  il  suo  carat- 
tere di  tazza  e  non  di  vaso .  Il  suo  labro  è  ornato  da  fe- 
stone di  foglie  d'  alloro  ;  il  sub  corpo  e  fondo  da  bellissi- 
me e  grandiose  foglie  frappate  con  altre  foglie  lisce  e 
fiori  intermedj  ,  il  piede  vestito  di  altra  specie  di  foglie 
palustri,  che  tutto  insieme  ne  forma  un  ragionato  ornamento. 

25. 

Bello  assolutamente  per  la  sua  proporzione  e  forma 
è  il  Vaso  presente  di  un  carattere  ne  sodo  ,  nò  gentile  , 
ma  fra  Y  uno  e  l'  altro  ;  corrisponde  ancora  a  questo  ca- 
rattere la  riunione  di  parli  liscie  con  altre  gentilmente 
ornate  ,  in  modo  che  tutto  è  in  corrispondenza  ,  onde  è 
nel  suo  genere  imo  de'  più  belli  e  ragionati  ;  non  essen- 
dovi alcun  distintivo  non  si  potrebbe  accertare  il  suo  uso, 
se  pur  que' piccioli  serpenti  nel  basso  de' manichi  non  ce 
ne  volessero  indicare  il  rapporto    farmacio  ad  Esculapio  .^ 


(^4) 

26. 

Questo  Vaso  benché  abbia  il  suo  coperchio  e  piede 
liscio  ,  ha  però  il  suo  corpo  benissimo  ornato  avendo  il 
collo  decorato  da  bel  meandro  ,  il  corpo  circondato  da 
baccelli  incavali  divisi  dal  collo  con  picciole  perle  ,  e  il 
fondo  da  quattro  foglie  ben  grandi  frappeggiate  con  inter- 
medie altrettante  foglie  liscie  ,  che  tutto  insieme  formano 
''  un  buon  Vaso  . 

27. 

Nai  vediamo  questo  Vaso  corrispondere  architettoni- 
camente alle  gentilezze ,  ed  ornamento  deir  ordine  Corin- 
zio ,  che  paragonato  fu  dagli  antichi  al  carattere  di  una 
gentil  verginella  pomposamente  abbigliata  .  Le  maschere 
e  i  tralci  di  vite  che  formano  corona  al  suo  corpo  hanno 
il  doppio  oggetto  e  di  accennarcelo  Bacchico  ,  e  d'  inter- 
rompere il  continuato  scanalamento  delmedesimo.il  giro 
di  graziose  foglie  di  acanto  corrisponde  a  meraviglia  ad 
accompagnare  i  due  manichi  ;  le  maschere  sileniche  che  li 
reggono  ed  accompagnano  alla  corona  ,  interrompono  i 
baccelli,  e  danno  un  ampiezza  alla  forma  del  fondo  che 
senza  di  qucsla  sarebbe  troppo  ristretto  .  Il  piede  è  di 
buon  garbo  ,  ed  in  corrispondenza  col  resto  sì  per  gli  or- 
nati che  per  la  figura  . 

28, 

Dopo  il  carattere  Corinzio  ,  noi  ravvisiamo  in  questo 
Vaso  le  sodezze  dell"  ordine  Dorico  ,  il  cui  pregio  era  la 
robustezza  .  La  sua  forma  può  considerarsi  simile  alla  pre- 
cedente, ed  anche  il  suo  piede  più  solido .  Convenientissi- 
mi  sono  que"  bucranj  ,  distintivi  del  Dorico,  e  forse  que- 
sti bastavano  per  ornamento  del  Vaso  di  questo    carattere  , 


(.5) 
che  per  la  patera  e  iirceolo  e  per  gli  encarpi  ci  viene  in- 
dicato per  uso  di  un  Tempio,  nel  quale  possono  aver  avuto 
culto  comune  Ercole  pe"*  bucranj  ,  Bacco  per  le  maschere 
Faunine  o  Sileniche ,  e  V^enere  se  i  due  volatili  sono  due 
colombe,  o  Apollo  se  questi  fossero  due  corvi ,  il  che  non 
apparisce  sì  chiaro  .  L*  insieme  di  questo  cratere  è  bello 
e  di  buona  proporzione  . 

Lodata  la  forma  e  proporzione  del  presente  Vaso , 
non  avendo  il  medesimo  alcun  ornato  caratteristico  non 
si  può  attribuirne  l'  uso  ;  le  maschere  che  si  veggono  sotto 
del  labro  sembrano  di  Genj  ,  ma  senza  un  carattere  di- 
stintivo ,  essendo  però  bene  adattate  per  il  sito  ;  il  giro  de' 
manichi  gentili  contribuisce  molto  a  dargli  del  grande  , 
come  anche  la  grandiosa  baccellatura  del  fondo  -,  il  suo 
piede  è  semplice  ,  ma  di   buon   garbo  . 

