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EKIA JNARDECCHIl
HARVARD UNIVERSITY
LIBRARY
OF THE
FOGG ART MUSEUM
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NOTIZIE
SUL
MUSEO PATRIO ARCHEOLOGICO
IN MILANO
naANO, COI TIPI DI ALBSSANDKO I^MBARDI
1881.
fuiiQ ART MUSEUM
HARVARD UNIVERSITY
aiFT Uf FAUL i. SACHS
Str 281826
A» Porta del Museo verso la piazzetta di Brera.
B. Porta d'ingresso al palazzo di Brera verso la piazzetta.
€. Porta d'ingresso al Museo.
D. Navata minore. \
K. Navata maggiore. > i.o Comparto.
F. Navata minore. )
G. 2.0 Comparto.
h. Monumento di Bamabò Visconti*
NOTIZIE
A Giuseppe Bossi, Segretario della R. Accademia
di Belle Arti in Milano, con tutta ragione si può at-
tribuire la prima idea di questo Museo. Egli, artista,
cultore appassionato degli studii archeologici, con una
attività esemplare, al principio di questo secolo, cercò
di raccogliere, man mano che ne aveva l'occasione,
monumenti e cimeli che potevano offrire ai giovani
allievi elementi di coltura, atti a farli progredire nella
loro istruzione artistica.
Èra questo un intendere l'arte con larghe vedute e
per quei tempi cosa abbastanza rara, e quantunque
un locale apposito non fosse ancora designato a servir
da Museo, pure si accontentava intanto di depositare,
i diversi oggetti raccolti, presso l'Accademia.
Già dal 1799 il segretario dell'Accademia, Bianconi,
avea depositato in un locale del palazzo di Brera il
bellissimo monumento di Lancino Curzio, lavoro di
Agostino Busti. Il Bossi poi nel 1806 trasferiva presso
l'Accademia parte del Monumento di Gastone di Foix,
che Luigi XII di Francia faceva erigere dallo scul-
tore milanese Agostino Busti detto il Bambaia, a quel
— 6 —
SUO cugino che nella battaglia di Ravenna troncava
una vita giovane, battagliera e segnata da crudeltà e
saccheggi.
A questi oggetti successivamente se ne aggiunsero
altri provenienti dalle antiche porte , da chiese , da
abitazioni private e dagli scavi praticati nelle pub-
bliche vie di questa «ittà.
L' Accademia di Belle Arti comprese V importanza
di un Museo Archeologico, il quale diventasse un
ausiliario fecondo per gli studi artistici de' suoi al-
lievi, e nel 1818, morto il Bossi, acquistava coi propri
mezzi dagli eredi una preziosa collezione archeologica
da lui con molta cura raccolta.
Consiste questa in molti marmi egizi, greci, romani
e del cinquecento, in molti cimeli in avorio, fra i quali
alcuni preziosissimi dittici e trittici del basso impero e
del medio evo; in molti oggetti di ceramica etrusca e
romana, in una stupenda copia di majoliche dipinte con
cifre di fabbrica e descrizione a tergo: in tutto più
di 500 pezzi di merito singolare. Fu nel 1862 che fi-
nalmente questo Museo ebbe una vita sua propria, e
il Governo gli assegnava una dote annuale, od eleg-
geva una Consulta Archeologica la quale avesse a so -
praintendere al suo ordinamento e al suo ampliamento.
Detta Consulta divisa in sezioni: storica, archeolo-
gica ed artistica , attese con tutto V impegno al suo
mandato, accrescendo ogni anno questa raccolta.
Il Governo, il Ministero della R. Casa, il Municipio,
diverse Amministrazioni e molti privati offrirono ed
offrono continuamente in dono od in deposito marmi,
sculture, iscrizioni, e così mentre la Storia Patria qui
trova i documenti delle sue pagine di servitù e di li-
bertà, l'arte pur trova un largo campo per studiare
l'impronta caratteristica del passato nelle diverse sue
tnanifestazioni.
Osservando l'unita pianta del Museo, la sua dispo-
sizione a tre navate ed i particolari architettonici con-
servati nel secondo Comparto, il visitatore potrà rile-
vare facilmente come egli si trovi nella parte anteriore
della soppressa chiesa degli Umiliati.
Non è una Guida questa che si pubblica oggi, ma
hensì un succinto manuale, che indica gli oggetti più
rimarchevoli, le notizie sulle provenienze conosciute
ed i nomi dei generosi che colle loro offerte contri-
buirono air incremento di questo Museo. La compila-
zione di una Guida completa venne per ora sospesa,
giacché nei primordi della formazione di questo Museo
si ebbe più di mira la disposizione artistica degli og-
getti, anziché la scientifica; e finché duralo stato d'in-
certezza sulle future sorti di questa Collezione, non
sarebbe opportuno procedere ad un nuovo ordina-
mento, il quale esige operazioni complicate e dispen-
<Uose.
Dal Palazzo di Brera, si Agosto iSSi.
^
INGRESSO.
1. Porta con decorazioni architettoniche del principio del
secolo XVIF.
Dalla Gasa Bozzetti in via S. Silvestro; dono del proprietario
cav. Cesare (P. M.) (*).
1. COMPARTO.
Navata A.
2. Porta con elegante ornamentazione e medaglioni con
teste a bassorilievo; lavoro del principio del XVI
secolo.
Fregiava l'ingresso della casa già dei Grifl , ora demolita,
segnata col N. 4 in via di S. Giovanni sul Muro, in Milano ;
dono del cav. Giovanni Noseda (P, M.).
3. Busto a bassorilievo, in terra cotta.
Trovasi innestato nel muro al disopra della porta preindi-
cata. Proveniente da un palazzo della Famiglia Rho che esi-
steva in Borghetto Lodigiano. Dono delPAvv. Emilio Seletti
(P. M).
(*) Le lettere P. M., indicano Proprietà Municipale; P. E., Pro-
prietà Erariale; P. A. b. a., Proprietà della R. Accademia di Belle
Arti ; P. C. R., Proprietà della Casa Reale.
— 10 —
4. Quattro lastre in marmo: due bassorilievi collo stemmi
del conte di Fuentes e due iscrizioni.
Costituivano il Trofeo di quel governatore spagnolo allato
meridionale del ponte, che attraversa il Naviglio di Pavia,
fuorr di Porta Ticinese (P. M.).
K. Tre capitelli, due di colonna, l'altro a foggia di men-
sola, una base e dìciasette pezzi di decorazione in
terra cotta.
Provenienti dalla casa dei Marliani già Aionte NafNrieone (le
due mensole in legno sd N. 168, trovavansi nello stesso edi-
ficio). Dono della Compagnia italiana d'Assicurazione gene-
rale sulla vita dell'uomo (P. M.).
(>. Lapide in due lastre, ricordatite la peste del 1630.
Trovavasi neirex-convento dei Minori Osservanti a S. Maria
della Pace. La metà inferiore, è di fattura odierna, perchè a
tergo delF antica, già pietra tombale, portava scolpita una
figura con iscrizione in giro, che vedesi al N. 49 (P. M.).
7. Due capitelli: uno di stile lombardo, l'altro braman-
tesco.
Altro simile , pure di lesena , trovasi al N. 87. Rinvenuti
nelle fondazioni di una casa presso S. Satiro di questa città.
Dono della signora Angela Malvezzi vedova Maccia (P. M.).
8. Capitello bramantesco dì lesena e capitello di colonna
(fine del secolo XVI).
Il primo proveniente dal convento degli Olivetani che tro-
vavasi presso la demolita basilica di Baggio, dono del Reve-
rendo Parroco Nava ; il secondo trovalo nel territorio di Bag-
gio, dono del capo-mastro Felice Nava (P. M.).
9. Stipite in terra cotta di una finestra.
Dalla casa già Ghilieri, posta nel vicolo chiuso in via Ru-
^k^ gabella. Altro della stessa provenienza trovasi al N. 170 (P. M.).
— Il-
io. Figura derisoria della moglie deirimperatore Federico
Barbarossa.
Posta dai Consoli milanesi nel 1171 sulla facciata esteriore
della Porta Tosa.. Dalla collezione Archìnto (P. M.). (*)
di. Lapide commenoorativa la fondazione nel 1460 delie
scuole Grassi in via de'Ratti.
Dono del ^signor Gerolamo Zucca di, Giuseppe (P. M.).
12. Due capitelli in pietra.
Provenienti dal noto ediffzio detto Coperto dei Figiniy de-
molito nel mese di ottobre del 1866.
Altri due consimili, uno dei quali porta )' iscrizione neir a-
baco, trovansi al N, 78 (P. M.).
13. Iscrizione romana.
Proveniente da Olzano, Provincia di Cremona* Faceva parte
della collezione del marchese Pietro Araldi-Erizzo alle Torri
de'Picenardi. Acquisto (P. E.). (**)
14. Sette grandi vasi fittili di forma ordinaria.
Dalla casa N. 5, vicolo S. Maria Valle. Dono del Sig. Gio-
vanni Moretti (P. M).
lo. Lapide posta dai Consoli Milanesi, nel 1171, fra i
due archi che decoravano la Porta Romana (P.M.).
(*) Dalla stessa collezione pervennero al Museo altri centoqua-
rantasette cimeli, in parte interi, in parte frammentati, cioè: tre
are, ventidue cippi, ottantacinque lapidi, trentatre sculture figu-
rate od architettoniche e quattro bassorilievi con targhe.
(**) Dalla stessa collezione si sono acquistati : ventiquattro scul-
ture figurate e quarantasette fra are votive ed iscrizioni, di cui la
maggior parte venne ommessa nella Guida per mancanza di no-
tizie sulla loro originaria provenienza.
— 12 -
16. Cippo coli' iscrizione:
HERCVLI
Q MARGELL..
