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Full text of "... Miniere di zolfo in Italia"

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The Branner Geological Library 




][£LAND«SIMI^ia>ilVNIOB<'VNIV]ERSirY 



The Branner Geological Library 




IZLANB'SlANFOiiro'JVOTOI^ÌTMVlEBSlirr 



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A/NUAlT HOEPLI "^uf/^tf^ 



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^'lEKE DI ZIII.FO 



IN ITALIA 



Doli. CIOVAXM ^A(;XI 

Coltivatore e direttore di miniere siciliane. 



Con 34 incisioni e IO tabelle. 




ULUICO HOKPLI 

ÌU1T01\E-L!BRAI0 DELLA HEAL CASA 
MILANO 

1903 



Prefazione. 



teorico-pratico, se non completo, almeno abba- 
stanza difTuso da potere soddisfare ai bisogni 
professionali dei coltivatori delle zolfare, dei 
direttori, dei capi-maestri, dei lavoratori in ge- 
nere, nonché dei commercianti e degli indu- 
striali di questo importantissimo prodotto na- 
zionale. 

Compilare un manuale non è cosi facile, come 
potrebbe sembrare a primo aspetto. Il manuale 
è una sintesi di tutte le principali cognizioni 
attinenti ad una parte speciale dello scibile 
umano, esposta con ordine, chiarezza e brevità. 

Or appunto nel voler dire tutto ciò che è es- 
senziale e scartare quanto è da rimandarsi a 
lavori di altro genere, come monografìa, trat- 
tati, ecc.; nel voler conservare un perfetto equi- 
librio tra le diverse parti ed il tutto, in guisa 
da dare ai diversi argomenti quella giusta mi- 
sura, che meritano; nel volersi rendere facil- 
mente intelligibile a tutti i lettori e soddisfare 
alle loro molteplici e varie esigenze ; in tutto 
ciò, dico, sta tanta e tale difficoltà, che si ri- 
chiede grande amore e lungo studio per poterla 
superare, se pur vi si riesce. 

L'ordinamento del mìo modesto lavoro, che 
non ha la pretesa di riuscire un' opera scien- 
tifica o tecnica di valore, ma di essere una 
semplice e breve esposizione in forma popolare 
delle principali cognizioni necessarie air eser- 
cizio di una zolfara, si rileva dall' indice-som- 
mario che faccio seguire. 

Non so se fossi riuscito a superare felice- 



Prefazione, vii 



mente tutte le difficoltà anzicennate ; è certo 
però, che ho fatto il mio meglio per riuscirvi. 
Se non sono pervenuto a raggiungere il fine pro- 
postomi " facianl meliora potentes „ che avranno 
contribuito anche essi con la loro pietruzza al 
grande edifizio della civiltà, che l'umana atti- 
vità nel suo progressivo ed indefinito svolgi- 
mento va sempre più inalzando. 

Gennaio 1903. 

Giovanni Cagni. 



INDICE- SOMMARIO 



Prefazione pag. v 

PARTE PRIMA 

Nozioni di arte mineraria in genere 

e nomenclatura mineraria. 

Capitolo I. — Indagini e ricerche dei mine- 
rali pacj. 3 

1. Oggello dell'arte mineraria. — 2. Miniere, cave, rocce e 
nomenclatura geologica. — 3. Lavori per la scoperta dei 
giacimenti. — 4. Sistemazione dei lavori preliminari. 

Capitolo II. — Colticazione delle miniere, pag. 10 

1. Formazione dei cantieri di lavorazione. — 2. Abbatti- 
mento del minerale. — 3. Metodi di coltivazione. — 
4. Vie di accesso all'interno delle miniere. — 5. Edu- 
zione delle acque. — 6. Arcazione ed illuminazione. 

C vpiTOLO III. — L industria mineraria, pag. 20 

1. Mineralurgia. — 2. Importanza dei giacimenti minerali. 
— 3. Convenienza economica della coltivazione mine- 
raria. — 4. Bibliografìa mineraria. 



Indiee-sommario. 



PARTE SECONDA 

L'arte mineraria 
applicata alle miniere di zolfo. 

Capitolo I pag. 39 

1. Natura e caratteri del solfo. — 2. Nomenclatura indu- 
striale in ordine allo stato mineralogico del solfo. — 
3. L'industria estrattiva del minerale. 

Capitolo II. — Cenni geologici . . . pag, 44 

1. Origine dei giacimenti solfiferi. — 2. Roccie solfìfere. — 
3. Forma, estensione, potenza e ricchezza dei giacimenti 
solfiferi. — 4. Accidenti e distribuzione dei giacimenti 
nei bacini gessiferi. — 5. Condizioni di giacitura e pro- 
fondità delle solfare. 

Capitolo III. — Ricerca dei giacimenti, pag. 65 

1. Scelta del terreno. — 2. Strumenti per la lavorazione. 
— 3. Trivellazioni. — 4. Gallerie e pozzi. — 5. Areazione 
delle miniere. — 6. 1 gas delle solfare. 

Capitolo IV. — Coltivazione delle miniere di 
zolfo pag. 100 

1. Cantieri di lavorazione. — 2. Lavorazione interna. — 
3. Lavorazione esterna. — 4. Metodi di coltivazione. — 
5. Sistema razionale di coltivazione. 

Capitolo V. — Mineralurgia dello zolfo, pag. 118 

1. Apparecchi per la fusione. — 2. Sistema antico di fu- 
sione e metodi odierni. — 3. Modi di fondere il mine- 
rale. — 4. Scaricamento degli apparecchi di fusione. — 
5. — Consegna e divisione del minerale fuso. 

Capitolo VI. — U industria dello zolfo, pag. 152 

1. Campi minerari. - 2. Contratti minerari. — 3. L'avvenire 
dei contratti di concessione delle miniere. 



Indice-sommario, xi 



Capitolo VII. — Organizzazione ed ammini- 
strazione dell'azienda pag. 172 

1. Personale lavorante e sorvegliante. — 2. Personale tecnico. 

— 3. Personale contabile e direttivo. — 4. Tenuta dei 
tipi e dei libri contabili. -- 5. Sistema razionale di am- 
ministrazione. 

Capitolo Vili. — Commercio dello zolfo, pag. 211 

1. Trasporti e noleggi. — 2. Classificazione commerciale 
dello zolfo. — 3. Contratti di compra e vendita. — 

4. Prezzi. Equilibrio tra la produzione e la richiesta. — 

5. Usi dello zolfo ed industrie derivate. — 6. Concor- 
renza e crisi commerciali. — 7. Banche di credito mi- 
nerario, sindacati e consorzi. 

Capitolo IX. — Ingerenza governativa, pag, 220 

t. Le scuole minerarie. — 2. Gli uffici tecnici minerari. 

— 3. Sistema tributario. Tassa di apertura. — 4. Imposta 
fondiaria. Accertamenti, reclami, pagamento. — 5. Tassa 
di uscita. — 6. Tasse sui contratti. 

(Capitolo X. — Legislazione mineraria, pag. 240 

1. Leggi minerarie antiche nei vari Stati italiani. — 2. Leggi 
che regolano le miniere di zolfo siciliane. — 3. Legi- 
slazione mineraria della Romagna. — 4. Leggi nuove e 
progetti di unificazione legislativa. — 5. Legge sulla po- 
lizia delle miniere. — 6. Legge e regolamento degli in- 
fortuni sul lavoro. — 7. Regolamento per la prevenzione 
degli infortuni del lavoro nelle miniere. — 8. Conclu- 
sione sul capitolo. 



PARTE PRIMA 

Nozioni di arte mineraria in genere 
e nomenclatura mineraria. 



Cagni. 



CAPITOLO PRIMO ^. 
Indagini e ricerche dei minérMlA 



1. Oggetto dell'arte mineraria. — L'arte mìnér' 
raria ha per oggetto la ricerca, la coltivazionfe 
e la preparazione dei minerali utili. 

I francesi chiannano i minerali industriali 
minerais^ quelli scientificamente studiati mine- 
raux. Noi non facciamo nel nostro linguaggio 
questa distinzione, pej'ciò è necessario ricorrere 
ad una spiegazione per rendere Tidea esatta. 
Nella nomenclatura della industria estrattiva 
chiamasi minerale ogni sostanza, che si trova 
alla superficie o nel seno della terra o delle 
acque, che sia essa stessa, o dalla quale con 
processi meccanici, fisici o chimici, si possa 
estrarre un metallo, un metalloide, un sale o 
un combustibile in forma commerciale, sia come 
prodotto finito, sia come materia prima di altre 
industrie. 

Nel significato scientifico invece si dicono 
minerali tutti i composti inorganici, risultanti 
da corpi semplici variamente combinati ed ag- 



4 CàpiiQÌo I. 

i-lji- 1 ___ 

gruppali chimicaii^'Uke e cristallograficamente. 

Si comprende, Óf^'* facilmente che oggetto del- 
Tarte minera/ia '^ono i minerais o minerali 
industriali. ..', ' 

2. HinìerOv'^^e, rocce e nomenclatura geologica. 
— Si da iJ.4*ome di miniere ai depositi coltiva- 
bili di mSffC5?'ali metallici. Si dicono cave le col- 
tivazioni di minerali non metallici. 

1 minfepali metallici si trovano per lo più nel 

seoA'dQlla terra inclusi nelle rocce di minerali 

n©xr*iifteta Ilici, od in frammenti di esse, che for- 

mtìJiò la ganga o parte sterile non utilizzabile 

••tJ'pl. minerale utile. 

^•/-La roccia è una formazione geologica della 
'Crosta terrestre, che si distingue da un'altra 
per la sua diversa composizione elementare, 
per la sua origine e per la sua fìsonomia. Cosi 
i calcari, le argille, i gessi, i graniti, i ba- 
salti ecc.: sono tra le rocce, che formano la 
crosta terrestre; ma che si distinguono tra loro 
in quanto che si compongono di sostanze di- 
verse; (il calcare-carbonio e calcio, Targilla-si- 
lice ed allumina ; il gesso-solfo e calcio, il gra- 
nito-silice, potassa, allumina; il basalto-silice, 
sodio, magnesio, calcio e ferro); in quanto che 
si generarono in modo diverso; (il calcare, l'ar- 
gilla, il gesso per sedimentazione; il granito 
ed il basalto per fusione); ed in quanto che si 
distinguono ad occhio nudo Tuna dall'altra pei 
diversi caratteri fisici ed organolettici, quali la 
coesione, la durezza, la granulazione, il peso, 
la struttura, il colore, la rifrazione, ecc. 



Indagini e ricerche dei minerali. 5 

^ ^ 

Le rocce in riguardo alla loro origine si di- 
stinguono in eruttive, sedimentarie e metamor- 
fiche, In riguardo alle cause che le produssero, 
le prime si suddividono in plutoniche e vulca- 
niche, le seconde in rocce di sedimentazione 
meccanica e rocce di sedimento chimico, le 
terze in rocce trasformate per idratazione, in 
altre per azione fisico-chimica, altre per con- 
tatto ed altre per azione meccanica. In riguardo 
alla causa che forni gli elementi, le prime si 
distinguono in massicce o rocce di profondità 
ed in laviche o rocce colate; le seconde in mi- 
nerogene, fitogene e zoogene. Sotto l'aspetto li- 
tologico si distinguono in rocce cristalline, cri- 
st^lioidi, concrezionate, aggregate, coerenti, in- 
coerenti, conglomerate, stratificate, ecc. 

Le rocce eruttive provennero dalla solidifi- 
cazione di sostanze ignee esistenti nel seno 
della* terra. Alcune si solidificarono lentamente 
nelle viscere della crosta terrestre; altre per 
forze endogene violenti vennero spinte fuori 
della superficie dai crateri dei vulcani in forma 
pastosa incandescente, e quivi raffreddandosi 
si solidificarono. 

Le rocce sedimentarie avvennero per solidi- 
ficazione di sostanze sospese e disciolte in seno 
delle acque, e che per effetto di forze esogene 
vennero depositate al fondo dei bacini ac- 
quiferi. 

La sedimentazione avvenne o per via mecca- 
nica o per azioni chimiche. I corpi depositati 
furono o minerali o vegetali o animali. Donde 



Capitolo I. 



le rocce minerogene come il gesso, la creta, 
rargilla, alcune specie di calcari ecc., le roccie 
fìtogene, come il tripoli, il litantrace, la li- 
gnite ecc., e le rocce zoogene come i calcari 
rizopodi, nummolitici, corallini, le dolomie, le 
fosforiti ecc. 

Le rocce metamorfiche sono rocce eruttive o 
sedimentarie, le quali dopo la loro formazione, 
per forze endogene od esogene furono modifi- 
cate trasformate in modo da formare un nuovo 
tipo di roccia. Le azioni modificatrici furono 
o l'acqua, o l'influenza di altri minerali vicini, 
o il calore, o le emanazioni gassose provenienti 
da regioni profonde, o la pressione ecc. Da que- 
sto la loro suddivisione nelle specie anzìcen- 
nate. 

Sono rocce metamorfiche le serpentine, le li- 
moniti, le aluniti, gli argilloschisti, il caolino, 
il diaspro ecc., ecc. 

Sirato è quella roccia sedimentaria di forma- 
zione posteriore, che si adattò perfettamente 
sulla superficie di un'altra di formazione ante- 
riore. Laonde vi sono strati di rocce di natura 
diversa sovrapposti gli uni sugli altri o alter- 
nati, e strati della medesima composizione ele- 
mentare, ma appartenenti a tempi diversi; i 
secondi hanno presso a poco la stessa appa- 
renza e costituiscono la stessa roccia stratifi- 
cata. È da notare che gli strati più profondi 
della stessa roccia sono sempre più sottili di 
quelli più alti, mentre non avviene lo stesso 
per gli strati di rocce diverse, i quali non con- 



Indagini e ricerche dei minerali. 7 

servano alcuna regolarità o progressione {fi^. 1). 

La stratificazione delle rocce sedimentarie 
presuppone una successione di periodi di for- 
mazione durante i quali poterono avvenire. 

In ordine alla età relativa di essi i criteri ge- 
nerali si possono riassumere nelle regole se- 
guenti: 

V Negli strati concordanti a posto i supe- 
riori sono più recenti, gl'inferiori più antichi; 
2o Nei discordanti la serie, che passa sopra 
le altre è tutta più recente di essi, del loro sol- 
levamento e dellerosione, che ne segui; 




Fig. 1. — a a, strali argillosi; hh, strati calcari; ce, strati ar- 
gillosi superiori; dd, strati gessosi; e e, strati marnosi. 



3® Gli strati orizzontali sono sempre più re- 
centi degli inclinati, che loro sono vicini; 

4° In una o più serie di strati sollevati l'ul- 
timo sollevamento è posteriore all'ultimo strato, 
che si trova sollevato; 

50 Un giacimento, che affiora alla super- 
fìcie è posteriore a tutti gli strati attraversati. 
Se non affiora, di regola é anteriore a tutti 
quelli, che non attraversa; 

6° Una roccia eruttiva è posteriore a quella 
nella quale s'inietta e sulla quale si espande 
in forma di lente o di cupola; ed é anche po- 
steriore a tutte quelle, che sono sollevate o con- 
torte vicino ad essa; 



8 Capitolo I. 



7° Una roccia, che contiene frammenti di 
un'altra é più recente di questa; 

8° Una roccia sedimentaria, che mostra le 
traccie di alterazioni sofferte a contatto di una 
roccia eruttiva, é anteriore a questa ; 

9o Le rocce metamorfiche sono anteriori 
alle cause, che le hanno alterato. 

In quanto alla posizione gli strati si dicono 
concordante quando mantengono il parallelismo 
per una certa estensione, discordanti quando 
non sono paralleli, orizzontali quando conser- 
vano la superficie parallela al piano dell'oriz- 
zonte, inclinati quando si scostano dal piano 
orizzontale e formano angolo più o meno aperto 
con questo piano, verticali quando formano un 
angolo retto sul piano orizzontale, rovesciati 
quando sono disposti capovolti dalla loro po- 
sizione primitiva, sinuosi quando presentano 
una serie di abbassamenti, anticlinali, e di 
sollevamenti, sinclinali, assumendo forma on- 
dulata , spezzate quando vi sono alternanze 
di tratti piani con tratti inclinati, che s'incon- 
trano con angoli più o meno acuti, periclinaU 
quando da un asse centrale discendono in- 
clinandosi verso tutti i punti dell'orizzonte, em- 
bricati quando s'ingrossano o si assottigliano 
irregolarmente lungo la loro estensione, Zen- 
ticolari quando presentano la forma di una 
lente biconvessa o concavo-convessa, a ven- 
taglio quando nel loro immergersi o nell'e- 
mergere convergono tutti verso una linea e 
lo spazio formato dalle loro sezioni si apre ai 



Indagini e ricerche dei minerai i. 

basso o in alto, a fondo di battello concavo o 
convesso quando presentano una piegatura verso 
un centro costante al basso o all'alto, ecc. 

Potenza dello strato é la sua grossezza o spes- 
sore misurato perpendicolarmente al suo piano 
di contatto con lo strato successivo (fig. 2). 

Ammassi si dicono quelle rocce più spesso 




Fig. 2. — a a, giacimento stratificato ; b b, poten/.a : e e, teUo 
ddf muro. 

eruttive, che non presentano disposizioni sim- 
metriche o stratificate. 

Dicchi sono quei cunei di rocce eterogenee, 
che si trovano incastrati in altre di diversa com- 
posizione e di diversa formazione (fig. 7). 

Giacimento è quel deposito coltivabile di mi- 
nerale, che si trova in mezzo alle rocce in 
istrati (fig. 2), in riempimenti di spaccature e 
di vuoti poliformi, o sparso in esse (fig. .3). 

Tetto si dice la roccia incassante, che nei 
giacimenti a posto sta sopra di essi (fig. 2). 

Muro dicesi la roccia su cui posa il giaci- 
mento a posto (fig. 2). 



10 



Capitolo L 



Losime si dicono poi collettivamente i bordi 
o faccie delle rocce incassanti. 




Fig. 3. — a a, giacimento stratificato inferiore; hb^ giaci- 
mento stratificato superiore; ccc^ riempimenti nella 
roccia del muro: ddd, riempimenti nel tetto; e, roccia 
del tetto con diffusione minerale. 




Fig. A. — a a, strati inclinati del muro; hb, giacimento in- 
clinato e sua direzione; e, affioramento; dd, strati in- 
clinati del tetto. 

Direzione è lo svolgimento della giacitura 
minerale verso la sua lunghezza (fig. 4). 



Indagini e ricerche dei minerali. 



Il 



Inclinazione è la pendenza che assume il gia- 
cimento verso la sua direzione o verso la sua 
estensione o larghezza (fìg, 4). 

Ricchezza è il rapporto che passa tra il mi- 
nerale puro, che si può estrarre e la sua ganga 
o materiale sterile, che lo contiene. 

Affioramento è il lembo estremo di un gia- 
cimento, che arriva sino alla superfìcie del 
suolo {fìg. 4). 




Fig. 5. — auy frattura semplice ; b b, frattura riempita ; 
e Ci salto, faglia o rigetto. 



Testata è un affioramento, che trovasi coperto 
da terreni più recenti. 

Frattura o disgiunzione è lo spostamento di 
una parte del giacimento staccato dal resto di 
esso. Quando le parti fratturate sono ancora a 
contatto la frattura dicesi semplice; quando in- 
vece sono staccate e contengono nello spazio 
interposto tra loro un riempimento di materiale 
sterile, dicesi frattura riempita (fig. 5). 

Salto o rigetto o faglia dicesi lo spostamento 



12 



Capitolo L 



intervenuto tra le parti di un giacimento, che 
prima erano in contatto e che si scostarono 
secondo il piano inclinato di scivolamento di 
una parte sull'altra {^g. 5). 

Filone è un riempimento minerale di cavità 
fessurate preesistenti nella roccia incassante. 
Essi hanno diversa origine ; alcuni provengono 
da cause endogene plutoniche o vulcaniche e 




Fig. 6. — a, filoni d'ascensione; b, filoni idrochimici; e, fi- 
loni di riempimento meccanico. 

si formarono per sublimazione o per ascenso 
delle materie minerali contenute in regioni più 
profonde. Altri avvennero per azioni idrochi- 
miche, che depositarono nelle spaccature i mi- 
nerali, che solidificandosi, le riempirono (^g, 6). 
Vi sono filoni di spaccatura, filoni di contatto, 
filoni strato, ecc. 

Vena è un piccolo filone iniettato nelle fes- 
sure delle rocce, di debole potenza e quasi sem- 
pre incoltivabile, a meno che non formi i cosi 
detti stockwerks o reticolato di vene minerà- 



Indagini e ricerche dei minerali. 



13 



lizzate, che, quando se ne riscontra la conve- 
nienza economica, possono venir coltivate. 

Arnione è un riempimento minerale, che in- 
vece di estendersi in cavità fessurate, é conte- 
nuto in cavità arrotondate e poliformi. Esso 
può presentare talvolta una massa considere- 
vole di minerale coltivabile ifig. 7). 




Fig. 7. — aay giacimento a filone; bb, giacimento a strato; 
ce, giacimento ad arnione; dd, druse; e, dicco. 

Drusa é una cavità più o meno considere- 
vole, che si trova nelle rocce, nei giacimenti e 
nei filoni, le cui pareti sono rivestite sovente 
di cristalli minerali (fìg. 7). 

Spacco e fessura sono le screpolature delle 
rocce in lungo ed in largo di maggioi'e o mi- 
nore estensione e sezione. Talvolta si trovano 
ripieni di detriti della stessa o di altre rocce, 
o di minei^ali, od anche di acqua. 

Diffusione dicesi quando il minerale si trova 



14 Capitolo /. 



sparso in piccoli pezzi, o più spesso in cristalli 
in mezzo alle rocce di diversa composizione 
elementare. 

Incrostazioni e riempimenti sono quelle zone 
o liste minerali, che rivestono le pareti delle 
screpolature delle rocce, o le otturano intera- 
mente. Nel primo caso si dicono incrostazioni, 
nel secondo riempimenti. 

Impregnazione si dice quando un minerale 
polverizzato riempie i pori o i fini interspazi 
di una roccia già formata. Proviene per lo più 
da minerali di nuova formazione, che si depo- 
sitano nella roccia in mezzo alla quale si vanno 
formando. Cosi avviene che le argille si tro- 
vano spesso impregnate di marcasite in polvere 
di recentissima formazione. 

1 giacimenti di minerali nietallici ordinaria- 
mente si presentano o a filoni, o a banchi cioè 
strati, o ad ammassi. 1 primi hanno la forma 
di lunghe lenti prossime alla verticale di limi- 
tata potenza, ma molto estese in direzione ed 
in profondità. I secondi quella di una lente pres- 
soché eguale per la forma; ma di maggiore 
potenza e quasi orizzontale. Gli ultimi non pre- 
sentano una forma, né una disposizione sime- 
trica ; ma si presentano come riempimenti di 
grandi vuoti poliformi, inclusi nelle rocce non 
metalliche (fig. 7). 

La potenza e la ricchezza di un giacimento 
sono variabilissime da un punto alFaltro di 
esso. Dove la frattura della roccia incassante 
ò più larga, dove agirono con maggiore attività 



Indagini e ricerche dei minerali. 15 

le azioni chimiche o plutoniche della forma- 
zione, colà aumenta la potenza. Dove la mine- 
ralizzazione avvenne più completa colà aumenta 
la ricchezza. 

3. Lavori per la scoperta dei giacimenti. — Il 
primo atto deirindustria mineraria si é V inda- 
gine del terreno in cui devesi operare o come 
suol dirsi del campo minerario, che si vuole 
esplorare, e comprende tutte quelle operazioni, 
che si compiono per constatare gli elementi di 
probabilità delFesistenza di 'un giacimento nel 
sottosuolo di una data località. 

Per intraprendere un'indagine bisogna anzi- 
tutto avere la conoscenza precisa della natura 
geologica del terreno; perché ai terreni di di- 
versa epoca geologica corrispondono formazioni 
speciali. 

Cosi la formazione gessifera, solfìfera e sa- 
lifera corrisponde ai terreni del miocene, quella 
degli schisti cupriferi al permiano, quella del 
litantrace all'epoca carbonifera, ecc. 

Ritenuto adunque come postulato scientifico, 
che un dato minerale può soltanto rinvenirsi 
in terreni di una data formazione, è impossi- 
bile poterlo ritrovare, e quindi inutile ricercarlo, 
in terreni di formazione diversa. 

Cosi che se il coltivatore si propone di fare 
indagini e ricerche pel rinvenimento del mine- 
rale solfo, deve praticarle nei terreni, che con- 
tengono gesso, calcare, marne, tufi e salgemma; 
e mai in quelli, che hanno graniti, quarzi, ar- 
gille bituminose o silicee, ecc. 



16 Capitolo L 



Questo dicesi pei terreni assolutamente nuovi 
e mai esplorati; ma avviene spesso, che le in- 
dagini si praticano in prossimità di anticiie mi- 
niere, abbandonate perché ritenute esaurite. In 
questo caso le indagini si fanno per vedere se 
esistano giacimenti paralleli a quelli sfruttati, 
o prolungamenti di essi, spostati da rigetti. Al- 
lora le indagini non riguardano la natura geo- 
logica del terreno ; ma sieguono secondo le re- 
gole delle stratificazioni e degli accidenti di cui 
ci occuperemo appresso. Nell'uno e nell'altro 
caso occorrono solide cognizioni geologiche, 
senza delle quali non devono intraprendersi le 
indagini. 

Trovato il terreno adatto, cioè tale, che per 
la sua formazione geologica presenta probabi- 
lità di poter contenere il minerale, che si spera 
di rinvenire, comincia il secondo periodo dei 
lavori, detto di ricerca^ inteso allo scopo di tro- 
vare il minerale, e quindi riconoscere la con- 
venienza economica della coltivazione. 

I lavori di ricerca consistono in trivellazioni, 
gallerie piane o inclinate e pozzi. 

La trivellazione, con la quale si può ricono- 
scere la natura e la potenza degli strati sovrap- 
posti, la natura, potenza, direzione ed estensione 
del giacimento, si fa con la trivella, che è un 
ordegno composto da una serie di sbarre di 
ferro avvitabili, la prima delle quali porta in 
capo uno scalpello d'acciaio, il quale operando 
per percussione o per rotazione, nel terreno e 
nelle rocce sottostanti, vi pratica dei piccoli 



Indagini e ricerche dei minerali, 17 

fori sino a. grande profondità, dai quali estra- 
endo il materiale tagliato per mezzo di appo- 
site sonde, si può facilmente riconoscere la sua 
costituzione. Cosi può raggiungersi il giaci- 
mento, e continuando in esso la perforazione 
se ne può conoscere la potenza. Con una serie 
di trivellazioni distanti più o meno tra loro 
si può determinare la estensione. 

4. Sistemazione dei lavori preliminari. — Ese- 
guite le trivellazioni, ritrovato il giacimento, e 
conosciuta la potenza e l'estensione, che lo ren- 
dano coltivabile, per potere estirpare ed estrarre 
il minerale, bisogna costruire delle vie sotter- 
ranee, che dairesterno conducano allo interno. 

Quando si lavora in montagna, e Tinclina- 
zione del suolo e la posizione dei luoghi lo per- 
mettono, è preferibile la galleria in piano, o 
leggermente inclinata dair interno verso Te- 
sterno. 

Essa offre incontestabili vantaggi, come quello 
della facilità del cammino ai lavoratori e del 
transito ai veicoli di trasporto, della maggiore 
solidità ed areazione; e sopra tutto della facile 
eduzione delle acque, che quasi sèmpre si tro- 
vano in grande abbondanza nelle miniere. Dirò 
in seguito come si costruiscano le gallerie e 
commesse funzionino. 

Quando non si può impiantare una galleria 
in piano, ordinariamente si suole ricorrere alle 
gallerie più o meno inclinate e gradinate, dette 
discenderie con gradini tagliati nella roccia, 
più o meno alti a seconda la maggiore o mi- 

Cagni. 2 



18 Capitolo I. 



nore inclinazione. Queste vie rendano servigi 
assai limitati ; servono all'accesso degli operai, 
alla ventilazione deirinterno, ed alla eduzione 
del minerale a spalla d'uomo. 

Migliori servigi rendono i piani inclinati, che 
sono delle gallerie aventi una inclinazione molto 
minore delle precedenti, e per le quali mercé 
un sistema di guidaggi, di veicoli e di un con- 
gegno di trazione meccanica si va e viene dal- 
l'esterno all'interno della miniera. 

Per terreni affatto in piano, e per giacimenti, 
che si trovano al disotto del livello del corso 
delle valli devesi ricorrere ai pozzi verticali. 
Ad essi va sempre annesso un'impianto di tra- 
zione meccanica, il quale serve al doppio uso 
dell'eduzione del minerale e delle acque. A suo 
posto ne darò la descrizione. 



CAPITOLO II. 
Coltivazione delle miniare. 



1. Formazione dei cantieri di lavo razione. — 

Compiuti i lavori di ricerca, si passa alla col- 
tivazione della miniera. 

Quando il giacimento affiora in regione mon- 
tuosa si può attaccarlo in profondità con gal- 
lerie inclinate incluse nella roccia dello stesso 
minerale. Però non bisogna seguire sempre ed 
a grande profondita la discenderia per evitare 
che il fondo dei lavori o cantiere venisse in- 
vaso dalle acque, e per non seguire le sinuo- 
sità, che può presentare il giacimento; nel quale 
caso, ne risulterebbe una discenderia tortuosa, 
che presto porterebbe penuria o mancanza as- 
soluta di aria e quindi obbligherebbe alla so- 
spensione dei lavori. 

Per evitare tali inconvenienti, sempre quando 
le condizioni del terreno lo permettono, si ri- 
corre alle gallerie di ribasso fuori strato le 
quali, tagliate orizzontalmente attraverso banco, 
fanno capo alla testata delle gallerie inclinate. 



Capitolo II. 



Cosi si avrà aria, non solo, ma si otterrà lo 
scolo naturale delle acque, e la più facile edu- 
zione del minerale. 

Quando il giacimento non affiora, bisogna 
prima tagliare attraverso banco gli strati so- 
vrapposti con gallerie orizzontali o inclinate 
o con pozzi secondo la convenienza, e quindi, 
raggiungendo il giacimento, attraversarlo nel 
senso della sua potenza ed aprire a destra ed 
a sinistra nel senso della direzione ed a di- 
stanze convenienti delle gallerie traversali, le 
quali nel corso della lavorazione si faranno 
comunicare tra loro con altre gallerie in piano 
o montanti secondo Tinclinazione dello strato. 
Cosi si saranno formati tanti cantieri lungo 
queste gallerie per quante ne comporta il tratto 
del giacimento attaccato e vi lavoreranno tanti 
operai per quanti cantieri si tengono in eser- 
cizio. 

2. Abbattimento del minerale. — In ordine alla 
maggiore o minore facilità di abbattimento le 
rocce si sogliono distinguere in 5 classi: 

1° Quarzi, quarziti, graniti quarziferi; 

2° Graniti, gneis ordinari, schisti porfirici, 
feldspati ; 

3o Calcari, arenarie, marne; 

4° Gessi, litantraci, argille indurite, sabbie 
agglutinate; 

5° Terreni vegetali ed alluvionali. 
La resistenza dei minerali contenuti nelle di- 
verse rocce suole esser presso a poco uguale a 
quella delle rocce che li contengono, e che ne 
fornirono la ganga. 



Coliioazione delle miniere. 21 

A tenore della resistenza o durezza della roc- 
cia da abbattere si adoperano strumenti di- 
versi. Per le l'occe più dure si adopera il pie- 
corte, per quelle più tenere il picco. Per quelle 
che non si possono abbattere coi ferri, si ri- 
corre alla mina, impiegando la polvere pirica 
o la dinamite e suoi derivanti, oppure ai per- 
foratori meccanici, mossi dall'aria compressa, 
o dal vapore o dalla elettricità (1). 

Per abbattere più facilmente la roccia mine- 
rale bisogna attaccarla in direzione della po- 
tenza della stratificazione, o come suol dirsi a 
traverso banco. Partendo dal tetto si va verso 
il muro, o viceversa. Cosi operando si ha in 
un tempo minore una quantità maggiore di mi- 
nerale abbattuto con risparmio di fatica, per- 
chè la roccia si stacca più agevolmente dai con- 
tatti adesivi delle stratificazioni. 

Bisogna inoltre che i tagli nel cantiere pro- 
cedano dal basso in alto, perchè formato il 
primo sottoscavo al suolo, ed avendo perciò 
sempre un ciglio senza sostegno all'alto, rie- 
scirà più facile l'abbattimento del materiale so- 
prastante, che cede più facilmente, perchè non 
sostenuto, e perché risente l'azione del proprio 
peso. 

Le gallerie, che si vanno formando in conse- 
guenza dell'abbattimento del minerale, quando 
si devono conservare come vie di accesso ad 



(1) Vedi il manuale Hoepli del Prof. Sollmann Berlolio 
Coltivazione delle miniere al cap. VII. 



Capitolo li. 



altri cantieri o pei diversi servizi interni delle 
miniere, quando la roccia non è abbastanza 
solida e resistente, si devono riparare e soste- 
nere con armature o sostegni e rivestimenti in 
legno, in muratura od anche in ferro, secondo 
il bisogno, ed i mezzi di cui più facilmente e 
più economicamente si può disporre, nei modi, 
che indicherò appresso. 

3. Metodi di coltiTaaione. — In generale le 
condizioni, che si richiedono per una buona 
coltivazione sono le seguenti : 

V Facilità, ordine e sicurezza nell'estirpa- 
zione del minerale; 

2° Comodità e facilità di estrazione del mi- 
nerale estirpato; 

3» Esaurimento completo delle acque della 
miniera, 

4° Abbondanza di ventilazione e sufficiente 
illuminazione; 

5° Precauzioni diligentissime per prevenire 
gli effetti disastrosi dei gas, che si sviluppano 
nelle miniere. 

Nel paragrafo precedente ho accennato ai 
modi d'adottarsi per rendere più facile Tabbat- 
timento del minerale. Ora dirò in quanto al- 
l'ordine, che bisogna disporre i primi cantieri 
in modo da risultarne col loro avanzamento 
tante gallerie in lungo ed in largo da sezionare 
il tratto del giacimento attaccato in tanti pa- 
rallelepidedi detti massicci, che in seguito s'im- 
prenderanno ad esaurire. Per questa operazione 
si adoperano tre metodi: 



Coltioazione delle miniere. 23 

1° Quello per esaurimento completo con so- 
stituzione di materiali sterili al posto del mi- 
nerale estirpato detto per ripieno: 

2° Quello per vuoti col lasciare a posto il 
minerale, che si trova tra le intersezioni delle 
gallerie, e che forma una serie di piloni o co- 
lonne con relativi archi e soglie o pasture, che 
devono sostenere le volte delle gallerie e della 
intera miniera coltivata; 

3° Quello della estirpazione per vuoti e col- 
matura di questi mediante scoscendimento delle 
formazioni del tetto. 

11 primo sistema è il più razionale, e quando 
non vi si oppongono circostanze tecniche ed 
economiche speciali, é da preferirsi agli altri, 
perchè offre maggior sicurezza nella lavora- 
zione, e solidità della miniera, maggiore eco- 
nomia nella spesa di estrazione, e quel che é 
più, la possibilità di utilizzare tutto il minerale 
del giacimento. 

In quanto alla sicurezza nella lavorazione 
bisogna sempre badare alla solidità dei mate- 
riali in cui si lavora. Se questi sono resistenti 
e solidi, si possono aumentare le sezioni del 
cantiere, e può farsi a meno di armature, so- 
stegni ed opere di rinforzo. Se invece sono poco 
resistenti franabili, fessurati, o intercalati da 
sterile friabile allora bisogna diminuire le se- 
zioni, tagliare il minerale in guisa da dare ai 
cantieri la forma elittica, e, dove è necessario, 
adoperare puntelli di legname, di pietra o mu- 
ratura per sostenerli. 



24 Capitolo II. 



4. Vie di accesso all'interno delle miniere. >- Per 

il facile passaggio degli operai, e per comodità 
nell'estrazione del minerale e del materiale ste- 
rile, bisogna avere a disposizione un ben ordi- 
nato sistema di vie comode e più possibilmente 
facili, accompagnate da abbondante e solido 
corredo di guidaggi, rotaie, veicoli, ordegni e 
macchine di trazione. 

Nelle gallerie in piano, s'infissano al suolo 
doppi binari, come quelli delle ferrovie, in cui 
si fanno scorrere, spinti a forza d' uomo o 
di mezzi meccanici, dei vagoncini in ferro o 
in legno, ripieni dei materiali, che si devono 
estrarre (1). 

Nei piani inclinati si adopera lo stesso sistema, 
però la forza di trazione é sempre meccanica. 
Nei pozzi s'impiegano due recipienti detti benne, 
secchie o gabbie, ì quali, sostenuti da lunghe 
corde in ferro o canape, che si avvolgono in 
un tamburo girato da forza meccanica, vengono 
riempiuti di materiale estirpato, e mentre Tuno 
sale carico, Taltro scende vuoto per essere ca- 
ricato. 

Nelle gallerie gradinate il trasporto dall'in- 
terno allo esterno si fa a spalla d'uomo con 
sacchi in tela forte o con ceste di vimini. 

Le vie devono essere continuamente riparate 
e ben tenute, in guisa da non presentare né pe- 
ricoli né impedimenti al libero transito delle 
persone e dei materiali. 



(1) V. Bertolio, manuale. Gap. Vili e X. 



Coltivazione delle miniere, 25 

5. Eduzione delle acqne. — Per liberare le mi- 
niere dalle acque, che ordinariamente si tro- 
vano nel loro seno, il mezzo più naturale e più 
facile, come ho accennato, si è la galleria di 
ribasso, leggermente inclinata dairinterno verso 
Testerno, portante al suolo un'incavo coperto 
detto zanella^ in cui scorrono le acque, che si 
avviano a valle. 

Talvolta, invece della galleria aperta, con 
zanella coperta, si adopera Vacquedotto o dre- 
naggio^ che è una galleria ripiena di pietre 
e nel cui centro si è avuto cura di costruirvi 
una più zanelle. Questo sistema si adotta pei 
terreni franosi ed acquitrinosi, dove non resi- 
sterebbe una galleria aperta. In tutt'allre con- 
dizioni é preferibile la galleria aperta, che com- 
pie la doppia funzione di via e di acquedotto. 

Nei pozzi si adoperano le pompe o le benne. 
La pompa aspirante e premente si colloca in 
prossimità del serbatoio delle acque, e quindi 
mossa da una forza naturale o meccanica, co- 
stringe l'acqua a salire dentro apposita tubola- 
tura sino airesterno della miniera. 

Le benne sono grandi secchie in ferro, che 
funzionano in modo identico a quello cui ho 
accennato per la estrazione del minerale. Il 
pozzo ordinariamente tiene al suo fondo un ser- 
batoio dove si radunano le acque, che scolano 
dalla miniera. In esso pescano le benne, che si 
riempiono di acqua, che viene tirata fuori. Que- 
st'operazione talvolta viene compiuta contem- 
poraneamente all'estrazione del' minerale, de- 



26 Capitolo IL 



stinando una benna per questo, e Taltra per 
Tacqua; talvolta si compie in ore diverse, so- 
spendendo una lavorazione per compire Faltra. 

Questo sistema però presenta molti inconve- 
nienti, e perciò quello ordinariamente adottato 
si è quello misto con pompe e benne. Una se- 
zione del pozzo, munita di apposita tubolatura 
e pompa serve per la sola eduzione delle acque, 
mentre laltra in cui scorrono le benne o le 
gabbie si adopera per l'estrazione del minerale. 
Cosi le lavorazioni non sono mai interrotte, e 
si ottiene un risultato più soddisfacente. 

6. Areaaione ed illnminasione. — Per ottenere 
una buona areazione nella miniera bisogna prov- 
vederla almeno di due bocche o foci^ comuni- 
canti tra loro, cioè a dire di due vie, che par- 
tendo di fuori da due siti diversi rispetto ai 
punti cardinali, vengono ad incontrarsi neirin- 
terno. Cosi si stabilisce una corrente continua 
di aria, che entra da una bocca ed esce dal- 
l'altra, e perciò continuamente si rinnova. 

Ordinariamente si ottiene questo scopo, di- 
sponendo nel modo suindicato le vie di accesso 
alla miniera. 

Però avviene spesso, che durante Tescava- 
zione di queste vie, o quando non è possibile 
metterle in comunicazione, manca l'aria asso- 
lutamente o si rende insufficiente; allora é ne- 
cessario ricorrere a mezzi atti a costringere 
l'aria esterna a penetrare nell'interno. A tal 
fine o si divide la via in due scompartimenti; 
o vi s'impianta una grossa tubulatura, che par- 



CoUioazione delle miniere. 21 

tendo dairesterno arrivi sempre al cantiere, di 
lavorazione; o si adoperano fornelli, ventolini 
e macchine a compressione, ecc. 

In tutti i casi è utile sapersi, che in una gal- 
leria a fondo cieco senza riflusso l'aria entra 
dal basso, ari'iva al fondo e ritorna per uscire 
dall'alto. In due gallerie comunicanti Tarla en- 
tra per quella più bassa, ed esce da quella più 
alta se hanno unica esposizione, se diversa, 
Feria entra da quella verso cui spira il vento, 
ed esce da quella opposta. 

Tutte le vie di accesso alla miniera devono 
essere provvedute di pozzi di aria in numero 
sufficiente al bisogno. Perché poi Tarla circoli 
meglio nelTinterno, occorre che le vie siano 
ampie, quanto più possibilmente dritte e man- 
tenute sullo stesso piano, che non facciano go- 
mito molto angoloso quando si é obbligati a 
cambiare la direzione, e che non abbiano fondo 
cieco. 

Per moderare poi Teccesso della corrente o 
ripartirla egualmente nelle vie interne, soglionsi 
collocare opportunamente delle imposte lungo 
le vie, da chiudersi od aprirsi secondo il bi- 
sogno. L'abbondanza di aria è il primo elemento 
essenziale che si richiede; perchè mentre é un 
bisogno assoluto per la buona respirazione degli 
operai, che vi lavorano, li preserva dagli effetti 
mortali dei gas, che in abbondanza si sogliono 
sviluppare dentro le miniere. 

Di questi gas alcuni sono irrespirabili e de- 
leteri, altri infiammabili ed esplosivi. Quando 



28 Capitolo IL 



nella miscela di aria e dei gas, che ne risulta, 
predomina la prima, gli effetti di questi ultimi 
sono attenuati o perfettamente neutralizzati; 
mentre avviene il contrario, quando havvi pe- 
nuria di aria. Quindi la precauzione più effi- 
cace contro gli effetti terribili dei gas delle mi- 
niere si è l'abbondanza di aria buona; i for- 
nelli, le fiammate, le disinfezioni con sali as- 
sorbenti, le lampade di sicurezza, ecc. sono 
delle precauzioni assai insufficienti, quando 
manca Taria. 

Per quanto concerne Tilluminazione nell'in- 
terno delle miniere, dirò, che dove non esistono 
gas infiammabili, questa non presenta difficollé. 
Ordinariamente si usano lampade portatili ad 
olio con lucignolo libero. Dove vi è pericolo di 
esplosione, si adoperano le lampade chiuse, dette 
di sicurezza come quelle Dawy e Mueseler ad 
olio con involucro retinato, e le Trouvé e Ra- 
diguet ad energia elettrica, tutte portatili. 

Però comincia ad introdursi un nuovo sistema 
di illuminazione fìssa, mercé un apposito im- 
pianto di luce elettrica con lampade ad incan- 
descenza. In qualche miniera tra le più impor- 
tanti se ne è fatto l'esperimento, che ha fornito 
risultati soddisfacenti. 



CAPITOLO III. 
L^ industria mineraria. 



1. Hineralurgia. — Eccetto pochi casi, gene- 
ralmente i minerali estratti dal giacimento non 
sono industrialmente servibili, se non si sepa- 
rano dalle sostanze eterogenee cui il minerale 
è frammisto. Onde avviene, che prima di man- 
darli in commercio occorre prepararli sul posto. 

Quest'operazione costituisce una parte spe- 
ciale dell'arte mineraria detta metallurgia e mi- 
neralurgia, secondo che si tratta di metalli o di 
altri minerali industriali. 

La separazione dei minerali dalla loro ganga 
si compie in diversi modi a secondo la diversa 
specie dei medesimi. 

I materiali metalliferi duri si preparano al- 
cuni con mezzi meccanici come la cernita a 
mano o per mezzo di appositi congegni, che li 
frantumano e li cernono; come la lavaturUy che 
li separa per effetto della diversa densità o peso 
specifico delle sostanze sminuzzate (1). 



(1) V. Uertolio, inaniiiìle - Gap. XVI. 



30 Capitolo IIL 



Altri si trattano con la calcinazione, altri con 
la cementazione, altri ancora con la separa- 
zione magnetica. 

I metalli teneri ed i metalloidi si trattano con 
la fusione e con la distillazione con cui, facen- 
doli liquefare o evaporare, abbandonano la 
ganga, la quale generalmente è infusibile o fu- 
sibile a più alta temperatura. Raccolti in appo- 
siti recipienti, raffreddandosi tornano allo stato 
solido spogli quasi di materie etercgenee. 

Di quest'ultima operazione avrò Tagio di in- 
trattenermi diffusamente nella parte speciale, 

2. Importanza dei g^iacimenti minerali. — Il fine 
unico di ogni coltivazione mineraria è il pro- 
fitto; quindi essa è un'industria, e come tale 
deve essere studiata in tutti i vari elementi, che 
la compongono per dedursene in fine la conve- 
nienza economica dell'esercizio. 

Anzi tutto come condizione essenziale si pre- 
senta la esistenza di una massa considerevole 
di minerale da sfruttare, la quale assicuri al 
produttore, una sufficiente produzione pel tempo 
necessario ad ammortizzare i capitali fìssi, 
che deve investire nell'impianto, possa rendere 
annualmente anche quelli circolanti abbisogne- 
voli per l'esercizio, e possa eziandio fornire 
qualche avanzo più o meno variabile, rappre- 
sentante il profitto, che ogni impresa deve ri- 
promettersi. 

Un giacimento poco esteso, anche ricchissimo 
non ha ordinariamente l'importanza di un altro 
meno ricco, ma assai più vasto, in cui il lavoro 



L'industria mineraria. 31 

può durare per molti anni, e questo appunto 
perchè non soddisfa alle esigenze succennate. 

Altri elementi, che concorrono a stabilire Tim- 
portanza o potenzialità dei diversi giacimenti 
minerali e che influiscono a stabilire il criterio 
per la convenienza della loro coltivazione, sono 
la profondità, la natura delle roccie soprastanti, 
la potenza, la ricchezza, la posizione, l'ubica- 
zione, gli ostacoli da superare nella coltiva- 
zione ecc. ecc. 

La conoscenza esatta e completa dell'impor- 
tanza reale, che si ha d'un giacimento è la guida 
più sicura, che occorre al coltivatore delle mi- 
niere per poter proporzionare le spese alla pos- 
sibile produzione ed ottenere il maggior profìtto 
possibile. 

Senza questa conoscenza s'incorre nel rischio 
di avventurare somme enormi nell'impianto e 
nell'esercizio e non poterne poi ricuperare che 
una piccola parte, rovinandosi, e maledicendo 
ad una impresa non riuscita per deficienza 
propria. 

3. Convenienza economica della coltivazione mi- 
neraria. — Oltre alla conoscenza esatta della 
potenzialità o produttività del giacimento, prima 
di giudicare definitivamente sulla convenienza 
economica di una coltivazione mineraria biso- 
gna studiare tutti gli altri elementi, che vi con- 
corrono. 

Devesi esaminare il costo dell'estrazione del 
nninerale, il quale dipende da circostanze gene- 
rali e speciali come i mezzi meccanici e tecnici 



32 Capitolo IIL 



di cui si può disporre, il prezzo dei materiali 
da costruzione e della manodopera, ecc. 

Devonsi esaminare le difficolta locali che si 
possono incontrare neir escavazione del mine- 
rale, come la durezza eccessiva o la poca resi- 
slenza dello strato coltivabile o della roccia in- 
cassante. Devesi valutare il volume delle acque, 
che devonsi edurre dalla miniera, ed esaminare 
i mezzi, che si possono adoperare per edurla. 
Devesi guardare ai mezzi di trasporto, ed alla 
distanza della miniera dai centri popolosi e dalle 
piazze commerciali. 

Devesi pensare alla maggiore o minore faci- 
lità dello smercio, ed alle oscillazioni del mer- 
cato, che sono solite a verificarsi in quel dato 
campo minerario in cui si vuole operare. De- 
vesi badare al prezzo del combustibile necessa- 
rio air alimentazione delle macchine per l'estra- 
zione e per la fusione ecc. ecc. 

Come vedesi lo studio diviene complesso e si 
connette ai singoli rami dell'ingegneria, dell'in- 
dustria e del commercio ; e si comprende quindi 
come un'impresa mineraria debba essere ma- 
turamente ponderata sotto gli aspetti tecnico- 
economico; e come per la sicurezza della riu- 
scita nessuna quislione debba essere trascurata. 

Per la difficoltà di questo studio complesso 
le imprese minerarie sogliono presentare un 
carattere aleatorio, che sovente allontana i capi- 
talisti dair impiegarvi i loro capitali, e fanno 
considerare alla mente del volgo qual pazzo o 
temerario colui che vi si dedica. 



L'industria mineraria. 33 

Infatti molti furono e sono gli insuccessi, ma 
a guardarvi attentamente in fondo si vede, che 
sono dovuti quasi sempre o a mancanza di stu- 
dio sufficiente e di calcolo esatto preventivo; o 
a dissesto amministrativo prodotto da deficienza 
di cognizioni tecniche e scientifiche; o a disse- 
sto finanziario causato da insufficienza di ca- 
pitali, che trae seco la necessità di operazioni 
di credito inevitabilmente rovinose; o a spese 
inconsulte, mal fatte ed eccedenti la convenienza. 

Un impresa mineraria quando sia ben medi- 
tata e meglio condotta, può indurre al migliore 
impiego di capitali, e riuscire a formare la for- 
tuna dell'industriale che l'esercita, e della re- 
gione in cui si svolge. 

4. Bibliografia mineraria. — Siccome lo scopo 
che si prefigge questo lavoro è quello di trat- 
tare unicamente dell' industria zolfifera, cosi ho 
creduto conveniente di sintetizzare per quanto 
più ho potuto le nozioni generali sull'arte mi- 
neraria, indispensabili a conoscersi preventiva- 
mente, onde potersi più agevolmente compren- 
dere quanto sarò per esporre, sul tema che mi 
sono proposto di svolgere. 

Un altra considerazione ancora mi ha impo- 
sto di essere brevissimo in questa prima parte, 
quella cioè di non ripetere in seguito le cose 
dette, volendo dare nella seconda parte di que- 
sto manuale conveniente sviluppo agli argo- 
menti soltanto accennati nella prima. 

Chi volesse poi studiare ampiamente le ma- 
terie, potrebbe servirsi delle numerose opere, 
Cagni. 3 



34 Capitolo 111. 



che si occupano delle diverse parti della geo- 
logia, di metallurgia e mineralurgia, di mec- 
canica applicata alle miniere, di arte mineraria 
in genere e delle sue applicazioni speciali. Fra 
queste opere raccomando specialmente le se- 
guenti : 

Geologia, geognesia, litologia. 

Ansted D., Geologia descrittiua e pratica. — Biche E., Geo- 
logical manual. — Curioni G., Analisi delle rocce e delle acque 
minerali. — LyeU C, Principi di geologia — Elementi di geo- 
logia. — Mazzari-Pencati, Illustrazioni alla geognesia tecnolo- 
gica di Arduini. — Bombicci L., Corso di geologia e di fisica 
terrestre. — Cole G. A. J., Aids to praticai geologg. — Dana 
J. D., Manual of geologg. — Issel A., Compendio di geologia. 

— Lapparent A., Traile de geologie — Abrégé de geologie. — 
Mennier S., La geologie comparée — La geologie experinien- 
tale. — Nivoit E., Cours de geologie — Geologie appliquée a 
l'arts de l'ingenieur. — Stoppaiii A., Corso di geologia. — 
Geikie A., Geologia e geografìa fìsica, traduzione di Stoppani. 

— Werner A. G., La teoria dei filoni, caratteri dei minerali^ 
classificazione delle montagne. — Mottura I., Geologia. — Tuc- 
cimei G., Geologia e geografia fisica, — Baldacci, Descrizioni 
geologiche. — Bombicci L., Corso di litologia. — D'Achiardi 
A., Guida al corso di litologia. — Horjier A., Petrology for 
Students. — Zlrkel F., Lehrbuch der petrographis. 



Metallurgia, mineralurgia. 

Austen W. C. R., Introduction to the study of metallurgy. 
- Colbon G., Procédés généraux de forgeuge dans l'industrie. 

— Hiorns A. IL, Praclical metallurgy and assaying — Prin- 
ciples of metallurg'g. — Le Verrier H., Cours de metallurgie. 

— Phillips I. A.,Elementy o/"niefa//iirgfi/. — Napioni-Galieaiii, 
Elementi di mineralogia e di metallurgia. — Zoppetti V., 
Corso di metallurgia. — Bonini A., La fonderia nella .sua 
modellatura, formatura e lavorazione. à 



L'industria mineraria. 35 



Meooanioa e maoohine. 

Garuffo E., Meccanica industriale. -> Huber P., Elementi di 
meccanica. — Masi F., Manuale di cinematica applicata — 
Teoria dei meccanismi. — Fessari D., La cinematica applicata 
alle macchine. 

Arte mineraria. 

D'Antrada B., L'arte delle miniere. — D'Àchiardi A., / iiie- 
tallif loro minerali e miniere. — Badonreau A. et Graugier 
D., Les mines, les miniéres e les carriéres. — Casteliiau M., 
Traitement des minerais. — Chalon P. F., Aide-mémoire du 
mineur. — Colonier F., Exploitation des mines. — Knab L., 
Les mineraux utiles et exploitation des mines. — Liucken- 
boch C, Traile pratique de la préparation des minerais — 
traduit de l'allemand par H. Controt. — Moore C. W., Pra- 
ticai guide for prospectors explorers and miners. — Cambes- 
sédés F., Accidents de mines. — Tuchs E. et De Lonnoy L, 
Traile des gites mineraux et métalliféres. — Moreau G., Etudes 
industrielle des gites métalliféres. — Beard J. T., The ventila- 
tion of mines. — Wilson E. B., Praticai mine uentilation. — 
Bischofr C. G., Sui gas infiammabili delle miniere e sulle 
lampade di sicurezza. — Pagano V., Miniere. — Zoppetti V., 
Arte mineraria {opera e manuale). — Sollmann Bertolio, Col- 
tivazione delle miniere (1). 



(1) La massima parte delle opere enamerate sono edite dall'E- 
ditore Libraio della Real Casa Ulrico Hoepli in Milano. 



CAPITOLO PRIMO 
Il solfo, suoi caratteri mineralogici. 



1, Natnra e caratteri del solfo. — Il solfo o^olfo 
è un minerale della 1» classe, cioè un metalloide 
amorfo o cristallizzato in due forme diverse: in 
ottaedri, oppure in prismi obliqui, entrambi a 
base romboidale. Ha struttura vetrosa, poco duro 
e fragile. 

Colore variabile dal giallo chiaro al giallo 
bruno. Lucentezza vitrea. Insaporo ed inodoro, 
però se strofinato o rotto ha odore forte speciale. 
Brucia facilmente con fiamma azzurra, svolgendo 
acido solforoso. Fonde a 114° centigradi e di- 
viene trasparente; a 160° perde la trasparenza 
e diviene pastoso; a 260° torna a liquefarsi com- 
pletamente; a 460o bolle e si converte in vapori. 

È insolubile nell'acqua e negli acidi, eccetto 
che nel solfuro di carbonio. Non conduce Te- 
lettrici té e, strofinato si elettrizza negativamente. 

Composizione chimca: S. con miscela di se- 
lenio, di bitume e qualche rara volta di solfuro 
di arsenico. Formazione ordinaria: per decom- 



40 Capitolo L 



posizione dell'idrogeno solforato prodotto dal 
l'azione degli idrocarburi sopra i solfati. 

Si decompone in acido solforoso, il quale com- 
binato con l'idrogeno forma idrogeno solforato 
o solfuro di idrogeno o acido solfidrico; com- 
binato con ridrogeno e Tossigeno forma Tacido 
solforico- 

Si associa al calcio, al ferro, al rame ed al- 
l' arsenico formando gesso, pirite e marcasite, 
calcopirite ed arsenopirite, i quali per decom- 
posizione naturale od industriale tornano a dare 
solfo. 

Presenta forte birifrazione positiva, ed ha il 
peso specifico di 2 circa. 

Il solfo si trova allo staio libero nella superficie 
o nel seno della terra ; o sublimato nelle regioni 
vulcaniche dette solfatare; oppure combinato 
con altri minerali come abbiamo accennato. 

2. Nomenolatnra industriale in ordine allo stato 
mineralogico dello zolfo. — Solfo grezzo dicesi lo 
zolfo, che si rinviene nelle viscere della terra 
allo stato libero diffuso nella roccia calcare, 
marnosa o gessosa, che non ha subito alcuna 
trasformazione industriale, cioè a dire non é 
stato separato dalla ganga o roccia sterile, che 
lo contiene. 

Solfo fuso è quello, che sottoposto in appositi 
apparecchi, detti /orne, a regolare calore, viene 
separato dalla ganga, e quasi privo di materie 
estranee, viene mandato in commercio. 

Solfo raffinato è quello, che pervenuto alle 
fabbriche di raffineria, viene sottoposto a nuova 



// solfo, suoi caratteri mineralogici.. 41 

fusione, e riesce perfettamente spoglio di mate- 
rie estranee e si destina ad altri usi industriali. 

Solfo sublimato, o fiori di zolfo, o telamone è 
il prodotto dello zolfo distillato cioè, sottoposto 
ad alto calore, e ridotto in vapori solforosi, i 
quali raffreddandosi in appositi apparecchi, tor- 
nano a solidificarsi in cristallini purissimi. 

Solfo in pezzame è quello, che si rinviene nel 
seno della terra privo di ganga, quasi puro, e 
che si manda in commercio senza sottoporlo a 
fusione. 

Solfo metallato è quello che nella fusione resta 
mischiato a materie metalliche estranee, conte- 
nute nella ganga, le quali, per essere più pe- 
santi dello zolfo, si solidificano al fondo delle 
forme. 

Solfo saponaceo è lo zolfo nativo, d'imperfetta 
formazione, che si trova diffuso nella roccia, 
che lo contiene; untuoso al tatto, bianchiccio 
al colore e poco fusibile. 

Solfo paglino, cedrino, verdone, bruno dicesi 
secondo il colore, che presenta dopo la fusione, 
e che dipende dalla sua ganga, dalla sua pu- 
rezza e dal modo di fusione. 

Solfo briscalato è quel solfo naturale, che da- 
gli agenti fisici, come Taria, la luce, il calore, 
r acqua ecc., o dagli agenti chimici, come l'idro- 
geno, l'ossigeno, il carbonio ecc. é stato decom- 
posto nel seno della sua ganga, in guisa da re- 
starne poche traccie o scomparire affatto, dando 
luogo ad una roccia caratteristica e speciale 
detta nel linguaggio minerario briscale. 



42 Capitolo I. 



3. L'industria estrattiya del minerale. — L'in- 
dustria estrattiva o produttiva del solfo consiste 
nel cavare dalle viscere della terra questo im- 
portantissimo metalloide, separarlo dalle mate- 
rie estranee con cui si trova mescolato e man- 
darlo nei mercati per essere venduto ad altri 
industriali, che lo trasformano e lo destinano 
ai molteplici usi cui può servire. 

Essa ha una grande importanza neir econo- 
mia nazionale, una grandissima nelle regioni 
in cui è concentrata e si esercita più special- 
mente, come nella Sicilia e nella Romagna. 

Neir economia nazionale rappresenta un va- 
lore di oltre 40 milioni, il lavoro di circa 50,000 
operai, cioè la sussistenza di quasi 25,000 fami- 
glie con la media di 100,000 persone, che vivono 
su di essa. Nei centri produttori poi forma la 
precipua delle risorse locali, ed é la vita di tutta 
la popolazione a cominciare dal signore ed a 
finire al mendicante. E tutto ciò senza contare 
le influenze indirette e lontane, cioè a dire che 
nei trasporti, nei magazzini, nei luoghi d'im- 
barco, nelle fabbriche, nelle macine ecc. tro- 
vano lavoro numerosi altri operai, T interesse 
dei quali con quello deir industria delle solfare 
è necessariamente legato. 

Non è quindi di lieve importanza lo studio 
delle condizioni atte a promuovere il migliora- 
mento deir industria ed a procurare il maggior 
possibile vantaggio ai produttori. 11 migliora- 
mento potrà ottenersi con l'adozione di metodi 
razionali suggeriti dalle scienze naturali, fisiche, 



Il solfo, suoi caratteri mineralogici, 43 

chimiche, ecc. e dai progressi dell'arte mine- 
raria e della meccanica, opportunamente adat- 
tali ai singoli casi. Il massimo vantaggio del 
produttore potrà raggiungersi con la diminu- 
zione delle spese di produzione, da ottenersi col 
perfezionamento dei mezzi con cui il solfo viene 
estirpato, estratto e trattato. Ad indicare il sen- 
tiero per cui si possa pervenire ad una razio- 
nale ed economica coltivazione dei giacimenti 
di solfo, è inteso questo modesto lavoro. 



CAPITOLO II. 
Cenni geologici. 



1. Origine dei giacimenti solflferi. — Il solfo 
trovasi in natura in istrati o in ammassi in- 
clusi nelle roccie di sedimento calcareo, ges- 
soso o argilloso, appartenenti al periodo ter- 
ziario e propriamente al miocene zancleano. 
La sua formazione é dovuta a cause idro chi- 
miche, che agirono sul solfato di calcio o gesso. 

Le cause, che originarono questa trasfor- 
mazione non sono ancora ben definite, e quindi 
sin oggi non abbiamo che ipotesi. La più ac- 
creditata si è questa : Che potenti emanazioni 
di idrocarburi, provenienti dagli strati inferiori 
e sotto enormi pressioni agendo sul solfato di 
calce in soluzione e nell'atto della sua sedimen- 
tazione, lo abbiano ridotto in solfo e calce. È 
perciò che il solfo trovasi sempre accompagnato 
al calcare, che ne forma la ganga, e che giace 
S(Hto gli strati di gesso, o incluso in essi, od 
anche sopra di essi. Ed ove la trasformazione 
è più completa, colà si hanno giacimenti più 



Cenni geologici. 45 

vasti e maggior ricchezza del minerale ; quando 
la riduzione è perfettamente completa, allora 
non appare traccia di gessi; ma il solfo ed il 
calcare si trovano interamente inclusi nelle ar- 
gille nere, lucide, fogliettate, dette tufo in Sici- 
lia e ghiolo in. Romagna, le quali appartengono 
alla stessa formazione gessifera, e sogliono cir- 
cuire o intercalare i gessi, il calcare e gli strati 
zolfiferi. 

Perciò i giacimenti di zolfo non sono che un 
accessorio, che accompagna accidentalmente 
una formazione più vasta, qual^è quella dei 
gessi. La quale é indubitato essere avvenuta in 
seno delle acque pei' via di sedimentazione, 
come tutti i caratteri geognostici chiaramente 
dimostrano. 

Nell'era cenozoica, o terziaria, all'epoca della 
vasta formazione miocenica, le terre emerse 
dal mare trattennero nelle loro valli le acque 
marine, le quali non essendo più in comunica- 
zione col resto del mare, od essendolo ad inter- 
valli, divennero dei veri e propri laghi, le cui 
acque evaporandosi sotto un calore atmosferico 
molto superiore all'attuale, diedero luogo alla 
sedimentazione delle materie contenute in esse 
allo stato di soluzione, ed alle reazioni chimi- 
che, che necessariamente dovettero prodursi in 
quel periodo di nuova e potente elaborazione. 

Le diatomee o alghe marine restarono al 
fondo delle valli o bacini, e formarono i depo- 
siti fitogeni stratificati di tripoli, che si trovano 
in grossi banchi nel miocene inferiore. 



46 Capitolo IL 



L'accrescente salsedine e densità delle acque 
marine uccisero tutti gli esseri viventi in esse, i 
quali si depositarono per azione meccanica pei 
primi nel fondo del bacino, e la loro putrefa- 
zione insieme a quella della sottostante massa 
vegetale potè originare Temanazione degli idro- 
carburi, che attaccarono e ridussero il solfato 
di calcio, quando questo per il cambiamento di 
densità delle acque si segregò da esse, e si de- 
positò al fondo. 

Allora avvennero le seguenti reazioni chimi- 
che imposte dalla legge di affinità : GFidrocar- 
buri in presenza del solfato di calcio formarono, 
carbonato di calce ed acido solfìdrico, perché 
il carbonio si combinò con la calce ed il solfo 
con r idrogeno. L'acido solfìdrico contempora- 
neamente subì un'altra reazione: T idrogeno si 
combinò coU'ossigeno delle acque, il solfo ri- 
masto libero si depositò insieme al carbonato 
di calce, e si ebbe cosi minerale di solfo e 
ganga calcarea. Quando questa seconda rea- 
zione non avvenne a causa di insufficiente pres- 
sione, od altro motivo, ed il gas solfidrico si 
svolse dalle acque, ed arrivando alla superfi- 
cie della laguna si esalò in vapori, allora venne 
a depositarsi il solo calcare senza zolfo, o con 
poche traccio di esso. 

11 gesso, che trovasi depositato prima o dopo 
del minerale di zolfo o del calcare rappresenta 
Teccesso della decomposizione chimica, o quella 
parte non attaccata ed indecomposta, che si 
depositò senza alterazioni. 



Cenni geologici. 



Cosi si spiega la formazione dei giacimenti 
sottostanti alla roccia gessosa. Ma avviene, come 
ho detto, che giacimenti si trovano anche tra 
gli strati gessosi, e sopra di essi. 

Qual'è la loro genesi? 

Quando qualche deposito di sostanze organi- 
che non interamente decomposto rimase più 
profondamente sepolto dalle nuove formazioni, 
dopo alcun tempo i prodotti della sua decom- 
posizione-facendosi strada dalle fenditure del 
suolo verso Talto, attaccarono gli elementi di 
una nuova sedimentazione soprastante, e, pro- 
ducendo le stesse reazioni, originarono nuovi 
depositi di zolfo sopra i precedenti strati ges- 
sosi. Questi depositi ordinariamente trovansi 
colà dove il solfo ed il calcare eransi già de- 
posti sotto ai gessi. E poiché tali emanazioni, 
sviluppatesi da limitati meati, dopo molto tempo, 
che erano state costrette a starsene rinchiuse, 
dovettero essere più localizzate e molto più in- 
tense, ne avvenne, che generarono depositi zol- 
fiferi più ricchi e meno estesi, come sono quelli, 
che si trovano in mezzo o sopra dei gessi. 

2. Boceie solflfere. — Da quanto ho detto se 
ne inferisce, che la formazione dei giacimenti 
solfiferi è un accidente, che accompagna una 
formazione più vasta quarè quella delle roc- 
cie gessose. Queste sono le vere roccie solfl- 
fere , perchè non vi ha solfo senza gesso , e 
dove questo scompare affatto é perché la ri- 
duzione avvenne completa, e non vi fu né ec- 
cesso, né parte inattaccata. 



48 Capitolo IL 



Gli strati di argille nere o tufi, che si tro- 
vano intercalati tra gli strati gessosi, solfiferi o 
calcari, o sopra di essi, sono dovuti alla se- 
dimentazione meccanica delle acque torbide, 
che nelle lagune gessifere si poterono formare 
per la erosione delie sponde ordinariamente 
argillose. 

Infatti quando la sponda era arenaria, come 
in Sicilia, e su di essa le acque operarono 
una erosione, in luogo dei tufi, si depositarono 
degli strati arenari, formando una roccia spe- 
ciale, detta colà arenazzolo, caratteristica di 
quella formazione gessoso-solfìfera e di varia- 
bile potenza e resistenza da bacino a bacino. 

Quando le terre ebbero prodotti vegetali e 
poi si verificò una nuova sommersione, allora 
si produssero gli strati di lignite, che si so- 
gliono trovare tra i gessi, tra i calcari e più 
spesso tra questi e gli strati solfiferi. Questo 
fatto geologico presenta un caso tipico, che 
può servire di conferma alla verità deiripotesi 
genetica da noi adottata, quello cioè, che lo 
strato di lignite quasi sempre trovasi associato 
ad uno strato più o meno grosso di solfo. È 
possibile, che gl'idrocarburi, che si sviluppa- 
rono dalla decomposizione dello strato vegetale, 
generarono lo strato di solfo, cui trovasi unito. 

Anche al fatto della emersione e sommersione 
dei bacini, che potè ripetersi più volte, è do- 
vuta la formazione di un calcare zoogene spe- 
ciale, leggero, poroso, friabile, a frattura con- 
coide, bianchiccio, formato di gusci di forami- 



Cenni geologici. 49 

niferi, detto in Sicilia trubo, il quale é indizio 
della formazione solfìfera sottostante, e suole 
ordinariamente costituire il miocene superiore, 
là dovè altri terreni più recenti non vi si sono 
sovrapposti per azione meccanica. 

E finalmente in quei bacini, che dopo la emer- 
sione rimasero ancora per molto tempo in co- 
municazione col mare, che non furono molto 
tormentati da forze geo-dinamiche, ed in cui 
perciò la sedimentazione potè avvenire rego- 
larmente, trovansi sugli strati gessosi altri 
strati di cloruro di sodio o salgemma e di sol- 
fato di magnesia. 

Cosi è indubbio che la sedimentazione av- 
venne secóndo l'ordine del peso specifico delle 
sostanze depositate; quindi prima si depositò 
il perossido di ferro ed il carbonato di calce, 
poi il solfato di calce ed il silicato di allu- 
mina, ed ultimi il cloruro di sodio ed il sol- 
fato di magnesia, sostanze tutte, che in grande 
abbondanza si trovano disciolte nelle acque 
marine, e che solidificandosi formarono le roc- 
cie minerogene del miocene, le quali insieme 
alle fitogene e zoogene avanti descritte compon- 
gono quella vasta formazione geologica. 

3. Forma, estensione, potenza e riochezza dei 
griaoimenti solflferi. —- La forma ordinaria dei 
giacimenti è la J/enticolare orizzontale. Perché 
data la forma quasi circolare e concava del 
fondo dei bacini e la legge di attrazione mole- 
colare agente nell'atto della sedimentazione, 
quando non vi corcorsero cause perturbatrici, 

Cagni. 4 



50 



Capitolo 11. 



non potevano assumere altra forma normale 
diversa da quella che ordinariamente presen- 
tano {^g, 8). 

Le altre forme anormali, che si riscontrano 
in alcuni giacimenti, dipendono da varie cause 
accidentali, che agirono alcune nell' atto della 
formazione, come la diversa conformazione del 
fondo dei bacini, o razione disuguale delle 
emanazioni carburate sul solfato di calcio; altre 




Fig. 8. — a, terreni inferiori; b, banco di tripoli; e, calcare 
minerogene; s, giacimento inferiore; e, tufi di deposito 
meccanico; //, giacimenti superiori nei gessi; g^ gessi; 
/i, calcare zoogene o^trubo. 



in epoche posteriori, come gli spostamenti e le 
rotture degli strati, prodotti da movimenti geo- 
dinamici, avvenuti dopo la formazione. 

Cosi si hanno giacimenti a fondo di batello 
concavo o convesso, a nodi, a sella, a salti, ecc. 
Ci occuperemo specialmente di essi in altro 
luogo. 

Le cause genetiche delle formazioni solfìfere 
non dovettero agire sempre nello stesso modo 
e con la medesima intensità, perché molto di- 



Cenni geologici. 51 



versi tra loro si presentano i vari giacimenti 
in ordine alla potenza, alla estensione ed alla 
ricchezza. 

In generale, ammesso che il solfo é una ac- 
cidentalità della formazione gessosa, e che il 
minerale non si può ritrovare fuori del bacino 
gessifero, è da ritenersi che più gesso esiste, 
meno calcare e minerale vi si devono trovare; 
perchè quanta maggior quantità di solfato di 
calce è stata decomposta tanto più calcare e 
solfo si sono prodotti. 

Infatti in alcuni luoghi dove manca totalmente 
il gesso, ivi il giacimento si presenta più po- 
tente e più esteso. 

Ma questi criteri non sono assoluti, perchè 
altre cause, come sollevamenti, interramenti, 
avvallamenti ed altro influirono a che in al- 
cuni luoghi la formazione abbia avuto grande 
potenza, in altri piccolissima. 

E poiché le varie cause perturbatrici della 
formazione gessoso-solfìfera non furono costanti, 
cosi non si possono stabilire delle regole certe 
in ordine alla potenzialità dei giacimenti. Solo 
si osserva che in quanto a quelli compresi nei 
gessi o soprastanti ad essi, perché, come ho 
detto, razione determinante il deposito dello 
solfo dovette essere più localizzata e più intensa, 
si trovano delle lenti molto potenti e ricche, ma 
assai limitate in estensione. 

Però la forma, l'estensione, la potenza e la 
ricchezza dei giacimenti non si possono stabi- 
lire a priori; si possono soltanto determinare 



52 Capitolo IL 



dopo una lavorazione inoltrata, che li ha attra- 
versati in tutti i sensi. 

È da notarsi però, che tutti i giacimenti pre- 
sentano una maggior potenza al eentro, ed una 
minore ai lembi, una maggior ricchezza negli 
strati centrali, ed una minore in quelli vicini 
al tetto o al muro; e che la loro delimitazione 
con le roccie incassanti é spiccata, senza un 
passaggio graduale da Tuna all'altra, in guisa 
che i giacimenti di solfo si presentano al colti- 
vatore tutto ad un tratto, e qualche volta egli 
si affanna a scavare la roccia sterile per molti 
metri,. quando a pochi centimetri a destra o a 
sinistra dello scavo si nasconde il giacimento. 

Quando delle zone sterili attraversano il mi- 
nerale, se esse sono calcaree presso loro il mi- 
nerale é povero, perchè il calcare non è che 
minerale spogliato di solfo; se sono gessose il 
materiale vicino è ricco, perchè appunto è nai- 
nerale. 

