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miniature delle omelie
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3385 Mniature delle omilie
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UNIVERSITY OF TORONTO
LIBRARY
MINIATURE
DELLE
OMILIE DI GIACOMO MONACO
(COD. VATIC. GR. 1162)
DELL'EVANGELIARIO GRECO URBINATE
(COD. VATIC. URBIN. GR. 2)
CON BREVE PREFAZIONE E SOMMARIA DE.SCRIZIONE
DI
COSIMO STORNAJOLO
SCRITTORE ONOR.\RIO DELLA BIBLIOTECA VATICANA
ROMA
DANESI, EDITORE
1910
IMPRIMATUR :
Fr. ALBERTUS LEPIDI, Ore/. Praed., S. P. A., Magìster.
IMPRIMATUR:
JOSEPHUS CEPPETELLI, Patr. Constant.. Vicesgeretis.
PIO X
PONTIFICI • MAXIMO
ANNVM • XXV • AB • INITO • EPISCOPATV
FELICITER • PERAGENTI
BIBLIOTHECAE • VATICANAE • PROCVRATORES
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CONSILIO ET OPERA PROCURATORUM BIBLIOTHECAE VATICAXAE ^
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SERIES MINOR
VOLUMEN I
OMILIE DEL MONACO GIACOMO
(Cod. Vatic. gr. 1162)
PREFAZIONE
I due codici greci (Vatic. 1 1 62, Parigino i 208), contenenti miniature,
che illustrano le sei omilie sulla Madonna, di Giacomo scrittore di età
incerta e monaco della Laura, detta Koxxtvópa'fOw, nella città di Bursa
in Bitinia, hanno richiamato da lungo tempo l'attenzione degli storici
dell'arte ('). Giacché, sebbene codeste miniature appartengano ad un
periodo di tempo, nel quale i codici illustrati non sono più tanto rari
(sec. xii), pure le graziose e talvolta tenere scene familiari, i costumi,
gli edifizi, la suppellettile, il vivo sentimento espresso dalle figure, la
(') D'Agincourt, L Art par les lìionumcnts, Paris, 1823, pi. L, LI ; L.a.b.\rte,
Histoire des Arts industrieh, Paris, 1864, pi. LXXXVII; Kondakov, Histoire de
r Art byzantin, pubblicata prima in russo, Odessa, 1876, pag. 220-229, £ Poi tra-
dotta in francese, Paris, 1891, pag. 117 sgg. ; Rohault de Fleury, La Saint Vierge,
Paris, 1878, I, pag. 417 sgg., pi. LXVI-LXXVI; Bordier, Description des peintures
et aiitres ornaments, contenu dans les manuscrits grecs de la Bibliotheque Natwnale^
Paris, 1883, pag. 147-172; Kirpicnikov, Zur byzaiitinischeii A[imaturmaìerei, nella
Byzant. Zeitschrift, IV (1895), P^-gg- 109-124, il quale corresse parecchi sbagli
degli anteriori interpreti; Venturi, La Madonna, Milano, igoo, nel riprodurne molte
'scene mise queste in relazione con altre simili dell'arte italiana ; Baumstark, Oriens
Ckristianus, IV (1905), pag. 187-190, notò alcuni influssi letterari siriaci nel cout
tenuto delle omilie ; Strzvgowski, Die Miniattiren des serbischer Psaltcr der kimigl.
Hof- und Staatsbibliothek in Miinchen, in Denkschriften der phil. hist. Klasse der
Wiener Akad. d. ÌViss., LII, (1905), pag. 129, e nella Byzant. Zeitschrift, XV (1906),
pag. 425 sg., ove fece notare nelle miniature influssi d'arte siriaca.
— 6 —
freschezza e la varietà dei colori, congiunte con una particolare finezza
di contorni, le rendono non prive d'importanza e di attrattiva. In
esse si respira come un'aria di novità, perchè non si ha da fare
colla comune e ripetuta illustrazione delle Bibbie, dei libri liturgici o
delle opere patristiche, sibbene con tutto un ciclo di leggende antiche
sulla vita della B. Vergine, che il monaco Giacomo, raccattandole
dal Protovangelo di Giacomo, dall' Evangelo dell' infanzia e da altri
apocrifi (cf Fabricius, Codex apocriplms N. T., Hamburg!, 1703),
distese a modo suo in un' interminabile e stucchevole giro di frasi
(M., Patr. Gr., 127, col. 543-700).
Il codice Vaticano poi, a fronte del Parigino, si avvantaggia non
poco, a giudizio degl' intenditori (cf Beissel, Vaticanische Miniaturen,
Freiburg in B., 1893, pag. 25-26), sia per le maggiori dimensioni
dei quadri, sia pel numero e per la bontà dell'esecuzione. Il Kirpic-
NiKOV (1. cit., pag. 109), dopo altri, sosdene essere i due codici stad
scritti dallo stesso amanuense e dal medesimo miniatore eseguite tutte
le illustrazioni, sebbene per certe pardcolarità di stile alquanto differenti
fra loro. Su queste due affermazioni, fin qui non confortate di solide
prove, si potrebbe forse portare un giudizio più sicuro quando i
due codici fossero messi l'uno accanto all'altro e diligentemente con-
frontad. È molto probabile però che essi sieno copie di esemplari
anteriori, giacché anche il Vadcano non presenta le caratteristiche di
un originale.
Come il codice Parigino pervenisse alla Biblioteca Nazionale nel
1687-1688 da quella del Serraglio di Costandnopoli fu raccontato
dal D'Anse de VnxoisoN nelle Notices et extraits des niss. de la
Bibliothcque Imperiale (T. Vili, 18 io, pag. 1-32). Il Vadcano invece
si trovava nella Biblioteca Pondficia fin già dal 1475 (Muntz -Fabre,
La Dihliothèque da Vatican aii Xì^"" siede, Paris, 1887, pag. 249),
e vi dovette essere importato poco tempo prima, non trovandosi re-
gistrato nei cataloghi anteriori.
