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Full text of "Miniature delle omilie de Giacomo monaco (Cod. vatic. gr. 1162) e dell' Evangeliario greco urbinate (Cod. vatic. urbin. gr. 2)"

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miniature  delle   omelie 
iiacomo    Monaco   e 


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'evangelario   greco   urbinate 


ND  Stomajolo,   Cosimo 

3385  Mniature  delle  omilie 

G5S8  de  Giacomo  monaco ' . » 


PLEASE  DO  NOT  REMOVE 
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UNIVERSITY  OF  TORONTO 


LIBRARY 


MINIATURE 


DELLE 


OMILIE  DI  GIACOMO  MONACO 

(COD.  VATIC.  GR.  1162) 


DELL'EVANGELIARIO  GRECO  URBINATE 

(COD.  VATIC.  URBIN.  GR.  2) 
CON  BREVE  PREFAZIONE  E  SOMMARIA  DE.SCRIZIONE 

DI 

COSIMO  STORNAJOLO 

SCRITTORE    ONOR.\RIO    DELLA    BIBLIOTECA   VATICANA 


ROMA 

DANESI,    EDITORE 
1910 


IMPRIMATUR  : 
Fr.  ALBERTUS  LEPIDI,  Ore/.  Praed.,  S.  P.  A.,  Magìster. 

IMPRIMATUR: 
JOSEPHUS  CEPPETELLI,  Patr.  Constant..  Vicesgeretis. 


PIO     X 

PONTIFICI  •  MAXIMO 


ANNVM  •  XXV  •  AB  •  INITO  •  EPISCOPATV 

FELICITER  •  PERAGENTI 

BIBLIOTHECAE  •  VATICANAE  •  PROCVRATORES 

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CODICES  E  VATICANIS  SELECTI 


PHOTOTYPICE  EXPRESSI 


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CONSILIO  ET  OPERA  PROCURATORUM  BIBLIOTHECAE  VATICAXAE  ^ 


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SERIES    MINOR 
VOLUMEN    I 


OMILIE  DEL  MONACO  GIACOMO 

(Cod.  Vatic.  gr.   1162) 


PREFAZIONE 


I  due  codici  greci  (Vatic.  1 1 62,  Parigino  i  208),  contenenti  miniature, 
che  illustrano  le  sei  omilie  sulla  Madonna,  di  Giacomo  scrittore  di  età 
incerta  e  monaco  della  Laura,  detta  Koxxtvópa'fOw,  nella  città  di  Bursa 
in  Bitinia,  hanno  richiamato  da  lungo  tempo  l'attenzione  degli  storici 
dell'arte  (').  Giacché,  sebbene  codeste  miniature  appartengano  ad  un 
periodo  di  tempo,  nel  quale  i  codici  illustrati  non  sono  più  tanto  rari 
(sec.  xii),  pure  le  graziose  e  talvolta  tenere  scene  familiari,  i  costumi, 
gli  edifizi,  la  suppellettile,  il  vivo  sentimento  espresso  dalle  figure,  la 

(')  D'Agincourt,  L Art  par  les  lìionumcnts,  Paris,  1823,  pi.  L,  LI  ;  L.a.b.\rte, 
Histoire  des  Arts  industrieh,  Paris,  1864,  pi.  LXXXVII;  Kondakov,  Histoire  de 
r Art  byzantin,  pubblicata  prima  in  russo,  Odessa,  1876,  pag.  220-229,  £  Poi  tra- 
dotta in  francese,  Paris,  1891,  pag.  117  sgg.  ;  Rohault  de  Fleury,  La  Saint  Vierge, 
Paris,  1878,  I,  pag.  417  sgg.,  pi.  LXVI-LXXVI;  Bordier,  Description  des  peintures 
et  aiitres  ornaments,  contenu  dans  les  manuscrits  grecs  de  la  Bibliotheque  Natwnale^ 
Paris,  1883,  pag.  147-172;  Kirpicnikov,  Zur  byzaiitinischeii  A[imaturmaìerei,  nella 
Byzant.  Zeitschrift,  IV  (1895),  P^-gg-  109-124,  il  quale  corresse  parecchi  sbagli 
degli  anteriori  interpreti;  Venturi,  La  Madonna,  Milano,  igoo,  nel  riprodurne  molte 
'scene  mise  queste  in  relazione  con  altre  simili  dell'arte  italiana  ;  Baumstark,  Oriens 
Ckristianus,  IV  (1905),  pag.  187-190,  notò  alcuni  influssi  letterari  siriaci  nel  cout 
tenuto  delle  omilie  ;  Strzvgowski,  Die  Miniattiren  des  serbischer  Psaltcr  der  kimigl. 
Hof-  und  Staatsbibliothek  in  Miinchen,  in  Denkschriften  der  phil.  hist.  Klasse  der 
Wiener  Akad.  d.  ÌViss.,  LII,  (1905),  pag.  129,  e  nella  Byzant.  Zeitschrift,  XV  (1906), 
pag.  425  sg.,  ove  fece  notare  nelle  miniature  influssi  d'arte  siriaca. 


—  6   — 

freschezza  e  la  varietà  dei  colori,  congiunte  con  una  particolare  finezza 
di  contorni,  le  rendono  non  prive  d'importanza  e  di  attrattiva.  In 
esse  si  respira  come  un'aria  di  novità,  perchè  non  si  ha  da  fare 
colla  comune  e  ripetuta  illustrazione  delle  Bibbie,  dei  libri  liturgici  o 
delle  opere  patristiche,  sibbene  con  tutto  un  ciclo  di  leggende  antiche 
sulla  vita  della  B.  Vergine,  che  il  monaco  Giacomo,  raccattandole 
dal  Protovangelo  di  Giacomo,  dall'  Evangelo  dell'  infanzia  e  da  altri 
apocrifi  (cf  Fabricius,  Codex  apocriplms  N.  T.,  Hamburg!,  1703), 
distese  a  modo  suo  in  un'  interminabile  e  stucchevole  giro  di  frasi 
(M.,  Patr.  Gr.,  127,  col.  543-700). 

Il  codice  Vaticano  poi,  a  fronte  del  Parigino,  si  avvantaggia  non 
poco,  a  giudizio  degl'  intenditori  (cf  Beissel,  Vaticanische  Miniaturen, 
Freiburg  in  B.,  1893,  pag.  25-26),  sia  per  le  maggiori  dimensioni 
dei  quadri,  sia  pel  numero  e  per  la  bontà  dell'esecuzione.  Il  Kirpic- 
NiKOV  (1.  cit.,  pag.  109),  dopo  altri,  sosdene  essere  i  due  codici  stad 
scritti  dallo  stesso  amanuense  e  dal  medesimo  miniatore  eseguite  tutte 
le  illustrazioni,  sebbene  per  certe  pardcolarità  di  stile  alquanto  differenti 
fra  loro.  Su  queste  due  affermazioni,  fin  qui  non  confortate  di  solide 
prove,  si  potrebbe  forse  portare  un  giudizio  più  sicuro  quando  i 
due  codici  fossero  messi  l'uno  accanto  all'altro  e  diligentemente  con- 
frontad.  È  molto  probabile  però  che  essi  sieno  copie  di  esemplari 
anteriori,  giacché  anche  il  Vadcano  non  presenta  le  caratteristiche  di 
un  originale. 

Come  il  codice  Parigino  pervenisse  alla  Biblioteca  Nazionale  nel 
1687-1688  da  quella  del  Serraglio  di  Costandnopoli  fu  raccontato 
dal  D'Anse  de  VnxoisoN  nelle  Notices  et  extraits  des  niss.  de  la 
Bibliothcque  Imperiale  (T.  Vili,  18 io,  pag.  1-32).  Il  Vadcano  invece 
si  trovava  nella  Biblioteca  Pondficia  fin  già  dal  1475  (Muntz -Fabre, 
La  Dihliothèque  da  Vatican  aii  Xì^""  siede,  Paris,  1887,  pag.  249), 
e  vi  dovette  essere  importato  poco  tempo  prima,  non  trovandosi  re- 
gistrato nei  cataloghi  anteriori. 