Nuova  non  è  certo  la  forma  generale  di  questo  Vaso 
ornatissirao  ,  nò  la  forma  de^  manichi  .  Le  due  maschere  , 
come  que' due  Genj  adulti,  non  possono  aver  corrisponden- 
za con  altra  Deità  che  con  Bacco  ,  benché  non  vi  sia  al- 
tro indizio  che  il  grappolo  di  uva  che  hanno  nelle  mani, 
e   che  non  apparisce  d'  onde  V  abbiano  distaccato  . 

01. 

Capricciosi  sono  in  verità  gli  ornamenti  di  questo 
Vaso  ,  e  difficil  cosa  è  il  trarne  ragione  dalla  loro  riunio- 
ne .  Un  Leone  in  mezzo  a  due  Cani  che  placidamente  lo 
mirano  ,  in  cima  al  coperchio  ,  non  è  collocamento  pro- 
prio e  adattato  ;  le  due  maschere  del  Dio  Pan  ornate  di 
tralci  di  vite    hanno    corrispondenza  ,  ma    i  due  rami  di 


(i6) 
lauro  qual  rapporto    hanno  essi  con  Pan  ?   e  quei  piccoli 
uccelli  a  chi  si  riferiscono  ?  forse  lo  Scultore  volle  mostra- 
re la  sua   abilità  ne'  varj    generi  di  animali  e  di   piante  , 
e  ciò  gli  è  bastato  . 

32. 

Molto  pregevole  è  la  forma  e  proporzione  di  questo 
gran  Vaso  benché  semplice  e  di  pochi  membri  composto  , 
e  diverso  dal  più  comune  garbo  nell'  insieme .  Le  bellis- 
sime scanalature  ondulanti  nel  corpo  ,  che  hanno  un  ac- 
compagnamento nel  piede ,  servono  a  meraviglia  per  torre 
quel  contorno  rettilineo  del  corpo  stesso  che  lo  rendereb- 
be men  grato  ;  il  fondo  ornato  di  baccelli  rilevati  ci  dà 
tutto  insieme  un  sodo  e  piacevole  ornamento  . 

33. 

Singolari  sono  i  manichi  che  nascono  dalla  parte  su- 
periore del  corpo  di  questo  Vaso  di  bella  forma  e  grazio- 
si ornamenti  ,  che  per  i  tralci  di  vite  senza  di  altro  sim- 
bolo e'  indica  che  fosse  addetto  al  servizio  di  Bacco . 

34. 

Nel  suo  genere  è  nobile  ,  grandioso  ,  e  di  buona  pro- 
porzione questo  Vaso  ,  che  partecipa  della  forma  di  una 
Tazza  o  di  un  Olla  cineraria  ,  ornatissima  di  graziosi  e 
gentili  arabeschi  nel  corpo  ,  di  bucranj  e  festoni  nel  co- 
perchio ,  e  di  scanalatin*e  nel  piede.  Le  due  maschere  bar- 
bate ,  che  fanno  l'acuto  di  manichi,  hanno  il  capo  coper- 
to da  una  specie  di  cuffia  Egizia  ,  ed  in  ciò  sono  singola- 
ri .  Le  patere  fra  i  bucranj  del  coperchio  ci  potrebbero 
far  pensare  che  forse  contenne  le  ceneri  di  un  inservien- 
te a  sagrifizj  ,  o  forse  fu  di  un  qualche  uso  ne'  sagrifizj 
medesimi,  mentre  all'uno  e  ali/ altro  oggetto  hanno  po- 
tuto e^ser  fatti . 


(  '7  ) 

55. 

1/  oo^getto  di  questa  collezione  essendo  quello  soltan- 
to di  far  vedere  le  diverse  forme  e  variata  maniera  di  or- 
nare i  Vasi  che  con  tanto  gusto  e  sapere  seppero  ideare 
gli  antichi  fino  quasi  air  infinito  ,  non  ha  permesso  che  in 
molti  di  essi  si  veda  rappresentata  la  parte  posteriore  che 
talvolta  si  rende  necessaria  per  rilevarne  il  soggetto  rap- 
presentatovi ;  ciò  appunto  è  accaduto  nel  caso  nostro ,  do- 
ve è  impossibile  di  rilevare  ciò  che  vogliano  figurare  que- 
sti quattro  Eroi  nudi ,  armati  soltanto  di  scudo  ed  asta  ; 
forse  rappresentano  essi  quei  campioni  Greci  che  abban- 
donarono Filottete  neir  Isola  di  Lemno  ,  poiché  ferito  ed 
impiagato  non  potea  sostenersi  in  piedi  non  che  marciare 
e   combattere   con  loro  . 