Quando dei nuclei di solfo saponaceo si tro- 
vano inclusi nel calcare e nel gesso, allora è 
segno che il minerale è povero, appunto perchè 
indicano, che la formazione avvenne incom- 
pleta. 

La ricchezza del minerale di solfo, cioè il 
rapporto che passa tra lo solfo puro, che si può 
estrarre, e la ganga o materia estranea, che lo 
contiene, varia tra l'S ed il 40 Voi essendo i mi- 
nerali più poveri ritenuti come sterili ed incol- 
tivabili, quelli più ricchi del 40% come solfo 
in pezzame che, come ho detto, si manda in 



Cenni geologici, 63 

commercio cosi, come viene estratto, senza bi- 
sogno di fondersi. 

La ricchezza media del minerale siciliano, 
che viene preso per tipo, si e del 24%- Povero 
si dice quello che contiene da 8 a 16 % '^i solfo 
fuso ; buono quello, che ne ha da 16 a 24 ; ricco 
quello, che va dal 24 al 40%. 

4. Accidenti e distribuzione dei giacimenti nei 
bacini gessiferi. — Quando i giacimenti presen- 
tano la forma e la posizione normale, cioè la 
lenticolare orizzontale, senza rotture o soluzioni 
di continuità, è segno che si conservano a po- 
sto, cioè a dire che mai furono smossi da forze 
geo-dinamiche intervenute in. epoche posteriori 
alla loro formazione (fig. 8). 

Quando presentano forme anormali, diverse 
da quella, vuol dire che furono spostati dagli 
accidenti o cause naturali lente o violente, che 
diedero loro una configurazione diversa da 
quella, che sortirono nell'atto della loro for- 
mazione. 

Queste anomalie possono riscontrarsi o in 
riguardo alla posizione o in riguardo alla po- 
tenza. Per la posizione si trovano giacimenti 
inclinati, verticali, rovesciati, ripiegati, incro- 
ciati, spezzati, trasportati (fig. 9). 

Per la potenza si hanno giacimenti a sella o 
colmi, a fondo di batello concavo o convesso, 
a gomito, ed a nodi (fig. 10). 

Le cause che modificarono la posizione fu- 
rono posteriori alla formazione. Le pressioni 
laterali prodotte dalla sovrapposizione di enormi 



54 



Capitolo II. 



masse di rocce plioceniche, i sollevamenti ed 
avvallamenti del sottosuolo prodotti da fenomeni 
plutonici interni, od altre cause valsero a mo- 
dificare la disposizione primitiva delle rocce di 




Fìg. 9. — a, giacimento inclinato; b^ verticale; e, rovesciato ; 
d, ripiegato; e, incrociato; /", spezzato; g, rigettato; /i/i, 
piano orizzontale del bacino. 




Fig. 10. — a, giacimento a sella; b, a nodi; e, a gomito; 
d, a fondo di battello concavo; e, convesso. 



stratificazione sedimentaria ed a mutarle di 
posto. 

Le cause, che influirono sulla potenza agirono 
invece nell'atto della formazione, e furono ori- 
ginate dalla diversa intensità delle azioni chi- 



Cenni geologici. 



55 



miche agenti nei diversi punti della formazione, 
ed ai fenomeni di erosione e di dislocamento 
intervenuti durante la deposizione degli strati. 

Il giacimento è inclinato quando la linea, che 
passa per la sua lunghezza, fa angolo più o 




Fig. 11. — Bussola da geologo. 

meno grande col piano orizzontale del bacino. 

È verticale quando quest'angolo è retto, e la 
linea cade presso che a piombo sul piano 
orizzontale. 

La inclinazione degli strati si misura con la 
bussola da geologo ed un pendolo graduato detto 
clinometro {^^, 11). 

La bussola da geologo é una bussola ordinaria 



56 Capitolo li. 



munita da un iato parallelamente alla linea NS di 
una costa rettilinea ab, che si appoggia sul piano 
dello strato in modo da tenere lo strumento 
orizzontale. 11 quadrante graduato è girevole 
attorno all'asse, onde poter condurre il nord 
dove è indicato dall'ago. Cosi si legge in gradi 
la deviazione della còsta laterale ossia della 
linea di direzione dello strato dalla posizione 
dell'ago, e s'indica per esempio E 25^ N—0 
25<^ S, con che s'intende che la direzione AB 
cercata devia dalla linea E O dì 25^ verso N 
dalla parte di E. 

Per facilitare la lettura i punti E ed O sul 
circolo graduato sono invertiti. Il clinometro 
annesso alla bussola serve a misurare T incli- 
nazione dello strato. Esso è un- indice metallico 
girevole attorno all'asse dello strumento quando 
questo è tenuto verticale, e si dispone vertical- 
mente in basso pel proprio peso. Se allora si 
appoggia la costa a-b su di un piano orizzon- 
tale l'indice segna zero — 0^ — sopra un qua- 
drante diviso in 90 gradi, concentrico a quello 
principale; quando invece poggia sul piano di 
uno strato verticale segna 90^, e su piani di di- 
rezioni intermedie da indicazioni intermedie. 
Cosi si ha l'indicazione, ossia l'angolo, che fa 
lo strato col piano dell' orizzonte dalla parte 
verso la quale s'immerge. 

Per determinare il punto dell'orizzonte verso 
il quale s'inclina, bisogna poggiare la bussola 
tenuta verticalmente sopra una linea perpendi- 
colare a quella della direzione già trovata, che, 



Cenni geologici. 57 

come è facile comprendere, nello strato incli- 
nato è quella che fa maggiore angolo con l'o- 
rizzonte. 

Cosi si conoscerà il grado ed il senso deli-in- 
clinazione. 

È rovesciato quando gli strati di formazione 
più antica si trovano sovrapposti ad esso, e 
sottoposti, quelli di formazione più recente {fig. 9). 

È ripiegato quando presenta la forma ondu- 
lata da regolari alzate e cadute tanto nel senso 
della direzione, quanto in quello della estensione 
(fig. 9). 

È spezzato quando presenta soluzioni di con- 
tinuità. Queste possono verificarsi sullo stesso 
piano, possono anche produrre spostamenti 
molto lontani in piani diversi o laterali. 

Le spezzature sullo stesso piano sono di poco 
disturbo nella coltivazione di un giacimento, 
perché, continuando ad abbattere la roccia ste- 
rile, che s'interpone nello stesso piano di lavo- 
razione, si riesce facilmente a rincontrare lo 
strato minerale. Non avviene lo stesso quando 
la rottura trasporta in altra direzione la parte 
staccata. 

Allora bisogna abbandonare il piano o la di- 
rezione dei lavori, e seguire quelli, cui obbliga 
Tubicazione dello spostamento, applicando la 
regola di Schmidt, cioè che nel caso di uno 
spostamento dall'alto in basso o viceversa la 
porzione del giacimento spostata posta al tetto 
della frattura spostante é discesa in rapporto 
all'altra porzione posta al muro della frattura, 



58 Capitolo IL 



e che tale movimento ebbe luogo secondo la 
linea di maggiore pendio (fig. 5). 

È incrociato quando per effetto di fratture 
trasversali una parte del giacimento é passata 
a destra o a sihistra della sua direzione nor- 
male ; oppure quando in conseguenza delle frat- 
ture trasversali della roccia incassante, queste 
si sono in seguito riempite di minerale scivo- 
lato in esse dal giacimento vicino. 

E a sella o colmi quando presenta degli in- 
grossamenti regolari nel senso delle anticlinali 
dello strato e delle insenature nel senso delle 
sinclinali. 

È a fondo di battello concavo quando la pie- 
gatura degli strati presenta in ogni suo punto 
una inclinazione verso un centro comune al 
basso. Se questa inclinazione tende all'alto di- 
cesi convesso o rovesciato {fìf^. 10). 

È a gomito quando gli strati presentano pie- 
gamenti assai angolosi. 

È a nodi quando si presenta in forma di molte 
lenti collegate tra loro, cioè con rigonfiamenti 
e restringimenti successivi, somiglianti agli ele- 
menti di un rosario (Rg, IO). 

L'idea espressa in geologia col nome di ba- 
cino é quella di una grande concavità, che in 
origine fu piena di acqua marina, e che in se- 
GTuito, essiccatasi questa, restò ripiena di mate- 
rie solide, dovute alla sedimentazione e solidi- 
ficazione dei minerali contenuti in soluzione 
nelle acque, ed alla erosione delle sponde, che 
trasportò dentro il bacino i materiali che vi 
-davano da presso. 



Cenni geologici. 59 



Ne consegue, che per bacino soljlfero si deve 
intendere tutta intera la estensione della forma- 
zione gessoso-sol fi fera contenuta in una grande 
laguna circondata da terreni di diversa forma- 
zione geologica. 

Ma perché, come ho ripetuto, le cause deter- 
nninanti la formazione dello solfo non agirono 
ugualmente su tutta l'estensione del bacino, cosi 
avviene, che in uno stesso bacino i giacimenti 
di solfo si trovano staccati tra loro e talvolta 
a grandi distanze; in guisa che formano dei 
eampi minerari separati, distribuiti irregolar- 
mente, con diverse configurazioni e sparsi qua 
e là nella maggiore e generale formazione ges- 
sosa della laguna. 

È perciò, che non si possono stabilire delle 
leggi costanti sulla loro distribuzione, perché 
tranne il lavoro minerario riuscito per la ri- 
cerca dei giacimenti, nessuna guida possiamo 
avere per determinare quali leggi abbiano se- 
guito le zone solfifere rispetto ai gessi nell'atto 
della loro formazione. 

In generale è da ritenersi, che la formazione 
solfurea nel bacino gessi fero avvenne soltanto 
in quei punti ove erano emanazioni idrocarbu- 
rate, ed in maggiore o minore quantità, a se- 
conda la maggiore o minore intensità di queste 
emanazioni. E perciò, ricostruendo la forma- 
zione primitiva del bacino, pare logico, che do- 
vendo esso presentare nel suo fondo delle depres- 
sioni e dei rialzi, sia appunto nelle depressioni 
che si debba avere la massima potenzialità 



60 



Capitolo II. 



della formazione gessoso-sol fi fera; e poiché a 
tale maggiore potenzialità può corrispondere 
una maggiore quantità di gesso ridotto, e quindi 
maggiore abbondanza di solfo depositato, se ne 
inferisce che nelle depressioni si possa avere 
maggior probabilità di rinvenire il minerale ed 
in abbondante quantità. 

Se poi le sostanze, che contribuirono a gene- 
rare lo zolfo, cioè i depositi animali e vegetali 
siano esistite nel fondo del bacino e quindi in 




Fig. 12. — Distribuzione delle lenti zolfìfere nel bacino ges- 
sìfero. - a, terreni inferiori ; b, tripoli; e, calcare; d, zolfo ; 
e, tufo; g, gesso. 

maggior copia nelle depressioni, è ancor più 
logico affermare, che in queste si debba a pre- 
ferenza trovare il deposilo solfureo nella sua 
massima potenza e ricchezza (fìg. 12). 

Infatti l'esperienza ha confermato, che i gia- 
cimenti più importanti per potenza e ricchezza, 
si trovano a preferenza nel centro dei bacini 
ed a maggiore profondità (l). 

5. Condisioni dì giacitara e profondità dello sol- 



fi» V. Travaglia, / giacimenti di solfo in Sicilia. Gap. I. 



Cenni geologici. 61 

fare. — In quanto alle condizioni di giacitura 
dei depositi solflferi, fu già accennato, che que- 
sti presentano maggiore estensione e regolarità 
quando si trovano nella parte inferiore della 
formazione gessosa. La loro potenza varia da 
pochi centimetri a molti metri ; però è da ri- 
tenersi, che uno strato coltivabile non debba 
avere una potenza inferiore ad un metro ; perche 
dovendosi abbattere la roccia sterile per potere 
passare comodamente occorre una spesa tale, 
che non viene affrancata dal minerale, che se 
ne può estrarre. 

Generalmente il giacimento non è costituito 
da un solo strato; ma è diviso in parecchi strati 
da diverse zone di materiali sterili, come cal- 
cari, marne, tufi, ecc. di diversa potenza e va- 
riabile estensione. 

Cosi che si hanno talvolta molti piccoli strati 
di minerale separati da piccoli strati sterili, in 
HQodo che si considera l'insieme come uno strato 
unico, di cui si utilizzano le zone ricche; tal'al- 
tra si hanno grossi strati di minerale separati 
da piccoli strati sterili, o viceversa. 

Il muro dello strato è generalmente il calcare 
sterile di variabile struttura, talvolta spugnoso 
e tenero, taraltra siliceo e durissimo. 

Ha potenza variabilissima, e spesso è inter- 
calato da strati argillosi, 

A volte però il calcare scompare aff'atto, ed 
il minerale posa direttamente sul tri poli. 

Il tetto è formato talora dal gesso, sotto di cui 
sta immediatamente il minerale; più spesso però 



62 Capitolo IL 



tra il gesso ed il minerale suole trovarsi uno 
strato più o meno spesso di tufo argilloso. 

Però può dirsi in generale, che i giacimenti 
di solfo ordinariamente si sogliono trovare in 
elusi tra i gessi ed i calcari con piccoli parti- 
menti di tufi. 

La estensione dei giacimenti inferiori, cioè 
sottostanti ai gessi è grande in generale. Essi 
talvolta si presentano interi a guisa di una va- 
sta lente variabilmente inclinata, tal' altra di- 
visi in più lenti comunicanti tra loro, o divise 
più o meno dalla roccia incassante. Fatte rare 
eccezioni questi giacimenti non sono ricchissimi, 
qualche volta sono ricchi ; ma ordinariamente 
poveri ; e talora passano a calcare sterile. Essi 
serbano molte traccie di fossili, e specialmente 
di ligniti ed ambre nere; includono materie bi- 
tuminose, idro-carburi e gran copia di acque 
solforate dette in Sicilia mintine. 

1 giacimenti superiori sono meno estesi, ma 
più potenti e ricchi, come abbiamo osservato. 
Essi raramente sono costituiti da strati interca- 
lati con sterile, ma più spesso si presentano a 
lenti o ad arnioni dentro i gessi. Hanno esteri- 
sione variabilissima, perchè si trovano depositi 
di pochi metri, ed altri di centinaia di metri, 
coltivabili per molli anni. 

In rapporto alla direzione tanto i giacimenti 
inferiori, quanto i superiori si estendono in tutti 
i sensi; in piano, in inclinazione, in verticale. 
Quelli di Sicilia però non sono quasi mai in 
piano; ma pei vari movimenti del suolo, che 



Cenni geologici. 63 



straordinariamente tormentarono questa regione 
assai più, ad esempio, di quella della Romagna, 
presero tutte le inclinazioni dairopìzzontale alla 
verticale, arrivando qualche volta a disporsi 
rovesciati. 

In quanto alla orientazione può dirsi, che tutte 
le direzioni sono qua e là rappresentate; in 
Sicilia però predomina la direzione dal nord 
al sud, a causa delle pressioni laterali, che do- 
vettero procedere dalla costa settentrionale dei- 
risola verso il centro, in conseguenza della va- 
sta formazione della catena delle Madonie e 
delle Garonie. 

Sulla profondità dei giacimenti, non havvi 
una norma determinata, perchè dipende da cause 
diverse, come Tubicaziòne, la forma, la posi- 
zione, la lavorazione, ecc. Quelli che si trovano 
nel centro dei bacini sono, come ho detto, più 
profondi di quelli che si trovano alle sponde. 
Quelli che sono in posizione verticale sono meno 
profondi degli inclinati e meno ancora degli 
orizzontali. Quelli che affiorano vanno a grandi 
profondità; altri che non affiorano si manten- 
gono a pochi metri dalla superfìcie, a seconda 
la loro inclinazione. Quelli a fondo di battello 
concavo sono più profondi nel centro e meno 
alle estremità. 

Quelli a sella sono più profondi nelle depres- 
sioni e meno nei rialzi. Quelli attaccati dal tetto 
riescono più profondi degli altri attaccati dal 
muro, quando questo affiora; e cosi via, senza 
potersi stabilire una regola di certezza o di ap- 
prossimazione. 



CMb Capitolo IL 

In generale però é da ritenersi, che la pro- 
fondità dei giacimenti dipende da tre cause prin 
cipali: La profondita del bacino originario; la 
potenza delle emanazioni idrocarburale, che 
agirono nelFalto della formazione ; la violenza 
delle forze geo-dinamiche, che li tormentarono 
in seguito. 

In Sicilia la massima profondità raggiunta 
con la lavorazione non supera i 200 metri di 
perpendicolare dalla superfìcie ; ma i giacimenti 
continuano oltre a tale profondità, e col pro- 
gresso dei lavori potrà andarsi molto più in- 
nanzi. 

Riguardo alla elevazione sul livello del mare 
si riscontrano le stesse disuguaglianze, come 
per la profondità. 

Alcune miniere si trovano aperte alla al- 
titudine di 800 metri; altre si estendono sino 
a 100 metri sotto il livello del mare. Questo fatto 
dipende dall'altezza in cui si trovarono i bacini 
all'epoca della emersione dal seno del mare in 
rapporto alla elevazione della terra emersa. 



CAPITOLO III. 
Ricerca dei giacitnentL 



1. Scelta del terreno. — Ho detto più innanzi 
che per intraprendere la ricerca di un dato mi- 
nerale, bisogna conoscere la natura geologica 
del terreno in cui esso si può trovare e che lo 
zolfo si suole rinvenire nei terreni miocenici 
zancleani. Per cui le ricerche devonsi intrapren- 
dere in quei luoghi in cui si trovano gessi, cal- 
cari, marne e tufi, i quali compongono appunto 
la formazione zancleana o messiniana. 

Fuori di questi terreni è inutile qualsiasi spe- 
ranza di buon successo. Però avviene qualche 
volta, che la superficie esterna del terreno sia 
pliocenica o arenaria, od alluvionale con depo- 
siti detritici di roccie più recenti, mentre il sot- 
tosuolo è miocenico. Questo succede, quando le 
formazioni posteriori si sovrapposero alla mio- 
cenica anteriore^ oppure quando le alluvioni vi 
trasportarono da lontano terreni superiori, che 
coprirono interamente gli strati inferiori. Come 
avviene pure, benché più raramente, che il so- 

Cagni. •'» 



66 Capitolo III. 



prasuolo sia costituito dalle argille bituminose 
proprie dei terreni inferiori, mentre il sottosuolo 
contiene la formazione superiore. Questo av- 
viene, come più volte ho ripetuto, quando gli 
strati sono rovesciati, 

È perciò che la scelta del luogo in cui si 
vuole lavorare, deve essere preceduta da un ac- 
curato esame del soprasuolo e del sottosuolo 
sino ad una certa profondità. 

2. Strnmenti per la laTorazione. — Per rompere 
il terreno e penetrare nell'interno del sottosuolo 
occorre una serie di strumenti appositamente 
foggiati per potersi adottare air occorrenza. La 
trivella serve a perforare il terreno nei modi 
che dirò. La zappa a rompere e smovere il ter- 
reno della superficie ed a raccogliere il ma- 
teriale abbattuto nei cantieri. Il piceo a doppia 
branca, di cui una finisce a taglio e T altra a 
punta, serve a tagliare le roccie tenere. Il pic- 
cone ad una sola branca a punta di acciaio so- 
lidissima, pesante e robusto, serve a rompere le 
rocce dure. Il palo ad asta di ferro terminante 
a scalpello di acciaio serve ad allargare le fes- 
sure delle roccie infrante, rimuovere i pezzi e 
bucare le mine. Gli scalpelli a taglio, o quelli 
a punta detti stampi, servono a rompere le rocce 
più dure, in cui non si può adoperare il piccone. 

La mazza, che é un pesante martello in ferro, 
serve a battere lo scalpello ed a frantumare i 
blocchi, di roccia staccati dalle mine. U ascia, 
che porta una sola branca a taglio largo, serve 
a tagliare i materiali teneri, e il legname, che 
si adopera nelle armature. 



Ricerea dei giaeimenil. 67 

La segay serve a tagliare le travi e le tavole, 
che si adoperano per puntelli, impalcature, ar- 
mature ecc. V accètta, che è una piccola scure 
a taglio affilato, serve a tagliare gli assi delle 
armature, i cunei in legno, e ad altri utili ser- 
vigi {fi^. 22). 

Oltre a questi strumenti principali* occorrono 
pure martelli, chiodi, spranghe, lime, coltelli ecc., 
cose tutte che formano il corredo necessario ad 
ogni coltivatore, che vuole intraprendere i la- 
vori di ricerche minerarie. 

3. TrÌTellazione. — Per esplorare il terreno del 
sottosuolo si praticano le trivellazioni, le quali, 
come ho accennato, si fanno con la trivella. 

Con questa si perfora il terreno con diametro 
di pochi centimetri, agendo per* percussione o 
per rotazione, mediante una serie di strumenti 
perforatori posti alla estremità di una serie di 
aste manovrate dall' alto, e che va allungandosi 
a misura che si procede in profondità {^g, 13 n. 1). 

I detriti delle roccie perforate sono estratte di 
quando in quando mediante un'altra classe di 
strumenti, detti curatori. 

Le aste sono sbarre in ferro, munite in alto 
di un pane di vite ed in basso di una chiocciola, 
che si adatta alla vite dell'aste. Queste poi sono 
unite al basso con l'utensile percussore detto 
scalpello, trapano, trivella, mediante un con- 
gegno speciale detto giunto, a caduta libera. 

In un lavoro in corso di esecuzione le aste 
sono pendenti nel foro con lo scalpello al basso. 
In alto si ha una eapra o castello per facilitare 



68 



Capitolo III. 



le manovre. Tutto il'sistema pendente nel foro 
è attaccato air estremità superiore ad una leva 
di 1^ genere, al cui gran braccio si adatta il 
motore, che solleva il sistema per una certa 
altezza; allora lasciato il tutto a sé, ricade pel 
proprio peso al fondo. Le aste mediante il giunto 
non partecipano all'urto, che viene sostenuto 



/' */• ■^' r r 




Fig. 13. — 1, Trivella a posto ; 2, aste a vite ; 5, aste a ma- 
nicotto ; 4, giunto e scalpello; 5, allargatore; 6, sonda; 
7, succhiello ; 8 espurga tore; 9, afferratore; 10-11 ^ esca- 
vatori asportatori. 

dal solo scalpello, quando batte la roccia. Cosi 
non vi sono scuotimenti contro le pareti del foro; 
anzi si dispongono le cose in modo, che il moto 
delle aste vada rallentando nella discesa, in 
guisa che, quando pel giuoco del giunto lo scal- 
pello sarà per collegarsi di nuovo con le aste 
per essere ancora sollevato, si faccia tale unione 
7a urto di sorta {fi^, 13 n. 4). 



Ricerca dei giacimenti, 69 



Diversi sono i congegni per ottenere questo 
risultato. Vi sono giunti ad intaglio, a punto di 
appoggio, ad urto ecc. Il più usato é il seguente: 

La testa dell' utensile a cui si attacca lo scal- 
pello è scorrevole nella feritoia del giunto per 
una certa altezza, che corrisponde a quella del 
sollevamento. Quando le aste sono sollevate, la 
testa poggia sui risalti del giunto, e lo scalpello 
é pure sollevato; quando si lascia cadere il si- 
stema, lo scalpello urta pel primo nel fondo; 
ma non iscuote le aste, perché queste non sono 
solidali con quello, e continuano a discendere 
lentamente, moderate nella caduta da un rite- 
gno elastico posto in alto, e contro cui viene ad 
agire l'estremità della leva di manovra, detta 
bilanciere, sino a quando il piano superiore 
della feritoia giunge a toccare la testa dell'uten- 
sile con velocità minima. 

Questa è l'operazione del battere con la tri- 
vella. Il peso delle aste non ha alcuna influenza, 
e può venire equilibrato all'estremo della leva. 

Cosi si possono raggiungere grandi profon- 
dità, senza temere l'effetto dell'eccessivo peso, 
e lo sforzo a farsi corrisponderà sempre a quello 
necessario pei soUevameuto dello scalpello. 

Per porre in sede una serie di aste è neces- 
sario collocare prima nel foro lo scalpello col 
giunto, sostenendolo in alto, al piano di mano- 
vra, mediante una chiave di ritegno. Quindi si 
avvita al giunto una prima asta, alla cui testa 
si attacca l'anello, in cui si fa passare la corda, 
che, avvolgendo la ruota o puleggia del castello, 



70 Capitolo III. 



viene tirata o rallentata da una forza anintiale 
o meccanica, dando cosi all'asta e suoi acces- 
sori un movimento dall'alto al basso, in modo, 
che lo scalpello percuotendo la roccia, penetra 
in essa sino ad esaurire la lunghezza dell'asta. 

Allora si unisce una seconda asta, con lo 
stesso metodo della prima, e si riprende la stessa 
operazione; e cosi di seguito sino al completa- 
mento della trivellazione. 

Quando, invece della percussione, si vorrà 
fare agire l'apparecchio per rotazione, in luogo 
del movimento verticale, gli s'imprimerà il mo- 
vimento rotatorio, facendo eseguire al sistema 
un mezzo giro ora a destra, ora a sinistra, nel- 
l'atto della sua caduta. 

Pertanto le parti, che compongono una tri- 
vella sono: 

1.° Il castello con relativo arganetto mosso 
da forze animali o meccaniche, con la leva o 
bilanciere e relativi sopporti, o con la puleggia 
(fìg, 13 n. 1). 

2.0 La corda, metallica o non, con relativi 
anelli di attacco. 

3.0 Le aste in ferro, piene o cave, con rela- 
tive viti e madreviti, manicotti o forcelle {^g. 13 
n. 2 e 3). 

4.0 II giunto, che compie le funzioni sudde- 
scritte (fìg. 13 n. 4). 

5.» Gli scalpelli coi quali s'infrangono le 
roccie dure (fìg. 13 n. 4). 

6.° I succhielli coi quali si perforano le ar- 
gille ed i calcari teneri {^g. 13 n. 7). 



Ricerea dei giacimenti. 



7.0 I trapani per forare le argille ed i calcari 
più resistenti {fig, 13 n. 10). 

8.0 Le sonde o cucchiai o curatori per espur- 
gare il foro dai frantumi della roccia forata 
{^g. 13 n. 6). 

9.0 Gli afferratori per levare dal foro i pezzi 
di trivella rotta (fìg. 13 n. 9). 

lO.o Gli allargatori per rendere più ampi e 
cilindrici i fori (hg, 13 n. 5). 

H.o Gli escavatori per rompere ed aspor- 
tare contemporaneamente i materiali staccati al 
fondo del foro (fìg. 13 ji. li). 

12.0 Chiavi di ritegno, bulloni, chiodi, mar- 
telli, lime, pezzi di ricambio, ecc. 

La spesa occorrente per una trivellazione va- 
ria secondo la profondità, la natura della roccia 
ed il costo della mano d'opera. 

Ordinariamente in roccie dure suole aggirarsi 
nei limiti segnati nella seguente tabella: 



Profondità in metri 


Numero 

di 
operai 


Giorni 

di 
lavoro 


Giornate 
di lavoro per 
metro corrente 


Importo 

per 

metro corrente 


Da metri a 25 


3 


18 


N." 2.16 


L. 4.32 


25 . 80 


4 


5 


« 4.— 


n 8.- 


30 , 35 


5 


4 


. 4.— 


n 8.- 


35 , 40 


6 


3 


, 3.60 


„ 7.20 


40 « 50 


7 


9 


„ 6.30 


„ 1260 


50 , 70 


7 


24 


, 8.40 


. 16.80 


70 . 80 


8 


17 


. 13.60 


, 27.20 



Nelle trivellazioni per tentativi di rinveni- 



72 Capitolo IH. 



mento di zolfo non si suole andare oltre gli 80 m. 
di profondità perpendicolare. Raggiungendo i 
tripoli o le argille tortoniane devesi smettere, 
perché è segno che non vi ha zolfo, ed é inu- 
tile il proseguire. 

4. Gallerie e poazi. — Eseguite le trivellazioni 
necessarie per aversi un concetto esatto della 
profondità, della potenza e della direzione del 
giacimento e qualora si riconosca la conve- 
nienza della coltivazione, si passa ad un'altra 
serie di lavori non meno importanti, cioè alla 
costruzione delle vie di accesso al giacimento, 
per poterlo attaccare e sfruttarlo. 

Queste vie, come ho fatto cenno, possono avere 
diverse forme; cioè a dire si può accedere allo 
strato minerale o per mezzo di gallerie orizzon- 
tali, o per piani inclinati, o per gallerie gradi- 
nate più o meno inclinate, o per pozzi verticali 
{^^ 14). 

La scelta dipende dalla posizione dei luoghi, 
dalla accidentalità del terreno, dalla inclinazione 
degli strati, dai mezzi economici di cui si può 
disporre e dal metodo di coltivazione, che si 
vuole adottare. 

Nei terreni montuosi, che includono strati in- 
clinati è da preferirsi la galleria orizzontale o il 
piano inclinato, per le ragioni dette avanti. Nei 
terreni pianeggianti e dove gli strati sono oriz- 
zontali o quasi ed il giacimento poco profondo 
conviene costruire le gallerie gradinate, più o 
meno inclinate secondo la maggiore o minore 
inclinazione degli strati. 



Ricerca dei giacimenti. 73 

Quando poi il giacimento è profondo, orizzon- 
tale e molto potente conviene adottare il pozzo 
verticale, che offre molti vantaggi sulle gallerie 
gradinate, come vedremo. 

La galleria orizzontale si apre a valle, cioè a 
dire nel punto più basso del terreno esplorato, 
e si procede in piano in linea retta in direzione 
del giacimento, attraversando gli strati, che lo 
precedono, sino a raggiungerlo. 



Fìg. 14. — /, Gallerìa di ribasso; 2-2, gallerie orizzontali; 
3^ piano inclinato; U, galleria gradinata o discenderia; 
5, pozzo; 6, discenderia dall'affioramento. 

Allo scavo suol darsi la forma trapezioidale 
con sezioni variabili a secondo la natura della 
roccia in cui viene praticato. Nelle rocce dure, 
in cui le pareti della galleria riescono resistenti, 
si devono aumentare le dimensioni dello scavo, 
per maggior comodità di lavorazione e per una 
migliore areazione. Nelle roccie tenere e spe- 
cialmente nelle franabili si devono diminuire, 
per poter resistere meglio alle spinte laterali del 



74 Capitolo IlL 



terreno, che tendono a far restringere ed ostruire 
lo scavo. 

Ordinariamente ad una galleria aperta in ma- 
teriali teneri, come la creta, l'argilla i tufi ecc. 
con resistenza normale si danno le seguenti se- 
zioni: Altezza misurata al centro della vòlta: 
m. 2,00; larghezza al basso: m. 1,30, all'alto 
sotto la volta: m, 0,90. Però se nel suolo della 
galleria si devono situare i binari per guidare 
i vagonetti di trasporto dei materiali, la lar- 
ghezza al basso non può essere minore di m, 
2,20, con una modellatura proporzionata a que- 
sta dimensione (1). 

Nel centro del suolo della galleria e per tutta 
la sua lunghezza si apre una canaletta rivestita 
di pietre con o senza muratura, secondo la na- 
tura della roccia, dell'altezza di m. 0,40 con la 
larghezza di m. 0,30, detta zanella. Si copre con 
lastre di pietra o con tavole di legno, che for- 
mano il suolo della galleria sotto di cui resta 
la zanella. 

Questa serve per lo scolo delle acque, che, 
come ho detto, si trovano quasi sempre in grande 
abbondanza nei terreni miocenici, appunto per- 
chè si compongono di rocce permeabilissime, 



(1) Scartamento del binario: m. 0,60; interspazio tra i due 
binari: m. 0,G0. Larghezza del vagonetto alla bocca della 
tramoggia : m. 0,80. Interspazi tra i vagonetti sui due binari 
e tra questi e le pareti: m. 0,20 ciascuno. Cosi risulta il fa- 
bisogno pei due vagonetti; m. 1,60; pei 3 interspazi: 

+ m. 0,60 = m. 2,20. 



Ricerca dei giacimenti. 75 

che posano sopra le argille impermeabili del- 
r oligocene, in modo che tra le due formazioni 
si hanno dei grandi depositi acquiferi, che bi- 
sogna vuotare per potere estrarre il minerale, 
che vi si trova immerso. 

L*inclinazione o pendenza, che suol darsi al 
suolo della zanella per favorire il deflusso spon- 
taneo delle acque dallo interno allo esterno, varia 
da m. 0.50 a m. 1 7o^ secondo la lunghezza della 
sralleria. 



Fig 15. — /, Quadro; 2, armatura in legno; 3^ armatura in 
fabbrica. 

In quelle rocce in cui il tetto e le pareti dello 
scavo mal si reggono e tendono a crollare od 
a restringersi, bisogna ricorrere air armamento 
della galleria. Questo si fa o in legname o in 
muratura, secondo il bisogno o la convenienza 
nella spesa. 

L'armatura in legname si compie con l'ap- 
posizione dei quadri, che sostengono le tavole, 
le quali situate dietro di essi, vengono addos- 
sate alle pareti da sostenere (fig. 15 n. 1). 

I quadri si compongono di 4 solidi assi ci- 
lindrici di legno forte e resistente con diametro 
variabile dai 15 ai 25 centimetri. Il primo di 



76 Capitolo III. 



essi è lungo quanto é larga la gallerìa al basso 
e si colloca adagiato trasversalmente alla lun- 
ghezza delia galleria in un incavo praticato al 
suolo. Esso perciò dicesi suola. 

Nelle roccie resistenti in cui i materiali non 
gonfiano e non si espandono e perciò il suolo 
non tende ad alzarsi, e le pareti ad avvicinarsi 
tra loro, si sopprime la suola ed i piedi dei mon- 
tanti si conficcano nella roccia del suolo. Nei 
calcari foraminiferi, trubì, e nella creta può 
farsi a meno della suola; nelle argille, nei tufi 
e nei tri poli non può tralasciarsi. 

La suola ai suoi due capi porta due incavi a 
taglio aperto, che servono a ricevere Testremità 
inferiori, munite di intaccature uguali, dei mon- 
tanti o ritti o gambe. 

Questi sono i due assi più lunghi, uguali tra 
loro, ed uguali altresì all'altezza dello scavo 
della galleria. Ciascuno di essi, posando il suo 
incavo al piede su quello della suola, in posi- 
zione inclinata in dentro, viene addossato alle 
pareti laterali della galleria. 

Il quarto, che è il più corto, perché la sua 
lunghezza corrisponde alla larghezza dello scavo 
all'alto, porta ai suoi due capi delle intaccature 
uguali a quelle della suola ; in esse si fanno 
entrare le teste dei montanti appuntite a diedro 
ottuso e rimane in alto parallelamente alla suola 
come cappello del quadro. 

Cosi situati i 4 assi presentano la forma di 
un trapezio avente la base maggiore al basso, 
la minore all'alto, cioè Tuna al suolo della gal- 
leria, Taltra alla v()lta. 



Ricerca dei giacimenti. 11 

Ad una distanza variabile da uno a due me- 
tri, a secondo il bisogno si colloca un altro qua- 
dro uguale al primo e quindi si passa alla po- 
sizione delle tavole, facendole passare tra gli 
assi dei quadri e le pareti della galleria e fer- 
mandole ai loro capi con cunei infissi tra i qua- 
dri e le tavole (fìg. 15 n. 2). 

Ordinariamente si sogliono impiegare 6 tavole 
della lunghezza di m. 2 ciascuna, sostenute da 
due o tre quadri e distribuite due alla vòlta e 
due per ciascuna parete a distanza variabile tra 
loro. Quando i quadri sono due ed alla distanza 
di m. 2 Tuno dall'altro, sostengono i due capi 
delle tavole dell'armatura; quando sono tre alla 
distanza di m. 1, sostengono le tavole ai capi 
ed al centro, lo che riesce più solido e du- 
raturo. 

Nei terreni franosi ed acquitrinosi si fa il ri- 
vestimento intero di tavole ben connesse Tuna 
con l'altra; anzi qualche volta si fa precedere 
il rivestimento allo sgombro del materiale, fa- 
cendo la cosi detta mareia-avanti. In questi casi 
si posano due robusti quadri a breve distanza 
tra loro, e poi dietro di questi si fanno passare 
ad una ad una delle tavole robuste, strette e 
lunghe, le quali battute con la mazza ad una 
delle estremità si fanno penetrare con Taltra 
dentro il terreno franoso o acquitrinoso sino a 
quando vi si immergono per intero. Finito il ri- 
vestimento, si fa lo scavo, e si rimuove il ma- 
teriale compreso in quello, si posano i quadri oc- 
correnti per fissare le tavole della marcia in 



78 Capitolo in. 



avanti, e si procede innanzi con lo stesso me- 
todo, sino a quando il bisogno lo richiede. 

L'armamento in muratura, che si adopera in 
roccie molto cedevoli e poco resistenti, si co- 
struisce in forma cilindrica od elittica con 
pietra e malta di calce di spessore variabile, 
rivestendo tutte le pareti della galleria, che as- 
sume la forma tubolare, dentro di cui passano 
uomini, veicoli ed acqua (^g, 15 n. 3). 

Per lo scolo delle acque di tratto in tratto 
vengono lasciate delle feritoie aperte nella mu- 
ratura e comunicanti con la zanella, che viene 
costruita anche in muratura sopra del muro 
del rivestimento al basso, utilizzando il segmento 
inferiore del cilindro, ed appianando cosi il suolo 
della galleria. 

La spesa occorrente per l'armamento tanto 
in legname, che in muratura non può determi- 
narsi a priori, perché dipende dal costo dei ma- 
teriali e della manodopera, tanto diverso da un 
luogo ad un altro, e dalla distanza in cui si de- 
vono trasportare i materiali da costruzione. In 
Sicilia ordinariamente l'armamento in legname 
suole costare da L. 3 a L. 6 a quadro, e quello 
in muratura da L. 8 a 15 il metro quadrato. 

Quando si vogliono adoperare come mezzo di 
trasporto vagonetti in ferro o in legno, allora 
bisogna situare nel suolo della galleria un dop- 
pio binario di rotaie, in uno dei quali scorre 
il veicolo che va, e nell'altro quello che viene. 
Le rotaie, che sono delle lunghe sbarre di ferro 
o (li legno duro, sono infìsse di tratto in tratto 



Ricerca dei giacimenti. 



79 



a delle traverse di legno, fermate alla loro volta 
in un incavo trasversale praticato nel suolo 
della galleria. 

Quando questa è tutta armata regolarmente 
in legname, si sogliono utilizzare le suole dei 
quadri per attaccarvi le rotaie (fìg. 16). 

Mi astengo di descrivere minutamente gl'im- 
pianti meccanici ed i relativi materiali per non 
uscire dai limiti tracciati a questo lavoro, giac- 
ché lo studio di essi rientra nella competenza 




Fig. 16. — Doppio binario e vagoneUo a parete mobile. 



degli Ingegneri costruttori e meccanici, che ven- 
gono adibiti all'occorrenza, e perché si possono 
trovare nei testi speciali, che al bisogno si pos- 
sono consultare, minuziose ed accurate descri- 
zioni dei diversi meccanismi, che si adoperano 
nelle zolfare. 

/ piani inclinati, si costruiscono come le gal- 
lerie orizzontali. La sola differenza consiste nella 
inclinazione del suolo dall'esterno verso T in- 
terno, la quale ordinariamente non suole ecce- 
cedere i 25o. Va bene inteso, che in essi è sop- 
pressa la zanella, che non ha ragione di esi- 



80 Capitolo III. 



stere, perché il piano inclinato verso Tinterno 
non può utilizzare l'eduzione delle acque. 

Al piano inclinato va quasi sempre annesso 
un impianto di trazione meccanica, situato al- 
l' esterno presso l'entrata. Questo impianto può 
essere mosso o dalla forza dell'uomo o dei ca- 
valli o del vapore o dell' elettricità. In qualun- 
que caso si compone essenzialmente di un grosso 
tamburo e di una lunga fune di metallo, di aloe 
o di canape attaccata in modo, che il tamburo 
girando sul suo asse mentre ne avvolge una 
metà, ne svolge l'altra (l). 

Ai due capi della fune sono uncinati i vagon- 
cini, che scorrono sui binari in modo, che men- 
tre l'uno sale su per un binario, l'altro scende 
giù pel secondo. 

Nelle pareti delle gallerie inclinate di tratto 
in tratto si sogliono scavare delle nicchie pel 
rifugio degli operai durante il passaggio dei va- 
goni, perché é proibito dal regolamento sulla 
prevenzione degli infortuni di servirsi dei vei- 
coli per discendere o salire pei piani inclinati; 
ma vi si deve accedere a piedi con le dovute 
precauzioni. 

È prescritto anche, che i freni, che agiscono 
alla testa dei piani inclinati devono essere ma- 
novrati e vigilati da operai speciali. Che alla 
sommità di essi devono costantemente funzio- 
nare apparecchi di arresto e di sbarramento, 



(1) Sulle funi vedasi il manuale del Bertolio • Coltivazione 
delle miniere „ edizione Hoepli 1902 - Gap. XII. 



Ricerca dei giacimenti. 81 

disposti in modo da impedire l'accesso dei va- 
goni nel piano inclinato senza il concorso del- 
l' operaio addetto alla manovra, e da potersi ri- 
muovere facilmenie da costui, quando lo deve. 
Che al basso dei piani inclinati deve trovarsi 
una camera di rifugio, dove il manovratore 
possa, durante la salita dei vagoni trovare ri- 
paro contro possibili pericoli dovuti a rottura 
della fune. Che i congegni destinati alla trazione 
devono essere muniti di potenti freni di arresto. 
Che i vagoncini scorrenti liberi su binari a leg- 
giera pendenza devono essere muniti da solide 
agganciature, ed ogni treno deve avere un nu- 
mero sufficiente di freni e competente personale 
per le manovre ecc. ecc. 

Neir interno delle miniere, aventi diversi piani 
di lavorazione, si costruisce anche un altro ge- 
nere di piani inclinati, detti automotori o poz- 
zetti di scarico, i quali servono a far discen- 
dere pel proprio peso i materiali da un livello 
superiore ad un altro inferiore. Ad essi si dà 
una grande inclinazione per favorire la corsa 
del materiale, che vi si versa. • 

Questi pozzetti rendono assai utili servizi, per- 
chè procurano il risparmio del trasporto dei ma- 
teriali dai cantieri del piano superiore alla gal- 
leria di traino inferiore, dove si trovano i vei- 
coli, che devono portare i materiali al pozzo di 
estrazione. 

Le gallerie gradinate più o meno inclinate, o 
discenderie, come diconsi volgarmente, non dif- 
feriscono molto dalle precedenti riguardo la loro 

Cagni. 6 



82 



Capitolo III. 



costruzione ed armamento. Solo, perchè la loro 
inclinazione è assai forte, variando dai 35o ai 
55®, è giocoforza munirle di gradini al suolo, 
tagliati nella roccia. Questi gradini nelle forti 
pendenze sono rotti al centro e tagliaki in modo 
che la pedata di quelli della prima metà corri- 
sponda a livello della mezza altezza degli altri 
della seconda metà {fig. 17). 



z 



Al 



Fig. 17. — Scala con gradini rotti. 



Cosi si può notevolmente aumentare Talzata 
dei gradini, e riesce più agevole Tascesa e di- 
scesa degli operai, che devono sostenere una 
grande fatica neir estrazione a spalla dei mate- 
riali in cosi lunghe e ripide scale. 

L'altezza dei gradini dipende dalla inclina- 
zione; dove questa è maggiore, là devesi aumen- 
tare Talzata. Cosi per esempio, stabilita la lar- 



Ricerea dei giacimenti. 83 

ghezza o pedata costante del gradino di m. 0,25, 
l'altezza o alzata deve essere: Per Tinclinazione 
di 350 = m. 0,18; per 40» = 0,21 ; per 45o = 0,25; 
per 50<> = 0,30; per 55^ = m..0,36. Nelle pendenze 
da 35<> a 45° si adopera il gradino intero o gra- 
dino da camera; in quelle superiori ai 45° si 
taglia nel modo suindicato, e si riduce cosi a 
metà raltezza effettiva. 

È superfluo notare, che queste vie si prestano 
al trasporto dei materiali a spalla d'uomo soltanto 
e perciò riescono meno utili delle altre per tale 
rapporto; però come vie di accesso all'interno 
della miniera e come sbocchi di aria si pre- 
prestano molto bene, perchè offrono il vantaggio 
di riuscire più brevi e più economiche. È que- 
sto il motivo per cui nelle solfare, specialmente 
siciliane, sono preferite alle altre; mentre tutte 
le altre ragioni di convenienza e di utilità con- 
sigliano di ricorrervi in casi eccezionali. 

I pozzi verticali sono quelli, che sopratutto 
riescono a soddisfare meglio le quattro condi- 
zioni principali, che si richiedono all'uopo, cioè 
a dire: Facilità di accesso degli operai. Faci- 
lità di estrazione dei materiali. Possibilità di 
eduzione dell'acqua degli strati più profondi ed 
al disotto del livello dell'ultima galleria di ri- 
basso. Abbondanza di ventilazione nell'interno 
della miniera. Hanno lo svantaggio a fronte 
delle gallerie orizzontali, che vogliono essere 
munite di una serie di macchine, di ordegni e 
congegni, il cui impianto e funzionamento im- 
portano una spesa rilevantissima, spesso supe- 



84 Capitolo III. 



riore ai mezzi finanziari di cui può disporre il 
coltivatore. 

Inoltre dovendosi, come vedremo, situare il 
pozzo fuori dello strato, occorrono delle galle- 
rie orizzontali, talvolta lunghe, per poterlo rag- 
giungere, le quali aumentano notevolmente le 
spese d'impianto. Ed oltre a tutto ciò la spesa 
per lo scavo, armamento, corredamento e ma- 
nutenzione del pozzo è sempre molto superiore 
a quella delle altre vie. 

Ciò non ostante sono tanti e tali gli inconte- 
stabili vantaggi del pozzo, che quando si hanno 
danari sufficienti a sostenerne la spesa, non si 
esita e non si indugia ad intraprenderne la co- 
struzione. 

11 pozzo si apre ordinariamente nel punto più 
basso della superfìcie esterna del suolo del campo 
minerario esplorato, e che si vuol coltivare; e 
possibilmente in luogo la cui perpendicolare 
vada a cadere prossima si, ma fuori del giaci- 
mento. Ne dirò appresso la ragione.' 

Si deve poi aver cura, che intorno alla bocca 
del pozzo si trovi uno spazio considerevole di 
terreno libero per potervi situare il macchina- 
rio occorrente, e per depositarvi i materiali da 
estrarsi. 

Scelto il luogo opportuno si passa al taglio 
della bocca del pozzo. Esso ordinariamente si 
fa in forma rettangolare con sezioni variabili 
dai 3 ai 5 metri di lunghezza, con m. 1.50 a 2.50 
di larghezza. Nei grandi pozzi la bocca è cir- 
colare e lo scavo cilindrico. 



Ricerca dei giacimenti. 



85 



Quindi si procede al taglio perpendicolare dei 
materiali contenuti dentro il rettangolo o il cir- 
colo. Operando in rocce tenere s'incomincia con 
armare la bocca, e poscia di metro in metro lo 
scavo. L'armamento quando non si fa in mura- 
tura, si fa in legname con l'apposizione dei so- 
liti quadri; però gli assi, anziché cilindrici si 




Ifig. 18. — 1, Pozzo a tre sezioni con armatura in legno; 
2, serbatoio ; 5, galleria di rabasso ; 4, tratto del giaci- 
mento sfruttato; 5, pozzo cilindrico in muratura. 



adoperano parallelepidedi, di grosso spessore, 
in legno rovere, quercia od olmo. Ad essi si dà 
il nome di traversini, che connessi ai loro capi 
con incavi simili a quelli descritti, formano una 
cornice orizzontale attorno allo scavo. 

Fra i quadri e la roccia stanno le tavole, si- 
tuale in posizione verticale, le quali rive- 
stono tutta la superficie interna del pozzo (fi- 
gura 18). 



86 Capitolo IH. 



Ai traversini paralleli più lunghi si attaccano 
dopo i tramezzi in legno, che servono a dividere 
il pozzo in più sezioni, e ad attaccarvi i gui- 
daggi, come dirò tra poco. 

La profondità del pozzo deve sorpassare di 
alcuni metri il suolo della miniera per la ra- 
gione, che sono per dire. 

Dall'interno del pozzo ed in direzione del gia- 
cimento, partono le gallerie orizzontali, co- 
struite nel modo già noto, le quali servono a 
condurre le acque della miniera nel serbatoio 
formato dal prolungamento del pozzo oltre al 
suolo del giacimento, e dal quale poi verranno 
estratte. Le gallerie servono inoltre alla estra- 
zione dei materiali, che a spalle d'uomo o per 
mezzo dei soliti vagoncini dall'interno della mi- 
niera vengono portati all'imbocco della gal- 
leria nel pozzo, e quindi collocati nelle gabbie 
e tirati fuori dal pozzo, come dirò. 

È perciò, che il pozzo deve restare fuori della 
miniera e nei materiali impermeabili, per evi- 
tare rinvasione delle acque nel fondo di esso, 
durante la costruzione, e per potersi cavare sino 
a quella profondità, che si desidera in rocce 
resistenti ed impermeabili, ciò che non avver- 
rebbe nel giacimento. 

Fuori del pozzo, al di sopra della bocca si 
innalza in muratura il castello (fìg. 14), che so- 
stiene Tasse di una o più ruote scanalate in cui 
scorre la fune, che viene svolta dal tamburo 
della macchina. 

Ai capi della fune sono attaccate le benne o 



Ricerca del giacimenti. 



87 



ie gabbie destinate al servizio di estrazione 
(figura 19). 

Presso la bocca del pozzo, in appositi fabbri- 
cati stanno le macchine necessarie alla trazione 
meccanica. Questa ordinariamente consiste in 
un impianto a vapore, e si suole principalmente 
comporre di una o più caldaie di forza varia- 



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Fig. 19. — i, Benna a valvole automaUche; 2, gabbia con 
binario, freni e paracaduta. 



bile e proporzionata al fabisogno della miniera 
e di una macchina a cilindri con relativo vo- 
lante e tamburo a rotazione verticale. 

Ordinariamente il pozzo compie la doppia 
funzione di estrazione dei materiali e di edu- 
zione delle acque. Però queste funzioni, dipen- 
dendo da unico impianto, talvolta si compiono 
simultaneamente, taPaltra separatamente. 

Nel primo caso, che avviene quando non si 
dispone di un apposito impianto di pompe, si 



88 Capitolo III. 



opera in due modi: Nell'uno si attacca ad un 
capo della fune una benna ed airaltro la gab- 
bia ; con la benna si estrae Tacqua, con la 
gabbia il materiale. Neiraltro per alcune ore 
del giorno si attaccano le benne e si fa il solo 
servizio dell'eduzione delle acque, per le altre 
si attaccano le gabbie e si estrae il solo ma- 
teriale. 

Nel secondo caso il pozzo viene diviso per 
mezzo di traverse e d'impalcature verticali in 
3 sezioni della lunghezza. 

In due di esse scorrono tra appositi guidaggi 
i recipienti destinati all'estrazione dei materiali, 
che si compie senza interruzione; nel terzo 
s'impiantano le pompe con relativa conduttura 
tubulare, camere d'aria ed accessori, che ser- 
vono all'eduzione continua delle acque (1). 

La forza motrice viene distribuita ai due ser- 
vizii, che si compiono separatamente e simul- 
taneamente. Le pompe in ripresa sono situate 
lungo il pozzo e per mezzo di un'asta comune 
e di un bilanciere funzionano insieme in modo 
costante, spingendo l'acqua dei serbatoi dentro 
apposita tubulatura, che arriva sino alla bocca 
del pozzo, e che con getto continuo la versa a 
valle. 

La pompa ad unico effetto viene situata presso 
il serbatoio del fondo del pozzo, ed i suoi po- 
tenti stantuffi sono capaci di spingere l'acqua 
con unico getto, sino alla bocca del pozzo Ibafee 



(1) Vedi Bertolio, Manuale citato. Gap. XIV. 



Ricerca del giacimenti. 89 

alta 200 o 300 metri. Queste pompe per lo più 
sono mosse da energia elettrica (fig. 14, n. 5). 

I recipienti destinati ad estrarre i materiali 
funzionano presso a poco come quelli descritti 
nei piani inclinati. Vengono calati giù per mezzo 
di lunghe e solide corde metalliche a livello 
dello sbocco delle gallerie, dove trovano pronto 
il materiale da edursi, dentro vagonetti riempiti 
presso i cantieri. Questi vagonetti si fanno en- 
trare nelle gabbie, che vengono tirate su sino 
alla bocca del pozzo, dove si spingono fuori, 
facendoli scorrere su apposite rotaie, e si av- 
viano al luogo di scarico. 

Al posto dei vagoni pieni si sostituiscono nelle 
gabbie i vuoti, che vengono calati nel pozzo, 
mentre l'altra gabbia sale coi vagoni pieni (1). 

Quando le gabbie devono calare gli operai 
dentro la miniera, si alzano i paracadute e si 
sciolgono i freni di ritegno come prevenzione 
alla possibilità di rottura della fune od a guasti 
improvisi nella macchina, 

II costo delle gallerie è assai diverso da caso 
a caso, da regione a regione. In Sicilia per gal- 
lerie con le sezioni indicate dianzi in materiali 
teneri, come trubi, argille, creta e simili il solo 
scavo suole costare per metro corrente da L. 4 
a 5 per i primi 10 metri compresa l'apposizione 
di un quadro per ogni metro. 

Quindi da 10 in 10 metri aumenta il costo di 
L. 1. 11 costo dei quadri comprese le tavole, 



(1) Vedi Berlolio, Manuale Gap. XII. 



90 Capitolo IH, 



come abbiamo detto, varia da 3 a 6 lire, in modo 
che una galleria di 100 metri in tali materiali 
viene a costare compresa l'entrata da L. 12 a 
17 il metro corrente. Se il rivestimento si fa in 
muratura con malta di calce o gesso costa da 
L. 60 a 100. 

Nei gessi e nei calcari di media durezza per 
una galleria della stessa lunghezza occorrono 
da L. 30 a 50 per metro corrente, solo scavo e 
sgombramente del materiale, perchè non si ado- 
pera armatura. 

Nei marmi e nei calcari silicei costa da L. 100 
a 150. Ben inteso che in questi prezzi non è 
compresa la spesa per zanella, binari od altro. 

La spesa occorrente per cavare, armare e 
corredare un pozzo non si può assolutamente 
determinare a priori né in modo generale, né 
speciale, perchè dipende da molteplici fattori 
diversi e singolarmente variabili, che la fanno 
oscillare tra estremi lontanissimi. 

Essa viene preventivata caso per caso da In- 
gegneri specialisti, cui incombe l'obbligo di 
studiare accuratamente sotto tutti i riguardi lin 
problema assai complicato e vitale, dalla cui 
esatta soluzione dipende spesso l'avvenire e la 
prosperità della miniera. 

5. Areazione delle miniere. — Per una buona 
areazione occorrono, come ho avanti avvertito, 
almeno due foci, da una delle quali possa en- 
trare l'aria e dall'altra possa uscire. 

Allorquando s'intraprende lo scavo di una 
galleria per regola, specif^lmente nella stagione 



Ricerca dei giacimenti. 



91 



calda, si dovrebbe aprirne una seconda paral- 
lela alla prima e poco più in alto, per poterle 
mettere in comunicazione tra loro a misura, che 
si procede neir avvanzamento dello scavo e 
quando si ha penuria di aria. Queste gallerie 
sussidiarie, che si costruiscono a sezioni ri- 
dotte, si dicono buche di riflusso o lanterne o 
ventilatoi. 



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Fig. 20. — 1, Tubo di ritorno d'aria ; 2, separazione del cam- 
minante ; 3, fornello ; /#, ventilatore meccanico. 



Ma il più delle volte per risparmio di spesa 
e di tempo queste non si fanno nei primi lavori, 
ma si riserbano a lavoro compiuto e riuscito. 
Allora, quando si esperimenta il bisogno di aria, 
che non è difficile avvenire in buche a fondo 
cieco, si vuole -ricorrere al tubo di ritorno, alla 
separazione del camminante, al fornello, al 
oentolino meccanico, alla macchina ad aria 
compressa (fìg. 20). 

Il tubo di ritorno, detto volgarmente calamita 



92 Capitolo IIL 



parte dalla bocca dello scavo o entrata, dove 
suole sovpalzarsi di parecchi metri dal suolo 
mediante una ròcca simile a quella dei camini; 
di là, addossato ad una parete della galleria, e 
costruito con tavole ben connesse o con pietre 
ed un cemento qualsiasi, o con tubi di terra 
cotta, od anche con manicotti di grossa tela, si 
avvia il tubo d'aria in forma quadrata o rotonda, 
con diametro interno non inferiore ai 30 centi- 
metri, e si distende mano mano che si procede 
nell'avvanzamento dello scavo, con cui va di 
conserva. 

Perchè questa calamita funzioni regolarmente, 
occorre mantenere sempre costante la sua se- 
zione, non faccia angoli troppo acuti, non pre- 
senti scabrosità nella sua superficie interna, e 
sia mantenuta quanto é maggiormente possibile 
dritta e pulita. 

Per vedere se funziona bene, ed accertarsi, 
che non ha soluzioni di continuità, si affaccia 
una lampada accesa all'orifizio interno di essa, 
ed allora la fiamma o devesi spegnere, quando 
la corrente è potente, oppure devesi piegare 
verso rinterno del tubo. 

Lo che indica, che l'aria entrata dalla buca 
esce dal canale appositamente costruito, e che 
si rinnova per la stabilita corrente. 

La separazione dello scavo non differisce 
molto dalla calamita, essendo in sostanza un 
tubo di ritorno d'aria a sezioni più ampie. Essa 
come quello comincia dall'entrata della galleria 
'on una ròcca simile alla precedente, e quindi 



Ricerca dei giacimenti. 93 

con delle tavole, il cui piede posa nel centro 
del suolo della galleria e la testa in un lato 
della vòlta in posizione obliqua, si procede alla 
divisione del trapezio, formato dallo scavo, in 
un triangolo, che serve all'uscita dell'aria, ed in 
nn romboide, che serve per l'entrata dell'aria e 
per via. 

Le tavole vengono connesse con malta di 
gesso in modo da formare un solido massello. 
Quando non si vogliono adoperare tavole si 
può formare il massello con pietre e malta di 
gesso. 

La separazione funziona meglio della calamita ; 
sia perchè, essendo molto più ampia, lascia 
passare maggior quantità di aria; sia perchè, 
potendovi passare dentro una persona, può es- 
sere meglio ispezionata, conservata e riparata. 

Al fornello si ricorre quando il tubo d'aria o 
la separazione più non funziona, a causa di una 
maggiore rarefazione dell'aria esterna in rap- 
porto a quella interna. Allora bisogna riscaldare 
l'estremità superiore del tubo d'aria e farvi il 
vuoto per costringere l'aria interna ad affluirvi ed 
uscire, obbligando cosi l'aria esterna a pene- 
trare nella galleria per rimpiazzare il posto di 
quella, che si è forzata ad uscire. 

11 fornello perciò si costruisce all'estremità 
superiore del tubo d'aria, e propriamente nel 
punto dove questo finisce e comincia la rócca. 
Quivi si munisce la bocca del tubo di una gri- 
glia orizzontale e di uno sportello verticale so- 
pra di essa, entrambi in ferro. Sulla griglia si 
abbrucia la legna e si chiude lo sportello. 



94 Capitolo III 



La fiamma ed il fumo fanno il vuoto nella 
ròcca del camino, e Tapparecchio comincia a 
funzionare, tanto meglio, quanto più lungo è il 
tubo della ròcca. 

Il ventolino meccanico è un ordegno, che 
serve ad introdurre Taria nell'interno, per via 
del tubo d'aria, quindi a differenza degli altri 
mezzi descritti, funziona in modo, che l'aria é 
costretta ad entrare dalla calamita e ad uscire 
dalla galleria ; ed il più delle volte, quando non 
si può stabilire la corrente, l'aria immessa col 
ventolino è destinata ad essere consumata di- 
rettamente dagli operai e dalle lampade, che si 
trovano nei cantieri. È .perciò, che devesi rigo- 
rosamente calcolare la portata dell'aria, che può 
immettere il ventolino, in rapporto al bisogno 
del consumo, che deve farsene nello interno. 

La quantità di aria abbisognevole non può 
discendere sotto i 30 litri al 1" per minatore e 
per lampada. Nei locali aventi sviluppo di gas 
deve essere aumentata di molto. 

Il ventolino si compone di una ruota ad alette, 
che si fa girare rapidamente dinnanzi l'orifìzio 
esterno di un tubo di aria. Le alette spingono 
l'aria esterna dentro del tubo e la costringono 
per compressione a penetrare nell'interno (1). 

Quando la funzione del ventolino riesce a 
stabilire la corrente dal tubo d'aria alla galle- 
ria, può rendere un buon servizio; ma quando 
questo non puossi ottenere, è molto pericoloso 



(1) Vedi Berlolio. Manuale, Cap. XIII. 



Ricerea dei giacimenti. 95 

affidarsi a questo ordegno; perchè o un guasto 
repentino del congegno mentre funziona, o la 
insufficienza del movimento di rotazione, che vi* 
s'imprime^ o altri accidenti, sono cause di gravi 
infortuni agli operai, che lavorano nell'interno. 
Ad esso deve ricorrersi in casi estremi, in la- 
vori di breve durata, e più utilmente in casi di 
salvataggio. 

Le macchine ad aria compressa, le quali si 
adoperano nelle grandi lavorazioni, sono fon- 
date sullo stesso principio del ventolino, e perciò 
se da un canto riescono più utili per la mag- 
giore quantità di aria, che possono immettere, 
per la maggiore sicurezza, che offrono, a causa 
della maggiore resistenza e regolarità di funzio- 
namento, dall'altro canto non cessano di presen- 
tare gli stessi pericoli e per le medesime ragioni. 

La sicurezza assoluta nella lavorazione, che 
deve avvenire nelle viscere della terra, in quanto 
concerne Tareazione sta appunto nell'avere più 
foci, a diverso livello e con opposte orientazioni. 

I mezzi di cui ci siamo occupati non sono che 
palliativi ed assai precari. Possono adoperarsi 
come eccezione e nel periodo delle ricerche, ma 
sono da scartarsi completamente in un impianto 
definitivo e bene ordinato, in cui, disponendo 
di una serie di gallerie con diversi sbocchi, si 
devono mettere in comunicazione tra loro, in 
guisa da stabilirsi e mantenersi sempre attive le 
correnti d'aria, che necessariamente ne derivano. ' 

Se si hanno gallerie di ribasso, o pozzi, tutte 
le vie interne devono comunicare con questi, 
e cosi l'aria non mancherà mai. 



96 Capitolo HI. 



6. I g^as delle solfare. — I nemici insidiosi e 
dìù temibili nelle miniere sono i gas, che si 
sviluppano dal seno delle rocce, e che erompono 
improvvisi nell'atto della lavorazione. Nelle mi- 
niere di solfo i gas che si producono sono : li 
solfuro d'idrogeno, Tacido carbonico, ed il car- 
buro d'idrogeno. 

Il primo è detto volgarmente agro, il secondo 
rinchiuso, il terzo antimonio (?). 

L*uno è venefico, Taltro asfissiante, l'ultimo 
infiammabile ed esplodente. 

A questi potrebbe aggiungersi l'anidride sol- 
forosa o acido solforoso, il quale si avviluppa 
dalla combustione dello zolfo, ed è perciò detto 
volgarmente fumo. Ma siccome questo gas non 
si ha direttamente dalle viscere della terra, ma 
si verifica soltanto quando un caso fortuito de- 
determina la combustione del minerale, cosi 
non può annoverarsi tra i gas naturali, insi- 
diatori della vita degli operai nell'interno delle 
miniere di solfo (1). 

Il solfuro d'idrogeno, idrogeno solforato, o 
acido solfidrico, o agro é contenuto nelle acque 
solfidriche dette mintine. Quindi lutte le volte che 
si è presso a rinvenire qualche deposito di acque 
solforiche, o che il materiale, che si abbatte è 
impregnato di quest'acque, o che vi sia stilli- 
cidio, si avverte un odore speciale di uova pu- 
trefatte, che è l'odore caratteristico dell'idrogeno 



(1) In caso d'incendio bisogna fuggire per queUe vìe dalle 
quali entra l'aria e chiudere ermeticamente lutti gU sbocchi 
d'aria al luogo incendiato. 



Ricerca dei giacimenti. 97 

solforato. Esso inoltre attacca la mucosa degli 
occhi, che diventano rossi, asciutti, insofferenti 
della luce, con acuto dolore esteso alle tempia. 
Attacca pure le vie respiratorie, dalle quali 
passando per assorbimento nel sangue produce 
Tavvelenamento immediato. 

Questo comincia a manifestarsi con formico- 
lio ai piedi ed alle gambe; ed allora bisogna 
subito fuggire, e correre in cerca di aria pura 
per non cadere vittima del terribile veleno. 

L'acido carbonico, o anidride carbonica o rin- 
chiuso (da non confondersi col rinchiuso pro- 
dotto da deficienza d'aria, che produce anche 
l'asfissia) si sviluppa dalla decomposizione dei 
tufi calcari ed argillosi, o si trova rinchiuso 
nelle fessure delle rocce calcaree o nelle druse 
del giacimento. Esso si manifesta con lo spe- 
gnersi delle lampade, ed arrecando un vivo senso 
di ambascia e di stento nella respirazione. Es- 
sendo più pesante dell'aria, comincia col man- 
tenersi presso al suolo, sino a quando con l'ac- 
cresciuto volume non si eleva sino all'altezza 
dell'uomo. Appena avvertita la sua presenza, 
bisogna fuggire all'aperto per non restare ucciso 
per soffocazione, non essendo questo gas asso- 
lutamente atto alla respirazione. 

Il carburo d'idrogeno o idrogeno carburato, o 
idrocarburo è il terribile grisou dei francesi, che 
tante vittime umane fa nelle miniere di carbon 
fossile. Esso é incoloro ed inodoro e perciò non 
viene avvertita la sua presenza se non quando, 
accumulato nell'ambiente in cui si lavora, com- 

Cagni. 7 



98 Capitolo III. 



binato con l'ossigeno dell'aria ed al contatto 
della fiamma delle lampade, esplode terribil- 
mente, uccidendo quanti si trovano nei cantieri 
e nelle vie di accesso alla miniera. 

Nelle solfare della Sicilia, a differenza di 
quelle della Romagna, non si riscontra spesso 
la presenza d'idrocarburi, che possano produrre 
questi gravi disastri. Si trovano solo nei terreni 
inferiori, quando si scavano gallerie di ribasso, 
o vie fuori dello strato nel muro di esso. Allora 
si devono adoperare le lampade di sicurezza di 
cui ho fatto cenno, per impedire il contatto 
della fiamma col miscuglio esplodente. 

E qui è luogo di avvertire, che le lampade di 
sicurezza ad olio o benzina, come le Dawy e 
derivate non corrispondono bene allo scopo, 
perchè non impediscono completamente il con- 
tatto, e perchè rompendosi, lasciano accesa la 
fiamma, che provoca l'esplosione. 

Le lampade, che soddisfano completamente 
l'esigenze di questo servizio sono le elettriche 
ad incandescenza al bicromato di potassa. Que- 
ste non hanno contatto alcuno con V ambiente 
esterno, e quando avviene una rottura del ve- 
tro, che contiene il filo luminoso, questo si spe- 
gne immediatamente in modo da non poter de- 
terminare l'esplosione. In Francia e nel Belgio 
si sono diffuse rapidamente, in Italia rappresen- 
tano un'eccezione in qualche miniera tra le più 
importanti. 

È noto che questi gas si rendono letali quando 
nella miscela con l'aria superano un certo li- 



Ricerca del giaeimenii. 99 

mite, mentre sono innocui quando non perven- 
gono a raggiungerlo. È necessario perciò te- 
nere nell'interno della miniera degli anemo- 
metri e dei manometri, che misurano ed indi- 
cano la intensità delle correnti e la pressione 
dell'aria. 

L'ho detto, e non é mai superfluo il ripeterlo, 
che il migliore preservativo contro i tristissimi 
effetti di questi gas, si é l'abbondanza di aria 
ossigenata e sempre nuova dentro la miniera. 
Una corrente costante, che circola in essa, neu- 
tralizza i loro eff'etti dannosi, perché mentre li 
diluisce mano mano che si sviluppano, li di- 
sperde nelle gallerie e li trascina fuori dalla 
miniera. 

Ond' é che la buona areazione o ventilazione, 
come ho ripetuto, è il primo coefficiente per la 
sicurezza delle miniere. 

Per ovviare ai pericoli di questi gas deleteri 
od esplosivi, che sono tanto frequenti ed abbon- 
danti nelle lavorazioni sotterranee, non si cono- 
scono altri mezzi più efficaci. Le fiammate nei 
cantieri e nelle gallerie, le disinfezioni con so- 
stanze assorbenti, le maschere ed altri simili 
espedienti, che si sogliono adoperare, non val- 
gono a prevenire le tristissime conseguenze di 
questi potenti nemici delle miniere. Occorre aria, 
aria pura e sempre nuova ed abbondante; senza 
di eSvSa la morte ! 



CAPITOLO IV. 
CoUivazione delle miniere di »olfo. 



1. Cantieri di layorazione. — Compiuti i lavori 
necessari per arrivare al giacimento zolfifero, 
comincia il periodo della coltivazione di esso. 
Ed anzi tutto bisogna accertarsi della sua po- 
tenza, della ricchezza, della direzione ed incli- 
nazione e della estensione. 

I primi due elementi servono per determinare 
la convenienza economica della coltivazione, gli 
altri per la scelta del metodo di lavorazione. 
Un giacimento, che non abbia almeno un metro 
di potenza non è coltivabile, perché le spese di 
estrazione supererebbero il valore del minerale, 
che se ne potrebbe utilizzare. Un minerale grezzo, 
che alla fusione non renda almeno otto quintali 
a cassa di solfo netto, cioè a dire due quintali 
per ogni metro cubico di minerale grezzo estir- 
pato, non è nemmeno coltivabile per la stessa 
ragione. 

La inclinazione, la direzione e la estensione 
devono essere studiate, perchè, dovendo abbat- 



Collioazione delle /liniere di zolfo, 101 

tere il minerale attraverso haiicp, ed orientare 
le gallerie verso il centro dellaVjente zolfifera, 
é necessario che se ne conoscfif ,^-. sua ubica- 
zione, e possibilmente la sua perifsi*isi. 

Per conoscere l'inclinazione bisogna -^mettere 
allo scoverto un certo tratto della^sliperficie 
dello strato minerale, e quindi con la'- bùssola 
misurarne la inclinazione, la quale conosciata, 
si darà principio air abbattimento del min€lrfis,le'v'. 
dando allo scavo una inclinazione opposta\à/- 
quella dello strato, nel senso della sua potenza*-' 
Cosi si continuerà sempre in linea retta sino a 
quando si arriverà alla roccia incassante. In 
questo modo, se lo strato si é attaccato dal letto, 
si arriverà al muro; se si é attaccato da questo 
si giungerà al tetto, e misurando la lunghezza 
della galleria ottenuta, si conoscerà lo spessore 
o potenza dello strato (^^. 21). 

Volendosi conoscere l'estensione nel senso 
della larghezza, a misura che si procede nello 
scavo della prima galleria, ed alla distanza di 
quattro metri ciascuno, si apriranno a destra 
ed a sinistra in direzione tra loro opposta dei 
cantieri, il cui avvanzamento seguirà sempre 
nel senso della larghezza del giacimento, cioè 
a dire in linea trasversale alla sua lunghezza 
o direzione, che quasi sempre si sviluppa nel 
senso della inclinazione. Cosi che le nuove gal- 
lerie, che ne risultano si incrociano con la gal- 
leria, che attraversa lo strato, e sieguono tra- 
sversalmente alla sua inclinazione. Continuando 
sempre in linea retta Tavvanzamento delle gal- 



102 Capilpto IV. 



lerie, si giungerà-^ip-un punto in cui o la lente 
zolfifera finisGeJkileramente, oppure si assotti- 
glia talmente" -da. non potersi coltivare. Allora 
si misura ;}fit lunghezza delle gallerie, che ne 
sono risi>Ua4é, e si conoscerà la estensione in 




Fig. 21. — a-b, Potenza; ò-c, larghezza o estensione; d-c, lun- 
ghezza o direzione ; 1, gaUeria nella potenza ; 2, galleria 
in estensione ; 3, lavorazione nella potenza ; 4, lavora- 
zione nell'estensione; 5, lavorazione in direzione. 

larghezza. La estensione in lunghezza sarà co- 
nosciuta in seguito col prosieguo dei lavori, che 
durano molti anni, e mercé la formazione di 
gallerie longitudinali, che sieguono la inclina- 
zione dello strato, e dei diversi piani di esau- 
rimento, nei modi, che dirò in seguito. 

2. Lavorazione interna. — L'estirpazione del 
minerale si fa nei cantieri dai picconieri. Uno 



Coltivazione delle miniere di zolfo. 103 



o due insieme vi lavorano di giorno, altrettanti 
di notte in ciascun cantiere. La muta dei pic- 
conieri perciò si alterna ogni 12 ore. Ciascun 
di essi è provvisto di piccone, di zappa, di palo, 
e di una o più ceste di vimini {fig, 22). Gol pic- 
cone abbatte il minerale nel modo descritto nella 
prima parte di questo manuale, formando uno 



Flg. 22. — 1, Piccone; 2, picco; 3, palo; 4, zappa. 

scavo, che in media non supera i due metri di 
altezza, ed altrettanto o poco meno di larghezza. 
Con la zappa raccoglie dal suolo il minerale 
estirpato, che versa nelle ceste, e ciò dopo aver 
abbattuto tanto minerale per quanto basta a 
riempire i sacchi di grossa tela, che portano i 
eurusi(\) o ragazzi portatori, oppure le carriole 
od i vagoncini di cui dispone, a seconda il si- 
stema di trasporto adottato. Del palo si serve 
quando vuole staccare o rimuovere grossi Moc- 



ci) Caruso dal latino caret usti, manca di pratica, appren- 
dista. 



104 Capitolo IV. 



chi, e quando vuole scavare delle mine, in quei 
punti di roccia minerale, che non si lascia rom- 
pere dal piccone. 

