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The Branner Geological Library
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The Branner Geological Library
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A/NUAlT HOEPLI "^uf/^tf^
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^'lEKE DI ZIII.FO
IN ITALIA
Doli. CIOVAXM ^A(;XI
Coltivatore e direttore di miniere siciliane.
Con 34 incisioni e IO tabelle.
ULUICO HOKPLI
ÌU1T01\E-L!BRAI0 DELLA HEAL CASA
MILANO
1903
Prefazione.
teorico-pratico, se non completo, almeno abba-
stanza difTuso da potere soddisfare ai bisogni
professionali dei coltivatori delle zolfare, dei
direttori, dei capi-maestri, dei lavoratori in ge-
nere, nonché dei commercianti e degli indu-
striali di questo importantissimo prodotto na-
zionale.
Compilare un manuale non è cosi facile, come
potrebbe sembrare a primo aspetto. Il manuale
è una sintesi di tutte le principali cognizioni
attinenti ad una parte speciale dello scibile
umano, esposta con ordine, chiarezza e brevità.
Or appunto nel voler dire tutto ciò che è es-
senziale e scartare quanto è da rimandarsi a
lavori di altro genere, come monografìa, trat-
tati, ecc.; nel voler conservare un perfetto equi-
librio tra le diverse parti ed il tutto, in guisa
da dare ai diversi argomenti quella giusta mi-
sura, che meritano; nel volersi rendere facil-
mente intelligibile a tutti i lettori e soddisfare
alle loro molteplici e varie esigenze ; in tutto
ciò, dico, sta tanta e tale difficoltà, che si ri-
chiede grande amore e lungo studio per poterla
superare, se pur vi si riesce.
L'ordinamento del mìo modesto lavoro, che
non ha la pretesa di riuscire un' opera scien-
tifica o tecnica di valore, ma di essere una
semplice e breve esposizione in forma popolare
delle principali cognizioni necessarie air eser-
cizio di una zolfara, si rileva dall' indice-som-
mario che faccio seguire.
Non so se fossi riuscito a superare felice-
Prefazione, vii
mente tutte le difficoltà anzicennate ; è certo
però, che ho fatto il mio meglio per riuscirvi.
Se non sono pervenuto a raggiungere il fine pro-
postomi " facianl meliora potentes „ che avranno
contribuito anche essi con la loro pietruzza al
grande edifizio della civiltà, che l'umana atti-
vità nel suo progressivo ed indefinito svolgi-
mento va sempre più inalzando.
Gennaio 1903.
Giovanni Cagni.
INDICE- SOMMARIO
Prefazione pag. v
PARTE PRIMA
Nozioni di arte mineraria in genere
e nomenclatura mineraria.
Capitolo I. — Indagini e ricerche dei mine-
rali pacj. 3
1. Oggello dell'arte mineraria. — 2. Miniere, cave, rocce e
nomenclatura geologica. — 3. Lavori per la scoperta dei
giacimenti. — 4. Sistemazione dei lavori preliminari.
Capitolo II. — Colticazione delle miniere, pag. 10
1. Formazione dei cantieri di lavorazione. — 2. Abbatti-
mento del minerale. — 3. Metodi di coltivazione. —
4. Vie di accesso all'interno delle miniere. — 5. Edu-
zione delle acque. — 6. Arcazione ed illuminazione.
C vpiTOLO III. — L industria mineraria, pag. 20
1. Mineralurgia. — 2. Importanza dei giacimenti minerali.
— 3. Convenienza economica della coltivazione mine-
raria. — 4. Bibliografìa mineraria.
Indiee-sommario.
PARTE SECONDA
L'arte mineraria
applicata alle miniere di zolfo.
Capitolo I pag. 39
1. Natura e caratteri del solfo. — 2. Nomenclatura indu-
striale in ordine allo stato mineralogico del solfo. —
3. L'industria estrattiva del minerale.
Capitolo II. — Cenni geologici . . . pag, 44
1. Origine dei giacimenti solfiferi. — 2. Roccie solfìfere. —
3. Forma, estensione, potenza e ricchezza dei giacimenti
solfiferi. — 4. Accidenti e distribuzione dei giacimenti
nei bacini gessiferi. — 5. Condizioni di giacitura e pro-
fondità delle solfare.
Capitolo III. — Ricerca dei giacimenti, pag. 65
1. Scelta del terreno. — 2. Strumenti per la lavorazione.
— 3. Trivellazioni. — 4. Gallerie e pozzi. — 5. Areazione
delle miniere. — 6. 1 gas delle solfare.
Capitolo IV. — Coltivazione delle miniere di
zolfo pag. 100
1. Cantieri di lavorazione. — 2. Lavorazione interna. —
3. Lavorazione esterna. — 4. Metodi di coltivazione. —
5. Sistema razionale di coltivazione.
Capitolo V. — Mineralurgia dello zolfo, pag. 118
1. Apparecchi per la fusione. — 2. Sistema antico di fu-
sione e metodi odierni. — 3. Modi di fondere il mine-
rale. — 4. Scaricamento degli apparecchi di fusione. —
5. — Consegna e divisione del minerale fuso.
Capitolo VI. — U industria dello zolfo, pag. 152
1. Campi minerari. - 2. Contratti minerari. — 3. L'avvenire
dei contratti di concessione delle miniere.
Indice-sommario, xi
Capitolo VII. — Organizzazione ed ammini-
strazione dell'azienda pag. 172
1. Personale lavorante e sorvegliante. — 2. Personale tecnico.
— 3. Personale contabile e direttivo. — 4. Tenuta dei
tipi e dei libri contabili. -- 5. Sistema razionale di am-
ministrazione.
Capitolo Vili. — Commercio dello zolfo, pag. 211
1. Trasporti e noleggi. — 2. Classificazione commerciale
dello zolfo. — 3. Contratti di compra e vendita. —
4. Prezzi. Equilibrio tra la produzione e la richiesta. —
5. Usi dello zolfo ed industrie derivate. — 6. Concor-
renza e crisi commerciali. — 7. Banche di credito mi-
nerario, sindacati e consorzi.
Capitolo IX. — Ingerenza governativa, pag, 220
t. Le scuole minerarie. — 2. Gli uffici tecnici minerari.
— 3. Sistema tributario. Tassa di apertura. — 4. Imposta
fondiaria. Accertamenti, reclami, pagamento. — 5. Tassa
di uscita. — 6. Tasse sui contratti.
(Capitolo X. — Legislazione mineraria, pag. 240
1. Leggi minerarie antiche nei vari Stati italiani. — 2. Leggi
che regolano le miniere di zolfo siciliane. — 3. Legi-
slazione mineraria della Romagna. — 4. Leggi nuove e
progetti di unificazione legislativa. — 5. Legge sulla po-
lizia delle miniere. — 6. Legge e regolamento degli in-
fortuni sul lavoro. — 7. Regolamento per la prevenzione
degli infortuni del lavoro nelle miniere. — 8. Conclu-
sione sul capitolo.
PARTE PRIMA
Nozioni di arte mineraria in genere
e nomenclatura mineraria.
Cagni.
CAPITOLO PRIMO ^.
Indagini e ricerche dei minérMlA
1. Oggetto dell'arte mineraria. — L'arte mìnér'
raria ha per oggetto la ricerca, la coltivazionfe
e la preparazione dei minerali utili.
I francesi chiannano i minerali industriali
minerais^ quelli scientificamente studiati mine-
raux. Noi non facciamo nel nostro linguaggio
questa distinzione, pej'ciò è necessario ricorrere
ad una spiegazione per rendere Tidea esatta.
Nella nomenclatura della industria estrattiva
chiamasi minerale ogni sostanza, che si trova
alla superficie o nel seno della terra o delle
acque, che sia essa stessa, o dalla quale con
processi meccanici, fisici o chimici, si possa
estrarre un metallo, un metalloide, un sale o
un combustibile in forma commerciale, sia come
prodotto finito, sia come materia prima di altre
industrie.
Nel significato scientifico invece si dicono
minerali tutti i composti inorganici, risultanti
da corpi semplici variamente combinati ed ag-
4 CàpiiQÌo I.
i-lji- 1 ___
gruppali chimicaii^'Uke e cristallograficamente.
Si comprende, Óf^'* facilmente che oggetto del-
Tarte minera/ia '^ono i minerais o minerali
industriali. ..', '
2. HinìerOv'^^e, rocce e nomenclatura geologica.
— Si da iJ.4*ome di miniere ai depositi coltiva-
bili di mSffC5?'ali metallici. Si dicono cave le col-
tivazioni di minerali non metallici.
1 minfepali metallici si trovano per lo più nel
seoA'dQlla terra inclusi nelle rocce di minerali
n©xr*iifteta Ilici, od in frammenti di esse, che for-
mtìJiò la ganga o parte sterile non utilizzabile
••tJ'pl. minerale utile.
^•/-La roccia è una formazione geologica della
'Crosta terrestre, che si distingue da un'altra
per la sua diversa composizione elementare,
per la sua origine e per la sua fìsonomia. Cosi
i calcari, le argille, i gessi, i graniti, i ba-
salti ecc.: sono tra le rocce, che formano la
crosta terrestre; ma che si distinguono tra loro
in quanto che si compongono di sostanze di-
verse; (il calcare-carbonio e calcio, Targilla-si-
lice ed allumina ; il gesso-solfo e calcio, il gra-
nito-silice, potassa, allumina; il basalto-silice,
sodio, magnesio, calcio e ferro); in quanto che
si generarono in modo diverso; (il calcare, l'ar-
gilla, il gesso per sedimentazione; il granito
ed il basalto per fusione); ed in quanto che si
distinguono ad occhio nudo Tuna dall'altra pei
diversi caratteri fisici ed organolettici, quali la
coesione, la durezza, la granulazione, il peso,
la struttura, il colore, la rifrazione, ecc.
Indagini e ricerche dei minerali. 5
^ ^
Le rocce in riguardo alla loro origine si di-
stinguono in eruttive, sedimentarie e metamor-
fiche, In riguardo alle cause che le produssero,
le prime si suddividono in plutoniche e vulca-
niche, le seconde in rocce di sedimentazione
meccanica e rocce di sedimento chimico, le
terze in rocce trasformate per idratazione, in
altre per azione fisico-chimica, altre per con-
tatto ed altre per azione meccanica. In riguardo
alla causa che forni gli elementi, le prime si
distinguono in massicce o rocce di profondità
ed in laviche o rocce colate; le seconde in mi-
nerogene, fitogene e zoogene. Sotto l'aspetto li-
tologico si distinguono in rocce cristalline, cri-
st^lioidi, concrezionate, aggregate, coerenti, in-
coerenti, conglomerate, stratificate, ecc.
Le rocce eruttive provennero dalla solidifi-
cazione di sostanze ignee esistenti nel seno
della* terra. Alcune si solidificarono lentamente
nelle viscere della crosta terrestre; altre per
forze endogene violenti vennero spinte fuori
della superficie dai crateri dei vulcani in forma
pastosa incandescente, e quivi raffreddandosi
si solidificarono.
Le rocce sedimentarie avvennero per solidi-
ficazione di sostanze sospese e disciolte in seno
delle acque, e che per effetto di forze esogene
vennero depositate al fondo dei bacini ac-
quiferi.
La sedimentazione avvenne o per via mecca-
nica o per azioni chimiche. I corpi depositati
furono o minerali o vegetali o animali. Donde
Capitolo I.
le rocce minerogene come il gesso, la creta,
rargilla, alcune specie di calcari ecc., le roccie
fìtogene, come il tripoli, il litantrace, la li-
gnite ecc., e le rocce zoogene come i calcari
rizopodi, nummolitici, corallini, le dolomie, le
fosforiti ecc.
Le rocce metamorfiche sono rocce eruttive o
sedimentarie, le quali dopo la loro formazione,
per forze endogene od esogene furono modifi-
cate trasformate in modo da formare un nuovo
tipo di roccia. Le azioni modificatrici furono
o l'acqua, o l'influenza di altri minerali vicini,
o il calore, o le emanazioni gassose provenienti
da regioni profonde, o la pressione ecc. Da que-
sto la loro suddivisione nelle specie anzìcen-
nate.
Sono rocce metamorfiche le serpentine, le li-
moniti, le aluniti, gli argilloschisti, il caolino,
il diaspro ecc., ecc.
Sirato è quella roccia sedimentaria di forma-
zione posteriore, che si adattò perfettamente
sulla superficie di un'altra di formazione ante-
riore. Laonde vi sono strati di rocce di natura
diversa sovrapposti gli uni sugli altri o alter-
nati, e strati della medesima composizione ele-
mentare, ma appartenenti a tempi diversi; i
secondi hanno presso a poco la stessa appa-
renza e costituiscono la stessa roccia stratifi-
cata. È da notare che gli strati più profondi
della stessa roccia sono sempre più sottili di
quelli più alti, mentre non avviene lo stesso
per gli strati di rocce diverse, i quali non con-
Indagini e ricerche dei minerali. 7
servano alcuna regolarità o progressione {fi^. 1).
La stratificazione delle rocce sedimentarie
presuppone una successione di periodi di for-
mazione durante i quali poterono avvenire.
In ordine alla età relativa di essi i criteri ge-
nerali si possono riassumere nelle regole se-
guenti:
V Negli strati concordanti a posto i supe-
riori sono più recenti, gl'inferiori più antichi;
2o Nei discordanti la serie, che passa sopra
le altre è tutta più recente di essi, del loro sol-
levamento e dellerosione, che ne segui;
Fig. 1. — a a, strali argillosi; hh, strati calcari; ce, strati ar-
gillosi superiori; dd, strati gessosi; e e, strati marnosi.
3® Gli strati orizzontali sono sempre più re-
centi degli inclinati, che loro sono vicini;
4° In una o più serie di strati sollevati l'ul-
timo sollevamento è posteriore all'ultimo strato,
che si trova sollevato;
50 Un giacimento, che affiora alla super-
fìcie è posteriore a tutti gli strati attraversati.
Se non affiora, di regola é anteriore a tutti
quelli, che non attraversa;
6° Una roccia eruttiva è posteriore a quella
nella quale s'inietta e sulla quale si espande
in forma di lente o di cupola; ed é anche po-
steriore a tutte quelle, che sono sollevate o con-
torte vicino ad essa;
8 Capitolo I.
7° Una roccia, che contiene frammenti di
un'altra é più recente di questa;
8° Una roccia sedimentaria, che mostra le
traccie di alterazioni sofferte a contatto di una
roccia eruttiva, é anteriore a questa ;
9o Le rocce metamorfiche sono anteriori
alle cause, che le hanno alterato.
In quanto alla posizione gli strati si dicono
concordante quando mantengono il parallelismo
per una certa estensione, discordanti quando
non sono paralleli, orizzontali quando conser-
vano la superficie parallela al piano dell'oriz-
zonte, inclinati quando si scostano dal piano
orizzontale e formano angolo più o meno aperto
con questo piano, verticali quando formano un
angolo retto sul piano orizzontale, rovesciati
quando sono disposti capovolti dalla loro po-
sizione primitiva, sinuosi quando presentano
una serie di abbassamenti, anticlinali, e di
sollevamenti, sinclinali, assumendo forma on-
dulata , spezzate quando vi sono alternanze
di tratti piani con tratti inclinati, che s'incon-
trano con angoli più o meno acuti, periclinaU
quando da un asse centrale discendono in-
clinandosi verso tutti i punti dell'orizzonte, em-
bricati quando s'ingrossano o si assottigliano
irregolarmente lungo la loro estensione, Zen-
ticolari quando presentano la forma di una
lente biconvessa o concavo-convessa, a ven-
taglio quando nel loro immergersi o nell'e-
mergere convergono tutti verso una linea e
lo spazio formato dalle loro sezioni si apre ai
Indagini e ricerche dei minerai i.
basso o in alto, a fondo di battello concavo o
convesso quando presentano una piegatura verso
un centro costante al basso o all'alto, ecc.
Potenza dello strato é la sua grossezza o spes-
sore misurato perpendicolarmente al suo piano
di contatto con lo strato successivo (fig. 2).
Ammassi si dicono quelle rocce più spesso
Fig. 2. — a a, giacimento stratificato ; b b, poten/.a : e e, teUo
ddf muro.
eruttive, che non presentano disposizioni sim-
metriche o stratificate.
Dicchi sono quei cunei di rocce eterogenee,
che si trovano incastrati in altre di diversa com-
posizione e di diversa formazione (fig. 7).
Giacimento è quel deposito coltivabile di mi-
nerale, che si trova in mezzo alle rocce in
istrati (fig. 2), in riempimenti di spaccature e
di vuoti poliformi, o sparso in esse (fig. .3).
Tetto si dice la roccia incassante, che nei
giacimenti a posto sta sopra di essi (fig. 2).
Muro dicesi la roccia su cui posa il giaci-
mento a posto (fig. 2).
10
Capitolo L
Losime si dicono poi collettivamente i bordi
o faccie delle rocce incassanti.
Fig. 3. — a a, giacimento stratificato inferiore; hb^ giaci-
mento stratificato superiore; ccc^ riempimenti nella
roccia del muro: ddd, riempimenti nel tetto; e, roccia
del tetto con diffusione minerale.
Fig. A. — a a, strati inclinati del muro; hb, giacimento in-
clinato e sua direzione; e, affioramento; dd, strati in-
clinati del tetto.
Direzione è lo svolgimento della giacitura
minerale verso la sua lunghezza (fig. 4).
Indagini e ricerche dei minerali.
Il
Inclinazione è la pendenza che assume il gia-
cimento verso la sua direzione o verso la sua
estensione o larghezza (fìg, 4).
Ricchezza è il rapporto che passa tra il mi-
nerale puro, che si può estrarre e la sua ganga
o materiale sterile, che lo contiene.
Affioramento è il lembo estremo di un gia-
cimento, che arriva sino alla superfìcie del
suolo {fìg. 4).
Fig. 5. — auy frattura semplice ; b b, frattura riempita ;
e Ci salto, faglia o rigetto.
Testata è un affioramento, che trovasi coperto
da terreni più recenti.
Frattura o disgiunzione è lo spostamento di
una parte del giacimento staccato dal resto di
esso. Quando le parti fratturate sono ancora a
contatto la frattura dicesi semplice; quando in-
vece sono staccate e contengono nello spazio
interposto tra loro un riempimento di materiale
sterile, dicesi frattura riempita (fig. 5).
Salto o rigetto o faglia dicesi lo spostamento
12
Capitolo L
intervenuto tra le parti di un giacimento, che
prima erano in contatto e che si scostarono
secondo il piano inclinato di scivolamento di
una parte sull'altra {^g. 5).
Filone è un riempimento minerale di cavità
fessurate preesistenti nella roccia incassante.
Essi hanno diversa origine ; alcuni provengono
da cause endogene plutoniche o vulcaniche e
Fig. 6. — a, filoni d'ascensione; b, filoni idrochimici; e, fi-
loni di riempimento meccanico.
si formarono per sublimazione o per ascenso
delle materie minerali contenute in regioni più
profonde. Altri avvennero per azioni idrochi-
miche, che depositarono nelle spaccature i mi-
nerali, che solidificandosi, le riempirono (^g, 6).
Vi sono filoni di spaccatura, filoni di contatto,
filoni strato, ecc.
Vena è un piccolo filone iniettato nelle fes-
sure delle rocce, di debole potenza e quasi sem-
pre incoltivabile, a meno che non formi i cosi
detti stockwerks o reticolato di vene minerà-
Indagini e ricerche dei minerali.
13
lizzate, che, quando se ne riscontra la conve-
nienza economica, possono venir coltivate.
Arnione è un riempimento minerale, che in-
vece di estendersi in cavità fessurate, é conte-
nuto in cavità arrotondate e poliformi. Esso
può presentare talvolta una massa considere-
vole di minerale coltivabile ifig. 7).
Fig. 7. — aay giacimento a filone; bb, giacimento a strato;
ce, giacimento ad arnione; dd, druse; e, dicco.
Drusa é una cavità più o meno considere-
vole, che si trova nelle rocce, nei giacimenti e
nei filoni, le cui pareti sono rivestite sovente
di cristalli minerali (fìg. 7).
Spacco e fessura sono le screpolature delle
rocce in lungo ed in largo di maggioi'e o mi-
nore estensione e sezione. Talvolta si trovano
ripieni di detriti della stessa o di altre rocce,
o di minei^ali, od anche di acqua.
Diffusione dicesi quando il minerale si trova
14 Capitolo /.
sparso in piccoli pezzi, o più spesso in cristalli
in mezzo alle rocce di diversa composizione
elementare.
Incrostazioni e riempimenti sono quelle zone
o liste minerali, che rivestono le pareti delle
screpolature delle rocce, o le otturano intera-
mente. Nel primo caso si dicono incrostazioni,
nel secondo riempimenti.
Impregnazione si dice quando un minerale
polverizzato riempie i pori o i fini interspazi
di una roccia già formata. Proviene per lo più
da minerali di nuova formazione, che si depo-
sitano nella roccia in mezzo alla quale si vanno
formando. Cosi avviene che le argille si tro-
vano spesso impregnate di marcasite in polvere
di recentissima formazione.
1 giacimenti di minerali nietallici ordinaria-
mente si presentano o a filoni, o a banchi cioè
strati, o ad ammassi. 1 primi hanno la forma
di lunghe lenti prossime alla verticale di limi-
tata potenza, ma molto estese in direzione ed
in profondità. I secondi quella di una lente pres-
soché eguale per la forma; ma di maggiore
potenza e quasi orizzontale. Gli ultimi non pre-
sentano una forma, né una disposizione sime-
trica ; ma si presentano come riempimenti di
grandi vuoti poliformi, inclusi nelle rocce non
metalliche (fig. 7).
La potenza e la ricchezza di un giacimento
sono variabilissime da un punto alFaltro di
esso. Dove la frattura della roccia incassante
ò più larga, dove agirono con maggiore attività
Indagini e ricerche dei minerali. 15
le azioni chimiche o plutoniche della forma-
zione, colà aumenta la potenza. Dove la mine-
ralizzazione avvenne più completa colà aumenta
la ricchezza.
3. Lavori per la scoperta dei giacimenti. — Il
primo atto deirindustria mineraria si é V inda-
gine del terreno in cui devesi operare o come
suol dirsi del campo minerario, che si vuole
esplorare, e comprende tutte quelle operazioni,
che si compiono per constatare gli elementi di
probabilità delFesistenza di 'un giacimento nel
sottosuolo di una data località.
Per intraprendere un'indagine bisogna anzi-
tutto avere la conoscenza precisa della natura
geologica del terreno; perché ai terreni di di-
versa epoca geologica corrispondono formazioni
speciali.
Cosi la formazione gessifera, solfìfera e sa-
lifera corrisponde ai terreni del miocene, quella
degli schisti cupriferi al permiano, quella del
litantrace all'epoca carbonifera, ecc.
Ritenuto adunque come postulato scientifico,
che un dato minerale può soltanto rinvenirsi
in terreni di una data formazione, è impossi-
bile poterlo ritrovare, e quindi inutile ricercarlo,
in terreni di formazione diversa.
Cosi che se il coltivatore si propone di fare
indagini e ricerche pel rinvenimento del mine-
rale solfo, deve praticarle nei terreni, che con-
tengono gesso, calcare, marne, tufi e salgemma;
e mai in quelli, che hanno graniti, quarzi, ar-
gille bituminose o silicee, ecc.
16 Capitolo L
Questo dicesi pei terreni assolutamente nuovi
e mai esplorati; ma avviene spesso, che le in-
dagini si praticano in prossimità di anticiie mi-
niere, abbandonate perché ritenute esaurite. In
questo caso le indagini si fanno per vedere se
esistano giacimenti paralleli a quelli sfruttati,
o prolungamenti di essi, spostati da rigetti. Al-
lora le indagini non riguardano la natura geo-
logica del terreno ; ma sieguono secondo le re-
gole delle stratificazioni e degli accidenti di cui
ci occuperemo appresso. Nell'uno e nell'altro
caso occorrono solide cognizioni geologiche,
senza delle quali non devono intraprendersi le
indagini.
Trovato il terreno adatto, cioè tale, che per
la sua formazione geologica presenta probabi-
lità di poter contenere il minerale, che si spera
di rinvenire, comincia il secondo periodo dei
lavori, detto di ricerca^ inteso allo scopo di tro-
vare il minerale, e quindi riconoscere la con-
venienza economica della coltivazione.
I lavori di ricerca consistono in trivellazioni,
gallerie piane o inclinate e pozzi.
La trivellazione, con la quale si può ricono-
scere la natura e la potenza degli strati sovrap-
posti, la natura, potenza, direzione ed estensione
del giacimento, si fa con la trivella, che è un
ordegno composto da una serie di sbarre di
ferro avvitabili, la prima delle quali porta in
capo uno scalpello d'acciaio, il quale operando
per percussione o per rotazione, nel terreno e
nelle rocce sottostanti, vi pratica dei piccoli
Indagini e ricerche dei minerali, 17
fori sino a. grande profondità, dai quali estra-
endo il materiale tagliato per mezzo di appo-
site sonde, si può facilmente riconoscere la sua
costituzione. Cosi può raggiungersi il giaci-
mento, e continuando in esso la perforazione
se ne può conoscere la potenza. Con una serie
di trivellazioni distanti più o meno tra loro
si può determinare la estensione.
4. Sistemazione dei lavori preliminari. — Ese-
guite le trivellazioni, ritrovato il giacimento, e
conosciuta la potenza e l'estensione, che lo ren-
dano coltivabile, per potere estirpare ed estrarre
il minerale, bisogna costruire delle vie sotter-
ranee, che dairesterno conducano allo interno.
Quando si lavora in montagna, e Tinclina-
zione del suolo e la posizione dei luoghi lo per-
mettono, è preferibile la galleria in piano, o
leggermente inclinata dair interno verso Te-
sterno.
Essa offre incontestabili vantaggi, come quello
della facilità del cammino ai lavoratori e del
transito ai veicoli di trasporto, della maggiore
solidità ed areazione; e sopra tutto della facile
eduzione delle acque, che quasi sèmpre si tro-
vano in grande abbondanza nelle miniere. Dirò
in seguito come si costruiscano le gallerie e
commesse funzionino.
Quando non si può impiantare una galleria
in piano, ordinariamente si suole ricorrere alle
gallerie più o meno inclinate e gradinate, dette
discenderie con gradini tagliati nella roccia,
più o meno alti a seconda la maggiore o mi-
Cagni. 2
18 Capitolo I.
nore inclinazione. Queste vie rendano servigi
assai limitati ; servono all'accesso degli operai,
alla ventilazione deirinterno, ed alla eduzione
del minerale a spalla d'uomo.
Migliori servigi rendono i piani inclinati, che
sono delle gallerie aventi una inclinazione molto
minore delle precedenti, e per le quali mercé
un sistema di guidaggi, di veicoli e di un con-
gegno di trazione meccanica si va e viene dal-
l'esterno all'interno della miniera.
Per terreni affatto in piano, e per giacimenti,
che si trovano al disotto del livello del corso
delle valli devesi ricorrere ai pozzi verticali.
Ad essi va sempre annesso un'impianto di tra-
zione meccanica, il quale serve al doppio uso
dell'eduzione del minerale e delle acque. A suo
posto ne darò la descrizione.
CAPITOLO II.
Coltivazione delle miniare.
1. Formazione dei cantieri di lavo razione. —
Compiuti i lavori di ricerca, si passa alla col-
tivazione della miniera.
Quando il giacimento affiora in regione mon-
tuosa si può attaccarlo in profondità con gal-
lerie inclinate incluse nella roccia dello stesso
minerale. Però non bisogna seguire sempre ed
a grande profondita la discenderia per evitare
che il fondo dei lavori o cantiere venisse in-
vaso dalle acque, e per non seguire le sinuo-
sità, che può presentare il giacimento; nel quale
caso, ne risulterebbe una discenderia tortuosa,
che presto porterebbe penuria o mancanza as-
soluta di aria e quindi obbligherebbe alla so-
spensione dei lavori.
Per evitare tali inconvenienti, sempre quando
le condizioni del terreno lo permettono, si ri-
corre alle gallerie di ribasso fuori strato le
quali, tagliate orizzontalmente attraverso banco,
fanno capo alla testata delle gallerie inclinate.
Capitolo II.
Cosi si avrà aria, non solo, ma si otterrà lo
scolo naturale delle acque, e la più facile edu-
zione del minerale.
Quando il giacimento non affiora, bisogna
prima tagliare attraverso banco gli strati so-
vrapposti con gallerie orizzontali o inclinate
o con pozzi secondo la convenienza, e quindi,
raggiungendo il giacimento, attraversarlo nel
senso della sua potenza ed aprire a destra ed
a sinistra nel senso della direzione ed a di-
stanze convenienti delle gallerie traversali, le
quali nel corso della lavorazione si faranno
comunicare tra loro con altre gallerie in piano
o montanti secondo Tinclinazione dello strato.
Cosi si saranno formati tanti cantieri lungo
queste gallerie per quante ne comporta il tratto
del giacimento attaccato e vi lavoreranno tanti
operai per quanti cantieri si tengono in eser-
cizio.
2. Abbattimento del minerale. — In ordine alla
maggiore o minore facilità di abbattimento le
rocce si sogliono distinguere in 5 classi:
1° Quarzi, quarziti, graniti quarziferi;
2° Graniti, gneis ordinari, schisti porfirici,
feldspati ;
3o Calcari, arenarie, marne;
4° Gessi, litantraci, argille indurite, sabbie
agglutinate;
5° Terreni vegetali ed alluvionali.
La resistenza dei minerali contenuti nelle di-
verse rocce suole esser presso a poco uguale a
quella delle rocce che li contengono, e che ne
fornirono la ganga.
Coliioazione delle miniere. 21
A tenore della resistenza o durezza della roc-
cia da abbattere si adoperano strumenti di-
versi. Per le l'occe più dure si adopera il pie-
corte, per quelle più tenere il picco. Per quelle
che non si possono abbattere coi ferri, si ri-
corre alla mina, impiegando la polvere pirica
o la dinamite e suoi derivanti, oppure ai per-
foratori meccanici, mossi dall'aria compressa,
o dal vapore o dalla elettricità (1).
Per abbattere più facilmente la roccia mine-
rale bisogna attaccarla in direzione della po-
tenza della stratificazione, o come suol dirsi a
traverso banco. Partendo dal tetto si va verso
il muro, o viceversa. Cosi operando si ha in
un tempo minore una quantità maggiore di mi-
nerale abbattuto con risparmio di fatica, per-
chè la roccia si stacca più agevolmente dai con-
tatti adesivi delle stratificazioni.
Bisogna inoltre che i tagli nel cantiere pro-
cedano dal basso in alto, perchè formato il
primo sottoscavo al suolo, ed avendo perciò
sempre un ciglio senza sostegno all'alto, rie-
scirà più facile l'abbattimento del materiale so-
prastante, che cede più facilmente, perchè non
sostenuto, e perché risente l'azione del proprio
peso.
Le gallerie, che si vanno formando in conse-
guenza dell'abbattimento del minerale, quando
si devono conservare come vie di accesso ad
(1) Vedi il manuale Hoepli del Prof. Sollmann Berlolio
Coltivazione delle miniere al cap. VII.
Capitolo li.
altri cantieri o pei diversi servizi interni delle
miniere, quando la roccia non è abbastanza
solida e resistente, si devono riparare e soste-
nere con armature o sostegni e rivestimenti in
legno, in muratura od anche in ferro, secondo
il bisogno, ed i mezzi di cui più facilmente e
più economicamente si può disporre, nei modi,
che indicherò appresso.
3. Metodi di coltiTaaione. — In generale le
condizioni, che si richiedono per una buona
coltivazione sono le seguenti :
V Facilità, ordine e sicurezza nell'estirpa-
zione del minerale;
2° Comodità e facilità di estrazione del mi-
nerale estirpato;
3» Esaurimento completo delle acque della
miniera,
4° Abbondanza di ventilazione e sufficiente
illuminazione;
5° Precauzioni diligentissime per prevenire
gli effetti disastrosi dei gas, che si sviluppano
nelle miniere.
Nel paragrafo precedente ho accennato ai
modi d'adottarsi per rendere più facile Tabbat-
timento del minerale. Ora dirò in quanto al-
l'ordine, che bisogna disporre i primi cantieri
in modo da risultarne col loro avanzamento
tante gallerie in lungo ed in largo da sezionare
il tratto del giacimento attaccato in tanti pa-
rallelepidedi detti massicci, che in seguito s'im-
prenderanno ad esaurire. Per questa operazione
si adoperano tre metodi:
Coltioazione delle miniere. 23
1° Quello per esaurimento completo con so-
stituzione di materiali sterili al posto del mi-
nerale estirpato detto per ripieno:
2° Quello per vuoti col lasciare a posto il
minerale, che si trova tra le intersezioni delle
gallerie, e che forma una serie di piloni o co-
lonne con relativi archi e soglie o pasture, che
devono sostenere le volte delle gallerie e della
intera miniera coltivata;
3° Quello della estirpazione per vuoti e col-
matura di questi mediante scoscendimento delle
formazioni del tetto.
11 primo sistema è il più razionale, e quando
non vi si oppongono circostanze tecniche ed
economiche speciali, é da preferirsi agli altri,
perchè offre maggior sicurezza nella lavora-
zione, e solidità della miniera, maggiore eco-
nomia nella spesa di estrazione, e quel che é
più, la possibilità di utilizzare tutto il minerale
del giacimento.
In quanto alla sicurezza nella lavorazione
bisogna sempre badare alla solidità dei mate-
riali in cui si lavora. Se questi sono resistenti
e solidi, si possono aumentare le sezioni del
cantiere, e può farsi a meno di armature, so-
stegni ed opere di rinforzo. Se invece sono poco
resistenti franabili, fessurati, o intercalati da
sterile friabile allora bisogna diminuire le se-
zioni, tagliare il minerale in guisa da dare ai
cantieri la forma elittica, e, dove è necessario,
adoperare puntelli di legname, di pietra o mu-
ratura per sostenerli.
24 Capitolo II.
4. Vie di accesso all'interno delle miniere. >- Per
il facile passaggio degli operai, e per comodità
nell'estrazione del minerale e del materiale ste-
rile, bisogna avere a disposizione un ben ordi-
nato sistema di vie comode e più possibilmente
facili, accompagnate da abbondante e solido
corredo di guidaggi, rotaie, veicoli, ordegni e
macchine di trazione.
Nelle gallerie in piano, s'infissano al suolo
doppi binari, come quelli delle ferrovie, in cui
si fanno scorrere, spinti a forza d' uomo o
di mezzi meccanici, dei vagoncini in ferro o
in legno, ripieni dei materiali, che si devono
estrarre (1).
Nei piani inclinati si adopera lo stesso sistema,
però la forza di trazione é sempre meccanica.
Nei pozzi s'impiegano due recipienti detti benne,
secchie o gabbie, ì quali, sostenuti da lunghe
corde in ferro o canape, che si avvolgono in
un tamburo girato da forza meccanica, vengono
riempiuti di materiale estirpato, e mentre Tuno
sale carico, Taltro scende vuoto per essere ca-
ricato.
Nelle gallerie gradinate il trasporto dall'in-
terno allo esterno si fa a spalla d'uomo con
sacchi in tela forte o con ceste di vimini.
Le vie devono essere continuamente riparate
e ben tenute, in guisa da non presentare né pe-
ricoli né impedimenti al libero transito delle
persone e dei materiali.
(1) V. Bertolio, manuale. Gap. Vili e X.
Coltivazione delle miniere, 25
5. Eduzione delle acqne. — Per liberare le mi-
niere dalle acque, che ordinariamente si tro-
vano nel loro seno, il mezzo più naturale e più
facile, come ho accennato, si è la galleria di
ribasso, leggermente inclinata dairinterno verso
Testerno, portante al suolo un'incavo coperto
detto zanella^ in cui scorrono le acque, che si
avviano a valle.
Talvolta, invece della galleria aperta, con
zanella coperta, si adopera Vacquedotto o dre-
naggio^ che è una galleria ripiena di pietre
e nel cui centro si è avuto cura di costruirvi
una più zanelle. Questo sistema si adotta pei
terreni franosi ed acquitrinosi, dove non resi-
sterebbe una galleria aperta. In tutt'allre con-
dizioni é preferibile la galleria aperta, che com-
pie la doppia funzione di via e di acquedotto.
Nei pozzi si adoperano le pompe o le benne.
La pompa aspirante e premente si colloca in
prossimità del serbatoio delle acque, e quindi
mossa da una forza naturale o meccanica, co-
stringe l'acqua a salire dentro apposita tubola-
tura sino airesterno della miniera.
Le benne sono grandi secchie in ferro, che
funzionano in modo identico a quello cui ho
accennato per la estrazione del minerale. Il
pozzo ordinariamente tiene al suo fondo un ser-
batoio dove si radunano le acque, che scolano
dalla miniera. In esso pescano le benne, che si
riempiono di acqua, che viene tirata fuori. Que-
st'operazione talvolta viene compiuta contem-
poraneamente all'estrazione del' minerale, de-
26 Capitolo IL
stinando una benna per questo, e Taltra per
Tacqua; talvolta si compie in ore diverse, so-
spendendo una lavorazione per compire Faltra.
Questo sistema però presenta molti inconve-
nienti, e perciò quello ordinariamente adottato
si è quello misto con pompe e benne. Una se-
zione del pozzo, munita di apposita tubolatura
e pompa serve per la sola eduzione delle acque,
mentre laltra in cui scorrono le benne o le
gabbie si adopera per l'estrazione del minerale.
Cosi le lavorazioni non sono mai interrotte, e
si ottiene un risultato più soddisfacente.
6. Areaaione ed illnminasione. — Per ottenere
una buona areazione nella miniera bisogna prov-
vederla almeno di due bocche o foci^ comuni-
canti tra loro, cioè a dire di due vie, che par-
tendo di fuori da due siti diversi rispetto ai
punti cardinali, vengono ad incontrarsi neirin-
terno. Cosi si stabilisce una corrente continua
di aria, che entra da una bocca ed esce dal-
l'altra, e perciò continuamente si rinnova.
Ordinariamente si ottiene questo scopo, di-
sponendo nel modo suindicato le vie di accesso
alla miniera.
Però avviene spesso, che durante Tescava-
zione di queste vie, o quando non è possibile
metterle in comunicazione, manca l'aria asso-
lutamente o si rende insufficiente; allora é ne-
cessario ricorrere a mezzi atti a costringere
l'aria esterna a penetrare nell'interno. A tal
fine o si divide la via in due scompartimenti;
o vi s'impianta una grossa tubulatura, che par-
CoUioazione delle miniere. 21
tendo dairesterno arrivi sempre al cantiere, di
lavorazione; o si adoperano fornelli, ventolini
e macchine a compressione, ecc.
In tutti i casi è utile sapersi, che in una gal-
leria a fondo cieco senza riflusso l'aria entra
dal basso, ari'iva al fondo e ritorna per uscire
dall'alto. In due gallerie comunicanti Tarla en-
tra per quella più bassa, ed esce da quella più
alta se hanno unica esposizione, se diversa,
Feria entra da quella verso cui spira il vento,
ed esce da quella opposta.
Tutte le vie di accesso alla miniera devono
essere provvedute di pozzi di aria in numero
sufficiente al bisogno. Perché poi Tarla circoli
meglio nelTinterno, occorre che le vie siano
ampie, quanto più possibilmente dritte e man-
tenute sullo stesso piano, che non facciano go-
mito molto angoloso quando si é obbligati a
cambiare la direzione, e che non abbiano fondo
cieco.
Per moderare poi Teccesso della corrente o
ripartirla egualmente nelle vie interne, soglionsi
collocare opportunamente delle imposte lungo
le vie, da chiudersi od aprirsi secondo il bi-
sogno. L'abbondanza di aria è il primo elemento
essenziale che si richiede; perchè mentre é un
bisogno assoluto per la buona respirazione degli
operai, che vi lavorano, li preserva dagli effetti
mortali dei gas, che in abbondanza si sogliono
sviluppare dentro le miniere.
Di questi gas alcuni sono irrespirabili e de-
leteri, altri infiammabili ed esplosivi. Quando
28 Capitolo IL
nella miscela di aria e dei gas, che ne risulta,
predomina la prima, gli effetti di questi ultimi
sono attenuati o perfettamente neutralizzati;
mentre avviene il contrario, quando havvi pe-
nuria di aria. Quindi la precauzione più effi-
cace contro gli effetti terribili dei gas delle mi-
niere si è l'abbondanza di aria buona; i for-
nelli, le fiammate, le disinfezioni con sali as-
sorbenti, le lampade di sicurezza, ecc. sono
delle precauzioni assai insufficienti, quando
manca Taria.
Per quanto concerne Tilluminazione nell'in-
terno delle miniere, dirò, che dove non esistono
gas infiammabili, questa non presenta difficollé.
Ordinariamente si usano lampade portatili ad
olio con lucignolo libero. Dove vi è pericolo di
esplosione, si adoperano le lampade chiuse, dette
di sicurezza come quelle Dawy e Mueseler ad
olio con involucro retinato, e le Trouvé e Ra-
diguet ad energia elettrica, tutte portatili.
Però comincia ad introdursi un nuovo sistema
di illuminazione fìssa, mercé un apposito im-
pianto di luce elettrica con lampade ad incan-
descenza. In qualche miniera tra le più impor-
tanti se ne è fatto l'esperimento, che ha fornito
risultati soddisfacenti.
CAPITOLO III.
L^ industria mineraria.
1. Hineralurgia. — Eccetto pochi casi, gene-
ralmente i minerali estratti dal giacimento non
sono industrialmente servibili, se non si sepa-
rano dalle sostanze eterogenee cui il minerale
è frammisto. Onde avviene, che prima di man-
darli in commercio occorre prepararli sul posto.
Quest'operazione costituisce una parte spe-
ciale dell'arte mineraria detta metallurgia e mi-
neralurgia, secondo che si tratta di metalli o di
altri minerali industriali.
La separazione dei minerali dalla loro ganga
si compie in diversi modi a secondo la diversa
specie dei medesimi.
I materiali metalliferi duri si preparano al-
cuni con mezzi meccanici come la cernita a
mano o per mezzo di appositi congegni, che li
frantumano e li cernono; come la lavaturUy che
li separa per effetto della diversa densità o peso
specifico delle sostanze sminuzzate (1).
(1) V. Uertolio, inaniiiìle - Gap. XVI.
30 Capitolo IIL
Altri si trattano con la calcinazione, altri con
la cementazione, altri ancora con la separa-
zione magnetica.
I metalli teneri ed i metalloidi si trattano con
la fusione e con la distillazione con cui, facen-
doli liquefare o evaporare, abbandonano la
ganga, la quale generalmente è infusibile o fu-
sibile a più alta temperatura. Raccolti in appo-
siti recipienti, raffreddandosi tornano allo stato
solido spogli quasi di materie etercgenee.
Di quest'ultima operazione avrò Tagio di in-
trattenermi diffusamente nella parte speciale,
2. Importanza dei g^iacimenti minerali. — Il fine
unico di ogni coltivazione mineraria è il pro-
fitto; quindi essa è un'industria, e come tale
deve essere studiata in tutti i vari elementi, che
la compongono per dedursene in fine la conve-
nienza economica dell'esercizio.
Anzi tutto come condizione essenziale si pre-
senta la esistenza di una massa considerevole
di minerale da sfruttare, la quale assicuri al
produttore, una sufficiente produzione pel tempo
necessario ad ammortizzare i capitali fìssi,
che deve investire nell'impianto, possa rendere
annualmente anche quelli circolanti abbisogne-
voli per l'esercizio, e possa eziandio fornire
qualche avanzo più o meno variabile, rappre-
sentante il profitto, che ogni impresa deve ri-
promettersi.
Un giacimento poco esteso, anche ricchissimo
non ha ordinariamente l'importanza di un altro
meno ricco, ma assai più vasto, in cui il lavoro
L'industria mineraria. 31
può durare per molti anni, e questo appunto
perchè non soddisfa alle esigenze succennate.
Altri elementi, che concorrono a stabilire Tim-
portanza o potenzialità dei diversi giacimenti
minerali e che influiscono a stabilire il criterio
per la convenienza della loro coltivazione, sono
la profondità, la natura delle roccie soprastanti,
la potenza, la ricchezza, la posizione, l'ubica-
zione, gli ostacoli da superare nella coltiva-
zione ecc. ecc.
La conoscenza esatta e completa dell'impor-
tanza reale, che si ha d'un giacimento è la guida
più sicura, che occorre al coltivatore delle mi-
niere per poter proporzionare le spese alla pos-
sibile produzione ed ottenere il maggior profìtto
possibile.
Senza questa conoscenza s'incorre nel rischio
di avventurare somme enormi nell'impianto e
nell'esercizio e non poterne poi ricuperare che
una piccola parte, rovinandosi, e maledicendo
ad una impresa non riuscita per deficienza
propria.
3. Convenienza economica della coltivazione mi-
neraria. — Oltre alla conoscenza esatta della
potenzialità o produttività del giacimento, prima
di giudicare definitivamente sulla convenienza
economica di una coltivazione mineraria biso-
gna studiare tutti gli altri elementi, che vi con-
corrono.
Devesi esaminare il costo dell'estrazione del
nninerale, il quale dipende da circostanze gene-
rali e speciali come i mezzi meccanici e tecnici
32 Capitolo IIL
di cui si può disporre, il prezzo dei materiali
da costruzione e della manodopera, ecc.
Devonsi esaminare le difficolta locali che si
possono incontrare neir escavazione del mine-
rale, come la durezza eccessiva o la poca resi-
slenza dello strato coltivabile o della roccia in-
cassante. Devesi valutare il volume delle acque,
che devonsi edurre dalla miniera, ed esaminare
i mezzi, che si possono adoperare per edurla.
Devesi guardare ai mezzi di trasporto, ed alla
distanza della miniera dai centri popolosi e dalle
piazze commerciali.
Devesi pensare alla maggiore o minore faci-
lità dello smercio, ed alle oscillazioni del mer-
cato, che sono solite a verificarsi in quel dato
campo minerario in cui si vuole operare. De-
vesi badare al prezzo del combustibile necessa-
rio air alimentazione delle macchine per l'estra-
zione e per la fusione ecc. ecc.
Come vedesi lo studio diviene complesso e si
connette ai singoli rami dell'ingegneria, dell'in-
dustria e del commercio ; e si comprende quindi
come un'impresa mineraria debba essere ma-
turamente ponderata sotto gli aspetti tecnico-
economico; e come per la sicurezza della riu-
scita nessuna quislione debba essere trascurata.
Per la difficoltà di questo studio complesso
le imprese minerarie sogliono presentare un
carattere aleatorio, che sovente allontana i capi-
talisti dair impiegarvi i loro capitali, e fanno
considerare alla mente del volgo qual pazzo o
temerario colui che vi si dedica.
L'industria mineraria. 33
Infatti molti furono e sono gli insuccessi, ma
a guardarvi attentamente in fondo si vede, che
sono dovuti quasi sempre o a mancanza di stu-
dio sufficiente e di calcolo esatto preventivo; o
a dissesto amministrativo prodotto da deficienza
di cognizioni tecniche e scientifiche; o a disse-
sto finanziario causato da insufficienza di ca-
pitali, che trae seco la necessità di operazioni
di credito inevitabilmente rovinose; o a spese
inconsulte, mal fatte ed eccedenti la convenienza.
Un impresa mineraria quando sia ben medi-
tata e meglio condotta, può indurre al migliore
impiego di capitali, e riuscire a formare la for-
tuna dell'industriale che l'esercita, e della re-
gione in cui si svolge.
4. Bibliografia mineraria. — Siccome lo scopo
che si prefigge questo lavoro è quello di trat-
tare unicamente dell' industria zolfifera, cosi ho
creduto conveniente di sintetizzare per quanto
più ho potuto le nozioni generali sull'arte mi-
neraria, indispensabili a conoscersi preventiva-
mente, onde potersi più agevolmente compren-
dere quanto sarò per esporre, sul tema che mi
sono proposto di svolgere.
Un altra considerazione ancora mi ha impo-
sto di essere brevissimo in questa prima parte,
quella cioè di non ripetere in seguito le cose
dette, volendo dare nella seconda parte di que-
sto manuale conveniente sviluppo agli argo-
menti soltanto accennati nella prima.
Chi volesse poi studiare ampiamente le ma-
terie, potrebbe servirsi delle numerose opere,
Cagni. 3
34 Capitolo 111.
che si occupano delle diverse parti della geo-
logia, di metallurgia e mineralurgia, di mec-
canica applicata alle miniere, di arte mineraria
in genere e delle sue applicazioni speciali. Fra
queste opere raccomando specialmente le se-
guenti :
Geologia, geognesia, litologia.
Ansted D., Geologia descrittiua e pratica. — Biche E., Geo-
logical manual. — Curioni G., Analisi delle rocce e delle acque
minerali. — LyeU C, Principi di geologia — Elementi di geo-
logia. — Mazzari-Pencati, Illustrazioni alla geognesia tecnolo-
gica di Arduini. — Bombicci L., Corso di geologia e di fisica
terrestre. — Cole G. A. J., Aids to praticai geologg. — Dana
J. D., Manual of geologg. — Issel A., Compendio di geologia.
— Lapparent A., Traile de geologie — Abrégé de geologie. —
Mennier S., La geologie comparée — La geologie experinien-
tale. — Nivoit E., Cours de geologie — Geologie appliquée a
l'arts de l'ingenieur. — Stoppaiii A., Corso di geologia. —
Geikie A., Geologia e geografìa fìsica, traduzione di Stoppani.
— Werner A. G., La teoria dei filoni, caratteri dei minerali^
classificazione delle montagne. — Mottura I., Geologia. — Tuc-
cimei G., Geologia e geografia fisica, — Baldacci, Descrizioni
geologiche. — Bombicci L., Corso di litologia. — D'Achiardi
A., Guida al corso di litologia. — Horjier A., Petrology for
Students. — Zlrkel F., Lehrbuch der petrographis.
Metallurgia, mineralurgia.
Austen W. C. R., Introduction to the study of metallurgy.
- Colbon G., Procédés généraux de forgeuge dans l'industrie.
— Hiorns A. IL, Praclical metallurgy and assaying — Prin-
ciples of metallurg'g. — Le Verrier H., Cours de metallurgie.
— Phillips I. A.,Elementy o/"niefa//iirgfi/. — Napioni-Galieaiii,
Elementi di mineralogia e di metallurgia. — Zoppetti V.,
Corso di metallurgia. — Bonini A., La fonderia nella .sua
modellatura, formatura e lavorazione. à
L'industria mineraria. 35
Meooanioa e maoohine.
Garuffo E., Meccanica industriale. -> Huber P., Elementi di
meccanica. — Masi F., Manuale di cinematica applicata —
Teoria dei meccanismi. — Fessari D., La cinematica applicata
alle macchine.
Arte mineraria.
D'Antrada B., L'arte delle miniere. — D'Àchiardi A., / iiie-
tallif loro minerali e miniere. — Badonreau A. et Graugier
D., Les mines, les miniéres e les carriéres. — Casteliiau M.,
Traitement des minerais. — Chalon P. F., Aide-mémoire du
mineur. — Colonier F., Exploitation des mines. — Knab L.,
Les mineraux utiles et exploitation des mines. — Liucken-
boch C, Traile pratique de la préparation des minerais —
traduit de l'allemand par H. Controt. — Moore C. W., Pra-
ticai guide for prospectors explorers and miners. — Cambes-
sédés F., Accidents de mines. — Tuchs E. et De Lonnoy L,
Traile des gites mineraux et métalliféres. — Moreau G., Etudes
industrielle des gites métalliféres. — Beard J. T., The ventila-
tion of mines. — Wilson E. B., Praticai mine uentilation. —
Bischofr C. G., Sui gas infiammabili delle miniere e sulle
lampade di sicurezza. — Pagano V., Miniere. — Zoppetti V.,
Arte mineraria {opera e manuale). — Sollmann Bertolio, Col-
tivazione delle miniere (1).
(1) La massima parte delle opere enamerate sono edite dall'E-
ditore Libraio della Real Casa Ulrico Hoepli in Milano.
CAPITOLO PRIMO
Il solfo, suoi caratteri mineralogici.
1, Natnra e caratteri del solfo. — Il solfo o^olfo
è un minerale della 1» classe, cioè un metalloide
amorfo o cristallizzato in due forme diverse: in
ottaedri, oppure in prismi obliqui, entrambi a
base romboidale. Ha struttura vetrosa, poco duro
e fragile.
Colore variabile dal giallo chiaro al giallo
bruno. Lucentezza vitrea. Insaporo ed inodoro,
però se strofinato o rotto ha odore forte speciale.
Brucia facilmente con fiamma azzurra, svolgendo
acido solforoso. Fonde a 114° centigradi e di-
viene trasparente; a 160° perde la trasparenza
e diviene pastoso; a 260° torna a liquefarsi com-
pletamente; a 460o bolle e si converte in vapori.
È insolubile nell'acqua e negli acidi, eccetto
che nel solfuro di carbonio. Non conduce Te-
lettrici té e, strofinato si elettrizza negativamente.
Composizione chimca: S. con miscela di se-
lenio, di bitume e qualche rara volta di solfuro
di arsenico. Formazione ordinaria: per decom-
40 Capitolo L
posizione dell'idrogeno solforato prodotto dal
l'azione degli idrocarburi sopra i solfati.
Si decompone in acido solforoso, il quale com-
binato con l'idrogeno forma idrogeno solforato
o solfuro di idrogeno o acido solfidrico; com-
binato con ridrogeno e Tossigeno forma Tacido
solforico-
Si associa al calcio, al ferro, al rame ed al-
l' arsenico formando gesso, pirite e marcasite,
calcopirite ed arsenopirite, i quali per decom-
posizione naturale od industriale tornano a dare
solfo.
Presenta forte birifrazione positiva, ed ha il
peso specifico di 2 circa.
Il solfo si trova allo staio libero nella superficie
o nel seno della terra ; o sublimato nelle regioni
vulcaniche dette solfatare; oppure combinato
con altri minerali come abbiamo accennato.
2. Nomenolatnra industriale in ordine allo stato
mineralogico dello zolfo. — Solfo grezzo dicesi lo
zolfo, che si rinviene nelle viscere della terra
allo stato libero diffuso nella roccia calcare,
marnosa o gessosa, che non ha subito alcuna
trasformazione industriale, cioè a dire non é
stato separato dalla ganga o roccia sterile, che
lo contiene.
Solfo fuso è quello, che sottoposto in appositi
apparecchi, detti /orne, a regolare calore, viene
separato dalla ganga, e quasi privo di materie
estranee, viene mandato in commercio.
Solfo raffinato è quello, che pervenuto alle
fabbriche di raffineria, viene sottoposto a nuova
// solfo, suoi caratteri mineralogici.. 41
fusione, e riesce perfettamente spoglio di mate-
rie estranee e si destina ad altri usi industriali.
Solfo sublimato, o fiori di zolfo, o telamone è
il prodotto dello zolfo distillato cioè, sottoposto
ad alto calore, e ridotto in vapori solforosi, i
quali raffreddandosi in appositi apparecchi, tor-
nano a solidificarsi in cristallini purissimi.
Solfo in pezzame è quello, che si rinviene nel
seno della terra privo di ganga, quasi puro, e
che si manda in commercio senza sottoporlo a
fusione.
Solfo metallato è quello che nella fusione resta
mischiato a materie metalliche estranee, conte-
nute nella ganga, le quali, per essere più pe-
santi dello zolfo, si solidificano al fondo delle
forme.
Solfo saponaceo è lo zolfo nativo, d'imperfetta
formazione, che si trova diffuso nella roccia,
che lo contiene; untuoso al tatto, bianchiccio
al colore e poco fusibile.
Solfo paglino, cedrino, verdone, bruno dicesi
secondo il colore, che presenta dopo la fusione,
e che dipende dalla sua ganga, dalla sua pu-
rezza e dal modo di fusione.
Solfo briscalato è quel solfo naturale, che da-
gli agenti fisici, come Taria, la luce, il calore,
r acqua ecc., o dagli agenti chimici, come l'idro-
geno, l'ossigeno, il carbonio ecc. é stato decom-
posto nel seno della sua ganga, in guisa da re-
starne poche traccie o scomparire affatto, dando
luogo ad una roccia caratteristica e speciale
detta nel linguaggio minerario briscale.
42 Capitolo I.
3. L'industria estrattiya del minerale. — L'in-
dustria estrattiva o produttiva del solfo consiste
nel cavare dalle viscere della terra questo im-
portantissimo metalloide, separarlo dalle mate-
rie estranee con cui si trova mescolato e man-
darlo nei mercati per essere venduto ad altri
industriali, che lo trasformano e lo destinano
ai molteplici usi cui può servire.
Essa ha una grande importanza neir econo-
mia nazionale, una grandissima nelle regioni
in cui è concentrata e si esercita più special-
mente, come nella Sicilia e nella Romagna.
Neir economia nazionale rappresenta un va-
lore di oltre 40 milioni, il lavoro di circa 50,000
operai, cioè la sussistenza di quasi 25,000 fami-
glie con la media di 100,000 persone, che vivono
su di essa. Nei centri produttori poi forma la
precipua delle risorse locali, ed é la vita di tutta
la popolazione a cominciare dal signore ed a
finire al mendicante. E tutto ciò senza contare
le influenze indirette e lontane, cioè a dire che
nei trasporti, nei magazzini, nei luoghi d'im-
barco, nelle fabbriche, nelle macine ecc. tro-
vano lavoro numerosi altri operai, T interesse
dei quali con quello deir industria delle solfare
è necessariamente legato.
Non è quindi di lieve importanza lo studio
delle condizioni atte a promuovere il migliora-
mento deir industria ed a procurare il maggior
possibile vantaggio ai produttori. 11 migliora-
mento potrà ottenersi con l'adozione di metodi
razionali suggeriti dalle scienze naturali, fisiche,
Il solfo, suoi caratteri mineralogici, 43
chimiche, ecc. e dai progressi dell'arte mine-
raria e della meccanica, opportunamente adat-
tali ai singoli casi. Il massimo vantaggio del
produttore potrà raggiungersi con la diminu-
zione delle spese di produzione, da ottenersi col
perfezionamento dei mezzi con cui il solfo viene
estirpato, estratto e trattato. Ad indicare il sen-
tiero per cui si possa pervenire ad una razio-
nale ed economica coltivazione dei giacimenti
di solfo, è inteso questo modesto lavoro.
CAPITOLO II.
Cenni geologici.
1. Origine dei giacimenti solflferi. — Il solfo
trovasi in natura in istrati o in ammassi in-
clusi nelle roccie di sedimento calcareo, ges-
soso o argilloso, appartenenti al periodo ter-
ziario e propriamente al miocene zancleano.
La sua formazione é dovuta a cause idro chi-
miche, che agirono sul solfato di calcio o gesso.
Le cause, che originarono questa trasfor-
mazione non sono ancora ben definite, e quindi
sin oggi non abbiamo che ipotesi. La più ac-
creditata si è questa : Che potenti emanazioni
di idrocarburi, provenienti dagli strati inferiori
e sotto enormi pressioni agendo sul solfato di
calce in soluzione e nell'atto della sua sedimen-
tazione, lo abbiano ridotto in solfo e calce. È
perciò che il solfo trovasi sempre accompagnato
al calcare, che ne forma la ganga, e che giace
S(Hto gli strati di gesso, o incluso in essi, od
anche sopra di essi. Ed ove la trasformazione
è più completa, colà si hanno giacimenti più
Cenni geologici. 45
vasti e maggior ricchezza del minerale ; quando
la riduzione è perfettamente completa, allora
non appare traccia di gessi; ma il solfo ed il
calcare si trovano interamente inclusi nelle ar-
gille nere, lucide, fogliettate, dette tufo in Sici-
lia e ghiolo in. Romagna, le quali appartengono
alla stessa formazione gessifera, e sogliono cir-
cuire o intercalare i gessi, il calcare e gli strati
zolfiferi.
Perciò i giacimenti di zolfo non sono che un
accessorio, che accompagna accidentalmente
una formazione più vasta, qual^è quella dei
gessi. La quale é indubitato essere avvenuta in
seno delle acque pei' via di sedimentazione,
come tutti i caratteri geognostici chiaramente
dimostrano.
Nell'era cenozoica, o terziaria, all'epoca della
vasta formazione miocenica, le terre emerse
dal mare trattennero nelle loro valli le acque
marine, le quali non essendo più in comunica-
zione col resto del mare, od essendolo ad inter-
valli, divennero dei veri e propri laghi, le cui
acque evaporandosi sotto un calore atmosferico
molto superiore all'attuale, diedero luogo alla
sedimentazione delle materie contenute in esse
allo stato di soluzione, ed alle reazioni chimi-
che, che necessariamente dovettero prodursi in
quel periodo di nuova e potente elaborazione.
Le diatomee o alghe marine restarono al
fondo delle valli o bacini, e formarono i depo-
siti fitogeni stratificati di tripoli, che si trovano
in grossi banchi nel miocene inferiore.
46 Capitolo IL
L'accrescente salsedine e densità delle acque
marine uccisero tutti gli esseri viventi in esse, i
quali si depositarono per azione meccanica pei
primi nel fondo del bacino, e la loro putrefa-
zione insieme a quella della sottostante massa
vegetale potè originare Temanazione degli idro-
carburi, che attaccarono e ridussero il solfato
di calcio, quando questo per il cambiamento di
densità delle acque si segregò da esse, e si de-
positò al fondo.
Allora avvennero le seguenti reazioni chimi-
che imposte dalla legge di affinità : GFidrocar-
buri in presenza del solfato di calcio formarono,
carbonato di calce ed acido solfìdrico, perché
il carbonio si combinò con la calce ed il solfo
con r idrogeno. L'acido solfìdrico contempora-
neamente subì un'altra reazione: T idrogeno si
combinò coU'ossigeno delle acque, il solfo ri-
masto libero si depositò insieme al carbonato
di calce, e si ebbe cosi minerale di solfo e
ganga calcarea. Quando questa seconda rea-
zione non avvenne a causa di insufficiente pres-
sione, od altro motivo, ed il gas solfidrico si
svolse dalle acque, ed arrivando alla superfi-
cie della laguna si esalò in vapori, allora venne
a depositarsi il solo calcare senza zolfo, o con
poche traccio di esso.
11 gesso, che trovasi depositato prima o dopo
del minerale di zolfo o del calcare rappresenta
Teccesso della decomposizione chimica, o quella
parte non attaccata ed indecomposta, che si
depositò senza alterazioni.
Cenni geologici.
Cosi si spiega la formazione dei giacimenti
sottostanti alla roccia gessosa. Ma avviene, come
ho detto, che giacimenti si trovano anche tra
gli strati gessosi, e sopra di essi.
Qual'è la loro genesi?
Quando qualche deposito di sostanze organi-
che non interamente decomposto rimase più
profondamente sepolto dalle nuove formazioni,
dopo alcun tempo i prodotti della sua decom-
posizione-facendosi strada dalle fenditure del
suolo verso Talto, attaccarono gli elementi di
una nuova sedimentazione soprastante, e, pro-
ducendo le stesse reazioni, originarono nuovi
depositi di zolfo sopra i precedenti strati ges-
sosi. Questi depositi ordinariamente trovansi
colà dove il solfo ed il calcare eransi già de-
posti sotto ai gessi. E poiché tali emanazioni,
sviluppatesi da limitati meati, dopo molto tempo,
che erano state costrette a starsene rinchiuse,
dovettero essere più localizzate e molto più in-
tense, ne avvenne, che generarono depositi zol-
fiferi più ricchi e meno estesi, come sono quelli,
che si trovano in mezzo o sopra dei gessi.
2. Boceie solflfere. — Da quanto ho detto se
ne inferisce, che la formazione dei giacimenti
solfiferi è un accidente, che accompagna una
formazione più vasta quarè quella delle roc-
cie gessose. Queste sono le vere roccie solfl-
fere , perchè non vi ha solfo senza gesso , e
dove questo scompare affatto é perché la ri-
duzione avvenne completa, e non vi fu né ec-
cesso, né parte inattaccata.
48 Capitolo IL
Gli strati di argille nere o tufi, che si tro-
vano intercalati tra gli strati gessosi, solfiferi o
calcari, o sopra di essi, sono dovuti alla se-
dimentazione meccanica delle acque torbide,
che nelle lagune gessifere si poterono formare
per la erosione delie sponde ordinariamente
argillose.
Infatti quando la sponda era arenaria, come
in Sicilia, e su di essa le acque operarono
una erosione, in luogo dei tufi, si depositarono
degli strati arenari, formando una roccia spe-
ciale, detta colà arenazzolo, caratteristica di
quella formazione gessoso-solfìfera e di varia-
bile potenza e resistenza da bacino a bacino.
Quando le terre ebbero prodotti vegetali e
poi si verificò una nuova sommersione, allora
si produssero gli strati di lignite, che si so-
gliono trovare tra i gessi, tra i calcari e più
spesso tra questi e gli strati solfiferi. Questo
fatto geologico presenta un caso tipico, che
può servire di conferma alla verità deiripotesi
genetica da noi adottata, quello cioè, che lo
strato di lignite quasi sempre trovasi associato
ad uno strato più o meno grosso di solfo. È
possibile, che gl'idrocarburi, che si sviluppa-
rono dalla decomposizione dello strato vegetale,
generarono lo strato di solfo, cui trovasi unito.
Anche al fatto della emersione e sommersione
dei bacini, che potè ripetersi più volte, è do-
vuta la formazione di un calcare zoogene spe-
ciale, leggero, poroso, friabile, a frattura con-
coide, bianchiccio, formato di gusci di forami-
Cenni geologici. 49
niferi, detto in Sicilia trubo, il quale é indizio
della formazione solfìfera sottostante, e suole
ordinariamente costituire il miocene superiore,
là dovè altri terreni più recenti non vi si sono
sovrapposti per azione meccanica.
E finalmente in quei bacini, che dopo la emer-
sione rimasero ancora per molto tempo in co-
municazione col mare, che non furono molto
tormentati da forze geo-dinamiche, ed in cui
perciò la sedimentazione potè avvenire rego-
larmente, trovansi sugli strati gessosi altri
strati di cloruro di sodio o salgemma e di sol-
fato di magnesia.
Cosi è indubbio che la sedimentazione av-
venne secóndo l'ordine del peso specifico delle
sostanze depositate; quindi prima si depositò
il perossido di ferro ed il carbonato di calce,
poi il solfato di calce ed il silicato di allu-
mina, ed ultimi il cloruro di sodio ed il sol-
fato di magnesia, sostanze tutte, che in grande
abbondanza si trovano disciolte nelle acque
marine, e che solidificandosi formarono le roc-
cie minerogene del miocene, le quali insieme
alle fitogene e zoogene avanti descritte compon-
gono quella vasta formazione geologica.
3. Forma, estensione, potenza e riochezza dei
griaoimenti solflferi. —- La forma ordinaria dei
giacimenti è la J/enticolare orizzontale. Perché
data la forma quasi circolare e concava del
fondo dei bacini e la legge di attrazione mole-
colare agente nell'atto della sedimentazione,
quando non vi corcorsero cause perturbatrici,
Cagni. 4
50
Capitolo 11.
non potevano assumere altra forma normale
diversa da quella che ordinariamente presen-
tano {^g, 8).
Le altre forme anormali, che si riscontrano
in alcuni giacimenti, dipendono da varie cause
accidentali, che agirono alcune nell' atto della
formazione, come la diversa conformazione del
fondo dei bacini, o razione disuguale delle
emanazioni carburate sul solfato di calcio; altre
Fig. 8. — a, terreni inferiori; b, banco di tripoli; e, calcare
minerogene; s, giacimento inferiore; e, tufi di deposito
meccanico; //, giacimenti superiori nei gessi; g^ gessi;
/i, calcare zoogene o^trubo.
in epoche posteriori, come gli spostamenti e le
rotture degli strati, prodotti da movimenti geo-
dinamici, avvenuti dopo la formazione.
Cosi si hanno giacimenti a fondo di batello
concavo o convesso, a nodi, a sella, a salti, ecc.
Ci occuperemo specialmente di essi in altro
luogo.
Le cause genetiche delle formazioni solfìfere
non dovettero agire sempre nello stesso modo
e con la medesima intensità, perché molto di-
Cenni geologici. 51
versi tra loro si presentano i vari giacimenti
in ordine alla potenza, alla estensione ed alla
ricchezza.
In generale, ammesso che il solfo é una ac-
cidentalità della formazione gessosa, e che il
minerale non si può ritrovare fuori del bacino
gessifero, è da ritenersi che più gesso esiste,
meno calcare e minerale vi si devono trovare;
perchè quanta maggior quantità di solfato di
calce è stata decomposta tanto più calcare e
solfo si sono prodotti.
Infatti in alcuni luoghi dove manca totalmente
il gesso, ivi il giacimento si presenta più po-
tente e più esteso.
Ma questi criteri non sono assoluti, perchè
altre cause, come sollevamenti, interramenti,
avvallamenti ed altro influirono a che in al-
cuni luoghi la formazione abbia avuto grande
potenza, in altri piccolissima.
E poiché le varie cause perturbatrici della
formazione gessoso-solfìfera non furono costanti,
cosi non si possono stabilire delle regole certe
in ordine alla potenzialità dei giacimenti. Solo
si osserva che in quanto a quelli compresi nei
gessi o soprastanti ad essi, perché, come ho
detto, razione determinante il deposito dello
solfo dovette essere più localizzata e più intensa,
si trovano delle lenti molto potenti e ricche, ma
assai limitate in estensione.
Però la forma, l'estensione, la potenza e la
ricchezza dei giacimenti non si possono stabi-
lire a priori; si possono soltanto determinare
52 Capitolo IL
dopo una lavorazione inoltrata, che li ha attra-
versati in tutti i sensi.
È da notarsi però, che tutti i giacimenti pre-
sentano una maggior potenza al eentro, ed una
minore ai lembi, una maggior ricchezza negli
strati centrali, ed una minore in quelli vicini
al tetto o al muro; e che la loro delimitazione
con le roccie incassanti é spiccata, senza un
passaggio graduale da Tuna all'altra, in guisa
che i giacimenti di solfo si presentano al colti-
vatore tutto ad un tratto, e qualche volta egli
si affanna a scavare la roccia sterile per molti
metri,. quando a pochi centimetri a destra o a
sinistra dello scavo si nasconde il giacimento.
Quando delle zone sterili attraversano il mi-
nerale, se esse sono calcaree presso loro il mi-
nerale é povero, perchè il calcare non è che
minerale spogliato di solfo; se sono gessose il
materiale vicino è ricco, perchè appunto è nai-
nerale.
Quando dei nuclei di solfo saponaceo si tro-
vano inclusi nel calcare e nel gesso, allora è
segno che il minerale è povero, appunto perchè
indicano, che la formazione avvenne incom-
pleta.