36. 

Li'  ornamento  del  presente  V  aso  corrisponde  al  carat- 
tere grandioso  e  semplice  del  medesimo  5  con  giudiziosa 
simmetria  si  è  lasciato  liscio  il  coperchio  per  corrispondere 
al  piede  privo  parimente  di  ogni  ornamento  .  Se  il  corpo 
è  ornato  intieramente  ,  lo  è  per  la  massima  parte  da  gran- 
diose frondi  quasi  semplici  ,  e  piccoli  baccelli ,  che  alter- 
nativamente situati  si  le  une  che  gli  altri  formano  un  in- 
treccio quanto  semplice  altrettanto  piacevole  ;  qualche  ara- 
besco gentile  orna  il  collo,  e  questo  resta  giudiziosamente 
inserrato  da  due  serpi  per  parte  che  gli  servono  di  mani- 
co col  loro  intreccio  assai  bene  combinato  ;  farmacio  avreb- 
be dovuto  essere  1^  uso  di  questo  Vaso  ,  se  non  fu  un  vo- 
to alle  Deità  salutifere  . 

•  .     37. 

Unico  al  certo  ,  per  quanto  si  sappia  ,  è  il  complesso 
del  Vaso  presente  ,  non    già  per  riguardo  alla  forma  che 

3 


(18) 
è  quella  comune  di  tutti  i  crateri ,  ma  bensì  in  quanto 
alla  composizione  .  Quattro  figure  muliebri  dell'Iside  Egi- 
zia ,  deziotano  la  natura  ,  investono  il  corpo  e  sostengono 
il  labro  di  esso  ,  ed  abbenchè  sembrino  nude  ,  tuttavia  è 
certo  per  la  cuffia  che  reggono  in  testa  che  nel  resto  del 
corpo  sono  ricoperte  da  una  sottilissima  veste  ,  che  quasi 
fatta  a  maglia  ne  mostra  la  forma  in  modo  da  compa- 
rir nuda  affatto  ,  a  chi  poco  è  pratico  di  quello  stile  che 
in  molte  statue  di  questa  Dea  Egizia  ci  rimangono  anco- 
ra nella  primiera  rappresentanza  antichissima  ;  calcano  que- 
ste co'  piedi  una  testa  di  leone  ,  simbolo  della  forza  di 
essa  ;  poiché  presso  gli  Egizj  la  forza  era  indicata  colla 
rappresentanza  del  più  forte  degli  animali  prodotti  dalla 
natura  ,  quindi  è  che  sarebbe  leggerezza  il  dubitare  che 
il  presente  cratere  destinato  fosse  a  contenere  dell^  acqua, 
la  quale  secondo  il  sistema  degli  Egizj  era  il  solo  elemento 
da  cui  dipendevano  tutti  gli  altri  ,  e  che  que'  loro  sacerdoti 
seppero  dimostrare  astutamente  ai  Caldei  essere  maggiore 
e  più  potente  del  fuoco  medesimo  :  forse  questa  scultura 
è  un'  imitazione  e  non  un  monumento  di  quella  nazione 
di  cui  è  la  relazione  rappresentatavi  . 

38. 

L'  Aquila  posta  in  cima  di  questo  Vaso  come  simbolo 
di  Giove  celeste  ,  potrebbe  denotare  il  suo  dominio  e  be- 
nefico influsso  sopra  la  pastorizia  ,  1'  agricoltura  ,  e  la  cac- 
cia .  Le  due  maschere  con  corna  di  montone  possono  de- 
notare la  vita  degli  uomini  occupati  nel  gregge  cioè  i 
pastori  ;  gli  arabeschi  di  fogliami  diversi  indicare  possono 
la  coltura  de'  campi ,  T  agricoltura  ^  e  finalmente  ne'  varj 
volatili  e  ne'  Leoni  1'  occupazione  della  caccia  di  ogni  spe- 
cie .  Impegnano  a  così  pensare  le  soverchie  divisioni  ri- 
partite in   zone  del   Vaso  medesimo  5   avendo   il  fondo  ,  il 


coperchio  ,  ed    il    piede    decorosamente    ornato    di    foglie 
diverse  . 