RVFINUS
V s n
Levato da un muro di cinta presso la piazza della diiesa
parrocchiale di Caste! Marte. Dono del cav. Bernardino Bioii-
dellì. Direttore de! R. Gabinetto Numismatico e Membro della
Consulta di questo Museo (P. M.).
17. Due fusti di colonne, due capitelli corinzi ed una
base.
Provenienti dalla demolita basìlica di Raggio insieme al
fì*ammento di lapide con iscrizione collocato in faccia alN.31.
Dono di quel Municipio (P. M.).
18. Pezzo d'architrave con fregio superiore di puttini
ed animali alati; scultura romana.
Rinvenuto nel 1819 air atto della demolizione degli Arconi
di Porta Orientale, nei quali erano stati impiegali come ma-
teriale di fabbrica. Insieme ad esso trovavansi, quello segnato
al N. 145 e quattordici lapidi, otto con semplici iscrizioni e sei
con iscrizioni sormontate da busti; tre di queste vennero in-
nestate negli Arconi di Porta Nuova all'epoca del ristauro ese-
guito nel 1861 (P. M).
19. Decorazioni in terra cotta.
Dalla loggia superiore dell'antico cortiletto annesso airospe-
dale di Lodi. Dono di queir Amministrazione (P. M ).
(*) Questa iscrizione, quasi illegibile nella parte superiore, venne
interpretata dall' illustre Mommsen che la tracciò in matita sul
Catalogo originale del Museo.
— 13 —
20. Porzione di un fusto di colonna.
Rinvenuta nel sottosuolo della Piazza de' Mercanti (1880).
Depositata dall' Ispettore degli Scavi, prof. cav. Pompeo Ca-
stelfranco.
21. Cippo con iscrizione.
Già esistente in una parete della porti della basilica di
S. Ambrogio e che ai tempi di Catelliano Cotta (U erroneamente
venerato dal popolo come ricordo di un gran santo. Rimosso
di là, venne collocato nel giardino della casa Castiglioni. É ci-
tato in una memoria del prof. cav. Bernardino Biondelli. Dono
della contessa Carolina Borromeo, vedova del conte Ottavio
Castiglioni (P. M ), (**).
21 bis. Due pezzi di decorazione architettonica, in marmo.
1 Rinvenuti in Roma nelle escavazioni di via del Macao. Dono
delPavv. Emilio Seletti suddetto (P. M.).
22. Tronco di colonna con iscrizione.
Esisteva neir antico cimitero di S. Marco in Milano. Dono
del Reverendo Parroco Michele Mongeri (P. M.).
23. Fregio dorico.
Dissepolto fra le rovine di Castel-Seprio con altri 10 pezzi
fra lapidi e sculture figurate ed architettoniche. Dono del no-
bile Luigi Parrocchetti.
24. Lapide con iscrizione.
Dalla collezione Archi nto (P. M.).
(**) dontemporaneamente donava altri 26 cimeli , e cioè : due
bassorilievi con targhe, due medaglioni, un grande sarcofago, di-
ciasette lapidi, tre cippi ed un frammento di fi^gio ; alcuni di essi
si troveranno 4;itati In seguito.
— 14 —
25. Iscrizione con bassorilievo, rappresentaiifte un già-
diatore combattente.
Dal convento di monache a S. Antonino, passata Terso il
16S4 nella collezione Archinto. (P. M.).
26. Marmo greco con bassorilievo ed iscrizione.
Rinvenuto in Sardegna fn occasione ifi aleiuii seavi. Dono
del comm. prof. Giuseppe Berlini, Conaigliene «accademico e
Membro della Consulta di questo iluseo.(P. A. b. a.^.
27. Busto colossale di Napoleone I.
Opera dello scultore Gian Battista Comolli (P. C. R.).
28. Parte di una grandiosa composizione dipinta a fresco.
Fregiava una delle pareti minori della grande aula al primo
piano nel già convento di S. Maria Incoronata Jn Milano.
Appartengono alla detta composizione anobe gli affreschi ai
N. 54. 58, 62 e 112, staccati dal muro e trasportati su tela
(P. E.).
29. Frammento di antico pavimento romano.
Rinvenuto alla profondità di metri 2,50 dal suolo stradale,
negli scavi praticati nella casa Pellegrini, piazza S. Giorgio in
Palazzo (P. M.).
30. Il Padre Eterno e mezza figura d'AngeJo.
Scultura proveniente dalla demolita chiesa dei CerRielltani,
già esistente presso il Castello di questa città. (P. A. b. a.).
31. Capitello e due basi attiche, in pietra, ed altri fram-
menti architettonici; decadenza romana.
Rinvenuti negli scavi fatti per la piazza del Duomo (P. M.).
32. Lapide con isorrzlotie.
^Proveniente, assieme a motte altre, dalla demolita torre di
S. Agata preiRio il convento di S. Barbara nella vìa 4lei Ire
Monasteri, ora via Monte di Pietà. Dalla collezione Archinle
(P. M.).
— 15 —
Navata B.
33. Parte di ira reonumento funerario.
Proveniente da Cremona. L' iscrizione sulla facciata porta
In un fianco scolpiti alcuni fregi con maschere. Dalla colle-
zione de! marchese Pietro Araldi-Erizzo suddetto. Acquisto
(P. E.).
34. Affresco.
Veggasi il N. 28.
35. Antico pavimento a nnusaico.
Rinvenuto negli scavi praticati nella chiesa di S. Giovanni «iV&
Conca in Milano. L' orrginarìa sua giacitura rilevasi dalia fo-
tografia esposta sotto questo numero. 1 quattro comparti dì
pavimento che vi si vedono raccolti vennero di là esportati e
depositati a cura dell'Ispettore degli Scavi, cav. prof. Pompeo
Castelfranco.
36. Due mezze figure in bassorilievo.
Scultura romana rinvenuta nella casa al N. 12 in via del Ro-
vello. Dono del nobile Ferdinando Trivulzio (P. M.).
37. Quattro fusti di colonna in porfido.
Trovati nelle adiacenze della chiesa di S. Carpoforo in Mi-
lano. Trasportati a Brera nel 1792 (P. A. b. a.).
38. Frammenti di vario genere e di materie diverse.
Raccolti presso gli avanzi di un antico edificio romano, sco-
perto nel 1875, in via S. Maria Fulcorina, alla profondità di
metri 2,50 dall'attuale suolo stradale (P. E ).
39. Tronco colossale di una statua in marmo rappre-
sentante Ercole; scultura greco-rounna.
Rinvenuto circa il 1827 negli scavi .isse^uHi in fprqssimità
alla chiesa di S. Vito al Pasquirolo. Dono del fu avv,*cav. Sal-
vatore Fogliani (P. M.).
— 16 —
40. Tre comparti di musaico.
Appartenevano al pavimento di una vasta sala che misu-
rava ad uno dei lati quindici metri, scoperto nel 1877, nel
palazzo dei marchesi Stampa-Soncino, in via Torino. Dono
della nobildonna Cristina Morosini vedova marchesa Stampa-
Soncino (P. M.).
41. Monumento funerario.
Rinvenuto In Milano presso la chiesa di S. Carpoforo. Pro-
veniente, insieme ad altri otto marmi, dalla collezione Ghir-
landa-Silva in Cinisello; è citato dalFAlciati. Acquisto (P. E.).
42. Monumento in marmo.
Trovato nelle fondamenta del monastero di S. Ambrogio,
ora Ospitale militare. Dalla collezione Archinto (P. M.).
43. Tre frammenti di pavimento in musaico.
Scoperti nel 1875 nella casa N. 17, via S. Maria Fulcorina,
alla profondità di circa metri 2,50 dall'attuale piano stradale.
Dono del signor Cipriano Odazio (P. M.).
44. Basto in marmo.
Rinvenuto a Laveno sul Lago Maggiore ; scultura romana.
Dono del nobile signor Carlo Tinelli (P. M.).
45. Lapide romana.
Rinvenuta negli scavi eseguiti nella casa Scarleoni sul corso
Porta Nuova di questa città. Dalla colles^one Archinto (P. M.)-
46. Lapide romana.
* Esisteva nel Comune di Calvenzano Bergamasco. Presenta
qualche lieve differenza con taluna delle pubblicazioni fatte.
Dono della signora Annunciata Gattoni, vedova Torri (P. M.).
46 bis. Cippo con bassorilievi ed iscrizione.
Da Lambruffo, Villa Venino. Dono del nobile Carlo Venlno
(P. M.).
— 17 —
47. Sarcofago in marmo dì C. Valerio Petroniano.
Trovavasi nella demolita chiesa di S. Dionigi in Milano. Dono
della contessa Carolina Borromeo vedova Castiglioni suddetta
(P. M.).
^8. Grandioso monumento sepolcrale, sormontato da sta-
tua equestre di Barnabò Visconti.
L'arca, sorretta da sei colonne e da sei pilastri ottagoni, è
tutta fregiata allMngiro da bassorilievi figurati ed ornamentali
e da un sopraornato a cresta. Sugli angoli ergevansi quattro
statuette, delle quali non ne rimangono che due sole. Sul
coperchio del sarcofago , foggiato a tronco di piramide , a
facce concave, s'innalza il gruppo composto della statua eque-
stre di Barnabò con due flgurette che fiancheggiano il cavallo,
appoggiandovisi con una spalla. Queste e la colonnina ettagona
che sta al centro sostengono la parte più elevata del monu-
mento.
Assai mirabile è poi la delicatissima ornamentazione che
estendesi sulle sagome, sui fondi, sulle drapperìe. Essa nulla
toglie air effetto della scultura, perchè consta quasi tutta di
finissimi disegni in oro.