Il poter avere sotto gli occhi in fotoincisione l' intera serie dei
quadri è tal pregio, che malgrado l'economia dell'edizione, farà acco-
gliere benevolmente le nostre succinte dichiarazioni del pensiero domi-
nante in ciascun quadro, non essendo sufficiente il titolo, sovente
oscuro, generalmente troppo sommario, premesso dall'antico minia-
tore. Ci riserbiamo però di tornare sopra l'argomento e pubbli-
care altrove una copiosa e particolare descrizione dell' importante
monumento artistico. In genere si può dire che il pittore si tenne
strettamente all' illustrazione dei vari paragrafi delle omilie. Onde,
per interpretare piìi sicuramente il pensiero del pittore, non occorre
quasi altro che leggere accuratamente queste. Però a ciascuna,
come quadri fuori testo, vanno aggiunte una o due rappresentanze
riferentisi o alle virtù della Vergine (come alla sua ferma fede il
sacrificio di Abramo), o all' incarnazione del Verbo divino, alcune volte
in forma tipologica ed allegorica, come nel vello di Gedeone, nel-
l'interno del tabernacolo israelitico; altre volte invece chiare e defi-
nite. Difatti in queste il tipo e l'antitipo, il simbolo e la realtà sono
congiunti ed immedesimati in un'unica rappresentanza, come nella
scala di Giacobbe, nel rovo ardente, nel letto di Salomone, nelle
quali la figura del Redentore comparisce insieme colle immagini alle-
goriche, che lo simboleggiavano. Alcuni non hanno saputo vedervi il
nesso colle omilie, ma evidentemente il miniatore le volle aofofiuneere
a que.sto, diremmo così, poema pittorico-romantico sulla Vergine per
illustrare parole ed accenni delle omilie ; tanto più che per mezzo
di esse si veniva ad indicare la fonte, donde tanta grazia si effuse
sull'eletta fra le donne, e si congiungeva così in intimo nesso il Re.
dentore e la Corredentrice del genere umano.
Da ultimo non si può tacere il sospetto che queste miniature
neppure fossero inventate al tempo della composizione delle omilie.
Giacché non essendo esse che un commentario verboso delle brevi
'parole del protovangelo di Giacomo, la mente corre spontanea ad
immaginare un protovangelo illustrato da quadri, dei quali si giovò
il miniatore delle omilie. Ma non trovandosi oggi, per quanto si è
potuto ricercare da noi, un protovangelo illustrato, nulla si può affer-
mare di sicuro.
Il codice è scritto su membrana piuttosto sottile, e consta di
fooli II, 194, ahi mm. 326 circa e larghi 227; ha iniziali maggiori
con figure di animali e minori a fogliami e nodi, tutte elengante-
mente dipinte a colori ; nella prima iniziale è una piccola imma-
gine della Vergine col Bambino sulle ginocchia. Ha doppia numera-
zione, una antica con lettere greche, di otto in otto fogli, ed un'altra
del secolo xv, con numeri arabi sui singoli fogli. Ultimamente il
codice è stato rilegato in tre tomi (fogli 1-74, 75-142, 143-194) ed
oo-ni miniatura rinforzata con un cartone. Pare che non manchi nes-
suna miniatura. Anni fa alcune di esse furono portate via da uno
studioso, ma poi recuperate. Però secondo un esame fatto da noi
mancano nel te.sto i fogli 4, 6, 7, 9, 33, 34, 49, 104.
DESCRIZIONE
OMILIA I - Concezione della B. Vergine.
1 (f. 2-v). a (^). I dodici apostoli seduti nella gloria celeste, b. Ascen-
sione di Gesù Cristo alla presenza della B. Vergine e degli apostoli, tra i
quali S. Paolo ; s. Isaia con la profezia sulla Passione, scritta su rotolo
(Isaia 63, i) ; d. David con le parole profetiche suirAscens:one (Salmo 46, 6).
2 (f. 3). Testata più fina delle solite a ritrovarsi nei codici greci di
quel tempo, imitante i tappeti persiani con arabeschi, fiori ed animali. Essa
precede il testo dell'omilia sulla Concezione.
3 (f. 5). Gli spiriti beati ed i diversi ceti raccolti per festeggiare la
Concezione della Vergine, a. m. In cielo, la Madonna in trono, circondata
dalle schiere angeliche, che stringono i loro scettri ; s. i padri e dottori
della Chiesa greca (si distinguono in prima fila S. Giovanni Crisostomo,
S. Gregorio Nazianzeno e S. Basilio); d. l'ordine monacale ed eremitico.
(') a. significa in altn; b. in basso; m. nel mezzo, o nel piano medio; d. a destra
dell'osservatore; s. a sinistra.
b. m. In terra, principi e popolo; s. imperatori e re ; d. imperatrici, regine,
matrone, vergini (M., Patr. Gr., 127, col. 548, lin. B, 14 - C. 8).
• 4 (f. 2,-v). b. s. Gl'Israeliti si avviano al Tempio per le loro offerte.
a. Nel Tempio, S. Gioacchino e S. Anna prima degli altri presentano al
sacerdote i loro doni, ma dietro loro un israelita, Ruben (cf. Fabricius,
Codex apocriphus N. T., Hamburg!, 1703, pag. 68), invidioso della prece-
denza, osservò essere essi indegni di tale onore, perchè sterili ; il sacerdote,
in seguito di ciò, rifiutò le loro offerte, b. d. I profeti ed i giusti invece
alzano le mani, sperando negli sposi (M., 1. cit., 552, B. 7 - D. 2).