La ricchezza del minerale di solfo, cioè il
rapporto che passa tra lo solfo puro, che si può
estrarre, e la ganga o materia estranea, che lo
contiene, varia tra l'S ed il 40 Voi essendo i mi-
nerali più poveri ritenuti come sterili ed incol-
tivabili, quelli più ricchi del 40% come solfo
in pezzame che, come ho detto, si manda in
Cenni geologici, 63
commercio cosi, come viene estratto, senza bi-
sogno di fondersi.
La ricchezza media del minerale siciliano,
che viene preso per tipo, si e del 24%- Povero
si dice quello che contiene da 8 a 16 % '^i solfo
fuso ; buono quello, che ne ha da 16 a 24 ; ricco
quello, che va dal 24 al 40%.
4. Accidenti e distribuzione dei giacimenti nei
bacini gessiferi. — Quando i giacimenti presen-
tano la forma e la posizione normale, cioè la
lenticolare orizzontale, senza rotture o soluzioni
di continuità, è segno che si conservano a po-
sto, cioè a dire che mai furono smossi da forze
geo-dinamiche intervenute in. epoche posteriori
alla loro formazione (fig. 8).
Quando presentano forme anormali, diverse
da quella, vuol dire che furono spostati dagli
accidenti o cause naturali lente o violente, che
diedero loro una configurazione diversa da
quella, che sortirono nell'atto della loro for-
mazione.
Queste anomalie possono riscontrarsi o in
riguardo alla posizione o in riguardo alla po-
tenza. Per la posizione si trovano giacimenti
inclinati, verticali, rovesciati, ripiegati, incro-
ciati, spezzati, trasportati (fig. 9).
Per la potenza si hanno giacimenti a sella o
colmi, a fondo di batello concavo o convesso,
a gomito, ed a nodi (fig. 10).
Le cause che modificarono la posizione fu-
rono posteriori alla formazione. Le pressioni
laterali prodotte dalla sovrapposizione di enormi
54
Capitolo II.
masse di rocce plioceniche, i sollevamenti ed
avvallamenti del sottosuolo prodotti da fenomeni
plutonici interni, od altre cause valsero a mo-
dificare la disposizione primitiva delle rocce di
Fìg. 9. — a, giacimento inclinato; b^ verticale; e, rovesciato ;
d, ripiegato; e, incrociato; /", spezzato; g, rigettato; /i/i,
piano orizzontale del bacino.
Fig. 10. — a, giacimento a sella; b, a nodi; e, a gomito;
d, a fondo di battello concavo; e, convesso.
stratificazione sedimentaria ed a mutarle di
posto.
Le cause, che influirono sulla potenza agirono
invece nell'atto della formazione, e furono ori-
ginate dalla diversa intensità delle azioni chi-
Cenni geologici.
55
miche agenti nei diversi punti della formazione,
ed ai fenomeni di erosione e di dislocamento
intervenuti durante la deposizione degli strati.
Il giacimento è inclinato quando la linea, che
passa per la sua lunghezza, fa angolo più o
Fig. 11. — Bussola da geologo.
meno grande col piano orizzontale del bacino.
È verticale quando quest'angolo è retto, e la
linea cade presso che a piombo sul piano
orizzontale.
La inclinazione degli strati si misura con la
bussola da geologo ed un pendolo graduato detto
clinometro {^^, 11).
La bussola da geologo é una bussola ordinaria
56 Capitolo li.
munita da un iato parallelamente alla linea NS di
una costa rettilinea ab, che si appoggia sul piano
dello strato in modo da tenere lo strumento
orizzontale. 11 quadrante graduato è girevole
attorno all'asse, onde poter condurre il nord
dove è indicato dall'ago. Cosi si legge in gradi
la deviazione della còsta laterale ossia della
linea di direzione dello strato dalla posizione
dell'ago, e s'indica per esempio E 25^ N—0
25<^ S, con che s'intende che la direzione AB
cercata devia dalla linea E O dì 25^ verso N
dalla parte di E.
Per facilitare la lettura i punti E ed O sul
circolo graduato sono invertiti. Il clinometro
annesso alla bussola serve a misurare T incli-
nazione dello strato. Esso è un- indice metallico
girevole attorno all'asse dello strumento quando
questo è tenuto verticale, e si dispone vertical-
mente in basso pel proprio peso. Se allora si
appoggia la costa a-b su di un piano orizzon-
tale l'indice segna zero — 0^ — sopra un qua-
drante diviso in 90 gradi, concentrico a quello
principale; quando invece poggia sul piano di
uno strato verticale segna 90^, e su piani di di-
rezioni intermedie da indicazioni intermedie.
Cosi si ha l'indicazione, ossia l'angolo, che fa
lo strato col piano dell' orizzonte dalla parte
verso la quale s'immerge.
Per determinare il punto dell'orizzonte verso
il quale s'inclina, bisogna poggiare la bussola
tenuta verticalmente sopra una linea perpendi-
colare a quella della direzione già trovata, che,
Cenni geologici. 57
come è facile comprendere, nello strato incli-
nato è quella che fa maggiore angolo con l'o-
rizzonte.
Cosi si conoscerà il grado ed il senso deli-in-
clinazione.
È rovesciato quando gli strati di formazione
più antica si trovano sovrapposti ad esso, e
sottoposti, quelli di formazione più recente {fig. 9).
È ripiegato quando presenta la forma ondu-
lata da regolari alzate e cadute tanto nel senso
della direzione, quanto in quello della estensione
(fig. 9).
È spezzato quando presenta soluzioni di con-
tinuità. Queste possono verificarsi sullo stesso
piano, possono anche produrre spostamenti
molto lontani in piani diversi o laterali.
Le spezzature sullo stesso piano sono di poco
disturbo nella coltivazione di un giacimento,
perché, continuando ad abbattere la roccia ste-
rile, che s'interpone nello stesso piano di lavo-
razione, si riesce facilmente a rincontrare lo
strato minerale. Non avviene lo stesso quando
la rottura trasporta in altra direzione la parte
staccata.
Allora bisogna abbandonare il piano o la di-
rezione dei lavori, e seguire quelli, cui obbliga
Tubicazione dello spostamento, applicando la
regola di Schmidt, cioè che nel caso di uno
spostamento dall'alto in basso o viceversa la
porzione del giacimento spostata posta al tetto
della frattura spostante é discesa in rapporto
all'altra porzione posta al muro della frattura,
58 Capitolo IL
e che tale movimento ebbe luogo secondo la
linea di maggiore pendio (fig. 5).
È incrociato quando per effetto di fratture
trasversali una parte del giacimento é passata
a destra o a sihistra della sua direzione nor-
male ; oppure quando in conseguenza delle frat-
ture trasversali della roccia incassante, queste
si sono in seguito riempite di minerale scivo-
lato in esse dal giacimento vicino.
E a sella o colmi quando presenta degli in-
grossamenti regolari nel senso delle anticlinali
dello strato e delle insenature nel senso delle
sinclinali.
È a fondo di battello concavo quando la pie-
gatura degli strati presenta in ogni suo punto
una inclinazione verso un centro comune al
basso. Se questa inclinazione tende all'alto di-
cesi convesso o rovesciato {fìf^. 10).
È a gomito quando gli strati presentano pie-
gamenti assai angolosi.
È a nodi quando si presenta in forma di molte
lenti collegate tra loro, cioè con rigonfiamenti
e restringimenti successivi, somiglianti agli ele-
menti di un rosario (Rg, IO).
L'idea espressa in geologia col nome di ba-
cino é quella di una grande concavità, che in
origine fu piena di acqua marina, e che in se-
GTuito, essiccatasi questa, restò ripiena di mate-
rie solide, dovute alla sedimentazione e solidi-
ficazione dei minerali contenuti in soluzione
nelle acque, ed alla erosione delle sponde, che
trasportò dentro il bacino i materiali che vi
-davano da presso.
Cenni geologici. 59
Ne consegue, che per bacino soljlfero si deve
intendere tutta intera la estensione della forma-
zione gessoso-sol fi fera contenuta in una grande
laguna circondata da terreni di diversa forma-
zione geologica.
Ma perché, come ho ripetuto, le cause deter-
nninanti la formazione dello solfo non agirono
ugualmente su tutta l'estensione del bacino, cosi
avviene, che in uno stesso bacino i giacimenti
di solfo si trovano staccati tra loro e talvolta
a grandi distanze; in guisa che formano dei
eampi minerari separati, distribuiti irregolar-
mente, con diverse configurazioni e sparsi qua
e là nella maggiore e generale formazione ges-
sosa della laguna.
È perciò, che non si possono stabilire delle
leggi costanti sulla loro distribuzione, perché
tranne il lavoro minerario riuscito per la ri-
cerca dei giacimenti, nessuna guida possiamo
avere per determinare quali leggi abbiano se-
guito le zone solfifere rispetto ai gessi nell'atto
della loro formazione.
In generale è da ritenersi, che la formazione
solfurea nel bacino gessi fero avvenne soltanto
in quei punti ove erano emanazioni idrocarbu-
rate, ed in maggiore o minore quantità, a se-
conda la maggiore o minore intensità di queste
emanazioni. E perciò, ricostruendo la forma-
zione primitiva del bacino, pare logico, che do-
vendo esso presentare nel suo fondo delle depres-
sioni e dei rialzi, sia appunto nelle depressioni
che si debba avere la massima potenzialità
60
Capitolo II.
della formazione gessoso-sol fi fera; e poiché a
tale maggiore potenzialità può corrispondere
una maggiore quantità di gesso ridotto, e quindi
maggiore abbondanza di solfo depositato, se ne
inferisce che nelle depressioni si possa avere
maggior probabilità di rinvenire il minerale ed
in abbondante quantità.
Se poi le sostanze, che contribuirono a gene-
rare lo zolfo, cioè i depositi animali e vegetali
siano esistite nel fondo del bacino e quindi in
Fig. 12. — Distribuzione delle lenti zolfìfere nel bacino ges-
sìfero. - a, terreni inferiori ; b, tripoli; e, calcare; d, zolfo ;
e, tufo; g, gesso.
maggior copia nelle depressioni, è ancor più
logico affermare, che in queste si debba a pre-
ferenza trovare il deposilo solfureo nella sua
massima potenza e ricchezza (fìg. 12).
Infatti l'esperienza ha confermato, che i gia-
cimenti più importanti per potenza e ricchezza,
si trovano a preferenza nel centro dei bacini
ed a maggiore profondità (l).
5. Condisioni dì giacitara e profondità dello sol-
fi» V. Travaglia, / giacimenti di solfo in Sicilia. Gap. I.
Cenni geologici. 61
fare. — In quanto alle condizioni di giacitura
dei depositi solflferi, fu già accennato, che que-
sti presentano maggiore estensione e regolarità
quando si trovano nella parte inferiore della
formazione gessosa. La loro potenza varia da
pochi centimetri a molti metri ; però è da ri-
tenersi, che uno strato coltivabile non debba
avere una potenza inferiore ad un metro ; perche
dovendosi abbattere la roccia sterile per potere
passare comodamente occorre una spesa tale,
che non viene affrancata dal minerale, che se
ne può estrarre.
Generalmente il giacimento non è costituito
da un solo strato; ma è diviso in parecchi strati
da diverse zone di materiali sterili, come cal-
cari, marne, tufi, ecc. di diversa potenza e va-
riabile estensione.
Cosi che si hanno talvolta molti piccoli strati
di minerale separati da piccoli strati sterili, in
HQodo che si considera l'insieme come uno strato
unico, di cui si utilizzano le zone ricche; tal'al-
tra si hanno grossi strati di minerale separati
da piccoli strati sterili, o viceversa.
Il muro dello strato è generalmente il calcare
sterile di variabile struttura, talvolta spugnoso
e tenero, taraltra siliceo e durissimo.
Ha potenza variabilissima, e spesso è inter-
calato da strati argillosi,
A volte però il calcare scompare aff'atto, ed
il minerale posa direttamente sul tri poli.
Il tetto è formato talora dal gesso, sotto di cui
sta immediatamente il minerale; più spesso però
62 Capitolo IL
tra il gesso ed il minerale suole trovarsi uno
strato più o meno spesso di tufo argilloso.
Però può dirsi in generale, che i giacimenti
di solfo ordinariamente si sogliono trovare in
elusi tra i gessi ed i calcari con piccoli parti-
menti di tufi.
La estensione dei giacimenti inferiori, cioè
sottostanti ai gessi è grande in generale. Essi
talvolta si presentano interi a guisa di una va-
sta lente variabilmente inclinata, tal' altra di-
visi in più lenti comunicanti tra loro, o divise
più o meno dalla roccia incassante. Fatte rare
eccezioni questi giacimenti non sono ricchissimi,
qualche volta sono ricchi ; ma ordinariamente
poveri ; e talora passano a calcare sterile. Essi
serbano molte traccie di fossili, e specialmente
di ligniti ed ambre nere; includono materie bi-
tuminose, idro-carburi e gran copia di acque
solforate dette in Sicilia mintine.
1 giacimenti superiori sono meno estesi, ma
più potenti e ricchi, come abbiamo osservato.
Essi raramente sono costituiti da strati interca-
lati con sterile, ma più spesso si presentano a
lenti o ad arnioni dentro i gessi. Hanno esteri-
sione variabilissima, perchè si trovano depositi
di pochi metri, ed altri di centinaia di metri,
coltivabili per molli anni.
In rapporto alla direzione tanto i giacimenti
inferiori, quanto i superiori si estendono in tutti
i sensi; in piano, in inclinazione, in verticale.
Quelli di Sicilia però non sono quasi mai in
piano; ma pei vari movimenti del suolo, che
Cenni geologici. 63
straordinariamente tormentarono questa regione
assai più, ad esempio, di quella della Romagna,
presero tutte le inclinazioni dairopìzzontale alla
verticale, arrivando qualche volta a disporsi
rovesciati.
In quanto alla orientazione può dirsi, che tutte
le direzioni sono qua e là rappresentate; in
Sicilia però predomina la direzione dal nord
al sud, a causa delle pressioni laterali, che do-
vettero procedere dalla costa settentrionale dei-
risola verso il centro, in conseguenza della va-
sta formazione della catena delle Madonie e
delle Garonie.
Sulla profondità dei giacimenti, non havvi
una norma determinata, perchè dipende da cause
diverse, come Tubicaziòne, la forma, la posi-
zione, la lavorazione, ecc. Quelli che si trovano
nel centro dei bacini sono, come ho detto, più
profondi di quelli che si trovano alle sponde.
Quelli che sono in posizione verticale sono meno
profondi degli inclinati e meno ancora degli
orizzontali. Quelli che affiorano vanno a grandi
profondità; altri che non affiorano si manten-
gono a pochi metri dalla superfìcie, a seconda
la loro inclinazione. Quelli a fondo di battello
concavo sono più profondi nel centro e meno
alle estremità.
Quelli a sella sono più profondi nelle depres-
sioni e meno nei rialzi. Quelli attaccati dal tetto
riescono più profondi degli altri attaccati dal
muro, quando questo affiora; e cosi via, senza
potersi stabilire una regola di certezza o di ap-
prossimazione.
CMb Capitolo IL
In generale però é da ritenersi, che la pro-
fondità dei giacimenti dipende da tre cause prin
cipali: La profondita del bacino originario; la
potenza delle emanazioni idrocarburale, che
agirono nelFalto della formazione ; la violenza
delle forze geo-dinamiche, che li tormentarono
in seguito.
In Sicilia la massima profondità raggiunta
con la lavorazione non supera i 200 metri di
perpendicolare dalla superfìcie ; ma i giacimenti
continuano oltre a tale profondità, e col pro-
gresso dei lavori potrà andarsi molto più in-
nanzi.
Riguardo alla elevazione sul livello del mare
si riscontrano le stesse disuguaglianze, come
per la profondità.
Alcune miniere si trovano aperte alla al-
titudine di 800 metri; altre si estendono sino
a 100 metri sotto il livello del mare. Questo fatto
dipende dall'altezza in cui si trovarono i bacini
all'epoca della emersione dal seno del mare in
rapporto alla elevazione della terra emersa.
CAPITOLO III.
Ricerca dei giacitnentL
1. Scelta del terreno. — Ho detto più innanzi
che per intraprendere la ricerca di un dato mi-
nerale, bisogna conoscere la natura geologica
del terreno in cui esso si può trovare e che lo
zolfo si suole rinvenire nei terreni miocenici
zancleani. Per cui le ricerche devonsi intrapren-
dere in quei luoghi in cui si trovano gessi, cal-
cari, marne e tufi, i quali compongono appunto
la formazione zancleana o messiniana.
Fuori di questi terreni è inutile qualsiasi spe-
ranza di buon successo. Però avviene qualche
volta, che la superficie esterna del terreno sia
pliocenica o arenaria, od alluvionale con depo-
siti detritici di roccie più recenti, mentre il sot-
tosuolo è miocenico. Questo succede, quando le
formazioni posteriori si sovrapposero alla mio-
cenica anteriore^ oppure quando le alluvioni vi
trasportarono da lontano terreni superiori, che
coprirono interamente gli strati inferiori. Come
avviene pure, benché più raramente, che il so-
Cagni. •'»
66 Capitolo III.
prasuolo sia costituito dalle argille bituminose
proprie dei terreni inferiori, mentre il sottosuolo
contiene la formazione superiore. Questo av-
viene, come più volte ho ripetuto, quando gli
strati sono rovesciati,
È perciò che la scelta del luogo in cui si
vuole lavorare, deve essere preceduta da un ac-
curato esame del soprasuolo e del sottosuolo
sino ad una certa profondità.
2. Strnmenti per la laTorazione. — Per rompere
il terreno e penetrare nell'interno del sottosuolo
occorre una serie di strumenti appositamente
foggiati per potersi adottare air occorrenza. La
trivella serve a perforare il terreno nei modi
che dirò. La zappa a rompere e smovere il ter-
reno della superficie ed a raccogliere il ma-
teriale abbattuto nei cantieri. Il piceo a doppia
branca, di cui una finisce a taglio e T altra a
punta, serve a tagliare le roccie tenere. Il pic-
cone ad una sola branca a punta di acciaio so-
lidissima, pesante e robusto, serve a rompere le
rocce dure. Il palo ad asta di ferro terminante
a scalpello di acciaio serve ad allargare le fes-
sure delle roccie infrante, rimuovere i pezzi e
bucare le mine. Gli scalpelli a taglio, o quelli
a punta detti stampi, servono a rompere le rocce
più dure, in cui non si può adoperare il piccone.
La mazza, che é un pesante martello in ferro,
serve a battere lo scalpello ed a frantumare i
blocchi, di roccia staccati dalle mine. U ascia,
che porta una sola branca a taglio largo, serve
a tagliare i materiali teneri, e il legname, che
si adopera nelle armature.
Ricerea dei giaeimenil. 67
La segay serve a tagliare le travi e le tavole,
che si adoperano per puntelli, impalcature, ar-
mature ecc. V accètta, che è una piccola scure
a taglio affilato, serve a tagliare gli assi delle
armature, i cunei in legno, e ad altri utili ser-
vigi {fi^. 22).
Oltre a questi strumenti principali* occorrono
pure martelli, chiodi, spranghe, lime, coltelli ecc.,
cose tutte che formano il corredo necessario ad
ogni coltivatore, che vuole intraprendere i la-
vori di ricerche minerarie.
3. TrÌTellazione. — Per esplorare il terreno del
sottosuolo si praticano le trivellazioni, le quali,
come ho accennato, si fanno con la trivella.
Con questa si perfora il terreno con diametro
di pochi centimetri, agendo per* percussione o
per rotazione, mediante una serie di strumenti
perforatori posti alla estremità di una serie di
aste manovrate dall' alto, e che va allungandosi
a misura che si procede in profondità {^g, 13 n. 1).
I detriti delle roccie perforate sono estratte di
quando in quando mediante un'altra classe di
strumenti, detti curatori.
Le aste sono sbarre in ferro, munite in alto
di un pane di vite ed in basso di una chiocciola,
che si adatta alla vite dell'aste. Queste poi sono
unite al basso con l'utensile percussore detto
scalpello, trapano, trivella, mediante un con-
gegno speciale detto giunto, a caduta libera.
In un lavoro in corso di esecuzione le aste
sono pendenti nel foro con lo scalpello al basso.
In alto si ha una eapra o castello per facilitare
68
Capitolo III.
le manovre. Tutto il'sistema pendente nel foro
è attaccato air estremità superiore ad una leva
di 1^ genere, al cui gran braccio si adatta il
motore, che solleva il sistema per una certa
altezza; allora lasciato il tutto a sé, ricade pel
proprio peso al fondo. Le aste mediante il giunto
non partecipano all'urto, che viene sostenuto
/' */• ■^' r r
Fig. 13. — 1, Trivella a posto ; 2, aste a vite ; 5, aste a ma-
nicotto ; 4, giunto e scalpello; 5, allargatore; 6, sonda;
7, succhiello ; 8 espurga tore; 9, afferratore; 10-11 ^ esca-
vatori asportatori.
dal solo scalpello, quando batte la roccia. Cosi
non vi sono scuotimenti contro le pareti del foro;
anzi si dispongono le cose in modo, che il moto
delle aste vada rallentando nella discesa, in
guisa che, quando pel giuoco del giunto lo scal-
pello sarà per collegarsi di nuovo con le aste
per essere ancora sollevato, si faccia tale unione
7a urto di sorta {fi^, 13 n. 4).
Ricerca dei giacimenti, 69
Diversi sono i congegni per ottenere questo
risultato. Vi sono giunti ad intaglio, a punto di
appoggio, ad urto ecc. Il più usato é il seguente:
La testa dell' utensile a cui si attacca lo scal-
pello è scorrevole nella feritoia del giunto per
una certa altezza, che corrisponde a quella del
sollevamento. Quando le aste sono sollevate, la
testa poggia sui risalti del giunto, e lo scalpello
é pure sollevato; quando si lascia cadere il si-
stema, lo scalpello urta pel primo nel fondo;
ma non iscuote le aste, perché queste non sono
solidali con quello, e continuano a discendere
lentamente, moderate nella caduta da un rite-
gno elastico posto in alto, e contro cui viene ad
agire l'estremità della leva di manovra, detta
bilanciere, sino a quando il piano superiore
della feritoia giunge a toccare la testa dell'uten-
sile con velocità minima.
Questa è l'operazione del battere con la tri-
vella. Il peso delle aste non ha alcuna influenza,
e può venire equilibrato all'estremo della leva.
Cosi si possono raggiungere grandi profon-
dità, senza temere l'effetto dell'eccessivo peso,
e lo sforzo a farsi corrisponderà sempre a quello
necessario pei soUevameuto dello scalpello.
Per porre in sede una serie di aste è neces-
sario collocare prima nel foro lo scalpello col
giunto, sostenendolo in alto, al piano di mano-
vra, mediante una chiave di ritegno. Quindi si
avvita al giunto una prima asta, alla cui testa
si attacca l'anello, in cui si fa passare la corda,
che, avvolgendo la ruota o puleggia del castello,
70 Capitolo III.
viene tirata o rallentata da una forza anintiale
o meccanica, dando cosi all'asta e suoi acces-
sori un movimento dall'alto al basso, in modo,
che lo scalpello percuotendo la roccia, penetra
in essa sino ad esaurire la lunghezza dell'asta.
Allora si unisce una seconda asta, con lo
stesso metodo della prima, e si riprende la stessa
operazione; e cosi di seguito sino al completa-
mento della trivellazione.
Quando, invece della percussione, si vorrà
fare agire l'apparecchio per rotazione, in luogo
del movimento verticale, gli s'imprimerà il mo-
vimento rotatorio, facendo eseguire al sistema
un mezzo giro ora a destra, ora a sinistra, nel-
l'atto della sua caduta.
Pertanto le parti, che compongono una tri-
vella sono:
1.° Il castello con relativo arganetto mosso
da forze animali o meccaniche, con la leva o
bilanciere e relativi sopporti, o con la puleggia
(fìg, 13 n. 1).
2.0 La corda, metallica o non, con relativi
anelli di attacco.
3.0 Le aste in ferro, piene o cave, con rela-
tive viti e madreviti, manicotti o forcelle {^g. 13
n. 2 e 3).
4.0 II giunto, che compie le funzioni sudde-
scritte (fìg. 13 n. 4).
5.» Gli scalpelli coi quali s'infrangono le
roccie dure (fìg. 13 n. 4).
6.° I succhielli coi quali si perforano le ar-
gille ed i calcari teneri {^g. 13 n. 7).
Ricerea dei giacimenti.
7.0 I trapani per forare le argille ed i calcari
più resistenti {fig, 13 n. 10).
8.0 Le sonde o cucchiai o curatori per espur-
gare il foro dai frantumi della roccia forata
{^g. 13 n. 6).
9.0 Gli afferratori per levare dal foro i pezzi
di trivella rotta (fìg. 13 n. 9).
lO.o Gli allargatori per rendere più ampi e
cilindrici i fori (hg, 13 n. 5).
H.o Gli escavatori per rompere ed aspor-
tare contemporaneamente i materiali staccati al
fondo del foro (fìg. 13 ji. li).
12.0 Chiavi di ritegno, bulloni, chiodi, mar-
telli, lime, pezzi di ricambio, ecc.
La spesa occorrente per una trivellazione va-
ria secondo la profondità, la natura della roccia
ed il costo della mano d'opera.
Ordinariamente in roccie dure suole aggirarsi
nei limiti segnati nella seguente tabella:
Profondità in metri
Numero
di
operai
Giorni
di
lavoro
Giornate
di lavoro per
metro corrente
Importo
per
metro corrente
Da metri a 25
3
18
N." 2.16
L. 4.32
25 . 80
4
5
« 4.—
n 8.-
30 , 35
5
4
. 4.—
n 8.-
35 , 40
6
3
, 3.60
„ 7.20
40 « 50
7
9
„ 6.30
„ 1260
50 , 70
7
24
, 8.40
. 16.80
70 . 80
8
17
. 13.60
, 27.20
Nelle trivellazioni per tentativi di rinveni-
72 Capitolo IH.
mento di zolfo non si suole andare oltre gli 80 m.
di profondità perpendicolare. Raggiungendo i
tripoli o le argille tortoniane devesi smettere,
perché è segno che non vi ha zolfo, ed é inu-
tile il proseguire.
4. Gallerie e poazi. — Eseguite le trivellazioni
necessarie per aversi un concetto esatto della
profondità, della potenza e della direzione del
giacimento e qualora si riconosca la conve-
nienza della coltivazione, si passa ad un'altra
serie di lavori non meno importanti, cioè alla
costruzione delle vie di accesso al giacimento,
per poterlo attaccare e sfruttarlo.
Queste vie, come ho fatto cenno, possono avere
diverse forme; cioè a dire si può accedere allo
strato minerale o per mezzo di gallerie orizzon-
tali, o per piani inclinati, o per gallerie gradi-
nate più o meno inclinate, o per pozzi verticali
{^^ 14).
La scelta dipende dalla posizione dei luoghi,
dalla accidentalità del terreno, dalla inclinazione
degli strati, dai mezzi economici di cui si può
disporre e dal metodo di coltivazione, che si
vuole adottare.
Nei terreni montuosi, che includono strati in-
clinati è da preferirsi la galleria orizzontale o il
piano inclinato, per le ragioni dette avanti. Nei
terreni pianeggianti e dove gli strati sono oriz-
zontali o quasi ed il giacimento poco profondo
conviene costruire le gallerie gradinate, più o
meno inclinate secondo la maggiore o minore
inclinazione degli strati.
Ricerca dei giacimenti. 73
Quando poi il giacimento è profondo, orizzon-
tale e molto potente conviene adottare il pozzo
verticale, che offre molti vantaggi sulle gallerie
gradinate, come vedremo.
La galleria orizzontale si apre a valle, cioè a
dire nel punto più basso del terreno esplorato,
e si procede in piano in linea retta in direzione
del giacimento, attraversando gli strati, che lo
precedono, sino a raggiungerlo.
Fìg. 14. — /, Gallerìa di ribasso; 2-2, gallerie orizzontali;
3^ piano inclinato; U, galleria gradinata o discenderia;
5, pozzo; 6, discenderia dall'affioramento.
Allo scavo suol darsi la forma trapezioidale
con sezioni variabili a secondo la natura della
roccia in cui viene praticato. Nelle rocce dure,
in cui le pareti della galleria riescono resistenti,
si devono aumentare le dimensioni dello scavo,
per maggior comodità di lavorazione e per una
migliore areazione. Nelle roccie tenere e spe-
cialmente nelle franabili si devono diminuire,
per poter resistere meglio alle spinte laterali del
74 Capitolo IlL
terreno, che tendono a far restringere ed ostruire
lo scavo.
Ordinariamente ad una galleria aperta in ma-
teriali teneri, come la creta, l'argilla i tufi ecc.
con resistenza normale si danno le seguenti se-
zioni: Altezza misurata al centro della vòlta:
m. 2,00; larghezza al basso: m. 1,30, all'alto
sotto la volta: m, 0,90. Però se nel suolo della
galleria si devono situare i binari per guidare
i vagonetti di trasporto dei materiali, la lar-
ghezza al basso non può essere minore di m,
2,20, con una modellatura proporzionata a que-
sta dimensione (1).
Nel centro del suolo della galleria e per tutta
la sua lunghezza si apre una canaletta rivestita
di pietre con o senza muratura, secondo la na-
tura della roccia, dell'altezza di m. 0,40 con la
larghezza di m. 0,30, detta zanella. Si copre con
lastre di pietra o con tavole di legno, che for-
mano il suolo della galleria sotto di cui resta
la zanella.
Questa serve per lo scolo delle acque, che,
come ho detto, si trovano quasi sempre in grande
abbondanza nei terreni miocenici, appunto per-
chè si compongono di rocce permeabilissime,
(1) Scartamento del binario: m. 0,60; interspazio tra i due
binari: m. 0,G0. Larghezza del vagonetto alla bocca della
tramoggia : m. 0,80. Interspazi tra i vagonetti sui due binari
e tra questi e le pareti: m. 0,20 ciascuno. Cosi risulta il fa-
bisogno pei due vagonetti; m. 1,60; pei 3 interspazi:
+ m. 0,60 = m. 2,20.
Ricerca dei giacimenti. 75
che posano sopra le argille impermeabili del-
r oligocene, in modo che tra le due formazioni
si hanno dei grandi depositi acquiferi, che bi-
sogna vuotare per potere estrarre il minerale,
che vi si trova immerso.
L*inclinazione o pendenza, che suol darsi al
suolo della zanella per favorire il deflusso spon-
taneo delle acque dallo interno allo esterno, varia
da m. 0.50 a m. 1 7o^ secondo la lunghezza della
sralleria.
Fig 15. — /, Quadro; 2, armatura in legno; 3^ armatura in
fabbrica.
In quelle rocce in cui il tetto e le pareti dello
scavo mal si reggono e tendono a crollare od
a restringersi, bisogna ricorrere air armamento
della galleria. Questo si fa o in legname o in
muratura, secondo il bisogno o la convenienza
nella spesa.
L'armatura in legname si compie con l'ap-
posizione dei quadri, che sostengono le tavole,
le quali situate dietro di essi, vengono addos-
sate alle pareti da sostenere (fig. 15 n. 1).
I quadri si compongono di 4 solidi assi ci-
lindrici di legno forte e resistente con diametro
variabile dai 15 ai 25 centimetri. Il primo di
76 Capitolo III.
essi è lungo quanto é larga la gallerìa al basso
e si colloca adagiato trasversalmente alla lun-
ghezza delia galleria in un incavo praticato al
suolo. Esso perciò dicesi suola.
Nelle roccie resistenti in cui i materiali non
gonfiano e non si espandono e perciò il suolo
non tende ad alzarsi, e le pareti ad avvicinarsi
tra loro, si sopprime la suola ed i piedi dei mon-
tanti si conficcano nella roccia del suolo. Nei
calcari foraminiferi, trubì, e nella creta può
farsi a meno della suola; nelle argille, nei tufi
e nei tri poli non può tralasciarsi.
La suola ai suoi due capi porta due incavi a
taglio aperto, che servono a ricevere Testremità
inferiori, munite di intaccature uguali, dei mon-
tanti o ritti o gambe.
Questi sono i due assi più lunghi, uguali tra
loro, ed uguali altresì all'altezza dello scavo
della galleria. Ciascuno di essi, posando il suo
incavo al piede su quello della suola, in posi-
zione inclinata in dentro, viene addossato alle
pareti laterali della galleria.
Il quarto, che è il più corto, perché la sua
lunghezza corrisponde alla larghezza dello scavo
all'alto, porta ai suoi due capi delle intaccature
uguali a quelle della suola ; in esse si fanno
entrare le teste dei montanti appuntite a diedro
ottuso e rimane in alto parallelamente alla suola
come cappello del quadro.
Cosi situati i 4 assi presentano la forma di
un trapezio avente la base maggiore al basso,
la minore all'alto, cioè Tuna al suolo della gal-
leria, Taltra alla v()lta.
Ricerca dei giacimenti. 11
Ad una distanza variabile da uno a due me-
tri, a secondo il bisogno si colloca un altro qua-
dro uguale al primo e quindi si passa alla po-
sizione delle tavole, facendole passare tra gli
assi dei quadri e le pareti della galleria e fer-
mandole ai loro capi con cunei infissi tra i qua-
dri e le tavole (fìg. 15 n. 2).
Ordinariamente si sogliono impiegare 6 tavole
della lunghezza di m. 2 ciascuna, sostenute da
due o tre quadri e distribuite due alla vòlta e
due per ciascuna parete a distanza variabile tra
loro. Quando i quadri sono due ed alla distanza
di m. 2 Tuno dall'altro, sostengono i due capi
delle tavole dell'armatura; quando sono tre alla
distanza di m. 1, sostengono le tavole ai capi
ed al centro, lo che riesce più solido e du-
raturo.
Nei terreni franosi ed acquitrinosi si fa il ri-
vestimento intero di tavole ben connesse Tuna
con l'altra; anzi qualche volta si fa precedere
il rivestimento allo sgombro del materiale, fa-
cendo la cosi detta mareia-avanti. In questi casi
si posano due robusti quadri a breve distanza
tra loro, e poi dietro di questi si fanno passare
ad una ad una delle tavole robuste, strette e
lunghe, le quali battute con la mazza ad una
delle estremità si fanno penetrare con Taltra
dentro il terreno franoso o acquitrinoso sino a
quando vi si immergono per intero. Finito il ri-
vestimento, si fa lo scavo, e si rimuove il ma-
teriale compreso in quello, si posano i quadri oc-
correnti per fissare le tavole della marcia in
78 Capitolo in.
avanti, e si procede innanzi con lo stesso me-
todo, sino a quando il bisogno lo richiede.
L'armamento in muratura, che si adopera in
roccie molto cedevoli e poco resistenti, si co-
struisce in forma cilindrica od elittica con
pietra e malta di calce di spessore variabile,
rivestendo tutte le pareti della galleria, che as-
sume la forma tubolare, dentro di cui passano
uomini, veicoli ed acqua (^g, 15 n. 3).
Per lo scolo delle acque di tratto in tratto
vengono lasciate delle feritoie aperte nella mu-
ratura e comunicanti con la zanella, che viene
costruita anche in muratura sopra del muro
del rivestimento al basso, utilizzando il segmento
inferiore del cilindro, ed appianando cosi il suolo
della galleria.
La spesa occorrente per l'armamento tanto
in legname, che in muratura non può determi-
narsi a priori, perché dipende dal costo dei ma-
teriali e della manodopera, tanto diverso da un
luogo ad un altro, e dalla distanza in cui si de-
vono trasportare i materiali da costruzione. In
Sicilia ordinariamente l'armamento in legname
suole costare da L. 3 a L. 6 a quadro, e quello
in muratura da L. 8 a 15 il metro quadrato.
Quando si vogliono adoperare come mezzo di
trasporto vagonetti in ferro o in legno, allora
bisogna situare nel suolo della galleria un dop-
pio binario di rotaie, in uno dei quali scorre
il veicolo che va, e nell'altro quello che viene.
Le rotaie, che sono delle lunghe sbarre di ferro
o (li legno duro, sono infìsse di tratto in tratto
Ricerca dei giacimenti.
79
a delle traverse di legno, fermate alla loro volta
in un incavo trasversale praticato nel suolo
della galleria.
Quando questa è tutta armata regolarmente
in legname, si sogliono utilizzare le suole dei
quadri per attaccarvi le rotaie (fìg. 16).
Mi astengo di descrivere minutamente gl'im-
pianti meccanici ed i relativi materiali per non
uscire dai limiti tracciati a questo lavoro, giac-
ché lo studio di essi rientra nella competenza
Fig. 16. — Doppio binario e vagoneUo a parete mobile.
degli Ingegneri costruttori e meccanici, che ven-
gono adibiti all'occorrenza, e perché si possono
trovare nei testi speciali, che al bisogno si pos-
sono consultare, minuziose ed accurate descri-
zioni dei diversi meccanismi, che si adoperano
nelle zolfare.
/ piani inclinati, si costruiscono come le gal-
lerie orizzontali. La sola differenza consiste nella
inclinazione del suolo dall'esterno verso T in-
terno, la quale ordinariamente non suole ecce-
cedere i 25o. Va bene inteso, che in essi è sop-
pressa la zanella, che non ha ragione di esi-
80 Capitolo III.
stere, perché il piano inclinato verso Tinterno
non può utilizzare l'eduzione delle acque.
Al piano inclinato va quasi sempre annesso
un impianto di trazione meccanica, situato al-
l' esterno presso l'entrata. Questo impianto può
essere mosso o dalla forza dell'uomo o dei ca-
valli o del vapore o dell' elettricità. In qualun-
que caso si compone essenzialmente di un grosso
tamburo e di una lunga fune di metallo, di aloe
o di canape attaccata in modo, che il tamburo
girando sul suo asse mentre ne avvolge una
metà, ne svolge l'altra (l).
Ai due capi della fune sono uncinati i vagon-
cini, che scorrono sui binari in modo, che men-
tre l'uno sale su per un binario, l'altro scende
giù pel secondo.
Nelle pareti delle gallerie inclinate di tratto
in tratto si sogliono scavare delle nicchie pel
rifugio degli operai durante il passaggio dei va-
goni, perché é proibito dal regolamento sulla
prevenzione degli infortuni di servirsi dei vei-
coli per discendere o salire pei piani inclinati;
ma vi si deve accedere a piedi con le dovute
precauzioni.
È prescritto anche, che i freni, che agiscono
alla testa dei piani inclinati devono essere ma-
novrati e vigilati da operai speciali. Che alla
sommità di essi devono costantemente funzio-
nare apparecchi di arresto e di sbarramento,
(1) Sulle funi vedasi il manuale del Bertolio • Coltivazione
delle miniere „ edizione Hoepli 1902 - Gap. XII.
Ricerca dei giacimenti. 81
disposti in modo da impedire l'accesso dei va-
goni nel piano inclinato senza il concorso del-
l' operaio addetto alla manovra, e da potersi ri-
muovere facilmenie da costui, quando lo deve.
Che al basso dei piani inclinati deve trovarsi
una camera di rifugio, dove il manovratore
possa, durante la salita dei vagoni trovare ri-
paro contro possibili pericoli dovuti a rottura
della fune. Che i congegni destinati alla trazione
devono essere muniti di potenti freni di arresto.
Che i vagoncini scorrenti liberi su binari a leg-
giera pendenza devono essere muniti da solide
agganciature, ed ogni treno deve avere un nu-
mero sufficiente di freni e competente personale
per le manovre ecc. ecc.
Neir interno delle miniere, aventi diversi piani
di lavorazione, si costruisce anche un altro ge-
nere di piani inclinati, detti automotori o poz-
zetti di scarico, i quali servono a far discen-
dere pel proprio peso i materiali da un livello
superiore ad un altro inferiore. Ad essi si dà
una grande inclinazione per favorire la corsa
del materiale, che vi si versa. •
Questi pozzetti rendono assai utili servizi, per-
chè procurano il risparmio del trasporto dei ma-
teriali dai cantieri del piano superiore alla gal-
leria di traino inferiore, dove si trovano i vei-
coli, che devono portare i materiali al pozzo di
estrazione.
Le gallerie gradinate più o meno inclinate, o
discenderie, come diconsi volgarmente, non dif-
feriscono molto dalle precedenti riguardo la loro
Cagni. 6
82
Capitolo III.
costruzione ed armamento. Solo, perchè la loro
inclinazione è assai forte, variando dai 35o ai
55®, è giocoforza munirle di gradini al suolo,
tagliati nella roccia. Questi gradini nelle forti
pendenze sono rotti al centro e tagliaki in modo
che la pedata di quelli della prima metà corri-
sponda a livello della mezza altezza degli altri
della seconda metà {fig. 17).
z
Al
Fig. 17. — Scala con gradini rotti.
Cosi si può notevolmente aumentare Talzata
dei gradini, e riesce più agevole Tascesa e di-
scesa degli operai, che devono sostenere una
grande fatica neir estrazione a spalla dei mate-
riali in cosi lunghe e ripide scale.
L'altezza dei gradini dipende dalla inclina-
zione; dove questa è maggiore, là devesi aumen-
tare Talzata. Cosi per esempio, stabilita la lar-
Ricerea dei giacimenti. 83
ghezza o pedata costante del gradino di m. 0,25,
l'altezza o alzata deve essere: Per Tinclinazione
di 350 = m. 0,18; per 40» = 0,21 ; per 45o = 0,25;
per 50<> = 0,30; per 55^ = m..0,36. Nelle pendenze
da 35<> a 45° si adopera il gradino intero o gra-
dino da camera; in quelle superiori ai 45° si
taglia nel modo suindicato, e si riduce cosi a
metà raltezza effettiva.
È superfluo notare, che queste vie si prestano
al trasporto dei materiali a spalla d'uomo soltanto
e perciò riescono meno utili delle altre per tale
rapporto; però come vie di accesso all'interno
della miniera e come sbocchi di aria si pre-
prestano molto bene, perchè offrono il vantaggio
di riuscire più brevi e più economiche. È que-
sto il motivo per cui nelle solfare, specialmente
siciliane, sono preferite alle altre; mentre tutte
le altre ragioni di convenienza e di utilità con-
sigliano di ricorrervi in casi eccezionali.
I pozzi verticali sono quelli, che sopratutto
riescono a soddisfare meglio le quattro condi-
zioni principali, che si richiedono all'uopo, cioè
a dire: Facilità di accesso degli operai. Faci-
lità di estrazione dei materiali. Possibilità di
eduzione dell'acqua degli strati più profondi ed
al disotto del livello dell'ultima galleria di ri-
basso. Abbondanza di ventilazione nell'interno
della miniera. Hanno lo svantaggio a fronte
delle gallerie orizzontali, che vogliono essere
munite di una serie di macchine, di ordegni e
congegni, il cui impianto e funzionamento im-
portano una spesa rilevantissima, spesso supe-
84 Capitolo III.
riore ai mezzi finanziari di cui può disporre il
coltivatore.
Inoltre dovendosi, come vedremo, situare il
pozzo fuori dello strato, occorrono delle galle-
rie orizzontali, talvolta lunghe, per poterlo rag-
giungere, le quali aumentano notevolmente le
spese d'impianto. Ed oltre a tutto ciò la spesa
per lo scavo, armamento, corredamento e ma-
nutenzione del pozzo è sempre molto superiore
a quella delle altre vie.
Ciò non ostante sono tanti e tali gli inconte-
stabili vantaggi del pozzo, che quando si hanno
danari sufficienti a sostenerne la spesa, non si
esita e non si indugia ad intraprenderne la co-
struzione.
11 pozzo si apre ordinariamente nel punto più
basso della superfìcie esterna del suolo del campo
minerario esplorato, e che si vuol coltivare; e
possibilmente in luogo la cui perpendicolare
vada a cadere prossima si, ma fuori del giaci-
mento. Ne dirò appresso la ragione.'
Si deve poi aver cura, che intorno alla bocca
del pozzo si trovi uno spazio considerevole di
terreno libero per potervi situare il macchina-
rio occorrente, e per depositarvi i materiali da
estrarsi.
Scelto il luogo opportuno si passa al taglio
della bocca del pozzo. Esso ordinariamente si
fa in forma rettangolare con sezioni variabili
dai 3 ai 5 metri di lunghezza, con m. 1.50 a 2.50
di larghezza. Nei grandi pozzi la bocca è cir-
colare e lo scavo cilindrico.
Ricerca dei giacimenti.
85
Quindi si procede al taglio perpendicolare dei
materiali contenuti dentro il rettangolo o il cir-
colo. Operando in rocce tenere s'incomincia con
armare la bocca, e poscia di metro in metro lo
scavo. L'armamento quando non si fa in mura-
tura, si fa in legname con l'apposizione dei so-
liti quadri; però gli assi, anziché cilindrici si
Ifig. 18. — 1, Pozzo a tre sezioni con armatura in legno;
2, serbatoio ; 5, galleria di rabasso ; 4, tratto del giaci-
mento sfruttato; 5, pozzo cilindrico in muratura.
adoperano parallelepidedi, di grosso spessore,
in legno rovere, quercia od olmo. Ad essi si dà
il nome di traversini, che connessi ai loro capi
con incavi simili a quelli descritti, formano una
cornice orizzontale attorno allo scavo.
Fra i quadri e la roccia stanno le tavole, si-
tuale in posizione verticale, le quali rive-
stono tutta la superficie interna del pozzo (fi-
gura 18).
86 Capitolo IH.
Ai traversini paralleli più lunghi si attaccano
dopo i tramezzi in legno, che servono a dividere
il pozzo in più sezioni, e ad attaccarvi i gui-
daggi, come dirò tra poco.
La profondità del pozzo deve sorpassare di
alcuni metri il suolo della miniera per la ra-
gione, che sono per dire.
Dall'interno del pozzo ed in direzione del gia-
cimento, partono le gallerie orizzontali, co-
struite nel modo già noto, le quali servono a
condurre le acque della miniera nel serbatoio
formato dal prolungamento del pozzo oltre al
suolo del giacimento, e dal quale poi verranno
estratte. Le gallerie servono inoltre alla estra-
zione dei materiali, che a spalle d'uomo o per
mezzo dei soliti vagoncini dall'interno della mi-
niera vengono portati all'imbocco della gal-
leria nel pozzo, e quindi collocati nelle gabbie
e tirati fuori dal pozzo, come dirò.
È perciò, che il pozzo deve restare fuori della
miniera e nei materiali impermeabili, per evi-
tare rinvasione delle acque nel fondo di esso,
durante la costruzione, e per potersi cavare sino
a quella profondità, che si desidera in rocce
resistenti ed impermeabili, ciò che non avver-
rebbe nel giacimento.
Fuori del pozzo, al di sopra della bocca si
innalza in muratura il castello (fìg. 14), che so-
stiene Tasse di una o più ruote scanalate in cui
scorre la fune, che viene svolta dal tamburo
della macchina.
Ai capi della fune sono attaccate le benne o
Ricerca del giacimenti.
87
ie gabbie destinate al servizio di estrazione
(figura 19).
Presso la bocca del pozzo, in appositi fabbri-
cati stanno le macchine necessarie alla trazione
meccanica. Questa ordinariamente consiste in
un impianto a vapore, e si suole principalmente
comporre di una o più caldaie di forza varia-
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7
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/
Fig. 19. — i, Benna a valvole automaUche; 2, gabbia con
binario, freni e paracaduta.
bile e proporzionata al fabisogno della miniera
e di una macchina a cilindri con relativo vo-
lante e tamburo a rotazione verticale.
Ordinariamente il pozzo compie la doppia
funzione di estrazione dei materiali e di edu-
zione delle acque. Però queste funzioni, dipen-
dendo da unico impianto, talvolta si compiono
simultaneamente, taPaltra separatamente.
Nel primo caso, che avviene quando non si
dispone di un apposito impianto di pompe, si
88 Capitolo III.
opera in due modi: Nell'uno si attacca ad un
capo della fune una benna ed airaltro la gab-
bia ; con la benna si estrae Tacqua, con la
gabbia il materiale. Neiraltro per alcune ore
del giorno si attaccano le benne e si fa il solo
servizio dell'eduzione delle acque, per le altre
si attaccano le gabbie e si estrae il solo ma-
teriale.
Nel secondo caso il pozzo viene diviso per
mezzo di traverse e d'impalcature verticali in
3 sezioni della lunghezza.
In due di esse scorrono tra appositi guidaggi
i recipienti destinati all'estrazione dei materiali,
che si compie senza interruzione; nel terzo
s'impiantano le pompe con relativa conduttura
tubulare, camere d'aria ed accessori, che ser-
vono all'eduzione continua delle acque (1).
La forza motrice viene distribuita ai due ser-
vizii, che si compiono separatamente e simul-
taneamente. Le pompe in ripresa sono situate
lungo il pozzo e per mezzo di un'asta comune
e di un bilanciere funzionano insieme in modo
costante, spingendo l'acqua dei serbatoi dentro
apposita tubulatura, che arriva sino alla bocca
del pozzo, e che con getto continuo la versa a
valle.
La pompa ad unico effetto viene situata presso
il serbatoio del fondo del pozzo, ed i suoi po-
tenti stantuffi sono capaci di spingere l'acqua
con unico getto, sino alla bocca del pozzo Ibafee
(1) Vedi Bertolio, Manuale citato. Gap. XIV.
Ricerca del giacimenti. 89
alta 200 o 300 metri. Queste pompe per lo più
sono mosse da energia elettrica (fig. 14, n. 5).
I recipienti destinati ad estrarre i materiali
funzionano presso a poco come quelli descritti
nei piani inclinati. Vengono calati giù per mezzo
di lunghe e solide corde metalliche a livello
dello sbocco delle gallerie, dove trovano pronto
il materiale da edursi, dentro vagonetti riempiti
presso i cantieri. Questi vagonetti si fanno en-
trare nelle gabbie, che vengono tirate su sino
alla bocca del pozzo, dove si spingono fuori,
facendoli scorrere su apposite rotaie, e si av-
viano al luogo di scarico.
Al posto dei vagoni pieni si sostituiscono nelle
gabbie i vuoti, che vengono calati nel pozzo,
mentre l'altra gabbia sale coi vagoni pieni (1).
Quando le gabbie devono calare gli operai
dentro la miniera, si alzano i paracadute e si
sciolgono i freni di ritegno come prevenzione
alla possibilità di rottura della fune od a guasti
improvisi nella macchina,
II costo delle gallerie è assai diverso da caso
a caso, da regione a regione. In Sicilia per gal-
lerie con le sezioni indicate dianzi in materiali
teneri, come trubi, argille, creta e simili il solo
scavo suole costare per metro corrente da L. 4
a 5 per i primi 10 metri compresa l'apposizione
di un quadro per ogni metro.
Quindi da 10 in 10 metri aumenta il costo di
L. 1. 11 costo dei quadri comprese le tavole,
(1) Vedi Berlolio, Manuale Gap. XII.
90 Capitolo IH,
come abbiamo detto, varia da 3 a 6 lire, in modo
che una galleria di 100 metri in tali materiali
viene a costare compresa l'entrata da L. 12 a
17 il metro corrente. Se il rivestimento si fa in
muratura con malta di calce o gesso costa da
L. 60 a 100.
Nei gessi e nei calcari di media durezza per
una galleria della stessa lunghezza occorrono
da L. 30 a 50 per metro corrente, solo scavo e
sgombramente del materiale, perchè non si ado-
pera armatura.
Nei marmi e nei calcari silicei costa da L. 100
a 150. Ben inteso che in questi prezzi non è
compresa la spesa per zanella, binari od altro.
La spesa occorrente per cavare, armare e
corredare un pozzo non si può assolutamente
determinare a priori né in modo generale, né
speciale, perchè dipende da molteplici fattori
diversi e singolarmente variabili, che la fanno
oscillare tra estremi lontanissimi.
Essa viene preventivata caso per caso da In-
gegneri specialisti, cui incombe l'obbligo di
studiare accuratamente sotto tutti i riguardi lin
problema assai complicato e vitale, dalla cui
esatta soluzione dipende spesso l'avvenire e la
prosperità della miniera.
5. Areazione delle miniere. — Per una buona
areazione occorrono, come ho avanti avvertito,
almeno due foci, da una delle quali possa en-
trare l'aria e dall'altra possa uscire.
Allorquando s'intraprende lo scavo di una
galleria per regola, specif^lmente nella stagione
Ricerca dei giacimenti.
91
calda, si dovrebbe aprirne una seconda paral-
lela alla prima e poco più in alto, per poterle
mettere in comunicazione tra loro a misura, che
si procede neir avvanzamento dello scavo e
quando si ha penuria di aria. Queste gallerie
sussidiarie, che si costruiscono a sezioni ri-
dotte, si dicono buche di riflusso o lanterne o
ventilatoi.
ìl
Fig. 20. — 1, Tubo di ritorno d'aria ; 2, separazione del cam-
minante ; 3, fornello ; /#, ventilatore meccanico.
Ma il più delle volte per risparmio di spesa
e di tempo queste non si fanno nei primi lavori,
ma si riserbano a lavoro compiuto e riuscito.
Allora, quando si esperimenta il bisogno di aria,
che non è difficile avvenire in buche a fondo
cieco, si vuole -ricorrere al tubo di ritorno, alla
separazione del camminante, al fornello, al
oentolino meccanico, alla macchina ad aria
compressa (fìg. 20).
Il tubo di ritorno, detto volgarmente calamita
92 Capitolo IIL
parte dalla bocca dello scavo o entrata, dove
suole sovpalzarsi di parecchi metri dal suolo
mediante una ròcca simile a quella dei camini;
di là, addossato ad una parete della galleria, e
costruito con tavole ben connesse o con pietre
ed un cemento qualsiasi, o con tubi di terra
cotta, od anche con manicotti di grossa tela, si
avvia il tubo d'aria in forma quadrata o rotonda,
con diametro interno non inferiore ai 30 centi-
metri, e si distende mano mano che si procede
nell'avvanzamento dello scavo, con cui va di
conserva.
Perchè questa calamita funzioni regolarmente,
occorre mantenere sempre costante la sua se-
zione, non faccia angoli troppo acuti, non pre-
senti scabrosità nella sua superficie interna, e
sia mantenuta quanto é maggiormente possibile
dritta e pulita.
Per vedere se funziona bene, ed accertarsi,
che non ha soluzioni di continuità, si affaccia
una lampada accesa all'orifizio interno di essa,
ed allora la fiamma o devesi spegnere, quando
la corrente è potente, oppure devesi piegare
verso rinterno del tubo.
Lo che indica, che l'aria entrata dalla buca
esce dal canale appositamente costruito, e che
si rinnova per la stabilita corrente.
La separazione dello scavo non differisce
molto dalla calamita, essendo in sostanza un
tubo di ritorno d'aria a sezioni più ampie. Essa
come quello comincia dall'entrata della galleria
'on una ròcca simile alla precedente, e quindi
Ricerca dei giacimenti. 93
con delle tavole, il cui piede posa nel centro
del suolo della galleria e la testa in un lato
della vòlta in posizione obliqua, si procede alla
divisione del trapezio, formato dallo scavo, in
un triangolo, che serve all'uscita dell'aria, ed in
nn romboide, che serve per l'entrata dell'aria e
per via.
Le tavole vengono connesse con malta di
gesso in modo da formare un solido massello.
Quando non si vogliono adoperare tavole si
può formare il massello con pietre e malta di
gesso.
La separazione funziona meglio della calamita ;
sia perchè, essendo molto più ampia, lascia
passare maggior quantità di aria; sia perchè,
potendovi passare dentro una persona, può es-
sere meglio ispezionata, conservata e riparata.
Al fornello si ricorre quando il tubo d'aria o
la separazione più non funziona, a causa di una
maggiore rarefazione dell'aria esterna in rap-
porto a quella interna. Allora bisogna riscaldare
l'estremità superiore del tubo d'aria e farvi il
vuoto per costringere l'aria interna ad affluirvi ed
uscire, obbligando cosi l'aria esterna a pene-
trare nella galleria per rimpiazzare il posto di
quella, che si è forzata ad uscire.
11 fornello perciò si costruisce all'estremità
superiore del tubo d'aria, e propriamente nel
punto dove questo finisce e comincia la rócca.
Quivi si munisce la bocca del tubo di una gri-
glia orizzontale e di uno sportello verticale so-
pra di essa, entrambi in ferro. Sulla griglia si
abbrucia la legna e si chiude lo sportello.
94 Capitolo III
La fiamma ed il fumo fanno il vuoto nella
ròcca del camino, e Tapparecchio comincia a
funzionare, tanto meglio, quanto più lungo è il
tubo della ròcca.
Il ventolino meccanico è un ordegno, che
serve ad introdurre Taria nell'interno, per via
del tubo d'aria, quindi a differenza degli altri
mezzi descritti, funziona in modo, che l'aria é
costretta ad entrare dalla calamita e ad uscire
dalla galleria ; ed il più delle volte, quando non
si può stabilire la corrente, l'aria immessa col
ventolino è destinata ad essere consumata di-
rettamente dagli operai e dalle lampade, che si
trovano nei cantieri. È .perciò, che devesi rigo-
rosamente calcolare la portata dell'aria, che può
immettere il ventolino, in rapporto al bisogno
del consumo, che deve farsene nello interno.
La quantità di aria abbisognevole non può
discendere sotto i 30 litri al 1" per minatore e
per lampada. Nei locali aventi sviluppo di gas
deve essere aumentata di molto.
Il ventolino si compone di una ruota ad alette,
che si fa girare rapidamente dinnanzi l'orifìzio
esterno di un tubo di aria. Le alette spingono
l'aria esterna dentro del tubo e la costringono
per compressione a penetrare nell'interno (1).
Quando la funzione del ventolino riesce a
stabilire la corrente dal tubo d'aria alla galle-
ria, può rendere un buon servizio; ma quando
questo non puossi ottenere, è molto pericoloso
(1) Vedi Berlolio. Manuale, Cap. XIII.
Ricerea dei giacimenti. 95
affidarsi a questo ordegno; perchè o un guasto
repentino del congegno mentre funziona, o la
insufficienza del movimento di rotazione, che vi*
s'imprime^ o altri accidenti, sono cause di gravi
infortuni agli operai, che lavorano nell'interno.
Ad esso deve ricorrersi in casi estremi, in la-
vori di breve durata, e più utilmente in casi di
salvataggio.
Le macchine ad aria compressa, le quali si
adoperano nelle grandi lavorazioni, sono fon-
date sullo stesso principio del ventolino, e perciò
se da un canto riescono più utili per la mag-
giore quantità di aria, che possono immettere,
per la maggiore sicurezza, che offrono, a causa
della maggiore resistenza e regolarità di funzio-
namento, dall'altro canto non cessano di presen-
tare gli stessi pericoli e per le medesime ragioni.
La sicurezza assoluta nella lavorazione, che
deve avvenire nelle viscere della terra, in quanto
concerne Tareazione sta appunto nell'avere più
foci, a diverso livello e con opposte orientazioni.
I mezzi di cui ci siamo occupati non sono che
palliativi ed assai precari. Possono adoperarsi
come eccezione e nel periodo delle ricerche, ma
sono da scartarsi completamente in un impianto
definitivo e bene ordinato, in cui, disponendo
di una serie di gallerie con diversi sbocchi, si
devono mettere in comunicazione tra loro, in
guisa da stabilirsi e mantenersi sempre attive le
correnti d'aria, che necessariamente ne derivano. '
Se si hanno gallerie di ribasso, o pozzi, tutte
le vie interne devono comunicare con questi,
e cosi l'aria non mancherà mai.
96 Capitolo HI.
6. I g^as delle solfare. — I nemici insidiosi e
dìù temibili nelle miniere sono i gas, che si
sviluppano dal seno delle rocce, e che erompono
improvvisi nell'atto della lavorazione. Nelle mi-
niere di solfo i gas che si producono sono : li
solfuro d'idrogeno, Tacido carbonico, ed il car-
buro d'idrogeno.
Il primo è detto volgarmente agro, il secondo
rinchiuso, il terzo antimonio (?).
L*uno è venefico, Taltro asfissiante, l'ultimo
infiammabile ed esplodente.
A questi potrebbe aggiungersi l'anidride sol-
forosa o acido solforoso, il quale si avviluppa
dalla combustione dello zolfo, ed è perciò detto
volgarmente fumo. Ma siccome questo gas non
si ha direttamente dalle viscere della terra, ma
si verifica soltanto quando un caso fortuito de-
determina la combustione del minerale, cosi
non può annoverarsi tra i gas naturali, insi-
diatori della vita degli operai nell'interno delle
miniere di solfo (1).
Il solfuro d'idrogeno, idrogeno solforato, o
acido solfidrico, o agro é contenuto nelle acque
solfidriche dette mintine. Quindi lutte le volte che
si è presso a rinvenire qualche deposito di acque
solforiche, o che il materiale, che si abbatte è
impregnato di quest'acque, o che vi sia stilli-
cidio, si avverte un odore speciale di uova pu-
trefatte, che è l'odore caratteristico dell'idrogeno
(1) In caso d'incendio bisogna fuggire per queUe vìe dalle
quali entra l'aria e chiudere ermeticamente lutti gU sbocchi
d'aria al luogo incendiato.
Ricerca dei giacimenti. 97
solforato. Esso inoltre attacca la mucosa degli
occhi, che diventano rossi, asciutti, insofferenti
della luce, con acuto dolore esteso alle tempia.
Attacca pure le vie respiratorie, dalle quali
passando per assorbimento nel sangue produce
Tavvelenamento immediato.
Questo comincia a manifestarsi con formico-
lio ai piedi ed alle gambe; ed allora bisogna
subito fuggire, e correre in cerca di aria pura
per non cadere vittima del terribile veleno.
L'acido carbonico, o anidride carbonica o rin-
chiuso (da non confondersi col rinchiuso pro-
dotto da deficienza d'aria, che produce anche
l'asfissia) si sviluppa dalla decomposizione dei
tufi calcari ed argillosi, o si trova rinchiuso
nelle fessure delle rocce calcaree o nelle druse
del giacimento. Esso si manifesta con lo spe-
gnersi delle lampade, ed arrecando un vivo senso
di ambascia e di stento nella respirazione. Es-
sendo più pesante dell'aria, comincia col man-
tenersi presso al suolo, sino a quando con l'ac-
cresciuto volume non si eleva sino all'altezza
dell'uomo. Appena avvertita la sua presenza,
bisogna fuggire all'aperto per non restare ucciso
per soffocazione, non essendo questo gas asso-
lutamente atto alla respirazione.
Il carburo d'idrogeno o idrogeno carburato, o
idrocarburo è il terribile grisou dei francesi, che
tante vittime umane fa nelle miniere di carbon
fossile. Esso é incoloro ed inodoro e perciò non
viene avvertita la sua presenza se non quando,
accumulato nell'ambiente in cui si lavora, com-
Cagni. 7
98 Capitolo III.
binato con l'ossigeno dell'aria ed al contatto
della fiamma delle lampade, esplode terribil-
mente, uccidendo quanti si trovano nei cantieri
e nelle vie di accesso alla miniera.
Nelle solfare della Sicilia, a differenza di
quelle della Romagna, non si riscontra spesso
la presenza d'idrocarburi, che possano produrre
questi gravi disastri. Si trovano solo nei terreni
inferiori, quando si scavano gallerie di ribasso,
o vie fuori dello strato nel muro di esso. Allora
si devono adoperare le lampade di sicurezza di
cui ho fatto cenno, per impedire il contatto
della fiamma col miscuglio esplodente.
E qui è luogo di avvertire, che le lampade di
sicurezza ad olio o benzina, come le Dawy e
derivate non corrispondono bene allo scopo,
perchè non impediscono completamente il con-
tatto, e perchè rompendosi, lasciano accesa la
fiamma, che provoca l'esplosione.
Le lampade, che soddisfano completamente
l'esigenze di questo servizio sono le elettriche
ad incandescenza al bicromato di potassa. Que-
ste non hanno contatto alcuno con V ambiente
esterno, e quando avviene una rottura del ve-
tro, che contiene il filo luminoso, questo si spe-
gne immediatamente in modo da non poter de-
terminare l'esplosione. In Francia e nel Belgio
si sono diffuse rapidamente, in Italia rappresen-
tano un'eccezione in qualche miniera tra le più
importanti.
È noto che questi gas si rendono letali quando
nella miscela con l'aria superano un certo li-
Ricerca del giaeimenii. 99
mite, mentre sono innocui quando non perven-
gono a raggiungerlo. È necessario perciò te-
nere nell'interno della miniera degli anemo-
metri e dei manometri, che misurano ed indi-
cano la intensità delle correnti e la pressione
dell'aria.
L'ho detto, e non é mai superfluo il ripeterlo,
che il migliore preservativo contro i tristissimi
effetti di questi gas, si é l'abbondanza di aria
ossigenata e sempre nuova dentro la miniera.
Una corrente costante, che circola in essa, neu-
tralizza i loro eff'etti dannosi, perché mentre li
diluisce mano mano che si sviluppano, li di-
sperde nelle gallerie e li trascina fuori dalla
miniera.
Ond' é che la buona areazione o ventilazione,
come ho ripetuto, è il primo coefficiente per la
sicurezza delle miniere.
Per ovviare ai pericoli di questi gas deleteri
od esplosivi, che sono tanto frequenti ed abbon-
danti nelle lavorazioni sotterranee, non si cono-
scono altri mezzi più efficaci. Le fiammate nei
cantieri e nelle gallerie, le disinfezioni con so-
stanze assorbenti, le maschere ed altri simili
espedienti, che si sogliono adoperare, non val-
gono a prevenire le tristissime conseguenze di
questi potenti nemici delle miniere. Occorre aria,
aria pura e sempre nuova ed abbondante; senza
di eSvSa la morte !
CAPITOLO IV.
CoUivazione delle miniere di »olfo.
1. Cantieri di layorazione. — Compiuti i lavori
necessari per arrivare al giacimento zolfifero,
comincia il periodo della coltivazione di esso.
Ed anzi tutto bisogna accertarsi della sua po-
tenza, della ricchezza, della direzione ed incli-
nazione e della estensione.
I primi due elementi servono per determinare
la convenienza economica della coltivazione, gli
altri per la scelta del metodo di lavorazione.
Un giacimento, che non abbia almeno un metro
di potenza non è coltivabile, perché le spese di
estrazione supererebbero il valore del minerale,
che se ne potrebbe utilizzare. Un minerale grezzo,
che alla fusione non renda almeno otto quintali
a cassa di solfo netto, cioè a dire due quintali
per ogni metro cubico di minerale grezzo estir-
pato, non è nemmeno coltivabile per la stessa
ragione.
La inclinazione, la direzione e la estensione
devono essere studiate, perchè, dovendo abbat-
Collioazione delle /liniere di zolfo, 101
tere il minerale attraverso haiicp, ed orientare
le gallerie verso il centro dellaVjente zolfifera,
é necessario che se ne conoscfif ,^-. sua ubica-
zione, e possibilmente la sua perifsi*isi.
Per conoscere l'inclinazione bisogna -^mettere
allo scoverto un certo tratto della^sliperficie
dello strato minerale, e quindi con la'- bùssola
misurarne la inclinazione, la quale conosciata,
si darà principio air abbattimento del min€lrfis,le'v'.
dando allo scavo una inclinazione opposta\à/-
quella dello strato, nel senso della sua potenza*-'
Cosi si continuerà sempre in linea retta sino a
quando si arriverà alla roccia incassante. In
questo modo, se lo strato si é attaccato dal letto,
si arriverà al muro; se si é attaccato da questo
si giungerà al tetto, e misurando la lunghezza
della galleria ottenuta, si conoscerà lo spessore
o potenza dello strato (^^. 21).
Volendosi conoscere l'estensione nel senso
della larghezza, a misura che si procede nello
scavo della prima galleria, ed alla distanza di
quattro metri ciascuno, si apriranno a destra
ed a sinistra in direzione tra loro opposta dei
cantieri, il cui avvanzamento seguirà sempre
nel senso della larghezza del giacimento, cioè
a dire in linea trasversale alla sua lunghezza
o direzione, che quasi sempre si sviluppa nel
senso della inclinazione. Cosi che le nuove gal-
lerie, che ne risultano si incrociano con la gal-
leria, che attraversa lo strato, e sieguono tra-
sversalmente alla sua inclinazione. Continuando
sempre in linea retta Tavvanzamento delle gal-
102 Capilpto IV.
lerie, si giungerà-^ip-un punto in cui o la lente
zolfifera finisGeJkileramente, oppure si assotti-
glia talmente" -da. non potersi coltivare. Allora
si misura ;}fit lunghezza delle gallerie, che ne
sono risi>Ua4é, e si conoscerà la estensione in
Fig. 21. — a-b, Potenza; ò-c, larghezza o estensione; d-c, lun-
ghezza o direzione ; 1, gaUeria nella potenza ; 2, galleria
in estensione ; 3, lavorazione nella potenza ; 4, lavora-
zione nell'estensione; 5, lavorazione in direzione.
larghezza. La estensione in lunghezza sarà co-
nosciuta in seguito col prosieguo dei lavori, che
durano molti anni, e mercé la formazione di
gallerie longitudinali, che sieguono la inclina-
zione dello strato, e dei diversi piani di esau-
rimento, nei modi, che dirò in seguito.
2. Lavorazione interna. — L'estirpazione del
minerale si fa nei cantieri dai picconieri. Uno
Coltivazione delle miniere di zolfo. 103
o due insieme vi lavorano di giorno, altrettanti
di notte in ciascun cantiere. La muta dei pic-
conieri perciò si alterna ogni 12 ore. Ciascun
di essi è provvisto di piccone, di zappa, di palo,
e di una o più ceste di vimini {fig, 22). Gol pic-
cone abbatte il minerale nel modo descritto nella
prima parte di questo manuale, formando uno
Flg. 22. — 1, Piccone; 2, picco; 3, palo; 4, zappa.
scavo, che in media non supera i due metri di
altezza, ed altrettanto o poco meno di larghezza.
Con la zappa raccoglie dal suolo il minerale
estirpato, che versa nelle ceste, e ciò dopo aver
abbattuto tanto minerale per quanto basta a
riempire i sacchi di grossa tela, che portano i
eurusi(\) o ragazzi portatori, oppure le carriole
od i vagoncini di cui dispone, a seconda il si-
stema di trasporto adottato. Del palo si serve
quando vuole staccare o rimuovere grossi Moc-
ci) Caruso dal latino caret usti, manca di pratica, appren-
dista.
104 Capitolo IV.
chi, e quando vuole scavare delle mine, in quei
punti di roccia minerale, che non si lascia rom-
pere dal piccone.
In un cantiere a due picconieri, questi non
lavorano simultaneamente, perché non lo pos-
sono, attesa la strettezza dello spalilo; ma alter-
nativamente a riprese, in guisa che mentre Tuno
lavora l'altro riposa, o dà il carico ai carusi o
ai veicoli.