Credesi che quest'opera sia stata commessa nel 1^0 dallo
stesso Duca e probabilmente a qualcuno dei maestri da Cam-
pione.
Esisteva nella soppressa chiesa di S. Giovanni in Conca.
(P. A. b. a.).
49. Pietra tumularia con figura di un personaggio in
costume militare.
Veggasi il N. 6.
50. Testa laureata, in bassorilievo, contornata da sago-
mature architettoniche.
Lavoro in marmo del secolo XIV; dono del nobile cav. Gian*
Giacomo Poldi-Pezzoli (P. M).
5i. Capitello su fusto ottagono.
Questo, unitamente ad altro consimile (addossalo al pilastro
t
— 18 —
che fa riscontro) e ad una mensola che verrà indicata al N. 160,
proviene dal portico dell'edificio visconteo detto la Casa dei
Caniy posta sull'angolo tra la piazza S. Giovanni in Conca e
la via Unione. Dono dei signori Fratelli Saverio e Bartolomeo
Carmine (P. M).
52. Tre cunei dentellati e due pezzi di sagoma.
Facevano parte dell'arco che esisteva in Milano al Ponte di
San Celso (P. C. R.).
53. Monumento sepolcrale di Regina della Scala, moglie
di Barnabò Visconti.
L'arca è ornata da bassorilievi e sostenuta da sei pilastri
ottagoni. Si conservano tuttora i minuti avanzi di ossa e bran-
delli di vesti rinvenuti nel sarcofago.
Ha la stessa provenienza del monumento al N. 48 (P. C. R.).
54. Ara, marmo greco.
Proveniente da Lodi Vecchio. Acquisto (P. E ).
5o. Ara con bassoriliavo.
Proveniente da Angera (Lago Maf?giore). Dalla collezione
Archinto (P.^ M.).
56. Statua romana mutilata e frammento di altra, in
pietra.
Rinvenute fra le rovine di Castel-Seprio. Dono del nobile
Luigi Parrocchetti suddetto. Veggasi il N. 25 e 61.
57. Piccolo bassorilievo romano, in pietra.
Dono del nobile cav. Gian-Giacomo Poldi-Pezzoli suddetto
(P. M.).
58. Affresco.
Veggasi il N. 28.
— 19
Navata C.
89. Fusto di colonna di granito orientale.
Rinvenuto nelle adiacenze del Castello di Pavia, in occa-
siono dei lavori per la costruzione della ferrovia Pavia-Cre-
mona. (P. E.).
60. Campana segnata: Ambrosius de Calderariis 1352.
Dalla torre di piazza dei Mercanti di questa città. Fessa da
un proiettile nelle cinqjie giornate del 1848 (P. M.).
61. Marmo con piccolo bassorilievo, rappresentante un
seggio consolare.
Veggasì il N. 23 e 56.
62. Affresco.
Veggasi il N. 28.
63. Gruppo di quattro fusti di colonnette, sormontate
da un unico capitello, ed altro capitello sovrapposto
al primo.
Provenienti dal chiostro del già convento di S. Marco degli
Agostiniani di questa città. Acquisto (P. E.).
64. Lapide mutilata, in marmo.
Si ritiene aver appartenuto alP antica chiesa di S. Tecla,
essendovi ricordata quella Santa nella iscrizione. Trovata nelle
fondazioni Sei demolito Coperto dei Figini (P. M.).
65. Tronco di colonna io granito rosso orientale.
Trovato nelle fondazioni della casa del signor Giovanni Mi-
chi6, via dei Profumieri, e dallo stesso donato per questo
Museo (P. M ).
— 20 —
CO. Daecento sessantatre pezzi, tra lapidi pagane e cri-
stiane, capitelli di pilastri a fascio ed altri di fusto
semplice, membrature architettoniche, stucchi di-
pinti, ecc.
Rinvenuti negli scavi praticati in via Monte di Pietà, ove
sorgeva l'antica chiesa di S. Barbara del monastero di Orona
ed ora palazzo della Cassa di Risparmio. Dono di quell'Am-
ministrazione.
Di questi cimeli è degna di particolare osservazione la parte
lombarda appartenente al più antico periodo di quelP archi-
tettura, la quale sembra preesistesse àirepoca in cui fu posta
Tìscrizione sepolcrale airarcivescovo Teodoro che morì nel-
l'anno 739. Essa trovasi segnata sull'abaco del terzo capitello.
(P.M.).
07. Capitello con fusto di colonnetta, in marmo bianco,
di stile lombardo.
Dono deiring. Gian Luigi Ponti (P. M.).
68. Testa di animale mostruoso, in pietra.
Proveniente dalla casa ex-Corbellini suir angolo tra le vie
Torino e Spadari (P. M.).
09. Parte di candelabro; lavoro romano.
Proveniente da Pavia. Dono del prof. comm. Berlini sud-
detto (P. M.).
70. Statua di Venere, Jn marmo, mancante della testa
e delle braccia.
Pregevole scultura romana, rinvenuta nelle vicinanze di via
S. Primo (P. M).
1. Comparto di basamento con medaglione, in marmo.
Tolto dall' antica focciata della chiesa di San Satiro , in Mi-
lano. Altri due pezzi dello stesso basamento sono segnati
coi N. 86 e 88.
— 21 —
72. Madonna col bannbino; bassorilievo in pietra.
Da un pìccolo locale interno contiguo alla chiesa de! con-
vento delle Grazie dei PP. Francescani, presso Monza (P. C. R.).
73. La Beata Vergine col Bambino; raedaglione in pietra.
Dono degli eredi del conte Carlo Taverna (P. M.).
74. Lapide con iscrizione del secolo XIV.
Trovata presso la Porta che dalla Piazza de' iMercanti dava
accesso alla via deTrofumieri (P. M.).
75. II Santo Sepolcro ; scultura in nìarrao.
Rinvenuta nel giardino annesso all' edificio già del Genio mi-
litare, nella via dei Tre Monasteri. Dono dei signori fratelli
Tensi (P. M.).
76. Terre cotte collocate negli squarci delle tre ultime
finestre.
Sono segnate:
A. Decorazioni ornamentali provenienti dalla casa Calderara sul
corso P. Romana, angolo della via Rugabella, (P. M.).
B. Fr^gi, stipiti ed archivolti figurati ed ornamentali prove-
nienti da Cremona, presso la demolita chiesa di S. Dome-
nico. Acquisto (P. E.). (Altri pezzi consimili trovansi al
Museo municipale di Ginevra).
C Tre formelle circolari, rinvenute in via della Passarella in-
sieme agli oggetti indicati al N. 148. Dono del marchese
Alfonso Litta-Modigjiani (P. M.).
Z>. Sagomature architettoniche ; dalla chiesa di S. Satiro in
Milano. Dono della fabbricieria di quella chiesa (P. M.).
E. Frammenti di stipite. Dono del signor Davide Pirovano
(P. M.).
F. Frammento dì fregio e membrature architettoniche; dalla
soppressa chiesa di S. Agnese in Milano. Dono del signor
cav. Bernardino Biondelii suddetto (P. M.).
G. Formella con figura in bassorilievo ; dal Convento di S. Lan-
franco, presso Pavia. Dono del signor conte Giovanni Lu-
cini Passalacqua (P. M.).
— 22 —
H, Decorazioni ornamentali di finestra ; dalla demolita casa in
vìa Morone, % in Milano. Dono della signora Carolina Seuf-
fereld Blondel (P. M.).
76 bis. Serraglia d'arco, in pietra.
Trovavasi in un muro di una casa in via Pontaccio, demo-
lita quando fu aperta la via Solferino. Dono deir ingegnere
Giulio Sarti (P. M.).
77. Lapide ricordante la fondazione del monastèro di
S. Margherita in Milano.
Dalle escavazioni per le fondamenta della Galleria Vittorio
Emanuele, helParea ove esisteva Ti. r. Polizia (P. M.).
78. Due capitelli tolti dal portico del Coperto de'Figini.
Veggasi il N. 12.
79. Dae pilastri quadrati, in marmo, con ornati a bas-
sorilievo della fine del XV secolo.
Dono del signor conte Giovanni Lucini Passalacqua suddetto
(P. M.).
80. Iscrizione del 1339.
Trovavasi in piazza de 'Mercanti, in prossimità alla Loggia
degli Osii ; probabilmente apparteneva all' edificio eretto da
Azzone Visconti, demolito per la costruzione delle scuole Pa-
latine. É citata dal Puricelli e dal Giulinf. Dalla collezione Ar-
chinto (P. M.).
81. Due tavolette in marmo.
*La prima, con piccolo medaglione figurato ed iscrizione,
proviene dalla chiesa di S. Ambrogio ad A^e/wwsy la seconda,
che ha lateralmente al medaglione due figure graffite, venne
donata dal cav. Bernardino Biondelli suddetto (P. E.).
82. Bassorilievo sormontato da un'iscrizione.
Dalla chiesa di S. Maria delle Grazie, ove ornava il sepolcro
del conte di Valenza, Gaspare da Vimercate, fondat«>re del-
Tattigtio monastero (P. A. b. a.).
— 23 —
83. Bassorilievo in marmo colle figure delle virtù car-
dinali. Scuola di Giovanni Balducci da Pisa.
Trovavasì in un giardino attiguo alia chiesa del Paradiso dì
questa città. Acquisto (P. E.).
84. Testa muliebre con ornati; frammento in terra cotta.
Dono del signor cav. Bernardino Biondelli, suddetto (P.M.).
85. Capitello foggiato a mensola, in pietra, ed un fram-
mento di fregio, iti terra cotta.
Da un antico edifìcio in Lodi Vecchio, detto il palazzo del
Collegio Germanico. Dono del dottore Luigi Bignami (P. A.
b. a.).
86. Comparto di basamento con medaglione iii marmo.
Veggansi i N. 71 e 88.