In un cantiere a due picconieri, questi non 
lavorano simultaneamente, perché non lo pos- 
sono, attesa la strettezza dello spalilo; ma alter- 
nativamente a riprese, in guisa che mentre Tuno 
lavora l'altro riposa, o dà il carico ai carusi o 
ai veicoli. 

Uno o due picconieri tengono a loro disposi- 
zione uno o due o più carusi, che come ho detto 
sono adibiti al trasporto del minerale estirpato, 
con sacchi a spalla o con carriole di legno. 
Talvolta trasportano il minerale sino all'esterno 
della miniera; talvolta sino all'imbocco delle 
gallerie comunicanti col pozzo o col piano in- 
clinato; tal' altra riempiono i vagoncini scorrenti 
su binari, che dai vagonìeri vengono spinti verso 
il pozzo, dal quale sono tirati fuori. 

Un picconiere in media per ogni giornata di 
lavoro può estirpare mezza cassa di minerale, 
cioè 2 metri cubici, che può mandar fuori qua- 
lora abbia un numero adeguato di carusi a se- 
condo la distanza a cui deve farlo pervenire. 
Ma questo risultato è assai variabile, dipendendo 
dalla durezza della roccia, dalla resistenza del 
picconiere e della buona o mala voglia dei ca- 
rusi e dei vagonieri a lavorare. 

Cosi, tenuto conto dei giorni di lavoro e di 
quelli di riposo; dei giorni di maggiore o di 
minore produzione, la media annuale deir estir- 
pazione prodotta da un picconiere si può cai- 



Coliioazione delle miniere di zolfo. 105 

colare su per giù a 100 casse o 400 metri cubici. 

Oltre ai picconieri, ai carusi ed ai vagonieri, 
lavorano nell' interno delle miniere gli spesalori 
od operai, che hanno Tincarico speciale di ese- 
guire tutte le riparazioni necessarie alle vie, 
tutti gli sgombramenti ed abbattimenti dei ma- 
teriali sterili, e tutte le comunicazioni nella roc- 
cia sterile con le vie interne per la circolazione 
dell'aria. 

In generale il loro compito si è quello di ese- 
guire tutti i lavori, che non riguardano Testir- 
pazione del minerale, che spetta esclusivamente 
ai picconieri, i quali di nuir altro devono occu- 
parsi fuorché dell'estirpazione, e delle ripara- 
zioni dei cantieri, secondo le prescrizioni del- 
ringegnere e del capo-maestro, dai quali sono 
diretti, sorvegliati e comandati. 

Pertanto la lavorazione interna consiste nella 
estirpazione, che viene eseguita dai picconieri; 
nella eduzione che viene eseguita dai carusi e 
dai vagonieri; e nella manutenzione delle vie 
interne, che viene eseguita dagli spesalori. 

3. LaYorazione estema. — La lavorazione esterna 
per quanto concerne il maneggio del minerale 
grezzo, comprende le operazioni di scarico, di 
accatastamento e di misurazione. 

Lo scarico tanto dei sacchi portati a spalla 
dai carusi, quanto dei vagoncini venuti alla 
bocca del pozzo o dei piani inclinati, si fa in 
una piattaforma preparata in un sito poco di- 
scosto e soprastante agli apparecchi di fusione 
(fig. 23). 



106 



Capitolo IV. 



Questo piano per tutta la sua lunghezza porta 
nel centro un muretto di 25 centimetri di spes- 
sore e di 1 metro di altezza, detto carrozzone, 
il quale serve per guida dell'altezza delle ca- 
taste o basettate. Queste, il più delle volte sono 
coperte da una vasta tettoia, per riparare il mi- 
nerale dalle pioggie, che tanto lo danneggiano. 

Se il minerale viene estratto a spalla d'uomo, 
i carusi, usciti dalla entrata della buca, si re- 




Fig. 23. - 1, Piano inclinato con binario ; 2, piano di sca- 
rico; 3y basettate; à, carrozzone; 5, tettoia. 



cano alla piattaforma, e vuotano i sacchi pipasse 
il muro del carrozzone. Se viene estratto coi 
vagoni, questi vengono ritii^ati dalla bocca del 
pozzo dai l'icevitori, e consegnati ai vagonieri, 
i quali, spingendoli sui binari di un leggeris- 
simo piano inclinato, li avviano allo scaricatoio, 
sovralzato di parecchi metri al piano di scarico, 
dove li vuotano, e ritornano per altro binario 
alla bocca del pozzo per consegnai'li vuoti al 
ricevitore che li situa nella gabbia, che parte. 



Coltivazione delle miniere di zolfo, 107 

Quando occorre mandare giù i rosticci pei 
riempimenti, come dirò fra poco, allora il va- 
goniere, scaricato lo zolfo, spinge il vagone nel 
luogo dove da appositi operai si fa il carica- 
mento dei rosticci, e quindi carico lo avvia verso 
la bocca del pozzo in cui viene calato. 

Lo zolfo scaricato nel piano, viene dai caia- 
siieri impostato all'altezza del carrozzone, cu- 
rando di situare al suolo i blocchi più grossi, 
quanto è più possibilmente vicini tra loro, e poi 
riempiendo gli spazi con frantumi del minerale 
o breccie, in guisa da formare uno o più paral- 
lelepipedi detti basettate, aventi l'altezza di un 
metro e le altre dimensioni variabili a seconda 
la quantità del minerale accatastato. Avviene 
qualche volta che la esuberante quantità del 
minerale non può essere contenuta dal piano, 
con questo sistema d'impostamento; allora bi- 
sogna dupplicare o moltiplicare T altezza, e 
quindi non basta più la guida del carrozzone. 
In questo caso i catastieri ne costruiscono con 
lo stesso minerale un'altro dell'altezza voluta 
di due o più basettate, cioè a dire di due o più 
metri, e poi sulla guida di questo compongono 
tutte le cataste. 

L'operazione dell' impostamento è assai im- 
portante nell'industria dello zolfo per le ragioni 
che dirò appresso. È quindi necessario, che i 
catastieri siano persone esperte ed onestissime. 
Tre cose devono principalmente curare: Che il 
minerale sia scevro di materie estranee, che sia 
accatastato stretto ed esente da spazi vuoti nel 



108 



Capìtolo IV. 



mezzo delle cataste, che, fatta la consegna di 
cui parlerò, non sia rimosso, e portato nelle 
nuove basettate, che saranno formate in seguito. 
Eseguito rimpostamento si passa alla misu- 
razione e consegna del minerale. L'unità di mi- 
sura, come ho ripetuto é la cassa, che corri- 
sponde a 4 metri cubici. Essa é formata da un 
parallelepipedo di minerale grezzo, avente l'al- 
tezza di un metro, la larghezza di 2 metri, ed 




Fig. 24. — 1, Cassa (unità di misura); 
sterri (un quarto di cassa). 



2, Misura per gli 



altrettanto di lunghezza (fig. 24). Avendo for- 
mato la catasta ad una basettata, cioè ad un 
metro di altezza, con un regolo di due metri si 
misui^a la larghezza e la lunghezza, il numero 
dei regoli dell'una si moltiplica per quello del- 
l'aitila e si ottiene un prodotto indicante il nu- 
mero delle casse. 

Quando si é impostato a più basettate si mol- 
tiplica il prodotto come sopi'a ottenuto pel nu- 
mero delle basettate e si avrà cosi un nuovo 
prodotto, indicante ugualmente il numero delle 



Coltivazione delle miniere di zolfo. 109 

casse, che compongono la catasta a più ba- 
settate. 

Pei frantumi minuti del minerale detto sferro, 
si usa per la misura una cassa cubica di legno, 
avente i lati di un metro, senza fondo, la quale, 
posata sul suolo si riempie di sterro, e quindi 
tirandola in su, si vuota dal fondo aperto. Ogni 
4 misure di essa formano una cassa di sterri 
{^^^ 24). 

Dirò in seguito quali sono i contratti dell'eser- 
cente coi picconieri in ordine alla estirpazione 
ed alla eduzione del minerale. Qui avverto che, 
eseguiti l'impostamento e la misurazione, si fa 
la consegna {giudica) dal picconiere airesercente, 
sia definitiva, quando la fusione dovrà farsi dal- 
l'esercente per proprio conto, sia provvisoria, 
quando la fusione dovrà farsi dai picconieri, i 
quali si sono obbligati a consegnare zolfo fuso 
in forme o ballate. In questo caso la consegna 
si fa per constatare la quantità dell'anticipazione 
in danaro, che l'esercente dovrà fare ai picco- 
nieri prima della fusione, ragguagliata ad un 
tanto a cassa, secondo i contratti. 

Perciò risulta evidente, che Toperazione del- 
l' impostamenlo deve essere eseguita con esat- 
tezza e correttezza. Perchè interessa essenzial- 
mente all'esercente di avere la giusta quantità 
di minerale, per non aumentare le spese, e per 
avere la resa regolare nella produzione, il cui 
difetto implica perdite gravi all' esercente e di- 
scredito alla miniera. 

4. Metodi di coltivazione. — Neil' esplorazione 



Ilo Capitolo IV. 



del giacimento in potenza ed in larghezza, come 
abbiamo visto, risultano tante gallerie parallele, 
che arrivano sino alla roccia incassante e ste- 
rile. Allora é tempo di scegliere il metodo di 
condurre la lavorazione. Se si adotta il vecchio 
sistema di coltivazione per vuoti col lasciare a 
posto le colonne con relativi archi e soglie, si 
apriranno alla distanza di 4 metri Tuna dall'al- 
tra tante gallerie trasversali, che mettano in 
comunicazione le gallerie parallele precedente- 
mente formate, e cosi si avrà una serie di gal- 
lerie, che dividono a scacchi lo strato attaccato. 

Dalle gallerie si è estirpato il minerale, che 
si utilizza ; le colonne o piloni, che restano tra 
le intersezioni delle gallerie non si possont) ab- 
battere, perché devono sostenere le volte della 
miniera, e quindi non si può utilizzare almeno 
prontamente una enorme quantità di minerale, 
che deve restare a posto (fig. 25 e 26). 

Ma nelle solfare i pilastri si devono ripren- 
dere in un'epoca più o meno lontana- Allora si 
tiene il metodo per scoscendimenti del tetto, op- 
pure quello per riempimento dei vuoti {^g. 27). 

In questo caso si riempiscono di materiali ste- 
rili 3 dei 4 vuoti, che circondano i piloni e si 
abbattono questi dalla fronte del vuoto lasciato. 
1 ripieni sostengono le volte o archi di minerale, 
che saranno anche ripresi in seguito e sostituiti 
da altri ripieni, che si faranno mano mano, che 
sarà estirpato il minerale al cui posto verrà 
immediatamente sostituito lo sterile o sterro. 

^f^ si adotta il ^iqtema degli esaurimenti e dei 



Coltivazione delle miniere di zolfo. 1 11 



riempimenti o ripieni (fìg. 28), allora si comin- 

Pro lezio ne orizzontale. 



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Fig. 25. — Coltivazione per vuoti. — i. Gallerie formate 
dair abbattimento del minerale; :2, piloni a sostegno 
della miniera; 3, cantieri in avanzamento; 4, giacimento 
a coltivarsi. 

Proiezione verticale. 




Fig. 26. — Coltivazione per vuoti a 3 piani. 

eia ad abbattere il minerale esistente nei mas- 



114 Capitolo IV. 



un sistema riconosciuto dannoso air industria 
ed alla sicurezza delle miniere, come dimostrerò 
nel paragrafo seguente. 

5. Sistema razionale di coltiTazione. — Il secondo 
metodo è quello che Tarte, Tutilità, la sicurezza e 
l'economia prescrivono. È perciò il vero sistema 
razionale, che dovrebbe per regola adottarsi, 
salvo quando condizioni speciali ed eccezionali 
obbligherebbero a seguirne un altro diverso. 

Questo metodo presenta i seguenti vantaggi: 

1. Si utilizza prontamente tutto il minerale 
esistente nella miniera, il quale viene cosi in- 
teramente esaurito. 

2. Si procede con ordine perfetto al taglio dei 
massivi compresi tra le gallerie intersecanti. 

3. Si provvede alla sicurezza e solidità della 
miniera, evitando il pericolo di crollamento delle 
volte, che tante vittime suol fare nelle coltiva- 
zioni per vuoti. 

4. Si risparmia la spesa rilevante della ma- 
nutenzione ed armamento delle gallerie. 

5. Si risparmia la spesa di eduzione dello 
sterile, che spesso é abbondante nelle zolfare. 

6. Si evita il pericolo di accumulo di gas mi- 
cidiali nelle gallerie abbandonate, dalle quali poi 
sogliono estendersi sino ai cantieri di lavorazione. 

Questo sistema perciò stesso che offre tanti 
incontestabili vantaggi, oggi si preferisce alVal- 
tro, ad onta dei contralti viggenti e delle ener- 
giche opposizioni dei proprietari. Gr Inge'gneri 
deirufficio minerario governativo nelle loro ispe- 
zioni alle zolfare spesso lo prescrivono obbliga- 



CoUicazione delle miniere di zolfo. 115 



topiamente come misura di sicurezza delle mi- 
niere e prevenzione degli infortuni. Sarebbe un 
grande beneficio per l'industria e per gli operai 
se una legge ne prescrivesse la obbligatorietà. 

Il materiale, che occorre a formare i ripieni 
nella maggior parte delle zolfare si ha sul po- 
sto e viene fornito dai tufi e dai calcari sterili, 
che sogliono accompagnare il minerale; ma 
quando non si ha sul posto, oppure devesi prov- 
vedere al supplemento, si fa venire di fuori, ed 
in questo caso servono benissimo i rosticci o 
residui della fusione, detti genisi. 

La spesa occorrente per quest'operazione é 
quasi sempre inferiore al prezzo netto, che si 
ricava dal minerale estirpato al posto del ri- 
pieno. Infatti il materiale portato di fuori ordi- 
nariamente suole costare da L. 5 a 7 per ogni 
cassa; mentre una cassa di zolfo può dare da 
L. 10 a 15 di utile netto in condizioni normali. 
Quando poi per condizioni speciali il costo dei 
riempimenti è superiore all'utile, che se ne può 
ricavare, e non si é costretti a farli per ragioni 
tecniche, allora si adotta necessariamente il si- 
stema per vuoti. 

Le condizioni essenziali perchè si possa eser- 
citare il sistema per ripieni sono le seguenti : 

1. Inclinazione sufficiente del giacimento in 
guisa da permettere una lavorazione dal basso 
in alto. 

2. Potenza sufficiènte a poter comportare 
diversi piani di lavorazione. 

3. Esistenza di vie comode e sicure fuori 



116 Capitolo IV. 



del giacimento, ed a preferenza nelle regioni del 
muro, le quali devono essere sempre mantenute 
in piedi durante e dopo Tesaurimento dei massivi. 
4. Formazione di gallerie di ribasso e di 
traino presso il suolo del giacimento ed al di- 
sotto del livello dei cantieri, per la maggiore 
facilità di estrazione del minerale e di introdu- 
zione dei materiali sterili, e per tenere a dispo- 
sizione tutto gran parte dello strato, che do- 
vrà attaccarsi dal basso per passare poi al piano 
superiore, onde avere sempre i ripieni al piede. 

Quando si è esaurito un piano di lavorazione, 
cioè a dire quando si é estirpato tutto il mine- 
rale esistente in un tratto orizzontale per tutta 
l'estensione del giacimento, od anche contem- 
poraneamente alla lavorazione in un piano in- 
feriore, si passa all'esaurimento di un piano 
superiore o viceversa, comunicandovi con gal- 
lerie inclinate o discenderie. 

Fra i piani si conserva un diaframma di mi- 
nerale con 4 metri di spessore, il quale sarà ri- 
preso appresso, quando si sarà esaurito il piano 
inferiore e si saranno consolidati i ripieni (fi- 
gura 28 n. 2). 

La lavorazione nei diversi piani si conduce 
la stessa e conforme al metodo prescelto. Pro- 
cedendo sempre avanti nella lavorazione si apri- 
ranno sempre nuovi cantieri, in guisa che il 
numero degli operai verrà a moltiplicarsi e ad 
aumentarsi in progressione geometrica, e si darà 
alla miniera tutto lo sviluppo di cui è suscet- 
tibile, a secondo la potenzialità del giacimento. 



CoUioazione delle miniere dì zolfo. 1 17 

È importante avvertire che nelle coltivazioni 
per vuoti i piloni, che nei diversi piani sosten- 
gono le vòlte si devono corrispondere perfetta- 
mente Tuno sull'altro, in modo che quelli del- 
Tultimo piano in basso sostengano gli altri dei 
piani superiori. Perciò devono aumentarsi le 
sezioni dei piloni del piano inferiore per resi- 
stere meglio al peso, che devono sopportare. 
Sono queste condizioni essenzialissime per la 
solidità della miniera coltivata per vuoti senza 
delle quali non si potrebbe reggere e presto ne 
avverrebbe il crollamento. 

È d'avvertire parimenti che nella coltivazione 
per riempimenti, i ripieni devonsi eseguire con 
la massima diligenza; devesi di tratto in tratto 
ricalcare fortemente il materiale, che vi s'im- 
posta, e si deve aver cura di non lasciare al- 
cun vu-oto tra il ripieno e la vòlta della roccia 
soprastante. Perchè devesi evitare per quanto 
è possibile il brusco movimento degli strati su- 
periori, che necessariamente obbedendo al pro- 
prio peso devono cedere ed abbassare il proprio 
livello. Quando il ripieno é ben fatto, la risacca 
degli strati superiori si compie lentamente, la 
compressione del ripieno si verifica gradata- 
mente, ed il consolidamento avviene senza com- 
promettere la stabilità e la sicurezza della mi- 
niera. 



CAPITOLO V. 
Mineralurgia dello zolfo. (^> 



1. Apparecchi per la iasione. — La piccola dif- 
ferenza di densità o peso specifico tra lo zolfo 
e la sua ganga impedisce di separare l'uno dal- 
Taltra per mezzo della cernita e della lavatura. 
Né, per effetto delle loro proprietà fisico-chimi- 
che si può adottare il metodo della calcinazione, 
né quello della cementazione. Potrebbe soltanto 
impiegarsi quello della soluzione e sedimenta- 
zione nel solfuro di carbonio; ma la difficoltà 
dell'impiego di questa sostanza infiammabile e 
malsana, il suo prezzo elevato e la lentezza del- 
l'operazioni lo rendono inattuabile. Ond'é che 
la mineralurgia dello zolfo non trova altro me- 
todo, che quello della fusione, o quello della di- 
stillazione. 

L'uno e l'altro sono fondati sullo stesso prin- 
cipio, e costituiscono quell'operazione per cui 



(1) V. Gatto M. " Trattamento mineralurgico dei minerali 
di solfo , U. Hoepli, 1895. 



Mineralurgia dello zolfo: 119 

si separa il minerale dalla sua ganga per mezzo 
del calore. 

La fusione è l'operazione più importante del- 
l'industria solfifera, e perciò richiede cure spe- 
ciali ed una direzione intelligente e molto pra- 
tica; perchè se la separazione avviene incom- 
pleta, o se si lascia disperdere parte del mine- 
rale allo stato liquido o gassoso, si avrà una 
perdita di minerale depurato e quindi una mi- 
nore resa o produzione. 

Un minerale ricchissimo, che non si sappia 
fondere, darà una produzione inferiore ad un 
nninerale povero, che si avrà saputo ben fon- 
dere, come questo non ne darà affatto, se la 
fusione fallisce. 

La separazione del solfo dalle materie etero- 
genee cui è associato si fonda sulla sua pro- 
prietà fisica di fondersi, come dissi a 114°, ri- 
fondersi a 260o, e ridursi in vapore a 460° cen- 
tigradi di calore ; mentre la ganga calcare, mar- 
nosa, gessosa, ecc., non si fonde affatto, e gli 
altri minerali cpme bitume, selenio, stronzio, 
arsenico, ecc. che in piccola parte vi si trovano 
associati, fondono a temperatura più elevata. 

Con questi principii, la fusione razionale del 
solfo consisterebbe nel riscaldare in forni chiusi 
il minerale grezzo sino al grado di sua fusione 
o poco più, in modo da ottenersi la separazione 
completa del solo solfo, depurato da tutte le 
altre materie estranee. 

Ma vedremo come in pratica non è possibile 
ottenere questo risultato, almeno nella prima 



120 Capitolo V. 



fusione a cui si limita il compito del produt- 
tore di zolfi, e come questi si devono in seguito 
distillare nelle raffinerie per depurarli comple- 
tamente da ogni sostanza eterogenea. 

La fusione attualmente si fa in forni aperti, 
o chiusi od a riverbero. Il combustibile, che 
fornisce il calorico occorrente è lo stesso mi- 
nerale, o il carbone minerale e vegetale, o la 
legna, o il vapore acqueo soprariscaldato in 
appositi apparecchi ed applicato quindi ai forni 
chiusi od a riverbero. 

Parlerò di ciascun sistema separatamente, 
dirò poi quale merita la preferenza. 

2. Sistema antico di fusione e metodi odierni. 
— Il forno aperto in cui per combustibile si fa 
servire lo stesso zolfo è il calcarone, tanto co- 
mune in Sicilia ed anche nelle miniere del con- 
tinente e della Spagna, da potersi affermare, 
che tiene ancora il primato sopra tutti gli altri 
apparecchi di fusione, e che anzi sino a pochi 
anni addietro fu addirittura il solo sistema cono- 
sciuto ed adoperato (fìg. 29). 

Il calcarone è un fosso di figura circolare di 
variabile capacità, rivestito internamente di un 
muro in pietra e malta di gesso, di spessore 
ed altezza variabili, col suolo assai inclinato 
verso il davanti, in cui al centro del muro si 
apre un finestrino di forma rettangolare o trian- 
golare col vertice in alto. Questo finestrino, 
detto volgarmente morte ha la soglia a livello 
del suolo del fosso, che sta alquanto sovralzato 
sul livello del suolo esterno (fìg. 29). 



Mineralurgia dello zolfo. 



121 



Il sito in cui devesi costruire il calcarone 
deve essere riparato dai venti, e possibilmente, 
deve restare fuori del campo occupato nel sot- 
tosuolo dal giacimento. 

11 terreno in cui si deve scavare il fosso deve 
essere solido, unito, possibilmente refrattario e 
diffìcile a screpolarsi. È indicato sopratutto il 
terreno arenario. Si deve assolutamente evitare 
il suolo contenente alabastro, o briscale o cal- 
care o marna, o sopratutto argilla. 




Fig. 29. — 1, Calcarone vuoto; 2, calcarone pieno. 

Il soprasuolo, che bisogna formare artificial- 
mente sul terreno scelto, deve comporsi coi mi- 
nuti frantumi dei rosticci o genisi provenienti 
dalla fusione degli anni precedenti. Questi de- 
vono essere ben polverizzati e vagliati, distri- 
buiti egualmente sulla superficie del suolo con 
lo spessore di 20 centimetri almeno, appianati 
e battuti con un mazzapicchio dopo essersi ab- 
bondantemente bagnati, per ottenersi il conso- 
lidamento e la levigatura. 

Si avrà cura di rimuovere e rinnovare questo 
soprasuolo ad ogni due o tre fusioni, perché 



122 Capitolo V. 



rirapregnazione degli altri minerali {metalli) re- 
sidui della fusione zolfìfera, nuoce al regolare 
funzionamento del forno. 

I muri, che cingono il fosso hanno nella por- 
zione anteriore l'altezza e lo spessore doppii o 
tripli di quelli, che si riscontrano nella por- 
zione posteriore, e devono costruirsi con pietre 
arenarie e malta di gesso, ben solidi con into- 
naco a liscio. 

II finestrino deve avere una luce proporzio- 
nale alla ampiezza del calcarone, ed ordinaria- 
mente suole avere Taltezza di V4 dell'altezza 
del muro in cui viene aperto, con la larghezza 
corrispondente alla metà della sua altezza. 

Esso deve essere solidamente inquadrato con 
malta di gesso e riparato nella parte esterna 
con una tettoia a volta anche in muratura, so- 
stenuta da due solidi piloni in fabbrica, che 
compiono anche la funzione di sostegni a rin- 
forzo del muro anteriore, che viene a sostenere 
tutta la spinta della catasta del minerale in fu- 
sione. 

La solidità nella costruzione del calcarone è 
uno dei fattori essenziali alla buona riuscita 
della fusione; perchè se, durante questa, si prò 
ducono delle screpolature nei muri del calca- 
rone in modo da penetrarvi l'aria esterna, lo 
zolfo abbrucierà invece di • fondere e si avrà 
molta perdita nella produzione. 

Dirò nel paragrafo seguente come procede 
la fusione nel calcarone, che costituisce l'antico 
sistema di fusione dello zolfo. 



Mcneralurgia dello zolfo. 



123 



Una modificazione razionale e moderna del 
calcarone sono i fornelli Gill, cosidetti dal suo 
inventore. 

In essi come in quello serve di combustibile 
lo stesso minerale, la combustione procede 
egualmente dall'alto in basso, il caricamento 
si fa allo stesso modo. Le differenze modali 




Fig. 30. - Fornelli Gill. 



consistono in questo; che hanno una capacità 
molto inferiore, la quale viene compensata col 
numero; che ricevono Talimentazione dell'aria 
dal basso, anziché dall'alto; che la copertura 
del cono superiore è in muratura, anziché in 
ginisi; che l'accensione d'un forno all'altro av- 
viene automaticamente (fig. 30). 

Questi forni si costruiscono a coppie di due 
tre; addossati e comunicanti tra loro. Hanno 



124 Capitolo . V. 



la forma cilindrica, e sono coperti da una cu- 
pula, avente nel centro un'apertura circolare. 

Vengono costruiti con dadi di pietra arenaria 
connessi con malta di gesso. Lo spessore del 
muro cilindrico e della cupola soprastante varia 
a seconda la grandezza dei forni, come varia 
pure il diametro e l'altezza del cilindro. Cia- 
scuno dei due forni ai lati esterni, incavato nel 
muro, porta un camino, che internamente si 
apre al basso del forno, esternamente finisce 
con una rócca o fumaiuolo, che si sovralza di 
parecchi metri sull'altezza del forno. Nel punto 
in cui i due forni si toccano, nel muro comune 
è incavato un altro camino, che parte dalla 
base della cupola ed arriva alla base dei forni. 
All'apertura superiore fanno capo duefineslrini 
comunicanti pure con Tinterno di ciascun forno 
all'alto e muniti di valvole in lamiera di ferro, 
da chiudersi od aprirsi al bisogno. All'apertura 
inferiore vi hanno altri due finestrini comuni- 
canti pure con l'interno di ciascun forno al 
basso, e muniti anch'essi di valvole simili alle 
precedenti. 

Sul davanti di ciascun forno a livello del 
suolo interno, che è sovralzato alquanto dal 
suolo esterno, si aprono le morti eguali a quelle 
dei calcaroni. L'apertura circolare del centro 
delle volte a cupola è munita di un otturatore 
in lamiera di ferro. 

Il suolo di ciascun forno è inclinato dal di 
dietro al davanti verso la morte e formato di 
ginisi battuto come nel calcarone. Ogni coppia 



Mineralurgia dello zolfo. 125 

è riparata da apposita tettoia,. che la difende 
dalle pioggie e dai venti. 

La capacità varia dalle 2 alle 12 casse per 
forno. 

Dirò anche appresso come funzionano i forni 
Gill, i quali nella pratica dell'industria zolfìfera 
hanno incontrato molto favore, e sono stati pre- 
feriti ai molti apparecchi congeneri, inventati 
in questi ultimi tempi, mentre non si è trala- 
sciato di studiare il modo di perfezionarli. Ed 
un notevole perfezionamento si è ottenuto testé 
impiegando come sorgente di calorico il vapore, 
invece dell'abbruciamento dello stesso minerale 
e trarformandoli in forni chiusi, nei quali per 
mezzo di appositi caloriferi interni si ottiene 
la fusione della massa del minerale in essi con- 
tenuto. In quelle miniere, in cui esiste un im- 
pianto di macchine a vapore, nell'interno del 
forno si è adottato un sistema tubolare in la- 
miera di ferro, in cui si fa circolare il vapore 
d'acqua sopra riscaldato sviluppato dai gene- 
ratori. Questi conduttori si riscaldano potente- 
mente, e fondono il minerale con cui sono a 
contatto, il quale alla sua volta diffonde il suo 
calorico al minerale, che gli sta vicino, e cosi 
avviene la fusione della massa senza Fazione 
diretta del fuoco. L'aria necessaria, affinchè sia 
alimentata la fusione ed equilibrata la tensione 
dei vapori, che si sviluppano nell'interno del 
forno, viene somministrata dall'esterno per mezzo 
di ventolini meccanici, girati a mano o da con- 
gegni automatici (fig. 31 n. 1). 



126 



Capìtolo V. 



Si è applicala cosi ai forni Gill la funzione 
dei forni chiusi a vapore cosi detti Fiocchi, che 
passo a descrivere (fìg. 31 n. 2). 

Questi forni si compongono di una camera 
in ferro a doppia parete, sul cui fondo é infisso 
un binario, che si collega ad un altro simile 
esterno. 




Fig. 31. — /, Forno Gill a vapore; 2, forno a vapore Fiocchi 
3, vaschetta con solfo liquido. 



La parete anterioi^e si apre a cerniera, e da 
essa, scorrendo nella rotaia, si introducono 
nella camera due o più vagoncini in ferro col 
fondo a griglia, ripieni di minerale grezzo. 
Quindi si chiude la parete, e si spranga con 
un solido manubrio. Allora si fa passare tra 
le due pareti della camera una corrente di va- 
pore ad alta tensione, il quale, dopo aver cir- 
colato tutto intorno alle pareli, esce dalla parte 



Mineralurgia delio solfo. 127 



estrema di esse da un buco appositamente pra- 
ticato. 

Il calore intenso, che si sviluppa nella ca- 
mera in ferro provoca la fusione del minerale 
contenuto nei vagoncini, che cola dalle griglie, 
e per mezzo di apposito canale conduttore si 
raccoglie nel serbatoio, che sta fuori della ca- 
mera, e di là viene riversato .nelle forme, di 
cui parlerò. 

Bastano pochi minuti per compiersi la fu- 
sione; allora si apre la parete a cerniera; con 
un uncino di ferro si tirano fuori i vagoncini 
contenenti i rosticci, e s'introducono gli altri, 
pieni del minerale da fondere. Cosi rinnovasi 
l'operazione senza interruzione, e dal serbatoio 
si ha sempre una sorgente di minerale liquido, 
da raccogliere nelle forme. 

Sarebbe questo l'ideale dei forni, se riuscisse 
economico, e se fosse possibile l'impianto in 
qualunque miniera. Ma pur troppo non è cosi. 
Per adottare un simile sistema, bisogna avere 
caldaie a vapore, regolatori, tubolature ed altri 
apparecchi, che costano molto; bisogna abbru- 
ciare carbon fossile, che costa il doppio del mi- 
nerale grezzo di zolfo; bisogna pagare un per- 
sonale tecnico, c|je costa il triplo del personale 
ordinario; cose tutte, che fan si, che colà sol- 
tanto .si possono adottare tali forni, dove esiste 
un impianto a vapore, destinalo a tutt'altro 
scopo, e di cui si utilizza l'eccedenza del va- 
pore, prodotto dagli apparecchi, mandandola 
ai fiocchi. Un impianto a vapore fatto apposi-^ 



128 Capitolo V. 



tamente per la sola fusione del minerale sa- 
rebbe una rovinosa follia. 

Oltre a questi principali apparecchi di fu- 
sione, se ne sono inventati molti altri, in cui 
mentre si ottiene un beneficio, per un altro 
verso si hanno uno o più svantaggi; in guisa 
che o si adoperano limitatamente, o si sono ab- 
bandonati a dirittura. 

È perciò , che preferisco non farne men- 
zione, perché non li potrei raccomandare. Solo 
osservo che un forno perfetto il quale riunisca 
tutte le condizioni desiderabili , è ancora da 
venire. 

L'ideale di un forno per la fusione dello zolfo 
sarebbe quello, che riunisse le seguenti con- 
dizioni : 

1° Grande capacità, per potere smaltire la 
grande quantità di minerale grezzo, che viene 
estirpato in una florida miniera; 

2° Attitudine a dare la maggiore produzione, 
di cui il minerale grezzo è suscettibile, e quindi 
assenza assoluta di dispersione di liquido e di 
vapori ; 

3o Mantenimento di una temperatura co- 
stante portata al grado di fusione dello zolfo, 
per impedire, che una tempeijptura più elevata 
potesse fondere i minerali estranei, i quali do- 
vrebbero restare tutti nei rosticci per non de- 
teriorare la qualità dello zolfo fuso; 

4® Impiego di una sorgente di calorico, di- 
versa delio stesso minerale e più economica di 
questo, per far si, che venisse utilizzala quella 



Mineralurgìa dello zolfo. 129 



parte di minerale, che ora si perde come com- 
bustibile; 

5** Miglioramento della qualità in rapporto 
al materiale, che va in fusione, e perciò perfe- 
zionamento nella cristallizzazione e solidifica- 
zione dello zolfo fuso; 

6* Funzionamento automatico in tutte le 
operazioni di carico, discarico, fusione e rac- 
colta dei materiali, diretto da una sola persona 
intelligente e pratica, e perciò risparmio nella 
mano d'opera ; 

70 Economia tanto nella costruzione del 
forno, quanto nel suo funzionamento; 

80 Celerità di tutte le funzioni, e special- 
mente nel dare^ la produzione nel minor tempo 
possibile ; 

}^o Solidità, resistenza e durata ; 

10° Finalmente semplicità di meccanismo, 
e facilità di funzionamento. 

Riassumendo adunque, l'ideale sarebbe quello 
di poter applicare il principio fondamentale 
della scienza economica. € Ottenere il massimo 
profitto col minor dispendio e nel minor tempo 
possibile >. 

L'umanità va sempre avanti nel'a via del 
progresso; quindi è sperabile, che in un avvenire 
non lontano, si possa raggiungere questo ideale. 
Le nuove scoverte, specialmente nel campo della 
elettricità ne porgeranno il destro. E quando si 
sarà ritrovata una sorgente calorifera potente 
ed a buon mercato, il resto verrà da sé» ed il 
problema sarà risoluto. 

Cagni. 9 



130 Capitolo v: 



3. Modi di fondere il minerale. — Il modo di 
fusione é diverso, come diversi sono i forni, e 
diversi sono i materiali da fondere. 

Nel calcarone bisogna anzitutto procedere al 
caricamento o riempimento di esso del mine- 
rale da fondere. 

Quest'operazione si fa da persone tecniche, 
dette riempitori^ aiutati da carusi, che traspor- 
tano il minerale dai vicini luoghi di deposito 
al forno. 

Il caricamento si compie nel modo seguente: 
Ai lati della morte si collocano due grosse pietre 
coniche arenarie o calcaree dette porte, con le 
punte posate al suolo; un altra pietra piatta si 
posa sulle due estremità opposte jn guisa da for- 
mar ponte con le precedenti. Altre pietre ugual- 
mente situate si fanno seguire alle prime, in modo 
da formare un vano cubico innanzi alla morte. 
Sopra di esso con grossi blocchi di minerale 
si costruisce un altro cubo vuoto, detto canale 
centrale, che si alza sino all'altezza del muro ante- 
riore. Dai lati di questo canale verticale partono 
altri canali orizzontali, formati pure dei pezzi 
più grossi del minerale da fondere, i quali 
vanno sino alla periferia del muro circolare 
del calcarone, in guisa da formare una serie 
di raggi, i cui spazi vuoti si riempiono di mi- 
nerale minuto. Per questi canali, che sono le 
arterie del calcarone, dovrà scorrere il mine- 
rale fuso, che si avvia alla morte, per effetto 
della pendenza del suolo. 

Sopra il primo strato di minerale ordinato 



Mlneralurgia dello zolfo. V-M 



cosi, si continua a sovrapporre altro minerale 
con la stessa disposizione, avendo cura di si- 
tuare il più grosso nel centro del calcarone, ed 
il minuto verso la periferia. 

Riempito il fosso sino al livello del muro, 
che lo circonda, si compiana la superfìcie su- 
periore del riempimento coi pezzi più minuti 
del minerale detti brecciame. Quindi si pro- 
cede alla formazione del riempimento supe- 
riore, che si foggia a cono o tronco di cono; 
avvertendo di costruire nel suo interno altri 
canali eguali ai precedenti, ma con sezioni 
più ingrandite, ed in maggior numero nella 
parte posteriore del cono. Questi tubi sono 
dirò così, i bronchi del calcarone, perché da 
essi entra Taria, che deve alimentare la com- 
bustione. Quando si è pervenuti a compiere il 
vertice del cono, il calcarone é completamente 
caricato. 

Allora si passa a coprire il cono con doppio 
strato di ginisi asciutto, ben triturato e vagliato. 
Quest'operazione dicesi cautelare il calcarone. 

Dirò in seguito come deve essere regolato il 
cautelamento, che dipende dalla natura e ric- 
chezza del minerale e dalle vicissitudini della 
fusione. 

Coperto il calcarone, riparatolo con un canale 
scavato intorno ad esso, per raccogliere e de- 
viare le acque piovane, e murato solidamente 
il finestrino, dopo avervi collocato al basso un 
canale di lamiera di ferro in forma di tegola, 
è pronto a ricevere il fuoco, ed ^ incominciare 



132 Capìtolo V. 



la fusione, nei modo che ora dirò. Prima però 
di passare a questo argomento dobbiamo intrat- 
tenerci un poco sul modo come vanno trattati 
gli sterri^ per potersi fondere. Questi prima di 
portarsi nel forno, devono essere impastati con 
acqua ed argilla, ridotti in pani, allineati nel 
terreno più prossimo e lasciali asciugare dai 
raggi solare, sino al loro completo dissecca- 
mento. Allora sono atti alla fusione, e vengono 
collocati nel centro del calcarone e del cono 
superiore insieme e nello stesso modo dei grossi 
blocchi del minerale. 

L'accensione del calcarone si fa éoWarditore^ 
introducendo nei tubi del cono dei mazzetti di 
frasca impregnati di zolfo. Dopo parecchie ore, 
quando il fuoco si sarà abbastanza alimentato, 
si otturano le bocche dei tubi con pietre a secco; 
e quando poi si vedrà, che si é esteso sino alla 
cima del cono, allora si copriranno anche di 
ginisi. 

Pei zolfi poveri basta tenere aperti per una 
o due ore i tubi; pei ricchi occorrono quattro 
o sei od anche più ore, secondo il bisogno. 

Alla chiusura dei tubi comincia il primo pe- 
riodo della fusione, cioè quello d'incubazione, 
che suole avere una durata variabilissima, a 
seconda la grandezza del calcarone, lo spessore 
e compattezza della copertura, la natura della 
ganga, che contiene il minerale, le sue condi- 
zioni igrometriche e quelle dell'aria esterna, la 
sua ricchezza, l'azione del fuoco, là stagione, 
l'ubicazione, costruzione e calore del calcarone, 
la violenza dei venti, che spirano, ecc. ecc. 



Miner alar già dello zolfo. 133 

In condizioni normali e per calcaroni di me- 
dia grandezza questo primo periodo suole or- 
dinariamente durare dai 15 ai 20 giorni. 

Durante questo tempo, il calorico sviluppato 
dal minerale, che abbrucia e che perciò fun- 
ziona da combustibile, provoca la fusione del- 
l'altro vicino, che non brucia, il quale, separan- 
dosi dalla ganga, cola in basso tra gli spazi 
del minerale sottostante non ancora raggiunto 
dal fuoco, s'introduce nei meati dei canali e si 
solidifica, perchè trova freddo il materiale sot- 
tostante. 

All'avvicinarsi del fuoco, che lentamente pro- 
cede sempre dall'alto in basso, aumentando la 
temperatura, ritorna a fondere insieme all'altro, 
che si sprigiona dai materiali ultimi attaccati 
ed a cui si era appigliato; e cosi fondendo e 
rifondendosi segue il suo cammino verso il 
basso della fornace, e per la inclinazione del 
suolo verso la porta. 

Egualmente quella parte del minerale, che si 
converte in vapore, serpeggiando per gli inter- 
stizi della massa sottostante non riscaldata, si 
solidifica anch'essa e poi torna a fondersi e cosi 
tutto il minerale fonde e rifonde, sino a quando 
tutta la sua massa contenuta nel calcarone ac- 
quista il calore di fusione. 

Allora incomincia il secondo periodo: cioè 
quello della produzione. Quando il fuoco avrà 
abbandonato il cono, quando il muro anteriore 
del calcarone ed il massello che ottura la morte 
si saranno riscaldati, allora è segno, che bi- 



134 Capitolo V. 



sogna forare il detto massello per dar luogo 
alla fuoruscita del minerale fuso. 

Allora l'arditore pratica nel terzo superiore 
del ripetuto massello un foro circolare di 10 
centimetri di diametro, e da questo osserva 
se dentro la morte havvi minerale liauido o 
solidificato; in quest'ultimo caso introduce dal 
faro dell'esca accesa per provocare la fusione 
deìViniaDolatvra, come chiamano il minerale 
da rifondere presso la porta del calcarone, e 
con malta di gesso ottura il foro. Quindi con 



Fig. 32. — Forma o gavita. 

uno spiedo di ferro fortemente riscaldato, al- 
Taltezza di 20 centimetri dal suolo interno buca 
lo stesso massello, e da questo foro cola il mi- 
nerale liquido, che pel canale in forma di te- 
gola sottostante si versa in apposite forme di 
legno gaoite (fig. 32). Queste hanno la forma 
incavata di un tronco di piramide rettangolare 
rovesciata, e possono contenere da 70 a 75 chi- 
logrammi di minerale fuso. Prima di sottoporle 
al riempimento vengono bagnate, per impedire 
che lo zolfo faccia presa col legno. Le forme 
si sogliono collocare in tre alla volta sotto 
del canale, allineate in modo da toccarsi con 
gli spigoli della loro lunghezza. Prima si fa 



Mineralurgia dello zolfo. 135 

riempire quella del centro, avendo cura di 
spruzzare sovente dell'acqua sul liquido caldo 
e fumante, e dopo, con un canale mobile pure 
di lamiera di ferro sottoposto a quello fisso, si 
fa versare il liquido prima nell'una e poi nel- 
l'altra delle due forme laterali. 

Mentre si compie quest'operazione l'ardi tore, 
con una fune passata nei due manichi della 
gavita di centro, in cui il liquido si é già so- 
lidificato nella superficie, la tira fuori nel piano 
del calcarone, e la sostituisce con altra vuota. 
E mentre questa si riempie, rimuove le altre 
due, che vengono immediatamente sostituite 
dalle vuote; e cosi di seguito sino a quando fi- 
nisce la colata del liquido. Allora ottura il buco, 
per riprendere la stessa operazione dopo 6 o 12 
ore, secondo l'attività del calcarone. 

Dopo 2 o 3 ore il minerale raccolto nelle ga- 
vite é perfettamente solidificato, ed allora l'ar- 
ditore passa a sformarlo. Quest'operazione, data 
la figura delle gavite e la precauzione di averle 
bagnate nell'atto di riempirle, riesce facilissima; 
basta metterle ritte, imprimerle un brusco mo- 
vimento dall'indietro all'avanti, e battere qual- 
che volta leggermente col dosso dell'ascia le 
pareti esterne, perchè la forma del minerale 
fuso o balata^ si stacchi dalla gavita e resti 
adagiata sul sostegno, che le si è conveniente- 
mente preparato. 

Le balate vengono dopo trasportate nel vicino 
piano di deposito, dove vengono impostate, cioè 
ordinate a cataste di quattro, cinque od anche 



136 Capitolo V. 



sei forme Tuna sull'altra, ed allineate con or- 
dine perfetto in filari paralleli, in modo da po- 
tersi facilmente contare e controllare, quando 
che si voglia, il numero e la integrità (kg, 33). 

La produzione, che si ricava da questa spe- 
cie di fornaci é variabilissima perchè dipende, 
come ho accennato, da molte eventualità, e si 
richiede una pratica grandissima ed intelligente 
per ottenere risultati soddisfacenti. 

E sopratutto bisogna avere una conoscenza 
perfetta del materiale da fondere, ed a seconda 



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Fig. 33. — Forme a posto accatastate nei piani delle zolfare. 

della sua natura dovrà sapersi adottare la gran- 
dezza del calcarone, l'altezza della colmatura o 
cono soprastante, lo spessore e la compattezza 
della copertura di ginisi, che riveste il cono, 
il metodo di riempimento — perchè una qualità 
di minerale richiede molti canali e molti tubi, 
un'altra ne vuole pochi ; il modo di accensione 
— perché alcuni zolfi devono abbruciare al- 
quante ore ad aria libera prima di coprirli e 
di otturare i tubi, altri hanno bisogno di una 
copertura preventiva e di un pronto otturamento 
dei tubi ; ed infine la stagione opportuna alla 
fusione — perché vi sono zolfi, che si possono 



Mineralurgia dello zolfo. 137 

ardere soltanto in estate, ve ne sono altri, che 
si possono ardere in qualunque stagione (1). 

In ordine alla natura del minerale grezzo, 
avendo riguardo alla ganga, che lo contiene, 
si hanno zolfi marnosi, gessosi, calcarei, mar- 
morei e briscalosi ; avendo riguardo alla quan- 
tità di zolfo contenuto nella ganga si hanno 
zolfi ricchi o grassi e zolfi poveri o magri; 
avendo riguardo al modo in cui sono mischiati 
il minerale e la ganga si hanno zolfi impregnati, 
diffusi e stratificati o gallonati. 

Pertanto i zolfi marnosi, ricchi, impregnati 
vogliono essere fusi in calcaroni piccoli, da 20 
a 25 casse, con un soprasuolo formato air oc- 
correnza di blocchi di pietra arenaria ; leggiera 
colmatura e leggierissima copertura; molti ca- 
mini; molti tubi alla parte posteriore; molte 
ore di fuoco ad aria libera; fusione in estate. 

I zolfi marnosi, meno ricchi, impregnati o 
difusi o stratificati richiedono calcaroni da 40 
a 50 casse, poco profondi e molto larghi ; col- 
matura alta ed intera, copertura leggiera; ca- 
ricamento largo; fusione in estate. 

I zolfi gessosi, calcarei e marmorei, di ric- 
chezza media , in pregna li o diffusi richiedono 
calcaroni di grande capacità da 303 a 400 casse, 
di grande diametro e poca profondità; colma- 
tura a tronco di cono; copertura di 15 centi- 
metri o più di spessore ; caricamento largo con 



CD V. Tavella G. Manuale del produttore di zolfi, Editore 
U. Hoepli 1896. 



138 Capitolo V, 



molti camini; 4 o 6 ore di fuoco ad aria libera; 
fusione in tutte le stagioni. 

I zolfi briscalosi, poveri , diffusi richiedono 
calcaroni piccoli da 15 a 20 casse con molto 
diametro e pochissima altezza; colmatura alta 
a cono intero; copertura molto spessa e rical- 
cata anco bagnata e rinnovata spesso nel tempo 
dell'incubazione; caricamento largo con miscela 
di blocchi marnosi ; fusione in estate. 

I zolfi stratificati o ingallonati poveri con 
istrati di calcare, gesso o briscale richiedono 
calcaroni grandissimi da 400 a 500 casse, pro- 
fondi ; colmatura bassa a tronco di cono ; co- 
pertura potente, ricalcata e spesso rinnovata; 
caricamento stretto con miscela di blocchi di 
minerale marnoso; fusione in estate. 

I zolfi ingallonati a strati marmorei ed i sa- 
ponacei, poveri richiedono calcaroni piccoli da 
25 a 35 casse ; colmatura bassa ; copertura forte 
e ricalcata; caricamento largo con miscela di 
blocchi marnosi; fusione in tempo asciutto. 

Queste sono le condizioni essenziali per il re- 
golare funzionamento del calcarone; eppure, 
anche applicandole rigorosamente, avviene tal- 
volta, che la produzione va a male a causa 
degli accidenti, che sogliono verificarsi, tra cui 
i principali sono: Testinzione, l'incendio, il de- 
flusso stentato e la fine simulata del deflusso. 

L'estinzione avviene o per insufficienza d'aria 
necessaria nell'alimentare la combustione, o 
perché i materiali introdotti nel calcarone sono 
bagnati. — È perciò che devesi curare a che 



Mineralurgia dello zolfo. 139 

l'aria non manchi dentro del calcarone, vigi- 
lando affinchè il fuoco segua il suo corso re- 
golare, e quando si osserva, che la combustione 
è stentata, oppure non si estende in tutta la 
massa della colmatura, allora bisogna aprire 
le bocche dei tubi, o alleggerire la copertura, 
o rinnovarla o rimuoverla addirittura in lutto 
o in quel tratto che non abbrucia, secondo i 
casi. Quando si estingue completamente, biso- 
gna disfare tutta la massa del minerale conte- 
nuto nel calcarone, scartare quello bruciato, e 
rifare il caricamento con maggior diligenza e 
con più abbondanza di canali e di tubi. 

Quando i materiali sono bagnati non bisogna 
assolutamente fonderli; ma se avviene che le 
pioggie li bagnino mentre si riempie il calca- 
rone, o quando é riempito e non vi si é ancora 
appiccato il fuoco, allora bisogna tenere aperta 
per alquanti giorni la morte, levare la coper- 
tura e lasciare che l'aria circolante liberamente 
neirinterno li asciughi alla meglio. Allorquando 
si bagnano dopo avervi appiccato il fuoco e 
questo viene a smorzarsi, occorre smontare il 
calcarone, fare asciugare il minerale e quindi 
ricaricarlo, come sopra si è detto. 

L'incendio avviene o per eccesso di aria, o 
per ritardo nel forare la morte per dare sfogo 
al deflusso del minerale fuso. 

È noto che nel calcarone una parte del mi- 
nerale abbrucia, un'altra parte si fonde col ca- 
lore sviluppato dalla prima. Or l'operazione 
procede regolarmente quando una terza parte 



140 Capitolo V. 

del minerale introdotto nel calcarone si con- 
suma come combustibile, e due terze si fondono 
e colano sotto forma di minerale commercia- 
bile. Ben inteso che il consumo é maggiore nei 
minerali poveri che nei ricchi, più nei bagnati 
che negli asciutti, essendo esso piuttosto co- 
stante che proporzionale al tenore in zolfo del 
minerale. 

Quando la parte che abbrucia eccede queste 
proporzioni e minaccia di aumentare e di so- 
verchiare la parte che deve fondere, allora di- 
cesi che il calcarone s'incendia o va in fumo. 
Allora bisogna ridurre il fuoco alle giuste pro- 
porzioni volute; ed a questo fine si adoperano 
due mezzi: si sovrappone uno strato di ginisi 
alla covertura del cono, e, bagnatolo, si ricalca 
fortemente con il dosso di pale, od anche con 
mazzapicchio, affinché non vi penetri assoluta- 
mente Tarla esterna. Oppure s'introduce dallo 
sportello della morte una sufficiente quantità 
di acqua, spingendola nelT interno per mezzo 
di apposita pompa. Avvertendo che lo sportello 
deve lasciare passare il solo tubo della pompa 
e nessuna quantità d'aria; che l'acqua deve es- 
sere somministrata in abbondanza, e deve es- 
sere spinta dal basso in alto, e mai dalla col- 
matura o dal canale centrale; perchè in ambo 
i casi avverrebbe un grande sviluppo d'idrogeno, 
che essendo infiammabilissimo, aumenterebbe 
rincendio. 

Quando si ritarda a forare il calcarone il 
minerale liquido si raduna presso la porta e la 



Mineralurgia dello zolfo. 141 



morte e col crescere della fusione il livello di 
esso sale sino a ragj^iungere la zona del fuoco, 
ed allora, sia pel contatto di esso, sia per la 
temperatura molto elevata oltre al grado di fu- 
sione, abbrucia e s'incendia. Allora, oltre ai 
mezzi suggeriti, bisogna ricorrere ad un terzo 
esperimento assai efficace. Bisogna introdurre 
dallo sportello della polvere fina di zolfo, la 
quale abbruciando rapidamente^ darò luogo ad 
un grande e repentino sviluppo di acido solfo- 
roso, il quale, essendo contrario alla combu- 
stione, può estinguere l'incendio sviluppatosi. 
Bisogna sempre usare la precauzione di chiu- 
dere subito lo sportello dopo l'introduzione della 
polvere di zolfo, per impedire il flusso dell'aria 
esterna all'interno del forno.. 

11 deflusso stentato avviene o per poca attività 
della combustione parziale, o per scarsezza di 
canali e strettezza di caricamento, o più spesso 
per solidificazione del minerale fuso proveniente 
dalle regioni superiori , che ostruisce i canali 
e gl'interspazi della regione inferiore. 

Nel primo caso bisogna ravvivare la combu- 
stione nei modi accennati. 

Nel secondo occorre provocare l'accensione 
dei tratti, che non bruciano. 

Nel terzo conviene areare l'interno del calca- 
rone. Nel quarto, cioè quando avviene strozza- 
tura bisogna introdurre dallo sportello della 
morte un lungo palo di ferro uncinato detto 
par amina, e con esso rompere e sgombrare 
quella parte di zolfo solidificato, che ha ostruito 



142 Capitolo V, 

i canali principali, per dare libero passaggio 
allo zolfo liquido, trattenuto dalla strozzatura. 

La fine simulata del deflusso avviene per le 
stesse ragioni dette avanti. È noto che la fu- 
sione allora finisce, quando tutto il minerale 
liquefatto affluisce dal buco della morte, ed ap- 
pare il fuoco, che dopo avere investito tutta la 
massa dall'alto in basso, arriva al suolo. Al- 
lora si abbatte il muricciuolo, che chiude la 
morte, per fare che si raffreddino i rosticci, 
onde essere rimossi dal calcarone, e dar luogo 
al nuovo caricamento per la seconda fusione. 
Ora avviene qualche volta, che fatta questa 
operazione, o ricomparisca un nuovo deflusso 
di minerale liquido, oppure in conseguenza del- 
l'aria entrata dalla morte per l'abbattimento 
della sua chiudenda, succeda un piccolo incen- 
dio, con deflusso di minerale ribruciato, e svi- 
luppo di vapori solforosi. Si comprende facil- 
mente, come in questi casi avviene una perdita 
di parte della produzione, dannosa al produttore. 

Per ovviare a quest'accidente l'arditore, prima 
di abbattere il massello che chiude la morte, 
deve usare la precauzione di esaminare ester- 
namente se tutto il minerale è stato attaccato 
del fuoco; ed a tal fine scoprirà alla base po- 
steriore del cono un tratto di materiale, che ri- 
muoverà, per osservarne l'interno; e tosto che 
si sarà accorto che ancora resta qualche parte 
a fondere, dovrà rimettere la copertura a posto, 
dovrà spegnere il fuoco comparso alla porta, 
ed attendere la fine reale della fusione. 



Mlneralurgia dello zolfo. 143 

Quando il minerale liquido affluisce infuo- 
cato, non devesi raccogliere direttamente nelle 
forme, ma deve lasciarsi scorrere dentro un 
fosso scavato in quei pressi, e da questo tra- 
vasato subito, mentre è ancor tiepido, nelle 
forme. Cosi si sarà provveduto al migliora- 
mento della qualità, che dal liquido infuocato 
risulta molto scadente. 

Da quanto ho esposto sulla fusione a mezzo 
del calcarone facilmente se ne deduce che que- 
sto è un sistema molto empirico , difettoso e 
spesso dannoso. 

Gol calcarone il buon successo dipende da 
molte cause fortuite ed indipendenti dalla vo- 
lontà del produttore. 

Dipende dalla maggiore o minore perizia del 
personale adibito ai diversi lavori. Non dà tutta 
la produzione di cui sono suscettibili i materiali ; 
non risulta quella buona qualità di zolfo com- 
merciabile, che si potrebbe avere dagli stessi 
materiali fusi con altro sistema. Si rende dan- 
noso alla vegetazione delle piante vicine ed alla 
salute degli animali, che respirano i vapori di 
anidride solforosa che in copiosa quantità ema- 
nano dai calcaroni in fusione e specialmente 
nel periodo dell'accensione ad aria libera. Non 
possono infine servire in tutti i mesi dell'anno, 
con grave danno del produttore e del com- 
mercio. 

Ciò non ostante il calcarone é il mezzo di fu- 
sione più in uso nelle miniere siciliane, dove 
s'incontra una resistenza invincibile ad abban- 



144 Capitolo V. 



donarlo. Le ragioni di questa predilezione sono 
molteplici, ed alcune anche polenti. Ed a pre- 
scindere dalla inveterata abitudine, che si op- 
pone sempre energicamente alle utili innova- 
zioni, vi concorre la poca spesa della sua co- 
struzione, in confronto a quella occorrente per 
gli apparecchi più razionali; la possibilità di 
fondere in un unica volta grandi masse di mi- 
nerale, e sopratutto l'economia del combusti- 
bile, perchè qualunque altro, adoperato nei forni 
chiusi ed a riverbero, costa sempre più dello 
zolfo grezzo usato nel calcarone, e non si ha 
sempre sotto mano pronto ad adoperarsi come 
quello. 

I fornelli Gill si riempiono dall'apertura cir- 
colare del centro della vòlta, uno dopo dell'al- 
tro. Nel mezzo si collocano i blocchi mine- 
rali più grossi, e pei zolfi molto ricchi con que- 
sti si costruisce un canale tubolare nel centro 
sino a mezza altezza del forno. Attorno al muro 
si distribuisce il minerale minuto. 

Riempito cosi uno dei due forni, murato il 
finestrino della morte e chiuse le valvole, si ac 
cende. appiccandovi il fuoco dall'alto; quindi 
si chiude l'apertura circolare con l'otturatore 
anzicennato. L'aria esterna penetrando dal ca- 
mino laterale sino al suolo ne alimenta la com- 
bustione, mentre la corrente, che viene dall'alto 
impedisce l'uscita dei vapori solforosi, che sono 
costretti a circolare nell'interno, ed a fissarsi 
nella massa. 

Dato il poco volume del materiale da fondersi 



Mineralurgìa dello zolfo. 145 

e la poca dispersione di calorico la fusione si 
compie rapidamente. 

Dopo un giorno di incubazione nei forni pic- 
coli, e di parecchi nei grandi, bisogna forare 
la morte, per dar adito al deflusso del minerale 
liquido, che non si arresta sino all'esaurimento. 

In due giorni nei piccoli, ed in otto o dieci 
nei grandi la fusione è compita. 

Quando questa è presso al suo termine, es- 
sendo il fuoco pervenuto al suolo, si apre la 
valvola in basso, che mette in comunicazione 
il forno col camino comune, si chiude la val- 
vola superiore, si apre Taltra corrispondente al 
forno, che già si é riempito durante la fusione 
del primo, ed il fuoco comunicandosi automa- 
ticamente vi provoca l'accensione, e cosi co- 
mincia la fusione del secondo forno. 

Mentre questa si compie, si pratica lo scari- 
camento e caricamento dell'altro, e quando fi- 
nisce, si apre la valvola inferiore, si mano- 
vrano le superiori, e si comunica il fuoco; e 
cosi continuando l'operazione, si ha un lavoro 
di fusione continuo e regolare, in guisa che un 
forno può dare in un anno un prodotto eguale 
ad una fusione di un calcarone di 300 casse. 

È superfluo notare, che quando i forni lavo- 
rano senza interruzione, e perciò si manten- 
gono caldi, la fusione avviene in un tempo as- 
sai più breve di quello occorrente quando si 
sono lasciati raffreddare. È utile quindi di non 
interrompere il lavoro dopo averlo incominciato. 

Nei forni piccoli si fondono i zolfi ricchi e 

Cagni. 10 



146 Capitolo V. 



minuti, avendo cura di formarvi un soprasuolo 
di pietre arenarie come nei calcaroni, ed un ca- 
mino centrale, già descritto ; nei grandi si fon- 
dono i zolfi poveri e grossi. 

I vantaggi che presentano questi forni sono 
assai rilevanti. Possono servire in qualunque 
stagione e specialmente in inverno, quando non 
possono funzionare i calcaroni. 

Essendovi molto minore dispersione di calo- 
rico, consumano minor quantità di combusti- 
bile, e perciò si ottiene una produzione più ab- 
bondante. 

Compiendosi la fusione più regolarmente e 
non essendovi dispersione di vapori solforosi, 
che vanno quasi tutti a fissarsi nella massa in 
fusione, la qualità ne viene migliorata. 

Mantendosi il calorico più costante e quasi 
al grado di fusione, é impedita T elevazione di 
temperatura, che fonde i minerali estranei , e 
perciò si ha minor quantità di coagulo di nie- 
talli eterogenei, ed assenza di minerale ribru- 
ciato, annerito e deformato nella sua cristal- 
lizzazione. 

Emettendo pochissima quantità di anidride 
solforosa, non si producono danni rilevanti ai 
còlti circostanti ed alla salute degli animali. 

Si può utilizzare il calorico raggiante dalla 
loro superficie esterna, facendovi asciugare le 
forme degli sterri impastati, come ho detto 
avanti, e che occorre fondere insieme al mine- 
rale in blocchi. 

Per questa bisogna i pani o forme si accata- 



Mineralurgia dello zolfo. 147 

stano sulle volte dei forni in funzione, ed es- 
sendo questi riparati da tettoie, non possono 
venir bagnati o guasti dalle pioggie, che sono 
tanto frequenti in inverno e non rare nelle al- 
tre stagioni, e perciò riescono ad asciugarsi 
perfettamente. 

E tutto ciò, senza tener conto dei vantaggi 
di ordine secondario: come la facilità di cari- 
camento, e di governo durante la fusione, e 
l'assenza o quasi degli accidenti, che sogliono 
danneggiare il calcarone. 

Però costano troppo. Non si può avere una 
coppia di fornelli piccoli con una spesa infe- 
riore alle L. 500, e dovendo costruire molte 
coppie, per dare sfogo alla produzione della 
miniera, bisogna sostenere una spesa molto ri- 
levante, e talvolta superiore ai mezzi economici 
del produttore, che deve sopperire simultanea- 
mente ai molteplici bisogni della sua azienda. 

Sul modo di fondere lo zolfo nei forni chiusi 
a vapore, ci siamo intrattenuti nel paragrafo 
precedente. 

4. Scaricamento degli apparecchi di fasione. — 
Resta ora a dare poche nozioni sullo scarica- 
mente dei forni, cioè a dire sul modo di vuo- 
tarli dai rosticci o residui della fusione. 

Aperta la morte si lascia raffreddare la massa 
dei rosticci. Dopo alquanti giorni i riempitori 
aiutati dalla ciurma dei carusi caminciano nel 
calcarone ad abbattere il cono dalla parte po- 
steriore e riempiono di rosticci le ceste portate 
dai carusi, che le vuotano in un sito vicino, 



148 Capitolo V. 



detto luogo di scarico o eubolone. Rimosso il 
cono passano a vuotare Tinterno del calcarone. 
Compiuta quest'operazione, smuovono le pietre 
della porta, e le altre, che in certi casi hanno 
servito di soprasuolo, ed osservano lo stato del 
suolo di ginisi. Se questo si é scomposto, o si 
é molto impregnato di metallo o residuo etero- 
geneo della fusione, passano a rimuoverlo ed 
a formarne uno nuovo di ' ginesi vecchio nei 
modi avanti descritti. Compiuta questa opera- 
zione, fanno il ricaricamento del calcarone 
per intraprendere la nuova fusione. Quando 
questa non dovrà avvenire, il calcarone non si 
scarica, ma si lascia pieno dei rosticci dell'ul- 
tima fusione, sino al tempo in cui dovrà ser- 
vire ; appunto per preservarlo dalle azioni at- 
mosferiche, che danneggiano l'interno. 

1 forni Gì 11 vengono scaricati con lo stesso 
sistema tanto dall'apertura circolare della vòlta, 
quanto dalla morte. L'operazione s'incomincia 
parecchi giorni prima di terminare la fusione 
dell'altro forno, per avere il tempo sufficiente 
al caricamento, e trovarsi pronto all'accen- 
sione in tempo opportuno. 

Lo scarico dei vagoncini dei flocchi si fa nel 
modo indicato, 

5. Consegriia e dÌTisione del minerale fuso. — 
Dopo di aver trattato della fusione e del modo 
di ottenere la produzione dello zolfo in forme 
da mandare in commercio, e prima d'intratte- 
nermi su quest'altra parte dell'industria zolfi- 
fera, occorre spiegare il meccanismo di un' a- 



Mineralurgia dello zolfo. 140 

zienda mineraria , ovvero la sua costituzione 
organica, che farà oggetto dei capitoli seguenti. 

Qui dirò soltanto, che allorquando il proprie- 
tario del suolo non è esercente della miniera, 
fatta la produzione, bisogna passare alla con- 
segna di essa, ed alla divisione tra la proprietà 
e Tesercenle. 

La consegna si fa anche dai picconieri cottimi- 
sti all'esercente, quando si é convenuto di dare 
zolfo fuso, dietro un compenso stabilito in ra- 
gione di ogni quintale consegnato, come me- 
glio dirò in seguito. Allora occorre verificare 
il peso effettivo di tutta la produzione, e perciò 
dal pesatore viene pesato lo zolfo in apposite 
bilancie a sospensione o con stadere e basculle 
a pesate di due, quattro od anche più forme 
secondo la portata dello strumento adoperato. 

Si accerta cosi la quantità di tutta la produ- 
zione, che da quel momento resta a disposi- 
zione della proprietà e del produttore. 

Quindi si passa alla divisione tra questi ul- 
timi nelle proporzioni stabilite nei contratti , 
che esamineremo appresso. 

La divisione si fa a peso od a scelta, oppure 
a numero di forme a scelta o a posto. Nel primo 
caso si procede in due modi, o a peso effettivo, 
o a scandaglio. La proprietà sceglie quelle forme 
che giudica di migliore qualità , ne fa verifi- 
care il peso e le ritira in conto dalla parte, che 
le spetta. L'esercente fa pesare il resto, che ri- 
tiene in conto della sua quota. 

Se non si vuole compiere questo lavoro lungo, 



150 Capitolo V. 

dispendioso ed anche dannoso, perché le forme 
si rompono e producesi molto sfrido, si procede 
a scandaglio. 

Il proprietario sceglie quelle forme, che più 
gli piacciono, e poi tra queste scegliendone tre 
di cui una di grandezza massima, Taltra media 
e la terza piccola, ne fa eseguire la pesata, che 
stabilisce il criterio per l'adozione del numero 
delle forme da prendere. La stessa operazione 
fu eseguire l'esercente per l'adozione della sua 
quota. 

Quando non si è convenuta la divisione a 
peso, si fa a numero di forme in due modi. O 
la proprietà sceglie tra le forme di tutte le ca- 
taste esistenti nei piani le migliori nel numero 
competente, e le fa trasportare al proprio po- 
sto od a magazzino. Ovvero dalle cataste pre- 
sceglie quel tratto o eantOy che meglio le ag- 
grada, e che fa trasportare altrove, o lascia 
allo stesso posto dopo aver fatto segnare con 
lettere a colore le forme contenute nel canto 
prescelto. In questo caso la divisione effettiva 
avverrà nelFatto del trasporto dello zolfo alle 
piazze commerciali, e risulterà dagli elementi 
contabili forniti dalle persone preposte dagli 
interessati a tale bisogna. 

Questo sistema é il più semplice, il più eco- 
nomico ed il più utile, ed é perciò che viene 
adottato nelle grandi aziende dove non si dà 
molta importanza alla precisione matematica 
del peso, quando si risparmia tempo, fatica e 
sfrido. Nelle piccole aziende invece si adotta 



Mineralurgìa dello zolfo. 151 

quello della pesatura, perché riesce più age- 
vole compiere Toperazione e più esatto il ri- 
sultato della divisione (1). 



(1) I dati numerici riguardanUJ'esUrpazione, l'estrazione 
e la fusione sono contenuti nel capitolo seguente sui con- 
tratti minerari. 



CAPITOLO VI. 
LHndusiria dello zolfo. 

1. Campi minerari. — Ho detto avanti, che nei 
grandi bacini gessiferi si formano diversi campi 
minerari solfiferi, i quali comprendono vaste 
estensioni di terreno, che nel latifondo appar- 
tiene spesso ad un solo proprietario, nei cólti 
può appartenere a diversi proprietari. — Co- 
storo possono esercitare direttamente l' indu- 
stria estrattiva, possono concedere ad altri l'e- 
sercizio della miniera dietro un compenso in 
naturn o in denaro. Da ciò le diverse forme di 
conduzione e di contratti. 

Quando il proprietario é uno solo, e vuole 
esercire direttamente una miniera o un campo 
minerario, che contiene diverse miniere, può 
farlo o in economia o a eottimo. Quando i 
proprietari sono molti si riuniscono in consor- 
zio, e nella stessa guisa possono condurle in 
economia o a cottimo. 

Per legge il proprietario del suolo, sia che 
ne abbia il dominio pieno, sia enfiteuta , ha 
pure la proprietà del sottosuolo, e di tutto ciò 



L'industria dello zolfo. 15.S 

che esso contiene; per cui i confini nella su- 
perfìcie di un fondo determinano quelli del 
sottosuolo, che corrispondono alle perpendico- 
lari cadenti indefinitivamente dalla superficie 
al sottosuolo. Or siccome i giacimenti si esten- 
dono nel sottosuolo di diversi fondi, cosi ap- 
partengono a diversi proprietari , in quantità 
proporzionale alla estensione della superficie. 
Ma siccome prima d'intraprendere una esplo- 
azione s' ignora V ubicazione e V estensione 
del giacimento nel sottosuolo, e perché é ne- 
cessario lavorare in diversi punti del campo 
minerario, cosi nasce la necessità, che i diversi 
proprietari dei fondi limitrofi in cui appare la 
probabilità di rinvenire lo zolfo, si riuniscano 
in consorzio. 

Il contratto relativo contiene la misura con 
cui dovrà regolarsi la divisione del prodotto 
minerario, ed in correlazione quella degli oneri 
corrispondenti. Ordinariamente si conviene o 
la divisione in parti uguali, sconoscendosi in 
quali fondi potrà rinvenirsi il minerale, oppure 
in rata proporzionale alla estensione superfi- 
ciale dei fondi. 

Si prestabilisce pure V indennità, che i fondi 
danneggiati dovranno corrispondere a quelli 
non molestati. Parimente, ed anche in rata pro- 
porzionale, si determina il pagamento delle tasse, 
che potranno spettare alla proprietà a tutte le 
spese eventuali in genere. 

Quando il proprietario o i proprietari con- 
sociati non vogliono coltivare direttarnente la 



154 Capitolo VI. 



miniera, la qual cosa avviene nel maggior nu- 
mero dei casi per le ragioni che dirò tra poco, 
allora ne concedono ad altri Tesercizio a tempo 
determinato, e contro un corrispettivo nei modi 
accennati. 

Ora esaminiamo particolarmente ciascun caso 
e ciascun contratto. 

2. Contratti minerari. — La proprietà, che 
vuole tenere in economia una miniera o un 
gruppo di miniere, ha bisogno di operai per la 
estirpazione ed estrazione del minerale e di 
altri per la lavorazione esterna. Questi operai 
possono ricevere un salario giornaliero, op- 
pure un tanto convenuto per una data quantità 
di lavoro eseguito. I picconieri a giornata sono 
retribuiti con salario variabile dalle 2 alle 3 lire 
al giorno. I carusi con L. 0,75 a L. 1,50. I va- 
gonieri con L. 1,50 a L. 2,50. 

I lavori a metraggio, che si eseguiscono nel 
periodo della ricerca, nelle vie fuori dello strato 
ed in generale sempre nello sterile si pagano 
nei modi indicati a pagina 89. 

II cassiato o estirpazione ed estrazione del 
minerale si paga dalle 12 alle 30 lire a cassa 
od anche più, secondo la distanza dei can- 
tieri dal luogo di scarico, la durezza della 
roccia minerale, la quantità di materiali ste- 
rili che sono frammisti al minerale, ed i 
mezzi impiegati neirabbattimento e nelFestra- 
zione. Ben inteso che le spese per la manuten- 
zione delle vie interne, per l'eduzione delle 
acque e pel macchinario sono a carico deire- 
^ercente. 



L' industria dello zolfo, 155 

Nella lavorazione esterna i catastieri sogliono 
impostare il minerale per conto dei picconieri 
dai quali sono retribuiti con 60 a 75 centesimi 
a cassa. I riempitori ricevono un compenso da 
L. 1,20 a 1,50 a cassa, od anche più, secondo 
la distanza del luogo di deposito del minerale 
ai forni. Gli arditori ricevono da L. 0,50 a L. 0,65 
a cassa oppure da L. 5 a 6 per ogni centinaio 
di forme o balate. Tutti gli altri operai del per- 
sonale sorvegliante e tecnico vengono retribuiti 
a mese o ad anno con salario o stipendio va- 
riabile, come dirò nel capitolo seguente. 

L'esercente, che non vuole tenere la miniera 
in economia, dà a cottimo o partito i lavori di 
ricerca, di estirpazione, di estrazione e di fu- 
sione dell'intiera miniera o di un tratto di essa. 
I contratti di cottimo si fanno per un tempo de- 
terminato e con un determinato corrispettivo 
a ragione di ogni quintale di zolfo fuso conse- 
gnato dal cottimista. I prezzi che ordinaria- 
mente si fanno variano da L. 2,50 a L. 4 se- 
condo la spesa di produzione e la resa del mi- 
nerale. Il cottimista, finita la fusione e fatta 
la consegna dello zolfo fuso, ha diritto alla 
liquidazione ed al pagamento a saldo del prezzo 
convenuto. 

Tutte le spese occorrenti, meno quelle per l'e- 
duzione delle acque, per i pozzi maestri, e per 
le macchine ed ordegni, sono a carico del cot- 
timista. Talvolta però si conviene, che la fusione 
dovrà farsi dall'esercente; ma la spesa occor- 
rente preventivata pure a ragione di quintale 



156 Capitolo VI, 



da L. 1,70 a L. 2,20 viene dedotta dal prezzo sta- 
bilito. 

Il cottimista, estratti gli zolfi e gli sterri, e 
fattili regolarmente accatastare e misurare, ha 
dritto ad avere un'anticipazione in danaro dal- 
Tesepcente, la quale suole stabilirsi da L. 20 a 
30 per gli zolfi, e da L. 10 a 20 per gli sterri 
secondo la ricchezza del minerale, per ciascuna 
cassa. 