5 (f. \i-v). m. S. Gioacchino, desolato dell'accaduto, ascende un monte:
a. prega su di esso. m. d. Nel discendere, un angelo gli annunzia la ces-
sazione della sterilità ; si avvia verso casa. b. Alcuni si bagnano nel Gior-
dano, personificato da due mezze figure, che, secondo un'antica opinione,
accettata anche da S. Girolamo, rappresentavano le due sorgenti lor e Dan,
donde poi, secondo tale falsa opinione, sarebbe stato formato il nome del
fiume (M., 1. cit., 553, 8-12; cf. 556, 9 - B. i).
6 (f. 16-v). b. s. A S. Anna, entrata per pregare nel giardmo di sua
casa, dall'ancella Judith (cf. F.\BRICIUS, 1. cit., pag. 70) viene additato un
nido di colombi, il che le accresce l'ambascia per la sua sterilità; d. un
angelo, mentre prega, le annuncia la prossima fecondità, a. d. Chiamata da
un'ancella, si alza dal suo tavolo di lavoro, m. Due ancelle scostano le
tende per aprirle il passaggio; s. s'incontra con S. Gioacchino, che torna
a casa dopo quaranta giorni di digiuni e preghiere (M., 1. cit., 556, B. 2 -
564, 12).
7 (f. 22-tj). a Labano su di un letto, alla sponda del quale Giacobbe in
atto di congedarsi ; d. Rachele seduta, col viso simile a quello della 'Ver-
gine, di cui era tipo ; dietro lei un'ancella, m. Giacobbe sulle rive del Gior-
dano, personificato nelle due sorgenti, come al n. 5, si scalza per passarlo.
b. m. Si addormenta e vede in sogno uua scala con angeli ascendenti e
discendenti ; s. al sommo della scala il Redentore a mezza persona (M., 1.
cit., 572, B.).
OMILIA II - Natività.
8 (f. 23). Testata premessa all'omilia sulla Natività (vedi n. 2).
9 (f. 29). m. S. Anna puerpera ; intorno al suo letto seggono o sono in
piedi i rappresentanti delle dodici tribù d' Israele, convocati da essa perchè
— 10 —
tutti partecipino della sua gioia, a. s. L'ostetrice ed un'ancella danno il bagno
alla neonata (M., 1. cit., 573, B. 8 - D. 15).
10 (f. 30-v). a. d. Adamo ed Eva piangenti dopo il peccato, m. d. I giusti
del limbo, stanchi di aspettare, interrogano due anime, in forma di due
fanciulli, che vengono dal mondo in braccio a due angeli, se portano qualche
nuova della venuta del Liberatore, b. d. L' Inferno, oscura dimora dei mal-
vagi e degli increduli alla futura redenzione; s. due angeli vi ricacciano
colle lance due nuovi dannati (M., 1. cit., 576, 5 - 577, D. io):
11 (f- 33)- m. Eva in colloquio col serpente, a. d. Presenta il pomo
ad Adamo ; s. ambedue sono rimproverati da un personaggio alato, che
stringe un rotolo nella sinistra (Dio in figura di angelo), b. d. Un angelo
caccia ambedue dal Paradiso, irrigato da una sorgente, personificata in un
giovane che regge una lunga anfora sul braccio sinistro; da questa sor-
gente si diramano poi i quattro grandi fiumi (M. 1. cit., 580-584, 4).
12 (f 35-^'). a. m. Adamo ed Eva, sul vertice di una collina, rammari-
cati del peccato; d. Abele prega presso un'ara, su cui brucia un agnello;
s. Caino ofire i frutti, b. s. Caino ed Abele in colloquio; m. si avviano per la
campagna ; d. uccisione di Abele, m. Dentro una casipola Adamo conforta
Eva piangente per l'uccisione del figlio (M., 1. cit.).
13 (f. 36). s. Il Paradiso terrestre, chiuso con porta; da tre lati di essa
tre cherubini ; d. personificazione della sorgente dei quattro fiumi del Pa-
radiso, come nel n. 11 (1. cit.).
14 (f. 38-^). s. Due ancelle, di cui una con flabello ed una con ali-
menti, prestano all'eletta fanciulla, distesa in una culla d'oro, le loro pre-
murose cure; d. S. Gioacchino e S. Anna in colloquio, felici dei divini
favori; alla loro sinistra tre ancelle (M., 1. cit., 584, 5 - 585, 14).
15 (f. 41). s. S. Anna, abbracciando la figliuola, seduta sulle sue gi-
nocchia, le intuona un cantico, alle sue spalle quattro ancelle; d. David,
invocato da S. Anna, è li presente colla sua profezia sulla Vergine, scritta
su rotolo: AVTII 11 ilV.Ml TOV K[ìl'IO]V, AIK.AIOI KICK[AKVCONTAI] (ffaec
porla Domini, insti intrabunt, etc. Salmo 117, 20; M., 1. cit., 585, 15 -
588, 21).
16 (f 43). s. S. Gioacchino e S. Anna visitano la loro infante, posta
in una culla d'oro, in una camera appartata della casa, e la consacrano a
Dio; d. servi ed ancelle, delle quali una col solito flabello (M., 1. cit., 588,
B. - D. 3).
17 (f AA-v\ b. s. S. Anna, tendendo le braccia, fa tenero invito alla
sua infante a sollevarsi dalla culla; s. S. Gioacchino dà ordine alle ancelle di
— II —
preparare l'occorrente, a. s. S. Anna, seguita da S. Gioacchino, presenta la
bambina ai sacerdoti, convocati a banchetto; d. Zaccaria ed altri quattro
sacerdoti seduti a tavola (M., 1. cit., 588, D. 3 - 592, 12).
18 (f. 46-v). a. d. S. Anna ripiglia la bambina; s. i sacerdoti a ban-
chetto hanno successivamente abbracciata e baciata la bambina, b. d.
S. Anna, dopo averla ripresa, la stringe fra le braccia ; dietro di essa un'an-
cella ; s. la ripone nella culla d'oro, in una camera appartata; la stessa (qui
col nimbo, ad indicare la sopraelevazione profetica) le intuona un cantico
(M., 1. cit., 592, 12 - 593, 5).