Uno o due picconieri tengono a loro disposi-
zione uno o due o più carusi, che come ho detto
sono adibiti al trasporto del minerale estirpato,
con sacchi a spalla o con carriole di legno.
Talvolta trasportano il minerale sino all'esterno
della miniera; talvolta sino all'imbocco delle
gallerie comunicanti col pozzo o col piano in-
clinato; tal' altra riempiono i vagoncini scorrenti
su binari, che dai vagonìeri vengono spinti verso
il pozzo, dal quale sono tirati fuori.
Un picconiere in media per ogni giornata di
lavoro può estirpare mezza cassa di minerale,
cioè 2 metri cubici, che può mandar fuori qua-
lora abbia un numero adeguato di carusi a se-
condo la distanza a cui deve farlo pervenire.
Ma questo risultato è assai variabile, dipendendo
dalla durezza della roccia, dalla resistenza del
picconiere e della buona o mala voglia dei ca-
rusi e dei vagonieri a lavorare.
Cosi, tenuto conto dei giorni di lavoro e di
quelli di riposo; dei giorni di maggiore o di
minore produzione, la media annuale deir estir-
pazione prodotta da un picconiere si può cai-
Coliioazione delle miniere di zolfo. 105
colare su per giù a 100 casse o 400 metri cubici.
Oltre ai picconieri, ai carusi ed ai vagonieri,
lavorano nell' interno delle miniere gli spesalori
od operai, che hanno Tincarico speciale di ese-
guire tutte le riparazioni necessarie alle vie,
tutti gli sgombramenti ed abbattimenti dei ma-
teriali sterili, e tutte le comunicazioni nella roc-
cia sterile con le vie interne per la circolazione
dell'aria.
In generale il loro compito si è quello di ese-
guire tutti i lavori, che non riguardano Testir-
pazione del minerale, che spetta esclusivamente
ai picconieri, i quali di nuir altro devono occu-
parsi fuorché dell'estirpazione, e delle ripara-
zioni dei cantieri, secondo le prescrizioni del-
ringegnere e del capo-maestro, dai quali sono
diretti, sorvegliati e comandati.
Pertanto la lavorazione interna consiste nella
estirpazione, che viene eseguita dai picconieri;
nella eduzione che viene eseguita dai carusi e
dai vagonieri; e nella manutenzione delle vie
interne, che viene eseguita dagli spesalori.
3. LaYorazione estema. — La lavorazione esterna
per quanto concerne il maneggio del minerale
grezzo, comprende le operazioni di scarico, di
accatastamento e di misurazione.
Lo scarico tanto dei sacchi portati a spalla
dai carusi, quanto dei vagoncini venuti alla
bocca del pozzo o dei piani inclinati, si fa in
una piattaforma preparata in un sito poco di-
scosto e soprastante agli apparecchi di fusione
(fig. 23).
106
Capitolo IV.
Questo piano per tutta la sua lunghezza porta
nel centro un muretto di 25 centimetri di spes-
sore e di 1 metro di altezza, detto carrozzone,
il quale serve per guida dell'altezza delle ca-
taste o basettate. Queste, il più delle volte sono
coperte da una vasta tettoia, per riparare il mi-
nerale dalle pioggie, che tanto lo danneggiano.
Se il minerale viene estratto a spalla d'uomo,
i carusi, usciti dalla entrata della buca, si re-
Fig. 23. - 1, Piano inclinato con binario ; 2, piano di sca-
rico; 3y basettate; à, carrozzone; 5, tettoia.
cano alla piattaforma, e vuotano i sacchi pipasse
il muro del carrozzone. Se viene estratto coi
vagoni, questi vengono ritii^ati dalla bocca del
pozzo dai l'icevitori, e consegnati ai vagonieri,
i quali, spingendoli sui binari di un leggeris-
simo piano inclinato, li avviano allo scaricatoio,
sovralzato di parecchi metri al piano di scarico,
dove li vuotano, e ritornano per altro binario
alla bocca del pozzo per consegnai'li vuoti al
ricevitore che li situa nella gabbia, che parte.
Coltivazione delle miniere di zolfo, 107
Quando occorre mandare giù i rosticci pei
riempimenti, come dirò fra poco, allora il va-
goniere, scaricato lo zolfo, spinge il vagone nel
luogo dove da appositi operai si fa il carica-
mento dei rosticci, e quindi carico lo avvia verso
la bocca del pozzo in cui viene calato.
Lo zolfo scaricato nel piano, viene dai caia-
siieri impostato all'altezza del carrozzone, cu-
rando di situare al suolo i blocchi più grossi,
quanto è più possibilmente vicini tra loro, e poi
riempiendo gli spazi con frantumi del minerale
o breccie, in guisa da formare uno o più paral-
lelepipedi detti basettate, aventi l'altezza di un
metro e le altre dimensioni variabili a seconda
la quantità del minerale accatastato. Avviene
qualche volta che la esuberante quantità del
minerale non può essere contenuta dal piano,
con questo sistema d'impostamento; allora bi-
sogna dupplicare o moltiplicare T altezza, e
quindi non basta più la guida del carrozzone.
In questo caso i catastieri ne costruiscono con
lo stesso minerale un'altro dell'altezza voluta
di due o più basettate, cioè a dire di due o più
metri, e poi sulla guida di questo compongono
tutte le cataste.
L'operazione dell' impostamento è assai im-
portante nell'industria dello zolfo per le ragioni
che dirò appresso. È quindi necessario, che i
catastieri siano persone esperte ed onestissime.
Tre cose devono principalmente curare: Che il
minerale sia scevro di materie estranee, che sia
accatastato stretto ed esente da spazi vuoti nel
108
Capìtolo IV.
mezzo delle cataste, che, fatta la consegna di
cui parlerò, non sia rimosso, e portato nelle
nuove basettate, che saranno formate in seguito.
Eseguito rimpostamento si passa alla misu-
razione e consegna del minerale. L'unità di mi-
sura, come ho ripetuto é la cassa, che corri-
sponde a 4 metri cubici. Essa é formata da un
parallelepipedo di minerale grezzo, avente l'al-
tezza di un metro, la larghezza di 2 metri, ed
Fig. 24. — 1, Cassa (unità di misura);
sterri (un quarto di cassa).
2, Misura per gli
altrettanto di lunghezza (fig. 24). Avendo for-
mato la catasta ad una basettata, cioè ad un
metro di altezza, con un regolo di due metri si
misui^a la larghezza e la lunghezza, il numero
dei regoli dell'una si moltiplica per quello del-
l'aitila e si ottiene un prodotto indicante il nu-
mero delle casse.
Quando si é impostato a più basettate si mol-
tiplica il prodotto come sopi'a ottenuto pel nu-
mero delle basettate e si avrà cosi un nuovo
prodotto, indicante ugualmente il numero delle
Coltivazione delle miniere di zolfo. 109
casse, che compongono la catasta a più ba-
settate.
Pei frantumi minuti del minerale detto sferro,
si usa per la misura una cassa cubica di legno,
avente i lati di un metro, senza fondo, la quale,
posata sul suolo si riempie di sterro, e quindi
tirandola in su, si vuota dal fondo aperto. Ogni
4 misure di essa formano una cassa di sterri
{^^^ 24).
Dirò in seguito quali sono i contratti dell'eser-
cente coi picconieri in ordine alla estirpazione
ed alla eduzione del minerale. Qui avverto che,
eseguiti l'impostamento e la misurazione, si fa
la consegna {giudica) dal picconiere airesercente,
sia definitiva, quando la fusione dovrà farsi dal-
l'esercente per proprio conto, sia provvisoria,
quando la fusione dovrà farsi dai picconieri, i
quali si sono obbligati a consegnare zolfo fuso
in forme o ballate. In questo caso la consegna
si fa per constatare la quantità dell'anticipazione
in danaro, che l'esercente dovrà fare ai picco-
nieri prima della fusione, ragguagliata ad un
tanto a cassa, secondo i contratti.
Perciò risulta evidente, che Toperazione del-
l' impostamenlo deve essere eseguita con esat-
tezza e correttezza. Perchè interessa essenzial-
mente all'esercente di avere la giusta quantità
di minerale, per non aumentare le spese, e per
avere la resa regolare nella produzione, il cui
difetto implica perdite gravi all' esercente e di-
scredito alla miniera.
4. Metodi di coltivazione. — Neil' esplorazione
Ilo Capitolo IV.
del giacimento in potenza ed in larghezza, come
abbiamo visto, risultano tante gallerie parallele,
che arrivano sino alla roccia incassante e ste-
rile. Allora é tempo di scegliere il metodo di
condurre la lavorazione. Se si adotta il vecchio
sistema di coltivazione per vuoti col lasciare a
posto le colonne con relativi archi e soglie, si
apriranno alla distanza di 4 metri Tuna dall'al-
tra tante gallerie trasversali, che mettano in
comunicazione le gallerie parallele precedente-
mente formate, e cosi si avrà una serie di gal-
lerie, che dividono a scacchi lo strato attaccato.
Dalle gallerie si è estirpato il minerale, che
si utilizza ; le colonne o piloni, che restano tra
le intersezioni delle gallerie non si possont) ab-
battere, perché devono sostenere le volte della
miniera, e quindi non si può utilizzare almeno
prontamente una enorme quantità di minerale,
che deve restare a posto (fig. 25 e 26).
Ma nelle solfare i pilastri si devono ripren-
dere in un'epoca più o meno lontana- Allora si
tiene il metodo per scoscendimenti del tetto, op-
pure quello per riempimento dei vuoti {^g. 27).
In questo caso si riempiscono di materiali ste-
rili 3 dei 4 vuoti, che circondano i piloni e si
abbattono questi dalla fronte del vuoto lasciato.
1 ripieni sostengono le volte o archi di minerale,
che saranno anche ripresi in seguito e sostituiti
da altri ripieni, che si faranno mano mano, che
sarà estirpato il minerale al cui posto verrà
immediatamente sostituito lo sterile o sterro.
^f^ si adotta il ^iqtema degli esaurimenti e dei
Coltivazione delle miniere di zolfo. 1 11
riempimenti o ripieni (fìg. 28), allora si comin-
Pro lezio ne orizzontale.
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Fig. 25. — Coltivazione per vuoti. — i. Gallerie formate
dair abbattimento del minerale; :2, piloni a sostegno
della miniera; 3, cantieri in avanzamento; 4, giacimento
a coltivarsi.
Proiezione verticale.
Fig. 26. — Coltivazione per vuoti a 3 piani.
eia ad abbattere il minerale esistente nei mas-
114 Capitolo IV.
un sistema riconosciuto dannoso air industria
ed alla sicurezza delle miniere, come dimostrerò
nel paragrafo seguente.
5. Sistema razionale di coltiTazione. — Il secondo
metodo è quello che Tarte, Tutilità, la sicurezza e
l'economia prescrivono. È perciò il vero sistema
razionale, che dovrebbe per regola adottarsi,
salvo quando condizioni speciali ed eccezionali
obbligherebbero a seguirne un altro diverso.
Questo metodo presenta i seguenti vantaggi:
1. Si utilizza prontamente tutto il minerale
esistente nella miniera, il quale viene cosi in-
teramente esaurito.
2. Si procede con ordine perfetto al taglio dei
massivi compresi tra le gallerie intersecanti.
3. Si provvede alla sicurezza e solidità della
miniera, evitando il pericolo di crollamento delle
volte, che tante vittime suol fare nelle coltiva-
zioni per vuoti.
4. Si risparmia la spesa rilevante della ma-
nutenzione ed armamento delle gallerie.
5. Si risparmia la spesa di eduzione dello
sterile, che spesso é abbondante nelle zolfare.
6. Si evita il pericolo di accumulo di gas mi-
cidiali nelle gallerie abbandonate, dalle quali poi
sogliono estendersi sino ai cantieri di lavorazione.
Questo sistema perciò stesso che offre tanti
incontestabili vantaggi, oggi si preferisce alVal-
tro, ad onta dei contralti viggenti e delle ener-
giche opposizioni dei proprietari. Gr Inge'gneri
deirufficio minerario governativo nelle loro ispe-
zioni alle zolfare spesso lo prescrivono obbliga-
CoUicazione delle miniere di zolfo. 115
topiamente come misura di sicurezza delle mi-
niere e prevenzione degli infortuni. Sarebbe un
grande beneficio per l'industria e per gli operai
se una legge ne prescrivesse la obbligatorietà.
Il materiale, che occorre a formare i ripieni
nella maggior parte delle zolfare si ha sul po-
sto e viene fornito dai tufi e dai calcari sterili,
che sogliono accompagnare il minerale; ma
quando non si ha sul posto, oppure devesi prov-
vedere al supplemento, si fa venire di fuori, ed
in questo caso servono benissimo i rosticci o
residui della fusione, detti genisi.
La spesa occorrente per quest'operazione é
quasi sempre inferiore al prezzo netto, che si
ricava dal minerale estirpato al posto del ri-
pieno. Infatti il materiale portato di fuori ordi-
nariamente suole costare da L. 5 a 7 per ogni
cassa; mentre una cassa di zolfo può dare da
L. 10 a 15 di utile netto in condizioni normali.
Quando poi per condizioni speciali il costo dei
riempimenti è superiore all'utile, che se ne può
ricavare, e non si é costretti a farli per ragioni
tecniche, allora si adotta necessariamente il si-
stema per vuoti.
Le condizioni essenziali perchè si possa eser-
citare il sistema per ripieni sono le seguenti :
1. Inclinazione sufficiente del giacimento in
guisa da permettere una lavorazione dal basso
in alto.
2. Potenza sufficiènte a poter comportare
diversi piani di lavorazione.
3. Esistenza di vie comode e sicure fuori
116 Capitolo IV.
del giacimento, ed a preferenza nelle regioni del
muro, le quali devono essere sempre mantenute
in piedi durante e dopo Tesaurimento dei massivi.
4. Formazione di gallerie di ribasso e di
traino presso il suolo del giacimento ed al di-
sotto del livello dei cantieri, per la maggiore
facilità di estrazione del minerale e di introdu-
zione dei materiali sterili, e per tenere a dispo-
sizione tutto gran parte dello strato, che do-
vrà attaccarsi dal basso per passare poi al piano
superiore, onde avere sempre i ripieni al piede.
Quando si è esaurito un piano di lavorazione,
cioè a dire quando si é estirpato tutto il mine-
rale esistente in un tratto orizzontale per tutta
l'estensione del giacimento, od anche contem-
poraneamente alla lavorazione in un piano in-
feriore, si passa all'esaurimento di un piano
superiore o viceversa, comunicandovi con gal-
lerie inclinate o discenderie.
Fra i piani si conserva un diaframma di mi-
nerale con 4 metri di spessore, il quale sarà ri-
preso appresso, quando si sarà esaurito il piano
inferiore e si saranno consolidati i ripieni (fi-
gura 28 n. 2).
La lavorazione nei diversi piani si conduce
la stessa e conforme al metodo prescelto. Pro-
cedendo sempre avanti nella lavorazione si apri-
ranno sempre nuovi cantieri, in guisa che il
numero degli operai verrà a moltiplicarsi e ad
aumentarsi in progressione geometrica, e si darà
alla miniera tutto lo sviluppo di cui è suscet-
tibile, a secondo la potenzialità del giacimento.
CoUioazione delle miniere dì zolfo. 1 17
È importante avvertire che nelle coltivazioni
per vuoti i piloni, che nei diversi piani sosten-
gono le vòlte si devono corrispondere perfetta-
mente Tuno sull'altro, in modo che quelli del-
Tultimo piano in basso sostengano gli altri dei
piani superiori. Perciò devono aumentarsi le
sezioni dei piloni del piano inferiore per resi-
stere meglio al peso, che devono sopportare.
Sono queste condizioni essenzialissime per la
solidità della miniera coltivata per vuoti senza
delle quali non si potrebbe reggere e presto ne
avverrebbe il crollamento.
È d'avvertire parimenti che nella coltivazione
per riempimenti, i ripieni devonsi eseguire con
la massima diligenza; devesi di tratto in tratto
ricalcare fortemente il materiale, che vi s'im-
posta, e si deve aver cura di non lasciare al-
cun vu-oto tra il ripieno e la vòlta della roccia
soprastante. Perchè devesi evitare per quanto
è possibile il brusco movimento degli strati su-
periori, che necessariamente obbedendo al pro-
prio peso devono cedere ed abbassare il proprio
livello. Quando il ripieno é ben fatto, la risacca
degli strati superiori si compie lentamente, la
compressione del ripieno si verifica gradata-
mente, ed il consolidamento avviene senza com-
promettere la stabilità e la sicurezza della mi-
niera.
CAPITOLO V.
Mineralurgia dello zolfo. (^>
1. Apparecchi per la iasione. — La piccola dif-
ferenza di densità o peso specifico tra lo zolfo
e la sua ganga impedisce di separare l'uno dal-
Taltra per mezzo della cernita e della lavatura.
Né, per effetto delle loro proprietà fisico-chimi-
che si può adottare il metodo della calcinazione,
né quello della cementazione. Potrebbe soltanto
impiegarsi quello della soluzione e sedimenta-
zione nel solfuro di carbonio; ma la difficoltà
dell'impiego di questa sostanza infiammabile e
malsana, il suo prezzo elevato e la lentezza del-
l'operazioni lo rendono inattuabile. Ond'é che
la mineralurgia dello zolfo non trova altro me-
todo, che quello della fusione, o quello della di-
stillazione.
L'uno e l'altro sono fondati sullo stesso prin-
cipio, e costituiscono quell'operazione per cui
(1) V. Gatto M. " Trattamento mineralurgico dei minerali
di solfo , U. Hoepli, 1895.
Mineralurgia dello zolfo: 119
si separa il minerale dalla sua ganga per mezzo
del calore.
La fusione è l'operazione più importante del-
l'industria solfifera, e perciò richiede cure spe-
ciali ed una direzione intelligente e molto pra-
tica; perchè se la separazione avviene incom-
pleta, o se si lascia disperdere parte del mine-
rale allo stato liquido o gassoso, si avrà una
perdita di minerale depurato e quindi una mi-
nore resa o produzione.
Un minerale ricchissimo, che non si sappia
fondere, darà una produzione inferiore ad un
nninerale povero, che si avrà saputo ben fon-
dere, come questo non ne darà affatto, se la
fusione fallisce.
La separazione del solfo dalle materie etero-
genee cui è associato si fonda sulla sua pro-
prietà fisica di fondersi, come dissi a 114°, ri-
fondersi a 260o, e ridursi in vapore a 460° cen-
tigradi di calore ; mentre la ganga calcare, mar-
nosa, gessosa, ecc., non si fonde affatto, e gli
altri minerali cpme bitume, selenio, stronzio,
arsenico, ecc. che in piccola parte vi si trovano
associati, fondono a temperatura più elevata.
Con questi principii, la fusione razionale del
solfo consisterebbe nel riscaldare in forni chiusi
il minerale grezzo sino al grado di sua fusione
o poco più, in modo da ottenersi la separazione
completa del solo solfo, depurato da tutte le
altre materie estranee.
Ma vedremo come in pratica non è possibile
ottenere questo risultato, almeno nella prima
120 Capitolo V.
fusione a cui si limita il compito del produt-
tore di zolfi, e come questi si devono in seguito
distillare nelle raffinerie per depurarli comple-
tamente da ogni sostanza eterogenea.
La fusione attualmente si fa in forni aperti,
o chiusi od a riverbero. Il combustibile, che
fornisce il calorico occorrente è lo stesso mi-
nerale, o il carbone minerale e vegetale, o la
legna, o il vapore acqueo soprariscaldato in
appositi apparecchi ed applicato quindi ai forni
chiusi od a riverbero.
Parlerò di ciascun sistema separatamente,
dirò poi quale merita la preferenza.
2. Sistema antico di fusione e metodi odierni.
— Il forno aperto in cui per combustibile si fa
servire lo stesso zolfo è il calcarone, tanto co-
mune in Sicilia ed anche nelle miniere del con-
tinente e della Spagna, da potersi affermare,
che tiene ancora il primato sopra tutti gli altri
apparecchi di fusione, e che anzi sino a pochi
anni addietro fu addirittura il solo sistema cono-
sciuto ed adoperato (fìg. 29).
Il calcarone è un fosso di figura circolare di
variabile capacità, rivestito internamente di un
muro in pietra e malta di gesso, di spessore
ed altezza variabili, col suolo assai inclinato
verso il davanti, in cui al centro del muro si
apre un finestrino di forma rettangolare o trian-
golare col vertice in alto. Questo finestrino,
detto volgarmente morte ha la soglia a livello
del suolo del fosso, che sta alquanto sovralzato
sul livello del suolo esterno (fìg. 29).
Mineralurgia dello zolfo.
121
Il sito in cui devesi costruire il calcarone
deve essere riparato dai venti, e possibilmente,
deve restare fuori del campo occupato nel sot-
tosuolo dal giacimento.
11 terreno in cui si deve scavare il fosso deve
essere solido, unito, possibilmente refrattario e
diffìcile a screpolarsi. È indicato sopratutto il
terreno arenario. Si deve assolutamente evitare
il suolo contenente alabastro, o briscale o cal-
care o marna, o sopratutto argilla.
Fig. 29. — 1, Calcarone vuoto; 2, calcarone pieno.
Il soprasuolo, che bisogna formare artificial-
mente sul terreno scelto, deve comporsi coi mi-
nuti frantumi dei rosticci o genisi provenienti
dalla fusione degli anni precedenti. Questi de-
vono essere ben polverizzati e vagliati, distri-
buiti egualmente sulla superficie del suolo con
lo spessore di 20 centimetri almeno, appianati
e battuti con un mazzapicchio dopo essersi ab-
bondantemente bagnati, per ottenersi il conso-
lidamento e la levigatura.
Si avrà cura di rimuovere e rinnovare questo
soprasuolo ad ogni due o tre fusioni, perché
122 Capitolo V.
rirapregnazione degli altri minerali {metalli) re-
sidui della fusione zolfìfera, nuoce al regolare
funzionamento del forno.
I muri, che cingono il fosso hanno nella por-
zione anteriore l'altezza e lo spessore doppii o
tripli di quelli, che si riscontrano nella por-
zione posteriore, e devono costruirsi con pietre
arenarie e malta di gesso, ben solidi con into-
naco a liscio.
II finestrino deve avere una luce proporzio-
nale alla ampiezza del calcarone, ed ordinaria-
mente suole avere Taltezza di V4 dell'altezza
del muro in cui viene aperto, con la larghezza
corrispondente alla metà della sua altezza.
Esso deve essere solidamente inquadrato con
malta di gesso e riparato nella parte esterna
con una tettoia a volta anche in muratura, so-
stenuta da due solidi piloni in fabbrica, che
compiono anche la funzione di sostegni a rin-
forzo del muro anteriore, che viene a sostenere
tutta la spinta della catasta del minerale in fu-
sione.
La solidità nella costruzione del calcarone è
uno dei fattori essenziali alla buona riuscita
della fusione; perchè se, durante questa, si prò
ducono delle screpolature nei muri del calca-
rone in modo da penetrarvi l'aria esterna, lo
zolfo abbrucierà invece di • fondere e si avrà
molta perdita nella produzione.
Dirò nel paragrafo seguente come procede
la fusione nel calcarone, che costituisce l'antico
sistema di fusione dello zolfo.
Mcneralurgia dello zolfo.
123
Una modificazione razionale e moderna del
calcarone sono i fornelli Gill, cosidetti dal suo
inventore.
In essi come in quello serve di combustibile
lo stesso minerale, la combustione procede
egualmente dall'alto in basso, il caricamento
si fa allo stesso modo. Le differenze modali
Fig. 30. - Fornelli Gill.
consistono in questo; che hanno una capacità
molto inferiore, la quale viene compensata col
numero; che ricevono Talimentazione dell'aria
dal basso, anziché dall'alto; che la copertura
del cono superiore è in muratura, anziché in
ginisi; che l'accensione d'un forno all'altro av-
viene automaticamente (fig. 30).
Questi forni si costruiscono a coppie di due
tre; addossati e comunicanti tra loro. Hanno
124 Capitolo . V.
la forma cilindrica, e sono coperti da una cu-
pula, avente nel centro un'apertura circolare.
Vengono costruiti con dadi di pietra arenaria
connessi con malta di gesso. Lo spessore del
muro cilindrico e della cupola soprastante varia
a seconda la grandezza dei forni, come varia
pure il diametro e l'altezza del cilindro. Cia-
scuno dei due forni ai lati esterni, incavato nel
muro, porta un camino, che internamente si
apre al basso del forno, esternamente finisce
con una rócca o fumaiuolo, che si sovralza di
parecchi metri sull'altezza del forno. Nel punto
in cui i due forni si toccano, nel muro comune
è incavato un altro camino, che parte dalla
base della cupola ed arriva alla base dei forni.
All'apertura superiore fanno capo duefineslrini
comunicanti pure con Tinterno di ciascun forno
all'alto e muniti di valvole in lamiera di ferro,
da chiudersi od aprirsi al bisogno. All'apertura
inferiore vi hanno altri due finestrini comuni-
canti pure con l'interno di ciascun forno al
basso, e muniti anch'essi di valvole simili alle
precedenti.
Sul davanti di ciascun forno a livello del
suolo interno, che è sovralzato alquanto dal
suolo esterno, si aprono le morti eguali a quelle
dei calcaroni. L'apertura circolare del centro
delle volte a cupola è munita di un otturatore
in lamiera di ferro.
Il suolo di ciascun forno è inclinato dal di
dietro al davanti verso la morte e formato di
ginisi battuto come nel calcarone. Ogni coppia
Mineralurgia dello zolfo. 125
è riparata da apposita tettoia,. che la difende
dalle pioggie e dai venti.
La capacità varia dalle 2 alle 12 casse per
forno.
Dirò anche appresso come funzionano i forni
Gill, i quali nella pratica dell'industria zolfìfera
hanno incontrato molto favore, e sono stati pre-
feriti ai molti apparecchi congeneri, inventati
in questi ultimi tempi, mentre non si è trala-
sciato di studiare il modo di perfezionarli. Ed
un notevole perfezionamento si è ottenuto testé
impiegando come sorgente di calorico il vapore,
invece dell'abbruciamento dello stesso minerale
e trarformandoli in forni chiusi, nei quali per
mezzo di appositi caloriferi interni si ottiene
la fusione della massa del minerale in essi con-
tenuto. In quelle miniere, in cui esiste un im-
pianto di macchine a vapore, nell'interno del
forno si è adottato un sistema tubolare in la-
miera di ferro, in cui si fa circolare il vapore
d'acqua sopra riscaldato sviluppato dai gene-
ratori. Questi conduttori si riscaldano potente-
mente, e fondono il minerale con cui sono a
contatto, il quale alla sua volta diffonde il suo
calorico al minerale, che gli sta vicino, e cosi
avviene la fusione della massa senza Fazione
diretta del fuoco. L'aria necessaria, affinchè sia
alimentata la fusione ed equilibrata la tensione
dei vapori, che si sviluppano nell'interno del
forno, viene somministrata dall'esterno per mezzo
di ventolini meccanici, girati a mano o da con-
gegni automatici (fig. 31 n. 1).
126
Capìtolo V.
Si è applicala cosi ai forni Gill la funzione
dei forni chiusi a vapore cosi detti Fiocchi, che
passo a descrivere (fìg. 31 n. 2).
Questi forni si compongono di una camera
in ferro a doppia parete, sul cui fondo é infisso
un binario, che si collega ad un altro simile
esterno.
Fig. 31. — /, Forno Gill a vapore; 2, forno a vapore Fiocchi
3, vaschetta con solfo liquido.
La parete anterioi^e si apre a cerniera, e da
essa, scorrendo nella rotaia, si introducono
nella camera due o più vagoncini in ferro col
fondo a griglia, ripieni di minerale grezzo.
Quindi si chiude la parete, e si spranga con
un solido manubrio. Allora si fa passare tra
le due pareti della camera una corrente di va-
pore ad alta tensione, il quale, dopo aver cir-
colato tutto intorno alle pareli, esce dalla parte
Mineralurgia delio solfo. 127
estrema di esse da un buco appositamente pra-
ticato.
Il calore intenso, che si sviluppa nella ca-
mera in ferro provoca la fusione del minerale
contenuto nei vagoncini, che cola dalle griglie,
e per mezzo di apposito canale conduttore si
raccoglie nel serbatoio, che sta fuori della ca-
mera, e di là viene riversato .nelle forme, di
cui parlerò.
Bastano pochi minuti per compiersi la fu-
sione; allora si apre la parete a cerniera; con
un uncino di ferro si tirano fuori i vagoncini
contenenti i rosticci, e s'introducono gli altri,
pieni del minerale da fondere. Cosi rinnovasi
l'operazione senza interruzione, e dal serbatoio
si ha sempre una sorgente di minerale liquido,
da raccogliere nelle forme.
Sarebbe questo l'ideale dei forni, se riuscisse
economico, e se fosse possibile l'impianto in
qualunque miniera. Ma pur troppo non è cosi.
Per adottare un simile sistema, bisogna avere
caldaie a vapore, regolatori, tubolature ed altri
apparecchi, che costano molto; bisogna abbru-
ciare carbon fossile, che costa il doppio del mi-
nerale grezzo di zolfo; bisogna pagare un per-
sonale tecnico, c|je costa il triplo del personale
ordinario; cose tutte, che fan si, che colà sol-
tanto .si possono adottare tali forni, dove esiste
un impianto a vapore, destinalo a tutt'altro
scopo, e di cui si utilizza l'eccedenza del va-
pore, prodotto dagli apparecchi, mandandola
ai fiocchi. Un impianto a vapore fatto apposi-^
128 Capitolo V.
tamente per la sola fusione del minerale sa-
rebbe una rovinosa follia.
Oltre a questi principali apparecchi di fu-
sione, se ne sono inventati molti altri, in cui
mentre si ottiene un beneficio, per un altro
verso si hanno uno o più svantaggi; in guisa
che o si adoperano limitatamente, o si sono ab-
bandonati a dirittura.
È perciò , che preferisco non farne men-
zione, perché non li potrei raccomandare. Solo
osservo che un forno perfetto il quale riunisca
tutte le condizioni desiderabili , è ancora da
venire.
L'ideale di un forno per la fusione dello zolfo
sarebbe quello, che riunisse le seguenti con-
dizioni :
1° Grande capacità, per potere smaltire la
grande quantità di minerale grezzo, che viene
estirpato in una florida miniera;
2° Attitudine a dare la maggiore produzione,
di cui il minerale grezzo è suscettibile, e quindi
assenza assoluta di dispersione di liquido e di
vapori ;
3o Mantenimento di una temperatura co-
stante portata al grado di fusione dello zolfo,
per impedire, che una tempeijptura più elevata
potesse fondere i minerali estranei, i quali do-
vrebbero restare tutti nei rosticci per non de-
teriorare la qualità dello zolfo fuso;
4® Impiego di una sorgente di calorico, di-
versa delio stesso minerale e più economica di
questo, per far si, che venisse utilizzala quella
Mineralurgìa dello zolfo. 129
parte di minerale, che ora si perde come com-
bustibile;
5** Miglioramento della qualità in rapporto
al materiale, che va in fusione, e perciò perfe-
zionamento nella cristallizzazione e solidifica-
zione dello zolfo fuso;
6* Funzionamento automatico in tutte le
operazioni di carico, discarico, fusione e rac-
colta dei materiali, diretto da una sola persona
intelligente e pratica, e perciò risparmio nella
mano d'opera ;
70 Economia tanto nella costruzione del
forno, quanto nel suo funzionamento;
80 Celerità di tutte le funzioni, e special-
mente nel dare^ la produzione nel minor tempo
possibile ;
}^o Solidità, resistenza e durata ;
10° Finalmente semplicità di meccanismo,
e facilità di funzionamento.
Riassumendo adunque, l'ideale sarebbe quello
di poter applicare il principio fondamentale
della scienza economica. € Ottenere il massimo
profitto col minor dispendio e nel minor tempo
possibile >.
L'umanità va sempre avanti nel'a via del
progresso; quindi è sperabile, che in un avvenire
non lontano, si possa raggiungere questo ideale.
Le nuove scoverte, specialmente nel campo della
elettricità ne porgeranno il destro. E quando si
sarà ritrovata una sorgente calorifera potente
ed a buon mercato, il resto verrà da sé» ed il
problema sarà risoluto.
Cagni. 9
130 Capitolo v:
3. Modi di fondere il minerale. — Il modo di
fusione é diverso, come diversi sono i forni, e
diversi sono i materiali da fondere.
Nel calcarone bisogna anzitutto procedere al
caricamento o riempimento di esso del mine-
rale da fondere.
Quest'operazione si fa da persone tecniche,
dette riempitori^ aiutati da carusi, che traspor-
tano il minerale dai vicini luoghi di deposito
al forno.
Il caricamento si compie nel modo seguente:
Ai lati della morte si collocano due grosse pietre
coniche arenarie o calcaree dette porte, con le
punte posate al suolo; un altra pietra piatta si
posa sulle due estremità opposte jn guisa da for-
mar ponte con le precedenti. Altre pietre ugual-
mente situate si fanno seguire alle prime, in modo
da formare un vano cubico innanzi alla morte.
Sopra di esso con grossi blocchi di minerale
si costruisce un altro cubo vuoto, detto canale
centrale, che si alza sino all'altezza del muro ante-
riore. Dai lati di questo canale verticale partono
altri canali orizzontali, formati pure dei pezzi
più grossi del minerale da fondere, i quali
vanno sino alla periferia del muro circolare
del calcarone, in guisa da formare una serie
di raggi, i cui spazi vuoti si riempiono di mi-
nerale minuto. Per questi canali, che sono le
arterie del calcarone, dovrà scorrere il mine-
rale fuso, che si avvia alla morte, per effetto
della pendenza del suolo.
Sopra il primo strato di minerale ordinato
Mlneralurgia dello zolfo. V-M
cosi, si continua a sovrapporre altro minerale
con la stessa disposizione, avendo cura di si-
tuare il più grosso nel centro del calcarone, ed
il minuto verso la periferia.
Riempito il fosso sino al livello del muro,
che lo circonda, si compiana la superfìcie su-
periore del riempimento coi pezzi più minuti
del minerale detti brecciame. Quindi si pro-
cede alla formazione del riempimento supe-
riore, che si foggia a cono o tronco di cono;
avvertendo di costruire nel suo interno altri
canali eguali ai precedenti, ma con sezioni
più ingrandite, ed in maggior numero nella
parte posteriore del cono. Questi tubi sono
dirò così, i bronchi del calcarone, perché da
essi entra Taria, che deve alimentare la com-
bustione. Quando si è pervenuti a compiere il
vertice del cono, il calcarone é completamente
caricato.
Allora si passa a coprire il cono con doppio
strato di ginisi asciutto, ben triturato e vagliato.
Quest'operazione dicesi cautelare il calcarone.
Dirò in seguito come deve essere regolato il
cautelamento, che dipende dalla natura e ric-
chezza del minerale e dalle vicissitudini della
fusione.
Coperto il calcarone, riparatolo con un canale
scavato intorno ad esso, per raccogliere e de-
viare le acque piovane, e murato solidamente
il finestrino, dopo avervi collocato al basso un
canale di lamiera di ferro in forma di tegola,
è pronto a ricevere il fuoco, ed ^ incominciare
132 Capìtolo V.
la fusione, nei modo che ora dirò. Prima però
di passare a questo argomento dobbiamo intrat-
tenerci un poco sul modo come vanno trattati
gli sterri^ per potersi fondere. Questi prima di
portarsi nel forno, devono essere impastati con
acqua ed argilla, ridotti in pani, allineati nel
terreno più prossimo e lasciali asciugare dai
raggi solare, sino al loro completo dissecca-
mento. Allora sono atti alla fusione, e vengono
collocati nel centro del calcarone e del cono
superiore insieme e nello stesso modo dei grossi
blocchi del minerale.
L'accensione del calcarone si fa éoWarditore^
introducendo nei tubi del cono dei mazzetti di
frasca impregnati di zolfo. Dopo parecchie ore,
quando il fuoco si sarà abbastanza alimentato,
si otturano le bocche dei tubi con pietre a secco;
e quando poi si vedrà, che si é esteso sino alla
cima del cono, allora si copriranno anche di
ginisi.
Pei zolfi poveri basta tenere aperti per una
o due ore i tubi; pei ricchi occorrono quattro
o sei od anche più ore, secondo il bisogno.
Alla chiusura dei tubi comincia il primo pe-
riodo della fusione, cioè quello d'incubazione,
che suole avere una durata variabilissima, a
seconda la grandezza del calcarone, lo spessore
e compattezza della copertura, la natura della
ganga, che contiene il minerale, le sue condi-
zioni igrometriche e quelle dell'aria esterna, la
sua ricchezza, l'azione del fuoco, là stagione,
l'ubicazione, costruzione e calore del calcarone,
la violenza dei venti, che spirano, ecc. ecc.
Miner alar già dello zolfo. 133
In condizioni normali e per calcaroni di me-
dia grandezza questo primo periodo suole or-
dinariamente durare dai 15 ai 20 giorni.
Durante questo tempo, il calorico sviluppato
dal minerale, che abbrucia e che perciò fun-
ziona da combustibile, provoca la fusione del-
l'altro vicino, che non brucia, il quale, separan-
dosi dalla ganga, cola in basso tra gli spazi
del minerale sottostante non ancora raggiunto
dal fuoco, s'introduce nei meati dei canali e si
solidifica, perchè trova freddo il materiale sot-
tostante.
All'avvicinarsi del fuoco, che lentamente pro-
cede sempre dall'alto in basso, aumentando la
temperatura, ritorna a fondere insieme all'altro,
che si sprigiona dai materiali ultimi attaccati
ed a cui si era appigliato; e cosi fondendo e
rifondendosi segue il suo cammino verso il
basso della fornace, e per la inclinazione del
suolo verso la porta.
Egualmente quella parte del minerale, che si
converte in vapore, serpeggiando per gli inter-
stizi della massa sottostante non riscaldata, si
solidifica anch'essa e poi torna a fondersi e cosi
tutto il minerale fonde e rifonde, sino a quando
tutta la sua massa contenuta nel calcarone ac-
quista il calore di fusione.
Allora incomincia il secondo periodo: cioè
quello della produzione. Quando il fuoco avrà
abbandonato il cono, quando il muro anteriore
del calcarone ed il massello che ottura la morte
si saranno riscaldati, allora è segno, che bi-
134 Capitolo V.
sogna forare il detto massello per dar luogo
alla fuoruscita del minerale fuso.
Allora l'arditore pratica nel terzo superiore
del ripetuto massello un foro circolare di 10
centimetri di diametro, e da questo osserva
se dentro la morte havvi minerale liauido o
solidificato; in quest'ultimo caso introduce dal
faro dell'esca accesa per provocare la fusione
deìViniaDolatvra, come chiamano il minerale
da rifondere presso la porta del calcarone, e
con malta di gesso ottura il foro. Quindi con
Fig. 32. — Forma o gavita.
uno spiedo di ferro fortemente riscaldato, al-
Taltezza di 20 centimetri dal suolo interno buca
lo stesso massello, e da questo foro cola il mi-
nerale liquido, che pel canale in forma di te-
gola sottostante si versa in apposite forme di
legno gaoite (fig. 32). Queste hanno la forma
incavata di un tronco di piramide rettangolare
rovesciata, e possono contenere da 70 a 75 chi-
logrammi di minerale fuso. Prima di sottoporle
al riempimento vengono bagnate, per impedire
che lo zolfo faccia presa col legno. Le forme
si sogliono collocare in tre alla volta sotto
del canale, allineate in modo da toccarsi con
gli spigoli della loro lunghezza. Prima si fa
Mineralurgia dello zolfo. 135
riempire quella del centro, avendo cura di
spruzzare sovente dell'acqua sul liquido caldo
e fumante, e dopo, con un canale mobile pure
di lamiera di ferro sottoposto a quello fisso, si
fa versare il liquido prima nell'una e poi nel-
l'altra delle due forme laterali.
Mentre si compie quest'operazione l'ardi tore,
con una fune passata nei due manichi della
gavita di centro, in cui il liquido si é già so-
lidificato nella superficie, la tira fuori nel piano
del calcarone, e la sostituisce con altra vuota.
E mentre questa si riempie, rimuove le altre
due, che vengono immediatamente sostituite
dalle vuote; e cosi di seguito sino a quando fi-
nisce la colata del liquido. Allora ottura il buco,
per riprendere la stessa operazione dopo 6 o 12
ore, secondo l'attività del calcarone.
Dopo 2 o 3 ore il minerale raccolto nelle ga-
vite é perfettamente solidificato, ed allora l'ar-
ditore passa a sformarlo. Quest'operazione, data
la figura delle gavite e la precauzione di averle
bagnate nell'atto di riempirle, riesce facilissima;
basta metterle ritte, imprimerle un brusco mo-
vimento dall'indietro all'avanti, e battere qual-
che volta leggermente col dosso dell'ascia le
pareti esterne, perchè la forma del minerale
fuso o balata^ si stacchi dalla gavita e resti
adagiata sul sostegno, che le si è conveniente-
mente preparato.
Le balate vengono dopo trasportate nel vicino
piano di deposito, dove vengono impostate, cioè
ordinate a cataste di quattro, cinque od anche
136 Capitolo V.
sei forme Tuna sull'altra, ed allineate con or-
dine perfetto in filari paralleli, in modo da po-
tersi facilmente contare e controllare, quando
che si voglia, il numero e la integrità (kg, 33).
La produzione, che si ricava da questa spe-
cie di fornaci é variabilissima perchè dipende,
come ho accennato, da molte eventualità, e si
richiede una pratica grandissima ed intelligente
per ottenere risultati soddisfacenti.
E sopratutto bisogna avere una conoscenza
perfetta del materiale da fondere, ed a seconda
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Fig. 33. — Forme a posto accatastate nei piani delle zolfare.
della sua natura dovrà sapersi adottare la gran-
dezza del calcarone, l'altezza della colmatura o
cono soprastante, lo spessore e la compattezza
della copertura di ginisi, che riveste il cono,
il metodo di riempimento — perchè una qualità
di minerale richiede molti canali e molti tubi,
un'altra ne vuole pochi ; il modo di accensione
— perché alcuni zolfi devono abbruciare al-
quante ore ad aria libera prima di coprirli e
di otturare i tubi, altri hanno bisogno di una
copertura preventiva e di un pronto otturamento
dei tubi ; ed infine la stagione opportuna alla
fusione — perché vi sono zolfi, che si possono
Mineralurgia dello zolfo. 137
ardere soltanto in estate, ve ne sono altri, che
si possono ardere in qualunque stagione (1).
In ordine alla natura del minerale grezzo,
avendo riguardo alla ganga, che lo contiene,
si hanno zolfi marnosi, gessosi, calcarei, mar-
morei e briscalosi ; avendo riguardo alla quan-
tità di zolfo contenuto nella ganga si hanno
zolfi ricchi o grassi e zolfi poveri o magri;
avendo riguardo al modo in cui sono mischiati
il minerale e la ganga si hanno zolfi impregnati,
diffusi e stratificati o gallonati.
Pertanto i zolfi marnosi, ricchi, impregnati
vogliono essere fusi in calcaroni piccoli, da 20
a 25 casse, con un soprasuolo formato air oc-
correnza di blocchi di pietra arenaria ; leggiera
colmatura e leggierissima copertura; molti ca-
mini; molti tubi alla parte posteriore; molte
ore di fuoco ad aria libera; fusione in estate.
I zolfi marnosi, meno ricchi, impregnati o
difusi o stratificati richiedono calcaroni da 40
a 50 casse, poco profondi e molto larghi ; col-
matura alta ed intera, copertura leggiera; ca-
ricamento largo; fusione in estate.
I zolfi gessosi, calcarei e marmorei, di ric-
chezza media , in pregna li o diffusi richiedono
calcaroni di grande capacità da 303 a 400 casse,
di grande diametro e poca profondità; colma-
tura a tronco di cono; copertura di 15 centi-
metri o più di spessore ; caricamento largo con
CD V. Tavella G. Manuale del produttore di zolfi, Editore
U. Hoepli 1896.
138 Capitolo V,
molti camini; 4 o 6 ore di fuoco ad aria libera;
fusione in tutte le stagioni.
I zolfi briscalosi, poveri , diffusi richiedono
calcaroni piccoli da 15 a 20 casse con molto
diametro e pochissima altezza; colmatura alta
a cono intero; copertura molto spessa e rical-
cata anco bagnata e rinnovata spesso nel tempo
dell'incubazione; caricamento largo con miscela
di blocchi marnosi ; fusione in estate.
I zolfi stratificati o ingallonati poveri con
istrati di calcare, gesso o briscale richiedono
calcaroni grandissimi da 400 a 500 casse, pro-
fondi ; colmatura bassa a tronco di cono ; co-
pertura potente, ricalcata e spesso rinnovata;
caricamento stretto con miscela di blocchi di
minerale marnoso; fusione in estate.
I zolfi ingallonati a strati marmorei ed i sa-
ponacei, poveri richiedono calcaroni piccoli da
25 a 35 casse ; colmatura bassa ; copertura forte
e ricalcata; caricamento largo con miscela di
blocchi marnosi; fusione in tempo asciutto.
Queste sono le condizioni essenziali per il re-
golare funzionamento del calcarone; eppure,
anche applicandole rigorosamente, avviene tal-
volta, che la produzione va a male a causa
degli accidenti, che sogliono verificarsi, tra cui
i principali sono: Testinzione, l'incendio, il de-
flusso stentato e la fine simulata del deflusso.
L'estinzione avviene o per insufficienza d'aria
necessaria nell'alimentare la combustione, o
perché i materiali introdotti nel calcarone sono
bagnati. — È perciò che devesi curare a che
Mineralurgia dello zolfo. 139
l'aria non manchi dentro del calcarone, vigi-
lando affinchè il fuoco segua il suo corso re-
golare, e quando si osserva, che la combustione
è stentata, oppure non si estende in tutta la
massa della colmatura, allora bisogna aprire
le bocche dei tubi, o alleggerire la copertura,
o rinnovarla o rimuoverla addirittura in lutto
o in quel tratto che non abbrucia, secondo i
casi. Quando si estingue completamente, biso-
gna disfare tutta la massa del minerale conte-
nuto nel calcarone, scartare quello bruciato, e
rifare il caricamento con maggior diligenza e
con più abbondanza di canali e di tubi.
Quando i materiali sono bagnati non bisogna
assolutamente fonderli; ma se avviene che le
pioggie li bagnino mentre si riempie il calca-
rone, o quando é riempito e non vi si é ancora
appiccato il fuoco, allora bisogna tenere aperta
per alquanti giorni la morte, levare la coper-
tura e lasciare che l'aria circolante liberamente
neirinterno li asciughi alla meglio. Allorquando
si bagnano dopo avervi appiccato il fuoco e
questo viene a smorzarsi, occorre smontare il
calcarone, fare asciugare il minerale e quindi
ricaricarlo, come sopra si è detto.
L'incendio avviene o per eccesso di aria, o
per ritardo nel forare la morte per dare sfogo
al deflusso del minerale fuso.
È noto che nel calcarone una parte del mi-
nerale abbrucia, un'altra parte si fonde col ca-
lore sviluppato dalla prima. Or l'operazione
procede regolarmente quando una terza parte
140 Capitolo V.
del minerale introdotto nel calcarone si con-
suma come combustibile, e due terze si fondono
e colano sotto forma di minerale commercia-
bile. Ben inteso che il consumo é maggiore nei
minerali poveri che nei ricchi, più nei bagnati
che negli asciutti, essendo esso piuttosto co-
stante che proporzionale al tenore in zolfo del
minerale.
Quando la parte che abbrucia eccede queste
proporzioni e minaccia di aumentare e di so-
verchiare la parte che deve fondere, allora di-
cesi che il calcarone s'incendia o va in fumo.
Allora bisogna ridurre il fuoco alle giuste pro-
porzioni volute; ed a questo fine si adoperano
due mezzi: si sovrappone uno strato di ginisi
alla covertura del cono, e, bagnatolo, si ricalca
fortemente con il dosso di pale, od anche con
mazzapicchio, affinché non vi penetri assoluta-
mente Tarla esterna. Oppure s'introduce dallo
sportello della morte una sufficiente quantità
di acqua, spingendola nelT interno per mezzo
di apposita pompa. Avvertendo che lo sportello
deve lasciare passare il solo tubo della pompa
e nessuna quantità d'aria; che l'acqua deve es-
sere somministrata in abbondanza, e deve es-
sere spinta dal basso in alto, e mai dalla col-
matura o dal canale centrale; perchè in ambo
i casi avverrebbe un grande sviluppo d'idrogeno,
che essendo infiammabilissimo, aumenterebbe
rincendio.
Quando si ritarda a forare il calcarone il
minerale liquido si raduna presso la porta e la
Mineralurgia dello zolfo. 141
morte e col crescere della fusione il livello di
esso sale sino a ragj^iungere la zona del fuoco,
ed allora, sia pel contatto di esso, sia per la
temperatura molto elevata oltre al grado di fu-
sione, abbrucia e s'incendia. Allora, oltre ai
mezzi suggeriti, bisogna ricorrere ad un terzo
esperimento assai efficace. Bisogna introdurre
dallo sportello della polvere fina di zolfo, la
quale abbruciando rapidamente^ darò luogo ad
un grande e repentino sviluppo di acido solfo-
roso, il quale, essendo contrario alla combu-
stione, può estinguere l'incendio sviluppatosi.
Bisogna sempre usare la precauzione di chiu-
dere subito lo sportello dopo l'introduzione della
polvere di zolfo, per impedire il flusso dell'aria
esterna all'interno del forno..
11 deflusso stentato avviene o per poca attività
della combustione parziale, o per scarsezza di
canali e strettezza di caricamento, o più spesso
per solidificazione del minerale fuso proveniente
dalle regioni superiori , che ostruisce i canali
e gl'interspazi della regione inferiore.
Nel primo caso bisogna ravvivare la combu-
stione nei modi accennati.
Nel secondo occorre provocare l'accensione
dei tratti, che non bruciano.
Nel terzo conviene areare l'interno del calca-
rone. Nel quarto, cioè quando avviene strozza-
tura bisogna introdurre dallo sportello della
morte un lungo palo di ferro uncinato detto
par amina, e con esso rompere e sgombrare
quella parte di zolfo solidificato, che ha ostruito
142 Capitolo V,
i canali principali, per dare libero passaggio
allo zolfo liquido, trattenuto dalla strozzatura.
La fine simulata del deflusso avviene per le
stesse ragioni dette avanti. È noto che la fu-
sione allora finisce, quando tutto il minerale
liquefatto affluisce dal buco della morte, ed ap-
pare il fuoco, che dopo avere investito tutta la
massa dall'alto in basso, arriva al suolo. Al-
lora si abbatte il muricciuolo, che chiude la
morte, per fare che si raffreddino i rosticci,
onde essere rimossi dal calcarone, e dar luogo
al nuovo caricamento per la seconda fusione.
Ora avviene qualche volta, che fatta questa
operazione, o ricomparisca un nuovo deflusso
di minerale liquido, oppure in conseguenza del-
l'aria entrata dalla morte per l'abbattimento
della sua chiudenda, succeda un piccolo incen-
dio, con deflusso di minerale ribruciato, e svi-
luppo di vapori solforosi. Si comprende facil-
mente, come in questi casi avviene una perdita
di parte della produzione, dannosa al produttore.
Per ovviare a quest'accidente l'arditore, prima
di abbattere il massello che chiude la morte,
deve usare la precauzione di esaminare ester-
namente se tutto il minerale è stato attaccato
del fuoco; ed a tal fine scoprirà alla base po-
steriore del cono un tratto di materiale, che ri-
muoverà, per osservarne l'interno; e tosto che
si sarà accorto che ancora resta qualche parte
a fondere, dovrà rimettere la copertura a posto,
dovrà spegnere il fuoco comparso alla porta,
ed attendere la fine reale della fusione.
Mlneralurgia dello zolfo. 143
Quando il minerale liquido affluisce infuo-
cato, non devesi raccogliere direttamente nelle
forme, ma deve lasciarsi scorrere dentro un
fosso scavato in quei pressi, e da questo tra-
vasato subito, mentre è ancor tiepido, nelle
forme. Cosi si sarà provveduto al migliora-
mento della qualità, che dal liquido infuocato
risulta molto scadente.
Da quanto ho esposto sulla fusione a mezzo
del calcarone facilmente se ne deduce che que-
sto è un sistema molto empirico , difettoso e
spesso dannoso.
Gol calcarone il buon successo dipende da
molte cause fortuite ed indipendenti dalla vo-
lontà del produttore.
Dipende dalla maggiore o minore perizia del
personale adibito ai diversi lavori. Non dà tutta
la produzione di cui sono suscettibili i materiali ;
non risulta quella buona qualità di zolfo com-
merciabile, che si potrebbe avere dagli stessi
materiali fusi con altro sistema. Si rende dan-
noso alla vegetazione delle piante vicine ed alla
salute degli animali, che respirano i vapori di
anidride solforosa che in copiosa quantità ema-
nano dai calcaroni in fusione e specialmente
nel periodo dell'accensione ad aria libera. Non
possono infine servire in tutti i mesi dell'anno,
con grave danno del produttore e del com-
mercio.
Ciò non ostante il calcarone é il mezzo di fu-
sione più in uso nelle miniere siciliane, dove
s'incontra una resistenza invincibile ad abban-
144 Capitolo V.
donarlo. Le ragioni di questa predilezione sono
molteplici, ed alcune anche polenti. Ed a pre-
scindere dalla inveterata abitudine, che si op-
pone sempre energicamente alle utili innova-
zioni, vi concorre la poca spesa della sua co-
struzione, in confronto a quella occorrente per
gli apparecchi più razionali; la possibilità di
fondere in un unica volta grandi masse di mi-
nerale, e sopratutto l'economia del combusti-
bile, perchè qualunque altro, adoperato nei forni
chiusi ed a riverbero, costa sempre più dello
zolfo grezzo usato nel calcarone, e non si ha
sempre sotto mano pronto ad adoperarsi come
quello.
I fornelli Gill si riempiono dall'apertura cir-
colare del centro della vòlta, uno dopo dell'al-
tro. Nel mezzo si collocano i blocchi mine-
rali più grossi, e pei zolfi molto ricchi con que-
sti si costruisce un canale tubolare nel centro
sino a mezza altezza del forno. Attorno al muro
si distribuisce il minerale minuto.
Riempito cosi uno dei due forni, murato il
finestrino della morte e chiuse le valvole, si ac
cende. appiccandovi il fuoco dall'alto; quindi
si chiude l'apertura circolare con l'otturatore
anzicennato. L'aria esterna penetrando dal ca-
mino laterale sino al suolo ne alimenta la com-
bustione, mentre la corrente, che viene dall'alto
impedisce l'uscita dei vapori solforosi, che sono
costretti a circolare nell'interno, ed a fissarsi
nella massa.
Dato il poco volume del materiale da fondersi
Mineralurgìa dello zolfo. 145
e la poca dispersione di calorico la fusione si
compie rapidamente.
Dopo un giorno di incubazione nei forni pic-
coli, e di parecchi nei grandi, bisogna forare
la morte, per dar adito al deflusso del minerale
liquido, che non si arresta sino all'esaurimento.
In due giorni nei piccoli, ed in otto o dieci
nei grandi la fusione è compita.
Quando questa è presso al suo termine, es-
sendo il fuoco pervenuto al suolo, si apre la
valvola in basso, che mette in comunicazione
il forno col camino comune, si chiude la val-
vola superiore, si apre Taltra corrispondente al
forno, che già si é riempito durante la fusione
del primo, ed il fuoco comunicandosi automa-
ticamente vi provoca l'accensione, e cosi co-
mincia la fusione del secondo forno.
Mentre questa si compie, si pratica lo scari-
camento e caricamento dell'altro, e quando fi-
nisce, si apre la valvola inferiore, si mano-
vrano le superiori, e si comunica il fuoco; e
cosi continuando l'operazione, si ha un lavoro
di fusione continuo e regolare, in guisa che un
forno può dare in un anno un prodotto eguale
ad una fusione di un calcarone di 300 casse.
È superfluo notare, che quando i forni lavo-
rano senza interruzione, e perciò si manten-
gono caldi, la fusione avviene in un tempo as-
sai più breve di quello occorrente quando si
sono lasciati raffreddare. È utile quindi di non
interrompere il lavoro dopo averlo incominciato.
Nei forni piccoli si fondono i zolfi ricchi e
Cagni. 10
146 Capitolo V.
minuti, avendo cura di formarvi un soprasuolo
di pietre arenarie come nei calcaroni, ed un ca-
mino centrale, già descritto ; nei grandi si fon-
dono i zolfi poveri e grossi.
I vantaggi che presentano questi forni sono
assai rilevanti. Possono servire in qualunque
stagione e specialmente in inverno, quando non
possono funzionare i calcaroni.
Essendovi molto minore dispersione di calo-
rico, consumano minor quantità di combusti-
bile, e perciò si ottiene una produzione più ab-
bondante.
Compiendosi la fusione più regolarmente e
non essendovi dispersione di vapori solforosi,
che vanno quasi tutti a fissarsi nella massa in
fusione, la qualità ne viene migliorata.
Mantendosi il calorico più costante e quasi
al grado di fusione, é impedita T elevazione di
temperatura, che fonde i minerali estranei , e
perciò si ha minor quantità di coagulo di nie-
talli eterogenei, ed assenza di minerale ribru-
ciato, annerito e deformato nella sua cristal-
lizzazione.
Emettendo pochissima quantità di anidride
solforosa, non si producono danni rilevanti ai
còlti circostanti ed alla salute degli animali.
Si può utilizzare il calorico raggiante dalla
loro superficie esterna, facendovi asciugare le
forme degli sterri impastati, come ho detto
avanti, e che occorre fondere insieme al mine-
rale in blocchi.
Per questa bisogna i pani o forme si accata-
Mineralurgia dello zolfo. 147
stano sulle volte dei forni in funzione, ed es-
sendo questi riparati da tettoie, non possono
venir bagnati o guasti dalle pioggie, che sono
tanto frequenti in inverno e non rare nelle al-
tre stagioni, e perciò riescono ad asciugarsi
perfettamente.
E tutto ciò, senza tener conto dei vantaggi
di ordine secondario: come la facilità di cari-
camento, e di governo durante la fusione, e
l'assenza o quasi degli accidenti, che sogliono
danneggiare il calcarone.
Però costano troppo. Non si può avere una
coppia di fornelli piccoli con una spesa infe-
riore alle L. 500, e dovendo costruire molte
coppie, per dare sfogo alla produzione della
miniera, bisogna sostenere una spesa molto ri-
levante, e talvolta superiore ai mezzi economici
del produttore, che deve sopperire simultanea-
mente ai molteplici bisogni della sua azienda.
Sul modo di fondere lo zolfo nei forni chiusi
a vapore, ci siamo intrattenuti nel paragrafo
precedente.
4. Scaricamento degli apparecchi di fasione. —
Resta ora a dare poche nozioni sullo scarica-
mente dei forni, cioè a dire sul modo di vuo-
tarli dai rosticci o residui della fusione.
Aperta la morte si lascia raffreddare la massa
dei rosticci. Dopo alquanti giorni i riempitori
aiutati dalla ciurma dei carusi caminciano nel
calcarone ad abbattere il cono dalla parte po-
steriore e riempiono di rosticci le ceste portate
dai carusi, che le vuotano in un sito vicino,
148 Capitolo V.
detto luogo di scarico o eubolone. Rimosso il
cono passano a vuotare Tinterno del calcarone.
Compiuta quest'operazione, smuovono le pietre
della porta, e le altre, che in certi casi hanno
servito di soprasuolo, ed osservano lo stato del
suolo di ginisi. Se questo si é scomposto, o si
é molto impregnato di metallo o residuo etero-
geneo della fusione, passano a rimuoverlo ed
a formarne uno nuovo di ' ginesi vecchio nei
modi avanti descritti. Compiuta questa opera-
zione, fanno il ricaricamento del calcarone
per intraprendere la nuova fusione. Quando
questa non dovrà avvenire, il calcarone non si
scarica, ma si lascia pieno dei rosticci dell'ul-
tima fusione, sino al tempo in cui dovrà ser-
vire ; appunto per preservarlo dalle azioni at-
mosferiche, che danneggiano l'interno.
1 forni Gì 11 vengono scaricati con lo stesso
sistema tanto dall'apertura circolare della vòlta,
quanto dalla morte. L'operazione s'incomincia
parecchi giorni prima di terminare la fusione
dell'altro forno, per avere il tempo sufficiente
al caricamento, e trovarsi pronto all'accen-
sione in tempo opportuno.
Lo scarico dei vagoncini dei flocchi si fa nel
modo indicato,
5. Consegriia e dÌTisione del minerale fuso. —
Dopo di aver trattato della fusione e del modo
di ottenere la produzione dello zolfo in forme
da mandare in commercio, e prima d'intratte-
nermi su quest'altra parte dell'industria zolfi-
fera, occorre spiegare il meccanismo di un' a-
Mineralurgia dello zolfo. 140
zienda mineraria , ovvero la sua costituzione
organica, che farà oggetto dei capitoli seguenti.
Qui dirò soltanto, che allorquando il proprie-
tario del suolo non è esercente della miniera,
fatta la produzione, bisogna passare alla con-
segna di essa, ed alla divisione tra la proprietà
e Tesercenle.
La consegna si fa anche dai picconieri cottimi-
sti all'esercente, quando si é convenuto di dare
zolfo fuso, dietro un compenso stabilito in ra-
gione di ogni quintale consegnato, come me-
glio dirò in seguito. Allora occorre verificare
il peso effettivo di tutta la produzione, e perciò
dal pesatore viene pesato lo zolfo in apposite
bilancie a sospensione o con stadere e basculle
a pesate di due, quattro od anche più forme
secondo la portata dello strumento adoperato.
Si accerta cosi la quantità di tutta la produ-
zione, che da quel momento resta a disposi-
zione della proprietà e del produttore.
Quindi si passa alla divisione tra questi ul-
timi nelle proporzioni stabilite nei contratti ,
che esamineremo appresso.
La divisione si fa a peso od a scelta, oppure
a numero di forme a scelta o a posto. Nel primo
caso si procede in due modi, o a peso effettivo,
o a scandaglio. La proprietà sceglie quelle forme
che giudica di migliore qualità , ne fa verifi-
care il peso e le ritira in conto dalla parte, che
le spetta. L'esercente fa pesare il resto, che ri-
tiene in conto della sua quota.
Se non si vuole compiere questo lavoro lungo,
150 Capitolo V.
dispendioso ed anche dannoso, perché le forme
si rompono e producesi molto sfrido, si procede
a scandaglio.
Il proprietario sceglie quelle forme, che più
gli piacciono, e poi tra queste scegliendone tre
di cui una di grandezza massima, Taltra media
e la terza piccola, ne fa eseguire la pesata, che
stabilisce il criterio per l'adozione del numero
delle forme da prendere. La stessa operazione
fu eseguire l'esercente per l'adozione della sua
quota.
Quando non si è convenuta la divisione a
peso, si fa a numero di forme in due modi. O
la proprietà sceglie tra le forme di tutte le ca-
taste esistenti nei piani le migliori nel numero
competente, e le fa trasportare al proprio po-
sto od a magazzino. Ovvero dalle cataste pre-
sceglie quel tratto o eantOy che meglio le ag-
grada, e che fa trasportare altrove, o lascia
allo stesso posto dopo aver fatto segnare con
lettere a colore le forme contenute nel canto
prescelto. In questo caso la divisione effettiva
avverrà nelFatto del trasporto dello zolfo alle
piazze commerciali, e risulterà dagli elementi
contabili forniti dalle persone preposte dagli
interessati a tale bisogna.
Questo sistema é il più semplice, il più eco-
nomico ed il più utile, ed é perciò che viene
adottato nelle grandi aziende dove non si dà
molta importanza alla precisione matematica
del peso, quando si risparmia tempo, fatica e
sfrido. Nelle piccole aziende invece si adotta
Mineralurgìa dello zolfo. 151
quello della pesatura, perché riesce più age-
vole compiere Toperazione e più esatto il ri-
sultato della divisione (1).
(1) I dati numerici riguardanUJ'esUrpazione, l'estrazione
e la fusione sono contenuti nel capitolo seguente sui con-
tratti minerari.
CAPITOLO VI.
LHndusiria dello zolfo.
1. Campi minerari. — Ho detto avanti, che nei
grandi bacini gessiferi si formano diversi campi
minerari solfiferi, i quali comprendono vaste
estensioni di terreno, che nel latifondo appar-
tiene spesso ad un solo proprietario, nei cólti
può appartenere a diversi proprietari. — Co-
storo possono esercitare direttamente l' indu-
stria estrattiva, possono concedere ad altri l'e-
sercizio della miniera dietro un compenso in
naturn o in denaro. Da ciò le diverse forme di
conduzione e di contratti.
Quando il proprietario é uno solo, e vuole
esercire direttamente una miniera o un campo
minerario, che contiene diverse miniere, può
farlo o in economia o a eottimo. Quando i
proprietari sono molti si riuniscono in consor-
zio, e nella stessa guisa possono condurle in
economia o a cottimo.
Per legge il proprietario del suolo, sia che
ne abbia il dominio pieno, sia enfiteuta , ha
pure la proprietà del sottosuolo, e di tutto ciò
L'industria dello zolfo. 15.S
che esso contiene; per cui i confini nella su-
perfìcie di un fondo determinano quelli del
sottosuolo, che corrispondono alle perpendico-
lari cadenti indefinitivamente dalla superficie
al sottosuolo. Or siccome i giacimenti si esten-
dono nel sottosuolo di diversi fondi, cosi ap-
partengono a diversi proprietari , in quantità
proporzionale alla estensione della superficie.
Ma siccome prima d'intraprendere una esplo-
azione s' ignora V ubicazione e V estensione
del giacimento nel sottosuolo, e perché é ne-
cessario lavorare in diversi punti del campo
minerario, cosi nasce la necessità, che i diversi
proprietari dei fondi limitrofi in cui appare la
probabilità di rinvenire lo zolfo, si riuniscano
in consorzio.
Il contratto relativo contiene la misura con
cui dovrà regolarsi la divisione del prodotto
minerario, ed in correlazione quella degli oneri
corrispondenti. Ordinariamente si conviene o
la divisione in parti uguali, sconoscendosi in
quali fondi potrà rinvenirsi il minerale, oppure
in rata proporzionale alla estensione superfi-
ciale dei fondi.
Si prestabilisce pure V indennità, che i fondi
danneggiati dovranno corrispondere a quelli
non molestati. Parimente, ed anche in rata pro-
porzionale, si determina il pagamento delle tasse,
che potranno spettare alla proprietà a tutte le
spese eventuali in genere.
Quando il proprietario o i proprietari con-
sociati non vogliono coltivare direttarnente la
154 Capitolo VI.
miniera, la qual cosa avviene nel maggior nu-
mero dei casi per le ragioni che dirò tra poco,
allora ne concedono ad altri Tesercizio a tempo
determinato, e contro un corrispettivo nei modi
accennati.
Ora esaminiamo particolarmente ciascun caso
e ciascun contratto.
2. Contratti minerari. — La proprietà, che
vuole tenere in economia una miniera o un
gruppo di miniere, ha bisogno di operai per la
estirpazione ed estrazione del minerale e di
altri per la lavorazione esterna. Questi operai
possono ricevere un salario giornaliero, op-
pure un tanto convenuto per una data quantità
di lavoro eseguito. I picconieri a giornata sono
retribuiti con salario variabile dalle 2 alle 3 lire
al giorno. I carusi con L. 0,75 a L. 1,50. I va-
gonieri con L. 1,50 a L. 2,50.
I lavori a metraggio, che si eseguiscono nel
periodo della ricerca, nelle vie fuori dello strato
ed in generale sempre nello sterile si pagano
nei modi indicati a pagina 89.
II cassiato o estirpazione ed estrazione del
minerale si paga dalle 12 alle 30 lire a cassa
od anche più, secondo la distanza dei can-
tieri dal luogo di scarico, la durezza della
roccia minerale, la quantità di materiali ste-
rili che sono frammisti al minerale, ed i
mezzi impiegati neirabbattimento e nelFestra-
zione. Ben inteso che le spese per la manuten-
zione delle vie interne, per l'eduzione delle
acque e pel macchinario sono a carico deire-
^ercente.
L' industria dello zolfo, 155
Nella lavorazione esterna i catastieri sogliono
impostare il minerale per conto dei picconieri
dai quali sono retribuiti con 60 a 75 centesimi
a cassa. I riempitori ricevono un compenso da
L. 1,20 a 1,50 a cassa, od anche più, secondo
la distanza del luogo di deposito del minerale
ai forni. Gli arditori ricevono da L. 0,50 a L. 0,65
a cassa oppure da L. 5 a 6 per ogni centinaio
di forme o balate. Tutti gli altri operai del per-
sonale sorvegliante e tecnico vengono retribuiti
a mese o ad anno con salario o stipendio va-
riabile, come dirò nel capitolo seguente.
L'esercente, che non vuole tenere la miniera
in economia, dà a cottimo o partito i lavori di
ricerca, di estirpazione, di estrazione e di fu-
sione dell'intiera miniera o di un tratto di essa.
I contratti di cottimo si fanno per un tempo de-
terminato e con un determinato corrispettivo
a ragione di ogni quintale di zolfo fuso conse-
gnato dal cottimista. I prezzi che ordinaria-
mente si fanno variano da L. 2,50 a L. 4 se-
condo la spesa di produzione e la resa del mi-
nerale. Il cottimista, finita la fusione e fatta
la consegna dello zolfo fuso, ha diritto alla
liquidazione ed al pagamento a saldo del prezzo
convenuto.
Tutte le spese occorrenti, meno quelle per l'e-
duzione delle acque, per i pozzi maestri, e per
le macchine ed ordegni, sono a carico del cot-
timista. Talvolta però si conviene, che la fusione
dovrà farsi dall'esercente; ma la spesa occor-
rente preventivata pure a ragione di quintale
156 Capitolo VI,
da L. 1,70 a L. 2,20 viene dedotta dal prezzo sta-
bilito.
Il cottimista, estratti gli zolfi e gli sterri, e
fattili regolarmente accatastare e misurare, ha
dritto ad avere un'anticipazione in danaro dal-
Tesepcente, la quale suole stabilirsi da L. 20 a
30 per gli zolfi, e da L. 10 a 20 per gli sterri
secondo la ricchezza del minerale, per ciascuna
cassa.
Di questa anticipazione si tien conto nella li-
quidazione finale sottraendola dal credito del
cottimista.
Tutti gli ordegni necessarii all'estrazione ed
alla fusione si sogliono fornire dall'esercente
senza compenso. Legname, pietra, gesso, calce
ed altri materiali si forniscono dall'esercente,
ma si notano a debito del cottimista. Le pompe
a mano vengono apprestate dall'esercente; ma
sono attivate a spese del cottimista.