Di questa anticipazione si tien conto nella li- 
quidazione finale sottraendola dal credito del 
cottimista. 

Tutti gli ordegni necessarii all'estrazione ed 
alla fusione si sogliono fornire dall'esercente 
senza compenso. Legname, pietra, gesso, calce 
ed altri materiali si forniscono dall'esercente, 
ma si notano a debito del cottimista. Le pompe 
a mano vengono apprestate dall'esercente; ma 
sono attivate a spese del cottimista. 

Tutto il personale amministrativo, contabile, 
tecnico e sorvegliante è a carico dell'esercente. 
Il cottimista paga un tanto per cento, ordinaria- 
mente il 2 Vo P^r le spese di amministrazione, 
ed una percentuale per lo sfrido dello zolfo 
in forme del 1 al 2 o/q. 

Il contratto di concessione dell'esercizio della 
miniera, che interviene tra la proprietà e Te- 
sercente o conduttore é il più importante tra i 
contratti minerari. 

Esso per lo più suole regolare due periodi di- 
stinti : Quello dell'esplorazione e quello dell'e- 
sercizio. Nel primo la proprietà concede all'è- 



L'industria dello zolfo. 157 

sercente la facoltà di fare trivellazioni ed aprire 
in un determinato perimetro di terreno quante 
buche sono necessarie per esplorare il sottosuolo, 
e questo senza indennizzo. Stabilisce il tempo 
in cui devono incominciare e sino a quando 
devono durare i tentativi di rinvenimento. Fissa 
anche un termine per la durata della interru- 
zione dei lavori durante questo periodo. Com- 
mina la pena di decadenza del contrattò per la 
trasgressione di tali patti, e la risoluzione di 
esso per lo spirare infruttuosamente del termine 
concesso per la esplorazione, con rinunzia agli 
atti di mòra. 

Nel secondo periodo , quando si é rinve- 
nuto il minerale, la proprietà dà in gabella 
all'esercente la miniera compresa nel perimetro 
succennato; stabilisce la durata di essa, che 
ordinariamente suole oscillare dai 6 ai 18 anni. 

Determina la percentuale, che l'esercente deve 
corrispondere alla proprietà sulla produzione. 

Essa suole convenirsi in natura e variabile 
dal 10 al 20 ed anche sino al 30 Vo di minerale 
fuso ridotto informe e di buona qualità a scelta 
della proprietà. 

Descrive il metodo di lavorazione interna ed 
esterna ed il sistema di conduzione della mi- 
niera, per cui quasi sempre è prescritto di la- 
sciare le colonne, gli archi e le soglie o pa- 
sture a beneficio esclusivo della proprietà, e 
qualora saranno fatti gli esaurimenti dalFeser- 
cente, questi dovrà corrispondere una percen- 
tuale molto più elevata. Enuncia il dritto della 



158 Capitolo VL 



proprietà a far sorvegliare dai ppoprii impiegati 
la lavorazione interna, la esterna, la produ- 
zione ed il movimento di essa. 

Fa obbligo all'esercente dell'esatto manteni- 
mento delle vie interne, delle gallerie degli 
acquedotti, delle macchine e quello special- 
mente di tener sgombri di materiali di scarto 
gli avvanzamenti e le vie. 

Descrive la tenuta dei piani regolatori o piante 
topografiche deirinterno della miniera, e di una 
esatta contabilità sul movimento della produ- 
zione. 

Impone Timpiego nella lavorazione di tanti 
operai quanti ne occorrono per dare alla mi- 
niera quello sviluppo di cui é capace. 

Regola il metodo di fusione, di accatastamento 
delle forme, della loro custodia e della divi- 
sione del minerale fuso; vietando airesercenle 
di potere asportare qualunque quantità di zolfo, 
se prima non si é proceduto alla divisione. 

Vuole che l'esercente tenga a sue spese Tin- 
gegnere, il capo-maestro ed il contabile, e ri- 
serba il dritto alla proprietà di controllare tanto 
l'operato di questi impiegati, quanto la tenuta 
dei libri contabili. 

Parimenti fa obbligo all'esercente di costruire 
quei fabbricati, forni e congegni, che sono ne- 
cessari, e di tenere le bilancie occorrenti a pe- 
sare il minerale. 

Prescrive che tanto i fabbricati, le macchine, 
i forni, quanto tutto il materiale mobile esistente 
nella miniera, finita la concessione, restar deve 



L'industria dello zolfo. 159 

alla proprietà con indennizzo o senza, secondo 
l'importanza delle opere fatte. 

Stabilisce la proporzione in cui devono essere 
sostenute le imposte gravanti sulla miniera, le 
quali ordinariamente si sogliono ripartire in 
misura proporzionale alla quota di minerale, che 
spetta alla proprietà ed airesercente. 

Regola il pagamento delle indennità dovute 
per danni dell'anidride solforosa ai còlti dei vi- 
cini. Queste indennità talvolta sono tutte a peso 
dell'esercente, tal altra a carico comune e pro- 
porzionale. Pei danni nei fondi concessi dalla 
proprietà ordinariamente non è dovuta alcuna 
indennità. 

Dichiara che tutte le spese per esplorazione, 
sistemazione ed esercizio della miniera, vie di 
carriaggio e tutt'altro sono a carico dell'eser- 
cente. 

Contiene infine l'enumerazione delle pene pe- 
cuniarie cui l'esercente si assoggetta nel caso 
di trasgressione ai patti stabiliti nel contratto. 

Come vedesi questo è un contratto sui generis^ 
e si è fatto bene in Sicilia a dargli un nome 
speciale, chiamandolo contratto di gabella. In- 
fatti non è un contratto di locazione di cose, 
perchè manca il carattere essenziale di questi 
contratti, qual'è quello della restituzione inte- 
grale della cosa locata alla scadenza del con- 
tratto. Non é una locazione di opera, perché 
l'esercente non somministra i materiali, né ri- 
mane in esistenza l'opera eseguita, né il con- 
tratto si scioglie con la morte dell'imprendi- 



162 Capitolo VI. 



per la molestia degli operai, sia pei danni del 
fumo, cause tutte, che impediscono in tutto o 
in parte la coltura del terreno. 

Quindi calcolando in media per 20 ettare di 
superfìcie interamente occupata da una miniera 
di media grandezza nella sua lavorazione esterna 
ed a L. 75 per ettara la rendita annuale media, 
che si può ricavare, si hanno: Ett. : 20 xL. 75. 



= L. 1500.- 

Calcolando per altre 20 ettare di terreno il cam- 
po influenzato dal famo dal quale si può ricavare 
solo la metà della rendita, si hanno altre . . ^ 750.- 

Ammettendo che in questi terreni possono 
trovarsi delle piantagioni, che vanno perdute 
(non molte però, perchè la proprietà non per- 
mette l'apertura di miniere in quei terreni in 
cui si trovano buone ed estese coltivazioni); 
e supposto, che la fruttificazione perduta po- 
tesse valere 1/3 della rendita del terreno, si 
hanno altre „ 300.- 

Aggiunte le spese di esercizio, per un impie- 
gato contabile che tiene il conto della produ- 
zione L. 1000 — Per un capo-maestro, che 
sorveglia la lavorazione L. 1400 — Per due 
guardie, che sorvegliano il prodotto L. 1200 . , 3600.- 



Formano un totale di L. 6150. — 



U industria dello zolfo. 163 

L'esercente contribuisce: 

Per le spese di esplorazione ed impianto: 



N. 2 trivellazioni almeno, alla profondità di 
metri 50 ciascuna L. 1000.- 

N. 2 buche di metri 50 ciascuna di cui una 
nei materiali teneri e l'altra nei forti. . . . ^ 2000.- 

N. 4 coppie di forni capaci a fondere nell'anno 
1000 casse di zolfo, come miniera incipiente . „ 2000.- 

N. 1 fabbricato per l'abitazione degli operai 
in numero di 30 , 1000.- 

N. 1 fabbricato per l'abitazione del personale 
di amministrazione, e bottega ,, 1000.- 

N. 1 pompa aspirante e premente, con rela- 
tiva tubulatura „ 1500.- 

Strumenti, ordegni, gavite, ecc „ 500. 

Tettoje occorrenti nel piano di scarico e nei 
forni 1200.- 

Per una galleria di ribasso della lunghezza 
media di metri 100 ,, 3000.- 



Totale L. 13200.— 

Che si devono ammortizzare insieme agli in- 
teressi del 5^0» scalare negli anni dell'esercizio, 
che supposti 12 in media si ha una spesa an- 
nua di L. 1500.- 



164 Capitolo VI, 



L. 1500.- 
Per le spese di esercizio: 

Supposto il caso di una miniera nuova al 1" 
anno di esercizio, in cui la media dei picconieri 
non superi il numero di 10, i quali non pos- 
sono produrre più di 1000 casse all'anno. Dato 
che ogni cassa renda in media 10 quintali di 
minerale fuso. Dato che Tesercente abbia ad- 
dottato il sistema del cottimo, con la media di 
L. 3 al quintale da pagfarsi al cottimista, si 
ha una spesa annua per la produzione di . . » 30000- 

E poiché per avere tale somma ordinaria- 
mente l'esercente deve riccorrere al credito e 
pagare gli interessi, che sogliono convenirsi 
sulla misura di L. 0.20 per quintale di zolfo 
prodotto, così in 10.000 quintali di produzione 
si hanno per interessi delle L. 30.000 sborsate „ 2000.- 

Per manutenzione delle vie, legname, pietra, 
gesso, ecc., in media „ 2000. 

Perle spese di amministrazione: 1 ingegnere, 
2 capi-maestri e 4 impiegati „ 8000.- 

Per l'assistenza personale dello stesso eser- 
cente, che supplisce alla spesa del direttore e 
del contabile „ 5000.- 

Per tasse speciali ed inerenti all'esercizio . „ 2000.- 

Per le spese eventuali tanto frequenti nelle 
miniere, e vie esterne: 10% , 5000.- 



Totale L. 55600.— 

Come vedesi la proprietà ha conferito nel- 
riiiiprcsa la sua quota di 1 ; rescrcente quella 



U industria dello zolfo. 165 

di 9; quindi secondo equità e giustizia la divi- 
sione del prodotto dovrebbe procedere con le 
stesse proporzioni di Vg alla proprietà e di */9 
all'esercente. Invece la media della quota spet- 
tante alla proprietà, convenuta nei contratti o- 
dierni di concessioni si è del 20 % cioè a dire 
di Vs deir intera produzione, lo che equivale 
quasi al doppio di quanto onestamente dovrebbe 
spettare alla proprietà. 

E qui non si è tenuto conto, che del caso più 
semplice, più fortunato, meno gravoso alPeser- 
cente. Ma quando Tesplorazione riesce lunga, 
laboriosa, difficile ; quando per prosciugare i 
luoghi da esplorare si devono costruire gallerie 
lunghe e dispendiose, o si devono scavare pozzi 
ed impiantare macchine a vapore ; quando Te- 
stirpazione e l'estrazione del minerale richie- 
dono maggiori spese; quando la produzione é 
scarsa, allora la sproporzione si accresce a 
dismisure. 

Si aggiunga a tutto ciò, che terminato il pe- 
riodo della gabella, Tesercente deve lasciare 
senz'altro la miniera; mentre alla proprietà re- 
stano i fabbricati, i pozzi, le macchine, i forni, 
le strade, il materiale mobile, la miniera bene 
avviata e spesso nell'apogeo della sua floridezza, 
e tutto quel ben di Dio, che all'esercente é co- 
stato tanti sagrifìzl e dispendi e nulla alla pro- 
prietà. Se si considera tutto questo, si viene alla 
conclusione, che nei contratti di gabelle delle mi- 
niere i proprietari vi rappresentano la parte 
del leone. 



im Capitolo VI. 



Eppure questi contratti odierni sono molto 
più onesti di quelli, che si stipulavano alquanti 
anni addietro, nel senso che ora si é prolun- 
gato il periodo della concessione, che giunge 
sino ai 18 anni quando prima poteva appena 
sperarsi di ottenerne sei. Ora almeno si è in 
grado di poter ricuperare le spese d'impianto, 
mentre allora mancava il tempo necessario al- 
Tammortizzamento di esse; si può largheggiare 
nell'impiego dei capitali necessari per una col- 
tura più razionale, mentre prima non si poteva, 
perché quando arrivava il tempo di poter rac- 
cogliere il frutto delle fatiche e dei danari spesi, 
allora bisognava lasciare la miniera alla pro- 
prietà perché godesse da sola i benefici prepa- 
rati dall'esercente ; oppure bisognava pagare una 
percentuale esagerata, se questi riusciva ad 
ottenere una nuova concessione di sei anni o 
meno. 

Dirò nel paragrafo seguente quale dovrebbe 
essere il contratto di concessione delle miniere 
e quale certamente sarà in un avvenire non 
molto lontano, cioè quando gli esercenti sa- 
pranno intendersi, unirsi ed imporsi ai pro- 
prietari. 

Ci resta ora ad intrattenerci brevemente sui 
contratti di mutuo o sborso, che il mutuante o 
sborsante fa al coltivatore, sia esso il proprie- 
tario o il locatario. 

Questo fatto rappresenta il concorso del ca- 
pitale all'industria. Rare volte avviene, che l'e- 
sercente di una miniera, si trovi in grado di 



L industria dello zolfo. 167 



disporre di capitali propri per investirli nel- 
l'industria. Ciò avviene come conseguenza delle 
condizioni a lui sfavorevoli anzi accennale, le 
quali sono tali, che non permettono la forma- 
zione del capitale, ehe, come é noto, non è altro, 
che lin prodotto risparmiato e destinato a nuova 
produzione. 

E siccome occorre anticipare molti denari 
prima di potérli ricavare dalla vendita del mi- 
nerale, cosi è giocoforza, che l'esercente si ri- 
volga a chi ne ha, per restituirli al tempo in 
cui avviene la vendita. 

I contratti di sborso sogliono contenere le se- 
guenti condizioni principali, salvo le modalità 
eventuali e speciali a ciascun caso, che a noi 
non interessa conoscere. 

L'esercente si vincola per un determinato nu- 
mero di anni, ordinariamente dai 2 ai 6, a ser- 
virsi di quel tale sborsante. Questi alla sua 
volta si obbliga di sborsare una determinata 
somma in danaro a ragione di ogni cassa di 
zolfo, regolarmente catastato, sul piano della 
miniera, ed ordinariamente da 15 a 30 lire per 
ogni cassa di zolfi, e da 10 a 20 per gli sterri, 
secondo la ricchezza degli uni e degli altri. 

La restituzione della somma sborsata deve 
farsi nello stesso anno con la vendita della 
stessa produzione, e mano mano che si va ve- 
rificando. 

Gr interessi delle somme mutuate sono con- 
venuti ad un tanto a quintale di zolfo fuso, che 
sarà prodotto, ed ordinariamente dai 10 ai 30 



168 Capitolo VI. 



eentesimi a quintale, od anche più, secondo i 
casi. Come garenzia delle somme sborsate viene 
concesso il privilegio sugli zolfi, la facoltà di 
tenere un sorvegliante spesso pagato dall'eser- 
cente, il dritto di assistere alle vendite e di ri- 
tirare le somme anticipate direttamente dal 
compratore, ecc., ecc. 

Come si vede abbiamo un altro contratto, che 
forma la seconda edizione riveduta e corretta del 
precedente, anzi è più vessatorio ed usuraio. Ves- 
satorio, perché contiene un vincolo nella durata, 
per cui si rende obbligatorio il mutuo da parte 
deiresercente, al quale è preclusa la via per 
potersi liberare dallo sborsante, sia quando di- 
venti fornito di capitali propri, sia quando possa 
averli a migliori condizioni da altro sborsante, 
che volesse fare la concorrenza. Usurajo, perché 
20 lire anticipate per pochi mesi fruttano da 2 
a 4 ed anche ad 8 lire o più, secondo la ricchezza 
del minerale, ciò che equivale ad un interesse 
annuo del 40, del 50 o 60 % od anche più I 

È perciò, che in ogni tempo si è avvertito 
il bisogno di un istituto di credito minerario, 
che mentre da un canto strapperebbe il povero 
esercente dagli artigli di codeste arpie, dalFaltro 
migliorerebbe potentemente le condizioni del- 
l'industria. Perchè le somme, che cadono nelle 
casse degli sborsanti, vi restano, e vengono 
cosi sottratte all'industria; mentre quelle, che 
vanno nelle mani dell'industriale sono destinate 
ad un nuovo impiego nell'industria stessa. Tor- 
nerò a suo luogo su questo argomento ; ora basta 



Uindusiria dello zolfo. 169 

avere assodato questa verità, cioè che i con- 
tratti minerari odierni sono la negazione del 
progresso dell'industria mineraria, la quale non 
potrà assurgere a quel grado di prosperità di 
cui è suscettibile sino a quando non muteranno 
i metodi, e non le verranno in aiuto le banche, 
i consorzi, le associazioni ed i sindacati, come 
dimostrerò appresso. 

3. L'aYTenire dei contratti di oonoessione delle 
miniere. ^ Il concetto razionale di essi sta come 
ho ripetuto nella perequazione degli oneri e degli 
utili, neirequilibrio tra i profitti e le perdite. 
Nelle crisi zolfifere che cosa perde oggi la pro- 
prietà ? Niente altro che parte del reddito ordi- 
nario; ma Tesercente perde tutto; i capitali im- 
piegati, il reddito intero, il compenso alle sue 
fatiche. Onde avviene, che la proprietà, che nulla 
ha rischiato, è tetragona alle fluttuazioni del 
commercio, l'esercente invece viene travolto nel 
fallimento e nella miseria. 

Un contratto informato a principii di equità 
e di giustizia dovrebbe dividere in parti uguali 
tra la proprietà è l'esercente le spese per la ri- 
cerca e per l'impianto ; dovrebbe estendere sino 
ai 29 anni il termine ordinario della conces- 
sione; dovrebbe stabilire una percentuale va- 
riabile e proporzionale alle spese di esercizio, 
alla ricchezza del minerale ed alle fluttuazioni 
dei prezzi dello zolfo. 

Il miglioramento dei contratti non é una qui- 
stione di solo ordine privato; ma influisce po- 
tentemente sullo sviluppo dell'industria, e quindi 



170 Capitolo VL 



sulla ricchezza nazionale. L'industria deve es- 
sere rimunerativa per Tesercente, affinchè questi, 
spronato dair interesse, principale fattore del- 
Tattività umana, vi dia quella spinta, esplichi 
quell'energie, che sono necessarie allo sviluppo, 
al miglioramento ed all'incremento di qualunque 
industria. 

Allora può applicare le nuove invenzioni, i 
nuovi metodi ; allora può chiamare migliaia di 
operai al lavoro; allora può mandare al mer- 
cato mondiale milioni di tonnellate di minerale, 
quando il danaro affluisce alla sua cassa, e 
guadagna bene. E poiché l'industria zolfifera 
per sua natura non é di quelle, che giovano 
al solo esercente, perchè questi non può eser- 
citarla senza il concorso numeroso di altri 
fattori, che non sono in suo potere e perciò.deve 
pagare per procurarseli; e perchè il mercato 
dello zolfo si fa in massima parte con l'estero ; 
cosi avviene, che l'esportazione di esso produce 
una grande importazione di moneta nello stato, 
la quale va distribuita ai cittadini sotto forma 
di utili servigi all'impresa. È perciò uno dei 
principali fattori dell'economia e della ricchezza 
nazionale. 

I contratti odierni, che stabiliscono un termine 
breve, che impongono tutti gli oneri all'eser- 
cente, che danno la parte del leone alla pro- 
prietà, non possono necessariamente, che pro- 
durre gli effetti opposti, perchè l'esercente deve 
per forza limitare la sua attività nei confini dei 
mezzi di cui può disporre ed in correlazione 
agli utili, che ne può ricavare. 



U industria dello zolfo. 171 

E se nel momento attuale si osserva in Italia 
e più specialmente in Sicilia, che è la terra 
dello zolfo, una rifioritura dell'industria zolfi- 
fera, non si deve certo ai contratti; ma bensi 
all'aumento ed alla stabilità del prezzo degli 
zolfi, ed alla facilità del mercato, dovuti ad un 
fatto precario e transitorio, quale é quello della 
costituzione della società zolfìfera Anglo-Sici- 
liana, tanto provvidenziale nel momento attuale 
agli interessi dei produttori e della nazione, come 
dirò meglio in altra parte di questo lavoro. 



CAPITOLO VII. 

Organizzazione ed amministrazione 
dell'azienda. 

1. Personale lavorante e sorvegliante. — Da 

quanto ho detto nel corso dei precedenti capitoli 
si scorge, che alquanto complicato è il mecca- 
nismo di una azienda mineraria in ordine al 
personale, che vi partecipa, e conviene esporre 
in ordine sintetico il funzionamento e reconomia 
di essa. 

Guardando alla funzione, che ciascun lavo- 
ratore esercita nella miniera, e classificando, 
si ha un personale lavorante, un personale sor- 
vegliante, un personale tecnico ed un personale 
amministrativo o direttivo. 

11 personale lavorante si compone dei picco- 
nieri, degli spesalori, dei carusi, dei vagonieri, 
degli acqualori o pompieri, dei ricevitori, dei 
macchinisti, dei fuochisti, dei catastieri, dei 
riempitori, degli arditori , dei pesatori, dei ma- 
gazzinieri, dei ferrieri o fabbri e dei bottegai. 

11 personale sorvegliante si compone delle 



Organiz. ed amminisiraz. dell'azienda. 173 

guardie delle cataste, delle guardie dei posti e 
delle guardie delle ciurme o caporali. 

Il personale tecnico si compone degli inge- 
gneri o periti minerari e dei capi-maestri. 

Il personale amministrativo o direttivo, del 
contabile e del direttore. 

I picconieri estirpano il minerale e lo man- 
dano fuori dalla miniera. Essi sono retribuiti a 
giornata, o a cassa, o a vagone o a cottimo. 
Guadagnano normalmente da 2 a 4 lire al giorno. 
Lavorano in media da 8 a 12 óre al giorno, al- 
ternandosi in due o tre mute, e per 20 o 25 giorni 
nel mese. Dormono in dormitori comuni, sopra 
pagliericci e senza lenzuoli, in camicia, mu- 
tande e calze, che mutano ogni settimana. Dentro 
la miniera, lavorando, stanno colle sole mu- 
tande, ed anco ignudi affatto. Riposano la do- 
menica e spesso anche il lunedi. Si nutrono 
male, mangiando ordinariamente in diverse 
volte durante il lavoro pane solo o con poco 
companatico asciutto. Qualche volta dopo il la- 
voro, mangiano una minestra di pasta, o di 
verdura ; raramente bevono vino durante il la- 
voro. Sono intemperanti e beoni poi nei giorni 
di riposo, specialmente quando tornano in paese 
e ricevono la paga. Ignoranti , rissosi, ma- 
neschi, permalosi, poltroni, e bestemmiatori 
in generale, costituiscono una classe di persone 
assai pericolosa, e diffìcilmente trattabile, né 
con le buone maniere, né con le ruvide. Restii 
airistruzione ed alle innovazioni, si vantano del 
loro abbrutimento ed é inutile pensare a mi- 



174 Capitolo VII. 



gliorarli, perché non é più il tempo opportuno. 
Bisognerebbe pensarci quando sono ancora ca- 
rusi ed anche prima di mandarli alla miniera, 
e bisognerebbe sopratutto, che Tambiente non 
li guastasse ; cose difficilissime ad ottenersi nella 
pratica attuazione. 

Il loro lavoro è penoso, spossante ; senza luce, 
senz'aria, con la morte sempre vicina ; il calore 
eccessivo ed il movimento incessante di tutti i 
muscoli del corpo li fanno sudare a rivi, an- 
sare, esaurire, è perciò diventano più tristi, ner- 
vosi, intrattabili. Sono degli esseri infelici, che 
mai non fur vivi, e dovrebbero essere riguar- 
dati dai padroni o principali con occhio di com- 
passione e non di disprezzo, con sentimenti 
umanitari e non ostili e soverchiatori, o ma" 
fiosi, come suol dirsi e farsi in Sicilia. 

I spesalori, come ho detto, sono quei picco- 
nieri, che hanno Tincarico della manutenzione 
delle vie interne, e dello sgombro dei materiali 
estranei. Sono retribuiti a giornata con 2 o 3 
lire di salario. Durata del lavoro eguale a quella 
dei picconieri, eguale tenore di vita, usi, costumi 
e miracoli. 

1 carusi sono ragazzi o giovinotti dai 10 ai 
20 anni, che trasportano a spalla i materiali 
dall'interno all'esterno della miniera, o dai can- 
tieri ai veicoli di trasporto. Ogni picconiere, o 
due, tiene ai suoi ordini un gruppo dai 2 ai 10 
carusi, che devono compiere nella giornata un 
certo numero di viaggi secondo la distanza, 
oppure devono trasportare una determinata 



Organiz. ed amministraz. deW azienda. 175 

quantità di minerale. Nel primo caso sono re- 
tribuiti a giornata, nel secondo a cassa, secondo 
il prezzo convenuto. 

Ciascun caruso, o meglio la famiglia di lui 
riceve dal picconiere un*anticipazione o soc- 
corso variabile dalle 10 alle 100 lire, prima di 
recarsi al lavoro, col quale poi deve scontarla 
ad un tanto alla settimana. Guadagnano da 
L. 0,60 a L. 1,50 al giorno secondo Tetà ed il 
carico, che possono portare. Lavorano quanto 
i picconieri, e vivono come quelli ed anzi peggio, 
perchè terminato il lavoro nella miniera, de- 
vono fuori attendere ai bassi servizi del prln- 
eipale; devono attingere l'acqua per bere, fare 
le legna, preparare la minestra, ecc., e poi tocca 
loro di rosicchiare un tozzo di nero e duro pane 
condito con Todore della minestra del princi- 
pale, ed andare a dormire sotto i letti stesi 
sul nudo suolo o sopra poca paglia, senza co- 
perta e vestiti dei loro cenci, proprio come 
cani. 

La vita di questi infelici è uno strazio con- 
tinuo, che non ha nome, né può essere descritto 
in tutti i suoi raccapriccianti particolari. Strap- 
pati a forza dalla famiglia, dopo l'indegno mer- 
cato del soccorso, o raccattati dalle vie della 
città, scalzi, cenciosi, sporchi, piagnucolanti, dal 
picconiere con le buone maniere o a furia di 
legnate vengono spinti a piedi per le strade, 
talvolta lunghissime, che dal paese menano alla 
miniera. Quivi giunti, stanchi e coi piedi laceri, 
vengono falli spogliare dei loro cenci, e con la 



176 Capitolo VIL 



sola camicia, se pur ne hanno, sono costretti a 
scendere le lunghescale della miniera e condotti 
sino ai cantieri, dove vengono ripieni di minerale 
i sacchi di tela, di cui ciascuno é provvisto. Questi 
sacchi sono lunghi un metro circa e contengono 
una cinquantina di chilogrammi di minerale. 
Quindi aiutati dal picconiere spingono il sacco pie- 
no sulle spalle, ed intraprendono la via crucis del 
viaggio. Meno male quando si va in piano; cam- 
minano curvi sotto il peso impari alle loro forze, 
respirano affannosamente, gemono sommessi; 
ma quando giungono alla scala, per salirla si 
aggrappano ai gradini, camminando carponi, 
fanno sforzi poderosi per ispingersi su, sudano, 
gemono a coro, piangono forte, chiamano le loro 
mamme, imprecano, bestemmiano, riproducono 
insomma una scena delle bolgie dantesche, che 
scuote le fibre di chiunque non é avvezzo a ve- 
dere simili sofferenze, le quali cominciano alle 
quattro di mattina per terminare alle quattro 
di sera, quando, venuta la nuova muta si ri- 
producono con nuovi tormenti, nuovi tormen- 
tati. E guai a lagnarsi del soverchio peso! Che 
il picconiere li batte senza pietà, e farebbe 
peggio se non temesse la fuga del caruso, 
che lo metterebbe nella impossibilità di com- 
piere la sua giornata di lavoro, e nel peri- 
colo di non poter guadagnare quanto si ripro- 
mette, e di perdere la somma anticipata. Sono 
queste le ragioni moderatrici dei rapporti tra 
picconieri e carusi, perché gli uni dipendono 
dagli altri, essendo il loro lavoro connesso in 



Organiz. ed amministraz. dell'azienda, 177 

guisa, che gli uni nulla possono senza degli 
altri. Fuori di queste, nuiraltro. Né sentimento 
di dovere, né amore, né alcun altro elevato le- 
game li unisce. 

I progressi dell'industria estrattiva e l'impiego 
di mezzi meccanici nelle grandi lavorazioni 
hanno reso meno pesante il lavoro dei fanciulli 
con la soppressione delle scale e dei lunghi 
viaggi. La legge ultimamente votata dal Parla- 
naento ha provveduto anche alflìnché non ve- 
nissero impiegati nella lavorazione interna i 
fanciulli di età inferiore ai 14 anni, ed a quella 
esterna se non abbiano raggiunto i 12 anni, ed 
ha prescritto le ore di lavoro. Ma per mancanza 
od insufficienza di controlli sarà come prima 
poco o male eseguita e quindi riescirà ineffi- 
cace. Laonde avviene, che queste bestie da soma 
crescono anemiche, rachitiche, gibbose e quel 
che è più abbrutite dalle sofferenze. E quando, 
arrivate oltre ai 20 anni, lasciano il sacco per 
prendere il piccone, riversano sui loro carusi, 
tutto l'odio, che negli anni di loro penosa schia- 
vitù accumularono. 

Sarebbe quindi opera eminentemente civile ed 
umanitaria la soppressione dei carusi dalle mi- 
niere; ed è una cara speranza quella, che in un 
avvenire non lontano i progressi della mecca- 
nica mineraria possano permettere l'attuazione 
di questo nobile desiderio. 

I vagonierì sono carusi prossimi ad avere la 
promozione a picconieri, dai 16 ai 20 anni. Essi 
spingono i vagoncini, che trasportano il mine- 

Cagni. 12 



178 Capitolo VII. 



rale ai luoghi di scarico, tanto nelFinterno, che 
airesterno della miniera. Ricevono un compenso 
adeguato al numero dei vagoni che rimorchiano. 
Guadagnano perciò da L. 1,50 a 2,50 al giorno. 
Vivono come i carusi; ma il loro lavoro è meno 
penoso e quindi soffrono meno. 

I pompieri o acquaioli sono quegli operai, 
che manovrano le pompe a braccia, destinate 
all'eduzione delle acque, che si radunano nei 
cantierisottostantiallivellodegli acquedottio che 
non vengono esaurite da questi per Tinterposi- 
zione di qualche strato impermeabile. Essi la- 
vorano a giornata di 12 ore se non soffrono 
Tagro, di 8, di 6 od anche meno se Tarabiente 
è molto saturo di acido solfìdrico. Guadagnano 
da L. 1,50 a L. 2 al giorno. Lavorano a nriute 
di 2, di 4 od anche più secondo la forza occor- 
rente a manovrare la pompa. Mentre una muta 
lavora alle aste dello stantuffo, l'altra riposa, 
alternandosi cosi ogni quarto d'ora, o più o meno 
secondo la resistenza della macchina e degli 
operai e la distanza a cui va spinta l'acqua. 
Vivono come gli altri operai, ed hanno gli stessi 
usi e costumi. 

l riceoitori sono quegli operai, che stanno al- 
l'ingresso ed al basso del pozzo e dei piani in- 
clinati per ricevere i vagoni pieni o scarichi e 
manovrarli nella introduzione ed estrazione dalle 
gabbie. Perciò in ogni pozzo o piano inclinato 
sono impiegati 4 ricevitori, 2 di giorno e 2 di 
notte. Dei due, l'uno sta alla bocca del pozzo, 
l'altro alla foce della galleria, che immette al 



Organiz, ed amministraz. dell" azienda. 170 



pozzo. Hanno pure Tinca rico di notare in ap- 
posite tabelle il numero dei vagoni, che ciascun 
picconiere manda fuori,deducendolo dalla marca 
di contrassegno apposta sui vagoni. Devono per- 
ciò essere delle persone dotate di una certa col- 
tura e di molta onestà. Guadagnano da 3 a 4 
lire al giorno. Abitano in luoghi separati dagli 
altri operai, e menano una vita più agiata e 
più sobria. 

I macchinisti hanno il governo degli appa- 
recchi a forza motrice, siano a vapore, siano 
ad elettricità, e delle pompe annesse. Devono 
quindi montare le macchine, dirigerle nel tempo 
dèi loro funzionamento, ispezionarle e mante- 
nerle in regola, ripararle al bisogno. Come ve- 
desi hanno un ufficio delicato e difficile, che 
implica una certa coltura generale, una grande 
conoscenza tecnica, un'attività instancabile, una 
preveggenza inesauribile, ed una responsabilità 
grandissima. 

Sono forniti di attestati di abilitazione rila- 
sciati dalle autorità competenti, in seguito ad 
esperimento, e sono assai ricercati dagli eser- 
centi. È perciò che vengono pagati bene con 6 
a 12 lire al giorno. Vivono lautamente, ma lavo- 
rano 12 ore al giorno con la mente e con le brac- 
cia ; ond'è, che si richiede una fibra forte e resi- 
stente per potere durare a lungo in tale me- 
stiere cosi pesante e faticoso. Abitano in locali 
separati, e spesso in due, gli stessi che sono 
impiegati al medesimo impianto, e che si al- 
ternano di giorno e di notte oppure di sei in 
sei ore. 



180 Capitolo VII. 



Non vi ha diligenza, che basti neiresercizio 
delle loro funzioni ; la più piccola disaccortezza, 
la minima negligenza potrebbe essere causa 
di gravi disastri alla miniera e di dolorosi in- 
fortuni di operai. È perciò che opere ed uomini 
sono affidati a loro, e da ciò deriva la grandissima 
responsabilità morale e legale, che pende loro 
sul capo come la spada di Damocle, e la sa- 
gace accortezza nell'esercènte per la scelta di 
ottimi macchinisti, forniti di buona patente, 
provetti e di vita irreprensibile. 

1 fuochisti dipendono e stanno agli ordini dei 
macchinisti. Hanno il governo delle caldaje e 
dei fornelli, e fanno la pulizia di tutti gli or- 
degni dell'impianto; regolano il fuoco, aggiun- 
gendo o togliendo il carbone dai fornelli, secondo 
lo sviluppo del vapore, che viene indicato dal 
manometro. Aprono le valvole al bisogno, e man- 
tengono la tensione del vapore al grado richiesto. 

Sono retribuiti a giornata con salario va- 
riabile dalle 2 alle 3 lire. Abitano col basso per- 
sonale della lavorazione esterna, e sono dotati 
di una certa istruzione tecnica, che si richiede 
per la loro abilitazione. La loro funzione ri- 
chiede diligenza, attività e disciplina, e devono 
cooperare coi macchinisti all'esatto funziona- 
mento degli apparecchi. Perciò devono essere 
delle persone serie e morigerate, e stare sempre 
in perfetto accordo coi macchinisti. 

1 eatastieri hanno Tincarico di eseguire o di 
sorvegliare l'accatastamento o impostamento 
^ello zolfo grezzo e delle forme o balate dello 



Organiz. ed amminisiraz. deW azienda. 181 

zolfo fuso. Devono perciò, come ho giA detto, 
usare una grande diligenza a scartare o fare 
scartare il minerale dalle materie estranee, a 
farlo impostare esattamente e ad eseguire le 
basettate con l'altezza prescritta. Devono pari- 
mente curare a che le forme sia^io esattamente ac- 
catastate in numero sempre eguale in ciascun 
posto, e diligentemente allineate. 

Si richiede perciò, che siano delle persone 
oneste e molto affezionate allo esercente. Sono 
retribuiti a giornata oppure a cassa. Guada- 
gnano in media da 2 a 3 lire al giorno. So- 
gliono abitare in luoghi diversi da quelli in cui 
stanno i picconieri, coi quali hanno opposto in- 
teresse. Vivono sobriamente e stanno in rela- 
zioni dirette col capo-maestro e col direttore, 
a cui danno conto della produzione. 

I riempitori devono avere una pratica gran- 
dissima del loro mestiere; perché la riuscita 
della fusione, come ho detto a suo luogo, di- 
pende dall'esatto riempimento dei forni. Alla 
loro dipendenza stanno i carusi, che porgono 
il minerale con cui si riempiono i forni, in nu- 
mero variabile secondo la grandezza di essi. 
Sono retribuiti a cassa con la media di L. 2,20 
a L. 2,50 con l'obbligo di pagare i loro carusi. 
Convivono spesso coi picconieri e coi carusi in 
locali comuni, e non sono dissimili a quelli nei 
loro usi e costumi. 

Gli arditori sono i veri arbitri della produ- 
zione. Essi devono guidare, assistere la fusione, 
prevenire e curare gli accidenti, provocare la 



182 Capitolo VII, 



buona solidificazione, ed usare ogni cura per 
ottenere la migliore qualità. Perciò dovreb- 
bero essere delle persone intelligenti e molto 
pratiche del mestiere; ma disgraziatamente 
non è cosi; su cento arditori, novanta si tro- 
vano impari al loro delicato ufficio. Sono i- 
gnoranti, poltroni, testardi e svogliati. Se non 
venissero consigliati, guidati ed attivamente sor- 
vegliati dal capo-maestro e dal perito minerario, 
farebbero andare a male tutta la produzione. 
Ricevono ordinariamente un compenso raggua- 
gliato al numero delle forme, che si producono, 
ed in media L. 5 a centinajo, oppure L. 0,50 a 
cassa. Siccome devono attendere contempora- 
neamente a più forni, e, cominciata la fusione, 
l'assistenza dev'essere continua di giorno e di 
notte, cosi sogliono formare società d'interesse 
tra loro, e si alternano tra il riposo ed il lavoro, 
ed a fusione finita, dividono il guadagno co- 
mune. Convivono coi riempitori e si comportano 
come questi nel tenore di vita. 

1 pesatori devono pesare tutto lo zolfo tanto 
nella divisione, che avviene tra la proprietà e 
l'esercente, quanto nella consegna ai carret- 
tieri pel trasporto ai luoghi d'imbarco o di 
vendita. 

Essi devono dare esatto conto della quantità 
di zolfo prodotto e di quello consegnato. Occorre 
perciò ehe siano persone dotate di molta onestà, 
su cui le parti ripongono tutta la loro fiducia. 
Vengono retribuiti a giornata con 3 o 4 lire al 
giorno. Convivono col personale di amministra- 



Organiz. ed amministraz. deli*azienda, 18;^ 



zione e sono delle persone serie e rispettate. 

I magazzinieri hanno due uffici : quello di at- 
tendere ai magazzini di attrezzi e materiale 
mobile della miniera, e quello di accudire ai 
magazzini di deposito dello zolfo fuso. Di essi 
alcuni abitano nella miniera, altri presso i ma- 
agazzini delle piazze di commercio, o nelle sta- 
zioni ferroviarie, dove si deposita lo zolfo per 
la spedizione ai luoghi di consegna. I primi ac- 
cudiscono al movimento di entrata e di uscita 
degli oggetti servibili all'impianto della miniera, 
nonché dello zolfo, che si produce e si spedisce, 
lenendo appositi registri separati per ciascun 
servizio. Rilasciano quietanza di tutto quanto 
entra nei magazzini alle persone, che portano, 
ne ricevono quietanza da chi prende, e ne danno 
conto giornalmente o settimanalmente al diret- 
tore. I secondi tengono il conto dello zolfo, che 
arriva dalla miniera, ritirando i fogli di carico 
dai carrettieri, o dalla ferrovia, ed annotano 
quello che spediscono. Attendono alla richiesta 
ed al carico dei vagoni e delle navi, serven- 
dosi di persone adibite all'uopo. 

Devono perciò essere anch'essi persone di 
molta fiducia, intelligenti ed attive. I magazzi- 
nieri delle miniere convivono col personale del- 
l'amministrazione, quelli che stanno fuori, fanno 
vita in famiglia. Sono retribuiti a giornata con 
4 5 lire al giorno. 

I fabbri sono indispensabili in ogni miniera, 
perché devono riparare i ferri dei picconieri e 
degli arditori, ed i pezzi guasti degli ordegni e 



184 Capitolo VII. 



delle macchine. Queste riparazioni sono con- 
tinue, perchè il consumo delle punte e le rot- 
ture sono frequenti, e perciò è necessario che 
stianocon la loro ferriera e fucina sul posto, per 
trovarsi pronti ad ogni richiesta. Essi sono retri- 
buiti dair amministrazione a giornata o a se- 
condo il lavoro eseguito; però Tamministrazione 
ritiene dai picconieri un tanto a cassa in rim- 
borso della spesa pagata al fabbro per conto 
di essi, perché il consumo degli strumenti di 
lavoro è a carico degli operai. In media L. 0,40 
per cassa. Guadagnano da 2 a 3 lire al giorno, 
e vivono nelle loro botteghe, separate dagli altri 
fabbricati, per non arrecare disturbo col loro 
mestiere rumoroso, a quegli operai della miniera, 
che, avendo lavorato la notte, dormono nel 
giorno. 

I bottegai accudiscono alla fornitura ed alla 
vendita dei generi alimentari, che possono ab- 
bisognare al numeroso personale della mi- 
niera. 

Essi sono pagati a giornata, quando la bottega 
é fornita dairamministrazione, oppure ricavano 
i guadagni della rivendita, quando essa é appal- 
tata. In questo caso la vendita e la percentuale 
dovuta airamministrazione sono regolate da ap- 
positi contratti. 

È utile presentare qui uno schema di tali con- 
tratti, e di esaminare quindi la funzione della 
bottega nella miniera e rilevarne i vantaggi e 
grinconvenienti, lo che, come vedremo, è un ar- 
gomento assai importante. 



Organiz, ed amminisiraz. dell'azienda. 185 



Nelle miniere in i^enere, ed in quelle lontane 
da paesi, da villaggi e fattorie in ispecie è in- 
dispensabile una bottega, che fornisca i generi ali- 
mentari di prinda necessità agli operai, che, in 
mancanza sarebbero costretti, con grave perdita 
di tempo, di fatica e dispendio ad andare o man- 
dare per le provviste in luoghi lontani. Perciò 
una bottega in cui gli operai potessero prov- 
vedersi liberamente dei generi alimentari abbi- 
sognevoli a prezzi di costo dei paesi più vicini, 
aumentati della spesa di trasporto alla miniera, 
sarebbe una vera provvidenza per loro. Ma pur 
troppo, l'ingordigia umana, tirando profìtto del- 
l'urgenza del bisogno, ne fa una speculazione 
immorale, che riesce insopportabile ai lavora- 
tori delle miniere, per le ragioni, che sarò per 
rassegnare, dopo aver esaminato un contratto 
di appalto, che la proprietà o Tesercente con- 
viene col bottegaio appaltatore della fornitura. 
Questi contratti in Sicilia soglionsi imbastire 
press'a poco cosi: 

La proprietà o l'esercente, secondo le loro 
speciali convenzioni, danno facoltà al bottegaio, 
che si obbliga, di stabilire nel perimetro della 
miniera una bottega di generi alimentari e di 
tutto quanto può abbisognare agli operai per 
illuminazione od altro. 

Questa concessione avviene per un tempo de- 
terminato dai 2 ai 10 anni. 

1 generi, che devono tenersi d'obbligo nella 
bottega sono: il pane, la pasta, il vino, l'olio, il 
sale, il cacio, il pepe, la bambagia, ecc., ecc. : 



I8« Capitolo VII. 



ed in quantità sufficiente ai bisogni ed alla ri- 
chiesta. 

È data libera facoltà al bottegaio di vendere 
a quei prezzi, che meglio gli convengono. 

L' amministrazione obbligatoriamente deve 
servirsi della bottega per le anticipazioni in ge- 
neri alimentari agli operai, che sono obbligati 
perciò a provvedersi nella bottega, dietro esi- 
bizione e rilascio di buoni emessi dal Direttore 
o da persona da lui delegata. 

Il bottegaio deve pagare airamministrazione 
o un tanto al giorno proporzionato al numero 
degli operai, o un tanto per cento sul consumo, 
desunto dalla liquidazione dei buoni. 

Sono a peso del bottegaio tutte le spese di 
esercizio e tutte le tasse inerenti. 

L'amministrazione ha l'obbligo di fare la li- 
quidazione e pagare l'importo dei buoni per 
conto degli operai, regolarmente a fine mese, o 
ad altro periodo prestabilito. 

Sono previste infine le multe da applicarsi al 
bottegaio, nei casi di disservizio. 

Come si osserva di primo acchito, il marcio 
sta nella libertà dei prezzi, nella poca o nes- 
suna garenzia sulla buona qualità dei generi, 
e quel che è più neir obbligo fatto agli operai 
di ricevere le anticipazioni sul lavoro in derrate 
provenienti dalla bottega. 

La libertà nei prezzi accoppiata air obbligo 
dato all'operaio di provvedersi nella bottega dei 
generi di prima necessità, ed alla mancanza di 
concorrenza, produce l'inconveniente che il bot- 



Onjaniz. ed ammlnistras. delVazienda. 187 

tegaio rivende a doppio prezzo ai poveri operai 
i generi, che in paese ha comprato per la metà, 
li froda nel peso, e nella qualità. 

L'amministrazione che dovrebbe opporsi, non 
lo può, perché riceve la sua parte degli illeciti 
guadagni sotto forma di elevate percentuali, 
imposte al bottegaio. Cosi avviene che gli ope- 
rai lasciano alla bottega tutto quanto ritrag- 
gono dal loro lavoro ; cosi la bottega diviene il 
vampiro, che succhia tutto il sangue dei poveri 
operai. 

Per riparare a questo grave inconveniente 
bisognerebbe sopprimere Tanticipazione in na- 
tura da parte dell'amministrazione, la quale 
non dovrebbe dare che moneta; dovrebbero 
stabilirsi i prezzi sulla base del calmiere del 
paese più vicino, con aumento delle spese di 
trasporto e di un tanto che rappresenti l'onesto 
guadagno del bottegaio in compartecipazione 
con l'amministrazione. 

Dovrebbe questa esercitare una l'igorosa sor- 
veglianza sulla qualità dei generi e sul giusto 
peso. Dovrebbe insomma lasciare completa li- 
bertà agli operai di servirsi della bottega, pa- 
gando in contanti, o con buoni pagabili alla giu- 
sta o liquidazione mensile, e garantirli dalle 
possibili frodi del bottegaio. 

In queste condizioni la bottega sarebbe un 
vero benefìcio pei lavoratori delle miniere. Cosi 
come è ora é un disastro, e causa di continuo 
malcontento, di scioperi e di disordini. 

I bottegai vivono nelle loro botteghe, segre- 



188 Capitolo VIL 



gali ed odiati da tutto il personale della mi- 
niera, circondandosi di mille precauzioni, per 
difendere la loro bottega e la loro vita dai fre- 
quenti attentati degli operai tumultuanti. 

Venendo ora al personale sorvegliante, dirò 
che le guardie devono giorno e notte sorve- 
gliare a che non sia rimosso ed esportato il 
minerale tanto dalle cataste consegnate dello 
zolfo greggio, quanto da quelle di zolfo fuso. Vi 
sono guardie diurne e notturne a seconda che 
prestano servizio di giorno o di notte. Vi sono 
guardie, che sorvegliano le ciurme dei carusi, 
che riempiono i calcaroni e vengono chiamali 
caporali. Sono tutte armate e godono di molta 
fiducia dairamministrazione, perché alla loro 
onestà é affidata la custodia del prodotto mine- 
rario, che fa tanta gola ai molti ladri^ che baz- 
zicano nelle miniere ed adiacenze. 

Sono retribuiti a giornata da 2 a 3 lire. 

Convivono col personale amministrativo, dal 
quale direttamente dipendono. 

2. Personale tecnico. — Gl'ingegneri e i periti 
minerari provengono per lo più dalle Univer- 
sità, dagli Istituti Tecnici superiori e dalle scuole 
minerarie governative, forniti di laurea o di 
patente e di tutto il corredo di quelle cognizioni 
scientifiche e tecniche, che sono necessarie per 
condurre razionalmente una miniera. 

Il loro ufficio è obbligatorio per legge in cia- 
scuna miniera, perché ad essi è affidato tutto 
il complicato meccanismo di un impianto mi- 
nerario nella sua attuazione. e nel suo eserci- 



Onjaniz. ed amminisiraz. dell'azienda. 180 



zio, ed essi hanno la responsabilità di tutto 
quanto avviene nella miniera, non che Tob- 
bligo di eseguire e tenere al corrente i piani 
o rilievi topografici dell'interno di essa, pre- 
scrìtti dalla legge sulla polizia delie miniere. 

Alla loro dipendenza sta tutto il personale 
lavorante e tecnico; non dipendono che dal Di- 
rettore in ordine a fatti amministrativi, da nes- 
suno in ordine alla tecnica mineraria, perché 
in diverso caso non potrebbero essere respon- 
sabili, come lo sono, innanzi alla legge ed alla 
amministrazione. Nella loro azione non devono 
trovare ostacoli od impedimenti da parte di 
chicchesia, foss'anche il Direttore; ond'é che i 
dipendenti devono prontamente obbedirli, il Di- 
rettore deve lasciarli fare liberamente. È perciò 
che si richiede un perfetto accordo nell'azione 
simultanea delle diverse funzioni, ed una com- 
pleta armonia delle diverse parti, che compon- 
gono rinsieme dell'azienda. 

Affinchè le loro funzioni siano esplicate libe- 
ramente ed efficacemente, richiedesi che il Di- 
rettore non le usurpi; ed in correlazione è ne- 
cessario, che gl'ingegneri procedano sempre nei 
loro atti con l'intesa e l'accordo del Direttore, 
da cui amministrativamente dipendono, anche 
pel solo fatto di non incorrere nel rischio di 
poter essere licenziati, quando gli vengono in 
uggia. 

L'ingegnere adunque è il generale in capo 
nella compagine mineraria, e perciò stesso egli 
ed il Direttore sono le persone più altolocate 
nella gerarchia delle miniere. 



100 Capitolo VII. 



Eglino, oltre al grande rispetto che godono 
dal personale, godono anche di lauti stipendi 
da ir amministrazione. Vi sono ingegneri che 
prendono sino a 10 mila lire all'anno; ma or- 
dinariamente la media degli stipendi varia dalle 
3000 alle 6000 lire, secondo che si tratta di pic- 
cole, medie o grandi lavorazioni. 

Abitano in locali appositi ed i migliori, spesso 
in quelli dove stanno il Direttore ed il con- 
tabile. Vivono benissimo e lautamente. Stanno 
in contatto con tutto il personale della miniera, 
e quindi non solo devono conoscerlo bene, ma 
eziandio saperlo trattare con molto tatto, e 
grande abilità. 

I capi-maestri sono il braccio destro degli 
ingegneri, e dove questi mancano o sono as- 
senli ne fanno le veci. Fanno eseguire gli or- 
dini impartiti dall'ingegnere, ed in mancanza 
di questo, nei casi urgenti, che non ammettono 
dilazione, danno ordini come quello e li fanno 
eseguire. L'ingegnere scende giornalmente nella 
miniera, fa la sua ispezione, dà gli ordini op- 
portuni e va fuori ; il capo-maestro resta tutto il 
giorno sulla lavorazione, fa eseguire le opere 
ordinate, e ne fa fare altre, che fossero richie- 
ste dal caso. Egli rappresenta il potere esecu- 
tivo nella miniera, ed è rispettato e temuto da- 
gli operai. Risponde della vita di essi e della 
sicurtà delle opere, fa la consegna del minerale 
grezzo, sopraintende al riempimento dei forni, 
ed alla loro fusione, dando gli ordini opportuni 
a seconda della natura del materiale, che va in 



Organis. ed amministraz. dell' azienda. 191 



fusione; tiene in consegna gli strumenti e gli 
ordegni necessari alle diverse operazioni della 
nniniera; è il tratto d'unione tra il personale la- 
vorante e quello amministrativo nelle richieste, 
nelle anticipazioni, nelle liquidazioni e nelle 
paghe; è la bussola, che guida per la giusta 
via il complicato meccanismo dell'azienda. 

Dei capi-maestri nelle grandi miniere, ve ne 
sono interni ed esterni, di giorno e di notte a 
seconda delle loro mansioni. Ricevono stipendio 
mensile variabile dalle 100 alle 200 lire. Vivono 
discretamente insieme al personale amministra- 
tivo. Dipendono direttamente dall'ingegnere e 
dal Direttore, comandano sopra tutti i servizi, 
sono persone di massima fiducia, e molto ben 
viste dall'amministrazione. 

3. Personale contabile e direttivo. — Il contabile 
espleta tutti i lavori di contabilità dell'azienda, 
raccoglie gli elementi forniti dal personale sor- 
vegliante, dal capo- maestro, dai pesatori, dai 
magazzinieri, dai bottegai, ecc. e con ordine ed 
evidenza ne fa la debita scritturazione nei libri 
contabili. 

Questi sono molteplici e svariati; come dirò 
nel paragrafo seguente. 

Il contabile perciò deve e.ssere intelligente 
ed onesto e molto esperto nell'arte sua, per- 
ché deve espletare con molta accortezza e 
precisione questo ramo importantissimo di ser- 
vizio. Le sue funzioni richiedono zelo ed atti- 
vità, perchè siano sempre tenuti al corrente la 
contabilità ed i documenti, che la suffragano. 



192 Capitolo VII, 

Dipende direttamente dal Direttore, e sta sotto 
la sua immediata sorveglianza, e spesso ne é 
il suo segretario. Abita vicino a lui e nello 
stesso fabbricato e qualche volta convivono in- 
sieme. 

Ha uno stipendio annuo variabile dalle due 
alle tremila lire, e conduce una vita metodica- 
mente regolata ed agiata. 

11 Direttore è il cervello della complicata or- 
ganizzazione dell'azienda mineraria. Da lui par- 
tono tutti gli ordini riguardanti i vari servizi, 
a lui fanno capo tutti gli organi, che funzionano 
e concorrono allo svolgimento della vita mine- 
raria. Egli ne dà l'indirizzo, e dalla sua abilità 
dipende la prosperità o l'anemia dell'impresa. 
Egli rappresenta l'amministrazione in tutti i 
suoi atti giuridici e nei rapporti coi terzi. Co- 
manda tutti i servizi, fa eseguire tutti i provve- 
dimenti, che sono richiesti dalle situazioni, or- 
dina tutte le spese necessarie, chiama e licen- 
zia gli operai e gl'impiegati, tiene la corrispon- 
denza e sorveglia la contabilità ed il movimento 
dei magazzini, rende il conto morale e mate- 
riale della sua gestione. In generale la sua 
competenza si versa sulla parte preventiva, 
conservativa ed esecutiva dell'azienda. Perciò 
è responsabile per tutto ciò che riguarda la sua 
competenza; perciò stesso questa responsabilità 
è grandissima, come tanto vasta è la sua fun- 
zione. 

Quindi il Direttore di un'azienda mineraria 
deve essere una persona compelentissima ed 



Organlz. ed animi aistraz. dell'azienda. 193 

assai intelligente, operosa e manierosa. Deve 
profondamente conoscere Tarte mineraria e 
tntte le svariate operazioni, che occorrono nel- 
rinnpresa, deve anche conoscere a fondo la conta- 
bilità, l'economia politica, le lingue vive, la 
matematica, la geometria, il disegno, ecc., ecc. 

Deve instancabilmente versare la sua dili- 
genza ai risparmi nelle spese ed all' impiego 
utile del tempo; deve avere una perfetta cono- 
scenza della vita, dei costumi e dei caratteri di 
tutti gli operai, e tenerli sempre d'occhio, affin- 
ché Tiazione di ognuno non fuorvi dall'indirizzo 
generale dato all'azienda ; ma ciascuno, com- 
piendo il proprio dovere, cooperi al fine comune, 
cioè alla prosperità dell'impresa. 

Deve avere estesa conoscenza della scienza 
commerciale, pronta intuizione delle fasi del 
commercio, e molto tatto nel trattare gli af- 
fari. Deve irradiare una superiorità intellet- 
tuale e morale, che lo renda rispettato e te- 
muto da tutto il personale, col quale deve usare 
sempre buone maniere, senza lasciarsi pren- 
dere mai la mano. Buono con tutti, intimo con 
nessuno; fidare in tutti, diffidare di ciascuno; 
morigerato, virtuoso, energico, esemplare : ecco 
il tipo ideale di un Direttore. 

Quando la coltivazione della miniera è fatta 
da un solo esercente, intelligente e pratico, la 
direzione ed anche la contabilità suole avocarle 
a sé; ma quando il coltivatore riconosce la 
sua insufficienza , e quando la miniera viene 
coltivata da società, eome suole avvenire nel 
Cagni. 13 



194 Capitolo VII. 



maggior numero dei casi, allora riesce indi- 
spensabile Topera di un Direttore, senza di cui 
ri m presa non potrebbe andar bene, perché 
Tunilà di azione e di comando è Telemento 
essenziale per la prosperità di qualunque im- 
presa. 

Alla importanza deirufficio. alla mole del la 
voro, ed alla responsabilità, che implica, sono 
adeguati gli stipendi dei direttori. Essi sono 
assai lauti, variando dalle L. 5000 alle 15.000 
annue a secondo dell'importanza della miniera, 
Testensione del lavoro ed il merito personale 
del Direttore. 

Vivono separati da tutto il personale nei mi- 
gliori appartamenti, e procurano di circondarsi 
di tutti gli agi possibili per rendere meno pe- 
sante il loro isolamento dalla buona società, e 
la privazione dei godimenti della città, e per 
rifarsi dalla intensità del loro lavoro fisico ed 
intellettuale. 

4. Tenuta dei tipi e dei libri oontabili. ~ Come 
ho accennato avanti, la legge prescrive la tenuta 
del rilevamento topografico delPinterno delle mi- 
niere. In esso vanno rilevate le gallerie, i pozzi, 
i piani inclinati, i ventilatoi, i cantieri, i piloni, 
gli esaurimenti, i diaframmi, le discenderie, i 
piani di lavorazione e tutto ciò che si ritrova 
neirinterno. Vanno parimenti indicati. Torienta- 
zione, le distanze orizzontali e verticali, gli an- 
goli zenitali in salita o discesa, a destra o a 
sinistra del meridiano magnetico, la picchetta- 
zione, ecc. 



Organiz. ed amministraz, dell'azienda, 195 

Il tutto in iscala non inferiore ad Vsoo- 

Questi rilevamenti devono essere tenuti al 
corrente delle modificazioni, che in corso di la- 
vorazione si vanno verificando, tanto nei punti 
lavorati, quanto nei punti nuovi, dove si aprono 
altri cantieri e si formano nuove gallerie, o si 
intraprendono nuovi esaurimenti con relativi 
riempimenti (fig. 34). 

Pertanto gl'ingegneri devono curare l'esatto 
adempimento della tenuta dei piani, e passarli 
al Direttore, che li terrà per comodo dell'azienda, 
e per comunicarli alle autorità competenti a 
norma di legge. 

I libri contabili alcuni sono essenziali, altri 
sussidiari. I primi sono : Il mastro, il libro paga 
ed il giornale. I secondi sono: Il registro delle 
anticipazioni e delle liquidazioni agli operai con 
conto individuale o collettivo; quello della pro- 
duzione del minerale greggio e quello della prò. 
duzionedel minerale fuso; quello del movimento 
dei magazzini dei materiali, e quello dei ma- 
ga^ini degli zolfi ; gli stati di paga di tutto il 
personale a quindicina, a mese o a bimestre a 
seconda la consuetudine locale o la comodità 
dell'amministrazione. 

Nel libro mastro vengono scritturate in or- 
dine cronologico tutte le operazioni dell'azienda, 
senza distinzione per materia o per oggetto. 
Contiene perciò la storia della vita della mi- 
niera nelle due principali funzioni della produ- 
zione e del consumo nei due momenti dell'en- 
trata e dell'uscita. 



196 



Capitolo VII. 



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Organiz. ed amministraz. deWazienda. 197 

Il libro paga, la cui tenuta è obbligatoria per 
legge, contiene i nomi di tutto il personale 
della miniera, con la relativa paga dovuta a 
ciascuno. 

Il giornale contiene tutte le operazioni di en- 
trata e di uscita degli operai e delle paghe che 
avvengono giorno per giorno, e deve tenersi in 
perfetta corrispondenza col libro paga. Anch'esso 
è prescritto dalla legge. 

11 registro delle anticipazioni contiene il nota- 
mento di tutti i pagamenti parziali agli operai, 
prima della liquidazione finale o pagamento in 
saldo. 

Questi registri possono essere tenuti con me- 
todo collettivo con metodo individuale. Nel 
primo caso si scritturano in ordine cronologico 
le anticipazioni, che si vanno facendo ai vari 
operai, con l'indicazione del nome di ciascuno, 
della data in cui si fa il pagamento e della 
somma pagata. Nel secondo caso si apre per 
ciascun operaio un conto a parte, in cui da un 
canto si notano le somme pagategli, dall'altro 
i lavori eseguiti. In piedi si fa poi la liquida- 
zione di dare ed avere individuale. 

Questo metodo é preferibile perchè facilita il 
lavoro di liquidazione, trovandosi in un sol fo- 
glio distinto raccolti tutti gli elementi che si 
riferiscono al dato operaio, che la richiede; 
mentre nel primo caso si devono andar racco- 
gliendo dai vari fogli del registro con maggior 
difficoltà e lavoro. Inoltre ha il vantaggio di 
corrispondere [perfettamente alle scritturazioni 



198 Capitolo VII. 

del libretto, che tiene ciascun operaio per tale 
bisogna. 

Il registro della produzione comprende tanto 
quella che si fa dai picconieri, come quella che 
si consegna dagli arditori. La prima va anno- 
tata in casse, la seconda in forme o in quintali. 
Questo registro deve tenersi giornalmente al 
corrente e deve esibirsi ad ogni richiesta della 
proprietà, la quale, per mezzo dei propri im- 
piegati, ne detiene nn altro consimile, i cui ri- 
sultati, frequentemente riscontrati, devono per- 
fettamente corrispondersi. 

Il registro dei magazzini è la copia fedele di 
quelli tenuti dai magazzinieri, che vengono ri- 
prodotti nella contabilità generale dell'azienda, 
e nei fogli dei pesatori, che vengono confrontati 
coi registri dei magazzinieri. 

Quello del magazzino dei materiali mobili 
contiene il movimento di entrata e di uscita di 
essi, con la specificazione degli oggetti conse- 
gnati e delle persone che Thanno consegnato o 
che l'hanno preso. Il controllo di questo movi- 
mento si fa coi buoni rilasciati o ritirati dal- 
l'amministrazione. 

Quello dei magazzini degli zolfi contiene 
egualmente il movimento di entrata ed uscita 
del minerale, controllato dalle note dei pesatori, 
dai buoni dei carrettieri, o dalle polizze di ca- 
rico delle ferrovie e delle navi. 

Gli stati di paga vengono redatti per eseguire 
le giuste, cioè il pagamento settimanale, quin- 
dicinale o mensile, che viene eseguito dalFam- 



Organiz. ed amministraz. delV azienda. i99 

ministrazione, e comprendono tulle le spese che 
Tamministrazione ha fallo duranle quel dato 
periodo di tempo, e che si devono pagare. 

Comprende perciò il pagamento a tutto il 
personale, e quello per le varie forniture e pei 
servizi eventuali avvenuti in quel torno. 

Oltre a tutto ciò, deve il contabile, nel tempo 
e nei modi prescritti, riempire e spedire i mo- 
duli richiesti dalla legge sugli infortuni del la- 
voro, e disimpegnare questo ramo di servizio 
con molta accortezza e sollecitudine. 

5. Sistema razionale di amministrazione. — 1 
sistemi empirici, tradizionali e vieti che ancora 
perdurano in molte miniere non corrispondono 
agli interessi dell'impresa ed alle esigenze dello 
spirito moderno. Coltioare per eoltivare trae 
seco spesse volle la rovina del coltivatore. 

Invece coltioare per ritrarne il maggior gua- 
dagno possibile è il sistema razionale, che non 
può mai produrre il fallimento deirimpresa. 

La coltivazione delle miniere è una industria 
come tutte le altre. Or in tutte le industrie lo 
scopo che si prefigge Tesercente è certo quello 
del profitto. Quando questo non torna è opera 
insensata il continuare. A questo unico fine 
adunque devono essere intese tutte le operazioni 
deirinduslria mineraria. E perciò quando mag- 
giore é lo sviluppo produttivo della miniera, 
tanto maggiore è il profilto. Quanto minori 
sono le spese di produzione, tanto maggiore é 
anche il profitto. 

È nella sapiente applicazione di questi due 



200 Capitolo VII, 



principii, che apparentemente sembrano incon- 
ciliabili, che risiede tutto il segreto per arric- 
chire. La scienza economica ci dà appunto le 
norme per poter pervenire al supremo fine di 
ottenere il massimo profitto col minor dispendio 
possibile. 

A queste norme quindi devono attenersi idi- 
rettori delle miniere, i quali, applicando ai sin- 
goli oasi le leggi razionali della scienza eco- 
nomica, sono sicuri di non isbagliare e di far 
prosperare l'impresa. 

Quando poi questa va a male o per deficienza 
di potenzialità o per cause estrinseche invinci- 
bili, che la stringono e la soffocano, allora, dopo 
avere esperimentato inutilmente tutti i rimedi, 
che la propria e Taltrui scienza ed esperienza 
suggeriscono, devono con sicura coscienza con- 
sigliarne l'abbandono per iscongiurare la ine- 
vitabile rovina dei coltivatori. Perchè non inte- 
ressa coltivare una miniera pel gusto di colti- 
varla; ma interessa coltivarla per ricavarne un 
guadagno e quando questo non c'è, bisogna 
smettere senz'altro. 

E tutto ciò in ordine al fine; in quanto poi ai 
mezzi amministrativi, i concetti fondamentali, 
che devono dominare sono quelli della perequa- 
zione della spesa alla potenzialità della miniera 
ed all'equilibrio di questa spesa ai mezzi finanziari 
di cui può disporre l'esercente; della semplifica- 
zione dei servizi ed adozione dei meno costosi 
e di maggiore immediata utilità ; della scelta 
dei sistemi meccanici e del personale, che de- 
vono disimpegnare lutti i servizi. 



Organlz. ed amminisiraz. dell'azienda. 201 

In quanto poi al sistema contabile i criteri 
razionali vengono suggeriti dai metodi adottati 
dalla computisteria moderna, modificati oppor- 
tunamente per Tesigenze speciali dell'azienda ed 
applicati a ciascun ramo di servizio. In gene- 
rale è da preferirsi il sistema a partita doppia 
che, quantunque non sia il più semplice, è però 
il più evidente, e l'evidenza è il pregio princi- 
pale di ogni buona contabilità. 

Per maggior chiarezza su quanto riguarda la 
parte contabile; stimo giovevole offrire i se- 
guenti moduli o esempi, stralciati dalla conta- 
bilità di una zolfara siciliana, esercita da una 
Ditta molto esatta ed intelligente: 



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Capitolo VII. 



fìegistro delle anticipazioni con metodo collettivo della 
miniera 



Data 



Casato nome e oggetto 



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Zolfo 
ftiso 



Sommai 
anticip.| 



1902 
7 Apr. 

1 Apr. 
Id. 

2 Apr. 
Id. 



A Nicoli Giuseppe - Cotti- 
mista, notale al libr. n. 1 
- Minerale verificato. . . 

A Giunta Gaetano- Cottim. 
col libretto n. 2 - Mine- 
rale verifìcato 

Ad.** per multa mancato 
servizio 

A Corvo Sebastiano - Picco- 
niere col libr. n. 12, soc< 
corso nella 1* quind. Apr. 

A Nicoli Giuseppe- 2*antic. 
sullo zolfo consegnato. . 



c« 


Q. 


K. 


L. 


12 






181 


14 






250 
50 

20 




120 


00 


60 



Registro della produzione della minlerp • 










Data 


PRODUTTORI 


Prodotto 
grezzo 


Zolfo 
fuso 


1902 




Casse 


N. forme 


1 Gennaio 


Da Nicoli Giuseppe cottimista. 


7 




Id. 


Da Giunta Gaetano, idem. . . 


10 




Id. 


Da Surcella Filippo cassiate . 


5 




2 Gennaio 


Da Nicoli G. prod. del forno n. 4 


- 


150 


Id. 


Da Corvo Sebastiano; cassialo. 


10 




3 Gennaio 


Per conto dell'amm., forno n. 1 


— 


400 


Id. id. id. n. 2 




360 


i Id. id. id. n. 3 




410 



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00 



Siato di paga per la 2* quindicina di Marzo 1902: ese- 
guita al I Aprile d. a. 



^1 

25 


Casato e nome e qualità 


1 


1 


g 

o 
o 


*3 

1 


1 

2 
3 
4 
5 
6 
7 
8 
9 
10 


Mancuso Cono, capomaestro 
Saulli Salvatore, guardia . . 
Nicoli Giuseppe, cottimista. 
Giunta Gaetano, idem . . . 
Scorcella Filippo, cassiato . 
Corvo Sebastiano, idem . . 
Tummine Salvatore, caruso 
Rao Vittorio, idem .... 
Giunta Vincenzo, idem. . . 
Spanò Andrea, legname . . 
(segue) 


40 00 
30 00 


30 00 
32 50 
15 00 

10 .=>o 

10 00 


181 
250 


00 
00 


150 


00 



Registro del pesatore. 



Data 


Casato e nome 


Parziali 


Totale 


1902 
1 Febbraio 

Idem 
Idem 


Al carrettiere Villari - 1 pesata 

3 l 

4 , 

Al carrettiere Alù - 1 pesata . 
2 . 
3 
4 . 

Al vetturale Arena 

(segue) 


Qnint. 

7 20 
7 - 
7 30 
6 8) 


28 30 

28 20 
4 e5 


7 — 
720 

6 90 

7 10 





Modulo di polizza dì carico a matrice. 



Miniera di. ... . Polizza n. 20 


Data 


Casato e nome 


Quantità 


1902 
1 Febbraio 


Zolfo consegnato al carrettiere Villari 
per riconsegnarlo al magazziniere 
di Assaro 


Qnint. 
28 30 




Il magazziniere X // pesatore Y 



Cagni. 



14 



210 



Capitolo VII. 



Modulo pel personale, distinto per gruppi. 
Organico della miniera 



Gruppi 



Operai oc- 
cupati nei 
soli giorni 
di lavoro 



II 
Operai che 

lavorano 
tutt'i giorni 
I del mese 



III 

Operai ad- 
detti alla 
fusione 



IV 

Operai che 
lavorano p. 
conto prop 

V 

Operai 

eventuali 



Qualità 



Picconieri 

Spesalori 

Vagonieri 

Carusi 



Casato e nome 



Impiegati |" 

Guardie , " 

! — 
Macchinisti » 

Fuochisti j" 

Ricevitori 

Pompieri 

i: 

Riempitori | - 
Arditori |« 
Catastieri I- 

Cottimisti ! - 
Cassiato " 



CAPITOLO Vili. 
Commercio dello zolfo. 

1. Trasporti e noleggi. — Compiuta la fusione, 
eseguita la divisione della produzione e dispo- 
nendo di uno 8Ìok considerevole di minerale 
nei piani della miniera, il produttore rivolge le 
sue cure alla vendita e alla consegna nei modi, 
che dirò in seguito. 

Se la consegna dovrà farsi alla marina, od 
in luoghi diversi dalla miniera, è d'uopo tra- 
sportare lo zolfo colà, e come suol dirsi vol- 
garmente, fare V abbasso. I mezzi di trasporto 
variano a secondo l'ubicazione della miniera. 
Se questa trovasi vicina ad una stazione ferro- 
viaria può farsi rimpianto di una ferrovia 
Doucoville, che servirà egregiamente, esercita 
dalla stessa amministrazione, oppure appaltata ; 
se trovasi lontana bisogna servirsi delle strade 
che si trovano, mulattiere o carreggiabili, ed 
avvalersi di bestie da soma o di carri, che, se- 
condo i casi e la convenienza portano il mine- 
rale direttamente al luogo di deposito, oppure 
alla stazione ferroviaria più vicina. 



212 Capitolo Vili. 



E perciò alla miniera bisogna pesare il mi- • 
nerale e consegnarlo ai vetturali ed ai carret- 
tieri, che lo trasportano e lo riconsegnano al 
magazziniere in base al foglio di carico, che 
hanno ricevuto al calendario o luogo di cari- 
camento dal pesatore e dal magazziniere della 
miniera. 

I contratti di noleggio si fanno o ad un tanto 
a quintale secondo la distanza, o ad un tanto 
a carro con obbligo di portare un determinato 
numero di quintali. 

II nolo è variabile secondo la distanza tra il 
luogo di carico e quello di discarico. Per le 
ferrovie si ha una tariffa speciale stabilita per 
legge. Per le navi si procede con le regole sta- 
bilite dal codice di commercio. 

2. Glassifloazione commeroiale dello zolfo. — Il 
prezzo dello zolfo fuso commerciabile varia se- 
condo la sua qualità. Per consuetudine com- 
merciale lo si classifica in 3 categorie : prima, 
seconda, terza. Ciascuna categoria si suddivide 
in tre classi: vantaggiata, buona, corrente. 

Le tre classi della 1» categoria hanno lievis- 
sime differenze tra loro e comprendono i zolfi 
di qualità superiore. Hanno colore giallo-pa- 
glierino chiaro, cristalli finissimi con coesione 
compatta, assenza assoluta di materie etero- 
genee, massima perfezione di solidificazione. 

La 2« vantaggiata (2» V*) ha colore giallo ce- 
drino, cristalli piccoli e uguali, compatta, esente 
da estranei. Si distingue dalla 1» perchè é meno 
compatta, e perché il colore tende più al giallo, 
che al bianco. 



Commercio dello zolfo. 213 

La 2» buona (2» B.») ha colore giallo fosco 
con qualche venatura oscura, e con poco sedi- 
mento metallico nel fondo della forma, cristalli 
più grossi in ottaedri acciculati, e poca ade- 
sione. 

La 2* corrente (2» G.*) ha colore giallo scuro, 
con venature metalliche, cristallizzazione acci- 
culare grossolana, sedimento metallico. 

La 3» vantaggiata (3» V.») ha colore giallo 
bronzeo, coagulo misto a metallo, cristallizza- 
zione in aghi grossolani con poca adesione, se- 
dimento metallico sino a 2 centimetri di spes- 
sore. 