Ha  qualche  diversità  nella  sua  forma  dagli  altri  Vasi 
il  presente  ,  poiché  ristretto  nel  fondo  e  nel  basso  del  suo 
corpo  ,  molto  poi  dilata  nella  parte  superiore  presso  del 
labbro  ;  ma  più  diversifica  per  la  tabella  ansata  scolpitavi 
nel  mezzo  ,  ove  si  veggono  tre  figure  stanti ,  di  Bacco  nel 
mezzo  ,  di  Mercurio  a  destra  ,  e  di  Pallade  a  sinistra  ;  il 
caduceo  ed  il  petaso  ci  assicura  il  Mercurio  ,  1' asta  e  l'el- 
mo la  Pallade  ;  alle  due  maschere  conviene  però  ricono- 
scere la  terza  cioè  il  Bacco  ,  perchè  rivolto  col  dorso  e  la 
sinistra  nascosta  ,  sembra  indicare  colla  destra  la  masche- 
ra di  un  Fauno  ;  non  ci  presenta  alcun  altro  suo  distin- 
tivo .  Tre  parimente  sono  i  serpi  che  sono  scolpiti  in  que- 
sto Vaso  ,  due  che  servono  di  manichi ,  ed  uno  che  si  av- 
volge nel  fondo  e  lo  circonda  .  Questi  serpi  convengono 
a  Mercurio  perchè  di  essi  ornò  la  sua  verga  ^  spettano  a 
Bacco  perchè  nelle  sue  ciste  era  religiosamente  conservato 
il  serpe  per  ciò  detto  Dionisiaco  ;  appartengano  finalmen- 
te alla  datta  Minerva  come  quella  che  al  par  di  Escula- 
pio  colla  sua  dottrina  illustrò  la  medicina,  d'onde  il  so- 
pranome riportò  di  Minerva  medica ,  il  cui  simulacro  ap- 
punto da  un   serpe   veniva  distinto  . 

40. 

Tutto  Bacchico  è  questo  Vaso;  la  danza  di  Fauni, 
Satiri  ,  e  Menadi  che  ne  fregia  il  corpo  ci  denota  quelle 
danze  Dionisiache  che  presso  gli  antichi  erano  si  celebri 
che  gradite  .  I  serpi  Dionisiaci  che  ne  formano  i  manichi 
corrispondono  a  questo  stesso  fine  ,  i  tralci  di  vite  indi- 
cano lo  stesso  ;  gli  ornati  del  fondo  ,  del  coperchio  ,  e  del 

3  * 


{20) 

piede    sono    abbellimenti    proprj    architettonici    e  comuni 
ornamenti . 

4'- 

Si  volle  questo  Vaso  più  grandioso  che  ampio  da  chi 
ne  fece  il  pensiero  ;  e  1'  ornamento  medesimo  si  formò  col- 
la medesima  idea  .  La  pina  nella  cima  ,  le  teste  di  leo- 
ne ,  e  le  corone  di  quercie  ,  cose  sono  tutte  che  alla  Ma- 
dre Frigia ,  cioè  a  Cibele  si  appartengono  senza  dubita- 
zione ,  e  forse  per  uso  di  un  qualche  di  lei  Tempio  fu 
destinato  .  Il  carattere  ,  la  forma  ,  e  l' insieme  presentano 
una  buona  proporzione  e  generalmente  non  comune  . 

42. 

Quasi  due  tazze  una  posta  al  rovescio  suir  altra  può 
considerarsi  la  composizione  di  questo  Vaso  nella  sua  rap- 
presentanza ed  insieme  ,  se  non  che  la  tazza  inferiore  è 
sostenuta  da  un  piede  ,  1'  altra  invece  è  terminata  da  un 
piccolo  coperchio  e  da  una  pina  ?  ed  ha  di  più  questa  i 
due  manichi  ,  pe'  quali  V  insieme  ne  risulta  di  un  Vaso 
molto  ampio  e  sodo  .  I  due  manichi  mentre  figurano  il 
corpo  di  un  serpe  squamoso ,  terminano  non  con  la  testa 
ma  con  una  punta  di  saetta  ,  quale  talvolta  suol  rappre- 
sentarsi la  lingua  di  questi  rettili .  Nella  parte  superiore 
s' intersecano  due  tralci  di  vite ,  uno  abbondante  di  foglie 
e  grappoli  ,  1'  altro  sterile  del  tutto  ,  e  due  piccole  Incer- 
te vi  si  veggono  inerpicarsi  vicine  .  La  metà  inferiore  poi 
oltre  r  ornamento  di  rami  carichi  di  pine  ,  presenta  non  si 
sa  bene  se  un  cane  o  un  lupetto  in  atto  di  nascondersi  ; 
anche  in  ciò  non  potrebbe  escludersi  la  pertinenza  di  Bacco. 

43. 