Tutto il personale amministrativo, contabile,
tecnico e sorvegliante è a carico dell'esercente.
Il cottimista paga un tanto per cento, ordinaria-
mente il 2 Vo P^r le spese di amministrazione,
ed una percentuale per lo sfrido dello zolfo
in forme del 1 al 2 o/q.
Il contratto di concessione dell'esercizio della
miniera, che interviene tra la proprietà e Te-
sercente o conduttore é il più importante tra i
contratti minerari.
Esso per lo più suole regolare due periodi di-
stinti : Quello dell'esplorazione e quello dell'e-
sercizio. Nel primo la proprietà concede all'è-
L'industria dello zolfo. 157
sercente la facoltà di fare trivellazioni ed aprire
in un determinato perimetro di terreno quante
buche sono necessarie per esplorare il sottosuolo,
e questo senza indennizzo. Stabilisce il tempo
in cui devono incominciare e sino a quando
devono durare i tentativi di rinvenimento. Fissa
anche un termine per la durata della interru-
zione dei lavori durante questo periodo. Com-
mina la pena di decadenza del contrattò per la
trasgressione di tali patti, e la risoluzione di
esso per lo spirare infruttuosamente del termine
concesso per la esplorazione, con rinunzia agli
atti di mòra.
Nel secondo periodo , quando si é rinve-
nuto il minerale, la proprietà dà in gabella
all'esercente la miniera compresa nel perimetro
succennato; stabilisce la durata di essa, che
ordinariamente suole oscillare dai 6 ai 18 anni.
Determina la percentuale, che l'esercente deve
corrispondere alla proprietà sulla produzione.
Essa suole convenirsi in natura e variabile
dal 10 al 20 ed anche sino al 30 Vo di minerale
fuso ridotto informe e di buona qualità a scelta
della proprietà.
Descrive il metodo di lavorazione interna ed
esterna ed il sistema di conduzione della mi-
niera, per cui quasi sempre è prescritto di la-
sciare le colonne, gli archi e le soglie o pa-
sture a beneficio esclusivo della proprietà, e
qualora saranno fatti gli esaurimenti dalFeser-
cente, questi dovrà corrispondere una percen-
tuale molto più elevata. Enuncia il dritto della
158 Capitolo VL
proprietà a far sorvegliare dai ppoprii impiegati
la lavorazione interna, la esterna, la produ-
zione ed il movimento di essa.
Fa obbligo all'esercente dell'esatto manteni-
mento delle vie interne, delle gallerie degli
acquedotti, delle macchine e quello special-
mente di tener sgombri di materiali di scarto
gli avvanzamenti e le vie.
Descrive la tenuta dei piani regolatori o piante
topografiche deirinterno della miniera, e di una
esatta contabilità sul movimento della produ-
zione.
Impone Timpiego nella lavorazione di tanti
operai quanti ne occorrono per dare alla mi-
niera quello sviluppo di cui é capace.
Regola il metodo di fusione, di accatastamento
delle forme, della loro custodia e della divi-
sione del minerale fuso; vietando airesercenle
di potere asportare qualunque quantità di zolfo,
se prima non si é proceduto alla divisione.
Vuole che l'esercente tenga a sue spese Tin-
gegnere, il capo-maestro ed il contabile, e ri-
serba il dritto alla proprietà di controllare tanto
l'operato di questi impiegati, quanto la tenuta
dei libri contabili.
Parimenti fa obbligo all'esercente di costruire
quei fabbricati, forni e congegni, che sono ne-
cessari, e di tenere le bilancie occorrenti a pe-
sare il minerale.
Prescrive che tanto i fabbricati, le macchine,
i forni, quanto tutto il materiale mobile esistente
nella miniera, finita la concessione, restar deve
L'industria dello zolfo. 159
alla proprietà con indennizzo o senza, secondo
l'importanza delle opere fatte.
Stabilisce la proporzione in cui devono essere
sostenute le imposte gravanti sulla miniera, le
quali ordinariamente si sogliono ripartire in
misura proporzionale alla quota di minerale, che
spetta alla proprietà ed airesercente.
Regola il pagamento delle indennità dovute
per danni dell'anidride solforosa ai còlti dei vi-
cini. Queste indennità talvolta sono tutte a peso
dell'esercente, tal altra a carico comune e pro-
porzionale. Pei danni nei fondi concessi dalla
proprietà ordinariamente non è dovuta alcuna
indennità.
Dichiara che tutte le spese per esplorazione,
sistemazione ed esercizio della miniera, vie di
carriaggio e tutt'altro sono a carico dell'eser-
cente.
Contiene infine l'enumerazione delle pene pe-
cuniarie cui l'esercente si assoggetta nel caso
di trasgressione ai patti stabiliti nel contratto.
Come vedesi questo è un contratto sui generis^
e si è fatto bene in Sicilia a dargli un nome
speciale, chiamandolo contratto di gabella. In-
fatti non è un contratto di locazione di cose,
perchè manca il carattere essenziale di questi
contratti, qual'è quello della restituzione inte-
grale della cosa locata alla scadenza del con-
tratto. Non é una locazione di opera, perché
l'esercente non somministra i materiali, né ri-
mane in esistenza l'opera eseguita, né il con-
tratto si scioglie con la morte dell'imprendi-
162 Capitolo VI.
per la molestia degli operai, sia pei danni del
fumo, cause tutte, che impediscono in tutto o
in parte la coltura del terreno.
Quindi calcolando in media per 20 ettare di
superfìcie interamente occupata da una miniera
di media grandezza nella sua lavorazione esterna
ed a L. 75 per ettara la rendita annuale media,
che si può ricavare, si hanno: Ett. : 20 xL. 75.
= L. 1500.-
Calcolando per altre 20 ettare di terreno il cam-
po influenzato dal famo dal quale si può ricavare
solo la metà della rendita, si hanno altre . . ^ 750.-
Ammettendo che in questi terreni possono
trovarsi delle piantagioni, che vanno perdute
(non molte però, perchè la proprietà non per-
mette l'apertura di miniere in quei terreni in
cui si trovano buone ed estese coltivazioni);
e supposto, che la fruttificazione perduta po-
tesse valere 1/3 della rendita del terreno, si
hanno altre „ 300.-
Aggiunte le spese di esercizio, per un impie-
gato contabile che tiene il conto della produ-
zione L. 1000 — Per un capo-maestro, che
sorveglia la lavorazione L. 1400 — Per due
guardie, che sorvegliano il prodotto L. 1200 . , 3600.-
Formano un totale di L. 6150. —
U industria dello zolfo. 163
L'esercente contribuisce:
Per le spese di esplorazione ed impianto:
N. 2 trivellazioni almeno, alla profondità di
metri 50 ciascuna L. 1000.-
N. 2 buche di metri 50 ciascuna di cui una
nei materiali teneri e l'altra nei forti. . . . ^ 2000.-
N. 4 coppie di forni capaci a fondere nell'anno
1000 casse di zolfo, come miniera incipiente . „ 2000.-
N. 1 fabbricato per l'abitazione degli operai
in numero di 30 , 1000.-
N. 1 fabbricato per l'abitazione del personale
di amministrazione, e bottega ,, 1000.-
N. 1 pompa aspirante e premente, con rela-
tiva tubulatura „ 1500.-
Strumenti, ordegni, gavite, ecc „ 500.
Tettoje occorrenti nel piano di scarico e nei
forni 1200.-
Per una galleria di ribasso della lunghezza
media di metri 100 ,, 3000.-
Totale L. 13200.—
Che si devono ammortizzare insieme agli in-
teressi del 5^0» scalare negli anni dell'esercizio,
che supposti 12 in media si ha una spesa an-
nua di L. 1500.-
164 Capitolo VI,
L. 1500.-
Per le spese di esercizio:
Supposto il caso di una miniera nuova al 1"
anno di esercizio, in cui la media dei picconieri
non superi il numero di 10, i quali non pos-
sono produrre più di 1000 casse all'anno. Dato
che ogni cassa renda in media 10 quintali di
minerale fuso. Dato che Tesercente abbia ad-
dottato il sistema del cottimo, con la media di
L. 3 al quintale da pagfarsi al cottimista, si
ha una spesa annua per la produzione di . . » 30000-
E poiché per avere tale somma ordinaria-
mente l'esercente deve riccorrere al credito e
pagare gli interessi, che sogliono convenirsi
sulla misura di L. 0.20 per quintale di zolfo
prodotto, così in 10.000 quintali di produzione
si hanno per interessi delle L. 30.000 sborsate „ 2000.-
Per manutenzione delle vie, legname, pietra,
gesso, ecc., in media „ 2000.
Perle spese di amministrazione: 1 ingegnere,
2 capi-maestri e 4 impiegati „ 8000.-
Per l'assistenza personale dello stesso eser-
cente, che supplisce alla spesa del direttore e
del contabile „ 5000.-
Per tasse speciali ed inerenti all'esercizio . „ 2000.-
Per le spese eventuali tanto frequenti nelle
miniere, e vie esterne: 10% , 5000.-
Totale L. 55600.—
Come vedesi la proprietà ha conferito nel-
riiiiprcsa la sua quota di 1 ; rescrcente quella
U industria dello zolfo. 165
di 9; quindi secondo equità e giustizia la divi-
sione del prodotto dovrebbe procedere con le
stesse proporzioni di Vg alla proprietà e di */9
all'esercente. Invece la media della quota spet-
tante alla proprietà, convenuta nei contratti o-
dierni di concessioni si è del 20 % cioè a dire
di Vs deir intera produzione, lo che equivale
quasi al doppio di quanto onestamente dovrebbe
spettare alla proprietà.
E qui non si è tenuto conto, che del caso più
semplice, più fortunato, meno gravoso alPeser-
cente. Ma quando Tesplorazione riesce lunga,
laboriosa, difficile ; quando per prosciugare i
luoghi da esplorare si devono costruire gallerie
lunghe e dispendiose, o si devono scavare pozzi
ed impiantare macchine a vapore ; quando Te-
stirpazione e l'estrazione del minerale richie-
dono maggiori spese; quando la produzione é
scarsa, allora la sproporzione si accresce a
dismisure.
Si aggiunga a tutto ciò, che terminato il pe-
riodo della gabella, Tesercente deve lasciare
senz'altro la miniera; mentre alla proprietà re-
stano i fabbricati, i pozzi, le macchine, i forni,
le strade, il materiale mobile, la miniera bene
avviata e spesso nell'apogeo della sua floridezza,
e tutto quel ben di Dio, che all'esercente é co-
stato tanti sagrifìzl e dispendi e nulla alla pro-
prietà. Se si considera tutto questo, si viene alla
conclusione, che nei contratti di gabelle delle mi-
niere i proprietari vi rappresentano la parte
del leone.
im Capitolo VI.
Eppure questi contratti odierni sono molto
più onesti di quelli, che si stipulavano alquanti
anni addietro, nel senso che ora si é prolun-
gato il periodo della concessione, che giunge
sino ai 18 anni quando prima poteva appena
sperarsi di ottenerne sei. Ora almeno si è in
grado di poter ricuperare le spese d'impianto,
mentre allora mancava il tempo necessario al-
Tammortizzamento di esse; si può largheggiare
nell'impiego dei capitali necessari per una col-
tura più razionale, mentre prima non si poteva,
perché quando arrivava il tempo di poter rac-
cogliere il frutto delle fatiche e dei danari spesi,
allora bisognava lasciare la miniera alla pro-
prietà perché godesse da sola i benefici prepa-
rati dall'esercente ; oppure bisognava pagare una
percentuale esagerata, se questi riusciva ad
ottenere una nuova concessione di sei anni o
meno.
Dirò nel paragrafo seguente quale dovrebbe
essere il contratto di concessione delle miniere
e quale certamente sarà in un avvenire non
molto lontano, cioè quando gli esercenti sa-
pranno intendersi, unirsi ed imporsi ai pro-
prietari.
Ci resta ora ad intrattenerci brevemente sui
contratti di mutuo o sborso, che il mutuante o
sborsante fa al coltivatore, sia esso il proprie-
tario o il locatario.
Questo fatto rappresenta il concorso del ca-
pitale all'industria. Rare volte avviene, che l'e-
sercente di una miniera, si trovi in grado di
L industria dello zolfo. 167
disporre di capitali propri per investirli nel-
l'industria. Ciò avviene come conseguenza delle
condizioni a lui sfavorevoli anzi accennale, le
quali sono tali, che non permettono la forma-
zione del capitale, ehe, come é noto, non è altro,
che lin prodotto risparmiato e destinato a nuova
produzione.
E siccome occorre anticipare molti denari
prima di potérli ricavare dalla vendita del mi-
nerale, cosi è giocoforza, che l'esercente si ri-
volga a chi ne ha, per restituirli al tempo in
cui avviene la vendita.
I contratti di sborso sogliono contenere le se-
guenti condizioni principali, salvo le modalità
eventuali e speciali a ciascun caso, che a noi
non interessa conoscere.
L'esercente si vincola per un determinato nu-
mero di anni, ordinariamente dai 2 ai 6, a ser-
virsi di quel tale sborsante. Questi alla sua
volta si obbliga di sborsare una determinata
somma in danaro a ragione di ogni cassa di
zolfo, regolarmente catastato, sul piano della
miniera, ed ordinariamente da 15 a 30 lire per
ogni cassa di zolfi, e da 10 a 20 per gli sterri,
secondo la ricchezza degli uni e degli altri.
La restituzione della somma sborsata deve
farsi nello stesso anno con la vendita della
stessa produzione, e mano mano che si va ve-
rificando.
Gr interessi delle somme mutuate sono con-
venuti ad un tanto a quintale di zolfo fuso, che
sarà prodotto, ed ordinariamente dai 10 ai 30
168 Capitolo VI.
eentesimi a quintale, od anche più, secondo i
casi. Come garenzia delle somme sborsate viene
concesso il privilegio sugli zolfi, la facoltà di
tenere un sorvegliante spesso pagato dall'eser-
cente, il dritto di assistere alle vendite e di ri-
tirare le somme anticipate direttamente dal
compratore, ecc., ecc.
Come si vede abbiamo un altro contratto, che
forma la seconda edizione riveduta e corretta del
precedente, anzi è più vessatorio ed usuraio. Ves-
satorio, perché contiene un vincolo nella durata,
per cui si rende obbligatorio il mutuo da parte
deiresercente, al quale è preclusa la via per
potersi liberare dallo sborsante, sia quando di-
venti fornito di capitali propri, sia quando possa
averli a migliori condizioni da altro sborsante,
che volesse fare la concorrenza. Usurajo, perché
20 lire anticipate per pochi mesi fruttano da 2
a 4 ed anche ad 8 lire o più, secondo la ricchezza
del minerale, ciò che equivale ad un interesse
annuo del 40, del 50 o 60 % od anche più I
È perciò, che in ogni tempo si è avvertito
il bisogno di un istituto di credito minerario,
che mentre da un canto strapperebbe il povero
esercente dagli artigli di codeste arpie, dalFaltro
migliorerebbe potentemente le condizioni del-
l'industria. Perchè le somme, che cadono nelle
casse degli sborsanti, vi restano, e vengono
cosi sottratte all'industria; mentre quelle, che
vanno nelle mani dell'industriale sono destinate
ad un nuovo impiego nell'industria stessa. Tor-
nerò a suo luogo su questo argomento ; ora basta
Uindusiria dello zolfo. 169
avere assodato questa verità, cioè che i con-
tratti minerari odierni sono la negazione del
progresso dell'industria mineraria, la quale non
potrà assurgere a quel grado di prosperità di
cui è suscettibile sino a quando non muteranno
i metodi, e non le verranno in aiuto le banche,
i consorzi, le associazioni ed i sindacati, come
dimostrerò appresso.
3. L'aYTenire dei contratti di oonoessione delle
miniere. ^ Il concetto razionale di essi sta come
ho ripetuto nella perequazione degli oneri e degli
utili, neirequilibrio tra i profitti e le perdite.
Nelle crisi zolfifere che cosa perde oggi la pro-
prietà ? Niente altro che parte del reddito ordi-
nario; ma Tesercente perde tutto; i capitali im-
piegati, il reddito intero, il compenso alle sue
fatiche. Onde avviene, che la proprietà, che nulla
ha rischiato, è tetragona alle fluttuazioni del
commercio, l'esercente invece viene travolto nel
fallimento e nella miseria.
Un contratto informato a principii di equità
e di giustizia dovrebbe dividere in parti uguali
tra la proprietà è l'esercente le spese per la ri-
cerca e per l'impianto ; dovrebbe estendere sino
ai 29 anni il termine ordinario della conces-
sione; dovrebbe stabilire una percentuale va-
riabile e proporzionale alle spese di esercizio,
alla ricchezza del minerale ed alle fluttuazioni
dei prezzi dello zolfo.
Il miglioramento dei contratti non é una qui-
stione di solo ordine privato; ma influisce po-
tentemente sullo sviluppo dell'industria, e quindi
170 Capitolo VL
sulla ricchezza nazionale. L'industria deve es-
sere rimunerativa per Tesercente, affinchè questi,
spronato dair interesse, principale fattore del-
Tattività umana, vi dia quella spinta, esplichi
quell'energie, che sono necessarie allo sviluppo,
al miglioramento ed all'incremento di qualunque
industria.
Allora può applicare le nuove invenzioni, i
nuovi metodi ; allora può chiamare migliaia di
operai al lavoro; allora può mandare al mer-
cato mondiale milioni di tonnellate di minerale,
quando il danaro affluisce alla sua cassa, e
guadagna bene. E poiché l'industria zolfifera
per sua natura non é di quelle, che giovano
al solo esercente, perchè questi non può eser-
citarla senza il concorso numeroso di altri
fattori, che non sono in suo potere e perciò.deve
pagare per procurarseli; e perchè il mercato
dello zolfo si fa in massima parte con l'estero ;
cosi avviene, che l'esportazione di esso produce
una grande importazione di moneta nello stato,
la quale va distribuita ai cittadini sotto forma
di utili servigi all'impresa. È perciò uno dei
principali fattori dell'economia e della ricchezza
nazionale.
I contratti odierni, che stabiliscono un termine
breve, che impongono tutti gli oneri all'eser-
cente, che danno la parte del leone alla pro-
prietà, non possono necessariamente, che pro-
durre gli effetti opposti, perchè l'esercente deve
per forza limitare la sua attività nei confini dei
mezzi di cui può disporre ed in correlazione
agli utili, che ne può ricavare.
U industria dello zolfo. 171
E se nel momento attuale si osserva in Italia
e più specialmente in Sicilia, che è la terra
dello zolfo, una rifioritura dell'industria zolfi-
fera, non si deve certo ai contratti; ma bensi
all'aumento ed alla stabilità del prezzo degli
zolfi, ed alla facilità del mercato, dovuti ad un
fatto precario e transitorio, quale é quello della
costituzione della società zolfìfera Anglo-Sici-
liana, tanto provvidenziale nel momento attuale
agli interessi dei produttori e della nazione, come
dirò meglio in altra parte di questo lavoro.
CAPITOLO VII.
Organizzazione ed amministrazione
dell'azienda.
1. Personale lavorante e sorvegliante. — Da
quanto ho detto nel corso dei precedenti capitoli
si scorge, che alquanto complicato è il mecca-
nismo di una azienda mineraria in ordine al
personale, che vi partecipa, e conviene esporre
in ordine sintetico il funzionamento e reconomia
di essa.
Guardando alla funzione, che ciascun lavo-
ratore esercita nella miniera, e classificando,
si ha un personale lavorante, un personale sor-
vegliante, un personale tecnico ed un personale
amministrativo o direttivo.
11 personale lavorante si compone dei picco-
nieri, degli spesalori, dei carusi, dei vagonieri,
degli acqualori o pompieri, dei ricevitori, dei
macchinisti, dei fuochisti, dei catastieri, dei
riempitori, degli arditori , dei pesatori, dei ma-
gazzinieri, dei ferrieri o fabbri e dei bottegai.
11 personale sorvegliante si compone delle
Organiz. ed amminisiraz. dell'azienda. 173
guardie delle cataste, delle guardie dei posti e
delle guardie delle ciurme o caporali.
Il personale tecnico si compone degli inge-
gneri o periti minerari e dei capi-maestri.
Il personale amministrativo o direttivo, del
contabile e del direttore.
I picconieri estirpano il minerale e lo man-
dano fuori dalla miniera. Essi sono retribuiti a
giornata, o a cassa, o a vagone o a cottimo.
Guadagnano normalmente da 2 a 4 lire al giorno.
Lavorano in media da 8 a 12 óre al giorno, al-
ternandosi in due o tre mute, e per 20 o 25 giorni
nel mese. Dormono in dormitori comuni, sopra
pagliericci e senza lenzuoli, in camicia, mu-
tande e calze, che mutano ogni settimana. Dentro
la miniera, lavorando, stanno colle sole mu-
tande, ed anco ignudi affatto. Riposano la do-
menica e spesso anche il lunedi. Si nutrono
male, mangiando ordinariamente in diverse
volte durante il lavoro pane solo o con poco
companatico asciutto. Qualche volta dopo il la-
voro, mangiano una minestra di pasta, o di
verdura ; raramente bevono vino durante il la-
voro. Sono intemperanti e beoni poi nei giorni
di riposo, specialmente quando tornano in paese
e ricevono la paga. Ignoranti , rissosi, ma-
neschi, permalosi, poltroni, e bestemmiatori
in generale, costituiscono una classe di persone
assai pericolosa, e diffìcilmente trattabile, né
con le buone maniere, né con le ruvide. Restii
airistruzione ed alle innovazioni, si vantano del
loro abbrutimento ed é inutile pensare a mi-
174 Capitolo VII.
gliorarli, perché non é più il tempo opportuno.
Bisognerebbe pensarci quando sono ancora ca-
rusi ed anche prima di mandarli alla miniera,
e bisognerebbe sopratutto, che Tambiente non
li guastasse ; cose difficilissime ad ottenersi nella
pratica attuazione.
Il loro lavoro è penoso, spossante ; senza luce,
senz'aria, con la morte sempre vicina ; il calore
eccessivo ed il movimento incessante di tutti i
muscoli del corpo li fanno sudare a rivi, an-
sare, esaurire, è perciò diventano più tristi, ner-
vosi, intrattabili. Sono degli esseri infelici, che
mai non fur vivi, e dovrebbero essere riguar-
dati dai padroni o principali con occhio di com-
passione e non di disprezzo, con sentimenti
umanitari e non ostili e soverchiatori, o ma"
fiosi, come suol dirsi e farsi in Sicilia.
I spesalori, come ho detto, sono quei picco-
nieri, che hanno Tincarico della manutenzione
delle vie interne, e dello sgombro dei materiali
estranei. Sono retribuiti a giornata con 2 o 3
lire di salario. Durata del lavoro eguale a quella
dei picconieri, eguale tenore di vita, usi, costumi
e miracoli.
1 carusi sono ragazzi o giovinotti dai 10 ai
20 anni, che trasportano a spalla i materiali
dall'interno all'esterno della miniera, o dai can-
tieri ai veicoli di trasporto. Ogni picconiere, o
due, tiene ai suoi ordini un gruppo dai 2 ai 10
carusi, che devono compiere nella giornata un
certo numero di viaggi secondo la distanza,
oppure devono trasportare una determinata
Organiz. ed amministraz. deW azienda. 175
quantità di minerale. Nel primo caso sono re-
tribuiti a giornata, nel secondo a cassa, secondo
il prezzo convenuto.
Ciascun caruso, o meglio la famiglia di lui
riceve dal picconiere un*anticipazione o soc-
corso variabile dalle 10 alle 100 lire, prima di
recarsi al lavoro, col quale poi deve scontarla
ad un tanto alla settimana. Guadagnano da
L. 0,60 a L. 1,50 al giorno secondo Tetà ed il
carico, che possono portare. Lavorano quanto
i picconieri, e vivono come quelli ed anzi peggio,
perchè terminato il lavoro nella miniera, de-
vono fuori attendere ai bassi servizi del prln-
eipale; devono attingere l'acqua per bere, fare
le legna, preparare la minestra, ecc., e poi tocca
loro di rosicchiare un tozzo di nero e duro pane
condito con Todore della minestra del princi-
pale, ed andare a dormire sotto i letti stesi
sul nudo suolo o sopra poca paglia, senza co-
perta e vestiti dei loro cenci, proprio come
cani.
La vita di questi infelici è uno strazio con-
tinuo, che non ha nome, né può essere descritto
in tutti i suoi raccapriccianti particolari. Strap-
pati a forza dalla famiglia, dopo l'indegno mer-
cato del soccorso, o raccattati dalle vie della
città, scalzi, cenciosi, sporchi, piagnucolanti, dal
picconiere con le buone maniere o a furia di
legnate vengono spinti a piedi per le strade,
talvolta lunghissime, che dal paese menano alla
miniera. Quivi giunti, stanchi e coi piedi laceri,
vengono falli spogliare dei loro cenci, e con la
176 Capitolo VIL
sola camicia, se pur ne hanno, sono costretti a
scendere le lunghescale della miniera e condotti
sino ai cantieri, dove vengono ripieni di minerale
i sacchi di tela, di cui ciascuno é provvisto. Questi
sacchi sono lunghi un metro circa e contengono
una cinquantina di chilogrammi di minerale.
Quindi aiutati dal picconiere spingono il sacco pie-
no sulle spalle, ed intraprendono la via crucis del
viaggio. Meno male quando si va in piano; cam-
minano curvi sotto il peso impari alle loro forze,
respirano affannosamente, gemono sommessi;
ma quando giungono alla scala, per salirla si
aggrappano ai gradini, camminando carponi,
fanno sforzi poderosi per ispingersi su, sudano,
gemono a coro, piangono forte, chiamano le loro
mamme, imprecano, bestemmiano, riproducono
insomma una scena delle bolgie dantesche, che
scuote le fibre di chiunque non é avvezzo a ve-
dere simili sofferenze, le quali cominciano alle
quattro di mattina per terminare alle quattro
di sera, quando, venuta la nuova muta si ri-
producono con nuovi tormenti, nuovi tormen-
tati. E guai a lagnarsi del soverchio peso! Che
il picconiere li batte senza pietà, e farebbe
peggio se non temesse la fuga del caruso,
che lo metterebbe nella impossibilità di com-
piere la sua giornata di lavoro, e nel peri-
colo di non poter guadagnare quanto si ripro-
mette, e di perdere la somma anticipata. Sono
queste le ragioni moderatrici dei rapporti tra
picconieri e carusi, perché gli uni dipendono
dagli altri, essendo il loro lavoro connesso in
Organiz. ed amministraz. dell'azienda, 177
guisa, che gli uni nulla possono senza degli
altri. Fuori di queste, nuiraltro. Né sentimento
di dovere, né amore, né alcun altro elevato le-
game li unisce.
I progressi dell'industria estrattiva e l'impiego
di mezzi meccanici nelle grandi lavorazioni
hanno reso meno pesante il lavoro dei fanciulli
con la soppressione delle scale e dei lunghi
viaggi. La legge ultimamente votata dal Parla-
naento ha provveduto anche alflìnché non ve-
nissero impiegati nella lavorazione interna i
fanciulli di età inferiore ai 14 anni, ed a quella
esterna se non abbiano raggiunto i 12 anni, ed
ha prescritto le ore di lavoro. Ma per mancanza
od insufficienza di controlli sarà come prima
poco o male eseguita e quindi riescirà ineffi-
cace. Laonde avviene, che queste bestie da soma
crescono anemiche, rachitiche, gibbose e quel
che è più abbrutite dalle sofferenze. E quando,
arrivate oltre ai 20 anni, lasciano il sacco per
prendere il piccone, riversano sui loro carusi,
tutto l'odio, che negli anni di loro penosa schia-
vitù accumularono.
Sarebbe quindi opera eminentemente civile ed
umanitaria la soppressione dei carusi dalle mi-
niere; ed è una cara speranza quella, che in un
avvenire non lontano i progressi della mecca-
nica mineraria possano permettere l'attuazione
di questo nobile desiderio.
I vagonierì sono carusi prossimi ad avere la
promozione a picconieri, dai 16 ai 20 anni. Essi
spingono i vagoncini, che trasportano il mine-
Cagni. 12
178 Capitolo VII.
rale ai luoghi di scarico, tanto nelFinterno, che
airesterno della miniera. Ricevono un compenso
adeguato al numero dei vagoni che rimorchiano.
Guadagnano perciò da L. 1,50 a 2,50 al giorno.
Vivono come i carusi; ma il loro lavoro è meno
penoso e quindi soffrono meno.
I pompieri o acquaioli sono quegli operai,
che manovrano le pompe a braccia, destinate
all'eduzione delle acque, che si radunano nei
cantierisottostantiallivellodegli acquedottio che
non vengono esaurite da questi per Tinterposi-
zione di qualche strato impermeabile. Essi la-
vorano a giornata di 12 ore se non soffrono
Tagro, di 8, di 6 od anche meno se Tarabiente
è molto saturo di acido solfìdrico. Guadagnano
da L. 1,50 a L. 2 al giorno. Lavorano a nriute
di 2, di 4 od anche più secondo la forza occor-
rente a manovrare la pompa. Mentre una muta
lavora alle aste dello stantuffo, l'altra riposa,
alternandosi cosi ogni quarto d'ora, o più o meno
secondo la resistenza della macchina e degli
operai e la distanza a cui va spinta l'acqua.
Vivono come gli altri operai, ed hanno gli stessi
usi e costumi.
l riceoitori sono quegli operai, che stanno al-
l'ingresso ed al basso del pozzo e dei piani in-
clinati per ricevere i vagoni pieni o scarichi e
manovrarli nella introduzione ed estrazione dalle
gabbie. Perciò in ogni pozzo o piano inclinato
sono impiegati 4 ricevitori, 2 di giorno e 2 di
notte. Dei due, l'uno sta alla bocca del pozzo,
l'altro alla foce della galleria, che immette al
Organiz, ed amministraz. dell" azienda. 170
pozzo. Hanno pure Tinca rico di notare in ap-
posite tabelle il numero dei vagoni, che ciascun
picconiere manda fuori,deducendolo dalla marca
di contrassegno apposta sui vagoni. Devono per-
ciò essere delle persone dotate di una certa col-
tura e di molta onestà. Guadagnano da 3 a 4
lire al giorno. Abitano in luoghi separati dagli
altri operai, e menano una vita più agiata e
più sobria.
I macchinisti hanno il governo degli appa-
recchi a forza motrice, siano a vapore, siano
ad elettricità, e delle pompe annesse. Devono
quindi montare le macchine, dirigerle nel tempo
dèi loro funzionamento, ispezionarle e mante-
nerle in regola, ripararle al bisogno. Come ve-
desi hanno un ufficio delicato e difficile, che
implica una certa coltura generale, una grande
conoscenza tecnica, un'attività instancabile, una
preveggenza inesauribile, ed una responsabilità
grandissima.
Sono forniti di attestati di abilitazione rila-
sciati dalle autorità competenti, in seguito ad
esperimento, e sono assai ricercati dagli eser-
centi. È perciò che vengono pagati bene con 6
a 12 lire al giorno. Vivono lautamente, ma lavo-
rano 12 ore al giorno con la mente e con le brac-
cia ; ond'è, che si richiede una fibra forte e resi-
stente per potere durare a lungo in tale me-
stiere cosi pesante e faticoso. Abitano in locali
separati, e spesso in due, gli stessi che sono
impiegati al medesimo impianto, e che si al-
ternano di giorno e di notte oppure di sei in
sei ore.
180 Capitolo VII.
Non vi ha diligenza, che basti neiresercizio
delle loro funzioni ; la più piccola disaccortezza,
la minima negligenza potrebbe essere causa
di gravi disastri alla miniera e di dolorosi in-
fortuni di operai. È perciò che opere ed uomini
sono affidati a loro, e da ciò deriva la grandissima
responsabilità morale e legale, che pende loro
sul capo come la spada di Damocle, e la sa-
gace accortezza nell'esercènte per la scelta di
ottimi macchinisti, forniti di buona patente,
provetti e di vita irreprensibile.
1 fuochisti dipendono e stanno agli ordini dei
macchinisti. Hanno il governo delle caldaje e
dei fornelli, e fanno la pulizia di tutti gli or-
degni dell'impianto; regolano il fuoco, aggiun-
gendo o togliendo il carbone dai fornelli, secondo
lo sviluppo del vapore, che viene indicato dal
manometro. Aprono le valvole al bisogno, e man-
tengono la tensione del vapore al grado richiesto.
Sono retribuiti a giornata con salario va-
riabile dalle 2 alle 3 lire. Abitano col basso per-
sonale della lavorazione esterna, e sono dotati
di una certa istruzione tecnica, che si richiede
per la loro abilitazione. La loro funzione ri-
chiede diligenza, attività e disciplina, e devono
cooperare coi macchinisti all'esatto funziona-
mento degli apparecchi. Perciò devono essere
delle persone serie e morigerate, e stare sempre
in perfetto accordo coi macchinisti.
1 eatastieri hanno Tincarico di eseguire o di
sorvegliare l'accatastamento o impostamento
^ello zolfo grezzo e delle forme o balate dello
Organiz. ed amminisiraz. deW azienda. 181
zolfo fuso. Devono perciò, come ho giA detto,
usare una grande diligenza a scartare o fare
scartare il minerale dalle materie estranee, a
farlo impostare esattamente e ad eseguire le
basettate con l'altezza prescritta. Devono pari-
mente curare a che le forme sia^io esattamente ac-
catastate in numero sempre eguale in ciascun
posto, e diligentemente allineate.
Si richiede perciò, che siano delle persone
oneste e molto affezionate allo esercente. Sono
retribuiti a giornata oppure a cassa. Guada-
gnano in media da 2 a 3 lire al giorno. So-
gliono abitare in luoghi diversi da quelli in cui
stanno i picconieri, coi quali hanno opposto in-
teresse. Vivono sobriamente e stanno in rela-
zioni dirette col capo-maestro e col direttore,
a cui danno conto della produzione.
I riempitori devono avere una pratica gran-
dissima del loro mestiere; perché la riuscita
della fusione, come ho detto a suo luogo, di-
pende dall'esatto riempimento dei forni. Alla
loro dipendenza stanno i carusi, che porgono
il minerale con cui si riempiono i forni, in nu-
mero variabile secondo la grandezza di essi.
Sono retribuiti a cassa con la media di L. 2,20
a L. 2,50 con l'obbligo di pagare i loro carusi.
Convivono spesso coi picconieri e coi carusi in
locali comuni, e non sono dissimili a quelli nei
loro usi e costumi.
Gli arditori sono i veri arbitri della produ-
zione. Essi devono guidare, assistere la fusione,
prevenire e curare gli accidenti, provocare la
182 Capitolo VII,
buona solidificazione, ed usare ogni cura per
ottenere la migliore qualità. Perciò dovreb-
bero essere delle persone intelligenti e molto
pratiche del mestiere; ma disgraziatamente
non è cosi; su cento arditori, novanta si tro-
vano impari al loro delicato ufficio. Sono i-
gnoranti, poltroni, testardi e svogliati. Se non
venissero consigliati, guidati ed attivamente sor-
vegliati dal capo-maestro e dal perito minerario,
farebbero andare a male tutta la produzione.
Ricevono ordinariamente un compenso raggua-
gliato al numero delle forme, che si producono,
ed in media L. 5 a centinajo, oppure L. 0,50 a
cassa. Siccome devono attendere contempora-
neamente a più forni, e, cominciata la fusione,
l'assistenza dev'essere continua di giorno e di
notte, cosi sogliono formare società d'interesse
tra loro, e si alternano tra il riposo ed il lavoro,
ed a fusione finita, dividono il guadagno co-
mune. Convivono coi riempitori e si comportano
come questi nel tenore di vita.
1 pesatori devono pesare tutto lo zolfo tanto
nella divisione, che avviene tra la proprietà e
l'esercente, quanto nella consegna ai carret-
tieri pel trasporto ai luoghi d'imbarco o di
vendita.
Essi devono dare esatto conto della quantità
di zolfo prodotto e di quello consegnato. Occorre
perciò ehe siano persone dotate di molta onestà,
su cui le parti ripongono tutta la loro fiducia.
Vengono retribuiti a giornata con 3 o 4 lire al
giorno. Convivono col personale di amministra-
Organiz. ed amministraz. deli*azienda, 18;^
zione e sono delle persone serie e rispettate.
I magazzinieri hanno due uffici : quello di at-
tendere ai magazzini di attrezzi e materiale
mobile della miniera, e quello di accudire ai
magazzini di deposito dello zolfo fuso. Di essi
alcuni abitano nella miniera, altri presso i ma-
agazzini delle piazze di commercio, o nelle sta-
zioni ferroviarie, dove si deposita lo zolfo per
la spedizione ai luoghi di consegna. I primi ac-
cudiscono al movimento di entrata e di uscita
degli oggetti servibili all'impianto della miniera,
nonché dello zolfo, che si produce e si spedisce,
lenendo appositi registri separati per ciascun
servizio. Rilasciano quietanza di tutto quanto
entra nei magazzini alle persone, che portano,
ne ricevono quietanza da chi prende, e ne danno
conto giornalmente o settimanalmente al diret-
tore. I secondi tengono il conto dello zolfo, che
arriva dalla miniera, ritirando i fogli di carico
dai carrettieri, o dalla ferrovia, ed annotano
quello che spediscono. Attendono alla richiesta
ed al carico dei vagoni e delle navi, serven-
dosi di persone adibite all'uopo.
Devono perciò essere anch'essi persone di
molta fiducia, intelligenti ed attive. I magazzi-
nieri delle miniere convivono col personale del-
l'amministrazione, quelli che stanno fuori, fanno
vita in famiglia. Sono retribuiti a giornata con
4 5 lire al giorno.
I fabbri sono indispensabili in ogni miniera,
perché devono riparare i ferri dei picconieri e
degli arditori, ed i pezzi guasti degli ordegni e
184 Capitolo VII.
delle macchine. Queste riparazioni sono con-
tinue, perchè il consumo delle punte e le rot-
ture sono frequenti, e perciò è necessario che
stianocon la loro ferriera e fucina sul posto, per
trovarsi pronti ad ogni richiesta. Essi sono retri-
buiti dair amministrazione a giornata o a se-
condo il lavoro eseguito; però Tamministrazione
ritiene dai picconieri un tanto a cassa in rim-
borso della spesa pagata al fabbro per conto
di essi, perché il consumo degli strumenti di
lavoro è a carico degli operai. In media L. 0,40
per cassa. Guadagnano da 2 a 3 lire al giorno,
e vivono nelle loro botteghe, separate dagli altri
fabbricati, per non arrecare disturbo col loro
mestiere rumoroso, a quegli operai della miniera,
che, avendo lavorato la notte, dormono nel
giorno.
I bottegai accudiscono alla fornitura ed alla
vendita dei generi alimentari, che possono ab-
bisognare al numeroso personale della mi-
niera.
Essi sono pagati a giornata, quando la bottega
é fornita dairamministrazione, oppure ricavano
i guadagni della rivendita, quando essa é appal-
tata. In questo caso la vendita e la percentuale
dovuta airamministrazione sono regolate da ap-
positi contratti.
È utile presentare qui uno schema di tali con-
tratti, e di esaminare quindi la funzione della
bottega nella miniera e rilevarne i vantaggi e
grinconvenienti, lo che, come vedremo, è un ar-
gomento assai importante.
Organiz, ed amminisiraz. dell'azienda. 185
Nelle miniere in i^enere, ed in quelle lontane
da paesi, da villaggi e fattorie in ispecie è in-
dispensabile una bottega, che fornisca i generi ali-
mentari di prinda necessità agli operai, che, in
mancanza sarebbero costretti, con grave perdita
di tempo, di fatica e dispendio ad andare o man-
dare per le provviste in luoghi lontani. Perciò
una bottega in cui gli operai potessero prov-
vedersi liberamente dei generi alimentari abbi-
sognevoli a prezzi di costo dei paesi più vicini,
aumentati della spesa di trasporto alla miniera,
sarebbe una vera provvidenza per loro. Ma pur
troppo, l'ingordigia umana, tirando profìtto del-
l'urgenza del bisogno, ne fa una speculazione
immorale, che riesce insopportabile ai lavora-
tori delle miniere, per le ragioni, che sarò per
rassegnare, dopo aver esaminato un contratto
di appalto, che la proprietà o Tesercente con-
viene col bottegaio appaltatore della fornitura.
Questi contratti in Sicilia soglionsi imbastire
press'a poco cosi:
La proprietà o l'esercente, secondo le loro
speciali convenzioni, danno facoltà al bottegaio,
che si obbliga, di stabilire nel perimetro della
miniera una bottega di generi alimentari e di
tutto quanto può abbisognare agli operai per
illuminazione od altro.
Questa concessione avviene per un tempo de-
terminato dai 2 ai 10 anni.
1 generi, che devono tenersi d'obbligo nella
bottega sono: il pane, la pasta, il vino, l'olio, il
sale, il cacio, il pepe, la bambagia, ecc., ecc. :
I8« Capitolo VII.
ed in quantità sufficiente ai bisogni ed alla ri-
chiesta.
È data libera facoltà al bottegaio di vendere
a quei prezzi, che meglio gli convengono.
L' amministrazione obbligatoriamente deve
servirsi della bottega per le anticipazioni in ge-
neri alimentari agli operai, che sono obbligati
perciò a provvedersi nella bottega, dietro esi-
bizione e rilascio di buoni emessi dal Direttore
o da persona da lui delegata.
Il bottegaio deve pagare airamministrazione
o un tanto al giorno proporzionato al numero
degli operai, o un tanto per cento sul consumo,
desunto dalla liquidazione dei buoni.
Sono a peso del bottegaio tutte le spese di
esercizio e tutte le tasse inerenti.
L'amministrazione ha l'obbligo di fare la li-
quidazione e pagare l'importo dei buoni per
conto degli operai, regolarmente a fine mese, o
ad altro periodo prestabilito.
Sono previste infine le multe da applicarsi al
bottegaio, nei casi di disservizio.
Come si osserva di primo acchito, il marcio
sta nella libertà dei prezzi, nella poca o nes-
suna garenzia sulla buona qualità dei generi,
e quel che è più neir obbligo fatto agli operai
di ricevere le anticipazioni sul lavoro in derrate
provenienti dalla bottega.
La libertà nei prezzi accoppiata air obbligo
dato all'operaio di provvedersi nella bottega dei
generi di prima necessità, ed alla mancanza di
concorrenza, produce l'inconveniente che il bot-
Onjaniz. ed ammlnistras. delVazienda. 187
tegaio rivende a doppio prezzo ai poveri operai
i generi, che in paese ha comprato per la metà,
li froda nel peso, e nella qualità.
L'amministrazione che dovrebbe opporsi, non
lo può, perché riceve la sua parte degli illeciti
guadagni sotto forma di elevate percentuali,
imposte al bottegaio. Cosi avviene che gli ope-
rai lasciano alla bottega tutto quanto ritrag-
gono dal loro lavoro ; cosi la bottega diviene il
vampiro, che succhia tutto il sangue dei poveri
operai.
Per riparare a questo grave inconveniente
bisognerebbe sopprimere Tanticipazione in na-
tura da parte dell'amministrazione, la quale
non dovrebbe dare che moneta; dovrebbero
stabilirsi i prezzi sulla base del calmiere del
paese più vicino, con aumento delle spese di
trasporto e di un tanto che rappresenti l'onesto
guadagno del bottegaio in compartecipazione
con l'amministrazione.
Dovrebbe questa esercitare una l'igorosa sor-
veglianza sulla qualità dei generi e sul giusto
peso. Dovrebbe insomma lasciare completa li-
bertà agli operai di servirsi della bottega, pa-
gando in contanti, o con buoni pagabili alla giu-
sta o liquidazione mensile, e garantirli dalle
possibili frodi del bottegaio.
In queste condizioni la bottega sarebbe un
vero benefìcio pei lavoratori delle miniere. Cosi
come è ora é un disastro, e causa di continuo
malcontento, di scioperi e di disordini.
I bottegai vivono nelle loro botteghe, segre-
188 Capitolo VIL
gali ed odiati da tutto il personale della mi-
niera, circondandosi di mille precauzioni, per
difendere la loro bottega e la loro vita dai fre-
quenti attentati degli operai tumultuanti.
Venendo ora al personale sorvegliante, dirò
che le guardie devono giorno e notte sorve-
gliare a che non sia rimosso ed esportato il
minerale tanto dalle cataste consegnate dello
zolfo greggio, quanto da quelle di zolfo fuso. Vi
sono guardie diurne e notturne a seconda che
prestano servizio di giorno o di notte. Vi sono
guardie, che sorvegliano le ciurme dei carusi,
che riempiono i calcaroni e vengono chiamali
caporali. Sono tutte armate e godono di molta
fiducia dairamministrazione, perché alla loro
onestà é affidata la custodia del prodotto mine-
rario, che fa tanta gola ai molti ladri^ che baz-
zicano nelle miniere ed adiacenze.
Sono retribuiti a giornata da 2 a 3 lire.
Convivono col personale amministrativo, dal
quale direttamente dipendono.
2. Personale tecnico. — Gl'ingegneri e i periti
minerari provengono per lo più dalle Univer-
sità, dagli Istituti Tecnici superiori e dalle scuole
minerarie governative, forniti di laurea o di
patente e di tutto il corredo di quelle cognizioni
scientifiche e tecniche, che sono necessarie per
condurre razionalmente una miniera.
Il loro ufficio è obbligatorio per legge in cia-
scuna miniera, perché ad essi è affidato tutto
il complicato meccanismo di un impianto mi-
nerario nella sua attuazione. e nel suo eserci-
Onjaniz. ed amminisiraz. dell'azienda. 180
zio, ed essi hanno la responsabilità di tutto
quanto avviene nella miniera, non che Tob-
bligo di eseguire e tenere al corrente i piani
o rilievi topografici dell'interno di essa, pre-
scrìtti dalla legge sulla polizia delie miniere.
Alla loro dipendenza sta tutto il personale
lavorante e tecnico; non dipendono che dal Di-
rettore in ordine a fatti amministrativi, da nes-
suno in ordine alla tecnica mineraria, perché
in diverso caso non potrebbero essere respon-
sabili, come lo sono, innanzi alla legge ed alla
amministrazione. Nella loro azione non devono
trovare ostacoli od impedimenti da parte di
chicchesia, foss'anche il Direttore; ond'é che i
dipendenti devono prontamente obbedirli, il Di-
rettore deve lasciarli fare liberamente. È perciò
che si richiede un perfetto accordo nell'azione
simultanea delle diverse funzioni, ed una com-
pleta armonia delle diverse parti, che compon-
gono rinsieme dell'azienda.
Affinchè le loro funzioni siano esplicate libe-
ramente ed efficacemente, richiedesi che il Di-
rettore non le usurpi; ed in correlazione è ne-
cessario, che gl'ingegneri procedano sempre nei
loro atti con l'intesa e l'accordo del Direttore,
da cui amministrativamente dipendono, anche
pel solo fatto di non incorrere nel rischio di
poter essere licenziati, quando gli vengono in
uggia.
L'ingegnere adunque è il generale in capo
nella compagine mineraria, e perciò stesso egli
ed il Direttore sono le persone più altolocate
nella gerarchia delle miniere.
100 Capitolo VII.
Eglino, oltre al grande rispetto che godono
dal personale, godono anche di lauti stipendi
da ir amministrazione. Vi sono ingegneri che
prendono sino a 10 mila lire all'anno; ma or-
dinariamente la media degli stipendi varia dalle
3000 alle 6000 lire, secondo che si tratta di pic-
cole, medie o grandi lavorazioni.
Abitano in locali appositi ed i migliori, spesso
in quelli dove stanno il Direttore ed il con-
tabile. Vivono benissimo e lautamente. Stanno
in contatto con tutto il personale della miniera,
e quindi non solo devono conoscerlo bene, ma
eziandio saperlo trattare con molto tatto, e
grande abilità.
I capi-maestri sono il braccio destro degli
ingegneri, e dove questi mancano o sono as-
senli ne fanno le veci. Fanno eseguire gli or-
dini impartiti dall'ingegnere, ed in mancanza
di questo, nei casi urgenti, che non ammettono
dilazione, danno ordini come quello e li fanno
eseguire. L'ingegnere scende giornalmente nella
miniera, fa la sua ispezione, dà gli ordini op-
portuni e va fuori ; il capo-maestro resta tutto il
giorno sulla lavorazione, fa eseguire le opere
ordinate, e ne fa fare altre, che fossero richie-
ste dal caso. Egli rappresenta il potere esecu-
tivo nella miniera, ed è rispettato e temuto da-
gli operai. Risponde della vita di essi e della
sicurtà delle opere, fa la consegna del minerale
grezzo, sopraintende al riempimento dei forni,
ed alla loro fusione, dando gli ordini opportuni
a seconda della natura del materiale, che va in
Organis. ed amministraz. dell' azienda. 191
fusione; tiene in consegna gli strumenti e gli
ordegni necessari alle diverse operazioni della
nniniera; è il tratto d'unione tra il personale la-
vorante e quello amministrativo nelle richieste,
nelle anticipazioni, nelle liquidazioni e nelle
paghe; è la bussola, che guida per la giusta
via il complicato meccanismo dell'azienda.
Dei capi-maestri nelle grandi miniere, ve ne
sono interni ed esterni, di giorno e di notte a
seconda delle loro mansioni. Ricevono stipendio
mensile variabile dalle 100 alle 200 lire. Vivono
discretamente insieme al personale amministra-
tivo. Dipendono direttamente dall'ingegnere e
dal Direttore, comandano sopra tutti i servizi,
sono persone di massima fiducia, e molto ben
viste dall'amministrazione.
3. Personale contabile e direttivo. — Il contabile
espleta tutti i lavori di contabilità dell'azienda,
raccoglie gli elementi forniti dal personale sor-
vegliante, dal capo- maestro, dai pesatori, dai
magazzinieri, dai bottegai, ecc. e con ordine ed
evidenza ne fa la debita scritturazione nei libri
contabili.
Questi sono molteplici e svariati; come dirò
nel paragrafo seguente.
Il contabile perciò deve e.ssere intelligente
ed onesto e molto esperto nell'arte sua, per-
ché deve espletare con molta accortezza e
precisione questo ramo importantissimo di ser-
vizio. Le sue funzioni richiedono zelo ed atti-
vità, perchè siano sempre tenuti al corrente la
contabilità ed i documenti, che la suffragano.
192 Capitolo VII,
Dipende direttamente dal Direttore, e sta sotto
la sua immediata sorveglianza, e spesso ne é
il suo segretario. Abita vicino a lui e nello
stesso fabbricato e qualche volta convivono in-
sieme.
Ha uno stipendio annuo variabile dalle due
alle tremila lire, e conduce una vita metodica-
mente regolata ed agiata.
11 Direttore è il cervello della complicata or-
ganizzazione dell'azienda mineraria. Da lui par-
tono tutti gli ordini riguardanti i vari servizi,
a lui fanno capo tutti gli organi, che funzionano
e concorrono allo svolgimento della vita mine-
raria. Egli ne dà l'indirizzo, e dalla sua abilità
dipende la prosperità o l'anemia dell'impresa.
Egli rappresenta l'amministrazione in tutti i
suoi atti giuridici e nei rapporti coi terzi. Co-
manda tutti i servizi, fa eseguire tutti i provve-
dimenti, che sono richiesti dalle situazioni, or-
dina tutte le spese necessarie, chiama e licen-
zia gli operai e gl'impiegati, tiene la corrispon-
denza e sorveglia la contabilità ed il movimento
dei magazzini, rende il conto morale e mate-
riale della sua gestione. In generale la sua
competenza si versa sulla parte preventiva,
conservativa ed esecutiva dell'azienda. Perciò
è responsabile per tutto ciò che riguarda la sua
competenza; perciò stesso questa responsabilità
è grandissima, come tanto vasta è la sua fun-
zione.
Quindi il Direttore di un'azienda mineraria
deve essere una persona compelentissima ed
Organlz. ed animi aistraz. dell'azienda. 193
assai intelligente, operosa e manierosa. Deve
profondamente conoscere Tarte mineraria e
tntte le svariate operazioni, che occorrono nel-
rinnpresa, deve anche conoscere a fondo la conta-
bilità, l'economia politica, le lingue vive, la
matematica, la geometria, il disegno, ecc., ecc.
Deve instancabilmente versare la sua dili-
genza ai risparmi nelle spese ed all' impiego
utile del tempo; deve avere una perfetta cono-
scenza della vita, dei costumi e dei caratteri di
tutti gli operai, e tenerli sempre d'occhio, affin-
ché Tiazione di ognuno non fuorvi dall'indirizzo
generale dato all'azienda ; ma ciascuno, com-
piendo il proprio dovere, cooperi al fine comune,
cioè alla prosperità dell'impresa.
Deve avere estesa conoscenza della scienza
commerciale, pronta intuizione delle fasi del
commercio, e molto tatto nel trattare gli af-
fari. Deve irradiare una superiorità intellet-
tuale e morale, che lo renda rispettato e te-
muto da tutto il personale, col quale deve usare
sempre buone maniere, senza lasciarsi pren-
dere mai la mano. Buono con tutti, intimo con
nessuno; fidare in tutti, diffidare di ciascuno;
morigerato, virtuoso, energico, esemplare : ecco
il tipo ideale di un Direttore.
Quando la coltivazione della miniera è fatta
da un solo esercente, intelligente e pratico, la
direzione ed anche la contabilità suole avocarle
a sé; ma quando il coltivatore riconosce la
sua insufficienza , e quando la miniera viene
coltivata da società, eome suole avvenire nel
Cagni. 13
194 Capitolo VII.
maggior numero dei casi, allora riesce indi-
spensabile Topera di un Direttore, senza di cui
ri m presa non potrebbe andar bene, perché
Tunilà di azione e di comando è Telemento
essenziale per la prosperità di qualunque im-
presa.
Alla importanza deirufficio. alla mole del la
voro, ed alla responsabilità, che implica, sono
adeguati gli stipendi dei direttori. Essi sono
assai lauti, variando dalle L. 5000 alle 15.000
annue a secondo dell'importanza della miniera,
Testensione del lavoro ed il merito personale
del Direttore.
Vivono separati da tutto il personale nei mi-
gliori appartamenti, e procurano di circondarsi
di tutti gli agi possibili per rendere meno pe-
sante il loro isolamento dalla buona società, e
la privazione dei godimenti della città, e per
rifarsi dalla intensità del loro lavoro fisico ed
intellettuale.
4. Tenuta dei tipi e dei libri oontabili. ~ Come
ho accennato avanti, la legge prescrive la tenuta
del rilevamento topografico delPinterno delle mi-
niere. In esso vanno rilevate le gallerie, i pozzi,
i piani inclinati, i ventilatoi, i cantieri, i piloni,
gli esaurimenti, i diaframmi, le discenderie, i
piani di lavorazione e tutto ciò che si ritrova
neirinterno. Vanno parimenti indicati. Torienta-
zione, le distanze orizzontali e verticali, gli an-
goli zenitali in salita o discesa, a destra o a
sinistra del meridiano magnetico, la picchetta-
zione, ecc.
Organiz. ed amministraz, dell'azienda, 195
Il tutto in iscala non inferiore ad Vsoo-
Questi rilevamenti devono essere tenuti al
corrente delle modificazioni, che in corso di la-
vorazione si vanno verificando, tanto nei punti
lavorati, quanto nei punti nuovi, dove si aprono
altri cantieri e si formano nuove gallerie, o si
intraprendono nuovi esaurimenti con relativi
riempimenti (fig. 34).
Pertanto gl'ingegneri devono curare l'esatto
adempimento della tenuta dei piani, e passarli
al Direttore, che li terrà per comodo dell'azienda,
e per comunicarli alle autorità competenti a
norma di legge.
I libri contabili alcuni sono essenziali, altri
sussidiari. I primi sono : Il mastro, il libro paga
ed il giornale. I secondi sono: Il registro delle
anticipazioni e delle liquidazioni agli operai con
conto individuale o collettivo; quello della pro-
duzione del minerale greggio e quello della prò.
duzionedel minerale fuso; quello del movimento
dei magazzini dei materiali, e quello dei ma-
ga^ini degli zolfi ; gli stati di paga di tutto il
personale a quindicina, a mese o a bimestre a
seconda la consuetudine locale o la comodità
dell'amministrazione.
Nel libro mastro vengono scritturate in or-
dine cronologico tutte le operazioni dell'azienda,
senza distinzione per materia o per oggetto.
Contiene perciò la storia della vita della mi-
niera nelle due principali funzioni della produ-
zione e del consumo nei due momenti dell'en-
trata e dell'uscita.
196
Capitolo VII.
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Organiz. ed amministraz. deWazienda. 197
Il libro paga, la cui tenuta è obbligatoria per
legge, contiene i nomi di tutto il personale
della miniera, con la relativa paga dovuta a
ciascuno.
Il giornale contiene tutte le operazioni di en-
trata e di uscita degli operai e delle paghe che
avvengono giorno per giorno, e deve tenersi in
perfetta corrispondenza col libro paga. Anch'esso
è prescritto dalla legge.
11 registro delle anticipazioni contiene il nota-
mento di tutti i pagamenti parziali agli operai,
prima della liquidazione finale o pagamento in
saldo.
Questi registri possono essere tenuti con me-
todo collettivo con metodo individuale. Nel
primo caso si scritturano in ordine cronologico
le anticipazioni, che si vanno facendo ai vari
operai, con l'indicazione del nome di ciascuno,
della data in cui si fa il pagamento e della
somma pagata. Nel secondo caso si apre per
ciascun operaio un conto a parte, in cui da un
canto si notano le somme pagategli, dall'altro
i lavori eseguiti. In piedi si fa poi la liquida-
zione di dare ed avere individuale.
Questo metodo é preferibile perchè facilita il
lavoro di liquidazione, trovandosi in un sol fo-
glio distinto raccolti tutti gli elementi che si
riferiscono al dato operaio, che la richiede;
mentre nel primo caso si devono andar racco-
gliendo dai vari fogli del registro con maggior
difficoltà e lavoro. Inoltre ha il vantaggio di
corrispondere [perfettamente alle scritturazioni
198 Capitolo VII.
del libretto, che tiene ciascun operaio per tale
bisogna.
Il registro della produzione comprende tanto
quella che si fa dai picconieri, come quella che
si consegna dagli arditori. La prima va anno-
tata in casse, la seconda in forme o in quintali.
Questo registro deve tenersi giornalmente al
corrente e deve esibirsi ad ogni richiesta della
proprietà, la quale, per mezzo dei propri im-
piegati, ne detiene nn altro consimile, i cui ri-
sultati, frequentemente riscontrati, devono per-
fettamente corrispondersi.
Il registro dei magazzini è la copia fedele di
quelli tenuti dai magazzinieri, che vengono ri-
prodotti nella contabilità generale dell'azienda,
e nei fogli dei pesatori, che vengono confrontati
coi registri dei magazzinieri.
Quello del magazzino dei materiali mobili
contiene il movimento di entrata e di uscita di
essi, con la specificazione degli oggetti conse-
gnati e delle persone che Thanno consegnato o
che l'hanno preso. Il controllo di questo movi-
mento si fa coi buoni rilasciati o ritirati dal-
l'amministrazione.
Quello dei magazzini degli zolfi contiene
egualmente il movimento di entrata ed uscita
del minerale, controllato dalle note dei pesatori,
dai buoni dei carrettieri, o dalle polizze di ca-
rico delle ferrovie e delle navi.
Gli stati di paga vengono redatti per eseguire
le giuste, cioè il pagamento settimanale, quin-
dicinale o mensile, che viene eseguito dalFam-
Organiz. ed amministraz. delV azienda. i99
ministrazione, e comprendono tulle le spese che
Tamministrazione ha fallo duranle quel dato
periodo di tempo, e che si devono pagare.
Comprende perciò il pagamento a tutto il
personale, e quello per le varie forniture e pei
servizi eventuali avvenuti in quel torno.
Oltre a tutto ciò, deve il contabile, nel tempo
e nei modi prescritti, riempire e spedire i mo-
duli richiesti dalla legge sugli infortuni del la-
voro, e disimpegnare questo ramo di servizio
con molta accortezza e sollecitudine.
5. Sistema razionale di amministrazione. — 1
sistemi empirici, tradizionali e vieti che ancora
perdurano in molte miniere non corrispondono
agli interessi dell'impresa ed alle esigenze dello
spirito moderno. Coltioare per eoltivare trae
seco spesse volle la rovina del coltivatore.
Invece coltioare per ritrarne il maggior gua-
dagno possibile è il sistema razionale, che non
può mai produrre il fallimento deirimpresa.
La coltivazione delle miniere è una industria
come tutte le altre. Or in tutte le industrie lo
scopo che si prefigge Tesercente è certo quello
del profitto. Quando questo non torna è opera
insensata il continuare. A questo unico fine
adunque devono essere intese tutte le operazioni
deirinduslria mineraria. E perciò quando mag-
giore é lo sviluppo produttivo della miniera,
tanto maggiore è il profilto. Quanto minori
sono le spese di produzione, tanto maggiore é
anche il profitto.
È nella sapiente applicazione di questi due
200 Capitolo VII,
principii, che apparentemente sembrano incon-
ciliabili, che risiede tutto il segreto per arric-
chire. La scienza economica ci dà appunto le
norme per poter pervenire al supremo fine di
ottenere il massimo profitto col minor dispendio
possibile.
A queste norme quindi devono attenersi idi-
rettori delle miniere, i quali, applicando ai sin-
goli oasi le leggi razionali della scienza eco-
nomica, sono sicuri di non isbagliare e di far
prosperare l'impresa.
Quando poi questa va a male o per deficienza
di potenzialità o per cause estrinseche invinci-
bili, che la stringono e la soffocano, allora, dopo
avere esperimentato inutilmente tutti i rimedi,
che la propria e Taltrui scienza ed esperienza
suggeriscono, devono con sicura coscienza con-
sigliarne l'abbandono per iscongiurare la ine-
vitabile rovina dei coltivatori. Perchè non inte-
ressa coltivare una miniera pel gusto di colti-
varla; ma interessa coltivarla per ricavarne un
guadagno e quando questo non c'è, bisogna
smettere senz'altro.
E tutto ciò in ordine al fine; in quanto poi ai
mezzi amministrativi, i concetti fondamentali,
che devono dominare sono quelli della perequa-
zione della spesa alla potenzialità della miniera
ed all'equilibrio di questa spesa ai mezzi finanziari
di cui può disporre l'esercente; della semplifica-
zione dei servizi ed adozione dei meno costosi
e di maggiore immediata utilità ; della scelta
dei sistemi meccanici e del personale, che de-
vono disimpegnare lutti i servizi.
Organlz. ed amminisiraz. dell'azienda. 201
In quanto poi al sistema contabile i criteri
razionali vengono suggeriti dai metodi adottati
dalla computisteria moderna, modificati oppor-
tunamente per Tesigenze speciali dell'azienda ed
applicati a ciascun ramo di servizio. In gene-
rale è da preferirsi il sistema a partita doppia
che, quantunque non sia il più semplice, è però
il più evidente, e l'evidenza è il pregio princi-
pale di ogni buona contabilità.
Per maggior chiarezza su quanto riguarda la
parte contabile; stimo giovevole offrire i se-
guenti moduli o esempi, stralciati dalla conta-
bilità di una zolfara siciliana, esercita da una
Ditta molto esatta ed intelligente:
LIBRO PAGA DELU
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Piccon.
15
2.00
30,00
30,00
-
30.00
6
Id.
15
2,50
37,50
37,50
5,00
32,50
7
Caruso
15
1,00
15,00
15,00
82,50
5,00
15,00 77.5
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2* Ou'ndlcina di Marzo 1902.
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Mancuso Cono .
Saulii Salvatore
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Giunta Gaetano
Scorcelli Filippo
Corvo Sebastiano
Fumino Salvatore
Zea Vittorio . .
Giunta Viucenzo
40 Capo maestro Piazza Ar. | 1/1 1902 I
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Id. 1.1. , Id.
Picconiere Piazza Àr. i 1/1 Id. '
Id. iBarrafran.i Id. —
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Capitolo VII.
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Capitolo VII.
fìegistro delle anticipazioni con metodo collettivo della
miniera
Data
Casato nome e oggetto
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Zolfo
ftiso
Sommai
anticip.|
1902
7 Apr.
1 Apr.
Id.
2 Apr.
Id.
A Nicoli Giuseppe - Cotti-
mista, notale al libr. n. 1
- Minerale verificato. . .
A Giunta Gaetano- Cottim.
col libretto n. 2 - Mine-
rale verifìcato
Ad.** per multa mancato
servizio
A Corvo Sebastiano - Picco-
niere col libr. n. 12, soc<
corso nella 1* quind. Apr.
A Nicoli Giuseppe- 2*antic.
sullo zolfo consegnato. .
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Q.
K.
L.
12
181
14
250
50
20
120
00
60
Registro della produzione della minlerp •
Data
PRODUTTORI
Prodotto
grezzo
Zolfo
fuso
1902
Casse
N. forme
1 Gennaio
Da Nicoli Giuseppe cottimista.
7
Id.
Da Giunta Gaetano, idem. . .
10
Id.
Da Surcella Filippo cassiate .
5
2 Gennaio
Da Nicoli G. prod. del forno n. 4
-
150
Id.
Da Corvo Sebastiano; cassialo.
10
3 Gennaio
Per conto dell'amm., forno n. 1
—
400
Id. id. id. n. 2
360
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Siato di paga per la 2* quindicina di Marzo 1902: ese-
guita al I Aprile d. a.
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Casato e nome e qualità
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1
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Mancuso Cono, capomaestro
Saulli Salvatore, guardia . .
Nicoli Giuseppe, cottimista.
Giunta Gaetano, idem . . .
Scorcella Filippo, cassiato .
Corvo Sebastiano, idem . .
Tummine Salvatore, caruso
Rao Vittorio, idem ....
Giunta Vincenzo, idem. . .
Spanò Andrea, legname . .
(segue)
40 00
30 00
30 00
32 50
15 00
10 .=>o
10 00
181
250
00
00
150
00
Registro del pesatore.
Data
Casato e nome
Parziali
Totale
1902
1 Febbraio
Idem
Idem
Al carrettiere Villari - 1 pesata
3 l
4 ,
Al carrettiere Alù - 1 pesata .
2 .
3
4 .
Al vetturale Arena
(segue)
Qnint.
7 20
7 -
7 30
6 8)
28 30
28 20
4 e5
7 —
720
6 90
7 10
Modulo di polizza dì carico a matrice.
Miniera di. ... . Polizza n. 20
Data
Casato e nome
Quantità
1902
1 Febbraio
Zolfo consegnato al carrettiere Villari
per riconsegnarlo al magazziniere
di Assaro
Qnint.
28 30
Il magazziniere X // pesatore Y
Cagni.
14
210
Capitolo VII.
Modulo pel personale, distinto per gruppi.
Organico della miniera
Gruppi
Operai oc-
cupati nei
soli giorni
di lavoro
II
Operai che
lavorano
tutt'i giorni
I del mese
III
Operai ad-
detti alla
fusione
IV
Operai che
lavorano p.
conto prop
V
Operai
eventuali
Qualità
Picconieri
Spesalori
Vagonieri
Carusi
Casato e nome
Impiegati |"
Guardie , "
! —
Macchinisti »
Fuochisti j"
Ricevitori
Pompieri
i:
Riempitori | -
Arditori |«
Catastieri I-
Cottimisti ! -
Cassiato "
CAPITOLO Vili.
Commercio dello zolfo.
1. Trasporti e noleggi. — Compiuta la fusione,
eseguita la divisione della produzione e dispo-
nendo di uno 8Ìok considerevole di minerale
nei piani della miniera, il produttore rivolge le
sue cure alla vendita e alla consegna nei modi,
che dirò in seguito.
Se la consegna dovrà farsi alla marina, od
in luoghi diversi dalla miniera, è d'uopo tra-
sportare lo zolfo colà, e come suol dirsi vol-
garmente, fare V abbasso. I mezzi di trasporto
variano a secondo l'ubicazione della miniera.
Se questa trovasi vicina ad una stazione ferro-
viaria può farsi rimpianto di una ferrovia
Doucoville, che servirà egregiamente, esercita
dalla stessa amministrazione, oppure appaltata ;
se trovasi lontana bisogna servirsi delle strade
che si trovano, mulattiere o carreggiabili, ed
avvalersi di bestie da soma o di carri, che, se-
condo i casi e la convenienza portano il mine-
rale direttamente al luogo di deposito, oppure
alla stazione ferroviaria più vicina.
212 Capitolo Vili.
E perciò alla miniera bisogna pesare il mi- •
nerale e consegnarlo ai vetturali ed ai carret-
tieri, che lo trasportano e lo riconsegnano al
magazziniere in base al foglio di carico, che
hanno ricevuto al calendario o luogo di cari-
camento dal pesatore e dal magazziniere della
miniera.
I contratti di noleggio si fanno o ad un tanto
a quintale secondo la distanza, o ad un tanto
a carro con obbligo di portare un determinato
numero di quintali.
II nolo è variabile secondo la distanza tra il
luogo di carico e quello di discarico. Per le
ferrovie si ha una tariffa speciale stabilita per
legge. Per le navi si procede con le regole sta-
bilite dal codice di commercio.
2. Glassifloazione commeroiale dello zolfo. — Il
prezzo dello zolfo fuso commerciabile varia se-
condo la sua qualità. Per consuetudine com-
merciale lo si classifica in 3 categorie : prima,
seconda, terza. Ciascuna categoria si suddivide
in tre classi: vantaggiata, buona, corrente.
Le tre classi della 1» categoria hanno lievis-
sime differenze tra loro e comprendono i zolfi
di qualità superiore. Hanno colore giallo-pa-
glierino chiaro, cristalli finissimi con coesione
compatta, assenza assoluta di materie etero-
genee, massima perfezione di solidificazione.
La 2« vantaggiata (2» V*) ha colore giallo ce-
drino, cristalli piccoli e uguali, compatta, esente
da estranei. Si distingue dalla 1» perchè é meno
compatta, e perché il colore tende più al giallo,
che al bianco.
Commercio dello zolfo. 213
La 2» buona (2» B.») ha colore giallo fosco
con qualche venatura oscura, e con poco sedi-
mento metallico nel fondo della forma, cristalli
più grossi in ottaedri acciculati, e poca ade-
sione.
La 2* corrente (2» G.*) ha colore giallo scuro,
con venature metalliche, cristallizzazione acci-
culare grossolana, sedimento metallico.
La 3» vantaggiata (3» V.») ha colore giallo
bronzeo, coagulo misto a metallo, cristallizza-
zione in aghi grossolani con poca adesione, se-
dimento metallico sino a 2 centimetri di spes-
sore.
La 3» buona (3» B.») ha colore più scuro della
precedente e tirante al rosso, cristallizzazione
imperfetta con mistura di cristalli di sostanze
eterogenee, con cui fa molta adesione, sedimen-
tazione metallica molto estesa.