La 3» buona (3» B.») ha colore più scuro della 
precedente e tirante al rosso, cristallizzazione 
imperfetta con mistura di cristalli di sostanze 
eterogenee, con cui fa molta adesione, sedimen- 
tazione metallica molto estesa. 

La 3» corrente (3* G.*) ha colore rosso fosco 
o nero, non si distinguono i cristalli perchè 
sono alterati dalla cristallizzazione predomi- 
nante delle materie metalliche eterogenee. È 
insomma una miscela di zolfo con minerali 
estranei in eccedenza. 

Nelle piazze commerciali il giudizio sulla 
classe cui appartiene un dato minerale di zolfo 
fuso viene emesso dai sensali di accordo con 
il compratore ed il venditore. 

Secondo la classe cui appartiene, nella pronta 
consegna viene applicato il prezzo corrente, 
dato dal listino commerciale del giorno della 
consegna; nella esecuzione dei contratti a fu- 



214 Capitolo Vili. 



tura consegna vengono applicati i prezzi pre- 
ventivamente stabiliti, od anche quelli correnti 
secondo la convenzione, come or ora vedremo. 

3. Contratti di compra e Ysndita. — La compru 
dello zolfo viene fatta da commercianti, che lo 
rivendono ad industriali trasformatori del pro- 
dotto, oppure da commissionari, che comprano 
per conto di case estere, oppure da queste, che 
lo rivendono a fabbj-iche di prodotti derivali, 
oppure direttamente da queste fabbriche. 

I negozianti, che rivendono alle grandi case 
commerciali estere o alle fabbriche, trasportano 
a proprie spese il minerale per mare e per 
terra sino al luogo di consegna e secondo le 
norme stabilite nei relativi contratti, e vi gua- 
dagnano la differenza tra il prezzo di compera 
e quello di rivendita, calcolate le spese di tra- 
sporto. 

I commissionari, che comprano per conto di 
queste case o per conto delle fabbriche rice- 
vono un compenso ragguagliato al tanto per 
cento sul prezzo di compra o sulla quantità di 
minerale comprato. Hanno l'obbligo di assistere 
alla consegna e farne la spedizione a spese dei 
compratori, 

Le case estere, che comprano sul luogo di 
produzione per rivendere sul luogo di consumo, 
sopprimono il commerciante intermediario, che 
deve naturalmente guadagnare un tanto pel suo 
commercio, ed offrono qualcosa di più sui prezzi 
offerti dall'altro. Prendono la merce o alla mi- 
niera o alla vela e ne fanno il trasporlo ai 
' 'ioghi più vicini ai consumatori. 



Commercio dello zolfo. 215 

Le fabbriche, che trasformano il prodotto in 
altri derivati, i quali trovano più largo impiego 
in altre industrie, comprano raramente nel luogo 
di produzione, perché non possono distrarre in 
altre operazioni tutta Tattività, che si richiede 
per l'esercizio della propria industria. Onde 
avviene, che mentre dall'industriale si potrebbe 
ottenere il prezzo più vantaggioso, non se ne 
può approfittare. 

Comprano direttamente le raffinerie, che stanno 
vicine al luogo di produzione; comprano i mu- 
lini, che macinano e vagliano la polvere di 
zolfo destinata alla zolfurazione delle viti in 
Italia. 

Ma non comprano le grandi fabbriche di 
acido solforico, che risiedono all'estero, ed ix 
cui r Italia non ha saputo ancora far la con- 
correnza pur avendo in casa la materia prima. 

Intanto in ogni caso si procede per contratti.. 
Questi possono. essere a futura consegna, op- 
pure a pronta consegna. 

I contratti a futura consegna portano Tobbli- 
gazione del produttore di consegnare in un dato 
tempo da venire una data quantità di minerale 
di prima fusione per un prezzo determinato 
secondo la classe, a cui appartiene, oppure pel 
prezzo corrente nel giorno della consegna. 

II venditore riceve una anticipazione in de- 
naro sul prezzo della merce a consegnare, da 
tenersene conto e compensare nella liquidazione 
finale. Per questa anticipazione paga gli inte- 
ressi convenuti, come^aga pure un tanto per 



216 Capitolo Vili 



magazzinaggio e sensalia. In caso di mancata 
consegna al giorno stabilito paga la difTerenza 
tra il prezzo convenuto e quello, che sarà per 
risultare dal bollettino commerciale del luogo 
di consegna ; oppure una penale preventiva- 
mente stabilita. 

Questa forma di contratto fu sino a pochi 
anni addietro la causa prima della rovina del 
commercio zolfifero, e produsse le crisi funeste, 
che tanto danno arrecarono all'industria in 
genere ed alla Sicilia in ispecie. Perchè la der- 
rata zolfo servi ad un giuoco di borsa o meglio 
divenne un pretesto a contrarre debiti. Una fa- 
lange di pseudo-produttori, pur non avendo un 
solo chilogrammo di zolfo si presentava nelle 
piazze commerciali per obbligare grosse par- 
tite ; ne riceveva Tanticipazione, e poi al giorno 
della consegna pagava la differenza del prezzo, 
.0 la penale convenuta, cavandosela nel miglior 
modo possibile. Cosi, formandosi una concor- 
renza fittizia, essendo le offerte molto superiori 
alle richieste, il prezzo della merce avviliva, e 
le crisi succedevano frequenti e disastrose, ap- 
punto perché il vero produttore doveva vendere 
ai prezzi di ribasso, creati da tale losca specu- 
lazione. 

Per riparare a tanto grave inconveniente si 
studiarono e si proposero molti espedienti ; ma 
tutti furono frustrati dalle male arti, e dalla 
potente influenza dei commercianti, che dalle 
crisi ritraevano enormi guadagni. 

Allora i produttori ed t proprietari pensarono 



Commercio dello zolfo, 217 

di costituirsi in consorzio, e provocata la co- 
stituzione di una potente società commerciale 
estera, comprovando la loro qualità con titoli 
autentici, offrirono i loro prodotti a futura con- 
segna, obbligatoria per diversi anni ed a prezzi 
stabititi ed inalterabili. Fu questa la costitu- 
zione della società Anglo- Siciliana, che, pur 
non essendo T ideale della soluzione del pro- 
blema, pure valse a rialzare le sorti del com- 
mercio zolfifero, perché, mentre spazzò dal mer- 
cato quella ciurmaglia di parassiti, che lo in- 
festava, strappò gli artigli ai vecchi commer; 
cianti camorristi, che godevano del pessimo 
giuoco. 

Non darò qui i particolari di quel contratto, 
perchè uscirei dai limiti segnati a questo la- 
voro. Dirò solo, che le anticipazioni, tanto ne- 
cessarie neireconomia deir industria, sono con- 
sentite senza interessi, che tutta la produzione 
trova smercio pronto e sicuro in qualunque 
tempo, che il prezzo invariabile assicura una 
rendita certa, togliendo nelFanimo del produt- 
tore lo scoramento, che produce Talea, la quale 
deve essere assolutamente rimossa in una im- 
presa tanto seria e compassata, che il profitto 
risultante dall'operazione commerciale va in 
parte a beneficio del produttore. 

Sono cotesti vantaggi grandissimi, a fronte 
dei quali sparisce l'unico inconveniente che si 
verifica, cioè quello per cui i consociati ven- 
dono a prezzo inferiore da quello che ne otten- 
gono i non consociati ; perchè la società facendo 



218 



Capitolo Vili, 



la concorrenza ai eommercianti, questi devono 
comprare lo zolfo dai produttori non conso- 
ciati a prezzi più elevati di quelli, che pratica 
la società. 

E pertanto, onde dirimere questo inconve- 
niente, che forma un pericolo continuo, per 
la vita della società, sarebbe desiderabile, che 
lutti i produttori entrassero neirassociazione; 
perché tutti coloro, che animati da sentimenti 
egoistici, tendono a sottrarsi da essa, sol perchè 
osservano, che allo stato attuale la condizione 
<Jei non consociati é fatta migliore da quella 
degli altri, mettono in pericolo la esistenza della 
società, pel fatto, che formando una concorrenza 
dannosa, ed indebolendola, ne provocano lo scio- 
glimento, il quale importerebbe il ritorno agli 
antichi guai. 

Condizione essenziale per la esistenza di si 
fatta società si é il concorso della maggioranza 
dei produttori e dei proprietari delle miniere; 
se questa manca o viene affievolita con fre- 
quenti diserzioni, la società non può funzionare 
e deve inevitabilmente finire. 

1 contratti a pronta consegna si fanno al- 
l'epoca dello abbasso dello zolfo, cioè quando 
il minerale è pronto nei piani della miniera. 
Allora stabilite le condizioni, che regolano hi 
compra vendita, ricevuta la caparra, si fa l'ab- 
basso, la consegna, la liquidazione ed il paga- 
mento del prezzo. 

Tanto nell'uno che nell'altro contratto la con- 
segna può pattuirsi o sui piani della miniera, 



Commercio dello zolfo, 219 



o nei magazzini, o nei vagoni o alla vela. Nel 
primo caso il compratore se ne fa la consegna 
alla miniera e paga il prezzo convenuto, op- 
pure quello risultante dal bollettino commer- 
ciale della giornata con deduzione delle spese 
di trasporto dalla miniera al porto di mare più 
vicino. Quindi per proprio conto ne fa rabbasso 
in quei luoghi che più gli convengono. Negli 
altri casi é il venditore, che deve trasportare 
la merce a proprie spese sino ai magazzini, 
ai vagoni, alle navi, secondo le convenzioni, e 
nella liquidazione, riceve Finterò prezzo con- 
venuto, o quello risultante dal bollettino senza 
alcuna detrazione. 

4. Prezzi. — Equilibrio tra la produzione e la 
riGhiesta. — I prezzi dello zolfo in commercio 
subiscono gli effetti della legge economica del- 
l'offerta e della richiesta. 

Quando maggiore è la richiesta, allora au- 
metano i prezzi; quando aumenta l'offerta, di- 
minuisce il prezzo. Donde ne deriva la conse- 
guenza, che per mantenere una certa costanza 
in essi, deve mantenersi Tequilibrio tra la pro- 
duzione ed il consumo. Quando si ha una pro- 
duzione abbondante ed una esportazione me- 
schina, i prezzi ribassano ; quando l'esporta- 
zione aumenta e la produzione è insufficiente 
a soddisfare le richieste i prezzi assumono le 
maggiori proporzioni. Or tanto l'un caso che 
l'altro é dannoso al commercio; perchè nell'ec- 
cessivo ribasso il produttore non può affran- 
care le spese di produzione e si rovina; nel- 



220 



Capitolo Vili, 



l'eccessivo rialzo si rovinano i commercianti, 
ed il contraccolpo si ripercuoterà nella futura 
produzione, per la quale le richieste saranno 
infallibilmente assai inferiori alle offerte. 

Per mantenere quest'equilibrio tanto neces- 
sario tra la produzione ed il consumo, occorre 
mantenere nei limiti della possibile richiesta 
annuale la produzione mineraria. I criteri che 
regolano questa misura, vengono forniti dalle 
medie degli anni precedenti, e quando cresce 
la richiesta, bisogna aumentare la produzione. 

I grandi sfruttamenti delle miniere sono per- 
ciò dannosi, perchè mentre da un canto produ- 
cono la pletora del prodotto nei mercati, dal- 
l'altro esauriscono rapidamente le miniere, e 
mentre per qualche tempo producono il rialzo 
della manodopera, lasciano poi senza lavoro 
migliaia di operai, che costretti a spostarsi dal 
centro minerario esaurito, andranno a produrre 
squilibrio e disordini in altri centri. 

5. Usi dello zolfo, ed industrie deriyate (i). — 
Lo zolfo, che dal produttore delle miniere viene 
venduto ai commercianti è destinato a subire 
diverse e molteplici trasformazioni, secondo 
l'uso a cui si destina, e dà luogo ad altre indu- 
strie, copiosa sorgente di prodotti derivati. 
Lo zolfo, che va alla raffineria, come ho ac- 
cennato, viene rifuso, distillato e depurato, e 
poi venduto alle fabbriche di tessuti, ai lanifici, 



(1) Vedi Parodi L. — Suirestrazione deUo zolfo e sugli 
usi materiali del medesimo. — Ediz. U. Hoepli, 1873. 



Commercio dello zolfo. 221 

ai cotonifici, ai telai ed ai setifìci^ i quali utiliz- 
zano la proprietà decolorante ed imbiancante, 
che possiede l'acido solforoso. 

Le macine, che riducono lo zolfo in polvere, 
vendono il loro prodotto agli agricoltori, che 
utilizzano le proprietà insetticida e anticrittoga- 
mica, che possiede Tacido solfìdrico; ai fabbri- 
canti di polvere pirica, che utilizzano la pro- 
prietà infiammabile, ed ai fabbricanti di tegole, 
destinate ai paesi nordici, che utilizzano la pro- 
prietà di resistenza ai forti geli, che acquistano 
le argille miste a zolfo. 

Le fabbriche di acido solforico, che trasfor- 
mano in camere di piombo lo zolfo solido in 
liquido, vendono il loro prodotto alle fabbriche 
di prodotti chimici, i quali alla loro volta rice- 
vono la loro applicazione alla vita, alle scienze 
ed alle arti, utilizzando la proprietà di assimi- 
lazione alle basi saliche. Cosi che serve alla 
composizione del solfato di soda, del solfato di 
rame, del solfato di ferro, del solfato di potassa 
e di allumina, del solfato di magnesia e di 
zinco, ecc., ecc. 

Il solfato di soda poi serve alla fabbricazione 
dei saponi, dei vetri, dei cristalli, e delle sto- 
viglie. 

Il solfato di rame alla tintoria, alla satura- 
zione del legno da costruzione, alla disinfezione 
dei semi ed alla cura delle viti, infette da pe- 
ronospora. 

Il solfato di ferro alla tintoria, alla pittura 
ed alla disinfezione dei pozzi e delle latrine. 



Capitolo Vili. 



Il solfato di potassa alla fissazione dei colori 
nelle stoff'e. 

11 solfato di allumina alla concia delle pelli. 

Il solfato di magnesia e di zinco in medicina 
come purgativo il primo, e come leggiero cau- 
stico il secondo. 

L'acido solforico inoltre viene adoperato nelle 
pile elettriche, nella chiarificazione degli olii, 
nella lavatura delle botti, ed in molti altri usi 
domestici ed industriali. 

Lo zolfo sublimalo in appositi apparecchi, e 
ridotto in cannoli detti fiori di zolfo serve ad 
usi farmaceutici quale depurativo del sangue 
e come rimedio contro la scabbia. 

Come si vede é vastissimo Tuso di questo 
minerale e dei suoi derivati. È perciò che si 
rende ricercatissimo nel mercato mondiale ed 
ha si enorme smercio. 

6. Concorrenza e crisi commerciali. — Allo zolfo 
nativo fanno concorrenza le piriti, o solfati di 
ferro, che si trovano anche nelle viscere della 
terra, in pezzi più o meno grossi, inclusi nelle 
argille del miocene inferiore. Da esse non si 
può ricavare che una piccola quantità di zolfo 
a petto di quello che si estrae dai giacimenti 
minerali, e non possono servire che alla sola 
preparazione dell'acido solforico. È perciò che 
dagli industriali é sempre preferito lo zolfo in 
forme, che proviene dai giacimenti zolfiferi, ed 
alle piriti non si ricorre che nella deficienza o 
nel rincaro di quello. 

Le grandi fabbriche, che trasformano lo zolfo 



Commercio dello zolfo. 223 

nei suoi derivati, risiedono airestero; é perciò 
che il nostro prodotto viene ricercato dairestero, 
dove ne esportiamo annualmente enormi quan- 
tità. Però se la produzione nostra é scarsa, se 
i prezzi superano un certo limite, se incorrono 
difficoltà nelle contrattazioni o nell'adempimento 
di esse, quelle fabbriche ricorrono alle piriti 
in mancanza di meglio, e vi ricorrono tanto 
più facilmente, in quanto ne trovano in mag- 
giore abbondanza, ed in luoghi più vicini. 

È perciò che, lo ripeto, bisogna assolutamente 
mantenere un equilibrio quant'é più possibil- 
mente rigoroso tra la produzione ed il com- 
merciò, perchè si mantenga alla sua volta Tequi- 
librio tra l'offerta e la richiesta, e per conse- 
guenza si mantengano presso che costanti i 
prezzi, a un livello rimunerativo, s'intende. 

La costanza del prezzo è una condizione es- 
senziale nel commercio in genere ed in quello 
zolfifero in ispecie; perchè l'oscillazione del 
prezzo di una materia prima, che entra in mi- 
gliaia di prodotti, trae seco necessariamente 
l'oscillazione dei prezzi di questi prodotti ; ma 
l'incertezza tanto negli industriali quanto nei 
consumatori del costo di una derrata è dan- 
nosa. Il produttore deve fare i suoi conti pre- 
ventivi neir intraprendere la sua industria, ha 
quindi bisogno di elementi certi o poco varia- 
bili nel corso dell'esercizio, perchè il risultato 
corrisponda al previsto. 11 consumatore ha il 
bilancio della sua casa, che s'impone, e non 
deve trovarsi nell'imbarazzo quando i prezzi 



224 



Capitolo VIIL 



eccedono le sue previsioni, o diventano supe- 
riori ai mezzi finanziari di cui può disporre 
per provvedersene. 

Le brusche oscillazioni del prezzo dello zolfo, 
che si succedevano frequenti nei mercati ita- 
liani negli anni, che precedettero la costituzione 
deirAnglo-Siciliana, la quale diede stabihtà ai 
prezzi, fu la causa prima che gli industriali 
esteri preferissero le piriti delle altre nazioni 
al nostro zolfo nativo. Perché sapevano quanto 
dovevano spendere nelle compra di quelle, mentre 
per questo vagavano sempre nell'ignoto e do- 
vevano spesso sottostare a gravi perdite. 

Inoltre é la stabilità e Tequa moderazione 
dei prezzi, che determina l'aumento delFespor- 
tazione, la quale dà sfogo allo stok della pro- 
duzione annuale, impedisce il ristagno della 
merce nei depositi, mantiene Tequilibrio com- 
merciale e scongiura le crisi. 

Queste hanno la loro origine principalmente 
nelle ragioni anzicennate e producono danni 
gravissimi. O il genere resta invenduto ed am- 
massato nei magazzini di deposito, oppure bi- 
sogna cederlo a prezzo inferiore al costo di 
produzione. Nell'uno e nell'altro caso mancano 
i fondi necessari all'esercizio della miniera, vien 
meno il credito e bisogna chiuderla, o per lo 
meno ridurre sensibilmente il numero degli 
operai, che vi possono lavorare. 

Vanno perduti i milioni, che dall'estero ven- 
gono a noi, e quindi ne risente il contraccolpo 
tutta l'economia nazionale. 



Commercio dello zolfo. 225 

Avviene uno spostamento d'interessi generale, 
che propagandosi dal centro produttore alle 
varie funzioni sociali, produce sempre gravis- 
simi perturbamenti tanto nell'ordine economico 
privato, quanto nell'ordine pubblico. 

Si diffonde da per tutto un senso di males- 
sere profondo, anormale, insistente, che per 
vincere bisogna ricorrere all'intervento di altre 
forze vive e potenti nello Stato, le quali val- 
gano ad operarne la soluzione. 

7. Banche di credito minerario, sindacati e con- 
sorzi. — Nell'ordine privato la forza più potente 
ed efficace risiede nelle banche, che rappresen- 
tano l'unione dei grandi capitali, o di molti 
piccoli capitali formanti un poderoso insieme 
destinato all'industria ed al commercio. 

Le banche adunque possono risolvere le crisi 
ed aiutare l'industria, e come l'equilibrio della 
produzione col consumo è il mezzo preservativo 
da esse, cos il credito ne è il mezzo curativo. 

Ma le banche italiane rispondono male ai bi- 
sogni dell'industria zolfìfera, e quasi la trascu- 
rano, e perciò sono insufficienti a venirle in 
soccorso specialmente nei casi gravi. Sarebbe 
quindi necessaria la costituzione di un istituto 
di credito minerario, che avesse la funzione 
di sussidiare l'industria nel suo svolgimento 
normale, ed aiutarla nelle crisi. 

La banca, come ho accennato, strapperebbe 
l'industriale dagli artigli dello sborsante stroz 
Zino; eviterebbe i contratti a futura consegna, 
che sono la cancrena dell'economia mineraria; 

Cagni. 15 



22« 



Capitolo Vili. 



cooperebbe alla prosperità dell' industria, pre- 
stando i mezzi per l'applicazione dei metodi 
razionali di coltivazione e dei grandi impianti ; 
scongiurerebbe le crisi, fornendo agli esercenti 
i mezzi necessari per condurre avanti Tesercizio 
dell'industria senz'esser costretti a vendere a 
prezzo vile il prodotto, il quale resterebbe de- 
positato nei magazzini generali in garanzia della 
banca creditrice ed in attesa di una vendila 
vantaggiosa a crisi finita. 

Insomma la banca dovrebbe sostituirsi agli 
sborsanti, ai commissionari e negozianti, che 
comprano la merce a consegnare, col for- 
nire ai produttori i capitali necessari all'eser- 
cizio dell'industria, a modico interesse. 

Dovrebbe avere la sua sede vicina ai grandi 
centri produttori, per potere controllare lo svol- 
gimento industriale ed amministrativo di cia- 
scuna azienda, conoscere personalmente gli eser- 
centi nella loro solvibilità e moralità e garen- 
tire perfettamente il proprio credito con quelle 
misure cauzionali richieste in ciascun caso. 

Quindi dovrebbero istituirsi delle banche re- 
gionali con capitali corrispondenti ai bisogni di 
ciascun centro produttore. E poiché questi bi- 
sogni sarebbero variabili a secondo il numero 
delle miniere, la loro importanza e la solidità 
degli esercenti, cosi anche i capitali dovrebbero 
variare, adeguatamente alle possibili richieste 
di sovvenzioni annuali. 

Precipua garanzia dell'istituto di credito nella 
solidità delle sue operazioni dovrebbe essere la 



Commercio dello solfo. 227 

costituzione di sindacati regionali composti da 
esercenti, autorità ed amnainistralori della stessa 
banca, con la funzione speciale di esaminare 
la posizione economica di ciascuna azienda, sta<- 
bilire la misura del fido da accordare a cia- 
scun esercente, e decidere su ciascuna richiesta 
di somministrazione di fondi. 

Parimente per l'esecuzione delle grandi opere, 
che riescono di .utile comune a diverse miniere 
poste nello stesso campo minerario ed appar- 
tenenti a diversi proprietari, come sarebbero 
gli acquedotti i pozzi e simili, dovrebbero co- 
stituirsi dei consorzi obbligatori e permanenti, 
ottenere in nome collettivo i mutui necessari 
per le spese di costruzione, manutenzione ed 
esercizio, ed estinguerli a rate annuali, pagando 
ciascun consorziato una rata proporzionale al- 
l'utilità, che ne ricaverebbe, secondo il giudizio 
inappellabile del sindacato. 

Ma disgraziatamente siamo molto lontani dal- 
l'attuazione di tanto essenziali provvedimenti, 
quantunque da gran tempo se ne riconosca il 
bisogno, si desiderino e si facciano voti per la 
loro attuazione. 

Sin dal 1860, quando l'unità della patria pro- 
vocò il. risveglio intellettuale, economico, indu- 
striale e commerciale degli italiani, si pensò a 
tali istituzioni. 

Ma il risorgimento politico- intellettuale non 
valse a mutare il carattere nazionale, capace di 
grandi iniziative, ma guasto da diffidenze, scarso 
di spirito di soci a libi li tà e di operosità, molto 



228 



Capitolo Vili. 



attaccato alle antiche abitudini ed ai vecchi 
metodi. Questi difetti nostri si oppongono fatal- 
mente all'attuazione delle grandi ed utili istitu- 
zioni, che hanno spinto tanto lungi nella via 
del progresso le grandi nazioni, come T Inghil- 
terra, la Francia, la Germania, che ci superano 
in civiltà e potenza, appunto perchè tutte le 
forze vive della nazione cooperano, si sussi- 
diano vicendevolmente, si acuiscono sino al 
limite massimo di loro potenza, si svolgono 
con la più completa libertà e col più fine accor- 
gimento e raggiungeranno cosi quelle operose 
nazioni molto prima di noi il fine suprenao 
della vita individuale e sociale, cioè la com- 
pleta conservazione ed il massimo perfeziona- 
mento. 



CAPITOLO IX. 
Ingerenza gavemetiiva. 



1. Le scuole minerarie. — Una sorgente cosi 
copiosa di ricchezza nazionale quaPè Tindustria 
estrattiva dello zolfo, doveva necessariamente 
richiamare su di sé l'attenzione del governo 
per migliorarla, disciplinarla, garentirla e tas- 
sarla. 

Lo stato, che ha li fine precipuo di occu- 
parsi di tutte le manifestazioni dell'atti vita na- 
zionale, e di raccogliere, sviluppare e proteg- 
gere tutte le forze, che concorrono alla risul- 
tante di tale attività, ha esplicato la sua inge- 
renza nell'industria zolfifera in diverse forme. 

Per concorrere al suo miglioramento ha isti- 
tuito le scuole minerarie, da cui annualmente 
escono giovani valenti , che portano il loro 
contributo di scienza e di energia al progresso 
dell'arte mineraria. Per disciplinarla ha istituito 
gh Uffici tecnici minerari, che mercé la intel- 
ligente ed operosa cooperazione di valenti in- 
gegneri , riescono utilissimi all' industria in 



230 



Capitolo IX. 



genere ed agli operai in ispecie. Per garan- 
tirla ha emanato delle provvide leggi come 
quella sulla polizia delle miniere, sugli infor- 
tuni del lavoro, e sulla prevenzione di questi 
infortuni. <« 

Ha trovalo infine una copiosa sorgente di 
entrate per l'erario nazionale, con Tapplicazione 
di opportune imposte. 

Le scuole minerarie si propongono di conti- 
nuare il corso di coltura generale incominciato 
nelle R. Scuole Tecniche, e d'impartire una 
istruzione speciale sull'arte mineraria, atta a 
produrre delle persone capaci a dirigere i la- 
vori di una miniera con metodi razionali. Que- 
ste persone, che in seguito ad esame finale, 
ricevono un attestato di abilitazione, si chia- 
mano periti minerari. 

L'indirizzo della scuola é quello di istruire 
gli allievi nell'arte mineraria in genere ; ma in 
quelle scuole però, che si trovano vicine ai 
grandi centri minerari solfiferi ricevono anche 
una istruzione speciale sull'arte mineraria ap- 
plicata alle miniere di zolfo, e fanno continue 
visite a queste miniere per acquistare quella 
pratica, che loro insegni come le teorie delhi 
scuola ricevano la loro applicazione alFindu- 
stria, quali siano gli effetti di tale applicazione 
e come funzioni il complicato meccanismo di 
una azienda mineraria, che è la sintesi delle 
teorie della scuola applicate a quell'arte spe- 
ciale. 

È perciò, che dalle scuole provengono persone 



Ingerenza governativa, 231 

competenti non solo; nia capaci a produrre 
utili innovazioni, che generano il progresso 
dell'industria; perché non basta vivere; ma 
occorre progredire per migliorare le condizioni 
fisiche ed intellettuali di qualunque organismo 
individuale o sociale, come chiaramente c'in- 
segnano la biologia e la sociologia. 

Il corso si compie in tre anni, nei quali oltre 
alle materie della coltura generale, come le 
lingue, la storia, la geografia, la matematica, ecc., 
si apprendono le materie attinenti alla coltura 
speciale, cioè: la geometria descrittiva, la chi- 
mica, la geologia, la mineralogia, la metallur- 
gia, la fisica, la topografia, le costruzioni mec- 
caniche, la coltivazione delle miniere, ecc. 

I professori, che v'insegnano provengono o 
dalle Università, sezione fisico- matematica, o 
dagli Istituti Tecnici superiori, o dalle scuole 
estere, o dal R. Corpo delle miniere. 

2. Gli nffloi teonioi minerari. — Hanno lo scopo 
d'ispezionare le miniere e prescrivere il metodo 
di lavorazione e le misure di prevenzione dei 
disastri e di fare adottare tutte quelle precau- 
zioni, che ravvisano necessarie. 

Di esaminare i piani e richiedere agli eser- 
centi tutti quei lavori statistici, che potessero 
abbisognare all'ufficio ed al Ministero. 

Di fare eseguire la legge sulla polizia delle 
miniere, quella sul lavoro dei fanciulli, quella 
sulle caldaje a vapore, quella sugli infortuni 
del lavoro e l'altra sulla prevenzione di questi 
infortuni, ed in generale tutte le leggi e rego- 
lamenti minerari vigenti nel regno. 



232 



Capitolo IX, 



D'insegnare nelle scuole nninerarie. 

Di operare i salvataggi nei casi di disastro. 

Di corrispondere col governo e coi privati in 
tutto ciò, che riflette interessi minerari. 

Gli uffici hanno la loro sede nel capoluogo 
di ciascun distretto minerario. 

I distretti sono 10: Bologna, Galtanissetta. 
Carrara, Firenze, Iglesias, Milano, Napoli, Roma, 
Torino, Vicenza. 

Bologna ha 15 miniere produttive nel suo di- 
stretto(l), Galtanissetta 700, Carrara 6, Firenze44, 
Iglesias 89, Milano 33, Napoli 12, Roma 20, To- 
rino 36, Vicenza 9. Però le miniere di zolfo sono 
soltanto nel distretto di Galtanissetta ed in quello 
di Bologna, il primo comprende le miniere della 
Sicilia, il secondo tutte quelle delle Romagna e 
deir Emilia tra cui Ife più importanti sono quelle 
di Perticara, Formignano e Busca. 

Tutte le altre sono o cave come quelle di 
marmo a Carrara, di lignite nelle maremme 
toscane, di ardesia nel genovesato, o miniere 
di altri minerali per lo più metallici, come ferro, 
stagno, piombo, ecc. 

In proporzione del numero delle miniere esi- 
stenti nel distretto varia il numero del perso- 
nale addetto a ciascun ufficio. 

Perciò Bologna ha 4 ingegneri minerari, Gal- 
tanissetta li, Carrara 4, Firenze 4, Iglesias 7, 
Milano 5, Napoli 3, Roma 2, Torino 4, Vicenza 2. 

Da questi appunti statistici rilevasi, che la 



(1) Slalislica ufficiale del 1900. 



Ingerenza governatioa. 233 

maggiore importanza se l'ha il distretto mine- 
rario di Galtanissetta con 744 miniere (nell'anno 
1902), che occupano in media 38.000 operai, e 
danno una produzione annuale media di 450.000 
tonnellate di zolfo, che in prezzi correnti val- 
gono di lordo non meno di 32 milioni di lire. 

Si rileva parimente, che il personale adibito 
pel servizio di questo importantissimo ed esteso 
distretto è insufficiente, e per quanto elevata 
possa essere la sua attività e la sua abnega- 
zione, non può mai disimpegnare un lavoro 
superiore a qualunque potenzialità umana. 

La sua insufficienza poi è causa di disservi- 
zio, nel senso, che non può quest'ufficio eserci- 
tare su tutte le miniere della Sicilia quella sor- 
veglianza continua ed accurata, che si richiede ; 
e questo fatto torna a danno deirindustria, de- 
gli operai e del governo stesso. 

GH uffici minerari distrettuali dipendono dal 
ministero di Agricoltura, Industria e Commer- 
cio presso di cui è istituito un Consiglio Supe- 
riore delle miniere, e sono comandali da un 
Ispettore centrale residente presso il Ministero ; 
il tutto ai sensi dei R. Decreti 17 giugno 1866 
n.^ 3004, 4 novembre 1866 n.° 3317 e 19 maggio 
1870 n.« 5673. 

3. Sistema tributario. Tassa di apertura. — I 
tributi, che sono imposti sull'industria minera- 
ria zolflfera sono : 

La tassa di concessione governativa per 1 a- 
pertura della miniera o tassa di aperiatur. 

L'imposta fondiaria sulla miniera. 



2:ì4 



Capitolo IX. 



La tassa di uscita del prodotto in sostituzione 
dellantico dazio di esportazione. 

Oltre alle tasse di registrazione dei contratti 
e di ricchezza mobile sulla rendita dei capitali 
che sussidiano l'industria. 

La tassa di apertura in Sicilia trae la sua 
origine dal R. Decreto 8 ottobre 1808, con cui 
il Sovrano convertiva in una tassa il suo di- 
ritto di regalia sulle miniere del suo Regno per 
le ragioni, che esporrò nel capitolo seguente, e 
stabiliva il pagamento per una sola volta della 
somma di L. 127.50, dovuta dal proprietario 
della miniera all'atto del rinvenimento del mi- 
iH ["tìle. Senza il versamento al Ricevitore del 
Di3nianio di questa tassa, che deve precedere 
al decreto di licenza di apertura della nuova 
miniera, rilasciato dal Prefetto, dietro il parere 
deirUufficio minerario distrettuale, non si può 
esercire nessuna miniera, per non incorrere in 
gravi penalità stabilite dalle leggi, che segui- 
rono il detto Decreto. 

Per le zolfare della Romagna non si applica 
questa tassa ; ma si deve sottostare ad altre 
lei/gi, che esamineremo in seguito. 

4. Imposta fondiaria. Accertamenti, reclami, pa- 
gamento. — L'imposta fondiaria con le sovrim- 
[HLste provinciale e comunale viene applicata 
sol perché le miniere dalla legge vengono conside- 
rale come proprietà immobiliare. Essa in Sicilia 
trae la sua origine dalla legge 28 settembre 1810, 
elle sottopose al contributo fondiario le miniere 
come tutti gli altri immobili rurali. Gol R. De- 



Ingerenza gocernatlca. 235 



creto deirS agosto 1833, con cui fu ordinata la 
rettifica del catasto fondiario, furono emanate 
le norme regolamentari della materia e deter- 
minato meglio il concetto giuridico della pro- 
prietà immobiliare mineraria. 

In seguito l'articolo 162 delle istruzioni mini- 
steriali del 1838 stabiliva il metodo per la va- 
lutazione del reddito imponibile ed i criteri spe- 
ciali d'applicarsi per Taccertamento dell'im- 
posta. 

L'altra ministeriale del 1844, modificava il 
metodo e disponeva, che la valutazione dove- 
vasi eseguire con gli stessi criteri applicati agli 
altri cespiti, e sul coacervo decennale. 

Con sovrano rescritto del 16 luglio 1844 ve- 
niva abrogata la precedente disposizione, e si 
stabiliva invece il coacervo ventennale. Con la 
ministeriale deir8 gennaio 1845 era dato ordine 
agli agenti fiscali di rilevare con la maggiore 
esattezza possibile la rendita effettiva di cia- 
scuna miniera per accertarne l'imponibile. 

Finalmente, avvenuta l'unificazione dei vari 
Stati italiani, il regolamento generale delle im- 
poste dirette del 24 dicembre 1870 confermava 
le disposizioni delle leggi precedenti e mante- 
neva gli stessi concetti in ordine alla tassabi- 
lità della miniera ed all'accertamento del red- 
dito imponibile , equiparandoli a quelli , che 
regolano l'imposta fondiaria in vigore. 

A tal uopo sono istituiti delle Commissioni 
comunali, elette dai Consigli, le quali unita- 
mente agli Agenti fiscali procedono all'accerta- 



236 



Capitolo IX. 



mento della rendita reale di ciascuna miniera 
in base ai rilievi locali ed a tutti quegli ele- 
menti contabili, che possono fornire dei criteri 
esatti. 

Contro le conclusioni di questa Commissione 
è ammesso il reclamo alla Commissione pro- 
vinciale in prima istanza ed a quella centrale, 
residente a Roma in ultima istanza. 

I reclami possono corredarsi di tutti i docu- 
menti valevoli a provare l'inesattezza delFac- 
certamento, ed a comprovare gli elementi di 
fatto, edotti dal reclamante in sostegno delle 
sue ragioni. 

Parimente gli é fatta facoltà di poter esporre 
oralmente le sue ragioni innanzi alle Commis- 
sioni, che devono giudicare in merito. 

La decisione della Commissione centrale é 
esecutiva. In base al reddito da questa accer- 
tato l'Agente delle imposte locale ne applica 
r aliquota nei modi di legge e liquida la tassa 
annuale, che iscrive nei ruoli da consegnare 
a) l'Esattore per la riscossione, 

II pagamento della tassa inscritta nel ruolo 
si eseguisce nei modi consueti, a bimestre come 
per tutte le altre imposte. 

Anche con le norme comuni di coazioni pro- 
cede l'Esattore alla riscossione forzosa dell'im- 
posta non pagata nelle debite scadenze. Procede 
prima alla esecuzione mobiliare sui prodotti 
su cui ha privilegio legale, ed in mancanza 
alla esecuzione immobiliare sulla miniera e sul 
materiale fisso, ritenuto dalla legge come im- 
mobile per destinazione. 



Ingerenza pooernatìva. 237 



5. Tassa di uscita. — Questa imposta colpisce 
la produzione nell'atto del suo imbarco per 
l'estero. È perciò, che cade direttamente sul 
commerciante; ma indirettamente si riversa sul 
produttore; perchè é vero che viene pagata da 
quello nell'atto di spedire lo zolfo all'estero; 
ma però ne tien conto nei prezzi di compra, ed 
in sostanza é il produttore, che paga. 

Questa tassa corrisponde ad Vio dell'antico 
dazio di esportazione, che venne abolito, perché 
fu riconosciuto gravoso all' industria e dannoso 
al commercio di questo importantissimo nostro 
prodotto, e perciò venne ridotto a L. 0.11 per 
ogni quintale di zolfo fuso posto a vela, oppure 
in vagone alle stazioni ferroviarie del confine 
italiano. 

6. Tasse sui contratti. — La tassa di registra- 
zione del contratto di gabella delle miniere viene 
applicata nel solo caso, che si verifichi la produ- 
zione ed allorquando venga corrisposta alla pro- 
prietà la quota convenuta. Allora viene applicata 
coi criteri ordinari degli altri contratti di trasla- 
zione d'immobili. Perché la legge fiscale, come 
ho più innanzi osservato, contro il sano criterio 
giuridico, vuole ritenere come vendita la con- 
cessione, che il proprietario fa all'esercente 
della sua miniera. Per istabilire il valore, se 
non si é fatto un concordato, il Ricevitore del 
registro, procede all' esame degli atti dell'am- 
ministrazione della miniera, e per mezzo degli 
Ingegneri demaniali alla perizia della poleii- 
ziahtà produttiva della miniera. 



238 



Capitolo IX. 



Per la esplorazione è dovuta la tassa fissa 
di L. 3.60 senz'altro. 

La tassa di registrazione dei contratti com- 
merciali è quella ordinaria per la compra e 
vendita dei mobili, ed è a peso comune del ven- 
ditore e del compratore. 

Non avviene cosi per la tassa di registrazione 
dei contratti di sborso, che •per convenzione 
suole pagarsi tutta dal mutuatario e viene per- 
ciò ad aumentare gli oneri di tale obbligazione 
da per sé stessa abbastanza onerosa alleser- 
cente. Per questi contratti viene applicata la 
tassa dei mutui ad interesse. 

La tassa di ricchezza mobile dovuta per que- 
sti mutui in base alla legge comune sui redditi 
ordinari viene pagata dal mutuante, il quale 
ordinariamente se ne fa rivalere dalPesercente. 
che è davvero la povera Cenerentola delle zolfare. 

Come si vede, Tindustria zolfifera riesce assai 
gravata d'imposte. Non tanto pel tributo fondiario 
principale, che, accertato coscienziosamente, 
sarebbe sopportabile, diviso come é tra l'eser- 
cente e la proprietà ; ma quanto per le sovrim- 
poste provinciale e comunale, che non solo du- 
plicano l'aliquota, ma spesso la eccedono, e per 
le tasse indirette, che piombano quasi tutte nel 
primo periodo dall'esercizio, quando la miniera 
é ancora improduttiva di utili. Questo fatto 
rende assai disagevole la condizione del colti- 
vatore, che allora appunto quando avrebbe bi- 
sogno di aiuti si trova più oberato di spese e di 
balzelli. 



Ingerenza governatioa. 239 

Questa é la causa principale per cui in Ita- 
lia le industrie nascenti non possono prospe- 
rare; perchè appunto vengono soffocate in sul 
nascere dalle innposte esorbitanti, che gravano 
in misura unica sulle nuove come sulle adulte. 
E poiché le forze delle prime non sono suffi- 
cienti a sopportarne il peso, devono necessaria- 
mente soccombere nella lotta per l'esistenza, in 
cui restano soprafatte dalle altre. 

Una provvida legislazione tributaria dovrebbe 
esonerare le industrie nascenti da qualunque 
tassa, e poi dovrebbe applicarle in misura pro- 
porzionale. 



i; 

i! 

il 

II 



CAPITOLO X. 
Legislazione mineraria. 



1. Leggi minerarie antiche nei Tari Stati ita- 
liani (l). — Il codice civile italiano, trattando 
dei beni relativamente alle persone a cui si 
appartengono alFarL 431 dispone < che le mi- 
niere e le saline sono regolate da leggi speciali. 

Neirart. 547 t*.apoverso, trattando del dritto 
di accessione sugi' immobili, dichiara < che il 
proprietario del soprasuolo può fare disotto al 
suolo qualsiasi costruzione e scavamento e 
trarne tutti i prodotti possibili, salve le dispo- 
sizioni delle leggi e dei regolamenti sulle mi- 
niere >. 

Finalmente con V art. 1571 prescrive « che 
l'enfiteuta ha gli stessi dritti, che avrebbe il 
proprietario, quanto al tesoro ed alle miniere, 
che si scoprono nel fondo enfiteutico ». 

Da queste esplicite dichiarazioni, si desume, 
che la nuova legislazione imperante nel regno 



d) V. Traina, Legislazione mineraria. 



Legislazione mineraria. 241 



ha mantenuto in vigore tutte le leggi ed i re- 
golamenti minerari vigenti nei vari Stati ita- 
liani, prima della unificazione politica. 

Ond'é che la legislazione mineraria in Italia 
è diversa nelle sue regioni, come diversi fu- 
rono i principii adottati nei vari codici degli an- 
tichi Stati. 

Questi principii, in sintesi, possono ridursi a 
due, sostenuti da due scuole opposte, prove- 
nienti da fonti storiche diverse, adottati da popo- 
lazioni soggette a dominazioni straniere diverse, 
e da queste influenzate. 

La prima scuola sostiene la demanialità delle 
miniere, la seconda la proprietà individuale 
privata di esse. 

La prima informò la legislazione degli Stati 
del nord ; la seconda quella degli Stati del Sud 
del continente italiano. 

Secondo la prima scuola la terra e tutto ciò 
che contiene, si appartiene alla Sovranità, rap- 
presentata dallo Stato o dal Re, secondo che si 
tratti di governi liberi o autocrati, il quale 
mentre permette Toccupazione del soprasuolo 
ai singoli componenti della collettività e la ma- 
nutenzione in possesso perpetuo ai loro di- 
scendenti e cessionari, concede altresì Toccu- 
pazione del sottosuolo ad altri componenti a 
titolo precario o perpetuo. 

Da questa scuola adunque la terra va divisa 
in due forme di proprietà distinte e separate: 
quella della superfìcie e quella del sottosuolo. 

Il dominio eminente di questa proprietà ri- 

CaGNI. 1G 



242 



Capitolo X. 



siede nel Sovrano (popolo o Re); Tuso di essa 
nei cittadini. 

Quest'uso è diverso in estensione nell'una e 
neiraltra. La prima ha una latitudine ed una 
stabilità maggiore della seconda, la quale con- 
serva una certa subordinazione a quella, ed 
una restrizione e precarietà di dritti da for- 
marne un tipo sui generis. 

Per la seconda scuola la terra con tutto ciò, 
che contiene è del primo occupante, che ne ha 
il dominio ed il possesso; e perciò l'individuo, 
che detiene a giusto titolo per successione o 
per cessione la superfìcie di quel suolo, pro- 
veniente dal primo occupante, è anche padrone 
del sottosuolo come accessorio della superficie, 
da cui è inseparabile. 

Perciò stabilisce l'unità della proprietà, la 
pienezza e la stabilità assoluta di essa, e la 
perpetuità individuale privata. 

La prima scuola fu adottata dalla Germania, 
dalla massima parte dei popoli nordici e dai 
meridionali autocrati. 

La seconda fu abbracciata dai popoli latini, 
(fatta eccezione della Spagna retta sempre da 
governi assoluti), e dall'Inghilterra, nazione sem- 
pre liberale ed eminentemente industriale e per- 
ciò stesso sempre fiduciosa nell'iniziativa pri- 
vata. 

Negli Stati italiani, il Piemonte, la Lombar- 
dia, la Sardegna e la Romagna adottarono e 
mantennero il primo sistema; la Toscana, il 
Napoletano e la Sicilia il secondo. 



Legislazione mineraria, 245 

E siccome a ciascun sistema sono connessi 
gravissimi interessi regionali e particolari ; sic- 
come é impossibile distruggere d'un tratto le 
tradizioni di tanti secoli; siccome le ragioni 
storiche, giuridiche ed economiche di ciascuno 
sistema s'impongono in ciascuna regione, é 
stata sino ad ora difficilissima Tunificazione 
della legislazione mineraria in Italia, e lo sarà 
ancora per molto tempo. Fu perciò giocoforza 
mantenere in vigore le antiche leggi, che re- 
golano la materia in modo diverso nello stesso 
Stato. 

Non é qui il luogo di esaminare tutte le 
varie leggi minerarie esistenti nel regno; ma 
soltanto quelle, che hanno attinenza all'in- 
dustria zolfifera. È perciò che mi limiterò alla 
esposizione della legislazione mineraria sicula 
e romana, ed all'esame di quelle nuove leggi, 
che non avendo un carattere tecnico; ma con- 
tenendo disposizioni di ordine generale sulle 
misure di prevenzione e di disciplinamento mi- 
nerario, poterono attuarsi in tutto il regno ed 
applicarsi a tutte le industrie minerarie com- 
presa la zolfifera. 

2. Legrgi che reg^olano le miniere di jsolfo sici- 
liane. — In Sicilia, che fu retta per tanti secoli 
da governo monarchico assoluto con ordina- 
mento feudale, il Sovrano esercitava dei dritti 
di regalia sopra i feudi posseduti dai Signori 
suoi vassalli a cui l'aveva concesso. 
Fra gli altri quello di prendere la decima parte 
dei prodotti delle miniere. 



244 



Capitolo X. 



Ma questo dritto, sia perchè venisse spesso 
contrastato da quei potenti signori, sia perché 
rindustria estrattiva fosse limitatissima, ren- 
deva un meschino lucro alla corona. 

Fu perciò che un R. Decreto deirs ottobre 
1808 sostitui all'antico dritto della decima a 
favore del Sovrano, il pagamento di una som- 
ma quantitativa di ducati 30, pari a L. 127,50, dn 
esigersi, come ho detto, in una sola volta; cioè 
all'apertura della miniera, che doveva anche 
essere chiesta, e consentita dal Tribunale del 
R. Patrimonio. 

È questa, come abbiamo visto, la tassa di 
aperiatur, mantenuta sino ad oggi per effetto 
del detto rescritto ancora in vigore. 

Col regolamento del 15 dicembre 1828 furono 
prescritte le norme riguardanti le pratiche da 
farsi per ottenere il permesso di apertura delle 
zolfare, e fu data agli Intendenti, oggi Prefetti. 
la responsabilità dell'esatta esecuzione della 
legge e del regolamento in ordine alla riscos- 
sione dei dritti di regalia, ed al permesso di 
aperiatur in seguito a tale riscossione. 

Per effetto di queste norme il proprietario 
della miniera, o l'esercente munito di regolare 
contratto ha l'obbligo, prima di procedere alla 
fusione del minerale, di presentare domanda 
in carta da bollo al prefetto della provincia, 
accompagnata dalla ricevuta della tassa pagata 
al Ricevitore demaniale del luogo, intesa ad 
ottenere il permesso di apertura della miniera. 
[1 Prefetto, sentito il parere del R. Ufficio mi- 



Legislazione mineraria, 245 

« 
nerario del distretto, emette decreto di licenza, 
che registra e deposita agli archivi, avvisando 
l'interessato dell'ottenuta licenza. 

Il regolamento del 3 dicembre 1830 riguarda 
il metodo da tenersi per la fusione dello zolfo; 
ma fu modificato con l'altro del 31 gennaio 1851, 
di cui parlerò in seguito. 

Il regolamento dell' 11 giugno 1833 prescrive 
in quali mesi è permessa la fusione coi forni 
aperti. 

I R. Rescritti del 18 febbraio e 25 settembre 
1834 interdicono la fusione in fornaci aperte. 
Però tanto l'uno che l'altro sono riprodotti nel 
citato regolamento del 1851, che passo ad esa- 
minare. 

II regolamento del 31 gennaio 1851 debita- 
mente approvato con R. Rescritto del 5 marzo 
dello stesso anno, regola il sistema di fusione 
coi calcaroni. 

Prescrive che la fusione può praticarsi in tutti 
i mesi dell'anno, ed indica il modo in cui deve es- 
sere eostruito, riempito, curato ed abbruciato il 
calcarone, modo corrispondente appunto alle re- 
regole già esposte. Assegna le distanze che i 
calcaroni devono conservare dai luoghi abitati 
e dai cólti appartenenti ai proprietari finitimi, 
assegnando m. 200 pei primi e m. 100 pei se- 
condi. Tuttavia se il fumo arrechi danno ai vi- 
cini, il produttore deve indennizzarli, e deve 
compiere tutte quelle misure precauzionali, che 
le autorità competenti possano prescrivere; in 
mancanza va soggetto alla multa di L. 1275, la 



£46 



Capìtolo X, 



quale viene elevata al doppio se il danno è ar- 
cato alia salute pubblica. 

Istituisce due Ispettori scientifici per vigilare 
alla esatta costruzione ed all'uso più conve- 
niente dei calcaroni. Fa obbligo ai capi mae- 
stri di munirsi di attestati di abilitazione rila- 
sciati dagli ispettori. Ordina alle guardie fore- 
stali di coadiuvare lopera degli ispettori, sor- 
vegliando ed elevando al caso contravvenzioni. 

Prescrive finalmente dei doveri, che i pro- 
duttori devono adempiere, fra i quali quello per 
cui i coltivatori vicini devono prestarsi vicen- 
devole aiuto in caso di accidenti ai calcaroni, 
salvo ripeterne competente indennità. 

Il R. Rescritto del 1° giugno 1852, emesso in se- 
guito a parere della Consulta in Sicilia, dispose, 
che l'ispettore incaricato della vigilanza delle 
miniere esistenti nella provincia ai termini del 
regolamento approvato con altro rescritto del 
5 maggio 1851, curi affinché non venga effet- 
tuata la fusione del minerale, se prima non si 
sia accertato dell'effettivo pagamento del dritto 
di regalia da parte del proprietario della mi- 
niera o di altri per lui; che non si riscuota 
la tassa per la semplice esplorazione; che do- 
mandata la concessione, si possa cominciare la 
fusione, senza attendere l'emissione del decreto; 
che la riscossione della tassa abbia luogo una 
sola volta per ogni nuova miniera. 

È questa tutta la legislazione mineraria sol- 
flfera in Sicilia, esistente prima dell'annessione 
politica del 1860. 



Legislazione mineraria. 247 

È da notare, che la legge mineraria del 17 ot- 
tobre 1826 non riguardò le miniere di zolfo, 
avendole escluse con la disposizione tassativa 
dell'art. 17; ed è perciò, che non ne ho fatto 
menzione. 

I principi fondamentali, che informano que- 
sta legislazione sono adunque i seguenti : 

lo Le miniere di zolfo sono considerate pro- 
prietà particolari, appartenenti al proprietario 
del soprasuolo. 

2» È fatta perciò facoltà al proprietario di 
aprire o non le miniere a suo piacimento; e quindi 
né può essere costretto a coltivarle, né il go- 
verno può concedere a chichessia la facoltà di 
ricercare ed aprire miniere nei fondi altrui. 
Questa facoltà spetta al solo proprietario. 

3» La licenza per aprire la miniera non 
implica dritto di comproprietà da parte del 
governo, o modificazione al dritto di proprietà; 
ma soltanto è intesa a due fini: Alla riscos- 
sione del dritto di regalia a favore dello Stato, 
rappresentante oggi i dritti, che il Sovrano si 
riservò nella concessione feudale; ad informare 
le autorità competenti della esistenza della nuova 
zolfara, affinché potessero esercitare quella sor- 
veghanza, che le leggi prescrivono. 

4«> È rispettata la massima libertà nella col- 
tivazione, la quale non trova altra limitazione 
fuorché quella dei dritti dei terzi, con cui re- 
gola i rapporti giuridici. 

5° L'ingerenza governativa é limitata sol- 
tanto alla vigilanza sull'esatta esecuzione delle 



248 



Capitolo X. 



Jeggi e dei regolamenti: alla garenzia della sa- 
lute pubblica e privata, ed al rispetto degli in- 
teressi dei terzi. 
3. Legislazione mineraria della Romagna. — Nel 

distretto di Bologna, che comprende le Provin- 
cie dell'ex Stato Pontificio con 15 miniere di 
zolfo attive, dopo il 1815, abrogata la legge fran- 
cese del 1808, ritornarono in vigore (meno delle 
Marche e dell'Umbria ove fu estesa la legge 
sarda del 1859, in virtù del decreto Commissa- 
riale del 13 novembre 1860), le antiche Bolle di 
Paolo III ai Gesenati, e di Gregorio XIII in 
data 1 giugno 1580, le quali affermavano nel 
modo più assoluto il dritto di demanialità delle 
miniere, fondato sul principio che esse costitui- 
s(vono una proprietà distinta e separata da quella 
della superficie del suolo, e che non si possono 
ricercare e coltivare senza il consentimento go- 
vernativo, e senza un atto di concessione del- 
Taotorità amministrativa. 

Questa condizione giuridica, che subordina 
lacquisto e l'esercizio dei dritti di proprietà e 
di possesso ad un atto di concessione sovrana, 
Jiino al 1824 anziché risultare da una leggege- 
nerale e di metodo, seguiva da una serie di 
provvedimenti e di atti governativi, emanati nei 
casi particolari costantemente informati allo 
stesso principio, rispettato dai privati e ricono- 
sciuto dalle autorità giudiziarie. In modo che 
piiossi addirittura affermare, che un vero dritto 
consuetudinario regolava la materia. 

A 5 Aprile 1824 il Motu-proprio sancito da 



Legislazione mineraria, 249 



Leone XII all'art. 150 riconobbe e conservò sol- 
tanto quei privilegi sulle miniere, rispetto ai 
quali si allegasse espressanaente la speciale 
concessione romana. Questo concetto venne poi 
ripetuto nell'Editto del 19 settembre 1850 sul 
riordinamento dell'amministrazione centrale. 

Ma ciò, che mancava sopratutto a quella le- 
gislazione insufficiente e diffettosa da per se 
stessa, era una norma regolare ed uniforme 
per potere ottenere la licenza e la investitura 
della coltivazione mineraria. A questo vero e 
grave inconveniente venne riparato dal governo 
italiano, appena avvenne Tannessione delle Pro- 
vincie romane, col R. Decreto del 30 giugno 1872, 
che pur conservando integro il principio giu- 
ridico predominante in quelle provincie, disci- 
plinò il modo con cui devono domandarsi e 
come devono accordarsi tanto i permessi per 
le ricerche, quanto le patenti per le coltivazioni. 
In tal guisa furono stabilite norme sicure e ge- 
nerali per l'azione dei privati, e prescritti certi 
limiti all'azione del governo. 

Nelle Marche e nell'Umbria, come accennai, 
fu estesa la legge sarda del 20 novembre 1859, 
Questa legge, riproducendo i concetti dell'Editto 
del 30 giugno 1840, distingue i giacimenti me- 
tallici e fossili da quelli lapidei e torbosi. I 
primi costituiscono una proprietà diversa da 
quella del soprasuolo, e non si può acquistare 
che unicamente per concessione governativa. 
I secondi appartengono al soprasuolo per ac- 
cessione e sono disponibili a piacimento della 
proprietà. 



250 



Capitolo X, 



E data piena libertà a chiunque di ricercare 
le sostanze minerali in qualunque fondo si ri- 
trovino, salvo a munirsi di autorizzazione del 
Prefetto del distretto, ed a pagare un'adeguata 
indennità al proprietario del fondo pei danni, 
arrecativi. 

Rinvenuto il minerale lo scopritore acquistali 
dritto di preferenza nella concessione della mi- 
niera. 

La concessione viene fatta dal Governo a ti- 
tolo perpetuo, a meno ciie non venisse in se- 
guito pronunziata la decadenza per abbandono 
di lavorazione oltre il biennio. 

Lo Stato percepisce una quota di utili rag- 
guagliata al 3 o/o sul prodotto annuale della mi- 
niera. 

È disciplinata tutta la materia in ordine alla 
coUivazione, alla sorveglianza, alla polizia, ecc.: 
in modo esauriente e tale da potersi franca- 
mente affermare di esser questo il modello 
delle leggi minerarie, fra le tante vigenti nelle 
diverse provinole italiche. 

4. Leggi niiOYe e progetti di unificazione legi- 
slativa. — Oltre ai decreti del 13 novembre 1860 
è del 19 maggio 1872 or ora accennati, dopo 
la unificazione del Regno fu emanato il rego- 
lamento del 25 dicembre 1865, per supplire in 
quelle provinole in cui non era in vigore la 
legge del 20 novembre 1859, al difetto di sorve- 
glianza e di assetto amministrativo, per cui si 
verificavano gravi inconvenienti. Lo scopo di 
esso è dichiarato all'art. 2, in cui é detto, che 



Legislazione mineraria. 251 



la vigilanza governativa é diretta a garentire 
la sicurezza delle persone, degli edifizi, delle 
strade e dei corsi di acqua e viene esercitata 
dal Corpo Reale delle miniere, riorganizzato 
col R. decreto del 28 febbraio 1864 di n. 1699, 
sotto la dipendenza del Ministero di A. I. e C. 
coadiuvato dal Consiglio delle miniere. 

Con altro decreto del 23 dicembre 1865 si af- 
fidava agli Uffici distrettuali del R. Corpo delle 
miniere la sorveglianza dei calcaroni, di cui si 
occupava la legge sicula del 1851 ; si prescriveva 
l'obbligo della compilazione della statistica, dei 
rapporti particolareggiati suir andamento del 
servizio e del progresso dell'industria minera- 
ria, delle carte geologiche del regno e dell'in- 
segnamento nelle scuole speciali governative. 
Si modificava la circoscrizione distrettuale e 
l'organico del personale, i quali furono in se- 
guito nuovamente modificati coi R. decreti del 
17 giugno 1866 e 19 maggio 1870. 

Quest'ultimo decreto fece capo immediato del 
R. Corpo delle miniere l'Ispettore Centrale presso 
il Ministero, il quale Ispettore risponde dell'anda- 
mento generale del servizio tecnico, ispeziona 
i distretti e riferisce al Ministero, facendo tutte 
le proposte, che crede necessarie nell'interesse 
della sicurezza delle cose e delle persone. 

Frattanto diversi tentativi si fecero dai legi- 
slatori per unificare la legislazione mineraria 
ed avere un testo unico per tutto il Regno; ma 
per le ragioni, che ho innanzi rassegnato i rela- 
tivi progetti di legge non trovarono il favore 
delle Camere e naufragarono sempre. 



252 



Capìtolo X. 



Il primo progetto fu presentato al Parlamento 
dal Ministro Pepoli nella tornata del 18 novem- 
bre 1868. Esso era informato al principio della 
proprietà privata individuale. Ma non trovando 
l'adesione della maggioranza parlamentare, non 
fu nemmeno studiato e /discusso. 

Un altro progettò presentato al Senato dal 
Ministro Broglio, fu approvato nella seduta del 
22 febbraio 1869; ma non fu poi neanche di- 
scusso dal Parlamento e quindi non potè essere 
tradotto in legge. Desso piuttosto che una legge 
completa di ordine generale costituiva un primo 
passo alla riforma legislativa mineraria, con 
la introduzione del concetto nuovo dei consorzi, 
e col rendere più efficace la tutela del Go- 
verno. 

Un altro progetto di ordine generale fu pre- 
sentato, d'iniziativa parlamentare, dal deputato 
Maroldo nella tornata del 30 aprile 1869. Esso 
proclamava l'assoluta libertà delle miniere, sol- 
traendole da qualunque influenza governativa, 
e per essere eccessivamente liberale provocò 
in seno al Parlamento e fuori nella stampa una 
polemica vivacissima, che fini col non farlo Hi- 
scutere neanche. 

Convinti perciò gli uomini di Stato, che il po- 
tente dualismo, esistente nelle varie regioni d'I- 
talia circa ai concetti fondamentali del dritto 
minerario, non avrebbe assolutamente permesso 
la compilazione di una legge che abbando- 
nasse interamente l'uno o l'altro sistema, «ten- 
tarono di attenersi ad un terzo sistema eelet- 



Legislazione mineraria. 253 



lieo, che riusciva però un espediente peggiore 
del male da riparare. 

Il Ministro Castagnola nella tornata del 6 mag- 
gio 1873 presentava un progetto, col quale, man- 
tenendosi in vigore le leggi precedenti e spe- 
ciali a ciascuna regione, si istituivano i con- 
sorzi obbligatori tra i proprietari dei campi 
minerari da esplorarsi o in esercizio; si stabi- 
livano le norme per il loro regolare funziona- 
mento; si elevava a dodici il numero dei mem 
bri del Consiglio delle miniere, ecc. ecc. 

Ma anche questo progetto lasciò il tempo che 
trovò, e la unificazione della legislazione mi- 
neraria è ancora un pio desiderio da compiersi 
in un avvenire assai lontano. Perchè sono con- 
vinto, che la riforma legislativa mineraria potrà 
solo attuarsi gradatamente, poco per volta, e 
mai d'un tratto. Col prendere di fronte la si- 
tuazione non vi si potrà mai riuscire. Invece si do- 
vrebbe adottare anzitutto un principio netta- 
mente definito e scelto tra le due scuole opposte, 
e propriamente il più liberale ed il più confa- 
cente allo spirito moderno e quindi senza per- 
derlo mai di mira, insinuarlo gradatamente 
nella legislazione mineraria, sotto lorma di leg- 
gine prima, intese a disciplinare l'uno o l'altro 
ramo di servizio, e come legge generale poi, 
quando tutta la nazione, per forza di adatta- 
mento, sarà preparata convenientemente a po- 
terla adottare senza scosse, senza resistenza e 
senza spostamenti di gravi interessi individuali 
e regionali. 



254 



Capitolo X. 



5. Legrgre sulla polizia delle miniere. — La legge 
<lcl 30 marzo 1893, n. 184 col relativo regola- 
mento del 14 gennaio 1894, n. 14 prescrive, che 
in ogni miniera vi sia un esercente responsabile, 
ed una persona tecnica, cui sia affidata la di- 
rezione e la sorveglianza dei lavori, con ob- 
bligo nell'esercente di denunziare al Sindaco del 
Comune in cui è aperta la miniera quali per- 
sone assumono tali funzioni, ed i mutamenti^ 
che si verificano durante Tesercizio. Il termine 
per presentare la prima denunzia si é di 30 
t^^iorni da quello dell'apertura deiresercizio, e 
(li giorni 10 per la seconda, dal giorno delFav- 
venuto mutamento. La denunzia si fa con ap- 
posito verbale sottoscritto dalle parti, e la copia 
fii esso dovrà in fra otto giorni essere inviata 
dal Sindaco airufficio minerario del distretto. 

Fa obbligo all'esercente di mantenere in du- 
plice originale il piano della miniera con pro- 
lili dei lavori nella scala da 1 a 500. Una copia di 
ijsso deve essere spedito airufficio minerario, 
Oli i)gni anno nel mese di marzo si fa il cam- 
bio del nuovo con quello dell'anno precedente. 
Se l'esercente trascuri d'inviarlo, oppure quello 
inviato non soddisfi alle esigenze dell'Ufficio, 
questo ne riferisce al Prefetto della Provincia 
in cui è posta la miniera, il quale con apposito 
iliicreto ne ordina la compilazione di ufficio, a 
spese dell'esercente, riscuotibili dall'Esattore 
Itjcale. l piani vengono custoditi neirarchivio 
minerario, il quale non può renderli ostensibili 
a-1 estranei. Quelli delle miniere abbandonate 



LeqUazìone mineraria. 255 



appartenenti al proprietario del suolo non pos- 
sono venire esaminati che da questo soltanto: 
quelli delle miniere demaniali possono esami- 
narsi da chicchesia, e può ottenersene copia a 
proprie spese. 

1 funzionari designati dalla legge per ispezio- 
nare le miniere hanno dritto di accedervi quando 
loro piace, e gli esercenti devono prestarsi vo- 
lentieri a coadiuvare la loro opera. In caso di 
resistenza possono richiedere l'assistenza della 
forza pubblica. 

I lavori delle miniere devono essere condotti 
in guisa tale da provvedere efficacemente alla 
incolumità delle persone e da non compromettere 
la sicurezza degli edifizi, delle strade e dei corsi 
di acqua vicini. A tal uopo non si possono fare 
scavi a distanze minori di 20 metri dalle abi- 
tazioni, dai luoghi cinti da muri e dalle strade 
pubbliche, di 50 metri dai corsi di acqua, ca- 
nali, acquedotti e sorgenti, salvo se ne abbia 
ottenuto una speciale autorizzazione e si abbia 
prestato cauzione pei danni possibili. 

Ogni coltivazione sotterranea deve avere due 
foci o uscite all'esterno, a meno che non si tratti 
di lavori di ricerca nel loro primo periodo, o 
di miniere intercomunicanti. 

I pozzi, le gallerie e gli scavi in genere de- 
vono essere armati convenientemente a seconda 
la natura delle roccie. I pilastri, che sostengono 
le volte ed i diaframmi, che separano i piani 
devono avere una disposizione ed uno spessore 
tale da garantire la solidità dell'interno della 



''^m 



Capitolo A'. 



miniera. Le discenderie ed i pozzi, destinati al 
transito degli operai, devono essere sempre 
quelli da cui penetra l'aria esterna; e quando 
le miniere sono profonde o vi ha pericolo d'in- 
cendio, devono avere una areazione indipen- 
dente da quella dei cantieri di lavorazione. 

Le mine sono permesse in quei punti in cui 
non si teme pericolo di esplosione di gas infìara- 
raabiH, ed anche allora devonsi usare le mag- 
giori precauzioni nel trasporto, nell'introduzione 
e nel deposito di materie esplosive nei modi e 
nella quantità prescritti dal regolamento. Il 
modo di caricamento e di accensione è anche 
regolato da opportune prescrizioni. 

Nei cantieri in cui si sviluppano gas infiam- 
mabili r. prescritto obbligatoriamente l'uso delle 
lampade di sicurezza, ed il modo di governarle 
al bisogno. È prescritto parimente il sistema 
di ventilazione, ed enumerate tutte le misure di 
precau/jone e di repressione in caso di in- 
cendi. 

Le gabbie e benne, che servono alla estra- 
zione del minerale ed alla discesa e salita de- 
gli operai, devono essere solidamente assicurale 
alle corde, munite di apparecchi di ritegno pei 
casi di rottura di esse e convenientemente ri- 
parate in alto per difesa dai corpi duri, che po- 
trebbero cadere e produrre infortuni. Parimente 
devonsi tenere appositi congegni di segnala- 
zione pei movimenti di esse e pel pronto arresto 
della loro corsa. 

L'esercente è obbligato denimciare immedia- 



Legislazione mineraria. 257 

tamente airufficio minerario ogni infortunio 
avvenuto, di tenere sul posto le medicine, gli 
apparecchi di medicazione ed i mezzi di soc- 
corso necessari e di apprestare a proprie spese 
le prime cure di urgenza. Può essere obbligato, 
solo o in consorzio, ad apprestar l'assistenza 
medica. 

Quando Tingegnere governativo riconosce che 
i lavori siano condotti in modo diforme alle 
prescrizioni della legge, o che possano creare 
pericoli, oppure vi sia imperizia del personale 
dirigente o sorvegliante, ne riferisce al Prefetto, 
il quale con apposito decreto, emette le dispo- 
sizioni opportune indicate dall'ufficio minerario, 
e può obbligare l'esercente a mutare il perso- 
nale con altro più idoneo. 

Le disposizioni analoghe vengono trasmesse 
al Sindaco del Comune in cui è la sede dell'e- 
sercizio, e questi ne dà comunicazione all'eser- 
cente per accettarle oppure fare le sue osser- 
vazioni. Nel caso di accettazione l'esercente ap- 
pone la propria firma al verbale, che viene tra- 
smesso al Prefetto, e vi dà esecuzione ; nel caso 
di rifiuto agli ordini superiori, in fra 10 giorni 
dalla comunicazione, dovrà inoltrare ricorso al 
Ministero, che dovrà decidere, udito il parere 
del Consilio delle miniere. La decisione mini- 
steriale è obbligatoriamente esecutiva. 

In caso di trasgressione degli ordini supe- 
riori o di qualunque disposizione della legge e 
del regolamento, viene dall'ingegnere governa- 
tivo elevata contravvenzione, che si estende dalle 

Cagni. 17 



258 



Capitolo X. 



50 alle 1000 lire secondo la gravila dei casi, 
e può essere anche vietata o sospesa la conti- 
nuazione dei lavori. 

Per le opere, necessarie a garantire la sicu- 
rezza, la buona areazione e facilitare lo scolo 
delle acque, da praticarsi fuori del terreno ap- 
partenente alla miniera, e perciò nella proprietà 
altrui, può ottenersi, con le norme prescritte 
dalla legge 25 giugno 1865, n. 2359 e successive, 
la dichiarazione di pubblica utilità, e quindi 
procedersi alla espropriazione forzata dei ter- 
reni strettamente necessari al compimento di 
dette opere. 

Nei casi di urgenza di soccorsi o di salva- 
taggi, il Sindaco con Y ingegnere governativo, 
o questi soltanto, può ordinare i provvedimenti 
indispensabili ed urgenti ai sensi dell'art. 133 
della legge comunale e provinciale e può ob- 
bligare gli esercenti delle miniere vicine a pre- 
stargli tutti gli ajuti occorrenti, salvo compe- 
tente indennità. 

Le contravvenzioni alle disposizioni della 
legge e del regolamento, elevate dai funzionari 
governativi vengono giudicate dal Pretore lo- 
cale, senza pregiudizio dell'azione amministra- 
tiva, che compete al Prefetto, sulla quale non 
ha ingerenza l'autorità giudiziaria. 

Finalmente gli esercenti possono essere in- 
giunti dal Prefetto, su proposta deirufficio mi- 
nerario a fare dei regolamenti speciali per l'ap- 
plicazione del regolamento generale, e tenerli 
affissi nei luoghi di lavoro, per averne cono- 



Legislazione mineraria. 259 



scenza ed eseguirli tutto il personale della mi- 
niera. 

Come vedesi questa legge è molto estensiva 
perciò riesce assai efficace; ma non è com 
pietà. Essa trascura molti elementi essen- 
ziali al miglioramento dell' azienda minera- 
ria ed al completo sviluppo di alcuni concetti 
in essa contenuti. Cosi trascura la formazione 
dei consorzi obbligatori per la costruzione delle 
grandi opere di comune interesse tra le diverse 
miniere vicine ; lo che riuscirebbe d'immenso gio- 
vamento tanto per lo sviluppo industriale, quanto 
per la sicurezza personale degli operai. Tra- 
scura le norme precise da seguire per evitare 
gl'infortuni del lavoro. Trascura i provvedi- 
menti necessari ad attenuare o compensare le 
dannose conseguenze degli avvenuti infortuni. 

E perciò fu necessario provvedere a queste 
lacune con altre leggi posteriori, che passeremo 
ad esaminare. 

6. Legrge e regrolamento degrli infortuni sul la- 
voro. — La legge del 17 marzo 1898, n. 80 se- 
guita dal regolamento 25 settembre stesso anno 
di n. 411, prescrive che i capi o esercenti delle 
miniere e di altre imprese indicate nell'art. 1, 
devono adottare le misure prescritte dalle leggi 
e dai regolamenti per prevenire gl'infortuni del 
lavoro, e proteggere la vita e la integrità per- 
sonale degli operai, sotto le penalità stabilite 
dalle leggi# speciali, dall'art. 434 del Codice pe- 
nale e senza pregiudizio della responsabilità 
civile. 



260 



Capitolo X. 



Devono anche provvedere affinchè gli operai 
colpili da infortunio e i loro eredi venissero 
regolarmente indennizzati a misura della gra- 
vità dell'infortunio. 

A questo finkt devono a loro cura e spese as- 
sicurare presso la Cassa Nazionale, istituita 
appositamente con la legge dell'S luglio 1883.0 
non altro istituto assicuratore debitamente au- 
torizzato dal governo, tutti gli operai che lavo- 
rano nella miniera, per ottenere una adeguata 
indennità quando l'infortunio avvenuto nell'atto 
del lavoro, cagioni la morte o qualunque le- 
sione personale, che produca l'inabilità al la- 
voro oltre ai cinque giorni. 

Descrive quindi la misura delle indennità da 
pagarsi dall'istituto assicuratore in ogni singolo 
caso di infortuni, secondo la natura e la du- 
rata della lesione, proporzionatamente al sa- 
lario goduto dall'operaio colpito da infortunio. 
(Art. 9 della legge). 

1 criteri poi per determinare i casi d'inabilità 
.insoluta o permanente e d'inabilità temporanea 
sono stabiliti dall'art. 73 del regolamento. 

Prescrive eziandio le norme per la liquida- 
zione delle indennità; ed ove sorga controversia, 
se questa verta su di una somma, che non su- 
ptsri le L. 200 giudica inappellabilmente il Col- 
legio dei Probiviri, istituito con la legge 15 giu- 
gno 1803, ed in mancanza il Pretore locale, an- 
che senza appello ; se la controversi*! riguardi 
una somma maggiore, giudica il magistrato 
ordinario, secondo le norme generali di com- 
petenza e di procedura. 



Le gì si as ione mineraria. 261 



Il credito delle indennità non può essere ce- 
duto, né sequestrato, né pignorato e gode il pri- 
vilegio notato al n. 6 dell'art. 1958 del Codice 
civile. 

L'azione per conseguire l'indennità si pre- 
scrive nel termine di un anno dal giorno del- 
l'infortunio. 