In  questo  Vaso  si  ravvisa  un   misto  di    grande  e    di 
meschino  ,  una  superfluità  di  ornamento  unita  alla   man- 


(.1) 

canza  di  membri  necessarj  ;  convien  dire  però  che  ha  del 
merito  ;  se  il  labro  avesse  un  aggetto  maggiore  della  sco- 
zia che  ne  forma  il  collo  ,  se  le  maschere  non  avessero 
un  rilievo  cosi  meschino  che  le  fa  comparire  schiacciate  , 
se  le  scanalature  del  corpo  fossero  più  sottili,  e  se  final- 
mente r  ovolo  sopra  la  scozia  del  piede  avesse  più  agget- 
to ,  farebbe  ancor  meglio  ;  il  tutto  assieme  è  buono  asso- 
lutamente . 

44. 

Gentile  e  nel  tempo  stesso  grandioso  è  questo  crate- 
re ,  la  cui  forma  è  la  solita  de  più  belli  ;  non  è  cosi  ele- 
gante il  suo  piede  im  poco  troppo  dilatato  nel  suo  pian- 
tato .  Gli  ornamenti  sotto  del  labro  sono  a  suo  luogo  e 
ben  distribuiti ,  ma  quelle  teste  di  Gorgone  che  pendono 
hanno  un  poco  di  stravaganza.  Le  teste  taurine  e  gli  en- 
carpi escludono  ogni  relazione  con  Bacco  :  comunque  siasi 
è  molto  pregevole.  * 

45. 

Il  vedere  le  zampe  di  leone  fare  le  veci  de'  mani- 
chi ,  quando  V  uso  di  esse  è  stato  sempre  di  servire  per 
piede  ,  non  può  render  paghi  que'  che  ragionano  .  Nel  re- 
stante nobile  e  ricco  e  molto  pregevole  .  I  fanciulli  Tri- 
toni che  accompagnano  Portunno  o  sia  il  figliuolo  di  Ma- 
tuta  divenuti  entrambi  deità  marine  ,  ci  potrebbero  indi- 
care quel  Dio  che  cavalcando  un  cavallo  marino  come 
presidente  de'  porti  viene  da  loro  corteggiato  ,  e  nello  stes- 
so tempo  farci  pensare  che  in  qualche  di  lui  tempio  aves- 
se il  suo   uso  questo   bel  Vaso  . 

Eccovi  un  cratere  che  non  abbisogna  di  spiegazione 
per  la  pertinenza ,  che  dalla  danza  bacchica  ci  viene  ac- 


o 


certata  ;  ne  per  la  forma  e  proporzione  che  è  la  pjù  ele- 
gante ,  e  comune  .  Sopra  le  due  maschere  potevano  sor- 
gere i  manichi  ,  ma  dovendo  forse  essere  stabile  non  v'era 
d' uopo  di  manichi ,  tanto  più  che  senza  questi  resta  ba- 
stantemente bello  e  regolare  . 

47- 

Mirabili  furono  gli  antichi  artefici  nel  variare  le  loro 
opere  senza  però  mai  prescindere  dalla  ragione,  e  dal  bello; 
già  si  deve  intendere  de'  buoni  tempi  e  de'  maestri  ec- 
cellenti ,  perchè  de'  cattivi  artisti  non  vi  è  stata  penuria 
giammai  ,  abbenchè  negli  antichi  vi  fu  sempre  una  nor- 
ma ed  una  ragion  di  operare  più  certa  e  più  rispettata , 
per  cui  le  opere  pessime  ancora  si  vedono  provenire  da 
buone  massime  sfigurate  da  una  esecuzione  strapazzata  da 
mano  ignorante  e  mal  pratica  ,  Un  cratere  dunque  è  sen- 
za dubbio  ancor  questo  ,  il  di  cui  insieme  non  varia  da- 
gli altri ,  se  non  che  avendovi  fatto  intorno  al  corpo  una 
scultiu'a  di  molto  rilievo  si  pensò  renderne  spazioso  anche 
il  piantato ,  e  perciò  il  fondo  di  esso  fu  fatto  più  ampio  , 
a  cui  le  due  teste  di  caproni  servono  a  maggiormente  di- 
latarlo ,  mentre  gli  forma  manico  ;  le  baccellature  del  fon- 
do sono  pesanti ,  e  se  fossero  più  gentili  e  più  leggiero 
il  piantato  del  piede  ,   farebbe  assai  meglio  . 

48. 