19 (f, 48-2'). a. s. Gesù, poggiando la destra ad una croce a doppia
asta e calcando col piede sinistro il petto del demonio, discende all'In-
ferno, sulle cui balze è dipinta una grande croce aurea; d. un angelo fa
segno alle anime dei peccatori non essere per loro tale discesa, perciò
alcuni, con gesto da disperati, innalzano le brr ccia al cielo, m. Gesù, traendo
con la sinistra Adamo, seguito da Eva, dal Battista col rotolo, su cui è
scritto: lAK 0 AMNOC IVY tìKOV (Ecce Agnus Dei, Giov. i, 29) e da altri
eletti, ascende, b. s. Adamo ed Eva innanzi alla Vergine, seduta in trono
ed assistita da due angeli; d. uno stuolo di eletti alzano le braccia, ansiosi
della liberazione (M., 1. cit., 593, 6 - 596, 2).
20 (f 50-f). a. La Vergine in trono col Bambino in grembo, assistita
da due angeli cogli scettri, in piedi dietro il trono, quattro altri angeli in
adorazione, b. d. s. I profeti, dal Lim )o, sollevano le braccia al cielo, indi-
cando il futuro Redentore (M., 1. cit., 596, 3 - 600 5).
21 (f. 54-«'). Il Sina col roveto ardente (simbolo della Vergine), nel cui
mezzo il capo del Redentore; s. Mosè, all'avviso dell'angelo, si scalza;
d. confortato da un angelo, prende in mano la verga miracolosa, convertita
in serpente (Esodo 4, 2-4).
OMILIA III - Presentazione al Tempio.
22 (f. 55). Testata come al n. 2, premessa al testo dell'omilia sulla
Presentazione.
23 (f S/-^-')- b. s. Uomini e donne in due gruppi escono dalle case per
vedere la processione, che accompagnerà la Vergine al Tempio ; d. un servo
di S. Gioacchino torna con un mazzo di fiaccole ed ascende i gradini della
casa. a. d. Lo stesso distribuisce le fiaccole ad un gruppo di donzelle;
— 12 —
s. S Gioacchino alla presenza di S. Anna esorta la Verginella, poggian-
dole la destra sul capo e mostrandole colla sinistra il coro delle vergini,
già pronte con le fiaccole (M., 1. cit., 6oi, B. 8 - 604, C. 12).
24 (("• 59'^') a. m. La Vergine; d. coro di donzelle; s. genitori ed altri
famigliari, b. Uomini e donne (i giusti dal Limbo), divisi in due gruppi,
alzano i visi e le mani verso il corteo (M., 1. cit., 604, C. 13 - 608, 3).
25 (f. 62-1') a. La Vergine col suo corteo, come nel quadro superiore.
b. Patriarchi, profeti ed altri eletti, divisi in due gruppi, avendo ricevuto
l'annunzio del fausto avvenimento da quattro angeli, sorgono dalle tombe
scoperchiate e guardano in alto, in adorazione e speranza (M., 1. cit., 608,
8 - B. 6).
26 (f. 64). m. La Vergine, seguita dai sessanta forti (angeli) della Can-
tica [Canticum Cani., Ili, 7; cf. Giet.man, Commentarius in Ecclesiasten et in
Canticum Canticoriim, Parisiis, 1890, pag. 487; cf. ibid., pag. 397) armati di
lance e scudi, sui quali è dipinta una croce ; d. coro di donzelle con le fiaccole ;
s. i genitori della Vergine, seguiti da molti altri (M., 1. cit., 608, B. 4 - 8).
27 (f 65). b. s. Arrivo del coro delle donzelle al Tempio; d. sacer-
doti ed anziani usciti incontro a riceverlo, a. d. Zaccaria ; s. la Vergine gli
è presentata da S. Anna, seguita da S. Gioacchino e dai famigliari (M., 1.
cit., 612, B. - 613, D. 15).
28 (f. (^Tv\ d. Zaccaria abbraccia la Vergine alla presenza dei genitori
commossi; s. coro delle donzelle con le fiaccole (M., 616, i - C. 4).
29 (f- 68-1^). a. d. Zaccaria colloca la Vergine sul terzo gradino del
Tempio, alla presenza dei genitori oranti ; s. coro delle donzelle, b. d. La
Vergine riceve il nutrimento pel ministero di un angelo ; s. Zaccaria, sco-
stata una cortina, guarda stupefatto il miracolo, mentre un levita sospende
nel Tempio le lampade accese, simbolo della Vergine (M., 1. cit., 616, C. 5 -
624, B. 13; cf. 629, B. 2 - 5; 681, B. 7).
30 (f. ']\-v]. a. d. Zaccaria va per incensare l'altare ; s. popolo, b. d. La
Vergine, tutta intenta agli uffici divini, appena si volge ai genitori a sinistra,
che sono venuti a vederla nel Tempio insieme con altri famigliari (M., 1. cit.,
624, C. - 625, D. 8).
31 (f. 1^-v]- d. La Vergine di nuovo riceve il nutrimento da un angelo ;
s. Zaccaria, che procede alla turificazione dell'altare, si arresta per la mera-
viglia, cui partecipano anche un sacerdote e due anziani (M., 1. cit., 625,
D. 9 - 629, B. io).
32 (f. %2-v]. Gesù Cristo disteso sul letto di Salomone, dietro il quale
sono schierati in sei linee i sessanta forti della Cantica (cf. n. 26; il testo,
13 —
che nel ms., f. 80 ^'-8i spiega il significato del letto di Salomone, è inedito;
la \'ergine fu il vero talamo di colui che in S. Matteo (12, 42) è detto //;«-
quaiii Salo»ioìi\ (cf. M., 1. cit., 612, 7 - 8).
OMILIA IV - Sposalizio.
33 (f. 83). Testata, che precede l'omilia sullo Sposalizio.