Il  poter  avere  sotto  gli  occhi  in  fotoincisione  l' intera  serie  dei 
quadri  è  tal  pregio,  che  malgrado  l'economia  dell'edizione,  farà  acco- 


gliere  benevolmente  le  nostre  succinte  dichiarazioni  del  pensiero  domi- 
nante in  ciascun  quadro,  non  essendo  sufficiente  il  titolo,  sovente 
oscuro,  generalmente  troppo  sommario,  premesso  dall'antico  minia- 
tore. Ci  riserbiamo  però  di  tornare  sopra  l'argomento  e  pubbli- 
care altrove  una  copiosa  e  particolare  descrizione  dell'  importante 
monumento  artistico.  In  genere  si  può  dire  che  il  pittore  si  tenne 
strettamente  all'  illustrazione  dei  vari  paragrafi  delle  omilie.  Onde, 
per  interpretare  piìi  sicuramente  il  pensiero  del  pittore,  non  occorre 
quasi  altro  che  leggere  accuratamente  queste.  Però  a  ciascuna, 
come  quadri  fuori  testo,  vanno  aggiunte  una  o  due  rappresentanze 
riferentisi  o  alle  virtù  della  Vergine  (come  alla  sua  ferma  fede  il 
sacrificio  di  Abramo),  o  all'  incarnazione  del  Verbo  divino,  alcune  volte 
in  forma  tipologica  ed  allegorica,  come  nel  vello  di  Gedeone,  nel- 
l'interno del  tabernacolo  israelitico;  altre  volte  invece  chiare  e  defi- 
nite. Difatti  in  queste  il  tipo  e  l'antitipo,  il  simbolo  e  la  realtà  sono 
congiunti  ed  immedesimati  in  un'unica  rappresentanza,  come  nella 
scala  di  Giacobbe,  nel  rovo  ardente,  nel  letto  di  Salomone,  nelle 
quali  la  figura  del  Redentore  comparisce  insieme  colle  immagini  alle- 
goriche, che  lo  simboleggiavano.  Alcuni  non  hanno  saputo  vedervi  il 
nesso  colle  omilie,  ma  evidentemente  il  miniatore  le  volle  aofofiuneere 
a  que.sto,  diremmo  così,  poema  pittorico-romantico  sulla  Vergine  per 
illustrare  parole  ed  accenni  delle  omilie  ;  tanto  più  che  per  mezzo 
di  esse  si  veniva  ad  indicare  la  fonte,  donde  tanta  grazia  si  effuse 
sull'eletta  fra  le  donne,  e  si  congiungeva  così  in  intimo  nesso  il  Re. 
dentore  e  la  Corredentrice  del  genere  umano. 

Da  ultimo  non  si  può  tacere  il  sospetto  che  queste  miniature 
neppure  fossero  inventate  al  tempo  della  composizione  delle  omilie. 
Giacché  non  essendo  esse  che  un  commentario  verboso  delle  brevi 
'parole  del  protovangelo  di  Giacomo,  la  mente  corre  spontanea  ad 
immaginare  un  protovangelo  illustrato  da  quadri,  dei  quali  si  giovò 
il  miniatore  delle  omilie.  Ma  non  trovandosi  oggi,  per  quanto  si  è 
potuto  ricercare  da  noi,  un  protovangelo  illustrato,  nulla  si  può  affer- 
mare di  sicuro. 


Il  codice  è  scritto  su  membrana  piuttosto  sottile,  e  consta  di 
fooli  II,  194,  ahi  mm.  326  circa  e  larghi  227;  ha  iniziali  maggiori 
con  figure  di  animali  e  minori  a  fogliami  e  nodi,  tutte  elengante- 
mente  dipinte  a  colori  ;  nella  prima  iniziale  è  una  piccola  imma- 
gine della  Vergine  col  Bambino  sulle  ginocchia.  Ha  doppia  numera- 
zione, una  antica  con  lettere  greche,  di  otto  in  otto  fogli,  ed  un'altra 
del  secolo  xv,  con  numeri  arabi  sui  singoli  fogli.  Ultimamente  il 
codice  è  stato  rilegato  in  tre  tomi  (fogli  1-74,  75-142,  143-194)  ed 
oo-ni  miniatura  rinforzata  con  un  cartone.  Pare  che  non  manchi  nes- 
suna  miniatura.  Anni  fa  alcune  di  esse  furono  portate  via  da  uno 
studioso,  ma  poi  recuperate.  Però  secondo  un  esame  fatto  da  noi 
mancano  nel  te.sto  i   fogli   4,   6,    7,   9,    33,    34,   49,    104. 


DESCRIZIONE 


OMILIA  I  -  Concezione  della  B.  Vergine. 

1  (f.  2-v).  a  (^).  I  dodici  apostoli  seduti  nella  gloria  celeste,  b.  Ascen- 
sione di  Gesù  Cristo  alla  presenza  della  B.  Vergine  e  degli  apostoli,  tra  i 
quali  S.  Paolo  ;  s.  Isaia  con  la  profezia  sulla  Passione,  scritta  su  rotolo 
(Isaia  63,    i)  ;  d.  David  con  le  parole  profetiche  suirAscens:one  (Salmo  46,  6). 

2  (f.  3).  Testata  più  fina  delle  solite  a  ritrovarsi  nei  codici  greci  di 
quel  tempo,  imitante  i  tappeti  persiani  con  arabeschi,  fiori  ed  animali.  Essa 
precede  il  testo  dell'omilia  sulla  Concezione. 

3  (f.  5).  Gli  spiriti  beati  ed  i  diversi  ceti  raccolti  per  festeggiare  la 
Concezione  della  Vergine,  a.  m.  In  cielo,  la  Madonna  in  trono,  circondata 
dalle  schiere  angeliche,  che  stringono  i  loro  scettri  ;  s.  i  padri  e  dottori 
della  Chiesa  greca  (si  distinguono  in  prima  fila  S.  Giovanni  Crisostomo, 
S.   Gregorio  Nazianzeno  e  S.  Basilio);    d.  l'ordine    monacale  ed  eremitico. 

(')  a.  significa  in  altn;  b.  in  basso;  m.  nel  mezzo,  o  nel  piano  medio;  d.  a  destra 
dell'osservatore;  s.  a  sinistra. 


b.  m.  In  terra,  principi  e  popolo;  s.  imperatori  e  re  ;  d.  imperatrici,  regine, 
matrone,  vergini  (M.,  Patr.   Gr.,   127,  col.   548,  lin.  B,    14  -  C.  8). 

•  4  (f.  2,-v).  b.  s.  Gl'Israeliti  si  avviano  al  Tempio  per  le  loro  offerte. 
a.  Nel  Tempio,  S.  Gioacchino  e  S.  Anna  prima  degli  altri  presentano  al 
sacerdote  i  loro  doni,  ma  dietro  loro  un  israelita,  Ruben  (cf.  Fabricius, 
Codex  apocriphus  N.  T.,  Hamburg!,  1703,  pag.  68),  invidioso  della  prece- 
denza, osservò  essere  essi  indegni  di  tale  onore,  perchè  sterili  ;  il  sacerdote, 
in  seguito  di  ciò,  rifiutò  le  loro  offerte,  b.  d.  I  profeti  ed  i  giusti  invece 
alzano  le  mani,  sperando  negli  sposi  (M.,  1.  cit.,    552,  B.   7  -  D.   2). 