87. Capitello in istile bramantesco.
Veggasi il N. 7.
88. Comparto di basamento con due medaglioni, in
marmo.
Veggansi i N. 71 e 86.
89. Iscrizione sepolcrale del pittore Gio. Antonio Bol-
traflSo.
Levata dal sotterraneo della chiesa di S. Paolo in Compilo ;
venne consegnata all'Accademia di belle arti in Brera nel 1806
dalla Direzione Generale del Demanio (P. A. b. a.).
90. Piccola lapide in pietra con iscrizione.
Proveniente dal castello di Annone (Alessandria). Dono del
cav. Ernesto Maggiora- Vergano di Asti (P. M.).
91. Frammenti in terra cotta.
Modelli originali per la decorazione della porta della casa
già Medici, via dei Bossi, di cui si fa cenno al N. 102. Dono del
signor Giovanni Valtort i (P. M.).
— 24 —
92. Frammento di un busto virile, ed altri pezzi deco-
rativi in terra cotta.
Dono del signor avv. Emilio Seletti suddetto (P. M.).
93. Figuretta allegorica in bassorilievo.
Lavoro in marmo del secolo XVI. Acquisto (P. E.).
94. Monumento a Gastone di Folx, opera di Agostina
Busti, detto il Bambaja.
Insigni artisti e scrittori d'arte reputarono questo il più sin-
golare lavoro tra le opere antiche e moderne di tal genere.
Appartenevano indubbiamente a questo monumento :
A. Statua giacente, ritratto di Gastone di Foix ;
B. Parte superiore di una lesena ;
C. Sei statuine ;
Z>. Due pilastrini, uno dei quali preziosissimo, perchè portante
il nome dell'autore.
Sulla stessa parete trovansi altri pezzi ornamentali ed ar-
chitettonici che per Tepoca si accompagnano ai primi.
Nelle tre vetrine, che precedono, sono raccolti i bassori-
lievi figurati ed ornamentali e le statuine, calchi presi sugli
originali, che trovansi in Milano (Biblioteca Ambrosiana),
nella Villa Sormani-Busca a Castellazzo , in Torino ed in
Londra.
La statua di Gastone e la figurina in marmo del profeta
Isaia pervennero all'Accademia nel 1806, in occasione di
lavori eseguiti presso la chiesa di S. Marta in Milano, ove
doveva essere eretto questo monumento. La statuina in
piedi venne acquistata da un privato, i quattro altri pro-
feti trovavansi nella chiesa abaziale di Chiaravalle, sovrap-
posti agli stalli del coro, ed i due pilastrini, già apparte-
nenti al Museo della casa Anguissola, passati poscia in
mano di privati , vennero acquistati dal pittore Bossi per
l'Accademia di belle arti-
Nessuno dei pezzi preindicati porta traccia alcuna degli espe-
dienti richiesti perla loro aggregazione; alcune parti dei
bassorilievi che trovansi nelle vetrine sono semplicemente
— 25 —
sbozzate. È evidente pertanto che il monumento rimase,
forse per vicende politiche, allo stato di lavoro incompiuto.
Resta quindi spiegata anche la seguita dispersione dei
pezzi (P. A. b. a.).
95. Contorno di ciborio con Angioli in bassorilievo.
Opera toscana del secolo XV (P. A. b. a.).
96. Madonna col Bambino.
Altorilievo del secolo XVI (P. A. b. a.).
97. Dipinto a fresco della scuola milanese, rappresen-
tante la Madonna col Bambino e due Angeli, colla
data del 1475.
Trasportato dal muro su tela. Dalla Sagrestia della chiesa
di S. Maria di Brera dei Frati Umiliati (P. A. b. a.).
98. Due stemmi viscontei, in marmo.
Ornavano la porta d'ingresso di una casa nella via della
Dogana, demolita per dar luogo alle fabbriche per . la piazza
del Duomo (P. M.).
99. Cinque stemmi in marmo con imprese sforzesche.
(P. A. b. a.). Veggasì anche il N. 156.
Navata B.
100. Bassoriiiftvo, in marmo, della fine del XIV secolo.
Raffigura la Beata Vergine col Bambino e diversi Santi, fra
i quali S. Gio. Battista che presenta alla Vergine un cavaliere
armato e genuflesso. Proveniente dalla chiesa di Bruzzano.
Acquisto (P. E.).
101. Monumento sepolcrale di Lancino Curzio; opera di
Agostino Busti.
Trovavasi nel convento di S. Marco in Milano (P. A. b. a.
fino dal 1793).
— 26 —
102. Porta monumeDtale ; disegno di Michelozzo Miche-
lozzi.
Dalla casa hi via Bossi, N. 4, donata da! Duca Francesco
Sforza a Cosimo de' Medici. Al suo acquisto concorsero la
Consulta del Museo, il Comune di Milano e varii privati.
In giro della porta trovansi quattro medaglioni in terra cotta,
che, unitamente ai quattro innestati nei vicini pilastri, fregia-
vano le arcate dei cortile della casa suindicata (P. E.).
103. Quattro medaglioni in pietra.
Dono dei nobili fratelli Giacomo, Gerolamo e Marco Sala
(P. M.).
2. COMPARTO.
(a destra entrando).
104. Architravi, capitelli, basamenti, traforo di finestra
circolare, due statue ed altri frammenti architetto-
nici, in marmo e tutti segnati collo stesso numero.
Si ritiene appartenessero alla facciata della chiesa di S. Maria
in Brera (P. C. R.).
105. Il Padre Eterno che sorregge il Cristo crocefisso ;
gruppo in marmo colorato.
Dono del conte Giovanni Lucini Passalaqua suddetto (P. M.).
lOG. Santa Valeria (9) con alcuni di voti; gruppo in marmo,
a fianco due statue.
Decoravano la distrutta Porta Castello di Monza (P. C. R.).
107. Il Presepio ; medaglione in marmo, scultura del se-
colo XV.
Trovavasi nel già convento delle Grazie dei Padri France-
scani presso Monza (P. C. R.).
— Si-
los. Vetrina ad armadio contenente vasi ed altri oggetti
fittili.
Trovati in varie tombe gallo-italiche e romane presso Go-
lasecca ed in altre località della brughiera di Somma. Quelli
segnati in bianco con cifre romane vennero illustrati nel 1824
dal Giani nelP opera : Battaglia del Ticino tra Annibale e
Scipione. Acquisto (P. E.).
109. Bacheca contenente: frammenti fittili, armature e
situla in bronzo; armi, cerchi di due ruote, due
morsi di cavallo ed altri arnesi d'uso incerto, in
ferro.
Tolti da una tomba gallo-italica, scoperta nel 1867 presso
Sesto Calende ed illustrata dal cav. Bernardino Biondelli sud-
detto. Acquisto (P. E.).
HO. Armadio a vetri che racchiude:
A. Vasi provenienti da sepolcri gallo-italici, scoperti presso
Golasecca. Dono del signor Romeo Collenghi (P. M.)-
B. Vasi gallo-italici e frammenti di oggetti in bronzo, scavati
a Golasecca e nelle adiacenze. Proprietà del R. Istituto
Lombardo di scienze e lettere.
C. Vasi ed altri oggetti provenienti dal sepolcreto romano
discoperto nel piano di Vergiate. Dono del signor ing. An-
tonio Faccioli (P. M.).
/). Situla gallo-insubre con coperchio , rinvenuta a Trezzo.
Essa conteneva gli oggetti che si vedono disposti in giro.
Acquisto (P. E.).
E, Vasi gallo-italici rinvenuti nel Comune di Breccia, presso
la Villa Giovio, a due miglia da Como. Dono del signor
conte Giovanni Giovio (P. M.).
F. Vasi provenienti da alcune tombe gallo-italiche , scoperte
nelle brughiere di Somma. Acquisto (P. E).
Ili. Bassorilievo in marmo; rappresenta una coppia re-
gale a cavallo con corteggio.
Rinvenuto a Covignano , nelle vicinanze di Rimini , in un
fondo già di proprietà dei Padri Olivetani (P. A. b. a. fin
dal 1812).
— 28 —
113. Frammento di an grandioso dipinto a fresco.
Fa parte della composizione accennata al N. 2S.
Dallo stesso edìflcio vennero staccati i sottostanti afl^scbi :
cioè : due lunette a cbiaro-scuro ed una GrocifissiOQe in pie
cole dimensiom (P. E.).
113. Affresco, trasportato sa tela, di Bernardino Lanino.
Riippresenta il Padre Eterno con Angioli.
(P. A. b. a.).
ii4. Bacheca contenente oggetti galio-italici, romani e
medioevali, cioè:
Piano inferiore.
A, Spada e due speroni del secolo XIV. Scoperti nella basi-
lica di S. Eustorgio. Dono di quella fabbrìcieria (P. M.).
B. Spada rinvenuta nel letto del Lambro presso S. Angelo
Lodigiano. Dono del signor conte Filippo Attendolo Bolo-
gnini (P. M.).
C Celatone in ferro del secolo XV. Trovato a Lodi Veccbio.
Dono del signor conte comm. Carlo Barbiano di Belgioioso,
già Presidente della R. Accademia di belle arti (P. E.).
D. Tre speroni, una forbice ed altri oggetti d'uso, in ferro,
dissepolti a Lodi Vecchio. Acquisto (P. E.).
E. Graflìo in ferro a doppio ordine di punte. Dalla fronte di
una casa nella vìa dei Pennaccliiari. Dono dell'avvocato
Emilio Seletti suddetto (P. M.).
F. Ti-e graffi a quattro punte. Dalla demolita casa Castelbarco
già Visconti-Simonetta. Dono del signor ing. cav. Cailo
Dell'Acqua e da esso illustrati (P. M.).