La 3» corrente (3* G.*) ha colore rosso fosco
o nero, non si distinguono i cristalli perchè
sono alterati dalla cristallizzazione predomi-
nante delle materie metalliche eterogenee. È
insomma una miscela di zolfo con minerali
estranei in eccedenza.
Nelle piazze commerciali il giudizio sulla
classe cui appartiene un dato minerale di zolfo
fuso viene emesso dai sensali di accordo con
il compratore ed il venditore.
Secondo la classe cui appartiene, nella pronta
consegna viene applicato il prezzo corrente,
dato dal listino commerciale del giorno della
consegna; nella esecuzione dei contratti a fu-
214 Capitolo Vili.
tura consegna vengono applicati i prezzi pre-
ventivamente stabiliti, od anche quelli correnti
secondo la convenzione, come or ora vedremo.
3. Contratti di compra e Ysndita. — La compru
dello zolfo viene fatta da commercianti, che lo
rivendono ad industriali trasformatori del pro-
dotto, oppure da commissionari, che comprano
per conto di case estere, oppure da queste, che
lo rivendono a fabbj-iche di prodotti derivali,
oppure direttamente da queste fabbriche.
I negozianti, che rivendono alle grandi case
commerciali estere o alle fabbriche, trasportano
a proprie spese il minerale per mare e per
terra sino al luogo di consegna e secondo le
norme stabilite nei relativi contratti, e vi gua-
dagnano la differenza tra il prezzo di compera
e quello di rivendita, calcolate le spese di tra-
sporto.
I commissionari, che comprano per conto di
queste case o per conto delle fabbriche rice-
vono un compenso ragguagliato al tanto per
cento sul prezzo di compra o sulla quantità di
minerale comprato. Hanno l'obbligo di assistere
alla consegna e farne la spedizione a spese dei
compratori,
Le case estere, che comprano sul luogo di
produzione per rivendere sul luogo di consumo,
sopprimono il commerciante intermediario, che
deve naturalmente guadagnare un tanto pel suo
commercio, ed offrono qualcosa di più sui prezzi
offerti dall'altro. Prendono la merce o alla mi-
niera o alla vela e ne fanno il trasporlo ai
' 'ioghi più vicini ai consumatori.
Commercio dello zolfo. 215
Le fabbriche, che trasformano il prodotto in
altri derivati, i quali trovano più largo impiego
in altre industrie, comprano raramente nel luogo
di produzione, perché non possono distrarre in
altre operazioni tutta Tattività, che si richiede
per l'esercizio della propria industria. Onde
avviene, che mentre dall'industriale si potrebbe
ottenere il prezzo più vantaggioso, non se ne
può approfittare.
Comprano direttamente le raffinerie, che stanno
vicine al luogo di produzione; comprano i mu-
lini, che macinano e vagliano la polvere di
zolfo destinata alla zolfurazione delle viti in
Italia.
Ma non comprano le grandi fabbriche di
acido solforico, che risiedono all'estero, ed ix
cui r Italia non ha saputo ancora far la con-
correnza pur avendo in casa la materia prima.
Intanto in ogni caso si procede per contratti..
Questi possono. essere a futura consegna, op-
pure a pronta consegna.
I contratti a futura consegna portano Tobbli-
gazione del produttore di consegnare in un dato
tempo da venire una data quantità di minerale
di prima fusione per un prezzo determinato
secondo la classe, a cui appartiene, oppure pel
prezzo corrente nel giorno della consegna.
II venditore riceve una anticipazione in de-
naro sul prezzo della merce a consegnare, da
tenersene conto e compensare nella liquidazione
finale. Per questa anticipazione paga gli inte-
ressi convenuti, come^aga pure un tanto per
216 Capitolo Vili
magazzinaggio e sensalia. In caso di mancata
consegna al giorno stabilito paga la difTerenza
tra il prezzo convenuto e quello, che sarà per
risultare dal bollettino commerciale del luogo
di consegna ; oppure una penale preventiva-
mente stabilita.
Questa forma di contratto fu sino a pochi
anni addietro la causa prima della rovina del
commercio zolfifero, e produsse le crisi funeste,
che tanto danno arrecarono all'industria in
genere ed alla Sicilia in ispecie. Perchè la der-
rata zolfo servi ad un giuoco di borsa o meglio
divenne un pretesto a contrarre debiti. Una fa-
lange di pseudo-produttori, pur non avendo un
solo chilogrammo di zolfo si presentava nelle
piazze commerciali per obbligare grosse par-
tite ; ne riceveva Tanticipazione, e poi al giorno
della consegna pagava la differenza del prezzo,
.0 la penale convenuta, cavandosela nel miglior
modo possibile. Cosi, formandosi una concor-
renza fittizia, essendo le offerte molto superiori
alle richieste, il prezzo della merce avviliva, e
le crisi succedevano frequenti e disastrose, ap-
punto perché il vero produttore doveva vendere
ai prezzi di ribasso, creati da tale losca specu-
lazione.
Per riparare a tanto grave inconveniente si
studiarono e si proposero molti espedienti ; ma
tutti furono frustrati dalle male arti, e dalla
potente influenza dei commercianti, che dalle
crisi ritraevano enormi guadagni.
Allora i produttori ed t proprietari pensarono
Commercio dello zolfo, 217
di costituirsi in consorzio, e provocata la co-
stituzione di una potente società commerciale
estera, comprovando la loro qualità con titoli
autentici, offrirono i loro prodotti a futura con-
segna, obbligatoria per diversi anni ed a prezzi
stabititi ed inalterabili. Fu questa la costitu-
zione della società Anglo- Siciliana, che, pur
non essendo T ideale della soluzione del pro-
blema, pure valse a rialzare le sorti del com-
mercio zolfifero, perché, mentre spazzò dal mer-
cato quella ciurmaglia di parassiti, che lo in-
festava, strappò gli artigli ai vecchi commer;
cianti camorristi, che godevano del pessimo
giuoco.
Non darò qui i particolari di quel contratto,
perchè uscirei dai limiti segnati a questo la-
voro. Dirò solo, che le anticipazioni, tanto ne-
cessarie neireconomia deir industria, sono con-
sentite senza interessi, che tutta la produzione
trova smercio pronto e sicuro in qualunque
tempo, che il prezzo invariabile assicura una
rendita certa, togliendo nelFanimo del produt-
tore lo scoramento, che produce Talea, la quale
deve essere assolutamente rimossa in una im-
presa tanto seria e compassata, che il profitto
risultante dall'operazione commerciale va in
parte a beneficio del produttore.
Sono cotesti vantaggi grandissimi, a fronte
dei quali sparisce l'unico inconveniente che si
verifica, cioè quello per cui i consociati ven-
dono a prezzo inferiore da quello che ne otten-
gono i non consociati ; perchè la società facendo
218
Capitolo Vili,
la concorrenza ai eommercianti, questi devono
comprare lo zolfo dai produttori non conso-
ciati a prezzi più elevati di quelli, che pratica
la società.
E pertanto, onde dirimere questo inconve-
niente, che forma un pericolo continuo, per
la vita della società, sarebbe desiderabile, che
lutti i produttori entrassero neirassociazione;
perché tutti coloro, che animati da sentimenti
egoistici, tendono a sottrarsi da essa, sol perchè
osservano, che allo stato attuale la condizione
<Jei non consociati é fatta migliore da quella
degli altri, mettono in pericolo la esistenza della
società, pel fatto, che formando una concorrenza
dannosa, ed indebolendola, ne provocano lo scio-
glimento, il quale importerebbe il ritorno agli
antichi guai.
Condizione essenziale per la esistenza di si
fatta società si é il concorso della maggioranza
dei produttori e dei proprietari delle miniere;
se questa manca o viene affievolita con fre-
quenti diserzioni, la società non può funzionare
e deve inevitabilmente finire.
1 contratti a pronta consegna si fanno al-
l'epoca dello abbasso dello zolfo, cioè quando
il minerale è pronto nei piani della miniera.
Allora stabilite le condizioni, che regolano hi
compra vendita, ricevuta la caparra, si fa l'ab-
basso, la consegna, la liquidazione ed il paga-
mento del prezzo.
Tanto nell'uno che nell'altro contratto la con-
segna può pattuirsi o sui piani della miniera,
Commercio dello zolfo, 219
o nei magazzini, o nei vagoni o alla vela. Nel
primo caso il compratore se ne fa la consegna
alla miniera e paga il prezzo convenuto, op-
pure quello risultante dal bollettino commer-
ciale della giornata con deduzione delle spese
di trasporto dalla miniera al porto di mare più
vicino. Quindi per proprio conto ne fa rabbasso
in quei luoghi che più gli convengono. Negli
altri casi é il venditore, che deve trasportare
la merce a proprie spese sino ai magazzini,
ai vagoni, alle navi, secondo le convenzioni, e
nella liquidazione, riceve Finterò prezzo con-
venuto, o quello risultante dal bollettino senza
alcuna detrazione.
4. Prezzi. — Equilibrio tra la produzione e la
riGhiesta. — I prezzi dello zolfo in commercio
subiscono gli effetti della legge economica del-
l'offerta e della richiesta.
Quando maggiore è la richiesta, allora au-
metano i prezzi; quando aumenta l'offerta, di-
minuisce il prezzo. Donde ne deriva la conse-
guenza, che per mantenere una certa costanza
in essi, deve mantenersi Tequilibrio tra la pro-
duzione ed il consumo. Quando si ha una pro-
duzione abbondante ed una esportazione me-
schina, i prezzi ribassano ; quando l'esporta-
zione aumenta e la produzione è insufficiente
a soddisfare le richieste i prezzi assumono le
maggiori proporzioni. Or tanto l'un caso che
l'altro é dannoso al commercio; perchè nell'ec-
cessivo ribasso il produttore non può affran-
care le spese di produzione e si rovina; nel-
220
Capitolo Vili,
l'eccessivo rialzo si rovinano i commercianti,
ed il contraccolpo si ripercuoterà nella futura
produzione, per la quale le richieste saranno
infallibilmente assai inferiori alle offerte.
Per mantenere quest'equilibrio tanto neces-
sario tra la produzione ed il consumo, occorre
mantenere nei limiti della possibile richiesta
annuale la produzione mineraria. I criteri che
regolano questa misura, vengono forniti dalle
medie degli anni precedenti, e quando cresce
la richiesta, bisogna aumentare la produzione.
I grandi sfruttamenti delle miniere sono per-
ciò dannosi, perchè mentre da un canto produ-
cono la pletora del prodotto nei mercati, dal-
l'altro esauriscono rapidamente le miniere, e
mentre per qualche tempo producono il rialzo
della manodopera, lasciano poi senza lavoro
migliaia di operai, che costretti a spostarsi dal
centro minerario esaurito, andranno a produrre
squilibrio e disordini in altri centri.
5. Usi dello zolfo, ed industrie deriyate (i). —
Lo zolfo, che dal produttore delle miniere viene
venduto ai commercianti è destinato a subire
diverse e molteplici trasformazioni, secondo
l'uso a cui si destina, e dà luogo ad altre indu-
strie, copiosa sorgente di prodotti derivati.
Lo zolfo, che va alla raffineria, come ho ac-
cennato, viene rifuso, distillato e depurato, e
poi venduto alle fabbriche di tessuti, ai lanifici,
(1) Vedi Parodi L. — Suirestrazione deUo zolfo e sugli
usi materiali del medesimo. — Ediz. U. Hoepli, 1873.
Commercio dello zolfo. 221
ai cotonifici, ai telai ed ai setifìci^ i quali utiliz-
zano la proprietà decolorante ed imbiancante,
che possiede l'acido solforoso.
Le macine, che riducono lo zolfo in polvere,
vendono il loro prodotto agli agricoltori, che
utilizzano le proprietà insetticida e anticrittoga-
mica, che possiede Tacido solfìdrico; ai fabbri-
canti di polvere pirica, che utilizzano la pro-
prietà infiammabile, ed ai fabbricanti di tegole,
destinate ai paesi nordici, che utilizzano la pro-
prietà di resistenza ai forti geli, che acquistano
le argille miste a zolfo.
Le fabbriche di acido solforico, che trasfor-
mano in camere di piombo lo zolfo solido in
liquido, vendono il loro prodotto alle fabbriche
di prodotti chimici, i quali alla loro volta rice-
vono la loro applicazione alla vita, alle scienze
ed alle arti, utilizzando la proprietà di assimi-
lazione alle basi saliche. Cosi che serve alla
composizione del solfato di soda, del solfato di
rame, del solfato di ferro, del solfato di potassa
e di allumina, del solfato di magnesia e di
zinco, ecc., ecc.
Il solfato di soda poi serve alla fabbricazione
dei saponi, dei vetri, dei cristalli, e delle sto-
viglie.
Il solfato di rame alla tintoria, alla satura-
zione del legno da costruzione, alla disinfezione
dei semi ed alla cura delle viti, infette da pe-
ronospora.
Il solfato di ferro alla tintoria, alla pittura
ed alla disinfezione dei pozzi e delle latrine.
Capitolo Vili.
Il solfato di potassa alla fissazione dei colori
nelle stoff'e.
11 solfato di allumina alla concia delle pelli.
Il solfato di magnesia e di zinco in medicina
come purgativo il primo, e come leggiero cau-
stico il secondo.
L'acido solforico inoltre viene adoperato nelle
pile elettriche, nella chiarificazione degli olii,
nella lavatura delle botti, ed in molti altri usi
domestici ed industriali.
Lo zolfo sublimalo in appositi apparecchi, e
ridotto in cannoli detti fiori di zolfo serve ad
usi farmaceutici quale depurativo del sangue
e come rimedio contro la scabbia.
Come si vede é vastissimo Tuso di questo
minerale e dei suoi derivati. È perciò che si
rende ricercatissimo nel mercato mondiale ed
ha si enorme smercio.
6. Concorrenza e crisi commerciali. — Allo zolfo
nativo fanno concorrenza le piriti, o solfati di
ferro, che si trovano anche nelle viscere della
terra, in pezzi più o meno grossi, inclusi nelle
argille del miocene inferiore. Da esse non si
può ricavare che una piccola quantità di zolfo
a petto di quello che si estrae dai giacimenti
minerali, e non possono servire che alla sola
preparazione dell'acido solforico. È perciò che
dagli industriali é sempre preferito lo zolfo in
forme, che proviene dai giacimenti zolfiferi, ed
alle piriti non si ricorre che nella deficienza o
nel rincaro di quello.
Le grandi fabbriche, che trasformano lo zolfo
Commercio dello zolfo. 223
nei suoi derivati, risiedono airestero; é perciò
che il nostro prodotto viene ricercato dairestero,
dove ne esportiamo annualmente enormi quan-
tità. Però se la produzione nostra é scarsa, se
i prezzi superano un certo limite, se incorrono
difficoltà nelle contrattazioni o nell'adempimento
di esse, quelle fabbriche ricorrono alle piriti
in mancanza di meglio, e vi ricorrono tanto
più facilmente, in quanto ne trovano in mag-
giore abbondanza, ed in luoghi più vicini.
È perciò che, lo ripeto, bisogna assolutamente
mantenere un equilibrio quant'é più possibil-
mente rigoroso tra la produzione ed il com-
merciò, perchè si mantenga alla sua volta Tequi-
librio tra l'offerta e la richiesta, e per conse-
guenza si mantengano presso che costanti i
prezzi, a un livello rimunerativo, s'intende.
La costanza del prezzo è una condizione es-
senziale nel commercio in genere ed in quello
zolfifero in ispecie; perchè l'oscillazione del
prezzo di una materia prima, che entra in mi-
gliaia di prodotti, trae seco necessariamente
l'oscillazione dei prezzi di questi prodotti ; ma
l'incertezza tanto negli industriali quanto nei
consumatori del costo di una derrata è dan-
nosa. Il produttore deve fare i suoi conti pre-
ventivi neir intraprendere la sua industria, ha
quindi bisogno di elementi certi o poco varia-
bili nel corso dell'esercizio, perchè il risultato
corrisponda al previsto. 11 consumatore ha il
bilancio della sua casa, che s'impone, e non
deve trovarsi nell'imbarazzo quando i prezzi
224
Capitolo VIIL
eccedono le sue previsioni, o diventano supe-
riori ai mezzi finanziari di cui può disporre
per provvedersene.
Le brusche oscillazioni del prezzo dello zolfo,
che si succedevano frequenti nei mercati ita-
liani negli anni, che precedettero la costituzione
deirAnglo-Siciliana, la quale diede stabihtà ai
prezzi, fu la causa prima che gli industriali
esteri preferissero le piriti delle altre nazioni
al nostro zolfo nativo. Perché sapevano quanto
dovevano spendere nelle compra di quelle, mentre
per questo vagavano sempre nell'ignoto e do-
vevano spesso sottostare a gravi perdite.
Inoltre é la stabilità e Tequa moderazione
dei prezzi, che determina l'aumento delFespor-
tazione, la quale dà sfogo allo stok della pro-
duzione annuale, impedisce il ristagno della
merce nei depositi, mantiene Tequilibrio com-
merciale e scongiura le crisi.
Queste hanno la loro origine principalmente
nelle ragioni anzicennate e producono danni
gravissimi. O il genere resta invenduto ed am-
massato nei magazzini di deposito, oppure bi-
sogna cederlo a prezzo inferiore al costo di
produzione. Nell'uno e nell'altro caso mancano
i fondi necessari all'esercizio della miniera, vien
meno il credito e bisogna chiuderla, o per lo
meno ridurre sensibilmente il numero degli
operai, che vi possono lavorare.
Vanno perduti i milioni, che dall'estero ven-
gono a noi, e quindi ne risente il contraccolpo
tutta l'economia nazionale.
Commercio dello zolfo. 225
Avviene uno spostamento d'interessi generale,
che propagandosi dal centro produttore alle
varie funzioni sociali, produce sempre gravis-
simi perturbamenti tanto nell'ordine economico
privato, quanto nell'ordine pubblico.
Si diffonde da per tutto un senso di males-
sere profondo, anormale, insistente, che per
vincere bisogna ricorrere all'intervento di altre
forze vive e potenti nello Stato, le quali val-
gano ad operarne la soluzione.
7. Banche di credito minerario, sindacati e con-
sorzi. — Nell'ordine privato la forza più potente
ed efficace risiede nelle banche, che rappresen-
tano l'unione dei grandi capitali, o di molti
piccoli capitali formanti un poderoso insieme
destinato all'industria ed al commercio.
Le banche adunque possono risolvere le crisi
ed aiutare l'industria, e come l'equilibrio della
produzione col consumo è il mezzo preservativo
da esse, cos il credito ne è il mezzo curativo.
Ma le banche italiane rispondono male ai bi-
sogni dell'industria zolfìfera, e quasi la trascu-
rano, e perciò sono insufficienti a venirle in
soccorso specialmente nei casi gravi. Sarebbe
quindi necessaria la costituzione di un istituto
di credito minerario, che avesse la funzione
di sussidiare l'industria nel suo svolgimento
normale, ed aiutarla nelle crisi.
La banca, come ho accennato, strapperebbe
l'industriale dagli artigli dello sborsante stroz
Zino; eviterebbe i contratti a futura consegna,
che sono la cancrena dell'economia mineraria;
Cagni. 15
22«
Capitolo Vili.
cooperebbe alla prosperità dell' industria, pre-
stando i mezzi per l'applicazione dei metodi
razionali di coltivazione e dei grandi impianti ;
scongiurerebbe le crisi, fornendo agli esercenti
i mezzi necessari per condurre avanti Tesercizio
dell'industria senz'esser costretti a vendere a
prezzo vile il prodotto, il quale resterebbe de-
positato nei magazzini generali in garanzia della
banca creditrice ed in attesa di una vendila
vantaggiosa a crisi finita.
Insomma la banca dovrebbe sostituirsi agli
sborsanti, ai commissionari e negozianti, che
comprano la merce a consegnare, col for-
nire ai produttori i capitali necessari all'eser-
cizio dell'industria, a modico interesse.
Dovrebbe avere la sua sede vicina ai grandi
centri produttori, per potere controllare lo svol-
gimento industriale ed amministrativo di cia-
scuna azienda, conoscere personalmente gli eser-
centi nella loro solvibilità e moralità e garen-
tire perfettamente il proprio credito con quelle
misure cauzionali richieste in ciascun caso.
Quindi dovrebbero istituirsi delle banche re-
gionali con capitali corrispondenti ai bisogni di
ciascun centro produttore. E poiché questi bi-
sogni sarebbero variabili a secondo il numero
delle miniere, la loro importanza e la solidità
degli esercenti, cosi anche i capitali dovrebbero
variare, adeguatamente alle possibili richieste
di sovvenzioni annuali.
Precipua garanzia dell'istituto di credito nella
solidità delle sue operazioni dovrebbe essere la
Commercio dello solfo. 227
costituzione di sindacati regionali composti da
esercenti, autorità ed amnainistralori della stessa
banca, con la funzione speciale di esaminare
la posizione economica di ciascuna azienda, sta<-
bilire la misura del fido da accordare a cia-
scun esercente, e decidere su ciascuna richiesta
di somministrazione di fondi.
Parimente per l'esecuzione delle grandi opere,
che riescono di .utile comune a diverse miniere
poste nello stesso campo minerario ed appar-
tenenti a diversi proprietari, come sarebbero
gli acquedotti i pozzi e simili, dovrebbero co-
stituirsi dei consorzi obbligatori e permanenti,
ottenere in nome collettivo i mutui necessari
per le spese di costruzione, manutenzione ed
esercizio, ed estinguerli a rate annuali, pagando
ciascun consorziato una rata proporzionale al-
l'utilità, che ne ricaverebbe, secondo il giudizio
inappellabile del sindacato.
Ma disgraziatamente siamo molto lontani dal-
l'attuazione di tanto essenziali provvedimenti,
quantunque da gran tempo se ne riconosca il
bisogno, si desiderino e si facciano voti per la
loro attuazione.
Sin dal 1860, quando l'unità della patria pro-
vocò il. risveglio intellettuale, economico, indu-
striale e commerciale degli italiani, si pensò a
tali istituzioni.
Ma il risorgimento politico- intellettuale non
valse a mutare il carattere nazionale, capace di
grandi iniziative, ma guasto da diffidenze, scarso
di spirito di soci a libi li tà e di operosità, molto
228
Capitolo Vili.
attaccato alle antiche abitudini ed ai vecchi
metodi. Questi difetti nostri si oppongono fatal-
mente all'attuazione delle grandi ed utili istitu-
zioni, che hanno spinto tanto lungi nella via
del progresso le grandi nazioni, come T Inghil-
terra, la Francia, la Germania, che ci superano
in civiltà e potenza, appunto perchè tutte le
forze vive della nazione cooperano, si sussi-
diano vicendevolmente, si acuiscono sino al
limite massimo di loro potenza, si svolgono
con la più completa libertà e col più fine accor-
gimento e raggiungeranno cosi quelle operose
nazioni molto prima di noi il fine suprenao
della vita individuale e sociale, cioè la com-
pleta conservazione ed il massimo perfeziona-
mento.
CAPITOLO IX.
Ingerenza gavemetiiva.
1. Le scuole minerarie. — Una sorgente cosi
copiosa di ricchezza nazionale quaPè Tindustria
estrattiva dello zolfo, doveva necessariamente
richiamare su di sé l'attenzione del governo
per migliorarla, disciplinarla, garentirla e tas-
sarla.
Lo stato, che ha li fine precipuo di occu-
parsi di tutte le manifestazioni dell'atti vita na-
zionale, e di raccogliere, sviluppare e proteg-
gere tutte le forze, che concorrono alla risul-
tante di tale attività, ha esplicato la sua inge-
renza nell'industria zolfifera in diverse forme.
Per concorrere al suo miglioramento ha isti-
tuito le scuole minerarie, da cui annualmente
escono giovani valenti , che portano il loro
contributo di scienza e di energia al progresso
dell'arte mineraria. Per disciplinarla ha istituito
gh Uffici tecnici minerari, che mercé la intel-
ligente ed operosa cooperazione di valenti in-
gegneri , riescono utilissimi all' industria in
230
Capitolo IX.
genere ed agli operai in ispecie. Per garan-
tirla ha emanato delle provvide leggi come
quella sulla polizia delle miniere, sugli infor-
tuni del lavoro, e sulla prevenzione di questi
infortuni. <«
Ha trovalo infine una copiosa sorgente di
entrate per l'erario nazionale, con Tapplicazione
di opportune imposte.
Le scuole minerarie si propongono di conti-
nuare il corso di coltura generale incominciato
nelle R. Scuole Tecniche, e d'impartire una
istruzione speciale sull'arte mineraria, atta a
produrre delle persone capaci a dirigere i la-
vori di una miniera con metodi razionali. Que-
ste persone, che in seguito ad esame finale,
ricevono un attestato di abilitazione, si chia-
mano periti minerari.
L'indirizzo della scuola é quello di istruire
gli allievi nell'arte mineraria in genere ; ma in
quelle scuole però, che si trovano vicine ai
grandi centri minerari solfiferi ricevono anche
una istruzione speciale sull'arte mineraria ap-
plicata alle miniere di zolfo, e fanno continue
visite a queste miniere per acquistare quella
pratica, che loro insegni come le teorie delhi
scuola ricevano la loro applicazione alFindu-
stria, quali siano gli effetti di tale applicazione
e come funzioni il complicato meccanismo di
una azienda mineraria, che è la sintesi delle
teorie della scuola applicate a quell'arte spe-
ciale.
È perciò, che dalle scuole provengono persone
Ingerenza governativa, 231
competenti non solo; nia capaci a produrre
utili innovazioni, che generano il progresso
dell'industria; perché non basta vivere; ma
occorre progredire per migliorare le condizioni
fisiche ed intellettuali di qualunque organismo
individuale o sociale, come chiaramente c'in-
segnano la biologia e la sociologia.
Il corso si compie in tre anni, nei quali oltre
alle materie della coltura generale, come le
lingue, la storia, la geografia, la matematica, ecc.,
si apprendono le materie attinenti alla coltura
speciale, cioè: la geometria descrittiva, la chi-
mica, la geologia, la mineralogia, la metallur-
gia, la fisica, la topografia, le costruzioni mec-
caniche, la coltivazione delle miniere, ecc.
I professori, che v'insegnano provengono o
dalle Università, sezione fisico- matematica, o
dagli Istituti Tecnici superiori, o dalle scuole
estere, o dal R. Corpo delle miniere.
2. Gli nffloi teonioi minerari. — Hanno lo scopo
d'ispezionare le miniere e prescrivere il metodo
di lavorazione e le misure di prevenzione dei
disastri e di fare adottare tutte quelle precau-
zioni, che ravvisano necessarie.
Di esaminare i piani e richiedere agli eser-
centi tutti quei lavori statistici, che potessero
abbisognare all'ufficio ed al Ministero.
Di fare eseguire la legge sulla polizia delle
miniere, quella sul lavoro dei fanciulli, quella
sulle caldaje a vapore, quella sugli infortuni
del lavoro e l'altra sulla prevenzione di questi
infortuni, ed in generale tutte le leggi e rego-
lamenti minerari vigenti nel regno.
232
Capitolo IX,
D'insegnare nelle scuole nninerarie.
Di operare i salvataggi nei casi di disastro.
Di corrispondere col governo e coi privati in
tutto ciò, che riflette interessi minerari.
Gli uffici hanno la loro sede nel capoluogo
di ciascun distretto minerario.
I distretti sono 10: Bologna, Galtanissetta.
Carrara, Firenze, Iglesias, Milano, Napoli, Roma,
Torino, Vicenza.
Bologna ha 15 miniere produttive nel suo di-
stretto(l), Galtanissetta 700, Carrara 6, Firenze44,
Iglesias 89, Milano 33, Napoli 12, Roma 20, To-
rino 36, Vicenza 9. Però le miniere di zolfo sono
soltanto nel distretto di Galtanissetta ed in quello
di Bologna, il primo comprende le miniere della
Sicilia, il secondo tutte quelle delle Romagna e
deir Emilia tra cui Ife più importanti sono quelle
di Perticara, Formignano e Busca.
Tutte le altre sono o cave come quelle di
marmo a Carrara, di lignite nelle maremme
toscane, di ardesia nel genovesato, o miniere
di altri minerali per lo più metallici, come ferro,
stagno, piombo, ecc.
In proporzione del numero delle miniere esi-
stenti nel distretto varia il numero del perso-
nale addetto a ciascun ufficio.
Perciò Bologna ha 4 ingegneri minerari, Gal-
tanissetta li, Carrara 4, Firenze 4, Iglesias 7,
Milano 5, Napoli 3, Roma 2, Torino 4, Vicenza 2.
Da questi appunti statistici rilevasi, che la
(1) Slalislica ufficiale del 1900.
Ingerenza governatioa. 233
maggiore importanza se l'ha il distretto mine-
rario di Galtanissetta con 744 miniere (nell'anno
1902), che occupano in media 38.000 operai, e
danno una produzione annuale media di 450.000
tonnellate di zolfo, che in prezzi correnti val-
gono di lordo non meno di 32 milioni di lire.
Si rileva parimente, che il personale adibito
pel servizio di questo importantissimo ed esteso
distretto è insufficiente, e per quanto elevata
possa essere la sua attività e la sua abnega-
zione, non può mai disimpegnare un lavoro
superiore a qualunque potenzialità umana.
La sua insufficienza poi è causa di disservi-
zio, nel senso, che non può quest'ufficio eserci-
tare su tutte le miniere della Sicilia quella sor-
veglianza continua ed accurata, che si richiede ;
e questo fatto torna a danno deirindustria, de-
gli operai e del governo stesso.
GH uffici minerari distrettuali dipendono dal
ministero di Agricoltura, Industria e Commer-
cio presso di cui è istituito un Consiglio Supe-
riore delle miniere, e sono comandali da un
Ispettore centrale residente presso il Ministero ;
il tutto ai sensi dei R. Decreti 17 giugno 1866
n.^ 3004, 4 novembre 1866 n.° 3317 e 19 maggio
1870 n.« 5673.
3. Sistema tributario. Tassa di apertura. — I
tributi, che sono imposti sull'industria minera-
ria zolflfera sono :
La tassa di concessione governativa per 1 a-
pertura della miniera o tassa di aperiatur.
L'imposta fondiaria sulla miniera.
2:ì4
Capitolo IX.
La tassa di uscita del prodotto in sostituzione
dellantico dazio di esportazione.
Oltre alle tasse di registrazione dei contratti
e di ricchezza mobile sulla rendita dei capitali
che sussidiano l'industria.
La tassa di apertura in Sicilia trae la sua
origine dal R. Decreto 8 ottobre 1808, con cui
il Sovrano convertiva in una tassa il suo di-
ritto di regalia sulle miniere del suo Regno per
le ragioni, che esporrò nel capitolo seguente, e
stabiliva il pagamento per una sola volta della
somma di L. 127.50, dovuta dal proprietario
della miniera all'atto del rinvenimento del mi-
iH ["tìle. Senza il versamento al Ricevitore del
Di3nianio di questa tassa, che deve precedere
al decreto di licenza di apertura della nuova
miniera, rilasciato dal Prefetto, dietro il parere
deirUufficio minerario distrettuale, non si può
esercire nessuna miniera, per non incorrere in
gravi penalità stabilite dalle leggi, che segui-
rono il detto Decreto.
Per le zolfare della Romagna non si applica
questa tassa ; ma si deve sottostare ad altre
lei/gi, che esamineremo in seguito.
4. Imposta fondiaria. Accertamenti, reclami, pa-
gamento. — L'imposta fondiaria con le sovrim-
[HLste provinciale e comunale viene applicata
sol perché le miniere dalla legge vengono conside-
rale come proprietà immobiliare. Essa in Sicilia
trae la sua origine dalla legge 28 settembre 1810,
elle sottopose al contributo fondiario le miniere
come tutti gli altri immobili rurali. Gol R. De-
Ingerenza gocernatlca. 235
creto deirS agosto 1833, con cui fu ordinata la
rettifica del catasto fondiario, furono emanate
le norme regolamentari della materia e deter-
minato meglio il concetto giuridico della pro-
prietà immobiliare mineraria.
In seguito l'articolo 162 delle istruzioni mini-
steriali del 1838 stabiliva il metodo per la va-
lutazione del reddito imponibile ed i criteri spe-
ciali d'applicarsi per Taccertamento dell'im-
posta.
L'altra ministeriale del 1844, modificava il
metodo e disponeva, che la valutazione dove-
vasi eseguire con gli stessi criteri applicati agli
altri cespiti, e sul coacervo decennale.
Con sovrano rescritto del 16 luglio 1844 ve-
niva abrogata la precedente disposizione, e si
stabiliva invece il coacervo ventennale. Con la
ministeriale deir8 gennaio 1845 era dato ordine
agli agenti fiscali di rilevare con la maggiore
esattezza possibile la rendita effettiva di cia-
scuna miniera per accertarne l'imponibile.
Finalmente, avvenuta l'unificazione dei vari
Stati italiani, il regolamento generale delle im-
poste dirette del 24 dicembre 1870 confermava
le disposizioni delle leggi precedenti e mante-
neva gli stessi concetti in ordine alla tassabi-
lità della miniera ed all'accertamento del red-
dito imponibile , equiparandoli a quelli , che
regolano l'imposta fondiaria in vigore.
A tal uopo sono istituiti delle Commissioni
comunali, elette dai Consigli, le quali unita-
mente agli Agenti fiscali procedono all'accerta-
236
Capitolo IX.
mento della rendita reale di ciascuna miniera
in base ai rilievi locali ed a tutti quegli ele-
menti contabili, che possono fornire dei criteri
esatti.
Contro le conclusioni di questa Commissione
è ammesso il reclamo alla Commissione pro-
vinciale in prima istanza ed a quella centrale,
residente a Roma in ultima istanza.
I reclami possono corredarsi di tutti i docu-
menti valevoli a provare l'inesattezza delFac-
certamento, ed a comprovare gli elementi di
fatto, edotti dal reclamante in sostegno delle
sue ragioni.
Parimente gli é fatta facoltà di poter esporre
oralmente le sue ragioni innanzi alle Commis-
sioni, che devono giudicare in merito.
La decisione della Commissione centrale é
esecutiva. In base al reddito da questa accer-
tato l'Agente delle imposte locale ne applica
r aliquota nei modi di legge e liquida la tassa
annuale, che iscrive nei ruoli da consegnare
a) l'Esattore per la riscossione,
II pagamento della tassa inscritta nel ruolo
si eseguisce nei modi consueti, a bimestre come
per tutte le altre imposte.
Anche con le norme comuni di coazioni pro-
cede l'Esattore alla riscossione forzosa dell'im-
posta non pagata nelle debite scadenze. Procede
prima alla esecuzione mobiliare sui prodotti
su cui ha privilegio legale, ed in mancanza
alla esecuzione immobiliare sulla miniera e sul
materiale fisso, ritenuto dalla legge come im-
mobile per destinazione.
Ingerenza pooernatìva. 237
5. Tassa di uscita. — Questa imposta colpisce
la produzione nell'atto del suo imbarco per
l'estero. È perciò, che cade direttamente sul
commerciante; ma indirettamente si riversa sul
produttore; perchè é vero che viene pagata da
quello nell'atto di spedire lo zolfo all'estero;
ma però ne tien conto nei prezzi di compra, ed
in sostanza é il produttore, che paga.
Questa tassa corrisponde ad Vio dell'antico
dazio di esportazione, che venne abolito, perché
fu riconosciuto gravoso all' industria e dannoso
al commercio di questo importantissimo nostro
prodotto, e perciò venne ridotto a L. 0.11 per
ogni quintale di zolfo fuso posto a vela, oppure
in vagone alle stazioni ferroviarie del confine
italiano.
6. Tasse sui contratti. — La tassa di registra-
zione del contratto di gabella delle miniere viene
applicata nel solo caso, che si verifichi la produ-
zione ed allorquando venga corrisposta alla pro-
prietà la quota convenuta. Allora viene applicata
coi criteri ordinari degli altri contratti di trasla-
zione d'immobili. Perché la legge fiscale, come
ho più innanzi osservato, contro il sano criterio
giuridico, vuole ritenere come vendita la con-
cessione, che il proprietario fa all'esercente
della sua miniera. Per istabilire il valore, se
non si é fatto un concordato, il Ricevitore del
registro, procede all' esame degli atti dell'am-
ministrazione della miniera, e per mezzo degli
Ingegneri demaniali alla perizia della poleii-
ziahtà produttiva della miniera.
238
Capitolo IX.
Per la esplorazione è dovuta la tassa fissa
di L. 3.60 senz'altro.
La tassa di registrazione dei contratti com-
merciali è quella ordinaria per la compra e
vendita dei mobili, ed è a peso comune del ven-
ditore e del compratore.
Non avviene cosi per la tassa di registrazione
dei contratti di sborso, che •per convenzione
suole pagarsi tutta dal mutuatario e viene per-
ciò ad aumentare gli oneri di tale obbligazione
da per sé stessa abbastanza onerosa alleser-
cente. Per questi contratti viene applicata la
tassa dei mutui ad interesse.
La tassa di ricchezza mobile dovuta per que-
sti mutui in base alla legge comune sui redditi
ordinari viene pagata dal mutuante, il quale
ordinariamente se ne fa rivalere dalPesercente.
che è davvero la povera Cenerentola delle zolfare.
Come si vede, Tindustria zolfifera riesce assai
gravata d'imposte. Non tanto pel tributo fondiario
principale, che, accertato coscienziosamente,
sarebbe sopportabile, diviso come é tra l'eser-
cente e la proprietà ; ma quanto per le sovrim-
poste provinciale e comunale, che non solo du-
plicano l'aliquota, ma spesso la eccedono, e per
le tasse indirette, che piombano quasi tutte nel
primo periodo dall'esercizio, quando la miniera
é ancora improduttiva di utili. Questo fatto
rende assai disagevole la condizione del colti-
vatore, che allora appunto quando avrebbe bi-
sogno di aiuti si trova più oberato di spese e di
balzelli.
Ingerenza governatioa. 239
Questa é la causa principale per cui in Ita-
lia le industrie nascenti non possono prospe-
rare; perchè appunto vengono soffocate in sul
nascere dalle innposte esorbitanti, che gravano
in misura unica sulle nuove come sulle adulte.
E poiché le forze delle prime non sono suffi-
cienti a sopportarne il peso, devono necessaria-
mente soccombere nella lotta per l'esistenza, in
cui restano soprafatte dalle altre.
Una provvida legislazione tributaria dovrebbe
esonerare le industrie nascenti da qualunque
tassa, e poi dovrebbe applicarle in misura pro-
porzionale.
i;
i!
il
II
CAPITOLO X.
Legislazione mineraria.
1. Leggi minerarie antiche nei Tari Stati ita-
liani (l). — Il codice civile italiano, trattando
dei beni relativamente alle persone a cui si
appartengono alFarL 431 dispone < che le mi-
niere e le saline sono regolate da leggi speciali.
Neirart. 547 t*.apoverso, trattando del dritto
di accessione sugi' immobili, dichiara < che il
proprietario del soprasuolo può fare disotto al
suolo qualsiasi costruzione e scavamento e
trarne tutti i prodotti possibili, salve le dispo-
sizioni delle leggi e dei regolamenti sulle mi-
niere >.
Finalmente con V art. 1571 prescrive « che
l'enfiteuta ha gli stessi dritti, che avrebbe il
proprietario, quanto al tesoro ed alle miniere,
che si scoprono nel fondo enfiteutico ».
Da queste esplicite dichiarazioni, si desume,
che la nuova legislazione imperante nel regno
d) V. Traina, Legislazione mineraria.
Legislazione mineraria. 241
ha mantenuto in vigore tutte le leggi ed i re-
golamenti minerari vigenti nei vari Stati ita-
liani, prima della unificazione politica.
Ond'é che la legislazione mineraria in Italia
è diversa nelle sue regioni, come diversi fu-
rono i principii adottati nei vari codici degli an-
tichi Stati.
Questi principii, in sintesi, possono ridursi a
due, sostenuti da due scuole opposte, prove-
nienti da fonti storiche diverse, adottati da popo-
lazioni soggette a dominazioni straniere diverse,
e da queste influenzate.
La prima scuola sostiene la demanialità delle
miniere, la seconda la proprietà individuale
privata di esse.
La prima informò la legislazione degli Stati
del nord ; la seconda quella degli Stati del Sud
del continente italiano.
Secondo la prima scuola la terra e tutto ciò
che contiene, si appartiene alla Sovranità, rap-
presentata dallo Stato o dal Re, secondo che si
tratti di governi liberi o autocrati, il quale
mentre permette Toccupazione del soprasuolo
ai singoli componenti della collettività e la ma-
nutenzione in possesso perpetuo ai loro di-
scendenti e cessionari, concede altresì Toccu-
pazione del sottosuolo ad altri componenti a
titolo precario o perpetuo.
Da questa scuola adunque la terra va divisa
in due forme di proprietà distinte e separate:
quella della superfìcie e quella del sottosuolo.
Il dominio eminente di questa proprietà ri-
CaGNI. 1G
242
Capitolo X.
siede nel Sovrano (popolo o Re); Tuso di essa
nei cittadini.
Quest'uso è diverso in estensione nell'una e
neiraltra. La prima ha una latitudine ed una
stabilità maggiore della seconda, la quale con-
serva una certa subordinazione a quella, ed
una restrizione e precarietà di dritti da for-
marne un tipo sui generis.
Per la seconda scuola la terra con tutto ciò,
che contiene è del primo occupante, che ne ha
il dominio ed il possesso; e perciò l'individuo,
che detiene a giusto titolo per successione o
per cessione la superfìcie di quel suolo, pro-
veniente dal primo occupante, è anche padrone
del sottosuolo come accessorio della superficie,
da cui è inseparabile.
Perciò stabilisce l'unità della proprietà, la
pienezza e la stabilità assoluta di essa, e la
perpetuità individuale privata.
La prima scuola fu adottata dalla Germania,
dalla massima parte dei popoli nordici e dai
meridionali autocrati.
La seconda fu abbracciata dai popoli latini,
(fatta eccezione della Spagna retta sempre da
governi assoluti), e dall'Inghilterra, nazione sem-
pre liberale ed eminentemente industriale e per-
ciò stesso sempre fiduciosa nell'iniziativa pri-
vata.
Negli Stati italiani, il Piemonte, la Lombar-
dia, la Sardegna e la Romagna adottarono e
mantennero il primo sistema; la Toscana, il
Napoletano e la Sicilia il secondo.
Legislazione mineraria, 245
E siccome a ciascun sistema sono connessi
gravissimi interessi regionali e particolari ; sic-
come é impossibile distruggere d'un tratto le
tradizioni di tanti secoli; siccome le ragioni
storiche, giuridiche ed economiche di ciascuno
sistema s'impongono in ciascuna regione, é
stata sino ad ora difficilissima Tunificazione
della legislazione mineraria in Italia, e lo sarà
ancora per molto tempo. Fu perciò giocoforza
mantenere in vigore le antiche leggi, che re-
golano la materia in modo diverso nello stesso
Stato.
Non é qui il luogo di esaminare tutte le
varie leggi minerarie esistenti nel regno; ma
soltanto quelle, che hanno attinenza all'in-
dustria zolfifera. È perciò che mi limiterò alla
esposizione della legislazione mineraria sicula
e romana, ed all'esame di quelle nuove leggi,
che non avendo un carattere tecnico; ma con-
tenendo disposizioni di ordine generale sulle
misure di prevenzione e di disciplinamento mi-
nerario, poterono attuarsi in tutto il regno ed
applicarsi a tutte le industrie minerarie com-
presa la zolfifera.
2. Legrgi che reg^olano le miniere di jsolfo sici-
liane. — In Sicilia, che fu retta per tanti secoli
da governo monarchico assoluto con ordina-
mento feudale, il Sovrano esercitava dei dritti
di regalia sopra i feudi posseduti dai Signori
suoi vassalli a cui l'aveva concesso.
Fra gli altri quello di prendere la decima parte
dei prodotti delle miniere.
244
Capitolo X.
Ma questo dritto, sia perchè venisse spesso
contrastato da quei potenti signori, sia perché
rindustria estrattiva fosse limitatissima, ren-
deva un meschino lucro alla corona.
Fu perciò che un R. Decreto deirs ottobre
1808 sostitui all'antico dritto della decima a
favore del Sovrano, il pagamento di una som-
ma quantitativa di ducati 30, pari a L. 127,50, dn
esigersi, come ho detto, in una sola volta; cioè
all'apertura della miniera, che doveva anche
essere chiesta, e consentita dal Tribunale del
R. Patrimonio.
È questa, come abbiamo visto, la tassa di
aperiatur, mantenuta sino ad oggi per effetto
del detto rescritto ancora in vigore.
Col regolamento del 15 dicembre 1828 furono
prescritte le norme riguardanti le pratiche da
farsi per ottenere il permesso di apertura delle
zolfare, e fu data agli Intendenti, oggi Prefetti.
la responsabilità dell'esatta esecuzione della
legge e del regolamento in ordine alla riscos-
sione dei dritti di regalia, ed al permesso di
aperiatur in seguito a tale riscossione.
Per effetto di queste norme il proprietario
della miniera, o l'esercente munito di regolare
contratto ha l'obbligo, prima di procedere alla
fusione del minerale, di presentare domanda
in carta da bollo al prefetto della provincia,
accompagnata dalla ricevuta della tassa pagata
al Ricevitore demaniale del luogo, intesa ad
ottenere il permesso di apertura della miniera.
[1 Prefetto, sentito il parere del R. Ufficio mi-
Legislazione mineraria, 245
«
nerario del distretto, emette decreto di licenza,
che registra e deposita agli archivi, avvisando
l'interessato dell'ottenuta licenza.
Il regolamento del 3 dicembre 1830 riguarda
il metodo da tenersi per la fusione dello zolfo;
ma fu modificato con l'altro del 31 gennaio 1851,
di cui parlerò in seguito.
Il regolamento dell' 11 giugno 1833 prescrive
in quali mesi è permessa la fusione coi forni
aperti.
I R. Rescritti del 18 febbraio e 25 settembre
1834 interdicono la fusione in fornaci aperte.
Però tanto l'uno che l'altro sono riprodotti nel
citato regolamento del 1851, che passo ad esa-
minare.
II regolamento del 31 gennaio 1851 debita-
mente approvato con R. Rescritto del 5 marzo
dello stesso anno, regola il sistema di fusione
coi calcaroni.
Prescrive che la fusione può praticarsi in tutti
i mesi dell'anno, ed indica il modo in cui deve es-
sere eostruito, riempito, curato ed abbruciato il
calcarone, modo corrispondente appunto alle re-
regole già esposte. Assegna le distanze che i
calcaroni devono conservare dai luoghi abitati
e dai cólti appartenenti ai proprietari finitimi,
assegnando m. 200 pei primi e m. 100 pei se-
condi. Tuttavia se il fumo arrechi danno ai vi-
cini, il produttore deve indennizzarli, e deve
compiere tutte quelle misure precauzionali, che
le autorità competenti possano prescrivere; in
mancanza va soggetto alla multa di L. 1275, la
£46
Capìtolo X,
quale viene elevata al doppio se il danno è ar-
cato alia salute pubblica.
Istituisce due Ispettori scientifici per vigilare
alla esatta costruzione ed all'uso più conve-
niente dei calcaroni. Fa obbligo ai capi mae-
stri di munirsi di attestati di abilitazione rila-
sciati dagli ispettori. Ordina alle guardie fore-
stali di coadiuvare lopera degli ispettori, sor-
vegliando ed elevando al caso contravvenzioni.
Prescrive finalmente dei doveri, che i pro-
duttori devono adempiere, fra i quali quello per
cui i coltivatori vicini devono prestarsi vicen-
devole aiuto in caso di accidenti ai calcaroni,
salvo ripeterne competente indennità.
Il R. Rescritto del 1° giugno 1852, emesso in se-
guito a parere della Consulta in Sicilia, dispose,
che l'ispettore incaricato della vigilanza delle
miniere esistenti nella provincia ai termini del
regolamento approvato con altro rescritto del
5 maggio 1851, curi affinché non venga effet-
tuata la fusione del minerale, se prima non si
sia accertato dell'effettivo pagamento del dritto
di regalia da parte del proprietario della mi-
niera o di altri per lui; che non si riscuota
la tassa per la semplice esplorazione; che do-
mandata la concessione, si possa cominciare la
fusione, senza attendere l'emissione del decreto;
che la riscossione della tassa abbia luogo una
sola volta per ogni nuova miniera.
È questa tutta la legislazione mineraria sol-
flfera in Sicilia, esistente prima dell'annessione
politica del 1860.
Legislazione mineraria. 247
È da notare, che la legge mineraria del 17 ot-
tobre 1826 non riguardò le miniere di zolfo,
avendole escluse con la disposizione tassativa
dell'art. 17; ed è perciò, che non ne ho fatto
menzione.
I principi fondamentali, che informano que-
sta legislazione sono adunque i seguenti :
lo Le miniere di zolfo sono considerate pro-
prietà particolari, appartenenti al proprietario
del soprasuolo.
2» È fatta perciò facoltà al proprietario di
aprire o non le miniere a suo piacimento; e quindi
né può essere costretto a coltivarle, né il go-
verno può concedere a chichessia la facoltà di
ricercare ed aprire miniere nei fondi altrui.
Questa facoltà spetta al solo proprietario.
3» La licenza per aprire la miniera non
implica dritto di comproprietà da parte del
governo, o modificazione al dritto di proprietà;
ma soltanto è intesa a due fini: Alla riscos-
sione del dritto di regalia a favore dello Stato,
rappresentante oggi i dritti, che il Sovrano si
riservò nella concessione feudale; ad informare
le autorità competenti della esistenza della nuova
zolfara, affinché potessero esercitare quella sor-
veghanza, che le leggi prescrivono.
4«> È rispettata la massima libertà nella col-
tivazione, la quale non trova altra limitazione
fuorché quella dei dritti dei terzi, con cui re-
gola i rapporti giuridici.
5° L'ingerenza governativa é limitata sol-
tanto alla vigilanza sull'esatta esecuzione delle
248
Capitolo X.
Jeggi e dei regolamenti: alla garenzia della sa-
lute pubblica e privata, ed al rispetto degli in-
teressi dei terzi.
3. Legislazione mineraria della Romagna. — Nel
distretto di Bologna, che comprende le Provin-
cie dell'ex Stato Pontificio con 15 miniere di
zolfo attive, dopo il 1815, abrogata la legge fran-
cese del 1808, ritornarono in vigore (meno delle
Marche e dell'Umbria ove fu estesa la legge
sarda del 1859, in virtù del decreto Commissa-
riale del 13 novembre 1860), le antiche Bolle di
Paolo III ai Gesenati, e di Gregorio XIII in
data 1 giugno 1580, le quali affermavano nel
modo più assoluto il dritto di demanialità delle
miniere, fondato sul principio che esse costitui-
s(vono una proprietà distinta e separata da quella
della superficie del suolo, e che non si possono
ricercare e coltivare senza il consentimento go-
vernativo, e senza un atto di concessione del-
Taotorità amministrativa.
Questa condizione giuridica, che subordina
lacquisto e l'esercizio dei dritti di proprietà e
di possesso ad un atto di concessione sovrana,
Jiino al 1824 anziché risultare da una leggege-
nerale e di metodo, seguiva da una serie di
provvedimenti e di atti governativi, emanati nei
casi particolari costantemente informati allo
stesso principio, rispettato dai privati e ricono-
sciuto dalle autorità giudiziarie. In modo che
piiossi addirittura affermare, che un vero dritto
consuetudinario regolava la materia.
A 5 Aprile 1824 il Motu-proprio sancito da
Legislazione mineraria, 249
Leone XII all'art. 150 riconobbe e conservò sol-
tanto quei privilegi sulle miniere, rispetto ai
quali si allegasse espressanaente la speciale
concessione romana. Questo concetto venne poi
ripetuto nell'Editto del 19 settembre 1850 sul
riordinamento dell'amministrazione centrale.
Ma ciò, che mancava sopratutto a quella le-
gislazione insufficiente e diffettosa da per se
stessa, era una norma regolare ed uniforme
per potere ottenere la licenza e la investitura
della coltivazione mineraria. A questo vero e
grave inconveniente venne riparato dal governo
italiano, appena avvenne Tannessione delle Pro-
vincie romane, col R. Decreto del 30 giugno 1872,
che pur conservando integro il principio giu-
ridico predominante in quelle provincie, disci-
plinò il modo con cui devono domandarsi e
come devono accordarsi tanto i permessi per
le ricerche, quanto le patenti per le coltivazioni.
In tal guisa furono stabilite norme sicure e ge-
nerali per l'azione dei privati, e prescritti certi
limiti all'azione del governo.
Nelle Marche e nell'Umbria, come accennai,
fu estesa la legge sarda del 20 novembre 1859,
Questa legge, riproducendo i concetti dell'Editto
del 30 giugno 1840, distingue i giacimenti me-
tallici e fossili da quelli lapidei e torbosi. I
primi costituiscono una proprietà diversa da
quella del soprasuolo, e non si può acquistare
che unicamente per concessione governativa.
I secondi appartengono al soprasuolo per ac-
cessione e sono disponibili a piacimento della
proprietà.
250
Capitolo X,
E data piena libertà a chiunque di ricercare
le sostanze minerali in qualunque fondo si ri-
trovino, salvo a munirsi di autorizzazione del
Prefetto del distretto, ed a pagare un'adeguata
indennità al proprietario del fondo pei danni,
arrecativi.
Rinvenuto il minerale lo scopritore acquistali
dritto di preferenza nella concessione della mi-
niera.
La concessione viene fatta dal Governo a ti-
tolo perpetuo, a meno ciie non venisse in se-
guito pronunziata la decadenza per abbandono
di lavorazione oltre il biennio.
Lo Stato percepisce una quota di utili rag-
guagliata al 3 o/o sul prodotto annuale della mi-
niera.
È disciplinata tutta la materia in ordine alla
coUivazione, alla sorveglianza, alla polizia, ecc.:
in modo esauriente e tale da potersi franca-
mente affermare di esser questo il modello
delle leggi minerarie, fra le tante vigenti nelle
diverse provinole italiche.
4. Leggi niiOYe e progetti di unificazione legi-
slativa. — Oltre ai decreti del 13 novembre 1860
è del 19 maggio 1872 or ora accennati, dopo
la unificazione del Regno fu emanato il rego-
lamento del 25 dicembre 1865, per supplire in
quelle provinole in cui non era in vigore la
legge del 20 novembre 1859, al difetto di sorve-
glianza e di assetto amministrativo, per cui si
verificavano gravi inconvenienti. Lo scopo di
esso è dichiarato all'art. 2, in cui é detto, che
Legislazione mineraria. 251
la vigilanza governativa é diretta a garentire
la sicurezza delle persone, degli edifizi, delle
strade e dei corsi di acqua e viene esercitata
dal Corpo Reale delle miniere, riorganizzato
col R. decreto del 28 febbraio 1864 di n. 1699,
sotto la dipendenza del Ministero di A. I. e C.
coadiuvato dal Consiglio delle miniere.
Con altro decreto del 23 dicembre 1865 si af-
fidava agli Uffici distrettuali del R. Corpo delle
miniere la sorveglianza dei calcaroni, di cui si
occupava la legge sicula del 1851 ; si prescriveva
l'obbligo della compilazione della statistica, dei
rapporti particolareggiati suir andamento del
servizio e del progresso dell'industria minera-
ria, delle carte geologiche del regno e dell'in-
segnamento nelle scuole speciali governative.
Si modificava la circoscrizione distrettuale e
l'organico del personale, i quali furono in se-
guito nuovamente modificati coi R. decreti del
17 giugno 1866 e 19 maggio 1870.
Quest'ultimo decreto fece capo immediato del
R. Corpo delle miniere l'Ispettore Centrale presso
il Ministero, il quale Ispettore risponde dell'anda-
mento generale del servizio tecnico, ispeziona
i distretti e riferisce al Ministero, facendo tutte
le proposte, che crede necessarie nell'interesse
della sicurezza delle cose e delle persone.
Frattanto diversi tentativi si fecero dai legi-
slatori per unificare la legislazione mineraria
ed avere un testo unico per tutto il Regno; ma
per le ragioni, che ho innanzi rassegnato i rela-
tivi progetti di legge non trovarono il favore
delle Camere e naufragarono sempre.
252
Capìtolo X.
Il primo progetto fu presentato al Parlamento
dal Ministro Pepoli nella tornata del 18 novem-
bre 1868. Esso era informato al principio della
proprietà privata individuale. Ma non trovando
l'adesione della maggioranza parlamentare, non
fu nemmeno studiato e /discusso.
Un altro progettò presentato al Senato dal
Ministro Broglio, fu approvato nella seduta del
22 febbraio 1869; ma non fu poi neanche di-
scusso dal Parlamento e quindi non potè essere
tradotto in legge. Desso piuttosto che una legge
completa di ordine generale costituiva un primo
passo alla riforma legislativa mineraria, con
la introduzione del concetto nuovo dei consorzi,
e col rendere più efficace la tutela del Go-
verno.
Un altro progetto di ordine generale fu pre-
sentato, d'iniziativa parlamentare, dal deputato
Maroldo nella tornata del 30 aprile 1869. Esso
proclamava l'assoluta libertà delle miniere, sol-
traendole da qualunque influenza governativa,
e per essere eccessivamente liberale provocò
in seno al Parlamento e fuori nella stampa una
polemica vivacissima, che fini col non farlo Hi-
scutere neanche.
Convinti perciò gli uomini di Stato, che il po-
tente dualismo, esistente nelle varie regioni d'I-
talia circa ai concetti fondamentali del dritto
minerario, non avrebbe assolutamente permesso
la compilazione di una legge che abbando-
nasse interamente l'uno o l'altro sistema, «ten-
tarono di attenersi ad un terzo sistema eelet-
Legislazione mineraria. 253
lieo, che riusciva però un espediente peggiore
del male da riparare.
Il Ministro Castagnola nella tornata del 6 mag-
gio 1873 presentava un progetto, col quale, man-
tenendosi in vigore le leggi precedenti e spe-
ciali a ciascuna regione, si istituivano i con-
sorzi obbligatori tra i proprietari dei campi
minerari da esplorarsi o in esercizio; si stabi-
livano le norme per il loro regolare funziona-
mento; si elevava a dodici il numero dei mem
bri del Consiglio delle miniere, ecc. ecc.
Ma anche questo progetto lasciò il tempo che
trovò, e la unificazione della legislazione mi-
neraria è ancora un pio desiderio da compiersi
in un avvenire assai lontano. Perchè sono con-
vinto, che la riforma legislativa mineraria potrà
solo attuarsi gradatamente, poco per volta, e
mai d'un tratto. Col prendere di fronte la si-
tuazione non vi si potrà mai riuscire. Invece si do-
vrebbe adottare anzitutto un principio netta-
mente definito e scelto tra le due scuole opposte,
e propriamente il più liberale ed il più confa-
cente allo spirito moderno e quindi senza per-
derlo mai di mira, insinuarlo gradatamente
nella legislazione mineraria, sotto lorma di leg-
gine prima, intese a disciplinare l'uno o l'altro
ramo di servizio, e come legge generale poi,
quando tutta la nazione, per forza di adatta-
mento, sarà preparata convenientemente a po-
terla adottare senza scosse, senza resistenza e
senza spostamenti di gravi interessi individuali
e regionali.
254
Capitolo X.
5. Legrgre sulla polizia delle miniere. — La legge
<lcl 30 marzo 1893, n. 184 col relativo regola-
mento del 14 gennaio 1894, n. 14 prescrive, che
in ogni miniera vi sia un esercente responsabile,
ed una persona tecnica, cui sia affidata la di-
rezione e la sorveglianza dei lavori, con ob-
bligo nell'esercente di denunziare al Sindaco del
Comune in cui è aperta la miniera quali per-
sone assumono tali funzioni, ed i mutamenti^
che si verificano durante Tesercizio. Il termine
per presentare la prima denunzia si é di 30
t^^iorni da quello dell'apertura deiresercizio, e
(li giorni 10 per la seconda, dal giorno delFav-
venuto mutamento. La denunzia si fa con ap-
posito verbale sottoscritto dalle parti, e la copia
fii esso dovrà in fra otto giorni essere inviata
dal Sindaco airufficio minerario del distretto.
Fa obbligo all'esercente di mantenere in du-
plice originale il piano della miniera con pro-
lili dei lavori nella scala da 1 a 500. Una copia di
ijsso deve essere spedito airufficio minerario,
Oli i)gni anno nel mese di marzo si fa il cam-
bio del nuovo con quello dell'anno precedente.
Se l'esercente trascuri d'inviarlo, oppure quello
inviato non soddisfi alle esigenze dell'Ufficio,
questo ne riferisce al Prefetto della Provincia
in cui è posta la miniera, il quale con apposito
iliicreto ne ordina la compilazione di ufficio, a
spese dell'esercente, riscuotibili dall'Esattore
Itjcale. l piani vengono custoditi neirarchivio
minerario, il quale non può renderli ostensibili
a-1 estranei. Quelli delle miniere abbandonate
LeqUazìone mineraria. 255
appartenenti al proprietario del suolo non pos-
sono venire esaminati che da questo soltanto:
quelli delle miniere demaniali possono esami-
narsi da chicchesia, e può ottenersene copia a
proprie spese.
1 funzionari designati dalla legge per ispezio-
nare le miniere hanno dritto di accedervi quando
loro piace, e gli esercenti devono prestarsi vo-
lentieri a coadiuvare la loro opera. In caso di
resistenza possono richiedere l'assistenza della
forza pubblica.
I lavori delle miniere devono essere condotti
in guisa tale da provvedere efficacemente alla
incolumità delle persone e da non compromettere
la sicurezza degli edifizi, delle strade e dei corsi
di acqua vicini. A tal uopo non si possono fare
scavi a distanze minori di 20 metri dalle abi-
tazioni, dai luoghi cinti da muri e dalle strade
pubbliche, di 50 metri dai corsi di acqua, ca-
nali, acquedotti e sorgenti, salvo se ne abbia
ottenuto una speciale autorizzazione e si abbia
prestato cauzione pei danni possibili.
Ogni coltivazione sotterranea deve avere due
foci o uscite all'esterno, a meno che non si tratti
di lavori di ricerca nel loro primo periodo, o
di miniere intercomunicanti.
I pozzi, le gallerie e gli scavi in genere de-
vono essere armati convenientemente a seconda
la natura delle roccie. I pilastri, che sostengono
le volte ed i diaframmi, che separano i piani
devono avere una disposizione ed uno spessore
tale da garantire la solidità dell'interno della
''^m
Capitolo A'.
miniera. Le discenderie ed i pozzi, destinati al
transito degli operai, devono essere sempre
quelli da cui penetra l'aria esterna; e quando
le miniere sono profonde o vi ha pericolo d'in-
cendio, devono avere una areazione indipen-
dente da quella dei cantieri di lavorazione.
Le mine sono permesse in quei punti in cui
non si teme pericolo di esplosione di gas infìara-
raabiH, ed anche allora devonsi usare le mag-
giori precauzioni nel trasporto, nell'introduzione
e nel deposito di materie esplosive nei modi e
nella quantità prescritti dal regolamento. Il
modo di caricamento e di accensione è anche
regolato da opportune prescrizioni.
Nei cantieri in cui si sviluppano gas infiam-
mabili r. prescritto obbligatoriamente l'uso delle
lampade di sicurezza, ed il modo di governarle
al bisogno. È prescritto parimente il sistema
di ventilazione, ed enumerate tutte le misure di
precau/jone e di repressione in caso di in-
cendi.
Le gabbie e benne, che servono alla estra-
zione del minerale ed alla discesa e salita de-
gli operai, devono essere solidamente assicurale
alle corde, munite di apparecchi di ritegno pei
casi di rottura di esse e convenientemente ri-
parate in alto per difesa dai corpi duri, che po-
trebbero cadere e produrre infortuni. Parimente
devonsi tenere appositi congegni di segnala-
zione pei movimenti di esse e pel pronto arresto
della loro corsa.
L'esercente è obbligato denimciare immedia-
Legislazione mineraria. 257
tamente airufficio minerario ogni infortunio
avvenuto, di tenere sul posto le medicine, gli
apparecchi di medicazione ed i mezzi di soc-
corso necessari e di apprestare a proprie spese
le prime cure di urgenza. Può essere obbligato,
solo o in consorzio, ad apprestar l'assistenza
medica.
Quando Tingegnere governativo riconosce che
i lavori siano condotti in modo diforme alle
prescrizioni della legge, o che possano creare
pericoli, oppure vi sia imperizia del personale
dirigente o sorvegliante, ne riferisce al Prefetto,
il quale con apposito decreto, emette le dispo-
sizioni opportune indicate dall'ufficio minerario,
e può obbligare l'esercente a mutare il perso-
nale con altro più idoneo.
Le disposizioni analoghe vengono trasmesse
al Sindaco del Comune in cui è la sede dell'e-
sercizio, e questi ne dà comunicazione all'eser-
cente per accettarle oppure fare le sue osser-
vazioni. Nel caso di accettazione l'esercente ap-
pone la propria firma al verbale, che viene tra-
smesso al Prefetto, e vi dà esecuzione ; nel caso
di rifiuto agli ordini superiori, in fra 10 giorni
dalla comunicazione, dovrà inoltrare ricorso al
Ministero, che dovrà decidere, udito il parere
del Consilio delle miniere. La decisione mini-
steriale è obbligatoriamente esecutiva.
In caso di trasgressione degli ordini supe-
riori o di qualunque disposizione della legge e
del regolamento, viene dall'ingegnere governa-
tivo elevata contravvenzione, che si estende dalle
Cagni. 17
258
Capitolo X.
50 alle 1000 lire secondo la gravila dei casi,
e può essere anche vietata o sospesa la conti-
nuazione dei lavori.
Per le opere, necessarie a garantire la sicu-
rezza, la buona areazione e facilitare lo scolo
delle acque, da praticarsi fuori del terreno ap-
partenente alla miniera, e perciò nella proprietà
altrui, può ottenersi, con le norme prescritte
dalla legge 25 giugno 1865, n. 2359 e successive,
la dichiarazione di pubblica utilità, e quindi
procedersi alla espropriazione forzata dei ter-
reni strettamente necessari al compimento di
dette opere.
Nei casi di urgenza di soccorsi o di salva-
taggi, il Sindaco con Y ingegnere governativo,
o questi soltanto, può ordinare i provvedimenti
indispensabili ed urgenti ai sensi dell'art. 133
della legge comunale e provinciale e può ob-
bligare gli esercenti delle miniere vicine a pre-
stargli tutti gli ajuti occorrenti, salvo compe-
tente indennità.
Le contravvenzioni alle disposizioni della
legge e del regolamento, elevate dai funzionari
governativi vengono giudicate dal Pretore lo-
cale, senza pregiudizio dell'azione amministra-
tiva, che compete al Prefetto, sulla quale non
ha ingerenza l'autorità giudiziaria.
Finalmente gli esercenti possono essere in-
giunti dal Prefetto, su proposta deirufficio mi-
nerario a fare dei regolamenti speciali per l'ap-
plicazione del regolamento generale, e tenerli
affissi nei luoghi di lavoro, per averne cono-
Legislazione mineraria. 259
scenza ed eseguirli tutto il personale della mi-
niera.
Come vedesi questa legge è molto estensiva
perciò riesce assai efficace; ma non è com
pietà. Essa trascura molti elementi essen-
ziali al miglioramento dell' azienda minera-
ria ed al completo sviluppo di alcuni concetti
in essa contenuti. Cosi trascura la formazione
dei consorzi obbligatori per la costruzione delle
grandi opere di comune interesse tra le diverse
miniere vicine ; lo che riuscirebbe d'immenso gio-
vamento tanto per lo sviluppo industriale, quanto
per la sicurezza personale degli operai. Tra-
scura le norme precise da seguire per evitare
gl'infortuni del lavoro. Trascura i provvedi-
menti necessari ad attenuare o compensare le
dannose conseguenze degli avvenuti infortuni.
E perciò fu necessario provvedere a queste
lacune con altre leggi posteriori, che passeremo
ad esaminare.
6. Legrge e regrolamento degrli infortuni sul la-
voro. — La legge del 17 marzo 1898, n. 80 se-
guita dal regolamento 25 settembre stesso anno
di n. 411, prescrive che i capi o esercenti delle
miniere e di altre imprese indicate nell'art. 1,
devono adottare le misure prescritte dalle leggi
e dai regolamenti per prevenire gl'infortuni del
lavoro, e proteggere la vita e la integrità per-
sonale degli operai, sotto le penalità stabilite
dalle leggi# speciali, dall'art. 434 del Codice pe-
nale e senza pregiudizio della responsabilità
civile.
260
Capitolo X.
Devono anche provvedere affinchè gli operai
colpili da infortunio e i loro eredi venissero
regolarmente indennizzati a misura della gra-
vità dell'infortunio.
A questo finkt devono a loro cura e spese as-
sicurare presso la Cassa Nazionale, istituita
appositamente con la legge dell'S luglio 1883.0
non altro istituto assicuratore debitamente au-
torizzato dal governo, tutti gli operai che lavo-
rano nella miniera, per ottenere una adeguata
indennità quando l'infortunio avvenuto nell'atto
del lavoro, cagioni la morte o qualunque le-
sione personale, che produca l'inabilità al la-
voro oltre ai cinque giorni.
Descrive quindi la misura delle indennità da
pagarsi dall'istituto assicuratore in ogni singolo
caso di infortuni, secondo la natura e la du-
rata della lesione, proporzionatamente al sa-
lario goduto dall'operaio colpito da infortunio.
(Art. 9 della legge).
1 criteri poi per determinare i casi d'inabilità
.insoluta o permanente e d'inabilità temporanea
sono stabiliti dall'art. 73 del regolamento.
Prescrive eziandio le norme per la liquida-
zione delle indennità; ed ove sorga controversia,
se questa verta su di una somma, che non su-
ptsri le L. 200 giudica inappellabilmente il Col-
legio dei Probiviri, istituito con la legge 15 giu-
gno 1803, ed in mancanza il Pretore locale, an-
che senza appello ; se la controversi*! riguardi
una somma maggiore, giudica il magistrato
ordinario, secondo le norme generali di com-
petenza e di procedura.
Le gì si as ione mineraria. 261
Il credito delle indennità non può essere ce-
duto, né sequestrato, né pignorato e gode il pri-
vilegio notato al n. 6 dell'art. 1958 del Codice
civile.
L'azione per conseguire l'indennità si pre-
scrive nel termine di un anno dal giorno del-
l'infortunio.
Gl'industriali costituiti in consorzio o in sin-
dacato, i quali impiegano non meno di 4000 ope-
rai, anziché valersi degli istituti assicuratori,
possono fondare a loro cura e spese una Cassa
per gl'infortuni, prestando una determinata
cauzione, ed ottemperando alle prescrizioni della
legge sui modi e sulla misura delle indennità.