5  (f.    \i-v).  m.  S.  Gioacchino,  desolato  dell'accaduto,  ascende  un  monte: 

a.  prega  su  di  esso.  m.  d.  Nel  discendere,  un  angelo  gli  annunzia  la  ces- 
sazione della  sterilità  ;  si  avvia  verso  casa.  b.  Alcuni  si  bagnano  nel  Gior- 
dano, personificato  da  due  mezze  figure,  che,  secondo  un'antica  opinione, 
accettata  anche  da  S.  Girolamo,  rappresentavano  le  due  sorgenti  lor  e  Dan, 
donde  poi,  secondo  tale  falsa  opinione,  sarebbe  stato  formato  il  nome  del 
fiume  (M.,  1.  cit.,   553,  8-12;  cf.   556,  9  -  B.    i). 

6  (f.  16-v).  b.  s.  A  S.  Anna,  entrata  per  pregare  nel  giardmo  di  sua 
casa,  dall'ancella  Judith  (cf.  F.\BRICIUS,  1.  cit.,  pag.  70)  viene  additato  un 
nido  di  colombi,  il  che  le  accresce  l'ambascia  per  la  sua  sterilità;  d.  un 
angelo,  mentre  prega,  le  annuncia  la  prossima  fecondità,  a.  d.  Chiamata  da 
un'ancella,  si  alza  dal  suo  tavolo  di  lavoro,  m.  Due  ancelle  scostano  le 
tende  per  aprirle  il  passaggio;  s.  s'incontra  con  S.  Gioacchino,  che  torna 
a  casa  dopo  quaranta  giorni  di  digiuni  e  preghiere  (M.,  1.  cit.,  556,  B.  2  - 
564,   12). 

7  (f.  22-tj).  a  Labano  su  di  un  letto,  alla  sponda  del  quale  Giacobbe  in 
atto  di  congedarsi  ;  d.  Rachele  seduta,  col  viso  simile  a  quello  della  'Ver- 
gine, di  cui  era  tipo  ;  dietro  lei  un'ancella,  m.  Giacobbe  sulle  rive  del  Gior- 
dano, personificato  nelle  due  sorgenti,  come  al  n.   5,  si  scalza  per  passarlo. 

b.  m.  Si  addormenta  e  vede  in  sogno  uua  scala  con  angeli  ascendenti  e 
discendenti  ;  s.  al  sommo  della  scala  il  Redentore  a  mezza  persona  (M.,  1. 
cit.,   572,  B.). 


OMILIA  II  -  Natività. 

8  (f.  23).   Testata  premessa  all'omilia  sulla  Natività  (vedi  n.  2). 

9  (f.  29).  m.  S.  Anna  puerpera  ;  intorno  al  suo  letto  seggono  o  sono  in 
piedi  i  rappresentanti  delle  dodici  tribù  d' Israele,  convocati  da  essa  perchè 


—     10    — 

tutti  partecipino  della  sua  gioia,  a.  s.  L'ostetrice  ed  un'ancella  danno  il  bagno 
alla  neonata  (M.,  1.  cit.,   573,   B.  8  -  D.   15). 

10  (f.  30-v).  a.  d.  Adamo  ed  Eva  piangenti  dopo  il  peccato,  m.  d.  I  giusti 
del  limbo,  stanchi  di  aspettare,  interrogano  due  anime,  in  forma  di  due 
fanciulli,  che  vengono  dal  mondo  in  braccio  a  due  angeli,  se  portano  qualche 
nuova  della  venuta  del  Liberatore,  b.  d.  L' Inferno,  oscura  dimora  dei  mal- 
vagi e  degli  increduli  alla  futura  redenzione;  s.  due  angeli  vi  ricacciano 
colle  lance  due  nuovi  dannati  (M.,  1.  cit.,  576,  5  -  577,  D.  io): 

11  (f-  33)-  m.  Eva  in  colloquio  col  serpente,  a.  d.  Presenta  il  pomo 
ad  Adamo  ;  s.  ambedue  sono  rimproverati  da  un  personaggio  alato,  che 
stringe  un  rotolo  nella  sinistra  (Dio  in  figura  di  angelo),  b.  d.  Un  angelo 
caccia  ambedue  dal  Paradiso,  irrigato  da  una  sorgente,  personificata  in  un 
giovane  che  regge  una  lunga  anfora  sul  braccio  sinistro;  da  questa  sor- 
gente si  diramano  poi  i  quattro  grandi  fiumi  (M.   1.  cit.,   580-584,  4). 

12  (f  35-^').  a.  m.  Adamo  ed  Eva,  sul  vertice  di  una  collina,  rammari- 
cati del  peccato;  d.  Abele  prega  presso  un'ara,  su  cui  brucia  un  agnello; 
s.  Caino  ofire  i  frutti,  b.  s.  Caino  ed  Abele  in  colloquio;  m.  si  avviano  per  la 
campagna  ;  d.  uccisione  di  Abele,  m.  Dentro  una  casipola  Adamo  conforta 
Eva  piangente  per  l'uccisione  del  figlio  (M.,  1.  cit.). 

13  (f.  36).  s.  Il  Paradiso  terrestre,  chiuso  con  porta;  da  tre  lati  di  essa 
tre  cherubini  ;  d.  personificazione  della  sorgente  dei  quattro  fiumi  del  Pa- 
radiso, come  nel  n.    11   (1.  cit.). 

14  (f.  38-^).  s.  Due  ancelle,  di  cui  una  con  flabello  ed  una  con  ali- 
menti, prestano  all'eletta  fanciulla,  distesa  in  una  culla  d'oro,  le  loro  pre- 
murose cure;  d.  S.  Gioacchino  e  S.  Anna  in  colloquio,  felici  dei  divini 
favori;  alla  loro  sinistra  tre  ancelle  (M.,  1.  cit.,   584,   5   -   585,    14). 

15  (f.  41).  s.  S.  Anna,  abbracciando  la  figliuola,  seduta  sulle  sue  gi- 
nocchia, le  intuona  un  cantico,  alle  sue  spalle  quattro  ancelle;  d.  David, 
invocato  da  S.  Anna,  è  li  presente  colla  sua  profezia  sulla  Vergine,  scritta 
su   rotolo:   AVTII   11   ilV.Ml  TOV  K[ìl'IO]V,  AIK.AIOI  KICK[AKVCONTAI]  (ffaec 

porla   Domini,    insti  intrabunt,    etc.  Salmo    117,   20;    M.,  1.  cit.,   585,    15   - 
588,   21). 

16  (f  43).  s.  S.  Gioacchino  e  S.  Anna  visitano  la  loro  infante,  posta 
in  una  culla  d'oro,  in  una  camera  appartata  della  casa,  e  la  consacrano  a 
Dio;  d.  servi  ed  ancelle,  delle  quali  una  col  solito  flabello  (M.,  1.  cit.,  588, 
B.  -  D.  3). 

17  (f  AA-v\  b.  s.  S.  Anna,  tendendo  le  braccia,  fa  tenero  invito  alla 
sua  infante  a  sollevarsi  dalla  culla;  s.  S.  Gioacchino  dà  ordine  alle  ancelle  di 


—    II    — 

preparare  l'occorrente,  a.  s.  S.  Anna,  seguita  da  S.  Gioacchino,  presenta  la 
bambina  ai  sacerdoti,  convocati  a  banchetto;  d.  Zaccaria  ed  altri  quattro 
sacerdoti  seduti  a  tavola  (M.,  1.  cit.,   588,   D.   3   -   592,    12). 