34 (f. 85). d. La mano celeste benedice la Vergine orante; s. Zac-
caria medita sulla misteriosa Vergine (testo inedito).
35 (f. ?>7-v). s. Zaccaria discute con sacerdoti ed anziani, increduli ai
prodigi; d. la mano celeste benedice la Vergine orante (inedito).
36 (f. 90) s. Zaccaria, sacerdoti ed anzinni pregano per avere dal cielo
spiegazioni sui prodigi ; d. la Vergine mostra un libro aperto in cui è
scritto: KAI IIIIII (inedito).
37 (f. 92). a. d. La Vergine circondata dai sessanta forti ; s. un levita
sospende le lampade accese (allegoria alla Vergine, cf. n. 29). b. Sette an-
geli ricacciano nell'Inferno i demoni, dei quali la Vergine ha trionfato;
difatti sul libro della Vergine è scritto : TOV KXSPOÌ", ossia (trionfo) del
nemico; (cf M., !. cit., 697, D. - 700 D.).
38 (f 93-i')- d. A Zaccaria un angelo rivela il mistero della \'ergine ;
s. egli ne da partecipazione ad alcuni israeliti, che piegano le braccia com-
punti (inedito).
39 (f 94). a. d. Un sacerdote, a capo di anziani e leviti, ordina agli
araldi di convocare i vedovi, b. Il popolo, diviso in due gruppi, al suono
dei corni si è adunato a. s. S. Giuseppe raffigurato tre volte: nell'atto
che getta l'ascia, abbandonando il lavoro che stava eseguendo sul tetto di
una casa; nell'atto di discendere per una scala a piuoli ; finalmente quando
con altri vedovi, preceduti da una turba di ragazzi, s'avvia al Tempio.
m. d. Zaccaria che aspetta i vedovi (inedito).
40 (f. 97-v). a. d. Zaccaria impone le mani su alcune verghe, deposte
sull'altare; s. un sacerdote ed i vedovi pregano, b. d. La Vergine orante,
dietro di essa tre uomini (forse leviti) in colloquio ; s. Zaccaria consegna a
S. Giuseppe una verga, su cui posa una colomba, un'altra si è poggiata sul
suo capo, dietro lui altri vedovi con le verghe senza colombe (inedito).
41 (f 100). d. S. Giuseppe che risponde approvando l'obbligo impostogli
da Zaccaria; s. Zaccaria, seguito dai sacerdoti consegna la Vergine (inedito).
— 14 —
42 (f. 104). a. s. La Vergine, dopo gli sponsali, si congeda da Zac-
caria e da altri ministri del Tempio; d. S. Giuseppe si volta indietro, an-
sioso della fine del prolungato addio, b. s. La Vergine e S. Giuseppe, dopo
le nozze, si congedano dai parenti; d. S. Giuseppe, curvo, si avvia a casa,
portando sull'omero destro la verga, da cui pende la sega, la Vergine lo segue
(inedito).
43 (f. 104-4'). s. La Vergine e S. Giuseppe sono ricevuti dai quattro
figli di costui ; il maggiore gli toglie di mano la sega e gli altri strumenti
di lavoro; due, in ossequio, stanno con le mani coperte; d. il minore, Gia-
como, innanzi ad una mensa, solleva in alto un pane, sulla mensa alcuni
vasi (inedito).
44 (f. 108). s. S. Giuseppe informa la Vergine che deve assentarsi da
casa per certi lavori ; d. i quattro figli in colloquio (inedito).
45 (f. 109). s. Tre sacerdoti, seduti intorno ad un tavolo, su cui la
porpora; d. la Vergine, seguita da ancelle, riceve la porpora per lavorare
il velo del tempio (inedito).
46 (f. IIo•^^). a. Gedeone, maravigliato, innalza le braccia verso la
mano celeste, donde sgorga la rugiada su di un vello, mentre il terreno
intorno è asciutto, m. Spreme il vello e riempie una conca d'acqua, b. Pieno
di maraviglia, di nuovo innalza al cielo le braccia trovando il vello asciutto,
mentre il terreno attorno è bagnato (Giudici, 6, 37-40; cf. Salmo 71, 6).
OMILIA V - Annunziazione.
47 (f. ni). Testata, premessa all'omilia sull'Annunziazione, alquanto
diversa da quella descritta al n. 2, a rosoni e comparti angolari e rotondi.
48 (f. 113-2^). a. La Trinità, rappresentata da tre giovani in trono, sor-
retto da cherubini ed attorniato da angeli, b. L'arcangelo Gabriele riceve la
missione dell'annunzio e rapido spicca il volo per la Terra (M., 1. cit., 633,
B. I - 637, 5).
49 (f. 115-v) a. s. L'arcangelo, da un finestrino, contempla la Vergine
a d. intenta a filare la porpora; b. s. un garzoncello (forse Giacomo il minore),
scostata una cortina, anch'egli l'osserva (M., 1. cit., 637, 6 - 640, 2).
50 (f. 117-f). s. La Vergine, nell'attingere acqua, ha la visione dell'ar-
cangelo; d. rapida si rifugia in casa (M., 1. cit., 640, 3-10).
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51 (f. II 8). s. L'arcangeli, entrato nella casa della Vergine, la saluta;
d. essa, interrotta la filatura della porpora, si rivolge a lui (Luca, i, 28;
M., 1. cit. 640, Cu- 641, B. i).
52 (f. iiQ-i'). m. Dio Padre in trono, sostenuto da cherubini e circon-
dato da angeli, a. Sole e Luna, e dietro una cortina i sessanta forti della
Cantica, b. d. Isaia contempla la gloria di Dio ; s. a lui si accosta un sera-
fino, e con un carbone ardente gli purifica le labbra (Isaia, 6; M., 1. cit.,
641, B. 2 - 644, 9; cf. 612, 8 - II).
53 (f. 122). La Vergine si turba al discorso dell'arcangelo (Luca, i, 29;
M., 1. cit. 644, IO - 645, B. 5).