Gl'industriali costituiti in consorzio o in sin- 
dacato, i quali impiegano non meno di 4000 ope- 
rai, anziché valersi degli istituti assicuratori, 
possono fondare a loro cura e spese una Cassa 
per gl'infortuni, prestando una determinata 
cauzione, ed ottemperando alle prescrizioni della 
legge sui modi e sulla misura delle indennità. 

L'assicurazione deve eseguirsi non più tardi 
dei 10 giorni dall'apertura dell'esercizio : ed infra 
i 15 giorni dall' eseguita assicurazione se ne 
dovrà dare conoscenza al Prefetto della Pro- 
vincia. Le denunzie di variazione nel numero 
degli operai si dovrà fare nei primi 10 giorni 
del mese successivo. Quella degli infortuni infra 
due giorni dall'avvenimento, presentandola al- 
l'autorità di Pubblica Sicurezza locale, che ne 
rilascia ricevuta. La mancanza o il ritardo im- 
porta un'ammenda da L. 50 a 100. 

L'autorità di P. S. deve immediatamente co- 
municare la denunzia al Pretore, il quale nel 
più breve tempo possibile, da non eccedere le 
48 ore dalla ricevuta comunicazione, deve per- 
sonalmente o delegando un ufficiale di polizia 
giudiziaria, ed in contradditorio degli interes- 
sati, che saranno opportunamente avvisati, prò- 



'262 



Capitolo X. 



cedere ad una inchiesta per accertare gli estremi 
di fatto deir infortunio. Questa inchiesta deve 
essere compiuta non più tardi del decimo giorno 
dair avvenuto infortunio e condotta coi modi 
indicati dalFart. 57 e seguenti del regolamento. 

Da questa inchiesta risulterà se T infortunio 
é dovuto a dolo o colpa di qualcuno, oppure 
ad accidente, che non implica alcuna respon- 
sabilità. 

In qualunque caso Tistituto assicuratore o il 
Sindacato deve sempre pagare l'indennità sta- 
bilita dalla legge non più tardi dei tre mesi 
dairavvenuto infortunio, salvo il regresso verso 
chi di ragione nei casi di dolo o colpa. 

Per effetto di questa \ég^Q adunque gli eser- 
centi singoli o consociati hanno i seguenti 
doveri: 

l.o Appena iniziati i lavori e nei primi 10 
giorni devono denunziare al Prefetto col mo- 
dulo A la natura della loro impresa, la sede, la 
denominazione ed il numero degli operai adi- 
biti al lavoro, ed assicurare tutti questi operai, 
compresi i carusi, gli apprendisti, il personale 
sorvegliante dell'interno, e quello addetto alle 
macchine ed il personale direttivo, che non ab- 
bia uno stipendio individuale superiore a L. 7 
giornaliere. 

Devono assicurare insomma tutti coloro, che 
possono incorrere in disgrazie accidentali per 
effetto del loro lavoro. 

2.° Firmato il contratto o polizza, infra 15 
iiiorni ne devono informare il Prefetto o di- 



Legislazione mineraria. 263 

rettamente o per mezzo del Sindaco, inviando 
il modulo B. 

3.** Dalla data del contratto in poi sono ob- 
bligati a tenere al corrente il libro paga ed il gior- 
nale, in cui devono notare giorno per giorno il 
movimento degli operai col loro nome, casato, 
età, domicilio, occupazione, entrata ed uscita 
dal servizio, e corrispondente paga. 

4.° Devono mostrare questi libri, quando ne 
sono richiesti, ai funzionari governativi, prepo- 
sti alla sorveglianza delle miniere, ed agli agenti 
degli istituti assicuratori. 

5.0 Devono nei primi 10 giorni di ogni mese 
inviare alFistituto il modulo C che è lestratto 
in riassunto del libro paga. 

Da esso deve risultare il movimento e le varia- 
zioni avvenuti nel mese precedente tanto degli 
operai, quanto delle paghe. 

L'istituto assicuratore prende nota delle dimi- 
nuzioni nel numero degli operai assicurati, ed 
aumenta la polizia in caso di aumento, a se- 
conda le risultanze della nuova denunzia. 

6.® Qualora la sede dell'impresa venga tra- 
sferita in luogo diverso da quello denunziato, 
devono, infra 8 giorni dal trasferimento, avvi- 
sare tan'o il Prefetto della Provincia di origine, 
quanto quello della Provincia in cui si effettua 
il trasferimento, non che la direzione dell'isti- 
tuto assicuratore. 

7.° Parimente , mutando le condizioni di 
esercizio, o cambiando l'esercente, devesi infra 
10 giorni oall'avvenuto mutamento fare denun- 



204 



Capitolo X. 



zia al Prefetto nei modi indicati dairart. 15 del 
regolamento. 

%° Qualora si fondino casse private o si 
coKlìtuiscano sindacati, o si muti l'assicurazione 
con altri istituti pubblici o privati, se ne deve 
dare anche conoscenza al Prefetto. 

!>,« Gl'infortuni devonsi denunziare imme- 
diatamente all'Ufficio minerario del distretto, ed 
infra due giorni all'ufficio di P. S. locale, con 
le indicazioni contenute nel modulo D: a cui 
si unisce il certificato medico redatto in appo- 
siti moduli. Una copia del modulo D e del cer- 
tificato medico deve contemporaneamente tras- 
mettersi all'istituto assicuratore. 

10.° L'esercente deve assistere all'inchiesta 
amniinistrativa o giudiziaria che farà il Pretore 
o r ufficiale da lui delegato, e fornire tutte le 
notizie, che gli venissero richieste. 

tt o Deve prestare a proprie spese tutti i 
mezzi di salvataggio abbisognevoli, non che la 
prima assistenza medica e farmaceutica. 

12° Deve presentare la domanda di liqui- 
dazione delle indennità, corredala dai docu- 
menti richiesti ; cioè, certificato medico o atto 
di morte, secondo i casi, copia del verbde d'in- 
chiesta ; domanda del sinistrato o dei stoi eredi 
legittimi (la cui qualità deve risultare da ana- 
logo atto di notorietà raccolto dal Pretore) o 
testamentari, come sarà comprovato <lal testa- 
mento, in forma legale. 

t^jt.o Deve assistere il sinistrato' o i suoi 
vvrxìi in tutte le operazioni inerenti a questa 



Legislazione mineraria, 265 



liquidazione, sostenere le loro ragioni e fornire 
alle autorità tutte le notizie, che possano ri- 
chiedere all'uopo, sino all'effettivo pagamento 
delle indennità liquidate, od alla revisione della 
liquidazione ed al pagamento del supplemento. 

14.0 Deve prestare ai vicinigli aiuti richie- 
sti nei oasi di grandi disastri, e domandare quindi 
analoga ed equa indennità. 

15.0 Deve usare la massima diligenza a pre- 
venire gl'infortuni, ed a tal fine deve impiegare 
tulli quei mezzi, che suggeriscono la legge e la 
sua esperienza, ed impiegare persone capaci, 
attive ed accorte. 

IS.*' Deve pagare le indennità prescritte dal 
magistrato, quando venga dichiarato responsa- 
bile civile o penale pel fatto dell'avvenuto in- 
fortunio. 

17. o Deve prestarsi volonteroso alle ispe- 
zioni ordinarie e straordinarie, che potessero 
eseguirsi dagli ufficiali governativi e dagli agenti 
degli istituti assicuratori , per non incorrere 
neirammenda comminata dall'art. 07 del rego- 
lamenio. 

18.« Deve denunziare al Prefetto infra 10 
giorni la istituzione di sedi secondarie o suc- 
cursali. 

19.0 Deve notificare al Prefetto la cessazione 
deirimpiesa e la chiusura della miniera. 

20.O Deve depositare presso l'Ufficio mine- 
rario l'ultimo piano a rilievi esatti della po- 
sizione in cui si lascia o abbandona la miniera. 

21.** Finalmente deve scontare le pene cor- 



26(7 



Capitolo' X, 



porali, cui viene condannato, quando é ritenuta 
penalmente responsabile. 

7. Regolamento per la prevenzione degli infor- 
tuEÌ del lavoro nelle miniere. — Il regola men(o 
If^ giugno 1899, n.° 231 si occupa delle disposi- 
zioni atte a prevenire gl'infortuni. A tal fine 
enumera una serie di prescrizioni tecnicae, 
che è necessario trascrivere integralmente, per 
averne una nozione completa ed esatta: 

Art. l.o — Nei lavori delle miniere e delle 
cave dovranno osservarsi, oltre le disposizióni 
preventive degli infortuni contenute nelle leggi 
«' Regolamenti vigenti in tutto il Regno e quelle 
in vigore nelle varie prò vinci e, che compone- 
vano gli antichi Stati italiani, anche le prescri- 
zioni dei seguenti articoli. 

Art. 2.0 — Sarà vietato nelle miniere e nelle cave 
sotterranee l'ingresso alle persone non addette 
ai lavori, che non siano munite di un permesso 
speciale delia Direzione. A tal uopo appositi 
avvisi saranno affìssi specialmente dove non vi 
sono, o non vi possono essere guardiani. 

Art. 3.0 — Le bocche a giorno dei pzzi e 
I Ielle gallerie delle miniere devono essera mu- 
nite di difese atte ad impedire ogni di^razia. 
Le bocche a giorno delle gallerie e camini di 
rillusso devono essere tenute chiuse con can- 
f^elli disposti in modo da potere, in ca«o di bi- 
sogno, essere aperti dal di dentro al di fuori. 

Art. 4.° — Nell'interno delle miniere gli sboc- 
chi delle gallerie nei pozzi di estrazione, od 
altri non destinati al transito, devofio essere 



Legislazione mineraria. 267 

costantemente custoditi, od essere sbarrati in 
modo da impedire al personale della miniera 
di accedere abusivamente a detti pozzi ed uscire 
per i medesimi. 

Art. 5.0 — In tutti i pozzi o scale, verticali o 
inclinati, dovranno stabilirsi dei ripiani di ri- 
poso alla distanza tra Tuno e Taltro di non più 
di 8 metri. 

Art. 6.0 — Per discendere nelle miniere o ri- 
salire da esse al giorno, non si deve passare 
che per le gallerie o per i pozzi all'uopo desti- 
nati ; e nel caso di circolazione pei pozzi non 
si deve far uso che dei compartimenti appositi, 
salvo casi di pericolo od altri di forza mag- 
giore : é fatta eccezione per gli operai espressa- 
mente incaricati della sorveglianza e manuten- 
zione delle gallerie e dei pozzi. 

Recandosi ai cantieri di lavoro e ritornan- 
done, gli operai dovranno, nelle miniere, per- 
correre la via prestabilita, ed essere sempre 
muniti di lume acceso. 

Art. 7.0 — 1 cantieri nei quali si sospetti la 
presenza di gas esplosivi, irrespirabili, mici- 
diali od altrimenti nocivi, dovranno essere vi- 
sitati dal sorvegliante colle debite cautele prima 
dell'entrata degli operai. 

Dovrà essere impedito, mediante chiusura, 
l'accesso ai cantieri riconosciuti pericolosi e 
nei quali il lavoro sia stato sospeso, e ciò an- 
che nel caso che la sospensione del lavoro sia 
solo temporanea. 

Art. 8.0 — È severamente proibito di discen- 



268 



Capitolo X. 



dere per i pozzi, e di transitare per le gallerie 
nelle quali sia stato segnalato qualche guasto, 
ì>rima che il sorvegliante li abbia accurata- 
mente visisitati e dichiarati immuni da pericolo 

Art. 9.0 — È vietato agli operai di introdursi 
per qualsiasi motivo, se non in circostanze ec- 
cezionali, nelle trombe o fornelli, che servono 
al getto dei materiali. 

Art. lO.o — Nelle gallerie servite da vagoni, 
che scorrono su rotaie di ferro, quando la se- 
zione della galleria non sia tale da permettere 
che un'operaio, appoggiandosi ad una parete, 
possa scansarsi, si dovranno scavare, a di- 
stanza non maggiore di 50 metri Tuna dall'altra 
delle nicchie di riparo per proteggere il tran- 
sito degli operai. 

Art. 11. o — È vietato di salire sui vagoncini 
in moto, siano essi isolati o riuniti in treno, ed 
(* pure vietato di agganciare i vagoncini in 
moto per comporre un treno, 

Art. 12.0 — Sarà proibito a chiunque di scen- 
dere o salire per mezzo di vagoni dei piani 
inclinati interni od esterni, a meno che siano 
muniti di apparecchi di sicurezza. 

Sarà pure proibito a chiunque di salire o 
scendere sui veicoli delle funicolari aeree. 

Art. 13. o — I macchinisti hanno Tobbligo di 
ispezionare frequentemente tanto i canapi, che 
sollevano le gabbie nei pozzi d'estrazione, quanto 
gli apparecchi di segnalazione, e di avvertire 
prontamente i sorveglianti delle avarie che fos- 
St'ro per riconoscere, ancorché queste non siano 



Legislazione mineraria. 269 



pericolose, onde possano eseguirsi in tempo le 
opportune riparazioni. 

Art. 14.0 — I freni, che agiscono alla bocca 
dei pozzi ed alla testa dei piani inclinati e delle 
funicolari aeree devono essere manovrati da 
operai speciali, ai quali incombe l'obbligo della 
sorveglianza sul buono e regolare andamento 
dei medesimi, sullo stato di conservazione degli 
organi che li compongono e sui relativi canapi 
metallici. 

Gli operai suddetti devono dare immediata- 
mente avviso al sorvegliante di qualsiasi ripa- 
razione potesse rendersi necessaria. 

Art. 15.0 — Alla sommità dei piani inclinati 
automotori e delle discenderie, che servono per 
l'estrazione del minerale, devono funzionare ap- 
parecchi di arresto o di sbarramento, cosi di- 
sposti da impedire T accesso dei vagoni sul 
piano inclinato e da potersi rimuovere dall'o- 
peraio addetto alla manovra dei vagoni. 

Al basso del piano inclinato interno e delle 
discenderie suddette deve trovarsi una ccimera 
di rifugio dove il manovratore possa, durante 
la salita dei vagoni lungo il piano inclinato, 
trovare riparo contro possibili pericoli dovuti a 
rottura dei canapi. 

Art. 16.0 — Gli argani destinati al solleva- 
mento ed all'abbassamento dei materiali pei 
piani inclinati devono essere muniti di potenti 
congegni d'arresto. 

I vagoncini scorrenti liberi su binari a mo- 
derate pendenze dovranno essere uniti da solide 



270 



Capitolo X. 



agganciature ed ogni treno dovrà avere un nu- 
mero sufficiente di freni, e competente per- 
sonale per la sua manovra. 

Art 19.0 — Ogni operaio é in obbligo di fare 
nel miglior modo possibile le piccole ripara- 
zioni alle scale, ai puntelli, ai tavolati, alle ar- 
mature, ecc.. dei pozzi e delle gallerie, che 
eventualmente fossero stati rotti durante la ma- 
novra, il passaggio od il lavoro, avvertendo il 
sorvegliante qualora occorressero riparazioni 
di maggiori entità. 

Art. 20.O — Non sarà fatto alcun lavoro o 
manovra per i pozzi, per le discenderie molto 
inclinate e pei' i camini, senza servirsi della 
corda, dandone preavviso ed accertandosi che 
nessuno sia sotto. 

Art. 21.0 — Gli operai giunti sul posto, do- 
vranno, prima di accingersi al lavoro, accer- 
tarsi della perfetta sicurezza del cantiere e delle 
vie di accesso, e desisteranno dal lavoro stesso, 
ogni qualvolta si accorgano di alcunché di 
anormale, dandone tosto avviso al sorvegliante. 

Art. 22.0 — Nei gradini di coltivazione ed in 
generale in tutti i cantieri per loro natura fra- 
nosi, la rimozione dei materiali smossi dai colpi 
di mina si dovrà fare, ove l'ampiezza del can- 
tiere lo permetta, con l'aiuto di lunghe barre- 
mine, in modo che l'operaio possa far cadere i 
massi senza esserne investito ; nel caso poi che 
il cantiere sia riconosciuto eccezionalmente pe- 
ricoloso, la rimozione del materiale dovrà es- 
sere fatta dallo stesso sorvegliante o capo-turno, 
o sotto la sua immediata direzione. 



Le^fislazìone mineraria. 271 



Art. 23.0 — Le più rigorose misure di pru- 
denza dovranno essere seguite dai minatori o 
scavatori ogni qualvolta la roccia si presenta 
molto fessurata e specialmente in seguito ai 
colpi di mina, allo scopo di evitare repentini 
ed inaspettati distacchi di roccia, che possono 
colpirli e trascinarli nella caduta. 

Art. 24.0 — Nella ripresa di cantieri sospesi 
od abbandonati, il sorvegliante dovrà in prece- 
denza accertarsi delle condizioni di sicurezza 
in cui i cantieri stessi si trovano. 

Art. 25.0 — Non sarà permesso di gettare 
mat*iriali per le teste delle tramoggie o per gli 
orifizi dei pozzi di sgombro, quando alla loro 
estremità inferiore non sono muniti di chiusura 
a saracinesca, se prima non ne saranno stati 
avvertiti gli operai, che trovansi al piede per 
ricevere tali materiali e caricarli sui vagoncini, 
e non si sarà da essi ricevuto il benestare. 

Art. 26.0 — È rigorosamente vietato di va- 
lersi di tavole, salvo casi di urgenze, di arma- 
ture, di ponti, ecc., che eventualmente fossero 
destinati ad altri usi, e di approfittarsi, senza 
il consenso del sorvegliante, di ciò che trovasi 
nelle gallerie. 

Art. 32.0 — Qualora avvenga che per una 
causa qualunque in un cantiere di una mi- 
niera Tarla diventi deficiente, ciò che è netta- 
mente indicato dalla fiamma del lume tendente 
a spegnersi, gli operai dovranno abbandonare 
il lavoro, dandone immediato avviso al sorve- 
gliante. 



2,n 



Capitolo X, 



Art. 33.0 — È severamente proibito di rimuo- 
vere gli sbarramenti eseguiti per dirigere la 
corrente dell'aria nei cantieri dei lavori sotter- 
ranei, e di alterare o lasciare aperte le porte, 
che servono al medesimo scopo. 

Il sorvegliante dovrà frequentemente visitare 
tali porte e sbarramenti durante il lavoro, per 
Mccertarsi che si trovano in condizioni regolari. 

Art. 34.0 — È vietato ai capi ed ai sorveglianti 
(li ammettere al lavoro chi dia segno d'essere 
jj Iterato dal vino o dai liquori, o risulti essere 
affetto da qualche malattia, come capo-giro, 
epilessia, sordità, ecc. 

Art. 35.0 — Nelle miniere nassun lavoro di 
escavo, armatura, riempimento, ecc., potrà mai 
essere affidato ad un solo operaio; ma ce ne 
vorranno sempre due almeno, i quali dovranno 
recarsi e rimanere insieme sul posto per ese- 
^^liirlo. 

Art. 36.0 — È vietato agli operai di rimanere 
Tiel sotterraneo tra un turno e Taltro, a meno 
che non ne abbiano ordine espresso per la 
esecuzione dei lavori urgenti. 

Art. 37.0 — Nelle miniere gli operai avventizi 
r( di prima ammissione non potranno essere 
destinati al lavoro che in compagnia di altri 
operai già provetti. 

Art! 38.0 — Ogni operaio é in obbligo di rife- 
rire al suo capo, od al compagno, che viene a 
sostituirlo, lo stato del suo lavoro e le misure 
«la adottarsi per il buono e sicuro prosegui- 
mento del medesimo. 



Legislazione mineraria. 273 

Art. 39.0 — Ai sorveglianti incombe Tobbligo 
di curare la buona tenuta delle gallerie, delle 
armature, dei cantieri e dei pozzi, e solo al di- 
rettore tecnico spettano le norme, che riguar- 
dano rinsieme della lavorazione. 

Art. 40.® — Le lesioni di qualunque entità, 
che l'operaio riporti sul lavoro devono essere 
da lui o dai compagni immediatamente denun- 
ciate alla Direzione, perchè questa possa affi- 
darlo alle cure del sanitario della miniera, alle 
quali il ferito dovrà poi completamente unifor- 
marsi. 

Art. 41.® — Di tutte le disposizioni preventive 
degli infortuni contenute nelle leggi e nei re- 
golamenti generali e speciali, sarà fatto, a cura 
della Direzione dei lavori, un estratto, che do- 
vrà essere approvato e controfirmato dall'inge- 
gnere delle miniere del rispettivo distretto mi- 
nerario, e rimanere quindi affisso nei locali 
frequentati dagli operai, ed essere a questi letto 
e spiegato a cura del personale dirigente p sor- 
vegliante. 

8. Conolnsione snl capitolo. — Dall'esame som- 
mario fatto sulla legislazione mineraria appare 
che, essendo la materia sufficientemente rego- 
lata, dovrebbe pienamente rispondere agli scopi, 
che le stesse leggi si propongono; ma pur troppo 
non è cosi ! E non lo è appunto, perchè in pra- 
tica le leggi non ricevono la loro rigorosa ap- 
plicazione, e fino a quando restano nei codici, 
non possono apportare alcun notevole giova- 
mento. 



274 



Capitolo X. 



Gli esercenti hanno tante cose a pensare ed 
a fare da non potere attendere, come dovreb- 
bero, alla rigorosa osservanza delle prescrizioni 
delle nuove leggi. Inoltre trovano ostacoli nelle 
inveterate abitudini dei loro subalterni abba- 
stanza ignoranti e cocciuti, i quali sono quasi 
sempre riluttanti ad accettare le innovazioni, 
senza contare, che i loro interessi pecuniari, 
che vengono scossi per le maggiori spese cui 
devono andare incontiy, li consigliano a lasciar 
scorrere, come prima, l'acqua per la sua 
china. 

Gringegneri minerari governativi, sono, come 
abbiamo dianzi constatato, insufficienti di nu- 
mero a poter ispezionare spesso e bene tutte le 
miniere del loro distretto. 

Gli altri Ufficiali governativi, chiamati dalle 
leggi ad esercitare la sorveglianza, attendono 
alle loro principali funzioni, cui sono diretta- 
mente e più specialmente preposti, e non tro- 
vano tempo e buon volere ad occuparsi della 
sorveglianza delle miniere. 

Gl'istituti assicuratori sono impotenti a com- 
piere la funzione di vigilanza, per le enormi 
spese, cui dovrebbero andare incontro per le 
continue e diligenti ispezioni. 

È perciò che le cose vanno piuttosto male 
ad onta delle buone leggi ; è perciò, che le la- 
vorazioni, meno qualche eccezione, si condu- 
cono con i vecchi e vieti sistemi pieni di difeUi 
e fecondi di pericoli ; é perciò che gì' infortuni 
anziché diminuire, aumentano nella loro spa- 



Legislazione mineraria. 



ventevole percentuale, che tanto preoccupa e 
rovina gl'istituti assicuratori. 

Perchè le leggi potessero avere una esatta 
applicazione, converrebbe, che ogni miniera, 
almeno una volta al mese, ricevesse una rigo- 
rosa ispezione, e l'ispettore non transigesse coi 
suoi doveri, non si lasciasse influenzare da com- 
piacenze o riguardi a persone o ad interessi ; ma 
dovrebbe rigorosamente esigere, che venissero 
applicate tutte le disposizioni delle leggi e dei rego- 
lamenti, ed in mancanza dovrebbe inesorabil- 
mente provocare le penalità, che le stesse leggi 
comminano. 

11 magistrato poi dovrebbe essere rigoroso 
neirapplicazione delle pene, specialmente coi 
recidivi e coi ricalcitranti, per fare penetrare cosi 
nelle loro dure cervici la persuasione, che le 
leggi son fatte per essere eseguite e rispettate. 



F ini:. 



800 

MANUALI HOEPLI 

Pabblicati a tatto Febbrajo 1908. 



liint$tero dell'Istruzione i 

Gabinetto | 

del Sottosegretario di Stato | 

i 

Roma, 3 nov. 1900. ! 

m.mo Signore i 

Comm. Ulrico Hoepli ' 

Editore 

M11.AHO. 

La collezione dei Manuali 
Hoepli, ricca ormai di quasi 
700 volumi, forma la più vasta 
enddopedia di scienze, lettere 
ed arti finora apparsa in Ita- 
lia. Meritano lode certamente 
e gli autori, che in forma tu» 
oda e breve hanno preparato 
cosi valido ausilio alla gioventù 
studiosa, e Veditore che ha sa- 
puto scegliere, tra le varie di- 
scipline, quelle che meglio val- 
gono a formare un complesso 
di cognizioni indispensabili alla 
cultura moderna. 

firmato: 

Enrico Panzacchi. 

Sotto Segretario di Stato 
O^inistero della Pubbl. Istruzione. 



II Ministro 

per l'Agricoltura, l'Industria 

e il Commercio 

Roma, 25 ott. 1900. 

III. sig. Comm. U. Hoepli, 
Milano. 

La larga accoglienza fatta 
alla collezione dei manuali, e- 
diti dalla Sua benemerita Casa, 
deve certo formare la migliore 
e più ambita ricompensa per la 
S. V. Ill.ma, che con intelli- 
gente cura ne dirige la pub- 
blicazione. 

Questo Ministero ha avuto più 
volte occasione di fermare la 
sua attenzione sui lavori che 
più direttamente riguardano 
V agricoltura, la zootecnia e le 
industrie ad esse attinenti, tro- 
vandoli rispondenti allo scopo, 
che la S. V. Ili ma si propone 
di conseguire. 

Mi torna quindi gradito di 
esprimerne a Lei il mio sincero 
compiacimento, mentre Le au- 
guro che sempre maggior fa- 
vore abbia ad incontrare code- 
sta Sua utile raccolta 

firmato: Gargano. 

(\Cin. dell'Air., Ind. e Comm. 



Tutti i MANUALI HOEPLI sono elegantemente 
legati in tela e si spediscono franco diporto nel 
Regno. — Chi desidera ricevere i volumi racco- 
mandati, onde evitare lo smarrimento, é pregato 
di aggiungere la sopratassa di raccomandazione. 



Uff* I libri, non raccomandati, viaggiano a 
riscliio e pericolo del committente «^ 



800 

Manuali Hoepli 

Nella divisione sistematica clie segue, fatta espressamente 
per facilitare la consultazione del presente catalogo, ho ra- 
dunato in pochi gruppi e disposto in ordine alfabetico tutte 
le voci più salienti delle materie trattate nel HAanuali Hoepii 
e prego gli Studiosi di consultarlo sempre nelle loro ricerche. 



Abitazioni d. animali 
À^coltore (il lib.dell') 
Agricoltore (pront. d.) 
Acn^onomia 

Id. e agricoltura 
Ajrriimi 

Afimentaz. bestiame 
Analisi vino 
Animali da cortile 
Id. parassiti 
Apicoltura 

Assicar. aziende rarali 
Bachi da seta 
Bestiame e agrioolt. 
Campicello Scolastico 
Cane 

Cantiniere 
Caseificio 
Catasto 
Cavallo 

Chimica agraria 
Cognac 

Colombi domestici 
Computisteria agraria 
Concimi 
Coniglicoltura 



Agraria. 

Distillazione vinacce 
Economia fabb. rurali 
Enologia 

Id. domestica 
Estimo rurale 

Id. dei terreni 
Floricoltura. 
Fosfati, perfosfati 
Frumento e mais 
Frutta minori 
Frutticoltura 
Funghi mangerecci 
Gelsicoltura 
Humus 
Igiene rurale 

Id. veterinaria 
Immunità a. malattie 
Insetti nocivi 

Id. utili 
Latte, burro o cacio 
Legislaz. rurale 
Macchine agricole 
Mais 
Maiale 
Malattie crittogam. 



Malattie dei vini 

Mezzeria 

Molini 

Mosti e vini (densità d.) 

Olivo e Olio 

Olii vegetali, ecc. 

Orticoltura 

Panificazione 

Piante e fiori 

Piante industriali 

Piante tessili 

Pollicoltura 

Pomologia 

Prato 

Prodotti agr.d.Tropico 

Bazze equine 

Selvicoltura 

Tabacco 

Tartufi e funghi 

Triangolaz. Top. e Cat. 

Uve da Tavola 

Vini bianchi 

Vino 

Viticoltura 

Zoonosi 

Zootecnia 



Prodotti alimentari. 



Adnlteraz. alimenti 
Agrumi 
Alimentazione 
Animali da cortile 
Apicoltura 
Caseificio 
Cantiniere 
Cognac 

Colombi domestici 
Coniglicoltura 
Conservazione sostan- 
ze alimentari 



Enologia 

Enologia domestica 

Frumento 

Frutta minori 

Frutticoltura 

Funghi mangerecci 

Gastronomia 

Latte, cacio e burro 

Liquorista 

Mais 

Majale 

Mosti e vini 



Olivo e olio 

Olii vegetali 

Orticoltura 

Ostricoltura 

Panificazione 

Piscicoltura 

Pollicoltura 

Tartufi e funghi 

Uve da tavola 

Vini bianchi 

Vino 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 



Industrie diverse. 



Abiti pPT signora 
Acetilene 
Acitlo {solforico 
Ale croi indastriale 
Apicoltura 
Arti grafiche 
Asfalto 
Bachi da B«ta 
Biaaciit^riA 
Carta t Industria d.) 
Cogn ne 

Coi ori e vernici 
Commerdo (Storia d.) 
Concia p^lii 
Distillazione del legno 
Id. delle vinacce 
Elettricità e appL vedi 

al gr u F> pò Elettricità 
Fabbro ferraio 
ì<^alegname ebanista 
Mlalura e tessitura 
Fiori artificiali 
Fondi tare di metalli 
Fotografia: 

Tarila fotografiche 



Fotografia : 

Dizionario fotogr. 
Fotocromatografla 
Fotog. industriale 
Fotog. ortocromat. 
Fotog. p. dilettanti 
Fotogrammetria 
Fotosmaltografla 
Processi fotomecc. 
Proiezioni fotog. 
Ricettario fotog. 
Spettrofotometria 

Gaz illaminante 

Gioielleria, oreficeria 

Imitazioni e succe- 
danei 

Incandescenza a gaz 

Litografia 

Macchine per cucire 

Marmista 

Meccanica 

Meccanico 

Metalli preziosi 

Modellatore meccan. 

Naturalista preparat. 

Operaio 



Orologeria 
Ostricoltura 
Panificazione 
Piante industriali 

Id. tessili 
Piccole industrie 
Pietre preziose 
Pirotecnia 
Piscicoltura 
Pomologia artifioi&le 
Ricettario domestioo 
Id. indastriale 
Saggiatore 

Saponi (Industria dei) 
Seta (Industria d.) 
Specchi (Fabbric.) 
Stearica (Industria) 
Tessuti di lana e cot. 
Tipografia 
Tintore 

Tintura della seta 
Tornitore meccanioo 
Trine a fuselli 
Vernici, lacche, inch. 
Vetro 
Zucchero 



Fisica e Chimica. 



Acetikne 

Acido solforico 

Adulterazione alim. 

Al co ni 

An alitai c-hlmica qual. 

Analisi vino 

Id. volumetrica 
Calorf 
Chimica 

Id, agraria 

Id. analitica 

Id. appi. a. igiene 

Id. clinica 

Id. legale 
Chimico industriale 
^limato logia 

_Dac 

lielml 



Conservaz. sost. alim. 
Dinamica 
Disinfezione 
Distillazione del legno 
Id. delle vinacce 
Elettrochimica 
Energia fisica 
Esplodenti 
Farmacista 
Farmacoterapia 
Fisica 

Fisica cristallografica 
Fotografia (v. al grup- 
po Industrie) 
Fulmini e parafulmini 
Galvanoplastica 
Galvanizzazione 
Galvanostegia 



Gravitazione 
Igroscopi, igrom. 
Latte, burro, cacio 
Liquorista 
Luce e colori 
Id. e suono 
Meteorologia 
Microscopio 
Olii veget. miner. 
Ottica 
Profumiere 
Sieroterapia 
Spettroscopio 
Termodinamica 
Tintore 
Tintura di seta 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 



Acque miner. e term. 

Anatom. e flsiol. comp. 

Anatomia microscop. 

Anatomia vegetale 

Animali parass. aomo 

Antropologia 

Batteriologia 

Biologia animale 

Botanica 

Cane 

Cavallo 

Coleotteri 

Colombi domestici 

Coniglicoltura 

Cristallografia 

Ditteri 

Embriol e mor/ol. gen. 

Fiori artificiali 

Floricoltura 



Storia Naturale. 

Fisica cristallografica 
Fisiologia 

Id. vegetale 
Frutticoltura 
Frutta minori 
Funghi mangerecci 
Oeologia 
Imenotteri ecc. 
Insetti nocivi 

Id. utili 
Ittiologia 
Lepidotteri 
Maiale 

Malattie crittog. 
Metalli preziosi 
Mineralogia gener. 

Id. descritt. 

Naturalista preparai. 
Naturalista viaggiat. 



Orticoltura 

Ostricoltura e mitil. 

Paleoetnologia 

Paleontologia 

Piante e fiori 

Pietre preziose 

Piscicoltura 

Pollicoltura 

Pomologia 

Proti stologia 

Selvicoltura 

Sismologia 

Tabacco 

Tartufi e fungili 

Tecnica protistol. 

Uccelli canori 

Vulcanismo 

Zoologia 



Medicina, Chirurgia, Igiene. 



Acque miner. e term. 
Analisi chimica qnaL 
Anatomia e fls. comp. 
Anatomia microscop. 
Anatomia topograf. 
Animali parass. uomo 
Antropometria 
Assistenza infermi 

Id. pazzi 
Batteriologia 
Biologia animale 
Chimica appL a. igiene 
Chimica clinica 
Chimica legale (toss.) 
Chirurg. operativa 
Climatologia 
Disinfez. (Pratica d.) 
Embriologia 
Epilessia 
Farmacista 
Farmacoterapia 
Fisiologia 



Cavi telegrafici 
Correnti elettr. altern. 
Distillazione del legno 
(Indust. elettrochim.) 
Elettricità 
Elettrotecnica 



Fototerapia 

Idroterapia 

Igiene della bocca 
Id. del lavoiro 
Id. vita pubblica 
Id. della pelle 
Id. privata 
Id. rurale 
Id. scolastica 
Id. veterinaria 
Id. della vista 

Immunità malattie 

Impiego ipodermico 

Infortuni d. montagna 

Legislazione sanitaria 

Luce e salute 

Malattie del sangue 

Massaggio 

Materia medica 

Medicatura antisett. 

Medico pratico 

Microbiologia 

Elettricità. 

Elettrochimica 
Fulmini e parafulmini 
Galvanizzazione 
Galvanoplastica 
Galvanostegia 
Illuminazione elettric. 



Microscopio 

Morte vera e app. 

Nutrizione bamb. 

Organoterapia 

Ortofrenia 

Ostetricia 

Pellagra 

Protistologia 

Psichiatria 

Psicologia flsiol. 

Psicoterapia 

Radioterapia 

Rontgen (Raggi) 

Semejotica 

Sieroterapia 

Soccorsi d'urgenza 

Terapia infanzia 

Tisici e sanatori 

Veleni 

Zoonosi 



Magnetis. e elettricità 

Metallocromia 

Rontgen (Raggi di) 

Telefono 

Telegrafia 

Unità assolute 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 



Tecnologìa, Ingegneria, Costruzioni, ecc. 



Àbit (azioni anim. dom. 

Àjchitettara 

Airftnietica e Geom. op. 

Asfalto 

ÀutOLaobilista 

Cakeatruzzo 

Calci cementi 

Calderaio 

Caaa dell'avvenire 

Cìciista 

Colti va/Jone miniere 

Conti e calcoli fatti 

Cubatura legnami 

Curve circolari 

Decorai, e indust. art. 

Dinamica 

Disegnatore meccan. 

Dìae^no assonometr. 
Id. geometrico 
Id. industriale 
Id. di projez. ort. 
Id. (Gramm. del) 

Dizionario tecnico 

Fabbricati civili 



Fabbro ferraio 
Falegname-ebanista 
Fognatura cittadina 
Id. domestica 
Fonditore in metalli 
Fotogrammetria 
Gaz illuminante 
Gnomonica 
Idraulica 

Imitazioni e succed. 
Incandescenza a gaz 
Industrie (Piccole) 
Infortuni sul lavoro 
(Mezzi p. prevenirli) 
Ingegnere civile 
Ingegneria legale 
Lavori in terra 
Leggi lavori pubblici 
Leghe metalliche 
Macchine a vapore 
Id. agricole 
Id. per cucire 
Macchinista e fuochist. 
Marmista 



Meccanica 

Meccanico 

Meccanismi (500) 

Miniere 

Modellatore meccani e. 

Molini 

Momenti resistenti 

Montatore d. macchine 

Operaio 

Orologeria 

Peso metalli 

Prospettiva 

Regolo calcolatore 

Resistenza d.materiali 

Scaldamento e ventil. 

Siderurgia 

Stereometria 

Strumenti metrici 

Tavole d'alligazione 

Tempera e cementaz. 

Termodinamica 

Tornitore 



Matematiche. 



Algebra elementare 

Id- compi. lanal. 

Id, Id. nequaz. 

Td. (Esercizi di) 
Ariinietica pratica 
Id. razionale 
Id. (Eserc. di) 
Id, e geom. d. op. 
Astronomia 

Td. nautica 

Calcolo infln.Icalc.diff 

Id. TI integrale 

ìrt. in d. variaz. 

Id. (Esercizi di) 
Ceieriraensura 
Comj^ensazione errori 
ConifUtisteria 
Conti e calcoli fatti 
Cubatura legnami 
Curvo circolari 
Determinanti 
DÌPi^{?no assonometr. 

Id. geometrico 



Disegno industriale 
Id. di projezioni 
Id. topografico 

Economia matematica 

Eseroiz.d. geom. elem. 
Id. di Trigonom. 

Formulario di matem. 

Fotogrammetrìa 

Funzioni analitiche 
Id. ellittiche 

Geometr. anal. d. piano 
Id. Id. d. spazio 
Id. descnttiva 
Id. metr. e trig. 
Id. pratica 
Id. proj.d. piano 
Id. Id.d. spazio 
Id. pura 
Id. e trig. d. sfera 

Gnomonica 

Gruppi di trasformaz. 

Gravitazione 

Interesse e sconto 



Logaritmi 

Logica matematica 

Logismografia 

Matematica (compl.di) 

Matematiche superiori 

Metrologia 

Peso metalli 

Problemi di geometr. 

Prospettiva 

Ragioneria 

Id. d Cooper. 

Id. industriai. 
Ragioniere (pront. d.) 
Regolo calcolatore 
Repertor. di matemat. 
Stereometria 
Strumenti metrici 
Telemetria 
Teoria dei numeri 

Id. d. ombre 
Termodinamica 
Triangolazioni topog. 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 



Amministrazione pubblica 
Diritto e Giurisprudenza. 



Assicarazione 

Id. e stima danni 

Beneficenza 

Bonifiche 

Catasto 

Chimica appi, a igiene 

Codice del bollo 
Id. doganale 
Id. civile 
Id. prooed. civile 
Id. commercio 
Id. pen. e proc. pen. 
Id. di marina 
Id. pen. p. Teserc. 
Id. del teatro 
Id. d. perito misar. 

Cod.e leggi as. d'Italia 

Computisteria 

Conciliatore 

Contabilità comunale 
Id. dello Stato 

Cooperative rurali 

Cooperazione 

Debito pubblico 

Digesto 

Diritti e dov. d. cittad. 

Diritto amministrativ. 
Id. civile 
Id. commerciale 
Id. costituzionale 



Diritto Ecclesiastico 
Id. Intern. pnbbl. 
Id. Id. privato 
Id. penale 
Id. Id. romano 
Id. romano 

Economia politica 
{Esattore comunale 
j Estimo dei terreni 
I Id. rurale 
I Fognatura cittadina 

Giustizia amministr. 

Igiene scolastica 
Id. veterinaria 

Imposte dirette 

Infortuni sul lavoro 

Ingegneria legale 

Interesse e sconto 

Ipoteche 

Legge comunale 
Id. sui lav. pnbbL 
Id. s. ordin. giud. 
Id. infort. s. lavoro 
Id. 8 propr. letter. 
Id. s. diritti d'aut. 
Id. s. priv. industr. 
Id. s. sanità e sicu- 
rezza pubblica 

Legge sulle tasse di re- 
gistro e bollo 

Legislazione sanitaria 



Legislazione rurale 
Liquidat. sinistri ma- 
rittimi 
Logismografia 
Mandato commerciale 
Notaio 
Ordin am. Stati d'Bur. 

Id. Id. f.d'Eur. 
Paga giornaliera 
Posta 

Produz. e coramer.vino 
Prontuario d. agricolt. 

Id. d. ragion. 
Proprietario di case 
Ragioneria 
Ragioneria d. Cooper. 

Id. industriale 
Ricchezza mobile 
Scienza d. finanze 
Scritture d'affari 
Socialismo 
Società di mut. soccor. 

Id. industriali 
Sociologia generale 
Statistica 
Testamenti 
Trasporti e tarifl'e 
Valori pubblici 



Archeologia, Belle Arti. 



Amatore oggett. d'arte 
Anatomia pittorica 
Antichità greche 

Id. prìv.d. rom. 

Id. pubbl. rom. 
Armi antiche 
Araldica 

Archeol. d. arte greca 
Id. d. arte etr. rom. 
Architettura 
Armi antiche 
Arti grafiche fotomec. 
Atene 
Calligrafia 
Colori e pittura 



Dccoraz. e ind. artist. 
Disegno 

Id. (Gramm. del) 
Fiori artificiali 
Fotosmaltografia 
Gioielleria, oreficeria 
Litografia 
Luce e colori 
Majoliche e porcellane 
Marmista 
Mitologia 
Monete greche 
Id. romane 
Monogrammi 
Numismatica 



Ornatista 
Paleografia 
Paleoetnologia 
Pittura italiana 
Id. ad olio 
Prospettiva 
Ristauratore dipinti 
Scoltura 
Storia dell'arte 
Teoria d. ombre 
Topografia di Roma 
Vocabolarietto numis. 
Vocabolario araldico 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 



Storia e Geografia. 



Aoqtie minerali 

Alpi 

Atlante at. geog.d. Itai. 
Id. g^og. nnivers. 

Gartog riatta 

CI fin A te logia 

(Commercio (Storia d.) 

Cosmotj rafia 

Cri sto foro Colombo 

Cronologia 

M. Bcop.geog. 

Dizionario alpino 
Id. geografi co 
Id. dei comani 
d'Italia 



Dizionario biografico 
Bsercizi geografici 
Etnografia 
Geografia 

Id. classica 

Id. fisica 

Id. commercial. 
Geologia 
Islamismo 
Manzoni À. 
Mare 
Mitologia 
Omero 

Paleoetnologia 
Prealpi bergamasche 



Prontuario di geograf. 

Rivoluzione francese 

Shakespeare 

Sismologia 

Statìstica 

Storia antica 
Id. d. arte militare 
Id. del commercio 
Id. d'Italia 
Id. di Francia 
Id. d'Inghilterra 
Id. e cronologia 

Topografia di Roma 

Vulcanismo 



Erudizione, Bibliografia, ecc. 



AmaLori? oggetti d'art. 
Id. di maioliche 
Armi antiche 
Atene 
Autografi 
Biblingratia 
Bibliotecario 
Clasall^caz. d. scienze 



Crittografia 

Dizionario bibliograf. 
Id. biografico 
Id. stenograf. 
Id. abbreviat. 

Enciclopedia Hoepli 

Epigrafìa latina 

Errori e pregiudizi 



Evoluzione (storia d.) 

Grafologia 

Litografia 

Paleoetnologia 

Paleografia 

Stenografia 

Stenografo 

Tipografia 



Filosofia, Pedagogia, Religione. 



Bibbia 

Bnddiaruo 

Didaitli'.a 

Diritto ecclesiastico 

Zetetica. 

Etica 

E voi azione 



Filosofia morale 
Giardino infantile 
Grafologia 
Igiene scolastica 
Imitazione Cristo 
Logica 
Mitologia 



Psicologia 

Id. fisiologica 
Protezione animali 
Ortofrenia 
Religioni dell'India 
Sordomuto 



Arte militare, Nautica. 



Amatore oggetti d'art. 
Armi antiche 
Attrezzatura navale 
Canottriggio 
Codice cavalleresco 
Costruttore navale 
Disegno e costruz.navi 
poveri macchin.naval. 



Duellante 
Esplodenti 
Filonauta 
Flotte moderne 
Ingegnere navale 
Macchinista navale 
Marine da guerra 
Marino 



Meccanica del macchi- 
nista di bordo 
Nautica stimata 
Pirotecnia 
Scherma 

Storia arte militare 
Telemetria 
Ufficiale 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 



Letteratura, Linguistica, Filologia. 



Arabo parlato 
Arte del dire 
Conversaz. ItaL-Ted. 
Id. Ital-Fran. 
Corrìsp. oomm. italian. 

Id. Id. spago. 

Id. Id. frane. 
Crittoerafla 
Dantologia 
Dialetti italici 

Id. grechi 
Dizion. abbrev. latine 

Id. bibliografico 

Id. Eritreo 

Id. Milanese 

Id. Olandese 

Id. Tedesco 

Id. aniv.in41ing. 
Dottrina pop.in 41ing. 
Enciclopedia Hoepli 
Esercizi greci 
Id. latini 
Id. di tradazione 

della gramm. frane. 
Esercizi di traduzione 

della gramm. tedesc. 
Filologia classica 
Florilegio poet. greco 
Fonologia italiana 

Id. latina 
Fraseologia francese 
Glottologia 
Grammatica albanese 



Grammat. dan.-norv. 

Id. ebraica 

Id. Francese 

Id. Galla (Orom.) 

Id. Greca 

Id. Greca-mod. 

Id. Inglese 

Id. Italiana 

Id. Latina 

Id. Olandese 

Id. Portoghese- 
Brasiliana 
Grammat. Rumena 

Id. Bussa 

Id. Slovena 

Id. Spagnuola 

Id. Svedese 

Id. Tedesca 

Id. Turca osm. 
Letteratura albanese 

Id. american. 

Id. araba 

Id. assira 

Id. catalana 

Id. ,dramm. 

Id. ebraica 

Id. egiziana 

Id. francese 

Id. greca 

Id. indiana 

Id. inglese 

Id. italiana 

Id. norveg. 



Letteratura persiana 
Id. provenz. 
Id. romana 
Id. spagnnol. 
Id. tedesca 
Id. ungheres. 
Id. slava 

Lingua gotica 

Lingue d'Africa 
Id. neo-latine 
Id. straniere 

Metrica d. greci e rom. 

Morfologia greca 
Id. italiana 

Omero 

Paleografia 

Relìg. e ling. di India 

Bettorica 

Bitmica italiana 

Sanscrito 

Shakespeare 

Sintassi francese 

Stilistica 

Stilistica latina 

Tavole divina comm. 

Tigre 

Traduttore tedesco 

Verbi greci 
Id. latini 

Vocabol. lingua Russa 

Volapuk 



Acrobatica e atletica 

Alpinismo 

Amatore oggetti d'art. 

Armonia 

Armi antiche 

Automobilista 

Ballo 

BiUardo 

Cacciatore 

Cane (Allevatore del) 

Canottaggio 

Canto (II) 

Cantante 



Musica^ Sport. 

Cavallo 

Chitarra 

Ciclista 

Codice cavalleresco 

Dizionario alpino 
Id. fllatetico 

Dizionario delle corse 

Duellante 

Filonauta 

(ginnastica femminile 
Id. maschile 
Id. (Storia d.) 

Giuochi ginnastici 



Giuoco del pallone 

Infortuni d. montagna 

Lawn-Tennis 

Mandolinista 

Nuotatore 

Pianista 

Proverbi sul cavallo 

Scacchi 

Scherma 

Storia della musica 

Strumentazione 

Strumenti ad arce 



Elenco completo dei MANUALI HOEPLI 
disposti in ordine alfabetico per materia. 



Abitazione degli animali domestici, del Dott. u. Barpi. 
di pag. xvi-372, con 168 incisioni 

Abitazioni — vedi Fabbricati civili. 

Abiti per signora (Confezione di) e l'arte del taglio, com- 
pitato da Emilia Cova, di pag. vin-91, con 40 tavole . 

Abbreviature — vedi Dizionario abbreviature — Dizionario ste- 
QD^rafico. 

Acetilene (L') di L. castellani 2.* ediz. di p. XVI-164 . 

Addo solforico, Acido nitrico, Solfato sodico. Acido mu- 
riatico (Fabbricazione dell'), del Dott. V. Vender, di 
pag. vin-312, con 107 incisioni e molte tabelle. . . . 

Acque (Le) minerali e termali del Regno d'Italia, di Lumi 
TiOLL Topografia - Analisi - Elenchi - Denominazione delle 
acque - Malattie per le quali si prescrivono - Comuni in 
(ìui scaturi-ìcono - Stabilimenti e loro proprietari - Acque e 
tanghi in commercio - Negozianti d'acque minerali, di pag. 
XXii-552 • . . 

— tedi anche Legislazione delle. 

Acrobatica e atletica di A. Zucca, di pag. xxx-267, con 

100 tavole e 42 incisioni nel testo 

Acustica — vedi Luce e suono. 

Adulterazioni e falsificazioni (Dizionario delle) degli ali- 
menti, del Dott. Prof. L. Gabba (è in lavoro la 2» ediz.). 

Agricoltore (Prontuario dell'). Manuale di agricoltura, eco- 
nomia, estimo e costruzioni rurali, del prof. V. NICCOLI, 
2* edizione riveduta ed ampliata, di p. xxvin-464 . . 
(Il libro dell') Agronomia, agricoltura, industrie agricole 
del Dott. A. Bruttini, di pag. xx-446 con 308 figure . 

Agronomia, del Prof. Carega di Muricce, 3» ediz. rive- 
<iqi;a ed ampliata dall'autore, di pag. xii-210 

Agronomia e agricoltura moderna, diQ. soldani, 2» ed. 
di pag. vui-416 con 134 incisioni e 2 tav. cromolit. . . 

Agrumi (Coltivazione, malattie e commercio degli), di A. 
ALor, con 22 incisioni e 5 tavole cromolit., pag. xn-288 

AiCOOl (Fabbricazione e materie prime), di F. Cant AMESSA 
li pag. XII-307, con 24 incisioni 

AiCOOl industriale, di G. Ciapettl Produzione dell'al- 
cole industriale dal punto di vista tlell'agricoltura italiana, 
applicazione dell'alcole denaturato alla fabbricazione del- 
l'aceto e delle vinacce, alla produzione della forza motrice, 
al riscaldamento e alla illuminazione con 105 illustrazioni, 
di pag. xil-262 

Aigebra complementare, del Prof. s. Pincherle : 

Parte I. Analisi Algebrica, di pag. V^-174 . . . . 
Parte li. Teoria delle equazioni, pag. lv-169 con 4 ine. 



Le. 

4 - 

3 - 

2 - 

3 50 



5 50 

6 50 



5 50 
3 50 
1 50 
3 50 
3 50 



1 50 
1 50 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 11 

__ 

Algebra elementare, del Prof. s. Fincherle, s» ediz. di 

pag. Vin-210 e 2 incisioni 1 50 

— (Esercizi di), del Prof. 8. PiNCHERLE, di pag. vin-135, 

eon 2 incisioni ' 1 50 

Alighieri (Dante) — vedi Dantologia. 

Aiimentazione, di G. Strafforello, di pag. vin-122 . 2 — 
Alimentazione del bestiame, dei Proff. Menozzi e Nic- 
coli, di pag. xyi-400 con molte tabelle 4 — 

Allattamento — vedi Nutrizione del bambino. 

Alligazione per l'oro e per l'argento — vedi Leghe - Tavole. 

Alluminio (L'), di e. Formenti, di pag. xxvni-824 . . . 8 50 

Aioó — vedi Prodotti agricoli. 

Alpi (Le), di J. Ball, trad. di I. Cremona, pag. vi-l20 . I 50 

Alpiniemo, di G. Brocberel, di pag. yin-8i2 .... 8 — 

Amalgame — vedi Leghe metalliche. 

Amatore (L') di oggetti d'arte e di curiosità, di L. de 

Mauri, di 600 pag. adorno di numerose incis. e marche. 
Contiene le materie seguenti: Pittura - Incisione - Scoltnra 
in avorio - Piccola scoltnra - Vetri - Mobili - Smalti - Ven- 
tagli - Tabacchiere - Orologi - Vasellame di stagno - Armi 
ed armature - Dizionario complementare di altri infiniti og- 
getti d'arte e di curiosità, di pag. xn-580 6 50 

Amianto — vedi Imitazioni. 

Anagrammi. — vedi Enimmistica. 

Analisi chimica qualitativa di sostanze minerali e organiche 
e ricerche tossicologiche, ad uso dei laboratori di chimica in 
genere e in particolare delle Scuole di Farmacia, del Prof.P. 
E. Alessandri. 2* ediz. intieramente rifatta, di pag. xn- 
884, con 14 ine. numerose tabelle e 5 tav- cromolitografiche 5 — 

Analisi di sostanze alimentari. — vedi Chimica applicata all'Igiene. 

Analisi dèlie Urine. — vedi Chimica clinica. 

Analisi dei vino, ad uso dei chimici e dei legali, del Dott. 
M. Barth, traduzione del Prof. B. COMBONI, 2» edizione 
italiana interamente riveduta ed ampliata dal traduttore, 
di pag. xyi-140. con 8 ine. intercalate nel testo . . . 2 — 

Analisi volumetrica applicata ai prodotti commerciali e in- 
dustriali, del Prof. P. E. Alessandri, pag. x-842, con ine. 4 50 

Ananas. — vedi Prodotti agricoli. 

Anatomia e fisiologia comparate, dei Prof. R. besta, di 

pag. vn-218 con 34 incisioni 15 

Anatomia microscopica (Tecnica di), del Prof. D. Carazzi, 
di pag. xi-211, con 5 incisioni I 50 



12 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

__ 

Anatomia pittorica, del Prof. A Lombabdini, 2» edlz. ri- 
vertuta e ampliata, di pag. vni-168, con 53 ine. ... 2 — 

Anatomia topografica, del Dott. Prof. e. Falcone, di 
pa^\ XV-395, con 80 incisioni 8 — 

Anatomia vegetale, del Dottor A. Tognini, di pagine 
xvi'2T4 con 41 incisioni 8 — 

Animali da cortile, del Prof. P. Bonizzi, di pag. xiv-2B8 
con 39 incisioni. (Ln 2* edìz. è in preparazione). 

Animali (Gli) parassiti dell'uomo, del Prof. F. Mercanti, 
di pag. lV-179, con 83 incisioni 1 50 

Antichità greclie, del Prof. V. Inama. (in lavoro). 

Antichità private dei romani, del Prof. N. Mobeschi. b* 
edizione interamente rifatta del Mannaie di W. KOPP, di 
pag. xvl-181 con 7 incisioni 1 50 

Antichità pubbliche romane di J. a. Hubert, rifacimento 
delle antichità romane pubbliche, sacre e militari di W. 
Kopp, traduzione del Dott. A. Wittgens, di pag. xiv- 
324, con 18 figure intercalate nel testo e una pianta. . 8 — 

Antisettici — vedi Medicatura antisettica. 

Antroplogia, del Prof. G. Canestrini, 3» ediz., di pag. 
VI 239 con 21 incisioni 1 50 

Antropometria, di R. Livi, di pag. vin-237 con 82 incis. 2 50 

Apicoltura, del Prof. G. Canestrini, 3» ediz. riveduta di 

pag. iv-216 con 43 incisioni 2 — 

Appalti — vedi Ingegneria legale. 

Arabo parlato (L') in Egitto, grammatica, frasi, dialoghi 
e raccolta di oltre 6000 vocaboli del Prof. A. Nallino. 
(Nuova ediz. àaW Arabo volgare di De Sterlich e DiB 
KhaBOAG) di pag. XXVni-386 4 — 

Araidìca (Grammatica), di F. Tribolati, 4» ediz. rifatta 
da G. Di Crollalanza. (In lavoro). 

Ap&rgì — vedi Agrumi. 

Are ileo logia. Arte Greca, del Prof. I. Gentile (esaurito). 

k m preparazione una nuova ediz. rifatta del Prof. S. RICCI 

Archeologia e Storia dell'arte italica, etrusca e romana. 

3* ediz. intier. rifatta. Un voi. di testo con intr. bibliogr. 
ed appendici sulle ultime scoperte e questioni archeol. di 
pan, xxxiv-346 con 96 tav. nel testo a cura del Prof. S. 
Ktcci e un voi. di 79 tav. e in. a cura del Prof. I. Gentile 7 50 
Architettura (Manuale di) italiana, antica e moderna, di 
A. Melani, 3* edizione rifatta con 181 incisioni e 70 
tavole di pag. xxvili-460 6 — 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 13 

__ 

Argentatura — vtdi Galvanizzazione ^ Galvanoplastica — Galva- 
nostegia — Metallocromia — Metalli preziosi — Piccole indnstr. 

Aritmetica pratica, del Prof. Dott. P. Panizza. 2» edi- 
«ione riveduta, di pag. vin-188 1 50 

Aritmetica razionale, del Prof. Dott. f. Panizza, 4* edi. 
zione riveduta di pag. xn-210 1 50 

— (Esercizi di), del Prof. Dott. P. Panizza, di p. vin-150 1 50 

Aritmetica (L') e Geometria dell'operaio, di Ezio Giobli, 

di pag. xn-188, con 74 figure 2 — 

Armi antiche (Guida del raccoglitore e dell'amatore di) di 
J. Gelli, di pag. yin-888, con 9 tavole fuori testo, 432 
incisioni nel testo e 14 tavole di marche 6 50 

Armonia (Manuale di), del Prof. G. Bernardi, con prefa- 
zione di B. Rossi di pag. xn-288 8 50 

Arte dei dire (L'), di D. Pebbabi, Manuale di rettorlca 
per lo studente delle Scuole secondarie. 5^ ediz. corr., (10, 
11 e 12 migliaio), pag. XYl-350 e quadri sinottici . . . 1 50 

Arte della memoria (L'), sua storia e teoria (parte scien- 
tifloa). Mnemotecnia Triforme (parte pratica) del Generale 
B. PliEBANl, di pag. xxxn-224 con 13 illustr 2 50 

Arte mineraria. — vedi Miniere (Coltivazione delle). 

Arte salutare — vedi Memoriale dei Medici pratici. 

Arti (Le) grafiche fotomeccaniclie, o^sla la Eliografia nelle 
diverse applicaz. (Potozincotipia, fotozincografia, fotocro- 
molitografia, otolitografia, fotocollografia, fotosUografia, 
tricromia, fotocoUocromia, elioincisione, ecc. secondo i me- 
todi più recenti, con un Dizionarietto tecnico e un cenno 
storico sulle arti grafiche; 3* ediz. corr. e accresciuta ed 
in parte rifatta, con molte illustr. di pag. xvi-288 . . . 2 — 

Asfalto (L'), fabbricazione, applicazione, dell'Ing. E. Ri- 
ghetti, con 22 incisioni,, di pag. viii-152 2 — 

Assicurazione in generale, di u. gobbi, di pag. xii-308. 8 — 

Assicurazione sulla vita, di e. Paqani, di pag. vi-iei.. i 50 

Assicurazioni (Le) e la stima dei danni nelle aziende ru- 
rali, con appendice sui mezzi contro la grandine, del Dr. 
A. Capilupi, di pag. vm-284, 17 incisioni 2 50 

Assistenza degl'infermi nell'ospedale ed in famiglia, del 
Dott. C. Galliano, 2» ediz., pag. xxiv-448, 7 tav. . . . 4 50 

Assistenza dei pazzi nel manicomio e nella famiglia, deiDr. 
A. PiERACCiNi, e prefaz. del prof. E. Morselli, pag. 250 2 50 



14 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

' L.C. 

Astronomia, di J. N. Lockyeb, nuova versione libera con 

note ed aggiunte del Prof. G. Celoria, 4* ediz. (esaurito, 

è in lavoro la 5* edizione). 
Astronomia nautica, del prof. G. Naccari, di pag. xvi- 

820, con 45 incis. e tav. numeriche 8 — 

Atene. Brevi cenni snlla città antica e moderna, segniti da 

un saggio di Bibliografia descrittiva e da una Appendice 

Numismatica, di S. Ambrosoli, con un panorama e una 

pianta d'Atene, 22 tav. e varie incisioni nel testo . . . 8 60 
Atlante geografico-storico d'Itaiia, del Dott. G. Gabollo, 

24 tav. con pag. vin-67 di testo e un'appendice ... 2 — 
Atlante geografico universale, di E. Eiepebt, 26 carte 

con testo. OU Stati della terra del Dott. G. Gabollo. 

10» ediz. aumentata e corretta (dalla 91.000» alla 100.000* 

copia) pag. vin-88 2 — 

Atletica — vedi Acrobatica. 

Atmosfera — vedi Igroscopi e igrometri. 

Attrezzatura, manovra navale, segnalazioni marittime 
e Dizionarietto di Marina, di F. Imperato, s» edizione 
ampliata, di pag. xxiy-648, con 330 incis. e 28 tav. In 
cromolit. riproducenti le bandiere maritt. di tutte le naz. 6 50 

Autografi (L'amatore d'), del conte E. Budan eon 361 fac- 
simili di pag. xlV-426 4 60 

Autografi (Baceolte e raccoglie di) in Italia di G. Vanblan- 
CHI, di pag. XVI- 37 6, 102 tav. di facsimili d'aut. e rit. . 6 60 

Automobilista (Nanuaie dell') e guida del meccanico con- 
duttore d'automobili. Trattato sulla costruzione dei vei- 
coli semoventi, dedicato agli automobilisti italiani, agli 
amatori d'automobilismo in genero, agli inventori, ai di- 
lettanti di meccanica ciclistica, ecc., di G. Pedretti, di 
pag. xxiy-480, con 181 incisioni 5 60 

Avicoltura — vedi Animali da cortile — Colombi — Pollicoltura. 

Avvelenamenti — vedi Veleni. 

Bachi da seta, dei Prof. F. Nenci. S* ediz. con note ed 
aggiunte, di pag. xii-800, con 47 incis. e 2 tav. . . . 2 60 

Balistica — vedi Armi antiche — Esplodenti — Pirotecnia — Sto- 
ria dell'arte militare. 

Balio (Manuale del) di F. Gavina, di pag. vin-249, con 92 
figure. Contiene: Storia della danza - Balli girati - Co- 
tillon - Danze locali - Feste di ballo - Igiene del ballo. 2 60 

Bambini — vedi Nutrizione dei — Ortofrenia — Terapia. 

Barbabietola da zucchero — vedi Znccbero. 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 15 

__ 

Batteriologia, dei Professori G. e N. Canestrini, 2» ediz. 
in gran parte rifatta, di pag. x-274 con 87 incis. . . . 1 50 

Beneficenza (Manuale delia), del Dott. L. Castiglioni, con 
appendice sulle contabilità delle istituzioni di pubblica 
beneficenza, del Bag. G. Rota, di pag. xyi-840. . . . 3 50 

Bestiame (li) e i'agricoltura in italia, del Prof. E. Al- 
berti, di pag. yni-312, con 22 zincotlpie 2 59 

Blanclieria (Disegno, taglio e confezione dì). Manuale teo- 
rico pratico di E. Bonetti, con un Dizionario di nomen- 
clatura, 2* edizione riveduta e aumentata, di pag. xvi- 
202 con 50 tavole illustrative e 5 prospetti 3 — 

Bibbia (Man. della), di G. M. Zampini, di pag. xn-308 . 2 50 

Bibiiografia, di G. Ottino, 2» edizione riveduta, di pag. 
17-166, con 17 incisioni 2 — 

Bibliotecario (Manuale del), di G. Petzholdt, tradotto 
sulla 3* edizione tedesca, con un'appendice originale di 
note illustrative, di norme legislative ed amministrative 
e con un elenco delle pubbliche biblioteche italiane e stra- 
niere, per cura di G. BiAGi e G. Fumagalli di pagine 
XX-864-CCXm 7 50 

Biiiardo (Il giuoco del), di J. Gelli, di pag. xT-179, con 
79 illustrazioni 2 50 

Biografia — ved* Cristoforo Colombo — Dantologia — Dizionario 
biografico — Manzoni — Napoleone l — Omero — Shakespeare. 

Biologia animale (Zoologia generale e speciale) per Natu- 
ralisti, Medici e Veterinarii del Dott. G. Collamarini, 
di pag. x-426 con 23 tavole 3 - 

Bollo — vedi Codice del bollo — Leggi registro e bollo. 

Bonificazioni (Manuale amministrativo delle) di C. Mez- 
zanotti, di pag. xiI-294 8 — 

Borsa (Operaz. di) — vedi Debito pubblico — Valori pubblici. 

Boschi — vedi Belvicoltura. 

Botanica, del Prof. I. D. Hooker, traduzione del Prof. N. 
Pedicino, 4» ediz., di pag. vni-134, con 68 incisioni . 1 50 

Botti — vedi Enologia. 

Bronzatura — vedi Metallocromia — Galvanostegia. 

Bronzo — tedi Leghe metalliche. 

Buddismo, di E. Pavolini, di pag. XVI-164 1 50 

Burro — vedi Latte — Caseificio. 

Cacciatore (Manuale del), di G. Franceschi, 2» edizione 
rifatta, di pag. xin-315, con 41 incisioni 2 50 

Cado — vedi Bestiame — Caseificio — Latte, ecc. 

Caffè — vedi Prodotti agricoli. 



16 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

Calcestruzzo (Costruzioni in) ed in cementi armati, di q. 

Vacchelli» di pag. xvi-812, con 210 incis. (È in lavoro 

la 2* edizione). 
Calci e Cementi (Impiego delie), per l'Ing. L. MAZZOCCHI 

di pag. xa-212 con 49 incisioni 2 — 

Calcolazioni mercantili e bancarie — vedi Conti e Calcoli fatti — 

Interesse e sconto — Prontuario del ragioniere — Monete, 

pesi e misure inglesi. 

Calcolo infiniteeimaie, del Prof. E. Pascal: 

Parte I. Calcolo differenziale, 2* edizione riveduta di 

pag. xn-8]l con 10 incisioni 3 — 

„ II. Calcolo integrale, 2* edizione completamente 

rifatta di pag. vill-829 • ^ ~" 

„ III. Calcolo delle variazioni e calcolo delle dif- 
ferenze finite, di pag. XII-800 . . . * . 8 — 

— Esercizi di calcolo infinitesimale (Calcolo differenziale 
e integrale), del Prof. E. Pascal, di pag. xx-372 . . . 8 — 

Calderaio pratico e costruttore di caldaie a vapore, e 
di altri apparecchi industriali, di G. Belluomini, di pag. 
xn-248, con 220 incisioni 8 - 

Calligrafia (Manuale di). Cenno storico, cifre numeriche, 
materiale adoperato per la scrittura e metodo d'insegna- l 

mento, con 55 tavole di modelli dei principali caratteri ! 

conformi ai programmi, del Prof. R. Percossi, con 88 
facsimili di scritture 8 — ] 

Calore (il), del Dott. E. Jones, trad. di U. FORNARI, di 
pag. vin-296, con 98 incisioni 8 - 

Campicene (II) scolastico, impianto e coltivazione. Ma- 
nuale di agricoltura pratica per i Maestri, dei Dottori E. 
AziMONTi e C. CAMPI, di pag. xi-175, con 126 incisioni 1 50 

Premiato al concorso indetto dal Ministero di Pubblica 
Istruzione. Premio Brambilla. 

Cancelliere — vedi Conciliatore. 

Candele — vedi Industria stearica. 

Cane (Manuale dell'amatore ed allevatore del), di Angelo 
Vecchio, di pag. xvi-408, con 129 ine. e 51 tav. . . 6 50 

Canottaggio (Manuale di), del Cap. G. GROPPI, di pagine 
XXiv-456. con 887 incis. e 91 tav. cromolit 7 50 

Cantante (Man. dei), di L. Mastrigli, di pag. xn-182 . 2 - 

Cantiniere (il). Manuale di vinificazione per uso dei canti- 
nieri, di A. Strucchi, 8» edizione riveduta ed aumentata, 
con 52 incisioni unite al testo, una tabella completa per 
la riduzione del peso degli spiriti, ed un'Appendice sulla 
produzione e commercio del vino in Italia, di pag. XVi-256 2 — 

Canto (II) nel suo meccanismo, di p. guetta, di p. vm- 

25B, con 24 incisioni 2 5C 

Carborundum — vedi Imitazioni. 
Carburo di calcio — vedi Acetilene 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 17 

_. 

Carta (industria della), dell'Ing. L. Sartori, di pag. vn- 
826, con 106 incisioni e 1 tavola 5 50 

Carte fotografiche, Preparazione e trattamento, di L. Sassi, 
di pag. xn-858 3 50 

Carte geografiche — vedi Atlante. 

Cartografia (Mannaie teorico-pratico della), con un santo 
della storia della Cartografia, del Prof. E. Gelcich, di 
pag. vl-257, con 37 illustrazioni . . .* 2 — 

Casa (La) dell'avvenire, deir Ing. Pedrini. Vade mecom 
dei costruttori, dei proprietari di case e degli inquilini. 
Baccolta ordinata di principi d'ingegneria sanitaria, do- 
mestica ed urbana, per la costruzione di case igieniche, 
civili, operaie e rustiche e per la loro manutenzione, di 
pag. XV-468, con 218 incisioni 4 50 

Caee coloniche — vedi Bconomia fabbricati rurali. 

Caseificio, di L. Manetti, 3» edlz. nuovamente ampliata 
dal Prof. G. Sartori (esaurito, è in lavoro la 4* edizione). 

Catasto (Il nuovo) italiano, di e. bruni, di pag. vn-846 . 8 -- 

Cavallo (II), del Colonnello C. Volpini, 2» edizione rived. 
ed ampliata (esaurito, è in lavoro la 8a edizione). 

Cavi telegrafici sottomarini. Costruzione, immersione, ri- 
parazione, deiring. E. Jona, di pag. XVP388, 188 flg. e 
1 carta delle comunicazioni telegrafiche sottomarine . . 5 50 

Cedri ~ vedi Agrumi. 

Celeriniensura e tavole logaritmiche a quattro decimali del- 
l'Ing. F. Borletti, di pag. vl-148, con 29 incisioni . . 8 50 

Celeriniensura (Manuale e tavole di), dell'Ing. G. Orlandi, 
di pag. 1200, con quadro generale d'interpolazioni . . . 18 — 

Celluloide — vedi Imitazioni. 

Cementazione — vedi Tempera. 

Cementi armati — vedi Calcestruzzo — Calci e cementi. 

Ceralacca — vedi Vernici e lacche. 

Ceramiche — vedi Maioliche e porcellane — Fotosmaltografla. 

Chimica, del Prof. H. E. ROSCOE, 5" edizione rifatta da E. 
Ricci, di pag. xii-228, con 47 incisioni 1 50 

Chimica agraria, di a. Aducco, 2» ediz. rifatta, di pagine 
Xn-512 ^ 3 50 

Chimica analitica (Elementi scientifici di), di W. OSTWALD, 

' trad. del Dott. BoLis, di pag. xvi-234 2 50 

Chimica applicata all'Igiene. Guida pratica ad uso degli 
Ufficiali sanit.. Medici - Farmacisti - Commercianti - Labo- 
ratori d'igiene, di merciologia, ecc., di P. E. ALESSAin)Rl, 
di pag. XX-516, con 49 incisioni e 2 tav 5 50 

Chimica clinica, del Prof. R. Supino, di pagine xn-202. . 2 — 

Chimica legale, (Tossicologia), di N. Valentini, di pa- 
gine xn.243 2 5( 

Chimico (Manuale del) e dell'industriale. Raccolta di ta- 



18 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

. _ 

belle, di dati fisici e chimici e di processi d'analisi tecnica, 
ad uso dei chimici analitici e tecnici, dei direttori di fab- 
briche, dei fabbricanti dì prodotti chimici, degli studenti di 
chimica, ecc., ecc., del Dottor L. Gabba, S* edizione am- 
pliata, riveduta ed arricchita delle tavole analitiche di 
H. WiLL, di pag. xix-457, con 12 tavole . 5 50 

Chiromanzia e tatuaggio, diG.L. Gebchiabi (in lavoro). 

Chirurgia operativa (Man. di), dei Dottori K. Stecchi e A. 
Gabdini, di pag. vin-322, con 118 incisioni 3 — 

Chitarra (Manuale pratico per lo studio della), di A. Pisani, 
di pag. xvi-116, con 36 figure e 26 esempi di musica. . . 2 — 

Ciciista, di I. Ghersi, 2» edlz. complet. rifatta del " Manuale 
del Ciclista „ di A. Galante, di pag. 244, 147 ine. . . . 2 50 

Cimiteri — vedi Ingegnerìa legale. 

Civiltà araba (Islamismo) del prof. Italo Pizzi (in lav.). ^ 

Classificazione delle scienze, di e. trivebo, p. xyi-292 . s - 

Climatologia, di L. de Marchi, pag. x-204 e 6 carte . . . 1 50 

Cioruro di sodio — vedi Sale. 

Codice cavalleresco italiano (Tecnica del duello), di J. 
Gelli, 9» ediz. rifatta, di pag. xvi-288 2 50 

Codice del bollo (il). Nuovo testo unico commentato colle 
risoluzioni amministrative e le massime di giurispru- 
denza, ecc., di E. Corsi, di pag. c-564 4 50 

Codice civile del Regno d'Italia, accuratamente riscon- 
trato sul testo ufficiale, corredato di richiami e coordinato 
dal Prof. Avv. L. Franchi, 2» ediz. di pag. 282 . . . 1 50 

Codice di commercio, accuratamente riscontrato sul testo 
ufficiale, corredato di richiami e coordinato dal Prof. Aw. 
L. Franchi, 2» ediz. di pag. iv-158 1 50 

Codice doganale italiano con commento e note, deii'Aw. 
E. Bruni, di pag. xx-1078 con 4 ine 6 50 

Codice di marina mercantile, secondo il testo ufficiale, 
corredato di richiami e coordinato dal Prof. Avv. L. Fran- 
chi, 2» ediz. di pag. iV-290 1 50 

Codice metrico internazionale — vedi ketrologia. 