L'assicurazione deve eseguirsi non più tardi
dei 10 giorni dall'apertura dell'esercizio : ed infra
i 15 giorni dall' eseguita assicurazione se ne
dovrà dare conoscenza al Prefetto della Pro-
vincia. Le denunzie di variazione nel numero
degli operai si dovrà fare nei primi 10 giorni
del mese successivo. Quella degli infortuni infra
due giorni dall'avvenimento, presentandola al-
l'autorità di Pubblica Sicurezza locale, che ne
rilascia ricevuta. La mancanza o il ritardo im-
porta un'ammenda da L. 50 a 100.
L'autorità di P. S. deve immediatamente co-
municare la denunzia al Pretore, il quale nel
più breve tempo possibile, da non eccedere le
48 ore dalla ricevuta comunicazione, deve per-
sonalmente o delegando un ufficiale di polizia
giudiziaria, ed in contradditorio degli interes-
sati, che saranno opportunamente avvisati, prò-
'262
Capitolo X.
cedere ad una inchiesta per accertare gli estremi
di fatto deir infortunio. Questa inchiesta deve
essere compiuta non più tardi del decimo giorno
dair avvenuto infortunio e condotta coi modi
indicati dalFart. 57 e seguenti del regolamento.
Da questa inchiesta risulterà se T infortunio
é dovuto a dolo o colpa di qualcuno, oppure
ad accidente, che non implica alcuna respon-
sabilità.
In qualunque caso Tistituto assicuratore o il
Sindacato deve sempre pagare l'indennità sta-
bilita dalla legge non più tardi dei tre mesi
dairavvenuto infortunio, salvo il regresso verso
chi di ragione nei casi di dolo o colpa.
Per effetto di questa \ég^Q adunque gli eser-
centi singoli o consociati hanno i seguenti
doveri:
l.o Appena iniziati i lavori e nei primi 10
giorni devono denunziare al Prefetto col mo-
dulo A la natura della loro impresa, la sede, la
denominazione ed il numero degli operai adi-
biti al lavoro, ed assicurare tutti questi operai,
compresi i carusi, gli apprendisti, il personale
sorvegliante dell'interno, e quello addetto alle
macchine ed il personale direttivo, che non ab-
bia uno stipendio individuale superiore a L. 7
giornaliere.
Devono assicurare insomma tutti coloro, che
possono incorrere in disgrazie accidentali per
effetto del loro lavoro.
2.° Firmato il contratto o polizza, infra 15
iiiorni ne devono informare il Prefetto o di-
Legislazione mineraria. 263
rettamente o per mezzo del Sindaco, inviando
il modulo B.
3.** Dalla data del contratto in poi sono ob-
bligati a tenere al corrente il libro paga ed il gior-
nale, in cui devono notare giorno per giorno il
movimento degli operai col loro nome, casato,
età, domicilio, occupazione, entrata ed uscita
dal servizio, e corrispondente paga.
4.° Devono mostrare questi libri, quando ne
sono richiesti, ai funzionari governativi, prepo-
sti alla sorveglianza delle miniere, ed agli agenti
degli istituti assicuratori.
5.0 Devono nei primi 10 giorni di ogni mese
inviare alFistituto il modulo C che è lestratto
in riassunto del libro paga.
Da esso deve risultare il movimento e le varia-
zioni avvenuti nel mese precedente tanto degli
operai, quanto delle paghe.
L'istituto assicuratore prende nota delle dimi-
nuzioni nel numero degli operai assicurati, ed
aumenta la polizia in caso di aumento, a se-
conda le risultanze della nuova denunzia.
6.® Qualora la sede dell'impresa venga tra-
sferita in luogo diverso da quello denunziato,
devono, infra 8 giorni dal trasferimento, avvi-
sare tan'o il Prefetto della Provincia di origine,
quanto quello della Provincia in cui si effettua
il trasferimento, non che la direzione dell'isti-
tuto assicuratore.
7.° Parimente , mutando le condizioni di
esercizio, o cambiando l'esercente, devesi infra
10 giorni oall'avvenuto mutamento fare denun-
204
Capitolo X.
zia al Prefetto nei modi indicati dairart. 15 del
regolamento.
%° Qualora si fondino casse private o si
coKlìtuiscano sindacati, o si muti l'assicurazione
con altri istituti pubblici o privati, se ne deve
dare anche conoscenza al Prefetto.
!>,« Gl'infortuni devonsi denunziare imme-
diatamente all'Ufficio minerario del distretto, ed
infra due giorni all'ufficio di P. S. locale, con
le indicazioni contenute nel modulo D: a cui
si unisce il certificato medico redatto in appo-
siti moduli. Una copia del modulo D e del cer-
tificato medico deve contemporaneamente tras-
mettersi all'istituto assicuratore.
10.° L'esercente deve assistere all'inchiesta
amniinistrativa o giudiziaria che farà il Pretore
o r ufficiale da lui delegato, e fornire tutte le
notizie, che gli venissero richieste.
tt o Deve prestare a proprie spese tutti i
mezzi di salvataggio abbisognevoli, non che la
prima assistenza medica e farmaceutica.
12° Deve presentare la domanda di liqui-
dazione delle indennità, corredala dai docu-
menti richiesti ; cioè, certificato medico o atto
di morte, secondo i casi, copia del verbde d'in-
chiesta ; domanda del sinistrato o dei stoi eredi
legittimi (la cui qualità deve risultare da ana-
logo atto di notorietà raccolto dal Pretore) o
testamentari, come sarà comprovato <lal testa-
mento, in forma legale.
t^jt.o Deve assistere il sinistrato' o i suoi
vvrxìi in tutte le operazioni inerenti a questa
Legislazione mineraria, 265
liquidazione, sostenere le loro ragioni e fornire
alle autorità tutte le notizie, che possano ri-
chiedere all'uopo, sino all'effettivo pagamento
delle indennità liquidate, od alla revisione della
liquidazione ed al pagamento del supplemento.
14.0 Deve prestare ai vicinigli aiuti richie-
sti nei oasi di grandi disastri, e domandare quindi
analoga ed equa indennità.
15.0 Deve usare la massima diligenza a pre-
venire gl'infortuni, ed a tal fine deve impiegare
tulli quei mezzi, che suggeriscono la legge e la
sua esperienza, ed impiegare persone capaci,
attive ed accorte.
IS.*' Deve pagare le indennità prescritte dal
magistrato, quando venga dichiarato responsa-
bile civile o penale pel fatto dell'avvenuto in-
fortunio.
17. o Deve prestarsi volonteroso alle ispe-
zioni ordinarie e straordinarie, che potessero
eseguirsi dagli ufficiali governativi e dagli agenti
degli istituti assicuratori , per non incorrere
neirammenda comminata dall'art. 07 del rego-
lamenio.
18.« Deve denunziare al Prefetto infra 10
giorni la istituzione di sedi secondarie o suc-
cursali.
19.0 Deve notificare al Prefetto la cessazione
deirimpiesa e la chiusura della miniera.
20.O Deve depositare presso l'Ufficio mine-
rario l'ultimo piano a rilievi esatti della po-
sizione in cui si lascia o abbandona la miniera.
21.** Finalmente deve scontare le pene cor-
26(7
Capitolo' X,
porali, cui viene condannato, quando é ritenuta
penalmente responsabile.
7. Regolamento per la prevenzione degli infor-
tuEÌ del lavoro nelle miniere. — Il regola men(o
If^ giugno 1899, n.° 231 si occupa delle disposi-
zioni atte a prevenire gl'infortuni. A tal fine
enumera una serie di prescrizioni tecnicae,
che è necessario trascrivere integralmente, per
averne una nozione completa ed esatta:
Art. l.o — Nei lavori delle miniere e delle
cave dovranno osservarsi, oltre le disposizióni
preventive degli infortuni contenute nelle leggi
«' Regolamenti vigenti in tutto il Regno e quelle
in vigore nelle varie prò vinci e, che compone-
vano gli antichi Stati italiani, anche le prescri-
zioni dei seguenti articoli.
Art. 2.0 — Sarà vietato nelle miniere e nelle cave
sotterranee l'ingresso alle persone non addette
ai lavori, che non siano munite di un permesso
speciale delia Direzione. A tal uopo appositi
avvisi saranno affìssi specialmente dove non vi
sono, o non vi possono essere guardiani.
Art. 3.0 — Le bocche a giorno dei pzzi e
I Ielle gallerie delle miniere devono essera mu-
nite di difese atte ad impedire ogni di^razia.
Le bocche a giorno delle gallerie e camini di
rillusso devono essere tenute chiuse con can-
f^elli disposti in modo da potere, in ca«o di bi-
sogno, essere aperti dal di dentro al di fuori.
Art. 4.° — Nell'interno delle miniere gli sboc-
chi delle gallerie nei pozzi di estrazione, od
altri non destinati al transito, devofio essere
Legislazione mineraria. 267
costantemente custoditi, od essere sbarrati in
modo da impedire al personale della miniera
di accedere abusivamente a detti pozzi ed uscire
per i medesimi.
Art. 5.0 — In tutti i pozzi o scale, verticali o
inclinati, dovranno stabilirsi dei ripiani di ri-
poso alla distanza tra Tuno e Taltro di non più
di 8 metri.
Art. 6.0 — Per discendere nelle miniere o ri-
salire da esse al giorno, non si deve passare
che per le gallerie o per i pozzi all'uopo desti-
nati ; e nel caso di circolazione pei pozzi non
si deve far uso che dei compartimenti appositi,
salvo casi di pericolo od altri di forza mag-
giore : é fatta eccezione per gli operai espressa-
mente incaricati della sorveglianza e manuten-
zione delle gallerie e dei pozzi.
Recandosi ai cantieri di lavoro e ritornan-
done, gli operai dovranno, nelle miniere, per-
correre la via prestabilita, ed essere sempre
muniti di lume acceso.
Art. 7.0 — 1 cantieri nei quali si sospetti la
presenza di gas esplosivi, irrespirabili, mici-
diali od altrimenti nocivi, dovranno essere vi-
sitati dal sorvegliante colle debite cautele prima
dell'entrata degli operai.
Dovrà essere impedito, mediante chiusura,
l'accesso ai cantieri riconosciuti pericolosi e
nei quali il lavoro sia stato sospeso, e ciò an-
che nel caso che la sospensione del lavoro sia
solo temporanea.
Art. 8.0 — È severamente proibito di discen-
268
Capitolo X.
dere per i pozzi, e di transitare per le gallerie
nelle quali sia stato segnalato qualche guasto,
ì>rima che il sorvegliante li abbia accurata-
mente visisitati e dichiarati immuni da pericolo
Art. 9.0 — È vietato agli operai di introdursi
per qualsiasi motivo, se non in circostanze ec-
cezionali, nelle trombe o fornelli, che servono
al getto dei materiali.
Art. lO.o — Nelle gallerie servite da vagoni,
che scorrono su rotaie di ferro, quando la se-
zione della galleria non sia tale da permettere
che un'operaio, appoggiandosi ad una parete,
possa scansarsi, si dovranno scavare, a di-
stanza non maggiore di 50 metri Tuna dall'altra
delle nicchie di riparo per proteggere il tran-
sito degli operai.
Art. 11. o — È vietato di salire sui vagoncini
in moto, siano essi isolati o riuniti in treno, ed
(* pure vietato di agganciare i vagoncini in
moto per comporre un treno,
Art. 12.0 — Sarà proibito a chiunque di scen-
dere o salire per mezzo di vagoni dei piani
inclinati interni od esterni, a meno che siano
muniti di apparecchi di sicurezza.
Sarà pure proibito a chiunque di salire o
scendere sui veicoli delle funicolari aeree.
Art. 13. o — I macchinisti hanno Tobbligo di
ispezionare frequentemente tanto i canapi, che
sollevano le gabbie nei pozzi d'estrazione, quanto
gli apparecchi di segnalazione, e di avvertire
prontamente i sorveglianti delle avarie che fos-
St'ro per riconoscere, ancorché queste non siano
Legislazione mineraria. 269
pericolose, onde possano eseguirsi in tempo le
opportune riparazioni.
Art. 14.0 — I freni, che agiscono alla bocca
dei pozzi ed alla testa dei piani inclinati e delle
funicolari aeree devono essere manovrati da
operai speciali, ai quali incombe l'obbligo della
sorveglianza sul buono e regolare andamento
dei medesimi, sullo stato di conservazione degli
organi che li compongono e sui relativi canapi
metallici.
Gli operai suddetti devono dare immediata-
mente avviso al sorvegliante di qualsiasi ripa-
razione potesse rendersi necessaria.
Art. 15.0 — Alla sommità dei piani inclinati
automotori e delle discenderie, che servono per
l'estrazione del minerale, devono funzionare ap-
parecchi di arresto o di sbarramento, cosi di-
sposti da impedire T accesso dei vagoni sul
piano inclinato e da potersi rimuovere dall'o-
peraio addetto alla manovra dei vagoni.
Al basso del piano inclinato interno e delle
discenderie suddette deve trovarsi una ccimera
di rifugio dove il manovratore possa, durante
la salita dei vagoni lungo il piano inclinato,
trovare riparo contro possibili pericoli dovuti a
rottura dei canapi.
Art. 16.0 — Gli argani destinati al solleva-
mento ed all'abbassamento dei materiali pei
piani inclinati devono essere muniti di potenti
congegni d'arresto.
I vagoncini scorrenti liberi su binari a mo-
derate pendenze dovranno essere uniti da solide
270
Capitolo X.
agganciature ed ogni treno dovrà avere un nu-
mero sufficiente di freni, e competente per-
sonale per la sua manovra.
Art 19.0 — Ogni operaio é in obbligo di fare
nel miglior modo possibile le piccole ripara-
zioni alle scale, ai puntelli, ai tavolati, alle ar-
mature, ecc.. dei pozzi e delle gallerie, che
eventualmente fossero stati rotti durante la ma-
novra, il passaggio od il lavoro, avvertendo il
sorvegliante qualora occorressero riparazioni
di maggiori entità.
Art. 20.O — Non sarà fatto alcun lavoro o
manovra per i pozzi, per le discenderie molto
inclinate e pei' i camini, senza servirsi della
corda, dandone preavviso ed accertandosi che
nessuno sia sotto.
Art. 21.0 — Gli operai giunti sul posto, do-
vranno, prima di accingersi al lavoro, accer-
tarsi della perfetta sicurezza del cantiere e delle
vie di accesso, e desisteranno dal lavoro stesso,
ogni qualvolta si accorgano di alcunché di
anormale, dandone tosto avviso al sorvegliante.
Art. 22.0 — Nei gradini di coltivazione ed in
generale in tutti i cantieri per loro natura fra-
nosi, la rimozione dei materiali smossi dai colpi
di mina si dovrà fare, ove l'ampiezza del can-
tiere lo permetta, con l'aiuto di lunghe barre-
mine, in modo che l'operaio possa far cadere i
massi senza esserne investito ; nel caso poi che
il cantiere sia riconosciuto eccezionalmente pe-
ricoloso, la rimozione del materiale dovrà es-
sere fatta dallo stesso sorvegliante o capo-turno,
o sotto la sua immediata direzione.
Le^fislazìone mineraria. 271
Art. 23.0 — Le più rigorose misure di pru-
denza dovranno essere seguite dai minatori o
scavatori ogni qualvolta la roccia si presenta
molto fessurata e specialmente in seguito ai
colpi di mina, allo scopo di evitare repentini
ed inaspettati distacchi di roccia, che possono
colpirli e trascinarli nella caduta.
Art. 24.0 — Nella ripresa di cantieri sospesi
od abbandonati, il sorvegliante dovrà in prece-
denza accertarsi delle condizioni di sicurezza
in cui i cantieri stessi si trovano.
Art. 25.0 — Non sarà permesso di gettare
mat*iriali per le teste delle tramoggie o per gli
orifizi dei pozzi di sgombro, quando alla loro
estremità inferiore non sono muniti di chiusura
a saracinesca, se prima non ne saranno stati
avvertiti gli operai, che trovansi al piede per
ricevere tali materiali e caricarli sui vagoncini,
e non si sarà da essi ricevuto il benestare.
Art. 26.0 — È rigorosamente vietato di va-
lersi di tavole, salvo casi di urgenze, di arma-
ture, di ponti, ecc., che eventualmente fossero
destinati ad altri usi, e di approfittarsi, senza
il consenso del sorvegliante, di ciò che trovasi
nelle gallerie.
Art. 32.0 — Qualora avvenga che per una
causa qualunque in un cantiere di una mi-
niera Tarla diventi deficiente, ciò che è netta-
mente indicato dalla fiamma del lume tendente
a spegnersi, gli operai dovranno abbandonare
il lavoro, dandone immediato avviso al sorve-
gliante.
2,n
Capitolo X,
Art. 33.0 — È severamente proibito di rimuo-
vere gli sbarramenti eseguiti per dirigere la
corrente dell'aria nei cantieri dei lavori sotter-
ranei, e di alterare o lasciare aperte le porte,
che servono al medesimo scopo.
Il sorvegliante dovrà frequentemente visitare
tali porte e sbarramenti durante il lavoro, per
Mccertarsi che si trovano in condizioni regolari.
Art. 34.0 — È vietato ai capi ed ai sorveglianti
(li ammettere al lavoro chi dia segno d'essere
jj Iterato dal vino o dai liquori, o risulti essere
affetto da qualche malattia, come capo-giro,
epilessia, sordità, ecc.
Art. 35.0 — Nelle miniere nassun lavoro di
escavo, armatura, riempimento, ecc., potrà mai
essere affidato ad un solo operaio; ma ce ne
vorranno sempre due almeno, i quali dovranno
recarsi e rimanere insieme sul posto per ese-
^^liirlo.
Art. 36.0 — È vietato agli operai di rimanere
Tiel sotterraneo tra un turno e Taltro, a meno
che non ne abbiano ordine espresso per la
esecuzione dei lavori urgenti.
Art. 37.0 — Nelle miniere gli operai avventizi
r( di prima ammissione non potranno essere
destinati al lavoro che in compagnia di altri
operai già provetti.
Art! 38.0 — Ogni operaio é in obbligo di rife-
rire al suo capo, od al compagno, che viene a
sostituirlo, lo stato del suo lavoro e le misure
«la adottarsi per il buono e sicuro prosegui-
mento del medesimo.
Legislazione mineraria. 273
Art. 39.0 — Ai sorveglianti incombe Tobbligo
di curare la buona tenuta delle gallerie, delle
armature, dei cantieri e dei pozzi, e solo al di-
rettore tecnico spettano le norme, che riguar-
dano rinsieme della lavorazione.
Art. 40.® — Le lesioni di qualunque entità,
che l'operaio riporti sul lavoro devono essere
da lui o dai compagni immediatamente denun-
ciate alla Direzione, perchè questa possa affi-
darlo alle cure del sanitario della miniera, alle
quali il ferito dovrà poi completamente unifor-
marsi.
Art. 41.® — Di tutte le disposizioni preventive
degli infortuni contenute nelle leggi e nei re-
golamenti generali e speciali, sarà fatto, a cura
della Direzione dei lavori, un estratto, che do-
vrà essere approvato e controfirmato dall'inge-
gnere delle miniere del rispettivo distretto mi-
nerario, e rimanere quindi affisso nei locali
frequentati dagli operai, ed essere a questi letto
e spiegato a cura del personale dirigente p sor-
vegliante.
8. Conolnsione snl capitolo. — Dall'esame som-
mario fatto sulla legislazione mineraria appare
che, essendo la materia sufficientemente rego-
lata, dovrebbe pienamente rispondere agli scopi,
che le stesse leggi si propongono; ma pur troppo
non è cosi ! E non lo è appunto, perchè in pra-
tica le leggi non ricevono la loro rigorosa ap-
plicazione, e fino a quando restano nei codici,
non possono apportare alcun notevole giova-
mento.
274
Capitolo X.
Gli esercenti hanno tante cose a pensare ed
a fare da non potere attendere, come dovreb-
bero, alla rigorosa osservanza delle prescrizioni
delle nuove leggi. Inoltre trovano ostacoli nelle
inveterate abitudini dei loro subalterni abba-
stanza ignoranti e cocciuti, i quali sono quasi
sempre riluttanti ad accettare le innovazioni,
senza contare, che i loro interessi pecuniari,
che vengono scossi per le maggiori spese cui
devono andare incontiy, li consigliano a lasciar
scorrere, come prima, l'acqua per la sua
china.
Gringegneri minerari governativi, sono, come
abbiamo dianzi constatato, insufficienti di nu-
mero a poter ispezionare spesso e bene tutte le
miniere del loro distretto.
Gli altri Ufficiali governativi, chiamati dalle
leggi ad esercitare la sorveglianza, attendono
alle loro principali funzioni, cui sono diretta-
mente e più specialmente preposti, e non tro-
vano tempo e buon volere ad occuparsi della
sorveglianza delle miniere.
Gl'istituti assicuratori sono impotenti a com-
piere la funzione di vigilanza, per le enormi
spese, cui dovrebbero andare incontro per le
continue e diligenti ispezioni.
È perciò che le cose vanno piuttosto male
ad onta delle buone leggi ; è perciò, che le la-
vorazioni, meno qualche eccezione, si condu-
cono con i vecchi e vieti sistemi pieni di difeUi
e fecondi di pericoli ; é perciò che gì' infortuni
anziché diminuire, aumentano nella loro spa-
Legislazione mineraria.
ventevole percentuale, che tanto preoccupa e
rovina gl'istituti assicuratori.
Perchè le leggi potessero avere una esatta
applicazione, converrebbe, che ogni miniera,
almeno una volta al mese, ricevesse una rigo-
rosa ispezione, e l'ispettore non transigesse coi
suoi doveri, non si lasciasse influenzare da com-
piacenze o riguardi a persone o ad interessi ; ma
dovrebbe rigorosamente esigere, che venissero
applicate tutte le disposizioni delle leggi e dei rego-
lamenti, ed in mancanza dovrebbe inesorabil-
mente provocare le penalità, che le stesse leggi
comminano.
11 magistrato poi dovrebbe essere rigoroso
neirapplicazione delle pene, specialmente coi
recidivi e coi ricalcitranti, per fare penetrare cosi
nelle loro dure cervici la persuasione, che le
leggi son fatte per essere eseguite e rispettate.
F ini:.
800
MANUALI HOEPLI
Pabblicati a tatto Febbrajo 1908.
liint$tero dell'Istruzione i
Gabinetto |
del Sottosegretario di Stato |
i
Roma, 3 nov. 1900. !
m.mo Signore i
Comm. Ulrico Hoepli '
Editore
M11.AHO.
La collezione dei Manuali
Hoepli, ricca ormai di quasi
700 volumi, forma la più vasta
enddopedia di scienze, lettere
ed arti finora apparsa in Ita-
lia. Meritano lode certamente
e gli autori, che in forma tu»
oda e breve hanno preparato
cosi valido ausilio alla gioventù
studiosa, e Veditore che ha sa-
puto scegliere, tra le varie di-
scipline, quelle che meglio val-
gono a formare un complesso
di cognizioni indispensabili alla
cultura moderna.
firmato:
Enrico Panzacchi.
Sotto Segretario di Stato
O^inistero della Pubbl. Istruzione.
II Ministro
per l'Agricoltura, l'Industria
e il Commercio
Roma, 25 ott. 1900.
III. sig. Comm. U. Hoepli,
Milano.
La larga accoglienza fatta
alla collezione dei manuali, e-
diti dalla Sua benemerita Casa,
deve certo formare la migliore
e più ambita ricompensa per la
S. V. Ill.ma, che con intelli-
gente cura ne dirige la pub-
blicazione.
Questo Ministero ha avuto più
volte occasione di fermare la
sua attenzione sui lavori che
più direttamente riguardano
V agricoltura, la zootecnia e le
industrie ad esse attinenti, tro-
vandoli rispondenti allo scopo,
che la S. V. Ili ma si propone
di conseguire.
Mi torna quindi gradito di
esprimerne a Lei il mio sincero
compiacimento, mentre Le au-
guro che sempre maggior fa-
vore abbia ad incontrare code-
sta Sua utile raccolta
firmato: Gargano.
(\Cin. dell'Air., Ind. e Comm.
Tutti i MANUALI HOEPLI sono elegantemente
legati in tela e si spediscono franco diporto nel
Regno. — Chi desidera ricevere i volumi racco-
mandati, onde evitare lo smarrimento, é pregato
di aggiungere la sopratassa di raccomandazione.
Uff* I libri, non raccomandati, viaggiano a
riscliio e pericolo del committente «^
800
Manuali Hoepli
Nella divisione sistematica clie segue, fatta espressamente
per facilitare la consultazione del presente catalogo, ho ra-
dunato in pochi gruppi e disposto in ordine alfabetico tutte
le voci più salienti delle materie trattate nel HAanuali Hoepii
e prego gli Studiosi di consultarlo sempre nelle loro ricerche.
Abitazioni d. animali
À^coltore (il lib.dell')
Agricoltore (pront. d.)
Acn^onomia
Id. e agricoltura
Ajrriimi
Afimentaz. bestiame
Analisi vino
Animali da cortile
Id. parassiti
Apicoltura
Assicar. aziende rarali
Bachi da seta
Bestiame e agrioolt.
Campicello Scolastico
Cane
Cantiniere
Caseificio
Catasto
Cavallo
Chimica agraria
Cognac
Colombi domestici
Computisteria agraria
Concimi
Coniglicoltura
Agraria.
Distillazione vinacce
Economia fabb. rurali
Enologia
Id. domestica
Estimo rurale
Id. dei terreni
Floricoltura.
Fosfati, perfosfati
Frumento e mais
Frutta minori
Frutticoltura
Funghi mangerecci
Gelsicoltura
Humus
Igiene rurale
Id. veterinaria
Immunità a. malattie
Insetti nocivi
Id. utili
Latte, burro o cacio
Legislaz. rurale
Macchine agricole
Mais
Maiale
Malattie crittogam.
Malattie dei vini
Mezzeria
Molini
Mosti e vini (densità d.)
Olivo e Olio
Olii vegetali, ecc.
Orticoltura
Panificazione
Piante e fiori
Piante industriali
Piante tessili
Pollicoltura
Pomologia
Prato
Prodotti agr.d.Tropico
Bazze equine
Selvicoltura
Tabacco
Tartufi e funghi
Triangolaz. Top. e Cat.
Uve da Tavola
Vini bianchi
Vino
Viticoltura
Zoonosi
Zootecnia
Prodotti alimentari.
Adnlteraz. alimenti
Agrumi
Alimentazione
Animali da cortile
Apicoltura
Caseificio
Cantiniere
Cognac
Colombi domestici
Coniglicoltura
Conservazione sostan-
ze alimentari
Enologia
Enologia domestica
Frumento
Frutta minori
Frutticoltura
Funghi mangerecci
Gastronomia
Latte, cacio e burro
Liquorista
Mais
Majale
Mosti e vini
Olivo e olio
Olii vegetali
Orticoltura
Ostricoltura
Panificazione
Piscicoltura
Pollicoltura
Tartufi e funghi
Uve da tavola
Vini bianchi
Vino
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Industrie diverse.
Abiti pPT signora
Acetilene
Acitlo {solforico
Ale croi indastriale
Apicoltura
Arti grafiche
Asfalto
Bachi da B«ta
Biaaciit^riA
Carta t Industria d.)
Cogn ne
Coi ori e vernici
Commerdo (Storia d.)
Concia p^lii
Distillazione del legno
Id. delle vinacce
Elettricità e appL vedi
al gr u F> pò Elettricità
Fabbro ferraio
ì<^alegname ebanista
Mlalura e tessitura
Fiori artificiali
Fondi tare di metalli
Fotografia:
Tarila fotografiche
Fotografia :
Dizionario fotogr.
Fotocromatografla
Fotog. industriale
Fotog. ortocromat.
Fotog. p. dilettanti
Fotogrammetria
Fotosmaltografla
Processi fotomecc.
Proiezioni fotog.
Ricettario fotog.
Spettrofotometria
Gaz illaminante
Gioielleria, oreficeria
Imitazioni e succe-
danei
Incandescenza a gaz
Litografia
Macchine per cucire
Marmista
Meccanica
Meccanico
Metalli preziosi
Modellatore meccan.
Naturalista preparat.
Operaio
Orologeria
Ostricoltura
Panificazione
Piante industriali
Id. tessili
Piccole industrie
Pietre preziose
Pirotecnia
Piscicoltura
Pomologia artifioi&le
Ricettario domestioo
Id. indastriale
Saggiatore
Saponi (Industria dei)
Seta (Industria d.)
Specchi (Fabbric.)
Stearica (Industria)
Tessuti di lana e cot.
Tipografia
Tintore
Tintura della seta
Tornitore meccanioo
Trine a fuselli
Vernici, lacche, inch.
Vetro
Zucchero
Fisica e Chimica.
Acetikne
Acido solforico
Adulterazione alim.
Al co ni
An alitai c-hlmica qual.
Analisi vino
Id. volumetrica
Calorf
Chimica
Id, agraria
Id. analitica
Id. appi. a. igiene
Id. clinica
Id. legale
Chimico industriale
^limato logia
_Dac
lielml
Conservaz. sost. alim.
Dinamica
Disinfezione
Distillazione del legno
Id. delle vinacce
Elettrochimica
Energia fisica
Esplodenti
Farmacista
Farmacoterapia
Fisica
Fisica cristallografica
Fotografia (v. al grup-
po Industrie)
Fulmini e parafulmini
Galvanoplastica
Galvanizzazione
Galvanostegia
Gravitazione
Igroscopi, igrom.
Latte, burro, cacio
Liquorista
Luce e colori
Id. e suono
Meteorologia
Microscopio
Olii veget. miner.
Ottica
Profumiere
Sieroterapia
Spettroscopio
Termodinamica
Tintore
Tintura di seta
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Acque miner. e term.
Anatom. e flsiol. comp.
Anatomia microscop.
Anatomia vegetale
Animali parass. aomo
Antropologia
Batteriologia
Biologia animale
Botanica
Cane
Cavallo
Coleotteri
Colombi domestici
Coniglicoltura
Cristallografia
Ditteri
Embriol e mor/ol. gen.
Fiori artificiali
Floricoltura
Storia Naturale.
Fisica cristallografica
Fisiologia
Id. vegetale
Frutticoltura
Frutta minori
Funghi mangerecci
Oeologia
Imenotteri ecc.
Insetti nocivi
Id. utili
Ittiologia
Lepidotteri
Maiale
Malattie crittog.
Metalli preziosi
Mineralogia gener.
Id. descritt.
Naturalista preparai.
Naturalista viaggiat.
Orticoltura
Ostricoltura e mitil.
Paleoetnologia
Paleontologia
Piante e fiori
Pietre preziose
Piscicoltura
Pollicoltura
Pomologia
Proti stologia
Selvicoltura
Sismologia
Tabacco
Tartufi e fungili
Tecnica protistol.
Uccelli canori
Vulcanismo
Zoologia
Medicina, Chirurgia, Igiene.
Acque miner. e term.
Analisi chimica qnaL
Anatomia e fls. comp.
Anatomia microscop.
Anatomia topograf.
Animali parass. uomo
Antropometria
Assistenza infermi
Id. pazzi
Batteriologia
Biologia animale
Chimica appL a. igiene
Chimica clinica
Chimica legale (toss.)
Chirurg. operativa
Climatologia
Disinfez. (Pratica d.)
Embriologia
Epilessia
Farmacista
Farmacoterapia
Fisiologia
Cavi telegrafici
Correnti elettr. altern.
Distillazione del legno
(Indust. elettrochim.)
Elettricità
Elettrotecnica
Fototerapia
Idroterapia
Igiene della bocca
Id. del lavoiro
Id. vita pubblica
Id. della pelle
Id. privata
Id. rurale
Id. scolastica
Id. veterinaria
Id. della vista
Immunità malattie
Impiego ipodermico
Infortuni d. montagna
Legislazione sanitaria
Luce e salute
Malattie del sangue
Massaggio
Materia medica
Medicatura antisett.
Medico pratico
Microbiologia
Elettricità.
Elettrochimica
Fulmini e parafulmini
Galvanizzazione
Galvanoplastica
Galvanostegia
Illuminazione elettric.
Microscopio
Morte vera e app.
Nutrizione bamb.
Organoterapia
Ortofrenia
Ostetricia
Pellagra
Protistologia
Psichiatria
Psicologia flsiol.
Psicoterapia
Radioterapia
Rontgen (Raggi)
Semejotica
Sieroterapia
Soccorsi d'urgenza
Terapia infanzia
Tisici e sanatori
Veleni
Zoonosi
Magnetis. e elettricità
Metallocromia
Rontgen (Raggi di)
Telefono
Telegrafia
Unità assolute
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Tecnologìa, Ingegneria, Costruzioni, ecc.
Àbit (azioni anim. dom.
Àjchitettara
Airftnietica e Geom. op.
Asfalto
ÀutOLaobilista
Cakeatruzzo
Calci cementi
Calderaio
Caaa dell'avvenire
Cìciista
Colti va/Jone miniere
Conti e calcoli fatti
Cubatura legnami
Curve circolari
Decorai, e indust. art.
Dinamica
Disegnatore meccan.
Dìae^no assonometr.
Id. geometrico
Id. industriale
Id. di projez. ort.
Id. (Gramm. del)
Dizionario tecnico
Fabbricati civili
Fabbro ferraio
Falegname-ebanista
Fognatura cittadina
Id. domestica
Fonditore in metalli
Fotogrammetria
Gaz illuminante
Gnomonica
Idraulica
Imitazioni e succed.
Incandescenza a gaz
Industrie (Piccole)
Infortuni sul lavoro
(Mezzi p. prevenirli)
Ingegnere civile
Ingegneria legale
Lavori in terra
Leggi lavori pubblici
Leghe metalliche
Macchine a vapore
Id. agricole
Id. per cucire
Macchinista e fuochist.
Marmista
Meccanica
Meccanico
Meccanismi (500)
Miniere
Modellatore meccani e.
Molini
Momenti resistenti
Montatore d. macchine
Operaio
Orologeria
Peso metalli
Prospettiva
Regolo calcolatore
Resistenza d.materiali
Scaldamento e ventil.
Siderurgia
Stereometria
Strumenti metrici
Tavole d'alligazione
Tempera e cementaz.
Termodinamica
Tornitore
Matematiche.
Algebra elementare
Id- compi. lanal.
Id, Id. nequaz.
Td. (Esercizi di)
Ariinietica pratica
Id. razionale
Id. (Eserc. di)
Id, e geom. d. op.
Astronomia
Td. nautica
Calcolo infln.Icalc.diff
Id. TI integrale
ìrt. in d. variaz.
Id. (Esercizi di)
Ceieriraensura
Comj^ensazione errori
ConifUtisteria
Conti e calcoli fatti
Cubatura legnami
Curvo circolari
Determinanti
DÌPi^{?no assonometr.
Id. geometrico
Disegno industriale
Id. di projezioni
Id. topografico
Economia matematica
Eseroiz.d. geom. elem.
Id. di Trigonom.
Formulario di matem.
Fotogrammetrìa
Funzioni analitiche
Id. ellittiche
Geometr. anal. d. piano
Id. Id. d. spazio
Id. descnttiva
Id. metr. e trig.
Id. pratica
Id. proj.d. piano
Id. Id.d. spazio
Id. pura
Id. e trig. d. sfera
Gnomonica
Gruppi di trasformaz.
Gravitazione
Interesse e sconto
Logaritmi
Logica matematica
Logismografia
Matematica (compl.di)
Matematiche superiori
Metrologia
Peso metalli
Problemi di geometr.
Prospettiva
Ragioneria
Id. d Cooper.
Id. industriai.
Ragioniere (pront. d.)
Regolo calcolatore
Repertor. di matemat.
Stereometria
Strumenti metrici
Telemetria
Teoria dei numeri
Id. d. ombre
Termodinamica
Triangolazioni topog.
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Amministrazione pubblica
Diritto e Giurisprudenza.
Assicarazione
Id. e stima danni
Beneficenza
Bonifiche
Catasto
Chimica appi, a igiene
Codice del bollo
Id. doganale
Id. civile
Id. prooed. civile
Id. commercio
Id. pen. e proc. pen.
Id. di marina
Id. pen. p. Teserc.
Id. del teatro
Id. d. perito misar.
Cod.e leggi as. d'Italia
Computisteria
Conciliatore
Contabilità comunale
Id. dello Stato
Cooperative rurali
Cooperazione
Debito pubblico
Digesto
Diritti e dov. d. cittad.
Diritto amministrativ.
Id. civile
Id. commerciale
Id. costituzionale
Diritto Ecclesiastico
Id. Intern. pnbbl.
Id. Id. privato
Id. penale
Id. Id. romano
Id. romano
Economia politica
{Esattore comunale
j Estimo dei terreni
I Id. rurale
I Fognatura cittadina
Giustizia amministr.
Igiene scolastica
Id. veterinaria
Imposte dirette
Infortuni sul lavoro
Ingegneria legale
Interesse e sconto
Ipoteche
Legge comunale
Id. sui lav. pnbbL
Id. s. ordin. giud.
Id. infort. s. lavoro
Id. 8 propr. letter.
Id. s. diritti d'aut.
Id. s. priv. industr.
Id. s. sanità e sicu-
rezza pubblica
Legge sulle tasse di re-
gistro e bollo
Legislazione sanitaria
Legislazione rurale
Liquidat. sinistri ma-
rittimi
Logismografia
Mandato commerciale
Notaio
Ordin am. Stati d'Bur.
Id. Id. f.d'Eur.
Paga giornaliera
Posta
Produz. e coramer.vino
Prontuario d. agricolt.
Id. d. ragion.
Proprietario di case
Ragioneria
Ragioneria d. Cooper.
Id. industriale
Ricchezza mobile
Scienza d. finanze
Scritture d'affari
Socialismo
Società di mut. soccor.
Id. industriali
Sociologia generale
Statistica
Testamenti
Trasporti e tarifl'e
Valori pubblici
Archeologia, Belle Arti.
Amatore oggett. d'arte
Anatomia pittorica
Antichità greche
Id. prìv.d. rom.
Id. pubbl. rom.
Armi antiche
Araldica
Archeol. d. arte greca
Id. d. arte etr. rom.
Architettura
Armi antiche
Arti grafiche fotomec.
Atene
Calligrafia
Colori e pittura
Dccoraz. e ind. artist.
Disegno
Id. (Gramm. del)
Fiori artificiali
Fotosmaltografia
Gioielleria, oreficeria
Litografia
Luce e colori
Majoliche e porcellane
Marmista
Mitologia
Monete greche
Id. romane
Monogrammi
Numismatica
Ornatista
Paleografia
Paleoetnologia
Pittura italiana
Id. ad olio
Prospettiva
Ristauratore dipinti
Scoltura
Storia dell'arte
Teoria d. ombre
Topografia di Roma
Vocabolarietto numis.
Vocabolario araldico
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Storia e Geografia.
Aoqtie minerali
Alpi
Atlante at. geog.d. Itai.
Id. g^og. nnivers.
Gartog riatta
CI fin A te logia
(Commercio (Storia d.)
Cosmotj rafia
Cri sto foro Colombo
Cronologia
M. Bcop.geog.
Dizionario alpino
Id. geografi co
Id. dei comani
d'Italia
Dizionario biografico
Bsercizi geografici
Etnografia
Geografia
Id. classica
Id. fisica
Id. commercial.
Geologia
Islamismo
Manzoni À.
Mare
Mitologia
Omero
Paleoetnologia
Prealpi bergamasche
Prontuario di geograf.
Rivoluzione francese
Shakespeare
Sismologia
Statìstica
Storia antica
Id. d. arte militare
Id. del commercio
Id. d'Italia
Id. di Francia
Id. d'Inghilterra
Id. e cronologia
Topografia di Roma
Vulcanismo
Erudizione, Bibliografia, ecc.
AmaLori? oggetti d'art.
Id. di maioliche
Armi antiche
Atene
Autografi
Biblingratia
Bibliotecario
Clasall^caz. d. scienze
Crittografia
Dizionario bibliograf.
Id. biografico
Id. stenograf.
Id. abbreviat.
Enciclopedia Hoepli
Epigrafìa latina
Errori e pregiudizi
Evoluzione (storia d.)
Grafologia
Litografia
Paleoetnologia
Paleografia
Stenografia
Stenografo
Tipografia
Filosofia, Pedagogia, Religione.
Bibbia
Bnddiaruo
Didaitli'.a
Diritto ecclesiastico
Zetetica.
Etica
E voi azione
Filosofia morale
Giardino infantile
Grafologia
Igiene scolastica
Imitazione Cristo
Logica
Mitologia
Psicologia
Id. fisiologica
Protezione animali
Ortofrenia
Religioni dell'India
Sordomuto
Arte militare, Nautica.
Amatore oggetti d'art.
Armi antiche
Attrezzatura navale
Canottriggio
Codice cavalleresco
Costruttore navale
Disegno e costruz.navi
poveri macchin.naval.
Duellante
Esplodenti
Filonauta
Flotte moderne
Ingegnere navale
Macchinista navale
Marine da guerra
Marino
Meccanica del macchi-
nista di bordo
Nautica stimata
Pirotecnia
Scherma
Storia arte militare
Telemetria
Ufficiale
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Letteratura, Linguistica, Filologia.
Arabo parlato
Arte del dire
Conversaz. ItaL-Ted.
Id. Ital-Fran.
Corrìsp. oomm. italian.
Id. Id. spago.
Id. Id. frane.
Crittoerafla
Dantologia
Dialetti italici
Id. grechi
Dizion. abbrev. latine
Id. bibliografico
Id. Eritreo
Id. Milanese
Id. Olandese
Id. Tedesco
Id. aniv.in41ing.
Dottrina pop.in 41ing.
Enciclopedia Hoepli
Esercizi greci
Id. latini
Id. di tradazione
della gramm. frane.
Esercizi di traduzione
della gramm. tedesc.
Filologia classica
Florilegio poet. greco
Fonologia italiana
Id. latina
Fraseologia francese
Glottologia
Grammatica albanese
Grammat. dan.-norv.
Id. ebraica
Id. Francese
Id. Galla (Orom.)
Id. Greca
Id. Greca-mod.
Id. Inglese
Id. Italiana
Id. Latina
Id. Olandese
Id. Portoghese-
Brasiliana
Grammat. Rumena
Id. Bussa
Id. Slovena
Id. Spagnuola
Id. Svedese
Id. Tedesca
Id. Turca osm.
Letteratura albanese
Id. american.
Id. araba
Id. assira
Id. catalana
Id. ,dramm.
Id. ebraica
Id. egiziana
Id. francese
Id. greca
Id. indiana
Id. inglese
Id. italiana
Id. norveg.
Letteratura persiana
Id. provenz.
Id. romana
Id. spagnnol.
Id. tedesca
Id. ungheres.
Id. slava
Lingua gotica
Lingue d'Africa
Id. neo-latine
Id. straniere
Metrica d. greci e rom.
Morfologia greca
Id. italiana
Omero
Paleografia
Relìg. e ling. di India
Bettorica
Bitmica italiana
Sanscrito
Shakespeare
Sintassi francese
Stilistica
Stilistica latina
Tavole divina comm.
Tigre
Traduttore tedesco
Verbi greci
Id. latini
Vocabol. lingua Russa
Volapuk
Acrobatica e atletica
Alpinismo
Amatore oggetti d'art.
Armonia
Armi antiche
Automobilista
Ballo
BiUardo
Cacciatore
Cane (Allevatore del)
Canottaggio
Canto (II)
Cantante
Musica^ Sport.
Cavallo
Chitarra
Ciclista
Codice cavalleresco
Dizionario alpino
Id. fllatetico
Dizionario delle corse
Duellante
Filonauta
(ginnastica femminile
Id. maschile
Id. (Storia d.)
Giuochi ginnastici
Giuoco del pallone
Infortuni d. montagna
Lawn-Tennis
Mandolinista
Nuotatore
Pianista
Proverbi sul cavallo
Scacchi
Scherma
Storia della musica
Strumentazione
Strumenti ad arce
Elenco completo dei MANUALI HOEPLI
disposti in ordine alfabetico per materia.
Abitazione degli animali domestici, del Dott. u. Barpi.
di pag. xvi-372, con 168 incisioni
Abitazioni — vedi Fabbricati civili.
Abiti per signora (Confezione di) e l'arte del taglio, com-
pitato da Emilia Cova, di pag. vin-91, con 40 tavole .
Abbreviature — vedi Dizionario abbreviature — Dizionario ste-
QD^rafico.
Acetilene (L') di L. castellani 2.* ediz. di p. XVI-164 .
Addo solforico, Acido nitrico, Solfato sodico. Acido mu-
riatico (Fabbricazione dell'), del Dott. V. Vender, di
pag. vin-312, con 107 incisioni e molte tabelle. . . .
Acque (Le) minerali e termali del Regno d'Italia, di Lumi
TiOLL Topografia - Analisi - Elenchi - Denominazione delle
acque - Malattie per le quali si prescrivono - Comuni in
(ìui scaturi-ìcono - Stabilimenti e loro proprietari - Acque e
tanghi in commercio - Negozianti d'acque minerali, di pag.
XXii-552 • . .
— tedi anche Legislazione delle.
Acrobatica e atletica di A. Zucca, di pag. xxx-267, con
100 tavole e 42 incisioni nel testo
Acustica — vedi Luce e suono.
Adulterazioni e falsificazioni (Dizionario delle) degli ali-
menti, del Dott. Prof. L. Gabba (è in lavoro la 2» ediz.).
Agricoltore (Prontuario dell'). Manuale di agricoltura, eco-
nomia, estimo e costruzioni rurali, del prof. V. NICCOLI,
2* edizione riveduta ed ampliata, di p. xxvin-464 . .
(Il libro dell') Agronomia, agricoltura, industrie agricole
del Dott. A. Bruttini, di pag. xx-446 con 308 figure .
Agronomia, del Prof. Carega di Muricce, 3» ediz. rive-
<iqi;a ed ampliata dall'autore, di pag. xii-210
Agronomia e agricoltura moderna, diQ. soldani, 2» ed.
di pag. vui-416 con 134 incisioni e 2 tav. cromolit. . .
Agrumi (Coltivazione, malattie e commercio degli), di A.
ALor, con 22 incisioni e 5 tavole cromolit., pag. xn-288
AiCOOl (Fabbricazione e materie prime), di F. Cant AMESSA
li pag. XII-307, con 24 incisioni
AiCOOl industriale, di G. Ciapettl Produzione dell'al-
cole industriale dal punto di vista tlell'agricoltura italiana,
applicazione dell'alcole denaturato alla fabbricazione del-
l'aceto e delle vinacce, alla produzione della forza motrice,
al riscaldamento e alla illuminazione con 105 illustrazioni,
di pag. xil-262
Aigebra complementare, del Prof. s. Pincherle :
Parte I. Analisi Algebrica, di pag. V^-174 . . . .
Parte li. Teoria delle equazioni, pag. lv-169 con 4 ine.
Le.
4 -
3 -
2 -
3 50
5 50
6 50
5 50
3 50
1 50
3 50
3 50
1 50
1 50
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 11
__
Algebra elementare, del Prof. s. Fincherle, s» ediz. di
pag. Vin-210 e 2 incisioni 1 50
— (Esercizi di), del Prof. 8. PiNCHERLE, di pag. vin-135,
eon 2 incisioni ' 1 50
Alighieri (Dante) — vedi Dantologia.
Aiimentazione, di G. Strafforello, di pag. vin-122 . 2 —
Alimentazione del bestiame, dei Proff. Menozzi e Nic-
coli, di pag. xyi-400 con molte tabelle 4 —
Allattamento — vedi Nutrizione del bambino.
Alligazione per l'oro e per l'argento — vedi Leghe - Tavole.
Alluminio (L'), di e. Formenti, di pag. xxvni-824 . . . 8 50
Aioó — vedi Prodotti agricoli.
Alpi (Le), di J. Ball, trad. di I. Cremona, pag. vi-l20 . I 50
Alpiniemo, di G. Brocberel, di pag. yin-8i2 .... 8 —
Amalgame — vedi Leghe metalliche.
Amatore (L') di oggetti d'arte e di curiosità, di L. de
Mauri, di 600 pag. adorno di numerose incis. e marche.
Contiene le materie seguenti: Pittura - Incisione - Scoltnra
in avorio - Piccola scoltnra - Vetri - Mobili - Smalti - Ven-
tagli - Tabacchiere - Orologi - Vasellame di stagno - Armi
ed armature - Dizionario complementare di altri infiniti og-
getti d'arte e di curiosità, di pag. xn-580 6 50
Amianto — vedi Imitazioni.
Anagrammi. — vedi Enimmistica.
Analisi chimica qualitativa di sostanze minerali e organiche
e ricerche tossicologiche, ad uso dei laboratori di chimica in
genere e in particolare delle Scuole di Farmacia, del Prof.P.
E. Alessandri. 2* ediz. intieramente rifatta, di pag. xn-
884, con 14 ine. numerose tabelle e 5 tav- cromolitografiche 5 —
Analisi di sostanze alimentari. — vedi Chimica applicata all'Igiene.
Analisi dèlie Urine. — vedi Chimica clinica.
Analisi dei vino, ad uso dei chimici e dei legali, del Dott.
M. Barth, traduzione del Prof. B. COMBONI, 2» edizione
italiana interamente riveduta ed ampliata dal traduttore,
di pag. xyi-140. con 8 ine. intercalate nel testo . . . 2 —
Analisi volumetrica applicata ai prodotti commerciali e in-
dustriali, del Prof. P. E. Alessandri, pag. x-842, con ine. 4 50
Ananas. — vedi Prodotti agricoli.
Anatomia e fisiologia comparate, dei Prof. R. besta, di
pag. vn-218 con 34 incisioni 15
Anatomia microscopica (Tecnica di), del Prof. D. Carazzi,
di pag. xi-211, con 5 incisioni I 50
12 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
__
Anatomia pittorica, del Prof. A Lombabdini, 2» edlz. ri-
vertuta e ampliata, di pag. vni-168, con 53 ine. ... 2 —
Anatomia topografica, del Dott. Prof. e. Falcone, di
pa^\ XV-395, con 80 incisioni 8 —
Anatomia vegetale, del Dottor A. Tognini, di pagine
xvi'2T4 con 41 incisioni 8 —
Animali da cortile, del Prof. P. Bonizzi, di pag. xiv-2B8
con 39 incisioni. (Ln 2* edìz. è in preparazione).
Animali (Gli) parassiti dell'uomo, del Prof. F. Mercanti,
di pag. lV-179, con 83 incisioni 1 50
Antichità greclie, del Prof. V. Inama. (in lavoro).
Antichità private dei romani, del Prof. N. Mobeschi. b*
edizione interamente rifatta del Mannaie di W. KOPP, di
pag. xvl-181 con 7 incisioni 1 50
Antichità pubbliche romane di J. a. Hubert, rifacimento
delle antichità romane pubbliche, sacre e militari di W.
Kopp, traduzione del Dott. A. Wittgens, di pag. xiv-
324, con 18 figure intercalate nel testo e una pianta. . 8 —
Antisettici — vedi Medicatura antisettica.
Antroplogia, del Prof. G. Canestrini, 3» ediz., di pag.
VI 239 con 21 incisioni 1 50
Antropometria, di R. Livi, di pag. vin-237 con 82 incis. 2 50
Apicoltura, del Prof. G. Canestrini, 3» ediz. riveduta di
pag. iv-216 con 43 incisioni 2 —
Appalti — vedi Ingegneria legale.
Arabo parlato (L') in Egitto, grammatica, frasi, dialoghi
e raccolta di oltre 6000 vocaboli del Prof. A. Nallino.
(Nuova ediz. àaW Arabo volgare di De Sterlich e DiB
KhaBOAG) di pag. XXVni-386 4 —
Araidìca (Grammatica), di F. Tribolati, 4» ediz. rifatta
da G. Di Crollalanza. (In lavoro).
Ap&rgì — vedi Agrumi.
Are ileo logia. Arte Greca, del Prof. I. Gentile (esaurito).
k m preparazione una nuova ediz. rifatta del Prof. S. RICCI
Archeologia e Storia dell'arte italica, etrusca e romana.
3* ediz. intier. rifatta. Un voi. di testo con intr. bibliogr.
ed appendici sulle ultime scoperte e questioni archeol. di
pan, xxxiv-346 con 96 tav. nel testo a cura del Prof. S.
Ktcci e un voi. di 79 tav. e in. a cura del Prof. I. Gentile 7 50
Architettura (Manuale di) italiana, antica e moderna, di
A. Melani, 3* edizione rifatta con 181 incisioni e 70
tavole di pag. xxvili-460 6 —
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 13
__
Argentatura — vtdi Galvanizzazione ^ Galvanoplastica — Galva-
nostegia — Metallocromia — Metalli preziosi — Piccole indnstr.
Aritmetica pratica, del Prof. Dott. P. Panizza. 2» edi-
«ione riveduta, di pag. vin-188 1 50
Aritmetica razionale, del Prof. Dott. f. Panizza, 4* edi.
zione riveduta di pag. xn-210 1 50
— (Esercizi di), del Prof. Dott. P. Panizza, di p. vin-150 1 50
Aritmetica (L') e Geometria dell'operaio, di Ezio Giobli,
di pag. xn-188, con 74 figure 2 —
Armi antiche (Guida del raccoglitore e dell'amatore di) di
J. Gelli, di pag. yin-888, con 9 tavole fuori testo, 432
incisioni nel testo e 14 tavole di marche 6 50
Armonia (Manuale di), del Prof. G. Bernardi, con prefa-
zione di B. Rossi di pag. xn-288 8 50
Arte dei dire (L'), di D. Pebbabi, Manuale di rettorlca
per lo studente delle Scuole secondarie. 5^ ediz. corr., (10,
11 e 12 migliaio), pag. XYl-350 e quadri sinottici . . . 1 50
Arte della memoria (L'), sua storia e teoria (parte scien-
tifloa). Mnemotecnia Triforme (parte pratica) del Generale
B. PliEBANl, di pag. xxxn-224 con 13 illustr 2 50
Arte mineraria. — vedi Miniere (Coltivazione delle).
Arte salutare — vedi Memoriale dei Medici pratici.
Arti (Le) grafiche fotomeccaniclie, o^sla la Eliografia nelle
diverse applicaz. (Potozincotipia, fotozincografia, fotocro-
molitografia, otolitografia, fotocollografia, fotosUografia,
tricromia, fotocoUocromia, elioincisione, ecc. secondo i me-
todi più recenti, con un Dizionarietto tecnico e un cenno
storico sulle arti grafiche; 3* ediz. corr. e accresciuta ed
in parte rifatta, con molte illustr. di pag. xvi-288 . . . 2 —
Asfalto (L'), fabbricazione, applicazione, dell'Ing. E. Ri-
ghetti, con 22 incisioni,, di pag. viii-152 2 —
Assicurazione in generale, di u. gobbi, di pag. xii-308. 8 —
Assicurazione sulla vita, di e. Paqani, di pag. vi-iei.. i 50
Assicurazioni (Le) e la stima dei danni nelle aziende ru-
rali, con appendice sui mezzi contro la grandine, del Dr.
A. Capilupi, di pag. vm-284, 17 incisioni 2 50
Assistenza degl'infermi nell'ospedale ed in famiglia, del
Dott. C. Galliano, 2» ediz., pag. xxiv-448, 7 tav. . . . 4 50
Assistenza dei pazzi nel manicomio e nella famiglia, deiDr.
A. PiERACCiNi, e prefaz. del prof. E. Morselli, pag. 250 2 50
14 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
' L.C.
Astronomia, di J. N. Lockyeb, nuova versione libera con
note ed aggiunte del Prof. G. Celoria, 4* ediz. (esaurito,
è in lavoro la 5* edizione).
Astronomia nautica, del prof. G. Naccari, di pag. xvi-
820, con 45 incis. e tav. numeriche 8 —
Atene. Brevi cenni snlla città antica e moderna, segniti da
un saggio di Bibliografia descrittiva e da una Appendice
Numismatica, di S. Ambrosoli, con un panorama e una
pianta d'Atene, 22 tav. e varie incisioni nel testo . . . 8 60
Atlante geografico-storico d'Itaiia, del Dott. G. Gabollo,
24 tav. con pag. vin-67 di testo e un'appendice ... 2 —
Atlante geografico universale, di E. Eiepebt, 26 carte
con testo. OU Stati della terra del Dott. G. Gabollo.
10» ediz. aumentata e corretta (dalla 91.000» alla 100.000*
copia) pag. vin-88 2 —
Atletica — vedi Acrobatica.
Atmosfera — vedi Igroscopi e igrometri.
Attrezzatura, manovra navale, segnalazioni marittime
e Dizionarietto di Marina, di F. Imperato, s» edizione
ampliata, di pag. xxiy-648, con 330 incis. e 28 tav. In
cromolit. riproducenti le bandiere maritt. di tutte le naz. 6 50
Autografi (L'amatore d'), del conte E. Budan eon 361 fac-
simili di pag. xlV-426 4 60
Autografi (Baceolte e raccoglie di) in Italia di G. Vanblan-
CHI, di pag. XVI- 37 6, 102 tav. di facsimili d'aut. e rit. . 6 60
Automobilista (Nanuaie dell') e guida del meccanico con-
duttore d'automobili. Trattato sulla costruzione dei vei-
coli semoventi, dedicato agli automobilisti italiani, agli
amatori d'automobilismo in genero, agli inventori, ai di-
lettanti di meccanica ciclistica, ecc., di G. Pedretti, di
pag. xxiy-480, con 181 incisioni 5 60
Avicoltura — vedi Animali da cortile — Colombi — Pollicoltura.
Avvelenamenti — vedi Veleni.
Bachi da seta, dei Prof. F. Nenci. S* ediz. con note ed
aggiunte, di pag. xii-800, con 47 incis. e 2 tav. . . . 2 60
Balistica — vedi Armi antiche — Esplodenti — Pirotecnia — Sto-
ria dell'arte militare.
Balio (Manuale del) di F. Gavina, di pag. vin-249, con 92
figure. Contiene: Storia della danza - Balli girati - Co-
tillon - Danze locali - Feste di ballo - Igiene del ballo. 2 60
Bambini — vedi Nutrizione dei — Ortofrenia — Terapia.
Barbabietola da zucchero — vedi Znccbero.
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 15
__
Batteriologia, dei Professori G. e N. Canestrini, 2» ediz.
in gran parte rifatta, di pag. x-274 con 87 incis. . . . 1 50
Beneficenza (Manuale delia), del Dott. L. Castiglioni, con
appendice sulle contabilità delle istituzioni di pubblica
beneficenza, del Bag. G. Rota, di pag. xyi-840. . . . 3 50
Bestiame (li) e i'agricoltura in italia, del Prof. E. Al-
berti, di pag. yni-312, con 22 zincotlpie 2 59
Blanclieria (Disegno, taglio e confezione dì). Manuale teo-
rico pratico di E. Bonetti, con un Dizionario di nomen-
clatura, 2* edizione riveduta e aumentata, di pag. xvi-
202 con 50 tavole illustrative e 5 prospetti 3 —
Bibbia (Man. della), di G. M. Zampini, di pag. xn-308 . 2 50
Bibiiografia, di G. Ottino, 2» edizione riveduta, di pag.
17-166, con 17 incisioni 2 —
Bibliotecario (Manuale del), di G. Petzholdt, tradotto
sulla 3* edizione tedesca, con un'appendice originale di
note illustrative, di norme legislative ed amministrative
e con un elenco delle pubbliche biblioteche italiane e stra-
niere, per cura di G. BiAGi e G. Fumagalli di pagine
XX-864-CCXm 7 50
Biiiardo (Il giuoco del), di J. Gelli, di pag. xT-179, con
79 illustrazioni 2 50
Biografia — ved* Cristoforo Colombo — Dantologia — Dizionario
biografico — Manzoni — Napoleone l — Omero — Shakespeare.
Biologia animale (Zoologia generale e speciale) per Natu-
ralisti, Medici e Veterinarii del Dott. G. Collamarini,
di pag. x-426 con 23 tavole 3 -
Bollo — vedi Codice del bollo — Leggi registro e bollo.
Bonificazioni (Manuale amministrativo delle) di C. Mez-
zanotti, di pag. xiI-294 8 —
Borsa (Operaz. di) — vedi Debito pubblico — Valori pubblici.
Boschi — vedi Belvicoltura.
Botanica, del Prof. I. D. Hooker, traduzione del Prof. N.
Pedicino, 4» ediz., di pag. vni-134, con 68 incisioni . 1 50
Botti — vedi Enologia.
Bronzatura — vedi Metallocromia — Galvanostegia.
Bronzo — tedi Leghe metalliche.
Buddismo, di E. Pavolini, di pag. XVI-164 1 50
Burro — vedi Latte — Caseificio.
Cacciatore (Manuale del), di G. Franceschi, 2» edizione
rifatta, di pag. xin-315, con 41 incisioni 2 50
Cado — vedi Bestiame — Caseificio — Latte, ecc.
Caffè — vedi Prodotti agricoli.
16 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Calcestruzzo (Costruzioni in) ed in cementi armati, di q.
Vacchelli» di pag. xvi-812, con 210 incis. (È in lavoro
la 2* edizione).
Calci e Cementi (Impiego delie), per l'Ing. L. MAZZOCCHI
di pag. xa-212 con 49 incisioni 2 —
Calcolazioni mercantili e bancarie — vedi Conti e Calcoli fatti —
Interesse e sconto — Prontuario del ragioniere — Monete,
pesi e misure inglesi.
Calcolo infiniteeimaie, del Prof. E. Pascal:
Parte I. Calcolo differenziale, 2* edizione riveduta di
pag. xn-8]l con 10 incisioni 3 —
„ II. Calcolo integrale, 2* edizione completamente
rifatta di pag. vill-829 • ^ ~"
„ III. Calcolo delle variazioni e calcolo delle dif-
ferenze finite, di pag. XII-800 . . . * . 8 —
— Esercizi di calcolo infinitesimale (Calcolo differenziale
e integrale), del Prof. E. Pascal, di pag. xx-372 . . . 8 —
Calderaio pratico e costruttore di caldaie a vapore, e
di altri apparecchi industriali, di G. Belluomini, di pag.
xn-248, con 220 incisioni 8 -
Calligrafia (Manuale di). Cenno storico, cifre numeriche,
materiale adoperato per la scrittura e metodo d'insegna- l
mento, con 55 tavole di modelli dei principali caratteri !
conformi ai programmi, del Prof. R. Percossi, con 88
facsimili di scritture 8 — ]
Calore (il), del Dott. E. Jones, trad. di U. FORNARI, di
pag. vin-296, con 98 incisioni 8 -
Campicene (II) scolastico, impianto e coltivazione. Ma-
nuale di agricoltura pratica per i Maestri, dei Dottori E.
AziMONTi e C. CAMPI, di pag. xi-175, con 126 incisioni 1 50
Premiato al concorso indetto dal Ministero di Pubblica
Istruzione. Premio Brambilla.
Cancelliere — vedi Conciliatore.
Candele — vedi Industria stearica.
Cane (Manuale dell'amatore ed allevatore del), di Angelo
Vecchio, di pag. xvi-408, con 129 ine. e 51 tav. . . 6 50
Canottaggio (Manuale di), del Cap. G. GROPPI, di pagine
XXiv-456. con 887 incis. e 91 tav. cromolit 7 50
Cantante (Man. dei), di L. Mastrigli, di pag. xn-182 . 2 -
Cantiniere (il). Manuale di vinificazione per uso dei canti-
nieri, di A. Strucchi, 8» edizione riveduta ed aumentata,
con 52 incisioni unite al testo, una tabella completa per
la riduzione del peso degli spiriti, ed un'Appendice sulla
produzione e commercio del vino in Italia, di pag. XVi-256 2 —
Canto (II) nel suo meccanismo, di p. guetta, di p. vm-
25B, con 24 incisioni 2 5C
Carborundum — vedi Imitazioni.
Carburo di calcio — vedi Acetilene
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 17
_.
Carta (industria della), dell'Ing. L. Sartori, di pag. vn-
826, con 106 incisioni e 1 tavola 5 50
Carte fotografiche, Preparazione e trattamento, di L. Sassi,
di pag. xn-858 3 50
Carte geografiche — vedi Atlante.
Cartografia (Mannaie teorico-pratico della), con un santo
della storia della Cartografia, del Prof. E. Gelcich, di
pag. vl-257, con 37 illustrazioni . . .* 2 —
Casa (La) dell'avvenire, deir Ing. Pedrini. Vade mecom
dei costruttori, dei proprietari di case e degli inquilini.
Baccolta ordinata di principi d'ingegneria sanitaria, do-
mestica ed urbana, per la costruzione di case igieniche,
civili, operaie e rustiche e per la loro manutenzione, di
pag. XV-468, con 218 incisioni 4 50
Caee coloniche — vedi Bconomia fabbricati rurali.
Caseificio, di L. Manetti, 3» edlz. nuovamente ampliata
dal Prof. G. Sartori (esaurito, è in lavoro la 4* edizione).
Catasto (Il nuovo) italiano, di e. bruni, di pag. vn-846 . 8 --
Cavallo (II), del Colonnello C. Volpini, 2» edizione rived.
ed ampliata (esaurito, è in lavoro la 8a edizione).
Cavi telegrafici sottomarini. Costruzione, immersione, ri-
parazione, deiring. E. Jona, di pag. XVP388, 188 flg. e
1 carta delle comunicazioni telegrafiche sottomarine . . 5 50
Cedri ~ vedi Agrumi.
Celeriniensura e tavole logaritmiche a quattro decimali del-
l'Ing. F. Borletti, di pag. vl-148, con 29 incisioni . . 8 50
Celeriniensura (Manuale e tavole di), dell'Ing. G. Orlandi,
di pag. 1200, con quadro generale d'interpolazioni . . . 18 —
Celluloide — vedi Imitazioni.
Cementazione — vedi Tempera.
Cementi armati — vedi Calcestruzzo — Calci e cementi.
Ceralacca — vedi Vernici e lacche.
Ceramiche — vedi Maioliche e porcellane — Fotosmaltografla.
Chimica, del Prof. H. E. ROSCOE, 5" edizione rifatta da E.
Ricci, di pag. xii-228, con 47 incisioni 1 50
Chimica agraria, di a. Aducco, 2» ediz. rifatta, di pagine
Xn-512 ^ 3 50
Chimica analitica (Elementi scientifici di), di W. OSTWALD,
' trad. del Dott. BoLis, di pag. xvi-234 2 50
Chimica applicata all'Igiene. Guida pratica ad uso degli
Ufficiali sanit.. Medici - Farmacisti - Commercianti - Labo-
ratori d'igiene, di merciologia, ecc., di P. E. ALESSAin)Rl,
di pag. XX-516, con 49 incisioni e 2 tav 5 50
Chimica clinica, del Prof. R. Supino, di pagine xn-202. . 2 —
Chimica legale, (Tossicologia), di N. Valentini, di pa-
gine xn.243 2 5(
Chimico (Manuale del) e dell'industriale. Raccolta di ta-
18 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
. _
belle, di dati fisici e chimici e di processi d'analisi tecnica,
ad uso dei chimici analitici e tecnici, dei direttori di fab-
briche, dei fabbricanti dì prodotti chimici, degli studenti di
chimica, ecc., ecc., del Dottor L. Gabba, S* edizione am-
pliata, riveduta ed arricchita delle tavole analitiche di
H. WiLL, di pag. xix-457, con 12 tavole . 5 50
Chiromanzia e tatuaggio, diG.L. Gebchiabi (in lavoro).
Chirurgia operativa (Man. di), dei Dottori K. Stecchi e A.
Gabdini, di pag. vin-322, con 118 incisioni 3 —
Chitarra (Manuale pratico per lo studio della), di A. Pisani,
di pag. xvi-116, con 36 figure e 26 esempi di musica. . . 2 —
Ciciista, di I. Ghersi, 2» edlz. complet. rifatta del " Manuale
del Ciclista „ di A. Galante, di pag. 244, 147 ine. . . . 2 50
Cimiteri — vedi Ingegnerìa legale.
Civiltà araba (Islamismo) del prof. Italo Pizzi (in lav.). ^
Classificazione delle scienze, di e. trivebo, p. xyi-292 . s -
Climatologia, di L. de Marchi, pag. x-204 e 6 carte . . . 1 50
Cioruro di sodio — vedi Sale.
Codice cavalleresco italiano (Tecnica del duello), di J.
Gelli, 9» ediz. rifatta, di pag. xvi-288 2 50
Codice del bollo (il). Nuovo testo unico commentato colle
risoluzioni amministrative e le massime di giurispru-
denza, ecc., di E. Corsi, di pag. c-564 4 50
Codice civile del Regno d'Italia, accuratamente riscon-
trato sul testo ufficiale, corredato di richiami e coordinato
dal Prof. Avv. L. Franchi, 2» ediz. di pag. 282 . . . 1 50
Codice di commercio, accuratamente riscontrato sul testo
ufficiale, corredato di richiami e coordinato dal Prof. Aw.
L. Franchi, 2» ediz. di pag. iv-158 1 50
Codice doganale italiano con commento e note, deii'Aw.
E. Bruni, di pag. xx-1078 con 4 ine 6 50
Codice di marina mercantile, secondo il testo ufficiale,
corredato di richiami e coordinato dal Prof. Avv. L. Fran-
chi, 2» ediz. di pag. iV-290 1 50
Codice metrico internazionale — vedi ketrologia.
Codice penale e di procedura penale, secondo il testo ^
ufficiale, corredato di richiami e coordinato dal Prof. Aw.
L. Franchi, 2» ediz. di pag. rv-280 1 50
Codice penale per l'esercito e penale militare maritti-
mo, secondo il testo ufficiale, corredato di richiami e coor-
dinato dal Prof.' Avv. L. FRANCHI, 2» ediz. di pag. 179 . . 1 50
Codice del perito misuratore. Raccolta di norme e dati
pratici per la misurazione e la valutazione d'ogni lavoro
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 19
edile, prontuario per preventivi, liquidazioni, collaudi, pe-
rizie, arbitramenti, degli Ingegn. L. Mazzocchi e E. Mab-
ZOBATI, di pag. xin-498 con 116 illustrazioni 6 50
Codice di procedura civile, accuratamente riscontrato sul
testo ufficiale, corredato di richiami e coordinato dal Prof.