G. Fibula in bronzo. Dono del comm. prof. Giuseppe Bertini
predetto (P. M).
//. Vari utensili in bronzo ed in ferro. Trovati a Miradoro
sulla collina di S. Colombano. Dono del nobile Fran-
cesco Vitali (P. M). ^
/. Utensili in ferro dell'età romana. Dissepolti presso Or-
vieto. Dono della signora Anna Springmùhl vedova Ga-
vazzi (P. M.).
— 29 —
Nel piano superiore :
./. Oggetti in ferro e cocci in terra cotta, alcuni de Squali ven-
nero assoggettati ad esperimenti chimici per spiegare le
differenze di tinta ; rinvenuti in un sepolcreto romano sco-
perto nei 1868 a Vittuone. Acquisto (P.*E.).
A'. Ceppi e triboli. Trovati nel 1864 in una tomba nel Castello
di Milano. Dono del Comando Militare (P. E.).
L. Oggetti in terra cotta e frammenti dì fibule in bronzo, tolti
da un sepolcreto trovato nel 1865 a due miglia da Cara-
vaggio. Acquisto (P. E.).
M. Fibule, alcune con avanzi di ossa umane combuste, ed altri
oggetti raccolti in alcune tombe gallo-italiche scoperte
nelle brughiere di Somma. Acquisto (P. E.).
Veggasi la lettera R dì questo numero e la lettera C
del N. 145.
A'^. Oggetti trovati in un sepolcreto romano scoperto a Viz-
zola, mandamento di Somma. Dono del nobile signor Giu-
seppe Della Croce (P. M.).
0. Oggetti in ferro. Trovati a circa due metri di profondità
nello scavare il terreno a mezzogiorno del villaggio di
Mesero, presso Magenta. Dono del signor Giuseppe Lan-
driani (P. M ).
A Speroni in bronzo, borchie ed altri oggetti. Provenienti da
una tomba scoperta nella piazza del Duomo alla profon-
dità di due metri dalFattuale suolo stradale (P. M).
Q. Sperone e cucchiaio in bronzo. Trovati nella via dei Ra-
strelli in occasione di scavi (P. M.).
R. Braccialetto a serpe, ed altri piccoli frammenti in bronzo
ed in vetro. Rinvenuti nelle brughiere di Somma, poco
lungi da Vergiate, in una tomba gallo-italica. Questa
tomba, come altre che si incontrano in quella località, era
chiusa a foggia di tumulo da un circolo di sassi. Acquistò
(P. E.).
Veggasi la lettera M di questo numero e la lettera C
del N. 145.
S. Varii oggetti in bronzo, cioè : cinque pezzi dì daga, un ac-
cetta (Paal-Stab) ed un lungo chiodo. Rinvenuti entro al-
cuni vasi cinerarii dissepolti presso la terra di Grescen-
zago. Dono del signor Leopoldo Amaboldi (P. M.).
— 30 —
Ì15. Bacheca ove sono custoditi diversi oggetti d'oreG-
ceria, un coltello sacro ed un libro corale e cioè:
A. Grande calice d^argento dorato, arricchito di cesellature e
di un triplice ordine di smalti con figurazioni.
B. Patena relativa, pure in argento, con medagiione a smalto.
C. Cassetta parallelepipeda di rame dorato, ornata con smalti
figurati e cesellature. Sembra fosse destinata a contenere
le ostie.
D. Calice di grandezza ordinaria, pure ornato come sopra.
E. Pisside adorna di smalti alquanto guasti, mancante della
parte superiore della coppa.
Questi cinque preziosi cimeli tianno V iscrizione in rilievo
che indica il dono fattone alla chiesa di Ardenno (Valtel-
lina), da due sacerdoti della Famiglia Parravicino. Ac-
quistati nel 1869 (P. E.).
F. Calice d' argento dorato, ornato al piede con sei compo-
sizioni figurate in ismalto. Lavoro veneziano deUa prima
metà del XIV secolo ; ceduto nel 1865 dalla Fabbricieria
della chiesa di San Carlo (P. E.).
G. Coltello eucaristico del secolo XIV, con manico d'avorio
figurato in cui sono rappresentati i mesi dell' anno ; nei
cerchietti da cui è conterminato il manico sono incise delle
iscrizioni (P. A. b. a.).
//. Armatura di una borsa con ornamentazioni air agemina ;
secolo XV (P. A. b. a.).
/. Crocefisso in rame da adattarsi su asta. Quattro mezze fi-
gure ne ornano il piedicroce e le estremità delle tre
braccia. Dono del conte Giovanni Lucini Passalacqua (P. M.).
J, Pace in argento con dorature. Sul diritto un bassorilievo figu-
rato, sul rovescio una cesellatura ornamentale (P. A. b. a.).
K. Libro corale in pergamena, fregiato di miniature figurate
ed ornamentali e dì ricche iniziali; lavoro di diversi ar-
tisti della scuola milanese della prima metà del XVI se-
colo. Proveniente, insieme ad altri tre che trovansi nella
Bacheca N. 151, dalla basìlica di S. Vittore al Corpo in
Milano, e già spettanti ai PP. Olivetani. Acquisto (P. E.).
116. Armadio a vetri contenente, nella parte sinistra e
nella Tacciata, oggetti egiziani, e cioè:
— 31 —
A, Stele in marmo (illustrato da Zoega) (P. A. b. a.).
B, Frammento dì scultura, con iscrizione. Dalla collezione
Bolognini (P. M.).
C, Sparviero in porfido (imitazione) (P. A. b. a.).
D, Sacerdote accosciato, in marmo pavonazzo d'Egitto (imi-
tazione) (P. A. b. a.).
E, Cinque idoletti in pastiglia, quattro pezzi di pietra calcare
con geroglifici, benda con figure a semplice contorno,
testina, moneta ed altri piccoli oggetti, quattro dei quali
in metallo e nove in pastiglia. Dono del prof. Bertini sud-
detto (P. M.).
F, Due idoletti. Dono del prof. cav. Giuseppe Mongeri, Membro
della Consulta di questo Museo. (P. M.).
G, Maschera bifronte in pietra verniciata, con traccie di or-
nati a colori (P. A. b*. a.).
H, Idolo, in sicomero (P. A. b. a.).
/. Vaso canopo, in alabastro. Dalla collezione Archinto (P. M.).
J. Stele funeraria, in legno, con geroglifici e figure in colori
ed oro ; frammento di tela dipinta, che copriva il petto
ad una mummia umana.
Rinvenuti negli scavi d'Ipsamboul. Dono del nobile Giulio
Venini ^P. M.).
K, Centosettantatre minuti oggetti, per la maggior parte in
bronzo, gli altri in pastiglia, rinvenuti nella Necropoli di
Zifta in Egitto, presso Mansura. Consistono in idoli, qua-
drupedi, scarafaggi, frammenti di un vaso con occhielli,
due cassette, oggetti d'ornamento e d'altro uso. Dono
dell'architetto nobile Tito Vespasiano Paravicini (P. M.).
Nella parte destra oggetti preistorici :
L, Rinvenuti nella torbiera detta la Gazzella presso Gente-
nate, Comune di Besnate. Acquisto (P. E.).
M, Due utensili in bronzo a forma di scure ; trovati in Lc-
ventina, nel Cantone Ticino. Acquisto (P. E.).
iV. Frammento di utensile di ignoto uso, in bronzo (P. A. b. a.).
0. Ascia in bronzo (Paal-Stab). Dono del prof. Bertini suddetto
(P. M.).
P. Tre oggetti spettanti all'età preistorica dell'epoca primi-
tiva e tre all' epoca della pietra polita. Rinvenuti due a
Saint'Acheul (Arnicus), uno a Poitou e tre nell'Irlanda.
— 32 —
Oggetti diversi, contenuti in quattro custodie !
cino; provenienti da Wettikou, lago di Zurìgo.|
Utensili ed armi, trovati in Danimarca.
Doni del signor cav. Alfonso Reichmann (P.
■m^,.
117. Canna da spingarda del secolo XVI.
Rinvenuta in occasione degli scavi per la ricostruzione (Mte • ■
casa in borgo della Stella, di proprietà tlei fratelli Dell'Acqiis. ,
Dono (P. M.).
118. Tre lampioni in ferro del XVI secolo.
(P. A. b. a.). '
119. Bacheca ove trovansi oggetti di vario genere e di; ^
materie diverse rinvenuti negli scavi eseguiti Bel 186t'
pel nuovo Giardino pubblico di Milano» nel luaff^ . .-
già denominato Bettolino e località adiacenti (P. IL)r,
Veggasi il tipo esposto allato. (*)
120. Armadio a vetro contenente;
Nel piano inferiore:
A. Astrolabio in ottone, opera olandese del XVII secolo; dodo
del professore Francesco Sailer, e quadrante solare pwe.
in ottone; dono del dottore Giovanni Vergani (P. M.)«
/?. Dagbetta di Toledo del secolo XVF; crociera di daga*^
fornimento di fodero, pure lavori di Toledo del secolo X?lfl
(P. A. b. a.).
C. Bassorilievo medioevale, intaglio in legno con coleri e ^
rature. Acquisto (P. E.).
Nel piano secondo:
D. Impugnatura di spada a mascheroni e volute ; lavoro fìlfkJt:
liane del secolo XVI ;
(•) Ivi si rinvennero pure un numero considerevole ^
romane, del medio evo e moderne. Nel 1870 furono retroeoittì''
al locale Municipio, colle altre donate da'privati, ed ora.jtfQ^plì;./
deposte nel Museo Civico. - . '?.j»i1
— 33 —
uè cassette in bronzo del XVf secolo ;
)ue fibbie niellate in ferro ed argento ;
risto crocefisso, in argento;
Scatola d'acciaio;
risto crocefisso ed i due ladroni, in bronzo (P. A. b. a.),
issorillevo in bronzo figurante La Pietà. Proveniente da
Vicenza. Acquisto (P. E,).