Nobile  veramente ,  ricco ,  e  grandioso  è  il  presente 
cratere,  nel  mentre  che  lo  stile  dell^ ornato  non  mostra  ele- 
ganza ,  benché  vi  sia  molto  lavoro  ,  e  non  vi  manchi  an- 
cor bizzarria  e  novità  ne'  suoi  manichi .  Un  Genietto  che 
ripieno  già  il  suo  calato  di  grappoli  sta  mirandolo  lieto , 
forse  pronto  per  caricarsene  ;  altro  genietto  stanco  dall' aver 
fatto  egli  forse   quella  raccolta  si  sta  assiso  in  graziosa  pò- 


(.3) 

silura  rivolto  al  compagno ,  e  alla  località  sua  forma  l' ac- 
compagnamento dell'  altro  manico  composto  dal  collo  e 
testa  di  un  drago  ,  che  termina  nel  basso  in  fogliami  .  So- 
no il  soggetto  della  scultura  i  tralci  di  viti ,  che  tutto  in- 
vestono il  corpo  ed  il  fondo  del  Vaso ,  disposti  in  buona 
maniera  per  riempire  tutto  il  sito  . 

45- 
Per  la  sua  forma  e  per  gli  ornamenti  è  molto  pre- 
gevole  questo  grandioso  cratere  ,  destinato  certamente  per 
uso  ;  e  forse  dono  fatto  ad  un  Tempio  ,  come  il  sagrifizio 
solenne  che  vi  è  scolpito  lo  attesta  ,  ed  in  cui  si  vede  che 
una  Matrona  avendo  già  imposto  su  di  un  ara  le  primi- 
zie de'  frutti  presenta  di  più  un  bove  vinato  al  Sacerdote 
che  A'elato  sta  già  pronto  per  farne  l'immolazione  nel  men- 
tre che  con  le  mani  instruisce  la  donna  che  ne  sta  facen- 
do r  offerta  ;  una  fanciulla  e  due  altre  donne  assistono 
presso  del  sacerdote  al  sagrifizio ,  il  quale  però  non  è  chia- 
ro a  chi  sia  destinato  ;  T  offerta  de*  frutti  e'  indicherebbe 
Vesta  ,  o  la  Dea  Tellure  ,  ma  a  queste  Dee  non  si  sagri- 
fica>a  col  sangue;  il  bove  ci  richiamerebbe  Ercole  e  Gio- 
ve medesimo  ;  comunque  siasi  la  mancanza  del  rimanente 
della  scultura  nella  parte  posteriore  non  ci  permette  de- 
ciderlo ;  ciò  che  sembra  certo  ,  questo  non  fu  a  Bacco  de- 
stinato perchè  de'  suoi  attributi  non  ve  n  è  iieppur  uno  . 

5o. 

Non  V*  è  che  bizzarria  in  questo  urceolo ,  che  non  ha 
neppure  forma  graziosa ,  ma  avendo  appartenuto  ad  un 
bassorilievo  ,  fu  trattato  al  solito  come  un  accessorio  ,  e  po- 
co s' interessarono  della  sua  eleganza  e  de'  simboli ,  che  d'al- 
tronde nel  bassorilievo  saranno  stati   espressi  bastantemente. 


(  A  ) 

Un  altro  sagrifizio ,  ma  non  incerto  come  quello  del 
num.  li^.  si  osserva  ancora  in  questo  cratere  ,.  della  stessa 
buona  forma  e  caratterie  grandioso  degli  altri .  Bacco  as- 
solutamente è  il  nume  a  cui  si  sagrifica  da  una  persona 
barbata  e  velata  che  perciò  deve  essere  un  devoto  Roma- 
no ,  il  caprone  che  vien  tratto  dal  vittimarlo  che  ha  già 
pronta  la  scure  ,•  ci  dichiara  che  a  Bacco  deve  essere  im- 
molato ;  la  donna  che  lo  siegue  portando  il  vaglio  misti- 
co in  mano  cel  conferma  ;  un  altra  donna  che  porta  in 
mano  dentro  una  patera  altra  offerta  che  sembra  di  po- 
mi non  disdice  al  soggetto  ;  e  finalmente  i  festoni  di  ede- 
ra e  di  viti  che  tutto  investono  il  sotto  del  labro  intorno 
intorno,,  compiscono  di  assicurarcene  la  rappresentanza    e 

la  pertinenza . 

52. 

A  Nettuno  fu  sacro  certamente  questo  cratere  grandio- 
so  nelle  forme  ,  e  singolare  per  la  sua  insolita  dilatazione 
nel  fondo  ,   che  tuttavia  non   è  ingrata  .  Due  cavalli  mari- 
ni in  bella  positura    stanno    come  in  guardia  del    triden- 
te, cioè  dello   scettro  del  loro  Dio,   ed  è  ben  ideato,  per- 
chè quel  nume  era    molto  geloso  del  proprio    impero    sul 
mare  ,  ed  abbiam  in  Virgilio  il  forte  rimprovero  che  Net- 
tuno fece  ad  Eolo  che  senza  suo  permesso  si  era  fatto  le- 
cito di    turbare  le  onde  e  sconvolgerle  fino  al  fondo    per 
sommergere  le  navi  di  Enea  ,   Non  UH  ,   gridò  Nettuno  ai 
venti  impertinenti  esecutori  de*  comandi  del  loro  Re  Eolo  , 
Non  UH  imperium  Pelagi    sacrumque  tridentem   sed  niihi 
sorte  datum  .  Qui  le  onde  accennate  sono  nella    massima 
placidezza ,  ed  i   mostri    benché    pieni  di  spirito    jono    in 
tutta  la  quiete  inservienti  al  loro  nume. 