54 (f. 124). La Vergine muove dei dubbi all'arcangelo (Luca, i, 34;
M., 1. cit. 645, B. 6 - 648, 5).
55 (f. 126). L'arcangelo rassicura la Vergine dubbiosa (Luca, I, 35 ; M.,
1. cit., 648, 6 - 652, C. 4).
56 (1. 127-y). s. La Vergine acconsente (Luca, I, 38); d. otto angeli
fanno allegrezza per il consenso della Vergine (M., 1. cit., 652, C. 5 - 653, 13).
57 (f 130 y). s. La Vergine, interrotto il lavoro, guarda a destra, verso
Gabriele ed un corteggio di angeli dietro un trono vuoto, sostenuto da
cherubini, b. s. Tre angeli in adorazione, m. Gabriele vola verso il trono
(M., 1. cit, 656, B. 8 - D. 2; cf. 612, 5-6).
58 (f iSS-i')- a. Interno del tabernacolo israelitico coU'arca della testi-
monianza, su cui i due cherubini; traspariscono dall'interno dell'arca alcuni
oggetti conservati in essa ed immagini allegoriche della Vergine, cioè il
vaso della manna e le due tavole della legge; la verga fiorita di Aronne è
poggiata sulla mensa, b. Due leviti distribuiscono le verghe ad Aronne ed
ai capi delle tribù (Numeri, 17, 2-10; AL, 1. cit., 609, B. 11 - C. 6).
OxMILIA VI - 'Visitazione.
59 (f. 134). testata, che precede l'omilia sulla Visitazione (vedi n. 2).
60 (f. 137-^)- a. Un garzoncello (S. Giacomo il Minore, perchè col capo
nimbato ; cf. Historia loscphi presso il TlSCHENDORF, Evangelia apocriplia,
Lipsiae, 1876, pag. 24) porge alla Vergine un paniere, contenente il velo di
porpora, lavorato da essa. b. La Vergine, fuori di casa, consegna il paniere
ad un garzoncello (sembra lo stesso S. Giacomo, sebbene però qui intorno
— i6 —
al suo capo non si osserva nimbo; difatti in questo stesso codice i figli di
S. Giuseppe, S. Anna e la Vergine stessa, come al f. 46-2/, 124, ecc., alcune
volte sono dipinti senza di esso), il quale porta sulla spalla sinistra una
pertica, da cui pende un paniere colle provvigioni pel viaggio (M., 1. cit.,
661, C. - 664, C. 7).
61 ((■ 139). La Vergine in cammino pel Tempio, con un libro aperto,
su cui le parole: CV AKC'IIOTA AKrOV[CA] (Tu doiiihia dieta, parole che
fanno seguito ai testo dopo la miniatura; cf. I\I., col. òòi,, B. 4); precede
il solito garzoncello (M., 1. cit., 664, C. 8 - 665, C. 9).
62 (f. 142). s. Sacerdote ed anziani, che aspettano la consegna; m. la
Vergine presenta il velo di porpora, portole dal garzoncello col capo nim-
bato ; d. un sacerdote (Simeone, secondo che il monaco Giacomo credeva)
inchinato lo riceve con le mani coperte (M., 1. cit., 669, B. - 672, C. 7).
63 (f \A4-v). La Vergine, benedetta dalla mano celeste, ed il garzoncello
in cammino per la visita a S. Elisabetta (M., 1. cit., 672, C. 8 - 676, 15).
64 (f. 147). d. II garzoncello da un albero coglie i frutti e li porge
alla Vergine, che essa accoglie in grembo, seduta all'ombra di alberi, sulle
rive del Giordano, personificato in una figura, alquanto svanita, che emerge
dall'acqua con la parte supcriore del corpo ; s. una donna, che nella stessa
guisa si solleva dal suolo (personificazione della Terra) e tende le braccia
verso la Vergine, additandola come il ramo più fiorente (M., 1. cit., 676,
B. - 677, D. 5).
65 (f. 149). d. La Vergine col garzoncello arriva in vista della casa di
S. Elisabetta, che, seguita da due ancelle, le esce incontro e l'abbraccia;
s. un'altra ancella dà, tutta lieta, l'annunzio della visita a Zaccaria (M., 1.
cit., 677, D. 6 - 685, 3).
66 (f. 12,6-v). s. Abramo scaglia dei sassi ad alcuni uccelli di rapina,
per allontanarli dall'altare eretto a d. su di una collina, pel sacrifizio delle
carni di vari animali (Genesi, 15, 7-1 1; M., 1. cit., 685, 4 - 689, B. 8).
67 (f. 159). a. d. S. Elisabetta puerpera, assistita da due ancelle, di cui
una con flabello; a fianco de! letto due ancelle danno il bagno al neonato;
s. la Vergine in colloquio con Zaccaria, b. s. S. Elisabetta allatta il Bat-
tista; d. Zaccaria ringrazia la Vergine pei tanti favori (M., 1. cit., 689, B. 9-
693, D. 4).
68 (f \Cni>). S. Elisabetta accompagna la Vergine alla partenza, pre-
cede il solito garzoncello (M., 1. cit., 693, D. 5 • 697, C. 5).
69 (f. 164). m. S. Elisabetta fa l'ultimo ringraziamento alla Vergine
fuori della casa; s. ancelle; d. il solito garzoncello (M., 1. cit., 697, C. 5-7).
— 17 —
70 (f- 164-?'). s. S. Giuseppe, tornando dal lavoro entra in casa; d. la
Vergine siede, mostrando un libro aperto, su cui è scritto: AKAOE\[C]MKN'A
(Gloriosa dieta snnt de te, civitas Dei, Salino 86, 2; testo inedito).
71 (f. 166). d. La Vergine, per tutta risposta a S. Giuseppe, accortosi
della gravidanza, mostra un libro aperto, su cui è scritto: IvAI l';iII0V.MH-
C[E][ 0 IÌA[CIAEVC] [et coneupiscet rex, Salmo 44, 12; inedito).