Aw. L. Franchi, 2» ediz. di pag. 167 1 60
Coidlce del teatro (il). Vade-mecum legale per artisti lirici
e drammatici, impresari, capicomici, direttori d'orchestra,
direzioni teatrali, agenti teatrali, gli avvocati e per il pub-
blico, dell' Avv. Tabanelli, di pag. xvi-S28 8 —
Codici e leggi usuali d'Italia, riscontrati sul testo ufficiale
coordinati e annotati dal Prof. Aw. L. Franchi, raccolti in
quattro grossi volumi legati in pelle flessibile 86 —
Voi. J. Codice civile - di procedura civile - di commercio
- penale - procedura penale - della marina mercantile - pe-
nale per l'esercito - penale militare marittimo {otto codici)
2» edizione, di pag. vni-1261 8 50
Voi. II. Parte I. Leggi usuali d'Italia. Raccolta coordinata
di tutte le leggi speciali più importanti e di più ricorrente
ad estesa applicazione in Italia; con annessi decreti e rego-
lamenti e disposte secondo l'ordine alfabetico delle mater
Dalla voce " Abbordi in mare „ alla voce " Istruz. pubblica
(Legge Casati), , di pag. vin-1864 a 2 colonne 9 -
Voi. II. Parte II. Dalla voce : Laghi ptibblici alla voce :
Volture catastali con appen., pag. vni-1869-2982 a 2 col. 12 —
Voi. III. Leggi e convenzioni sui diritti d'autore, rac-
colta generale delle leggi italiane e straniere e di tutti
i trattati e le convenzioni esistenti fra l'Italia ed altri
Stati a cura della Società italiana degli autori, 2* edi-
zione interamente rifatta dal prof. L. Franchi, di pagine
vn-617, legato in tutta pelle flessibile 6 50
Cognac (Fabbricazione deij e dello spirito di vino e distil-
lazione delle fecce e delle vinacce, di Dal Piaz, cor-
redato di annotazioni del Cav. G. Prato, di pag. x-168,
con 87 incisioni 2 —
Coleotteri italiani, del Dott. A. Griffini, (Entomologia I)
dipag. xvi-884, con 216inc. . . , 8 —
Collezioni — vedi Amatore d'oggetti d'arte — Amatore di maioli-
che — Armi antiche — Autografi — Dizionario filatelico.
Colombi domestici e colombicoltura, del Prof. p. bonizzi,
2* edizione rifatta a cura della Società Colombifila fioren-
tina, dipag. x-211. con 26 figure 2 -
Colorazione del metalli — vedi Metallocromia.
Colori (La scienza dei) e la pittura, di L. Guaita, p. 248 . ?
20 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
lTc.
Colori e vernici, di a. Gobini, 3» ediz. totalmente rifatta,
per cura di G. Appiani, di pag. x-282, con 18 incisioni 2 -
Combuttibili — vedi Imitazioni.
Commedia — vedi Letteratura drammatiea.
Commerciante (Mannaie del) di C. DOMPÉ (In lavoro).
Commercio, (Storia del) di £. Larice, di pag. xyi-S86 . 8 -
Commerolo — vedi Codice — Corrispondenza commerciale — Com-
putisteria — Geografia commerciale — Industria zucchero —
Mandato — Merciologia — Produzione e commercio del vino —
Bagioneria — Scritture d'affari — Trasporti e Tariffe — Conti
fatti — Monete.
Compensazione degii errori con opeciale applicazione ai
rilievi geodetici, di f. grotti, pag. iy-860 2 —
Complementi di geometria elementare, dei Prof, di e.
Alasia, di pag. xv-244, con 117 figure 1 50
Complemento di matematica — (vedi Matematica).
Compositore-tipografo Manuale dell'allievo), di S. Lanoi — vedi
Tipografia, voi. n.
Computisteria, dei Prof. V. GiTTi:
Voi. I. Compustiteria commerciale, 5* ediz., (9 e IO*»
migliaio) di pag. iv-184 1 60
Voi. II. Computist. finanziaria, 8» ediz., pag. vin-166 . . 1 50
Computisteria agraria, del Prof. L. Petbi, seconda edizio-
ne rifatta, di pag. vni-2 io 150
Comuni del Regno d' itaiia — vedi Dizionario.
Concia delle pelli ed arti affini, di g. Gobini, 8> edizione
interamente rifatta dal Dott. G. B. Franceschi e G. Ven-
turoli, di pag. ix-210 2 -
Conciliatore (Manuale del), dell' Avv. G. Pattaccini. Guida
teorico-pratica con formulario completo pel Conciliatore,
Cancelliere, Usciere e Patrocinatore di cause. 8* edizione
ampliata dall'autore e messa in armonia con l'ultima legge
28 luglio 1895, di pag. X-465 8 -
Concimi, del Prof. A. Funaro, 2» edizione rinnovata e ac-
eresciuta, di pag. xn-266 2 —
Conoiml fosfatici — vedi Fosfati — Chimica agraria.
Confezione d'abiti — vedi Abiti.
Coniglicoltura pratica, di G. Licciardelli, 2* ediz., di
pag. vni-248, con 53 incisioni e 12 tavole in tricromia . 2 50
Conservazione delle sostanze alimentari, di G. Gorini,
8» edizione intieramente rifatta dai Dott. G. B. France-
schi e G. Venturoli, di pag. vm-256 2 -
Consigli pratici — vedi Ricettario domestico — Industriale — Soc-
corsi d'urgenza.
Contabilità comunale, secondo le nuove disposizioni legi-
slative e regolamentari (Testo unico 10 febbraio 1889 e B.
Decr. 6 luglio 1890), del Prof. A. De Brun, pag. vin-186 . 1 60
Contabilità domestica, Nozioni amministrativo-contabili ad
uso delle famìglie e delle scuole femminili, del Rag. 0.
Bergamaschi, di pag. xvi-186 1 60
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 21
Contabilità generale dello Stato, deii'Avv. E. Bruni, 2»
edizione rifatta, pag. xvi-420 3 —
CoatabilltA delle Istituzioni di p. beneficenza — vedi Beneficenza.
Conti e calcoli fatti, deiring. I. Ghebsi, 98 tabelle e istra-
zioni pratiche sai modo di usarle. (Misure, Pesi, Monete,
Termometro, Gas e Vapori, Areometri, Alcoolometri, Soln-
zioni zaccherìne, Pesi specifici, Legnami, Carboni, Metalli,
Divisioni del tempo, Paga giornaliera, Interessi e Annualità,
Rendita, Potenze e Radici, Poligoni e Poliedri regolari. Sfe-
ra, Circolo, Divisione della circonf.. Pendenza, pag. 204. .2 50
Contratti agrari — vedi Mezzerìa.
Conversazione Italiana e tedesca (Mannaie di), ossia gnida
completa per chiunque voglia esprimersi con proprietà e
speditezza in ambe le lingue, e per servire di vade mecum
ai viaggiatori, di A. Fiori, 8» edizione rifatta da G. Catta-
neo, pag. XlV-400 8 50
Conversazione itallana-francese — V. Fraseologia
Cooperative rurali, di credito, di lavoro, di produzione, di
assicurazione, di mutuo soccorso, di consumo, di acquisto
di materie prime, di vendita di prodotti agrari. Scopo, costi-
tuzione, norme giuridiche, tecniche, amministrative, compu-
tistiche, di V. Niccoli, pag. vni-862 8 50
Coopcrazione nella sociologia e nella legislazione, di f.
VlBGULn, pag. xn-228 1 50
Correnti elettriclie alternate sempiici, bifasi e trifasi. Ma-
nuale pratico per lo studio, costruzione ed esercizio de-
gli impianti elettrici, dell' Ing. A. Marro, di pag. xiv-
615-LXiv, con 218 incisioni e 46 tabelle 6 50
Corrispondenza commerciale poliglotta, di G. Frisoni,
compilata su di un piano speciale nelle lingue ital., francese,
tedesca, inglese e spagnuola, di cui ciascuna forma in sé
stessa Toriginale e le altre ne sono la traduz. o la chiave :
L — PARTE ITALIAHA: Manuale di Corrispondenza Commerciale
italiana corredato di facsimili dei vari dociuuenti di pratica
giornaliera, seguito da un Glossario delle principali voci ed
espressioni attinenti al Commercio, agli Affari marittimi, alle
Operazioni bancarie ed alla Borsa, ad uso delle Scnole, del
Banchieri, Negozianti ed Industriali di qnalnnque nazione, che
desiderano abilitarsi alla moderna terminologia e nella corretta
fraseolagia mercantile Italiana, di pag. xx-444 4 —
n. — PARTE SPAGNUOLA: aanual de Correspondencia Comercial
Espanola, accompaiìado de facsimlles de los varios docnmentos
de uso cotidiano, seguido de un Diccionario Espaàol-Italiano
qne contiene las principales voces empleados en los Negocios
mercantiles y maritimos y los terminos mas importantes del
Banco, de la Contabilidad y de la Bolsa, compnesto para uso
de las Escnelas. de los Banqneros, Negociante e indnstriales de
cnalquiera nación qne desean habilitarse en la moderna termi-
nologia y en la con-iente fraseologia mercantil espafiola,p. xx-440. 4 —
22 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
ili. — PARTE FRANCESE : Manuel de Correspondanoe commeroiale
franpalse, accompagné des fac-similes des differente docnments
d'nsage qnotidien, snivi d'un Dictionnaire commercial fran^ais-
ìtalien contenent les principales expressione da langage mer-
canti! et marìtimes et les termos les plns importante de Banqne
de comptabilité, de Bonrse et De Chemins de Fer, à l'nsage
des Ecoles, des Banqniers, des Négociants et Industriels qnl
derivent se perfectionner dans la terminologie moderne et dans
la phraséologie mercantile fran^aise de nos jours, di pagine
xvi-446 4 —
IV.— PARTE INGLESE: A Manual of engllsii Commercial correspon-
dance, inclnding specimens and forms of different docnments of
daily use, followed by an English and Italìan Mercantile Dictio-
nary containing the principal expressions employed in trade,
commerce and shipping concems, and the most important terms
of Bank, Book-Keeipin^, Stock-Exchange and Railway for the
nse of stndents, hankers, merchants and manufactnrers who
wish to perfect themselves in the terminology and phraseology
as actaally in current use with english business men, p. xvi-4fè 4 —
V. — PARTE TEOESCA (in lavoro).
CorSQ (Le), con un Dizionario delle voci più in uso, di G.
Franceschi, di pag. xn-305 2 50
— wdi anche Dizlon. rfei termini delle — Cavallo — Proverbi.
Cosmografia. Tino sguardo aZrZ7mi-er«o, diB. M. LaLeta,
pag. xii-197, con 11 incisioni e 8 tavole ....... 1 50
Costituzione degli Stati — vedi Diritti e doveri — Ordinam.
Costruttore navale (Manuale del), di G. Rossi, pag. xvi-
517, con 231 flg. intercalate nel testo e 65 tabelle. . . . 6 —
Costruzioni ~ vedi Fabbricati rurali.
Cotoni — vedi Prodotti agrìcoli.
Cremore di tartaro — vedi Distillazione.
Cristallo — vedi Specchi.
Cristallografia geometrica, fisica e chimica, applicata ai
-minerali, di E. Sansoni, p. xvi-367, 284 ine. nel testo . 8 -
Cristo — vedi Imitazione di Criceto.
Cristoforo Colombo, di v. Bellio, pag. iv-i36 e io incis. . 1 50
Crittogame — vedi Funghi — Malattie crittogamiche — Tartufi.
Crittografia (La) diplomatica, militare p commerciale, ossia
l'arte di cifrare e decifrare le corrispondenze segrete. Sag-
gio del conte L. GiOPPI, pag. 177 3 50
Cronologia delle Scoperte e delle esplorazioni geografi-
Cile dall'anno 1492 a tutto il secolo XX dei Prof. L.
HUGUES, di pag. Vlll-487 . . 4 50
Cronologia — vedi Storia e cronologia.
Cubatura dei legnami (Prontuario per la), di G. Belluo-
MINI, 4» ediz. corretta ed accresciuta, pag. 220 2 50
Cuoio — vedi Concia delle pelli — Imitazioni.
Curiosità — vedi Amatore di oggetti d'arte — Maioliche e porcel-
lane — Armi antiche — Autografi.
Curve circolari e raccordi. Manuale pratico per il traccia-
mento delle curve in qualunque sistema e in qualsiasi caso
ELENCO DEI ìMANUALI HOEPLI 23
_
particolare nelle ferrovie, strade e canali e per il computo
generali dei raccordi circolari con speciali applicazioni al
tracciamento dei raddoppi del Binario delle derivazioni e
degli scambi ferroviari (In sosti tazione del mannaie del
KrÒNHKE), di C. Perrario, pag. xi-264, con 94 incis. ». 8 50
Dantologia, del Dott. G. A. Scabtazzini, 2'^ edizione. Vita
e Opere di Dante Alighieri, pag. vi-408 3 —
Danze — vedi Ballo.
Datteri — vedi Prodotti agricoli.
Debito (II) pubblico italiano. Regole e modi per le operazioni
sui titoli che lo rappresentano, di F. AzzoNi, pag. vni-376 3 —
Decorazione dei metalli — vedi Metallocromia.
Decorazioni del vetro — vedi Specchi — Fotosmaltologia.
Decorazioni e industrie artistiche, dell'Architetto a. Me-
LANI, 2 volumi, pag xx-460, con 118 incisioni 6 —
Denti — vedi Igiene della bocca.
Determinanti e applicazioni, di e. Pascal, pag. yu-33o' . 3 —
Diagnostica — vedi Semeiotica.
Dialetti italici. Grammatica, iscrizione, versione e lessico,
di O. Nazari, pagine xvi-364 3 —
Dialetti letterari greci (epico, neo-ionico, dorico, eolico),
del Pof. G. Bonino, pag. xxxu-214 1 50
Didattica per gii alunni delle Scuole normali e pei maestri
elementari, del Pof. G. SOLI, pag. vni-314 1 50
Digesto (il), del Prof. G. Ferrini, pag. iv-134 1 50
Dilettanti di pittura — vedi Pittura ad olio.
Dinamica elementare, di g. Cattaneo, p. vm-i46, 25 flg. i 50
Dinamite — vedi Esplodenti.
Diritti e doveri dei cittadini, secondo le istituzioni delio
stato, per uso delle pubbliche Scuole, del Prof. D. Maf-
PIOLI, 10» edizione, (dal 26 al 30« migliaio) con una appen-
dice sul Codice penale, pag. xvi-229 1 50
Diritti d'Autore — vedi Leggi sui.
Diritto amministrativo, giusta i programmi governativi
ad uso degli Istituti tecnici, di G. Loris, 4» edizione,
pag. XX-521 3 —
Diritto civile (Compendio di), del Prof. G. Loris, giusta i
programmi governativi ad uso degli Istituti tecnici, 2» ediz.
riveduta, corretta ed ampliata, pag. xvi-385 3 —
Diritto civile Italiano, di e. Aleicini, p. vin-i28 . . . i 50
Diritto commerciale italiano, del Prof. E. Vidari, 2» edi-
zione diligentemente riveduta, pag. x-448 3 —
Diritto comunale e provinciale — vedi Contabilità comunale — Di-
ritto amministrativo — Legge comunale.
Diritto costituzionale, dell' Aw. Prof. F. P. CONTUZZI, 2»
edizione, pag. xvi-370 3 —
Diritto ecclesiastico, di G. Olmo, pagine xii-472. . . 3 —
24 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
_ __
Diritto internazionale privato, deii'Avv. Prof. F. p. oon-
TUZZI, pagine xvi-322 . 3 -
Diritto internazionale pubblico, deii'Avv. Prof. f. p. Con-
TUZZI, pagine xii-320 8 -
Diritto penale, dell'Aw. A. Stoppato, 2» ediz., (in lavoro)
Diritto penale romano, di e. ferrini, pag. vni-360. . . s —
Diritto romano, di e. Ferrini, 2» ediz. rif., pag. xvi-178 . 1 60
Disegnatore meccanico e nozioni tecniche generali di Arit-
metica, Geometria, Algebra, Prospettiva, Resistenza dei
materiali, Apparecchi idraulici, Macchine semplici ed a va-
pore, Propulsori, per G. Goffi, 2» edizione riveduta, pagine
XXi-435, con 863 figure 5 —
Disegno. I principii del Disegno, del Prof. C. BoiTO, 4» edi-
zione, pag. iv-206, con 61 silografie 2 —
Disegno (Grammatica del). Metodo pratico per Imparare 11
disegno, di E. Ronchetti, di pag. vi-190, con 34 figure,
62 schizzi intercalati nel testo e un atlante a parte con
45 lavagnette, 27 foglietti e 34 tavole. (Indivisibili) . . 7 50
Disegno assonometrico, del Prof. P. paoloni, pag. iv-i22:
con 21 tavole e 23 figure nel testo 2 —
Disegno geometrico, del Prof. A. antilli, 2» ed., pag. vni-
88, con 6 figure nel testo e 27 tavole litografiche'. . . . 2 —
Disegno, Teoria e Costruzione delle Navi, ad usò del Pro-
gettisti e Costruttori di Navi - Capi tecnici, Assistenti e Di-
segnatori navali - Capi operai carpentieri - Alunni d'Istituti
Nautici, di E. GiORLi, pag. vni-238, con 310 incisioni . . 2 60
Disegno industriale, di e. Giorll Corso regolare di dise-
gno geometrico e delle proiezioni. Degli sviluppi delle su-
perficl del solidi. Della costruzione del principali organi
delle macchine. Macchine utensili. 3* ediz., pag. vin-192,
con 800 problemi risolti e 348 figure 2 50
Disegno di proiezioni ortogonali, del Prof. D. Landi, di
pagine viii-152, con 192 incisioni 2 —
Disegno topografico, del Capitano G. Bertelli, 2* ediz.,
pagine, vi-137, con 12 tavole e 10 incisioni 2 —
Disinfezione (La pratica della) pubblica e privata per i Dot-
tori P. E. Alessandri e L. Pizzmi, 2» edizione, pag. vni-
258, con 29 incisioni 2 50
Distillazione del legno (Lavorazione dei prodotti della). Ace-
tone, Alcool metilico, Aldeide formica, Cloroformio, Acido
acetico. Acetato di piombo, Acetato di sodio. Industrie
elettrochimiche. Ossidi di piombo, Minio, Biacca, Soda
caustica, Clorati, Cromati, dell' Ing. F. Villani, di pagine
xiv-312 3 5C
Distillazione delle Vinacce, e delle frutta fermentate.
Fabbricazione razionale del Cognac. Estrazione del
Cremore di Tartaro ed utilizzazione di tutti i resi-
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 25
_.
dui della distillazione, di M. Da Ponte, 2* edizione ri-
fatta, contenenti le leggi italiane sagli spiriti e la legge
Austro-Ungarica, pag. xn-875, con 68 incisioni . . . . 8 60
Ditteri italiani, di Paolo Lioy {Entomologia III), pag.
vn-856, con 227 incisioni 8 —
Dizionàrio alpino Italiano. Parte 1\ Vette e valichi ita-
liani, deiring. E. Bignami-Sormanl — Parte 2»: Valli
lombarde e limitrofe alla Lombardia, dell'Ing. C. SCO-
LARI, pag. XXn-810 8 60
Dizionario di abbreviature latine ed italiane usate nelle
carte e codici specialmente del INedio Evo, riprodotte
con oltre 18000 segni Incisi, aggiuntovi nn prontuario di
Sigle Epigrafiche. I monogrammi, la nnmerizzazione ro-
mana ed arabica e i segni indicanti monete, pesi, misu-
re, ecc., per cura di Adriano Cappelli, Archivista-Pa-
leografo presso il R. Archivio di Stato in Milano, pagine
LXll-488, con elegante legatura in cromo 7 60
Dizionario bibliografico, di e. arll\, pag. loo . . . . i 60
Dizionario Biografico Universale, del Professor Dottor
G. Garollo. (In lavoro).
Dizionario del comuni del Regno d'Italia, secondo il Cen-
simento del 10 febbraio 1901, compilato da B. Santi, di
pag. XLVI-175 8 —
Dizionario Eritreo (Piccolo) italiano-Arabo-Amarlco, rac-
colta dei vocaboli più usuali nelle principali lingue parlate
nella Colonia Eritrea, di A. Allori, pag. xxxiii-208 . . 2 50
Dizionario filatelico, per il raccoglitore di francobolli con
introduzione storica e bibliografica,- di J. Gelli, 2» ediz.,
con Appendice 1898-99, pag. LXlii-464 4 60
Dizionario fotografico pei dilettanti e professionisti, con ol-
tre 1500 voci in 4 lingue, 500 sinonimi e 600 formule di
L. GlOPPi, pag. viil-600, 95 incisioni e 10 tavole . . . . 7 50
Dizionario geografico universale, del Prof. Dott. G. Ga-
rollo, 4» edizione del tutto rifatta e molto ampliata, di
pagine xil-1451 .... ! 10 —
Dizionario gotico — vedi Lingua gotica.
Dizionario italiano olandese e olandese-italiano, di A.
Nuyens, in-16, di pag. xi-948 8 —
Dizionario milanese-Italiano e repertorio italiano-mila-
nese, di Cletto Arrighi, pag. 912, a 2 colonne, 2» ediz. 8 50
Dizionario Numismatico — vedi Vocabolarietto numismatico.
Dizionario rumeno — vedi Grammatica rumena.
Dizionario stenografico. Sigle e abbreviature del si.steina
Gabelsberger-Noe, di A. Schia venato, pag. xvi-156 . . 1 5f
26 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
__
Dizionario tascabile (Nuovo) ftaliano^edesco e tedesco-
italiano, compilato sui migliori vocabolari moderni e prov-
visto d'nn'aecnrata accentuazione per la pronuncia dell'ita-
Mano, di A. Fiori, 3* edizione, pag. 798, completamente ri-
fatta dal Prof. G. Cattaneo 3 50
Dizionario tecnico in quattro lingue deiring. E. Webber,
4 volumi:
Voi. I. Italiano-Tedesco-Francese-Inglese, 2* ediz. com-
pletamente riveduta e aumentata di circa 2000 ter-
mini tecnici, pag. xn-558 6 —
Voi. II. Deutsch-Italienisch-Franzosisch-Englisch, (esau-
rito, è in lavoro la 2* edizione).
Voi. III. Fran^ais-Italien-AUemand-Anglais, pag. 509 . . 4 —
Voi. rv. Englisch-Italian-German-French, pag. 659. . . 6 —
Dizionario (Piccolo) dei termini delie corse, di g. Vol-
pini, di pagine 47. (Esaurito).
Dizionario turco — vedi Grammatica turca.
Dizionario universale delie lingue italiana, tedesca fn-
giese e francese, disposte in unico alfabeto, 1 volume di
pag. 1200 a 2 colonne 8 —
Dizionario Volapiilc — vedi Volapak.
Dogane — vedi Codice doganale — Trasporti e tariffe.
Doratura — vedi Galvanizzaz — Galvanostegia — Metallocromia.
Dottrina popolare, in 4 lingue, (Italiana, Francese, Inglese
e Tedesca). Motti popolari, frasi commerciali e proverbi,
raccolti da G. Sessa, 2* edizione, pag. iv-112 2 —
Doveri dei macchinista navale, e condotta delia macchina
a vapore marina ad uso dei macchinista navali e degli Isti-
tuti nautici, di M. LiGNAROLO, pag. xvi-308 2 50
Drammi — vedi Letteratura drammatica.
Duellante (Mannaie del) in appendice al Codice cavalleresco^
di J. Gelli, 2* edizione, pag. vni-256, con 26 tavole. . . 2 50
Ebanista — vedi Falegname — Modellatore mecc. — Operaio.
Educazione dei bambini — vedi Ortofrenia — Sordomuti.
Economia matematica (introduzione alla), dei Prof. F. Vir-
GiLii e C. Garibaldi, pag. xii-210, con 19 incisioni . . 1 50
Economia politica, del Prof. W. S. Jevons, traduzione del
Prof. L. COSSA, 4» ediz. riveduta, pag. xvi-179 1 50
Edilizia — vedi Fabbric. civili — Ingegneria civ. — Ingegn. leg.
Elettricità, del Prof. Fleeming Jenkin, traduz. del Prof.
R. Ferrini, 8» ediz. rived., pag. xu-287, con 40 incisioni . 1 50
Elettrochimica (Prime nozioni elementari di), del Professor
A. CossA. pagine Viii-t04, con 10 incisioni 1 50
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 27
__
Elettrotecnica (Manuale àì\ di Grawinkel-Strecker, tra-
dazione italiana dell'Ing. Flavio Dessy, pagine xvi-816,
con 846 figure 9 60
Elettrochimiche (Industrie) — vedi Distillazione del legno.
Ematoloqia — vedi Malattie del sangue.
Embriologia e morfologia generale, del Prof. G. Catta-
neo, pag. x-242, con 71 incisioni 1 60
Enciclopedia del giurista — vedi Coùici e leggi usuali d'Italia.
Enciclopedia Hoepii (Piccola), in 2 grossi voi. di 8876 pag. di
2 col. per ogni pag., con Appendice (146740 voci) . . . . 20 —
Energia fisica, del Prof. R. Ferrini, pag. vni-i87, con 47
incisioni. 2* edizione interamente rifatta 1 60
Eni9imi8tica. Guida per comporre e per spiegare Enimmi,
Sciarade, Anagrammi, Logogrifi, Kebus, ecc., di D. TOLO-
SANI (Bajardo), pag. xn-616, con 29 illustr. e molti esempi 6 60
Enologia, precetti ad uso degli enologi italiani, del Professor
0. Ottavi, 4* edizione interamente rifatta da A. Struc-
CHI, con una Appendice sul metodo della Botte unitaria pei
calcoli relativi alle botti circolari, dell'Ing. agr. R. Bassi,
pag. xvi-304, oon 38 incisioni 2 60
Enologia domestica, di R. sernagiotto, pag. vm-2S3 . 2 —
Entomologia di A. Gkippini e P. Lioy, 4 volumi {vedi Goleottori
— Ditteri — Lepidotteri — Imenotteri).
Epigrafia latina. Trattato elementare con esercizi pratici e
facsimili, con 65 tav. del Prof. 8. Rìcci, pag. xxxil-448 . 6 60
— Vedi Dizionario di abbreviature latine.
Epilessia. Eziologia, Patogenesi, Cura, Dr. P. Pmi, p. x-277 2 50
Eritrea (L') dalle sue origini a tutto l'anno 1901. Appunti
cronistorici con annessi 1 carta ed 1 schizzo, un' appen-
dice di note geografiche e statistiche e di cenni sul Be-
nadir e sui viaggi d'esploraz. di B. Melli, di pag. xii-164 2 —
Eritrea — vedi Arabo parlato — Dizionario eritreo, — Gramma-
tica galla — Lingue d'Africa — Prodotti agricoli del Tropico
— Tigre italiano.
Errori e pregiudizi volgari, confutati colla scorta della
scienza e del raziocinio da G. Sxrafforello, 2* edizione
accresciuta, pag. Xll-196 1 60
Esame degli Infermi — vedi Semeiotica.
Esattore comunale (Manuale dell'), ad uso anche dei Rice-
vitori provinciali, Messi esattoriali, Prefetti, Intendenti di
finanza, Agenti imposte, Sindaci e Segretari dei Comuni,
Avvocati, Ingegneri, Ragionieri, Notai e Contribuenti, del
Rag. R. Mainardi, 2» ediz. rived. e ampi., pag. xvi-480 . 5 60
Esercizi geografici e quesiti, sull'Atlante geografico
universale di R. Klepert, di L. Hugues, B" ediz. rifatta
di pagine VllI-208 1 50
Esercizi sulla geometria elementare, dei Prof. s. Pin-
CHERLE, pag. VllI-180, con 50 incisioni 1 50
28 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
_
Esercizi greci, per la 4* classe ginnasiale in correlazione
alle Nozioni elemen. di lingua greca, del Prof. V. Inama:
del Prof. A. V. BISCONTI, 2» ediz. rifatta, di p. xxvi-234 . 8 -
Esercizi latini con regole (Morfologia generale)^ del Prof.
P. E. Cereti, pag. xn-832 1 50
Esercizi di stenografia — vedi Btenogn^afia.
Esercizi di traduzione a complemento della grammatica
francese, dei Prof. G. Prat, pag. vl-188 1 50
Esercizi di traduzione con vocaliolario a complemento
delia Grammatica tedesca, dia. Adler, 2<' ed., p. yni-284. 1 50
Esercizi ed applicazione di Trigonometria piana, con
400 esercizi e problemi proposti dal Prof. C. Alasia, pag.
xvi-292, con 80 incisioni 1 50
Esplodenti e modo di fabbricarli, di B. Molina, p. xx-soo 2 50
— v»M anche Pirotecnica.
Espropriazione — vedi Ingegneria legale.
Essenze — vedi Profamiere — Liquorista — Ricettario ind.
Estetica, del prof. M. Pilo, di pag. xx-260 1 50
Estimo di cose d'arte — vedi Amatore di oggetti d'arte e di cn-
riosità — Amatore di Maiolicbe e Porcellane.
Estimo dei terreni. Garanzia dei prestiti ipotecari e della
eqna ripartizione dei terreni, dell'Ing. P. Filippini, pag.
XVi-828, con 8 incisioni 8 —
Estimo rurale, del Prof. Carega di Muricce, pag. vi-164. 2 -
Etica, (Elementi di) del Prof. G. VlDARl, di pag. xvi-834 . 3 -
Etnografia, di B. Malfatti, 2* ediz. Inter, rifusa, p. vi-200. 1 50
Evoluzione (Storia dell'), del Prof. Carlo Fenizia, con bre-
ve saggio di Bibliografia evoluzionistica, pag. xiv-889 . . 8 -
Fabbricati civili di abitazione, dell'Ing. C. Levi, 2^ ediz.
rifatta, con 207 incis., e i Capitolati d'oneri approvati dalle
principali città d'Italia, pag. xvi-412 4 50
Fabbricati rurali (Costruzione ed economia dei). 2^ edizione
rifatta dall' " Economia dei fabbricati rurali „, di V. NIC-
COLI, di pag. xvi-885, con 125 figure 8 50
Fabbro — «. Aritmetica dell'operaio — Fonditore — Meccanico —
Operaio — Tornitore.
Fabbro-ferraio (Manuale pralico del), di G. BELLUOMINI,
opera necessaria ed indispensabile ai fabbri fucinatori, agli
aggiustatori meccanici, armajuoli, carrozzieri, carradori,
calderai, coltellinai, fumisti, costruttori di strumenti me-
trici, di serrature, di arnesi rurali, di ferramenti in ge-
nere ed a tutti quelli che si dilettano nei lavori in ferro
ed in acciaio, di pag. viii-242, con 224 incisioni . . . 2 50
Falegname ed ebanista. Natura dei legnami, maniera di
conservarli, prepararli, colorirli e verniciarli, loro cubatura,
di G. BELLUOMINI, di pag. x-138, con 42 incisioni ... 2 -
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 29
__
FanoiulH — (idioti, imbeciUi, tardivi, ecc.) t7. Ortofremia.
Farfalle — vedi Lepidotteri.
Farnacista (Mannaie del), del Prof. P. E. Alessandbi, 2»
edizione interamente rifatta e aumentata, corredata di tutti
1 nuovi medioamenti in uso nella terapeutica, loro proprietà,
caratteri, alterazioni, falsificazioni, usi, dosi, ecc., pag. xvi-
781, con 142 tavole e 82 incisioni 6 50
Farmacoterapia e formulario, del Dott. P. Piccinini, di
pag. vm-382 . . , 8 50
Ferrovie — vedi Codice doganale — Curve — Ingegneria legale
Macchin. e Fuochista — Trasporti e tariffe.
Filatelia — vedi Dizionario filatelico.
Filatura. Manuale di filatura, tessitura e lavorazione mecca-
nica delle fibre tessili, di E. Gbothe, traduzione sull'ultima
tedesca, pag. vin-414, con 105 incisioni 5 —
Filologia classica, greca e latina, dei Prof. v. Inama,
di pag. XlI-195 1 50
Filonauta. Quadro generale di navigazione da diporto e con-
sigli ai principianti, con un Vocabolorio tecnico più in uso
nel panfiliamento, del Gap. G. Oliyari, pag. xyi-286 . . 2 50
Filosofia morale, del Prof. L. friso, pag. xvi-886 . . . 8 —
Fillossera e le principali malattie crittogamiche della vite
con speciale riguardo ai mezzi di difesa, del Dott. V. Pe-
GLION, pag. vni-302, con 89 incisioni 8 —
Filugello — vedi Bachi da seta.
Fiori artificiali, Manuale del fiorista, di 0. Ballerini,
pag. XYi-278, con 144 incisioni, e 1 tav. a 86 colori . . . 3 50
— vedi anche Pomologia artificiale.
Fisica, del Prof. 0. Murani, con 248 incisioni e 8 tavole, 6»
edizione, completamente rifatta del Manuale di Fisica di
Balfour Stewart pag. xvi-411 2 —
Fisica cristallografica, W. Voigt, trad. A. Sella. (In lav.).
Fisiologia, di Foster, traduzione del Prof. G. ALBINI, 8»
edizione, pag. xil-158, con 18 incisioni ....... 1 50
Fisiologia comparata — vedi Anatomìa.
Fisiologia vegetale, dei Dott. Luigi Montemartini, pag.
XVl-280, con 68 incisioni 1 50
Floricoltura (Manuale di), di C. M. Fratelli Roda, 8» edizio-
ne riveduta da G. Roda, pag. vin-256, con 87 incisioni . . 2 —
Florilegio poetico greco, del Prof. V. Inama. (in lavoro).
Flotte moderne (Le) 1896-1900, di E. bucci di santafiora.
Complemento del Manuale del Marino, del C. De Amezaga,
pagine iv-204 5 —
80 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
Fognatura cittadina, deiring. D. Spataro, pag. x-684, con
220 llgare e 1 tavola in litografia 7 —
Fognatura domestica, deii'lng. A. Cebutti, pag. vm-42i,
con 200 incisioni 4 —
Fonditore in tutti i metaiii (Manuale dei); di g. Belluo-
MINI, 2» edizione, pag. vni-150, con 41 incisioni .... 2 —
Fonoiogia italiana, di L. Stoppato, pag. yui-i02. . . . i 50
Fonologia latina, del Prof. S. Consoli, pag. 208 . . . . i 50
Foreste — vedi ingegneria legale — Selvicoltura.
Formaggio — vedi Caseificio — Latte, burro e cacio.
Formole e tavole per il calcolo delle risvolte ad arco
circolare, adattate alla divisione centesimale ad uso de-
gli ingegneri, di P. Borletti, di p. xii-69, legato . . .2 50
Formulario scolastico di matematica elementare (aritme-
tica, algebra, geometria, trigonometria), di M. A. ROSSOTTI,
di pag. xvi-192 1 50
Fosfati, perfosfati e concimi fosfatici. Fabbricazione ed
analisi del Prof. A. MiNOzzi, di pag. xii-301 con 48 ine. 8 50
Fotooalchi — vedi Arti grafiche — Chimica fotografica — Foto-
grafia industriale — Processi fotomeccanici.
Fotooollografia — vedi Processi fotomeccanici.
Fotocromatografia (La), del Dott. L. Sassi, pag. xxi-188,
con 19 incisioni 2 —
Fotografìa industriale (La), fotocalchi economici per la ri-
produzione di disegni, piani, carte, musica, negative foto-
grafiche, ecc., del Dott. LuiGi GiÒPPl, pag. vin-208, con
12 incisioni e 5 tavole fuori testo 2 50
Fotografìa ortocromatica, del Dott. e. Bonacini, pagine
XVl-277, con incisioni e 5 tavole 3 50
Fotografìa pei dilettanti. (Come dipinge il sole), di G.
MUFFONE, 5» edizione rifatta ed ampliata, pag. zx-883,
con 99 incisioni e 11 tavole 3 —
Fotogrammetria, Foto topografia praticata in Italia e appli-
zione della fotogrammetria all'idrografia, dell'Ing. P. Pa-
ganini, pag. xvi-288, con 56 figure e 4 tavole. . . . 3 50
Fotolitografia — vedi Arti grafiche — Processi fotomecc.
Fotosmaitografia (La), applicata alla decorazione indu-
striale delle ceramiche e dei vetri, di A. MONTAGNA, pag.
Vin-200, con 16 incisioni nel testo 2 —
Fototerapia e radioterapia — vedi Luce e salute.
Fototipografia — vedi Arti grafiche — Processi fotomecc.
Fragoie vedi Frutta minori.
Francia — vedi Storia della Francia.
Francoboili — vedi Dizionario filatelico.
Fraseologia francese-Italiana, di E. Baboschi Sobesiki,
pag. vni-262 2 50
Fraseoiogia iialiana-tedesca — vedi Conversazione — Dottrina po-
polare.
Frenastenia — vedi Ortofrenia.
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 81
-_
Frumento (il), (come si coltiva si dovrebbe coltivare in
Italia) di E. AziMONTi, 2' edizione completamente rifatta
del Mannaie ' Frumento e mais „ di 0. Cantoni, di pa-
gine xvi-276 2 60
Frutta minori. Fragole, poponi, ribes, uva spina e lamponi,
del Prof. A. Pucci, pag. vin-193, con 96 incisioni . . 2 50
Frutta fermentate — vedi Distillazione
Frutticoltura, del Prof. Dott. D. Tamaro, 3» edizione, di
pag. xvni-219, con 81 incisioni 2 —
Frutti artificiali — vedi Pomologia artificiale.
Fulmini e parafulmini, dei Dott. Prof. Canestrini, pag.
VIll-166, con 6 incisioni 2 —
Fungili mangerecci e fungili velenosi, del Dott. F. Ca-
tara, di pag. XVI-I92, con 43 tavole e 11 incisioni . . 4 60
Funzioni analitiche (Teoria delie), di G. ViVANTi, pagine
vin-482 (volume doppio) 8 —
Funzioni eilitticlie, dei Prof. E. Pascal, pag. 240 . l 60
Fuochista — vedi Macchinista e fuochista.
Fuochi artificiali — vedi — Esplodenti — Pirotecnia
Gallinacei — vedi Animali da cortile — Colombi — Pollicoltura.
Galvanizzazione, pulitura e verniciatura dei metalli e
galvanoplastica in generale. Mannaie pratico per l'in-
dustriale e l'operaio riguardante la nichelatura, ramatura,
ottonatura, doratura, argentatura, stagnatura, zincatura,
acciaiatura, antimoniatura, cobaltatura, ossidatura, galva-
noplastica in rame, argento, oro, ecc., in tutte le varie
applicaz. pratiche, di P. Werth, di p. xvi-324, con 158 ine. 8 60
Galvanoplastica ed altre applicazione dell'elettrolisi. Gal-
vanostegia, Elettrometallurgia, Affinatura dei metalli. Pre-
parazione deiralluminio. Sbianchimento della carta e delle
stoffe, Risanamento delle acque, Concia elettrica delle
pelli, ecc., del Prof. R. Ferrini, 3"* edizione, completa-
mente rifatta, pag. xii-417, con 45 incisioni 4 —
Galvanostegia, dell' Ing. I. Ghersi. Nichelatura, argenta-
tura, doratura, ramatura, metallizzazione, ecc. pag. Xli-
824, con 4 incisioni 8 60
Gastronomia (Terminologia gastronomica italiana e fran-
cese) di E. BORGORELLO, con 300 Menus. (In lavoro).
Gaz Illuminante (industria dei), di V. Calz AVARA, pag.
XXXil-672, con 375 incisioni e 216 tabelle 7 50
— vedi Incandescenza a gaz.
Gelsicoltura, dei Prof. D. Tamaro, pag. xvi-175 e 22 ine. 2 —
Geografia, di G. Grove, traduzione del Prof. G. Galletti,
2» edizione riveduta, pag. xii-160, con 26 incisioni . . 1 60
84 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
-_
Grammatica russa, del Prof. Voinovich, pag. x-272 . . 8 —
Qrammatica sanscrita — vedi Sanscrito.
Grammatica della lingua slovena. Bsercizi e vocabolario
del Prof. Bruno Guyon, pag. xvi-814 8 —
Grammatica spagnuola, dei Prof. Pavia, 2» edizione, di
pagine xvin-272 1 60
Grammatica della lingua svedese, del Prof. E. pàrou,
pagine xv-298 8 —
Grammatica tedesca, del Prof. L. Pavia., 2* edizione, di
pagine xvin-272 1 60
Qrammatica Tigre — vedi Tigre italiano.
Grammatica turca Osmanli, con paradigmi, crestomazia,
e glossario, di L. Bonelli, pag. vni-200 e 5 tavole . . 3 —
Brandlne — vedi Assicurazioni.
Granturco — vedi Frumento e mais — Industria dei mollai.
Gravitazione. Spiegazione elementare delle principali per-
turbazioni nel sistema solare, di Sir G. B. AiBY, tradu-
zione di P. Porro, con 50 incisioni, pag. xxii-176 . . 1 50
Qreola antica — vedi Archeologia (Arte greca) — Mitologia greca
— Monete greche — Storia antica.
Gruppi continui di trasformazioni (Parte generale della
teoria), di E. Pascal, di pag. xi-378 ....*... 8 —
Guttaperca — vedi Imitazioni.
Humus (L), la fertilità e l'igiene dei terreni culturali,
del Prof. A. Casali, pag. xvi-210 2 —
Idraulica, di T. Perdoni, di pag. xxvni-892, con 801 fi-
gure e 8 tavole 6 60
idrografia — vedi Fotogrammetria.
Idroterapia, di G. Girelli, pag. iv-238, con 80 incls. . . 2 —
— vedi anche Acque minerali e termali del Regno d'Italia.
Igiene della Bocca e dei Denti, nozioni elementari di o-
dontologia, del Prof. Dott. L. COULLIAUX, di pagine XVI-
830, con 23 incisioni 2 50
Igiene del lavoro, di trambusti a. e Sanarelli, i)agine
vni-262, con 70 Incisioni 2 50
Igiene della pelle, di a. bellini, pag. xvi-240, 7 inda. . 2 ~
Igiene privata e medicina popolare ad uso delle famiglie,
di C. BOCK, 2* edizione Italiana curata dal Dott. GiOV.
Galli, pag. xvi-272 2 50
Igiene rurale, di A. Carraroli, pagine x-470 . . . . s —
Igiene scolastica, di a. Repossi. 2» ediz., pag. iv-246. . 2 —
Igiene veterinaria, del Dott. u. Barpi, pag. vm-228 . . 2 —
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 85
__
Igiene della vista sotto il rispetto scolastico, dei Dott.
A. LOMONACO, pag. XII-272 2 50
Igiene della vita pubblica e privata, dei Dott. a. fa-
RALLI, di pag. xn-250 2 50
Igroscopi, igrometri, umidità atmosferica, del Prof. P.
Cantoni, pag. xii-142, con 24 incisioni e 7 tabelle . . 1 50
ìllumliiazione — vedi Acetilene — Gaz. illum. — Incandescenza.
Illamlnazione elettrica (impianti di), Mannaie pratico del-
ring. E. PiAZZOLi, 5» ediz. interamente rifatta, (9-10 mi-
gliaio) seguita da un'appendice contenente la legislazione
Italiana relativa agli impianti elettrici, di pag. 606, con
264 incisioni, 90 tabelle e 2 tavole 6 50
Imbalsamatore — vedi Nataralisia preparatore — Naturalista
viaggiatore — Zoologia.
Imenotteri, Neurotterl, Pdeudoneurótteri, Ortotteri e
Rincoti italiani, del Dott. E. Griffini (Entomologia IV),
pag. XVl-687, con 248 incisioni 4 50
Imitazione di Cristo (Delia), Libri quattro di GiO. Ger-
SENio, volgarizzamento di Cesare Guasti, con proemio
e note di G. M. Zampini, pag. lvi-396 8 50
Imitazioni e succedanei dell' ing. I. Ghersi. (In lavoro).
Immunità e resistenza alle malattie, di a. Galli Va-
lerio, pag. vill-218 1 50
Impiego ipodermico e la dosatura dei rimedi, Manuale
di terapeutica del Dott. G. Malacrida, pag. 805 . . . 3 —
imposte dirette (Riscossione delle), dell'Avv. E. Bruni, di
pag. Vin-158 1 50
Incandescenza a gaz, (Fabbricazione delle reticelle) di L.
Castellani, pag. x-140, con 38 incisioni 2 —
Inoblottrl — vedi Ricettario industriale — Vernici ecc.
Inoltlonl — vedi Amatore d'oggetti d'arte e dì cnriosità.
Indovinelli — vedi Enimmistica.
Industrie eleti rochimiche — vedi Distillazione del legno.
Industrie (Piccole). Scuole e musei industriali - Industrie
agricole e rurali - Industrie manifatturiere ed artistiche,
deiring. I. Ghersi, 2» edizione completamente rifatta del
Manuale delle Piccole Industrie del Prof. A. Errerà,
pag. xn-872 3 50
Infermiere — vedi Assistenza degli infermi — Soccorsi d'urgenza
— Tisici e sanatorii.
Infanzia — vedi Terapia delle malattie dell' — Giardino infantile
— Nutrizione — Ortofrenia — Sordomuto.
Infezione — vedi Disinfezione — Medicatura antisettica.
Infortunll sul lavoro — vedi Legge sugli.
86 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
__
Infortuni! della montagna (Gii). Manuale pratico dpgll Al-
pinisti, delle guide e dei portatori, del Dott. 0. Beb-
NHABD, traduzione con aggiunte del Dott. E. Cubti, di
pag. xyiii-60, con 65 tav. e 175 figure dimostrative . . 8 50
Infortuni sul lavoro, (Mezzi tecnici per prevenirli) di E.
Magrini, di pag. xxxii-252, con 257 incisioni. ... 3 —
— vedi anche Leggi per gli.
Ingegnere agronomo — vedi Agronomia — Prontuario dell'agre.
Ingegnere civile. Manuale dell'ingegnere civile e industriale,
del Prof. G. COLOMBO, 19* edizione modificata e aumen-
tata, (49°, 500 e 510 migliaio), con 221 fig., pag. XIV-428. 6 50
Il medesimo tradotto in francese da P. Mabcillac . 5 50
Ingegnere navale. Prontuario di A. ciaNONi, pag. xxxn-
292, con 86 figure. Legato in pelle 5 50
Ingegneria legale per tecnici e giuristi (Manuale di), dei-
1 Aw. A. LiON. Commento ed illustrazione con la più re-
cente giurisprudenza: Responsabilità - Perizia - Servitù -
Piani regolatori e di ampliamento - Legge di sanità - Re-
golamenti d'igiene ed edilizii - Espropriazione - Miniere -
Foreste - Catasto - Privativa industriale - Acque - Slrade -
Ferrovie - Tramvay - Bonifiche - Telefoni - Appalti - Ripa-
razioni - Cimiteri - Derivazioni di acque pubbliche - Monu-
menti d'arte e d'antichità, ecc., pag. yiii-552 . . . . . 5 50
Inghilterra — i;«<i« Storia d'Inghilerra.
Insegnamento (L') dell'Italiano nelle Scuole Secondarie.
Esposizione teorico-pratica con esempi, del Prof. C. Tra-
balza, di pag. XVI-254 1 60
Insetti nocivi, del Prof. F. Franceschini, pag. vm-264,
con 96 incisioni 2 —
Insetti utili, del Pfof. F. Franceschini, di pag. xn-160,
con 43 incisioni e 1 tavola • . . . 2 —
Interesse e sconto, del Prof. E. Gagliardi, 2» edizione
rifatta e aumentata, pagine viil-198 2 —
Inumazioni — vedi Morte vera.
Ipnotismo — vedi Magnetismo — Spiritismo — Telepatia.
Ipoteche (Man. per le), di A. Rabbeno, pag. xyi-247 . . . 1 50
Islamismo (L'). La Civiltà araba, del Prof. I. Pizzi (in lav.).
Ittiologia italiana, dei Dott. A. Griffini, con molte in-
cisioni. (In lavoro). '
— vedi anche Piscicoltura — Ostricoltura.
Lacclie — vedi Vernici ecc.
Latte, burro e cacio. Chimica analitica applicata al casei-
ficio, del Prof. Sartori, pag. x-162, con 24 incisioni . 2 —
/ Abiti per signora
\ Biancheria.
Lavori femminili — vedi < Macchine da cucire.
/ Monogrammi.
\ Trine a fuselli.
Lavori pubblici — vedi Leggi sui lavori pubblici.
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 87
_.
Lavori in terra (Mannaie di), dell'Ing. B. Leoni, pag. xi-
805, con 88 incisioni 8 —
Lawn-TenniS, di V. Baddeley, prima traduzione italiana
con note e aggiunte del trad., pag. xxz-206, con 18 illustr. 2 50
Legge (La nuovaì comunale e provinciale, annotata da E.
Mazzoccolo, 4* edizione, interamente rifatta con l'ag-
giunta del regolamento e di 2 indici, pag. xii-820 . . . 7 50
Legge sui lavori pubblici e regolamenti, di L. Franchi,
pag. IV-110-CXLVm . • 1 50
Legge sull'ordinamento giudiziario, deiiAw. L. franchi,
pag. IV-92-CXXVI 1 50
Leggi e convenzioni sul diritti d'autore — vedi Codici e leggi n-
suall d' Italia, voi. ili.
Leggi per gl'lnfortunil sul lavoro, deii'Àyy. A. Salta-
tore, pag. 812 3 —
Leggi e convenzioni sulle privative Industriali, disegni,
modelli di fabbrica, marchi di fabbricale di commercio, di
L. Franchi. (In lavoro).
Leggi sulla sanità e sicurezza pubblica, di L. Franchi,
pag. iv-108-xcn . 1 50
Leggi sulle tasse di Registro e Bollo, con appendice, del
Prof. L. Franchi, pag. iv-124-cn 1 50
Leggi usuali d'Italia — vedi Codici e leggi.
Leghe metalliche ed amalgamo, alluminio, nichelio, me-
talli preziosi e imitazione, bronzo, ottone, monete e me-
daglie, saldature, dell'Ing. I. Ghersi, p. xvi-431, con 15 ine. 4 —
Legislazione delle acque di D. Cayalleri, di pag. xv-274 2 50
Legltlazione Mortuaria — vedi Morte.
Legislazione sanitaria italiana, (La nuova) di E. Noseda.
di pag. viii-570 5 —
Legislazione rurale, secondo il programma governativo per
gli Istituti Tecnici, dell' Avv. E. imuNl, pag. xi-428 . . 3 —
Legnami — vedi Cubatura dei legnami — Falegname.
Legno artificiale — vedi Imitazioni.
Legno (Lavorazione dei prodotti di distillazione del) — vedi Di-
stillazione.
Lepidotteri italiani, del Dott. A. Griffini (Entomoi. lì),
pag. Xin-248, con 149 incisioni 1 50
Letteratura albanese (Manuale di), dei Prof. a. Straticò,
pag. XXlV-280 8 —
Letteratura americana, di g. Strafforello. pag. 158 i 50
Letteratura araba, dei Prof. I. Pizzl (in lavoro).
Letteratura assira, dei Mott. B. teloni, (in lavoro).
Letteratura catalana, del Prof. Restori. (in lavoro).
Letteratura danese — vedi Letteratura norvegiana
Letteratura drammatica, di e. Levi, pag. xii-339 ... ?
88 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
_
Letteratura ebraica, di a. Revel, 2 voi., pag. 364 . . s —
Letteratura egiziana, di L. Bbigiuti. (in lavoro).
Letteratura francese, del Prof. E. Mabcillac, traduz.
di A. Paganini, 8» edizione, pag. vni-198 1 50
Letteratura greca, di v. inama, 14» ediz. riveduta (dal
560 al 610 migliaio) pag. vin-286 e una tavola. . . . 1 50
Letteratura indiana, A. De Gubernatis, pag. viii-i59 . 1 50
Letteratura inglese, di E. Solazzi, 2» edizione, di pa-
gine VIII-194 1 50
Letteratura italiana, dei Prof. e. Penini, dalle origini al
1748, 5» edizione completamente rifatta dal Prof. V. Per-
BARI, pag. XVI-291 1 50
Letteratura italiana moderna, (1748-1870). Aggiunti 2 qua-
dri sinottici della letteratura contemporanea (1870-1901)
del Prof. V. Ferrari, pag. 290 1 50
Letteratura Italiana moderna e contemporanea 1748-
1901, del Prof. V. Ferrari, pag. viii-406 3 —
Letteratura latina — vedi Letteratura romana
Letteratura norvegiana, di s. consoli, pag. xvi-272. . 1 50
Letteratura persiana, dei Prof. i. Pizzi, pag. x-208 . . 1 50
Letteratura provenzale, di A. Restori, pag. x-220 . . 1 50
Letteratura romana, del Prof. F. Ramorino, 6» edizione
corretta, di pag. vin-849 1 50
Letteratura spagnuola e portoghese, del Prof. L. Cap-
pelletti, 2» edizione rif. da B. GORRA. (In lavoro).
Letteratura tedesca, dei Prof. 0. Lange, 8» edizione ri-
fatta dal Prof. MiNUTTi, pag. XVM88 1 50
Letteratura ungiierese, di Zigany arpàd, pag. xn-295. 1 50
Letterature slave, dei Prof. d. ciàmpoli, 2 volumi:
I. Bulgari, Serbo-Croati, Yugo-Russi, pag. iy-144. . . 1 50
II. Russi, Polacchi, Boemi, pag. iv-142 1 50
Lexicon Abbrevlaturaruro quae in lapldibns, codicibns et chartis
praesertim Medii-Aevi occurrunt — tedi Dizionario di abbre-
viature.
Limoni vedi Agrami.
Lingua araba — vedi Arabo parlato — Dizionario eritreo — Gram-
matica Galla — Lingue dell'Africa — Tigre.
Lingua gotica, grammatica, esercizi, testi, vocabolario com-
parato con ispecial riguardo al tedesco, inglese, latino e
greco, del Prof. 8. Priedmann, pag. xvi-888 .... 8 —
Lingua greca — vedi Esercizi — Filologia — Florilegio — Gram-
matica — Letteratura — Morfologia — Dialetti — Verbi.
i
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 8$^
_.
Lingue dell'Africa, di R. Gust, versione italiana del Prof.
A. De Gubernatis, di pag. iv-llO 1 60
Lingua latina vedi Dizionario di abbreviature latine — Epigrafia
— Esercizi — Filologia classica — Fonologia — Grammatica
— Letteratura romana — Metrica — Verbi.
Lingue germanlolie — vedi Granunatica danese-norvegiana inglese,
olandese, tedesca, svedese.
Lingua Turca Osmanli — vedi Grammatica.
Lingue neo-latine, del Dott. E. Gobba, pag. 147. . . . l 50
Lingue straniere (Studio delle), di e. Mabcel, ossia l'arte
di pensare in una lingua straniera, traduzione del Prof.
Damiani, di pag. xvi-186 1 60
Linoleum — vedi Imitazioni.
Liquidatore di sinistri marittimi (Mannaie del) di v. ros-
setto. (In lavoro).
Liquorista, di A. Rossi, con 1270 ricette pratiche. Mate-
riale, Materie prime, Manipolazioni, Tinture, Essenze na-
turali ed artificiali, Fabbricazione dei liquori per mace-
razione, digestione, distillazione, con essenze, tinture, ecc.,
Liquori speciali, Vini aromatizzati, pag. xxxn-560, con
19 incisioni nel testo 5 —
Litografia, di e. Doyen, di pag. yui-261, con 8 tavole e
40 figure di attrezzi, ecc., occorrenti al litografo ... 4 —
Liuto — vedi Chitarra — Mandolinista — Stmm. ad arco.
Logaritmi (Tavole di), con 6 decimali, di 0. Mùlleb, «»
ediz., aumentata delle tavole dei logaritmi d'addizione e
sottrazione per cura di M. Raina, di pagine xxxvi-191.
(11, 12, 18» migliaio) 1 60
Logica, di W. Stanley Jevons, traduz. del Prof. C. Can-
toni, 5* ediz. di pag. vin-166, con 15 incisioni. . . . 1 60
Logica matematica, del Prof. e. Bubali-Fobti, p. vi-i58. l 60
Logismografia, di e. Chiesa, 3* ediz., pag. xiv-172 . . 1 60
Logogrifi — vedi Enimmistica.
Lotta — vedi Pugilato.
Luce e colori, del Prof. G. Bellotti, pag. x-l57, con 24
incisioni e 1 tavola 1 50
Luce e suono, di e. Jones, traduzione di U. Fobnabi, di
pag. vni-386, con 121 incisioni 3 —
Luce e salute. Fototerapia e radioterapia del Dott. A.
Bellini, di pag. xii-862, con 65 figure 8 50
Macchine a vapore, (Manuale del costruttore di), di H. Hae-
DEB. Edizione italiana compilata sulla 5*^ edizione tedesca,
con notevoli aggiunte dell'Ing. E. Webbeb, pag. xvi-452,
con 1444 incisioni e 244 tabelle, legato in bulgaro rosso . 7 —
Macelline agricole, del Conte A. Cencelli>Pebti, di pag.
vlIl-216. con 68 incisioni ?
40 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
__
Macchine per cucire e ricamare, dell'lng. Alfredo 6a-
LASSINI, pag. vn-230, con 100 incisioni 2 50
Macchinista e fuochista, del Prof. a. Gautebo, 8* ediz.
con Appendice sulle Locomobili e le Locomotive dell'lng.
Prof. Loria, e col Begolamento snlle caldaie a vapore,
pag. xx-194, con 34 incisioni 2 —
Macchinista navaie (Manuale del), di M. Lignarolo, 2^ ed.
rifatta, pag. xxiV-602, con 844 incisioni 7 50
■acinaziono — vedi Industrie dei mollni — Panificazione.
Magnetismo ed eiettricità. Principi e applicazioni esposti
elementarmente, del Prof. F. Orassi. 3* ediz. completa-
mente rifatta del manuale di Poloki e Grassi, di pa-
gine xvi-608, con 280- figure 6 tavole fuori testo . . .5 50
Magnetismo ed Ipnotismo, Prof. G. belfiore, p. yiii-378 . s 50
Maiale (il). Razze, metodi di riproduzione, di allevamento,
ingrassamento, commercio, salumeria, patologia suina e
terapeutica, tecnica operatoria, tossicologia, dizionario sui-
no-tecnico, del Prof. El. Marchi, 2» ediz., pag. xx-736,
con 190 incisioni e una Carta 6 50
Maioliche e porcellane (L'amatore di), di L. De mauri, il-
lustrato da splendide incisione in nero^ da 12 superbe
tavole a colori e da. 3000 marche. - Contiene: Tecnica della
fabbricazione - Sguardo generale sulla storia delle Cerami-
che dai primi tempi fino ai giorni nostri >- Cenni storici ed
artistici su tutte le fabbriche - Raccolte di 8000 marche cor-
redate ognuna di notizie relative, e coordinate ai Cenni Sto-
rici in modo che le ricerche riescano di esito immediato -
Dizionario di termini Artistici aventi relazione coli' Arte Ce-
ramìca e di oggetti Ceramici speciali, coi prezzi correnti.
Bibliografia ceramica, indici vari, pag. xn-650 12 50
Mais (II) granoturco, o formentone, o granone, o melgone,
melica, o melicotto, o carlone, o polenta, ecc. Norme
per una buona coltivazione, di E. Azimonti, 2» edizione
rifatta dal Manuale " Frumento e Mais „ di E. Cantoni,
di pag. xil-196 con 61 incisioni nel testo 2 50
Malattie crittogamiche delle piante erbacee coltivate, dei
Dott. R. Wolf, traduzione con note ed aggiunte del Dott.
P. Baccarini, pag. x-268, con 50 incisioni 2 —
Malattie ed alterazione dei vini, dei Prof. s. Cettolinl di
pag. xi-138, con 13 incisioni 2 —
Malattie della vite — vedi Filossera — Malattie crittogamiche.
Mammiferi — vedi Zoologia.
Mandarini — vedi Agraml.
Malattie del sangue. Manuale d'Ematologia del Dott. E. Re-
BUSCHINI, pag. Vin-432 3 50
Mandato commerciale, di e. Vidari, pag. vi-i60. . . . i 50
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 41
__
Mandolinista (Manuale del), di A. Pisani, pag. xx-UO, con
18 flgnre, 8 tavole e 89 esempì 2 —
■anioomio — védi Assistenza pazzi — Psicbìatria.
Manzoni Alessandro. Cenni biografici, di L. Beltbami, di
pag. 109, con 9 autografi e 68 incisioni 1 50
Marche di Fabbrica — vedi Amatore oggetti d'arte — Leggi sulle
proprietà — Majolicbe.
Mare (il). V. Bellio, pag. iv-140, con 6 tav. lit. a colori. 1 50
Marine (Le) da guerra del mondo al 1897, di L. D'Adda,
pag. xvi-820, «on 77 illustrazioni •. 4 50
Marino (Manuale del) militare e mercantile, del Contr'am-
miraglìo De Amezaga, con 18 xilografile, 2^ edizione,
con appendice di Bucci DI Santafiora 5 —
Marmista (Manuale del), di A. Ricci, 2» edizione, pag. xn-
154, con 47 incisioni 2 —
■armo — wdi Imitazioni.
Massaggio, del Dott. R. Majnoni, p. xu-179, con 51 ine. . 2 —
■astici — vedi Ricettario industriale — Vernici, ecc.
Matematica (Complementi dì) ad uso dei chimici e dei na-
turalisti, di G. Vivanti, di pag. x-381 3 —
Matematiche superiori (Repertorio di). Definizioni, formole,
teoremi, cenni bibliografici, del Prof. E. Pascal.
Voi. I. Analisi, pag. xvl-642 6 —
Voi. II. Geometria, e indice gen. per i 2 voi. pag. 950 9 50
Materia medica moderna (Man. di), G.MALACRiDA,p.xi-76i 7 50
■ateriali artificiali — v. Ricettario indust. — Imitaz. e succedanei.
Meccanica, del Prof. R. Stawell Ball, traduzione del
Prof. J. Benetti, 4» edizione, pag. xvi-214, con 89 ine. 1 50
Meccanica (La) del macchinista di bordo, per gli Ufficiali
macchinisti della R. Marina, 1 macchinisti delle Compa-
gnie di navigazione, i Costruttori e i Periti meccanici, gli
Allievi degli Istituti Tecnici e Nautici e delle Scuole Indu-
striali e Professionali, di E. GiORLi, con 92 figure . . . 2 50
Meccanico (il), ad uso dei macchinisti, capi tecnici, elettri-
cisti, disegnatori, assistenti, capi operai, conduttori di cal-
daie a vapore, alunni di Scuole industriali, di E. GlORU,
8* edizione ampliata, pag. vn-370, con 205 incisioni . . 3 —
Meccanismi (500), scelti fra i più importanti e recenti rife-
rentisi alla dinamica, idraulica, idrostatica, pneumatica,
macchine a vapore, molini, torchi, orologerie, ecc., di H.
T. Brown, trad. d. Ing. F. Cerruti, 3* edizione italiana.
pag. VI-176, con 500 incisioni 2 50
IMedagiie — vedi Leghe metalliche — Monete greche — Monete
romane — Numismatica — Vocabolarietto dei numismatici.
Medicatura antisettica, del Dott. A. Zambler, con prefa-
zione del Prof. E. Trigoni, pag. xvi-124, con 6 incis. . 1
42 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
_.
■edlclna operativa — vedi Chinirgia.
Medico pratico, (il) di e. Muzio. 8» edizione del Nuovo
memoriale pei medici pratici, di pag. xvi-492 .... 5 —
■effloria (L'arte de1Ia> •— vedi Arte.
Maroedl — vedi Paga giornaliera.
INerciologiay ad uso delie scnole e degli agenti di commer-
cio, di 0. LUXARDO, pag. xn-452 4 —
Meridiane — vedi Gnomonica.
[Netalli preziosi (oro, argento, platino, estrazione, fusione,
assaggi, usi), di G. GORINI, 2» ed., p. n-196, con 9 ine. . 2 —
iMeiallizzazione — o. Galvanizz.— Galvanoplastica — Galvanostegia.
Metallocromia. Colorazione e decorazione chimica ed elet-
trica dei metalli, bronzatura, ossidazione, preservazione e
pulitura, deiring. I. Ghersi, pag. vin-192 2 50
Metallurgia — vedi Coltivazione delle miniere — Fonditore —
Leghe metalliche — Biderargia — Tempera e cementazione.
Meteorologia generale, dei Dott. L. De Marchi, pag. vi-
156, con 8 tavole colorate 1 50
vedi anche — Climatologia — Igroscopi.
Metrica del greci e del romani, di L. Mì^ller, 2» edizione
Italiana confrontata colla 2» tedesca ed annotata dal Dott.
Giuseppe Clerico, pag. xvi-186 1 50
Metrica italiana — vedi Ritmica e metrica italiana.
Metrologia Universale ed il Codice Metrico Internazionale,
coirindlce alfabetico di tutti 1 pesi misure, monete, ecc.,
deiring. A. Tacchini, pag. xx-482 6 50
Mezzeria (Manuale pratico della) e dei vari sistemi della co-
lonia parziaria in Italia, d. Prof. A. Rabbeno, p. vin-196 1 50
Mieologia vedi Fanghi mangerecci — Malattie crittogamiche — Tar-
tufi e funghi.
Microbiologia. Perchè e come dobbiamo difenderci dai mi-
crobi. Malattie infettive, Disinfezioni, Profilassi; del Dott.
L. PizziNi, pag. vni-142 2 —
■icroscopia — vedi Anatomia microscopica — Animali parassiti —
Bacologia — Batteriologia — Prostitologia — Tecnica prosti-
tologica.
Microscopio (II), Guida elementare alle osservazioni di Mi-
croscopia, del Prof. Camillo Acqua, p. xii-226, 81 ine. 1 50
Mineralogia generale, del Prof. L. Bombicci, 2^ ediz. ri-
veduta, di pag. xvi-190, con 183 ine. e 3 tavole . . . 1 50
Mineralogia descrittiva, dei Prof. L. bombicci, 2» edi-
zione, di pag. IV-800, con 119 incisioni 8 —
Miniere (Coltivazione delle), di S. Bertolio, 2» ediz. ri-
fatta del Man. " Arte Min. „ di ZOPPETTI, p. Vin-284 . 2 50
liniere di zolfo — vedi Zolfo.
Misurazione delie botti — vedi Enologia.
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 48
" lTc
Misure — vedi Codice del Perito Misuratore — Metrologia — Mo-
nete — Strumenti metrici,
■itillcoltura — vedi Ostricoltura — Piscicoltura.
Mitologia (Dizionario di), di F. Ramorino. (In lavoro).
(Mitologia comparata, del Prof. A. de gubernatis, 2*
edizione, di pag. vin-150. (Esaurito).
Mitotogia greca, di A. Foresti:
Volume I. Divinità, di pag. vilI-264 1 60
Volume IL lìJroi, di pag. 188 1 50
Mitologie orientali, di D. Bassi:
Voi. I. Mitologia hdbiloneae-aasira, pag. xvi-219 . . 1 60
Voi. II. Mitologia egiziana e fenicia. (In lavoro).
■nemotecnia — vedi Arte della memoria.
Mobili artistici — vedi Amatore d'oggetti d'arte.
Moda — vedd Abiti — Biancheria — Fiori artificiali — Trine-
Modellatore meccanico, falegname ed ebanista, del Prof.
G. Mina, pag. XVii-428, con 293 incisioni e 1 tavola . 6 50
Molini (L' Industria dei) e la macinazione del frumento,
di C. SlBER-MiLLOT, di pag. xx-259, con 108 incisioni
nel testo e B tavole 5 —
Momenti resistenti e pesi di travi metallictie composte.
Prontuario ad uso degli Ingegneri, Architetti e costruttori,
con 10 figure ed una tabella per la chiodatura, dell'Ing.
E. Schenck, di pag. xi-188 8 50
Monete greche, di s. Ambrosoli, di pag. xiy-286, con 200
fotoincisioni e 2 carte geografiche 8 —
Monete (Prontuario delle), pesi e misure inglesi, raggua-
gliate a quelle del sistema decimale, dell'Ing. Ghersi, di
pag. xn-196, con 47 tabelle di conti fatti e 40 facslmili
delle monete in corso 8 60
Monete romane. Manuale elementare compii, da F. Gnec-
chi, 2* edizione, riveduta corretta ed ampliata, di pag.
XXvn-870, con 25 tavole e 90 figure nel testo .... 8 —
Monogrammi, dei Prof. A. severi, 78 tavole divise in tre
serie, le prime due di 462 in due cifre e la terza in 116
in tre cifre 8 50
Montatore (li) di macchine. Opera arricchita da oltre 250
esempi pratici e problemi ristlti, di 8. Dinaro, di pa-
gine XII-„68 4 —
Morfologia generale — vedi Embriologia.
Morfologia greca, dei Prof. v. Bettei, pag. xx-376 . . 8 —
Morfologia italiana, del Prof. E. gorra, pag. vi-i42 . . 1 50
Morte (La) vera e la morte apparente, con appendice " La
44 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
__
legislazione mortuaria „ di P. DELL'ACQUA, p. VllI-186 . 2 —
Mosti (Densità dei), dei vini e degli spiriti ed i problemi
Glie ne dipendono, ad uso degli enochimicl, degli eno-
tecnici e dei distillatori, di E. ClLLis, di pag. xvi-280,
con 11 figure e 46 tavole 2 —
Mufeei — vedi Amatore oggetti d'arte e curiosità — Amatore ma-
ioliche e porcellane — Armi antiche — Pittura — Scoltura.
■use! industriali — vedi Industrie Piccole.
■lituo soccorso — vedi Società mutuo soccorso,
Napcieone I*», di L. cappelletti, 23 fotoinc, p. xx-272 . 2 50
Naturalista preparatore (II), del Dott. R. Gestro, 3» edi-
zione riveduta ed aumentata del Manuale delVImhalsa-
matore, di pag. xvi-168, con 42 incisioni 2 —
Naturalista viaggiatore, del Prof. a. Issel e R. gestro
(Zoologia), di pag. vni-144, con 38 incisioni 2 —
Nautica stimata o Navigazione piana di F. tami, di pag.
XXXlI-179, con 47 incisioni 2 50
Neurotteri — vedi Imenotteri.
Mioheiatura — vedi Galvanostegia.
Notaio (Manuale del), aggiunte le Tasse di registro, di bollo
ed ipotecarie, norme e moduli pel Debito pubblico, di A.
Garetti, 4» ediz. riveduta e ampliata, pag. vni-380 . . 3 50
Numeri — vedi Teoria dei numeri.
Numismatica, del Dott. S. Ambrosou, 2» edizione accre-
sciuta, (esaurito, è in lavoro la 3* edizione).
Nuotatore (Manuale del), del Prof. P. Asso, di pag. xn-
148, con 97 incisioni 2 50
Nutrizione del bambino. Allattam. naturale ed artificiale,
del Dott. L. Colombo, pag. xx-228, con 12 incisioni. . 2 50
Oocultismo — vedi Magnet. e ipnotismo — Spiritismo — Telepatia.
Oculistica — vedi Igiene della vista — Ottica.
Odontolooia — vedi Igiene della bocca.
Olii vegetali, animali e minerali, loro applicazioni di g.
GORINI, 2» edizióne completamente rifatta dal Dott. G.