18  (f.  46-v).  a.  d.  S.  Anna  ripiglia  la  bambina;  s.  i  sacerdoti  a  ban- 
chetto hanno  successivamente  abbracciata  e  baciata  la  bambina,  b.  d. 
S.  Anna,  dopo  averla  ripresa,  la  stringe  fra  le  braccia  ;  dietro  di  essa  un'an- 
cella ;  s.  la  ripone  nella  culla  d'oro,  in  una  camera  appartata;  la  stessa  (qui 
col  nimbo,  ad  indicare  la  sopraelevazione  profetica)  le  intuona  un  cantico 
(M.,  1.  cit.,  592,   12  -  593,  5). 

19  (f,  48-2').  a.  s.  Gesù,  poggiando  la  destra  ad  una  croce  a  doppia 
asta  e  calcando  col  piede  sinistro  il  petto  del  demonio,  discende  all'In- 
ferno, sulle  cui  balze  è  dipinta  una  grande  croce  aurea;  d.  un  angelo  fa 
segno  alle  anime  dei  peccatori  non  essere  per  loro  tale  discesa,  perciò 
alcuni,  con  gesto  da  disperati,  innalzano  le  brr  ccia  al  cielo,  m.  Gesù,  traendo 
con  la  sinistra  Adamo,  seguito  da  Eva,  dal  Battista  col  rotolo,  su  cui  è 
scritto:  lAK  0  AMNOC  IVY  tìKOV  (Ecce  Agnus  Dei,  Giov.  i,  29)  e  da  altri 
eletti,  ascende,  b.  s.  Adamo  ed  Eva  innanzi  alla  Vergine,  seduta  in  trono 
ed  assistita  da  due  angeli;  d.  uno  stuolo  di  eletti  alzano  le  braccia,  ansiosi 
della  liberazione  (M.,  1.  cit.,   593,  6  -   596,   2). 

20  (f  50-f).  a.  La  Vergine  in  trono  col  Bambino  in  grembo,  assistita 
da  due  angeli  cogli  scettri,  in  piedi  dietro  il  trono,  quattro  altri  angeli  in 
adorazione,  b.  d.  s.  I  profeti,  dal  Lim  )o,  sollevano  le  braccia  al  cielo,  indi- 
cando il  futuro  Redentore  (M.,  1.  cit.,   596,  3   -  600   5). 

21  (f.  54-«').  Il  Sina  col  roveto  ardente  (simbolo  della  Vergine),  nel  cui 
mezzo  il  capo  del  Redentore;  s.  Mosè,  all'avviso  dell'angelo,  si  scalza; 
d.  confortato  da  un  angelo,  prende  in  mano  la  verga  miracolosa,  convertita 
in  serpente  (Esodo  4,   2-4). 


OMILIA  III  -  Presentazione  al  Tempio. 

22  (f.  55).  Testata  come  al  n.  2,  premessa  al  testo  dell'omilia  sulla 
Presentazione. 

23  (f  S/-^-')-  b.  s.  Uomini  e  donne  in  due  gruppi  escono  dalle  case  per 
vedere  la  processione,  che  accompagnerà  la  Vergine  al  Tempio  ;  d.  un  servo 
di  S.  Gioacchino  torna  con  un  mazzo  di  fiaccole  ed  ascende  i  gradini  della 
casa.    a.    d.    Lo    stesso    distribuisce   le  fiaccole  ad  un  gruppo  di  donzelle; 


—     12    — 

s.  S  Gioacchino  alla  presenza  di  S.  Anna  esorta  la  Verginella,  poggian- 
dole la  destra  sul  capo  e  mostrandole  colla  sinistra  il  coro  delle  vergini, 
già  pronte  con  le  fiaccole  (M.,   1.  cit.,  6oi,  B.   8  -  604,   C.    12). 

24  (("•  59'^')  a.  m.  La  Vergine;  d.  coro  di  donzelle;  s.  genitori  ed  altri 
famigliari,  b.  Uomini  e  donne  (i  giusti  dal  Limbo),  divisi  in  due  gruppi, 
alzano  i  visi  e  le    mani    verso    il    corteo  (M.,  1.  cit.,  604,   C.    13  -  608,   3). 

25  (f.  62-1')  a.  La  Vergine  col  suo  corteo,  come  nel  quadro  superiore. 
b.  Patriarchi,  profeti  ed  altri  eletti,  divisi  in  due  gruppi,  avendo  ricevuto 
l'annunzio  del  fausto  avvenimento  da  quattro  angeli,  sorgono  dalle  tombe 
scoperchiate  e  guardano  in  alto,  in  adorazione  e  speranza  (M.,  1.  cit.,  608, 
8  -  B.  6). 

26  (f.  64).  m.  La  Vergine,  seguita  dai  sessanta  forti  (angeli)  della  Can- 
tica [Canticum  Cani.,  Ili,  7;  cf.  Giet.man,  Commentarius  in  Ecclesiasten  et  in 
Canticum  Canticoriim,  Parisiis,  1890,  pag.  487;  cf.  ibid.,  pag.  397)  armati  di 
lance  e  scudi,  sui  quali  è  dipinta  una  croce  ;  d.  coro  di  donzelle  con  le  fiaccole  ; 
s.  i  genitori  della  Vergine,  seguiti  da  molti  altri  (M.,  1.  cit.,  608,  B.  4  -  8). 

27  (f  65).  b.  s.  Arrivo  del  coro  delle  donzelle  al  Tempio;  d.  sacer- 
doti ed  anziani  usciti  incontro  a  riceverlo,  a.  d.  Zaccaria  ;  s.  la  Vergine  gli 
è  presentata  da  S.  Anna,  seguita  da  S.  Gioacchino  e  dai  famigliari  (M.,  1. 
cit.,  612,  B.  -  613,  D.   15). 

28  (f.  (^Tv\  d.  Zaccaria  abbraccia  la  Vergine  alla  presenza  dei  genitori 
commossi;  s.  coro  delle  donzelle  con  le  fiaccole  (M.,  616,    i    -  C.    4). 

29  (f-  68-1^).  a.  d.  Zaccaria  colloca  la  Vergine  sul  terzo  gradino  del 
Tempio,  alla  presenza  dei  genitori  oranti  ;  s.  coro  delle  donzelle,  b.  d.  La 
Vergine  riceve  il  nutrimento  pel  ministero  di  un  angelo  ;  s.  Zaccaria,  sco- 
stata una  cortina,  guarda  stupefatto  il  miracolo,  mentre  un  levita  sospende 
nel  Tempio  le  lampade  accese,  simbolo  della  Vergine  (M.,  1.  cit.,  616,  C.  5  - 
624,  B.   13;  cf.  629,  B.  2  -  5;  681,  B.  7). 

30  (f.  ']\-v].  a.  d.  Zaccaria  va  per  incensare  l'altare  ;  s.  popolo,  b.  d.  La 
Vergine,  tutta  intenta  agli  uffici  divini,  appena  si  volge  ai  genitori  a  sinistra, 
che  sono  venuti  a  vederla  nel  Tempio  insieme  con  altri  famigliari  (M.,  1.  cit., 
624,  C.  -  625,  D.   8). 

31  (f.  1^-v]-  d.  La  Vergine  di  nuovo  riceve  il  nutrimento  da  un  angelo  ; 
s.  Zaccaria,  che  procede  alla  turificazione  dell'altare,  si  arresta  per  la  mera- 
viglia, cui  partecipano  anche  un  sacerdote  e  due  anziani  (M.,  1.  cit.,  625, 
D.  9  -  629,  B.   io). 

32  (f.  %2-v].  Gesù  Cristo  disteso  sul  letto  di  Salomone,  dietro  il  quale 
sono  schierati  in  sei  linee  i  sessanta  forti  della  Cantica  (cf.  n.  26;  il  testo, 


13  — 


che  nel  ms.,  f.  80  ^'-8i  spiega  il  significato  del  letto  di  Salomone,  è  inedito; 
la  \'ergine  fu  il  vero  talamo  di  colui  che  in  S.  Matteo  (12,  42)  è  detto //;«- 
quaiii   Salo»ioìi\  (cf.   M.,   1.  cit.,  612,   7  -  8). 