Codice penale e di procedura penale, secondo il testo ^ 
ufficiale, corredato di richiami e coordinato dal Prof. Aw. 
L. Franchi, 2» ediz. di pag. rv-280 1 50 

Codice penale per l'esercito e penale militare maritti- 
mo, secondo il testo ufficiale, corredato di richiami e coor- 
dinato dal Prof.' Avv. L. FRANCHI, 2» ediz. di pag. 179 . . 1 50 

Codice del perito misuratore. Raccolta di norme e dati 
pratici per la misurazione e la valutazione d'ogni lavoro 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 19 

edile, prontuario per preventivi, liquidazioni, collaudi, pe- 
rizie, arbitramenti, degli Ingegn. L. Mazzocchi e E. Mab- 
ZOBATI, di pag. xin-498 con 116 illustrazioni 6 50 

Codice di procedura civile, accuratamente riscontrato sul 
testo ufficiale, corredato di richiami e coordinato dal Prof. 
Aw. L. Franchi, 2» ediz. di pag. 167 1 60 

Coidlce del teatro (il). Vade-mecum legale per artisti lirici 
e drammatici, impresari, capicomici, direttori d'orchestra, 
direzioni teatrali, agenti teatrali, gli avvocati e per il pub- 
blico, dell' Avv. Tabanelli, di pag. xvi-S28 8 — 

Codici e leggi usuali d'Italia, riscontrati sul testo ufficiale 
coordinati e annotati dal Prof. Aw. L. Franchi, raccolti in 

quattro grossi volumi legati in pelle flessibile 86 — 

Voi. J. Codice civile - di procedura civile - di commercio 
- penale - procedura penale - della marina mercantile - pe- 
nale per l'esercito - penale militare marittimo {otto codici) 

2» edizione, di pag. vni-1261 8 50 

Voi. II. Parte I. Leggi usuali d'Italia. Raccolta coordinata 
di tutte le leggi speciali più importanti e di più ricorrente 
ad estesa applicazione in Italia; con annessi decreti e rego- 
lamenti e disposte secondo l'ordine alfabetico delle mater 
Dalla voce " Abbordi in mare „ alla voce " Istruz. pubblica 

(Legge Casati), , di pag. vin-1864 a 2 colonne 9 - 

Voi. II. Parte II. Dalla voce : Laghi ptibblici alla voce : 
Volture catastali con appen., pag. vni-1869-2982 a 2 col. 12 — 

Voi. III. Leggi e convenzioni sui diritti d'autore, rac- 
colta generale delle leggi italiane e straniere e di tutti 
i trattati e le convenzioni esistenti fra l'Italia ed altri 
Stati a cura della Società italiana degli autori, 2* edi- 
zione interamente rifatta dal prof. L. Franchi, di pagine 
vn-617, legato in tutta pelle flessibile 6 50 

Cognac (Fabbricazione deij e dello spirito di vino e distil- 
lazione delle fecce e delle vinacce, di Dal Piaz, cor- 
redato di annotazioni del Cav. G. Prato, di pag. x-168, 
con 87 incisioni 2 — 

Coleotteri italiani, del Dott. A. Griffini, (Entomologia I) 
dipag. xvi-884, con 216inc. . . , 8 — 

Collezioni — vedi Amatore d'oggetti d'arte — Amatore di maioli- 
che — Armi antiche — Autografi — Dizionario filatelico. 

Colombi domestici e colombicoltura, del Prof. p. bonizzi, 
2* edizione rifatta a cura della Società Colombifila fioren- 
tina, dipag. x-211. con 26 figure 2 - 

Colorazione del metalli — vedi Metallocromia. 

Colori (La scienza dei) e la pittura, di L. Guaita, p. 248 . ? 



20 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

lTc. 

Colori e vernici, di a. Gobini, 3» ediz. totalmente rifatta, 
per cura di G. Appiani, di pag. x-282, con 18 incisioni 2 - 

Combuttibili — vedi Imitazioni. 

Commedia — vedi Letteratura drammatiea. 

Commerciante (Mannaie del) di C. DOMPÉ (In lavoro). 

Commercio, (Storia del) di £. Larice, di pag. xyi-S86 . 8 - 

Commerolo — vedi Codice — Corrispondenza commerciale — Com- 
putisteria — Geografia commerciale — Industria zucchero — 
Mandato — Merciologia — Produzione e commercio del vino — 
Bagioneria — Scritture d'affari — Trasporti e Tariffe — Conti 
fatti — Monete. 

Compensazione degii errori con opeciale applicazione ai 

rilievi geodetici, di f. grotti, pag. iy-860 2 — 

Complementi di geometria elementare, dei Prof, di e. 

Alasia, di pag. xv-244, con 117 figure 1 50 

Complemento di matematica — (vedi Matematica). 

Compositore-tipografo Manuale dell'allievo), di S. Lanoi — vedi 
Tipografia, voi. n. 

Computisteria, dei Prof. V. GiTTi: 

Voi. I. Compustiteria commerciale, 5* ediz., (9 e IO*» 

migliaio) di pag. iv-184 1 60 

Voi. II. Computist. finanziaria, 8» ediz., pag. vin-166 . . 1 50 

Computisteria agraria, del Prof. L. Petbi, seconda edizio- 
ne rifatta, di pag. vni-2 io 150 

Comuni del Regno d' itaiia — vedi Dizionario. 

Concia delle pelli ed arti affini, di g. Gobini, 8> edizione 
interamente rifatta dal Dott. G. B. Franceschi e G. Ven- 
turoli, di pag. ix-210 2 - 

Conciliatore (Manuale del), dell' Avv. G. Pattaccini. Guida 
teorico-pratica con formulario completo pel Conciliatore, 
Cancelliere, Usciere e Patrocinatore di cause. 8* edizione 
ampliata dall'autore e messa in armonia con l'ultima legge 
28 luglio 1895, di pag. X-465 8 - 

Concimi, del Prof. A. Funaro, 2» edizione rinnovata e ac- 
eresciuta, di pag. xn-266 2 — 

Conoiml fosfatici — vedi Fosfati — Chimica agraria. 

Confezione d'abiti — vedi Abiti. 

Coniglicoltura pratica, di G. Licciardelli, 2* ediz., di 
pag. vni-248, con 53 incisioni e 12 tavole in tricromia . 2 50 

Conservazione delle sostanze alimentari, di G. Gorini, 
8» edizione intieramente rifatta dai Dott. G. B. France- 
schi e G. Venturoli, di pag. vm-256 2 - 

Consigli pratici — vedi Ricettario domestico — Industriale — Soc- 
corsi d'urgenza. 

Contabilità comunale, secondo le nuove disposizioni legi- 
slative e regolamentari (Testo unico 10 febbraio 1889 e B. 
Decr. 6 luglio 1890), del Prof. A. De Brun, pag. vin-186 . 1 60 

Contabilità domestica, Nozioni amministrativo-contabili ad 
uso delle famìglie e delle scuole femminili, del Rag. 0. 
Bergamaschi, di pag. xvi-186 1 60 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 21 

Contabilità generale dello Stato, deii'Avv. E. Bruni, 2» 
edizione rifatta, pag. xvi-420 3 — 

CoatabilltA delle Istituzioni di p. beneficenza — vedi Beneficenza. 

Conti e calcoli fatti, deiring. I. Ghebsi, 98 tabelle e istra- 
zioni pratiche sai modo di usarle. (Misure, Pesi, Monete, 
Termometro, Gas e Vapori, Areometri, Alcoolometri, Soln- 
zioni zaccherìne, Pesi specifici, Legnami, Carboni, Metalli, 
Divisioni del tempo, Paga giornaliera, Interessi e Annualità, 
Rendita, Potenze e Radici, Poligoni e Poliedri regolari. Sfe- 
ra, Circolo, Divisione della circonf.. Pendenza, pag. 204. .2 50 

Contratti agrari — vedi Mezzerìa. 

Conversazione Italiana e tedesca (Mannaie di), ossia gnida 
completa per chiunque voglia esprimersi con proprietà e 
speditezza in ambe le lingue, e per servire di vade mecum 
ai viaggiatori, di A. Fiori, 8» edizione rifatta da G. Catta- 
neo, pag. XlV-400 8 50 

Conversazione itallana-francese — V. Fraseologia 
Cooperative rurali, di credito, di lavoro, di produzione, di 
assicurazione, di mutuo soccorso, di consumo, di acquisto 
di materie prime, di vendita di prodotti agrari. Scopo, costi- 
tuzione, norme giuridiche, tecniche, amministrative, compu- 
tistiche, di V. Niccoli, pag. vni-862 8 50 

Coopcrazione nella sociologia e nella legislazione, di f. 

VlBGULn, pag. xn-228 1 50 

Correnti elettriclie alternate sempiici, bifasi e trifasi. Ma- 
nuale pratico per lo studio, costruzione ed esercizio de- 
gli impianti elettrici, dell' Ing. A. Marro, di pag. xiv- 
615-LXiv, con 218 incisioni e 46 tabelle 6 50 

Corrispondenza commerciale poliglotta, di G. Frisoni, 
compilata su di un piano speciale nelle lingue ital., francese, 
tedesca, inglese e spagnuola, di cui ciascuna forma in sé 
stessa Toriginale e le altre ne sono la traduz. o la chiave : 

L — PARTE ITALIAHA: Manuale di Corrispondenza Commerciale 
italiana corredato di facsimili dei vari dociuuenti di pratica 
giornaliera, seguito da un Glossario delle principali voci ed 
espressioni attinenti al Commercio, agli Affari marittimi, alle 
Operazioni bancarie ed alla Borsa, ad uso delle Scnole, del 
Banchieri, Negozianti ed Industriali di qnalnnque nazione, che 
desiderano abilitarsi alla moderna terminologia e nella corretta 
fraseolagia mercantile Italiana, di pag. xx-444 4 — 

n. — PARTE SPAGNUOLA: aanual de Correspondencia Comercial 
Espanola, accompaiìado de facsimlles de los varios docnmentos 
de uso cotidiano, seguido de un Diccionario Espaàol-Italiano 
qne contiene las principales voces empleados en los Negocios 
mercantiles y maritimos y los terminos mas importantes del 
Banco, de la Contabilidad y de la Bolsa, compnesto para uso 
de las Escnelas. de los Banqneros, Negociante e indnstriales de 
cnalquiera nación qne desean habilitarse en la moderna termi- 
nologia y en la con-iente fraseologia mercantil espafiola,p. xx-440. 4 — 



22 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

ili. — PARTE FRANCESE : Manuel de Correspondanoe commeroiale 
franpalse, accompagné des fac-similes des differente docnments 
d'nsage qnotidien, snivi d'un Dictionnaire commercial fran^ais- 
ìtalien contenent les principales expressione da langage mer- 
canti! et marìtimes et les termos les plns importante de Banqne 
de comptabilité, de Bonrse et De Chemins de Fer, à l'nsage 
des Ecoles, des Banqniers, des Négociants et Industriels qnl 
derivent se perfectionner dans la terminologie moderne et dans 
la phraséologie mercantile fran^aise de nos jours, di pagine 
xvi-446 4 — 

IV.— PARTE INGLESE: A Manual of engllsii Commercial correspon- 
dance, inclnding specimens and forms of different docnments of 
daily use, followed by an English and Italìan Mercantile Dictio- 
nary containing the principal expressions employed in trade, 
commerce and shipping concems, and the most important terms 
of Bank, Book-Keeipin^, Stock-Exchange and Railway for the 
nse of stndents, hankers, merchants and manufactnrers who 
wish to perfect themselves in the terminology and phraseology 
as actaally in current use with english business men, p. xvi-4fè 4 — 

V. — PARTE TEOESCA (in lavoro). 

CorSQ (Le), con un Dizionario delle voci più in uso, di G. 
Franceschi, di pag. xn-305 2 50 

— wdi anche Dizlon. rfei termini delle — Cavallo — Proverbi. 

Cosmografia. Tino sguardo aZrZ7mi-er«o, diB. M. LaLeta, 
pag. xii-197, con 11 incisioni e 8 tavole ....... 1 50 

Costituzione degli Stati — vedi Diritti e doveri — Ordinam. 

Costruttore navale (Manuale del), di G. Rossi, pag. xvi- 
517, con 231 flg. intercalate nel testo e 65 tabelle. . . . 6 — 

Costruzioni ~ vedi Fabbricati rurali. 

Cotoni — vedi Prodotti agrìcoli. 

Cremore di tartaro — vedi Distillazione. 

Cristallo — vedi Specchi. 

Cristallografia geometrica, fisica e chimica, applicata ai 

-minerali, di E. Sansoni, p. xvi-367, 284 ine. nel testo . 8 - 
Cristo — vedi Imitazione di Criceto. 

Cristoforo Colombo, di v. Bellio, pag. iv-i36 e io incis. . 1 50 

Crittogame — vedi Funghi — Malattie crittogamiche — Tartufi. 

Crittografia (La) diplomatica, militare p commerciale, ossia 
l'arte di cifrare e decifrare le corrispondenze segrete. Sag- 
gio del conte L. GiOPPI, pag. 177 3 50 

Cronologia delle Scoperte e delle esplorazioni geografi- 
Cile dall'anno 1492 a tutto il secolo XX dei Prof. L. 

HUGUES, di pag. Vlll-487 . . 4 50 

Cronologia — vedi Storia e cronologia. 

Cubatura dei legnami (Prontuario per la), di G. Belluo- 
MINI, 4» ediz. corretta ed accresciuta, pag. 220 2 50 

Cuoio — vedi Concia delle pelli — Imitazioni. 

Curiosità — vedi Amatore di oggetti d'arte — Maioliche e porcel- 
lane — Armi antiche — Autografi. 

Curve circolari e raccordi. Manuale pratico per il traccia- 
mento delle curve in qualunque sistema e in qualsiasi caso 



ELENCO DEI ìMANUALI HOEPLI 23 

_ 

particolare nelle ferrovie, strade e canali e per il computo 
generali dei raccordi circolari con speciali applicazioni al 
tracciamento dei raddoppi del Binario delle derivazioni e 
degli scambi ferroviari (In sosti tazione del mannaie del 
KrÒNHKE), di C. Perrario, pag. xi-264, con 94 incis. ». 8 50 

Dantologia, del Dott. G. A. Scabtazzini, 2'^ edizione. Vita 
e Opere di Dante Alighieri, pag. vi-408 3 — 

Danze — vedi Ballo. 

Datteri — vedi Prodotti agricoli. 

Debito (II) pubblico italiano. Regole e modi per le operazioni 
sui titoli che lo rappresentano, di F. AzzoNi, pag. vni-376 3 — 

Decorazione dei metalli — vedi Metallocromia. 

Decorazioni del vetro — vedi Specchi — Fotosmaltologia. 

Decorazioni e industrie artistiche, dell'Architetto a. Me- 

LANI, 2 volumi, pag xx-460, con 118 incisioni 6 — 

Denti — vedi Igiene della bocca. 

Determinanti e applicazioni, di e. Pascal, pag. yu-33o' . 3 — 

Diagnostica — vedi Semeiotica. 

Dialetti italici. Grammatica, iscrizione, versione e lessico, 

di O. Nazari, pagine xvi-364 3 — 

Dialetti letterari greci (epico, neo-ionico, dorico, eolico), 

del Pof. G. Bonino, pag. xxxu-214 1 50 

Didattica per gii alunni delle Scuole normali e pei maestri 

elementari, del Pof. G. SOLI, pag. vni-314 1 50 

Digesto (il), del Prof. G. Ferrini, pag. iv-134 1 50 

Dilettanti di pittura — vedi Pittura ad olio. 

Dinamica elementare, di g. Cattaneo, p. vm-i46, 25 flg. i 50 

Dinamite — vedi Esplodenti. 

Diritti e doveri dei cittadini, secondo le istituzioni delio 
stato, per uso delle pubbliche Scuole, del Prof. D. Maf- 
PIOLI, 10» edizione, (dal 26 al 30« migliaio) con una appen- 
dice sul Codice penale, pag. xvi-229 1 50 

Diritti d'Autore — vedi Leggi sui. 

Diritto amministrativo, giusta i programmi governativi 
ad uso degli Istituti tecnici, di G. Loris, 4» edizione, 
pag. XX-521 3 — 

Diritto civile (Compendio di), del Prof. G. Loris, giusta i 
programmi governativi ad uso degli Istituti tecnici, 2» ediz. 
riveduta, corretta ed ampliata, pag. xvi-385 3 — 

Diritto civile Italiano, di e. Aleicini, p. vin-i28 . . . i 50 

Diritto commerciale italiano, del Prof. E. Vidari, 2» edi- 
zione diligentemente riveduta, pag. x-448 3 — 

Diritto comunale e provinciale — vedi Contabilità comunale — Di- 
ritto amministrativo — Legge comunale. 

Diritto costituzionale, dell' Aw. Prof. F. P. CONTUZZI, 2» 
edizione, pag. xvi-370 3 — 

Diritto ecclesiastico, di G. Olmo, pagine xii-472. . . 3 — 



24 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

_ __ 

Diritto internazionale privato, deii'Avv. Prof. F. p. oon- 

TUZZI, pagine xvi-322 . 3 - 

Diritto internazionale pubblico, deii'Avv. Prof. f. p. Con- 
TUZZI, pagine xii-320 8 - 

Diritto penale, dell'Aw. A. Stoppato, 2» ediz., (in lavoro) 

Diritto penale romano, di e. ferrini, pag. vni-360. . . s — 

Diritto romano, di e. Ferrini, 2» ediz. rif., pag. xvi-178 . 1 60 

Disegnatore meccanico e nozioni tecniche generali di Arit- 
metica, Geometria, Algebra, Prospettiva, Resistenza dei 
materiali, Apparecchi idraulici, Macchine semplici ed a va- 
pore, Propulsori, per G. Goffi, 2» edizione riveduta, pagine 
XXi-435, con 863 figure 5 — 

Disegno. I principii del Disegno, del Prof. C. BoiTO, 4» edi- 
zione, pag. iv-206, con 61 silografie 2 — 

Disegno (Grammatica del). Metodo pratico per Imparare 11 
disegno, di E. Ronchetti, di pag. vi-190, con 34 figure, 
62 schizzi intercalati nel testo e un atlante a parte con 
45 lavagnette, 27 foglietti e 34 tavole. (Indivisibili) . . 7 50 

Disegno assonometrico, del Prof. P. paoloni, pag. iv-i22: 
con 21 tavole e 23 figure nel testo 2 — 

Disegno geometrico, del Prof. A. antilli, 2» ed., pag. vni- 
88, con 6 figure nel testo e 27 tavole litografiche'. . . . 2 — 

Disegno, Teoria e Costruzione delle Navi, ad usò del Pro- 
gettisti e Costruttori di Navi - Capi tecnici, Assistenti e Di- 
segnatori navali - Capi operai carpentieri - Alunni d'Istituti 
Nautici, di E. GiORLi, pag. vni-238, con 310 incisioni . . 2 60 

Disegno industriale, di e. Giorll Corso regolare di dise- 
gno geometrico e delle proiezioni. Degli sviluppi delle su- 
perficl del solidi. Della costruzione del principali organi 
delle macchine. Macchine utensili. 3* ediz., pag. vin-192, 
con 800 problemi risolti e 348 figure 2 50 

Disegno di proiezioni ortogonali, del Prof. D. Landi, di 
pagine viii-152, con 192 incisioni 2 — 

Disegno topografico, del Capitano G. Bertelli, 2* ediz., 
pagine, vi-137, con 12 tavole e 10 incisioni 2 — 

Disinfezione (La pratica della) pubblica e privata per i Dot- 
tori P. E. Alessandri e L. Pizzmi, 2» edizione, pag. vni- 
258, con 29 incisioni 2 50 

Distillazione del legno (Lavorazione dei prodotti della). Ace- 
tone, Alcool metilico, Aldeide formica, Cloroformio, Acido 
acetico. Acetato di piombo, Acetato di sodio. Industrie 
elettrochimiche. Ossidi di piombo, Minio, Biacca, Soda 
caustica, Clorati, Cromati, dell' Ing. F. Villani, di pagine 
xiv-312 3 5C 

Distillazione delle Vinacce, e delle frutta fermentate. 
Fabbricazione razionale del Cognac. Estrazione del 
Cremore di Tartaro ed utilizzazione di tutti i resi- 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 25 

_. 

dui della distillazione, di M. Da Ponte, 2* edizione ri- 
fatta, contenenti le leggi italiane sagli spiriti e la legge 
Austro-Ungarica, pag. xn-875, con 68 incisioni . . . . 8 60 

Ditteri italiani, di Paolo Lioy {Entomologia III), pag. 
vn-856, con 227 incisioni 8 — 

Dizionàrio alpino Italiano. Parte 1\ Vette e valichi ita- 
liani, deiring. E. Bignami-Sormanl — Parte 2»: Valli 
lombarde e limitrofe alla Lombardia, dell'Ing. C. SCO- 
LARI, pag. XXn-810 8 60 

Dizionario di abbreviature latine ed italiane usate nelle 
carte e codici specialmente del INedio Evo, riprodotte 
con oltre 18000 segni Incisi, aggiuntovi nn prontuario di 
Sigle Epigrafiche. I monogrammi, la nnmerizzazione ro- 
mana ed arabica e i segni indicanti monete, pesi, misu- 
re, ecc., per cura di Adriano Cappelli, Archivista-Pa- 
leografo presso il R. Archivio di Stato in Milano, pagine 
LXll-488, con elegante legatura in cromo 7 60 

Dizionario bibliografico, di e. arll\, pag. loo . . . . i 60 

Dizionario Biografico Universale, del Professor Dottor 
G. Garollo. (In lavoro). 

Dizionario del comuni del Regno d'Italia, secondo il Cen- 
simento del 10 febbraio 1901, compilato da B. Santi, di 
pag. XLVI-175 8 — 

Dizionario Eritreo (Piccolo) italiano-Arabo-Amarlco, rac- 
colta dei vocaboli più usuali nelle principali lingue parlate 
nella Colonia Eritrea, di A. Allori, pag. xxxiii-208 . . 2 50 

Dizionario filatelico, per il raccoglitore di francobolli con 
introduzione storica e bibliografica,- di J. Gelli, 2» ediz., 
con Appendice 1898-99, pag. LXlii-464 4 60 

Dizionario fotografico pei dilettanti e professionisti, con ol- 
tre 1500 voci in 4 lingue, 500 sinonimi e 600 formule di 
L. GlOPPi, pag. viil-600, 95 incisioni e 10 tavole . . . . 7 50 

Dizionario geografico universale, del Prof. Dott. G. Ga- 
rollo, 4» edizione del tutto rifatta e molto ampliata, di 
pagine xil-1451 .... ! 10 — 

Dizionario gotico — vedi Lingua gotica. 

Dizionario italiano olandese e olandese-italiano, di A. 

Nuyens, in-16, di pag. xi-948 8 — 

Dizionario milanese-Italiano e repertorio italiano-mila- 
nese, di Cletto Arrighi, pag. 912, a 2 colonne, 2» ediz. 8 50 

Dizionario Numismatico — vedi Vocabolarietto numismatico. 

Dizionario rumeno — vedi Grammatica rumena. 

Dizionario stenografico. Sigle e abbreviature del si.steina 
Gabelsberger-Noe, di A. Schia venato, pag. xvi-156 . . 1 5f 



26 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

__ 

Dizionario tascabile (Nuovo) ftaliano^edesco e tedesco- 
italiano, compilato sui migliori vocabolari moderni e prov- 
visto d'nn'aecnrata accentuazione per la pronuncia dell'ita- 
Mano, di A. Fiori, 3* edizione, pag. 798, completamente ri- 
fatta dal Prof. G. Cattaneo 3 50 

Dizionario tecnico in quattro lingue deiring. E. Webber, 
4 volumi: 

Voi. I. Italiano-Tedesco-Francese-Inglese, 2* ediz. com- 
pletamente riveduta e aumentata di circa 2000 ter- 
mini tecnici, pag. xn-558 6 — 

Voi. II. Deutsch-Italienisch-Franzosisch-Englisch, (esau- 
rito, è in lavoro la 2* edizione). 
Voi. III. Fran^ais-Italien-AUemand-Anglais, pag. 509 . . 4 — 
Voi. rv. Englisch-Italian-German-French, pag. 659. . . 6 — 
Dizionario (Piccolo) dei termini delie corse, di g. Vol- 
pini, di pagine 47. (Esaurito). 
Dizionario turco — vedi Grammatica turca. 

Dizionario universale delie lingue italiana, tedesca fn- 
giese e francese, disposte in unico alfabeto, 1 volume di 
pag. 1200 a 2 colonne 8 — 

Dizionario Volapiilc — vedi Volapak. 

Dogane — vedi Codice doganale — Trasporti e tariffe. 

Doratura — vedi Galvanizzaz — Galvanostegia — Metallocromia. 

Dottrina popolare, in 4 lingue, (Italiana, Francese, Inglese 
e Tedesca). Motti popolari, frasi commerciali e proverbi, 
raccolti da G. Sessa, 2* edizione, pag. iv-112 2 — 

Doveri dei macchinista navale, e condotta delia macchina 
a vapore marina ad uso dei macchinista navali e degli Isti- 
tuti nautici, di M. LiGNAROLO, pag. xvi-308 2 50 

Drammi — vedi Letteratura drammatica. 

Duellante (Mannaie del) in appendice al Codice cavalleresco^ 
di J. Gelli, 2* edizione, pag. vni-256, con 26 tavole. . . 2 50 

Ebanista — vedi Falegname — Modellatore mecc. — Operaio. 

Educazione dei bambini — vedi Ortofrenia — Sordomuti. 

Economia matematica (introduzione alla), dei Prof. F. Vir- 
GiLii e C. Garibaldi, pag. xii-210, con 19 incisioni . . 1 50 

Economia politica, del Prof. W. S. Jevons, traduzione del 
Prof. L. COSSA, 4» ediz. riveduta, pag. xvi-179 1 50 

Edilizia — vedi Fabbric. civili — Ingegneria civ. — Ingegn. leg. 

Elettricità, del Prof. Fleeming Jenkin, traduz. del Prof. 
R. Ferrini, 8» ediz. rived., pag. xu-287, con 40 incisioni . 1 50 

Elettrochimica (Prime nozioni elementari di), del Professor 
A. CossA. pagine Viii-t04, con 10 incisioni 1 50 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 27 

__ 

Elettrotecnica (Manuale àì\ di Grawinkel-Strecker, tra- 
dazione italiana dell'Ing. Flavio Dessy, pagine xvi-816, 
con 846 figure 9 60 

Elettrochimiche (Industrie) — vedi Distillazione del legno. 

Ematoloqia — vedi Malattie del sangue. 

Embriologia e morfologia generale, del Prof. G. Catta- 
neo, pag. x-242, con 71 incisioni 1 60 

Enciclopedia del giurista — vedi Coùici e leggi usuali d'Italia. 

Enciclopedia Hoepii (Piccola), in 2 grossi voi. di 8876 pag. di 
2 col. per ogni pag., con Appendice (146740 voci) . . . . 20 — 

Energia fisica, del Prof. R. Ferrini, pag. vni-i87, con 47 
incisioni. 2* edizione interamente rifatta 1 60 

Eni9imi8tica. Guida per comporre e per spiegare Enimmi, 
Sciarade, Anagrammi, Logogrifi, Kebus, ecc., di D. TOLO- 
SANI (Bajardo), pag. xn-616, con 29 illustr. e molti esempi 6 60 

Enologia, precetti ad uso degli enologi italiani, del Professor 
0. Ottavi, 4* edizione interamente rifatta da A. Struc- 
CHI, con una Appendice sul metodo della Botte unitaria pei 
calcoli relativi alle botti circolari, dell'Ing. agr. R. Bassi, 
pag. xvi-304, oon 38 incisioni 2 60 

Enologia domestica, di R. sernagiotto, pag. vm-2S3 . 2 — 

Entomologia di A. Gkippini e P. Lioy, 4 volumi {vedi Goleottori 

— Ditteri — Lepidotteri — Imenotteri). 

Epigrafia latina. Trattato elementare con esercizi pratici e 
facsimili, con 65 tav. del Prof. 8. Rìcci, pag. xxxil-448 . 6 60 

— Vedi Dizionario di abbreviature latine. 

Epilessia. Eziologia, Patogenesi, Cura, Dr. P. Pmi, p. x-277 2 50 

Eritrea (L') dalle sue origini a tutto l'anno 1901. Appunti 
cronistorici con annessi 1 carta ed 1 schizzo, un' appen- 
dice di note geografiche e statistiche e di cenni sul Be- 
nadir e sui viaggi d'esploraz. di B. Melli, di pag. xii-164 2 — 

Eritrea — vedi Arabo parlato — Dizionario eritreo, — Gramma- 
tica galla — Lingue d'Africa — Prodotti agricoli del Tropico 

— Tigre italiano. 

Errori e pregiudizi volgari, confutati colla scorta della 
scienza e del raziocinio da G. Sxrafforello, 2* edizione 
accresciuta, pag. Xll-196 1 60 

Esame degli Infermi — vedi Semeiotica. 

Esattore comunale (Manuale dell'), ad uso anche dei Rice- 
vitori provinciali, Messi esattoriali, Prefetti, Intendenti di 
finanza, Agenti imposte, Sindaci e Segretari dei Comuni, 
Avvocati, Ingegneri, Ragionieri, Notai e Contribuenti, del 
Rag. R. Mainardi, 2» ediz. rived. e ampi., pag. xvi-480 . 5 60 

Esercizi geografici e quesiti, sull'Atlante geografico 
universale di R. Klepert, di L. Hugues, B" ediz. rifatta 

di pagine VllI-208 1 50 

Esercizi sulla geometria elementare, dei Prof. s. Pin- 

CHERLE, pag. VllI-180, con 50 incisioni 1 50 



28 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

_ 

Esercizi greci, per la 4* classe ginnasiale in correlazione 
alle Nozioni elemen. di lingua greca, del Prof. V. Inama: 
del Prof. A. V. BISCONTI, 2» ediz. rifatta, di p. xxvi-234 . 8 - 

Esercizi latini con regole (Morfologia generale)^ del Prof. 
P. E. Cereti, pag. xn-832 1 50 

Esercizi di stenografia — vedi Btenogn^afia. 

Esercizi di traduzione a complemento della grammatica 

francese, dei Prof. G. Prat, pag. vl-188 1 50 

Esercizi di traduzione con vocaliolario a complemento 

delia Grammatica tedesca, dia. Adler, 2<' ed., p. yni-284. 1 50 
Esercizi ed applicazione di Trigonometria piana, con 

400 esercizi e problemi proposti dal Prof. C. Alasia, pag. 

xvi-292, con 80 incisioni 1 50 

Esplodenti e modo di fabbricarli, di B. Molina, p. xx-soo 2 50 

— v»M anche Pirotecnica. 

Espropriazione — vedi Ingegneria legale. 

Essenze — vedi Profamiere — Liquorista — Ricettario ind. 

Estetica, del prof. M. Pilo, di pag. xx-260 1 50 

Estimo di cose d'arte — vedi Amatore di oggetti d'arte e di cn- 
riosità — Amatore di Maiolicbe e Porcellane. 

Estimo dei terreni. Garanzia dei prestiti ipotecari e della 
eqna ripartizione dei terreni, dell'Ing. P. Filippini, pag. 
XVi-828, con 8 incisioni 8 — 

Estimo rurale, del Prof. Carega di Muricce, pag. vi-164. 2 - 

Etica, (Elementi di) del Prof. G. VlDARl, di pag. xvi-834 . 3 - 

Etnografia, di B. Malfatti, 2* ediz. Inter, rifusa, p. vi-200. 1 50 

Evoluzione (Storia dell'), del Prof. Carlo Fenizia, con bre- 
ve saggio di Bibliografia evoluzionistica, pag. xiv-889 . . 8 - 

Fabbricati civili di abitazione, dell'Ing. C. Levi, 2^ ediz. 
rifatta, con 207 incis., e i Capitolati d'oneri approvati dalle 
principali città d'Italia, pag. xvi-412 4 50 

Fabbricati rurali (Costruzione ed economia dei). 2^ edizione 
rifatta dall' " Economia dei fabbricati rurali „, di V. NIC- 
COLI, di pag. xvi-885, con 125 figure 8 50 

Fabbro — «. Aritmetica dell'operaio — Fonditore — Meccanico — 
Operaio — Tornitore. 

Fabbro-ferraio (Manuale pralico del), di G. BELLUOMINI, 
opera necessaria ed indispensabile ai fabbri fucinatori, agli 
aggiustatori meccanici, armajuoli, carrozzieri, carradori, 
calderai, coltellinai, fumisti, costruttori di strumenti me- 
trici, di serrature, di arnesi rurali, di ferramenti in ge- 
nere ed a tutti quelli che si dilettano nei lavori in ferro 
ed in acciaio, di pag. viii-242, con 224 incisioni . . . 2 50 

Falegname ed ebanista. Natura dei legnami, maniera di 
conservarli, prepararli, colorirli e verniciarli, loro cubatura, 
di G. BELLUOMINI, di pag. x-138, con 42 incisioni ... 2 - 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 29 

__ 

FanoiulH — (idioti, imbeciUi, tardivi, ecc.) t7. Ortofremia. 

Farfalle — vedi Lepidotteri. 

Farnacista (Mannaie del), del Prof. P. E. Alessandbi, 2» 
edizione interamente rifatta e aumentata, corredata di tutti 
1 nuovi medioamenti in uso nella terapeutica, loro proprietà, 
caratteri, alterazioni, falsificazioni, usi, dosi, ecc., pag. xvi- 
781, con 142 tavole e 82 incisioni 6 50 

Farmacoterapia e formulario, del Dott. P. Piccinini, di 

pag. vm-382 . . , 8 50 

Ferrovie — vedi Codice doganale — Curve — Ingegneria legale 
Macchin. e Fuochista — Trasporti e tariffe. 

Filatelia — vedi Dizionario filatelico. 

Filatura. Manuale di filatura, tessitura e lavorazione mecca- 
nica delle fibre tessili, di E. Gbothe, traduzione sull'ultima 
tedesca, pag. vin-414, con 105 incisioni 5 — 

Filologia classica, greca e latina, dei Prof. v. Inama, 

di pag. XlI-195 1 50 

Filonauta. Quadro generale di navigazione da diporto e con- 
sigli ai principianti, con un Vocabolorio tecnico più in uso 
nel panfiliamento, del Gap. G. Oliyari, pag. xyi-286 . . 2 50 

Filosofia morale, del Prof. L. friso, pag. xvi-886 . . . 8 — 

Fillossera e le principali malattie crittogamiche della vite 
con speciale riguardo ai mezzi di difesa, del Dott. V. Pe- 
GLION, pag. vni-302, con 89 incisioni 8 — 

Filugello — vedi Bachi da seta. 

Fiori artificiali, Manuale del fiorista, di 0. Ballerini, 
pag. XYi-278, con 144 incisioni, e 1 tav. a 86 colori . . . 3 50 

— vedi anche Pomologia artificiale. 

Fisica, del Prof. 0. Murani, con 248 incisioni e 8 tavole, 6» 
edizione, completamente rifatta del Manuale di Fisica di 
Balfour Stewart pag. xvi-411 2 — 

Fisica cristallografica, W. Voigt, trad. A. Sella. (In lav.). 

Fisiologia, di Foster, traduzione del Prof. G. ALBINI, 8» 
edizione, pag. xil-158, con 18 incisioni ....... 1 50 

Fisiologia comparata — vedi Anatomìa. 

Fisiologia vegetale, dei Dott. Luigi Montemartini, pag. 

XVl-280, con 68 incisioni 1 50 

Floricoltura (Manuale di), di C. M. Fratelli Roda, 8» edizio- 
ne riveduta da G. Roda, pag. vin-256, con 87 incisioni . . 2 — 
Florilegio poetico greco, del Prof. V. Inama. (in lavoro). 
Flotte moderne (Le) 1896-1900, di E. bucci di santafiora. 
Complemento del Manuale del Marino, del C. De Amezaga, 
pagine iv-204 5 — 



80 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

Fognatura cittadina, deiring. D. Spataro, pag. x-684, con 
220 llgare e 1 tavola in litografia 7 — 

Fognatura domestica, deii'lng. A. Cebutti, pag. vm-42i, 
con 200 incisioni 4 — 

Fonditore in tutti i metaiii (Manuale dei); di g. Belluo- 

MINI, 2» edizione, pag. vni-150, con 41 incisioni .... 2 — 
Fonoiogia italiana, di L. Stoppato, pag. yui-i02. . . . i 50 
Fonologia latina, del Prof. S. Consoli, pag. 208 . . . . i 50 

Foreste — vedi ingegneria legale — Selvicoltura. 
Formaggio — vedi Caseificio — Latte, burro e cacio. 

Formole e tavole per il calcolo delle risvolte ad arco 
circolare, adattate alla divisione centesimale ad uso de- 
gli ingegneri, di P. Borletti, di p. xii-69, legato . . .2 50 

Formulario scolastico di matematica elementare (aritme- 
tica, algebra, geometria, trigonometria), di M. A. ROSSOTTI, 
di pag. xvi-192 1 50 

Fosfati, perfosfati e concimi fosfatici. Fabbricazione ed 
analisi del Prof. A. MiNOzzi, di pag. xii-301 con 48 ine. 8 50 

Fotooalchi — vedi Arti grafiche — Chimica fotografica — Foto- 
grafia industriale — Processi fotomeccanici. 

Fotooollografia — vedi Processi fotomeccanici. 

Fotocromatografia (La), del Dott. L. Sassi, pag. xxi-188, 
con 19 incisioni 2 — 

Fotografìa industriale (La), fotocalchi economici per la ri- 
produzione di disegni, piani, carte, musica, negative foto- 
grafiche, ecc., del Dott. LuiGi GiÒPPl, pag. vin-208, con 
12 incisioni e 5 tavole fuori testo 2 50 

Fotografìa ortocromatica, del Dott. e. Bonacini, pagine 
XVl-277, con incisioni e 5 tavole 3 50 

Fotografìa pei dilettanti. (Come dipinge il sole), di G. 
MUFFONE, 5» edizione rifatta ed ampliata, pag. zx-883, 
con 99 incisioni e 11 tavole 3 — 

Fotogrammetria, Foto topografia praticata in Italia e appli- 
zione della fotogrammetria all'idrografia, dell'Ing. P. Pa- 
ganini, pag. xvi-288, con 56 figure e 4 tavole. . . . 3 50 

Fotolitografia — vedi Arti grafiche — Processi fotomecc. 

Fotosmaitografia (La), applicata alla decorazione indu- 
striale delle ceramiche e dei vetri, di A. MONTAGNA, pag. 
Vin-200, con 16 incisioni nel testo 2 — 

Fototerapia e radioterapia — vedi Luce e salute. 

Fototipografia — vedi Arti grafiche — Processi fotomecc. 

Fragoie vedi Frutta minori. 

Francia — vedi Storia della Francia. 

Francoboili — vedi Dizionario filatelico. 

Fraseologia francese-Italiana, di E. Baboschi Sobesiki, 

pag. vni-262 2 50 

Fraseoiogia iialiana-tedesca — vedi Conversazione — Dottrina po- 
polare. 
Frenastenia — vedi Ortofrenia. 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 81 

-_ 

Frumento (il), (come si coltiva si dovrebbe coltivare in 
Italia) di E. AziMONTi, 2' edizione completamente rifatta 
del Mannaie ' Frumento e mais „ di 0. Cantoni, di pa- 
gine xvi-276 2 60 

Frutta minori. Fragole, poponi, ribes, uva spina e lamponi, 
del Prof. A. Pucci, pag. vin-193, con 96 incisioni . . 2 50 

Frutta fermentate — vedi Distillazione 

Frutticoltura, del Prof. Dott. D. Tamaro, 3» edizione, di 
pag. xvni-219, con 81 incisioni 2 — 

Frutti artificiali — vedi Pomologia artificiale. 

Fulmini e parafulmini, dei Dott. Prof. Canestrini, pag. 
VIll-166, con 6 incisioni 2 — 

Fungili mangerecci e fungili velenosi, del Dott. F. Ca- 
tara, di pag. XVI-I92, con 43 tavole e 11 incisioni . . 4 60 

Funzioni analitiche (Teoria delie), di G. ViVANTi, pagine 
vin-482 (volume doppio) 8 — 

Funzioni eilitticlie, dei Prof. E. Pascal, pag. 240 . l 60 

Fuochista — vedi Macchinista e fuochista. 

Fuochi artificiali — vedi — Esplodenti — Pirotecnia 

Gallinacei — vedi Animali da cortile — Colombi — Pollicoltura. 

Galvanizzazione, pulitura e verniciatura dei metalli e 
galvanoplastica in generale. Mannaie pratico per l'in- 
dustriale e l'operaio riguardante la nichelatura, ramatura, 
ottonatura, doratura, argentatura, stagnatura, zincatura, 
acciaiatura, antimoniatura, cobaltatura, ossidatura, galva- 
noplastica in rame, argento, oro, ecc., in tutte le varie 
applicaz. pratiche, di P. Werth, di p. xvi-324, con 158 ine. 8 60 

Galvanoplastica ed altre applicazione dell'elettrolisi. Gal- 
vanostegia, Elettrometallurgia, Affinatura dei metalli. Pre- 
parazione deiralluminio. Sbianchimento della carta e delle 
stoffe, Risanamento delle acque, Concia elettrica delle 
pelli, ecc., del Prof. R. Ferrini, 3"* edizione, completa- 
mente rifatta, pag. xii-417, con 45 incisioni 4 — 

Galvanostegia, dell' Ing. I. Ghersi. Nichelatura, argenta- 
tura, doratura, ramatura, metallizzazione, ecc. pag. Xli- 
824, con 4 incisioni 8 60 

Gastronomia (Terminologia gastronomica italiana e fran- 
cese) di E. BORGORELLO, con 300 Menus. (In lavoro). 

Gaz Illuminante (industria dei), di V. Calz AVARA, pag. 
XXXil-672, con 375 incisioni e 216 tabelle 7 50 

— vedi Incandescenza a gaz. 

Gelsicoltura, dei Prof. D. Tamaro, pag. xvi-175 e 22 ine. 2 — 

Geografia, di G. Grove, traduzione del Prof. G. Galletti, 
2» edizione riveduta, pag. xii-160, con 26 incisioni . . 1 60 



84 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

-_ 

Grammatica russa, del Prof. Voinovich, pag. x-272 . . 8 — 

Qrammatica sanscrita — vedi Sanscrito. 

Grammatica della lingua slovena. Bsercizi e vocabolario 

del Prof. Bruno Guyon, pag. xvi-814 8 — 

Grammatica spagnuola, dei Prof. Pavia, 2» edizione, di 

pagine xvin-272 1 60 

Grammatica della lingua svedese, del Prof. E. pàrou, 

pagine xv-298 8 — 

Grammatica tedesca, del Prof. L. Pavia., 2* edizione, di 

pagine xvin-272 1 60 

Qrammatica Tigre — vedi Tigre italiano. 

Grammatica turca Osmanli, con paradigmi, crestomazia, 
e glossario, di L. Bonelli, pag. vni-200 e 5 tavole . . 3 — 

Brandlne — vedi Assicurazioni. 

Granturco — vedi Frumento e mais — Industria dei mollai. 

Gravitazione. Spiegazione elementare delle principali per- 
turbazioni nel sistema solare, di Sir G. B. AiBY, tradu- 
zione di P. Porro, con 50 incisioni, pag. xxii-176 . . 1 50 

Qreola antica — vedi Archeologia (Arte greca) — Mitologia greca 
— Monete greche — Storia antica. 

Gruppi continui di trasformazioni (Parte generale della 

teoria), di E. Pascal, di pag. xi-378 ....*... 8 — 
Guttaperca — vedi Imitazioni. 

Humus (L), la fertilità e l'igiene dei terreni culturali, 

del Prof. A. Casali, pag. xvi-210 2 — 

Idraulica, di T. Perdoni, di pag. xxvni-892, con 801 fi- 
gure e 8 tavole 6 60 

idrografia — vedi Fotogrammetria. 

Idroterapia, di G. Girelli, pag. iv-238, con 80 incls. . . 2 — 

— vedi anche Acque minerali e termali del Regno d'Italia. 

Igiene della Bocca e dei Denti, nozioni elementari di o- 

dontologia, del Prof. Dott. L. COULLIAUX, di pagine XVI- 

830, con 23 incisioni 2 50 

Igiene del lavoro, di trambusti a. e Sanarelli, i)agine 

vni-262, con 70 Incisioni 2 50 

Igiene della pelle, di a. bellini, pag. xvi-240, 7 inda. . 2 ~ 
Igiene privata e medicina popolare ad uso delle famiglie, 

di C. BOCK, 2* edizione Italiana curata dal Dott. GiOV. 

Galli, pag. xvi-272 2 50 

Igiene rurale, di A. Carraroli, pagine x-470 . . . . s — 
Igiene scolastica, di a. Repossi. 2» ediz., pag. iv-246. . 2 — 
Igiene veterinaria, del Dott. u. Barpi, pag. vm-228 . . 2 — 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 85 

__ 

Igiene della vista sotto il rispetto scolastico, dei Dott. 

A. LOMONACO, pag. XII-272 2 50 

Igiene della vita pubblica e privata, dei Dott. a. fa- 

RALLI, di pag. xn-250 2 50 

Igroscopi, igrometri, umidità atmosferica, del Prof. P. 
Cantoni, pag. xii-142, con 24 incisioni e 7 tabelle . . 1 50 

ìllumliiazione — vedi Acetilene — Gaz. illum. — Incandescenza. 

Illamlnazione elettrica (impianti di), Mannaie pratico del- 
ring. E. PiAZZOLi, 5» ediz. interamente rifatta, (9-10 mi- 
gliaio) seguita da un'appendice contenente la legislazione 
Italiana relativa agli impianti elettrici, di pag. 606, con 
264 incisioni, 90 tabelle e 2 tavole 6 50 

Imbalsamatore — vedi Nataralisia preparatore — Naturalista 
viaggiatore — Zoologia. 

Imenotteri, Neurotterl, Pdeudoneurótteri, Ortotteri e 
Rincoti italiani, del Dott. E. Griffini (Entomologia IV), 
pag. XVl-687, con 248 incisioni 4 50 

Imitazione di Cristo (Delia), Libri quattro di GiO. Ger- 
SENio, volgarizzamento di Cesare Guasti, con proemio 
e note di G. M. Zampini, pag. lvi-396 8 50 

Imitazioni e succedanei dell' ing. I. Ghersi. (In lavoro). 

Immunità e resistenza alle malattie, di a. Galli Va- 
lerio, pag. vill-218 1 50 

Impiego ipodermico e la dosatura dei rimedi, Manuale 
di terapeutica del Dott. G. Malacrida, pag. 805 . . . 3 — 

imposte dirette (Riscossione delle), dell'Avv. E. Bruni, di 
pag. Vin-158 1 50 

Incandescenza a gaz, (Fabbricazione delle reticelle) di L. 
Castellani, pag. x-140, con 38 incisioni 2 — 

Inoblottrl — vedi Ricettario industriale — Vernici ecc. 

Inoltlonl — vedi Amatore d'oggetti d'arte e dì cnriosità. 

Indovinelli — vedi Enimmistica. 

Industrie eleti rochimiche — vedi Distillazione del legno. 

Industrie (Piccole). Scuole e musei industriali - Industrie 
agricole e rurali - Industrie manifatturiere ed artistiche, 
deiring. I. Ghersi, 2» edizione completamente rifatta del 
Manuale delle Piccole Industrie del Prof. A. Errerà, 
pag. xn-872 3 50 

Infermiere — vedi Assistenza degli infermi — Soccorsi d'urgenza 

— Tisici e sanatorii. 

Infanzia — vedi Terapia delle malattie dell' — Giardino infantile 

— Nutrizione — Ortofrenia — Sordomuto. 
Infezione — vedi Disinfezione — Medicatura antisettica. 
Infortunll sul lavoro — vedi Legge sugli. 



86 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

__ 

Infortuni! della montagna (Gii). Manuale pratico dpgll Al- 
pinisti, delle guide e dei portatori, del Dott. 0. Beb- 
NHABD, traduzione con aggiunte del Dott. E. Cubti, di 
pag. xyiii-60, con 65 tav. e 175 figure dimostrative . . 8 50 

Infortuni sul lavoro, (Mezzi tecnici per prevenirli) di E. 
Magrini, di pag. xxxii-252, con 257 incisioni. ... 3 — 

— vedi anche Leggi per gli. 

Ingegnere agronomo — vedi Agronomia — Prontuario dell'agre. 

Ingegnere civile. Manuale dell'ingegnere civile e industriale, 
del Prof. G. COLOMBO, 19* edizione modificata e aumen- 
tata, (49°, 500 e 510 migliaio), con 221 fig., pag. XIV-428. 6 50 
Il medesimo tradotto in francese da P. Mabcillac . 5 50 

Ingegnere navale. Prontuario di A. ciaNONi, pag. xxxn- 
292, con 86 figure. Legato in pelle 5 50 

Ingegneria legale per tecnici e giuristi (Manuale di), dei- 
1 Aw. A. LiON. Commento ed illustrazione con la più re- 
cente giurisprudenza: Responsabilità - Perizia - Servitù - 
Piani regolatori e di ampliamento - Legge di sanità - Re- 
golamenti d'igiene ed edilizii - Espropriazione - Miniere - 
Foreste - Catasto - Privativa industriale - Acque - Slrade - 
Ferrovie - Tramvay - Bonifiche - Telefoni - Appalti - Ripa- 
razioni - Cimiteri - Derivazioni di acque pubbliche - Monu- 
menti d'arte e d'antichità, ecc., pag. yiii-552 . . . . . 5 50 

Inghilterra — i;«<i« Storia d'Inghilerra. 

Insegnamento (L') dell'Italiano nelle Scuole Secondarie. 
Esposizione teorico-pratica con esempi, del Prof. C. Tra- 
balza, di pag. XVI-254 1 60 

Insetti nocivi, del Prof. F. Franceschini, pag. vm-264, 
con 96 incisioni 2 — 

Insetti utili, del Pfof. F. Franceschini, di pag. xn-160, 
con 43 incisioni e 1 tavola • . . . 2 — 

Interesse e sconto, del Prof. E. Gagliardi, 2» edizione 
rifatta e aumentata, pagine viil-198 2 — 

Inumazioni — vedi Morte vera. 

Ipnotismo — vedi Magnetismo — Spiritismo — Telepatia. 

Ipoteche (Man. per le), di A. Rabbeno, pag. xyi-247 . . . 1 50 

Islamismo (L'). La Civiltà araba, del Prof. I. Pizzi (in lav.). 

Ittiologia italiana, dei Dott. A. Griffini, con molte in- 
cisioni. (In lavoro). ' 

— vedi anche Piscicoltura — Ostricoltura. 
Lacclie — vedi Vernici ecc. 

Latte, burro e cacio. Chimica analitica applicata al casei- 
ficio, del Prof. Sartori, pag. x-162, con 24 incisioni . 2 — 

/ Abiti per signora 

\ Biancheria. 
Lavori femminili — vedi < Macchine da cucire. 

/ Monogrammi. 

\ Trine a fuselli. 
Lavori pubblici — vedi Leggi sui lavori pubblici. 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 87 

_. 

Lavori in terra (Mannaie di), dell'Ing. B. Leoni, pag. xi- 
805, con 88 incisioni 8 — 

Lawn-TenniS, di V. Baddeley, prima traduzione italiana 
con note e aggiunte del trad., pag. xxz-206, con 18 illustr. 2 50 

Legge (La nuovaì comunale e provinciale, annotata da E. 
Mazzoccolo, 4* edizione, interamente rifatta con l'ag- 
giunta del regolamento e di 2 indici, pag. xii-820 . . . 7 50 

Legge sui lavori pubblici e regolamenti, di L. Franchi, 

pag. IV-110-CXLVm . • 1 50 

Legge sull'ordinamento giudiziario, deiiAw. L. franchi, 

pag. IV-92-CXXVI 1 50 

Leggi e convenzioni sul diritti d'autore — vedi Codici e leggi n- 
suall d' Italia, voi. ili. 

Leggi per gl'lnfortunil sul lavoro, deii'Àyy. A. Salta- 
tore, pag. 812 3 — 

Leggi e convenzioni sulle privative Industriali, disegni, 

modelli di fabbrica, marchi di fabbricale di commercio, di 

L. Franchi. (In lavoro). 
Leggi sulla sanità e sicurezza pubblica, di L. Franchi, 

pag. iv-108-xcn . 1 50 

Leggi sulle tasse di Registro e Bollo, con appendice, del 

Prof. L. Franchi, pag. iv-124-cn 1 50 

Leggi usuali d'Italia — vedi Codici e leggi. 

Leghe metalliche ed amalgamo, alluminio, nichelio, me- 
talli preziosi e imitazione, bronzo, ottone, monete e me- 
daglie, saldature, dell'Ing. I. Ghersi, p. xvi-431, con 15 ine. 4 — 

Legislazione delle acque di D. Cayalleri, di pag. xv-274 2 50 

Legltlazione Mortuaria — vedi Morte. 

Legislazione sanitaria italiana, (La nuova) di E. Noseda. 
di pag. viii-570 5 — 

Legislazione rurale, secondo il programma governativo per 
gli Istituti Tecnici, dell' Avv. E. imuNl, pag. xi-428 . . 3 — 

Legnami — vedi Cubatura dei legnami — Falegname. 

Legno artificiale — vedi Imitazioni. 

Legno (Lavorazione dei prodotti di distillazione del) — vedi Di- 
stillazione. 

Lepidotteri italiani, del Dott. A. Griffini (Entomoi. lì), 

pag. Xin-248, con 149 incisioni 1 50 

Letteratura albanese (Manuale di), dei Prof. a. Straticò, 

pag. XXlV-280 8 — 

Letteratura americana, di g. Strafforello. pag. 158 i 50 
Letteratura araba, dei Prof. I. Pizzl (in lavoro). 
Letteratura assira, dei Mott. B. teloni, (in lavoro). 
Letteratura catalana, del Prof. Restori. (in lavoro). 

Letteratura danese — vedi Letteratura norvegiana 

Letteratura drammatica, di e. Levi, pag. xii-339 ... ? 



88 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

_ 

Letteratura ebraica, di a. Revel, 2 voi., pag. 364 . . s — 

Letteratura egiziana, di L. Bbigiuti. (in lavoro). 

Letteratura francese, del Prof. E. Mabcillac, traduz. 
di A. Paganini, 8» edizione, pag. vni-198 1 50 

Letteratura greca, di v. inama, 14» ediz. riveduta (dal 
560 al 610 migliaio) pag. vin-286 e una tavola. . . . 1 50 

Letteratura indiana, A. De Gubernatis, pag. viii-i59 . 1 50 

Letteratura inglese, di E. Solazzi, 2» edizione, di pa- 
gine VIII-194 1 50 

Letteratura italiana, dei Prof. e. Penini, dalle origini al 
1748, 5» edizione completamente rifatta dal Prof. V. Per- 
BARI, pag. XVI-291 1 50 

Letteratura italiana moderna, (1748-1870). Aggiunti 2 qua- 
dri sinottici della letteratura contemporanea (1870-1901) 
del Prof. V. Ferrari, pag. 290 1 50 

Letteratura Italiana moderna e contemporanea 1748- 
1901, del Prof. V. Ferrari, pag. viii-406 3 — 

Letteratura latina — vedi Letteratura romana 

Letteratura norvegiana, di s. consoli, pag. xvi-272. . 1 50 
Letteratura persiana, dei Prof. i. Pizzi, pag. x-208 . . 1 50 
Letteratura provenzale, di A. Restori, pag. x-220 . . 1 50 
Letteratura romana, del Prof. F. Ramorino, 6» edizione 

corretta, di pag. vin-849 1 50 

Letteratura spagnuola e portoghese, del Prof. L. Cap- 
pelletti, 2» edizione rif. da B. GORRA. (In lavoro). 
Letteratura tedesca, dei Prof. 0. Lange, 8» edizione ri- 
fatta dal Prof. MiNUTTi, pag. XVM88 1 50 

Letteratura ungiierese, di Zigany arpàd, pag. xn-295. 1 50 
Letterature slave, dei Prof. d. ciàmpoli, 2 volumi: 

I. Bulgari, Serbo-Croati, Yugo-Russi, pag. iy-144. . . 1 50 
II. Russi, Polacchi, Boemi, pag. iv-142 1 50 

Lexicon Abbrevlaturaruro quae in lapldibns, codicibns et chartis 
praesertim Medii-Aevi occurrunt — tedi Dizionario di abbre- 
viature. 

Limoni vedi Agrami. 

Lingua araba — vedi Arabo parlato — Dizionario eritreo — Gram- 
matica Galla — Lingue dell'Africa — Tigre. 

Lingua gotica, grammatica, esercizi, testi, vocabolario com- 
parato con ispecial riguardo al tedesco, inglese, latino e 
greco, del Prof. 8. Priedmann, pag. xvi-888 .... 8 — 

Lingua greca — vedi Esercizi — Filologia — Florilegio — Gram- 
matica — Letteratura — Morfologia — Dialetti — Verbi. 



i 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 8$^ 

_. 

Lingue dell'Africa, di R. Gust, versione italiana del Prof. 

A. De Gubernatis, di pag. iv-llO 1 60 

Lingua latina vedi Dizionario di abbreviature latine — Epigrafia 

— Esercizi — Filologia classica — Fonologia — Grammatica 

— Letteratura romana — Metrica — Verbi. 

Lingue germanlolie — vedi Granunatica danese-norvegiana inglese, 

olandese, tedesca, svedese. 
Lingua Turca Osmanli — vedi Grammatica. 

Lingue neo-latine, del Dott. E. Gobba, pag. 147. . . . l 50 
Lingue straniere (Studio delle), di e. Mabcel, ossia l'arte 

di pensare in una lingua straniera, traduzione del Prof. 

Damiani, di pag. xvi-186 1 60 

Linoleum — vedi Imitazioni. 

Liquidatore di sinistri marittimi (Mannaie del) di v. ros- 
setto. (In lavoro). 

Liquorista, di A. Rossi, con 1270 ricette pratiche. Mate- 
riale, Materie prime, Manipolazioni, Tinture, Essenze na- 
turali ed artificiali, Fabbricazione dei liquori per mace- 
razione, digestione, distillazione, con essenze, tinture, ecc., 
Liquori speciali, Vini aromatizzati, pag. xxxn-560, con 
19 incisioni nel testo 5 — 

Litografia, di e. Doyen, di pag. yui-261, con 8 tavole e 
40 figure di attrezzi, ecc., occorrenti al litografo ... 4 — 

Liuto — vedi Chitarra — Mandolinista — Stmm. ad arco. 

Logaritmi (Tavole di), con 6 decimali, di 0. Mùlleb, «» 
ediz., aumentata delle tavole dei logaritmi d'addizione e 
sottrazione per cura di M. Raina, di pagine xxxvi-191. 
(11, 12, 18» migliaio) 1 60 

Logica, di W. Stanley Jevons, traduz. del Prof. C. Can- 
toni, 5* ediz. di pag. vin-166, con 15 incisioni. . . . 1 60 

Logica matematica, del Prof. e. Bubali-Fobti, p. vi-i58. l 60 

Logismografia, di e. Chiesa, 3* ediz., pag. xiv-172 . . 1 60 

Logogrifi — vedi Enimmistica. 

Lotta — vedi Pugilato. 

Luce e colori, del Prof. G. Bellotti, pag. x-l57, con 24 

incisioni e 1 tavola 1 50 

Luce e suono, di e. Jones, traduzione di U. Fobnabi, di 

pag. vni-386, con 121 incisioni 3 — 

Luce e salute. Fototerapia e radioterapia del Dott. A. 

Bellini, di pag. xii-862, con 65 figure 8 50 

Macchine a vapore, (Manuale del costruttore di), di H. Hae- 

DEB. Edizione italiana compilata sulla 5*^ edizione tedesca, 

con notevoli aggiunte dell'Ing. E. Webbeb, pag. xvi-452, 

con 1444 incisioni e 244 tabelle, legato in bulgaro rosso . 7 — 
Macelline agricole, del Conte A. Cencelli>Pebti, di pag. 

vlIl-216. con 68 incisioni ? 



40 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

__ 

Macchine per cucire e ricamare, dell'lng. Alfredo 6a- 
LASSINI, pag. vn-230, con 100 incisioni 2 50 

Macchinista e fuochista, del Prof. a. Gautebo, 8* ediz. 
con Appendice sulle Locomobili e le Locomotive dell'lng. 
Prof. Loria, e col Begolamento snlle caldaie a vapore, 
pag. xx-194, con 34 incisioni 2 — 

Macchinista navaie (Manuale del), di M. Lignarolo, 2^ ed. 
rifatta, pag. xxiV-602, con 844 incisioni 7 50 

■acinaziono — vedi Industrie dei mollni — Panificazione. 

Magnetismo ed eiettricità. Principi e applicazioni esposti 
elementarmente, del Prof. F. Orassi. 3* ediz. completa- 
mente rifatta del manuale di Poloki e Grassi, di pa- 
gine xvi-608, con 280- figure 6 tavole fuori testo . . .5 50 

Magnetismo ed Ipnotismo, Prof. G. belfiore, p. yiii-378 . s 50 

Maiale (il). Razze, metodi di riproduzione, di allevamento, 
ingrassamento, commercio, salumeria, patologia suina e 
terapeutica, tecnica operatoria, tossicologia, dizionario sui- 
no-tecnico, del Prof. El. Marchi, 2» ediz., pag. xx-736, 
con 190 incisioni e una Carta 6 50 

Maioliche e porcellane (L'amatore di), di L. De mauri, il- 
lustrato da splendide incisione in nero^ da 12 superbe 
tavole a colori e da. 3000 marche. - Contiene: Tecnica della 
fabbricazione - Sguardo generale sulla storia delle Cerami- 
che dai primi tempi fino ai giorni nostri >- Cenni storici ed 
artistici su tutte le fabbriche - Raccolte di 8000 marche cor- 
redate ognuna di notizie relative, e coordinate ai Cenni Sto- 
rici in modo che le ricerche riescano di esito immediato - 
Dizionario di termini Artistici aventi relazione coli' Arte Ce- 
ramìca e di oggetti Ceramici speciali, coi prezzi correnti. 
Bibliografia ceramica, indici vari, pag. xn-650 12 50 

Mais (II) granoturco, o formentone, o granone, o melgone, 
melica, o melicotto, o carlone, o polenta, ecc. Norme 
per una buona coltivazione, di E. Azimonti, 2» edizione 
rifatta dal Manuale " Frumento e Mais „ di E. Cantoni, 
di pag. xil-196 con 61 incisioni nel testo 2 50 

Malattie crittogamiche delle piante erbacee coltivate, dei 

Dott. R. Wolf, traduzione con note ed aggiunte del Dott. 

P. Baccarini, pag. x-268, con 50 incisioni 2 — 

Malattie ed alterazione dei vini, dei Prof. s. Cettolinl di 

pag. xi-138, con 13 incisioni 2 — 

Malattie della vite — vedi Filossera — Malattie crittogamiche. 

Mammiferi — vedi Zoologia. 

Mandarini — vedi Agraml. 

Malattie del sangue. Manuale d'Ematologia del Dott. E. Re- 

BUSCHINI, pag. Vin-432 3 50 

Mandato commerciale, di e. Vidari, pag. vi-i60. . . . i 50 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 41 

__ 

Mandolinista (Manuale del), di A. Pisani, pag. xx-UO, con 

18 flgnre, 8 tavole e 89 esempì 2 — 

■anioomio — védi Assistenza pazzi — Psicbìatria. 

Manzoni Alessandro. Cenni biografici, di L. Beltbami, di 
pag. 109, con 9 autografi e 68 incisioni 1 50 

Marche di Fabbrica — vedi Amatore oggetti d'arte — Leggi sulle 
proprietà — Majolicbe. 

Mare (il). V. Bellio, pag. iv-140, con 6 tav. lit. a colori. 1 50 

Marine (Le) da guerra del mondo al 1897, di L. D'Adda, 
pag. xvi-820, «on 77 illustrazioni •. 4 50 

Marino (Manuale del) militare e mercantile, del Contr'am- 
miraglìo De Amezaga, con 18 xilografile, 2^ edizione, 
con appendice di Bucci DI Santafiora 5 — 

Marmista (Manuale del), di A. Ricci, 2» edizione, pag. xn- 
154, con 47 incisioni 2 — 

■armo — wdi Imitazioni. 

Massaggio, del Dott. R. Majnoni, p. xu-179, con 51 ine. . 2 — 

■astici — vedi Ricettario industriale — Vernici, ecc. 

Matematica (Complementi dì) ad uso dei chimici e dei na- 
turalisti, di G. Vivanti, di pag. x-381 3 — 

Matematiche superiori (Repertorio di). Definizioni, formole, 
teoremi, cenni bibliografici, del Prof. E. Pascal. 

Voi. I. Analisi, pag. xvl-642 6 — 

Voi. II. Geometria, e indice gen. per i 2 voi. pag. 950 9 50 

Materia medica moderna (Man. di), G.MALACRiDA,p.xi-76i 7 50 

■ateriali artificiali — v. Ricettario indust. — Imitaz. e succedanei. 

Meccanica, del Prof. R. Stawell Ball, traduzione del 
Prof. J. Benetti, 4» edizione, pag. xvi-214, con 89 ine. 1 50 

Meccanica (La) del macchinista di bordo, per gli Ufficiali 
macchinisti della R. Marina, 1 macchinisti delle Compa- 
gnie di navigazione, i Costruttori e i Periti meccanici, gli 
Allievi degli Istituti Tecnici e Nautici e delle Scuole Indu- 
striali e Professionali, di E. GiORLi, con 92 figure . . . 2 50 

Meccanico (il), ad uso dei macchinisti, capi tecnici, elettri- 
cisti, disegnatori, assistenti, capi operai, conduttori di cal- 
daie a vapore, alunni di Scuole industriali, di E. GlORU, 
8* edizione ampliata, pag. vn-370, con 205 incisioni . . 3 — 

Meccanismi (500), scelti fra i più importanti e recenti rife- 
rentisi alla dinamica, idraulica, idrostatica, pneumatica, 
macchine a vapore, molini, torchi, orologerie, ecc., di H. 
T. Brown, trad. d. Ing. F. Cerruti, 3* edizione italiana. 
pag. VI-176, con 500 incisioni 2 50 

IMedagiie — vedi Leghe metalliche — Monete greche — Monete 
romane — Numismatica — Vocabolarietto dei numismatici. 

Medicatura antisettica, del Dott. A. Zambler, con prefa- 
zione del Prof. E. Trigoni, pag. xvi-124, con 6 incis. . 1 



42 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

_. 

■edlclna operativa — vedi Chinirgia. 

Medico pratico, (il) di e. Muzio. 8» edizione del Nuovo 
memoriale pei medici pratici, di pag. xvi-492 .... 5 — 

■effloria (L'arte de1Ia> •— vedi Arte. 

Maroedl — vedi Paga giornaliera. 

INerciologiay ad uso delie scnole e degli agenti di commer- 
cio, di 0. LUXARDO, pag. xn-452 4 — 

Meridiane — vedi Gnomonica. 

[Netalli preziosi (oro, argento, platino, estrazione, fusione, 
assaggi, usi), di G. GORINI, 2» ed., p. n-196, con 9 ine. . 2 — 

iMeiallizzazione — o. Galvanizz.— Galvanoplastica — Galvanostegia. 

Metallocromia. Colorazione e decorazione chimica ed elet- 
trica dei metalli, bronzatura, ossidazione, preservazione e 
pulitura, deiring. I. Ghersi, pag. vin-192 2 50 

Metallurgia — vedi Coltivazione delle miniere — Fonditore — 
Leghe metalliche — Biderargia — Tempera e cementazione. 

Meteorologia generale, dei Dott. L. De Marchi, pag. vi- 

156, con 8 tavole colorate 1 50 

vedi anche — Climatologia — Igroscopi. 

Metrica del greci e del romani, di L. Mì^ller, 2» edizione 
Italiana confrontata colla 2» tedesca ed annotata dal Dott. 
Giuseppe Clerico, pag. xvi-186 1 50 

Metrica italiana — vedi Ritmica e metrica italiana. 

Metrologia Universale ed il Codice Metrico Internazionale, 

coirindlce alfabetico di tutti 1 pesi misure, monete, ecc., 
deiring. A. Tacchini, pag. xx-482 6 50 

Mezzeria (Manuale pratico della) e dei vari sistemi della co- 
lonia parziaria in Italia, d. Prof. A. Rabbeno, p. vin-196 1 50 

Mieologia vedi Fanghi mangerecci — Malattie crittogamiche — Tar- 
tufi e funghi. 

Microbiologia. Perchè e come dobbiamo difenderci dai mi- 
crobi. Malattie infettive, Disinfezioni, Profilassi; del Dott. 
L. PizziNi, pag. vni-142 2 — 

■icroscopia — vedi Anatomia microscopica — Animali parassiti — 
Bacologia — Batteriologia — Prostitologia — Tecnica prosti- 
tologica. 

Microscopio (II), Guida elementare alle osservazioni di Mi- 
croscopia, del Prof. Camillo Acqua, p. xii-226, 81 ine. 1 50 

Mineralogia generale, del Prof. L. Bombicci, 2^ ediz. ri- 
veduta, di pag. xvi-190, con 183 ine. e 3 tavole . . . 1 50 

Mineralogia descrittiva, dei Prof. L. bombicci, 2» edi- 
zione, di pag. IV-800, con 119 incisioni 8 — 

Miniere (Coltivazione delle), di S. Bertolio, 2» ediz. ri- 
fatta del Man. " Arte Min. „ di ZOPPETTI, p. Vin-284 . 2 50 

liniere di zolfo — vedi Zolfo. 
Misurazione delie botti — vedi Enologia. 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 48 

" lTc 

Misure — vedi Codice del Perito Misuratore — Metrologia — Mo- 
nete — Strumenti metrici, 
■itillcoltura — vedi Ostricoltura — Piscicoltura. 
Mitologia (Dizionario di), di F. Ramorino. (In lavoro). 
(Mitologia comparata, del Prof. A. de gubernatis, 2* 

edizione, di pag. vin-150. (Esaurito). 
Mitotogia greca, di A. Foresti: 

Volume I. Divinità, di pag. vilI-264 1 60 

Volume IL lìJroi, di pag. 188 1 50 

Mitologie orientali, di D. Bassi: 

Voi. I. Mitologia hdbiloneae-aasira, pag. xvi-219 . . 1 60 
Voi. II. Mitologia egiziana e fenicia. (In lavoro). 
■nemotecnia — vedi Arte della memoria. 
Mobili artistici — vedi Amatore d'oggetti d'arte. 
Moda — vedd Abiti — Biancheria — Fiori artificiali — Trine- 

Modellatore meccanico, falegname ed ebanista, del Prof. 

G. Mina, pag. XVii-428, con 293 incisioni e 1 tavola . 6 50 

Molini (L' Industria dei) e la macinazione del frumento, 

di C. SlBER-MiLLOT, di pag. xx-259, con 108 incisioni 

nel testo e B tavole 5 — 

Momenti resistenti e pesi di travi metallictie composte. 

Prontuario ad uso degli Ingegneri, Architetti e costruttori, 
con 10 figure ed una tabella per la chiodatura, dell'Ing. 
E. Schenck, di pag. xi-188 8 50 

Monete greche, di s. Ambrosoli, di pag. xiy-286, con 200 
fotoincisioni e 2 carte geografiche 8 — 

Monete (Prontuario delle), pesi e misure inglesi, raggua- 
gliate a quelle del sistema decimale, dell'Ing. Ghersi, di 
pag. xn-196, con 47 tabelle di conti fatti e 40 facslmili 
delle monete in corso 8 60 

Monete romane. Manuale elementare compii, da F. Gnec- 
chi, 2* edizione, riveduta corretta ed ampliata, di pag. 
XXvn-870, con 25 tavole e 90 figure nel testo .... 8 — 

Monogrammi, dei Prof. A. severi, 78 tavole divise in tre 
serie, le prime due di 462 in due cifre e la terza in 116 
in tre cifre 8 50 

Montatore (li) di macchine. Opera arricchita da oltre 250 
esempi pratici e problemi ristlti, di 8. Dinaro, di pa- 
gine XII-„68 4 — 

Morfologia generale — vedi Embriologia. 

Morfologia greca, dei Prof. v. Bettei, pag. xx-376 . . 8 — 
Morfologia italiana, del Prof. E. gorra, pag. vi-i42 . . 1 50 
Morte (La) vera e la morte apparente, con appendice " La 



44 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

__ 

legislazione mortuaria „ di P. DELL'ACQUA, p. VllI-186 . 2 — 

Mosti (Densità dei), dei vini e degli spiriti ed i problemi 
Glie ne dipendono, ad uso degli enochimicl, degli eno- 
tecnici e dei distillatori, di E. ClLLis, di pag. xvi-280, 
con 11 figure e 46 tavole 2 — 

Mufeei — vedi Amatore oggetti d'arte e curiosità — Amatore ma- 
ioliche e porcellane — Armi antiche — Pittura — Scoltura. 

■use! industriali — vedi Industrie Piccole. 

■lituo soccorso — vedi Società mutuo soccorso, 

Napcieone I*», di L. cappelletti, 23 fotoinc, p. xx-272 . 2 50 

Naturalista preparatore (II), del Dott. R. Gestro, 3» edi- 
zione riveduta ed aumentata del Manuale delVImhalsa- 
matore, di pag. xvi-168, con 42 incisioni 2 — 

Naturalista viaggiatore, del Prof. a. Issel e R. gestro 
(Zoologia), di pag. vni-144, con 38 incisioni 2 — 

Nautica stimata o Navigazione piana di F. tami, di pag. 

XXXlI-179, con 47 incisioni 2 50 

Neurotteri — vedi Imenotteri. 

Mioheiatura — vedi Galvanostegia. 

Notaio (Manuale del), aggiunte le Tasse di registro, di bollo 
ed ipotecarie, norme e moduli pel Debito pubblico, di A. 
Garetti, 4» ediz. riveduta e ampliata, pag. vni-380 . . 3 50 

Numeri — vedi Teoria dei numeri. 

Numismatica, del Dott. S. Ambrosou, 2» edizione accre- 
sciuta, (esaurito, è in lavoro la 3* edizione). 

Nuotatore (Manuale del), del Prof. P. Asso, di pag. xn- 
148, con 97 incisioni 2 50 

Nutrizione del bambino. Allattam. naturale ed artificiale, 
del Dott. L. Colombo, pag. xx-228, con 12 incisioni. . 2 50 

Oocultismo — vedi Magnet. e ipnotismo — Spiritismo — Telepatia. 