Fabris, di pag. vui-214, con 7 incisioni 2 —
Olivo ed olio. Coltivazione dell'olivo, estrazione, purifica-
zione e conservazione dell'olio, del Prof. A. Aloi, 5* edi-
zione accresciuta e rinnovata, di p. xvi-365, con 65 ine. 3 —
Omero, di W. Gladstone, traduzione di R. Palumbo e
C. PlORILLI, di pag. xil-196 1 50
Operaio (Manuale dell'). Raccolta di cognizioni utili ed in-
dispensabili agli operai tornitori, fabbri, calderai, fondi-
tori di metalli, bronzisti, aggiustatori e meccanici di G.
Belluomini, 5* ediz. aumentata, di pag. xvi-262 ... 2 —
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 45
-_
Operazioni doganali — vedi Codice doganale — Trasporti e tariffe.
Oratoria — vedi Arte del dire — Rettorica — Stilistica.
Ordinamento degli Stati lilieri d'Europa, del Dott. f. Ra-
CIOPPI, 2* edizione, di pag. xii-816 8 —
Ordinamento degii Stati liberi fuori d'Europa, dei Dott.
P. Kacioppi, di pag. vill-876 8 —
Ordinamento giudiziario — vedi Leggi sali'.
Oreficleria — vedi Gioielleria — Leghe metalliche — Metalli pre-
Biosi — Saggiatore.
Organoterapia, di e. Rebuschini, pag. yin-482 . . . . 3 50
Oriente antico — vedi Storia antica.
Ornatista (Mannaie dell'), dell'Arch. A. Melani. Eaccolta
di iniziali miniate e incise, d'inqnadratnre di pagina, di
fregi e flnalini, esistenti in opere antiche di biblioteche,
mnsei e collezioni private. XXIV tavole in colori per mi-
niatori, calligrafi, pittori di insegne, ricamatori, incisori,
disegnatori di caratteri, ecc., I* serie, in-8 4 50
Orologeria moderna, deii'ing. Garuffa, di pag. vm 302,
con 276 incisioni 5 —
— vedi anche Gnomonica.
Oroiofli artistici — vedi Amatore di oggetti d'arte.
Orologi solari — ,vedi Gnomonica.
Orticoltura del Prof. D. Tamaro, 2* edizione rifatta, di
pagine xvi-576, con 110 incisioni 4 50
Ortooromatismo — vedi Fotografia.
Ortofrenia (Mannaie di), per l'edacazione dei fanciulli fre-
nastenici deficienti (idioti, imbecilli, tardivi, ecc.), del
Prof. P. Parise, di pag. xn-231 2 —
Ortotteri — vedi Imenotteri ecc.
Ossidazione — vedi Metallocromia.
Ostetricia, di L. M. Bossl (in lavoro).
Ostricoltura e mitilicoltura, del Dott. D. Carazzi, con
18 fototipie, di pag. VllI-202 2 50
Ottica, di E. Gelctch, pag. xvi-576, con 216 incis. e 1 tav. 6 —
Ottone — vedi Leghe metaniche.
Paga gio naiiera (Prontuario delia), da cinquanta cente-
simi a lire cinque, dì e. Neiìiun, di pag. 222. . . . 2 50
Paieoetnoiogia, dei Prof. J. Begazzoni, di pag. XI-252,
con 10 incisioni 1 50
Paleografia, di e. M. Thompson, traduzione . dall'inglese,
con aggiunte e note del Prof. G. Fumagalli, 2» edizione
rifatta, di pag. xn-178, con 30 ine. e 6 tav, 2 —
Paleontologia (Compendio di), del Prof. P. ViNÀSSA De
Eegny, di pag. xvi-512, con 356 ligure intercalate . . '
46 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
__
Panificazione razionate, di Pompilio, pag. iv-i26 ... 2 —
Parafulmini — vedi Elettricità — Fulmini.
Patate di gran reddito (Coltivazione delle) e loro pratica
utiiità. Fabbricazione della fecola. Fecole dell'amido di
mais, di grano e di riso, di N. Aducci. (In lavoro).
Pazzia — vedi Psichiatra — Grafologia.
Pediatria — vedi Nutrizione del bambino — Ortopedia — Terapia
malattie infanzia.
Pellagra (La), storia, eziologia, patogenesi, profilassi, di G.
Antonini, di pag. vin-166 con 2 tav 2 —
Pelie ^ vedi Igiene della.
Peli! — vedi Concia delle pelli.
Pensioni — vedi Società di matao soccorso.
Pepe ~ Prodotti agricoli.
Perfosfati — vedi Fosfati — Concimi — Chimica agraria.
Perito — vedi Codice nel perito misuratore — Ingegneria legale.
Pesci — vedi Ittiologia — Ostricoltura — Piscicoltura.
Pesi e misure — vedi Metrologia — Misure e pesi inglesi — Mo-
nete — Strumenti metrici — Tecnologia monetaria.
Peso dei metalli, ferri quadrati, rettangolari, cilindrici,
a squadra, a U, a Y, a Z, a T e a doppio T, e delle
lamiere e tubi di tutti i metalli, di g. Belluomini,
di pag. xxlV-248 8 60
Pianeti — vedi Astron. — Cosmogr. — Gravit. — Spettroscopio.
Pianista (Manuale del), di L. Mastrigli, pag. xvi-112 . 2 —
Piante e fiori sulle finestre, sulle terrazze e nei cortili.
Coltura e descrizione delle principali specie di varietà, di
A. Pucci, 2» edizione, pag. vin-214, con 117 incisioni . 2 50
Piante industriali, coltivazione, raccolta, preparazione, di
G. GORINI, nnova edizione, di pag. II-144 2 —
Piante tessili (Coltivazione ed industrie delle), propriamente
dette e di quelle che danno materia per legacci, lavori
d'intreccio, sparteria, spazzole, scope, carta, ecc., coll'ag-
giunta di un dizionario delle piante ed industrie tessili,
di oltre 8000 voci, del Prof. M. A. 8AV0RGNAN D'OSOPPO,
di pag. xn,-476, con 72 incisioni 5 —
Piccoie Industrie — vedi Industrie.
Pietre artificiali — vedi Imitazioni.
Pietre preziose, classificazione, valore, arte del giojelliere,
di G. GoRiNi, 2» edizione, di pag. 188, con 12 incisioni. 2 —
Pirotecnia moderna, di f. di Maio, (esaurito, è in lavoro
la 2 ediz.).
Piscicoltura (d'acqua dolce), del Dott. E. Bettoni, di pa-
gine viii-818, con 85 incisioni 8 —
Pittura ad olio, acquarello e miniatura (Manuale per di-
lettante di), paesaggio, figura e fiori, di G. Ronchetti,
pag. xvi-280, 29 incis. e 24 Tav. in zincot. e cromolit. . 8 50
■Pittura italiana antica e moderna, deii'Arch. A. Melani,
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 47
_
2* edizione completamente rifatta, di pag. xxx-480 con
28 incisioni intercalate e 137 tavole 7 50
Plattica — vedi Imitazioni.
Pollicoltura, dei March. G. Trevisani, 4» edizione, di pa-
gine xvl-216, con 82 incisioni 2 50
Polveri piriche — vedi Esplodenti — Pirotecnia.
Pomologia, descrizione delle migliori varietà di Albicocchi,
Ciliegi, Meli, Peri, Peschi, del Dott. Q. MOLON, con 86
incisioni e 12 tavole colorate, di pag. xxxii-717 . . . 8 50
Pomologia artificiale, secondo il sistema Garnier-Valletti,
del Prof. M. Del Lupo, pag. vi-182, e 84 incisioni . . 2 —
Poponi — vedi Fratta minori.
Porcellane — vedi Maioliche — Ricettario domestico.
Porco (Allevamento del) - vedi Maiale.
Porti di mare, (l) dell' ing. Bastiani Florio. (In lavoro).
Posologia — vedi Impiego ipodermico.
Posta. Manuale Postale di A. Palombi. Notizie storiche
sulle Poste d'Italia, organizzazione, legislazione, posta
militare, unione postale universale, con una appendice
contenente le norme relative ad alcuni servizi accessori
della posta, di pag. xxx-309 3 —
Prato ^11), del Prof. G. Cantoni, di pag. 146, con 13 ine. 2 —
Prealpl bergamasche (Guida-itinerario alle), compresa la
Valsassina ed i Passi alla Valtellina ed alla Valcamonica,
colla prefazione di A. Stoppani, e cenni geologici di A.
Tabamelli, 3» edizione rifatta per cura della Sezione
di Bergamo del C. A. L, con 15 tavole, duo. carte topo-
grafiche, ed nna carta e profilo geologico. Un volume di
pag. 290 e un voi. colle carte topografiche in busta . . 6 50
Pregiudizi — vedi Errori e pregindizi.
Previdenza — vedi Assicuraz. — Cooperaz. — Societìi di M. S.
Privative Industriali — vedi Leggi sulle — Ingegneria legale.
Problemi di Geometria elementare, deii'ing. i. Ghersi,
(Metodi facili per risolverli), con circa 200 problemi ri-
solti, e 119 incisioni, di pag. xn-160 1 50
Procedura civile e procedura penale — vedi Codice.
Procedura privilegiata fiscale per la riscossione delle imposte di-
rette — vedi Esattore.
Processi fotomeccanici (l moderni). Potocollografla, fototi-
pografia, fotocalcografia, fotomodellatura, tricromia, del
Prof, R. Namias, p. Viii-316, 53 fig., 41 illustr. e 9 tav. 3 50
Prodotti agricoli del Tropico (Manuale pratico del pian-
tatore), del Cav. A. Gaslini. (Il {affé, la canna da zuc-
48 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
-_
chero, il pepe, il tabacco, il cacao, il tè, il dattero, il co-
tone, il cocco, la coca, il baniano, l'aloè, l'indaco, il ta-
marindo, l'ananas, l'albero del chinino, la jata, il baobab,
il papaia, l'albero del cabntchoac, la guttaperca, l'arancio,
le perle). Di pag. xvi-270 2 —
Produzione e commercio del vino In Italia, di s. Mon-
DINI, di pag. vn-303 2 50
Profumiere (Mannaie del), di A. Bossi, con 700 ricette pra-
tiche, di pag. iY-476 e 58 incisioni 5 —
— tedi anche Ricettario domest. — Ricettario industr. — Saponi.
Proiezioni (Le). Materiali, Accessori, Vedute a movimento.
Positive sul vetro. Proiezioni speciali policrome, stereo-
scopiche, panoramiche, didattiche, ecc., del Dott. L. Sassi
di pag. xvi-447, con 141 incisioni 5 --
Proiezioni ortogonali — vedi Disegno.
Prontuario di geografia e statistica, del Prof. o. Ga-
BOLLO, pag. 62 1 —
Prontuario per le paghe — vedi Paghe — Conti fatti
Proprietà letteraria, artistica e industriale — vedi Leggi.
Proprietario di case e di opifici, imposta sui fabbricati,
dell' Avv. G. Giordani, di pag. xx-264 1 50
Prosodia — vedi Metrica dei greci e dei romani - Ritmica.
Prospettiva (Manuale di), dell'Ing. L. Claudi, di pagine
64, con 28 tavole, 2 —
Protezione degli animali (La), di Nigbo Licò, p. vm-200 2 — -
Protistologla, di L. Maggi, 2» ed., p. XVl-278, 93 incis. . . 3 —
Prototipi (I) intemazionali del metro e del kilogramma ed il co-
dice metrico internazionale — vedi Metrologia.
Proverbi in 4 lingue — vedi Dottrina popolare.
Proverbi (5X6) sui cavallo, raccolti od annotati dal Colon-
nello Volpini, di pag. xix-172 2 60
Psichiatra. Confini, cause e fenomeni della pazzia. Con-
cetto, classificazione, forme cliniche o diagnosi delle ma-
terie mentali. Il manicomio, di J. FiNZi, pag. yin-225 . 2 50
Psicologia, del Prof. C. Cantoni, pag. vin-168, 2» ediz. . 1 50
Psicologia fisiologica, del Dott. G. Mantovani, pag. ym-
165, con 16 incisioni 1 50
Psicoterapia di G. PoUTiaLlOTTl, di pag. Xll-318, 22 ine. 3 —
Pugilato e lotta per la difesa personale, Box inglese e
francese, di a. Cougnet, pag. XXIV-198, 104 incis. . 2 50
Radiografia — vedi Raggi Rontgen.
Radioterapia — vedi Luce e salate.
Ragioneria, del Prof. V. Gitti, S» edizione riveduta, di
pag. vni-137, con 2 tavole 1 5C
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 4»
_
Ragioneria delle cooperative di consumo (Manuale di),
del Rag. G. Rota, di pag. xv-408 3 --
Ragioneria industriale, del Prof. Rag. Oreste Bergama-
schi, di pag. vil-280 e molti moduli 3 —
Ragioniere (Prontuario del). (Manuale di calcolazioni mer-
cantili e bancarie), di E. Gagliardi, pag. xii-603 . . 6 50
Ramatura — vedi Galvanostegia.
Razze equine, bovine, suine e ovine diF. faelli (in lav.).
Rebus — vedi Enimmistica.
Redaml ferroviari! — vedi Trasporti e tariffe.
Registro e Bollo — vedi Leggi sulle tasse di.
Regolo calcolatore e sue applicazioni nelle operazioni
topograficlie, deiring. G. pozzi, di pag. xy-238. con 182
incisioni e 1 tavola , .... 2 50
Religioni e lingue dell'india inglese, di R. cust, tradotto
dal Prof. A. De Gubernatis, di pag. iv-124 . . . . 1 50
Resistenza dei materiali e stabilità delle costruzioni, di
P. Gallizia, pag. X-386, con 236 ine. e 2 tavole . . . 5 50
Responsabiiità — vedi Ingegneria legale.
Rettili — vedi Zoologia.
Rettorica, ad uso delie Scuole, di F. Capello, p. vi-122. 1 50
Ribes — vedi Frutta minori
Ricami — vedi Biancheria — Macchine da cucire — Monogrammi
— Piccole industrie — Ricettario domestico — Trine.
Ricchezza mobile, dell'Avv. e. Bruni, pag. vm-2l8 . . l 50
Ricettario domestico, deiring. I. Ghersi. Adornamento
della casa. Arti del disegno. Giardinaggio. Conservazione di
animali, frutti, ortaggi, piante. Animali domestici e nocivi.
Bevande. Sostanze alimentari. Combustibili e illuminazione.
Detersione e lavatura. Smacchiatura. Vestiario. Profumeria
e toeletta. Igiene e medicina. Mastici e plastica. Colle e
gomme. Vernici ed encaustici. Metalli. Vetreri^, di pag. 550
con 2340 consigli pratici e ricette accuratamente scelte. . 5 5C
Ricettario industriale, dell'lng. I. Ghersi. Procedimenti
ntili nelle arti, industrie e mestieri, caratteri; saggio e con-
servazione delle sostanze naturali ed artificiali d'uso comu-
ne; colori, vernici, mastici, colle, inchiostri, gomma ela-
stica, materie tessili, carta, legno, fiammiferi, fuochi d'arti-
ficio, vetro; metalli, bronzatura, nichelatura, argentatura,
doratura, galvanoplastica, incisione, tempera, leghe; filtra-
zione; materiali impermeabili, incombustibili, artificiali ; ca-
scami, olii, saponi, profumeria, tintoria, smacchiatura, im-
bianchimento; agricoltura, elettricità; 2* edizione rifatta f
50 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
L.C.
aumentata, di pag. yu-704, con 27 ine. e 2886 ricette . . 6 60
Ricettario fotografico. Terza edizione riveduta e notevol-
mente ampliata di nuove formole e procedimenti, dei Dott.
L. Sassi, di pag. xxiv-229 2 —
Rilievi — vedi Cartografia — Corapens. errori — Telemetria.
Risorgimento italiano (Storia dei) 1814-1870, con l'ag-
giunta di un sommario degli eventi posteriori, del Prof.
P. Bertolini, 2» ediz,, di pag. Vin-208 1 50
f^stauratore dei dipinti, del Conte G. Secco-Suardo, 2
volumi, di pag. xvi-269, xii-362, con 47 incisioni. . .6 —
Ritmica e metrica razionale italiana, del Prof. Socco
Murari, di pag. xvi-216. . . * 1 50
Rivoluzione francese (La) (1789-1799), del Prof. Dott. Gian
Paolo Solerio, di pag. iv-176. 1 50
Roma antica — vedi Mitologia — Monete — Topografia.
RSntgen (i raggi di) e le loro praticlie applicazioni, di
Italo Tonta, pag. vin-160, con 65 incis e 14 tavole . 2 50
— vedi anche — Fototerapia e radioterapia.
Rhum — vedi Liquorista.
Saggiatore (Manuale dei), di F. Buttari, di pag. vni-245,
con 28 incisioni 2 50
Sale (II) e le Saline, di a. De Gasparis. (Processi indu-
striali, usi del sale, prodotti chimici, industria manifat-
turiera, industria agraria, il sale nell'economia pubblica
e nella legislazione), di pag. vill-358, con 24 incisioni . 3 50
Salumiere — vedi Majale.
Sanatori i — vedi Tisici e sanatorii.
Sanità e sicurezza pubblica. - Vedi Leggi sulla.
Sanscrito (Avviamento allo studio del), del Prof. F. G. FUMI,
2» edizione rifatta, di pag. xn-254 3 —
Saponi (L'industria saponieraj, con alcuni cenni sull'indu-
stria della soda e della potassa. Materia prima e fabbri-
cazione in generale. Guida pratica dell'Ing. E. Marazza,
(esaurito, è in lavoro la 2* edizione).
Sarta da donna — vedi Abiti — Biancheria.
Scacchi (Manuale del giuochi degli), di A. Seghieri, 2»
ediz. ampliato da E, Orsini, con una appendice alla se-
zione delle partite giuocate e una nuova raccolta di 52
problemi di autori ital., di pag. vi-810, con 191 incis. . 8 —
Scaldamento e ventilazione degli ambienti abitati, di R.
Ferrini, 2» ediz., di pag. viii-300, con 98 incisioni. . .3 —
Scenografia (La). Cenni storici dall'evo classico ai nostri
giorni, di G. Ferrari, di pag. xxiv-327, con 16 inci-
sioni nel testo, 160 tavole e 5 tricromie . . . . 12 —
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 51
_
Scherma italiana di j. Gelli, 2» edìz., di pagine vi-251,
con 108 figure 2 50
Sciarade — vedi Enlmmistica.
Scienza delle finanze, di T. Carnevali, pag. iy-i40 . . 1 50
Scritture d'affari (Precetti ed esempi di), per uso delle
Scuole tecniche, popolari e commerciali, del Prof. D. M af-
figli, 8» ediz. ampliata e corretta, di pag. vin-221 . . 1 50
Sconti — vedi Interesse e sconto.
Scoperte geograflclie - vedi Cronologìa.
Scultura italiana antica e moderna (Manuale di), dell'Arch.
A. Melani, 2» edizione rifatta con 24 incisioni nel testo
e 100 tavole, di pag. xvn-248 5 —
Scuoie industriali — vedi Industrie (Piccole).
Seoretario comunaie — vedi Esattore.
Selvicoltura, di a. Santilli, di pag. vni-220, e 46 ine. . 2 —
Semeiotica. Breve compendio dei metodi fisici di esame
degli infermi, di U. Gabbi, di pag. xvi-216, con 11 ine. 2 50
Sericoltura — vedi Bachi da seta — Filatura — Gelsicultura —
Industria delia seta — Tintura della seta.
Servitù — vedi Ingegneria legale.
Slialcespeare, di Dowden, trad. di A. Balzani, p. xfi-242 1 50
Seta (Industria della), del Prof. L. Gabba, 2» ed., p. iv-208 2 —
Seta artificiale — vedi Imitazioni.
Siourezza pubblica — vedi Leggi di sanità.
Siderurgia (Manuale di), deiring. V. Zoppetti, pubblicato
e completato per cura dell'Ing. E. Garuffa, di pag. iv-
368, con 220 incisioni 5 50
Sieroterapia, dei Dott. e, Rebuschini, di pag. vni-424 . 8 —
Sigle epigrafiche — vedi Dizionario di abbreviature.
Sinistri marittimi — vedi Liquidatore di.
Sintassi francese, razionale pratica, arricchita della parte
storico-etimologica, della metrica, della fraseologia com-
merciale, ecc., del Prof. D. KODARI, di pag. XVl-206 . 1 50
Sismologia, del Capitano L. Gatta, di pag. viii-175, con
16 incisioni e 1 carta 1 50
Smacchiature — v9di Ricettario domestico.
Smalti T- vedi Amatore d'oggetti d" arte — Fotosmaltografla —
Ricettario industr.
Soccorsi d'urgenza, del Dott. e. Galliano, 4» edizione
riveduta ed aippliata, di pag. XLVi-352, con 6 tav. litogr. 3 —
Socialismo, di G. BiraGHI, di pag. xv-285. . . . . . 3 —
Società di mutuo soccorso. Norme per l'assicurazione delle
pensioni e dei susssidi per malattia e per morte, del Dott.
G. GarDENGHI, di pag. VI-152 1 50
Società industriali italiane per azioni, dei Dott. F. Pic-
CINELLI, di pag. XXXVI-534
62 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
L. e.
Sociologia generale (Elementi di), dei Dott. Bmilio Mor-
selli, di pag. xn-172 1 50
Sordomuto (II) e la sua istruzione. Mannaie per gli al-
lievi e le allieve delle B. Scnole normali, maestri e ge-
nitori, del Prof. P. PORNARI, di pag. vin-282, eoe IJ ine. 2 —
— vedi anche Ortofrenia.
Sostanze alimentari. — vedi ConservaKione delle.
Specolii (La fabbrieazione degli) e la decorazione dei vetro
e cristallo, del Professor R. Namias, di pagine xn-156,
con 14 incisioni 2 —
Spettrofotometria (Mannaie di), di G. Gallerani. (In
lavoro).
Spettroscopio (Lo) e le sue applicazioni, di B. A. Pro-
CTOR, traduzione con note ed aggiunte di F. Porro, di
pag. vi-179, con 71 incis. e una carta di spettri . . . 1 50
Spiritismo, di A. Pappalardo, Seconda edizione, con 9
tavole, di pag. xvi-216 2 —
— vedi anche Magnetismo — Telepatìa.
Spirito di vino — vedi Alcool — Cognac — Distlllaz. — Liquorista.
Stagno (Vasellame di) — vedi Amatore di oggetti d'arte e di cu-
riosità — Leghe metalliche.
Statica — vedi Metrologia — Strumenti metrici.
Statistica, del Pr. P. VlRGiLil, 3» ed., rifatta pag. xix-225 1 50
Steari noria (L'industria stearica). Manuale pratico dell'Ing.
B. Marazza, di pagine xi-284, con 70 incisioni e molte
tabelle 5 —
Stelle — vedi Astronomia — Cosmografia- — Gravitazione —
Spettroscopio.
Stemmi — vedi Araldica — Numismatica — Vocabol. araldico.
Stenografia, di G. Giorgetti, (secondo il sistema Oabel-
sberger-Noe), 2* ediz., (esaurito, è in lavoro la 8' ediz.).
Stenografia (Guida per lo studio della) sistema Gabelsber-
ger-Noe, compilata in 35 lezioni da A. Nicoletti, S» ed.
riveduta, di pag. viii-160 1 50
Stenografia. Esercizi graduali di lettura e di scrittura ste-
nografica (sistema Gabelsberger-Noe), con 8 novelle del
Prof. A.' Nicoletti, 2» ediz., di pag. vni-160 . . . . 1 60
— vedi anche Dizionario stenografico.
Stenografo pratico (Lo) di L. Cristofoli, di pag. xii-i8i i 50
Stereometria applicata allo sviluppo dei solidi e alla ioro
costruzione in carta, del Prof. a. Eivelli, dì pag. 90,
con 92 incisioni e 41 tavole , 2 —
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 58
StilistÌGa, del Prof. P. Capello, di pag. xn-164. ... 1 50
Stilistica latina, di A. Babtoli. (In lavoro).
stimatore d'arte — vedi Amatore di oggetti d'arte e di curiosità
— Amatore di maioliche e porcellane — Armi antiche.
Storia antica. Voi. I. L'Oriente Antico, del Prof. 1. Gen-
tile, di pag. xn-282 1 50
Voi. II. La Grecia, di G. TONIAZZO, pag. lv-216 . . 1 50
Storia dell'Arte, del Dott. G. Carotti. (in lavoro).
Storia dell'arte militare antica e moderna, del Cap. v.
Robsetto, con 17 tav. illustr., di pag. vni-504. . . . 5 50
— vedi anche Armi antiche.
Storia e cronologia medioevale e moderna, in ce tavole
sinottiche, del Prof. V. Casagrandi, 3» edizione, con
nuove correzioni ed aggiunte, di pag. vin-254 . . . . 1 50
Storia della ginnastica. — Vedi Ginnastica.
storia d'Italia (Breve), di P. Orsi, 2» ed. rived., p. xii-276 . 1 50
Storia di Francia, dai tempi più remoti ai giorni nostri,
di G. Bragagnolo, di pag. xvi-424, con tabelle crono-
logiche e genealogiche 8 —
Storia ital. (Man. di), di C. Cantù, pag. iv-160 (esaurita).
Storia d'Inghilterra dai tempi più remoti ai giorni nostri,
del Prof. G. Bragagnolo, di pag. xvi-867 8 —
Storia della musica, del Dott. untersteiner, 2^ edizione
ampliata, di pag. xn-880 3 —
Strumentazione, per E. Prout versione italiana con note
di V. Ricci, 2» ediz. rived., di p. xvi-214, 95 incis. . . . 2 50
Strumenti ad arco (Gii) e la musica da camera, dei Duca
di Caffarelli, di pag. x-285 2 50
Strumenti metrici (Prìncipi di statica e loro applicazione
alla teoria e costruzione degli), dell'Ing. E. Bagnoli, di
pag. VIll-252, con 192 incisioni '. . 3 50
Stufe — vedi Scaldamento.
Suono — vedi Luce e suono.
Succedanei — vedi Ricettario industriale — Imitazioni.
Sughero — vedi Imitazioni e succedanei.
Surrogati — vedi Ricettario industriale — Imitazioni.
Suasidi — vedi Società di mutuo soccorso.
TaliaCCO, del Prof. G. Cantoni, di pag. iv-176, con 6 ine. 2 —
Tabacchiere artistiche — vedi Amatore di oggetti d'arte.
Tacheometria — vedi Celerimensura — Telemetria — Topografia
— Triangolazioni.
Tamarindo — vedi Prodotti agricoli.
Tappezzerie — vedi Amatore di oggetti d'arte e di curiosità.
Tariffe ferroviarie — vedi Codice dog. — Trasporti e tariffe.
54 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
, __
Tartufi (I) ed i funghi, loro natura, storia, coltura, conser-
vazione e cucinatura, di Folco Bruni, di pag. vin-184 2 —
Tasse di registro, bollo, ecc. — vedi Codice di bollo — Esattore
— Imposte — Leggi Tasse Reg. e Bollo — Notaio — Riccb. mob.
Tassidermista — vedi Imbalsamatare — Naturalista viaggiatore.
Tatuaggio — vedi Chiromanzia e tatuaggio.
Tè — vedi Prodotti agricoli.
Teatro — vedi Letteratura drammatica — Codice del teatro.
Tecnica microscopica — vedi Anatomia microscopica.
Tavole d'alligazione per l'oro e per l'argento con nume-
rosi es. pratici per il loro uso, F. Buttari, p. xll-220 . 2 60
Tavole logaritmiche — vedi Logaritmi.
Tavole schematiche della Divina Commedia di Dante Ali-
ghieri, di L. Polacco, seguite da sei tavole topogr. in
cromolit. disegn. dal Maestro G. Agnelli, pag. x-152 . 8 —
Tecnica protistoiogica, del Prof. L. Maggi, pag. xvi-sis 8 —
Tecnologia — vedi Dizionario tecnico.
Tecnologia meccanica — vedi Modellatore meccanico.
Tecnologia e terminologia monetaria, di G. Sacchetti,
di pag. xvi-191 2 —
Telefono, di D. V. piccoli, di p. iv-120, con 88 incis., L. 2.
(Esaurito, è in lav. la 2» ediz. complet. rifatta da G. Motta).
Telegrafia, del Prof. R. Ferrini, 2» edizione corretta ed
accresciuta, di pag. vili-815, con 104 incisioni .... 2 —
Telegrafia senza fili, (in lavoro).
Telemetria, misura delie distanze in^guerra, del Gap. 6.
Bertelli, di pag. xni-145, con 12 zincotipie .... 2 —
Telepatia (Trasmissione del pensiero), di A. Pappalardo,
di pag. xvi-329 2 50
— vedi anche Magnetismo — Ipnotismo — Spiritismo.
Tempera e cementazione, dell'ingegner Fadda, di pagine
vni-108, con 20 incisioni 2 —
Teoria dei numeri (Primi elementi della), per il Prof. U.
SCARPIS, di pag. Vin-152 1 50
Teoria delie ombre, con un cenno sul Chiaroscuro e sul
colore dei corpi, del Prof. E. BONCI, di pag. .vlll-164, con
36 tavole e 62 figure 2 —
Terapia delle malattie dell'infanzia, del Dott. G. Catta-
neo, di pag. xn-506 4 —
Termodinamica, Prof. G. Cattaneo, pag. x-i96, 4 fig. .1 50
Terremoti — vedi Sismologia — Vulcanismo.
Terreni — vedi Chimica agraria — Concimi — Hamus.
Tessitore (Manuale del), del Prof. P. Pinchetti, 2» ediz.
riveduta, di pag. xvi-312, con illustrazioni 8 60
f
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 55
Tessuti di lana e di cotone (Analisi e fabbricazione del),
di 0. Giudici. (In lavoro).
Testamenti (Manuali dei), per cnra del Dott. Q. Serina,
di pag. VI-288 2 50
Tigre-italiano (Mannaie), con due dizionarietti italiano-tigrè
e tigre-italiano ed nna cartina dimostrativa degli idiomi
parlati in Eritrea, del Gap. M. Gahperio, di pag. 180 . 2 50
Tintore (Mannaie del), di R. Lepetit, 3» edizione, di pa-
gine x-279, con 14 incisioni 4 —
Tintura della seta, studio chimico tecnico, di T. Pascal,
di pag. xvi-432 5 —
Tipografia (Voi. I). Onlda per chi stampa e fa stampare. -
Compositori, Correttori, Revisori, Autori ed Editori, di S.
liANDl, di pag. 280 2 50
Tipografia (Voi. il). Lezioni di composizione ad uso degli
allievi e di quanti fanno stampare, di S. Landi, di p. vin-
271, corredato di figure e di modelli. ....... 2 50
— vedi anche Vocabolario tipografico.
Tisici e i Sanatori! (La cura razionale dei), del Dott. A.
ZuBiANi, prefaz. del Prof. B. Silva, p. XLi-240, 4 incis. 2 —
Titoli di rendita — vedi Debito pubblico — Valori v pubblici.
Topografia e rilievi — vedi Cartografia — Catasto — Celerimen-
sxtra — Compensazione errori — Curve — Disegno topografico
— Estimo terreni — Estimo rurale — Fotogrammetria — Geo-
metria pratica — Prospettiva — Regolo calcolatore — Tele-
metria — Triangolazioni.
Topografia di Roma antica, di L. Borsari, di pag. viii-
486, con 7 tavole 4 50
Tornitore meccanico (Guida pratica del), ovvero sistema
unico per calcoli in generale sulla costruzione di viti e
ruote dentate, arricchita di oltre 100 problemi risolti, di
S. Dinaro, 2» edizione, di pag. xii-175 2 —
Traduttore tedesco (U), compendio delie principali diffi- >
colta grammaticali della Lingua Tedesca, del Prof. K.
MINUTTI, di pag. xvi-224 1 50
Trasporti, tarifl'e, reclami ferroviari ed operazioni do-
ganali. Manuale pratico ad uso dei commercianti e pri-
vati, colle norme per l'interpretazione delle tariffe vigenti,
di A. Bianchi 2» edizione rifatta, di pagine xvi-208. . 2 —
Travi metallici composti — vedi Momenti resistenti.
Triangolazioni topografiche e triangolazioni catastali,
deiring. 0. Jacoangeli. Modo di fondarle sulla rete geo-
detica, di rilevarle e calcolarle, di pag. xiv-340, con 82
56 ELENCO DEI MANUALI HOEPLI
incisioni, 4 quadri degli elementi geodetici, 82 modelli
pei calcoli trigonometrici e tavole ansiliarìe 7 50
Trigonometria — vedi Celerimensura — Esercizi Geometria me-
trica — Geometria metrica — Logaritmi.
Trigonometria deila sfera — vedi Geometrìa e trigonom. della.
Trine (Le) a fuselli in Italia. Loro orìgine discnssione,
confronti, cenni bibliografici, analisi, divisione, istruzioni
tecnico-pratiche con 200 illustrazioni intercalate nel testo
di Giacinta Romanelli-Marone, di pag. vni-831 . . 4 50
Tubercoiosi — vedi Tisici.
Uccelli canori (I nostri migliori); loro caratteri e costumi.
Modo di abituarli e conservarli in schiavitti. Cura delle
loro infermità. Maniera per ottenere la riproduzione del
Canarino, di L. Untersteiner, di pag. xii-175 . . . 2 —
Ufficiale (Manuale per V) del fiegio Esercito italiano, di U.
MOBINI, di pag. XX-388 B 50
Unità assolute. Definizione, Dimensioni, Rappresentazione.
Problemi dell'Ing. G. Bertolinl pag. x-124 2 50
Usciere — vedi Conciliatore.
Uva spina — vedi Frutta minori.
Uve da tavola. Varietà, coltivazione e commercio, del Dott.
D. Tamaro, 3» edizione, di pag. xvi-278, con tavole co-
lorate, 7 fototipie e 57 incisioni 4 —
Vaili iombarde — vedi Dizionario alpino — Prealpi Bergamasche.
Valori pubblici (Manuale per l'apprezzamento dei), e per le
operazioni di Borsa, del D. F. PicciNELLi, 2» edizione
rifatta e accresciuta, di pag. xxiv-902 7 50
Valutazioni — vedi Prontuario del ragioniere. ■
Vaseiiame antico — vedi Amatore di oggetti d'arte e curiosità
Veleni ed avvelenamenti, dei Dott. q. Ferraris, di pag.
XVI-208, con 20 incisioni 2 50
Veiocipedl — vedi Ciclista.
Ventagli artistici — vedi Amator^ di oggetti d'arte e di curiosità.
Vjentilazione — vedi Scaldamento.
Vterbi greci anomali (l), del Prof. P. Spagnotti, secondo
le Grammatiche di Curtius e Inama, pag. xxiv-107 . 1 50
Verbi latini di forma particolare nel perfetto e nel su-
pino, di A. P. Pav ANELLO, con indice alfabetico di dette
forme, di pag. vi-215 1 50
Vermoutii — vedi Liquorista.
Vernici (Fabbricazione delle), e prodotti affini, lacche,
mastici, inchiostri da stampa, ceralacche, deiring. Ugo
Fornari, 2' ediz. riveduta e ampliata di pag. xil-244 . 2 -
"etri artistici — redi Amatore oggetti d'arte — Specclii — Foto-
maltografìa.
ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 57
Vetro (II). Fabbricazione, lavorazione meccanica, applica-
zioni alle costruzioni, alle arti ed alle industrie, dell' ing.
G. D'Angelo, di pag. xix-527, con 825 figure intercalate,
delle quali 25 in tricromia 9 50
Vini bianclii da pasto e Vini mezzo coiore (Guida pratica
per la fabbricazione, l'affinamento e la conservazione dei),
di G. A. Prato, di pag. xn-276, con 40 ine 2 —
Vino (II), di G. Grassi-Soncini, di pag. xvi452. . . . 2 —
Vino aromatizzato — vedi Cognac — Liquorista.
Viticoltura. Precetti ad uso dei Viticoltori italiani, del Prof.
0. Ottavi, 5» ed. riveduta ed ampliata da A. Strucchi,
dì pag. xvi-227, con 80 incisioni 2 —
Vocabolarietto pei numismatici (in 7 lingue), dei Dott. s.
Ambrosoli, di pag. vni-134 1 50
Vocabolario araldico ad uso degli italiani, dei Conte G.
Guelfi, di pag. vni-294, con 866 incisioni 8 50
Vocabolario compendioso della lingua russa, dei Prof.
VOINOVICH, di pag. XVI-288 8 —
Vocabolario tipografico, di s. Landi. (In lavoro).
VolapOk (Dizionario italiano-volapiik), preceduto dalle No-
zioni compendiose di grammatica della lingua, del Prof.
C. Mattei, secondo i principii dell'inventore M. Schleyer,
ed a norma del Dizionario Volapùk ad uso dei francesi,
del Prof. Kerckhofps, di pag. xxx-198 2 50
Volapiilc (Dizion. volaptik-ital.), Prof. C. Mattei, p. xx-204. 2 50
Volapulc, Manuale di conversazione e raccolta di vocaboli
e dialoghi italiani-volapiik, per cura di M. Rosa, Tom-
MASl e A. Zambelli, di pag. 152 2 50
Vulcanismo, del Gap. L. Gatta, di pag. viii-268 e 28 ine. . 1 50
Zeoolie — vedi Terminologia monetaria.
Zolfo (Le miniere di) di G. Cagni, di pag. xii-275, con 34
incisioni e 10 tabelle ' 3 50
Zoologia, dei Prof. E. H. Giglioli e G. Cavanna:
I. Invertebrati, di pag.' 200, con 45 figure . . . . 1 50
II. Vertebrati, Parte I, Generalità, Ittiopsidi (Pesci ed
Anfibi), di pag. xvi-156, con 88 incisioni . . . 1 50
III. Vertebrati. Parte II, Sauropsidi, Teriopsidi (Rettili,
Uccelli e Mammiferi), di pag. xvi-200, con 22 incis.. 1 50
Zoonosi, del Dott. B. GALLI VALERIO, di pag. XV-227. . 1 50
Zootecnia, del Prof. G. Tampelini, p. vin-297, 52 incis. 2 50
Zucchero (industria dello) :
I. Coltivazione della barbabietola da zucchero, dell'lng.
B. R. Debarbieri, di pag. XVl-220, con 12 ine. . 2 50
II. Commercio, importanza economica e legislazione
doganale, di L. FONTANA-Russo, di pag. XII-244 . 2 50
UT. Fabbricazione dello zucchero di barbabietola del-
l'lng. A. Taccani, di pag. xn-228, con 71 incis . . ?
Mce alfaMco per autori dei Manuali HoepU
(I numeri indicano le pagine).
Abbo P. Nuotatore 44
Acqua C. Microscopio 42
Adler G.Eserc. di lingua tedesca 28
Aduooi N. Patate (Coltivaz. d.) 46
Aducco A. Chimica agraria. . . 17
Agnelli Q. Tav. Div. Commedia 54
Alry 8. B. Gravitazione 34
Alasia C. Eserc. Trigon. piana 28
— Complementi di geometelem. 20
— Geometria della sfera ... 32
Alberti F. Il bestiame e Tagricol. 15
Albielnl G. Diritto civile .... 23
Albini Q. Fisiologia 29
Alessandri P. E. Analisi chimica 11
— Analisi volumetrica 11
— Chimica applic. all'Igiene . 17
— Disinfezione 24
— Farmacista (Manuale del). 29
— Sostanze alimentari 5
Allori A. Dizionario Eritreo . . 25
Alci A. Olivo ed olio 44
— Agrumi 10
Ambrosoll S. Atene 14
— Monete greche 43
— Numismatica . 44
— Vocabolarietto pei numism. 57
Antilli A. Disegno geometrico. 24
Antonini E. Pellagra 46
Appiani G. Colori e vernici . . 20
Arila C. Dizionario bibliogr. . 25
Arrighi C. Dizionario milanese 25
Arti grafiche, eco 13
Aschieri F. Geom.anal. d. spazio 32
— Geometria anal. del piano 32
— Geometria descrittiva ... 32
— Geom. proiettiva del piano
e della stella . . . ./ 32
Qeom. projett. dello spazio 32
Azimonti E. Frumento 31
— Campicello scolastico .... 16
— M ais 40
Azzoni F. Debito pubb. italiano 23
Baocarini P. Malatt. crittogam. 40
Baddeiey V. Law-Tennis .... 37
Bagnoli E. Statica 53
Ball J. Alpi (Le) 11
Ball R Staweii. Meccanica ... 41
Ballerini 0. Fiori artificiali . . 29
Balzani A. Shakespeare 51
Baroschi E. Fraseologia frane. 30
Barpi U. Igiene veterinaria . . 34
— Abitaz. degli anim. domest. 10
Barth ■. Analisi del vino ... 11
Bartoli A. Stilistica latina ... 53
lassi D. Mitologie orientali . . 43
lastiani F. Porti di mare ... 47
Belfiore G. Magnet. ed ipnot. . 40
Bellini A. Igiene della pelle. . 34
— Luce e salute, Fototerapia
e radioterapia 39
Belilo V. Mare (II) 41
— Cristoforo Colombo 22
Belletti G. Luce e colori .... 39
Belluomini G. Calderaio prat . 16
— Cubatura dei legnami ... 22
— Fabbro ferraio 28
— Falegname ed ebanista . . '?S
— Fonditore 30
— Operaio (Manuale dell') . . 44
— Peso dei metalli %. 46
Beltrami L. Aless Manzoni . . 41
Bonetti J. Meccanica 41
Bergamaschi 0. Contabilità dom. 20
— Ragioneria industriale ... 49
Bernardi G. Armonia 13
Bernhard. Infortunii di mont . 36
Bertelli Q. Disegno topografico 24
— Telemetria 54
Bertoiini F. Risorgimento ita-
liano (Storia del) 50
Bertoiini G. Unità assolute. . . 56
Bertolio 8. Coltiv. delle min. . 42
Besta R. Anat. e fisiol. compar. 11
Bettel V. Morfologia greca. . . 43
Bettoni E. Piscicoltura 46
Biagi G. Bibliotec. (Man. del). 15
Bianchi A. 6. Trasporti e tariffe
ferroviarie 55
Bignami-Sormani E. Dizionario
alpino italiano 26
Biraghi Q. Socialismo 51
Bisconti A. Esercizi greci ... 28
Bocl( 0. Igiene privata 34
Boito C. Disegno (Princ. del) . 24
Bombicci C. Minerai, generale 42
— 'Mineralogia descrittiva. . . 42
Bonacini C. Fotografia ortocr. 30
Bonci E. Teoria delle ombre . 54
Boneiii L. Grammatica turca . 34
Bonetti E. Biancheria (Disegno,
tapi io, ecc.) 15
Bonino Q. B. Dialetti greci. . . 23
Bonizzi P. Animali da cortile. 12
— Colombi domestici 19
Borgarelio E. Gastronomia, Ter-
minologia italiana e frane,
con 300 menus 31
Borlotti F. Celeri mensura ... 17
— Forra, per il cale. d. risvolte 30
Borsari L. Topog. di Roma ant. 55
Boseiii E. Gioielleria e orefic. 32
Bossi L. M. Ostetricia 45
INDICE ALFABETICO PER AUTORI
59
Bragagnolo G. Storia di Francia 53
— Storia d'Inghilterra 53
Briglatl L, Letterat egiziana . 38
Bracherei Q. Alpinismo 11
Brawn H. T. Meccanismi (500) 41
Bruni F. Tartufi e funghi ... 54
Bruni E. Catasto italiano. ... 17
— Codice doganale italiano. . 18
— Contabilità dello Stato. . . 21
— Imposte dirette 35
— Legislazione rurale 37
— Ricchezza mobile 49
Bruttlnl A. Il libro deiragricol. 10
Bucci di Santafiora. Marino . . 41
— Flotte moderne (Le) 29
Budan E. Autografi (Bacc. di). 14
Burall-Forti C. Logica matem. 39
Buttar! F. Saggiatore (Man. d.) 50
— Tav. per Tallig. oro e arg. 54
Caffarelli F. Strumenti ad arco 53
Cagni G. Le miniere di zolfo. . 57
Galliano 0. Soccorsi d'urgenza 51
— Assistenza degli infermi. . 13
Calzavara V. Industria del gas 31
Camperlo ■. Tigrè-italiano . . 55
Campi C. Campicello scolastico 16
Canestrini E. Fulmini e paraf. 31
Canestrini B. Apicoltura 12
— Antropologia 12
Canestrini C. e R. Batteriologia 15
Cantamessa F. Alcool 10
Cantoni C. Logica 39
Cantoni C. Psicologia 48
Cantoni G Prato (II) 47
— Tabacco (II) 53
Cantoni P. Igroscopi, igrome-
tri, umidità atmosferica. . . 35
Cantù C. Storia italiana .... 53
Capello F. Rettorica 49
— Stilistica . 53
Capllupi A. Assicuraz. e stima 13
Cappelletti L. Napoleone I. . . 44
— Letterat. spagn. e portogh. 38
Cappelli A. Diz. di abbrevìat. . 25
Carazzi D. Ostricoltura 45
— Anat. microsc (Tecn. di) . Il
Carega di Muricce. Agronomia 10
— Estimo rurale. 28
Carnevali T. Scienza finanze . 51
Garetti S. Storia dell'arte ... 53
Carraroll A. Igiene rurale. ... 34
Casagrandi V. Storia e cronol. 53
Casali A. Humus (L') 34
Castellani L Acetilene (L'). . . 10
— Incandescenza 35
Castiglioni L. Beneficenza ... 15
Cattaneo C. Dinamica element. 23
Cattaneo C. Termodinamica . . 54
— Terapia infanzia 54
Cattaneo G. Embriolog. e morf. 27
Cavalieri D. Legisl. delle acque 37
Cavanna G. Zoologia 57
Cavara F. Funghi mangerecci. 31
Celorla G. Astronomia 14
Cencelli-Perti A. Maccb. agric. 39
Cerohiarl G. L Chiromanzia e
tatuaggio 18
Cereti P. E. Esercizi latini. . . 28
Cerruti F. Meccanismi (500) . . 41
Ceruttl A. Fognat. domestica . 30
Cettolini S. Malattie dei vini . 40
Clapetti G. L'alcool industriale 10
Chiesa C. Logismografia .... 39
Ciàmpoll 0. Letterature slave. 38
Cignoni A. Ingegnere navale . 36
Claudi C. Prospettiva 48
Clerico G. vedi MQller, Metrica 42
Collamarini G. Biologia 15
Colombo Q. Ingegnere civile. . 36
Colombo L Nutrì z. del Bamb. 44
Comboni E. Analisi del vino. . 11
Concari T. Qramm. italiana . . 33
Consoli S. Fonologia latina . . 30
— Letteratura norvegiana . . 38
Conti P. Giardino infantile . . 32
Contuzzi F. P. Diritto costituz. 2.".
— Diritto internaz., privato. . 24
— Diritto internaz. pubblico. 24
Corsi E. Codice del bollo. ... 18
Cossa A. Elettrochimica .... 26
Cossa L. Economia politica . . 26
Cougnet. Pugilato antico e mod. 48
Coulliaux L. Igiene della bocca. 34
Cova E. Confez. abiti signora. 10
Cremona 1. Alpi (Le) 11
Cristofoli L. Stenografo pratico 52
Crollalanza G. Araldica (6r.). . 12
Groppi G. Canottaggio 16
Cretti F. Compens. degli errori 20
Curii R. Infortuni della mont 36
Cust R. Relig. e lingue d. India 49
— Lingue d'Africa 39
D'Adda L. Marine da guerra . 41
Dal Piaz. Cognac 19
Damiani Lingue straniere ... 39
D'Angelo S. Vetro 57
Da Ponte M. Distillazione ... 24
De Amezaga. Marino militare . 41
De Barbieri R. Zucchero (Ind. d.) 57
De Brun A. Oontab. comunale. 20
De Clllis E. Mosti (Densità dei> "
De Gasparis A. Sale e Salinr
De Gregorio Q. Glottologia.
De Gubernatis A. Lett. india
60
INDICE ALFABETICO PER AUTORI
Oe Gubernatis A. Lingue d'Afr. 39
— Mitologia comparata .... 43
— Belig. e lingue dell'India 49
Dell'Acqua F.Morte vera e appar. 43
Del Lupo ■. Pomol. artificiale. 47
Oe Marchi L. Meteorologia. . . 42
— Climatologìa 18
De Mauri L. Maioliche (Amatore
di) 40
— Amatore d'oggetti d'arte . 11
De Steriicli. Arabo parlato. . . 12
Desty. Elettrotecnica 27
DIb Khaddag. Arabo parlato. . 12
Di Hato F. Pirotecnica 46
Dinaro S. Tornitore meccanico 54
— Montatore di macchine . . 43
Dizionario universale in 4 lingue 26
Dompè C. Man. del Commerciante 20
Oowden. Shakespeare 51
Doyen C. Litografia 39
Enciclopedia Hoepll 27
Erede Q. Geometria pratica. . 32
Fabrl» Q. Olii vegetali 44
Fadda. Tempera e cementaz. . 54
Faelli F. Razze equine 49
Falcone C. Anat. topografica 12
Faralll Q. Ig. della vita pub. epr. 35
Fenlnl C. Letteratursr italiana 38
Fenlzla C. Evoluzione 28
Ferrari D. Arte (L') del dire . . 13
Ferrari Q. Scenografia (La) . . 50
Ferrari Y. Lett. moderna ital. 38
— Letter. moderna e contemp. 38
Ferrarlo C. Curve circolari. . . 22
Ferraris C. Veleni ed avvelen. 56
Ferrini C. Digesto (II) 23
— Diritto penale romano. . . 24
— Diritto romano 24
Ferrini R. Elettricità 26
— Energia fisica 27
— Galvanoplastica 31
— Scaldamento e ventilaz. . . 50
— Telegrafia 54
Filippini P. Estimo dei terreni 28
Flnzl J. Psichiatria 48
Fiorini C. Omero 44
Fiori A. Dizionario tedesco . . 26
— Conversazione tedesca ... 21
Fontana-Russo. Zncch. (Comm.) 57
Foresti A. Mitologia greca. . . 43
Fermenti C. Alluminio 11
Fornari P. Sordomuto (li) ... 52
Fornari U. Vernici e lacche . . 56
— Luce e suono 39
— Calore (II) 16
"oster M. Fisiologia 29
Franceschi G. Cacciatore .... 15
Franceschi G. Corse 22
— Giuoco del Pallone 38
Franceschi G. B. Concia pelli . 20
- Conserve alimentari 20
Franceschinl F. Insetti utili . . 36
— Insetti nocivi 36
Franchi L. Codici 18-19
— Leggi sui lavori pubblici . 37
— Legge 8. tasse di reg. e bollo 37
— Legge suirOrdin. gindiz. . 37
— Legge sanità e sicur, pabbl. 37
— Leggi sulle privat. indnstr. 37
— Leggi diritti d'autore 18-1&-37
Friedmann S. Lingua gotica . . 38
Friso L Filosofia morale. ... 29
Frisoni G. Gramm. port-bras. 33
— Corrispondenza italiana . . 21
— , spagnnola 22
— , francese . . 22
— Gramm. Danese-Norveg. . . 33
Fumagalli 6. Bibliotecario ... 15
— Paleografia 45
Fumi F. 8 Sanscrito 50
Funaro A. Concimi (!) 20
Gabba L Chimico (Man. del) . 17
— Seta (Industria della). ... 51
— Adult. e falsific. degli alim. 10
Gabbi U. Semeiotica 51
Qabelsberger-lio6. Stenografia. 52
Gabrielli F. Giuochi ginnastici 33
Gagliardi ^ Interesse e sconto 36
— Ragioniti. '**»-ont. del). . . 49
Galasslnl A. Macc. cui., e ricam. 40
Gallerani Q. Spettrofotometria 52
Galletti E. Geografia 31
Galli G. Igiene privata 34
Galli Valerio B. Zoonosi 57
— Immunità e resist. allemaL 36
Gallizia P. Resistenza dei mater. 49
Gardenghi G. Soc. di mutuo soc. 51
Garetti A. Notaio (Man. del). . 44
Cardini A. Chirurgia operat . . 18
Garibaldi C Econ. matematica 26
Garnler-VallettI Pomologia ... 47
Garello G. Atl. geog.-st. d'ItaL 14
— Dizionario biograf. univ. . 25
— Dizionario geograf. univ. . 25
— Prontuario di geografia. . 48
Garuffa E. Orologeria 45
— Siderurgia 51
Gaslini A. Prodotti del Tropico 47
Gatta L. Sismologia 51
— Vulcanismo 57
Qautero G. Macch. e fuochista . 40
Gavina F. Ballo (Manuale del) . 14
Gelkle A. Geografia fisica. ... 32
— Geologia 32
INDICE ALFABETICO PER AUTORI
61
Belcloh E. Cartografia 17
— Ottica 45
Qefll J. Armi antiche 13
— Biliardo 15
— Codice cavalleresco 18
— Dizionario filatelico 25
— Duellante 26
— Qinnastica macellile 32
— Scherma 51
Sentile 1. Archeologia dell'arte 12
— Geografia classica 27
— Storia antica (Oriente). . . 53
Gerneaio 8. Imitaz. di Cristo . 35
Qettro R. Naturai, viaggiat.. . 44
— Naturalista preparatore . . 44
Qhersi I. Ciclista 18
— Conti fatti 21
— Galvanostegia 31
— Imitazioni e succedanei . . 35
— Industrie (Piccole) 35
— Leghe metalliche 37
— Metallocromia 42
— Monete, pesi e mia. ingl. . 43
— Problemi di geometria. . . 47
— Ricettario domestico .... 49
— Ricettario industriale. ... 49
Gibeili a. Idroterapia 34
aiolloli E. H. Zoologia 57
atoppi L. Crittografia 22
— Dizionario fotografico ... 25
— Fotograffa industriale ... 30
Giordani G. Proprietario di case 48
eioraetti 8. Stenografia 52
Gtorll E. Disegno industriale . 24
— Disegno e costruz. Nave. . 24
— Aritmetica e Geometria . . 13
— Meccanico (II) 41
— Meccanica (La) del mac-
chinista di bordo 41
Gittl V. Computisteria 20
— Ragioneria 48
Giudici 0. Tessuti di lana e cot. 55
Gladstone W. E. Omero 44
Gnecchl F. Monete romane. . . 43
Gobbi U. Assicuraz. generale . 13
Goffi V. Disegnat. meccanico . 24
Gorlnl a. Colori e vernici ... 20
— Concia delle pelli 20
— Conserve alimentari 20
— Metalli preziosi 42
— Olii ; 44
— Piante industriali 45
— Pietre preziose 45
Gorra E. Lingue neo-latine . . 39
— Morfologia italiana 43
Grawinkel, Elettrotecnica. ... 27
Orassi F. Magnetismo e elett. 40
arazzi-Soncloi G. Vino (II) ... 57
anfflnl A. Coleotteri italiani. . 19
— Ittiologia italiana 36
— Lepidotteri italiani 37
— Imenotteri italiani 85
Grothe E. Filatura, tessitura. . 29
Greve G. Geografia 31
Guaita L Colori e la pittura . 19
Guasti C. Imitazione di Cristo 35
Guelfi G. Vocabolario araldico 57
Quetta P. Il Canto 16
Quyon B. Grammatica Slovena 34
Haeder H. Costr. macc. a vap. . 39
Hoepli U. Enciclopedia 27
Hoolcer I. Botanica 15
Hubert I. C. Antich. pnbbl. rom. 12
Hugues L Esercizi geografici . 27
— Cronologia scop. geogr. . . 22
Imitazione di Cristo 35
Imperato F. Attrezz. delle navi 14
Inama V. Antichità greche. . . 12
— Letteratura greca 38
— Grammatica greca 33
— Filologia classica 29
— Florilegio poetico 29
— Esercizi greci 28
issel A Naturalista viaggiat.. 44
Jacoangeli 0. Triangol. topog.. 55
Jenicin F. Elettricità 26
Jevons W. Stanley. Econ. polit. 26
— Logica 39
Jone E. Cavi telegr. sottomar. 17
Jones E. Calore (II) 16
— Luce e suono 39
Klepert R. Atl. geogr. univers. 14
— Esercizi geografici 27
Kopp W. Antich. priv. dei Rom. 12
Krtthnke G. H. A. Curve 22
La Leta B. M. Cosmografia. . . 22
— Gnomonica 33
Landi D. Dis. di proiez. ortog. 24
Landi S. Tipografia (1°) Guida 55
— (IP) Compositore-tipogr. . 55
— Vocabolario tipografico . . 57
Lange 0. Letteratura tedesca. 38
Lanzoni P. Geogr. comm econ. 32
Larice R. Storia del commercio 20
Leoni B. Lavori in terra. ... 37
Lepetit R. Tintore 55
Levi C. Fabbricati civ. di abitaz. 28
Levi C. Letterat. drammatica , 37
Levi I. Graram. lingua ebraica . 33
Librandi V. Gramm. albanese . 33
Licciardelli G. Coniglicoltura . 20
Lieo N. Protez. degli animali . ^
Lignaroio ■. Doveri del macch
— Macchinista navale . . .
62
INDICE ALPABETICO PER AUTOUI
Lion A. Ingegneria legale ... 36
Lioy P. Ditteri italiani 25
Livi L Antropometria 12
Lockyer I. N. Astronomia. ... 14
Lombardini A. Anat. pittorica. 12
Lofflbroto C. Grafologia 33
Lomonaeo A. Igiene della vista 35
Loria L. Macchinista e fnochis. 40
Loris. Diritto amministrativo. 23
— Diritto civile 23
Lovera R. Gramm. greca mod. . 83
— Grammatica rumena .... 33
Luxardo 0. Merceologia 42
Maffloll 0. Diritti e dov. dei citt. 23
— Scritture d'affari 51
■aggi L Protistologia 48
— Tecnica protistologica ... 54
Magrini E. Infortuni sul lavoro 36
■alnardl 8. Esattore 27
Majnonl R. Massaggio 41
Malaorlda 9. Materia medica . 41
— Impiego ipodermico e la
dusatnra dei rimedi 35
■alfattl B. Etnografia 28
Manettl L Caseificio 17
Mantovani Q. Psicolog. fisiolog. 48
■arazza E. Stearineria 52
— Saponi (Industria dei) ... 50
■arcel C. Lingue straniere . . 39
Marchi E. Maiale (II) 40
Marcillac F. Letterat. francese 38
Narro A. Corr. elettr. alternate 21
■arzopati E. Codice perito mis. 18
Mastrlgli L. Cantante 16
— Pianista 46
lattei C. Volapak (Dizion.) . . 57
Mazzocchi L. Calci e cementi . 16
— Cod. d. perito misuratore. 18
Mazzoccolo E. Legge comunale 37
Melani A. Architett. italiana . 12
— Decoraz. e industrie artist. 23
— Ornatista 45
— Pittura italiana 46
— Scultura italiana 51
Meli! B. L' Eritrea 27
Menozzl. Alimentaz. bestiame 11
Mercanti F. Animali parassiti . 12
Mezzanotti C. Bonifiche 15
Mina Q. Modellat. meccanico . 43
Mlnozzl A. Fosfati 30
Minuttl R. Letterat. tedesca . . 38
— Traduttore tedesco 55
Molina R. Esplodenti 28
Molon Q. Pomologia 47
Mondin!. Produzione dei vini . 48
Montagna A. Kotosmaltografìa 30
Montemartlnl L. Fisiol. vegetale 29
Moreschi H. Antichità private
dei Romani 12
Morgana G. Gramm. olandese. 33
Morinl g. Uffic. (Man. per 1') . 56
Morselli E. Sociologia generale 52
Motta Q. Telefono M
Muffone a. Fotografia 30
Mailer L Metrica Greci e Bom. 42
Miilier 0. Logaritmi 39
Murani 0. Fisica 29
Murari R. Ritmica 50
Muzio C. Medico pratico .... 41
Naccari 6 Astronomia nautica 14
Nailino A. Arabo parlato .... 12
Namlas R.'Fabbr. degli specchi 52
— Processi fotomeccanici ... 47
Nazari 0. Dialetti italici .... 23
Negrln C. Paga giornaliera. . . 45
Menci T. Bachi da seta 14
Niccoli V. Alimentaz. bestiame 11
— Cooperative rurali 21
— Costruzione ed economia
dei fabbricati rurali 28
— Prontuario deiragricoltore. 10
NicolettI A Stenogaafia 52
— Esercizi di stenografia. . . 52
Noseda E. Legislaz. sanitaria 37
Nuyens A. Diz. italiano>oland. 25
Ollvari a. Filonauta 29
Olmo C. Dirito ecclesiastico. . 23
Orlandi 8. Celeri mensura. ... 17
Orsi P. Storia d'Italia 53
Orsini E. Scacchi 50
Ostwald-Bolls. Clinica analitica 17
Ottavi 0. Enologia 27
— Viticoltura 57
Ottino e. Bibliografìa 15
Pagani C Assicuraz. sulla vita 13
Paganini A. Letterat. francese 38
Paganini P, Fotogrammetria. . 30
Palombi A. Manuale postale . . 47
Palumbo R. Omero 44
Panizza F. Aritmetica razion. 13
— Aritmetica pratica 13
— Esercizi di Aritmetica ras. 13
Pacioni P. Disegno assonom. . 24
Pappalardo A. Spiritismo . . . . S2
— Telepatia 54
Parise P. Ortofrenia 45
Pareli E. Grammatica svedese 34
Pascal T. Tintura della seta . 55
Pascal E. Calcolo differenziale 16
— Calcolo integrale 16
— Calcolo delle variazioni . . 16
— Eserc. di calcolo infinites. . 16
— Determinanti 23
— Funzioni ellittiche 31
INDICE ALFABETICO PER AUTORI
68
Pascal E. G^ruppi di trasforma-
zioni k* . • -34
— Matematiche superiori ... 41
Pattaclni 6. Conciliatore .... 20
Pavuello F A. Verbi latini . . 56
Pavia L. Grammatica tedesca. 34
— Grammatica inglese S3
— Grammatica spagnuola . . 34
PavolinI E. Buddismo 15
Pedicino N. A. Botanica 15
Pedpettl Q. Automobilista (L'). 14
Pedrini. Casa dell' avvenire . . 17
Peglion V. Filossera ....... 29
PorcoBsi R. Calligrafia 16
Perdoni T. Idraulica 3-^'
Petrl L. Computisteria agraria >a
Petzholdt. Bibliotecario 15
Piazzoli E. Illuminaz. elettrica 35
PiccinelU F. Società Ind- p. az. 51
— Valori pubblici 56
Piccinini P. Farmacoterapia . . 2v)
PiCGOli D. V. Telefono 54
Pieraccini A. Assist, dei pazzi 13
Pilo ■. Estetica 28
Plncherle S. .Mgebra element. 11
' — Algebra complementare . . 10
— Esercizi di algebra elem. . 11
— Esercizi di goometria. . . 27
— Geometr. metr. e trigonom. 32
— Geometria pura 32
Pinohetti P. Tessitore 54
Pini P. Epilessia 27
Pisani A. Mandolinista 41
— Chitarra 18
Piuini L. Oisinfezione 24
— Microbiologia . / 42
Pizzi 1. Letteratura persiana . 38
— Islamismo 36
— Letteratura araba 37
Piebani B. Arte della memoria 13
Polacco L. Tav. Div. Comra. . 54
Poloni Q. Magn et. ed elettricità 40
Pompilio. Panificazione 46
Porro F. Spettroscopio ..... 52
— Gravitazione 34
Portigllotti G. Psicoterapia ... 48
Pozii Q. Regolo calcolatore . . 49
Prat Q. Grammatica francese. 33
— Esercizi di traduzione ... 28
Prato Q. Cognac 19
— Vini bianchi 57
Proctor R. A. Spettroscopio . . 52
Prout E. Strumentazione. ... 53
Pucci A. Frutta minori 31
— Piante e fiori 46
Rabbeno A. Mezzeria 42
— Ipoteche (Manuale per le) 36
Raoioppi F. Ordinamento degli
Stati liberi d'Europa 45
— Idem, fuori d'Europa .... 45
Raina ■. Logaritmi 39
Ramorlno F. Letterat. romana. 38
— Mitologia (Dizionario di) . 43
Rebuschini E. Mal. del sangue. 40
— Organoterapia 45
— Sieroterapia 51
Regazzoni J. Paleoetnologia . . 45
Repossi A. Igiene scolastica. . 34
Restorl A Letterat. provenzale 38
— Letteratura catalana .... 37
^evel A. Letteratura ebraica . 38
>lticci A. Marmista 41
Ricci E. Chimica 17
Ricci S. Epigrafia latina. ... 27
— Archeologia. Arte greca. . 12
— „ Arteetr.erom. 12
Ricci V. Strumentazione .... 53
Righetti E Asfalto 13
Rivolli A. Stereometria 52
Roda F ili. Floricoltura 29
Rodari D. Sintassi francese ... 51
RomanellMarone Q. Trine al fu-
sello 56
Ronchetti a. Pittura per dilett. 46
— Grammatica d. disegno . . 24
Roscoe H. L Chimica 17
Rossetto V. Arte militare. ... 53
— Liquidatore di sinistri ma-
rittimi 39
Rossi A Liquorista 39
— Profumiere 48
Rossi Q. Costruttore navale . . 22
Rossetti M. A. Formul. di matem. 30
Rota Q. Ragioneria delle coo-
perative di consumo 49
— Contabilità. Istituz. pubbL
beneficenza (v. Beneficenza) 15
Sacchetti Q. Tecnologìa e ter-
minologia monetaria 54
Salvatore A. Infort. sul lavoro 37
Sanarelli. Igiene del lavoro . . 34
Sansoni F. Cristallografìa. ... 22
Santi B. Diz. do! Comuni ital. 25
Santini. Selvicoltura 51
Sartori Q. Latte, burro e cacio 36
— Caseificio 17
Sartori L. Carta (Industr. della) 17
Sassi L. Carte fotografiche . . 17
— Ricettario fotografico ... 50
— Fotocromatografia 30
— Proiezioni (Le) ^"
Savorgnan. Colti v.d. piante tep'
Scarpis U. Teoria dei numf
Scartazzinì G. A. Dantologi:
64
INDICE ALFABETICO PER AUTORI
Sohenok E. Momenti resistenti
di travi metalliche
Sohlavenato A. Diz. stenogr. .
Scolari C. Dizionario alpino. .
Secoo-Suardo. Ristau. dipinti .
SeghÌeri>A. Scaccili
Sella A. Fisica cristallografica
Serina L Testamenti
Sernaglotto R. Enol. domestica
Setsa 8. Dottrina popolare . .
Severi A. Monogrammi
Siber-Hillot C. Molini (Ind. dei)
Solazzl E. Letteratura inglese.
SoldanI 6. Agronom. moderna
Solerlo G. P. Rivoluz. francese
Soli Q. Didattica
Spagnottl P. Verbi greci ....
Spataro D. Fognat. cittadina .
Stecchi R. Chirurgia operat. .
Stoppani A. Geografia fisica. .
— Geologia
— Prealpi bergamasche ....
Stoppato A. Diritto penale . . .
Stoppato L Fonologia italiana
Strafforello 8. Alimentazione .
— Errori e pregiudizi
— Letteratura americana . . .
Stratlcò A. Letterata albanese.
Streker. Elettrotecnica
Strucohi A. Cantiniere
— Enologia
— Viticoltura
Supino R. Chimica clinica . . .
Tabanelli N. Codice del teatro
Taocanl A. Zucchero (Fabbr. d.)
Tacchini A. Metrologia
Tamaro D. Frutticoltura . . . .
— Gelsicoltura
— Orticoltura
— Uve da tavola.
Tami F. Nautica stimata. . . .
Tampelini 8. Zootecnia . . . .
Taramelii A. Prealpi bergamas.
Teloni B. Letteratura assira. .
Thompson E. ■. Paleografia . .
Tioli L. Acque minerali e cure
Tognini A. Anatomia vegetale.
Tolesani D. Enimmistica . . . .
Tommasl ■. R. Manuale di con-
versaz. italiano-volapiik. . .
Toniazzo 8. St.ant. (La Grecia)
Tonta I. Raggi Rontgen ■ , . .
Tozer M. F. Geografia classica.
Trabalza C. Insegn. dell'italiano
Trambusti A. Igiene del lavoro
Trasporti e tariffe ferroviarie . .
Trevisani 8. Pollicoltura .... 47
43 Tribolati .F.. Araldica (Gramm.) 12
25 Triconi E. Medicat. antisettica 41
25 Trivero C Classific. d. ecienaiB 18
50 Untersteiner A. Storia musica. 53
50 —, Uccelli canori .*. 56
29 Vacchelii 8. Costruzioni in cal-
55 cestruzzo .16
27 Vaientini N. Chimica legale . . 17
26 Valletti F. Ginnast. femminile. 32
43 — Ginnastica (Storia della).'. 32
43 Valmaggi L. Gramm. latina. .* . 33
38 Vanbianchi C. Autografi 14
10^^ Vecchio A. Cane (Li) 16
50 y^ender V. Acido solforico, eco. 10
28 ViJituroll a. Concia pelli .... 20
56 — Conserve alimentari '.,..%)
30 VMari E. Diritto commerciale. 2&
18 — Mandato commerciale ... 40
32 Vidari 8. Etica 28
32 Villani F. Prodotti della distil-
47 lazione del legno 24
24 Vinassa P. Paleontologia. ... 45
30 Virgilii F. Cooperazione 21
11 — Economia matematica ... 25
27 — Statistica ,...«. 52
37 Viterbo- E. Grammatica e di-
37 zion. Galla (Oromonica). . . 33
27 Vitta C Giustizia amminìatr. . 33
16 Vlvanti 8. Funzioni analitiche 31
27 — Complementi di matema*
57 tìca 41
17 Voigt W. Fisica cristallograf. . 29
19 Voinovich. Grammatica russa . 34
57 — Vocabolario russo 57
42 Volpini C. Cavallo. . . : 17
31 — Dizionario delle corse ... 26
31 — Proverbi sul cavallo .... 48
45 Webber E. Costruttore delle
56 macchine a vapore 39
44 — Dizionario tecnico italiano-
57 tedesco-francese-ìngleee. . . 26
47 Werth F. Galvanizzazione ... 31
37 Wlll. Tav. analit. (v. Chimico) 17
45 Wittgéns A. Antic. pubbl. rom. 12
10 Wolf R. Malattie crittogam . . 40
12 Zambelil A. Mannaie di con-
27 versaz. italiano-volapùk . . 57
Zambier A. Medicat. antisett. . 41
57 Zampini 8. Bibbia (Man. della) 15
53 — Imitazione di cristo 35
50 Zigàny-Arpàd. Lett. ungherese. %
32 Zoppetti V. Arte mineraria. ìS^
36 — Siderurgia 51
47 Zubiani A. Tisici e sanatori! . 55
55 Zucca A. Acrobatica e atletica IC
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