OMILIA  IV  -  Sposalizio. 

33  (f.   83).   Testata,  che  precede  l'omilia  sullo  Sposalizio. 

34  (f.  85).  d.  La  mano  celeste  benedice  la  Vergine  orante;  s.  Zac- 
caria medita  sulla  misteriosa  Vergine  (testo  inedito). 

35  (f.  ?>7-v).  s.  Zaccaria  discute  con  sacerdoti  ed  anziani,  increduli  ai 
prodigi;  d.  la  mano  celeste  benedice  la  Vergine  orante  (inedito). 

36  (f.  90)  s.  Zaccaria,  sacerdoti  ed  anzinni  pregano  per  avere  dal  cielo 
spiegazioni  sui  prodigi  ;  d.  la  Vergine  mostra  un  libro  aperto  in  cui  è 
scritto:   KAI   IIIIII  (inedito). 

37  (f.  92).  a.  d.  La  Vergine  circondata  dai  sessanta  forti  ;  s.  un  levita 
sospende  le  lampade  accese  (allegoria  alla  Vergine,  cf.  n.  29).  b.  Sette  an- 
geli ricacciano  nell'Inferno  i  demoni,  dei  quali  la  Vergine  ha  trionfato; 
difatti  sul  libro  della  Vergine  è  scritto  :  TOV  KXSPOÌ",  ossia  (trionfo)  del 
nemico;  (cf  M.,  !.  cit.,  697,  D.   -  700  D.). 

38  (f  93-i')-  d.  A  Zaccaria  un  angelo  rivela  il  mistero  della  \'ergine  ; 
s.  egli  ne  da  partecipazione  ad  alcuni  israeliti,  che  piegano  le  braccia  com- 
punti (inedito). 

39  (f  94).  a.  d.  Un  sacerdote,  a  capo  di  anziani  e  leviti,  ordina  agli 
araldi  di  convocare  i  vedovi,  b.  Il  popolo,  diviso  in  due  gruppi,  al  suono 
dei  corni  si  è  adunato  a.  s.  S.  Giuseppe  raffigurato  tre  volte:  nell'atto 
che  getta  l'ascia,  abbandonando  il  lavoro  che  stava  eseguendo  sul  tetto  di 
una  casa;  nell'atto  di  discendere  per  una  scala  a  piuoli  ;  finalmente  quando 
con  altri  vedovi,  preceduti  da  una  turba  di  ragazzi,  s'avvia  al  Tempio. 
m.  d.  Zaccaria  che  aspetta  i  vedovi  (inedito). 

40  (f.  97-v).  a.  d.  Zaccaria  impone  le  mani  su  alcune  verghe,  deposte 
sull'altare;  s.  un  sacerdote  ed  i  vedovi  pregano,  b.  d.  La  Vergine  orante, 
dietro  di  essa  tre  uomini  (forse  leviti)  in  colloquio  ;  s.  Zaccaria  consegna  a 
S.  Giuseppe  una  verga,  su  cui  posa  una  colomba,  un'altra  si  è  poggiata  sul 
suo  capo,  dietro  lui  altri  vedovi  con  le  verghe  senza  colombe  (inedito). 

41  (f  100).  d.  S.  Giuseppe  che  risponde  approvando  l'obbligo  impostogli 
da  Zaccaria;  s.  Zaccaria,  seguito  dai  sacerdoti  consegna  la  Vergine  (inedito). 


—    14  — 

42  (f.  104).  a.  s.  La  Vergine,  dopo  gli  sponsali,  si  congeda  da  Zac- 
caria e  da  altri  ministri  del  Tempio;  d.  S.  Giuseppe  si  volta  indietro,  an- 
sioso della  fine  del  prolungato  addio,  b.  s.  La  Vergine  e  S.  Giuseppe,  dopo 
le  nozze,  si  congedano  dai  parenti;  d.  S.  Giuseppe,  curvo,  si  avvia  a  casa, 
portando  sull'omero  destro  la  verga,  da  cui  pende  la  sega,  la  Vergine  lo  segue 
(inedito). 

43  (f.  104-4').  s.  La  Vergine  e  S.  Giuseppe  sono  ricevuti  dai  quattro 
figli  di  costui  ;  il  maggiore  gli  toglie  di  mano  la  sega  e  gli  altri  strumenti 
di  lavoro;  due,  in  ossequio,  stanno  con  le  mani  coperte;  d.  il  minore,  Gia- 
como, innanzi  ad  una  mensa,  solleva  in  alto  un  pane,  sulla  mensa  alcuni 
vasi  (inedito). 

44  (f.  108).  s.  S.  Giuseppe  informa  la  Vergine  che  deve  assentarsi  da 
casa  per  certi  lavori  ;  d.  i  quattro  figli  in  colloquio  (inedito). 

45  (f.  109).  s.  Tre  sacerdoti,  seduti  intorno  ad  un  tavolo,  su  cui  la 
porpora;  d.  la  Vergine,  seguita  da  ancelle,  riceve  la  porpora  per  lavorare 
il  velo  del  tempio  (inedito). 

46  (f.  IIo•^^).  a.  Gedeone,  maravigliato,  innalza  le  braccia  verso  la 
mano  celeste,  donde  sgorga  la  rugiada  su  di  un  vello,  mentre  il  terreno 
intorno  è  asciutto,  m.  Spreme  il  vello  e  riempie  una  conca  d'acqua,  b.  Pieno 
di  maraviglia,  di  nuovo  innalza  al  cielo  le  braccia  trovando  il  vello  asciutto, 
mentre    il    terreno    attorno  è  bagnato  (Giudici,  6,  37-40;  cf.   Salmo  71,  6). 


OMILIA  V  -  Annunziazione. 

47  (f.  ni).  Testata,  premessa  all'omilia  sull'Annunziazione,  alquanto 
diversa  da  quella  descritta  al  n.   2,  a  rosoni  e  comparti  angolari  e  rotondi. 

48  (f.  113-2^).  a.  La  Trinità,  rappresentata  da  tre  giovani  in  trono,  sor- 
retto da  cherubini  ed  attorniato  da  angeli,  b.  L'arcangelo  Gabriele  riceve  la 
missione  dell'annunzio  e  rapido  spicca  il  volo  per  la  Terra  (M.,  1.  cit.,  633, 
B.   I  -  637,  5). 

49  (f.  115-v)  a.  s.  L'arcangelo,  da  un  finestrino,  contempla  la  Vergine 
a  d.  intenta  a  filare  la  porpora;  b.  s.  un  garzoncello  (forse  Giacomo  il  minore), 
scostata  una  cortina,  anch'egli  l'osserva  (M.,  1.  cit.,  637,  6  -  640,   2). 

50  (f.  117-f).  s.  La  Vergine,  nell'attingere  acqua,  ha  la  visione  dell'ar- 
cangelo; d.  rapida  si  rifugia  in  casa  (M.,  1.  cit.,  640,  3-10). 


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51  (f.  II 8).  s.  L'arcangeli,  entrato  nella  casa  della  Vergine,  la  saluta; 
d.  essa,  interrotta  la  filatura  della  porpora,  si  rivolge  a  lui  (Luca,  i,  28; 
M.,  1.  cit.  640,  Cu-  641,  B.    i). 

52  (f.  iiQ-i').  m.  Dio  Padre  in  trono,  sostenuto  da  cherubini  e  circon- 
dato da  angeli,  a.  Sole  e  Luna,  e  dietro  una  cortina  i  sessanta  forti  della 
Cantica,  b.  d.  Isaia  contempla  la  gloria  di  Dio  ;  s.  a  lui  si  accosta  un  sera- 
fino, e  con  un  carbone  ardente  gli  purifica  le  labbra  (Isaia,  6;  M.,  1.  cit., 
641,  B.  2  -  644,  9;  cf.  612,  8  -   II). 