RP Chiave in ferro ; secolo XVI. Dono del signor Candido Botta
|f r(P. M.).
:5 { 'Battente di porta, in bronzo; fine del secolo XVI. Acquisto
- '* (P. E.).
el piano terzo:
Ritratto di Michelangelo, testa in bronzo ;
Vaso in bronzo del secolo XVI ;
[Quattro statuette in bronzo (P. A. b. a,).
Tre astrolabi antichi di varia foggia e dodici strumenti di
geometria e d' arte militare. Dono deir ing. cav. Carlo
Dell'Acqua (P. M.).
Fi.* &
m
%
'.. ;I)ue affreschi trasportati su tela; scuola milanese del
IkcòIo XV.
f Balla demolita chiesa di S. Maria del Giardino di questa
ittà. Dono del signor Prospero Moisè Loria (P. M.).
! Altri tre della stessa provenienza trovansi al N, 134.
9 '
I «
1 Ritratto del poeta milanese Carlo Maria Maggi; pia-
strella ovale in marmo.
I balla collezione del marchese Araldi-Erizzo suddetto. Ac-
\ listo (P. E.).
^Armadio a vetri;
fSel piano inferiore:
►S; Piccolo tridente in bronzo ; dalla casa N. 3, vicolo di Santa
Maria Valle. Dono del signor Giovanni Moretti (P. M.).
Stadera in bronzo, dell'età romana o del basso impero, e
ifibula romana ; rinvenuti a Vigo nel Bellunese. Acquisto
<P- E.).
3
— 34 —
C. Spillone ed utensile di ignoto uso ; rinvenuti in aao ed
cortili del palazzo della nobildonna Cristina Morooni ve-
dova marchesa Stampa-Soncìno suddetta. Dono (P. M ).
/>. Situla etrusca, in bronzo ; dal territorio di Cometo {Vmh
tica Tarquinia). Acquisto (P. E.).
E. Busto in bronzo; proveniente dagli scavi di Lodi Veccfaìo
(P. A. b. a.).
F. Sette lìgurette in bronzo, dell'epoca ronoana ; trovate neb
Necropoli di Zifta in Egitto, presso Mansura. Dono dei*»-
chitetto Paravicini suddetto (P. M.).
Nel piano secondo:
G. Frammenti in bronzo di verga forata ed un ago crinale.
Trovati nella Provincia di Bellun >. Dono del nobile cav.GìaD
Giacomo Poldi-Pezzoli suddetto (P. M.)-
//. Due fibule, un cerchiello a forma di braccialetto e Atosì
piccoli frammenti in bronzo. Rinvenuti nel 1875 a poca
distanza dalla città di Bologna. Dono come sopra (P. M.).
/. Figuretta in bronzo ed altri oggetti rinvenuti nelle adiaceue
di Tortona. Dono del signor Carlo Giulio Trollier (P. M.).
J. Due ghiande missili romane in piombo, trovate presso
Perugia. Dono del signor dott. cav. Serafino Biffi (P.M.).
K. Anello d'oro. Trovato negli scavi eseguiti nel lato meri-
dionale della piazza del Duomo (P. M.).
L. Armille in bronzo. Rinvenute presso il luogo detto la Bet-
tola fuori di Porta Tosa. Acquisto (P. E.).
M. Lucerna etrusca e rostro romano, in bronzo (P. A. b. a.).
N. Braccialetto d'argento. Trovato ad Orzinovi, Brescia. A^
quisto (P. E,).
0. Molla a spira, figuretta etrusca, ed ansa di vaso etrusco,
in bronzo. Dono del prof. Berlini suddetto (P. M.).
P, Bronzo romano. Rinvenuto presso Codogno. Dono del si-
gnor Ambrogio Bignami (P. M.).
Q. Piccolo disco in terra cotta, con iscrizione a caratteri greci.
Trovato nelle fondazioni della casa in via Broletto, N. 5-
Dono del signor Gaspare Castini (P. M.).
'N6l piano terzo:
i?. Cinque embrici con impronte romane di fàbbrica ; rinve-
nuti negli scayl di Acquileja. Dono del cav. prof. Ber-
nardino Biondelli suddetto (P. M.).
— 35 —
S. Vasetto figurato, piccola testa di lupo e due manubri di
vaso etrusco, ad ansa, in bronzo. Dono del prof. Bertini
suddetto (P. M.).
T. Insegna militare romana, in bronzo. Trovata in Bergamo
(città alta) nella casa del conte Alessandro Secco-Suardo
(illustrata dal conte comm. Carlo Barbiano di Belgioioso).
Acquisto (P. E.).
U. Frammenti di una tavola in bronzo con iscrizione (pubbli-
cata dal cav. Antonio Caimi). Medesima provenienza del-
l'oggetto precedente. Acquisto (P. E.).
124. Medaglione in marmo con busto femminile a bassori-
lievo (maniera dei Donatello).
Dalla collezione del marchese Araldo-Erizzo suddetto. Acqui-
sto (P. E.).
125. Ritratto del Duca Lodovico il Moro.
Medaglione a bassorilievo, in marmo bianco su fondo nero.
Dalla collezione come sopra. Acquisto (P. E.).
126. Ventinpve dipinti a fresco, staccati da una cap-
pella della chiesa di S. Maria della Pace in Milano.
Trovansi distribuiti su tre lati di questo Comparto e portano
lo stesso numero.
La loro combinazione decorativa rilevasi dall'acquarello che
si trova esposto entro cornice e col medesimo numero
degli affreschi (P. E.).
127. Bacheca :
Nel piano inferiore, diverse sculture in marmo del
XV e XVI secolo. Si distinguono per nota pro-
venienza:
A, Pìccola figura di mosjtro, in pietra di Verona. Dono del
conte Giovanni Lucini Passalacqua suddetto (P. M.).
B, Ritratto di Lodovico il Moro. Trovavasi sopra la porta
di una casa nella via deir Acquila di questa città. Ac-
quisto (P. E.).
C, Testa di Cristo con dorature ; proveniente dal Campo Santo
— se-
di Pisa. Dono del conte Giov. Lucini Passalacqua sudd^c
(P. M.).
D. Testa a bassorilievo. Dono come sopra (P. M.).
E. Piccolo bassorilievo in forma di trittico a due ordini ; di
una casa demolita in via de! Zenzuino (P. M.).
Nel piano superiore, sculture in avorio, due crod
bizantine in legno nero ed un piccolo bassoriJiefo
in osso. A sinistra trovansi sei frammenti e died
pezzi (dittici bizantini) della decadenza^, fra ì quali
segnato :
F. Uno imperiale, illustrato ed inciso.
G. Uno consolare. Ornava la cattedra di S. Massimiano in Bi-
venna.
À destra si trovano gli avori medioevali e del rinascimento
(P. A. b. a.).
128. Armadio a vetri ove sono collocate varie majoliche
itaHane.
Sono notevoli :
A. Due bacinelle di maiolica del secolo XII o XIII. Provenienti
dalia chiesa di S. Simpliciano di questa città e facevano
parte delle decorazioni della facciata. Dono dell'ardi, cav.
Carlo Maciachini (P. M.).
B. Grande piatto con ornati a bianco sopra bianco ; fabbrica
urbinate; secolo XVI (P. A. b. a.).
C. Grande vasca trilobata, a soggetti marinareschi e rustici;
• attribuita ad Orazio Fontana ; secolo XVI (P. A. b. a.).
D. Coperchio di vaso ; sulla parte esterna è dipinta una scena
di concerto, all'interno un putto. Fabbrica di Cafaggiolo;
secolo XVI. Dono del conte Gio. Lucini Passalacqua sud-
detto (P. M.).
E. Grande piatto dipinto da Mastro Francesco Xanto Avelli,
in Urbino, lJ55t (P. A. b. a.).
F. Piatto dipinto da M. F. Xanto Avelli, in Urbino, ili51 (P. A.
b. a.).
0. Piatto dipinto da M, F. Xanto Avelli, in Urbino; secolo XVI
(P. A. b. a.).
//. Piatto dipinto da M. F. Xanto Avelli, in Urbino ; secolo XVf
(P. A, b. a.).
nii
— 37 —
i«|B /. Piatto dipìnto da M. F. Xanto Avelli, in Urbino ; secolo XVr
(P. A. b. a.).
M,l J. Piatto dipinto da M. F. Xanto Avelli, inurbino, 1S51 (P. A.
iKi b. a.).
1.1 A". Piatto dipinto da M. F. Xanto Avelli, in Urbino; secolo XVI
J, (P. A. b. a.).
L L, Piatto dipinto da Mastro Guido Durantino, in Urbino ; se-
colo XVI (P. A. b. a.).
*"' M, Vaso con ansa a foggia di ryton greco, fabbrica urbinate
. ì del secolo XVI (P. A. b. a.).
iV. Piatto, probabilmente, di fabbrica urbinate (P. A. b. a.).
Nella stessa scansia, sul fondo, trovansi altri 14 piatti di fab-
briche italiane del XVI e XVII secolo, e sul piano una sco-
della arabO'Sicula e 7 piatti lavorati a stecco.
i29. Bacheca contenente sculture greche e romane;
Nel piano inferiore:
A. Bacco ; opera greca in marmo, ristaurata. Proveniente da
Roma. Dono del cavBenedettoCacciatori, già professore
di scultura in quest^Accademia (P. M.).
B, Testina di Giove olimpico; opera greca, in marmo. Rin-
venuta presso la città dì Sinope. Dono del cav. Giuseppe
Mongeri suddetto (P. M.).