72 (f. 167). s. S. Giuseppe, in angustie, si discolpa coi figli; d. que-
sti acconsentono, dichiarando, con le mani alzate, l' innocenza del padre
(inedito).
73 (f. 170). s. La Vergine è interrogata da S. Giuseppe; d. i quattro
figliuoli di lui rattristati (inedito).
74 (f. 172). Difesa della Vergine (inedito).
75 (f. \'j']-v]. s. La Vergine in piedi, dietro una scriba seduto, e invi-
tata da questo a rispondere; d. S. Giu.seppe interroga di nuovo la Ver-
gine, dietro di essa i figli di S. Giu.seppe coi volti adirati (inedito).
76 (f- 178^). s. Lo scriba, seguito dai testimoni, fa la relazione del-
l' interrogatorio d. ai sacerdoti ed anziani (inedito).
77 (f. 179). a. s. S. Giuseppe, piangente, è condotto fuori delta casa
da un servo dei sacerdoti ; d. due altri servi si accostano alla Vergine per
condurla con la forza dai sacerdoti, essa mostra un libro aperto, su cui le
parole: lAOV H IlAPtìlvNOC Ki\ r.\[CTPl] [Ecce virgo conctpiet, Isaia, 7, 14);
dietro di essa i quattro figli di S. Giuseppe spaventati, b. d. S. Giuseppe
e la Vergine, seguiti da due servi, sono condotti ai sacerdoti ; s. un servo
cerca, col bastone, di allontanare i quattro figliuoli piangenti ; il più piccolo,
nel trambusto, è caduto a terra, forse percosso (inedito).
78 (f. 182). a. d. Un servo annunzia al sacerdote l'arrivo dei due sposi ;
s. la Vergine e S. Giuseppe seguiti da folla, b. d. Il sacerdote interroga i
due sposi ; s. popolo e servi (inedito).
79 (f. 186). d. Il sacerdote, alla presenza degli anziani e del popolo,
dà a bere a S. Giuseppe la miscela rituale, per provarne la castità ^Nu-
meri, V, 11-31); s. S. G. è condotto fuori da un servo (inedito).
80 (f. 188). Il sacerdote, alla presenza di altri sacerdoti e di anziani,
porge anche alla Vergine la bevanda rituale; s. la V. è condotta fuori
da un uomo, che ha somiglianza col figlio maggiore di S. Giuseppe ed ac-
compagnata a casa di S. Elisabetta (inedito),
81 (f. 188-^). s. La Madonna, accompagnata come sopra, è fuori di
casa inchinata da S. Elisabetta, seguita da due ancelle ; d. la Madonna in
colloquio con S. Elisabetta (inedito).
— i8 —
82 (t. 190). a. d. 11 sacerdote dà relazione dell' inchiesta ad un gruppo
di sacerdoti e leviti, i quali, alzando le mani, dichiarano l'innocenza dei due
sposi, b. s. La \'ergine toglie commiato dal sacerdote; d. i quattro figli, se-
guiti da S. Giuseppe, alzano le mani al cielo in ringraziamento, e tutti lieti
tornano alla lor casa (inedito).
EVANGELIARIO GRECO URBINATE
(Cod. Vatic. Urbin. gt. 2)
PREFAZIONE
Sia per la evidente somiglianza artistica e sia per il raftronto
paleografico, abbiamo creduto bene di far seguire questo evangeliario,
il quale, porgendoci una data quasi precisa, servirà anche a confer-
mare l'età assegnata al codice Vaticano gr. 1162. Onesto evan-
geliiirio fu già nella biblioteca di Federico II, conte di Urbino, di
cui porta lo stemma colle lettere Y{edericìis) Q{oincs), e dovè essere
acquistato da questo anteriormente al 1474, anno in cui fu dichia-
rato duca. Era registrato nell'antico indice urbinate col n. i (') e porta
al f 19 :■ le imagini di Giovanni II Comneno. imperatore bizantino,
(1 I 18 1 144) e di Alessio suo figliuolo, nato nel i 106 e premorto al
padre nel 1 142 [^). E se la nota cronologica al f 2 del codice, di
mano posteriore, avesse voluto indicare la data precisa della scrittura,
(') Quest'antico indice, diremo cosi officiale, della Biblioteca di Urbino, fu da
me pubblicato nell'opera : Codices Urbitiates graeci Bibliotehcae Vaticatiae, Romae,
'1895 ; l'evangeliario ivi è descritto a pag. lx.
(') Per disattenzione, nella A^m.' Palaeographical Society, tav. 106, questo gio-
vane è scambiato con Alessio I imperatore (1081-1118); ma nel codice la figura di
Alessio è giovanile e lo scettro più piccolo; ciò esclude la possibilità d'identifi-
carlo con Alessio I, padre di Giovanni II, tanto più che poche righe avanti, ivi
stesso al codice è assegnato l'anno 1128-1129, quando Alessio I già era morto.
in essa avremmo l'anno ii 28-1 129; ma ivi nulla si afferma della
data del codice. Laonde, per esser sicuri, fa d'uopo contentarsi di
una data oscillante tra l'anno 11 19 ed il 1143.
Del contenuto di tutto il codice fu da me data un'abbastanza
compiuta descrizione nell'opera citata in nota. La sua relazione col testo
de^li evangeli fu indicata dal Gregory ('). Il tipo paleografico della
scrittura, eh e una buona minuscula del sec. xii, è stato illustrato da
un anonimo ("), il quale ha pubblicato il facsimile di una pagina (^).