53  (f.  122).  La  Vergine  si  turba  al  discorso  dell'arcangelo  (Luca,  i,  29; 
M.,  1.  cit.  644,    IO  -  645,   B.   5). 

54  (f.  124).  La  Vergine  muove  dei  dubbi  all'arcangelo  (Luca,  i,  34; 
M.,  1.  cit.  645,   B.   6  -  648,   5). 

55  (f.  126).  L'arcangelo  rassicura  la  Vergine  dubbiosa  (Luca,  I,  35  ;  M., 
1.  cit.,  648,  6  -  652,   C.  4). 

56  (1.  127-y).  s.  La  Vergine  acconsente  (Luca,  I,  38);  d.  otto  angeli 
fanno  allegrezza  per  il  consenso  della  Vergine  (M.,  1.  cit.,  652,  C.  5  -  653,  13). 

57  (f  130  y).  s.  La  Vergine,  interrotto  il  lavoro,  guarda  a  destra,  verso 
Gabriele  ed  un  corteggio  di  angeli  dietro  un  trono  vuoto,  sostenuto  da 
cherubini,  b.  s.  Tre  angeli  in  adorazione,  m.  Gabriele  vola  verso  il  trono 
(M.,  1.  cit,  656,  B.  8  -  D.  2;  cf.  612,  5-6). 

58  (f  iSS-i')-  a.  Interno  del  tabernacolo  israelitico  coU'arca  della  testi- 
monianza, su  cui  i  due  cherubini;  traspariscono  dall'interno  dell'arca  alcuni 
oggetti  conservati  in  essa  ed  immagini  allegoriche  della  Vergine,  cioè  il 
vaso  della  manna  e  le  due  tavole  della  legge;  la  verga  fiorita  di  Aronne  è 
poggiata  sulla  mensa,  b.  Due  leviti  distribuiscono  le  verghe  ad  Aronne  ed 
ai  capi  delle  tribù  (Numeri,    17,   2-10;   AL,   1.  cit.,  609,   B.    11    -  C.  6). 


OxMILIA  VI  -  'Visitazione. 

59  (f.    134).    testata,  che  precede  l'omilia  sulla  Visitazione  (vedi  n.  2). 

60  (f.  137-^)-  a.  Un  garzoncello  (S.  Giacomo  il  Minore,  perchè  col  capo 
nimbato  ;  cf.  Historia  loscphi  presso  il  TlSCHENDORF,  Evangelia  apocriplia, 
Lipsiae,  1876,  pag.  24)  porge  alla  Vergine  un  paniere,  contenente  il  velo  di 
porpora,  lavorato  da  essa.  b.  La  Vergine,  fuori  di  casa,  consegna  il  paniere 
ad  un  garzoncello  (sembra  lo  stesso  S.  Giacomo,  sebbene  però  qui  intorno 


—    i6   — 

al  suo  capo  non  si  osserva  nimbo;  difatti  in  questo  stesso  codice  i  figli  di 
S.  Giuseppe,  S.  Anna  e  la  Vergine  stessa,  come  al  f.  46-2/,  124,  ecc.,  alcune 
volte  sono  dipinti  senza  di  esso),  il  quale  porta  sulla  spalla  sinistra  una 
pertica,  da  cui  pende  un  paniere  colle  provvigioni  pel  viaggio  (M.,  1.  cit., 
661,  C.  -  664,  C.  7). 

61  ((■  139).  La  Vergine  in  cammino  pel  Tempio,  con  un  libro  aperto, 
su  cui  le  parole:  CV  AKC'IIOTA  AKrOV[CA]  (Tu  doiiihia  dieta,  parole  che 
fanno  seguito  ai  testo  dopo  la  miniatura;  cf.  I\I.,  col.  òòi,,  B.  4);  precede 
il  solito  garzoncello  (M.,  1.  cit.,  664,   C.   8  -  665,  C.  9). 

62  (f.  142).  s.  Sacerdote  ed  anziani,  che  aspettano  la  consegna;  m.  la 
Vergine  presenta  il  velo  di  porpora,  portole  dal  garzoncello  col  capo  nim- 
bato ;  d.  un  sacerdote  (Simeone,  secondo  che  il  monaco  Giacomo  credeva) 
inchinato   lo    riceve  con   le  mani  coperte  (M.,  1.  cit.,  669,  B.   -    672,  C.   7). 

63  (f  \A4-v).  La  Vergine,  benedetta  dalla  mano  celeste,  ed  il  garzoncello 
in  cammino  per  la  visita  a  S.   Elisabetta  (M.,  1.  cit.,  672,   C.  8  -  676,    15). 

64  (f.  147).  d.  II  garzoncello  da  un  albero  coglie  i  frutti  e  li  porge 
alla  Vergine,  che  essa  accoglie  in  grembo,  seduta  all'ombra  di  alberi,  sulle 
rive  del  Giordano,  personificato  in  una  figura,  alquanto  svanita,  che  emerge 
dall'acqua  con  la  parte  supcriore  del  corpo  ;  s.  una  donna,  che  nella  stessa 
guisa  si  solleva  dal  suolo  (personificazione  della  Terra)  e  tende  le  braccia 
verso  la  Vergine,  additandola  come  il  ramo  più  fiorente  (M.,  1.  cit.,  676, 
B.  -  677,  D.   5). 

65  (f.  149).  d.  La  Vergine  col  garzoncello  arriva  in  vista  della  casa  di 
S.  Elisabetta,  che,  seguita  da  due  ancelle,  le  esce  incontro  e  l'abbraccia; 
s.  un'altra  ancella  dà,  tutta  lieta,  l'annunzio  della  visita  a  Zaccaria  (M.,  1. 
cit.,  677,   D.  6  -  685,   3). 

66  (f.  12,6-v).  s.  Abramo  scaglia  dei  sassi  ad  alcuni  uccelli  di  rapina, 
per  allontanarli  dall'altare  eretto  a  d.  su  di  una  collina,  pel  sacrifizio  delle 
carni  di   vari  animali  (Genesi,    15,  7-1 1;  M.,  1.  cit.,  685,  4  -  689,  B.   8). 

67  (f.  159).  a.  d.  S.  Elisabetta  puerpera,  assistita  da  due  ancelle,  di  cui 
una  con  flabello;  a  fianco  de!  letto  due  ancelle  danno  il  bagno  al  neonato; 
s.  la  Vergine  in  colloquio  con  Zaccaria,  b.  s.  S.  Elisabetta  allatta  il  Bat- 
tista; d.  Zaccaria  ringrazia  la  Vergine  pei  tanti  favori  (M.,  1.  cit.,  689,  B.  9- 
693,  D.  4). 

68  (f  \Cni>).  S.  Elisabetta  accompagna  la  Vergine  alla  partenza,  pre- 
cede il   solito  garzoncello  (M.,   1.  cit.,  693,  D.   5   •  697,  C.   5). 

69  (f.  164).  m.  S.  Elisabetta  fa  l'ultimo  ringraziamento  alla  Vergine 
fuori  della  casa;  s.  ancelle;  d.  il  solito  garzoncello  (M.,   1.  cit.,  697,  C.   5-7). 


—   17   — 

70  (f-  164-?').  s.  S.  Giuseppe,  tornando  dal  lavoro  entra  in  casa;  d.  la 
Vergine  siede,  mostrando  un  libro  aperto,  su  cui  è  scritto:  AKAOE\[C]MKN'A 
(Gloriosa  dieta  snnt  de  te,  civitas  Dei,  Salino  86,   2;   testo  inedito). 