(.5) 

53. 

In  questo  cratere  non  ini  sagrifìzio  ,  ma  una  danza  , 
o  almeno  una  marcia  dionisiaca  si  vede  rappresentata ,  do- 
ve spicca  nel  mezzo  il  Nume  medesimo  che  armato  di  tirso 
sta  in  atto  di  appoggiarsi  ad  un  Fauno  uno  de'  suoi  fe- 
deli seguaci  che  lo  sostiene;  alla  destra  di  Bacco  evvi  una 
Menade  che  suonando  una  tibia  precede  il  suo  dio  ;  pres- 
so del  Fauno  altro  seguace  suona  il  cembalo  in  forma  di 
tamburello  per  far  rimbombare  per  tutto  ed  annunciare 
la  presenza  del  Nume  .  Il  rimanente  della  rappresentanza 
è  nascosto  ,  ma  nella  metà  posteriore  non  potè  esser  dis- 
simile ,  anzi  compiva  il  soggetto  cogli  altri  seguaci  di  Bac- 
co ,  Sileno  ,  Aerato ,  e  Satiri ,  che  formano  sempre  il  suo 
corteggio  ,  e  che  lo  seguirono  sempre  nelle  sue  marce  ?  tut- 
to il  campo  indica  chiaramente  una  vigna  ;  ma  fuori  del 
corpo  non  vi  è  simbolo  alcuno  di  Bacco  mentre  i  mani- 
chi il  fondo  ed  il  piede  sono  ornati  di  scanalature  ,  fo- 
gliami ,  e  teste  di  leoni  . 

54.  e  55. 

Una  danza  bacchica  di  Menadi  fatta  in  memoria  di 
quella  in  cui  lacerarono  esse  in  brani  il  povero  Penteo 
che  tardi  troppo  si  determinò  a  riconoscere  per  figlio  di 
Giove  e  per  nume  Bacco  medesimo  ,  è  rappresentata  egre- 
giamente in  questo  cratere .  Sei  sono  le  figure,  tutte  mulie- 
bri ,  che  la  compongono  ;  la  prima  è  appoggiata  al  suo  tir- 
so ,  essa  egualmiente  che  la  sesta  sembrano  stare  in  guardia 
per  le  altre  ;  la  seconda  impugna  con  la  destra  una  spa- 
da con  cui  ha  fatto  in  pezzi  un  capriolo  che  tiene  con 
la  sinistra  ,  tanto  nell'  azione  che  nelle  vesti  vi  apparisce 
la  furia  ;  la  terza  percuote  il  cembalo  ,  quel  gran  tamburo 
istromento  della  quiete  e  del  riposo  nemico ,  e   che  regge 


(26) 

con  la  sinistra  ,  rivolta  alla  quarta  ,  che  più  furiosa  di  tut- 
te impugna  ancor  essa  la  spada  per  dar  la  morte  ad  al- 
tro capriolo  che  tiene  afferrato  colla  sinistra  ^  termina  la 
quinta  che  sta  rivolta  verso  lo  strepito  ,  tenendo  una  co- 
rona forse  destinata  a  coronare  il  simulacro  del  Nume  , 
avanti  al  quale  si  solevano  fare  simili  danze  .  Ancor  que- 
sto cratere  nel  piede  e  fondo  non  ha  altro  indizio  che  si 
rapporti  al  soggetto  . 

56. 

Si  vede  la  medesima  forma  de'  crateri  conservata  an- 
che in  questo  ,  ma  nell'  ornamento  molto  si  discosta  da- 
gli altri  che  abbiamo  sin  qui  veduti ,  e  vi  è  certamente 
molto  capriccio  .  Una  Baccante  co'  crotali  ed  un  Fau- 
no col  tirso  sono  le  sole  due  figure  che  danzanti  si  veg- 
gono scolpite  nel  corpo  di  questo  cratere ,  e  sono  state 
come  chiuse  dentro  di  un  quadro  formato  con  serti  di 
frondina  ;  annodati  e  colla  estremità  svolazzanti  e  pen- 
denti sono  questi  serti,  che  posti  in  tal  modo  lo  singola- 
rizzano dagli  altri  ;  più  capricciosi  poi  sono  i  manichi  che 
con  attorcigliamenti  di  più  giri  formati  da  un  solo  stelo 
interrotto  in  tre  luoghi  da  picciole  foglie  d'  acanto  ,  for- 
mano un  bellissimo  ornamento  -,  le  due  maschere  sOno  di 
Sileno ,  e  perciò  corrispondono  al  resto  ;  nel  piede  di  buo- 
na forma  non  v'  è   alcun   emblema  di  Bacco . 