C. Esculapio; scultura romana, in marmo, ristaurata. Dono
del cav. ^saaitte Cacciatori suddetto (P. M.).
D, Mano colossale, in marmo. Trovata nelle fondazioni delia
casa in via Broletto, 5. Dono del signor Gaspare Castini
(P. M.).
/i. Piede e frammento del braccio di una statua in marmo
di grandezza naturale. Rinvenuti in Roma nel 1872, via del
Museo. Dono deiravv. Emilio Seletti suddetto (P. M.).
F, Statuetta, in terra cotta, rappresentante un Sacerdote di
Bacco, opera di Camillo Pacetti (?). Dono del cav. Bt^
«itto Cacciatori suddetto (P. M.).
Nel piano superiore :
G, Pollice di piede, in marmo. Trovato a Tortona. Dono della
signora Anna Springmùhl-Gavazzi suddetta (P. M.).
//. Frammento di disco, in marmo. Su ciascuna delle faccie
vedesi un Fauno in bassorilievo. Trovato nel 1838 a Tar-
ragona (Spagna). Dono del cav. Giovanni Brocca (P. M.).
— 38 —
/. Due piccole braccia staccate, in marmo, ed una testina di
Giove Serapide, in alabastro. Provenienti da Roma. Dono
del cav. Cacciatori suddetto (P. M.).
J. Frammento di bassorilievo, in marmo ; scultura greca del-
l'epoca eglnetica (P. A. b. a.).
130. Piccolo bassorilievo, in pietra, rappresentante un
Santo in atto di benedire.
Trovavasi nel giardino della casa parrocchiale a S. Simpln
ciano. Donato dalla fabbricieria di quella chiesa insieme a
cinque are ed a due lapidi con iscrizione (P. M.).
131. Testa di S. Protaso.
Frammento del grandioso musaico delPabside nella basflica
di S. Ambrogio in Milano , levato in occasione del ristauro
fattone nel 1848. Lavoro del IX secolo (P. A. b. a.).
132. Portale del XIV secolo.
Ornava l'ingresso della cappella di S. Gottardo fatta erigere
nel Palazzo Ducale da Azzone Visconti (P. C. R.).
133. Bacheca contenente una collezione di utensili ed or-
nanoenti varii, istrumenti musicali ed armi, appar-
tenenti a paesi orientali ed a popolazioni selvaggie.
Appartenevano alP Ufficio delle Miniere; pervennero all'Ac-
cademia di belle arti nel 1815.
13i. Tre affreschi trasportati su tela.
Veggasi il N. 121.
135. Capitello gotico impostato, in pietra.
Dono del signor Gio. Batta Frova (P. M.).
le3G. Quattro lancie orientali.
Dono del nobile Giulio Venini (P. M.).
137. Bacheca ove trovansi un papiro copto e cimeli di
I
3?
— 39 —
ta; epoca romana e della decadenza; cioè: bassorilievi
^^ di maschere, frammenti di figurine, di testine^ an-
tefisse^ animali ed altri pezzi ornamentali; parti in
pietra calcare, altri in terra cotta ed in istacco. Di
nota provenienza si rimarcano:
Ita A, Testa di Satiro, in terra cotta ; raccolta sul sito delPantica
Pesto. Dono del signor Filippo Pomodoro (P. M.).
B, Piccola testa, in pietra calcare (II nimbo che la circonda
r. farebbe supporre che appartenga ai primi secoli del cri-
stianesimo). Rinvenuta nelle catacombe di Mex , presso
Alessandria d'Egitto. Dono deirarch. Paravicini suddetto
(P. M.).
€, Due pìccole teste ed un bustino, in terra cotta. Provenienti
k dall'Asia Minore. Dono del cav. Giuseppe Mongeri sud-
detto (P. M.).
D, Idolo e due testine, in terra cotta. Dono del prof. Bertini
suddetto (P. M.).
E. Pezzi vari raccolti sulle rive del Basento ove sorgeva Pan-
tica città di Potenza. Dono del prof. Luigi Ghidoni (P. M.).
' F. Materiali di costruzione di edifici romani (P. E.).
O. Nove tubi di forma cilindrica con estremità conica che in-
nestati Puno nell'altro formavano anelli costituenti, come
' la cupola di S. Vitale a Ravenna, la vòlta della basilica
r di Fausta in Milano, eretta nel V secolo. Provenienti dalla
basilica di S. Ambrogio (P. A. b. a.).
138. Affresco trasportato su tela; rappresenta la Madonna
in trono col Bambino che benedice un cavaliere in-
ginocchiato. Vi assistono tre Santi.
Trovavasi nel chiostro del convento dei PP. Serviti in Mi-
lano. Dalle iscrizioni in carattere gotico che andarono perdute
nell'operare il trasporto sulla tela, risultava che il cavaliere
fosse Teodorico da Coirà morto nel 1582, e che Simone da
Corbetta fu autore del dipinto (P. A. b. a.).
J39. Bacheca contenente oggetti etruschi, cioè : vasi, va-
setti, scodelle, lucerne, patere, fiale, dipinti su stucco
— 40 —
6 frammenti di specchio in bronzo. Quelli non ap-
partenenti alla R. Accademia di belle arti sono i
qui sotto indicati:
A, Quattro lucerne, preferìcolo, due patere , (Rammenti di una
terza con figure, in terra cotta, e cocci diversi. Dono del
prof. Bertini suddetto (P. M.).
B. Piccolo vaso deirepoca ronoana, in terra. Acquisto (P. E.).
C. Frammenti di specchio in bronzo ; tre lucerne, tre vasi,
un disco, una scodella in terra cotta e cinque vasi in
vetro. Rinvenuti in Milano, nelle adiacenze della via degli
Orti. Dono dei signori fratelli Invitti (P. M).
D, Collezione di ventìnove oggetti etruschi, cioè : vasi di varie
dimensioni , scodelle^ patere, lucerne. Dono dei fratelli
Giulio, Giuseppe e Carlo Prajer (P. M.).
E. Piccola fiala e tre vasetti. Provenienti da una cava di ghì^ja
eseguita nelle vicinanze di Rivalta (Mantova). Acquisto
(P. E).
F, Due frammenti dipinti a fresco, epoca romana; nell'uno
si vede una testa di baccante coronata di pampini, nel-
Taltro un cavallo con cavaliere. Acquisto (P. E.).
140. Pulpito in pietra. Lavoro del principio del secolo
XVI.
Tolto dal refettorio dell'Orfanotrofio maschile in Milano,
già monastero dei monaci Cassinensi di S. Pietro in Gessate.
Dono del Consiglio d'amministrazione di quel pio istituto
(P. M.).
141. Impronta in gesso di un bassorilievo Assiro, raflB-
gurante, secondo il Layard, il re Senacheribbo, scol-
pito nella roccia di Nahr-el-Kelb nel Libano, presso
Beirout.
Dono del Rev. sacerdote Vitaliano Rossi, che nel 1869 la
trasse dalla scultura originale (P. M.).
142. Bassorilievo, in marmo, rappresentante una Pietà
con Angeli (P. C. R.).
— 41 —
143. Cinque statue in pietra; rappresentano la Madonna
col Bambino, S. Babila, S. Ambrogio in ginocchio,
un altro vescovo e la figura di un abate.
Rozza scultura della prima metà del XIV secolo; posava
sul pilone di mezzo dei demoliti archi di Porta Orientale (P. M.).
Veggasi il N. 18.
144. Varie pezze d'armature appese al muro divisorio
ed ai pilastri prossimi ai finestroni di questo secondo
Comparto; si notano:
A. Sei mezze armature delle fabbriche di Norimberga, del
secolo XVII ;
B. Brigantina o corazzina, del secolo XV ;
C. Rotellino da pugno, del secolo XVI ;
D. Celata da goletta, a becco di passero, del secolo XVI ;
E. Due brocchieri del secolo XVI (P. A. b. a.).
145. Bacheca;
Nei piano inferiore :
A. Tre frammenti in bronzo delPepoca romana (parte di statua
di giovane). Donati air Accademia di belle arti dal signor
Giuseppe Fé.
B. Ventiquattro pezzi , in bronzo. Rinvenuti , come i prece-
denti, in un vigneto di Agrate Brianza. Acquisto (P.E.).
Nel piano superiore:
C. Grande vaso fittile ossuario, a vernice nera, con coper-
chio. Proveniente dal colle detto de|te Comeliane, poco
lungi da Vergiate. Appartengono a quelle tombe i quattro
piccoli pezzi che vi stanno in giro ; anzi, quello in ver-
nice nera, trovavasi nel grande vaso, assieme agli uniti
(Rammenti di fibule e di altri piccoli oggetti in bronzo ed
in ferro. Acquisto (P. E.). Veggansi le lettere M e R del
N. H4.
Z>. Vaso a due anse, in terra cotta ; rimboccatura ad una certa
profondità è divisa dal fondo mediante un piano traforato.
Acquisto (P. E).
E, Cinque piccoli vasi di terra cotta di lavoro rustico, e cin-
que vasetti balsamarii in vetro. Provenienti da un sepol-
creto romano, presso Parabiago. Acquisto (P. E.).
— 42 —
F. Grande vaso ossuario, lavorato a mano, una scodella, od
pezzo in forma di sfera molto schiacciata con foro nel
centro ed altri piccoli airingiro, un vasetto a vernice nera
e quattro rustici, dei quali uno porta grafBta la parola
invente. Da un sepolcreto romano nel territorio di Gal-
liate, provincia di Novara. Acquisto (P. E.).
446. Traforo gotico io marmo che racchiude sul diritto
la Madonna in bassorilievo dipinto e dorato, sul ro-
vescio il Salvatore.