71  (f.  166).  d.  La  Vergine,  per  tutta  risposta  a  S.  Giuseppe,  accortosi 
della  gravidanza,  mostra  un  libro  aperto,  su  cui  è  scritto:  IvAI  l';iII0V.MH- 
C[E][  0  IÌA[CIAEVC]  [et  coneupiscet  rex,  Salmo  44,    12;   inedito). 

72  (f.  167).  s.  S.  Giuseppe,  in  angustie,  si  discolpa  coi  figli;  d.  que- 
sti acconsentono,  dichiarando,  con  le  mani  alzate,  l' innocenza  del  padre 
(inedito). 

73  (f.  170).  s.  La  Vergine  è  interrogata  da  S.  Giuseppe;  d.  i  quattro 
figliuoli  di  lui  rattristati  (inedito). 

74  (f.    172).   Difesa  della  Vergine  (inedito). 

75  (f.  \'j']-v].  s.  La  Vergine  in  piedi,  dietro  una  scriba  seduto,  e  invi- 
tata da  questo  a  rispondere;  d.  S.  Giu.seppe  interroga  di  nuovo  la  Ver- 
gine, dietro  di  essa  i  figli  di  S.  Giu.seppe  coi  volti  adirati  (inedito). 

76  (f-  178^).  s.  Lo  scriba,  seguito  dai  testimoni,  fa  la  relazione  del- 
l' interrogatorio  d.  ai  sacerdoti  ed  anziani  (inedito). 

77  (f.  179).  a.  s.  S.  Giuseppe,  piangente,  è  condotto  fuori  delta  casa 
da  un  servo  dei  sacerdoti  ;  d.  due  altri  servi  si  accostano  alla  Vergine  per 
condurla  con  la  forza  dai  sacerdoti,  essa  mostra  un  libro  aperto,  su  cui  le 
parole:  lAOV  H  IlAPtìlvNOC  Ki\  r.\[CTPl]  [Ecce  virgo  conctpiet,  Isaia,  7,  14); 
dietro  di  essa  i  quattro  figli  di  S.  Giuseppe  spaventati,  b.  d.  S.  Giuseppe 
e  la  Vergine,  seguiti  da  due  servi,  sono  condotti  ai  sacerdoti  ;  s.  un  servo 
cerca,  col  bastone,  di  allontanare  i  quattro  figliuoli  piangenti  ;  il  più  piccolo, 
nel  trambusto,  è  caduto  a  terra,   forse  percosso  (inedito). 

78  (f.  182).  a.  d.  Un  servo  annunzia  al  sacerdote  l'arrivo  dei  due  sposi  ; 
s.  la  Vergine  e  S.  Giuseppe  seguiti  da  folla,  b.  d.  Il  sacerdote  interroga  i 
due  sposi  ;  s.  popolo  e  servi   (inedito). 

79  (f.  186).  d.  Il  sacerdote,  alla  presenza  degli  anziani  e  del  popolo, 
dà  a  bere  a  S.  Giuseppe  la  miscela  rituale,  per  provarne  la  castità  ^Nu- 
meri,  V,    11-31);  s.  S.  G.  è  condotto  fuori  da  un  servo  (inedito). 

80  (f.  188).  Il  sacerdote,  alla  presenza  di  altri  sacerdoti  e  di  anziani, 
porge  anche  alla  Vergine  la  bevanda  rituale;  s.  la  V.  è  condotta  fuori 
da  un  uomo,  che  ha  somiglianza  col  figlio  maggiore  di  S.  Giuseppe  ed  ac- 
compagnata a  casa  di  S.  Elisabetta  (inedito), 

81  (f.  188-^).  s.  La  Madonna,  accompagnata  come  sopra,  è  fuori  di 
casa  inchinata  da  S.  Elisabetta,  seguita  da  due  ancelle  ;  d.  la  Madonna  in 
colloquio  con   S.  Elisabetta  (inedito). 


—    i8   — 

82  (t.  190).  a.  d.  11  sacerdote  dà  relazione  dell' inchiesta  ad  un  gruppo 
di  sacerdoti  e  leviti,  i  quali,  alzando  le  mani,  dichiarano  l'innocenza  dei  due 
sposi,  b.  s.  La  \'ergine  toglie  commiato  dal  sacerdote;  d.  i  quattro  figli,  se- 
guiti da  S.  Giuseppe,  alzano  le  mani  al  cielo  in  ringraziamento,  e  tutti  lieti 
tornano  alla  lor  casa  (inedito). 


EVANGELIARIO  GRECO  URBINATE 

(Cod.  Vatic.  Urbin.  gt.  2) 


PREFAZIONE 

Sia  per  la  evidente  somiglianza  artistica  e  sia  per  il  raftronto 
paleografico,  abbiamo  creduto  bene  di  far  seguire  questo  evangeliario, 
il  quale,  porgendoci  una  data  quasi  precisa,  servirà  anche  a  confer- 
mare l'età  assegnata  al  codice  Vaticano  gr.  1162.  Onesto  evan- 
geliiirio  fu  già  nella  biblioteca  di  Federico  II,  conte  di  Urbino,  di 
cui  porta  lo  stemma  colle  lettere  Y{edericìis)  Q{oincs),  e  dovè  essere 
acquistato  da  questo  anteriormente  al  1474,  anno  in  cui  fu  dichia- 
rato duca.  Era  registrato  nell'antico  indice  urbinate  col  n.  i  (')  e  porta 
al  f  19  :■  le  imagini  di  Giovanni  II  Comneno.  imperatore  bizantino, 
(1  I  18  1  144)  e  di  Alessio  suo  figliuolo,  nato  nel  i  106  e  premorto  al 
padre  nel  1  142  [^).  E  se  la  nota  cronologica  al  f  2  del  codice,  di 
mano  posteriore,  avesse  voluto  indicare  la  data  precisa  della  scrittura, 

(')  Quest'antico  indice,  diremo  cosi  officiale,  della  Biblioteca  di  Urbino,  fu  da 
me  pubblicato  nell'opera  :  Codices  Urbitiates  graeci  Bibliotehcae  Vaticatiae,  Romae, 
'1895  ;  l'evangeliario  ivi  è  descritto  a  pag.  lx. 

(')  Per  disattenzione,  nella  A^m.'  Palaeographical  Society,  tav.  106,  questo  gio- 
vane è  scambiato  con  Alessio  I  imperatore  (1081-1118);  ma  nel  codice  la  figura  di 
Alessio  è  giovanile  e  lo  scettro  più  piccolo;  ciò  esclude  la  possibilità  d'identifi- 
carlo con  Alessio  I,  padre  di  Giovanni  II,  tanto  più  che  poche  righe  avanti,  ivi 
stesso  al  codice  è  assegnato  l'anno   1128-1129,  quando  Alessio  I  già  era  morto. 


in  essa  avremmo  l'anno  ii  28-1 129;  ma  ivi  nulla  si  afferma  della 
data  del  codice.  Laonde,  per  esser  sicuri,  fa  d'uopo  contentarsi  di 
una  data  oscillante  tra  l'anno    11  19   ed  il    1143. 