Ma il valore artistico delle miniature era già stato osservato e descritto
dal D'Agincoi'kt (tav. 59) e dal Beissel (1. cit. pag. 22-25). Essendo
esso un evangeliario ad uso del giovane principe Alessio, come io
credo, è da pensare che si debba riconoscere in esso qualche minia-
tore bizantino dei migliori di quel tempo. E di fatti, mettendolo a
fronte del codice Vatic. gr. 1162, si nota il disegno, nella maggior
parte delle figure, un po' piìi preciso e corretto e migliore la tecnica
dei capelli e della barba, la quale non è sempre a fiocchi di lana arro-
tolata a guisa di lumaca come nei personaggi di quello. Il concetto poi
non è troppo semplice e puerile come nel miniatore delle omilie, sib-
bene più serio ed elevato, anzi alcune volte, come al f. 19-57 e 260-r',
alquanto ricercato ed astruso. Il codice consta di fogli 325, alti
mm. 185, larghi 136, ciascuna pagina contiene 23 linee, membrana
sottile e scrittura ineguale.
(') Textkritik des N. Testamenles, Leipzig, 1900, i, pag. 160; cfr. Zahn, Gè
schichte des N. T. Canons, Erlangen und Leipzig, i, 2, pag. 456, 457.
(^) The New Palaeographical Society, London, 1907, tav. 106.
(') Matt. 23, 4-13.
— 2 1 —
DESCRIZIONE
83 (f. 19-2^) Gesù Cristo in trono, poggiando la destra sul capo di
Giovanni li Comneno, imperatore costantinopolitano, e la sinistra su quella
di Alessio suo figliuolo, che stanno in piedi ai due lati, ispira al primo la
Giustizia, al secondo la Clemenza, le quali, personificate in due mezze figure
di donne coronate, poggiano le mani sugli omeri del Redentore.
84 (f, 20-f). Il Natale e l' Epifania, a. Nei Paradiso aperto gli angeli
in festa; d. e s. schiere di angeli, m. Gesù nel Presepe, a destra del Bam-
bino la Vergine, seduta, stende le braccia per prenderlo ; d. annunzio del-
l'angelo ai pastori ; s. i tre Magi. b. d. Un'ostetrica ed un'ancella danno
il bagno al Bambino (cf. Garrucci, Storia dell'Arte, tav. 84, testo 2, pa-
gina 92-93); s. S. Giuseppe in meditazione del mistero, ai suoi piedi pasco-
lano due agnelli.
85 (f. 21). S. Matteo.
86 (f. 109-?^). m. Gesù Cristo nudo nel Giordano; d. angeli; s. il Bat-
tista, e dietro di lui tre discepoli, a. Colomba e schiere angeliche che di-
scendono dal Paradiso, le cui porte sono spalancate; tra esse un trono
vuoto, sorretto da cherubini, b. Tre uomini che si bagnano nel Giordano,
la cui personificazione è a s., in figura di un vecchio, coricato sul fianco
destro, e che poggia il braccio su di un'anfora, da cui sgorgano le acque.
87 (f no). S. Marco.
88 (f. 167). Iti. s. A S. Elisabetta, in letto, un'ancella porge alimenti, un'altra
regge un flabello, tre altre discendono da destra con altre vivande ; d. Zac-
caria seduto scrive su pugillare il nome di Giovanni ; a s. di lui tre ancelle
o famigliari, una delle quali in atto di muovergli difficoltà per tale nome.
b. m. Un'ostetrice ed un'ancella danno il bagno al neonato, un'altra stende
una coperta sulla culla; d. su di un tripode acceso la caldaia con l'acqua.
89 (f. 168). S. Luca, il cui nome è scritto sul rotolo spiegato davanti
a lui.
90 (f 2601'). La discesa di Gesù Cristo all'Inferno, a. Nel Paradiso
aperto gli angeli intrecciano corone, m. Gesù trae per mano Adamo ; s. Eva
ed altri patriarchi; d. S. Giovanni Battista, David, Salomone ed altri per-
sonaggi dell'antico Testamento, b. Il Limbo con le porte rovesciate a forma
di croce di S. Andrea, sulla quale il demonio è legato mani e piedi ; d. e
s. chiavi e serrature infrante. (Su questo soggetto nell'arte bizantina si vegga
il RiSHFORi'H, Papers of the British Se/tool at Rome, London, 1902, I,
p. 114-119)-
91 (f. 261). S. Giovanni in piedi che detta il Vangelo, ispiratogli dalla
mano celeste, ad un giovane scriba (Procoro o Papia ; cf. Codices Urbbiates
graeci, pag. 5).
92. Facsimile della scrittura del codice Vaticano 1162. In essa ci è
dato un esemplare della minuscola del secolo XII ; alcune lettere però, come
l'a, il y, il o, Vt, sono seminunciali ; Vi ora è circolare ora rettangolare,
r co presenta non rare volte un prolungamento inferiore ; le sillabe Tr, /.xi w
sono molte volte in nesso.
93. Facsimile della scrittura del codice Vaticano Urbinate gr. 2. Minu-
scola della prima metà del secolo XII ; su di essa si vegga la citata tav. 106
della The Neiv Palaeographical Society. Il facsimile riproduce il testo di
San Marco XV, 46-XVI, 13.
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CRISTO ISPIRA LA CLEMENZA A GIOVANNI II COMNENO
E LA GIUSTIZIA AD ALESSIO SUO FIGLIUOLO.
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Urb. gr. 2, f. 20-?'.
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IL NATALE E L'EPIFANIA.
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Urb. gr. 2, f. 21.
SAN MATTEO.
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Uri), gr. 2, t. 109-?.
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IL RATTKSIMU IJl GESÙ CRISTO NEL GIORDANO.
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Urb. gr. 2, f. no.
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SAN MARCO.
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Urb gì. 2, i. lóV-V,
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NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.
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Urb. gr. 2, f. i68.
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SAN LUCA.
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Urb. gr. 2, f. 260-?'.
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DISCESA DI GESÙ CRISTO ALL'INFERNO.
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Uib. gr. 2, i. 261.
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SAN GIOVANNI DETTA L'EVANGELO.
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