Oculistica — vedi Igiene della vista — Ottica. 

Odontolooia — vedi Igiene della bocca. 

Olii vegetali, animali e minerali, loro applicazioni di g. 
GORINI, 2» edizióne completamente rifatta dal Dott. G. 
Fabris, di pag. vui-214, con 7 incisioni 2 — 

Olivo ed olio. Coltivazione dell'olivo, estrazione, purifica- 
zione e conservazione dell'olio, del Prof. A. Aloi, 5* edi- 
zione accresciuta e rinnovata, di p. xvi-365, con 65 ine. 3 — 

Omero, di W. Gladstone, traduzione di R. Palumbo e 
C. PlORILLI, di pag. xil-196 1 50 

Operaio (Manuale dell'). Raccolta di cognizioni utili ed in- 
dispensabili agli operai tornitori, fabbri, calderai, fondi- 
tori di metalli, bronzisti, aggiustatori e meccanici di G. 
Belluomini, 5* ediz. aumentata, di pag. xvi-262 ... 2 — 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 45 

-_ 

Operazioni doganali — vedi Codice doganale — Trasporti e tariffe. 
Oratoria — vedi Arte del dire — Rettorica — Stilistica. 

Ordinamento degli Stati lilieri d'Europa, del Dott. f. Ra- 

CIOPPI, 2* edizione, di pag. xii-816 8 — 

Ordinamento degii Stati liberi fuori d'Europa, dei Dott. 

P. Kacioppi, di pag. vill-876 8 — 

Ordinamento giudiziario — vedi Leggi sali'. 

Oreficleria — vedi Gioielleria — Leghe metalliche — Metalli pre- 

Biosi — Saggiatore. 

Organoterapia, di e. Rebuschini, pag. yin-482 . . . . 3 50 

Oriente antico — vedi Storia antica. 

Ornatista (Mannaie dell'), dell'Arch. A. Melani. Eaccolta 
di iniziali miniate e incise, d'inqnadratnre di pagina, di 
fregi e flnalini, esistenti in opere antiche di biblioteche, 
mnsei e collezioni private. XXIV tavole in colori per mi- 
niatori, calligrafi, pittori di insegne, ricamatori, incisori, 
disegnatori di caratteri, ecc., I* serie, in-8 4 50 

Orologeria moderna, deii'ing. Garuffa, di pag. vm 302, 
con 276 incisioni 5 — 

— vedi anche Gnomonica. 

Oroiofli artistici — vedi Amatore di oggetti d'arte. 

Orologi solari — ,vedi Gnomonica. 

Orticoltura del Prof. D. Tamaro, 2* edizione rifatta, di 
pagine xvi-576, con 110 incisioni 4 50 

Ortooromatismo — vedi Fotografia. 

Ortofrenia (Mannaie di), per l'edacazione dei fanciulli fre- 
nastenici deficienti (idioti, imbecilli, tardivi, ecc.), del 
Prof. P. Parise, di pag. xn-231 2 — 

Ortotteri — vedi Imenotteri ecc. 

Ossidazione — vedi Metallocromia. 

Ostetricia, di L. M. Bossl (in lavoro). 

Ostricoltura e mitilicoltura, del Dott. D. Carazzi, con 

18 fototipie, di pag. VllI-202 2 50 

Ottica, di E. Gelctch, pag. xvi-576, con 216 incis. e 1 tav. 6 — 
Ottone — vedi Leghe metaniche. 

Paga gio naiiera (Prontuario delia), da cinquanta cente- 
simi a lire cinque, dì e. Neiìiun, di pag. 222. . . . 2 50 

Paieoetnoiogia, dei Prof. J. Begazzoni, di pag. XI-252, 
con 10 incisioni 1 50 

Paleografia, di e. M. Thompson, traduzione . dall'inglese, 
con aggiunte e note del Prof. G. Fumagalli, 2» edizione 
rifatta, di pag. xn-178, con 30 ine. e 6 tav, 2 — 

Paleontologia (Compendio di), del Prof. P. ViNÀSSA De 
Eegny, di pag. xvi-512, con 356 ligure intercalate . . ' 



46 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

__ 

Panificazione razionate, di Pompilio, pag. iv-i26 ... 2 — 

Parafulmini — vedi Elettricità — Fulmini. 

Patate di gran reddito (Coltivazione delle) e loro pratica 
utiiità. Fabbricazione della fecola. Fecole dell'amido di 
mais, di grano e di riso, di N. Aducci. (In lavoro). 

Pazzia — vedi Psichiatra — Grafologia. 

Pediatria — vedi Nutrizione del bambino — Ortopedia — Terapia 
malattie infanzia. 

Pellagra (La), storia, eziologia, patogenesi, profilassi, di G. 
Antonini, di pag. vin-166 con 2 tav 2 — 

Pelie ^ vedi Igiene della. 

Peli! — vedi Concia delle pelli. 

Pensioni — vedi Società di matao soccorso. 

Pepe ~ Prodotti agricoli. 

Perfosfati — vedi Fosfati — Concimi — Chimica agraria. 

Perito — vedi Codice nel perito misuratore — Ingegneria legale. 

Pesci — vedi Ittiologia — Ostricoltura — Piscicoltura. 

Pesi e misure — vedi Metrologia — Misure e pesi inglesi — Mo- 
nete — Strumenti metrici — Tecnologia monetaria. 

Peso dei metalli, ferri quadrati, rettangolari, cilindrici, 
a squadra, a U, a Y, a Z, a T e a doppio T, e delle 
lamiere e tubi di tutti i metalli, di g. Belluomini, 

di pag. xxlV-248 8 60 

Pianeti — vedi Astron. — Cosmogr. — Gravit. — Spettroscopio. 

Pianista (Manuale del), di L. Mastrigli, pag. xvi-112 . 2 — 

Piante e fiori sulle finestre, sulle terrazze e nei cortili. 
Coltura e descrizione delle principali specie di varietà, di 
A. Pucci, 2» edizione, pag. vin-214, con 117 incisioni . 2 50 

Piante industriali, coltivazione, raccolta, preparazione, di 
G. GORINI, nnova edizione, di pag. II-144 2 — 

Piante tessili (Coltivazione ed industrie delle), propriamente 
dette e di quelle che danno materia per legacci, lavori 
d'intreccio, sparteria, spazzole, scope, carta, ecc., coll'ag- 
giunta di un dizionario delle piante ed industrie tessili, 
di oltre 8000 voci, del Prof. M. A. 8AV0RGNAN D'OSOPPO, 
di pag. xn,-476, con 72 incisioni 5 — 

Piccoie Industrie — vedi Industrie. 

Pietre artificiali — vedi Imitazioni. 

Pietre preziose, classificazione, valore, arte del giojelliere, 
di G. GoRiNi, 2» edizione, di pag. 188, con 12 incisioni. 2 — 

Pirotecnia moderna, di f. di Maio, (esaurito, è in lavoro 
la 2 ediz.). 

Piscicoltura (d'acqua dolce), del Dott. E. Bettoni, di pa- 
gine viii-818, con 85 incisioni 8 — 

Pittura ad olio, acquarello e miniatura (Manuale per di- 
lettante di), paesaggio, figura e fiori, di G. Ronchetti, 
pag. xvi-280, 29 incis. e 24 Tav. in zincot. e cromolit. . 8 50 

■Pittura italiana antica e moderna, deii'Arch. A. Melani, 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 47 

_ 

2* edizione completamente rifatta, di pag. xxx-480 con 

28 incisioni intercalate e 137 tavole 7 50 

Plattica — vedi Imitazioni. 

Pollicoltura, dei March. G. Trevisani, 4» edizione, di pa- 
gine xvl-216, con 82 incisioni 2 50 

Polveri piriche — vedi Esplodenti — Pirotecnia. 

Pomologia, descrizione delle migliori varietà di Albicocchi, 
Ciliegi, Meli, Peri, Peschi, del Dott. Q. MOLON, con 86 
incisioni e 12 tavole colorate, di pag. xxxii-717 . . . 8 50 

Pomologia artificiale, secondo il sistema Garnier-Valletti, 
del Prof. M. Del Lupo, pag. vi-182, e 84 incisioni . . 2 — 

Poponi — vedi Fratta minori. 

Porcellane — vedi Maioliche — Ricettario domestico. 

Porco (Allevamento del) - vedi Maiale. 

Porti di mare, (l) dell' ing. Bastiani Florio. (In lavoro). 

Posologia — vedi Impiego ipodermico. 

Posta. Manuale Postale di A. Palombi. Notizie storiche 
sulle Poste d'Italia, organizzazione, legislazione, posta 
militare, unione postale universale, con una appendice 
contenente le norme relative ad alcuni servizi accessori 
della posta, di pag. xxx-309 3 — 

Prato ^11), del Prof. G. Cantoni, di pag. 146, con 13 ine. 2 — 

Prealpl bergamasche (Guida-itinerario alle), compresa la 
Valsassina ed i Passi alla Valtellina ed alla Valcamonica, 
colla prefazione di A. Stoppani, e cenni geologici di A. 
Tabamelli, 3» edizione rifatta per cura della Sezione 
di Bergamo del C. A. L, con 15 tavole, duo. carte topo- 
grafiche, ed nna carta e profilo geologico. Un volume di 
pag. 290 e un voi. colle carte topografiche in busta . . 6 50 

Pregiudizi — vedi Errori e pregindizi. 

Previdenza — vedi Assicuraz. — Cooperaz. — Societìi di M. S. 

Privative Industriali — vedi Leggi sulle — Ingegneria legale. 

Problemi di Geometria elementare, deii'ing. i. Ghersi, 
(Metodi facili per risolverli), con circa 200 problemi ri- 
solti, e 119 incisioni, di pag. xn-160 1 50 

Procedura civile e procedura penale — vedi Codice. 

Procedura privilegiata fiscale per la riscossione delle imposte di- 
rette — vedi Esattore. 

Processi fotomeccanici (l moderni). Potocollografla, fototi- 
pografia, fotocalcografia, fotomodellatura, tricromia, del 
Prof, R. Namias, p. Viii-316, 53 fig., 41 illustr. e 9 tav. 3 50 

Prodotti agricoli del Tropico (Manuale pratico del pian- 
tatore), del Cav. A. Gaslini. (Il {affé, la canna da zuc- 



48 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

-_ 

chero, il pepe, il tabacco, il cacao, il tè, il dattero, il co- 
tone, il cocco, la coca, il baniano, l'aloè, l'indaco, il ta- 
marindo, l'ananas, l'albero del chinino, la jata, il baobab, 
il papaia, l'albero del cabntchoac, la guttaperca, l'arancio, 
le perle). Di pag. xvi-270 2 — 

Produzione e commercio del vino In Italia, di s. Mon- 
DINI, di pag. vn-303 2 50 

Profumiere (Mannaie del), di A. Bossi, con 700 ricette pra- 
tiche, di pag. iY-476 e 58 incisioni 5 — 

— tedi anche Ricettario domest. — Ricettario industr. — Saponi. 

Proiezioni (Le). Materiali, Accessori, Vedute a movimento. 
Positive sul vetro. Proiezioni speciali policrome, stereo- 
scopiche, panoramiche, didattiche, ecc., del Dott. L. Sassi 
di pag. xvi-447, con 141 incisioni 5 -- 

Proiezioni ortogonali — vedi Disegno. 

Prontuario di geografia e statistica, del Prof. o. Ga- 

BOLLO, pag. 62 1 — 

Prontuario per le paghe — vedi Paghe — Conti fatti 
Proprietà letteraria, artistica e industriale — vedi Leggi. 

Proprietario di case e di opifici, imposta sui fabbricati, 
dell' Avv. G. Giordani, di pag. xx-264 1 50 

Prosodia — vedi Metrica dei greci e dei romani - Ritmica. 

Prospettiva (Manuale di), dell'Ing. L. Claudi, di pagine 
64, con 28 tavole, 2 — 

Protezione degli animali (La), di Nigbo Licò, p. vm-200 2 — - 

Protistologla, di L. Maggi, 2» ed., p. XVl-278, 93 incis. . . 3 — 

Prototipi (I) intemazionali del metro e del kilogramma ed il co- 
dice metrico internazionale — vedi Metrologia. 

Proverbi in 4 lingue — vedi Dottrina popolare. 

Proverbi (5X6) sui cavallo, raccolti od annotati dal Colon- 
nello Volpini, di pag. xix-172 2 60 

Psichiatra. Confini, cause e fenomeni della pazzia. Con- 
cetto, classificazione, forme cliniche o diagnosi delle ma- 
terie mentali. Il manicomio, di J. FiNZi, pag. yin-225 . 2 50 

Psicologia, del Prof. C. Cantoni, pag. vin-168, 2» ediz. . 1 50 

Psicologia fisiologica, del Dott. G. Mantovani, pag. ym- 
165, con 16 incisioni 1 50 

Psicoterapia di G. PoUTiaLlOTTl, di pag. Xll-318, 22 ine. 3 — 

Pugilato e lotta per la difesa personale, Box inglese e 
francese, di a. Cougnet, pag. XXIV-198, 104 incis. . 2 50 

Radiografia — vedi Raggi Rontgen. 

Radioterapia — vedi Luce e salate. 

Ragioneria, del Prof. V. Gitti, S» edizione riveduta, di 
pag. vni-137, con 2 tavole 1 5C 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 4» 

_ 

Ragioneria delle cooperative di consumo (Manuale di), 
del Rag. G. Rota, di pag. xv-408 3 -- 

Ragioneria industriale, del Prof. Rag. Oreste Bergama- 
schi, di pag. vil-280 e molti moduli 3 — 

Ragioniere (Prontuario del). (Manuale di calcolazioni mer- 
cantili e bancarie), di E. Gagliardi, pag. xii-603 . . 6 50 

Ramatura — vedi Galvanostegia. 

Razze equine, bovine, suine e ovine diF. faelli (in lav.). 

Rebus — vedi Enimmistica. 

Redaml ferroviari! — vedi Trasporti e tariffe. 

Registro e Bollo — vedi Leggi sulle tasse di. 

Regolo calcolatore e sue applicazioni nelle operazioni 

topograficlie, deiring. G. pozzi, di pag. xy-238. con 182 
incisioni e 1 tavola , .... 2 50 

Religioni e lingue dell'india inglese, di R. cust, tradotto 
dal Prof. A. De Gubernatis, di pag. iv-124 . . . . 1 50 

Resistenza dei materiali e stabilità delle costruzioni, di 

P. Gallizia, pag. X-386, con 236 ine. e 2 tavole . . . 5 50 
Responsabiiità — vedi Ingegneria legale. 
Rettili — vedi Zoologia. 

Rettorica, ad uso delie Scuole, di F. Capello, p. vi-122. 1 50 
Ribes — vedi Frutta minori 
Ricami — vedi Biancheria — Macchine da cucire — Monogrammi 

— Piccole industrie — Ricettario domestico — Trine. 

Ricchezza mobile, dell'Avv. e. Bruni, pag. vm-2l8 . . l 50 
Ricettario domestico, deiring. I. Ghersi. Adornamento 
della casa. Arti del disegno. Giardinaggio. Conservazione di 
animali, frutti, ortaggi, piante. Animali domestici e nocivi. 
Bevande. Sostanze alimentari. Combustibili e illuminazione. 
Detersione e lavatura. Smacchiatura. Vestiario. Profumeria 
e toeletta. Igiene e medicina. Mastici e plastica. Colle e 
gomme. Vernici ed encaustici. Metalli. Vetreri^, di pag. 550 
con 2340 consigli pratici e ricette accuratamente scelte. . 5 5C 
Ricettario industriale, dell'lng. I. Ghersi. Procedimenti 
ntili nelle arti, industrie e mestieri, caratteri; saggio e con- 
servazione delle sostanze naturali ed artificiali d'uso comu- 
ne; colori, vernici, mastici, colle, inchiostri, gomma ela- 
stica, materie tessili, carta, legno, fiammiferi, fuochi d'arti- 
ficio, vetro; metalli, bronzatura, nichelatura, argentatura, 
doratura, galvanoplastica, incisione, tempera, leghe; filtra- 
zione; materiali impermeabili, incombustibili, artificiali ; ca- 
scami, olii, saponi, profumeria, tintoria, smacchiatura, im- 
bianchimento; agricoltura, elettricità; 2* edizione rifatta f 



50 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 



L.C. 

aumentata, di pag. yu-704, con 27 ine. e 2886 ricette . . 6 60 

Ricettario fotografico. Terza edizione riveduta e notevol- 
mente ampliata di nuove formole e procedimenti, dei Dott. 
L. Sassi, di pag. xxiv-229 2 — 

Rilievi — vedi Cartografia — Corapens. errori — Telemetria. 

Risorgimento italiano (Storia dei) 1814-1870, con l'ag- 
giunta di un sommario degli eventi posteriori, del Prof. 
P. Bertolini, 2» ediz,, di pag. Vin-208 1 50 

f^stauratore dei dipinti, del Conte G. Secco-Suardo, 2 
volumi, di pag. xvi-269, xii-362, con 47 incisioni. . .6 — 

Ritmica e metrica razionale italiana, del Prof. Socco 
Murari, di pag. xvi-216. . . * 1 50 

Rivoluzione francese (La) (1789-1799), del Prof. Dott. Gian 
Paolo Solerio, di pag. iv-176. 1 50 

Roma antica — vedi Mitologia — Monete — Topografia. 

RSntgen (i raggi di) e le loro praticlie applicazioni, di 
Italo Tonta, pag. vin-160, con 65 incis e 14 tavole . 2 50 

— vedi anche — Fototerapia e radioterapia. 

Rhum — vedi Liquorista. 

Saggiatore (Manuale dei), di F. Buttari, di pag. vni-245, 
con 28 incisioni 2 50 

Sale (II) e le Saline, di a. De Gasparis. (Processi indu- 
striali, usi del sale, prodotti chimici, industria manifat- 
turiera, industria agraria, il sale nell'economia pubblica 
e nella legislazione), di pag. vill-358, con 24 incisioni . 3 50 

Salumiere — vedi Majale. 

Sanatori i — vedi Tisici e sanatorii. 

Sanità e sicurezza pubblica. - Vedi Leggi sulla. 

Sanscrito (Avviamento allo studio del), del Prof. F. G. FUMI, 
2» edizione rifatta, di pag. xn-254 3 — 

Saponi (L'industria saponieraj, con alcuni cenni sull'indu- 
stria della soda e della potassa. Materia prima e fabbri- 
cazione in generale. Guida pratica dell'Ing. E. Marazza, 
(esaurito, è in lavoro la 2* edizione). 

Sarta da donna — vedi Abiti — Biancheria. 

Scacchi (Manuale del giuochi degli), di A. Seghieri, 2» 
ediz. ampliato da E, Orsini, con una appendice alla se- 
zione delle partite giuocate e una nuova raccolta di 52 
problemi di autori ital., di pag. vi-810, con 191 incis. . 8 — 

Scaldamento e ventilazione degli ambienti abitati, di R. 
Ferrini, 2» ediz., di pag. viii-300, con 98 incisioni. . .3 — 

Scenografia (La). Cenni storici dall'evo classico ai nostri 
giorni, di G. Ferrari, di pag. xxiv-327, con 16 inci- 
sioni nel testo, 160 tavole e 5 tricromie . . . . 12 — 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 51 

_ 

Scherma italiana di j. Gelli, 2» edìz., di pagine vi-251, 

con 108 figure 2 50 

Sciarade — vedi Enlmmistica. 

Scienza delle finanze, di T. Carnevali, pag. iy-i40 . . 1 50 

Scritture d'affari (Precetti ed esempi di), per uso delle 
Scuole tecniche, popolari e commerciali, del Prof. D. M af- 
figli, 8» ediz. ampliata e corretta, di pag. vin-221 . . 1 50 

Sconti — vedi Interesse e sconto. 

Scoperte geograflclie - vedi Cronologìa. 

Scultura italiana antica e moderna (Manuale di), dell'Arch. 
A. Melani, 2» edizione rifatta con 24 incisioni nel testo 
e 100 tavole, di pag. xvn-248 5 — 

Scuoie industriali — vedi Industrie (Piccole). 

Seoretario comunaie — vedi Esattore. 

Selvicoltura, di a. Santilli, di pag. vni-220, e 46 ine. . 2 — 
Semeiotica. Breve compendio dei metodi fisici di esame 

degli infermi, di U. Gabbi, di pag. xvi-216, con 11 ine. 2 50 
Sericoltura — vedi Bachi da seta — Filatura — Gelsicultura — 

Industria delia seta — Tintura della seta. 
Servitù — vedi Ingegneria legale. 

Slialcespeare, di Dowden, trad. di A. Balzani, p. xfi-242 1 50 

Seta (Industria della), del Prof. L. Gabba, 2» ed., p. iv-208 2 — 

Seta artificiale — vedi Imitazioni. 

Siourezza pubblica — vedi Leggi di sanità. 

Siderurgia (Manuale di), deiring. V. Zoppetti, pubblicato 
e completato per cura dell'Ing. E. Garuffa, di pag. iv- 
368, con 220 incisioni 5 50 

Sieroterapia, dei Dott. e, Rebuschini, di pag. vni-424 . 8 — 

Sigle epigrafiche — vedi Dizionario di abbreviature. 

Sinistri marittimi — vedi Liquidatore di. 

Sintassi francese, razionale pratica, arricchita della parte 
storico-etimologica, della metrica, della fraseologia com- 
merciale, ecc., del Prof. D. KODARI, di pag. XVl-206 . 1 50 

Sismologia, del Capitano L. Gatta, di pag. viii-175, con 
16 incisioni e 1 carta 1 50 

Smacchiature — v9di Ricettario domestico. 

Smalti T- vedi Amatore d'oggetti d" arte — Fotosmaltografla — 
Ricettario industr. 

Soccorsi d'urgenza, del Dott. e. Galliano, 4» edizione 
riveduta ed aippliata, di pag. XLVi-352, con 6 tav. litogr. 3 — 

Socialismo, di G. BiraGHI, di pag. xv-285. . . . . . 3 — 

Società di mutuo soccorso. Norme per l'assicurazione delle 
pensioni e dei susssidi per malattia e per morte, del Dott. 
G. GarDENGHI, di pag. VI-152 1 50 

Società industriali italiane per azioni, dei Dott. F. Pic- 

CINELLI, di pag. XXXVI-534 



62 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

L. e. 

Sociologia generale (Elementi di), dei Dott. Bmilio Mor- 
selli, di pag. xn-172 1 50 

Sordomuto (II) e la sua istruzione. Mannaie per gli al- 
lievi e le allieve delle B. Scnole normali, maestri e ge- 
nitori, del Prof. P. PORNARI, di pag. vin-282, eoe IJ ine. 2 — 

— vedi anche Ortofrenia. 

Sostanze alimentari. — vedi ConservaKione delle. 

Specolii (La fabbrieazione degli) e la decorazione dei vetro 
e cristallo, del Professor R. Namias, di pagine xn-156, 
con 14 incisioni 2 — 

Spettrofotometria (Mannaie di), di G. Gallerani. (In 
lavoro). 

Spettroscopio (Lo) e le sue applicazioni, di B. A. Pro- 
CTOR, traduzione con note ed aggiunte di F. Porro, di 
pag. vi-179, con 71 incis. e una carta di spettri . . . 1 50 

Spiritismo, di A. Pappalardo, Seconda edizione, con 9 
tavole, di pag. xvi-216 2 — 

— vedi anche Magnetismo — Telepatìa. 

Spirito di vino — vedi Alcool — Cognac — Distlllaz. — Liquorista. 

Stagno (Vasellame di) — vedi Amatore di oggetti d'arte e di cu- 
riosità — Leghe metalliche. 

Statica — vedi Metrologia — Strumenti metrici. 

Statistica, del Pr. P. VlRGiLil, 3» ed., rifatta pag. xix-225 1 50 

Steari noria (L'industria stearica). Manuale pratico dell'Ing. 
B. Marazza, di pagine xi-284, con 70 incisioni e molte 
tabelle 5 — 

Stelle — vedi Astronomia — Cosmografia- — Gravitazione — 
Spettroscopio. 

Stemmi — vedi Araldica — Numismatica — Vocabol. araldico. 

Stenografia, di G. Giorgetti, (secondo il sistema Oabel- 
sberger-Noe), 2* ediz., (esaurito, è in lavoro la 8' ediz.). 

Stenografia (Guida per lo studio della) sistema Gabelsber- 
ger-Noe, compilata in 35 lezioni da A. Nicoletti, S» ed. 
riveduta, di pag. viii-160 1 50 

Stenografia. Esercizi graduali di lettura e di scrittura ste- 
nografica (sistema Gabelsberger-Noe), con 8 novelle del 
Prof. A.' Nicoletti, 2» ediz., di pag. vni-160 . . . . 1 60 

— vedi anche Dizionario stenografico. 

Stenografo pratico (Lo) di L. Cristofoli, di pag. xii-i8i i 50 
Stereometria applicata allo sviluppo dei solidi e alla ioro 
costruzione in carta, del Prof. a. Eivelli, dì pag. 90, 

con 92 incisioni e 41 tavole , 2 — 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 58 

StilistÌGa, del Prof. P. Capello, di pag. xn-164. ... 1 50 

Stilistica latina, di A. Babtoli. (In lavoro). 

stimatore d'arte — vedi Amatore di oggetti d'arte e di curiosità 
— Amatore di maioliche e porcellane — Armi antiche. 

Storia antica. Voi. I. L'Oriente Antico, del Prof. 1. Gen- 
tile, di pag. xn-282 1 50 

Voi. II. La Grecia, di G. TONIAZZO, pag. lv-216 . . 1 50 

Storia dell'Arte, del Dott. G. Carotti. (in lavoro). 

Storia dell'arte militare antica e moderna, del Cap. v. 

Robsetto, con 17 tav. illustr., di pag. vni-504. . . . 5 50 
— vedi anche Armi antiche. 

Storia e cronologia medioevale e moderna, in ce tavole 
sinottiche, del Prof. V. Casagrandi, 3» edizione, con 
nuove correzioni ed aggiunte, di pag. vin-254 . . . . 1 50 

Storia della ginnastica. — Vedi Ginnastica. 

storia d'Italia (Breve), di P. Orsi, 2» ed. rived., p. xii-276 . 1 50 

Storia di Francia, dai tempi più remoti ai giorni nostri, 
di G. Bragagnolo, di pag. xvi-424, con tabelle crono- 
logiche e genealogiche 8 — 

Storia ital. (Man. di), di C. Cantù, pag. iv-160 (esaurita). 

Storia d'Inghilterra dai tempi più remoti ai giorni nostri, 
del Prof. G. Bragagnolo, di pag. xvi-867 8 — 

Storia della musica, del Dott. untersteiner, 2^ edizione 
ampliata, di pag. xn-880 3 — 

Strumentazione, per E. Prout versione italiana con note 
di V. Ricci, 2» ediz. rived., di p. xvi-214, 95 incis. . . . 2 50 

Strumenti ad arco (Gii) e la musica da camera, dei Duca 

di Caffarelli, di pag. x-285 2 50 

Strumenti metrici (Prìncipi di statica e loro applicazione 

alla teoria e costruzione degli), dell'Ing. E. Bagnoli, di 

pag. VIll-252, con 192 incisioni '. . 3 50 

Stufe — vedi Scaldamento. 

Suono — vedi Luce e suono. 

Succedanei — vedi Ricettario industriale — Imitazioni. 

Sughero — vedi Imitazioni e succedanei. 

Surrogati — vedi Ricettario industriale — Imitazioni. 

Suasidi — vedi Società di mutuo soccorso. 

TaliaCCO, del Prof. G. Cantoni, di pag. iv-176, con 6 ine. 2 — 

Tabacchiere artistiche — vedi Amatore di oggetti d'arte. 

Tacheometria — vedi Celerimensura — Telemetria — Topografia 

— Triangolazioni. 
Tamarindo — vedi Prodotti agricoli. 

Tappezzerie — vedi Amatore di oggetti d'arte e di curiosità. 
Tariffe ferroviarie — vedi Codice dog. — Trasporti e tariffe. 



54 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

, __ 

Tartufi (I) ed i funghi, loro natura, storia, coltura, conser- 
vazione e cucinatura, di Folco Bruni, di pag. vin-184 2 — 

Tasse di registro, bollo, ecc. — vedi Codice di bollo — Esattore 
— Imposte — Leggi Tasse Reg. e Bollo — Notaio — Riccb. mob. 

Tassidermista — vedi Imbalsamatare — Naturalista viaggiatore. 

Tatuaggio — vedi Chiromanzia e tatuaggio. 

Tè — vedi Prodotti agricoli. 

Teatro — vedi Letteratura drammatica — Codice del teatro. 

Tecnica microscopica — vedi Anatomia microscopica. 

Tavole d'alligazione per l'oro e per l'argento con nume- 
rosi es. pratici per il loro uso, F. Buttari, p. xll-220 . 2 60 
Tavole logaritmiche — vedi Logaritmi. 

Tavole schematiche della Divina Commedia di Dante Ali- 
ghieri, di L. Polacco, seguite da sei tavole topogr. in 
cromolit. disegn. dal Maestro G. Agnelli, pag. x-152 . 8 — 

Tecnica protistoiogica, del Prof. L. Maggi, pag. xvi-sis 8 — 

Tecnologia — vedi Dizionario tecnico. 

Tecnologia meccanica — vedi Modellatore meccanico. 

Tecnologia e terminologia monetaria, di G. Sacchetti, 

di pag. xvi-191 2 — 

Telefono, di D. V. piccoli, di p. iv-120, con 88 incis., L. 2. 

(Esaurito, è in lav. la 2» ediz. complet. rifatta da G. Motta). 
Telegrafia, del Prof. R. Ferrini, 2» edizione corretta ed 

accresciuta, di pag. vili-815, con 104 incisioni .... 2 — 
Telegrafia senza fili, (in lavoro). 
Telemetria, misura delie distanze in^guerra, del Gap. 6. 

Bertelli, di pag. xni-145, con 12 zincotipie .... 2 — 
Telepatia (Trasmissione del pensiero), di A. Pappalardo, 

di pag. xvi-329 2 50 

— vedi anche Magnetismo — Ipnotismo — Spiritismo. 

Tempera e cementazione, dell'ingegner Fadda, di pagine 
vni-108, con 20 incisioni 2 — 

Teoria dei numeri (Primi elementi della), per il Prof. U. 
SCARPIS, di pag. Vin-152 1 50 

Teoria delie ombre, con un cenno sul Chiaroscuro e sul 
colore dei corpi, del Prof. E. BONCI, di pag. .vlll-164, con 
36 tavole e 62 figure 2 — 

Terapia delle malattie dell'infanzia, del Dott. G. Catta- 
neo, di pag. xn-506 4 — 

Termodinamica, Prof. G. Cattaneo, pag. x-i96, 4 fig. .1 50 

Terremoti — vedi Sismologia — Vulcanismo. 
Terreni — vedi Chimica agraria — Concimi — Hamus. 
Tessitore (Manuale del), del Prof. P. Pinchetti, 2» ediz. 
riveduta, di pag. xvi-312, con illustrazioni 8 60 



f 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 55 

Tessuti di lana e di cotone (Analisi e fabbricazione del), 
di 0. Giudici. (In lavoro). 

Testamenti (Manuali dei), per cnra del Dott. Q. Serina, 
di pag. VI-288 2 50 

Tigre-italiano (Mannaie), con due dizionarietti italiano-tigrè 
e tigre-italiano ed nna cartina dimostrativa degli idiomi 
parlati in Eritrea, del Gap. M. Gahperio, di pag. 180 . 2 50 

Tintore (Mannaie del), di R. Lepetit, 3» edizione, di pa- 
gine x-279, con 14 incisioni 4 — 

Tintura della seta, studio chimico tecnico, di T. Pascal, 
di pag. xvi-432 5 — 

Tipografia (Voi. I). Onlda per chi stampa e fa stampare. - 
Compositori, Correttori, Revisori, Autori ed Editori, di S. 
liANDl, di pag. 280 2 50 

Tipografia (Voi. il). Lezioni di composizione ad uso degli 
allievi e di quanti fanno stampare, di S. Landi, di p. vin- 
271, corredato di figure e di modelli. ....... 2 50 

— vedi anche Vocabolario tipografico. 

Tisici e i Sanatori! (La cura razionale dei), del Dott. A. 
ZuBiANi, prefaz. del Prof. B. Silva, p. XLi-240, 4 incis. 2 — 

Titoli di rendita — vedi Debito pubblico — Valori v pubblici. 

Topografia e rilievi — vedi Cartografia — Catasto — Celerimen- 
sxtra — Compensazione errori — Curve — Disegno topografico 
— Estimo terreni — Estimo rurale — Fotogrammetria — Geo- 
metria pratica — Prospettiva — Regolo calcolatore — Tele- 
metria — Triangolazioni. 

Topografia di Roma antica, di L. Borsari, di pag. viii- 
486, con 7 tavole 4 50 

Tornitore meccanico (Guida pratica del), ovvero sistema 
unico per calcoli in generale sulla costruzione di viti e 
ruote dentate, arricchita di oltre 100 problemi risolti, di 
S. Dinaro, 2» edizione, di pag. xii-175 2 — 

Traduttore tedesco (U), compendio delie principali diffi- > 
colta grammaticali della Lingua Tedesca, del Prof. K. 
MINUTTI, di pag. xvi-224 1 50 

Trasporti, tarifl'e, reclami ferroviari ed operazioni do- 
ganali. Manuale pratico ad uso dei commercianti e pri- 
vati, colle norme per l'interpretazione delle tariffe vigenti, 
di A. Bianchi 2» edizione rifatta, di pagine xvi-208. . 2 — 

Travi metallici composti — vedi Momenti resistenti. 

Triangolazioni topografiche e triangolazioni catastali, 

deiring. 0. Jacoangeli. Modo di fondarle sulla rete geo- 
detica, di rilevarle e calcolarle, di pag. xiv-340, con 82 



56 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

incisioni, 4 quadri degli elementi geodetici, 82 modelli 

pei calcoli trigonometrici e tavole ansiliarìe 7 50 

Trigonometria — vedi Celerimensura — Esercizi Geometria me- 
trica — Geometria metrica — Logaritmi. 

Trigonometria deila sfera — vedi Geometrìa e trigonom. della. 

Trine (Le) a fuselli in Italia. Loro orìgine discnssione, 
confronti, cenni bibliografici, analisi, divisione, istruzioni 
tecnico-pratiche con 200 illustrazioni intercalate nel testo 
di Giacinta Romanelli-Marone, di pag. vni-831 . . 4 50 

Tubercoiosi — vedi Tisici. 

Uccelli canori (I nostri migliori); loro caratteri e costumi. 
Modo di abituarli e conservarli in schiavitti. Cura delle 
loro infermità. Maniera per ottenere la riproduzione del 
Canarino, di L. Untersteiner, di pag. xii-175 . . . 2 — 

Ufficiale (Manuale per V) del fiegio Esercito italiano, di U. 
MOBINI, di pag. XX-388 B 50 

Unità assolute. Definizione, Dimensioni, Rappresentazione. 
Problemi dell'Ing. G. Bertolinl pag. x-124 2 50 

Usciere — vedi Conciliatore. 

Uva spina — vedi Frutta minori. 

Uve da tavola. Varietà, coltivazione e commercio, del Dott. 
D. Tamaro, 3» edizione, di pag. xvi-278, con tavole co- 
lorate, 7 fototipie e 57 incisioni 4 — 

Vaili iombarde — vedi Dizionario alpino — Prealpi Bergamasche. 

Valori pubblici (Manuale per l'apprezzamento dei), e per le 
operazioni di Borsa, del D. F. PicciNELLi, 2» edizione 
rifatta e accresciuta, di pag. xxiv-902 7 50 

Valutazioni — vedi Prontuario del ragioniere. ■ 

Vaseiiame antico — vedi Amatore di oggetti d'arte e curiosità 

Veleni ed avvelenamenti, dei Dott. q. Ferraris, di pag. 

XVI-208, con 20 incisioni 2 50 

Veiocipedl — vedi Ciclista. 

Ventagli artistici — vedi Amator^ di oggetti d'arte e di curiosità. 

Vjentilazione — vedi Scaldamento. 

Vterbi greci anomali (l), del Prof. P. Spagnotti, secondo 
le Grammatiche di Curtius e Inama, pag. xxiv-107 . 1 50 

Verbi latini di forma particolare nel perfetto e nel su- 
pino, di A. P. Pav ANELLO, con indice alfabetico di dette 
forme, di pag. vi-215 1 50 

Vermoutii — vedi Liquorista. 

Vernici (Fabbricazione delle), e prodotti affini, lacche, 
mastici, inchiostri da stampa, ceralacche, deiring. Ugo 

Fornari, 2' ediz. riveduta e ampliata di pag. xil-244 . 2 - 
"etri artistici — redi Amatore oggetti d'arte — Specclii — Foto- 
maltografìa. 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 57 

Vetro (II). Fabbricazione, lavorazione meccanica, applica- 
zioni alle costruzioni, alle arti ed alle industrie, dell' ing. 
G. D'Angelo, di pag. xix-527, con 825 figure intercalate, 
delle quali 25 in tricromia 9 50 

Vini bianclii da pasto e Vini mezzo coiore (Guida pratica 
per la fabbricazione, l'affinamento e la conservazione dei), 
di G. A. Prato, di pag. xn-276, con 40 ine 2 — 

Vino (II), di G. Grassi-Soncini, di pag. xvi452. . . . 2 — 

Vino aromatizzato — vedi Cognac — Liquorista. 

Viticoltura. Precetti ad uso dei Viticoltori italiani, del Prof. 
0. Ottavi, 5» ed. riveduta ed ampliata da A. Strucchi, 
dì pag. xvi-227, con 80 incisioni 2 — 

Vocabolarietto pei numismatici (in 7 lingue), dei Dott. s. 
Ambrosoli, di pag. vni-134 1 50 

Vocabolario araldico ad uso degli italiani, dei Conte G. 
Guelfi, di pag. vni-294, con 866 incisioni 8 50 

Vocabolario compendioso della lingua russa, dei Prof. 

VOINOVICH, di pag. XVI-288 8 — 

Vocabolario tipografico, di s. Landi. (In lavoro). 
VolapOk (Dizionario italiano-volapiik), preceduto dalle No- 
zioni compendiose di grammatica della lingua, del Prof. 
C. Mattei, secondo i principii dell'inventore M. Schleyer, 
ed a norma del Dizionario Volapùk ad uso dei francesi, 

del Prof. Kerckhofps, di pag. xxx-198 2 50 

Volapiilc (Dizion. volaptik-ital.), Prof. C. Mattei, p. xx-204. 2 50 
Volapulc, Manuale di conversazione e raccolta di vocaboli 
e dialoghi italiani-volapiik, per cura di M. Rosa, Tom- 

MASl e A. Zambelli, di pag. 152 2 50 

Vulcanismo, del Gap. L. Gatta, di pag. viii-268 e 28 ine. . 1 50 

Zeoolie — vedi Terminologia monetaria. 

Zolfo (Le miniere di) di G. Cagni, di pag. xii-275, con 34 

incisioni e 10 tabelle ' 3 50 

Zoologia, dei Prof. E. H. Giglioli e G. Cavanna: 

I. Invertebrati, di pag.' 200, con 45 figure . . . . 1 50 
II. Vertebrati, Parte I, Generalità, Ittiopsidi (Pesci ed 

Anfibi), di pag. xvi-156, con 88 incisioni . . . 1 50 
III. Vertebrati. Parte II, Sauropsidi, Teriopsidi (Rettili, 

Uccelli e Mammiferi), di pag. xvi-200, con 22 incis.. 1 50 
Zoonosi, del Dott. B. GALLI VALERIO, di pag. XV-227. . 1 50 
Zootecnia, del Prof. G. Tampelini, p. vin-297, 52 incis. 2 50 
Zucchero (industria dello) : 

I. Coltivazione della barbabietola da zucchero, dell'lng. 

B. R. Debarbieri, di pag. XVl-220, con 12 ine. . 2 50 
II. Commercio, importanza economica e legislazione 

doganale, di L. FONTANA-Russo, di pag. XII-244 . 2 50 
UT. Fabbricazione dello zucchero di barbabietola del- 
l'lng. A. Taccani, di pag. xn-228, con 71 incis . . ? 



Mce alfaMco per autori dei Manuali HoepU 

(I numeri indicano le pagine). 



Abbo P. Nuotatore 44 

Acqua C. Microscopio 42 

Adler G.Eserc. di lingua tedesca 28 
Aduooi N. Patate (Coltivaz. d.) 46 
Aducco A. Chimica agraria. . . 17 
Agnelli Q. Tav. Div. Commedia 54 

Alry 8. B. Gravitazione 34 

Alasia C. Eserc. Trigon. piana 28 

— Complementi di geometelem. 20 

— Geometria della sfera ... 32 
Alberti F. Il bestiame e Tagricol. 15 
Albielnl G. Diritto civile .... 23 

Albini Q. Fisiologia 29 

Alessandri P. E. Analisi chimica 11 

— Analisi volumetrica 11 

— Chimica applic. all'Igiene . 17 

— Disinfezione 24 

— Farmacista (Manuale del). 29 

— Sostanze alimentari 5 

Allori A. Dizionario Eritreo . . 25 
Alci A. Olivo ed olio 44 

— Agrumi 10 

Ambrosoll S. Atene 14 

— Monete greche 43 

— Numismatica . 44 

— Vocabolarietto pei numism. 57 
Antilli A. Disegno geometrico. 24 

Antonini E. Pellagra 46 

Appiani G. Colori e vernici . . 20 
Arila C. Dizionario bibliogr. . 25 
Arrighi C. Dizionario milanese 25 

Arti grafiche, eco 13 

Aschieri F. Geom.anal. d. spazio 32 

— Geometria anal. del piano 32 

— Geometria descrittiva ... 32 

— Geom. proiettiva del piano 

e della stella . . . ./ 32 

Qeom. projett. dello spazio 32 
Azimonti E. Frumento 31 

— Campicello scolastico .... 16 

— M ais 40 

Azzoni F. Debito pubb. italiano 23 
Baocarini P. Malatt. crittogam. 40 
Baddeiey V. Law-Tennis .... 37 

Bagnoli E. Statica 53 

Ball J. Alpi (Le) 11 

Ball R Staweii. Meccanica ... 41 
Ballerini 0. Fiori artificiali . . 29 

Balzani A. Shakespeare 51 

Baroschi E. Fraseologia frane. 30 
Barpi U. Igiene veterinaria . . 34 

— Abitaz. degli anim. domest. 10 
Barth ■. Analisi del vino ... 11 
Bartoli A. Stilistica latina ... 53 
lassi D. Mitologie orientali . . 43 

lastiani F. Porti di mare ... 47 



Belfiore G. Magnet. ed ipnot. . 40 
Bellini A. Igiene della pelle. . 34 

— Luce e salute, Fototerapia 

e radioterapia 39 

Belilo V. Mare (II) 41 

— Cristoforo Colombo 22 

Belletti G. Luce e colori .... 39 
Belluomini G. Calderaio prat . 16 

— Cubatura dei legnami ... 22 

— Fabbro ferraio 28 

— Falegname ed ebanista . . '?S 

— Fonditore 30 

— Operaio (Manuale dell') . . 44 

— Peso dei metalli %. 46 

Beltrami L. Aless Manzoni . . 41 

Bonetti J. Meccanica 41 

Bergamaschi 0. Contabilità dom. 20 

— Ragioneria industriale ... 49 

Bernardi G. Armonia 13 

Bernhard. Infortunii di mont . 36 
Bertelli Q. Disegno topografico 24 

— Telemetria 54 

Bertoiini F. Risorgimento ita- 
liano (Storia del) 50 

Bertoiini G. Unità assolute. . . 56 
Bertolio 8. Coltiv. delle min. . 42 
Besta R. Anat. e fisiol. compar. 11 
Bettel V. Morfologia greca. . . 43 

Bettoni E. Piscicoltura 46 

Biagi G. Bibliotec. (Man. del). 15 
Bianchi A. 6. Trasporti e tariffe 

ferroviarie 55 

Bignami-Sormani E. Dizionario 

alpino italiano 26 

Biraghi Q. Socialismo 51 

Bisconti A. Esercizi greci ... 28 

Bocl( 0. Igiene privata 34 

Boito C. Disegno (Princ. del) . 24 
Bombicci C. Minerai, generale 42 

— 'Mineralogia descrittiva. . . 42 
Bonacini C. Fotografia ortocr. 30 
Bonci E. Teoria delle ombre . 54 
Boneiii L. Grammatica turca . 34 
Bonetti E. Biancheria (Disegno, 

tapi io, ecc.) 15 

Bonino Q. B. Dialetti greci. . . 23 
Bonizzi P. Animali da cortile. 12 

— Colombi domestici 19 

Borgarelio E. Gastronomia, Ter- 
minologia italiana e frane, 
con 300 menus 31 

Borlotti F. Celeri mensura ... 17 

— Forra, per il cale. d. risvolte 30 
Borsari L. Topog. di Roma ant. 55 
Boseiii E. Gioielleria e orefic. 32 
Bossi L. M. Ostetricia 45 



INDICE ALFABETICO PER AUTORI 



59 



Bragagnolo G. Storia di Francia 53 

— Storia d'Inghilterra 53 

Briglatl L, Letterat egiziana . 38 

Bracherei Q. Alpinismo 11 

Brawn H. T. Meccanismi (500) 41 
Bruni F. Tartufi e funghi ... 54 
Bruni E. Catasto italiano. ... 17 

— Codice doganale italiano. . 18 

— Contabilità dello Stato. . . 21 

— Imposte dirette 35 

— Legislazione rurale 37 

— Ricchezza mobile 49 

Bruttlnl A. Il libro deiragricol. 10 
Bucci di Santafiora. Marino . . 41 

— Flotte moderne (Le) 29 

Budan E. Autografi (Bacc. di). 14 
Burall-Forti C. Logica matem. 39 
Buttar! F. Saggiatore (Man. d.) 50 

— Tav. per Tallig. oro e arg. 54 
Caffarelli F. Strumenti ad arco 53 
Cagni G. Le miniere di zolfo. . 57 
Galliano 0. Soccorsi d'urgenza 51 

— Assistenza degli infermi. . 13 
Calzavara V. Industria del gas 31 
Camperlo ■. Tigrè-italiano . . 55 
Campi C. Campicello scolastico 16 
Canestrini E. Fulmini e paraf. 31 
Canestrini B. Apicoltura 12 

— Antropologia 12 

Canestrini C. e R. Batteriologia 15 

Cantamessa F. Alcool 10 

Cantoni C. Logica 39 

Cantoni C. Psicologia 48 

Cantoni G Prato (II) 47 

— Tabacco (II) 53 

Cantoni P. Igroscopi, igrome- 
tri, umidità atmosferica. . . 35 

Cantù C. Storia italiana .... 53 
Capello F. Rettorica 49 

— Stilistica . 53 

Capllupi A. Assicuraz. e stima 13 
Cappelletti L. Napoleone I. . . 44 

— Letterat. spagn. e portogh. 38 
Cappelli A. Diz. di abbrevìat. . 25 
Carazzi D. Ostricoltura 45 

— Anat. microsc (Tecn. di) . Il 
Carega di Muricce. Agronomia 10 

— Estimo rurale. 28 

Carnevali T. Scienza finanze . 51 
Garetti S. Storia dell'arte ... 53 
Carraroll A. Igiene rurale. ... 34 
Casagrandi V. Storia e cronol. 53 

Casali A. Humus (L') 34 

Castellani L Acetilene (L'). . . 10 

— Incandescenza 35 

Castiglioni L. Beneficenza ... 15 
Cattaneo C. Dinamica element. 23 



Cattaneo C. Termodinamica . . 54 

— Terapia infanzia 54 

Cattaneo G. Embriolog. e morf. 27 
Cavalieri D. Legisl. delle acque 37 

Cavanna G. Zoologia 57 

Cavara F. Funghi mangerecci. 31 

Celorla G. Astronomia 14 

Cencelli-Perti A. Maccb. agric. 39 
Cerohiarl G. L Chiromanzia e 

tatuaggio 18 

Cereti P. E. Esercizi latini. . . 28 
Cerruti F. Meccanismi (500) . . 41 
Ceruttl A. Fognat. domestica . 30 
Cettolini S. Malattie dei vini . 40 
Clapetti G. L'alcool industriale 10 
Chiesa C. Logismografia .... 39 
Ciàmpoll 0. Letterature slave. 38 
Cignoni A. Ingegnere navale . 36 

Claudi C. Prospettiva 48 

Clerico G. vedi MQller, Metrica 42 

Collamarini G. Biologia 15 

Colombo Q. Ingegnere civile. . 36 
Colombo L Nutrì z. del Bamb. 44 
Comboni E. Analisi del vino. . 11 
Concari T. Qramm. italiana . . 33 
Consoli S. Fonologia latina . . 30 

— Letteratura norvegiana . . 38 
Conti P. Giardino infantile . . 32 
Contuzzi F. P. Diritto costituz. 2.". 

— Diritto internaz., privato. . 24 

— Diritto internaz. pubblico. 24 
Corsi E. Codice del bollo. ... 18 
Cossa A. Elettrochimica .... 26 
Cossa L. Economia politica . . 26 
Cougnet. Pugilato antico e mod. 48 
Coulliaux L. Igiene della bocca. 34 
Cova E. Confez. abiti signora. 10 

Cremona 1. Alpi (Le) 11 

Cristofoli L. Stenografo pratico 52 
Crollalanza G. Araldica (6r.). . 12 

Groppi G. Canottaggio 16 

Cretti F. Compens. degli errori 20 
Curii R. Infortuni della mont 36 
Cust R. Relig. e lingue d. India 49 

— Lingue d'Africa 39 

D'Adda L. Marine da guerra . 41 

Dal Piaz. Cognac 19 

Damiani Lingue straniere ... 39 

D'Angelo S. Vetro 57 

Da Ponte M. Distillazione ... 24 
De Amezaga. Marino militare . 41 
De Barbieri R. Zucchero (Ind. d.) 57 
De Brun A. Oontab. comunale. 20 
De Clllis E. Mosti (Densità dei> " 
De Gasparis A. Sale e Salinr 

De Gregorio Q. Glottologia. 
De Gubernatis A. Lett. india 



60 



INDICE ALFABETICO PER AUTORI 



Oe Gubernatis A. Lingue d'Afr. 39 

— Mitologia comparata .... 43 

— Belig. e lingue dell'India 49 
Dell'Acqua F.Morte vera e appar. 43 
Del Lupo ■. Pomol. artificiale. 47 
Oe Marchi L. Meteorologia. . . 42 

— Climatologìa 18 

De Mauri L. Maioliche (Amatore 

di) 40 

— Amatore d'oggetti d'arte . 11 
De Steriicli. Arabo parlato. . . 12 

Desty. Elettrotecnica 27 

DIb Khaddag. Arabo parlato. . 12 

Di Hato F. Pirotecnica 46 

Dinaro S. Tornitore meccanico 54 

— Montatore di macchine . . 43 
Dizionario universale in 4 lingue 26 
Dompè C. Man. del Commerciante 20 

Oowden. Shakespeare 51 

Doyen C. Litografia 39 

Enciclopedia Hoepll 27 

Erede Q. Geometria pratica. . 32 

Fabrl» Q. Olii vegetali 44 

Fadda. Tempera e cementaz. . 54 

Faelli F. Razze equine 49 

Falcone C. Anat. topografica 12 
Faralll Q. Ig. della vita pub. epr. 35 
Fenlnl C. Letteratursr italiana 38 

Fenlzla C. Evoluzione 28 

Ferrari D. Arte (L') del dire . . 13 
Ferrari Q. Scenografia (La) . . 50 
Ferrari Y. Lett. moderna ital. 38 

— Letter. moderna e contemp. 38 
Ferrarlo C. Curve circolari. . . 22 
Ferraris C. Veleni ed avvelen. 56 
Ferrini C. Digesto (II) 23 

— Diritto penale romano. . . 24 

— Diritto romano 24 

Ferrini R. Elettricità 26 

— Energia fisica 27 

— Galvanoplastica 31 

— Scaldamento e ventilaz. . . 50 

— Telegrafia 54 

Filippini P. Estimo dei terreni 28 

Flnzl J. Psichiatria 48 

Fiorini C. Omero 44 

Fiori A. Dizionario tedesco . . 26 

— Conversazione tedesca ... 21 
Fontana-Russo. Zncch. (Comm.) 57 
Foresti A. Mitologia greca. . . 43 

Fermenti C. Alluminio 11 

Fornari P. Sordomuto (li) ... 52 
Fornari U. Vernici e lacche . . 56 

— Luce e suono 39 

— Calore (II) 16 

"oster M. Fisiologia 29 

Franceschi G. Cacciatore .... 15 



Franceschi G. Corse 22 

— Giuoco del Pallone 38 

Franceschi G. B. Concia pelli . 20 

- Conserve alimentari 20 

Franceschinl F. Insetti utili . . 36 

— Insetti nocivi 36 

Franchi L. Codici 18-19 

— Leggi sui lavori pubblici . 37 

— Legge 8. tasse di reg. e bollo 37 

— Legge suirOrdin. gindiz. . 37 

— Legge sanità e sicur, pabbl. 37 

— Leggi sulle privat. indnstr. 37 

— Leggi diritti d'autore 18-1&-37 
Friedmann S. Lingua gotica . . 38 
Friso L Filosofia morale. ... 29 
Frisoni G. Gramm. port-bras. 33 

— Corrispondenza italiana . . 21 

— , spagnnola 22 

— , francese . . 22 

— Gramm. Danese-Norveg. . . 33 
Fumagalli 6. Bibliotecario ... 15 

— Paleografia 45 

Fumi F. 8 Sanscrito 50 

Funaro A. Concimi (!) 20 

Gabba L Chimico (Man. del) . 17 

— Seta (Industria della). ... 51 

— Adult. e falsific. degli alim. 10 

Gabbi U. Semeiotica 51 

Qabelsberger-lio6. Stenografia. 52 
Gabrielli F. Giuochi ginnastici 33 
Gagliardi ^ Interesse e sconto 36 

— Ragioniti. '**»-ont. del). . . 49 
Galasslnl A. Macc. cui., e ricam. 40 
Gallerani Q. Spettrofotometria 52 

Galletti E. Geografia 31 

Galli G. Igiene privata 34 

Galli Valerio B. Zoonosi 57 

— Immunità e resist. allemaL 36 
Gallizia P. Resistenza dei mater. 49 
Gardenghi G. Soc. di mutuo soc. 51 
Garetti A. Notaio (Man. del). . 44 
Cardini A. Chirurgia operat . . 18 
Garibaldi C Econ. matematica 26 
Garnler-VallettI Pomologia ... 47 
Garello G. Atl. geog.-st. d'ItaL 14 

— Dizionario biograf. univ. . 25 

— Dizionario geograf. univ. . 25 

— Prontuario di geografia. . 48 
Garuffa E. Orologeria 45 

— Siderurgia 51 

Gaslini A. Prodotti del Tropico 47 
Gatta L. Sismologia 51 

— Vulcanismo 57 

Qautero G. Macch. e fuochista . 40 
Gavina F. Ballo (Manuale del) . 14 
Gelkle A. Geografia fisica. ... 32 

— Geologia 32 



INDICE ALFABETICO PER AUTORI 



61 



Belcloh E. Cartografia 17 

— Ottica 45 

Qefll J. Armi antiche 13 

— Biliardo 15 

— Codice cavalleresco 18 

— Dizionario filatelico 25 

— Duellante 26 

— Qinnastica macellile 32 

— Scherma 51 

Sentile 1. Archeologia dell'arte 12 

— Geografia classica 27 

— Storia antica (Oriente). . . 53 
Gerneaio 8. Imitaz. di Cristo . 35 
Qettro R. Naturai, viaggiat.. . 44 

— Naturalista preparatore . . 44 
Qhersi I. Ciclista 18 

— Conti fatti 21 

— Galvanostegia 31 

— Imitazioni e succedanei . . 35 

— Industrie (Piccole) 35 

— Leghe metalliche 37 

— Metallocromia 42 

— Monete, pesi e mia. ingl. . 43 

— Problemi di geometria. . . 47 

— Ricettario domestico .... 49 

— Ricettario industriale. ... 49 

Gibeili a. Idroterapia 34 

aiolloli E. H. Zoologia 57 

atoppi L. Crittografia 22 

— Dizionario fotografico ... 25 

— Fotograffa industriale ... 30 
Giordani G. Proprietario di case 48 

eioraetti 8. Stenografia 52 

Gtorll E. Disegno industriale . 24 

— Disegno e costruz. Nave. . 24 

— Aritmetica e Geometria . . 13 

— Meccanico (II) 41 

— Meccanica (La) del mac- 
chinista di bordo 41 

Gittl V. Computisteria 20 

— Ragioneria 48 

Giudici 0. Tessuti di lana e cot. 55 

Gladstone W. E. Omero 44 

Gnecchl F. Monete romane. . . 43 
Gobbi U. Assicuraz. generale . 13 
Goffi V. Disegnat. meccanico . 24 
Gorlnl a. Colori e vernici ... 20 

— Concia delle pelli 20 

— Conserve alimentari 20 

— Metalli preziosi 42 

— Olii ; 44 

— Piante industriali 45 

— Pietre preziose 45 

Gorra E. Lingue neo-latine . . 39 

— Morfologia italiana 43 

Grawinkel, Elettrotecnica. ... 27 
Orassi F. Magnetismo e elett. 40 



arazzi-Soncloi G. Vino (II) ... 57 
anfflnl A. Coleotteri italiani. . 19 

— Ittiologia italiana 36 

— Lepidotteri italiani 37 

— Imenotteri italiani 85 

Grothe E. Filatura, tessitura. . 29 

Greve G. Geografia 31 

Guaita L Colori e la pittura . 19 
Guasti C. Imitazione di Cristo 35 
Guelfi G. Vocabolario araldico 57 

Quetta P. Il Canto 16 

Quyon B. Grammatica Slovena 34 
Haeder H. Costr. macc. a vap. . 39 

Hoepli U. Enciclopedia 27 

Hoolcer I. Botanica 15 

Hubert I. C. Antich. pnbbl. rom. 12 
Hugues L Esercizi geografici . 27 

— Cronologia scop. geogr. . . 22 

Imitazione di Cristo 35 

Imperato F. Attrezz. delle navi 14 
Inama V. Antichità greche. . . 12 

— Letteratura greca 38 

— Grammatica greca 33 

— Filologia classica 29 

— Florilegio poetico 29 

— Esercizi greci 28 

issel A Naturalista viaggiat.. 44 
Jacoangeli 0. Triangol. topog.. 55 

Jenicin F. Elettricità 26 

Jevons W. Stanley. Econ. polit. 26 

— Logica 39 

Jone E. Cavi telegr. sottomar. 17 
Jones E. Calore (II) 16 

— Luce e suono 39 

Klepert R. Atl. geogr. univers. 14 

— Esercizi geografici 27 

Kopp W. Antich. priv. dei Rom. 12 

Krtthnke G. H. A. Curve 22 

La Leta B. M. Cosmografia. . . 22 

— Gnomonica 33 

Landi D. Dis. di proiez. ortog. 24 
Landi S. Tipografia (1°) Guida 55 

— (IP) Compositore-tipogr. . 55 

— Vocabolario tipografico . . 57 
Lange 0. Letteratura tedesca. 38 
Lanzoni P. Geogr. comm econ. 32 
Larice R. Storia del commercio 20 
Leoni B. Lavori in terra. ... 37 

Lepetit R. Tintore 55 

Levi C. Fabbricati civ. di abitaz. 28 
Levi C. Letterat. drammatica , 37 
Levi I. Graram. lingua ebraica . 33 
Librandi V. Gramm. albanese . 33 
Licciardelli G. Coniglicoltura . 20 
Lieo N. Protez. degli animali . ^ 
Lignaroio ■. Doveri del macch 

— Macchinista navale . . . 



62 



INDICE ALPABETICO PER AUTOUI 



Lion A. Ingegneria legale ... 36 

Lioy P. Ditteri italiani 25 

Livi L Antropometria 12 

Lockyer I. N. Astronomia. ... 14 
Lombardini A. Anat. pittorica. 12 

Lofflbroto C. Grafologia 33 

Lomonaeo A. Igiene della vista 35 
Loria L. Macchinista e fnochis. 40 
Loris. Diritto amministrativo. 23 

— Diritto civile 23 

Lovera R. Gramm. greca mod. . 83 

— Grammatica rumena .... 33 

Luxardo 0. Merceologia 42 

Maffloll 0. Diritti e dov. dei citt. 23 

— Scritture d'affari 51 

■aggi L Protistologia 48 

— Tecnica protistologica ... 54 
Magrini E. Infortuni sul lavoro 36 

■alnardl 8. Esattore 27 

Majnonl R. Massaggio 41 

Malaorlda 9. Materia medica . 41 

— Impiego ipodermico e la 
dusatnra dei rimedi 35 

■alfattl B. Etnografia 28 

Manettl L Caseificio 17 

Mantovani Q. Psicolog. fisiolog. 48 
■arazza E. Stearineria 52 

— Saponi (Industria dei) ... 50 
■arcel C. Lingue straniere . . 39 

Marchi E. Maiale (II) 40 

Marcillac F. Letterat. francese 38 
Narro A. Corr. elettr. alternate 21 
■arzopati E. Codice perito mis. 18 
Mastrlgli L. Cantante 16 

— Pianista 46 

lattei C. Volapak (Dizion.) . . 57 
Mazzocchi L. Calci e cementi . 16 

— Cod. d. perito misuratore. 18 
Mazzoccolo E. Legge comunale 37 
Melani A. Architett. italiana . 12 

— Decoraz. e industrie artist. 23 

— Ornatista 45 

— Pittura italiana 46 

— Scultura italiana 51 

Meli! B. L' Eritrea 27 

Menozzl. Alimentaz. bestiame 11 
Mercanti F. Animali parassiti . 12 

Mezzanotti C. Bonifiche 15 

Mina Q. Modellat. meccanico . 43 

Mlnozzl A. Fosfati 30 

Minuttl R. Letterat. tedesca . . 38 

— Traduttore tedesco 55 

Molina R. Esplodenti 28 

Molon Q. Pomologia 47 

Mondin!. Produzione dei vini . 48 
Montagna A. Kotosmaltografìa 30 
Montemartlnl L. Fisiol. vegetale 29 



Moreschi H. Antichità private 

dei Romani 12 

Morgana G. Gramm. olandese. 33 
Morinl g. Uffic. (Man. per 1') . 56 
Morselli E. Sociologia generale 52 

Motta Q. Telefono M 

Muffone a. Fotografia 30 

Mailer L Metrica Greci e Bom. 42 

Miilier 0. Logaritmi 39 

Murani 0. Fisica 29 

Murari R. Ritmica 50 

Muzio C. Medico pratico .... 41 
Naccari 6 Astronomia nautica 14 
Nailino A. Arabo parlato .... 12 
Namlas R.'Fabbr. degli specchi 52 

— Processi fotomeccanici ... 47 
Nazari 0. Dialetti italici .... 23 
Negrln C. Paga giornaliera. . . 45 

Menci T. Bachi da seta 14 

Niccoli V. Alimentaz. bestiame 11 

— Cooperative rurali 21 

— Costruzione ed economia 
dei fabbricati rurali 28 

— Prontuario deiragricoltore. 10 
NicolettI A Stenogaafia 52 

— Esercizi di stenografia. . . 52 
Noseda E. Legislaz. sanitaria 37 
Nuyens A. Diz. italiano>oland. 25 

Ollvari a. Filonauta 29 

Olmo C. Dirito ecclesiastico. . 23 
Orlandi 8. Celeri mensura. ... 17 

Orsi P. Storia d'Italia 53 

Orsini E. Scacchi 50 

Ostwald-Bolls. Clinica analitica 17 
Ottavi 0. Enologia 27 

— Viticoltura 57 

Ottino e. Bibliografìa 15 

Pagani C Assicuraz. sulla vita 13 
Paganini A. Letterat. francese 38 
Paganini P, Fotogrammetria. . 30 
Palombi A. Manuale postale . . 47 

Palumbo R. Omero 44 

Panizza F. Aritmetica razion. 13 

— Aritmetica pratica 13 

— Esercizi di Aritmetica ras. 13 
Pacioni P. Disegno assonom. . 24 
Pappalardo A. Spiritismo . . . . S2 

— Telepatia 54 

Parise P. Ortofrenia 45 

Pareli E. Grammatica svedese 34 
Pascal T. Tintura della seta . 55 
Pascal E. Calcolo differenziale 16 

— Calcolo integrale 16 

— Calcolo delle variazioni . . 16 

— Eserc. di calcolo infinites. . 16 

— Determinanti 23 

— Funzioni ellittiche 31 



INDICE ALFABETICO PER AUTORI 



68 



Pascal E. G^ruppi di trasforma- 
zioni k* . • -34 

— Matematiche superiori ... 41 
Pattaclni 6. Conciliatore .... 20 
Pavuello F A. Verbi latini . . 56 
Pavia L. Grammatica tedesca. 34 

— Grammatica inglese S3 

— Grammatica spagnuola . . 34 

PavolinI E. Buddismo 15 

Pedicino N. A. Botanica 15 

Pedpettl Q. Automobilista (L'). 14 
Pedrini. Casa dell' avvenire . . 17 
Peglion V. Filossera ....... 29 

PorcoBsi R. Calligrafia 16 

Perdoni T. Idraulica 3-^' 

Petrl L. Computisteria agraria >a 

Petzholdt. Bibliotecario 15 

Piazzoli E. Illuminaz. elettrica 35 
PiccinelU F. Società Ind- p. az. 51 

— Valori pubblici 56 

Piccinini P. Farmacoterapia . . 2v) 

PiCGOli D. V. Telefono 54 

Pieraccini A. Assist, dei pazzi 13 

Pilo ■. Estetica 28 

Plncherle S. .Mgebra element. 11 

' — Algebra complementare . . 10 

— Esercizi di algebra elem. . 11 

— Esercizi di goometria. . . 27 

— Geometr. metr. e trigonom. 32 

— Geometria pura 32 

Pinohetti P. Tessitore 54 

Pini P. Epilessia 27 

Pisani A. Mandolinista 41 

— Chitarra 18 

Piuini L. Oisinfezione 24 

— Microbiologia . / 42 

Pizzi 1. Letteratura persiana . 38 

— Islamismo 36 

— Letteratura araba 37 

Piebani B. Arte della memoria 13 
Polacco L. Tav. Div. Comra. . 54 
Poloni Q. Magn et. ed elettricità 40 

Pompilio. Panificazione 46 

Porro F. Spettroscopio ..... 52 

— Gravitazione 34 

Portigllotti G. Psicoterapia ... 48 
Pozii Q. Regolo calcolatore . . 49 
Prat Q. Grammatica francese. 33 

— Esercizi di traduzione ... 28 
Prato Q. Cognac 19 

— Vini bianchi 57 

Proctor R. A. Spettroscopio . . 52 
Prout E. Strumentazione. ... 53 
Pucci A. Frutta minori 31 

— Piante e fiori 46 

Rabbeno A. Mezzeria 42 

— Ipoteche (Manuale per le) 36 



Raoioppi F. Ordinamento degli 
Stati liberi d'Europa 45 

— Idem, fuori d'Europa .... 45 

Raina ■. Logaritmi 39 

Ramorlno F. Letterat. romana. 38 

— Mitologia (Dizionario di) . 43 
Rebuschini E. Mal. del sangue. 40 

— Organoterapia 45 

— Sieroterapia 51 

Regazzoni J. Paleoetnologia . . 45 
Repossi A. Igiene scolastica. . 34 
Restorl A Letterat. provenzale 38 

— Letteratura catalana .... 37 
^evel A. Letteratura ebraica . 38 
>lticci A. Marmista 41 

Ricci E. Chimica 17 

Ricci S. Epigrafia latina. ... 27 

— Archeologia. Arte greca. . 12 

— „ Arteetr.erom. 12 
Ricci V. Strumentazione .... 53 

Righetti E Asfalto 13 

Rivolli A. Stereometria 52 

Roda F ili. Floricoltura 29 

Rodari D. Sintassi francese ... 51 
RomanellMarone Q. Trine al fu- 
sello 56 

Ronchetti a. Pittura per dilett. 46 

— Grammatica d. disegno . . 24 

Roscoe H. L Chimica 17 

Rossetto V. Arte militare. ... 53 

— Liquidatore di sinistri ma- 
rittimi 39 

Rossi A Liquorista 39 

— Profumiere 48 

Rossi Q. Costruttore navale . . 22 
Rossetti M. A. Formul. di matem. 30 
Rota Q. Ragioneria delle coo- 
perative di consumo 49 

— Contabilità. Istituz. pubbL 
beneficenza (v. Beneficenza) 15 

Sacchetti Q. Tecnologìa e ter- 
minologia monetaria 54 

Salvatore A. Infort. sul lavoro 37 
Sanarelli. Igiene del lavoro . . 34 
Sansoni F. Cristallografìa. ... 22 
Santi B. Diz. do! Comuni ital. 25 

Santini. Selvicoltura 51 

Sartori Q. Latte, burro e cacio 36 

— Caseificio 17 

Sartori L. Carta (Industr. della) 17 
Sassi L. Carte fotografiche . . 17 

— Ricettario fotografico ... 50 

— Fotocromatografia 30 

— Proiezioni (Le) ^" 

Savorgnan. Colti v.d. piante tep' 
Scarpis U. Teoria dei numf 
Scartazzinì G. A. Dantologi: 



64 



INDICE ALFABETICO PER AUTORI 



Sohenok E. Momenti resistenti 

di travi metalliche 

Sohlavenato A. Diz. stenogr. . 
Scolari C. Dizionario alpino. . 
Secoo-Suardo. Ristau. dipinti . 

SeghÌeri>A. Scaccili 

Sella A. Fisica cristallografica 

Serina L Testamenti 

Sernaglotto R. Enol. domestica 
Setsa 8. Dottrina popolare . . 

Severi A. Monogrammi 

Siber-Hillot C. Molini (Ind. dei) 
Solazzl E. Letteratura inglese. 
SoldanI 6. Agronom. moderna 
Solerlo G. P. Rivoluz. francese 

Soli Q. Didattica 

Spagnottl P. Verbi greci .... 
Spataro D. Fognat. cittadina . 
Stecchi R. Chirurgia operat. . 
Stoppani A. Geografia fisica. . 

— Geologia 

— Prealpi bergamasche .... 
Stoppato A. Diritto penale . . . 
Stoppato L Fonologia italiana 
Strafforello 8. Alimentazione . 

— Errori e pregiudizi 

— Letteratura americana . . . 
Stratlcò A. Letterata albanese. 

Streker. Elettrotecnica 

Strucohi A. Cantiniere 

— Enologia 

— Viticoltura 

Supino R. Chimica clinica . . . 
Tabanelli N. Codice del teatro 
Taocanl A. Zucchero (Fabbr. d.) 

Tacchini A. Metrologia 

Tamaro D. Frutticoltura . . . . 

— Gelsicoltura 

— Orticoltura 

— Uve da tavola. 

Tami F. Nautica stimata. . . . 
Tampelini 8. Zootecnia . . . . 
Taramelii A. Prealpi bergamas. 
Teloni B. Letteratura assira. . 
Thompson E. ■. Paleografia . . 
Tioli L. Acque minerali e cure 
Tognini A. Anatomia vegetale. 
Tolesani D. Enimmistica . . . . 
Tommasl ■. R. Manuale di con- 

versaz. italiano-volapiik. . . 
Toniazzo 8. St.ant. (La Grecia) 
Tonta I. Raggi Rontgen ■ , . . 
Tozer M. F. Geografia classica. 
Trabalza C. Insegn. dell'italiano 
Trambusti A. Igiene del lavoro 
Trasporti e tariffe ferroviarie . . 



Trevisani 8. Pollicoltura .... 47 

43 Tribolati .F.. Araldica (Gramm.) 12 

25 Triconi E. Medicat. antisettica 41 

25 Trivero C Classific. d. ecienaiB 18 
50 Untersteiner A. Storia musica. 53 
50 —, Uccelli canori .*. 56 

29 Vacchelii 8. Costruzioni in cal- 

55 cestruzzo .16 

27 Vaientini N. Chimica legale . . 17 

26 Valletti F. Ginnast. femminile. 32 
43 — Ginnastica (Storia della).'. 32 

43 Valmaggi L. Gramm. latina. .* . 33 

38 Vanbianchi C. Autografi 14 

10^^ Vecchio A. Cane (Li) 16 

50 y^ender V. Acido solforico, eco. 10 

28 ViJituroll a. Concia pelli .... 20 

56 — Conserve alimentari '.,..%) 

30 VMari E. Diritto commerciale. 2& 

18 — Mandato commerciale ... 40 

32 Vidari 8. Etica 28 

32 Villani F. Prodotti della distil- 

47 lazione del legno 24 

24 Vinassa P. Paleontologia. ... 45 

30 Virgilii F. Cooperazione 21 

11 — Economia matematica ... 25 

27 — Statistica ,...«. 52 

37 Viterbo- E. Grammatica e di- 

37 zion. Galla (Oromonica). . . 33 

27 Vitta C Giustizia amminìatr. . 33 

16 Vlvanti 8. Funzioni analitiche 31 
27 — Complementi di matema* 

57 tìca 41 

17 Voigt W. Fisica cristallograf. . 29 

19 Voinovich. Grammatica russa . 34 

57 — Vocabolario russo 57 

42 Volpini C. Cavallo. . . : 17 

31 — Dizionario delle corse ... 26 

31 — Proverbi sul cavallo .... 48 
45 Webber E. Costruttore delle 

56 macchine a vapore 39 

44 — Dizionario tecnico italiano- 

57 tedesco-francese-ìngleee. . . 26 
47 Werth F. Galvanizzazione ... 31 
37 Wlll. Tav. analit. (v. Chimico) 17 

45 Wittgéns A. Antic. pubbl. rom. 12 
10 Wolf R. Malattie crittogam . . 40 

12 Zambelil A. Mannaie di con- 

27 versaz. italiano-volapùk . . 57 

Zambier A. Medicat. antisett. . 41 

57 Zampini 8. Bibbia (Man. della) 15 

53 — Imitazione di cristo 35 

50 Zigàny-Arpàd. Lett. ungherese. % 

32 Zoppetti V. Arte mineraria. ìS^ 

36 — Siderurgia 51 

47 Zubiani A. Tisici e sanatori! . 55 

55 Zucca A. Acrobatica e atletica IC 



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