Del  contenuto  di  tutto  il  codice  fu  da  me  data  un'abbastanza 
compiuta  descrizione  nell'opera  citata  in  nota.  La  sua  relazione  col  testo 
de^li  evangeli  fu  indicata  dal  Gregory  (').  Il  tipo  paleografico  della 
scrittura,  eh  e  una  buona  minuscula  del  sec.  xii,  è  stato  illustrato  da 
un  anonimo  ("),  il  quale  ha  pubblicato  il  facsimile  di  una  pagina  (^). 
Ma  il  valore  artistico  delle  miniature  era  già  stato  osservato  e  descritto 
dal  D'Agincoi'kt  (tav.  59)  e  dal  Beissel  (1.  cit.  pag.  22-25).  Essendo 
esso  un  evangeliario  ad  uso  del  giovane  principe  Alessio,  come  io 
credo,  è  da  pensare  che  si  debba  riconoscere  in  esso  qualche  minia- 
tore bizantino  dei  migliori  di  quel  tempo.  E  di  fatti,  mettendolo  a 
fronte  del  codice  Vatic.  gr.  1162,  si  nota  il  disegno,  nella  maggior 
parte  delle  figure,  un  po'  piìi  preciso  e  corretto  e  migliore  la  tecnica 
dei  capelli  e  della  barba,  la  quale  non  è  sempre  a  fiocchi  di  lana  arro- 
tolata a  guisa  di  lumaca  come  nei  personaggi  di  quello.  Il  concetto  poi 
non  è  troppo  semplice  e  puerile  come  nel  miniatore  delle  omilie,  sib- 
bene  più  serio  ed  elevato,  anzi  alcune  volte,  come  al  f.  19-57  e  260-r', 
alquanto  ricercato  ed  astruso.  Il  codice  consta  di  fogli  325,  alti 
mm.  185,  larghi  136,  ciascuna  pagina  contiene  23  linee,  membrana 
sottile  e  scrittura  ineguale. 

(')  Textkritik  des  N.   Testamenles,  Leipzig,   1900,   i,  pag.   160;  cfr.  Zahn,  Gè 
schichte  des  N.   T.  Canons,  Erlangen  und  Leipzig,   i,  2,  pag.  456,  457. 
(^)   The  New  Palaeographical  Society,  London,   1907,  tav.   106. 
(')  Matt.  23,  4-13. 


—     2  1     — 


DESCRIZIONE 


83  (f.  19-2^)  Gesù  Cristo  in  trono,  poggiando  la  destra  sul  capo  di 
Giovanni  li  Comneno,  imperatore  costantinopolitano,  e  la  sinistra  su  quella 
di  Alessio  suo  figliuolo,  che  stanno  in  piedi  ai  due  lati,  ispira  al  primo  la 
Giustizia,  al  secondo  la  Clemenza,  le  quali,  personificate  in  due  mezze  figure 
di  donne  coronate,  poggiano  le  mani  sugli  omeri  del  Redentore. 

84  (f,  20-f).  Il  Natale  e  l' Epifania,  a.  Nei  Paradiso  aperto  gli  angeli 
in  festa;  d.  e  s.  schiere  di  angeli,  m.  Gesù  nel  Presepe,  a  destra  del  Bam- 
bino la  Vergine,  seduta,  stende  le  braccia  per  prenderlo  ;  d.  annunzio  del- 
l'angelo ai  pastori  ;  s.  i  tre  Magi.  b.  d.  Un'ostetrica  ed  un'ancella  danno 
il  bagno  al  Bambino  (cf.  Garrucci,  Storia  dell'Arte,  tav.  84,  testo  2,  pa- 
gina 92-93);  s.  S.  Giuseppe  in  meditazione  del  mistero,  ai  suoi  piedi  pasco- 
lano due  agnelli. 

85  (f.   21).  S.   Matteo. 

86  (f.  109-?^).  m.  Gesù  Cristo  nudo  nel  Giordano;  d.  angeli;  s.  il  Bat- 
tista, e  dietro  di  lui  tre  discepoli,  a.  Colomba  e  schiere  angeliche  che  di- 
scendono dal  Paradiso,  le  cui  porte  sono  spalancate;  tra  esse  un  trono 
vuoto,  sorretto  da  cherubini,  b.  Tre  uomini  che  si  bagnano  nel  Giordano, 
la  cui  personificazione  è  a  s.,  in  figura  di  un  vecchio,  coricato  sul  fianco 
destro,  e  che  poggia  il  braccio  su  di  un'anfora,  da  cui  sgorgano  le  acque. 

87  (f    no).   S.  Marco. 

88  (f.  167).  Iti.  s.  A  S.  Elisabetta,  in  letto,  un'ancella  porge  alimenti,  un'altra 
regge  un  flabello,  tre  altre  discendono  da  destra  con  altre  vivande  ;  d.  Zac- 
caria seduto  scrive  su  pugillare  il  nome  di  Giovanni  ;  a  s.  di  lui  tre  ancelle 
o  famigliari,  una  delle  quali  in  atto  di  muovergli  difficoltà  per  tale  nome. 
b.  m.  Un'ostetrice  ed  un'ancella  danno  il  bagno  al  neonato,  un'altra  stende 
una  coperta  sulla  culla;  d.  su  di  un  tripode  acceso  la  caldaia  con  l'acqua. 

89  (f.  168).  S.  Luca,  il  cui  nome  è  scritto  sul  rotolo  spiegato  davanti 
a  lui. 

90  (f  2601').  La  discesa  di  Gesù  Cristo  all'Inferno,  a.  Nel  Paradiso 
aperto  gli  angeli  intrecciano  corone,  m.  Gesù  trae  per  mano  Adamo  ;  s.  Eva 
ed  altri  patriarchi;  d.  S.  Giovanni  Battista,  David,  Salomone  ed  altri  per- 
sonaggi dell'antico  Testamento,  b.  Il  Limbo  con  le  porte  rovesciate  a  forma 


di  croce  di  S.  Andrea,  sulla  quale  il  demonio  è  legato  mani  e  piedi  ;  d.  e 
s.  chiavi  e  serrature  infrante.  (Su  questo  soggetto  nell'arte  bizantina  si  vegga 
il    RiSHFORi'H,   Papers  of   the  British  Se/tool  at  Rome,    London,    1902,   I, 

p.    114-119)- 

91  (f.  261).  S.  Giovanni  in  piedi  che  detta  il  Vangelo,  ispiratogli  dalla 
mano  celeste,  ad  un  giovane  scriba  (Procoro  o  Papia  ;  cf.  Codices  Urbbiates 
graeci,  pag.   5). 

92.  Facsimile  della  scrittura  del  codice  Vaticano  1162.  In  essa  ci  è 
dato  un  esemplare  della  minuscola  del  secolo  XII  ;  alcune  lettere  però,  come 
l'a,  il  y,  il  o,  Vt,  sono  seminunciali  ;  Vi  ora  è  circolare  ora  rettangolare, 
r  co  presenta  non  rare  volte  un  prolungamento  inferiore  ;  le  sillabe  Tr,  /.xi  w 
sono  molte  volte  in  nesso. 

93.  Facsimile  della  scrittura  del  codice  Vaticano  Urbinate  gr.  2.  Minu- 
scola della  prima  metà  del  secolo  XII  ;  su  di  essa  si  vegga  la  citata  tav.  106 
della  The  Neiv  Palaeographical  Society.  Il  facsimile  riproduce  il  testo  di 
San  Marco  XV,  46-XVI,   13. 


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CRISTO  ISPIRA  LA  CLEMENZA  A  GIOVANNI  II  COMNENO 
E  LA  GIUSTIZIA  AD  ALESSIO  SUO  FIGLIUOLO. 


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Urb.  gr.   2,  f.   20-?'. 


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IL  NATALE  E  L'EPIFANIA. 


84 


Urb.  gr.  2,  f.  21. 


SAN  MATTEO. 


85 


Uri),  gr.   2,  t.   109-?. 


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IL  RATTKSIMU  IJl  GESÙ  CRISTO  NEL  GIORDANO. 


86 


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SAN   MARCO. 


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NATIVITÀ  DI   SAN  GIOVANNI  BATTISTA. 


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Urb.  gr.  2,  f.  i68. 


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SAN  LUCA. 


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Urb.  gr.  2,  f.  260-?'. 


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DISCESA  DI  GESÙ  CRISTO  ALL'INFERNO. 


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Uib.  gr.   2,   i.   261. 


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SAN  GIOVANNI  DETTA  L'EVANGELO. 


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