57. 

Molto  più  ampio  e  più  simile  ad  una  tazza  che  ad 
un  cratere  è  questo  Vaso  per  la  sua  forma  veramente  ele- 
gante e  proporzionata  ,  che  pur  tuttavia  deve  aver  avuto 
1  uso  medesimo  de'  crateri  .  Se  si  rifletta  alla  rappresen- 
tanza certa  di  una  vendemla  fatta  da^Genj  si  dovrà  con- 
cludere che  ancor  «piesto  entra  nella  massima  par  te  de' Vasi 


che  sempre  più  in  maggior  numero  che  ad  altre  deità  a 
Bacco  si  trovano  appartenere;  tanto  il  tino  che  i  tre  gra- 
ziosi Gemetti  e  le  viti  vi  sono  cosi  ben  distribuiti  che  co- 
stituiscono un  elegante  composizione,  e  de' tempi  sicura- 
mente felici  ;  anche  i  manichi  hanno  una  qualche  parti- 
ticolarità  nella  cima  formata  da  più  frondi  ritorte  in  pun- 
ta e  ben  aggruppate  -,  il  suo  fondo  e  più  il  piede  sono 
semplici  ma  grandiosi  onde  formano  un  sostegno  stabile 
senza  esser  pesanti  . 

58. 

Non  è  ingrato  1"  insieme  e  la  forma  di  questo  Vaso  , 
ricoperto  di  ornati  grandiosi  e  semplici  ,  ma  di  niun  si- 
gnificato particolare  ,  e  sono  quei  medesimi  che  soglionsi 
fare  generalmente  ne' membri  di  Architettura  ;  non  ha  di- 
fetti ma  neppure  bellezze  prescindendo  dal  buon  insieme  . 

5^.   e  ^o. 

Una ,  anzi  forse  la  più  pregevole  ,  delle  Tazze  an- 
tiche è  la  presente  e  per  la  sua  mole  e  pel  suo  lavoro  , 
e  si  dica  ancora  per  la  bella  forma  ,  monumento  singola- 
rissimo .  Chiunque  bramasse  di  rilevare  il  contenuto  delle 
nostre  figure  che  vi  sono  scolpite  basterà  che  consulti  ne' 
Monumenti  inediti  dell'  immortai  Winkelmann  i  numeri 
6ZJ..  e  65.  e  qui  basterà  d'  indicare  che  vi  sono  espresse 
le  fatiche  di  Ercole  a  incominciare  da  quella  del  leone 
strangolato ,  poi  il  cerbero  incatenato  dopo  la  liberazione 
di  Teseo  ,  la  quadriga  tolta  a  Diomede  ,  1'  uccisione  dell' 
idra  Lernea  ,  la  cerva  raggiunta ,  gli  uccelli  stinfalidi  uc- 
cisi a  colpi  di  freccia  ,  il  cinghiale  d'  Erimanto ,  e  appres- 
so il  toro  di  Greta  condotto  ad  Argo  ,  il  discccamento 
della  valle  di  Tempe  ,  il  combattimento  in  cui  uccise  il 
tricorpore  Gerione  ,  indi  Ercole  che  uccide  il  serpente  per 


(  ^8  ) 
rapire  i  pomi  fieli  Esperidi  da  lui  custoditi ,  e  finalmente 
il  suo  combattimento  con  il  centauro  Orione  ;  e  siccome 
le  imprese  d  Ercole  non  sarebbero  per  se  stesse  rarissime 
nelle  sculture  antiche  superstiti ,  cosi  le  figure  che  forma- 
no in  questo  marmo  1'  accompagnamento  di  Ercole  sono 
quelle  che  lo  rendono  unico  e  pregiatissimo  ,  e  degno  di 
chiudere  la  nostra  utilissima  collezione  del  presente  Tomo  , 
nel  suo  genere  la  più  completa  di  tutte  ,  anzi  anch^  essa 
unica  e  singolare  come  la  presente  Tazza  che  la  compisce . 


IMPRIMATUR 

Si  Videbitur  Rev.  P.  Sac.  P.  A.  Mag. 
Candldiis  Maria  Fiauini  Archiep. Philipp.  Vicesger. 

IMPRIMA  TUR, 

Philippus  Anfossi  Mag.    Ord.  Praed.  Sac.  Palai.  Apost. 


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