Scultura del secolo XVI, probabilmente della scuola dì Bai-
duccio da Pisa (P. A. b. a.)*
147. Bacheca contenente oggetti provenienti dalla Necro-
poli Gallo-Insubre di Golasecca.
Nel piano superiore:
Quattro grandi vasi ossuari con coperchio, altro di minor
dimensione con ansa, una scodella e sette vasetti ; il più pic-
colo è ornato a nodi ed a nastri in colore di piombo.
Nel piano inferiore:
Cinque custodie, contenenti ottantacinque pezzi di uso e
d' ornamento personale oltre parecchi frammenti e cioè :
fìbule, piastrelle, laminette uncinate di fermagfìo, braccialetti,
anelli, ciondoletti, globoletti, alcune parti di una cannuccia
ed altri minutissimi pezzi non qualificabili. Davanti alle dette
custodie, due oHane e porzione di una terza ed altri fram-
menti vari , in bronzo ; una punta di lancia ed una lama di
coltello in ferro. Acquisto (P. E.).
148. Musaico, su rialzo rettangolare, che formava parte
di un pavimento romano.
Scoperto con altri ruderi, nel 1841, nella va della Passe-
rella, a due metri e mezzo sotto il piano stradale. Venne il-
lustrato, dairingegnere architetto cav. Luigi Tatti, nel periodico
(i // Politecnico iì. Dono del marchese Alfonso Litta Modignani
suddetto (P. M.).
— 43 —
a !i9. Ara romana o stilobate (?).
K Ha quattro figure dipinte a buon fresco sulle faccio del
^ dado ed una testa di marmo nero su quello ove è rappre-
sentata la Fortuna. Rinvenuta nel 1825 nella via della Mad-
V dalena al Cerchio (P. M.)-
150: Piccola figura di Sileno, in marmo.
i Trovasi sovrapposta al numero precedente (P. E.).,
I,:
151. Bacheca contenente tre corali in pergamena.
I due esposti portano miniature figurate, il terzo ha soltanto
delle iniziali colorate. Yeggasi il N. 115.
,; 1. COMPARTO.
Navata B (a destra),
1 152. Fregio in pietra.
Rinvenuto presso la chiesa di S. Carpoforo di questa città
a1!à profondità di circa cinque metri dall'attuale suolo stra-
dale, bono del ragioniere Alessandro Zelbi (P. M.).
153. Pietra tumularla con figura femminile in bassori-
lievo.
(P. A. b. a).
154. Capitello di stile gotico in pietra.
Rinvenuto in una casa nella via dei Fiori Chiari di questa
città. Acquisto (P. E.).
155. Due pietre per macina da grano.
Rinvenute nelle fondazioni della demolita casa che trova-
vasi fra la via Torchio ed il largo del Carrobbio. Dono del
signor Giovanni Coduri (P. M.).
156. Cinque stemmi in marmo con imprese sforzesche.
{P. A. b. a.) Veggasi il N. 99.
— 44 —
157. Piccola targa in pietra con stemma sforzesco, si-
gle incise nella parte superiore ed al basso il motto
MIT ZEIT.
Dono della contessa Carolina Borromeo vedova Castiglìoni
suddetta (P. M.).
158. Piccola targa in pietra collo stemma della famiglia
Malaspina (?).
Dono come sopra (P. M.).
159. Stemma Archinto; XVI secolo.
Dalla collezione Archinto (P. M.)
160. Capitello foggiato a mensola collo stemma visconteo.
Veggasi il N. 51.
Navata C.
161. Tavoletta in marmo.
Dalla casa delle Convertite che trovavasi presso la demolita
chiesa di S. Valeria. Dono della signora contessa Borromeo
vedova Castiglioni suddetta (P. M.).
162. Monumento sepolcrale, in marmo, del vescovo
6. B. Bagaroto.
Opera di Andrea Fusina , 1517. Trovavasi nella soppressa
chiesa di S. Maria della Pace annessa al convento dei PP. Fran-
cescani in Milano (P. E.).
163. Camino in pietra.
Deposito dell'Amministrazione della Fabbrica del Duomo. (*)
164. Gran lastra in marmo con insegne sforzesche (P.C.R.).
(*) Dalla stessa amministrazione si hanno in deposito anche pa-
recchie statue e molti frammenti architettonici.
t
— 45 —
IGS. Bassorilievo in pietra col monogramma di Gesù ed
un frammento in marmo rappresentante il Salvatore.
Provenienti da una casa in angolo delle vie Speronari e
Pennacchiari. Dono delPavv. Emilio Seletti suddetto (P. M.).
lf}6. Frammento di figura di frate genuflesso, in marmo;
scuola milanese del XV secolo.
Proveniente dal villaggio detto la Gagnola, Dono come sopra
(P. M.).
i67. Cinque mensole ed altri tre frammenti, in pietra ed
in marmo.
Dall'abbazia di Chiaravalie. Dono come sopra (P. M.).
108. Due mensole in l<^gno intagliato.
Veggasi il N. 8.
169 Ciborio in marmo con Angeli inginocchiati.
Scuola milanese della fine del XV secolo. Acquisto (P. E.).
170. Stipite di finestra, in terra cotta.
Della stessa provenienza di quella segnata col N. 9 (P. M.).
171. Lapide in marmo bianco, rammemorante l'erezione
della Colonna infame. (P. À. b. a.).
172. Lastra in marmo con stemma della famiglia Della Torre.
Provenienti da Chiaravalie, presso Milano, ove ebbero tomba
alcuni dei Torriani. Dono deiravv. Emilio Seletti suddetto
(P. M.).
173. Due mensole in marmo.
Rinvenute in un cortile della casa N. 28 in via Monforte.
Dono del signor conte Giuseppe Cicogna (P. M.).
174. Ciborio in marmo.
Trovato nel procedere alla ricostruzione della casa che sorge
tra la vìa delle Galline e la via nuova dei Fustagnari. Dono
dell'avv, Enrico Dario (P. M.).
ELENCO DEI DONATORI
Amministrazione delle Gasse di Risparmio della Lombardia.
n degli Istituii O^italieri e Luoghi Pii annessi, Milano.
ti deirOrfanotrofio maschile di Milano.
n dell'Ospedale di Lodi.
Annoni Carlo, Preposto parroco di Vittuone.
Belgiojoso conte comm. Carlo, Senatore del Regno.
Bertini comm. prof. Giuseppe.
Biffi cav. Serafino.
BiGNAMi Ambrogio.
BiGNAMi Luigi.
Biondelli cav. prof. Bernardino.
Bolognini-Attendolo conte Faippo.
Borromeo contessa Carolina vedova contessa Castiglioni.
Bossi ing. Gio. Batta.
Botta Candido.
BozzoTTi cav. Cesare.
Brjvio marchesa Maria nata Castelbarco.
Brocca cav. Giovanni.
Caccutori cav. prof. Benedetto.
Carmine fratelli Saverio e Bartolomeo.
Castiguoni dott. Stefano.
Castini Gaspare.
Ceruti ing. Giuseppe.
Cicogna conte Giuseppe.
Coduri Giovanni.
CoLLENGBi Romeo.
Compagnia d'assiccr\zione generale sulla vita dell'uomo.
— 47 —
Dario avv. Enrico.
Dell'Acqua cav. Carlo.
Dell'Acqua fratelli.
Della Croce nobile Giuseppe.
Della Rocca Giuseppe, Parroco dì Carnago.
Fabbricieria della chiesa parrocchiale dì S. Custorgio.
Fabbricieria della chiesa parrocchiale dì S. Satiro.
Fabbriceria della chiesa parrocchiale di S. Simpliciano.
Faccioli ing. Antonio.
FÉ Giuseppe.
Fogliani cav. Salvatore.
Frova Gio Battista.
Gattoni Annunciata vedova Torri.
Gridoni prof. Luigi.
Giovio conte Giovanni.
Invitti fratelli.
Lavezzari ing. cav. Luigi.
LiTTA-MoDiGNANi marchoso Alfonso.
Maciachini cav. arch Carlo.
Maggiora- Vergano Ernesto.
Magretti ing. Giacomo.
Malvezzi Angela ved. Maccia.
Merone De Benvenuti Alessandro.
Michis Giovanni.
MoizÈ-LoRiA Prospero.
Mongeri cav. prof. Giuseppe.
MoNGERi Michele, Preposto parroco della chiesa di S. Marco.
Moretti Giovanni.
MoRosiNi nobildonna Cristina vedova marchesa Stampa-Soncino.
Municipio di Baggio.
Nava Felice, capo-mastro.
Nava, preposto parroco a S. Vittore.
Noseda cav. Giovanni.
Odazio Cipriano.
Paravicini nob. arch. Tito Vespasiano.
Parrocchetti nobile Luigi.
Passalacqua-Lucini conte Giovanni.
Pecorara Gaspare.
Pellini cav. Giorgio.
Poldi-Pezzoli nob. cav. Gian Giacomo.
— 48 —
Pomodoro Filippo.
Ponti ing. Gian Luigi.
Prajer fratelli Giulio, Giuseppe e Carlo.
Reichmann cav. Alfonso.
Rossi cav. Francesco.
Ross! sac. Vitaliano.
Sailer prof. Francesco.
Sala nobili fratelli Giacomo, Gerolamo e Marco.
Seletti avv. Emilio.
Seuffereld-Blondel Carolina.
Simonetta Ernesto.
Springmùhl Anna vedova Gavazzi.
Tensi fratelli.
Tinelli nobile Carlo.
Trivulzio nobile Ferdinando.
Troullier Carlo Giulio.
Valtorta Giovanni.
Venino nobile Carlo.
Venino nobile cav. Giulio.
Vergani dottor Giovanni.
Vitali Francesco.
Zelbi rag. Alessandro.
ZrccA Gerolamo di Giuseppe.
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